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ragia, influen za , tifo e paratifo, m eningite cer ebro-spinale) ; 2) ad autointossic~zioni (diabete, gotta) e ad etero-intossicazioni (alcoolism o, saturnismo, ossido di carbonio ecc.). Sciatiche essenziali. - Eziologicamente sono quelle che non dipendono fda :p.essuno dei g ruppi delle cause sin qui enumerate: sono state dette anch e sciatiche reumatiche e si manifes tan o gen eralmente verso i 40 anni in sog getti ·con n ote più o meno evidenti di uricemia. A seconda dell'altezza del processo sciatalgico, furon o di stinte in sciatiche basse o tronculari , in sciatiche m ediane o plessiti-sciatiche, ed in sciatich e alte (radiculiti e funi-
culiti). La sciatica tron culare o del tronco del ner' ro, può esser e totale oppure parcellare. Questa può localizzar si allo sciatico popliteo esterno o allo · sciatico popliteo interno od ai rami plantari . Le n evralgie ~ciatiche plantqri sono da distingu er e dalle tarsalgie (piede piatto valgo , doloroso; scafoidalgia o malattia di Kohler per apofisi te da a ocrescimen to) e da·l le diver se talalgie. Le sciatich e alte furono considerate come delle radi culiti da Dejerine e come delle funiculiti da Sicard. L 'origine radicolare sarebb e provata dai seguenti sintomi: dol ore ai punti apofisari (Walleix) ; esagerazione del dolore n ella tosse e n ello starnuto; topografia degìi eventuali disturbi sen sitivi a strisce longitudin ali; frequente linfocitosi; contrattur~. paravertebrali con scoliosi alterna ecc. Il Sicard sostien e ch e in tutti questi casi si ha una lesione del funicol n ervoso estra-meningeo (tratto compreso . tra il · ganglio posteriore ed il plesso n ervoso) corrispondente ai fori di coniugazione. Secondo lui, infatti, processi artritici determinati dal freddo ; dal r eumatismo, da autointossicazioni ecc . darebbero origine. in corrispond~nza di detti fori , ad alterazioni perifunicolari con con seguente irritazione e compressione dei n ervi stessi (n eurodociti). Evidentemen te anche in questo caso s i tratterebbe più di parasciatich e ch e di sciatiche essenziali. Le funiculiti sono più frequenti delle radiculiti m a è certo ch e dal novero delle forme essen ziali n on si possono escludere le sciatiche a tipo radicolare quali furono descritte da Dejerine. Sintomatologia. - Un a buona parte della sintomatologia clinica della sciatica non è ch e la espressione di r eazioni antalgich e, tran sitorie o fisse, automatich e o passivamente provocate, atte a porre od a conservar e il nervo sciatico od i rami interessati in istato di rilasciam ento . Tra i sintomi di questo ordine possiam o annoverare : il classico sintoma d i Lasègue; il segn o di Bechterew o dolore sull o sciatico leso n ella m anovra di Lasègu e compiuta sull 'arto sano ; il sintoma di Kernig; il dolore alla fl essione forzata della testa sul torace secondo la m an ovra di Brudzinski ( Neri);
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il segno di Bonnet o dolore alla adduzione forzata della coscia; il sintoma di Sicard o dolore alla flessione forzata del piede; il sintoma di Neri o flession·e antalgica del ginocchio dal lato ammalato n ella flessione a.nteriore del tronco stando il paziente in piedi e ad art i estesi ecc. ecc. Atteggiamenti antalgici prolungati o fi ssi : scoliosi crociata o alterna cioè a concavità rivolta verso il lato sano; scoliosi omologa,· a concavità dal lato ammalato. La prima pone a riposo l ' arto sofferente e tende a tenere aperti i fori di coniugazione ed a rilasciare l'articolazione sacro-iliaca (scia ti ca funicolare): la seconda permette il m assimo rilasciam ento del n ervo (sciatica tronculare o radiculare). La scoliosi può essere, ben chè di rado, alternante. A queste deviazioni vertebrali si associano spesso altre disarmonie delle forme plastich e (asimmetria scapolare, costoaddominale ecc.). La contrattura antalgica dei muscoli sacrolombari e dello p soas di un lato può produrre un accorciamento apparente dell 'ario (sciatic a spasmodica di Brissaud o miotonica di Sicard). I malati di sciatica conservano frequentem ente posizion i antalgich e sia nella posizione seduta , sia durante il cammin·o, sia infine n el decubito dorsale. .U n buon segno è costituito dalla ascensione del tallone corrispondente all 'arto m alato (Sicard). Disturbi obbiettivi della sen sibilità. I disturbi della sen sibilità obbiettiva consistono gen eralmente in ipoestesie più o m eno marcate e si riscontran o sopratutto n elle sciatich e cronich e e specie in quelle e.on lesioni a tipo n euritico. Sono localizzati al territorio cutaneo del n ervo e posseggono una topografia radicolare a striscie lon gitudi.n ali (n ell'ambito delle radi ci 4a._5a. L; l a-2a. S). Frequente è il dolore provocato alla pres-.~ sion e diretta sui punti di elezion e del n ervo o dei suoi rami o 1punti del Walleix. Questo A. descrisse una dozzin a di punti dolenti , ma i più importanti sono: il punto lombare al di sopra del sacro ; il punto sacro-iliaco corrispondente alla articolazione sacro-iliaca ; un punto gluteo alla parte superiore della incisura ischiatica ; un punto r etro-trocanterico nella doccia ischio-trocanterica ; i punti femorali (superiore , medio , inferiore) alla regione posteriore d ella coscia; il punto popliteo alla parte esterna del cavo popliteo; il punto peroni ero al di di etro de]] a testa del perone; i r punto m all eolare al] a parte inferiore e posteriore del m alleolo esterna; il punto Achilleo o sen sazione dolorosa al pizzicamento brusco del tendine di Achille. Anch e il pizzicam ento del m argine interno della m assa degli adduttori è più dolor osa dal lato sano ch e da1 latoammalato (Barré). Tono muscolare, m otilità. Freauente l ' ipotonia muscolare. Ouesta è alla base dei seg uenti fen om eni : abbassam ento della pieg:}
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glutea; rilasciamento del tendine di Achille e del tallone; difficoltà di stare sulla punta del piede per paresi ed ipotonia dei soleare e dei gemelli (Chiray); appiattimento della volta plantare del piede. In qualche raro caso si può avere una paresi assai accentuata nel territorio dello sciatico popliteo esterno con steppage . Riflessi. - Possono essere indeboliti o scom . . parsi i riflessi Achillei ed i medio-plantari. Lo stesso dicasi dei riflessi tibia-femorale posteriore e ·peroneo-femorale posteriore. Riflessi cutanei (gluteo, crema sterico, addominale) spesso esagerati. Riflessi muscolari. - Le contrazioni idiomuscolari alla percussione diretta sono generalmente più vivaci ch e di norma: lo stesso si puè. ripetere per la contrattilità riflessa del grande gluteo (Rose). La percussione delJ e masse muscolari del polpaccio provoca delle contrazioni fibrillari o fascicolari più manifeste dal lato ammalato ch e dal lato sano (Sicard) e la percu ssione medio-plantare può de . . terminare una fl essione delle dita (riflesso muscolare delle dita, riflesso muscolare pedoplantare di Rimbaud) anche quando è abolito il riflesso di Guillain e Barré. Ugualmente può aversi la flession e dell 'alluce per p ercu ssione lungo il margine interno del tendine di Achille, ch e è un fenomeno di esagerata co11, trattilità idiomuscolare (Villaret e Faure Beaulieu, Boveri). Disturbi trofi ci. - L ' ipotrofia muscolare è assai frequente n elle sciatich e cronich e, sp ecie· se di tipo n euritico; es a è ora diffusa, ora localizzata al territorio di alcune radici e talora persino parcellare. Non rara-, ad esempio, l 'atrofia del solo muscolo pedidio (Barré). Disturbi circolari e simpatici. - Frequente l 'abbassamento della temperatura locale~ rari l 'edema e .l a c ianosi; ancor più rari l 'ipoidrosi , l '1,p eridrosi, l 'ipotricosi , l'ipertricosi , la poliuria e la glicosuria riflesse. Elettrodiagriosi. - Non rare le alter azioni quantitative della eccitabilità n erveo-muscola1:e n elle sciatich e di antica data ed a forn1a francamen te n euritica e sintomatica. L'ipoeccitabilità predomina spesso sullo sciatico popliteo · interno. In alcuni casi si h anno anche R. D. parziale e modificazioni della cronassia (Bourguignon). Liquido cefalo-rachidiano per lo più normale. In un certo numero di casi si ha leggera linfocitosi specie quando coesistono segni di lesione radicolare. Nei due terzi di scia tich e alte si nota lieve iperalbuminosi e lieve ipercitosi (Sicard, Roger ) m entre nelle sciatich e funi colari sarebbe frequente la dissociazione albumina-citologica (1Forestier). Non è sempre agevole fare una diagnosi dif1 ferenziale tra sciatica e en ziale e sciatica sintomatica . Da un punto di vista gen erale ~ i può dire ch e non appartengono di regola alle prime le sciatich e ch e si accompagn ano : a) a segni più o n1eno evidenti di lesioni . organi1
ch e radiculo-periferich e (paralisi, amiotrofie, anestesie, disturbi sfinterici, R. D . ecc.); b) a irradiazioni dolorose persistenti in corrisponden za degli organi genito-rettali, o della re- · gione inguino-addominale; e) a iperalbuminosi ed iperleucocitosi del liquido ce fa lo-rachi ~ diano ; d) le sciatich e dei b ambini e degli adolescenti. ' Per una esatta diagnosi di sciatica bisogna an ch e tener conto di tutte quelle contingenze morbose che posson o simulare una algìa del nervo sciatico e ch e potrebbero indurre in errori clinici e terapeutici (false sciatich e). Le affezioni dolo.rose più .f requenti capaci di prestarsi a confusione sono: le coxalgie, le artriti sacro-iliache, la psoite, il reumatismo muscolare, certe forme di flebalgie con un minirno di segni locali, qualch e caso di arterite cronica o di embolia arteriosa ecc. Vi è poi da mettere in lizza tutta la serie di algie nervose indipendenti dallo sciatico quali: le algìe cru .. rali , otturatorie e femoro-cutan ee; le alg·ìe di origine centrale , cerebrale o midollare come si possono osservare n elle lesioni del talamo ottico (e forse .a ncl1e della corteccia), n·e l1a encefalite letargica, n ella tabe dorsale, n elle radicoliti specifich e e n elle. affezioni del simpatico (perivasale, intrasciatico e midollare). TERAPIA. La terapia della scia tica, come del ·resto accade per og ni al tra .affezione ad eziologia polimorfa, d eve essere basata sopra una conoscen za il più possibile esatta, delle cause. Queste, come abbiamo veduto nel riassunto clinico, sono spesso numerose e complesse : vi debbono p erciò corrispondere mezzi ter~peutici moltepli ci e di vario ordi11e. Non ci soffermere1no in mar1i era dettagliata s11lla terapia della sciatica sintomatica ch e comprende tutte quelle applicazioni curative generali e locali atte o a modificare discrasie auto- ed eterotossich e o ad elirr1inare processi patologici parasciatici di natura cl1irurgica capaci d ì determinare, in via secondaria, una irritazion e più o meno grave del n ervo sciatico in un .punto qualsiasi del suo percorso. Evidentem ente il compito del m edico è in questi casi quello di curare le affezioni fondamen tali di cui la lesione sciatica n on rappresenta ch e una manifestazione contingente, applicando tutti quei sistemi di cura, medicamentosi , fisioterapici , chirurgici che sono con sigliati dalle singole malattie in atto. Nel presente capitolo ci occuperemo quindi esclusivamente della terapia delle sciatiche non sintomatiche ovvero sia delle sciatich e note sotto i nomi di essenziali, volgari, artritich e, uricemiche, reumatich e. La terapia della sciatica l)UÒ essere distinta in eziologica, patogenetica e sintomatica. T erapia eziologica e patogenetica. - Questa deve essere diretta prima di tutto a modificare il terreno organico allorr.h è vi sono segni più o m eno manifesti di artritismo o di uricemia: con segu entemente le prescrizioni dovranno ri1
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ferirsi alla igiene generale del ?orpo ed al~a igiene alimentare evitando l~ vita .sedent~ri.a e 1e fati1che ecoessive, i luog hi freddi e umidi, praticando moderati esercizi fi sici e della bal: neoterapia, restringendo l 'uso del.l a ~ar!le e d1 tutti g·li aliment~ u.r~cemizzanti,. i.st1tu~ndo cure diuretiche , ur1col1t1che ed ant1ur1cem1che . .. Nelle sciatiche acute di natura artr1t1co-reumatica è indicato il salicilato di sodio a dose progressiva da 1 a 4-5 gr. pro die, per un ,periodo di 10-15 giorni, trattame.nt? c h e può esser e molto utile anche nelle sciatiche subacute. In queste, alcuni AA., dopo la cura salicilica, prescrivono una cur~ s_upple1!1en!are di salicilato di litina per altri 15-20 g1?rn1. . W eill-Hallé e Chabanier ottennero in vari casi ottimi resultati dal salicilato di sodio somministrato per via endovenosa per qu~nto in qualcuno di essi si manifestass~ ~~a 1nte~sa reazione gen erale con febbre,. br1v1d~, vom~to. Un altro medicamento antireumatico efftcace è rappresentato dallo zolfo . colloid~l~ s?m~ ministrato sia per via orale sia per in1ez1ont endovenose od endomuscolari. . . ' Sempre n elle sciatic h e a tipo re':1mati.co .puo dare favorevoli r esultati la prote1noterap1a e più particolarn1ente la caseino-terapia per jniezioni endomuscolari. Rocl1 e K atzenelboge consigliano una soluzion~ di casein a al l ~ ~{ da iniettare alla dose d1 1/ 2-1 eme . ogni 5 . . giorni. T erapia antiflogistica. - Questa con;i.pre:nd~ una medicazione revulsiva e delle appl1caz1on1 fi~ioterapiche (elettroterapia , radioterapia, termoterapia, idroterapia ecc.). . Le revulsioni cutanee hanno per i scopo la modificazione ·d ella cir col azione perinervosa • • • attraverso la innervazione s1mpat1ca e s1 provocano ordinariamente con l'uso dei rubefacienti e d ei vescicanti (senapismi , empiastri sen apati, tintura di iodio guai~colata, .pre~a razioni liquide a base d i s?l foc1~nuro ?i all1le (essenza di senapa), revulsivo d1 Boud1n ecc. I. Piticariu raccomanda l e frizioni in loco dolenti con la seguente pon1ata : 1
Ioduro di potassio Iodio metalloide Solfo polverizzato aa Axonge
Gr. ))
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Coprire l ' epidermide con coto~e i~rofi.lo ; togliere la medicatura dopo 2 giorni : ripe~ere se l 'epidermide l o permette la stessa applicazi one durante ·5-6 settimane. Un ottimo revulsivo si può ottenere con la .. seguente prescrizione: Olio di ricino Olio di oliva aa Etere solforico Canfora Acido salicilico
Gr . )) )) ))
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Imbevere stri sce di flanella ed applicarle lungo la r egione posteriore d ella coscia per 10 ore ogni notte p er 6-8-10 volte o più sino alla scomparsa d el dolore. In disuso le r evulsioni ignee o punte di fuoco, le mignatte e l e ventose scarificate. Elettroterapia. - Questa può riuscire vantaggiosa nelle sciatich e reumatiche a decorso subacuto o cronico. Si dovrà ricorrere esclusivamente alla corrente galva.n ica sedativa od eutrofica. Tecni ca. - Largo catode di 150-400 cq. alla r egione lombare alla altezza della emergenza de lle radici d ello sciatico, anode costituito da un bagno (bagno-elettr odo) in un recipie.nte isolante di vetro o di porcellana per la immersione d ella gamba ammalata. Graduale aumento d ella inten sità della corrente sino a·1 massimo t ollerabile (20-40-60 milliampères) con diminuzione graduale sino a O. Durata della applioazione 20-40 minuti . Le Ì'edute vanno ripetute tutti i g iorni o ogni due giorni: il miglioramento co1nincia a manifestar~ 1 dopo 6-10 sedute a seconda d ella gravità dell.a affezione. All 'el ettrode-bagno puè· essere sostituita una placca di suffi ciente larghezza. Un a ltro metodo con siste nel portare l 'anode (100-200 cq .) su ccessivamente sui vari punti dolenti (10-15 minuti per ognuno) adoperando una corrente di 10-12 milliampères e a'•endo cura di inalzare sempre gradualmente la intensità di essa e di riportarla pure a O nel passaggio d a u11 pl1nto d?le~te all 'altro. 111 certi casi alla corrente a d1rez1one ascendente si può sostituire con vantaggio la corrente a direzione opposta. . È importante sapere ch e nelle forme cro~1che antiche il miglioramento può essere in' ' .' . terrotto da una crisi. dolorosa p1u o m eno inten sa: questa secondo Zimmern non è che u n parossismo critico, finale. . . · Nelle n evriti sciaticl1e con amiotrof1a e RD. si impiegh eranno le correnti alle quali i muscoli siano eccitabili e, per con seguenza, faradiche in certi casi e galvanich e in certi altri. Se l 'atrofia muscolare è di già n-0tevole si impone un complemento di cura ~edian~e le corr enti galvaniche ritmate o meglio. n:ed1antt]a galvanizzazione ondulata. I bagni i_dr?el~t~ trici · a correnti sinusoidali sono cons1gl1abi~1 nei casi di nutrizione difettosa. Può esser e utilizzata anch.e l'alta frequenza specie ne~ m.od~ consigliato da Dénoyés e Bordier (appl1caz1on t dirette di correnti di alta frequenza con due elettrodi nudi riuniti c~a scuno ad .un~ e~tre mità del piccolo solenoide ed appl1c~ti 1 u~o sulla regione lombare e l'altro a se~1-bracc1& letto in corrispondenza del polpaccio). Sedute ogni d11e g iorni di 10-15 minuti di d~rata: Invece della galvanizzazione se~pl~~e s1 può in casi ribelli applicare la galvan1zzaz1.on~ C?D la· introduzione -di ioni medicamentosi (1on1zzazione), di acido salic ilico , di chinino, di a co-
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nitina, di iposolfito di soda . Ottimi resultati possono o Lten ersi in certi casi con la diater. mia. Radioterapia. - Al cuni Autori (Babinskì, Charpantier, Delherm, Zimn1ern, Barr è e Gun~ sett) h anno in vari casi di sciatica, impiegate · applicazioni radioterapich e con buoni r es11ltati. Le irradiazioni concentrate sulla regione lombo-sacrale, sopprimono le compressioni pe· rifunicolari ed agiscono favorevolmente sopratutto in quelle forme di sciatica n elle quali predomina il sintoma dolore. Per Barrè e Gunsett (192 1) il metodo di scelta consiste nella applicazione di una dose debole 3H ogni 8 g iorni con filtro di alluminio di 1 millimetri . ~ da tener presente ch e le irradiazioni lombo-sacrali praticate in donne giovani possono produrre una m enopausa anticipata specie se la tadioterapia è stata intensiva. In caso di su ccesso si può ricorrere alla r adiumterapia, sia con applicazioni locali sia con iniezioni ad azione generale, di sali radio-attivi (sali di mesotorio o di 5orio) ch e si trovano prepar~ti in fial e a dosi differenti . Data la loro facil e esauribilità è necessario adoperare prodotti freschi e a dosi elevate (200-500 microgrammi). Si possono anch e prescriver e acque minerali radioattive, o eman azioni di gas radioattivi, ecc. Sommer (1913) su 75 casi di sciati ch e, trattat e con la curi·eterapia, ebbe 40 g uari gioni complete, 23 miglioramenti n otevoli e 10 insuccessi . T erm oterapia - Fototerapia: a) Termo tera pia diretta : tern1o fori, con1p.resse calde (40-60°) appli cazioni di sacch etti di sabbia o di cenere calda; b) Termoterapia a distanza: bagni e doccie di aria calda (120-1 50°) una volta al giorno per 20-30 minuti; bagni e doccie di vapor d'acqu a semplice o m edicato (terebentinato). Alla termoterapia può associarsi la luminoterapia ch e può essere r ealizzata o con la esposizion.e di1,,,etta d·ella region e sciatica ai raggi solari (elioterapia) o con b agni termo-luminosi a lampade elettrich e coi noti apparecchi . Si può praticare anche la fototerapia sempli ce con luce bleu o con raggi ultravioletti. Crioterapia. - Invece delle applicazioni calde alcuni AA. h anno consigliato delle applicazioni fredde le quali molto probabilmente agiscono com e dei revulsivi provocando rubefazioni reattive più o m eno intense. A tale scopo si è ricorso alla frizion e di n eve (Taskine11) lungo il decorso dello sciatico oppure alla p ol verizzazione di etere, di cloruro di etile o di m etile ripetute ogni 2-3 giorni nella stessa regione. Non crediamo sian o metodi da se. g·u1rc. Idroterapia. - È stata sempre largamente usata spec}e sotto for1n a di bagni caldi di acqua semplice o solforosa. Si può preparare un buon bagn o caldo solforato sciogli.endo del triso]furo di pota sio (fegato di zolfo) alla do~e
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di 120-150 gr. in una ordinaria vasca da bagno. Meno u sate le docciature calde di acqua semplice o solforata . In certi casi di sciatica a tipo artritico-reumatico son o da con sigliarsi stazioni termali con acque solforate calde o di fanghi. J( inesiterapia. Non si deve intervenire con applicazioni kinesiterapiche n elle sciatich e acu te e molto dolorose n elle quali è invece preferibil e una immobilità più o m eno completa per qualch e tempo sino alla m itigazjone dell 'algìa. Le applicazioni kinesiterapich e più fTequentem ente u sate sono i m assaggi e la graduale mobilizzazi.one attiva e passiva dei vari segn1en ti dell 'arto ammalato.
Terapia ad azione diretta sullo sciatico . .4) Iniezioni superficiali , sotto-cutanee . Nell e sciatich e n on gravi posson.o dar e buoni resultati le iniezioni di siero fisiologico àlla dose di 5 em e . sui principali punti di Walleix r ipetute ogni due giorni, oppure, in certi casi, anche le iniezi oni di forti quantità della stessa soluzione (100-200 eme.). Quest e sono preferibili alle 1prin1e in qua.n tor h è ~ono capaci di· produrre una distensione an algesica più efficace dei tessuti. Il siero fi siologico puè. essere n ovocain izzato con l 'aggiu'Ilta di 3-4 em e. di novocaina per • • • • ogni in1ez1or1e. Numerosissimi sono i prodotti m edicamentosi proposti per . ]e iniezioni sottocutan ee a scopo analgesico e modificatore. Basta ricordare le principali ch e sono: l 'antipirina, il piramidone , il cloroformio, l 'acido osmico, il nitrato di argento , l 'acido fenico, il bleu d1 metilen e, ·1'ioduro di sodio . Le iniezioni ipoder m ich e di acido fenico furono preconizzate in Italia da G. Baccelli alla dose di 1-2 em e. lungo il t erritorio anatomico dello sciatico. Miglioramenti sicuri si ottennero an ch e con le iniezioni quotidian e di bleu di m etilene (1-4 eme. di una 'Soluzione al . 2 %) n ella stessa reg ione. Champion (1912) con siglia le iniezioni, una volta tanto, n ei m uscoli glutei o n ell a massa ·comune sacro-lombare di 2-4 eme. della soluzione seguente; ioduro di sodio puro, disseccato 2 ctg . acqua distillata 2 gr. sterilizzata a caldo. Occorrendo si potrà ripetere la inie-. zion e n ello stesso giorno. Questo n1etodo può dare una r api da sedazione del dolore. Invece di siero si posson o iniettare aria sterilizzata od ossigeno n ella quantità di 25 0-300 eme. in 3 p unti differenti: regione lombare, fa ccia esterna della ·coscia, regione supero-esterna della gamba al di sopra della testa del perone. In casi ribelli alcune dell e sostanze sopraricordate invece ch e sotto la pelle possono essere iniettate profondamente nelle i1nmediate vicinanze del nervo (iniezioni justanervose). È allora nece ario procedere con la più grande prudenza poichè molte di esse (alcool, etere , acido fe11i co, arido osn1i co ecc.) po seggono una energica azione neurolizzante e potrebbero
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perciò produrre lesioni più o meno gravi dr I nervo con conseguenti paralisi di senso e di moto più o meno estese e durature. Tra le sostanze più frequentemente adoperate per iniezioni paranervose sono da citare: il siero fi siologico alla dose di 25-40 eme. o più, semplice o novocainizzato; il bleu di m etilene (2-5 eme . di una soluzione alJ ' 1 %); il ~·.J.licilato di sodio (Bouchard) da iniettare ogni 5-6 giorni su due o tre punti dolorosi, alla dos<: di un em e. n ella soluzione seguente:
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l 'addom e oppure anche la posizione genu-pcttorale od una posizio11e equi\rale11te. La iniezione viene praticata nel canale ~i..\ crale attraverso l'hiatus sacro-coccigeo ed i11 modo da non pungere il sacco o cono durale. A tal uopo basta tener presente che tale sacco non discende mai nejl 'adulto al di sotto del · margine inferiore deÌÌa seconda vertebra sa, crale. I m a:lati dopo la iniezione dovranno rimanere in riposo per qualche ora. Secondo il Sicard la iniezione epidurale darebbe buo11i Sç:licilato di sodio gr . .0.50 resultati nell '80 % dei casi di sciatica artriticoAcqua dis tillata e sterilizzata em e. 10 reumatica, ciò che è stato confermato da altr1 Il g·licerofosfato di sodio (Robin) alla dose AA. (Roger e Aymès, Cathélin, Brocard ecc.). Roger e Aymès hanno anche applicato alla di 2- .: em e. di una soluzione a 0 .25 per 2 eme.; il soifato di stricnina (Retivox, Zartzyne) in cura della sciatica le iniezioni retrorettali identiche a quelle che furono preconizzate da iniezioni quotidiane alla d·ose di 1/ 2-1 milligr. A icoolizzazione. - Sicard consiglia le inie- Jaboulay nella cura della incontinenza notturna zi r:ni nelle vicinanze del n ervo ossia nella delle .urine e ne ottenne dei resultati ottimi, g uaina cellulare perinervosa, da praticare in paragonabili a quelli dovuti alle iniezioni epinumero di 3-4 in una stessa seduta alla dose durali. Si iniettano 100-200 eme. di siero fisiologico n ella loggia retro-rettale·. Questo siero di 2-3 em e. della soluzione: può .essere rimpiazzato da aria sterilizzata. Alcool puro In certi casi di sciatica alta può essere ineme. 10 dicata la iniezione epidurale lombare tra la 4a Antipirina gr. 2 e la 5a vertebra. L'ago de\re perforare solo la Le iniezioni, circuenti il nervo, debbono dura madre senza penetrare cioè nello spazio esser fatte sia in corrispondenza della grande sub-aracnoideo. Per questa via si possono inietincisura ischiatica, sia nella doccia ischio-tro- tare 5-1O eme. di siero fisiologico novocainizcanterica e debbono essere ripetute ogni due zato o 1-2 eme. di lip~odolo. o tre giorni sino a guarigione. Nelle sciatiche a tipo francamente radicolare Sicard con siglia anche le iniezioni periner- ed in casi assolutamente eccezionali si può vose di lipiodol (olio iodato) che iniettato alla ricorrere alla racl1ianestesia sottoaracnoidea dose di' 1-5 eme. in una o più volte provoche- secondo la tecnica comun~ . rebbe una rapida sedazione del dolore. · Da quanto abbiamo succintamente esposto, Per praticare queste iniezioni è indispensa- risulta che i mezzi di cura nella sciatica così bile una conoscenza sufficientem ente esatta dei detta essenziale sono svariatissimi tanto c}1e punti di repere per arrivare sia sul tronco prin- il pratico può trovarsi in serio imbarazzo nella cipale del nervo alla sua em ergenza, sia su scelta, spécie nei casi nei quali la indetermiuno . dei suoi rami importanti : vedasi a tal . natezza delle cause no~ perr11ette di stabilire uopo i m etodi consigliati da Malgaigne e una direttiva terapeutica sicura. Si possono Richet, da Brissaud, da Sicard, da Lévy e tuttavia suggerire alcune regole di ordine geBaudoin ecc. Questi due ultimi AA. infiggono nerale. Nelle sciatiche acute si impone il ril'ago ad una profondità variabile dai 4 ai 9 cm. poso a letto. Tra i vari metodi curativi si doa seconda della adiposità del malato, in un vrà ric9rrere con preferenza alle cure salicilipunto sitl1ato u11 pollice all 'esterno dell 'unione che, ai bagni caldi sen1plici o solforosi, ai del 1/ 3 interno coi 2/ 3 esterni di una linea bagni termoluminosi, alla diatermia, alle r e. congiungente l 'articolazione sacro-:coccig',ea col vulsioni rubefacien ti lungo il decorso dello margin e postero-esterno del grande trocantere. sciatico. Nelle forme subacute e croniche, dopo Iniezioni epidurali. - Queste vengono pra- aver esperimentato senza successo alcune delle ticate con aghi lunghi 7-9 cm. , relativamente cure ora ricordate, si potranno ap.plicare iniesottili e con siringhe di vetro di 10-20 eme. zioni paranervose, epidurali, retrorettali, la raLe soluzioni adoperate sono di r egola l 'acqua dioterapia radicolare e dei funicoli lombo-sadistillata semplice od il siero fisiologico novo- ·Crali e si co11siglierà l'uso dei sali di litio, lo cainizzati alla dose di 10-15 eme. Generalmente solfo colloidale, preparati iodici ecc. Per calmare il dolore nel periodo più acuto sono sufficienti 2-6 iniezioni con 4-5 giorni di intervall o fra l 'una e l'altra. Brissaud consi· dell 'algìa, si prescriverà un J:>uon analgesico gliò di adoperare l 'olio cocainizza to; Colleville (piramidone, gardan , i&alipirina ecc.) per via il guaiacolo ortoformizzato; Albarran l'antipi .. orale e qualche applicazione esterna locale di linimenti o pomate a base di salicilato di m erina; Forestier e Sicard il lipiodolo. Per praticare questa iniezio11e si deve adot- t1le di balsamo di Opodeldoch, di balsan10 tare la posizione del malato in decubito late~ di 1F ioravanti, ,di m esotan , di giusquiamo e ral e con i per fl essione degli arti inferiori sul- cloroformio , ecc.
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SEZIONE PRATICA
tilBLIOGRAFIA. La bibliografia sulla Sciatica, anche se limitata all ,ultimo ventennio, dovrebbe comprendere un numero considerevolissimo di citazioni: In armonia con l'indole della presente nota ci limiteremo solo a qualcuna delle indicazioni più importanti:
1'erapia del~a sciatica con, gli agenti fi sici. 'l'h èse de Paris, 1910. CATHÉLIN. L es injections épidurales par ponction du canal sacré. Baillières, 1903 . CORRADINI e RovATTA. L a terapia della sciatica secondo il metodo Baccelli. Policlinico, Sez. pratica, 1915. FAVINI. Trattamento della sciatica con le iniezioni epidurali. Soc. Lomb . di Scienze med. e biol ., 1914. GIORDAN I. La diagnosi della sciatica. Morgagni, 1917. LÉvY et BAU DOIN. Névralgies et leu rs traitement. Baillièr es, 1909. LoRTAT-J .\COB et SABAREAUNU. Les sciatiques et leur traitem ent . Masson, 1913. RoGER et AYl\lÈs. Diagnostic et traitement des sciatiques. ~Ialojne, 1923. S1cARD . L es Sciatiques. Traité de Pathologie Méd . SERGENT, BABONNEIX, ecc. l\1aloine, 1921. BLANc.
LAVORI ORIGINALI. R. CLINICA DELLE l\IIAT_,ATTIE NERVOSE E MENTALI PRESSO LA R. UN IVE RS TTÀ DI PAVIA diretta dal Prof. Rossi O·rTORINO .
Terapia arsenobenzolica della corea per · il dott. 0TTONELLO PAOLO, assistente. Per quanto n on esista, si può dire, malattia nervosa per la •quale n on si sia creduto ed in molti casi non si creda ancora alla efficacia terapeutica dell'arsenico, ben poche affezioni neurologiche traggono in realtà ben.e fici effetti da questo medicamento. Tra queste occupa indubbiamente un posto preminente la corea del Sydenham n ella quale la disponibilità di preparati di facile assorbimento e di scar so potere tossico h a c onsacrato l 'u so dell 'arsenico P'r in·. cipalmente sotto forma di l~quore arsenicale del Fowler e di cacodilato di sodio. Gli insuccessi completi non son o però rari e gli insuccessi par ziali nel sen s,o di riuscire a dominare la malattia isolo dopo lunghissimo trattamento son o .·frequenti . A produrli concor, re certamente n ella pratica privata la difficoltà di 1realizzare le indispensabili condizioni aocessorie n ella terapia di questa forma morbosa, riposo assoluto a letto e regime dietetico, ma in misura 1J1on inferiore le cau se determinanti sono da ricer care n ella scarsa efficacia delle ' comuni preparazioni di As e nei fenomeni di
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intolleran za specialmente verso il liquore del Fowler ch e compaiono dopo un certo tempo in numero di casi non indifferente. Ad ovviare a questi inconvenienti sono stati naturaln1ente tentati vari altri sistemi di terapia ma ben pochi dei nuovi medicam enti , antireumatici, eteroproteine, solfato di mog·nesio, bromuri, lun1inale, ì1anno mostrato di abbreviare in modo manifesto il decor so della malattia. Anzi sp esso si otten gono delle g uarigioni incomplete che non mettono al riparo da riacutizzazioni dominabili naturalmente con maggiori diflìcol tà . Convinti di una azion e elettiva d·ell ' As su-Ile strutture n ervose dalla cui disfunzione dipende la manifestazion e saliente della corea e riponendo la causa della incostanza degli effetti della terapia arsenicale nella scarsa attività delle prepar azioni di u so più comune, Bokay, Marie e Ch atelain , Talent h anno sperimentato già da parecchi anni la somministrazione degli arsenob enzoli ottenendo dei buoni risultati. Questi tentativi sono stati ripetuti sia pure sporadicam ente ed hanno sempre corr.isposto esiti soddisfacenti . Questa terapia non h a trovato perè. larga applicazione sopr atutto perch è è convinzione molto diffusa che alla somministrazione degli arsenoben zoli seguano spesso conseguénze spiacevoli . Scopo di questa brevissirpa n ota è di rendere noti i vantaggi che nel trattamento della corea si ottengono con gli arsenobenzoli e sopratutto di far rilevare l 'infondatezza delle idee preconcette che circondano questo composto arsenicale. Poich è, se, per le particoJari condizioni di assistenza in cui gli ammalati vengono a trrovarsi nelle Cliniche, ai medici di queste è concesso ri correr e a· m ezzi terapeu tici quali , per ovvie considerazioni, non pu ò m ettere in opera il medico pratico ed è an ch e concesso ottenere· buoni · risultati, ad essi è fatto pure obbligo di divulgare quei procedim en ti ch e nelle loro mani si mostrano atti,ri e sopratutto scevri di effetti dannosi per l 'or• gan1smo . In questa Clinica sono stati aocolti n egli u ltimi due anni numerosi ammalati di corea del Sydenham , in genere ammalati n ei quali la sintomatologia aveva assunto fin dall 'inizio note,roJe gravità ed ammalati nei quali la terapia arsenicale comune non aveva mostrato azione effi cace. Nell 'intento di stabilire dei termini di confronto si deliberò di sottoporre una parte degli ammalati ad un trattamento a base di preparati comuni di As ed eventualmente di sedativi diversi, e di sottoporre in,'ece ad esclusivo trattamento arsenobenzolico i sog1
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IL POLICLINICO
getti affetti dalle forme più gravi e quelli già curati seh z'effetto a domicilio. Questi ultimi nel detto periodo sommarono a dieci. Come com posto arsenobenzolic o pratico si prescelse un preparato (Neo I.C.I.) atto alla introd1u zione p er via endo1nuscolare ed attivo. Le iniezioni praticate con le solite cautele e con la sola avvertenza di portare il medicamento n egli strati muscolari profondi, non hanno mai determinato alcuna conseguenza spiacevole locale o generale ch e potesse suggerire una sospen sione anch e temporanea della cura o una diminuzione delle dosi del medicamento. Vennero eseguite ad intervalli rego· lari di .quattro giorni alla dose iniziale di 10 centigrammi con un progressivo aumento di g·r . 0.10 p er volta fino ad un massimo di g r. 0.40. Quest 'ultima dose venn.e ripetuta diverse volte in un solo soggetto , in genere ci limitammo alla ripetizione della dose di grammi 0.20 per gli ammalati più giovani, di 0.30 per quelli di maggiore età. Si è sistematicamente proceduto dopo ogni iniezione ad esami qualitativi delle orine per accertare l 'eventuale comparsa di componenti anormali ; in un solo caso si constatò la presenza di sostanze riducenti nelle orine emesse nelle 24 ore successive alle prime due iniezioni, ed in quantità tale da non suggerire alcuna modificazione al trattamen.to stabilito. L'età degli ammalati ~ra oompresa fra i 10 ed i 17 anni; essi ebbero in media complessivamente due grammi di medicamento. Il minimo di gr. 1.20 fu sufficiente per un s. di 10 anni nel quale ai disturbi della motilità si associavano disturbi psichici del tipo di eccitazione confusionale, il massimo di gr. 3 fu richiesto da un s. di 14 anni nel quale la ma~attia, cominciata a 6 anni, aveva presentato delle gravi accentuazioni annuali che non erano mai passate a guarigione completa con la somministrazione dei comuni preparati arsenicali. La dose sufficiente a determinare la scompars a di ogni traccia di movimenti involontari fu in me dia di due grammi suddivisi in 8-1 0 iniezion•i ; già dopo la seconda iniezione in gen ere si è sempre verificata una notevole attenuazione dei disturbi ben rilevabile sopratutto dal fatto ch e m entre nella maggior parte degli ammalati all'ingresso in Clinica si dovette ricorrere a m ezzi di contenzione per 1'ampiezza e la frequenza dei movimenti che mettevano in serio pericolo la loro sicui:-ezza personale ed in tre casi si dovette procedere a fasciature protettive del dorso e degli arti che per i con-
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tinui traumi da sfregamento erano sede di notevoli fatti di irritazione, già .d opo tali dosi in·i ziali si r ese superflua l 'adozion e di tali provvedimenti. Oltre la scomparsa del sintoma dominante gli arsenobenzoli determinarono un notevole, in molti ammalati notevolissimo, miglioramento delle con·d izionì generali di nutrizione che in tutti i casi avevano risentito in misura molto inanifesta della diffi coltà della alimentazione. Gli arnmalati poterono essere ritenuti guariti entro un termine di 30-50 giorni. Essi non vennero p erò subito dimessi ma trattenuti in Clinica allo scopo di poter rilevare l'eventuale ricomparsa dei disturbi; ciò non avvenne mai nei 10 ammalati ch e ebbero il trattamento arsenobenzolico, accadde invece in tre degli ammalati ai quali venne somministrato il cacodila to di sodio per eutero ed il liquore del if owler per os. In uno di questi ammalati si dovette ricorrere all 'arsenobenzolo per veder scomparire i movimenti involontari cp.e erano ricomparsi dopo una necessaria sosta nella somministrazione del liquore del Fowler che nella fase ascendente di un secondo ciclo in questo come in altri due ammalati aveva prodotto cefalea intensa. In quest 'ultima categoria di soggetti si ebbero ug ualmente guarigioni definitive ma entro uno spazio di tempo di molto superiore ai due m.esi; in tutti la lunga durata della malattia aveva determinàto notevole compromissione dello stato generale e particolarmente della emopoiesi. La casistica è scarsa ed i risultati non cosl brillanti come quelli ottenuti da Paulian con la somministrazione a gioTni alterni di neosalvarsan p er via endovenosa; sono stato però indotto a farne oggetto di una breve nota dal desiderio di far conoscer e l' efficacia e sopratutto la innocuità di un m etodo di cura che di solito non è preso in considerazione dal medico pratico. Importante pubblicazione: Dett. EDMONDO VENEZIAN
A. negli Ospedali BD:aniti dd Roma
PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico.
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Prefazione del Prof. UBERTO ARCANGELI.
Wn volume dd pa,gg. VIIl-324, dn forma.to tasoa.bil>. nitld.8111lente st;a.m;pa.to ed eleg&ntemente rilegato lD ~na. tela fleseibile, con inscrizioni in oro eul pia1110 e eul dorso. - Prezzo L. 2 5. Per ii nostri abbona.ti sole L . 2 2.50. Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 - ROMA.
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SEZIONE PRATI CA
,Q SSERVAZIONI CLINICHE.·
m ore eira n ettam en te lo•calizzato all'apoifisi mastot1de e l'orecchi.o m e.dio · e ra ·d·el tutto in tegro. C LI NI CA ÙTOH lNOLAR\.~·lGO I ATRI CA DELLA R . U N. DI ROMA P er qua nto· riguarid a i '.r~ OII'ti del turmore con un preceden·te p[fOC·esso sruipipu r.ativo auricol&e, in Ditrettor e: P ro.f. GHERARDO F ERRERI. un gran n umero d ei casi 1des.c ritti il n eo.p lasma • ha segu ìto unia flog.osi oroni.c~ <iell'or-eeohio meIl sarcoma dell'orecchio medio. 1dio. C01sì, flra .g·l i altri, n el caso d i Calami1da la • Do t.t. M ARIO s IL VAGN 1, .as·sistente . tSUipipu.r .az.ion e d atava da .qual!Ch·ei anno e in quello La localizzazion e n ell' oreochio m edio idei tu- ·di Bilan icion i d a un anno e m·ezzo: n ell'uno e n ell 'altro exan o stati osservati !(»oliiPi d el'l:a cassa m ori nlaligni ir1 gen ere è idi ~er sè m olto r.a.ra: che fu.trono as p orrtati e che n el ,pliirrno si riipr o1dus rar tssimi poi sono i sair conì i. Al·cuni ·d ati staiiisti1ci possono ·dare u•n 'idea d i ser o sotto f orma di sarcoma alveolare, come dimostrò l 'esame istolo·gico . .questa frequen za. Così Bezol1d (1895) su 20.000 oto- . N·ell'etiologia d el s·air.c~oo:na dell '.orecohio m·edio JPatici. o·&servati n ello spazio di 24 a nni, ha tlrol'età non ha un'tmipoirta.n za assoluta, p er ch·è, :pur vato 4 tum ori .m aligni 1dell'cxrecchio m edio (tre essendo m olto f~equente n el.l 'infanzia e n ella p.ris arcomi e un epitelio1r1a; J unod (1922) su 45.000 ma aidoleiscenza, non n e m ancano caJBi nell'.ètà .annmalati ·di or ecchio, visitati n ella Clini.ca d i B aisilea 'durante 25 amni, 1ri1p•orta 6 casi di n eo- · ·a idulta e n ella v ecchiaia; così qu.elli di Milligan (una <lo nna di 18 ann i e una di 28 a n ni). d i p lasmi (3 epi te.lioim.i, 2 s ail'comi, 1 en°dotelioma) ; 1.u111ghin i (1donn·a ·di 58 anni), di Glog.an (uom o .Sekoulitcl1 in uno stu1dio statisti·co $Ui tum ori m·a ligni in otminolaringologia, su 53.000 soffe- <li 45 an~i) , idi rBotella (48 a nni). Sono stati ·à eStCII'itti sar.com i a cellule fiu·s ate e renti d'oirecchio passati nella Clini.e.a di Bor.dea ux . I ln 40 aJilni, h a tr·ovato 20 Caisi di epite_liom a rdel- roton·de, girandi e pi1ocole ; fprme <Sempl\i.1Gi e forrr1e m.i ste (mixo-s.arcomi, fibro-angio~o.steo-$arco: l~Olfecchi o in genere, ma uno solo della cassa mi) e salflcomi m•elanotici. ·· ti1mpani1cà. · L'in izio deJJ 'a!f.f ezio-n e, spiecie quando m ai:D.10 0 l\rl ae.strunzi i11fin e riferisce elle, s u 9465 inalati una precedente su1p1pm·azione aUJri.c·olar·e, puor es- -di 0 1recdhio stu diati nella Clinica di Milano si ' sere segn ato da p1aralisi del fa.cciale (casi di Leto <::ontamo solamente 3 tu11no.ri maligni dell 'or eoc1h io P Beirtoin), o ·da un 'ototraogia (.Lunghin i ) : m a in m edio, di crui 2 sarcou1i. gem·eire è l '·eis·a me ot os1co1p.i co c·h e r ivela l 'esiisten za Talj dati servono di p e1r sè a dim ostrare la rarità d el re1parto; rarit3. sulla quale tutti gli 1di m asse granulan ti so1Sipeitte. Infine, se il · neoplasma si sv11u1ppa primitivamen te n ell'rupot1s1 autori son o co:ilico.rdi e che è rr1olto più SI?iocata mastoiide, è $'li qu esta r egione che $i n·otano i per quanto ri.g uarda i sarcoim1. Così Ash non potè pirimi sintormi, iconsiJStenti in u n a tumefazione raic cogljerne nella bibliografi.a eststen te fin o a l do·l o1rosa alla pai]Jp·azion·e. È cairatteristica della lo· 1906 çl1e 10 casi e Bilanc io·n i nel 1919 valuta a un caJizzazion.e di questo tum·ore n ell'or·ecCJhio m ecen tinaio i casi idi 1$ arcorna a u ricola1re i n senso ·dio la raipii1da inva6ione, talch.è in breve temipo lato, noti fin o a tale epo:ca. Da allora ~1 ochi altri esso può aigigredlire tutto il tem'Porale e spingersi n e sono ~tati osservati e 1p1ubblicati (FriedenwaJ d . per continu,ità anche a dis•tamza. In avanti. può e Kemer, Junod, Maestran zi, Leto). guaid.agnare la trOIID·ba di Eustachio e airrivaire 1L a loca1izz.azione d el sancoma n ell'orecchio m·enel cavo naiso-ofaringeo : . può spingersi medialdio è invece p iù ftre,q u·en te a r isconlflrar si che non mente invaden•do il 1.a:birinto (ca.so di P olitzer) quella nel padiglion e ·e n ella r oiCc·a . Que&t' ossere lateralmente verso il condotto· uditivo -esterno, vazione, agigiun ta all'altra che' il n eoiplasma si l'ruriico1azione temrporo-man1dibolare. la pa'I'oti·d e, ;riis1contra p1referi~bilrme·nte nei barnpini , ha fatto petnsare a l{uhn che esso 1de;rivi da r1eli:quati em- la fossa zigoonati1ca e temporale. Quan!do invece l e $Ue propagini progrediscono ibrion.arii esisten ti n ella cass·a 1ctel timpano. T ali rrel'tqua·ti sareb1beiro p er a1cuni rappresentati ·d al- in alto o tn dietro, penetrano n ella fossa cr anica m edia (Bilancioni) o p of.teriotTe, dando feno1'in1com,p leta evolu zion e 1del « ta·1ppo mucoso » di meni di cotn'Pre·ssione e di localizzazione cerev. T roltsc11, o con glormetfato di tes1Suto m ixomabrale O'"'ero l esioni dei quattr o ultimi narvi era· t6de che riempie la cas&a 1del timipan o. Un 'incomn~ci. È . app.unto per questo che la sin~omatologi a pleta scom·p a:rsa di tale tessuto, che. norma lmente è multirforme ·e v.airia è &ostituito ·da gittate epiteliali conto:~ate da . in raipiporto con il v olumee · l'es<tenstone del tumore. vaisi sanguigni, saJrebbe .q uindi il punto di par. . tenza ·del n eO!p1a;srrna. M·a anCth·e il p eriostio d:e1 Fira l e o~servazioni raiccolte una d elle più in• • ptÒcesso mast·c»iideo può 8'SS;81I"Ile. il .luogo .di ori-· teressanti 1p e.r ·l a fen omenoJogia è 'quella di Calagin e: C0'$ Ì n el CaSO Idi Glf'.aidènigO, ] Il CUi il 'tu~ mida : si trattava ,di' una ·b ambina antica otorroi. . ' 0
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ca e poirtatrice idi un sarcoma alveolare della cassa, manilf·estatosi cO'Il intenso dolorre a t:upo nevral·g ico alla metà destra idel capo, con cen1tro d')riraidiazione dall'oreochio malato. All'atto 0peratorto - vuotam ento petro-m~toi d·eo - tutta 1a regione 1Si trovò inv·asa dal tu-• more; ·do~o 10 giorni si presentairono tri'Siffia, d·i sturbi ·della · d eglutizione per pTesernza di una tum·efa.z.i·one late;ro4aringiea e paralisi del ;fa'CfciaJ.e; 1dapo 20 giorni il tum.ocre oocup.ava già tutto il cavo n~~o-4'arin.g·eo e si spingev'a in bas•so fino a livello dell' epiglotti1d.e. Si strubi"li inoltre raipidaim·ente pairali.si unilateirale del IX, X, XI, XIJ nervo oranico. Avvenuto l ' obitus in 38 gioirni, J:a autop·sia mise in evirdenza· nella fossa cranica media una il.)ro,p agine del tumore p,e netrato n el1'.endocTanio aittrave.rso il foro laicero anteriotre: la mwssa neQlP1aistiic a oç.curprav·a il rililo-faringe, la faccia anteriore d elle pri:me vertebre cervicali e all'esteJI'no tutta la r egione posta al di dietro •della maTudibola, inglabanido vasi e n ervi. B molto d:L:fifi.cile poter rd i.a;gnooticare la lesione n egli etaidi i.n iziali senza il sussird io della rilcel'ca . miciros.copica: rna, una volta staibjlita la dia.g no~i, purtrap1p·o segue sulbito il ip·en1Siero che ogni \ t er.cvpia, com presa quella fisic a, è vana. Riferjsco il caso cbe io bo potuto osservaire e stuidiial!'e. 1
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IL . POLICLINICO
cts.ione lungo la cicatrice precedente; lo scollameinto dei margini rte~sice oltremo do •di;ffiçile per la foir te infiltrazione del periostio e la sua fustone c·o n l'osso. Questo si lascia facilmente rusiportare con il cuochiafo in tutte le di1rezion.i,_ sì che si riesce .a 1Piratic·are · una classica operazione « raidtoale » . Si ha l'in1pressione che tutto. il temi>orale sia completameinte sos1ituito da un nuovo tessuto, che p er i 1caratteri suoi peculiari (masse granulanti e inJiltranti, c·airnose, forte1nente sanguinanti, idi consi·s tenza duil'o-elastica) fa pens-are possa tr~ttaI\~i di un tes•suto neoplasti·co, con tutta probabilità sarcorhatoso. I confini superiori d el teim:por·a le, in co.rris1ponidenza del tegmen aniri e ·del tegm.eri tympani f:ono. a.n ch'ess.i completamente co:rr-0si e si •p·u ò seguire 11na largq. 1ona id i 1dura cerebrale , d el tutto scol. l·afta, poco tesa e fortem.e nte inrf iltrata. .I:l p.rocess.o neoplaistiioo si ara p ertanto di già est~so alla pachimeninge, dil-agan1do in o.g ni 1direz10111e. Esame istologico·. Le sezioni, colorate con ematoiSsilina-eosina, comprendono tessuto neoiplasiiieo in piena massa. Risalta su.b ito la atipicità d·e gli elementi tumorali ohe si ·dispongono in fasci formanti talora dei vortici e 1delim itanti qiua e là stretti spazii e lacune. Prevalenterpente iJ>eirò lecellule n eoplasticih e ten1don o a formare un tes$Uto piu con1p.atto, èon assai s·c arsa sostanza inte:rcellul.are; 1per il loro tumultuo1so accres•cimento si ad·dossano le une alle altre di6or1dinatainente, idisponen1dosi più 1itte attorno ai vasi. Esse hanno a&petto polimo•rf o se vi6te a m edio e f octe in.g ran dirrn·en to (mentre a piccolo per la loro forma fusata potreibibero somigliare a fibroblasti) .e Si presentano ora triangolari o tozze,. orra, p1iù spesso, allungate, idisipo1ste in fasci che s'intrecciano in tutti i sensi. H•a nno n'tlicleo a forte . risalto per p resenza di abbondante cromatina e ·i.asciano sonprenid ere numerose figure cario1cin etiche atipiche. Il 1d·ec0Pso p ost-ope.ratoff'io fu favorevole durante i pfimi tre gio1rni: al quarto si stabilirono fe· nomeni m e.nJng.ei, p.e r cui i.a picc.ola malata ra·p ida1m ente anid0 incontro all'esito letale. 1
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S. A., (li anni 5. Gentilizi·o e d anamnesi remota n egativi. Sei mesi ~a cogniparxe secrezione purulenta dal conid ott0 udi•t ivo ·destro, ooe si maintenne poco <tbbondante, ma J'esistente alle solite cure medi·che. Due :mesi or sono la r egion e mastoi1deia omolaterale si tumefece, comparvero dolori SIPO~tJ.anei .m o·l to vivi : uno sipieciali:st-9- interYenne con un'q,p.trotomia. ~~ breocia o.peirato:rip. r1on avev·a tenqenza a colma;rsi, tanto che fu prati1cato um. ra&cihiamento e una cur.a dei rag.g i ulTrratta·s i n el presente caiso di i1na bamibina iqi travioletti; resi1duò una fistola, da cui fuories·oe . 5 anni, che si presentò al nostro esame qu:anid o ab1b onidante seeirezione. -~·ttual.mente la bambina si lamenta di dolori già aveva subìto un'iaptroitomia, ·di cui residuavia n on m• olto vivi e di •di·m ìnuzione dell'u1dito. una fistola. La s.pe-cillazione cauta, ma aocurata Status. L' e•s ame otoscoipi·co riesce ins-utffi.ciente 1d el tra~tto fistoloso e l 'e.sairpe otoscopico im{PJO1P1er 'Una di.agn.osi, 1data l·?- ·e-aiduta del}a rpairete posero seµza t~0:ppe ·d lffi1c0Ità la ·dia.gnosi cli.nilca steripr.e ·d el condotto, Chf3 010cltlde i:µ p,q.rte la 1di n eopla~ma maligno e con ogni iprob·abilii.à la vi>.Siqn·~ : il) f oniqo q.l con•P.ot.to u1diitivo n·otaBi 1p erò la piresenza di granulaziotni to:vpide, facil· natura sq.rcomatosa: natrura corvfermata dall' esam ente sanguin·anti, a suipeI'lficie m.olto irr:egolrure. me istologrco. La reg.ione ma:stoi·dea pr~enita pois terioTmente al 1~on è pur facil·e pote1r stabilire con esattezza solco retroauri1colq,re uD;a ctcaitri'ce nel cui terzo m.edio si apr·e un tJram~te .fistçilaso, a margini la sede ifilizi,ale ·del nep,p lasma, •don de poi avfungosi, poco sanguinanti, rl!coperti idi essu1diato venn.e ~' ulteriore dlf11Usione. Il fq.tio c,h e la le11urido. La fi1sto1a è situ~ta al diso,p.r a di una sione r:q~sioi·cl~a ~i'a insort~ seni{\. una ipreventiva Z•ODJa d-i tessuto w1ro.fon,id~e:qte infiltrato, ÒUf.0, cihe fa cpripQ con l'psso sottostante; con la S1P1e- otprrea è UJl f:\ilìgomento molto suggestivo per cillazione del tramite non s'incontra che una repoteir sup(po:rr~ che il pµnto qi partenza risiedess i•stenza a5 Sai de'bol·è; ci si dirige profoiÌlictam.ente $e pella rp.astoi•de. Niè d'altra .p arte l'esistenza di si1a in avanti c.he in dietir-0; si ha l'impressione di penetrare in un tessuta fungo so, .p iuttoste mol- d olori vivi, conternpo.r,anei alla tumefazione della le, e non si ries~e ·a pe.:l'Capll'e in ne~suna <lire· iffi8t5totde, ci autorizza a pensare a un processo zione O?SO sano. Dal ~eno 'fistoloso fuoriesce 81b· fl.qgistiico aicuto a cp,rico ·dell 'oreccqio onedio, in bondante quantità di pus den·so, rioco, di mate- qiqantp i doloiri vivi sono un a•pipannaggi-0· di queriale in Slf.acelo, di od.o re fè'tido. Intervento operativo (Prof. Gior.g io F ef!'r eri). In- ~te n eopro1duzio•n i ·a localizzazione auricolare. 1
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SEZIONE PRATICA
D'altna ,p arte ·è le·c ito ·s upporre c-he all'ep oca del primo intervento chir,u rg·ico (antrotomia) , eseguito da :uno specialista, non esiste-ssero alter:azioni tali da far p·en sare a una lesione ileoip la· stica. Vero è che 1questo dato n.on ha valo.re assolu to in quanto solo l 'osservazione m~croscopiica ~uò id.aire un rooponso esa:tto su tale ar.giomen to. E allora, aimmetten•clo che in un p.r1Jmo tempo non esistessero produzioni sal'comatose, si è in·dotti a dedur.re che il neoplasma si fosse impiantato su • una breccia op·eratori·a, esito di un intervento per una flogosi aicuta •comune delle cellule mastoi1dee: si 1p otrebb·e quindi wattare idi un caso analogo a quello osservato da Glogau, di u111 uomo ·di 45 anni, già operato di mrustoi1doiomia, il c ui .cav9 oparatorio duxante le cure successi.v e si ·a ndò colanan.do di granulazioni a:bbon1da~ti a cavolfiore, facilmente sanguiJllanti. L 'esame i~tologico del tumore, che dimostrò trat·tairsi di un $a:I'tcoma fuso-cellulair·e, ci fa esclu1d·ere 1a sua ori.g in e dalla sostanza ossea della asporfisi mastoi1de, co,me pot rebbe suippoxsi se si ammetJtesse la natura n eop lastiiea d ella lesione inizi ale anastotdea. P er qu.an to riguarda l.a progressione del tumo1re, nel nostro caso esso si propagò attraverso il tegmen antri e 11 tegmen tympani alla dura· maidre, infiltran,dola e coinvo1gen·dola nella metamorfosi neoplastic.a; 1da essa il p r ocesso poi &1 difJ'use d etermina[l·do una flogosi meningea , per cui 11a ;p iccola paziente v·enne raipi1damente a morte ·p rima ·di aver potuto inizirure qua1siaisi ter,a,pia fi ~ica, coaidiuvante l'·e..~exes~ chirurgica, che hecessarjamen te non fu cornipleta. Ma tale tra•t tamento, per la costituzione ste.ssa e per l'architettura anatomica 1della Tegione, non avl!'ebbe potuto, con1e è dimostrato oramai .eta numerois·e osser,razioni, non solo impedtre, ma fo.r s·e n eppure pracra·stina.r·e l'esito f·atale..
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des Mittelo1hres. S c'h we.izer l\IIeid. Wocih., 1922, Il. 21. LEro. Sarcoma primitivo dell'orecc hio medio. Tumori, a. IX, f·asc. I , pag. 60, 1922. l\II1ARX. Die Geschwulste des Ohres. In HENKE e •
LUBARSCH. Handbu1cm d er Spezi.elJ.en P atholo1g.i- . 1s:c:hen Anat. u. H:i:stologi.e, Bd. X.I I , Gehonroll'gan. PORTE. Osteosarcome du rocher. B·ull. d e Ja Soc. ·cl es Scienices Méd . 1de Lyon, j nin 1920. RETROUVEY. L es tumeurs malignes de l ' oreille. R evue •de· Laryng., vol. 49, n. 5, pag. 147, 1928. SEI{OULITCH. Etude statisti1que sur les tumeurs malignes en otorhinolaryngologie. Revue d·e 1L airyng., vol. 46, n . 6, 192.5. URBANTSCHISTSCH. Angiosarcoma d ell'orec chio medi o. So-e. Austriaica 1d'Otologia, sed. 18 m arzo 1912. 1
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ISTITUTO
DI
ANATOl\IIIA PATOLOGICA
DELL 'OSPBDALE CIVILE DI VENEZIA Direttore : Pro f FRANCO. 1
Su ·un caso di cavernoma del pavimento del quarto ventricolo per il d·ott.
~'ELICE
CA1VIILLO DA VILLA
Certe affermazi·oni sono alqu·a nto aiI'dite :. su un caso idi cavernoma del pavimento del IV v.entricolo, il Nalin recentemente deduce ch·e dopo quello dell'Ende:ra i l suo è il secondo nella letteratura. Sono perciò invogliato a p u bblicar.e anche il mio convinto che non tutto .q u·ello ·che si osserva viene portato a cono.scenz·a degli altri e che le ricer che biblio.gr afi che di rado . possono essere complete. Più ·Che il lato clinico è quellr anatomopatologico ·che interessa -e proprian1entc· la genesi istologica 1di tali formazioni.
1Nel mio caso si tratta di u11 ruomo di 67 a nni. C. Ale$sandro , d·a Ven•ezia, ricoverato all'Osjpe· dale ciYile il 2 giu.g no 1927 e che fu trovato af. fetto ·da u na raccolta di ltquido .p leurica destra, emorragico, e d.1. un solo fen omeno n er voso: una convulsion e clonica tonica all'ar to superiore d eBIBLIOGRi\_f~IA (1). stro. Date le gravi con·d izioni il 6 dello stesso m ese muol'e. BERTOIN. Sarcomes du rocher. Thèse d·e Lyon, 19-22. Autopsia .eseguita il giorno 7: du:ra integra, pie BILANCIONI G. Voluminoso sarco1na insorto dalindenni svolgenti$i con tutta factlità senz·a trarl'orecchio medio. Atti idella R . Clinica Otoirjnore seco loro alcun framm ento della corteccia enlarin.goiatri1ca ·d i Roma, vol. XVII, ·Pa·g. 199, 1919. ce-fali•ca. Art eri e cerebrali scnz1a l·esioni macro CALAJ\iIIDA. Sarcorria primitivo dell'orecc hio medio . scopiche. Nulla di notevole alla costanza n ervosa Atti XIII Congr. Soc. Iial. Laringologia, 1910, . a·d eccezione <ii un lieve e diffuso stato congepag. 292. stizio nel ·CeTvello e nel cervelletto . Zone motorie FRIEDEMWALD e REMBER. Sarcome de la mastoide. integr e. Annales de•s mal. 1de 1'01r., 1922, pag. 206. Nella fossa romboidale_, nel trian.g olo superiore HALPHEN. Sarcome de l'oreille moyenne. Soc. a sinistra del c.ilamus, sotto il p edun colo cere·d'O. R. L. des H òp·. d e Paris, in AlI'chiv. intera., bellare destro esh3te una masserella sessile. della 19-26, p·ag. 849. sporgenz·a di un pisello di color ocra·ceo con qualJuNon. Ueb er die primaren bosartigen Geschwu lste dhe rilievatezza nerastra ·che si &pinge fino alle strie a custiche ed occupa il zocus coeru.leues e la eminentia teres. Medialmente, la masserella si (1) Per i lavo1ri sull'argOiffiento pubblica ti anspinge fino alla linea m ediana, spin.gendo.si .li~ teriormente a l 1919, rimanido al lavoro citato d el vemente al ·di là di €SSa e deformando qu1nd1 il BtLANCIONI, che contiene in calice u na <ri·cca e comcaiamus. Praticato un taglio ·a tutto sipe$sore nel·p leta bibliog.rafia. 1
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IL POLICLINICO
la massa s i riconosce ch e le rilevatezze nerastre Qua1cl1e ,elem·ento leu·co·citario si n·o ta sparso sono .date da cisti .ematiche : la ma&Serella è duqua e là. ra, n on calcifi.cata, giallastra, a contorni m al de$i fa diagnosi istologica di cavernoma. 1Cl1e si trattasse di una cisti emati,ca in via di finitj. Nulla all'addome. Tolto il piastrone sternale si assol'bim ento ciò non era improbabile .seJ:?bene le n ota nella cavità ~l.eurica destra una a·b bonidanemorragie ct.n questa zona del cervello sono quanto ti:ssima r aocolta (circa 200 eme.) di li-quido emamai rare : generalmente in ordine .d i frequenza tic·o con m olta fibrina in part8 organizzata. J avvengono n ei gangli della base, nella capsula polmone è co11assato, aderente al m ediastino uniinterna ed esterna, nella .c·orteccia, n•eJ ponte, n el to alla parete laterale c.on biI'iglie di fibrin·a. La oerve11.etto, e assai di rado n el ·COfl»O· .calloso e nel superficie del lobo sup er iore .del polmone presen- peduncolo cer ebrale (Aschoff). N·è l·esioni arter]ota una zona quadrangolare della larghezz·a di cirsclerotiche cereibrali, nè particolari infezioni rinca 10 cm. ·di color rosso cupo , lucida, dura, ramtraiociammo a spie·g·azione di un 1p rece1d·en t.e mollita al centro che si stac·ca nettamente dal aneurisma. Se isi fosse trattato idi un glioma che r estante parenchima .essen·do su questa rilevata p;er .sua natura è f acil e alle emorragie con con a cont orni netti. Asportato il polmont8 s i n·ota che seguente 6jpappolam ento e distruzion e altrove la t ale zona è form·atia id i tes:suto d' aspetto s,-pu.gnosu·a 1presenza non ci sar·ebbe s fuggita. Ma la preso, rosi.Saistro , •che si apiprOlfonda a cuneo sino alsen za di un ·endotèlio vaisale e la indennità deJ 1'ileo polmonare. Il centro di detta zona è ramtessuto nerv·oso circostante corr_a bor.ano la n ostra m ollito e presenta una escavazion e. Il r esto del diagnosi. polmone è ipoatelettasico, senza lesioni. Cavità p olmonare sinistra vuota. Cu ore enor.memente inNel . nostro caso noi riteniamo cl1e il cavernoma grandito a carico di tutti i diametri, ma s pecie fosse ·congenito, contrariamente al Barbacci per1del trasverso: globos·o, punta .costituita dal vench·è ci sem·br.a ·Ch·e solo in .qu,e sta maniera il testricolo sinistro ohe ha ipareti S\I)1es·s e, ch·e è slarsuto n ervoso non abbia dato risentimento di sè, gato. ·adattandosi ·sin id.alla nascita alle forzate condiMio cardio roseo : gli apparati valvolari a tenuta, endoca11dio terso. L'aorta è molto ampia con . zi:oni di sviluppo, .ciò che probabilmente n on saintima gravemente -lesa, tutta /di&Seminata di r e-b1b1e av:venut·o· se il tum·ore si f·OS$e sviluppato cl1iazze' .gialle rivelate, irregolari, molto caloc.ifiin s eguito. cat ~ , al1c'une 1d·epre1 sse, r·oisso brunastre, con punSull'i1stopatolo.g ia di questo argoment o vi è tutteggiature più scure. 1Così pure la porzio~e .1njziale dell'aorta discendente presenta n ell intima tora ili 1duali1sm o fra coloro che giu1dicano il c<Werlesioni simili : il rr'esto ·dell'a·orta è · integro. Una noma• eome una proli!f1erazione vasale con sussesola placca 1calcificata s ulla jporzione ad1domigu ente degenerazione e .quelli ·c.he Jo fanno den al·e a 1iiveJlo della biiforcazione ilia"Ca . rivare da un vero e pr.opri-o tu.m ore. Milza libera prol)orziona~<: globosa : l' arte~ia r enale rigida. Stroma ben ·e~1dente, polpa moll1c1Gli S(pazi cllle pur noi trovammo l 'Alì>recl1t li cia non flu ente. imputa a difetti idi for.m azion.e, c.o ndividendo CO$Ì Fegato .p roporzionato, un po' untuoso, ci:st:iifelil pen~j ero qel Barbacci, m entre il Roggenba u l·ea norma1e. Ren·e di s inistra ·d i consiistenzia 0JU ammette .an,cl1e quella di una iperplasia tumçral e m entata, b en decapsulaJbile, r osso intenso: corti.cale ridotta, ben distinta dalle piramidi pierchè ver~ e propria . .Noi riteniamo q11est'u.lti1na più l 'orlo idi qu·este 1è 1b .luastro : rene destro normale. prossima al ve:ro bas andoci s ulla om·o.geneità d el Bacinetti intra;renali alilpi. t essuto . Sulla qualità d·el contenuto sanguigoo, Dorpo fis1Sazione in formalina si pr·elevano ~lcu se 1es~.o foJSse arterioso o venoso potremmo den i p ezzetti della masserella sospetta con tagli sa.g ittali e tra·sv-ers.ali .e si includon o ip._p~r~ffina: durlo dallo s tudio 1delle tuniche: n el caso in esasu·ccessiv<i. loro colorazione con °em ato1ss1l1na eom0e qùeste er·a no più spesse e con fibre musco~ina e con il \\' ei'gert ·elettiv-0 1Per le fi'bre elialari lisce &bbondanti, caratt er i a1quanto differenti stich e. ' . da ·qu·ell·e delle vene: l'en.dotelio aJSsomigliava .i\ll' esame micros.copi·co s i osserva: t essuto lamolto a .quell o delle .cavità spugnose dei conp i cuna.re vaiscolare: paissando . dai caffi:p.i periferici ai centrali tali lacune sono .quanto m ai n'lunecayernosi. r o&e a forma ·circolare e 1poliedT:i:ca, int.ramezzate. ·S ulla. origine delile traivate connettivali ed elada tes.suto· ·connettivo ed elastico. Esso forma delstic11e noi .c ondi\rider emmo l'idea del ·Sutter ct1e le ver e travate, idi vario spessore, alcl1n e delle v.i' vede u n· esag.erato processo di m oltiplicazione quali s ono spesse, altre s ottilissime, a ltre ancor~ spezzate e retratte e ravvolte su s·è stesse. Il c·omdel1e fibre dèlle .p areti (m edia e avven tizia) diples so tumor ale è a sè, cioiè non si vede una sua steniden,dp co.sì l'endotelio (contrariamente alla chiara con tinuazione ·con i vasi del tessuto nervos o. In alcuni · punti il tessuto in ·esame pre- ipotesi di J\!Iuscatelle> e P up-0rac) onde ci spiegheremmo il fatto della difficoltà di delimitarlo dal s enta tunicne in1denni, in altri vi è una v·era s comp a.gine, una specie di sfio·ccamm:1to :i-erso tess.utp di sostegn o circostante tanto da ~esentar l'intern o d·elle ·cavità. Si notano dei p1cc~l1 nucelo scontinuo e in .oerti punti quasi mancante clei diver samente -co·lolI'ati dal tessuto fondamendel tutto (Durck). Che se così non fosse se partale che delimitano internamen te le cavità a mo' tecirpasse · ~la iperplasia a;ncl1e lo strato endodi enid otelio·: .essi talora sono visibili, talora no. I su ddetti s ono m ascherati anche da ammassi di teliale,. esso sovrabbond erebbe. glo,buli rossi, di sangue ristagnato il quale oc.Sulla sede del caYernoma quella del 1pavimento cupa o -completam en te le cavità o una sola !Parte, del I'' ventricolo n on è certo la più frequ ente : aderent e alla 1periferia delle lacune o no. 0
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SEZIONE
·p er solito $i sviluppa sulla cute (Franco), sul fegato, nelle ·ossa, nella milza, nei reni, . nell'intestino, nella vescica, nell' utero, nei muscoJi (·Ce. vario), nel ieervellp. 1
Per quanto riguarda poi la specie di tumori riscontrati nel l!V ventri.coi.o pass·ando in rassegna gli /\A. vediamo che si tratta di ~arcoma angioliti·co (1Cautela), gliomi (·Goridinier e Carey, Baibon.eix e Kaurtlfmann, Homoll, Kjillbeng, Ross, Stern), encefaloide (Besta), ·Cisti.cerchi (Damaschino, Biracke, Czjnlarz, ~ens en ) , sa!'comi midollari (·Galtezwsl<i), sareo1m i fuso e glolbd1cell'Ula~e (1D er1cum), gliosar e o.m i (1E noch ), tubercoli (.Finlaj son, .<\.lbrecht), gliomi epe11'dimari (IBrunnirrg, H i1debrand, Henneberg), papillomi (Kelli) !ad.dove il caver• noma appare nei lavori di Enders e Nalin. 1
Cl1i volesse ap1profondirsi sulla ·sintomatologia ' pr.esentata in vita 1dai malati affetti da tumore del IV ventricolo .p·u·ò .consultare oltre i tratta:ti ad hoc i lavori d el Besta .e del ·B a·b oneix e Kauffmann, perch1è sarebbe in•utiJ.e ripeter.ci. E questione solita di a11atomia e fisi·opatologia in rapporto alla sede e alla g;rand.ezza ·del tumor.e. Avremo -sintomi locali 1e sintomi generaJ1: stare in guardia da .quelli speciali e ·da notare la jncostanza d·ei fenomeni di ordine locale. Nel nostro caso il Paz. non aveva che la con trazione clonic.a toni1ca dell'arto su1p eriore destro per probabile aumento della .p r.essione endocranica. Si •Conclude: fra i tum·ori •del cerv-ello e 1P·ropr1amente del IV ve;ntr. il cavernoma si pr·e$enta assai di rado . .E tiologicamente lo ·consideriamo nel caso no1Stro con.genito e istologicamente quale v1er-0 e .p roprio tumor,e. Rig'Uardo aJla sua sin tomatoJogia essa può es~1ere in·costan te, senza segni netti .di localizzazione, silenziosa . ·B IBiJI OGR..i\FI A.
' BESTA. ìLa Riforma Medi.ca, 1906. ENDERS. Munch. M·ed. Woc l1. 31, 908. NALIN. Riv. Sperim. di Fireniatria, 15 agosto 1927. J3ABONEIX e KAUFFMANN. L'Encep•h al 1909. PUPORAC. Ar.c.hiv. fur Klin. Chir. 54, 1897. ALBRECHT. fr. Zeitseh. f. Path. 1909. BARBACCI. I Tum,o ri, V·allardi. Mjlano. ROGGENBAU. Z'·S. Beit. 49, 1910. SUTIER. Deutsche 7eit. f. Chir. Bd. 76, h. 4 ,1905. RIETHUS. Beit. z. Kiin. Ch. 42, 2, 1904. CEVARIO. Il P oliclini·c-0. Sez. Prat. fase. 51, 1922. COUTELA. Ar.ch. ·d'Ophtalmol. 1909. GORDINIER e CAREY. The JouTnal of nervous and mental Di·sease, n. 3, 19Pf). FRANCO. Archivoo de Médec. Experim, n. 1906. ..t\SCHOFF. Manuale di Anatomia Patologi·ca. LUSTtG GALEO'ITI. Patologia general·e. DuRcK. Istologia !Patologica generale. 1
PRA.TIC~\
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QUESTIONI DEL GIORNO. Lo stato attuale delle conoscenze sull'etiolog·i-a dell'influenza. (M. NEI SSER. Deut. med. Wochensch ., 1° marzo 1929). . . 1) L 'esperienza epidemiologica inseg11a ch e
l 'influenza può trasmettersi per contagio da uomo ad uomo (incubazione 1-3 giorni, per lo più 2) sebbene in molti casi non sia co11ta.. • g1osa. 2) Numerose r~cerche sono state f.atte per trasn1ettere sperimentalmente l ' influenza da uon10 ad uo.m o, ma esse hanno sempre avuto esito n egativo. 3) Tutti i tentativi di spiegare le epidemie di influenz.a p·e r ·m.ezzo di -eventi cosmici, telluri ci, climatici o meteorologici od anche con precedenti 1nalattie di animali devono considerarsi orn1ai com e falliti. ~ però certo ch e le condizioni meteorich e non sono indifferenti per il decorso dell 'influenza, anzi ' possono essere determinanti. Invece, non sono da prendersi in considerazione per la diffusione de Ila malattia l 'acqua, il latte od altre sostanze alimentari. ±) A qùanto sembra, malattia e contagiosità non coincidono affatto; la contagiosità può av.ersi in qualsiasi stadio della malattia, ivi compreso quello di incubazione, ma non è obbligatoriamente presente in ogni stadio. 5) Non si conosce nessun batterio colti,·abile per .cui vi siano delle prove sicure che esso sia capace di provocare delle epidemie d.i influenza. 6) La maggi.o r parte degli autori propende· per l 'origine Cliblastica della malattia (v. Naegeli , H. Buchner), sia in forma di virus complesso (Sahli) o di simbiosi sinergetica (v. Pro .. 'vazek, Prell), oppure nel senso che il batterio che la provoca sia il pioniere (Dietrich) od il veicolo (Schmieden) per i noti semiparas·siti banali, oppure, viceversa , che questi ultimi aprano la via all'agente specifico; altri ritiene che si tratti di ·una simbiosi di batteri aerobi ed anaerobi , o di microbi visibili ed invisibili (afanozoi, Krugel, o enigmoplasrni , Binder e Prell). . 7) Poichè l 'influenza, secondo l 'espressio11e di Stri.impeli, trasforma le mucose in una vera arena di combattimento per la plebaglia batterica, si può arrivare (indipendentemente da quanto si può pensare circa la specificità dell'agente) a lla prevalenza unilaterale di un commensale (van Loghem) ben nutrito, sicchè, da taJ.i casi può .originare un focolaio monoblastico, di cui l'agente non è affatto identico all 'origin ale agente dell 'influenza. E, com e la simbiosi viene re a responsabile per l'origin e della malattia, così ad e sa, occasionalmente, può attribuirsi la scomparsa della contagi osi tà . 8) Da parte del n1acroorganismo , sono parti colarn1ente importanti le speciali condi-
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IL POLICLINICO
zioni di immunità, che sono forse an che con ~ genite. Sembra che l 'età più sensibile sia qu.ella dell'infanzia un po' avanzata; l 'età della piena forza (20-40 anni) forni sce, r elativamente, jJ maggior numero di morti. 9) La nuova flora anaerobi ca del tratto respiratorio, r ecentemente scoperta, deve ancora essere studiata a fondo. Di speciale interesse, è il Bacillo pneumosintes, sco,p erto da Glitzky e Gates ; esso è tanto piccolo che può passare attraver so Je consuete candele da filtrazione e forrr1a, così, un vero punto di passaggio fra i virus invisibili e filtrabili e le specie visibili, ch e sono quasi tutte non filtrabili. 10) Le r.icerch e fatte finora sui reperti nel1'uomo, sulle prove p.egli anim.a li , sullo studio d ell 'agglutinazione non autorizzano ancora a riconoscere nel B. pneumos~ntes il tanto ricercato agente dell 'influenza; può darsi ch e contribui ca all e diffi coltà dello studio la grande complicazione delle colture di questo germe. Le ricerch e sull 'agglutinazione fatte finora sono inter essanti ma ancora scarse di numero. 11) Il Bacillo di Pfeiffer ha certamente nell 'inf]ue11za una parte importante e non va consid·er,a to soltanto come com1p licatore. I tentativi di infezione con le colture pure però, hanno provocato soltanto raramente una malattia e soltanto in qualche individuo un quadro simil e all 'influenza. 12) Le nostre conoscenze sulla sua frequenza (68-80 % dei casi di influenza), le sue condizioni di coltura (l ,evvintl1al) e la possibilità di differenzia rlo da altre specie simili (p. es., dal bac. di Bordet-Gengqu, dal bac. emolitico X, di Pritch eff e Stillmann , ecc.) hanno fatto oggetto di molti studi not-evoli. Di particolare importanza sono le nostre conoscenze sulle due sostanze X e Y n ecessarie per la coltura (Thioff,a e Avery), sulla formazion e di indolo (Rhein, Jordan), sulla presenza di molte razze (e qt1inrli la possibilità di differen ziazioni), sull'a ccrescimento in anaerobiosi (H. I\.opp), sulle tos.s in.e di una serie di stipiti (Deliu e Kolle, J. Parker), sulle colonie gigante . . ch·e (Grassb erger), sull 'accr e cimento a balia (:NI. Ne issE?r, satellitism o degli autori fran cesi ed americani). 13) La separazione sierologica in tipi diversi n on porta , a quanto sembra, nessun progr esso nelle nostre conoscenze su questo bacillo. 1-1:) .Assumerebbe uno speqiale significato il fatto ch e i bacilli simili a quelli dell 'influen za, ch e si trovano tanto spe so nella perto se e n el m orbillo , ,possono esser e n ettamente qifCere11ziati da quelilo tipico ~ell ' i~fluenza e son o quindi d.a esso del tutto d1ver _1. In tal m odo si spiegh erebbe ch e le _curve d1 mor~ lità per la pertosse, osse~at_e in mo~te località per decenni , non ono :v1s1b~lme?1~e influenzate dall a r icompar sa di ep1dem1c d1 influenza. 15) Degn e di speciale m enzione on~ la tendenza del bacillo dell'inf}u,en za a dar e 1mprovvi ... ar11e11 Lc nelle culture dei tipi diver i , l 'am-
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piezza di variazione nelle sue proprietà, la presenza contemporanea di stipiti tossici ed atossici (Gosio), la mutabilità del suo potere antigeno , la sua particolare preferenza per le simbiosi. 16) La parte importante del bacillo dell 'influenz.a n el causar·e le epidemie è anche dimostra1? dai risultati delle ricerche sierologiche, specialmente dell 'agglutinazione nei malati di influenza (Bieling e Weichbrod), che è sernpro positiva con gli stipiti omologhi. e lo è non raram·ente anche con gli eterologhi. 17) Nè si devono trascurare i numerosi tenta tivi di vaccinazione (Sahli) con un vaccino preparato mediante adatti stipiti di bacilli influenzali. Si ha, anche per I 'influenza come per la tifoide, la possibilità di rendere manifesta , m ediante la vaccinazione, la malattia latente. È ancor dubbio però se questi vaccini, come pure quelli misti, possano essere raccomandabili ; ad ogni modo non si ., può dire ch e si ottenga con essi una protezione assoluta. 18) Non è stata riconosciuta l 'ubiquità del bacillo dell 'influenza. 19) In tempi non di epidemia, il bacillo dell 'influenza per siste nelle bronchi,ectasie (che esso ha tendenza a formare), nell© caverne tubercolari, for se anch e in altri organi (R. Kopp), ma probabilmente quasi sempre in forma atossica od avirulenta. Di qui esso potrebbe forse dar luogo ad ulteriori infezioni e costituire il primo passo da cui si può s'rilup~ pare una ·epidemia mondiale. 20) L 'ondata pandemica si muove con le comunicazioni fra gli uon1ini e con la velocità de.i trasporti, non altrimenti, n è più rapidamente. Essa si sviluppa in forma di epidemia con l 'aumento lento ed inosservato di singoli focolai; la rapida moltrJJlicazione di questi dà poi i l fenomeno ali1ente delJ.a ondata. Il fenomeno può bene parag·onarsi a quello che si osserva per certi insetti dann.osi (locuste) che sono sempre presenti, ma chè solo raramente determinano le così dette cc piaghe ». In Germania, secondo le statistiche , sono n1orti annualmente, dal 1919, non m eno di 13.000 persone ·e d, in m edia , 25.000. Anch e nel 1913 v.ennero denunciati 5000 morti da influenza. fil. Interessante •pubblicazione: Dott, AZEGLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto di Igiene appll?ata
aeu•1stltuto sperimenta.le delle F.F.
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In Roma.
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JuM.
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S E ZIONE
PRATICA
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della con,d izion e e dalla su a resisten za al trattamento. A questi caratteri· indicati dal Besnier, ch e IMMUNOLOGIA. identificò la malattia, Rosh aggiunse altri dati ch e m eglio definiscon o patogeneticamen te e L'alle1'gi a. clinicamente l 'affezione . Trovò ch e quest o pru(BARBEH e 0RJEL. Lancet, 17 novembre 1928). . rigo .è spesso fami liare (in in·dividui della stesSotto il nom e di allergia è compreso il com- sa fam iglia si riscontrano la stessa m alattia o plesso dei fen om en i mo.r bosi provocati dalla altre man ifestazi oni allergicl1e : eczem a infantile, ~ sma, febbre da fieno, orticaria , emicrapen etrazion e n ell 'organism o di sostanze estranee per le qua li l 'organismo era stato preven - nia, ecc.), s 'inizia spesso n ell 'infanzia ed in rag.azzi n ervosi e an emici,, migliora t oo la tivamente reso sen sibile. Oggi si h a tenden za a riten er e aller gici an - dieta latta-vegetariana. cl1e i fenomeni d 'idiosincrasia (allergia conHaxthau sen in in dividui affetti da prurigo di genita) e di a·n afilassi (allerg ia da siero). Besn ier saggiò con qualch e su ccesso la derr fatti m orbosi ch e sono sicuramente o pro- m OTeazion e con varie proteine (sostan ze alibabilmente di .natura a llergica sono i seguenti : m e11tari , peli animali , polline, ecc.). Barber e Or iel insistono sul fatto ch e l'affe C11tanei: orticaria, eczema infçtntile, alcune form e di eczema degli adulti , alcune forme di zion e è accompagn ata da pigm entazion e ed pruri to, prurigo di Besnier, pruri go di Hebra, erezione dei follicoli pil o- se~acei su certe parti prurigo semplice, prurigo n odoso, orticaria della pelle, il ch e dimostra la compar tecipapapul osa (li.ch en urticatus), dermatite erpeti- zion e degli a pparati ' simpatico ed endocrin o, prova a sua volta qu.esta dello stato allergico. form e. È , a n otar e ch e sulle m anifestazioni allergiSottocutariei: edem a angioneurotico. Respiratort: rinite _parossistica di cui la feb- ch e possono avere influen za gli stati em otivi qua li la n oia e la tristezza n on ch è gli stati di bre da fi en o è la forma più comune, asma. Gastro-intestinali : alcune forme di vomito esaurimento n er voso e le su ggestioni ambientali . È b en nota la suscettibilità degli asm ae di diarr ea, vorr1iti ciclici . Nervosi: em icrania, epilessia (pr obabil- tici ai cambiam e·n ti di clima o semplice1nente di domicilio, e lo stes,so puè' avvenire p er ·altre m ente). m anifestazioni , co,m e h a notato H allam per Articolari : idrar tro si par ossistica. Freen1ann aggiunge a q uesta li sta l 'albumi. l 'orticaria papulosa e Bar b er per il prurigo di nur ia funzion ale, il dermogra fi smo , la colite Besnier e per il prurigo semplice. parossisti"ca e l 'ittiosi. Questa capacità degli stati emotivi a scateGli AA. studia n o, dal punto di vista aller- n are un a crisi allergica dimostra ancor più g ico, le varie forme di prurigo. quan to sia importan te la par te ch e pr ende n elIl prurigo si puè. disting uer e in cinque va- 1'allergia il sistema simpatico . Al riguardo si rietà : deve ricordare che gli individui con tendenza I ) Prurigo semplice acuto : pomfi ortiea- alle reazioni allergich e presentan o p articolari rifor m i . con papule cen trali. Sinonim i : Urti- com plessi psichici e il sistema nervoso vegecaria papulosa, li.ch en urticatus, lich en. si1n .. tativo, ch e controlla le funzioni diger enti e plex acutus, strophulu s pru!iginos.u s, p1rurigo m etabolich e, particolarmente sen sibile non infantilis; solo alle i.n fezioni , all 'in:t ossicazion e ed alle 2) Prurigo simplex: lich e·nizzazio n e. Sino- proteine . . estranee, m a an ch e alla fatica ed alle nimi : Neurodermite : a) fo.r ma circoscr itta (li- em oz1on1. Negli stati allergici si verifican o alterazioni c h en sirnplex crònicu s), b) forma diffusa; 3) Prurigo di Besnier: lich enizzazione. Si- umor ali e m etab olich e più o m en o evidenti . È n oto com e gli accessi di asma, di epilessia, n onimo: Prurigo-asm a; di emicrania ed an ch e di prurigo siano stati 4) Prurigo di Hebra : papule con qualch e attribuiti a crisi em ooJasich e. lich enizzazion e; Duran te il parossism o acuto è stato r iscon5) Prurigo nodularis: noduli . Il prurigo di Besnier , ch e è il più intere s ~ trato un aumento del con tenuto di aminosante p er le su e evidenti manifestazioni aller- aci di n el san gue. g ich e, è caratterizzato : a) dalla violen za e dalNei casi di prurigo di Besnier , nei q uali era la n atura accession ale del prurito, con paros- presen te an ch e l 'asm a, la febbre da fieno e s ismi ordi11ariam ente notturni e con variazioni l ' ittiosi il con ten uto di amino-acidi è alta and ' ir}{ten i.tà spesso in rapporto alle st;agioni; ch e duran te i peri odi in terparossistici. Nei casi b) dall a localizzazion e n ella p arte flessoria di orticaria semplice o di edema angioneurod elle ar ticolazioni , dove la pelle diventa lich e- tico e di asma senza prurigo il contenuto di ·n ificata, con secrezion e e scr epolature durante amin,o -acidi può essere n ormale o quasi dul 'acm e del par ossism o di prurito; e) dalla coe- rante ·l o stadio di accalmia ed elevarsi con gli sisten za. di accessi d 'asm a, [ebbre da fieno e accessi• . disturbi ga tra-i n testinali; d) da]la cron icità Qu esto fatto è importante jn quanto si tratta
SUNTI E RASSEGNE.
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di una co11dizione che si verifica ancl1e n ello sh ock anafil attico. Nelle manifestazioni all ~rgi cl1 e a cute e cronicb -a il contenuto di cloru ri nel sangue è notevolmente ridotto durante gli a ccessi, e ta le riduzion e è maggiore n e i corpuscoli ch e n el siero. Questa riduzion e è costante nel gruppo asma-prurigo e varia con le esacerbaz ioni e le rernissioni d ei sintomi. Nel! 'urticaria s.emplice la riduzione d ei cloruri, come l 'aumento d egli , amino-acidi n el san g ue, si ha durante g li at~a cchi m entre n ei periodi interaccessio- · nali il contenuto in cloruri è normale o alquanto s uperiore a l normal e. Questi r eper ti son.o analoghi a quelli ch e si riscontrano n el] 'occlusione intes tinale sperin1enta1e, 'il ch e fa pensare ch e in questa forma la t?ssien1ia è dovuta all 'assorbimento di proteos1 da parte d eJla mucosa intestinale lesa e cl1e i cloruri sono utilizza ti per n eutralizzare le sostanze ·tossich e. Al riguardo si d eve ricordare ch e Rich et h a dimostrato ch e lo sh ock an afil attico sperimentale può esser e prevenuto m ediante le iniezioni idi cloruro di sodio.
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ORGANI ENDOCRINI.
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li gozzo Ji)1f"adenoideo. e PEARSE. British Nl edical J orirn ., 5 gennaio 1929).
( W 1LLIAMSON •
La tiroide h a due secr ezioni : la secrez;ione propria o linfoge,nica, ch e non con tiene tir oxina, e la secrezione iodo-colloidea, ch e con t iene tiroxina. Uno d.e gli aspetti d el processo secr etorio normale è l a c ospicua attività d elle cellul e . :r.eticolo-endote.Jiali con I.a produzione di linfo~ citi n egli spazi linfatici in terfolli oo·l ari, attiv ità c h e costituisce la secrezione specifica cc "linfogenica ». V 'è una forma d 'ingrossamento d ella tiroide alla quale è legata un 'iperproduzione di linfociti. Que ta condizione costituisce il cc gozzo linfadenoideo », ch e è stato anch e d esignato come « tiroidite infiammatoria cronica », cc tiroidite g·rariulomatosa », cc endotelioma », « sarcoma n, « malattia di Ried el », ecc. Ma in effetti in n essuna di queste affezioni si verifica la caratteristica su ccessione dei sintomi del gozzo linfadenoideo : I 'attività linfocitica d ello s tadio primitivo ed ev·o lutivo della ma· lattia e l 'atrofia d el•l o stadio terminal e. Come in tutte le affezioni progress\ve la linfogenesi si accentua gradatamente. I linfoc iti cominciano a raccogliersi all'ilo d ella g landula ·e ·si dispong·ono circolarmente n egli spazi linfatici peri,rascolari fin presso alla capsula. Can l ' intensificarsi d el processo il })aren chima, ch e- produce là secrezione linfoge11 ica diventa i1)erplasti ca e n ell'epitelio com· pare t1na cariocinesi molto attiva. Lo sviluppo 1
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IL POLICLI NI CO
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d el paren chima è talvolta tale ch e isole di solido tessuto epiteli ale riempiono. gli spazi in· terfollicolari, aai quali è scacciata via ogni orta di prodotto secretorio. Vi si accunl.ulano olo lirnfociti, m •entre, tuttavia , n ei follicoli dove si trova la secr ezione iodo-·colloidea non c'è linfocitosi perifollicolare. Questo r eperto caratteristico si riscontra solo nelle prim·e fasi del pro·cesso nell 'uon10 e n el 1'a.ffezione sperimentalmente prodotta nei ratti ~ A misura che i·l processo avanza l 'attività li•n fogenica abnorme inv.a de tutta l a glandula,. e la produzion·e· di colloide div,enta n1i11ima .. Si h a l' esaurime11to progressivo d ell 'epitelio, che a lla lunga non è più capace di funzione secretoria, e dive11ta atrofi,co. D 'altra parte le cellul e d el sistema reticoloendoteliale, c osì attivamente legato al processo linfogenico, soffrono anche e se. "Cna fibroi insidiosa invade que to te suto, procedendo· dalla periferia verso il centro fino a cl1e tutto. il tessu to r eti colo-endoteliale è so tituito da uno sch eletro fibro so. In fondo si tratta di un processo di ci:ca trizzazion e che alla fine invad e an·ch e le isole di tessuto epiteliale, · e sostituisce così tutta la ·gland·u la. Si ha così la tiroide « legnosa » d ella n1alattia di Ried el. A passo a passo il tessuto fibroso invade la ti. roide ch e ingrossata n.el processo evolutivo attivo diven ta sempre più p i ccola, si raggrinza in un pìocolo nodu·l o cicatriziale, rico11oscibile com e tiroide solo da1la posizione. Qu esta è la glandula d el mixed em .a . Simmonds dimostra ch e la condizione non è econdaria ad un processo infettivo ma una affezione specifica d ella tiroide. La linfogenesi è la cau sa de lla fibrosi e d ell 'atrofia e non una reazione ad un'atrofia prin1itiva della glandu.l a. La linfogen esi è una funzione normale d ella tir,oide ed il ,g ozzo linfa denoide è l 'espressione· d'un di sturbo di questa funzion e. Co11 l 'evolvere dell'affezionè si ha dapprima ipo·~iroidismo e poi mixed ema, ch e sono le conseguenze c linich e d ella progressiva distruzion e d el tessuto tiroideo. M•cCarrison attribui sce il gozzo linfadenoi-deo a carenza vitan1in ica ed all 'abbondanza di iodio ne lla dieta. Egli ha trovato ch e n ei ratti può essere spe~ rimentalmente prodotto il gozzo linfadenoideo an atomicamente e clinicam ente simile a quello ch e si verifica n ell 'u omo e ch e le condizioni sperimentali sono perfettamente analogh e alle condizioni naturali n elle quali si produ ce l 'affezione umana. In effetti n ei paesi dove il gozzo linfadenoid eo è frequente, l'alimen tazione è ricca di i·odio, è fatta g·en eralmente con farina bianca o altri carboidrati poveri di vitamina, con proteine pover e di vitamina e grassi a11ch 'essi poveri di vitamina, un 'alimentazione n ell a qt1ale i frutti ed i vegetali verdi ono molto scarsi~ 1
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SEZIONE PRATICA
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IJe indicazioni della radioterapia della chirurgia nella cura del gozzo esoftalmico.
llilJultilo1cu·1ar.e). \IJ tumo·r e conserva form a p.ropll'ia, i:n·dip.endente da.il cor.p o tir-0id1e10, è .aisimmetrirco, irrego1are, b ern 01cicoluto, a conisiJstenza varia. (·P. SAINTON. Paris M éd., n. 3, 1928). In via ecioeziornrale il gozzo è 1difff1u·so. In tutti i L'.A. fa ~.Ueviare ·come ttra i mezzi tel'apeuti1ci ipeii casi non esistono 1s intomi rn·ervo·si e :car1dio-viascotale affezione i.a radioter-a pia raipipre·senti un m ez- lari (trill e p.uJ.saziorne' .dei va si). zo orp·posto al1a 1c ura 1chtrurg·ioa. Il gozzo 1es~ste 1sempre; si tha u n p.eriodo di Tale soe.Ita di m etodo oorotiv 0 non es·i ste quan- gozz.o sempli 1cie., ·e poi run perio·d-0 di basedovizdo si itratti idi 16rm.e lliev1, incomip.l·ete idi morbo z1azi·on.e. cl i B·a·s edov\r che si m1am.i;fes.tano nelle donne in L'esafill·e o'bie·t ti vo, 1sp:ecie la palpazione, ha urn.a una f ruse della vi1ta 1g.enicta'le, ip.ulbertà, m,enopa1usa, gr.a n.de importanza. form.e cihe p·ossono am-cJ1·e essere in rap1p0trto con ·Quando iJl !!ozzo è basedo·vizz,aito sia ciiStico o u1n•a mantf estazi.one lf\J.oig:iJstica 10 ·oo·n u1I1a lesion·e 1~umolf'e 1S·0Ji d.o (iàdenoJna 11ni- o mrul·ti1oc101l.are) ,o tiroidea, seconid ari.a ad u.n a in.fezione aauta e mi.sto .(aden oma •ci1stico) rup1p.artien:e r. . alla oh1Tur• ororuca. Per ricorreTe alla i!'a:dioter a;pia 1e alla ohi- ·g ia, poilchiè 1a radJoteI'lrupia nelle .f orm.e ciistiiche, · -Pungi.a, occorre :ch·e la sintom·atoJ.og.i1a sia netta, :può •determinare run.a flo·go1si, e ·n elle f.o.r me idi c;he i 1Sin•t01mi isiano 1d1ureivoli, J'.'ecid.i v,anti o ~ravi, adenoma ha una ef,f.icaicia passegigi1e,ra. men-tre J.e forme lievissime 1g;ua risc-0n·o con cuire 1'rattam1dosi di un vero ·morbo idi Ba>sieido\v :l a pumrn.ente m ediche. eh i,r1ur.gi.a e la l'adt1oter apia po1s·sono trova.ve la loro in1dicazio111e. È nelLe sindromi medie o gr.a;vi 1del Basedow, 1La raidio1 che la Cl'adiotera:pd.a e la chiru!Dgia tro'7'ano la lOlf·O t·8JI"apia isi può .uis.a,r e i·n du·e mord.i: o· a raz.ionaie .ruppJicazione. Qu.esti drue metoid i ooria- do·si m assi.ve o.g ni 13-4 1settimane, o in dosi me1die, tivi arri:vano allo 'sco1p o i•d1entico, e 1cio1è, 1d.im i- settimanali (1Béc'leTe, ·Maingot ... ) . nruire la secrezi.o n-e o la ·di1s1f1UJilzi·o.n1e iche 1è cau1sa Le statistich·e a:ttu·ali ·son o 1conreord] 111ell'a:ff1e1rdel ·gozzo esorfbalmiico. mar.ne !'·u tilità, r~p10Titan1do deJle st•atistiohe, con . La di1minuzi-0n·e della 1seCII'ezi-0ne si ottie1DJei n·el vari.e perC'en tJu.aili di mi;g liora1neati 1(2.5-50-85-95 %) . primo .caso ·con l·a distruzione · di un 1certo nrumero L'·A. ha n otato ~uariJgi oni p1 e~istenti. Vi sono di ce1l'Uile :g h1.am. d.olari 1con i r.aiggi X , 111el secÒ!IlJdo .p erò dei oaJsi refratt9JTi. caso con i.a diimi.n uzton·e ·d1e1l'affluisso, !S.an1g. lllign,o Gli a cci1delflJti son o ·minimi (raraimente 1si sooo . Cht8 all a :SU•a V-01ta rdeitennina notate s:eY lerosi a;C1centuate). . . un·a ldimin•uziorne dell'attività ·glam1do1are (Jegatucr-a d.i !U·n a o più I v.antagg.i .del1a raid'ioteirapi,a .sono la facilità airterie glam·do~·ari tir-0i•d ee) sia 1con la 1asportazi-o- dell' apipJ.iioozion'e e la caftm.a idei pazj enti n on sp.ane di un a par.te rpiù ·o m·eno esrtesa Idi gla1111d·oJ.a ventati' 1d·alll'intervento chiirur.gico. Si rpruò as1Socd.atiroidea (tiroidieotom iia prurzi.ale). re con la gaJvano-{f.aradizzazione. IPrati•oamente, Ja sindrrom e ·d·i Ba;sedow si pTeGli svantJagigi .1sono raipipre.seintati d1a l fatto c.ill1e senta in 1du e (}Onrd izioni molto 1d.i:sipar.ate: e cioè è un m etordo 1ad azione i.mpre1ci1sa, n on dos.afbilie con Ullla sindro-m·e 1primitiva, n el1a Q!Ulale i sin- per.fettamente, e deco~so ·lento. OQtreipa&sanct.o i tomi di 1B rusedow s·on-0 co.n tem.po:r.anei 1(,g.ozzo eso·f- liJilliti si può avere mix-0ed·ema .p er ia~ofi a delle talmi1co vero ·e dei n emo'lo•gii) o con una siill1 dr.ome .g land·o le, e. teta.inia per insu1fficienz.a del!le parain :cmi il g.ozzo iptre1cie1de p,er u·n tempo ip.iù ·O m1ffi10 tirotdi . .r chtruTgi poi (Birar1d ·e De :)uervain), aflrun·go gli altri sin•t omi (1g.ozzo brusedovizz,ato, ad.e- fe1mano ohe, con· tale rrnetoido , si po1StSono arvere tu.rbe tro1fi,c,h,e d·el1a ipel'l·e, n eicrosi 1anoh.e pr.orfonde noma to1Ssico di Plrum1m er). :)u.es-ta dWerenziazi,one hia .n on l!iev·e impoTtan- (traiooea), aiderenze nel1a zona del .riioormente. za per il·a 1QJU;ra da is tituire. · Il gozz.o ooolftalm~co Con a:pplioazioni irrazionali 1si è notato anche vero è Oal'la!fiterizzia;to d·a una :Lp ertrofia gl•Qlba~e ipertiroi·dilsmo a cuto. Per cruiant0 1Si r i1:fleo.·iisce al•l a 1c1uir.a chirurgi1ca sono che si f 00 die con la 1glan1do1,a, 1conserViandon:e fòrma e 1coiil5.ilste1n za. ILa .sd.n·tom ato~o1gia .a caJrioo de[ state pr.e,conizz.ate ·d ue op·e.razioni: lega:tura di . s1istem·a nervoiso, l a aJstenri a, o l1e tu1'1be del meta- una o ipiù sp.esso di 2-3 .arterie tiroidee, determioolismo ·b asale , il dimaJg.I'am€Jlto sono m-0lto aie- nando co1Sì la . 1diminuzion.e .dr~l volume della . . centuati. Questa forrma è dovrurta non s·olo a11'ip1er- gJanidola. I Tiis ultati sono stati .sipe1sso tempoiran·ei o insu1'tir-0idism0 ma anohe raid :u·na al,t erazio.ne 1dellla sem.eztone. ficienti. . Dai chil'urgi mode.mi è .cO!IlSiderato come il rpll'·iNel gozzo baisedovizmto, ad1enom a to1SISico Idi mo tempo di un intervento più .comipleto, il.a tiPllummer, si ba il tilpo d ell'iperti1roi·d~smo puTo. ro1dectomia p•arziale, che è ·caJI>ace di determinare Il gozZio nO!I1 si J)fl'OO·eil1ta cll:ifl~uiso·. La tum·e!fa zione è C':istiioa, solida con un so:Io nod1ul10 (gozzo la ['·egrelSISione p·errnanen·te del gozzo esoftalmico. nodulare) o a nodiuli •IDU•ltiipli (1gozzo a.denomataso Q.ue.sto ·i ntervento è molto grave, oonsi derato
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TL POLICLINICO
specia[m ente i fartti to.s sici posit-oipenat<Yri ed il fatto eh.e li 1basedowi.ami so•p.p ortano molto maJ.ie la naricosi. GoJ ,pel'lfezJ.onamento deil.la tecnica cl1iru.rgica, e1d ' ru.sia.ndo l'·a nestesia lo·ca1e •i !f.isohi -O!peratori sono minimi, ten·en1do rpireeen·te le rioerch·e preoip.a ratorie (met3Jboli:smo brusale) e le OOl'le rpost-O!per:atorie. Ccm1clru·d en1do aisser.isce ·che il gozzo baisedowizz.a to, . l'ad1e.noma tossic·o idi 1P1rummeir, apparti.ene ai1:1a cihiruTgia, moo1rr"e il gozzo eso·ftalmri.Jco vier o, dif.f~·&O, vascolare, in gran niumreiro di oaisi, otti1e ne ottiJm.i risu11tati teraipeurtici daJlla rad.io.teraipda. T. LA URENTI . • 1
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Studi clinici snll'adrenalectomia e simpateetomia. (G. w . rCRILE. Ann. of Surgery, lu.g.llio 1928). Dal 1910 ha e1sposto il conoetto dell' « àJmpulso cin·etico )) (Kinetic drtv-e) come ,f on1d am.en rt ale at1>iVlità morbosa di ia:1c11mi stati .piato1ogti.ci. PT-O[piOSe all,ora l'1aJdI'lena1eotomia, sola o comrb in°ata cola.a simpatectom.i·a o colla tir.o.i .dectomia per frenare i siintom.i di alcUll1e mal8Jttie. Hia ,eseguito 29 intel'iventi di 1qiuesto g'en·~Te e ne ri.p orta i risultatj. Per l'.ap.ilassiia. b·a ese~uito 13 inte.~e1nti: simpra itectomia, 1; ad·rienalootom:i·a, 4; aidT<enaQe1ctom·i a , J.egatrura ·dei v.a si ti·r oi•dei e 'Si1Jlljp1ateictomi·a, 2; a·drenalectoonia e t1r-0ideytomia, 1; adremalectomia, tiroi1dectomia e siID1P'atectomiia, 5. È partito dal conrc etto eh1e l'animai.e diviien·e a;din•amico dOIPO a;~-0rtazion1e •delle 1sutrenali e •della tiroide. Solo in 5 casi di ad·renal·ecitomia, tiroidectomia ·e simpatectomi-a h·a avuto 4 n·o tevoli miglioll'amenti e una guari,g.ion·e. 1P er neur.aistenia ha. esegiuito 4 interv,enti nel 1917. 11 con.oetto era di aJbolir.e du·e g{La~dole c'h•e sensi1bilizzano il ceT1Vello. Non r.i tien1e i rtS1Ultat1 tali da poter trarrre c-0niclrusioni idi al!cmn g.en·e re. P er malattie del cru-0r.e e dei vaSli h a esegu.tto 8 i nterv.ent·i , 3 p.er en1doarteT:iite ob'literante e 5 p·e r ilpertensione. I riisrultati son ·o stati ID.'Ulli, benreh1è n.e1'1'.:irpertensionie si sia 3/V'Ut'O u·n traDJsitorio m i.gli-0ram1e.n to. •P·e.r iipel't iiroi d11smo oon .~pertensione ·h ·a es·eguitq qTU1attTo .a drenia.le·ctomiie delle quali uin·a a&sociata con la emitiToi1dectorni1a . È partito ·dal çoncetto -che la secrezione tir-0·i dea se'Illsi'bilizza tutti i tessruti all'azi·o ne d e!ll'ad·r.enral.r:i.na. Ha ottenru:to una. di·mii:n·u z.ione del meta;boli:smo e un transiitorio efrfetto sul1a ipr.esstone sa·n ·g.utgn·a. N.ei tre · casi nei qiu·ali in•t.e.rvienne solo sullLa surrenale la tiroide d1minrui idi volrume e aum·entò di conS'isten~a. Non lha mai osservato crisi di itpertii·roidrsm-0 postoperatorio. ·Esegiue la asportazione della glandola sruTrenale per via l ombare , isolan·doo a dal ;pol·o s?'Perir0re 1
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1del rene. L'arteiria s urren 1afle ·è generatmente molto grossa. E6eg,u.e l a Sfim·p atectomta cer\7liica1e con .u n taglio a oodlare c-0mie p1eT la tir·olideCltomia. Non ha avuto n·ess>una 1morte 01perato'flia. M. ASCOLI .
CENNI BIBLIOORAF/CI <1J D. e J.
La fièvre exanthématique. Ma· loine ed., 1928. ÙLMER.
Tiene desta l'attenzione dei medici, da qua'l che tempo, una ·p articolare malattia esantematica 'c aratterizzata da febbre ciclica icon ·esantema papuloso, ch·e insorge v·e rso il 4°-5° · giorno, e da una escara n era cutanea. Àccanto a chi vuole farne una entità morbosa a sè (Boin·et) v'è chi tenta di ravvicinarla al gnu•p po: tifo esantematico, malattia di Brill, tifo tropicale. Gli AA. nel volume dopo aver dato note cliniche e dati 1sperim·e ntali, sopra .. tutto in base al1Je reazioni positive avute cori determinati ceppi di Proteo X19, tentano il ravvi,c inamento .col gruppo tifo esan~ematico e specialmente con la malattia di Brill. L 'argome nto, se pur non risoluto, è di grande int·e resse anche ,per noi in Italia: anc he presso di noi esiste u·n a malattia esantematica ch e diffi cilmente si potrebbe differenziare da1 tifo esantemati·co lieve, con grandi. perce~tua~i d·i sierodiagnosi positive per il Proteo X19 specie durante la convalesoenza; in .generale però non si riscontro 1'escara nera, e la su.a natura è ·c ausa ancora di vivaci contestazioni. È necessario studiare il problema accuratamente e !la ogni lato per non , avere sorprese epidemiche sgradite. T. PoNTAN.o.
Profilassi generale delle malattie trasmissibili. Un vol. in-4°, di pag. 367. oon 137 fig. Unione tipografico-editrice torinese , 1928. Pr:ezzo L. 30. È una visione generale e completa dei sistemi di profilassi generale, esposti c?n ~r dine logico, che va dalla denuncia alla 1n~h.1e sta epidemiologiica, all'isolamento, alla d1s1n fezione . Studiata con particolare cura è la questione d·ell'isolamento degli ammalati, dei sospetti, dei disseminatori, ecc. La parte più larga è f~tta alla disi'nfezion~ ch e viene dapprima considerata dal punto dl vista gen.erale, studiando poi i singoli disinfettanti, i mezzi pratici di disinfezione, nonch è gli speciali m etodi in uso ~nche p~r le a~ue; i1 latte, ecc. Vengono poi ]a d1s1nsettaz10!1e (pidocchi, zanzare, mosche, ecc.) e ]a deratt1z• zaz1one.
G.
GARDE.NGHI.
(1) Si prega d'invia.re due oopie dei libri di cui si desidera 1a recensione.
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SEZIONE PRATICA
Libro ricoo di dati e di nozioni pratiche, che fa parte del Trattato ·italiano d'igiene, che si pubblica sotto la direzione del prof. O. Ca .. sag.randi e che sarà letto e consul tato con vantaggio da chi si occupa di tali questioni.
ricerca ed id·e ntificazione nei prodotti patologici. Assai comprensibile risulta, anche a chi sia nuovo all'argomento, il capitolo della determinazione del pH nei terreni di cultura ; n-0tevo1le ci è apparso il ca pi tolo del virus ci totropi, ~ fil . del bacteriofago; mentre forse un po' trop1p o · JEsus GoNZALEZ URuE:iiA. Le traitement des h~eve è la parte sierologica, specie per quello teignes par l'acétate de thallium. 144 pagg. che riguarda le reazioni di flocculazi-0ne, di cui l 'autore non descrive che quella di Dujarric con 9 figure. l\lasson e C. éd., Paris, 1928. de la Rivière e Gallerand. Fr. 18. Tuttavia il libro ci sembra quanto mai adatMolto a proposito appare ora questa nuova to al principiante; e crediamo che possa anche pubblicazione · del prof. Urue:iia, dermatologo · n1olto utilmente figurare sul tavolo del labodell 'U.niversità di Messico. Essa infatti, mentre ratorio. · da un lato riassume l 'esperjenza degli ormai Ventuno bell·e tavole a col.o ri ne aumenit ano numerosi AA. ch e di . questa particolare terapia notevolmente il valore didattico. si sono occupati, dall 'altro ci espone le diret~ M. SABATUCCI. tive per la pratica applicazione e divulgazione di essa, desunte anche da una vaBta e rioca casistica persona.le. . Precedut<? da una diffusa relqzione sugli studi sperimentali e specialmente sugli effetti tosR. Accademia dei Fisiocritici di Siena. sici del composto, il capitolo più importante Seduta del 30 no:vembre 1928. tratta d8'll 'azione terapeutica· e dei risultati, nell 'insieme soddisfacenti, con essa ottenuti. Preside11za: Prof. · D. BAnnuzz1, presidente. Chiude infine una copiosa bibliografia. Ascesso polmonare da corpo estraneo. M. AGOSTINI. 1
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI
DELATER
et
GRANDCLAUDE . .
Nouveau précis de
Bactériologie. Gauthier et Villars ·e d., 1928, pagg. vi-121, 17 tavole a col·ori fuori testo. ~
un manualetto scritto da due dir·e ttori di laboratorio delle 1scuole odontoiatrica e odontotecnica di Parigi : la materia è suddivisa in un •primo gruppo di dieci lezioni, in oui sono trattati i caratteri generali ,dei mic ro·b i, e il conflitto microbo-organismo viv·ente, lucidamente e genialmente analizzato; e in un gru ppo di undici lezioni di ·1avori .·p ratici, ridotte esolusivamente a tavole sinottiche e a tavole col-0ra·t e. Ci sembra un po' poco per il principiante digiuno di tutto: nlentre cr.ediamo che il libro possa .essere 1nolto utile a chi, già conoscendo la .materia, voglia ritrov.arla condensata in piccolo spazio. Tuttavia il libro è raccomandabile; le figure, per ·q·ua·nto non feliciis sime come riproduzione di colori, sono chiare e didatticamente effi caci, sopratutto quelle che sintetizzano a lcuni procedimentri di tecnica. M. SABATUCCI.
A.
PHILIBERT.
Manuel de bactérìologie médi-
cale. M,a sson, 1e d., pag. x11-551 e 21 tavole a co1ori. Fr. 55. ~
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un nuovo manuale di batteriologia clini oa appar o n el 1928. Si tratta di un volumetto dì circa 500 pagine, in c ui con molta chiarezza, lucidità ed equilibrio vengono i llustrati i princi·p ali microbi patogeni per l'uomo, e la loro 1
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Dolt. Gu1no OLMI. - L 'O. riferisce di un caso di « Ascesso polmonare da corpo estraneo delle vie respiratorie ir1fantili, rimasto a lungo latente » e nel quale si ebbe la morte del bambino dopo circa due anni e mezzo dall 'ingestione (chiodo della lunghezza di 45 mm.).
Rachitismo e ghiandole endocrine. l)ott. Gt_;1no OLMI. - L'O. riporta tre casi clinici di rachitismo, ecl i relativi reperti istologici. L'O. avrebbe trovate alterazioni evidenti a carico del timo e delle paratiroidi.
Sulla liponecrosi sperimentale del sottocutaneo. Dott. LEINATI. - L 'O. ha fatto delle esperienze sull;i liponecrosi traumatica del sottocutaneo su un gruppo di animali castr.ati e tiroidecto1nizzati e su un gruppo di animali sani di controllo (co11igli e cavie). I fatti principali osservati possono essere riassl1nli nelle seguenti conclusioni: 1) È possibile riprodurre sperimentalmente piccoli focolai di liponecrosi tral1matica del sottoculaneo, con il quadro istopatologico caratteri&tico rtoto per tale lesione; e ciò tanto in animali ectomizzati di l1na ghiandola a secrezione interna (testicoli, ovaie, tiroide) come in animali sani di controllo. 2) La preventiva soppressione di una di tali gh-i andole a secrezione interna determina alcune differenze di comportamento nei focolai liponecrotici rispetto a quelli di con trollo che con sistono soprattt1tto: a) in una inaggior durata ed entità delle lesioni, asspciate ad 11na persistenza più a lungo di fatti reattivi infian1matori, qt1ali la infiltrazione di polinucleati e di linfociti; b) in uno sviluppo più precoce e più abbondante di
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IL POLICLINICO
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co11nettivo attorno· alle zone dove maggiore è la 1es1one :11po11ecrotica, veros111111111e.u le 1ì1 r&ppor t.o co11 u11a più 111te11sa alterazione o.e1 grasso; e) ~H:a1 'esito in for111az1011e di pscuuo c1sl.1, quar1uo i1e1 conlrolli 'la lesio11e l1ponecrolica e g·uarita o pressochè gua~i ta. 3) Per il meccanis1110 di for1nazione del focolaio • di 1iponecrosi trat1n1atica, l 'll. 11011 crecte che1 alrr1e110 nelle sue esperie11ze, il Lrauma, l 'en1orragia, l '-jschemia e 1 '1nfiltrazione fir1fo-1eucocitaria vossa~10 va11tare, si11golarmenle, u11a azione decis~va sulla scissione ctei grassi neutri. l\lloito probabiln1enle questi fattori partecipano, in misura <.tivei:sa a seconda d ei casi, alla saponiticazione dei grassi : la quale perta11to - in atlesa di poter specificare meglio cor11e stanno i fatti - è da in1putarsi piuttosto al co111plesso gruppo di feno111eni biolog·ici che caratterizzano la reazione trau1natir.a.
Sulle surrenali accessorie nel coniglio e nella cavia. Dott. LEINAT1. - L 'O. i1). 11n co11iglio ed in una cavia, su du~ccntocinqua11ta autopsie circa di animali da laboratorio, ha trovalo delle surrenali accessorie; j)Oich è i rlue a11in1ali erano stati castrati, e pensando che fra i due fatti vi potesse essere una relazio11e, ha istituito due serie di esperienze su co11igli e cavie castra~e, dall 'osservazione delle quali ba potuto constatare un aumento di peso, alle volte nor1 molto rilevante, ma pressochè . costa11te, n~i surreni degli animali castrati, dovuto ad una ipertrofia della sostanza corticale. In due, su tre conigli castrati di un gruppo di 5 fratelli dello stesso peso, l1a trovato dei corpi interrenali accessori che preserllavano istologican1ente . segni di ipettÌ\ofia. Crede di poter con cludere: 1) che la castrazione nel coniglio e n ella cavia è atta a de lern1inare una ipertrofia della sostanza corticale dei surreni; 2) che questa ipertrotia avviene anche nei corpi interrenali accessori, render1do facile la possibilità che ess i diventino visibili ad occhio nudo.
Blocco del sistema reticolo-endoteliale e precipitine. . Dott. VANNI S. L 'O. ha sperimentato su] comportamento della prQduzione di precipitine in conigli ai quali è stato praticato il blocco del S. R. E. con Pyrrolblau iniettato sia per via sottocutanea, sia per via endoperitoneale, sia per via endovenosa. · · In base ai s11oi risultati l 'O. conclude che il così tletto blocco del S. B. E., praticato con iniezioni di Pyrrolblau, non induce alterazioni apprezzabili nella produzione di precipitine.
Influenza dei raggi ultravioletti sullo sviluppo delle larve di Bufo vulgaris. I
Dott. BARBACCI PIERO. - L 'O. ha sperimentato sia esponendo direttamente ai R. U., sia alimenlandole con sostanze irradiate; descritti e comn1entati i ris ultati dei vari esperi1nenti, con clude che i ragg·i ultravioletti hanno azione eutrofica e stimolante sull'evoluzione delle larve suddette, se u sati per breve periodo di tempo, mentre hanno alione, cleleteria se si fanno agire per periodi di tempo più l11nghi.
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Velocità di sedimentazione dei globuli rossi. Dott. BARBACCI P1Eno. - L'O. dopo u11a breve rivista sintetica sul] 'argomento descrive le prove eseguite su 52 })arnbini atl'etti da svariate malattie e giu11ge alla co11clt1sio11e che 1a prova della V. S. non reca risultati tali da poter dare affidamento su di essa per una diagnosi e cr~de la prova stessa superflua nelle comuni indagini cliniche.
Enterite con reperto di Cryptococcus hominis. Dott. HoSMER-ZAl\iBELLI FREDERICK. - L 'O: descrive un caso di enterite muco-emorragica i11 \In bambino. Dalle feci venne isolato un micele identificato per il Cryptococc\1S hominis. Inoculalo negli animali il micete si dimostrò netta1nente patogeno per essi provocando delle lesioni a11atomo-patologiche in tutto simili a quelle notate nel .bambino.
Controlli sperimentali del vaccino antidifterico T. A. F. G1ANNELLI V1TTOR10. - In 20 bambini, senza che J 'iniezione di 'I'. A. F. portasse alcun disturbo, l 'imn1unità si è stabilita nello spazio medio di un mese. Essa è stata controllata sia a mezzo della Schick e delle altre intradermoreazioni, sia titolando in alcuni casi l 'antitossina del sangue col inetodo di Ro1ner, che ha <lato un tasso variante tra l /3 e 1/4 di U. I. per cc. L 'immunità è risultata più lenta a stabilirsi nei bambini con tara tubercolare aggirand~sj in qi1esli tra i 40-50 giorni ~al trattan1ento con T. _<\. F.
Rachianestesia per il parto forzato (Delmas). Dott. M ;Rro. TnETTEN.Eno. - J..'O . ha sperime11t.ato i11 30 casi j} n1etodo Delmas di rapida dilatazione manuale del collo utcrjno in rachianestesia. Sulla base della csperie11za fatta ritiene ch e il metodo rappresenta un passo a'~anti per quanto si riferisce alla d.ilatazione, la quale diventa più facile, più rapida e meno pericolosa. Questi vantaggi si hanno nella maggioranza dei casi, ma non sempre. L'estrazione del feto è pure spesso facilitata, sopratutto per la perfetta anestesia: non sempre il rivolg'ime11to è facile, nei casi con acque scolate da CJ ualche tempo può essere difficile. Il n1etodo merita di essere largamente sperimentato, ma ciò deve avvenire soltanto nei casi in cui esista una netta indicazione al1 'jntervento e per n1ano di chi abbia larga esperienza e sicurezza di tecnica nelle operazioni osletriche. Così gli si potranno fissare quelle giuste indicazio11i nelle quali esso non può mancare di dare vantaggio n ella terapia ostetrica. Il Segrelario: A. CAROLI.
Associazione Medica Triestina. VIII adunanza scientifica del 14 dicembre 1928 Presidente: Dott. A.. CoFLER.
Ulcera gastroduodenale nell' ospedale civico di Monfalcone. Prima di dnr segt1ito alle relazioni sull'ulcera gastro-duodenale, il dott. CoFLER rileva il comportamento del tutto diverso di due soluzioni di benzidina in acido acetico (benzidina Erba e ben-
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SEZIONB PRATICA
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zidina ~ferck). cui si aggi11nscro soluzioni contenenti tracce di sangue. Mentre la soluzione di benzidina Merck dà un bel colore turchino, la soluzione di benzidina Erba dà un colore rossastro.
Dei processi opera.tivi, dopo av~r port~to . i risultati della G . .E. A. su 224 casi, e fatto notare gli insuccessi e i danni di essa, specialme11te a11cne in rapporto alla freq11enza della oegenera.zione carcinomatosa del! ' ulcera, richiamandosi anche a quanto enunciato dal prof. Donati ai Il dott. CoFLER ricorda inoltre, a proposito di · congresso di . Ro1na, i risultati delle altFe operadiagnosi dell'ulcera duodenale la prova dell 'iper- zio11 i non radical i (escissione Balfour; a losanga, globulia. piloroplastica, operazione secondo Schiassi, ecc.) , 1ell 'operazione di Backoch Bogoras, della quale aveva fal lo cenno l 'egregio dott. i\fanni, la quale Dott. !VIANN. - A proposito di tale prova, riper0 dai lavori pu:Qblicati risulta non fondata ferisce che nel suo riparto si stanno facendo insperimentalmente nè cli11icamente, oltre ai gravi dagini ii1 questo senso: finora su tre casi di ulp ericoli che prest!nta, per cui non l 'ha mai esecera duode~ale confermata al.I 'operazione si ebbeguita, viene a considerarP- il trattamento radicale ro tre esami negativi. . ' e c1oe: La resezione circolare (49 casi con 5 recidive : Il dott. VIGLIONE, direttore dell 'ospedale di Mo11- non l 'ha più eseguita da qualcl1e an110). L 'a11trofalcone porta il cordiale saluto dei colleghi mon-: pilorectomia: oltre 300 casi (co11 le pertorate e le falconesi e svolge la Slla relazione : peptiche); ne enumera i vantaggi lontani che gli Furono operati ir1 un triennio 149 casi, cui si hanno dato in 108 operati rivisti anche a distanza di anni il 92 o/o di guarigione completa (nessuaggiungono 13 interventi per peritonite da ulcera na ulcera peptica). Diede la preferenza alla Billperforata e 6 laparatomie ·e5p1orative per accertaroth I; fa rilevare il decorso post-operatorio, di lnento di diagnosi. gran lunga più semplice e migliore che negli Su 149 casi si ebbero 60 ulceri duodenali, 15 pialtri i11terventi; espone le principali complicazioloriche, 17 iuxtapiloricl1e, lH della piccola curvani di tale intervento e la sua gravità; dovendosi tura, e della parete pos Lerio_rc, 9 stenosi piloriavere ~empre di mira l 'estirpaziq_ne dell 'ulcera che, 11 peripilori!.i e 1>eri<lu0de11iti, 1 ulc. peptica (nei Sl1oi casi circa l '8 % di mortalità). Considera e 12 perforazioni la resezione palliativa sec. Finsterer e le obbieIn totale furono praticate 103 G. E. A., con 99 zio11i portate da Haherer. g11ariti e 4 morti, 37 resezioni con 28 guariti e 9 Conclude: consideranao gli inconvenienti delmorti, 9 escissioni con 8 guariti, 1 morto, 13 ga- 1'ulc. peptica, oltre gli altri che seguono alla strorrafie e laparotomie esplorative. G. E. A.; condannata irremissibil1nente l 'escluLa sta tistica dell 'O. si presta alle seguenti con- sione pilorica n ella duodenale, e d'altra parte i siderazioni : risultati poco soddisfacenti degli altri interventi, 1) Il metodo ideale per la cura delle ulceri ga- deve considerarsi l 'ant.ropilorecto1nia l 't1nico instroduoder1ali è la resezione, ma essa ha lo svan- terve11to che possa dare risultati soddisfacenti, tagg·io della nlortalità ancor alta e non è esente avendo di mira I 'estirpazione dell 'ulc. o la sua dai portare I 'ulcera peptica . Quindi essa va adot- esclusione dal lu1ne, prevalentemente nella for-· tata solamente iìelle . ulcere callose, nelle ulcere ma Billroth I. (ove non sia fattibile in quelle della piccola curv. e della parete posteriore. B. IIJ, a condizione di non voler resecare sem• 2) La G . .E. A. semplice è un'ope~azione che in pre, ad ogni costo; limitandosi alla G. E. A. o ge11ere dà bu0ni risultati, ma non toglie tutti i alla digiunostomia temporanea nei casi di ulcere disturbi dovuti all 'ulc., lascia l'antro e<j il piloro penetrar1ti nel pancreas o duodenali molto basche sono i maggiori responsabili degli inconve- se, o subcardiali. Tali interventi saranno da pra, ticarsi dopo una non ripetuta ed infruttuosa nienti che si manifestano negli operati di G.E.A., cura medica. ed è causa di ulceri peptiche. Prende quindi in esame le ulc. perforate (113 3) Per rend ere più uti]e la G. E. A. sarà bene associare la pil.o roplicatio alla Majocchi, la quale suoi casi), nelle quali esperimentò tutti i m etodi (resezione cl 'emblP.e II, con 3 decessi), confa di un piloro pervio un piloro stenosato, ma non tanto da non lasciar passare una parte di cludendo che si de\ e scegliere 'il metoèlo più semplice e rapido. L 'O. ha dato da qualche chimo che, secondo Majocchi, renderebbe più comanno la preferenza ::illa sem1>lice sutura e affondapleta la secrezione bileo-pan creatica, con grande 111ento, che negli ulti1ni 18 casi (1927-1928) gli ha vantaggio d~el l n diges tione i11testinale. dato solo 2 decessi (11 ~{, di mortalità) riservando un eventuale intervento rarlicale in secondo Sulla terapia dell'ulcera gastro-duodenale. tempo. Nelle ulcere emorragiche se gravi o ripetenDott. 0LIANI. - Esamina i concetti differenti tisi, intervento radicale previa trasfusione sanche egli trasse in tre diversi periodi, durante un guigna (2 casi). Nelle peptiche {28 interventi su lungo periodo di anni dall'esame e dal controllo · 25 operati , in parte suoi, in parte di altri) reseòei suoi operati, facendo la critica dei vari me- zio,n e da preferirsi, per sicurezza di non recidiva todi operativi e del vario st1ccesso ottenuto da (escissione in 2 casi duplice e triplice r ecidiva). essi. Considera insufficente il trattamento medi- Presenta 2 preparati di fistola gastrodigiunococo, che può solo aiutare la naturale tendenza lica, delle quali ne ebbe a operare 5 con guariall a guarigione di tale processo morboso. gione definitiva in tutti i casi. 1
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IL POLICLINICO
Perforazione acuta di ulceri gastroduodenali.
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Dott. G10VANN1 LonnoN1. -
Ooll. CAuLo 1'1npNE, - I dali . che riguardano l 'e là cd il sesso coincidono con quelli riferiti dalla maggiorania degli. autori. lliguardo la professione, in 26 casi si trallava ùi operai addetti a lavori pesanti in 2 di im. . ' p1egal1. . .Per riguardo alla sede si ebbero: 20 . casi di ulceri della pare te ànL. d ella prin1a porz1011e d el. duodeno oppt1rc iuxtapiloriche. 5 casi lli ulceri piloriche o antrali .. 2 casi di ulceri cleUa piccola curvatura. 1 caso ùi ulcera peptica djgiunale in un am1nalalo già operato di G. E. A. ln 4 casi inancarono pregresse sofferenze gas triche. . L 'assenza d el vo1nj to fu quasi la r egol a. La contrazio11e d e i inuscoli addominali fu il s in to1no pitt ·cos tali te; ineno .cos tante ir1vece la ' bco1r1parsa dell 'area di ottusità epatica. Fu sempre preser1Le 'fn segno, rilevalo ·Id.al primario. cloLL . V. ig J ione, e che conslsle in uno s tiramento i11 allo del . pene, che vie11e ad assumere quasi u 11 altegginm~ntp di erezione, pur essendo flaccido. La ntortalità fu altissima per gli operati di sernplice . st1tura llclla perforazione, mentre nei 14 operati co1L G. E. _A... o resezione si ebbero solo 3 morli. Tali risultati, in apparenza in co11trasto con quelli di altre &talis liche si spiega110 cQl fallo che gli operati di semplice sutura apparte~1e vano tutti ai perforati da pjù di 12 ore, che prese11tavano già peritoniti diffu se. . lligt1urdo all'intervento cli scelta nei perforati ogni apriorisn10 è illoTico e(l ingiustificato. • · Il Segre~ario: Dott. E. RoNCALI.
Società di Coltura M~diea Novarese Ospedale Maggiore di Novara.
L'O. presenta un r~so d~ ?f lalm_ia m el astatica bilaterale in ragazza d1 dodici anni, comparsa nel decorso di ' una setlicemia criplogenetica: la paziente ora presenta u11 ess ttda t.0 l)urulen to sulla retina che dà agli occhi suoi il caratteristico aspetto dell 'occhio di ga tto an1aurotico, cioè un riflesso giallo verdas lro della pupilla simulante u11 gliorna .retinico \J)Set1do glioma). Dolt. P 1ERO FonNAnA. - Discu ssione sulle difficoltà cUqg11os tiche ch e presenta la polmonite lobar~ del ~allanle e sulla utilità ch e può r endere la radiografia polmonare in tali eventualità· discu ssione s ulle questioni che si connettono' con Jo stu~io dell 'ombra radiologica pneumonica di We1ll e Mouriquand: esposizione di parecchi casi personali seguiti clinica1nenle e radiograficame11Le di polmoni ti in lattanti e ùi mostrazione d ella u ti I ilà dj tal e inezzo cliagnoslico.
Ancora sulla acrodinia Infantile. l)o ll. P1Euo FonNAHA. L '<). presenta il caso prese11tato n ell a precede11te scdula di acrodinia inf~11Li~e, ora in. via .di . guarigion~ ed espone i dal1 tl1 due altri cas1 d1 questa rara e curiosa affozio11e, visti ar11bulaloriam.e nte. .Si cii un caso di tromboflebite· del seno l ater ale, operato e guarito espo11e la storia di un bambino di 4 a1111i con tro111bosi del seno latetale, seguilo all 'Ospedale infantile di Alessandria e operato <lal dott.• Ilorlolotti: il caso che decorreva con u11 corteo s in tor11alo logico assai ridollo gt1nrì perfetta1nente. Ricorda le di.verse modaJjtà con cui si prese r1~a la trombos i dei seni cerebrali post-otitica o post-ir1fetliva nei bambini e sovralullo le forme a sintomatologia scarsa ed a decorso be.11igno. •
Seduta del 3 ctirernbre 1928. l)res idente: Doll. MAn10 AnTOl\I . • •
Presentazioni di casi clinici.
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l)olt. Prof. l\ifAn10 AnT0~1. -- Un caso di bro1no<ler1nia v t:gelante in t1n uon10 di 46 ànni ch e per di s tt1rbi 11ervos! vag11i fu con siglialo praticare una c ura bro1nica, che eseguì esagcra11done le closi : co111parvero allora lesio11i cutanee a tipo di chiazze vegelanti ch e anche is tologicam ente prese11lano i caratteri d el ])romoderma. In tale malato esiste un'auinenlala r ea ttività cutanea alle i11 tradern1oreazioni di prepar a li bromici; la ct1ra di dare forti dosi di cloruro sod ico, che no11 diede ri sultati al Pasini, diede invece r'isultati o ttimi all 'O. 11 caso di /avide in un ragazzo di 16 anni in una tigna favosa del capillizio che dura da sei · anni, che prese11 ta 'o ra anche elementi polimorfi, 1nilinri o papuloidi o ad aspetto panfoid'e disse111ina li sulla -- ute g labra. In tali ele1nenti fu negat iva la ricerca dell 'Acorion, all'esame microscopico o cultltral e, mn gli clementi han110 lutti i rnralleri cli favidi . L'O. di scule sullo diverse t eorie pa toge nct.i r h e e111 c se per spiegare la compara dei favid i e s i dichiara favorevole alla teoria e1l1atoe-ena.
· Tromboflebite acuta purulenta post otitica della vena giugulare interna.
JJotL. ))rof. CAHLO FELICE B1ANORETTJ. - Espone u11 caso di un bambino di 6 anni che dopo u11 '0Lile influenzale presentò febbre a 40 ' vomiti , c.011vttlsioni 1 rigidjtà 11ucale e dolori al la m e tà destra posteriore . d el capo. Inlervenlo: la vena g·iugulare iu lerna appare per un tratto di 8 c111. l~·o 1nbizzat1.1 e contene11te pu s : viene lega ta e rec1 s~ tra le clue Jegature. Decorso post-operator.io 0 LL1mo, ma do1)0 pili di 40 g iorni in pieno b e11essere, compaiono dolori nlla regione lombare C'on febbre e paraplegia (per e1nbolo ?). Disc11ssjone cle l caso in ques tio11e.
Distacco prematuro di placenta normalmente inserta. Dol t. Prof. G. Cuzz1. - Espone un caso di quar1i para che J)resentò un dis tacco prematuro di placenta norma l rnente in serta in a.jpcndenza da unn 11efrite cronica riacutizza ta in gravidanza: L'O . eseguì u11a laparaton1 ia per una cesar ea e trova ndosi di fro nte ad u11 utero con molte s uffu sion i emorragiche sul fondo (lell 'utero, d ecise di praticare l1na isterecto1nia. La don11a è guarita sen za incidenti: L 'O. discute sulla tecn ica da seguirsi in. questi casi .
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SEZIONE PR.ATICA
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·A proposito di .due isterectomie precesaree. Prof. LA l\lPUGNAl'1I M4Rl.O. - Riferisce due casi· di is terectomia precesarea da lui operate con esito fe1ice. In nn caso l 'irtdicazion e era data da un tumore volu1ninoso d el sogrnento lllerino inferiore ostruente ltll feto morto e sep si incoata p er lungo travaglio. Nell 'altro caso J 'ind icazione era data da presentaz jone di spalla trasr;urata e fortemente inc1.;111eata , con feto morto e sepsi incoata d a ripe1ute e non asettiche m anovre.
Un caso di lesioni multiple osteo-periostee di natura blenorragica.
Prof. LAl\iIPUGNANI MARIO. - Riferisce due casi <li laparorniomectomia in gravidanza al 2° e 3° tnese per fibromiomi p eduncolati del fondo ch e avevan o r reato condizioni p ericolose p er la vita della madre e p er il normale andamento della gr avidanza. Si ebbero due parti a termine spontaneo con feti vivi.
Dotl . G. V . BRIZIO. ·- Riferisce di un caso in cui si è potuto giunger e alla diagnosi esatta n onostante l 'anamnesi fosse muta circa l 'infezione 'b lenorragicr.t contratta aJc,1ni anni prima. L' esame r adiografico h a rivelato r eazione p eriostea ed iperost.osi rlei calcagni, periostite localizzata alle tuberosità anteriori tibiali, e iperostosi in corrispondenza dello sterno. L'O. ritiene che dette lesioni siano state precedute da borsite.
Terapia dell'utero gravido retroflesso e incarcerato.
La reattività cutanea nell'infezione da bacillo di Ducrey.
Dott. ACHILLE M1GL10. - Riferisce un caso d 'utero gravido retroflesso e incar cer ato, in cui dopo vani t.entativi per via vaginale, si praticò la 1aparatomia ottenendo la riduzione dell 'incarceramento e la continuazione della gravidanza.
Dott. M. AnTOM. - L'O . discute d elle reazioni biologich e cuta11ee dovute al bacillo di Ducrey, m esse in evidenza dall 'in tradermoreazio11e con vaccino streptobacillare . Dalle s ue esperienze trae con clu sioni : 1) sulla specificità dell 'intradermoreazione confermandola pienamente; 2) sulla data iii comparsa d ella positività di essa ch e stabilisce nscill are d a 3 a 8 giorni dall 'inizìo del] 'affezione; B) sulle modificazioni dello stato aller g ico cutan eo p er l 'influenza cli iniezjoni ripetute di vaccino mettend o in evidenza l 'jnfluenza (temporan ea ed incostante) anerf;?'izzante delle lesioni enif.oven ose di vaccino e J 'assen za di modificazioni dello s ta to aller g ico con le inie7.ioni intradermich e rioetute di esse: 4) sulla soglia di stimolazion e Cllt~ nea col vaccino dimostrando la variabilità della r eattività individuale.
Due laparomiectomie in gravidanza.
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le m en1bra esiste alternanza caratteristica di ipertonia e ipotonia m~scol are (spasmus mobilis) . L 'alLitudjne del tronco è invece in parte fissata da contratture. Nessun disturbo della favella , della 1nasticazione, . della deglutizione . . Intelligenza integra, ma carattere alterato ed irascibi1 e. Spas;mo di torsion e dunque assai progredito, co.n sinergia dei crampi rig u ardanti i diversi gruppi muscolari.
La radioterapia nel canc.ro del collo dell'utero. Dott. ANGIOLO LoscRr. - L'O . si sofferma a discutere sull'ultimo m etodo di cura attualmente praticato in clinica che è quell o dell 'applicazione rii Radi11m con o sen za preceiienti , ampia asportazion e chirurg ica e applicazioni cli t ermocauterio ; su 15 casi così tra ttati, (li sette dichiar ati non operabili, vi. son o 5 casi di m orte e 2 di condizioni buone a distanza di tre anni. di 8 operabili 2 sono morti, le altre sono viYe, dopo lln p eriorlo di osserv;:tzione , cii sei , cinql1e, cinque, due e d11e anni. Segue tin 'estesa discu ssion e sull'argomento ..
I l Seg retario : Dott. PrERO FoRNARA.
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Alcuni casi di dermatite salvarsanica. Dot t. V. DE BENRDETTI. - Riferisce su q11attro casi di dermatite post -salvar sanica, a tipo di eritroclermia esfoliativa gen eralizzat a co:i;i manifestazioni gen er ali assai gravi : lo scoppio dell 'esantema coin cid e con una cospicua ritenzione idrira ed in un caso comparvero cospicui edemi. Durante l'acme d ell 'esa1it.ema ha potuto notare modificazioni della formula sanguigna e cioè leu cocitosi con eosinofilia e lin.f openia, abbassamento della pressione arteriosa ed in un caso anr h e tu1nefazione pseudo leu cemica dei gan gli linfatiri inguinali. Discu te circa le ipotesi patog-enetiche ed iri ispecie sulla ipotesi di un 'origine per sensibi1izzazione cutan ea al salvarsan.
Un . caso di spasmo di torsione. Dott. V. DE BENEDETTI. - Fanciulla di 16 anni; fu colpita dall'epidemia en cefaliti ca n el 1920. La p. presenta spasmo assai composto e cioè: torsione del tronco sul proprio asse, inclinazione laterale ver so s. torcicollo spasmodico. A carico del-
_.. Interessante pubblicazione: Prof.
LUICI
SPOLVERINI
Di r ettore della Oljn . P·e dia.trica .aella. R. U.niv. di R'()m a
Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con
presentazi·one del
Prof. Sen.
E. MAROHIAFA VA
Lettera del prof. E. Marchiafava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag. 5 e 6 - Introduzione. Pag. 7 a 10. Ca,p. I: La aigestione e l ' uso delle sostanze amidacee nei primi mesi di vita. P.a.g. 11 a 18. Oaip. II : La patogenesi e la cura delle oomuini dispepsie da latte di donna e di vacca. Pa..g. 19 a 28 - Cap. III: Cli studi di fi sico .chimica colloidaile del latte ed i loro riflessi nella pratic?_ alimentare infanti le. P.ag. 29 a 42. - Oa..p. IV: L 'azii>ne eutrofica degli alimenti irradiati. Pag. 43 a 61.
SOMMARIO. -
Volume i•n--8 di pa.gine 64. Prezzo _µ . 1 O più le spese p os tali di spedizione. P er i n-OStti abbonati sole L. 8, 5 O in porto franco. Invi a r e Vaglia P ostale all'Editore LUIGI POZZI · Via Sistina., 14 - ROMA. •
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[ANNO XXXVI, NuM. 1:3]
IL ' P OLICLINICO
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. PEDIATRIA. La diagnosi precoce del morbillo. La dj agnosi precoice d·e l m orbillo è so.p irattuito importante 1p1e r i p.rovvedimen ti pro·f ilattirci da prenJdersi, rperch1è la con twgiosità è ma.ssim·a i.n . .primo tempo. Ne1 primo p·eriodo di incu·b.a zion·e, che dura una diecin·a di _g iorni , no·n Si h1anno sintomi a p1prezzrubili di indi1s.p o•sizione, soltanto è segnalata una cer ta peridita di peso (140-170 grammi). Nel san gue si ha una lieve l eu·cocitosi, segiuita dia leu capeni·a liil!f-O!citica. Il IS~condo perio•d o, di inva.._ajone, si inizia con la rfe'bbre e va fino all'eruzione ti1pica, con la durata idi 3-4 gio•r ni. La f ebbr e può assumere diver si tirpi : 1) t:i.tfoidea, con ascensioni gradu·ali fino a 400; 2) m ·alaTi1ca, con inteTmd.ttenze; 3) p.o[m oniti·aa, 1sal ~nd·o rwpidamente verso i 40° e m ante.n endovi1gi ; 4) leg.g era e Benza caratteristi1ah e. O·all'inizio della f€1b bre. Si può OS;S·ervare un segno· su cui ricihiaim.a l'attenzione Ph. Moen Stim1son· (Journ. amer . med. assoc ., 15 marzo 1928) ed. .è una le·g gera congestione d ell e palJpeblre inferi-0ri, verso il mar.~ne della cartilagin e del tarso, all'in-ci:rica al te11zo de'lla distanza fra il margine ·p alrpebrale -ed il forni1ce. Quando que~to rurro1SGaJinento lo·calizzato viene eclissato d alla con~u.ntivite generalizzata, l'arro.s samento si accentua e si ha es.s u dato purulento ·e fotofobia . Frattanto, 1sj possono veder e ,sulla caruncolia ocu1are dei punticini bianic o-azzurri , rassomiglianti · alle macichie di KOJPJik. ·Qual1che volta, $i ha un 'er·u zion e pro1d\J'omi·ca , c·h e si presenta a1 1°-2° giorno di febbre e che oonista di ro:s~ol e qip:a1 o.gb~ a q.u1e lla della .tifodJdre, oppure ·di un er it ema papuloso {ial torace ed al 1ch e scom:paI1e ré3Jpidamente. collo), . ,.. . • comi)all'e rfrattanto un esantema al palato molle ed a .l l''ll1g;Ql1a ac0omipiagn·ato dà m.anilfestaziion i cliniic.he oat.arroo (coriza e toooe). La to.Sose morbillosa •è secca ed irritante, pro1dotta dia infiammazione 1della muic osa laringea e traJch ealie. Il rprimo .se·gn o p,a tognomonico del morbill-0 è costituito dalle maocihie di KP!Plik, le quali, q.u anidO S·Ono m·aflcate, 11anno l'a1S'p etto d i gr1ani di pepe bianco, che spiccano · s ul fondo rossastro. Quanid o sono scarse od attenuate i ved on o me1glio con la . lu1c e naturale molto viva. Tali m aochie sono m olto importanti 1p ercruè confermano s enz'altro la diagnosi di m orbillo, anch1e 2-3 giorni prima 1de11a comparsa dell'eruzione. P ur trQPPo però esse son p più tardtve d el ca1
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tarro, 1durante la comparsa del qu1ale, si può già avere il .contagio. Da ultimo com'P·a re !'·esantema, che si man.i.festa al 1quarto giorno di malattia. E imp.ortante nei bam·bdni pensare alla possi1bilità 1di morlbill9, in plfesenza di malesisere e di segni oatar rali; in tal .c·a·SO, si andrà alla riicer ca dei segni ocular i sopra ·detti e d·elle macchie di fil Koplik. I
Criteri differenziali tra tracoma e congiuntivite follicolare net bambini. 0 1disio (L a P edi(l)tria del medico pratico, n. 9, settamib re 1~) . osser va C!h1e il tracoma .e la con. giun·tivite folli·ooJ.aTe s1o·n-0 du1e forme moTlbose lfreqruentemente coruf'll!&e; :pla ·d ata l'im'Portanzia ..s.ooiale ·e l a loro .d if·fiu1sione, si iffi1Pone rt1na distinzione rprartiroo. Congiuntivite folli~coiare. - Si osserva nei bam. bini tra g l!i 8-12 an.ni. No.n si h ann.01 .si1I1to1rrui subiettivi. 1Esam.inan1do la corugiiu·n tiva d el fornice jlllif eri.ore si notano d e•l l1e p'i·cc·oJ.e promin•e nze roseo p.a llj1de, la congiuntiva bul1bare è lievemente iip er.~~.ca la C·On•g:i.u·n ttv·a ta:Psale superiore non è DJè i'nf1ltr.a1a, nè ii51p essita n•el sruo terzo medi-0. I f·Ol1l:ilcoli ·d·el fornice inferione g.ros·sd. 1c-0me capocchte di spillo, si impiccoliscono avvicinandos i al margjne palipe'brale, sono ovali e posti in caten·e parallele. Sono lru1centi € diafani. La con· gi1untiva J1 a scarsa reiazi-0n°e iillf.i·ammator:ia della sottomrucosa. I follicoli rdei 1aM d ella ta·ooale sup1e ri·0Te, specie all '1ooterno, S·ono · P'.i·oco lissi~i, .iso-. lati ·diB·p osti rrreigol.aTmente su di u·n a zon a lievemen t e .tper· eimi . . 100. La .cornea non .ipatteiciipa al 1pro0e1sso intfiarrn.m ato-rio. La secrezione congiuntivale è sc·a ·rsia. Si ha n•ei bamlbini timo linfa. tici, ,con él>deno1p atie spicoate o con diatesi essudatJiva., alle volte in ca&i di nceo..artriti1smo infamti1e -con tonsilliti, faringirti ed eritemi cu'OO.nei. 1P ossono determinare taJ.ie malattia la pol.~ ver e, l'azione d ella luce .artificiiale, e tutti gli stimoli , anoh e medi·ci·n ali, protr atti sulla congiun tivia, predi.sposta a formazione di tessuto a·d en·oi,deo . .Axen!felid Il'el 1896 1dimostrò ·e&&e·r e una .m,alàttia contagiosa; cl1e decorr,e sruibdol amente da poche settimane a p.are·cobi m esi, e t alora nei casi cronicd. ·p er a·n ni. Talor.a · aium.entando l '·età ed i rroJ:YU1steIJ.'dosi i bamblini scomipar.e spontaneamente '8·enzia aiicuna cura . Anatom0lpatologi cam·ente il follicolo lirufatico è sotto l'epitelio c-0ngiruntivale :iJm·p iantato su di un corion poco i!nfiltrato . .J follicoli constano di pie-: coli elementi cellulari dli un solo ttpo, con di1
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[ANNO
XXXVI, NuM. 13]
SEZIONE PRATI CA
i&creto :nJUcleo, e che mi1grano attra·verso l 'e-piteli·o ·d~ riv.estim ento, c•l1e è assai a;sso·t ti·g liato, con elem·enti a;p'Piattiti longituidinalm·ente, .d i a;s.petto pavi1nentoso ed i suoii ra'Pporti con il connettivo s.ottostante n on sono alterati. I va-si hanno una 1distribuzi·one u·nirf.orme. I l f·ollicolo non si ulcera niè si flui1di1fica, ma i linfociti della sua parte p·eriferica Y.engono ·eliminati per mrig'r·azione lenta a;ttrave:r.so gli strati d ell'·epitelio di rivestim ento. Tracoma. - Il tracoma 11a un in izio sub·d ol-0, p·er c·ui n on si riscontram.o s·emprie si:nrtomi srufbiiet. itdvi: aJJJ!e volte 1si ha foto:f,()lb.iia, ammi-oc·arrnen to dell·e 1palp·ebre, lieYe 1senso di cor.po ·estran·eo, e s·enso dii br.uciore. La con·gi1untiv·a dei fornici 1è ilperemica , e.de.matosa, co1me vellutata; ·hia •delle prupille 1iipertroif,i1ch·e, Cih0e le ·danno un aspe1tto rugoso. !La pieg:a. di p.ass8Jg.gio srurperiore si isipe88i·soe, l e pieg11e oh.e Bi trovano son·o evi1d·enrti e srOOJt;tano qu,an1do si m·ette aJlo scoipeTto l·a congiuntiva ·del Clll di saicco, 0e ve ne è una caratteristi1ca a sen1il una, cl1e ab·b raccia ia ,p.arte alt& d·el J)1ulJbo. Il mia.rgi.ne tarsa.l·e SU'P·eiìior.e. è arrotondaJt:o , 1ed!emato·so, :rmvi1do, il so1co sulbtar.sale meno ev;i1de·nte .p er l''istpeissimento delLa conrgiuntiva .sopT.astante. D opo 2-3 settimà:ne la pliiea semiJJuna:re ·si fa inteneamente ~peremica , r uvi1da. ip·ertrod'i·c.a; poi .s ulla con·giuntiv.a inferi ore, su'lla piega 0c1i pas·s.agigio sruiperiore, al m·argin·e sup.e:riore ·d·el tanso si osseTva·no dei follicoli l:>ia·nco g.rig;iiastri ,gelartin o•s i, li~v·em.ente opadhi, sp·or·g enti a giuiJsa di m ezza .sfera d·all'1epitelio con . giuntival e, sono 1p-0sti in caten.e · irregolalli; a lle ·volte confllui·scono .ais·sumen·d10 una ·f o:r ma µ-reg.o1a·r e al. lrun1giata. La conigiu:ntiv·a 'bulJbar e e la 1cornea sor10 attacc·ate isoltanto nei casi av.anzati. Il de1C·OT so· è l'Ungo, 1p·er m·esi ed .an•n i, C·On riiélJC.Uiizzaz.ioni e regres~ioni a p0ll.lt&Sé6, l 'ipe·r trofia con.g iu:ntivalé a'UfrrlJenita si·no ad un a,c1ne di .svi.1111P1P10, 1C.h·e va voi lentam1ente r·e•g re1deindo. I f·ollicoli si svil:uppano si·n o a che e·siste tessuto. •aidenoi1deo , corufluiscono, •ed il lor.o conte·n1uto f1uoriesce facilm 'ent,e • dal tfoll!icolo, la 1secT1ezi on.e fa appiccicar.e i margini ipa·JJp·e,b r.a li. I folliicoli di.struitto il tessuto sottom•u•co1So e vuotati dal contenuto lasciano una cicatrice, che rrupipTesenta lo s1pegn er1Si d ell'inlfezto.n 0e. 'Il folWi100'10 trac,om,atoso \Sta 1su •di 'UIIl corio·n asStai infiiltrato ed iSip·oosito, 1es.so tè l 'a;C1CJU1D1ruJo di e1em en:t i leucocitari cellulari. L'epitellio sru·b isce alterazioni divers·e : prolJ:i,f·e·r azion e d ell1e cell'Ule 1p·r.cxfonde, moltiplicazione deii. suoi f:trati nella !fase di evoluzione, alterazio·n i regresiSi~e, atroct:d,a e n e·crosi n·el peTi-od-0 involrutiv.o. I v~si sono rpiù raidi e perilfe:rici. Il corion è not.evoln1e.nte i1p ertro·f·ico p.er l'infd.ltrazione, e l a p·roliifenazti.one cellulare. Evol'V1endosi i f olli>Coli e con. flu en1do tr.a di l or.o si ha una n·ecrosi de.gli elem1enti cellu l3)ri centTali, per cui il conite:nuto si
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rammohli.soe, men·tPe Stl ispe.sis.i.s.oe la parte prof on1da. Il folli·colo scompar e o per riassorbimento o per svuotamento, gli ele·m enti cellu1ari vffllgono tras.formatj prima in cellrule fusi·.f ormi , e poi fu:l fitbre conn.etti vali: sf 11.a. qrutndi la ·cicatrti.zzazi onre. , Le ditflferenze tra le 1du.e forme si ·possono ba-. sare s olo .s.u podhi el em.en1ti non solo allo .stato di il.niz.io, ma andhe allo stato concJ.arrnato, e tenen·do ·conto della sinto.m atolo1gia o'b iettiva e 1def dJati anamne:stici si d.ev·e scartare il pr.ooon cetto, cl1e follicolo n ei bambini signilfichi ·s enz'alitTo
traco1rta. BALOARI.
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La sindrome maligna nelle malattie infantili. I
Hrutinel (B ui i. Acad. de fnéd. ie R evue de médecirie, 1928, n : 8) •d.eis1ar.:ive con tal n.o·m e un int·.i·eme idi t·nci de1nti che si· o.s.sef!Van-0 nella tdf oid e, n ella. ·SOO.Tlatti.n.a, n1e1la difter)te, n·e·l ID•JI'tbillo, n·e.1'le angi1n•e ed in ·a:1cum.1e inifieztionri. ·dieile vie reEtpiratorie, deJJ.'in.teistililo e de'l'la c:ute. Co1mpiaJT1e spe1.51s.o ai gomit i, ai ginocooi ed alle • • n1attche un e.rit1eima .polimo:rfo; sii iha un'astenia iprof o•n1d1a, d'ist:urbi di 1ci:rcolazd.one atbbastam.za ,gira,,i 1d·a 1d·are .I 'i1n!pTe1~1sio.ne cli una miocar.dite, pro!fom1da a1te:riaz.1·orne dei lin·eam1enti, dia;rmee veirdaistre .o pu.tride, vomiti p.orracej, aJtieTaZli{)ni sangu±oome. Questo ilil~sieme di 1segni è stato .attribuito aid ;i·nsruitf~cienza sur.rena-le. I .c:arattetrli pd.ù spicca.ti ;p101S1son.o ·e1SS.er e JJa 0ons egm·einz·a dà IUIIl•a brusca e1ccrtaz:ioJ)Je seguìta da ini1bizione d e'l Gistema nie.rv.01so v aig otolili•C·O. Il .p·e'ftu rb·a m en.t.o sar elbib e 1d-0v:urto a r eazioni a·naifilattiiohé s1c.a tenate ,da mfez:ioni vi- . J",uJe.nte p'I"imiti,re, secondari€ o .ri1p1etJu.f>e ~·n indd.rviidmd. più o m·e.r,iio s·e.rusib·ilizz·ati . La silnd1rome 1s.i OJS.servia 1paT>tico~arm1ente n ei gi-0vainiissilm.i, in am!J)iient.i infìettJati. La IP:i'•Otgmosi Vlél.ria, 1a frequenza 1ddJm:Ln'lliJSJC•e c·o.n i mtgli-oir.am·erl!l.;t d·e:ll' igie.n e c1~1ped.aliera. ~sia deve .scom,paniire mediant.e un ' aida,ttia pronli:Iai~.sj . 1
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Le fluttuazioni dell'appetito nel bambino.
L1e flratt.uazti.o·nri ·dell 'ap1petìto e lia tacl1ifag1ta son.o a;~isai f,re1qu en•t i neJ .bamlbirn10. L'an-0!'e.s:s)a nel popipante ·è p.ròvo.oata da so1'1:vaiatlimentazione, da m1aillJc1anza di crego1arità ·n ei p&5ti, da u1so .prre1naturo ,cl.i f:arine. Essa giuariisce con una dietetica :r,a. zion•aJe, la ·dli1sin1f.ezione d,e1le vi·e 1di1giereinti con i rrnezZJi fisiolo1g i1ci abituailli. TaJv·olt'.l è in r'3lPfPOr:to cion l'·atoni a .g.ruSitric·a. Roussea'l1 1Saiint-Phi·l:irr>ipe (B ull. de l 'Acadérnie de m.éd., 10 luglio 1928) .01sse:nya eh l'a1 n or essia , ne.i ba1111b ini 1più .g'l]"iandJicelli p uò essere passe.g1giera e 1
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IL POLICLIN!CO
s UJeioe.dwe .ad ruin ;pertoid o idi blu'1ilm·ila, con ingesti-0ne ·e1c·c1es1si1Va di ·g'ih:i·ottom.•eru:e, ·OPtPu:ve è cons.e<mitiva iéùd irrufilu emza o 1aid ail.tn:'·a miamattria ia.1cruùa. L' runoressri•a p·eTIIlllam.1ente ·è rn. raip1por;to .coin una maJJaittiia .giem.ero1l·e {stfilide, uutberioo1o,s i, eac.) o ·ad .rufifezi·one d·elle wie digerenti (.co.s·tiJpazion.e con coJite). I n q1u·est'ultimo oaso, isi 1d.ev.ono pI"escr:ivere 1d ei mie dicamenti cih.e rugilscot110 suJ ie.o1o·n .e .sul :f eigiato, .t1: qiu.arr.e è Sernjpl!'e 1detf.:ùmem.rte :iJ!l. ,qu1eati m·aìLati. .Si pre:scTti.v.eI'lalillilo· il f 01Slf.arto di sodio .eid il s~:ùCli'lwto· di 1 s.01d to ·aisso·ciati, 1a tintrura di ra.baribaJro e ·di ~p eica cojn bellrudonna, ilia comtretiin a, i'l bolido ·e sirm.iJi, ed un T1eigdm·e ben.e adatto. 1
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fil.
L'oppio nella terapia infantile. , G. Btl.1e0hlmJanm. ·e P . DelthJi[ (Revue . de médecine,
1008, n. 8) ·o&c:.eTVla!I1o che gli 1auitori i q1uaii si sooo Olcicmipatli della med·~oaZiione opipiaicea nei barrnìbtn1
s ono ,renuti a concJrulsriroThi colilJt•raid!dito·:::li.e. B. e D. , iI11silstooo im.veoe sullil'Ufti'.1.i·t à ch•e pos·som.o pl'lesen-tare l·e p.repia11aztoru o~i:aioe·e nei barmbi•ni qru,ando ,s,tamo so1IT11IDi11Jils1trate ,a dovièI'1e. Per eiWtarr.e Olgtrli periicolo, 00.Sta rukSar.e .51011.ta:nito d·ei il~1~iamati m o[to diiliut.ti e f1r.azio[lla:rild. ilil div.e me ~iip1rese . La ·do1s:e ·di un .n1.i'll:iJgrarrnm.o dri. mOOiflin'a per anno di ·età 1pruò eisise·re oonsi1dsr.3Jta ro om1e media; 1a quanitità !PUÒ d·eù regto vaT!i.are 1seconid-0 l'intelMità dei isinito,mi . .Le dweirse P•fe\P·aJzto[li 1che si 1Pt01ssom.o' som·mi· n1•strame sono 'lie .seigbe'Il.tii : Laudano ~ La do~ie d1 2-3 g·OC·Ce ip1 e r an1n.o dii eit~ !PUÒ ooswe C·OIIlJSi<ie'l'ata 1come nor:maJe e pillò anrche essere &OI'!PJ3JSSaitJa. Mo[]Jto 'titilli sono i cli..c:::.t eri laud1amd.zz,ati, s:peCJi.almen·te in alcuni 1diistrumb!i irntes.ti.nali ·(iuroo. gio1coia di. J a UJd.an.o i.n 5 c:u1CJ0hiaini di aoqua; di1iulir e un ·Cruochdaano 1dJe11ia m:U$1C1e-1a a 150 1C1IDC.; ,p .er U•l l b.ambino di 6 m·e·si; o1tre un am1I10 , in•v eoe di 1/5 di go1ocia, si 1dà 1~-1 g0iocia). Elia·ir paregori co. 20 grammd 1ccmrtspo111JdOJlJO aid 1 cent igrammo dli. morfina. Si uthlizzia 1spaCT1aJm,enite n·ellfJ.:a seoonda init"anzia, ana ipuò .anreù1·e esJSe·!'e d1ato &i po;pipiarnti, tn aillcruni 1d.1Jstrurlbi digestivi a d.ors e di 3...4 @OC.Ce dOrp10 ObCl"JlÌ /PléLISltO . 1
ciroppo dia eodio. 100 g.1~mm.i oormi~10•Illdono .ad 1 og. d,i m orrrfin•a. Se n e d'a.nn·o 1-3 cuoc'hia:iJruf. al gi Oil'11 o nel primo runm.o; è tropip·o IP'Oco a tt:if\·,o ipeir poter combatter e ·c1ei stintomi aiooti. Polvere del Dove."'. 10 cg. cOil'ITTiisipoindono ad 1 mg. ·di moJ."f:iJn1a . ·L a :f1oìrrnia idi poilrvier:e e l'·arrnia..-
:riezz.a Ille ren1d-0no dirffiieiil•e ]Ja s1o!ITlJilllinisitra1Ìi.01I1·e al b.arrnbi;r1'o. La si iutiJlizza ilil f 01'm'a ·di sUip1Poffi.torri-0 : ip ell' un bambi.no di 3 anni, ill-Om. oJitre 10 c;g. Codeina. U·satia iaome soill'·OlPIPO di codeilila, ohe icontien1e 4 cg. cli a1c aJloide pe·r 1Cue'chti.ai-0. Ottimo caJmamte 1della tosse, da utilizziansi dopo i 3 aillil1 aiel1'e rriinofaring.iti, lar.:Lnigi,t i, trache'iti 1a dosi di
1-2 griaimmi ·dJi f.0iro1PJpo pe•r 1an110, s1enza passare i 20 1g. di a'lioo1oi1d•e. I niezioni di clJJri<irato di morfina. Si 1UJSerà IUIIl!a 1sol·u zion•e a 1/1000, 1da 1)1I'fetP'aJI'lar.s'i ·estemipo.r anea-
mente, tn:i!ettam.d.on•e 1 (ed amrC111e 2) mg . .per 011.[lO di età. Cloridrato di morfina e pantopon. Si umlizzierà una so'1ruziione a 1/100, rcfh,e rend·e buo·n i serrvig•i ne!lll!o SIPa'5'ffi0 1dJe1~a glort1rl.1d1e, neJ. pd.loiI',0151PaJS1m o , 1n1e1Jia peT'to1sse; S<e ne dà 1-2 goiaoe p,eir iann,o di età. Sciroppo di morfina. 20 g. •rrupjp:r.e•Sieintano 1 cig. di mor.finla; in un v.oJwme totale ·di ,scil'OfPpO di 60 g., se ne rpre.sCTivooo 1 (o 2) g. P'eit' anno 1cl1 età. M1olto urtil1e è l 'aigig1i·u nta di 1-5 .g. (:p•eir ann,o di .età) 'd'i s1ci:ro(W10 {fil ciloiriaJ.io. Papaverina. Ha ·azd.ione ,eJ:ettiva suJ.lla fibra m1us co'.l:wre l~sleii1 a ed ·è molto uti1e n·ell'a;sma, nella per.t.oose, nel phlOJ"·0151Paism-0. E assai meno to1ssi1ca de~1i altra •alc1 aloidi deB'op,pio. Per in.g1~tione, la 1si dà ia ·dose d'i rcg. 1-1 1/2 p er anno di età; per i;nd•ez'ione, 1/3 1a 1/.2 .ag. E preife.riibilie i11com1m c.i aTe con un quiarto del1a 1c1ose n.or;rnaùe. l ,e pre:p·airrazion'i 01pp:ia:c·ee c·o·s ì somrminiis.t.rate 1P 01srsono ·erS1sere dri. .grande utj·'.1ità, p1er calmaxe j doJ.ooi P'UJl•torr:i1i, le coldicme ·vi·soe'I'lali, a d·olori d~ ialcrurne m enin•g iti. Esse aTrestano. gli .s pasmi do11.!orosi 1cielil•a lairingiite aoota_, iattJenu amo il dolore ;p·ostap.eratorio in ch'iruirgia o:rto1ped!ilc,a, mo1d•&runo UJl1la . rto1 sse i'nrut.11:1e. SolDo •a.in1Òh·e u ti·l.i tn aJJc.uni ,stati 1gtrl8JVi di aisrrrua, e dii 1pel'to1s1Se; la loTo azion,e e.liettiv;a sui f·en-0m1eni ·di i-r,r iitaz.i.one iintetStinaile li rende ru&Bail. gi·w~oli in mol1te aJfiezioni d el tuib o ditge•r ente .nel poippante e n e'l ·di·Yezzo.
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I terrori notturni. Faire anzitu.t to 1attenzdone al bluon f:u nzio·naimento d·el tuibo ·d1geren·te, c0i1nbélitteT·e i 1dietmrbi disp,ept icJ e la 1costi1p1a zione ; maI11ooii•ar poco al 1pasto d eùJ:a sera, evitando l:a c.arne; niente 'Vililo, ne caifdiè; evitare idi 1'a'\··oirare dOfPo l'e 18. Al .m1rut tiJl,o, é4P1P1en.a alza~o ed 1aille 16, preind1eire 1iln. u·n ,pio' ·d'.aoqru.a .ti1eipi·d1a un cu1CichÌlél>in-0 da caffiè della .segiu1ente po~v,ere: Bioa:rtboooto cli sodio, Bro- . m ·U T·O •di s o1dio, Fosfato di sodi-0, ana 5 gra.mrni, Lattomo g. 85. Dmne 1dJWa:ve •p er 15 giornà.. ·A l m1omen:to di andare ·a l etto, una ·p illo1a d·t Bsb.r. dri. vale1i1a.nia cg. 10 •con 1cg. 1-5 di Bromruiro dli. OOJillf-0r.a; qppru;re un irnfuso id i v.aJ.enana. SaTà ru.ti1e a.n1dh1e ruin baigmo tieipi.do a 38°, rp·e:r 10 :minuti. [)ilfifà.1d1ar.e 1deflllia m :eren1da e ·diel tè delle 5; a;d un lban:nblino, 1d1are tutt'iaJ più un biiscotto con U[l po' di rrnar.r:rH3•1Jiata; è «ia'll!JlJO!SO ,portare degli alimenti • in uno stom1aco noo aIDIOOl!'a svruotato. (Journ. des praticiens , 19 genn. 1929). 1
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ME D IeINA
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SEZ IONE PRATI CA
s o e I A LE. .
Le pneumoconiosi professionali dei minatori e degli spaccapieti:e. Le 1PI1eumo·c oniosi sono più frequenti di q uel cthe non si icreda, ed i lo~o raJp1po1rti con l e altre malattie dell'aJPIParato resipiratorio richiamano serr1pne più l 'atten zione . deglj st;u,diosi. Henri d·e Ballziaic, AgiaJSse ùalf,001.it, e F eill (Press.e Méd., 22 set·t., 1928) hanno stu·diato a cicuratamente gli opelfai addetti ad una impoTtantis.sima ~1ietr.aia, e.d .esercitanti queista proifessione da un tern.po a lquanto lungo; essi sono venuti alle seg.uen·t i conclusioni: , 1 ) Le manifestazioni clrin:Lcihre più fr.equ·enti sono la tosse e La e1s1pettorazione ed es·se si trol\·ano ipre~enti n ·ell'80 % dei ·casi. Un po' più ·di r-ado si rivelano •d ei .segni fiJsici bene o·biettivabili: solo nel 60 %; 2) hanno grande iID[pOTtanza gli e.sa1ni radi·O· logici iene poi&sono m o.strrure con una ceTta fr.equenza d elie anomali.e 0 sveLare d·elle sorprese; 3) solo in casi rari }'.esame batteriolo1gi1co sv,e la una tbc. A precisamente gli .A.A. la trovaTono s ol o in 2 S'U 24 caisi. L. TONELLI.
Dermatosi dei verniciatori. l\.. Filip'Pind. (Arin. d 'Igierie, giugno 1928) de&cri-
·ve 1pareochi c1a·si di dermatite dia lnj osiserv.ati tra gli cxperai ver.n iciatori ·del·l e F errovie di Sta to italiane. La J,ocalizzazione d·el proc.e1s1so m ostr·avast J).rey.alentemente alle parti scoperte 'Cieglri. arti superi.ori (faiocia dorisa1e del'l e m.an•i , piarte val.aire degli aYambraoci), l e uilligihie erano quai.si sempre 001pite e 1Si no.t a via inoltre t1na rm·agigiore fre·quenza delle l esioni all' arto de&tro in conf.ronto di ,quello sinistro. L ' A., péi1s1san1d o in rassegna . la letteratura su casi anal ogh.i oeservati in altri 'Paesi e p.a rtico1armente in Germani.a, 1Per uso di tetrald.na e 1decalina (•coa:niponertti essenziali' de.ll·a cosidetta << aioqua iraigi.a tecnica »), p, n egli. Stati Uniti (Cincinniati) in seiguit·o .a d imp·iego di « trementin.a di legno » (wood-turp entine ); basando1s:i. inolt.re s11 ·esp erienzé dia lui ~iseigui.te i·n cavie (mediante essenza di tTem entina pura, deoalina, .aioqua ragia t ecnica, solf'\rente ' rolatile dell.e v.ernici) ed, inifine r imal'canido la c oincid enza ·delle manifesta ' ~ioni d·ermato.siche .coll 'impiego d1ell'ac1qu·a ra.igia su1d.detta, è tratto a con.side.rare qu,e:st'ultli1ma .sostanza come uno dei flatto.ri ezi-olo1g i•ci essenz.iiall ·del processo morboso in qru esti-0ne. ~ da osserva:nsi inlfiatti oonne l e lesioni i.n sorgano 1dopo un certo temipo dall'inizio deJI'ocicupazione dell'operaiio e come regr.eddiscan,o allonta. nan1do quest'ultimo da l avori di ' rerni ciatUlI"a. Ri~ 1eYa:si tuttaviia con1e il fiattore costituzi onale, in
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s.enso • idiostnecrasi!co, aJbbi.a non dubbia imp or·. tanza IP'er l o .svil:U'PP·O d·ella d·ermato.si, non ve. n endo coJJpiti tu t ti indilstintamente gli operai sot"topo:sti ·alla s te•s sa ·causa irritante, 1aigente iper . contatto o p er irna:>regnazione d ell'ari:a con va• po:r1 ter·ebentjnosi a •cri o·d anal o1g hi. Oltre a noil'IIIle ovvie rd i prroJfiJ.assi amibientale (·efficace v.enti1azioJ?.e, ec•c.) ed indivi1duiale (adozione di e.amici da lavoro in •J:)uon.o stato di pu- • 1izi1a, .s.piaJmatura dèlle mani e 1degl i avam1bracci, in.n anzi di por.si al lavoro, c on u•11lt,crt1ento a bruse •di la.noliinia; esclru1sione cli · qrualisi.a;si dete.nsivo a srcapo di 1puilrizia ed u so jnv ec.e di srup1one ip.ergraiss.o, ece. .ecc. ), l' A. riterrebù::l·e necessari·a la 1&elezione di c·oloro che intendessero fare i verniciat.o ri, eliminando quelli cl1e presentasser-0 l esioni cu.t anee o risuJ.tassero aiflfet ti da .se1b o·r rea, pru.riJgi11•e, o con cute an erni cia. T EGONI. 1
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VARIA . Studenti d·oggi. La << Fi~r.a Lettèraria >> di ~Iilano ha iniziato un interessante Refere11dun1 fra spiccate personalità dell 'alta cultura per conoscere qual 'è _la psicologia degl i studen ti universi tarj d 'oggi. Fra 1e nume.rose risposte perve11ute al periodico, è quella d el prof. Cesare Cattaneo, di Cljnica pediatrica nella R. Università di ~Iilano. « Non ho esper]enza da 30 anni - egli scrive che d egli studenti di medicina e più esattamente degli studenti più prossimi alla laure·a . Ho I 'impressione che la gioventù del dopoguerra sia meno gaia e più penso s~ dei problemi sociali e inorali che· non Jo fosse quella di anteguerra. Assai ininore il nl1111ero dei posanti a scetticismo, assai più d iffuso il sen so religioso nella più elevata espressione della p arola. In molti osservai il clesiderio di attività scientifica, m a quasi tult.i sono subito dopo la laurea sp1nti dalla necessità della vita alla ricerca dell 'immediato guadagno. Le condizioni le quali verrebbero offerte a , col oro che v·o lessero proseguire nella carriera sciéntifica sono così misere . ed aleatori e che solo a ricchi è praticamente possibile accettarle : e non sorto sempre i meglio dotati intellettualmente. La rarriPra sig nifica per la quasi totalità guadagno rapido e notevole, e vita in città: male si rasseg·na110 i più all'esercizio della professione in zone rurali. Non mi p are dian·o grande importanza, r1è prenda110 molto interesse allo sport ed alla letteratura: pil1ttosto diffl.1sa la passione della musica. La profo11da differenza ch e io noto ~olla gioventù di anteguerra è il rispetto per i Maestri, il sen so di fede nella eg11aglianza della scienza italiana colla scienza di oltre Alpe, l'orgoglio di esser e e di dimostrarsi ir1 ogni occasion e Itali ani ».
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[ANNO XXXVI, NuM. 13]
IL POLICLINICO
POLITICA SANITARii\ E GIURISPRUDENZ1~.<*) CONTR O \TER~ IE
Gl URT DI CHE
XID. - Modificazione e soppressione di condotte : dispensa dal servizio.
Ge~eralmente è riconosciuto alle an1ministrazioni p'ubbli1che il potere di riordinare gli uflici e di modificare le condizioni del rapporto d 'impieg·o, salvi i di~itti. quesiti (~ t~pen: di, pensioni, ecc.) per obb1ett1\re neoess1ta dei servizi pubblici . S 'intende che questo rpo~~re deve essere esercitato con le forme stab1l1te dalla legge e per 1iecessità obbiettive. Pongq.si che il Comt1n e sopprima una condotta con.siderandola esuberante. Questo provvedi~ento è so oo-getto all 'a p provazione dell 'au. torità tutoria . L'interessato può r1oorrere contro di esso, cioè contro la deliberazione della G. P. A., in sede gerarchica, al l\1inistero dell'Interno, nel termine di giorni 15 , salvo jl ricorso al Consiglio di Stato in sede giurisdizionalie. Questo giudizio può riguardare la legittimità del provvedimento di soppressi?~e e; in sede gerarchica, anche la opportunila d1 esso. Non diverso è il caso di una modificazione delle circoscrizioni. Ql1alora si provveda alla so11pressione di una condotta, n e deriva norrnalm ente la conseguenza della necessità di dis.pensare il titolare di essa, ess,e11do soppresso il posto. Dal punto di vista tlei rimedi giuridici è da avvertire che, contro la dispensa, è ammesso ricorso alla G. P. A. in s. g. nel termine di giorni 30. Con questo ri corso si possono d~ durre motivi attinenti alla legittimità della dispensa ancl1e per la causa di essa, cioè motivi iner enti al provvedimento di soppressione. In tal caso, perè., l 'azione non è diretta contro questo provvedimento, del quale perciò non si chiede l'annullamento ; ma l'interessato agisce contro · la dispensa dal servizio, la quale presuppone un atto legittimo che sopprima il posto. L'organo giurisdizionale, competente. a conoscere del licenziamento, deve anche giudicare se questo ba causa legittima, cioè se il provvedimento di soppressione è valido ed effica ce. ·E , come sarebbe dichiarata inap·p licabile una norma regolamentare che fosse per es .. contraria alla legge, così, nel caso di un giudizio che ha per oggetto la dispensa dal servizio. l'organo competente può dichiarare inapplicabile perrhè invalido o ineffi cace, il provvedimento di soppression e, senza però annullarlo. Qualora d11e siano le condotte e sia dispensato llno dei titolari , se questi ricorre deve notifi care l 'atto non soltanto al Comune, ma anch e all 'altro titolare ch e è interessato alla controversi.a , come ha ric onoscil1to la V Se1
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zione del Consiglio di Stato con decisione 7 dicembre 1928 n. 623, perchè se il ricorso fosse accolto, egli potrebbe esserne pregiudicato. Anche agli effetti pratici, conviene insistere sulla differenza dei du e pr·o vvedimenti che concernono la soppressione o la modificazione della condotta e la dispensa dal servjzio. Il primo, come si è detto, è impugnabile in sede gerarchica; l'altro è definitivo. Questi criteri, dei quali abbiamo già fatto esplicazione, sono. stati confe.r mati dal Consiglio di Stato con la decisione 23 novembre 1928 n . 578. Ma la dispensa dal servizio non è sempre conseguenza necessaria della soppressione di una condotta. Se, per es., oessa un posto, eh~ è vacante, non può perciò essere licenziato il titolare di un 'altra condotta. Se è soppresso un posto, del quale è titolare un medico con- · dolto, e nel Comune c'è un'altra condotta vacante, non si verifica un caso di dispensa . per·c h è, pur essend-0 designata una determinata circoscrizione nell 'atto di nomina, il medico condotto è impiegato del Comune per servizio di assistenza sanitaria. Pon:gasi che siano state costituite due condotte (l 'una per il ca po luogo; l 'altra p·er la frazione) e sja soppressa quest'uJ.tim·a; pongasi ch e la prima sia sede vacante e l 'a ltra abbiaun titolare. ~ da ritenere che in tal caso non sia legittimo il li cenziamento d.ell'unico medico condotto, il quale conse.rva impregiudicata la sua posizione di stabilità, per ,la più ampia circoscrizione, salva la determinazione del corrispettivo. 1
Ricord iamo l'Imp ortante pubblicaz i one: Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI
Docente di Medicina LeJ?ale degli Infortunti nel R. leitJ· tuto di Studi Super iori in Fir enze - Medioo prinofr;iale nelle Ferrovie d·i Stato.
La traumatoloSia del lavoro nei rapporti con la lesse lAD usp DEI MEDICI PRATICI) seconda edizione completamente rifatta
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Per ottenere CJUanto sopra inviare Vaglia all'EditoreLu1c1 Po;;zr. Via Sistina. 14 - Roma.
(•) La presente rubrica è affidata a11 'avv. G1ovANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione, consulentelcgnle del nos tro p eriodico.
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SEZIONE PRATICA
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NELLA VITA P R·O FESSI ON A LE. CULTURA SUPERIORE. Le Università e il regime fascista. Con questo titolo L 'Università Italiana pubblica un articolo nel quale il Senatore prof. G. B. Queirolo espone la posizjone delle scuole univ~rsitarie di fronte al! 'avvento del .fascismo, e preconizza' l 'increnìento che dal nuovo fatto storico esse attendono. cc L 'Università italiana scrive l 'insigne cli« nico - ha avuto ed ha, troppo spesso, una cat« tiva stampa, e p er mio convincimento non lo « merita; è sospettata di non essere sinceramente « fascista se pure non è ritenuta, da molti, più « ch e afascista, antifascista; ed io credo sia so<( spett o immeritato. (( 1\ critiche ed opinioni di carattere tecnico, « ch e il Duce ha sempre autorizzato e desiderato, « si è dato, ingiustamente, il significato di inspi« razione antifascista; di qui l ~ diffide11za verso i « reali sentimenti del mondo universitario. « Chi, come rr1e, vive intimamente della vita « univer sitaria ed in questa ha portato, fin dal« l 'alba del fascismo, una ardente fede liber amen« te manifesta anche n el tempo delle dure prove « attraversate dal fascismo, non può non sentire cc grande amarezza })er questa accusa che non era « lecito gen eralizzare se pure ad essa hanno po« tuto dare qualche fonda1nento, nei primi tempi « del nuovo regime, alcune parziali manifesta(( zioni, che furono, per gli uomini di scien za e di '< buona fede, più la con seguenza della sorpresa « e della incredulità verso l a possibilità che il « genio ed il patriottismo di un Uomo, ed il fa« scino di_ una idea, sia pure · alta e luminosa, « quale era quella che sorgeva col fascismo, po« tessero trionfare del pervertimento della co« scienza italiana deviata dall'imperversare della cc demagogia, e mutare, com e per miracolo, .la « mentalità di tutto un popolo, che non la espres« sione di lrn sentimento di inesplicabile ed im« possibile avversione verso l 'annuncio di una « r edenzione politica della nazione; solo coloro che « in quello annuncio potevano presentire il crollo «. dell 'edificio demagogico e massonico, al quale « erarto legati da torbidi interessi, potevano con« cepire un a simile avversione: ma questi inte« ressi non erano qt1elli della gFande famiglia « universitaria italiana, la quale, se fu sempre « partecipe a tutte le manifestazioni patriottich e, « si mantenne sempre estranea ed avversa a tutte « le manifestazioni demagogiche ». L 'A. quindi critica l 'affermazione che per fa~ci s tizzare le lJniversilà è n ecessario affrontare un periodo di abbassamento della cultl1ra, . in attesa ch e Ja cultura del tempo fascista si affermi e che occorre sfol1are Je Università senza misericordia nè per i 1)rofessori nè per la cultura. << L'alta cult11ra italiana - oppone lo scrittore «decadrebl)e inesorabilmente quando alle cat« tedre fossero assunti . docenti non preparati al-
<< l'alto compito; sulla Scienza, che in Benito Mus<< solini ha un c11ltore e un maestro sommo, si << è consolidato il superbo edificio del nuovo re<<gime fasci sta, così da suscitare l'ammirazione « del mondo ; ~enza il saldo fondamento scienti<< J'.ico non avrebbe potuto affermarsi e durare il « regime fascista, nè durerebbe se un tal fonda(( mento gli fosse tol lo . Il riconoscimento del con« ten11to scientifico del reg·ime fa scista ha avuto << t1na r~cente sanzione anche ali 'estero; dall 'Uni<< versità di Wiirzl)urg fu accettata e discu ssa una << tesi di laurea che ebbe per og·getto le origini << e lo sviluppo clella rivoluzione fascista italiana. « Il Duce in un recente discor so ai giornalisti « disse che la tessera fa scista 11on conferisce il cc talento artistico; certamente Egli pensava in << quel momento che tanto m eno conferisce la (( cultura, necessaria a tener alto il prestigio scien« tifico di un Paese. « E, con gr ande assennatezza, scriveva recente« mente un ardente e colto fascista, il prof. Chiur« co, ch e era necessario, per arrivare alla carriera « universitaria, essere passati attraverso acl un << periodo di sacrificio, di prova, di preparazione « e di studio; non si può divenire professori di « Univer sità specialmente nel campo delle scienze « sperimentali, sen za aver fatto degli anni di as~ « sistentato e, quinçli, di lavoro raccolto e serio << nelle biblioteche e nei laboratori ; bisogna, per« ciò, andare molto adagio n el giudicare coloro cc che 11anno passato molta parte della loro vita <<n ello studio, sacrificandosi per anni ed anni, cc ed hanno r aggiu11to, attraverso concorsi e titoli cc di studio, le cattedre univer sitarie. « Pasteur imputò coraggiosamente alla imprecc. parazione scientifica della Francia i suoi disastri (( della gu erra del 1870. <e Un abbassamento del! 'insegnamento dovuto << all 'allontan a111ento dei ~f aestri delle Università << ed alla elevazione alle Cattedre Universitarie di cc giovani impreJ:>arati, si riper cuoterebbe su tutta cc la cultu·r a italiana, e non di una sola genera« zione, ma di molte generazioni; perch è oltre a · cc fare degli allievi imperfetti i l\IIaestri immaturi « non potrebbero n è saprebbero preparare i Mae« stri dell 'avvenire; le Università italiane ritorne« rebbero addietro di se~san ta anni, quando in cc Italia era110 chiamati ad insegnare professori cc stranieri, e gli studiosi italiani dovevano recarsi « alle Università dell 'estero per procurarsi una cc cul tura adeguat a ai progressi ch e la scienza avec1 va fatto presso altre Nazioni, e per prepararsi « all 'inseg·namento nelle nostre Università. Nel « prog·ramma del Fascismo è la r eden zione del« l'Italia da tutte le influenze straniere; il fervore cc di studi e di ricerche scientifiche ch e si mani« fes ta n ei n ostri Istituti universitari riceverà cc nuovo, vigoroso impulso quando alle Università cc italiane ed aj loro Maestri siano ridonate la sim<< patia e la considerazione che essi m eri tano p er « i loro se11timenti patriottici ».
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IL POLI CLINICO
XXXVI, NuM. I:JJ •
CONCORSI. POSTI VACANTI. AOSTA. A1nm;nistrazione Provinciale. - Due pos ti: Direttore Sez. l\feclico-~1icrografica e Direttore Sez. Chimica dei Labor. Provinc. di Igiene e Profilassi. Stip. L . 12.000, aument. di un ventes. per ogni bie11nio e per dieci bienni. Supplem. serv. att. L. 3000, compartec. contravv . . e 25 % prov. ricer che, a~1alisi, ecc. Scaden. 30 aprile. Informazioni e doma11de alla locale Segret. Gener. A1nm~ nis trazjo11e l)rovine~ale. AREZZO. - Sead. 12 apr.; 2a cond.; L . 8000 e 4 quadrienni d ee. ; c.-v. BenNEzzo (C~ neo). - Scad . 30 apr. ; L . 8000 oltre L. 700 uff. san. e L . 500 trasp.; ab. 3400; pov. 150. BoRGOUNITO (Bergamo). - Scad. 9 apr.; L . 8000 e 5 quinquenni di L . 900, oltre L . 1000 uff. san., c. -v., L. 3000 trasp.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 15. CASTRI n~ LECCE (Lecce) . - Scad. 30 apr. ; lire 9500 e 5 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 15. CVNEO. R. Prefeltur<;L. - Uff. san. del Consorzio di Saluzzo, comprendente 5 co~uni. Sead. 20 apr. CuNt:O. Amministraz. Provi11c. - Direttore della Sez. Med.-Mierograf. del Laborat. Prov~nc. d; fgiène e Profilassi sociale. Scad. 13 apr. GoRIZI<\. A1n1ninislraz. Provinciale . - Assistente presso l a Sez . Med .-Micrograf. del Laborat. Provinci ale d'Igiene e Profilassi; L. 10.000 oltre lire 2000 serv. att., L. 1200 indenn. provvisoria e c .-v. Scad. 13 apr . Lu1No ( Varese) . - V. Vares~J R. Prefettura. NIA NTOVA. R. Prefettura. - Uff. san. e medico capo dell 'Uff. d 'Ig. del capoluogo; L .. 13.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2500 indenn. carica, c.-v. pei coniugati , co!11pensi cori minimo garantito di L. 5000; divieto esercizio proiess. MILANO . Istituti Ospitalieri .. Assist ente dell 'A1nbo lat. Co111. cura tivo antituberc.; detto, del1' A111bt1lal . Co1n. Oftalmojatrico. Risp ettivamente L. 5000 <.. L. 2400,; o.blJl~go 2 e 3 ore servizio g ior11aliero, escluse le dome11ich e; età liru.. 39 e 35 a. Nom. annua e 2 confern1e biennali. Tassa L. 50. • Scacl . ore 16 òel J 6 apr. Rivolgersi Uflìcio di P:r;otocollo, via Ospedale 5. MONCESTINO (Alessandria) . - Scad. 15 apr.; con · Villamiroglio; L. 9000 e 4 . quinquenni dee., oltre L. 500 uff. san. , L. 1800 caval e.; età lim . 45 a . APOLI. Tl. Stabi limento dell'Annunziata. - Assi stent e chirurgo addetto alla maternità; età 2530 a. al 13 mar.; scad . ore 15 dell '11 apr.; nom. quinquennale; eventuale conferma ; L. 3000 (sic) lorde; tassa L. 50. OFFIDA (Asco li P.). - A tutto 15 apr.; la cond. (interna) ; L. 77('.)0 soggette a eventuale riduzior1e, oltre 1.. 50,0 inde11nità e L. 300 Carcere; 10 bienni ven t es . ; obbligo scrv. ospedali ero; tassa L . 50, 15; doc. a 3 mesi d~l 28 feb. PADOVA. Spedaie Civile. - Assist. effett. nei reparti per tuber colosi; L . 5500; 2 bienni d ee.; camera con obbligo di pernottarvi; medaglie di lire 30; scad. ore 18 del 10 apr. ; età m ass. 30 a . ; doc. a 3 me~i dal 10 mar. Chicd.. annunzio.
Pio~IBINO (Livorn.oj . -
Scad. 15 apr. ; 5a. condotta·; L . 9000 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 4000 cavale.; età ] im. 40 a.; tA ssa. RoccAPIE~IONTE
(Sal erno) . -- L. 6500 e quattro-
quadr . decimo. Scad. entro 50 g iorni dal 14 marzo. Tassa L. 50,10. R oMA . Governatorato. - Direttore de.11 'Uffieio di Jgiene e ufficiale sanitario della città di Roma. Prorog a 20 rr1 aggio. · • · Ro.MA. Pio Istituto di S. Sp i rilo ed Ospedali Riu• niti. - Cot1eorsi p er esami e titoli a 14 aiuti medici , 7 aiuti éhirurghÌ e 3 aiuti patologhi; scad. ore 16 del 5 giu. Età ]im. 35 a. Due anni di assi stentato n egli Ospedali Riuniti di Roma e dichiarazione finale di iòoneità. 1'assa L. 50. Stip. L. 7300 . oltre c.-v . Rivolgersi Segr eteria. Chiedere ~11 nunz10.
lloi\t:A. Ministero delle Cor11.un,icazioni. (Ferrovie del lo Stato) . - Concorsi per titoli ai seguenti posti di Medico di riparto: Siena III (Firenze), Civitella Paganico, Spezia I (Pisa) , Castiglione in Teverina (Roma), Vibonati (Salerno), 1Vlontegiordano (Taranto), S. Germano Vercellese (Torino), Vittuone (Torino) , Dueville (Venezia) . lnvjare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra. par~ntesi). Scadenza ore 17 d el 25 aprile 1929. Monopoli (Bari), Argenta (Bologna), Apice S. Arcangelo, Castel Lagopesole (Foggia), Pavia Il (Milano), Pagani-Scafati (Napoli), Ribera I (Palermo), Vipiteno (Trento), Monfalcone (.Trieste). Inviar e domanda e richied ere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari '(indicati fra parentesi) . Scadenza ore 17 del 30 aprile 1929. SAN ' ' 1To AL TAGLIAI\-IENTO ( Udi~.e) . Ospedale Civ ile di S. Atfaria dei Battuti. - Al 30 apr ., ore 18; medico; titoli; L. 5000 e 6 q11adrienni dee., oltre L. 500 t>erv. alt. e 10 ~b tariffa atti operatori. Rivolgersi Segreteria. Età lim. 30 a. Doc. a 3 mesi dal 7 mat:. Chied. annu11zio. SAVONA. Amministraz. Provinc. - Direttore della Sez. Med .-Microgr af. d el Laborat. Provinc. di Ig iene e Profilassi; proroga 15 apr.; stip. L. 15.000 e 5 tri~nni d ee., oltre L. 2800 indenn. serv., c. -v . SELVA DI CADORE (Belluno) . - Interino tre mesi. Consorzio con Colle S. Lucia. Dis tanza 3 Km. Popolazione compless. 1600. Probab. nomina defi11itiva. Stipendio L. 17 .000 annl1e, oltre caro-viv. Richieste di inform. e domande al R. Coromissario Prefettizio in Selva di Cadore. S1NAGRA (Mes~ina). - Al 15 apr., ore 12; L. 8000 e 5 quadrienni dee ., oltre L. 2000 trasp., L. 500 se uff. san.; età lim. 35 a . ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 5 n1ar. Ab. 4323, di cui 1408 nel capol. • SPEZIA. Scad. 12 apr.; 2 medici comunali; L. 8200 e lf~ bie11ni ventes., c.-v. ; età lim. 40 a.; t as~a L. 50, 15. . SUTRI (Vite rbo) . - Scad . 35 g iorni dal 20 mar.; età Jim. 35 a.; t assa I, . 50,10; L. 9500, compreso ambulat. e cli:rez. ospedale; 5 quadrienni dee.; L. 400 uff. san.. ; comp enso speciale Consorzio antilbc. l~hied . ann11nzio.
[ !\N NO
XXXv I, Nu:rvr. 13]
SEZ IONE PRATI CA
Ospedale Civile. Scad. 20 apr.. , ore 12; :3 1nedici di g u ardia; L. 8000. Rivolgersi Segreteria. TARl\.NTO.
R. Prefettura. - Uff. san. e capo del1'Uffici o d 'Igie11e di Luino; scad. 30 a pr. ; L. 5000 e 5 quadrienni dee., oltre compensi' speciali; di· vieto servizio presso altri Enti Morali Pubblici · età lim. 45 a.; tassa L. 50,10, al Tesoriere coin.un. ~ doc. a 3 rnesi dall '8 mar. Chied . annunzio. VARESE.
Amministra.ziorie Provinciale. - Presso il Laboratorio di Igien e e Profilassi, Sezione Medico-Micrografica; tito]i cd esami. Dìrettore: L. 19.000 oltre inde11n. L. 3000; Coadiutore: lire 17.000 oltre indenn . L . 2000; Assistente: L. 10.000 oltre indcnn. L. 2000. Sei quadrienni decimo. Scad. 10 maggio . Chiedere avviso alla locale Seg reteria d ell 'Ammi11istrazione Provinciale. VERCELLI .
Consorzio Provinc. Antitubercolare. Direttore Tecnico ·sanitario (lei Servizi Anti-tbc.; L. 24.000 e 5· quadr.ienni dee., oltre L. 3000 serv. att.; età lim. 31-·10 a.; tassa L. 50, 15. Divieto eserc. profess. VERONA .
(Cagliari). - Cond. m ed. per titoli . Stipen. e caro-viv. an11uo lorde L. 10.000 e L. 840 rispettive pilJ. L. 500 uff.' sanit. Età infer. anni 40 salvo siasi prest a to servizio altre condotte. Quattro aum. quinq. decimo. Docum. rito. 'f assa eone. L. 50, 15. Scadenza 25 maggio . Per chiarim enti scrivere locale Segreteria Comunale. VILLASIMIUS
Avvertenza. - Quando non è altrimenti inrl icato i concorsi si riferiscono a condotte mediche , . i compensi allo stipendio base. CONCOR SI A PREMI.
L ega fran.cese con.l ro il p ericolo venereo. Ha i t1de l to due co11cor si a premi di fr. 5000 ciascu110 per lavori origin alj <1i ven ereolog ia. I lavor i devono esse re scritti j11 francese, in triplice eser11plar e. I.'ano11imato è obbligatorio. Scad . 1° ottobre "l 930. Per le altre con(lizioni rivolgersi alla ede socjale (Ligue natio11ale fra4çaise contre le J)éril vénérien, rue de Lis}Jonne 44, Paris 8e). N()MINE, ~ROJYIOZIONI ED ONO Rl n lCENZç.
Il prof. Otto Steurer, dell 'l Jnivcr sità di Tubinga, è chiamato alla cattedré\ di oto-rino-laringologia cli Rostoc~( . TI prof. KarJ :fteuter, dell 'Uni ver sit à di Amburgo, è cbiar11ato alla ca ttedr a di medicina legale di Breslavia. Il prof. Roch at è nominato direttore dell 'OspedaJe Ginecol0gico Cantonale di Losanna, in sostituzione del compianto prof. Rossier. Il dott. rato come 11on1inato cientifica
Oskar Bernhard di St. Moritz, con sideil fo11datore dell 'odi~rn a elioter&Plf.\, è dottore liorioris causa dall a Facoltà dell 'Università di Francoforte.
'PROFILI. EMIL VON BEHRING. Il 15 n1arzo u. s. si è con1pit1to il 75° an11iversario della nascita di En1il von Behring uno dei pilì g·r andi b e11efattori dell 'un1anità int~ra. · Se J'u manità in fatti oggi è ben armata a com- · b•atter e la difterite, lu tto il m erito è di E. Behring. 11.,iglio di lilla famiglia numer osa, riuscì a compiere gli studi 1nedici, con l 'aiuto dei suoi mae-stri, che gli fecer 0 ottenere delle b or se di s tudio . Con segui ta la lau1 Pa, poteva entrare n ell 'eser cito. tedesco, in qualità di medico militare, per uscirn e p erò qualche ten1po dopo p er dedicarsi, seppure in condizioni finanziarie le più precarie,_ agli s tudi ch e egli agh eggiava. Dotato di forte inclinazione p er le ricer che· scientifich e e di uno spirito sorprendente di osser vazion e, n el 1882 Behring g ià esponeva alcune stie nl1ove idee t:> ull 'élzione dei mezzi batterici, da,. dove poi (lovevano originarsi le su e u lteriori scoperle. Otto anni dopo infatti, Behring annunciava la. sua sensazio11ale scoperta delJa sieroterapia, perJa quaJe il siero sa11g uigno di un aniinale guarito- , di una màlaltia, possiede la facollà di guarir e altri anima1i dell a stessa inalattia. Applicando tale nozione all 'uo1uo, p er la difterite, l 'an110 dopo Behrjng, nella clinica d i von Bergmann, salvava co11 il suo siero antidifterico, p er la . prima volta, dej bam.bini affetti da difterite. ·Gli ii1trighi avversari ed invidiosi non riuscivano ad arrestare la mar cia trionfale della sua grande scoperta, ch è anzi, in breve, d a tutte le par ti del mondo, i felici ris ulta li d el siero. antidifterico ricevev4po piena confar1na. A poca distanza di tempo, in collaborazione con Kitasato, Behring ri1tsciva a preparare un alt~o · siero curativo, quello antitetanico, dello stesso valore per I ' umanità, dimodoch è i due grandi flagelli, la difterite ed il tetano, ch e fino allora facevano slragi, erano definitivamerrte d eb ellati. S 'i n1poneva allora il grave problema della produzione di questi sieri su grande scala, per soddisfare ai bisogni di tutto il mondo, ed è perciò ch e Behring nel 1904 fond ava a Marburg sur-Lahn, i suoi Istituti, 1nodel1i di ricer ca, ed i suoi Labor a torj, per la produzione dci sieri, ch e più tardi riuniva sotto il nome di Behring,verke, d a lui diretti fino alla su a morte. Behring el>be Ja rar a fortuna di raccogliere, an-. cora vive11te, la consçicrazione universale della sua opera. L 'InstiJut de France e l 'Académie de Méde- . cine de Paris, già n el 1890, gli decr etavano nume:rosi prc1ni iii danaro, il governo francese lo nominava cavaliere d ell a Legion d 'Onore, quello italia110 commendatore della Cor ona d'Italia, que~lo~ inglese, gli assegnava la grande medaglia d 'oro . cc Harbern » e lo n omin ava m embro onorario del Royal Institut of Pl1hlic Health . Q·n ando nel 1901, per la prima volta veniva assegnato il Premio Nobel, fu a Emil von Behring ch e f11 conferito, co1ne al più grande ricercatore (lei n1ondo nel dominio della .medicina. " In patria, la scien za e la vita pubblica, non lardar ono a re11dergli gli onori dovuti. Membro di
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I L POLI CL!N 100
tu lte Le accaden1ie tedesche, i1el 1903 fu r1ominato « Wirklich er Gehein1rat » con il titolo di Eccellenza. Egli morì, ·troppo pres lo ·per l ' unianità, il 31 marzo 1917. Il suo corpo riposa in un mausoleo a !1arburgh/Lahn, ma malgrado questa tomba, la su a oper a vive e cresce. A. P.
JYOTJZIE DIVERSE. Alla Reale Accademia d' Italia. Con Decreto ' 1l•J<tle, su propos la del Cap o d el Governo e del l\l[inis tro della .P. I., sono stati 110min a ti i primi trenta m e1nbri del.la Reale Accad emia ò 'Italia. Nella classe delle Scienze Fisiche, Matematich e .e aturali figura il prof. F ilippo Bottazzi. Il Bott azzi è nato a Diso (provir1cia di Lecce) il -23 dicembre 1867. Nomin a to professore di fisiolog·ia a Genova nel 1904, passò poi ad insegnai e la s tessa m ateria alla Università di Napoii, d ella qltalc f u anche Rettore dal 1924 al 1927. Il Bottazzi è socio d ell 'Accademia dei Lincei e .di 1nolti fra i più importanti Istituti scientifici, nazionali e s tranieri; rese servizi segnalati durante la g·uerra quar1do fu delegato italiano nella Comn1issione Interalleata per gli appr ovvigionamenti ed è st a to b enemerilo componente de~ Con.siglio Superiore della P . I . Ha pubblicato molti studi, principalmente di .chi1n icFI. fisiologica e di chimica applicata alla biologia, e le sue ricer ch e val sero a fissar e nuove leggi e teorie, d! cui t alune, co1nune1ne11te accolte, po~ tano il suo nome. A lui si debbon9 inoltre parecchie m en1orie sulla fisiologia d ei 1nuscoli striali e lisci , p er le quali con seguì, n el 1916, i] Premio Reale dei Lincei. I suoi con tributi alla scien za b joiogica e le su e scoperte trova110 ampia illustrazione e documentazione in oltre 300 l avori, di cui i più imporla11ti sono: un 1'rattato di chimica fisiologica (tr'adotto anch e i11 tedesco); un Trattato <.li chimica; << Das Cy topl asma u. die Korpesafte »; Fisiologia dell 'ali1nentazione (in d u e volt1tni) .
·Per la Reale Accademia d' Italia. La Socielà Edison di t\fjlano, la quale non 11a mai <lirr1en ticato i vincoli cl1e legano la su a vila econon1ir a all a scien za, h a vol uto mettere a disp osizione dell 'Accademia d 'Italia la son1ma cap itale di lire d ieci milioni in Consolidalo italiano .5 per cento. Il r edd ito dovrà nssegnarsi parzialmente all 'isli tuzion e di premi o borse di perfezionan1ento all 'est ero, o viag·gi d'is truzione, o mis.sioni di ricerca, co1ne piacerà all 'Accademia di stabilire; come pure, e preferibil n1ente, riservarsi alla convocazione annuale o bien11ale di u11 ristretto i1umero di studiosi ital iar1i e forestieri , venuti in chiara fa ina i1L detern1i11ate bra11ch e del sapere umano, affi.nchè discutano d i lin particolare argomc11to, ten1pest ivamen te prefissa to dall'Accade1nia, e preferi})il 1nen te scelto per turno dalle quattro classi d i cui è forn1ala. Le rit1nioni clo,·rebbero 1en ors i in località italiane, particolar111cn te ind icale per fun1 a d i bellezza e d i eYcn ti, e gl i inv jtat i dovrebl)ero essere eso11ernti da qual iasi spesa. Ln Edjson l1a pure deciso rli a u n1en la re le òo-
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I aziori.i dcl Poli lcc 11ico rnilanese 1 con una annua1ità cl i J_, .•>OO 11ì ila , in1r>egnativa per 10 anni con-
secutivi. I~ Capo. del Governo 11a ring r aziato il presidente d ella Soc1et? Ed ison on . Giacinto Motta, p er la generosa offer ln, dell a quale si è vivament e compiaciuto. Altre l tan to ltan110 fatto il ministro della P. I. _0 11 . Bell uzzo e il presidente d ell 'Accademia sen. 'Iiltoni.
Accademia Lancisiana di Roma. Il 14 1narzo ha avuto luogo presso l 'Ospedale d i S. Maria d ella Consolazione l a V Seduta ordi11aria d ell 'Accademia Lancisiana di Roma. Il presidente prof. Ermanno Fioretti aperta l a seduta diede subito la parola al prof. Be1lussi, il quale parlò sullo sviluppo fi sico d i u11 gruppo di alur1r1i dell e scuole di Roma sp ecial1ncnte 11ei rig uardi delle condizioni sociali. Segl1ì il p·r of. Di 1\1arzio j} quale illustrò alcuni casi di celluliti. orb itarie da sinusiti subacute. Il prof. Antonelli parlò dell a plasmochinoterapia della infezione malarica. 11 dott. Luzzatto Fegiz infin.e dimoslrò con proiezio11i alcune particolarità radiologich e della tuber colosi polmonare . Particolarn1e11te apprezzate per l 'alto valore sociale f urono le comunicazioni clei proff. Bellussi e Antonell i . Parteciparono alla discussione i proff. Pecori , Arca11geli, Piper110 e Mancini . Prima di chiudere la sedu ta il vice-president e prof. ~lar.garucc i a nome dei soci dell 'Accademia p~esentò al presidente prof. fioretti con le più Y1Ye congratulazioni i inigliori augt1ri per la sua clesigr1azione d a parte del Gran Consiglio a candiclat o alle p rossime el ezioni politich e; propose inoltre l 'invio di telegrammi augurali ai proff. Arnaldo Fioretti e Per11a ed ai proff. Bastianelli e Versari per la loro rispettiva designazione a deputati e a sen atori. La proposla fu accP tt n ta all 1l1nanimi tà dal} 'assemblea.
Sistemazione della Croce Rossa Italiana. · Sotlo l a presidenza del sen . Cremonesi si è adunato il Coi.1sigl io diretlivo del Comitato Centrale d ella Croce Rossa ltalia11a. II nuovo presidente ha esp osto come in questi quattro mesi egli sia riuscito a proctirare all 'Associazione i m ezzi finanziari per inizinre la restaurazione del suo b ilancio ed a dare u11 p ii1 completo asse tto all a sua orga11izzazio11e centrale e p eriferica. Ha poi affermato che la cc g·iornala della Croce Rossa », il contributo annuo del Ministero delle Corporazioni per intensificare l a l otta antitubercol are e al tri rilevanti provvedimenti finan ziari da lui soll ecitati ed ottenuti, dimostrano l 'appoggio ch e il Governo concede alla nuova Amministrazione. La su a attività len de se1npre a prepara~e i più alti sviluppi perchè l 'Associazione possa collaborare effi cacemente alla r ed enzione fisica della razza secondo j] volere del Capo del Governo. ·
Milizia e Croce Rossa. Il sen . Cr em o11esi, presideplc della Crocf' llossa Italiana, ha vol t1to, con discip li na fa cisla, e co11 al ta compre11sione dei compiti dell 'Associazione da l ui presieduta , offrire alla l\fj}jzia ' 7olontaria
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SEZIONE PRATICA
per la Sicurezza Nazionale, una collaborazione piena e fattiva, per i casi di pubbliche calamità. 'fale cordiale intesa, mentre da un lato renderà più efficace l'azione della M. V. S. N., darà modo alla C. R. I. di poter sviluppare le proprie attività, integrando sapienten1ente il numeroso personale dell 'una con la ricchezza del materiale e della attrezzatura tecnica dell 'altra. Questa felice iniziativa è stata resa nota e saggiamente com mentata da una recente circolare ch e il capo di S. M. della Milizia gen. Teruzzi ha diramato a tutti i comandi dipendenti. In detta circolare oltre ad esser e p oslo in giusto rilievo l 'opera umanitaria e sociale della C. R. I. è fatto caldo appello ai sentimenti di benevolenza e di camer atismo di tutti i gerarchi e militi perch è sia stimolata ed effettuata su larga scala la iscrizione a soci della C. R . I .
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Il corso di perfezionamento nella Clinica della tu• bercolosi.
A cura della Congregazione di Carità, è in costruzione a Rag u sa (Sicilia), un Ospedale che sarà intitolato a Benito Mussolini, su progetto del1'ing. Caterina, autore del grandioso Ospedale del Littorio in Roma. Il mutuo, nella misura di due milioni e mezzo, ,-enne concesso dal 1927, col sussidio statale. L 'Ospedale è progettato con cr iteri modernissimi, tali da renderlo un gioiello di tecnica; avrà gabi11etti scientifici, gabinetti di cure fisiche, sale operatorie, sale anatomiche, ambulatori, sale d 'aspetto per i visitatori, ecc. Tra gli altri lavori d 'indole igienica compiuti sotto il Regime a Rag u sa, segnaliamo anche la costruzione di un grande acqu edotto, la sistemazione delle fognature cittadinè, ecc.
Nell'aula della R. Clinica Pediatrica, il prof. on. Eugenio Morelli ha tenuto alla presenza di un numeroso uditorio la sua ultima lezione del Corso di Perfeziona111ento nella Clinica della Tubercolosi e delle l\!lalallie dell'Apparato respiratorio. Il Corso, semestrale, è stato svolto n ell 'Istituto « Benito Mussoli11i » per iniziativa della Confederazione Generale Fascista dell 'Industria e della Confederazione Nazionale per le Assicurazioni Sociali, e vi hanno insegnato una schiera di professori, fra i più illustri dell 'Università di Roma e di tutta l'Italia. Dopo la lezione il dott. Luigi Belliotti,, d a Catanzaro, a nome dei colleghi del Corso, h a rivolto all.'on . Morelli un vibrante saluto, rilevando come, all'invito della Confederazione Generale Fascista dell 'Industria, la classe medica sia accorsa numerosa da ogni più remoto angolo d 'Italia, per .Potere, attraverso il sevèro tirocinio di un semestre d'insegnamento impartito da tanti illustri cultori della tisiologia, acquistare quella maggiore capacità t ecnico-professionale, n ecessaria ad affrontare nella Nazione il nuovo posto assegnatole dalla legge· di assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi. Un altro oratore, a nome degli ufficiali della Croce llossa iscritti, ha pronunziato brevi parole. Quindi il prof. Morelli, con calda improvvisazione, ha sintetizzato l 'oper a svolta da lui e dai suoi illustri collaboratori, ai quali ha mandato il suo personale ringraziamento e dopo aver detto di essere lieto di constatare come l 'opera da lui compiuta e da tutta ]a Scuola, abbia veramente prodotto i frutti che egli si attendeva, cosi ha concluso: cc Sappiate che per me è una gioia che voi questo abbiate compreso, che questo Istituto ché si intitola al nome glorioso del Duce, deve servire a u11a comunione di spiriti fra noi insegnanti e voi medici, militi della lotta di r edenzione voluta da Benito ~f llSsolini. Il 11ome del mio Maestro, dell 'indimenticabile Carlo Forlanini, mi dà lena nel mio lavoro di studioso e di insegnante; il nome del Duce, al quale ho voluto fosse intitolato questo Istituto, ritempra la fede, ch e io sono lieto di vedere trasfusa in voi, e da questa meravigliosa fattività comune la rigenerazione fisica dell 'Italia nostra ci riassicurerà nel mondo il primato millenario ten11tovi da Roma immortale ». Una calorosa manifestazione saluta la fine del discorso dell'on. prof. ~lore1li, a] quale in ultimo, viene, quale Q~aggio di gratitudine, offerto un artistico simbolico bronzo, e un ricco album coperto delle firme. degli iscritti al Corso.
Stazioni sanitarie nell'Agro Romano.
Un corso di medicina legale militare.
In considerazione della necessità di assicurare il miglior funzionam ento possibile sanitario nel territorio dell 'Agro Romano, il Governatore ha stabilito di procedere, gradualmente, alla costruzio11e di stazioni sanitarie, in modo anche da assicurare ai medici de.Il' Agro una discreta abitazione. Frattanto, ha disposto la costruzione di tre stazioni sanitarie nelle località: Coazzo, Cast el di Guido e Casalozzi di Porcar eccia (per l 'importo complessivo di 750.000 lire).
Ali 'Università di Bologna h a avuto luogo la prolusione del Ten. colonn. m edico prof. Giarrusso Gesualdo al « Corso liber o di Medicina legale militare » sul tema cc Cont enuto biologico ed istituti giuridici della medicina legale militare ». E questo il primo insegnamento di Medicina Militare ch e si inizia in Regie Univer sità in armonia con le nuove p:r'escrizioni del Regim e fascista, allo scopo di diffondere sempre più la cultura militare anch e dalle aule univer sitarie .
P.er le assicurazioni operaie. In sei anni il Regime fascista, non solo h a ristabilita una perfetta disciplina n elle condizioni del lavoro a profitto anche delle classi operaie, protette dalla Carta del Lavoro e d alle sue pratich e applicazioni, ma ha stabilite e amplificate numerose forme di protezione sociale ch e trovano la loro più chiara manifestazione nel bilancio annuo co111pl'essivo delle varie provvidenze a favore dei lavor atori. Tali provvidenze costituiscono una spesa annua di 1 miliardo e 308 milioni di lire, così ripartite : invalidità, vecchiaia e disoccupazione L . 600.308.421 ; assicuraziorie contro gli infortuni n ell 'industria L. 293. 6'"6 8.683; assicurazione contro gli infortuni nell 'agricoltura 26.448.367 lire; assicurazione contro le m al attie L. 33.769.147; assicurazione contro la tl1bercolosi L. 300.000.000 ; concorsi finanziari dello Stato per varie altr e forme di é.t Ssicurazione operaia L . 53.961 .468.
Le opere del Regime a Rag11sa.
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IL POLICLINICO
Corso complementare in igiene. Avrà luogo presso la R. Università di Bari, durante il bimestre maggio-giugno, per aspiranti alla carriera igienico-sanitaria; tassa d 'iscrizione L. 300. Modalità consuete; fotografia legalizzata.
Corso di perfezionamento a l'arigi.
ha
Il pro~. Laignel-Lavastine organizzato un cor so pratico di simpatologja nel suo servizio dcl1'Hòpital de la Pitié, a partire dal 29 aprile, con la collaborazione di vari studiosi e dei suoi assistenti. Chiedere il programma.
Corso di porfezionament.o a Vienna. Ricordiamo che un Corso di perfezionamento della Facoltà Mbdica di V.ienna si svolgerà dal 3 al 15 g iugno r1ei seguenti campi: chirurgia, ortopedia, urologia, ostetricia e ginecologia. Per il programma e qualsiasi informazione rivolgersi al : Kursbi.iro der Wiener medizinischen Fakultat, SchJosselgasse 22, · Wien VIII.
Prossimi congressi medici tedeschi. Dal 3 al 6 aprile si adunerà in Berlino la Società 1'edesca di Chirurgia; dal 4 all '8 a~rile, in Wiesbaclen , la Società 'l'edesca di Pediatria; dal1'8 all '11 aprile, in Wiesbaden, la Società Tedesca di Med icir1a interna; dal 20 al 22 aprile si terrà, a Vienna, il Congresso tedesco di Roentgenologia; dal 16 al 18 setternbre, a Monaco, il Congresso tedesco di ortopedia; dal 16 al 18 settembre si riunirà, in Berlino, la Società per le malattie della digestiorie e del ricambio.
Nella stampa medica. Si è i11iziata la pubblicazione della « RontgenPraxis », a periodicità bimestrale, diretta dai proff. R. Grashey di Golonia, H . Holfelder di Francoforte e li. Holthusen di Amburgo, col · concorso di altri valenti radiologi; è edita da Georg Thieme di Lipsia. Scopo principale del nuovo per.iodico, sarà di raccogli ere e di riordinare l'immenso materiale della letteratura in riviste riassuntive, affidate a comp eten ti di alto valore; inoltre esso prospetterà, jn breYi contrjbuti originali, le questioni del giorno; risolve-rà problemi tecnici speciali, sottoposti dai le ttori ; rech erà resoconti di Congressi e informazioni varie. In .tal modo verrà a costituire un supplemento ai « Fortschrifte auf dem Gebiete der Rontgenstrahlen », i quali vantano ormai più di un trentennio di vita e sono giunti al 39° volume: questi rimarranno consacrati ai soli lavori originali,. Il nuovo periodico si renderà indispensabile a tutti gli specialisti che vogliano .tenersi al corrente dei progressi incessantemente compiuti ne] vasto campo clella radiologia e, più generalmente, dell 'acli11ologia. Auguri.
La '' Giornata Medica ,, alla Fiera di Milano. La « Giornata Medica » fissata per il 16 aprile, riunirà i medici di tutta Italia, i quali per giungere a Milano usufruiranno del ribasso ferroviario del 50 per cen to e avranno l 'ingresso gratuito
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alla Fiera. Qui un Comitato di medici milanesi, presieciuto dal · prof. Prassitele Piccinini, li accompagnerà a visitare quei padiglioni che hanno una speciale importanza per i medici, come la chimica, gli apparecchi scientifici, l 'elettricità, gli alimentari, le acque minerali, la casearia, la zootecnica, il Palazzo degli agricoltori e il Padiglione della· Libreria. I medici visiteranno inoltre i diversi Padiglioni r egionali nei quali saranno seg nalate le diverse applicazioni igieniche e sanitarie. Ma l 'a ttenzionc dei meùici italiani dovrà essere · rivolta specialn1ente alla vasta e varia produzione della Sta1npa Medica Nazionale, alla quale sarà riservato un apposito Padiglione, e che potrà do~umentare, con l 'alto valore dei periodici di ciascuna disciplina medico-chirurgica e biologica, la propria vitalità ed importanza. Il segretario provi11ciale del Sindacato Medico J:.~ascista, ha dato la piena adesione ali 'iniziativa e un plauso cordiale ha indirizzato il presidente dell'Ordine dej Medici della ·provincia di Milano, prof. C. BasJ ini. La Fiera dal canto st10, che ha affidato l 'organizzazione della Giornata Medica al prof. Piccinini, è ben lieta di ospitare i rappresentanti della scienza italiana e di fornire loro saggi eminenti di 1nateria, di s tudio e di indagine. Per ogni informazione riguardante tale iniziaLiva, si pregano gli ipt.eressati di rivolgersi ali 'Ufficio t>t:lrnpa l\.1edica Italiano, via Vallazze 39, Milano.
Propag·anda igienica nelle scuole. Con circolare 12 gennaio t1. s. , n. 300, il Mi.11is ter8 · della P. I. 11a dato le disposizioni per nuovi corsi d'igiene, cl1e saranno tenuti prossi1na1nente per insegnanti delle scuole elementari, ai fini d ella propaganda igienica. I corsi avranno la durata di 14 gior11i consecutivi, dei quali 12 p er conferenze, conversazioni, esercitazioni e visite e 2 per le prove (facoltative) di esame. Si svolgera11no in 5 sedi, e cioè Enna (per la Sicilia), Gorizia (per la Ver1ezia Gìulia), Roma (per il Lazio), Siena (per la Toscana) e Taranto (per le Puglie) ; conferenzieri saranno rispettivamente i dottori Salvatore ~1ajorana, Gjan Carlo Ghiglione, Donato Sinisi, prof. Achille Sclavo, Cesare Cocch j[J.
Premi di igiene domestica. '
Sotto la presidenza del prof. Pecori, il Direttorio Sezionale dell'Associazione Italiana per l 'lgiene con i llappresenta11ti dei più importanti Istituti edili della città, ha preso in esame le numerose domande di concorso per i premi dii Igiene Domestica ed ha stabilito per la designazione dei premiandi di fare eseg11ire le visite agli appartamenti dal 20 marzo al 1° maggio, rinviando al 24 maggio la assegnazione dei premi.
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Padiglioni di convalescenza nei parchi p11bblici dell'Olanda. I.a Croce P1.ossa 11ee rlanclcse provvede alla costruzione, n ei parchi pt1l>hlici, di speciali pad~ glioni, di costruzione modesta ma in tuUo rispondente ai d ettami dell'igiene, destinati ai convalescenti.
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SEZIONE PRATICA
Un nuovo padiglione è stato recentemente inaugurato. n~l parco di Harlem, sotto la presidenza del principe f1enri, presidente della Croce Rossa neerlandese, e J onkl1eer Roell, vice presidente , alla prose11zé.l d1 numerose autorità e di pubblico.
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Un Ospedale trasformato in Ricove1·0 di Mendici~à. Co11 Regio Decreto, si è provveduto a trasforn;i.are l 'Ospedale Piccinini, in Predappio, in u11 r1c0Yero di menrlicitft. L 'e1lìcie1?-za. d~ll 'OsRedale era mancata ir1 quaranta anni di vita. Esso si era ridotto ad un ricov~i~o di cr~11ici, più che di a1nmalati acuti, per d~f1c~enza di entrate, mancanza di personale sanitario, ecc. Ora gli ammalati saranno ricoverati nell 'Ospedale di Forlì, facilme11te accessibile e inagn1ficamente attrezzato.
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DOMENICO BARDUZZI Fra le gravi perdite che la fflmiglia meclica Itali.ana · ha sub!to in questo anno, ~ civbbiamo con vivo dolore segnalare quella di Domenico Barduzzi, già titolare della cattedra di Clinica der-
Emblema della lotta contro la tubercolosi. La doppia croce rossa è co11sitlerata a tutti gli e~etti e?1blema della lotta contro la tubercolosi. L uso d1 tale emblema è consentito alle associazioni ed enti le[;·almente riconosciuti che svolgano attività antitubercolare. Per le associazior!i e gli enti non legalmente riconosciuti l 'uso del1'emblema è subordinato a speciale autorizzazione del Ministero dell 'Interno (legge 6 dicembre 1928 n. 3038, Gazzetta Ufficiale 19 gennaio, n. 16) . I medici stranieri in Egitto. In Egitto i medici stranieri potranno esercitare l ~ p_r?fes~ione, solta11to se ne avranno conseguita 1.a.l.>1l1taz1one traverso ad un esame di lingua italiana, araba, inglese e fran cese. La Germania ha protesta to contro I 'esclusione della ling ua tedesca. Prelevamento e trasporto di materiali patologici. Il J\ilinistero .dell 'Interno (Direzione Generale della Sa11ità Pubblica), ha dettato le « Istruzioni per il prelevamento ed il trasporto di materiali patologici ». t~omprer1dono 5 capitoli. Sono raccolt~ in ~n opuscolo di pag: 23, vendibile presso la L1brer1a del Provveditorato Generale dello Stato i11 Roma (l\ilinistero delJe Finanze) al prezzo di L. 3. Avverten.za per gli autori. .Ricordiamo che, in otteniperan,za alle istruzioni emanate dal Consiglio LVazionale delle Ricerche le quali tendono ad organizzare la Bibliografia scientifico-tecnica italiana, in, moc!o tale da adempiere veramente allo scopo JJer cui fu voluta dal Capo del Govr~rno, cioè rn ettere in evidenza razionalmen,t e l'attivi.l à nel carn.po della scienza e delle .sue apr licazioni, si consiglia che gli articoli pubblicati nelle più importanti Riviste siano accompagnati da un breve siznto redatto dallo stesso Autore. · Perciò gli .4.utori clie in·t1iano memorie e lavori al nostro periodico sono vivamente pregati di spedire, in.sieme al dattiloscritto od alle bozze corrette , un breve sunto, di poche righe. Esso è destinato ad essere inseri Io nella Bibliografia scientifico-tecriica italiana cu rata dal Con.siglio Nazionale delle Ricerche, norichè a facilitare la recensione del lavoro, sovratutto n ei p eriodici stranieri.
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mosifilopatica n ella R. Università di Sier1a ed attualmente professore emerito ed incaricato di Storia della 111edicina nello stesso Ateneo. Ber1ch è .da più anni (era i1ato nel 1847 a Brisighella) avesse lasciato I 'in segnamento ufficiale a agionc dei l in1iti di età, fino a pochi mes.i addietro Egl i continl1ò ad occuparsi con l 'usato fervore dei. suoi studii prediletti tra cui quelli di Storia della m edicina, della quale aveva scritto un lpprezzato i11anua1e Ye11u to in luce or non è molto. La sua carriera scientifica, iniziatasi con la libera :locenza otten,1ta nel 1880 a Pisa, ove Egli ebbe anche l 'in carico ciell 'insegn amento ufficiale nell 'an110 1883-1884, si con cluse a Siena nella cui U11iYersi là fu lj lo lare della cattedra di Clinica dermosifilopatica fin dal 1885 e d 'onde poi, rag·giu11to l'ordinariato n el 1890, non volle pii1 allontanarsj. Il XXV anno ciel suo inseg11amento dette occasione a solenni onoranze promosse da colleghi, discepoli. ed estimatori ed alla pubblicazione di un volume contenente notevoli lavori di scienziati i tali ani e stranieri co11 l 'elenco di tutte le pubbli cazioni della scuo la a perenne testimonianza dell 'operosi.t à, gian1mai venuta meno, del vec. chio ~1aestro. Preside11te per un biennio della Società Italiana di Dern1atolog1a e Sifilografia, fondatore e presidente della Società di storia de11a medicina, membro della Società Italia11a di Idrologia, colonnello
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IL POLICLINICO
medico durante la guerra, scg·nò ovunque, in questi ed in tutti gli altri uffici da lui tenuti, l 'impronta di uno spirito versatile ·ed alacre, di un animo modes to e disinteressato, illuminati da una vasta e multiforn1e coltura e da un sincero desiderio di far sempre opera benefica . Possa il ricordo della sua vita, così 11obil1ne·nt~ spesa, es~ere di esempio e di spro11e per le giovani generazioni di medici al culto di quelle elevate jdealità a cui l 'opera di Domenico Barduzzi fu se1r1pre jspira ta. VINCENzo MoNTESANO.
In età di 78 a11ni è morto a Parigi il dott. CHARLES TALAMON, medico onorario degli ospedali. Fu uomo di laboratorio e di clinica. A l ui si deve la scoperta, co1npiuta riel 1883, del pneun1ococco, studiato in seguito dal Fraenkel di Berlino. Pubblicò u11 volume sull'appendicite e la peritiflite, in cui es11oneva idee personali; fu lui a pronunziare per la prima volta l 'espressione di « vaso chiuso », con riferimento alla patogenesi dell '[\ppendicite. Lascia anche un trattalo sull 'albuminuria e jl morbo di Bright pubblicato in collaborazione con Lecorché. Dette alla medicina molti altri contributi, in collaborazione con i suoi allievi. Si occupò con impegno anche di volgarizzazione rlella medicina; erano inolto apprezzati, dal ITTan pubblico, i suoi articoli inseriti sul « Matin », segnati << dott. Ox ». D.
Con A. A. DE AZEVEDO SODRÉ scompare una delle figure più caratteristich e e rappresentati,·e della medicina brasiliana. Per 39 anni diresse la 2a Clinica Medica di Rio de Janeiro, cl onde impartì un insegname11to apprezzatissirr10. Quale rettore della Facoltà medica, riuscì a riorgani zzarla ed a rimodellarla, impri1nendo sviluppo allP scienze biologiche e sperimentali. Estese Ja sua influer1za benefica a tutta l'Università, nella quale prima del Sodré dominava l 'insegnamento teorico, mentre egli fu il pioniere dell 'indirizzo positivo e moderno. ~"'ondò e diresse per oltre un quarantennio il « BrasilMédico », il più diffuso periodico medico del Brasile e uno dei più reputati del mondo. Coprì altissime cariche pubbliche, facendo sentire ovunque la sua !orte personalità. Tra i suoi studi van· no specialmente ricordati quelli relativi alla patogenesi degli itteri e alla febbre gialla. A. P.
È inorto il dott. ALBERT REVERDIN, vice-pre-
sidente del Cornitato Internazionale delle Croci Rosse, ch e del suo ufficio aveva fatto un apostolato. • Apprendiamo con cos ternazione la p erdita del prof. sen . GIUSEPI)E CIRI~CIOl\'E. Dell "insigne oculis ta c i occu1lcren10 in ttn pros. simo 11 umero.
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RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. J ourn. DÉRODJA S. perale. Anier. soN e P. - R. H .
de A1 éd. de Bordeaux, 10 feb . -
J. ANI trattamenti moderni dell 'infez. puer-
Journ . Med. Se., feb. -
E. P. RrcHARD-
D. WHrTE. Simpatectomia dell'angina p. MAJOR. Chimica del sangue nell 'ipertens. - A. M. MASTER e E . T. 0PPENHEil\IER. Esame funzionaJe della circolaz . - H. F . DuNLAP e W. S. J.J:cMON. Ede1r1a angioneurotico ereditario. - I. H. PAGE. Edema ipsolaterale e ittero controlaterale in emiplegia con scompenso cardiaco. Arcìi. p . le Se. Med ., gen. - G. ScHREIBER. Azione del calcio sulle glandole endocrine. - G. FERR-\Lono. Ricambio degli idrati di C. in alta montagna. A. CLEl\1BNTI e A. CASTELLI. Attività antibatterica e antitossica della bile. P. MoLINARI-TosATTI. Secrez. gastrica da istamina e secrc7.. da pasto. Zeit. f. Tub ei·k., feb. - L . LANGE e K. W. CLAUBERG. Sulla filtrabilità del ])acillo tbc. B. H . Vos. Cure ·di lavoro dei tubercolotjci. Tubercolosi, gen. - A. RICCI. Funzionalità respiratoria nel corso del pneumot. ter. Bull. Méd., 13-16 feb. - R. PIERRET. Profilassi infantile contro la tbc. 'fl1ed . Ibera, 26 feb . - M. SoRIA EscunERO. Tbc. oculare. Cult. Med. Mod., 15 gen. F . GRAZIAJ.~o. Ittero emolitico. Fort. d . Med., 8 feb . - F. ScHMEERTMANN. Clinica del saturnismo professionale. . I~if. 1\lied., 9 feb . D . GIORDANO. Colecistiti; malattie ch e le ·c omplicano o le sjmulano. - T . LucHERINI. Te11tativi di cura del diabe te mediante legatura dei dotti di Stenone . Pediatria, 1 feb . C. (icANONE. Azione antirachitica del sangue di anjn1ali irradiati con ragg i U. V . Journ.af A. M. A., 26 gen. C. H. DAv1s e C. CoHvELL. Trichomonas vaginalis. - O. W. BETHEA. Trattam. specifico della dissenteria amebica. - J . RosSLYN. Dosagg"io dell'elioterapia. Nipiologia, ott.-dic. F.. VALAGUSSA. L'Opera Naz . 1\1. e l. - G. D'0Rl\1:EA. I brefotrofi. - L. LoSTE EcHETO. La nipiologia in Spagna. Joiirn. Atléd. Franç., g·e11. - Numero sulla febbre esantematica. Miinch. P.lfed. Woch., 22 feb. ME1N1cKE. La mia reazione. - · M1~KO\'VSKI . Il diabete pancreatico. Deut. Med. l iVoch., 22 feb. - KEHRER. Caratteriologia; 11atura e significato medico. - v. JAKscnE. I nuovi preparati d 'orn1oni sessuali. - C. ScaoPL e al. L'acedicone. Wien. Klin. Woch., 21 feb. - MARESCH. Riconoscimento microscopico dei tumori maligni. Rass. Internaz. <ii Cl. e Ter. , gen. - G. D ' Al\rATO. Aspetti raQ.iologici della sacro-ileite tbc . Rass . Cl.-Scientif. ecc., 15 fcb. - P. CASTELLINO. Ure1nia e pseudouremia : Riv. di Patol. e Cl. d. Tub er c., 31 gen. - A. CuLorrA. Tbc. muscolare. - L. UR1z10. Virus filtrabile della tbc. Giorn. di Cl. Med., 10 feb. P. MARGINESU . Potere lissicida e in1munizzante di cani vaccinati ro11tro la rabbia.
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Giorn. Med . dell'Alto Adige, feb. -
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SEZIONE PRATICA
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IL POLI CLINICO
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'' IL SEZIONE POLICLINICO'· ' MEDICA (mens ile) diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
Il Numero 3 (1° Marzo 1929) oon.tiene: LAVORI ORIGINALI : I. - L. PATERNI: Carci·n<>m.a .primario del feg.ato con metaetaisi splenica. (Contributo ana1tomo-<>li11ioo).
II. - U. DE GIACOMO : Sul reperto istologico del fegato in un caeo di atetosi. III. - M. ASCOLI: Rric~.l"che sul fun.zion·a .mento dei glo mer uli renali. · IV. - F . TONIET'I'l : Importanza della determin·a zione delle s-0stanze aromatiche ·del t>an·gue nelle mar laittie renali. (Reazione xa.ntoproteica). RIV ISTA SI NTETICA : T. DE S_i\.NOTIS MONALDI: Determinazione e misura dei pr<>eessi di ossido-riduzione intr.aicellulaire. Var lore di rH. Abbonamento a nnuo : Italia. L. 4 5; Estero L. 5 5. PREZZO DI Cl t\ SCUN FASCICOLO L. 6 I non <ibbonati al la suddetta Sezione ~feiica. r<>tranno ottenerlo suh:to inviando Vagha f-•:,;-r.a.le 3,1. l'editore L UIGI POZZI · Via Sistina. 14 • liOMa.
SEZ[ONE CHIRURGICA (mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
Il N-umero 3 (15 Marzo 1929) con.tiene: LAVORI ORIGIN A LI : I. - F. BENEDETTI-VALEN'l'INI: Un nu<>vo metodo di sin·deamopea.sia nella luse1azione es•tern<a della clavi-oo1a. II. - L . MOI.TNENGO: Ossel'IV.azrioni -0lini-0he e i stopatologi-cibe s u un caeo di splenograinulomatosi s1derotioa. lII. - P. VALDONI: La cur?- dell'ittero emo1itioo mediante la legatura dell 'arteria S'Plenica. Le indicazioni, 1a ·m edicina operator~.a, i risultat i eperd.mentali d ell'interv enito. Abbona men t o annuo: Italia L. 4 5; Estero L. 5 5. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L· 6 I non aibbonati alla suddetta Sezione Chirurgica potranno et.tenerlo subito inviando Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.
Indice alfabetico per materie.
Acr od ir1ia infa11tile Pag. )) Adre11alecton1ia . )) Allerg ia . . )) Appe tito: flutluazioni n el bambino )) Ascesso poln1onare d a corpo estraneo )) BARDlJZZI D. )) Bibliografia : cenni • Blenorragia: lesioni n1ultip1e osteo-pe)) riostee consecutive Caver11on1a d el p aYimento del quarto )) ventricolo Condo tte: modificazione e soppressione e disp ensa dal ser vizio .
Corea: t er apia arsenollenzolica . DE _.t\.Z EYEDO S ODRÉ 1\. A. . Derma ti te pos t-sal v arsanica Der111atosi: casistica Dermatosi dei vern iciatori Enter ite con reperto di << Enterococcus hominis » · Gozzo esoftalmico: indicazio11i all~ radioterapia e alla ct1ra chirurgi ca Gotzo linfadenoid e . . Influenza: eziologia Inl rad ern1oreazione da bacjllo di Ducrey Lipon ecrosi sp erimental e del so ttocu~ aneo
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460 456 453 463 457 473 456 461 449
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474 461 460 465 458 455 454 451 461 457
~Iorbi1lo:
diag·11osi precoce . Pag. )) Nevralgia sciatica )) Oftalmia metastatica bilaterale )) Oppio nella terapia infantile )) Orecchio inedia: sar coma 460, Ostetricia : casistica )) Pneu1noconiosi professionali )) Polmonite tlel lattante: diagnosi )) Rachianestesia p er il parto forzato )) l{achitismo e ghiandole endocrine )) Raggi ultra-viol. : azioni JJiologiche )) u Sindrome maligna » nel! 'infanzia Sist ema reticolo-endotel. : blocco e pro)) duzione di precipitine . . . )) Spasmo di torsion e post-encefalitico )) Surre11ali accessorie )) TALr\l\lON c. )) 'Terrori notturni: trattamento Traco111a e cor1giuntivite follicolare: cri)) teri differenziali Tron1Loflebj Le della v. g"iugu1are int. . » Ulcera gastro-duodenale: diagnosi, pa-· tologia e terapia . 458, 459, Unii 1ersità e r egime fascista
.
.
.
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Vaccino antidifterico 1'. :\.. F. : 'controllo sperim entale VeJocità di sedin1entaz. ùei globuli r. .
))
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462 439' 460 464 447
461 465 460 458 457 458
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473 464 462 460 460 467
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Diritti di proprietà riservati. - Non à consentita ta Tistampa di lavori pubblicati nel Policlin ico se non fn ~PQuito ad n.utorizzazione scritta dalla redazione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte. Ron1.a - Stab. Tipo-Lit~Armani -di M- .Courrier. V.- AsooLI, Red. resp. -
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SEZIONE PRATICA
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PERIODICI EDITI DA:LLA
Nos;_i_~RA
CASA
Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Marzo 1929 :
CUORE E CIRCOl.A.ZIONE
IL VALSA.LV A
Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI
Rl VI8TA MENSILE DI OTO-RINO-LARJNGOJA TRIA diretta. da. CUCLIELMO BILANCIONI
Redattore-capo: prof. CESARE PEZZI .
Il Nu.me;ro 3 (Marzo 1929) contiene: originali: I., - G. B. QUEIROLO: Aneurisma
Lavori
della aorta toracica. Diagnosi clinica e diagnosi ra·diosoopi-ca.. - II. _ V. CESARIS DEMEL: Di un caso di .aineurismi multipli e vol uminosi ,d.e ll'aor.t.a nel suo terzo su'Periore. - III. - G. GALATÀ: Di u·n segno oscilloS-OOI>ico della stenosi mitra1'ica. Rassegne, Riviste e C·ongressi : Clinica : M. CASTEX e
J. BERETERVIDE: La sindrome dell'a.ngirna di petto nella stenosi 1IllÌtra1ioa. - E. COSIO VILLEGAS : Alcune -c·onsiderazioni sulla stenosi mitralica evolutiva. - w. DRESSLER: Dietu.rbi di -conduzione auricolari. - C. LIAN e R . BARRIEU : Stenos i mitraliica e ipertensrione .a..rte.rdosa . - S. R. PALMER e D. P . WHITE: Il significato clin.6.co dell'asma cardia,co. - G. SCAGLIA: Sulla morfologia. e patogenesii del morbo di Du.iroziez. - Fisiopatologia: LERIC'HE e FONTAINE : I·m portanza del ganglio stellato s inistro nel detertillinismo ·della cri&i d ' ~-ngina pectoris. - J . FOGELSON : T d!isturbi del ritmo sinusa le. - U . RONDELLI: Capillari e i sta,min·a . - Semeiotica : WEBER: Un nuovo ap.pa,recchio per la registrazione fotografica del polso venoso. - L UNDSG.A.RD e RUD : L'esame ra·diologioo ·n ell'arterics·clerosti, periferi-ea. - Terapia : MARANON, IZQUIERDO y CALVEZ: Trattamento delle arteriti con l'insulina. - PARADE e VOID: Oura della mail.atti~. di Adams-Stokes con l'adrenia.lina ed efeton ina. Abbonamento annuo: Italia ! J.
3 6; Estero L. 5 5.
Un n.u mero separato L. 5; Per gli assoo~ati al • Policlinico n: I talia L. 3 O i Estero L. 4 5. A RICHIESTA SI INVIA NUMERO DI SACCIO
Il Numero 3 (Marzo 1929) contiene: Anatomia patologica : L. PIETRANTONI: Contributo allo studio anatomopato~ogi co del sordomutismo a,.cqui:sito. Osservazioni, di clinica : E. PALLESTRINI: Su un .caso di trombooi secondraria dei seni caverno&i e petrosi coi1 esito letale. Raccolta di fatti: G. TURTUR: Un caso d1 otite media purulen t a cronica destra, com·plicata d.a m a.ASt-Odd ite, paresi del fa-cci a le e .d ell 'o.culo motore esterno, operato con esito favor evole. - G. SCALORI: Vasto ascesso estr.adu.r.aile otogeno. ira un f anciullo di 8 amni. Note di tecnica clinica : G. COVILI-FAGGIOLI: Cont ributo alla diagnosi della m aJ.:ltoi·dite lrutente. Ricerche di laboratorio : G. LEALE: Il signifiicaJto della flora miorob:i.ca nelle otiti purulente. Recensioni : Oontribu to allo studio degli as>0essi cerebrali di origine auricolare. - Appunti .anatomo-topografici sui.la regione aurico1o-maetoidea. - Sindrome angiosclerotica oculo-auricolare. - La persi stenza nell':a uimale spinale di a&immetr1ie toniche CC.Jnsecutive a ·distruzione u~la.terale del labirinto. L'az_ione dei centri midolla.ri in rapporto a lla persistemiza, nel. l'·amimale spi n.a.le, ·dd asimmetrie toni·ohe di o;rigi·n e .cerebellare e labirintica. - Riflessi vegetat ivi e inversio ne 1del1a reazione labirintica a lla stimolazione g.alvani c.a. - L 'esame rad.iologico delle vari a zioni motorie gaatro-entericbe per stimola~ione labirintica. U:n .caso di epitelioma della con-ca e dell'aautelioo o pera,to con metodo di riduzicne plas.tiioa idi Citelhl. Eti-0genesi del nistagmo palat o-f a ringol aringeo. - A i>roposito della pa,togenesi ,del nis tagmo palato...farin· go-laringeo. - - Pato.g enesi del nieitagmo p alato-fa.. ri ngo-larjn geo. La nota storica: L'ana.tomia patalo,gioa di un caso di sordità congenita des·c ritta da Carlo .Mon·dini. Abbonamento annuo: Italia L .
Un numero separato L. 5. Per gli aeeocri.ati al «Po.Liclinioo » : Italia L. 3 O ; Estero L . 4 5.
LA. CLINICA OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami II Numero 3 (Marzo 1929) contiene: Lavori originali: E. MAURI ZIO: R.i oerche s ulla coagu-
lazione del sangue nei neonati.
A richiesta si invJ a numero di saggio
Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza .
Fattt e docume1nti : G. S. PROCOPIO: Taglio cesareo oonservatore im primi•p ara rachitioa. .con stenosi pel-
viica, utero bioorne e sit1-.,azione trasversale. - A. DUCA: Per la diagnooi di anruncefalia fetale in gra.vidainza.
.
La rubrica degli errori : M. FLORIS: Un ca.eo dii peri-
tonite a decorso ~..tipico cons ec uti vo a p erforazione di ascesso perianne.ssiale. Prolusioni : C. DECIO: Coneetti di terapia ginecologica. La rubrica medico-legale : P . GAIFAMi: A. proiposito di
imputabilità medica in tema di infezione puerperale e di laJCerazioni geni,t ali. Dalle riviste : Ostetricia : L'appen>dici,t e acuta com pJ.i-
.ca,nte la ·g ravidanza, il P~-rto ed il 'Puerperio. - L'm1'luenza dei fibromi s ulla gravidanza e sul parto. Contributo ·a lla questi-0ne dell'aborto. - Sepsi puerperale. - Cinecologia : En,dometrio ma pelvico diffuso. - Neurofi1bromrutos.i della ves.cica UlI'inaria. - T.re casi di ineon.tinenz.a urinaria. - La re1azione tra la struttura i stologica e la. prognosi dei 1Cancri vesoi-oa l i. 0
Varietà : Le s·e die ostetriche. Notizie. Abbonamento annuo: Italia. L. 3 6; Estero L. 5 5 . Un numero eepn.rato L. 5. Per gli aeeo0iie.ti a.I • PoLl-
clini co »: Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A. richiesta si invia num e ro di saggio
Per ottenere quanto sopra inviar.e Vaglia Postale
3 6; Estero L. 5 5.
O'
Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in eassazione. Il Numero 3
~Ma rzo
1929) cont iene:
Le attribuzioni dell'ufficiale sanitario. Note sintetiche: L'azione di indebito .arricchim ento e
il rappocto d'impiego.
Rassegna di giurisprudenza : Perizie. L'onorario deve
eeeere pagato dall ' Erairio anche al secondo perito? Con.c orsi: un ca.ASo sin.g olare dà distribuzion e dei punti. - Dispense dvl senizio per attribuzioni strawdinarie : cause e tforme del procedimento. - Licenzia. mento per fìoo prova: m otivazione. - Liquri.dazione della pensione; rimedi giur1di ci. - In.fortunio (o inabilità) p er infe~ione m alal"ica,. - Infortunio: minora2'Ji.Q11.e indennizzrubile. - Mar chi e segni distintivi di prodotti medicinali (iodogela.tfna) ; oon·c orrenza il· lecita. - Marchi di f a bbrica: boro talco Roberta. Leggi e Atti del Cov ~ rno : R egolam ento per l'eser cizio ostetrico delle 1evaitrici. - Regolamento per la vig.ilanza sanitaria n elle ca.mi. - As€iiou.rai. obbligatorda per le mala,ttie e per l'~. ssi.stenz.a sociale della gente del mare e dell'ari?•. - Em blema d·e lla lotta oontro la tubercolosi. - Nuovo m odulo !)er la denuncia dei casi di aborto. Abbonamento pel 1929: per l 'I talia L. 3 6. Per glj associati al cc Policlinico 11: per l'I talia L. 3 O. Un numero separato L. 5. A. richiesta si invia numero di saggio
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4:78
IL POLICLINICO
[ANNO
XXXVI, NuM. 13]
Pubblicazioni a disposizione dei nostri Signori abbonati:
CLINICA MEDICA - PATOLOGIA MEDICA-. SEMEIOTICA· DIAGNOSTICA. DIAGNOSTICA MEDICA E MEZZI SUSSIDIA· RI DI LAB9RATORIO. (Prof. V. GIUDIOEANDREA).
Volume .di pagg. XVI-488, con 122 figure in nero e a colori nel testo. Prezzo L. 68. Per i nostri abbonati sole L , 60.
LE DOLICOCOLIE.
Studio clinico e radiologico.
(Prof. D. MAESTRINI e Dott. M. MuzII). Prefa~ione e lettera del prof. sen. G. B. QuEIROLO. Volume di piagg. VIII-120, in carta americana, oon 58 figure nel testo. Prezzo L. 20. Per i nostri abbonati sole L. 18.
L'ESAME DIRETTO DEL MALATO. (Prof.
PAuL MARTIN! della Università di Monaco). Traduzione italiana dalla edizione tedesca a cura del prof. G. BASTIANEIJ.x, della R. Università di Rom.a. Volume id i pagg. VIII-256, con 35 fi~life nel testo, ril ..·gato in tela. Prezzo L. 32. Per i nostri abbona li sole L. 30. LE MALATTIE DEL SANGUE. Manuale prati-
co per medici e st'udenti. (Prof. M. GHIRON). Volume di 'Paigg. XIl-416, con 49 figure nel testo e 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 68. Per i nostri a-bbonati sole L. 60. LE MALATTIE DA LAVORO.
LA PERNICIOSITA NELLA MALARIA. (Prof.
E. MAROIDAFAVA). Volume di pag. 66, con tre grafiche nel testo e una tavola a colori fuori testo. Prezzo L. 12. Per i nostri abbonati sole L. 10,90. LA TERAPIA ' SPECIALE DELLE FEBBRI PER· NICIOSE. (Prof. F. TORTI). Traduzione italiana del
dott. G. LEGA dalla edizione latina stampata ia Venezi.a nel MDOCL\i~ . Prefazione del prof. VITTORIO A~ooLI. \~ fllume di pa;gg. XXXII-308, col ritratto del TORTI ri'P')'"tato su una finissima ca.loogra.fia ed 11na. Ta"·ol.a « Lègnum Febrium » fuori testo. Prezzo L. 40. Per i nostri abbonati sole L. 36.
I. Patologia e
Clinica - II. Assicurazione. (Prof. A. RANELLETTI). L'importanza della pubblicazione si desume dal fatto stesso che essa ha vinto il pri·mo premio di L. 8000 nel Concorso nazionale del Ministero dell'Economia Nazionale per studi inerenti alle assicurazioni sociali, sul tema: <<MALATTIE DA LAVORO ». Vol. 1d·: ' ~. 317, oon 74 figure, nitidamente stampato.
Prezzo L . 5 2. Per i noetri 1aib bonati sole L. 4 9, 5 O.
I
CIRCOLI
VIZIOSI
IN
PATOLOCIA.
(J. B. Ueet). Trad!uzione della 3• edizione ingJ,ese, rivieduta ed accresciuta dal dott. GIUiEPP! DBAGOTTI. Prefazione del prof. VITTORIO ASCOLI. Volume di pa-
gine VIII-296, con 23 tavole intoo-calate ed una a colori fuori testo, rilegato in tela. P~ezzo L. 45. Per I ·n ostri abbonati sole L. ~.25. NUOVE VEDUTE BULLE INFEZIONI DEL· L'APPARATO DICERENTE. (Prof. G. SANABIU •> . Volume di p&gg. VIII-18i, con 28 ftgrure nel iesto.
Prezzo L. 25. Per I nostri abbonati sole L. 2!.50. IL CRANULOMA MALICNO. Morbo
te• Ho4-
kin. (Prof. E. TBINTI ) . Prefazio,n e del prof. V1rroaru ASCOLI. Volume di 178 pagine, con 18 figure e g. •.1\· bel1e te:rimometric'h·e in tavole tuori 'esto. Prezzo L. 18. Per 1 nostri abbonati. so1e L. 16,50.
TEORIA DELLE VITAMINE E SUE APPLICA· ZIONI.
Saggio di vitaminologia; (Dott. G. LoRE'NZINI).'
Prefazione di DHARLES R10HET. Volume di pag. 124, con 24 figure nel tesrto. Prezzo L. 10. Per i nostri abbonati sole L. 8. · MORFOLOCIA CLINICA E FIBIOPATOLO• CI A D EJ. · CUOR E. (·Prof. A_ ROSSI). Piretaztone del
prof. LUTGJ LUCATILLO. Un volume di pagg.' VIIl-12~. con 1' flf11!r~ nel testo. Prezzo L~ 15. Per 1 no1tr1 albbona.t1 sol~ L. lS. 75. LA CARDICA.
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ADESIONE PERI· cuore) nell'aspetto 1111
diagnostioo (Prof. G. L. SAocoNAGHI). Vol. di 200 pagine. Prezzo L. 20. Per i nostri abbonati sole L . 17. 75. Cil'ca 200 pagine. Prezz-0 L. 20. Per i nostri abbonati sole L. 17.75. I
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Prefazione del prof. L. SICILIANO. Volume <li ipagg. Xltl-118, con 24 fi·g ure nel testo. Prezzo L. 22. Per i nostri albbonati sole .L. 18.90. PERITI).
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razione del prof S. BAG1.10N1. Un volume di pagine VIII-168, con 64 figure nel testo. Prezzo L. 20. Per i nostri abbonati sole L. 17.50.
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Oheque Banca'rio all'editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 -
ROMA.
ANNO XXXVI
Roma, 8 Aprile 1929
Num. 14.
I
•
fondato dai ' professori:
GUID.0 BACCELLI
FRANCESCO DURANT.E
SEZIONE •
-
REDATTORE
CAPO:
PRATICA
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori
origi1nali : R . L usena: L a
SQU)r avviven za d ei leuc-0oiti negl i sta.ti agoruici e preagonici. Osservazioni clini che : G. Corra.di no: Contributo allo s t udio della tubercolosi muaool are em atogena. Note e contributi : A . Muoci : An.oora dell'irri du cibdlrltà della Wasser mann nella sifilide. Lezioni : Laruelle: I tumori cerebrali. Su1nti e rassegne: AFFEZIONI ADDOMINALI ACUTE: Cope: P reven.z.ione e diagnooi ,precoce ·d,e lle affezio-ni a.d·domi nali acute. - Bobbi-0: Addome a cuto da perfor azione. - OSSA E ARTICOLAZIONI: G. · Segre: Studi speri.m entali eull'atrofia ossea di Siideck. Viignard : Gli inneE!lt.i oesei nel trattamento del tumore bianco del ginocchio e della -0ox.alg ia. - Ma ndl : Sulla cura chirurgi.ca delle affezioni croniche n-O'D. specifiche del .ginocch•i o. - J. L a.scom be: Risulta ti dell 'operazione d i Robertson-Lav.a lle . - MALARIOTERAPIA ": A. Marie: Su alcune applicazioni della ma la r ia nella paralis i progressiva generale. - V. M. P a lmieri : La m a.Jari ot erapi a in rappor to alla medicina legale.
Cenni bibliografici.
Acc&derriie, Società Mediche, Cong ressi : R . Aooadem ia
Medi-ca di Genova. -
Soci-età Medioo-ahirurgU·Oa
di
LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE OI S . 1SPIRITO IN ,SASSIA - ROMA. SALA FLAIANI Plr:hmario : Proif. L. FICACCI. I STITUTO
DI· FISIOLOGIA UiYIANA DELLA R. UNIV. DI ROMA Direttore: Prof. S . BAGLIONI
La sopravvivenza dei leucociti negli stati agonici e preagonici .p er il dott. RENATO
LUSENA
aasdstente d egli Oswedani Ri1uni,tJi. di Rom.a . In una nota prev·e ntiva, c omunicata all'Accademia Lancisiq.n·a di Ron1a nellia seduta d el 9 !ebbraio 1928 e publblicata su « Il P oliclintc.o » , sez. Pratica del 18-6-1928, ho r if1erito i r hsultati dello studio d ella sopravvivenza dei l eu cociiti ilil un cas'o di leuce.mia mieloi1de ·cronica. In quel oai.so avevo trovato scarsa SQPravvi ven za dei l eucociti ed avevo oisservato che 1a soipravvtV1enz:a era an cora dimin·uita n ei giorni ch·e precedettero immediatam en te la morte dell'-ammalata. Mi i:>roponevo allora di studiare la $Opravvi venza· del l euco citi n el1'e varie form e d·i leucemia per stabilire se in tuttj i ca..:;i c'·è, com e in qu ello , dimi1
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Pavia. - R. A-0ca.demi2.. dei Fisiocni.tici di Siena. Associazione Medica Triestina. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: L 'allergi a del l'età. -- Le reazio,n i d i Pirquet e di Wassermann ~A~I~TICA: Una nuova forma di epan:ell'asma. tite sclerosa e1.fi!1t1ca. ~ La. sifilide epatica. - Cistifellea ed infezioni jntestinali. Sul significato del~'im·pron_t.a coleciatica. Sulla recidiva dopo colec1&tectom1a. - TERAPIA: La cura dei vomiti incoerc~biLi delLa gravidanza. - Il trattamen<to dell'eclam ps1~a p_ u erperaJe. - Sulla qu estiO'Ile deJ.1a, com patibilità iiell allattamento co.n la gravi-danza. POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Politica sanitaria e giùrisprudenza : G. Selvaggi: Per l'es·ered.zio ostetrico delle levatrici. Controversie giurid.iche. Nell ~. vita professionale : <Joncorsi. Nomine, promozioni ed onorifi·c enze.
Notizie diverse. Rassegn a d ella stampa medica.
Indice alfabetico per materie.
·n uzion e della sop1:navvivenza dei globuli .bianchi e se questa di.m tnuzione è progr·essiva n el ·ae1coreo del1'a malattia. Mi propon,e-vo an10 he di st:udi are i l soipravviv.e,r.e d ei leu1cociti negli stati ag.o nici e ,p reaigonic.i p er stabili1r e iSe n ei p·eriodi che rpr ecedon·o la m orte e n ei quali ci sono segni evi•denti di irrn1p ortanti alterazioni fu!Ilzionali di vari or.gani i leuco citi risenton o di questo stato o conse.r vooo in·~lterata la l oro vitalità. La rarità .d ella 1eu cemia n on mi ha p.e .rmesso di studiarne al tri casi. Ho studi a to la soip .r avvivenza idei l eucociti n egli istati ~oni1 ci e ipr.eagonici ed espongo in queste ·p agine l e r.iceTlche fatte in proposito . 1
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La tecnica da me seguita è stata sostanzialm ante la stessa adopera.ta n el m io <ew.so di leucemia. cio è di .diluire il sangue pr~l1evato in soluzione f]siologica .sterile e di oon.servare il sangue cosi diluito nella pd1petta ideata dalla F orti (Al'cfilivio di fisiologia 1926) a temperatura idi ghiacciaia (9-11°) e di esaminare una goocia di questa ·soluzione di sangue ad intervalli, a fresco, s u vetrino portaogtgetti coperto dal coprioggetti, su tav·oltn·o rtscaldato e ad immersione. Ho por1
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IL POLICLINICO
tato .p erò una m odificazione pi•ocolissima alla dilruizion.e eid una più im•p ortante alla piipetta. Per la ·diluizione mi è parso inutile ado1p1erare solo 4 mm 3 di sangue e 3,6 eme. di soluzione fiisiologti.ca; ·dovendosi rag·gùun.ger.e c.omple&sò.vamente il vol:um1e di lt eme., che è quello conveniente alle dimensioni della pip·etta, ho ado'P'exato cifre più ton1de: 5 mcrn 3 ·di sangue e 3,5 cm.e. di soluzi-one fisiologi·cia. Questo ·d ico non pe11ohiè albtbia ne·ssuna tmp·Olftanza nel proc.ed.imento, ma per ma;ggio·r .esattezz·a riel riferire la tecniic a seguìta. 0
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XXXVI, Nu~ . 14)
colisisin19 tapip o 1di ovatta sterile. I prelevamenti ·d·el sang111e da esamina.re si fanno SffilllPllcem.ente con run quia.rto di ,g iro del ru1b inetto e con un altro ·quarto 1di 1g iro si fa la chiusura a :prelevamento avvenuto. In queste ricerche è importante evita;re l'in,q uinarrnento d el sangue dhe sii dev1e esamina.re. Dal lato della sterilità la .p ipetta 1F-0rti riispoind!e ben·e. Per la mi•a 1P ip1etta, p:rima di servirmene in q·u.este ri•c,erche, ho ·fia tto un .c.ontrollo ìn.e tten·do nell-a J)iip·etta sterilizzata un bro1do per oultu-ra e· 1PTelevandone tutti i gio:rni quallcbe goooia, in modo 1da icompi ere l e m•edesi'lne manipolazioni che av.r·ei fatto sie si fosse trattato di osservazioni da ·nipete:nsi 1su un camipione di sangu1e di'lu.ito. Dopo 4 giorni, d urante i qua:li la tpirpetta col brodo era stata conservata in ghiacciiaia, ~a p·o rtai in termostato a 37° e ve la tenni 48 or.e. Constatai che il bro do si era mantJenruto ste.rile, come pure sterile 8i ·era mantenuto un brodQ di .cu ltura . . iPO:Sto c·ontemporeneamente .e .p1er la ste.sisa duraitia in una PilPie tta F·orti e d·al qualie o·g ni giorno av,ev.o fatto un 1p·r eleva·m en.to. ·Nelle osservazion;i • ch·e ,p oi ho fa~to 1sul sallJgiue uman·o, terminat.a l 'os1servaz'ion.e, cioè constatata la 1com'Pleta aSlSenz.a di movimenti dei lie1U·CO'citi, ho fatto 1a semina del Timanent8 _sangue diludto in brodo e non ho avuto 1iTuquinarrn1enti. N·e lle prime due osS'ervazioni ho con·se.r vato il sangue della stessa ammalata 1contemip oraneamente nella .pi;p etta Forti e n·ell-a mia e nei risultati non ho aVJUto siconcordanz·e fra 1e d u1e. Ritem1go quin1di che la mia !Pipetta ris·p on·da .ben e allo ~coipo e .sia molto prati.ca per la semplicità delle manip·olazioni c•h .e ·riclhiede. P e·r lo più la mia 1ptp·etta p ermette un uso non dico i lliJmitato (il v1etro è fr1aigile), ma oerto inolt.o 11»iù prolungato di qrue111a Forti, che do1p o pareic chi 1Pr·elevam€.Ilt1i ha il beccuccio terminale tanto ridotto d·a ess,e:r:e in1servilbile. 1
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Figura schem.a.tica 1/4 del vero.
. Alla
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p:iJpetta h·o p1ortato una modilfi1cazi·o11e che m-i pare utile rp1e r ridurre al minirrn.o le mano1Vl'e n·eoeissarie al pr:eJe.v amento della gocrc ia da esaminare. L'in1conven1!ent,e cieli.a pilip·etta F·orti è qu ello di dov e.rne ro·m1p1ere l'estremità capillar·e con una pinz·a precedentern·eJlJte arroventata e di doverla ipoi richil1d.e r·e alla fi.am.m a çlopo il prel1e~aimento. La mano·vra è un po' lunga; qualche volta n on si fI'ies ce a rOlffi!Pere il tJutbetto caipillare pro1p rio all'estremità e oosì se ne riduce notevolmente la lunghezza e nella 0hiusu1ra alla fiamma non è esclu1so ooe l'alta temp1eratur·a possa influir·e sui leucociti. La ipipeit ta da me fatta costruir1e (V. f:iiguTa) h.a la rrn·e desi.ma forma della pitpetta F-0rti, è ci1o·è un tubo v erticale, del diametro idi 5 mm. a cui 1è . salid ato un tub·o !Pd.eigato drtiie ·v olte su se ste.sso~ però invece di far ·terminare queiSto tulbo in un tuibo ·caipillare, h·o interposto fra il tulbo ptegato e l 'estremità icapillare un rull:>tnetto di l\Tetro a tenruta p e~f.etta. Con questa 1Pi'Petta si evita la man·ovra del1 cata, un po' lunga . e !orse anche dannosa ai le.ucoci·t i dell'apert'l1I'a e chiusura del beocu ocio estremo, tPer.chè questo può rimanere a'Perto o tutt'al più si può ohiudere con un pie0
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I casi .da me studiati sono stati 5. Scelsi malati 1Ch1e ·cert'lliIDente sar~elbbexo morti e per ognruno ·di essi (aid eccezione del caso IV) feci due osservazioni : una ~ena aicc·ertata la diagnosi di malattiia ra rp·r o·gno.si infausta .e l'altra nel iP~ Tiodo idi p·oco iprecedente la morte. I casi erano il I di tumo:r.e ma1igno .del}.' addome con ittero, il II idi a vvel1enarrnento da sublimato, il II·I di tulberco'l-0si milia~e, il IV di diabete grave :iJ1 coma. A questi ~ casi aggiungo quello di l1ffil1cemia mieloide 1cr0Iltica studiato già preoedentemente. Riassumendo, su 5 oasi studiati, in 3 (I, II e V) la isopravviveinza dei lffilCOCiti :fu inferiorle alla media (che è di ciroa 8 1giorni), in un caso (IV}
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XXXVI,
[ANNO
Raocolig 0 i 1
UM.
' risultati
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Sopravviven za d ei leu cociti
Diagno~ i
Tum">re maligno [ prelevamento (12-5-28) dell'addome. CoDopo 15 ore nessun lemia. · leucoéito si muove.
Q. Luisa, anni 75 ~ala Flaiani n. 28
I
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<1 • Fortunata, an-
Data della morte
Osservazioni
30-6-1928
S terile la cultura i n brodo del sangue rimant:nte.
II prelevamento (29-5-28) 20 01° dei leucociti mobili subito dopo il prelt levamento . ·Ness un o mobile dopo 15 ore.
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II
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nella taft>·ella seguente :
Nome, età. Sala e N . del letto
N.
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SEZIONE PRATICA
Tbc. m iliare
I prelevamento (10-6-28) I leu cociti sopra vvi-
n i 16, Sala Flaiani, n. 28.
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26- 6-1928
Idem.
vono 5 giorni.
II prelevamento (g2.6 -28) I l eucociti ,. . sopravvi. vono o g1orn 1. Il I
Di P. Elvira, anni 22, Sala Flaian 1, n. 1.
Avvelenamento I da sublimato . Insufficienza renale
prelevamen to (22-6-28) I leu cociti sopravvi vono 15 giorni
29-6- 1928
Idem.
II prelevamento (28-6-28) I leucociti sopravvivono 15 giorni. IV
M . Maria, anni 49 Sala Hasori, n. 2!-1
Diabete Stato comatoso
I
prelevamento (24-5-28)
25-6-1928
V
V. Adalgisa, hnni 37, Sala Flaiani, n. 4~.
Lucemia mieloide I . cronica
prelevamento (22-1-28) J.a sopravvivenza dura poco più i 48 ore.
9-2-1928
II prelevamento (6-2-28) l leucociti sopravvivono meno di 24 ore.
ldem . Le osservazioni f11rono fatte con la pi l etta ~,orti. Non ap~·are in:. quinamPnto del campo m1crosco. plCO •.
..
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'la .sopravvivenza fU di dunata media e in uno (III)
la sopravvivenza fu l.P·r olun·g ata (15 giorni). Qu•e,sta varietà di Ii·s ultati deve r:iif eri:rsi certamen te alla div.en;a malattia. Nel I caso c'.era ittero: da rioenahe da m e .es,eguite ·e ohe sar.a nno rese note ul:terjormente iin un lavoro nel quale la so.p.r avvivenza dei l·eu1coiciti è conf.rontata colla resistenza 1d•egli eritrociti, mi risulta che in tutti i caisi ·di ittero, anche ITT·On mortali, la so pravvivenza idei 1èu1co1citi è scansa. Nel II 1c.as·o si tratta di malattia iruf ettiva (tbrc. miliare); .si s a che in un 'altra ·rnaJattia .infettiv·a (tifo) la vitalità dei l·e1Jcociti è ridotta (•Cois tanzi, Comunicaz. all'Accad. Lanchs . 4-5-28). N1e'l III e nel IV si avev a uno stato tossi.cc 1grav·e : n el II .azotamiia alta (3,80 %o ) , n-el IV gl110emta alta (2,30 %o); queste 01s servazioni sono importanti perchè dimoBtrano chie alcune ·alterazioni del ohimhsmo ·d el sangue (iperazotemia e iperglicemia) non alte.rano la vitalità dei ' leucociti come invece fanno altre (-co1'emi a). Come si vede numerosi probl.Pmi s1 affacci.ano fra 1
queste o:sse.rv;azioni e poco sa:p1piamo d'ella vitalità idei leucoci1t'i nelle svariate ·contingenz•e morbose. Torniamo al .p.r ob1l•ema ol1e studio in qu1eisto lavor-0: in uno solo dei 5 casi (il V) avvicinandosi alla morte si abbie m1a notevole rid·uzi-0ne d ella soipravvivenza dei 1ei\l<:oici ti già scansa anc·h1e prima e si trattava di un caso di l eucemja, malattia in cui il sistema em opoi-ettco è rd irettarrnente colpito. Deg1i altri ca>si in tre (I, II e III) j leucociti prelevati éll.PfPena fatta la diagnosi di malattia a tPrognosi infausta e quelli prelevati poi nel p1eriodo agonico e.bbero esattamente la stessa sopraV'Vjvenz·a e in uno (il IV) in cui fu fatto run solo ;prelievamento 24 ore prima della moir te e l'iam:malata ·era in stato comatO$O si notò una sopravvivenza normale. Dia qu•este -01&S1ervazioni .credo di poter dire che: • 1) negli stati .p ramortali lia sopravvivenza d ei l euc01citi può e&Sel"e noflm.aJe o può esser e alterata; 1
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2) l'·alterazione della so·p ravvi'Venza dei leu~ c-0citi è in raiworto colla malattia eh.e è c.aus·a della morte; 3) esclru1dep do le ma1attte del sistema emopoi•etiico in cui è neices·sario fare ulterio.r i iiri.dwg[ni, la sop.ravviv·enza dei leucociti non è inlfluenzata dal p,eg.giorare d·e ll 1 am·m alato e s.i manti.e ne quale essa era prirn1'a anc·h e col sopra.ig·giun1g ere dello stato agonico. 0
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE MILITARE PRI.Nl.lPALE - FIRENZE
REPARTO 1CHIRURGICO
Contributo allo studio della tubercolosi muscola1·e ematogena pel dott. CORRADINO ,
GIAC9RBE,
crupitano medico.
,
P. A., di anni 44, da Villa Franca (IM·assa~Carrara) , contaid ino. Entra in Ospedale il 23 novembre 1927. Genitori morti a tal}da età p er malattie impreciisa;bili. 1Un fI'latello morto ·n guerr.a; un altro; mutilato 1p er ferite rilportate al fronie, gode buona salute. Una sorell.a vivente ' e sana. Coniug·ato con donna a'Pparenteme;ite sana, da cui ha avuto quattr o f:iigli, ohe godono ottima salute. IA vent'anni ·so;fifri di IPOliaidenite l·atero ..cervicale, trattata chirurgicaanente (enucleazione). La ferita operatoria tardò a cicatrizzare. Fu esone. rato p·ertanto peT un anno dal servizio militare. Nel 1916 ammalò 1d'ileoti!fo. !Riferisce che circa tre mesi prima dell'irugresso in 0 spedale (.settemlbre 1927) cominciò ad avvertire mod~c a 1dolor.abilità in corri'spondenza del· 1'0ID:ttorace sinistro, posterior,m ente e in basso. DOlpo qualche temrpo notò la co~arsa di una t umafazione ohe è andata ip.an mano aumentando fino a rag·giung·ere il volume attu·a le. La temp eratura non è stata controllata mai. Obbiettivamente si riscontra: costituzione s-cheletrica r egolare, stfrto di nutrizioné e san1g uificazione ib11ono. Al collo rilevasi cilcatrice abbrustanza re.golare, ben cons olidata (da intervento chirurgico);. non si .p alpano 1però .g l1iandole in.gro.ssate. Anch e nelle altre stazioni ghian1dolari non si rileva nulla di notevole. 1Nulla a cartco dell'ai~piarato cardio-vascolare e deg.l i organi ad1dominali. Escur~oni r es'Piratorie ampie · e simmetriche. Fonooi, murmure vesci colare e fr emito vocale-tattile normali in tutto l'ambito. All' emitorace sinistro, posterriormente e in basso, estesa dall'ascellare posteriore alla paraverte1
brale e dalla IX alla XI costa si nota una turne· fazione <fella gran,dezzia di u{i·aran.ciaT ben deli, mita;bile.' di cons:iistenza duro-elastica, c-0n vago senso d1 fluttuazi or1e pro!f ondia medialmente e in ba:sso, po,ço dolente alla pres·sione 1ricoverta da cute di a:syetto normale e s1p osta1biie. La tume1a~ione fa cor1 po coì 1piano muscolare e si sposta in blocco con la parete costale nella respirazione. Non dolori spontanei al roc·h ide nè provocati con la pressione metodica esercitata sulle apo;f isi spinose, sulle lamine, sulle apoifi:si trasve1rse. R. Wassermann: n egativa. Cutireazione con tnbencolina di Koch: intensamente positiva. L'esame radiografi.ca fia rileivare che la tumelfazione dellra ~arete toracica non ha invia.so le coste sottostanti, che appaio.n o inte.gre in tutto il loro decorso sen.z;a alterazioni nello stato di cal'Ctficazione. Nulla si rileva a cari1co delle vertebre. Esame radioscopico dell'apparato resrpiratorio: n egativo. In base ai oaratteri d~lla turmefazione, comuni d,el lf,esto a quelle di divelìse forme moribo·se muscolari, non ci siamo sentiti autorizzati a formula~e un giru1 dizd.o 1pirec!iso ci.T,o a la naJtJUTa della malattia. ·S i decide tJUttarvia l'intervento, che in anestesia locale novocainica viene pr.aticato il 12 dicembre (opera il c·a ipitano m·edtco Giiacoibbe). Viene asportata completamente e fino a tessuto siano i.a . tumes1cenza situata nello spessore del muscolo giran ·dorsale. Le coste sottostanti ajpJ)a~ono integre. Zaffamento con garz.a iodoformica e sutura parziale. Cura· iodioa'.. Decorso post-operatorio normale. La f,eriita chirurgica guairisce rapidamente. Il paziente esce completamente guarito e in ottime con•dizioni dopo cirea un mese . .All'esame macroscopico rilevasi che la tumescenza è av·voltJa da un1a spessa capsula fibrosa e'd è costituita da tessuto intensamente vascolarizzato, pressoch'è comipatto, in cui a:p1paiono rari noduli gialla'Stri. Esame istologico. J,n \ln p rimo preparato in esarrne (colorato con emato,ssilina-eosina) si notano .al mar.gine numero-se fibre muscolari striate in 'P·arte normali (1e più esterne), in parte fo1rtemente atrofich·e con note degen·e rative evidenti a icarico del sar001p lasma residuo. Tali note degenerativ·e si possono ria1ssumere nella pel'dita della striatJU·m. trasve.r;Sa.Le ,e d tnifa.tti di picnoJSi e in parte cariolisi. Proseguenido v,eTBO le zone più p.rorfonde del tessuto musicolar·e si osserva ne.gli interstizi fra le fi1>re e i sing-o li fasci di fibre una evidente intensa infiltrazione. Gli elementi infiltranti si ipir esentano tutti pi-ocoli con nucleo voluminoso rotoru:iegigiante attorno al quale male si disti'Il· g·ue uno sicarsìssimo alone protoplaisroat]co. Fram. miste a queste cellule se ne notano alcune che ~re·sentano n·ucleo più voluminoso scarsamente 1colorabile, con cro·m atina granul;:i.re e proto1Plasma abbondante con carattéristico colorito rame]co. In un terzo straito muscolare si osserva una notevole pTeip.o nderanza di tessuto inrfiltrati'Vo nel quale sono scomparse o scarsamente riconoscibili le f:iibre muscolari striate. I pòchi elementi muscolari residui sono ridotti a:d lln sottilissimo strato di sarcopla&na ,circondato da un !fitto alone di cellule infiltranti mononucleate simili a quell·e so.p r.a descTitte. 1
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1Nei mu·s,coli, ·d i cui è ben nota la r e.fratt-arietà al bacillo di Koch, il tipo emato1g eno genuino ·della infezion·e tulbercolare è una vera e·ccezione. 1Credo pertanto int~ressante illustrare due éasi di « tl.J,lbercolosi mu·s'colare ematogena », che ho avuto occaisione di stu·diare nel r eparto chirurgico dell'Osp ed1ale Militare Princi.p ale di Firenze. CASO I. -
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IL POLICLINICO
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XXXVI, NuM. 14]
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SEZIONE PRATICA
Non ri1mane alcuna traccia di nucleo d·e lla fibra stessa. Gli elementi infiltranti sono in questo strato abbondantissimi; tutti aprpr-0sisimativamente con le ·s te·sse tCaJratterilstilch>e isto1ogichie, cihe flaèilmen•t e lJi f 1a nno 1ri1con:osc1e.re p1er 1li.D.if01ctti. ES!si si tr ovan·o ora in maggiore ora in minoire numero specialm·ent8' frequ·enti in vicinanza di v.rusi o di piccoli residu.i di ttbre muscolari. Negli interstizi fra l e cellule infiltranti si nota un t essuto iftbroso denso, ben colorabile in rosso c-ol crnetoidiO di Van 1Gi1eis.on, in gra.n parte -0mo.gien·eio a strutt;u-ra nettamente fiib rillare di connettivo ajdulto; m·a in alcuni punti tale struttuira viene a 1D1àncare rimé\.nen·do un detrito granula1re amor!t'o nel quale sono r i·con oscibili solo sc·a r si nuclei poco colorati con em·aitos~ilina. Un ri·cordo particola.ire m eritano i vasi cl1e si notano n·umerosi nello srpessoire del tes·suto. In genere tutti i vasi sono elem entari diJ.atati ·e cirCOil!d&ti alla periferia da numeTose cellule in1'jltranti, alcu11e molto volun1inose con protoplasma g,r.anuloso. In corrispondenza degli ultimi strati di te:Ssuto muiS•cola·r e meno gravemente d·egem.erato si nota un acc.umu1o di c1ellu1e inf•iltranti molto limitato; al centro di- qu·esto inrf,ilt•r .a to si notano 1g.ro:sse ce-lluJ.e -0olle caratteristicih·e evidenti della .cellula g.i·g ante ti'PO Lçi111ghan.s con nuclei numerosi p:etif,eJiiai e ciTco1111da1te a1l'd.ntoTno id a linlfo·citi ·e cellule •epitelioidi. Il secon1do preparato colorato pu.re con ematossilina-eosina è .s tato tr.atto dagli strati IP·i ù prororudi rd el tum·ore esamin.a to. Alla per1feria si n ota un processo infiltrativo m olto ~'idente ed avente ~li stessi caratteiri so.p .r adesc.r itti: vi si n otano numerose le cell1ule epitelioi1di; numero.si pure i piccoli l]nfociti i!llllilersi in una rete molto fitta intrec1ciata di colilnettilvo adulto; ma questo quard ro 1è limitato ad una p1i•ccola zona della seztone in esa1ne. Progr ed endo verso il centro 1della sezi·one le cellule infiltranti si fann o p.ro·g ressivamente !più r.are, sicarsamente coloraibili, i nuclei slllbi.scono un p·roc~ss o gra'V e di carioli•si e di jpilG.nors i aisisumendo f•orme svari.ate. An·che il tessuto interposto aigli eleme11ti infiltranti dimostra eviidenti note deigeneTatiive pe.I'derndo la sua struttura tfibrillare e trasf.ormandosi graid.ata1mente in · un detrito g.ranulare amorfo colorrubile in1diff erentement·e. dai v.ari col•Otri. Il r.esto d ella sezìone all'irufiuori di scarsi accum:uli cellulari è quasi t'Ultto costituito d·a ·questa sostanza amorf.a ave111te tutte ],e c aratte•rilssti1cihe d·el11a 1spstanza. iC·a1seo1sa. tAnch·e in questa sezione la natura d ell'inlfil'trato, il t~po d ella r eazione del tessuto fa cibiaraffi·ente rc.omptrendare la natura specllfica del processo 1granulomatoso cronico che 11a av·u to in parte esito nell1a caseificazione. Dalle caratteri1st.iche sueiSiposrte ristt1lta evi1dente la ·di·aignosi di tub erc.olosi f i bro-cas eosa del tes-
vi vien ti .e sani. Il p., seoon·do.g enito, è nato da
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suto nvuscolare str·lato (1). L'esame radiografico ripetuto a cicatrizzazione
completa, coruferrna !'.assenza di alterazioni a carico 1dello scheletro. 1
CASO li. _ T. 1B. di annd. 21. 1cia 1Srurteiano (Si 1ena), falegname. Il 'Pladre (55 a.) e la maidre (52 n. ) godono ottima salt1t P. ·un fratello ed una sorella (1) La dti.a;gnoisi € stata contt"eir mata d1al1'infe::ione sperimentale iproV10cl8Jta in l1na CMria mediamte iniezione iritrape.,.·itoneale di m ateriale asportato all'iinte:rYento (t. b. c. disseminata) . 1
pairto eutoci•co. Ha arvuto allattamento materno. 1SvilUP'PO somatico e psichico con soni all'ambiente n el qual-e è cire1sciruto. Non ricor1da di aver sof ferto i co1m uni esantemi dell'infanzia. 1Nel 914 fu c-01Jpito da dolori reumati1ci. Non semJbra d ebba tnatta:rsi ·di r. a. a., 1peDch!è la forma 1deco-r.se semipre n ella più completa api.r essia, n1 ~ 1'e articolazioni si tumafteceTo od arrossarono. Chi-amato alle atrmi fu dichlarato idoneo ad in. con1dizion·ato S·ervizto. Nel inarzo c. a . in seguito a calcio di cavallo riportò contusione emi.scroto sinistro ( « 1modi1co ematocele si.n istro n), p er cui f\renne ricoverato peu du.e settimane nel r eparto di quest'Ospedale. Sin da qu•ell'·e poca chiiru~gico 1 il p. si è accorto di una pi1ccola t'Umef.azione, indolente, ·un po' al di sopra d ell'a:ncata inguinale destra. La tumetf·a zione è andata (poi modicamente aumentando fino a ra.ggiuniger•e la grand·ezza e la forma di un uovo di piccione, mantenen1dosi indo1'ènte s.p ontaneamente, li·e·v·e·m ·ente dol ente alla palpazione. ·S olo la d eam•bulazione p·r olunigata p;r01voca d olenzia, m ·a in modo transitorio. Entra in O·s ped·a le jl 18 giu·g no 1928 con diagnosi di « ernia ingt1in ale dest,ra » e chiede di essere sottoiposto all'atto 01peratorio. Esame obbiettivo: in1divi duo di cost]tuzio11e generale normaJ e. 'Statu.r.a: m. 1,69. P erimetro tor.a:cico: cm. 85. Cute e mru•co•s e vilsilbili pallide. Mi1ciro1poliadenia latero-cer\1icale. A,ipparato sch eletrtco r agolare, inte·gro. ìVI·utScolatu·r a nor1n :=i ln1ente tonica e trofi1ca. >Iumerosi nei in tutto l 'a111 iJito cutaneo. Toraice ben con1formato. Le fosse sopra e sotto- · clavieari isono nor.rri.almente ewid·enti, n on maicato l'.anrg olo del Louys, acuto l'angolo epi·g astrico. I m. cucull&ri sono simmetricamente svi.. lu·pipatL 1Ewtd·enti le fo1s se ,so'Pra e sottos·pinois•e, leglger.ment:e 1alate le sCiaJpole. ·Al1a p•erc1u9sione, IP'alpazione ed aJScoltazione nplla 1si rileva ·a cari1co dell'app·a rato r·espia'atotrio. ~ulla a carico dell' aipp.ar.ato car1 dio-v·ascolare. A.ddome ben tratta:bile, indol·emte. Organi itpOcon.1driaci nei limiti. [n .conrispon·denz,a d1ella p1arete anteriore del canale inguinale di destra rilevasi piccola tume, fazione. [/.anello ingui!Ilale esterno è dilatato m od iicam ente, ma si da per.mettere nel traigitto l 'tntroduzi-0ne 1dell'jndiic·e, ohe perceipisoe - sotto i col1Pi di tosse - una s:p,eicie di iill{Pulso da . p·a rte 1della sudrdetta tum escenza, la quale a;pp1ar e liscia, ·di consistenza molle-elaistiica, non fJ.uttu.ante, po.co doJtente. ,s croto di forma e volume noirmale. T esticoli in sede, normali ·alla palpazione. Nulla si rileva al ri&cont.ro rettale. Esame urine: nulla di notevoi.e. R. W asserniann : n eigatilva. Cutireazione con tubereolina di Koch: intensa•m ente positiv·a. Il 22 gi·u gno vi·e.ne sotto\Posto ad atto operatorio, in anestesia locale no1Vocainica. Incisione lurugo il canale inguinale, un dito vrasv-erso sopra i due terzi interni del legamento di Pouipart e parallelamente alla sua meità interna. Incisa l'arr>onevrosi del muis colo grande oblhquo, si iC}ODJstata ah1e dJ. p•ircicolo oblitqu o •e il f!I'tél v-erso presentano n el loro spessorb una tumelf azione bilo!bata della gran1dezza di un uovo di piccione, la quale tI'&ggiuTuge quasi il mangjne l:Lbero di d etti m uocolL Escissione d ella n1mescenza, la quale è a1v1,~o]lta 1 da una sp·e&Sa oaipE1nla fi·bro~.a ed è costituita rd a sostanza di a&p etto caseoso. 1
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IL POLICLINICO
Scovolamento della cavità residua con tintura di iodio. ·Si .a'.Ppl~ca drenrug'gio. Riio ostruzione a [piani: sutura .p arziale. ·EntJrato niel convct.ncim·ento p·el irepierto ·:rrut·croscoipico ·di essere in presenza id i un granuloma t. b . 1c. insediato nei muscoli 1Piocolo obliquo e tr.aisv•eI\5·0 ho V·olluto esaminar.e, mediante ·:La trazione .sul funicolo, l'or.gano didimo-epidtdimario ed h·o constatato così che tanto questo come il funicolo isi 1presenta'Vlano normali. Apprcxfittanido della ma;g.giore trattaibilità della p·aI"ete aJd1domin·ale sotto l' azi.one 1dell' ane1ste1sia ho esplorato anche i l fonido della fossa iliaica dootra ·e la pa:rete posterioT·e ·dell'aiddome lrun1go .l a colonna vertebrale (nel suo tratto lorrubare} ed ho potuto escluder·e la comp1artectpazione delle linfogibiiandole .r egionali al processo granulomatoso. All'esame istologico il framm ento · esaminato o;:>ireisientia tutte l>e ·caratteirilsti1C!he 1diella tub.ercoiosi 1
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fibro-caseosa.
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E noto come il tessuto muscolaTe striato non sia la sede più frequente della t. b. 1c. emato·g en·a . L'aicido saroolattico, che s~ prodru<}e in seguito al J.ruvùro mUJSlcolare, è stato invocato (Tiri.a) a ca,u sa della sua azione battertci1da 1per stpiegare la refnattarietà dei muscoli all'i:nva·sione del virus tulbe:ricolare ed il Ricih et aJrriva fino ·ad am~ metteir·e che il muscolo secerna delle so stanze ad·dirittura antitubencolari. Per contro è imp·o rtante notar.e come la tJri.chinosi favori1sca la localizzazione n·e i muscoli, per Yia emati·ca, del processo tubercolaire. E merito 1del prOlf. CaJgnetto di aiver rilevato in . 11'Ulffi8'I'osi, ·dil~g.enti esperimenti che « se si JnfettailO di triichina conig·li in 1corso ·di tubel'colosi sperimentale p.ro1dotta pea- vta ijpod ermica, ov.ve• rosia si tubercolizzano .g li stessi animali in precedenza infestati di triohina, si rimane ,sorpresi nel ved·ere, doip 0 la morte spontanea degli infetti, ·u n gran numero di tubercoli n ei ffi'U·SColi ». 1 muis·coli abitua1mente coJl{>iti _sono •p recisamente quelli ·d ove di preferenza suole insediarsi. la tri1china. ìLa ·coin1Ci1denza di sede tira il virus t'Ubercolar·e e la trichina a;pipare ohiruramente all'esame . microscopico ·anich·e n ei casi in cui l 'infezione è scarsa. Il numero di .tu·bercoli .è m~gigior·e, allorcl11è la triic.hinosi è più intensa. All'OlP.POSto si rinven;g·ono noduli granuJ.iomatosi scarsamente, se lfrure sono le trichine nei muscoli. Riisulta ,dalle es'Perienze che la triiohina è capaice di esercitare tale influenza come .col'ipo vivo .e non come caput m.ortuiim. Circa I '.età sem.b:ria ,.che la malattia in sorg·a aJbi. tualm·ente in individui giovani, :p ur potendo col1pi re bambini .e veochi. Nel nostro 1P1rirno caso tJrattaisi ,di un uomo di 42 ·anni; n el 1ser0ondo ,di un g'i01Vane d'i 21 anni. Il sesso non esercita particolare influenza. 1Nòn IP'Uò dirsi lo stesso per la pro;essione, poi·chiè la malattia è stata riscontrata ,p iù frequentemente in pazienti che eser.citàvano m estieri fa- · ti·cosi. I trarumi ,riipetuti non sono irufatti e•stranei all 'inso~genza 1del processo tbc. in sede muscolare (Caip({)onrug·o, R ossi e Fiasc1l1i, ecc.) . ' Jl bacillo di Koch penvenuto per via emattca . nel muscolo dà luo•g o a lesioni, che variano ir1 ditpen•denza della virulenzç. d el microrganismo stesso e d ella 1diNerisa aller,gia ·degli individui colpiti. La mal.a ttia 'PUÒ verificarsi a crurico di u110 o più m'Uscoli ed a6sumere la forma looalizzata o diffusa. . Il Pilliet 11a ,descritto i pa-rticolari istologici del .p rocesso tubercolare ematogeno ed il Saltykow con esperienze lha dimostTat-0 - come aveva aimn1esso il K•rosing - che gli elem enti piuscolruri parteci'Pano sl:a alla infiltrazione parvicellulare. 1
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ill decorso IPO:St-o'Per.atorio è regolarissimo. In quattordicesima giornata la ferita è completam ente 1cicatrizzata ·ed il p. esce dall'Osp ed.a le con licenza di convale·s cenza. 1
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1Nel primo caiso descritto si può con certezza iesclu.dere una infezion e per via linfatic·a, perchè tanto all"esan:ne clinico quanto a quello raJdiologi:co non sono emerse alterazi·o ni granulomatose a c.arico delle veritef})re e delJ e co•stole, noè esiti d1 una p-regressa ple.u rite. Il tf ocolaio co11statato compare perciò con una àutonomia, ·Che potrebbe definirsi ·come una localizz·a:tione tubeI"colare primiti·v a dcl tessuto muscola1re. 1N1è a qu·esta concezione te.glie il valore 1' a1deni te latero-cervi1cale di c ui il p. ha ·sof:f e:rto 24 .anni or sono e f1ella quale peraltro r estano trascu~abili tra;c1cie ~el tnattamento ciJ:l.i1 ruPgi1co di exeroo1. Ed anch·e n el sec on1do caso il proicesso t. b. c. appare chiaramentP. indi1pen d ente 1da fo·colai della stessa naitu·ra, i quali peraltro non sono stati cllni1camente rilevati. I baicilli di l{och hanno dunque prodotto dei tg'ranulomi mu1Scolari senza una m.anifesta sorig ente infettiva in altri tessruti o in altri -0i:ngani, C'.h e '.P'erò n.on escludo po;sisa 001sisìistere .a nche se clini1camente non è dimostrabile Ma se l'aif,f·ezione in entrambi i casi aJppare cliniic amente primitiva, anatomo-.'Patologicament.e non 1p·o1ssti.amo ritenerl.a tale. Trattasi cioè - di tu1
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bercolosi muscolare ematogena. !Il dilfla ,p rimitiva è improprio, pe.rchè tO'oca l'apparenzia e non la sostanza ·d el processo, osseriva il Cruoonetto, il quale con la 1clesignazione di ernatog.ena f-a rri1ervare come d·ebbta intend,ers.i « id i quella :forma. n.ella qu·a le il vi1nus tJulbruicola.re rruggiunige i muscoli pel tramite dei vasi san.guigni, determtnando nel tessuto mt1.scolrure localizzazioni '\'arie, disseminate ed in ogni cruso indi{penid enti ·da focolai co·m un1que inisediati in or.g ani aventi con i muscoli rapiporti di conti.guità o di contin11ità ».
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SEZIONE PRATICA.
la quale comip are nei iP-rimi giorni, sia alla form azion.e di cellu le .epitelioidi, che compaiono in segui to (Kaufman n ). • Dall e varie ossemrazioni e «iai casi d e·sic ritti 1Più soJ;>ra em erge cl1e là mio1site t ul}&colare è prin -· cipa1rnente una tbc. del connetti.v e interstiziale, oh.e in s·econ1do tem.p o in•duce alterazioni d egen·er ative nella fi.bra mus·c-0lar e. Macroscopicamente può presentarsi sotto la forma d i u n tumore solido, gr:iigio-lfoseo, abbastan za cilI'coscritto nel corpo carn-0so d el mu•s·colo o di ascesso fr eddo intramuscolare o di miosite tb·c. (form a di:f.fusa) a nodi multiplli e confluenti. Vi ha inoltre una rara f oirm1a irufiltrati:va, in cui il • mu·~colo totalmente o quasi è trasfomato in una màs•s·a larda-ce·a ·di•sseminata di tu.belfcoli immat'Uri (1C~1ponago) .
La ou.ra chiruTig.i.cia i.sarà ;v·alidam1en1te coraidi·u vata dallo stesso trattamento tgieniico-dietetiico della tubercolosi in ·g enere. BI1BIJIOGRAFIA.
ALFS. Contribution à l'étude de la tubercul ose primitive des muscles striés. Tihièse de Montpellier, 1907. _ M i osite tubercolare del piccolo obli · quo e d el trasverso. Accad. di Medicina, Roma, .22 maigigio 1904. · ANZOLLE. Tub erculose musc.u l aire primitive et ses formes cliniques. Thiès.e ·d e Lyon, 1910. ARZELA. Sulla tubercolo si pr'i:mitiv·a dei muscoli striati. Med. Nuorva, 1923. AScHOFF. Anatomi a pato'logic a speci ale. V91. l l, p·ag. 263. , B IANCH ErTI . Tub erco lo si dei ?1].U SC0 li striati. P oli· •clinico, Sez. chirurgi1ca, fase . V, 15 ma·gigio 1926. B OBBIO. Contributo allo studio d ella tu be1,colosi pri mitiva dei muscoli striati. Policlin:Lco, Sez . chirurgica, 1911. CAGNETTO. Tu berco lo si m u scolare ematogena e tri c.ninosi. Atti della Società Medico-chirurgica di
J\LIBSANDRI .
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.Più rara ancora è la cirrosi muscolaire tuberco. lare, che è .p revalen te;mente una forma irufiltra ti va. ·La ID?lattia decorlfe lentamente; spesso i fenoiPaidova, gennaio-febb rai o 1925. meni subiettiVi e i ·disoiidini funzionali sono mi, CAMPATELI r. Un caso di tu bercolosi primitiva dei nimi. ·L a diaignosi, anche quan·do la tumefazion e muscoli. P·en siero Med., 1924, pag. 436. CAPPONAGO. Due casi di tub ercolosi muscolare priè bene eviden te, riesce assai 1di~ifi1cile, poten do mitiva. L'Osp edale Magigior e, n. 6, 1923. ' in·sor1g ere corufusione con aflfezioni di varia n aFORGUE. Précis de· Patho logie externe . Doin, Patur·a. ris, 1922. Ed inrfatti se il .secondo ca:so dimostra ,u n icer to · FORMIGGI NI . La tuberco lo si pri1nitiva d ei mus·coli striati. La Clinica Chi·r urgica, 1911. in ter.esse iper la localizzazione del processo tuberM us kcitubercolar e, non è meno im:portante pel rilievo ·d ella K AI SER. Zur J(enntni ss der prirmiir.en kulose. Arrrcil. ifllr kli,n. C!h~iI'IU1ngi1 e, Bd. 77-905. coinciden za dei sinto~i t isÌlci con quelli di un'erKAUFMANN. Anatomia patologica. Vallal'ldi, Milan.o.. nia inguinale obl~qua esterna, coin·ci1d.enza ch e L EJARS. Tub er culo se musculaire à foye rs multiples. rS·émraine m édicale, n. 22, 1904. mi h a in·dotto a proip·en d eire 1per qu·esta diagnosi PrLLIE1'. T u berculose des muscle s striés chez le ed a intervenire ·in conseig uenza per la c ura rasinge. soc. Anat., j·u illet, 1891, pag. 522. djoale. R OSSI e FIASCHI. Tu·berco losi priniitiva d el muscolo In altri due casi o·ccorsi alla nostra osservaziopettorale . Soc. Medi-co-chirurgica 1della Ro·m agna, 26 f 8ìb:braio 1928. ne n·ell'Osp edale Militare del Celio e trattati chiSALTYKOW. Virchow's Aricl1., B·d. 171, 902. r1.llfg1camente la diaignosi è stata facilitata dalla TRIA. Tub ercolo si primitiva d ei muscoli. CentraM:>l. 1 pun tura e ~lorati1Va, che ha dato esito a liqutdo f . allg. Patih., 1892, Bd. l II , pa;g. lf57. ZELLER. Ueber primar e tuberkulose der quergepurisimile (asce-s•so freddo ). .Entrambi erano a str eiften Muskeln. _Beitrage zur klin . Ch irurgie, cairico d·ei muscoli d ella paret e addo minale. .. Bd. 39, H. 3. Non mi ·dilun gherò a trattare le varie diéljgno1s i .ZONDEK. Zur primaren M ·u skelntuberkulo se . Miinch. differenziali. La gòmma siifilitica e il sarcoma med. w och., 9:.1.7. n. 27. tPossono essere meS'si innanzi -come af.fezioni ché • • Interessante pubblicazione: oflfron o più fr equentemente s intomi comuni con la tubericolosi mus·colare localizzata. Prof. ARISTIDE BUSI Direttore dell 'Iet. d i Radiol. d ella R. Univ. di Roma.. La prima i-potesi potrà esiseire sc·a rtata m€ricè l'esame generale, la .p rova biolo1gica (R. W a•sser- · Sulla esplorazione radiologica del mann) e il criterio ex juvantibus (c·u ra a n til-uetorace nella tubercolosi polmonare tica). P.er la s~conda ha \"al ore l' a:cicrescimen to (Lezioni tenute al Corso di perfezionamento iPiù rapi·do ed tnifine la biopsia operatoTia. delle 1nalattie dell 'apparato .r esp iratorio). !La cura della tuber colosi muscolare è ,·p revalenA nno 1928-'.29 - V II temente chirurgic1a. N·elle forme asces~uali può Volume in-8, di pag. 111, nel formato delle Monografie della Collezione " P o licl inico>>. Prezzo L. 1 6 e9sel'e su1:tìfitcdiente l 'eviaouazione, seguìta ·da inti.epiù le spese poetali di s pe dizione. P er i nostri abbozioni dl liq uido modilfi1catore. Gen eralmente però nati sol e L. 1 4, 6 O in porto fr".neo. occorre l' aspoi~tazi one clel focolaio tulbe.rcolare, la Invi,a,re V:Jg1ia P estale all'edito1'e LUIGI POZZI, via cui escissione ,,errà 1prati cata fi no a tessuto sano.· Sjstina, n . 14 - ROMA . 1
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IL POLICLINICO
NOTE E CONTRIBUTI BOSELLINI.
Ancora dell'irriducibilità della Wassermann nella sifilide.
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NOTA Il '
, per il dott.
aissistente.
ANTONIO MUCCI,
Lontano col pensiero di ritornare su questo interessantissimo argomento, che avevo già tratt·a to in una mia precedente nota apparsa sulla Gazzetta degli ospedali e delle Clint che n el febbraio sc0rso, mi induce a ripreniderlo il comportamento strano della cuTva sierologioa osservato in due luetici di anti·ca •data, che io curavo con
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R. G. ·a 45, luetico a 25 ·a nni, curato saltuaria. mente nei primi anni con poche iniezioni di calomelano, ammogliato da 8 anni con donna sana. La moglie ebbe due gravidanze: la 1a. aborto di tre mesi, la za. gravi·danz·a a termine di una bambina ohe ora ha 7 anni. Sia la moglie c·h e l1a bambina go1dono buona salute ed hanno Wassermann n.egativa. Il nostro paziente è app•a rentemente ben portante, ma si lagna id i dolori artiicolari e di cefalee piuttois to intense. 11\ll'esame clinico non si osserva nulla di notevole, tranne una certa rigi1dità 1pupillare e una diminuzione del riflesso rotuleo. Per ·quanto abbiamo insistito non è' stato possllbile esaminar.e il l~qui1d9 oefalo rachidiano. La Wassermann è positiva forte ( + + + +). 1Si inizia tma cura bismutica (salbiolo) e settimanalmente jprim.a dell'iniezione si preleva il sangue per 1a Wa.5sermann. Fino alla 15a. iniezione la reazion·e si è m·a nter1uta forteim·ente positiva (+ + + +) alla 16a. e 17a
Clinica Dermosifilopatica della R. Università di Roma. diretta dal Prof. p. L.
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inieziQPe si è avuto uno sbalzo imiproviViso e la Wassermann è diventata quasi n€gativa ( +) alla 18a. e 19a. è risalita ( + +) alla XX è discesa ( + }. Sospese le cure per 15 giorni, alla 7a. giornata è nitornata fortemente ,p ositiva (+ + + + ) ed è tuttora po1sit. forte ~d·ojpo 4 iniezioni di Neosalvarsan (tavola n. 1). R. F. a. 40, luetico da 20 anni;- celibe, ·di·ce di aver fatte sole cure iO•d~che in primavera e in autunno durante i primi sei anni della malaittia e di aver goduto sempre buona salute. Invero clinicamente non gli si ri'scontr·a nulla che possa far pensare a un'infezione luetic·a. A questo pure non è stato jpQISsjbile faT I 'esame del ltquor. La Wasserm.ann è fortem·ent·e po sitivia ( + + + + ) . Si inizia una cura bismutica (salbiolo). Dapo la 3a iniezione i.a wass. comincia a discendere . (+ + + ) alla 5a riSale ( -:- f. + + ) alla 6a. e 7a. discenide ancora ( + +) all 'Sa. e 9a. raggiunge quasf la negatività ( +) alla l()a ritorna nuovamente posit. •f orte (+ + + +) e permane tale fino alla 15a., al1a 16a. si ha un nuovo abbassamento d ella curva ( + ) che resta a1la 17a. 1sa 19a e zoa ·iniezione e p er altri 15 giorni ancora dopo la cura; a distanza di 5 giorni e cioè in ventesima 1
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giornata si ha nuovamente la re·a zione positiva forte (+ +. + +). Durante qu·este ricwdute nu11a . e avvenuto cne abbia attirato l 'attenzione mia o ·del pazientA (T·avola ·n. 2).
Quan.do esistono molte ricadute l'intervallo che le divide può .variare da qualche mese a più anni (rT haysen). In genere la reazione è in to, laJe più lungo tempo negiativa cl1e posiUva, però in qualche ca.so· (paralisi 1progressiva) ·è stata abitualmene 1p o·s itiv·a, interrotta solo raramente ·da qualche perio1do ·d i negatività (Sezary). L' epoca della si•filide in cui è stata osservata la w .a.sserm·ann oscillante varia •cla 1 a 50 anni 1dall'inizio id.ella malatti·a • tll ritorno della positività della W. può aversi
La curva sierologca cl1e fu già segnàlata da Ni~olas e Charvet nel 1914. 1 da l\ilarch e da Tnayisen nel 1923, da Gougerot e rece.n tem·ente 1dia Oltremare, Sézary e Pernet è un'.eccell·ente gui·da ter.ap-eutica e pronostica ;per il .clini-co ohe la sa interpretare, quantunque certe sue p•articolarità . i3iano · ap~ena segnalate e i111al spiegate. f ,
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Regolare all'inizio della malattia, 1diventa in seguito carr>ricciosa sopratutto dopo le cure, ma tuttavia se si segue passo passo pe·r un tempo su.fficiente, sj può constatare cl1e an·c'11e n·el pea certe leggi che è bene riodo tafldivo .obbedisce . s iano conos·ci·ute. · N·e·g ativa durante i l'.)rimi 20-30 giorni dal contagio (perio1do preumorale) rimane tale qualora le . cure si·a no condotte energi1c amente e per un tempo suffic~ente ; positi·v a nei sifilitici eh.e 11anno sorpassato il · p erio1do pr-eui:riorale, essa ha un an·damento ·diveI\"O a second·a che il trattamento impedisce o meno l'evoluzio11e della malattia: se il trattamento' che si intrapren•de è energico, prolungato e ben condotto, la \Va·sserm·ann in breve, quasi sempre, raggiunge la negatività d e· 'finitiva, ed ancl1e in questo caso il pron o.stico è ·'favorevole, qu·a lora i11vece le cur e ,p ure essen1do appropriate siano fatte irregolarmente, o 1Peggio . Clllcora. la malattia sia . . stata abban·donata a sè 'Si va incontro a J una terza curva detta Wa~serm ann oscillante. è caratterizzata da La \Vasserma1111 . oscillante . . .. . una· série· ·di · ticadt1te sier ologich e, ·co)nci1denti frequentemente co11 ricadute cliniche. pre·sentano sotto aspetti diifeLe rica1dute si , renti e la du·r ata è estremamente In . .variabile. . un caso osservato dal · Pernet, -una prima rica. . 1duta è durata t1n me·se, altre due · -tre mesi, un'altra sei mesi. 1
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sia spontu.ne1a.mente cl1e in seguito a iniezioni idi .pirepa·rati antil•uetici. Gougierot lo ha riscontrato due · volte consecutive, dopo iniezioni di n eosalviarsan, in un. lu·etico con a ortite . Qesta curva os·cillante, cJ'le è stata sempre osservata in luetici con lesioni gravi certament-e sifilitiche (aortite, arterite otbliterant·e d1egli arti inferiori, tabe,.. paralisi leucoplasia, . . .progressiva, . glossite, cefalee ribèlli ·eoc.) ancora una volta ci ·dice come alla negatività sierologica di taluni luetici .debbasi d·are un valore molto relativo sia perch1è una Wass·ermann negativa per ipiù anni può div·entare improv·v isamente positiva, sja perchiè le pOllS:Sées positiYe possono essere dl breve durata e·d il ;prelevamento del sangue essere quin1di fatto in qu el lasso idi tempo in cui la Wass. è negativa. Un'·u ltima curva 1nfin e possiamo avere nei vecchi luetici ed è la ' V•asserimann irri ducibile, la quale è caratterizzata dal fatto ·Che la curva non raggiunge mai la n egatività, pur dimin uenrdo ed arrestan·dosi tempo,r aneam en te ard una positività ota più intensa ora più debole. In questo numeroso gTuppo di luetici a 'V. irri1dt1cibile debbonsi però tener b·en ·distinti quegli ammalati, mai curati, e nei quali non ruppare alcun sintomo d ella malattia n onostan te la positività costante d ella loro \'rassermann, da quelli tn c11i la w ... reazione r.esiste a tutti i trattamenti. Nei primi, cl1e Oltre:ma-r.e chiama luetici a \V. 1
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p.erni stente, raggiunta la negati·v ità in seguito a cure energiche, non si hanno più ricadute siero- . logiche, nei secon,di inv.ece la Wassermann •non raggiunge mai la negatività ed il pronostico è piuttosto grave tPerch!è eS$O denota una impr.egnazione ,p,r ofonid a ed avanzata dell'organismo; infatti in questi come in quelli a W. o·s·cillante qua.5i sempre trovansi alterazi-0ni del liqui·do oefalo-ra.ichidi.ano. Dopo ciò quale _pronostico · possiamo avanzare sui no:s tri pazienti? E questa una 1doman.d a alla quale non è possibile ri·s pon d·e re in modo esauriente, sia perch·è non ho potuto es,p letare nei m.1e1 ammalati quelle rrcerche che son o indispensabili pe·r tentare di risolv·ere un que.sito sì afiduo (esame del . li1quor, rélJdioscopie ecc. ), .sia perc0hiè 1e dirf·ese .p roprie di ciascun organismo son tali e · tante che possono Gconvolgere qualsiasi ipotesi an•che 1a più sicura. ·c omun•q ue, da quanto sì fugacemente ho a·o cennato posso concltllder.e che l o· studio prolungato e minuzioso della curva sierologi1c·a è ·di reale valore pronostico; prognosi. che sarà in genere favorevole nei due primi tiipi di curve (Wa·ss. a n egatività costante e W.a·ss. 1decr.esc·ente); iillfausta invece nei 1c·aisi ·di w .ass. osc illante e di Wass. irri1ducibile perchè in questi ultimi essa sta a.id in·dicarci un focolaio luetico attivo in qualch·e orgiano importante in cui lo spirocheta non vi·ene aggredito dalle nostre cure. 1
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Generalmente i p·r imi s-intorni rivelato~i ~ono quelli dovuti all'ipeTtensione endocranica: cefatea, vomito, papilla da stas-l . Quest.a è la tJriaide claissi1ca rivelat·r ice, t·uttavia
ria,ndando nella storia dell'infermo si tra.v a che q·uest i già da tempo ~of·friva algie della testa, delJ a f ac.cia, d·el collo, parestesie, sc·OSSe miocloni·c he, malessere vago. La c.efaiea iè il sin torma più ifrerqUJente (88 % dei casi) ed il più 1p recoce. Sembra le.g·ata alla fase d '·i nstallazione d·ell'ip·e:rtensione, tende a dinùnuire con il prro·g resso della m·alattia ed è m eno frequente nella fase terminale. E a:bitualmente paro'Bsistiiea, ad inizio e fine irnprovvisi, spe sso cOIIl.secutiva al vornito. L acc·esso dura da qiu·a lche minuto a parecchie ore, \I)er lo più un'o ra, e generalm·ente si ha in determinate ore p·er lo. più al inattino al momento del risveglio. Può essere provocata da certe po, sizjoni del corfPo, dal1a tos·F-e, dalla defecazione~ dalla mestruazdone, dal lavoro cerebrale intenso, dal soggi·orno in un clima eocitante marino o di alta montagna. Tutte i.e circostanze, apparentemente diverse, capa.ci di pro1durre la cefalea hanno ·un f·attore unico ·d 'azione: . la iripercussione srulla circo1azione cerebrale. Così la ceifalea al momento del ris·v·e,glio dipende da due fattori mec·canici: la pres·s·i one sistoli·c a cl1e cade al principio del sonno, risale nella seco:n·da parte della notte, al ris ve!glio; provo.cando un aiumento correlativo della telllSione -end·o~cranica; l'ostacolo relativo nella ciircolazione venosa di rito['no e l'aippiattimento meccanico dei seni prodotto dalla IPOsizione o.r izzontale. N:ei tumori d·ell 'ilP·Ofisi la cefalea è più c·o ntinua e tpti ù viole.n 1:Ja p eirchiè il nie.()jJ)llrusma ~accihj UJSO nella cavità inestensibile della sella turcica ese·r <Cita una co·n ti·ruua, 'fo.rte 1Ptr:eiss.ion·e sul d.'i·arfram1na m eningeo che la chirud·e 1n alto . La cefalea ·dei tumori cerebrali ha forma vairia ~p.u1~1ante , 1 g iravativa, 1esp1 osiva) e1d 1è sp1ess.o ucco.m paignata da ir!'adiaz.ioni a1g.i·Clhe e da 1dolore alla peroussione o all·a sola pxessione sulla sua S!=!de p·ri:ncip.ale. La cefalea con irradiazioni alla fa-ccia, alla nuca, alla maJStoide dovrà fair pens are ris1P ettivamente ad un tumore della fossa cerebrale media e posteriore o dell'angolo pontocerebellare. ·Lia cefalea può assumere il tiipo emicranico con sintomi vdsivi (scotomi scintillanti), sensitivi (paxe1st1esi·e, anestes.i.e) e m otori (1con'V'U1sìivi e 1paraliticti.). N·e i 1rullilorli. della tenda ·d el ceif!Vlelletto e p osti nella fossa cerebrale rposteriore la cefalea ha 1p!fecocità, violenza e costaniia part:iicolari. Le iniezioni sottocutanee o intraretta·l i di soluzione salina i,pertonilioa sogli-0no calmare la e e1
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I t u m o r i e e 1~ e b r a l i . (1LARUELLE. Le .5calp.el).
I tumori cerebrali sono men -ra.r i di quel che generralmente s.i ic:retd·e. La loro f-reqru1enza .apcJlaJre aumentata di gioirne -in giorno in raJgione 1d.ei _pro.giressi ·d:eJ.la di1aigno1Slti ca. Di ciò è pro'Va il fatto chie la .ca-siisitica di tali ai[ezi;oni aip1paxe ·p iù abbon1da11te n·ei oen.tiri CIUlltuTali 1dov.e la ciaip·acd.tà ed i m ezzi d1 ·di.agnosi son·o più affinati. E di!fficile fal'si un'-i1dea della frequenza assoluta dei t'llmori 1cere.brali per chè molti pazienti socco·m bono senza che mai durante ia v·ita si siano manifestati sinto.m i che lascino surp•pOIT·e tale affezion e. Nelle autopsie d ei gran.di ospedali si ris.contra 1.4-1.7 % di tumoxi ce·r ebrali che costituiiscono una sorpresa necro scopi·ca. Altri m~lati soocombono a distuI'lbi cerebrali diagnosticati: congestione, emorragia cerebrale, sin.copi. . ..i\ltri infine 1p.resentano sintomi viiScerali o sensOII'iali che sviano .completam·ente la diaignosi. La sintomatologia d ei tumori ··cerebrali è in rapporto .al volume, alla sede ed alla natura del n eoplasm·a. 1
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SEZ'IONE
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falea. Questo elfletto sedativo p·tlÒ essere ot:ienuto 2) 'lnodirfieazioni d·el1 'acutezza visiva; 3 ) riduzioni --anche, ma in mK>do m ·eno netto, .tpert©nizzaooo .la ~él cam'Po visivo (scotoma, emianopsia, d eficit a matSsa sanguigna con l 'ingestiQlle boccale di 10-15 · qua.:d.rante) ; 4) m·o ·dificazioni dell'ampiezza, della grammi di clo·r uro di sodio. f(;}rrr1a e d elle reazioni pupillari; 5) ·disordini della li vomito è meno frequ·ente della cefalea, ma miU&culatura esterna (insufficienza a coom ·o dati va, si ·ba p·e·r lo meno nel 60-65 % .d·ei ca6i . . E un ~di1pl0ipia, strabismo); 6) disturbi pairalitici ed irsintoma precoce ·e talvolta uni·CO, che diventa rita·tivi centrali (della corteccia, •dei c·en tri visivi sempre più frequente nel co'l'so àella · malattia. ··e dell e Yie d'associaz-ione : cecttà psichica, alluF. un vomito rfacile, senza nausea, senza sforzo, ci'nazj 001i visive, dislessia). a getto, ch·e si .h a per lo pi·ù alla fine della Spesso i distra'lbi vi1si vi anche quando sono notte, al risveglio. S·p ecie n ei tumori dell' ang-010 m.oJto pronunciati sono ignorati '<iiai paztenti, ponto-cerebell-are può diventare così freqim·ente ed perci ò bisog na rtcercarli aocuratamente ed in estenuante da pro·vocare l'inanizione e la cao·g:ni caso sosip etto. I sintomi n·ffilJf•oJo·g ici gen.erali ch·a55ia. In tesi gene.r al·e può af1erm.a rsi cb·e associati da·n no élld eissi il loro gi 1:11sto ·s tgnifi·cato, quanto ·p iù po·s teriore ·è la sede del tumore tanto e quelli n·erll•r ologici vicini conduicono alla diapiù tfa·c i:lmente s.i ha l'idrocefalo inteirno e qui11 di gnost topo.g ràfi1ca d·el neo·p lasm·a consentendo di il vo·m ito. N•ei t>u·morri frontali il vo111ito si ba nel -;pJ'le\C:iJSal'e il 1prunto l e.so dell'a;piprurato :rl•eTVo.so, d·al34 % dei caisi m e·n tr.e in qu·elli sottotentori:aJi si ·1Ja re tina fJno alla cortec-ci·a -O•octpitale. ha nel 75 %. ·L e vertigini possono verifi cal'si sotto fo·rme dilf-erenti, dal le·g.g·ero males·s e.r e, serruplice sensaLa papilla da stasi è il sinton1a 1più s-icuro e zione v ertiginosa senz.a ahoun fenom•en o ohbi·etpiù obbiettivo dei tumori cerebrali. L'esame del tivo, fin o alla cad uta e.d ·al diso·r ientam.ento .p sifon.do d·e·l l'occhio deve essete p ·r aticato in ogni • • ~hico eo1 m pleto. Numerose sono ~e forme interca~o di celfalea os.tinata, anche se n on esistono . disturbi visivi, perchiè è riSaputo che si può avere medie n el qual e l'el·em·ento o•b biettiv 0 (disquilibrio) e quello subietti'V o (.sensazione vertiginosa) pélJpdlla da staisi a~h1e in forma avanzata c on virsta qUta.si 1intatta. L' esi~t enza d·e lla p~illa dJa stasi ·J):f·endono una parte più o meno gran.de. Come dev·e far ritene1e molto probabile il tumor e en·rdipe:roussi·on e men.t ale di questi disturbi si poss-0no aver·e fo1b ie dello spazio e d el cam·mino , docranico-;- ma la $Ua assenza non esclude la ·di·a gno·si di tumore cer ebrale. per oui gJi i·nfemni si .coflllP<>·r tano come agorafoI distur bi psichici .sono .f reqiu en ttssiani. Jeliif.f e li bici o aista•sici-abasici. ha riscontrati n el 60-85 %· dei casi.· Non sono Nei tumori del cervelletto si han-:.10 diso'fdini seffijpire evidenti e d evon·o p er ciò es·&ere ri-oercati 01bbietttivi importanti (dis quilibrio, incoo rdinaziocon metodi di e·s plotaz.ione capaci di svelarli. n e) e S·en~azion i verti.g inose P ·OCO m ·arcate; n ei Possono avers i l e.g g.e·r ·e n1odifi-cazioni dell'um·o:e, tumori d ella fossa ceirebrale posteriore .e s opradei .carattere ·e d·eJl 'intelli.genza, le quali so.g lio.n o tutto n ·ei tumori dell'a.ousti•co o quan do sia afrisentir.e l e variazioni d·ella pressione en:do·crafetto i'l looirinto si h anno sensazi oni v er tiginose . nica. ·Qµest.e modirficazioni pois sono raggti.ungere 1'naircalissime. gradi tali da i11ùurre una profonda alterazione I sinto·m i d '.eccitazione o di p aral isi dei nervt c·, a·n ici sono p1rodotti o direttamente dalla comdella personalità intellettiva ed affettiva. PoGsono IPTes~ione n eoplastic a, o i·ndirettamernte dalla infine JJtI'O'd'lJrsi sta ti m en tal i morb osi a titpo n8'Uipertensi·one, o infine come con seguenza d 'una ra;stenico, ils.t·eritco o v·er e 1P1Sico1Si ip-it1 o m eno c-aratteristiche. In .certi casi, come è q·u elJo dei r eaz'ione rnenin·g ea. Al 1rigiuaI'do a notare che anche inizialmente tumo·ri dei lobi fro.n tali, l'esame ipsi-chico -connon s ono rari i distJu1rbi ·del la deglu tizion e, ed in sente la diagnosi di localizzazione. ispecie il rigul'gito nasale e la difficoltà d ' i n I disturbi epilettoidi lfi·gu-rano nella ca.sistica dei tu·m ori cerebrali r1el 30-50 %. .Ma q·u ·e sta p er,goiiare i so'1i di ·Nlell"attò ,diclla deglutizion e partecipano l.e ul, cen1male deve essere certamente magigiore s e si tirrne iqiuatitr.o 1paia di n ervi cran ici, sia. per proti·en conto d elle forme epilettiche non conivulsif\Tle 1 vocare i lfirf lessi che• r egolano la s u ocessione dei quali l 'e1piilessia sensitiva, gli accef.Si parestesici, movim.enti (fibre sensitive del IX e X), sia p er gli equi val en ti 1psi'C hici e viscerali, come le l 'e!f!f·ett'uazion e dei m ovim en ti stessi (fiib:r e mo&steni·e fugaci , le ·crisi d·i vertigini, di miocloni e, t oifie d el IX , XI e XII). Ora basta la lesione di di tremo·r i, di brividi, d'·oppressione, di tachipnea, uno .a.i q:uesti n er vi per distur bare t u tto il mecdi tachicardia paros sisti<;a. e anismo d ella de·glut izione. I disturbi oculari ed i sintomi visivi dei tumori La puntura l ombare d à u tili elementi p er la cerebrali sono dà solito tprecoci e possooo rag·d iagnosi dei tumori ceirebrali. grupparsi così: 1) modi!fic azioni d·eJ. volume del La pressione del l iqttido cefa lo-rachidiano p r esa globo ooulare e del-la s ua situazione nell' o·r bita; 1
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__10on.. ~l :rnano!m1etJro di Clan11de è noomallme~te . µgi~a . le a 20-25 in .~ecub~to ortzzontale, 35 in .p _osizio:n-e " sedruba, ma bi•s-0.g na consi·derare anormali solo le a;>ressiond rtsa>ettivam.e nte superiori a 30 e 4.5.. Oltl"e la sean1Pl tce ~peirter1sione lPOssono ralevansi . a}!tre . .. . an·Orll:aJi-e dirpen\denti dall'ostacolo alla . _ç.it·C·~laz.ione -del liquor: 1) la pressione norrn~l~ ·. al pr1Ilc1pio della puntura p·uò cadere notev:o·lm~nte · dòpo l' evaouazio.ne di ~ualche c-entirnetr~ ~~bÌco di ltqui·do (segno di Ayala); 2) può ess~r~_i·.Ì ~~ (di$cordanza notevole tra la pression e ·· cr.antca ~levata "e quella · rac1hidea bassa (dislo cazion!e ~ariomet1:ica cefalo-rachidea); 3). l'inerzia ~a~~.,hetrica che si manifesta con l'imm obilità:_:~~u?~go 1ariç>metrti.co d·u rante i movimenti respirat o·rt· -e gli &forzi della. tosse e d·ella .p arola; 4) · i~.'. \~~:g~o delle giugulari: la .coIDtPressione d elle ~}\L_~lpi pro,rooa un arumento 1c1ella pression.e intr.oo.ranica che ha la s.u a· rip eflcussio n·e in un aume~'to. d~lla pressi·o n.e rachidea, ·don1de uno scarto d·ei -~·~µ-0metro di 5-15, elevazione che cessa rapidam~nte deicomrp·r imendo le gi1ugulari ; in caso di t~~ore .co·m prime:nta lè v-ie di passaggio del ..liq1µp~: . il ~oll evamento e l'abbassam-ento •del manqm~~ro sono }enttSiSimi •e .scansi (segno di Queck.enstedt). L 'esanie cito-diagnosticp è geneiraltm:oote neiga- . . ti vo; s<:>lo nei tumori del corpo calloso s~ . può av•oce u11a reazione leucocitaria abbondante _per_le l oro ri{pe.rciussi:o·!fi sul p1esso .cioroidieo. ·. 11 tasso d'albumina è · generalmente elev8;to. L ' a...~enza d:i rieaZ!i.on·e 1'eJUicocitaria € 1'1.tpe:ral;Qumi~qs~ c~istituisc~no la I dissoci~zione all>u.~i~9:~?ucoc1tar1a che e un segno d1 tumore cereb~<:µe. ~elle localizzazi.oni ne·l la fossa cerebrale 1 P,osteriorre Sti IP'UÒ ave'I"e la sindrome di Froilp: · xanto. -cromia, coagulazione in massa .del liquqr_. . Le reazioni biologiche sono negative. · L'.esame raidiologico può mettere in evidenza deformazioni della sella turcic(l., alterazi9ni dei ' se1lli, 1d ell·e sutJwr·e, ·d1egli 01ri'fi1al. !CfaJ1ici, 1d·ell3=- ro~iea, . .' .. e proliferazioni ossee, oltre ad eventuali dep<?siti calcarei nella massa Btesoo ·del tumore e calcifi•Caztoni d·elle ,ffi•eninigi, ,diellia falce, d elila glandolia pineale.· L'esame n.egatiJVo non è pro.b ativo . 1)"e· . r escl1Udere l' esistenza del tumore. T11tti i sintomi sopra ac·c ennati so·n o la conseguenza d ella reazione meocanica, circol4toria: o to~imnica del neo,plasma. Ma i tum ori ..cereibr.ali • ' • 1 oltre que~ti si!Iltomi ne possono p·rovocare . . altri che sono ·l egati alla loro sede. Questi sintomi a focolaio nei tumori. . intracerebrali so1g lio.Q.o. ·9~1mparire tardivarri•ente, ma in molti oasi e sopra tt1tto n elle forme extrac·e rebrali costituiscono . i primi d'.ist'UTb'i, me-nt:Ire i sintomd. geneT1aili, qu ando . ' ' ' si pro ducono, si manilfestano verso la fine. In ' • I queste !orme, ·Che come delle altre hanno carat1 tere mali-gno, 1 a diagno~i 1precoce è tanto.: ~iù I
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,;. ,lilµle: ,1.i:q. , quanto ,son·0 .qiuelle che .rr1eglio Si' pre" 1 s~o... al,! t~ç11ttame;nto chirurgico. e· ra.diioterc.apico. .. · :;Leti sm~om·i ·. ~·o.stitJUite. dall'insieme di ·quèsti sintomi lo·cali posgono essere così classiiicàte: ,\,;, ~ind:F.omi . ch.iia.smaticl1'e; ·sindro·m·e -ip·ofi$3.ria, •in" :•dro.rr1e·· -<lell'ar1golo 1ponto ,.cerebellare, sin·droo:ne , . d~· foro· ooc,ipi tale. !
.. :· · L~ ·sindromi chiasmat'icne, · generalrnente ·dÒ·vute · ·a:· itum<:rre ' d·eJ: chiasma· ·otti·e>o, \si · annunzianò co·n .:iinl!leibolimento ·<ilell'acutezza visiva, che non dii:~ellld•è ·cta ·àtrolftia ideJ. nervo otttc.o ·.o da,. s{;asi r~. i~apillate, ' 1na da' ·rid!Uzao.r1e · · de~ campo · vlsivo. ·, L"e·s ame itadìol-ogi·eo mette in evi·denm prbfor1de "· :a:ltér'aziòht de.Ila ipairte S:cheletri.ca corrisa>a·n dente. ~· · ·· te : sindromi ipofisarie, dovute a tumoce · del; ''.I?li!Po!fiiM - ~.o~-0. !caTatteit:i~zate_ ·,ci.a d'llsw1rbi d,eJ.J'equi· =·1i~rìo' rtutr1tivo, de1'lo sv1l1Uprpo e del metabo· . lisinò · gelnérale (a~romegalia, obesità a tipo adi~~~o-geni~ale, ~,oli:uria, g·lic-osuria, alter·a zioni del . ,met~olismo . b~a.le). A quest>i sintomi si aggi•un· goho · graNi . 'disturbi vi€ivi. L'esame riadiològico . :..[i~·~e~~ ~~1 di.fic·azioni caratteri-stich·e della ·~ella . ~rc1~, d elle aip•of':ii&i ·Clino:Ldi, o .:iTnJiru:lJgini parti: ~ .èt>.lari · -dooute a calic:iili1Ca:ziione del tumore. La .. si~drome dell'angolo ponto-cerebellare st . . , µia~if_esta con sintomi di ·lesione o irritazione . 4e1 nervo ·apmsm.co (rumOO"'li. su~bi·ettivi, llidfllZi.mie de'll'udito da un lato ed infine con vertigini e dist~nbi dell'equilibrio), c1el faociale (lievie paresi, . .SP,asm~ . .o solo ipereccitabilità meccani•c a i·n nervali .. c._ol. -~?~ila.le) e idea .triigiem!n·o (d:irrninuzione della s~nrs1pillt,à de11çi. cornea). Questi sintomi, ~i·e s.e si g~abiliscono lentaJmente, devono far s-0r.giere il sqsp~tto . . ·di tumore dé.ll'an·g olo 1ponto-cer.ebe!l;lar~ . .la . c'tli diagnosi sarà conf.ermata da altri • si.ntoµii: siµtomi bulbari, pa;pilla da strusi, modificazion:e' rélldiogratica caratteri.stica della rocca e . . del _foro q·d itivo interno. 14 sindrome ·. de i foro occipitale·; d•ovut·a a tu.. more . con &ede nella parte ba$Sa de.Ila fossa ce!'ebr~le _ p osterioce in v~cinanza d el foro occ~pitale, ~ cç>stituita dai sintomi rsegiuenti: cefalea OCC1· p:hto-n;uca,le con. :Lrradialliorui verso-- U col1o, aocess io·n ale, ·ed in.f>luenzata dalla posizione della testa i:U iflel?sione o ipere·stensione; contrattura o ' spasrrio dei muscoli del collo che danno alla • testa ruill çtttegigiamento speciale; disturbi respira' . . t~.~~' _cqrdiaci e ~ircoiatori (taJcll1ijpnea, tachi- e bra., dica:rdiia alternate; dis turbi viscerali (spa:smo de1'la C:Ieglutizione, dispeps.ia, i·n to·l leranza alimenta.re, ,m.ale~er~ .. ipertdrosi, distJurbi vasomotori cefali-ci • p.r o1vocati dall'ringesti<:>n·e di alimenti); disturbi nutritivi (glicosuria, ipergltcemj a, modificazioni d el mètabolismo basale); sintomi manometrici del li• • cjuido cefqlq-rachidiano (le diffe renti ;pr()(Ve della 1 " 'too~e",: 1(ièlla 1'él51Pàirazione, 'd ella testa .e il segn-0 0
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delle ·gi'llgulari attestano 1'01stacol·-o ·al •nass·a oo o-uio.. del lliq·u or attraverso il f oco ocicipitale). : : .. ·i La sind·r ome del foTo ooc.ipita1e è importantè· perehiè oosa può es·sere s·cam;b iata con ròrme ilewotie•b e. . · URa volta .f atta la diagnosi o-cicorre iproce·dere S'llbito all~ trapanazio·n e della tossa . p.'O!Ste-rt~:ée. '. e. ltberare i'l foiro oocipit.aJ.e: rSoJo .co sì si può .scongiflll1'.are la morte. ~: ·
dell 'appendicite si fa quindi diminuendo la ali~~l'i:~azione c~~ea ed aumentando quella -reg~tar1a na ed ins~eme prevenendo la stipsi. E ·~~rebbe conveniente an che· diminuire la q:ir~n~!.tà. , totale d ell 'alil!lentazi?ne. L'appendic~t~ ~~ p1u ~requente n ei popoli che mangiano di· .p1u· e s1 diffonde con l 'aumento della razione. ~li~en~~re. In effetti n elle prig ioni l 'append1c1te e p1u rara e Horsley Gautt ha dimostra to ch e dopo la rivoluzione russa essa è DR . diventata molto rara n elle masse bolsceviche. ; ! . \ ·La colecistite e la colelitiasi hanno strette ..'· rela·zioni con l 'appendicite : possono essere còeslstenti o verificarsi n ello stesso individuo a distanza di tempo. :È verisimile ch e le stesse cau·se producano le dette affezioni, il che è AFFEZIONI ADDOMINALI ACUTE. . . . .. . c?nfermato dalla notevole e parallela . diminuPreTenzione e diagnosi precoce : delle .ar; z1.one - ~ella loro freque nza in Russia dopo la 1·1vol uz1one. È s tato provato che l 'infezione fezioni addominali acute. de~la · cistifellea può esser e primaria nella pa• rete d el viscere, il ch e dimos.tra la sua origine (CoPE . B1itish l\1edical Journal , 5 genn. 1929) . em atica. Pe r ciò n ella prevenzione d ella coleci .. La lotta contro le affezioni addominali acu- stite e dell 'ap pendicite si deve tener conto d ei te s 'in;tpernia su due clem enti : studi-O · d elle focolai ch e possono esser e il punto di parcause. de lle affezioni e dei mezzi atti ad eli- tenza d ell ' infezion,e , localizzati eventualmente minarle, e dall 'alrtra parte accertamento quan- alle fau ci, alla bocca, ai seni .frontali. D'altra t© più precoce possibile per eyitare ch e si pro- parte lo svuotamento regolare d ella c istifellea ducano v~ste e i~rel?arabili lesioni o . si produ- è una condizione favorevol e per prevenire la cano fatti capaci d1 condurre all ' esito letale. infezione, e perciò per i predisposti alle affe. 'F ino a ch e non si conosoerà l 'esatta· patolo- zioni d ella vescica biliare è raccoma ndabile g ia delle varie co11dizioni addomina li non si l 'u so periodico di purghe di solfato di magnepotiranno adottare norme precise per la loro sia , ch e rilasciando il dotto biliare favorisce preve.nzione, ma non è d·u bbio ch e l 'acourato il ·flusso della bile. La prevenzione della colerilieVo d ei sintomi può evitare f.atti catastr o- litiasi dovrebbe essere imperniata sulla prefic i . venzione non so·l o delle infezioni ma a n che della ipe-r rolesterinemia e d elr'eccessivo inspessiAl riguardo la prima condizion e àa pren:. dere in esame è l 'ulcera gastrica e duodenale. mento d ella bile, ma purtroppo non si conoscono mezzi di sicura efficacia al rfg uardo. :È· possibile evi tare la perforazione P ~ua.ndo · si La prevenzione delle salpingiti gonococciche consideri ch e attualmente noi po sediamo eccell enti m ezzi diagnostici pe-r }'accertamento è praticam ente difficile, perchè .il più delle volte le donne sono infettate malg rado l 'asdell 'ulcera gastrica e duodenale, e ch e con · l~ senza di ogni segno di uretrite acuta nel-· radioscopia si può fare la diçlgnosi di nat~ra e di sed e d ella lesione fin quasi dal loro ini- 1'uomo. Il contag io avviene per germi provezio, si d eve concluder e ch e le emorrag ie letali nie nti da un processo cronico latente localizdovrebbero essere a ssolutamente eccèzionali·. · zato nella prostata, n elle vescich ette seminali Cori la cura medica o chirurgica si è· oggì in o . in :qua lch e plica dell 'uretra . P er ciò gli indig ràdo ·di aver ragione della lesione, di elimi.:. vidui che hanno sofferto blen orragia dovrebnare i dis turbi attuali e di evitare la .possibi.., . bero prima del matrimonio essere accuratamente esaminati , attivando .evèntualmente ·i lità.. di fatti gravi più o meno irrepa-rabiJi. D 'al.tra parte è raro ch e un 'ulcera ·gastriça . o. focolai latenti con il passaggio rli candelette o du<?denale decorra per ]ungo . tempo $i,lei;i,zio-.. con .I 'iniezione endouretrale di l~ i !.ra to di argento, di alcool, o di vaccino. sa:mente e giunga al punto da prov:ocare nna . La . prevenzione dell 'occlusione intestinale è emorragia letal e o la p erforazione sen za dare l 'avviso d ella s ua esis.t enza . E di solito pochi '· impossibile iri qual ch e caso , problematica in g iorni prin1a d ella perforazione si ha un 'e·sa- alt::r:i ,. ma facil e n ella maggioranza d ei casi. Al cerbazione d.ei sintomi, ch e dovrebbe ·c on·sii:- rigu ardo è a ten er presente ch e per lo più g liare quell e cure, sopratutto il riposo asso·- · tale accidente è la con segu enza di un ·ernia la luto , atte a prevenire la fatal e e' rentualità.· : .. cui~·. 1 cuia radicale a mezzo d ell ' operazione r iStudi fatti recentem ente tender ebbe;ro a disulta . qua si sempre effi cace .' In a ltri casi la mostr:are ch e l 'appendicite si sa~ebb:e fatt~ pi'ii prèvenzione è m en fa cile· o addirittura imposfrequente a cau sa di certe abitudini ali:qie_n~ sibile per ch è i sin tom i premLmitori sono molto tari , sopratutto dell ' aumento d el c9nsu!llo : ~~I vaghi · e le alterazioni fi sich A così leggere da la carne e d ella din1inuzione d e·] c onsumo · di ~ fuggire al ] 'esa m e. Le stenosi ca n cerign e d elsostanze conten entì cellulosa. Là' preven·irone 1'intestino , ]e bozze peritoneali causanti ernie f
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SUNTI E RASSEGNE.
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[ANNO XXXVI, NuM. 14]
IL P011IOLINICO
intraperitoneali, lo strangolamento del diverticolo di ~feckel, il raggrinzamento del mesentere e dell'intestino da calcificazione delle glandule linfati che possono difficilmente essere prevenute, mentre le aderenze intraddominali consecutive ad operazioni possono essere limitate 'manipolando delicatamente gli intestini, riducendo al minimo i drenaggi, peri ton·eizzando O·g ni scarnificazion·e intestinale e curando i dettagli n ella sutura della parete addominale. Ogni caso di dolore addomina·l e forte che duri oltre sei mesi è grave abbastanza per meritare la seria attenzione del cl1irurgo, non per ricorrere senz'altro all'intervento, ma per escludere quelle forme addominali che possono richiedere t1n 'operazione sollecita . Si deve prender e in con siderazione il dolore ,. ma è raro ch e questo sia il solo disturbo . I sintomi più comuni nelle affezioni addominali acute sono: il dolore , la nausea o il vomito ; la sensibilità locale; la rigidità muscolare locale; il meteorismo; l'iperestesia ; 10 shocl<; l 'alterazione del polso, della respirazione e della temperatura; la lingua patinosa; la stipsi ; l 'alterazione della faci es. Ora mentre tutti questi sintomi sono molto variabili, il dolore è il più costante. L 'alterazione deJla fa cies è difficile a d1escriversi, ma è così caratteristica da potere essere faciln1e11te riconosciuta ancl1e da un infermiere sp erimentato. Il vomito è frequentemente assente nel) 'appendici te , occorre spesso immediatamente dopo la per forazione di un 'ulcera, manca per lo più nel] 'occlusione /del colon e talvolta anche in quello del ten'.ue quando la gang·rena segue rapidamente, non è un sintoma costap.te della gestazione ectopica. La nausea è più costante, ma non è un sintoma patognomonic o. Il meteorismo è presente neg·li stadii ini-. ziali solo nell'occlusione del g~o sso intestino . L'alterazione della frequenza del polso ha discreto valore clinico quando è presente, ma talvolta manca del tutto. Così n elle coliche acute può essere rallentato, nella perf~razi?ne dell'ulcera gastrica e duodenale può ritornare normale dopo due o tre ore, nell 'occlusione intestinale può essere normale o rallentato fino a che non comincia la tossien1 ia e quando non c 'è shock, nell'appendicite può esse-re normale a meno che non ci si.a peritonite o ] ',a ppendice sia distesa da materiale tossico, e, quantunque eccezionalmente? .a!l-'che D:e~la pancreatite può mancare quals1as1 mod1f1caz1011e del polso. Le variazioni della temperatura nelle a.ff~1.ioni addominali acute hanno ·n otevole iml)Ortanza prognostica. La caduta di . pa~ecc'hi gradi accompagnata da forte dolore i~d1ca la· imminenza della catastrofe anche se 1 aspetto del malato non si altera. La febbre manca n ell 'occlu ione è moderata nelle infiammazioni peritone~l.i , ed è alta in quelle cond·i-
zioni nelle quali l 'infezione è localizzata in piccole cavità, come la pelvi renale ed il dotto biliare. La stipsi è un sintoma troppo vago per essere utilizzato per la diagnosi precoce. Lo stesso può dirsi dell'aspetto della lingua. L'aumento della frequenza respiratoria deve indurre all 'esame dei pulmoni. La rigidità muscolare Jocale può mancare nell'appendici te quando I 'infezione non ha attraversato la parete dell'appendice ed anche qt1.ando si è stabilita la peritonite, quando la infezione colpisce una parte sil ente della cavità peritoneale ad esempio la pelvi o la parte centra le dell'addome. In conclusione la diagno i di un'affezione addominale acuta e grave è decisa principa}, m ente ~ai caratteri del dolore pontaneo o provocato. Il dolore perciò deve es ere ben indagato da ogni punto di vista, dal modo d'inizio , dal suo carattere, dalla sua durata, dalla sua intensità, dalla sua localizzazione, dalle sue variazioni in rapporto alla pO$izione del corpo, alla respirazione, alla i11inzione, alla defecazion·e, dall.a su.a ·diffusion e, dalle· sue sedi di riferimento.
Addome acuto da perforazione. (1BOBBIO. Minerva M ed., n. 27' 1928). P•er a;ddorrie ac11to s'intende quell'improvviso ed intenso dolore aiddominale, cl1e insorge in pieno benessere, e che si a ccompagna a difesa muscolare, 1i·n.cLice ·d'una perfora ziione. In qu•esti caisi l 'A. oo!IlJSi1glie, l'illnm10ctiato intervento laiparatomico, anche i gnoranido l'esatta 1se1de della perforazto·n e, isia essa ditpen,d·enrte da un'ru1c·eira gais1>ro1dJu01d1en•a le ' o dia perrrfolI'azd.one ~pp1 e1n1dlioolare, . o ·del1a ve1scj1C'h1etta bi1iare, o per panJcT1eatite e1mor1
.ra1gioo.
La 1sede d·ella ·p·enforazione .si può stabilire più f1aici1m10nte ·n el primo mom ento; ·do,p o le 24 ore per la roozio,n e peritoneale, o 1P•er il versamento del liquid·O· nel p.i coolo bacino , o nella fossa iliaoo, si ha una difeoa muscolare con dolori alla p-ression·e, che mentiscono la primìtiva -sede. .Può aocaidere .che un'ulcera gaistro-'d·u odenale ,p uò .av,er·e un·a sintomatolagia muta, fino al momento della emorragia. .p er perforazione; ma se si tr.atta ·dell' aJPpendice, in genere esistono sem. pr.e dei sintomi leggeri che fanno sospett~e la tnf;iamrnazt-0.ne ·dell'appen1dic·e, c-0n d·o lori, colioh·e arp,p enidicolari, e t!\1.tto il · corteo sintomatolo•g ico .ctell'appen·di.cite. Sipesso un pur.gante, preso .coll'intenzione di vuotare l'intestino, è la causa d·ella p·e~forazi·one, la quale si presenta con un dol?re vi'Vo alba fossa ilia-ca ·d estra, lieve febbr e, vomito; talora diarrea e disuria. ·•Non sempre 1a sintomatologia è così netta· e completa; in og.n i modo conviene senza indu1gio 1
[ ANNO XXXVI, Nu M. 14J
SEZIONE PRATICA
i n terveinire co.n una laparatomia esplor ativa m·edia na. ' Per la pe~orazione dellia vesctch·e tta bili are 1' A. r iporta il caso cl m i·co d' una donna, oon. p.r ecedenti di calcolosi 'biliare, la quale irowrovvisa· men te è colta d a un dolore vivo all'ipocon d r io 1 -destro, com irradiazioni posterio.ri e all '·epigastrto, e éon vomito, f·e·b bre, stato generale .p i·u ttosto c8:ttivo . .,A questi sinto.m i si aggiunse presto contr·a.ttura d ei mu.scoli dellia parete d el b·o rdo co. stale destro e peritonite generalizzata. La pancreatite acuta si presenta con vomito abbondante e freque1J1te, stato di collasso, sp·e-sso .singl1iozzo; soarsa rigidità del1a par ete addominale; nei giorni seig.u enti st nota evi.den te· la m età' sopraorrubelicale spor,g ente, e la metà inferi'o re tesa e avvallata. L'.A. tratta .p oi della diagnosi diflferenziale di alcune affezioni, che 1possono .simrulare una .p erforazion e; coliche biliar i, renali, intestinali, s a. turni.n e, occl usione i'ntestinale, tromib osi ed embolie mesenteriJch·e, ujl cerazi-0ni tifich·e, ipj.108alpin. gite -e gravidanza tu1barica. CARusr.
493
OSSA E ARTICOLAZIONI.
. •tomia d·el ten dine ·di A1c'hil1e, pToced en do a siutura imlmedri.ata rd el tendine stooso. 1Nel lii igrup.po, semplice tenotomia 1sotto.c.utane.a •del t en·di.ne idi tAch·i11e. Nel 11.1 gruiPfpo, r.eicisio.n e ed .a;f..portazione per breve tratto d·ello sci'atico. Nel IV @I'llllp·p-0, recis.ione aocu1riaita idi turf.ti i fasci nel'vosi e simipatic.i ohe ac~ompagnano il tendine di Aichille e recisi.onie dell',arteria n ut ritizia del 1calcé1Jgno. Qu·anto 1più .g.ranide è l'inattività, tan·t o 'Più .spiJccaiti .sono i sintomi •d.i aitro.fi a. La .resez.i one dello sciatico 'P·r ovoc·a l'atrofia più masroata, 1poi1ch·è deteir1nina l'inattività .p·er tparalisi idi pareoohi grupp i mu.scolari , di•stu1ìbi leg3Jti .all'ia.nestesi.a e lfatiti di alter.a.to trojf ismo. Sca,rsi invece sono 1Stati i risultati ottenuti ne1l' eisperienze dell'1u1timo gruppo, in c•ui contrari a1mente ai d.ati dd. altri autori - son.o comparsi solo tafldivamente lievi e 1'1U.gasci segni ·d i atro:fia . In con1clu1sione, fattoti vari possono ·determina:re l 'atirofia di Sudeck, poi·Oh·è lo sche1etro rhsente con magig·jore o mi1nore s.eri·s1bilità l'infl·u en za di tutte qit1.elle azioni , che operano su di esso e sulle parti m·o lli vicine e lontane. C. GIACOBBE.
Studi spe1·imentali sull'atrofia ossea di Siideck.
Gli innesti . ossei nel tI·attamento del tu1nore bianco del ginoechio e della co-
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( G.
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SEGHE.
La Chirilrgia d egli organi di movimen-
x algia.
to, vol. XJll'l, fase. I) .
(VIGNARD. Lyon Chirurgical ,
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n. 2, 1928) .
L'awofia 0 ooeia di Su·deck, che insorge in modo L'A. per lungo terntPo ha curato il tu·m ore acmto· n.elle infiamrrniazion,i aJcru.t e e croni~he delle bianco interven1en1do sulle epifisi, scucchi.aiando 0S1Sa e ·delle, artico1'azi.on i, n·e11e f1ratnu1r.e, n elle dii prodotti patologici ·e colman.do la p erdita di sostanzia 1con miscela inerte; in questi ultimi tempi •s torsioni, n elle lesion.i dei ne.rvi. e d el1e p·a rti molli, eac. ed evolve l entélJffiente rcioone una mala~ · però l'.A. si è dovuto a;cicongere ohe tale metodo tia crontca Vte-r.s o i 1suoi iestti rip.ar1ativi o diis trot- ren·derva l 'osso ais1~1ai fra.g iilè e C'he l a mi·sc,~la tivi, ha 1dato luo go a varie intenp,r·etazioni patogeestranea non tradruceva nessun fatto di rigeneranetic,h e (teoria i n fiammatoria; t. · riflessa; · t. delzione o di lcion·solidazione. Partendo dal con.cetto cl1e in una articolazione, l 'inattività; t. de l L' edern.a; t. vasomotoria; t. sensitivo-tro fica). col.p ita da lla tuib ercolosi, le epi.fisi 1presentano gravi disturbi •Circolatori dorvuti alla ·congestione L'i..c\. nell'intento di 1portare un contrtbuto allo vien·osa, pro·dottia. daihlo strozzamento d ei va•s i a sturfio s'Per.imentale di tale m·a 1attia h·a eseguit.u ·cau sa dell'e,dema e della tromboflebite, l'A. credu e serie di rr.i1c.e.rch e. dette orpiportuno ceroaTe di mi,g liorare la ci•rcola~'ella IPI'im·a hla ·Otten:uto atr,0°f.ia del cal!oagno zione, StYuotan1clo l'~ifisi dal sa·ngiue venoso e in i11 clu1e 12 oni1gli, di oui : runo nu sotto1Po1sto S{P etri1nental1mente a fiatti d'infiamrmaz.i one (·òisteoimi,e- segui to fornendo elementi di ri.generazione ossea con innesti impiantati nell' epi fisi con l'estremità li t<.:i d·el f.emore con inoaul-azion·e diretta n,el m ilibera n ei te~1s·uti paraarti•colairi. dollo ·di una cultu.ra puTa di mi1C!l'1oloo,cc-0 meliten1~e) ; l'altro ad i11atit1 i1v1tà aS&OlJuta mediante L'.A. pensa cJle grazie ai capillari che si svtrupT.eci1sio11•e del tendine .d'A•ch.ille e be,nidag:gi10 ge.s- ·ipano intoirno agli innesti, ed inoltr.e IP8T le vie sato. In altri d1ue coni1gli sono stati otteniuti r.1.- cihe si stabiliscono fra le estremità d egli innesti s nltaJti ;poco evidenti d i atrojf ia ·del caLc.agno piro. stessi, i tess·uti moIDi periiarticolarri, sangue bene ossig'enato ·e nuo,ri isu1coo'i n11Jtritizi deb1bano giiunYOlcando ·edema ·delJ:e parti mOllli con batti1lu1fle qruoti1diane oon sace1h.etti di s aibìbia iJ}eT un per.ioido gere allie epliisi malate. di un crn.oo.e. Altra proprietà degli inn~sti ossei è di spiegare La secon·da serie di esiperimenti si riferisce ·a una ·a zione trofica rportando in sito elementi di dio1dici ca'Vie, divise in 1qiuattr-0 giDuip.pi. recalcificazione rinforzando e stabilendo così la ~-el J g.ITUJplPO l'A. ha praticato in 3 caVlie teno.. architettura os·se.a nomnale. 1
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IL POLICLINICO
Per il ginocchio l'A. usa la seguente tecnilca: trapanazione laterale del•l'epifif>i inferiore del femore e di quello s:uperiore della tibia, scrucohiaiam ento d el midoltlo osseo sos·petto, irufi.s sione ,poscia nei due tunnels di ulila porzione di costa (\ ' III-iJX) divisi lon•g'itu·dinalm.ente. L'innesto deve es5ere !Più l'Ungo dei tunnels in m-01d•o cll1e la su•a estremirtà p 1os1sa vem.ire i)iÌ·eJgata e infissa n·ei tessuti p&iarti.colari; così agendo l 'in11esto dovre1b'be r8W{Presenta·r e una s1peci1e id i canale n•utritizio in rawiporto alla porzione intraossea. La tecnica eseg':llita p er la tu1berc-0losi del~'anrca, n o111 si 1diprarte dalla precedente; con un taglii.o aid U si ·staoca il bordo surperiore del gran trocantere giungendo alla faccia su1periare del collo del femore, ed intorno alla ca'Vità cotiloiid ea , innalzando una p.arte dei m'llSlcoli d ella natica. A qiu esto punto si introduce ilil un ori.fiicio prati6ato s·ull1a f.aocia estern·a del ,gran trocantere un in11esto osseo lun·go il cGllo fin sulla testa femorale, ed a traveI'ISo a que·s ta fin a1'la cavità cot~ loi1d·e a. Gli inne.s ti irntr,eipi'fi-sari si mantengono bene abbastanza a 11ungo, sono ben tol1lerati, e finiscono poi per conf·ondersi col tes·suto oss·eo; mentre glj tnnesti extraartico1ari sono di minore riassorbim ento e mal tolleioo.ti. '1/ A. riporta il risultato su 7 tumori bianchi del ginoicohio e 6 coxal.Jgie. Dei ·sette operati del ginoccmo, quattro •inovi1ectomizziati e trattati con 1'innesto : una reci· diva, d•ue guarigioni, una arnclhilio.si. Dei tre con innesto senz.a ruprire l'artic·o·lazion-e, una r ecidirva e d·u e guaTigioni con an1chilosi. Dei sei operati dell'·anca tutti con innesto intra· artiJcolare, quattro gl1ariigioni , una anc·h ilo1s.j, una an,chilo·si viziosa. Sul-la in1dicazione di qu esto meto1d o: casi iniziali p er conservare il ·massimo dell a fillnZ~one; casi a·n tic.hi per ottenere una fissazione in buona pos1z1one in una aTtilc·o·l aZione ohe tard.a aii ancl1ilos arsi e che ·fa 11>ensare ad una recidiva. 1
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FILIPPA. •
Sulla Ctll'.a chirurgica delle affezioni croniche non speeif"iche del ginocchio. {l\ilANDL.
11 rch.
kLi ri.
Chir.,
vol.
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151,
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fa;s:c.
p1aig. 302, 1928). Come è prem e.ss-0 nel titòlo vie:n.g ono esc1u1se tutte qiu·ell:e af1fez.ioni cr,onicihe d·:ijpenidenti du. can1~e infettive e sp ecie q uielle da tu1 b·eT1colosi e si'filidr, ,ffio lto freque11ti. Sono incluse ·q uelle dipend•enti 1da fattori trruumat:Lci . e meccanici., 1da ca~·e infettive sconosciut·e, da alterazioni Yascolari, da alt1erazioni · en•docriniche. ~ el primo grurpipo rien t!ano af[ezioni conseouti Ye a traumi gravi e a tr.aiumi lieYi. Secondo 1
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(ANNO
XXXVI, NuM. liJ
Ben eke e Poonme.r stimoli mecoo.niicci rilpetuti po~sono •determin.are alterazi-0ni della cartilagine,. così 1p. es. agiscono anche alterazioni della funzion·e arrticolare 1e incongruenze delle SJUJPeI"tlct arti colari da deformità. .Nel seiconido gruppo si cloosi fica.no al•t erazioni descritte daJ P.a.yr -colme artriti sooon1darie 1da cwu1Se batteiTio-tossiche conse1cutive a focolai infettivi t-0n1&illar.i, dentari,. urtetrali, digerienti, e0c. Le 1cruu1se vru~1colairi, stJu1cld.1at,e ielia w 011,enlb.erig e..i\.xhausen , fo.rmano un terzo gJruippo i·n c.ui l e alt erazioni s ono i.nd,t rette, ·determinate cioiè dJa necro1si. 1primiti'V e asei tic·l11e ·eipifjsarie coni&ecutive alla lesio11.e vaisco1are. Qrue·s te so·n 0 sta:te ri.pTo1dotte ·~1perimentalmente Il quarto .gruip1p o è in rapporto con fattori endo1crini e cootitiuzionali, rarp1porto indi·c8!to specie d.alla 1comparsa frequente dell'artrite 1d1e:formante all '.e.rp oca d·ell·a m en op a usa. Dal 1punto di. vi'8ta dell'.i n1dicazione generale ·sono .p13J&Sibili di cura ohirurgi·Ca le aJ.terazio·n i crQnii0h·e primiti·ve, non le seoonid arie, in ooi la: icruifa •co.n siste in quella 1dell'a;f:f.ezione primaria. Occorre semp.r e far precede.r e un tentativo di our·a •co·n s.ervativa, sia con immobilizzazioni rip.etute, sia con altri mezzi comuni. Indicazione assoluta r.a:pptre.sentano: 1) coripi mobili articolari conisecu.t ivi a tra-urna o a1d artrite d1eformante, 2) al1terazion·e d ei l1egamenti e loro con1seiguenze; 3) vensamenti croniei -0 recidivanti; 4) .p osizione viziosa dei ca1pi articolaTi. In1dicazion·e r elativa iè data d·a giovani oon ,alterazioni della tunzion.e. Dial punto di vi•sta operatorio, ~i drstin·g1l1orio 3 gru.pipi: a ) l a ~ino 1viale è l'·unica a essere colrpita .dal procesiso; si hanno vi~rSiaJmen·ti ri1peturti: la sino-· viectomia por.ta a giuarigion1e com•p leta; b) alterazioni d ell a cartilaigine e 1de.llla sin ovi.alie conse·c11tiv a, p. es., a l e·sioni dei m enischi. 11n qruasti •casi è iooicata il a. c01sì detta a.Ttnotomia conseTvativa di Payr, cioè l'asiportazione di tJU'tte le ·p arti malate. I :ri1sultaiti sono brillanti quando l'Qpera:ziione è cond.ot.ta réVdd.calmente; e) alte.razi-0ni che insorgono prim.ariamente e in cui l 'origine dell 'aff·ezione è n·ell'os:so e nella .cartilagine-:' In questi ca:si sono importanti le al, ter·azioni roa1~ilaiginee ch,e si rflndono evidenti Der la crepitazione. L a m:aJ.attia è sviluppata quasi 1esc.1usivarrnent.e sulla rottula. Queste alter1azi-0ni s-0no state studi·ate •di Decente dal La:ewen e oggi ~ono già . molto num.erOlSi i 1su1ccessi operatorii. L' oiperazi·o ne consiste nclLa a~ortazione della cartilagine ammaJ..ata; non occorre, 1d:a1 1punto di vi.sta d·e11a funzione, di ri1Copr1re l e parti rec-entate con lembi sinoviali. L'A. ohiama l 'i1nteMrento « modellamento operativo dì H11de'bra'Illdt ,> . .i risultat.i oipeirat.otri son-0 ottirrn1. L'A. preferi>&Ce per l'·artroto1n ia il taigli-0 bilaterale a S. V ALOONI _ 1
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XXXVI, NuM. 14]
[ANNO
SEZIONE PRATI CA
495
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Risultati dell'operazione di Robertson-La valle.
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n. 4, 1928).
(J. LASCOMBE. R ev. de Chir.,
Il m etodo è stato ab!ban1dio1n ato 1clal pirof. Del'bet n•elle coxa1gie e n e1·1e oisteoia r•triiti rd•el ,p iede ;p·e r g1i in1s.uic1ce1s·si avuti; me.ntre swraTin·o ipro1segu.ite le '€6'p·eI"i·ern.z.e p er l'aif!tico11azdon.e sacro'iliaca per il !buon riJs·u ltato ottenut0 i.n un caso su drue.
L '~t\.. riferisoe .s ugli esiti dell'o.p,enazione di Riobertson-La'V'al·le, esegiulta in 23 caiSii 1rliel repar~o del tprolf. Delbet. Le operazioni :rtigru·ardano: 13 ooteoartrit:i tbc. 1del 1g ino·cidhio; 4 d e:l piede; 3 .del-
l 'aI11Ca; 2 del1'ia.ri1co lazione saicroiliaca; 1 del .g·o1
mito. In !linea generale l'.A . .aJ.f'.ferrma C·h e l '.azi.one che qu.est 'atto operativo ha sUl dolo1 e iè notev.ole: in quasi tutti gli ammalati il 1do'1ore è scomparso iin poche ore o ipochi giorni. ~uesta scompaI\Sa 1del ·dol·Ofrte 1è rdeft.nitiv1a negli infermi la O'll.i ar:tJri.te V·Olige a giuarigion·e; mentl"e è pais1segg.era n·e1gù.1 altri. La guari1g ione non si h.a .im. tutti i c·as1 ed in 101g ni mordJO m·ai in JUn perio1do ·d i 26 g ., comie . asserisce Robertson-\La'V.a:lle; occonrono rper questo 1
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dei !l'llll!g'Jl.i mesi. I risultati dei casi 1c1e:ll'.A. p.oissorno cos1 essere riassunti: delle 13 }esioni 1del igti111occh'io 5 erano idrwti e di ·qiuas•ti 4 .guartron·o· in mo•do IP·eirfetto (9-10 mie.si 1d.aJl 'a11to op.erati'V·O); uno ha a:ncorra ;un
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G. ·MATRONOLA.
MALARIOTERAPIA. Su alcune applicazioni della mala1·ia nella paralisi progressiva generale. (A. MARIE. Bull. Acad. de M éd., n. 5, febbraio 1929, p. 163) . In questo interessante artico,lo sono riferite le recenti applicazioni della piretoterapia n ella p. p. ed in altne forme demenziali , con con~ tributo personale . i ·casi di p. p. trattati con la malarioterapia furono: 15 donne, 200 uomini, di cui 123 furono seguìti a lungo. Delle donne, 7 Jascia·r ono ~ 'ospedale rimes~ se, 5 dopo due anni non erano mig·liorate, 2 morirono. Dei 123 uomini, 46 si rimisero, 22 erano ancora ricoverati, ma con un buon miglioramento; la proporzione quindi di 68 : 123 è incoraggia·nte per questo metodo di cura. Le opinioni sulle lesioni istologiche trovate all 'autap·s ia di p. p. non sono con cordi; tutta. via questo fatto è so,l o apparente , perchè le lesioni infiammatorie acute e la· presenza di spiroch ete sono dovute sopratutto ad autopsie di paralitic i progressivi morti durante il trattamento, mentre i processi di cicatrizzazione e riparazione, con riassorbimento degli essu dati, arresto delle proliferaz ioni n evrogli1che, assenza di spirochete, si riscontrano in cerv1elli di antichi malati, in periodo di m iglioramento , e dopo molti anni dal trattamento. Anch e le reazioni umorali si mo,dificano dopo qualche tempo dalla guarigione; Brucker u 90- casi migliorati, notò dapprima la diminuzione della linfocitosi, do;p o qualche mese diminuì anch e l 'iperalbuminosi; in seguito si attenuò la R. W. n el liquor, la quale divenne n egati,1a solo dopo tre anni, insiem e al mig1ioram.ento delle condizioni generali. Dall 'applicazione della piretoterapia nella· J). J). . il Marie h a tratto le seguenti o serva-
cerbo .grado di tdI'larto e 1dolor'i. Gli altri 8 eif.ano form·e .:f'ungK>se d1elle qruJali 1drue fistoilizziate; di qu·esti 8: 3 sono .giuariti; 2 m'Ìigliorati: h1a nno fistole, 13.il1clhilosi qiu•rusi Coanjp11eta, non h.anno dolo'I'e .aslla d1ea:mO:mJJaz.ione. I 3 rittnanen1ti s,ono sta:ti ifll.Su1coessi comrpJieti: una r e.seziom:e ,a,e1 gino cchio; Ulll'amputazion e idi co1sc.i·a, , non1o:s:tamte la qual e l 'infe;r_mo ·è morto id i tube:ncolosi gen·er.alizzaita; illna•' iruo·va rilpresa del mal·e 8 m-esi doipo l 'atto op~ 1 itivo con imrpo1 ss'i.:bil1tà a ·can1minar.e. I ,.,, ca>si di coxite oorno stati 3 insruiccess.i : Ja mala1tti1a 1h a 1continuato la Silla ev·oluzione. · N.e ue 4 01stsoia;r1tniti d·el '.Pi·ede .sd s·ono ·aMUrtri. 3 insucoe.sisi •c·o,m pleti (2 teirmi:nraJti con aIDjpu1taZ10~ n e) ; .il 4° miglioinato d·o;po 2 m esi 1d·a'l l'o per.azione è stato perso di vti.sta. Le 2 ·sa.icir0icoxaligie l1anno dato un iDJsucce5150 ed una .g uarigione. l1l caso di tium·o r bianco del gomito ·h a dato ·un insu1crce1S SO. L 'A . •oerca di sta.ibilir1e le in1dtcazi-0ni e ·c ontroi'Ildica z'.ioni operaitorie del m.etod·o: età: .a v·enrd o a'\·ut 0 tutti insuccessi a:l di là idei 40 .a., il m etodo ZI Oill: è 1Sltato aibban1donato nel r ep·arto .d el pro!f. De1bet 1) Reazione viscerale durante la malariz, n ei m alati al id i sopra dei 40 a. zazione : splenomegalia n el 50 % dei casi. Il F or ma : ,i miJgliori risuQtia;ti ,s i hanno n elle form.e tumore di milza è presente n ei casi a lenta· sinoviali, oh e son o .am.che le più f aJ0ilment1e gua- incl1bazione , e scompare 5-6 giorni dopo la· 1i bi1i anche cogli altri m·etodi; p·erò le 1guari1g ioru scomparsa degli accessi per chininizzazione .. sono [.xiì1 rapid1e con quehlo di Rober tson .JLa·v;a1le, La splenom egalia è più frequente n ei p. p. s en za immo1b ilizzazione .e con ooniservaz1one dei progrediti o di ta rda età , o con accessi febn10'\·imenti. brili modi ci od irregolari . Probabilmente queL'A. crede anche molto .discutibil e quoot'Op·era- sti accessi malarici irregolari e questa reazion e in olita all 'in oculazione malarica sono do. zion e 11ei cwsi co:r1 fistole. . ede : l 'iairttoo1azi·on.e 1de[ g.in.occ.hi.o ha dato i vuti alle cure arsenicali già praticate, le quali impedi scono l' evoluzion e del plasmodi um migliori risultati. (Gertzman e Wagner); 1
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IL POLI CLINICO
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XXXVI, NuM . 1±]
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2) 111 certi ca ... i influiscono le stagioni, n el senso di far di1ninuire l 'intensità ed il numero d egli accessi durante la stagione fredda; • 3) Alcur1i n1alati coltivano il plasmodium i1el san g u e senza avere accessi febbrili, nel mentre lo s tesso sangue produce in altri i tipici accessi. Tuttavia questi malati si giovano ug)u al1m ente della cura, sebben1e i miglioramenti più marcati siano in rapporto con i r e. golari a1ocessi febbrili; 4) L '.aooesso febbrile è i11terrotto con un grammo di cl1inino , n è ricompare se <riattivato con adrenalina . In tre casi si ebbe una r eazione epatica con ittero e congestione ep atica, .la quale obblig·ò a d interromi:>er e gli accessi ; 5) A c1uali 111odificazioni funzionali d evon o a ttribujrsi g li effetti terapeutici della inoculazione malarica ? Il numero d egli aocessi febbrili e l 'i p erter mia on o i fattori .principali d ella malarioterapia; an ch e altre n1edi cazioni ·p ir.etiche hanno da to risu'l tati i11corag·g·ianti (iniez. di ferm ·e nti , luber colin·e, lecitine, eoc.). Il .c a·lore influi ·oe paralizzando i movime·n ti d ell1c s1)ir.o·ch ete, diminuendone J.a virulenza e . ·l a riproduzione. L 'i1)erleucocitosi agisce com e una ]eucofagoc ito1s i ; Spil.lmeyer ha m esso in evidenza n el1'en ce fal o di p. p. n1alarizzati d ei focolai di ~lobuli bianch i pieni di spiroch et e fagocitate, in via di digestione. Tutta,ria Ludl{e e Leube pen a110 cl1e vi sia un aumento dell'~l essina anti piroch eti·ca, in quanto una empl1 ce . l eu .. c ocitosi da asce"' so di fissazione od una iperpirc sia con l eu copenia non hanno alcuna influen za ulla p. p . . . Alcuni amm ettono un certo ~antagon1sm·o parassilarjo tra il IJlasmodium e la spi~ochete. Altri cr edo110 cl1e ·] a scon1parsa d ella s·p1roch ete possa arrestare l e lesioni in·ters~~ziali t ossin! ettive ' con ciçatrizzazione dell'e gomme .e r1as. . sorbime11to d eg·li infiltrati vascolo-~011g1:un~1-v1. Questo con cetto spieg·herebbe. l~ d1 soc1~z1one tra i di turbi i)seudo-d.em enz1al1 ,e quelli funzionali d etti paranoidi, i quali ultimi t alora sopra,rvi\'Ono al n1iglioramento . de~la P: p. . Nl alaria e sifilide. La malaria influisce in sen so s fa,'ore,'ole sulle manifestazioni secon~ darie d ern1otro1Je della lu.e, ~ccres~endone la virulenza ed esacerbandone 1 evoluzione. Si è an1messo da qualcuno un equilibrio tra la m alaria e la sifilid~, n 1el senso ch e ]a prima a llont an erebbe dai centri 1c~rebro-.spi: n .a1li l 'infezionie a 1sp ese d elle man1festaz1on1 ectodermich e d e]la lue, equilibrio quindi tra 11 d ermotropismo eçl il n eurotropismo della SJ)irocl1e te di Scha':ldinn. !noltre, secon~? alcuni, il n eurotrop1smo d1pen.der ebbe p1u da particol arità ti ssural~ , le quali arebbero i:nodifical e dalla n1alar1a, ch e dalla st essa spiroch ete e clall e "' u e ' 'arietà. l\1alariolerapia 11ella sifilid~ cerebrale. La malario1era pia è stata tentata in ~uell e ~o;r-n1 e di 1uc cerebr al e con ~ncefalopatte sp ec1f1ch e 1
P.er. les~oni. loca lizza t e ed a focolai, o per sclero1 s1stemat1ch e, .con1e la tabe, le mielirti specific.h ~,· ~ a ~be o.tt1ca, tabe ascendente, tabe-paral1s1? i r1sul~t1 non sono concordi, ed i pochi casi trattati non p ermettono all 'A. di trarre conclusioni attendibili. Tuttavia il buon risul .. tato della ma1arioterapia nella p. p. l 'ha fatto erig.ere da alcti.ini a criterio per differenziare le ver e dalle pseudo par.a lisi progressive. Encefalite letargica e malarioterapia. Nella en cefa.lite le,targ'ica e nei postumi di essa, Ag.u gl1a e d Abundo ottennero buoni risu.ltatl con la piretotera·p ia, ciò ch e non hanno con. fer1na'to alt~i ~Rossi, . Fiam?erti): Tuttavia pare ch·e la malar1oterap1a agisca in modo favorevole . P.1alaria ed epilessia. Nell 'epilessia ebbero buoni ri sultati Agug lia e d 'Abundo; e così in casi di d emenza precoce e di ebefrenia catatonica. In tutti questi casi si potrebbe pensare che la sifilide si possa associare alle psicosi; infatti l1e modern·e ricer che mettono in rilievo l 'importanza sempre maggiore ch e ha la sifilide n el m .eocanis1110 p si cogeno , sia ,p rovocando uno squilibrio endocrino, sia a lterando lo sviluppo n europsichi co. Si potrebbe pertanto pensare che la malarioterapia possa agire in queste form e più direttamente sulla sifilide acquisita o ereditaria. La m edia d elle R. W. positive negli alienati è di 24 , 78 a 30 %. La maggior positività si ha n elle manie congestive e confusionarie con ±5 %, a cui seguono le d eO'en erazioni e le psicosi c ostituzionali con 30,4 %. Senza riferire tutti i d ati, possiamo rit~'nere ch e ogni sindrome psicopatica può svilupt..,\rsi su di un terreno specifico, senza peraltro pensare ch e vi sia sempre una diffusione di spiroch ete n·ei centri n ervosi , p er cl1è vi può essere una diffusione indiretta per a lterazioni vasc~ l o-glandolari. Dal complesso di ques te considerazioni sorge la n ecessità di pratic.a re la R. W. nel sangue, ne] .liquor, e di valutare g iustam ente una linfocitosi d 'aJ.larme, per poter ricorrere in tempo ad una cura profilattica, la quale trova un ' ralido aiuto nella leu copiretoterapia. Co ì fa cendo , si obbietta , non si può differ·enziare uno stato preparalitico da una p. p . vera. Questo con cetto non può ind·u rre a limitaJìe il can1po d ella malariot~ra~ia ai soggett~ irrimediabilmente condannati, impedendo d1 intervenire utilmente e precocem ente in quei oasi in c.u i si posso110 ottenere i migliori risultati d.a tale meto·do di cura. CARUSI. 1
La malarioterapia in rapporto alla medicina legale. (V. M.
P ALMIERI.
Rij. Medica n. j , genn. 1928).
Dopo ch e la pirctoterapia .è stata introdotta in m edicina ' come mezzo d1 cura della . para. . li i progres iva, sono sorte diverse qu1st1on1 di n on scar sa in1portanza. •
lANNO
XXX'' l,
1'tJ M.
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SEZIONE
Prima di tutto e... iste il danno che può pro~ocare l 'inoculazione della malaria in individui già n1i11orati dalla tessa paralisi. Convien e •p ertanto e . . sere icuri del ·ceppo malarico, e che si tratti del plasmodium vivax della terzana b enigna , i1011 as ociato ad altre forme malari·ch e, i)er e\-itare d 'incorrere nell 'art. 371 C. P. Infatti i ca i di morte dopo l'inoculazione della i11alaria i1on ono punto rari (Crouzon, Vogt, Delafontaine, Targ·owla e Larnache, Sicard). Accanto al i)eri colo ipersonale, esiste anche q11ello sociale, per la diffusione della malaria tra i soggetti immuni; quest 'ultima condizìonc p erò presu1)pone la presenza di anofeli nell 'ambiente. In rapporto alla capacità sociale e profes. sionale, con1e alla ,c apacità civi1le e alla responsabilità pen ale, bisogna ricordare ch e la malarioterapia, se produce una Pemissione, talora notevole della malattia, ·difficilm ente produce delle \ ere guarigioni; perta·n to il g.iudi· ..zi·o sulla capacità d ''lln infermo di paralisi progressiva curato con la m~lari.a , dev'essere piuttosto riservato , determinato caso ·p er caso, sempre però rifiutand<;> il consenso. ~ , quelle professioni ?he import1?0 . res:pon~ab 1l1ta (medici cassieri , conduttori d1 veicoli). 11' giudizio n1edico-legale sulla capa.cità civile - ~ntèrdizion e, capacità a testare - de: v 'es ere subordinato al·l a durata e al grado di n'l.iglioramento ottenuto , m~sso in rapporto con la integrità psichica ch e il soggetto presenta -Oopo la cura. Bi oo-11a ancl1e esser cauti n ell 'emettere un gi udi zi°o ulle responsabilità penali , P:erchè . le condizioni psicl1ich e .Po sono e s ~!~ tali da giu6tificare o n o11 una irresponsab1l1ta penal.e. CARUSI. 1
su Importante pubblicazione: FRANCESCO TORTI Modenese Dottoxe in Filosofia e Medioina - Prof~sore Prima rio nel Patrio Ateneo.
:: :: ila tetrapia speeiale delle febbtti pettn1e1ose 4
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TradrurioLJe italiana a. cura del Dott.. GI OLIO LEGA dall'edizione latina starrn1H11ta a Ven~z1a nel XDCCLV.
L'onera si compone di 5 par.ti:' la prima è de.dicata escl.tusivament e aila chinina, della quale viene fatta la stor.ia e des~ritto l'uso c.he se. ne faceva di essa a quei temm nelle febbr:i benigne intermittenti· nelle altre quattro parti sono descritte in mddo veramente mirabile le febbri perniciose , la lo'no cilra e la loro diagnosi dtiff erenziale. Un volume di pag g. XXXII-308, nitidamente stampato in tipi elzevir. con iJ. ritratto del TORTI ripox,:tato s u una SJ>lendida calcografia, ed una tavol a . .« L•· gnum Febrium 11 fuori _testo. P!ezzo ~· 4 O p~u ·l e &pese v.ostaili di s pedizione. Per I noetr1 a.bli>ona.t1 sole L . 3 6 in porto franco.
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Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via Sis tina . 14 - ROMA..
PRATICA
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CENNI BIBLIOORAF.ICI. (1) O. v . F uRTH. Lehrbuch der Physilogisch urid Patologischeri Chemie. II. Band. VI. F, C, W. Vogel. Lei·p zig, 1928.
del .trattato di chimica fi-: siologica e patologica del prof. Furth. Comprenide le ultime tredici lezioni, di cui cinque d~dicate a l ricambio dei grassi, le altre al,l a aliimen tazio n·e, al ricambi·o .nel .digiuno e nella d enutrizione croniica, all 'avitaminosi, al ricambio en·e rgetico, ai fern1enti ed a·11a febbre. Fra i .capitoli 1più notevoli per modernità di v-edute e ric·ch ezza di dati apportati da.Ile più reoenti oonosoe nze, ricorderemo quello della ch etogen esi e del1l'acidosi e qu1ello d·e.l ricambio gassoso. L '-0pera, ·presentata in ottima veste editorial1e, .compl·è ta, 1a ggiornandole, le n ostre oonosoen~e su molti capit-oli della fisio1 p atologia del ri·cambio e sarà Jetta con molta uti1lità tanto da1llo iStudioso .che da l medico pratico e dallo studente. ToscANO . È l 'ulti.m .a parte 1
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P. SrsTo. Microscopia e chimica cliriica. Voi. in-8° di pagg. 563, oon bre tavole a colori. U. T . E. T . Torino 192 ~, L. 60. La interessante col1lana dei man.·u ali di m edicin~ dell'U. T . E. T. si arricchisce, con questo volume d;e-J prof. Sisto, di un altro .p rezioso libro. In esso 11'A. passa suocessiva·m ente in rassegna tutti i m etodi di esame dei componenti d el ·S angue, delle urine, del 1conte·n uto gastrico, delle feci , dell ',e scr:eto, del liquido cefalo rachidiano, d1egli essu dati e tra,~yda·ti, dando per og·ni m etodo utili dettagli p er la tecnica e p er l 'interpretazione. Il libro quindi è n el m edesimo tempo pra. tico e completo e può riuscilìe di · grande aiuto per I '.e sa·ttezz.a diagnostica. A. P. 1
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LuGER J\.LFRED. Gruridriss der klinisclien tiihlrinte1'suchung. Vienna, J . Springer, 1928. Mk. 36. · Fra i vari trattati e manuali che riguardano I ' esame delle feci, questo del Luger di Vienna si presenta particolarmente interessante ed utile perch è compiuto nella · costante ed attenta osservazione dei malati e n ello studio particolare delle ·varie forme clini che ch e si accompag nano ad alterazione delle feci riconoscibili dai , ra,ri esami che si possono compier e su esse. L 'A. h a ,,oluto a suoi collaboratori il Kovàcs dell 'Istituto sieroterapico di Vienna , il Lauda assistente della II Clinica di Vienna , il Preissec ker assistente della II Clinica ostetrica di Vienna . L'A. ba tratta to particolarmente dell 'esan1e n1acroscop ico e microscopico delle feci svolgendo dettagliatamente tutti i m etodi di ricerca sia a fresco ch e n ei preparati colo(1) Si preg a d'inviare due copie dei libri d i ct1i si desider a la recen sione.
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IL POLICLINICO
rati e portando ad essi il contributo di una lunga esperienza per sonale. Il Lauda h a trattato dell 'esan1e chin1ico, il Kovàcs della tecnica delle varie ricerch e bacteriologich e. Il Preissecker h a esposte> la tecnica della ricerca dei protozoi sia a fresco ch e in campo oscuro ch e con l 'aiuto delle varie colorazioni. Questo trattato frutto della personale esperienza dei vari collaboratori è corredato di numerose illustrazioni e di 24 tavole éd è pubblicato con particolare accuratezza . TR.
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V. DuccESCHI. La soja e l'alimentazione nazionale. lJr1 vol. in-16°, di pag. 246 con fig . F. Vallardi ed. , Milano, 1928. Prezzo L. 25. I problemi alimentari presentano sempre il massirr10 inter esse, specialmente per il nostro pae~e che ~ in tanta parte del su o fabbisogno, e tributario dell 'estero. Da tempo è largamente u sato n ell 'estremo Oriente , un legume, la soja ch e fornisce molte varietà di cibi: vien e . consumato in semi in~ teri , per la preparazione di olio da condimento, ·di farina atta a preparare pa·n ·e e paste, id i latte, di formaggi , di salse e condimenti. Mentre abbondano i lavori sull 'utilizzazione agricola e sulla coltura, lo studio fi siologico sull 'alim en tazi·on e con la soja non era ancora stato fatto ed è stato ora .compiuto dall 'A. oh e, con la farina di soja, ha preparato del pane e delle paste alin1entari, esaminandon e poi la • di geribilità e l'a ssimilabilità . È venuto a con clusioni favorevoli , ch e espon e in que&to libro, in cui passa in esame la storia naturale della soja, la composizione chimica, l 'utilizzazione digestiva e le applicazioni medico-di etetich e (p. es., nel diabete). La soja è .coltivabile n ei nostri paesi e potrebbe qui11di essere di molta utili tà e sicco' ' 1ne il problema fi siologico, con ·gli studi del1'A. può dirsi risolto , spetta ora agli industrial i ed agli agricoltori di realizzare il prog ramma dell a sua colti,1azione n el nostro paese.
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zio n e . de} r~ddi to); numerose tavole, anche a coilor1, indicano i diversi pezzi delle ·carni con le relative denomi11azioni adottate nell~ ,·arie provincie d '!talia ed ali' ester o. Seguono p oi i caratteri differen ziali de.Ile diverse ?pecie . di c~r~i, della visita dopo la macellaz1one, in cui s1 dà ampio sviluppo al-I ' esame d.ei gangli. In1~ortanti son.o, in questo campo , le ricerch~ d1 labora.torio.: anato,m o-patolo·g iche, chimich e, batt·enol?gi che~ le qua li vengono trat~-te a parte. D1 ~m1pi1ezza corrispondente al1 1mportan~a dell ar.gomento, è il capitolo sulle. carni anormali ed alterate, p er .cui si esaminano tutte. le condizioni che possono dar luogo a sospetti s ul.l a salubrità delle carni . Chiudono gl~ avvelenamenti da carne i quali, sebben e m eno frequenti da noi che altrove (Germania), pure sono tali da attirare l'attenziO'Ile dell ' igienis.ta, per le con segu.enze talora g~avi e per il numero dell e p ersone che col-· piscono. Trattazione precisa ed esauriente, ricca di preziosi consigli pratici, in.e ssa in armonia con le più rece_nti disposizioni in materia, le quali Viengono integralmente riportate. Libro di g rande utilità, non per i soli veterinari, n1a p er tutti gl'igie:disti, specialmente qu·e1li uf-ficiali sanitari p. cui è affidato tale servizio e· ch·e, in mancanza di una g uida sicura , possono trovarsi talora imbarazzati n el giudizi-0. Seguirà , a questa, un 'altra inonografia sullemalattie del b estiarr1c da inacello e sulle carnf conservate. fil.
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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSr R. .Accademia Medica di Genova.
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G.
B E RTOLI 1
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A.
CAzZELLA.
I spezio ne delle
Carni. Igiene generale. Un vol. in-4°, di 453 pagg., oon 46 tav. e 162 fig . Unione tip. editrice T orino, 1928. Prezzo L. 65. L'ispezione d elle carni è un problema di alta importanza per l 'igien e deill 'ali m en taz i on e, ch e pr esuppon e ampie e sicure nozioni sull 'argom ento ed una buona 0 rganizzazione d ei servizi di polizia sanitaria. La vasta monog·rafia ch e gli AA. pubblican o n el Trattato d'Igien e, diretto dal i)ro f. Casagrandi , costituisce un'ottima guida r»er tale ispezione. Precede un .capitolo sull a ,.i ita d egli aniinali prima del la macellazione, in cui , fra l'allro, s i ah1:>attono ,rieti pregiudizi , tuttora ' 'igenti in alcuni Comuni, con grave danno ccono11ìico de~li individui e della _ azione. i occupa poi della mattazione (sistemi di n1accllnzionc, preparazione degli anim ali , classifi cazione e ron1mercio delle carni , detern1ina1
Seduta del 21 dicembre 1928. Un caso raro di Leishmaniosi a Genova.
Prof. A. G1sMONDI. - L'O. co111unica un caso· di Leishma11iosi in un bambino di sette anni osservato nel reparto Pediatrico degli Ospedali di Sampierdarena. È il primo caso osservato in Genova. La malattia durò circa i1ove mesi, e terminò in g uarigione mediante iniezioni di preparati antimoniali. Conclude che bisognerà d 'or a innanzi di fronte a bambini ammalati con febbre, stato an errtico e !,_umore di milza pensare an ch e fra noi all a possibilità di questa m alattia ricer candone il parassita nel midollo osseo. La diagnosi ha somma importanza, g·iacchè la mal attia non riconosciQta rjesce quasi sen1pre inortale. Nuovo indirizzo nel trattamento del diabete insipido.
Dott. F. C1GNOLINI. - In u.n caso di diabete i11sipido associato ad osteop atia calcepriva la radioterapia ha migliorato non solo le lesioni ossee, rr1a anch e il diabete insipido. Che un nesso tra il diabete ir1sipido e lo sch eletro possa esistere si può clesumer e oltre che dai casi numerosi di diabete insipjdo associato acl os teopatia (sindrome di Scl1uller, associazione con lesioni a tipo r achitico, osservata dall '0. in due fanciulli; lesioni cl1e non ebbero miglioran1ento con cure antira-
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[ANNO XXXVI, NuM. 14]
SEZI ONE PRATICA
chiti ch e. Se il nesso tra il diabete insipido ed dlt~razioni srbeletr jche è vero, è da sperare ch e la radioterapia dello scheletro possa migliorare il diabete i11sipido, come è suc~esso nel caso oggetto <l~lla co1nunicazion.e. L 'O. 11a intrapreso ·esperienze in proposito.
Avitaminosi ed urolitiasi. Dott. V. RAFFO. - L 'O. ha nutrito dei topi con regimi defjcienli di vitamine liposolubili del gruppo A. ~1entre negli animali di controllo non ha mai constatato calcolosi clelle vie urinarie in quelli i11antenutì a regime ebbe calcoli nel %. In pii1 n ei topi e Ilei ratti avitaininosi notò frequenteme11te proce i di cheratinizzazione a carico dell'epitelio <li rivestimento delle vie urinarie, t~ lesioni ba11ali degenerative del parenchima renale. Frequenti furon o pure ·i depositi di sale i1ei tu1Juli. P.
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Società
M:edico-Chirur~ica
di Pavia.
Sedut.a del 1° n1arzo 1929. Presidente: Prof. A. F ERRATA.
Di alcuni vizi di conformazione del fegato. N1coL1 L. - Dall 'esam e rli tre casi di malformazione congenita del fegato con presenza di quattro piccoli lobi epatici accessori , comparati coJ casi descritti dagli altri AA., si possono ricavare ded_uzioni. riguardanti la genesi e il destino di quést.e ·rare formazioni. Per i lobi su ccenturiati dell'estremo sinistro del fegato appare abbastanza evidente l 'origine. provocata dai fenomeni di riduzione a cui va incoritro 11ormalmente il lobo sinistro per il inaggior sviluppo dello stoma(:o nella seconda rnet à 1iella vita intrauterina riduzione che procede in modo anomalo o anch~ patolcJgico, per cause anormali o patologiche risieòentj degli organi vicini o nel fegato stesso. I lobi succenturiati del lobo di Spigelio, del lobo quadrato, del lobo destro e d.el margine anteriore del fegato possono avere lrt m edesima origine : atrofia da compressione su grossi lobi accessori che si peduncolizzano: essi hanno un rapporto molto stretto coi cosidetti vasi biliari aberranti molto frequenti in questi pt1nti. Lo&rica sembra l'origj11e <li v. h. a. dall'atrofia di piccoli lobi epatici accessori. Meno prolHthile, ma n on impossibile, l'origine di piccoli lobi ep. ace. da veri vasi biliari ah. che non hanno mai avuto prima rapporto con il paren chima epatico. Il destino dei lobi ep. ace. è per alcl1ni la permanenza indetermh'in ata, per i più la _progressiva atrofia àel parenc ima con sostit11zione di connettivo. I lobi CP .i 1 ~rc. seQ'llOno sempre le condizioni generali <lel~ll 'ghiandola principal e.
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Intossicazione da benzolo e colorazione vitale · , • ,1 nel midollo osseo. 11 AMINTA FrESCHI. L'O. stuilia il comportamento degli elementi reticolo-enflotel iali nel] 'intossicazione da benzolo. Nel midollo osseo nota che ·1a scon1parsa d el prtren chima mieloide è accompagnata da proliferazione ò egli elementi R . E. con orientamento diverso e molteplice. La pratica della colorazione vitale d etermina inoltre ·u na produzione di macrofagi istioidi veramente imponente, che dà al q11adro osservato nel midollo osseo le caratteristi.che di una vera r eticolo-endoleliosi sperin1f>11tnle . jI
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I legamenti laterali della vescica punti di repere nell'operazione d'ernia crurale. · ~otl: T. LEG NANI. - In base a Il 'esperienza propria, in base ai dati anato1nici, poichè questiJ legan1enti passano tra l 'anello crurale e la vescica, l 'O. ritiene che costituiscano un indice che segna il limite, ;·,ltre il quale non si deve pro-. cedere nella dissezion e (lel sacco erniario se nei riguardi alla recidiva cl ell 'ernia, si vuole ' togliere· l 'infundibolo di peritoneo che segue al sacco ed evitare con sic11rezza la vescica. ' Detti lega111e11tì sono più visibili i1ella donna, cornunque dovrebbero servire quale punto di rilrovo an~h e n ell'uomo, tanto p er I 'ernia crurale, qu 1nto ]Jer I 'in gu inal e it1terr1 a.
Peritoniti tifiche senza perforazione. Riferisce s11 di un caso, da lui operato con successo, di peritonite tifica generalizzata, eh 'egli ritiene consecutiva a rottura di una· raccolta purulenta saccata, f-0rmatasi a ridosso degli annessi del lato destro, in una nubile, di 22" anni. Non fu trovata alcu11a perforazione dell 'intestino nè di altri visceri. Nei preced enti non figurava il quadro di un tifo, e la malattia che · poi condl.1sse alla peritonite g·eneralizzata ~veva esordito 2 m esi avanti con fèbbri alte a~compa gnate da brivido, interpretate e infruttuosam ente curate come febbri malariche. L'O . crede pertanto ch e la giovane , la quale aveva lavorato sino ar g·~orno precedente la comparsa della febbre, fosse affetta da tifo amb11latorio. La peritonite diffusa scoppiò improvvisam ente e senza cl1e vi fossero stati precedentemen.te sin~ Lr\mi ch 8 richiamassero l'attenzione all 'addome . Era sl:i.to invece rilevato un ascesso subfrenico a sinistra, dal quale si coltivò il bacillo di Eberth in cultura pura. I/O . interpreta tale ascesso con1eJa conseguenza di un infarto suppurato della milza. L'ascesso venne aperto per via transdiaframmatica alc11ni giorni dopo la laparotomia. Si potè escludere cl1e la peritonite diffl1sa fosse-dovuta a rottura dell'ascesso Sl.1hfrenico. L'operat a guarì perfettamente e dopo pochi m esi aveva guadagnato 14 k.g. di p eso. L'O. sospetta ch e il punto di p artenza della raccolta purulenta ch e <liede poi origin e alla peritonite diffusa, fosse stato l 'o,•aio, infettato per· via ematica, allo stesso n1odo ch e fu infettata la miJ za. Dal pu s della peritonite fu coltivato il b acill o del tifo in cultura puTa. I/operazione consistette in ltna accurata toilette addominale e disinfezione peritoneale con alcool; a ridosso degli an11f>ssi. infiammati si collocò un drenaggio alla Mikulicz sopra il quale l 'adòon1e venne rinchiuso p arzialmente. ,. rz Seg retario: F. R1cc1. G10JA. -
R·. Accademia dei l,isioc1·itici di Siena. Sed11ta de.I 14 dicemJ>re 1928. Presidente : Prof. A. SALADINO.
Raoporto fra la statura e la grande apertura delle braccia. Dott. BRUGI. - L 'O. concl11de dopo una serie· di osservazioni s11i militari sani e robusti , ch e anche in soggetti n ormali , adulti maschi si ritrovA sp e.5sissimo ch e la gr ande apertura dellebraccia supera la statura. Tale ecced enza aumenta·
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IL POLICLINICO
con l 'aumentare della statura, e non si può rile11ere tale fatto co111e conseguenza di una mal. formazio11e l)rodotta dall 'ade11oidismo, co1ne è slato sostenuto da alcuni AA. (Cfr. << Scritti Biologici », vol . IV).
Sovra un caso di dilatazione degli ureteri. 'frattasi di un soggetto di 18 a1111i, che era s tato ricoverato per lu11go tempo i1olJ 't)speda le Psichiatrico di S. Niccolò in Siena per epilessia, ch e ·venne a inorle per grave enterile. All 'autopsia si risconlrarono entrambi gli ure leri en or1ne111ente dilatati; tale di1a lazio11e inter essava l 'intiero percorso dei due organi, ed il loro sbocco nella vesc1ca urin aria. Nessuna alter azio11e che <lesse u11 o~t acolo al deflusso dell 'urin a, le p~reti degli ureteri e del la vescica éran o istologicamr11te normali, i bacinetti conservavano l e i1or1nali p· oporzio11i, il r ene si11istro conservava le car a t teris tiche cl el rer1e lobale ielale. 'fali alterazio11i sono d escritt e spessissimo nella letteratura, e clanno 111ogo di solito a gravi sintomi morbosi con complicanze infettive per riten zione di orina. Nel n ostro caso nessun sintomo clinico, J 'esa111e (le ll e llrine risnll.ò ser11pre negativo. Molti J:\ A. atlribu isr;ono t.ali lesioni acl una distrofia co11g·er1ita d ell a muscolat11ra, che ced erebbe sotto Ja pressione e s i s nar1cl1erehl>e . Però considerando r l1e l a i)ressione nell'interno dell 'uretere è 111ini111a io attribuisco a tali lesioni il significato di LLLL vero e proprio _a rrest o di · sviluppo, cioè 1:uretere risp et to agli altri organi aveva conservato le 11iecl csin1e 11ro1)orzioni ch e h a nei primi m esi d ella vita fe tale, co1ne l 'O. aveva verificato · sez ioi1a ndo fe~j di circa 5 n 1esi n ei quali si vede che l 'urctere arriva acl avr.re una sezione larga circa la m età di <Juella rlell 'intestino tenue. Do ll .
BR UGI . -
Epatoterapia ni ll'anemia perniciosa. '
Dot t. LORENZO CROSETTI. - L 'O. illu stra alcuni casi <li a11emie g ra vi segl1ite con frequenti esami r1e1le 111odificazio11i rlel quadro fisico-chim ico e inorfolog'ico d el san gue, con speciale riguardo. al co n11)ortam ento delle emazie a reazione granulofilamentosa , del ricambio emog·lobinico e della for n1 ula er it.roci ti' r O•.!lrica. In iu1a do11na cli 45 a. affetta da un tipico quadro di an e1nia di Biermer si è verificato n_e llo sp azio di 1 mese e m ezzo circa il ritorno delle cifre dell 'Hb . e d ei g·lobuli rossi a valori vicini alla i1orn1a (risp 0l Livamente dal 38 all '84 % e da 1,1 a 4-, 3 1nil.) . Nella prima settimana .d i cura (200 g·r. g·iornalieri di fegato di vitello) i reticoloci ti h a11no dimostrato un cosp icuo aumento fino a r aggiungere il 2.5 % d elle e1nazie circolanti. Nel cor o della cura i Gl. bian chi sono aumentati cl i n11111ero ed è diminl1ita la linfocitosi. L 'ind ice cl i i'it,·azione d el siero e la viscosimetria sono risal iti a cifre normali: j} tempo di coagulazione e di e111orragia si . è ridotto ; p arallelamente alla scotnparsa d ell ' urobilin11ria il tasso della bilirubinerr1i a e della stercobili11a sono ritornati vicini alla r1orma. Inalterata è rimas ta l 'anacloridria. La forn1ul a erilrocitometrica si è lentamente modifi ca la e coi successivi esami è s tato possibil e di eguirn e il ritorno a valori assai vicini alla n orma. L '(L si è p osto un ltltirno problema : se cioè la f.omministrazione di fegato eser citi un 'azione di11an1ica sp ecifica uguale o di vP.r sa n ei sani e n egli .n11en1ici perniciosi.
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L 'O. ha condotto ricerche nei casi di a. p. sopra ill11strati ed ha osservato che m entre nella a nemia gravidica l a son1mi11istrazione di fegato non ha causato un aumento del consumo di 0 2 (co1ne nei sani) nell 'a. affetta da a. p. criptogenetica il potere dinamico specifico di un pasto di fegato si dimostrò pressoch è u guale a quello di un corrispondente pasto cli carne.
Alterazioni ossee nel lupus pernio. Dott. ANNIBALE CASATI. - L 'O. presenta tre casi di alterazioni ossee alle falangi ed ai metacarpi i11 tre jndividui affetti da tempo da lupus per11io al le n1ani. Il quadro radiologico è tipico cor:r;isp ondente alla <lescrjzio11e dala dallo Jungling sotto il nome di « os titis tuber culosa multiplex cys Lica n . lntcressa11te era un caso che dette luog·o ad una frattura patologica con consecutiva infezione di un 'art icolazione prossimiore che si diLnostrò radiologicamen te e clinicamente un 'artrite tuber colare. Il che ·co11ferma 1!ipotesi che il lupus J)ernio sia una malattia da cor1siderar si come una m anifes tazio11e specifica .
Isolamento del bacillo drl tifo dalle feci. Prof. L. n :_i\~TONA. - · Le ricerche son0 state pra Licat e sopra le feci di 40 tifosi in vari i periodi d i m alattia, l a m ag·gior parte fra il III ed il IV settenario. I r esu ltati otte11uti dall'O ., con il terreno di Wilson e Blair si del)bono ritenere vera1nente huoni essendo l 'O. riuscito ad isol are il bacillo in un a p er centuale del 30 % circa, perce11t uale che si <leve r iten er e assai alta an che se cor1frontata co11 le statisticl1e più favorevoli cornunicate dagli autori per g li altri mezzi di isol am ento pi1ì comunemente in t1so. Il terreno rr1erita pertanto di essere usato in più larga sca la di q11anto non lo sia attualmente. ·
Il Segretario:
MACCARI.
Associazione Mediea Triestina. . IX adunan za scie~tifica del 21 dicembre 1928: Presidente: Dott. A. CoFLER . Il presidente clott. CoFr.En co·mmemora all 'inizio clella sedl1ta con co1nn1osse e river enti parole il Maresciallo Luig i Caaorn a.
Piemia consecutiva ad otite. Pro.f. R1 ~11 NI. Presenta una pazient~ ~fletta da pip,111ia consecutiva ad o lite piogenica çrol}ica, op erata e guari l~. All 'operazio11e fu riscontr~ta la ve11a g iugul are interna isp essita, ripiena di tro1nhj; fu es tirpai o un buon tratto della vcqa, quindi fu denudato ed inciso il seno trasverso, dal quale furono estra.tti pl1re dei trombi. Recidivando dopo alcuni gior11i di miglioria i fenoineni piemici, fu praticato il lavacro d el bulbo della ve11a giugul ar e, ripet11 to per parecchi giorni , 1n seguito al quale furono allontanati dal bulbo tro1nl)i p L: r ul e11ti ed t1h'abbOIJdan te quantità · d i p11s. L 'O. ritiene il caso degno di nota per J'esito fel ice d el.l 'op erazione e per l 'estensio11e della trombosi ch e occupava l 'intero seno, il bulbo della g iug ulare, e tutta l a ven a g iugulare intern.1. L 'O. accentua l 'importa1ua della diag nosi della piemia otogena, e specialn1en le dell a diagnosi di~ fer en ziale con al tre affezio11i febbrili , potendo il inalato affetto da st1p1)11razio1te atiricolare essere
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SEZIONE PRATICA
.colpito da n1alattia intercorrente, ch e può simuJare il quadro della p iemia otogena. Enumera le varie affezioni per le quali è necessaria la diagnosi differenziale, soslenendo che i1ella piemia otogena causata da tromboflebite del seno un sintomo importante per la diagnosi talvolta decisiva, è l a dolorabilità nella regione della vena giugulare interna, e specialmente nella regione tra l 'apofisi inastoid e e l 'angolo del mascellare inferiore. Il dott. CARMELICH espone i vari sintomi radiologici diretti ed indiretti clell 'ulcera gastrica e duodenale e · tratta delle diag·nosi differenziali ra<liologiche fra varie affezioni dell 'apparato digecentc . Il dot t. D 'AGNOLO con11nen La dal lato radiologico numerosi casi di l1lcera gastro-d uodenale e di periduodenite, illustrando l a sua esposizione con proiezioni di radiografie. Il dott. M. GonTAN fa rilevare l 'importanza della perfett.a collaborazione tra clinico e radiologo per ottenere buoni risultati nella diag·nosi delle ul-cere gastriche e duoa en ali; e parla poi delle difficoltà diagnostiche ch e si riscontrano n elle . lesioni dell 'antro pilorico. Il (lot t. GANDUSJO, dopo aver trattato delle indicazio11i operative nell 'ulcera gastro-duodenale, disse ch e per avere un concetto esatto ·d ell 'efficacia dci vari metodi operativi, si d evono consultare le grartcli statistiche, dalle qu.al i emerge che. la resezione ha dato finora i migliori risulta ti.
Il dott. XYDIAS ringrazia il presidente che col pro111uovere queste intcressar1ti confer enze ha dato ca1npo ai soci tutti di a1)profondire le proprie cog11i zioni; tratta ql1 in di l 'argom e11lo delle ulcer e gastroduodenali da] lato assicurativo ed infortu11istico, porta11do il con tributo della sua esperienza personale.
Sui rapporti fra ulcera gastric·a e neurosi gastrica. Dott. vV ~TERNITZ. -- Richian1a l 'attenzione del'l'assemblea sugli intin1i rapporti che intercorrono fra ulcera gas trica e neurosi g~strica . R stato 111erito del Bergmann 1'aver inesso in evidenza questo fatto. Bergn1ann assieme ai suoi allievi 'Vestpl1al e Katscl1 ha d.in1ostrato quali difficoltà si inco11 tra1to spesso n ella diag nosi differenziale fra lLlcera e n eurosi ; inoltre questi AA. hanno 11rovato come l 'ulcera si svjlu1Jpi spesse volte in ('Onsegl1en~a di una neurosi gastrica e come fra ·u lcera e neurosi si stabilisca un circolo vizioso -rhe fa peggiorare l 'una. e l 'al tra malattia. Dobbiamo domanrlarci q1.1 ale sia la base comune all 't1lcera gastrjca e alla 11eurosi gastrica e quali con clusioni si possano trarre da questi fatti per la terapia medica e chirurgica d ell 'ulcera gastrica. 1) La base comune all'ulcera gastrica e alla neurosi. Prin1a rli addentrarci nello studio della base ('Omune a q.lH~stP. dl1e ina1attie occorre circoscriYere meglio il concetto di ne11rosi gastrica. Quanòo si parla di ne11rosi gastrica si adopera un ter1nine n1olto comprensivo e ge11erico e ql1indi ne-ressaria1nente equivoco. In realtà sotto il nome <li nc-q.rosi gastrica passa110 due specie di feno111eni patologici e prer,isamente: 1) le psiconeurosi gastriche; 2 j le n eurosi gastriche vegetative. .
I..e psiconel1rosi gastriche, le quali risalgono se1npre a turbe della vita psichica (vita rappresentaliva) del soggetto - turbe che hanno semj)re. uria base isteroide o ipoco11driaca o neuraste11ica - raramente possono assomigliare all 'ulcera gaslrica, anche perchè affeltano sempre quasi l a sindrome ipoacida. Le 11eurosi vege.t ative invece sono quelle che si cor1nelto110 più intima~ente all 'ulcera gastrica, particolar1nente la iperacidità e l 'ipersecrezione cosidette funzionali. La diagnoRi differenziale fra l 'u lcera gastrica e queste for1ne di neurosi cr ea sovente deg·li imbarazzi n1olto grav i. Co1nuni a q11es te dt1e malatlie sono: dolori r.a.ratteristici insorgenti dopo i pasti e la jpercloridria. I dolori caratteristici ve11gono chiamati a torto d olori da iperacidità t perch è si sa dopo i lavori d el noas e quelli pjiL recen ti d.el Sim11itzl{y che vi può essere iperacidità se11za dolori, dolori caratteristici sen za iperacidità, e infine che in seguito all a somministrazione dj atropina ed anch e di bicarbon a to sodico i d olori possono scomparire senza t:he sia cessata l ' jJ)eracidità. ' I dolori cosidctti da iperacidità sono dovuti allo spasn10 di una determinata porzione della muscolatura liscia della parete gastrica ed è noto fin d a i lavori del Mackenzie ch e lo spasmo è uno stirn olo dolorifico adeguato per i n er vi ch e provvedono alla se nsibilità viscerale. Secondo il . Berg1nann lo spasmo della muscolatura sarebbe la causa prin1a dell'ulcera gastrica, d eterminando lo .spasmo un res tring imento dcl lume vasale e quindi r1na n ecrosi isch e1nica. L 'ulcera gastrica non sarebbe dunque che l ' l11 tim a con seguen za della :ç-teurosi gastrica. i\ccettando questo concett o come yero, ne co11segu e l 'indicazione terapeutica di . curare ogni neurosi gastrica a tipo iperacido, come se si trat~asse di t1n ' ulcera gastrica, la quale se anche attualmr11te 11on esist e, certo si s tabilirebbe in a vYcnire, qt1alora perdurassero gli spasmi dello s to111aco. In seco ndo luogo, la scelta del medica.rriento Q <lell a clieta n o11 d eve essere g uidata tanto dal rilievo chimico dell a scomparsa dell 'iperacidità, quanto dal rilievo soggetlivo della cessazione d ei dolori, elle stà ad indicare la riso]uzione d.ello spasmo. "Kei riguardi della terapia chirurgica, l 'operazione che corrisponde m eg·lio a questi concetti patogenetici è quello dello Schiassi, per cui si ottiene l a cc di scontin11it.à gastropilorica », oppi1re l 'operazio11e del Latarje t, con la quale si con segl1e l 'enervazione totale. Lo scarso numéro di 011r.razioni eseg·uite fino &d ora dai v-ari chirurghj, 11on p ern1e tte di trarre delle con clusioni definitive, tuttavia i risultati so110 m olto incoraggianti . Nei riguardi delle operazioni più comune111ente esegui te, la g·astroenteroan asto rn osi e la resezione, n o11 ò esc1ttso che i risultnti terapeutici, sian o in parte attrih11iliili all 'inlerru zione di importanti elementi n ervosi, sia estrinseci che intramurali dello stomaco. Il dott. ~IANNI espose il suo co n cetto su ll 'indicazione operatoria nei diversi pazienti, secondo le diverse costituzioni, e propose pur.e una più stretta coll:tborazione fra radiologi e clinici nella diagnosi dell'ulcera gastroduo<lenaJe. In d isct1ssione parlò il cloft. OLIA L 1
TI Segretario: E. RoNCALJ.
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IL POl,,I CLINICO
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO .
. 1no:rtalità, pO&SOno fansi ip.e r altri stati morbosi,
. .' SEMEIOTICA. L'allergia dell'età. La parola « allle rg:La » fu proposta nel 1W6 da P iN}1u•et !P·elf indioaire lo i&t.ato di mutata capa.cità reattiva di .u•n onganiJSmo . L'in·diviid'llo vatecinato si C·OlilllPOTta intfatti ai .ri-guar1di della linf·a vacciruica in maniera 1di·vernsa di coin·e si comrporta l 'indiv.iieùuo ich·e n·on è v,enruto a c,ontatto c1i tale agente; e lo ste.sis o aie.ca.de pe'l~ chi ha av.u to iniezione di sj·ero; :peir il 1u·etico ai rigiuardi del vir.u1S sifiliti co ; per jl ·i 1ulbei:rcolos10 ai Ili.tgTUa:rc1i d·e lla tubeToolina. :\ei 5uoi ult eirjo1'i SJtl.!1di, lo .stesso autOTe ha cercato dà stabjlire q.uanto tale cambi.a1nento di .cap1aci.tà poi.SSa dipend6Te da co·n dizioni pireesi5tenti, piuttio.sto eh.e dia una preparazione rp reventiv·a verso ·una da ta carui.Sa noci'\'lél.. E, in n1o·do parti.c·o1are, ha .stu1diato il comportam.en to individtu·ale verso svariati sta.ti 1m.Qll"bosl, in rél.lp/P.orrto alle dil\T1eo:'1se età (Wien. Klin. lVoch. , n . 3, 1929). Per quanto riigiu·arda la tubeJ'lc.olosi, ad eee.mpi.o, la 1p ri·m a in.f ezione col baicillo cli l{och decorr.e in maniera sianj.le in qualsiasi età; val e a di.r e: l'Wezi.one pTlimaJria e le reaziorui lill1lfatiòhe regionali non mostrano alc'llna 1di1ferenz·a spiccata. Il se•con do is tadJo (1s tadio secondario d·i HMnbuTg·er), si oom[porta invece differentemente, per·ché, 1nent1re n·e.l lattante -.;i :ha un.a ten·d·en za allo s;vi1ru·p1p.o idi tubercoli peT tutto l 'o•rg.ani'!3rrn 0, n·el ba111. bino il proce.sso è tpàù limitato e pro·voca la comparsia d·e l qruadTo rr1orbo·so della scr.o.foloiSi, , e n el flan1crulilo, nella 1naggioranza dei ca1si, non si man if ema aiffatt.o. Lo srtadio terziar.i.io, infine, è anoh1e 1più carratteristico, .p·e.Tchè lia . ten·cLenza alle p;rodri.1zioni .cavern,01Se è pro1pria dell'età dell'aido1esoenza . Tra i 15 e i 20 anni ·esd.is te n·ettllissiana .q u.esta 1< al1eT.g .i a dell"età » , come lo dirrno·s trani0 le statisti oh~ ·della mortalità generale. A tale epoca, infatti , le <:iu rv~e presentano un fiast i,gio, anticipato di un pa.io ·di ann,i pe:r le femmiin·e ri5petto ai maischi, in ra[1port.o p·ro1b a1bil.mente ad una certa r eJazio11e cori l 'epoi:;.a ·de.Ila matutTità seioouale. Ancthe peT la :sif ili1de è lo stadio terztar.to, con le s'l1·e maniif estazioni a camco d·E>lla .sostanzia eier eibITTaJe e mii1dollaJre, che è collegato a d·~terminate vaTiazioni ,dfi tali OI"gani. La moir te per paraJj1si p·r ogre1sisiva sale nrun1eTl· cairnente ·dal 30° anr10 il.n poi, riruggiJUngendo il cuJmine al 430, p·er p1oi cLis1cen•d:e.ire. La tabe· in'\rece 11a il &uo m3JSSi[DO al 57° arino .. cioè 14 anni più tai"Vdi cth,e 19. parolisi, il che dim ostra ch·e il sisteima nerYoso d eYe in di'\1€insa maniera venir ind1ruenzato da questa allergja dell'età . Ossen·auioni analoghe, basate su1le 001rve della 1
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qual·i il diabete, la cilITOJSi epaJttca, i 1m.mort maJtgni, i processi rerumaJtici. E poi inte~essante rilevare com.e l'él.!Ppen•d·icrite si comporti in manaera del tutto simile, 1da questo !Punto cLi vista, aJJe m·alatitJie reumiati.clhe. $U che e.osa si ' fO'n.di qU1esta alleirgiia 1d·ell'età è ancoJ:'a 1ditffficiJe a dirsi. N·el caso d·ella 1nmerco1oiSi potrebbe ess·e·re g i·usta l'i1Pi0tes.i cihe la diSlpo• ,ffizilo.n e dell'età piu1bere fosse in rappoTto all'atti~ vità delle ghiian1dole genita;1i. Coon•un+qill'e è verosimii1e sup1por.Pe· tehe, anahe per gli altri stati morbos1, sia pos sibile attend·ere una apie;gazil()ne dall ' endoc:M-n oJogia e dal1e legi~ dell'eiredit-arrietà. 1
M. FABERI.
Le reazioni di Pirqnet e di Wassermann nell'asma. !Le relazioni tra tulbeTcolo1si e d .a,sma son-0 un argomento an·cora .aJS1sai .disc;usso e sul qiuale non si è ancora ·gi!llnti ad 'Ull accoirdo. Storm van L eeuwen e v·arel<.a1nip \Sostengono che i paZlienti ·con malattie alJ:ergich·e pos<Seggono llna . 'Slp'eci'aJ!e ip·ersens.ilbili tà p e1r la tu1bevcolina : essi basa110 tale asserzione sul fatto che la maggior parte d ei lo·r o malati 1d 'iasma e fe-bbre da fieno pres~taro·no una reazione di P irqu·et ind'lllbbiamente po·sitiva e 1:risientirono notevole vantag,g io dal trattam:ento con la turb ercolina. Inoltre i sTHiidetti mallél.ti erano 1pr e1;;i da attaccihi di nsma dapo iniezioni di tubercolina. R. J. iB·élJaigoe (Brit. Journ. Ch ·i ld . Dis., aiprile· giugmo 199....8) ha com[Pi:uto ri:ce•rche su 83 fancilUlli aJsmatici fra i 2 e d. 15 ann i ed ·[ha trovato ohe la :re1az.i·one di P w qruet non era più freq:u1en·t e di qiu•eJ.lo .c11e non foss e tra igli altr.i fianciulli dell '-0spectale e n:e ha concJJUso dhe non e1siste nesso eti.ologi1co arcuno tra tp.er~·ensi..bilità 1ailla tube rcolos i e1d ffiSma. Lo stesso .arutore praticò la reazion e di \Vasseirm~nn in 92 bambini .rusmatjci fra i 3 e i 15 anni e trovò che essa era :ùnvariaibdlmente negati\1a, ad eic1C'eZlion,e 1dd. ·un 'l)amb.ino lJUestrico e ne ct:e,duis se -ehe contr.ariamentie alla credenza dt al, cuni scrittori, 1a sifjli·d·e n0111 ha p·arte alcuna. ne1la geneisi dell'.as1na. VICENTINI. 1
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CASISTICA. Una nuova forma di: epatite sclerosa sifilitica.· ·Pion.Jeel (R.ev . méd.-chirur. i\llalad . .du FOie, e Journ. àes praticiens, 9 feblbr. 1929) riporta il caso di ·u na Nllgazza di 21 anni ahe sentì imprro'Yviisiarrn1en.te, in ipiena tSalrute, d e11'e fitte dolorose neli'Jp-ocondrio destro. Do1oTe viv.o alla pres· sione sotto l e false coste, ' reirso il ·tm ar.gine esterno del .gran retto.
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SEZIQNE.
PRA~fI CA
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N-0n vomito ; l·eg1g1ero m etoor.iismo; ternpeiratura a , , Ci~tifel.lea ed infezioni intestinali.· 0 ~ ,8. Nei gi.orni $e1gru1enti, .ing.i"'-01Sì5'a ni'8nvo di milz,a. -· Le lesio.n-i della C·Ì!stifellea hanm.o, jn patolÒgia ~egato gTosso; sotto le false coste, si S1Vi1up'P a .. . digesti va, un'im.p o;rtanza notevole; essa agisce da u~a maissa cì1e Bi estende. 1dj giorno in gi<Yrno e se1iba Loio rnicrobico. Tutte le i.n.fezioni intestina.lj i1on tarda a spo1rgreire ,p1e.r sei dita trasv ffi\Se. Mrussa dull'a ·e molto. dolente, .per una 00J·eici1stibe l'1eivo~ J1ianno il loro risenti:m·e{[lto s u-Ila ci·s tifell ea; ne sono un ooeinJPio : tip·i co l•a ti·f oìde ed· il colera. In lllzione· ci'i've11tarva anorrmale. La radiosc~!ia 1n1'0g~11e rale l'inlfezione si fa.. dall'esterno all'interno, stra fegato giroS1so e milza .gr·o&sa. Si perusa ,afl.10!l"a a .Peri.toni.te ftb.rocais eosa, oo·n p1r edo1mlinanza sotto- . pranidendo l.e tunich.e es tenne p1rim1a d ella mu cos,a. 1btlita.si p9a l 'inrf.ezione, . qruesta p·errrnan·e molto ta S_ epatJ,c a, in oon1Stde1razi.0ÒJ..e rdel1o stato 1g,.enerale ~ lung·o . ed agisce a su a v·o lta \Sull' in t;estino. Come pi uttoeto g·raJcrìl e. osserva Ch, B•uizard (Journai de médecine de Pa. Urine c·on tTaicc..e di al' b i u mina e 2,50 1 per 1000 dl '. ris, 16 ag. 1928) lia ma;g.gi.or J)•a rte ·di taJli infezioni, zucohieTo. Temp·eratJuT1a irreg·o1a:r.e ch e, doipo il ca teteri.Jsmo degli 1Ureter,i, cad•e a 37°, .p·er iri:sa1iTe ~he p9rtan·o 1ppi il mal.a.to dal m edico o dal chirurgo, ri:monta alla prim.a i.nf ainz.i a. d ue giorni dopo a 39°. La mais.sa oo·tJtoepatllca raigDa queste oss·ervazioni risultano impo!'tanti giunge la c·r,ersta iliaca destra; n on ·itteTo, sangiue corollart. Anzitutto, è da rilevare oh e, qua1si·asi il noI'Inale. . n1odo ~ l 'inten•s ità d ei trattam·enti delle infezion i · La1pairotomia eis)pl l orrativa. F·eg~ato cacciato sotto I inte-stinali, Si vede spesso cl1e,. dopo gran·di mi. una pe.rietpaviite 1dtf·f·rusa, .con a&pie.tto mrultilo:bato. g·~io ram enti aicl an1cJh.e ps e111dogua·rigio11i , si produ Daµ ·eisam.e i1sto·l ogi,co idi -'lln naidrulo ,p rel,eviato, s t cono sp esso delle recidi\'e, dovute a reinfezi.oni ooruclJUd-e per uTIJa l esione infiarrn.matorria di ttpo dall~ cisti.f ellea. cr.o·n ico, ·p roibabiJ.mente di origine silfilittca. 1Nei Cél!Si in c·u i l 'infezio11e della cisttf·ellea si è Il tratta1rn°ent0 s.n ecdfi co c)p.erò' un.a v.era' rriisurr.efnizi.a ta dalla m uco s.a, il trattamento m e1di1co e zior1e. La temperatmra diventò norma.J.ie, hl fegato 1special.lmente l 'intu•b azione ·d:uodenalre potlI'à, alè l ~ milz;a cr-ec,crredirono. l'inizio, avere delle proba.b ilità di su ccesso ·e porTmttaviasi prolbaibilln·ente .di sifili·de eT·e.ditaria. tare an•c he aila guarigio.n.e. Ma sono qu esti i oasi N caJSo di•mostra non 1del tutto esatta 1'1a sser· 1più rari. Abitu almente invec·e, quando i sintomi zi·one di .Dlheulaf·oy, 1&eoon•do .cui nella si1f.il'i1d1e e1pa1portano jl m al~to d·al medico., I.a -leisione della ci. tic·a non rvi sono n è ·dolort V'i'Vli, n è febbre, nè stifellea è già a\'anzata ed i •dist;uribi locali e ~intorni irrnpressionanti. . generali ·n on p-0sson o ·scomparir.e ch e a:sporta.ndo fil. il .focolaio in'f~ttivo; è allora la colecistectomia c1i.e si imp·one e 1c be è -il solo trattam·ento lo·gJco La sifilide epatica. e radi,cale. · f i l. H. Boucher (Paris médicai, 19 magigio 1928) , i11 18 ca~i di sifiliade epati1ca ch·e descrive, distingu·e Sul significato dell' !mpronta colecistica. Bei forme adiflferenti della malattia. In alcuni casi, rP & oontl."ìilmire altl a con·orSic1en za cteil ' i.~p1r.on.ta ' la diagno1si rf•L1 diff•i!ci11e e taJrdiiv.a. Si•CJc.om•e i m a- •della c.ist:trelLe.a sulio stomaco e s ul 1d,u,od·e no la ti, al m om·ento della localizzazione del trepo- R. V'i,riani (Rad. M ed. , noY. 1928) 11a sottop,osto nema sul fegato non presentano manitfe'Stazioni a .stJu1dio 50 casi n ormali n.ei qua li pe'I'ò non g1li <e cutanee, n on sono vedut i dal s:i!filogra1o, ma •dal 1stato po1s~iij:>ile ·di oos•e1"'\11a<f.e 1Clelle impr.onte !Com10dico generale. 1stanti; allc une v1olte ha os9e.r ,rato deO.le immagti.ni Alcuni autori ammettono gram.de importanza ruig.acd . In 1s0iggffirti af1fetti da di st1t11rbi dell aP{Padal pi..mto di vistra della •dia:gnosi ai sinto1m i ge- rato adiigerreinte, lÌil'Y·eCe, ha potru.to COI11Stataire delle ne!'ali : fablbrie , di·maigrirrnento, atmnento 1d·i vo- llirnjplI'onte 0Qlle·cdis1tsicl1e costanti e caratteirtiistiicJì.e. ~urrn1e ·d·el fJegiato, 1 Eipe!cialJm1ente del l o'bo sinistro. T.re id i 1C]ìlN~1Slti 1si01g1gett.i elf.an·o ia~ppen.dilcitic.i ed al. Le lesioni s i1fil·iti!cl1·e 1del fegato si ac·com1p a, Ì',op·erazdone si p otè ·COill&tatare l \integrità della gnano spesso a leg;gera glirco·suria; è necessari-O cilst:iJf,e]loo, la quale era lilbe.ra cLa qualsjiasi adenon confon.der e auelle con il diamete e ricorid arsi r en zia o l esion°e. cl1e esiste un cc p.iiccolo diaJbete )). quasi s emipre A.ttiri di qu1e1s ti maJl•at~ eran.o atìfetti da pr-Olcoosi sintomati·co di si.fili de. ·d i colite, o uloer a 1du 01den1a le; altri in'f1ne, eid erano P er quanto riguard•a il tratta·m ento, l 'A. scon- la .!Illaig.gior !PaDte, non a~evano alcuna l'e&iiQn e orsiglia gli arsenobernzoli. troppo toosici, e raoco- ·O'ani!cia m a ·e.rano samipliceamente d·eii f·unllionali. b' , manid a i meircUlI'IÌ!alri. 1sotto forr-ma di SUPIPOBitori. · 1L'1..<\. ritiiene dlllfilq,u e ct1ce a 1d,eteTimil.naire J'j.mpironÈ altr esì consiig-li.aibile una. cura •di a1oque mita co1.eJcJ1stiJca 1P01S1sano con.coI"fere oltre cl1e dei n erali alc·alin·e, da completarsi col riposo· fisi·co if.en.òm.en i di na17ura pJat101lo1gic.a aTuch e d egli stati e morale ed un adatto r egime alimentare-. · 1d' ~pertoruia 1 della ciistilf·ellea in rall){Porto al tono f i I. g·ast.ro-d uodenale. 1
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Egli pe1nlSa ch e l'iantP<I'onta colooistitca con o()lrra sempre a fQrni.re un segillo diaignostico iimpO!I'tant.e cruian1lun qru1e n e s'ia rrnoùt o ·di:iìfi-ci1e 1'1int;erpretazi00n1e. L . sFORZA. 1
So.Ila recidi va do po colecistectomia . Gu·n1dermann (M i tt . a. ·d. G.T. M ed. u. Chir., 19iU3) 11a rp·ot>uto seguir.e 100 e.asi ·di calcoiJ.1osi 1biliare -0ip1eirat i ·di c-ol•e1cjJs!teictomia n·eùla C'liniJca 1cli G·i~ssen. Egli ha no1Jato rrecridivia n·el 36 % ·d ei e-a.sii. ·Q uesta i1on era af.f.atto in raip1p0Tto .nè con la gravità dell 'aif1fezion e primitiva n è con i.a lunglbiezz·a delle soif!f.er.enze. •L'A. ha invece trovato un r.asprpor·to c-0n l1a flora batterica della c1stif elle a. La maggior parte delle r ecidive <fili dato ·da qu1ei •ca:&i in cui si trovò 1-0 staifi'lo:c·o·cco, m entre quelli in cui v'er.a il b. c oli malgrado la gravità •dei s intomi di co1,eoi·stite presentati, dieder o p ool1issime r ecidive. .t\.nch,e p er il b. del •t1fo e .p.aJr.ait~f o n on si ebbeTo r eci·dive. Inv.ec.e i poPtator.i cli strepto001oco si comportaro,n o ri1S1p•etto alle rectdi·v,e •Come gli stafiloco·cicl1i. L ' A. il1a aniche tentaJto una cura vaiccinica con ri·s.u•ltaiti buoni ben ohiè ,siano an cora s carsi corrne numerQ per a·v,ere una gr.an·de im·p ortanza . 1
V. GHIRON.
TERAPIA. La cura dei vomiti incoercibili della gravidanza.
(Rev. franç. de Gyn écologie et d 'Obstétrique, n·o v. 1928) ritien e ch e tutti i G. Leyen
di turbi digerenti dello stato di gravidanza (stato nauseoso, nlausee perpetue, vomiti leggeri , g r avi ed incoercibili) non sono che tappe s uoces ive di uno stesso male, la di spepsia , pr.ovocata od aggravata dalla stessa gravidanza e compli·cata, il più spesso , da dilatazione ga strica , isolata od acoompag·nata da dispepsia. Con iglia pertanto la segu·ente ·c ondotta di cura. Dispepsia. Riposo in letto. Alimentazione : 1° giorno, dieta idrica (1500 em e. di acqua o di. infu o, a 150 eme. ogni ora e m ezza); 2° g iorno , dieta lattea (75 0 em e . di latte e 750 di ti. ana, m escolati e zu cch er a ti, a dosi com e sopra ); 3° giorno , 1500 em e. di latte puro, aromatizzato (a dosi di 300 eme. ogni 3 or e). I g iorni seguenti ~ rialimentazione prog r essiva, da fi ssarsi qualitativamente e quantitativam ente. F ar prende r e 1. grammo di bromuro di sodi o a m ezzogiorno ed alla sera. A erojagia. La stessa alim,entazion e e la ste sa somministrazione di bromuro, completata d alla pozion e bismutata (Carbonato di bismuto g. 10; Gomma arabica g. 20; Acqua distillata em e . 300 : un cucchiaio , 5 volte al giorno). E eguire degli eser cizi respiratori , p. es:, quello di offiare sulla candela , cioè espirazioni prolungate, ripetute 5 volte di seguito, ogni n1 ezz ' or a ; n on inghiottire la saliva , bere tutti i liquidi con un cannello.
Dilataziorie
gastrica.
Immobilizzazione i1') J.e~t~, con i~ se~ere alzato per n1eizo di cusc1n1 , 15 m1nut1 all'ora. La stessa alimentazione;. medicazione bromurata. Quando la ma· lata s1 alza, applicazione di un corsetto che sostenga bene lo stomaco o di una fasciatura Velpeau, alt~ 30 ·c m., allo stesso scopo, che può mettersi anche durante il periodo di riposo in letto. . N?n ~reooc:u:parsi. della ·c ostipazione e. della d1·m 1nuz1one .d1 un~a nei primi giorni, che sono da cons1derars1 come Eenomeni di difesa di un ~ndi~1 duo disi.dr~tato, che ha perduto pare·c•ch1 ch1logramm1 d1 peso e che fissa con avidità tutti i liquidi cl1e gli sono dati. Di fatto, nel primo periodo, si osserva un aum ento ·~ p eso anch e di un kg . al giorno. L 'A. cita pareochi casi clinici dimostrativi ch e gli permettono di dubitare della esistenz~ di. vomiti i~co~rcibili della gravidanza; non esistono, egli d1°c e, ch e dei vomiti incoercibili per mancanza di una cura adatta in corso di gravida11za. ' · fil.
Il trattamento dell'eclampsia puerperale. Sulla base di 102 casi, G. Bernard (Rev _ méd. de la Suisse Romande, 25 dicembre 1928) con.e lude che il metodo di Stroaanoff-Zweifel (salasso, idrato di cloralio per ~listeri, mor· fina) dà risultati ecoellenti per la madre nei casi leggeri e d 'intensità m edia (O % di mortalità), m entre n ei casi g ravi , la mortalità è elevata (50 %). P er il bambino, tale metodo è n.ettam,ente inferiore al trattamento attivo, specialmente operatorio; la m ortalità ridotta è del 27 %; la dt1rata del trattamento è nociva bambino. Il salasso , n ei casi con pressione sanguigna elevata, deve esser,e praticato al più presto possibile sotto .nar.c osi al clor.oformio e prima di portare la malata in clinica; allo scoip o di p>revenire le emorragie .cerebrali, di pro·g nosi sempre fatal e. Nei casi gravi , il trattamento attivo (operat orio od ostetrico) dà risultati nettamente superiori (27 % di m-o rtalità, invece di 50); esso è n ettamente superiore a n ch e per il bambino (7, 7 % di m ortalità, invece di 27). Il parto for zato, l 'u so di sudoriferi è ·con"" tr oindi·éato; i risultati sono cattivi per la madre . e per il bambino. La pilocarpina, il sol· fato di magnesio , la lampada di quarzo non hanno ancora ricevuto la sanzione di s,ufficienti prove. Il nume ro d elle crisi e, soprattutto la loro inte1).sità e la loro durata; il coma profondo , l 'elevatezza de lla pressione sanguigna che non i abbassa d·opo il salasso, l 'anuria quasi compl eta perme ttono di giudicare la gravità della malattia. L 'eclampsia segu e, il più spesso un ' albumi.n uria gravidica ch e dura da parecchi giorni o da settimane; si può tentare di evitarla con l 'esam e r egolare delle urine, d ella pressione
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SEZIONE PRATICA
sanguigna, ecc. durante la gravidanza. Nei casi di albuminuria gravidica grave non influ enzata dàl r egime latteo assoluto e dal riposo in letto, è indicata la interruzione de lla gravidan za, per via vaginale se il feto non è vitale, per via cesarea, se è invece vivo e vitale. fil .
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a tutelare con corsetti (p. es. in celluloide) il . rachid,e. P er i particolari e _p er gli altri quesiti può con sultare i buoni trattati di patologia chi• rurg 1ca. E. VEN;EZIAN.
VARIA.
Sulla questione della coµipatibilità dell'allattamento con la gravidanza. Mens i (Clinica ed Igiene I nfantile, giugno 1928) osserva ,ch e ancora è molto combattuta fra i ' 'arii Autori e le varie Scu ole la co.m patibilità fra l 'allattamento e la g r avidanza. U ltimarr1ente lo Stux d ella Clinic a Pediatrica di Ode.ssa ha studiato l 'influenza ·dell 'a l la t• tamento sul feto, sullo sviluppo e stato d el lattante; sulla capacità d ella madre g ravida ad allattare, sulla composizione d el latte e sullo stato di salute della madre gravida. Le ·sue osservazioni s i aggirano su 99 ca si. In 50 n eonati il p eso iniziale e ra più basso della norma, in 38 ca i l 'allattamento durante la gravidanza ebbe un e f~etto n egativo sullo stato e sullo sviluppo d el lattante, effetto ch e non poteva esser e dato s·o ltanto dall 'ipogala ttia . Notò diminuzione d ella quantità di latte, "' in dal secondo m ese, e il latte presentava caratteri colostrali con aumento di a lbumina. Il valore biologico d el la tte variava soprat·u tto in rapporto alle v itamine. · Tra i due icontendenti: lattante e feto, il feto 11a i l sopravvento. Qu.e sti inconvenienti n~n sono però tali da impedire l'allattamento. Alle volte b ast a una congrua aggiunta di adatto a limento per potere prolungare per un certo tempo l'allattamento. Per risolvere la questione d ella compatibilità o m eno d ell 'alla ttamento con la gravidanza bisogna innanzj tutto badare allo stato fisico d ella donna, quando questa .è sana, robusta, ricca di latte può b enissimo allattare purch è si badi alla r egolarità d ell 'a1lattamento, alla persistenza d el benesser e .d ella donna, ch e a llatta, e al 7)rogr essivo s' 1iluppo d el bambino. B ALDARI.
...
G1·atta-cieli medici. Ce n.e dà inteireissanti notizie il d ott. \ia11 Be· oolaeire, di San Diego (Oalifornia), :nella l n ternacia M edicina R evuo (1929, n. 1) . N eilla m:aiggi1or p.arte 1d> elle .g~n,d i c'ittà degli . Statti Uni.ti, i m ·edi1oi si r iuni1s:con-0 irn _g r·ULPtPi, 1
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spesso n1Um e1'-0si, a>er istallaTsi entr.o gTandii immobli.li, .costruirti apipo.sita.rn.1ente e sec'Ondo le loro . indicaZ'ioni. Qu·e,ste 1co1striuztioni sono p·r o·vvi1ste 1dli tutto il comfort d ell'.o:tganizzazion·e medJ.oa m o1d1ein1'a: g·aù:Yin etti r adiolQglici, microlbiologici, cfrlim!i.ci, sale .d'qpeirazione e di medi.cazione, !aTIIllacia, biblio- teca, sall-e id i ricev:Ln1ento, di vi•site, l(ti rconifeT1en ze, 1P1er ba.n:ichietti, aiseensoTi e monta.,ciari1ahi silenzio.s:i, d:Lstrrubuzio:n7e d 'acqu a caLda e flI'ledda a ipr ess.ione ed ia temiperatur e costantj, rcorroorti el eti r iche diirette e alte.mate, a ria 1oomp1nessa, ri1PU'l~ tu.r .e 'ad vacuum, aru.to-amib1Uwanze, garages ecc. P er és.a:mipio, ·a Saint-Pa'UI (Minn1e1s1ota) runò di questi « .grattacd.eli mo.dici », alto 13 pli.ani, ois.pi·t a 210 medici e 117 dentiisti; ·a Seatle (WaJSihington ) ve n '1è flln.o idi 18 pi·ani 0°cic1u1pato da 260 m ·e dicj; a _ San Anton•i o (1Texa;s) in u.n a di q1u1este -0ostru- zioni 1gli;ganteis.cb:e allo.g g.i an.o 300 m ed:iici. 1
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PU BBLICAZl-ON I PERVENUTEC I F. LAUREATI. Sindromi polir1.e11 rit iche consecutive ad intossicazione difl eri ca. La :NuoYissima,
Napoli , 1929. In. Note clini che e te r a1Jeu.liclie su alcun.i casi di d ifterite in Folign.o. - F . Vallardi, Milano,
1928. S. MASSil\-11. L 'azione della correrite ·elettrica alternata di alta frequenza sai nodi linfatici tubercolari. Tip. Cons. Naz . d i Emigr. e La-
POSTA DEGLI ABBONATI. Crira della spondilite tubercolare. M. L. , abb. n . 1696 :
Al dott .
Con cetto essenziale è (a parte la cu ra gen er ale) l 'immobilizzazione e lo scarico d el tratto ammalato, ciò ch e si ottiene a l m eglio mediante il decubito orizzontale continuato su un lettino di gesso lordovizzando la regione affetta onde ·e scludere l 'azione d ella muscolatura ' 'entra le o anche , m eno b ene, con adatti cor etti gessati . La cura va protratta })er m esi ed a nni fin o a scomparsa d ei segni di attività d el processo morboso; ·e allora si potrà far riprender e progressivamente la stazione• eretta, provved endo p erò ·ancora a lungo
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voro, Roma, 1928 . R.
JEMMA.
L a nu.ova Clin i ca Pediatrica di Napoli.
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La N11ov.i'ssima, Napoli, 1929. C. OnTALI . In.fliie.nza plurig landolare sull 'altivi là sessiiale. - F . Vallardi, Milano, 1928. A. SESTO. La sifilide mal igna precoce e sua patogenesi. - Stah. Pol. i\.mm. Stato,. R?ma, 192_~· 1'". GALDI-C. CASSANO. La nefrosi lipoidea come diabete lipu r ico. Tip. A. Panaro, Napol i, 1928. . I. C. LASCANO. L a distocia en Co rdoba. - Talleres Graficas, Cordoba, 1928. Q.
V1scH1A.
I l problema dell'angina pectoris. -
'fip. S. BeTnardino, Siena 1 1929. A. R ANELLETTI. L a Tubercolosi in rapporto al la- voro . Ist. I tal. Igiene e Prev. Soc., Roma, .
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IL POLICLINICO .
Per l'ese1·cizio ostetrico delle levatrici. .
Segnalian10 le prinGipalj disposizioni del R. D. 6 dicembre 1928 n. 3318, pubblicato n ella Gazz. Uff. n. 26 d el 1929, per l 'esercizio ostetrico d elle l evatrici. È vietato alle levatri c i di praticare operazioni ch e richiedano l ' u so di strumenti chi, rurgici e di praticare O·p erazion.i inanuali su l feto o nell'utero. La levatrice è tenuta ad osservare metodi{Almente la t emperatura d ella pu.e rpera e d eve -osservare il disposto d ell 'art. 10 della legge 23 giugno 1927 n. 1070, cioè deve richiedere l'assistenza d el n1edico se la terr1peratura sup eri i 38 centigradi . Se manchi il medico , la levatrice deve farn e d enunzia al Podestà e al. J'ufficiale sar1i tario. E ssa d eve d enunziare inoltre all 'uffi cial e sanitario i casi di in·fezione puerpeTale e non deve avvic ir1are donna in. c i11t:a., partoriente o puerpera senza averne avuto autorizzazione scritta dall 'uflìciale sanitario. Il Podestà può, in casi parti co~ar~ente gra~i e su proposta d ell 'uffi ciale sanitario, prescnv ere alla levatrice ch e abbia a ssi stito una don .. na . colpita da processo infettivo l '~~ten.sion.e ·dall 'esercizio professiona] e p er 5 .o p1u .g~orn1: Ogni levatrice deve annotare i p.art1 e ~l ~ -aborti in separati registri cl1e le ono ~ornit~ dall 'autorità sanitaria comui1ale . Alla fine d1 ·c iascun m ese essa presenta i r egistri all 'ufficiale sanita~io il. ~ai.e vi appone il proprio visto; alla fine d1 c1asoun tr11nestre consegna i registri al medesimo. il crl:lale. tratti.ene qu~llo dei parti e trasmette i r eg·1. . trt d egl1 aborti al medico provinc ial e. Ogni levatri ce .deve e?ser e provvi ta di una busta conten ente i m ezzi n ecessari p er l 'assist enza a l pa.rto ~atur~le e .quelli per arrestare l 'emorragia n ei casi .u:o-enti. Alle levatric i dovranno essere somm1n1~l rati g ratuitamente gli anti ottic i e i mat~rial~ occorrenti p er l 'assi stenza d el le partor1en ti J)Over e. 1
CONTROVERSIE GIURIDICHE.
XIV. - L'onorari·o del secondo perito, nei giudizi penali.
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f,n sezione d'acc usa della Corte d 'appello di Bari, con provvedi1nento 19 gennaio 1929, risoilver1do questo quesito, 11a ragionato così , dal p•l lnto di vista g iuridico e pratico . cc Ctie per il sistema ado1ttalo da,l vig·ente codice di procedura •penale , eccE}lto. i casi di cui al] ' art. 213 , le perizie d evono esser e fatte semp re da due periti , doi1de la log ica conseguenzò -ch e anch.e il pagamento delil 'on orario del secondo p erito fa parte di quell e spese necessarie ch e vanno di regol a a1ìLiri11ate dall'Erario d el·l o Staito, salvo rimborso dal condannato. cc Tale affermazione tro, a confern1a n el fatto ch e la nomina del perito di parte, quantunque su designazione d ell 'accusato , vie11e fatta dal Giudice, e notificata a ua cura , pl_entre e anch e a .Jui d eferi1to 1'i11carico di liquidarne le indennità. D 'altro canto il tecnico , .che' si vede chiamato dalla g·iu t.i zia, spesso . senza a~er~ n emmeno il t e1np 0 di assumere informazioni (.e mettersi quindi di accordo) sul la persona che ha fatto cader e la ua celta s·u di lui , ha pure il diritto di es ere pagato da eh~ lo ba chiamato , o qua11to m eno, a':er e_. la s~ cu rezza che la sua opera sarà retnbuita, s1culìezza ch e 11on può a'1e1'...i altrimentj - a men~ che n on si voglia far .d~ven.tar~ l a. fa~olt~ dt scelta d 8\l i)erito un pr1v1leg10 per l r.icch.1 col ritenere eh.e l 'obbligo d~lla retnbllZ~on.e sp etti al] ' Erario. L 'affern1çtzione stessa poi risulta e atta (e senza dubbio alcuno a parere de1la Sez ione di a ccu sa) dalla tessa parola del leg islatore, e ])reci samente dal1la di.sposiziont;, contenuta n ell 'art. 21± c. p. p. , nel quale articolo, si },e g·ge: « Il Giudice può o~dinare eh.e l ' imputato non an1ri:esso a] g·ratul'to patrocinio, depositi pre,1 ent 1vament~ una somma pe~ l 'onorario d el p erito da lui scelto », . fa colt~ cod esta ch e non avrebbe n es"una. ragione d1 esser e ove mai il ri·petuto onorario fo.sse do, vuto dall 'imputato e · nor1 da Il 'Erari? >~ . La risoluzione ci sembra correttissima: La perizia è un atto d el procediinento ~d è disposta dal giudice, quando occorra~ il secondo l)erito è necessario , per volontà di. legg~.: senza di e so , ] 'atto non arebbe. val1d~; l in1putato h a olta11to la f.a co]tà .d1. sceg·l1erlo, m~ ~e questa fa coltà, per qual . i~ ... L caus~, non e e er citata (autore d el rrato 1 gnot~, imputato as ente o inaden1 pin1ento dell 'o?bl1go d el deposiito, ecc.) non si l) UÒ prescinder~ d~l secondo p erito e questo è scelto dal ~iud1ce. Non è, quindi , dubbio ch e l 'onorar10 dovuto al secondo p erito appartenga alle ~pe~e ne~s; sarie p er la perizia dispost a. dal g 1ud1ce, c1oe alla più ampia cat egoria d1. spese . al~ e quall . provvede l 'Erario , -alva l 'az1one d1 rimborso contro il condannato. . Questa risoluzione g i·o''a a~c~e all~ ~un~ione d el perit o, el evandola in pos1z1one di ~nd1pen .. d enza.
ei g iudizi penali , la periz~a è o:d~na'ta d ' uf~ fi cio o p er istanza d el Pubblico M1n1~t~ro .o d1 u11a delle parti ed è fatta da due p eriti, eccetLuati i casi previ sti dagli arti·col.i 213 e 22~ d,~ l c . p. p. Anche il secondo ,pen.to ~ ~om1nat.o ·dal g iudice se l 'a·utore. d el ~eato ia ig~oto o non sia presente alla 1 tr11z1?ne o ~ . 1 imputato o il difen sor e, n el t erm1n·e st~bilito , :r;ion scel O'ano il perito o non sia fatt~ il pre~ritto depgsito o il pe rito scelto ~-On si presenti. Chi d eve pagare l 'onorano dovut0 ~l secondo perito-? La parte ch e lo ha de&1g~aito o I 'Erario, salvo rimbor o eventuale ver so il conclan.na to? (•) La prese nte rubrica è affidata all 'avv. G1ov.'1NNI legale del 11ostro periodico . •
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SELVAGGI,
esercente in Cassazione, consulente
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SEZIONE PRATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI VACANTI._ AREZZO. - Scad. 12 apr.; 2a cond.; L. 8000 e 4 quadrienni dee.; c.-v.
NovARA. Consorzio Provinc. Antitubercolare. A tutto 30 apr. Medico direttore del Dispensario Antitubercolare; L. 20.000. È consentita la consulenza professionale. Nomina annuale e successive conferme· quadriennali. Informazioni presso la Segreteria del Consorzio, Palazzo d el Governo . •
ARTA (Udine). Scad. 15 apr.; con Zuglio; L. 9000 oltre L. 500 serv. att., L. 3000 trasp., L. 1000 uff. san., c.-v. AVELLINO. Amrriinistraz. Provinc. Direttore del Dispens. antituberc. del capoluogo; scad . 15 apr. Rivolgersi Segreteria. BARCsJ.:RlNO DI 1\1uGF.LLO (Firenze). Scad. 20 apr. ; per Galliano; L. 8500; addizionale; indennità cavale. BusTo ARs1z10 (Milano). Medico Scolastico. Per titoli. Stipen. L . 12.000 con 5 aumen. quadriennali del decimo. Indenn. serv. attivo L. 2000 più caro viveri. Età minim.a anni 35, salvo ecceiioni di legge. Preferenza possessori titolo special .. Pediatria. Tassa L. 50,15. Doma!lde e chiarimenti locale Segreteria Municipale. CASTRI n1 LECCE (Lecce). - Scad. 30 apr.; lire 9500 e 5 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. CESENA. Municipio. Direttore del Dispensario anticeltjco; L. 9000 comprensive di ogni indennità; non1. bie11nale senza diritto a stabilità; età lim. 45 a.; scad. 20 apr.; tassa L. 50; chied. annunzio. CUNEO. R. Prefeitura. - Uff. san. del Cor1sorzio di Saluzzo, comprendente 5 comur1i. Scad. 20 apr.
PrAcENZA. R. Prefettizra. ·- TJff. san. del capolt1ogo; L. 17.000 oltre L. 3000 indenn. carica, 5 tri_e nni e 1 quinquennio dee. Scad . 30 apr. (Livorno) . - Scad. 15 apr. ; · 5a. condotta; L. 9000 e 5 quadrienni dee., c .-v., L. 4000 cavale.; età lim. 40 a.; tassa. P101\11B1No
ROCCAPIEMONTE (Salerno): - Scad. 7 mag.; lire 6500 (sic) e 4 q11adrienni dee. ROMA. Governatorato. - Direttore dell 'Ufficio di Igiene e · ufficiale sanitario della città di Roma. Proroga 20 maggio. RoMA. Pio I stituto di S. Spirito ed Ospedali Riuriiti. - Concorsi per esami e titoli a 14 aiuti medici, 7 aiuti chirurghi e 3 aiuti patologhi; scad. or e 16 del 5 giu. Età lim. 35 a. Due anni di assistentato negli Ospedali Riuniti di Roma e dichiarazione finale di idoneità. Tassa L. 50. Stip. L. 7300 oltre c. -v . Rivolgersi Segreteria. Chiedere • ?.nnunz10. Rol\fA. Ministero delle Coniunicazioni. (Ferrovie dello Stato). - Concorsi per titoli a posti di Medico di riparto; v. fase. 13. Scad. 30 apr. SALuzzo. _-
V. CUNEO, R. Prefettura.
SASSOCORVARO (Pesaro) . - Scad. 15 apr .; L. 8000 oltre L. 3000 cavale. equina, L. 400 uff. san ., CUNEO. Amministraz. Provinc. - Direttore della - 10 % assistenza operaz. chirurg. Ospedale Civile Sez . "Med.-Micrograf. del Laborat. Provinc. d' Igiè« Lanciarini »; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10 . . ne e Profilassi sociale. Scad. 13 apr. SAVONA. Amministraz. Provinc. - Direttore de1GENAZZANO (Roma). Proroga 15 apr. la Sez. Med.-Micrograf. del Laborat. Provinc. di GonizIA. Amministraz. Provinciale. - Assistente _ Igiene e Profilassi; proroga 15 apr.; stip . L. 15.000 presso la Sez. Med.-Micrograf. del Laborat. Proe 5 tri~nni dee., oltre L. 2800 indenn: serv., c.-v. vinciale d'Igiene e Profilassi; L. - 10.000 oltre lire SELVA DI CADORE (Belluno) . - Interino tre mesi. 2000 serv. att., L. 1200 indenn. provvisoria e c. -v. Consorzio con Colle S. Lucia. Distanza 3 Km. PoScad. 13 apr. polazione compless. 1600. Probab. nomina defiLuccA. - Scad. 15 apr.; L. 8000 e 5 quinquennitiva. Stipendio L. 17.000 annt1e, oltre caro-viv. ni dee., oltre J,. 300. (sic) serv. att., L. 1500 trasp., Richieste di inform. e domande al R. Commissa• e .-v. r io Prefettizio in Selva di Cadore. L UINO (Varese) . - V. VARESE, R. Prefettura. SuTRI (Viterbo). - Scad. 35 giorni dal 20 mar.; MILANO . Istituti Ospitalieri. Assistente deletà lim. 35 a.; tassa L. 50,10; L. 9500, compreso 1'Am bu lat. Corn. curativo antituberc.; detto, delambulat. e direz. ospedale ; 5 quadrienni dee.; 1'Ambulat. Com. Oftalmojatrico; v. fase. 13. L. 400 uff. san.; compenso speciale Consorzio antiScad. 16 apr. tbc. Chied. annunzio. l\ioLrNELLA (Bologna). - Scad. 20 apr. ; L. 8000 TARi\NTO. Ospedale Civile. Scad. 20 apr., per 800 iscritti; adcfiziona1e L. 3; trasp. L. 500ore 12; 3 medici di guardia; L . 8000. Rivolgersi 3000; c.-v. L. 850.: eventualm. direz . Ricovero Segreteria. ' ' itt. Em. L. 1000. {JRBrNo. - . Scad. 15 apr . ; per Schieti-Miniera; MoNcEsT1No (A lessandria) . - Scad. 15 apr.; con L. 9000 e -! sessenni dee., oltre L . 1500 serv. att., Villamiroglio; L. 9000 e 4 quinquenni dee., oftre c.-v. , addizion. L. 2 oltre i 500 pov. e L. 3 oltre L. 500 uff. san., L. 1800 cavale.; età lim. 45 a . i 1000; età . lim. 40 a .,: tassa L. 50. MoNTECOSARIO (Macerata). Scad. 19 apr.; 2a. cond.; L. 8000 e 3 quadrienni dee., c.-v., L. 500VARESE. R. Prefettura. - VII. san. e capo del2500 trasp., L. 800 l1ff. san. ; età lim . 39 a.; tassa ] 'Ufficio d'lgienr di Luino ; scad. 30 apr.; v. faL. 50,10. scicolo 13.
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IL POLI CLINICO
VERCELLI. Amministrazione Provinciale. - Presso il Laboratorio di Igiene e Profilassi, Sezione Medico-Micragrafica; titoli cd esami. Direttore : L. 19.000 oltre indenn. L. 3000; Coadiutore : lire 17.000 oltre indenn. L. 2000; Assistente: L. 10.000 oltre indcnn. L. 2000. Sei quadrienni decimo. Scàd. 10 maggio. Chiedere avviso alla locale Segreteria dell 'Am1ninistrazione Provinciale.
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JYOT/ZIE DIVERSE. 1° Congresso internazionale di microbiologia. ~i
lerrà a Parigi, dal 7 al 12 ottobre, p er iniziativa della Società Internazionale di Microbiologia, presso l 'Istituto Pasteur, sotto la presidenza onoraria <lel prof. Roux e sotto la presidenza effettiva clei proff. Bordet e Kraus. VERONA. Consor zio Provinc. Antituberéolar e. Il programma comprende relazioni, conferenze Direttore 1'ecnico Sanitario dei Servizi Anti-tbc.; e din1ostrazioni pratiche. Le relazioni stabilite L. 24.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 3000 serv. sono le seguenti: « La scarla ttina (etiologia, proatt. ; età lim. 31-40 a.; tassa L. 50,15. Divieto eserc. filassi, terapia) », relatori pro.ff. Dochez, Cantaprofess. Scad. 30 apr. cuzène, Zlatagoroff, Friedmann, De'bré; « Febbre ondulante ed ab0rto epizootico », relatori proff. VERUCCHIO (J?orZi) . Scad. 18 apr:, 1 o rep.; L. 10.000 oltre L. 2000 cav., I,. 500 uff. san., 10 Wright, Kristen~en, Rinjard; « Varietà microbibienni ventes., c.-v. ; direz. Ospedale; e tà lim. che, feno1rte11i litici », relatori proff. Bord~t, Max Neisser ; « Patogenesi del colera », relatori proff. 35 a.; tassa L. 50, 15. Sanarelli, ICabeshin1a; « Etiologia dell'influenza », Avvertenza. - Quando non è altrimenti indirelatore prqf. M. R. Pfeiffer; « Coltura dei tescato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, Sliti », relatore prof. l\lf. Carrel ; « La decomposii compensi allo stipendio base. zione dei vegetali nel suolo e la formazione della sostanza umica ». r elatore pro.f , W inogradsky. Le conferenze comprendono : « La vaccinazione CONCORSI A PREMI. an1.it11bercolare », prof. Calmette; cc La vçtccinaSocietà Italiana d i Medicina Sociale. zione antidifterica », prof. Ramon; << La sifilide La Società Italiana di Medicina Sociale, mercè sperimentale e 1 immunttà », prròf. Kolle; « ~ lipoirli », prof. S. :Rel(anti; . cc L'jir1muµità nelle la liberalità del prof. dott. Prassitele Piccinini, piante», prof. D. Carbone. ch e ha messo a sua disposizione la somma di Le conferenze con dimòstrazìo'ni pratiche saL. 5000, bandisce un concorso fra i medici itaranno fatte dai proff. Borrel, /\. Fischer, Canti liani p er una monografia sul tema seguente : <· La medicina prever1tiva, e la selezione profes- . sulla _cc coltur:1 <.lei tessuti e dei tumori »; dai proff. Brumpt, Fi.illerbon, Mesnil, Nuttall sopra sionale in rapporto alle provvidenze assisten ziali rirgomenti · di parassitologia. ed assicurative, come fattori del potenziamento d ella stirpe ». I congr essisti !)O tranno presentare delle- comu nicazioni che dovranno riferirsi all 'argomento I lavori, dattilografati in tre copie, debbon o delle relazioni; esse saranno sottoposte all 'accetpervenire anonimi alla Presidenza della Società tazione del Corrtilato centrale ed il loro titolo di Medicina S.o ciale (via Dog·ana, n. 2, Milano) doYrà esser e inviato entro il 15 maggio 19~9 al entro le ore 15 del 31 marzo 1930. Comitato Italiano. Sono ammesse come ufficiali le Sovra una ht1sta d ev'essere ripetuto il motto seguenti lirtgue: francese , inglese, italiano, spastesso ch e contradclisti11gue la monografia. Engnuolo, tedesco. tro la s te~sa busta, sjgillatn: deve essere racchiuPer tutte le informazioni; i soci possono rivolso u11 foglietto col nome e l 'indirizzo dell 'aulore. ger si al Comitato Italiano (Milano, via Darwin, La busta non sarà Ftperta se non dopo che il giu20) il quale comunicherà sul Bollettino, a mano dizio non sarÀ. stato emesBo dalla Commissione a mano ch e perverranno dal Comitato Centrale, giudicatrice . t t1tte le notizie ch e si rif~risco110 al Congresso. 1
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. I nuovi depu.tati medici . ..
Le elezioni plebiscitarie del 24 marzo hanno' portato, alla Camera dei Deputati, i seguenti rappresentanti della classe medica: Castellino prof. Nicolò, Fioretti dott. Arnaldo, Fioretti prof. Ermanno, f\1orelli prof. E11genio, Muscatello prof. Giuseppe, Maggio dott. Giuseppe, Paolucci prof. Raffaele, Perna prof. Amedeo, Salvi prof. Giunio, Serono prof. Cesare, Vinci prof. Gaetano. Il gru})PO non è numer oso, ma costituito da clementi clotati di competenza e animati da buon a volontà, per la suprema tulela degli interessi sindacali e morali della fa1njglia medica. La Facoltà Medica di Napoli ha conferito, ad unanimi là, l 'i11carico dcll 'insegnamen to di storia della - m edicina al prof. Pietro Castellino, direttore della I Clinica ~1edica, in seguito al passaggio <lel titolare, prof. i\1a11rizio Mastrorilli, al1'Universìtà di Bari.
VIII Congresso della Società Italiana di Neuro logia. Doveva t en er si a Catania; avrà luogo invece a Napoli, dal 10 al 12 aprile. Rivolgersi al preside11te del Comitato organizzatore, prof. O. Fragnito, R. Clinica Neurologica, Napoli ; od al segretario deJla Società, prof. A. Coppola, R. Clinica Neuropsichiatrica, Casella postale 21, Sassari . ...... . Visite e eure mediche per gli appartenenti alla Mi· lizia. Il Comando Generale rlella Milizia è venuto n ella determinaz ione di i$tituire . una scpeda di valutazione organica e ginnipo-spo:rrtiva per gli appari,en enti alla Milizia. Il Ca-po del Governo e Comandante Generale della Milizia h a approvato il provvedimento. Lo scopo cui con questa iniziativa si tende, è d11plice: ai fini del servizio l 'uno; ai fini sociali I 'altro. Ai fini del servizio: per rjconoscere ed enumerare quali e quanti siano gli appartenenti alla Milizia idorlei: a) a incondizionato servizio militare; b) a servizi condizionati in speciali re-
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SEZIONE PRATI CA
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parti scelti d ella Milizia : montagna, colonie, b atdisposizioni del R. D. L. 13 febbraio 1927 con- . cer11cnte la riforma organica ed il riordinamento taglioni Camicie Nere, ecc. ; e) alla cultura gin.nico-sportiva in generale ed i11 particolare; d) ai del per sonale stipendiato dal P. Istituto di Santo serv1z1 111e110 gravosi d 'ufficio, ecc. Spirito in Sassia e Ospedali Riuniti di Roma, la <1uale autorizzazione viene concessa anche alla Ai fini sociali :. per riconoscere e individuare i me110 robusti, per consigliare ai bisogni adatte Amministrazion e della Congreg·azione di Carità cure e opportune norme igieniche sociali, per di Lecco, amministratrice del civico ospedale di apprestarle a tarati o a quelli affetti d a postumi quel con1une ed alla amministrazione dell 'ospe·di sofferte infermità, per segn alare i minorati dale civile di Fornaroli in Magenta. • agli Enti assistenziali in gen erale e d ella Milizia in ispecie, per sottoporre a cure specializzate gli Giornata medica di Milano. infermi, per provvedere all 'assisten za ig ienico-soPer irtscr'iversi alla· Giornata M~dica di Milano, ciale e del lavoro. Per attuare questa ottima iniziativa tutti gli bast er à che i m edici notifichino in anticipo nome, cognome, indirizzo, all '« Ufficio Stampa Me.appartenenti alla Milizia dovranno esser e sottoposti a periodiche visite m edich e, durante le quali dica Italiana » (via ' rallazze n. 39 - Milano). Anche cruelli ch e n on ris1tltassero inscritti, · sasi avrà modo di a11notnre s11lla sch eda i dati voranno ammessi, la mattina dcl 16 aprile, all 'inluti. Tali visite saranno eseguite da ufficiali m egresso libero e alle visite in comitiva, bastando ·dici della lVIilizia, col con corso, se del caso, degli specialisti consulenti. L'esecuzione delle cure pre- dimostrare, anche con semplice biglietto da visita, la propria qualità di m edico, all 'entrata princiscritte avverrà di massima presso gli ambulatori -clinici funzionanti in molte località , ovvero a do- . pale della F iera (piazzale Gi11lio Cesare). Ma la necessità di uria pronta inscrizione deriva da momicilio del sanitario o dell'interessato. tivi di organizzazione; i non inscritti correranno I riconosciuti curabili (oligoemici, deperiti, tral 'aleu di no11 partecipare a quanto venga precomatosi, adenoidei, celtici, ecc.), e gli affetti da p aral9 in anteced en za per un dato numero di postumi di malattie, specie quelle contratte in partecipanti notificati . p eriodo bellico (malaria e sifilide) e quelli con I ribassi ferroviari, otteni!Jili in qualunque Sta·difetti e imperfezioni fisiche utilmente modifizione (lel Reg110, a datélre del 7 aprile, sar ànno del ·cabili con 6pportu1t1 m ezzi, dovranno essere tutti 50 % ; unica formalità n ecessaria sarà l 'acquisto -sottoposti ad adatt e cure. (L. 10) dell a speciale ,tessera ch e la Fiera di MiVa con siderato lo scopo nobilissimo e l 'enor:me lano è stata at1torizzata a mettere in vendita . vantaggio sociale in genere e ii contributo al miPer alloggi a Milan o, scrivere in tempo a C. I . 1'. , glioramento della r azza in particolare. Chi offre via Santa ~Iargherita , 16 - ~'filano. spontaneamente la propria oper a alla Mil izia deve sentire il dovere di r ender e se1Tipre più valida e pronta la feconda attività della missione da com- Mostra della Stampa Medica Ituliana. piere, quando gli si mettano a disposizione meL 'Ufficio Stampa ~Iedica . Italiana n e sostiene dici e m edicinali." · tutte le sp ese di organizzazione. (Se qualche Am1ninistrazione vorrà d ar e un contributo, esso sarà Nomina del direttore dell'assistenza sanitaria nel accett at o con piacere e devolt1to agli Orfani dei • Dopolavoro deil'Urbe. Medici caduti in gu erra). Sar à opportuno ch e ciasct1n periodico mandi al Il Direttorio provinciale d el Dop olavor o delpiù presto una propria an11ata r ecente, rilegata, 1'Urbe h a proceduto, su designazione del Sindaall '« Ufficio Stampa Me<l ica Italiana », via Vallaz·cato medico fascista, alla n omina d el direttore ze, 39, Milano; o almeno n1ancli una serie di nut ecnico provinciale per 1'assi st~nza igienico-sanimeri, ch e diano u n 'idea esatta d el periodico. taria nei gruppi Dopolavoro, n ell a per sona del Presso l '{J. S. M. I. si troverà un locale m esso ·dott. Alessandro Morandi. · a disposizione in p ermane11 za dei d irettori, redatIl compito d er direttore tecnico per l 'assistenza tori, amministr atori, collaboratori dei periodici ig ienico-sanitaria si rivolge ad una delle magJn edici itali ani . .giori e principali attività d ell '0. N. D., quella della propaganda e diffusion e pratica tra le masse Il '' g·iorno della Madre ,,. lavoratrici, dei più sani principi del] 'Igiene perl~ . De Napoli propone, n e « La Federazione Me.so11ale e familiar e e dell a prevenzioI:1e e salvaguardica », d 'istituire « il giorno della l\Iadre », de·dia dalle malattie più diffuse. Qu esto compito . stinato a be11eficare la maternità e l 'infanzia, vi~ne assolto con facilità di m ezzi, e con p artiin cocnmemorai ione d cl sublime sacrifizio di Car colari prog·rammi ed inquadramento, dando così · 'la possibilità ai lavoratori d i trovare praticam ente mela Barelli, la madre calabrese che sorpresa in piena <'an11)agna da uria bufera di neYe, protesse nell 'O. N. D. una delle orga11izzazio11i più preparate e più ido11ee a soddisfare quel n ecessario col proprio corpo e le proprie vesti i due figlioloro bisogno di elevazione e di cognizione, in queletti, riuscendo a salvarli, ma m ore11do assiderata. sto importantissi1no problema sociale, ch e è l 'Ig ie11e e la prevenzione d elle malatlie tra i lavor atori. Una grave operazione chirurgica in pieno Oceano.
Riforma organica degli Ospedali. Con decreto pubblica to dall a « Gazzetta Ufficiale », fino al 31 dicembre 1929 l 'Amministrazione degli Istituti sped alicri e Case annesse di Milano è autorizzat~ a valer si ai• fini indica ti delle ,
Nella recente traversata da Ne'v York a Genova clel gran de transatl a11tico « Roma » della N. G. I., m entre si trovava in piena navigazione, a tre gior11i . il a Gibil terra, un passeggiero americano di pri111a c1asse, <li 72 anni, fu colpito improvvisa1nente da disturbi addo111inali.
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IL POLI CLI NI CO
Consultato il Direttore Sanilario del piroscafo, dott. Gullini, ques ti , n1alg·rado la sintomatologia iniziale ancor poco chiara, diag11osticò una perforazione d 't1lcera gastrica e prospettò la necessità di un immediato intervento. Co11cerlato il da farsi col pri1no medico aggiu11lo, dott. De Ferrari Artl1ro e col dott. Veeks, un distinto collega arnerica110 il quale si trov~va fra i passeggie.ri e la cui collaborazione, gentilmente })restata, riusc1 preziosa specialmente nel persuadere il malato ad accettar e I 'intervento, questo J)Otè essere rapida1nente eseguito poche ore ;dopo 'cl all 'insorta perforazione. Fortunata1nente lo stato del mare era. favorevole sicch è la difficile operazione riuscì 11erfettamente malgrado la piccolezza della perforazione e la sua siluazio11e vosteriore. L 'esito del difficile intervento fu })rillantissimo per ch è, malg·rado l 'et à avanzat,& del p~zien te, il decor so post-01)erativo fu perfetto tantochè il paziente potè essere sbarcato a Napoli dov'era diret to all 'ot tavo giorno dall 'operazione in ottime condii ioni locali e generali. Tutto ciò dirnostra qiiali gravi eventualità possano presentarsi ai i~Iedici di .Bordo e come essi debbano esse.re p reparali a fron,teggiarle nel miglior niodo coi mezzi a loro disposizione e senza possibilità di aitito dall'esterno. Ne consegue la necessità, già da noi ripetutamente sostenuta, che i Medici di Bordo fissi, debbano esser scelti _per pubblico concorso · fra tutti gli autorizzati, in modo clie quelli fra di loro che intendono dedicarsi pern1anentemente alla vita del 'A!are siano veramente i mig·lio ri dellCll classe e posséggano, come i colleghi del « Ron ia », la necessaria. z)reparazione clinica e professionale. / Solo in lal modo, gli equipaggi ed i passeggieri che imbarcano su i piroscafi italiani polranno avere la piena sicrirezza clie la loro salute sarà perfetlarnente tutelata, ariche nelle più gravi circosff'!n ze, il che coslituirà un nuovo titolo d'onore p er la nostra Marina>'A1e rcantile.
M.
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GIUSEPPE CIRINC.IONE. Giuseppe Cir in cione n acque a Bagheria il 1863. Seguì a Palermo gli studii secondari ed a Napoli il corso univ1·rsitario. Si laureò in questa Università con il plau so dei Commissari ch e già . da studente avevano in lui intuito un 'intelligenza non comune ed una tendenza straordinaria agli studi della medicina. Appena laureato, presentò all 'Accademia f\1edica Napoli tana u na nota po.l emica con cui rivendicava al Fontana la scoperta della g·uaina detta più t ardi di Schwann. A Napoli fu allievo predllettissin10 di Luciano Armanni, di cui divenne se ttore, e sotto la sua guida si dedicò con grande passione alle ricerche isto- ed istopatologiche, in un periodo iri cui la tecn]ca era ancora primitiYa e r1on esistevano i inoderni microtomi. Nello stesso tempo egli si avviò all 'oculistica sotto la gt1ida sapiente del prof. De Vincentis. Vinse per concorso la })orsa per un corso dj perfezionament o in Germania. Fu allora ch e si
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recò per l a pri111a volta a J.. ipsia, dove dive11n~ l 'al lievo prediletto del prof. Sattler e del prof. Bis, clue gTa11di celehrità del mo11do scientifico. Nel 1_894 co 11segul per titoli la libera docenza i11 oculistica. Nel 1896 fu chia1na to a 'funisi d alla c. olonia italiana, perchè ivi impiantasse un a cc Gasa di cura » p er le malattie oculari, casa ui cura che diven11e presto farnosa, tanto ch e vi accorrevano lutte le personalità sia della Colonia frant,;ese ch e indigene. L 'attaccamento al prof. Cirin cio11e era così vivo che tutt 'ora i Bey e le altre grandi personalità <lella Tunisia ven iva110 a ~o n s ultarlo a Palermo ed ::i Roma. Nei primi ci el 1898, ritor11alo a Palermo vi fondò un Istituto oftalmi co ·di prim 'ordine, attrezzato 11on soltanto per la terapia dell e malattie oculari rna an ch e per le ricerc.l1e scientifich e. Non badando a spese Egli riu scì a mettere in efficienza un laboratorio completo, non inferiore a quello di un Istituto universitario, nel quale era possibile di eseguire indagini, sia nel campo del1'isto1ogia ed embriologia, ch e in quello della batteriologia. Notevole ur1 gr andioso apparecchio per la microfotografia da Ll1i ideato, microfotografia in cui era abi1 isslrno, come abilissimo era nella tecnica delle ricostruzio11i plastiche da Lui apprese in Germania e ch e per il primo insegnò cd eseg·l1Ì -jn Ital ia. Acquistò inoltre nurnerose collezioni di perio- · <lici della specialità, formand o una interessante biblioteca; cosicchè se si aggit1nge il movimento 11otevole di ammalati ch e affluirono numerosi, sia n ell'ambulatorio g·ratuito a1111esso all 'Istituto, sia nelle sale di clegenza, si può affermare che e~so raggit1nse I 'importanza cli ltna Clinica di primo ordine e nu111erosi all ievi Ja frequ entarono per parecchi an11i. Nel 1900 il pr·>f. Ciri11cione fo11dò un g iornale della specialità: « La Cli11ica Oculistica », il quale ebbe presto una grande diffusione, sia per la parte scientifica che per la parte pratica . Nella l< è linica Oculistica » cominciar ono ad essere pubblicati i lavori dr·l Maestro e della sua nascente Scuola . Nel 1902 il prof. Ciri11cione vinse il concor so _della cattedra di Siena riu scendo primo e 11el i1ovembre dello stesso ai1110 r aggiunse la sua sede, acromp,agnato da un grt1ppo di allievi fedelissimi ed entt1siasti . Il · prof. Cirincione. a Siena diede un grande imp11lso all 'l stjtuto da J,11i diretto, trasformando locali, arredando il laboratorio e la biblioteca. Numerosi lavori p er sonali e clegli assiste11t i, due dei quali co11segu iron o la libera docenza, e tesi di laurea, coronàro110 il primo a11 no di insegnamento dell 'illustre l\1aestro. . :\ lla fine del 1903 egli venne chiamato a Genova arl occupare la catledra di Clinica · oculistica, rjmasta vacante con la n1orte del prof. Secondi. È da ricordare il successo avuto nel C:o11gresso degli anatomici tenutosi i11 Germania, dove con la scorta di nun1erosi preparali J)Otè battersi con su ccesso per la gen esi mesoderrnica del vitreo da Lui sostenuta. Al termine del 1904, dopo una lotta non indifferente di comp etentissimj , della quale riuscì Yittorioso, potè essere trasferito n ell 'Università. di Palern10. Ivi rimase . ino alla fine del 1908, portando la Clinica oculis lica dì quella sede ad un grande lustro; nel J 909 col su o trasferimento nella Uni-
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versità di Ron1a il prof. Cirincio11e raggiunse l'apice della sua fama. ~:
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Dal 1919 ha inizio la carriera politica del prof. Cirincione. Spinto dalle vive i11sistenze d ei suoi. concittadini e dai st1oi numerosi amici, dei quali moltissirr1i suoi clie11ti affezio11ati, il prof. Cirincione presentò la sua candidatura politica nel collegio di Palermo ed ebbe u11a votazione quasi plebiscitaria. Alla Camera si distinse per l'opera svolta nel campo della Assistenza Sanitaria Sociale ed Universitaria e rimane di Li.ii a11cora ricordato il discorso sull'Alta Ctiltura, ch e portò, fra l 'altro, al decreto di trasformazione d ella libera docenza per titoli. . Fondò nel 1920, co11 altri colleghi, il Fascio l\iedico Parlamentare di cui fu presidente. Riéletto nel 1921, si occupò particolarmente -del certificato sanitario prematrimoniale, la cui proposta ebbe un grande sticcesso ed anche recentemente è ricordata nei paesi stranieri1 sopratutto in Fra11cia . Fu propugnatore deJl a trasformazione d·el Parlamento attuata dal Regirne Fascista. Nelle ultirrle elezior1i Egli l.i1nitò la sua opera politica a sostenere la lista Nazionale Fascista nella provi11 cia di Pa1 ern10. Consecutivamente venne nominato Senatore (20 settembre 1924). In Sicilia si è reso sopratut to benemerito per la costruzione dell'Acquedotto di Cefalù, degli Antitracomatosari di Bagheria e di Villabate e della Colonia ~1arina di Aspra; per l 'interessamento spiegato in tutte quelle iniziative che potevano favorire i::rl i in te ressi siciliani. Degna di particolare 11ota è la cospicua dop.azione di tutta la sua grandiosa villa di Bagheria, per costituire un orfanotrofio per oltre i.1n centinaio di bimJJi, e la fondazio11e di un gruppo annuale di 150 n1edaglie (50 oro, 50 argento, 50 bronzo) per premiare gli alunni più studiosi del paese nat.ìo. Durante la guerra egli feçe il suo dpvere di soldato, chiedendo di essere arruolato ed utilizzato anche in zona d'operazione. Fu destinato alla organizzazione superiore dei servizi oftalmici e fu incaricato di risolvere il grandissimo problema dei tracomatosi, pei ql1ali fece istituire, sopratutto allo scopo di co1nbnttere il dilagante autol esionismo, i battaglioni tracomatosi. Cessata la guerra venne a 1ui conferita la medaglia d'oro ai benem·eriti dell a salute pubblica.
*** La sua fama di scia11zia to e clinico insigne era diffusa ovunque. La grande Clinica rornana, dotata di quanto possa essere desiderabile nel ca1npo delle ricerche scientifiche, era divenuta un gr and e çentro di studii oftaln1ologici e ad essa accorrevano studiosi di tutte le parti d'Italia e dell 'Estero. Si deve al prof. Cirincione la collezione più completa di pubblicazioni e trattati di oculistica, ed egli non solo donò a1la Clinica tutta la sua biblioteca personale, il grande ni.1mero di libri e di giornali ch e a Lui spedivano in omaggio da ogni parte d 'Italia e dai paesi stranieri, ma ottenne anche da amici suoi cari il dono di libri
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e preziosi; particolar1nente importante è stata la intera raccolta dell'illustre prof. Alhertotti di Padova, che rappresenta oltre una diecina di migliaia fra fascicoli e volumi. Non pochi apparecchi scientifici, anche di notevole spesa, eg·li acquistò per la Clinica e ovunque si rese .nècessario il suo intervento finanziario fu sempre sollecito e di sinteressato. La Clinica era stata dotata negli ultimi anni di una completa installazione per riproduzioni cinematografiche degli atti operatiyi, con la quale il prof. Cirincione aveva ottenuto dei films scientifici di grandissima importanza, che riscossero l'ammirazione di tutti i visita tori italiani e stranieri, che numerosi accorrevano og11i anno nella Clinica. Non v'era alta personalità del mondo scientifj co di passaggio a Roma che non si recasse a visitare il magnifico Istituto. L'album dei visitatori porta nomi di chiarissima fama, non solo 11el campo della scienza, ma anche in quello della poTit.ica. L 'illustre prof. Truc così si esprimeva recentemente in una riunione a Parigi, ricordando l 'opera d el prof. Cirincione : « Le professeur Cirincione est une illustration rnondiale. Il a fait de la clinique de Rome u11 centre de recherches universellement apprécié ». In ques t 'ultimi anni, per rendere autonoma ed imperitura la gestione deg·li « Annali di Oftalmologia e Clinica Oculistica », in cui trasformò il suo preceder1te periodico, il prof. Cirincione aveva dotato la Clinica di una grande installazione tipografica, alla quale concorse con contributi peri:;onali ingentissi1ni per l 'acquisto del macchinario, fatto venire espressamen.te da Lipsia. Facendo rinascere, come fece, l 'antica Associazione degli oculisti italiani, col nome di Società Italiana di Oftalmologia e r endendola Ente Nazionale, il prof. Cirincione diè nuovo impulso alle riunior1i scientificb.e nazionali, ed allo scopo di incoraggiare maggiorrnen te gli studiosi istituì, col concorso anche di personalità, importanti e numerosi premi, nazionali ed internazionali. Lo scorso unno il prernio internazionale Cirincione di L. 20 .000 venne assegr1ato al dott. Poos di Mur1ster. Era tale .l 'attaccamento del prof. Cirincione alla Sua Clinica ed alla oftalmologia ciie Egli aveva deciso di legare ti.1tto il Suo patrimonio alla Societf1 Italiana di Oftalmolog ia ed all 'amministrazione degli « _.\nnali ». I~ra i1oto a tutti, del resto, che egli spendeva per il mante11imento dei so1i « .i\.nnali » somme ingenti. La prodt1zione scientifica del prof. Cirincione rappresenta una autentica concyuista nel campo della ottalmologia ed i pj\1 grandi scienziati del 1nonùo l 'hnnno sempre ap1)rezzata, ad essa attingendo sia nelle singole ricerche, sia nella compilazione dei trattati scjentifici e pratici. Il prof. Cirincione h a creata una Scuola nel senso vero della parola. Si può dire che in t~tte le parti d 'Italia sono ifisseminati i suoi allievi, con1prese le Colonie afric::.ne. I direttor'i delle Clinich e di Catania, ~1ess ina, Perugia, Sassari, sono suoi allievi, com e suo allievo oltre che nipote an1::.tissimo era i] compin11t.o prof. peciale, Direttore de.Ila Cljnica Oculistica di Torino. Anzi proprio la fine del prof. Speciale, avvenuta •
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in circost an ze p ar ticolarme11te trag·iche, era riuscita a scuotere profonddmente la fibra del grand e Maestro, che si arrese sol tanto dinanzi al1'inesorabile 1nale . La fin e d el prof. Cirincion e costituisce p er l 'Italia e per il mondo scientifico una perdita irreparabile. M. MoNTALTI.
P. G. UNNA La scomparsa di P. G. Unna, morto il 29 gennaio cli ques t ' anno, segna una d elle più gravi p erdite p er l a Dern1atologia internazionale. Di pochi, come di lui, può dirsi , senza ombra di pos tuma adula zione, che dedicò l 'intera sua vita agli studii: })as ta leggere l 'elen co d elle sue pub)Jlicazioni sta1npato nella cc Zeitschrift » del 1920 e quello dei lavori posteriori, quando, cioè, superato il 70° anno di età e fatto segno agli omaggi di colleghi e discepoli sp ar si in ogni angolo del mondo civile, avrebbe avuto il diritto di conced ersi u11 meril::t Lo riposo . Nato nel 1850 i11 Amburgo, vi ottenne dopo lung o tirocinio di s tudii, la fondazione di una Clinica dermatologica, che con diuturno sforzo t e11ace seppe condurre ad u110 splendore mai visto di cu_i era indice eloquente l 'affluenza di studiosi ch e da og·ni paese accorrevano a quella inesausta fonte di sapere. Data da quell 'epoca la sua opera scientifica che in un sommario cenno con1e questo è appena possibile riassumer e, ma la quale, al pari di q·u ella di H. IIebra, ha segnato nel continuo evolvere d ella Dermatologia un ' impronta ch e il tempo non cancel lerà mai. Se Egli deve l a mass)ma parte della fama ond 'era a g ius to titolo /circondato ai suoi classici studii di is topa tolog ia e di biochimica della pelle n ei quali fu veramente un innovatore (ne fu anzi, si può dire, il creatore) n essun campo d ella specialità r estò per lui inesplorato, soprattutto quell o d ella t er apia a cui seppe dare un nuovo indjrizzo jòea ndo metod i nuovi, basati su concezioni originali, i quali sono ora entrati nella comune pratica quotidiana. L 'attività di P. G. Unna non con obbe limiti . Di m olti con g r essi internazionali Egli fu il promotore e l 'organizzatore e dovunque la sua autorevole p arol a era ascoltata con quella reverenza e con quell'interesse che solo le grandi menti sanno su scitare . La collezione del << Monatshefte fijr pralcti sch e Dermatolog ie » da lui fondato n el 1882, con la collaborazione di O. Lassar e di F. v . Hehra (e che poi divenne l 'attuale « Der-mat oJog ische Woch en sr.hrift n), senza parlare dei trattati n1i=l ggiori di anatomia (1883), istopatologia (189:1). t er1:1pia (J 898) e biochimica (1913) d e11a pelle, può di per sè sola dare un 'idea adeguata oltre ch e d ell'importanza e d ella mole di lavoro da 111i cornpiuto, a cui solo la morte ha posto fine, d elle su e qualità animatrici di Maestro e di propul sore di ricer ch e scientifiche. L 'op er a vas t a, ml11tiforme, geniale di P. G. Unna n e l ega ormai iniiissolubilmente il nome ai g_rilnd iosi progr essi dai nostri studii in que8t ' ultimo mezzo secolo e n e con sacr a fra le venture gener azioni l a gl oria di riformatore d ella moderna Derm a tolog ia. V. MoNTESANO.
RASSEGNA.. DELLA. ST.A.MP.A. MEDICA. i"1~nch. Med. Woch.,
8 mar. -- OcHME. La proPntTl\ICANN. Risul tati di 650 interventi
g·11os1. stille vie biliari. ,\il ecl. J(li nik , 8 mar. - E. GnA1'' E. Le cure din1ag·ra11tj . - O. PANEK. Il parto nelle adolescenti. D eu t. A-led. Woch., 8 mar. HoFFMANN. Apprezzan1. Q..el carattere normale e patolog. - ELKELES . Dissenterja da E. Acta 1Vl ed. Scaridin.. , 11-Ill. - E. FousGREN. Azione dell 'inst1lina s ul fegato . - A. GnoN'BERG e B. STENSTnOl\f. J... 'en cefalite mias teniforme. - I . ST. LonANT. I re11i nel coma diabe tico. A r ch. iYial. App. Digeslif ecc., gen. L. BÉ· T1cnou x e P. MoNNIER. L 'acido-amminuria. - R. A. GtTTl'vIAN e R. J AHIEL. F.a lsi aspetti radiografici del cancro d ello slomaco. Revu ~ de P.féd., n . 9. E. LEoou x . L a febbre ondulante J 'orig'ine bovina. Revue Neurol., feb. - L. VAN BoGAERT e I. BERTRAND. Varietà d 'atrofia olivo-po11ti11a a evoluzione s ubacuta con turbe dern enziali. - L. BARD. Nis tagmo artfficiale negli emiplegici. Rif. ·lvied . , 2 ir1ar. B. BoNOMINI. Azione d el1'insulina sul! 'iperglicemia operatoria. Radiol. Me d., mar. A. RATTI. Stereo-radiografia. - F . FALCO. Perigastrite adesiva. Bull. .4.c. de 1"\lléd., 26 feb. - E. SERGENT e al. 'l'ra ttafi!. clel]e suppuraz. polmon. · Wien.. A r ch. inn. M ed., 2-3. - K. H1TZENBERGER e H. ELrA s. Confronto dei ine todi fisico-clinici e S. MARTON. Dimir oentgen ologici di esame. nuita eecitahilità nerveo-ml1scolare nel diabete. I~ . Anr.ER. Jpertireosi e ipersensibilità all 'insulina. - R. DoLLER e J. WAsSERMANN. Clinica ed ematolog ia rlell .influcn za polmonare con riguardo alla prognosi. - W. llEDISCH e H. RossLER. Vizi carcliaci congeniti. Rass. Jn.ternaz. di Cl. e T er., feb. C. OnzECHo,vsx1. La stasi ventricolare nella meningite epidemica e la. sua cura mediante l 'insufflazione d 'aria. 1\1.inerua "!vled . , IO mar. L. PoNTICACClA e l\tl. l sALBERTI. Influenza· della miJza sulla crasi chimica e chimico-fisica del sangue. Paris Méd., 9 mar. - LEVADITI e al. Meccanismo patog·enetico della parasifilide. - A. GrnAun. Utilizzazione delle pressioni negative n el pneumotor. t erap. Gio rn.. I tal. di Dermatol. e Si/il., feb. G. rfRUFFI. Amiloidosi cutanea primitiva. - L. CATTANEO. Meningiti luetiche acute precoci e malarioterapia. Ga::.z. d. Osp. e d. Cl., 10 inar. - U. RoNnErJLI. Regolazione d ella vita vegetativa. Sperinieri t al e, l. - C. A. LA NG. Le biopsie e gli accertamenti diagnostici rapidi. - G. RovmA. La l e,vsite . - A. MANIERI e P. Gonr. Particolare n eurotropismo d ella << Spirochaeta duttoni ». V. GHIRON. Sieroterapia dei tun1ori maligni nei topi. Presse iYléd., 9 mar. H. JANSON e al. Gli eczemi piococcici e micosi ci. - G. LECLERC. Trattarnento del1 'invaginaz. intestin. acuta nel! 'adulto. i\fin.erva l\{ed., 3 mar. -· G. ANDREOLI. Nuova rea.zio ne chimica d el liquido cef.-rach. Riv. San. Sic il., 15 mar. - I . NAsso. La profilas~i immunitari a contro la tbc. Journ. Méd. Franç., feb . - Numero sulle rettop atie.
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SEZIONE PRATI CA ,
Flev. Espan . de Med. y Cir., mar. - C. CRJADO. Patogenesi degli itteri . Riv. Med., 9 mar. - C. FRUGONI. Infarto del miocardio da miocardite sin . di natura luetica. - G. MoNTEMARTINI. Flogosi croniche sclerosanti della gland. sottomascellare. Wien. Klin. Woch., 14 n1ar. - PAL. Cachessia cancerosa e come combatterla. Morgagni, 10 mar. G . BIANCHI. Neoplasmi della ghiand. carotidea. Deut. Med. Woch., 15 mar. - MART1us. 1,rattamento dell'aborto. - BoEGKEn. I limiti d'azione del pratico in ostetricia. . Nlediz. Well, 16 mar. - A. DuansEN. Trattam. dell'aborto e possibili conseg·uenze legali. - K. ABEL. Le emorragie ginecologich'e. Jou.rn. d. Prat., 13 mar. - AcHARD. Sifiloma dell'amigdala. Arch. Mal. . du Coeur ecc., n1ar. A. NANTA. Micosi sple1tiche. - E. GÉRAUDEL. Polso l e11to parossistico. · Tohoku Journ . exper. Med ., 15 feb. - S. KATSURA e K. Kozu""'· Sulla secrez . i11terna del pancreas. - E. HAYl\S,!KA. Il metabolismo basale nel1'iperte11sione. Tunisie Méd., gen . - F. MAS SELOT e BozoN. Le false febbri tifoidi: stafilococciemia. Arch. Argent. Enferm. Ap. Digest. ecc., 3. M. CASTEX e M. ScnTENGART. Indossiluria e indossilemia. - D. LAMAS. Ulcera tumorale dello stomaco. • Miinch. Med. Woch., 15 mar. - ScaoTTMULLER. Le infiammazioni articolari acute.
Mediz. Klinik, 15 mar. - H. CunsCHMANN. L 'infezione ~i Bang nell 'uomo. - F. LAsca. L 'agranulocitosi. Riv. Terapia Moderna e "tvled. Prat., Milano, marzo lfl2ft. Per l 'Jclrologia italiana : Basi scient. Idrologia, Geologia - Fisica e Chim. Batter. e Igiene - Farm . e Scienze biolog. I concorsi della « Rivista di Ter. Moderna e Med. Prat. >l e loro esito. - Iconogr afia Med. Italiana. - 1\iledici poeti in Italia. otiziario.
''IL POLICLINICO,, SEZIONE MEDICA (mensile) diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
Jl Numero 4 (1° Aprile 1929) ca.'Illtiene : LAVORI ORIGINALI : I. - U. NUVOLI: La radioterapia dell'en,c efalite ep1·d0e mica nel suo stadio a.outo. II. - F. C. DA VILLA: Oontr.ilbuto a,llo studio delie c1 aJtassie atcute ». III. - V. CANTALAMESSA : Sopra~ un caso di t umore del lobo fronitale sinistro. IV. - ZUCOOLA : Meruin.gocoocemia, meningite -cerebrospinale (pericardite menin•gocoooi<0a?). NOTA BIBLIOGRAFICA: G. MIN·G AZZINI: Contributo alla .morfologia. 1della supel"ficie esterna degli emisf eri cerebr.ali degli .aintro. poidi (ci mpaneé ed orang).
Abbonamento annuo: Italia L. 45; Estero L. 55. PREZZO DI Cl t\SCUN FASCICOLO L· 6 . I non abbonati alla suddetta Sezi0r~ 'Y ~~:cq rotranno ottenerlo sut> :t.o inviando Vag :1a f ·-.~ ~ a ie all'editore LUIGI POZZl · Via Sistina. 14 • lt0 M A.
Indice alfabetico per materie.
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Addome acuto da perforazione . . · . Pag. Addome : prevenzione e diagnosi delle affezioni acute . » Allattamento: compatibilità con la gravidanza . . » Allergia dell 'età >> Anemia perniciosa : epatoterapia >> Asma : reazioni di Pirq~et e çli W as)) sermann • • Avita1ni1tosi ed urolitiasi . . . » Bacillo del tifo: isolame11to dal~e feci . » )) Bibliog rafia )) CIRINCIONE G . )) Cistifellea ed infezioni intestinali )) Cistifellea: significato dell 'i1npronta )) Colecis tecto1nia: calcolosi recidiva Diabete insipido: nuovo indirizzo nel tratta1nento . . . » Eclampsia puerperale: trattamento » Epatite sclerosa sifilitica: nuova forma » Ernia inguinale: punti di repere nel)) ! 'operazione . . )) Fegato: vizi di conformazione . Ginocchio: cura chirurgica delle affe)) zioni croniche non specifich e . Intossicazione da benzolo e coloraz. vi)) tale del midollo osseo )} Leishmaniosi : casistica .
492 491 505 502 500 502 499
500 497 510 503 503 504 498
504 502 499 499 494
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Leucociti: sopravvivenza negli stati agonici e preagonici . . Pag. Levatrici: esercizio professionale . » ~1alaria nella terapia delle paralisi g. p. n Malarioterapia in rapporto alla medi)) cina legale . . )) Ossa: alterazioni nel lupus pernio . )) Ossa: atrofia di Stideck Ossa: innesti nel tumore bianco del • )) ginocchio e nella coxalgia . . • Osteoartriti tbc. : operazione di Ro)) bertson-Lavalle Peritoniti tifiche senza perforazione . » Perizie nei giudizi penali: onorario del )) secondo perito . )) Piemia consecutiva ad otite . )) Sifilide epatica Sifilide: irriducibilità della ·w assermann » )) Spondilite tbc.: cura Statura e grande apertura delle brac)) cia: rapporto )) Tubercolosi muscolare ematogena . )) Tumori cerebrali ·Ulcera gastrica e n et1ros1 gastrica : )) rapporti )) UNNA P. G. . )) Ureteri: dilatazione Vomit! incoercibili della gravidanza: )) cura ·
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Per ottenere q'tU11flto sopra inviare Vaglia Postale o Oheque Bancario all'edit&r~ LUIGI PUZZI Vi.a. Sistina., 14 - ROMA.
Roma, 15 Aprile 1929 Num. 15 ===================================
ANNO XXXVI
fondato dai professori: \
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO.
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Osservazioni cli1niche : v. Ascoli: Tuihore nel l eg.am en•to g astrocolioo.. Note e contributi : V. Peri.n ati: Sull'ascesso da fissazione. - E. Ri cca-BarJ:>eris: AJcune osservazioni sulla e< Angina Monociti ca » . Medicina sociale : n. Grandi : Contributo alla statistica 1del cancro in Italia . Sunti e l'asseg ne : SISTE MA NERVOSO : Spiegel : Le baisi 1della .cura 1del d olore. - Fran kenthal : Ricerche ieito_ logiche sul valor.e della terapia con ind.ezioni n •e lle nevralgie. - Byron Sloohey : La cura ch.Lrul'giica moderna della nevra.J.gia ·del t r i·gemi.no. - RENI: W . Fritz: L a p-a.r.amefrite. - M . Meltzer: Car·cin.oo:na ,p~:il.laJre della pelvi renale. - G. S. Epstein : Del cosidetto igroma; d el rene. - OSTETRICIA : V. Le Iprier : L 'esplorazione vaginale ·d'UJr'an:te il travaglio. H . Bailey : Il travaglio prolu·n gato. Cenn·i bibliografi ci. Accade mie, S ocietà Mediche, Congressi : R . Accademia Mooica di Roma. Appunti !)er il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: I l l obo anteriore d·e lla pit uitaria e la. funzione deg l i or·gani s~su é'.li. Ricerche sperimentaJ.i sulla influenza della ghiandol:a timo nei rigual'di del'la
ipiastrinogenesi. SEMEIOTICA: Esplorazione funzion•ale -del fegato con la prova dell'iperbilirubinemia artificiale. Sul meooanismo d'azione del solfato ;di m agnes~o nella iprova di. Meltzer-Lyon. CASISTICA: P aJt:ologia del diverticolo di Meckel. - Le pe. ricoLiti di destra. - Gli ossiuri nell'etiologia dell'ap_ pen•dici.t e. - .A..p.pendieiitn. false e vere dlll'ante l'amebiasi. - TERAPIA: Reinfueion e di s?~ngue . - Un'altr a operazione .di Tre'llldelenburg :per embolia della p-olmon.are eeguìta eta su ccesso. - L 'applicazione delle mi~atte come profilassi contro l a trombosi e l'embo1ia ·pootopera.toria. - Sull~l. trombosi postopera tol'lia e sull a s u a cura con l'applicazion e di mign atte. V ~RIA : A. Castiglio n i : Le origini del micr oscopio. POSTA DEGLI ABBONATI. Politica sa nitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Con.itravero-ie giu ridiohe. Nella vit;i professionale : Amministrazione sanitaria. - Conoorai. -- Nomine , promozion•i ed o norificenze. Nostre corri spondenze : Da Milano. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica . Indice alfabetico per materie.
OSSERVAZIONI CLINICHE.
stione degli alimenti, non aveva ritPiercussioni, non s'accompagnava a febbr e n è a vom ito o diarrea. La pazien te aveva buon appetito, mangiava e digeriva ben e. Il ·dolore crebbe con gli stessi ·caratteri fino all'estate, loc-alizzandosi però sempr e di più verso la regione m ediana e soprattutto in 1Prossimità dell 'ombeltco . .Nell' estate il ·dolore si presentava anche, n el riposo, più spesso n el pieno della notte ed era accompagnato, 1a lunghi intervalli, da vomito alimer1tare. Il vomito fu raro: tra l'autunno e l'i·nve·r no è CO!IDjplM'l&O 5-6 vo.ltfle, .per Jo ipiù di . notte, sempre alimentare. Al principio del 1927, il doloTe fattosi sempre più forte, ha richiaJinato l'attenzione dell'inferma sulla r egione ombelicale, e l·a ·p or tò a iicon.oscer-e una tumef.<;i.zione dura in questa. 5e de. Si fece dolorosa allora la deambu·l azione, p er modo che la donna divenne incaplél.ce di ogni lavoro. P.u r m antene11dosi buono l 'appetito e La digesti-0ne, si accen tuarono iJ. decad imento delle forze, la perdita di peso e il !pallore della pelle e delle mucose. Dall'iniz1o delle sofferen ze, ci{)è ·d all'estate '26 all'inverrno '27, l 'ammal'at.a dice di avere I>erduto 8-10 chili ·di peso. - P er quest'insieme di soff erenze, sopriattutto p er la debolezza generale e il dolore, fattisi più intensi negli ultimi mesi, la inferma ha ricorso alla Clinica 1'11 marzo '27. La paziente è di costitu zione scheletrica normale. Colorito pallido della pelle e delle mucose: muscolatura ridotta e flaccida .
Ttimore nel legamento gastroeolico. STT' DIO CLINICO DEL PROF. VITTORIO AsCOLI.
Vogli9 fare brevi considerazioni s ulla diagn osi ~ Sll)la 1cura dei tumori localizzati del l egamento gastroçolico, .a prop osit.o d'un caso, d,a me diagnosticato e felicemente oper ato dal prof. Ale&siandri. 1
Sj tratta d'11na .donna (C. E. ) d'anni 50, n el ct1i gentilizio non possono riicor·d·arsi fatti degn i di menzion e, e la cui esistenza s'è svolta fino a 47 anni d'età in maniera normale. Nel periodo degli ultimi tre ann i è andata incontro, n ell'invern0 . a tosse con espettorato e lieve dimagrimento, senza però avere mai avuto n.è febbre, n·è sudori n otturni, n è ·escreato emorragico, n è ·disturbi d'alcun altro genere. Nella s'bagione calda guadagnav·a in forza e in peso. Solo n ella primaver a del '26 il miglioramento non si è rp ronunziato, che anzi il p eriodo della tosse e del catarro invernale è trapassato in uno stato di maggiore indebolìmento del1 e forze, di1nagrimento e pallore. Nel maggio, la ·donn a avverti dolore iall'~pocondrio sin istro, e avvertì che -si accentuava quando stava in ;pi edi o compieva lavori o sfor zi, che diminuiv·a nel riposo e s,pe. cialmente n el decubito supin o. Questa dolenzia non risentiva l'influenza della ingestion e o dige1
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IL POLICLINICO
Ci si può limitar0 a dire sommariamente che f.!li organi t oracici si mostrano normali per stato fisico e funzione. Gli organi ipocondriaci, milza e f egatt>, si trovano nei confini abituali. L'esame ginecologico non perrnettte di riconoscere alterazione di sorta n egli organi genitali nè n el cavo peritoneale. Non si rinvengono ingrossamenti delle gl1andol1~ linfa ti che· in alouna stazione. Le funzioni del sistema nervoso risultano nor mali. Il n•ostro esame si è rivolto anzitutto alla tJumefazio11e sottombelicale che l'inferma stessa avevia rilevato. Un'intumescenza in.f atti sporgeva all'ispezi.ooe sulla superficie dell'addome avvallato e flacilmente COIDlP1r essi bile: si pre6entav·a nel mezzo dell'addome immediatamente sotto la cicatrice ombeliicale e a due dita sopra il pube per la lunghezza di 10 centimetri, pre.55' a poco orizzontaJe, e con limiti netti. Dei margini laterali i l destro era rotondeggiante e be111 delimitabile, m entr e il sinistro quasi si sperdev·a verso la fossa iliaca di sinistra, così che il diametro trasveirsale poteva in·diciarsi soltanto in maniera aipiprossima ti va ·di circa 12-13 centimetri. La COI15isteiilva d·ella tum.eif.azi.o.n e ,e:ra 1duro-lfi!bir«)!Sia, lia superficie liscia. Questo corpo duro, della grossezz.a complessiva di un rnandarino, noin si spostava ·con i movimenti r espirat,ori, ,&i poteva affon,dare nell'addome; si la&ciava rialzare ·p ochissimo in alto, e niente aff aitto iab'b assare; in vece era bene spostabile p er q.u alc.h e centimetro lateralmente, più a sinistra che ia destra. In qu este manovr e, e soprattutto nei tentativi di portare il tumore in basso, si risvegliava dolore. Sulla tumefazione si aveva suono ottuso con la percussione leggiera, i quale diviene timpanico ridotto ai margini. La pelle si sollevava in 1pliche sulla tumefazione, e la ·p arete stessa dell' addome si riusciva a staccare dcvl col'po d·u ro .sottostante'. Passando a definire i rapporti di detta tumefazione con gli or:gani int1'aaddominali, facilmente si esclu·deva con J,a pa1pazione diretta qu·alsiasi ·connes si·one con il fegato, con la milza e con gli ·Orig ani goo.itaJi, mentre -0ccorreva ricorrere ad artifici e a metodi congrui rp·er verificare la 1p·osizione ·di essa rispetto ai vami. segmenti del tuìbo ·dti.g.e.stii\r10. Questi esami potevano inoltre valere evidentem ente 1per stabilire donde potesse avere avuto punto di partenza. Facendo prendere all'inferma le polveri di Freri1chs si vede Io stomaco gonfiarsi n ettamente 1.l di s opra della tumefazione d escritta, 1però più nella parte destT1a che nella sinistra. Introducendo gas iper il r etto, si vede gonfiare anzitutto l a parte bassa e sinistra del ventre e in breve· tempo il gonfiore passa alla r egione m ediana e poi a .destra, circondando il tumore n•eù.la sua parte inferiore e laterale destra. Mentre si gonfia la r egionf1 d el tumore, si deprime nettamente la zona m edian a soprastante al pube. Quando è stato introdotto ga.s n ello stomaco, ma 51pecialm ente d opo l'ins ufflazione dal retto, la risonanza sulla tum efazione ha acquistato con la percussion e di m ediocr e intensità risonanza timpanitica. L'esam e radioscopico d ello stomaco, praticato m ediante ingestione di sospensione a cquosa di bario m ostra: 1
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. Sto:rnaco a sifone, sinistroposto, con il margine inf er1ore della grande curvatura tre dita circa al disotto delle creste iliache. Tutto lo stomaco appare fissato, specialmente nell1a parte corrispondente alla grande curvatura e nel tratto antrale. Tutta la regione dehl' antro pilorico arppare deformata e rigida, non dilatabile, non spostabile; sotto lo scher1no anche dopo l 'espressione manuale del bario, si notano residui che danno l'impressione di una irregolia.rità della parete. Il passa.ggio ~oi del bario in questo tratto avviene in modo rapido, senza p erò che sia visi.bile l'onda peristaltica continua dalla gran·de curvatura al piloro. ·11 duodeno e l'angolo duodeno-digiunale in tutto il decorso appaiono perfettamente normali come forma e gra11dezza, solo appaiono ptosic1 essendo il bulbo duodenale a livello del corpo vertebrale della V lombare (stazione eretta). Il ·vuotamento giastrico è scarso e permanO'ono residui nel tratto antral e, deformato, che peerrsistono oltre dieci ore do1po l'ingestione del bario. L'esame del colon, pratiicato col clisma opaco. m ostra il bario che sale r egola rmente nel discendente e nella porzione sinistra del trasverso, si sofferma e dilata il trasverso stesso nel pun1o ove questo in crocia, pass andole ,p osteriormente ed' in basso, la tumefazione palp·a bile sulla linea mediana. Il baTio poi p.a ssa, ·doipo questo lieve rallentamento, a riem.p!i.ere norm.a lmente l'angolo destro, l'ascendente ed il cieco • Tutto il tratto mediano del trasverso mostra un riempin1en to soffuso e non appare dissociabil'e dal tumore che s'interpone f!'a lia m-ano ed· il r.olon stes~o. ·De.i II'aJdiograrrnmli. 1esegmiti ·rilporto aliCJu'Illi che sono, _a mio parere, i ipiù dimostrativi: I (radiogramma eseguito in posizione eretta:). Si nota lo stomaco ptosico, con l'impronta d'e I tumore visibile sulla porzione antl'ale della grande .curvatur a. Tutta la r egione dell 'antro appare allungata, deformata ed il riempimento d'e l l)ari<> aippare irregolare. Notevole è il fattto che tutta 1'ansa duodenale nelle sue tre porzioni e l'angolQI di Treiz .appaiono perfettamente visibili e norm·a li, venendosi •a dimostrare che la tumefazione è anteriore e non comprime affatto il duodeno, il quale passa in un piano posteriore · risipetto anche allo stomaco; III (radiogramma eseguito in posizione s·u pina non appena riempito il colon col clisma 0tpaco). I.o stomaco appare anco!'a ripieno; perm·a:ne la d eformazione -dell'antro e sulla grande curvatura si notano delle sfrangiature quasi come esistessero aderenze che stirano verso il basso. A carico del colon si nota un riempimento no"· male di tutte le s ue 1POrzioni tranne il tratto mediano del trasverso che ·a ppare saltato pel' una estensione di circa 10 cm. , Evacuato in parte il clisma (III radiogramma:) dopo circa 4 ore si notano a1cuni livelli i·d roaerei sull'angolo .d estro ·del colon. _Il trasverso appare riempito in modo irregolare, soffuso, Stpecialment3 nel tratto che al mat'tino appariva saltato. Permangono residui gastri ci che mantengono ancora la forma dellia grande curvatura, quasi come si notav.a a stomaco pieno. •Prima di passare alla valutazione dei r ilievt obbietti vi è n ecessario riferire i risulta:ti di alcune analisi 1
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Prof. VrrroRIO Ascor.1. Tumore nel legamento gastrocolico.
1° Radiogramma.
2° Radiogramma .
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3° Radiogramma.
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POLICLINICO -
SEz.
PRATICA,
voi. xxx,r1 (1929) - N. 15.
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XXXVI, NuM. 15]
morfologico del sangue indica una anemia secondari1a abbastanza intensa : 2 milioni di emazie; 40 % di emoglobina; 0,86 valore globulare; 10,000 leucociti con prevalenza dei neutrofili; scarsa eosinofilia. JJa reazione di Wassermann è riescita n egati\,.a. P er il sospetto di una cisti di echinococco si sono praticate 11a reazione Ghedini-Weinberg, l'intradermo- e sottocutaneo-reazione : son o · rituscite tuttP negative. Cutireazione con la tubercolina negativa. Ripetuti esami di escreato neg·a tivi per l a ricerca di bacilli acido-resi stenti. L'esame ripetuto del succc gastr i.co con l 'estrazione frazio11ata ha ·dimostrato secrezione cloridrica normale e assenz1a di acido lattico: però sempre un certo numero di globuli rossi. Le feci, per lo più ben conformate , si sono presentate talvolta circondate da un po' di san gue vivo, che si poteva considerare emorroi·d ario (p·er la .p resenza di varici. Messa l'inferma a dieta lattea per più giorn( le feci, ben chè di aspetto grigio-chiaro, davano spiccate le reazioni del sangue. Urine n ormali. La diagnosi di sede e di n1atura di questa tu- . mefazione non si presenta facile. Mentre il fatto che la parete addominale si fP·Uò staccare dal ~ottostante corpo duro, esclude che i tessuti di essa vi diano origin e, la su.p erfiieialità e J.Ja d epressibilità renaono poco probabile che sia r etroperitoneale. Nello stesso senso depone la normale disposizione del duodeno , la quale non si manterrebbe qualora u11 t umore .qu·alunque (·del pancreas specialmente) s i sviluppasse fino al davanti dell'addome. La s0parazione per 3-4 dita trasverse dal pube, come anc:t1e 11a sua ·disposizione di cor1po ovoide pos1 o ad angolo retto della linea mediana e la normalità della fun zione vesci,cale, non lasciano pensar e ad una neoformazione a carico dell'uraco. Il tumore n on ha .p robabilità di ·apparten ere allo stomaco, perchè non ·dimostra lacun e alla esplorazion e con i raggi X, perchè la secrezione clor1 drica è normale, perchè scarsi sono stat.i ~empre i disturbi ·d igestivi (buon 1 appetito, normale digestione, non dolori in rapporto ad essa, raro vomito). Un tumore ·del mesocolon darebbe .dolore in. tenso, disturbi fu11zionali salienti e, spingendo avanti la 1propria an sa colica, darebbe suon o timpaniti.co all'esame diretto; e il gonfiamento spqsterebbe il tumore, provocando nello stooso temP·O rJ;sonanza fort8ffll!ente timJpanitica. Se un così grosso tumore appartenesse al colon, e proipriamente al colon tnasverso, dovrebbe ormai co1 suo volume provocare ·d isturbi di canalizza:zione e soprattutto .sintomi di stasi; sarebbero precedute molte irregolarità nelle defecazioni (·d iarrea e ·s tipsi). • Resta a pensare ad un tumore dell'omento. L'e~ame
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SEZIONE PRATICA
Come ordir1ari sin tomi di questi tumori si da11no da Péan in poi la superficialità, la Sipostabilità, la mancanza di sintomi propri di un qu1alsia.si organo addo.m iaale, e ad essi si aggiunge la frequente comparsa ·di ascite. Nel caso attuale, :se iJ. carattere d·ella euipe.:nf·iici.ailità sta in :fta'VOTre ,diella sed·e om•en tale, sta contro la manoanz·a di ascite. La mobilità del tumoTe è m olto lim·itata. I ·disturbi delle f.unzioni intestin ali sono sempre stati assai scarsi, ma tuttavia, almeno n el .p erio1do della nostra 0tS1S1ennazi.one, sono avi•denti 1
le emorragie occulte, le quali depongono per· una lesione ulaerativ·a del tubo ·digerente. Ma io credo che un gran·de peso in favore della sede omentiale di un tumore deve darsi soprattutto al comportamento d~l dolore, il quale si modifica fortemen te a Fecon·da la posizione ·del soggetto e in special modo si attenua o scompare col riposo e cresce col lavorq e con gli sforzi; mentre risente poco o 1punto l'influ enza delle funzioni digestive. Tali caratteri del dolore sono n ettamente defin iti nella storia della nostra inferma. Adunql1e per i.a superficialità, per la scarsa sintomatologia a carico delle funzioni digerenti e per il comportiarnento del dolore, la tumefazione (poteva mettersi a cari.co ·d ell'omento. Percl1è allo' ra non era mobile, perch·è non aveva dato ascite? Come poi un tumore dell'omento dava sangue n eJle feci? I,a spiegazione può essere nel fatto che la tumefazione locializzata nell 'omento non orjginasse in situ, ma vi fosse trapiantata da organi viciniori. •L'insufflazione dello stomaco mostrava che quest'organo stava immediatamente sopra la tumefazione, -e il g·-0nfi.a mento del «}Olon ancb.e più n ettamente lasciava determinare l'indissolubilità della tumefazione dal colon sottostante. L'esiame rélldiologico precisava la qualità della oo·n nessione della tmmef·azion·e oon i detti dille organi : ,p oichè il tumore con l e sue aderenze stirava e deformava la parte pilorica dello stomaco; ri sulta'Va conn·esso con iJ colon trrusverso in basso cosi che ne modifica,ra l'ampiezza e ne alterava 1'a funzione. Il tumore era come appeso tra questi due organi oavi. Tra lo stomaco e tl colon è la parte della borsa omentale che costituisce il l egamento gastro-colico, adeso tra la 1porzione pilorica della grande cuirvaitura e il mesocol·o~ . Tale borsa li.a il diametro verticale che varia nei singoli soggetti. da 1 a 6 centimetri; è chiusa a destra ·poco oltre la Jinea medi·ana, mentre si protende ver50 sinistra per continuarst quasi col l egamento gastro . .spl enico. Nella loggia del così detto grand·e -0mento o legamento 1gastro-colico era situato il tumore, come anche risulta dall'ombreggiatu1
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IL POLI CLINICO
ra sc.ura della radiografia. sit.a tra lo stomaco in alto e gli angoli sinistr o e destro del colon in basso e ai lati, m entre n ella parte bassa e ccntflale il colon appare in alcune radiografie saltato, in altr e come soffuso e con margini irregolari. Se questa è Ja sede d ella tumefazione, noi ci r en cljamo ben conto del perchè. essa sia meno mohjle di nna superficiale tum·efazione dell'omen. to, clel p ercl1è seguendo la dis posizione del legamento gastrocolico è .espan sa verso sinist:na e con contorni in·determinati, m entre a destra ha bordi netti: dcl perchiè, terminando n el .colon, sia ben limitata infer iormente e immobile verso il basso • .Abbi Mn·o a cicEmJ11aito tPd.C '.am~i ohe esi1stoirl<o ;r1a1,e pr.odiuZJi,o!I1i (p atol og.iJche 1pTi:mJittv·e d-e11'o.m ento: spesso esse si devon o a trapi·anti. Ora pertanto il problen1a della sede ·del tt1more si compen etra con il 1problen1a della sua n atura. Dell'o11tento, ·come n eoprodt1zioni primirtivc, s i incontrano cisti di v:aria naitura, fibromi, rrru am i, sarcomi. Nel caso no stro, la forma non r egolare, la d·u rezz,a •ei la ip1000 eguiq.gtl.ian z,a de1la sruperftcje nonohè il decorso esclludono una cisti omentale, del r est.o poco probaJ:>ile ·anche per la sua unicità. I.a poca r egolarità della forma, la m ancanza di ascite e specialm ente l'età ·dell'inferma, nonch1è Ja reJativa rarità della malattia n on ci fanno PI'OtP€nSi aid ammettere un sarcoma, contro il quale i1on star ebbero n è il vomito, nè la presen za di sangue n elle-te.ci. Di .p rioceissi f1ogist~ci, i l •decorso. lento prog.ressivo e apir ettico non consentono di ammettere La probabil ità. Il l.umore secondario n el leg.amento gastrocolico deriverà ·da u110 dei due organi .con cui l'esame fisico ha stabilito ch'era in intima collegan za, adunquP. -dallo stomaco o dal colon trasverso. Un tumore ·dello stomaco no11 ·è s upponibile. Se, infatti, la region e dell'antro è deformata, non presenta p erò lacun e ; ed inoltre .con un tuinore progredito dello stomaco poco s'accorda la secre· zion e cloridrica normale, anzi alta. La man.canza di acido lattico ·è conseguen za d ella buona secrezion e gastrica e ·dell'efficace vuotamento d ello !Stomaco. Un 1oerto num err.o di gloiDu1i ro1ssti. trovato costantemente n el son•dagig'io g.rustri·co pillò derr;>oTre peir la fragilità d!ei vrusi •d,ellla mu1cosa l esa 1daùla 6'0n1da; non impJ.ica l 'esistenzia di ulcer azione. Rimane da ammettere che il tumore abbia avuto origine dal colon trasverso e si sia diffuso al legamento. tLo esame radiologico porta argomenti in favore di questa ipotesi con il saito di porzione del colon e l'aspetto soffuso di esso a seconda della posizion e in cui la radiografiia è stata fatta: il sangue n elle feci è tPure argomento .favorevole. Non d epone .con tr o tale ipotesi la man1
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canza di disturbi n otevoli delle funzioni intestinali, poichè i tumori del colon possono n on al· te rare il ipassaggio d ei materiali fecali se non determinano stenosi, mentre l'ulcerazione delle ipaTeti intestinali 111.on provoca in ogni caso amm ento della ·p eristal si. Ci siamo fermati in conclusione alla diagnosi di tumor e ·d el l eg·a mento ga:strocolico diffuso da i1eo:p lasma del colon trasverso. E abbiamo supposto che si trattasse nella nostra malata di diffusione per con tiguità e non .di vera m etastasi, per chè il nodo om entale era unico e limitJato, iperch·è mancavano segni di peritonite, perch è gli 0sami r ettale e vaginale escludevano qualsiasi n eoformazione n el piccolo bacino. Indizi di m eta- . stasi non si rinvenivano n emmeno nel f egato. Giunto · n el legamento gastrocolico il tumore avr à probabilmente colpito il gruppo di glandole Jinfatiche peri1pilori.che che in esso hanno sede, e che hanno parte probabilmente n ella gross·a ma&5a neoplastica. ITl tumore pertanto ·d eriver ebbe dalla diffusione ·d el tumor e colico al 1peritoneo e
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Fig . 4.
alla successi va propagazione .alla 1parete del legam ento gastrocolico e al contenuto di questo. La mancanza di noduli aca_essibili alla palpazione addominiale o all'esplorazione rettale, la mancan za di alterazioni d el fegato, lasciano supporre che il tumor e n on abbia dato· m etastasi, e che invece s i sia, ·com e abbiamo or ora ammesso, propagato per diffu sione diretta. SlohemiatiJcarrn·ente &i ,può im·maigina.re il turrnore disposto con1 c r1elJ a figura 4.
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SEZIONE PRATI CA
Tale favorevole disposizione anatomica creata d al rapporto che il tumore ha contratto con un ' sacco relativamente chiuso, lasciava una qualch e spe1ìanza che un intervento chirurgico potessè asP,ortare con successo la tumefazione e gli organi con cui era in rapiporto. La malata e la famiglia si opposero all'operazione chirurgica, e l'inferma usci il 30 marzo '27, dopo 19 giorni d i degenza in Clinica.
* ** T ornata a casa ooa, stette cti.scTetamente per Ul!1a ventin.a di giorni: i dol ori hanno mantenuto i. caratteri ·descritti cioè in rapporto con i movi• menti e gli sforzi e non in ra1p1porto con le fun· zioni digestive: queste non eran o gran che alte· rate. I dolori si sono accentuati e divenuti più c·o ntinui in seguito , così da co1srtnrug1erla a riioorrere di nuovo alla Clinica il 3 maggio. A11che il pallore e la d ebolezza erano cresciuti: l'anemia era più fo rte. Il fatto più saliente constatato in Clinica è costit11ito dal forte rigonfiamento ·della parte centrale della tumefazione e dall1a aderen za che ess·a aveva preso con la parete addominale. Si con statarono a n che lievi e irregoJari çiumenti dl temp8ratura con m assimi ·d i 37,4-37,5. L'inferma si er·a con vertita all'o1p·portunità di lln jntervento operati YO, e dopo pocl1i giorni ' 'enne t11::tsferita alla Clinica .chirurgica. Le condizioni generali d ella inferma, la sede e vastità del tumore e i rapporti ch'esso aveva contratto con Io stom aco, con la par ete e con il colon, rendevano pericoloso per sè l'atto 01pe:rativo, la prognosi a distanza ·diveniva, ,p er la natura evidentem·ente n eoplastica e p er la molteplice diff usione del tu1nore, addirittura infausta. Tutta.\ ria d'1accordo con il prof .. Alessan·dri convenimmo che un tentativo si era autorizzati a farlo dato il 1p·eggioramento progressivo e specialmen te dopo le complicazioni r ecenti (probabile suppurazione d·a ta la reazione locale e la febbre). 11 p.rotf. Alesean1dri, con ardim·ento e con buona va 111tazione d elle condizion i •anatomiche suddescritte, tl 14 mia·ggio ba pr.aticato la s:eiguente operazione. Rachianestesia Il-IJ.I lombare (tutocaina 4 ctgr., adrenalina 1/4 mmgr. ). In·risione transrettaJe destra, taglio trasversale so1pra- e isottoombelicale, taglio longitudinale transrettale sinistro delimitando così in un quadrato la tumef1az]one. Interruzione d el colon trasverso a val] e e a monte della tumefazione, interruzionP. dei residui del g rande om ento e del m esocolon , resezione ·delJa grande curvatura dello &tomaco. Sutura capo !l capo del colon trasverso, st1tura in senso tras,rersaJe della parete gastrica. Ricostituzione della parete con grossi .p unti a u
in seta. Sutura a punti staccati in reatgut della aponeurosi, cute in seta e grap1p·ette. Decorso postoperatorio apirettico n ei ,p rimi dieci giorni. 11 10<> giorno, in corrisponden z·a del punto m edi o della ferita, arrossamento e tumefazione Do1p o sbrigliamento escono fe ci liquide e gas. Nei gior11i seguenti si elimina l'aponeurosi n ecrosatasi. La fistola colica è andata riducendosi e dal 6 giugn o si è chiusa. La ferita è ben granulante. Il 13 gi11gno la m1alata si alza. Le condizioni generali sono migliorate note,·olmente . .La ferita è in via di cicatrizzazione. Il dado asportato comprende ùn segmento del colon trasverso esteso per circa 18 centim etri, n ella paret e superiore del quale era localizzato un tumore ulcerato esteso quanto il palmo della mano . Il turrl'ore amplia la cavità del oo1on e la rena.e 1ri·g ida ·p·er la ootes.a infiltrazione della parete S·up:eiriore; l 'infiltrazione f.a par t e ·de·l corpo duro fibroso, al quale in alto sono aderenti i b~Rni della regione pilorica dello stomaco. L'esame ·dei preparati istologici del colon e dello stom aco dimostra qua11to segu e. Nella. parete del colon ove ba sed e il tumore si n otano 1alterazioni di tutte le tonache in I'él1IJ1p orto con l'infi ltrazione can cerosa estesa soprattutto n ella muscolare e n ella sottosier osa. Sul fondo dell'ulcera rimangono ,po.chi resi·dui' glandolari, m en tre il suo carattere canceroso vien dimostrato da formazioni tubulari di varia grandezza e irregolarmente distribuite in uno stroma ricco di connettivo e largamente infiltrato. L'ul cerazione con tutta proba·b ilità r aggiungeva l1a sottomucosa in molti tratti in quanto che le formazioni .cancerose si approfon·d ano in un tessuto ricco di ampi vasi, che, per quanto infiltrato, è mssomiglian:tissimo alla sottomucosa. La muscolatura proipria, sia cir colare cl1e longitu.dinale, ·è dis1So.c iata n egli strati su-perficiali da un infiltr.ato leucocitario, n egli strati .pro.fondi da formazioni .cancerose, in massima parte tubul1ari, in ammassi di varia grandezza e contenute in alveoli, formatisi tra i fasci di muscolatura. Gli elemen ti epiteliali cilindri.ci che costituiscono i tubuli presentano il 'n11cleo roton·do alla base della cel_lula, poggiano su una membran·a mistat e sono circondati da connetti YO fibroso ricco di elementi .c ellulari. ·Gli elementi cilindri-ci hanno raggiunto un'apparente maturità m orfologica e forse ancl1e funzion ale per il prodotto di secrezion e all'aspetto mucoso con tenuto nel loro lume. Le formazioni gla.ndolari talvolta sono cistiche, tialora presen tano nel lume elem enti del sangue - globuli rossi, glob·u li biancl1i -; talora cellule a, sigillo, da rigonfiamento per esager ata secrezione, ma solo eccezion almente presentano alterazioni nucleari. Le isole di formazione adeno-carcinomatose son o talvolta molto estese, circond·a te da connettivo da cui emanano propaggini 1per costituire lo stroma ·delle formazioni stesse. La diagr1osi a natomo-patologica è p ertanto di a;de.nocar.cim.oma mJUcoso. L'esame dei pezzi della ottomucosa e mucosa gastrica djmostra i tubi gland olari regolarm ente 1
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I L P OLI CLI NICO
disirjh1li1 i e l'epitelio ·di rivesti1nento normale. Son.o 11Ptlamente di st inte nei tubuli le cell ule ossif1le dalle ce1l'Ule rpepticil1e. • 1cl drr1 na de111a mucosa è evidente un'infiltrazione che s i diff0Jl'd e all a muscolans mucosae. Norrna Jc Ja sottorr1ucosa. 1
Se Jc co1tdi zioni post-operatorie· della nostra in-
for1no. sono state J)uone, ed ella è stata liberata dalle co nsegt1enze d'un processo sup.p ur ativo già j11izialo e dai .ctol ori di ven uti più forti .ed insi stcn U, non possiamo nutr ire molta fiducia nella ?UJari g ione dèfinitiva e radicale. L'i n teresse deJ caso felicemen te d iagnos Ucnto sia n ell ' importanza ·delle disposizioni anatomiche ùcl legn1ne11to gastrocol ico, le quali hanno determinai o la formazione d'un tumore con disturbi f11nzionn.1i e caratteri obbiettivi cosi bene distinti d a ,poleire .a.bbastanza facilmente essere diagnosticn.1o. 11 vantaggio •d'un.a diagnosi sicura si ·cong·i 1ulg<' .a Lla l j1ni tazione che l'ing.lobamento, ci icia1no cosl, clel tumore nel legamento gastrocoli·co, porta ai tr.api'a:nti liberi rnell'omento e 11el pel'i t o11 00 e alle metast,asi, così che ·ad iuna d iag11.osi ·P·i ù precoce e ad · un inite1rvento ad essa i mm cd i1ato JYuò e. ser e co11ftotlaio· an ohe Ja sp eran.1.a <li guarigio11e. l..' 0~1q1or Lunitù di '.P'Llbblicare questa storia c·lì11ica consiste inoltre nel fissa•r e sernpre più -l'a11e11zìone su i tu111ori del colo1n che i11 clinica sono frequenti e ell e pure ·11on de.stano ab})nstanza l 'attenzio1 to dei ~ualicL 1
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NOTE E CONTRIBUTI. Istituto di Patologia Speciale Medica Dimostrativa dolJ a l~. UN IVERS ITÀ n 1 P ADOVA di rollo (l al i)rof. G. A. PARI .
Sltll "ascesso da t•issazione. Do ll.
V 1TTOR10 PE NNATI .
J\bbas lar1za r cconLcn1en Le è tornata i11 d i, c u:sio110, spec ie n ell a s ta111pa tnodica france e, l ' u tili tà, i I modo d i azionr ed il mecca n Ì !'\ 1t1 0 di for1l1 azione d el co idetLo a ce o da fi i:;azionc. Già i11 passato er a110 Late cn1esse varie teor ie p er spiegare il modo d i azione di c1u c ·to n1e lodo escogitat o fin dal 1890 dal Foch icr. Tl nom o ~tesso di ascesso da fis az ion.o t' s ta io coniato p er cl1 ò si p ensò cl1 0 i batteri cru1 sa <lo lla rna lnttia ve11i scro ut Lirat i od llCc i ~ i 11cll 'asccsso; poi i a Llrib ui nll a Lromenti1tn , l t a Lo. oli Lan1ente p er la provocazione dell 'nsrc~~o, \1 11a azione l cu cogorta , d imos tra ta cla l la con ~cgt1 cn l e leu coci to i e da u n esaltan1c n lo clc ll n funzio11 e n1icro fagica d e i loucoci li. ' i c red ette a11chc ad t1na az io11e diretta ~n i hnt tcri l)Cr a~ ~ orb i ment o di piccole quanti I ìt (li lrPn1 c11ti1H\ . rell 'os. . idotera1Jia si è an: 1
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ch e voluto ved er e la r agion e d ella benefica azion e d ell 'ascesso d a fissazion e; con la leu co .. c itosi l 'organismo si arricchirebbe di ossidasi cl1e liberandosi n ella r accolta purulenta vanno a fissarsi sui microrgani smi e sulle tossine din1 in u endon e la virule n za. Si è voluto veder e una azion e d elle t ossine richiam ate e d evia te nell 'ascesso e non sui b a tteri . E da ultimo è stata p r osp ettata l 'idea ch e l'ascesso da fissazion e agisca come s timolo-t erapia con la rnessa in m o to d ei p oteri tutti di difesa cl1e l 'organism o possied e per ]a lotta contro le infezioni. In una eduta d ell '1\ cca demia d elle Sci en ze d i Parig i , d el nove111br e 1926, Au gust o Lu 111ièr e ~ Mad ame Mon toloy, comunicavano i ri ultati di alcu ne lo ro ricer ch e, con i quali credevan o d 'aver trovata la r agion e per la c1uale in cer ti s lati IJatologici g r avi n on er a possibile con i con1t11l i m ezzi provocare un ascesso d a fi ssazio11e. Preced entem ente il Lum ière aveva for m u la to t1na teoria colloidal e sulla intim a r agion e d i m alattia ; aveva cioè pen sato ch e ]e mala ttie fossero dovute a d un d isquilibri o d ella vi ta or gan o-vegetativa ; d isq uilibrio alla su a volta cau sat o dalla formazio11e dl flocculati lJer azione d ei prodotti di escrezion e dei micr organismi ui colloi di d el j)lasm a . In b ase a q u esta t eoria pen sava ch e l a 1 t1an ca ta f ormazion o d i ascessi da fi ssazion e in alcuni s tati molto g r avi fosse d ovuta ad una })Ct dita d a parte d ei le ucoc iti d el lor o abituale tropism o, per ch è, g ià oocupati e già esauriti n clfa l oro poten za })C r l ' ingloban1ento e Ja dig·c Lion e di questi floccul ati. Gli AA. in par ola in t al m od o indircLta111c11Lc p or tavano un contributo al m eccanis·n10 di forrn azion e · e di azion e d ell 'ascesso da [i saz ia n e. P er d are una pr ova s1Jeri1nentale alla lor o ipotesi istituiron o una serir d i esperienze ch e io su ccin tamente espo11go. Ad una serie d i cav ie e poi anch e di conigli , due or e prima di inie ttar e sottocu te em e. 0,50 d i e sen za di tremen tina per la provocazion e d ell 'ascesso, p r aticavan o una iniezion e intracardiaca di eme. 0,50 di t1na sospen sion e di in1cl1io tro d i Cl1ina a l 0,25 per 100. Ad a lt r i an i111ali , tenuti come conlro1li, iniettavan o solamente la trem entina. I risultati furon o la 1nar1cata for rn azion c drg·li ascessi n egli animo.li in iettati con inclt ios tro -di China, m entre 11ei contr olli l 'asces,s o si for111ava ed evolveva come di norma . To 11 0 d c idcrato con l ro llare, con ]a r ipeti zi 011e d egli esperimC'nti , i r isul tati d i q u esti /\ . fran ce i , mosso da rag ioni clie esporrò 11oi a convalidazione dei 111ioi r i u l lati . La tec nica fu tig uale, e si eccettuano cl1e d u e vol te
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SEZIONE PRATICA
l'iniezione di inchiostro di China venne praticata nelle git1gulari invece che nel cuore. Usai inchiostro di China marca Prior, che a Sacchetto e Oselladore, in un loro studio, fra gli inchiostri di China delle varie marche era apparso quello che dava sospensioni ;molto stabili, resistendo alla precipitazione di fronte a siero di sangue e a soluz. di gelatina. Tralasciando per brevità la descrizione particolareggiata dei varii esperimenti, dirò soltanto che iniziai e condussi a termine le esperienze su nove cavie, tre di queste iniettate con la sola essenza . di trementina, e che servirono da controlli, le altre sei trattate dapprima con sospensione al 0,25 %· di inchiostro di China, e due ore dopo con eme. 0,50 di essenza di tr-e mentina. Quest 'l;lltima si iniettava sotto la cute dell'addome. In tutte le cavie, sia in quell,e di controllo, come in quelle trattate con inchiostro di China, l'ascesso si formò, rendendosi e\ridente già dopo circa 48 ore; in quattro cavie (due delle quali erano fra quelle di c9ntrollo) l'ascesso si è aperto spontaneamente, nelle altre mantenendosi stazionario, come volume, come consistenza, venne aperto dopo parecchi giorni. Dalle mie esperienze quindi la formazione e lo svolgersi dell 'ascesso da fissazione non risulta particolarmente modifj cato da una precedente iniezione endocardiaca di inchiostro di• China. Per la costa·n za dei risultati non ho creduto opportuno istituire nuove serie di • esperienze. Le conoscenze attuali sulla fagocitosi e sulla funzione granulopessica mi facevano dubitoso dell 'interpretazione data da Lumière e Montoloy ai loro risultati e per ciò fui spinto a qu-esto breve lavoro. . · Con la vecchia distinzione di ~Ietschnikoff dei . fagociti in microfagi e macrofagi e con la funzione che a ciascuno di questi due tipi è propria, inverosimile appare come materiali inerti sospesi nel sangue possano essere fissati dai leuc·o citi. Oggi la funzione granulopessica è attribuita al sistema reticolo-endoteliale, anzi di esso è la funzion e m eglio conosciuta e studiata; ma nelle varie classificazioni fatte del sistema reticolo-endoteliale (Aschoff-'F errata) i granulociti ·n eutrofili non appaiono elencati. Solo recentemente con il continuo allargarsi dei confini anatomici e fisiologici del sistema si è attribuìto anche ai leucociti , in particolari stati patolog·ici, il potere di inglobare sostanze coloranti inìettate intra vitam e Di Guglielmo ha ·illustrato, in svariate forme morbose, manifesti fenomeni di eritrofagocitosi dei granu-
lociti neutrofili maturi, dimostrando come i microfagi possano talvolta esplicare una funzione cl1e era attribuita ai soli macrofagi. Non mi consta che alcuno abbia visto che, in condizioni normali, granuli di materie inerti, come l'inchiostro di Chi11a, iniettati in circolo vadano a fissarsi ai leucociti circolanti. A prova di ciò dirè> che nella nostra scuola, Sacchetto e Oselladore, in uno studio sulla derivazione degli elementi istioidi del sangue circolante, ,d ovendo eseguire giornalmente esami di sangue di animali iniettati con inchiostro di China (da poche ore a parecchi giorni) mai videro granuli nei leucociti; ne erano impregnati invece gli elementi stellati di Kupfer, gli endoteli dei seni splenici, gli endoteli dei capillari midollari, le linfoglandule dell 'ilo epa- · tico. Infirmata la spiegazione data da Lumière, e Montoloy alla mancata formazione degli ascessi da fissazione in alcllllli stati gravi, viene a mancare il contributo che le loro ricerch e potevano apportare alla conoscenza del meccanismo di formazione e di azione di tale m etodo. Fra tutte le teorie emesse, la più verosimile e la più attraente a me pare sia quella che attribuisce all'ascesso da fissazione la capacità di stimolare tutte le attività immu·n itaric, di difesa, dell'organismo , mediante la produzione di particolari sostanze da alcuni autori già denominate (ormoni da disintegrazione di Haberlandt, prodotti di scissione attivanti di Weichardt). Ulteriori studi fatti preferibilmente su individui ammalati e non sui comuni animali di labo~atorio dei quali si conosce la particolare refrattarietà alla suppurazione, potranno spiegarci sempre più chiaramente il meccanismo d'azione dell 'ascesso da fissazione e degli altri metodi terapeutici ad esso affini (suppurazioni locali spontanee, trapianti di midollo osseo).
...
CONCLUSIONI.
-- . . . . . Dalle mie esperienze e dalle · osservazioni sovraesposte posso quindi concludere, che la formazione dell'ascesso da fissazione nelle cavie non è impedita dalla precedente introduzione in circolo di una sospensione d 'inchiostro di China, com e volevano Lumière e Montoloy. D'altra parte l 'ipotesi di questi AA. emessa a spiegazione dei loro risultati , cioè che i leucociti in tali casi abbiano perduto il loro abituale tropismo, perchè già occupati a inglobare i granuli di sostanza inerte iniettati, non con corda con le attuali cono cenze sulla funzione granulopessica. ~ ·-
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BIBLIOGRAFIA. FocH1 EH. Lyon l\ilédical, 23 agosto 1891. A. L u l\tIERE e M.me ~IoNTOLOY. Comptes Re11dus ' d e l '..\ cadén1ie des Sciences, 8 novembre 1926. • I. SACCHETTO e G. OsELLADOllE. Giornale di Biologia. e l\1edicina Sperimentale, vol. II, fase. IX-X, noven1bre-dicem])re 1925. G. D1 GUGLIELMO . Societ à di Biologia Sperime11tale, YOl. I, fase. V, 1926. In. Bollettino de]la Soc. Italiana di Biologia Speri1ne11 tale, vol. II, fase. VIII, 1927. G. OsRLLADORE e I . SACCHETTO. Giornale di Clinica Medi ca, anno VIII, fase. XII.
...
.Alc11ne osservazioni sulla '' .Angina monociti.ca ,,. Dott.
ENRI CO Ric cA-BARBERIS.
Una recente comunicazione su di un caso di angina monocitica ( 1) mi induce a r endere di pubblica ragion,e alcune considerazioni suggeri temi dall'esame della letteratura e dalla mia casistica personale. Essenzialmente io. mi ·domando: il quadro nosologi1co di detta affezione è in realtà tale da 'giustificare la creazione di una parti colare individualità morbosa ? È noto cosa si intende per « angina monoci.tica n : una infeziçne acuta, con angina, reazionj ghiandolari , febbre elevata, tumefazione della milza, leucopenia neutrofila, iperlinfocitosi, ipermonocitosi, gurata di qualche settimana, esito di guarigione. Si è a ddirittura parlato di cc reazione leucemoide n nel sangue. Io vor.r ei subito escludere tale espressione, che mentre da una parte non è giustificata dal r eperto ematologico, suonerebbe di affinità nosologiche assolutamente inesistenti. L'aumento dei linfociti, per. quanto particolarp.-1ente accentuato (5000-1O.000 per mnic.) e an ~he se accompagnato alla presenza di qualche macrolinfocito, non basta; chè reperti · consimili, ed anche più accentuati, possiamo verificare in condizioni diverse con inten sa reazione linfatica, specialmente nell'età infantile, all 'infuori assolutamen•te di uno stato leucemico; e se in tal modo si dovesse. abusare del termine di « reazione leucemoide » noiD. vi sarebbe ragione di non chiamare cc leuoemoide » qua.Junque reperto di iperleucocitosi accentuata (come quelli da setticemie, da ·suppurazione, ecc.), con ipoevoluzione nucleare (formula di Arneth spostata a sinistra) e comparsa di mielociti in circolo. Anche qualitativam ente il reperto linfocitario dell'angina monocitica si dis tingue da ,q uello della leu1
cernia , mancando quelle modificazioni quali(1) FONTANA. Alcune consi derazioni su di un caso di cosidetta « angi n a m on ocitica ». MinerYa ~Iedica,
n. 34, 1928. '
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tative, ge11eralizzate, dei linfoci1ti, che subito permettono ad un occhio esercitato di riconoscere un preparato di sangue linfemico. In.fine è tutto quanto il quadro ematologico che si differenzia da quello della leucemia linfatica; poichè vi si trovano, oltre all 'iperlinfocitosi, U·n 'ipermonocitosi (talora caratteristican1ente accentuata), una leucopenia neutrofila ed eosinofila, presenza di cellule irritative di Turk, e n1ancano sensibili alterazioni da parte degli elementi emoglobinici: un quadro dunque. nettamente differenziato da quello della leucemia, nella quale, oltre alla. tumultuosa invasione degli elementi della serie linfocitaria, in tutti gli stadi del loro svilUJppo, vediamo alterazioni qua11titative e qualitative dei globuli rossi, spesso con comparsa di eritroblasti in ci:r.colo, non troviamo la costante e r~golare sçomparsa degli eosinofili , non troviamo il caratteristico aun1ento dei monociti, non troviamo (o troviamo solo occasionalmente e in scarso numero) cellule di Ttirk , e quanto alla leucopenia neutrofila la ri Sicontriamo non come reperto co. s tante e caratteristico, ma solo come espressione eventuale di distruzione del tessuto leucopoietico per parte del tessuto linfatico proliferante. Da quanto esposto vien e ad apparire d 'altra parte una stretta affinità del quadro ematologico d~lle angine monocitich e con quello delle infezioni acute leucopeniche, di cui è prototipo l'infezione tifosa. Non sta a differenziar-. nelo che una accentuazione delle reazioni d'aumento dei linfociti e dei monociti: reazioni però entrambe appartenenti caratteristicamente al quadro di dette infezioni. Prima .quindi di creare unà nuova individualità nosologica, sarà opportuno ricercare se i casi studiati non possono essere ricondotti, in parte almeno, ad una di dette infezioni, e particolarmente all'infezione Eberthiana . Una cosa intanto è certa e facilmente controllabile. A fianco di casi di infezioni Eberthiane con reperto c]inico ed ematologico tipici , ve n e sono, ed io ne ho osservati, di quelli (batteriologicamente controllati) con reazioni monocitiche particolarmente intense, o con forti iperlinfocitosi. Alcuni di simili casi io osservai con concomitanti fatti anginosi e reazioni ghiandolari, eventualmente con scarsi fenomeni intestinali. Nulla di più naturale, del resto, che una forma morbosa quale il tifo, di cui è caratteristico l'interessamento del sistema linfatico, . possa in qualche caso presentare una particolare accentuazione di tale reazione, con partecipazione peciale del sistema linfatico del tubo digerente o di altri territori dell'organi-
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smo. Nella letteratura stessa troviamo riconosciuto che il fatto anginoso nelle angine m·onocitich e può insorg·er e tardivamente, così da far pen sare « che esso possa cGstituire una localizzazione secon.d aria dell 'infezione , anzicliè il fo colaio d'origine ». (Fontana). Anche dal punto di vista clinico, l'analogia per diversi dei casi descritti di angina monoc itica con l'infezione tifosa è evidente. Il quadro sinto1natico in gen ere, la curva termica, la t umefazione della milza , il decorso e la durata della malattia, l 'esito di regola favorevole, richiamano n el loro complesso il quadro del1'infezione Eberthiana, se pure non n elle €spressioni più tipich e e compl ete. Chè se poi viene a rj levarsi anch e un 'affinità. biologica ( a.gglut.i11azione positiva per il b. del tifo fino a lla diluizione 1/ 250 , n el caso di Fontana), allora sembra a m e cl1 e il quadro di affinità raggiunga un 'eviden za tale , ch e non ·baSti ad infirn1arlo il solo fatto ch e l 'emocoltura possa aver dato esito n egativo (n egativo del resto anch e per t utti gli altri germi), e mi sembra a n cora ch e n on si po. sa passar e sopra senz'altro al · risultato dell'agglutinazione per il 'fatto (indubbiam ente degno di rilievo) ch e l 'a. e ra stato vaccinato. Effettivamente io ritengo ch e ad infezion\ del gruppo Ebe.r thiano sia da ascriversi almeno una parte dei casi descritti di an gine mon ocitich e. Fino a quando poi qualcuno di d etti casi n e resti differenziato, io credo an . c ora precisamente n ei riguardi dell ' infezione tifos~ occorra sopratutto rivolgere l 'attenzione per la diagn osi differ enziale. Quanto alla leucemia linfatica, essa se n e differen zia n ettamente p er il quadro clinico e p er il quadro ematologico. Le altre for~ e diverse d 'angìna (a pairte la differenziazione batteriolo·g ica) dimostrano per le r eazioni ematologich e di non avere con l'angina m onocitica nulla di . comune. Son o tutte infezioni oosidette « a polinucleosi n, ossia con iperleu cocitosi neutrofila. Quando, con1e reperto d'eccezione, presentano una leu copenia n eu tr·ofila, si tratta di una leucopenia ch e si inquadra in un r eperto n ettam ente distinto da q uello delle infezioni acute leucopenich e, tipo ileo-tifo . È una leucopenia senza concon1itante iperlinfoc itosi (tutt'al più con aumento relativo, non assoluto, dei linfociti), con costante an aeosinofilia, con ipomon ocitosi, e di g·rave si g·nificato prognostico. È lo choc di una reazion e di aumento. L'angina agranulocitica, con la diminuzione massima dei leu cociti n eutrofiìi e con I 'esito gen eralmente letale, n e rappresenta l 'espression e estrema. Torino.
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MEDIC·INA SOCIALE Cont1·ibuto alla statistica iel cancro in Italia • pel dott. DoMEN1co GRANDI Ufficiale Sanitario di Lecco (1). .L 'importanza e l 'attualità dell 'argomento mi ha sug·gerito di studiare la mortalità per tumori maligni in Italia nella maniera più completa possibile, compatibilmente con le poche fonti d 'informazione statistich e esistenti. Non mancano in proposito studi anche notevoli e magistrali (cito quelli del Niceforo , del Fichera , del Gh erardi, d el L11trario) : mi è parso non sieno stati considerati o poco approfonditi taluni punti. non certamente privi d 'irnportanza. Ho esaminato il periodo ch e va dal 1888 aJ 1923 e preferito suddividerlo in quattro sessenni equidis tanti , operando in modo ch e le cifre m ed.ie assolute fossero poste in relazione n on con la popolazione calcolata ma colla popolazione dataci dai censimenti ricorsi pressapoco n el m ezzo dei sessenni stessi. I periodi sono: il 1° dal 1888 al 1893 ; il 2° dal 1898 al 1903; il 3° dal 1908 a~ 1913; il 4° dal 1918 al 1923. Dalle investigazioni compiute n e ho tratto le segu enti risultanze : J)1 ortalità generale da tum,ori maligni: è notevolmente aumentata da un periodo ai successivi e n on solo in via assoluta, ma ciò ch e più importa in via proporzionale per cui non è pos i.bile n egare l 'incr em ento continuo in Italia di de tta mortalità. · Rapporto· all'età: fig urano col pite tulte le età; p er ben poco quelle giovanili e notasi una accentuazione costante coll 'ava.n zarsi degli a nni col m assimo sui 75-80 anni, viene quindi la discesa. Solo circa il 5 % della ·mortalità da tumorj m alig ni spetta alle età fin o a 35 anni. Nella serie dei periodi considerati le m edie in aumento si riferiscono sopratutto ai gruppi fino ai 20 anni , sui 25-30, sui 75-80. Si sostien e da alcuni ch e riducendosi per i prog ressi dell ' igiene sopr atutto la mortalità infantile e giovanile, il co11tingente dell'età avanzata , la più predisposta ai tumori m aligni , s ' ingrossi aut~mati camente. :Nla sono sempre i rapporti tra gruppo di morti e gruppo di viventi quelli che contano e l 'aumento di essi nessuno m ai ha messo in dubbio. · Sesso: il sesso femminile risulta sempre pi1'1 colpito del maschile, per quanto il sesso maschile abbia subito un increm ento nella mortalità proporzionalmente superiore al femminile. La preponderanza del sesso femminile è essen zialmer1te dovuta ai tumori tipici- del]n (1) È un estratto di lavoro eseguito dall 'A., nell 'Istituto d'Igiene di Pisa e pubbli cato con tabelle e illustrazioni grafiche in Lecco (Editrice Corti).
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dorina (loca'lizzazione ai genitali e alle mam- inferiore a quella regionale. All'aumento nella m elle), non computando i quali verrebbe ad serie .dei periodi successivi fanno costante eccezione Cremona, Piacenza, Catania e Messina .. esser~ meno colpita dell 'uomo. Anche per il sesso si conferma la tendenza all'aumento da Sede del tumore: i --tumori dello stomaco un periodo ai successivi. rappres~ntano circa un terzo di tutti i t. m., E solo nelle età giovanili fino ai 25 anni quelli del fegato-intestino circa un quarto; i che si ha una maggiore mortalità maschile ecl di sseminati Qirca un quinto; quelli dei genitali è proprio in questo periodo che l'incremento femmìnili circa un decimo. Sono i più forti maschile è proporzionalmente più forte. gruppi adunque, i tumori addominali, sia della L 'andamento della mortalità per t. rn. se- sfera digerente che di quella genitale. Dal pricondo il sesso e-1 'età si discosta dall'andamento mo ai successivi periodi si ha un aumento j n della mortalità generale per qualsiasi causa tutte le sedi, meno per i genitali femminili i11 avenqosi una mortalità generale femminile pre- diminuzione, ed i tumori della mammella stavalente o non, inferiore alla. maschile solo fino zionari: non offrono quindi aumenti i tumori femminili per eccellenza, quelli che si operano ai 40 anni. Distribuzione geografica: è stata esaminata ormai da tempo con ce_rto successo, mentre nei riguardi delle regioni, delle provincie, dei sono in aumento quelli su cui s'interviene pure capoluoghi di provincia e centri più importanti frequentemente oggi, ma con poco risultato (stom·aco, intestino, centri nervosi). (con più di 30 rnila abitanti). L'attività chirurgica da una parte allarga la La regione più colpita risulta la _Toscana: seguono l 'Emilia-Romagna, la Lomba-fdia, la statistica, della morte per t. m., d 'altra parte Liguria, il Piemonte. Le meno colpite sono la sottrae a detta statistica molti cancerosi. I più Sardegna e la Calabria. forti incrementi osservati nella serie dei peLe regioni settentrionali in complesso risul- riodi si riferiscono ai tumori dei centri nertano più funestate delle meridionali ed alla vosi e agli organi dei sensi, seguono quelli norma di uno spiccato aumento della media della bocca - vie aeree superiori, fegato-inten ei periodi successivi fanno eccezione cinque stino, stomaco-esofago. di queste meridionali cqn una di:minuzione in Considerando insieme sede di tumore .e fatto corrispondenza del periodo ultimo 1918-1923. regionale si osserva che le reg·ioni più colpite Gl 'incrementi più forti si notano nel Pie- dalla totalità dei t. m. non lo sono sempre in monte e Sardegna, i più ·deboli nell 'Umbria tutte le sedi , chè anzi si n ota in proposito una certa varietà: così se la Toscana è la più funee nelle Marche . La provincia più colpita risulta Ravenna; stata dai t. dello stomaco, del fegato-intestin o, seguono Firenze, Livorno, Siena, F.orlì, Bolo- dai disseminati-, non lo è più nelle altre sedi: gna. Sono quindi massimamente colpite le pro- è il Lazio più colpito dai t. dei genitali fem·· minili, il Piemonte dai t. della mammella, vincie Toscane ed Emiliano-Romagnole. Si vel 'Emilia dai t. della bocca e vie aeree superiorifica sempre che le provincie settentrionali ri, ancora il Lazio dai t. delle vie urinarie-gesiano più danneggiate delle meridionali. nitali maschili, le Marche dai t. dei centri nerL'aumento n ella seri~ dei periodi con siderati · offre delle eccezioni: spesso il quoziente vosi, organi di senso, come pure da quelli delle di due provincie confinanti sono affatto disfor- · ossa ed articolazioni. La Ligµria infine è colmi ad es. Ra, enna colpita più del doppio ài pita in egual misura della oscana dai t. di seminati . La stessa varietà si nota fra le reFerrara. La provincia più r~parmiata dal cancro è gioni meno fun estate, non risulta11do essere sempre la Sardegna la più risparmiata n ell e 1F oggia seguìta da Cag-Iiari e Calta1)issetta. Spes,rari e sedi. so la provincia maggiore della Regione ha quoStagioni : si osserva il fatto costante della zienti inferiori a quelli delle provincie commag·giore mortalità nell'estate e la minore nel~ pagne. Il capoluogo di provincia più colpito è la l 'inverno, contrariamente a quello che suole notarsi nella statistica della mortalità generale piccola Rovigo seguìta da Siena e Cremona. Il per i g·ruppi di età più avanzate. capoluogo meno colpito è Trapani seguìto da In rapporto . alla stessa mortalità da ogn.i Foggia. Il capoluogo è generalmente più colcausa la mortalità da t . m. segna un continuo pilo della provincia intiera per cui, pur con .. cresc.e ndo che spicca tanto maggiormente per siderando che un certo numero di cancerosi essere detta mortalità gen erale in costante e della provincia vengono denunziati dall 'Ospesensibilissima discesa. Si va da una percendale o da case di cura del capoluogo, ne emertuale con1e 1, 63 n el primo -dei periodi consi ge tuttavia la maggiore mortalità dei capoluodera ti 1888-1893 a una percentuale come 3,44 gl1i stessi. Il fatto si presenta pure in città universitarie dove è presumibile che i centri nell'ultimo periodo 1918-1 923. Sui 50-55 anni diagno.stici siano più attivi: talora il quozientp, i t. m. rappresentano l 'ottava parte della morri ulta inferiore a quello non solo della rispet, talità da ogni causa. Le professioni più colpite sono quelle libetiva pro,rincia e regione ma anche della Nazione: tipico , il caso della Sicilia dove la me- rali ed impiegatizie, ch e sono le categorie di dia cifra dei maggiori centri presi insieme è persone dalle abitudini più sedentarie e pres~o 1
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·cui ricorrono sì sp esso i disturbi del .rican1bio materiale e metabolismo organico. Le categorie industriali sono le più risparmiate; eppure tante di esse vivono esposte a continue irrita· zioni (fabbri , m ecca11ici, falegnami ecc.). Un esame. accurato dei t. m. dello stomaco ed esofago, i quali contano per non m eno di I I3 nel com plesso dei morti per t . m. fa vedere che l'alcoolismo non dovrebbe eser citare influenza patogen e tica; si verifica c~e le. z.Q!le più colpite da detti tumori sono le m e110 alcoolizzate. Invece si direbbe esservi qualche rapporto nel senso patogen etico tra frequenza di tun1ori e consumo individuale medio del tabacco. Una certa correlazione .sembra potersi stabilire fra mortalità per t. n1. e valore numerico dei compone_nti le famigli e o i fuochi nelle • • • varie r eg1on1. Della densità di popolazior1e e della percentuale di agglom erazione in singoli luoghi nulla può dirsi. · Nei confronti degli altri paesi l 'ltalia risulta esser e fra i meno funestati . Sono meno colpite dell'Italia il Giappone , la Spagna, l 'Ungheria , ed alcuni piccoli Stati Americani; viceversa ]a Nazione più colpita è la Svizzera ch e offre un quoziente di mortalità circa il doppio di quello Italiano. P er altr.o è notevole che alcune città Italiane · presentino una mortalità ragguardevole al confronto con le maggiori metropoli estere, ad es. Milano è superata solo da Cop enagl1eh, Berlino e Vienna; Roma h a una posizion e m ediana ; Napoli e Palermo sono fra le m etropoli più risparm_i ate del .mondo. .
SUNTI E R·ASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Le basi della cura del dolo1·e. (SP1EGEL .
Wien . J(lin. Woch., n. 8, 1929).
Noi possiamo g eneralmente curare il dolore solo dal ·lato sintomatico, cerc~ndo di trattare il sintoma invece della causa che lo provoca, giacchè essa p er lo più ci sfugg-e . Numeròsì son o i metodi eh.e possiamo u sare a questo scopo: anzitutto il caldo sia umido che se,c co - sia sotto forma d'applicazioni .locali che di diater1nia: quest'u1ltima dà calore agli organi interni in virtù appunto della resistenza da essi opposta al passaggio della corren te ch·e li a tLraversa . L 'azion,e del calore è l ocale (iperemia, aiuto alla l otta delle oellule contro i batteri, diminuzione dell'eccitabilità dei n er.. vi sen siti·vi) e generale o l ontana (è oggi accertato ch e, come esistono azioni riflesse dagli organi interni sulla cute (Head), così ne esistono altre . che da(l la icute si approfondnno agli organi) : questo si spiega ammettendo ch e da·ti organi e date zone cutanee abbiano la stessa origine metamerica e ch e uno stesso segmento inidollare possa ricevere fibre cen . .
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:tri.p ete dalla cute e lanciare fibre centrifughe (per es. gli ·splancnici) neg li organi stessi. ·Sorge così la quest ione dei Derivanti o Fissatori, cioè di quelle sostanze ch e irritano la 1 oute e si applicano allo scopo di modificare pr9cessi infiammatori interni;: caduta oggi · la iipote~i id i una ef~ettiva « derivazione n si amm rette un 'azione riflessa esplicantesi attravèrso· i tronchi n ervosi - o direttamente o per il tramite del midollo 1spinale - e provocante· una b en,efica iperemia d egli organi. Accanto a.J caldo, diamo un posto impo.rtante all'uso del freddo, 1ch e con la su a azione vasocostrittrice limita r]a diffusion e dei processi infi·a•n1matori ; u sato in forma inten siva, il freddo può u ccidere i nervi sen sitivi. L'energia radiante agisce sul dolore non sol O' pr-0vocando iperemia, ma eccitando la leuco-· cit01si , modificando le proteine e favol'endone· l 'assorbilllento, onde la comparsa di febbre, sovente; ha infine un 'azione diretta sui singoli organi e sembra (Marburg e altri) modifiéare il fl1qsso del liquor oefal orrachideo dal ple.s~o. cori oideo. L'elettricità, u sata con piccol1e co·r renti, e I~ iontoforesi o incorporazione d ei medicamenti con l 'aiuto della corrente galvanica - · esercitano entrambe un eocitamento cutaneo locale e una iperemia di notevole importanza. · Passando ai preparati chimici , possiamo notare ·ch e i mod erni progr.essi farmaceuti ci ci perm·ettono di fare a meno della mo·rfina per sedare il ·dolore, o , almeno, -di u sarla in picoole dosi, associandola · alla dionina e al1la scopolamina_. Importante è l ' osmoterap~a, iniezioni endovenDse di soluzioni ipertoniche ch e, sec.onclo g1i Ameri·cani, favorendo il passagg·io dei li· qui1di organici n el sangu e d itnin uirebbe la tensio11e endocranica e calmerebbe tutte le cefa.1€e. L·'introduzione parenterale- di proteine riesce a sedar e i dolori so·p ratutto nei processi neuritici e artritici, otten endo tale scopo non rer la febbre in sè, ch e può anche m ancare, ma per, un ·eccitamento dell 'attività d el rican1b iodi alcune cellule. Sono state iniettate sostanze di,rerse, an cbt: anestetici, n ei tronchi n ervosi e n ei gan g- li ; esse agi scono m eccanica1nente interrompend o l e adesioni, m a possono an ch e determinare paralisi motoTie: innocua è I 'iniezione di novocaina fatta non solo n ei n ervi , ma anrl1e nella musculatura colpita. La iparalisi d elle fibre sensitive abolisce i riflessi attraver so cui il dolore provoca vasodilatazione, e so1 to · ta] e punto di vista , abbassa la tendenza d e11 'organismo ai processi infiammatori che procedono appunto con vasodilatazione. . Ricordiamo la iniezione di alcool ch e provoca un vero fi ssaggio interno: può d eter minare paralisi motorie, come qu'ella dei muscoli d ella masti cazione quando è u sata n elle n evralgie del trigemino: è quindi pericolosa r 1
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IL POLICI,INICO
ma s'impone nelle violente nre walgie del tri .. gemino, dove talora è necessàrio l 'intervento del chirurgo. . La cura chirurgica del dolore è l'ultimo rifugio .della terapia: vi si distinguono interventi periferici (escissione, interruzione di fibre ecr.:) e centrali . Tra i primi ricorderemo quelli ~ui nervi del ·c ollo - .per la cura dell'angi11a pectoris, oura di cui è messa in dubbio l 'effica·c ia e la simpaticectomia periarteriosa ch e, secondo le vedute moderne , agirebbe detern1 ir1an do un' eocitazione delle terminazioni sensiti,re e, attraverso questa, un riflesso va~ sale ·e iperemia. Tra i secondi domina l.' operazione di Forster o recisione delle radici posteriori di un dato segmento midollare; essa non ha però sempre i risultati voluti, non già perchè anche le radici anteriori siano capaci di portare le sensazioni dal1la periferia ai centri, ma perchè la vecisione radicolare · ,r iesce difficilmente completa e p erfetta: operazione assai più ardita e di successo anch'essa non sicuro è la cord ©tomia anterolaterale di Spiller e Schuller. Infine bisogna ricordare che n el talamo ottico hanno sede processi che oltre.p assano la soglia della coscienza, e an·c he sensazioni dolorose; mala tti,e del talamo possono dare dolori ch e 1sono di origine squisitamente centrale. L''·origine .di questi do~ori non è. chi~.ra.: forse si tratta di una malattia del fascio d 1ni· bizione ch e isola normalmente il talamo dalla corteccia· forse di un'azione irritante esercitata sulle cellule del talamo da impulsi. corticofugali ; certo il sistema cortic<?-talam~co ha un.a grande parte n ell 'origin.e . dei dol~rì e.entra.li .. Così si 1spiegano molti insucces~1 c~1n1rg1c~ praticati sul sistema nervoso pe;1fer1~0; cos~ si spiega il punto di partenza. ~1 q11e1 dolori psicogeni di cui non è poss1b1le trovare la base organica, così infine si spiega l 'inflll;eLza ch e l'attenzione o il divagamento del paziente hanno rispettivamente sull'esacerbazione e ~111la diminuzione dei dolori. E giunaiamo cosi all'ultimo mezzo di cura del dolor~ : la psicoterapia, la q~ale. h a tanta importanza non solo. nelle sensazi.oni dolorose puramente funzionali, ma anche in quell e periferiche-oraaniche. In nessun campo , conclude l 'autore~ come in questo, dobbiamo rico!·dare che non va curata soltanto la malattia anatomica che è a base del dolore , ma tutta la psiche del malato stesso. V. SERRA . 1
Ricerche istologiebe sul valore della terapia con iniezioni nelle nevralgie. (FRANKENTHAL.
Bruns Beitr. z. Klin . Chir.,
vol. 143, H. 2, 1928). Rindt fu il primo ad iniettare nelle ischialgie morfina n elle vicinanze del .ne:':o. ,In ~e guito alla m~rfi~a furono so~t1tu1t11 1 oppio, l' eroina la dion1na la narce1na, 1 atropina. Altre s~stanze usat~ nelle nevralgie sono la
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stricnina, l 'aconitina, la teina, il curare, la colchicina, l 'ergotina. Sono state utilizzate anch e sostanze ad azion.e irritante come il cloruro di zinco, il nitrato d 'argento, la tintu.r a di· iodio, l 'olio di trem entina, la tintura di cantaridi e qualche volta si verificarono ascessi e gangrena ·dei tessuti. Anche l 'etere è stato utilizzato p er iniezione ma era spesso seguìto da neurite; il cloroformio si è din1ostrato straordinariamente doloroso. Eulenburg iniziò l'uso dell !acido osinico al1'l % con qualche buon risultato. Frank e Bennet' usavano tale m ezzo a nervo scoperto e risul·tati buoni ebbero n ella clinica di Mikulic z secondo le notizie riferite da Auschutz nel 1904. Wright ha iniettato l 'acido osmico nel ganglio di Gasser. In segu1to è stato usato da Ehrlich e Leppmann il bleu di metilen e, poi il chinino, l 'ittiolo, a cqua, acido fenico, antipirina. Schleich usò la sua soluzione all'l % di cocaina e morfina. Pitres e Verger .n el 1902 cominciarono ad usare l'alcool il cui uso fu subito allargato in tutti gli stati. Ricerche sperimentali i1egli animali sono state fatte con l'a. osmico da Frankel, con l 'a~cool da Finkelburg e Schmieden i quali osservarono degenerazioni dei fasci nerv~si e~ emorragie dei tessuti intorno. Mays studiò nei gatti le alterazioni ~a i1:1iez. di alco?l in !ler~ di senso, nel ganglio d1 Gasser , nei nervi misti venendo alla con clusion e ch e si ottiene una necrosi locale. In alèuni rc asi clinici riferiti da Fisch er-Erbs si sono verificati inconvenienti g ravi come paralisi dei peronieri, per iniez. d~ alcool nello sciatico; paralisi che soi:o s~ate risco~tr~te da Hirschler con la novocaina in tre casi d1 anetesia del flesso alla l\.ulenkampf. Anche con la misce·l a usata da Payr p er distruggere le ·c icatrici (soluzione di Pregl con pepsina) ·so!lo state osservate sperimentalmente degeneraz10• n1 nervose. L ' A. ha sperimentato n ello scia tic.o de~ co: nio-li diverse sostanze segue11do gli an1mal1 fi~o alle rigenerazioni e utilizzando vari me.. todi di colorazione. I pezzi di n ervo furono prelevati a varie epoch e di esperimento .. · . Il maggior grado d1 degener~z1one grassa delle fibre n ervose venne osservato col metodo di Marchi in seguito ad iniezi?ne di. alcoo! a 80° di acido feni co all ' 1 o/o, d1 soluzione d1 amm~niaca al 1/ 2 %, di acido cl~ridric~ e soluzione di pepsina. C?n .la ~qluz.1one d1 Payr si osservarono alterazioni m1nor1 n ella . strut: tura trovando vicino a fasci degenerati altri ancora normali. · Con l'iniezione di soluzione fisiologica o con la semplice puntura del n ervo ~i osservano scarsi fatti degenerativi del .nervo. r1sco!1trando in molti casi un deposito di gocciole d1 grass-0 n ell 'endo- e perinervio. . . . .. Dal! 'in sieme delle ricerche 1stolog1che s1 puo
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dire che a quasi tutte le iniezioni, ancl1e alla semplice puntura di un nervo segue una de:generazione secondaria la quale è più f-0rte per l'acido feni co, ammoniaca, soluzione di acido cloridrico e pepsina, alcool a.. 80° ed in minor grado per Je iniezioni di novocaina, soluzione fisiologi ca e per la semplice puntura. Segni sicuri di rigenerazion·e sotto forma di fascetti di finissime fibrille a doppio c9ntorno, a volta, a spirale, si osservano soltanto dopo semplice puntura, iniez. di soluzione fisio}o. gica, di novocaina ,. di soluzione di Payr. Le alterazioni degen erative si possono paragonare a quelle ottenute da Trendelenburg con la congelazione m ediante clQruro d'etile ed ~.n cbe con quelle da sezioni traumatiche. La rigenerazion e dei n ervi tagliati col termocauterio è del dop-p io più lenta di quella di nervi tagliati col coltello tanto ch e Payr consiglia n elle amputaz ioni l 'u so del t ermocauterio p er la sezion e d-ei n ervi. In con clusione n elle n evra lgie dei n ervi di sen so si può u sare l 'alcool , in quelli misti la novocaina, la soluzion e fi siologica , la sol•uzione di Payr . R. BRANCATI .
d.o lente, mentre quelle motorie sono lasciate intatte. In tal modo i muscoli della masticazione non v engono paralizzati e l'estetica del viso è intatta. L'A. è del parere, .non appena è stata fatta la diagnosi, di intervenire prontamente. MooR. 1
RENI. La paranefrite. (Dr.
WILHELM FR1Tz.
Mediz. Klin., n . 6, 1929).
Le modificazioni patologic;b.e che colpiscono l 'involucro di un organo di importanza vitale sono sen1pre degne d'interesse. Riedel ha distinto 3 gru·p pi di paran·e friti: 1) paranefriti con reni fin 'allora sani; 2) paranefriti con r eni cronicamente malati ; 3) paran efriti deriva.n ti da, focolai posti a distan za. L 'A. si occupa sol o del 1° grup·po. La paran efrite a cuta idiopatica deve la sua origine a una stafilococcemia .ch e, partendo da un f.ocolaio primario (foruncolo, favo, pate' :reocio e fl emmon·e) va a dare m etastasi n ella La cura chi1..111..gica 1n ode1·na della nev1·al- capsula adiposa del renie : il tempo di laten za ~ia del trigemino. va da una sett imana ad un m ese, e durante q·u esto n on si sa dove si annidino i cocchi : ( BYRON S L OOH EY . Th e New Eng. Jour. of J 11ed. , le em ocolture sono in gen ere n egative. In armonia colla g·en esi m etastati·c a è il numero ROV. 1928). quesi ·eguale delle paranefriti a destra e a siAnzitutto è n ece sario fare la diagn osi esat- nistra , r ilevabili n elle statistich e; · frequenti ta di n evralgia del trigemino, esclu·dendo tutte son o anch,e le parane friti bilaterali. le altre mala ttie organ ich e ch e p ossono cauAltra prova della gen esi m etastatica è l 'imsare cefal ea e n evralgi e com-e : I ) i tt1mori p0r tan za del trauma p er la loro insorgen za; pontocer eb ellari ; 2) malattie oFganiche come , l ' uom o, ch e m ena vita più esposta ai traumi, il diabete; 3) una n eurite del n ervo trigem ino è più colpito della donna: l' età preferita è proQotta da un 'infezione dentale o ton sillare. tra · i 20 e i 40 anni. La vera n evralgia del trigemino ha caratteri- . -La lJrog.res~ion e esatta del processo ~etast~stich e ben defi nite: il dolor e è sempre unila- .tico è ogg,etto di discussione: metastasi diterale: n ell 'area di innervazion e del n·ervo, è retta n ella capsula adiposa? o prima n ella coraccessuale e n on cede a d alcun r jmedio, m en- teccia renale e di lì n·ella capsula? o n ei vasi tre ·gli stin1oli p eriferici, c0n1e il freddo, lo a.ell a capsul a fibrosa? Nè gli esami più accuaggravano ; ono t ipici i n1 ovimenti e )p, con- ra ti dell 'urina , n è i reperti chirurgici o le torsioni facciali del m alato. · autopsie permettono di giungere a una con .. La cura è varia. Le re ezioni p eriferich e sono elusione: le prove di funzionalità renali sono senza ri sultato , perch è spesso sono seguìte da st ate t·rovate ora normali ora n o; lesioni r ericadute. L 'estirpazione completa del ganglio nali evidenti n on sono state m a i descritte dai di Ga ser è sem pr e pericolosa p er l 'occhio, e chirurghi ; le autopsie in gen ere h an no rivela inorta1ità è di circa il 14 %. Fin.o a qual- lato invece l 'esistenza quasi costan te di ascessi ch e tempo fa eran o molto. in uso le iniezi. 011i renali . di alcool n el gan glio, ma oggi sono poco più A con ciliare questi va rii risul ta ti , l 'A. ampraticate. m ette ch e esista sem pre un focolaio suppura- . Recenten1 ente Spiller e Fraser hanno propo- tivo r enale ch e si diffonde alla capsula adisto l 'estirpazion e fi siologica del ganglio di posa lun g·o le vie linfatich e, oggi. ben con~ Gasser, con re ezion e della radice dorsal e del sciute, ri p ettando completamente il parench iV paio. Tale intervento sembra .ch e dia in m a interposto. Si spiega così la frequentissim a local izzarealtà buoni r esultati. Con esso ·la perdita di san gu e è .n 1inima, i .di turbi trofici ono m en o zione pos~eriore de11 'ascesso pararenale: e, -frequenti; la m ortalità è scesa all ' I %. dato ch e al ren e è stata riconosciuta la funPuò definirsi una re.sezione parziale, poich è zion e di eliminazione de i batteri , funzione ch e sono asportate solo le fibre sen sitive dell 'area si a socia in gen ere a lesioni renali , si com1
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prepde come una stafilococoemia possa d~!l, fieggia·r e lprima il ·rene e di lì, traverso le· reti' Jinfatiche, diffondersi alla capsula adiposa. · · Nella sintomatologia, accant<? ai sintomi ge~erali di una setticemia, si manifesta·n o quelli locali : dolore alla · r egione lombare, posizio.n e "'coatta del tronco, dolore alla compressione 111dell 'an golo costo-vertebrale, difesa nlusco·l are . .ln un periodo più a~anzato si può avere infiltrazion.e, arrossamento e turgore. dell a cute ; l'ascesso si apre all'esterno ~ei punti cc minoris r esistentia.e » (tria·ngolo di Petit, ecc.). l nervi po~sono ess~re presi, ed aversi dol@rj irradianti; l'impegno della muscula:tura crea deviazioni della c.olonna vertebrale (scoliosi a con.cavità verso il . lato malato) : si può avere una psoite con caratteristica fl essione della • coscia. Attraverso gli spazi di Waldeyer e i va i linfatici il processo può diffondersi alla pleura; può invadere il polmone, comunicar e con i bronchi e ma·n ifestarsi con vomica pu·r ulenta. L'ottusità rena] e oltrepassa la linea asceI.lare anteriore in avanti e la posteriore indietro; n ell'addome si rileva meteo.r ismo, tendenza alla stipsi ; la co.m pressio·n e d.el duodeno provoca vomiti irrefrenabili; l'ascesso può aprirsi nella cistifell ea, nel colon o n ella cavità 1)eritoneale. Con i raggi si può seguir.e la paranefrite punto per punto: importantissimi sono i cosiddetti seg11i radiologici diretti, e cioè: 1) J>resenza di un'ombra particolare che appare in intimo contatto con l'e·m bra propria dei reni; 2) ingrandimento dell 'ombra renal e stessa: n1a si noti ch e a questa immagine contribuisce anche l 'infiltrazione edematosa del grasso del· la capsula, onde l'ascesso è in realtà sempre più piccolo. . Si può anche av.ere velatura o scom·p arsa del: 1'ombra dello psoas e delle ap.ofisi transverse dell e vertebre; la p:vesenza di ~coliosi vertebrali : infine la formazione di un'onda nella opaca immagine dell 'ascesso, quando s 'imprime al m alato sotto lo schermo una spinta violenta. V. SEnRA. ·
Carcinoma papillare ·della pelvi renale. (M. MELTZER. The Journal of Urology, volume XVI, n. 5, novembr.e 1926). ' Da un caso caduto sotto 'la sua osservazione 1'A. trae occasione per uno studio sui tumorì primitivi della pelvi renale. Comincia col· m~t tere in rilievo come essi siano la causa p\ù Ii:ifrequente di. emat~ri~.; dimostra. la loro ra,: Tttà dalle varie st~t1stiche fra cui quella çl~ Albarran, quella d.e lla Mayo Clini.e, di Spies~, McGawan ed altri da cui risulta ch e dal 5 al 7 % dei tumori renali emergono dalla pelvi; ~ passa quindi, dopo l'esposizione del suo ca&·o che è il 184° di quelli riportati finora in letteratura, allo studio generale di detti tumori della pelvi .
Etio~ogia. È
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ignota. Alcuni casi si associano a çalèoli eh.e, secondo al.cu:p.i, potrebbero esser caù~.a di irritazione; . altri dicono che sono pre" Cyduti da una infiammazione locale. Si riscontraqo ITq i 30-40 anni. ·Classificazione. Possono classificarsi clinicame~te e' p~tologiçamente. La classificazione patologica più conveniente è data da Ewing: 1) Papilloma della pelvi; potenzialmente màltgno. :.. 2) Carcinoma papillare; cl1e si origina dal11èpitèlio. pelvi co. 3) Carcinoma alveolare; questo rappresen .. ta porzioni in filtranti degli altri ti pi. La classificazione clinica più conveniente è: I ) Tipo papillomatoso, caratterizzato da trapianti all'uretere e alla vescica, nel 70 % d,e i casi con ematuria, con metastasi tardive. È il tipo più frequente. 2) Tipo non papillare, caratterizzato da propagazione diretta all'uretere, con ematuria nBl 50 % dei casi, con metastasi alle glandole linfatiche, negli altri organi e n elle ossa. È il tipo m.e no frequente, n1a .più maligno. Patologia. Si evolvono in 6-12 mesi. Eccezionalmente si ha per lungo tempo ematuria associata a queste lesioni, cosi Busse rip·orta un · caso in cui l 'ematuri.a durava da 20 anni. e Thurston un altro in cui }'.ema turia durava da 21 anni. La funzione renale viene man mano lesa e diminuisce per la pressione atrofica del parenchima. La crescita papillare n ella pelvi ora è benigna ora maligna , però noh esiste un vero carattere di benignità; cosi Derewenko e Pantaloni riportano un caso di nefrectomia per pap!lloma benig·no seguìto più tardi da carcinomatosi g~nerale; in un caso di Zuc~erkandle, sei ·mesi dopo n efrec tomia per papilloma benigno, furono trovate nella vescica 20 chia~ze metastatiche. Il rene generalm.ente non è Jngross.ato, il ·suo parenchima soltanto ~ compresso e atrofizzato. D'ordinario c.rescite papillari non si h.anno nelle cap~ule ~è nei ~es suti perinefritici. L ' uretere ~ ispessito ~ dilatato e può venir preso per diretta es~en.sione. o per trapianti papillari che possono p1gl1arlo_ in tutta la sua luno-l1ezza fino a protundere nella veséica, impigli~rla tutta e ve~ire add,irittura fuori de11 ' uretra. Queste crescite ne~l u~etere possono dar luogo ad ostacolo e qu1nd1. alla formazione di idrone frosi o ematonefros1 secondaria. ;per questo meccanismo la pelvi può essere distesa fino a contenere enorme quantità di liquido; CaJJO. riferi~c~ u~ caso in cui la pelvi conteneva 1 litro d1 11~u1do. e .Reynold un caso in cui erano contenuti 14 l1tr1. Istologicamente le papille nella pelvi ~ nell 'ur~tere c-Ontengouo più aree di degenerazion·e ma~1gna e mostrano la presenza di numerose figure mitdtiche , ·più di quelle trapi~ntate nella -:'escica. Le cellule del tumore ricordan<? il t1·p o transizionale di epiteli o ma il .loro sv~lu_ppo è atipico e di carattere anaplast1co. I. VIlli sono formati da un forte tessuto conn ettivo vasco1
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SEZIONE PRATICA
lar.e ricoperto di cellule ·epiteliali anaplastiche.· Il parenchima renale presenta atrofie· da compressione e trasf0rmazione fibrosa dei tuEoli . È .a ssai raro ch e il r en e sia invaso direttamente da un tumore pelvico. Sintomi.. L 'ematuria è il prirno e p iù importante sintomo e si riscontra n el 70 % diei tipi non papillari e nel 50 % d ei tipi papillari. La c olica renale e ureterale non sono costanti. La palpazione di r egola è negativa eccetto quando esiste idronefrosi o ematon efrosi seco11daTia. Il passagg·io delle papille nella vescica può c ostituire un sintomo prezioso specialmente quando è a ssociato a ematuria. La c;:,achessia vie11e tardi e g·e n era lmente col su ccedere d ell e metastasi. Diagnosi . La presenza di ematuria in unione a qualcuno degli altri menzionati sintomi d eve far pensare alla possibilità di questi tumori. Importante è la cistoscopia pet la possibilità di trovare papille impiantate in v . Grande im·portanz.a h a poi la pielografia in cui si può ·veder e un inconipleto rien1pimento d ella pelvi e de fo1~mazioni di essa ch e quasi sempre par~ la110 per un tumore primitivo della p elvi stessa, specialmente in a ssenza di altri sintomi a c arico d'ella p elvi e d el r en e. Prognosi. È mig liore nei tipi papillari ch e nei tipi non papillari, in cui si b a più 11resto metastasi. Trattamento . Nefrectomia e ureter ectomia c o1npl eta n ei tipi papillari ; n ei tipi non papillari può an che tralasciarsi la ureterectomia. I malati, do1p o ch e sono stati operati, d eb bono essere seguì ti con freqt1enti cistoscop>ie, data la possibilità di trapianti in vescica anch e in seguito a papillomi benigni operati , e ful gorazioni d.i questi possibili tra pian ti. G. ANN ICCHlARICO-PETRUZZELI.I.
l)el cosidetto igroma del I"ene. (G. s. EPSTEI N. Journ. d'Ur. n1éd. Chir ., agoitO 1928). . • .
Per igroma d el rene s' intende un 'a ffezione parti colare caratterizzata d all a presenza di una cisti intorno al rene, a c on tenuto limpido chia ro , in modo ch e il r ene vi si vien e a trovare d entro , come un testicolo in1mer so in tina vaginale ripiena di liquido. Questa forn1azione c istica h a una parete esterna fibrosa ed una interna, la quale ricopre la superfi cie esterna del r en e e si corttinua coll'esterna a livello d el1'ilo , ed è completamen te separata dalla p elvi -e ca lici renali. La struttura della parete cistica oei dimostra che essa s'è forrnata a spese d ella c apsula renale fibrosa , e ch e, non essen do internamente tappezzata nè da epiteli o n è da endotelio, si tratti quindi di una cavità di n co'formazione. La prima osservazione si d eve a Malh erbe nel 1890, ed essendo estr emamente rara, 1'A. n e ha potuto raccoglier e solamente 8,. corr1presa la sua pers.onale. Circa la patogen esi, si
è universalmente d 'accordo nel riconoscere l 'igroma del rene, come l 'esito di un .ematoma pe.rirenale precedente, con riassorbimento ulteriore del sangue e sua sostituzione con un liquido trasparente (Koch, Connertb , Minkowcki, ecc.). E ciò è p rova.t e in maniera evid ente dall 'osservazion e esatta di casi, in cui è stato possibile seguire il graduale e progressivo passaggio di una ra ccol ta ematica perirenale in una raccolta sierosa. In ultima analisi la question e dell 'igroma periren.a le si ricon~ n ette colla questione degli e1natom i perirenali spontanei: question e non a n cora risolta e mol- · to ·dibattuta. A parte g li en1atomi da rottt1ra traum.a tica d el rene , nel caso di ematomi spontanei s.ap·p iamo di certo solamente un fatto: in tutti. i casi trattasi di reni patologici (tubercol osi, n eopl.asm i, flogosi del rene diffuse o localizzate , pionefrosi, e spe,cialmente, .n el 50 % dei casi, idronefrosi). Nel caso osservato dall 'A. tratta vasi di una donnà di 45 a. morta per cancro dell'utero, nella quale si trovò, senza notizie anamnestich e preced enti , un igroma d el ren e sini stro di modico grado, insieme ad una legg era idronefrosi bilaterale, consegu enza di compressione, che l 'infiltrazione n e.oplastica d ~i parametri esercitava su i due ureteri. V. Lozz1. 1
OSTETRICIA. L'esplorazione ' raginaJe durante il travaglio. (V. LE LoRIEI{. Le Bullet . Med., 27 ott. 1928). L ' A., .do·p o aver discu sso i vantaggi che offre }'.esplor azione vagina le e i vantaggi ch e offre la sem p lice palpazion e, pensa che la miglior cosa sia quella .di esegui re l 'esplorazione prima che cominci il travaglio , riservando la palpazione per il travaglio iniziato. Prim.a c-0sa che il m edico d eve fare quando è chiamato presso una donna in •travag lio è a1p •p unto di a ssicurarsi d ello stato di d ilatazione .d.el collo uterino . Con l 'esplorazion e però pochi d ati sicuri si possono avere sulla rapid ità ~ventua le del parto, per ch è una donna ·c on una dilatazione lenticulare al m om entodel]a visi1ta può partorire m ezz'ora dopo, ed una d onna , . con una dilatazione c'ompl eta o vicin a a d esser e compl eta, può invece entrare in ,p eri odo di e pulsione, molte ore più .t~rdi . Non si può disconoscer e ch e l 'esplor az1one a vol te ·p uò presentare r eali inconvenie nti : tutte le manovre infatti ch e si produ·can o dal1'esterno a1l 'int er110 possono esser e veicoli di pen etrazione ·d i g.e~mi. settici.. L ' espl or~z!o.n.e poi- fa tta in con.d1z1on1 precarie, poco i.g1e~1ch e quali quell e che si offrono al m edico in ca~pagna e a volte anch e in· città , è un rischio ·ch e molto spesso diventa un serio pericolo. Come e' 1itarlo ? Anzitt1tto col diffondere la el em entar e n ozione cl1e I.a donna incinta d eYe frequentar e
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IL POLICLINICO
la consultazione prenatale la più vicina al suo domi cilio, così che il medico e la l evatrice sapranno già tutti i dati principali prima del parto. Qua11do la donna entra in travaglio, l'im. portante è sapere se essa è in travaglio e quanto questo durerà . La palpazione dell'utero e l 'osservazione della mimica dolorosa può in~ formare esattamente ,e sicuramente come potrebbe fare l 'esplorazione. Se la donna ha delle con trazioni uterine dolorose c h e tendono a ri. petetsi più frequentemente o con più inten sità, si .p uò affermare cl1e essa è in travaglio , com e i) ure se la donna accusa dolori addominali con caratteri di colich e intermittenti, ma persi, stenti durante il rilasciamento completo d ella parete uterina e c h e non aumentano d'intensità ·ai momento di contrazione uterina , i pl1Ò dire ch e la donna non è in travaglio. Se la malata è multi para è con sigliabile in tutti i casi di non lascjarla dal momento che e lla ha d elle co,n trazioni uterine dolorose ogni 2-3 minutj, se è primipara sarà b ene rivederla il più spesso e . di non. allontanarsi più quand,o essa cominc1a a sp1ng·ere . Si ·l) UÒ obbiettare che la sistemati·ca .a stenion c dal toccare .porti alla misconoscenza del, la dilatazione comp1leta e per con seguenza alla tardivn rottura dell·e membrane, con la con seg ue n7.a 1principale, la loro dissociazione. Questa associazione però non ha in r ealtà una grande importanza. Ciò nonostante il toccar e re~ta un modo d,'esplorazione di cui n on si può fare a m eno tutte le volte ch e ln donna pre enti una qualunqu-e anomalia. Ma è un dovere, conclude l 'A., di evitarlo più ch e ia possibile. Guardare, ascoltare, palpal;'e, ma n on toccar e. MooR.
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Il travaglio.. prolungato.
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(H. BAILEY. Am. Jour. of Obst., n. 3, settem .. bre 1928). U11 travaglio prolung·ato può rappresentare sempre un pericolo di vita per la partoriente, sopra lt1tto qu.a ndo si ten gan o presenti gli studi di Will iam on , il quale è riuscito a dimostrare ch e nel travaglio normal e esiste acidosi, che la tos ie111ia, prima o durante il travag lio è accom11agnata da acidos i, e ch e infin e e i te sen1prc un abbassamento· d el C02 e d ella pres• . •ion e a11gu1gna. Se perciò tali fattori esistono in un travag li o nor1n.al e, è logi co ammettere ch e più il tra ag·lio s i prolunga, più profonda sarà l '~ci dosi. L 'esa111·imento infatti è completo, esiste un accurnulamento di ac·i di dovuto a l lavoro mu c t1lare, e per gli sforzi espulsivi e per le grida della partoriente si ha anche una supervenlil.azior1e polmonare. ' Quando il travaglio si prolunga, 1'acidosi cr esce continuamen te, m entre l'abba san1 ento del CO.,- co incide coll'abbassam en to d ella pres. sio11e .. anguigna.
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Tutte Je partorienti perciò con sinton1i di acidosi dovrebbero essere bene osservate prima dell'intervento. Fra i sintomi clinici d~ servire di aiuto 1)er la diagnosi di acidosi, ono da tenere presenti: l 'aridità della pelle, la pressione sanguigna .b assa, i segni di esaurimento della paziente. P er migliorare lo -stato di acidosi è o·pport11no, prima d'initervenirer somministrare alla paziente, d ella morfina. Se· il travaglio dura più di 12 ore bisogna dare un cibo atto a fornire molte calorie e che sia: di facile assimil.az ione (zucchero latteo con sugo di limone o di arancio). Se il travaglio dura più di 24 ore e non può essere portato a termine a causa di controindicazioni ostetrich e, lo zucchero d eYe e sere dato per via end ovenosa. Se la pressione an guig11a è inferiore a $5, l 'intervento deve esser e rimandato fino a ch e e sa non sia arrivata a 100 o più. Su ciò sopratutto in si te l 'A. il quale a nch e consiglia, fatta la diagnosi di .acidosi, di non fare mai alcuna anestesia. Solo così .p otrà e~sere diminuita la inortalità dovuta a travaglio prolungato. . MooR. 1
CENNI BIBLJOQRAFICI <J I(. E. Ausgeiviihlte Schriften ziir Tub erkulosepathologie. Berlin J. Springer, 1928.
RANKE
·
Mk. 20. A t~tti gli s tudiosi d ei problemi tubercolari sono noti ~li studi di Ranke e l' importanz.a ch e hanno avuto le idee dell 'autore sullo sviluppo dei concetti relativi all~ ev~lu.zione del1' infez ione tubercola·r e. Ma gl1 scr1tt1 del Ranke erano sp,arsi n ei vari periodici e non eré!. fa ciJ,e potere avere . una c?mpleta .ra~co~ta dr essi. Bene a proposito è g: lunt~ qu~n~1 ~ opera di Paael che ha racco,] to i vari scr1tt1 d~ Ranke e li ha riuniti in questo volume e~1to da Spring·er. In esso lo. st~dioso ritroverà il testo ori a inale dei lavori d1 Ranke, non esse11~0 :portata alcuna .modificazione ad essi.: potrà .seguire rd ettagl1atamente tutto lo sv1lup!Po delle idee d ell'autore. che in _b~ se alle o.sservazioni anatomo-patolog1-che e. cl1n1 cl1e, .ha proposto la distinzione a.ella evo~uz1one del·l 1~ fezionB tuber colare in tre stadi ~etten~o in relazione il particolare sviluppo d1 ogni sta: dio con un d eterminato grado dello stato d~ alile rgia d ell 'individuo. Ran~~ ha .ce_rc:,,a t~ cosi in base ad elementi anatom1c1 e ~l1n1c1 d1 d<;tre una vision e unitaria d ella ·evoluz1on~ d ella lnfezione tubercolare. :B n?to· ca.me siano '"'tate mosse varie critich e alle idee d1 Ra!l~e. e com~ non sia da tutti accettata la sudd1v1s1one nei ,·ari stadi per quanto co11cerne la loro succes-
stata
(1) Si prega d'inviare due copie dei l_ibri cli on.i si desidera 1a recensione. •
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SEZIONE PRATICA
sione cro·n ologica , come vorrebbe il Ranke, nella evoluzione completa d ella malattia tubercolare. P e.r ò le osservazioni dell 'au-tore e sovratutto i rapporti n1essi in rilievo fra il vario presentarsi d ella infezione tuberc olare in uno stadio piuttosto ch e in un a ltro, con il particolare stato allergico dell 'individuò, rappresentano una in1portante acquisizion e negli studi -sulla · tuber colosi. Questo vo·J ume sarà a ccolto con grande interesse e favore d.a tutti coloro ch e si inter.es . . sano d egli studi sull a tube r colosi. TRE NTI.
V ALDES LAMBEA J. T ubercolosis experimental. J. Morata, Madrid , 1928. un volume di poco più d i 200 pag ine nefle quali l 'autore raccoglie i dati di num erose osserv.a zioni sperimentali su.Il 'uso e sulla effi.ç acia di vari composti chimi1ci n ella cura della tuber colosi. L 'autore n on tratta affatto di esperienze clinich e ; egli i è limitato so}, tanto allo studio d e).}' azione di vari prepara tì negli animali ·S1p erimentalmente infettati di tub1ercolo'Si , saggian,d o contemp oraneamente n.egli anima.li sani ]a tòs1sicità degli stessi preparati. fia sperim·entato con preparati d i cerio, di nich el, di cobalto, di oro d edicando i particolarmente allo tudio d ella s.anocrisina. Egli non ha potuto riscontraJ.ìe per n essuno d·ei prepar a ti presi in i tudio , al cuna ~zi one chemioterapica efficace contro il bacillo dl Koch , confermando co ì i ri sultati ottenuti d a molti altri sperimentatori sia n eg·Ii animali ch e nel campo .clinico. È
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R. SzANnrcz S. Die serologischen Reaktionen der Syphilis. Urban & Sch\varzen-
BRANDT
b erg, Berlin, 1928. Mk. 12. , ~ un 1piccolo manua-le pratico ch·e racco,g lie, tutte le più importanti e modern·e r eazionf pro:p oste ed usate per la diagnosi d ell a sifilide. Trovano in esso posto , accanto a,lla r ea-zione originale di Was~·ern1ann , le varie altre r eazioni o di intorbidam.e nto qual e quella di Dold e di Meini cke, o di fl occulazion e come· quelle di Meinicke , di Sach s-Georgi , di DreyerWard, di Kahn , e la Ballung-reazione di Muller . Infine un capitolo parlicol are è d edicato alle vari,e indagini sul liquido cefal o-ra·chidiano . P er ogni r eia zion.e alla d ettagliata d escri--. zion·e d ella tecnica, segue una tavola illustra- · tiva ch e ripToduce esattan1·ente a colori il risultato d·ella reazione. 1
TRENTI .
G. und F. KLEMPE RER. Neue Deutsche /{lini k. Tomo II. Vol . in.-8° di circa 800 pagg·. Urhan e Schwarzenberg . Berlino, 1928. Mk. 33. Anch e questo seco11do volume d·e l Diziona-· r io di m ·edicina prati ca , contien·e numerosis· simi ed important i argomenti. È con1posto d ai fa scicoli 6 a 10 e, com e per il ·p rimo volume, vi fi guran o fra i coll aboratori i mig liori autori ted eschi. · Soco11do 1:indirizzo dell 'opera, og·11i argom ento è trattato in modo chiaro e sintetico, e agg·iornato in base all e più · moderne cogni•
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Zl Onl.
A. P.
TRENTI.
A. &tude de la reaction, de Ve rn,es (Ì la résorcine dan,s le diagno stic et le pronostic des tuberculoses. Paris, Mass on 1928 .
BRE 'fO N
Fr. 20.
L 'autor e raccoglie in q uesto . olun1e di 152 pagine quanto si riferisce alla tecnica ed ai risu·ltati d el1la rea zione di Vern.es alla re8orcina nella diag nosi e r1ella prognosi d elle· varie form e m edich e e chirurg· ich e d ella infezione tubercolare. Egli h a confrontato i risultati ottenuti con la reazione di Vern es, con quelli ottenuti con la reazion e di d ev iazione d el com, plemento. L 'autore si di chia ra favorevole a l1'impiego d eJla r eazio11e di Vernes pure rico, no scendo ch e limi ta ta è l 'utilità · di essa n ei riguardi d ella diag·11 o~i, mentre maggiori indic azioni può d ar e l ll criterio di attività o meno d ell a lesione: Ciò si presenter ebbe di maggior 'Valore n ell o . tudio d elle forme chirurgiche d ella infezion e .t uber colare . ~11<} de~ scrizione d e,J n1etodo ed alle co n clus1on1 d ei risulta ti . ottenuti seg·u on o i i)r o tocolli dettagliati d e ll e o ~servazioni compiute. TRENTI.
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI' R,. .A.ccade1nia Medica di Roma. Seduta del 23 febbraio 1929. Presiden za : Prof. V. _.\ scoLI, presidente.
e
Legatura dell'arteria epatica anastomosi del suo capo periferico con la vena porta.
G~IRON V. e BRUNACCI ~A...
- ·- Ghiron V., dopo
aver ricordato ch e la legatura dell 'a. epatica cat1sa la morte, ricorda esperienze di alcuni AA. che h anno dimostrato come la morte pos. a ~s ser e evitata anastomizzando il suo capo per1fer1co con 1a porta. . . L 'O. ed il suo collaboratore 11 an~o s ~t1d1 a to il compor tamento del1a f11nzio11e ~pat1ca in queste ultime condizioni, ed hann.o rile~ato ~na certa alterazione dell a funzione gl1cogen1ca. S1 propongono di seg·uitare le ricer ch e. .
Tachicardia ventricolare a salve di Gallavardin. G. - Il prof. D IO'ì'll I SI A. e l\ifELDOLESI ~ . l\ileldolesi f D. il caso clinicamente, mentre il pro . 10espone . · t t pa nisi lo illustra dal punto d1 vis a an a on10- -tologico.
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IL POLICLINICO •
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Il caso riguarda un fabbro di 25 anni, che Il prof. DALLA VEDOVA, mentre si associa, nel ridopo u11a ]unga malattia febbrile durata 5 mesi, conoscere l 'importanza del caso, dissente dal pro(. e diagnosticata come febbre tifoide, presentò se- Ascoli su due punti: primo perchè ritiene che gni di scompen so cardiaco ed in seguito una 11on si possa facilmente accettare l 'ipotesi di un sindron1e riportabile alla tachicardia ventricolare rapporto fra trauma e flogosi, dato il molto tema salve di Gallavardin che lo condusse a morte. po ~r1tercorso silc11ziosamen te; secondo perchè ri' Dal pu11to di vista anatomo-patologico venne tiene che il nome di peripleurite debba essere riscontrato stenosi mitralica con insufficienza, riservato a quei processi interessanti primitivaipertrofia cardiaca, infarti anemici del polmone m ertte il connettjvo extrafasciale, e non a quelli . ed un trombo sul ramo destro dell 'arteria polche hanno il loro plinto di partenza da una flom onare. gosi costale. La co111unicazione è corredata da una ricca dimostrazio11e di grafiche vasali e di preparati ana11 · prof. AscoLr ritiene che se nel caso accen. tornici. : na to <lal prof. Puntoni, fosse ben dimostrata l 'asse11za di al t.ri sin t.om i dell 'infezio11e, sarebbe asInfezione urinaria mista tubercoJare . sai irr1portante e comparabile al proprio. e da paratifo B, con contagio coniugale. Ad ogr1i 1nodo fa notare essere stati osservati 1nolto frequenti gli ascessi ossei tifici e paratifici d urante la guerra per tral1mi anche leggeri. P u:-.1TOJ.'\I V. - L 'O. espone il caso di un am111alato affetto d a un 'infezione urinaria mista da Ciò conduce l 'O. a rispondere al prof. Dalla b. tubercolare e da ' paratifo B.; la localizzazione Vedova, che il t empo trascorso dal trauma all'inparatifosa avvenne probabilmente sopra un tersorgere della mala ttia deve esser e raccor ciato del ren o già tubercolinizzat o, in' seguito ad una forperiodo di incubazione e cl1e d 'altronde per creare 1na paratifosa sofferta dal malato stesso e · che una predisposizione a fissare i germi non occorre deter1ninò' anche una osteo-pèriostite costale. La 11na grave lesione locale . r: o. ha affermato il batterioterapia autogena praticata col paratifo B, trauma potersi riten er e come motivo .sempliceportò all a guarigione della osteo-periostite, ma m r.n te probabile. no11 dell 'affezione urinaria. Circa l 'aggiust.atezza della denominazione di peLa 1nogl ie del paziente, che presenta precedenti ripleurite al caso suo, il prof. AscoLI risponde tuber colari (peritonite tubercolare sofferta alcuni eh e esso presenta t11t te le precise note di ubicaanni avp.nti), è pure affetta da una forma urinazione, di sviluppo e di decorso date come caratteri stiche dagli AA.; ch e n essu110 · ha messo come ria nell a. quale si sono riscontrati batteriologicamente il .b. tuber colare ed il paratifo B. L 'O. proprio alla m alattia la origine nel foglietto inpe11sa ch e la localizzazione tubercolare sia anche dicato dal prof. Dalla ' 'edova e che tutti h anno in questo caso preesistente, mentre ammette ch e distinto n ettamente l a peripleurite dalla carie l 'infezione paratifosa-dérivi da un contagio cocronic.a delle coste, ma n essuno dai processi acuniugale, e prosp etta l 'ipotesi ch e i t erreni tuberti d elle ossa. L 'O. è pertanto convinto che il caso colizzati siano particolarmente predisposti per da l u i descritto appartenga alle vere peripleuriti. I 'attecchim ento clelle infezioni p aratifose. Non vuole da cjò indurre ch e tt1tte le peripleuriti abbi ano il substrato anatomico d'una acuta flogosi ossea; ma ritien e che q11ando una flogosi :.Sopra un caso di peripleurite come contributo alle locaossea assunte l 'est e11sione e provoca la sintomalizzazioni extraintestinali dell'infezione Eberthiana. lologia di questo caso ineriti il no1ve di peripleur,it ~ .. Ascor.I V. - L 'O. espone il caso di uno chaufIl Seg retario: V. PUNTONI. feur di 21 anni, il quale presentò una tumefazione all 'emitorace sinistro, accompagnata da febbre r emitten te. Il decorso dell 'affezione portò Interessante pubblicazione: a st abilire la diagnosi di peripleurite e nell 'ascesso formatosi in corrispondenza della tumefa.z ione Dott. CARLO SANTORO fu rin,renl1to il b. tifico; all 'incìsione dell 'ascesso Aseietente negli Ospedali R4.unitd di Roma fu rilevata una carie costale. n· malato soffrì an·ch e una plel1rite con comitante (con sen suale), ma ·Co11 liquido sterile, cioè senza b. tifico. L 'O. fa un 'analisi <.; ritica del caso, che interCause, Diagnosi e terapìa pre ta com e una forma eberthiana con localizzazion e peripleurica e prospetta la possibilità ch e Prefazi•ne dei Professori Lale local i1:zazione sia sta ta d eterminata da un CIOVANNI ANTONELLI TITO FERRETTI a Medloo Prim.a.r.io trai.1n1a sofferto 5-6 mesi innanzi. Chiruirgo Primànio 1
I
SINDROMI D'URGENZA
negli Oepeda.11 RiooJ.ti di Bm:na.
11 prof. PUNTONI, a proposito di localizzazioni ebertl:iiane osteo-periostali primitive accompagnat e òa n1ovimento· febbrile , ricorda un caso occor ogli di ascesso da paratifo B nella tibia, che si produsse senza alcuna manifestazione addo1ninale, in segt1ito a trauma che non aveva leso 1a c11te.
Un volume tn-8' d1 ailroa 400 pagine, .nitida.mente stampat-0 su ca.rta. sem~tJnwta.. In oommercio L. 4 5 più le sipese J)-06taLi di eipedizion.e. Per i nostri a.bbonati sole L. 4 1 • 9 O in porro framoo. Invia re Va.glia Posta.le all'Editore LUIGI Via Sistina, 14 • ROMA.
POZ~I
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.' [AN~o XX~VI, NuM. 15]
SEZIONE PRA.T ICA
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APPUNTI · PE.R IL MEDICO PRATICO. .
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MEDICINA SCIENTIFICA. Il lobo anteriore della pituitaria e la funzione degli organi ~essuali.
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Le malattie della ghiandola pituitaria eserc.itano,. com'è noto, una marcata influenza sulla' attività e lo sviluppo degli organi ·sessuali. E mentre le opinioni intorno ad' altr·i. sintomi non sono compl etamente con cordi , ilessun disse nso .esiste fra . gli AA. circa glì effetti sugli organi della riprodU7.ione. Gli itudi sperimentali compiuti negli ultin1i 1nni l1anno dimostrato ch e la parte della ghiandÒln ·essenzialmente responsabile di tali e ffet'~i è il lobo anteriore. Sembra dunque accertato ch e l 'iposecrezion e e l 'iper secr ezione di cru c~to lobo si accompagnano rispettivamente con la ·ipoattività e con la iperattività delle ovaie e dei test.i coli, provocando sintomi diver $Ì a t~e conda che il fatto avviene in epoca ante1iore o successiva alla pubertà. Paulesco ha dimostrato , con i primi esperi menti con clusivi , ch e l 'asportazione de1 lobo anteriore d etermina I 'adiposi m entre 1'asrorta.zione del lobo posteriore non dà ~uogo a sintomi. Successivamente Cushing e i suoi collaboratori hanno dimostrato ch e il quadro clinico prodotto n egli animali adulti "dal1a pa rziale rimozione del lobo anteriore è idei1tico alla sindrome della distrofia adiposo-genita le, co:a pronunciata atrofia dell'utero, la sGoinparsa dei follicoli n ell e ovaie, con permanenza ·ctlelle cellulé interstiziali. Negli animali giovani, secondo Ct1shing·, l'asportazione del lobo anteriore de ll a pituitaria determina un infantilismo persistente deg·li organi della riprodu. lHone. Risultati dello stesso gen ere sono stati ottenuti . da altri sperimentatori. Smith sarebbe riuscito a riportare n ell o sta to normale ( !) organi sessuali degenerati in seguito a li 'asportazione dell 'ipofisi , n ei topi , n1e·d.iante l 'innesto di porzioni dell a gl1i andola . In epoca più r ecente gli AA. ha~no .dedicato i loro sforzi alla ricerca degli effetti r.he la iniezione di estratto, o gli innesti , del lobo anteriore della glandoJa· determinano n el sen so della ipersecr ezion e ed iperfunzi-0ne degli organi genitali. Le osservazioni dimostrano ch e il lobo anteriore della pituitaria elabora una sostanza la quale stimola la formazi on e- dei ·corpi lutei n ell 'ovaia dell'animale norn1al e n1a·turo , ed ha anch e un effetto sull'ovaio immaturo , il quale sotto l 'azione di tale principi o ·raggiunge in pochi giorni uno stato d i atti.:vità ft1nzional e superiore a quello ch e normalmente ':S i forma in parecchie settimane. · .e_ vV. Bellerby (Th e Laricet, 9 giugno 1928)
sperim entando con iniezioni di preparati ricavati da ghiandola pituitaria di bue sopra div.e rse serie di topi è pervenuto alla conclusio11e che esistono due principi distinti: l'uno provoca l 'estro sessuale n egli animali immat11ri, l 'altro inibisce il ciclo Jlormale dell'estro negli animali maturi. Sono dunquè due princìpi antagonisti. Questo punto dell 'argomento va chiarito. È probabile ch e taluni dei ri sult~ti finora ottenuti sian o dovuti al fatto che gli estratti usati contenevano, in proporzioni vari·e, le due sostanze . (Non si deve dimenticare in un campo di studi così interessanti ma ar1che così poco determinati, l 'im1p ortanza assunta dai centri nervosi del 3° ventricolo in rapporto anatomico e funzionale con la glandola ipofisaria . ch e per .alcuni AA. avrebbero addirittura la preponderanza sulla regolazione dell e funzioni ch e si considerano sottoposte all 'azione specifica degli ormoni ipofisari. Prob abilmente 1'ayvei1jre porterà ad armonizzare le teorie sulla base della correlazione funzionale ve·g etativa n eureglandolare. N. d. R. ). A. PICCINELLI . Rieel'eh'e sperimentali sulla influenza della ghiandola timo nei rig·uardi della piastrinogenesi.
O. Bartoli e M . . Man.c ini (Min erva Medica, febbr. 1929) partendo da11:azione osservata da uno di essi degli estratti timici sulla formazion e del callo o seo, si sono proposti di studiare 1'influ enza degli estratti stessi (omoloo-l1i ed eterologhi ) sulla genesi delle piastrine. t> Pertanto in un primo g ruppo di dt1e conigli essi h anno iniettato ogni 4 o 5 g iorni I em e . di estratto fresco .acquoso di timo omologo . 111 altri du e coni gli venne in egual m aniera praticato un trattam en to ' con timo eterologo . In un terzo g ruppo di due anin1ali venne praticata l 'aspartazione completa del timo per via chirurgica. In un ultimo g ruppo fu praticato un trattamento quotidiano di sjero uman o fresco J)er pote!' con troll.ar~. q.ua:i ta pa:te ave~se nei fen om eni osservati 1 ln1ez1on e d1 proteine eterogenee. La conta dell e piastrine venne praticata ogni quin~ici g~orni con il m etodo ~i Fonio. L'osservazion e s1 protrasse per tre m esi . Nel primo e' nell 'ultimo gruppo il numero delle piastrine passò in tre m,e si da 200. 000 a 500. 000. Nel gruppo ad ipertimizzazion e eterologa le piastrine · salirono solo a 400. 000. Nel gruppo a cui era stato asportato. il timo , le piastrine discesero lentamente ed irreo-olarm ente da 180.000 a 140.000. Gli autori riferi scono solo il risultato dell e loro esperienze non giudicandosi per ora autorizzati a con clusioni. T ORRJOLI . \
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IL POLICLINICO •
SEMEÌOTICA.
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Esplorazione funzionale del fegato con la prova dell' iperbilirubinemia artificiale. Kleinknecht e Dreyfus (Pari s M édical, n. 4, 1929) osservano che l 'elin1inazione di una piccola quantità di bilirubina introdotta nella circolazione, viene fatta esclusivamente dal parenchi111a epatico e quest 'elirninazione avviene tanto più lentame nte quanto più la cellula epatica è malata. Le esperienze di Eilbott hanno dimostrato ch e il tempo di eliminazion e, in un uomo sano, a fegato intatto, è di 4 or e, mentre debbo110 essere cons iderati com e patologi ci i casi n e i èruali la rite11zion e dj b ilirub ina sorpassa tal e t en1po. , Per la tecnica, s i i11iettano g r .. 0 ,07 di bilirubina disciolta in 10 em e. d ' una soluzione di oda al 5 °;{) , ri . . caldata a 80° in precedenza. I/iniezione, ch e va fatta con oluzion e sempre molto fresca, si fa al matt ino a di giuno, per via endoven a a. P er il dosaggio della bilirubin emia (m e Lodo di Ernst et Forster), d eb·bono essere fatte tre p r ese di san gu e, per stabilire la curva di eli1ninazion e : prin1a d ella ini ez ion e, 3 n1inu~ i d opo e 3-± or e dopo. Eseguendo ta 1e 1)rova, per studiare le turbe epati ch e in seguito alla narco i eterea, è stato visto ch e la curva di eliminazio11e, n ormale prima dell 'i11tcrvento , si prolunga sen sibilm ente d opo es o . · An ch e ne i casi operati di colec istite, la prova n eg·ativa pr i·ma d el] 'intervento, diventa positiva dopo la narcosi ed il tempo di eli min azione si p r olunga fino a G g· iorni. Le lesioni paren chimatose del fegato n ell e colecistopatie . ono a sai p iù frequenti di quanto non sembri. Si tratta qua. i sempre di un certo g rado di epatite, evolvente in rnaniera subdola e ch e un 'influ,c nza tossica (narcos i) può accentuare sin o al ])Ull to di r e11derla pal e e. A . P. 8ul meccanismo d'azione del solfa{.o di magnesio nella prova di Meltzer-Lyon. S. Fa n1ul ari (1\1 orgagrii, n. 5, febb. 1929) h n f,a tto d ell e J'ÌCerch e SU molti am1rtalati, J:ier chiarire il m eccanismo d'azione del d eflu ~o biliare, amm inistrando solfato di i:nagnes io, econdo la tecnica di M e~ tzer -Lyon . Ha inoltre ini ettato, insien1e al solfato di magnesio, pilocarpina ed atropina; e dal co.rnpl·esso d elle ricerche , l 'A. con1c}ude ch e il solfato di m ,ao-ne io, con1e .le a·ltre sostanze ch e agiscono direttan1e11te p er via locale, ecc ita il riflesso duodeno-cistico, con diversa intensità . e fa contrarr e la coleci"ti in modo proporzio11ale a llo timolo; s i det erm ina con tempora11eamente un rilasciamento d ella parete duodenale, e quindi d ello sfjntere di Oddi. La pilocarpina da ola 11on possiede questa
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duplice azione; associata al solfato di mag·nesio , ne rinforza l'azione. • L 'atropina ann,u1lla l'azione d el solfato d.i . magnesio. La prova di Meltzer-Lyon, secondo l 'A. è di notevole importa·nza in clinica, come su ssidio diag nostico e terapeutico nelle litiasi biliari , n.e}le coleci stiti cronich e calcolose o non , come m ezzo diagnos tico nelle ulcere d el duodeno , nei n eoplasmi d el] 'ampolla di Vater, e ne11e a ffez·ioni d el pan cr eas, con alterazione della sua secr ezione esterna. CARUSI. 1
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CASISTICA. Patologia del .diverticolo di Meckel. La patolo,g ia d el diverticolo di Meck.el , come riferisce A. Alhaique (Rinasc. ~tf ed., n. 7, 1928) è a n cora oscura. Esso è co tituito dal ca11ale ' 'itel1ino, pre~ sente n ell 'embrion e, e che al ter zo m ese s·i oblitera e si riassorbe . Se in alcuni casi esso resta pervio, allora si h a una fistola ombelical e n el n eonato, da cui escono bolle di gas e muco p iù o m .en o .tinto di materie fecali . Vi può essere talora u·n a persisten za parziale del can ale, il quale p uò presentare tre eventualità : o essere completamente obliterato, c:;ostituendo un cordon e fibroso t r a l ' intestino ten'lie e l 'ombel ic.o, causa possibil e di strozzam ento del] 'in testino n ell 'età ad11lta; o essere permeabile v-e r so la parte ombelicale, co~ti tuendo una fi Lola cieca ombelicale, od infine r estar pervio verso il segmento aderente all 'ileo a di stan za di cm. 15-30 dalla valvola ' ileo-cecale, costituendo il diverticolo di Meckel. · Esso si trova presente n el 2 % d elle autopsie fatte, e può dar luog0 a diver se les_ioni , fra cui ricordiamo: casi di strozzam ento 1nterno e consecutiva peritonite; ernia sempl_ice co11 d~ verticolo strozzato ; volvu1o . per tors1on,e del diverticolo su sè . tesso; attorcigliamento d ella parte fibro~a del diverticolo att.orno ~d anse intestinali ; ing inocchiatura, trazione , 1ntussuscezione dovute al div-erticolo. A quest e a lterazioni di nat1:1ra. m eccani~, si d·evono aggiungere le forme 1nf1~mmat?r1 e, le diverticoliti , talora con presenza di ulceri emorr agi ch e, per la presenza di rami t~rminali àe~ l 'a!'lteria onfalo-mesenterica, e d ell ulcera peptica l}el diver ti colo, affezion e molto rara a rlcontrare. Da questo rapido ri assunto s i ricava cl1e n ell e forme di occlusione inte tina]e acuta; e nelle forme -d olorifich e dell 'addom-e, febbrili. allorch è si può escludere un 'affezione dell 'appendice , bi soana pen sare all 'esist enza del divern ticolo di Meckel, il quale può produrre ui;ta lesione a car atter e m eccanico, infi ammator Lo acuto , ul cerativo. L'indagin e radiologica può fornire utili indica zioni i11 s imili casi.
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Le pericoliti di destra. In generale, un dolore alla fossa iliaca destra è preso per appendicite; un tempo, si attribuiva invece al cieco. Oggi, si vede che non si devono tras.curare l ' ileo terminale, il colon asoendente e le formazioni p eri-ileotiflocolich e. J. Krie.f (Journ. des praticiens , 12 gen. 1929) osserva che lé formazioni p ericolitich e sono g en eralmente di origine infiammatoria e sono rappresentate da epip loiti aderenti e da pieghe siero-men1branose. Vi sono particolar1nent.e soggette · 1e donne. Clinicamente, la malattia si divide in 4 periodi: 1) latente di · tolleranza; 2) di r eazione dolorosa; 3) di decad en za (disturbi del transito digestivo e d ello stato generale); 4) di asistolia -cieco-colic a, stasi intestinale cronica con reazioni generali . Sono fr.e quenti g li accidenti di ostruzione e di occlusione intestinale. Si possono avere: stasi duodenale, ulcer a gastrica, accidenti epato-colecistitici, coliti d a stasi. La diagnosi clinica è assai difficile; bisogna p ensarvi in tlttti i disturbi d el quadrante inferiore d estro, senza sintomi n etti. L'esame radiologico è indispensabile. Le ader en ze postoper atorie sono d etern1inate da un trauma d el peritoneo viscerale o parietale. Il trattamento preventivo consiste n el sop· primere la causa primitiva di infezione ·(colite o appendicite). Il trattamento curativo sarà anzitutto medico. Regime alimen tar e con riso, paste, patate, brodi magri, farin e div.e r se, frutta cotta, in seguito prosciutto e carni arrostite. Sul principio, non alburninoidi n è leguminose, c h e p u trefanno ed aumentano la quantità d ei prodotti tossici . l\1angiare lentamente, idroterapia, massaggio; proscriver e i purganti e dare invece i semi di lino , l 'olio di vaselina. Contro i dolori, la b elladonna è l 'ottimo rimedio , an ch e a d osi d eboli di una g occia di tintura prin1a dei pasti-. Utile può essere il carbone. Talvolta si hanno successi coi r aggi ultraviole-tti ed infrarossi e con 1e cure idropinich e. In generale, la cura medica dovrebbe bastare. Si p otrà interve11ire chirurg icamente se si producono degli incidenti di occlusione . 1
fil. Gli ossiuri nell'etiologia dell'appendicite. · Ssolo\vjew (Mitteilungen aus den Grenzgebieten der l\t/ edizin und Chirurgie, 1928, n . 1) espone le sue ricerche sistematich e intese ad accertare la presenza degli ossiuri in 144 appendici appartenenti ad individui operati r)erc h è sofferenti di sindron1i appendicolari. Ha riscontrato g li ossiuri in 67 appendici ossia n el 45.53 % d ei casi , ci fre ch e corrispon-
don o a quell e da te da a l tri au tori ch e h a nno fatto ricerche analogh e. · Gli ossiuri · erano spesso r agg·ruppati a ll 'ingr esso d ell 'appendioe, il ch e confermerebbe la ipotesi che essi ·cercano di abbandonare l 'organo a misùra che l 'appendice si r a ffredda. I parassiti si applicano, come alla mucos3. del . colo~ , anch e alJ.a mucosa dell 'appendice, e s1 nutrono d el san g ue stravasato per diapedesi in conseguenza dell '.azione d 'un fermento secreto d agli ossiuri. Le lesioni ch e si .r is·c ontran o son o : erosioni accom pagnate di solito d a un fran1mento di mucosa tagliata a forma di cono dall 'estremità cefalica d ei parassiti. Qu.e st e erosioni posson o pen·e trare · fino alla sottomu cosa, ed anch e alla muscolare ed alla sier osa, il ch e spiega come g li ossiuri si trovino talvolta n el peritoneo. In certi casi g li ossiuri i trovano dentro i folli coli linfatici. E ' ovvio ch e tutte queste lesioni p ossono esser e il punto di partenza di un 'appendicite. Nelle appendici esam ir1ate l 'A. h a trovato una volta un tricocefal o ch e era penetrat0 nella sottomu cosa e provocava un 'infiltrazione ]Jurulenta , sedici vol te peli , n ove volte grani diversi , undici volte calcoli stercoracei, cinque volte spine di pesci . Tutti questi corpi estr.anei erano più frequen t i quando contemporaneamente e.r.ano presenti g li ossiuri. DR. 1
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Appendiciti false e vere durante l'amebiasi. P. Carn ot (Journ. des pratic., 14 apr. 1928) osserva ch e . rarame11te (in Francia) si n otano d elle amebiasi .appendicolo-cecali con sintomatol ogia tifo-appendicolare ad anda m en to di perforazione. L 'operazione è talora inevitabile, ma è gra,rissima per il carattere n ecrotico d elle lesioni amebich.e. Ad og-ni modo, un trattamento medico energico, per via endovenosa, sarà d a farsi l)On .appen a fatta }.a_ diagn osi di amebiasi. Assai ·p iù spesso si osservano d elle amebiasi larvate, 1cl1e simulano l'appendicite e sono , com e essa, o,p erate. In tal i casi, invece, l 'operazione è inutile, poichè la cura m edica (emetina , arsenicali, yatren ) rist1lta efficace, mentre invece l 'atto operatorio potrebbe d eterminare un attacco acuto di am eb iasi. Si d eve dunque diffidare, non so1tanto delle amebiasi sconosciute, ·a cui non si pensa mai abbastanza, ina ancl1e della tendenza attuale di sospettare sempre }'.a ppendicite e di operare in con seg·u enza. Il trattame11to medico, in tali casi, è si curo e rapid·o ed è la vera p ietra di paragone. Lo si istituirà sempre per una settimana pri1na di procedere all 'operazione per l 'appendicìte, quando si abbia il sospetto di amebiasi. fil.
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IL POLICLINICO
TERAPIA. Reinfusione ·di sangue.
Filatow ha racc'o lto dalla letteratura 538 casi pe~ gra:vidanza ext~auterina e 36 per malattie chirurgiche trattati con tale mezzo. Kre~ter. è stato ~l primo ad applicare il me .. todo in g1necolog1a. In qu·e sti ultimi 6 anni si è avuto oocasion·e di trattarne altri 12 casi nel reparto chirurgico di Norimberga dire·t to da l{reuter e riguardano casi di rottura del·la milza, di rottura del fegato, di rottura del mesentere. La tecD:i~a co:r;tsiste nel raC?ogliere il sangue dal~a cav~ta :peritoneale, ag.g 1ungetvi della so~u~1on e d1 Ringer e dopo filtrazione su garza iniettarlo n ella vena mediana del cubito. Si ~uò a~giungere del. citrato di sodio. La quantità di sangu e r e1nfuso è stata tra 150 e 1300 eme. . Rarflmente ~n questi operati. si ha emoglo ~ b1n t1r1a. Le ricerche ema tolog1che fanno se~ guire il quadro fino ai v,alori i1ormali. In 9 casi si ebbe la guarigione, in tre la morte per le condizioni in.erenti alla causa della emorrag·ia. . (Dannheisser. Zentr. f. Chir., 1928, n. 46).
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R.
BRANCATI.
Un'altra operazione di T~endelenburg per embolia della polmonare seguita da successo.
Meyer (A r ch. Kliib---Chir ., vol. 152, pag. 97, 1928) h a eseguito altri due interventi per embolia della polmonar-e. Nel primo caso, a operazione ultimata, a caiusa di u11a pinza, si aprì la pleura e il pneumotorace improvviso portò a mo~te la paziente. All'autopsia si ril·e vò che l 'embolo era stato aspo·r tato completamente. Nel secondo caso l'operazio·ne fu seguìta da su.ccesso completo. P·er quanto riguarda la tecnica seguìta,. questa è la stessa da ·lui usata nei casi precedenti e già d.e scri tta. 1
VALDONJ,
L'applicazione delle mignatte come profilassi contro la trombosi e l'embolia postoperatoria.
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Henschen (A rch. J{lin. Chir., vol. 152, pag. 103, 1928) usa questo metodo negli operandi in cui si possa temere questa complica· zion,e (individui anziani, adiposi, con varici, ecc.). L'azione è più o meno intensa a seconda della quantità di irudina IJrodotta dalla n1ignatta. Le ricerche ha.nno dimostrato ch e il tempo di emorragia viene prolungato rag~ giungendo un massimo al 3° giorno, il potere di coagulazione · è diminuito, il fibrinogeno aumenta e aumentano pure le globuline. e11la di cussione Frtind consiglia di adoperare preparati tiroidei percbè gli ipotiroidei sono gli individui che più fa cilmente vanno incontro a questa complicazione .
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XXXVI, NuM. lr>J:
Kiimmel consiglia di somminfstrare gra:adi qua.ntità di liquidi anche endovenosamente e-di provvedere a far alzare preoocen1ente d1il letto gli operati. VALDONtf.
Sulla trombosi postoperatoria e sulla sua cura con l'applicazione di mignatte.
Sulger e Bozsin (A rch. Klin. Chir., vol. 152, pag. 94, 1928) hanno esiegui·to rioerche sulle· va.ri.azioni del sangue d1opo lie operazioni. I 1eucociti e le pias~rine aun1entano la velocità di sedimentazione è aumentata, tempo di e!Il·orr~gia e il tempo di coagulaz.ione non variano in modo -o ostante. L 'applicazione· di 1nig natte non fa variare affatto o solo in mi.Il.ima parte il te mpo di emorragia, di coagulazione, ecc., nè influ.enza le variazioni osservate 11el period-0 1)ostoperaLorio. Gli AA. ooncludono che l 'effetto terapetUtico osservato con l'ap-plicazione d elle mignatte dipende, con tutta probabilità, soltanto dal salasso per sè stesso __
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VALDONI. \
VARIA. Le origini del microscopio. Dal discorso inaugurale della Mostra storica. dell'Ottica a Padova, tenuto d·aJ. prof. Arrturo Gasti1g lioni e ·di oui av emmo, a suo terrn1Po, aid occuIParci, ripo:rti-amo qruanto at{)presso: 1
Non - furono inventori del microscopio quei molti ed ignoti che pensarono ~emplicemente di guardare attraverso delle lenti oggetti assai piccoli per 1ngrandirli alla vista: tale titolo spetta a colui che costruì per il 1primo un sistema di lenti e lo indicò come mezzo di studio. I primi istrumenti che servirono ·a que~to scopo . . furono semplicemente ·d ei corpi trasparenti e ri-frangenfi a superficie curva e furono noti certo fino da tempi antichissimi. Layard trovò nelle rovine di Ninive uoo lente piano-con-v essa di cristallo di rocca: sappiamo da Plinio che i Romani conoscevano le l enti, e Seneca de~rive esattamente l'ingrandimento che si (ptlò ottenere osservando delle lettere attraverso vasi sferici riempiti d'acqua. Dalla descrizione del medico arabo Alhaze~ (1052) e di Ruggero Bacone (1267) sappiamo che era n ota ai loro tempi la rifrazione attraverso -cor.pi conves~i. Bacone parla chiaramente di lettere olS'servate attraverso corpi: di cristallo, id i vetro o di al.tra sostanza tras·p arente che rappresentano il segmento di una sfera del qu·a le la parte conveBsa è rivolta verso l'occhio dell'osservatore. . Da queste 1Pfime nozioni derivò, come è noto. la fabbricazione degli occhiali, intorno alla cui origine fu cooì ampiamente discusso, ed è parti-
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SEZIONE PRATICA
~olarmente grazie agli studi del nostro illustre
Al'bertotti - 1che mi dolgo · sia im,pedito 1p,e r iii, dj$posizione ·di ip ren·der parte a questa adunanza, nella q11alP. .egli avrebb·e ;potuto con la sua dotta parola illustrare la sua opera diligentiissiim·a che fl1 dimostrato come la f.abbricazioné degli occhialj si deb·b a probabilmente ai Veneziani ~ 'come certamente, assai pir ima dell' epoca nella quale si Yuole attribl1irne l'invenzione a Salvino degli .1\rn1ati, gli oc,chiali venissero fabbricati e venduti a Venezia. E ver8o il principio del '600 appena ohe dalle cognizioni ottiche alle quali abbiamo accennato sommariamente, si giunge alla fabbricazione del microscopio compos~o ed è certo che a quest'inven.ziòne noi ·dobbiamo un vero e proprio sconvolgimento non solo nell'in·dirizzo d·egli studi sperimentali e di 1quelli che traggono fondamento dalla diretta osservazione della natura, ma an.c he in tutto l'orientamento delle uman.e conoscenze. A chi ~i soffermi a studiare particolarmente l'e·voluzione ·della cultura nel '600 ap1Parisce più che mai evidente come e ·q uanto fedelmente in essa si rispecchino le tenden ze dei tempi .e come essa segua le grandi linee traociate dagli avvenimenti politici e sociali e dai rivolgimenti spirit11ali di questo periodo. •P eriodo tempestO$O nel quale a.ffiorano germi di nuove idee, e alle rivoluzioni politiche contro la dominazione straniera si accompagnano le ribellioni contro i vinicoli imposti dalle in·dagini; periodo nel quale 1'1Italia· attra,1ersa anche una grave crisi economica, poich1è 1a scoperta dell! America aveva necessariamente dimin11ito l'importanza marittim~ dei porti italiani, i traffici seguivano nuove vie ed il commercio di ·quasi tutta Europa aveva trov·ato nuovi sboochi. E questo il periodo storico n el quale l'·O landa e l'Inghilterra si av·viano alla massima fl oridezza della loro potenza marittin1a e nello stesso tempo è in questi 1paesi che le scienze tro' 'ano i loro maggiori cultori e che la medicina ha il suo più fiorente sviluppo. L'Italia che nel tempo dell'Umanesimo aveva felicemente-1p reparato, con larga e ·d iffusa cultura dell'antichità classica, il terreno agli studi seri e profondi, alle indagini severe ed alla critica arguta, combatte n el campo della scienza come in quello, politico le lotte più gravi. Il movimento rivoluzionario che la Riforma ii:i n ome della fede rinnove.J1'ata e ·della libertà di coscienza aveva accese, aprendo il ' ' arco a nuove irtee con l'attacco alle costruzioni politi·c he medioevali, ebbe in -Italia un analogo movimento n ella larga opposizione so·l levata da u·omini che pur senza $Ortire dall'orbita del cattolicesi·mo ne intaccarono alcuni essenziali principi IPOlitici. La Riforma in Italia .si mantenne essenzialmente in• 1
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un an1bito scientifico: e matematici e fisici e mec-canici e· anatomisti e fisiologi segnano le nuove · vie alla storia della civiltà. L'idea animatrice fu quella di Galileo la cui indi~1idualità gigantesca domina tutta qu~st'epoca s~or1ca. E n1entre gli studi astronomici per merito delle sue ricerch e SYelano mondi ignoti agli esegeti bjbJ.ici; e nel campo della fisica, della matematica, della chimica si sviluppa un'attività febbrile che presto porta a risultati meravigliosi; e nel campo de113. zoologi-a e d ella botanica nuove ricerche e nuovi 8tudi ·avviano a una sempre iPiù perfetta conòscenza delle leggi della natura, tutta· la scuola del metodo di osservazione e di con- trollo scjentifi-co si afferma sul suo esempi·o. ·Ga-. lileo è il primo a porre .le tfondamenta alla co·s tru- . zione del metodo sperimentale; egli afferma la· neces$ità di esaminare i fatti alla luce della critica e tentare di riprodurre i fenomeni già noti mediante esperimenti, ricercandone non solo le · cat1se, ina in prima linea J.a spiegazione. La grandezza della con·cezione ,di 1Galileo consiste in ciò cl1e egli n on si acc·ontenta, come. •B acone di . ' scoprire le ragioni ·d i un fatto e i motivi ohe lo . determinano, ma vuol ricercare la legge, legg.e esatta e matematica, che regola i fenomeni: < La natura -è scritta in lettere matemati.che » afferma il glorioso veggente di ArcetTi; e CO$ì, con· tint1an<lo idealmente la visione ,di .L eonardo d a Vin.ci. che si era coraggiosamente avviato sulla· r11edesirna strada, egli stabilisce che la 1PercezionP dei ser1si senza il controllo del ragionamento è fonte di infiniti erroTi altrettanto come il ·pu:ro raziocinio che n.on sia slliffragato dall'esperimento. In · questo smi.surato ·desi·derio di sapere, in questa sete tormentosa ·di penetrare nei segreti •della natu ra, si acuisce quasi il de$iderio di un perf~zionamento degli organi dei sensi, di un ampliamento della possibilità di vedere, di studiare, cli indagare. Ed è 1quest'epoca che fornis ce alla scjenza. la più preziosa tra le sue armi di ricerca e di batta.glia: il n1i·croscopio. Quegli studi di. fisica e di scienze naturali ai quali abbiamo accennato, quel faticoso lavoro ·di critica oggettiva, quell'affannosa ricerca clel come e del 1perchè ché palpita n eg·l i SCJ"itti di Bacone, freme nell'animo di Giordano Bruno, esalta lo spirito di Cartesio, domina l'inquieto pen~iero idi Galileo, creano quasi la necessità di istrumenti più 1p erfetti coi quali l'uomo possa ri·c ercare nel campo dell'infjnitamente grande e dell'infinitamente piccolo il mistero della natura. Galileo !foggia ambe le armi alla ri cerca: a lui si deve la scoperta d el telescopio, a lui indubbiamente ·l 'idea 1Più precisa del microscopio . 1
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.A..l1biamo detto eh~ fino dal Trecento $i fabbrica \·ano in Venezia len ti piano-convesse e biconYesse con le quali si potevano ottenere suff icie~ti ingrandimenti, ma da questi ingrandimenti ·Ottenuti ron lenti da occhiali n on si trasse alcun Yantaggio per lo sll1dio clella natura. La s co11erta del cannocchiale e le ~coperte celesti di Galileo att1rarono l'attenzione degli stu·di'osi sulle lenti e sulle loro proprietà e la prova di questo fatto è fornita da un documento stampato · nel 1610 e de·dicato a Enrico Wotton, amba·sciatore 1nglese a Venezia, Ne è autore lo ~c~z zese Giovanni W1odderborn, allievo di Galileo, il quale scrive: << Ho udito IPOChi giorni addietro lo stesso Galileo raccontare all'·E cc.mo Cremonino, filosofo porporato, varie cose meritevolissime d 'es~ e r e risapute· e fra le altre in qual modo èg·1i distingue perfettamente col suo cannocchiale gli orga11i del moto e quelli dei sensi nei minimi ·animaletti, particolarmente in un certo insetto cl1e 11a cias·cun occbio ricoperto di una membranella alquanto grossa, la quale però, forata per sette pertugi a mo' della visiera di un guerrier·o catafratto, la$cia liber a ·l a via alle .specie visibili. ·Ecco una prova che gli occhiali conce.ntrando i ·raggi ingrandiscono gli oggetti ». Ecco il 1pri'mo esame microscopico veramente scientifi co del ·q uale noi abbiamo notizia. Non è dunque più possibile negare a Galileo l 'invenzione di un microscopio .composto fino dal 1610 e ·l'applicazione di esso allo studio. Nel 1624 l'Aleardo scriveva da Roma a Mr. de Peire$C.: « Mi d jsse Galileo d'av.er trovato un occhiale che mol·tiplica le cose minute forse 50 volte, ·d i modo che una mosca si vede gra~de come una gallina ». Nello stesso anno Galileo costruiva e con~egnava ·al Cav. di Zoller per il Du.ca di Bavi·era un bel·1i~simo « occhialino per ingran·dire gli animaletti >~, ed un altro ne f.ece per i1 Princ1pe Cesi, ·affermando che ·....gli era stato difficile eseguire la co1nbinazione delle lenti e che aveva dovuto durare non 1poca fatica. Il Faber aocompagnando la spedizione di uno di 011esti occhialini di Galileo così scrive: « Ho -detto al signor Galileo che esso era un altro creatore , atteso cl1e fa apparire cose che finora non si sapeYa fo5e.ero state create ». Tl microscopio di Galileo era s~condo ogni probabilità r.01nposto di una lente convessa e di una conca,,a : sap,p iamo infatti dall~ descrizioni che 2sso era un istrumento che si doveva poggi·are in terr:t e « non era di maggiore altezza di u·n a ta' 'ola da m.a ngiare ». Questa descrizione conviene assai 1p iù ad un cannocchiale adoperato come microscopio, che ad t1ii microscopio a due lenti con ves$e. E a ql1esto punto occorre subito rilevare come
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ì ·errore n el quale troppo ~pesso si è caduti di-
p ende dalla confusion e del qijcroscopio semplice rol microscopio composto. Se infatti furono m1cro~ co1pi semplici le lenti cl1e servivano ad ingrandire gli oggetti, è già nei tempi .p iù antichi cl1e noi dobbiamo ricercarne l'origine .. ~on è qui il caso di esaminare le pretese messe innanzi da P ietro Borel in favore dell' olandese Jansen: pretes~ ·che vennero avanzate appena nel 1655, m.~zzo secolo dopo Ja in\renzione, n è qu elle del ·Fonta11a nel 1646. Coloro che ·dopo ·G alileo f ecero microscopi con due lenti, una conve.s sa ed una concava, non furono che i $UOi imitatori. i\ella metà del secolo scorso, uno dei più gra11di fisiologi moderni, il Bruecke, indicò la costruzione di quella lente che è ancora oggi nota col nome dell'autore e che altro non era che 11n perfezionamento del microsco1pio galileiano. Il Bruecke stesso aiffermaya: è chiaro che essa d eriva dai medesimi principi dai quali deriva il cannocchiale di ~alileo. Il microscopio comrpo$tO altro non è che un cannocchiale astronomico, il cui obiettivo . 11a un foco cortissimo; se invece si dà un foco assai corto all'obiet~ tivo di un cannocchiale galileiano, se ne ottiene le lenti desic.ritte ~oco anzi. Arted:'i·oe e filoisol:fo, pen1sartor.e e scienziato, fon·datore iprim,o e veTo della sc.i enza &perimentaJ.e, 1Galilei vJ.1d1e con i su.ai occhi mortali oltre glt wmani limiti ciò c'he nessuno .arvev.a vedluto iprima rd'i lui -e seppe soer11ere le 1eg1gi dell'in'finito ed il ritmo ·d ei :pianeti e scoperse forse per il 1Primo, v·ed·endo le cose inifin:i.tamente 1piccine, la via peir 11)en.etrall"e nei 1s~g.r,eti •del mi1c.roc.osmo . COisi nella Silla mente si unirono, nelLa ·Conoezione geniale, nell'inesélJu•sto ·amoiI'e dello studi10, in perfetta a rmonia i.e co.se ,p iù J.onit ane oltr.e i limiti della ·vifSione e 1della conosice11z.a.
POSTA DEGLI -ABBONATI. I peridrosi locale o efidrosi. - All'abb. n . 6290: P otrà const1ltare il seguente lavoro, corredato di dati bibliografici: ARTOM: .Sull'iperidrosi sistematizzata. Giornale Italiano di Dern1atolog·ia e Sifilologia, 1927, fase. III, p. 989 . V. MoNTESANO. All'abb. n. 7976-1: Non è a nostra con os·c enza che esista un periodico di scienza e pratica della n1edi cìna C. BASILE. nel Congo belga. All'abb. n. 3963-1: Un ottimo trattato italiano moderno di Me· dicina Legale è quello del BoRRI. · Come compendi possono utiln1ente consultarsi quelli del CEVIDALLI e dell 'AscAJ{ELLI. S. Dmz.
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POLITICA SANITAlllil E GIURISPRUDENZi\.(*) ,
CONTROVERSIE GlURIDICHR XV. • Limiti ·e condizioni di esercizio del p~tere straordinario attribuito ad alcuni comuni. ~ c?muni d~ Roma, Napoli, Milano (llifono
attr1bul'te, e poi sono state estese a molti altri comuni, facoJ.tà .s traordinarie di ri.o r,d inamento degli uffièi e dei servizi e, conseguenten1.ente di dispensa degli impiegati e di nuove nomine: I provvedimenti che qu•este facoltà hanno attribuito, nòn 'sono, tutti, completamente identici, almeno per lo scopo concreto e specifico espressa·m ente dichiarato e, quiilldi, per l 'ampiezza e ·i limiti del poter.e di disposizione. Per Napo·li sembra certamente compresa una finalità di epurazione;, in altri casi (per es. Reggio Calabria) là facoltà è esplicitamente coordinata alle necessità dipen·d enti da.Jl 'ag·gregazione di alcuni.·comuni e, quindi, dal]~ sistemazione dei servizi e dal riordi·n amen to organico d.el personale anche in con-siderazione d.ei rapporti di im·p iego nei quali il comune succedeva: . ·. Ma l 'applicazio11e pratica, non ostacolata da}la giurisprudenza, non ha tenu·to conto di qu·este differenze ed ha ricondotto le fa·coJ.tà nascenti dai vari provved1m·enti ad un denomÌ1na1tore comune, allargandone, com e ved.r emo, i confini tanto da r endere necessario un freno per evitare più gravi eooessi. Un impiegato del comune di Mi'lano (Luraschi) era stato dispensa·to dal servizio per motivi irn.e renti al.la persona; ma la V Sezione del Consiglio di ·S tato, con decisi·o ne 13 aprile 1928, annullò quel provvedim·e n•to osservando che la fac91ltà straordinaria di licenziamento, con qualsiasi fo.rma, .e ra circoscritta e presuppon·eva una modificazione obbiiettiva ch e, per se stessa, rendesse n ecessaria la risoluzione del rapporto di impiego. Si escludeva così che potessero ess-ère delibera te dispense dal servizio per valutazia.ni subbiettive (inidoneità, scarso rendimento, ecc.). , Questa risoluzione ci parve corretta ed encomiabile, per .la g.e neral·i tà dei casi , ecc·etJtuata, si intende, l'applicazione di quei provvedimenti eh-è avevano più ampia finalità, per scopi di e purazion·e. Ma successivamente il Consigl io di Stato si è allontana~o da questo criterio direttivo ed ha ammesso che il licenziam.e nto può essere deliberato, indipendentem ente da cause Qbbiettive, per motivi di salute, per scar so rendimento , ·ecc. La fa·coltà straordinaria, già così intensa, potendo essere esercitata in deroga a qualsiasi norr ma di legge o di regolamento, si è sv.ilu1p pata anch·e in estensione. Ma la giurisprudenza ha stabilito alcune regole oorrettive, per evitare eccessi e deviazioni. Mal grado la eccezionale inten.sità del potere, che n-0n trova ostacolo n è in diritti acquisiti nè in norme giuridi ch e generali o 1
speciali, è stato deciso ch e i motivi di salute d?vono essere accertati positivam ente e, quìn .. d1, .Po~so~o .e~sere. controllati anche dagli or~ gan1 g1urisdiz1onali. Non basta ch e 1'autorità comunale provveda, motivando; è necessario che 1a iriido.neità, per condizioni di salute sia accertata. ~ stato poi ammesso che il diritto di difesa deve essere sempre rispettato: contestazione d ei . mot ivi con termine per le difese 0rali o scritte. Il Con siglio di Stato ha considerato ch e la facoltà di d·érogare a qualsiasi norma g iuridica non pregiudica il diritto di difesa , che è fondamenta le e ind·efettibile, anche se non epresso, com e dichia.r ò il Capo del Governo in oc~si?n e di ~na legge che attribuiva ampi poteri di epurazion.e. Per difetto di contestazione, sono state annullate moil te deliberazioni di dispensa. Non· occorre. indicare singole decisi·oni, perchè si tratta di un princi·p io applicato costante.m ente. Alcune a mministrazioni avevan-0 creduto di poter disperrisare dal serv.iz.io, senza indicare mo,tivi, richiamando soltanto la facoltà straordinari~. Ma. questo ecoesso fu subito paralizzato e il Ministero d·ell'Interno emanò precise e chiare istruzioni _per evitare recidive. Quin-. cLi: accertame~to delle con.dizioni di sa:lu.te, quanµo . .n,e sia il caso; . contestazione; mo•tivaz1one, sia pure generica. Caratteristica di questo potere è, certamente, una di~crezionalità ampia, la qual e è però domin.a ta dal sindacato di legittimità. Se, per es., è deliberata la dispensa per scarso rendimento e i precedenti di carriera sono in contrasto con siffatto apprezzamento, tl provv:edimen.to è viziato da eccesso di potere. Applicando questi criteri , la V Sezione deil çonsiglio di Stato, con decisione 22 marzo 1929, prima di giudri. ca:ne d.efinitiv.a m-e nte ci,r.ca la dispensa dal servizio de·l segretario caipo del comune di Reggio Calabria, motivata da « 1oondizioni di salute e scarso rendimento n ha ordinato al Comune di esibire gli atti concern,enti l 'accer:tamento della infermità e il fascicolo personale dell'impiegato al fine di stabilire se il motivo ba con sistenza nella ~ealtà. Le bene;m.erenze di guerra, costituenti titolo di preferenza., non sono di ostacolo all 'esercizio della facoltà di dispen a; ma il rendimento d·ei · mutilati e degli invalidi deve essere consi.d·e rato in, relazton•e alla capacità di lavoro che ad essi è possibi1e. Questi, in sintesi, i criteri appJicati dal1Ja giuriispmdenza. La ·p rima risoluzione coririspondeva forse meglio all 'obbietto e alla fina .. lità di alGuni provv.edimenti; il successivo in. dirizzo ha molto a1largato i confini della faCO'l tà , ma ne ha condizionato e regolato l 'esercizio ed ha reso possibile un sindacato di legittimità marcato e penetrante. I
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(*) La presente rubrica è affidata all 'avv. GiovANNr
legale del nostro periodico.
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SELVAGGI,
esercente in Cassazion e, consulente
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IL POLICLINICO •
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NELLA VITA PROFESSI O N·A LE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Denunzia degli aborti. •
, Il Ministro degli I11ter11i ha diramato ai Prefetti del Regno una circolare riguardante la denunzia degli aborti ed altri provvedimenti contro l 'aborto illecito. La circolare dice fra I 'altro: « La den,itnzia degli aborti deve essere fatta soltarito dal. medico. L'art. 9 della legge 23 giugno 1927 stabilisce che la denunzia al medico provinciale deve essere fatta dagli esercenti la professione medico-chirurgica, entro due giorni per ogni caso di aborto per il quale essi abbiano prestato la loro opera o del quale siano venuti comunque a conoscenza nell 'esercizio della loro professione. Ne consegue quindi : a) che la levatrice non ha obbligo di denunziare gli aborti. .L 'art. 10 della legge infatti prescrive tassativamente che la levatrice debba ricorrere all'opera del medico 11on appena nell'andamento della gestazione, del parto o del puerperio riscontri qualsiasi fatto irregolare. Se ne deve, quindi, dedurre che 11on solo è vietato alle levatrici di procedere di loro iniziativa ad atti ed operazioni dirette ad interrompere la gravidanza, ma che, sempre ch e dall 'esame g_ella gestante, dette esercenti si accorgano di qualche sintomo che faccia prevedere la possihilità dell'aborto spontaneo, debbano ricorrere all 'opera del medico. Dovendo quindi intervenire il 1nedico tanto nei casi in cui occorra interrompere la gravidanza, quanto negli aborti spontanei, ne deriva logicamente, che l 'ohbligo della denunzia non poteva che essere riservato al medico . Ciò, per altro, non toglie che, sotto altra forma, l 'obbligo della comunicazjone all 'autorità sanitaria dei casi di aborti sussista anche per le levatrici. L'art. 4 del Regolamento per l 'esercizio ostetrico delle levatrici, approvato con R. D .. 6 dicembre l 928, n. 3318, infatti, fa obbligo alle levatrici di annotare ~ parti e gli aborti ai quali abbiano assi~tito , in separati registri da sottoporsi mensilmente al visto dell 'ufficiale sanitario; b) la denunzia deve essere fatta soltanto per gli aborti di cui il medico è venl1to a conoscenza nel! 'esercizio diretto della sua professione. Quando un m edico assista ad un aborto, oppure procedendo per altre ragioni alla visita di una donna rilevi che la medesima abbia abortito, deve fare denunzia al medico prov ÌILCiale; e) il medico invece, quando a termine del1'art. 10 della legge sia stato invitato dalla levatrice a prestare la propria opera in occasione di u11 ab orto, anche se per rifiuto della gestante o d ei suoi famigliari o per altre ragioni, l 'opera profession ale n on abbia effettivamente prestato,
è tenuto alla denuncia: in questo caso l'evento è venuto a sua conoscenza nell'esercizio della professione e, pertanto, ricorrono gli estremi di legge per la de11unzia; d) la denunzia medica deve essere fatta entro due giorni dall'aborto. Questa circostanza di legge ha particolare importanza ai fini degli eventuali accertamenti giudiziari e sarà quindi opportuno ch e, a mezzo degli Ordini e dei Sindacati l)rofessionali, s'ia richiamata su di essa la speciale attenzione dei medici esercenti. E poichè l'art. 9 della legge in caso di contravvenzione a quanto in detto articolo si contempla commina la pena pecuniaria fino a lire mille, sarà opportuno che i medici-chirurghi abbiano prese11te ch e si incorre nella contravvenzione non soltanto quando si ometle la denunzia, ma anche quando si faccia fuori termine. E: evidente in proposito che l 'obbligo del segreto sussiste, non solo per il medico, il quale del resto vi si_ uniformerebbe egualmer1te, anche nel silenzio della legge, per ovvie considerazioni di galateo e di opportunità professionale; ma anch e, e specialmente, pei funzionari cui compete l 'esame e l'eventuale ulti3tiore corso della denunz~a . La denunzia medica non ha scopo statistico. Essa è diretta, da 11na parte a costituire una remora per quei sanitari, per fortuna assai rari, che fossero dimentichi degli altissimi doveri morali e sociali che si connettono alla loro nobilissima missione; dall 'altra a fornire alle competenti autorità gli elementi necessari per potere efficacemente esercitare la loro azione per la repression_e delle illecite pratiche abortive. L 'obbligo della denunzia medica degli aborti offre inoltre il mezzo di esercitare un oculato controllo sulla diligenza con la quale gli eser• centi la professione medica in genere nei Con1uni minori, ed in ispecie coloro che più propriamente si dedicano al ramo dell'ostetricia nelle città, ottemperano allo speciale obbligo loro fatt~ dalla legge. E: evidente che la generalità dei . medici, conscia del proprio dovere, non mancherà di uniformarsi sempre all 'obbligo della denunzia: di fr.o nte, però, a questa eletta maggioranza degli eserc.enti la professione, sta un ristrettissimo numero che tale dovere non sente. È da presu1nere, per ovvie consideraziorli, che coloro che eventualmente si prestino a pratiche delittuose eviteranno di fare la denunzia degli aborti al medico provinciale per non ·offrire il destro al1'intervento della pubblica autorità. Occorre quindi che gli uffici provinciali di sanità tengano sempre bene aggiornato il registro che, a norma dell 'art. 65 del Reg. Gen. Sanitario, deve esistere in ogni Prefettura, dei medici della Provincia ; che sor.veglino quelli dei suddetti esercenti, che per la scarsità delle fatte denunzie,
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offra110 il sospetto di voler stornare l 'attenzione d elle autorità sanitarie sulla loro attività professionale, e i nomi di t ali esercenti comunichino all'Ufficio provinciale di P . S. affinchè a 111ezzo degli organi direttamente dipen~enti e dell 'Arma d ei RR. CC. esercitino la dovuta vigilanza sui d etti esercenti, tra i ·quali potranno con maggiore probabilità rinvenirsi coloro ch e hanno 1'abitudine ad eludere la legge penale. Particolare attenzione m eritano a questo riguardo quei sanitari che siano g ià incorsi in procedimenti penali, comunque con chiusi , p er proc urato aborto, o che siano dalla pubblica voce d esignati con1e abitt1almente d editi a pratich e abortive, o che, comunque, siano sospetti p er i loro precedenti morali . La legge (art. 9) fa obbligo alle can cellerie g iudiziarie di comunicar e al prefetto le senten ze passate in giudicato di condanne p er mancata denunzia di aborto. Il Prefetto, a sua volta, ha i 'obbligo di comunicare tali sentenze all'Ordine d ei medici per l 'eser cizio d ei poteri disciplinari jn confronto dei sanita ri ch e n e siano oggetto ».
CONCORSI. POSTI VACANTI. APRICA (Sondrio) . - Scad. 30 apr.; L. 8500 oltre L . 400· uff. san. ; in cor so d 'approvaz. aumento a L. 10 ..QOO e L. 1000 risp eitivam . L. 300 inden11. tr asfer la; quinq ue11ni decimo; t assa L. 50, 15; età mass. 40 a. ; ser v. entro 15 gg. BARCsJ.:RlNO DI 1\11.TGHLLO (Firenze) . - ' Scad. 20 apr. ; pe1· Galliano; L . 8500; addizionale; indennità cavale. BARI. R. Prefettura. - TJfficiale Sanitario. Per titoli ed esami. Consorzio: Triggiano, Capurso, Valenzan o, Cellamar e . Abitanti comples. 22759. Superficie ett. 5766. Stipen. L. 15.000. Divieto lib. eser c. E tà limite a. 45. Documenti u suali . Scarl . 30 m aggio. Chiedere ann~nzio Prefettura. In . .R. Prefettura. - l Tfficiale Sanitario. P er tit ol i ed esame. Consorzio l\1odugno-Bitritto. Abitanti complessivi 17436. Superficie ettari 5348. Stipen. L. 15.000 con 4 aum. quadrienn. d el decimo. Divieto ]ibero esercizio. Età limite anni 45. Documenti usuali. Chiedere annunzio Prefettura. BERNEZZO (Cu neo). - L. 8000 oltre L . 700 uff. sa11., L. 500 trasp.; ab. 340'0 ; iscritti 150. Scaél . • 30 apr. BusTo Ans1zio (Milano). Medico Scolastico. Per titoli. Stipen. L . 12.000 con 5 aumen. quadriennali del decimo. Inde nn . serv. at tivo L . 2000 pit1 caro viverj . f~ tà massi1n a anni 35, salvo eccezion i di l egge. Preferenza possessori titolo sp ecial . P ediat r ia. Tassa L. 50, 15. Domande e chiarimenti locale Segreteria l\1unicipale. CASTRI DI LECCE (Lecce). - L. 9500 e 5 quadrienni dee.; e tà lim. 40 a. Scad. 20 apr : CESENA. Muni cipio. Direttore del Dispen sario anticeltjco; L. 9000 comprensive di ogni indennità; non1. biennale senza diritto a stabilità; età li1n. 45 a.; scad. 20 apr.; tassa L. 50; chied. anllUJlzio.
Co ngregaz. di Carità. Direttore del1'Osped ale Umberto I ; L. 18 .000 e 45 % operaz . chirurg .; proroga 30 apr., ore 18; et à ·lim . 55 a.; tassa L . 50, 15; titoli ed eventualm. esame. Doc. a 3 m esi. Chied . annunzio. ENNA.
MOLINELLA (B ologna). - Scad . 20 apr.; L. 8000 per 800 iscritti ; addizionale L . 3; trasp. L. 5003000; c. -v . L. 850; eventualm. direz. Ricovero Vitt. Em. L. 1000. MONTECOSARIO (Mac e ra~a) . Scad. 19 apr .; 2a cond.; L. 8000 e 3 ql1adrienni d ee., c. -v., L. 5002500 trasp ., L. 800 l1ff. san . ; età lim. 39 a . ; tassa L. 50, 10. MOTTA S. ANASTASIA (Catania). - L. 8700 e 4 quinquenni dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50 .10; doc . poster. al 31 mar. (sic). Chied. annunzio. NovARA. Consorzio Provinc . Antitubercolare. A tutto 30 apr. Medico direttore del Disp en sario Antituber colare; L. 20.000. È consentita la consulenza professionale. Nomina annuale e successive conferme quadrie11nali. Informazioni presso la Segreteria del Consorzio, Palazzo d el Governo. PIACENZA. R. Prefetliira . - Uff. san. del capo1t1ogo; L . 17 .000 oltre L. 3000 indenn. carica, 5 tri_e nni e 1 quinquennio dee. Scad. 30 apr. RoMA. Governatorato. - Direttore dell'Ufficio di Igiene e ufficiale sanitario della città. di 1-loma. Proroga 20 rr1 aggio. RoMA. Pio Istituto di S. Spirito ed Ospedali Riu1iiti. - Concorsi per esami e titoli a 14 aiuti med ici, 7 aiuti chirurghi e 3 aiuti patologhi; scad. ore 16 del 5 · giu . Età lim. 35 a. Due anni di assistenta to n egli Ospedali Riuniti di _R oma e dichiarazione finale di idoneità . 1'assa L. 50. Stip. L. 7300 oltre c.-v. Rivolger si Segreteria. Chiedere ?.nnunzio. TREVISO. I stitut o Esposti. - A tutto 10 maggio . Dirett ore sanitario del Brefotrofio; L. 6100 lorde e 5 quadrienni 10 %; eventual e indennità c .-v.; emolumenti p er dozzinan ti; professioi:ie libera comp atibilmente colle esigenze di $ervizio. Per informazioni rivolger si alla Presidenza. . ' VERONA. Conso r zio Provinc. Antituber c. - Dir ettore Tecnico Sanitario .: v. fase. 14. Scad. 30 apr. VERUCCHIO (Forlì). - _Scad. 18 apr ., 1° rep.; L. 10.000 oltre L. 2000 cav., L. 500 uff. san., 10 bienni ventes., c .-v.; direz . Ospedale ; età li~ . 35 a.; tassa L. 50,15. \ rICENZA. A mmiriistraz. Provi ne. Assis tente alla Sez. Batteriolog. e ~'.led.-~ificrograf. del Laboratorio Prov. d 'Ig. e Profilassi ; L. 12.000 e 5 quadrienni dee. ; serv. att. L . 1750; co1npartecipaz . ; riconoscim . p ar z. servizi anteriori; esame e titoli . Scacl. 31 mag. Rivolger si Segret. Comun. Età l im. 35 a. Tassa L. 50,15. Doc. a 3 mesi dal 7 ap r. Chied. annunzio. I
Avvertenza. - Qu ando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base.
CONC03SI A
PRE~ll.
<:;ura di postu1ni dell 'e. l. Il dott.. l\1Iilian i h a stanziato un pre111io di lire 100.000 per chi gt1ari rà 1111 caso no11 grave di postl1n1i cl i e11cefalite letargica. Per informazioni rivolgersi al doll. Antonio 1\1il ia1ti, via Jappelli 5, Padova.
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IL POLICLINICO
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
' So110 abilitati alla libera docenza in: A rtatomia e Istologia patologica: Battaglia Filippo, Guccione Filippo, Vigi Ferruccio; Batteriologia e Immunologia: Dechigi l\1elchiorre, Franza Roberto; Chimica e Pvlicroscopia clinica: Bufano l\1Iichele, Cannavò Letterio, Lucchini Carlo, Vollerra Mario; Clinica ch.irurgicai Gargano è 1audio ; Clini ca dermosifilopatica: Mucci Antonio, Oro Augusto; Clini ca delle Malattie nervose e mentali: Bo~si Dino, De Giacorno Umberto , Graziani Aldo; Clinica Ostetrico-ginecologica: Alemanni Renalo, Amali Gt1ido, Badi110 Paolo, Cattaneo Lt1igi, Consoli Do11ato, Gjavol to Giuseppe, Manzi Luigi, Non1 igliar10 Emanuele, Orsini Attilio, Patti Francesco, Piccioni Luigi, S11perbi Carlo; Clinica oto-rirto-laringoiatrica: Carcò Paolo, Carnevale Ricci Francesco, Giussani Mario, Salvadori Giuseppe, Silvagni l\IIario; Patologia coloniale: Dal Fa vero Ernesto; Patologia esotjca: Sangiorgi Giuseppe; Patologia speciale clLirurgica: Ascoli Manfredo, Calissano Giovanni, Carn1ona Luigi, Chiurco Giorgio Alberto, Delitala Palmerio, Lo Cascio Vince11zo, Nicastro Giuseppe, Radice Leonardo, Rorniti Zosimo, Segre Git1lio, Tinozzi Francesco Paolo; Palologia speciale medica: Alessio Francesco, Berri Pietro, Cb.i1nisso Lt1igi, Da Rin Oliviero, E~sposito _.t\lessa11dro, Fontana Luigi, Menasci Raffaele, Muggia J\.driano, Orsi Arrigo, Paterni Ludovico, Poggio f.i-iovanni, Pollieri Pio, Tonietti Francesco; Psicologia sperimentale: Musatti Cesare; Radiologia medica: Becchini Gastone, Bignami Giuseppe, Castronovo Ettore, Cer esole GjuJio, Cignolini Pietro, Gortan Massimi-
liano, Lapenna 1\1ari-rro-;- Nuvoli Umberto, Pazzi Ern1anno, Pincl1erle Giacomo, 'falotti Adelchi; Tisiologia: Parodi Felice, Riccioli Ernesto. Il prof. Renato De Nicola è nominato primario ostetrico e cl irettore della . l\1aternità della . Santa Casa dell 'Annunziata a Napoli.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Ml·l ano
Conferenza del Prof. Valenti · alla Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche.
La sera del 22 marzo il prof. A. Valenti, ordinario <ii Farn1acolog·ia nella R. Università, tenne per i11vito òella Società Lombarda di Scienze l\ilediche e Biologiche una conferenza su cc Far1nacolerapia antica e recente lito ».
del
diabete mel-
La conoscenza del diabete è antichissima, ha .detto n prof. Valenti. La parola stessa diabete deriva da aLa~OLV<.O = allargo le gambe, dall 'atteggia1nento di chi è in atto di orinare, ad indicare quello eh 'è u110 dei sintomi più sal ienti del djal>ele, la poliuria. I farmaci usati nella terapia del diabete mellito - e quasi tutti con 11ualcl1e . for1damento scientifico - prin1a della scoperta· dell 'ins·u lina :furono moltissin1i, fatto che st.c:t a dimostrare come nessuno di essi fosse di sicuro affidamento. Così il conferenziere ha ricordato la santonina, il fenolo, la chinina, la pilocarpina, inetalli, metalloidi, i bromuri e inolti al lri. Sostanze ipoglicemizzanti a con1posizione cl1il11ica ignota sono contenute negli eslratt i di quasi lt1tti i tessuti ani1nali e di molti
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NtJM.
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Yegetali : cipolle, lievito, graminacee, 111irtillo. \' ennP. q11indi I 'insulina ad inaugurare una nuoYa èra. Le proprietà di essa sono 11.ote, tutt'altro eh:~ noto è invee.e il suo meccanis1no d'azione: i101t pare eh 'essa at1 rnenli la combustione <lel glucosio, nè . che au1nP.nti la for111azione del glicoge11e, i1è che abbia azione glicolitica. Altre sostanze chirn icamente ben definite ad azion~ ipoglicemizza11te sono: l 'ergotamina alcaloide isolato della segale cornuta ad azion~ paralizzante del sirn patico, antagonista dell 'adre11alina che è iperglicen1izzante; sembra che l 'ergotan1ina svolga la sua ~z ione favorevole specialmente nei gl iros11rici e specie negli insuli110resistenti. Il solfo; pure st11diato, avrebbe · azione debole e incosta11te, e così pure i] nichelio e i1' cobalto. ~1Iaggiore importanza va attribuita ai derivati della guanidina: la ·Sintalina ha innegabile azione ipogliccmizzante ed è di comoda somministrazione 1T1a è male tollerata; e la galegina, ancora allo stt1dio. L'acoina è pure lln derivato guaniclinico che negli anirt1ali da esperimento ha netta azione ipoglicemizzante e perde la sua attività jn arr1biente non acido. La conferen za del prof. Valenti è stata applauditissima. ) Dott. RuGGEno . AscoLI.
NOTIZIE DIVERSE.
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Vill Congresso italiano di Medicina del Lavoro. • Nei primi giorni del prossimo ottobre sarà te1111to a Napoli l 'VIII Congresso nazionale di Medicina del Ldvoro, sotto la Presidenza del prof. Niccolò Castellino, direttore dell 'Istituto di Medicina del Lavoro nella R. Università di Napoli. Il prof. Luigi Ferrannini, direttore della Clinica Medica nella R. Ur1iversità cli Cagliari, parler~ sul cc Lavoro nelle miniere », il prof. Giu·seppe Aiello e il dott. Antonio Nebuloni della Clinica del Lavor.o di Milano svolgeranno una relazione sulla <e Biolog)a e clinica nell 'organizzazione scientifica del ]avoro >) e il prof. Niccolò Castellino parlerà sul « Lavoro nei porti n. Ad ogni relazione sar à riservata almeno u11a seduta del Congresso per la necessaria discussione, la quale si prevede, specialmente per alcuni temi da trattarsi, molto vivace e interessante. In seduta speciale avranno luogo lè comunicazioni e le relative discussioni. Il Congresso comprenderà Yisite a impianti industriali e sanitari, di cui è singolarmente ricca Napoli, con la sua Regione, e tratterà alcuni argo1nenti tecnici · d 'indole tecnica e sociale, la cui importanza e novità sono veramente 11otevoli. Le iscrizioni si ricevono presso la Clinica del Lavoro di Milano - Via S. flar11aba, 8 - e press<> la Cli11ica del Lavoro di Napoli - Largo Garofalo. .
Congresso italiano di dermosifilografia. La riunione annuale della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia a\rrà luogo a ~filano, })fesso la Clinica Der111osifilopatica (.Via Pace , 9) nei giorni 9-11 maggio I ti Loli delle comunicazio11i che i soci inte11dono presentare dovranno es ere inYiati al Segretario della Società, dott. Vincenzo ~1ontesa110 , Piazza Can1po l\1arzio, n. 3, Ron1a (120), al pil'1 pres to . Xon sono ammesse più
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I UM.
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SEZIONE PRATI CA
di due comunicazioni per ciascun socio ; i soci ch e ne preannunziano due, dovranno dichiarare a quale inte11do110, in caso di mancanza di tempo, dare la precedenza. Una delle sedute sarà riservat a all 'esposizione, dimostrazione e discu ssione di casi clinici. Di ogni caso che si desidera presentare è bene darne avviso prima del 20 aprile al presidente prof. Mario Truffi, Clinica Dermosifilopatica di Padova, indicando il luogo di provenienza e la diagn.osi del caso. 2,., Convegno Regionale della Sezione l.Jombarda della Società Italiana Fascista di Studi Scientifici stilla tu'.bercolosi.
La riunione avrà luog·o in Brescia il 28 aprile p. v., alle ore 9. Saranno discu sse le segu enti relazioni: « Le pleuriti parapneumoloraciche qal punto di vista della patogen esi e della cu·r a »; prof. Angelo Lurà; « Indicazioni esten sive e lin1ilate per la frenicoexeresi >>; prof. Mario Redaelli. · Il prof. Pietro Rondoni, della Regia Univer sità di Milano, terrà n ella mattinata una Conferenza su « Il m eccanismo delle reazioni alla tubercolina ». Per in formazioni e richieste rivolgersi al Segretario della Sezione prof. Gaet ano Ronzoni, via Gaudenzio Ferr ari, n. 18, Milano . Corso di
perfezionam~nto
in oftalmologia.
Il prof. 'f eulières, cieli 'Università di Bordeaux, con la colla1)orazion e di va lenti tecnici e stucliosi, ,terrà ufl ·corso di perfezionan1ento in. oftal.rr10Jogia dal 17 al 29 giug·no. Esso sarà esser1zialrnente pratico. .
Consorzio antitubercolare della Provincia di Savona.
Istituita la provincia di Savona, ebbe inizio anche l 'attività assistenziale dei tubercolotici ad • opera del Consor zio provin ciale antituber colare subito costituito con decr eto prefettizio. Emanata l a legge del 23 giugn o 1927 che re'golò il funzionamento dei Consorzi antituberco.lari e i~pose l 'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, fu modificato lo statuto del Consor zio e la ra1)presentanza n e venne ricostituita. L 'Amministrazione del Consorzio ha ricoverato tutti gli ammalati di tuber colosi ossea n ei due Istituti di Bergeggi e S. Corona, e molti degli am1nalati di tbc. polmonare in vari luoghi di cura, specialmente fuori provincia (Livorno, Torino, Gen ova, Ceva), poich è n ella provincia difettano osp edali adatti per t ale malattia. Qu ando non è stato possibile ottenere subito il ricovero, o si è ritenuto no11 str ettamente necessario, sono stati concessi si.1ssidi di cura (da -O a 10 lire giornalier e). Il Co11sor zio ha inoltre su ssidiato ]e colonie -estive ed i dispen sari di Savo11a (quello dell 'Associazione antitubercolare savonese e quello della Croce d 'Oro). L '1\mministrazione del Consorzio ha deliberato l 'istituzione di altri dispensari a Varazze, Albenga, Cairo, e adotterà altre provvidenze per integr are l 'attrezzatura dei dispensari di Savona. L 'amministrazione del Consorzio divisò l a c reazione di un Istituto sanatoriale regionale. Entrata in vigore la provvida legge fascista, ch e
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affidò larga p ar te dell 'assister1za antitubercolare alla Cassa Nazionale per le Assicurazio·n i Sociali, il Consorzio inter essò la Cassa ad acquistare ed assurrter e 1'eser cizio di u11 grande stabilimento sanatoriale nell 'edificio già costruito dal Comune di Savona, a V allor ia. F.r attan to, per sopperire temporan eamente alle immed iate necessità dell 'assistenza, 1 Amministrazio11e del Consorzio ha avv:iato trat!ative con il Podestà di Savona, per l 'impianto di un reparto ospedaliero nel fabbricato comu11ale, ora destinato a lazzaretto. , E a tale intento ha a11che richiesto l 'indispensabile concorso della Cassa Nazionale per · le Assic nr ~zioni Sociali, e della Croce Rossa, al fine di assicurare la disponibilità di olmeno 60 letti . L'Amministrazione Provinciale a su a volta, conscia della insufficienza del bilancio del Consorzio provinciale, h a inscritto nel suo bilancio un contributo doppio di quello dello scorso anno (L . 208.000 in luogo di 104.000), prevedendo la n ecessità di riforma dello Statuto, che dovrà elevare il contributo di tutti gli Enti da L. 0,50 almeno a L. 1 per abitante. L 'Amministrazione del Consorzio ha attuato altre provvide iniziative. 1
Ambulatorio di accertamento cancro a Catania.
diagnostico
per il
Il 28 marzo nell 'Ospedale Vittorio Emanuele di Catania venn e inaugurato l 'Ambulatorio di accertamento diagnostico contro il cancro. Mercè una cospicua elargizion e di L. 100.000 fatta dal Banco di Sicilia ed altre minori di vari Enti, è stato possibile di acquistare 95 mmgr. dJ radium, con una spesa di L. 120.000. Gli ammalati inoperabili potranno essere ricoverati in alcune infermerie dell 'Ospedale, ondè beneficiare delle cure col radium . Una viva lode vada a Color o i quali si sono fat tivamente interessati della creazione di un 'Opera così altamente civile e benefica. A. T .
Nella stampa medica francese.
Si è tenuta l 'assemblea gener ale dell '« Association de la Presse Médicale Française >» sotto la presiden za del prof. Loeper. Questi prospettò le vicende dell 'associazion e n el 1928; furono poi lette e approvate le r elazioni · del segr et ario gener ale, dott. Pierra, e del t esoriere, dott. Baillière; si procedette all 'ammission e di 8 nuovi periodici; in base alle norme st atutarie, vennero sostituiti 3 consiglieri e ricostituito il Consiglio di famiglia. Si stabilì di festeggiare il quarantennio dell 'associazione con un banchetto, che avrà luogo durante il m ese di maggio. •
•••
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•
L ' cc Association professionelle des journalistes m édicaux français » h a pure tenuto la sua assemblea gener ale, ch e ha rinnovato come segue le carich e pel 1929: presidente Henri Bouquet, vice-presidenti Bizard e Monteur; segretario generale A. Garrigu es; segr etario aggiu nto Molinéry; tesoriere Mathé. :~
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Le relazioni annue della cc Caisse nlutuelle de retrailes des journalistes niédicaux français » h anno permesso di accertare lo st ato fiorente del-
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l 'islituzione e i progressi costanti realizzati, grazie al numero degli inscritti e al concorso di generosi donatori.
Inquadramenti. Si sono iscritte nel Sindacato Nazionale Medico Fascista Ja Società Freniatrica Italiana e la Società fra i Cultori di Scienze Mediche e Naturali di Cagliari.
I
Viaggio di medici a Par.igi. Un gruppo di medici professionisti di Firenze 11a a1lìdato al! 'Ufficio Turistico Italiano - con sede a Firenze, via Borgo dei Greci, 8 - l 'organizzazione di un viaggio di m edici a Parigi, allo scopo di visitare e ·conoscere gli Ospedali e gli Istituti clinici e scientifici della Metropoli francese. In seguito ad accordi interven,uti fra l' ccAssociation 1)011r ìe développement des relations médicales ·entre la France et Jes Pays amis .» , la « Société Générale des 1\1édecins de France » ed il Comitato di Firenze, è stato deciso che ·l a gita avrà luogo dal 22 al 31 maggio p. v. Il programma tecnico ed il programma turistico riusciranno quanto mai interessanti sotto ogni aspetto e presto verrà pu.bblicato in tutti i dettagli. La spesa complessiva sarà di L. 1275, con partenza da Torino, dove si riuniranno i gitanti. Plaudiamo all 'ottima iniziativa, destinata a rafforzare i legami culturali ed intellettuali con la Nazione sorella nel campo medico. li divieto di sputare nelle carrozze ferroviarie.
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IL POLICLINICO
Le l1.,errovie di Statd italiane, con R. Decreto 22 novembre 1925, n. 2175 e D. M. 2 gennaio 1926 n. 1737, hanno ·e manato disposizioni ch e com~inarto sanzioni contro coloro che insudicjano e deteriorano le carrozze ferroviarie, sanzioni cl1e hanno avuto notevole effetto, tanto che 11ell'anno finanziario lt1glio 1926-giugno 1927, si ebbero 20.021 contestazioni, di cui 19.843 si risolsero con oblazioni e 178 diedero luogo a contravvenzioni. Il pubblico si è venuto educando ad un mag·g'ior rispetto ed a maggior pulizia, tanto che le coJl testazioni nel co~risponden te periodo 1927-1928 sono scese a 15.722, di cui 15.064 estinte con . .ob]azioni e ·118 con seguito di contravvenz1oni. Visti i buoni risultati così ottenuti, l 'Amministrazio11e ferroviaria ha compiuto un buon passo in avanti , facendo rientrare nell 'insudiciamento . anche lo sputo ed emanando in proposito una circolare che è entrata in vigore nel decorso mese di febbraio. Per quanto sìa difficile che l 'agente ferroviario possa scoprire sul fatto l 'individuo che sputa nella carrozza, risulta che nel primo n1ese di applicazione si sono già avute parecchie contestazioni risolte con la prescritta oblazione ed è sperabil~ che molto si possa ottenere in seguito. È da augurarsi che a qu.esto passo ne segua presto un secondo, con disposizioni analoghe per chi sputa nelle sale d 'aspetto delle stazioni .. E.d è sperabile che le 1\J111ninistrazioni tramv1ar1e delle diverse città d'Italia pensino una buona volta a fare applicare s11l serio il divieto di sputare che, per irrisione, fa la sua malinconica mo-
tra in ogni carrozza tramviaria. Il fattorino tramviario si tr.ova in migliori condizioni per 1a sorveglianza e può con maggior facilità cogliere chi spnta in flagrante.
Distintivo pei farmacisti della provincia di Milano. La Presidenza dell 'Ordine dei Farmacisti della provinçia di Milano, in accordo colla Segreteria del Sindacato, ha disposto, ott.empérando a desiderio espresso dalle Autorità, che i farmacisti si provvedano di uno speciale distintivo da portarsi quando sono in servizio, in modo che il pubblico possa, se11za difficoltà, distinguere chi legal1nente esercita la professione. La distribuzione dei distintivi si fa a cura della presidenza dell 'Ordine per tutti i farmacisti della provincia.
Il '' Salon des Médecins ,,. A richiesta di l1n certo numero di medici rimasti troppo a,::sorbiti professionalmente dal1'epjdemia d 'influenza, per modo che non hanno potuto deqicarsi alle attività extraprofessionali - si è deciso di rimandare di un mese la deci1na Mostra artistica dei medici organizzata a Parigi, così cla evitare che essa ceda, in importanza, alle precedenti. Rimarrà dunque aperta dal 26 maggio al 3 giugno, nei locali del « Cercle de la Librairie » come al solito. I ritardatari e i nuovi aderenti sono preg·ati di rivolgersi al segretario generale, dott. Pa;ul Rabie~:r_:, rue Lecourbe 84, Paris (XVe), con franco:Oollo per la risposta. Un'altra operazione d'appendicite sul Transatlantico ''Roma,,. I valorosi sanitari del « Roma » dott. Gullini e dott. De Ferrari che già r1el febbraio u. s. avevano salvato la vita ad un passeggiero americano praticandogli una laporotornia d'urgenza per suturare una perforazione d 't1lcera gastrica, hanno dovuto, nel viaggio successivo, intervenire d 'urgenza per un'apper1dicite, di cui era stato colpito, pochi giorni dopo ]a partenza da New York, ·un ca1neri~re di bordo. Il caso era gravissimo essendo già in çorso una peritonite generalizzata, ma la laparotomia, praticata immediatamente con n1ano maestra, e le assidue od amorevòli cure successive, valsero a scongiurare il pericolo sicchè il paziente giunse a Gen0va in buone condizioni e si trova attualmente all'Ospedale Galliera in via di guarigione. Questi significativi episodi, mentre tornano a~ onore della classe dei nostri medici di bordo, dimostrano che i servizi sanitari dei piroscafi italiani non temono confronti, essendo preparati a frontegginre qualsiasi evenienza, per la miglior tutela sanitaria delle persone imbarcate. I
Infortuni di sanitari. Il far~acista Antonio Scaragò fu Luigi, addetto ad una farmacia di Milano, è stato rinviato al giudizio del Tribunale Penale per lesioni colpose, avertdo fornito foglie di belladonna al po. sto di foglie di n1alva, in quantità d~ 100 gram1ni cagionando grave avvelenamento 1n due donne' fortt1natamente salvate alla Guardia Medica di' Porta Venezia, ma rimaste a lungo inferme.
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RASSEGNA DELLA STA.MPA MEDICA..
Giorn. Med. 'dell'Alto Adige, mar. - D. TADDEI, Sindrome nefro-enterica da calcolosi misconosciu -.. ta del bacinetto renale. Lancet, 13 mar. - E. B. VERNEY. La poliuria. Presse M éd., 23 mar. 1\1. PoLONOWSKI e P. - J. IlLOl\fli'IELD • .L 'avertina per l 'anestesia . BouLANGER. Il coefficiente ammoniacale in clinica, Gaz. d. H 6p., 13 mar. MoNIER-VtNARD -e al. Mediz. Klinik, 22 mar. - W. HANEBUTH. I coRadioter apia del m. di Raynaud. A .. sidetti infil t:r;ati precoci della tbc . polm. Paris M éd. , 16 mar. - Numero sui' cancro. Syµ,A . Cistinuria. Amer. Jo,urn,. Med. Se., mar. S. Hunw1Tz e Miner va Med., 24 mar . A. AscoLI. Condi-.. J. LEvITIN . La fenilidrazinà nel trattam. della pozion'i preliminari del! 'avviamento alla vaccinaz .. licitemia vera. - F. A. EvANS e J . 1\1. STRANG. Tratanti-tbc. - C. A. VELO. Funzione epatica in am-. tamento dell 'ob esità. - J . -I. MAnGoLrs . Pantosuria inala ti chirurg ici . _ cronica e obesità. - T. L . ALTHAUSEN e al. L 'ePresse Méd., 13 mar. A. GossET. Il dolore. stratto epatico nel trattam. d ell 'ipertensione. nelle aderenze post-opera torie . R . n1c aARDf?ON. Diete ad alto contenuto d 'idrocarJourn.al A. M. A., 9 mar . - Il sodoku n ella bonati nel diabet e m ellito. - H . W. SoPER e L. C. CASSIDY. Il cardiospasmo con spec. riguardo · cura della paral . p . - G. DE TAKAS. Vene varicose e loro sequele. L. DAv1s.. L a macula alla eziologia. c ieca in pazienti con tumori intracranici. L e Sang, n . 2. - T. KABAYNASHI. Fenomeni riJoarn. de M éd. de L yo.n , 20 mar. - Numero di generativi delle emazie n ell 'anemia da anchilooftalmo I. stomiasi . - R . CATLAN e M.-C. LAUR. Emazie nucleate nel sangue duran~e le endocarditi da strepBrit. Med. Journ., 23 mar . - H . S. SouTTAn. tococchi. Il radium e le sue applicazioni chirurgiche. -. Riv . di Patol. e Cl. della Tuberc., 28 feb. - D. J. RAMSEY e C. M. PEARCE. Puntura delle tonsille. PAcCHIONI. ·Patogenesi della tbc. e vaccinazione prea scopo diagnostico. ventiva. - V. Lus1cH. Stato allergico dell 'organiPresse Méd., 20 mar . - G . PonTMAN e K . KrsT.... smo ed evoluzione della tbc . LER. L'otite m edia acuta necrosante. Riv. Oto-Neuro-Oflalniol.; n ov .-dic. Tonn1N1. Paris Méd., 23 m ar. H . GARUBESSÉD~s e G .. Le r eazioni vestibolari n ei tab e tici". - ANTOGNOLI . GARNIER. Vaccinoterapia della febbre di Malta . Sindrome di Longhi'-Avellis e contusion e oculare Gaz. d. Hop., 23 mar. - R . LEvENT. Forma fil .... da ferita d ' arma da fuoco . trante d el gern1e tubercolare . Rev. M ed. Latino-Amer., gen. - P . M. BARLARO. ~a~n:iatologica, Il. L. VILLA . Le eritropatia· Semeiologia della r egione diaframmatica e dello pr11n1t1ve. - P. INTROzz1. Funzione fagocitaria dei spazio .di Traube. m egacariociti. - F. D1 R ENZO. Potere complemenClin. Chir ., feb. PRATI . Veloc. di sediment. tare del siero. - M. LAPIDARI . Cellula gigante d~ degli eritrociti in chirurgia. - TRAVAGLINI. Organi Bizzozero. pieni e cavi di fronte ai traumatismi. D ermosijilografo, feb . A. FONTANA. Blas to.. Rij. Med., 16 mar. - F. PEOLA. Infezioni miste inicosi d ella lingua. n ella f. tifoide. Munch. Med. Woch., 22 mar. - H uLFn1cH. FreRev. Méd. de Chile, f eb. T . R1Fo Bu sTos . quenza e prognosi delle lesioni del sist . nerv. Azione diuretica del citrato di sodio . centr . - HonER e HELLER. Diagnosi d el paratifo B . Brasil-1'le_d., 23 feb. - 1'. Jon. Aortite acuta gom ediante il batteriofago. - H uNTEMULLER. Alesnococcica . sine nel san g u e di sani. Osped. lvlagg., 28 feb. - G. FrLIPPINI. Fibroma Mediz. Welt, 23 mar. KoNJETZNY. Le mastoprimitivo del legamento sp\en ocolico. patie. AJ•ch. di Patol. e Clih . Med., feb. - F. ALZONA. Soc. d. H op., 8 mar. T. APERT e PEYTAVIN. Caverne (( mute )) n·e lla tbc. polm. A. SEGA . Malattia esostosante er editaria. LAIGNEL.:LAVA· affezioni sistematizzat e · dell'apparato ret. -endot. STINE e J . F ouQUET. Colich e saturnine guarite - S. DE CANDIA. Le febbricole. con l 'acetilcolina . Joµrn . òf Ner v . a. Ment. Dis., mar . - F. W1TGaz. d. H op., 27 mar. - _i\. FoLLIANU. Processo. TELS. L a cl eptomania . - R . L. P1TFIELD. Il riflesdi trattam. r adicale d ell 1ernia inguin. so di Hoffrnan. - J . F . FuLTON e P. BAILEY. TuJournal A. M . A.. , 16 mar. A. V. HARDY. mori del t er zo ·ventric. S. E . J ELLIFFE. Crisi Febbre ondulante. - F. F. T1snALL e A. BnoWN. oculogire ·p ost-en cefalitich e. Altitudine ied azione antiracl1itic~ della luce soDeut. Med.' Woch., · 22 m ·a r. - KAHN, KRONFELD. l are. - G. B. IJAS SIN e E. ANDRE\-VS. Meningite Carattere normale e palolog·ico. - REITER. Infesierosa spinale circoscritta. zione tifoide muta senza reazioni immunitarie. Practitioner, apr . - C. ~A... R. N1TCH. Come esaR ev. de Med:, l . C. LAUBRY e D . Rou TIER. 1ninare un caso urologico. - A. MAITLAND RAMIl polso altern a nte. SAY. L'oftalmologia n ella pratica corrente. - C. Roentgen-Pr axis, 15 mar. E . WoENKHAUs. P . G. WAKEI.EY. Fratture della rotula. - C. H. Roentgenter. df>ll 'ipertrofia prostatica. HoPE CARLTON. Iniezioni scl er og·ene nelle vene va.... Amer. Med., · feb. L. BERl\1AN. Secrez. inricose. tern a del timo. - · H. · R. HARROWER. Uriità di Rass. di Clinica ecc., gen.-feh. - E. TnocELLO. campionamento _ dell 'ormone epati~o (an abolina) . Su rg. , Gyn. a. Obst., mar. V. P uTTI. TuMal di mare. Cult. Med. lv/od., 28 feb. - G. ALAGNA. Lesioni mori maligni delle ossa. - C. H . MAYO. Anomalie genito-urina rie . C. W. Cn1LE. Il fattore lar'ingee da raggi X. Giorn . di Cl. Med., 20 mar. - F. CASTELLANI. adrenalico n el! 'ipertensione. H. B. H ERMAN e E. DozzA. L 'anestesia p aravertebral e in urologia. Diagnosi indiretta di carcinoma pros tatico latente.
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546
IL .POLICLINICO
IL VALSALVA RIV I8TA MENSILE DI OTO-RINO-LARJNGOJATRI.A diTetta. da. CUCLIELMO BILANCIONI Il Num ero 4 (Aprile 1929) oontiene: Anatomia : B. SIMONETTA: Ricel'tohe embriologiche sulla ca.rtilaigine tiroide nell'u-0mo e ;in « ovis aries n. Esperimenti e saggi : G. BOTTURA: La ireazione meccanieia tonE>illare id i Viggo Sohmidt. Raccolta di fatti·: D. DI VESTEA: Su di un.a rara malformazione oon·g en•i ta del naso. - A. BRONZINI: Intorno alla svariata eonfi·gu.riazione delle ooa-tilagini di Morga.gni. • Ricerche di laboratorio : A. BUOCELLI: Le modifiea.. zioni delle foose nasal•i nella avita.minOBìi beri-beric.a speri men tale. Problemi universitari e di coltura : P. CAJ,ICETI: Sulla questio.ne dell'insegnamen.t o ufficia.le dell'otorinola.. ringologia. Recensioni : Resistenza vita.le e modifioamoni biologiche -del bacillo della difterite nell'ambierute. Gli animali come portatori di virus difterioo. - Il valore dell'ani&oooria provocata nella d!iagnoai di ~anopa. tia tracheo-bronchiale tubercolare dell'inianzi.a. La "Volta palatina negli ammalati di tubercolosi polmonare. - :rentatìvi d'immunizzazione antidifterica con l 'anatoss•i na somminiiStrata per via nasale. Sulla natura e sul determiniE>mo genetico *della bat. teriemia difterica sperimentale. - Di una particolare disposizione che si riscontra nella. mus.cola.tura intrinseca della laringe in .a.lcun·i roetiOOJILti. I raggi Roentgen nella oura della tuberooloei. ·- Di un caso non freque11te di lunga permanenza di un 'OOrpo e straneo nelle vie aeree. - La roentgenterapia. nel1a tubercolosi e nel carcinoma della laringe. Tumori salivari interlillÌttent!i. Vagotonia sopra. diaframmatica e eottodiaframmiatica. Ricerche -eperim.enta li s ulla permeabilità delle meningi. L 'inf·lue11za dei raggi Roenrtgen sul oonsoli<lamento delle fratture della. manddbola. - Sul significato e sul valore semiologico del riflesso ci.i Muc k. - L'epitelioma glandolare della 1 lingua. - Considerazioni su lesion•i d-ell'~pareochio )Percettivo negli aviatori. Sulla m<Jrte improvviE>a / da gaz illuminante. - Sui
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[ANNO
XXXVI,
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NuM.
rami orbitali del ganglio efeno-palatino e sulla presenz~ di gangliet~i ~ervosi .nel loro decorao. Rapporti fra vegetazioni aidenmdi e a.denopatia traoheobronchiale. - Un .caso di stomP...t.ite ulcerOBa aeguito da morte. - La. difterite in Cat~nia d-Al 1900 al 1926. Lesioni epiteliali consecutive alla. · defi<nenza para tiroidea. p~rticolairmentte oonoornenti il campo <Yto. rinolariin·g<>iogico., La nota storica : Ln.v enzione d'una Tromba, che non solamen ~ serve a farsi udir di lonrt.a.no, come le ·n ote trombe parlanti; ma ugualmente ai(! udire oli.i di !onta.no con voce ordi'Illaria .favella. Necrologio : Ferruccio Putelli. Notizie e questioni. 1
Abbonamento annuo : Italia L . 3 6; Estero L. 5 5. On numero sepa:r&1to L. 5. Per gli usocd.ati al « Po.lit· clinioo » : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A. richiesta si Invia numero di saggio
''IL POLICLINICO,, SEZIONE CHIRURGICA (mensile) diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI
Il Numero 4 (15 .A.prtle 1929) oontieue: LAVORI ORIGINALI : I . - F. MELINA: A ·proposito di UD caso di cos.tola cervicale bilaterale oon sindrome di BernardHorner a ainistra. II. - M. MELLETTI : Diventicolo di Meckel. Ocolustone intestinale. III. - S. TIRELLI : Su di n .nia, Nl.l'a f cmma <Li tumore solillo dell'ovaio oausa di distociai.
Abbonamento annuo : Italia L. 4 5; }Jetero L. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L· 6
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I non aibbonati alla suddetta Sezione Chirurgica potranno cttene-rl-0 subito inviando Va.glia Postale aill 'editore LUIGI POZZI - Via Sistina., 14 - ROMA.
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Indice alfabetico per materie.
-11borli: denunzia . Pag . • )) Angina monocitica )) Appendicite: ossiuri nell 'etiologia Appendiciti false e vere durante l 'ame)) biasi . . . .i\.rteria epatica: anastomosi con la )) v. porta )) Ascesso da fissazione • )) Bibliografia • • • Bile: deflusso nella prova di Meltzer)) Lyon . . . )) Cancro: statistica in . Italia • Corriuni : limi ti e condizioni di eser)) cizio di poteri straordinari . . Diabete mellito: farmacologia antica e )) recente )) Diverticolo di Meckcl: patologia • )) ·Dolore : b·ase della cura . . En1bolia dell 'a. polmonare: operazione di Trendelenburg seguita da suc)) cesso . . . . . . Fegato: esplorazio11e funzionale con la prova dell 'iperbilirubinemia artificiale ))
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In fezio11e urinaria mista tubercolare e da paratifo B . . . . . . Microscopio : origini . . . . . Mignatte nella c11ra e profilassi della tron1bosi e dell 'embolia post-operatorie . . . . . . . Nevralgia del trigemino: cura chirurgica moderna . . . . . . . Nevralgie : ricerche istologiche sul valore della terapia con iniezioni . . Paranefrile . . . . . . . . . Pelvi renale: carcinoma papillare . Pericoliti di destra . . . . . . . Peripleurite eberthiana . . . . Pituitaria: il lobo anteriore e funzione degli orga11i sessuali . . . . . . Rene : cosidetto igroma . . . : Sang·ue: reinfusione . Tachicardia ventricolare a salve di Gal]avardin . . . . . . . . . Timo ; ricerche . . . . . . . 'fra,·aglio: esplorazione vagmale . . . 'fravaglio prolungato . . . . . . Tumore del legamento gastrocolico . .
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Non ~ consentita la ristampa di Zavorì pubblicati nel Poliolinioo se non in seouito ad au.tori•za.zione scritta dalla reda•ione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi sen•a citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati. -
Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M .Courrier .
V. Asoou, Red. resp.
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ANNO XXXVI
Roma, 22 Aprile 1fi29
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Num. 16
fondato dai professori:
FRANCESCO DURANT.E
GUIDO BA.C CELLI SEZIONE
REDATTORE CAPO:
PROF.
P.RA'rICA
VITTORIO ASCOLI
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SOMMARìO. Rivi ste sintetiche : F . M ezzateeta: La. meningite sierooa e l a sua siintomatruogia o culare. Lavori orig inali : S. Ficihera.: Di'8senteria d~- bacillo Ceylonensis. Osserva zioni cliniche : G. Montemartini: Mano torta congenita. commenti : G. Massione: A proposito di una nota del dott. Munna su una mia oss.erv.azione clinica di san· guis:uga nella 1a.rin.ge. Sunti e rasseg ne: ORGANI DIGERENTI: Ryle : Le affezioni spa.Btiche del colo·n . - Lotheissen: La diagnoei di ileo. - T 1s10LoG1A: P . Oourmont e H . Gardène: Potere batteri<'ida dei liquidi di pleuriti tubercolari snl bacillo di Koch. - W. M. Cumming: .Gli strepto. cocchi enioJi t-i ci com.e a genti infetta.nti s-econ dari nella tuhercolosi polmonare. - ORGANI GENITALI MASCHILI : Contributo .alla conoocenza delle epididimite settiche con speciale riguardo a lle focme decorrenti oronica. mente. - P e ra.r.d e Arviset: .A. proposito di un'osservazione di torsione del testlioolo. - Mouchet A. : Le forme fruste ctella torsione dell'i datide sessile di Morgagni.
Storia d e lla Medi ci na : A. Card.ero: Gli oziii campestri di Scarpa.
Acca demie, Societ à Medich e, Congr essi : Sezione Napoletana .della Società I t aliana di Pediatria. - Aooa.. demia Pu•g liese •di Scienze. - Società Medi ca cti. Parma. - ·Società Medico-Ohirungic.a, Bergamasca. Appun t i per il med ico pra tico : MEDICINA SCIENTIFICA: La patogenesi d-el-l'M'trite cron•i ca. Da.ti clin ici, teorici e s·perimentali sulla questione della nooro.si asettica delle ossa. - SEMEIOTICA : Il segno di A.rgyl.1Ro bertson. -· L'anieocoria prov-0cata per la diagnosi di a.denop.a t-ia tracheo-·bron.cb ialc. CASISTICA : La m alattia di N·iemail.ln Pick. Magrezzia cerebrale ipoflsaria. - Sull'importanza- dell'in·g .ro.ssamento delle paratiroidi nell'osteite fìbr.a sa generale di Recklingbausen. -- TERAPIA: Consiideraz.iO'ni di,a gnosti.ohe e brevi rilievi sul1,a roentgentera.pia degli ep;i.teliomi inopera.bili della f aiccia. - I l trattamento delle ver· ru-0he. - Il .tratta.mento delle n.stioni gravi da soffi di vapore. - VARIA : Esiste oggi i l pericolo C'he vengano sepp·elliti individlld. ancora viventi? Pol itica sanitaria e g iurispruden za : G. Selva.gigi: oon. troverai.e giuridiche. Nel12 vi ta professiona le : Oo·n corsi. - Nomine, promozioni ed onorifi.c.enze. Nostre corris!)ondenze : Da Torino. Notizie diverse.
de lla s ta mpa med ica. Ind ice alfabe t ico per ma t erie.
Ra~segna
Cenni bibliografici.
RIVIS T E SINTETICHE. La meningite sie1~osa e la sua sintomatologia oculare. Prof. FRANCESCO MEzzArEsTA L. D. di Clin. Oculistica nella R. U. di Roma. La m eningite sierosa, da quando fu identifi cata da Quincke e differenziata dalle altre forme di n1eningite acuta e subacuta, ha affaticato la mente degli studiosi data la sua multiforn1e e complessa sinton1atologia, cl1e molto spesso è limitata ai soli sintomi oculari . Ed anzitutto per meningite sierosa non s'intende una entità morbosa infiammatoria a sè, ma una sindrome caratterizzata dall'aumento della pressione endocranica ·per iperproduzione del liquor. Secondo A)·ala si tratterebbe di tossine ch e agiscono preferibilmente sui plessi coroidei e sull ependirr1a ventricolare, provocando un aumento della secrezione del liquor ed in seguito un ostacolo al riassorbimento di es~o, e determinando così una ipertensione endocranica più o meno grave. Tali tossine non sono J1e1· ora identificate: e m entre in alcuni casi si può riconoscere la 1
causa n ella lues o in un 'otite o in una lesione infiammatoria dei seni, o nella malaria (Meldolesi), i11 molti altri casi invece rimane ignota la causa etiologica. Si ha spesso meningite sierosa per frattura della base del cranio' per disfunzione endocrina, per intossicazione alcoolica, ecc. . L'esame anatomo-patologico ha messo in evidenza poco o nulla , sino al punto che alcuni neurologi negano addirittura l 'esistenza della meningite sierosa : Ayala ha trovato invece alterazioni istolog·iche dell'ependima e dei plessi coroidei; ed ha proposto perciò il nome di coroido-ependimite sierosa . Se la sintomatologia nel1rologica è così scarsa ed incostante da lasciare spesso dubbi nella diagnosi, non lo stesso può dirsi della sintomatologia oculare, in cui i reperti oftalmoscopici hanno, secondo l 'affern1azione di Nacht, una costanza maggiore di tutti gli altri sintomi, ed in cui non man cano i disturbi del campo visivo e dell'equilibrio muscolare ed anche del visus. I sintomi neurologici portano, secondo Ayala, all a classificazione di tre forme di meningite sierosa: la cefalalgica, la pseudomeningitica e la pseudotumorale, secondo che prevalgono la cefalea, o sintomi subbiettivi ed
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obbiettivi di reazione meningea, o addirittura sintomi a focolaio di tun1ori endocranici; si può cioè passare da una sintomatologia negativa, dal punto di vista neurologico, ad una sintomatologia così grave qual ' è quella di un tumore. Solo un esame accurato di tutta la funzione .visiva permette di porre con tutta sicurezza una diagnosi, che in seguito la pun .. tura lombare e l 'esame radiografi co confermeranno. Evidente risulta perciè tutta l'importanza della sinton1atolo.g ia oculare, ch,e Di Marzio •sin dal 1924 e Cararriazza dopo hanno inquadrato molto chiaramente e trattato in modo esauriente nei loro lavori. E ben a ragione, scrive Caramazza, che « malgrado sia una sindrome ch e si incontra frequentemente, tuttavia è poco conosciuta specialmente da parte degli oculisti, i quali sono invece in condizione di possedere i più validi elementi n. :E: stata dal Quincke classificata una meningite sierosa acuta, con decorso acuto o decorso cronico, ed una cronica, con decorso progressivo o con esacerbazioni acute. Nella prima I 'inizio può essere improvviso o lento oon cefaliea, disturbi della coscienza, paresi fugace dei muscoli della faccia e dell'occhio, vo1nito ed ·abitualmente pseudo-neurite ottica con oscillazioni nella intensità dei sintomi. Nella seconda si ha un decorso lento e pro. gressivo con remissio1jl-i ed esacerbazioni e con una sintomatolrogia nrolto vaga ed incostante, tra cui predomina la cefalea, la nausea ed il vomito. La ,cefalea , che è quasi sempre presente, subisce anche essa oscillazioni e si esacerba con - lo scuotimento della testa, con il passaggio brusco dalla posizione supina alla posizione eretta , oon il chinarsi, ecc. I pazienti dicono ' ch e hanno la sen sazione di uno sciacquamento nella scatola cra11ica. « La sin .. tomatologia oculare invece, oome scrive Di Marzio, è costante ed ·a ssume una importanza eccezionale, se si tiene presente che nella forma frusta rappresenta l'unico appoggio diagnostico ». Si ha anzitutto un disturbo n ell 'eq11ilibrio muscolare con paresi varie d el III-IV-VI paio, e con disturbo d ella convergenza. Non manca quasi mai una eteroforia più o m eno accentuata, ch e si presenta ora sotto forma di endoforia ora di exoforia e si corregge applicando lenti prismati ch e da i 0 a 4° o 5°; n ello stesso paziente, osservato in giorni ed in ore diverse, si possono notare variazioni continue , correg· gendosi l 'eteroforia una volta con prisma 4° per es. a base esterna ed altra volta con prisma i 0 : talvolta manca l 'eteroforia , ch e il giorno prima era stata notata, salvo a ritrovarla presente il giorno dopo. Si può trovare ni .. stagmo accentuato n ella lateralità dello sguardo, e perfino diplopia più o meno transitoria. Il visus per lo più si mantiene integro, pur accusando gli amm~lati una diminuzione di esso: si tratta di una sensazione subbiettiva 1
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dovuta principalmente ad uno stato di obnu. bilazione della vista con torpore del senso cromatico e luminoso: si può però notare un. visus ridotto sino anche ad i / IO, che migliora rapidamente dopo la puntura lombare con ritorno normale d~lla funzione: talvolta si ha ambliopia in un occhio e visus normale nel1'altro. Ciò di cui si lag11ano maggiormente i pazi1enti è la facile stanchezza durante la lettura, per cui es~i ritengono di non vederci bene. In ·effetti, tranne i casi di vizi di refrazione che vanno corretti a parte, essi leggono benissime> , anCiie i caratteri più piccoli degli ottotipi; è solo la presenza dell 'eteroforia che determina: la stanchezza, m entre una correzione prismatica non dà alcun vantaggio reale, data la variazione continua dell 'eteroforia stessa. All 'esame del campo visivo si riscontra110 quasi costantemente alterazioni importanti, che acquistano un grande valore se messi in rapporto con il resto della sintomatologia oculare~ Anzitutto si ha un restringimento concentrico dei limiti periferici per la visione dei colorì,. mentre in generale si mantiene integro, il limite del bianco e dei movime·n ti: la maggiore ristrettezza si ha per il verde, che raggiunge i 10 e talvolta i 5 gradi, riduoendosi nei casi più gravi solo alla visione centrale. In alcune forme di meningite sierosa acuta o di antica data il Testringimento si estende anche al bianco, ottenendosi così il vero campo visivo concentricamente ed uniformemente ristretto. :E: molto raro riscontrare la presenza di uno scotoma centrale, sia assoluto che relativo; ed è caratteristico il fatto che mentre l'oftalmoscopio ci fa vedere talvolta il quadro di una vera neurite ottica o di una papilla _d a stasi. il perimetro ci permette di fare una diagnosi differenziale tra neurite ottica e papilla da ~tasi da tumore da un Iato, e papilla fortemente edematosa da meningite si erosa dall 'altro: giacchè nella prima non manca mai Io scotoma centrale~ che invece è assente nella seconda. Alle volte l'esame perimetrico mostra una emianopsia re~iativa per i colori, che può presentarsi in tutti i quadranti: ora bitemporale, ora binasale, ora inferiore; qualche volta, come in un caso di Caramazza, si ha emianopsia nei due quadranti inferiori di un occhio ed in un solo quadrante dell'altro occhio. Un sintoma che non manca mai in qualsiasi forma · di m eningite sierosa è l'ingrandimento della macchia cieca di Mariotte. Se l'esame viene fatto con il perimetro a grande raggi-0 del De Vincentiis si può dimostra-re oon molta evidenza l'aumento dello scotoma assoluto e dello scotoma relativo proporzionale alla disposizione dell'edema retinico, come si osserva con l'oftalmoscopio; se invece si u sa il comune perimetro di 'F orster, si può solo con appoc-ossimazione vedere se vi è ingrandimento, ma non precisarne l'estensione. La ragione per la quale manca Io scotoma 1
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centrale trtentrè vi è ~umentò della macchia cieca, risiede nel fattò ~he data la compressione esercitata dal liquor sul nervo ottico al1'entrata nel rispettivo canale osseo, le fibre p~riferi che del nervo stesso risentono della compressione e diminuisce quindi la loro conducibilità sensoriale : il fa scio invece papillomaculare che è situato al centro del nervo ottico, non risente affatto le conseguenze della compressi one e non reagisce in alcun. modo. Il rapporto diretto fra ingrandimento della macchia cieca ed edema papillo-retinico è dimostrato dalla puntuir a lombare: a misura che si riduce o scon1pare }',edema, si riduce anche e scompare l 'ingrandimento della macchia cieca: in altri termini lo scot oma relativo si riduce in coincidenza col miglioramento del fondo oculare. Le alterazioni oftalmoscopiche sono le più costanti e le più ca.ratteristiche: dalla loro sola presenza si può fare senz'altro la diagnosi., giacch è esse si presentano sen1 pre con un aspetto particolare. cc Il tipo di lesione oftalmoscopica della meningite sierosa a me pare possa essere raggrup.. pato sotto forma di lesio:çi.e edematosa dei borcti papillari e della retina juxta-papillare,· che puè. variare solo nella estensione e nella intensità, e formare quindi le varie fasi, ma rimane sempre in un unico tipo che io chiamo edema· papilla-retinico » (Di Marzio). In realtà, osservan·do con l 'oftalmoscopio comune ad imagine rovesciata, specje con una lente a piccolo ingrandimento, si vede ai margini della papilla una suffusione edematosa dl colorito grigiastro che tende ad invadere 1a retina circostante, estendendosi principalmente lungo il decorso dei grossi vasi: la papilla è di colorito normale o più o meno iperemica secondo l 'inten sità della m eningite sierosa; le vene sono turgide m entre le arterie sono in genere normali. · Se poi si osserva a imagine diritta , si nota tutta questa sintomatologia bene evidente ed in più si può notare il grado di suf(usione edematosa, giacchè mettendo a fuoco l 'edema peripapillare da un lato e la papilla o la retina dall 'altro si ottiene una differ enza in diottrie , che ci permette di precisare l 'inten sità del sollevamento ed,ematoso (tr e diottrie sono uguali ad un millimetro); in corrispondenza dei vasi si riscontra un gomito apparente dovuto al ripiegarsi dei vasi stessi sull'edema: talvolta le vene, principalmente l'inferiore, sono addirittura coperte parzialmente dall 'edema e qualche volta sono accompagnate da piccole emor• ragie. Poich è il quadro oftalmoscopico non è sempre uguale, Di Marzio distingue quattro tipj differenti di edema papillo-retinico: I ) forma frusta incipiente con edema retinico peripapillare, in cui la papilla è di colorito normale e i margini sono lievemente sfumati per una leggera suffusione edematosa; 1
2) forma frusta di antica data, in cui la papilla è alquanto iperemica, le vene sono turgide, l 'edema retinico grigiastro si estende sino alla macula, che appare perciò di colorito rosso vivo; ricorda l 'embolia dell 'arteria centràle; 3) forma subacuta r ecente, in cui il quadro oftalm.oscopico è quello di una incipiente papille-neurite con i · margini scompa·r si e con l'edema ch e si inizia direttamente dalla papilla, determinando un sollevamento di. quattro o cinque diottrie; 4) forma subacuta di antica data, che somiglia ad una papilla da stasi con marcatu sollevamento edematoso e presenza di piccole emorragie lungo i vasi. Si tratta di un quadro oftalmoscopico, che, pur essendo così vario, si ricollega sempre ad una intensità maggiore o minore di eden1a papille-retinico, che si può facilmente differen ziare dal quadro di una l·esione infiammatoria della testa del n ervo ottic o. D 'altro canto la forma frusta incipiente non può in alcun modo essere confusa con il fon do di un o·c chio ipermetrope o astigmatico, sia perchè la schia.scopia precisa lo stato della r efrazione, sia perch è l 'osservazione ad immagin e diritta perm ette dj vedere bene la suffusione edematosa. :E: un quadro così caratteristico che già da solo pern1ette la diagnosi; se poi si collega a tutto il resto della sintomatologia oculare, di- · sturbi del campo visivo dell 'equilibrio. muscolare e del visus, elimina ogni più piccolo dubbio. Ed è dol,o roso dover constatare che non sempre gli oculisti si rendono conto dell 'importa:nza di questa sintomatologia così varia, cl1e spesso non si accompagna ad alcun disturbo n eurologi co e ch e, se inter.p retata e curata a tempo, guaris·ce sicuramente. Talvolta la meningi te sierosa si presenta a decorso acuto con un 'ambliopia così grave da rasentare l 'amaurosi, e non è lecito p·a lleggiarsi in tentativi più o meno inutili, per non aver dato il peso ch e si meritavano i sintomi principal, n1ente oftalmoscopi,c i ; una pun tura lombare / praticata a tempo potrebbe dare una restituti<> ad integrum. Giacchè l 'unica cura veramente effi cace della meningite sierosa è la puntura lombare, che talvolta occorre ripetere due o. tre volte su ccessive. Può raramente accadere che dopo la prima puntura lombare il visus peggiora, perch è, come hanno dimostrato Balduzzi e Pisani, nel disquìlibrio che si verificasi ha in -principio aumento della secr ezione deI liquor; basta ripetere la puntura sottraend() poche gocce di liquido, perchè si abbia un miglioramento rapido ed effettivo, sia nella sintomatologia subbiettiva, sia in quella obbiettiva. Per la conferma della diagnosi abbiamo ancora un altro mezzo , e cioè l'esame radiografi co : la radiografia cranica mostra diastasi più o meno evidente delle suture, presenza ed aum ento di mammellonamenti, impressioni digitate, solchi venosi,. ripiegamento ed uncina1
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m ento delle apofisi clinoidee anteriori, sino ad .u na apparente obliterazione dell 'ostium sellae. Tutta questa sintomatologia messa ·bene in (evidenza ed inquadrata da Di Marzio, che si .è occupato a fondo dell 'argomento, è confermata dalle ricerche anche di Hutinel, Adam, ·Claude, Bollack, Oppenheim, Baldenveck, Flei.·schmann, ecc., ed è tempo ormai che sia conosciuta dal medico pratico, data l ' importanza che assume ogni giorno, specie nei riguardi .della disfunzione endocrina e d ella traumatologia cranica. Il Duret, n el suo trattato su {( Les traumatismes du crane » ne parla am-piamente e quasi tutti gli autori riconoscono 'I' esistenza della menin g ite sierosa traumatica : molto spesso anzichè parlare di nevrosi traumatica si dovrebbe parlare di meningite sierosa traumatica, con una prognosi quindi più ·f austa ed in cui il responso dell'oculista dà il ·solo ed efficace reperto diagnostico.
LAVORI ORIGINALI. °CLINICA MEDICA DELLA R. UNIVER. DI CATANIA diretta , dal Prof. MAURIZIO AscoLI .
.Dissenteria da bacillo Ceylonensis.
Prof. SALV TORE FICHERA Aiuto e Incaricato di Patologia Medica. -
Gli studi di Castellani sulle forme dissenteTiche dei paesi tropicali hanno notevolmente allargato il campo della etiologia di tali forme diarroich e, descrivendo e isolando for1ne batterich e nuove. Queste pur avendo con i comuni germi d~lla dissenteria tipo Shiga-Kruse, Flexner , Strong, His-Russel dei caratteri d1 somiglianza, presentano anche delle differenze n el comportamento sui vari terreni zucchera ti. Le manifestazioni cliniche da esse provocate hanno come carattere comune la • manifestazione diarroica in grado più o meno spiccato, mentre il decorso e l 'acuzie del pro. cesso possono essere vari. I gern1i isolati da diversi ricercatori sono parecchi. Castellani e Chalmers hanno tentato di fa:rne una classificazione unitaria raggruppandoli insieme a molti altri germi nella grande tribù delle Eberthiacee. Riferiamo la detta classificazione per quello che riguarda i germi delle forme dissenteriche. Questi . a1.itorl distinguono : 1) il genere Shigella, costituito da bacilli immobili che non fermentàno il lattosio, e solo parzialmente il glucos.io con formazione di a cido ma non di gas; n on coagulano il latte. Questo genere comprende due specie: a) Shigella dysenteriae (Shiga-Kruse), b ) Shi-
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gella paradysenteriae (Flexner Strong, HisRussel, Duval, ecc.). L'una e -l'altra si distinguono per il loro contegno nei terreni con mannitolo, la prin1a non produce acido, la seconda sì1• La Shigella paradysenteriae comprende le varietà Flexner, His-Russel, Strong ecc. Le prime due si differenziano per la loro azione nei terreni maltosati: la varietà Flexner • vi produce reazione acida, quella His-RusseJ no . Altro carattere differenziale si ha nello sviluppo su patata ove mentre la S. Flexner produce acido, la S. His-Russell non ne produce. Per la differenziazione delle specie e delle varietà costituenti il genere Shigella, il Castellani si è servito con felicissimo risultato del metodo della fermentazione simbiotica, metodo il quale potrà avere nella pratica batteriologica largo sfruttamento. Il metodo consiste in ciò che due germi, che in terreni c.ulturali con dati zuccheri, isolatamente, non producono gas, qualora vivano in simbiosi naturale o sono artificialmente associati, lo producono., Secondo Castellani la simbiosi Shiga-Kruse + b. di Morgan produce· gas in terreno al maltosio , non ne produce su terreno al mannitolo; la simbiosi Flexner + Morgan produce gas su maltosio e mannitolo; la simbiosi HisRusseJ + Morgan produce gas in mannitolo, ma non in maltosio. I dati ottenuti dalla fermentazione simbiotica si avvicinano alla attività del singolo bacillo su quel dato terreno zuccherato in ispecie per quanto riguarda la formazione di acido. Però la produzione del gas è una reaz ion~ più evidente ed in molti casi più precoce. La fermentazione simbiotica avrebbe quindi il vantaggio della precocità e d ella maggiore evidenza; 2) il gener e Lankoides comprendente bacilli immobili ch e fanno fermentare solo parzialmente il g lucosio con produzione di acido ma non di g·as; quanto all'azione sul lattosio essa o è nulla o è solo parziale, senza alcuna produzione di gas. Il latte .viene coagulato. Queste due ultime manifestazioni cioè fermentazione del lattosio e coagulazione del latte sono molto deboli. Le specie di questo genere sono: a) Lankoides pyogenes; b) Lanlroides Ceylonensis A; C) Lankoides Ceylonensis B.; d) Lankoides gin-~ottensis; e) Lankoides madampensis. La caratteristica di questi germi è il diverso comportamento n ei terreni zuccherati.. Secontj.o la durata de] tempo di osservazione difatti la loro azione sugli zuccheri è diversa: culture che nei primi giorni del loro sviluppo non scindono uno o più zuccheri, dopo un più 1
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lungo periodo dimostrano questa proprietà. J.. n malaLtia nttualé ebbt> princjpio un anno fa Ceppi che appena isolati fanno fern1entare cjrc::i ed esordì con dolore all 'ipocondrio di sinistra e alla re~«ioue lorr1bare drllo stesso lato; solo pochi zuccheri, ·dopo ripetuti trapianti doln1:e lieve, conLi11uo durante il giorno, che .:;ì possono acquistare tale proprietà per un nu- esac 1~rbava 11ella 11otte, specie se i ·infermo a.s. mero maggiore. s11r11cv a il decubito supino. Tale ,lolore durò inIl mezzo migliore per la loro individuazione variato 11er circa quindici gior11i; lopo si iniziò è quello di ricorrere alla prova sierologica, la un .periodo di diarrea di modica intensìta (6-8 scariche al giorno, con feci liquide a volte gialquale, ancor m eglio se unita a quella della lastre, a volte muco-ematiche. Le scariche erano fermentazione semplice e ali ' altra della fer- precedute da dolori colici, non ' i0Jenti n1a mentazione simbiotica, dà i risultati più si- 1nolto fastidiosj. Avvenuta l 'evacua.zione il dolore diminuiva per riapparire dopo un po' di tempo curi.• al prepararsi della scarica successiva. I due tipi principali del Lankoide sono: il Dopo ltn mese cominciò una elevazione termiL. Ceylonensis B che produce indolo e, rapi- éa a 39,5° che il primo giorno fu preceduta da damente, acido nel ·l attosio; e il L. Ceylonensis un forte brivido. La temperatura aJtc.t si manA, che non produce indolo e la cui produzione tenne tale per due giorni; i giorni successivi discese gradatamente a 38° per oltre una settidi acido è o assente o molto debole. La coa- mana e poi si mantenne per altri dodici giorni gulazione del latte si ha spesso dopo parecchie a circa 37,2°-37,3°. L 'apiressia è seguita lentasettimane di soggiorno della cultura in ter- mente, e scomparsa la febbre rimase persistente il disturl:>o diarroico, nella stessa intensità dei mostato; primi giorni. L'ammalato aveva dei periodi di 3) il genere Dy senteroide : bacilli che fan .. miglioramento, però essi erano di breve durata. no fermentare solo parzialmente il glùcosio e Così è trascorso circa un anno. Nel frattempo, il lattosio, con produzione di acidi ma non di a lunghi intervalli, si so110 presentati modici gas. Non coagulano il latte. Di questo genere rialzi termici della durata di pochi giorni. Con la persistenza dei disturbi diarroici si è fanno parte un ceppo mobile (Dysenteroide~ iniziato un deperimento organico notevole : palbentottensis) e parecchi immobili (Dysente- lore, astenia, dimagramento. L 'infermo ha eseroides metadissentericus A, B, C, ecc.). Come guito lunghe cure dietetiche e medicamentose per il genere Lankoides anche per questo il seqza per altro riuscire, tranne nei brevi perio<li di tregua, a inodificare il SlIO stato. miglior modo di individuazione è quello sieroEs. obiettivo: individuo di costitt1zione schelelogico, poichè l'azione sugli zuccheri è varia- trica regolare, di colorito pallido sul fondo brubile sia per la intensità come anche per il no della pelle, astenico, di .aspetto sofferente. Sviluppo del sistema pilifero normale; tessuto sottempo che impiega per prodursi. tocutaneo scarso; muscoli flacoidi; assenza di Osservazioni cliniche di infezione da Lan- ghiandole latero-cervicali, epitrocleari e ascellakoide nell'uomo sono state descritte dallo stes- ri. Qualche raro acino glandolare agli inguini. so Castellani in India. Presso di noi, che io Nulla ali 'apparato circolatorio nè all'apparato remi sappia sono finora sconosciute, pertanto· spiratorio. Addome leggermente depresso con contrazione di difesa dei muscoli addocredo di far conoscere il caso seguente capi- modica minali. Alla palpazione profonda si risveglia un tato ambulatoriamente all'òsservazione del mio senso di malessere all'epigastrio e lungo il deDirettore che me ne ha affidato lo studio. corso del colon. Organi addominali nei limiti. 1
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A. l\fichele, di anni 53, da Caltanissetta, impiegatò, amn1ogliato. Muta la anamnesi eredofamiliare. All 'elà di 6 anni soffrì di difterite. A 21 ar1ni contrasse una infezione blenorragica della quale guarì in poco tempo senza alcuna complicanza. Non lue. Prestò servizio n1ilitare per otto ai1ni, dal 18° al 26° anno di età; durante questo periodo risiedette successivamente a Roma, Palermo, Messina, S. Stefano di Camastra, Pettineo, S. Lorenzo, Avola, Assoro e Mascal-ncia. Soffrì dt1rante ta1e periodo di 1nalaria terzana dalla quale guarì dopo una razionale cura chini11ica. Congedato ritornò alla ~ua residenza dov~ è rimasto in bltòna salute, senza alcun disturbo a carico dell'apparato gastro-intestil)ale fino al 1918, epoca in cui soffrì di infiuenza epidemicr. in forma non molto !!rave. Quat.tro anni fa senza causa precisabile soffrì (li nefrite, dt1rnta circa due n1esi . Due mesi <J'opo el)be rl~i disturbi della minzione (urinazione frequente e dolorosa). l Jn medico diagnosticò una cistite, per la quale pref:crisst> ilc11e cure opportune che guarirono la rrtala ttia in tre mesi circ!'.l.
Apparato urinario normale. Sistema nervoso centrale e periferico integro. Riflessi pupillari e tendinei normali. Assenza di dolenzia sternale e delle ossa lunghe alla pressione. Durante la osservazione l'infermo aveva temperatura sub-febbrile (37,2). Nulla nelle urine. Esame del sangue: emoglobina 65 %; globuli rossi 3.800.000; globuli bianchi 4400. Formula: linfociti 18 %; monociti 9 %; polinucleati neutrofili 70 ~{,; eosinofili 2 %; basofili 1 %. Lieve anisocitosi e poichilocitosi. Assenza di for• . me immature. Esamé delle feci da purgante salino: n egativa la ricerca dell 'amoeba hystò1itica e di altri parassiti intestinali. Sieroreazione agglutinante: per i bacilli di Shiga-Kruse, Flexner, Strong, Hiss-Russell, Gartner e Coli negativa. Negativa anche per i bacilli Ceylonen.sis B (RR) e Ce)'lonensis B . Per contro I 'agglutinazione è stata positiva fino alla diluizione di uno a novecento ( + + + ) per il bacillo Ceylonensis A; e alla diluizione di uno a· novecento ( +) per il B. Metadissentericus. Provati
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questi due ceppi con sieri di individui 11ormali l 'agglutinazione diede risultato negativo. Poichè l 'amn1alato fu visitato ambulatoriamente è stato una sola volta tentato l 'isolamento delJ 'agente specifico dalle feci; il risultato fu negativo. Come terapia si preparò un vaccino del b . Ceyloriensis A. Tale cura, praticata in dosi crescenti non d ette luogo ad alcu11a reazione, fece scomparire del tutto le leggere elevazioni ter1niche, migliorò la diarrea, senza p~rò farla scon1parire. Rifiorirono però in modo evidente le cond'izioni generali dell'infermo. Scarlata, dopo il ris11ltato negativo delle feci, la diagnosi di una amebiasi intestinale a forma enterocolica, una forma comune nelle nostre regioni, per l 'accertamento etiologico di tali disturbi si eseguirono le sieroreazioni agglutinanti cou i germi della dissenteria e con i metadissenterici. Il risultato positivo alla diluizione di 1 a 900 ottenuto con il b. Ceylonensis A esclude ogni clul)bio sulla diagnosi (1) .
Se vogliamo riassumere il quadro clinico del caso studiato, dobbiamo dire che esso trova esatto riscontro in quanto scrive il Castellani sulla metadissenteria cronica. Nella maggioranza dei casi si hanno modici disturbi intestinali a carattere diarroico, con fe ci giallastre o giallo brunastre, a volte mucose, rare volte muco-ematiche. Sono crisi diarroiche accompagna te da dolori colici più o me110 intensi che prostrano l 'infer};10. Tali periodi si alternano con altri di tliscreto benessere nei quali l 'ammalato ha un poco di sollievo; le scariche diarroiche diminuiscono e resta solo un senso di pena addominale. Queste alternative sono generalmente indipendenti dalla dieta o dalle cure medicamentose . Gli infe~mi abì .. tualmente sono considerati affetti, come dice il Castellani, da colite, intossicazione intestinale, colite mucosa, neurastenia addominale e simili. Qualche volta è stata emessa anche la diagnosi di· appendicite e il paziente consegnato al chirurgo. Una diagnosi di certezza può solo aversi da l 'esame sierologico e dall 'isolamento dell 'agente etiologico dalle feci; per quanto quest 'ultima ricerca presenti delle difficoltà inerenti alle variabili proprietà biologiche di detti . germi. È da presumere che accertata la esistenza e richiamata l'attenzione su queste forme mor(1) Trattandosi di un argomento tanto deli-
cato come quell o di segnalare I 'esistenza in Italia di. u11a forma non ancora presso di noi descritta. abbiamo voluto anche sentire il giudizio dello scopritore di questo germe. Pertanto abbiamo inviato a Londra al prof. Castellani un campione del siero del nostro paziente; ed egli si è compiaciuto di esaminarlo, confermando appieno il nostro reperto.
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bose nuove per le r1ostre regioni, come già è accaduto per l'amebiasi e la lambliasi, altri casi faranno seguito che varranno a stabilire la diffusione e l'importanza di questa malattia del nostro paese. BIBLIOGRAFIA. CASTELLANI A . Notes on the aeliology of ce1:tain cases ·of recurrent diarrhoea and certain obscure for1ns of colitis due to bacteria of the Nf etadyseritery group . 'fhe Journal of Tropica! Me:. dicine and Hygiene, vol. XXX, n . 22, 1927, In. iY!etadysentery. _t\nnals of internal Medicine, vol. II, n . 2, 1928, pag. 155. In. Furt her observatioris on metadysentery and the metadysèntery bacilli, with remarks on the classification of bacterial dysenleries. Journal . of Trop. Medie . and Hygiene, 1 agosto 1928. Io. Observations sur le cc P(l,énorriène de fermentation gazeuse sym,biolique ». Son emploi pour différencier certaines espèces microbiennes et pou1.. identifier certains hydrates de carbon. Annales de l 'Institut Pasteur, tome 42, 1928, pag. 461.
OSS ERVAZIONI CLINICHE. R. CLINICA CHIRURGICA DELL'UNIVERSITÀ DI SASSARI
Direttore: Prof. L. DOì\1INICI.
Mano torta congenita. Dott. G. MONTEMARTINI, aiuto. La malformazione
carrutterizzata dall'assenza congenita del radio è comunemente detta mano torta. Non tutti gli ortopedici sono però concordi sopra que5ta designazione. Hoffa sostiene che merita solo il nome di mano torta la contrB:ttura congenita dell'articolazio·n e del po1so che si produce 1senza .m ancanza di parti scheletriche. . . .Pl1elps si oipponè a che si parli di mano te>rta quando vi sia assenza congenita del radio. La sindrome cht} venne designata come mano torta è il fr.utto di anomalie ~heletri•che traumatismi ed affezioni ' ossee, retrazioni cicatriziali o paral1si. Bouvier descrive tre varietà di mano torta congenita -e cioè: a) a scheletro completo e ben confo.rmato; b) a scheletro completo e mal contormato; e) a scheletro i~com.pleto. Questa divisione è stata accettata da molti Autori; Kirmisson ritiene però di fare solamente due grandi g·ruppi: a) mano torta a scheletro ben conformato;, b) ·m ano torta a 6Cheletro mal conformato. Quello che maggio:rmente L~1tere.ssa per il caso che voglio riferire è il secondo grup:po . Sappiam'o che molte ossa possono mancare attorno all'articolazione radio-canpi·ca e dalla lwo mancanza risultano deviazioni della mano dalla parte corrispondente alla deficienza.· Non éred0 sia il caso in questa breve nota di accennare alla patogenesi
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di tale malattia, la quale è tuttora dubbia ed og• • getto di numero,5e disoussioni embriologiche e <:lini che e su cui del .resto un solo · caso non p·uò po.rtare alcun nuovo contr ibuto. Mi atterrò invece .a qualche considerazione _diagnostica generale e al piroblema terapeutico. Il radio è l'osso che più frequentemente può man car·e. l'assenza 1del cuibito è una eccezione le ' ossa del carpo sono i·nvece raramente complete .quando 1nanchi llln os50 dell'1avarnbrac cio. Ollier nel suo studio sullo 'Sviluip.p o delle ois sa paralle1e ha me5so in evidenza che, quando manca un osso a livello dell'articolazione, il segmento inferiore devia dal lato dal qua_le manca l 'o.sso e l' 0·5SO parallelo si incurva ed appiattisce a lama di sciabola. La mano torta per assenza e m alformazione del cubito è russai rara, la statistica di Bouvie.ir ne dà due casi. La sola as5enza o · malformazioné delle oQssa carpiche è ancora più eccezionale (Jeanne). Mentre infatti nel •p iede torto congenito quando esistono malformazioni ossee, queste sono a cari, co ·dello scheletro 1del piede e raramen te mancano tibia e perone, n ell'.arto superiore è quasi 5empre la rr1ancanz.a o la .. deficienza di una delle ossa dell'avambraccio il subsit.rato della deformità. La mano torta congenita, per assenza o sviluppo anco mrpleto d·el radio, ~per quanto non trop~o fre• quente, è la deformità che è stata maggiormente -Osservata. Bouvier, Hoffa, Kummel, l{ir1nisson , Leprin·ce e Savornin, ne citano parecchi e,::;em1p i. Il radio può mancare del tu•t to o solo parzialmente, la 1mano torta è, ordinariamente radio palmare. I sintomi della deformità sono i seguenti : a) deviazione della mano .sul bordo esterno dell'avamk.accio; b) as-s enza completa O· mal.formazione de1 l'adio; e) assenza delle ossa del carpo corrisponden.ti dal 1primo metacar.p.o al pollice; d) incurva• mento ,<Jlel cubito; e) cicatrice cuta.nea situata al• l'estremo jnferiore del oubito ; f) . atrofia dell'arto; g) .as.s€>nza 10 atrofia di. qu.alche muscolo; h) asse.n:za del polso radiale. Naiuralmente non tutti questi sin•tomi sono costantemente piresenti. tll • caso che ho 1avuto occasione id i studiare n ella Clinica _Chirurgica di Sassari è di ·u n pam,b ino di sei mesi, che è 1stato presentato per. il ricovero il 21 maggio 1927. 1
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Condizioni generali e .stato di n'l.ltrizione ottimi. Sanguificazione 'della cute e delle mucose buona. Pannicolo adiposo discreto. l\1a5se muscolari toniche. Lo scheletro 1per .ciò ·che riguarda capo, colonna vertebrale ed airti inferiori, non presenta anomalie di sorta. Nulla a carico del torace e dell'addome. L'arto destro è lievemente atrofico riispetto a quello idi siniJStra : la did'f.erenza di ciPconferenza nelle varie .p orzioni 1è di circa un cm.; presenta inolitre un accorctamento di cm. 3 rtspetto all'arto di sinistra. La mano è an·che atrofica e diminuita •
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Anamnesi familiare completa1nente nega;t.iva. Il pa:dre, la madre ·e1d un fratello di du e anni sono viventi e sani. · ' [;'à.111.fe r1r10 . è nato da :p arto normale .a termine. , S,ubirto fino dai primi giorni di vita i familiari bi accorsero che il bambino aveva la mano destra comp.Jetamente addotta, in mo.d o che l~ dita .poggiavano sull·a r~gione 18:terale. jnterna déll'ayam 7 braccio. Notarono anche l'assenza bilaterale dei pollici. ' Dalla nascita al giorno dell'ingresso in Clinici! il bambino ha sempre ptiima sal.ule. · · ' .. . .. goduto . ..... - - .......... -· - -· . . . . . .. -. . 1
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Mano d estra primà dell'intervento. 1
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P. G. . mesi sei, d.a · Alghero . .
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di larghezza, Ja sua forma è modificata e .si 1presenta, direi quasi, piatta . .Si nota mancanza completa del pollfce. La mano è posta ad angolo retto sull'avambraccio, inclinata· '!erso il bordo radiale. L'e1stremi tà inferiore del cubito spor.g e sotto la oute. La mano possiede quattro dita che sembrano avere un metacarpo distinto. L'articolazione del 1polso è ·sul }?ordo intemo de~l'estremità . inferiore del cubito, · che .appare notevolmen,t e ingrossata. .p er ciò che ri.iguwda i muscoli dell'avambraccio i più formati sono qu elli deJla regione interna; quelli .antero esternì sono atrofici. Alla mano l'eminenza ffieriar è 1poco sviluppata, i muscoli che la compongono ,sono atrofici. No1i è percepibile il polso Padiale. I movimenti .attivi dell'.articolazione del polso, per qu·an•to è pos5ibile rilevare data l'età dell'inferino, sono impossibili, si può eseguire qualche movimento passiv.o di ' flessione ed . abduzione. La pia:nq ·~Lnistr~ pur: e§ &~UQQ in Qttt:tne çopdtziont. 1
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manca :del polli:ce .e nel suo punto di inser zione sl inota una 1p iccola ·cicatrice irregolare. I movimenti di questa mano sono però tutti P·O'Ssib1li e coma>leit i. L'esame radiografico non presenta speciali anomalie a 1sinistra se iSi eccettua la rnancanza già notata. A destra l'estr emo superiore del cubito non è m odificato e appail'e norunia le l'articolazione radi-o-ulnare isup·e riore, il ra·dio p·erò lè wssai breve (circa cm. 2) e si va sfilando ed a ssottigli.ando ~ er scomparire totalmen te a livello della metà dell'avambraicèio. La forma del cubi·to è modificata , ~oich·è la sua epifisi inferi ore ha presso a poco le stesse dimensioni di quella sup eriore : si pre-
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.operato in tclo:ronaroo's i. Inic isione s ul lato ulnare, si scopre l'epifisi inferiore dell 'ulna e le ossicine del carp 0 . Con · una !forbice ossivora si a>ratica l'ra Sip ortazione dell'est remità inferi-0re dell'ulna mediante sezione obliqua diretta dal.l,alto al basso dal l ato ulnare al .radiale~ I tentativi di riduzione completa della mano in 1p osizione rettilinea sull'avambraccio, n on riescono rp er !,ostacolo che -0ppon.g ono i rtendini del lato ll'adiale retratti. Incisione tSUl lato . 1
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M·ano s initStra.
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Mano rd estra do[>o l'intervento.
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senta inoltre leggerunente incurvato dal lato rradiale. L'articolazione per le ossa del carpo è sul bordo interno dell'os&o. Il cubito destro è più corto del sinistro di circa 2 ·C fil. Non vi so.n o speciali- alterazioni a carico ~ella mano destra, se si esclude la mancanza delle o.ssa del pollice. La R. W. esegiuita alla madre dà r:Lsultato negativo. ,. Il 23 maigigio, in 'Cloronaxcosi, si corriegge ip bu-ona iposizione l 'arto .e si applica un aippar.ecchio gessato. Nei mesi 'Successivi si sostitui$Ce ogni 4Ò giorni l'apparecchio fino al novem1br·e. Il !P. Vi ene r.ipres·entato in Clinfca, ma ·a;~portato l 'u ltimo aipparecchio, si osserva che · a nulla è valsa la cura in~uenta, poichè la mano conserva il suo atteggi·amento vizioso. Si decide quindi l'intervento. Il 28 novembre 1927 (Prof. Domi.n ici) il P. viene 1
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radiale. Tenotomia dei tendini di cui sopra; la mano si rrduce in posizione rettilinea completa. Con punti di C·atgut transo.&sei si suturano le ossicine del carpo cruentate col raschiamento alla superficie· cruen·t a dell''Ulna. Si rafforza la .sutJU.ra intraosse.a .con qu~lcbe punto paraosteale. SlJ:tura comIP'leta delle parti molli con ·catgu.t, fis·sazione con apparecchio gessato. Il decorso post-operatorio è ottimo ed il 13 dicembre 1927 (XV& giornata) &i toglie l'apparecchio gessaio. Si .tolgono i' punti· ed essendo la ferita guarita per prima, si applica. un nuovo .aippa recchio. Il P. si presenta il 15 1gennaio 1928, si toglie l'apparecchio, ed essendo l 'arto in b11-0na ·pooizione si pratica ·u n esame radiografico. Si invia nuovamente a ca&a il bambino consigliando. bagni tiepidi, massaggi e la fissazione della mano con una stecca di càrtone durante la notte. La iradiografta eseguita il 15-1-928 dimostra che le 1
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ossa dell'iavambraccio si trovano .sop.r a una linea retta r i&petto a quelle della mano : non esiste un forte incurvamento del cubito la cui eipifisi inferiore si è andata regolarizzando ed i1npiccolendo. Il bambino si presenta ad un nuovo esame il 27 luglio, ad otto mesi dall'intervento, e la mano oltre ad es.sere bene irrorata presenta un normale trofismo, è in b uona posizione ed esegue tutti i movimenti . I ·b uoni r is ultati ottenuti permangono quir1di co.5'tan,ti. 1
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In questa malformazione congenita quando la p osizione viziosa. dell'arto si a ccentua, .esso si atrofizza, l'osso non cresce proporzionalmente agli altri segmen ti , 1a mano diventa totalmente in.u tile e sarebbe ·t alora necessaria, come Kiimmel sostien e, l a disarticolazione. P·er t ale ra;gione il maggior numer·o dei chirur,g i constgli·a l'-inte:rvento ,pr.ecoce. Un !Piccolo gru·p po. ritien°e inutile tale intervento (Voigt, Vilms, Blenke, Piechaud, Kirmisson e Alam artine) perchiè credono c·h e la terapia dell:a m.a no torta co·n mancanza di ossa nell 'avambraccio è difficile per la :p oca cono.scenza che si ·h a della t ecnica 0iperatoria e per l 'incertezza e scarsità dei Ti&ultati. Ad essi si oppone però una serie di Autori fra i quali rricor•derò i ,p:rjncilpali: .H of·fa, Bard enh·eu er, Rom.ano, Antonelli e Muscatello, i quali non solo ,properridono per l'intervento, ma prapongo110 inetodi op·eratorii personali. Il trattamento chirurgico dell'assenza congenita. del r.adio, varia con le lesioni cbe ,si ;riscontrano in ogni singolo caso. Tre metodi di correzion e IPOSsono essere impieg.aiti: a) ortopedico; b) misto; e ) 1cruento . Il metodo ortopedico è costituito da d·u e tempi: in un primo tempo si es.e gue il J =lddrizzamento della deviazione per mezzo di manipolazioni e massaggio con o senza .anestesia, a secondo che si tratti di Tadd.r izza·mento gr.aduale con féllscie elastiche e trazioni o di riduzione forzata. In un secondo tempo si applica un ap1pairecc·h io di contenzione per mantere il raddrizzamento. Queste manovre sono indi1c·ate ,qu,ando non vi sia eccessiva resistenza tendinea o fibro.sa -e -p articolarmente nei neonati. Il metodo mi.sto è indicato quando la r etrazione m1usc0Lare e tendinea oppone una resisten za invincibile al raddrizzamento. Si .p ratica a llona una ten otom ja e dopo di essa si applica un aa>parecchio a pianta o a doccia p er qu.a lcbe settimana e si integra la cu!I'a con l'applicazione di un appareochio ortop edico. Il metodo cruento (artrodesi) consiste essenzialmente .n el rimedi1are 1al difetto di solidità del polso, con 1a saldatfu.ra del carpo . all'estremità inferior e del cubito. Questo intervento si p uò naturalmente accompagnare a tenotomfe ed a r esezioni parziali del cubito, e v·i ene completato dall'imm obilizzazione con ap1Parecchio or·t opedico. Numerosi metodi sono stati proposti. Sayre (1893) dopo aver liberato 0
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il cubito da tutti i legamen ti 1ch e lo fissavano al
carpo, asportò il grande osso e la punta dell'apofisi stiloide del cubito e pose l'es·t remo r esiduo di tale osso nel cav-0 e:sistente nel carpo per l'ablazione del gr ande osso. La mano, posta così in linea retta, venne fissata con un .aipparecchio ed i risultati estetici e fu.n zion ali a distanza if.u rono buoni. Bardenhe.uer (1894) con un'incisione longitudinale ulnarr'e scopriva ulna e carpo e dopo il distacco di tali ossa dalle loro conn essioni, lussava La mano r~di.almente. S1 paccava quin1di l 'ulna in direzione longitudjnale fino alla sua porzione m edia e il carpo alquanto app.u ntito veniva impian ta·to fra le due metà dell '.u'lna divaricate. Il carpo era lateralmente fiss·ato nella nuova posizione per mezzo di due c.l1iodi. Sutura 1per prima; dopo otto giorni di imm·o!bilizzazione $U s•teoca, élJSIPortazione dei ·chio1di ed '8JP1pli:cazione ·di un apparecchio gessato immobilizzante jpe:r cinque ·settimane. Romano (1894) propone un' incisione ·d i 4 cm. sul bordo interno del cubito senza ledere vasi e tendini. Incisione e di.stacco del periostio, .r esezione ·di un an•golo 01sseo 1del cUlbito arv011te la base all'interr10 dell'osso, l 'apice all'esterno_. L 'angolo che dev·e formare tale tacca 'Os·s ea è sup·erio:re di qu·el1lo r ettò per ottenere La cofl'lezi·one. 10steorrafia dei due $egmenti del cubito, stt1t11ra periostale ·e cutanea. Ap1p·a'flecchio immobilizzante. Ma·c CuTdy (1895) aggiunse aJ metodo di Barden•h euer la sezione dei tendini dal ]Jato ·ra1diale. _Anton·el~i (1904) riten·endo ch·e col m·etoido ·di Bar. denheuer si desse troppa fissità fra mano ed avan1bracci.o, preoccupato dalla successiva assenza di flession.e ed esten&ione propose le seguenti variazioni: spaccatura longitudin ale dell'ulna dal suo estren10 inferiore sino quasi all'estremo articolare ·SUperioire, con l 'intento di costruire un nuovo radio. Spaccatura obliqua n el terzo medio del segmento adibito alla funzion e ulnare, per a;>ermettere 1'accor cj·amento dello scheletro pel r addrizzamento dell'avambraccio e della mano senza s acrificio p er la rr1uscolatura. Fissazione dell'estremo radiale del carpo al nuovo radio e di qu ello ulnare all'ulna mediante il filo d'oro. Apparecchio · immobilizzante. A questa tecnica si può a&sociare la tenoton1ia con l'a llungamento plastico dei tendini che si .o ppongon o alla correzione; è assai importante p er ò frawporre fra le due ossa create artificialmen te dei ventri muscolari. Albee, in un caso da lui operato, ba eseguito un trapianto Q.i un fir arnmento di tibia da un'incjsione praticata dal .p unto medio del cubito al carpo. ·L 'innesto veniva po&to fra i muscoli dell'avambraccio nella porzione in cui si dovrebbe trovare il radio. Un ann o dopo r.addrizzava l'ulna . 1
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mediante osteotomia, correggendone la difettosa La cura non segue regole costanti e non può curvatura. Albee descrive il caso do1po sei anni, essere schematizzata; 5e i mezzi di contenzione d jmostrando gli ottimi risultati funzionali del non rimediano al difetto di solidità del polso, suo metodo. allora è necessario intervenire cruentemente. CoIn generale i vari Autori sono d'accordo che si me tecnica raa>ida e poco traumatizzante è condebba ir1tP,rvenire 1p ri·m a di un anno, e la m.aggior sigliabile quella usata da Dominici. I risultati p arte di essi ha u&ata la operazione di Barfunzion.a li dopo otto mesi si sono dimostrati rJenheuer, 1a quale presenta però l'inconveniente ottimi. dell'ancl1ilosi rulno-carpica. Rincheval, Muscatello ·e Ligabue as:seriJscon-0 ·e·ssere tale oiperazione a;s-sai facile , .p urchè si P·r oceda con p1rudenza. E' infatti frequente la rottura del frammento radiale alALBEE. Annal s O'f Su1r,g1ery, 1928. ALAMARTINE,., R·eVTUe d'Orth-01pédie, 1907. l'angolo di &eparazione, l'esito n·o n viene però ANTONELLI. G.azzetta M1edJica Italtana, 1904. comip'fomesso. Nei casi di ini0uifVamento 'del cubi· BARDELEBEN. Deutsche l\f.ed. \Voch. to, la mano resta in ·albduzione ed è consigltalbile HOFFA. Leh•r bu ch der Ort.ihopédi·e. ! '·osteoclasia per il ra;d1drizzamento. Il metodo di GOERLICH. Beitr: z. Klin. Chir., 1908. Romano ha, rispetto a quello di Bardenheuer, il KIRHISSON. Pré ci~ d e Chirurgi.e. infantile. 19C6. vantaggio di ottene.r e un arto mobile, poiChè egli KtiMMEL. Inaugura} Di·ssertation. Kassel, 1895. non comprorr1ette fn modo alcuno la articolazione LEPRINCE. Thièse de Paris, 1900. carpico-oubitale. Mu1scatelllo dopo questi inter· LOTSCH DeutJsche Zeits1c:hT . f. Chir., 1906. venti crede necessaria 11rn4 lunga immobilizzazioMUSCATELLO. AIT'chivio d'Ortopedia, 1906. ne, sia per fare •conso·lid:are il manichetto ne.of arLIGABUE. Itbid., 1913. mato, &ia per lasci.are adattare le p.arti molli alla . NOyÉ JASSERAND. Précis d'Orthopédie. Doin, 1904. RINCHEVAL Ar·c hiv f. Kltn. Chir., Bd. 48. nuova .p osizione. E' necessario quindj, per tale ROMANO Arcihivi-0 d'Ortop edia, 1894. Autore, una immobilizzazione di due mesi e rnezzo BouvrER. Dic tionnaire enciciopédique des Sciences e poi delle stecche 1per 40 giorni. méd., 1870. La tecnica eseguita da Dominici ed applicata. SAYRE. New-York me d ..Journal, 1893. nel caso da me descritto è di esecuzione assai Mc.tCURDY. Ibid., 1895. semplice ed evita tra11m.a: ismi eocessi vi a carico delle parti molli. rL' ancn-ilosi cJle .si viene a produrre fra l'estremo inferiore dell'ulna e le COMMENTI ossicine del carpo è da preferirsi ad una eventuale r ecidiv.a o peggio ancora ad una mano cionA proposito di una nota del dott. Mnnna su dolante. D'altra parte l\iltu-scatello osserva che nei una mia osservazione clinica di sanguibambini le anchilosi ossee non avvengono facilsuga nella laringe. mente e ·che in questi casi si mettono a contatto S'uperfici, le quali resteranno . ancora per lungo Il dott. Munna , nel n. 11 di ·questo periodico, te1npo cartilaiginee. in un commento a una mia breve os·servazione Il nostro piccolo infer.mo, visto a distanza, eseclinica rigua rdante una sanguisuga n ella laguiva facilmente movimenti di estensione e flesringe (n. 7), afferma che egli adopera per te.sione della mano. La tenotomia eseguita dal lato ra pia il tabacco da naso, preferibile - a suo radiale n on ha d.anneggiato in modo alcuno l'arto detto - all 'asportazione strumentale. d el pazi·ente, anche p·erchiè mancava co:mpletaQuesta cura è popolare sia in Sicilia che in mente il pollice. Si viene così ad evitare il periIspagna. Citel·l i n el 1902 parla d·ella cura del colo di produrre una frattura dell'osso come col tabacco, ma seri ve anch e che « bisogna stare metoido ·di Bardenl1 e.uer, nè si eseguono 10iperaattenti ·p erò ch e il tabacco da tpresa irrita zioni lunghe, complicate e fortemente traumatizmol<to le prime vie del r espiro, .e quindi non zanti come quelle del Sayre e dell'Antonelli. bisogna abusarne. La cura più razionale è però Riassumendo tutti i casi di mano torta congenila cura chirurgica, ·ch e, quando si può, deve ta debbono essere curati precocemente. Infatti la malformazione .si aggrava man mano che il sog- esser e fatta fin da principio ». Nel suo trattato di otor inolaringoiatria del 1926 il Citelli non getto avanza in età; la mano per le retrazio11i accenna nemmeno a.Jla cuTa del tabacco. tendinee e muscolari accentua sempe (più la sua Come il taba·cco, si sono usati: l 'inalazione posizione patologica, rendendo l'arto inutile ~ di alcune gocce di cloroformio, la somminifacendo ass11mere all'atrofia muscolare proporstrazione interna di terebentina (Chavasse), il zioni gravi ed irireparabili. In tali casi disgraziati solfato di chinina in soluzione, la soluzione dì Kummel e Pauli hanno persino 1proposta la ditartaro emetico, i vapori di zolfo ecc. sarticolazione e l'amputazione. 1
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SEZIONE PRATICA
Ma già dal 1883 un illustre laringologo spagnolo, Ramon de la Sota y Lastra, si lanciava contro tali cure, lagnandosi che nei malati ch e gli pervenivano cc la mucosa era lavata con acqua carica di sal marino, già era stata cosparsa la gola di polvere di tabacco, già era stato obbligato il paziente ad aspirare il fumo di questa pi.anta, o i vapori :prodotti dalla combustione dello zolfo, e tutto inutilmente, tutto con danno degli infelici i qu.ali si sottopongono a tali tormenti ». E più .a vanti: « Sventuratamente per gli ammalati la maggior }Jarte delle ostanze raccomandate ervono solo a recar da nno all·e vie respiratorie ed aumentare i loro patimenti ». E raccomanda l 'asportaz ione strumentale. Anche senza sottoscriver e pienam ente le parole dell'autore spagnolo , si c omprende a priori come nei casi di sanguisughe n ella laringe e nella trach ea - .altrettanto e forse più frequenti dei casi di sanguisughe nel rinofaringe - non si possa pensare alla cura con il tabacco e con tutti gli altri rimedi, ma bensì all 'asportazione strumentale sotto I.a guida dello specchietto laringeo o con la laringoscopia diretta. Nei c asi di san guisughe n el rino-faringe si potrà anche usare il tabacco da pr·esa, come consiglia il ·dott. Munna, come pure il cloroformio, sebb ene anche qui l 'asportazione diretta con un.a pinza - alla portata di qualunque medico, anch e non specialista è, se fatta lege artis, certamen•te n on più dannosa dell 'aspirazione di dette sostanze. Roma , 25 marzo 1929 . Dott. G1usEPPE M AssroNE. 1
''IL POLICLINICO,, SEZIONE MEDICA (mensile) diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI
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SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. Le affezioni spastiche del colon. (RYLE.
iLe alffezion·i spastiche del col on sono molto ' fl'equenti, r8JpJPr esentano ur1'alta .peDcen tJU.ale n el numero delle c•a;use '~elle so1fìf,er en ze addomin<aì'l< Lo spiaJSmo del colon aipp artien,e alla categoria · .delle neurosi vi1scerali. In eifrfetti -esso ri'SJco,n trrasd. in i.ndividJui -che pr,esen tan o s pecjali tiipi f:isi-ci e !PSico1ogici, ha c·ariattere aoces1si1onale, è aigigravato dia tutte qu1ell e cir1costanze <'he deip.r imon o o stan·cano i -centri n ervosi su.p ,e rio.ri, n on è generalmente asso.ciato con ,a Jcuna lesione ocganica. H·a str.et~e .an·a Jogie e-on l 'asma, n ella quale esi· ste un"ecici.'taJbilità er,editaria dei oentri bronicl1ial.i ed una sip eicilal e sensiJb ilità rugli siiimoli locali, ipsidhici e p eriferi·ci. E talvolta lo epia1smo del coJon si ris1contra in in1divd dui ch'e s ofif rono o hanno s o.ff.erto 1an1cJ.11e l ',a;srrn a . Gl1i stilm,oli cl1e poss·ono prov·o ca:re lo tì:pa,smo 1del -colon sono: 1) l aicali (1piu:nganti, sti'p1si) ; 2) centrrali (emozioni, t1istezza) ; 3) p er[lferici esiernt (rafrf redda·m ento). Talvo1ta iSi rJ.scontria contem1Por;a11e&m·en·te u n a umento dell'eiocitaib·i lità d.ello strato mu.sco1are 1est ern.o, della musc•u lat'Ura vesciicale, ed 1anc·h e tSipaismo piJ.orico, dism·enor rea spastica, n·onchiè 6jpiélJSin i vasal i com.e quell i che rp rovo1cano il dito 1morto. ì\1en t1re n elle lesioni ooc.'lusi'Vìe ed i.rritativ,e del colon c'1è un aJUmento dell'attività 1Peni·s taltica 00n r estrin:g im enti ritmici do:vruti .alle ond1e di 1contrazione di su1cice1ss1iNf grurpipi ·di f:iJb,r .e 1cincolari, nel Jo spasmo del colon non si hanno m ovimenti rit·m ici, ma il tono o la po1sizi one d·elle fi'bro cell'Ule musco.i.ari, c om'Prese quelle l-0ngitrud1nali, è modiificato in m·odo dia d et erminar.e raoco!'1c.i amento, ri gLdità e str1ettezza del lrun1e d.el colon. ·:ìuesto stato è 1rilevrubile so1pratutto con l'esame raidiolo,gtco. Il ·d olore è anche esso ·det ermin ato dall'aJUJP..en- • t o de11a tension e d elle fi1br:e mu1scolairi lisc1e. Questa i1Potesi è 1con!f,ermata. olitre che dali"assenza di qual1siaisi 1esi-0ne infi:ammatoria ch1e spieghi il d ol ore, anch.e dal fatto che manioa oign·i iiperaJgesia socrniati ca ed un 1dol or.e b en definito nello stesso intestino colpit o, nonc'h1è 1da'11a cir cois tanza 'Che il dolo.r.e aumen.t •a con la tensione e 'Vi1cev:ensa. Il carattere so.stenurto e gravativo del dolore si aoc.or:da con qruesta duraturia mod:i.!fi1cazio11e d·el 1
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LAVORI
ORICINALI :
I . - S. DIEZ: Lo sfor~ n ell~J patogene.si del pneUJ1I10torace e dell'enfisema sotwcu ta.neo. II. - F. RIOCI e S. ATTILJ: Tuber colosi disseminata a t ipo osteiti oo c~1Se060 con decorso a.tipico. (Stu·d.i o -clinioo, r aidio.logioo . e anatomo-pato.. logico).
Il!. · M. MON-1..CELLI: Contributo alla sier-01.ogia della t u1bercolosi icon s.pec·i ale rigua rdo alla tubercolosi cutanea. Abbonamento annuo: Ita.lia. L. 4 5; Estero L. PREZZO DI Cl t\SCUN FASCICOLO L. 6
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non abbonati alla suddetta Sezione Metiica potra~no ottenerlo euhito inviando Vaglia Pf)Qt.ale al· l'editore LUIGI POZZI · Via Sistina. 14 • ROMA.
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Il · Numero 5 (1° Maggio 1929) conterrà :
Lane et, 1928, 1 di·c eun:b ;re).
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IL POLICLINICO
tono iniestina1e, in contr.ais to con il lanrcinante, transitorio dolor.e della colilca peristaltica. I ipazienti di spiaismo cronico del colon Lamentano ·dii .solito un sen is o di mal eS!$ere o dolore nel basso ·a ddome. Il senso di ma1essere è v.ariam·ente descritto: senis_o di l'iJstaigno e di oc-elusione, ·di parla o di Blbarra di piombo, oh1e di • solito ha la dirrez.ion.e e la se.de dell'intestino .g.r os.so. Il dolore è di solito ottUJso C·onrtinruo, · ta.lvol1~a J'lOrv·ente o simil·e al .mal di 1de.nt1., non ~ c ostrittivo ·e ri1rrni·c o come q.u·e llo del~a C·Oliic.a da p·u r;gan'ti, ·dell'·enteri te acuta, d·e ll'orc clusione intestiruale, ed anclhe ne.i oosi gJ'.a1Vi ·dissimil•e dal dolore incessante, immo1bilizzante ·diel1e l·esioTui intf.t ammatorie acute. Pruò a&SlUIDeire varie intensità : ·es·s ere leg;g.eTj1ss1..rno o .gravissimo i.fino a1 punto da II'ich~edere la morcrina. N·ei c.a1si di ·m edia intensità i l dolore è tal.e ·da non .consenitire alcun.a o•ccrupazion·e, ma da non ·d:Lstu~b are il sonn·o. Il dcl.or.e è gensr1a lmente rtf,erito alla iporzione di C·olon aJffetto. gnavato o detarminiato Il dolore può ·eeser e ag1 . dal fred1do, dall ',eac·es·so di 11av.01ro, ·d.alle .emoz~oni, dai 1pur,g.anti, dial ifrumo di tialbac·co, e nella donna d a11,a m esitruazione. Iil. segno della m 1al atti-a .r:tlevalb:i1e ali '·esame f i1sioo con&ste essenzialmente nella aibno rme p·alfp1abilità della ,p orzion1e del \ oolon aifcfetto, la qiuale diJpen.de 1da1la rigiidità, da~ PaccoJ'!c·i amento e dal raddrizzarrn·ento della parte stessa. Il grado di ipalip·a'b ilità v.ari·a ne·i vatri esam1i ed an·c he du~ite lo stesso e$aJIDe. tLe f·eci non hanno nulla di caI'latteri.stico: hanno colore nor.mal•e, non 1conteng.ono· sangu.e e .ge· n emlmente neipp111r e muico. lLia .stgmoi·do1scorpiia, c:h1e- è v.ariamen te doloro6a in relazione al .gr<iJdo d.ello spa6mo, .rilev.a l'tintegrità 1dell1a muc.os·a . L'•e&arne r·aid-io1agtco non .semipre dà risultati decisivi innanzi tutto perchiè lo SjpRJS!ffi·O per la s·ua intermittenzia può mancare al mom•e nto dell 'esame. D'altra pa.rtJe l 'enter-0:clisma di bario può deteruniina,r.e un·a girad1ua1e disten15i,one del colon. Jn terzo 1111ogo è ·dirfifi1cilie di:stingruer.e dopo l 'eva, cuazlione i seooirnenti rim.aisti 'Pien•i di bario da q.u elli spia1sti1ci. Il pasto di b1ari-0 dà risultati p-iù iposiitivi dii .qu.elli 1d.ati d.a1l»enteroclt1sma. N·ei casi gravi il c·olon i)IUÒ aJpipiarire coon.e un 1Sotti~·e cordone o una stris·cia. Le ·strozz,atu.r.e n .01rn:nali, 1di1pendenti 1dal 1011-0 mrus·c olare, n·ei ca:si di 51PatSmo pronunciato Bi oiblriteran-0. Spesso lo sp·aiSJ110 d•el c-0lon si accomp agna a colite muco-membranosa, ma questa si distingue dallo spasmo semiplice innanzi tuitto pierrchè essa si verif:Lca qTUasi semipre .sol-0 nelle donne, perchè 1drurante l 'attacco (in se.guiio a stipsi, raflfreddaIIIl·ento. emozioni o stanch.ezz·a ) S·i ha l'emissione 1
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di gr·an qu•a;ntiià di mu•co a cilin·dri, a membrane o aviviJru!PIP'ante le soilbale, pezic111è è !Più evti.dente -e più frequente il nelI"\·osiJsmo de.l SC>lg'getto, perch1è il colon è meno ,p a1pabile ma più dolente. All'·esame sligmoiidosicopico s i rileva la pa:esenza di muco meJlt::.~e n el1o f-:pasmo 1se!IIl[>lioe del. col-0n la m'UfCosa è nomnale o tutt'al ;più un IPO' arrosrsata . Lo srp.asmo del 'colon pruò eisser e 80'.0Jrus-0 . cori l 'ruppen1diroite a c. u.t a e cron•i ,c.a, con l 'ulc.e.na 1d!uo1denal·e, con I.a dtvertiiculite, con il .ciamcro del colon, con la colicia renale, con l '.occl'lJS:ione intestiniale, 1con l e rufd:ezioni ovariche e .tioorurich.e, e.on la neura.sten-ia e l 'ilpocon·dr:La, con i tJumori fecali, ed irufine co n la colite ulcenativia. :La confu!Sione con l '.aip1pendioite è 1a ,più freqiu1ente. Sipasso ' 'engon-0 operati individui nei qual.i l 'append·ilce si trova •del tutto normale, e nei quali i.a sindrome ·dolor,osa rico~ar.e imrmutJaita dopo l 'o,perazion·e. Son.o Clli.tevi dilfif·erenzta1i la mancanza, nel 1semplice spaismo 1d1el .colon, d ella feblbne, .d ella dilf·e&a an'Usco1are, 1diel Y·Omi•t·o e dell'iu;>iena~gie1Si.a cutan ea. E dia tener pTe$ente pero clhe n.el1e form e di spasmo 1aJC1compa,gnate da colite mru1cosa si può aver1e, durante l e c risi di esaceribazio ne, li·ev·e iiperterrmia, ilp·er.estes.ia outanea e dolenzia piroifon1d.a. In qu,e:srti casi giovano 1Per lia..diaignoo•i dilf!ferenziale i ,p rocedenti anamnestici, 1a ,p sirc.ologi.a ·drel paziente e l'iJS!Pezione delle f&oi . L'ru}céra d uodenale può simulare lo s!I)asmo del colon quando in qureisto ·C'•è srr>aismo pilorico o gaistrico all eviato dai ipa1sti, o quando il dolore ~i svilruipp1 a a •distanza dai pais ti ed -è da qiuesti a:l1eViat o. La diyerticu.lite può es s·ere scairnlbi·ata con lo sprusmo 1del co1on qu.an.do è 101oalizz.a ta a .sinhst.ma. E a ten·er 1pir.,eserrte che e·s sa 1s i Vlerti.fic.a ;per lo più in in1dividui ben nutriti e non neuro;pati.ci. D'altra p·a rte ~ono critert diif,f·erenziali la dolenzia iillfiammat.o.r ia, l'in·du~lmento pericolitilco e la i·p:ertermia dur.ante le esacerbaziorui 1de.l male. 1D al oanJcro 1d·el colon lo S(pasm.o si diistingtUe per la m ·onbiidezza del tJUmol'e, la sua forma a salrsioc1a o a baochetta, ~a sua mobilità quando è .l0ica1'izzato· n el colon asoen1dente o trasverso, la variaJbilità ·del volume e d·ella •d'Urezz:a, la com· ipl eta sicomparrsa d111rante l '1esame o doipo un ba1g n.o oa1do, Ja manoanza idi rs intomi occluisivi, di ·d·iarJ'lea e di em o·rlfaigie, La llung·a 1du.r ata d·ei distrurU:>i in test'in.ali. Nei casi ·dufblbi . occorre l' eisam.e • raidfologi1co. La coillf.uiS.i o·n e .con la colica renale è Viù 1diffi1cile a oarusa · dell'intensità e l-0calizzazion e del ·dolore in questa ruf1ezion.e. L'occlusione intestinale si distinooiue per l'intensità 1del dolore e l 'im.ponenzia dei fenomeni generali. 1
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SEZIONE PRATICA
I disturbi del'.!o 1S1Pia:smo sogliono erS,s1er.e attribuitt aid aff·ezioni o'V'.ani1cl1e qru an do le esa·o~ba zioni del male coinc~dono con disturtbi dismenorroic-i. Lo studio a ccorto 1d.el1a ,storia d el p·azienite e l 'eist8J.Ille oblbiettiv.o risolveranno o·gì!li d.u'bbio,. 'Dalvolta si 1attri1butiisc-e lo spélJSmo del colon alla rueuraistenta e1d all'iip 01oonctria, ma è a ten·eir presen te ,c·h -e que'Ste sd.n dro1mi n eu;r-o·p·siclhl1che mon ipo,s sono d a re u·n a sufficiente fS!piegiazione d el dolor.e ·e del re1p1e rto 01blbiettiv-0. Dal1a ool1te ulce.rosa lo (SfPaJSmO del colon si dilstingue m edia11te l'·esame si•g m.oi1d-0scoipico. Il trattamento constste nell':ind'.Jmdil'le sullo stato psiichico, dn una ·d i.eta ade.guiata, nel ridrurre f ar1
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I pazienti devGno ess·ere r.aJssic•urati. Bs1si p er lo più rte1mono fortem ente idi e,s sere aiftf etti dia 84>pendicite o iC.l:a cancro . 'falvolta lo fS(pasmo cede qiu1ando i .p azient i ~ono staffi convinrt'i d·i non solffririe .alcuna .se.ria aff.ez.ion·e· orgiani1c•a. il pazi.enti de·v ono fa.r e m·oto mo,derato, non a1if.aticarrsi m ent'.almente, Tuè fare strrupazz.i 1d'·0tgni gien·er·e. Devono astenersi dal ;prend.er.e e10citanti, oacf!1)è, th1è, eoc. Deve OOS·ere pr.oi bito il fumo. La d•i eta 1dev.e esser.e mista, soip1p:rimendo solo que1gli alimenti che ten ·d ono a prorvo·ciare 1a fla~ tulenz·a. I vegetali tenerù. d·evono essere presenti ·con una certa rubibond-a:nza n·ei pasti. I punglà.nti devono e.ss.ere proibiti. _Si può co·nsentire solo l'ruso dei liubrilfi:can•ti. ·P ·er r i1diu:rre lo .spaismo ieon vi·en1e su1g-g·erir-e lia belJ.adonn:a e l 'y os ciam i nia. I mcm.u. ri si con'Siglieranno qruanido coesista uno . stato di anJsia e di eccita·m ·ento . . Nei casi di dolorie grave e di eisaicel'lbazionle di una colite mruico.sa, sia per 1aVtaire sta per r11drurre lo spasmo, 6i prati·c.h ·e r.a nno a·bibondanti enterocliisrrui caldi praticati lentamente ed in·ie.zioni retta1li di vaselin·a ltquida calida. 1
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DR.
La diagnosi di ileo. ( L oTHEI SSEN.
Wi en. Klin. Wo ch.,
n.
3, 1929).
L ' improvvisa in sorgenza di dolori più o meno localizzat i, con malessere, vomito, polso frequente·, sospensione delle scarich e intestinali, rapido decadimento d"elle forze col quadro di una intossicazione, è tutto un insieme sintomatico ch e fa pensare ad una occlusion e acuta d ell 'intestino. Quello ch e però interessa è di porre la diagnosi dell a causa e di sede della malattia, onde indirizzare il chirurgo n ell 'eventualità di un atto operativo . Nel caso ch e si tratti di un ileo cronico, passato in1provvisamente allo stadio acuto, sarà 1'anan1nesi accurata a offrirci lume diagn ost ico; si potrà cioè apprendere ch e nel pas-
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sato -il paziente accu sava spesso dolori crampiformi al ventre, in seguito ai quali è comparsa la fen omenologia d,ell 'occlusione acuta. Si tratterà allora o di un fatto tubercolare o di un tumor. La tuber colosi del tenue colpisce p er lo più soggetti g·iovani e raramente terrnina con l'ileo. La tumefazion e di tale n atura può essere per lo più palpata nel ceco. I carcinomi, invece, spessissimo no11 sono pal•p abili; quelli più bassi insorgono in genere dopo il 50° anno , mentre quelli più alti anch e prima del 30°. La r ettoscopia ci farà scoprire quelli del sigma. Non bisogna poi dimentìcare ch e i tumori possono produrre l 'ileo anche se estrinseci all 'intestino, e all ora agiscono per compressione. Il lume del neopl asm-a può essere occluso in. maniera improvvisa da un corpo estrar1eo pervenutovi, come sovente hanno potuto constatare gli operatori . Una for~a speciale d 'ileo da corpo estran.eo è .q uello dovuto a incuneamento di calcolo biliare, cl1e avvier1e per lo più n elle porzioni alte dell ' intestino, provocando vomito d i contenuto gast rico e di bile, ser1za odore fecale. Vom ito simile può poi essere in rapporto ad una atresia con genita del duodeno o del digiuno, manifestantesi ai primordi della vita extrauterina, e raramente in seguito a occlusion e arterio-m esenteriale, come accade n ei soggetti scoliotici o spondilitici . La stessa sede ch e n ei casi precedenti ha l 'incarcerazione del tenue n el recesso duodeno-dig·iunale (ernia del Treitz), e allora è .palpabile attraverso -alla parete a,d dominale una tumefazione. La pancreatite acuta può esser e talora scambiata per occlusion e intestinale, per quanto sia possibile rilevare dei punti dolorosi caratteristici : zona trasversale corrispondente al pancreas, al fianco sinistro, .e sotto la clavicola sinistra innanzi al prooesso coracoideo. Le occlusioni più basse del tenue, e sopratutto quelle dell 'iloo si m .a nifes.tano con vom ito dj odore fecale, con meteorismo di alto grado, e da una risonanza percussoria metallica al disopra dell 'o.s tacolo. Il sospetto di il eo deve controin dicare la somn1ini trazione di purganti, m entre invece saranno indicati i clisteri, in maniera ch e dalla quantità di acqua ritenuta n ell 'intestino si possa giudicar e più o m eno approssimativamente il punto occluso. Un tipo di occlusione è quello ch e avviene in corrispondenza del recesso ileo-cecale, pe1 il quale l 'appendice partecipa alla sinto1natologia a cau sa della flogosi ch e la colpisce. L'ipotesi di un ileo per incarcerazione deve poi far escludere che non si tratti di strozzam ento erniari.o . Lo strang-01amento intestinale si manifesta con un dolore improvviso, intollerabile, e spesso con un meteori mo localizzato all 'an sa incarcerata ( egno di ~7 ahl ) , la qual e l) UÒ •
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IL POLICLINICO
venir tal ora individuata pa1patoriamente. Dopo poche ore si trova spesso d el liquido libero n ella cavità addominale. Il volvolo colpisce per lo più individui al di là dei 50 anni, e i dolori crampiformi si accusano verso il sacro se si tratta d el sigma, e intorno all 'on1belico nelle forme interessan. ti altre porzioni. L 'invaginazione è di fr.equenza diversa a seconda d ei paesi, e nella metà d ei casi avviene nei bambini fino al 10° anno di età. Nell '80 ~~ d ei soggetti si hanno scariche di muco sanguigno o di sangue puro. Non è facil e, in pratica, distinguere tutte queste ·varie form·e; la diagnosi d 'ileo, comunque, è ufficiente a giustificare l'intervento d el chirurgo, evitando la somministrazione preventiva di oppiacei, i quali fanno rapidamente offu care il quadro caratteri stico.
M.
FABERI.
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Ma 1quest'ultimo è ca_:paoe di determinare solamente un ritardo d ello svil·uppo dei bacil1li seminati, o può, in determinate condizioni, u ccidere gli elementi microbici posti a contatto? È molto importante poter d.imostrar.e che esistono nell'organismo elementi umorali capaci di distruggere in vitro un bacillo così resistente come il b . di Ko·c h . Gli AA. credan.o di essere giunti, con le loro ·e sperienze, a tale dimostr.a zion e, e distinguono, n elle condizioni d'es1pcrimento, un potere battericida vero, la cui azione è limitata a poche migliaia di baci·l li, .ed un potere ritardiante sulle colture, la cui azione, a più vasto raggio, può, per una stessa .dose di liquido pleurico, modificare la vegetabilità di milioni di elementi n1icrobi ci. L'aspetto n1icro copico e l 'acido-resistenza dei b.acilli delle colture, ritardate dal liquido pleurico, non sembrano mod~ficati . L'invecchiamen to d el liquido pleurico ne atten ua il potere battericida, come pure la filtrazione. attraverso cand.eJe Chamberla·nd L 3 ed L 5 • Indiffenente è apparsa la diluizione del liquido stesso in brodo ,gl icerinato , fino alla proporzionie 1 : 6. L 'azione del carlore è la .egu ehte: ri scaldato a + 56° ·per 30 minuti , il liquido pleurico non perde il uo potere battericida. E so differisce, da questo punto di vi ta, dall 'a.Iessina e si avvicinerebbe a,] l 'azione delle « leucine » estratte dai globuli biancl1i. A parte la grande importanza teorica, il fJOtere batteri·c ida d ei ver an1enti permette inter essanti applicazioni clini cl1e. Gli AA. hanno e ar11i11aLo 17 casi di pleurite tbc. siie rofibrinosa, cla · ifica11doli a seconda del potere battericida : elevato, espresso dalla diluizior1e 1 : 8, 1 : 4 d el liquido pleurico nella coltura, risultata sufficiente a impedirne la veg.etazione , medio, qu:a ndo la diluizione è 1 :2, debole, quando il liquido è asso1luto. Confrontato con le altre proprietà umorali d ei liqt1idi pleurici (agglutinazione, deviazion e d el conipl.eme·n to, ecc.) il potere battericida appare · d ello ste so valore dimostrativo del la ag·gJ.utinazione, sia p er la diagnosi che per la . prognosi. - In oerti ca i in cui la natura ,di una pleurite cronica appare oscura (tbc. ~ifilitica, cancero a, cardiaca) l 'assenza o la presenza del potere battericida avrebbe note\ olmente fac ilitato la diagnosi. Il valore ,prognostico del potere battericida .apparirebbe anche superiore a quello del potere agg·lt1tinante. Infatti di 12 cas i con potere b. elevato o medio, 10 sono usciti d.aill 'ospedale g uarì ti o in -buone condizioni, 1 in stato m ediocre, 1 solo è morto; mentre di 5 casi con potere b. debole, ± sono morti n ell 'ospedale . Si ·aV\·erte cl1e si i11tende parlare di una sferoprognosi locale, in quanto la pleura reag i .. ce localmente per creare i propri a11tiCOrJ)Ì di difesa in1111ediata. l\Ia la prognosi di un 1
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TISIOLOGIA.
Pote1·e batte1·icida dei liquidi .d i pleuriti tube1·cola1·i sul bacillo di J{och. . (P. CouRMONT, I-I. GARDÈRE. Biilleliri de l'Aca, démie de li1éd., n. 26, 1928). Fi11 dal 1898 P. Courmont ha di1110 trato l 'az~one battericida dei liquidi di pleuriti tuberc o1ari sulle colture d el bacil'l o di Koch. La tecnica delle e p erienze, messa in pratica dagli AA. attuaJmente, è la segu ente: In provette d 'acqua peptonizzata e g·litc erinala i diluisce a tasso v.ario (1/ 8, 1/ ± 1/ 2) del li qui do pl eurico tuberc o1lare. Quest~ prov.et1.e di diluizione, una o più ,p rovette di liquido pleurico a o}.u to, e d elle provette di a·cqua peptonizzata e g·l ioerinata di controllo, sono tutte en1inate con una stessa quantità di colLura di bacillo di I\.och, .m esse in stufa a + 37°, cd agitate tutti i g ioTni. Le colture i vilu1ppano in tutto lo spessore del liquido, e pern1eltono di g iudicare facilmente l'a senza o la i11Len ità d ella vegetazione n1icrobica. Dopo alcuni g·ior11i di stufa i vede assai netto l 'intorbida1nento microbico nelil e provette di controllo , m entre quelle con liquido pleurico r e tano lin1pide durante un ceTto tempo, od anche indefinitan1ente. La col tura può svilupparsi in al cune delle provette contenenti liquido p1leurico, 111a semp1·c con t1n ritardo, e tanto più d ebolmente qua11to 1nagg iore è la quantità d el liquido 11l·c11ri co . NcJ 1iqt1ido pleurico puro la vegetazio·n e non • • • • a\T\'1cn e c1 t1asL ma1. La e, 1)erienza di controllo, e eO'uita nelle .. le. go co11dizioni , n1a con liquido pleurico non tuber colar e, din1os tra che tt1tti gl i altri liquidi n o11 ·olo non hanno poter e battericida, ma co .. ti lt1i scono t1n cece ll ente 111ezzo di coltura, al ro11tra ri o d cl liqt1ido lt1bercolare . •
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NuM.
SEZIONE PRATICA
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tubercoloti co dipende evidentemente da tutte cazioni e sequele di tal1 rnalattie sono da le altre localizzazioni tubercolari, contro le attribuirsi ad infezioni streptococciche. Gli quali la difesa ple·u rica non può nu.JJa. st:r.eptococchi si trovano nel 90 % dei casi di Si può ammettere ch e il potere battericida scarlattina, n el 72 % di quelli di morbillo, ag~sca in vivo sia distruggendo i b acilli e arnel .70 % del.J 'influenza, nel . 50 % della pol· riestand·on,e il a moltiplicazione, sia favorendone mon1te lobare; la varietà emolitica costituisce la distruzione per fagocitosi e processi cellu- l 'agente infettante secondario più frequente lari analoghi. Per ciò , forse, i baci lli sono nella difterite. così rari D·ei liquidi de1l,e pleuriti sierofibrinose, e per ciò queste tendono a guariTe faRACCOLTA DEL MATERIALE cilmente. ED IDENTI F ICAZIONE DEL GERME. Comunque, lo stu.dio deil potere battericida d el liquido pl·e urico, e della sier oprognosi loAllo scopo di O\'Viare delle contaminazioni, cale sembra costituire un capitolo importante l 'A. raccoglieva lo sputo subito dopo la lavadi fisiopatologia della 1p leura. . tura della bocca e del faringe e lo esaminava A. PICC I NELLJ. al più presto. Si faceva l 'eséllme m icroscopico, ·d·o po colorazione col Gram e, a seconda della Gli streptococchi emolitici come agenti maggio:re o mi·n ore abbondanza di germi (di~ infettanti secondari nella tubercolosi V€r si dal bacillo di I<.och ) emulsionava in brodo un 'an sata più o meno gr.a nde. polmonare. L'ansa, scaldata al rosso, veniva imme.rsa rapid~mente nelle parti purulente dello spu to (W. M. CuMMI NG. Edinburgh 1Jled. Journ.al, e rapidamente levata, in modo da evitare il n1arzo 1928). più possibile Il a contaminazio·ne con ~·aliva. I pareri sull ' import~nza delle infezio·n i se- Un 'ansata dello sputo em"ulsionato veniva poi condarie n ella tubercolosi polmon.a re sono di- strisciata su una piastra di agar conten ente versi; alic uni ritengono ch e esse non abbiano 1/ 12 di sangue urman.o fr-e sco e tenuta poi importanza essenziale sul vero processo tuber- a 37° per 24 ore. L 'agar u sato era p:reparato colare, altri ritengono invece che le lesioni e econdo le indicazioni di · Torrey e Buckell molti sintomi g ravi siano sempre e soltanto (Journ. infect. diseases, 1921) per la coltura dovuti all 'infezione mista; altri adottano una del gonococco. via di mezzo aff,e rmando ·c he i sintomi e le Le tre colonie, ch e mostravano un maggiore lesioni sono date dal s·olo bacillo tubercolare, an el·lo di d.ecolorazione, venivano isolate, escluma che le irtfezioni miste possono dare sin- dendo, ad o·g ni modo, quelle con anello infetomi più gravi ed essere responsabili della pro- riore a 2 mm.; la maggior parte l o aveva di gnosi sfavor evole della malattia. 3-4 mm. Questa disparità di opinioni n on maraviglia, Quando non si avevano anelli di decoloraquando si consideri la natura degli agenti in- zione o questi erano troppo piccoli , si ripeteva iettanti secondari·: streptococchi, pneumococ- l 'esame ad intervalli variabili da u11a settimachi , micrococchi catarrali, protei, bacilli difte- na a parecchi m esi. Si escludeva la presenza roidi , tutti quasi sem·p re presenti n ell o sputo di streptococchi emolitici, soltanto se in tre dei tubercolotici, sono germi di patogenicità pia·stre, prepia rate con m_ateriale preso ad intervariabil·e. P. es:, gli str eptòcocchi isolati da valli non minori di una settimana , erano asen ti colonie con anello decolorato o con anelun caso di settice1nia fulminante e rapidamente fa tale non sono distinguibili con i consueti lo inferiore a 2 mn1. Tutte le piastre negative m ezzi di laboratorio , da quelli ch e si trovano al primo esame lo furono anche ai successivi. L'identificazione venne fatta con i segu enti in una gola ,normale. L 'A. ha scelto a tema del s.u o studio gli criteri . 1) Capacità emolitica; coltura per 24 ore str.eptococchi emolitici per diver se ragioni. in brodo al 40 % id i siero di coniglio, centri1) Gli streptococchi emolitici app·a iono gli ag·enti infettanti più frequenti nelle infezioni fugazione, sospensrione del deposito, in modo da ottenere la stessa opacità che quella di secondariè; 2) Le mal attie provocate dagli streptococ~ 25.000 milioni di stafilococchi per eme.; cl1i sono spesso caratterizzate da febbre etica eme. 0,2 di tale emulsione de,'ono emolizzare e da tend·enza all 'emorragia, due caratteristi- com·pletam ente, in 2 ore a 37°, 1 em e. di emacll e della tubercolosi polmonare. Sembra quin- zie .di coniglio a 3 %; 2) Reazioni sierologi cb e; di , che possa esistere un certo rapporto fra la 3) Patogenicità. presenza di tali germi nello sputo e la comCon questo metodo, su 119 casi, venne isoparsa dei segni su accennati; 3) Nelle malattie dell 'apparato respirato- lato il tipico streptococco emolitico, in 22. rio diverse dalla tubercolosi, la frequenza de- Fra questi, 20 appartenevano al tipo I di Gorgli streptococchi emo litici è maggiore che ne] don, 1 al III ed 1, probabilmente, al raro normale; la loro presenza oscura spes.so la pro- tipo II . Il tipo III è quello abitualmente pregnosi, mle ntre è da rilevare ch e molte compli- sente n ell,a scarlattina e l 't1nico isolato appar1
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teneva a d un bambino che i~ giorno dopo l'esame dello sputo, ebbe i s1ntomi classici della scarlattina. Negli altri 97 casi, venne isolato in 89 un germ.e~ a c~i _l 'A . . d.i ede il nome di pse~do em ol1t1co, d1st1n g·u1b1le dal viridans. OSSERVAZIONI CLINICHE. Non è possibil e s tabilire una relazione esa tta f:a la presen za dello streptocooco emolitico ed i feno m eni clinici, ma si può afferma re quanto segue: 1) I:' emo~tisi . si verifica tre volte più ·s pesso fra i paz1ent1 con streptococco emolitico chre fra quelli che ne sono privi; 2) La f~bb~e ~tica si ve~ifica due volte più spesso fra i pnmi che fra i secondi; 3) La prese.nza contemporanea di emottisi e d! fe~bre etica era 5 voil te più frequente nei pazienti con streptococco emolitico; 4) Il 52 % dei casi senza S. emolitico non aveva n è febbre nè emottisi, mentr,e solo il 18 % di que lli con S. emo litico man·cava dì tali sintomi; probabilm·e nte questa ultima per. cen tuale va anche ridotta ·di molto; 5) La mortalità, n,e i paziie nti con S. emo .. liti co, è sta~a do:ppia di g~ella degli altri; 6) Degli altri 97 casi, 89, come si disse, avevano lo S. p seudoemolitico , m .e ntre in 8 mancava l ',e molitiioo ed il pseudoemolitico; non si può stabilire nessun rapporto fra tale presenza e quella dei sintomi della febbre etica e dell 'em otti si. Sembra, in complesso, che si possa concludere ch e lo S. emolitico, come agente infettante n·ella tubercolosi polmonare avrebbe un effetto potenzial,m ente , ma non inevitabilment~, da nnoso sulla prognosi, imme diata od ultima, del caso, m entr:e lo S. pseudoemolitico non avrebbe tale influenza. Con i germi isolati, l'A. ha anche pr:eparato dei vaccini autogeni : brodo-colture di 24 ore, dalla quarta gen erazione, tenute per 15' a 55° e diluite in modo da ottenere 400 milioni pe1 cm 'c. Ini ezioni settimanali da 1/ 10 a I eme. In linea generale, _si può dire che si ebbero miglioramenti soltanto n ei casi che ebbero manifeste reazioni. FILIPPINI. .. 1
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ORGANI GENITi\.I-11 MASCHILI. Contributo alla conoscenza delle epididimiti settiche con speciale riguardo alle forme decor1·enti cronicamente. . (Zentralbl. f. Urol. Cliir., vol . 25, f. 3-4). Esistono delle epididimiti che deoorrono croni·camente e ch e diag nosticate pe1' tubercolari n on si dimostrano tali all'esame microscopico il più accurato, dopo la asportazione del testicolo malato. Il Lindgren h a esaminato le sch ede di 258 malati affetti da epididimite cronica ricoverati nell 'O pedale Seraphimer di Stoccolma, tro·
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v,a ndo che in 46 casi. l 'esame istologico del1.or~ano malato. era risultato negativo per lesioni tubercolari. La percentuale risulterebbe del ~ 7,8 % d~i casi. Da tali casi vennero escluse ~i proposito le epididimiti croniche second~r1e . a cause d iverse ma conosciute (sondaggio ·ripetut~ d.ell ' ur~tra, ipertrofia della prostat~, restr1ng1ment1 ecc.). Le persone più col pite da tale affezioI).e riguardavano persone del basso ceto, 1la:voratori : la maggior parte (esattamente quasi la metà) avevano 20-30 a~ni. Il più giovane paziente aveva 12 e il più. vecchio di es~i 73 anni. Nel 65,2 % dei c~s1 la parte colpita era la destra : in 3 era bilaterale. La . malattia è rara , ma probabilmente meno d1 quanto non si sia creduto fino ad ora . Kocher che. f~ il primo ad occuparsi di tale argomento divideva le epididimiti croniche non tu~ ercolari in 3 gruppi : I) epididimiti t~au~at1che; 2) epididimiti uretrali; 3) epidì .. d1m1ti metastatiche. E . traumatica. Il rapporto causale tra traum.a ed epididimi te dev,e essere preso natural men te con la giusta valutazione di tu.tti gli elementi patogen,e tici. Dal complesso delle osservazioni di altri autori e dalle personali l 'A. giunge alla conclusione cl1e il trauma de~ terminando delle emorragie, preipara un terr eno favorevole all'attecchimento e alla moltiplicazione dei germi. Per quanto naturalmen .. te sia molto diffi cile esclqdere la presenza di una lesione antecedente al trauma stesso tut' tavia la -evenienza di una epididimi te traumatica sembra indubbia in quei casi nei quali il dolore del trauma non fu seguìto che dopo qualche g·iorno dalla manifestazione flogistica. Solo in un caso del] ' A. coesisteva un 'infezione ven erea: in tutti gli altri Il mancava. E. uretrale. R certo la forma più frequente. Sembra anche certo che alla antiperistalsi del deferente spetti una parte imP.ortante nella pa· togenesi di questa forma di epididimite, ma non si conoscono i momenti atti a determinare tali movimenti. L 'A. ne ha osservati 13 casi. , E. m etastatica. :È la forma meno frequente, ma si osserva in occasione di malattie gene· rali: anche nella colinfezione. L'A. n e ha osservati 6 casi. Oltre i 3 gruppi precedenti , l ' A. ne conta un 4° nel quale rientrano 14 casi dei quali non tutte le ricerch e furono potute fare . Clinicamente in tutte queste forme, la ma .. _lattia si inizia con una fase acuta che nel1'anamn.esi accurata si lascia sempre riconoscer e. Dopo qualch e tempo tumefazione e dolore oedono, regrediscono, ma non scompaio, n o mai. In prosieguo , ogni tanto si assiste ad una modesta riaccen sion e dei sintomi e così il processo si trascina per anni. Di solito la malattia è unilaterale : se colpi sce ambo i testicoli essi ven gono colpiti uno dopo l 'altro. All'esame obbiettivo di tali malati si è colpiti dal loro aspetto pallido, di guisa che la 1
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S:EZIONE PRATI CA -
diag·nosi vien e na turalmente i11dirizzata erso lia tuber colosi. La tcnlipera tura a l di fuori degli accessi acuti febbrili, è n or1n.a le o quas i. J.' 0 11 di r a d o jl pazi cn ic è colpito d a brividi durante ]a m ala ttia. L 'emiscroto a ffe t1 o pende I)iL1 JJasso d ell 'altro:. ~ in ~ ieme con il testicolo leggerme11te sen s1b1le · 1 pa]p.a alter ato l 'epididim o. Le alterazioni di quest ' ultimo r)osson o esser e varie. È talora un rigonfi am.en to di ffuso, ma più spesso ]a tumefazio11e è localizzata a ll a coda. La superfi c ie di tale g onfi ore è li scia, dura, e ]a p r essione su essa è d olente un poco. Il d efer ente duole alla pressione an ch e mod esta . La tt1ber colosi d ell 'epididin1 o n e differi sce per caratteri opposti . La formazion e di a cessi e fi stolé è rara: anzi se si forma qu alch e piccola raccolta , questa tende al r iasso rbim ento . Quasi sempre si accompag na un o scar so idro. cele sin1patico , n el cui liquido giallastro più o m eno limpido, si ritrovan o q t1alcl1e ,,o] ta gli agenti patogeni. La pros ta ta è norma le. Qualch e ,·olta è tum efa tta in toto o parzialm ente, Jiscia , tesa: il. liquido p'r os tatico è allor a p11rulento , o al . m eno torbido , con germi di,rersi. Le ' rescicolé seminali sono an ch 'esse talora colpi te d a] l)fOcesso infiamma torio, m a assai m en o frequentem ente ch e n ella tuber colosi . I:e urine sono torbide spesso , a r eazio11e var1a. Vi si trovan o corpuscoli bian cl1i , raram ente emazie, poco o niente albumina. Importante è la cultura d elle urine : spesso riesce posit iva per strepto- o st:afil ococébi o colibacilli . Questo dato , se positivo, parler ebbe assai p er la natura se tti ca d el processo, per quanto - naturalmente - non possa escluder e la tubercolosi . J.. a r eazione di if ahra eus n ell a tuber colosi si svolge più rapidan1en te ch e n el normale, n elle epididimiti setti ch e essa si . compor ta variam ente . . Come si è d e tto, vari posson o esser e gli agenti etio log ici. Son o s trepto- stafilo.c occhj , colibacilli , germi diver si, n ell 'ordine di frequenza. Per q11ello ch e r iguarda la anatomia patolog ica, ne lla fase acuta, l 'epididimo e la ' ra ginale si presen tan o in toto o parzialmente tumefatti ; arrossati , ed ematosi . Non man ca quasi m ai un idrocele sintomatico . Mi crosc opicamente si osser va il quadro .d i un 'infi amm azion e acuta con cellule d esquam a te n ei canali, insiem e a d un essudato liquido e leucociti. An·ch e il tessu to in·ter stiziale presenta analogh e lesioni . Qua e là si formano poi piccoli ascessi , i quali possono riman er e a lungo cir. . coscritti d a una pr olifer azione di connettivo.. Mancan o le cellul e gjgan ti e le n ecr osi caseose; elem·enti ch e d ebbon o permet tere una differ enziazion e dai p iccoli ascessolini tuber colari . Nel de fer en te si assiste a una eguale sindro-
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r11e: a I ungo andar e poi si n1an ifesta un ' oblit~raz i one del suo lume. È chiaro - d a qua nto s1 è d etto cl1e la p r ognosi quoad vitam sia
buon a, . laddo'~ c~e è assai riservata quoad valetudineni. E eviden te com e si possa tàlora assjster e a d un 'atrofia o ad u n a azoospermia, la q ua le - però - qualch e volta scon1.par e dopo un a r eg·r es ione accen tu ata dei fen omen i flogistici. La cura d ev 'essere con servativa: r iposo, im 1)acchi caldo-umidi , sospen sorio. Son o stati p r oposti an cora nun1erosi ·n1etodi , m ,a sono ca dt1ti in disu so. Du bbi i r isultati con la cu ra vaccinica. Ch irurgicam ente si p uò, nei casi I)iù ostina ti e dolor osi, ricorrere a lla epididotomia o all 'epid idectomia . Si p osson o aprire, spaccar e, escidcre le par eti di un ascesso e cl1iuder e per p riman1. Nei .casi dubbi si d eve far e un 'escission e e una biopsia, per quan to Wildholz pr·eferisce ricorrer e subito alla epididectomia an ch e in qu esti casi . La e1nicastra .. zione è raram'ente jndicat n. E. MINGA ZZINI .
A proposito di un'osservazione di to1·sione del testicolo. Jo1lrnal d'U rologie Médicale et Chirurgicale, gennaio 1928). 111 qu·e ti ultim i a11r1i le osservazioni su q u e-
( P E RARD
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A RVJSET.
sto a rgomento ono d iven tate numer ose. Qu ale cau . a p r edisponente principale· dell 'affezione v.a r icordata la mobilità an ormale del testicolo e la u.a JJedun colizzazione en tr o la vaginale. È molto lltile, dal p unto d i vi ta clinico, dist i11guere ]a si ntom atologia in tre forme : Un.a forma acutissi1na; la classica, con dolore vio'l en tissimo , sincopale, irradiato a ll 'add ome, vomito, n ausea, pallor e, polso pi ccolo, e spesso an ch e u11a difesa .ad·d ominalre notevole con chiusura dell 'al\'O~ tan to da simulare uno strozzamento erniar io. Appar e un ed ema for te dell o scroto, e se n on s'in tervi en e subito, it testicolo va in p r eda alla gan gr ena o atrofia~ U11.a / orma subacuta, sen za d olore sincopale e vom iti , ma solo con scar si segni fisi ci locali , che p osson o far p en sare a d un 'orchite specifica. Lo scroto è edem atoso , con un volum e triplo, d olentissimo, e d è diffi cile riconoscere il didimo e l'epi1didimo. L'evoluzion e si fa: verso l 'atr ofi<t dell'or gan o. La diagn osi si fa: p er esclusio n e; per l 'assenza di lesioni u retr op r ostatich e, 1es io11i u rinarie, ecl infezioni gen era}i. · Uria t erza fo rma a ripetizione, in cui le cr isi di torsione i r i1)etono più ,·olt e a vario intervallo di tempo; ed in cui la detersione avvien e g·eneralm ente sponiabea111ente: fin chè ùna volta a,·-yerrà una torsione compl eta a dec orso acutissimo, ch e terminerà con la gangrena. Cia cuna di. queste piccole crisi è caratte.r izzata da lievi dolori e da un g onfiore ch e scom ·p aiono ra1)idam ente. È imnort:Rnti~-
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simo poter fare la diagnosi in questo stadio, perchè con un 'operazione di orchipessia si eviterà il pericolo di una torsione completa acu. tissima. La diagnosi , in genere, è diffic ile, bisogna sempre pensarci, altrimenti non si fa . In quanto alla cura, solo colta tempestività dell 'intervento si può sperare di salvare il testicolo. L'osservazione , che riferiscono gli AA. , con cerne un caso di torsione completa acuta, ch,e fini oolJ.a n ecrosi del testicolo, che fu asportato. V. Lozzr.
Le fo1~me f"ruste della torsione del l'idatide sessile di Morgagni. (MoucHET A. La Presse Médic., n. 85, 1928).
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L 'A. si riporta al suo . primo lavoro cc orchite subact1ta della infanzia e dell 'adolesce11za dov uta ,ad una torsioi1e d ella idatide sessile del Morgagni » ed alle altre pubblicazioni successivamente comparse sull'argo.m ento, e fa presente ch e esistono anche d elle forme frust e, ne lle quali non si ha la sintomatologia del quadro a·cuto ·o subacuto, mancando la insorgen za rapida ed i fenomeni generali, ed essendo molto attenuati .i segni locali. L 'A. ne illustra quattro osservazioni, l e quali si riferiscono ad adolescenti dai 13 a i 16 anni. · L'inizio d ell 'affezione fu improvviso solo in un caso, con1e nella forma classica , descritta sotto forma di orchite subacuta (dolori violenti, r etrazione del testicolo verso l 'anello esterno del canale inguinale, tendenza all~ sincope). Negli altri t11e pazienti l'jnizio del~a affezione non è stato mai brusco: per lo più si presentavano dolori fuga ci , esacerbantisi con la d eambul.a zione, co11 lo strofinio d ei pantaloni sullo scroto o con la palpazione. Mai vi fu febbre o malessere generale. La sin·t omatologia d.elle manifestazioni locali di tali forn1e fruste è caratterizzata dalla mancanza di .aumento di volume, d.a il 'assenza di ed ema e di arrossan1ento d ei teg·umenti. Al disopra del testicolo si apprezza un no· dulo quanto un pisello, di con sistenza duroelastica, doloroso alla 1)alpazione; a volte si può osservare per traspare11za, attraverso la j)elle d ello scroto, t111 colorito nero o bluastro (in t111 caso), tanto da i)ot er pen are ad una ci sti. Raramente vi è liquido presente n ella va. g inale. L'id.a ti d c essile d el lVIorg·agni in tali casi i è presentata sempre a umentat a di volun1e; qualcl1c volta n era o rossas tra a ll a sua base. 111 due casi si è osser,rata nettamente la t or sione · in un al tro caso le n ote istologiche lo attestavano. ~ficroscopi camente , nell'unico caso in cui fu praticato l 'esame, si rinvenne 11n infarto emorrag ico. . . . l 'f n ca rattere anaton1ico important1 ~ s Lm o cl1 e c1ifferenzicr€bbc le for111c fru ~1 c dall e form e
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XXXVI, NuM. 16]
c lassiche è l 'assenza di risentimenti nell 'apparato epididimo-testicolare. Non si vede nè I 'aumento di volume nè la vascolarizzazione intensa d ella m età superiore dell'epididimo e del testicolo , ch e si verificano nelle forme acute. La diagn-o si della forma frusta non fu possibile che in due casi; negli altri due prin1i casi, ·n on essendo conosciuta tale forma, fu esclusa la diagnosi di torsione della idatide sessile del Morgagni a causa della assenza dei fenomeni acuti che si verificano nella forma già nota .e·d illustrata. Mou1chet ritiene che nelle forme fruste la diagnosi può essere facile e si può soltanto confondere con la cisti epididimaria. Ma, siccome questa è molto più rara nei bambini, si può pensare più facilm:ent-e .alla idatide sessile de l Morgagni torta.
JuRA.
STORIA DELLA MEDICINA Gli ,ozii campest1·i di Scarpa
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Il prof. Achille Monti in un suo recente la· voro (2) così traccia il ritratto dello Scarpa quale era sul ricordo di quelli che furono stud enti a Pavia tra il 1825 ed il 36. cc Quel gran vecchio dal volto severo, dallo sguardo magnetico ' che non dava confiden za .a nessuno,. che insegnava e conversava in latino con ,~1curo eloquio ,_ ma sempre con tono e gesto d impe· rio, che· operava rapido , inse~sibile ~Ile gnd~ d ei pazienti, che god eva a sezionare i cadave~1 d ei più illustri colleghi , come lo SpalJanzan1, il Brunacci , j} Brugnatelli , parve impenetrabile come la sfinge, freddo come la morte, implacabile com e il destino. . Perciò era t emuto, come un antico nume, superstite d 'altri t empi, vendicativo e crudele». E tale doveva essere certamente l 'aspetto esteriore dell'uomo corr1e de] resto di molti chirurghi , ma fors~ non del tutto corrispondente a l! 'intima realtà. Lo Scarpa tutti gli anni passava le proprie vacanze nella sua villa nel pavese di Bosnasco e così n e scriveva all'amico dott. Morigi di Piacenza, che lo richiedeva per un consulto. cc Sono arrivato qui ieri, e ve~amente col s~lo solissimo progetto di starmene in perfetta quiete, come faccio ogni anno per un. mese, ~enza sentir parlare di malati e mal~tt1e .. Se s1 .Potesse quindi combinare che voi ven1~te qu~, ~ ch e ci potessimo intendere sen~a che .10 ':en1ss1 a Piacenza si combinerebbe il des1der10 del malato col mio >> . (1) Da una raccolta di lettere al MoRrGr, chirurgo di Piace nza. .
(2) AcruLLE MoNTJ. La figura di Antonio S~arp~ nella storia della scienza e sulla fortuna dell Università di Pavia. fsl it11to PaYese cli Arti graiir11e,
1927,
:\IlllO
' rl . '
'.(ANNO XXX'' I , Nu~1. 16]
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SEZIONE PRATICA
Nella quiete campestre deponeva la toga pro1fessorale per occuparsi dei suoi poderi, di cac"'c ia e passava qualche ora a giocare col Rettore della Villa riferendone al Morigi qualche volta .con fine umorismo. Di agricoltura , com e altri g randi chirurghi, .e basti acoennare al Bassjni, se ne occurp~va ·personalmente come risulta da questa lettera. cc Sono oltren1odo contento, ed il mio fattore ·ugualmente , de'i manzetti. Questi sono d'una ·bellezza a tutta prova. Vi ringrazio quanto so ..e posso dei vostri favori. Mi lusingavo di trovarvi unito il n1io conto per saldare il mio ..debito no11 obliavo quello dell'erba medica. Fatelo al più presto perchè quando ho debiti -dormo male ». In altre letter e dà ordinazioni per piante fruttifere raccon1andandosi che sia· no « già innestate ed adulte perchè non ho ·tempo da perdere se vog·lio godere del mio muovo acquisto n . · Un a ltro suo svago era la caccia ed anche in .questo esercizio Je doti fi sich e di · ·p rontezza, ..calma e colpo d 'occhio dovevano servirgli molto bene perchè fu cacciatore fortunato e cos1 ;ne riferisce con soddi sfaz ion e all'amico . << Sarei tentato di dire ch e voi IJOrtate sfor,tuna nella caccia, poichè dopo poco la vostra partenza, mi sono incontrato in due piccoli · ·voli di pernici , delle quali, io solo n e ho ammaìzate undici , e nello stesso giorno una bella ~lepre. Il mio cane a due gambe ne era carico .come un asino. Giam1nai 110 avuto sì bello in.contro e sì fortunato su ccesso ». Pure alla caccia a cce1ma sch erzosam ente in un 'altra lettera di congratulazione pel matrimonio d ' una fig·lia d el Morigi. cc Ho sentito col i1iù vivo interessan1ento la -nuova che mi date del col]ocan1ento di vostra figlia. Me n e ralleg·ro di nuo, 'o, quantunque sul vostro particolare perdiate assai costandosi essa da voi ; ma tale d eve essere l 'a11damento .d el] e cose . cl1e a11co g li eventi più felici va·d ano uniti di qualcl1e amàrezza. Ad ogni n1odo l'avete vici11a e , se sarà fe'lice, come non c è punto da dubitare, lo scopo principale sarà ottenuto. Salutatela a nome mio, e fate ad essa pure l e n1ie doverose con.gratulazioni u.gualmente, che allo sposo. La ca1rtpagna ch e mi indicate è (se non erro) -OelJe più rinomate per le quao-lie. Prenderemo quindi cura , a suo tempo, di ~ingrassare g li sposi ». Terminava la giornata giocando con qual.~he ospite e col Rettore d ella Villa ed i! sorriso pare sfiorar l e su e labbra quando rac..conta al Morigi Je su e vittorie. « Il Rettore i1on sta più nella pelle per alle~rezza, udita la nt1ova d el ritorno del Papa. ·Questo argom ento lo tien e occupato g iorno e notte, e pag·a cara le:' distrazio11 e ch e g·li dà in . g •u oco ». Lo Sca rµa a veva arr edata co11 1u o la sua ·vilJ.a di Bos11.asco, , -i .a veva · raccolto nl·Olti qua-d ri pregevolis in1i creandosi l1na oa~i di ql1ietc ~d i tranqt1illil ù d o' r for se . i r addol r i'n il dnro
carattere dello scienziato e del chirurgo. Si immaginano quindi le sue ansie quando la Lombardia era percorsa dagli eserciti Tedeschi e Francesi ed i suoi averi in pericolo. Infatti nel febbraio del 1814 scriveva da Pavia: cc Le nuove che qui abbiamo sono, che i Tedeschi si sono ritirati dai contorni di Piacenza verso Parma. Sono pure stupidi se hanno cr eduto di trovar mal custodito il ponte di Piacenza. Bella cosa se frattanto che qui si fanno i preparativi p er nuove battaglie venisse la pace I In caso di verso ch e sarà del mio Bosnasco! ». Lo stile dello Scarpa è tutto materiato di fatti, e,. come l'uomo, asciuttQ e muscoloso . Nella raccolta di 50 lettere al Morigi pur scriven1do spesso di cose gravi non ho trovato altre esclamazioni. Anche raccontando un grave incidente di viaggio in cui poco mancò non lasciasse la vita usa poche e sobrie parole ed i11 tono quasi scherzevole. Soltanto nell'ultima lettera citata quando i uoj poderi erano in pericolo non può nascon·d ere il dubbio doloroso che siano devastati. E se è vero ch e fu compratore avveduto e parsim onioso forse le sue preoccupazioni non erano solo dovute al pericolo dei danni materiali, ma anch e all 'amore per le sue terre . Amore in al cuni più t enace e più vivo degli stessi affetti famigliari ai quali - come è noto - lo Scar1Ja fu ben poco sensibile. Dott. Prof. AURELIO CoRDERO.
CENNI BIBLIOORAFICJ. (1) 1\1cCoLLUM und NINA SI1vrM0Nns. Neue Ernahriingslehre. Urban e Schwarzenberg, Berlin , 1928. P er cura del grande fi siologo di Berna, Asl1er , viene pubbli cata in t ed esco la 3a edizione del trattato di l\fcCollum sull'a limenta. z ione . Que t a vcr ione del libro ainericano è veran1ente 01)portuna. Diffond e infatti in Europa, i11 t111a si!).tesi chiara , il nuovo orientamento della dottrina sul problema d ell 'alim·e ntazione. AlJ e vecchie basi d ella dottrina desunte dalla analj i chimica d·e gli alimenti e dalla determi11a zion e fisi ca d el valore calorim etrioo , sono sostituiti criteri biolog·ici , cioè l 'analisi speri1n·enlal e de]l 'andan1ento d ei J)r ocessi nutritivi a econda l 'età , la sp ecie dell 'anim.a le e a secon.da d ella vari a sp ecie di alimenti somministra ta a ll 'individuo. Non solo si analizza l 'andamento d egli scambi organici , ma si tien co111to d el m odo con cui l 'individuo cresce, n1an ti en e l 'equilibrio nutritivo o deperisce. I.J' individuo animale non è più soltanto una 1nacrhi11 a ch e dalle trasformazioni organiche trae il calori co p er la propria conservazione e il Jo.,roro e t erno , m a un es er e vivo, il quale c onsun1a l e sostanze org·aniche in misura diver sa seco11do la loro comm i tione e l 'atti,-ità 1
~i
1
(1) Si prcaa d 'inviare due copie dei libri di cui d esi<lt rn la recen sione.
5GG
lL POLI CLINI CO
<lei l Jropr i ~ i11goli org·ani e il q11alc d e' e co11te1n pora11 ca111c1J1c l Jrot,·edere alla att iv ità dei pro1Jri le ~ ~ uti ecl organi. L 'a11lo re a 11Jeri ca110, ch e 11a fatto Ludi ori. g in a li e fo11dan1c11tali i1el ca111JJO d ell e vitan1in e, d à al uo lrallato lln ' jnlj)l'On la 11on ·olla11to 111odcr11a n1a p er sq11al e . La 11uo ,:a dottrina dell 'a]in1enlazio11e eg· li svolge i1on taJ1Lo i11 ra1)J)O rto ai prob Je1ni clclla patoJog ja e d ella clinica , quanto Ìilve ce ai probl emi d ella c re~co11.za d e l1 'in divjdt10 e a ll ' ig:ien e d ell '.a li1n e11tazione delle masse. Così c l1e , dopo u11 'cspos jzio11e d ell e n UO\'C dottrin e in co11 fron t o delle vecchie, studia pec ial111entc Je n1alatLie da carenza , ivi co1n prcsn la p ellagra, i rapporti tra mancanza di iodio e gozzo, la rachi lide, l ' allattamento, lo sv iluppo d ei d enti, la r esist enza alle malattie. Da quanto sopra P, accennato , risulta ch e il trat lat o di i\1cCollu111 non interes a soltanto i n1edi c i, i11a i fi s iolog·i, i sociologi e quant i uon1ini politici ' 'ogJiono con coscien za applicar e i po Lulati scientifici all 'alimentazione d ell e masse. Gli edi Lori Led escl1i hanno diffuso un libro 11on soltanto ricco di sci enza ed 11·tile, n1a quan to m ,a i O))portuno per il probl e1~1.a sociale d ell 'alimentazione ch e ora è al JJr1mo posto presso i popoli ci,rili . . V. AscoLr.
Probleme der pathologisclien Physiologie im Lichte rieuerer immunbiologiscl1er 8 etrachtiing. J . Springer, ' 7ien11a,
S ,\ CH S
HA NS.
1928. Mk . 1,80.
xx:x.v·r,
[ANNO
ca111po ancora oscuro cd irlo di 11t1n1erose i11cog·11ite. Il V\Tells seri' endo qt1esto volume, ch e fa parte di u11a serie di monog rafie }JUbbli cat e d alla Società America11a d,e i Chin1ici , 11on h a inteso di ri olvere il 1)roblema d el la in1111u11ità quasi clic e so ra1)presentasse u ri se111plice problen1a di cl1i111ica, n1a l1a voluto analizzare tutti i vari elem enti ch e entran o ìn " g·ioco n,ei fer1on1eni im1nunitari per que1Jo c h e fino ad ora noi l 011osci.amo circa la loro· costituzion e chimic a. Se mqlti punti e 1nolte question i restano pur sen1pr e oscuri n el loro i11eccanismo, certamente a lcuni fàtti r icevono i1on po·c a luce dalle indagini cl1i111i ch e, si ch 8: la somma di osservazioni e di fatti es.posti dal W ells r iesce di alt o inter es ... e 1)el' cl1iu n que s i occupi di immu110J og·ia. Del] 'opera d el V\~ell s esi te g ià una tradu-zione in tedesco : ques la in fran cese servirà certamen te ad una maggiore e ])iù rapida diffu sione e conoscenza de11e idee del patolog·o • ameri cano. TRENTI.
l\if. BoLDRINr. Biometrica. Problerrii della vita delle specie e degli i1idividui . U11 vol. , in-4°· di pagg·. 370, con fig. A. Milani e d. Pad ova, 1928. Prezzo L. 40. Bio1netri·ca i1on ,ra co11fu a con biometria. Questa conJ pre11de l 'es po. iz io11e sistematica d elle indagini qua11titati,·e sui fenomeni col~ lettivi ed indi,riduali d ell a , ·ita e va divisa int altr ettante bran,ch e p ccia lizzate (B. medica> botanica.,. genetica, ecc. ). Bion1clri ca, invece, è lo studio d ei problemi d el] ' eredità e del-I ' evo, I uzione delle sp ecie, esscnzial1nen te b asata ::- ulle leggi della statistica. Studio piuttosto n e-· g·letto da n oi, verso il quale i11olti m .e dici e biologi ha.n no una sor ta di prevenzion·e, p er ]a difiìdenz,a e l 'avv·er sio11e per i con cetti ma-· t en1atici, i quali gt1idano l 'ela b orazione dei dati. Si p en sa, da molti, ch e il fenomeno ~io- · logico sfugg·a all ' inquadram en~o matematJcco: il che se (forse p er la nostra ig n oranza) puo essere verisimile per il fenomeno individ.u ale, non lo è più quando si . o~servi il feno~eno· collettivo , che segue leggi fi sse e d.eterminate , . di cui là conoscen za è d ella massima importanza per ] 'applicazione d elle leggi sociali, come quel le sul sistema ~ss.icurativ?· Il libro d el prof. Boldr1n1, ch e riassume le lezioni da lui t enute al! 'Università di Padova e di Milano, è l 'esposizione chiara cd evi~ente· di t utti i probl emi ch e rig uardan? tali argon1enti , sull 'evoluzione d ella sp ec1e .e sul-I ' evoluzione individuale. Non va, evidente-m ente c onfuso ·con un tratta~o di et1genica,· di cui però la biometrica co sti tui sce, la :i;>.arte· fondamentale. È di lettura .' lgevole e da un idea precisa d ei vari probl~~i c~e tra.tta. . È b en e ch e i m ed1 c1 d1 oggi superino la diffidenza per i con cetti. ~a.t~mat ici , ~ltri- · m enti appariranno non d1ss1.m1]1 da Cory1 art (il m edico di Napoleone), il quale d erideva 1
È u 11a confer enza tenuta d al Sach
alla Società di ~f icrobiolog·ia di Vienna n el dicembre 1927. Egli tratta d ei n1od erni con cetti della immu11ità con ider.a ndo particolarmente le sostanz.e a valore di antigene e la loro specifi cità, e I 'importanza ch e n ella funzion.e di antigeni h anno i lipoid i com e risulta d alle più r ecenti ri cer ch e sperimentali sulla 11atura d elle .a lterazioni ifilitich e d el sangue . L' A. si sofferma a prospettare il problema ·d ,e lle differenze costituzionali degli · antigenì e d egli anticorpi m ettendo in lu ce l e nuove ricerche sulla emoglobinuria parossi stica d~ freddo legata alla condizion e ch e i g lobuli rossi del paziente appartengano a l gruppo A. Inoltre .egli tratta rapidamente .d ell ' i1!1po:~nza e de l significato d ei fenomeni anaf1latt1c1. E con cludendo sostiene che il primum movens delJ.e reazioni d ell 'organism·o sia di natur.a cl1imica e ch e soltanto influenza secondaria abbiano l e condizioni fi sich e e colloidali . 1
TRENTI.
1
1
GrnEoN WEr.Ls II. L es aspects chimiques de l'im.munité (traduzione di L . Boez). Pari g i, 1928, G. Doin. FlY. 35. l\t tra, cr o tutti i numerosi studi compiuti e le vari e teorie em esse, il problema d ei feno, meni in1n1u11ilari rappresenta pui· empre u11 1
~UM. 16]'"
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XXXVI, NuM. 16]
SEZIONE PRATICA
l'importanza che allora (1803) si incominciava ad attribuire al numero delle pulsazioni e dei periodi respiratori) o da Ledouble che nel 1817, pronosticava gravi guai per la me'dicina il giorno in cui si fosse giunti a calco-lare con la bilancia in mano la quantità delle feci, delle urine, degli sputi. Il trattato de1l'A, oontiene an,c he una simpatié-a rivendicazione di un- italiano, G. Olivi (1719-1795) che fu precursore degli studi biometrici in Italia. fil.
ACCADEMIE., SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Sezione Napoletana della Società Ita.Iiana di Pediatria.
567
a scopo curativo in vari stati morbosi dell 'infanzia, che si accompagnano a grave disidratazione. Le iniezioni fatte per tale via so110 state ·c irca 200 e non fu mai rilevato alcun inconveniente. L 'O . illustra infine la tecnica, rilevando i vantaggi de~la somm~istrazione di grandi quantità d.i liqu1do per via endoperitor1ea]e.
Trattamento arsenobenzolico per via orale nell'eredolue. •
Dott. ROLANDO F. - L'O. ha sperimentato nel reparto luetici del Brefotrofio di Napoli l 'azione curativa dei preparati arsenobenzolici somministrati per via orale a numerosi lattanti. Dalle ricerche condotte su circa 40 casi l 'O. viene alla conclusione che tali preparati abbiano un 'efficacia non inferiore a quella degli altri rimedi specifici, 011de ritiene consigliabile la somministrazione per via orale dei ~uddetti preparati nella pratica sia privata che ospedaliera.
Presidenza: Prof. Rocco J El\ThIA.
lnduramento cutaneo del neonato. - Difficoltà diagnostiche della pericardite d~ll'infanzia. Prof. l)E STEFANO S. - L 'O . riferisce due interessanti osservazioni di p ericardite in due .bambi11i lattanti, che dal punto di vista semiologico presentavano una notevole importanza ed in cui la diagn.osi rivestiva un carattere di rilevante difficoltà. TI prof. DE ANGELIS, ritiene molto difficìle l 'interpretazione del reperto radiologico quale sussidio diagnostico, e pensa che sia di non facile attuazione praticare la puntura pericardica: è invece di opinione che qualche aiuto potrebbe offrire l'esame funzionale ·del cuore. Il prof. DE STEFANO obbietta che le prove funzionali del cu.ore non possono, a suo parere, offrire ..risultati attendibili. In quanto alle indagini radiologiche, ricorda le ricerche della prof.ssa Kharina dalle quali risulta la loro importanza dal punto di vista diagnostico anche nelle forme iniziali di pericardite. Il prof. JEMMA è d'avviso cb,e le maggiori difficol là della diagnosi si hanno nelle forme acute di pericardite, giacchè n elle forme croniche la diagnosi è piuttosto facile.
Due casi di endocardite acuta in neonato e lattante di due mesi. Dott. LoFFREDo A. -- L'O. riferisce .su due casi di endocardite uno in un bambino di 2 mesi e l'altro in neonato di 15 giorni. I casi furono seguiti alla autopsia. In entrambi, in vita non fu fatta la diagnosi esatta, poichè nel neonato mancavano tutti i segni clinici di un'affezione cardiaca, nel bambino fu invece diagnosticata una cardiopatia congenita. L 'O . richiama l'attenzione sulla frequenza della endocardite nei lattanti, sulle difficoltà diagnostiche e sul fatto che l 'endocardite nei primi mesi di vita può anche colpire bambini non affetti da alcun vizio cardiaco.
Le iniezioni di siero glucosato per via endoperitoneale. Dott. ABBATE M. - L 'O. espone alcune sue ricerche riguardanti le iniezioni endoperitoneali di siero. glucosato a varia concentrazione, praticate
.
Dott. CANINO R. - L 'O. riferisce su 4 casi di indurarnento cutaneo curabile dei neonati; i11 due dei quali la lesione presentava l 'aspetto tipico, fin dal secondo giorno di vita, negli altri due l'affezione assunse rispettivamente all '8° ed al 9° giorno, i caratteri clinici della malattia. Soltanto in un caso fu possibile praticare le indag'i11i istologiche che fecero rilevare la necrosi del g·rasso sottocutaneo. Dal punto di vista del] 'anamnesi è da rilevare che in due casi vi era stato il })arto distocico con applicazione di ,forcipe, negli altri due, parto cesareo dopo tra vaglio prolungato.
Affezioni delle vie urinarie infantili con- speciale riguardo alla prima infanzia. Dott. CP.sARINo C. - L 'O . riferisce su alcl1ni casi di pielocistite infantile con speciale riguardo alla prima infanzia, e segnala che solo raramente in questa età si riscontrano i sintomi classici de Il'affezione urinaria. L 'O . quindi è del parere che si debba praticare l 'esame di urina anche in qt1ei casi che presentano sintomi vaghi ed imprecisi. Egli ha potuto notare come spesso la comparsa del pus nell 'orina sia preceduta per alcuni g iorni da intensa hatteriuria.
L' urotropina per via endovenosa nella corea del Syd enham. Do! t. DE CAPUA. - L 'O. ha iniettato i11 bambini affetti da corea, u11a soluzione di urotropina al 5-10 % per via endovenosa, a giorni alterni ed a . dosi progressivamente crescenti da 1 a 6 cc. In un numero limitato di casi ottenne un miglioramento fino alla defjnit.iva scomparsa dei fenon1eni coreici dopo 7-8 iniezioni. Negli altri casi nessun vantaggio apprezzabile ritrassero gli infermi e la guarigione si ebbe associando alla terapia il riposo e la somministrazione di sedativi e di preparati mercuriali, là dove figurava la lue n ell'anamnesi. L'O. infine segnala la perfetta tolleranza da 'parte del bambino di dosi relativamente. alte di urotropjna soinministrata per via endovenosa.
•
568 La malattia di Heine -Medin a Napoli e dintorni nel quinquennio 1922-27.
J)ott. SORRENTINO C. -- L 'O. comunica d ati statistici riguarda11ti 310 casi di malattia d a Heinel\1edin riguardanti il quinquennio 1922-27. L'O. conclµde afferman do : 1) La malattia di Heine-l\1edin è esageratamente diffusa sia nella cit tà d i Napoli ch e nei dintorni. La sua diffu sione per il quinquen nio 1923-27 è in aumento, essen do salita d all'l % al 7 % r iferita da Jemma per il novennio 1914-22 all '1-51 o/.. 2) Essa si è presentata in generale sotto forma sporadica p er quan to in alcune zon e sia della città che dei dintorni non possa essere messa in dubbio l 'esistenza di p iccoli circoscritti focolai epidemici. . 3) L 'e tà maggiormente colp ita è quella ch e va dai G inesi ai 2 ann i, casi però sono r egistrati fin dal 2° mese di vita. 4) La localizzazione di predilezione è quella spinale (89,3 %) . Nel 1923 è stato osservato un certo numero di localizzazioni bulbari e pontine. Gli arti inferiori sono colpiti con gran de frequenza dalla ior1na rr1orbosa. 5) La malattia è p iù frequente d urante i mesi estivi. A.
Accademia Pugliese di Scienze. Seduta de 29 g·ennaio 1929. Presid enza: Prof. G. GALLERANI. Neoformazione connettivale delle dita della mano 1n operai addetti a pastifici. •
[ANNO XXXVI, NuM. 16]
IL POLICLINICO
G. VACCA. - L'O. illustra due casi r iscontrati in operai addetti in pastifici di Bitonto (Bari) e caratterizzali òalla formazione di tumoretti molli, elastici, situati nelle regioni laterali della metà prossimale delle quatt ro ultime dita della ma110, provocati da Fipetuti sfreg·amenti e trau matismi contusivi. · Un caso di quasi completa assimilazione atto-occipitale.
E·. GIRONE. ·-
L 'O. descrive un tipico ed i nter essante caso <li assimilazione congenita atlo-occipitale, n el qt1ale le due ossa, pur essendo sviluppate quasi r1or1nalmente, sono sinostosate fra loro. I l cranio nel s110 insierne non offre assimetrie notevoli. Degli adenomi papilliferi della tiroide (Papillomi di Langhans) .
PAoLuccI. - L 'O. 1nostra i pezzi anatomici di nu1uerosi adenomi papilliferi della tiroide, con m et astasi sopra clavtcolari controlaterale, tolti ad lina g·iovane ventenne che non aveva avu to precedente1nente alc11na disfur1zione tiroidea, e nella quale la tumefazione della regione laterale destra del collo (di cui mostra la fotografia) si era iniziato subdolamen le da m eno di un anno; accenlua11dosi 11otevoln1ente negli ultimi tempi; gli undici adenomi asportati, di cui i più grandi hanno il volume di una castagna ed i più piccoli quello di una nocciola, erano assolutamente indipendenti l 'un o dall'altro.
Il lobo tjroideo destro er a completamente assente. Quindi gl i adenomi papilliferi er ano sòrti su noduli tiroidei aberranti e molteplici ch e tenevano luogo dell 'emitiroide congenitamente assente. Questo caso conferma la ipotesi ammessa, ma fino ad oggi non an cora dimostrata, che gli ade11omi papilli.feri traessero origine da malformazione embrionale. A sei mesi di distanza dall 'intervento non c'è stata r iproduzione, ma la metastasi dei gangli sopraclavicolari di destr a non lascia d ubb i sulla xnaligni là del tumore. Il meccanismo di assuefàzione di alcuni piogeni ad agenti tossici.
NI. 'fR1NCAS. -
L'O., dopo di aver assuefat to lo
stafilococco, lo streptococco e il p iocianeo ad alcuni veleni (ac. fenico, ac. la t tico ed ar senico) e ad alcu ni colori di anilina (violetto di genziana ed eosina), cer ca di stabilire il meccanismo con cui i germi si assuefanno al tossico. Mediante una serie di a11alisi, piu ttosto complicate, l 'O. dim ostra che i germi si possono assuefare o emettendo delle sos tanze capaci di neutralizzare il veleno dell 'an1biente (immun ità umorale) e perdendo i r icettasi oppure per mancan za di qu esti (immunità anaptogena) od infine assumendo il veleno e n eutralizzandolo con sostanze antagonis te preesis tenti nel corpo del germe (immunità jperergica o iperreattiva). Mola vescicolare a lunga latenza.
. . lVI. 'J'RrNCAS. - L'O. descrive un caso clinico di mola vescicolare in cui la notevole importanza è data dalla eccezionale latenza. Difatti essa si è 1nanifestata in una donna di 37 anni soltanto ' 13 anni dopo l 'u l tima gravidanza, ed otto dopo l 'ultima m e5truazione. Lo stato funzionale della pars pilorica con " piccolo stomaco pilorico,, isolato alla Paulow. C. Tn1NCRERA. -
Dalle -esperienze e dagli esami (lel succo ricavato, l '0. cr ede di ritenere che la pars pilorica n el complesso processo della diges tione gastrica, svolga u n 'azione oltre ch e chi1nica, prevalentemente protettiva e meccanica.
Il Segretario: Dott. L . QUARANTA.
Societ à Medica di
Pa1~mn,.
Sedl1ta del 14 d icembre 1928l)r es.: Prof. MARIO CAMIS. Sull' influenza della legatura dell' arteria mesenterica superiore e delle sue diramazioni sul passaggio nel sangue dei batteri intestinali.
Prof. G. v'i::ncELLANA. - Deduce dalle sue esperienze ch e le contrazioni spasmodiche e l •invag inazione non sono sufficienti a determinare una lèsione della mucosa intestinale tale da permettere la p enetrazicne di germi nel torrente circolatorio, ma che la penetrazione avviene quando un tratto di intestino cade in preda a necrosi.
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XXXVI, NuM. 16]
SEZIONE PRATICA
569
Sulla reazione di conglobamento nella sierodiagnosi della sifilide .
Sedu t.a del 28 gennaio 1929. Presiede : Prof. D 'ALESSANDRO, presidente.
Prof. D. CAMPANACCI e DONDOLI. - Dalle ricerche clinich e eseguite vengono alla conclusione che la ivi. B. l\ . è in genere più sensibile della Wassermann e della Sachs-Georgi nel siero di sangue, altrettanto sensibile che la Wassermann · nel liquor, e che essa è segno sicuro di infezione luetica se positiva di gra(lo IV e III; molto probabile se di II grado. Inoltre le reazioni non specifiche si riferiscono al I grado e furono riscontrate dagli 00. solo nell '1,5 % dei casi nel siero e inai nel liquor. La semplicità della tecnica, la ch iarezza d i lettura, la g rande sensibilità specialmente nei casi trattati e nelle forme latenti, la r endono preferibile alle altre reazioni di flocculazione e ne consigliano l 'q.so a fianco della reazione di W assermann~
L' infezione puerperale ed il problema della diminuita natalità.
Le stenosi croniche laringee e la loro terapia.
Prof. F. LASAGNA. - Prese11ta un caso interessante con laringo-stenosi cronica e portatore di cannl1la e prende occasione da ciò per chiarire alcuni punti importanti riguardanti la cura chirurgica di esse e le ragio11i clegli esiti n egativi e positivi di t ale terapia . Sui caratteri clinici ed epidemiologici della presente epidemia di tifo in Parma. •
Prof. L . PoNTICACCJA . - · Allontan ata l 'ipotesi della trasrrtissione p er via idrica come la più remota, sembra che il contagio più frequente sia qt1ello cla alimenti inq1Jinati. È s tata anche osservata una gra11de invasione d i mosche nelle case duran te i 1)ri mi freddi.
I l Segretario: A. CHISTONI.
Società Medico-Chi1·nrgica Bergamasca. Seduta del 26 novernbre 1928. })residen te: Dott. RovrGLIO, vice presidente. Importanza igienico-sociale della profilassi delPascaridiosi.
Dott. G. ~[onETTI. - L 'O. riferisce intorno all 'opera svolta a Genova e Messina per la diagnosi di P-lmintiasi attraver so l 'esame delle feci. Rende 11oti i su oi risultatì per la città di Bergamo, dove h a, st1 llJ ha1nbini presi in esame, notato cir ca il 45 % affe1ti da elmintiasi. Sintetizza i pericoli che l 'elminti asi può presentare e co11cl 1de per l 'efficacia della terapia a base di ascaridolo. 1
Prof. D 'ALESSANDRO : Avendo osservato nel inateriale che passa nell 'Istituto anatomo patologico de11 '0spedale un rrequente rinnovarsi di infezi~ni puerperali ha voluto indagare le cause per segnalar e i possibili rimedi. E s u 37 casi d 'infezione puerperale più 4 casi di rottura traumatica d 'utero ch e insieme rappresentano il 30 % dei casi provenienti dalla Maternità ..d ell 'Ospedale e poco più dell '1,5 % di" tutti i morti in Ospedale negli ultimi sei anni, ha trovato che in 27 casi l 'infezio11e ha seguito un parto a termine, in 10 un. parto abortivo. Nei parti a termine, 23 furono normali, 4 distocici n ei quali in 2 l 'intervento fu solo manuale, in 2 anche strumentale. Fra gli abortivi, 3 furono naturali, 7 provocati di c•1i 6 dolosamente, 1 terapeuticamente. Casistica questa che rende ancor più evidente l 'opportunità dell'in_asprimento della bella battaglia ingaggiata dal regime contro questo nefando delitto. 'Tutti questi casi di infezioni puerperali erano s tati accolti in Ospedale in condizioni tali che qualunque inter vento curativo fu inutile. In qua, si tutti risultav~ dall 'anarnnesi che erano state praticale prin1a o dopo il parto numerose esplor azioni. Partendo da questi dati di fatto l 'O. attraverso ovvie considerazioni arriva alla conclusion e ch e è indispensabile una migliore e specializzata assistenza della gestante se si vuol rendere fatto il grido di Semel weis che di parto non si deve più n1orire. · Contributo alla cura del carcinoma uterino colle radiazion i.
Dott. M. CAlVrPLANr. - Porta il contributo della sua esperien za di quattro an 11i nella cura d el carcinoma della portio uterina n ella forma prevalentemente inoperahile a mezzo del radio e raggi X. I 1·jst1ltati presentati pur non avendo il valore di d efinitivi stanno a dimostrare come questo n1etodo d i cura possa arrecar e notevole miglioran1ento ed anche g11arigioni durature a malati fuori di ogni possibilità terapeutica chi• rurg1ca. L 'O. ·iJ1siste sul la importanza d ella tecnica e sulla n ecessaria conoscenza d i quelli ch e sono i dogmi della radiologia. . F. D 'A. _... Pubblicazione indispensabile a tutti i Medici: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI
della. R. Università e d egli Ospedali Riuoit i di Roma.
Tecnica T~rapeutica Ragionata Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI
Seduta del 17 dicembre 1928. Presidente: Dott. RovrGLIO, v. presidente. Presentazione di operati di cataratte a varie età.
Prof. VrrERRI. - L 'O. in base alla sua esperien za conclude non esistere la cataratta, ma il catarattoso ch e va studiato nel ricambio generale e 11ell 'occhio. prima di d ecidere quale sia il metodo operativo di adottare caso per caso .
Mediiico-pirim.a.crio e v. direttcxre saruita.rio del Po1iclin.ioo Um.be.Tto I, in Roma
Un volume di pagg. vm-845 (N. 18 della Collana Manuali del Policlinico) nitidamente stampato su cal'ta semipa:tinata ed artisticamente rilegato in piena tela, con iscrizioni sul ~i.ano e sul dor so. In commercio L 7 8 più le spese di spedrlzione P-O· c;talc. Agli aibbon'.'\.ti del " P oùJ.clinioo,, l'opera è ceduta p~r sole L. 7 2 in po.r to fran co.
Invia r e Vaglia. Pos tale Via Sietina, 14 - ROMA.
all'Edito.re LUIGI POZZI ·
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IL POLI CLINI CO
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA.
come è stato -d imostrato dai casi pubblicati da ·B loch, Nov è-Jo1sserand e Fouiilloud ...Buyat. Appog,g ia .qu1est'o1p1inion e con dati sperime11tali p.r-0ip.ri. P:rovocan1do in corr. d el collo deJ femoTe fratture ·e lussazion°i traumatich·e in giovani coni.gl i non ·Bbbe mai a .r iscòntr are n ecrosi epi:fisaria tranne che n ei casi in cui aveva p,r o·dotto una soluzione di. continu ità di gran parte idei legamenti e tessuti d ella cap·$1Ula. Invee.e iniettando nella tfe.m-0ra1:e una 1So1s.p·ensi.one di polrve.ri m·etalliche (angento) e·bbe un1a fo1rmazion1e di focolai di necr osi epifisarie riproducenti il ti'Po della mala:ttia di Oal'V1è-Perthe~. 1
La patogenesi dell'artrite cronica. Secondo H. Wynn (P r a ctitioner, ·g enn. 1928), n e]l'artrite croniJca vi è un ,d isturbo deJle secr ez,ioni interne. N1elra fa~e attJivia 1della malattia, vi è di solito 1d el['ip·ertiroidi'smo, che provoca abbassamento della tJolaleranza 1per 1 0 zucchero il quale, a sua volta, oltre a favorire le iniezioni, è causato da esse, dagli « s1h ·o ck », d8Jll 'a~ietà, sicchlè si stabilisce un circolo vizioso. In altri pazienti, poi y.i ·è tpo~lortdria, il •che a umenta la p ossibilità di g·ravi inlf ezioni nell'in teiStino craJSso. Ad ogni modo, bisogna riconoscere, osserva l \A., che nell'artrite cronica vi è un .profon1do dj 51Ju!ribo d1el m-etalbolismo, di 1crui i ·di!strur!b:i M'ticoM liaJri non sono .cfrle mani1f1esta zi·o1n i loc·ali e taI'ldilVe. Ciò è dirmos.trato dra un gDUiPiP'O idi sinto·n11i che si hanno gen·eralmente n ell'artrite e ·Cl1e possono priecede.rla di anni. E1SS1i son·o·: 1) i1rri.tazione vasomotoria; polso rapido e,d irrstrubile, con pressione brussa. Mani e 1p iedi cfred·di e blUiatS·tri o 1palli1di, eh~ richiamano il morbo idi Ray·n au•d; aumento del·l a s0crezion e di sudore alle pailme ed aJ.le pia~te e &gooct91amento di sudo['e 1dalle ascelle; 2) pi,gmentazion e caratteflistica: il paziente è scu·r o sotto g.li oochi ed ha chiazze legigermente brune alla f1aiccia, Sipecialm·ente ailla fronte ; macchie e talora larg.h e 1c•h iazze di ,p igmento s'l1gJi arti, speoialmente agli avam!braoci ; 3) pareistesie, in forma 1di prunt1ure di sipiLlo e crampii muscolari. L'18irtrite può ·essere 1pre cedu t a d a modtfi cazioni tr01fi1che •dei muscoli 1
1
fil.
. Dati clinici, teorici e sperimP.ntall sulla questione della necrosj asettica delle oFsa. E. Bergmann (D.e utsch Z eit. f. Chir., 206° volume, 1927) passa in riivista IJ.·e varie opinioni su11lia ;patogene.si di qiuelle malatti·e delle ossa a cui è base una necro$i asettica, malattie che colpiscono gen eralmen te le epifisi (osteocondrite giovanile ·dP.}l'anca, malattia di Kol1ler deJl'art. metatar1so-'f·alanigea, n·ecT1osi 1d·ell'-0s 1runatum del carpo, dell'osso navij_cular.e ·del pi·ede, l'osteocond.rite 1d,el ciafPO diisrtale de1 radi.o, l'o,steo1con1dil'ite disse,cante) . L' A. criticà l e opinrioni ethe ritengono causa di qu·este malattie o traumi (fratture, su,b•J ussazioni) o malatt ie delle ghiandole a secrezioni interne. o emboli micotici o tu·b ercolosi sia pure in forma attenruata. Egli ritiene si debba trattare di emboli asettici capaci di pro durre necrosi ancl1e estese di zone dia1isarie delle OS$a 0
1
1
V. ·GHIRON.
SEMEIOTICA. Il segno di Argyl.l -Robertson.
La pupilla si muove con il meccanismo di; due riflessi : il fotomotore e.d il convergente. 11 rifle.sso foton1otor e, detto anche alla luce, si p rovoca -n el modo seguente : il soggetto è posto in cam era oscura e lo s'invita a chiude-re un occhio, quindi si illumina l 'altro occhio con una lamp,a da elettrica. Si constata allora ch e la pupilla si contrae sotto l 'azione d ella luce. Più semplicemente il riflesso si può provocare nel modo seguente : si m ette l 'individuo ad occhi aperti alla lt1ce d 'una finestra facendo voltare il capo in modo che il foro pupillare sia b en visibile; l' osservatore applica l eggermente l e mani sug·li occhi d.el soggetto senza però toccarli ed in modo da oscurarli; quindi si allontana la mano da un occhio, e si. ripete poi l 'operazione ~er l ' ~ltro o?chio. S1 vedrà allora ch e la pl1p1lla dilatatas1 con l 'oscurità si r estringe sotto l 'azione d ella luce . Il riflesso d elJ a convergenza, detto anche d ell 'accomodazione, si provoca n el modo seguente : s'in,rita il soggetto a fissare lo sguardo lontan o e quindi a g uardare il dito del1'osservatore ch e è mosso dalla distanza di circa un metro in modo da avvicinarlo agli occh i del soggetto. Si osserva ch e le pupille si r estringono a misura che gli occhi convergono per guardare il (l ito ch_e si avvicina. Arg·yll-Robertson n·e l 1870 çon statò in alcuni .m alati la scomparsa del riflesso fotomotore e la per sisten za del riflesso d ell 'accomo. dazione. Il seg,n o di Argyll-Ilo~ertsqn è .per I.o. ~iù bilaterale, ma può , spec1e n el periodo ln1z1ale, essere unilateral e. È inc ompleto quando la pupilla si con tr ae torpidamente, lentamente e incompletam ente alla lu ce. Il fenomeno si riscontra il più frequentemente n ella tabe, n el 70-90 % dei casi. Si stabilisce l entamente, ma una volta prodottosi 1
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N .U M .
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SEZI0NE PRATICA
non scompare più resistendo anche al più intenso trattamento anti sifilitico. Nella paralisi progressiva è stato constatato nel 40-50 % dei casi . In questa malattia si ha contemporaneamente ineguaglianza ed irrego· larità pupillare. Il segno di Argyll-Robertson è· l 'espressione ·di una meningite croni ca sifilitica b.a sìlare. Quantunque sia stato con statato anche nella siringomielia, n ella scler osi a placche, nella · meningite cerebro-spinale, nell'encefalite epid emica, n el zona oftalmico e n ei traumi dell 'orbita, tuttavia esso è patog nomonico della s ifilide nervosa (tabe, paralisi progressiva, si:filide cerebro-spinale). DR. 1
L'anisocoria provocata per la diagnosi di adenopatia tracheo-bronchiale. Tra le maniiestazioni n iervose dei sintomi funzionali dell 'adeno1)atia tracheo-bronchiale, si accenn"B. generalmente .solo di sfuggita all 'amisocoria (disug uaglianza pupillare). Essa sar ebbe dov·uta, secondo alcuni, ad irritazione d el vago, trasmessa all 'iride p er via riflessa attraverso il simpa1tico e, secondo altri, ad irritazione delle fibre stesse o dei gangli del simpaitico toracico .da parte di masse gan gliari infiltrate m ediastinich e. L'anisocoria sponit anea, però, si trova raram ente , siochè F. Vecchio (La pediatria del medico pratico, ottobre- n ovembre 1928) ha ritenUJto utile ricercare I' anisocoria provocata n ei bambini, partendo dalle osservazioni di Sergen t sull 'adulto. Com.e agente m idriatico, l'A. ha usato l 'atropina all'l %o .CSe.rgent ha invece usato la cocaina al 4 %; per evitare i disturbi de.Il 'accomodazione, che n ei bambini sono invece leg. geri). Si in.stilla una goccia p er ogni occhio e si osserva lo stato delle pupille d opo 3 ore, per raggiungere il massimo della dilatazione. In 12 casi di aden opatia tr:acheo-bronchiale (di cui 5 con lesioni anche polmonari), l ' ~i\. ha osservato costantemente una manifesta anisocoria che, in alcuni in cui la sintomatologia non era classi,ca, arre_c ò un contributo diagnosttco importante. In quasi tutti i casi, la pupilla più ampia corrispondeva al lato tora·cico in- cui clinicamente e specialmente radiolo·g icamente, le lesioni erano presenti od erano maggiori. . fil. 1
una tumefazione splenica coTuSi·derevole. La caohessia progressiva non potè essere arrestata e la morte avvenne dopo 4 m esi dall'osservazione in izi.al e. Nel 1922 IJ. Pick riunì tutti i dati anatomtci, istp·ohimi!c~ € clinici, che d'anno alla malattia descritta d a Niemann il carattere idi entità mor bosa Ch·e Ja distingm1e da altre infiltrazioni lipo-litpioi1di1o'he d el 1fJ1stema rieticolo-endoteJ.r.i:ale, specie rdalla malattia di Gauc·h er. Ai casi conosciuti 'di questa malattia, circa 12, si a1ggiunge l 'osservazione, la 1pri·m a poobiicata in Francia, rdi P. Col'can, Ch. Olberling e G. Dien st (Revue F:rançaise d e P ediatrie, t. III. , dic. 1927) , r:iJerentesi a un b·am·b ino id i 7 m esi. L"etiologia della malattia di N-.1P . è interamente oscura, mentre Si sa che è af·fezione con genita, costituzionale e sp esso familiare . I primi se gni si m.an1festano 1durante le prime settimane di vita : l'accresci·m ento ponid erale rallenta e cess.a ; ap1p aiono diisturbi digestivi senza -c·ausa apparente; il ventre si fa ·g lpboso; un pallore a;ccentuato con pi'g.m entazione brl1nastra 1caratteri·stica '.colpisce a:lcune regioni. A ·q uecsto p1unto si rileva già tumeifazione considerevole del fegato € 1della milza, e si pal1p·ano i gangli linf:atici supenficiali. All'arre1Slto dello svilu1PP0 fisico si aJSsociia qJUello dell'·e voluzione psic'h~ca, e si i·n izia uno stato di cach essia prolfonda : sopravven gono rialzi termici, anoressia, diarrea, ed,emi, ascite, idrotorace. La morte a·v viene p er cache1sisi~ estr ema o per una irufezione interco.r rente• . La malatti·a evolve semipre ver so l'esito fatale in un lasso di .ternipo relativam.ente breve. All_Pautopsj·a si coostata oh1e la turne•fazione ,dell'addome è dovut a alla epato-splen ome·g alia: la milza 1p·uò diveniTe .enorme. I gangli linf·atici, .sipeci·e .g li aiàdominali sono aumentati dti. volume, come ~ure le surren ali. .L'esame istologi,oo dà la nota caratte:ristic1a deil. 1p.roce..~o morboso sotto forma di cellule speciali, vacuolari, con conten uto lipo-lipoi·dico, presenti ov,unJqu e sia del tesisuto r eticolare: nell:a milza, nei gan•g li linfatici, n el rni1dollo osseo, nel timo, n ei villi intestinali. La malattia di Niemann-Pick appare, dunque, la riisultante id i .u na infiltro.zion e lijpo-1.iipoidica di tutto .iÌ sistema reticolo-endoteliale, infiltrazione ohe invade anche le cellule parenchimatose. Questi dati permettono di di1fferenziare la m alattia dj N P . dalla malattia di Gauche~ , nella quale l'infiltrazione è strettamente localizzata ne, gli elementi del tess11to reticoJare. Invece con·viene peTIJsare che la malattia di. T·ay-Sadb.s o id.iio zia amaurotica può essere considerata come una lo· calizzazione nervosa d ella malattia di Niemann1
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CASISTICA. La malattia di Niemann-Pick. !La p rima osservazione di questa malattia fu pubbliioata nel 1914 da _Niemann sotto la .denomi·
nazione di « forma morbosa sconosciuta » . S i trattava di urn a ba·rnlbina di 17 m esi di tipo mp.ngoloi1de, il cui svilUPIPO appariva di'fettoso dall'età di 2 m esi. ES1Sa pr.esentava apatia pronunciata, una PÌ!ocrmentazione brunastra dei t eg·umenti ed
Pick.
A. PICCINELLI.
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. I L POLICLI NICO
572 Magrezza cerebrale ipofisaria.
In un certo nurrnero id i casi di individiui m·agri, cs serv·ano Zondek e l{oe.hler (De·u tsche med. Woch e1ischr., n. 47, 1928), la magrezza è in r8Apiporto con una 1deficienza funzionale dell'iq:>orfisi in part jcolaTte m o1do id ei loto anteri 0Te di es.sa. · Più .spesso anco·r a la maigrezza è in rapporto con ur1 disturbo funzionale oppure anatomico di centri cereb1·a li n el territ-0rio d el diencefalo. Non sempre s i. 1svflup,p1a in tali .ca si una veTa cachiessia; 51P·e sso 1Si osserva.no fo rm·e più li·e-w di dimrugramento cl1e non si possono :spiega·r e con una insulffiie.ienza di calorie somm.inis trate con gli alim enti. La mélAgTezza c·er ebrale ipo.fi.saJI'i·a costituis ce il fenom eno d.i ametralmente opp.osto all'adl posità cer ebTal e iJpofi1s aria. Nell 'uno e nell'altro di qu·esti sta ti oltre a1d altri fattori aigiscon0 principalmente coime fattori patog·enetiici i raipporti di .p ression e -cerebr·ale, specialmente in corriispondenz·a al terzo ventricolo (.s tasi di li·quor n el terzo v entr.icolo e quindi aum·entata pr.eshSion e ·esercitata sui centri ~potalamici). L'.esa.rrn.e degli ammalati rivela p·er lo 1più d isturbi id i funzione dei centrj del ricambio del dien·cefalo, spesiso anche djsturbi funzionali. del cientro termico (ten denza eh.e d·ura a lungo ad elevazioni t ermiche -subd'·elbbir.ili oppure ·a temperaitm·r e s ulb nomnaJ.i); altre volte s i può dimostrare soltanto che la pression·e endooranioa orsc.illa p eriodicam·ente, in com. plesso e's sa è .p erò n etta:m e!1te aum.e ntata. 1
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P OLLITZER.
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XXXVI, NuM. 16]
diante la roentgenterapia più di 2000 casi di epiteliomi cutanei, ritien e anzitutto, in base alla ricca sua statistica, che le distinzioni isto. logich e non possono essere prese come indicazioni o meno alla roentgenterapia. Questa questione si - ricollega in r ealtà con la questione della radiosen sibi.Iità dei tumori e più precisa· mente con la radiosen sibilità degli epiteliomi basocellulari e con la r11inor sensibilità (radio. n.egatività). degli spinocellulari. Ma, secondo l 'A., al criterio istologico andrebbe invece sostituito un criterio di ordine fisico: cioè sulla superficialità o m eno dell 'epiteli orna: qualunque epitelioma ch e non abbia sconfinato in profondità ed è ancora limitato allo strato- cu~ tan,eo è suscettibil e di guarigione. Tuttavia è noto come epiteliomi dello stesso tipo istologico siano talvolta r efrattari ai raggi X e talvolta tale r efrattarietà si riscontra anche n ei basooellulari: sono precisamente, secondo 1'A., i poteri di difesa e di reazione dell'organismo che per essere variabili da individuo a individuo possono spiegare queste differenze. È quindi, secondo l 'A., buon precetto del radiologo non considerar e l 'e pi telioma ·c ome una lesion·e puramente locale, ma occoir.re tener presente a.n che lo stato gene.r ale e rimuovere nel caso quegli stati di intossicazione (.alcoolica, uri ce· mica, ecc.) prima di procedere alla cura. Il lavoro è corredato di numerose fotografie che dimostrano la guarigione di casi di epiteliomi ritenuti inoperabili: il criterio di inope~ rabilità va però, secondo l 'A., considerato sotto un quadruplice punto di vista: 1) al radiologo ca pitano dei casi che per essere stati già sfruttati chirurgicame.n te con ripetute operazioni , ch e danno risultati brillanti quanto effimeri dal punto di vista delle recidive, non on·o più ulteriormente suscettibili di trattamiento chirurgico; 2) al r adiologò capitano dei casi in cui l'ubicazione della n eoplasia (palpebre, angolo interno o esterno dell'occhio ecc.) r.ende l 'operazi,o ne poco con sigliabile per i possib~li dist urbi ' funzion ali oon secutivi; 3) al radiologo capitano casi inopeTabili per la molteplicità dei focolai ; 4) al radiologo possono infine capitare casi talmente estesi in profondità che non rientrano più n el campo chirurgico. E. MILANI . 1
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Sull'importanza dell'ingrossamento delJe parati· roidi nell'osteite fibrosa generale di ReckJing• haosen. .. Go1d (M i tt. a. d. Grenz. d. Med. u. Chir ., 19'28)
riporta un caiso oisseTvato n ella Clini1ca 'C hirurgica di Ei·s elisibe.r g di una 1d-0nna di 54 ann.j con o.steite cisti·c a multipla in cui esiis teva una tumef azi-0ne a ca·r i·co. di un lobo d1elJ.a tiroid·e, dell.a dimerusion·e di u.n piccolo uovo. BstiTtp ata, si vid·e che si trattava di un p arastruma ·o ·adenoma par.atiroi1deo. Dopo l 'int ervento l'ammalata .m igliorò .g~anid.emente come si iP01Jè Titscontr are allo ischern10 ;per quanto riguarda Io. 61Ch·el etro , con un miglior.aJinento sul lficambio del m l cio e id.elle condizioni ,gen erali. V. GHIRON. 1
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TERAPIA. Considerazioni diagnostiche e brevi rilievi sulla roent· genterapia degli epiteliomi inoperabili della faceia.
G. Scaduto (The Urologie and Cutaneous R ewiew , n. 1, gennaio 1929), che si è occupato da lungo tempo dell'argomento e ch e in que to ultimo decennio ha potuto curare m e-
Il trattamento delle verruche.
Sembra ormai assodato ch e le verruche sia· no di origine infettiva; è però necessario che l 'individuo si trovi in stato di recettività. Gli individui con verruche sono, di solito, giovani , ch e soffrono di carenza minerale, il che è di:mostrato dal fatto che la ·somministrazione, di certe sostanze minerali può fare scomparire le verruche. Spesso esiste, in questi individui, un certo grado di ipertensione. Le condizioni favorevoli per lo sviluppo delle verruche sono date secondo Guyot (Lyon médical, 21 ott. 1928) da due ordini di cause:
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573
SEZIONE PRATICA
.. 1) Cause fisiche: cr escenza cattive condi· z!oni. igieniche od. a.li~· ~ ntari, ~he portano al linfatismo, album1nur1a ortostatica; . . 2) C~u~ i:iervose : spaventi, preoccupazioni, emoz1o·n i vive e proll1ngate c h e conducono al nervosismo ed all 'ipertensione. ~'ev?luzio~~ delle ver.ruche comprende tre per1od1: I) l incubazione di dura ta variabile in cui il ragazzo prende ~pesso un aspetto ter: reo, vagamente ane;rriico; 2) lo sviluppo, che dura da 2 a 3 mesi per le verruche soli tari e e 3~6 per qu~lle .mu~tiple. P er queste ultim e, ogni 10·15 g1orn1, s1 ha comparsa di una o due _verruche e ciò può continua r e per diver si m es•1. Le verruche nascono dovunque, ma di preferenza nelle · regioni a ricca innervazione : piedi, mani, collo , vi so. Esse non producono dolore, salvo per qu·e lle che si trovano in r eg~o,ni soggette ~. contusi oni ; sono senza gra· vita, saJvo per I inconvenien te estetico, che dà talv-0lta una vera ossessione ; 3) periodo di stato. Le verruche posson o sparire spontaneame~te in 5-6 _mesi, ma durano spesso 10-15 . anni e scompaiono soltanto quando il terreno si m?difica. Le verruch e ~olitarie sono le pi1ì tenaci. Quando una eruzione di verruche è terminata, raramente se ne ha una seconda: ma,_ in qu~&to caso , le verruch·e ch e si tag liano o si bruciano non tardano a ricomparire e ' ta.lvolta, in g ran numero. Tutte le terapie propost e per le verruche vantano dei successi e n on bisog na dimenticare che talvolta esse scompaiono spontaneam ente. Il trattamento esterno comprende la chirur. gia, Je cauterizzazioni termiche, chin1i·ch e elettrich e, i raggi X, la radioter a11ia. ' . Sul trat.tamento nervoso, con la suggestione l ' A. si dichiara scettico. . '· Trattam ento interno, con polveri mineralizzanti. I/A. n e propone una alqu.a nto compii- · cata con: F osfato di calce g. 6; Fosfato di ferro e Fosfato di mangan ese; a n a g. 3; Fosfato di m agn esia g. 4; Magn esia calcinata pesante g. 45; Id. leggera g. 35; Idrofluosilicato di sodio g. 2; Polv. di carbone vegetale, Polv. di China cali saya ana g. I. Si di stribuisce in cartine da cg. 55 , di cui se ne dà una al principio del pasto principa le. Il trattamento dura· 60 giorni; la g uarigione si h a, di soli·to , nel m e.se successivo. In caso di insu ccesso, la cura può essere rinnovata: Con questo m etodo, l 'A. h a ottenuto , su 1604 casi, 1428 risultati favorevoli e 176 insuccessi; degli individui cur ati, 158 erano ricorsi inutilmente ad a·l tre terapie (cau.t erizza. zioni , acido nitrico, termo·c auterio, ecc.). Vi sono indubbiam ente dei casi r efrattari, che possono calcolarsi n ella proporzione del 10 per cento.
fil.
-11 trattamento delle ustioni gravi da softi di vapore. M. Lop (Gazette des hopitaux, 24 . novembre 1928) consiglia: . I~ Nell~ u sti?ni estese, astenersi dall 'a ppl11caz1one d1 ogni sostanza tossi ca; 2) Fare delle medicazioni rare soltanto ogni 2-3 g iorni , se è possibile; ' 3) Per gli ~rti (piedi , gambe, mani , avambracci) usare i bagni locali, .tiepidi, al per. manganato di potassio (2-3 %o). P er le parti del corpo, ch e non possono esser e tenute. in bagno, lavare con la stessa soluzione. mediante cotone fissato ad una pinza. Applicare una medicatura di garza imbe. vuta n ella stessa soluzione. La deodorazione è P.erfettaj il per;manganato potassico n on è tossico, n e caustico alle dosi aocennate . Durante _il. ~rat~mento, non perdere di vis~ la p~ss.ib1l1tà d1 sequ·ele dannose (sinçlattil1a, guar1g1on·e delle dita in esten sione forzata cicatri_zzazio~e viziosa per ad erenze n elle pie: g:h e d1 flessione) e fare il tra ttamento preventivo contemporan eam ente alla m edicatura . . N ~Ile. u~tio?i po·c o estese, l 'ambrina , o proao tt1 sim1lar1, danno buoni r isultati. 1
fil.
VARIA .. Esiste oggi il pericolo che vengano seppelliti individui ancora vivi. Sono questi i termini di un refe~·endum proposto r ecentem·ente a cultori di medicina legale dal periodico Difesa Sociale. Il prof. Ottolenghi nega ch e con le norme in vigore ,esista tale pericolo, perchè I 'accertamento d·ella ·m orte vien fa tto dal m edico curante e dal m edico n ecroscopo d el Comune: Tuttavia per maggior gàr anzia si potrebbe esigere una terza visita n el momento di rinchiudere il cadav:er e n ella cassa allo sco·p o di constatare la comparsa di fenomeni d ella putrefazion e (macchie verdi .s.ull 'addome) ch·e co. stituisce l'unico segno cer to della ~orte. Il prof. Carrara ricon osce utile l 'inchiesta della Difesa Sociale sia per stimolare i m edici a compier e anc h e in tale occasione il loro dovere con coscienza e competenza, sia per eli .. minare preoccupazioni a carattere fobico, in _quanto vi sono tuttora individui assillati dalla paura di essere sepolt i vivi. In effetti con le norme attualmente in vigore tale pericolo non esiste, ed i casi sensazionali che periodicam·ente ricorròno n elle cro·nach e n on fanno che confermare l 'effi cacia di tali norme. Al rigua1Tdo ricorda il caso recente di un 'infermiera di Berlino ch e avvelenata con mor-
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IL POLI CLINICO
fina e veronal fu trovata cc morta irrigidita n con mancanza di riflesso corneale. Anche la prova della ceralacca aveva dato risultato negativo. La donna fu posta nel deposito cadaveri·cD, e fu grazie a questa pratica se non fu sepolta viva. Un impiegato di polizia le scoprì segni di vita, movimenti. Comunque non si può fare a meno di rac .. comandare ai medici di assolvere la funzione necroscopica con accortezza, coscienziosità e competenza. Quantunque non esista alcun segno cui isolatamente possa conferirsi il carattere di certezza per la diagnosi di morte reale, tuttavia un giudizio sicuro potrà sempre darsi quando ci si fondi non sopra un solo elemento, ma sulla molteplicità e sopratutto sulla consen. suale ed armonica significazione dei vati segni. D'altra parte l'errore non può intervenire ch e in primo tem,p o. Ogni dubbio è da escludere quando dopo i segni negativi, ossia la cessazione delle varie funzioni, compaiono i fenomeni positivi della morte, e prima di tutto i segni iniziali della pu~refazion~. . . Ciò posto il problema della diagnosi sicura della morte reale si risolve in una quistione di attesa. P er il prof. Cazzaniga le norme attuali non dovrebbero far sussistere ·il pericolo, ma per scongiurarlo veramente bisognerebbe che i me . . dici e le autorità le osservassero scrupolosa. mente, il che non sempre è. Propone sanzioni per gli inadempienti. Il prof. Leoncini si rifiuta di dubitare eh.e i m edici non pongano in una faccenda così seria tutta la necessaria diligenza e che non siano da tutti applicate le norme di polizia mortuaria, le quali sono più che suffi cien~i .a1d eliminare le possibilità di seppellimento d1 Jndividui an'c ora viventi. Ricorda tali norme per le quali il seppellì· mento d 'una salma si può effettuare solo dopo ch e la morte è stata accertata successivamente da due m edic i, e dopo un periodo.. di os~erva: zione non inferiore alle 24 ore ed in oert1 casi fino a 48 ore, dopo un periodo . cioè più che sufficiente per aversi segni esteriori posi tivi della morte. D'altra parte durante il period? di os~e:va: zione la salma deve essere tenuta in cond1z1on1 tali da non impedire e rendere avvertibili al custode le eventuali manifestazioni di vita. Il prof. Lattes dubita eh~ all '~cellenza. delle norme in vigore atte ad evitar~ il sepp~ll1men to di individ11i ancora in vita, corrisponda sem·p re la diligenza di chi de-ye appli~arle. Questa trascuratezza, specie negli ospedali, ha dato luogo ad errori, tanto più che la morte apparente non è avveniment~ rarissimo (elettricità asfissia, avvelenamenti). I rim~di per scongiurare questo . pericolo consistono nel richia·m are più energicamente i medici all'osservanza rigorosa dei loro doveri e nell'aggravare le sanzioni.
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Anch e il prof. Perrando dubita che l'applicazione delle norme, eçcellenti in via teorica, di.a la garenzia assoluta dell 'inesistenza del pericoilo di seppellimento d'individui ancora viventi. ~ Pochi comuni posseggono · asili mortuari per un congruo periodo di osservazione e meno ancora in condizione di funzionare. Le visite per l'accertamento della morte non si fanno affatto o sono fatte superficialmente come una trascurabile formalità. L 'inosservanza delle norme in vigore oltre al pericolo in quistione ha altri inconvenienti d'indole statistica, igienica e legale in casi di morte improvvisa o sulla pubblica strada e quando la causa della morte o viene definita come uno di quei tanti accidenti, come la paralisi cardiaca, che cop!ìe ·spesso l'ignoranza e anche i delitti. È opportuno quindi che non solo sia constatata la morte effettiva, ma anche la causa di essa. Al riguardo ·s ono da consigliarsi ordini severi per la scrupolosa applicazione delle norme · in vigore, e l'obbligatorietà de1l'osservazione scientifica delle salm,e e dell'acèertamento della causa del decesso in casi di morti dubbie o ·p er 1causa clinicamente ignorata da praticarsi presso le Morgue munici,p ali. .DR.
ANNALI D'IGIENE. Pubblica.zione mensile diretta da.I prof. C. Sanarellj. Redattor&-08/PO: Dott. L. verney, 8()1Jl).Illairio d,e l N, 3 (1929) :
Memorie originali: G. SANARELLI e G. PERGHER: Patogéneei delle s~roC1he~i ~ttei:Qgene: - Prima Me. mori.a: Sp.irochetosi e mi·c .rooi di sortita. -. . Rece~ sioni·: Imanu,n ologia. - Sieri e vaooi..rui. - R1v1~~ bi· bliografica. - Servizi igienico-sanitari. - Not1z1e. Abbonamento airunuo: Itali.a. L. 60 - Estero L. 1 00, Per i nostri abbona.ti L. 5 5 e 9 5 il'iepettivamente. Un numero separato: Italia L. 8_, Estero L .. 1 2~ Inviare Vaglia all'Editore LU1G1 POZZI, via Sistina., 14, Rom.a. Sono dWI>onibili alcune collezioThi. dell'·a innata 1928 e.l prezzo di L. 6 O i iper i nostni abbonati L. 5 5, fra11.co di porto. •
Bi vista di lllalariologia Periodioo bimestraile diretto d.a.l prof. C. Sanarelli. Redattore-capo: Datt. L. Verney, oon la oollaboramon.e di eminenti studiosi itailiani, oon la <X>opera7Jione di studiosi specializzati di tutti i Paeei. Som.rn.ar.io del N. 1 (1929) : Relazioni : G. ROSSI : Tre aDIDi di lotta Q,!D;tfmaJa!ica a Mu.oca.rese durante l'effettua.mone della « Ban~~ integrale,, (4 tav., 2 oo.rte, 3 grafi.ohe). - contr1b~t1 originali : r. J. KLIGLER a.nd R. REITLER: .st~d'lee i-n MaJ.aria: IV. Prophylactri.c use of plasmoohin in a Bedouin population. - N. H. SWELLENGREBEL e_t W. H. DOORNBOS : L 'influenoo ·d e la substa~.ce di· 1uante sur l'action lacrvioide du « vert ·d~ ParlS » • •L. p A TERNI : Le nefropatie nella maJ,a.r.ia (3 II"8idiogr8.t1Ilmi). - P. SEPULORI e E. yr~ALE: Autoemoite: raa:>ia idelJ.a m.ala.riat. Recen.su~.n1 _: L. LA _F_ACE · F.a une anofelinJiche. - Atti uffic1ah. - Not1z1e. Sommari. Abbonamento annuo alla " B.ivista di Ma.l3i.1'1iologia. • : Ita.li·a L. 4 O, Estero L. 7 5; per i nostri abbona.ti L. 3 5 e 6 5 riapettirva.mente: 1Ul numero separato : Italia L. 1 0, Estero L. 1 5. Invli.are Vaglia all'Ammin.i&tra.zione del Giornale " Il Poliicliinico o - Via, Sistina 14 - Rom!&.
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SEZIONE PRATICA
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POLITICA SllNITi-llllil E GIURISPRUDENZi\. •
CONTROVERSIE G1URIDICHE
XVI. • Concorso ospedaliero: facoltà di scelta so terna : concorso unico per più posti. . L.' amministrazione dell 'osped·a le di Vii terbo indisse un concorso . per la n·o mina di tre assistenti medici chirurghi. Furono dichiarati idonei 8 concorrenti: alcuni iJ1. grado uguale, ex aequo. Il regolamento dell'ospedale disponeva: « ·sarà formata una gradu.atoria motivata sulla quale la deputazione voterà sino al terzo graduato ». Praticamente l'amministrazione procedette così : e·l iminò dal-la gara il primo graduato, presumendo che non avrebbe acoettato la nomina; comprese poi nella prima terna più di tre concorrenti, considerando per gruppo e non singolarmente coloro che erano stati graduati ex aequo; scelse e nominò uno degli idonei com•p resi nella prima serie, costituita da cinque nomi; provvedendo poi al secondo posto, aggiunse un altro gruppo di graduati ex aequo e praticamente scelse fra più di tre idonei; cos.ì, in fine, per il terzo. Ne derivò. questa conseguenza: per il primo posto fu nominato il quarto graduato; per il secondo, il quinto gr.aduato e, in fine, il settimo. Il dottor de Agostino ricorse al Consiglio di Stato in s. g. deducendo, .fra altro, che l 'am .. ministrozione avrebbe dovuto deliberare le tre nomine, votando fino al terzo graduato; in ipotesi, avrebbe dovuto formare una terna per ciascuno d ei tre posti, considerando i concor.. renti singolarmente e non per gruppo di graduati ex aequo. La prima deduzione era fondata su questa considerazione: la deputazione, av.e ndo in:detto un solo concorso per tre posti, era obbligata a provvedere alla nomina dei tre assistenti votando sino al terzo graduato. Vero che, così prooedendo, sarebbe stato vulnerato praticamente l'esercizio della · facoltà di scelta, ma questa non è ·con dizione necessaria nè per legge nè per disposizione de.J regolamento locale ed è subordinata alle possibilità concrete. La depu.t azione, deliberando di provvedere alla nomina per tre posti in base ad unico concorso, poneva questo, legittimamente, nel campo di applicazione dell'art. 151 agli effetti della votazione sino al terzo graduato. L'esercizio della· facoltà di scelta n-0n era possibile, ma per fatto della stessa amministrazione. In ipotesi, pur ammettendo che per ciascuna nomina si dovesse formare una terna, come se tre fò.ssero i conco,r si, ]a deputazione avrebbe dbvuto limit.<:tre ciascuna votazione a tre nomi, designando cioè complessivamente cinque concorrenti, e non avrebbe dovuto formare la c. d. terna considerando non i singol·i concorrenti ma il gruppo degli · idonei ex 1
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aequo.
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Il ricorso è stato aocolto e la V Sezione del Consìglio di Stato, con decisione 12 aprile 1929, ha annullato la nomina de'l iberata dalla amministrazione ospedaliera.
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XVII. - Procurato aborto di donna consenziente-. . Chi concorre nel delitto di procurato abort°' d1 donn.a ·consenziente è punito a norma del1'art. 382 C. p., cioè con la reclusione da t·r enta mesi a cinque anni e nor1 per concorso, nel reato previsto dall'art. 381 il quale consi·dera un :veato che può essere' commesso ~·ol tan to dalla ges-tan te. La Corte di Cassazione penale, con sentenza. 14 novembre 1928, rie. Sapienza, ha motivato così questa risoluzione, che è conforme ad altre, preoe·denti. cc Osserva la Corte, sul motivo comune ad entrambi i ricorrenti, che I 'art. 381 C. p. (Zar
donna che con qualunque mezzo, adoperato· da lei o da altri col suo consenso, si procura l'aborto ... ) •considera una figura di reato che èspe,c ialissima alla gestante e che perciò non ammette la possibilità di correo o di complice. Chiunque si assuma la !:_esponsabilità di assecond.are le preghiere o i desideri della gestante, se ciò faccia senza una giusta caus<:t' (come sarebbe il caso del medico, che ricono.s ce necessario l'atto abortivo) impinge nel reato di cui all'art. 382. Bene è vero che l'articolo 381 considera l'ipotesi del concorso di terze persone, ma questo come una delle possibili eventualità, e ciò fa perchè la condizione d ella gestante sia sempre uguale di fronte alla sanzione penale, ·sia che agisca da sola, sia che ricorra a terze persone. Ma il terzo, che· così partecipa al reato, per quanto materiale· cooperatore del reato di cui all'art. 381, col suo intervento procura, di copserva con la gestante, l'aborto a costei; il modo, m ·ediante il quale lo scopo criminoso è raggiunto, costituisce perciò un fatto, il quale provoca l'aborto della donna consenziente, che è appunto il reato previsto e punito dall'art. 382. Chi ha·
fornito alla donna il mezzo di abortire incorrein una sanzione più grave di quella commi-· nata per la consenziente, perchè questa, data la sua qualità di gestante, ha diritto ad attenuanti che non spettano che a lei. Essa, infatti, espone se stessa ad un pericolo al quale-il cooperatore non è esposto: la gravidanza è, sotto un certo aspetto, uno stato patologi001 che ha spesso anche conseguenze di caratterepsichie-0; la causa e ]e conseguenze della gravi.1danza possono essere motivo -0 di vergogna o di turbamento o di preoccupazione; questesono cause che· possono concorrere a meno-· mare nella gestante la coscienza del.J 'illecit°' insito negli atti diretti a troncare Ja gravidanza; nessuna di queste cause può scusare <> attenuare nella sua illiceità l'azion e di un terzo: la sola causa di onore può in qualche modo diminuire la responsabilità di un prossimo cqngiunto; ma essa, contemplata nel1'art. 385, non ha alcuna ragione di essere invocata quando manchi il con cor so di quelle speciali condizioni che n e consentano l 'appli• caz1one n.
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NELLA · VITA PROFESSIONALE . .
CONCORSI. 'POSTI
V ACANTI.
APRICA (S ondrio) . - Scad. 30 apr. ; L. 8500 oltre L. 400 uff. san.; in corso d 'approvaz . aumento ·a L . 10.000 e L . 1000 rispettivam. ; L. 300 indenn. trasferta; quinque11ni decimo; tassa L . 50,15; età •mass. 40 a . ; serv. entro 15 gg. AsoLA (Mantova) . - Scad. 6 mag.; 1° reparto; L. 9000 oltre L. 500-1800-2500 trasp., c.-v.; servizjo ospedale con compenso indicato nel Capi\tolato ; età lim. 39 a . ; tassa L. 50,15. BARI. R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario. Per tiloli ecl esami. Consorzio: Triggiano, Capurso, Valenzan o, Cellamare. Abitanti comples. 22759. -Superficie ett. 5766. Stipen. L. 15.000. Divieto lib. cserc. Età limite a. 45. Docu'menti usuali . Scarl. ~10 maggio. Chiedere annunzio Prefettura . In. R. Prefettura: - Ufficiale Sanitario. Per ti'toli ed esame. Consorzio l\1odugno-Bitritto. Abitanti complessivi 17436. Superficie ettari 5348. Stipen. L. 15.000 con 4 aum . quadrienn. del de-cimo. Divieto ]ibero esercizio. Età limite anni 45. Doc umenti usuali . Chiedere annunzio Prefettura. BERNEZZO (Cuneo) . - L. 8000 oltre L . 700 uff. san., L. 500 trasp.; ab. 3400; iscritti 150. Scafi. ·30 apr. Bo1\ti\Rzo (Viterbo) . - Scad. 30 apr . ; L. 10.200 •e 5 quadrienni d ee., oltre L. 1500 cav., L. 400 .se uff. san .; e tà lim. 35 a .; tassa L. 50, 15. CHIETI. Amministraz. Provinc. A tutto 15 ]ug., direttore della Sez. Med.-Microgr. del Lab. ~Prov. d'Ig. e -Profil. ; L. 16.000 e 4 quadrienni di :L. 1000 oltre L. 3000 serv. att. e 25 % proventi r.ricerrh e ai1alisi; titoli ed esame. Rivolgersi Segre teria. CnEVALCORE (Bologna) . Scadenza 10 mag. ; 2a. cond.; età lim. 35· a . ; tassa L. 50,15; doc. a :3 mesi dal 3 apr.; L . 8800 e 5 quadrienni dee., oltre L . 720 c.v., L. 3000 cav. o L. 300 bicicl.; ~ve11tuale ampliam. senza l)laggiori compensi. l~ i-.;NA.
Cong regaz. di Carità. Direttore delfl 'Ospedale Umberto I; L. 18.000 e 45 % operaz. •chirurg.; proroga 30 apr., ore 18; età lim. 55 a.; ·t assa L. 50,15; titoli ed eventualm. esame. Doc. •a 3 mesi. Chied. annunzio. i\[oTTA S. ANASTASIA (Catania) . L . 8700 e 4 ~ q11inquenni dee. ; età lim . 40 a.; tassa L. 50.10; ·doc. poster. al 31 mar. (sic). Chied. a~nunzio.
R. Prefettura. - Uff. sanit. e medico comune di Piacenza; proroga al 15 .mag: BERNI (Forlì) . · - Scad. 30 apr.; L. 9000 1000 uff. san., L . 3000 cavale., c.-v. bando.
PrACENZA.
•capo del POGGIO '()llre L . t.Chiedere
ROMA. Pio Istituto di S. Spirito ed Ospedali Riu'fniti. - Concorsi per esami· e titoli ·a 14 aiuti medici, 7 aiuti chirurghi e .3 aiuti patologhi; scad. ore 16 del 5 gi.u. Età lim . 35 a. Due anni di assistenta to negli Ospedali Riuniti di. Roma e di· chiarazione finale di idoneità. Tassa L. 50. Stip. L. 7300 oltre c.-v. Rivolgersi Segreteria. Chiedere • f\nn unz10. . . . . .
RoMA. Governatorato. - Direttore dell'Ufficio di Igiene e ufficiale · sanitario della città di lloma. Proroga 20 rriaggio. TREVISO. Istituto Esposti. - A tutto 10 maggio. Direttore sanitario del Brefotrofio; L. 6100 lorde e 5 quadrienni 10 %; eventuale indennità c.-v.; e1nolumenti per dozzinanti; professione libera compatibilmente colle esigenze di servizio. Per informazioni rivolgersi alla Presidenza. UnrNE. Consorzio .4 nti tubercolare della Provincia. - Direttore del dispensario di Udine e incarico provvisorio tecn~co del consorzio; assegno mensile complessivo nor1 infer. a L. 2000 lorde, oltre trasferte; incarico triennale dopo an110 di prova. Direttori dei dispensari di Pordenone, Tolmezzo, S. Giorgio di Nogaro, Maniago ; assegni m en sili da L. 600 a 1000 oltre trasferte. - Assistente nel dispensario di Udine; assegno mensile da L. 600 a L. 1000 oltre trasf. - Competenza in tisiologia e radiologia . Et~ mass. 40 a·. Scad. 10 mag. VALLI~""FREDA (Ronia). Scad. 26 apr.; L. 10.500 per 1000 pov., addizion. L. 4, c. -v. L. 800, se uff. san. L. 400, 5 quadrienni dee.; tassa L. so:. VroENZA. A1nministraz. Provinc. Assistente alla Sez. Batteriolog. e f\.1ed.-Micrograf. del Laboratorjo Prov. d 'Ig. e Profilassi; L. 12.000 e 5 quadrienni dee.; serv. att.. L. 1750; compartecipaz . ; riconoscim. parz. servizi anteriori; · esame e titoli. Scad. 31 mag. Rivolgersi Segret. Comun. Età lim. 35 a. Tassa L . 50,15. Doc. a 3 mesi dal 7 apr. Chied. annunzio.
Avvertenza. - Quando non è allrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allq stipendio hn se. • . Medico chirurgo accetterebbe interinato in reside nza marina n ei mesi estivi. Inviare offerte dott. Petrucci , Gior11ale << Policlinico ».
NOMINE. P'ROMOZIONI ED ONORIFICENZE .
Il Re d'Inghilterra (;i-iorg io V ha c:r:eato ' lord il dott. sir Berkeley Moynihan. Questa nomina ha due precedenti, in lord Lister e in lord Dawson of Penn, medico del Re. Il prof. J. Tricot-Roger, di Anversa, è nominato ufficiale nel] 'Ordine dell a Corona d 'Italia. Il Tricot-Roger, presidente della Società Internazionale di Storia della l\1edicina, ha scritto molto sull'Italia valorizzandola. Le sue opere pill: note sono : « \ ' isions de Sicile » e « Oeillet de Venise ». L :onorificenza conferitagli è un .riconoscimento d.e lle s11e benemerenze verso .il nostro Paese. Il Capo del Govern<;>, · on: Mussolini? . ;ti.a c~n fermato il senatore avv. Pietro Baccelli nell inCr\rico di ConLmissario straordinario del Regi~ Istituto Fisioterapico ed ospedaliero di S. Maria e S. Gallicano in Roma, creato per la più efficace lotta contro il cancro. Il dott. Harold L. Amoss è nominato professore di clinica m edica alla Scuola .. . .. .. - .. . . .. ~e~!ç~ d~lla .. ... . ... . ... .. . .. .. ... .. .. .. •
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S EZIONE PRA1'1CA
'« ~uke University » a Dl1rl1am (Carolina settent~io.c;tal e) . Il dott. Amoss è stato per 10 anni nell Is~1tu to .Roc~e.feller e per 7 anni professore assoc~ato . d1 cl1n~ca m ediGa alla « J ohns Hopkins Un1v,.ers1ty » d~ B~lt.imora . Ha compiuto degli
studi sulla p ol1om1el1te, sull 'eresipela, ecc.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino. ~lunfoni medlco-chirurgiche-radiologfcbe del Piemonte.
La seconda riunion e del 1929 si è tenuta dom~nica 7 aprile. Il prof. l\tiario Donati ha parlato cc Sugli errori possibili n ella diagnosi d ei tumori ossei >> portando un 'inter essantissima casistica di tumori che simulano clinicamente processi infiammatori e di processi infiammatori che simulano clinicam ente n eoplasmi. Il prof. Benedetto Morpt1rgo è inter venuto nella discu ssione per illustrare u n caso straordinariamente interessante n el quale sul terreno di una artrop atia t abetica che decor se. an ch e in seguito, almen o fin 'or a, com e tale, s1 sono presentati d al punto di vista istologico prolifer azion i e fenomeni infiltrativi a carattere n eoplastico e l 'or atore h a affàcciato la possibilità di fen omeni di rigener azione a caratter e cli tra11si7.ione con quelli n ettamente n eopl astici pur riten endo ch e il ca·so d ebba esser e ·ulteriormente osser vato. Il })rof. Arn aldo Malan h a p arlato << Sulla diagnosi dei tumori d el rinofa ringe >> rifer endo sulla sua amp ia casistica dalla q uale risulta ch e gli ammala ti si p rese11tan o cost antem ente assai t ardivam ente allo specialist a e che per m olto t empo ed an ch e talor a fino all a fine p osso110 n or1 accu sare clisturb i locali al rino-faringe o ,distu rbi b an ali ch e possono trarre in inganno. Assai frequenten1e11te i primi sjntomi clinici son o costi.tuiti d a tumefazioni ghìandolari r egionali . La c ura dà sempre risulta ti assai scar si m a è d a t en er con to ch e a n ch e spo11tan eam ente t ali n eoplasie h ann o talora un d ecorso lentissimo , Hanno parlato quindi il prof. Francesco Abba sui cc Dati statistici sull a diffusion e del can cro in Torino >>. • Dalla valutazion e r azionale d ei dati st atistici risulta ch e le n eoplasje ·n on sono in aumento n ella città di Torino m a d 'altra p àrte non p artecipano d ella gen erale dil!linuzion e che invece presentano le malattie infettive . Hanno p arlat o qu indi il prof. Boidi Trotti cc Su u.n caso di vasto epite.lioma ulcer ato trattato con esito favorevole con rad>iazioni n on filtrate »; il prof. dott. Bianch etti sul « Sar com a dell 'om er o e trauma » e « Su un caso di tumori multipli e linfogr anuloma Il dott . Bon anno · riferì sull'ampia statistica ·ospedalièra d ei càsi di can cr o ricover ati all 'Ospedale Màuriziano n egli ultimi venticinque anni, e ìl dott. Stoppani sul trattam ento dei n ei pigmentasi ·con la diatermocoagulazione, trattamento che l '0. ha effettuato· ormai sopra una cert~ casistica con buoni risultati an ch e per la cosmesi. Il prof. Morpurgo è intervenuto n ella discu ssione per ricordare quanto faGiJmente i nei possano· essere soggetti a trasformazion e m aligna difficile a prevedere t alor a anch e ist ologicamente per cui è <lonsigliabile sempre una asportazione radicale. Il tèsto completo d elle comunicazioni sarà pubblicato e r accolto in un volume a cura della Preside1ua. CrPRIANJ.
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IYOTJZ/E DIVERSE. Inchiesta internazionale sulla mortalità della prima infanzia. Dopo parecchie sedute h a chiuso i suoi lavori presso l 'Istituto Centrale di Statistica la Comn1issione· di esperti statistici e ig ienisti, nominata dalla Sezio1te d 'Igien e della Società delle Nazion~ per un 'inchiesta irtternazionale sopra la mortalità della prima infanzia. . La C?1n111issione, di c11i fa parte, per l 'Italia, il Pres1der1te dell 'Istituto Centrale di statistica ~rof. ~ini, ~.a e~an1inato le relazioni sopra i r1sultat1 d ell 'lrtch1esta ottenuti in Olanda in No~vegia, in Germania, in Inghilterra, in' Austria e Francia, e i primi d ati sopra l 'Italia in r u i . l 'inch iesta è co1ninciat a in un tempo 'posteriore. Profittan do della loro presen za a Roma i com. . ' m1ssar1, sotto la g uida d el prof. D 'Ormea, hann o esan1ir1ato il funzionamento d ei Consultori dipen denti d alle cattedre di puericoltura istituiti d all 'Oper a maternità e infan zia. '
Commissione internaz. di medici per lo studio delle malattie professionali. Un a .Commissione di m edici è st ata inviata in It alia d alla Società delle Nazioni, per studiare quan to s~ è fatto finora da noi, per la cura delle malat tie del lavoro e per la preven zion e e la cura degli in fortuni. La Commission e, ch e h a partecip ato al Congresso inter nazion ale delle m alattje profession ali t enutosi a Lione, è composta di r appresent anti d ella Germania, Inghilterra, Austria, Belgio, F r an cia, Italia, Olanda, Polonia, Svizzer a, Cecoslovacchia. La Com missione è accompagn ata d al d ott. Gaal, r appresentante l 'or ganizzazione dell 'ig ien e della Società delle Nazioni, e dal dott . Carozzi, r appresentante del ser vizio di ig iene dell 'Ufficio internazionale del Lavoro . A Torino la Commission e dopo u n 'adunanza all 'I~tituto di fisiolog ia, h a vi-' sita to alcuni st abilimenti cittadini. Il prefetto Mag·gioni, ha rlalo il ben venu.t o a nome del Capo del· Governo. A Gen ova h anno visitato vari Istituti scientifici e sono st ati ricevuti d al Podestà.
Commissione per la Cooperazione Intellettuale. L '8 corrente ebbe luogo, a Roma , nella sede dell 'Accademia d ei Lincei, la seduta ina ugur ale della Commission e Nazionale Italiana per Ja Cooper a7:ione Intellettuale, sotto la presidenza dell 'on. Rocco, assistito d ai d u e vice-presiden ti on. Belluzzo e F edele. Erano p resenti n umerose per sonalit à del m ondo artistico, letterario e scientifico, ~ il prof. Giulian o Luch aite, direttore d ell 'Istitut.o intern azionale per la cooperazio11e intellettuale. La Commission e h a poi svolto i suoi lavori.
Le cattedre ambulanti di puericoltura. Son o dodici e contan o 143 centri di consu ltazion e, organ izzate d all 'Oper a Nazionale 1\-f aternità ed Infanzia nelle r egjon i piì1 pisognose d'Italia, dove Ja m an can za d i m ezzi san:itari e l 'ignoranza d elle madri m etton o in ser jo pericolo la vita e la salute dei fan ciulli . •
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IL POLICLINICO.
Queste istituzioni hanno per scopo di dare alle 1nadri un minimurn di cognizioni, che le metta in grado di co.n tribuire alla diminuzione della 1nortaJità infantile ecl all 'irrobt1stimento del fanciullo. Ogni Cattedra è tent1ta da un pediatra, aiutato nella sua opera da t1n 'abile infermiera. Il medico organizza nel s110 settore corsi e conferenze per le inadri; in molti casi egli trova un valido aiuto nel Parroco. Il meclico visita ogni settimana i paesi dipenclenti dalla sua Cattedra. In ogni paese vi sono locali appositi per le visite ai lattanti. Una grande difficoltà per il pediatra è di far co1nprendere alle madri la n ecesità di fa;r visitare anche i bambini sani. Il medico è sempre provvisto di prodotti dietetici, qt1ali latte in polvere, farina lattea; tletti prodotti veng0no distribuiti alle madri povere. Il medico direttamente non si occupa, se non in casi urgenti, del :ricovero dei bambini in istituti d 'assistenza, essendo qt1esto in via generale di competenza ciel Corr1itato locale di Patronato dell 'Opera Nazionale.
L' Istituto di Medicina '' Achille de Giovanni ,, a Napoli. Con l'intervento delle più alte autorità e dei più illustri professori dell'.Kteneo napoletano, con a capo il prof. J emma, preside della Facoltà, ed il prof. Pietro Castellino, si è inaugurato austeramente l'Istituto Achille de Giovanni, con la benedizione impartita da S. E. il card. Ascalesi, fatto segno agli omaggi della folla, fra cui spiccavano t1na 11obile rappresentanza di ele_tte dame e di studenti. Prima della benedizione il direttore prof. Michele Landolfi, ed il vice-direttore dott. Luigi Magliulo, banno brevemente illustrato il funzionamento ed il divenire della nella istituzione, nelle sue diverse manifestazioni didattiche, scientifiche, umanitarie. Dopo la breve e solenne cerimonia tutti hanno am1nirato i diversi reparti di tecnica medica (pneumotorace, iniezioni endovenose, pressione sa11guigna, ecc.), di diagnostica e terapia fisica (raggi X, raggi ultra-violetti, ecc.), l ' inalatorium per la cura calcica della tubercolosi, i diversi laboratori, ricchi di apparecchi per la biologia, per la chimico-clinica, per la batteriologia, .per l 'ematologia, per l "endoc'rinologia, ecc., l 'au}a, ove già convengono numerosissirni studenti e giovani medici, i quali senza alcun dispendio, apprendono la medicina pratica e le diverse tecniche, ed il funzionamento dell'Istituto, aperto largamente anche agli infermi poveri, e tutti si sono congratulati con il prof. Michele Landolfi e con i d.ottori Luigi Magliulo, Carlo de V~ta, Agostino Lauri e Francesco Verde., soc~ e fondatori della nobile istituzione. I11numerevoli le adesioni da ogni parte d'Italia: prof. sen. Marchiafava, Roma; prof. Galdi, Bari; prof. sen. Queiro1o, Pisa; prof. Micheli, Torino; prof. Viola, Bologna; prof. Anile, Roma; prof. &eri, 1apo1i, prof. F . P .. Sgobbo, Napoli; prof. A. Ferrannini , Napoli; prof. Sciuti, Napoli; prof .. la•
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cobelli, Na1>oli; prof. Piergrossi, Napoli; prof. Castronuovo, Napoli; prof. M. Spinelli, Napoli; prof. N. Papa, Bari; prof. Ronzoni, Milano, ecc.
Per le cliniche universitarie di Chicago. Sul « J ulius Rosenwald Fund » sono stati assegnati 250.000 dollari l'anno, per 5 anni, alle Cliniche universitarie di Chicago, a condizione che fosse coperta una somma eguale; ciò è statofatto dai signori .i\lbert D. Lasker e Max Epstein, che si sono i1npegnati a versare ciascuno 125.000· dollari l ' anno per 5 anni. Complessivamente, alle Cliniche universitarie di Chicago vengono così ad essere destinati circa 50 milioni di lire italiane. Le Cliniche prossimamente s'ingrandiranno con un pedocomio, un istituto ortopedico e un ospedale generale. Direttore generale delle Cliniche è il dott. Frank.lin C. McLean, professoredi clinica medicA.
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Il 1° maggio verrà ina11gurato a Chicago il nuovo « Passavant Memoria! Hospital », di fronte alla « Northwestern l Tniversity l\.fedical School ». E capace di 225 letti e consta di 12 piani, dei quali 9 destinati per il ricovero dei paziehti, uno(il secondo ) per i laboratori e per la terapia fisica, uno (l '11ndecimo) per i servizi C' hirurgici, u110 per i servizi generali. l Tn 'ala sarà provvisoriamente riservata alla scuola ed agli alloggi delle infermiere. Una buona parte dell'ospedale sarà destinata al! 'insegnamento clinico; il collega1nento con I 'Università North"vestern viene stabilito a:p.che dal direttore dell'Ospedale, dott. Irving ·s. C11tt.er, che è decano della Scuola medica. Il nuovo ospedale ne sostituisce un altro, fondato una sessantina di anni or sono dal dott. W . A. Passavant, cui si devono anche vari altri ospedali dell 'Illinois.
Per la scuola medica di New Haven. La Direzione della P.nbhlica lslrl1zione degli Stati Uniti (U. S. General Eclucation Board) ha assegnato 2 milioni di dollari, pari a 40 milioni circa di lire it., all'Ospedale di New Haven, il quale è affiliato alla Scl1ola Medica della « Yale University », affinchè vi si provveda a creare un laboratorJo medico, un laboratorio pediatrico, un Jlispensario ed una 11nità ospedaliera. :B q1:1esta la terza sovvenzione destinata alle nuove cocostr11zioni che devono sostit11ire il vecchio ospedale di New Haven ed accrescere l'efficienza della Scuola Medica. Da varie fonti si sono pure avute, per lo stesso scopo, ingenti elargizioni, tra cui una di 1,5 milioni di dollari dall '« Institute of Human Rèlations ».
I
Fondazione Ella Sachs Plotz. La cc Ella Sachs Plotz Foundation for the Ad·vancement of Scientific Investigations » annunzia che la richiesta di fondi per ricerche da eseguire durante. il 1929-1930, devono pervenire al Co-
'
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. mitato esecutivo non oltre il 15 maggio prossimo. Si dà la prefer en za a ricerche n~l campo medicochir11rgico e, di r egola, concernenti un singolo problem a o problemi strettamente affini tra loro. Fin 'ora sono state fatte 73 sovve11zioni a studiosi di 14 nazjoni. Rivolgersi al segretario del Comitato Dr. J oseph C. Aub, Huntington Avenue 595, Boston, Mass., S. U. d ' A. ~°
Congresso nazionale di neurologia.
Si è svolto a Napoli, come avevamo annunziato, dal 10 al 12 aprile. Alla cerimonia inau gurale eonvenn ero le aut orità civili, militari e amministrative e un folto pubblico; parlarono il presidente d el Comitato organizzat ore prof. Fragnito, il rettore n1agnifico prof. Bruschettini e un r ap-p_resen tan le d el Comune. Daremo in un prossimo numero un breve r esoconto d ei lavori ,
.,ongresso medico cinese. Il co11vegn o hier1nale clell '.A.ssociazione Medica Cinese si è tenuto a Sciangai dal · 7 al 13 febbraio, sotto la presidenza del dott: A. W. Uu, col concorso di un grande numero di delegati e di memLri, tra i quali era largamente rappresentato l 'elem ento indigeno . Al con gresso er a unita un 'esposizione . Furono tenute varie conferenze pubblich e, tra cui destò interesse una del dott. K. C. Uon g, noto cultore di storia della medicina cinese.
IV Congresso Pan-Pacifico delle Scienze.
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Lotta contro la malaria nel Governatorato di Roma. Il Gover11::itore di Roma, principe Boncompagni Ludovisi, ha em·a nato un 'ordinanza che det· ta n orrne precise ai pro1)rietari ed afJittuari delle tenute del suburbio e dell 'Agro Romano, per la lotta contro la m alaria .
la legge sulle assicurazioni
s~ciali
Deputati medici• • Al manipolo dei deputati 1nedici dell 'attuale legislatura, d i cui demnlo notjzia n el N.. 14, sono da aggiung·ere: Bart.olomei _,\lessandro, Chiurco Giorgio Alberto e Giardina Gil1seppe.
Invio di siero mediante l'aeroplano. Per curare un difterico e difendere una piccola con1unità d 'indiani, . posta a circa 500 miglia (900 Km .) dalla cittadina di Edmonton (sulla baia di Hudson n el Canad à), un medico, chiamato da una distanza .di '50 miglia, avanzò richiesta di almeno 200 dosi di siero . Il suo mes.. saggio venr1e mandato per m ezzo di una slitta, che impiegò 10 g iorni a r aggiungere la più vicina stazione ferroviaria, a 200 miglia di distanza, a~che perch è il conducente fu colpito da influenza. f\~on appena il messaggio fu ricevuto, un aeroplano partì da Edmonton con la provvista di siero . Esso dovette atterrare due volte, perchè il freddo ostacolava le manovre . Uno dei due aviatori giunse alla destinazion e così congelato ed esaurito, cl1e non potè scendere dalla carlinga.
Un romanzo di medicina sociale. Il dott. Gilbert Robin h a vinto, tra 85 concorrenti, un co11cor so· indetto tra i medici dal « Siècle m édical » per un romanzo ch e offrisse uno studio ad andamento scientifico d ei fatti sociali. Della g iuria facevano parte valenti letterati e membri
Si terr à a Batavia1 (Giava) d11rante il 1nese di maggio, sotto gli auspici del Governo Olandese.
~ontro
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SEZIONE PRATI CA
in Francia. •
Sui 25.000 m edici esercenti in Francia, 22.000 circa h anno espresso il loro rifiuto, attraverso le orga11izzazioni sindacali, di collaborare per l 'applicazione d ella legge sulle assicur azioni sociali. Il ininistro del lavoro e dell 'ig·iene, on. Loucheur, ha dichiarato che il Governo è deciso ad applicare la. legge a c1ualunque costo e ch e l 'opposizione della classe m edica non verrà presa in considerazione.
f>er. la proibizione clel matl'imonio ai tubercolotici di guerra in Francia. Alla Società di 1\-fedicina di Bordeaux fu fatto rileva1e il d ann o che i tubercqlotici p en sionati arrecauo all 'integrità della razza, quando, fidando sulle discrete cqndizioni econop:ii~he, si uniscono in matrimonio, producendo prole ch e aum enta il numero degli inetti. Il prof. Anglade propose ch e a tali malati n on sia consentito il -· m atrimo11io.
dell '« Académie
française ».
Il
lavoro
pr ese11 tato dal Robin .e dal titolo « Noel Mathias », .è stato gi11dicato, ad unanimità, come una delle migliori produzioni letterarie dei nostri tempi . Al Robin è stato offerto un gr andioso banchetto, presieduto dale ministro della giustizia Louis Barth ou. ' Il Robin conta solo 35 anni ; è medico capo della « Assistance des enfants nerveu~, retardés ou instables » dello « Institut de Limours pour en fant s arriérés » e della « Oeuvre des blessés nerveux d e la guerr e ». È autore di altri cinque romanzi, ch e h anno ottenuto mol.to successo. Durante la g uerr_a fu ferito da tino cc shrapnel ». Fu decorato del la Legion cl 'onore, per I 'eroica condotta.
·Troppi convegni medici. I 1nerliri di l\femphis (Stati Uniti) hanno impiegato ·u na serata a disc11ter e sulle difficoltà derivanti dal moltiplicarsi dei conveg·ni, i quali sottraggono tempo e lo stacolano l 'attività profession ale invece di favorirla.
In memoria di Enrico Murselli. Il fascicolo di gen11aio-febbraio dei « Quaderni di Psichia tria », fondati da Enrico Morselli - il quale li ebl>e carissimi - è interamente con sacrato a rievocare la vita, il pensiero, la produzione scientifica del . grand e maestro e scienziato. Il clenso fascicolo contien e una serie di articoli - dovuti <\d -E. Tanzi, G. 1\Iingazzini, G. Antonini, i\1. J(obylinski, ecc. - i quali ne prospet1ano .la magnifica, multifor1ne, instancabile, fecond a attività . •
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58U
IL POLICLINICO
Il g iorno 12 è morto in Roma il dott. UGO MARIOTTI che fu un pioniere dell'assistenza sociale in Roma e che alla lotta antitubercolare ha dedicato lu11ghi anni di quotidiano lavoro, assiduo, efficace, entusiastico. Non potremmo offrire miglior fiore alla sua tomba che riproducendo· qui le parole pronunciate ai suoi funerali dal nostro · redattore-capo. cc ~on posso staccarmi dalle spoglie mortali che albergarono l 'anima di Ugo Mariotti senza un ricordo dell 'uomo _esemplare, senza il rimpianto dell'affettuoso co1r1pagno di lavoro. . Ricco di intelligenza, di volontà, di $entimento : forte di te1npra e di rettitudine, egli si affacciò alla vita . L'avvenire doveva aprirsi luminoso per lui, se l 'operosità, la coltura, la devozione al dovere, la bontà d 'animo, garantissero n ella vita il successo. bastassero a creare la felicità d'una . esistenza. · · Un avverso destino gravò su Ugo Mariotti; gli rapì d 'improvviso tragicamente le persone più intime ; stroncò in fjuell'anima sentimentale la volontà di lottare. Il dolore cupo e profondo si vestì di rasseg·nazione; ma esaltò il senso del dovere fino al sacrificio, acuì la sensibilità di lui fino ad immedesimare con il suo dolore il dolore del .s u o prossimo . Il suo grande cuore accolse tutte le pene altrui per effonderne tesori di pietà. Di Ugo Marjotti, per quanto medico distintis.simo, non ricorcterò nè la carriera, nè i l~vori, n è i meriti di 11~ciale d ella pubblica salute, nè il valore e la probità del professionista. Il felice complesso delle innate facoltà novellan1ente si plasmò sotto la potenza del dolore. Egli r1on badò alla conquista d 'una posizione nel !fiOndo; ma gioì nella dedizione di sè per giovare al prossimo, per lenire le miserie e le pene degli 111nili. Tutta la sua vita divenne un fervido apostolato di bontà, del quale quanti siamo qui uniti intorno alla sua bara piangiamo la fine. Il padre tragicam ente colpito dalla sventura divenne l 'arr1oroso tenerissimo padre dei derelitti della fortuna e della salute. Se l 'antica amicizia, fattasi con gli anni sempre più intima e più cara, mi conferirebbe il privilegio dì dare, a nome di quanti furono attratti dal fascino della sua bontà, l'estremo vale alla su a anima eletta, e se di eci anni di lavoro in comunità di spirito mi farebpèro il dovere di portargli la riconoscenza del èomitato Romano contro la tubercolosi, sono sicuro di destare ancora t1n p alpito della sua vita, rendendomi interprete della gratitudine di tanta povera gente da lui beneficata, rievocando la gioia d ei bambini dei nostri ospizi, che, fiduciosi e festanti, appena lo vedevano, lo circondavano della più dolce tenerezza. Egli aveva fatto suo il motto di Cristo: Sinite parvu los 11enire ad me ». '
Si è spento a Napoli il prof. FRANCESCO SORRENTINO, il quale per 24 anni ha diretto l 'Ospedale dei Pellegrini. Specjalizzatosi nel campo della trat1matologia, vi ha portato contributi notevolissimi, tra i quali si distinguono quelli relativi alla chirurgia del sistema nervoso cen-
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trale. Ricordiamo i suoi stucli sull'afasia consect1tiva a lesioni violente e st1i traumi della regione rolandica; sulla chirurgia della regione frontale; sulle lesioni ttaumatiche della spina dorsale (con una casistica personale di circa 200 osservazioni). Vanno ·segnalati anche i suoi contributi allo ~tuòio delle ferite dei vasi e alla chjr1Jrgia degli aneurismi, alle lesioni traumatiche del le vie urinarie, ecc. Fu tra i pri1ni a praticar e la toraco·laparotomia per ferite del diaframma. Era di animo buono e generoso. Contava 75 anni; da 2 anni aveva lasciato l '0spedale in cui aveva profuso la · sua benefica attività. R. lVI~ morto a 'l'orino in età di 62 anni, il prof~ comm. FERDINANDO BATTISTINI, assai conosciuto in Italia e .fuori, come fervido studioso nel campo della medicina. Era stato colpito da qualche te1npo da una forrr1a insidiosa inflt1enzale. Era docente di patologia rr1edica e medico primario dell 'ospédale di S. Giovanni. Fu arr;hiatra di Benedetto XV. Ricoprì pure la carica di membro del Consiglio di amministrazione dei t11bercolotici d_i Sa~ Luigi e di membro del Consig·lio direttivo del Patronato dei inu l.ilati ed invalidi di guerra~ vero apostolo d ella lotta antitubercolotica. È
G.
Il dott. AGOSTINO MATTOLI, spentosi ad Anzio in età di 54 anni, era nato a Bevagna (Umbria). Laureatosi in medicina a Roma 'e poi su-bito a New York, dove si era recato a perfezionarsi, esercitò con molto plauso la sua arte, riscuotendo in breve la più ampia · fiducia da parte-di cospicui personaggi, tra cui l 'on. Giolitti, che· lo tenne in grande estimazione e che, oltre del suo valore professional ~, seppe valersi di lui e del~ suo tatto in più di lJna circostanza. Fu eletto dept1tato nel collegio di Perugia nel 1920. In qttesti ultimi tempi si era appartato dalla vita politica, dedica11dosi completamente alla~ sua 1)rofessione. Ai due fjgli, Giorgio e _i\.gosti110, vadano le e-G. I. spressioni del nostro profondo cordoglio.
Con ENRICO FERRI è scomparso uno dei fon-datori d ella sct1ola positiva del diritto penale, che· consiLlerà la delinque11za com e un fenomeno bioloo-ico d ello -€tesso ordine delle malattie, la stu- · e . dia con i metodi delle scienze naturali e la combatte e la previene con metodi che sono, ad uni tempo, r azionali ed umanitari. Questa grandiosa con cezione, paragonabile soltar1to a quella che fece rier1trare la pazzia n el dominio delle scienze mediche, ha avuto larghissima ripercu ssione in tutti i Paesi civili e porta ormai alla graduale riforma del diritto penale. Essa costituisce un vanto del nostro Paese : Cesare Lombroso ne fu il biologo, Enrico Ferri, coadiuvato · <la Fioretti e da Garofalo, ne fu il giurista. . IJ. V. . 1
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SEZIONE PRATI CA
RASSEGNA. DELLA. ST.A.MP.! MEUIC.A.. Pediatria, 1 apr. -
vaccinoterapia. osteon1ielitico.
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F. M1RAGLIA. Azione d ella G . JEMMA . Sul virus filtrabile
Minerva Med., 31 mar. -
C. G1ÀCOBBE e R. PAzZAGLI. Disinfez. della cute con soluz. alcool. di ac. picrico. Cl. e Ig. Infant ., mar. P. MACCIOTTA. Rapporti fra malaria e tubercolosi -nei bambini. Dermosifilografo, mar. - N. CALUzz1. Il tallio quale epilatorio nelle tìgrte del cuoio capelluto. Pensiero Med ., 15 tnar. - A. MARRAS. Acridinoterapia e infezione blenorrag ica. Riv. di Patol. n er v. e menl., 30 mar. M. ZALLA . Trauma e sintomatol. di sclerosi laterale amiotrofica. . Ann. di Ostetr. e Gi11ec., 81 mar. G . DosSENA. Rottura spont . d'utero dopo il taglio cesareo sul segmento infer. - C. S1LvA. Pericoli e vantaggi d el raschiam. diagnostico e d ella biopsia. M ediz: J( l i nik, 30 mar. - IIAl\:Tl\1ERSCHLAG. Trombopenia essenziale (morbus maculosus Werlhofii) in gravidanza. Nliincri. M ed. lVoch . , 29 mar. - MAGNus. Fratture vertebrali. nEICHENBACH. Fratture d ella mandi])ol a. GEL1\1ANN. Copro e uro porfirine. D eul . M ed. Woch . , 29 mar. - ScHl\'IIDEX e PE1PER. Lipoma enrlomido11are cervicale felicemente operato . - ScBONE. 1'ratlam . dcll 'ideo da aderenze post-operative. A rch. I tal. di Chir. , 3 . -·- l\iI . BUFALINI. Rapporti interviscerali n ella d iagnosi di sed e dei tu-
581
n1ori élddom. - M. BENVENUTI . Trauma nella pa:-togenesi della tbc. osteo-articolare . Studium, 20 mar. - G. C. R1QUJER. La terapiélJ chiTurgica nelle malattie organiche del sist . nerv .. Mediz. Klinik, 28 mar. - H . ScBLOFFER. Divagazioni sulla chirurgia gastrica. - GuLEKÈ. Co.me: migliorare la prognosi ad v itam dei can cerQsi, l?ull. M éd., 22-30 mar. - Numero di terapia. Ann . ·de l 'Jn.st. Pasteu.r , mar. A. URBAIN e· 'V. ScHAEFP.EH . Studio speriment. di ùn virus erpetico. G. BEnTRAND e · B. BEuzoN. Lo zinco. negli alimenti veget. Riv. Ital. di Ginec ., mar. -- E. MAURIZIO. Le« ine trorragie » clella pubertà. G. PAROLI. Ede-. mi gr avidiC'i. F. D 'EncHIA. Placentazione. umana. Edinb. Med. Journ ., apr. - E. B:1\AMWEL1:- e al .. Discu ss. s11ll 'ence.falite let . - C. I. B. VOGE. Azione agglutinante del sier o umano sul B. abortus .. Arch. d. Se. Med. , feb . L. F ONTANA. «Eri-troconti » di Schilling n ell 'anemia p ern . L. Su ss1G. Corioangiomi. - L . CRoSETTI . Policitemia vera ed affezioni degenerative d el sist. n erv. R ev. Franç. de Gyn. et d'Obsl .. mar. - J . REGNAULT. Retrodeviazioni uterine e terapia da riflessi . Proc. R. Soc. of Med., mar. - Discussioni sulle-· m eni11giti e sulle tro1nbosi post-operatorie. - Co .. piosa casistica. Riforma Med ., 30 mar. - D . G1onDANO. Ascesso sottodiaframmatic0 quale complicazione tardiva di appendicite. - F. P u Tzu DoNEDDU. Valore on~ cogenetico del trauma d el testicolo.
Indice alfabetico per materie. Aborto procu.r ato su do nna consenziente Pag.
575
.i\de11opatia tracl1eo-bronchial e : anisocor 1a provocata . ~t\rtrit.e cronica : p a togenesi . _i\ sr.aridiosi: profilassi Batteri intestinali: p assaggio nel sangue Bibliografi a . Cardiop atie nell 'infanzia Colon : affezioni spastiche
571 570 569 569 565 567 557
Concorso ospedaliero: f acoltà di scella su t erna; con cor so unico per più posti
Corea di Sydenha11n: via endovenosa Corrisponden ze .
)) )) ))
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))
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575
urotropina p er
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Dissente ria da b . Ceylorlensis Epididimiti settiche Epitel jomi i11operabili della facci a: r oentg·enterapia • Eredolue : tràttan1ento Idatide sessile d el ~forg·agni :. forme frust e della torsione Ileo : diagnosi Infezione puerperale e naté\lità Magrezza cerebrale ipofisaria . Malattia di Heine-Medjn a Napoli e dintorni . Malattia di Niem ann-Pick . Mano : n eoformazione connel l ivale profession ale
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567 577 550 562 572 567 563 559 569 572 568 571 568
Mano torta congenita . Pag . 1\1eningite sierosa e su a sintomatologia )) oculare . . Microrganismi: ass11efazione ad agenti tossici . . . . . . )) )) Mola vescicolare a lunga scade1'lza )) Morte apparent e e reale • )) Ossa: necrosi asettica Ost eite fibrosa generale di Recklinghausen ' . )) Pedia tria: comunicazioni varie . .. n Pleuriti t11bercol ari : poter e b attericida )) dei versamenti sul b . d i l(och · )) Sangt1isughe n ell a l aringe )) Scarp a A. : g·li ozii ca1npestri )) Segno di .Argyll -Robertson . • )) Sifiliùe: sier odiag nosi . )) Stenosi laringee e loro cura • )) 'f es ticolo : torsione 'firoide: aclen omi papilliferi . )) 'fuber colosi pol1nonare: streptococchi emolitici come agenti infettanti se)) . condari . Ustioni g r avi da soffi di vnpore: trat)) tan1en to . lJter o: tra tta1nento del car cinoma con )) le radjazioni )) Verruche: tratt amento
552 547
568. 568 573 570 572 567 560 556 564 570 569 569 563 568 561 573 569 572
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Roma - Sta.b. Tipo-Lit. Armani di M. Courrie.r.
V. AsooL1, Red. resp.
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PERIODICI EDITI DA:LLA NOS~~RA CASA Sommar~
dei Numeri di recentissima pubblicazione :
CUORE E CIRCOLAZIONE
Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI Redattore- capo: .l>ll"of. CESARE PEZZI Il Numero 4 (Aprjle 1929) oonttiene: La~ori origin i.li : C. . PEZZI: L'infa.rto miocardioo. S:tu. dio ·cli·nico e elettrocaro.iografioo. Rassegne, Riviste e congressi. Fisiopatologia: A. LUISA~A: Le inter·cisioni de l respiiro di origine cir· oola;tc»r1a. P. ZUELZER : L'ocmone c-al'd.i.acol. F. C. ARltILLAGA: Angin.a di petto. - DANIELO· POL:U :. SuJl'.a.r:z:esto di u•n attacca di rta>eihicardlia pa... roos1~it1~ca m edtl.ante -com.p ressione de seno carotioo. Clinica : A . DUMAS: L'endocardite mit rale a form a ipertensiva. - R. S. PALMER e P. D. WHITE: Il sign.ifica.to clinico dell'ascrna cardtaco. - L. GRA· VIER : lnsufficaenza polmonare funzio.n.ale .nel decoo-so d~ titeaiosi mitralica. Terapia: PARATH: Sul· l '.1mport anza dei metcdi funzionaJi nella classti.ficaz1one e nel tratJtaiIIu:~nta dell'ipertensione arteriosa. W. SCHOLZ : La eura della debolez~a cardiaca. Notizie bibliografiche. Abbonamento annuo: Italia IJ. 36; Estero L. 55. UiD. D1Umero eepwra.to L. 5; Per gli aseoc4.ti al • Policlinico,,: Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A RICHIESTA SI •NVIA NUMERO DI SACCIO
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IL VALSAL V.A
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'Rl Vl~TA MENSILE DI U'l 'U-!tlNO-LA.UfNGOJATRlA diretta da CUCLIELMO BILANCIONI · Il Numero 4 (Aprile 1929) contiene: Anatomia: B. SIMONETTA: Ricerche embriologiche sulla car til agine tiroide nell'uomo e ;in << ovie aries ». Esperimenti e saggi : G. BOTTURA : La reazione meccani0a taneillare di Viggo Schmidt. Raccolta di fatti: D. DI VESTEA: Su di un.a rara m a.lf.orma~ione congenita del naso. A. BRONZINI : Intorno alla svariata -00nfigunazione delle oarlilagini di Morgagni. Ricerche di laboratorio: A. BUCCELLI : Le modifica. zioni delle fosse nasal<i nella avitaminOBti beri-berica speri m en tale. ,Problemi univers itari e di coltura: P. CALICETI: Sulla questione dell 'ineegn~men,to ufficiale 1dell'otorinola. rin gologia. · -Recensioni : Resistenza vita.le e modifioazdoni biologiche •del bacillo della difterite nell'ambiem.rte. Gli animali come porta.tari di virus difter.ico. - Il valore d:e ll "anisoooria pr~ocata nella cUagnoei di adenopa. tira t r ach eo-bron chiale tubercolare dell'infanzia. La ~olta pailatina negli ammalati di tubercol osi polm onare. - ·r entativi d'immunizzazione antidifterica con l'anatoss·i na sammintstrata per via nasale. Sull a na.tu:-a, e sul determ inismo genetico della bat. teriemia difteriiea sperimentala. - Di una particolare disposizione che si ris-00ntra nella muscolatura intrinseca della laringe in alcuni rosiicanti. I r aggi Roentgen nella oura della t ubercolosi. - Di un caso n on frequente di lunga permanenza di un corpo estraneo nelle vie aeree. - La roentgenterapia n e11a t uber colo.si e nel car cinoma della laringe. Tumori salivari interIIllittenti. Vagotonia sopra. diaframmatica e sottodiaframmatica. Ri-0erche sperim,e ntali sul la permeabilità delle meningi. L'inf·l uenza dei raggi Roent gen sul consolidamento delle fratture della m a n dibola. - Sul signi fi cato e sul valore semiologico del r iflesso dii Muoek. - L 'epi. telioma gla.ndolare della lingua. - Consider azioni su 1esio·n'Ì dcll'appareochio percettivo negli aviatori. Sulla morte improvvis·a da g.az illuminiante. - Sui rami orbitali del ganglio sfeno-palatino e sulla presenza di ganglietti nervosi nel loro decorso. - Rapporti fra vegetazioni aidenoidi e adenopatia tracheobronchiale. - Un oaso di .stomatJte ulcerosa segu i·t o da morte. - La difter ite in Catania dal 1900 a l 1926. - Lesioni epiteliali consecutive alla. deficienza paratiroidea })articala.rmenote · concernenti il campo oto. Ti no] ari n E?O Iogico. La n ota storica. Necrolog io: Ferruccio Putelli. Abbonamento annuo: Itali.a L. 3 6 i Estero L. 5 5. Un numero separato L. 5. P er gli aes<>Cliati al • Poli· clinioo » : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A rtcbiesta si invia numero di fil&!" gJo
LA. CLINICA. OSTETRICA Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami Il Numero 4 (Apr.i.1e 1929) cont iene: Lavori originali : V. MATARESE : Mestruazione e svL J.ruppa •f et a le. Fatti e do~u~enti: N. RIZZACASA : Trauma e aborto. -A. MATERZANINI: Parto in presentazione di 6 palla tr aeeu ~ata esp~etatosi_ in evoluziione sp001tanea. La rubrica degh errori : A. MERGARI : Emoperitoneo ·da rottura spontanea di una cilSlti ovarj-c.a. Riviste generali : F. LORENZE'fTI: L'ovaio e le sue se cr.eziGmi in•t eroe. La . rubri~a· medico-legale : P . GAIFAMI: A propo&to d1 un caso cli fibroma ·dell'utero scambiato a ventre aperti>, per giravi.idanza settimestre. • Dalle riviste : Ostetricia : SuJ.la radiopelvimetria. R.elazioni fra gravild.anza e m alattie della vescica bi·lia-re - F aittari predisponenti alle pieliti in gravidanza. - Le pi elonefriti puerperali. - La placenta ·a..ccreta. - I col1i ri.gidi e stenotici nel p.rimo pe- · r 1odo idel p a r to. - La rachia n estesia nel trattamento della rigidità ~rusmodica del collo durante il trav ~gl 1 0. - . En.f ìsema ree-pira.torio ·durante il parto. C1necolog1a : La tecnica delle iniezioni iintrauterine di lipiodol nella diagn-0si ·gjneoolo-gdca, - Reperti radiogr.a.fici in un caso di m.ioan.a. tratta;to con J'!intervento conservativo. - Diai"gnosi di cancro del collo dell'utero per .m.,e9zo dello .eLriscio. - La -cervicite cistica. - Alcune lesioni dell'u,r etere consecutive ad operazio.n i gineoologiche. Una nuuva varietà dii fistola urinaria i1ella donna: la fist.ola vescico.vulvare. - Pediatria : Cranio molle e cran.iotabe nel lat·ta.nte. - Il trattamento profilattico dell'infezione ombelli·c-ale. -- Il trattamento dell'asfissia dei neonati oon l'iniezicne di lobebna. nella vena ombelli-0ale. Note di biolog ia : Ricer che sulla forma~ione \ del latte. - Lo zucch ero ael sangue nelle iperemesi. - Modifi-0azioni dell'ova.io a ll'azione dei raggi. I libri. . varietà : Maternità illegittima negli Sta;ti Uniti. La madre o il figlio? - La popolazione della terra. Notizie. 0
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Abbonamento annuo : Itali.a L. 3 6; Estero L. 5 5. Un numero sep·a .rato L. 5 . Per gli assooiati al • PoLLo clinico n : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5. A 1.•ichiesta sl invia numero di saggio
Il Diritto Pubblico· Sanitario Periodico mensile di legislazione e gil:lrisprudenza. Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. 11 Num ero 3 (Marzo 1929) contiene: Le attri b uzioni delPu ~fi ciale s ~nitario. Note sintetiche : L'azione di indebito a,rricchimento e i.I rapporto d'im.p.i.ego. Rassegna di giuri sprudenza: Perizie. L'onorario deve essere paga;to dall'Erario anche .al secondo perito? - Conoorrsi: u.n -caso singolare di distribuzione dei .punti. - Dispense daJ servJzio per attribuzi oni eitraor. d inarie: cause e forrme del procedimento. - Licenziamen.to per fine ·d i pròva : moti v.az,ion b. - Liquida?;ione della pensi oo..e; :rd.medi giuridici. - Infortu· nio (o inaibilità) per ·:i.nfe~ione malarica. - Infortunio: minorazione ìnde11nizzabile - Marchi e segni ·distint:ivi di prodotti m edi cinali (iodogelatina) ; concorrenza il·l ecita. - Marchi di fabbrica : boro talco RoberitAs.
Leggi e Atti der Coverno: RegoLamento per l'eserci_z'i~ oetetrico delle levaitrici. - Regolaime.nto per la vigilanza sanitaria nelle carni. - Assicurazione obbligatoria !)er le mala ttie e per l'assistenza sociale della gente del m are e dell'aria. - Emblem a della lotta contro l a tuberoolosd. - Nuovo modulo per la denuncia dei -casi di aborto. A bbonamento pel 1929: per l 'Italia L. 3 6. Per glj associati al <t Policlinico,.: ver l'Italia L. 30. Un numero eevarato L. 5. A. richiesta si invia numero di s aggio
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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI , Via ~istina, 14 - ROWA
Roma, 29 Aprile 1929
ANNO XXXVI
Num. 17
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fond·a to dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURA,N T.E
SEZIONE PRATICA •
REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
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.SOMMARIO. Lavori originali : P. Alessandrini: 11 controllo epati-00 degli sfinteri gastro-intestinali. Ricer()lhe cliniche e r&diologiclie.
Note e contributi : A. Maroozzi: Di un nuovo antiluetico derivaito dall'aci•d o fenilarsinico. Osservazioni cliniche: G. Bidoli : Sopra un caso di tubercoloei florida. genito-perdtoneale. Dalla nratica corrente : L. Vercelli: Temperatura del gas Ùsato per lo pneumotor&ee artifì.ciaile. · Commenti : G. Sorge: A proposito della oura dell'an. chilostomiasi col tetracloruro di carbonio. Suin ti e rassegne : .ORGANI DIGERENTI: J. Petermann: Errori e difficoltà dia.gnostiche nelle emorragri.e del tr.wt. to gastrointes tinale. - Delore.. e De Girardier: Considerazioni t erapeutiche sulle emorragie ga.stro-duodeniaJi di origine ulcerosa. - OSSA E ARTICOLAZIONI : Hffi.deckèr : La. defo:ronità dd Sprengel. .- Floresoo : Osteoporosi d0ilor0&a ·p ost-traumatica.. - K. Glaess·n er e J. H2.ss : Mezz.i per attiva.re la form azione del c,a,llo nelle fr~..ttll1l'e ossee. - Pawels: 'Un nuovo metodo per la oura crruenta delle peeudoa r t rosi del collo fe·
mo11a.le. - ORGANI RESPIRATORI : Bezançon : L 'eziologia dell'enfisema.
Cenni bibliografici.
LAVORI ORIGINALI. CLINICA MEDICA DELLA Pt. UNIVERSITÀ DI ROMA Direttore: Prof. VITTORIO AscoLr.
Il controllo epatico degli sfinteri gastro-intestinali. Ricerche ollnicho e radiologiche. Prof. PAOLO ALESSANDRIN'r Primario-Medico degli Ospedali di Roma. · I ) T eoria miogena e neurogena d ella funzione
motoria g'astro-intestinale. È da vvero sorprendente come il concetto di
vagotonia e simpaticotonia, basato su dati sperimentali e clinici così fragili, possa ancora dominare la patologia digestiva, integrato più o meno da speculazioni pseudoscientifich e che cristallizzano in due aspetti antagonisti tutta la complessità della fi siopatologia motrice e secretoria dei vari segmenti gastro-in~estinali. Esso dovrebbe rappresentare una formula clinica atta a spiegare, non solo la base costi'
Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Medico. Chirurgica .di Pavia. - .A.esociaz.ione Medi·c a Triestina. - Società Medico-Chirurgica Reggiana. Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: J.Ja permeabilità dei capillari e J' indi-ce in.fiamma.torio della ·c ute negli .ep,a.-topaz-ienti. - Influenza delle in.alaziooii di ossigeno sulle funzionli epaitich e. - SEME· lOTICA : Valore della reazione di D.avie per la dia.g nosii ·biologica ·d ei tumori maligni. - L a prova ili gravidanza -con l'ormone di Aschheim-Zon·d.ek. - L 'esecuzione della ciu.rtireazione di Pirquet. - CASISTICA E TERAP IA: Iper.gl~cemi.a. postipofisaria. - Il meooall!ismo dell'insulinoresistenza. - Diete ricche di carboid.r.at.d sul diabete. - L 'acidosi .diabetica · e il sue trattaménito. - Metabolismo ba.sale e acidosi in raJ>lP01'to agli ·intel"Venti oper atori. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : La .città u·n iversitaria di P arigi. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvagig.i : Cont roversie g iuriddche. Nella vita !)rofessionale : Concorsi. - Nomtne, promozi oni ed onorifi·c enze. Nostre corrispondenze: Da Cagli·a ri.
Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
tuzionale di una determinata sindrome, ma i multiformi aspetti del disturbo digestivo e i suoi rapporti con altri stati morbosi. Senza entrare in dettagli , mi b asta qui accennare che, seguendo allo sch ermo radiologico i casi classificati , in base ai dati clinici e farmacologici, in · un tipo o n ell 'altro, si osservano quasi costantemente n on solo dissociazioni tra i valori del tono e della p eristalsi gastrica ma variazioni notevoli nel corso del processo digestivo stesso del tono degli sfinteri e tale un disaccordo tra i dati radiologici e quelli rilevati dall '1e same del su cco gastrico ch e si può spieg·are la fortuna di una tale con cezion e patogenètica solo perch è atta a soddisfare le anim e semplici e, per la. loro struttura mentale, obbligate a una visione schen1atica e simmetrica ·dei problemi di patologia e di clinica. Il giuoco della muscolatura gastro-intestinale è soggetto invece a un 'infinità d'influenze che n el corso dell'evoluzione si sono venute perfezionando o deformando e ch e, allo stato attuale della scienza, possono solo in parte essere analizzate nei loro elementi . Tali con siderazioni ci daranno facilmente la spiegazione di tutti
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IL POLICLINICO
gl 'insuccessi terapeutici a cui andiamo incon, tro giornalmente se in casi di presunte vagotonie gastro-intestinali ci aspettiamo con sicurezza -l a scomparsa dei disturbi dalla somministrazione sistematica di atropina o adrenalina. Chi ha seguìto obbiettivamente e senza pre· concetti la letteratura di questi ultimi anni sa quale profonda delusione abbiano subito i so-· stenitori dell'infallibilità delle prove farmacodinamiche ! Basta pensare che l'azione simpaticotropa dell'adrenalina ritenuta fino a qualche anno fa come un assioma inoppugnabile è oggi, in base a ricerche sperimentali rigorose, soggetto,. di revisione e di riserve . Si è infatti osservato che in certe condizioni essa può determinare sul cuore u11a azione vagotropa, una bradicardia, che cessa col taglio di ambo i vaghi. Le esperienze di Hoskins e Lavalette, di Smirnow e Schiroky hanno dimostrato che, esaltando l'eccitabilità del vago con vari :r:neccanismi, si ha costantemente questa azione paradossa: sono anche note le esperienze sul- · l'azione vagotropa dell'adrenalina a secqnda del contenuto del siero in calcio, magnesio o catalasi. Le ricerche sperimentali del Klee, che, in base al taglio dei vaghi o degli splancnici aveva nei gatti dimostrato l'esistenza di un tono di ambedue i , nervi normalmente in equilibrio tra di loro, non hanno trovato conferma nelle ricerche ulteriori. Gaskell stesso ci aveva insegnato che lo scopo dei ·nervi estrinseci è di esercitare un 'influenza regolatrice in rapporto a determinati bisogni dell'organismo ma non di avere un'azione direttiva sulle funzioni digestive. Inoltre tutte le ricerche più recenti hanno dimostrato che le modificazioni· gastriche consecutive al taglio . o dei vaghi o degli splancnici possono essere messe in rapporto ool trauma operativo e che dopo un tempo più o meno lungo l'apparecchio digerente anche isolato dai nervi è ·in condizioni di espletare normalmente le sue funzioni: se il taglio di ambedue i gruppi di fibre è meglio tollerato della semplice vagotomia, pure anche in questo caso dopo un certo tempo uno squilibrio funzionale non è più evidente e . ad ogni modo anch e in un primo tempo i disturbi sono più o m eno evidenti a seconda del tipo animale in cui si. praticano le esperienze (M' Crea, M' Swiney, Stopford). · Inoltre bisogna tenere in conto che l 'interpretazione dei risultati ottenuti col taglio di un determinato gruppo di nervi estrinseci è soggetta a innumer evoli cause di errore; ancora maggiori cause di errore le presentano l e esperi enze sulla stimolazione. A differenza
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di quello che succede quando noi stin1olian10 un nervo della vita di relazione, in cui ab~ biamo sempre la stessa risposta, se stimoliamo il vago o il simpatico abbiamo tale un insieme di stimolazioni o d 'inibizioni che l'esperimento non ,può essere ripetuto due volte collo stesso· risultato .(Cannon, May, Kelling, Tomas ecc. ). Con una minima differenza della frequenza o. della forza dello stimolo si possono avere diversi risultati: inol tre bisogna tenere in considerazione lo stato della fibrocellula· muscolare al mon1ento dello stimolo: se essa è con~ tratta uno stimolo sia di uno che dell'altro· gruppo di fibre determi11a il rilasciame·n to e· • viceversa. Spadolini ed altri hanno dimostrato che colla stimolazion·e del vago si possono avere puri effetti inibitori e il contrario colla stimolazione dello splancnico mettendoci anche al riparo da tutte le cause che in un modo o nel1'altro possono influire sul risultato delle espe-rienze. Chase, Neurnann e Ga.s kell sostengono perciò in base ad argomenti inoppugnabili chei vaghi e gli splancnici debbano considerarsi come nervi sinergici; essi consterebbero di fibrepre- e post-ganglionari dirette alle fibrocellule muscolari della parete g~stro-intestinale, a quelle della parete vasale o alle glandole: conterrebbero anche fibre sensitive, che avrebbero. lo soopo di comunicare al cervello il senso di fame o di sazietà o di trasmettere ad altre sezioni dell'apparecchio digerente o ai muscoli addominali stimoli atti a provocare riflessi per il tramite di un centro nervoso diversamente· si·t uato. Ad avvalorare la indipendenza della funzione digestiva dal oontrollo continuo dei nervi estrinseci esistono ricerche anche sull'uomo: Zesas ha raccolto nella letteratura una ricca statistica d'individui in cui uno o ambedue i· vaghi era•n o stati tagliati in seguito ad operazioni o traumi o distrutti da tumori maligni; in tali casi non si ebbero mai ad osservare disturbi digestivi. In molti casi di gastrectomia subtotale (in cui vengono tagliati ambedue i vaghi e un gran numero di fibre estrinseche che decorrono lungo la piccola curvatura) io· non ho mai osservato nessuna differenza del comportame·n to della peristalsi e del tono gastro intestinale da quello che si verificava prima dell'operazione : bisogna perè· notare che il taglio dei nervi della piccola curvatura nonimplica sempre la sezione delle fibre vagali che vanno all 'intestino a meno che non ve9.,· gana tagliàte le fili>re che decorrono nella fa . eia posteriore dello stomaco. Borcher ha os servato che tagliando 'i l vago n ei gatti e pra-
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SEZIONE PRATI CA ,..
ticando l 'esame attraverso una finestra di celluloide lo spasmo che si determina in seguito a lesioni gastriche· ha la stessa intensità che negli animali a vago integiro. Da un 'analisi accurata della letteratura più recente risulta inoltre che non solo non esiste questo controllo continuo, un tono cioè della innervazione estrinseca ma che l'influenza dei nervi estrinseci come fattore di regolazione avrebbe minore . importanza nello .stomaco e nell'intestino che non sul cuore (Cannon, Alvarez). La teoria dell''automatismo gastro-intestinale si va oggi facendo sempre più strada e oltre alle ricerche più antiche (Can ,n on, P\.ubaschoff, Pawlow, Kalschbowsky, Koennecke), che hanno dimostrato che la funzione digestiva si compie normalmente anche isolando l 'apparecèhio digerente dai . suo! nervi, esistono le recenti ricerche di Alvarez che ha osservato che tratti d'intestino isolati dal plesso di Auerbach purchè forniti di ossigeno continuano a presen~ tare la tipica attività motrice. La discu ssione _ quindi ora verte più che sull'importanza del1'innervazione esogena sull'esistenza di un automatismo miogeno o n eurogeno, questione che almeno per il momento ha interesse pii1 per i fisiologi che per noi clinici. Noi dobbiamo oggi considerare l 'apparecchio neuro1muscolare come un tutto uni co: infatti anche gli assertori convinti della teoria puramente miogena non possono negare l 'importanza del plesso di Auerbach per la regolare successione degl ' impulsi: la sua abolizione è stata paragonata a quello che avviene in un millepiedi tagliato nei suoi singoli segmenti, in cui si vede ch e questi continuano a ·funzionare non solo incoordinatan1ente ma spesso in conflitto tra di loro. Forse molti casi di ileo potrebbero dipendere da u na inibizione di questa funzione nervosa . Bayliss e Starling p ensano che l 'azione del plesso di Auerbach sia quella di inibire contrazioni muscolari troppo attive e quinai di evitare gli ~pasmi; questo risulterebbe anche dalle esperiènze di Magnus. Probabilmente un 'altra funzione del plesso di Auerbach è quella di collegare la parete muscolare colla super~icie mucosa (attraverso naturalmente il plesso di Meissn er); e sebbene questa connessione tra mucosa e plesso· di Auerbach non sia ammessa da tutti, esistono fatti abbastanza dimostrativi che ne parlano in favore. Senza entrare nel valore ·della teoria miogena o neuromiogena ch e ha già una letteratura molto estesa per cui rimando ai lavori del Magnus e del Gunn non si può fare a meno 1
di accennare qui ai fattori normali della peristalsi secondo gli studi più recenti sopratutto dell 'Alvarez e scuola, anche perchè possono gettare molta luce su vari problemi di fisiopatologia gastro-intestinale e contribuire a. nuovi indirizzi clinici e terapeutici. Se noi stimoliamo un organo tubulare fornito di fibre muscolari liscie come l 'intestino· o l 'uretere anche isolato dai nervi abbiamo· come risposta una contrazione tonica anulare· che si diffonde nelle due direzioni: si ha così" u.n fenomeno analogo a quello che si verifica quando gettiamo una pietra in uno stagno : se poi gettiamo un'altra pietra vicino alla prima, molte delle onde priII_litivamente formatevengono neutralizzate; così se nell 'organo cavosuddetto determiniamo un secondo stimolo, le· -onde che partono dal primo anello di contra-zione vengono bloccate. Resta a spiegarci per-· chè l 'onda contrattile ha la tendenza solo a portarsi in direzione discendente mentre è ini-· bita la direzione retrograda in condizioni fisio-· logich e: per stare all'analogia suesposta noil possiamo immaginarci ch e si ,,~rifichi un fe, no111eno analogo di quando gettiamo un sasso , non in uno stagno n1a in un corso d'acqua ai rapida co.rrente, in cui le onde provocate· dal· sasso tendono a trasportarsi solo in direzione· della corrente. Questa trasmissione della eccitazione soladall'alto al basso la troviamo anche nel cuore· e Gaskell ha dimostrato ch e ciò dipende dal fatto ch e l 'onda contrattile del miocardio tende a trasportarsi da . zone dove il ritmo di contrazione in segmenti isolati è più frequente a zone dove esso è più lento. L' Alvarez ha dimostrato lo stesso fatto nei vari segmenti del tubo digerente isolati e tenuti in soluzione salina: la frequenza della contrazione ritmica va decrescendo dal cardias alla valvola ileocecale. Il colùn avrebbe invece un ritmo di contrazione lentissimo e tale ch e è difficile dimostrare una graduale diminuzione andando dal cieco al sigma, ragione per cui è facile il ristagno e con facilità si provocano onde antiperistaltiche. L'importanza di questa diminuzione graduale della eccitabilità neuro-muscolare è tale che separando in un animale u~ tratto d'intestino e poi suturandolo in direzione inver sa è impossibile la progressione normale dell'onda peristaltica e l'animale muore coi sintomi del1' occlusione intestinale. Esistono numerose ricer ch e per spiegare Ja ragione di questa graduale diminuzione della eccitabilità andando dall 'alto al basso e menI
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tre il Gerlach e il Kuntz la metterebbero in rapporto con differenze strutturali del plesso di Auerbach n ei vari segmenti e sopratutto con una graduale diminuzione delle cellule, Alvarez penserebbe piuttosto ad una causa chimica ; probabilmente deve esistere un ciclo di formazione di alcune sostanze atte a determinare lo stimolo muscolare. L'attività dei pro·Oessi m·etabolici · sar ebbe così la b,ase dell 'attività peristaltica. Taylor ha dimostrato che il calore aumenta la frequenza delle contrazi<J!}i ritmiche; infatti se si riscalda un pezzo di ileo che si contrae normalmente 10 volte al minuto si riesce ad avere un ritmo di 17 contrazioni, fyequenza che si 'riscontra n el duo, deno. Molti altri fattori devono intervenire in condizioni fisiologiche ad alterare il ritmo delle contrazioni peristaltich e, quali il grado di dispersione colloidale, la massa attiva degli enzimi, la permeabilità delle superfici limitanti, il contenuto in acqua degli elettroliti ecc. Ch e il ricambio sia m eno attivo andando dal duodeno al colon lo hanno dimostrato l 'Alvarez e lo Starkweater che hanno osservato ch e pezzetti di muscolo intestir1ale di ugual peso producono quantità decrescenti di C0 2 .andando dal duodeno all'ileo. Ewans ha dimostrato ch e anche il consumo di ossigeno va . diminuendo andando dal duodeno al colon. Anch e il contenuto in catalasi va diminuendo · andando dalla porzione prossimale alla distale del tratto gastro-intestinale. Sono state ri scontrate differ enze anche nel contenuto di acido lattico, del calcio e dei cloruri. È stato anche ricercato il potenziale elettrico n ei vari segmenti e si è dimostrato ch e' il segmento a ricambio più attivo è elettronegativo rispetto a quello a ricambio m eno attivo , sicch è la contrazione ~a dal primo al secondo. Anch e tutti gli studi che si riferiscono al tono h anno dimostrato ch e il tono del musoolo intestinale in segmenti stacc~ti va diminuendo andando dal pìloro al colon; quindi il tono gastro-intestinale non può essere considerato · come un tutto unico. Queste variazioni del tono sono d 'importanza decisiva nel determinare la direzione dell 'onda peristaltica giacch è essa tende a portarsi dalle zone dove esso è maggiore a quelle dove è minore e cosi si spiega l' esistenza di an ti peristalsi nel cieco e nel colon ascendente ch e parte dallo s fintere di Cannon, dove vi è tendenza a una elevazion e periodica del tono e dell 'eccitabilità così frequente del resto n elle zone sfin, teriche. Il Cannon è riuscito a invertire la di-
rezione dell 'onda peristaltica del tenue imm ergendone il polo caudale in una debole soluzione di cloruro di bario, che ha il potere di determinare un aumento del tono muscolare. Da queste considerazioni e dalla mole degli studi di fisiologia che per amore di brevità ho solo accennato, risulta che la regolazione motrice è insita nella fibrocellula muscolare stessa ed in rapporto col suo ricambio; esistono anch e basi anatomiche che l 'indagine moderna ha messo in rilievo e che ha dimostrato che il comportamento dell'onda peristaltica n el tenue e le differenze tra il tenue e il colon sono basate anche su differenze strutturali caratterizzate da un diverso spessore della tonaca muscolare, da un diverso grado di vascolarizzazione della zona sfinterica e intersfinterica o dalla den sità delle cellule nervose nel plesso di Auerbach. Tutti i dati suesposti possono spiegarci l!lOlti fatti che si succedono nella digestione normale: in condizioni patologiche possono intervenire però fattori che modificano con vari meccanismi le proprietà fondamentali del complesso neuro-muscolare. 2) Fattori che modificano il normale compor-
tamento della peristalsi e del tono dei vari segmenti d ell 'apparecchio gastro-intestinale.
Un aumento della attività peristaltica o una diminuzione può essere determinata 4a vari fattori che possono esercitare la loro azione su tutto il sistema o su determinate zone di esso. Non si può fare perciò a meno di poter pensare all 'imp0rtanza dei 1) Fa.t tori endocrini. Nell 'ipertiroidismo noi sappiamo ch e il potere di ossidazione è aumentato su tutti i tessuti e con questo meccanismo possono spiegarsi le diarree o i disturbi della peristalsi osservati radiologicamente nei basedowiani o il fatto opposto che si verifica nell 'insufficienza tiroidea. Però bisogna considerare che l'aumento delle ossidazioni è solo uno dei fattori di stimolo (I ). Alla pituitrina, in base alle recenti ricer che, non si può negare il poter e di eccitare alcune zone, tra cui è sicuram ente accertato quello sulle fibre· muscolari delle vie biliari. Il problema delle ripercussioni endocrine sulle funzioni digestive va perè. ripreso ex novo in base ad una documentazione sperimentale esente da critica e non in base a fantasie co•
(1) Se fosse I 'unico fattore . troveremmo n el Basedo,,- costantemente una diarrea.
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SEZIONE PRATJ C.J\.
siddette cliniche: ho già accennato che' l 'azione simpaticotropa della adrenalina ha avuto · in questi ultimi anni smentite molteplici, nonostante che fQsSe considerata dai più come un assioma. Biso·g:na anche tenere in considerazione la tecnica di preparazione degli estratti endocrini giacchè la fibrocellula musoolare o direttamente .o indirettamente (iperemia attiva o da stasi) può essere sensibile a prodotti di scomposizione dell'albumina che anohe in dosi infinitesi?lali (istamina, peptone) possono esplicare la loro azione. Questo viene facilmente in mente quando si consicleri il valore che possono avere · 1e esp~ rienze sull'azione degli estratti di cute sull'apparecchio digerente che hanno fatto pensare all 'importanza di una secrezione interna cutanea che entrerebJ:?e in giuoco nella genesi dei disturbi gastro-intestinali consecutivi all 'irradiazione. 2) Fattore nervoso. L'automatismo del sistema gastro-intestinale non esclude la azione vigile multiforme circoscritta o generalizzata del sistema nervos9 non solo vegetativo ma anche della vita di relazione e della vita psichica : la clinica lo dimostra ad ogni occasion e. Le vie trasmettitrici d egli stimoli sono i vaghi, i nervi pelvi.èi da un lato, gli splancnici dall 'altro. L'azione del sistema nervoso si può esplicare come azione globale o parziale o nel senso di un'eccitazione in un punto e di depressione in ·u n altro;· ciò è facile concepire in base a quanto abbiamo già accennato che la risposta a un determinato stimolo sia esso trasmesso per il tramite del sistema simpatico che parasimpatico è più in rapporto collo stato del seg1nento corrispondente che colla via di conduzione. Spad·o lini ha dimostrato sperimentalmente che l'eccitazione dei vaghi e degli splancnici spesso produce effetti ineguali in diverse parti dell'intestino. Così n ei casi che l 'eccitazione del vago determina vomito , si osserva uno spasmo pilorico . associatq a un rilasciamento del cardias, azione cioè antagonista sui due sfinteri. In questo gruppo vanno compresi tutti i rifl essi gastro-intestinali di cui cito solo il riflesso gastro-colico e colico-gastri·co di Hurst, sebbene a questo proposito da alcuni sono state elevate obbiezioni sulla n atura riflessa di questo fenomeno bastando, secondo l ' Alvarez, fattori miogeni per determinarlo. 3) Fattori tossici. Questi possono essere dì natura endogena ò esogena. Accenno qui ali l'azione della nicotina , del bismuto, del piombo, dell'arsenico, della ipecapuana e derivati
e sarebbe troppo lungo entrare qui sul meccanismo di azione delle varie sostanze alla luce delle recenti ricerche. 4) Fattori vitaminici. Quasi tutte le avitaminosi presentano modificazioni della funzione m·o trice ma il meccanismo intimo è conosciuto solo per alcuni casi. In questo gruppo rientrano le alterazioni del tono in rapporto al contenuto in ione Ca. 5) Lesioni irritative. ~ un fatto ben noto ' clinicamente e radiologicamente che traumi o ulcerazioni o processi patologici di varia natura non solo della tonaca muscolare ma anche della sierosa e della mucosa e degli organi vicini (appendice cistifellea, fegato pancreas ecc. ) possono determinare modificazione della eccitabilità aumentando la vascolarizzazione indirettamente anche della parete muscolare e quindi aumento del tono e della peristalsi. Sono interessanti a questo proposito le osservazioni sulla stitichezza che si verifica in caso di affezioni dell'uter o, della vescica e della prostata che all'esame sigmoscopico si dimostra sempre come determinata da inten si spasmi a carico del tratto terminale del colon: si avrebbe così una livellazione della differenza di eccitabilità tra la porzione distale e prossimale del colon già abitualmente così poco accentuata e che è la causa della lentezza relativa del ritmo di peristalsi del colon rispetto a quella del tenue e dello stomaco. 6) La distensione del canale digestivo, specialmente se brusca aumenta il potere di contrazione. Questo fatto portato dai sostenitori della teoria neurogena a sostegno dell 'importanza del fattore delle cellule nervose, pur essendo stato dimostrato come n on decisivo, in r ealtà intervien e molto spesso nel determinismo di fenomeni fisiologici e patologici (ingestione di cibo, produzione di gas, azione di purganti). Questo fenomeno si collega colla questione se è possibile eccitare la contrazione della muscolatura gastro-intestinale (con o senza tramite del plesso di Auerbach) per stimoli sull.a ~ucosa e quindi del plesso di 1\ieissner. Indipendentemente da una di stensione attiva pare dalle esperienze di Cannon che la composizione del cibo e forse la natura dei suoi prodotti di scon1posizione siano in grado di stimolare la p~ri stal si : così Cannon ha trovato che nei gatti gl'idrati di carbonìo passano attraverso l 'intestino più rapidamente dei grassi e questi più delle proteine, m entre la quantità del cibo avrebbe poca influen za. Lenz avrebbe inoltre dimostrato ch e i derivati dell' antrachinone somministrati per clistere •
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. .' . non agiscono p1u come purganti ane~tetizzando la mucosa del retto. Collo stesso meccanismo si potrebbe spiegare l 'aumento della peristalsi determinata da cibi avariati o da una infiammazione limitata alla mucosa; i sostenitori però dell 'indipendenza funzionale tra mucosa e muscolare interpretano i fatti suesposti con un altro meccanismo. !) Più importanti a me sembrano però sopratutto dal punto di vista clinico e terapeutiqo le modificazioni del tono e della peristalsi che indue'e la stasi v·e nosa. Su di esse ho richiamato in particolar. modo l'attenzione con ricerche cliniche, sigmosoopiche e radiologiche. 3)
La velocità di circolazione portale e i suoi rapporti col tono e colla motilità gastro-intestinale.
Sono partito anzitutto dallo studio radiologioo dello stomaco e intestino di pazienti affetti da colica epatica, esaminando dodici individui durante crisi dolorose protratte e seguendoli per un periodo che andava da qual~ che giorno a qualche settimana. Le mie ricerche sono continuate fino allo stadio di pieno b enessere. Mi è stata anche utile la re.v isione postuma dei dati radiologici e clinici di pazienti da me esaminati molto tempo prima nel sospetto di ulcera gastrica o duodenale o di appendicite cronica con reperto negativo per una lesione organica, in cui l 'indagine clinica ulteriore con crisi episodiche tipiche di colecistite mi aveva dimostrato che la pregressa sintomatologia doveva mettersi in rapporto con una colecistite latente. Naturalmente per il problema che ç'interessa vanno eliminati i casi in cui la santomatologia gastro-intestinale possa essere messa in rapporto con alterazioni anatomiche grossolane dipendenti da aderenze tra la cistifellea e la regione piloro-duodenale o dell 'angolo colico destro caratterizzati dalle deformazioni ra.... diologiche delle regioni corrispondenti ma sopratutto dall'indipendenza della sintomatologia gastro-intestinale dalla crisi ~pisodica. I o h o preso particolarmente in esa1ne quei casi in cui la . sintomatologia gastro-intestinale fa parte del quadro episodi1co doloroso e scompare con esso. Manca nella letteratura uno studio sistematico sul tipo di quello da m e praticato e si hanno osservazioni solo durante l'attacco in c ui tutti gli autori hanno osservato una ten- . denza allo spasmo totale gastrico con aspetto filiforme del tenue e aumento delle incisure
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ha~strali
d el colon. (Ll1din, Holzknecht, Sm1dt, Westphal, Milani). All'infuori dell 'attacco doloroso si parla in genere dai vari autori vagamente di tendenza agli spasmi sia del cardias, che del piloro e anche della regione mesogastrica. È stata anche ·osservata l 'ipercines~ gastrica caratterizzata da onde profonde, rap1de e ben visibili su tutto lo stomaco ,· in molti casi si ha arresto completo della peristalsi con diminuzione del ton.o. Senza entrare nell'analisi dettagliata dei oasi da me esaminati a me basta qui riassumere i risultati delle mie osservazioni che n elle linee generali concordano tra di loro e spiegano la variallilità del reperto radiologico osservato dai vari autori. Se esaminiamo il paziente subito dopo la crisi per un periodo che varia da uno a più giorni, quando ancora persistono dolori . notevoli e il fegato si presenta ancora aumentato 'd i volume ·e foir temen'te dolente alla palpazione, si osserva allo scermo radiologico una tendenza al gastrospasmo . totale o parziale con arresto più o meno completo della peristals·i ; per lo più in un secondo tem- · po dell 'atto digestivo ,si osserva una peristalsi irregolare; un eccitamento disordinato dello stomaco con onde a volta superficiali a volta profonde che si su ccedono senza un ritmo apparente : in altri casi si ha un semplice a umento della proEondità e della 'frequenza delle onde mentre il giuoco pilorico è parzialmente o totalmente abolito , tal chè si può avere in alcuni casi una insufficienza pilorica e il vuotamento dello stomaco si compie in un quarto d'ora o mezz'ora al massimo. Questa. eccitazione m otrice talora è evidente anche nel terzo inferiore dell'esofago che s,p esso presenta stati spastici più o meno per. manenti che per lo più ostac olano jl passaggio del bolo opaco nello stomaco: per lo più questo stato spastico è vinto in virtù di un'attiva peristalsi della musoolatura volontaria del terzo superiore ch e culmina n ell'eruttazione. La traversata del tenue è rapidissima, meno in un caso in cui ho riscontrato che dopo otto ore nessuna porzione del pasto aveva raggiunto il cieco; però per lo pi~ dopo due o tre ore al ·massimo il pasto ~paco ha raggiunto l'angolo splenico del colon: le haustra del trasverso sono per lo più poco evidenti, sicchè manca il suo aspetto segmentario. La traversata del colon distale invece è variabile e men tre in alcuni casi è rapidissima, . tanto che si verifica diarrea: in altri casi è normale. Quello che colpisce in questo periodo è l 'intenso m eteorismo specialmente evidente nel 1
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.tenue, che spesso contribuisce alla defoJ'ma.zione gastrica dovuta però principalmente .a1 ,gastrospasmo. · Se noi osserviamo lo stesso paziente ìn una· seconda fa se dopo l 'attacco, quando il volume .del fegato è. diminuito e il dolore alla palpazione scomparso m entre persistono disturbi gastrici: a tipo variabile, il reperto radiologico carnbia completamente: raro è a vedersi un arresto transitorio del bolo opaco a livello del cardias; iÌ tono e la peristalsi gastrica sono normali o diminuiti e si provocano onde peristalstiche solo dopo energiche manovre palpatorie; il piloro presenta un giuooo normale nella prima fase della digestione ma poi prevale uno spasmo ch e .si va accentuando nel· corso dell'atto digestivo ed è tale ch e impe·d isce il normale vuotamento dello stomaco en tro le sei o.re dall 'ingestione del pasto opaco. La traver sata del tenue è costantemente ritardata ed esiste un ristagno più o meno rilevante a carico d-elle ·ultime anse dell 'ileo e in un caso, in cui in un esame precedente si era • notato un vuotamento rapidissimo, in un secondo esame si riscontrè. un ristagno ileale di oltre dodici ore : il méteorismo anche in questa fase è molto accentuato. La trave rsata colica è per lo più molto lenta e si ha un~ accentuazione non solo delle h austra del trasverso m a una formazione molto spiccata delle incisure abitualmen·te descritte com e sfinteri. Esaminando an cora lo stesso paziente quando sono scompa.r si completamente i sintomi clinici si osserva un reperto n ormale a carico dello stomaco e del tenue se si eccettu.a spesso un lieve grado di meteorismo incostante : a carico del colon rimane invece molto accentuata la tendenza alla segmentazione ·Con manifestazione clinica di stipsi. . • Quindi riassumendo possiamo distinguere nel corso postaccessuale della colica epatica successivamente un periodo di spasmi ~otalì con insufficienza più o m eno aooentua ta degli sfinteri; segue poi una fase caratterizzata da una esagerazione del tono sfinterico con comportan1ento norn1ale o quasi del resto del tratto gastro-jntestinale; una terza fa se è caratterizzata da un comportamento n ormale al}'infuori di un lieve aumento del tono sfinterico specialmente a carico del .col.òn. Questa variabilità di comportam ento n elle fa si s.u ccessive (più spiccata specialmente in quei casi in cui la sindrome dolorosa si accompagnava ad aumento di volume del fegato transitorio) più che m etterla in rapporto con un riflesso nervoso variabile di momento in momento mi 1
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attraeva molto l 'idea che dipendesse dal lieve grado di ostacolo al circolo portale legato all 'au1nen to di volume dell'organo e che questo così i1otesse rappresentare un fattore importa~ te della regolazion e del tono e della motilità gastro-intestinale. È evidente Infatti ch e l 'aumento di volume del fegato ch e quasi costantemente si accompagna alle crisi 4i colica epatica (sia esso de·· tern1inato dalla stasi biliare o dalla propagazione del processo infiammatorio al fegato o dallo spasmo vascolare diffuso di natura anafilattica o a seconda dei vari casi'. da altri fattori) comporta un certo grado di ostacolo al circolo portale che non può non farsi risentire sul metabolismo del mt1scolo liscio dello stomaco e .dell 'intestin.o , tanto più cJ?.e, arrivando per lo più l'attacco all 'improvviso, non si sono potuti stabi•l ire quei compensi' vascolari che vediamo così evidenti nella cirrosi · epatica e clie pur n ondimeno non sono sufficienti ad evitare disturbi dispeptici dello stesso tipo che troviamo n ella storia di ogni cirrotico. . Cl1e la stimolazione dei filetti nervosi epatici non potesse essere incriminata a determinare in via riflessa la sintomatologia ra~.iolo gica descritta , lo dimostrano anche i risultati di alcune mie osservazioni radiologich e che mi hanno fatto rilevare. l 'indifferenza ch e presenta il tono e la motilità gastro-intestinale anche in seguito alle manovre palpatorie piuttosto brutali subito dopo le crisi dolorose epatiche. Però le mie deduzioni potrebbero essere considerate arbitrarie se .ulteriori ricerch e di controllo non mi avessero sempre più convinto della importanza del gradu della tensione ve• nosa sul tono e sulla peristalsi gastro-intesti- · nale. Ho pratioato a tal uopo ricerch~ radiologich e di controllo sul comportamento del tubo gastro-intestinale nei cardiaci in fase di scompen so in esami radiologici successivi praticati fino alla fase di compenso. Tanto più giustificate eran o le mie ricerche in quanto la clinica fin da lungo tempo aveva richiamato l 'attenzione sulla frequenza con cui i disturbi gastro-intestinali si accompagnano alle cardiopatie specialmente in fase di s..compenso. Io ho scelto specialmente i casi di scompensi r ecenti in cui la possibilità di un catarro cronico da stasi non· potesse essere invocato pe1 spiegare la sintomatologia in questione. Io ho potuto osservare che specialmente in quei casi in cui lo scompenso insorge acutamente si ha una gintomatologja radiologica e clinica identifi cabile con quella della colica epatica; ma so-
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pratutto è più evidente la modificazione del tono e d ella motilità gastro-intestinale man mano ch e dal periodo iposi st-0lico si passa al peric>do eusistolico. Anche qui ad una fase di spasmi g lobali con insufficienza sfinterica segue una, fase in cui l 'aumento del tono sfinterico domina la scena. Nelle mie osservazioni mi sono tenuto al riparo delle cause di errore evitando la somministrazione di qualunque cardiocinetico ch e potesse influire sui risultati dell 'esame. A conferma d ell'importanza d el grado di stasi venosa sul tono e sulla motilità gastrointestinale posso an che qui citare le mie ricerche sigmoscopiche sul comportamento del tono d el segm e nto terminale d el colon in tutti i casi in cui esista un ostacolo più o meno acuto al circolo refluo venoso emorroidale: in tali c~si al sigmoscopio si osservano per lo più spasmi più o .meno diffusi talora di un grado talmente intens.o ch e non cedono mai anche a lle applicazioni di anestetici locali atti a rendere insensibile la mu·c osa rettale; quasi mai si riesce in tali casi a sorpassare l 'ampolla. . Tutte le cons!d erazioni suesposte ci autorizzano a prendere in considerazione n ella gen esi dei disturbi gastro-intestinali n ei processi épatici o estraepatici d el fattore : stasi venosa. La difficoltà d el vuotamento portale quando è di minimo grado si manifesta solo sugli sfinteri anatomici o funzionali d el colon determi·n an.d o uno stato di stitichezza spastica: segue poi n ei gradi più accentua·t i un ristagno a livello della valvola ileo-cecale o dello sfintere pilorico: si ha : in questo stato clinicamente un notevole grado di m ie teorismo as..: sooia·t o o no ad aerofagia:. Quando la stasi è ancora più notevole si d etermina uno stato d'insuffi ci enza sfinterica che si manifesta clinicamente o con hungerpain se il disturbo è più accentuato a livello dello sJintere pilorico o oon diarree se l 'in sufficienza sfinterica è più accentuata a livello della valvola ileo-cecale o d el colon. Le mie osservazioni clinico-radiologiche hanno anche una base sperimentale, giacchè, dalle esperienze di Child neg li animali inferiori, risulta che, limitando la quantità di ossigeno con vari m .ezzi, ma sopratutto quando si ha un lieve accumulo di C0 2 ' si ha dapprima un aumento di eccitabilità del tessuto muscolare a cui segu e una paralisi. In gener e si verifica q-q.esto fatto : lieve lim itazione d ell 'ossigeno determina stimolazione delle parti più eccitabili e lascia indifferenti le parti m eno eccitabili ; più forte limitazione determina paralisi delle più ecci tabili e eccita-
zione d ell e m eno eccitabili . Quando poi si consid eri ch e dalle esperie nze dell 'Alvarez in segmenti separati del tubo digerente risulta che la muscolatura d egli sfinteri è molto più eccitabile della zona intersfinterica e che basta uno stimolo ineffica ce per il resto della muscolatura per d eterminare una forte contrazione d egli sfinteri e che accanto agli sfinteri propriamente detti esistono altre zone, specialm ente lungo il colon , e nella zona mesogastrica, che . funzionalmente si comp-0rtano come sfinteri, non sembreranno paradossali i vari aspetti funzionali che subisce l 'apparecchio digerente a seconda del grado di ostacolo alla circolazione venosa.
NOTE E CONTRIBUTI Istituto di Clinica Dermosifilopatica della R. Univ. di Pisa Direttore: Prof. C. LOMBARDO.
Di nn nuovo antilnetico derivato dall'acido fenilarsinico.
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· Dott. ALDO MARcozz1, .aiuto. 1
La molteplicità di medicam enti antisifilitici d eve considerarsi vantaggiosa per la pratica inquan tochè ci pone in g rado di ovviare agli in,con y.enienti di una terapia unilaterale. Tra gli antiluetici con sigliati in questi ultimi tempi, m ·e ritano particolare inter essamento quelli appartenenti al gruppo d egli arsenicali pentavalenti. Le ricerch e sperime·n tali venn.ero orientate verso i d erivati dell 'a cido fenilarsinico e dimostrarono: ch e le funzioni amminica e fenolica hanno una parte interessunte sull 'azione treponemicida d egli arsenobenzoli, che la funzio- • ne amminica ha potere di sin tossicante quando è situata in para e m eta, ed in queste ·posizioni non attenua l'azione parassitièida, che molti acidi fenilarsinici ossiamini<Ci isomeri si rivelano su scettibili di esser e direttamente utilizzati per la m edicazion e spirillicida. La costituzione chimica dei d erivati fenilarsinici differi sce essen zialmente da quella d egli arsenobenzoli; m entre il radicale del 606 e di tutti g li arsenoben zoli ad As. trivalente è il gruppo R-As=As-R (ar sogruppo), il radicale d egli arseni cali ad As. pentavalente è:
O== As - - - - OH '
OH •
R
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La differenza di valenza dell 'arsenico in .q ueste due c lassi di composti risu l ta chiara .dal1'esam·e d ell e formule seguen ti: 1
I
~s
I •
e
,.
H-C
Riassum·e ndo, lo Stovarsolo, l 'Acètylarsan e I ' Arsarriìnol appp.~tengono alla' stessa famiglia, differendo ira loro p er certi caratteri chimici, •
_:_
============ ~ s
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e
C- H
C-H H-C
C-NH
2
H-C
C-H
H-C
C-H
e ~·
606
~
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R , esse.qdo qui il r adicale monovalente es fl 5 , radicale fenil e sostituito a ll 'ossidrile Oli. Dobbiamo agli studi di Ehrli ch i primi prepar ati appartenenti a lla serie fenilarsinica; essi sono: l 'Atoxil : saJe monosodico d ell'acido paraammino-feni larsinico; l'Arsacetina: d erivato acetico d ell '. acido para-am·m ino-fenilarsinico; l 'H ectina : an1min o-ben zen-sul fooic o d el1'atoxil . Successivamente I 'I stituto Rockefeller pre .. parò la Tri1par.samide : deriv.a to aoetilico dell'atoxil . Fourneau , ed i suoi collaboratori richiamarono nuovamente l 'attenzione sui d erivati del1'acido fenilarsin ico, di rnostrando la possibilità di utilizzare in terapia l 'acido ossiamminofe nilarsinico, ed i suoi derivati : acetilico, Stovarsolo e formilico, Treparsolo. Combinando l 'a cido a cet ilamino-ossifenilarsinlcu con una base organica, la dietilamina , venne preparato u n prodotto iniettabile: 1' << Acèty lar san ». Gauj oux e Aubry, dopo una serie di ricerche sui sali dell 'acido 3 acetilammino - 4 - ossife.n ilars.inico, · ed avendo con statato ch e la tolleranza dell 'arsenico era utilmente modificata rendendo solubile questo acido per mezzo di una base organica complessa non tossica, prepararono un sale di dietilammino-etanolo : 3 ace til~mmino - 4 - ossifenilarsinato di dietilammino-etanolo , corpo chimicam ente d efinito , c ristallizzabile, ottenuto allo stato puro. L ' Arsaminol , è appunto una soluzion e sterilizzata, alla con centrazione di 26,13 % (che contiene gr. 0,05 di As per cc.) di 3 acetilammino - 4 - ossifenilar sinato d i dietilamminoe tanolo.
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I
OH
/ OH
O -~s ""' OH
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C-H H-C
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Aci d o fenila~in1co •·
che conferiscono a ciascuno proprietà terapeu tich e differe·n ti. I.Jo Stovarsolo è l 'acido 3 acetilan1mino 4 ossifenilarsinico; è in solubile n ell 'acqua , non può esser e somministrato che p er via orale. L 'Acètylarsan è l 'acido combinato alla die tilammina, base organica ch e si ottiene per sostitu zione di 2 H di a mmoniaca col radicale m onovalente etile C2 H 5 . È solubile n ell 'acq u a e può essere iniettato. L 'Arsamin ol è l 'acido 3 .acetilammino 4 ossifenilarsinico combinato a l d ietilammino-etan olo , base d er ivata dall 'alcool etilico o etanolo per sostituzione di u,n idrogeno ad un r esto di dietilammina ·N - (C2 H 5 ) 2 CH 2 - CH 2 - OH, n el quale il g ruppo ammin o-a lcool, pur con servando all'arsenico la sua .attività terapeutica particolare, n e favorisrce la tolleranza da parte d ell 'organismo e ~ende }'iniezione sottocutanea o intramuscolare perfettam·ente indolore an ch e a forti dosi. La sua solubilità permette l 'iniezion e in poco volume di dosi dimostrate st~rilizzanti. La purezza del sale, è con.d izion e essenziale, inquantochè f' esp erimento dimostra ch e gli a cidi ammino-ossifenila r sinici isomeri hanno tossicità ed indici ch emioterapici molto differenti. Così, l 'a cido 3 ammino 4 ossifenila r sin ico etl i.I suo i som ero 2-4 son o curativi per la sifilide solo a dose altamente tossica, mentre l 'acido 3 ammino 4 ossifenilar sinico vien e utilizzato con successo ad una d ose 5 volte più piccola d ella dos~ minima tossica. La tossicità d el i)r eparato è stata studiata sperimentalmente da Gaujoux e Stodel sul con iglio, la cavia ed il topo, prendendo come termine di confronto l 'equi,ralente in arsenico d el 606, del 9J •1: e d el .Sulfo-Trèparsenan. Con iderando ch e la do e tos ica n1orlale in ~
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una sola volta è quella ch·e conduce a morte in m eno di 15 giorni, gli AA. hanno fi ssato la dose mortale per iniezioni sottocutanee, espressa in arsenico per kg. di animale: 606 . . • . • • • • • 914 . • . • • . . . • Sulfo-Trèpar senan Arsam"inol • • . •
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gr. 0,05-0,06 )) O, 05-0, 06 • . )) . O, 18-0,20 . . )) 0,30-0,40 •
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Da ciò risulta la debole tossicità di quest 'ultimo, in confronto degli arsenicali trivalenti. L' eliminazione del medicamento venne egualn1ente studiata da Gaujoux e Stodel ; la eliminazione urinaria dura da 12 a 48 ore: dopo un 'iniezione di 3 •CC. , non si ritrova più arsenico n elle urine 48 ore dopo. Ciò permette di ravvicinare le iniezioni senza timor e di incorrere in fenomeni di a ccumulo. , AZIONE TERAPEUTICA.
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Gaujoux e Bourret ch e in poco più di due anni trattarono circ.a 500 casi di sifilide, praticando complessivamente più di 20. 000 iniezioni intramuscolari, partano le seguenti con, elusioni, frutto della loro esperienza: 1) L 'Arsaminol adoperato a dosi normali di 3 cc., 2 o 3 ' rolte la settimana, influenza in maniera sicura e rapi da le manifestazioni cutan eo-mucose ed ossee della sifilide nei suoi diver si periodi . La gu arigi one delle . lesioni si ·verifica n ei seguenti spazi di tempo: Sifiloma: riepitelizzazion e dalla 2a. alla 4a iniezione, .•c ioè dal 7° al 14° giorno; Manifestazio.pi secondarie mucose: guarigion e dalla 2a. alla 5a. iniezione, cioè dal 7° al 18° giorno; 1\1anifestazioni secondarie cutanee : svaniscono dalla 4a. .a ll '8a. iniezion e, cioè dal 13° al 22° giorno; 1\1anifestazioni terziarie : guarigion e dalla 4a. alla 12a. iniezione, cioè dal 13° al 35° giorno. 2) Usato a forti dosi, ma non capaci di provocare fatti tossici (5 cc. due volte la settim ana), sembra influe:µzare favorevolmente la_ sifilide n ervosa e viscerale in evoluzione avanzata. Dal punto di vista sierologico, gli AA., per la mancanza di osservazioni riguardanti la sifilide preserologica ed antica , si limitano a riferire i resultati ottenuti n egli altri casi di sifilide, seguìti serologicam ente, ch e per quanto insufficienti (15) per un giudizio sicuro, conferm erebbero il valore terapeutico del preparato. . Riguardo alla tolleranza ~ venne saggiata da-
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gli AA. c itati, anche su individui non luetici, in tutto su 800 soggetti. Su 20. 000 iniezioni, ebbero campo di riscontrare solo 5 volte casi di vera intolleranza con fenomeni che obbligarono l'abbandono di tale trattamento, fatti rappresentati in due casi da febbre, cefalea e vomito, in un terzo da febbre a 40° C. , vomito alimentare ed emottisi legger e, nel quarto, vomito ripetuto, comparsa di un eritema diffuso, tipo scarlattiniforme, prurito inten so ine· stinguibile, dolori reumatoidi agli arti , traccie di albumina nelle orine, infin~ n el 5°, fenomeni con gestivi localizzati alle gambe, seguìti dalla. comparsa di. chiazze eritematose, accompagnati da sensazioni di puntura. In tutti questi casi i fenom eni morbosi si ripetevano dopo ogni iniezione. Dagli AA. venne pure osservato in un caso,. dieci ore dopo la prima iniezione, una forte reazione gen erale con cefalea, brividò e temperatura a 38°. Tali fatti ch e scomparvero l 'indomani non si ripeterono dopo le successive • • • • ln1ez1on1. In un altro malato .con sifiloderma roseolico, dopo la prima iniezione · osservarono una r eazione di Herxheimer . SUL MODO DI CONDURRE LA CURA.
L 'Arsaminol viene preparato in fiale da 3 e 5 cc. sotto forma di soluzione stabile, inco.Jor e, limpida, a lla con centrazione del 26 ,13 %, titolata a gr . 0,05 di As. m·etalloidico per cc., ogni fiala contien e perciò ·r ispettivamente gr . O, 15, O, 25 di As. La soluzione può essere direttamente iniettata sotto cute e p er ·via i1tlramuscolare, che Gaujoux e Bourret preferirono. Questi AA. con sigliano di iniziare il trattamento con una serie cfi iniezioni a deboli dosi per saggiare la sensibilità individuale e danno i segu enti schemi di cura: Soggetti al disopra di 50 J(g. : 4 iniezioni di 3 cc. ogni due giorni . Soggetti al disotto di 50 Kg. : I a. iniezione di 1,5 cc., 2a., 3a., 4a iniezione di 3 cc. ogni due giorni. Se l'ammalato ha tollerato b en e le quattro prime iniezioni, somn1inistrare : Soggetti di constatata resistenza al disopra di 50 Kg . : 5 cc., una iniezione due volte la settimana. Soggetti poco resi sten ti al disotto di 50 Kg. : 3 cc., una iniezione ogni due giorni. Gli AA. citati diedero la preferenza alle dosi frazionate ripetute di 3 cc. ogni due giprni effettuando un numero complessivo di 12-lf> • • • • • in1ez1on1 per serie.
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SEZIONE PRATI CA
Nei casi da me trattati, mi son-0 attenuto in linea generale ·agli schemi di cura su riferiti. In soggetti particolarmente robusti limitavo alla prima iniezione la dose iniziale di 3 oc., praticando successivamente iniezioni di 5 cc.' ogni 3° giorno, fino ad un massimo di 16 per ogni. serie. Nei bambini non superai la dose di 3 cc. , iniziando la serie con 1 cc., aumentando di 1 / 2 cc. per ogni volta. In un bambino di 2 anni non superai la dose di 2 cc. per ovvie ragioni, per quanto questa fosse perfettamente tollerata. RI SULTATI CLI NI CI.
Complessivamente ho avuto modo di pr~ti~ care cirea 1000 iniezioni di Arsaminol, trattando 60 luetici, di cui 35 con sifiloma iniziale, 10 con sif~lide secondaria in atto, 10 con sifilide secondaria latente, 8 con sifilide terziaria, 1 con sifilide oerebrale, 1 con tabe dorsale. T:rattai ino'ltre con tale prepara to numerosj individui sicuramente non luetici , affetti da derma tosi diverse, allo scopo di chiarire il m eccanismo della r eazione gener ale consecutiva alle prime iniezioni d el m edicam ento. I risultati ottenuti nella sifilide primaria e secondaria in atto sono s tati quanto mai confortanti, si da parag·onarli a quelli che ~i ottengono con l 'u so degli arsenobenzoli. Infatti n ei sifilomi iniziali la riepitelizzazion e si otteneva dalla seconda alla quarta iniezion e, ' 'ale a dire entro 4-1 2 giorni dall 'inizio d·el trattam ento. La riepiteljzzazion e dei sifilomi a tipo erosivo-lenticolare di solito si verificava alla seconda iniezione. Le lesioni cutaneo-mucose della sifilide secondaria riepitelizzava no per lo più alla terza, quarta iniezione, talvolta subito dopo la se.. conda iniezione. L'adenopati a satellite accennava subito a regredire dopo le prime iniezioni. Per i risultati ottenuti posso dire che l' Arsarr1inol esplica un 'azion e terapeutica netta e sicuramente favorevole sulle manifestazioni primarie e secondarie dell'infezione luetica. Sugli altri casi di sifilide da m e trattati non ritengo utile riferire per il numero limitato di osservazioni , per quanto i risultati terapeutici ottenuti siano stati buoni. Ho avuto campo di seguire la qurya del peso corporeo in molti individui così curati , ed ho osservato in tutti un sensibile aumento del peso, e migliorare le condizioni di sanguificazione, specie in quei soggetti il cui stato di nutrizione era in particolare modo scaduto.
RISULTATI SEROLO GI CI.
Tutti i ·casi vennero seguìti serolog·icamente: in 25 individui con sifiloma in atto , il tratta .. m ento v·enne iniziato con Wassermann n egativa, mentre per tutti era stata con statata la presenza del treponema pallidum sulle lesioni. In questi casi la r eazione di W assermann ripetuta nel corso della prima serie di iniezioni e avanti di iniziare ogni nuova serie, si è sempre ~antenuta n egativa. Néi rimanenti 5 casi di sifilide primaria e nei casi di sifilide secondaria in atto, tutti con Wasserma~n fortem·ente o parzialmente positiva, la reaz~one div·enne nettamente negativa sul finire della seconda serie di iniezioni. Per ciò che concerne gli altri casi di sifilide, non ritengo, per l'esiguo numero di osserva.. zioni, · dover riferire in modo particolare. Per qua~to i risultati serologici riferiti vengano a confermare il valor.e terapeutico del .. l 'Arsaminol, sarebbe ancora intempestivo esprimere un giudizio definitivo in m erito, per I 'insufficiente numero di documentazioni. TOLLERANZA DE L M EDI CAMENT O.
La tolleran za locale del n1edicam ento si è se1n pre dimostrata ottima , sia ch e le iniezioni veni sser o praticate per via intramuscolare che sottocutanea, ch e riservai ai bambini. Dal pun to di vista pratico è ovvia l 'importanza della perfetta tolleranza locale, per via sottocutanea nei ·bambini, n ei quali la via intramuscolare è spesso controindicata. La tolleranza gen erale da parte dell 'organismo umano venne saggiata anch e su individui adulti sicuramente non luetici, affetti d'a der .. matosi diverse, n ei quali era indicata la terapia arsenicale, e sui bambini dai 2 ai 12 anni . Solo in un caso fui obbligato a sospendere il trattamento per gr avi fenom eni so·p ravvenuti. Si trattava di un a donn a di 32 anni con sifiloderma lichenoide in atto ch e pur avendo per fettamente toller ato le prime iniezioni (tre) di 3 eme., ciasc1J11'a; praticate ad in ter valli di 3 giorn i l 'una dall 'aJt.ra, alla quarta iniezion e, sempre della stessa dose, presentò fatti d 'intoller an za, consistenti in febbre preceduta da brivido, sopravvf!nuta circa 4 ore dopo l'iniezione, che raggiunse i 39, 7° C, r1ove ore dopo . Al m attino segu ente comp ar sa di un eritema diffuso a quasi tutto l 'ambito cut aneo, c;h e lentamente venne a risolver si nei giorni su ccessivi . La t e1nper at.ura si m antenne sopra i 39.5° C, prr quattro giorni con secutivi, cadde in quinta giornat a nl di sotto di 37,5° e tale si man t enne per p ar ecchi giorni, finch è in quindicesi1na giornata si e]Jhe ap ir essia.
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IL POLI CLI NICO
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Il e~ o descritto non è di facile interpreta. iniezione, . le successive veni\rano perfettamenzion e. Si trattò forse d 'intossicazione arseni- te tollerate. D 'altra p arte mi fu possibile evicale o non piuttosto di fenomeni d 'ipersensitare la reazion e febbrile tu tte le volte che in bilità, come ne sono stati descritti di r ecente principio di c ura ini ettai minime dosi suben da Nath an e Munk a proposito del Myosal- . tranti. varsan? Tali feno1neni gen erali potre.b bero forse, n ei Negli altri casi e precisamente n el 60 %, casi di sifilide in atto, essere paragonati ai n otai , di solito, do·p o ]a prima iniezione, più movimenti febbrili passeggeri .ch e fanno seraramente dopo la seconda, terza ed an ch e guito alle iniezioni di arsenobenzoli o di altri quarta e quinta iniezione, fenomeni di r e'azio- m edi·camenti antiluetici, ch e Jean selme h a in11e gen erale, ch e quasi sem p re presentaro110 gli terpretato c ome determinati dalla distruzione stessi caratteri , consistenti in cefalea più o in massa d ei trepon emi. Ma poichè tali fatti ineno inten sa, e rialzo t ermico preceduto da reattivi si sono verificati con 1'Ar saminol anbrivido. La temperatura superò i 39° C., n el che in si fili tici in periodo di latenza ed in in20 % ·dei casi, solo di rado raggiunse i 40° C., dividui sicuramen te non luetici, come p11re e, talvolta , fu accompagnata da stato di m a- non• si manifestarono ·c ostantemente n ella sifilessere, · anoressia , dolori r eumatoidi , ed ecce- lide in atto, 1'interpretazione del citato A. nori zionalmente . da singhiozzo , vomito e diarrea. può essere chiamata sola in causa, ma soddisfa Tali fatti però non rappr esen taron o mai ca- di più il pen sare , ch e un certo grado di .azion e ratteri di particolare gravità, da destar e preoc- tossica legata alla costituzion e stessa del precupazione, e, salvo rarissime eccezioni , si ebbe })ar ato arsenicale pentav.alente, possa es.sere ritorno alla n orma entro le 24 .ore su ccessive. resa palese con una reazione clinicamente a pCome interpretare 1'intimo ~eccani.s.mo dei prezzabiJ e, o da una ipersen sibilità individuafen om e·n i r eattivi su riferiti P Posso·n o essi con- le, n aturale od acquisita verso il m edi·c amento, s iderarsi paragonabili ·ai movimenti febbrili o dal son1n1arsi dell 'azione tossica propria del pass·eggeri ch e fanno seguito alle iniezioni dj preparato con quella dovuta all 'entrata in cirarsenoben zoli o di altri m edicamenti antilue- colo delle endotossine dei treponemi distrutti tici , r eazione ch e di solito si verifica dopo la in grande quantità dal medi cam ento stesso. prima iniezione P CONCLUS IONI. Jeanselm e e Jacqu et considerarono il rialzo t ermico susseguente alla prima iniezione di 1)- L 'Arsaminol, iniettato p er via sottocusalvarsan, com e una febbre specifi ca. Oltre a tanea od intran1uscolare, alla dose terapeutica sj di gr. 0,15-0,25, è p erfettamente tollerata dai ciò osservarono ch e tale reazione febbrile • verificava anche dopo l 'iniezione endovenosa tessuti umani , non avendo mai dato luogo a di altri 1nedicament.i , quali l 'Èn esol ed il cia- fatti di reazione locale. nur·o di mercurio. Infine rilevaron 0 ·an cora 2) In gen erale, è b en tollerato dall'organich e dopo una marcata reazione, ottenuta in smo umano. I feno·meni rea~tivi (cefalea, febseguito all 'ini ezione di uno qualsiasi dei me- bre), che di solito osservai alla prima iniedicam·enti .a ntiluetici , J1'essun altro, iniettato zione, r.aran1ente .alle su ccessiv.e , nella quasi su ccessivamente, ha il potere di determinare totalità dei casi vennero a risoluzione spontala febbre. In questi casi la prin1a sostanza n ea en tro le 24 ore, senza mai assumere cainiettata è la sola provocatrice della r eazione ratteri d i particolare gravità. 3) Per la terapia antiluetica si è dimo, febbrile, p er il fatto, dice Jean selme, ch e essa d etermina una distruzione in massa di trepo- strato un m edicam ento di attività sicura e ranemi. Se però il primo m edicam ento ha mo- pida : la sua azione su·l le manifestazioni pridificato poco le lesioni specifich e, una seconda n1ari e e secondarie della sifilide, può essere iniezione dello stesso m edicam ento o di qual- paragonata a quella degli arsenobenzoli . Dal punto di vista serologico va m esso in siasi altro antiluetico, può determinare un nuovo rialzo termico. È inoltre n ecessario , particolare rilievo il fatto della persisten te n eperch è la reazione si verifi chi, che la prima gatività d ella r eazione di · Wassermann nella iniezione sia praticata a dose massiva, altri- sifilid·e preserolog·ica. 4) Per la pratica, devé considerarsi un m enti , in seguito all 'introduzione di dosi minime e ripetute la distruzione dei treponemi prezioso sussidio sia per le spiccate proprietà viene ad essere frazion ata o troppo scar sa per terapeutiche dimostrate, sia per la facilità del, l'uso, e la buona tolleranza gen erale·, sia indare la febbre. Io posso confermare tale fatto, n ei riguardi fine per 1'ottima tolleranza locale anch e per via sottocutanea, ch e permette di adoperarlo dell 'Arsaminol : dopo una n etta reazione gen erale ch e di solito si verificava alla prima nei bambini. 1
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SEZIONE P RATICA
L 'a.r gomento trattato in questo lavoro è stato oggetto di comunicazion.e àlla 4a. riunione della Sezione Tosco-Umbra della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia, tenuta il 2 novembre 19B8 , in Firenze. RIBI,IOG·R1\ FIA. G ,\ TJJoux et A trH.RY.
T hérapet1ti que antisyphi liti-
Le praticien dispose aujourd 'hui d'u ne p réparatio11 ar sénicale rle toxicité réduite, injeclable . par voie in tran111scolaire à d oses massives, et effectivemE'nl:e tréponémicide. Paris Médiral, 24 c1 iccrr1hre 1927. GATTJ'JTTX et STODEL. A ctiori de l ' ac etJ'laminooxy' [ lLe.
phénylarsinat.e de diét)'laminoéthanol sur le nagana el la fièvre r éciirrente de la souris. Soc.
de _Biologie, 17 dicembre 1927. GAUJOTJ X e t STODF.L. Toxicité cornparée des divers nrsénobenzènes. Soc. de Biologie, 17 d icembre l 917.
GAu .ro ux et BouRRET. Premiers clocuments clin,iqne.c; et sèr ologiques établissant l'action sur la syphilis humaine de l'ac ét ylamino-oxyphény larsinate de di6thylorninoéthanol (1trsam inol) . Sud.
l\iléclical et Chiru rgical, 15 gennaio 1928. i~ATTIA'N l1nct M1JNK. Ueber P,Xsperi1nentelle Sensi- ·
bilis ierungs un,rZ r1llcrgieersc71einurig en cler flaut gegenaber M y osalvarsan. Klin. Wocher1schrift,
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OSSE RV AZIONI CLINICHE. OSPEDALE C I VILE DI BOLZANO SEZIONE
OsTETRico-G I NECOLOGI CA
E
l\1ATERNIT~
Sopra un caso di tuber colosi florida genito-peritoneale (i) per il primario dott. G.
BIDOLI .
Accade sovente dj incontrare notevoli difficoltà nel porre la diagnosi di tubercolosi geni tale, e ciè. perchè, pur valendoci di tutti i comuni mezzi diagnostici, spesso è impossibile precisare la natura tubercolare di una affezione annessiale che viceversa è facilmente rilevata all 'esame diretto. E parecch i casi r imangono senza dubbio per sempre misconosciuti perchè, in mancanza di preziosi segni indica tori, l 'etiologia tubercolare è trascurata e . si è IJiù faci .ln1ente portati a pensare all 'ori-. g1ne gonococc1ca. Riporto un caso illustrativo in proposito di cui riferisco senz'altro la storia clinica.
1928, n. 24, pag. 1125. Sur la fièvre consécutive à u'ne première injection de Sal11arl'ari. Bu ll. Sor. Franç.
JEANSELl\fE .
de Dern1. et de Syph. Seduta d el dice1nbre 1912.
.T EANSF.r.~rE rt .T ACQtJET. Sur la signification de la fièvre consécutive à une premi·ère injection de Salvarsan. Soc. Méd. òes Hop . de Paris, sedu ta
rlel 17 g-r.nnaio 1913; Bt1ll . et Mém. de la ·soc. Méd. des Hòp. de Paris, 23 gennaio 1913, pagine 133-134. Ricord,Jamo )'importante opera : Dctt. VINCENZO MONTESANO
Manuale di malatti·e cutanee ad US'1 dei medici pratici e degli studenti.
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È un 'infermiera di 27 anni. II padre è inorto in t aròa età di malattia di cuore. ~1adre e fra-
telli viYenti e sani. Nata da parto a termi11e e utocico, ebbe allattam ento materno e norm ali i pri1ni atti fisiologici. Non ha mai sofferto di alcuna malattia degi1a di nota. rvrestruò all'età di 16 an11i e d'allora in poi le mestruazioni furo110 sempre regolari per qua lità, quantità eù inter corren za. Sposatasi a 23 anni co11 u11 uon10 robttsto e sano, partorì felicemen te, d OJJO u11 anno, un bam bi110 attualmente in bt1ona e florida sal ute. Sei mesi or sono solleva1tdo dal letto un 'infern1a, cui pr~stava la sua opera d 'assistenza, fu i.mprovvisamente, in pieno benessere, colla da dolori violenti all'addome specie in corrispon denza dei c1uadra11ti inferiori, sen so fastidioso di nau sea ~eguito da vomilo jnsiste11te. 'l'ali fenon1eni , accornpag11ati anche da febbre ch e rag·gi u11se un massimo di 39°, dopo due giorni dimi11uirono di ~ntensità e ne residuò u11 dolore diffuso all 'addorl1e a caratlere g raYatiYo irradiantisi post eriormente alla regione lombo dorsale; rare volte vomito, specie a digiuno, e lievi rialzi di ten1peratura: 37°-37,5. Successiva111ente ricoverò in ospedale e fu sottopos ta a11che a ripetute indag-i11i radiolpgiche che p are abbiano dato esito negativo. Ai primi dello scorso aprile viene invia ta a noi per un esarne g inecologico e co11statata u11a retroflessione fissa dell'utero vie11e accolta in divisione. È un sogge tto di regolare costituzione scheletrica con masse muscolari poco sYiluppa le e scar so pannicolo adiposo; colori lo della faccia ro-
(1) Con1uni.razione fa ttri alla eduta scie11tifica del! 'Ospedale Civile di \ -enezia il 26 1nar zo 1928.
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IL POLICLINICO
seo, mucose visibili pallide, polso regolare, ritmico, n on febbre. Nor1 si palpano g hiandole. Negativo l 'esame del! 'apparecchio r espiratorio e cardio-Yascolar e. L 'addome è molle, trattabile . .A.Il 'esame ginecologico si rileva : genitali esterni sani, il corpo del1'utero è aumentato di volume e retroversoflesso. Non gode di mobilità alcuna e non si riesce a sollevarlo. Gli annessi si palpa110 indistintamente ed appaiono ispessiti specie a sinistra. Posta la diagnosi di retroflessione fissa dell 'utero ed ovaro salpingite di probabile origine gonococcica, si decide l ' iq Lervento . Aperlo il ventre si trova u11 reperto inatteso . Il perito11eo pari etale e viscerale è tutto le1npestat9 di tuber coli grigi. Non esiste raccolta liquida. Gli organi del piccolo bacino sono totalmente n ascosti e sepolti da aderenze intestinali ed omentali. Con pazien za si riesce a liberare annessi ed u tero. Le tube sono ispessite, l 'ovaio destro è cistico. Si procede all 'ovarosalpingoist er ectomia subtot ale. Emostasi p erfetta, sutura sieroser osa accurata , • chiusura del ventre a strati senza drenagg·io. Decorso post-operatorio normale. In deci1na giornata · 1a paziente si alza; co11dizioni gen erali discr ete . In tredicesima giornata accu sa dolorabilità diffusa all 'addor11e e un lieve ri alzo di t e1n1)eratura che cori! inua anc~e nei giorni successivi. In ventesima giornata di propria volon là abbando11a I 'Ospedale.
Si tratta di una tubercolosi d el peritoneo con ovarosalpingite tubercolare. Ma tale con cetto diagnostico non eravamo autorizzati a formt1lare. I /anamnesi èome è stata e posta non ci permetteva neppure il sos·p etto. L 'inizio e il decorso n elle forme tubercolari è squisitamente cronico, mancando per lo più lo stadio acuto col suo ing.resso tempestoso ed a llarmante. Nella nostr.a paziente le soffer enze sono iniziate improvvisamente e tu.multuo amente e ciò in r elazione al fatto che lo sforzo esercitato ha determinato una retrofl essione acuta dell ' utero con spostamento degli organi vicini e tor sione dei legamenti, larghi . ei rapporti ch e intercedono fra tubercolosi g·eni tal e e tubercolosi peritoneale molto si è dicu so sopratutto per sapere se la prima si sviluppi p er continuità ·e diretta propagazione dalla secon.da o viceversa, questa dalla prima. L'ori gine di una tlibercolosi g·enitale d.a una p·er ito11ite tubercolar e gen.e r.alizzata non solo è possibile, ma è comunemente ammessa; e ciò perch è il materiale tubercolare vien e assorbito i)er · la corrente creata dalle fimbri e tubariche, co11 . . u ccc siva produzione dei tuber coli dissen1in ati .alla radi ce delle pieghe o in qu.alsiasi punto della mucosa.
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DALLA PRATICA CORRENTE~ Temperatura del gas usato per lo pneumotorace artit·iciale. Dott. LuIGI
VERCELLI.
Ho sott 'occhio lavori e trattati molto importanti sullo pneumotorace e in nessuno ho trovato · una parola sulla temperatura più conveniente del gas che noi introduciamo tra i foglietti pleurici. Si discute se sia meglio in certi casi ~'ossigeno invece dell'azoto e di questo invece dell 'aria filtrata per non irritare la pleura oltre che per il minore pericolo nelle eventuali embo]ìe, ma non si parla mai della termometria del gas usato. Ovunque si fanno insuffl.a zioni n elle pleure e anche in altri visceri si usano indifferentemente gas alla temperatura ambiente, cioè da 15° a 30° e più gradi, secondo la stagione . La _temperatura del gas u sato non è stata mai presa in con siderazione. A me pare invece che la temperatura del gas n ello pneumotorace debba essere considerata perchè non credo sia assolutamente indifferente iniettare un gas· freddo nella cavità pleurica. Se 1'esposizione al freddo improvviso di una parte qualsiasi del corpo, scoperta o normalmente coperta dagli indumenti ma abituata al contatto dell'aria, può produrre raffreddori , bronchiti, polmoniti, reumatismi, enteriti e spesso pleuriti non sarà probabilmente innocuo introdurre fra i due foglietti pleurici, delicatissimi e sensibilissimi come sono tutte le men1brane1 sierose, del gas in quantità notevole a una temperatura di circa 20° inferiore a quella della pleura. · ? Non ritengo possa escludersi che almeno una parte dei versamenti pleurici sia da attribuire a tale squilibrio di temperatura prodotto in una pleura già offesa per la presenza di un elemento che non è mai stato in contatto con essa e quindi le riesce irritante. Da ogni medico si con siglia di respirare m assime d'inverno col naso per evitare ch e l'aria entri troppo fredda nei bronchi provocando flogosi più o meno gravi nell 'albero respiratorio. Ma i bronchi sono abituati al1'aria della temperatura esterna e sono costituiti anatomicamente, istolqgicamente e fi sio-· logicamente per ricevere l'aria ambiente. Co.m e mai tale riguardo non vogliamo usare alla pleura la cui costituzione e funzione la dovrebbero sempre tenere al riparo non solo da qualunqt1e squilibrio termico ma dall'aria stessa ?
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SEZIONE PRATICA
... Se madre natura avesse datò il compito all~ cavità pleuriche di ricevere dell 'aria esterna le av~ebbe probab\lmente provviste di m eandri mucosi di passaggio in cui l 'aria pot.esse depurar si e scaldarsi. Introducendo gas alla temperatura del corpo si ha anche il piccolo vantaggio di sapere il volume preciso introdotto poichè non tenendo conto della temperatura del gas, temperatura da noi sempre inferiore a quella del corpo, non calcoliamo mai con precisione dl quanto si dilati il gas introdotto. · Comunque si voglia considerare l 'importanza della temperatura del gas per lo pneumotorace artificiale, non potrà negarsi ch e la temperatura migliore sia quella fisiologica dell'organismo. I metodi per riscaldare il gas sono a scelta del medico. Si può tenere in un termostato a permanente temperatura di 40-50 (secondo la lungh ezza della gomma port'aghi) tutto l'apparecchio Forlanini classico già carico per l'uso con gomme ed .escluso solo l 'ago. Un m etodo più semplice è di innestare lungo il tubo di gomma ch e porta l 'ago una cannula di vetro o di m etallo fermandola con un dispositivo qualsiasi sopra la fiamma di una lampadina a spirito. La cannula si riscalda al calore rosso e l 'aria ch e vi passa oltre che riscaldarsi viene anch e sterilizzata ulteriormente, cosa questa ch e pure non è trascurabile. Usando un tubo di gomma di lunghezza e diametro determinato tra la cannula riscaldata e l 'ago si riesce ad avere un gas ch e fuoriesce dall'ago a 36°-38°. Si potrebbe anche innestare lung9 la gomma port'ago un tubetto con una r esistenza elettrica ecc. ecc. L'essenziale è ch e penetri nel cavo pleurico del gas a temperatura prossima a quella fisiologica dell'uomo. Da circa sei m esi in numerose introduzioni intrapleuriche pneumotoracich e effettuate con ari.a filtrata riscaldata ho l 'impressione ch e le reazioni della pleura accadano meno che usando gas alla temperatura dell 'ambiente.
.....:. .... ~
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Nota alla correzione. - Rilevo dal fascicolo I di Tub ercolosi del c. a . che il m·etodo di iniettare gas caldo n ello pneumotora·ce fu già pro·p osto dal Rabino in Minerva Me dica del 24-3-1928 e dal SeverinÌ al Congre so della tubercolosi tenutosi nel maggio 1925. Quindi non avanzo pretese di priorità, per quanto l'idea mi sia venuta spontaneamente. Novara, 11 febbraio 1929. I
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COMMENTI .' A.. proposito della cura dell'anchilostomiasi
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col tetracloru1·0 di ca1· bonio. Dott .
G1usEPPE
SoRGE,
assistente n ella R. Clinica Medica di Catania. La recente nota del dott. Timpano · (Policlinico, Sez. pratica, 1929, n. 10, p. 341) offre il destro di riferire brevemente sopra up. caso di !).nchilostomiasi da noi osservato. La circostanza che si tratta di un caso isolato, perchè fra il nostro abituale materiale questa parassitosi non su-0le essere rappresentata, ci induceva a custodirlo in,edito quale frutto di esperienza della nostra Clinica. Aggjunte> però ai casi del Tin1 pano esso acquista m.a ggiore a:-ilievo, in quanto si riferisce ad un ammalato nel quale il tetracloruro di carbonio riuscì prontamente efficace, m entre altri trattamenti antielmintici (timolo, cloroformio) precedentemente saggia ti erano rimasti senza effetto. '
Si trattava di un robusto rurale di 48 anni, ·d a Belpasso (Cat ania), emigrato da tre anni in Australia. Nella sua nuova sede egli trovò l avoro continuativo jn una piantagio~e d i canna da zucchero, in una regione dove l'anchilostomiasi era endemica, tanto che la Fondazione Rockefe~ler vi aveva in stallato uria delle sue benemerite propaggini, che lottava contro la parassitosi per mezzo di centri di accertamento e di commissioni d ispensariali ambulanti. Ivi il nostro p aziente soffrì di _malaria a parecchie riprese. Nell'aprile . del 1927 fu per circa un mese costretto al letto da un a bronchite acuta secca. Successivamente cominciò ad avvertire lieve dolore e senso di peso all 'epigastrio, ano:ressia, nausea. Qualche mese dopo, pallore, astenia, vertigini, ronzio alle orecchie . Qu esti disturbi andarono man mano accentuandosi, tanto da indurlo , al rimpatrio. Non si rivolse agli Ambulatori della l~ockefeller.
Venuto a Catania, il 4 gennaio 1928 fu · ricoverato nella nostra Clinica. L 'esame diretto era povero di rilievi: lieve denutrizio.ne, pallore intenso della cute e. delle mucose visibili, soffi anemici, dolenzia diffusa all'epigastrio alla palpazione profonda, tumore cronico di milza. L 'esame del sangue offriva le note di una nlarcata anemia ipercromica con fenomeni rigenerativi e cospicua eosinofilia (Hb. 60 %; eritrociti 1.900.000; leucociti 10.500: polin. n. 38; eos. 36 !; monoc. 7; linfoc. 19. Anisocitosi a tipo megalocitico; numerosi normoblasti orto- e policromatici). L 'esame delle feci, infine, collegava ed integrava tutti i reperti, rivelando la presenza di numerose uova di anchilostoma duodenale. L'Jl gennaio gli furono somn1inistrati 6 gr. di timolo, preceduti e seguiti da purgante. Il 16 il reperto coproscopico era invariato ; il 18, 3 gr. d i clorofor1nio; dal 25 al 27 12 gr. di timolo (4 gr . pro die); il 2 ed il 6 febbraio ancora 3 gr. 0
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di cloroformio. Il 9 febbraio, mentre ci apprestavamo a somministrare l 'estratto di felce· maschio, l 'a. volle esseFe dimesso per affari urgenti: le condizioni generali erano presso che invariate, n elle feci erano sempre numerose le uova del _parassita, la crasi ematica era solo lievissimamente migliorata "(eritrociti 2.300.000, eosinofili 25 %) . Circostanze per sonalì lo impegnarono per circa 6 1nesi, trascorsi i quali tornò a noi con gli stessi disturbi e co11 gli stessi reperti coprologico e.d ematologico. Gli furono somministrate 6 capsule da 0,60 gr. di Seretina: nella giornata ebbe 5 scariche spontanee semiliquide, e 2 altre n ella giornata successiva. In queste feci le uova di anchilostoma erano numerosissime: non furono trovati el1ni11ti. Fu tenuto a dieta ordinaria e non notò alcun disturbo. J)a allora, nelle feci non furono più trovate uova. Una settimana dopo gli fu so1nministrata una seconda dose di Se;retina, ug·uale alla prima, a scopo di sicurezza: anch e questa volta non fu lamentato alcun disturbo. Stet_te in Clinica ancora una quindicina di giorni, durante i quali, con l 'aiuto di una cura di fegato, il r eperto ematologico e le c·ondizioni generali migliorarono rapidamente (Hb. 80 %, eritrociti 3.800.000, eosinofili 8 %) . Dimesso, fu occasior1almen te rivisto ih gennaio u. s. : non aveva avuto più, alcu11 disturbo, la crasi ematica era tornata ai valori normali (eritrocitì 4. 700.000, cosinofili 0,5 ·:b) l'esame delle feci era negativo .
SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DIGERENTI. Errori e di tficoltà diagnostiche nelle emo1·ragie del tratto gastrointestinale.
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(J. PETERMANN. Deut.· m. Woch. , 7 sett. 1928). Non è raro che si pr,esentino al chirurgo dei pazie~ti con gravi emorragje d el tratto gastrointestinale . Se l 'origine di queste è sicuramente conosciuta , come nel caso della presenza di tumori palpabili o riconoscibili radiologicamente, non vi è a lcun dubbio sulla n ecessità di intervenire. Più difficile è la d ecisione d ell 'in·t ervento quando si tratta di emorragie da ulcer e gastriche o duodenali, p er le quali si consiglia ora da parecchi un intervento attivo. In questi casi non si possono dare regole g·e nerali; con sigliano certamente l 'intervento le emorrag ie continuate, il rapido d ecad ere d el malato , la probabile origine arteriosa d el sangue. Altre volte la d ecisione è b·en più difficile, tanto più ch e può accadere ch e, all 'atto operativo, non si riscontri affatto 1\origine d ell' emorrag ia ; in tal caso è d el tutto scon sigliabile la gastro-en .. t erostomia e, per non danneggiare ulteriormente il paziente, si richiuderà sen z'altro l'addome. Può esser e in cau sa talora la cirrosi epatica. L'A. n e cita due casi: n ell 'uno si trattava di un uomo di 56 anni, ch e da 4 anni soffriva di stomaco ed aveva fatto parecchie cure contro l 'ulcera ; d a 2 m esi aveva abbondanti emate•
mesi, per c ui si era fatta diagnosi di ulcera o carcinoma ed era stato deciso l'intervento~ nella notte l 'arnmalato muore ed, all'autopsia, , si trova la cirr9si epa tica. Un altro paziente, trattato per ulceroso da 2 anni, aveva abbondanti ematemesi e melena; d eciso l'intervent<> chirurgico, all 'atto operativo non si trova nul, la di abnorme, salvo anemia dello stomaco e duodeno e presenza di ghiandole molli ed iperplasiche alla grande curva.tura. L 'ammalato: peggiora e muore 2 mesi dopo; all'auto·p sia, anche in esso, cirrosi epatica. Altre volte si tratta di malattie del sangu e. Una donna di 35 anni soffre da un anno di dolori vaghi ed access~, talora di veri crampi , alla r egione gastrica, con irradiazione a destra. Si pensa a colelitiasi o ad ulcera ; I.a comparsa di imponente ematemesi fa d eci,dere per l'intervento, ma un 'altra emate1nesi conduce a morte la malata. All 'autopsia nessuna ulcera gastro-duodenale, ma le u cemia mieloide con lecaratteristich e lesioni del midollo osseo. In un altro caso un uomo di 43 anni ·s offriva da tempo di dolori ad accessi nella partesup,eriore d ell 'a·d·dome, per i quali era anche stato operato di colecistectomia, senza che si fo ssero trovati calcoli. I dolori erano andati aum entando, era sopravvenuta m elena , si era riscontrata iperacidità e l 'esame radiologico faceva supporre la presenza di ul cera duodenale. All'operazione, periduodenite, qualche peteccl1ia della mucos,a duo,d enal e, ma niente ulcera. Due ore dopo l 'oper<J,zione il malato muòre ed a l! '.aut.opsia si trova anemia perniciosa . In questo caso i fenon1eni dispeptici appartene\1ano al quadro d ell 'anen1ia perniciosa, m entre la violenza dei dolori e la loro localizzazione non d eponevano certamente per tale malattia e tanto m eno l'iperacidità, che, anzi, si trova più sp esso la sub.anaclori.dria . Forse dolori e d ipera ci dità avevano · la stessa causa n ell 'abnorm,e eccikbilità del sistema n·e rvoso vegetativo. Così pure non rientravano nel quadro le emorragie dello stomaco, in assenza di • emorragie in altri organi. Anche l 'oscuro campo delle porpore pu@ offrirè d ell e incertezze al riguardo. Un uomo di 4-5 anni , ch e soffriv,a da t empo di dolori a tipo di ulcera duodenale e di m ele11a , viene operat o, ma non si trova nulla di patologico nè a llo stomaco nè al duodeno. Si ebbe poi per due volte emorragia dalla ferita operatoria, per cui il malato si rimise lentamente. Una più ac- . curata ricer ca anamnestica fece conoscere che il paziente aveva sofferto di tendenza a d ematomi, ad emorragie gengivali, mentre la ricerca fatta sul sang ue dimostrò, oltre a scarsa e1noglobina (60 per cento), la diminu zione d eJ]e piastrine (40. 000), 1'allungam ento de.I .t~mpo di sanguinamento e la mancata retratt1l1ta d el coagulo, fa cendo così fare 1~ diagn<:>si d~ tr.ombopenia e sen zia] e. In seau1to ad irrad1az1one d ella milza , i ebbe guarig ione (piastrine a 300. 000). 1
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(ANNO XXXVI, NuM. 17] .
SEZIONE PRAT·I CA
Questi casi indica110 la possibili.tà di errori diag nostici in questo campo e dimostrano la n ecessità di pro~de re sempre all' esame completo dei malati , non tr~scurando le rioerche sul sangue, anch e se .il quadro clinico fa propendere per una probabile ulcera gastro duod~nale. FILIPPINI .
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l 'atten zione sul fa Ltore cc ripetiziorie » dell 'e1n or1~agia ch e è queJlo ch e n e costituisce la gravità real.e, e ch e solo l 'evoluzion·e ulteriore può svelare. Nessu11 segno clinico immediato per.mette di 1)revedcre quale sarà. qt1esta evor l~z,1 on~ .. La frequente ~isso c iazi on e fra la g·rav1ta cl1n1ca apparente d1 un 'emorragia e la sua e' oluz ion e reale spieg·ano le differ enti opinioni sull e direttive terapeuticl1e. :E: un fatto a ccertato cl1e un certo num ero di em orragie gastr ich e anch e abbondanti possono essere arres tate col tra ttamento medico : riposo assoluto con dieta rigorosa, somministrazione di p ezzettin i di ghiaccio, g randi lavaggi caldi , iniezioni di siero, i diver i emostatici, la trasfu ion e di sangue. Que.. ta de, e essere adope.rata precocem ente in tutti i casi di una certa g·ravità. Ora, se in certi casi il trattamento m.edico realizza indiscutibilmente I 'arresto defini_tivo dell 'en1.orrag·ia, in certi ~ Itri invece si tratta di un arresto mom~ntaneo e le emorragie si ripeton o ad in ter valli più o m en o vicini fin o all 'esito letale. Questi casi, ch e non sono rari, non depongon o certo in favore del trattamento m edico. Prati cam ente ·però il trattamen to chirurgico de·lle emorragie g·astro-cluodenali d 'origine ulcerosa non ha ottenu to il favore ch e sembra m·eriterebbe. Due obb iez ioni infatti stanno contro il trattam en to chirurgico : la su a gravità e la frequen za degli in su ccessi. La gravità d ell 'intervento è jnnegabile trattandosi di an1malati in co11dizio11i precarie per I 'an emia ac·u ta e tal.ora an ch e per lo stato d 'intossica· zio11e, dovuto al ri a~ orbim-ento del san gu e dopo ripetute em orrag·ie; r11a è proprio la m ancata valutazione di q u esti due fa ttori ch e fa diver1 tare grave l 'at to operativo poich è è estreman1ente dannoso operare i m alati imn1,e diatamente n ello stato di choc emorragico, o trop·p o tardiva m enle do·p o molteplici emorragie. Per qu·esto lato è questione dunque di opportunità opera toria. Per quanto rig uarda l 'insuccesso operatorio , o l 'in ter, 1ento non h a permesso di t rovarie il punto di partenza del}'emorragia (ulcerazioni minin1e, gastrite em orragica ·diffusa), o il processo operatorioè sta to inadeg uato. Quest 'ultima , secon.do l 'A. ,, è la causa più frequente dell ' in succes~o operatorio e cita a d es. i due casi p·er sonali suddetLi. Il trattamento chirurgico non h a dunque in contrario argomenti forti , a condizionech e sia ben e inquadrato nelle sue indicazioni ed esigen-ze, e così inteso dovrebbe avere una • più lar ga appli·cazione di quella abituale. :.k un error e opporre sistematicamente n el problema terapeuti co il trattamento m edioo e quello chirurgico i. quali invece possono es-· sere associati. Così il trattam ento medi co dovrebbe essere in tutti i casi l 'atto preliminare indispen sabile per ·porr~ il malato n elle mi~ gliori condizioni per un intervento precoce. L 'indi·cazione dell 'intervento varia secondO' ch e il malato è visto in occasione della sua prima emorragia · o n f l . r or~o cli cm orrn a ir a 1
Considerazioni te1·apeutiche sulle emorragie gastro-duodenali di 01·igine t1lcerosa. ( D ELORE e DE GrR1\.RDIER. 11 . 6, 1928). I
Rev. de Chir.,
t. 31,
Gli AA. trattano solo di quelle emorragie cl1e per la Joro abbondanza o per la loro durata costituiscono una vera complicanza deJ.. la malattia uloerosa e d espongono le diTettive cl1e devono g uidare la condotta i11 rapporto al trattam ento m edico e a quello chirurgic o. Le condizioni anatomo ...patoJogich e che stanno a base dell 'emorragia son o varie : a) em orragie a nappo della mucosa gastrica sotto l 'influenza di un 'ipeTemia infiammatoria dovuta a un.a g,a strite ulcerosa; b) rottura izlceraliva di un'arteriola in corrisponden za di una piccola ulcerazione mucosa; c) rottura di iin 'arteria di calibro importante ch e resta beante alla su1)erficie de]] 'ulcera. Si comp'r en .. de a llora ch e l 'em osta i spontanea se è possibile in a lcuni casi non lo è in ~Itri n ei quali diversi fattori impedi cono la formazion e del coagul o o n e comp1romettono J 'org·anizzazione definitiva. L 'uloerazion e di un grosso tronco arterioso non è così rara com e si crede. Gli :\A ., in breve tempo , hanno osservato tre casi, controllati a ll 'autopsia, dì uiceraziorie dell 'arteria gastro-duodenale con emorragia rapidamente mortale. Due casi erano tati sot .. toposti ad intervento, (legatura dell a coronaria s t~mac i ca , d,e1lla gastro- e1)iploica destra. dell'arcata va scolare de·l la g r. curvatura), e in an1bedue le constatazioni . n ecroscopich.e (ulc,e ra della parete post. de.I duoden o con lesione dcll 'art. gasLro-duoden ale) dimostrarono 1'inefTi caeia del1l' intervento adottato, e sendo sta te le legature praticate a valle del pun to d'origine dell'emorragia. L 'evoluzione di ques t~ due .casi è paragona .. bile quindi a quella dei casi n on trattati chirurgicamente e dato il loro esito letale risulta evidente ch e . solo un trattamento chirurgico adeguato avrebbe potuto salvarli. Que ti casi gravi convincono fa cilmente della n ecessità dell'interven to chirurgico. Tutta la questione si riduce a poter diagnosti care in precedenza i casi gravi : il che n on è fa cile. La gravità imn1ediata apparente di un 'em orragia è in rapporto ali ' abbondanza e allo stato di anemia acuta ; ma questi elem enti n on sono suffi cienti per poter prevedere l 'evoluzione ulteriore perch è anche un 'emorragia· abbondante, con grave anemia secondaria, una volta ferm~1 ::-i . 8e non si ripete, lascia al malato· la possibilità di riparare l 'ane,m ia e g uarire. L'A. richiama 1
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TL · P OLI CLINICO
ripetizio11c. el 1Jrin10 ica o, qualu11quc ia l ' abbondanza clell 'emorrngia, l ' in ter~enLo i1)11ne,diaLo i1011 è indj calo p er la sua gravità durante lo sla lo . di choc e1norrag·ico. In c1ue~tl cas i jl Lra l lan1 e11to m edico l)UÒ a rre· ·tare d efiuitiYan1 c11 te l 'e1norragia o c1u.a nto m e110 produrre un i11ig]iorantei1Lo dcl quale i i)rofi LLerà per 1nlerve11ire. Se que Lo mig·lioramc11lo 11on si procluc·c, l ' i11 Ler vcnlo ra J)presen la la sola s1)era11 za d i ._ a]yare il inalato. Il tratta, inenl.o cl1irt1rgico dunque <.leve essere precq_ce ma n o11 i1nr11 edia lo e c1ue ll o n1edico non deve e ser e c. ag·c rala111ente })rolu11g·ato. Nel eco11, d o ca o i11\ cce (e111orr ng ic a ripet izione) il tra tla111en lo cliirurgi co i r11111cdia lo 'irn11011c. Qualunc1uc sia l 'abbondanza dell' em orrag ia, ·il en1pli c.e [a llo cl1e ·e ~ sa i ripete è un ' incJi , caz i·oi1e suflì ciente tper int ervenire. J i1rocc .. si 011eratori si po so11 o distin g'tIC't e:• in due o- rn11 cli culegol'ie : 1netodi diretti, cl1c i11ira110 a i)ralicarc 1'c1no Lasi diret larnc11lc sul focolaio dell 'en1orragia , e metodi indirei li cl1 c rea ] izzano l 'en1os las i a dis tanza dal fo ro] n i o . J11 j)ra tica si ricorre i)iù volentieri ai nlelotli jnclirelli per la ra11idilà e la facilità cli Lecni·ca . , Fra qt1es Li , le 011ei'azioni di dcri ,azio11e (g·a.. lroc11lero ..ton1ia, dig· iunos ton1ia) non 11a1l110 1111 g ra11 ,-alar e ecce Ltuati j cas.i di ul~ cera ,_ t eno~a11l c })iloro-dt1od ena1e ilei quali l 'en1orrag ia è d0Yt1l a al l ' intensa iperemia i11fia111n1 alor ia crea la dalla s ta i ga ... trira. li trattar11cnto diretto ~ar eb])e l ' ideale n1a $i tra1ta di o pcraz io11i cliffi cili e g rav i e solo 1 ~ <tu~, lità della le io11e ri co11traLa e lo stato c.lt r cs Ls Le11za d.el 111a la lo r>o._ . on o a1ilorizzare a tali i11ter,·e11li. NeQ· li a]lri cas i il lraLla111e1110 incliretlo co n leg·a lt1rc a dista11za è ind.icalo. <~l! I-\ 1\.. di' ido110 i ca~ i i11 due ca leg·orte : que lli in cui l 'ul ccra tè ma11i festa all 'e·sploraz io11c 01peraloria e crt1elli in cui ~1 on . i .trova l_'ulcera vi ibr] c o 11al pabile. Per 1 pr1m1 se 1 trat ta d-i un 't1l cera della piccola curvatura , recente, Jibera, rnobil c, J'esc i io11 c della zona ulcer o a è pe;rJellan1 e11lc ìndicaLa ; n ei c a~i d~ ulcera cr onica , acicrc11 le, la tcr1nocauter1zzaz1one ... e. cruita da llll clo1)pÌO ]Jiano di sutura Stero- te~O à 11uò . os l il t1ire l 'e ci sione. elle . ulcer e d ella regio11 r i1ilorica e 1del duode;rio il tra.Ltan1·e11Lo radi cale co11 una gastro-p1lorector111 a è 1IJiù difficjlr e 111ù g·r a,re specie ne~ casi. d! ulcere cro11icl1 e a der e111i 1C i11 quasi Lull1 I ·casi di ulcera duoder1ale. Bisogna vag·Ji ar0 b e11e lo la to gen erale e ir1 og11i ca o far 11.rrcedcre l ' jnl cr\ e11t o da u11 Lraltam ento n1cd1iro ben condotto e possibi1n1en le dall ~ !.ra s[usio11e. In pra li cn ll1lt.a vin , nell a maggt or -par lr di qt1csti casi . i ri,corre ·'_'l n.~e todo delle legatur e a dis l an::(l. L effi cacLn dL questo 111ctoclo r jndubbja n co11dizioi1c cl1 r le legature siano 1)0 le in 'i c i11a11z~ del foco·1aio l1l cero s~ e ~u tutti i 'a .. i cl1r 1rrora110 la zona cl1c e :~dc ~11 'e111orrag· ia. Quindi i)er l ' ulc~ra ga ... lrL ré~ ]e ]ccra l 11 re clc' 0110 c._ scr po ... te sui d11e arcl11 va oolari , superi ore e i11feri or e, delrlo Lo1naco a 111onte e a ' alle dclJ '11lccr:-l. P er ] 'ul cera <luod ci1 ale })i:;og11n ]ecrarc l 'art cria ga lro-duoclc-
i1al e p er cl1è è q-uella cl1e a11guina : qual u11qt1c ~ltr.a leg·aLul'a sarà jneffi cace. Nei casi in c ui all 'esplorazion·e operatoria non si trova alcu11a ulcera visibjle o palpabile si dovrà ricorr.e re alla g·a Lroton1ia o alla duodenoto·m ia esplorati,ra, seco11do l 'indirizzo clinico, la quale .. pes o rivelerà la sede del l 'emorragia e perrnetterà l 'emostasi di r etta . La Lermocauterizzaz io11e in.ucosa i1on è ra ocomandabile pcrcl1è es1Jo·n e a nu·ove en1orr.ag· ic con sec·u tive ~aJJa cad·u ta dell 'escara . Se anche a stornaco ai:)crlo n on si riconosce la . ede dell 'e111orragia potrebbe esser e indicala 1a ga . . lrocn Lerosto1ni a, la quale })erò i.i sen1pre di dubbia effi cac ia . Gli AA. ri1)orLanc 4. ca i personali di e111orrag·ie ga tro-dt1odenali grav i, di origine ulcerosa, nei quali h ar1no praticato il trattai11c11to chirurgico diretto. Tre guarigioni de finitive e llil morto. Oss. I. - En)orragia da l1lcera della i1icr. curvatura: ga lrec lon1ia e an as to1110 i a11 ieco] ica anterior e : g uarigion e. Oss. II. - Ulcera duodenale a 2· cn1. tlal r>iloro : gas Lro-pilorectorr1ia, Polya: guarjg ion e. Oss . ITI. - Ulcera callosa deJ duode110 µcrfor at a e co perta: g·astro-duodenectomia, Billrolh II co11 ana .. tomosi l)Os leriore. La sez io11e duodenal e i1a'"' a aLtra,-cr.~ o I 'ulcera· cl1it1ura del duode11 0 difficile. In ioa. g iornata dci.. , cenza dell a ulura duo<le11ale e i11orle. Gli AA. J)Cn sa110 cl1e in tal ca o ·ar ebbe . slaLo piì1 co11venie11tc ricorrer e a ll a legatura d ell 'arteria -gas·tro-duodenale. . Oss. IV. - Ulcera della T)L CC . cur,ratura ]1erforata e co1)erl a : p:.a . LrO- J ) ilo1~ecLon1i a e Bill· r o tl1 II: g uarigione. G. P ./.\. CETTO.
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OSSA E ARTICOLAZIONI. Brizns
B eitr. z. Klin. C71ir., \ ' o l . 1-J. 1 ' lJ . 2 ' 19 28) . È un 'affezione conge11ita ch e consiste 1:1el oll e an1e11lo clella s1J.a Jla da uno o da tutti e due j lati. JJa prin1a ' rolta fu oss·e rvata da Eulemburo- i1c] 1862 cl1e la ri g·uardò con1e u11a i11alatlia ~c ql1i si La e poi ancora de critta da 1\1acBurn c>Y Sand._ ed a1Lri . prengel n el 1891 diede per· iI J)ri1110 una spi cg~z i.on~ etiologi:ca an1111ellend o 1111a n1an canza d1 l1quido an1n~o. li co fin clal1a vita intra11 lcri11n. J,a de~or~11~li~ è cara tterizzata da una serie di sintomi t1p1~1 di cui il più importante è quello che _dà 11 nome al la malattia di un· soll eYamento. d1 un~~ : palla ri s1)etl o al] 'allra n el caso semplice e di un ac corciamento o ma11canza de1 coll o nr1 caso di deformità dop1p ia. i ha inoltre l1na tor sion e della sca11o]a ull 'a. !'e sagitt~l c C?Il t1n i1otcYolc a,·yic inan1c11Lo clcll 'angolo in. f~r 10r e alla colonna vertebrale cd u11a P<?s1z1one ori zzontale del in argine laterale superiore ccl l111 'accc ntt1azion e della ct1rvatura concava. ( HE1nE CKER .
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XXXVI,
UM .
17]
SEZIONE
Il margine SUJperiore si solleva n ella fossa sopraclavi~olare fino a sembrare una esostosi. i ·p uò osser vare ancora ipopla ia d ella scapola o •un dife LLo d e1 trape~io o di altri musco~i ~ qualch e esos tosi d ella ·colonna 01pJ>Ure scol1 os1 d ella colonna dorsale o cervicale. L ' A. riporta 6 casi o ss~rvati n el r eparto chirurg'ico d el.I ' o sp eda.Je di Bresla via diretto _da Sin1on di c ui 5 d a un solo la to ed uno doppio. Le rag ioni e tiologich e di questa d ef?rmità si possor1? rip_ortare o a ca~ se m~c,can1che :o a cau e b1olo,g·1cl1e . Fra le prime v1 e la t~or1.a cl1,e riporta l 'affezione ad un difetto d el l1qu1clo amnioti.co a mmessa da Spren g·el, Hoffa, Bolla . ,.,. l\.a·u sc h , I\:a1ser ed altri a m n1ette, ra no . un __dife lto n1u cola r e con genito. Blocl1 l 'attr1bu1 sce atl l1na poliomielite intra uterina o ad una lue cong·cnita . Kirmi s on cred e ch e la ~alforma z ioi1e i ' rerifir hi per una m a n cata discesa d ella . . ca1>ola n el seco11do r:nes~ d ello sv~lu1)po ellll)ri o11a lc . A quest e t eorie s1. d e-ye ~gg1un ge~ . r e quella m od erna de ll~ cos t1tuz~on1 p er cut l e nla lformazioni con ge111te sono rig uarda te d a lln punlo di ' ris.ta. b io-g·en e tico . Si avrebbe con ie é aL1~a u11 co1111)011en t e e11d ogen o, t1n ' alteraz ion e g ià pree i t ente n el pla .. r1~a germinale J)er c·u i si spiega l 'e re--~ita ri e tà d1 cer te m alfo rr11 azioni. P er qua nto n ella de fo~m ~tà di .s.pr~11gcl n o~ esi ta n o molte o sser vaz1on1 fa m1l1a r1 •1)ure SL ]) UÒ amn1etl er ~ ch e la. c~~sa si de~ba ritro' ar e i11 u11 difetto pr1n1.1t rvo gern11nale. econdo Bauer si d evon o distinguer e le 1nalfor , 11 1az io11i in : a taviti ch e (verteb re cer vicali , p oli111a Lia forn1az ion e caudal e ecc .); di v iluppo (g·ola di lu}JO, spina bi fida, ectopia .vescica~e, ri Len zion e d ei testicoli); ahnor n1c d1ffer en z1az i 011 e cruali tativ,a ' d ei tes~uti (t~l'C~coll o, ind~ r a l io p e11is); ab11orn1e d1ffere11z 1az1~11e _quant~1ati, ra con cli tetto od· ecced en za ( d1fett1 ossei, ·p ol idattilia). La d eformità di Spre~gel_ · a:ppa~' t errebbe al g ruppo d elle malforn1~z1 on1 d1 sviluppo . 'e ..,i cons idera la malatt1 a co ~e n on a è m a facente p a rte di u n g ruppo d1 altera zioni , i può a mmetter e cl1 '.e sa è dovuta a~ un a va len za infer ior e il c ui valore n on puo r ao·o·iun ger e l 'altezza di uno ~ v iluppo. fi ioloO' ico riportando la co ì ad u 11a a l ter az1on e gel:'> ' 11 cra le di vi]t1ppo . fl t ra lla11 1e11to cu ratLvo p t1ò e er e con servat i\'O od· OJJcratorio. a11ds n el 1 86 tagl~? .tt1Llì g·li elevatori d ell a capo·l a, H o f!a·, . I\..ol_l1ker, ~1il uli cz ed a ltri inte 1~rompeva110 1 s1ngol1 l l1U · sroli r etr atti 11cl 111arg·inc UJ)erior e . d ella s_ca· })Ola . Chlu111s](y fa un taglio lu11g o ~ I 1n.~Tg 1 !l e , t1peri or e e rr1edial e d ella scapo]a e f1 s a 1~ j) l Ccolo d or salr clic Lro la scapola a ll e co t ole . Ma ·1 ri s t1lta li elci trattamer1ti r hirurg·ic i 11011 .ono ~C lllJ) re bu o11i .e a.d e i si 11os ... _ 0 110 .contr~1J })Orr e i ri ~lil t ~\ l t dt un tra tta111 ~ nto 01t oped1co 1 o· in 11 a$ l ico c u1 pr ope11de l at1lo1e a i11c11 0 ch e ~ 011 si drl)})a fa r e u~1a fi .. sazi.0~1e d ell a ~ cap ola 1)er rorreg~·crc graY t d e(or1111·ta co ·111et1cl1e. R. BRANCA.TI. 1
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PRATICA
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Osteopo1·osi dolo1·osa post-traumatica. (FLOREs co. La Presse l'vl éd. , dicembre 1928). L 'A. riferisce un ca o di ost eoporosi d olorosa po t-trauma tica etl illustra a m1Jian1 ente tale indrome sin1patica, ch 'egli propon e di ch _ia111a re malattia di Lériclie, la quale con una cerLa frequenza suole s.eguirç ai tr.aumatismi i)e: riferici , sp ecialn1ente . articolari. L 'ost eoporosi può - esser e causata d a un trauma a n ch e lieve, ch e è c a pace di d e termina r e d·e lle rnodificazio 11i c ircola torie in1porLanti (vasodilatazion e a ttiva, a umento d ella temper a tura locale) . Tali turb e n el d on1inio d el sin1patico per rag ioni ch e a n oi sfuggon o p o on o e ere talvolta n otevolm e11te accentuate, durare a n ch e. qualch e a nno e d et ern1inare d elle lesio11i organich e ir r epara bili , oh e po sono co111prom et tere l a funzion al ità d ell 'arto . In eg uito .all a va od ila lazione a tt iva ed a l ] 'aument o d ella ten1pc ratu ra locale si p r o duco110 a lter azioni an,a ton1ich e i1n p or tanti i n tutt o il eg1nento periferico d eJl 'a r to colpito e di. cu~ le m odificazion i ch ele trich c e• le .alter.az10111 d elle superfici a r t icolar i 0110 le J)iù n otevoli. I l segn.1e11t o dist a le 'd el] 'arto m a lato . si pr esen~ ta cia11otico con ed c n1a dif[u o, uniforme, dt una durezza p ar ti colare . . . ·Inter vien e rapida a tro fia n1u colar e, ch e ... 1 e tende fino alla r adi e d cl] 'arto ed a n ch e p iù in a lto a i mu co] i d el c ingolo scapola r e e pelvico . L 'o o si rar efà e11za traccia d 'i nfiam111a~ zio11e e .. en za d ege11er az ion e p ecial e. La n1.alat t ia jn or g-e qua l cl1e ettimana d opo il trau 111a con d olo ri , ch e •progre s iva1nente au mentan o d 'inte11 ilà. E' not evole il fatto ch e la palpazione, a n ch e profond~, . de~la r egione n1 al.at a n on ·provo ca d olor e, n e .. L I~ t e ce a trovar e 111a i u11 pun t o os._ eo d oloroso f1 ... o _e .net!o . L 'esa r11e ra di olog·ico m o tra una d ecalc1f1caz1011e ossea inte11sa e d iffusa, uniforn1e : a ssen za ,d i lesioni locali a focola io. L.a cura, n on o t ante il v arad o._ o ~l)f}ar~nte di tr~ttare .c on u11a op eraz io11e s ul . 111i-patJ'~o v~ o d1la t atr!ce u ua n1ala tt ia d o,rut a a va o d1la taz1on e, con s1 te n ell a ._ i111patect omi a })erj arler io. ~ o 11e11 a r_an1i ezion e. D o1)0 tale i11ter,re11t o 1 ed em a ... u b 1to . ~o;n p are ed i n10, rin1enli ~o~·n ano c_oI?- . rap1d1t a .e . en za d olor e. La g u a r 1g ton e d ef1 n tt1,ra e la riparaz ione , ch e1etri ca r ichi ed on o gener a1111ente d a Lre a ... ei . ettr1r1a11e. C. Gr.\ COBBE.
Mezzi per attivarQ la fo1·mazione del callo nelle f1·attn~·e ossee. (l( .\.RL GLAE sNEl~ e J. H Ass.
La Presse A1é(li-
cale , febbTaio 1020). l T11 con Lr jbuto all o ... lud io dell 'influe nza d t'l t i 1110 e.· degli estr at t i ti111ic i. . . ulla guarigio11e delle fratt u1~c è r ecalo clagl1 t\ .\ . C' h <.> l1a11110 l)ralica lo due. g·r~ ppi d ·e~peric11ze: · a) ~ll a11 1111al 1; l> ) ~ull 'uo1no.
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Nella p ri1na eri e d 'esp erien ze in g iovani gatli è La ta pr ovoca ta la h·attura d ella gamba s ini tra e, n ello st esso t empo," è sta·t o asporta to il Limo. La m età degli anin1a li oper ati n on h a avuto .alcun tra ttam ento ; n ell 'altra m età in vece per un p er iod o di qua ttordici g iorni sono state p r aticate iniezioni sottocutanee d 'estr a tto timico. Dop o quattro settiman.e si è con statato cl1e l 'anim.a le, ch e ha s·u bìto l 'ablazione d el timo , n1ostrava un callo m eno solido d ell 'a . contro]lo . L 'anima le, u g ualmente O·p era to , ma ch e h a avuto la somministrazion e di timo , m ostr ava in vece una con solidazione quasi completa. Da tali esp erien ze a ppar e dunque cl1iar am.ente ch e l 'ablazion e d el timo p r ovoca un ri·tardo n ella formazion e d el callo e ch e l 'estra tto d i timo invece accelera 1'evoluzione d elle fra tture. E sp erien ze con d ot te con la sommin istr azion e di differ enti estratti g hiandola ri h anno dim ostra to ch e anch e l'estratto d elle p ar a tiroidi ha u·n a azione assai inferiore a quella d el timo_ Anch e n·e ll 'uomo l 'estratto tin1ì·c o ha influenza sulla con olidazion e d elle f1·atture. Ed infatti uno ·d ei due p . , ch e h.a nno subìto un ' osteotomia linear e d ei due femori (p er vizio dj con"' formazione ossea), al qu ale è st ato j..!l~ e tta ·co estr atto timico , dopo tre m esi presen tava callo ·con1pletamente con soli d.a t o; ne l} ' altro invece .ch e n on h a avuto alcun trattam ento alla st essa epoca per sist eva n1otilità e l 'esam e ra diogr a fj co faceva appen a r ilevar e l 'e isten za d 'ur1 call o. An ch e n ei r ita rdi d i con solidazion e d elle fratture l 'es tratt o timico h a dato buoni ris ul1ta ti .
e.
GrAcoBBE .
Un nuovo metodo per Ja cura cruenta delle pseudoartrosi del collo f emo1·ale. (PAWELS.
Zeritr. f. Chir. , 1928, n. 27).
Per una g·u.ari g ion e fun zionale di una p seudoa r trosi d el collo fem or ale, n on sembra ia assoluta m ente n ecessaria la sua con soli.d azion e in po izion e ridotta : b asta , secondo l 'A. , esclude r e ] ' insufficien za r elativa d ei mu coli p elvi-trocanterici (1). Difatti n ella pseudo-artrosi d el collo fen1orale il carico si eser cita secondo un asse clte si trova sp ostato dalla parte in alata, in,rece ch e n el m ezzo d el b a·c ino, e ch e coincide con la superfici e d elle p seudo-artro i. La testa fem or ale vien e così a trovar si spinta in b asso. P er ridar e. al g·ra n trocanter e ]a su a posizio11e n orma le e di sp orre le faccie clell a pseudo-ar(1) Per co1111)re11clere ben e la propost a d el] 'A .
b isogn a confrontar e due schemi i1ei qua,li appa.. iono le condizioni n orn1a1i del bacino e d elle articolazioni coxo-fem or ali, d a t1na parte, e quelle cl1e i slabilisco110 in presen za di una pseudoar tro i -del fe1uore, d all 'altra.
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t rosi a d angolo r ett o o quasi ri })etto a ll 'a ssedel carico per e\1itar e i11 qu esto n1odo Io sci,rola111ento in b a _so d ella te ta fen1or a le e favor ire i11,1 ece il u o addo a111enlo contro l 'estr e1110 d i_ta ]e d ell 'o so bisog11a praticar e una osteoL0111ia cu neiforme all 'altezz.a del pi ccol o trocan le re, a b ase esterna. ~ 'intervento vien e agevola to e si impian tano prim a d ella osteot on1ia ·due viti i11fisse in m od o d a trov.a r si p.a rallele alla fine d ell ' oper.azion e. E. M.
ORGANI RESPIRATORI. L'eziologia dell'enfisema.. (BEZANçoN.
Jorirn. des praticiens, 3 febb. 1929).
I
prim i osservatori , i contemporan ei di Lae11n ec, n ell 'eziologia d e ll 'e11fisema polmon are, davan o gran d e im p or tan za allo sforz o agli accessi di t osse, agli. sforzi professionali; ~ l~ . m~lattia, si diceva, d ei facchini , degli i11d tv1du1 ch e fan110 sforz i violenti d ei suona-· tori di strun1en ti a fi at o . ·P er ò, g ià Laennec a veva osis.ervato i r apporti d ell'enfisema con 1'asma ; in ~eguito, altri a utori notarono che lo sforzo intervi ene leggermente, secondarian1en Le e non. può costituire da solo la malattia . Un a d elle prove si è ch e l 'enfisem a è frequente n ell'infanzia, n ei primi a nni di vita, ad u·n '€poca in cui lo s forzo non può avere in1porta n za . D 'altra parte, esso è una m a lattia er editaria, per con seg·u en za, dia tesi ca . L'enfi ema costituzion a ]e di,r.en ta all or a la nozion e g·e11eralmente ar11n1e a, amm ettend osi tt1tt 'al più g li enfisemi .sin ton1atici . , P iù tardi , sorge una nuova n ozi·o ne, quella d el r apporto d ell 'enfjsem a con la tubercolosi polmon.a r e; quest 'u.l tima don1ina la questione ed apporta d elle n ozioni p;recise, orientando su un 'altra 'ria. Si appren{i·er à, così , a non confonder'e il m eccanism o' patog·en etico con la ,-era eziologia . ' Ti fu , a questo rig uardo, p er un certo teml)O un malinteso t errni11 olog ico. Si è confusa la t isi con Ja tuber col osi fibrosa e, d 'altra p arte, 1'en fi sen1a d ett o costituzion ale e l 'enfisem ale ione, l 'enfisema sintomati co. È assai frequ en te l ' ~ssoci azi one d ella tubercolosi con l 'en fisen1a m a, in gen er ale, que t o è sopratlutto sintomatico d élla scler o i polmonare; es o può a ssocia.rsj a d elle cler osi non tubercolari , ~a , il più sp esso, è ~ ssoc iato alla scler osi polmonare tuber colare, a quell e tuber colosi , cioè , ch e chiamiamo fibro se. Tripier ha isolato un tipo di enfisema detto vi cariante o compen satore , caratterizzato dal] 'iperplasia dei va si e d ell e fibre elastiche. L 'enfi sen1a vicariante, il qual e non è se non l 'ipertrofia d el p olmone, è dunque distinto d a1l 'enfisema -lesione. Clinicam en te l 'enfisema vicariante si cara tterizza dal fauto ch e il murmure r espira torio è
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conservato; la r espirazione è forte con carat. tere di respirazione supp1ementare'. Tale enfis~ma, ordinaria1!1e~te, non si sviluppa in vicinanza d elle lesioni tubercolari, m a a distanza da esse, nelle parti del parenchima r elativamente san e. Radiolog~camenite, questa varietà di enfisem .a è caratterizzato da notevole chiarezza lontana. dalla lesion e tubel'Colare; e, siccom~ q.u esf:a s~ trova $'eneralm.ente agli apici, l 'enfi sen1a vicariante s1 appialesa molto spesso con la g rande chiarezza d elle basi. A.IT'oI?PO·St<? dell 'en fisema vicariante, quello ordinano, d1 Laennec, presenta come lesioni anartomicl1e la scomparsa d ei vasi e d el.Je fibre elastiche. L 'enfisema può presentarsi in seguito ad una bronchite ed o ffre il parti col are carattere fin dall 'inizio, di accompagnarsi a dispnea~ Questa bronchite tlispheizzante si trascina per parecchi mesi; l 'espettorato non contien e bacilli. Si rileva d el silen zio respiratorio , dei rantoli sibilanti e .russanti, delle as1p rezze respiratorie. Si insta lla l 'enfisema; più tardì si manifesta un' em ottisi, d ei segni di tuber colosi compai ono ad un apice; g.Ji spu1ti sono bacilliferi. La tubercolosi può localizzarsi sulla trama de l ·polmone, in modo da produrre l 'enfisema. L'as•r na è frequente nèi tubercolotici e negli enfisematosi. Ora ci si può rivolgere la domai1da di con.o scere se è l 'asma che ha determinato l ~en fisema, o questo ch e ha prodotto l 'asma. È forse ta lesione tuber colare c h e, di struggendo le ramificazioni d el p n eumogastrico, ha facilitato le c risi d ispneich e? Landouzy, in con siderazione de]]a frequenza d el1l 'enfisema associato con la tubercoilosi , 'h a sostenuto ch e l 'enfisema e l 'asma eran o di na .. tura tubercola r e, ·opinione ch e, oggi , non si potrebbe sosten er e. La tuber col osi, però , pure non essendo la sola cau sa di sclerosi polmonare e di en fisem a, è una ·d elle più in1portanti . È proprio la tubercolosi che noi dobbiamo cercare quando si è in presenza di un enfisematoso . Spesso, in in~ividui che si consideravano come dei sempli·ci enfisematosi, i ra a-gi X rivelan o delle lesioni di tubercolosi polm onare. Secondo alcuni autori , la si fi1lide avrebbe una parte importante nelrl 'ezi ologia dell'enfi, sema ; il tùber colotico, vecchio sifilitico, avreb .. be una tendenza particolare a1la tube,r co·l osi fibrosa. Que~to è pura ipotesi; la Wassermann non è per nulla più frequentemen te positiva in malati di questo ge·n er e. La parte della sifilide è di scutibile e, ~d ogni modo, passa in seconda linea di fronte a quella d ella tubercolosi. In seo-ujto a traumatismi poln1onari da gas di guerra si è osservata la produzione di enfi. sem a, specialmente per i gas soffocanti; in qualche caso, tali gas hanno risvegliato una tuber colosi e, talvolta, ci si può domandare '
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se ,}'enfisema d ei gassati ha preparato il terr eno a lla tuber colosi rilevata qualch e anno più tardi. In alcune condizioni, l 'enfisema . sembra legato a ~e~ioni deJ.la parete toracica, quali il torace r1g1do .di Freund (ossificazione prematura ·d elle cartilagini costali), il rachitismo , i.a scoliosi, tutte le d eviazioni d ella colonna v·ertebrale. L 'enfisèma può essere connesso con la bronchite cronica, la rin,ofarin'g ite cronica discer1d ente, l'asma, ma talvolta no,n si trovano ch e delle cau se· tanto minime ch e ci si può, a giusta ragione, domandare se esista r·e alm.e nte un enfisema costituzionale, diatesico. È possibile ch e, in seguito a cause banali, l 'enfisem a si produca in individui, ch e hanno tendenza all a distensione d el• tessuto elastico, ch e si traduce • • con ernie, va.r1ci, ecc. È noto che l 'enfisema è più frequente nell 'uomo che n,e lla d onna, il ch e dimostra l ' im portanza del lavoro manuale, ma, n ella gerar.. chia delle cau se, la tubercolosi polmonare ha il primo posto. FILIPPINI. •
CENNI BIBLIOORAFJCJ <1J Nouveau Trait.é de Médecine. Pathologie du foie. Voi. XVI, pagg. 1046 con 163 fig . e 11 tav. a colori. Masson e C., 1929. Fr. 125 . P er la molteplicità d elle funzioni epatic he, lo studio d ella patologia d el fega to rappresenta uno de1 più fecondi campi d 'in·dagine della medicina ed infatti ogni g iorno si accresoono sempre più le nostre cog·nizioni sull 'importanza di quest'organo nel m etabolismo dei prin cipali componenti d ell'organismo. :8 perciò che il XVI vo].u me di questo Tra ttait o, d edicato escl,u sivamente al fegato e alle vie biliari, è sen za dubbio uno dei più ampi e più riccam.ente illustrati . Come s i esplora il fegato P Com.e si fa la diagnosi clinica ed etiologica di un grosso fegato? Queste questioni preliminari sono a bborda te molto bene da Villaret e Justin-Besançon, mentre successivamente Garnie.r e ponendo tutti i procedimenti antichi e moderni di e plorazion e, fa un eccell ente studio critico d elle sindromi d 'insufficienza epati ca e d 'iperattività funzionale d el fegato. A Widal e Abrami è dovuta la inagr1ifi ca descrizione degli itteri, cCOmpl etata da May per quanto rig u.arda l a spirocl1etosi i~tero~ emorragica ; il fegato cardiac o ~ l e c1rr<?s1 on·o trattate dia Vil1aret e Just1n-Besançon , mrentre Rieux dà un rapido sguardo a lle compli cazioni epatiche nella n1alaria. 1
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(1) Si p r ega d 'inviare due copie dei libri di cui si desidera la r ecensione .
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Le affezioni delle vie biliari fanno parte di uno studio a ssai completo di Garnier e Prie ur, infine il volume termina con un interessante capitolo di Vililar.et e JUJstin-Besançon 1sulle perivisceriti, sulle peritoniti localizzate · o retro-epati•c h e, ar g-0m ento di grande importanza per i m edi·ci e per i chirurgi. A. Pozz1. ,,
Ergebnisse der gesamten Medizin. Pubblicati sotto la direzione di TH. BRuGsCH. Vol. XII, in-8°, di 1p ag. 632, con 102 fig. e 7 tavole. Urban e Schwarzenberg, ed. Berlin, 1928. Prezzo ~1k. 30. Qu·esta ottima pubblicazione continua con il consueto indirizzo, formando una raccolta di monografie su d.eterminati argo·m .e nti interessanti la m·e dicina, la chirurgia, le specialità. Non è possibile parla·r e partitamente- di eia~ scuna delle 16 monografie qui riunite, di cui dian10 l 'elen co. Lues congenita tarda (W. Krantz), già da noi recen sita a parte. L '-equilibrio acido-base del bambino (E. Schiff). L 'uso terapeutico dei batteri vivi (R. Schlayer). Il trattamento operatorio delle crisi gastriche nei tabetici (F. Mandl). La chirurgia del panc·r eas W. Korte). La cataratta senile; patogenesi, trattamento n on operatorio (A. Siegrist). Catarri intestinali acuti e cronici (0. A. Rosler ). Calcoli renali ed ureterali (H. Rubritius). La per sonalità in m·e dicina dal punto di vista della chimica colloid.a le (F. Kraus). Il glaucoma primario (B . Dohme). Sviluppo della teoria vitaminica; rachitismo ed avitaminosi (H. I<.aufmann). Azione sul circolo del lavoro muscolare della ginnastica e dello sport (H. Rautmann). La linfogranulomatosi (P. Schmidt). L ' inizio della tubercolosi polmonare; sua diagnosi radiologica (H. Ulrici). La ~? stanz a color:a~te biliare e la patogen.esi d·ell ittero (C. Lew1n). Trattamento con i raggi delle m ala ttie tiroidee· (J. Rother). Argomenti, come si vede, del più vivo inter esse. p er il m edi.ca, trattati in modo ampio (alcuni occupan.o oltrie un centinaio di pagin e) ed esauriente ·e tali da soddisfar.e l'alta coltura e la pratica.
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' fil.
A. ESPOSITO. Le Nefrosi. Voi. in-1 6° di pagine VIIr-212. Ist. Ed. Scientif. Milano 1928. L. 40. Una trattazion e clinica particolare e nello stesso tempo completa ·di questo difficile tema m an cava fino ad oggi nella bibliografia medica italiana ed è perciò che l 'A., degno allievo del prof. F errata , ha creduto opportuno riunir e in questa interessante monografia tutto qua nto ci è dato sap ere all'epoca nostra su q uesto g ruppo dj a ffezioni r enali. L 'A. dapprima fa un 'esposizione chiara e sintetica dell e clas i f1cazioni proposte dei pro-
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cessi degen era tivi e ricorda l 'istopatologia gen erale, quindi passa in . rassegna le varie for111e 1di n efro si: in~ettiva, lipoidea, luetica, gravi1d ica, amiloidea, grassa, necrotica, trattando in modo ·completo ·ogni forma dall etioloO'ia 0 al criterio curativo. Con la lettura di questo libro la confusion e fra n efriti e nefrosi facile a verificarsi nella pratica non può più avvenire , per cui lo studio di questo lavoro, coscienziosamente eseguito, riuscirà sommamente utile al medico pratico. L 'A. h a portato all'argom·ento un notevole contributo di osservazioni cliniche ed anatom o-patologich e, ciò che gli ha p ermesso di esporre idee proprie e di fare una giusta val11tazione cr]tica di fatti e teorie. A. P. 1
L . ANTOGNETTI e A. MuGGIA. Le albuminuri& benigne. Vol. in-8° di pagg. 275. Ist. Edit. Scient. , Milano , 1929. L. 50. La diagnosi clinica patogenetica esatta di una semplice albuminuria, cioè di un 'albuminuria non legata al1e comuni alterazioni renali, costituisce sempre un difficile problema e nella pratica spesso, a tale sintoma, non è da to il suo giusto valore . In queste albuminurie extrarenali, il fattore costituzionale ha certamente la sua influenza, ma sco·p o degli AA. è stato appunto di valut are quanta parte in realtà hanno i fattori costituzionali ge1n·e rali e locali, nella genesi delle a lbuminurie b enigne. Le loro ricerche rivolte in special modo sulla albuminuria ortostatica, a base della quale, secondo Pende, starebbe un 'iperten sione venosa idiopatica o costituzionale, li hanno condotti a conclusioni veramente interessanti. Questo libro quindi rappresenta lo studio più moderno e più completo delle albuminurie benigne e sarà letto con interesse dagli appassionati dell 'argomento. A. P. PrNEY. Recentes adquiciory,es en H ematologia. Yavier Mora ta, ed. Madrid, 1928. Il lavoro del Piney dopo la sua 2a. edizione è stato recentemente tradotto dal dott . Luengo del laboratorio per l e ricerch e clinich e della 1Facoltà di m edicina di Madrid e presentato dal prof. Pi ttaluga. È una sing·olare pubblicazion e di ematolog·ia ch e affronta i principali problemi di fisiologia e fi siopatologia d1el sangue se-condo moderni ed originali concetti . Non si può considerare come un trattato di em atologia m a come un interessante saggio dei principali argomenti connessi. Il traduttore, con siderando i pregi della pubblicazione, ha compreso com e i capito1li del testo origi-
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nale (270 pag.) fossero per esigenze didattich e ACCA.DEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI inoompleti, ed ha cercato di ovviare a queste mancanze con aggiunte critiche e pratiche Società Medico-Chi1·urgica di Pavia. esponenti i 1principali punti di vista della scuo. . Seduta del 1° febbraio 1929. la 1&pagnola. Presidenza: Prof. A. FERRATA, presidente. Nella prima parte l'origine e la formazione del sangue ed i 1rapporti fra esso e siste1na · Tubercolosi sperimentale del cervello. reticolo-endotelio, \in parte come oon·cezione originale, riescono particolarmente chiari nel- Con bacilli di un ceppo umano· l '1es·p osizione d·ell 'A. Ma ciò che desta il mag- e Pdi. REnAELLI. un ceppo bovino adattato all'organismo del gio.r e interesse è costituito dai capitoJi di pa- cane, l 'O. fa una serie di inoculazioni allo scopo tologia d.el sangue : ad esempio . mo.Jto sedu- di ottenere la riproduzione sperime·n tale del tucente la con.cezione patogen etica de.Il' A. sopra bercolo solitario o con glomerato del cervello. Nel alcuni stati morbosi ed in specie quelli emor- can e ottiene delle forme circoscritte alle regioni ragici, i rapporti con' la costituzione e con le subcorticali ed al centro ovale d egli emisferi che molto S1Uggestivamente, sia macroscopicamente secrezioni interne. Il libro è corredato da una scelta bibliogra- che microscopicamente si possono sovrapporre . fia, da d·i segni e microfotoig rafie dimostrati.ve al processo spontaneo dell 'uo1no. Riassumendo quindi le ricerche e le concluche lo rendono utile all 'ematologo ed al m esioni delle ;note precedenti sulla forma· della indico. fiamma·zione tubercolare e sui fattori che la R. Gos10. . inodificano, mette in luce le caratteristiche in1
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Medizini sches Seminar. Nuova serie. Un vol . in-16° di 445 pag. J. Springer, ed. Wien, 1928. PTezzo Mk. 13,50. Le sere seminaristiche viennesi: una riunione di m edici pratici, alcuni dei quali rivolgono ai professori specialisti che stanno alla presidenza, d.elle domande sulle questioni ch e mag, giorm.ente li interessano, · su cui h.a nno dei dubbi o desiderano dei consigli; l 'interrogato, padrone dell 'argomento, risponde con una breve dissertazione. Le risposte vengono raccolte e riunite in vo, lumi (questo è il secondo della serie) e disposte in ordine alfabetico, con un ricco indice alfabetico, che facilita le ricerche. . Nulla di sistem.a tico e di artificioso in questi volumi ch·e contengono le que·s tioni più interessanti per il medico p~ati co, appunto perchè rampollate da pratica: . spicciola. Ecco, p. es., tutta una serie di domande inerenti al climaterio: trattamento dei disturbi del cl. eccettuati gli organi pelvici ; origine e trattamento dell 'ipertension·e, d ell'adiposità, delle emorragie del cl. ; modificazioni degli organi pelvici nel cl. e loro cura; il reumatismo del cl . Per la colelitiasi: trattamento conservativo delle affezioni delle vie biliari; sintomi tipici della. coli-ca epatica; malattie ch e possono simula.r e una colelitiasi; tenore di vita dei colelitiasici; se l'a1ccesso acuto di colica e specialmente l 'ittero costituisca una controindicazione all 'interV·e nto; cura postoperatoria. Tutte queste do·m ande trovano qui ·1a loro risposta, succinta o più ampia (un paio di pag·ine al massimo) a seconda dei casi. Ed analogan1ente a queste moltissim e altre ch e interessano il · medico pratico, il quale troverà in questo libro un fido con sigliere. fil.
trinsgch e del germe e dell 'ospite come fattori di atipicità del processo tubercolare st esso.
Ittero infettivo acuto ed epatiti da spirochete. L. V1LLA. - ~ descritta la sintomatologia pressochè eguale di tre casi di ittero infettivo acuLissimo e rnorta] e; per i caratteri clinici è stata sospettata in tutti qt1esti casi una spirochetosi j tterogena, dimostrata in uno di essi mediante e1nocultura e inoculazion e in cavia, con reperto di. spirochete sugli organi.
Trasmissione transplacentare del virus tubercolare filtrabile e alterazioni istopatologiche negli organi fetali. ANGELO MrGLIAVACCA. - L'O. ha studiato sperin1entalmente il problema della trasmissibilità transplacerLtare d el virus tuJ)ercolàre filtrabile e giunge ai risultati segue11ti: . 1) in alcuni casi si ritrovano nei t essuti fetali tipici bacilli acido-resistenti; 2) in vari organi, ma SO])ratutto nel polmone, si osservano molto spesso fini granuli acido-resistenti frequentemente allineati in serie a mo' di streptococco; 3) le alterazioni istopatologich e, notevoli in particolar modo nel polmo11e, consistono in una infiltrazione linfocitaria perivasale a manicotto, e in una distribuzione irregolare di cellule epitelioidi, plasmacellule e cellule eosinofile is tioidì. I l Segretario: F. Rrccr.
Associazione Medica Ti·iestina. XI ad11na11za scientifica del 4 gennaio 1929. Presidente: Dott. A. CoFLEn. Il dott. LANG, commentando l 'azione che l 'A. M. T. va svolgendo nel campo culturale medico, r ileva l 'importa11za che vanno assumendo. ora le malattie professionali, alle quali il Regime vuole sia dato il peso ch e loro spella nell interesse della Nazione .
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IL POLICLI NICO
Il prof. FnEUND rileva con1e anche gli specialisti clermatolog~i hanno spesso occasione di osservare .malattie professionali (da catrame, da cianan1ide, ecc.) e nota come fj11ora non ci siano provvedimenti legali in proposito. , Di un caso di probabile sifilide polmonare.
Dott. STrcorrr. - L 'O. ricorda il caso di un pazie11te, il cui c1uadro raàiologico polmonare, sia per i caratteri che per la localizzazione della forma n1orbosa ave~ fatto sospettare una lue. Il malato si era contagiato di sifilide 10 anni prima, rna le reazioni sierologiche erano negative. Dopo trattamento con salvarsan, senia che il paziente avesse fatto altre cure o avesse assunto un tenore di vita di maggiore riposo, si ebbe l a scomparsa della sintomatologia patolog·ica, cli11ica e un riassorbimento delle constatazioni radiologiche. Quest 'ulti1no fatto è raro n ella tubercolosi e non si ha mai in un · tempo così breve come nel caso presentato. · Secondo l 'O. in ammalati di polmoni che han110 avuto una sifilide, bisogna sempre pFospettare anche l 'ipotesi di una Jocalizzazio11e luetica polmonare. Il dott. CoFLER riferisce come anche n el suo riparto ospedaliero ci si sia occupati dell a lue polmonare e riferjsce un caso di lue polm. della sua r>ratica privata.
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Società Medico-Chirurgica Reggiana. Seduta del 29 gennaio 1929. Atetosi doppia. -
A. BERTOLANI. - L 'O. presenta un ragazzo di 14 a11ni che, all 'età di sei mesi, fu colto da febbre, vomito, malessere . l'ali condizioni durarono solo pochi giorni, dopo i quali si stabilì tetraparesi flaccirla con movin1enti coreo-a tetosici ge11eralizzati. . Dopo aver passate in rasseg·na le principali sindromi dipe11de11ti da lesione del corpo $triato ed essers·i sofferrnato sui vari tipi di alelosi, l 'O. eia] rilievo dei si11tomi raccolti sul malato, conclude per I 'esistenza in esso di una « sindron1e mista strio-pirarn jdale '>>. Sull' importanza diagnostica della sindrome simpatico-oculare.
L. Sozzi. - I . . 'O. pone in riljevo l 'ilnportanza diagnostica dBlla sindrome oculo-simpatica riferendo su dt1e c.asi osservati nella clientela priYata . Si ir!trattiene poi sulla diagnosi differenziale a·elle due sir1dromi sirr1patico-parotica e simpatico-irritativa, richiamando l 'atten zione sulla Jisio-pato1ogia del seg·rr1ento SJ>inale da cui partono gli stimoli si1npatici che salgono al globo oculare. Difterite nasale primitiva in una bambina di 8 anni.
Il prof. FnEUND presenta una malata affetta da 1nolleplici tumori intra- e sottocutariei, di varia localizzazione. Diagnosi ancora impossibile. Il prof. FnEUND presenta poi una malata affetta da una estesa forma di lupus vulgaris, curata finora senza risultato coi raggi Rontgen, poi con raggi ultravioletti e coll 'applicazione della ne~e di C0 2 e si propone di sottoporre l a malata alla cura colla Pyotropina-Kamper. Il dott. TIRONE illustra un caso di tubercolosi polmonare con empiema destro, tratta to coll 'oleolorace. In discussione parlò il dott. STICOTTI.
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Il dott. NoRnro AUGUSTO presenta un caso di
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carcinoma del moncone uterino dopo isterectomia sopravaginale, ed un caso di ematoma del ntuscolo retto addominale sinistro diagnosticato
erroneamente per cisti torta. In discussjone il ùott. GRrsoGo:No rileva l 'importanza della presentazione di errori diagnostici e dice che nel porre la diagnosi di cisti torta non si è data la giusta in1portanza ad un sintomo negativo: infatti, con l 'esploraz jone vag·inale non si è riusciti a palpare il polo inferiore del tt1more. Il dolt. 0LIANI riferisce l 'epicrisi di un paziente, g ià presentato dal dott. CALLIGARIS. Si lralta'a cli un linjosarcon1a. •
Il Segretario: E. Ro CALLI.
~IERELLI .
L '(). descrivendo un caso di djfterite nasale primitiva, osservato in una bambina di 8 annj, espone brevemente i vari aspetti. della localizzazione nasale della infezione difterica. l\iiette poi irt evide11za la relativa rarità della osservazione e r ichiama l 'atte11zione sul pericolo che i portatori di una tale localizzazione rappre$entano per la diffusione della infezione. G.
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L'afasia e le altre complicazioni nervose nel decorso della febbre ·tifoide.
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E. OLl\11. - L'O . dopo aver passato in rapida rasseg.na le pi1~1 importariti complicazioni nervose 11el decorso della fe])bre t]foide, illustr a due casi osservati nel Reparto Pediatrico e ne d iscute Ja patogenesi. Il Seg r etario: Prof. G. ~IERELLI. •
_.. Interessante pubblicazione: Dott. Prof. O. V I ANA
Direttore della Maternità, Brefot.ro:fio e Scuola di Ostetricia in Verona
fiinecologia e secrezioni interne Prefazione del Prof. N. PENDE
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Un volume in-8° di pagg. VIII-176 (N. 12 delle nost.re Monog!raf•i e medioc·chirurgiche d'attualità) niitida.mente stampato in carta semipatinata. Prezzo L. 18. - Per i nostri abbonati sole J,. 16,50 in porto franco. Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI Via Sistiua. ll. 14 - ltOMA.
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SEZIONE
PRATICA
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. ,
La permeabilità dei capillari e l'indice infiammatorio della cute negli epatopazienti.
De Tullio (Rif. Medica, n . 13, marzo 1928) ha ri cercato l 'indice di permeabilità in epatopazienti, serv.endosi del meto·d o di Petersen e Willis, il quale con siste nell 'applicare un vescicante nella reg . ·flessoria dell 'avambraccio, e n el raccogliere il Jiquido formatosi n·ella bolla, ten endo conto del tempo in1piegato pe1 la compars·a della b olla, ch e n ei normali è di 6 ore. · Contein poraneam ente si preleva del sangu·e, e sul siero e sul liquido della bolla si rioer. cano le proteine a l refrattometro. Tale rapporto va sotto il nome di indice di permeabilità. L'indice infiammatorio è invece il rapporto fra il primo indice e il ten1po della comparsa della bolla; esso esprime I.a rea. zione infiammatoria della cute e dei capillari cutanei. Il n ormale indice di permeabilità è di 0.68; l 'indice infiammatorio di 10. 5. Tale indice è in rapporto al tono vasale, ed ·appare aumentato n ei simpaticotonici, diminuito n ei parasimpaticotonici. Dalle ricerche sugli epato-pazienti risulta ch e la permeabilità è aumentata; non sempre p erò si ha un contemporaneo aumento dell 'in . . dice infiammatorio. L'au.m ento della p erm eabilità n egli itterici si può spiegare p er la pr esen za degli acidi bili.ari e con un aumentato tono parasimpatico. Nelle altre affezioni epatich e, senza ittero, l'aumentata p erm eabilità si p uò spiegare cqn la pre&enza n el sang u e di proteine non completam ente disintegrate (peptoni), dipendenti d.all 'alterata fun zione epatica, ·associata spesso a lesioni 1dell 'intestino. CARusr. 1
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Influenza delle inalazioni di ossigeno sulle f11nzioni epatiche.
Partourier, Fauqué e Manceau (C. R. Soc . Biol., n. 30, 1928) h.anno studjato le vari.azioni dell 'azoto r esiduo della azotemia, della colemia, dell 'acido urico, della colesterinemia, d.ella glicemia, dopo ina lazioni ~i 50 litri .d~ ossigeno. In 50 casi fra n orn1,al1 e patologicL solo la glicemia ha variato: La .glicemia ?u?isce un aum ento , o resta invariata , n egli individui normali, mentre neg·li epatici subisce costantemente una din1inuzion e. Esiste un certo rapporto tra l ' intensità di tple dimin~io n e d el tasso glicemi·c o e lo tato p atologico del fegato. Uguale com1Jortan1ento ·della glicemia è stato osservato dopo il lavoro muscolare. Dunque ogni qual volta avvien e una combustione di glucosio, sia per l.avoro muscolar e, sia per esagerata e1natosi , 1'insufficien za epatica i n1a nifesta con 1'inca·pàcità a restaurare il tasso glicemico n el tempo normal e. Il
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fegato sano com pie immediatamente questa funzione, mentre il fegato malato la compie . con una lentezza accessibile ai nostri m eto·d i ·d 'indagine. G. PACETTO.
SEMEIOTICA. Valore della reazione di Davis per la diagnosi biologica dei tumori .maligni.
La .reazione di Davis è un procedimento per la diagnosi biologica d·ei tumori maligni che si pratica, .anzich è. sul sangue, come la maggior parte delle reazioni correnti , sull 'urina . E una reazione ch·e avrebbe il grande vantaggio .di un'estrema facilità e quindi sarebbe di utile e pratico au silio se rispondess~ . La tecnica è la seguente : si trattano 50 eme. di urina oon 5 cn1è. di ac: cl,oridrico e si ri· scaldano alla prima ebolrlizion e. Do·p o raffreddamento, si agita il miscuglio con 15 eme. di etere solfori·co e si lascia in riposo per 24 ore. Si sep.a ra l 'etere versandolo in una capsu .. la di i)or cell.ana, dove si lascia evaporare: la reazione positiva è data da un precipitato di colore rosso. L. l\{agnani (Riv. It. di Gilllecblogia, gen. naio 1929) ha eseguito la prova in un centinaio di casi , comprendenti condizioni morbose e fisiologiche diverse, e precisamente : tumori m aligni, forme ginecologiche diverse, gravidanze, puerperi n orm?-li e febbrili. Dalle ricerch e dei vari Autori risul•ter ebbe: Golkwer e l\ilat chan su 43 car cinomi a varia sede 41 risultati positivi, ossia il 95,35 % e in 56 forme n on n eopla stich e solo il 7, 1 % di positività; invece \iVassiliew avrebbe riscon .. trato il 20 % di negati,rità n el carcinoma e Bakscbt . il 40 % di p ositività in forme non can cer1gne. Lipl\in ha istituito un raffronto fra la prov_a in discor so e quella di Botelho , ottenendo rispettivam en te l '83,4 % e il 73,4 % di positività, _giudicando, p erciò di valore non trascu rabile la r. di Davis. DalJe ricerch e dell 'A. risulterebbe il 76 % di positività n ei carcinomi (16. su 21) e il 25, 7 % di po'sitività in ce:te . condizio~i morbose, .quasi tutte di natura inf1ammator1a acuta o di na .. tura emorrag-ica. A favore della r eazione stanno i rari esiti positivi in gravidan za (18, 7 %). La popositività frequente in puerperio (50 trebbe essere riferita all 'assorbimento di materi.ali ch e in tale circo tanza si avvera. Circa la natura della reazione Davis suppon& ch e· essa sia dovuta a un derivato della dissoluzion e dei globuli rossi : un .emourocr~mo. La r. di Davis pur non risolvendo il problema della diagnosi · biologica del cancro e pur non .ricevendo da lle ricerch e dell 'A. una piena conferma al valore assegn atole deve essere rigu ardata, secondo l 'A., favore~olmente come un tentativo di emplificar e e diffondere questi mezzi diagnosti ci . G. l\IATRONOLA.
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IL POLICLINICO
La prova di gravidanza con l'ormone . di Aschheim-Zondek.
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Tale prova è basata sul fatto che, durante la gravidanza, si verificano notevoli cambian:ienti n ella struttura istologica del lobo anteriore della ghiandola pituitaria. . Si dimostrò poi che l 'iniezione del lobo anteriore della pituitaria n elle femmine dei ratti provoca un notevole ingr.a ndimento delle ovaie. Aschheim e Zondek confermarono tali oss~rvazioni .e scoprirono ch·e, durante la gràv.1danza, ~1 ha una. notevolissima iperproduz1on·e dell ormone d1 tale lobo anteriore oon eliminazion e pel tramite delle urine. L''iniezione sottocu tan ea dell 'urina di donna gravida in t~po. fe.mmina im.m a tura fll; seguìta da alter.az1on1 rimarch evoli delle ovaia, in forma di: turgore, congesti on e, emorragie e maturazione prem atura dei folli coli. H. W. Lauria e M. Rosenzweig (Th e Journ. A . M: A. , . 2~ ? ec. 1928) hanno rip:r.eso tali esperimenti, iniettando sottocute a topi fem~ine di 3-6 settimane di età,· del peso m edio di 10-15 gr., 3/ 10 di em e. di urina tre volte al giorno e per 3 giorni. La loro casi~tica comprende 132 casi; 87 campioni di urina di dohne gravide n ei vari periodi , dettero il 98 % di r eazioni pdsitive. La positività si ebbe anche per donne n·elle prime 3' settimane di gestazione, e perfino in una n ella quale il periodo m estruale er a tern1inato 7 giorni prima. Quarantacinque esemplari di controllo dettero reazione n egativa n el 91 %. Ulteriori ricerch e sono in via di esecuzione. M. FABERI. L.'esecuzione della cutireazione di Pirquet.
C. A. Stewart (Amer. Journ. Dis. of Children, ·m arzo 1928) consiglia di praticare la cutireazione m ediante un ago da cucire, facendolo pen etrare nell 'epitelio attraver so una goccia di tubercolina deposta sulla cute. Sembra ch e tale m etodo sia preferibile a quello della scarificazion e cutanea. La tubercolina può an ch e essere tolta dopo la puntura , ch è la :reazione si ha ugualmente. Invece, il risul· tato positivo non è costante quando _si fa ccia la puntura con l 'ago in·tinto di tubercolina , ma senza passare attraver so la goccia di questa. · A. F.
CASISTJCA E TERAPIA. Iperglicemia postipofisaria.
La diagnosi di sindrom e ipofisaria è facile qua11do la sintomatologia clinica è netta (acrom egalia, sindrom e adiposo-genitale di Fro~)ich), qua ndo vi è ingrossam ento della ghiand9la o quando esistano alterazioni della sella turcica. All 'infuori di questi tre gruppi di casi clinici , tale diagnosi diventa sempre difficile ed è per ciò ch e si è pen sato di ricorrer e alle prove funzionali per stabilire lo stato dell'ipofi si. L'iniezion e di estratto di lobo posteriore ,
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dell 'ipofisi, proposto da Howar, si è din1ostrata di scar so valore, m entre data l'influenza dell 'ip~fi si sul n:ietabolismo degli idrati di ca~bonio , lo studio delle . ~lte.razioni di questo :puo dar~ qualche dato piu sicuro. In caso di iperfunz1onamento dell 'ipofisi, il metabolismo degli idr.ati di carbonio è aumentato, èon tendenza a prodursi iperglicemia. Basandosi su .queste alterazioni sono state tentate diverse prove _funzionali dell 'ipofisi, ma .t~tte molto complicate. Maranon (rif. in Medicina lb e1:a, feb. 1929) propone una prova m olto semplice, che consiste nell'iniettare nel} 'infermo 2 eme. di lobo posteriore di estratto ipofisario. Nell 'individuo normale l 'i. . ' . n1ezione e seguita da un lieve aumento della glice!llia '?he può dur·a re 1/ 2-1 ora, come pure la glicemia può rimanere inalterata. Gli stessi risultati si hanno n egli infermi con processi diver si ed ipofisi sana mentre negli ii:tdividui con lesioni ipofisari~ le cose sono_ diver se: ne~li infermi ipofisari a tipo f~nz~onal e (~umori, emorragie o sclerosi ipof1sarie) corrispon·dendo ai processi di insufficienza ipofisaria, principalmente la sindrome ad_i•poso-genitale di Froelich , la ·curva glicez:iica., con secutiva all 'iniezione di estra tto ipofisario è normale o poco differente, invece nelle lesi<?ni ipofisarie a tipo iperfunzionante (acromegalia, iperpituitarismo da accrescimen - . t~) _la. curva glicemica, dopo 15 minuti dall 1n1ez.1one, aumenta continuamente per 1/ 2-1 ora fino a raggiungere un aum·ento costante 90 minuti dopo l 'iniezione. In tal modo, eseguendo quattro determinazioni glicemich e, dopo l 'iniezione di 2 em e. di lobo posteriore di estratto ipofisario , si può avere un tracciato grafico della glicemia caratteri sti co degli stati iperfunzionali dell'ipofisi. A. P. 1
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li meccanismo dell'insulinoresistenza.
I casi di ver a insulinoresistenza sono r ari·, taloTa l'azione dell 'in·s u•l ina non si manifesta o per un uso irrazionale di essa, o perch è non si tien conto del tasso glicemico, e ci si ferma al solo esame dell'urina. Nei casi di diabete r enale, di gli·c osurie paradosse l 'insulina non agisce, e può allora simulare una r esisten za all 'insulina . Il Rosenthal (Med. Klin. , 46, 1928) consideran1do le vere insulino-r.esistenze, le divide in due gruppi: le continue e le transitorie. Questa divisione tien conto del fattore tempo, ed in parte del fattore etiologi-co. Le forme continue pare _che .siano legate ad un disturbo endocrino, così ch e l'azione dell 'insulina non si esplich er ebbe per ] 'azione anta·g onista dell'adrenalina e del·l a pituitrina. Accanto a queste insulina-resistenze di origine surr en ale od ipofi saria , se ne sono aggiunte altre, le quali d~penderebbero dalla tiroide o dal fegato, secondo la teoria di Lowy. Le forrne transitorie sono dioendenti da in"' fezioni acute. In · questi casi n è i germi, n è le
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SEZIONE PRATICA
tossine sono la causa della insuli:no-resiistenza, corpi chetonici, anche le sostanze proteiche, la quale deve ricercarsi probabilmente nei ferspecialmente quelle contenenti un numero . dimenti leucocitari, allorch è esistono suppura- spari di · atomi di carbonio. zioni; o entrano n el quadro più generale dei Melchior (Archives Médicales Belges , 1928, fermenti cellulari da auto.lisi istogena per azio- n. 12) è convinto che non si possa far derivare ne di fermenti proteolitici. In questi processi la chetonemia dal disquilibrio alim·e ntare, ma bisogna ricordare che la facoltà d1el siero di con Labbé, la pone in diretto rapporto con la , inibire l 'azion·e dei fermenti proteolitici, può secrezion·e interna del pancreas. sparire sotto l 'azione dell 'ins·u lina o del tutto L'acidosi va . considerata in tre periodi : nel caipovolgers1; accadrebbe allora una stimolazio~ primo si riscontra soltanto la Gh,e tonemia e rin e dei processi fermentativi, con cons,e gu ente chiede l'inizio o il rinforzo del trattam ento ininsulino-resistenza, com'è stato osservato nei sulinico a.c compagnato da somministrazione di casi di coma diabetico, n,eJ.l'uremia, n·el morbo , idrato di carbonio e da limitazion,e nell 'uso di Basedow, nelila polmonite crupale. delle sostanze proteiche; il secondo periodo è CARUSI. quello precomatoso nel quale oltre alla chetonemia si ha cefalea, insonnia, verfigini; in queDiete ricche di (•arboidrati nel diabete. sto periodo si daranno forti dosi di insulina, R. Richardson (Amer. Journ. A1ed. $cien- 80-120 U . C. per 24: ore e contemporaneamences, mar. 1929) rileva che si è trovato vantag - te gr. 2 di zucchero per u. e. gioso, da parte di Sansum, di far consumare Il terzo periodo è quello del coma e per dai diabetici fino a 300 g. di carboidrati pro combatterlo è necessario somministrare fortisdie, forn endo .una corrispondente quantità di sime dosi di insulina (fino a 150 U . C. p. d.) insulina, fino a 200 unità . anche per iniezione endovenosa; il glucosio si Tuttavia è pericoloso di giungere a .queste darà per rettoclisi o ipodermoclisi od anche dosr d'insulina, le qt1ali espongono all 'ipogli- fl eboclisi. cemia, per poco che l'assorbimento degli i droL'uso dell'insulina non ha fatto mettere da carbonati ritardi . . parte la terapia preziosa con g·li alcalini per os L ' A. ha pure trovato utile di ricorrere a o per via endovenosa. Non tutti i comi però cedono al trattamento dosi elevate d 'idro·c arbonati e d 'insulina, ma si attiene a livelli più bassi. Nella sua casistica insulinico e ciò si spiega probabilmente con egli non va oltre 60 unità d 'insulina al gior. l 'esistenza contemporaneamente di lesioni no; al tempo stesso, però, si è g·iovato di una renali. V1cENTINI. osservazione fatta da Greenwald, Gross e Samet e da lui confermata, secondo cui, ridu- Metabolismo basale e acidosi i.n rapporto agli inter· venti operatori. cendo la quantità di grassi, il coefficiente di utilizzazione degli idrocarbona ti sotto l 'azio . . Schneider. (Deut. Zeit. f. Chir., 1928) ha ne dell 'insulina si eleva; di modo ch e si può studiato l 'importanza ch e hanno le cifre del somministrare una maggior quantità d'idro- metabolismo basale e della riserva alcalina n,ei carbonati. In tal mod,o si riduce il pericolo malati di cancro e di gravi infezioni (peritodella chetogenesi, come pt1re quello dell 'ipo- niti eoc.) in ra•p porto alla prognosi operatoria. glicemia, mentre si aumenta il benessere ge- Nei casi osservati h!l nota to cP:e quando un nerale del malato e se ne accresce l 'effi cienza aumento d el primo, si associa aa un abbassa . . mie nto della seconda, la prognosi operatoria organica. A titolo di esempio, un diabetico riceveva Immediata è, nella maggjor parte dei casi, in .. giornalmente 60 unità d'insulina , 50 g . d 'idro- fausta. Non così invece quando una sola delle carbonati, 100 di gr.assi e 56 di proteine sen- due prove dà risultati anormali. Nelle altre affezioni il reperto sopradetto se za presentare glicosuria nè glicemia nè reazione d'insulina nel sangue; riducendo i gras- non gli ha dato cifre così alte di mortalità si a 50 g., i carboidrati poterono essere ele, postoperatoria deve però - a quanto afferma vati a 100 g. (mantenendo invariate le protei- l'A. - rendere sempre circospetto il chirurgo ne) senza · ch e i risultati suddetti si modificas- prima di d·e cidersi al] 'intervento. V. GHIRON. sero : in altri termini, il coefficiente di utilizzazion.e si . è elevato da g . 1.5 d'idrocarbonati per unità d 'insulina a g. 3, con notevole van . . POSTA DEGLI ABBONATI. taggio. Si consideri che 100 g . 4'idrocarbonati corrispondono a 200 g. di p ane od .a 150 Al . dott. F. T., da V.: grammi di pasta. L. V. Per gli argomenti da lei ricl1iesti vedere : L'aeidosi diabetica e il suo trattamento. A. CAuccr: La chirurgia del cieco e del colon Numerose teorie ed ipotesi sono state emesse (Roma, << L'Universelle », 1921). DuvAL: La dilatazione idiopatica del crasso sulla patogenesi della acidosi diabetica : alcune di esse vorrebbero far derivare i corpi· (Rev. de Chir., 1903). Relaz. al XXXIV Congr. della Soc. It. di chetonici solamente dai grassi: ma ulteriori Chir. (1927) sulla stitich ezza abituale cronica. ricerch e hanno dimostrato che oltre i grassi, C. C. hanno grande importanza nella produzione dei 1
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All'abb. n . 5708-1 : Ne_ll·3: rivista sintetica di G. LEMOINE : Chirurgie du sympathique cervical. Arch. francob elges d e chir. , vol. 30, n. 6, pag. 469-486 1.9~ 7, tro_v~rà ra~ol.ti i . da~i anatomo-topogra: f11c1, tecn1c1 e le ind1caz1on1 della resezione del ?i~patico cervicale. La bibliografia è, al solito, i~ co!Il:ple~ per quanto riguarda le pubblicaz1on1 i tal1ane . · VALDONI.
VARIA. La città unive1·sitaria di Parigi.
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Ne'lla Presse Médicale del 20 marzo u. s. J: Crouzat r eca ampie informazioni sulla sto . . ria! .lo s~~o attuale e l 'avvenire di questa magn1f1ca istituzione. Nel 1920 il sig. Ernile Deutsch de la Meurt~e, volendo aiutare gli studenti francesi med1a~te la costruzion~ di a ll<?g:gi adatti per essi, of~r1_va I.a somma d1 1O milioni di franchi al n~~n1stro della P . I ., <?Il· ~onnorat, il quale g1a .da ter:ipo v~g~·egg1ava il pro1getto di cos~r~1re, S1;11 1Co,n fin1 del parco Montsouris, una c1tta. dest1n.at:1 ad alloggiare non solo gli stud~n~1 fran cesi, ma a n che i loro camerati stran1er1. Quella somma equivarrebbe, in valuta attuale, almeno al triplo. Per l 'erigenda città universitaria il Consialio municipa le di Parigi decise di vendere all'Univ~rsità un terr~n? di 6 ettari, al prezzo ridotto di 140 fran·ch1 il mq., pagabili in 50 anni· nonch è 1di conced·e re in affitto altri 19 ettari di terreno, al prezzo formale di l franco l 'et~ro. per ogni a:1~o , onde far po1 s to ai campi d1 gioco e sport1v1. Nel 1923 fu collocata la prima pietra della fondazione Deutsch de la Meurthe, la quale n el 1925 era già completa: edifizio contenente 280 cam er e per stu,d enti e 60 per studentesse ch e costituì il prirno nucleo della città uni: versi taria . . Grazie a lla gen erosità del sig. David-Weill, il quale donò 250.000 franchi, venne costituita una « Fondation nati_s>nale pour aider au développement de la Cité universitaiTe » - . mandataria 1dell 'Università di Parigi - col programma di imprimere incremento all 'istitu• zione. P er primo il Canadà venne attratto n e11 ·orbita e fece costruire, per i propri stu1denti, un padiglione di 4:5 camere, . il quale venne inaug urato il 30 ottobre 1926. A ravore degli studenti del Belgio e del Lussem burgo, i coniugi Biermans-Lapotre fecero costruire un magnifico edifizio di 220 cam ere, inaugurato il 7 nove mbre 1927. Venne in seguito l 'Argentina, il cui edifizio, di 75 camere, fu inaugurato il 27 giug no 1928. A qt1e to punto vari altri Paesi stranieri chi e~ dono di contribuire alla città univer sitaria di Pari gi , per modo ch e questa conterà tra poco 1
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m olti nuoyi edifi~i , dovuti a varie Fondazioni: la ~ond,azione britannica, 300 camere; la Fondazione Satsuma per g:li studenti giapponesi 60 cam ere; la Fondazione degli Stati Uniti' 276 cam er_e; la Fondazion,e svedese, 40 camere; la J!on.daz1one oland·ese, 100 camere; l1a 'F on .. daz1?ne spagnola , 150 cam ere; la. Fondazione M.ar1e-Nubar per gli studenti .armeni 74 camere ; ~a Fon_dazione dell 'Indocina, l00 camere. Altri P.aes1 annunziano di voler costruire la l?ro _casa _d~gli studenti n ella c ittà universitar~a dr P.ar1g1: la Grecia, _la Danimarca, il Brasile, C1;Jba, la C~ecoslovacchia, la Polonia, la Roman~a, la Sv1zz.era, la Colombia, il Venezuel~, il P,erù. Probabilm·e nte il loro esempio verra seguito. . J? 'altra .p arte l 'Istituto agronomic9 francese fara sorgere pure un edifizio proprio, per 150 cam ere. . Intant~, grazie ad una nuova liberalità del s1g . .D~vid-We~ll, i~ dor:iinio della città può essere ingrandito d1 altri 13.000 mq. èd una legge dovuta all 'iniziativa. di Poin.caré e di Herr~ot. es~ende. a. ~uasi 42.000 mq. i terreni cont1g·u1 d1spon1b1l1 (grazie ad 1una sovvenzjon e di 15 milioni con cessa dallo Stato). La Fondazione nazionale ha stabilito che ogni quota di 50. 000 fran chi conferisce il dìr~tto ad una camera. Grazie a questa disposizione, 24 camere sono su·b ito sta.t e assunte da s~n~o li municipi, 7 dalle grandi società ferro,ri.ar1e, 4 dalla Commissione superiore dell 'insegna~ento tec~ico , parecchie da privati. A qu·esto punto si poneva un nuovo problema , quello d.ei servizi gen erali: ristoranti sale di riunione, sale per festeggiamenti saÌe di coltura fisica, piscina, biblioteca ba~ca uffi. ' ' c 10 postale, servizio medico, amministrazione gen erale ecc. A.II.a ·r ealizzazione di qu.esti syopi h.a or.a provveduto la Fondazione Rockefeller,· assegnando più di 50 milioni di fran.chi a fo11do perduto, e più 4 milioni di franchi per il funzionamento d ei servizi gen·erali nei primi tre ,anni. Intanto le liberalità si moltipli•cano. Così la fa miglia Eugène Manheim ha assicurato una rendita annua di 9000 fran chi per concorrere al mantenimento della biblioteca; il sig. Edmond Haraucourt ha donato una sua proprietà al mare, ecc. Fin 'oggi nella città universitaria di Parigi 2 fondazioni nazionali fran cesi dispongono dl 490 cam ere, 1 fondazion'e coloniale di 100 cam er e e 10 fondazioni straniere di 1340 camere; ma , com 1e si è visto, il loro numero aumenterà presto in modo notevole. Si tr~atta di una grandiosa ·realizzazione, che attesta le simpatie generali di ~ui gode la Franci.a n el mondo e costituisce un'affermazione culturale e politica di prim 'ordine. Per eventuali informazioni, o per concorrere in qualsiasi modo all 'inizia.tiva, rivolgersi al sen. Honnorat , rue Le Peletier 29, Paris (98 ) . O. F . 1
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SEZIONE PRATICA
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZ1\.(*; CONTROVERSIE GIURIDICHE.
XVIll. • Inabilità o infortunio per infezione malarica. La g iurispfludenza declla Corte di Cassazione riconosce ch·e, in dati casi, la infiezione malarica può costituire cau sa .di infortuni,o in1d,e nnizzabile, co111e la infezione tetanica e carbonchiosa, cioè può oostitui re cau sa vi,olen.ta inerente al ri schio &pec ifico del lavoro. Recen te1nen te la Corte ha riaffermato qu·esto criterio, annull.ando una sentenza d 'appello e? ~ aveva negato il rapporto di causalità speci{1.c a. Con sentenza 5 febbraio 1929 n. 528, la Corte di Cassazion e ha così ragionato : « La diffi ?oltà della prova del rapporto cau sale, che sussiste an ch·e pel tetano e pel carbonchio non può equivaler e ad im.p ossibilità, n è è richiesta la determinazione ·del momento preciso d ella puntura da parte dell 'in&etto; e se, come già altra volta questa C·orte ebb e ad assodare, n on dovesse bastare la presunzione determinata da ineqt1ivocabile oovrispondenza tra l 'infortuni.o ed .oc?a~i on e di lavoro , la legge su gli infortuni f1n1rebbe p er avere b en s·carse possibilità di .applicazione e no·n 1'avrebbero forse mai le l.egg~ ch e per i·n fezione siffa·tta o per casi analoghi concedorno benefici di pensiorie; non l 'avr~b~e m~i _l 'a·r t. 160 deHa legge sanitaria. N.o n e in quis~1one un con creto apprezzamento d.i fatto , m~ 111 fondamentale principio di dintto che l 'infezione m.alarica possa costituire in det ermina ti e preci&i casi risch i di lavoro e quindi infortunio di lavoro n . Agli eftetti d·ell 'infortunio ha importanza an·ch,e la n atura della causa (violenta). Per effetJti ·p iù g.en era.l i, in relazion e al tr.a ttamernto ch e la I.e gge o rego,] am·enti locali stabiliscono n ei ~a i di morte, ferite o infermità dipenden ti da causa di servizio, ha in teresse il nesso tra infezionlÙ e lavoro o servizio. Da questo punto di vista, specialmente, è da cornsiderare Ja sentenza opra in di cata. 1
azio!1e _in~an,zi. al! 'autorità giudiziaria, la quale ~1 dichiaro incompetente. La Corte di Cassazione, con sentenza 28 febbraio 1929 n . 705, h~ .co~fe~mato questa risoluzion e. In sede giud1z1aria il dott. Di Nardo aveva chiesto che p~·e:vio avviso al Consiglio d ell 'Ordine dei Me: d1 1c~, fo sse stabilito l 'on orario ·dovutogli. Tuttav1 ~, pur essendo così specificata la controversia , la Corte di Cassazione ha ritenuto che esatt~mente il magistrato a dito abbia dichiarato improponi~ile l 'azione sino a quando non fo sse remosso, in sede di legi ttimità cioè innanzi alla giurisdizion e amministrati~a l ' ostacolo costituito dai provvedimenti del Comune e del! 'autorità tutoria. ~ ·da osservare ch e oggetto di con traversia n on era il capitola to ch e stabiliva il nuovo ·t~attamento economico : non vi era quindi una lit~ che doves~e essere risoluta in sed~ gerarchica, contro il provvedimento dell.a G. P. A., ch·e av.eva approvato il nuovo capitolato. Ma I.a contestazione ,d erivav.a dal fatto ch e il Comune av.èva respinto la domanda d1el mediico in tre rin o n egando che a.J m edesimo po•t esse esser fatto lo stesso trattamento econo·m i·co stab ilito per il titolare ~ella condotta. Quindi, la c?m·pet~nza a conoscere di questa oon traversia, derivante dal rapporto d 'impiego, spettava all.a G. P. A. in sede gi urisdizionale.
Il Diritto Pubblico Sanitario
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XIX. - Medico condotto interino: stipendio ; competenza.
L 'amministrazion e del Comune di Piedim onte d' Alffe n1ig1iorò il tr.a ttamento economi·co dei m edici condotti. Il dott. · Di Nardo, ch e era 111edico interino, ch iese ch e lo stesso trattamento fo se a lui fatto , sulla base d·el nuo,ro regolamento org·anico. Il Comune non aderi alla domanda . Con tro questo provvedim ento il m edico interino ricorse alla G. P . A. in sede di tutela e poi, contro la determinazione di questa, a] Governo del Re e, infine, al Con io-J io di Stato in s. g. contro il provvedimen to mi ni .. terial e. Frattanto, egli esercitò 1
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La presente rubrjrn è affidata all 'avv. lega le del nostro periodi co.
P erjodioo mensile di legislazione e gi urisprudenza. Direttori: On . Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. A vv . Giovanni Selvaggi, Esercente in Cass~ione. I... Num ero 3 (Ma.rzo 1929) con tiene : Le attribuzioni dell'ufficiale sa1nitario. Note sintetiche : L 'azione di in•debito e il r aipporto d 'imp:iego.
Rassegna di giuri spru~enza : Perizie. L 'onora.rio deve
essere pagaito dall'Erario anche al secondo perito ? - Concorsi: un -caso singolare di distribuzione dei PLlnti. - Dispense dal servizio . per attribuzioni straor. d in.arie : cause e f orme del procedimento. - Licenzia.mento per fine 1di prova: motivaziont. - L iquidaiione della ipen.sione; r i medi giuridici. - Infortunio (o inabilità) per infezione malarica. Inf<>r· tunio : minorazione inde'lllizzabile. - Ma..rchi e segni distin~ivi di prodotiti m edicinali (iodogel atina); concorrenza illecita. - Marchi di fabbrirca: boro talco R-0be:rt6. Leggi e Atti def Governo: Regolamento per l'esercizio ostetri«X> delle 1evaitrici. - R-egol~mento per la v~gi. lan·za sanitaria nelle carni. - .A.S&icurazione obbligatoria :per l e m a l atti e e per !'.assistenza sociale .della gente del m•a re e dell'aria. - Emblema della lotta con tr-0 la tuberoolosd. - Nuovo modulo per la denuncia dei casi di :vbo.rto. 1
Abbona mento pel 1929: per l'Italia L. 3 6. Per gli associa ti al « Policlinico n : }Jer I 'Italia L. 3 O. Un numero separato L. 5.
GrOVANl'\1
A. richiesta si invia numero di saggio SEL\'AGGI, •
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a.rricchimento
eser cente in Cassazione, con sulente
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IL POLICLINICO
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NELLA VITA PROFESSIONALE . •
CONCORSI.
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POSTI VACANTI. A soLA (~1antova) . - Scad. 6 mag.; 1° reparto; L. 9000 oltre L . 500-1800-2500 trasp., c.-v.; servizio ospedale con compenso indicato nel Capitolato; età lim. 39 a.; tassa L . 50, 15. C.{ssARO (S iracusa). - Scad. 20 mag.; L. 10.000 cidotte di L. 300. · CHIETI. Amministraz. Provinc. - Direttore della $ez. A1ed.-Microgr. del Labor. Prov. d 'Ig. e Prof.; L . 16.000 e 4 quadrjenni di L. 1000; L. 3000 serv . att.; 25 % proventj ricerche e analisi. Titoli ed esami. Scad. ore 12 del 15 g iu. Età lim. 45 a. Chiedere annunzio. ConATO (Bari) . - Scad. 10 maggio; L. 7000 e dieci bienni di L. 250. Non indennità c .-v . . n è di serv. att. Tassa L . .50,10 al Tesoriere Comunale . Rivolgersi alla Segreteria Comunale. CosENZA. Conso rzio Provinciale antitiibercolare. - .Direttqre tecnico_ consorzio e Direttore Dispensar10 capoluogo. St1pend. L. 18.000 aumentabile L. 28.500 oltre serv. attivo L. 4500. Età 30-40 anni. Laurea con seguita da oltre 5 anni. Docun1. di espe.r. clinica SP.ecializ . e di cul tur:a igiene con sp ec. riflesso tubercolosi. Si terrà particolarmente conto titoli t ecni ca laboràt. e di Radiologia. Documenti e don1ande entro un mese dall '11 aprile. CREVALCORE (Bologna) . Scadenza 10 mag.; 2a cond.; età lim. 35 a . ; tassa L . 50 15 1· doc. a :~ m esi dal 3 apr.; L. 8800 e 5 quadrien ni dee., oltre L. 720 c.v., L . 3000 cav. o L. 300 bicicl. ; eve11tuale ampliam. senza maggiori compensi. PIACENZA. R. Prefettura. -- Uff. sanit. e m edico capo del comune di Piacenza. Il t ermine . per l a pre sen~azione delle domande, già ann:unziato pel 30 aprile , è prorogato al 15 maggio. R c,cr.APlEJvroNTE (Sal erno ). Scad. 7 inag.; L. 6500 (s i c) e 4 quadrienni dee. ROMA. M in.istero della A1.arina. - :È bandito un cor1corso · p er la nornina di 11 tenenti m edici in servi zjo p ermanente. Polra11no parteciparvi i laureati in medicina e chirurg ia ch e 11on ab])ia110 9ltrepassato , il · 30° anno cli età alla d ata d el 10 aprile 1929. C~Ji esami aYranno luogo in Roma il mattino d el 1° luglio 1928. Le domar1cle di ammissione al concorso corre' date d a i prescritti documenti, dovranno pervenire al ~Iinistero della Mari11a entro il . 5 giugno p. ventl1ro. Copia della r1otificazione di concorso e del programma degli c sarni potrà essere richiesta direttamente al Ministero della Marina (Direzione gen er ale del p ersonale e d ei servizi militari e Direzione centrale. di Sanità), alle Direzioni deg li Ospedali milita.r i marittimi di La Spezia, Taranto, Vene.zia, Pola, Ma.ddalena, alla Direzione d ei servizi sanitari della Reg ia Marina di Napoli ~ a quella dell 'Infermeria di Brindisi. R ovrGo. R. Prefettura. - l Jff. san. del consorzio D elta Padano; resid. a Taglio di Porto Viro; L. 36. 000 oltre L. 12.000 automobile; esclusi altri co n1pen si ; divieto lib. eser c .; titoli ed esami; ab . n0.000 c irca . Scad. ore 16 del 31 rnag . Tassa L . 50,10 alla segreteria dell 'Arnminis traz. del Con or. Chied. a nnunzio.
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TARANTO. Amministrazione Provinciale. J)irettore Sanitario Co11sorzio Provinciale Antitubercolare. Per titoli ed esame. Stip. iniz. L. 18.000 suscettib. di 5 aumenti quadr. del decimo oltr~ indenn. serv. attivo L. 6000 annue. Inibita lib. professio11e. llesiden za 1'ara11to. Età massima 45 anni. Scadenza termi11e present . documenti ore 12 dell '8 giugno. ' .--
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Medico, docente Patologia Medica Università 1loma, titoli superiori, assumerebbe interinalmente posto Primario Medico, oppure Direzione O sped~e_, I stitut?, Casa Salute, Dispensario, ecc. probab1l1tà no1n1na effettivo. Scrivere : Giuseppe Paiella - Roma, .Piazza Pantheon (Bar Antonelli). CONCORSI
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PREMI.
Associazione Nazionale Fascista Medici Condotti.
Viene indetto un concorso fra i medici condotti d 'Italia per lo svolgimento del tema cc che cosa può fare il medico condotto per orientare le coscienze, particolarmente dei centri rurali verso la medir.ina preventiva e l'assistenza nella ' convalescenza delle malattie ». Il tema dovrà essere trattato in maniera molto succinta ed a contenuto essenzia11nente pratico. I 4 · migliori lavori saranno premiati con me<lag·Jia d '·oro e d 'argento e pubblicati sul bolle ttino; I 'esito del concorso sarà reso pubblico al prossimo Congresso. Scad. 30 ag.; solite modalità. Indirizzare i manoscritti al dott. Arnaldo Lusign'Oli, presso la sede sociale (via Modena 5 - Roma). Accademia Medico-Fisica Fiorentina.
Concorso al premio f(uinquennale di I ... 500 fonclalo dalJ 'Accademia l\1edico-Fisica Fiorentina e dalla Società F il oiatrica di Firenze per favorire il progresso Clella Chirurgia in Italia e per onorare. e perpetuare Ja memoria d ell 'illustre prof. Ferdinando Zannetti. Tema per il concorso: « Studi sperin1entali st111a influenza generica e specifica (lelle gl1ianctole a secrezione interna sullo sviluppo e r igenerazione dei tessuti ». Scad. 31 dicen1bre 1929. Concorso al premio triennale Galligo per lavori di s ifilografia e p ediatria, di L. 500 istituito dal fu cav. dott. I sacco Galligo. Scad . 31 dic. 1929. Chieder e i reg-olame11ti dei due concorsi. Rivolgersi alla sed e d el! 'Accademia, via Alfani 33, F irenze . ,
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il Col on11ello l\tedico d otl. I~'ilippo Caccia, già Diretlore dell 'Ospeda1e Militare di Bologna, è s lato non1inat o Direttore di Sanità del Corpo d'Ar1nat a di Roma. Rallegramenti ed auguri. L 'Università di Parigi 11a éonferito il grado di dottori honoris causa al prof. William S. Thayer, p r esiùente d ell 'Associa.zione Medica Americana, e al prof. Charles Sl1errington, del! 'Università di Oxford. L 'Univer sità di Berlino ha conferito il grado di dottore honoris causa al dott. Abraham Flexn er, dire ttore d ell 'I s tituto Rockefeller di Ne'"'. York .
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SEZIONE PRATICA
La Facolt~ medica di ' ' ienna ha chiamato da Praga il prof. Otto Poetzl a dirigere la Clinica neuropsichiatrica, in sostituzione del prof. Ju~ Ii11s \Vagner von Jauregg, il quale va a riposo per ~ ii n i ti d 'età. Un premio di 1000 dollari, stanziato dall 'Associazione A1neriGan a per il Progresso delle Scienze, è s tato assegnato. al dott. Oliver Kamm, direttore del diparti1nento chimico della Ditta ~arke, Davis e Co. di Detroit (Stati Uniti) il quale è riuscito ad isolare i due ormoni del l~bo posteriore dell ' ipofisi: u e lj, detti anche, commercialn1ente, pitocina e pitressina, di cui il prim.o è ossitocico, il secondo regola la pressione sanguig·na e l 'eliminazione di acqua e quindi la vitalità dei tessuti. 1 Per ottenerli allo stato depurato, in quantità rninime, vi è richiesto l 'impiego di migliaia di ipofisi di bovini.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Cagliari.
Corso di perfezionamento sulla tubercolo si. . ~n ques ti giorni si è chiuso il corso di perfe-
.z1.01:1amento sulla tubercolosi, per laureati in med1c!11.a e chiru~g.ia, tenuto dal chiarissimo prof. Lu1g1 F errann1n1, direttore d ella R. Clinica Medica di Cagliari. Il concor so dei medici è stato veramente lusing·hier o, poichè gli inscritti, n el r1umero di 38 ha11no assiduan1ente frequentato con interessé ~ diligenza sia le lezioni ufficiali che le dimostrazio11i pratiche. Il prof. Ferrà.nnini, eh-e ha voluto dare a questo corso un indirizzo prettamente pratico, ha svolto, con la valentìa e la chiarezza che lo distingue, tutto quanto con cerne la d iag·11osi e la cura delle mal~ttie tubercolari, tralasciando con intenzione la trattazione di quegli argomenti che - per il loro caratter e dottrinale - hanno meno impor tanza per il m edico pratico. Dopo aver trattato con sobrietà e chiarezza d ella cos tituzione individuale e della predisposizione alla tubercolosi, ha svolto con lucida sintes i, i concetti di pre-tubercolosi e di p seudotubercolosi. Indi ha trattato, con ricchezza di particolari, della sen1ejologia fisica dell 'apparecchio respiratorio in r apporto all e malattie tubercolari, e della cura sia specifica, ch e sintomatica. Nelle ult ime lezioni iruine ha presentato alc uni Cétsi clirtici che ha brillantemente illustrato. Una valida collaborazione hanno portato: il prof. Pietro Luridiana, · direttore dell'Ospedale antitu])er colar e, ch e ha spiegato un 'attività veramente zelante e proficùa trattando l a clinica del pnel1n1otorac~ e facendo d elle dimostrazioni pratich e 311gli arri.inalali ricoverati all 'Osp edale ; il dott. Plinio At zeni Tedesco, assistente dell a R. Clinica 1\IIedica, ch e ha svolto l a parte di ricerche di laboratorio 11tili p er l a diagnosi di tuber colosi (indagini chimich e e biologiche sug·li .espettorati, sul sang·u e e sulle urine); il dott. Carlo Orrù, direttor e del Disp en sario Antitubercolare, che ha trattato dell 'or ganizzazione dispensariale ; il cav-. Mathieu ch e h a svolto la parte legislativa sulla preYidenza ed assicurazione social e. li r endere ancora più solenne questo cor so, ed a plaudire l a ])elln i1~ iziativa cl eJ prof. L. 14c rrJJ 111ini è ve11uto a Cagliari p er la prima volta l 'il-
ll1stre Maestro on. sen. Edoardo Maragliano, che con la sua parola ill umi11ata di scienziato e di perfetto conoscitore di malattie tubercolari ha tenuto tre conferenze nell'Aula Magna della R . Università. Egli ha ·parlato del modo come si am1nala di tuber colosi, della diagnosi di questa e d ella cura, con speci ale riguardo all 'immunoterapia ed alla vaccinoterapia. Questo primo corso di tisiologia che si è tenu tq a Cagliari è riµscito veramente superiore ad ogni aspe ttativa, non solo per il largo concorso di inedici, ma anche per la magnifica e perfetta organizzazione, e facciamo perciò voti che anche n egli anni venturi possa ripetersi. Pubblichiamo intanto i nomi · dei medici che h anno ·frequentato questo corso : Asun~ M., Biddau I., Bonu ·B., Cancedda M., ~arta E. , Casu C., Cossu D., Daga U., Demont1~ F., Deplano E., Fernando G., Gennari G., G1a?obbe ]\II., Leone C., Loi V. , Maccioni A., Meloni S., Mereu M., Murgia L ., Orrù F ., Pala L., Pergola A.,. PiJloni P.,, Pirastu V., Pisano A., Pisan? E. , P1u. l\II:, Porru G., P11ddu A., Salis F., Schivo V., S1on1s P., Stochino P. , Sussarello M., Tanca A., 'Taramelli D. , Thorel E., Trincas G. P. A., T.
r!OTIZIE DIVERSE. XX Cong·resso Nazionale di Idrologia, Climatologia e Terapia Fisica. Si terrà alla Spezia, dal 4 al 6 ottobre 1929. Il gior110 precedente l 'i11aug urazione, avrà luogo la « giornata d el reurnatisrno cronico », promossa dall 'Associazione medica italiana di idrologia, climalol ogia e terapia fisica e n ella quale saran- · no r elatori: il prof. Sante Pisani,' di Acqui, il prof. Enrico Ronzani, direttore d egli Istituti Ospedalieri di Milano, il prof. Gastone Gherardi di l\ifilano ed il prof. Cesare Giannini di Roma. I ten1.i di relazione ufficiale d el Congresso di Idrologia sono: 1) L 'uva e le frutta nelle st azio·nf d :t cura; relatore: prof. Ijujg·i Devoto. 2~ La climatolog·ia ligure lunigia11ese ; relator{: proff. Carlo Caselli, Ubaldo Formentini, Giovanni Pod enzana. 3) Le acque minerali della regione di J~qui; r el at ori: prof. Metello Francini e ing. Carlo 'Tonelli. 4) C1Jre balneario-marine ; r elatori : proff. Pellegrini e Zonder. Contemporaneamente al Con gr esso sarà inaugurata un a esposizione· di uva da tavola e di frutta . ed una esposizione di fotografie d ella r e. g1one. J..,a tassa di iscr izione è di L. 25 : iscrizioni e con1unicazioni va11no inviate alla Presiden za del Comitato organizzatore del XX Congresso di Idrolog-ia e Climatolog-ia, presso la Cr oce Rossa, Spezia. Per la cc giornata d el r eumatismo » . non è stabilita alcuna tass·a di iscrizione; chi desidera partecipare alle discu ssioni sul « Reumatismo » è pregato di iscriversi presso la Presidenza . del1'Associ azione di IòroJ ogia, Climatologia e Terap ia fisica, ~1:ilano, ' via S. Barnaba, 8.
Accademia Lancisiana di Roma. L '11 corr. b a avuto luogo presso l 'Osp edale dell a Consolazione in Roma, la seduta dell 'Accadc rnia L:incisirr11a. TI Presidente: aperta l~ seduta, fece iniziare le comunièazioni. Iì dotl. 1Ji l)or Lo
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IL POLICLINICO
parlò del Novantimeristen Schmidt nella cura del can cro, illustrando i risultati da lui ottenuti. . Il prof. R. Bompiani illµstrò un caso di gravidanza extrauterina oltre il termine, accompagnata da enorme poliammios. Il pro.f. G. Mendes presentò quindici casi da lui curati con collassoterapià bilaterale simultanea; il prof. Margarucci ed il dott. Santoro presentarono un n1alato operato di invaginazione ileociecocolica. · Presero parte alla discussione i proff. D'Avack, ~,iorelti , Margarucci e il dott. Ruscica.
Unione internazionale contro la tubercolosi. Terrà la sua VII Cor1ferenza ad Oslo nel settembre J 930. Presidente dell'Unione è stato eletto il prof.. Frolich , di questa città.
Lega francese dei trasporti sanitari. stata - costituita recentemente ed ha proceduto alla nomina delle carich e; presidente onorario è stato eletto il maresciallo Lyautey ; presidente effettivo l'on. Le Troql1ier, ex ministro; segretario generale il dott. A. Gauthier, colonn ello m edico , della Riserva e già commissario m edico alla Societ à <.lelle Nazioni. È
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24 al 30 giugno; tassa fr. 300; iscrizioni presso il d ott. E. Vaucl1er (Qu ai Finswilber 8) ; 2) di oto-rino-larir1golog ia, dal 1° al 14 ll1glio; tassa fr . 400; iscrizioni presso il prof. Georges Canu yt (Nouvelle Clinique . Oto-Rhino-Laryngologiql1e). •
Ambulatorio Stomatologico a Torino. Il prof. Mario Donati, direttore della Clinica Chirurgica della R. Università di Torino, ha istituito un Ambulatorio ed un Reparto Clinico specializzato per le malattie della bocca e dei mascellari. Questa provvida iniziativa preludia alla istituzione di una Cattedra per l 'insegnamento ordinario della Stomatologia.
All'Istituto Eremo di Lanzo. L 'Istituto clima tico d ell 'Ere1110 di Lanzo ha au1nentato il nurnero dei suoi Padiglioni con uno nuovissimo, costruito ed adattato secondo i più moderni dettami della scienza sanitaria, inaugurato · alla presenza della Dl1chessa di Pistoia, di S. E. l 'Arcivescovo cardinale Gamba, di S. E. il senatore Cremonesi, Presidente generale della Croce Rossa e d elle at1torità di Torino e di Lanzo.
Associazione Generale dei Medici Francesi. Il 1° marzo ·si è tenuto il Consiglio generale dell 'Associazione; 1'8 aprile ebbe luogo l 'assemblea generale. .
Prossimi congressi tedeschi.
Segnrilia mo i seguenti con g ressi tedeschi: 16-18 maggio, Konigsber g, Società Ted esca degli otorino-laringologi; 21-24 maggio, Kiel, Società Tedesca di fisiologia; 22-25 maggio, Lipsia, Società t edesca di ginecologia ; 23-25 maggio, Bad Pyrmont, ad unanza tede"sca sulla tubercolosi ; 23-25 m aggio, Danzica, Lega tedesca di p sichiatria.
Corsi accelerati di tisiologia organizzati dal Consorzio provinciale antitubercolare di Palermo. Il Consorzio provinciale antitubercolare di Palermo ha istituito due corsi accelerati di tisiologia per m edici; hanno carattere di brevità affinch~· possano essere frequentati in special modo dai m edici condotti. Ciascl1n corso ha la durata di 20 g iorni ; il primo si svolge dal 15 aprile al 5 i11aggio; il secondo avrà luogo dal 10 al 30 1naggio. Le lezioni son o impartite dai proff. Manfre<li , Soli, Cann ata, Calandra, Fici, Sagona e si sYolgon o n ell 'Istituto Provinciale Antitubercolare, nel Sanatorio· Cervello, n ell 'Istituto d'Igiene, nel! 'Istituto di anatomia patologica, n ella Clinica Pediatrica e i1ell 'Ospizio Marino. La tassa di iscrizione è di L. 150, ridotta a L. 75 se il candidato è m edico condotto. Alla fine del cor so si rilascia un attestato a ciascun frequenta tore ch e abbia dirr1ostrato assiduità e diligenza. Le domande cl 'iscrizione vanno inviate alla segreteria del Consorzio Provinciale Antitubercolare cli Palermo, via Macqueda, 104.
Corsi •di perfezionamento a Strasburgo. I . a :Facol tà medica di Strasburgo annunzia· i seguen li corsi di perfezionamento : 1) sttlla radiodiagnosi della tubercolosi poln1on nre e rlelle malat tje delle vie respiratorie, dal
Una nuova istituzione per lattanti a Lugano. La città di Lugano (Canton Ticino) possiede numero&e benefiche istitl1zioni a favore dell 'infanzia e molto vie11e fatto dalle autorità per educare l a popolazione all 'idèa d ella solidarietà e del mutuo aiuto. Molto, naturalme11te, rimane ancora da fare sopratutto per l 'assistenza ai fanciulli · al disotto dei 4 anni. Appunto in vista di questa defich'.)r1za &ta p er sorgere a Lugano la cc Casa per i lattanti » che . a lato della cc Culla Arnaboldi » e del p adiglione ospitaliero infantile for1dato da Emilio Maraini, ve;rr à a costituire è a completare il « Dispensario e lactarium luganese per lattanti ». Fin dal 1918 si era iniziata la raccolta dei fondi necessari per (questa g·randiosa istituzione e il 15 giugno 1928 venne costituita l 'associazione deno1ni11ata cc Nido d 'Infanzia » co11 i seguenti scopi: . a) Ricoverare neonati, bisog·nosi di cura; b) Ricover are lattan ti sani, 'i cui genitori sieno temporaneamente· impossibilitati ad occuparsene; e) Ricoverare e c urare lattanti affetti da disturbi digestivi; d) Preparare infermiere e visitatrici per lattanti ; e) Diffondere in vari modi le norme per un r azionale ed igienico alleva1nento del bamJ)ino ..
Il « Nido d 'Infanzia » è costituit -- da soci che versano annualmenle alme110 5 fl _.._1chi; soci fondatori sono q:uelli ch e n el 1929 verseranno almeno 200 franchi ; soci be11emeriti quelli ch e daranno una quota di 1500 franchi per un lettino gr atuito intestat~ al do11a tor e; co11tribuenti quelli ch e. verseran110 una <JllOta di 20 franchi ogni .... . anno per o anni. Subito per la sp ontanea gen erosità di un concittadino anonimo si è poi uto acq11istare lo stabile, sede del Nid o d 'lnfa11zia, e appena. i lavori di adattamento sarar1110 ultimati, si aprirà la nuova istituzione, mercè fondi ch e si sono rac: colti in breve spazio di tempo dai numerosi soci benemeri ti e fondatori.
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SEZIONE PRATICA
Nuove borse di studio per l'Università di Pavia.
La meccanica del cervello.
L 'i11dustriale pavese comn1. dott. Marco Biroli, ha donato, in n1emoria del proprio padre, al Re ttore 'dell'Università di Pavia L. 100.000 per una Borsa trien11ale di L. 3000 l 'anno · a favore di uno studente, per compiere l 'ultimo triennio di i11edicina, e una Borsa annuale di L. 2000 per un lal1reato che si sia distinto con un lavoro in neuro-patologia.
Il prof. Ivan P. Pavlow, coacliuvato da altri studiosi russi, ha preparato una cinematografia, in cui sono condensati i risultati di anni di ricerche sulle funzioni cerebrali. Egli tende a dimostrare come i riflessi siano· alla base dell 'attività n euro-p sichica; comè si producono i nuovi riflessi e come scompaiono (sotto l 'azione di malattie organiche) quelli costituiti; . illustra tutta l 'imporlanza dei riflessi condizionali. La cinematografia , già .proiettata in vari centri scie11tifici, ha destato vivo interesse.
La beneficenza negli Stati Uniti. Secondo una stima della e< John Price Johnes Corporation >> di Ne"v York, nel 1928 vennero elargiti, a scopo di beneficenza, negli Stati Uniti, 2.330.600.000 dollari, p ari .ad oltre 40 miliardi di lire it., il ch e segn a ·un notevole aumento rispetto all'anno precedente. La maggior parte di questa somma formidabile, che lia dell ~ inverosimile, venne destinata a scopi r eligiosi. ~folte e1arg·izioni vennero anche fatte per scopi sanitari. Alla testa dei contributori sta il compianto Payne Wl1itney, di _ e\v York , il quale lasciò più . di 45 rr1ilioni di dollari per ospedali, università e bibliot eche; di essi, più di 18 milioni sono destinati al « Ne"'- York Hospital )>, che, insieme alla « Cornell Univer sity l\tledical School », provvede, ora, a far sorgere un grandioso Centro Medico, che costituirà la maggiore Scuola Medica 'del mondo. Vie11e, i1oi, la Fondazione Rockefeller ; molte delle sue elargizioni sono andate a benefizio di altri Paesi . La più elevata f11 quella di 12 milioni di dollari, a favore della Cina. - La Rockefeller contribuisce, così, efficacemente all 'affratellamento internazionale, ma compie anche opera di americanizzazione. Personalmente il sig. Rockefeller ha elargito 2 inilioni dj dollari alla Cité Universitaire tli Parigi, 1 milione all 'Università di, Chicago, mezzo milione per gli ebrei di Russia.
Nell'organizzazione RockefeJler. La e< Rockefeller Foundation » e il e< Laura Spelman Rockefeller wlemorial » si sono unificati nella . « Rockefeller Fou11dation », onde evitare duplicati e interferenze. La nuova Fondazione viene a disporre di un capitale di 264 milioni di dollari, pari ad oltre 5 miliardi di lire it. Essa ha prevalentemente lo scopo di promuovere il b~nessere sociale, miglioranao la salute pubblica. Ne rimane indipenclente l'« International Education · Board )), anch 'esso creato dalla famiglia Rockefeller. Vien e costituito un nuovo Ente, lo « Spelman Fu11d », per- ) _çontinuare l 'attività del « Laura Spel1nan Roo ..,ieller 1\1emorial » nel campo della tutela dell 'infanzia, d ellè intese tra i popoli e della cooperazione con gli uffici pubblici . 1
Il numero dei medici in Austria. L 'Ufficio Statistico della Repubblica Austriaca ha compilato una r elazione da cui risulta che al 2 luglio 1923 erano iscritti 8041 m edici esercenti, contro 7169 del 31 dicembre 1927. Per Vienna, alle stesse date si hanno le cifre di 4519 e 4051. ·Nella capitale du11que è concentrata più della metà d ei m edici dell 'Austria.
''Nord-Sud,,. Dal 10 al 26 settembre si svolgerà il 6° viaggio org·anizzato in Italia dal] 'Enit per i medici stranieri. Come i precedenti, sarà diretto dal prof. Guido ltuata. Verranno visitate le· st.azioi:ii idroclimatich e delle Dolorniti, il lago di Gar<la, la Riviera toscana, Montecatini, Viaregg'io. Il prezzo è di L. ' 1600, tuLto compreso, da l\1erano a Viareggio; riduzioni d el 50 % per il viaggio dalla e alla frontiera. IJ . nurriero massimo delle jscrizioni è fissato in 150. l)er informa'zioni rivolaersi ali 'Ente Nazionale 111dustrie 1'uristich e, via :'.Vlarghera 6, Roma. '-'
La giornata medica di Milano. Cirèa 200 m edici hanno partecipato alla giornata medica della Fiera di Milano, iniziatasi con una conferenza del prof. Prass.itele Piccinini, il quale illustrò lo scop o della manifestazion,e. Il vice segretario della Fiera rag. Pinna Berchet dette il benvenuto agli ospiti e poi si unì al Piccinini per guidare ]a comitiva attraverso i padiglioni. La sera~. una . trentina di medici stranieri ch e avevano partecipato alla giornata medica, si recarono a rendere omaggio al Podestà sen. De Capitani, ch e li ricevette unitamente al vice-Podestà ing. Gorla e al segretario generale avv. Pozzi ed offrì loro un rinfresco . L 'indomani mattina il Podestà accompagnò i graditi. ospiti a Garbagnate.
Esposizione medica artistica a New York. .
La 3a esposizione an11uale medica artistica di Ne'v York si è t enuta presso 1~Accademia di Medicina di questa città, dal 1° al 15 febbraio, a cura ù el « Physicians' -~rt Qlub. » . È stata organizzata dal dott. Hermann Fisch e1, East EightyFourth Street !35, New York.
Infortuni di sanitari. Presso il Tribunale di Cuneo si è svolto un processo contro il r adiologo dott. De Bernardi, imputato di omicidio colposo p er aver cagionato, con una cura di radium, la morte di una paziente affetta da diffusa ipertricosi al viso. I peri ti ecl i testi · hanno cop.cordemente esclu so ogni colpevolézza, ·afferma11do ch e la tecnica era stata irrepre nsibile e ch e la morte . doveva attribuirsi ad una particolare e inesplicabile sen sibilità della ùo rtna. Il 'fribun ale ha pronunziate;? sentenza di piena assoluzione. Il dott. Dalton V\Tilson , anestetist a del W alker llospital a Evansville (Indiana, Stati Uniti) è
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IL POLI CLINICO
stato u cciso dal! :esplosione di una bombola di gas etilene. Mentre egli tentava di ripararla, si determinò una scintilla, che provocò l'esplosione. Il suo assistente rimase ferito. Una parte dell 'ospedale venne fortemente danneggiata.
Vittimai dei raggi X. .Nella « Hull Royal Infermary » di Londra una piccola paziente è rimasta fulminata durante una radiografia, per l'inesperienza di una . suora.
Morte di una filantropa. Si è spenta a Parigi la sig.ra Edward Truk, un 'americana che durante la guerra ebbe a prodigarsi con impareggiabile altruismo in .Francia. Fondò e organizzò un ospedale, a Rueil; adottò ce11tinaia di bambini; recò soccorso a centinaia di famiglie e di profughi. Provvedeva a!_lche cibi, vestiari e denaro ai combattenti. ' teniva seconrlata e coadiuvata dal marito. Il Governo francese le conferì le insegne d~ cavaliere della Legione d'Onore e poi la promosse ufficiale. L 'Accademia di Francia votò un plauso in suo onore, fatto unico nella storia di questo sodalizio.
Abolizione della pena capitale in Inghilterra. La· Camera dei Comuni ha approvato, con 119 voti contro 118, una legge proposta dal ten. col. Kenworthy per la sostituzione della pena di morte con la condanna all'ergastolo, a vita. Il più antico esempio di abolizione della pena di morte venne dato dalla Finlandia, nel 1826. Molto' te111po dopo seguirono il Belgio, 1863; la Ro1nania, 1864; il Portogallo, 1867; ·l'Olanda, J870; l'Italia, 1889 (da poco è stata ripristinata la· pena di inorte, ma solo per certi delitti politici); la Dànimarca, 1892. Nel secolo attuale abbiamo la Norvegia, 1905; la Qolombia, 1910; l 'Austria 1918; la Svezia, 1921; l 'Argentina, 1922. Lo stesso provvedimento è stato anche adottato in singoli Stati delle Nazioni federali, e cioè nel Queenslànd (At1stralia), ~n molt.i Stati della Germania e in · · 8 degli Stati Uniti.
Un motto di Foch. Il maresciallo Foch ha lasciato scritto: «,Un tempo avevo , p er divisa: Scienza e coscienz a. Avevo torto : è la cosèienza che va messa avanti la scienza ».
ei~1 GIACOMO BUF:ALl~_I. -· .. ...ne·:---~
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Una fulminea infezione troncava il 4 aprile u. s. in un albergo a Roma, dove era di passaggio, la vita di un esimio chirurgo, . GIACOMO BUF ALlNI, da pochi giorni a riposo, primario chirurgo dell 'Ospedale di Carrara. La fig11ra di Giacomo Bufalini è fra quelle dei chirurghi italiani primari di ospedale una delle più notevoli. Sebbene avesse 68 anni, essendo nato il 13 aprile J.861 a Forlì dalla famiglia del celebre Maurizio Bufalini, era ancora vegeto, di aspetto giovan.ile, pieno di attività e di entusiasmo per la chirt1rgia sempre bramoso di tenersi a~ cor~ent~ e di accrescere il suo già gr ande patr1mon10 d1 sapere. 1
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Laureato a Bologna, allievo di Loreta, poi assistente di Giommi ali 'Ospedale di Cesena, dopo avere trascorso un anno all 'estero (Vienna, Berlino, Londra con Lister) a 28 anni, in seguito a concorso, divenne primario dell 'Ospedale di Carrara, a cui dedicò più di 40 anni della sua attività intensa e benefica. · Durante questo periodo Egli, educato alla scuola prease ttica, a11dò a poco a poco perfezionandosi, seguendo ! progressi ince·s santi della Chirurgia di questi a11n i di tra11sizione dalla vecchia e pericolosa chirurgia alla mirabile chirurgia moderna; ed era diventato sulla guida dell'auto-esperienza ttn chirurgo moderno, mai in arretrato sugli altri, che esercitano nei grandi ospedali o nelle Cliniche. Della sua produzione scientifica e pratica è da ricordare ch e Egli fu llno dei primi in Italia [ed è certamente .fra quelli che hanno operato con successo u11 maggior numero di casi (5)] a praticare la sutura del cuore. Su questi 5 casi (2 volte il ventricolo destro, due volte il sinistro, una volta l 'orecchietta destra) egli ebbe 4 guarigioni ed anche nel caso seguito da morte e nel quale esisteva anche una ferita del fegato la necroscopia dimostrò la perfetta tenuta della sutura cardiaca. Il suo metodo con incisione a T, con sezione della 4a e 5a cartilagine costale in vicinanza aello sterno e con incisione dello spazio intercostale corrispondente per1nette rapidamente, senza formazione di lembi toracici e con facile ricostruzione successiva, una completa visione del cuore, come ho potuto io stesso constatare nell 'unico caso· di sutura del cuore che mi è capitato. Da · oltre 20 anni insegnava _i\.natomia pittorica nella R. Accademia di Belle Arti di Carrara. Ben voluto da tutti, fece dell'esercizio chirurgico l1n vero apostolato. Ha vissuto per la famiglia e per i figli di cui due sono m edici e seguono le orme del padre. Io che ho la fortuna di avere per aiuto il figlio Maurizio ho potuto vedere come Egli ne curasse lo studio e si\ commovesse con entusiasmo di ogni suo progresso. La fàmiglia, la città di Carrara, l 'Italia, la Chirurgia Italiana hanno perduto un uomo che merita di essere segnal.ato ad esempio per la sua vita privata, pubbl ica, professionale, scientifica. D. TADDEI. Il 12 aprile è morto in Catania il prof. FRANCESCO CARUSO, titolare di Clinica Ostetrica del1'Ateneo. Il prof. Caruso nacqt1e nel 1860; si' laur eò in medicina a Napoli; n el 1895 conseguì la libera docenza. Diresse le Cliniche di Novara, di Cagliari e da 22 anni quella di Catania. Numerose furono le sue pubblicazioni. Quelle sul taglio cesareo destarono il maggiore interesse. Le sue lezioni erano frequentatis~ime perchè Egli era felicissimo nella esposizione. Uo1no di aperto carattere e di tempra adamantina lottò talvolta con grandi amarezze, perchè alla' sua clinica non fossero mancati i mezzi dignitosi di insegnamento. . Amò gli studenti che oggi lo rimpiangono msieme al Corpo Accademico nel quale era stimato ed apprezzato. A. T.
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SEZIONE PRATICA •
RASSEGNA DELLA STAMPA MEDlUA. Gaz~.
d. Osp . e d . Clin., 31 mar. -
L. LÀZZARINI. 1 Leucemia da raggi Roentgen . - G. MAURO. Il metodo palpatorio M. Ascoli per la delimitazione dell'aia cardiaca. Giorn. · di Hatteriol. e Im.munol., mar. E. BARBANTI SILvA. Persistenza dei microrganismi patogeni negli animali vaccinati. P. OccHIONI. Reazione di Meinicke con l'antigene colorato. Med. Ibera, 30 mar. - R. B. GAnciA. L'insufficienza cardiaca. Wien. Klin. Woch., 4 apr. PALTAUF. Via d'ingresso del virus Jinfogranulornaloso. - GoEDEL. Ingrandim. straordi11ario d.el cuore nella stenosi mitralica. ConoN1N1. Cellule ·b asofile granulose nel sistema capillare del fegato. . Presse Méd., 3 apr. - R. LEn1CHE. Le basi fisiologiche della chirurgia. Quaderni di Psich., gen.-feb. Numero su Enrico Morselli. Endocrinology, nov.-dic . . C. REID. Meccanismo della fatica muscolare. - E. SHARPEY-ScHoFER. Effetti della .denervazione di un 'area cutanea. Pensiero Med., 31 mar. - A. MARRAS. Acridinoterapia dell 'infez. blenorragica . Arch. f. Sch.- u. Tr .-Hyg., apr. - M. E. WoLSKI e E. M. ScHR\VELEWA. La bilirubinemia nella malaria. - H. EPSTEIN e S. TAuAssow. La cosidetta febbre fangosa o acquosa. Zbl. inn. Med., 6 apr. - ,V. BAHR. Poliomielite ant. acuta in adulto. Zeitschr. f. Tuberk., apr . A. CALMETTE. All ergia tubercolinica e immunità antitupercolare. - H . S1EGF.L. Inalazioni di calcio nella tbc. polm.
Journal A . M. A., 23 mar. -
O. RrnDLE. Ses-· sualità, riproduz. e secrez. interna. - D. P. BARR e al. Iperparatiroidisn10. C. F. McCLINTIC. Trattamento di ulcere trofiche mediante iniez. d 'alcool nei vasi sang. - G. KoLrscaER. Shock protei-· nico nelle nefriti. Ball. Fe<ler. Naz.
gen.-feb. polmon.
Fase. Lolla contro la Tbc.,.
U. CARPI. La chemioterapia nella tbc ..
Mediz. Klinik, 5 apr.
T. BRUGscB: e W .. GRUNKE. Debolezza circolatoria nelle mal . infett ~ - E. LEsnKE. Disturbi ·plurivegetativi. Rev. Méd. de Barcelona, feb . - · L . BLUM. Sindrome azotemica u·rave da mancanza di sale. Lancet, () apr. G. EvANS. Acido fenil-cir1coninico nella cura dellà gotta. Brit: Med . Journ., 6 apr. - W. Vm1NG. Il bambino debilitato. P. MANsoN-BAHR e H. WILLONGHBY. Studio critico sulla febbre ondulante. Bull. Ac. de Méd., 27 mar. G. BLANC e al .. ' Azione del siero antiamarillico e del siero controla peste suina sul virus della dengue. Rev ue Belge des Se. Méd., feb. - P. VAN GornSENHOVEN. Trattam. della trombopenia essenz. con la legatura dell 'a. splenica. Revue Neurol., feb. Numero sulla riunione. neurologica di Strasburgo. · I d., mar. - J . GROSSMANN. I :nuovi riflessi patologici. - A. BERNARD e C. J uNG. Cremnofobia. Deut. Med . TiVoch., · 5 apr. - VEIL. Trattam. delle affezioni reumatiche. SIOLI. Risultati delle ricerche sull'encefalite. Mediz. Welt, 6 apr. - W. HELLPRACH. Patomorfosi. - C. PRAUSNITZ. Nuove . vie I?er I 'immunizzazione antitubercol are.
Indice alfabetico per materie. Acidosi diabetica e suo trattamento . Pag. Acidosi e metabolismo basale in rap)) porto agli interventi operatori Anchilostomiasi: cura con tetracloruro )) di carbonio Antiluetico nuovo derivato dal] 'acido )) fenilarsinico • • )) Ate tosi doppia . • )) Bibliografia • )) BUFALINI G' . • }) CARUSO F. )) Città universitaria di Pa1'igi . .. Corrispondenze .
Cutireazione di Pirquet: esecuzione Deformità di Sprengel . Diabete: diete ricche d'idrati di carbonio . . . . . . . Difterite nasale primitiva . Emorragie del tratto gastro-intestinale: errori e difficoltà diagnostiche Emorragie gastro-intestinali di origine l1lcerosa: considerazioni t erapeutiche Enfisema: eziologia Epatopazienti: permeabilità dei capillari e indice infiammatorio della cute Febbre tifoide: afasia e altre complicazioni nervose . .
)) '
))
))
)) ))
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609 609 597 590 606 603 616 616 610 613 608 600 609 606 598
» »
599 602
»
607
))
606
Fegato: influenza delle inalazioni di ossige110 . . . Pag . Fratture ossee : niezzi per attivare la formazione del callo . >) Gravidanza : prova di Aschheim e Zondek » Insulinoresistenza : meccanismo . . » Iperglicemia postipofisaria . . » Jttero infettivo acuto ed epatiti da spirochet e . n
607 601 608· 608 608 60& 611
t.!alaria: inabilità o infortunio da . A!edico con.dotto interino: stipendio, co1npetenza . . . . .
»
Osteoporosi dolorosa post-traumatica . Pneumotorace qrtificiale: ten1peratura del gas . . Pseudoartrosi del r.ollo femorale: nuovo metodo per la cura cruenta . Sfinteri gastro-intestinali: controllo epatico . . Sifilide polmonare probabile Sindrome simpa tico-oc11lare . . Tubercol osi florida genito-peritoneale Tubercolosi speriment ale del cervello Tubercolosi: trasmissione transplacentare del virus . . . . Tumori maligni: valore diagnostico della reazione di Davis .
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Dir•tti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non i1' seguito ad autorizzB.ztione scritta dalla redazione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte .
Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M .Courrier.
V. Asoou, Red.
t'OGp.
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IL POLICL I NI CO
[ANNO
XXXVI, NuM. 17]
Interessantissima pubblicazione a disposizione dei Signori abbonati: Prof. VINCENZO GIUDICEANDREA i
DOCENTE DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA
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·•
me lCéJl sussidiari · di Laboratorio .
e
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· Manuale per Medici pratici e Studenti (con 122 figure in nero e a colori intercalate nel testo). f 11, questo libro vengono coordinate e inquadrate 11el campo della co1npleta osser'[,azione clinica le varie
ricerche di laboratorio; e l' A., giovandosi anche della sua lungu esperienza 11rofessionale e didattica, ha trattato la complessa materia seguendo un indirizzo eminente.mente pratico. In rapporto alle preventive nozioni sui vari orga1ii, alle varie forme n1orbose ed alle loro 11ossibili complicazioni, vengono considerate le particolari indicazioni per le indagi11i sussidiarie. Di queste sono espo· · sti i concetti Jondamc11tali e le norme di · prelevamento, con le più precise indicazioni di ìec11ica 1- er quelle che ogni medico potrebbe eseguire, e insistendo sovratutto sulla reale iniporta.n za diagriostica e prog1iostica di CÙJ· scu1ia, senza trascurare le conoscenze che per tutti rappresentano necessari elemeriti culturali. Le numerose figure, in gran parte originali e spesso eseguite in forma di riproduzion.i schematiclie, concorrono all'efficacia dell' esposizio1ie, estesa a1iche alle conoscenze ed ai metodi più rec•3nti, al contributo .scieptifico italiano in questo campo ed alle indicazioni bibliografiche. ! l libro quindi può dirsi per gli studiosi iri genere ztn indispensabile co111pletamento dei trattati di Pato· logia; e potrà essere sommamente utile ai Medici pratici per regolarsi qua1ido il solo esame dell'infermo non dà sicuri elementi di giudizio. ' 1
SINTESI J)ELL' INDICE SISTEMATICO. PARTE PRIMA. MALATTIE DA BATTERI O DA PARASSITI.
Mezzi generali di diagnosi. Mezzi particolari per le differenti malattie: da batteri, da spirocheti, da protozoi ematici, da parassiti animali di varia localizzazione, da elementi inicotici.
PARTE SECONDA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO CIRCOLATORIO.
p er la dia.gnosi. . l\:lezzi sussidiari ' Modificazioni ematiche e urinarie. Edemi e versamenti liquidi intracavitari. Metabolismo basale. Esa1ne radiologico .
PARTE TERZA. MALATTIE DELL 1 AP.PARECCHIO RESPIRATORIO.
Particolari mezzi di diagnosi. E spettorato · Versamenti intratoracici. Esame· radiologico. · Diagnosi delle varie malattie pleuriche e bronco· puln1onari.
PARTE QUARTA. MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE E DEGLI ORGANI ANNESSI.
-- Esame della funzionalità pancreatica. Glicosuria e Glicemia. Acidosi. Diagnostica speciale delle malattie del pancreas.
PARTE QUINTA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO UROPOIETICO. • Le urine in condizioni patologiche: esame e in· terpretazione clinica. Esame della funzionalità renale. Diagnosi speciale delle Nefropatie.
PARTE SESTA. CONDIZIONI PATOLOGICHE DEGLI ORGANI EMOPOIETICI E DEL SANGUE.
Preliminari di Morfologia en1atica e di Anatomia e Fisiologia del Midollo osseo, delle Linfoglandole e della Milza. Apprezzamento clinico delle alterazioni mi· dollari. Diagnosi delle varie Adenopatie. Concetto anaton1ico e diagnosi differenziale delle Splenomegalie. r\ffezioni emorragicl1e. Particolari sindromi ematiche. Sinte~ i çlinica delle .t\nemie.
PARTE SETTINIA. MALATTIE DEL SISTE.MA NERVOSO
• - Esanle d ella funzionalità gastrica. E SINDROMI ENDOCRINO· SIMPATICHE. Diagnostica speciale delle gastropatie. - Esame d ella funzi.onalità inte&tinale. Il Liquido c. r. in condizioni patologiche. Diagnosi delle varie affezioni dell'intestino. . Diagnosi delle Meningiti e di altre malattie ce· - Esan1e della funzionalità epatica. rebro-spinali. L'insufficienza · epatica. Mezzi di studio delle affezioni endocrino·simpaDiagnostica speciale delle malattie del fegato. tich<". Volume in-8°, Ji pagg. XVl-488, nitidamente stampato in carta pntinata. Prezzo J. . . 68, più Je spese PO• stali di spedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 60 in porto franco .
Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Cheque. Bancario all'editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 • RO/ttlA
ANNO XXXVI
ltoma, 6 Maggio 1!l29
Nom. 18
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANT·.E .
SEZIONE P.RA TICA REDATTORE
CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori originali : A. Sacchi: La vi?. .rettale nell'ap_ ·P li cazi()IIle della tJ:iva.
dieto-terap i~
epatica. Nota preve·n -
Note e contributi: .L. P.aterni: Pileuriite tubercolare e ·t rom1b openia. -
E . Pdttoni: Pleurite medtiasti·ni·c~. .. Osservazioni cliniche : E. Santi : Ascese<> acuto della lingua iin un 1bambi·n o J.attainte. - A. G. Paoluccd. : Sopra un caeo di d:i.f.t erite primitiva della vulva. Sunti e rassegne : NEUROLOGIA: Fr~_gnito : · La .p olinev.rdte acuta febbrile . - Carnot: Le ferme siero-resistenti .della meningi•t e cerebro-eP'inale. - CARDIOLOGIA : Govaerte : La s indrome clini-ca dell'ooclusione 1de1.1e arterie corOlll.iall'!ie. - E. G. Alex.a-nder : La pericardite purulenta da.il ·p unto d'i vista -chirurgtioo. - lMMU· r ,NOLOGIA : Frei-Wilhelm: Le maJattie d?. sensibilizza( zione della. ieute. - L. Oaillou : L'autoemoterapia.
cenni· bibliografici. Accademie, Società Mediche, Cl;)ngressi : R. Arecaidemia Medica, <l.ri Roma. - AssociaziOJle Med.i ca Triee·t ina. . Appunti !>er il medico !)ratiC-O : SEMEIOTICA: Le fì.br~ elaeti ob.e neJJ.'esp-ettorwto dei tubercolosi. - Cultura
o inoculazione ad aini.hmali per dimost.r.a re i baeiilli di K'Ocili n,e ll'uri·n a, in· essudati o :nel ;pus? 0ASISTLCA E TERAPI.\: Le aJ.gie dell'arto superiore. Oosrtola oorvicale bilater.ale con paralisi campleta del1'.rurt,.o iS'U'P eriore sinistro. - L~~ para.Jiisi cubitale dei ciclisti. - Le mialgie reum.9.tiohe. - La lombagg.ime a cut,a. - Su una forma frequente e spesso misconosciut~ di sciiaitioa r.aidico1are. Il tratltam enrto diella scia.Jtica. - La resezione ·del ;n. ·presacrale. E stirpazione del ga.ngJio di G2.-€ser oon conse.rViaz.k>;ne della ra.diice mote.ria nelle nev.ralgie ·diel t rigemi.ino. VARIA: Ftilippini: Le m a lattie da iLa,:oro negli soair.aibei. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Sel'Vag>gi: Congedi per ,m ot ivi idi studio. - Cant.roversie giu·r idiche. Nella vita professionale : Serviizi ig ienioo-eamitarl. Cronaca ·del mm .imenrto cprofession•a le. Concorsi . - Nomi ne, promozioni ed onorifi-0enze. Nostre c-0rrispondenze : Da. Napoli. 1
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Notizie diverse. Rasseg na del la stampa medica. Indice alfabetico per materie•
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LAVORI ORIGINALI. La via rettale nell'applicazione della dieto-terapia epatica. Nota, preventiva. Dott.
ANTONIO
SACCHI.
La cura italo-americana (Castellino-Pirera 1912, Whippl e 1920, Min·o t e Murphy 1926) d el fegato n el tra ttamen to dell 'anemia di Biermer ha ormai una sì vaskl letteratura probativa d a m etterne ·fuori di disc u ssi one l 'effi cacia a volte ìn v-ero ·sorprendente se pur non definitiva. Superfluo sarebbe pertanto da parte mia il portar e qual1c he caso personale ad arricchirb la già ricchissima casistica e mi limiterò invece a toccare tre qu.e stioni inerenti alla cura stessa che per essere molto discu sse possono · avvantaggiarsi di ogni contributo. Serve la dìeto-terapìa epatica anche nelle anemie secondarie? Contrariamen te all 'opinione di molti autori io per quanto viene da 1 mie esperimentazioni posso rispondere affer1
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ma tivam ente. Non generalizzo - giusto l 'avvertim·ento d el Sorg.e - tanto da non comprend er e_ ad esempio come Stanley Davidson, J. Mc. Crie e G. Lowel (Lancet n. 18, 1928) abbiano ottenuto da questo trattamento buoni risultati nella sintomatologia tabetica, ma d'altra parte come dice il Trambusti (Rinnovam ento Medico n. 1, 1929) « i risultati speri, mentali e l e osservazioni cliniche stanno a dimostra re una indiscusSa. effièacia del fegato an.che · n elle anemie secondarie ». Io in due casi d i anemia perniciosa g ravidica ho ottenuto ottimi risultati tanto da potermi esimere dalla terapia classica d ell 'interruzion e d ella gravidanza riconfermando i risultati ottenuti dal E ronticelli in un suo caso (Umbria Medica n. 3, 1928). In uno dei due casi su ricordati ebbi modo di constatare l'azione diuretica del fegato primieramente rilevata dal Groszmann (La Presse médicale, n. 27, 1928), azione che si r ese manifesta con Qna cospicua diuresi seguita dalla r apida scomparsa degli edemi. Ad ogni modo - a questo riguardo - ·ben più significativo è s tato un caso di idrope ascite 1
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l AN No
IL POLI CLINI CO
da cirrosi epatica n el quale - dopo che avevano fallito il cloruro di calcio, l'adonide e lo sLesso n ova surol - con il fegato - istituendosi una diuresi abbondantis.s ima - cinque litri il terzo g iorno, otto il quarto, otto il quinto, tre e mezzo· il sesto - fu risparmiata al paziente - sia pur·e pro tempore - la paracentesi. Servono gli estratti epatici così come la dieta ? No. Dallo stesso estratto originale di Cohn io non ho tratto che pallide risultanze clinich e ri conf~rmando .qu.anto ebbe a prò1are il Van Caulaert (Gazette des h opitaux, n. 25, 1928) e contrariamente a quanto ottenne fr.a gli altri il Tzan cl~ (Relazione all.a Società degli ospedal~ di Parigi in data 29-6-1928). E veniamo alla t erza questione - sintesi dirò così dell·e precedenti - alla quale mi lusin go di apportare un r)ersonale coefficente di soluzione che presento alla critica di altri sperimenta tori. Data la specificità del fegato in toto nel 1'anen:.ia perniciosa, dato il suo grande valore in altre forme di anemia, data l' azione aleatoria degli estratti e l 'elevatissimo costo dei migliori (originali), data la ripugnanza ch e molti soggetti hanno per la dieta epatica- ripugnanza che salvo casi specifici - è in diretta r elazion e con l 'ipo o l'anacloridria tanto da diminuire con il migliorare della secrezione gastrica la quale .alla sua volta migliora con il rifiorire delle condizioni generali, ab. biamo noi un m ezzo efficace - · più efficace degli estratti - per somministrare questo dirò così presidio (ormone? stimolo ?) epatico? Si. Tenuta in s ospensione la poltiglia rica. vata dalla Taschi.atura di 2'50 gr. di fegato crudo in circa 800 gr. di soluzione glucosata, tepida, io la somministro in due riprese previo clistere di pulizia - per via rettale. La sospensione viene solitamente trattenuta: in caso diverso si .p uò ricorrere al goccia a goccia. È particolarmente in uno dei su ricordati casi <li anemia gravidica, n el quale pe1· la presenza di vomiti incoercibili era assoluta. mente impossibile la somministrazione del fegato per os e nel quale gli estratti non avevano minimamente corrisposto, ch e ebbi dal metodo il più lusin ghiero dei risultati in un mese di cura con sessanta clisteri. Successivam·ente fu possibile continuare la cura per os. Com e cominciai il trattamento le condizioni della paziente - . B... Maria di anni 27 di qui - erano le seguenti : quartipara al 6° mese di gestazione con feto vi, 0. Colorito terreo della pelle, mucose e letto un1
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g.ue~ l e bian cas~ri. Edemi 1nolli agli arti infe-
r1or1, alle mani, alla faccia. Dispnea. Soffi anemici, su tutti i focolai al cuore; rumor·e di trottola alle giugul.a ri anor essia invincibile, vomito, astenia estrema. Temperatura 36, polso 120. L'esame obiettivo non offre altro. di particolarmente notevole. Esame d elle urine : zucchero ed albumina assenti . .Biliru~ina presente. Esame del sangue: globuli rossi 1. 300. 000; leucociti 2000; emoglo?in~ 45; poichilocitosi; anisocitosi e megaloc1tos1. Esam·e del su·cco gastrico: questo non annerisce la c artina . al ròsso Congo. Dopo quindici gior·n i di trattamento si nota 1 un lusinghiero miglioramento generale con comparsa nel sangue di numerosi reticolociti. f~demi scomparsi. Dopo un mese : colorito leggermente roseo a ppetito risvegliato, senso di benessere, scom~ parsa dei vomiti. A~l 'esame delle urine non trovasi più bilirubina. Nel succo gastrico lieve ipocloridria (Hcl O. 90 % 0 ). Esame del sangue : globuli rossi 4. 600. 000; leucociti 6500 ; em.o globina 80. Non notasi nè anisocitosi nè poichilocitosi. Onde evitare ricadute si continua con la dieta epatica per os ?he viene ottimamente tollerata e la pazi~nte do·p o due m esi dà alla luce un feto vivo e vital_e a termine del peso di 3750 gr. Un mese dopo il parto . - date le buone condizioni della donna - si sospende ogni cura. ~ trascorso un anno: la donna sta bene ed è nuovamente gravida. Sarà interessante seguirla . Quando io, di mi.a iniziativa ad·ottai - or e' un anno - questo m etodo non conoscevo le esperienze di Pellegrino, La Franca e Pirera condotte n el 1912 sì cl1e di viva soddi sfazione mi riesce leggere oggi quanto a prop·osito di quelle scrive il Chillà (Riforma Medica n. 2, 192 9) : « Le esperienze furono eseguite sugli uomini e sugli animali somministrando estratto di fegato crudo di feto di maiali, di maiale adulto , di toro, di capra, di vitello per bocca o per clistere e cc coeteris paribus » i risultati rispond'evano n ella loro efficacia secondo quesf' ordine ». • •
RIAS SUNTO.
In tutti quei casi n ei quali è indicata l'a dieta-terapia epatica, qualora fosse impossibiJe applicarla per os, si può con profitto ricorrere alla via rettale per la somministrazio.. ne della stessa. Galzignano, febbraio 1929.. •
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[ANNO
g1ll'ia11dolB e nei visce1ri dei neo11ati <li ma•dri tubercolose. Degkvvitz notò in varie osservazio11i di tubercolosi atti.v e trombo1p,enie insorte dopo in1iezioni di tubercolina. La ristrettezza dello s·p azio m 1 impedisce di citart: ancora la-vori su q·uesto argomento, ohe conferma110 i fatti so·pra esposti.
NOTrE E CONTRIB·U TI. S.
SPlilfTO ~
SALA GENGA Primario: Prof. G. ANTONELLI
OSPEDALE DI
Plen:r;ite tnbercola1·e e trombopenia.. Dott. LUDOVICO PATERNI, aiuto. Numerosi lavori sperir11entali anaton1ici e clin1ci ricì1iarrnano l'attenzi.one Bu i ré1JPpo1rti tra tubercolosi e po1~pora emorragica. Vebb, Gilbert e Harens trovarono un no tevole aumento del numero delle piast1ine n•ella tmbercolo·si ·dell' u om o e d ella cavia e osserva rono che inoculan1do bacilli tubercola•ri con una d ensa sospensione di piastrine, si modific•ava il corso dell'infezione o se i1e ifl1pediva ·addirittur.a l o sviluppo. Gli Ai.L\. G1piegarono l 'in °fluenza 1de1le 11iastrine con i l oro rap•p orti rispetto alla genesi deJJe op·sonine. ' Fascningihbia:uer mise in riliev.o la relativa frequenza ·della ponpora tra i primi sinto,n1i iniziali ·de1la tmber.colosi e giunse a ritenere che l'etiologia tubercolare sia a base di ogni porpora di o·ri.gine oscura. R ecentemente Carnot, •L ibert, Bartely ·descrisS·ero un ca•so di un uo·mo di 40 anni con svilu.p po di polmonite . caseosa e menin.gite tu1b ercòlare, nel quale i fenorneni morbosi si iniziarono con u·na 1por1Pora ·a tiipo r eumatoide. Essi mettono in rilievo un dato che p er l oro .sarebb1e assai importante clinioamente e anatomicamente, cioè l'ingrossamento notevole d el fegato. Pratzicas pubblica 4 c asi di tube.r.colosi mtgliare, 1CO·n statati all'auto1ps ia, nei qu·ali l a sindrome clinica, si iniziò o fu aid·dirittura dominata dalla sintolfnatologlia d•ella .porp ora. In un caso si eibbe i·l quadro d ella porpora aiddomin·ale di H eno c·h , in due quello della poTpora fulJJ?.inans, in uno quello dellia porpor.a ~sem·plice. S·egnal'a ir1oltre u'Il caso di pleurite tubercolare passata a guarigione, nella quale si svilulp(pò una porpora dorpo una autoinoculazione alla Gillbert del li·qutdo ple-u·r ico. Laporte, S·orel e Godrat h anno ·veduto sviluppairsi ·delle tubercolosi ghianidoliari successivamente a lla po:npora, tu.bercolosi a ocertate colla biop,$ia. 'Paisseau e Vialard dal•l'inocul.az.i one nella cavia ·di pezzi tolti dall'autoipsia d~ un sogigetto mort0 per una broncO!polmonite ruocompagnata da porpora, non ottennero la tubercolosi dell'animale, però pote1rono dimostrare nelle ghiandole inguinali e tracheo-bronc·h ·iali bacillii aoido r esistenti che ritennero poter riportare al v irus tubercolare , isolato da Calmette, v ·a:Itis e Laicomm e nelle 1
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SEZIONE Pil.ATICA
..\. Remo, di anni 12, scolaro. Il padre, v.ivente e. sano. Nega lu1es e malattie veneree, an1dr€1bbe sog~getto, •sepip;ure non frequ entemente, ad epistassi. 1L a madr·e, pure vivente e in apparenza san·a , ha a 1vuto 8 gravi·danze ·delle q·uali due con esito in aborto a1 secon·do mese, le altre conidotte a tenmìne; r1on abno1r.mi emorragie in rapiporto ai rparti ed alle rnestl'uazioni. I sei figli sono tutt1 vivent.i e .s.ani, nessuno ha mai manifestato porp1ore o 1S1peci-ali t·endenz,e ad emorragde. . •Il p. a. 3 anni Bod'frì di morJ)illo: in questa malattia n on eb.b e, per quanto è indagabile presso i 1faimi·gliari, manitestazioni emON·élJgicl1e. Non altre maliatti e deig n 1e di nota. Andreb·b e invece piuttosto, fl"'eq uenternente so.g'getto ad -epi_stassi. ·Il primo inizdo dell'attuale malattia data da cir,:ca un inese, quan do il P. ammalò idi febbre •ele'\'ata (39,5-40°) remittente, tos·s e con ·s caris o es·p ettorato e dolor&bilità alla base dell 'emitorace sinist•ro. .La febbre, e gli altri disturbi ora nominati, si p r otnas·-ero P er ci.rea 15 g] orni, quindi tutto cessò, al'me110 in aipparenza. Otto giorni fa è · r :Lcon1j11.ciata ,f ebbre di~creta n1 cn te eJevata a tiipo ves p ertino, è ricominciato dol ore alla b.ase d 1i sinistra, ripresa della tosse con scarso espettorato. Quattro 1giorn~ fa lta mamma ·si aiccorse r.he sulla pelle del Tagazzo erano comparsi dei piccoli p·unti r osso-vio'lac~i sp·ecjalmente al coll o e al p etto, ineno nu.m erosi agli ·arti. Nei giorni seg uen ti ·questi p.u nti rosso-viola·Ce·i aumentarono dl i1um ero e 1d·i estensione fino a raggi'un.g ere le condizioni attuali. Ierj si è avu: ·i. rnta 1di screta e>morragia gengi' 'al·e, stanotte jrr1'P1rovvisam ente imp onente 81.Pititassi, che i fam1g1iari non sono riusciti a frenar.e in ness ~~ n mod.o, ta11to da essere costretti a !)01 tare il ragazzo in o ·spediale. Entra in corsia il 13-4-1927. I·l p. si lamenta dì modica cefalea, senso di spossatezza generale, scarsità d1 a1pipetito, .tosse e doJoTe a;ll'emitora.c·e sinist:ro ...<\.ll'in.gresso in 1cor.sia l "epistassi è cess::ita. Esanie obbiettivo. - Condizioni gen·erali discrete. Decubito preferito il supino. La oute è pallida e si presenta 1p er tutto il conpo cosparsa di macchiolin•e rosso violacee facilmente Ticonoscibili per ·p eteochie dalla grandezza di una punta di spillo ·a quella di una grossa lenti·c chia. L'eruzione è notevo1mente svilupp·a ta, l e petecohie sono isolate e Si p.tesentano più numerose alla nul!a, al dorso, allia faccia fles'soria degli art1 SU'Pf:ri~1ri e alla f aiccia esten-sorria degli arti inferiori. In corrisipondenza del1a fa.rocia antero-esterna del terzo inferiore della gamba destra si notano due su.g gellazioni bluastr e ·della SUlperli•i cie di un ipaio •di centimetri ·quadrati ciiascuna. Assenza di edermi e di qualsia~i altra alterazione ·a carico 1della cute . 1
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lL POLICLINICO
Nulla ·di abnorme ·s i i1ota a carico del sisten1a mus1cola1re e sc·h eletri1c-0. 1Ber quanto r 1gu·a rd.a le rn·ucose il naso è tut· tora tamponato in ambedue le narici, i tam'Poni sono sporchi di sang·ue ma n.essun ,g emizio si nota .attu1a.hrnente. Le · laibbra sono tumide e cosparse di ·p 1ccole croste ematiiche. Le gengive sono i'pe.remicihe, tmmelfatte, pic1cole ·croste ematiChe si notano in coI'lrispon1d enza all'impianto di parecclhi denti. P iccole e·m orragie puntiformi ~ono spiarse in scarso numero .sulla f.acci·a interna ·d elle guancie. Tonsil1le mo1di1camente arrossate e tumefatte. Ling.ua i.mip·atinata, umti.da, non segni di e moNagie. 1P-0lso u·gualie, ritmico, molle, frequenza 104. M·odica d1·S1PI1ea di fre·que11za. Apparato linfoghiandolare. - ·Gangli nrumerosi pd.cicoli e medi alle ascehle e agli in•g uini. Detti gia.DJgli 1S ono p iuttosto d·uri, isolati, indolenti, a suipenfi1cie lisieia. Torac e. - Evi·dente ectasi.a della metà inifer1ore idell '·emitorace sinistro. A1b olizione del fremito al la base idi sinistra. Alla p ·e rcussi.one i·p ersono11'1 tà tim.pan~ca su gran i)arte della faiccia anteriore d ell'emitorace di sin:ùstra, e sulla faiocia sopraSipinosa ·dello stesso lato. Ridu~ione di suono sulla Jaccia iposte.rioire dell'emitorac e sin. che si inizia 2 dita circa sotto 1a spina della sc~p·ola. La riduzion·e ùi·v ien e ottJu•sità poco più d.n ba·sso. Il lirmite suiperiore della ottusità nella faioc-ia post erio.re idi stinistra corrisp.onide alla linea idi Elliis[)amoisseau. Ottusità vertebrale al livello CQrrjspondente alla ottusità torrucica. Pr·esente il segno di 1Grooco. Ascoltiatoriamente r esipiro solfif-iante al limite 1su1)'eriore della ottusità, apnea assoluta in basso. EJgofonia poco evi'dente, pettortlo,quia aifona as•sai inten·s.a. GrosSli ru·m o1ri catarrali sparsi in tutto il resto ·del torace. ,C uore. - Debor·da a D. ci~c·a un dito dal mar·g ine sternale. Limit-e su1p·e riore sinhstro sulla parraste.rnale sin., alla terza costa. Punta alla 5a costa a'Ppena all'interno de.Il.a mammilllare. All'·ascoltazione null'·a1tro di notevole all'infuori di un--evidente sdoipipiamento d el 2°· tono alila base. Addome. - 1N1ulla di notevolie. Fegato. - Si pal pa un dito sotto l'arcata, in alto non iDJgran·dito. Mtlza. - Non st palpa. Punt1lra esplorativa della ~avità pleurt·ca sinistra. - Liquido fortamente ernatico con Rivalta .p ositiva. EJ.s0J!Ile microscopico: ema:ziie più o m eno alteinate, abbondanti cellule bianche del sangue, 1con rforte [)•r evalenz·a di lirrfoiciti. ,S angue. _ Globuli ros·s i 4.500.000. Val. glob. 0.62, leu·coiciti 12.000. Pia:strin ·e 80-90.000. f orm11.11la l eucocitaria: neutrorfili 63 %, eosri.nofili 1 %, basorfilà. 1 %. monociti 18 %. linfociti 19 %. . ·Coagulazione. Inizio d ella coaiguliaz.ione a. 20', completa a 30'. Retrattilità del co agulo. - Il si ero non rtsulta separato neanche do1p o 24 ore. Tempo d'emorragia. - 35'. Prova del Laccio. - ·(R'Umpell-Leede) for.tep:lente rpositiva. ,. . . Urine. Null'ialtro di notevole all 1nfuor1 di qualohe ·amazia nel ~edimento. . . Decorso. - Il malato entrò in corsia il 13-4-1927; ~resentò per i primi due o tre gqorni modici rialzi termici serotini, 1qiuindi la febbre scomparve completamente, l e petecchie a1:1da.rono l ei:taJ!!l·ente riaJSsorbendosi, il livello 1del li·qu1do .comin•c1ò ad aibb asis affli. 1
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[ANNO
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Do po 7-8 giorni .d i tale miglioramento, ricom1Parve 1a feb1b re con massimi di 38°-38°,5, tipo intermittente. Le intermittenz:e avvenivano quasi sem'Pre n·el le ore mattinali. Iù ltquido pleurico an·dò di nuovo aumentan do. Con una tora;centesi si estrassero 200 eme. di liquido, .aippena lievemente e.matico. Dorpo tre giorni l'-0ttus·i tà rag1giunse di nuovo la spin·a ·de1la scaipola, su11a :faccia anteriore del torace, suono ·chiaro. Con una nuorva iP'U ntura ·esplorativa venne estratto il liqu1i1do di nuo·vo fortemente €.ffiatiico; si ver:i.tficò nuova eruzione di peteccblie iail. petto e aig1i arti, c·h e non rag.giuns·e però l 'intensità dell'eruzione iprecedente. Riéllpparve l'e'Pistassi. Il pazient·e era palli-do, con ipolso molle, freq;uente, lin·g ua liev·emente impatinata, disap,p e. tenza, senso di a:stenia. lDo'Po circa otto g·iorni dall'inizio ·d ella nuova poussée, la feb•b re ricominciò ad abb·a ssarsi lentamente, i p·eriodi di ~~ressia coa:nincliarono ad allung·arsi, il li·quido r]J>rese lentamente a riaissorbirsi. La f.ebbre quindi riaissunse il carattere di s1carse ·elevazioni serotine, che scomparvero solo nella priJina decaide di ,giugno, cio è un mese e mezzo dall'ingresso del malato in corsia, e dopo oltre ,d ue m esi e m·ezzo dai fenomeni mo!'lbo·s i che S·egnarono il primo inizio debla malattia. Il reperto obbiettivo del torace si stabilizzò con i 1seguenti car.atteri: r1duzion e di s;uon.o marcata alJa base d ell',emit-Ora;ce sin., sf,u mante in alto con una i·p o1fon·esi ol1e raggiungeva. la spinia della scwpola ; m·u·r.mure vescicolare debole f:'U tutto l 'emitoraoe, frem.i to alquanto diminuito ri·s.petto al lato sano . .Nonostante il md,glioram.ento •di tutti i feno.m eni inorbo.si, il paziente rimase p1alli·d o; non si manifestò a1cun.a tenidenz'a dello stato di nutrizione a migliorare. Poco p1'imia di uscire daJl'ospedale la prova ili. Rumip-ell-tLeed dette esito appena ipO$itivo, il tempo ·d'emoirragia fu di 6', coaglll.azione: inizio a 5', completa a 10'. Piastrine: 200-250.000. 1
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·I l decorso cl inico, insieme ai caratteri ed evoluzione dell'oosu,dato pleu.rico, permette di aiffermare con sicurezza quasi assoluta l'·etiolo gia tubencoùare. L'ev oluziion·e de1la 1p leurite si può ri~o·struire in tre p'oussées. Nella tp·r ima si ebb·e febbl'e elevata per 15 giorni, con a.olore alla bas·e dell'emitoooce dj sin., inodica tosse; liqui·do pleurico forse non se n e fornnò, o se ne formò in scarsa ·quantità. Dopo 8 giorni di remissione idi tutti i sintomi, secon·da poussée con ni.tpresa della febbre, d·elJ.a tosse, comparsa della diatesi emorragica -e idi ·abbondante .e ssudato pleurico emorragico. Entrato il pazi·ente in ospedale, dopo alcuni giorni, di nuovo remi ssione di tutti i sintomi, compr·esa la iporpora; quindi terza .p oussée, con ripresa 1de1la !febbre, nuovo aumento del li·quid-0, e I'i~omparsa dehla sindrome amorraigica, bencJ.1è meno a.rccentt1ata della 1preced,ente. Nel reperto semiologico del tora;ce, di fronte 1
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SEZIONE PRATICA
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alla intensa fenomenologia ipleurica rilevab11e ·L a piastriinopenia di questi casi di tuber.colosi sulla faiocia iposterior·e di sini'stra, contraistava la con pol'pora raippresenterebbe una con1dizione inilpersonorità 1d:ilffu•sa su tutta la f acc1a anterti.ore versa a quella us·u·almente osservata da \ Vebb, dello stesso emitorace, senza alcun f.egno di li· Gi1bert, Harens n ella tub ercolosi dell'uomo ·e delle quido; trattavasi -evi1dentemente d i un essudato 1Ciavie e •d'altrond·e le esperienze degli stessi AA. cl1e, all'ingresso del malato in corsia, élJppariva ten•derebb·ero a ·dimostrare un nesso tra piastrine già limitato dia sepimentaz1.oni della cavità pl eue ~oter-i di di·f esa d·ell'or.ganiis·mo n ella tubercolosi. 1 rica. Riaissorb itoe.i defjnitivamente il ltqui1do, ri. masero i segni di u n ispes·sjmento pleurico diffuso . I caratteni d eJla d!iatesi em orra:gica furono qu.elBAUCH. Three Cases of purpura hemorrhagica in chronic-- tub erk·u losis. Hars. Int. Med., 1916. li ·della tro1mbopenia. BRAUER, SCHRODER, BLUMENFELD. Han1dlbuch d er '.I'u·Qu·anto al·l a ~:>iresenza di ·u·n notevole ritardo iberkulose. Leipzig, 1923. nella coaigulazione ·d el sangue, è noto co.m ·e, an. CARNOT, LIBERT, BARIETY. Comunic·ation de la So<>l1e in questia malattia, pos$a tal~ora riscontrarsi •Ciété Méd-icale des Hòpitaux. Presse Médi cale, 1926, vol. I . u11 tale fenomeno (Paignez), più proip:rio dell'emoDcoNrsr. L ezioni di Anatorriia Patologica sulle mafilia; come d el resto è n ota la ,possi'bi1ità di assolattie del sangue, 1927. ciazione di an.cor ipiù marcati fenomeni emofiltci Dr •GUGLIELniro. Le porpore emorragiche. •Pia.via, 1926. alla sintomatolo.gia della por·p ora. FRANI<. Die essentielle Thrombop enie . B erl. Klin. \Voch., 1915. Come precedenti p ersonali o !famigliari non c'era [ ·D. Die haemorrhagisChen D i'athese . In Sc·h ittennella anamn esi che un.:i r elativa fre.q.u enza di ·l1elm Han·db.u c h ·d e Kr.ank 1des Bl'utes etc. volue;pista ssi , tanto n el paz·iente prima d·ella malat1ne I1I, 1925_ tia, quanto n el IPl3!dre di eiSso : ,qu.est1 fatti però GALDI. Le diatesi emorragiche. RiJfol'ma Medica, 19'26, Il. 22. p·er la loro m.odesta proporzione, non av~vano GASBARRINI. Alcune considerazioni su di un caso mai ·attirato l'attenzione dei famigliari, che 11 di porpor:a emorragica. Boll. ·d·ell e Scienze Me~ r.iJferivano con dati incerti e privi di q·u•alsiasi dicl1·e, IB ologn ·a, 1924 . imponenza. .LAPORTE, SOREL, GODRAT. Purpura e tubercolose. Société de Méd.ic. ·de Ch1rur. et de pharmaicie de LL\.11 'uscita del paziente, erano scomiparni comToulou se, janvier 1927. pletamente i s·intorrni spontanei d·ella sindrome PAISAEAU e VIALARD. Comunication Soci~té Méidic. tromboper1'1c;a ; i fenomeni provocati, ·co.m e :pure i d•es H6pit_ Presse Méd. 1927, novem,b re, p. 1367. dati della coaigulabilità del sangue, delle piastI'iPRATZICAS. L es rapports de la tubercolose granulique avec la p urpura hemorragique. Revue de ne, etc. erano tornati molto 1prossimi alle condila Tubercul., t. V, n. 5, ott. 1924. zioni normali. VEIL E.' ROSKAM, LIBPRIME e FEROND, HYNEK. L es • Il caiso descritto conferma ancora una volta i p·u rpuras . l ll Con1gT1ès ·d·es DeTmatolagistes et rapvorti tra tubericolosi e poripora, seg.n iatam ,ente Syp1hylo.g 1~afes, ecc. Bruxell. j.u illet, 1926. Presse 111Jéd. , a·g osto 1926. nelle pouissées di invasi one . tubercolare. W EBB, GTLBERT, HAVENS. Ref. ,Zbl. f. Inn. Med., 1915. 1Riaiss·umendo la q.ue.stione po ~1siamo 1dire 0he conn essi.oni tra tubercol o·s i e por1p ora, .p os·sono ril·evarsi, 1con relativa frequenza (Frank Snhit,enheJm, OSPEDALE SS. ANNUNZIATA DI SULMONA Di ·G.u1glielmo). S·econido certi AA. questa frequenza sarebb e, p~r l a tubercolosi , su,p eriore a quella ~Direttore: Prof. SrLvro PoRTA. ·delle .altre malattie (•sepsi di ogni genere, inenin· Pleurite mediastinica ·g ite oe-rebrosipinale, malattie esante1natiche, intoBsicazioni endogene, etc '€te.) . I sei casi descritti per il dott. Ezro P1TTONI. da P ratziic·as, sare:bbero occorsi in soli sette mesi di servizio osipitaliero, e Faschin°hba11er, corne si Dato il nun1ero esiguo delle osservazioni che è detto ·in pr1n1c ipio, ammette l'origine tubercola letteratura conta sull 'argomento, la pleurite lare •p er tutte le porpor·e di genere occulta . mediastinica rimane sempre un .quadro clinicoLa por.pora è s1p ecialm.ente in rapporto ai p eradiologico complesso, di delicata ossen raziorioai di atti'Vità della tulber col os•i e puù 111an1re11e, che ha bisogno ancora di e sere completato .. starsi come sintomo generale nelle fasi di invaCredo quindi utile riferire un caso che ho si.on e 1de'll'infezton~, sia che qu·este invasiont · potuto seguire e studiare. finiscano con l ocalizzazjoni secondarie, viscerali o ghian1do}a.r i, sia al1e condu cano allo sviluppo G. A, di a_ 14-, du Pratola Peligna, contadino, 1 di tu bercol osi migliari. padre morto <li tùc. polmon ar e. ato a termine ebbe a lla tta mento n1aterno. Dopo i comuni esanCon questi fatti hanno riscontro eruzioni pu!'temi rl eJl 'i11f<lnzia •non fu affetto da altra malatpuriche osservate dopo iniezion·i di tu·b ercolina, tia degna di nota, però ft1 sernpre di aspetto gradopo autoterapia con liquido pleurico alla Gi1bert. cile . 0
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IL P OLICLINICO
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• Ai prin1i del mar L() 1926 fu preso d a 1nalesser e generale scgttito çla svog liatezza e stanch ezza precoce al lavoro, pe~dita gr aduale dell 'appetito, ema-
Fig. 1a
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l ANNO
XXXVI, NuM. 18]
sati; alvo stitico, non tosse , non dolori toracici 11on dispn ea. Alla percussione rilevò una piccol~ zona di o ttusità delle dime usio11 i di una antica
Pc•sizione .4.. P.
moneta d i argento da cinque lire nel p rimo spazio intercostale destro presso lo sterno , senza che la cute sovrastante presentasse alcunch è di anormale. Su quest'aia di ottusità silen zio respirato-
ciaz io11e con pal1ore del viso più accentuato d el solito. Do1)0 q11esto p eriodo durato circa una qui11dicin a di g·iorni, i11con1inciò ad aver e febbre contin uo-remittente con cefalea .
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Fi,g. 2a ....
Posi=i1J11e P. A .
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Il inedico curante racconta che alla sua prima osservazione, quatlro g iorni dopo l 'i11i zio della felJùre, ri5con trò: ling ua in1paniata con bordi arros-
rio assoluto. nè rantoli nè ron chi. Respiro Yesc irolare su tutto l 'ambilo pol111onare. Milza e fegato 11ei li1ni li. Kei gi0c 1·. j seguenti la curva febbrile
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SEZIONE PHATI CA
<io11tinuò a conservare seln pre il tjpo continuo remittente raggiu11gendo :39° e tal volt.a anche 40° C. ; l 'ottusità non si estese n è si ebbero altri segni semiotici . Però dopo il 12° gio:rno di malattia incominciò a 1na11ifestarsi UJJ. po' di tosse senza espettorazion·e. Poscia le condjzion1 'si aggravarono, la respjrazione incornir1ciò a. rer1dersi difficoltosa, e man mano si dichiarò un cc 'tulJage. » manifesto con acoossi di forte dispnea, per c:u i la famiglia, già da
più sviluppato ch e non a sinistra. Fremito vocale tattile conservato in tutto 1'ambito polmonare. Alla percussione, s·i rileva una zona di ottusità all 'en1itorace destro, che' dal JV spazio intercostale, 2 dita dal rr1arg inc dello sterno, si este11de sino in él.l to ·al di sotto della clavicola. St1ono. ottuso si ottiene anche percuotendo sullo sterno, suono chiaro a si11istra ed in t11tto il resto d~ll 'ambito pol1tilonar,e. Basi mo1iil i a 4 <lita dall 'angolo della 8Ctipo!u. l~es1,iro vescicolare a sinistra; nell 'emi-
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tempo con sigliata dal medico curante il 30 · marzo s 'indusse a condurre 1'infermo in Ospedale. Stato presente: individuo di costituzione graci-, le, nutrizione scadente, molto pallido. È fortemente dispnoico; entrambi gli atti respiratori sono rumorosi accompagnati ,cla rumori forti come sega. Se interviene la tosse, lo stato dispnoico si accentua; entrano allora in giuoco tutti i muscoli i11imici del volto ed i muscoli ausiliari della respirazione con rientra1ncnti inspiratori al giugulo, fosse sopraclavicolari, epigastrio, spazi intercostali. Le vene giugulari sporg·ono· fortemente, specialmente a destra; il viso si fa cianotico, e l 'infermo, con gli occhi spalancati, le pupille dilatate,· serniseduto e con le mani stringendo gli orli del letto e la testa rigidamente reclinata indietro, dopo vari sforzi riesce ad ·emettere un espettorato mucoso dopo di che lo stato dj spnoico diminuisce. La deglutizione è diffici1 e; riesce ad ingoiare solo sosta11ze liquide. L 'emitorace d estro anLeriorrnente, specie ver so la parasternale , ha un reticolo venoso abbast a11za
torace destro anteriormente respiro aspro e nella zona ottusa soffio tubarico. Cuore n ei limiti, toni 11etti, azione regolare ; itto nel IV spazio un centim etro all 'interno dell 'emiclaveare; nulla all 'addome. Temperatura 39°,2 C., polso 110. Vidal per tifo paratifo A e B, m eli tense, i1egativo; cutireazione negativa. Esa1ne dello spt1to per la ricerèa del ba"' cÌllo di l{och i1egativo. Reperto radiologico : Polmoni di trasparenza norm ale. Omhre dell 'ilo intense a sinistra ove si nota110 dei noduli calcificati con addensamenti di ombre seguite da piccoli tralci che vanno verso la zona m ediotoracica (fig. 1) . A destra addossato al~ I 'ombra cardiovascolare notasi un 'ombra di opaci tà unifor1ne, rne110 intensa di quella del cuore con contorni ben definiti, nitidi, non pulsanti. Essa ha forma pressochè serniluna re e si estende d al là clavicola sinò a ·quattro dita dal diaframma parallelamente all 'ombra cardiaca dalla quale bene si distacca. Anche a sinistra ma meno appariscente e specie i11 posizio11c P. A. (fig. 2) notasi un 'ombra addos-
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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .IÌlll. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .lllÌllllm. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
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IL P OLI CLINI CO
sata a quella cardiaca estendentesi d alla clavicola alla con vessità aortica sino ad occupare l 'angolo
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a contorni rotondeggianti. II mediastino anteriore è parzialmente oscurato.
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cardiovascol are. Detta òml>ra per ò -non si spinge jn basso come a destra.
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Ad onta della cutireazione negativa e dell 'esan1e d ello spulo n egativo, per il quadro radiologi-
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F'ig. 5a -
Posi zione P. A .
Nelle pos izioni later al i (fi g . 3 e 4J si osser va che l'ombra occu pa il m ediastino posteriore e superiore senza raggit111ger e il d iaframma. Essa al di sotto dell 'ilo for n1a con1e una tasca
co al>b aslan za n etto si pen sa cli trovarsi di frontead l.t na pleuril e medias tinica. TI 31 marzo facen do i p iù eYidenti i fen om eni> rl i co:.-npressior1e 1nnto da essere molto stentata la
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SEZIONE PRATICA
r.espiraz ione ritc11go opportn110 di estrarre del liqu1do . Sul terzo spazio intercostaJe di destra a due dita (la lla 1)arasterr1ale irttroduco un ago grande montato su siringa e riesco ad aspirare dopo vari tentativi circa 100 eme. di liqu]do sierotibrinoso ·di aspetto limpido e di colore çitri110. Rivalta positiva, n egativa la ricer ca d e.i bacilli di Koch, in seguilo positiva la -1)rova l)iolog ica sulla cavia. Subito dopo I 'estrazione del liquido l 'infermo i11igliorò; la febbre da 40 11 scese a 38 1/2 ed i . fe1101neJ1i di compressione regredirono. Questo stato di cose perdurò per cinque giorni, 1>oi ricomparvero la febbre elevata ed i fenomer1i di compressione. Inoltre all 'esa111c racliologico (vedi fig. 5) del torace j)r a ticato il 6 aprile, si rilevarono focolai di adden samento bronco-p11eun1onici diffusi nella zo11a i11edio-toracica di destra. L 'ombra mediasti11ica . <lestra questa volta raggiunge il diaframma . ll seno costo-diaframmatico (lestro è ripieno di liquido. L 'infermo il 9 aprile muore. Dalla fa1nig lia venne negata la n ecroscopia.
v-olendo ricostruire la ,patogenesi del quadro clinico-radiol ogico descritto, questo ci viene facilitat9 dai dati anan1nestici. Il fatto che il padre morì di tubercolosi polm·o nare ci fa se11z 'altro ammettere nel nostro paziente · I 'in. fezion e bacillare fin dalla prima infanzia per contagio familiare. La ,primo-infezione non sarà stata massiva per cui il bambino avrà s ubìto una infezio ne che non ha avuto tend enza a generalizzarsi, ma questa si sarà limitata alle ghiandole tracheo-bronchiali creando quello stato 1allergico d 'immunità relativa e di en sibilizzazio:ne per cui in quel periodo la .cutireazione alla tubercolina sarebbe stata positiva. Le radiografie ci confermano ,q uesta ipotesi; ìnfatti abbiamo visto le ombre ilari intense con gl1iandole calcificate. Nel periodo critico della 1pubertà, il nostro paz~ente .avrà subìto u11a reinfezione, probabilmente endogena, che ha rotto quello stato allergico di equilibrio, ame, olendo in tal r11odo le difese dell 'organi.51110 tanto da creare uno stato di anergia, per c ui l 'organismo l) on ha opposto più alcuna re istenza ,alla infezione tubercolare e la morte ~ stata inevitabile. Ciò spiega perch è Ja cutireazione è stata in questo periodo negativa. La r einfezione endogena sarà partita probah ilmen te da una ghiandola trach eo-bronchiale c l1 e avendo subito un p rocesso di caseificazion e e })Os.cia di fluidifi cazione, si sarà vuotato in un vaso in ·modo da produrre il quadro d e critto. L'autopsia avrebbe chiarito questo punto. 1
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BIBLIOGRAFIA.
Die Pleuritis rne.diastirtalis post. und die 1nediastinale Schtvarte. F. d. R., Bd. XXXII, 1924.
BRIEGER.
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Osservazioni cliniche e radiologich e su di un caso di pleurite m ediastinica anteriore. Atti 1\ ssociazione Ron1ana tra i cultori d ella Elettrologia e J1adiolog ia Medie.a, 1922. P1NCHJ:.RLE. -.Studio radiologico della pleu rite medias tinica. La l{adiologia Medica, 1925. SAvY. L es pleurésies rrtérliastines . Le progrès m édical, 1910. MrLANI.
•
OSSER-V AZIONI CLINICHE. stituto di Patologia Chirurgica e di Clinica Chirurgica·Pediatriça DELLA R. U NI VERSITÀ DI FIRENZ~. Direttore: Sen. Prof.
G. GATTI.
Ascesso acuto della lingua in un bambino lattante. • Dott. ERi.\IIANNO SANTI,
a:SS istente. 1
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E n oto come l e infezioni pr.01fon1de della linJo<J<Ua (glossi-ii parenol1i1r1ato se, asoessi) si p resentano, ' soprattutto nei b ambir1i, a ssai ra:rramente, mentre le in:f\ez.ioni in SU1Perfici e (glo.ssiti superficiali) son.o idi r elativa fr.e qu e11za. Su .circa 50.000 -aimmalati os,servati n·ella Clinica Cl1irurgi ca P ediat1ica di Firenze ed annesso ambu1atoll'io dal 1-XI-1909 al 15-V-1928 il caso chie credìi.amo opportuno ·di. illustrar·e brev·em ente è il ,p Timo osservato. 1
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R. G. mesi ·11, dalla .Rufina entra in Clinica il 18-8-1927. 1J gen itori e d!u1e f·raitel1ini g·odono lbu·o na salute e non' hanno solff·erto ·di m alattie degne di nota. La madre non ha mai avuto aborti. T erzo nato al .termJn.e fisiologico •della gravi,danza decor·s·a r egolarm ente dia parto eutocico. E tuttora all.attato al seno matern.o. ·D a due m esi l1a in1 ziato la dentizion e. Non ha soiff erto di alcuna ma• lattia aid e·c·cezione d1 qua l1ch·e li•eve disturbo disip e1ptico . Da qu.a lche te1mipo piresent1a lievi fatti di stomatite che l a madre r tferisce alla dentizione. Quattro giorni ;a vanti I 'ingresso in Clinica 1 genitori furono sorpresi n ell 'oss·ervare cl1e il bambino non si attac·cava al seno o presto se ne dista cc ava, pres·entava liev·e scialorrea e teneva la lin·g·ua un po ' fu ori dalle lal:>J.)ra; notarono inoltre una intume&cenz.a di ·qu ·esta al lato sini·stro. I l 'l}a1nbino presenta.via segni idi ]ip ertermia abbastanza ·elevata ch·e però non fu controllata c-01 term om etro ; n on ha 'Presentato alterazioni d·ella voce o distu·l'bi n e'lla r espirazione. Visitato da un sanitario viene inviato a .questa Clinica per so~petto di fibroma sottolinguale. Esame obiettivo. -- All'ingr-esso in Clinica i1 ban1.bino ·p reisenta temp•era tura fe.b.brile (38°,8) ; ha aspetto sofferente; si attacca frequ entem ente al sen·o, •m a subito se ne distaJoca non essendogli possiibile la i.Suzione: somministran·dogli il latte o a cqua col cucchiaino con qualche difficoltà può con1pier e l 'ingestion e. Ha ip olso frequ ente, ri tmico; non cLispn·ea ; ' roce chial'a. t di costi tuz.i one sohele-.:rica regolare e sana , con pannicolo adi1poso discretamente sYiluppato e in a1Sse muscolari tonic11e e trod'iche. ~ on si notano gihiartdale tumefatte niè alle r eigioni sotto. 1
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IL POLICLINICO
n°è alle r.e gioni latero..1cervi cali. Cute e mucose visib.ili di 1col-0Tito un po' palli1do. Nula di notevole all'esame clinico degli a;pparati respiratorio e cardio-v.ascolare. ·Addome un po' vo· luminoso, ·m ieteolfico, ·ben tirattaibilce in tutvi 1. qua;dranti. Organi iJp·ocon°driacJ. nei ·l imiti. Riflessi tendinei presenti e noTmali. Il bambin-0 ti·ene la boic1ca semi1aiperta per cui d·alle laJbbra ' si ha fu-0ri uscita ·di saliva ed ·è visi1bile la 1pun.ta d ella ljn.gua che liev·emente sporge. Esaminando q:u'€st' organo si nota suibito una rilevante intumescenza •della rnetà sinistra. L'aume.nto di volume J.teve alla cp•unta, è .p iù notevole .in corrispon.denza del corpo d ella lingua. Anc~loe la metà d,estTa è un po·, tume'fatta, m.a solo in 1Pr·os.simità della lineia m e·dia.na. Sollevanid o la ling:ua ed esaminandola alla faccia ventral1e ·si conferma l 'intu:mesicen za della metà sinistra, non d·elimitabile, profon·da e 1Più sp11ccata verso il punto d'.impianto 1dell'organo . La mu-cosa della lingua è di colorito un po' cian-0tico, mo.s tra le prupille b·ene evidenti ·e normai.i, e non pre;senta, almeno apparentem·ente, alcun·a soluzione di continuo. Prooeden·do alla palpazione m·eglio si ap1prezza 1che l'intumes·cenza lè maiggiormente sviluppata nel icoripo, in a vanti del V 1ingual•e; si r.ileva consistenza tesa-.elasti<::·a e senso di fluttuazione ìPro:fonda : tali manovre di pa1p.azione e ·di :pre$·sione provo cano viva re·aztone dolo.ros:a. La mu·cosa nel resto 1d·ella ca·v.ità orale si ipriesenta i11)eremica. Nulla .a carico 1delle tonsille, dell'u1gola e del ra, ring e. In posizion·e R·ose, prev ia disirufezione ieo.n io dio-glicerinato e fa 0en do trazione con !pinza tiralingua, si pratica un1a ir1ci·sio·ne longitu din·ale col bi1Sturi un po' in ·avanti del V lingualie a sinistra, in 'Prossimità d·ella linea m ediana; si aipprofon1da e si alla~ga l 'i.n cisi·one con pinza KocheT: s i ha fuoriuscita di un·a di·s·cretJa qu.antità ·d i pus ('circa un 1cucclt1iaio) denso, giallo-verda.stro, non fetido. L'esame 1del pu:S dirrnostra prreiSenza di strufi·lo1cocchi. Il bamlbino rviene ·dimeSlso da}1a Clin.tca do~)O qua}oh1e gior.no comp·l etamente guarito 1 essendo l'intum.escenza d e~la lingua d el tutto scomparsa ed essendosi la piocola 'f erct.ta 1chiusa a s·sai. r.rupi·diamente. 1Com·e è evi1clente 1ne1J. nostro ca so trattava;si di un ·ascesso d el coTpo della lin·g ua: del conpo e n 0in •d1ella base peI"chiè 1a tmn efazione era mag .giormente sviluippata al ·davanti 1del V l1inguale, p•er l'assen za compJ..eta di ·dl:stur'bi a cari co della ,,oce e del respiro, e 'P·e r la man·canz.a di disfa· gia. Ver osim ilmente l'ra scesso era medio-'linguale •Ossia situato ifra il genio-glosso ·di sinistra ed il setto. I poohi gior.n i di malattia, la stomaitite jpregr.essa, l'essersi a·vuto temperatura feqybrile elevata, i iearatteri ·e la localizzazione dell'intumescenza ci fecero senz'altTo escludere una forma fibromatosa , ·come aveva sospettato i-1 m edico clre jnvi1ava il lba1nbino; ugualmente era facile ·esclud e~ le altT·e forme su1 ppurative, c11.e colpiscono la lingua, acute o c ronic!he (ranule suppurate, a scessi tuber1co1ari, ec·c.). Mentre 1 gei:i1era1men~e gli a'Scessi della lingua sono causati da streiptoicoccl1i o anaero1bi, nel nostr,o bambino trattava~i di stafilococchi. 1
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I casi di ascesso a cuto d ella lin1g ua rif eTiti n ella letteratura non sono numerosi e riguar·dano persone ad11l'l e, sopratutto uomini ; raro è l'asces-
so nei ba·m bini d·e lla seconda infanzia e n ei vecchi; nei bambini lattanti solo 1 caso ·abbiamo. riscontrato n·ella letteratura (Texier et Lev·esqu•e). Tale rarità relati-va de1'le infezioni profonde de1la lti.ngiua ·è dio·v1uta .alla .saldezza. speci.ale 1d ella. mucosa ·e ~alla s.ua resìstenz.a ·all'azione microtbica, alla mancanza 1d ello spazio sottomuicoso sico1l.abil~ (so1pratuito n.e·l la punta e nel corpo della lin~a), alla trama ser-rata del p.a rencihima linguale. Oltre a ciò bisogna not·are che la virul1enza d~i germi, ospiti albituali dell.a b·occa, è in con·dizi-oni ·OTdinari·e a-ssia i lieve, mentre aumenta con•std·erev.olmente per elfifetto delle ·comuni ton~ sìlliti, d.ella carie dentale (focolai .a pic·ali settici, ost eo·p eTiostiti alveolo-dentali), •de·l le stoma·titi, odopo ma1attie generali debilitanti come il tifo, il morbillo, ii.l vaiolo, o anche in in1dividui dia'betici,. gottosi, alcoolisti, o nel corso di cure mercuriali int·en.se. La porta di entrata dei germi può esser,e qu.a]U'Il!que lesione di continuo, acciidentaleo no, del1'a muco sa, ·orppur·e può essere rap1presentata dai vasi linfat:Lci o dai condotti escretor.i id.elle 1ghrtandole isalivairi, che ir1 talurn.e :reg1ioni non sono 1SiEfillip1ici diverticoli de·l la mruicoo.a ma si aip!profondano tra i fasci muscolari (ghi·an1dole di W·eb·eT e di Blandi·n ~Nuihn), ·d'iventan1do così Olfgani pToif·o ndi. ·Gli a.isce.ssi della lingua, esito ordi.n ario di gloss iti pr.ofonde, interstiziali o paren.chi·m ato.se,. hanno la caratteristica di assum ere una formét. quasi incistata p~T la serr.ata trama muscolare· e per l'esistenza di frusci fi~ro-apon·evrotici che delimitano spazi ben n etti. Si d.istinguono ascessi laterali, e ascessi mediani. Gli ascessi laterali 11anno se.de nella loggia C·Ompresa tra !'ioglosso ·e ii.I ·genio g'1'01sso, lo·ggia occupata ·da connetti'Vo lasso e lungo lja qual·e passa l'arteria linguale: ·ciò 1ci sp1i1e;gia J'aventualttà, assai naira, cl1e lia racc·olta purulenta seg·uen do la guaina dei vasi di\Scend.a veriso il c·ollo. Gli ascessi medio-1in·guali si formano ai lati del sei.te fra i 1du·e genio-glossi~ dove ·esi.ste ciel tesiSuto adtposo (nucleo linguale di fBaur) che si ispessisce e aumenta di ,,olume progressivamente dall'avanti all'indietro del V linguale, per :poi terminare assotti·gliia.ndosi tra le .p ieg.h e glosso~epiiglottiche e Ja mem·b rana ioepiglottica: in esso si trovano al1cuni nodi e v asi linfatici che sono in comunicazione con la rete linfatica .della punta e d,eJ d orso 1della lingua e ·v anno a terminare n ei gan.g'li sottomascellari; però, !Secondo Daireoux, sareb.b ero in comunicazion·e anche con piccoli gangli situati nella loggj a. tiro-glosso-e1Pi·glotti•ca, per cui esiste la possibilità di ascessi di detta logigia (ascessi retrolinguaili) pér infezioni che partono dalla mucos·a d·ella lingua. <ili ascessi ,possono ·aver .se de n.ella metà ante1
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SEZIONE PRATICA •
riore della lingua o nella base, ossia al di dietro zion e in un determinato punto, sede di p1u cvivt del V linguale: .è questa forse La localizzazione dòlori e dove sarà possibile~ non sempre però più .frequente 1de,gli asc·essi della lingua p er l 'esiagevolmente, percepire un sen&o di fluttuazione. stenz:a di una vera sottomu•c osa, .p er la maggiore L'ascesso è semp.re unilaterale: molto più ~pessu Ticohezza ·di tessuto linfatico (ami-gdala lin·gua- a sinistra ch·e a d·estra. Di regola si arriva alle), per la presenza dei gruppi g1l1ian·d olari intra- l 'asic.ess-0 fra l 'ottavo e decimo giorno; più ..precocemente nel'le forme a maggtore acutezza. mruscolaTi di W®~r (iDunei e Michou). ·Gli as·eessi ·der1a lingua o le glossiti i)arenc'hi- · ]A ·diagnosi di un .ascesso acuto della lingu·a ma-tose dalle quali essi or.dinariamente traggono non pr·e senta idi r egola difficoltà. Le ;piocole racorigin·e sono spesso 1P1receduti ·da infiammazioni c olte !p uru1ente superficiali, oome le :ranu'le sup... della d)io oca o <degli organi vicini (stomatiti, tonpuTate, .rf acilmente si ricono·scono rper la sede, silliti, ecc.), da ferite 1d iverse com.e punture di per i loro caratter.i intrinseci, 1per la mancanza lische di pesce o abra·s ioni rp·er denti icariatf ecc. di .fenomeni gravi locali e generali propri dell'·asicesso .p rofon,do. Non sempre sarà 1acile ri00L 'inizio •è v:ario ma ·di re,go1a è ass·ai brusco : l'individuo 1è ·co1pito da d olori alla lingua che n1o scere se esista ra;ccolta .puru'lenta nel corso di talvolta sono assai intensi e s'iTradiano alla fac- 1una glois site · p1roìfond.a : in tal1i 1CaBi .ci il1uminecia ·e al capo, accuiSa un senso di indurimento ra1mo il ·decorso, la .p ossibilità .d i avvertire senso di fluttuazione ed eventualm·ente una puntura e ·di tumefazione dell'organo colpito, n·on può in. esplorativa n el ·p unto di màggiore tumefazione. gh'iotttre e lia favella iè stentata. Preceduta da ' brivido può in sorger e temp,eratu.r a fe'b'b rile e ragQuando -l'ascesso ha sede ne'lla baise della lingua o m eglio ancora nella loggia tiro-glosso-epiglotgiungere alti ·graidi. 'Tali sintomi iniziali vanno ti'ca, essen·do di r·eg.ola assai ia.ocentuati i disturbi rapidamente a ccentuandosi anoh.e nello spazio di funzionali (.di1Stpnea, ·disifa.;gia), se non è direttapoche ore per cui appare presto :evidente la tumefazione della lingua, ass·ai più n otev.ole d.al- mente visi'bàle la tumie [azione Jmguale e ·s e siamo lato colpito; la tumefazione è :dovuta all'edema ·di .f ronte a bambini nel prim·o anno ·di vita, bi-che. in breve tempo in vade };organo, 1per cui sui sognerà scartare 'l'•eventuali.tà di un ascesso r-etroo lateTo-faringeo, affezione nei lattanti molto più margini 'è facile osservare l 'imp·r onta dei denti. frequente ·d i quella di ·c ui sti.amo trattando: La lingua può presentare un colorito rosso violaceo o rosso vivo, e1d essere ricoperta da abbon- 1'·esam·e ~aringosc opico da ' un lato e l 'ispézione di.r etta o il ri!scontro digitale, •deli·cat·amente pradante patina :bi:anco-gi·allastra. L' alito è sp.esso ticato, dall'altro ci in1diiclheranno chiara·mente la feti·do. La saliva viene secTeta abbon·dantemente, e, . ·p er la ·dtf.ficoltà eh.e ha l'ammalato di inghjot· · sede 1aella ra•ccolt.a ;puruJ.en·ta; .-0ltTe a ciò può aver 'Va'lore il fatto cl1e mentr·e n·egli ascessi fatir·e, .scola attraveriSo le lab1bra. Fra i Ciisturbì ringei l 'iperestension·e del collo diminuis·ce I.la funzionali oltre .alla 1di,:fficoltà, di r.egola assai rilevante, d'inghi·ottire e ·di parlaTe, ·dobbi.amo ri- , ·dispnea, vene:r;ido .ad a'llontanare la .r accolta dalla larjnge, negli ascessi linguali o. T·etro-linguali, Ila col'ldare quelli -eh.e ·c oJ1piscon o l'apparato resp]ratorio: la •dispnea e rtalvolta l'asfjssia. Ciò avvie- di.s·p n·ea aumenta, perchè la compressione viene ·ad essere ,p iù ·diretta e più aceentuata. Potendo ne n egli ascesisi dell a bas.e ielell.a lingu·a ·e più gli as•cessi della ~ingua, p er la struttura del1 'orancora in qiuielli TetrolingruaJi, nello siptazio tiroglosso-epiglottico, per l'edema o per compr.essio- .gano, assumer.e una forma ·saccata, sarà ben e riCOJ'ldare che esistono altri ascessi - ascessi inn e ·diretta sull'epiglottide. A tale proposito rico.rcistati della lin·g ua - ~l1e per la loro patogen esi di a1no il caso ·descritto da T exier e Levesqu·e di ~ 1per il loro a spetto c'l!ni1co debbono dai !Primi u n bambino di 1quattTo mesi che presentava dispnea intensa e oh·e m orì 1n un ac·cesso di sof- ·essere net tam ente iSeparati. Si tratta di raccolte focazione. La necrosco1p1ia dimostrò l'e.si.stenza id i :purulente e.be avvengono in corrispondenza di cis-ti 1pro'fon·de 1preesistenti (lintfatic•l1e, del dutto u11 ia;sceisiso del.l a Jo·ggiia ti.r·o-.glo.S1Sio-eipiglot1ti·Ca. Dj tiro-gloss,o, saliv·ari e paras1sitarie) le quali apr egola ·non esiste trisma o è assai lieve. Può ' punto perooè avvengono entro una ·Capsula preav ersi sol'ldità u nilaterale o anche bilaterale esistente presentano sintomi subiettivi, obiettivi Combier e Murard). Si può riscontrare le.ggero e rrunzionali assai scarsi: il dolore è lieve, manedema molle del pavi·m ento della bocca, e ingorca110 le elevazioni febbrili o sono moderate, la go .g l:ia11cffilare sottomas·cellar·e• da uno o 1da enfa·v ella e la d·e.g lutizione sono poco disturbate, la t1~amibi i lati. I isintomi finora descritti possono tumefazione è bene limitata con alone d'infiltral entan1ente regreiClire n el caso in •Cui la g1ossite zion'e periaJsce~oo.al e a&5ai scarso, mentre nellenon dia luogo all'ascesso e spontaneamente si glnSBiti ac ute suppurate l 'ed·em·a occUJpa di r e· ri.so lva; ma se, come più spesso avviene, si ha gola quasi interan1en te tutta la metà della linformazion e di raccolta .p urulepta, allora i sintomi gua co1pita . .Qi tali a:scessi incistati n·e sono stat1 generali e locali persistono, si fa più evi-dente la tumefazione emiglossi·ca, con speci.ale accentua- ·des-critti 1pocl1i casi, dei quali due in bambini di 1
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IL
POLICLINICO
.5 e 6 anni. Non trattiamo delle forme infiam-
matorie cronic·h e c11e possono co]a:>ire la lingua (infezioni tubercolari, sifilitiche, ·a ctinomicotiche) per·chè a d ecorso e a sintomatologia d el tutto diversa da quella degli ascessi acuti. P.ari·m enti tralasciamo tutte le neoformazioni benigne e maiilgne (angiomi, linfan·g~omi, cisti, fibromi, sarcomi, carcino·1ni). Nel corso di una glossi.te paren·c him atos·a acuta, quando an1cora non esiste raJccolta purul·enta, si a d otterà una c ura sintomatica, per disinf.ettare ·1a bocca e calmare i dolori; sono state consigliate e tpraticate anche pi'coole sc·ari:fi:cazioni su!perf1, ciali rper d econgestionare la lingua. Formatosi 1, a>sces so occorrerà intervenire incidendo e svuotando. Si aggredirà direttamente l'ascesso pratican.clo l'incilSione rSulla lingua col bisturi e faoen1dosi .p oi strada 1profondam·ente con m ezzo s mu.sso : no11 occorrerà rupplicare n essun drenaggi-O per la difficoltà di tenerlo in sito e perch·è d·opo lo svuotamen to la lingu·a si d·e congestiona :aJssai presto e a.a .guarigione iè rrupida. ·:luan·do n·on s.arà possi·b ile intervenire dalla via linguale, perch•è l 'ascesso è situato assai profon•damente e non è aciceosi bil·e dalla !lingua, o per altre ragioni che ren1dano difftcilJ.e tale intervento ('forte tumefazione della lingua, trisma ecc.), si interverrà ·dalla via cel'vic:ale, o dalla loggia isotto maisce1laire (Oh.aissaign.aic), o .p:na;ti·cando un'incisione mediana dal m ento all,osso ioide (Boeooel, T edenat) e di'varicando poscia i due genioglossi; n egli ascessi ~aterali, fra genio-glosso ·e io-glosso, . sarà bene far precedere la legatura dell'arteria lin1guale. Solo eccezionalmente, di fronte ia gravi sintomi di soffocazione, sarà n ecessario ipraticare la trac heotomia . 1
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Contributo alla, conoscenza dell' ascesso cronico della lingua. J>olicl ., S·ez. C!hir., 1925. BROGA. Chirurgie infantile. Paris, 1914. CATI. Glossite flemmono·sa parenchimale ac1itissima, ecc . Poliicl. , Sez. Prat., 1913. CO~IBIER-1ìVlURARD. L es abcès de la langue . Presse IMéd., 19F23, n. 73. D URET et MICHOU. L es aboès de la langue. Revrue 1d e Ohicr., Piaris, 1923. FIORAVANTI. Contributo allo studio dei cosiddetti ascessi incistati della lingua. Morg·agni, 1914. HAHN. Delle glossi ti ·acute, semplici e suppurate. .Ardh. l t. di Otol., ec'c . Torino, 1914. LE D ÉNTU et 'DELBET. Traité de Chirurgie. Pari'S , 1898. PAULOS PETRIDIS. Un cas d e abCès de la langue. lB'Ull. et Mém. de la Soc. Anat. d e 1P aurs, 1923, BAGGIO.
i:fasc. 7.
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TADDEI.
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lstit. di Clinica Pediatrica della R. Università di Padova. Direttore: Prof. G. BERGHINZ . .
Sop1·a
t1n
caso di dit•terit~ primitiva della vnl va.
Dott. A. G. PAoLu ccI, assistente volontario. La difterite della vulva è malattia rara, che si può manifestare sia come localizzazione secondaria del bacillo di Lotller, dopo difterite del naso, del faringe, ecc., sia com e localizzazione primitiva sulla mucosa dei genitali esterni: quest ' ultima ,'\verlienza, fra le due è la meno frequente. Dei casi descritti, pochissiil).i riguardano gli adulti , nei quali del resto è meno frequente anche la localizzazione solita del faringe; e quasi tutti son o stati osservati nei bambini. ~..,ra questi co11 maggiore frequenza è stata notata in queJli appartenenti alle classi pover e, sia per l 'essere tenuti questi bambini più spesso privi di mutandine e seduti per terra , quindi in co.ndizioni di più fa ciln1en te contrarre l 'infezione, sia per la pre. senza più facile in essi di lesioni ai genitali, dovute a scarsa igien e o a malattie cutanee quali l 'intertrigine, lesioni ch e con la loro presenza... faciliterebber o l 'attecchimento del bacillo di Loffier . Casi di difterite della vulva sono stati descritti da Cen ci (un caso), da Smith (un caso di primitiva), da Peiper (tre casi), da De Oyarzabal cl1e ne h a osservato un caso di primitiva e due di seconda.ria, da Tripputi (due casi), da Vasile (un caso secondario a ·difterite del faringe), da Mandolfo (due casi), da Billqui.st (quattro cas.i), da Orig uchi, da Atzrott, da Petrovich , da ' ' er sari e da Soscia, che hanno osservato ognuno un caso di difterite primitiva dell a vulva. Credo utile contribuire alla cas istica di questa affezio11e riferendo il eguente caso osservato in Clinica: Si tratta di una bambina di 17 n1esi: R. Carla, d~ Padova, ricoverata per turbe intestinali il 15 settembre u. s. Dopo 20 giorni di degenza durante i quali .è stata sempre apirettica, la bambina presenta il 4 ottobre temperatura a 37°,5. All 'esame dei vari organi e sistemi nulla si trova di anormale, l 'esarne del cavo bucco-faringeo è pure n egativo ; l'attenzione · viene invece attirata subito ai genitali che si presentano edematosi _ed arrossati: all 'esame di questi si nota ch e le grandi labbra sono divaricate e fra queste protundono le piccole labbra fortemente edematose, cianotiche, saldate fra di loro e ricoperte da un essudato bianco-grigiastro, pseudomembranoso, che si estende alla clitoride che pure è edematosa, ed alla co~messura vulvare inferiore. Identiche m embrane s1 notano pure attorno aJl 'a 1ertura anale. L 'essud~to. è aderente alla superficie sottostan te, n on s1 riesce a •
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SEZIONE PRATICA
• staccarlo che con difficoltà facendo sanguinare la mucosa da esso ricoperta. Le ghiandole inguinali sono ingrossate d'ambo i lati. Dato il carattere dell'essudato, l a modica febbre, l 'ingrossarne11to delle ghiandole rf3g·ionali e la contemporanea presenza in altro repaTto della
do primitivo, perchè la nostra bambina non solo non prese11tava altre manifestazioni difteriche, da cui i bacilli potessero essere trasportati sulla vulva, ma non era nep·p ure u11a portatrice di bacilli di Loffler. Difatti tanto l 'esame batterioscopico quanto quello culturaJe di materiale prelevato dal faringe e dal naso, è stato ripetutamente negativo. Abbiamo òsservato anche che le pse.udo-membrane difteriche sono state particolarmente resistenti al siero, per quanto fin da pri11cipio inietLato in dose forte, tanto da dover ripetere per due volte la stessa dose, prima di averne ragione.
La difterite primitiva della vulva, per quanlo sia poco frequente, deve essere conosciuta e tenuta presente, perchè possa essere istituita in tempo , oltrechè la profilassi, la terapia specìfica, che precocemente e razionalmente usala, non solo avrà ragione della forma morbosa i11 atto, ma varrà ad impedire le più temibili complicanze a carico del cuore e del sistema nervoso. Padova, ottobre 1928. ~ clinica
di ammalati di difterite, si fa diagnosi d~ difterite della vulva, e si procede agli accert'amenti di laboratorio. L 'esam e batterioscopico su· strisci colorati col bleu di Loffler mette in evidenza i1ur11erosissimi bacilli, che p er la forma e la dispo~izione si presentano come il bacillo di Loffler; su strisci colorati col 111e todo di Neisser si vedono i bacilli con i caratteri stici granuli polari di Babès. Nei tubi di coltura con terreno di Loffler già dopo 6 ore si ha sviluppo di piccole colonie biancas tre co11 l'aspetto di goccioline di rugiada. 11 su ccessivo esame microscopico conferma la diagnosi di difterite. (5 Ott.) . AnGhe una parte della superficie interna delle grandi labbra è ora invasa dalle p sel1domembrane; le ghiandole ingU_inali sono molto ing:t:ossate. Si iniettano per via intramuscolare, 10.000 l T. I. cli siero antidifterico. Nessun trattamento locale. 1'emp.: mattina 36,8, ser a 37,6. I (6 Ott.) . Le p seudomembrane sono immodificate. Si inie ttano ancor a 10.000 U. I. di siero. Ternp . : mattina 36,8, sera 37 ~ 1. (7 Ott.) . Le p seurlornerrlbrane n on si staccano, si sono p arò assottigliate; l 'gdema delle piccole labbra e della clitoride è alquanto diminuito. Si iniettano a1tre 10.000 U. J. Temp.: mattina 36, 2, sera 37,2. • (8 Ott.) . La mucòsa i1on è più eden1atosa n è arrossata, l 'essudato è ridotto ad un velo biancastro sottilissimo che si a sporta facilmente; ]e pseudomemtJran e che occupavano il contorno dell 'apertura anale sono scomparse d el tutto. (10 ott.) . Non c'è più traccia di esst1dato ; sulle piccole labbra e sulla sup erficie interna d elle grandi, dove pri1na era110 le m embrane clifteriche, rimane un 'uJ cerazi0r1e superficiale granu leggìa11te. (12 ott.) . La bambir1a è completamente g·uarita. In ques to caso ]a localizzazione della difterite si è avt1la sulla inucosa de j genitali esterni, in mo·
BIBLIOGRAFIA. BERGHINZ. Compendio di Pediatria. La Grafolito, Bologna, 1928. ATZROTT. Zentralbl. f. Haut. und Geschl. Kra nk., vol. 3, 1922. BILLQtTIST. Ibid., vol. 17, 1925. CENCI. Riv. di Clinica Pediatrica, 1908. DE 0YARZABAL. Munch. med . ' 'rocb., 1913. MoNDOLFO. Riv. Crit. di Clinica Medica, 1918. ÙRIGUCHI. Zentr. f. Haut . und Geschl. Krank. ,. vol. 8, 1923. PE1PER. Deut. Med. Wot h ., 1918. SMITH. NeV\r-York Med. Journ., 1911. SoscIA . Rif. Medica, n. 34, 1928. 'fRIPPUTJ. La Pediatria, 1922. VASILE. Ibid. ' 1924. VERSAR!. Ibid. ' 1926. •
_.. Importante pubblicazione: Prof. Oott. PAOLO CAIFAMI Direttore della R . Clinica Ostetrioo-Gineoologica dell'Univernità dli Bari.
ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento aIla Diagnosi Glnecologlca e Schemi di Terapia PER MEDICI
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Inviare Vaglia Posta.le all'Editvre LUIGI POZZl \' ia Sistina. 14 - ROMA.
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IL POLI CLINICO
[ A NNO
SUNTI E RASSEGNE.
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. In ,.due infe!·mi sopragg iunsero anche distur• bi d ~nne~vazione del simpatico cervicale che . ' interessanti . ' rese I casi a ncor p1u . NEUROLOGIA. . In. un c~so si ebbe la paralisi d el simpatico Jta polinevrite acuta febbrile. c~ rv1 cal e riproducente ad ambo i lati la nota sindrome di Claude Bern ard-Horner. Paralisi f(FRAGNITO. Rivista di JVeurologia, 1928). 11otevole che si n1anifes tò ed aggravò rapidaL 'A. ri<?o1rja la sindrome .d escritta n el 1917 ·~1ente . Da una sera al rrtattino seo-uente la f~sonomia dell ' ~nferma mutò : l'ampi~zza delle ~da Gordon Holmes. Questi n el} 'inverno 1916rime palpeb,ral1,. a ccr esciuta dalla paralisi bi1917 osservò tra i soldati provenienti dal front e fr.an·cese ed anche tra i borghe si a Londra laterale dell orbicolare, ad un tratto si ridusse . La ptosi si associ,a va .a miosi e ad enou~a fo_rma di polinevrite s·p eciale p er la sua ftaln10; senza alterazioni sudorali e trofiche. etiologia, per la sua sintomatolog ia. Nell a.~tro caso, ch e ebbe un decorso specia~ fo~ma morbosa ch e l 'Holmes riferì alla l ~ an.ch e per la . paral_isi del ~renico, la partepolinevrite acuta febbrile già des·critta da Osler sembra d ovu ta ad un agen te infe ttivo speciale c1paz1one del s1mpat1co cervicale fu unilatech e attacca p revalentem ente se non esclusiva- ra le e di sen so contrario, n el -sen so che si ebbe la sindrome di eccitazion e di Pourfour m ente il sistem a n ervoso. Dal punto di vista sintomatolo 0O'ico è cara t- du P etit al posto della sindrome paralitica di teristica la prevalenza assoluta dei d isturbi m o- Claude Bernard-Horner: midriasi a l posto d eltori ~D:i s~n sitivi e I~ costant~ e spesso g rave la miosi, esoftalmo al posto dell 'enoftalmo, paralisi bilate rale d ei muscoli della faccia e lagoftalmo al posto della 11tosi. Il modo e .la contemporaneità dello sviluppo d ella deglutizion e. La para lisi è ascendente : d~lla m:al~tt1a , nonc~è la fe~omenolo~ia ·c lis'iniz i~ agli a_rti .. inferi ori , si propaga al tronc o, . ai super1or1 , per raggiunger e infine il nica e 1 esito fanno riten er e ch e la polinevrite acuta febbrile si.a un infezion e a sè con azio~acc1 al e e qua lch e altro nervo cr anico . Essa si . ' ne spiccatam ente prevalente sui nervi cranici , a ttenua salendo dagli arti inferiori a l tronco e si : iaccentua ~Ila ~acc ia , ?h e è la più colpita. e ch e, pur forse non risparmiando i centrì Ed e questa d1pleg1a facciale, cui talvolta si n?~ p~od~ce in questi ultimi le~ioni irripara~ accom pagn a la para lisi d ella deglut izion e e bili . L uni co elem ento comun e a1 tre casi, ch e qua lch e n ervo motore dell 'occhio, a pre fer enza P.otre?be eve:r;ttua~m ente fornire qualche indil 'abducente, ch e costituisce il fa t to iniomato- zio circa la via dt pen etrazion e dell 'agente infe ttivq, è ch e tutti e tr e i m alati ebbero dilogico più car atteris.tico della m alattia. La paralisi degli arti n on è m ai completa stur?i ga stro-intestin.a li più o men o prolungati. Risulta no confermate n ei tr e casi studiati e n on ha quella ·spicca ta prevalen za all 'elem enalcune particolarità del pr ocesso m orboso rito distale ch e è abituale in altre forme. L 'abolizion e dei r ilessi profondi è di solito levate dai clinici a ng lo-am ericani: il decor so p r evalentem ente ascendente, la moderatezza pr ec..oce e_d es tesa a tutti e quattro g li arti . L ·a trofia muscol.ar e è' poco pronunzi,a ta e delle atrofie, la ~) reva l enza d ei disturbi di m oto su quelli di sen so ed altre di n1inor no~ . si h~~n<? m ai le contra tture immobilizz.ant1 cara tteristich e d ella polinevrite alcoolica. conto. Non risulta invece confermata la liNon son o r a ri fugaci disturbi sfinterici. Mai mitazione, n el c ampo dei n ervi cr.anici, all 'i:r;tdistu r bi m entali. .. nervazione d ella facci.a, dei muscoli della deI disturbi sen sitivi sono leggeri: qualc h e glutizione e di qua lch e muscolo oculare estrinseco, in quanto a nch e la ling ua, il palato d olore a lla préssion e s11i muscoli e limitate alter azioni della sensibilità obbiettiva all 'e- m olle e le corde vocali possono esser e colpite. Nè è risparmiato il trigemino ch e in due casi s trem o di stale d egli a rti inferiori . La m ala ttia ha un decor so rapido. L 'inizio fu sede di viol ente n euralg ie. Più ch e d.all a è acu to, quasi sempre febbril e. Alla fin e della diplegia fa ccial e accom pagna nte la parali~i degli arti , n ei cas i studi ati dall 'A. la polinep rim a se ttimana tutti i sintomi , specie la pavrite fu caratterizzata dalla larga è d inten~a r alisi, r aggiungono il massimo svilup po, c ui par teci pazione dei ne rvi cra.ni ci , non ch è dal·la se~u ~, d opo due o tre s.ettiman e un r apido mig liora m ento. Il solo disturbo ch e persiste parteci·p azion·e, in due casi, del simpatico cerpiù a lungo è la debolezza dei muscoli fac- vicale. DR. ciali . L 'A. n el 1926 n ella Clinica Neurolog ica qi Le forme siero-resistenti Catania, ch e allora dirigeva , studiò indi vidui della meningite cerebro·spinale. a ffetti da questa forma morbosa, ch e furon o r icoverati a pochi g iorni di di stan za l 'uno ( CA RNOT. Journal des Praticien.s, 5 genn . 1929). dall 'al tr o. Tn tutti e tre la malattia ebbe iniDal 1906 si dispone d 'un sier o a ntimeninzio acuto, febbrile ; sviluppo rapidi sim o in gococcico c he fu ~repa ra to da Flexner in uno, meno rapido, m a n on lento, n egli altri Am erica, da Koll e e W assermann in Germa due. Tutti e tre pr esentaron o dip legia facr i a le, para lisi d ella deglutizione e partecipazion e più n ia e da Dopter in Fra n cia, ch e m edia ntP iniez ioni di n1 eni agococcl1i im m11n izzar ono d ei o meno cospicua degli altri nervi cr ani ci. 1
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SEZIONE PRATICA
-cavalli ed ottennero un siero non antitossico .come quello della difter~ite, ma antimici:obico ' -capa~é di distruggere per contatto diretto ii meningococco nella cavità meni'ng·e a. Questo metodo ottenne risultati brillanti e .::ii registrano statistiche con numerosi casi di .guarigione che vanno dal 35 all '80 %. Successivamente però si ebbero a constatare insuccessi numerosi che fecero dubitare d ell 'efficacia di questa sieroterapia. Questi scacchi furono attribuiti al fatto che i menin .. .g?cocchi sono di diverso tipo, per modo che. vi possono essere casi nei quali i germi che producono la malattia sono differenti da quelli usati per preparare il siero. Si ~istinsero in effetti tre tipi di meningococcl1i A, B e C. Il gruppo B è il più resiste11te anche quando il siero è preparato con lo stesso B, ed è quello che purtroppo s'inc ontra più frequ entem ente. Quel che è certo si è che attualmente la 111eningite cer~bro-spinal e ha ripresa una gravità estrema e non cede più alla sieroterapia :speci fi ca come faceva per l 'innanzi. Si hanno ·così statistiche n ell e quali la mortalità raggit1nge il 70, l '80 % e perfino il 100 per cento, malg rado la sierotera·pia. ' · Questi insuccessi sono stati attribuiti a cause diYerse: a) ad un intervento trop1Jo tardivo: ma -q uesta spiegazione non vale ·per la maggioranza dei casi, perchè si h.a nno insucoessi .anche in casi trattati pre·coceme nte; b) al fatto che in caso di m ening ite bloccala, specie n ei ventricoli, · il siero .antimicrotico non può venire a contatto con i germi. In effe tti però questi casi sono molto rari e non proporzionati al numero degli insuccessi; e) agli accidenti siero-mening·ei che pos'SOno verificarsi dopo ripetute iniezioni di siero n ella cavità-- rachidea . Talvolta questi accidenti sono tardivi, 6°-12° giorno , e costituiscono una vera malattia serica delle meningi (ripresa della cefalea, della febbre, disturbi nervosi gravi e anche mortali) ch e si suole attribuire ad una r ecrudescenza dell 'infezione m eningococcica. La distinzione tra meningite microbica e meningite serica è possibile. solo •con 1.a puntur.a lombare. Se si tratta di una rec rud·escenza d ell 'infezione il liquor è purulen to .e ricco di m enin gococchi, se si tratta invece di accidente serico il liquor è giallo , ri·cco d 'albumina e di leucociti , ma sterile. In quest 'ultimo caso ogni t1lteriore iniezione di f' ieroè controindicata. Co1nunque miglior partito è quello di tentar.e la sieroterapia· solo dt1rante 5-6 g iorni . Se do·po questo peri.odo di tempo non si nota alcun miglioramento non si praticheranno altre ini ezioni di siero; d ) a varietà differenti di germi patogeni. ConYiene perciò in ogni caso far u so di siero polivalente preparato con m eningococchi A, B e C, eventualmente in proporzioni differenti
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a ~e~ondo il ti po del l 'epidemia. E identificato poi 11 ge~me adoperare siero spe·c ifico preparato con il gruppo accertato. . Ne.i casi . n ei quali la sieroterapia rimane ineffi cace si possono tentare .l e vaccinazioni e · le iniez ioni di endoproteine. Le prime secondo alcuni autori darebbero buoni risultati , ma i casi d 'insucoesso sono tutt 'altro che rari. :È un metodo ch e m.e rita ancor.a d 'essere perfczion.a to . Le endoproteine sembra agiscano non come vaccini immunizzanti, ma perchè provocano uno éhoc. Gli effetti infatti possono essere imn1edi ati. Ma i pericoli di questo m etodo (fe. n om eni bulbari) son o troppo g ravi perchè poss,a . esser e adoperato senza precauzioni.
DR.
CARDIOLOGIA. La sindrome clinica dell'occlusione delle arterie coronarie. (GovAERTS. Le Scalpel, 9 m.a rzo 1929). La causa abituai.e dell'obliterazione d elle coronarie è l 'arteriosclerbsi localizzata lungo il loro tragitto o a livello della loro origine aortica. La sifilide aortica provoca talora un restringimento progressivo dell ' origine delle coronarie che può giungere fino alla loro occlusione. Solo raramente una coronaria può esser e otturata im·p rovvisam·ente da un embolo proveniente dalle vegetazioni d 'un 'endocardite nlal ign.a. · Le conseguenze dell'occlusione variano molto in rapporto alla sede della lesione, · ma dal punto di vista anatomico si tratta sempre della n ecrosi d 'una parte del miocardio, ch e viene progressivamente sostituita da un tessuto fibroso ci,catriziale. Quando viene occluso il tronco principale d'un.a coronaria le conseguenze variano in r elazione alla rapid i~à con la qual e avviene I'arre to della circolaz ion e ed alla e istenza di preesistenti larghe anastomosi. Quando que, te mancano, come è il caso della branca discendente della coronaria sinistra , l 'arresto brusco della circolaz ione può provocar e 1.a morte in seguito a fibrillazion e ventricolare, o insuffi cienz.a acuta del miocardio ch e può determinare anch 'essa la morte o, più raram ente, emendarsi e non essere letale. In tal caso la punta del c uore presenta t1n focolaio di n ecrosi isch emica che può diffondersi al1'endocardio e terminare con un trombo pa. i·j etale, sor gente di emboli. In seguito il tessuto necrosato è sos tituito da tessuto cicatrizi.ale: la parete diventa fibrosa e sotti le, e di.tend·ersi progressivamente fino al punto da formare un ane11ri sma cardiaco. L 'occlusione dei rami piccolissjmi , ch e conduce alla formazione di noduli fibro si di sse-
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IL POLICLINICO
111inati (fibrosi del miocardio, n1iocardite fibrosa), deterrr1ina si11 tomi d 'insufficienza car .. dia ca prog ressiva intramezzati talvolta da epi. sodi dolorosi più o m eno accentuati. I 'Sir1ton1i detern1inati d.a ll 'occlusione improvvisa d 'un ramo importante delle coronarie i distinguono in disturbi dipendenti dall ' oc.. clusio11e, in sintomi d 'insuffi cienza miocardica, in si11torl1i dipendenti dall ' infarto del miocardio. Il sinton1a i1nn1ediato più imponente è il. dolo.r e i1nprovv iso a carattere anginoso, accon1pag nato da dispnea intensa, spesso da na u sea e vomit i . . La morte. può essere istantan ea o sopravvenire dopo qualch e ora . Il dolore è precordi ale con diffusione interscapolare e addominale. Ta lvolta è prevalentementè ·e anch e esclusivamente localizzato n el ventre ' tanto . da simulare una sindrom e addominale, e opra tutto la P'è rfqr.az ion e ·di un 'ulcera. La co11fu sio11e è tanto più possibile quando esisto110, come n e]Je affez ion i peritoneali acute, nausee, vomiti, rigidi tà a ddon1ina]e e talvolta perfino subittero. Il dolore può esser e intollerabile, angoscioso, e arrch e essere li eve e perfino mancare, nel qual caso i sintomi essenziali sono costituiti da in sufn c ienza circolatoria improvvisa e di spnea. ln ogni caso il col lasso circolatorio è accentuati ssin10, fino a dare la protrazio11e più profonda. La J)ressione si abb assa, il polso diventa imperoettibile, si stabilisce l 'edema pulm onare e la secrezione uri11aria si riduce notevolmente. Tra i sin torni d 'insufn c ien.za n1iocardica ha il · prin10 po's to la di _pnea, dovuta .all 'abbassa .. m·en to d ell a pressione sang uigna ed al rapido sviluppo della sta i puln1ona.r e, ch e può prog redire fino a dare il quadro ti·p ico dell 'eden1a pul1nonare. Altri segni dell 'i11 uffi cienza circolatoria periferica ono la stasi epatica e quella r,en,ale con ol ig11ri a e albuminuri,a , e gli edemi degli arti inferiori . All 'esam e del cuore si ri scontra no tutti i segni dell'insufficienza acuta: i1npossibilità di palpare l 'itto della punta, toni deboli e para foni ci, n oncl1 è tutte le varietà d 'aritmie (extrasistoli , fibrillazione auricolare, bl occo seno-ventricolare. polso alternante, ecc.). Tra i sinton1i dipendenti d.a ll 'infarto del miocardio son o presso ch e costan ti la febbre e la leucocito i , ch e son o con id,erati come dovuti all 'a s~orbimen to del] e proteine del fo ca~ ]a io necrotico. Quando l 'in farto è st1perficiale i ha fremito pericardico. Quando invece è a contatto dell'endocardio possono ~ erificarsi a livell o dell 'endoteli o alterato trombi e quindi en1 boli, ch e quando provengono d.a] cuore rletro producono infarti pulmonari, e qt1ando provengono da] cuore si nistro raggiungono le arterie cerebrali o quelle degli arti. Questi fatti emboli ci sono presso ch e costanti. La diag-no i d'occlu sione coronaria J) UÒ essere con ider.ata come certa quan do esiste tln 1
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dolore precordiale violento , in1provviso, irradiato al lato sini stro o all '.epigastrio , accon1pagnato da grave collasso circolatorio e da fenom.eni di stasi pulmonare , seguìto d.a feb})re e da leucocitosi, spesso da sinto1ni embolici. Questo quadro può essere rr1odificato quando il dolore è leggero , quando I ' occlusion e avvien e in soggetti già so ffere nti di insufficienza cardiaca, o quando i in tomi sono e.. cluivamen te addom inali. I ,a conoscenza dei sintomi e della ]oro surcession e con sente d 'evitare una seri.e d 'eri'or i, e tra questi sopràtutto fu11esto quello di coniderare com e segni d 'affezion e peritoneale i dolori epigastrici, i vomiti, la ten sion e dell a paret~ addominale, la leucocitosi, e quindi ritenere n ecessario t1n intervento d'urgenza , cl1e quasi sicuramente costa la vita al paziente. L 'an gina pectoris non coronaria legata a d .a lter.azioni aortiche cronich e, a tli1atazione parossistica del cu ore, dell 'aorta o del seno carotideo determin.ata da i11ertensione arteriosa, si disting ue dalla sindrom e dell'occl usione coronari a per 'la presenza dell 'iperter1sione ch e si accentua durante la crisi, p erch è non è mai seguìta da un defi cit notevole d·ell 'energia miocardi ca, da leu cocitosi , embolie, fr.emiti pericardici, ch e rivelano l 'infarto ·miocardico. Anche l 'embolia improvvisa dell'arteria puJmonare produce collasso circolatorio con grave disordine della ft1nzion e miocardica (indebo1im ento d ei toni , .a ritmia, tachicardia) e diSJ)nea, ma il dolore J)recordiale man ca, e quando - può parlare il ])azi ente dice di spegner si non di so ffri.r e. La diagnosi. è facile quando l'embolia ·dell'arteria pul1nonare è con secutiva a d una fl ebite o si tratta di una embolia postoper.atoria o puerper.ale. Se l'occlusion e corona ria n on produce la inorte immediata, la prognosi non è sempre sfavorevole. La funzione cardia ca può ritornare soddisfacente ed il pazie11te può vivere ancora per lung hi anni e morire d i altre malattie. Tuttavia nell a maggioranza dei casi l 'acr idente lascia un deficit nella r esisten za deT mioca.rdio: dispn ea da sforzo, tachicardia, tendenza alla con gestione passiva dei pu]moni. Se l 'irrigazione sanguigna è stata compromessa nel tessuto nodal e o n el fa scio di Hi s. possono residu.are diverse form e d'aritmi a di cui l ' elettrocardiogramma contribuirà a 1Jrecisare il significato . La cura con siste essenzialmente n e] mettere ubito il paziente a ri poso assoluto. Se il dolore è forte e l'angoscia profonda si rende necessaria la morfin.a. Il mal ato resterà a letto fino a ch e n on si sarà affermata la resistenza miocardica. Durante questo periodo l 'a lir:ientazione sarà lecr<Yera e si favorirà la. defecazione r-i r . con enterocli mi e lassativi leggeri per eYJt;\r~ ogni sforzo n1uscolare. . La di r.ri tale è indi cata quasi sempre a men<>ch e no; si sospetta un bl orco auri cola-ventri·
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SEZIONE PRATICA
colare incompl eto. L 'olio canfor ato e la stricn ina potrann o e ser e u tilizzati se il collasso cardiaco è inten so e prolungato. L 'insufficienza miocardica successiva si cu rerà con la digitale o lo strofa nto e con le misure igienich e rçlccom.andate per gli arteri ocler otici . In effetti la caus a più frequ ente d c Il 'occlusione coronaria è l 'arteriosclerosi del le arterie del cuore, ch e può esiste re e prog r edi1 e an ch e quando le arter.ie periferiche appaion o r elativ.amente indenni. Si tratta di :un.a par·i icolarità a manifesto carattere ereditario e fnmiljare·, m.a l e cui c.ause son o · ancora ig n ott>.
DR.
La pericardite purulenta dal punto di vista chirurgico. (E. G. Ar.E:XANDF;t~. 11nnals of Siirgery, n ovembre 1928). Pa r e ch e ia stato Rial.ano il primo a proporre ed esegu ire una i)ericardi otomia n el 16±9, trapanando lo stern o. Hilsman nel 1844 in un caso di pericardite purulen ta incise e drenò il pericardio dal 4° spazio sinistro . Pool n el 1921 ha raccolto dalla letteratura 103 ca~i con 54 gua ri g ioni .· L 'A. r iferisce ch e dopo il 1921 sono stati pubblicati altri 20 casi con 15 guarig ioni , a que ti egli ne aggiunge 3 casi pera·nali con 2 o-uarig ioni, in un quarto caso eg·Ji pratic ò l 'inte-rvento , m a la diagnosi n on era esatta. Il totale di casi pubblicati è così di 126 con .71 g uarigioni . La .p ericardite purul enta non è una condizione patologica frequ ente, e l e statistich e di di.v ersi aut.ori riportano cifre co ì varie ch e è impossibile far si un criter jo esatto sull a s11.a frequen za. E a r appresenta per lo più una con1plicazione della polmonite e del reumatismo . articolare acuto, e si capisce come la s ua frequ enza v.ari col vari ar e di questi. La p,e ricardite può a ogni modo essere secondaria anch e a ll a tuber colosi, infezione puerperale, osteomielite , febbre tifoide, gon ococciemia , c.arlattina e .a ltre in·fezioni . Spesso rap·p resen ta una complicazione terminal e cl i m olte malattie co tituzion.a li e del ricambio e per le diffi coltà diagn o tich e ch e presenta n on vien e ricono ciuta. O ler dice ch e è la le ·i one grave c h e più frequentem ente vien e mi conosciuta. La pericardite primitiva è per lo più dov11ta a traumi o a p erforaz ioni dall 'esofago o dallo stomaco. La batteriologia è rappresentata dal b. di Koç.h, piocianceo, b. di W elch , e altri piogeni, cocchi e bacilli. È più frequ·ente n·ei bambini di sesso maschile. · Si ha indebolimento pr ogressivo dei toni cardiaci e · spesso rumori di sfregan1ento anch e con abbondante essudato. L 'area di ottusità cardia ca è in grandita e piriforme e l 'a n ~ol o cardi o-epatico di Ebstein ottuso. Vi son o crrca •
nel 75 % (Ch r ist i.an) egni di co111pressione polmonare.· Secondo E'vart si può palpare la prima costa sini tra fino allo terno percl1è la clavicola è sollevata p er au111enLata attivi tà r epiratoria d-ell.a parte superiore del tor.ace. Nei bambini si vede una sporge11za del precordio,. e tutto l 'emitorace S. appare ingro ato mentre il diaframma abba ato fa porger~ . 1'e1)iga trio. Così pure un segno in1portante è l ' abbassam en to del lobo sinistro del fegato. L 'itto si scorge sempre, n1a sta m·edi.alm.ente al marg·in e S. dell 'ot·tusità . Esistono una quantità di altri seg·ni di minore importan za pratica spec ialmente per il chirurgo. In casi tipi ci l 'esame radiologico in posizione anteropo teriore e laterale può aiutare. Talor a vi sono sintomi dovuti alla pressione del pericardio suìl 'esofago, frenico, ricorrente e altre formazion i circo tanti. Natur.aln1ente e' è un vero dolore o un en o di oppre sione precordiale e i segni generali di una suppura• z1on e. Nel trattamento ch e può co11si tere nella emplice paracente i , n ell ' jnci ione in uno spazio intercostale, o in una ampia esposizione del fo colaio suppurativo, la pr eferenza d eve esser e d ata a questo ulti·mo m etodo perch è è quello ch e ha dato Ja maggjor perceJ1tua le di • • • guar1g1on1. ~ con sig liabile di incide1:e il pericardio a si11istra dello sterno il l)lÙ in basso cl1e sia po sibile sia perch è la por zione più declive del pericardio sta a sini tra, sia perchè meno facilm ente si può interes are la pleura. L'A. n ei suoi casi h a re ecato la 5a e la 6a. cartilagine costa] e e ha aperto il pericardio verti calm ente, lasciand olo svuotare molto lentamente, h a poi esplorato col dito tutto il sacco per aprire ev.entu ali concamerazioni, e ha poi drenato con pezzi di fogli di gomn1a ch e farev.a penetrar e fi11 dietro il cuore . Se si opera i 11 a n estesia loca le bisogna anestetizzar e a n che il pericardio perch è esso può dar origine a r iflc si' pericolo i. L'a. ma1nmaria i11terna può venire scansata o tag·li.ata fra due ]eaature. 1\1. As·coLr.
IMMUNOLOGIA. Le malattie da sensibilizzazione della ente. (FREI-WILHELM. l't1ediz. Kli11ik , n. 4, 1929). L ' A. distingue t.re grandi a rl1ppi di malattie cutanee da sensibilizzazione e cioè: 1) que·l le ch e .si ha·nno nelle malattie in. fet tive (es. le tuberculidi n ella tubercolosi, ]a cosidd.etta lues malig na, certe forn1e di lebbra, di trioofizie, ecc.); in tutte ql1e te m alatti e la cute ri ponde con r eazioni di iperen ibilità al contatto di m aterial e irritante non più vivente (reazion e della tubercolina, dell a luetina, ecc.);
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2) quelle che derivano da agenti fisici, come l 'orticaria da freddo, da caldo, tutte le dermatosi da eccesso d 'illuminazione, ecc. ; 3) quelle ch e sono dovute all 'azione di corpi della classe delle proteine, co1npresi i .parassiti animali e i microbi non infettivi. Rientrano in quest'ultimo gruppo l 'orticaria, l 'edema di Quincke, lo strofulo dei bambini, la prurigin e di Hebra, ecc. L 'esperienza raccolta sino ad ogg·i parla per l ·esistenza di rapporti tra le derma tos i allergich e e l'asma: l 'A. l 'ha potuto pro~are nei cas i di eczema papuloso o pruriginoso, di n euro . . dermite dissen1inata , di lich·en di Vidal, di prurigo di Besnier e della forma eczematoidei essudativa tardiva di Rost. La ricerca d ella causa nociva in queste der, ma tosi allergiche s i urta in mille diffi coltà: pure qua lch e passo si è fatto, qua lcl1e conoscenza si è acquisita. Sono note le orticarie da fragole, carne di pesce, ecc.; Storm van Leeuw en e Hallam hanno riferito casi di individui ch e soffrivano di prurigine di Hebra o di Strofulo domestica, cioè solo quando erano a casa loro, guarendone d·el tutto durante la degenza in osp edale, p er recidivare appena tornati a casa. L 'A. h a provato ripetutamente nei malati di p ell e giovani e vecchi gli estratti di squame d ell a cute di Storm van Leeuwen e gli estratti proteinici abituali di Park Davis. Questi « controlli cutanei » ch e si u sano com e la tuber co, lina nel m etodo di v. Pirquet n on hanno mai dato reazioni tipicl1e e soddisfacenti. L 'A. ritien e ad ogni modo ch e in queste malattie cutan ee si tratti effettivamente di reazioni tra antigeni e an ticorpi , rimanendo purtroppo spesso ignoto l 'antj gen e. , P er quanto riguarda la ct1ra, l 'A. h a ottenuto buoni risultati con una disen sibilizzazione specifj ca, m eno bu.oni con una disen sibilizzazione aspecifica. Esistono infine le dermatosi in cui la sen sibilizzazion e è dovuta ad agenti chimici e non di n atura proteinica : le cosiddette tossicodermie n el vero sen so della parola (affezi~ni orticario-eritematose in parte, e in parte eczematose-dermatitich e) : nello stesso gruppo rientrano le infiammazioni cutan ee dovute alla azione esterna di sostanze chimich e. Queste malattie cutanee possono a scriversi al gruppo delle dern1atosi da sen sibilizzazione, p erch è molte delle sostanze cutitossich e (sai~ varsan, iodio, chinino, ipecacuana) sono capaci di scatenare l 'asma: inoltre si trova 1'eo,sinofili a. Anch e qui si tratta di reazioni tra antì~ geni e anticorpi. L ' A. chiude il suo articolo, precisando i con fini ch e separano qu este malattie dal! 'anafilassi, ch e rappresenta un processo non compl.etam ente idenlico, ma certamente molto v1c1no; il che - dal punto di vista pratico - ha un
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notevole valore come indirizzo alla profilassi e alla terapia delle dermatosi idiosincrasich.e.
V.
SERRA.
L'autoemoterapia. (1L. CAILLOU. R evue tunisienne des sciences méd., iawrile 1928).
L'autoemoterrup·ia è un m ezzo terapeutico che ·COTh5i·ste nel prelev·a re una· certa quantità di s.ang ue al malato, .e di rinietta~glielo s otto la pell·e o n1èi mus•coli. ILa tecnica è ·q uanto mai seimplice: si prelevano da una vena del .g omito 5-10-20 eme. di sangue, e si riiniettano, colla stessa siringa , nei muscoli delle n.atic.Jle. È inutire aiggiun·g ere sostanze ani.1· coa:gulanti. La quantità da jniettare è per lo più tntorno ai 10 eme., quantunque talvolta occorrano quantità p iù forti: il num·ero delle iniezioni è variabile, con un m inimo di 10 o 12, praticate a dis tanza di 1 o 2 giorni. Si può d ire clhe non esi-. s tono controindicazi oni: e ·l'insorgenza di in1cidenti, del r.esto di n essuna gravità, è. addirittura ·eccezionale. !Le indi·cazioni delila a utoemoterapia possono venire !Così sru1ddivise : 1) Dermatosi, S1Pecie le dermatosi .p ruriginose (•strofulo, 1prurigo, eczema pruriginoso sip ecie professionale, pruriti da m enopausa, pruriti Viulrvarì, pruriti senili), l 'orticaria reci1divante e l 'edema recidivànte di Quincl(e, lo zona. Po•co influenzati sono invece gli oczemi non professionali, la pso. . riasi, il liche.n plahus, il pemU'igo · 2) Infezioni cutanee, t'Opratutto la forun.colo.si. E in questa ~ alattia 1che il trattamento rende i m assimi servi.gi. 3) Affezioni d'orrd ine anafilattico, attribuite allla sensibilizzazione (asma, emicrania, rad'.Jred1dor e d.a fieno , corizza spasm odi1ca, disturbi della m enO(pausa, a cci1denti da siero, ecc.). 4) lVIa1attie infettive: d 'ordine m ediico (StPecie la f e.bbre pueriperale, le ricadute di feM>re tifoide o pa...~ti1foide, ecc.) e d'ordin e gen•ito-ru1rinario D dhirurgico (m·etriti, annes siti gonococciche, blen·o rragi·a acuta, p rostatiti e orchiti acute, o ulcere sifilitiche, otiti esterne, piagine tor,pid.e, tubercol osi chirungi-ca ). 5) Malattie diverse .(stati em orraigici, epil!essia, can cro). Nei riguandi ·d·el m eocanismo •d'azione, va Mcluso in m-01do assoluto che s i tr:atpi di una vaccjnazion e : poicbè anche il sangu·e di 'U n altro indivi1duo, ,perfettamente sano, giova ugualmente. .L a maggior parte dP,gli autori hanno raivviclnato 1'autoem·oteraa>ia allo dhoc emocliasico, e 1
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SEZIONE PRATICA
I'banno considerato come un m etodo desensibilizzante, facendolo cosi rientrare nel1a proteinoterapia. La crisi emoclasica consiste, come è noto, di una sin1drome sang·utgna (1costituita dalla ijpoten8ion e arteriosa, dalla lreUJCopenia seguita d·a iperleucocitosi, dall'inversione della formula leu.cocitari.a, dalla rarefazione de·g li ematoblasti circo1anti, dall 'ipercoagulabi1ità, da variazioni brusche dell'indice r·efrattometirico del sieT<o, e 1dall'aJstpetto rutilante del saDJgue v·enoso), stndrom.e sanguigna chie precede o aiocoll1lpaigna la sin·drome cli· nìca, la quale tuttavia p'Uò anche man.care. ora questa sin·drome sanguigna ·è stata .assai frequentem·ente osservata ·dopo le iniezioni di a uto-sangue: il qua~e si comporterabbe come un'a:èbumina €terogenea, per la lisi globulare Clhe si produce nel sottocutaneo o nei muscoli. !La leuco[penia p·e rtf·er:iJca sarelb1b.e élJOCO·malagnata da una formidabil1e iperleucocitosi epatica: il che avrebibe fatto supjpo.rre nel fegato una reazione loca1e tra gli anti-geni iniettati e gli anticorpi • cellulari. In ogni modo per quanto 0JSiSai corruple•sse ap.p a1ano le modalità d'azion·e della autoemoterapia, · tuttaJVia l'A. pensa one si tratti di un metoido che si ha il doV1ere di tentare in una seri-e ,di malattie ben determiruarte, tenruto .anche - conto c'he 00$0 è molto semipl1i.ce, e chè non pr·esenta alcun iPeticolo. M. SABATUCCI. .
CENNI BIBLIOORAFICI. (1) •
D. B. RoNCALr. Trattato generale e speciale delle infezioni o infiammaz~oni chirurgiche. Vol. I . Napolj , StalJilimento Tipografi co I .N.A.G., 1929-VII, in-8° grande, pag. 336. L. 65.
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ulla falsariga delle affermazioni comuni, "li st imoleranno al pensiero e alla ricerca, a for. 111arsi cioè un concetto proprio, il che dovrebb e costituire il compito più a lto della cultura u11iversitaria. Giustamente egli afferma che non esiste una Patologia medica e una chirurgica, ma ésistou o processi morbosi clie si c urano o rnedicaln tente o coll ' intervento chirurgico. E distinte le malattie in con genite e a cquisite, e divise <.1 ueste in quelle ch e hanno per cau se fattori distrofici o agenti traumatici e simili, com})rende t utte le altre nel capitolo dei processi infettivi o infiammatori, espon endone in larga si11tesi l 'etiolog ia e la patogenesi. Degna di menzione è la vasta cultura sto, rica che l 'A . .dimostra, ·ricordando specialm.ente le mirabili scoperte di nostri italiani, nel campo d elle dottrine patologiche. Nei successivi c_a pitoli, non più polemici a sostegno delle s ue idee basali , l ' A. espone sempre in modo molto completo e con ricchezza di ricordi storici e di esperienze antiche e -recenti, spesso personali o della sua Scuola, il modo come i germi possono penetrare nell 'organismo e svilupparvi la loro azion.e, i poterl di offesa del germe e quelli di difesa dell 'ospite, esponendo in separati paragrafi la difesa 11ell'atrio d'ingresso, nei tessuti, n el torrente circolatorio , e poi negli organi linfoidi, in <.1uclli a secrezione interna, e nei diversi tessut i ed organi. ~questa un'esposizione in gran . parte nuova , e nella q·u ale pur se ~l1cuno dissentirà in qualche punto dalle idee sostenute dal Roncali, si de\ e ammirare la sua grande cui tur.a ·e il calore con cui · difende i suoi concetti, con argom enti tratti da tutte le scienze biologiche e m ediche. Al presente volume d evono seguirne due a ltri per completare il Trattato, ' e ci auguriamo che la feconda operosità del Roncali dia presto a lla stampa l 'opera completa, che attend ian10 degna della sua preparazione e maturit~ scienti fica. 1
In questo volume di più che 300 pagine, edito in buon formato e caratteri nitidissimi, R. ALESSANDRI. corredato di numerose figure e tavole anch e a colori, il Patologo chirurgico di Napoli sostiene con copia di dottrina e di esperienza le G. PARLAVEC CHIO. Contributi di Terapia e Tecnica chirurgica. Vol. II , Palermo. Cultura sue ben n ole idee sull '.e quivalenza dei processi Medica, editrice. infiammatori ed infettivi, che gli fa anche com prendere fra questi tutte le produzioni ~ una raccolta di contributi portati dal Parn eoplastich·e . Queste affermazioni non sono lavecchio e da chirurghi della sua scuola a oggi a·ccettate dalla gene ralità .dei patologi, m ol teplici affezioni, specialmente del fegato e ma la persuasione profonda dell 'A. e la quan- d elle vie biliari , della milza, dei reni e delle tità grande di argomenti ch e egli espone colla vie urinarie, d egli organi genitali maschili e sua estesa cultura nel ca~po delle conoscenze f~m minili, degli arti superiori e inferior~. . batteriologich e ·e im1nunitarie r·e ndono la letSpesso per una stessa affezione sono inditura d el Trattato assai istruttiva e interessante • cati parecchi processi operatori,. c?l!le per per tutti, e forniscono agli studenti, p ei quali l'epatopessi, il che, se può. e~sere i~d1z1~.della egli scrive, un . complesso di idee e di vedute difficoltà di ottenere buoni r1sultat1 coll 1nterlarghe e genia li , ch e appunto perchè non sono ve.n to chirurgico in simili casi, è anche. prova d elJa profondità di conoscen ze anatom1cbe e d ella versatilità di applicazioni chirurgich e del (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui ·si d esidera la recen sione. 1'autore.
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POLICLINICO
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Alcune operazioni sono del tutto nuove, con1 i; l 'exospleno1isi, e la tecnica ne è indi cata chia ram ente. Vi sono ancl1e tentativi di nuove applicazioni, com e la disinnervazj or1 e splenica, studiai a sp erimenta]mente nelle mod.a lità tecniche e neg li effetti fi siologici . Notevoli ancl1e i ~a1)itoli sulla n e frop essi.a e la omentizzazione del rene e sulla nefrostomja e il cateterismo t1reteraJe retrogrado. Interessanti pure sono le operazioni sugg·crite per provvedere con uno sfintere serico al la incontinenza vescicale e al prolasso uretra le nelle do11ne, e la nastrolegatura della tuba i;1e1· Ja terilizzazione ten1poranea studiata sull e cagn e. Non è possibile riportare tutto l 'elenco d e.Q·li interventi riuniti nel volume, ma credo :ia suffi c iente questo cenno per invogliare i coll eghi a leggerlo , poicbè vi troveranno lar.q-<\ m esse di idee nuove e di suggerimenti tecn iei utili e pratici. R. ALESSANDRI .
F. SAUERBRu.cH. Chirurgie der Brristorga11e. Vol. l / I , III ·ediz. J. Springer edit., Berlino, 1928. R. M. 188. Nella sua III edizione il trattato di Sau0rbru·ch sulla chirurg.i a d el torace , ba ubìto una ulteriore amplificazione. Il I volume d ella II edizione appare ora diviso in due parti di ct1i la prima, ora pubblicata , forma a è un volume di 918 pagine con 916 fig·ure di cui molte a colori. Nella parte ge11erale il capitolo ... ulla anatomia. topografi ca d el torace, polmoni e pleura è :redatto da Walther Felix, così quello sull a fi siolog ia d el polmone. Il capitolo su ccessivo: la diagnosi radiologica d·elle .a ffezioni de ~ Ji org.ai1 i toracici, è fatto da Henri Cha.a ul. D el] '.autore sono i capitoli sulla tec11ica chir11rgica generale per gli interventi intratoracici , l 'aneste i.a, l e c ure postoperatori e, j m ezzi di differ ente pre sione e la medicina qperatoria d el polmone e d el torace. La parte speciale è così suddivi a: malat1 ir d elJ.a parete toraci ca, ferite della pleura e del polm one, infia1nmazioni suppurative e cangreno e d el polmone, broncbi etta ie, eh iu sura di fi tole bronchiali e polmonari. L 'ultimo ca11 i ~ tolo d e cri ve l 'operazione di Trendelenbur l' ])er l 'embolia d ella polmonare con le modifi cazioni . più r ecenti con sigliate da O'li ultin1 i su cce 1. La II parte del I volum.e, in corso di. s.ta1npa, si occuperà ·della cura chirurgica della t ubercol osi polmonare. l pregi dell'opera sono qu·e lli già a])prezzati n ell e edizioni precedenti e ch e hanno valso a far annoverare il trattato del Saue rbruch fra le opere clas ich e e a farlo 1considerare, certa mente, com e il più completo, il più imJ)Ol'-
tante e il più .aggior11ato libro di chirurgia del torace. La stampa ~ su ca:ta patinata, le figure in n ero e a colori ben riprodotte, un indice completo r ende facile la ricerca di qualsi.asi argon1ento. VALDONI . C. BERTONE. L'ascesso del fegato . Arti grafich& G. Tabacco, S. Daniele del ;F riuli, 1929. Dopo brevi cenni sull 'anatomia e fisiologia del fegato passa in rivista i .vari ascessi epatici trattando d.ella loro etiopatogenesi, anatomia patologica, sintomatologia e cura. L 'esposizione teorica è qua e là intercalata da casi clinici dirnostrativi, caduti sotto l 'oserv.azione del prof. Giordano, del quale è rife.rita infine la statistica completa degli ascessi epatici curati. Il lavoro è chiuso da una ricca bibliografia. G. MATRONOLA.
H. MEYER-RuEGG. Ginecologia. Trad. d el prof. G. SORTINO. Torino, 1928, l Tnione tip. ed. torinese. L. 45. In 413 pagine, col llssidio di 182 figure, alcun e a colo_ri, questo volume ci presenta un buon riassunto ·delle nozioni più fondan1entali e più moderne della ginecologia. La traduzione è fatLa dalla V edizionè tedesca dal prof. Sortino, al quale già dovevamo la lodevole traduzione d el più poderoso trat .. ta to di Schroeder, pure com parso nella col1ezi one della stessa casa editrice. Mentre auguriamo il rituale successo anche a questa ultima fatica della casa e del valente traduttore, non possiamo esimerci dal sottolineare un dubbio sulla opportunit~ di questo seguitare a /tradurre opere straniere, anche non fondamentali, ma solo di orite nt.am·ento o J)er cosi dire didatti ch e. Chi scriv.e si trova forse in una condizione un po' difficile, perchè potrebbe parere mosso da considerazioni personali, dato che figura egli pure come autore di un volumetto, dove sono raccolti gli elementi d ella ginecologia necessari agli studenti ed ai medi ci pratici. Ma d el resto già aveva avuto occasion e di f.are un rilievo simile molti anni or sono a proposito della traduzione del Fehling per opera di Micheli ... osserva·n do allora ch e il traduttore ay.eva a g gi unto tante note su e personali e capitoli intieri da ritener e ch e gli sarebbe stato meno faticoso e più meritorio il fare il libro tutto lui e tutto italiano... Or~ a quei tempj felici lo scrivente era ben lontano dal pensare cbe più tar-d i avrebbe avuto l 'audacia di entrare nel numero d·e gl i Autori... Certo lo spirito che lo animava allora non può che essere più vivace oggi, nella .attuale rinascita della dig nità italiana, ch e pervade tutti i campi. Ma se desid eriamo concorrere a liberare l e nostre
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SE ZIO ~E
scuole dalla servi tù straniera, bisogna b ene sostenere g li editori e questo non si r,aggiu11ge davvero col moltiplicare le traduzioni! Detto questo, non esitiamo tuttavia a ri1)etere che n·el caso con creto si tratta di un compendio vera m·ente buono e ch e pu~· n ella sua brevità ha dei r eali pregi.
G. G. CoTTE. Les troubles fon ctionnels de l 'appare il gériital de la femrrie. Masso11 e C. Paris, 1928. 1
È un bel volume di 570 pagine con 117
fi-
gure ch e tratta il difficile argomento sotto il triplice punto d i vista della fisiologia, della clinica e della terapia, portanao un chia ro e pr-ezioso contributo non solo inter es ante i ginecolog i, m.a tutti i m edic i ch e ivi IJotranno trovare indicazioni utili e diligenti. Il libro s' inizia con un breve cènno ulJ.a • vita sessuale dei mammiferi , ed in 3 densi ca, pitali tr.atta .a mpiamente dei disturbi , della m estruazione, d el sen so g·enitale, della fecondazio·n e e della formazione d ell 'u ovo. Poscia passa a trattare dei disturbi della secr ezione d ell 'appar.ato genitale, della leu correa, della idrorrea, continuando poi n el V e VI capitolo una vasta di sanima dei disturbi d ella circolazione san g uig na e d·e ll 'innervazio·n e del] 'apparato genitale coronando l 'opera con un 'interessant issin1a e varia trattazione dell e insufficen ze ov.ariche e de i postumi d ella castrazi0ne .
Compless ivamente i tratta di un '01)era vasta e varia ch e senza a ver e J.a pretesa di spiegare tutto i] d iffi cile e d·elicato m eccanisn1 0 d ei disturbi fun zionali dell'apparato genitale fen1minile, m ette in luce con acume tutti i fatti che possono essere ritenuti a cquisiti e qt1elli ch e purtroppo oggi non possiamo ancora S}) i e g.are. L 'esam e appunto di questo insiem e d i circostanze viene assai opportu n.a mente a guidare la me n te d ell 'A. n ella parte ch e riguarda Ja terapia ove è specialm ente inter essante come è tra ttata ] 'opoterapia ovarica, ed i trapianti ehi rurg i ci. •
FILIPPA..
Interessante pubbl icazi on e: Prof. Dott. MARIO FLAM J N I
Docente di Clini-ca. PecLiait~-oa nella R. Università Direttore del Brefotrofio ·Provinoi·a le di Roma. ·
Manuale di PEDIATRIA PRATICA Ter za edizione aoouratamente riveduta e notevolmente MDJpliata. (Vedere l'Indice del Volume. riportaito a pagg. 665, ti66 del Faeotcolo 18 del 2 maggio 1927). U1n vol'tlme in-8°, di pagg. XII-452 nitidamente stampato su carta semipiatina.ta. oon 118 figure irnt,ercalate nel teeto. Prezzo L . 5 5, più le s,p ese postali di sped izione. Per i noetri abbon•ati sole L. 5 O, in porto fran co . Inviare Vaglia Posta.le all'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina, 14 - ROMA.
PRATICA
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ACçADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI: R. Accademia . .Medica di Roma. Seduta ordinaria d el 6 aprile 1929. Presid enzçi del prof. AscoLI VITTORIO. Il P RES IDENTE apre l a seduta ed alla J)r esen za· dei Rappresentanti la Fa1n iglia d el compianto so-· cio prof. Gherardo Ferreri, dà l a p arola al prof. Bilancioni, incaricato di con11nemorarlo. Il prof .. B1r.ANCION1 legge una deg n a ed elevata comme-· m orazione iche rieYoca 111irabil1nente la figura d el! 'ele tto estinto, su scitand o l 'ap provazione d el-· l 'Assemblea. Il PRESIDENTE ring r azia il prof. Bilancioni a ·· n ome d ell '_l\ccademia, e o. 1)ende la seduta p er ci11que 1ninuti. Quindi il }")RESIDENTE riapre l a seduta e dà la , p ar ola al prof. GIORGIO FERRERI.
Sulla frequente associazione di oto-mastoi~iti e sinusiti· della faccia nella recente epidemia influenzale. FERRERI prof. GIORGIO. -- L'O. co111unica di· . aver osservato ne1la r ecente e pid e1nia influe11za1e. ' una freque11t e associazione di oto-mastoidi li e di sinu siti inter essanti u110 s tesso lato del capo. Queste affezioni erano di solito precoci , acar attere emorragico a d ecor so per lo più ])enigno, ·e p er quan to n elle mn s loièlili fosser o ni freq11ent e intér essate d el le ce lll1l e p r ossime al seno trasverso pure non sono sta te osser vat e con1plicazioni d' el- seno stesso. Riguardo alle sinusiti, qu e te intere aYano prevalenternente: i seni 111ascel1ari, p oi i frontali; m en o gli etmoidali e m ai gl i sfen oidali. L 'O. si intrattien e sul èl ecor so e st1ll 'interYen t o· chiru r g ico in t ali affezioni .
Contributo alla conoscenza della meccanica respiratoria. L' inversione degli pneumogrammi in soggetti normali e in soggetti sottoposti a pneumotorace artificiale. ~1f oNALDI
dott. V. - L 'O. fa u n o s t t1d io rias- · ' suntivo d ell 'inversione d elle curve r espiratorje in soggetti normal i , n ei tuber colosi polmo11ari, 11ef pneun1otoracizzati e in quelli eh e hanno abban<lo11a to il trattamento pne11n1otoracico, mett enrlo11e i11 rilievo la sede , l a freque11za, il car a ttere. l ,a sed e ordinaria d ell .i11Yersio11e dei p11eumog ram1ni n e i normali (2F5 soggetti) è la regio11e sottoscapolar e; in alc uni tuhercoJosi p ol1nonari (esa1ne su 40 sogge tti) tToYa fl11ch e rientrnme11 ti in spiratori negli apici anterio ri ; nei port_atori cli p nt. in periodo di collasso (65 sogge tti), oltre ch e alla p arete poster i ore, trova inversione nella p ar et e lateral e (asrell<l r e Jned iR) e 11ell a base ant eriore. In alc11 rti cli quelli ch e l1anno a])ban don at o jJ trattamento p neu nto torncico (esame di }.5 sogge tti), trova inYersio11e a11r h e in n101 ti p1111ti d ella parete anteriore. · L '(). illttstra 4 ser ie di granch e r acco1te con· il I oraco-pneumografo · Baglio11i nell 'Istitulo cl ii F isiolog·ia u1nana e nel Sa11atorio Cmbert o I . I l S.eg retnrio: V. Pt:~TOXJ.
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IL POLICLINI CO
Associazione M.ediea Triestina. :XIII .adunanza scie~tifica del 25 gennaio 1929. Presidente: Dott. A. CoFLER.
Dermatite lichenoide da arsenobenzoli. Il prof. MARZIANI presenta un caso occorso in · u11a don11a con R. W. neg. L 'O. praticherà delle intrader1noreazioni con Neosalvarsan e 11e riferirà . i risultati. Il prof. FREUND osserva ch e cutireazioni con preparati sal varsanici furono già .eseguite dal . J adassoh11, onde determinare già prima delle i11iezioni di Salvarsan un 'eventuale ipersen sibilità per l'arsenico, e ciò per preservare tali am1nalati da eventuali incidenti spiacevoli causati dall 'intolleranza. Ora tali prove non hanno portalo ad alcun risultato pratico . in tale riguardo.
Pìemia post-otitica. Il prof. R1 NIINI presenta un paziente affetto da l)iemia consecuti·1a ad otite piogenica acuta, gua_rito 1nedia11te ou..erazione (l egatura della giugulare interna al disopra dello sbocco della vena facciale comune , ed incisione del seno). Egli prese11 ta quindi un bambino operato cir ca una settimana prima, affetto da esteso ascesso extradurale pernicioso con pachimeni11gite esterna, consecutivo ad otite acuta catarrale di lieve entità, non si riscontrava otorrea, e I 'esame otoscopico aveva fatto rilevare soltanto un lieve arrossamento -d ella m embrana leggerme11te protrusa. Trattavasi con ogni probabilità di otite da streptococco mucoso, che spesso apparenten1ente benigna nel ·suo decor so, sen za apportare nel suo insorgere fenorr1eni gravi, spesso dà origine a gravi complicazioni. Il paziente trovasi in ottime condizioni, ·malgrado la gravità d ella complicazione. Il dott. LANG rileva cl1e lo streptococco nlucoso h a una particolare predilezione per i tessuti , sicch è la cultura e l 'esame batterioscopico preser1tano rileva11li difficoltà. L 'O. nota a11cora ·che se la clinica sospetta la presenza dello streptococco mucoso, la batteriologia molte Y01te i1011 può confermarla.
Sul valore pratico della prova tubercolino - emoclasica nei tubercolotici. • 1
Dott. GrNo ~ IA cCHIORO . - L 'O. n ei 122 casi osservati a r eazione tubercolinica positiva , h a riscontr a to u11a manifesta leucopenia n ell '89,5 % e precisam ente nel 91 % fra i casi d el 1° gruppo ·e nell '88 % fra i casi del 2° gruppo. ~.,ra i 18 pazienti del 3° gruppo, in 2 individui solamente ha riscontrato leucopenia. In genere, una din1inuzione globulare che no11 a bbia ragg· iun l.o al111eno 1000 leucociti in confron to del prin10 conteggio, non è stata ritenut u come probativa, potendo una diminuzione inferiore essere imputabile a piccoli errori 11el .Prelevamento del sangue o nel conteggio dei globuli bianchi. L 'O. non ha riscontrato alcun rapporlo fra n1aggior g ravità della lesione tubercolare e accent uazion.e della le ucope11ia, inoltre l'organismo no11 j)O iede alc un potere cli assuefazione alla proYa.
[ANNO
cosicch è ripetendo anche pii1 volte in un tubercolotico ]a tubercolino-emoclasia, questa si manifesta ugualment~ con la stessa intensità. Allo scopo di dimostrare la specificità della prova, ha voluto controllare se l 'iniezione dì proteine non sp ecifiche produceva effetti analoghi a quelli della tubercolina, tanto nei tubercololici, quanto 11ei non t})c ., adoperando 1 eme. di latte sterilizzato per iniezio11e ipodermica. Questo controllo venne praticato su 28 pazienti (20 tbc. e 8 non tbc.), in 26 dei quali non venne osservata una leucopenia dopo l 'iniezione di latte, ma anzi talvolta una leucocitosi. J)ato che certi AA. (Glaser, E. F. Muller) ammettono che la leucopenia dipenda da uno speciale modo di reagire del sistema neuro-vegetativo, e precisamente da uno squilibrio vago-simpatico, I 'O. ha fatto seguire subito all 'iniezione di tubercolina una seconda di 1 milligr. di solfato cli atropi ria su 20 pazienti tbc., in cui si era già constatata regol armente la leucopenia tbc.· emoclasica, per osservare se lo squilibrio apportato al sistema neuro-vegetativo da questo alcaloide avesse qualche ripercussione sul risultato della prova in questione. Dai 20 casi controllati, dopo 1'iniezione di atropina, in uno solo è stata rilevata urto di~1inuzione del numero dei globuli bianchi, inentre negli altri 19 non si è manifestata~ alcuna sensibile modificazione fra i ·due conteggi. Da t1ltimo l '0 .. dopo aver accennato ali 'applicazione fatta cl.ella prova di D 'Amato, con favorevoli risultati in altri stati morbosi (febbre tifoide , melitense, pertosse, lues - con preparati rnercuriali o di bismuto - ed infezioni gonococcich e) n e disc11te il significato biologico e il valore pratico . Il Segretario: E. RoNCALLI. 1
Interessante pubblicazione: Prof. Dott. ARISTIDE RANELLETTI Libero do~enite cii Patologia. del Lavoro neJ.l•a R. Università di Rom.a
LE MALATTIE DA. LAVORO I. Patologia e Clinica - Il. Assicurazione L'importanza della pubblicaziorne si desume dal fatto stesso che essa ha vinto il primo premio di L. 8000 nel Concorso nazionale del Ministero dell'Economia Na· zionale per studi inerenti alle assicurazioni sociali, sul tema: « MALATTIE DA LAVORO n. Riportiamo alcuni gdudizi dell'On. Commissione aggiud.ioo.tr.ice : « :B una trattaz1oné esauniente del tema « proposto; •.• un 1avoro -coscienzioso, 1iiligente e dotto, << ••• corredato da ta.vole statistiche, da molte figure, e -e da una ricca documentazione tratta specialmente da < lavQri italia.nd... Notevole è il contributo personale «che l'A. porta aJ.:la cla.e.s.ificazione del•l e malattie da « lavoro... La parte dell'Aeeicura-zione è svolta con << eepoaizione sobria e prooisa : non si d"anno discus« a.ioni proliisse e si rifugge dalla rettorica; ma l'a.r« gomento è trattato d.a tutti i punti di vieta, e SOJ>ra 'c1 Qg1ni questione I'A. esp:rime 1a sua opinione; prece senta infine un pian-0 di proposte concrete per l'as<< sicuramone oon':.ro ·l e ma1lattie professionali... Si a.e« segna il 1° premio di L. 8000 in considerazione dello << svilUJW>o dato alle due parti del tema~ del modo se~ ren.o, preciso e eoID{J;>lleto della trattazione e del eon"I tributo personade ·portato dall'Autore nella discussione di .alouni al'gomenti n. Un volume in-8, dli pag. 317, oon 74 figure, nitidamente sta;mpZ1ito· - Prezzo L. 5 2. Per i nostri abbonati sole L. 49,80 in porto fra.neo. 1(
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Invia.re VagLia Pestale all'editore LUIGI POZZI. via Sistiina, n. 14 - ROM.A.
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SEZIONE PRATid A
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. L'3 fibra elasti'che nell'espettorato dei tubercolosi . ,
.La loro ricerca destò interesse poco idorpo .1.a .sco,_ p erta id·ei b. di Koch e poi v·ell[le aJb·b andon·a·t a. , rarii AiA. in e!Podhe ·div.erise ~ono to:rinati sopra qruest o arg·omento. Bu·c e P,i cot (PaTis M éd ., n. 32, agosto 199....8) ri'portano ·OTa i r1:Lsultati otten·u ti stu diando il va.lor.e di ag~no:sti-co .e (progno:stico •di qu·e1st.a r iicerca. iCorm1e tecn ica es.si 1h.a nno aidottato. il metodo (di BeSiaJnçon e Brodiez con fuosina di Weighert che è •partiicolarrnente ;;emplice. Essi conc ludono che è assai raro trO'Vare Libre elas tich e i1ell '.es•p ettorato di u n t . 1b. c. crontco quando negli .stessi spruti non vi sono baicilli di I\och vi1s~brili, sia all'esame diretto, ·s ia con omogen·ei zzazion.e. Eccetto in alcuni p·n e.u moto r aclzzati, gli AA. non J1ann o m a i ·vi?to l e ftbre cl astiche nei ·oasi tn cui l 'ino·c•u1'azione n·ell e cavi-e ·dette esito n·egativo. La loro ri·cerca non 11a quin<li 'Per 1a di,a;gnosi 0l1·e un v·a lo.re d ' or.dine seco·n (lariù. Circa il valoDe prog·nosttco: n on esiste forma di tubercoliosi c:roniica evo lutiva in c1ui, a lrn.e.no in <l'Ualohe monì·ento , se no,n sempre, non veng.a eliinin ato •d el t ess•u to ela;;tico. Esso è più fneqiuenie i1elle !forme di-st:ruttiYe e ca·vitari·e · che n.elle (liscrete. P erò ainche n elle form.e l e più limitate e d tscrete, quan,do compaiono i b·acilli, .si p1u ò di t e•n1.rpo in temrpo r ir11venilre delle filbrre ..elast.iche. Ciò tog.l ie rrnrolta impo·rt~nz.a al 10TO reperto. In 1definitiva s. i deve riten ere che n ella metà · tlei ·c·a si di tJu•b er.c ol osi in •cui si possono colorare 'i b. ·di Kodh, ~i po1sso1no coi m ezzd. 'Più facili r.isco.n trare l e fibre elastich·e. Ma qruesta p·ercen1·ual e ipermanie in1·ari·ata ·o quaisi, tanto nelle fo rane a 1decors·o 1g r ave, ch ·e nelle forme torpide. Da ciò si •de·cluce che •q uesto r ep erto h a un valo·r e prognostico non dtfferent·e da quello che ha la constatazione dei 1]).acilli. •L . .TONELLI. 1
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zi<:)ne all' animale. L 'ino·c'Ulazione ad aniimali Ti'Uscì positiva aniche in altri otto casi che all'esame culturale non a v.ev.ano riivelato bacilli di Koch. R e,p erti ·negiat~vi 1all'inoculazi·one ad animali, .positivi invece all'esame culturale 1Si et>lbero in un sol caso. Ri-sulta ·d a qu esti 1dati la superiorità del metodo d1ell'.in o·c'Ulazione a d animali idi front e all' eisa,m.e oultJuTa1e. 1L'•asame ·cu ·liturra1e 1dà p erò ri1s.u1tati più pff'ecooi d ell 'i:nociuJ.azi•one ad animali. I n inedia do1p10 28 giorni anz.ichiè dopo 33 giorni. POLLITZER. 1
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CASISTICA· E TERAPIA.
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Cnltura o inoculazione ad animali per dimostrare i tiacllli di Koch nell'nrina, in essudati o nel pus? Qua-si 200 ricer ch e di bacilli tuiber·colari eseguite da R. Kem·k es (D eut sche med. Wo cherisc hr. , 11. ~, 1928) nell '1 urina , in e~su1dati e niel rpu1$ risultarono po1sitivi al ini1croscopio in isoli 5 CaJSi., 1 'esame 1crultuI"ale ·diede invece esito tPOOitivo in ~O casi: n e r.isuJ.ta la i1etta superiorità d ell'esame 'C'ultull'ale di .fronte al isolo esam e microscopico. In 13 ca si 1a rtcerca del bacillo di Kool1 riu1scì positiva sia all'esame cultural e cl1e all'inocula·
Le algie dell'arto superiore.
H. Roger (XXXII Congresso d egli a lienisti e. n eurolog i fran cesi , 1928) consid era , su ccessi1
vam ente : I ) la neur.algi.a cer vico-br.achiale re umatica cl1e d ecorre generalm ·e nte in due tappe, ce~vi1cale e poi brachial e, con punti dolo.rosi ,p eciali; dolori durante i movi1m ent~ attivi. ~ pa i·vi, legg,era atrofia mu~colare, im~ag1n1 ra diolog ich e di scl erosi legam entosa o d1 produzion e osteofi tica, iperaJ.buminosi di screta. La si osserva verso la cinquantina, specialm ente in donne. Presen ta varieLà sin Lomaticb e (forn1a sen sitivo-n1otrice di Léri, sindrome f~u sta . . ovr agg'iunta di A. Bernard-Horner. con s1nto111 i au r icolari da ri entimento arterioso, for111e a cute ad inizio apoplettiforme,, forme iperd oloro e, ecc.) an.atomich e od eziologich e; 2) le a lg ie brach iali di .origi.ne n.e 1:1~o ssi~ ti ca radi colari, talvolta stag1on.al1 , coes1stent1 talo;·a con piccol~ seg?i di e.ncefalite . l~t~rgiica o con1parse nell ambiente d1 en cefal1t1 c1; 3) la z.o na d ell 'arto superiore, con algie po . . tzo teriche tenaci; 4) le algie traumatich e: cau salgia, n evrite a. ce11dente; 5) le alg ie da ma~ formazioni ~a.chiti che: co~ te cervicali, ipertrofia d elle apo f1 i trasverse. sindrom e di Kli·ppel-Fe il , pina bifida occulta; 6) le sindromi d ol o.ro e deg~i arti SUJ?eriori : sindrome di Raynaud, ~r1tro,n:ielalg1~ , a·c rOJ)arestesia, o piut tost o ar.rod1seste ia a cr1si, con formicolìo pen ~so, co.nnes o t~lora .con iper eocitabilità ~~ccan1ca d e1 i11uscol1. ed ~po calcen1i.a, acrod1n1.a a form a t alvolta ep1dem1ca, co 11 udori locali , ch e dt1ra anch e per parecc11i in e si . . . La diagn.osi fa. classi fi ~are que . . t~ algie 1!1 ext rariervose (artrite , bors1te, <;:.ellul1t~, arter1te fl ebite) e paranervose (n evrite cuh1ta le, radi~l e, ere., compre sione del ple~ o da tu~ore . ttibercolo i apicale, compre ... s1on e d el fun1colo •
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IL POLICLINICO
da P ot t, can cro delle radi ci , pachimeninaite ipe!trofica) .~ ner~ose (algie per n evrite p~ri. fer1ca, toss11nfett1ve, p er pless ite, r adi1colite a lg ie di orig ine midollar e od en cefalite, topo: par este.sia di. all~ rme. ~i ori~ine c.orticale d egli tpertes1, alg ie di origine simpa tica, algie ri .. fle.sse. per l~sio~ e di .un qu?-ls.iasi or~ano, algie p s1ch1ch e d1 cui la d1qgnos1 si farà soltanto per esclusio·n e). Il trattam ento, p er quanto riguarda le algie pure o reum.a tiche , sarà diretto contro la diatesi artritica e m etterà in opera nei casi acuti: aspirin.a, piretan, allonal , blu di me tilen e oppiaic ei , g li antireumat.i ci (jodio), le iniezioni !ocali (lipiodol, aria sterilizzata , ecc.), la luce, il calore, i raggi rossi , I 'ionizzazione aconitinata , i raggi ultravioletti , la diatermia , le cure term ali. fil .
Costola cervicale bilaterale con paralisi completi! dell'arto superiore sinistro. L . Torra·ca (A nnali It. di Chir., 31 ott. 1928) riassume tu·tta la patologia d·ell 'argomento e riferisce un caso di costola cervical e bilaterale, in cui si aveva paralisi completa di tutto l'arto superiore sin. Casi con paralisi così estese sar ebbero secondo l 'A. estremamente rari , tanto ch e il suo sarebbe soltanto il secondo r egi strato n ella l etteratura. Si trattava di una donna di 17 a . , n ella quale i. di sturbi iniziatisi quattro m esi prima con formicolii alle dita si an-d arono gradatamente aggravando fino a raggiunger e quaranta giorni prima dell 'osservazion·e J,a paralisi comple ta d ell 'art. sup .. sin. L 'A. intervenne· asportando la costola sopramamma ria e l ' inferma ria-c quistò rapidam ente la lnoti]ità del braccio ; rimasero solo una.· par esi del deltoide e d·el gr. dentato ch e non esistevan o pri1na dell.' 0 perazione e ch e l 'A. pen sa possan o di pender e più ch e dalle ma n ovre oper atorie dall '·e voluzione del processo di cicatrizzazion e del focolaio di operazio n e. G. MATRONOLA. 1
La paralisi cubitale dei ciclisti. Due o ervazioni d i questa curiosa m alattia son o state pubblica te d.a Bernha rdt . Essa sar ebbe d ovuta, secon·d o Sìmpson e Destot, alla com pr es ion e d el cubitale a ll a mano , tra il pi iform·e ed il m anubrio a.e lla bicicletta. SLiefler (lltf ilnch ener m ediz . vV och . , t. LXXIV, n . 42) ha osservato un caso di par alisi bila terale con r eazioni ele ttrich·e .a normali , in una g iovan e donna ch e apprendeva a m ont<lre sulla bi cicle tt.a da quindici g iorni. La g uarig ion e completa è stata ottenuta m edian te il ri poso ed il trattam ento elettrico. Lo tesso Au tore h a ~g·uito recenten1ente due ca i fru, sti . La ricer ca eseguita presso i circoli ciclisti-
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ci, e presso i m edici, n on n e 11a posto altri casi in evidenza . Tuttavia due m edici di campa ~~a ?a~no osservato su loro stessi una par alisi s1m1le sopravv·e nuta dopo 15 criorni circ.a di t rag itti prolungati in bicicl etta~ attraverso stra~e cattive ch e Ii obbligavano · ad aggrapp arsi con forza ai manubri. Nei due casi la r egr ession·e dei disturbi è a vvenuta in due mesi circa, cessata la causa provocatrioe. Questi fatti sono d.a r.a vvicinare alle paralisi cubitali d·e lJ.e teléfoniste (Cassirer ), alle paralisi r.a diali d~ sonno, ecc. Forse si potrebbe pensare a una pr·edisposizione speciale, a una frag·ilità preesistente del nervo, come causa individuale· di questa localizzazione . A. PICCINELLI. •
Le mialgie reumatiche. Oggigiorno ven gono in r ealtà tenute troppo poco in considerazione . ' ' ero·er e Delmas-Marsalet (Annales de M éd . , n. ±, aprile 1928) affermano ch e molte delle così d ette sciatich e r eum.a tiche· sarebbero in r ealtà delle mi.algie a topografia pseudosciatica. I dolori sarebbero in questi casi localizz.ati alJ.a natica ed .alla co .. ~eia , m.entre il pi ede e la .g amba restano indolenti .· I dolori alla pressione si provocano perchè si comprimono i muscoli. Frequente è l'associazion e della lombagg-ine a]la mialgia pseudosciatica . Anch e i dolori toracici sarebbero spesso dovuti a mialgie anzich è a nevralgie inte r costali. La natura r eumatica di queste forme è pro, ' 'ata: e dall 'associazione frequente della fèbbricola, di artralg i.e , da lle r ecidive, a.all 'azion e del freddo umido e dal b en efi co effetto dato dal salicilato, e dall 'aumento di temperatura l ocale. La terapia è quella di tutte le former eumatich·e. Utilissime ~.arebbero le iniezioni di salicilato di soda al 3 % nel muscolo dolente. L. TONELLI. 1
La lombaggine acuta. Questa affezione, p er cui i francesi adottanola pittoresca espressione di cc tour de rein », si inizia bruscamente, a colpo di frusta , e dà cri si talvolta estrema m ente pen ose, ch e r endon o n ecessaria l'immobilizza zione in letto. La sede d el dolore è più spesso lombare, ma· talvolta anch e dorsale, costale, cervi cale. A. Godlew ski (J ou,rn. m éd. franç. , settembre 1928) ch e ha studiato su sè stesso l ' affe~ zione rileva ch e il d olore si esagera, non s1 presenta all'improvviso dura?te il !11-ovim~nto , n1a è preceduto da un dol or~ lancinante. 1nsoli to che dura da 15 secondi ad un minuto. Dura11te questo periodo , ch e può _aver si an ch e n ell ' inìn1 obilità a soluta , un m ovim ento qual~~asi prolunga ed esager a il d olor e .in mododa r enderl o rapidam ente in ~o pportab1l e. Sern-
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SEZIONE PRATI CA
bra che in questi individui, in occasione di ~11a con.trattu~a spa sn;iodica spontanea e localrizzata s1 lacerino le fibrille contratte. L' A. ha .osservato che, conservando l 'immobilità assoluta al mom·e nto d e·llo spasmo inizia1e doloroso, si ·evit~no le crisi di lombalgia a cuta. Il solo mezzo di sollievo immediato è la fa.sc iatura con una la rg hissima striscia di tela forte, lunga 5-6 m e tri , ch e il malato nudo si app1lica da sè, fa cendo fare una controtrazione da parte di un aiuto e cing·endosi la vita col g·irare sul proprio asse . La fascia de ve andare da lle ascel le al ba.cino; d eve esser e tenuta giorno e notte e rinserrata mattina e sera . P er calmare ·temporaneame nte il dolore, sono utili le rivulsioni col ferro caldo, le ven. tose scarificate, le sang uisughe, talvolta la corrente faradica. Si evitino gli analgesici, come l 'antipirina che ostacola la diuresi. La diatermia , a ccanto a buoni risultati, ha .dato d·egli insuccessi. L 'A. insiste p er il trattamento de ll'artritis1no; egli ha osservato che J a lombaggine si ha spesso in grandi mangiatori di pane; si sopprima, quindi, questo e si prescriva l 'u so di su.eco di limone fresco.
acute. Si farà u so di oppio e de i suoi d erivati di a ntipirina e d erivati e di sali cilati. P. es. ; Cloritlrato di eroina Estratto di b ella,d onna Ga rden al Antipirina
cg.
uno >J uno m g. 25 cg. 50
S. P er un cach et. Tre al g iorno. 01)pure : Pantopon Caffeina Pira midone Aspirina
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s.
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10 40
2-4 a l giorno .
Applicazioni esterne. Poco attive sono le
frizioni ed i linimenti , , di cui però non deve esser e trascurato l 'effetto psichico. Si può prescr iver e : salicila to di m etile, clor oformio, lau. da n o, a na 10 g ran1mi; alcool canfora to g . 20; olio di g iusquia m o g. 90. Le applicazioni rinnovate di piccoli vescicanti cantaridati , o mosch e di Milano, sui fil. . punti dolorosi danno spesso un r eale vantag-: gio; così pure possono darne le polverizza zio. Su una forma frequente e spesso misconosciuta n i di cloruro d »etile o di eter e. Ineffi cace è i nvece l 'applicazion e di punte di fuoco, di cui di sciatica radicolare. ...i è a busato. Il calor e, in tutte le for me .agisce b en e come Se n e occupa N. Gierlich (JYI ed. kliriick, sedativo; utili son·o la b or sa d '.a cqua calda, n . 42 , 1928). Sci.atich e ra·d icolari ch·e interessa110 la quinta radice lombar·e e la prima ra- la compr·essa riscaldante elettrica, J.a d occia · di di ce sacrale si confondono facilme nte co11 in- aria calda, ch e conv·en gono a lle forme acute, m en t r e sono ineffi caci in quelle subacu te . In fia mmazioni d ei r ami terminali periferici d el n ervo sciatico al polpaccio ed al pied e. I sin- queste, si ricorrerà a lla diatermia, ch e agisce t omi di de ficit e quelli irritativi sen sitivi non · talora in m odo sor prendente. Le corr enti g alcl1iariscono la diagnosi. È particolarmente ca- vanicl1e e la jonizzazion e salicilica sono consiratteristica per la sciatica . r a dicola r e .un punto glia bili qu.ando vi sia a trofia muscolar e. s piccatamente doloroso situato a circa tre cenMen o a ttivi d ella diatermia sono i raggi intimetri di lato dal processo spinoso d ella quinfrar ossi e gli ultravioletti. La r adiotera pia e ta vertebra lomb.a re; i punti d olor osi periferici la ra diumterapia danno talora risulta ti brilsono invece m eno pronunciati. In tutti i casi lan ti, m a si tr.atta di p r ocedi menti di a ppliun po' gravi si osser va inoltre paresi d ei mucazion e d elicata e costosa. scoli p eronei e r eazion e d egenerativa più o Iniezioni. Quelle di aria ha n 110 qualch e vol .. 1nen o spiccata; infatti questi muscoli ri cevono La d egli effetti sedativi. Le iniezioni profonde la loro i_n n·e rvazione dalla quinta r a dice lon1- par.a nervose h.a nno com e scopo di portare in b ar e e d.all.a prima sacr.a le. Talvolta è p ossibile vicinanza d el n ervo d ei liquidi ana1g·esizzanti. dimostrare a11ch·e u11a paresi dei piccoli fles- Si fa nno gen er.alm.ente al p unto d i emergenza sori . Parla in fa vor e di un 'affezion·e ra dicolare del n ervo (a 6-8 cm . di p r ofondità) con solua n ch e indebolimento d ei rifl es i patellare e zione fi siologica (20-30 eme. ) pura o stovainizplan tare . La terapia con1une (.applicazion e di zata (2 cg. di stovaina) o con lipiodol (2-3 cal1d o, galvanizzazion e, di ater~ia, iniez i.oni n el em e .) ; n on si inietti m.ai dell 'a lcool . (L'A. non n ervo) è effi cace o] tan to se v ien e applicata al parla d elle iniezioni di acido fen ico a ll ' l % punto doloroso a lla pression·e corrispondente ch e d anno pure buoni _risultati). all e r.a dici an1m a].ate ·e n on n ei territori periAgi scono talvolta da sedativo le in iezioni ferici . paravertebra li fa t te pr ofondan1ente n ella masP oLLITZE R. sa acrolombar e di iero alla n ovocaina e di soluzion e j odata. Le iniezi oni epidurali , con Il trattamento della sciatica. cui si fa arrivar e il liquido fino alle radici Trattam ento in,terno. È il m en o ra ccon1an- &aerali , d ann o buoni r isultati a n che in casi rjbelli a d a ltre cure. d abile ma è i1ecessario ricorrer,ri n elle for111e ' .
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IL POLICLINICO
Cure idrominerali. Sono un utile aiuto e particolarmente indicate per prevenire le recidive. • (Jorirri. de m éd. de Paris, 6 dic . 1928).
fil. La resezione del n. presacrale. Questo intervento ormai entrato largamente n.el]a pratica ginecologi1c a ha anche indicazioni ch·e finora non furono fi ssate. Suermon·dt (A>·ch. f. Klin. Chir., vol. 152, pag. 80) ha. avuto un belli s!Simo successo in tre casi di tubercolosi vescicale g rave con inten sa pollaqhiuria e dolori violen:t i. In tutti 3 i e.asi, subito dopo l 'intervento, scomparvero il ten esmo vescicale e i dolori. Mentre prima i pazienti dovevano orinare ogni cinque minuti dopo la resezione del n. pre aera le potevano trattenere l 'orina per alcune ore. L 'intervento è eseguibile solo quando la fun zione r·e nale è discr eta. Una seconda indicazione è rappresentata econdo l 'A. d1a i e.asi di tumori della vescica , d ell 'utero e d·el retto che , alla laparotomia 1 si presentino ino·p erabili. VALDONI.
Estirpa~ione
del ganglio di Gasser con conservazione della radice motoria nelle nevralgie del trigemino. -
;
Zaaijer (A re/i. /{lin . Chir., vol. 152, pag. 76 , 1928), per la fa cilità di recidive dopo ]e iniezioni di alcool, preferisce l 'intervento diretio . La n eurotomia r etro-gasseriana sembra l 'operazione migliore, specie n ella modificazione di Ad on cl1e con serva la radice motoria il che h a g rand.e importa11za peDchè non i aboli ce la fun zione ma tica•t oria. Nelle forme bilaterali , la perdita di qu·esta funzione è una debilitazione g rave. Per a,rer osservato in cinqu·e casi di r1eurotomia s·e c. Adson 3 recidive è ritornato all 'o. peraz ione cla·s ica di I\.rause, cioè alla estirpazion e del ganglio di Gasser, da lui eseguita 32 ·volte'. ' Negli ultim i due casi ha cercato di estirpare il gan glio senza ledere la r adi ce motrice e h a p otuto e eguire questo inter,rento ch e t ecnicamente è molto difficile. VALDO 11.
VARIA. Le 111alattie da
lavo1~0
negli
sca1~abei.
Anche n°e gli a1n imali ch e vivono in stato di libertà, il lavoro fa tto per procurarsi il nutritn<Cnto ed a si·curare quello della prole induce delle modificazioni , non diver sam ente da quanto arcade per l 'uomo lavoratore. È a tutti noto lo "' carabeo sacro degli antichi Egiziani, Atea .. c71us sacer, u'n coleottero it quale lavora gli e .. crem enti bovini ed equini , per farn e delle
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XXXVI, NuM. 18J
pallottole. ch e poi se.rvono per ali-mento e per introdurvi le uova, in modo che la larva ap-pena schiusa trovi subito un pasto adatto . Con il largo ·e piatto clipeo, lo scarabeo sca' à e spezzetta gli escrementi, rastrellandoli ed elì., mi1nandon·e le fibre vegetali non nutritive. Fà. P:as~re }a massa so~to le quattro zampe poster1or1 e l arroton.da fino a da rle .la forma di una pallottola, che talvolta raggiunge la grossezza di un.a noce. Si tratta allora di portarla al luogo d·e si d erato e prescelto, sia per mangiarsela, sia per deporvi le uova. Lo scarabeo ab.. braccia allora la sfera co11 ]e due lunghe gambe po~teriori, di cui gli uncini tèrminali impiantati nella massa servono da perni di rotazione ~ prende appoggio sulle zampe intermedie e, facendo 1°eva con le ·p arti de11 tate di quelle anteriori ch e si appoggiano sul suolo, procede rin .. culando. Questo lavoro conti11uato p er molto tempo (la vita degli sq.·rabei sembra piuttosto lunga) finisce per consumare gli arti, ch e si riducono atd·dirittura a d·ei monconi. A. F. de Sea . . bra (C. R. de la Soc. portuga.ise de biologie, 19 maggio 1929) ha osservato in uno di questi col.eotteri, dell e dim.e n sioni di 35 mm., che le tibie posteriori, gen era lmente ·di 14 mm., erano ridotte a 4, per la destra, ed a 3 per la sinistra. Pure assai ridotta era la tibia inter1nediaria sirnistra, di cui n on riman.eva che un moncone di 8 mm. , con la scomparsa del tarso. In un altro e en1pJ.are, le dentellature delle zam.pe ,a n teriori .erano quasi del tutto consumate ed il margine esterno delle tibie appariva appena sinuoso. Le tibie i.n termedie e qu·elle posteriori, consumate allo stes_?o modo, le ciglia terminali quasi del tutto scomparse,. e così pure quell·e ch e circond.ano il tor.a ce e ricoprono i femori ; non rimaneva più traccia degli sproni termin.a li e le dentell ature del clipeo e.rana pure visibilmente·· consun1ate. L 'aspetto di queste lesioni è del tutto div·e rso da quello de]]1e fratture accidentali ; soprattutto colpisce la simmetria d elle lesioni , evidentemente dovuta al lungo uso n el quotidian o lavoro. Esse sono del tutto diverse da quelle osservate da F abre (Souvenirs entomogiqries, vol. I) con sistenti nella mancanza costante d ei • tarsi alle zampe anteriori. Le lesioni m esse in luce da de Seabra sono state notate oltanto in individui ch e avevano l.e caratteristich e della vecchi aia (assenza di peli, a spetto Jiscio ed omogen·eo de] tegumento, da cui sono scom·p arse le fini granulazioni). Individui ch e avevano quindi lavorato a lungo e ch e del lavoro avevano subìto le consegu enze, non di,1·ersam·énte da qual!lto si osserva n ell'uomo. Ulteriori osservazioni in questo campo avrebb ero indubbiamente un notevole inte.resse biologico, .anch e per non attribuire al lavoro deformità o lesioni ch e hanrno patog·en esi diversa e possono essere connesse invece con l 'inveecbiam ento. 1
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FILIPPI NI .
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SEZIONE P RATICA
POLITICA SANITAHIJl E GIURISPRUD}~NZ1~.(*> l 'ongedi per motivi di studio.
E ' superfluo soggiungere ch e i sanitari che-usufruiran·n o di tali congedi dovranno com-provare, con validi · d,o cumenti, la loro fre- quenza ai corsi anzidetti ».
Il ~linistero dell 'Interno, con recente circolare (20400, I ,) ha emanato le seguenti opportune istruzioni. « L 'art. 27 del regolamen to 19 ·1uglio 1906, CONTROVERSIE GIURIDICHE n . 466, sancisce pei Comuni, l 'obblig,o di disciplinare, nei capitolati, la materia dei conge- XX. - Il periodo di prova non può essere eccessiva-mente ridotto. di e dell1e supplenze per i sanitari condotti. Il su ccessivo art. 29 dello stesso Regolamento Per i sanitari condotti , e, in genere, per gli stabilisce, poi, le norme direttive ed indecli impiegati che hanno diritto di stabilità, la legge· nabili che debbono osservarsi nei capitolati determina la durata del periodo di prova. medici riguardo ai congedi. Che il termine non possa essere protratto, sia . « Con tali disposizioni si è voluto provvede- purè per accordo espresso, non è dubbio: la _ re al normale periodo di riposo dei sanitari norma giuridica che regola quella particolare condotti nell 'interesse di detti funzionari, ed efficacia del rapporto di impiego che è definita . infine, del delicato servizio loro affidato. stabilità, domina, per il fine al quale è diretta~ « La legge, però, non prevede la figura del la volontà della pubblica amministrazione e congedo speciale per ragioni di studio, e, per- dell 'impiegato. tanto,- la concessione di ,tali congedi è, tuttoMa la durata dell 'esperimento può essere ri- · ra, rilasciata all.q facoltà discrezionale dei dotta? Per identità sostanziale di motivi, la riComuni. sposta dev,e essere negativa. La legge considera « L 'attività profession.a le dei sanitari con- . n ecessario e sufficiente un determinato periodo.. dotti si svolge n,e lla maggioranza d,e i casi, i11 di attività, particolarmente co,n trollata, perchè · piccoli centri. possa essere fondato su basi apprezz.abili u11 · cc In tali condizioni di ambienti è ovvio che g iudizio di valutazione. è reso particolarmente difficile ai suddetti saAlla volontà della legge i1on può sostituirsi · nitari di arricchire il loro patrimonio scienti- quella della pubblica amministrazione, la quafico in relazione al costante progresso delle le non potrebbe ,e ssere legittimata nemmeno dal discipline mediche. consenso dell 'altra parte. « Pur ricordando ch e la con cessione dei co11 . . La dimission e per fin e di prova può essere, . g·edi ha causa e limite n ell 'interesse del ser- dunque, deliberata quando cruesta è compiuta. vizio, questo Ministero deve riconoscere che Il rapporto di impieg·o può essere risoluto anla con cessione dei congedi supplementari per che prima, m.a per giustifi cati motivi, secondo ragioni di 'studio m erita di esser.e particolar- le i1orme comuni dei procedime.n ti disciplinamente incoraggiata, anche .in considerazione ri, e non per apprezzamento discrezionale del- · dell 'interesse generale connesso alla necessità l'attività dell ' impiegato. che il medico condotto .s i tenga a lla pari dei La legge stabilisce che la dimissio11e per fin e sanitari che esercitano liberamente la loro del periodo di prova deve essere delibera.ta alprofessione, al corrente dei nuovi orizzonti e m eno tre mesi J)rirna dcl compi1nento del ter~ delle nuove esperienze scientifi ch e. n1i.ne. La giurisprudenza del 'Consiglio di Stato « Ciò premesso si ritiene ch e, ove le condi- ritiene che debba essere anche notificata tre zioni del servizio lo permettano, ai sanitari m e i prima e ch e, se n on sia osservata questa condotti ch e desiderino di frequentare corsi r egola, il provvedimento non produca alcun efpeciali presso università e presso istituti fetto. scientifici e clinici, possano concedersi sper on po Lendo essere abbreviato il peri?do di ciali licenze straordinarie in aggiunta a quel- prova, l ~ dimissione non p~? essere d el1b~rata le ordinarie già contemplate dai vigenti capi- con anticipazione : per conc1l1are que ta esigentolati, e senza ritenuta alcuna sullo stipendio za con la · disposizione formale che stabilisce o sugli altri ·e molumenti spettanti ai su~1 dett1 il termine minimo del preavviso (almeno tre sanitari, tenuto conto dell'interesse preminen- mesi prin1.a) la giurisprudenza è giunta ad un te del servizio che a tali congedi si coll ega. temperan1ento, ch e si. può .considera.re orma! « Si preg·ano, quin,d i , le EE. LL. di fare stabilizzato: anche prima d1 tre m esi, purche opera persuasiva verso i signori · Podestà, per- }'anticipazione non sia eccessiva. ~o~ decisi.one chè ove· non ostino, come si è detto, gravi 18 o-ennaio 1929 n . 13 è stato dichiarato illemotivi di servizio , la concessione di tali con- "'ittfmo un prov\redimento di dimissione de]igedi ,ren ga a ri chiesta dei sanitari , periodica- berato oltre sei mesi prim.a del biennio, cioè mente accordata, e tal e con cession e sia , pos- co11 anticipazione di oltre tre m e i dal termine sibilmente, inserjta nei capitolati d~ servizio. ·norn1ale. (•) La presente rubrica è affidata all 'avv. legale del nostro periodico.
GIOVANNI SELVAGGI,
esercente in Cassazione, consulente
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IL POLI CLINICO
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NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI .L'assicurazione obbligatoria contro le malattie pro: fessionaii. Consiglio dei l\ili11istri ha approvato u110 sch ema di decreto ch e istituisce l 'assicurazione obbligatoria contro le i11alattie professionali. t2ueslo pro' veclirr1e11to, rappresenta l 'attuazione pratica di un altro dei postulati dello Stato fascista nel campo della previde1Lza e dell'assistenza sociale ed insieme· la prima applicazione della legge 13 dicembre 1928, n. 2832, ch e h a attribuito al Potere Esecutivo la facoltà di attendere . alla effettuazione ilei pr in ci pi della Carta del Lavoro con tlispos izio11i aventi for za di legge. Allo sch ema è allegata una lista delle m alattie .an1111esse al risarcimento, ch e supera pure in nu1ner o le malattie professionali considerate dalla Conven zione ir1ternazionale di Ginevra. Questa rig u arda solt anto le intossicazioni saturnina (da piombo) e idragirica (da mercurio) e la infezione da carbon chio; invece la lista ·adottata dall 'Italia aggiung·e alle due prime la intossicazione da fosforo, quella da solfuro di carbonio, quella da benzolo e derivati, e tra le infezioni p arassitarie l 'anchilostomiasi, · m entre assegna l 'i11fezione carbonchiosa tra gli infortuni sul lavoro sia nella industria ch e nella agricoltura. Per l 'attuazione della nuova . assicurazione lo sch ema di provvedimento co11templa varie m.o.difiche alla legge sugli ii1fortu11i e i11troduce fra I 'altro il principio dell 'obbligo per l 'operaio di . so ttostare alle cure che l 'Istituto assicuratore ritenga necessarie. Qu~sta nuova provviden za obbligatoria, deliberata dal Governo Fascista in occasione della festa ' ·del lavoro italiano, costituisce un notevole passo verso il co1npletamento delle leggi nazionali in 1nateria di previdenza sociale a favore delle classi operaie. Ii
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Il regolamento per il latte. Il Co11siglio dei Minis.tri ha approvato il r e_gola1ne11to sull~ vigilanza igienica del latte desti11ato al co11sumo diret to. Trattasi di un provvedin1ento di grandissima importanza, in quanto ..è rivolto a tutelare nel mod0 pil.1 efficace la pubblica salute e a f_a r scomparire sistem i del tutto .i11acleguati all e esigenze dei tempi moderni. Con1 'è noto, la Direzio11e generale di Sanità da -vario te1n110 aveva iniziato gli studi per miglio~rare le condizioni del latte alimentare il cui conS\11110, specialmente in questi ultimi anni, è au·n1e11tato in misura soddisfacentissima. A tale ·qopo la Direzione stessa provvide ad inviare funt:ionari nei maggìori centri europei di produ-· 1.io11e del latte allo scopo di studiare i var~ sistemi .ii pastorizzazione, di mungitura, di vendita, ecc.
ll regolan1ento, approvato dal Consiglio dei n1i-
nistri, disciplina il comm er cio del latte, dal pu11t 0 di vista dell 'ig iene, dal 1nome11to della mu11gitura fino al consumatore. L~ cen.trali ch e il regola1nento prevede nei C9111u11i che abbiano un determinato nu111ero di popolazione, sar a11no l 'enle coordi11atore e, al temp o stesso, di controllo perchè l 'alim ento ab])ja tutti i requisiti necessari , n on subisca mistificazioni e sia igienicame11te perfetto. Il latte, secondo le n orn1e all 'uopo st abilite, dalla vacch eria, dal ce11tro cioè di produzione , passa alla centrale dove subisce i controlli agli effetti della produzio11e stessa, ivi subisce altresì il processo di pastorizzazion e ch e completa ed integra quella somma di garanzie sanitarie per cui il latte può essere consumato cori piena tranquillità, · pure rimanendo in esso rispettata la presenza di taluni fondamentali elementi che sarebbero invece irrep~rabilm ente distrutti' èon la ebollizione. Il regolame11tc ~i òccupa, inoltre, delle norme su1 recipienti, i quali dovra11no . possedere speciali requisiti di garanzia affinchè non possano esser e n1anomessi. Infatti: dovranno essere con rubinetto erogatore per modo che il liquido non potrà u sc ire per altra via, come pure non po- . tra11no essere aperte, dopo sigill ate, le imboccature superiori. Tale procedimento dev'essere usato anche per quei - recipienti destinati qalla centrale ad Enti , cooperative, ristoran li, bar, caffè. Per il piccolo consumatore la con segna dovrà avvenire a m ezzo di bottiglie debitamente an ch'esse sigill.a te, come vien e u sato in altre Nazioni . E chiaro, pertanto, ch e il latte dovrà giungere al consumatore igienicamente sicuro. Il r egolamento fissa an ch e gar anzie ch e lo r er1dono veramente perfetto. Parecchi articoli si riferiscono alla tenuta delle stalle ed altri alla mungitura delle vacche. Un a speciale vigilan za viene eser citata su gli a11imali: nello inten to di sincerarsi che la m amm ella sia integra. Coloro che son o addetti al lavoro di mungitura devono essere sopratutto sani e l 'attestato non deve comprovare sola1ner1te ch e si ri spettano le norme igieniche nell 'opera di mungitura, ma che gli addetti a t ale opera son o fisicamente sani . Il r egolamento, come abbian10 detto, è frutto di lung·o studio e di gr ande esperjenza di sanitari veramente curnpetenti, e però è destinato a recare un validissim o contributo specialmente al1'infanzia che di q11e to prezioso alimento assai si giova . Ormai ch e il regolamento è stato approvato, nnche la Città Capitale potrà iniziare i lavori per la costruenda centrale la quale, a quanto sembra, dovrà essere gestita dall'industria privata sotto il controllo quotidiano, s'intende, degli organi sanitari della civica Amministrazione .
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SEZIONE PRATICA
Organizzazione della lotta antimalarica. Il Ministero dell 'Interno (Direzione Generale della Sanità Pubblica) ha inoltrato ai signori Prefetti del !legno ed al Governatorato di Roma una circolare, in data 27 marzo 1929-VII, sull 'organizzazione della lotta antimalarica, con particolare riguardo alla coordinazione e unificazione dei servizi, ai Comitati ·antimalarici provinciali (composizione e compiti), all'attuazione pratica del programma di lotta, alla lotta nei co1npren sori di bonifica, ai mezzi finanziarii. Ne daremo più ampia notizia in un prossimo numero. Le farmacie nei luoghi di cura. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge in virtù del quale i prefetti, per provvedere ai bisogni dell 'assistenza farmaceutica nelle stazioni di cura, vengono autorizzati a permettere l 'apertura, nelle suddette stazioni, di farmacie succursali, limitatamente al periodo di cura. Il provvedimento contempera equamente, con opportune disposizioni, -~l pubblico inter esse, che si connette al miglioramento dei servizi di assistenza farmaceutica, con quello dei farmacisti privati, che g~à esercitano . -- ·- -nelle . . .. . stazioni di cur~ o n elle vicinanze delle stazioni stesse . ~
Comitato internazionale per la protezione dell'infanzia. Dal 12 aprile è riu11ito a Ginevra il Co1nitato per la protezione dell 'infanzia e della gioventù il quale, in connessione con altri organismi internazionali, come l 'organizzazione di igiene della S. d. N., l 'Ufficio internazionale del l avoro ' l 'Istituto internazionale del cinematogr afo edu cativo, persegue la realizzazione di varie opere di carattere sociale, quale lo studio delle legislazioni comparate sulla protezione della vita e della salute dell'infanzia, la preparazione di una convenzione per l'assistenza e !l rimpatrio dei fanciulli di nazionalità estera abbandonati, trascur ati o delinquenti, gli effetti del cinematografo sulla moralità e la mentalità del fanciullo. Presidente dell 'attuale sessione del Comitato è il rappresentante dell'Italia, S. E. l 'ambasciatore march ese Rainero Pal1l11cci de ' Calboli, e nostro delegato supplente il vice-con sole cav. dott. Formentini. Assiste inoltre ai dibattiti l 'italiana professoressa in diritto Fanny Dalmazzo, assessore per l 'Unione internazionale delle legh e fe1nminili cattoliche. Il Con1itato ha continuato in numerose sedute a svolgere il suo vasto programma esaminando dettagliatamente lo schema di progetto di accordo internazionale preparato da un sottocomitato git1ridico del Comitato stesso per il rimpatrio e il ritorno alle loro case dei fanciulli o adolescenti . 'Tale sch ema di progetto pone a carico degli Stati firmatari l 'obbligo di rimborsare le spese di trasporto e di mantenimento dei connazionali di età minore che si trovano all 'estero ront:ro la volontà delle persone o delle autorità
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investite di patria potestà su di esse, e che fossero state sostenute dal paese nel quale il minoren11e è stato rinvenu to. Un altro punto precisa ch e in nessun modo l'accordo tenderà a sopprimere od a restringere il diritto delle persone legalmente investite di potest à sui minorenni di adire in conformità delle rispettive legislazioni n azionali i tribunali cornpetenti. Il testo definitivo di proge tto adottato tiene co11to dei concetti sviluppati e precisa an che che le parti CQntraenti si impegnano a pern1cttere e a facilitare il viaggio in transito del minorenne proveniente ovvero destinato ad uno dei paesi contraenti e stabilisce infine, per assicurare una protezione efficace ai minore11ni ' che le parti contraenti faranno appello, ogni qual volta le circostanze lo richiedano, al concorso delle organizzazioni pubblich e e private che si con sacrano alla protezione del! 'infanzia. Un nuovo punto dei lavori del Comitato riguarda l 'esan1e di un secondo progetto di conven zione internazionale per l 'assist enza ai minorenni stranieri i11cliger1ti, che è fondato sui seguenti punti : 1) il minorenne straniero deve ave~ re gli stessi diritti del connazionale in materia di assistenza; con la · particolarità in più che esso può essere l 'oggetto di una n1isura di rimpatrio; 2) l 'interesse dei minorenni deve essere l'elemen.. to essenziale di apprezzamento, quando si tratti di stabilire i provvedimenti da applicarsi; 3) il rimpatrio per cau sa di indigen za n on è considerato sempre come il mezzo migliore per venire in aiuto al minorenne. Un ultimo argomento riguarda la questione del cinematografo n ei suoi rapporti col problema del1'infan zia. Una lunga e precisa relazione. è stata letta a questo riguardo in sede di sessione del Comitato, dal comm. De Feo, direttore dell 'Istituto internazionale del cinematografo educativo di Roma, nel quale è apparsa in tutta la sua portata, l'utilità pedagogica e sociale del! 'opera che l'Istituto di Roma svolge. Molti delegati hanno tenuto ad apportare il loro plauso a questa attività, così strettamente collegata con l 'opera svolla dal Comitato per la protezione dell'infanzia, al quale il Governo "italiano, promuovendo la cost.itl1zione de11 'Istituto, ha reso un immenso servi~·io . Il Comitato, a riconoscimento ufficiale dell 'importanza ch e si attribuisce all 'avvenire dell'Istituto di Roma, ha deljberato alla unanimità di incaricarlo di occuparsi pure del problei;na de1 film educativo, destinato specialmente ai fanciulli, e che possa con. venire. divertendoli, al loro sviluppo morale e intellettuale.
Cronaca del movimento professionale. Congresso del Sindacato Nazionale Medico Fascista. st ata fatta richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Minislri per la concessione di tenere il Congresso del Sindacato Nazionale Fascista dei 1\Iedici a Palermo nei giorni 26-28 maggio, pro. È
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IL POLICLINICO
fittando delle riduzioni ferroviarie per la Primavera Sicilia11a. Al Congresso devo110 partecipàre tutti i membri del Direttorio Nazionale, tutti i Segretari dei Sindacati Pr ovinciali l\ifedici possibilmente coi rispettivi Direttori e coi Consigli amministrativi degli Ordini dei l'tiedici. Hanno l'obbligo di partecipare al Col}gresso i Presid enti ed i componenti dei Consigli direttivi di tutte le _i\.ssociazion·i Culturali Mediche inquadrate nel Sindacato l\1edico . . Fascista. Tutti i medici iscritti ai Sindacati possono liberame11te intervenire al Congresso e prendervi parte. Ordine del g~orno: Relazioni morali e finanziarie; Elezione clel Segretario generale e del Direttorio; Rapporti tra Ordini e Sindacati Medici; Inquadramento e disciplina delle Associazioni Mediche Scientifiche; Giornale scientifico; Mutue sani tari e ; Varie. Quei Sindacati, Associazioni ed Ordini che voliessero proporre dei temi al Congresso debbono ma11darli entro il 10 maggio al Sindacato Nazionale Medico Fascista, corso Vittorio Emanuele, 24, Ron1a. Per le prenotazio11i di alloggi ed informazioni rivolgersi al prof. Edoardo Calandra, segretario d el Sindac.ato Medico a Palermo, via Arenella.
CONCORSI. POSTI
VACANTI.
CA.ssARO (Siracusa) . 'ridotte di L. 300.
Scad. 20 mag.; L. 10.000
ConATO (Bari) . - Scad. 10 mag.; L. 7000 e 10 bienni di L . 250; non c.-v. nè serv. att.; tassa L. 50, 15. CosENZA. Consorzio Provinciale antitubercolare. - Direttqre tecnico consorzio e Direttore Dispensario capoluogo. Stipend. L. 18.000 ~umentabile L. 28.500 oltre serv. attivo L. 4500. Età 30-40 anni. Laurea con seguita da oltre 5 anni. Docum. di esper. clinica specializ. e di cultura igiene con spec. riflesso tubercolosi. Si terrà particolarmente conto titoli tecnica lahorat. e di radiologia. Do~umenti e domande entro un mese dall '11 aprile.
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GENOVA. Consorzio Antitubercolare della Provincia. Segretario tecnico-sanitario; scad. ore 17 d el 30 giu. ; età lim. 25-40 a.; laurea da 8 a.; t assa L. 50, 15; doc.. a 3 mesi dal 25 apr.; lire 17 .800 e 4 bienni ventes., oltre L. 8000 serv. att.; in~enn. trasf.; assicuraz .; ecc. Rivolgersi Segreteria (Palazzo del Governo).
LA SPEZIA . ..4.1nministrazione P-rrovinciale. -
Per titoli eLi esame . Posti di Direttore e di Assistente Sez . l\fedico-lVIicrografica provincia Spezia. Direttore stiper1dio annuo L.. 14.000 elevabile a lire 22.800 con 6 aum. tr:ienn. del decimo; indenn. serv. attivo L. 3500. Assiste11te slip. L. 10.000 elevab. come sopra a L. 16.000; indenn. serv. attivo L .. 2000. Per entrambi cointeressenza sino al 50 % per le indagini interes. privato. Chiedere ban<io concorso Segreteria Gen. Amministrazione Provir1ciale. LUBRIANO (Viterbo) . - Per titoli. Stipendio annuo lorde L. 10.500. Caro-viv. come per legge. Assegno quale uff. san. L. 400 aument. del decimo per 5 volte._ Età massima anni 35. Docum. di rito non super. di data a 3 mesi. Scadenza 22 maggio. MoNTEnosso ALMO (Ragusa) . - Scad. 10 mag .; L. 10.000 e 4 q-qadrienni dee. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. .l\-1oTTA S. LucrA (Catanzaro) . - Scad. 31 m ag.; L. 7500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1500 cav.; tassa ; doc. a 3 mesi dal 20 apr. ; serv. entro 15 gg·. ; eta lim. 45 a. Chied. annunzio. (Reggio Gal.) . - Scad. 25 mag . ; 1a. cond.; L. 6000 (sic) e 4 quadrienni dee. ; età lim. 35 a.; tassa L. 50,15.
P. ocELLA
BELLUNO. Consorzio Provinc . Antitubercolare. ~ Medico direttore tecnico; L. 21 .000 oltre L. 4000 serv. att. e 5 quadrienni dee.; scad. 15 mag.
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IONICA
ROMA. Ministero delle Comunicazioni (Ferrovie dello Stato) . Concorsi per titoli ai seguenti posti di l\iledico di riparto: ·Matelica (Ancona), Como II (l\llilano), Cirò Marina (Reggio Calabria), . Zagarolo (Roma), Portole (T:rie~te), Picerno I (Salerno), Cornigliano Ligure (Genova). Inviare domanda e richiedere informazioni ai rispettivi Ispettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenza ore 17 del 31 maggio.
RoMA. Minist ero della Marina. - :B bandito un concorso per la nomina di 11 tenenti medici in servizio permanente. Potranno parteciparvi i laureati in medicina e chirurgia che non abbiano oltrepassato il 30° anno di età alla data del 10 aprile 1929. Gli esami avranno Juogo in Roma il mattino CosE'NZA. Ospedale Civile. - Medico ordinario; del 1° luglio 1929. , L. 2400 (sic), al netto di R. M., oltre una perLe domar1de di ammissione al concorso, corre_c entuale sui proventi operativi. Nomina quindate dai prescritti documenti, dovranno perveni_qt1en11ale . Rivolgersi ali' Amministrazione delre al ~1inistero della Marina entro il 5 giugno 1'0 spedale. Scadenza 30 maggio. p . vent11ro. DUMENZA (Varese) . - Scad. 15 mag.; Consorzio; Copia della notificazione di concorso e del proL.. 12.000 oltre L. 900 uff. san., L. 500 ambulat., gramma degli csa1ni potrà essere richiesta diL. 3000 automobile (obbligat.); 3 quadrienni dee.; ~ rettainente al Ministero della Marina (Direzione tassa L. 50,15. generale d el personale e dei servizi militari e Direzione centrale di Sanità), alle Direzioni deGENOVA. Comun e. ~1edico dei dispensari cogli Ospedali militari marittimi di La Spezia, munali per le malattie veneree; L. 4500. Scad. Taranto, Venezia, Pola, Maddalena, alla Direzio31 mag. Accettaz. entro 15 gg. Dichiaraz. in carn e dei servizi sanitari della Regia Marina di Nata bollata di accettaz . d elle norme stabilite ne) poli ~ a quella dell 'Infermeria di Brindisi. bando di eone.
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SEZIONE PRATICA
Rol\IA . Governatoralo. - Coadiutore nella Sez. m edico-micrograf. d el Laborat. d 'Ig iene e Profil.; scad. ore 12 del 20 mag. ; doc. poster. al 30 mar.; tassa L . 50; L. 16.000 e 2 quadrienni di L. 1000, -01 lre L. 4000 ser v. a tt. Rivolger si Ripartizione P er sonale. Ilovrco. R. Prefeltura. - l Jff. san. d el consorzio Delta Padano; resid . a Taglio di Porto Viro; L . 36.000 oltre L. 12.000 automobile; esclu; i altri con 1p ensi'; divieto lil). eser c.; titoli ed esami; .alJ. t>G.000 circa. Scad. ore 16 de.i 31 rnag. 'Iassa L. 50, 1O .alla segr e teria dell 'Amministraz. del .Consor. Chied. a11nunzio . S.\.l\tBUCA n1 S1c1L1A (A grigento) . Scad . 12 inag. ; L . 8500 e 4 quadrienni ; c .-v. S. MARTINO I N P ENSIL1s (Campobasso). - Scad. 10 mag.; L . 6000 (sic) e . 5 quadrienni dee.; se uff. san . L. 500; et à lim. 35 a.; t assa L. 50, 10. 'i'AnANTO . Consorzio Provinc . Antitubercolare. Direttore sanitario; e là lim. 25-45 a . ; t assa lire 50,10. Chied ere informazioni. Scad . 8 g iugno. 'fnA!\tONTl DI SOTTO (Ud ine). - Scad. 15 mag.; cor1 T. di Sopra; L . 9000 p er 400 110V. circa; c.-v.; L. 3000 p er caYallo od autovettura; L. 900 se uff. san. ; t assa L. 50, 10. 'fnEQUANDA (S iena). - Scad. 9 m ag.; capoluogo; L . 8500 e 6 quadrienni dee., c. -v. L. 1948,50, riduzioni di legge; p er cavale. L . 3500; et à lim .. .35 a. ; tassa L. 50,15. 'fnroRA (Imp eria). Scad. 31 mag·.; L. 9000 per 500 p ov. ; addizion. L . 5; uff. san. L. 500; ~av. L. 1000. \i ARESE. Consor zio Provinc . Antitub er colar e. Sag·r etario medico; L. 18.000; 3 trienni e 2 quadrienni dee.; riconoscim . metà servizi in altri Co11sor zi; indennità; c.-v .; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10. Scad. 10 mag. VILLASIMIUS (Cagliari). Scad. 25 mag.; l ir e 10.000 e 4 quinquen11i dee., oltre L. 840 c. -v.; ~ l à lim. 40 a.; t assa L . 50, 15.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. La Facoltà medica della R. Università di Roma n e ll 'adunanza d el 20 aprile h a ·proposto ad unanirnità il trasferimento d el prof. Giuseppe Ovio, della R. Università di Padova, alla cattedra di Clinica oculistica, resasi vacante in seguito alla perdita del prof. Giuseppe Cirincione. La Facoltà medica della Il. Università di Modena, nell 'adu nanza ò el 19 aprile, ha proposto ad unanimità il trasferimento del prof. Vittoriano Cavara d ella R . Università di Siena alla cattedra di Clinica oculistica, resa vacante dal p assaggio alla sede di Torino del prof. Luigi Guglianetti. 1
Qu ale st1ccessore d el prof. E. Feer sulla cattedra di clinica pediatrica all 'Università canto'na le òi Zurigo, è s tato assunto l'aiuto prof. G. fi'ranconi . Solto gli auspici e col concor so finanziario del n oto banchiere Giannini, direttore della « Bank of Jtal y », il prof. Giuseppe Caronia s i è recato a San Francisco in California, ove trascorrerà un a nno press~ la a Fondazione Hooper p er Ricerche
f\:fedich e », della Facoltà di Medicina, onde compiere delle ricerche scientifiche sull 'eziologia del morbillo e della scarlattina . Il dott. Maurice B. Visscher è nomi:aato professore di fisjologia e farmacologia all 'Università della California meridionale (Los Angeles) . Il dott . J ohn O. Bower è stato chiamato ·a lla cattedr a per ricer ch e chirurg ich e istituità dalla Scuola Medica d ella cc Templ e University » di Filadelfia. Questa cattedra di chirurg ia sperimentale è di nuova formazione.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Napoli.
V(11 Congresso della Società Italiana di Neurologia.
Il 10 aprile 1929 nell ' aula De Sanctis del Nuovo Pal azzo Universit ario di Nap oli si è inaugurato i ·so Congresso dell a Società italiana di Neurologia. La seduta inal1gurale è stata resa assai solen11e d all 'inter vento delle autorità accademiche, del rappresentante clella Provincia, di quello del Con1une, delle autorità militari e di u n folto numero di cultori di Neurop atolog ia rappresentanti d i tutte le scuole italiane. La cerimonia inaugurale si è iniziata con un cliscor so deJ R. Commissario al Comune di Napoli, gr. uff. ALMANSI il quale porge il saluto della città ai coI1gressis ti. Secondo oratore è il prof. R. J El\>IMA, preside dell a Facol tà rli lVfedicina, ch e p arla a11ch e in rapprese n tanr,a del I-lettore l\1agnifico. Pre11de infine l a parola il prof. O. FHAGNITO, presidente del Comitato organizzatore del Congresso. J~gli comunica con dolore l 'assenza dell 'iìlustre Presidente dell a Società di Neurologi a, il prof. Tanzi, impedito a venire per recente infermità. L 'O . ringrazia le aut orità presenti per il loro interven to e invia poi un saluto al prof. He11schen, il qual e da Stoccolma h a i11viato la sua fervida adesione al Congresso comunicando i1 suo ramn1arico p er non esser potuto intervenire per malattia, ecl esprimendo con nobili parole la sua ammirazione p er la Nazione Italiana e per i .Neurologi italiani. Il prof. FRAGNJTO passa poi a comn1emorare i Neurologi inorti nell "t1ltim o triennio, dopo I 'ultimo Congresso di Torino. Emanuele .Gentile, fi iarorno Lombroso, Giuseppe d'Abundo, Leonardo Bianchi, Corrado Fano, Angel o Zuccarelli, Cainillo Negro, Ulisse Test a , S:lvio Tonini, Enrico l\I orselli: ecco, in ordine cronologico, l 'el enco doloroso degli scomparsi ira i soci nazionali. r\ cui bisogna ancora aggi unger e il socio straniero Ugo Liepmann, il noto autore degli studi sull'aprassia. JJ'O. commemora breve1nenté questi illustri scom1)arsi, fer1nandosi specialmente a ricordare l 'opera poliedrica di Leonardo Bianchi e di Enrico l\'1orselli. Dopo quest a co1nn1emorazione, il prof. FRAGNITO d ice come si possa con piacere constatare ch e a prendere 'il posto degl i scomparsi si avan-
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zano nuovi giovani lavoratori che con entusiasmo si da11no allo s tudio della Neuropatologia. Passa <.J uindi l 'O. ad esaminare la questione da molti prospettata della decadenza d egli studi di Psichiatria in Italia. Certamente deve convenirsi ch e in questi ul tin1i anni la maggior parte delle ricer ch e dei Neurolog·i italiani si è indirizzata specialme11te alla Neuropatolog·ia e assai poco si è fatto n el campo della Psichiatria. Una conferma a questo asserto può venire ·a nche da uno sguardo al! 'elenco d elle comunicazioni presentate a questo Congresso, cl1e per la maggior parte riguardano appur1to argome11ti di Neuropatologia. La causa di questo orient amento unilaterale d egli studi di Neurologia in questi ultimi anni va ricer cat a in parte in alcune cau se contingenti, come il gra11de inateriale umano offerto dolorosamente allo studio della Neuropatologia dalla· Traumatologia n ervosa di g uerra e dalla encefalite letargica, ch e h a infierito nell 'ultimo decennio. Ma principalmente questo fenomeno è dovuto al fa.tlo ch e purtroppo le Cliniche Ital iane, dopo la separazione dai Manicomi provinciali, non sono, per la massima parte, i11 condizioni di ospitare ma~ati di mente. È questa una deficienza grave, ch e torna a scapito degli studi e a cui bisogna, n ell 'interesse della scien za italiana, p orre riparo. Il Congresso inauguratosi · in nome della Maestà del Re e sotto gli auspici del Capo d el Governo, ch e si è compiaciuto di autorizzarne la convocazione, dimostrerà che la Neurologia italiana non è in r egresso, e che i giovani neurologi, in cui sono poste tutte le nostre speranze, sono ben d egni delle nobili tradizioni scientifiche del nostro Paese. Una ovazione entusiastica corona il discor so del prof. Fragnito. Quindi la seduta è rinviata al p omeriggio p er l'iniziò dei lavori. Ne d aremo il r esoconto n ei . prossimi numeri. I
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IYOTIZIE DIVERSE. 2 ) Congresso internazionalf' sulla malaria. Come abbiamo annt1nziato, si adunerà ad Algeri dal 19 al 21 maggio 1930. Coinciderà con la commemorazione d el ci11qt1antenario della scoperta di Laveran. Sono s tati costitt1iti 4 Comita ti: di patronato, d'onore, pern1anente ed esecut1vo . Del Comitato p ermanente fa11no parte, p er l'Italia, i proff. E. Marchiafava, V. ~i\scoli e G. Bastianelli. Il Comitato esecutivo è così composto: presidente E. ~1archot1x; vice-presiclenti Edm. e Et. Sergent; segr etario generale I., . Parrot; _segretario gen. aggiunto A. C":atan ei ; m embri H. Foley, L. Raynaud, G. Sen evet , E. Balensi, P . C. Comte, C. Vialatte. I lavori sarantio ripartiti in 6 sezioni: Parassitologia, T:ntomolog ia, Epidemiologia, Patologia e Clinica, Terapia, Profilassi. Si prega d 'inviare il testo delle comunicazioni alla segreteria gener ale nor1 oltre il 31 d icemhre 1929, corredandolo di u n breve sunto . Ling t1e ufficiali sar anno : il francese , I 'inglese, l 'italia110, lo spag nolo e i] tede~co .
Per i 1ne1nbri aderenti la quota è di 100 franchi ; cssn dà diri tto a ri<ll1zioni del 50 % sulle ferr ovie e d el .20 9{;> sui piroscafi (30 % p er comitive non jnfer iori a 30) . 80110 previste escursioni nella l\f i ligia (l1n tempo d etta cc la tomba dei colonizza lori»), a Costantina (ove Laveran fece la sua scop erta) e al villaggio di Laveran. La co1nmen1orazione di Laveran è affidata al prof. Ii,. lVIesnil. Per qualsiasi infor1naziolle e per i programmi rivolgersi alla segreteri a generale, Institut Pasteur , _l\lger (AlgeFia!.
Congresso italiano di dermosifilografia. Ricordiamo ch e la 25a riu11ione della Società Italiana d i Dermatologia e Sifilografia è indetta a ìvlil ano dal 9 al 12 m aggio. Temi di relazione: 1° P~eto- e inalaria-terapia nella sifilide (Prof. A ~ Pasini, Mila110); 2° Reaz'ioni di difesa e s ta ti imm unitar1i cutanei (prof. G. Mariani, Bari) . È in prog ramma una g ita ai laghi lombardi~ Per informazioni e programmi rivolgersi al dott. Luig i Cattaneo, R. Clinica Dermosifilopatica,. Milano, via Pace 9; per la presentazione di casi clinici darne avviso al prof. l\1ario Truffi, R . Clinica Der mosifilopatica di Padova.
Le giornate mediche di Parigj. Come abbiamo già ann,t1r1ziato, si svolgeranno. d al 9 al 14 giu gno. Programma scienti/ i co. - 1'utte le mattine, nei giorni 10, 11 e 12 giugno, di1nostrazioni pratiche nelle Cliniche della Facoltà, negli Ospedali pubblici e - priva~i, operazioni chirurgiche, ecc. Ad ogni aderente sarà con segnato un program1na particolareggiato. Lur1edì 10 g iugno, ore 15 : Prof. P. Delbet: cc Importanza biologica dei sali alogeni di magnesio »; ore 16: Confer en za di un professore straniero. ~'Iartedì 11 giu., ore 15: Prof. Sergent: cc Bronchiettasie con ascesso ed ascessi polmonari bronchiettasici )>; ore 16: Conferenza di un professore straniero; ore 17: Al Bourget: sotto il patronato di S. E. il l\ifinistro dell'Aria, organizzazione di un interessante programma di aviazione sanitaria, col concor so del Servizio di Sanità Militare. Mercoledì, 12 giu., ore 15 : Dott. Lesné: « Cause e cura d el rachitismo »; ore 16 : Prof. Leclerc: cc L'esame m edico prematrimon1ale )> . Feste ed escursioni. Il Comitato dei festegg iamenti, presieduto dal Dr. H. Rothschild, ha preparato un vasto progran11na di gite e di ricevimenti .. La quota di adesion e è di Fr. 50 p er i medici francesi o stranieri, come p er gli s tudenti stranieri, e di Fr. 20 per le signore o per i figli degli ader en li. Le quote debbono essere inviate al Dr. Tixier, 18 rue d e ' rerneuil, Paris.
Commissione interna.tionale contro la guerra chimica. Si è tenuta a Roma la 2a conferenza della Comn1issior1e i11lernaz. degli esperti per la protezione delle popolazioni civili contro la guerra chimica.
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SEZIONE PRATIC.i.\
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La ia. confer enza aveva avuto luogo a Bruxelles nel gennaio 1928.
Corso complementare in igi.ene.
<Jolonia profilattica della C. R. I. in Roma.
Si è iniziato il 29 aprile presso il R. Istituto d'Igiene di Pisa ed avrà la durata di un bimestre; tassa L. 300.
Con l 'in tervento della Duchessa d 'Aosta e dei Principi Cristoforo di Grecia, la Colonia Profilattica della C. R. I. del Testaccio in Roma è st at a intitolata al n om e della Principessa J ane di San Faustino . Erano presenti m olti ii1vitati e parecchie signore dell 'aristocrazia. Il sen. Cremonesi, presidente generale della C. R. I., h a ricordato l 'opera benefica della Principessa, ch e da molti an ni prodiga le su e magnifiche energie a favore di questa gr ande opera di bontà, che con ritmo sempre cr escente assiste e provvede alla salute fisica e morale dei bimbi poveri. La Duchessa d'Aosta consegn ò alla festeggiata la medaglia d'oro al n1erito della Croce ~os: sa, ]a più alta onorificen za ch e questa conferisce. La Principessa h::t ringraziato con commosse parole.
Corso sulle malattie allergiche. Il prof. Storn van Leewen terrà . dal 21 al 23 nlaggio un cor so sulla cc Diagnosi e terapia delle inalattie allergich e » "in lingua tedesca, nell 'Istituto di I~,arh1aco-Terapia dell 'Università di Leida. Oltre al van Leewen ed ai suoi assistenti prendono parte al corso i proff. Brauer (Amburgo), Rost (Friburgo), Rondoni (Milano) e il dottor Dekker (W ald). La tassa d'iscrizione è di 20 RM, e ne son o dispensati gli assistenti giovani. Richiedere il programma all'Istituto Farmaco-terapeutico del1'Università di Leida.
Cartello di propaganda igienica e sociale.
Il prof. G. Angelici ha redatto e pubblicato un cartello di propaganda per gli operai e per la Assistenza ai tubercolotici a Ragusa. gioventù scolastica, concernente i seguenti temi: la vecc liiaia, la tub ercolosi, 1'alcoolismo, l 'analIl Con siglio dei Ministri ha. approvato un dijabetismo, la miseria. . segno di legge, r ecante la creazione di un 11uovo In un solo cartello del formato 50·X70, tutti Ente denomin ato cc Ospedale Tubercolosario e Sa-. e cinque i temi sono singolarmente tr~tte?giat~ n atorio Benito Mussolini », con s~de in Ragusa, con brevissime nozioni sulle cau se, sui r1med1 mediante la fusione dell 'Oper a Pia « l'vfessa dPlo mezzi per combattere tali flagelli, e sulle prov1'Alba», già esistente in Ragusa, con l 'Ospedale videnze dello St ato . Sannito, esistente 11ello stesso Comune. rrale cartello istrutti vo ed educativo ha r accolto già n1olti e au torevoli consensi; ed è indiI benefattori dell'Ospedale Maggiore di Milano. cato per l 'affissione negli Stabilimenti, nelle Aziende rurali, negli TJffici di Sanità, nelle · I, 'ammii1istrazione del grande e storiéo ospe. Scuole, ecc. d ale h 3 pubblicato un artistico ricordo dei Bene· Fra gli Enti indicati per promuoverne .la d~f fattor i dell'Ospedale Maggiore nell'ultimo biennio e dei nuovi r itratti . Sono brevi pagine ricche di . f11sione sono gli Uffici Sanitari Comunali e in o-enere le An1 ministrazioni Comunali, come pure notizie precise e interessanti assai la vita cittadina dovute al dott. Pio Pecchiai, il dotto archi- i Consorzi provinciali antitubercolari. vista' dell 'Ospedale. Notevolissimo il cenno bioNuovo istituto biologico a Boston. grafico di fvlarco Praga, il quale, come è noto, l asciò tutti i sùoi averi alla Cà granda, però La Fondazior1e Rockefeller ha assegnato 2 mivietando cl1e lo si ricordasse col tradizionale rilioni di dollari, p ari a circa 40 mili~ni di lire it. ! tratto. E bene in cruesta accor at a biografia è assai all 'Università Har vard di Boston, allo scopo d1 ricordato il padre di Marco, Emilio Praga, che fu concorrere a fondare un Istituto di Biologia, il un grande poeta nel senso profo11do della paro~a cui 'p reventivo importa G n1ilioni di dollari, pari e ch e dalla sua fo ssa ormai dispersa nel vecchio a 114 milioni di lire it.. cimitero di Porta Magenta, el Fopponin, attende La Fondazione Rockefeller si è impegnata ad ancora il riconoscimento della posterità. Emilio elargire un al tro u1ilione di dollari, quando tutto Praga avea cantato la nascito di Marco. con una il rèstante della somma sarà stato coperto. delle più belle lirich e della nuova Itali~, auguLa massima parte dello stanziamento avrà lo r andogli ogni bene del mondo vano e risonante, scopo di stipendiate u~ corpo di . s.tudi~si. Una pur p~eferendogli una vit a oscura e serena ch e vasta sezione sarà destinata alla f1s1olog1a geneal figlio non t occò. rale. Notevoli p11re le biografie dèl dott. Eugenio Brugnatelli, del dott. Giovanni Balle~io, valoros? All'Università Yale di New Haven. caduto in g·uerr a, e del dott. Ambrogio Bertarelli . L 'amministrazione dell 'Ospedale h a pure pubB stata inaugurata la 5a. Unità del Gruppo uniblicato in un elegante op11scolo il di~cor~o proversitario-ospedaliero di New Haven (Connecticut). Esso è destinato prevalente.mente ai laboratori nunciato il 25 marzo 1929 dal commissario prefettizio degli I . O .. avv. cav. Attilio Marolla nella e comprende 225 stanze. Ne. fanno parte 8 ~ale biennale ricorrenza della Festa del Perdono. Il operato1'ie, una grand~ s~z~one traum~!ol og1ca, discorso è importante pe~ l~ discu ssioni . sulle sezioiti per ricerche _scient1f1ch e e per 1 inse~~a vecchie e i1uove comprens1on1 della beneficenza mento dell a chirurgia generale, dell ostetr1c1a, o·s pitaliera. della ginecologia, della patologia, della batteriolo1
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IL POLICLI NI CO
gia, della sanità pubblica e dell'assistenza infermiera. Vi sono anch e 12 piccoli laboratori, a ciascuno dei quali possono assegnarsi 6 perfezionandi, éhe trovano alloggio nello stesso edifizio .
Donazioni munifiche all'Università di Sidney.
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Il sig. George H. Bosch ha donato all 'Università di Sidney (Australia) la somma di 220.000 sterline, pari a 20 rr:tilio11i di lire .it., il Clli reddito dovrà esser e destinato alle cattedre di clinica m edica, clinica chirurgica e batteriologia. Un anno addietro lo stesso Bosch aveva donato 27 .000 ster]ine, pari ad oltre mezzo milione di lire it., perchè fosse fondata una cattedra d 'embriologia e d 'istologia e per pro1nuovere le ricerch e mediche. Egli è un appassionato studioso dei problemi m edici, pur non essttndo m edico; si è i11teressato in sp ecie alle ricercl1e riel campo neurologico. Scopo principale delle · donazioni sarà di esonerare i titolari delle ca t.terlre dai gravosi impegni <.l ella professione libera, affinchè possano consacr arsi per intero alla ricerca scientifica ed all 'inseanan1en to. - . Associazione internazionale dei medici di lingua spagnola. Si è tenuto a New York il convegno annuale dell 'Associazione internazionale dei medici, dentisti e farmacisti che parlano lo spagn olo. È stato eletto presidente pel l.929 il dott. J . M. fiers11berg; segretario generale il dott. J. J. DePr11me.
Settimana di terapia fisica a Los Angeles. La « V\Testern School of Physical Therapy » terrà la sua 11a sessione annuale a Los Angeles (California) dal 17 al 20 giugno, sotto la direzione del dott . Burton B. Grover. Seg11irà la riunione annua della « Pacific Phy&iot h eretpy Association ». Per informazioni e programmi rivolgersi al Dr. Chas. Wood Fassett., Hotel Glendale, Glendale, Calif. , S. U. d'A. •
Per i medici che visitano l'Ungheria. 11 Governo l1ngherese h a fatto allestire una g uida per i medici e per gli studenti di medicina stranieri che desiderano visi tare l 'Ungheria e che i11tendono tratte11ervisi per compiere delle ricerche o proseguire gli studi. La guida viene offerta gratis. Gl 'interessati possono farne richiesta, mediante se111plice carta da visita, ai Consolati, ovvero alle sedi della « Cunard Line ».
Il prof. Ramon y Cajal. Il prof. Santiago Ramon y Cajal compie 77 anni il giorno 1 maggio. In tale occasione un redattore de « La Medicina Ibera » ne ha ott enuto un 'intervista. Il somn10 scienziato el>be a dimostrarsi di un 'affabilit à squisita. Egli era circondato dai suoi coad iutori, proff. Lorc!nte dc N6, Pascual de Juan, Fernando de 1 )
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Castro, dagli assiste11ti e dalla segretaria n1iss I<ety Lewy, uria g·raziosa fig-Iia d 'Albione che co11osoe più lingue e parla lo spagnolo con perfetto accento castiglia110. Era anche presenlè il dott. Tchernjachiwsky, professore d'istologia a Kiew, venuto a frequentare l 'Istituto. Questo 0 assai modesto; ma verrà presto sostituito da u11 Istituto grandioso, ora qµa si ultimato e ch e il t_:ajal spera di inaugurare. L 'eler1co delle clistinzioni scientifiche conferite allo scienziato spag11olo occuperebbe molte pagi.. ne. Interrogato su quella che gli era riuscita più accetta, rispose che fu la n1edaglia d 'oro Helmh oltz, assegnatagli nel 1905 dall'Accademia Imperiale delle Scie11ze di Berlino ; tuttavia rilevò eh e il premio Nobel, attribuitogli nel 1908, lo l1a r eso piì1 popolare.
Il conflitto sanitario franco-inglese. L 'epidemia di vaiolo dalla quale è attualmente colpita l 'Ingh ilterra e di cui si sono verificati una cinquantina di casi a bordo di un vapore (Tuscania), h a provocato delle misure difensive da parte delle autorità sanitarie francesi. J~sse sono state con siderate vessatorie dal governo inglese. N'è derivato un conflitto, che ha avuto eco alla Can1era dei Comuni, risoltosi amichevolmente con la nomina di una Commissio11e d i esperti sanitari francesi ect inglesi, la quale stabilirà le provvidenze atte acl evitare ogni pericolo d'in fezione alla popolazione francese .
Una rievocazione storica. Alla riu11ione a:11n11ale della cc Fulton County ~1edfc~l Society » di Atlanta (Stati Uniti) si è fatta una strana rievocazione storica della medicina: undici soci h anno imper son ato i più reputati medici di tutti i tempi; ne hanno vestito gli abiti e si sono truccati in modo da somigliare, più o m en o, ai p er sonaggi rappresentati; hanno formato, così, un gruppo assai eterogeneo; poi t:iascurio ha tenuto u11a breve conferenza, di 11on oltre 10 minuti, sulla propria opera... Gli abb}gliament.i andavar10 dalle toglie di Ippocrate e di Galeno alle redi ng·otes di Lister e di Koch , attraver so i calzoni stretti e l a parrucca bianca di J enner e di Laennec. Questa m asch erata medica h a avuto enorme su ccesso.
Strage di topi a Milano. Al principio del mese di m aggio, per la durata di quattro giorni, a Milano si farà strage di topi. I mezzi verran110 forniti dai . . vari enti e in buona parte dal Comune, che h a pront{} grandi quantità di micidialissime sostanze topicide. Sar à così il Podest à a dare il segnale della strage con una ordinanza che renderà la deratizzazio11e obbligatoria sotto il controllo dell 'ufficio d'igiene municipale e òei gruppi rionali fascisti.
Un'assoluzione. Il ·rribunale di Roma h a prosciolto in istruttoria con la formula più ampia, il dott. Fran. cesco' Marinetti, di Grottaferrata, dall 'imputaz1one di morte colposa di una bambina, per m etodi imprude11ti di cura, imputazione formulata dal collega dott. Francesco Zacchi.
1
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XXXVI,
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA. ST.!MP.A. MEUICA. Clin. Chirurg., 1nar. -
PEzooLLER. Cisti conge11ite del collo di origine timica. - AGRIFOGLIO. Ossificazioni l)Ost-traumatiche. · Manch. Meil. Woch., 12 apr. - ScHOTTl\IIULLER. Sulla scarlattina. --:- HORN, MEINICKE. La . reazione di schiaramento di l\1einicke 11ella sifilide. Nlediz. Klinik, 12· apr. - R. MuHSAM. Il m6rbo di Gaucher. - G . BRAUN. Torcicollo.. Vers la Santé, gen.-mar. - A. CALMETTE. L'igiene mediante l'esempio. Minerva Med., 7 apr. - E. G1ANI e G. TORELLI. La funzionalità' respiratoria studiata con masche1a manometrica di' Pech nei sani e nei malati. - P. MARCOVICH e G. ·DF.CLEVA. Azione dell'insulin a sul tono muscolare dello stomaco. . Wien. Klin. Woch., 11 apr. - E1sELSBEl.;\G. Teo. doro B~lroth. - HocHENEGG. Gen,esi e terapia del cancro. Deut. Med. Woch., 12 apr. - RrcHTER. La gotta. - F1scHLER. l'l ricambio degli idrocarbonati. Mediz. Welt, 13 apr. BuJNE-\v1TSCH. La formaz. dell'urina. - HINDHEDE. L 'alin1entazione carnea quale ca11sa di malattie. Acta Med. Scand., 30 mar. E. B. SALÉN e 'l'. NYRÉN. Esistono g·licosurie differenziabili dal diabete? - F. NoRD. Influenza del glicocolle e dell'ac. glutam1nico destrog. sulle sostanze riduttrici no11 fermentiscibili del sangue. A.mer. .Tourn. Med. .')c., apr. -· B. GRUSKIN. Sierodiagn. del cancro. - L. H. S1GLER. Aritmia vasomotoria. - H. J{. MoHLEn. Atelettasia acuta massiva (non chirµrg., non tra11mat.). - E. M. ScHLoss e P. R. ~fILLER. Voloc. di sediment. combinata a sieroreaz. per Ja diagn. di tbc. - W. O. AY.En. Periodo pre-paralitico della poliomielite; risultati della. sieroterapia. - F. KENNEDY. Complicazioni nervose consecutive all'uso di siero a sco-
po ct1ral.ivo e profilattico. -- F. E. H1LL e G. W1LsoN. Psicosi tossiche. M orgagni, 31 mar. T. R1cozz1. Colèsterine1nia nei gastropatici. .R.'.i'v. di Patol. e Clin. d. tub ., 31 mar. - I. A.rELLo. Trasmissione traSJ.llacentare dell 'ultravirus tubercolare. - A. CAl\·TPANL Rari effetti dannosi del pneum.ot. artif. Journ. de ilt!éd. de L yon, 5 apr. - C. RouBIER. Pacbimeningiti retrattili consecutive al pneumot. artif. IJancet, 13 apr. - ·o. LEYTON. Somministraz. dell'insulina in sospensio11e. _._ T. S·. Goon. Cachessia ipofisaria nella tabe (iors. Zbl. .f. inn. lvf ed., 13 apr. - L. Ro:BA.cEK. Terapia delle nefrosi con estratti epatici. H. SéHULTz. L'asma come problema psico-terapeutico. Minerva Med., 14 apr. Numero· sul cancro. Journ. A. fl.!J. A., 30 mar. - Numero sull'insegnamento. Brit. Med. Jourri., 13 apr. - C. GoRDoN-WATSON. Radiumterapia del cancro del retto. Gaz. d. Iiop., 10 apr . - R. BENON. Astenia ero .. nica e irritabilità. Journ. de Méd. de Bordeaux, 10 apr. G, J EANNEY. Cancro e traumatismo. · Paris Méd., 6 apr. - Nume,ro di gastroentero ... logia . Radiologia NI ed., apr. l~. PEnuss1A. Telecu-. rietera.pia . -- · E. LOLLI. ~ull 'ùserc izio della radiologia. Riv. Ter. Moderna e Med. Pratica, Milano, aprile 1929. - Soggiorni invern. alta montagna. Clin1a montagna. e malattie ricambio. Clima montagna e malattie infanzia. - Rivendicazioni, Italiane. - Iconografia. - ~'fostra stampa . Me-. dica Italiana di l\llilano.
I
\
I~dice
alfabetico per materie.
A1gie deil 'arto sup. . . Pag .. Arterie coronarie: sindrome clinica del1'occlusione . » Ascesso acuto della lingua in lattante » Bacilli tubercolari: dimostrazione » Bib]iografia .. . » Congedi per motiivi di studio . Cronaca dél mov. professionale
641
633 627 641
»
637 645
n
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Cute : n1alattie ·da ' sensibilizzazione della . » Dermatite lichen'Oide da arsenobenzoli » En1oterapia: auton Fegatò pér via rettale nelle anemie . » Gasserectomia » Influenza: frequente associazione di oto-mastoiditi e sinusiti della faccia » Lombaggine acuta . » Malattie da ]avoro negli scarabei . » Meningite cerebro-spina)e: forme sieroresistentl . » Mialgie reumatiche n Nervo presacrale: resezione . . . . . »
635 640 . 636 619 644
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644 632 642
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Neurologia : congresso . . Pag . Paralisi con1pleta · di arto sup. per costola cervicale bilater. )) Paralisi cubìtale dei ciclisti . . . . )) Pericardite purulenta dal punto di vista chir~rgico . . )) Periodo di prova: non piiò essere eccessivamente ridotto .
Pleurite mediastinica . Pleurite tt1bercolare e trombopenia Piemia post-otitica . Polinevrite acuta febbrjle , Respirazione: ricerche Sciatica radicolare: forma frequente e spesso misconosciuta .. . . Sciatica: trattamento • Servizi igienico-sanitari
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642· 635 645 623621 640 632 639 ·
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Tubercolotici: fibre elastiche n ell 'espett. T.ubercolotici: valore della prova tubercolino-e!Iloclasica . Vulva: difterite primiti\ia
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Rema - Stab. Tipo-Lit. Arm&ni di M. 00lll'T.ier.
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V. AsooLI, Red. resp. •
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IL POLICLINICO
Ricordiamo l'interessante pubblicazione per tutti i medici:
Prof. MARIO GHIRON
A1uTo NELLA CL1N1cA ME01CA E oocENTE NELLA
R.
UNIVEas1Tl 01 RoMA _
Le MORFOLOGIA DEL S.i\NGUE - ORGANI EMOPOIETICI E SISTEMA RETICOLO-ENDOTELIALE RICA~IBIO . EMOGLOBINICO E FISIOP-ATOLOGIA DEI LEUCOCITI ANEMIE :__ LEUCEMIE GRANUI.. 01\fl - TUMORI DEGLI ORGANI EMOPOIETICI - DIATESI EMORRAGICHE - TECNICA EMATOLOGICA - IL QUADRO EMATOLOGICO NEI.. LE VARIE MALATTIE.
MANUALE PRATICO PER MEDICI E STUDENTI (con 49 figure nel testo1 e 5
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a colori fuori testo). •
Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI, Clinico Medico di Ro1na . . Affinchè i lettori possano .formarsi un giusto criterio della eccezionale importanza di questa pubblicazione riportiamo la prefazione con la quale il prof. VITTORIO ASCOLI presenta ai medici italiani il libro del prof. GHIRON: «Il volume che il dott. MARIO GHIRON ha elaborato è frutto di lunga e viva passione. «Quando ho · organizzato la clinica medica di Roma, lio preposto un assistente ad -ogni sezione di labo<< ratorio. E il GHIRON in un decennio, tutti gli esami che i nostri infermi richiedevano ha in gran parte di« rettamente praticati e in picoola parte soltanto sori1egliati. «Questi esami hanno riguardato oltre che la morfologia anche le proprietà fisiche del sangue (resistenza, <<coagulazione, massa del sangue, ecc.) e sono stati messi sempre in relazione agli altri dati clinici e di laborato· '<<rio e ai reperti delle operazioni o delle autopsie, e, quando è stato possibile, delle biopsie. « La casistica numerosa e svariata della clinica e degli ambulatori ha offerto giorno per giorno materia ·<<nuova alla personale esperienza del GHIBON, e gli ha consentito di acquistare una competenza vasta e pre· ·« cisa sui metodi più fini di indagine e sulla loro valutazione complessiva per la diagnosi. «Il presente volume ha radice in questa decennale specializzazione, la quale è decorsa naturalmente ·«parallela òon lo studio diligente dei libri e delle memorie che si venivano pubblicando nel mondo in tutti « i campi della ematologia. cc L'opera del mio aiuto mette a giorno il lettore di tutti i più moderni studi e porta il contributo e il ·« controllo delle personali osservazioni dell'autore nelle più vive ed intricate questioni. «Moltissime delle numerose storie cliniche che vivificano il volume sono state da me personalmente esa· "(< min.ate e fatte oggetto di lezioni cliniche: di tutte ho verificato la precisione e la compet~nza. «Questo affermo perchè impressionato io stesso, nella lettura del trattato di GHmoN, della ricca messe « dì osservazioni che dieci anni di ·lavoro hanno raccolto, non perchè voglia dare assicurationi sulla capacità -<< dell'autore. Ogni attestazione è superflua quando i fatti· parlano chiaro. « Questo ·trattato di ematologia ambi~ce: cc 1) dimostrare l'importanza che questo ramo della medicina ha assunto; « 2) dare indicazioni precise sulla tecnica dei metodi più utili al medico pratico; « 3) chiarire l'interpretazione e il significato dei risultati ottenuti; « 4) mostrare oome la patologia del sangue non possa intendersi oggi se non attraverso le alterazioni ·« degli organi intesi alla costituzione e alla epurazione del sangue; « 5) documentare con una esemplificazione di casi bene controllati tutto quanto riguaràa la semeiolo· ·« gia e la clinica delle malattie del sangue. « L 'ematJologia è un capitalo della patologia che di recente ha preso corpo, ma è tuttavia in costruzione. «Il GHIRON non vuole innovare dottrine, ma applicare i postulati alla clinica: parte dalle constatazio11,i ·« cliniclie e le svolge con intendimenti clinici. Questo trattato gioverà a formare l'esperienza e la coltura dei -<< medici pratici, ma sarà consultato con profitt-0 anche dagli ematologi di professione, in quanto accrescerà « di fatti nuovi o rari la loro esperienza clinica. L'esperienza clinica per nessuno è mai completa. cc I o sono lieto di vedere uscire dalla mia clinica lavori in cui così intimamente e armonicamente sono « fuse la tecnica e la coltura, la dottrina e l'esperienza ».
Roma, giugno 1928.
V1TTOBIO
ASCOLI.
Vol11me di pagg. XII-416 nel formato della Collana dei Manuali del Policlinico, con 49 figure nel testo e con 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L . 68 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 60, in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI - Via Siistina, 14 - Roma.
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ANNO XXXVI
TI.orna. 13 . Maggio 1929
Num. 19
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fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURA·NTE
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
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SOMM:ARIO. Osservazioni · cl in iche : V. Cantadamessa: Ematemesi e crisi gastriche t?-betiche. - F. Ricci: Emorragie digestive a ripe:tizicme in malati s.enza lesioni gastr.i.che ect emorragie dtig-estive nella calcolosi del fegato. - s. Marinacci : Sindrome pilorica da aJderenze postlaparotomiche. - I. Nuvoli: Un caso dii cancro dello stomaco con diffusione l?-1 peritoneo e alle pleure. - E. Garrcne: Contributo al lo studio dei corpi eatra nei del tubo digerente. . Note e contributi : R. Pollitzer: I l latte oleo.farinoso acido nell'alimentaziorne dei bl?..mbini denutriti. Sunti e rassegne : H. M. Greenwald: L 'anoress12.. n.ervoea. - Wiedemann: Contributo alla esofàgo-pla,s,tica pretoracica secon·do RC!UX-Herzein-Lexer. - E . Martin e V. G. Burden: Acal a.sia pilorica e uloere peptiche. - Solomon: Cnra dell'iper cloridnia e dell'ulcera dello st<>mac.o con i x?..ggi R-0entgen. -,- Konietzny: Esi ste un,a indicazione al.la cur·a chirurgica nella gastrite? - E. Santoro: O·cclusion.e intee.tinal.e acuta da ematoma scttosieroso ostrùente del digiuno a pa,.togeneei oscura. - G. CotJte e P. Bertrand: Su qu.alche indicazione dell'appendiicostomia. - P. Rosenstein e
H . Kohler: Sull'azione delle iniezioni di nicotina nel ganglio celiaco per la pBJraliai intestinale. Cenni bibliografici . Appunti per il medico pratico : MEDICINA .SCIENTIFICA: La sensiibilità dell'eso.fago. - La stratificazione degli in_ gesti nello stomaco. - CASISTICA: Con·t ributo alla casistjca dei tumori non carcinom.atosi dello stomaco. - Le membrane peritiflocoliche : sinitoma.tologia e diagnosi. Contributo a.Ilo studio radiologico dei diverticoli del duodeno. - Sulla tuberool<>si del ea,cco erniario. - Ri·cerche cliniche sull'anehilostomiasi intestinale. - TERAPIA: La ter.apia dell 'ul-0era gastroduodenale in periodo dclorooo. - Risultati della cm:ra chirurglica nell'ulcera gastri.ca e duodenale. - Il trattamen.t o .d egli ascesa.i e delle fis.toJ.e ia.n·a li. - Con·t ro l'an·Oll'e6sia. - VARIA. . Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Concorsi. - Nomine, promozioTui ed onorificenze. Nostre corrisponden·z,e : Da Pisa. N·o lizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale di S. Spirito in Sassia - Roma - Sala Lanci si. p,r imario : Prof. G. PILOTTI.
Ematemesi e c1·isi gastriche tabetiche. Dott. VITTORIO
CANTALAMESSA,
aiurto.
L'ematemesi .n.el ..corso di una cri1si. grustric·a ta.tb etica ·è t1na even1Ju~alità conosciuta da m01lto tempo ·poiol1è è stata segnala·t a per la prima volta ·da Vulpian [l.e1 1879 e suc·c essiv·amente da Charcot che l,l1a de$Critta col nome di « voonito n•ero 1del11a tabe » . Ad ogni m oid·o si ·t ratta di una .eventualità molto rrara. I trattati classici n e fanno aJppena ceinno e IN.eurnan (citato in un articolo i11olto recente di Hudelo e RaJbrut) (7) nel 1915 non potev a raccoglierne n·ella l ett~ratura medica 1Più di una dozzicna di •C&Si, alcuni dei quali la;sciano anch·e dub!bioJSi sui critert oh·e sono 1stati giu1d.icati sufficienti per .esclrudere ·altr.e cau.se di emorragia. •P oichiè 1daJ punto di vista clini•co non è sempre p ossibile ·escl:ud&e con aissoluta certezza la coesistenza di un'affezione or•ganica de·l lo \Stomaco, 1
ca!pace di determinare l 'amorraig.i·a , .e in alcuni rari oasi ca>pruce ·anche di prov.oarure, .all'infuori della taibe, crisi gastral'gich·e m·oJ.to sim.i li alle vere 1ccr-isi g.a;Stri·che taJb·eti·ch.e. A rtgor di termini qiu.esta certezza non ,potrOOb~ .essere ·data che d·al ·reperto n.e,gativo anatomico ocperatorio o n ecr·o&coipico. Ma non si può n egare che in alcuni 1c·a si, come in 1que!ll-0 ohe mi .accingo aid esipoiI're, l'indagine clinica aiccurata .e sopratutto 1e im.p ortanti e precise ricer.ohe soosidiarie ;possono permettere di oocliudere con la mas1sima v·ero·simi.gliJanza ' l'esistenza di UIIla gaS·t ropatia organica. Ciflca la patogenesi di qiu.este em·a temesi tJaibeti·che s i riti•ene che esse siano in rap1Porto ieon u.n a sipeciale alterazion.e e fraigilirtà vascolare d eterminata 1dalla sifilide, o con f.emomeni vas om.o tori, o, come è più pr-0lbaibile, oon l ,uno e l'altro di questi fattori. :B not-0 d1fatti che la c risi ·g ais trioa si ·associa ad una vaso.costrizione di cui è esponien1e l'aumento della presstone arteriQl.Sa constatabile qiu·as1 di regola d!uranie la cri-si. ·Qu.esta :iJperte?sione sarebbe per Pali la ca'Usa .e.ff.iiciente della crisi d01lorosa ed egli riporta osservazioni di casi n ei qiuali la somn1ini1
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strazione di medicia.menti ipoten1sivi hanno fatto sec.on1da crisi ·doJorosa ha avuto gli ,stessii carat~&1 della iprooe.~·ente, ima è stata più lunga, poi-chè sipa.irire 1quasi bruecameinve il doloire; m entre e dura1ta 4-5 giorni.. Aln che questa volta i dolori d'altra 1Parte si è riusciti a provocare in un taibic-0 furono tanto intensi ,d.a ,riahiedere iniezi,oni di l'insorgenza d ella crisi con iniezioni id i adrena- · morifina e.il vomito, d31P1prima m.ucoiso, in ultimo lina (H. Clauide et L. Cotoni) (3) . verso la fin·e •d.e ll1a crisi, divenne n·eraistro. " A;p:Pe11a riista·bilito fu plI'ati1cato, per oon,sig.lio del P .e r altri, p euò, l'itp·erterusione non sarebb•e caum·ed1co, un .esame rélJctio&copi•co ·dello iStoma;co cne sa 1Dla conseig·uenza della orilsi. Così Heitz e Noa detta ·d el ip., risultò negativo. ~ rero (2) ritengono che la cri.si vasocostriif;ti va sia Sucoe.s.sivam,e.nte il p. è stato bene ed ha potuto 1 secon1d ari-a al d·o lore C<he, pro·voca..to da un·a irriattendere senza 1distu:rbi al suo lavoro fino al ~a~tiln·o ·d·el 15 aigo1sto u. s. .quando, samp-re •a tazion·e pa;ro,ssisti·ca delle rélldici poster.io1ri, ,si ac, d1g1runo, fu co1pi to da una nu.ovia crisi doloros·a compagne.rebb.e a fenomeni r.if11e&si localizzati con i 1caraJtteri descritti. nello ste1sso territo1rio rad•i·co1are (vomito, vas.ocol.·a criisi questa volta si è ptres·entata ,p iù intensa strizione) . e più lunga 1delle preced enti, tanto eh.e perisi6ten1do ancora, do:po otto gionni, i do1o.ri intenslJ Comunqru•e .sia l'tp1ertensione acc·o·m ·pagna generalmente la crisi e p11ò iu certi oasi determi- • all'1apiigastr·i o e il vo•mi·t o, il p. ha chi·esto riccvero in OS1preda1e. Iù vomito, n1u1coso come sem. nail'e 1piccole rotture vasali. ipre nei giorni precedenti, da ieri .se;ra è cliYenL'evenjenza 1di una ematemesi non è frequente .t ato nerastro. Dall'inizio 1d ell.a erisi il p. ha avuto 'l11la s olia .e scarsa evacuazione ·di feci formate. prabalbilmente 1perchè l 'emorrrugia può solo avNon d'e:blbre. venire q uando alla ipertension.e si associa un Ab·b iamo con particolare oura in1dléùg.ato suilo ipar.ticolare stato di fragi lità dei .p iccoli vasi del!la stato della tfrunzio.n alità grustri!Ca n egli interv.a.13.:i'. mucosa. fra le 1di'VeTise cirisi dolorose: il IP· dm.ante qiue.siti inte:rv.alli af·f eirma cti nor.n essersi assoggettato raid un10 .sipe1ciale re·g ime dietetico, id i aver.e coniseTvato B. C., di anni 42, mattonatore. ·c eli·b e. Entra in 1e sue a1bitu1d!ini di e10'Ce$Si n·eil. b·er.e e nel Ju:mare Reparto il 23-8-1928. Farte bevitor·e (d'iino a 3-4 litri .e di no11 1avere rr1iai aJVVertito il minimo distuTlbo di vino al giorno) , forte fumaitor·~. rJ..f.eritbile a;lJ:a f.u nzionalità .g'astro-intestinal1e. A.namn esi famigliar·e n egatir\ra. Alvo, dirur'-esi •e minzioni semp.r e regolari. A 17 anni contra:Sse 1blenor.ragia . . 1ll p. non 1ha a;>rati·cato cure antiluel.itche, n•è suA 21 anni febbre tifoi·deia. bito dapo oontratta l'ulcera ' ruè suoceissi;varrnente A 22 1arm.i contrasse U!lcera unioa che giuarì in . fi:r;io ad oggi. circa l\.ln mese e ·C<he u.n sanitaTio diagnosti-cò come E. O. ·Condizioni generali medio·c ri. 11 p. giace' si1'Jl'i ti-ca. SUlpinO sul letto ed ha .a:StPetto eYidentemente sofA 25 anni am.m alò con f ebbre, ittero e dolo-ri ferente. Co1orito della .cu.t e e delle mrucose visibili ad dorrninali sui .quali il p. n on sa ·dare maggiori r oseo-pallido. Non ittero. Non ed·emi. :Non efftoreschct.a.rim·enti; guarì ad o.gni modo completamente s cenze. Linigna umida, l eggermente patinosa. Fain 1pochi giorni. ring1e nulla. Polso di frequenza norTitale (88) , ritDall'età di 33-34 ian11i (vale a dire 1cla 8-9 anni) rruco, ·di m edia ampiezza, a pressione leglgermeni:e il IP· ha -00IDii.11·ciato ad .avvertire, ed avverte tutaurmentata. Resp1ro e temp,eratura n·o rmali. Scarse toxa, fr equenti, improvvi'si e rapi·dissimi 1d0Jord. gihianidole .p.i ccole, dure, mobili, indolenti 1si palagli 1arti i.nferiori, dolori Clh.e 1e gli d efinis1ce c o·m e 'Pano agli inguini e nelle regioni lateTo-cervi1calL traJfittrure. Qu·esti dolori insoI'lg·ono 1dii giorno e di Gan·gli .erp-i·t roclieari. . notte , ma sip·ecialm.entè di notte. Talor·a avvert~ ·Nu.ll1a di no1tevol1e a 1carico degli ongani del toanche formicolii e passegg1ero 1sen-so di into:rmentimento al1e manLi. e ai piedi. N1on cefalea. QueJst1 ra1ce. A1d·dome 1d i vol.iume e coiillformazione n·or1c:liJstt1.r bi non hanno mai rag·gil.unito una intensità . male; tr.attalbilissimo e indo1en.te su itmtti i qua1dranti anoh1e in 1co:rris•pondenza ·d ell'epigastrio tale ·da jIIllPedire 1aù p. di attendere a1 suo abituale ove n-0n si nota affatto difesa musco1are. e la lavoro e. per .quanto es.si f.ossero ab1b astanza fre:pressione, anche a;>rofonda, non aumenta af.fatto quenti e mo1esti, pure egli i1on 11a mai cre.druto il dolore che il p . avvertt: spontan·eamente. Non di dover daT loro .ecces6irva importanza. € 1doJ,ente il punto ·cistiico, non la zona coledoco, Circa un anno ad1dietro, e ·prectsa;mente nel luglio 1927, un mattino, a digilmo, il p. fu impr-0v~· pamcreatica, non è d olente la pressione sulle apofisi spin·ose ·delle uù.time verteibre 1dorsali. visarrnente colto, m 1entre usci,1 a di c·asa, da nausea F1egato e milza nei limtti normali. e salivazione a.lblbondéllnte, segmì.te a distanza di Sistema nervoso. Ocmlomo~ione (esame monopochi minl\.lti da vomito e · doilori all'epigastrio. I e 1binoC'ula;re) normale. Non nii;itagmo. ~e&Sun de1d olori vio1entiis,s.imi non a' e·vano speciali irradia lfi1cd.t a carico dei mruscoli mimi·c i. N•u lla aill'iispe· zioni, durarono ·ctrica due giorni, con brevi e lievi zio;rJe dellg, ltnigua ohe viene ibene siporta dall'.ar · •r emiiissioni ·e furorn·o calmati con iniezioni di cat.a 1dentaria. Nulla a carico del veJ.01p·en1dolo e morfina. ' Il 'V01nito, ch·e a.cco:mipagnò s.e.mpre i dolori', era d1el 11n·guaiggio formale. M.asticazione .e deglutizione no.runali. _ in ,p rin1cilpi·O :m ucoso e in ultimo idi venn1e nera 1Collo: nulla .all'isp,ezione e all'esame della mo· stro. Durante la crisi 1dolorosa non f elb·b1o:e; l 'a1lvo tilità attiva e péVs·si'va. si mantenne Cihiuso; non vi .fu ittero, nepiprure nei Arti superiori: nulla all'ispezione ; tono muscogiorni successivi. lare /Ilormale. Il p. eseguisce bene tu·t ti i mov1Il p .. è stato in se~uito co1n7Jl.etamerit e bene fino men1ti volontari, anche i più fini. Forza musco· ai jprin1i di gennaio, quando im•p rov. v.isamente, laire bene c10J11Se!'Vata d'ambo i lati (dinam-0metro un mattino ·a digiuno, fu idi nuovo coJrpito da nruusea e saliv'azione a1b,b ondante , seguìta subito 26 a D. e 26 a S. ). Non atassia n è statica n è dinamica. ~on tremori. da d olori violenti all' epigastrio e Yomito. Questa 1
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SEZIONE PRATICA
Arti ,ifl.lferiori: nulla all'ii.·~ezione. All'esatmie della motilità ,p assiva s i nota una 1dimi!Iluzio ne d·el tono mui.Sco1are (la g·ainba fless·a aderisce .completamente alla .coscia fino a rag·g iungere col talloine la natica). Il p. può eSiegru:iJ'e bene tutti i movimenti volontari. La forza m1UsooJ.are tè bene conservata. Non ataissia static·a n1è ,dinallliLca. )'.ronco: nulla aoll\i.5 pezion·e e all'.esam•e d e1la rnotilità attiv·a e p1asi~ivia . Romber.g a;ssentie. AndaJtura normale. N·e&SUn distmrlì»o ia car.iico degli sfinteri.. .Ri:flessi: rotul.ei d·~boli, ma IP.I'•esenti; achifJ.1ei assenti; all·u ce p'lan.tar.e bilaterale, •cremasteritci e a1ddomi·n ali pr·e1S enti e vivaici; tendin·ei ·e perio1Stei arti S•Up·eri·ori p res.eniti. Fia.Ti'Illg,eo presente. PUJpille ipiutto·s to ampie, l·egg.ermente anis oco:ricl1e (1S maggiore •di D), ·a contorni irreg.o!lari, ri1gi·de alla Jruoe, r·eag.enti all'iac1comodazione e a'lla convengenza. Sensilbi1i·t à tattile, termica ·e doloruica e sensi1bilità profonda: n:ulla di anorma:le. (.~ono state con rpa:rticolare ·cura ocicercate - ma inutilmen te - .eventuali zone di anestesia a t~po raidicola~e). · De co.,.·so. - I ·dolori epigastrici dui-·ano vi 0l entissimi per .quattro giorni ancora .dopo l'ingres'So d·el .P . nel R ep1arto .e prectsaffi.e nte niellle gioanaie d el 24-25-26-27 rugosto : debbono es,sere lcalmatti. con iniez,i oni 1d1t mo:r.fi·na. iSli attenruan·o e s cornipai,o·n 'u quasi bJ"u scam·e nte nella g·iomata del 28. Coi do1'oTi 1si è a c,co1n1)ia.gmato <Serr:nip re v·olmito .a.lbtbon'dan.t e, mucois o, di colorit o ner.astTo, :tale da far. pensare subito ali.a ,p resenza di san.giue. Du~ante qu.esti 1quattro giorni di gravi soillfer.enze il P. si è alimentato solo con po'che sons·ate idi l atte freddo; l 'alvo s i è manitenruto clhiruiso; l 'ad dome è s tato sem1p ~.e tratta>biilissimo su tutti i qruaid11alllti e la ipalpazione proifonda, a·n che in corrispondenza 1delll'e.p igastrio , n on aumentav·a il ·dolor e ma dava anzi i&pesso al P. un liie v·e e pais:seigigero s·en so di s-0J!lievo. Doipo la gionnata de'l 28 il P. si rimette Tapi1dam ·en te, :r~co1mincia a mangiare ed in !br·ev.e vuolb es1Sere m.esso a dieta intera comurne, senza ipiù avvertire U minimo di1stiur.b.o iI"i'.f.etriibile alllo st.omaino. E mol·e stato solo da do·l ori lancinamti agli arti tnf.er] ori, fr,eiq1u1enti •Sp·ecl!alme:nrte di notte, 1dolori •che 1sono calmati con ca~te di ,p iramidon e e aspirina. M·a i f·Eilibll'e. · Si pràtica una serte completa di n,eosa~v·arsan 1che viene .iniz.i ata 1con ·0,15 il gio'l'no 26 agosto, quamdo cio è la crisi 1dol0Tosa era al suo acme Il P . viene diun1esso dal R.eip1ar to il 1° o·t to·b re iin condizioni 1generali buo·ne: mangi·a con a'.Ppetito e ;n.o n avverte più il benchrè minimo distul'bo iI'iferibile alJlo stomaco. P ensiston·o sempre i dolori lancinanti agli arti inferiori. 1
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Ricerch e speciali:
1P.ositive. la ri·cer ca del san.g ue n·el v omito che iha a ocompagnata la cris i gastraligi!ca (Reaz. di 11\1.ayer, .t iJltura di gt1aila1co e trementina, b enzidina intensamiente po.sitirv.e). R. W. nel sangrue n·egativa ·all'iJJ:ligre sso del P. iin 1R.epa1to, tpositiv·a incorrnp1eta 1dcxpo la 3a. irnti.ez,t one idi neosalval"san . Piiessi one arteriosa drurante la ·c ri·s i .ga&tralJ.igi1ca: rM x 150, Mn 75. ·Qu,esta ;ric·eTca r:ùpetmta po'co pritma delll'us·cita del P. dal Reparto, 11a dato questi risiultiati : Mx 13:5, lVIn 70 (m etodo ascoltaitorio Korot.kolf). P l1ntura. lomb are (eseguita il giorno 30-8) : si estraggono circa 10 em e. di liqiuor limpido, incolore, che fuoriesce a gooce nav-vici'Ilate: Nonn.e 1
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+ + ; al1bu·m ina 0,36 %o; elementi :rnoQ·ff·olo.g ici 55 per milrl imetro cubo (camera idi Fu cJ:ls~osenthal) , R. W. 0.20-0.30 negatirva, 0.50 Titardo emolisi; ben_ zoi110 0001200200000000 c. l\!Irustice 11! .grado dli Emmanuel; R. J'. A. (r eazione Tak·ata Ara) po:s:Lti'Va p.recO'ce completa p er aif1fezct.o.n i m1e~aluetich·e; sistema nervoso. La pruntura lombar.e v.tene ri1p etuta doipo 1'a 3a. ini,ezi-0ne di neosalv·a rs an e l 'esiam·e del Lt q1uor dà i 1S·ec,O'IU-enti riisrultati : Nonn·e + +; aJ1Ib umina 0.35 %o; €l1em.enti m.orf,011.01gd ci 60 p1er millimietro ~u'.bo ·(cam·eIDa Fuchs-Ro:Sentl1al); R. W. 0.20 n ega~iva; 0.30 evi1de.n te ritarido dell'eirnoltsi, 0.5(} debolmeinte positirva ( + ) ; iB enzo,i no 001200220000000 c. R eperto radiologi·c,o· (4-5 serttembreJ : l' e1same radi·oscoipico dimostra stomaJco norma1e, toruico, ìpenp.erista.J.tic-0; brulbo bene vi's i1bd.le, regolare; ben vtsibile la za porzion e ·e il ginocchio inferriore. il?a:ssaigigio buono. L esame !I'laidiogra fic o dello stomwco 1c0Illf erma ~ienamente i dati raidio;sco1p ic1. lll !bultbo è visiJbile nei s'Uoi cont orni che sono re,go~ari s ia iper forma che per gran dezza.. Coocà.ru·s ione: l "es·ame .radiologico del1o 1stomaco e del du·o·deno è rcomipl·etam·ente n egaitivo per· l esioni <>r1g aniche. 1Ri•cerca 1del sar1giu·e n elle ,f ec.i (.esegiuita il giorno 24 settemil::>re, circa un m e1se qui'flldi 1d0ìpo la cri'sri .gastra1gi;ca e do,p·o aver·~ t eniuto il P. p.er tre •giorni ad ·um.a dieta 'P'r i'Va di carne, uov:a, Viel"dura) n,eg·ativ,a ·con lJa reaz. di IMayer, tintura di guaiaco e trementina, bem.zi·dina. 1Qru·esta r iicerca IVi·ene riJpetuta n ei giorni s u ocessiv.i s empr.e .con esito negativ-0. · ' Esam e del su cco gastrico (28 1settemibre) : w-revia somministrazione del piasto .di E\vadd si estria•g gono ·d·op o 1 ora con l a sonida di Ei'Illho:r~ ciroa 20 .em e. di contenuto gastrico: a:cido cl-0r11drico l il>etro 1.40 % o; &cidità toit ale 2.20 %o; aoido l'attico aS1sente; reazion e del sangu.e negativa (benzidina, tintura id i giuaiaco ·e tremen t ina). Esame Olf.i aJrrnosoo'.Pico: n egatirvo. Esam·e 1dell·e urine : negati vo. 1
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La diagnosi di taibe n el cas·o riferito è evi•dente: i 1sìnto.mi pm·p.i lLari, 1 00,olizione d egli ac•h illei" i 1do{loiri lancinanti e so1pratJutto il :f,e,perto de[ Li• quor n om. laJSciano il mi.n imo du blbio i n proposito. !Il rP . inoltre ha avuto tre cris i gastralgich e violentissim e con emate.rn.esi, emateune·si che durante l'ultima crisi abbiamo pot'Uto coos<tatal'e per.sonalmente. · · !La qiuesrione fondam en ta1le è di s taibilire se si trtatta veramente di c;risi grustricl1e con ema~& m esi, ovvero di un tabetico 1con una fortuita co,n {}Olffiitante lesione oTganica dello s tomaco o del •duodeno ieaipia ce di ·detiermin·ar e le crisi dolorose ·e l',emorTagia. iLe cr isi dol0Tos e .c1he colpiiScon o il n ostro p aZJiente h·anno ipre1s entato tutte i seguenti caratrteri: inizio irrl{P·r.ovvis o, violen za estrema, 1'\].lilga durata , ces.sazione qu asi br u sca. Il vomi·to è sempre 1sta to mucoso e bilioso in principio e solo y,erso il.a fin.e è di,·entato n erastro . Le crisi sono .state separate da intervalli di parecchi mesi di perfetta ·salute (n on dolori epigastrici, n on disturibi ·dispept:hci). 1
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Q tte:.~·d
ca i-a t ter i nel loro insie.1ne doepon·g ono ind ublJ1un1en te pi ù per u n a cris i gastrica ta betica c11.e per u11a sindrom e 1d-0lorosa .aiccessio11ale conn es sa ad una l esione org anica d.ello stom aco . Si d eve i·icordair e l)er ò ohe ar1che una lesione or,g an icn. 1d eillo ston1.aco può in rar i casi provocare c1·isi d olorose vio1einrtis.sime, co.sì ana1ogl1e a ·qu elle cl1e si osser\' ano nella t abe che s on.o state clliamate ·e.r isi · ga:stni che tabettformi. Dlllrho.t et L eroy (5) han·n o rtpo,r tato il cwso di un paziente -0he non orf·f riv:a a1c·u n .s egn.o clini.ca e biol o1gi co di tabe e che era colrpi·t o di tanto in tanto da a ccessi do.lor6s i all',eip.i1gaistrio ·con irradia zioni al dorrso e vomito, accessi che insorgevano a ll'im1prov,,iso con un 1P as·saggio br1.1Sco d·a un o statu di compl eta salute ad uno stato di s offeren za - estrema, •duravano poche ore e cessavano quasi idi b otto senza l a sciare dioSturbi della fu1Ilzione stoma ca:l e. Qu esti a ccessi non av.evano alicuna relazione con l'ingestione di ci·bi e d erano sep ara·L i da intenvalli a ssoluttarrnente liberi da sotffere·n ze ·e disturbi •di.s,p eptiici. •L'affezione causale di qrueste cris.i 1g astri1ch·e arventi 1'a stes·s a fisi onomi•a delle crisi trubetidhe, era una ptc1cola uloera de1genera:1a in ·OO:Vcinoma 1de'lla pi1ccola cu-rvatmna. U n 1ca so simile h·anno riferito ~ aib:iJnslci, Ohan.t·vet e Du~and (4) . Si trattava di un soggetto non taibetico e ch e da circa sei anni s of'friva di cris i gastri1oh e t-abetiformi se1p arate {ira i n ter valli di saJ.u.t e p elifetta; all'atto 01p·eTativo è slaLa Lro vata una ;pi1C'.cola ul1c&a juxta-pilorica. Gli AA. in:siston o sull 'esistenza, a•l l'irufIUori d.eJ.la taib e, di quest-e crisi ga>strich.e aventi assoluta1nente 11a fj15i onomia d el~e crisi gastricl1e taibietiich.e e sul fatto ohe i .ca·r·atteri dis tintivi ab.itualm.ente invo cati 1P e.r o:pjporre l e cTi.si gaistriche ta>b etiche ai paross ismi dol 9iI'osi delle ·g astroìpatie or•ganiche non hanno i'1 valore :semiologi1co clhe loro si p.re.sta di solito . Questi ,a ccessi dolorosi •gaistri•ci taib,etiif ormi, secon·do D:t1hot ,e L er·oy, va!ll.Ilo ravvicinati ai classici a oces.si paroissisti'ci ,fil n·evralgia celiac·a che isi osserv·ano n el cancro del corpo 1d el .p an1c:reas, ipic•coJa 1curvatura e ,p ancreas oosendo del •r esto in stretti raipiporti. Nei casi c itati, però, si t nat ta di soggetti n on tabetici e nei quali la malilcanza di 01g ni segno c linico ·e hiologi:co di ta:be ba c l1i arito molto la diagnosi. Molto ipdù 1dltfficile il prob'Lema si presenta quanido 1qu este sindromi doloro s1e ga;stri ch e access i onali, l egate alla pr esenz·a di UJlla gia;strorpaitja or.ganica insorgono in un taib eti·co. Se non esistono alloTa Gegni ·ohiari e suif'lfici.enti p er poter esc1u dere la contem'Poranea esiistenza di un'u~ce:ra o di un n eoplasma, si resta m olto dUJbbios i sulla natura 1della crisi e .ci si pros p etta molto seriamente l'opporbunità di un interYento chirurgico. 1
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Co1sì rper es. Lamy (6; 11a riferito il cas o di un tabeti·co con frequ.e11ti crisi g1astriche accompagnate a.id ematean esi, criisi ·che 1Per tre anni non 11anno cedrutio alle en er,g iche e ri ipetute cur.e antiluetic.l1e. Questa p ersis t enza ten.aice dei sintou1i dol orosi, il :reperto rad1olo1g ico c·h ·e senza deporre ·c·hiaramente p er un' ulicera l aisciava a;d ogni modo dubbioisi, e sopratut to la J>resenza idi sangue nelle f1eci n.e.gli -interval11i Ji1b.eri ie a di.stanza dellie cri-si doloroiSe, hianno cons igliato l'interv.ento cib.irurigi:co: 1un 'ulcera diuodenale era la causa provoc·a tri•ce delle crisi g1astriche ch e non s on o pitì ricom.p arse 1dOJPo la gastro·e nterostomia. QueJsto ciaso priesentava certo f.orti s egni ·di 1p;resunzione !P1err' J'e&istenza di una gastropatia onganica. Ma n-0n -è semrpre così ed in presenza di un tametic .1 con 'crisi gastriohe accom'Pagnate da ematemesi, 1.l a diagnosi di cert.ezza q11alche volta n,o n è possiibile. Nel n ostr o pazi en 1.e ùaJbetico, l1a fisionomia s t essa delle crisi 1dolorose e g·li intervalli aJSsoJutarrn-ente l iberi fra l e crìsi orientano oeirto la d1i·çt.gno:si vens·o i.a criJsi gaistrica taibetica; mia abbtam·o visto or 'ora che qruesti .caraJtteri non 6-0n u s uLfficienti 1P·Oi1chiè po1ssono es:s er.e presenti, per quanto raraJmente, 1an·ch e nelle g.a:stro[pa·t ie orga ni·che. In que.sti cMi, però, l'ematemesi che accon1pi3Jg1I1a la crisi do1orosa è in genere abbondante e si mostra indijf er.en temenite all'inizio, in mez.zo o alla rine d ell'a tt:a.cc-0 giastnalgico. Le 1ematem esi taib eti·Cll e v elI'e e pro1p rie in\reice sono in gener e poco ·abbo11dan.t i, cos tituite aJ più spesso da· san.g ue n ero in p arte ieligerii.o e compaiono di regola al!' a cme e all.a fine 1delle cris1. ;pr eced1Jte da ·v omiti pri!ma alimentari, poi mucosi e bilio·s i. In tutt.e e tr·e le crisi doloTo.se ga · stralg·ic.h e 1Pfes.entate daJ nostro pazie[l.t e il v omito è diven,t:ato em orragico, neTastro solo verse; la fin e. Questo fatto osser vato in tJu.tti i casi di ematemesi trubetich e v ere r iportate nella letteratu r a e presen.te anc1h e n el nostro caso, senza ' u \·ere ·U !Il valore assoluto ci orienta ancora di più Yerso la crisi gastrica tabetica vera e propria. ì\1a n on basta. Quan,do il P . è entrato in Re•paifto, all'acme di un.a crisi doloros·a ,riolentissima, ci ha subito colpito il fa.t to cl1e 1' add,onJ.e era trattabilissimo su t utti i qiu·adranti, ch,e non c'era il minimo acoen.Ìlo a ·dife.sa e cne la palpazione, anche pirofon da, in corr'isponden za dell'epigastrio non solo non a u1mentava il 1dol or,e, ma dava anzi al P. quasi un s eil!So di sollievo. Questa constatazione, unita ai s egni ·clinici di tailJe che abbiamo ,potuto subito rilev·a.re, non ci h.a fatto s entire l'immediata necessità di chiedere il ,parere del chiru:ngo e ci ha consi glia to inYece di iniziare senza ind1Ugio una c uir a specifica. 1
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SEZIONE PRA'r I CA
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è q·u ì iJ caso di dare una grande imiportan za al criterio terap eutico , p oicl'rè la crisi, ohe d·u rava gi à da 12 gioTn i , era prob.abilmieJlte presso a lla fine ; ma sta di fa tto che dolori e vom1t1 s o110 oess·ati jJ .g iorno su,ocessivo alla 1a iniezione di neosalvarsan. A tutte qu este COill&Lderazioni si jmò anche a ggiunger.e run altro dato di fatto Che 11a purr esso una certa i1m p or tanza, vale a ·1dir,e l'au m ento della pressione ar·terio·sa d•urante. la crisi , aumento che se non è stato n otev.olissim.0 è 1stato ceT.to evid ente in co.n fronto alla p r e-ssio·n e m .e-dia rts1cont rata successiv.a m en te. S·e aglgi'un gian10, ;p oi, il r eperto radio1ogic-0 chia ran1ente negativo per l esion i or.ganiche d ello s tomaco ·e del duod eno, l 'assenza ·di sanigiu.e n ell-e f·eci, a&senz.a wocertata con Tipetute rj_ceTche eseguite a d un n1ese ci.r·-ca di distanza da lla crisi , l 'a ssen za di sang:ue ed i valor i normali risco n trati a ll'esame d,el 1succo gashTi1c'o, ·ci semlbra di a vere el ementi st1]fi·cien ti. per ·esclrud erre ftln,a &'a s tropa tia oTganica e per af.f ermare che si tratta n·el nostro P . di Uno idi qt1ei rari ca si di tab.e c on •Crisi gastrich·e ed em a terrn·eisi ta1b.e ti1ch e verre e p roipr i e. v .ogl io in ultimo sem plice.mente aic·cennare. che abbtamo ,p ens a to ·ancl1e a ll·a p ossitbilità di una col.elitiasi. Com·e è noto, in questa m .al atti a , alt.r e l a comune sindr·ome dolorosa · iparosisisti·ca, . si possono aver e 1cTisi ga:stralgich e; crisi d e&cllitte da Oh a uf·f ard e cme 1presen tan o m olte analogi e con ·q u elle idi cmi aibbiamo precedenteim•ente parlato . È noto an1ch1e che n ella colell.t iasi si p'llò talvolta avere, du,r a nte la crisi •dolor.osa, emate.mesi : più iche di em at em ·esi vena p e.r ò si tratt a gen e:na:l1n1e.nt e ·di em orraigi e micro:sco.pi che (P. Du\\ra l et J . C. Rouix (8) e F. Ri cci (9) . ·Non cr edo ffia ne· cessario .addentrars i n ella discussi one ·di questa 1d:Laignosi diJfrf.er enzi ale, poi•ch•è dalla sernrpl i ce €Sp osizi on e d el caso a;pipa.r:hsco no evidenii l e rag i oni 1per l e qu aJi ci è sembrato -0\rivio escl u·deTe u n a ca~col o 1 si eipati1ca. 1
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4. J .
paig. 2185. 2. S. H Er r z ei M. NOREno. D e l a press.i on artérie l.l e ch ez le s t a béti q ues . E tud e des rrio di f ications qu el l e Stlb i t SOUS i' infl1.tence d es C.1'iSeS rJris.triques et d es d oul eurs f u Lguran t es , Arc hi1
ves des m al a-dies du coeu r, d es vaiis&eaux et ·d t1 oon g, an. I , n . 9, 1sep.tem1bre 190S. 3. H ENll1 CLAUDE et Lou rs C OTONI. Tabes frus t e avel crises gas triqites Liées au:c vari ations d e lo terision art ériell e. Société ·de Net1rologip de P aris, séance dn 7-XII-1911 ; R ey·u e )\eurol o-
giqi.1e, n . <>4 1911 .
B ABI NSI{l ,
ST.
et G.
·C HAUVET
D URAND. Uri
c;as
de crises g a stri,ques taùétlformes lié-es à l 'exis t ence d 'un p etit ulcus juxtapy l orique .
Soc. d e Koorologi è d e P aris, séance du 6 mars 1913; Rev u•e .Neurolo•g.tq u.e, n . 6, 1913. 5. .DUHOT et L EROY. Crises gastriques t a béti;tormes au cours d' u n ulcéro-cance.r de la petite combu re . Snc. d e Méd. du Dé·p artem·e.nt 1du N·OJ'd,. 23 aVTil 1913; Ec i10 Médi·c al e ·d u Nord, 25 m ai 1g.13. 6. :L. M. L AMY. Crises g a striques d'un syphil itiq?Le ancien sim 11J.a·n t les crises tab étiques et liées à une '1.tlcP.re d'u dtlo d énu,m. gtléries ap1:ès gascro -entero s.t orriie . Soc. de gaJSti'O-entér olo-
g·ie cle P 1a.r.i s, séance du 8 juin 1925; Arcl1ives de.s inal.adies de l 'atptpareil digesti'! et de l a n utriti-on , n. 6, j uin 1925. ·7. HUDELG et BABUT. L ' hé1natémèse dans La t abes. La Pr-e.sse · ìVIédiicale, n. 47, 13 juin 19i8. 8. P. D U\\"AL et J. C. Roux. lié1norrag ies sans ulce~·atioris
dans i es gastropat hies d oulour eu-
ses. Arclùves des mal-a.dies de l'ruppareil di.ge.stif et de l a nutrition, n. 2-3, 192.t 9. F. R1cc1 Emo.T ragie digestive a ripeti:ione in 1nal.2ti . ~en~a lesioni gastriche ed eniorragie cligestiv c rlel l a calcolos·i d el f eg ato . P oljcli-
n i·co, Sez. !Pr atica, 19Z8. •
R. Istituto di Patolog ia Medica delle;J. R. Università di Roma ·dir etto da l P rof. .i\.
ZEll r.
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Emo1·1·agie digesti ve a 1·ipeti zione in t11alati senza lesioni gastrich e ed emo1·ragiè digestive nella calcolosi del fegato. Dott. :F. R rcc:r, ai uto. L e osservazioni di e1n orragi e digestive « si11e ir1ateria » sono abbastanz.a freiqu·enti. Ad ogn i rr10tdo, ·dato che abitual1r1en te a q uesta p ossibili tà viene p oco pensato d a1 n1e dici, 110 cr·eiduto ch e possa essere non inutile la descri zi one di questo caso capitato all.a m ia osservazione e ch e è d al 1P unto idi vista ·diagnostico molto istruttivo giacch·è, com e s i vedrà, i sin tomi pr esentati parlavano n ettamente per una l esione ulcerosa del la regione pilor o-du odenale. 1
S. 1. P AL. Ueber Gefasskr isen und d eren B ezieh·u rioen 'zit d en Magen und B auch krisen der T abeti k er. Munchen er m ed. W oc:hens·chr., 1903,
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A.. , di anni 23, nubil e. E11tra i l 12-2-1926.
i\l1lla n e1 gentilizio . Mestruala a 1R anni. ~Ie struazioni successiYe norm:' i i per ritn10 e q11 antit n. l~ stata serr11Jrc ]Jt'nri pri 1n;1 del l'attualì' ìlla 1attia Da p iù di un a n n o. soffre di ·dolori all'epigaftrio con se;arse irra·clia zion i. I l dolore è a ti po nren te, si c·alm a dop o l'in gesti·on e d ei cibi, .p er ritor n ar e do1po circa un'ora. Oltre a ciò l 'i nfer1na asseri·sce ·di aver e avuto d elle ematemes i con una cer t.a fr equenza. L a prima, circa 14 m esi fu, fu ablJon•dante e pr olung'ata, siccl1è dovette r irna'!l ere degen te in ospedale. Le altr e poi si ripeter ono quasi og11i n1 ese e a ·volte a ·distanza an che (li una settima.il.a l'una dall'altra. A volte son o i nterced uti due-t re mes i tra una ematem esi e l'al. tra. -Xor1 ha mai a vuto ,·ornito, inai i1ausee, mai 1
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IL POLICLINICO
eruttazioni. Nessun giovamento dalle cure f;atte. Ha infatti con tinuato ad avere i ~uoi dol0ri epigastrici coi caratteri surriferiti e le em atemesi. Mai febbre . E. O. Con1dizioni generali buone. Costituzion e n orm.ale. Nutrizion e ·discreta. Anem ia di rr1odico gra.ido della cute e mucose. Poliso 100, rit1nico, piuttosto r:polle. Apparato respiratorio e cardio-vascolare: nor01ali. Ad1dorne: trattabile, m eno che in un ,p unto s it uato due dila eopra la cicatrice ombelicale, 1due centimetri circa a destra della linea me·diana. Quivi colla presisione si provoca 1dolor e e difesa . F egato e milza nei limiti. Nulla a oarico 1d egli altri organi e sistemi. Esame ·delle urine: n ulla di patologi·co . Reazion e di wassermann - - - . Esame del ~angu e : n on s i ri v·ela nulla di anor1r1ale, all 'infuori d.i una lieve anemia a tipo secondario. · Esame del su.cco g.a:strico estratto ·dopo paisto di prova: Hcl libero, 1,50 P. 1000, aci di di fermentazion·e 0,30 p. 1000, aci1dità totale 2,90 p. 1000. Sondaggio 1du·odenale : liquido gialJ.o-oro limpi1do, n orm.almente fluente, n on alterazioni all' es·arne rni·croscopico. Cultura negativa. E·same ra.idiologico: stomaico liev emen te in gran- · dito e· leggermente p tO·$iCo. Svu·otamento rapido. Contrazione vali1da. Si not·a una evidente alterazione ·del bulbo 1duo1denale che si jpresenta gr o.s s o1anarnente irregolare nei suoi contorni e dol ente. Non s i prati•cano radiografie giacchè l'inferma ha una liipotimia p·oco dopo l' esame radioSCO'Ì)ico. Nei primissimi giorni ·di deg.enza abbondante ernatemesi che n on si ripetè più. Però dopo 3 giorni comincia lieve foo1bre con modico •dolore d i gola. La febbre q..umenta nei giorni •s uccessivi , cosi il dolore al1a gola ·s i fa ,p iù violento, acco1npagnato a 1diifficoltà nella d·eglutizione. All'esame dei •p olmoni si nota.no numerosi rantoli catarrnlL Tale stato va aggravan•dosi, sicch·è do1po cinque .giorni circa la paziente è colpita 1da un violen to attac1co di dispnea in spiratoria con cornage, cianosi, polso frequente, stato inten·so di .amb&scia. l)al ch iru rgo, c11iamato d'urgenzu , vien e trasferita in cl1irurgia. Il giorno d·o•p o 1n11ore. .J\.utopsia: i11ten•s·a iperemia delle -m enin gi e ·ciel cervello. l\fo1djca emorrag·ia sotto1dural e a S. Enfisema acuto d ei polmoni. Bronchite ,p urulenta d ei grossi bronchi. A•derenze pleur i·che fibr ose discrete a D. Conge·s tione polmonare. Tum ore croni co ·di f egato con lieve aumento d el con net Livo jperilobulo re. l 'umore cronico di milza con i perp 1asia •clei follicoli di l\Ialipig·h i. Nessuna, neanche nlinirna, a 1terazione a -carico •dell a mucosa gastrica . Reni congesti. T.aringite necrotica flemmonosa della rn età. i(fe el ra clc11 'adito ·della larin ge con stenosi grave od edema della g·lotti1d e. L'esame isto1logi:co della mucosa ga.stri.ca nulla ha fatto rjJevare ·d i anormale. 1
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1,a.scian1do da ' parte la lesione che ha connol.fo a mor1 e l'inferma, della quale qui non è il c~ o di parlare, nulla all'esame dei visceri f11 trovato che potesse spiegare ia sindrome gastrica ec1 a· tante presentata. Infatti Jo stomaco 'era sanissimo Noi sappiamo che ematemesi si posson o avere,
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oltre che p er l 'ulcera e p er il cancro dello sto1n aco, n egli aneurismi aorti·ci aipertisi n ello .:>Lo1naco o n ell'esofago (ematemesi fulminanti), n ella stasi venosa o •dello stomaco o dell'esofago cun vartcosità ·delle v ene (cirrosi epatica, pileflebite) . r>iù rdi rado trattaisi di trombo•si della vena sple1tica. Cosi pure ·emater11esi sono state 1descritte i11 rnalattie come le p orp9re, lo scorbuto, itteri gravi, vai uolo, ileo tifo, e·cc., oppure in lesioni escl usivamente localizz ate ai v·a si dello $tomaco (arteri o1sc1 erosi). Evi·d·entemente da n essuna di q11este lesioni era affetta la !Il Ostra in•f erma. Si poteva .p erò pensare a•d emorragie gastriche vicarie ·della m eistru azion e che sono i n genere dagli A.A. ammesse. Tali emorragie accornpagnano i 1perio di mensili od avvengono ad i11tervalli più o m en o r egolari in ·caso ·di a menorrea. Eccezionalm ente son o di entità notevole. Nel n ostro caso, in Clli le mestruazioni furono sempre regolari , non sembra che a forme vicarie si potesse p en sare, giacch è se le gaistrorragie in terve· n ivan o t alune volte ·a1d ogni m ese, in altri casi intervenivan o a di stanza solo di settimane. Restava quindi 1da m ettere in ·discu·s sinne o quelle forme di origine esclusivam·ente n europatica (che son o se n on dubbie, certo molto rare e si presentano p0ico ab1bon·danti, con il sangue ·diluito col succo gastrico o con la .saliva) oppur e, molto più pr'01~ abilm ent e, quelle ematemesi essenzi-ali « sine materia » da ipareccl1i AA. d e•scritte. Nel ca so r ecentemen te riportato da Delort e Luquet di gastr orragie « isin e materia » si n otavano anatomo-rpatologi·camente pareti gastric l1 c, ispessì te e tante pi1ccole emorragie pun tifor1ni grandi come teste ·di spillo. All' e-sam e micro,scop ico si n otava una iperplrusia irregolare delle glan1dole gastri.c·he e1d u•n a reazione infiammatoria sub.acuta. Null.a di tutto questo, come ab•bi a1110 visto, n ella nostr,a paziente n ella quale t uttavia ·avem.m o la potSsibilità, iper la grave a.ffezione intercorrente che la con1dusse a morte, <li fare 11n esarne completo ed esauri en te ·della n1u cosa ga strica, ciò che non è sempr e possibile in casi ana. loghi, nei quali l' esame si 11mita spesso o a1d una parte di te~suto asportato durante I 'intervento , o 11iù spesso, ad una esplorazione compiuta .cl nIla in.ano 1dell'operatore. Naturalm ente non si vuole con la descrizione riiportata ·dire nes·s una nuova parola; si de-sidera solo riba1d]re il co,n cetto cbe di fro·11te a si nto rni clinici e ra;diologici in dubbi di ulcera, spe&se v olte una lesione a:natomic·a · n on esiste, donde l'imrportanza di una disamina com.pleta di tntti i -sintomi prima di sottoporre l'infermo a>d una c11 r~ lungo. e fastidio~a oppure ad un intervento cllirurgjco che, per quanto ormai di pratica corrente, presenta sempre i suoi pericoli o i suoi 1postnmi guai. •... pecie quan1do. come qualche vol ta 1
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avviene, il chirurgo ''oglia strafare pratjcando una gastro-entero·storr1ia. Silviu.
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SEZIONE PRATICA
idranti ad·d ominali ~up·eriori. Nelle ore -seguenti il 1dolore continua violentissimo e nella sera si ha un'altra abbondantissima enterorragia. L'inferm·a vierie trasportata nel r eparto chirurgico ove giunge in con 1dizioni gravissime. Viene 01perata subito. Il r eperto operatorio diice: ~i trov.a un calcolo incuneato nel duo•deno con ul•cera d.a decubito e peritonite circoscritta. Emorragia imponentissima 1durante l'atto op·eratorlio ed obitus . . Durante la degenza non fu fatta alcuna ricerca per le condizioni di gravità dell 'in.f erma. Autopsia parziale : evisc·eratio completa dell'addome: caloolosi 1d·elLa ci stifellea (qu attro calcoli poliedrici, pirami•d·ali a quattro facce, u.n o aspor~ tato durante 1'01p erazione); ulcerazione con emorragia della cistifellea e p erforazione d ell'ulcera durante l'intervento. Sangue contenuto nell'inteE::tino.
Entra il 20-2-1924. Nulla nel genti lizio. i\{e..c:;truat;~CrJ ·; jniziate a 12 an·n i, ·seguìte sempre regolarmeritc. l\'faritata, ha avuto un aborto, quin1di quattro gru vi1danze ·a termine. Tifo a 20 ar1ni; poco dopo un accesso colìco riconos.ciuto di origi·n e epatica. Il dolore era localizzato all'epigastrio e si este·n deva a cintura . Ebbe vomito senza cl1e il 1d0Jore ces·&as1se. Dieci anni fa un nuovo accecso del1.o stesso tipo. Poi &empre bene. Da circa 6 m esi sofrfriva ·di 1digestioni difficiJi, eruttazioni e 1piro si. Da due mesi è iniziato un dolore che si estende a l fia:nco e all'ipocon1drio n.· con carattere idi n otevole intensità. Ha avuto a varie riprese vomito se.n za riportarne sollievo ai d olori e febbre Al mattino il dolore si r endeva più sopportabile ma n on scompariva. Migliorò L'importanza 1del presente caso è data, oltre con dieta lattea. Si rimise quin1di a mangiare e che dalla rarità della com1plicazione 1desicritta, fu ripresa da un att<wco rc olico caratterizzato da nel1a litjasi biliare, dalla imponenza della sin<dolori all'e1pigastrio ·e all'ipocon•drio D. , attacco che eb·be la 1durata id i i.5ette ore. Si rimtse a l etto dro1n1e e d·a l mecoa;n:L&mo di produzione del sine migliorò di nuovo. C·ominciò allora a prendere tomo. qualche semolino in brodo, ma ·quattro giorni priB cosa no ta che ematemesi ed e·n terorr.agi-e p9sma dell'ingres•so in osped·a le ·d i s.era, fu nuovam ente colpita da una coiJ.ic·a violentissima, caratsono prodursi nellia colelitiasi, p er quanto il feterizzata 1dai soliti dolori che cessaron·o al matno·n1eno emorragia non solo è stato sem.p re dato tino. Dopo l'attacco eb1b e d eiezioni . n ettam ente com e negativo in questa malattia, ma è stato picee. Nei tre gior.n i che hanno precedu ta la 5ua semp re consi1d·erato com·e sintoma n.egativo difentrata nel reparto l'inferma 1è stata senza di· sturbi dolorosi. Si è alim·entata di solo latte. fere11ziale idi pri·m o or1dine. E. O. Stato genera1e ·buono. Nutnizione jde1n. l r1 genere, quan•do le emorragie s i /I)ro•ducono, Costituzione normale. Anemia lieve della cu te e ei tratta per .solito · di emo1rragie micT1os:cojplicl1e. mucose . Polso 100 ritmico, vali1do. I_,ingua umi·cla, P er quel che r iguar·da le ematem esi, per quanto patinosa. n el i1ostro caso 1di tale compli1cazio11e non si Torace: nulla ·di patologico. Cuore .e vaisi : nulla. tratti, alcuni AiA. (Enr:Lques e Carri·è) pensa110 .~ddorne: trattabile, in1dolente $U tutti i quu.che pos·sano riferirsi o aid uno ~tato varicoso d ranti. Non dolente nessun punto vertebrale. delle ter1ninazioni venose analogo a quello che F egato: 1de.borda ·di circa un ·dito l'arco co·stale. . Inidolenz1a ·d el punto ctstico e ·d el coleidoco-iduode- si riscontra n ei processi pileflebitici, oppure a n al e. Non punti 1d·o lorosi a1la spalla e alla sca· quegli stati di gastrite cong~tiva che Moynihar11 polo.. Non dolente il punto frenico. In1dolenti le ·des·crive come una le.sion e « che piange sangue >> ultim e costole di D. Limite ·s,uiperiore fi siologico. alla superfi:cie ·d eJ J~ mucosa. Mil za: nei limiti . Per que'llo invece cl1e riguarda le enterorragie Esame urine: nu·l la di patologi·co. Reazio11e di w ass.erm·ann - --=- - . e le m elene, esse potrebbero ripetere la loro oriIl 21-2 le viene dato da mangiare un semolino gir1e da una duoidenite congestiva od eros.iva. e un poco idi carne. Alla sera accesso colico vioQuest'ultima evenienza è Ja più frequente. Molto lento, con vomito alimentare. Il 22 viene pratjpiù rara, ma possi·b ile, è invece una enterorragia cato un clistere. L'inferma emette poche fecd diarroiche qua~i completamente co1stituite di sangue per 11lcerazione 1clell'arteria epatica per calcoli e di 1nu·co. Vengono pratic·ate delle iniezioni {}i biliari delle vioinanze. Così pure emorr agie posergotina. Il 23 Je f eci sono n·ettamente picee. L'inso110 aversi quando siano intervenute degeneraferma sj sente m eglio e migillora nei giorni s uczioni cane.erose dell'amvolla di \ìVater o del duocessi V.i. Sangue in s·c·a rsa quanti tà rilevabil e solo alle r eazioni cl1imiche. Seniso di tene$IDO rettale. <le110; ma in qu·~to caso evidentemente la cole11 giorno 31 ac·c entuandosi rl miglioramento, 1Prenlitiasi c'en tra m olto secon·dariamen te. cde 1due sen1olini. N·ella serata attacco colico di .Nulla di tutto ciò n el caso presentatosi alla breve 1durata. La mattina ·d ell'l-3, alle ore otto n o.stra osser\nazione. e 1nezza antdmeri·diane emette con l e feci ab1hondante quantità di sangue. Polso 100, pi·ccolo. Stato Qui si aveva p·er opera di rin calcolo una nl-. generale depresso. Lingua ·a ri1da. Nonostante le ceraz!ione 1da ·decl11bito n ella cistifeUcn., nlceraziocnre 1dcl caso f:i ripete alle ore 11 -una ab•b ondnnte enterorragia, alle una ·dopo m ezzogiorn o altra . ne n on an·cora !Per.forata ver$O l'esterno e dalla quale gem eva sangue in gra11rlc quantità (la JPenterorragia e dolori violentissimi che l'inferrna descrive come colpi di pugnale in corrjsp o.n1denza sio ne e$sen1do d el colletto della cistifel1 ea era dei quadranti élld•dominali superiori. Stato gene- m acraiormente in rapporto con i vasi). Questo oo . rale m olto grave. Facies a;d1dominale. Anemia in~angue evidentemente pren,deYa Ja via del cjstico tensa. P0lso 144, piccolo. ~Io dica difesa dei qua~.
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e quir1di del coledoco per a11dare a sbocc,are r1el duoid eno, fornenido CO$ì un ese111pio class i~o ùi enterorragia . • P e.rchè quando l'ammalata era a dieta lai.tea sangue non n e veniva ~ ,dolori ed em orragie interven j \'ar10 per l'ingestione ad ese1npio di u11 semplice sem olino? Io cre•do di ·essere nel vero p ensa11do ch·e ciò dov eva. dipendere 1da una maggior e contrazjone 1della cist~f.ellea che du·rante il 1'avorct.o digestivo sp.r.en1eva la sua bile. Da ·Ciò la erni~sio 11e del sangue clTe evi1dentemente .aovieva esser e iii tan to m·a ggior copia, 1P er quanto più energica era la contrazione della colecisti. Gli ultimi ep iso di: sangue in rnaggior copi a , dolori a col.po di pugnale, erano evidenteme11te dovuti. all'approfon•dirsi àella ulcerazione verso la sierosa. Ìnfatti ba$tò una piccolissirna manovro del ch~ru rgo pePchè si producesse la perforazione. U11'ultima osservazione vog·Jio fare sulla diag nosi. Noi elle n aturalrn e11te ap1pen a vedernm o l 'arr1rnal<l.La pensammo (la storia ·era tanto evid ente) a•d u na litiasi biliare, rim·a n·e•mmo scettici i;u • quanto la paziente rruccontava ·d ella influ enza dcl se1nolino sui suoi dolori € sulla p er di ta di sangue. Quando ci accorgemrr10 che l'ammalata djceva giusto, ci in gl1iottimrno la prd1nitiva i1dea e 1penBa111n10 a11·u1cera ..duo denale, p er quanr.o l e notizie anamr1estiche poco ci f<:1c eS1Sero persuasi. Di fronte poi al quadro tragico finale dovemmo n ecessariam ente ammettere la perforazione ed eravarno infatti n el giusto per quanto rjguardava la lesione an.ato1n o-ipato1ogica nuda e crl~·oaj 11111 erramm o evi·dentemen te sulla seide. Quale l'amma·estram ento? Solo questo: che di fronte a d·elle ent er orraf,rie e quando la storia ·del malato parli n ettam ente per una litiasi biliare (.se p·er altre ragi o·n i p11ò essere esclusa una le€'ion·e, a.id esempio a tipo epiteliom a1oso) con ven ga anche pensare all'evenienza di lesjoni d el tirpo ·da noi più sopra descritto. rare a dir vero, ma t uttavia. come djn1ostr::i i1 no~ tro caso, pos·sibili. 1
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Sind1·ome pilorica da ade1·enze post-laparatomiche. Dott. SERTOR10 MARINAccr, docente di Pa t ologia Chirurg ica di Clini ca Chirurgica e Medicina operatoria.
Si tratta per solito di sintomi (crisi di dolore con ' 'om ito final e, tardivo , ostinato) cl1e si manifc. lano a di ~tanza, dopo m esi , a volte d opo ann i d~lla operazione (per lo 11iù ;as tr o-
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enterostomia) non dipendenti d al·l a lesion e per la quale si è intervenuto . Il D elore in un ~uo r eoente lavoro ha messo in evidenza come a volte il manifestarsi di nuovo del vomito, clei dolori dopo la g·astro-enterostomia non sia dovuto al progredi~e d,e l tumore o al ripetersi d el fatto ulceroso, sul n eopiloro , eveni en ze queste che avendo una sintomatologia speciaìt> e un r eperto radiolo·g ico chi.aro, possono essere b en diagnosticate, bensl a l restringersi clel n eo1J.lloro a una vera e propria ciçatrizzazione di esso, o fl una retrazione d·e l m eso che stroz, za il n eopiloro: è stato ripetutan1ente osser vato un 'in vaginazione retrograda in corrispond·enza d ella stomia o l 'insinua r si di un 'ansa nella fe s ura d el meso non esattamente c ucita, con1pli cazioni ·ch e possono spiegare il vomito insistente e i dolori ch e si manifestano a distanza d ell 'op erazion e. Non cr ed o però sia stata richia n1ata m olto l 'attenzione su altri stati patolog ici , consecutivi all 'inter vento e c h e possono d etermi11are g li st essi ·esiti. In gen er e i malati h.anno su bit u una· gastro-enteros Lomia cGn tecnica esatta, come d el ·resto il nuovo inter vento dimostra de visu, e do·p o un tempo variabil e che và da qualch e m ese, a un anno da ll'intervento, accu sano di nuovo dolori, specialmente dO})O i pasti e vomito , inten so, ostinato, che costi tu ~ sce il sintoma essenziale: i malati sono obbl1· gati quasi al dig·iuno, si de~ermin.a quindi un notevolissimo d eperimento, ch e si accentu a g iornalmente: si è perciò obbliga li per. il vomito continuo e p er il notevole deper1n1 en1 o • • a cui i malati soggiacciono , ad intervenir e nuovam ente con l1na certa urgenza. Ho avuto occasione di osservare e di rioperare a lc uni di c1t1esti casi ·c:h e brevem ente illustrerò. 1
T. 1\-1., di anni 34, gi?i o·p ernta per l1lcera g·~strica di gastro-enter ostomia da un al~ro ch~ rurgo : dopo un mese dall 'operazione Yom1to os t~
nato che non si calma n è con l 'opportuna e r1gorosa dieta, nè co~ il lavaggi? gastrico, più Yol~ e ripe t11to: s i è perciò costrett~ , per 1 ~ soffere nze che l 'infer1na accu sa, e per il deperimento che si accentua a intervenire di nuovo. Al seco11clo interYei1to, 'd a me esegt1ito il 21-1-25 (nell 'Ospedale di S. Giacomo),, si trova11 0 aderenze Qmentali multiple sulla faccia anteriore dello stomaco ch e è a11che in alcuni pu11li aderen le al peritoneo parietale, al legamento rotondo del fegato! al margine . epatico. Si (lista~ca n~ le adere-nze, si peri l oneal izza ove è neces~ar10 ; s1 osser Ya la bocca anaston1otjca ; n ulla v1 è che poss~ far pensare a un ost acolo intrinseco o estrin seco s ~1l neo-piloro; si pratica un a gastro-enteroston11a anter. Sutura (}i I d ella parete. Decorso postoperatorjo ifel lutto no rrrH1lc; sco11 1f' nr: . co1n pl c: la1Tle11te il Y~1n i to: l 'infe r1nn esce dati ospe-
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dale gt1arita: rivista dopo vari mesi le sue con.dizioni si mantengono senl.pre buon e, n è più vi .è stato vomito. M. V. G., operata òi gastro-enterostomia· per ulcera gastrica nel gennaio 25, da un altro chirurgo. Dopo circa un a11no dall 'o·p erazione l 'inf ern~a cominciò ad avvertire dolori all 'epigastro specialmente dopo i pasti e vomito ostinato: tali disturbi divenendo sempre più intensi tanto da .deter1ninare un notevole deperimento, resero necessario, dopo circa due anni dal primo intervento, trn 11uovo atto operativo che· fu da me .eseguito nel dicembre del 1926 in cc Casa di Salute ». Si trovò la parete anteriore dello stomaco .aderente al peritoneo parietale quasi direi saldato per un largo tratto ; altre numerose aderenze .epiploiche1, più la sse: si recidono le aderenze, si distacca cruentemente lo st omaco· dalla parete. Si peritonealizza la superficie cruenta: mi ~ssict11~0 che lo stomaco sia completamente lihero da ogni aderenza che 11e impedisca o ne limiti la inotilità fisiologica: osservo il n eopiloro ; nul.l a trovo di anorn1ale. Sutura del perilor1eo con eversio.ne dei . n1argini come consiglia ii 'facl d ~ i, peT impedire la formazione di nuove aòere11 zc; ricostruzione della parete alla Durante. Tl decorso post-operatorio fu del ~utto nor1nale. Scon1parvero i òolori e il vomito, le concli.zion i generali miglioraro110 i1otevolro.en te tanto che dopo due m esi potei di nuovo operare l''ind'erma per t1n n1io1na uteri110. A due anni dall 'intervento ho notizie che la paziente st a benissimo, mangia di lt1tto ed è no!Pvoln1ente auJnent<"l ta di peso. M. ll. , di anni 20, operata da m e di gastroen,terostomia per ulcera pilorica. Dopo circa un anno rlall 'op erazione. mentre le condizioni ge11 erali er ano notevolrnente migliorate e quasi ~coinparsi j disturl)i ciell ' ulcera, dopo un attacco influenzale, si manifesta di nuovo il vomito che <liviene sern pre pii1 inter1so, tanto da impedire qunsi del tulto l 'alimentazione: l 'inferma è condolta di nuovo n ella « Casa di Cura>). L'esame obiettivo era del t't1tto i1egativo se si eccettua una f-:piccal.a iperestesia all 'epig:istrio: tenni jn osservazione per q1J alche giorno l 'inferma, ma <·onti11uando i] vomito in inodo impressionante, Yornito preceduto sempre da dolori inten si (diceva l 'inferma <li avere la sensazione come se qualche cosa si torcesse n ell 'addome), d ecisi senz'altro di rioper ar e l 'infer111a, poich è tutto faceva s·upporrc qualcl1e ostacolo meccanico nel neopiloro. All 'operazione si trovò un reperto Jnolto simi'le ai pr~cede11ti : lo stomaco aderente ~l peritoneo p arietale e all 'omento in vari punti : n1a sopratutto aderente, direi quasi saldato sulla paret e anteriore il leg·amento rotondo del fegato: distaccate tutte le aderenze che imbrigliavaHo lo stomaco, peritonealizzato ove era neces-sario, mi assicurai che lo stomaco fosse completamente libero da aderenze per il suo giuoco '.funzionale: passai poi ad osservare il n eopiloro: nulla di a11or1nale. n essun segno di ostacolo intri11seco o estrin seco. ..\ nche in questo caso per i1npeclire la formazion e di nuove aderenze, feci la sutura con ever sio11e d elle pagine peritoneali. L 'i11ferma è anelata migliorando pur presentaudo di tanlo in tanto qt1alch e disturbo, ed è
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.o.ra, d?P? oltre un ~rt:no. clalla seconda operaz10L1e 1r1 JJuone concl1z1on1 , ecl è notevolmente aurnentata di peso. C. ~1. , di an11i 28. Jn ques to caso era stata eseguita. <~a un a~tro chirurgo, non la gastro· enterostomra, be11s1 la colecistectomia: ho creduto però o~po~tuno u?ire il çaso ai precedenti per: le alteraz1on1 che r1scor1trai al nuovo intervento e pe-r Ja :;i11tomatolog·ia o-astrica che l 'inferma presenlava. L 'inferma ass~riva di a~er no1 ~volme nte p~ggior~ to dopo l 'operazione, poichè s1 erano man1festat1, dopo 11n paio di m esi dolori inter1sissimi e vomito ostina to che l 'obbligavar10 a non prend er quasi cibo e a nutrirsi inolto ~in1itatamente .. L 'indag ine ;adioscopica del Lubo digerente daYa il scg·uente risulta to: destropo~iz ione ,.e destro.-fissazione rlel polo cauclale gastrico all ilo epatico, senza notevoli disturbi di canalizzazione. 11 bulbo duoclcna1 e non riesce ben . vi ~ibile, poich è compreso n elle brig lie aderenz1al1 e nascosto sot to il bordo C})a lico. .AJl 'operazione da m e eseguita il 10-2-28 in cc Casa di Salute n , fu trovalo l '0111.ento ad e~ente alla superficie ir1feriore d el fegato in modo d a formare con1e un occb.iel]o ch e strozzava il co· lon trasverso e lo ston1aco i1 ella s ua porzione. pilorica: per di pi1ì altre ad eren ze col peritoneo parie tale: distaccato 1'omento, ridotto come un cordon ~, e recise le al tre aderenze peritoneal~ zando ove era n ecessario, mi assiclirai ch e lo sto1naco fosse completamen te libero da ogni briglia, chiusi di prima la parete l1sando an che i~ ques t~ t:aso ~l metodo del] 'ever sione delle pagine peritoneali. Il decorso post-operatorio fu del 1utto normale: i disturbi (vomito, dolori) scon11)arvero come d 'incanto, e già al quinto g iorno l 'inferma che prirna d el! 'oper azione er a obbligata a lln digiuno quasi co1npleto, poteva g ià ricever cibo, co11 sua soddisfazione e mara.viglia, sénza il n1inimo di st1.1rbo.
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Come risulta da qua nto 110 esposto le qua ttro pazienti , una operata di colecistectomia, le altre tre di gastro-enterostomia hanno presentato dopo un benessere più o m eno breve un.a sindrome da stenosi pilorica identica; il sintoma più importante e ch,e dominava n el quadro morboso era il vomito o tinato che si ripeteva ad ogni ingestione di cibo e non si calmava che con il digiuno: per conseguenza i malati si ricusavano di prender cibo e deperi vano notevolmente : il vomito era preceduto da dolori più o m eno intensi, a volte insop~ portabi]i sotto forma di crisi , ch e poi scompariv.ano col vuotarsi del contenuto gastrico. Tali disturbi in gener-e non si sono presenta ti subito dopo l 'operazione ma dopo qualch e mese a volte, com e in uno dei casi da m e rioperati , dopo più di u n anno da l primo intervento. Si poteva scartare l 'idea del circolo vi· zio o, sia esso determinato da una gomitatt1ra a /\ dell 'ansa ·.anastomo ata, o da una.tumefazion e acuta dell a n1ucosa del i1eopiloro, sia es_n
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causata da una peritonite locale con paralisi della muscolare dello stomaco (Delore): tali disturbi si sà, si producono generalmente n ei primi giorni dopo l'operazione. Si poteva pensare ad un 'ulcera del neopiloro: in genere i disturbi si iniziano nel secondo anno, a volte dopo 7-9 anni: i m.al.ati pr.e sen tano disturbi dispeptici, dolori, vomito: questo quadro clini1co è stato indicato da Denechau, sindrome dispeptica ·S·econ daria. ·Alla radioscopia si nota un.a deformazione del neopiloro, con spasmo e diminuzione della permeabilità. Rimaneva inoltre da pensare a una cicatrice stenosante del neopiloro, evenienza rara ma pur possibile, a una mod·alità di occlusione in corrispondenza dell'ansa anastomosata, a uno strozzamen to di un 'ansa n ella breccia mesenterica non esattamente suturata . Per conseguenza in presenza di vomito tardivo in g.astro-enterostomizzati, oltre a tutte le possibili complicazioni accennate, pensare spesso alla eventualità di aderenz·e più o meno salde sulla · faccia anter. dello stom.a co, aderenze fa cil~ ente removibili, la cui rimozione è suffi ciente a dare la guarigione completa, la cessaz ione del vomito, dei dolori, anch e senza ricorrere a una nuova gastro-enterostomia. Curare la peritonealizzazione esatta d·elle superfici cruentate, assicurarsi che lo stomaco sia completamente libero da ogni aderenza, suturare il peritoneo col1'eversione dei m.argini come consiglia il Taddei . In che modo agiscono le aderenze? In qu.alche caso formano in realtà come un anello strozzante la pars pilorica e quindi danno la stessa sindrome della stenosi pilorica : in altri casi si tratta inveoe di aderenze inultiple alla parete anter. dell'addome, aderenze fatte dal leg.a mento rotondo del fegato , saldato allo stom.aco, dall'omento trasform.ato in alcuni casi in cordone rigido, aderente allo stomaco, da aderenze multiple fra stomaco e fegato , fra stomaco e peritoneo parietale: perciò se in alcuni casi si può parlare di strozzamento, in altri casi invece si tratta di briglie n1ultip1e ch e non strozzano lo stomaco n ella pars pilorica, ina ne vengono inevitabilmente a dimin11ire la motilità e per conseguenza il suo giuoco fl}.nzionale. La trazione che di con seguenza si esercita sullo stomaco, imbrigliato da aderenze, è causa dei vivi dolori ch e bO"} 'infermi accusano e del vomito che se in alcuni éasi è spiegabile per ragioni vere e proprie di stenosi meccanica, in altri casi deve • • • forse attribuirsi a un fatto meccanico e insiem e a un fatto riflesso. Questi casi vengonu inoltre a dimostrare come nòn siano logici quei processi di pessia dello stomaco (Ro,vsing Duret) per curare la 1
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gastro-ptosi-ectasia idiopatica, poichè come giustamente osserva lo Schiassi, lo stomaco per assolvere liberamente al suo ufficio chimicodigestiv-0 e dinamico ha bisogno di muoversi continuamente den·tro le due cavità virtuali dalle quali è circondato, al davanti la grande cavità periton.e ale, dietro la retro-cavità degli 8'piplon. BIBLIOGRAFIA. CARDAnELLI. Lezioni di Clinica Medica. Biblioteca. dello Studium, Napoli. DELORE et CoNVERT. L'11lcère peptique dli jejunum consécutif à la gastro-enterostomie. Revue de Chirurgie, n. 1, 1920. DELORE et D uNET . Des interventions itératives dans le cancer gastrique. Ibid., n. 6, 1922 J)ELORE, MrcaoN et PoJ,LOSON. Oblitération cicatricielle des bouches de gastro-entéro-anastomose~ Ibid., n. 2, 1924. DELORE. Su r deux modes lari1és de reaction périlon.eale en cliirurgi e gast.rique. Ibid., 1925,. p. .105. DONATI. Criirurgia dell'Addome . Società EditriceTipografica Torinese . . MARINAccr. Occlusion.e Intestinale. L 'Universelle, Imp:rimerie Polyglotte, Roma. GELAS. De quelques considérations sur l'ulcèregastro-jéjunal consé.cu ti.f à la gastro-entérostomie. Revue de Chirurgie, n. 12, 1921. RIEDEL. !vlitteilungen d. Greri. der Med. und Chir. , Bd. II, lift, 4. ScH1Ass1. Gastro-ptosi-eclasia e suo trattamento. Estratto del Policl., S. Chir., 1922. TADDEI.- Conferenze, lezioni e note di Chirurgia pratica. Unione 'fipografico-Editrice Torinese.
Ospedale di S. Giacomo in Roma - Reparto Chirurgico. diretto dal primario Prof. G. EG1n1 .
Un caso di cancro dello stomaco con diffusione al peritoneo e alle pleure. Dott. INNOCENZO NuvoLI. B. R., da Roma, a. 45, tipografo. Nulla nel gentilizio e nell 'anamnesi personale remota, se non una leggera uretrite sofferta a 21 anni. Modico bevitore. Nega lues. A 23 anni si ammogliò con donna sana da cui ebbe 3 figli che godono. buona salute. La malattia attuale d ata da 3 mesi; dopo un pasto copioso insorsero dolori addominali e febbre alta che cessò dopo due giorni. Dopo tale episodio comparve dispepsia a tipo ast~nico caratterizzata da senso di pesantezza gastrica, eruttazioni non acide ma gassose, - repugnanza alla carne, digestioni difficili e prolungate; si aggiun: sero in seguito dimagramento e debolezza. D~ tanto in tanto vomito alimentare senza caratteri specia]i. . . Da circa un mese il p. s1 è accorto che 11 ventre è aumentato di volume. L'ingresso all 'ospedale è stato determinato rlal çomparire di abbondante melena rhe ha ;tncmjzzato il paziente.
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E. O.: Condizioni generali buone, sensorio in- . fegro, decubito supi110 . Nulla a carico della cute. Pannicolo adiposo scar so. lVIasse muscolari atoniche ipotrofiche. Nulla a caricp delle ossa e articolazioni. l)olso eguale, ritmico a bassa pressione. Lingua patinosa ·umida. Nulla a carico del faringe e delle tonsille. Apparato linfoghiandolare: prese11za di ghiandole ascellari poco aumentate di volume e consistenza, così pure si notano ghiandole latero-cervicali e inguinali; non si riscontra110 ir1vece ghiand0le sopraclavicolari ed epitrocleari . Cuore: 11ulla. Torace: nulla, all 'infuori di qualche sfregamento alla base destra. Addome: glol,oso, cicatrice ombellicolare spianata , non r eticolo venos0; indolente jn tutti i quadranti alla palpazione superficiale. Manifesta sensazione di fiotto che . si trasmette da un lato al] 'altro. Alla p ercussione in posizione supina si rileva u11 'ottusità nelle regioni inferiori e laterali d ell'addome; tale ottusità è limitata da una linea con cava in alto passante due dita sotto al1'ombelico . l ,a perct1~sione sui lati in posizione laterale torna a dare suono chiaro. La palpazione profonda in corrispondenza della regione gastrica non rivela tumefazioni, ma riesce dolente. Il fega to · si palpa sotto 1'arcata di s11perficie Jjscia e non a11mentato di consistenza. La milza non si palpa . . Puntura esplorativa dell 'a<ldome: dà esito a liquido citrjno torbido con Itivalta lievemente posiliva. Seùirner1to abbondante ed ematico. Microscopicamente si rivela110 abbondantissime emazie, linfociti e grandi mononucleati ed alcune cellule endoteliali. Esplorazione r èttale. - Alla distanza di 10 cm. ùall 'orilicio, in corrispondenza dello spazio del Douglas si palpa lln nodulo duro della grandezza di circa un.a 11.0c_ç.iola a 1nargini mal definiti. Esamf1 succo gastrico d à: anacloridria e assenza di acido lnlt.ico. Esame radiolog ico. Due radiogra1nmi mostrano un difetto di rjem1)imento esleso a. tutta la porzione pilorica la quale è sostituita da un tramite irregolare ed anfrattuoso ch e direttamente i1n1nette nel dt1orle110 rli cui si scorge bene. la seconda e t erza porzione. Nt1lla può dirsi circa j] Lempo di svt1otan1ento., date le gravi condizioni del paziente. Durante la deg·enza in ospedale durata 2 mesj e 12 giorni si eseguono sei paracentesi con ciascuna d elle quali si estraggono circa eme. 4000 di liquido ch e per le due prime paracentesi conserva i caratteri ò el liquicio estratto con la punt11ra esplorativa cseg1Jita lo stesso giorno di entrata all ,ospednlc. Il li<ruido estratto in 4a. e 5a. paracentesi eseg11ita u11a setti1nana prima dell'obitizs dà esito a liquido scuro torbido. Dopo ci rc<i lJn mese rti d eg·enza il paziente è fortemente dispnoico ed accusa dolore puntorio alla b ase rlell 'emitorace destro ed è molestato da tosse secca stizzosa, che risveglia il dolore. L ,esame fisico d el torace rileva abolizione del fremito ed ottusità di suono st1 entran1bi le basi. L 'a "~olt azion~ Cle11a hase dell 'emitorace d estro dà Roffio br0ucìLiale. La puntt1ra esplorativa destra <là esito a liq11ido citrino torbido con Rjvalta. lieventerite positiva. ~i eseguiRce una prima toracentesi a nestra e si estraggono circa 500 centimetrj rubi di liquido avente gli stessi caratteri <li <l_t1ello Pstratto con 1a p11ntt1ra esplorativa. ln 38& giornata di rlegenza si eseguisce (prof
G. Egidi) uria laparatomia esplorativa: Anestesia locale novocainica. Piccola laparatomia trans-rett ale sinistra. Reperto: Liquido torbido giallastro . Infiltrazione diffl1sa del perito11eo costitt1ita di molto piccoli 11odi confl uer1ti in numerosi tratti, ~enza traccia di sostanza caseosa. Il grande omento è in alr.uni tratti t.rasformalo in massa compatta. I visceri sono aderenti fra loro. Si · escide un piccolo tratto di omento jnfiltrato. L 'esame microscopico di tale pezzo di omento dimostra ispessimento del t essuto connettivale a nodi. Nulla che possa far pensare a tesst1to neoplastico, forse pP,rchè la sezio11e è caduta nella zona iii ·reazione connettivale perineoplastica. In 4.6a. giorr1ata di clegenza co1n11aiono sintomi di pleurite anche alla pleura sinistra da cui si estraggono 400 centim. ct1hi di li,1uido nettamente ematico. In 60a.. giornata cli degenza il P. viene a morte. Autopsia. L 'esarr1e est ern o nel cadavere dimostra: colorito della pellP terr eo. Stnto di nutrizione fortemente . scaduto. Mn~col atura ipotrofica. Cassa toracica svasata alla base con spazi interQostali ampi. _L\ddorne glohoso con cicatrice omhellicale spianata e lieve diastasi (lei retti addorninali Esame esterno: Nulla a carico del cranio e suo contenuto. Cavità toracica e addominal e : Apper1a aperta la cavità addominale ft1riescono circa 3 litri di liquido avente gli stessi caratteri macroscopici di quello già estratto in vita nelle ripetute paracentesi. Completando l 'incisior1e fino al pube ed esan1inando lo stato dei visceri ciò che subito r isalta all-'osservazio1ìe è la q11asi totale retrazione del gra1tde omento cl1e è ridotto ad una listerclla di dt1e o tre cen LimP.tri s ul inargir1e del colon trasverso. Tale lister ella che solo per la sua situazio1te anatomjca vien e interpretata per ·il grande omento appare for}nata di un tessuto fibroso duro, di colorito hia11castro striden te al taglio dello spe.ssore di circa t111 centimetro e mezzo o dù.c, ed in cui no11 è più possibile, almeno . macroscopicamente, riconoscere vestigia di tessuto adiposo. Tutto il tent1E! è situato nella parte centrale del ventr·-3 ed è aderente alla p arete posteriore di questo; stilla q11ale costituisce un blocco delle dimensioni di circa cm. 20 x 15. Il colon c irconda 8snttarnente l'intesti110 tenue ed è meteorico ·fino al di.scenilente. Il mesenter e come pùre i mesocolon sono straordinariamente retratti e 1)alpandoli nei loro diversi punti appaiono di differente spessore, che in alcuni punti raggiung·e j 8 centimetri. 'futte le anse del tenue sono aderenti l 'una élll 'altra e ie aderenze sono costituite da fibrina e per conseguen za facilmer1te distaccablli. Lo stomaco non appare affatto, esso è coperto dal colon trasverso che aderisce salfl amente alla parte anteriore dell 'acldon1e a mezzo di acierenze fibrose ch e solo il bisturi riesce a disseccare. Liberato il colon da t::tli a<lerenze ci appare lo stom aco alterato ne]la s11a 'forma e nei suoi rapporti da lln grave processo di perigastrite fibrosa la quale fa aderire 1'organo alla parete pos ter iore flell 'a<lrlome e agli organi che dR questa lo ~e parano abolendo così la porzione superiore della retrocavità d e~li epiploon. L ,epiploon gastro-epatico è :inrh 'esso raccorciato ed isp essito a11o stesso modo del f5I'élnflc omento, esso fa ade·
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l'ire lo 8lo11taco alla s uper.licie inieriore clel fegato. Le g hia11dole in esso co11tenute sor10 tttn1efatte ina non fuse insieme. Il rrtargine sinistro dello stomaco aderisce alla i11ilzfl e al mesocolon trasverso. La grande tuberosità dello s ton1aco è anch'essa fortemer1te ader ente alla con cavità della cupola d iafran1matica. Il fegato ade:risce an-eh 'esso p er aderenze fibrose al diaframma. La milza per a11aloghi processi di perisplenite non è possibile dis taccarla sia dallo stomaco n è dal colon n è. <ialla parete addominale se n on con l 'ai11to del bisturi. La sierosa ·pariet.élle è cii aspetto grigio-roseo i sp essita in toto ed a picçoli nodi; n essu110 de~ quali h a caratteri dei com uni nodi tuber col ari o carcino1natosi. Tali nodl1li sono dl differente g randezza che va e.la quella di un grano di migl io a quella di upa grossa l enticchia. Sono pal1id! e si solleva110 sulla s uperficie d ell a sierosa p eri ton eale secondo u11 aspe~to ch e .ricor?a il ponfo dell 'orticaria. Nel la cavità toracica s1 trova: discreta quar1tità di l iqt1ido siero en1atico ave11te le inedPsim e cara.ttefjstich e citologich e di quello estratto in vi ta. Diaframm a bilateral1nente abbassato. Nulla a carico del p ericardio e del cuore. Le clue sierose pleuri cl1e sono però cosparse di noduli aventi il medesin10 aspetto di quelli della ~iero sa peritoneale .. Dato così llno sguardo alle principali alteraz ionj cl ei d iver si or~·anì e dei rapporti r eciproci <li essi descriveremo ora le alter azioni di ogni isingolo organo. · Cuore e pericardio: nor1nali. . Polnioni: assenza di qual1111que focol aio tubercol r.tr e apicale, così pure le g 11iandole dell 'ilo se1nbrano in denni di affezione sp ecifica. .,lon1a~o : appare i1iolto rimpicco~ito ~ defo~1nato, sp ecialmente nella su~ porzione JUst a-pilor ica . Lo sp essore delle pareti è .aument~to. L~ mucosa è a t..:.menta ta di spessore e in alcuni punti ove la parete è magg·io~m en t? ispe~sita, presenta delle pieg·h e che non s1 lascian o dist endere . data l a r etrazione delle tuniche esterne del ventricolo. In un pllnto situato sulla I?aret e post.e.r iore dello stomaco in vicir1anza d el piloro tro;as1 una .p~o fonda cle·p ressione d ella parete gas~r1ca ~he f~ infossar e Ja in u cosa a forn1a~e corne un d1~ert1?olo, in n\1lla differente n ell 'aspetto d a un div e~~1colo vescical e. '.l'ale diverticolo sem})ra d ov uto a1 1 is;pessinie11 to e alla r e trazione fibrosa d el.le tunic~e esterne dello s t.01naco che h ann o tr ascin ato e fis~ato la 111ucosa gastr)ca ver so l 'estern ?; esso è delle tlimen sioni di una g·rossa n occiola e la mucosa nel s1to intern o no11 appar e alterata se 110 n n1os trasse uu notevole .a11111ei1to di spessor e, con1e nel r esto dello sto1naco . . Sulla piccola curYatl1ra a poca dista~za dal piloro esiste un 'ulcera della gran~ ezza .d1 u.na m.o: neta di due soldi a inarg·ini rilevati e induriti non è facile dire f ino a qu ale st ato d ella pa.rete o-astrica q\1esta l1lr.era ~i approfondisca po1cl1è :ezio11ata secondo · il s1to maggior e asse ·non è possibile ri.conoscere n ella ser.ione nessuna d ~ll e tuniche dello s tornar.o; tntta la parete g.astrica appare formata da . u11 te~suto connett~vale1 den~ che si is1lessisce r11 corr1 spon cl enza d1 de ~ta ul cera jn moòo da formare llTI vero tumor e f1bro?o , non a.ve11te però nessun carattere macr~scop1co di neoplasir\ epiteliale. ·Se non ch e alcuni carat: teri dell 'ulcera fanno l)ensare al n eopl asma ,. quali i margini duri e callosi ch e fanno prem1nenza '
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all 'interno d ello s ton1aco, e la i11ucosa sui marg i11i d ella tumefazion e ad eri sce intimamente agli strati so ttostanti. Il rima11e11le dello ston1aco, astrazione fatta deJl 'au 1ne11to notevole di sp essore della t11ucosa e d all 'ispessimento fibroso delle t t1riich e ester ne ciel ventricolo, non mostra alterazioni d egne d i nota. I l mesenterio, come s i è g ià detto, è raccorciato, ispessito . e r etratto ; l e g hian<lole in esso co11 tenute sono· tumefatte e indurite, da ricordare le n1etastasi linfatiche di tumori epiteliali. Int ~s tino: nulla. 1\1ilt a: nulla degno di nota se non fatti di perisp]enite. Nulla a carico dei r erii.
Fegato: la capsula è isp essita, ina nulla lascia intravvedere noduli n1e las t.a tici \ii tumore. Pancreas: nulla, se 11011, adero11ze strette e fibrose colla p ar e te p ost . dello s tomaco da cui non è poss ibi1~ una dissezione completa. Esa1ne n-iicroscopico. - L'esan1e di un pezzo dello stomaco preso a livello dell 'ulcera d ella gr ande curvatura dimos tra u11 tratto di parete abbastanza cor1servato di .cui è visibile la mucosa, la n11.1scularis, la so llon1u cosa, la muscolare propria, la t~ottosierosa e sierosa. ~n altri tratti v 'ha difetto d ella n1ur.osa e di parte della sottomu cosa e l 'inter110 <iella parete è <iato dagli strati ultimi della sottor11ucosa, dalla m1tscolare e sottosierosa (ulcerazione) . Esan1inando con cura l a n1u cosa mentre in alcuni tratti si ved ono ghiandole (li struttura quasi normale con presenza sull a parete di cellule ossifile, i rl altri tra tti l a struttura ghiandolare è co1npletamente sovvertita da struttura alveolare con sottili pareti co11net.t ivalj includenti cellule, poco differenziate, r otondeg·g·jan ti o p oligo_nali accumulate in gran numero n egli alveoli o a fasci di cor1netliYo. L 'accut11ulo ili {al i cellule in spazi irregolari si prof'egue i1ella 111uscularis e si approfonda nella so ttoo1ucosa ove lo s lroma alveolare dive11La se1n pre n1e110 con1patto e le cellule scarseg~ia110. Ritorr!a ad apparire i1ella muscolare propria fra i fasci fibro-musoolari 11egli spazi linfatici che decorrono fra i fasci oltre i11filtrati linfocitari le cellule rotorideggian ti o p oligonali che ~pp~riva~ no negli alveoli. Nella sotl osicrosa oltre infiltrati linfocitari si trova110 pure sparse le stesse cellule n el o-rasso e n el connettivo, dove si rin vengono 0 anch e alveoli, ma le cellule sono per lo più isol ate nelle fessl1re del lessu lo. Ulcera piccola cu r iialu r a: . S ~lla picc?la. cu_rYatura accanto all a mucosa Infiltrata s1 rmvie11e in ...{n certo tratto ii1terr t1zione <li essa fino alla muscolar e propria ch e è clivisa .per ~eo.form a: zione connettivale Iibrosa n ei s1101 fasci, i quali rìn1ango110 n otevolmente distar1ziati.. Non si . o~ serva al cuna forn1az)one can cerosa in superficie però solo qua e l à in profondità della muscolare si osservano alveoli con poche cellule cancerose del tipo descritto n ella precedente ulcerazione. Nel~ dominio d ell a formazione cancerosa e precisamente 11ella so ttomucosa -sonvi processi endoarteriti ci e trombi org·an izzati nelle vene ch e fanno p en sare a prerr.clenti alterazioni delle. pa~ reti dello stomaco tan t.o più eh~ n.elle pareti di qu.~st i vasi non esistono alterazioni cancer?se. Peritoneo : In m ezzo al grnsso e fra gli elementi dell'infiltrato l infocil ario si osservano cel -
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SEZIONE
lule ùell ' asp~ Lto di quelle dello stomaco i11 al\ eo11 j) IÙ scarse . Le caratler1s t1che di tali cellule rasso111igliano a cellule a sig illo. L 'i~pessin1ento e I ' infiltrato parvicell ulare soi:10 i11tens1 in tratti prossim1 ad accun1uli cii cellule in parola. Pleura . . lt~af 1:amm. : . Sj prese11la ispessita p er precedenti lnf1amrnaz1oni con infiltrazioni linfocitarie come 11ell 'infia m rrtazion-e cronica. Tra I 'infiltralo si distinguono strettissimi alveoli contenenti. cel~ule isolate . e a gruppi con gli stessi caratter1 d1 quelle dello stomaco. In alcune fissure linfatiche cteJla pleura e in alcuni vasi venosi dell a l)leura stessa si trovano accumul ati degli stessi elen1en ti.Il perilo11eo diaframmatico è anch e esso ispessito, . contiene pochissime cellule can cerose che si osservano a11che tra i fasci di fibre muscolari del diafra111n1a, insie111e a infiltrazioni linfocitarie. . Sul ~eri.toneo diafram1natico colpisce la deposizione f1br1nosa recente e al di sotto di essa in 1nezz? a fi.broblast~ si rinvengono cellul e del tipo descritto nello stomaco, n ia in così scarso numero da non poter costitliir e dei noduli. In conclusione perciò due ulceri dello stomaco 11na della granòe, t1i1a àell ~ piccol a curvatura co~ jnfil lraziorLe cancerosa del fo11do a forma di cancro alveolare, diffusa a tt1tta la parete. gastrica dalla mucosa alla sottomu cosa al peritoneo sottodiaframmatico e alle ple11re. . La. forma de~ cancro al veolare è di quelle non i11sol1te, però s1 nota la scarsezza di cellule e una strettezza di alveoli non comune. L.a forma. delle cel Lule rotor1cleggianti o poligo11al1 no11 ciifferenziate e ! 'incapacità di formare t~L.ul i , cioè 1'imn1aturità della cellulare g iust1f1ca la rapidità e la malignità del decorso . I1nportante è la dilll1sione per le vie linfocit~rie dimostrata dall 'inva sio11e completa del peritoneo, pleura e delle ghiandol e linfocitarie regio11arie (rnesenterichc) e la scarsa propagazione per le vie sanguigne donde l a mancanza di metastasi epatiche. . ~a di~f~sione all e pl eure pl1ò av.venire sia per i. 11nfat1c1 transdiaframrnaticj, sia per l 'obliteraz1one can cerosa del dotto toracico. l\iiénétrier e Pio~, hanno segnalato ql1est't1lti~a via d i propagazione come vera rarità : è la p leura sinistra ch e viene infettata consegl1entemente all 'obliterazione del ca11ale toracico- e aJI 'infezione cancerosa retrograda che n e ris111 ta.
Contrib11to allo studio dei corpi . estranei del tubo digerente. Dott. ENRrco GARRONE degli O peda1i Riuniti di Roma. La n1.a11 iera di comportaisi nel canale gastro·enterico dei corpi estranei d·e glutiti è stata .ampiamente illustrat.a d.a i ricercatori; l 'avvento d ella radiologia è stato fecondo per questo cap itolo di nozioni utilissime, onde si può affern1are cl1e esso i è arricchito di d ettagli in i11odo tal e da e ere uno d,ei più studiati. È quindi uperfluo voler. riassumere quanto
PRATICA
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in proposito è or111.ai acquisito; i11a p er ribadire alcuni concetti e stabilirne altri, s timo utile render noto ciò c h e mi è occorso r ecen temente di osservare, tanto p iù ch e trattasi di evento particol.arment·e raro . J(. A., d i a. 30, impiegata, da Vienna . .
A11ainnesi familiare n egativa. Nell 'es~ate .1915 ebbe a soff:ire di dolori al quadrante inferiore destro 1ell ·addo1r1e, cui si ac~o1?1pag?.arono fe})})re, vornito, alvo· impervio' alle feci e a1 gas. Tale affezione fu diagnosticata come appendicite e curata con dieta lattea ghiaccio ' sull 'addome e riposo a letto. Analoghi fenomeni si ripetero110 altre tre volte prima della fine del 1915. Sul finire del 1916 fu operata da un chirurgo, il quale affermò di av~rl~ .prat.icat~ l 'appen~icec tomia. Si rimise poch1ss1mi g1or111 dopo 1 intervento e stette bene sino al dicembre 1918, epoca n ella quale un attacco in tutto simile ai precedenti indusse altro c~irurgo . a ~einte~venire con diagnosi di pro:Pabile i>er1tonite. S1 trovò d ifa t.ti una peritonite, nla, cori som111a sorpresa clell 'operatore, la causa di essa risiedeva nell 'appendice, l ~ qt1ale non era s tata affat to asportata e con il suo recente· perforarsi aveva d ato origine al quadro morboso . (Si seppe in seguito ch e il primo chirurgo aveva altre volte agito i11 egual maniera; egli fu poi sottoposto ad azjo11e giudiziaria per tali fatti). La ferita l aparoton1ica fu tamponata e g uarì per seconda in tre inesi. Il g iorno 17 febbraio 1929 la p . deglutì con mossa involontaria un comu11e ago da cu cire che t e11eva fra l e labbra. 1\. v ertì tos to un dolore puntorio nell a regione dell 'esofago cervicale, dol ore che si dileguò ben pres to . Per un giorno s tette bene; poscia ebbe al tra se~sazione di puntura alla regione epigastrica, profondamente, indi più nulla sino alla notte del 22 febbraio. Alle 1,30 di detta notte insorge vivo dolore puntorjo, a sede profonda, esacerbato dai n1ovimen t) , in corrispondenza della cicatrice del1a pregressa l aparotomia. Un dis Linlo col lega chi a1nato d 'urgenza, dopo accur ato esame, prescrive imn1obiJ.ità assoluta e consiglia un inte.rvè11to chirurgico da eseguirsi ap1)ena ch e sia possibile. Duran Le ques ti tre giorni ]a p. si è nutrita per con sigli o di conoscenti rort molto pane, pappe e palale. on- ha preso' JJ LJ r ga11 ti . È ai1data di corpo regolar111enle. Io la vedo iJ n1attino segu ente unita1nen te al collega. L 'esa1nr obie ttivo generale è i1ega tivo. Non febbre. In corrispondenza del quadrante inferiore estern() destro del! 'addome si n o ta una cica trice pararetta] e lung·a circa ] O cm. , larga 2, n1olle, un poco d epressa; la cute n on aderi sce ai pi-ani profo11di, .i colpi di tosse provocano accen tl1 azione dei d olori ptintori, n1n non fanno apprezzare segni d i ernia post-laparoto1n ica. La p alpazion e JJrofonda d ella regione flrovoca una vivace sensazio11e circoscritta di pti11lura n ell a fo sa iliaca, sen za difesa aòclo111inale. Depri1n endo Ja cica tri ce n el st10 i11ezzo l eggern1enl e con dt1e dita , si étpprelza n e ttam ente un corpicciuolo cluro, circocritto ; la pressio11e su cli e ~ O n on lo spo t a, b en 1 accentua an cor l)Ìtl il dolore puntorio p r ofondo. •
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IL P OLICLINICO
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Se la p . d ecotnbe sul lato d estro, il corpo in parola non si avverte pi1) , m entre si fa più evidente a d ecubito sul lato 'sinistro. Non è difficile in base a q uesti d ati, · pen sare che l 'ago si si~ localizzalo nella .r egione della cicatrice; l 'opport u n ilà d i .indagini radiolog jche in questo caso è d iscutibile, data 1'eviden za d ella diagnosi di sede e la p r efer enza d a accordar si al1 a immobililà d ella p. e al sollecito intervento. Op erazione. - A11estesia locale alla novocaina. 11:1cisi?n e lung a cm. 5 in corrispondenza d ella c1catrJce l ap arotomica. Si attraver sano col tagliente . tessuti cicatriziali poco rico.noscibil i, e ~plorando ogni tanto con il polpastrello d ell 'in d1ce eh~ 111an m ano apprezza se1npre più n ettam e11te 11 corpo estra11eo. È an ch e di utile controllo la rieer ca d ella squisita sen sazion e di pttnt11ra J)r o fonda localizzata. Si g·iunge così sull 'a110 o ' c h e r1.su l ta esser e orientato con la p u nta profon d am e11te e con la crun a superficialmente. Pare cl1e la r r ur1a stessa si trovi al livello del P.ian o so ttoap o11eurotico; con u na pinza di Péan s1 afferra J 'ago e lo· si estrae i11ter o. Si. dren a la pic~ola ferita con zaffo di gar za e la s1 sulura c1tias1 completamente con agr aphes . , Denorso po~ t- op erato rio . - In prima g iornata 1 . .37 ·? .preceduta. d a l~eve brivido, pol so 100, dolor 1 v 1v t alla reg1on.e inter essa La accentua ti dalla p ress)orte; la p. h a ser1.sazio~e di n au sea 1 vi sono erultaz ioni, rr1e1eorismo intes tinale. No11 emission e di feci, b en sì di gas . Non difesa addo1ni11alfl. Si t oglie lo zaffo. Fer ita di buon aspe tto. In 2a. g iornat a n on febbre, p olso 80 d olori dim in u ì ti, inapp(\ten za, ling u a palinos~ ma u1n id a, eruttazioni, m e teorismo . Tali . .in tomi si dileg11a110 in 3a. g iorna ta; si som tr\ 1n 1stra allor a un purga)1le seguito d a reg·ol ar e effe tto. In 5a. giorna ta si tolgono le agraphes. f_,a fe rì ta g11ar isce per pri1narn.
Sul f.atto ch e il p assaggio attraver so il tubo digesti vo di un corpo estra n eo , .an ch e a p·p untito o in altro modo led ente i t essuti possa r iuscir e innocuo o quasi, tutti sono d 'accordo. Al tr e volte la sintomat olog ia di tali a ccidenti è variati s im.a , e, · specie ove non ci soccorra l 'an amnesi esat ta , ]a diagnosi può esser e ardua. A quest 'ult irno p r oposito , mi sia concesso citar e qu a.Ich e ca o : 1\1é tr nux rifer ì ce di un.a p. (in cui si era falla d iag n o i d i a p1)en dic ite cr onica) . so ffe r en te di coli ch e a ri p etizion e . L 'operazione prat ica la in seguito all 'ultir11a di esse fece tro' 'ar e 1' appendi ce perforata ; a ttraver so la p erfor az ion e s i estr a sse un ago rivestito ad uno dei st1oi es trem i d.a lln calcolo fecale. Go11ill ot1d e Giuliani osservarono due ma]nt e, una delle quali aveva inghiottito nell 'in fan zi.a dei p ennini . Dopo .alcu r i fl n i1i , questa J)az iente presen tò un quadro clini co di a ppendic it e alt a , in seguito al q u al e s i p r aticò l 'a pp endicectom ia. P oi i sviluppar on o sintom i di col ib ac ill osi , nlc ntre il r èn e d estr o r isultava ptosico. Si pra· •
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t ica una n efropessi e si lascia un drenaggio a .cagione di . un r ep erto opera torio di perinef r1 te~ nel tog lier e suc~essivam ente il drenaggio fuoriescono dalla ferita tre p ennini . . L 'altra n1alata av.ev~ de~lutito a 17 a11ni una spilla con capocchia d1 vetro. Poco dopo si . manifestò un a scesso ali ' cpig.a s Lrio, ch e venne inciso. A 20 anni, dolori addominali e pleurite l).urulei:ita . . A 23 an11i , a ppendic·ectomia per ~1ntom1 di appendic ite acuta. Seguiror10 vari tnterventi chirurgi ci p er febbre e fistole alla regione iliaca d estra, su diag nosi di probabile o_steomielite d al! 'osso iliaco . A 3± anni , si pratica .una exer es1 ossea più est esa delle prece, d enti ; la febbre cade, la fi stola per siste sino a q uando da essa fuoriesce la ·spilla, di cui la mala~ n on. aveva m a i fatto p arola agli opera Lori. As_a1 n o to l)OÌ è il ca o riferito d a Don.a ti. Altri ca si dimostra no invece, coine a ccenn avo, la .assoluta o r elativa tolleranza verso i cor p i estran.ei ·d el tubo diger ente e la loro fe1ice e1irr1in azione, parziale o totale, per le vi e n att1rali. Troiano riferi sce d el c aso di Thon1p son , di un prig ioniero eh.e ing·erì a scopo su icida numer osi gan ci e chiodi di ferro, uni1.a1nente a sch eggi e di p or 0,ellana e di 'm etallo ; J11olti .di questi corpi furono eliminati per J 'an o, ".a lcuni estratti con una g astrotomia. I/ in fermò g uarì. Gavazzeni illustr ò un inter essan te caso cor' r edato da una conv in cente riproduzione di rad iogr amma , in cui si Lra ttava di una cinquantina di aghi, ingerit i da una signorina a scopo suicida , d·ei . qua li IO· furon o emessi prima c he venisse praticat o il radiogramma e 40 circa furono contati n el r adi ogramma stesso, scag·lionati n ello stoma co, n el duod·eno , nel crasso. Tutti vennero a poco a p oco eliminati senza disturbi per la via d ell 'ano. Quali le r agioni di tale t ollera n za e della eliminazion e spontan ea ~ Prima di tutto , 1'e o fago è facilmente p ercor so dai corpi ingeriti , e s ingolarmente toll er an te, a ·m eno ch e n on · s i tra t t i di corpi voluminosi che si arrestan o ad una de lle stretture fi siologich e di quest 'or gano. Prosegu endo , gli ostacoli maggiori sono il cardias e il duoden o , m a se tr.a tt asi di ag·l1i , ·q uesti possono faciln1c11 le progr edire. E il n1eccanismo di que ·ba progressione , da est ender si .a nch·e e sopratutt o a l tr.atto intes tinale, è b en d escri tt o d a Ch.aufour: l 'intestino. si contrae sul cor po estran eo e la peristalsi lo fa progr edire g r a dualment e sen za ch e esso si imp ig li n el] e J)]iche d ella n1ucosa, dil at andosi con ten1por an ean1en t e 11 tratto sotto1
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stante. Questo è quanto probabilmente avvenBIBLIOGRA i:·rA. • ne nel nostro caso. L 'eliminazione dell 'ago avvenne nel punto ove qu·e sto si era impigliato CHAUFOUR. La pratique m édicale française, dicembre 1927. in un segmento di intestino reso anormale DONATI. Chirurgia dell 'addonie. V. T . E. T., 19 14, dalle pregresse affezioni infiammatorie ch e con p agg. 286-311 . GAVAZ.ZENI. La Radiologia Medica, dicembre 1927 . . o g ni facilità g,e n erarono aderenze e d eforma• GouILLAUD e GIULIANI. Lyon médical, 20 novem7.ioni. Ma ad un 'a ltra ipotesi . c:r.edo mìo dovebre 1927. re accennar.e, pur essendo con~rario a lle spieLASAGNA. Policlinico, Sez. prat., 1927, pag. 454. gazioni azzardate d ei fatti: molti autori (Stae- LÉJARS. Chirurgia d 'urgenza. Vallardi, Milano, h elin, Donati) dicono che la parete gastrica 1922, pag·. 427. può dagli aghi ingeriti essere attraversata MÉTRAUX .. Revue méd. de la Suisse Rom ., marzo 192'7. senza dar dolori o a ltri sintomi; se a questa · STAEHT~LIN . Trattato di m edicina inlerna. Soc. Ed. nozione aggiungiamo il silenzio dei sintomi J... ibr. l\1ilano, 1924, vol. 3, parte II, pag. 312. · nella n ostra p . durante il p eriodo che imme- TROIANO. Policlinico, Sez. prat., 1924, pag. 1008; di atam e nte precedette il dolore puntorio n ella fossa iliaca d estra, ,.non si potrebbe da qualcuNOTE E CONTRIBUTI no pensare ch e l 'ago, at traversata la p ar et e • • gastrica, si sia impegnato n el . tessuto ci catriIstituto di Puericultu ra di S. Gregorio al Celio in Roma. zia]e r esiduato dal pregr esso inter vento, dopo aver p ercorso il cavo peritoneale libero? Io Il latte oleo-fa1·inoso acido penso di no': la stessa t oller anza perfetta di nell'alimentazione dei bambini denutriti. €sso dura nte l 'interva llo, t ollera n za la qtiale, PrO!f. R. POLLITZER, direttore sanitar io. abbiamo visto , può esser e g rande da pa rte d el1'intestino, non sarebbe stata invece così comL'alimentazipne ·dei pilccoli bambin i denutriti pleta da parte d el peritoneo, il quale, si sa offre spesso notevoli dit'ficoltà sia nelle famigl~e ben e, è, se non altro, molto sen sibile e avreb- che negli istituti. Quan1do lo stato di ·d enutrizione be da to segn o con dolori vivi d el passaggio e non venga mantenuto d.a m·a lattie in atto, n el d elle inevitabili puntur·e 1dell'ag o. qual caso ri·c hiede naturalmente in primo luogo Due parole sulla c ura : a parte la ingestione nna cu.va etiologi'ca, esso è la con$eguenza di una di alimenti fa rinacei e di pappe, consigliata insufficienza qualitativa o quantitativa dell'alida molti , l 'unica terapia ch e si impone in 1nentazione precedente. Questa insuf1icienza ;può questi casi è la chirurgica. Non saprei però essere il risultato ·di 1disagi economici, di iPOCa dar torto a Gavazzeni ch e con clude la surrife, cura n ella gcelta, n ella 1pr.eparazione o n ella somri~ ·osserv~zion·e esprimendo il parere ch e si ministrçizipne de·gli alimenti al bambino, op·p ure d ebl)a intervenire solo a ragion veduta e dopo dell 'i.gnoranza d·ell'i·g iene alimentare infantile; in a ccurata osservazione d·e i p azienti, e ciò in altri casi invece, e sono aippunto i più gravi e considerazione, sia d ella talora grande tolle- diflficili a trattare, l'ilpoalimen tazione o l 'alim enranza d el tubo digerente. verso i corpi estra- tazion e unilaterale è stata assolutamen te necessa .. i;iei, sia della prognosi non . ·s empre infausta ri.a pe·r le condizion i g·astro-intestinali del bamc h e questi comportano. bino e si è poi protratta a lungo o senza n ecessità op1p.ure perchè aid ogni t entativo di variazione o arricchimento della dieta il bambino reagiva CoNCL usIONI . con una recrudescen za dei di $turbi gastro-intestinali. • 1) I corpi estran ei n el tubo diger ente posL'arricchimento ·della dieta dei bambini denusono talvolta essere tolle r ati molto b en e e triti n ecessaria se si vup1e ottenere in essi un molto a lungo. aumento di peso, impone in quasi tutti i casi 2) Frequente- ne è l 'eliminazi one per le grandi cautele: n ei · bambini denutriti in conseguenza di malattie gastro-intestinali o della dieta vie naturali. da •queste resa in.dispensabile, per il facile risv·e3) Le sindromi cui essi dànno luogo posglio dei disturbi stessi e conseguente pe·~giora sono essere svariati ssime. · n1ento dello stato di n utrizione; nei bambini sem4) L'eliminazione di essi può però. avvenire talora n ei modi e per le vie m eno abituali, · plicemente denutriti, per la deficiente funzionalità $ecretiva e motoria ·del loro sistema diger ente, cocom e avvenne per la mia m a lata . "'tante conseguenza questa di ogni ipoalimenta5) La terapia di sin1ili casi è quasi semzione che si protragga piuttosto a lungo. pre chirurg ica.
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IL POLICLINICO
Il fabbisogno alime11tare d ei ba1nbini 1denutriti
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è molto elevato. T albot ed altri autori hanno d imostrato che il loro metan.olismo basale è, !Per <.: hilogramn1a di p eso, maggiore che nei bamlbini 11orma li. P er d eterminare il fabbisogno di un ·b ambino d enutrito si può tener conto del deficit bruto e del deficit indivi1duale d el suo peso. Defi cit bruto è chiamata 1da .T eTrien la difrferenza lfra il peso del bambino e il ,peso che sarebbe nor1nale p er la sua età. Gli ·a utori americani tengono cor1to soltanto ·d el ·deficit bruto e ritengqno che ad un. barn·b ino denutrito si de•b ba arrivare a . ·dare una alimentazione c'11e f.ornisca 80-110 ca·l orie per ogn i l<g. del peso che dovrebbe av.ere un bambino normale d el'la t>tessa età. Così P. es. secondo 1\llarriott un bambino di ·due anni che pesi 6 kg. anzich è 12, avrebbe un fabbiso,g no dcxppio del normale; per ogni kg. del suo p eso effettivo , 220 calorie, fabbisogno com.e si vede enorme (dpvreJJbe 1p esare 12 kg., ·dunque ricevere 12 volte 110 ca1 o rie). P er stabilire il deficit indivi·duale T errien ti en e conto oltre che dell'età anc h e d e1la statura ·del bambino. Infatti i 1bambini d enutriti so110 sp e.siso anche m eno lunghi d el normale. Deficit individuale è la diiferenza tra il peso 1del l.lan1bino denutrito e il 1p eso ·che sarebbe normai.e per un bambino del'l a sua stessa statura (indip en·dentem ente dall'età); il bambino ·d·enutrito avrebbe un fabbisogno corrispondente a quellp (li ur1 bambino no·r1r1ale della su·a m e desima statura. Così un ba1nbi110 di 6 -kg., con ded'i1cit individuale dj 2 kg. e deficit bruto di 4 l<g. dovrebbe ricevere secondo l\llarriott 1100 calorie al giorno, secondo T errien soltanto 800 calorie a'l giorno. l' utte queste reg·ple e .questi dati l1anno però· naturalm ente un valore soltanto limitato; si d evono 1no1c.lificare caiso p er caso tenendo conto oltrechè del p eso .e della ·statura 1del bambino di altri fattori individuali com e p. ·es. i·l peso e la statura al mo1nento della nascita. 1Così p. ·es. a.pplicando la regola di T erri·en al caso n. 9 troviamo un bambino c11e tP e~a m eno menure è invece più l ungò e.li quanto corrisponderebbe alla sua età; e ha p er ciò un def icit i~dividual e (1400 gr.) sup erior e aì d eficit bruto (400 gr. ). A.d ogni m odo però il bamb]·n o denutrito dovrà ricever e una ajimentazione wb·b on·dante, abbas tanza abbo11dante se si vuol tener conto del GO]O de.ficit individuale, estr emamente abbondante in· vece se si con sidera come base d el fa:b1bisogno il ùeficit 1bruto. La scelta d·ell 'alimento che r enda possibile a questi bambini un buon a ccre·sci1nento senza danneggial'ne il sistema digerent~ o altri $istemi organici, è uno d~i comp iti più difficili della ·dietetica infantile. L'alimento deve poter· fornire i n piccolo volume molte calorie, deve essere perfettam ente tollerato per non determinare o risvegliare i disturbi ga:stro-intestinali e deve
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essere preso volentieri dal bambino che spessC> so!ffre di i11ap1petenza. .Un alimento molto usato in Germania e specialmente in America per l'alimentazione idei ba1nbi11i denutriti è il latte dl vacca intero a·rricchitp di zucchero. Ha il vantaggio -di es·s ere ricco i11 sostanze ,p roteiche ed in sali, in·disp·ensa-bili a<:I un or.g anismo che deve aumentare con relati va rapidità i pro·p ri tessuti. Esso però non è sempre ben tollerato e non forriisc.e un nume·ro e'Cces·sivo di calorie per cui se ne devono Bomministrare quantità rilevanti per coprire I1 alto faib bisp,g no qei ib ambini 1denutriti. In un bambino denutritp è invece desi·derabi·le evitare qualsiasi alimentazio·n e unilaterale; si deve quindi cer-car·e di copr i·re il suo . alto fabbisogn·uin calorie con un a limento a valore calori•co elevato con cui sia 1p o·ssibile integrare, senza dover sostituire del tutto, l'alimentazione mista normale. Aìimenti ad a lto ' 'alore calorico SQno le miscele arricc11ite di gras1So. Raccomandate da Biedert in forma di latte-panna, da Czerny-Keller in forma ·di miscele latto-burro-farinose sono sLate ~pportunamente mo1dificate da Fronta1i cor1 Ja ·s ostituzion e 1dell'olio di oliva al grasso del latte. I.a miscela oleo-farinosa di Frontali si prepara !ace11do friggere per qualche n1inuto 5-10 gran1mi di olio, aggiun.g endo quindi altrettanta farina. e .. rnescolando continuamente a fuoco lento, Iascian·dQ cuocere rfino a che la farina imbevuta di olio a cquista un colore brun~ocio. Si versano su questa miscela 100 grammi di acqua calda zuccherata e si rnescola a fuoco lento f!110 ad otteit ere una. mescolanza omogenea; con questo . liqui·do si dDujsce il latte- di vaoca a. parti eguali~ La 1nisce'la oleo-farinosa ha il vantaggip di som1ninistr.a re una discreta quantità di grasso, elernento indispensabil e ad un organismo che deve aumentare di peso in· notevoli proporzioni, e dì sostituire a·d un gra$SO spesso mal tollerato (burr o) un grasso b en tollerato ed assimilabile con nlaggior 'facilità ed in maggiori prpporzioni. I risultati ottenuti da Frontali alimentando · i lattanti con la miscela oleo-1arinosa furono otti1ni e risultati egual1r1ente buoni ottennero !POi , in sucCCS$ive ricerche, De Gironcoli e l\iioggi. La misc ela oleo-farinosa. a lim en to molto ricco di grasso .. si presta moltp b ene all'alimentazione dei lattanti o pi,ccoli bambini normali o tutt'al più an1malati di lievi malatti·e gélJstro-intestinali. Fror1talf stesso dice di av.er ottenuto r jsultati meno buonì r1ei bambini notevolmente atrofici o n ei lattanti c1l e avevano sofferto r ecentem ente disturbi della nutrizione ~ravi e pro'l un•g ati. Questi bambini non presentav.ano un d eciso aumento di peso ina oscillavano intorn.o ad un peso costante, com e a vevano fatto con altri tipi di alimentazione. Di· fr on te a l proble:na dell'alimentazione dì 1
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SEZIO NE 1'JtA1 JCA •
1Ja111bini denutriti e sipecialm~nte di quelli solfferenti di disturbi ·della nutrizione ribelli e p1rolur1gati, ho cPrcato di modiificare la mi·scela oleofarinosa in modo da au1r1entarne la tollerabilità e da tentare di r enderne la compo$izione più adatta a questa speciale categoria di bambini. Questo sco1po è stato r.aiggiunto pirincipalmente con l 'aci difi1cazione d e'lla 1niscela oleo-farinosa. E d a tempo noto cl1e l 'a chdilficazione del latte di vacca n e aumenta la tolleranilità (ragione del1' uso ·del babeurre). Mentre fino a poco fa si usavano principaìme11te i latti a ci di!icati per az1one ilJatterica, oggi ·si pref·erisce generalmfente · aggiungere direttamente l 'a ci.do al latte; così si è raccon1andato di ag·g iungere al latte di vacca aci{IO cloridrico, a ci·ùo lattico, aceto, succo ifJl J i1nor1e. L 'aci1difi1cazione del latte di vacca è vantag· giosa so tto diversi punti di vista.; anzitutto ne aun1e11ta incliscutibilrnente la digeribilità. Il l~t.t.e di vacca neutralizza in proiporzione elevata l 'acido del su·cco gastrico, tn -proporzjone rnolto maggiore del latte di donna. P eir portare 100 gr.am1r1i di latte alla reazione P.h 5, si devono aggi ungere ad esso 15-20 •eme. di acido ·clori.drico decino·r male se si tratta di latte di donna, n1entre si deye aggiungere _m olto più ac1do (50-60 èm·c.) se si tr.atta di latte di vacc-a. La neutralizzazione d ell'a ci·dità gastrica intralcia notevolmente la CatPacità 1digestiva d ello stomaco, i11fa·~ti la .p epsina può espli,c are la sua piena attività di.gestiva soltanto in ambiente a P h. 2,3. Il latte di vacca acid:iJf~cato invece non neutralizza il succo gastrico più di quanto non lo faecia il latte di donna. Altro fattore di mag.giore digeribilità è il coagularsi d ella sua cas·eina in .grun1i più fini. Secon1do alcuni autori il latte acj.do sarebbe anc!1e più tollerato per la denn turazione d ei suoi proteidi; esso stimolere·b be inoltre il flu·s so della bile, d ei ~u-cchi ;pancreatici e intestinali e favorirebbe l'assorbimento d el grasso, .delle prpteine e dei sali minerali (Klotz). Ancl1e la li'polisi gastrica è favorita dall'.acidif i-cazione del latte; infatti Ja lipasi gastrica è .p it:n a m en te attiva .solo aid un Ph : 4,5-4. L'azion e <Lella l'iipasi gastrica non è tJr~curabil e; irtfattì secon1do Sedv-vick il 20 % del grasso verrebbe scisso ·g ià n ello stomaco. Deve essere poi presa in seria con·sider.azione l' azione battericida del latte acidifiicatò; esso è perciò di solito privo di g'ermi patogeni ed esercita nello stomaco una azione a11tibatterica ' ciò cl1e lo . rende alimento prezioso specialmente ne·g li istituti dove i l attanti pos$ono facilmente essere e$posti al pericolo di infezioni enterali o parenterali : i lattanti alin1enta.ti con latti acidi !Presentano più raramente ùe.crli altri durante infezioni parenterali, diar.rea o ' e notevoli diminuzioni di peso (Muller; . 1
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Mentre in America Fa.ber usa princip.a lmente il latte acidifi cato con acido cloridrico, Marriott p.ref erisce il latte addolcito con un·a 1niscela d estrinizzata e acidificata con l'aci·do lattico. Questo l<itte gli ha dat~ ottimi ri·$ ultati n ell'alimentazione di lattan ti n?rmali e di lattanti atrepsici, cui è riuscito a far tollerare .con tale alimento fino a 150-200 calorie per .kg. di peso (in m edia 153 c.alo·rie per kg. ). L' a cido la ttico ha il vantaggio di essere l'acido Cthe si forma n~l latte stesso in seguito a fermentazion.e del l attosio e di venire facilmente e completamente distrutto n ell'organismo. Ho cercato di combinare i vanta.ggi d el metodo di tlVIarriott co11 qu elli d el 1netodo di Frontali, a cidifi•cando con l 'acido lattico la miscela oleof arinosa. Ho potuto coBì usare -il latte vaccino ineno ·diluito ·c he nella m i·s cela originale, col Yanta.ggio di somministrare ai ba1nbini n1aggiori quantità di protei·di e di sali. Frontali ha di1nostrato che l'aumento dei ,p roteidi p eggiora l'assi1nilazione del grasso ; n el caso speciale iPerò di · bambini ·denti triti, il minore assorbiu1e11to d el gra·sso 1ni sem,b ra comrp ensato dalla n ecessaria inaggiore ir1iro-O uzione di protei·di. La miscela co ntien e inoìtre u11a disi:: ; r et.a quantità di bu1rro allo stato di emulsjone naturale, grasso che Be pure viene meno t.ollerato e assirnilato, è p erò certarn ente ·P iù ricco in vitamine dell'olio, e la cui tollerabilità ed utilizzazione vi-en·e favorita dall'ambiente acido. 1
PrepaJ;azionè : Si prepaira la mis-cela oleo-f.arinosa, facendo fri gger e 40 grammi di olio di oliva con altrettanta farina, serniplice o dia·stasata in parte (nel forno). Dopo che la m iscela, riscaldata a fuo co lent9, mesco1.a ndo continuamente, ha preso u11 colore bruniiccio, vi si ag.g iunge 1/3 litro di acqua zuccherata con 40 gir. di zucchero comu11e. Si unisc·e il tutto ad 1 litro di latte di vacca con acido lattico 5econ do il 1puro, aci1dif~cato rnetodo di Marriott: latte fatto bollire per 5 minuti; raffredd ato completam ente e tolta la mem}jrana ·di. albumina coa.g ulata, si a g1giung0no al Jatte ·che ·d eve esser e co mpletam ente fred·d o, 8 em e. di a cido lattico puro, p-er litro. Si lascia cadere l'acido col contago•ccie, m escolan·do bene dppo ogni goccia ca·duta. Questa mi~ceia acida (IL. o. F. Ac .) contiene per litro 56 gr. di grasso (30 olio e 26 burro), 22 gr. di proteidi e 4,6 gr. di sali; rne11tre la miscel a di Frontali contiene 1Per litro 3Ò-50 gr. di grasso, 15 di proteidi e 3 gr. di sali. La miscela va b en mescolata durante la som111ini·s trazione per r e11derla omDgenea. A ) Lattanti n on atnmalati, molti precedentemente denutriti p er lungo tempo, che non au1
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IL POLICLINICO
1nentano di no1r1nale :
p eso
con
un'alimentazione
ir1ista
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c utivi. All'età di 6 mesi pesa kg. 4,700. Stato di nutrizion e molto sca·dente, cu te palli·da. Stridor inspiratoriuf' congenitus. Il peso non au1r1enta : d?po 4 m esi di permanenz.a nefl'istituto, il ba1nb1110 ,p esa, a 10 mes i, kg. 4,800. Defi·cit bruto 3500 gr., daf. in.div i-d. 1700 E allattato i11 parte con latte di donna, in parte alime11tato con Dryco e M·el'lin's. Si s01stituisc·e allol'a a quest' ultimo il L. O. F. Ac. , prep.arata col Dryco anzichè cpl latte; 1dose di · 600 gr. al giorno. Ne l primo n1ese au1nento di peso di 800 gr., n el se-condo rr1ese di 500 gr. Poi la curva di a ccrescirnento si ap1piana, in 10 gioirni aurr1en to di 50li 50 gr. Si so·stituisce allora i l latte fresco al Dry•co, e si aumen ta. la quantità d ella m iscela c o ~ì m odificata, ad 800 gr. al giorno. Nel mese seguente, aum en to di peso -di 650 gr., n el successivo, di 900 gr. , e poi di 550, di 500, di 300 gr. al m es e. Entro 3 mesi il b.ambino ha riacqui·stato tutto il suo ~e.ficit indivi·duale, entrp 5 mesi anche il def. bruto. A 17 mesi ha raddoppiato il p eso che a veva all'età di 10 rnesi, dai 10 ai 19 rnesi è aumentato complessivamente di 6 kg. c ~r1 ca. 11 p eso è qu·ello normale p er la sua età, (19 m. ) la statura invece corrispon de a quella di un bambino ·di 12 mesi; il bambino è molto grasso.
grr:
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2) B. Francesco. Entra all'età di 8 rr1esi, pt!Sa kg. 6,600. E stato allatt ato dalla madre per 5 mesi, 1poi artii~cialmente. In 40 giorni aumenta di soli 300 gr. La somministrazione di latte albun1inpso (600 gr. al giorno) non migliO!I'a le condizioni 1dell 'accr e•scimento: nei 15 giorni seguenti, ii p eso anzi diminuisce a 6800 gr. Deficit bruto 1400 gr., deficit indiv., 1200 gr. Si danno allora 600 gr. di L. O. F. Ac. al giorno. Il peso resta im1nodiftcato nelle prime 2 settimane, aumen ta ipoi n el corso di 1 mese di 900 gir. , n el ·corso dei 2 m esi suc·cessivi, di 1300. gr, Il barn .. . bino ha ri1pre•so , oltre al def. ind., anche il def. bruto. Aurn en to .complessivo, 2100 gr. in 3 mesi. 3) T. Mario. A 6 mesi p esa l<g. 6,150. E stato a lla ttato ·dalla madre ip er 2 m esi, p oi allattam entp m isto. Ad allattamento misto (Dryco e l\ll ellin 'f' ) il p eso !!-on aument a; n eppure dopo sostituzione di latt e a1buminoso a1 Dryco. Dopo un m ese il p eso è diminuito a 5800 gir. Def. bruto 1500 gr. Def. In·d. 1200 gr. Si somministrano 600 gr. al giorno di L. O. F. Ac. Aumento di p eso d~ 800 gr. nel primo m ese, di 1300 gr. n ei 2 mesi se1guenti. Il bambino ha riipr.eso il d elf. in·div., il! d ef. bruto è ridott o a soli 300 gr. Aumento cornll)l essivo, 2500 gr. in 4 m esi.
B ) Giovanissimi latta11ti con vomiti abituali:
m esi, pesa_ kg ..3500. Vomita do1p o <lbDTii poppata. Alla ttarnento m1·sto (1D ryco). Il vomito diminuisc d?po s omministrazione di bromuro e belladonna~ p11'.1 ·~n.c or~ dopo somrr1inistrazione ·d i p,ochi cucch1a1n1 d1 1pappa d,ensa (farina lattea) prima 1d_elle poppate. _J\.scesso al'la regione sacrale, in ~1so e m e dicato a lungo. Nel corso di un mese il pe·so dirninuisce di 100 g·r. Sostituzione di 300 gr . L. O. F. Ac.~ a1 Dry-co. Aum·e nto di peso di 5~0 gr. n el pir1mo mese, di 400 gr. nel secondo, d1 300 gr. n el t erzo mese. Il bambino v.omita di n uovo ·dopo ogni .pasto, il p eso da 4800 gr. scende a 4650 gr. Sostituzione di 2 poppate con Péld>Pe den~e, 1delle rima n.enti . ~ on L. O. F. Ac. (600 gr. al giorno). In 8 g1orn1 il peso è di nuovo 4800 gr. , il vornito s compare. ;n questo cas o l a somministrazione deì L. O. F. Ac., pur avendo consentito un accrescim ento molto srupario-re a quello ottenuto con altri generi di alimen tazione, non ha dato risul1~t ~ so•ddhsfacenti : il d eficit bruto del bambino st e mantenuto inalterato (3100 gr.). 1
6) . R . Marina. Stato di nutrizipne ottimo a 2 mes1 pesa gr. 6100. E figlia di pélidre tuberc~los o.
D.a ~lcuni giorni però si -manifesta vomito dopo ogni po~pata. . Il p eso diminuisce a 5900 gr. Si airresta il voi:i1to con somminj strazione di pappa ~ ensa (semql1no) av.anti le 1 P Op•p ate; in 15 giorni il peso aumenta .di 200 gr. Si danno 300 gr. rti L. O. F. Ac. al g iorno, oltr e al latte di donn~l. .l\u m entp di p eso di 1000 gr. in un mese di 10~ gr. n ei. 15 giorni seguenti. .i\Ùrr1entata a' 600 gr. la .quantità giornaliera di L. O. F. Ac. , il peso àu1n er~ta 1 d~ 600 e .'Poi di 500 gr. al rn ese. In s eguito ad infezione grippale il peso subisce una ·diminuzione, p er aumen taire poi di altri 100 gr. nel mese s uccessivo. Ad 11 rnesi la bambi11a p esa · 9950 gr. ed è lunga 69 cm ..L\.umento complessivo, 3800 gr. in 6 mesi. 1
C) Lattanti ammalati o convalescenti, special· rnente di malattie della nutrizione : 7J A. Aurelio. Entra all'età di 9 mesi, pesa l<1g. 66-00. Stat o di n.u trizione molto scadente. F eci diarroich e, liqui·de, rr1u cose, feti de. Non si ri esce, con diversi g en eri di alimentazione, a vincere la dispepsia; nel corso di 2 mesi il peso non aumenta affatto. Ad un tentativo di somministJrazjone di L. O. F. Ac., la disp eipsia ·peggiora; l'alim ento è irnmediata1nen te s ospeso. Il latte albun1inoso non fa m igliorar e l e con·dizioni d el1'aocrescim en to. Migliorati i fenomeni di:speptici con una di eta rtgorosa (·crema di ri so e farin e semi-1diastasate) il p eso è, dopo 3 mesi di pe1rnanenza del bambin o n ell'is tituto, disceso a 6290 gr. Defi cit bruto 2800 gr., def. ind. 300 gr. Ogni tentativo di rurricchimento ·della dieta è ·s eg uito da una r.iJpresa dei fenomeni dispeptici; il bambino dep eri·sce sempre 1più. Si t enta allora di n upvo la son1ministrazione del L. O. F. Ac., alla dose id i 500 gr. giornalieri prima, di 700 gr. nella ~econda settirnana. Questa volta l'alimento viene per.fettamente tollerato; il p eso, per la pll'ima Yolta dopo m olti m esi, a um enta; di 1000 gr. n el primo m ese, di 800 gr. n el secondo mese. Nel t erzo m ese si manifestano lievi disturbi dispepti1
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4) Lucia. Baro.b ina denutrita, a 10 m esi 1p esa s olo 5000 gr. Nel corso di un mese aum·ent a di soli 100 gr . Si danno 500 gr. al gi.orno di L. O. F . Aie. Au m ento di 1000 gr. nei 2 m esi successi vi. Ammalata di scarlattina, la ba mbina deve esser d im essa, con un d ef. bruto ridotto da 2600 a 2200 gr.
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5) B. ~rco•l e . i:a vomitato dopo ogni pasto, fin dal l~ •P rime settimane di vita. Entra all'età di 4
1) M. Mario . E il b.ambino su cui la miscela ol e~ -f arino sa acida è stata sp erimentata per un p er10 do di tempo più l.uTugo : per 9 m esi co11se-
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SEZIONE PRATICA
ci, presto guariti senza sospendere l'alimento; aum ento ·di 400 gr. Nel m ese suocessivo, a umento di 500 gr. Aum ento corn1p1lessiv o, 2700 gr. in 4 1nes1. Defi·cit bruto ri1dotto da 2800 a 1400 gr., lo scarsp ·def. ind. è stato riacquiistato e sup·e rato prest issimo: ora il bambino, a 17 m esi, pesa come un bambino idi 12 m esj ed è lungo come uno di 8 m esi. 8) P. Maria Luisa. Allattata da lla madre per 2
m esi, poi allattamento m ercenario a dis tanza. Entra all'età di · 10 m esi, pesa gr. 6400. Stato di nutrizione s1cadente. F eci diarr oiche, ·mucose. Snesso vomito. Tira alternative di miglior a1n·e nti e ·di peggioram enti de1lle condizioni gastro-i n testinali, il peso scende, nel corso di 2 m e$i, a 6200 gr. De.f. bruto 300 gr., · d ef. in·d. 1400 gr. Si clanno allora 500 gr. a1 giorno di L. O. F . A·c. T olleranza p erfetta, cessano i disturbi intestinali , non Si ha più vomito. Aumento di 350 gr. al m ese n ei p1rimi 3 m es1, di 600 gr. n el quarto rn ese, ·di 400 gr . nel quinto n1ese, in cui si mantfestarono li evi disturbi dispept~ci , ra~i damente g uariti . Ha riacquistato in 3 m esi i~ deficit in1divi dua1 e, il defi cit bruto si è ridotto a 2 kg. Anrn en to comples·si vo, 2200 gr. i n 6 m esi. A 18 m esi . la bambi na p esa ed è lunga come una di 12 m esi.
Ripetutamente disturbi dispeptici. A 20 m esi pesa gr. 7400. In altri 2 m esi au1nenta solo 200 gr. Si danno 400 gr. al gio rno d i L. O. F. Ac. : aumento di 15 gr. ·a l gio·r no, m a dopo 12 giorni, in·f ezione grippale. RipIT'esa dopo u n m ese la somministrazi one ·del L. O. F. Ac., (peso d ella bambina 76JO gr.) a lla d ose di 600 gr. al giorno , il peso a u1nen ta ·di 600 gr. n fll p rimo mese, di 500 gr. al 1nese n ei 3 m esi successivi. Defi cit bruto ri1dotto da 3600 a 2600 gr.
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Mario. Allattato dalla madre 1)er 2 rr1esi, p oi ad all atiam~nto misto . Nato robus to , peso aH.a nascita 3800 gr. A 5 m esi pesa gir. 5100, a 7 m esi, 7250 gr. Ammala di :idenite retr omastpid ea: suppura zione, 1ncisione, m edi•cazionL /\ 9 me~i p esa 8 k g. ; in seguito a distul'bi d ispep tici il peso diminui1Sce, n el m ese suocessivo., a 7600 g r. Deficit bruto in·signi1fic.ante, 400 gr . d eficit indiv. invece eleva to, 1400 gr. Somministrazione di 400 gr. al giorno d] L. O. F. Ac. Tolle• ranza 1p eirlf·etta. Aumento di 700 gr. n el prirno m ese, di 800 gr. n el secondo m ese, di 700 gr. n el t erzo mese. Ha riaoquistato i suoi d eficit. All· mento comiplessi vo, 2400 gr. in 3 m esi e 1/2. 9)
C.
10) F . Gabriella. P esa 7 kg. élid 8 m esi. Sp esso diarr ea. Non aum enta affatto nel •cor so di un rn ese. Un tentativo idi so1nministrazjone di J... O. F. Ac. (400 gr. ) n on fa a um entare il pe!;o e
,determina dopo poco tempo si-ntomi di enterocolite, .p ercuj lo si sospende subito. Nel m ese successivo il p eso è sceso da 7400 a 7100 gr. ; n11ovo tentativo col L. O. F. Ac., s ubito sospeso per comparsa di diarrea. Dopo un altro m ese, m antenendosi il pesq staziona_rio, si a.anno d i nuov_o 400 gr. al giorno dj L. O. F . .i\c ., ch e stav~lta. e ben toller·ato. •DeJfi cit bruto 2100 gr. , def. ind1v. , 400 gir. Aumento di 900 gr . n el a;:irimo m ese, cli 600 gr. n el secon·do m ese . Nel t er zo m ese il peso non aum ènta aJffatto , ~i .p orta allora la quantità giornali era di L. o. F. Ac. a 700 gr. Aumento di 90~ gr. n el mese se.guentf,, di 450 gr. in quello su ccessivo . Un'infezione grirppale, durante la qual e la bambina rifiuta il J_,. O. F. Ac., fa diminuire i l peso , in un m ese, di 500 gr.; dopo Ja co:ivaJesccnza, r iplfeso il L. O. F. Ac. , a umen to d1 1500 gr. in 2 mesi. . Defici t bruto ri«iotto dn 2100 a 1100 gr. 1
Di G. Francesca. A 12 m esi pesa gr. 6100. ~ntrizione scad ente muscoli flaccidi , r achitismo rvi,dente, segni di 'spasmofilia. Ammala di pertosse, resi1dua poi catal'To bronchiale prolungato . 11)
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12) Z. Enzo. Al-l attato d alla madre per 4 mesi,
p'oi ·da 1111a balia . A 7 m esi , p esa gr. 5740. Segni srpiccati .d j rachitismo. C·a trurr o bronchiale diffuso . F eci diarroiche, r icohe di muco. Au1n ent o di 1peso ·ùi 1000 gr . in 2 m esi, di 700 gr. nel mese seguen te. Riacutizzazion e dei disturbi intestinali, li in.rrea con feci feti de, con abtbon·da11te muco . Dieta 1dro-lfarinosa: diminuzione di peso di 500 gr. in 7 giorni. Def icit bruto 1400 gir. , d ef. indiv. 800 gr. Si da nno allora al bamnino 600 gr. al giorno ·di L. O. F. Ac. che viene perfettamente tollerato . Non si m anifestano ,p iù f enome11i dispeptici. Aumento di peso di 1000 gr. n el primo rn ese, d i 800 gr. n el seconido m e·s e. Ha ripreso il def. in div , il def. biruto è ri·dotto a soli 500 gr. 1
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La somministrazione del L. O. F. A1c. h a in qu asi t utti i casi modificato f.avorevolmente la cu r va ·del l'accrescim ento. In molti casi il risultato è stato notevolis,simo , così da ca1n biare com~ pletamente l 'aspetto e lo stato di sal ute d ei ba1r11Jini (casi 1, 2, 6, 7, 8). In altri cas i l'aum ento di peso ottenuto con il L. O. F. A•c. è stato m eno forte, sempre però considerevole se lo si confronta con il decorso preceidente del 1Peso e se si tien conto che i b ambini cui si è somminisbr.ato l'alim ento erano scelti tra quei po,chi che non crescevano con una comune alimen tazione. In un solo caso , i ris ultati son 0 stati molto mediocri (caso 5) . In p ocbi altri casi oltre a q uelli qui elenca.ti (tr e) la sommi n istrazione d ell'alimento è stata impossibile perchè il b·a mbino lo riJfiutav.a , o si è dovuta per ta:le ragione t roppo spesso interrompere. P articolarm en te notevoli sono i Tisultati ottenuti i n ca·si di diSipeps1a prolungata o spesso r ecidivante, in cui la tolleranz·a è stata \S~ esso rperfetta. E ben e attender e che con una dieta rigorosa i distu1'bi ga-stro-intestinali siano scomparsi, .p rima di iniziare ).a somministrazione del ·L. O. F . Ac. ; fen om en i dispeptiJCi ch e si man ifestino n el con.so della somministJrazione n on n e r enid ono in·vece d i solito n ecessaria la sospensione, basta limitare il r esto della dieta. Il ibene.fico effetto del L. O. 1F . Ac. va probabilm ente attribuito al grande numero d i calorie somministrate in scarso volum e, ciò che dispensa ctal ·dover n otevolm ente modificare il r esto del1'alim entazione, e all'alto contenuto d ell'alimento in iproteidi, gra~si e sali. L'acidificazione ne aumenta la d i·g eribilità e r en dè l'alimento un cat· Livo terreno di sviluppo per i germi. 1
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674
IL POLl GLINICO
Le ricercl1e sono state eseguite nei 1nesi dal settembre al giu.g no. P. S. Nei m esi estivi la tolleranza mi sem·b rò m olto m eno buona e l ' alimento venne sospeso. C11rve di accrescimerito di alcuni bam birii pri1na e dopo ia somrn,inistrazi ane di L . O. F . A c.
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revolmente nell'alimentazion e col L. O. F. Ac. "-:?-n e in breve pareg.g iato il deficit individuale d el pes~, in a lcuni' casi pareggiato, e quasi sempre notevolmente diminuito, il deficit bruto. Va di pari •p ass 0 con l 'aumento del (.Peso, un evid ente e n otevole migliOII'amen to d elle condizioni gen erali ·dei bambini. 3) Lattanti -e p tcrol i bam1b ini sofferenti <li disturbi dis p ep ti ci r ecidivanti o con v alescenti da disturbi della nutrizione o da a'ftfezioni parent~rali, sopportano spesso molto bene il L. O. F. A·c ., che consente loro di ri.acquistare i11 breve il peso perduto dulI'ante la malattia o 1a dieta su·ccessiva. T alvolta ai primi tentatiYi di somministrazion e il bambinp r eagisce con fenom eni ·dispeptici più intensi; sospendend o l'al lmento e ritentandone la sommi11istrazione dopo alcune settimane, riesce n ella ina:ggior parte d ei ca·si a farlo tollerare senza di sturbi e con notevole vantaggio. I n caso di distulfbi dispeptici in atto convi en e farli sparire con la dieta adatta, prima di . iniziare la somministrazione d el L. O. F. Ac. R oma, giugno 1928. •
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[ANNO
BIBIJIOGRAFIA.
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FRONTALI. Ri V. di Clin. P ed. 6, 1922; n. 3, 19e4 . DE GIRONCOLI. Pediatria, Il. 11, 1925. MARRIOTT. Jou·r n . .Am. Med. Ass., 1919, p. 1173. MARRIOTT e DAVIDSON. l bid., &1, 1923, p . 2.007. Io. In. Amer. J. of Dis. of Cl1ildr., 1923, 1p. 542. MtlLLER. z tschr. f. Kin°d erh., 38, 1924. GROSSER. Med. Klin.' 1923, n. 15. KLEINSCHMIDT. Ges. furs. f. d. Kindesal. , ter. II. n. 4-5, 1.927. MOGGI. Riv. di Cl i~. P eid., n. 3, 1928. 1
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1) Il latte oleo-farinpso acido è un ali1nento
che ·di solito v ien e perfettament e t0lle rato anche dai bambini n otevolmente denutriti; esso fornisce lor o in piccolo vol1rme una consider e vole quantità. di calorie e cJi sostanze (rprotetdi, sali) i ndi~1p en s abili ad un rap jdo a ccr escin1 ento. Vien e in gen erale preso facil1nente e volentieri :dai bambini, ·sp e·~ ialm ente se addolcito con zucct1ero. 2) So1r1mi11istrato in q uantità giornali era ùi 400-800 gr ., esso modifica il ·d ecorso d e~ la curva d el p eso d ei bambini n el s en s o d i un' uscesa '"I di un'inten sificaz ione dell' ascesa: il peso che con altri ti.p i di alim entazione non aument ava o aumentava troppo p oco, aumenta di solito conside-
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..- Interessanti pubblicazioni: LE RECENTI AQUISIZIONI . DELLA SCIENZA SULLA ALIMENTAZIONE DELLA PRIMA INFANZIA. (Prof. L. SPoLvEnJNI) . Presentazione del
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SEZIONE PRATICA
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SUNTI E RASSEGNE. L'anoressia nervosa. (H. M. GREE NWALD. American medicine, novembre 1929). È abbas tanza frequente il ·c aso eh.e i genitori c.onsultjno il r~1e~ic? p er la mancanza di appe-
tito de1 lo-ro f1gl1ol1, fen.o meno ch e si osserva più sp esso n ell 'età p:D~scolasti ca. L 'anoressia temporanea .può essere soltanto un sintomo di rnalatti.a d el tubo g astr·o -enterico o ·d i un processo infettivo e scompa r e con lo scomparjre de1la causa che l 'ha prodotta. L'anoressia persistente può esser e .d ovuta a diver se cause; il tip-0 più frequen te è quello in cui pred.o mina il fattore n ervoso, senza lesioni org aniche apparenti e a questo si dà appunto il nome di • anoressia ne rvosa . La mancanza di appetito può essere assoluta o soltanto r elativ.a ; quest 'ultimo tipo è il ·più frequente e si manifesta con l 'avver sjone verso determinati c ibi , che spesso sono· proprio i più n ecessari per I.a nutrizione e l'acc1'escimento, com·e i cer eali ed i vegetali. Vi è poi t1n altro tipo , che l 'A. chia ma anoressia spt11·ia , in cui i bambini non vogliono o non po sono prender.e ne suno d ei cibi ch e vengono loro offerti. In questi casi, 1'accurata anamnesi dimostra .ch e tali bambini · ingeriscono t111.a quantità di cibi suffi cienti per i loro bisogni ed anche più. Fisicam ente, essi_ non m ostran o u es una anormaltà; il peso è normal e od a n ch e superiore. Es i ri spondono bene al trattam ento che con iste soltanto n el limitare la . di eta all a q11antità di cibo loro necessaria , istruendo conver1i entem ente i genitori i quali sono tanto J>•iù soddisfatti d ei loro fi g·li qu.a nto più m.a ng1ano. L'anoressia relativa si manifesta in diversi r11odi. Alct1r1i barr1bini rifiutano j cibi , e non sono preparati n el m odo da lor.o de idera to , dati come a loro piace e, m agaTi , d.a una persona pil1ttosto ch e d.a un 'altra. Finkels tein cita il caso di un bambino ch e rifiutava ogni cibo offertogli col cucchiaio, m entre lo mang iava avidamente se datog li con la for ch etta. Nel raccogli er e 1'anan1nesi , il n1edi co v i«;\ne spesso a scoprire ch e, an ch e n ella prima infanzi a, i .avevano diffi coltà di nutriPe il bambino, ·ch e e so strillava a lu.n go ed er.a tanto inqui eto ch e er e ceva scarsamen te di peso, ch e aveva dei segni di i.per en sibilità; la caduta di t1n oggetto, il chiu.d er si irr1provviso di una porta lo spaventavano ; an ch e più tardi , esso strill ava quando un estraneo gli si avvicinava e si rifugiava n·ell e braccia materne. Ta li bambini , qu ando ven gon o forzati a ma n giare r eag iscono col vomit o, oppu r e continuan o a rn<is ti care j] cibo , pa . andolo da una l1art e oll 'altra d ella bocca ed, a lla fine, sputandolo Nessw 1 seg uo i)atolog ico all 'esan1e d Pllo s tomaco, per qt1anto ri g uarda il su o svu otam en1
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to. Il bam·b ino presenta però, di solito, dei eg11i di instabilità vasom otori.a : a rrossisce facilmente ed il rossor e è spesso seguìto da un pallore che colpisce l 'atten zione; la muscolatura è atonica, il b ambino si s tan ca facil1ne11t~. I " riflessi profondi son o es.agerati e si ha ~pes.so Chvos-tek positivo. Freque nte è la cost1•p az1one, com e pur.e una d efi cienza di peso (10-20 % in meno). P er .a~rivare a d elle conclusioni p.r atiche, è necessario un accurato esame allo scop·o di deLe rrninare i fattori cli.e h anno prodotto la perdita di appetito. In moltissimi cas i, l 'A. l1a riscontrato la m an canza di que l sen o di b en es er e psichico , ch e è necessario p er un accrescimento normale ; il b ambino n ervoso ha bisogno di pazienza e di cure particolari, mentre l 'ambiente m entale, fo rmato essenzialmente dalla madre o dalla « .r1urs.e » n on è- empre il più favorevole. Anzi, si può dire ch e la prirr1a cosa da farsi in presenza di un ba1nbip. o n ervoso, è lo studio d ei suoi fa·m igli ari . Molti fattori disturb.an·o il b en esser e psichico del ban1~ino e fanno: sor ger e emozio·n i che disturbano I.a digestione norm,a J.e e l 'appetito. So1i.o fra questi: 1) La coercizione. Il ban1.b ino ch e, fino allora aveva mangiato b e11e, per una cau sa qual siasi (naso-farin g ite, tan ch ezza fi sica o m entale, ecc.) rifiuta i.I cibo ed i gen itori lo sforzano.; ne segue il von1ito , ch e ~i ri1Jete poi ad ogni tentativo · di alimentazion e con un dato cibo o con tutti. Que te consegue nze, ch e 11er il normale si hanno soltanto do1po molte ripetizioni dello stesso stimolo , per quello n ervoso possono .aversi ancl1e d opo una sola volta. 2) Le moine ed il di strarre l' attenzione del bambirio. Spesse v.o ]te, i genitori , per indurre il bambino a n1ang i.ar e, lo distraggono , gli fann·o d elle moine, d ei rumori, g li suonano il grammofono , ecc. e distragg ono in tal .modo 1'attenzion·e d el bambino d al] '.atto d el mang·i.ar e. 3) L'imitazione. I genitori d el bambino nervoso sono spess·o e .. si pt1re n el1ropati ci ed esso tend e ad imitarli. ±) Negativisnio. Spes o, il bambino n ervoso .fa proprio i] contra rio dì ql1ello ch e g li si di·ce e così rifiuta il cibo qu.ando g li vien e offerto con troppa insist Pnza. 5) Prolun gamento dell'alimentazione infantile. Questo si fa troppo spe o n ell e famig li e ben estanti; invece di d.ar e a i ba mbini I 'alimen tazion e d egli aduJ ti, ciò ch e i pt1ò b eni ssi1 110 fare st1i 4-5 anni , i geni tori continuano a trattare il bambino con1·e &e avesse pochi mesi e questi prende avvers ion e a tal c ibo, m entre n1angi er ebbe di gu to qt1ello dell a famiglia . 6) Sensibili zzazione a certi cibi. È un fattore eh.e pu ò a\rere la ua j n1 portan za, n el sen~o ch e il ban1bino ~ente l 'avversione p er cibi, ch e f!']i fanno m aJe. 7) Eccessivi rin1proveri su l 1n odo di stare a tarala. Le rontin lte correzioJ1i ed i continui rin1prover i t1l modo di s tare a ta,(ola. talvolta indispongono il b an1 bi110 n er, voso , in modo da fargli perdere oani voglia 1
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TL POLICLINICO
di mangiare; anche in, que.sto argomento, est modus in rebus. 8) Altri fattori, fra cui merita particolare menzione il vizio assai comune di dare spesso ai bambini, fra i pasti, dei dolci, delle paste, nonchè quello di dire conLinuamente, in f ua presenza, che egli non mangia; davan'ti a questa riputazione così fatta, il ban1bino finisce con l 'avere un 'anoressia persistente. •
IL
TRATTAMENTO.
Anche in que to campo, il miglior modo di proceder e con iste n el prevenire, agendo specialmente sull ',a mbiente ch e circonda il bam, }Jino. Necessità, ·quindi , di s.tudriare il modo di reagire del b,a n1bino agli stimoli esterni, in modo da scoprite la presenza di ipersensi, bilità , di eliminare le influenze nocive e cofsì via, sforzandosi di entrare nella mentalità del bambino. La cu ra del ban1bino nervoso e così pure quella qell 'anoressia nervosa non si im, para sui libri, ma costituisce il risultato di t1na partricolare adattabilità da p,a rte dei geni tori ·O di chi assiste il bambino; trattasi r110Jte volte di in·ezie; la presenza di una per. ona antipatica al bambino lo ·r ende inquieto durante i pasti; basta eliminarla per a~rivare talor.a al risultato, se ciò è impossibile, può essere 11ecessario internar e il bambino in lln i.stituto. Come si è .accennato , il bambino rifiuta spesso il cibo fin dalla prim.a infanzia. In taì caso, il m etodo miglior e è quello di esaminare anzitutto se ciò sia dovuto a malattia, esclusa la quale, si terrà il bambino ad una dieta ridotta, che non si aumenterà se non quando esso m.a nifesti chiaramente la farri.e. Se, in tale ·età, il bambino vien e sforzato a mangiare , si ·costitui sce la cattiva abitudine, ch e persisterà più tardi. L'iperalim entazione nell 'inf.anzia va evitata e, con essa, la cattiva abit11dine di confrontare il peso del proprio bambino con quello dcegli altri. Il m edi·co deve convincer e i genitori ch e è ineglio ottenere mod,erati aumenti di peso e dare piccole qu.a ntità di cibo ch e non darne . ' . . . quant1ta eccess tve per ottenere m.agg1or1 aum enti. Al bambino si deve dare la possibilità di sentire la fame. Spesso, al periodo dell o svezzam ento , il bambino rifiuta il nuovo cibo per uno o J>iù giorni; biso~na evitare di sforzare il bambino in tale periodo, da ciò la necessità della sostituzione graduale d·ei cibi. I bambini a sistema nervoso sensibile devono riceveTe una quantità di cibo totale (e parti colare per ogni sorta di cibo) minore che non i normali , cioè la di eta deve essere tenuta al disotto del massin10. C.o ì pure . vanno evitati improvvisi ca mbiamenti della dieta , tenendo l)resente rl1 e il sen so del gu to è molto sv11l1J)pato n e] bambino e ch e in quell o nervo~o , lél scelta del cibo è più difficile. Quando que1
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sti, .P· es., rifiuta i cibi salati, invece di forzarlo a prenderli, si aggiungerà una piccola quantità di sal.e ai cibi .che gli piacciono, aumentandola .poi gradatamente. Se sono rifiutatì i .veg~tali , qu~sti verranno srl}inuzzati ed ag .. g.1unt1 ~Ila 1?1nestra in quant~tà piccola, che s1 ve~ra poi · aumentando. Nei poppanti, si sme~terà al più presto l 'alin1entazione col poppatoio, dando il cibo col cucchiaio o col bicchiere . I genitori nervosi 6 diffi,cili nella scelta dei ?ibi sono i più pericolosi per questi bambini, 1n quanto ch e l 'iDfluenza dell e loro abitudini .a gisce non poco sui figli. Il n egativismo va combattuto fin dalla prima manifestazione. Malgrado le nuove idee sull'autonomia infantile, i bambini vanno edu, cati .ad obbedi:re fin dalla prima infanzia. Una volta stabilito il negativismo, l 'opposizione diventa non solo inutil e, ma anche dannosa ed il bambino va allora corretto, non soltanto pe·r quarito riguarda i pasti, ma per tutta la sua condotta. È poi n ecessario insegnare ai barr1bini ad alim.en tarsi da sè. Due fatti, osserv.a poi l 'A., .s·o no di incalco.. lab ile cl.a nno in questo argomento. L'uno è l 'eccess i,:a pro•p ag.anda per il latte, l 'altra, la d iffusione di cartell1i sul pe o dei barnbjni , che richia1nano l 'attenzione ul bambino de. nutrito. Non è infrequente di sentire che vi sono dei barnÌ)ini nutriti con solo la.tte. Ora, questo è un 'alimentazione sufficiente fino a 6 m esi, 1na in seguito non 1o è più. La som .. i11ir1istrazione di ecoessiva quantità di latte sazia il bambino e gli fa ,perdere l'appetito per altri cibi; si dovrebbe soltanto raramente ecceder e i 600 grammi. Per quanto riguarda il timore della denutriz io1~e, bisogna far presente alle madri che anche la defi cienza di un paio d i etti dal pe o detto norma]e non deve senz'altro indurre a dare un 'alimentazione suppl·e mentare, ma piut, tosto a dar e un piccolo pasto fra i tre princiJ)ali. Nell 'e perien.za de] l 'A., questi bambini con un 1)e o t1n po' inferiore al normale, pur, ch è non abb·ian·o affezioni organiche, non si trovano in condizioni peggiori d.a qu·elli di peso norm,ale od ecced·ente; anzi, i primi vanno soggetti a n1inor .nwnero di infezioni e ~i rianno più fa cilment e. Gli stessi due figli dell 'A., si trovano costantemente di peso 10-15 ~o inferiore alle tavole-tipo; l'accurata osservazione , pertanto, dimostra che essi non soffrono nulla per questo; sono pienamente attivi e, ecoetto il m orbill o contratto alla prima am n1·i ssione alla scuola, non h.a nno avuta altra malattia. Nel bambino n ervoso, la deficienza di pe~o è fr equ-ente, ma non già per insufficie·n te nutrizione, bensì per gli stessi fattori nervosi, ch e vanno eliminati prima di procedere a c:u.alsiasi provvedimento per la nt1trizione. Come mod·o pratico di proced·ere l'A. c0 1~ siglia il seguente. Anzitutto. discutere le ahI· 1
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tudini dietetiche del bambino, ben in teso non in sua presenza; in secondo luogo, far capire alla madre c h e il bambino ·n on morirà di fame se anche salta un pasto, due ed anche tre. Al bambino, si darà una dieta bene equilibrata, norrnale, sen za eliminare nessun cibo per il solo rifiuto del b.a mbino ed evitando le frequ.e nti sostituzioni, ma, d 'altra parte, anche la monoton ia. Si daranno soltanto tre pasti al giorno, eviLando n el modo più assoluto di dare dei cibi 11ell 'intervallo. Il cibo si darà al bambino nel mod-0 ch e maggiormente piacerà al bambino, guarda ndosi b en e dal costringe.r e questi a mangiar e; gli si m etterà dinnanzi il cibo, lo si Jascierà per un ragionevole periodo di tempo, dopo di che lo si toglier à, senza n essun commento. Un ut ile suggerimento di Cam.e ron è quello di togliere il piatto dal ·b ambino prima ch e esso a bbia finito di mangiare, dicendogli ch e è ben e ch e non mangi troppo . Per quanto riguarda le m edicine, i tonici, i lassativi, gli aperitiv·i non hanno alcun effetto. Possono esser e utili i bromuri per la loro azione caJmante. Ne'l caso di an1e mia seconda ria, potrà giovare il carbonato di ferro saccarato. In complesso, il m.edico, oltre ad .avere del·l e esatte cogniz·ioni sulle m odificazioni fi siologi1ch e e patologicl1 e del bambino, deve altresì con oscere la me11talità d el b ambino normale ed un poco an ch e i possibili diisturbi psicopatologici. FILIPPINI. 1
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Contributo alla esofago-plastica pretoracica secondo Ronx-Herzen-Lexer. 7 ( \\
IEDEMANN.
!p ag. 1
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SEZIONE PRATiCA
Arch. Kiin . Chir., ·v ol. 150, fa.8c. 4,
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La .p aziente, una ra.gazza idi 20 .an·n i, conse1c1u. ti vamen.te a .i'nge1stio111,e ·di al cali, ip:r-esentaiva u.n a ste.no.si ·dell' esoJlél.g·o co·s ì comp letà da r.ender e impossilbile .qc;alsiia·si oura COI11servativ.a . Da u·n anno lSi n·u triva soJo d·a una fistola giastiI'.ica. L'·A. 1C1~~ icisosi •ad ,eseguir e un,a cisofagoplaistica, nel p.rimo i'ntervento ·sezionò u ·n '·ansa i.Leale e cfrli'USe a fondo cieco i due monconi, mo1 bil'izzò, leiganido tre • al'cate, il 1mon1cone di1s.tale per 30 cm. e in qu.eisto pun•to .~ece una aina.stomosii latero-laterale con il :mon>C-One superiore. Il .moillcon e i·Dlferior·e m-0bilizz•ato, v·entne 1P01sto in iun .t unnel n.el sottocutan eo !fino ia.ll'altezzia cielil.'aipofisi eillsi.forme. Jn un secondo interv•ento .fu eseig.u.ita la ·s·ezion·e ,tiJpica 1d·ell'e·sooago nel 1/3 im·f. de-1 coBo, il moncon1e· inferio.r e venne d'i1ssato all'ango·l o inferiore della ifeirita, i.! . su1periore venne f.iss.aito ci;rcolarmente al:Iia. cpelle. Nel terzo inteITVento rf,u ·eseguita l'ap·erbura e 1a tfiissazione alla pelie ·d e.il.l'estremo d ell 'aiD..Sa intestinale di'slocaita nel s.ottocruta.neo. Nel C}'Ularto il)tervento f·u eseguita 1a sezione d1eil. tratto ilfltestina•l e mobilizzato sO!Pfa l 'ana..sitomooi, chiuso il moillCon€ in·f eràore, quello suipeiriore venne a.in.a-
stomizoo.to con lo ·stoma:co; nel quinto interv·e nto PDati1cò 1a riuni.ome del m ·o ncone es()faigeo con queJlo 'ileaJ,e a rrn.ezzo di un tuib o di 1pelle, e a\·v·enuta la guari1g ione id.ella ferita, fru chiusa la fistola gastrica. Il r.irsultato Jrunzion·ale è ottimo, la pazi.ente jngerisce qua1si·a~5i ci·l::io, 1c:he 1&i ve·de p•russa1r.e attraveTiS·O il n eoesoif·ago. In·tere1ssante dal p1umto ·di vis.t•a '.fiisiologtco è che anche il vomito ,aviviene in rruanier.a no,r m·a1e. L\A. .dà alcuni 10ons·ilgli di tecn1Jca cl1e -crede i1ossano rendere ,p iù fia:cile un bu.on risu.l~to ·del1'operaz'ion·e. Co·s ì co.r1s:iiglia di .abboocrure aiddirl tbuifa .alla pelle il moncone suiperiore ·del tratto intes1linale unolbilizzato. Come ·criteri·O di scelta dell'ansa ·d·a m oIDilizzare, non val e rolo l1a lungm.ezza del m eso, rn1a;ggiore :llm.portam.za ha la nutri zio ne, 1Per cui .si ·cerchi qual e sia 1'arcata arter.i.osa di miagigio1r cai1i'bro e si p·ro·ced·a 1poi all'isoù1amento 1o ralm1en1le. Si 1P10tT·ebbe 1anohe pensa.re se non 1s areb.be .più conveni·en:te idi eseguire in una sol-a ise·dutà tu.tti e 1d ue glJ inte.r·venti a ddominali. La sezion e dell'1esoifag 0 oervioal e va fatta piiUtto!s.to in al:to che in ibars·so p1el'lch1è .si .e vita la :::·etrazione del rnon·cone inf erio,re nel m1edi1a1sti no, ,con °can·se1guenze gravi. Non si deve .cercaTe di riuni r e crupo a caipo il m1on·cone esoifa,geo con l "ailJsa n1o'biliz:z;ata ma 'è 1neglio di or.eare il éubo curt an·eo con una incisione ovai.are che ie-0m prren de t.anto l o sbocico esofageo che .quell o i:nteiStinale. R ovescianido i mar gi•n i, si su·t ur,ano ·quest1 su•llia. linea m ediana. Si su1ruTeranno poi S•Ul turb o così c r e.ato, i mar·gin i dell'inci1sion1e: C'i ò 1deve avven·i re s.enza 1trazion1e. V ALDONI. 1
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Acalasia pilorica e ulcere peptiche .
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(E.
M ARTIN
e V. G.
BURDEN.
Ann.
o,~
surgery,
sett. 19"28). 1fl terimine idi acal a:sii.a è stato introdotto da Hrurst peT in1dica:re l'inc·o m·p leto ni·l asci.amento di uno sfintere sotto l 'azion.e idi uno r&timolo ohe dovreib be, ,di norma, farlo aipTire completamente, Gli AA. considerano l'arcarlasia pilori·ca c0trne una ca:usra di disip·e;p.sia cronica, che dà luogo alla s i,ntomatoloITTa di ul:c·e-ra s en za ulcera, com e un :f·att-Ore imip,o rtante n ello svilruppo rd i un' u):Ce!'a ip1~p1tiJca e n °el 1II11 antenimen.t o id i e55a. Fra le di· vense teorte suN'innervazione pilorica aocetiano ,qu.ella ·della doppia tnneriVlazione antaigon·i stic·a sin1p0tica e pair·rusiimpatica, secondo la quial,e, qrue$t.a prrovoca il rilas1ciamento. L'.aic·alaisiia non è p e::-ciò uno spasmo, ma un disturibo di ·C ocrel.azion.e fra l'azione del · simpatico •e ·àel JPara,sim1pia-tico . Non impeditsce l o svuotaim en1flo •dello s t omaco , ma raippresenta solamen · te run certo ostaicolo che la peristalsi gastrica riesce a forzare. 1\1.entre inv.ece impedisce il re1
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l L l'OLI Cl ,{NJCO
:fluaso i1ello s toma:co di sU1Ccl1i d1u.odenali alcalini ch e n orn1aln1ente neut ralizz·a no :Ln parte 1a wcidità del tS•uooo g.as<trico, e fa sì ohe sia forte1nente a c·1do il chimo eh.e v·i en e lanciato çon Jorza 1dallo 6tom.a co n eil du-01den-0 . ' Stir11oili ·Cil1·e aigis co.no su!l.}o iSf·intere tPilori.c.o po ss·ono p1·ovenire da .altri vi•sceiri end·oa.ddomd11ali, p ossono esser·e di .natJura psii1cl1i1ca o esser.e ra1p 1P1re1s en~ati dalla nico,tina o ieLa uno stato di i·p era;dr-en°al1nemia. Un·a si11clrome cli1nica di u1lce.ra senza ul.c0era è u n r ap e110 c.hiruPg~c o n·o n riaro cl1e sta a s1i·g nifi·c1a..re ·co1r1e n-0n l ' ulcera stessa, ma la causa che 1a p.rodu ce è q'Uella che dà l uogo ai s.into·m i. Qu.e1Slta cau.sa è, sec·ondo gli AA., la acalasia 1pil o1·i·c1a, 1ch·e aigiisoe soipTatutto p er iO. rn anterni1110ento dell' iperaci·dità del su cco gastric-0. 1.1 oat·Li vo funziolliLlil.ento ,del p·iloro os tacola anc·l1 e 1a tenden z.a che l1a l "ulcer a ·a cJ.catrizzare p er ch1è ostacola i'l vuotame11to dello stoma·co. Questi r~_p1porti fra .g.uaJTiig'io.n e di ulcere e svuota1tn.ento g·ais trico s·O'no stai.ii di111os irati aJJ:>bastanza .sicuramente 1da Bolodyre.ff. Co·n s1gli ano p,e·:riciò n ·ei cast nei quali st i nterv i er1c 'C·olla diaigno si di ulcera e l 'u1·cera non sii tir o1va, o ,qiu·ain.d o !'•u lcera c"è, ma è poc o .p.rOlfonda e r1o n p·r oduce stenosi di es·egu1I'e l 'as1portazione della m età ant. 1dello 8f.intere pilorico, come è iStato p re·conizzato da P ayr e da Shoemaker. Ne riferiscono det·ta:g·lia tamente la tecnic a.
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saicco 1che si s utur.a alla parete addomiTuaJle e daJ quale si può f>tudiare .il co·nten.'Uto. Le secrezioni aocum'UJ..aite in qruesto .saicco, come ha 1dimo·s t.rato Pawlow, C!or00pond.on o esattamente -al:1e secrezionli di uno stornaJco normale. 1Il c.an.e, co:s ì p•r sp:arato, f u i r raidiato ·d·a 1Mies0h er s·u·11a r egion-e gast>ri.ca, u•tillizzand.o d.e1l e p i1ocole dosi (d.a 0,5 h a 5 h ) e 1dOSi più .fOTti t(fra 5 J1 e 12 .h). $.o tto l 'infliueinza delle .p ·i ccole 1dnsi si notava u na netta 1dirnin uziorne, ma 1di 'bre:vre 1d1u1r ata d ell'acidità totaJ•e e•S1PreJ&$a in milli1gtrammi ·cl] H Cl. U;sanido 1do:s i più forti e rip·etute ad in.t er,ra1li di 5 giorni la diminuzioin e d1e1ll 'a ci·dità ·è mo'lto P·i ù imiporfJant.e e m.o lto più d·urevoJ.e e n el t·emipo s~ eiSSo si ot tilene 'Un-a diminu zione della con cen t razion e della ipepsina. :)iueste modificazioni 1si mantenevano ip1er ·Cil'ca 1, 2 in e-si e poi J '.aici.d o c.lori.c:Lrjco tornava al s.uo val or-e inizi·ale. 1L '1e.same i·stologico non f a c-eva· rilevar e alrvuna .a.Jte-raztone delle ghtain1dole 1d.el fon.do. L ' .A.. in co11.a1boraz·i one con J3ro1c1q e Oruiry iha riIJ1reis-0 J.o .stu1 di.o dell'.argorrnento rs:eg.u.erndo ·l a se. g1u e nte te.cnica. Ot·i·o giorni ·doipo a:ver pr·a ti.cato una fi.stola gaJs tri1ca somm'iin1stra-v.a 1un .p13JSto di p1rova 1che ·e$tra·eva dopo un'ora e :tne .qiuarti. A1p.p lica via una 1do·s e di 1000 R per ·sedru.t·a. tLa d o1sie totale, in s.e1dute diistanzi.ate , ,rag1giUID.Jse i 7000 R. I ri.~1ultati delJ.e ri.cerch·e ·COn·f armarono ipien1élJffiente ciò ohe .aveva asserito il 1M isch1er. L e riceroh ·e qiuindi ill'l.lstrate 1dall' A. dim.ostraillo che, con do~t t e.ra'Peiu.tiich e, s i l) O'~·sono atte.n ere mo1diftcazioni M. ASCOLI. p1ù .o •meno pro1un.ga tie della seicrezio n e g.astri1ca e u na idimin'Uzione di a cido clor1drico e di pepsina. Cnra dell'ipercloridria e dell'ulcera Il Brueg·el, i1el 1908, u·sò p er i l primo n ell·a OUJ'a d•ell'ipe·rc:lori1dr,ia .i ragigi X. Il M.einder nel 1919 dello stomaco con i raggi Rontgen. c1u1rò .con su1c1c:eisiso molti eia.si di u lcera e di ipil-0ro (SOLOMON. Pa'r is lvlédicai, n. 5, 1928) . 19pasrrno co•n qu.e:sto meto do. 111 Len.k nel 19:-21 si Fi11 d1al 1912, nel ·C-0nigresso 1de·l l' As so1ci.azi-one 1Servì di qt:1e1sta apipili.cazione idi r a ggi n e'i diJstur·b i F'r.a;n cese peT il progresso delle S menze, Regarud , · seconrd ari a.lla gast r o-enterosto1n ia .(cattivo f.unzit>:na1nento del neoipiloro, uJcere .p epti1che) iSU 19 Xogi er e 1L acas1saign .e f ecero con oscere iai radiologi l e modilfiieazioni Gl1e . si osse-rv-ano n1el1la miu - 1nalati, in 13· casi ottenne ottimo Iieultato. Lo s .c:h1ultz.e é il Bemger, n el 19-22, h.anno trattato con cosa g ai.5tro-intestinale 1con le irradiazioni este·Sie tale metodo 77 ·malati ai.tetti da ru-loera ottenen1do ·dell'aiddome p.er m ezzo di réùggi moJ.to filtrati e 32 guari1gioni, 26 miJglioramenti e ll9 illl·s uccessi. p·en etra.nti. Dopo ù·e aippliicazioni molto ifo.rti di Le uJoeri con pi.l oro-sp a.s1no e l e ullce.ri con ster a ggi Rontg'ein ma p·srsi1stenti dei cani s·ui quaJ) n os i medio-1gastriica &ppiarte11gono alla chirurgia s i è 1praticat.a l ' esper~enza, :si 1è notata una impormentre apiparten ç;ono .alla 1R ontgienterai-pia l e 111t wnte atrofia del.le ghiliaindole in parte anc:h e dice,r e senzia liers i o·ne iStenosante e a ·decorso ·Più o strutte da ll'app.licazione idei .raig1gi X. Q1u este rim eno cr onico e .quell e n·ell·e quali .si 1è fatta una ce~c.he 1 dimo1Stra no .oome l e do1si forti stano damga·s.t ro-entero·Sltomi.a senza 1ga>slrectomia. La teJC·n i11ose e 1co1m·e lie do·si uno·d:er:ate sia no utilizzabill ca .seiguìta è qu·ella .generialmente i.rrillpiegata n -ella t erap eut.i.ca1n ·en1te so1pra i.e ghiandole gastrtche. L·e t er.apjia :Pr.o·f onda e cio·è be~nsion e molto ·el ev·ata, ricerch e ·di Bruegel, Kodon .e ' Vacht.e r ha.mm.o mofiltrazione forte, 1dhst.a nza fo'Ca,le idi 60 cm. nella stI'ato cl1•e, s ot to l'azioin.e di raigigi X, si ti-scontra d01se t otale del 40 % di quella .dell'eritema. J·n t11n,a dimin1uzion e 1d:ella s ecrezion.e gastrica. NeJ Francia i lavori sulla Ron.t1gen teraipi·a delle aif.fe1 92~ il ~Iiesch er ha pubbli cato un lavoro sp er11 1 zioni gastlfiici1e s ono pochi , 11 prim-0 l~JYoro .si nt e1nent.al e p er dimos trare l'irufliuem.za dei lf.aggi X tico è doYuto a 1P ·i ot (192~) C•h'e ctcorda 7 ca.si in 5 ulla secrezion e dello Gtomaco u1tiilizza.ndo il med ei .quali .si ottennero buoni risrultati. todo n oto di Pa,,rlo'' ' e ct01è l 'tsolarrnento di una Conoludendo J 'A. afferma : ·clle •sott-0 l 'i'Il1l'Uenza parte d ella r egione •d el fondo a.elio :stomaco del di •una sola ·dose idi 500 R ., tn 'Un terzo dei casi, •C aJn e ieO!lllJp(J'lendenidovi la mruiscolare 1e la s ierosa con i irami 1del n ervo ·v ago. Sii ottiiene rcosì llln s i ril·e,ra una diminruzione n.etta dell'acidità, il 1
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SEZIONE PRATIGA
!)iù ,spesso un'ora doip o l'i.l'lradi·azione. Questa az-io11e i•n:iJbitrice 1è di !breve druiData. .1.1 giorno dopo l 'aicidità r-iit orna al suo taisso l!lormale. In ·d'lle terzi id ei casi l'.aicidità n-0n 1è 1P1Unto modtfi cata e que·sta runica do~e noo modi!filca ·punto il con.te~ 11.IUto id i ip~sina n1e1 's ucco .giaJstirico. Sotto l'azione ùii ntuunerose ·dosi ·di 500 R. aip!Plliicata 1con ·diistanza da 3 .a 8 gio~ni t&i ·n·otam-0 m-0•diitcazi.oni molto . niette e 1d•uratuire. E qru·es·t a d·i:m inuzione ,p,ers.i ste per molto .temrpo. La 1dimin1uzion.é 1d el .conten·uto in p1ep:sina è più J.ento, ma è pd.ù .rego.l ar·e. I 1en.o me·n i dolorosi ga;Sl&ricì v.einguno modii:fiJCiati in modo .vairiaJbJ.le. Nel 33 % 1d1ei .crusd. si nota u11 1Il1lig·lioxam1e1I1to ·de11.o staito gener.a·l:e .e scompar.s.a dei dolori. E qruesto m·:iJg.ld.oramento in gen.ere dur·a iper molt i mesi. La sc-O!ID:par.sa id ei ·dolori non è ccmtiem.potra1n ea a1la scampar.sa d·ell'aici•dità g.a;strioo.. Nelle ulcere g.a...-<:.itri•che -0 dJUodenali o ipeiptich·e l'_.\. ha notato mitgliora.m .enti funz.ionali im•portanti. S,p.e&so l 'em1ate1llt€1Si e la melena scorrrupariv·ano. Nelle emorrél@ie ·occrulte è sta;to oss·ervato dopo una -0 d·ue serie di ap1Plilcazioni la ,s1compar•s a del srunigru:e n·el·l e feci. Dopo niumeirose es.p.eri1enze l' A. ~rf.enna che è n1olto utilie se1g uirle la tecniea ,s eguente : s i iN~ (lia sul ·camp-0 iaddo1minl8Jle anteri.ore in cor1i1Sp·on~ <lenza dell'aia ·g astrica ip·er run·a dimensrio·n e il.2r x 12 t:1 16 x 16 con runa ·dilstanz·a foicale ·da 3(} a 4-0· cm. J_a tensione è compresa ·f1r a 10(} .e 120 kilovo.Jt•s con fi1t.razione &u mm. 0,5 di ram1ei e un mi·l limetro ùi allrum~1nio. La do,s e IJ)ier seduta iè "i.i 600 R. ·e . 1 praticain do ·da 1 ia 2 ·s.edrute ip·er seitt:Lman.a .arri va ·a 5000 1R. Se la prima ,selI'ie :è ·s tata ins•uffitoiente dQpo 8 settimane 1pr1atioa ila. 1secoTI1da 1serie. Ria·ssrumenido la ·R ontgenterwp'ia trov.a la 1S ua aip1plicazion1e .in tJutii ·gli strudi 1doJ.orosi .g.astrtci clo1Y1uti all'i;p·erlCloridria q•u a·n.do la ·di1et.etic a è ;rii::ultat.a j.IlJsiu!f,ficien:te. La Ronitgientera1p•i.a sola o un ita col .t r.attam1ento inedicam1ento1so e dietem.1co è cap1ace di giu•arlir.e run gran numero 1di m.a;lati. Gra111de impo!I'trunza eisisa as8Ume n el tr.attaJm.ento di ulicera ·g.astrica o dJU-Od.enaJe, com1e prure ha dato risultaiti mol1o fbJU.oni ·f r·e quentem ente nei diEt'l1nl'>i sei:?on·da.ri ialla 1G. E. (•dolori, 'lJloera peiptioa , cattiYo 1f1u.n zionam·ento dell'.ançl)Stomos'i). T. LAURENTI. ' . 1
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Esiste una indicazione alla cura chiru1·gica nella gastrite~ (l{ONIETZNY. A rch . J(lin . Chir., vol. 151, pag. 370,
1ms). Bisog11a ·cl'Ìsting:uere ìletta:m.ente tTa gastr.i te acuta e croni·ca. La .p rima forana d.eve essere trattata co11 C'Ull'e medi·che tranne che in ca;si speciali. In genere, e ciò è favor:evole :per il chir.urgo, è stato osser,·ato ch e tutte e due le fo1ìne sono localizzate quasi escliu:sivamente n1ell'antro, cio1è nella parte dello stomaco che è più facilmente aggredi1bile. 1
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l 1casi di gaistrite .acuta in cui ·si interviene chi· rurgtcamente appartengono a •due .categorie: nel·l a tpxima viene f.atta diagnosi di u l·cera pie•nro. rata ·e P-eT i sinto·m i meno imponenti d·el quadro cla:sisico, si ,p ensa in genere ad un a p~rforazione CO(I)•erta. Alla l~paratomia no.n si rinviene la p·er. for.azi.one, la parte giastrica è leg,geTinente edematosa, i :gan•gli •SOll·O ingo1nga:ti, spesso vi rè •una initen:sa iJp·eremia della 1s.i.erosa (stomaco r·osso). :Se si !f1a la resezionie .si tro·v a la mucosa g.a1&tric.a coperta di esulce;razd..oni; l'A. in un cruso ne ha contate 80. An·c.h e in qu·e:s·t i c01si i.Si .potvablbie non intervenire ma la 1diffic oltà de'lla ·dec.i'sione sta n ella ·dia:gno·si. A:Lcuni A·A. ·c he c onsi·d·erano la gastr.ite acuta un.a f-aJSe· pre-.u.l1c erosa co·n si•gli·ano •di resecar.e 1si.st.emartilcaJm1ente anche in questi naisi. Una seconid.a lf-0mn·a i·n cui . l 'intervento è neces· sario, iè la gastrite . aouta c·h e si aiccorr1pagni a e·m orr.agia impon.ente ohe sp&S·so 1porta a mo:rte il pazi·ente. In tali casj è dirf.ficile la ·diagnosi - s~ •s i pensa all'esistenza di un',u.Jceria, in ,geneTe non si int•erviene .e se si esclu·de l"ul·cera resta 1di•fficile 'la ·diagnosi ·di1'tfer.enzia1e ·a n·cihe op·era:tiv:a 1oo·n una rottura ·di una V8!rice esofiaJgea. .s.eco·n1do K. b.i.s-0gna .a;g'gredire semrpTe la g.ast~ite ar0J1ica. \Di •qu·esta· maJ attia esistono diverse forme; 1a poliposa, la atro.fiico-i1perplastj ca, 1-a atroifi1ca semp~ioe, l 'iipenplaistica. U1n a forma molto ·in'nlPortante è quella che si associ.a a ·una piloro~ steno$i. ·Qu•esta può osscrc determinata •da un iistpessimento della m•uco.s·a -0 .della mu·s colare cl1e lPUÒ esser,e iipffi'.t ro'fica o semb1 rare tale per un.a, linfiltrazione cronic·a che ·di~socia i f.rusoetti mu.. &colari o . può essene funzion.a l·e per un piloro151pasmo ·Che .si prodJU1Ce p.er V•i·a ri'fleiss.a dalla mucosa in.f iammata. Posisono aviensi 1de1le stenosi aµp1arenti e cioiè ·P·e.T la lesi-on e della tJunica mucosa 1si ·h a ana o i.porucidità, i ci'bi carn1e1 allora ven·gono elia.iborati insu,f'fj.centemente e viene a man·care così lo .stin10Jo fisiologico all'aip·e rtura ·del .pil-0ro nonostante una .accre.sciurt.a attività motoria dello .stom.aico_ Tru tte le forme di gastTi te croni·ca, per .essere loic alizzate all'antro e per raipp~esentare una les.ione 1precancero1sa o ·e?sere sede addirittura di un canicro all'a•tto dell'i'ntervento , raippr<*ientano un'indicaz.jone precisa .alla r esezione ga1s tro-1duodenale. La gastro-enterostomia è ·siem•pr·e .controinVALDONI. di ~ata . 1
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Occlusione intestinale acuta da flma,toma sottosie1·oso ostruente del digiuno a patogenesi osen1·a. (E. SANTORO. Arch. !tal. di Cliir., ·vo1 . XXII, fa se. 6). Bambino di 7 anni con a11a111ne i ereditaria negativa; durante l 'allattamento morbillo e a 5 anni scarlattina; guarito di questa con1inciò a soffrire di dolori all 'epi ga trio ch e in orge .. vano n elle ore più disparate, talvolta durante
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lL POLI CLINICO
i pasti, qualch e volta prima o dopo di questi~ le funziox:ii digestive .p erò continuarono a co·m piersi r egolarm·ente. Improvvisamente di notte fu colto da sintomi d 'occlusione intestinale acuta; trasportato al.l 'ospedale, dopo 7 giorni .d all 'inizio dei disturbi all'intervento si riscontrò stomaco dilatato; la prima porzione del digiuno per un ' estension·e di circa 1O cm. d ella forma di barilotto di colorito nero bluastro, pieno e teso, ricoperto da sierosa liscia, lucida. Non fatti infiamma tori o lesioni d 'altra natura. Dur.a nte le manovre la tumefazione si ru·p pe dando esito a sangue nero liquido con qualche coagulo. Deter so l 'intestino il periton·eo viscerale apparve scollato dalla sottostante muscolare, rimasta scoperta per tutto il tratto intestinia.l·e sede della tumefazione; non vasi sanguinanti nè note infiammatorie nè lesioni della superfi,ce in·testinale scoperta da sierosa; una raccolta di sangue si era costituita tra sierosa e tunica muscolare e comprim·eva l'intestino schiacciandolo verso il ·m . m-esenteriale ed ostruendo il lume per un tratto di circa 10 cm. Ricoperto l 'intesti110 col pe. ritoneo e con un tratto d 'epiploon il bambino guarì perfettamente. L!A. do·p o aver fatto delle con siderazioni sulla sintomatologia e sull 'imp o sibilità di poter arrivare, nel caso in esam e, ad una diagnosi esa tta sulla natura del1'occlusione si ferma a parlare della patogen esi ; ritien e che data l 'insorgenz.a rapida del dolore e della formazion e dell'ematoma d·ebba essersi trattato di un '.emorragia arteriosa. Esistono casi nella letteratura d 'occl. intest. a cuta da ematomi parietali ostruenti ma in seguito ad un traumatismo che nel caso attuale è da esiclud·er si; così an·che è da escludersi una rottura vasale co:Òs·ecutiva ad uJoerazione preesistente tubercolare, sifilitica o n eoplastica ed anche di ulcera semplice. L' A. conclude formula ndo l 'ipotesi ·che possa essersi trattato di un 'endoarterite di un'art·eriola sotto-sierosa c0J1secutiva probabilmente alla scarlat•tina cui sia seguita una dilatazion e aneurismatica e consecutiva rottura della parete vasale . SINIBALDI.
Su qualche indicazione dell'appendi costomia. G. COTTE e P. BERTRAND . Lyon Chirurgicai , n. 3, tom. XXV, 1928). . .
(1
·Da ll'1eipoca n ella qu1ale \Veir (1902) piI"ati.-cò la 'prim.a apipendicos1'om ia ad ogig.i le ind.ilcazioni di qrue1sto inte·nv·ento &i sono di molto allaingate, .gli A.A. l1at1Ilo avuto rupipllliJlto OOClaf.)ion·e •di praticiar1e cru1esto intervento in :u·n :bruon n 1umero dJi casi e per ·d~v.ense .asffezi·oni e riportano in ,questo articOllo la sornmia de'l1a l<>ll'O pratica in m ateria. P oco credo.no •dover dire sulla tecnica m·a gistraln1ente :tr.art.tata tgr.ià d·al 19-12 1d a A1rniaud, ma in. siston.o n•el ·conc·etto di n on esegiuire •d1elle Y1e•r e e proprie ~~endicostomie, bensi di tfli.stolizzare i l <:eco allla ,p arete iperr mezzo del monoo.ne e>prpen·dicdlarr cih e non 1cl0v·e essel'e ,più l'ungo di un cen0
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XXXVI, NuM. 19)
timetro p·er 1evitare g·li eventuali incon.v eniienti d·ovuti alla p1e:rs'iste.nza di un1a a.ip1pendi oe più o meno lunga. A..g:endo in questo modo niella maigigior parte dei casi h:ann·o ottenuto la ahi'UlsuTa .spontanea del'lia f,i:stola do1p·o l '1rusportazio:n•e 1de1lla son,d a uTetrale che .viene .rubitu1almente l.a:sciata n ella fistolia . Giroa le indioazioni, ,queste sono a.&.>3Ji varie e si possono -clruSiSi.fJ.care : 1) :nelle af,f ezioni ohiTurgioh.e 1d el grosso intestino, tr<lJumati'smi, tiifliti, •dissenteria aC1U ta o cronica, tumo~i inifiammatori o caTI.Jcri con o senza occlusione, e volvoJ-0 della S i1i<lJca; 2) per ovrviare all\i1eo piaTalitico che aicco,mipaigna le rper.itoniti acute o per iprevenire tJutte l e n·o·i·e 1da parte d ell'intestin10 che s i ip·o1sson o t em ere nei aaJSi o·v.e vi sono inf.ezio1n i peritoneali in eYoluzion·e; 3) inJftine per ipoter pro·cedere ad una instillai.ionie contÌil!Ua 1di 1siero artificiale doipo gravi op.erraz1ioni aiddominali. 1Cilasouna 1delle indi1oazioni su ié11CC1en.n ate è illiustrata ·da uno o ·più oaisi ·ocicor.sii agli AA. che nel com'Plesso eblbeir·o aid otperarn1e 28; d a qiu.este os1serv.azio1ni es·si hanno modo ·d i cor11cl'U•diere che in o.g ni .eV'e:ni,e nza, sia nell'ottener1e il riposo a ssoluto d el gro1sso intestino, sia nel oo·m·battere l 'ileo paralitico, si a nel 'Pr.evenire 1a evenienza di fatti di peritonite, sia inrtìine .soltanto· 1PeT i1dTaJtare facilrmeinte 1g·li ammaliati grruvi, 1 '1wp~en1dilc ostomia ha sempre Teso quegli ottimi ser.vtgt cihe essi si rip·rom·ettevano. FILIPPA. 1
1
Sull'azione delle iniezioni di nicotina nel ganglio celiaco per la paralisi intestinale. · (P. R OSENSTEIN e H. KoHLER. D. Zeit. j . Chir., 1928).
Gli 1.1\.A. ri'Po rtaillo i r iJsultati di ri1ce.rche ;p ersonali .suig li animali 1e dell',eisipertenza cli1nica su 26 ·a mmalati, 1us.ando nicottna .pur.iss:iJma iniettata nel ganJglio celiaco. Nella tp1a rali1si init ootinale ·conse· outiVia a peritonite o 1a sih-0ck, ha una :notevole imiportanza l 'iniJbizione ·p 1e r via .riilessa ,sui n erri p·a na•sim1p1atici i qu:ali han.n-0 •uno 1d.ei lono centri app1unto nei 1gan gli celiaci. Essi esperim entarono n egli animali, a oui ·a1v·evano ;prodotto una paralisi intestinale c·on !J)eTi1toniti o 1con r.affreddam ento pr.oliung.ato delle a'llSe, viarie s ois tanze atte aid ·eccitare i mov'imenti intestinali: ilp·o.fiJsina, ~e ristalti.na, novoootn.a, colina, fisostigmdna, Pilocarpina, onmonal. Alcune come la ,fiJso.stigmina .e la 1pil0<canp1iina rimiaisero senza eff etto, le altre spiegarono 'Un'azione più ·O me.no notevole, ma sempr e molto men·o e1flfiicaice · del1'a nicotina. D 'altra iparte altre sostanze a d ·azione eocitatrice del 1pana1simrpatico più forte, come la m'llscarina. il cu:I"aro, la ieoniin•a , la ciis tisina non .p ossono esser e usate ·p·er ovvie ragi.oni .cli tossi-cità. Inv1e1ce la nucotina p 1urissiima è ·priva di ir1con ,·eni enti e nell'uomo può venir u sata nell·a ·dose di 5-8 mgr. i·n 50 eme. ·d'aoqua. P er iniettarla n el gan glio
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XXXVI, NuM. 19]
SEZ IONE PRATICA
.celtaco · dJell'ruomo 1si può usar.e la tecni1cia ur KaJplpis. Gli •..\i.s\. l'l1ann-0 adopenata in 26 malati, tutti in I>reda a paralisi inte·sti.n ale 1Per p.eritonite generalizzata conseciutiva a appen•dicite perf or.ama, colecistite ulcerosa s uppurata, sepsi p·u.erperale ecc. Doip10 ,g li tnter'Yenti del caiso .era comipars•a una paraliisi interstinal e con meteorismo, g.rav.e angoscia, vomito e tu·t ti 1gli altri sintomi dell.a pareli.si i.n testinale. Gli AA. a:vrreiblbe:ro n-0tato oon l 'i.m.p iego ·deJl·a nj cotina U·n .g rande rr1igJiorarn.ento nei· malati e lo :ritengono un .n otev.ole coef:fic·ente d.i guari•gione pe.r m olti ·di essi . VITTORIO GHIRON. 1
1
CENNI BIBLIOQRAFJCI <1J L.
PE~ZOTT.1.
Commenti clinici all'esplorazion e r?diologica del tubo digerente, con prefa-
zione d el prof. A. Busi, pagg. 395 . Ca1)pelli, Bologna, 1929. L. 40. La presentazione del Busi al libro del P ez2otti è la J?i~liore presentazione per il libro n.el quale ~1 .r1trov.a q~ella comunione rli spirito fra c~1n1co ~ radiologo, fonte prima di suco~sso . ~1agn.ost1co . Il Pezzotti pensa che anche 1 r.ad1olog1 troveranno interessanti a lcune questioni su cui in genere non si richiama t~'oppo at.tenzione; ma io penso ch e tutto il libro sa:a intere~sante per il radiologo quando per radiologo s'intenda colui che con solide ba si . d~ ,medico, si accinge all 'es~rcizio d ella spec1al1ta. E coloro ch e h.anno cominciato e continuano ad esercitare la specialità come puri cc tecnici » avr.a nno ben d.a meditare sul libro del .Pezz.otti c? e li aiut.erà ad interpretf).re con occhio di medico tutte le difficoltà che il radiologo in contra giornalmente nell'e.same del] '.appar.ato digerente. Il libro non può es, ser~ s~ntato ma va . l etto : i titoli d ei si"ngoli capi tol1 sono suffic1en ti a fa_r com pren·der·e tutta l'importanza pratica del libro (diagnosi r~diolo~ich·e e diagnosi cliniche; fisiopatologia dei fenomeni dolorosi; fisiopatologia dei fe:z:iomeni motori; appendiciti croniche ; sindron:1 colecistitiche; splacnoptosi; perivisceriti e sindromi ader.enziali; mesenteriti croniche· d~agnosi precoce d ei tumori maligni; n·eurosi)~ E. MILAN!.
1:
C.
BoNORINO
UnAONDO.
Les colites ulcéreuses
chroniques. Vol. in-16°, pag. 218. D oin edit. Paris, 1929. Fr. 25. ' Il problem.a delle coliti cronich e costituisce, an~h e per i gastroenterologi più ·e minenti , uno d ei più .ardui del.l a patologia intestin.a le. Con esposizione felice e chiara il prof. Bonorino Udaondo , illustre cultore delle m -a lattie d el] o stomaco e d ell ' intestino, avvalorata da una ampia ed jnter essante casistica personale, tratta (1) Si prega d'inviare due oopie dei libri di cui si desidera la. recensione.
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egregiamente .l ' intri~ta questione; ne prospett~ tu~te le d1fficolta pur sapendo additare le vie di una cos~ienziosa ed accurata indagine non solo_ per r~solvere caso per caso il proble~a d1agnost1co e .terapeutico , ma per poL~rs1 ~end~re conto, in una più precisa individualizzazione clinica d el malato in esame d ei .fattori determinanti e concorrenti alla pro~ duz1one del processo morboso n ell 'individuo in studio. Ciò per i pratici . .Ma .anche i cultori specializzati di gastroenterologia potranno trovare nel volume del prof. Bonorino oltre a? ~ti.li co~sigli e l '~sp:essi~ne d ei pe~sonali g1~d1z1 de~l autore n ei singoli argomenti trattati, nuovi argomenti di studio e di ricerca. La pubblicazione si completa con 235 citazion! .bib~iog~afi~~e e c~n figure di pezzi anatom1c1, d1 sezioni istolog iche e di radiogrammi .
D. M. W. ZWEIG. Darmkrankheiten. · (Biicher der tirtzl.i chen Praxis). U n vol ., in-8°, di 157 pag. J. Springer e d . Wien, 1929. Prezzo Mk. 4,60. Osserva g iustam ente l 'A. che I.a diagnosi d elle malattie intestinali appartiene ad uno dei capitoli più difficili .d e]J.a medicina pratica. Vi si può. arrivar~, ~alyolta , oltanto con i più l"affinati m·etod1 di ricer ca, ch e non sono certam ente a disposizione d el medico pratico, tanto più lontano d.ai. gr.a ndi centri. Ed è dal J1unto di vista di quest'ultimo che si mette l 'A. , ten endo cioè presenti le reali condizioni d ell'eser cizio medj co da parte d ei più e riucendo a compilare un breve manu.a ]e di reale utilità. Dopo brevi . cenni di a n atomia e fi siologia ed un capitolo sui m etodi di ricerca, l ' A. tratta J.a patologi.a spe-ciale di tutto l 'intestino, dal duodeno al retto . A parte sono considerati i disturbi funzionali di n1otilità (.aumento , diminuzione) e di secrezione (colica mucosa diarree n ervose , enteralg·i e). Con tre capitoli sulla dieta, la terapia medicamentosa e quella fi sica nell e n1alattie intestinali , si chiude l 'utile manual e. fil.
G. F 1\ROY. Th érap~utique digestive. Les principales médicamen.ts. Un vol. in-8°, di 130 pag. O. Doin ed. Paris, 1928. Prezzo frs. 15-. Il libro di · Faroy, che ci viene presentato da una b ella prefazione di Loeper, non è un tr.a ttato sistem atico di terapia d ell 'apparato digerente. Esse prende in considerazione i princ ipali medicamenti us.ati a tale copo , ne esa111ina il modo di agire, le indicazioni, le controindicazioni: la b elladonna, il vecchio bicarbonato di sodio , v-0lta a volta a.pprezzato e deprezzato, i sali di calcio , di bisn1uto , di mag11esio , l'ipeca, l'opoterapia, i fermenti lattici, gli. oli.i, ecc. P ochi accenni teorici , ma soprattutto con sig li J)ratici , con parecchie formul e di cui l 'utiÌità è con ... a crata dall 'u o, quali i convengono al m edico , n el quotidiano eser cizio della sua professione. fil .
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I L POLICL I NICO
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XXXVI , NuM. 19]'
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. La se ns ibilità dell'esofago. La qu estione non fu mai stu d iata a fon do, è quin1di aissai i11ter·essan t·e con os.cere l•e co11cl usion i a. cui vi en e Gun is P. (A rch. d es ni al ad. de L'app . di r/e st . et de La n,u triti ori, aprile 19?28), in u n articolo russ·ai elaborato . S·eco11do l'·A. : 1) esis tono d ue cen tri dolorosi n ell 'esofago, l 'u no s ottois terna le, l 'altro e1pi.gastri·co. Qu•e:sti centri .n o r. sorpassano in di1n en sioni la grand1ezza di una piccola p a lm a di ,m,a n o (I) . Il 1dolor·e 1pir•od,otto dalla disten sione n on è un dolore di tj~o cutaneo; 2) il d o1ore d a di1sten1sione .n on s pa r iisce dopo ·an e1Ste.s ia n ovo·cain i1ca d1ella r ègion e epiig as trica; 3 ) l ' eso.f a go no·n dà m ai do1oTie a l dorso; q1u an·do q·ue·s ta even tualità e.siste s i può .aff·ermare s en za t em a •di errore eh e la le1sion e 11 a iSonp a.ss a·t o j limi ti anato1r1ici. dell'or.g ano ; • '•) la pri'1n a .p o·r zione ·del t ubo djger·en t e ha llna sen si·b ilità ta ttil1e, termica e dolorosa ch e n on • s ono identich e in tutta la e.s tens ion e d·ell'organo. rn·a di c ui la sede più 6en:sirb ile è ·d.a-ta da ll'ingresso dell"eso.f.n.go, € (la lla fili er a freno-cardiaca. 1
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l .1. T ONELLI .
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r.Ja s tratifi cazione degli in g esti ne ll o s tomaco. Non € an1cora b en ch iaro il moido com e si dispongano n ello s tom a:co le sostanze ingerite; l 'opinione .gener ale è che si ·dispon gano a s trati. ·G. C·e·v.elotto ((;.az=. Osped. e Ciin., n. 1 , 1928) ha portato un con tributo a tale con oscen za, sel'ven·dosi ·di du e indicatori : il sal olo e lo jo·dian, tr ace. l ~ a prova è basata sulla conoscen za ch e il salolo si scin,de solo n ell'intestino in fenolo e a cido sali1ciliieo , e compare n elle .urine 3/4-1 ora do1p o i pa-sti , ove può e.ssere sv.elato con la prova a l p er cl'oruro di f.erro; lo jodant race di Sabbatani (jodo as~ort?ito 1da carbon e an imale) ltbera solo n ell 'in testino 11'.) jodo, il qna1e comipa r e n elle u~i n e 2 1/2-3 ore sec. Sabbatani, 1-2 or.e sec. Dazzi da lli'inges tione. [,',_.<\. ha sornn1in istrato l e du e s ostanze ins iem e ad un pasto, con scarso Ji-qui·do , consist en te in ca~n e ·c otta gr·. 150, ·ver dura gr . 50, f orma,g gio gr. 50, pan•e gr . 200. I l s alolo, i11 p r op orzion e di un g·r. ve11iva ·dato dop o l e pri1ne oeu·cchi aiate del pasto, lo jodan trace .alla fin e. Dal com;t)'l esso d elle ricerc h e em erge ch e il s alalo compa r e n ell'-urin a in m e1di a un'or a prima d ello j oda1ri:r ace, e quindi i ·c i1bi i1on si r i·n1esco· la110 n ello ston1aco, e lo abband o11ano n ell 'ordine con cui tSon o i11 geriti .
Questo m.eto do d 'i11dagin e h.a va lore p er poter rico11oscere alcune aifrfezioni d ello stomaco ; cosi n elle stenos i pilor i1ch e è m·a ggiore 1del n orma le,. nelle ins u.:f.f~ci enze p ilor ich e rubbreviat a e precoce, n elle g·astr ectasi·e e ptosi a ton iche abbrervi.at a e tardi•va. CARUSI.
CASIS..f ICA. Contribnto alla casistica del tnrnori non carcinomatos i dello stomaco. \V. S ch osserer (W lener lciin. W ochenschr., n : 33, 19'28) n.e descrive du e casi : n el p ri m o ·un m ioma
end0tgastrico ~11 cud. a ll 'e.sam e del Slll<:'Co gastr ico. mancav a l 'a ci1do 1cloridrico li•b·ero e l'esam e radi:olagico f•a·ce-via sosp e·i.tar e un carcin oma; n·e l seco11w do ·CaJSO un lin'f osar:rcom a; a;sisenza di a cido clor idrico li·be1r o, presen za di sa.ngiue n elle f.eci, 0sa.'111•e r a.diologico n on decis ivo fa cen°do esso sosp ettare un tu·m.ore extr agas tr ico. Morte del pa zi e11te per em1ate1n e1s i rdo.po una lé.Uparatomia ch e-' dim ostrò lo s tom a.co trasformato in una rn assa tumor a le r igi1da e ader e·11te alla &ua fa ccia posterior e. POLL . 1
1
Le membrane pl'ritiflocoliche: sintomatologia e diagnosi.
La sintomatolog ia della sindrom e di Jackson non lia nulla di preciso : un.a sti•tich ezza abituale, il gorgoglio, l 'apprezzan1ento d'un corpo a forrna di cordo11e n ell a fossa iliaca d estra o m eglio n el quadrante infer . destro dell 'addom e, son o _segni comuni ad altre alterazioni~ e raramente fan.n o sospettare la presenza d1 m embran·e peritiflocoli·ch·e. . . E. Leo (Rif. ll1ed. , n. 46, nov . 1928) riporta un ·Caso, in cu i v ' er.a un vomito ripetuto, dopo i pasti , e una stitich ezza a bituale .. ~1 1 'ope:azion e fu tr ovata u na m embrana p er1t1flocq.J1ca 2° tipo. . . F ermandosi a con siderare · 1a s1ntomatolog1a J)resentata dall a p., l 'A . richi am.a l 'att~nzi on~ sulla difficoltà ch e può 1)re en tare la d1agn os:r in taluni ca~ i. Le mem bran e peri tiflocolich e non sono sem pr e patologich e; lo diven i~ no a~·l o:chè m odifi cano il loro stato anaton11co, sia in rapporto a1la sede, sia in rappor to al c~lib;r-o , p:ovocando fl essioni del colon o restnng1ment1 del _ calibro intestinale. Qu este alterazioni j possono presentare con la ·seo-u.ente sintoma tologia : · ~) dolore · è locali zzato alla m età destra del! '.addome, 'e spesso alla fo ssa ,~liaca o _al1'ipocondrio di de tra; sorge all 1~p:ov:r1 so, n1a non è continuo; alternato a per1od1 d1 b e. n essere; b) $en so d i J)CSO o di . tira n1en to del q u~ : dran te in f. dc.. tro del] 'ad dom e, i)er ]a .. ta 1 fecale; •
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SEZIO NE PRATICA
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e) distu·rbi gastrici; inappeten za, eruttazioni , na usee, a·c idità, bru·ciori eoc. Tali disturbi pos·sono traviare la diagnosi, e quando si associano al v.omito ripetuto e costante, possono far ·Sospettare un 'altra forma morbosa; d) sen sibilità, talora a tipo d 'iper estesia, al quadrante inf. destro dell 'addome; e) distensione del colon ascende nte e d·e) cieco, dovuta al ristagno ed alla successiva ferm entazion·e delle sostanze contenute nell 'inte·stino. Qu·este condizioni gen erano il gorgoglio -ch e si avverte alla palpazione; f ) 'costipazione intestina le, o diarrea . Altri sintomi secondari sono : la diminuzion e del peso del corpo, la n eurastenia, le al~ terazioni del pol so e temperatura. La sindrome di Jack.son può essere comune~ m e11te confusa con l 'a ppendicite cronica, l 'ann essite destr.a cronica, le colich e del cieço mobil e, la colite cr.onica, la litiasi biliare, la litiasi r enale. L "esplorazione radiolo.g ica ·è ins ufficiente a chiarire la diagnosi , la quale può €ssere soltanto sospettata dopo accurato esam e e l ini r,o. CARus1. Contributo allo studio radiologico dei dive·rticoli del duodeno.
A. R~tti (Radiol. Med., n ov. 1928) riferisce s u lln caso di diverticolo della prima porzion e · d el duodeno in un uomo di 40 a nni , inviato all 'esam e radiologico con il sospetto di ulcera duodenale. I dis turbi datavano da sette m esi. I caratteri del diverticolo per la sua forma, posizione, mobilità, per l'essere peduncolato ecc. h anno fatto p ensare ad un diverticolo congenito. Dopo la descrizione del caso l 'A. fa delle con siderazioni sulla presen za di diverticoli n ella prima porzione del duodeno specialmente per quanto riguarda la loro associazione con le ulcere duoden ali e ju~ta-pilorìche . L . .SFORZA.
Sulla tubercolosi del sacco erniario. Ciof,fari (Annaii I t. di Ch., anno VII, fase. 11) pren1ette u n icontrib·u to di 3 caJSi clinici di ernia inguin.ale ·con tub81I'colosi del sacco erniario, s·u 220 ernie op erate n el perio·d o 1924-27. Illu:Stra mol·to ,estesam ente la lettieratura ·e ne m ette in rj•l ievo J:e varie teorie d ei ·diversi AtA., se la tuber.colo8i ·c ostitui1sce una localizziazione !Primitiva della infezton.e (JonneiS'co) o secondaria (Bruns ). Des2 rive tre forme aniatomicl1e, ·secondo :l a localizzazione della lesione: 1) la tuibeI'lcoilosi isolata d el vi:Scere erniato; 2) la tubercolosi rCiT•C0 S·Critta al S<J.CCO; 3) la •tUlber·oolo:si •del sacco e dei vi·sceri. La più frequ.ente 'è la tulb81I'colo si limitatai al sacc J. Nel contributo ~ortato da11' A., nei primi d uci casi era del ·saioco in toto, n el terzo era del solo fondo ·del sacco. P er la sintomatolo,g ia, pur esi:sitendo un quadro alYb ast'anza ·chiaro - dolore, .a:ume11to rapido d·e ll1 0
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turnefazione ecic. - non esiste un quad:ro partiC·olare cl1e n e renda sic·u-ra la diagnosi. La progno1si va conside:r:ata rlsp etto alla c-ura di e1ssa .e ri:s1petto a l.I-a lesion:e iaJb·bando11a ta a .siè .s•t essa. Jl trattamento è il chirurgico sopratutto. P er evitair e l a tubercolizzazione •della ferita è stato proposto da vari autori (Bassin i ed altiri) l 'introf1eis·sionc della ·SU{P·er.fi·cie di sezione del saic·co e la chiu:sura con ipunti alla Lemlb,ert. A. ·C IOFFJ.
Ricerche cliniche sull'anchilostomiasi intestinale.
L 'anchilostomiasi duodenale è frequente tra i contadini, i qual i si infettano direttamente con l 'acqu-a dei i1ozzi, sia b evendone, sia u sandone per irrigazione. R. Broc e J. de Beauj eu (R ev. Tuni sierine de Scienc. Méd., n. 9, n·ov. 1928) riporta,n o al1cuni segn i~ clinici, i quali formano una triade sintomatologica, capace di poter porre la diagnosi di anchilostomiasi, senza ulteriori ri. cerch e di laboratorio. Ri cordano i sinton1 i costanti ch e presentano tali in fermi , e cl1e sareJ.?b ero patognon10n~c i : tinta speciale della pelle; assenza o scarsa splenorn.egalia; soffio sistolico permanente alla pùnta, quale segno d ' insufficienza mitralica funzionale. La cute, per l 'i nten a an emia, h a una tinta pallido-cerea; le muco e son o esangui; i i e!5.. suti si presentano succulenti. A quest 'an·emia non fa riscontro alcuna lesione deg·li organi ipo·con·dria·ci, i qu.ali restan o n ei limiti n ormali . Le alterazioni cardio-vascolari controllate radio copicamente si sono presentate con in. grandin1ento del ventricolo D. e S. del cuore, maice d'insufficienza mitralica funzion ale. Gli AA. non hanno avuto occasione di fare autopsie per controllare la diagnosi clinica; ma riferendo i a d un caso di Sabrazès, in cui non fu trovato alcun.a ,endoca:vdite, m.a solo dilatazion e dell 'ostio mitralico, pen sano ch e tale in.sufficienza ·sia di origine funzionale, insorta in seguito ad una miocardit.e tossica, per le tossine dell 'anchilostomi.asi. Il r eperto radiologico darebbe ragione all a diagnosi clinica . CARUSJ. 1
TERAPIA. La terapia dell'ulcera gastro-duodenale in periodo doloroso.
. L. Meunier (Presse médicale, 5 genn. 1929) consigli.a, n el peri odo delle grandi crisi , il riposo in letto per 15-20 giorni ,, con applicazion e di caldo (borsa d'acqua calda o com· presse calde) s11ll:1 regione gastrica; alimentazione lattea od a base di minestrine, og-ni 3 ore. Questo trattamento è assai utile , anche per la diagnosi, poichè se si tratta di vera ulcera , i dolori scompaiono; se questi invece persistono, si dovrà rioercare la lesion e n el quadrivio cistico-duodeno-pilorico .
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IL POLICLINICO
Einhorn consiglia, come è no to, la sonda duod·ena le a permanenza somministrando , . ogni due ore, 200 grammi di latte zu.ccherato con un rosso d'uovo; si possono dare anche zuppe maltosate, riso ed alimenti simili, purch è resi liquidi e stacc iati. Nell'intervallo, si daranno 300-500 eme. di siero artificiale, in una o pi\l volte. Si farl! l~va.re sp_esso la bocc~ p er eccitare le fermentaz1on1 e s1 faranno d.e1 clisteri se n ecessari. Tale m etodo però, da noi non fu 'a ffatto accetto e l 'ammalato non tollera la sonda permanente. L 'A., quindj, consiglia di ricorrere ai medicamenti, fra i quali riesce particolarm ente utile il caolino. È inutile dare dell e forti dosi , perchè rapid.a mente la miscela .è evacuata. Meglio, invece, dare piccole dosi ripetute spesso: 20 grammi di caolino (o di carbonato di bismuto) sospesi in 100 grammi di acqua, da prender si in 5-6 volte, a . cu cchiai , nella giornata. Siccome spesso gli ulcerosi sono degli ipersecr etori, è opportuno aggiungere ·al caolino (od al carb onato di bismuto) 2 grammi di carb on ato di calcio. fil. Risultati della cura chi1·urgica nell'ulcera gastrica e duodenale. Nella Clini·ca di .R ostock n eigli uiltimi 23 anni vennero 1tratt.ati oipeTati\flamenie cinca 500 pa- ' zi1en•t i di u lcera gastri1eia e duoden.ale. I rtsultati vici·n i .e l ontani eon.o ·ditfifeTenti a s.eco.n1da de·l l'iinterrrvenito e vanno c-onsi deirati 1SeJ>·aI'1élltannen te. Vennero eis·egiu.tte 1273 gélJSt.roentero.stomie, di cUi 208 .amteri·ori. La m orta:l1tà operato ri.a ,g101b.a le è d el 17,5 %. di cui ctl'ca 1'8 % 1P·e.r rcompltcazion i polmo.nrairi. Dei gastro_entero1Sito~zzati sono giu1aTi·t t il 40,5 %, milgliorati tiJ 13,9 %, 1!5 paztenti sono m.oir ti rper cancro de'llo , stomaoo, iin due casi svil upipato.s.i 1Sulla neosto.m ia. N.ell'8,9 % dei ccusi · è S'Ulbe:ntrata un' u1c·e:ra pe.pti ca. Rtsru·l tati di g:ram lunga miglioTi ri1giua:ridan o le resezion·i . Di cr.ueste furono esegud.te 11 Bil:1ro1ht I , . 11 Billrotl1 II, 51 resezioni 1segunenrtar.te, 210 s-econrdo R eic1he·l-1Ptolya idi cui 110 p·eir rulcera gastrica. I ris·ult.atj l ontani rtguardano solo 1questo m eto·do. S u 171 1p.azien•ti giuaTi:ti . op eratoriliamente, si h.anino 144 g.ururiti, 15 mi1g l•i or.ati, ~ non guariti. Di 20 resezioni palliatirve in 13 pazi1einti si eb·b e la guari1gione, 1in 3 mi·glioramen.to, in 1 nessur1 ri·sultato. 1Di 20 resezioni secO!Ildarie in 14 oa·si rsi trattava di rulcera pepti ca, n eg'li .al trj di lfe ciodi v e; i (I'isultaJti sono buoni. tDal comiplesso dei r]sultati ossenvati, SchrwaTZ (A rch. Klin. Chir., vol. 151, pag. 280 e 445, 1928) contclude •dando 1a pre!fer·enza n el1a cura dell'ulcena gastrica e du.odenale alla resezione sec. R1eich·el-P oya, ni1servando l a ga1stro en tero1stom1a alle form e ste11otiche p·u~e. VALDONI . 1
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Il trattamento degli ascessi e delle fistole anali.
Al trattamento della questio11e, D . Taddei (Pensiero medico, 15-31 dicembre 1928) fa precedere alcune massime generali . Egli insiste sulla precocità della diagnosi e dell'intervento. La g uarigione spontanea è eccezionale; l'apertura spontanea dell 'as,Pesso dà luogo, di solito, a fistola ing uaribile , l 'attesa fa aumentare le lesioni, con la diffusione di esse, l 'aumento delle alterazioni locali ed i pericoli per la funzione ano-rettale e la vita del malato. Le incisioni devono sempre essere radiate, rispetto al contorno anale. Vanno fatte col bistu·ri e determinélno emorragia minima che sempre facilm ente si domina . . . Negli ascessi ischio-rettali, è n ecessana la anestesia generai.e. L'incisione va eseguita n el punto più sporgente della !ace.alta ed un ~o ' posteriormente. Intro~o~to il dito. ne~la cavità per distrugger e le. ~rigl1e coi:inetttval ~ e~ _eva· 1 cuare le anfrattuosita, va praticata un incisione verticale del} 'ano e del retto per 3-4 e più cm. , fino, · cioè, al limite superiore dello scollamento. Non si deve lascia.re n essun punto inesplorato. Si prat ica poi il tamponamento , piuttosto tipato di tutta la c:avità ischio-rettale ..La medicatura esterna, fissata con una fascia a T~ va cambiata ogni giorno; il tamponamento, s1 rinnova dopo 3-4 giorni. Il malato va tenuto stittico per 5-7 gio~ni e va poi purgato. Si pratica poi un 'accurata pulizia esterna (semicupi quotidiani, ll SO di piccoli purganti) fino a guar1g1one. . . Se- in seg·uiito all'attesa, la suppuraz1one si è m~lto estesa, è necessario procedere come segue. Pazien:te m~sso. ,in po ~iz.ione. l.itotomica. Incision e radiata, il piu poss1b1le v1c1na al ra fe ano-coccigeo, parallela e vicina al mar~in~ ~a terale corrispondente del coccige. Tale inc1s10ne, dopo esplorazione col dito, . va prolu~gata sul retto, praticando una ano- s ~1n~erotom1~ ed una r ettotornia lineare fino al 11m1te superiore del fl emmone. Se si ritiene che la fossa opposta non possa essere sufficientemente 'dren~ta, si può praticarè una . controap.ertura radiata ano-perineale, senza sfintero~om1a. . Per qt1anto riguarda le fistole, è anzitutto n ecessario tener presente che non va fatta la specillazion e; per ricono~~e!e .se essa è esternocieca o completa, basta l 1n1ez1one colorata (blu di metilene fucsina). Dopo accurata anamnesi ed esplorazion e di gitale, si potrà decider~ l 'i_ntervento. P er questo , l 'A. ra ccomanda l est1r• pazione. . Per questa , dopo preparazione ~el pa~1ente (accurata svuot~tura del ~e.ttol~, s1 J?rat1c~ la divulsione dell'ano e·, s tabilito il tra~1tto f1s~o lare e l'eventuale orificio interno , s1 fa un_'rncisione ellittica con massimo diametro, rad1at~ ri spetto al]' ano, intorno all 'ori fi cio e~terno. Si prolunga I 'incisione fin.o all 'a n o e s1 :procede all'estirpazione progresslva del blocco .fistoloso che , preso progr.essivamen te con le d1tà della
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sinistra e sottoposto a trazione, si lascia facilmente dissecare in gran parte per via ottusa. Se la fistola è esterna-cieca e la cavità residua non molto .es·tesa, si possono suturare le pareti. Se la fistola è completa, arrivati alla parete rettale, si escide l 'orificio rettale, si asporta il blocco fistolare, si incide il ponte ano-rettale e si tampona la cavità, mantenendo il tamponamento per 6-7 giorni (paziente tenuto stittico). In seguito, tolto il tamponamento, basta la pulizia esterna; le granulazioni sono suffi ciente barriera di protezione. La sutura , di cui sopra, si esegu e a strati molteplici progressivi, cominciando dal fondo. L'emostasi deve essere completa, l 'asepsi accurata. Si usa la seta sobtilissima, m ontata su piccoli aghi curvi. L'accurata sutura della cute, pure in seta . va coperta con una vernice, per cui l 'A. u sa collodi on con xeroformio a parti uguali , a cui si aggiunge e tere fino a dare consistenza sciropposa, mescolando al momento in bicchierino sterile. Nella maggioranza dei casi, si otJteng.o no in tal modo buoni .risulta ti. 1
fil . Contro l'anoressia. . Quassia amara gr. 2 Genzia na Scorze di arancio anagr. 5 . gr. 500 Acqua Far macerare p er 24 ore, . filtra r e. Un bicchierino da marsa la prima d'ogni pasto. Tintura di rabarbaro anagr. 1O Tintura di cascarilla » 10 Tintura di colon1ho n 10 XV g occie in a.equa prima d'ogni pasto. Tintura di ipecacuana gr. 10 Tintura di colombo » 20 Carbonato di potassio centigr. 50 XV goccie in acqua prima d 'ogni pasto.
POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. S. M., . da B. : Non mi risulta ch e esistano misure, salvo quelle da lei m esse in opera, per prot_e ggere i vetrai dalle ferite da taglio in consegu enza di rottura delle bottiglie durante la smerigliatura. Gli eventua li provvedimenti, più che dal m edico, dovrebbero essere escogitati dall 'ingegnere, n el sen so del maneggio m eccanico, se è possibil e, dell a bottiglia stessa. - . fil. All'abb. n. 5739-J: Veder€ la Tesi di Parigi di VAUDIER: Les injections intravariqueuses; si può procurarla per il tramite di Masson o Doin. C. C.
VARIA~ Ileo da 1·rutta ~ P . Leu sden (Mediz. Klinik, 26 ott. 1928) ri .. · p orta un 'osservazione di ileo ch e sarebbe stato provocato da ingestione copiosa di frutta. Nella 1etter.atur.a m edica n e sono descritti altri casi. . . Vittirr1a ne. fu un. m·edi co, il qu.ale nella mattinata mangiò molto abbondantem·ente delle fragol e. A mezzogiorno prese un pasto copiosa e bewe circa 6 chops di birra leggera. Verso le 5 del pomeriggio cominciò a star male; poi avvertì dolori addominali e del te. nesmo, m a non riuscì a defecar e n è .ad em ettere gas. La sera comparvero vomiti e dolori così vivi che il paziente ricorse alla morfina senza risparmio; prese anche dell 'olio di oliva. A m·~zzanotte decise di farsi trasportare in cli .. nica chirurgica. Facie~ addomin.ale; i ,romiti andarono aggra .. vandosi. Il mattino si procedette ad una laparotomia esplorativa, resa particolarmente difficile dall'obesità del paziente. Non si trovò nulla.· I v.omiti continua rono an cora 4 giorni, mal .. grado le irrigazioni ·e una cannula rettale, la somministrazione di ormon.al, ecc. ; ma al 9° giorno l'intestino si evacuò bruscam en te e copiosam ente. L ' ll 0 giorno sopravvenne collasso e il malato morì , malgrado tutte le cure prodigategli . L 'autopsia fece ri] evare una peritonite da fil trazione dei germi; n ell'intestino erano ancora contenuti residui di fragole. Secondo l ' A., si è trattato di un ileo spasti . . co, provocato dal con sumo di un 'ingente quantità di fr.utta fresca; esso venne favorito dalla b evanda alcoolica e aggravato dall e condizio" ni di obesità. La laparotomia non è giovata, se non per escludere l 'interve·n to di fattori m eccanici. Secondo l'A., in tali casi è controindicata l'atropina, e lo è l'estra tto d 'ipofisi ; _dovrebbero giovare le .enteroclisi alte e l 'olio d 'oliva; ma questi m ezzi si son o dimostr.ati in efficaci n el caso in .questione. O. 'F . 1
PUBBLICAZIONI
PERVENUTECI
G. PoLETTI. Contributo allo sludio d ella dentizione prenatale·. - Arti Grafiche P an etto e C. l Spoleto, 1929. E. l NGLEssr. .')iill 'e ndoiler mor eazione cli B. Tram... busti. 'fip . Niccolai, Firenze, 1929. C. BARTOLOTTL Relazione Sanitaria annuale. Tip. G. Campi, Folign o, 1929. A. Cunc10. Nouvelle méthorle cle réduclion non sanglan t e de la lu xation congénitale de la hance. Masson, P aris, 1929. U. F ABRJS. Osservazi onì 'sz>erimentali e cliniche sulle ar t riti purulente del ginocchio secondari& aq er esipela della faccia. - Tip. G. Campi ._
Foligno, 1929.
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IL . POLICLINICO
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NELLA · v1TA PROFESSI-ON ALE . •
SERVIZI IGIENICO-SANITARI Servizio sanitario nelle collettività. 11 lV[inislero dell 'I11terno
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I
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(Direzion e Generale della Sanità Pubblica, D!v. 6a, Sez. 1a) ha dira1nato ai Prefetti d el r\eg·no ed al Governatore di Roma la ~eguente circolare in data 9 gennaio l.929, n. 20300.2 - Anno VII: Co11 la circolare 12 magg·io 1926, n. 20300.2 riguardan.l.e la Jotta co11tro le inalattie sociali nelle collettività . •giovanili, questo l\ilinist ero richiamava I 'attenzione d elle EE. LL. sulla n ecessit à di assicurar e in ciasc una co11vivenza giovanilei il buon governo ig ienico degli istituti stessi, la· più ass!(lt1a vig ilanza cla parte delle autorità sanitarie, nonchè - - e ciò rappresenta provvedimento di principale. importan za la istitu zione di r egolare ser vizio medico. Recenti manifestazioni di limitati episodi di malattie infettive in (;Ollettività han~o messo in ll1ce deficienze nei servizi sanitari e profilattici P-d inosservanze <!a parte ·di talune amm_inistrazioni degli istituti, inconvenienti in gran parte dipendenti dalla mancanza di adeguato servizio ~ani tario . · Necessita pertanto ch e le EE. LL. si accertino senza indugio che per ciascuna collettività in ge1ter e, sia essa istituto di edl1cazione o di beneficenza, l 'a.m ministrazione provveda alla nomina qi ur1 medico responsat)ile dei servizi sanitari, igienici e profilattici, indicando anche il sanitario ch e deve sostituire il dirigente in caso d 'assen za. Devesi inoltre ricbia111are l 'attenzione del d etto sanitario cl1e è tassativo obblig·o per esso non solo la immediata dent1nzia di casi anche sospetti di malattie infettive e la adozione di r assicltranti misure di profilassi, ma anche la vig il an za sulle condizioni igienich e dell 'Istituto. Di tutti gli istituti cod est o Ufficio Sanitario deve tenere apposito elenco con . l 'indicazione d el sa11itario preposto al ser vizio e di quello ch e lo sostituisce. Attendesi cenno di assicurar.io11e. p . Il l\!inistro:
,
BIANCHI.
Per l'assistenza all'infanzia•
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Il Segretario <lel Partito, onorevole Turati, ha
inviato ai segretari federali la seguente circolare : In sed~ di Comitato intersindacale centrale è stata esaminata la n ecessità di coordinare tutte le attività assistenziali rigu ar<lanti l 'infanzia, sopratutto per quanto ha riguardo alla creazione, alla disciplina e alla vita delle colonie marine, mo11tane e campi solari. (<
. Dopo ampio esa1ne del problema è stato deciso ch e in ogni provincia si co.;;tituisca una co111missione presieduta dal segretario federale, composta, oltrech è dai me1nbri del Comitato i11tersindacale, dal podest à del capoll1ogo, dalla deleg~ ta dei Fasci .femminili, d al dirigente provi11c1ale dell 'Opera Nazionale Balilla, dal presidente dell 'Opera Maternità e Infanzia. La Com1nissione dovrà innanzi tutto fare il cen simento delle attività esistenti, proceder e al co~rdjnar:ient:' .delle varie forze e alla disciplina ~e1 contr1but1 in ruodo che si l)OSsa rag·git1nger e il massimo d ei risultati col minor impiego di ~forzi e di rrtezzi. Ogni D.e legazione <lei Fasci fem1ninilj provvederà a trovar e i locali rispondenti alle esigenze ~anitarie e curative, ~l personale tecnico per la visita di amrriissione per la direzione e gestio11e del]e colonie. Le colo~ie sar a:r:ino sottoposte ad ispezioni da parte degli organ1 centrali competenti. La Segretaria d el Partito provve.d erà ad emanare le norme dettagliate di organizzazione e di gestion e. Per i figli di italiani residenti all 'estero e che Yerranno in Italia a godere di un periodo d i sanità fisica e morale saranno dira)nate st1ccessivamente istruzioni ». •
La lotta contro l'idrofobia.
Fin dall'ottobre 1926 il Mirtistero dell 'Ir1terno invitçi.va i Prefetti a intensificare la p olizia veterinari a contr o la r ab bia, ordinando un sisten1alico accalappiamento dei cani randagi. I >alle notizie periodir.he trasmesse d alle Pre· fetture ·si è rilevato che, a partire da t ale epoca, il 11umero dei cani catturati è in sensibile at11ne11to~ sebbene non dappertutto sia nella mis11ra attesa. Intanto, da un esan1e della statistica delle per~one sottopos te alla cura antirabbica in vari Istituti del Regno, si è constatata una progr essiva d imiriuzione nei casi di morsicature all 'u omo, particolarmente in quei territori in cui l 'accalappiarnento dei car1i fu esercitato in larga misura e con persistenza. Confrontando tra loro i tre sernestri d all 'epoca in c11i si è iniziata ] a vasta oper a (li polizia veterinaria, si rileva ch e, di fronte a 3591 persone morsicate n el primo semestre del 1927, ne ris11l tan o 2996 morsicate nel secondo semestre e 2402 nel primo semestre dell'anno scor so. La diminuzione complessiva verificatasi,. nel cor so di I~ mesi si calcola a circa· il 33 %. In virtù di tale risultato soddisfacente il Mi11jstero dell 'Jnterno b a nuovamente richian1ato l 'attPnzione dei Prefetti sulla necessità cli persistere nella lotta intrapresa, ch e dovr à essere condotta ovunque con la massima en er g ia.
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CONCORSI. POSTI VACANTI.
ARLUNO t~Iilano) . J\ [edico Chirurgo Com1inale. S tipencl io L. 10.200; inclenn. uff. sanitario L. 1000 ; indenn. bicicletta L. 400, al lordo R. ~1ob. e Cassa Prev. Doc11menti di rito. Scadenza 30 n1aggio. BERGA~10 . Conso r zio Provinciale Antitubercolare.
- Dire ttore ispettore; L. 18.000 e 6 bienni ventes. oltre L. 5000 serv. att., L. 6000 per i11ihizione a ttività professionale privata, L. 60 g iorna lierf missio11i, rjn1bor so spese, riconosoim . parziale serY. anter.; età lim. 40 a. al 10 apr.; tassa lire 50,10. Scad . 31 mag. •
CosE"NZA. Ospedale Civile. -- ~1edico ordinario; L. 2400 (sic) , al nel lo di R. 1\1. , ollre un a percentuale sui provenli op e raljvi, No1ni11a quir1q11enua]e. Rivolgersi all 'A1nministr azione dell 'Ospedale. Scadenza 30 mnggio. CREl\IONA. Amniiriistraz. Provinciale. Labor. Prov. dj Igiene e Profilassi. Per titoli ed e ami. A) Direttore Sezione 1a.. Medico-l\1icrograf. Stip. baso L. 16.000. Assegno carica L. 2000. - B) Assistente Sez. la. Micrografica. Stip. base L. 13.000. - C) Coadiutore della Sez. 2a.. Chimica. Stip. b ase L . 14.000. Assegno carica L. 1000. - D ) Assis tente Sez. 2a.. Chim ica. Stip. base L. 13.000. Per tutti i sopraindicati posti cinqu e au1nenti qt1 adr. d el deci1no sullo s tip . base, indennità c.-v.. e trasferte, compartecip. proventi contravvenzioni . Sc~denz a: ore 18 del 20 giugno. Per u lteriori chiarimenti riYolgersi alla Segret. Gener . del la Provincia.
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Dire ttore l\!Iedico-Chirurgo dell ' Ospedale Umb erto I. La scadenza è prorogata al 31 maggio. Il limite di età (1ninimo anni 35) è abolito e possono concorrervi tutti coloro che hann.o r aggiunto l a maggiore e tà e non oltrepas~a to .... r: . t.>u ann 1. . GENOVA. Con1une. - ~1edico dei dispensari comunali p er le malattie ven eree; L. 4500. Scad. 31' inag. · Accetlaz. e11tro 15 gg. Dichiaraz. in carta bollata di accettaz. d elle norme stabilite nel bando di eone. :rA.
LuBHIANO ( T1 ilerbo) . - Pe r Lito ti. S tipendi o annuo lorde L. 10.500. Caro-viv. com e per legge. 1\ ssegno quale uff. san . L . 400 au1nent. del decimo per 5 volte. Età m ass in1a an ni 35. Doc um. di rito non super. di d ata a 3 m esi. Scadenza 22 m aggio. MANTOVA. R. Prefettu r a. - Uff. san. d el capoluogo; proroga a ore 18 del 20 maggio. MoTTA S. LucrA (Catanzaro). - Scad. 31 mag. ; L. 7500 e 5 quadrienni dee., oltre t . 1500 cav. ; tassa; doc . a 3 mesi dal 20 apr. ; serv. entro 15gg.; età lim . 45 a. Chied. a nnunzio . RoaELLA IoNrcA (Reggio Gal.). - Scad. 25 mag.; 1a cond.; L. 6000 (sic) e 4 quadrienni d ee.; età lim. 35 a.; t assa ~· 50,15. Rol\'IA. Ministero delle Comu nicazioni (Ferrov ie dello Stato) . Concorsi p er titoli ai seguenti posti d i ~iedico di rip.arto: Matelica (Ancona), Como II (l\.1ilan o), Cirò lVl arina (Reggio Calabria), Zagarolo (Roma), Porbole ('frie.~te) , Picerno I (Salerno), Corniglian o Ligure (Genova). Inviare domanda e rich iedere informazioni ai rispettivi l spettorati Sanitari (i ndicali fra pare ntesi) . Scader1za ore 17 del 31 maggio. Roì\rA . Govern.at oralo. Coadiutore 11ella Sez . . medico-micr ograf. d el Laborat. d 'Igiene e Profil.; scad. ore 12 del 20 mag.; doc. poster. al 30 mar.; tassa L . 50; L. 16.000 e 2 quadrienni di L . 1000, o1Lre L. 4000 serv. a tt. Rivolger si Ripartizione Perso11ale. (Tren.lo ) .· - · Scad . 15 mag. ; 3a. cond.; L . 6800 (sic) , ecc. Rovr.nETO
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GENOVA. Co1tso rzio Anlitubercolar e della Provincia. Segret ario tecnico-sanitario; scad. ore 17 del 30 g iu .; età lin1 . 25-40 a.·; l aurea da 8 a.; tassa I .. 50,15; doc. a 3 mesi dal 25 apr.; lire 17.800 e 4 b ienni ventes., oltre- L. 8000 serv. att.; indenn . tra&f.; assicur az.; ecc. Rivolger si Segreteri a (Palazzo del Governo) . ~
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Gi;rL~tr (Chieli) . -
Condot ta medica. Stipe11d. I .. 8700 lorde. Quattro quadr. Scadenza 10 g iug110. Dflcu1n en li a 3 1nesi. Per lllteriori chiarim . . rivolgersi alla Segr eteria Comt1nale. LA SPEZIA . ..1mmin ist razi.one Provinciale .. - Per titoli ecl esame. Posti di Direttore e di Assist ente Sez. i\Ied ico-lVIi r,rografica provincia Spezia. Direttore s liper1dio ann uo L .. 14.000 el evabile a 'lire 22.800 con G a urt1. lrjenn. del decimo; indcn n . serv. attivo L . 3500. Assistente stip. L. 10.000 e]evab. come sopra a I.. 16.000; indenn. serv. attivo L. 2000. Per entran1bi cointeressenza sino al 50 % per le indagini interes . privato. Chiedere lJarHlo co ri C·Jrso Scgre l crja Gen. 1'\.n1n1i:iisl::-125 a;ic Prc, j11:::inlc. Sc1c1. ore 18 del 20 g iugrto.
S. POTITO SANNITICO (Ben.even,lo) . S tipendio L. 8000 a1111ue lorde. Abitanti 1406 di cui 376 11elle case sparse. Domande jn carta da L : 2 e docun1en ti di rito da inviarsi n on più tardi del 12 giug:qo alla locale Segreteria Con1unale . SEQUALS (Udi ne) . - A Lutlo 27 mag.; L. 8000 oltre L. 500 serv. a tt., L . 800 uff. sa11. , L. 3000 trasp., c .-v., 6 quadrjen n i dee. I
'l'AGLIO VENETO (Ti ene.zia) . Scad. 20 inag· .; I,. 8500 e 5 quadrjenr1i dee., oltre L. 3000 cavallo, L . 400 uff. sa11., c. -v.; tnssa L. 50,15. ·rfRIORA (Irnp eria). Scad. 31 mag.; L. 9000 per 500 pov. ; addizion. L . 5; uff. san. L . 500; cav. L. 1000. Ufficiale Sani tario-Capo Ufficio Igiene. Per titoli ed esame. S tipe11d. L. 18.000, con 5 au111e n. quadr. d el d ecimo. Assegno serY. attivo L. 3000, oltre indenn. spese LrasJJOr lo lire 1500 per motocicl . o L. :1500 per aulomobile. Inibito serviz. lib. professione. Do1nande, documenti e ricevuta tassa L. 50, 10 al Protocoll o del Co1nu11e entro il 15 gi11gno. P er ulteriori chiarin1. rivolgersi locale Segreleria i\tlunicipale. \ ' ARESE.
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V1LLASI1\>11us (Cagliari). Scacl. 25 mog. ; lire 10.000 e 4 quinquen11i dee. , oltre L. 840 r.-v.; P.tà li111. 40 a.; tassa L. 50, 15. Quando non è allrimenti in di· cato i concorsi si rife riscono a cond ot te r~:ca; ,· hr, i c0_111pensi alJo stipencl io base. Avverteriza. -
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Infatti m entre Oppel consiglia per essere sicuri dell'asportazione delle paratiroidi la contemporaIl dott. Carlo Rossi, cli Bari, è abilitato alla 11ea r esezione di un tratto di tiroide corrisponljbera docenza in patologia chirurgica. dente, il 'faddei invece previa legatura· e sezione delle arterie tiroidee del lato destro ha arrove. Il prof. Denk, primario chirurgo dell 'Ospesciato la metà corrispondente della tiroide in modo da volgere in avanti la superficie postedale Plodolfo cli Vienna, è nominato direttore delrior e, indi ha praticato la ricerca e l 'asportaziola Clinica chirurgica di Graz, in sostituzione del ne delle due ghiandole paratiroidi di destra. La prof. Haberer, chiamato in Germania. emitiroidectomia potrà essere praticata solo quando non si riesca bioscopicamente a riconoscere i Il dotl. Andrew H. ,\Voods è nominato profesdue corpuscoli paratiroidei. sore dj psicl1iatria all'Università statale della Taddei pensa che per q11anto ipoteticl1e le conPer1nsy lvania e direttore dell 'Ospedale per psicocezioni . di Oppel sulla patogenesi dell'affezione, patici a Io,va. dato che avrebbero avuto qualche conferma dai risultati operatori, sia conveniente i11 coscenza, Pre ·so la Scl1ola ìviedica, ora riorganizzata, provare se l'arma che Oppel ci offre possa serdell 'Università della California Meridionale (Los Angeles) sono stati nominati i primi due pro- · vire in assenzaAdi og·ni altra che valga a combattere 1a terribile affezione. fessori « permanent~ » {ossia con esclusione di È questo almeno per l 'Italia il primo caso opeogni altra attività professionale) : Paul S. Mekilibe11, di anatomia. e Harry S. Duel jr, di biochi- ratq con t ale tecnica. Dell'intervento che il nostro illustre Clinico h a praticato come esperimica; il primo insegnava alla Scuola Medica delm ento, a suo tempo pubblicheremo su queste co1'TJniver sità cli Michigan, ad Ann Arbor; il selonne il risultato 1or1tano. ANGELELLI. condo alla Scuola Medica d ell 'Univer sità di Maryland, a Baltin1ora.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
IYOTIZIE -DIVERSE.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Pisa.
Sotto la presidenza dell 'accademico d 'Italia prof. Filip})O Bottazzi si è riunita la commisIl prof. Taddei, Direttore della Clinica Chirursione per lo studio dei problemi délla alimentagica della R. Università di Pisa, ha praticato ulzione, p er 1'esame di numerose questioni di fonti111an1ente I 'asportazione delle ghiandole paratidamentale importanza per la nutrizione del poroiùi da u11 lato, cioè la e1niparaLiroidectonìia in polo. una ragazza di 21 anno, affetta da anchilosi os- · La _ commissione, iniziando questa tornata di see multiple, determinatesi nello spazio. di diversi lavori, ha innanzi tutto espresso là sua riconoanni e precedu(e solamente da dolori articolari scenza al niiinistro dell'interno per i provvedjai quali era succeduta la graduale progressiva limenti da esso fatti adottare nell'ultimo Coninita.z ione dei movimenti fino all 'an chilosi. In siglio dei Ministri sulla vigilanza igienica del questa ragazza, in altre articolazioni nelle quali latte, ed è passata indi all'esame delle seguenti ancora non si era già costituita l 'an chilosi , co- rel azioni: 1) prof. Grixoni, col. medico, « Sulla minciavano i dolori, espressione dell'inizio del razione alimentare di pace e di guerra dei miliprocesso anchilosante. tari d el R. Esercito e d ella R. Aeronautica)>; 2) Il 'l'acidei ha praticato l 'intcrvento in base ai l)rof. Mazzucconi, col. medico, ((. Sulla razione alirisultati incoraggianti ottenuti da Oppel con la 1nentare attuale dei militari d ella R. ~ifarina >); en1iparatiroidectomia in questi malati e pubbli3) prof. De Cillis, senatore d el Regno, « Prodotti cati d a Sa1narin in un lavoro compar so sull 'Arvegetali ed animali delle nostre Colonie »; 4) chiu f u.r Klinisclie Chirurgie rlel dicembre 1928. prof. Ascoli, direttore della clinica medica della La rag·ione che ha spi11to Oppel a praticar e R . TJniversità di Roma, e prof. Silvestro Silvestri, I 'asportazione di due paratiroidi, è stata l 'aver ri« L 'alimentazione nelle carceri , 11ei convitti, ne- _ sco11trato in quasi tutti Q'l ~sti malati un aug li ospizi e i1egli ospedal i »; 5) prof. Carlo Foà, , n1e11to notevole rlel calcio nel san g ue. Dopo i 'indirettore dell 'Istituto di fisiologia della R. Uniter vent o chirurg·ico, i1 tasso d el calcio diminuisce versith di Milano, (( Norme e misure di economia degli alimenti », « Ripartizione degli alimenti . tr.a n oteYolmente fino ad arrivare in certi casi al l 'uomo e gli animali domestici; 6) prof. Gor1n1, disotlo del normale, e con la diminuzione del calcio , Oppel ha n otato un' miglior am ento delle èlirettore dell 'Istilulo di batteriologia del R. Isti· tl1to Superiore cli Agraria di l\'filano, « Contro lo co11cl izio11i generali dei malati ed un arresto del sperpero e per Ja migliore utilizzazione d el latte fatal e progressivo andamento del processo morfrà l'uomo e gli animali domest ici n. boso. Ognuna di q11este relazio?i è stata dil~ge1.1teBen ch è ancora non si conosca il meccanismo 1ne11te esaminata, non solo dal punto di vista etiop atogenetico, è certo che ottenere in questi scientifico, ma anche e sopralul lo nei riguardi i11alati i risl1ltali che Oppel ha fatto pubblicare delle applicazioni pratich e che se ne possono di aYer ottenuto è quanto di meglio ci si possa trarre per la soluzione di al c~ni.pii1 vitali l?ro: augurnre per queste lesion i rli fronte alle qual i blen1 i al in1 enlari. J~e co11clu s1on1 alle quali e eraYartlO fino ad ora co111plctam ente disarn1ali. g i11nté\ la co1nmissione sulle qnestioni esaminate, Il Taddei non ha eseguito la tcçnica consig·liason o ~ tate ri nss11nte in u11a serie di proposte conta da Oppel per I 'asportazione delle ghiandole . Una emiparatiroidectomia.
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Per gli studi sull'alimentazione.
(ANNO XXXVI, NuM. 19]
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SEZIONE PRATICA
crete che saranno fatte pervenire al direttorio del Co11siglio nazionale delle Ricerche, per la comunicazione alle competenti autorità del Governo. La rornrnissione ha chiuso i su oi lavori prendendo in esa1ne l 'aliment azione dei fanciulli pover_i che frequentano le scuole primarie ed esprimendo il voto cbe, con provvedimento legislativo, si re11da obbligatoria la somministrazione della refezione scolastica a tale categoria di bambini . . .
O. N. Invalidi di guerra.
X Congresso internazionale di neurologia. La riunione ne11rologica internazio11 ale a11nua avrà luogo a Parigi durante i giorni 4 e 5 giugno, alla . Salpetrière (École des Infirmières, Boulevard de l 'Hopital, 47) . Temi: 1) cc Le distorcie » (spasmi di torsione, rel. Wimmer di Copenaghen; torcicollo .sp asmodico, rei. Barré di Strasburgo); 2) «La chirurgia del simpatico» (rei. Lerich e e Fontaine di Strasburgo). Il 5 giugno il prof. V\t~agner-J auregg di Vienna terrà una conferenza, nell 1anfiteatro della clinica Charcot, sul tema: « La rr1alariot~rapia » . Il 6 giugno si a(lunerà la « Société de Neurolog-ie », in rue de Seine J 2 ·(presso la · « Sociét~ de Chiturgie ») . L 'ordine del giorno reca comunicazio11i vai-ié. ·
Si è riunito) so tto la presidenza del . se11. prof. A. L11stig, il Comitato esecutivo dell 'Opera Nazionale Invalidi di Guerra. In materia di assistenza sanitaria, il Comitato ha deliberato che ag'li effetti dell 'assistenza sani- V Congresso internazionale di medicina e farmacia taria gr atuita prestata dall 'Opera ai m~no abmilitari. bien ti, rlebba110 essere con siderati tali coloro il Al Congresso di medicina e farmacia militari cui red<lito complessivo non sorpassi le lire 8000 an11t1e, aggiungendosi l)erò .nel computo altre lire · che h a luogo a Londra dal 6 all '11 maggio, parmille di reddito per ogni parente convivente a ca-· tecipano i delegati ufficiali di 48 Nazioni. Per la prima volta, in un 'assise scientifico-mirico. Sono stati con cessi notevoli contributi ai Dilitare è rappresentata la nostra M. V. S. N. È st ato spensari antitubercolari di Cosenza e di Verona, designato quale rappresentante del corpo sanitasi è assegnato lln fondo per sovvenzioni alle Colorio delle Camicie nere il prof. dott. Guido Liebnie climatiche eh~ accolgono figli di invalidi, si è mann, console medico clella M. V., recatosi a Lonapprovata ·1a nuova conven zi.one con l'Officina dra insieme alla deleg·azione del Regio Esercito prot.es-i di Torino e si son o prese altre delibera• • e della Regia Marina, priesieduta dal ten. gen. ZlOilJ. Riva.
Cassa Nazionale Infortuni.
II Congresso internazionale delle medir.hesse.
Il Capo del Governo h a ricevuli l 'on. Bonardi ed il dottore Calamani, ri spettivamente Presidente e Direttore generale della Cassa Nazionale Infortuni, i qua]i gli h anno present&to il bilancio del 1928 testè approv.ato dal Consiglio di amministrazione dell 'Istituto. Nel 1925 furono assicurate n. 131.957 ditte compr~ndenti 1.387.259 operai per un ammontare di salari di L. 4.287 .185.400; nel 1928 furçno assicurate n. 251.171 ditte · comprendenti 2.063.344 operai per un ammontare di salari di L . 5.609.466.748. I premi di assicurazione incassati nel 1928. furonc di L. 163.247 .587, mentre quelli incassati n el 1925 erano stati di lire
Il Congresso quinquenrta]e organizzato dal! ' Associazione internazionale delle dottoresse in m edicina, si è svolto a Parigi dall '11 al 13 aprile. Furono trattati due temi principali: « L 'educazione sessuale dei fanci11lli e degli adolescenti » e « Gli analgesici n e1 parto » . Ebbero luogo molti ricevi111enti. Le congressiste bc:inno visitato la clinica Baudeloccrue, l 'Istitttto Pasteur, l 'Istituto · del Radium, l 'Tstituto sieroterapjco di Romainville, la Salpcti::ière, il n1useo dell 'Ospeda1o Saint-Louis.
113.967.391.
n
Capo del Governo si è CO,!llpiaciuto della situazione dell'Istituto e si è interessato an che dei progressi dell 'organizzazione sanitaria.
I medici stranieri del lavoro in Italia. I tTtedici ispettori del lavoro che, per incarico della S. ·d. N. e con l 'appogg·io della Fondazione Rockefeller, compiono un viaggio ·d'istruzione in Italia, dopo Torino e Genova hanno visitato altre città. A Bologna hanno ammirato 1'0spedale Benito MussoJini, della Cassa Nazionale Infortuni. A Milano la Clinica del I.. avoro ha richiamato tutta la loro attenzione . Hanno visitato m .o iti stabilimenti industriali o relative istituzioni di assistenza sociale. Si sono an cl1e r ecati all'Ospedale-Sanatorio Vittorio E1nant1ele III i11 Garbagnate. Ovuncr,1e veng·ono fatti og·getto di accoglien ze -cordial issin1e.
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III Cong·resso internazionale per la riforma sessuale su basi ·scientifiche. Avrà ]uogo in Londra dal l '8 al 12 se tte111bre sotto la pres idenza di · Havelock Ellis, A. Forel e M. Hirschield. Saranno trattali 4 temi principali: 1) Matrimonio e separazione; 2) Lotta cor1Lro la prostituzione e le malattie sessuali ; 3) Regolazion e delle nascite; 4) Etnologja sessuale. Per la i)rima volta in questo Congresso sarà trattato il tema « Censura e sessualità ». L 'ultima giornata è riserbata a comunicaz joni in altri ca1npi . Al Comitato ordinatore de) Congr esso hanno . a(lerito i11 gran numero note personalità. Le domandP. di iscrizioni vanno indirizzate con la maggiore sollecitudine al. Dr. Norman Haire, 127 Harley Street, Londra 1 o all 'lnstitut f. Sexua l ~'issen schaft in Berlino N W 4.0, In den Zellen B
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Congresso italiano dell'industria idro-termale. Nella sede della Confederazione Gener ale del! 'Industria Italiana si sono iniziati, otto la prèsidenzn del gr. t1ff. Rehurcj , i laYori del Congres-
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JL .POLICLINICO
so tiella Federaz ion·e Nazior1ale Fascista dell 'Induslria Idro-Termale, alla ])resenza di numerosi inlervenu li. Sul le1na: (( Provvidenze n ecessarie per l 'incremenlo c!_ell 'i11dustria acque minerali», il comm. Granelli, dopo aYer rilevato che ! 'Industria Iclrolern1ale l1a fatto in q11esti ultimi anni notevoli progressj , tanto che l 'acq11a minerale da tavola è ormai entrata nell'uso popolare, deplora gli inco11venje11ti cl;i.e si verificano spesso nei ristoranti e ·n egli alberghi, ove l'acqua potabile è somministrata quasi sempre in contrasto colle più elementari regole igieniche, mentre, invece, le bottig lie d ·acqua minerale vengono s turate all 'atto ùeJ co11su1no e con tutte le garanzie igieniche possibili. L 'oratore si addentra, quindi, nell 'esame e.le) prezzi dell'acqua n1inerale e dei vantaggi conseguiti dalla can-ipagna vetraria; reclama la n1assi1\1a severità di controllo sulle fonti di acque minerali; invoca dal Ministero delle Colonie l 'abolizione del dazio c1oganale sul! 'acqua mi11erale in };ol liglia. Confida che il Governo, a so111igliar1za di qnan lo è· s tato attuato in Ungheria, ordini la soppressione di acque sintetiche. L '01L A .. Bussi 1.rattò il tema: (< Per l'insegna1nenlo del! 'idrologia ». Il comm. Saccani svolse una relazione su: « Provved imenli atti a facilitare investin'lenti tranqt1jJli del capitale nazionale delle nostre slazior1i di cura, sog·giorno e ll1rismo ». Riferì poi sul I e111a: « Organica propag·anda al! 'estero a pro d elle stazioni di cura italianè come centro di turisrr10 stagio11ale a lunga perrr1anenza ». Il l)residente gr. uff. Rebucci svolse una relazione su: « La zona di protezione agli effetti dell'eser cizio cli concessione delle miniere di acqua m.inerale ». Lo s tesso presidente riferì poi su: <' Le agevolazioni ferroyjarie di accesso alle stazioni cli cura d 'acqu e », ed infine illustra i « Criteri di appJicazione della tassa sulle radio-a.u dizio11i circolari n egli stabilimenti di cura ». Sui vari argomenti trattati ha11no parlalo iu varjo ~enso i congressisti. •
Congresso italiano di patologia e igiene coloniali. Il Consiglio · Direttivo d ella Società Italiana di Patologia e Igie11e coloniali ha stabilito che il prossimo Congresso" della Società si ten ga a Roma nel1'ol tol)re. 1929 e si occupi ptincipalmente d ella patologia tropicale nei paesi del bacino mediterraneo. Il Congresso ha poi posto le basi per una missione scientifica che dovrà recar si n ell 'Eritrea occide11tale, per studi::ire la patologia e l ' igiene ancorn ig11orate cli quelle regioni e interessarsi anche della patologia del bestiame.
Comitato internazionale contro la tratta delle bianche e dci fanciulli. Il Cornilato della S. d. N. contro la tratta delle bian che e dei fanci11lli ba tenuto l '8a sessione a G in e:v ra dal 19 al 27 aprjle. Delegato dell'Italia è.. s lnl o I 'an1basciatore n1arcl1ese Raineri Paulucci De· <~a1 1Joli. Dur::inte le sedute sono s late ampiamente chiarite l 'in1por la11za e 1'efficacia del J?.UOYO n1eloòo dl l rill:' rnnlro le 111alaltie Yeneree, consisle11te
[ ANNO
XXXVI, NuM. 19]
nell<;i ]jbertà, discrezione e gratl1i tà delle cure i11ed iche, r er1dendo 01naggio all 'ILalia che per la prima ha applicato questi pri11cipì.
Giornate mediche di Bruxelles. La 9a sessione delle gjornale mediche di Bru elles si annunzia quale tln r1uo' o e grande successo. Avrà luogo dal 22 al 26. gingno, con l 'alto patronato d,ei Sovrani del Belg·io e sollo la presidenza del prof. IIe11.ry Copper. Numerose questioni sono all'ordine del g ior110 .: per l 'Italia il prof. Putti tratterà dei progressi dcll 'ortopedia. Alla seduta inaug·11rale terrà una confere11za il dott. Nepvet1, che, sollo 10 p seudonimo di Luc Durtain, si è acquistata una solicla fama di letterato. Il programma con1pre11de molti festeggiame11ti, trattenimenti ed escursioni. •
La Reale Società Italiana d'Igiene che ora ha assunto anche le funzioni di SeLione l\riilanese clell 'Associazione Italiana Fascista per l'igiene, si è riunita il 25 aprile ù1 assemblea general e per la nomina alle cariche sociali. Riuscirono eletti: prcsjdenle: Boni prof. Icilio; consiglieri: Be11asio rag. V~rgilio, Bertazzoli prof. A11nibale, Della Rovere prof. Dome11ico, Gagliard i dott. Giulio, Guerrini prof. Guido, Moretti dott. E11rico, Piccinini JJrof. Prassitele, Ronzani pro!. Enrico, Scarpellinj l)ro:f. Andrea, Stazzi prof. Pietro, Tron prof. Giorgio, Veratti dott. Luigi; revisori: Gt1ttie.rez prof. _.t\.lfredo, Moretti dott. Luigi.
Ali' Ac(•ademia di Medicina del Brasile. L 'Accademia Nazior1aJe di Medicina di Rio de J an~iro festegg·erà il suo cente11ario i1 30 giugno. In questa occasione si riuniranno la 4a Conferenza Pan-Americana d 'Igiene, Microbiologia e Patologia, il 2° Cong·rcsso Pan-Americano sulla tubercolosi, il 9° <Jo11g resso brasiliano di nledicina ed il 1° Congresso hrasiliano d 'eugenica . Alla celebrazione è st ato invitato il prof. G. Sanarelli, di Roma.
Lega be1ga d'igiene mentale. Ha tenuto l'assemblea g·e11 erale il 20 aprile, 11el1'« lnstitut des Ha11les ELucles » di Bruxelles, sotto la presidenza del ùott. De Craene.
Associazione belga antitubercolare. L 'Associazione nazionale b elga co:r;itro la tubercolsi si è riunita il 2 aprile in assemblea generale statutaria, nella sede sociale (Avenue de la Toison d'or 81, Bruxelles).
Società mutua dei medici francesi. L'c< Associatio11 confraterRelle des Méclecins Français » ha, n egli scorsj gjor.n i, tenuto l 'assemblea generale annua. Dal r endiconto presentato risul ta che nel 1928 la Socjetà ha distribuito 150 . mila iranchi di su ssidi e che accoglie 1380 medici o ve<loYe di medici. Segretario gen erale 11 e è il dott. Grahand (rt1e Sabie 7, Pari XVIT).
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[ANNO
X~XVI, NuM.
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SEZIONE PRATI CA.
·UHlcio centrale delle Opere Mediche Francesi. Si è costituito, legamento tra le no1ne di « Office ha seùe a Parigi
in Frai1cia, un organismo di colsocietà mutue di medici; reca il Central des Oeuvres Méclicales »; VIII, rue St1rène 5.
Assistenza per gli addetti al commercio in Italia. La Confederazione Nazionale Fascista Commercianti, in unione a quella dei Sindacati Fascisti rlel Commercio, ha costituito un Ente nazionale fascista di assistenza sociale per gli addetti al commercio, che comprende una cassa malattie e una cassa nazionale di accantonamento. La cassa malattie è destinata a garantire al lavoratore del commercio le indennità e l 'assistenza dovutegli in caso di infermità.
il Consiglio prov. milanese della Croce Rossa. Con sobria cerjmon]a è stato· insediato il nu-ovo consiglio provinciale milanese della benemerita istituzione. Presenziavano S. E . il Prefetto Siragusa, il Podestà sen. De Capitani, l 'on. Starace, il Questore, il gen. Cattarteo, il gen. Santini, il centurione Paolucci in rappresentanza del generale Carini~ ~l presicle11te generale della Croce Rossa gr. t1ff. Crernonesi, il gen. Gatti, il gen. Bassi, n1ons. Girola in rappresentanza di mons. Rossi, Vicario ·capitolare, l 'on. Gorini, l 'avv. Dalmasso, l a crocero·ssina decorata signorina Jenny, la principessa Triv1ilzio, e 111olte altre personalità. Riorganizzazione d_egli ospedali municipali di Berlino. I1111ai1zi alla Società di Sanità Pubblica di Berlino il dott. l{orasch trattò ampiamente della riorganizzazione degli ospedali municipali di Berlino. Si è contrari al trasferimento degli · ospedali alla periferia: ne derivano difficoltà varie (per il tra-sporto dei malati, per le visite dei familiari , per i rapporti sociali dei medici, ecc.), non compensati ila alcun serio vantaggio. Si sente il bisogno di ridurre la proporzione dei reparti: ve ne sono con 350-400 letti, il che supera di molto la capacità direttiva di qualunque valente e coscienzioso prin1ario. Si avverte an che il bi sogno di ospedali specializzati. In tutta Berlino non esiste, · oggi, un ospedale municipale con reparto neurologico ; nessuno con reparto urologico ; ecc. I reparti ortopedici vanno ampliati. Anche i r eparti ostetrici sono sempre ultra-affollati e occorre provvedere. L 'incremento dei casi di cancro impone la necessità d 'istitt1ire centri speciali, diagnostici e di cura. Le mnlaltie ciel lavoro dovrebbero p11re essere trattate in corsie specializzate. • Ospedale per canc~rosi e dermopatici a Filadelfia. È slalo irraugurato a Filadelfia un Ospedale destinato allo studio ed alla cura del cancro e delle dermopatie. .'È diretto dal prof. F. C. Hammond, dalla dott. L. H. Carnell e dal dott. W. l{rusen; cornpre11de vari dipartimenti: uno oncologico, uno dermatologico, uno radiologico, uno di anaton10-patologia, ecc. Per lo studio del cancro negli Stati Uniti. Il s i~·. Francis P. Garvan, capo della « Chemical Fondation n, ha donato G0.000 dollari, pari ad ol-
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tre 1 milione rli lire it., all '{Jniversità J ohns Hopkin s di Baltimora, des ti11a11dola al laboratorio per lo studio del cancro diretto dal dott. Joseplì C. Bloodg·ooci. Di quella so1nma 10.000 dollari soi10 destinali alle forniture di laboratorio; il resto verrà diviso in 5 annualità, per spese di funzionarpento .
Corso di perfezionamento in otorinola,ringologia. E annunzialo presso Ju Facoltà m edica di Stra.sburgo, sotto la direzione clel prof. G. Cassuyl., dal 1° al 14 luglio; tassa 400 fr. La clinica dispone di 110 letti. Scrivere direttamente al direttore.
Scuola francese di Stomatologia. Il programma della scuola viene svolto in 18 m esi ; le am1nissioni h ai1no luogo tutti gli an11i il 1° maggio e il 1° dicembre; le tasse impor,tano 2500 franchi. Per i11forma~ionì rivolgersi al direttore, dott. L. Cruet, passage Dauphine 20, Paris (VI).
Centenario di Koranyi. La lleale Società ~[edica di Budapest ha celebrato il centenario della nascita del barone Frederich Koranyi, il qt1al e fu a lungo clinico medico in quella Università. A1la cerimonia intervennero · molti uomini di Stato e personalità della vita pubblica. Oratore ufficiale fu il ministro prof. Kornél Scholtz, il qua1e rievocò le benemerenze scientifiche del Koranyi, cui si devono la crioscopia dell 'urina e del sang ue, la cura benzolica della leucemia e alcuni. perfezionamenti cospic11i nella serrieiologia della tubercolosi; ne illust.rp anche le benemerenze sociali, a ttraverso l'istit11zio11e di ospedali, sa~atori e dispensari, in specie contro la tuber colosi, che allora era -oltremodo diffusa e letale in Ungheria; ne mise in valore, da ultimo, le benemerenze di- . <lattich e, culminate nell'insegnamento clinicò post-universitario, il quale atlrasse in Ungheria m edici di tutti i Paesi. Alla cerimonia assisteva il figlio del g·rande clinico, prof. Alexander Koranyi, cui fu consegnata una 1nedaglia d 'oro alla memoria ciel padre. Egl~ pronunziò brevi parole, impegnandosi a continuare, n ei limiti delle proprie forze, le tradizioni paterne.
Onoranz{} al sen. Lustig. Ricorrendo il 40° anno di insegna1nen to del prof. sen. Alessandro Lt1stig, allievi, a~ni ci e~ amrniratori alla fine deJ mese tli maggio offriranno all'illustre ~Iaestro una medaglia ricordo e.d istituiranno, presso la Facoltà Mcclica di Firenze, un premio periodico intitolato al Suo non1e. Verrà comunicato in seguito il giorno della cerilnonia. . Il Co1nitato esecutivo è così costituito: on. Carlo Delcre>ix Presidente .i-\ ssociaz. Naz. Mutilati ed 111validi' di Guerra, prof. Serafino Belfanti·, diret: tore Istituto Sieroterapico l\tfilanese, l 'aiuto e gli assistenti dell'Istituto di Patologia generale. R1' preo-a d'inviare le adesioni al prof. dott. Gioei p 1 . vanni Favilli, aiuto del R. Istituto di alo og1a generale, viale G. B. ~forgagni 18 (R. 8). i..:
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IL POLICLINICO
Viaggi medici ai Pirenei.
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La cc F édération l\1édicale Thermale et clim~ lique Pyrénéenne » ha organizzato due viaggi, l'uno alle Cevenne ea ai Pirenei, dal 15 al 26 giugno; l 'altro ai Pirenei e all'Oceano, dall '8 al 21 setternbre. Concentrazioni rispettivamente a La Malou ed a Périgueux · (vetture dirette da e per Parigi) . Per informazioni rivolgersi a: direction des Voyages ~fédicaux Pyrénéens, La Malou (Hérault) .
Misure contro epidemie adottate per le navi provenienti da vari porti. Un decreto mini&teriale . pubblicato dalla « Gazzetta Ufficiale » del 29 aprile dispone che le provenienze dai porti clello Stato di Rio Grande do Sud (Brasile) sono sottoposte alle misure contro l a febbre g ialla prescritte dall 'ordinar1za di Sanità Marittima 11. 2 del 15 marzo 1924 modificata dal D. M. 18 luglio 1928. Con altro decreto l 'Ordinanza di Sanità Marittirna ll . 4 del 1° aprile 1921 per cui le provenienze dai porti del Mar di Marmara sono state sottoposte all e mist1re contro il dermotifo prescritte dalla Ordinanza di Sanità Marittima n. 1 del 1916 modifica t.a con ordinanza n. 3 del 1919, è revocata per quella pnrte che riguarda l e provenienze dal porto di Costantinopoli. ·Un terzo decreto dispone che le provenienze da Montevideo (Uruguay). sono sottopos te alle misure contro l a pes te prescritte dall 'ordinanza di Sanità Marilti1na n. 10 del 1° settembre 1907 moaificata con D. ~I. 30 agosto 1911.
Processo giudiziario provocato dalla morte di un medico morfinomane. Si è svolto a Londra un processo provocato dalla .morle di un m edico inorfinomane, avvenuta in una casa di salute. Risultò che, a sua richiesta, l 'infermiera gli forniva 20 grani (1,20 grammi) di morfina a~ giorno; trattandosi di t111 medico, ella credette d1 non dover disubbidire. Risullò, inoltre, che d a 20 anni il m edico u sava dosi così elevate di morfina (pe r os) . L 'autop sia din1ostrò che la morte era dovut a a polmonite lobare, e non determinata, direttamente , dall 'intossicazione morfi~ica. . Il giurì mandò assolta l 'infermiera ; ma il giudice si fece promettere formalmente ch e in avvenire ella n on avrebbe più so1nministrato dosi pericolose di farmaci neppure a medici, senza prescrizjone espressa del medico curante.
Apprendiamo con molto rammarico la perdita d el prof. ANDRE.t\ SCARPELLINI, ufficiale sanitario del Comune di Milano, già aiuto all a catt edra d 'igiene d ella R. Università di Padova .
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XXXVI, NuM. 19]
RASSEGNA DELLA ST.illPA MEDICA. .4rch. Mal. App . Digest., ecc., feb. -
V. WrrTING. Sindrome epig astral gica d 'orig. vertebr. e intrarachidea. Jourri. d. Prat., 6 apr. - El\r. SERGENT. Elementi filtrabili del h . di Koch n el liquido ascitico della cirrosi atrofica di Laennec. Rass. Internaz. di Clin. e Ter., mar. - E. PERINJ. Sindrome da ec topia splenica. - V. M. PALMIERI. Gruppi sang·uigni. Cult. Med. 'Jlrlod., 15 n1ar. - G. PuLEO. Valore prognost. della detumefazione rapida della milza in al cu11e malattie infett. Noticias 1\!édicas, inar. R. EsTABAN CEBRIÀN. Il prostatismo. Norsk frlag. Laegev., apr. - C. ScHIOTZ. La sie· roprofilassi. L. KREYBERG. L 'ormone sessuale nell 'urina di gravide. Ann. di Neurol., 10 apr. - M. PA0Lucc1. Tumori cer.ebellari e n1orti improvvise da essi prodotte. Arch. di Ost. e Gin., apr. - BERNARDI. Terapia calcica dell'eclampsia puerper. - l ì'-IPARATO. Ipofisi ed eclampsia. Arcli. gen. di Neurol., ecc., IV. J. NARDI. Superficie linguale negli alienati. Zbl. f. Ch.ir., 13 apr. A. LEHRUBECHER. Sieroterapia intracisternale del tetano. - B. K1E~"LE. Tecnica dell 'estraz. ungueale. Pediatria, 15 apr. P. Bos10. Solfo nel sangue dei bambini. - L. SToucnr. Influenza di raggi U. V. sulla cutireaz. alla tubercolina. Pensi ero Med., 15 apr. U. MELZI. Malattie della parola e loro cura. Osp ed. Magg. , 31 m ar . - P. GERLI. Il silicfo in terapia. Paris l\tf éd., 13 apr. - Mon1Nos. Il siero di vescicanti n ella cura di malatlie infettive. - J. CÉLICE. L'ipertrofia del polmone. - G. SAnou . Cause d 'insuccesso nella vaccino terapia. · Journ. d. Prat. , 13 apr. - Go:UGEROT. Le medicazioni adiuvanti della sifilide. Journ. Méd. Franç., mar. - Numero su: Pletora, litopesia, emotolia. . Surg., Gyn. a. Obsl., apr. - B. PonTIS. Cambiam. della flora gastro-intes t. dopo gastro-enterostomia e gastrectomia parziale. - J. A. HYAl\IS. Vasi sang. aberranti come fattore di ostruz. ureterale. - H. YouNG e R. W. McKAY. Ostruzio11e valvolare congenita dell 'uretra prostatica. - S. Junn e al. Dilalaz . r etrograda dell 'esofago da cardiospasmo. Rif. Med. , 13 apr. - F. SANFELICE. Vaccinoterapia coi blas tomiceti paraneoformanti dei tumori mal. - L. CASTALDI. Centurie di rivendicazioni italiane. Rev. de 1Y.féd. , n. 10. - ARNAULT e al. Le ipertensioni del liq. cef.-rachid. Journ. A.. M. A. , 6 apr. - 1'· M. RrvERS. I virus. - A. E. GuELD. L 'anossiemia nella polmonite. - L . H. ' Mcl{1NNTE. IJ'avYenire della chirurgia. --· S. R. MoNTEITH e R.· O. CLOCK. Trattam. delle scottature con siero norm. di cavallo. _4.rrter . ."/\.-!ed., mar. D. ANDERSON. La tbc. polm. in 11na popolaz. indigena: come si s~i luppa la resistenza. - E . MAncovrcr. La pleur!te diafra111matica. - H. B. YouNG. L'esame medico periodico.
D
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[ANNO XXXVì, NuM. 19J
SEZIONE PRATICA
Journ . Nerv. a. 1itent. Dis., apr. - L . PINESE, R. 1\iL-\J~1AN . L 'innervaz . rlel timo . - J. KASANIN . Morlificat. della personalità dopo traumi cerebral i. - S. E. J ELLIFF.E. Crisi · oculogire post-encefalitiche. · Presse Méd . , 11 apr. - E. MoN1z e al. E11cefalografia nella diagn. di tumore cerebrale. 20 apr. - F. ~7IJ?AL e al. Ittero emolitico trattato con la splenectomia. - E. l~Enoux. Polineurite gravidica con sindrome di Korsakow. Nuova l\tled . !tal., rnar . G. DE V1 NCENT11s . L 'occhio tabetico. Rev. E spati. de li1 ed. y Ci r . , apr. - J. A. UnnA e J. CAsAs SANcaEz. Gl ice1nia, colesterinemia e sistema ret.-endot. Nlinerva Med., 21 apr. - ' ' · PENNATJ. Tiroide e anafilassi. - L. Ci\RDONARA. Potere emoagg lutinante d el latte 111e tico (r di Candido). Arc1i. Méd. Belges, apr. W. BEANBRIDGE. Compito dell a chirurgia nel trattam. dei tumori mal. . Mediz. Welt, 20 apr. - E . SAcHs. Diagn. del le gravid. extra-uter . - A. MoELLER. Erythrocyanosis crurum come consegu enza dell 'attuale abbigliam. femmin. Deut. Med. Woch . , 19 apr. - HEYNEMANN. I prepara ti d'ormone sessuale in clinica. VEIT. L 'infez. r e umatica. --:-- K1sSKALT. Eziol. dell ' in~ fluenza. Palho logica, 15 apr. G. GuAsSAnno. Eliminazione del Ca con la bile. - · E. A·NTONAZZI. Eliminazione d-el b. piocianeo at trav. il feg. e Tè vie biliari. Bull. Ac. de Méd., 9 apr. V. BALTHAZAHD. L 'ordin e dei medici. - A.-B. l\11AHFAN e E. DoLLFus-On1En. L'ergosterolo irrad. nel rachit. e n ella tetania . Wien. Klin . Woch., 18 apr. - Numero di radiologia . Lancet, 20 apr. - E. WATSON-W1LLlAl\iIS . L 'otosc1erosi. Brit. j\lfed. Journ. , 20 apr. - F. S. ·GAUGl\IEAD. Il m. di Graves (Fl ajani-Basedow) . A. R. GiLCHRIST. Ferite del cuor e.
ANNALI D'IGIENE. ·m ensile ,diretta da.l prof. c. Sanarelli, ron 1.a collaborazione di eminenti stud·i·o si italian'i. Redattore--capo: Dott. L. Verney .
Pul>b1ioa~ione
Sommario del N. 4 (1929):
Memor ie orig inali : F . M. MARRAS: Sulle emolisine dei . vtbrioni. oolerigenà. - C. SARTI : Contributc alla pa· togeniicità ·del b . di Bang 'Per l'uomo. - B. CONDINI: L 'azione dei fi1t:ooiti batterici nelle affezioni da stadìlooocoo. - C. CERRUTI: L'azione della bile · euJ (( Ba,cterium gallinrurum ,,. - G. MAZZETTI: Ul. terio:ri aeserva~ioni suJ. potere batteruci1da; dell'oJ.io di Jino ca.tto e di ialitri olii vegetali. - Recension i : Igiene •del J·avoro. - Miacellanea.. - Rivista bib lio. grafica. - Notizie. Ab~namento
annuo: lta.Ha L. 60 - Eertero L. 1 00. Per i nostri abbonati L. 5 5 e 9 5 a-i.Bpettivamente. Un numero separato: Italia L . 8 , Estero L. 1 2 . Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. via Sisti- na, 14. Roma. Sono <liaponibili alcune collezioni dell '·a nnata 1928 .aJ. prezzo <li L. 6 O; .per .i nostrd abbonati L. 5 5 , fran co ~ di porto.
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Rivista di 1'Ialario logia
Periodico bimestral e diretto dal p.rof. C. Sanarelli, con l a collaborazione di studiosi specializzai-ti di tutti i Paesi. . Redattore-capo : Doti. L.
Vern~Y·
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SolllJlllario del N. 2 (1929) : R"eJ~zioni : D. oTTOLENGHI, E. BONALBERTI, D. BRI- . GHENTI: Le co,n dizioni dell.a malaria e la J.otta a.in· tima la.rica nelle bonifiche ferra.resi. (Relazione per ·gli . a nni 1927-28) (con 2 carte). - contri b uti origina li : G. GIA Ur..11:: La ·d ilatazione dell'aor.t a nella infezione malarica. Interpretazione patogenica e oss erva zione •di alcuni casi . - E. VIDALE e P. SE_ PULCRI : TNYPi&mi n ell"ov.oposimone ideg1i an-0ct:elin·i . - Recensioni : L. LA F ACE : Faune ·a nofelinJche. Rivista bibliogra.f ica. - Atti ufficiali. - Notizie. Sommari. Abbon.amenito .a;nn.u o alla " &i.vista di Mala!'iologia n: I talia L. 40, Estero L. 75; per i nosti'i abbonati L. 3 5 e 6 5 rispettivamente: llil nUJillero separato: ltalia L. 1·0, Est~ro L. 1 5. I nvia re Vaglia iall'Eciitor e LUIGI POZZI, Vi?. SiS'tin·a 14 - Roma. I
Indice alfabetico per materie• . Acalasia pilorica e ulcere peptiche Pag. )) Anchilostomiasi ' )) Anoressia nervosa )) Anoressia: prescrizione )) Appendicotomia: indicazioni )) Ascessi e fistole anali: trattamento )) Bibliografia Cancro dello stomaco con diffusione- al )) peritoneo ed :-tlle pleure . )) Corpi estranei n el tubo digerente . Duodeno : studio radiologico dei diver )) ticoli . )) Ematemesi e crisi gastriche tabetiche )) Emorragie digestive cc sine materia >> )) Esofago-plastica pretoracica )) Esofago: sen sibilità Gastrite: indicazione alla cura chirur)) gica . •
677 683 675 685 680 684 681" 664 667 683 655 659 677 682 67.9
Ileo da frutta? . Latte oleo-farinoso acirlo n ell 'alin1entazione d ei bambini denutriti Membrane peritiflocolic he . Occlusione intestinale acu ta da e1natoma Paralisi intestinale: iniezio11i di nicotina nel gangl io celi aco . Raggi Rontgen nella cura d el! 'ipercloridria e dell 'ulcera dello s tomaco . Ser vizi ig i enico-sanitari . Si ndrome pilorica da aderenze post-lap ar o tomiche Stomaco: stratificazione degli ingesti Stomaco : tumori non carcinomatosi Tubercolosi del sacco erniario . m cera gastro-duodenale: risultati della cura cl1irurgica Ulcera gas tro-duodenale: terapia medica
Pag.
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Dir itti di pr opriet à r iservati. - Non è consentita la Tistam pa di lavori pubblicati nel Policlinico se non i'n aeouito ad auto-rizzazione scritta dalla Tedazione. "ID vietata Za pu hblicaeione di sunti di essi senza citarne la fonte .
Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M .Cour rier.
V. AsoOLI·, Red. resp.
I L P OLì CLINICO
/1i nostri Signori rJbbonafi ricordiamo /'interessante libro del
Dott. Prof. BERNARDINO MASCI, della R. Università e .degli Ospedali Riuniti di Roma
Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI
•
Medico-primario e v. di ..·ettore sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma
R riportiarmo qualcwno dei tanti giud,iz?, espressi dalla Stampa medica I tal. sul libro del prof.
l\fASOI.
« Mancav.a in Italia un m.a nu.8.le di tecnica che raochiudesse in poche pagine quanto oggi è no-00 « nel campo della medicina e •d ella chirurgia e itale mancanza oostituiva un vero bisogno da p-arte de] -« gioviane professionista e del medioo già provetto. « Ora ia colm.a re, oome suol dirsi, la lacuna, l' A. pubblica il suo volume di <e Tecnica » destinato .a
« guidiare sopirattutto nei pirimi passi ohi è all'inizio della sua carriera professionale e nel conten1po a «<porge1·e .ai p;i:-ovetti esercenti l'ocoasione di venire a conoscenza dei più recenti metodi di cura e dei « pl.ù 1m odeTni procedimenti d!i tecnica, in uso nelle grandi Cliniche e nelle sale Ospedaliere. cc Non occorre, certo, dire che non poche volte, dopo di aver fatto una giusta diagnosi m.a.ssime -<<quando si combattono le prime armi profession·a li, si rimane indecisi \Slll1a scelta del met-Od~ di cura « o sul s1rggerire un appropriato ;regime dietetico. Il vasto corredo di nozioni e di teorie, che si hanno «intorno .alla gene.si di un processo morboso o sulle cause che determinano un particolare sintoma, .a. « nulla valgono quando, al letto 1de1l'ia.mmia1ato, non si sa adattare un .apparecchio di · contenzione 0 quando « non si sa giustMD.ente praticare una iniezione di u11 siero o di un v.acoino. Si .aggiunga a tutto questo « ohe non raramente ialle tante doma.nde rivolte al medico o diall'infermo o dalla sua famiglia, si rimane « indecisi nella risposta, non potendo sicuramente d'.ire se, ia es ., giova oppur non vortarsi in questa ·« op pur quell'ialtr.a stazione olimatioa, se è opportuno · oppure no ricorrere a questo o a quel] ' altro « metodo di cura. « Lo scopo che si è pirefisso l' A. a me sembra interamente raggiunto. Leggendo il libro del l\iiasci « io vi ho trovato riportate le antiche applicazioni terapeutiche e quelle più recenti', s11ggerite dalla « teriapia fisica, e questo, naturalmente, è di non :goca utilità non solo per il medico giovane, ma ancora « per quello che ha già una certa piratica professi.onale. « La V\3.Sta e complessa materi.a tr.attata dall' A. ~ di,risa in ben '27 capitoli, d1~i qnali ognuno tratta. << di un 1argomento speciale. I singoli argomenti sono t.rattati non solo con S<:rnpolosa esattezz.a , ma ven·« gono completati da nozioni che invano si cercherebbero in trattati simi1ari, poichè rappresentano il «< frutto della perso.nale esperienza, 1a cquistata dall' A. durante il suo lungo periòdo di esercizio medico -<<prestat o negli ospedali. cc Il \Olume, che è edito dalla CaBa Pozzi di Roma, e -ohe fa parte della Collan.a cc Manu.ali <le1 }>o-<<liclinico », nulla lascia a desiderar.e anche ·d al p·u nto di vjsta tipografico. Le numero.Qe incisioni , che ·u vi si trovano interoa1ate, completano i pregi del1a pubblioazio1 n e ». ~
RIPP .\.
(Dalla Rasse an a I n ternazionale di 01.tìnica e Terapia 'di Napoli, Anno VI, N . 4). '
« Questo bel volume, eh.e per elegan.zia di stile e semplicjtà tipografica supera le edizioni di cui le
-<<grandi oaise parigine invadono il mondo, è davvero degno di .sta,re nella raccolta di ogni medico colto. cc E un.a specie dj ;piccola en.ciolopediia di terapia medico-chirurgica in oui ognuno può riscontran-i ·-<<la notizia che gli ocoorre i·apida.m ente e chi~ramente ... e<L'assistenza, l'igiene e l'aljmentazione del malato riempiono i primi oapitoli, cui seguono i varii e<medicamenti galenici, le cure fisiche (crenoterapia, climatoterapia, ecc.) l'elettro- e la psioo-terapia. « In una &erie di capitoli successivi che potrebbero formare una p.arte speciale, le varie terapeu·« ti che descritte dal , punto di vista ge-ne rale, vengono applica™ per ogni singolo apparato, sistema, «organo, non ~elusa la tecnioa terapeutica pediatrica. . <e Seguono tre capitoli sulle cure pre- e post-Operatorie, e sulla tecnica delle medicature e fascia«<1ture che completano il lib.r o, nel quale un accurato indice alfabetioo permette di riscontr.arvi rapi -«d a.mente 'l' argomento che ocoon·e ». , (Da R i nascen za ]1 edica di N131poli, Anno II, N. 12). Riteniamo ohe questo libro risponda .ad un~ vera· e sentita necessità di quanti si iniziano all'arte -<< pratica del g11arire: in vano si ricercava fin oggi unia sobria ma completa esposizione della manu a-<<lità che la pr0fessione _d el medico richiedono ad ogni passo. In questo libro si può dire. che n~lla ·« v'è di traseur.aJto o di omesso : dalla tecnica delle iniezioni ipodermiche a qnell.a del lavaggio gastnco, ·«dalle norme per le faoci.ature .a quell1a per gli .apparecchi ortopedici, e via dicendo. E ~o.n sol~ .in « forma ch~ara e .ait1tata da esproosive illustrazioni, ITua anche con la guida di u~ ~usto spinto critico « che sa discernere . e vagliare fra i molteplici ~pediénti . Crédiamo dì essere facili profeti ~ichi.a.rando r<< che questo manuale incontrerà pienamente il favore d ' una vasta ce1·chia del personale san1tar10 ». cc
PONTICACCIA.
(Dal Giornale di Clinica Medica di Parma, F.asc. V, Anno VI). Un volume di pagg. VIII-845 (N. 18 della CJollan.a 1\iianuali del cc Policlinico ») n~t.idamente stampato su carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela, con isc rizioni sul p iano e sul dorso In oommeroio L. 7 8 più le spese di spedizione postale. Per i nostri abbonati sole L. 7 2 in porto franco.
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T' ia S is ti na, 14 - RO~IA .
ANNO XXXVI
Roma, 20 Maggio 1929
Nom. 20
fon dato dai profes sori: . GUIDO BACC·E LLI FRANCESCO DURANT·.E
•
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: •
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Riviste sintetiche : M. Faberi: La profiLaesi an.tidifte· ri,ca..
· Osservazioni cliniche : L. Paterni: Stasi biliare e bile bia.nea.
Rivendicazioni : R. Gosio: La priorità dell.2. scienza ita·l iana nello studio sperimentale e clinico d.e lla te· ~apia
ef)-aJtica delle anemie. Commenti: V. ]'ol'IID.enita.n-0: Sulla cura ·a cmbulatoria del·l e ulcere varicose. Sunti e rassegne : CAPSULE SURRENALI: H. Vaquez, E. Donzelot e E. Ger·audel : Il swrrena.lomia ipertensivo. - GINECOLOGIA: c. Béclère: I metodi di esplorazione r a.diologica :in. ginecologia. (Pnieuano1peritone-0. I nie. zione opa..ca intrauterina). La.bhaa-dt: Di.a.gnosi precoce del CaAll;CrO uterino. 0TO·RINO-LARINGOLOGIA: M. Fabrani : Emiparesi del velopendolo consecutiva ad angri.na necrotica. - Retrouvey : Il sifil-O'Illa ini· ziale dell'am ig.dala. - S. Sol:ieri : Osteoma delle ieellule et;moidiali. D. Di Vestea: Assenza del seno fronit.ale e flemmone •aiCiuto periorbitario. - Dj Mae. stra.nzi: Sopra di una le.sicne lueti-02. ciieatri zzata ·dalla laringe. - E . Fè~dstei'n: Il trattamento della sinu.&ite f r ontale acuta.
RIVISTE SINTETICHE. '
La profilassi antidifterica · per il dott.
M .A RIO . FABERI,
già aiuto v. nella R. Clinica Pediatrica di Roma.
Lo spettacolo di un bambino che muore per stenosi del laringe da difterite, o quello della morte per paralisi postdifterica, quando già la m.a·l attia sembrava de.I :tutto. superata, sono . . ' . . . certamente tra i p1u angosc1os1 e impress10 . . . na11t1.' Zi.ngher, uno dei pionieri della vaccinazione antidifterica n ell 'America, pone la questione, in una lettera editoriale comparsa sul Journal of the American Medical Association, se, innanzi a simili spettacoli, il m·e dico non provi il rimorso di non aver saputo o voluto appli.care per tempo le risorse profilattiche di cui oggidi la scienza dispone, di fronte a questa infezion e tanto grave. E la questione non è affatto oziosa, in quanto i rapidi e grandiosi progressi compiuti in questi ultimi anni , pongono alla portata di qualsiasi sanitario, anche se ·viva lontano dai · grandi centri e dagli ambienti di studio, la pos:Sibilità di procedere, senza preoccupazione al-
Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, congressi :
Os~dale
Mag-
giore .c1 i Bologna.
Appunti per il medico pratico: ·SEMEIOTICA: Ri.cer.cihe sul meccanismo idella reazione di lbili.ru•b in·a d iretta ed i.n diretta. Su.Ila d.iatribuzione dell'ittero cutta· neo. - CASISTICA : La rm·a .lattia di Klippel-Feil. - Sul decorso della cosidetta clSltite fibrosa looalizzaita. (Osteodistrofia). - Sua.la osteodistroifia fibros•a e sui suo,i rapporti con il sar-O()(llla. - If iturmor ialbue del polso n .e l bambino. - SUilla questione della m a lattia di Det1tschlanider •d ei metatarsi. - Linfo..Mligio-endot elioma delle ,g uaine tendinee. - TERAPIA: La oura dell'insonnia. Nel park~neoniisano dell'en-0efalite epidemica. - T.rattamento della cri sJ gottosa. - Il t-rattamento dell'angina peotoris. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Con. troversie gi1.11'idiohe. Nella vita professiona le : Servizd igienico-sMl.itruri. Concorsi. - Nomine, promozioni ed on-0ridìcenze..
Notizie diverse. Rassegna della stam9a medica. Indice alfabetico per materieL
cuna, all'immunizzazione deJ.l 'organismo contro la difterite. Molto si scrive e si opera, a tal proposito, all 'estero, con resultati assai brillanti. Da noi, invece, si è ancora quasi all 'inizio, e solo qua e là, sporadicamente, vengono portati piccoli contributi ad una questione d'interesse così altamente umanita.r io, e non ~ nostro compito indagare sulle cause di tale scarsa coopera• z1one. Le statistiche della mortalità per difterite, in Italia, mostrano veramente una diminuzio, n e assai sen sibile in questi ultimi anni. Ma se si fanno i confronti con le cifre della mortalità per vaiuolo (vedi tabella), si è colpiti dalle differenze grandi esistenti nell 'andamento delle due infezioni. Ora, se la quasi assoluta scomparsa di ntor . . talità per vaiuolo a null 'altro può essere ripol'tata, se non alla sistemaLica applicazione della pratica vaccinale sulla totalità degli abitanti, per quel che riguarda la difterite si può soltanto dire che le migliorate condizioni igieniche, e l'uso grande della sieroterapia, hanno contribuito a diminuire le cifre delle vittime; ma ch e ancora si è lontani da quella quasi scomparsa della malattia, ch e può essere rilevata per l 'altra infezione. I
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IL POLI CLINICO
[ANNO
XXXVI, NuM. 20]
Mor ti per Yai11olo e difterite nel Regno, durante g·I1 an11i dal 1 87 al 1925 (cifre proporzionali a 1.000.000 di abitanti). 1837-89 1890-92 1893-95 1896-98 1899-901 1901-904. 1905-907 1908-10 °191 ~-13 , 1921-23
Vaiuolo •
1924
125
88
36
40
117
11
17
79
13
1
53-0
481
273
187
133
141
162
103
76
82
1925
. Difterite e laringite crupale
825
I
(Da L. DE
Crediamo pertanto di far cosa utile riassumençlo l'argomento della ,profilassi antidifterica, in rapporto agli studi dei primi ricercatori, ma, sopratutto, in rapporto alle acquisizioni più recenti, affinchè ognuno possa, edotto della semplicità dei metodi e della bontà dei resultati, mettere in pratica u.n provvedimento tanto utile, qualora se ne presenti l ·occaisione opportuna. L 'introduzione del siero nella terapia della difterite doveva logicamente far sorgere l 'i dea di utilizzare la stessa sostanza anche nei sani, allo scopo di provocare in loro una Immunizzazione passiva. E ciò venne subito fatto da quanti, medici e cultori d 'igiene sociale, si erano imposti J'assillante problema della profilassi antidifterica. Ma i resultati si dimostrarono subito assai scarsi, come misero in evidenza le statistiche della morbilità e della mortalità dei vari paesi. Le deficienze della sieroprofilassi sono in parte analoghe a quelle della sieroterapia, e possiamo qonsiderarle di due specie. In primo luogo, cioè, non si risolve in que·Sta maniera il problema dei portatori, poichè si sa che i soggetti che l1anno ricevuto iniezioni' di siero antidifterico, il quale svolge azione nettamente antitossica, possono albergare ancora per lunghissimo tempo i bacilli virulenti n el loro cavo naso-faringeo. Anzi, secondo alcuni (Modigliani), l 'eliminazione di tali germi avverrebbe in questi meno rapidamente che nei non sieroterapizzati. Il Behring provò, ma inutilmente, ad applicare il siero anche in sito, per mezzo di pennellature e polverizzazioni. Ed egualmente inutili riuscirono i tentativi di Bandi, con l'uso di un siero bivalente, cioè antibatterico e anti• • • tossico in pan tempo. L'altra deficienza poi, di carattere assai gra'1e, è rappresentata dalla durata brevi&sima dell'immunità così conferita, contrastante con la r apidità della sua insorgenza. Tale durata, infatti, non sorpassa in m edia ì 20 giorni, raggiungendo eccezionalmente le 6 settimane (Kolmer ). Se poi, trascorso questo periodo di 20 giorni , si rinnova 1'iniezione di siero, la durata della nuova immunità si riduce ad appena 6-8 giorni , per.chè l 'organismo elimina più rapidamente le protei11e introdotte, come <limo-
72
B ERARDINIS ,
Economia, n. 11, 1928) .
strarono Behrring, Spolverini, Delille e Marie, ed altri. Il metodo dunque dell'immunizzazione passiva per m ezzo del siero ha un valore scarsissimo, e, si può dire, ·limitato ai caisi 1>er i quali esista p,e ricolo grande di contagio, allorquando occorra produrre n-el più breve tempo possibile uno stato d 'immunità . L'ìniezione profilattica dovrebbe allora essere di 1000-1500 U. I. n egli adulti, e di 500-1000 nei bambini, previo accertarr1ento della recettività dell'individuo ris._petto alla difterite, saggiata con la classica prova ài Schick, sulla ·quale ci soffermeremo a lungo in seguito. · Be·n più importanti sono invece i problerni inerenti all 'Immunizzazione attiva , e alle realizzazioni ·c he in tale campo si sono ottenute. Fin dal 1890 il Behring, contemporanea1nente alla scoperta dell'antitossina, studiò la possibilità di ottenere negli animali una simile immunizzazione, e ne riferi nelle sue « Untersuchungen i.i.ber das Zustandekommen der Diphterieiipmunitat bei Thieren ». In queste sue ricerche , ch e rappresentano un primo passo, egli u1sò tanto delle colture sterilizzate, che delle colture trattate con tricloruro dt iodio, che degli essudati pleurici di cavie morte per iniezione di b. difterici. Nello stesso anno il Fraenkel (Immunisierungversuche bei Diphterie), potè registrare qualche resultato con iniezione di liquidi di coltura, filtrati per candela e scaldati a 55° C., in modo da distruggere la sostanza tossica, restando inalterata quella immunizzante. Aronson, nel 1891, cercò di ottenere effetti immunizzanti nel coniglio , con iniezioni di colture attenuate con vapori di formaldeide. Nel 1895 Babes u sò, tr.a i primi simi, la miscel.a tossina-antitossina, ma senza resu]tati conJclu.sivi; mentre ne ottenne più . favore,roli il Park nel 1896 con la stes_sa miscèla, immunizzando dei cavalli nel laboratorio della Sanità Pubblica di New York. Nel 1897 Escherich riferì al XII Congresso inten1azionale di medicina in Mosca aJcuni suoi tentativi d'immunizzazione dei bambini per via orale, e dimostrò in pari tempo che il passaggio dell'antitossina nel lattante è in rapporto all'introduzione di essa per mezzo del latte omologo.
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XXXVI , NuM. 20]
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Esperimenti importanti negli animali furono La R eazione di Scliick consiste n ell 'iniettare· poi eseg·uiti nel 1901 da Arloing·,. Nicolas e n el derm a una quantità di tossina di fterica Antoine, Rehns, Dreyer e Ma dreu, e n el 1902 pari a 1/50 della dose minima letale per una Marenghi comunicava alla Società medico~chi cavia di 250 gr. di peso, diluendola in solururgica di Pavia le sue osservazioni, secondo zione fisiologica, in. modo da aver e una quanle quali la tossina difterica conserverebbe in tità di liquido da iniettare di 0,10-0,20 eme. vitro le sue proprietà , anche se mescolata con Nei casi positivi, dopo 24-48 ore, appare al l 'antitossina. punto d'iniezione un arrossamento cutaneo di Tutto questo complesso di studi preliminari 1/ 2-1 cm. di diametro; al 4° giorno la r.eazione fu utilizzato dai ricercatori delle varie scuole è all 'acme; la cute è infiltrata, di colore rosso· (in Russia Dzerygowsky, Boldirew, Blumenau; cupo, talora con una piccola vescicola. Poi la nei paesi Anglo-Sassoni Th. Smith e Park; in infiltrazione scomparisce a poco a poco, laItalia Bandi e Gagnoni; in Germania Petru- sciando una m aochia pigmentata che desquaschky, Behring e Lowen stein), allo scopo di ma legg·ermen te. con cretare, portandoli dal campo speculativo Gli individui privi di anticorpi, o provvisti a quello utilitario, fino a ch e n el 191 3, al di antitossina in con centrazione minore a 1 / 5() Congresso di m edicina interna di \i\Tiesbaden, di U. I . per em e. dànno reazion e più o menofu sanzionata uffi cialmente la nuova miscela fortemente positiva, m entre la dànno negativa di Behrìng T. A. (tossina-antito1ssina). coloro che posseggono quantità superiori a 1/ 30 Prima del Behring, invero, il Lowen st~in di U. I. (Schi·cl~ e Mi.chiels, Kolmer e M.o shage,. era riuscito aq otten,ere n ella cavia un grado Weaver e Mah er). notevolissimo d'immunità, iniettando una miCònvi ene però sapere che qualch e errore può scela di tossina+ antito.s.s ina, esattamente neu- andar congiunto al modo di esecuzi·one e di tralizzata o .appena iperrieutralizzata. Ma la per- interpretazione di questa prova. Da un lato, sonalità del Behring si impone senz'altro per infatti, bisogna essere ben sicuri del! 'istituto la maturità più complessa dei suoi studi , e ch e forni.sce il m ateriale, in quanto una errata per la loro portata pratica. titolazione della tossina falsa completam ente i Il suo primo vaccino po,s to in co1nmercio resultati; m entre, d 'altro lato, si devono ricoportò la Jnarca M. M. I ., ed era composto di noscere le pseudoreazioni, con inizio precoce miscela di tossina molto forte e di antitossina, dopo 6-18 ore, con arrossam ento diffuso che in proporzione tale da mostrare scar sissimo o scompare al 3°-±0 giorno, per presenza di pronullo eccesso ,di tossina n egli es.perimenti sulla teine estranee n el filtrato di brodo-coltura cavia. Le dosi dell 'iniezione, da praticarsi sotto difterica. cute, erano di 1/ 10 di mgr. n ei neonati o n ei La prova, poi, va ripetuta ad og11i rinnolattanti , e di 1/ 2 m gr . .nelle altre età, con con- varsi di pericolo di contagio, sopratutto nei tròi'Ildicazioni rappresentate dai soggetti con soggetti di giovane età, i quali vanno 1)erd endo r)rocessi difterici in incubazione, da quelli· con col tempo l 'immunità naturale posseduta alla grave d,ebolezza cardiaca, i linfatico-scrofolo si nascita, m entre va rammentato ch e nei barne i tubercolosi con·clamati. bini più grandicelli una infezione intercorrenAllo stesso congresso Behring e Hagemann te (morbillo, scarlattina, ecc.) può far perdere riportarono l 'osservazione fatta nella Clinica ) 'in1munità già perduta (Karasawa e Schi ck,. chirurgica di Marburg, ne1la quale preceden- Frontali). ten11ente si era sviluppata un 'epidemia gravisSono stati infine riportati casi isolati in cui sin1a di difterite. Nessuno dei bambini trattati la r eazione di Scliick n egativa non impedì l 'i ncon vaccino M. M. I . aveva contratto l 'infezioorgere di form e difteriche gravi (Blechmann ne, o comunque albergato ba·cilli difterici, seb- e Chevalley). bene a contatto di numerosi portatori. Comunque si tratta di una reazion e di valore Il vaccino assunse in seguito la sigla T. A. , pratico grandi ssimo, non certo sn1inuito da: e il suo uso fu studiato e perfezionato da n~ queste rare ed eccezion ali eventualità. E ciò è merosi ricercatori successivi (Hahn, Rohmer, ri1p rovato dall 'alta percentuale di positività nei Bauer, Hag·emann, Kleinschmidt, Matthes ecc.). oggetti in cui viene praticata. Diehl , ad esemFurono così osservate delle reazioni alle inie~ pio, su 8089 studenti trovò una positività del zioni, e distinte in 1°, 2°, 3° grado, a seconda 52 %. ~ifre analogh e ci dà Bessemans, il quale delJ 'esten.sione e della compartecipazione dello praticò, nel periodo di 3 anni, 5482 reazioriì stato gen·erale. . icon esito positivo nel 44,05 %, e con un masLa durata dell 'immunità conferita con tale simo di n.e gatività per i soggetti di classe po1netodo risultò invero non troppo lunga, e fu vera, confermando in tal modo la veduta di calcolata di 1-2 anni (Schreiber). Zingher, secondo il quale il contatto giornaGli studi di Schick (1913). portarono un liero dovuto al sovraffollamento e la mancanza ausilio validissimo all 'esecuzione della pratica di regol ~ igieniche, h a grande importanza sulimmunizzante. La r eazione che va sotto il suo lo sviluppo dell 'immunità natural e. nome, permise infatti di ac~rtare r apidamen Naturalmente le cifre percentuali delle reate il grado d ' immun~ zzazio·n e del soggetto di zioni positive variano a seconda dell 'età dei fronte all'infezione difterica. soggetti studiati, e, per lo stesso soggetto, si 1
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possono egualn1e11te osservare variazioni di • ~nno in anno. Tonina e Montanaro, studiando lo Schick su ·372 scolari anno per anno ebbero: nel primo ·anno positività del 62 %; nel secondo 48 '}0 ; ·nel terzo 34 %. Una statistica americana g·lobale indich ereblbe 1poi le seguenti cifre: sotto ai 3 mesi ..da 3 a () ()) 6 a 1 .)) 1 a 2 :)) 2 a 3 3 a 5 :)) 5 a 10 )> 10 a 20 • sopra i 20 ~))
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Tutte queste variazio11i vanno irlesse i11 rapporto ad infezioni difteric h e larvate (Schick, Hahn), meno che per i n eonati nei quali l 'immunità è dovuta all 'avvenuto passaggio di anticorpi dalla madre al feto per via place·n tare {immunità congenita) o per mezzo del! 'allattamento (immunità trofogena: E ch erich, Salge), oltre alla possibilità, secondo alcuni, di una produzione di corpi immunizzanti per proprio conto (immunità a utoctona: Di Cristi11a) . In definitiva, è però evidente quanto sia neoessario conoscerie questa reazione, per le connessioni pratic h e intime ch e h.a con il problema della profilassi antidifterica. Nel d ecennio 1913-1 922 , mentre da un lato si ebbero numerosissime ]e sanzioni dell 'applicazione del vaccino di Behring nell 'uomo, controllate appunto con la Schick, d 'altro lato si discu sse e si sperim.entò sull ' opportunità di usare miscele iponeutralizzate, ed eventualmente con sola tossina, oppure con miscele · leggerm·e nte o fortemente ipern eutralizzate. I .a guerra mondiale fece poi subire una lunga sosta a questi studi , i quali furono però. subito ripresi con vigore, per rnerito specialmente del~ 'Opitz. Negli Stati Uniti d 'America furono condo.tt~ le prime applicazioni in grande, cer cando di · t"endere, nella maniera più larga po&sibile, attuabili praticamente i postulati di Behring. Come pioniere va citato a tal prop6sito il Park, al quale ben presto si unì lo Zingher, ied in seguito una schiera numerosissin1a di volonterosi ricercatori. In ·definitiva, sì adottò la Miscela. tossina-
antitossina iponeutralizzata. I da ti precisi di preparazione di tale miscela ~ono i seguenti: tossina vecchia e di gra11de potenza, in modo da essere costretti a preparare diluizioni tali , da diminuire il pericolo d elle albumine eterogenee. Si indica con L + la quantità di tossina che, aggiunta ad una unità di antitossina, fornisce una miscela la quale, iniettata in una cavia di 250 gr., ne d etermina la morte al ±0 giorno. L'antitossina è poi rappre entata da un siero antidifterico
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concentrato, conte·nente da 12 a 1500 unità antitossiche per eme. (una unità antitossica di. siero è capace di n eutralizzare 100 unità tossiche di veleno). La miscela tipo contiene 3 dos i L + per eme., e poi·chè l 'antitossina è aggiunta alla. tossina in quantità di 1 U. A~ per ogni L + ,. la. miscela resterà alquanto tossica. Il controllo della miscela viene e<i>IDpiuto ripetutamente n ella cavia, e la conservazione avviene in ghiacciaia,. durante il quale periodo· si verifica una perdita di tossicità -variabile, a seconda delle miscele. L 'iniezione della miscela va fatta per via sottocutanea, pr·eferibilmente al bracci0·, al1'inserzione d el deltoide , in dose di 1 eme.,. per tre volte con secutive, e a distanza di hlna settimana. Segue·n do tali dati , lo Zingh er nel 1922 a-veva praticato la reazione di Schick s.u 52.000· scolari di 44 scuole di Nevv Y0rk> vaccinand@· poi tutti quelli con reazione· positiva, e 1o Schroeder, in sua collaborazione, immu11·izzava 50. 000 soggetti~ In questi ultimi anni, paj,. si son~1 riportate· statistiche ancor più impressionanti. Nella campagn·a antidifterica d~1 1927' nell0. Stato dì Virginia, ad esempio, sì vaccinar0no 250.000 bambini, tralaScìando addìrittu1a1 d1 pratica.re prima la Schi,c k, col resultato di v.ede.r d iminuire la morbilità per difte:rite del 18, 4 %, e la mortalità del 38, 1 %, rispetto a q ue.Jla1 del 1926. Lo Stato spese per tale campagna. 35 . 000 dollari. Interessantissimo an ch e il resul ta to ottent1to in Auburn, centro di 40. 000 abitanti circa, Ìil! cui furono vaccinati in complesso 6072 bam .. bini: dal 1925 al 1927 non si ~arebbe più ve ~ rificato un solo caso dì difterìte, Osservazioni queste, come si vede, d~ portata pratica indiscutibìle, tanto da far entrare alcuni governi nell'ordine d >idea di rendere la vaccinazione obbligatoria, come è accaduto nel Messico, ove i m edici scolastici sono te... nuti da decreto presidenziale ad eseguire la Schicl~ su tutti i bambini al disotto di una certa età, praticando la vaccinazione in quelli recettivi. Comunque, però, il m etodo americano no11 è affatto esente da critich e, alcune delle quali di notevole importanza. Intanto, in primo luogo, la preparazion~ della miscela tossina-antitossina è molto complicata, perch è richiede: la scelta di una tossin a e di una antitossina perfettamente stabilizzate, la d.e terminazione della dose L + di tossina, la m escolanza in proporzioni adatte. il controllo della tossicità della miscela ripetuto più volte su cavie, le precauzioni per preservare la miscela dalle disintegrazioni. Si sòno infatti andati osservando degli accidenti vari in seguito alle iniezioni vaccinali, dovuti sia alla dissociazione del complesso tos· sina-antitossina, per azione del freddo, per dosaggio errato, per errori tecnici. 1
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Uno deg·Ii accidenti più g ravi è certo quello avvenuto a Bundaberg nel Queensland (Australia), ove 12 bambini su 21 inoculati con la miscela morirono n ei 2 giorni su ccessivi al1'iniezione, m en tre in altri 6 si svilupparono .ascessi al punto inoculato. L 'inchiesta subito .condotta trovò la causa in una infezione stafilococcica gravissima, dovuta alla mancata aggiunta di antisettici al fla con e u sato per la vaccinazione, dig·uisach è la mis,c ela aveva pot uto inquinarsi. Altro inconveniente è rappres entato dal non .esser b en conosciuto il valore antigeno d ella miscela, in maniera ch e, iniettandola, n on si .conosce n emmen o b ene l 'effetto immunizzan te ch e si produce. A ciò potrebbe ovviarsi sp er imentando su numerosi anima li e per lungo tempo, il cl1e, .agli scopi pratici, è pressoch è impossibil e. L ' immunità prodotta con .q uesta ~i scela , poi , n on si stabilirebbe, com e comprova la Schick , e.b e dopo 3-6 m esi, sì di farn e riten ere l 'u so di .scarsissimo valore in p eriod o epid emi.co ; senza contare ch e, dopo 3 iniezioni. un .certo numero di soggetti resta scarsamen te 6 affatt o immunizzato. Non si può infine dimenticare ch e n ella miscela esistono proteine di orig ine equina, per la presen za d el siero (antitossin a), le quali, per quanto scarse; sen sib ilizzano il soggetto, conferendogli anzi una sen sjbilizzazione tanto più notevole per quanto minore è la loro quantità. Ste\vart, a tal proposito, ha r ecentemen te dato dimo trazione clinica e sp erimentale d el fatto, tanto d.a consigliare la ·d etossificazione d ella tossina con a ltri agenti (per es. il ricinoleato di sodio), o addirittura l ' impiego di siero antidifterico ottenuto dalla capra invece ch e dal cavallo. · Anch e Gatevvood e Baldridge r iportarono casi di soggetti vaccinati co·n miscela tossi11aantitossin.a , n ei qu.ali si . manif~starono fenom eni morbosi g ravi in occasion e di su ccess ive ini ezioni di sieri t erapeutici. . ~ quindi logico cl1e, per il . fa tto indiscutibile di tutte l e difficoltà e g l 'inconvenienti . presentati dal metodo, si cercasse di trovare un altro tipo d i vaccinazione , più facile e p iù . ìcura. Il progresso ver a men te n otevole in que t o campo è quello di -cui siamo d ebitori a llo scien ziato fran cese R amon, ch e n el 1920 trovò u11 nuovo agente vaccinante , da lui battezzato .col nome di : Anatossina. L 'an atossi11a è una t ossina ·111o·dificata , lin a tossina cioè ch e h a perdu ta tutta la su a t ossicità , m a ch e, nonostante tale trasforrr1azione, 11a mantenuto il poter.e d 'immun izzare gJi animali . Per c hi in1.enrle se a ver e n otizie precise e complete sul modo di pr.eparazion e dell 'anatossina e sui controlli d ell e s ue propri età , indichiamo un articolo interessante di Molonev• e Fraser , n egli A nnnli dell' Istitut o Pasteur del 192 n. 11. 1
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Quello ch e fondamentalment e si deve sapere, è ch e l 'anatossina può essere prodotta dall 'azion e di differenti c orpi fis ici o chimici sulla tossina difterica. Il m etodo più pratico è p erò quello dell'azione com b inata della formaldeide e del calor e prolungato . A 1 litro di tossina difterica recentemen te filtrata si aggiungono 4 cent . cubici di soluzio 11e forn1aldeid e d el commer cio , e si lascia .a riposo p er 1 m ese, alla temper atura di 38°400 C. Questa tras fo.rmazion1e ·de:lla tossina sotto 1'influenza d·el forma le{ e d el calar~ è un procedimento irrever sibil,e ; ci oè la tossin a trasformata, e il suo derivato inoffen·sivo , non possono ritrovare il loro poter e tossico. La qua ntità di a ld.eide formica e la te.i111 eratura impiegata devono essere st abilite, affiilchè la tossina, pur essendo r esa in offen siva, conservi il suo potere an tigeno. L'apprezzan1entll e la misuraziol!le d elle qualità immunizza11ti del1'anatossina è fatto, invece ch e col sagg~') biologico sug li animali, col m etodo d e.Jla flocculazion e . Ta le m et odo, ideato pure da Ra1non, permette di titolare l'anatossina, con1e vaccino, q ualitativam en te e qua ntitativa1nente, e la q uantità d 'unità antitossich e ch e provo.ca la flocculazione iniziaTe in 1 cent. c. d 'anatossina, dà il valo.r e di questa anatossina st essa. Si desig na perciò col n ome di « anatossina norma1e » quella che con serva jr1tP-rame:nte l'avidità di flocculazione delJ<.1 tossi11a orig in a le, ed è l'uso di tali can11)ioni ql1ello cl1e deve venir raccomandato per la lJraLica vacc i 1u~ le n e]l 'u·o mo. , · Il sag·g·io d ella flocculazione si fa n ella man iera segu ente : ad un cer to numero di tubi da emolisi, conten enti og11uno l eme. di anatossina·, si aggìungono, in so l uz~one diluita di siero antidifteri co campion.e, nlcune unità anLitos ich·e, in d osi progressivamente d ecrescen . ti (per es. 15, 12 , 11 , 9, 6, 5). ·napo un certo t empo si osserva cl1e il tubo conten ente 10 unità a ntitossi ch e flo ccul a, e si può st abilire eh.e questo campione di anatossina h a il valore di 10 unità anatossiche o anti gen e . La r eazione dj flocculazione n ella m escolanza anatossina-antitossina può essere paragonata alle a ltre reazioni immunitarie; vale a dire, il fenome110 della fl occulazione può esser e considerato ·come la 2a fase della reazione anato sina-an t itossina, d el tutto analoo-a a quello che per esempio a ocade nella 2a. fa ... e di agglutinazione, scop erta d a Bordet. L 'apparizione dPlJa flocculazione può poi dipendere interamente da1lo stato della tossina , ;>o ichè vari agenti posso1io farl e p erdere in tutto o in parte tale potere (azi on e ·del sole, presenza di acido fe~ n ico, eoc.). È anche in1portante la rapidità o a idità di flocculazione, nel senso ch e un'anatos . . ina ch e floccula più lentamente immunizza con minore facilità , comr din1ostrano le . lati ticl1e vaccinali . 1
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L 'altra proprietà fo11da111en tale d ell 'anatossina è quella della s ua in n ocuità . Una cavia di 300 .gr. , infatti, i11iettata sottocute con 5-6 em e. resta s ana .per un periodo di almeno un m e ... e. Tale in n ocuità non subisce m odificazioni col passar e d el tempo, come pure stabile si din10s tra essere il p oter e antig ene , ch e, do1)0 5 anni , nulla h a ,perduto del suo valore. ~ Al contrario di q u anto si è visto avvenire .con le miscele tossina -antitossina, in fine, n e . . suna sen sibilizzazion.e vien e conferita dall ' anàtossina a l vaccinato. Il prim o r esultato pratico d ell a scoperta fu q u ello dell 'applicazione alla p r eparazione d ei sieri ter apeutici . Con n o tevole guadagno di tern p o e di m a ter ial e posson o ora i cavalli forni re d ei sier i ad alto poter e, sen za p ericolo a lcu n o .di m orte per l 'anima le. - Nell 'uomo , i prim i esp erimenti furono · fatti all 'ospe1d.àle d ell 'I stituto Pasteur di Parigi (Martin , Darré, Loi.seau , Lafaille) e all ' ospe·d ale d e Gr ace (Zoeller ). Si assod ò subito ch e l ' iniezione di piccole d osi in sogg.etti aven ti g ià una certa immu11ità, in r apporto a p r egressa di fterite, por tava ad un aumento n etto d el po ter e an titoss1co d el l or o si ero. In parecchi casi , d opo iniezione di 0,5 ·unità di anat ossina , il poter e cr ebbe da O, 1, fino a 1O etd ancl1e a 50; e n ei sogget ti con r eazione di Sch ick positiva si vide ch e bastava ·spesso lo. i11iezion e di 1-2 dosi di anatossin a, per trasformarla in n ega tiva. Ricer ch e dap pr in1a sperimentali , poi su ll 'u·omo, din1ostrar on o c h e il .g rad o m igliore di immunità si otti·e ne. facendo le ini ezioni co11 intervallo di a.Imeno 3 settimane, in d ose , di O, 5 c n1c. la 1a, e 1 em e . la 2a, facendo even t ualmente seguire una 3a di em e . 1-1 ,5, dopo altri 15 g·ioTni , se ]a Schick n on è ancora d ivenuta n egatiya. La via d 'introd uzion e è quella sottocutan ea. All 'iniezion e posson fa r seguito r eazioni varie, ch e sono state distinte in: locali e gen erali. Le reazioni locali son·o, in gen er e, in forma di un arrossam en to d ell a l argh.ezza di 1-3 cm ., con ·calore e sen sibilità cutanea aumen tate, d ella durata di 24-48 or e. Più rar am en te si osser vano zone di arr ossam ento edematose, 1con m odi1c a r eazion e ghiandolar e. Le r eaz ioni gen erali si limitano invece a d elle fugaci ten1perature di 37°-39° C. , e a un poco d i m alesser e g.en er al e. Tanto la locale ch e la gen er al e p osson o presen tarsi dopo la 1a, 2a, 3a i11iezi one, e patogen eticamente son o dovute all a presenza di certe proteine specifich e, o a lla specia le en sibi1ità di a lcuni soggetti . Son o infatti più frequ enti n ei con va]escenti di difter i te, i quali appunto sono sen sibilizza ti ver so le l)rot eine d el b acillo di Loeffier , e n egli adul ti , en sib il izza ti a lla lor volta con le lievi ìnfezioni occulte subi te . Nei b ambini al disotto d egli 8-1 0 a nni, in vece, le r eazioni sono rare. È IJos ibil e, in un certo m od o, pr eved er e la reazione local e pratican do preven tivam ente la cosi detta « An atossireazion e » di Zo.e11er , iniet-
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tando cioè n el d erm a dosi piccolissime di a11atossina le quali , n ei soggetti sen sibili, provocan o una m odica r eazione cutanea. Le m alat tie inter correnti ,. quali ad es. la tub er colosi, inflt1enzano poco le reazioni locali e gene rali. Si può. dire ch e, in m edia, n el 20-40 % delle iniezioni di ana tossina si osservan o r eazioni lievi o molto lievi, n el 10-1 5 % r eazioni n ette, e n ell ' 1-5 % r eazioni forti , sopra~utto a tipo locale. In c on clusio~ e, però, si tratta sempre di r eazioni di assai minore importanza ed entità di quelle provocate con altre vaccinazioni (per esempio vaiuolo, tifo , eoc.). · Fino all 'a gosto 1928, inver o, son o state praticate in Fran cia oltre 1 milion e di vaccinazioni , sen za ch e si abbia avuto a lamen tare _alcun incidente veramen te gr ave. I tentati vi fa tti di purificar e l 'anatossina (Alders h off ed a ltri), si sono din1ostrati inad atti , diminuendon e il valore antig·ene, e di con segu en za il poter e immunizzante. Se si volessero riportar e tutte Je statistich e vaccinali pubblicate da l g iorn o d ella comparsa d ell 'anatossina ad oggi , vi sar ebbero d a criver e centinaia di pagine. Bisog·na per ciò limitar si a citarne alcune tra le più istruttive e le più recenti. All 'I stituto dei sordo-muti di Asnièr es il 98 % d ei vaccina ti_ (2-3 iniezioni) mostrò una Schick n eg·ativa 2 m esi dopo la prima inie• z1one . Nell 'osped ale Anton y · (Parigi) Lereboullet e Joannon consta ta r ono il 100 % di Schick negaLi ve dopo il 2° m ese di vaccin azioni . Lesué immunizzò a l Trousse.au p iù di mille b an1bini cqn 2 iniezioni , e n el 90 % ]a Schick d ivenne n ega tiva. Ler ebouJlet n e vaccinò 96 n el] 'Orfanotrofio di Arneil-Cach au e d ebbe analogo r esultato n el 94,45 %, 1 m ese d opo la 2a iniezione. H.a r vier e Requin n e vaccinaron o 200 in una scuola di Parig i, e 3 mesi dopo la 2a iniezione la S·chick era n egativa n el 9·5 ,4 %. Zoeller vaccinò 4 7 adulti con 3 iniezioni d\ 0,5-1-1 ,5 c1nc. di an atossina, e d opo 6 settim ane la n ega tività d'e lla Schi ck fu completa per t u tti . · H anseval e Nelis n el Belg io ebbero il 9± 9~ d ei ' 'accinati con Schick n egativa, e Zinglier, n egli Stati Uniti , ebbe il 98 % sei settiman e d opo la 3a iniezione (0,5-0,5-1). In complesso, dunque, si può riten ere ch e 2 iniezioni di ana tossina immunizzan o dal 90 al 95 %, e 3 d al 97 al 100 %, in uno spazio di ten1po compreso tra 5 settimane e 2 m esi. Egu almente in t er essanti , dal punto di vi.sta pr~ tico , son o altre statisticl1e, ch e dimostrano la r eale effi cacia d el! 'immuni zzazione con la anatossina, n ei rig ua rdi della m orbilità e dell a m ortalità per difterite, e d ella sua innocuità. Mozer , a d esempio , riferisce i r esultati d ell a vaccinazi on e eseguita n ell 'ospeda le m arino di Ber ck in Franci~ , d11rante una grave epidemia difteri ca. La m aggior parte d ei bambini rico•
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SEZIONE PRATICA
varati era affetta da tubercolosi chirurg ica, e parte da rachitismo. Si fecero 3 iniezioni di 0,5-1-1 em e. , a distanza di 1 m ese. U n primo gruppo comprendette 896 bambini al disotto dei 13 anni, e un secondo 4 74 bambini anche· al disopr a di questa età. Mentre nell 'anno precedente si erano avuti 67 casi di difterite, di cui 5 mortali, n el 1926 se ne verificarono solo 15, senza morti. In 100 la 1a. iniezi one fu fa tta pochi giorni dopo l 'iniezion e preven tiva di siero. Le r eazioni locali e generali furono scarsissim e, e solamente in un caso di lupus cutan eo e in uno di coxite, apparentemente guarita, si. verificò una riattivazione della malattia. Zdrodo,vsky e Haliapine riportano una loro statistica riguardante 4600 persone di Bakou vaccinate con l 'an atossina, perchè aventi la Scl1ick positiva, su 30. 000 sottoposte alla pro·va. Durante il periodo 19.2 6-1928 non si manifestò alcun caso di difterite tra i vaccin ati , per quanto di,rer si di essi r esultassero portatori di germi, mentre contemporan~amente .si ebbero n ella stessa città 550 casi d·ella malattia, i1ei non vaccinati. Alla fine del d ecorso a nno 1928 Vigne ha prese11tato la nota riassuntiva della campagna an tidifterica in Lion e, ove la difterite r,ra andata aumentando fin dal 1920. La vaccinazione non fu obbligatoria, ma si riuscì a persl1ader e 2728 genitori a lasciar\la praticare nei lor0 bambini, dai 3 ai 6 anni , n essuno dei quali, in seguito, contrasse l 'infezione; ammalò solo un piccino ch e aveva ricevuto 2 iniezioni , ed altri 2, ch e ne ave,ran o ricevuta soltanto 11na, presentarono un quadro morboso abbastanza serio, ma n on mortale. Ottimi r e sul ta ti si ebb ero in pari tempo in due scu ole primarie della città. el Canadà, dall'ottobre 1925 al m arzo 1927 sono tati vaccinati con l 'anatossina circa 400. 000 soggetti, sen za complicazioni degne di speciale r ilievo, e sin da questo per iodo si è delineata in tutta la r egion e una notevolissin1a diminuzione di n1orb ilità o mortalità per difterite (Fi tz-G ér ald). Altre statistiche riguardano l 'immunizzazione praticata in pieno periodo epidemico. Bertrand , ad esempio, vaccinò in Le Pecq i bambini di un casamento n el quale si erano verifi cat i casi di difterite; i vaccinati n on ammala rono, mentre ammalò uno dei non vaccinati. Nel novembre 1926 si manifestaron o 9 casì d i di ft~rite in una scuola di Parigi , e Loiseau e Lafaille vaccinarono più di 100 ban1bini ; in seguito a ciò non si ebbe altro ch·e un nuovo caso in uno non vaccinato. Nel maggio 1925 si ebbe l 'insorgen za di una epidemia di difterite tra i ricoverati nel Sana torio di Banyuls sur Mer , e J.arry vaccinò con 3 iniezioni di anatossina 223 bambini, e non si manifestò n essun caso nuovo dell 'in fezione. ' ' aillant intraprese la vaccinazione in parecchi vil1aggi del Pas-de-Calais sulla quasi tota .. lità dei bambini, e da quel m om e11to n essun
caso di difterite fu più denunziato, m entre frequenti se ne ebbero in al cune local ità, quali ad esempio Arras, ove solo il 1O % fl1 vaccir1ato . P er quel ch e poi riguarda la durata d ella immunizzazione così o t·t enuta, è evidente ch e, trattandosi di applicazione tanto r ecente, non è possibile ancora dire una parola d ecisiva . Secondo Lereboullet, Boulanger, Pillet e Gournay, dopo 8 m esi la reazione di Schick pe.r sisteva negativa in tutti i vaccinati; lo stesso r esultato ebbero Lereboullet e Joannon d opo 1 anno, mentre Roubinovitch, Loiseau e Lafaille, fecero analoga con statazione dopo 12, 19, 23, 24 mesi, e fino a 4 anni . Gli autori .sono fidenti nel futuro, =il quale sanzion erà definitivam ente la portata pratica del metodo. In ogni modo in Francia, in seguito a voto del,l'Accade.n1ia ·di rn,e dicina ·(6-12-1927) è stata nominata una commissione esecutiva dal l\liniste·r o d'Igiene Pubblica, allo scopo di facilitare la generalizzazione del metodo di vaccinazione con l 'anatossina in tutte le g randi città, specie n elle scu0ile. Il resultato di questo è r appresentato da un aumento di circa 300. 000 vaccinazioni nel 1928, al confronto di 100.000 praticate n el 1927. Naturalmente gli studi di quanti si interessano dell 'appassionante problema non si sono arre tati alla semplice applicazione vaccinale, ma molti hanno cercato , e vanno tuttora cer. cando di perfezionare 1'anatossina dal p unto di vista della s11a costit11zion e, come pure dal punto di vista della via d 'introduzione. In America, ad esempio, sta prevalendo la super iorità dell 'an atossin a sulle miscele tossin a-antitossina., ed è stato introdotto in comm er cio un prodotto, col nome di Tossoide, il quale altro non è, per l 'appunto, ch e una specie di anatossina . Secondo le istruzioni dei preparatori, si tra tta di tossine estratte da co·l ture difteriche, aventi una d-0se L + di eme. 0,25, o meno, d iluita in soluzione fi siologica di cloruro di sodio, e liber ata dalle proteine del siero. La tossina viene trattata con formaldeide alla temperatura di 30°-40° C., fino a ch e la tossicità è distrutta, in manj cra c h e 5 eme. non uccidono una cavia di 250 gr. Il saggio d el potere antigeno vien fatto iniettando nel le cavie 0,2-0,l eme., e in un mese 'Vengono somministrate ad ogni animale 5 dosi letali di tossina difterica; se l '80 % sopravvive per 5 g iorni, il tossoide è giudi cato soddisfacente. La vaccinazione con tale sistema con sta di 2 iniezio·n i sottocutanee di em e. 1 ciascuna , con jntervallo di 3 settimane l 'una dall 'altra. sagcrian do eventualmente ]a su scettil) ili tà indi, vidual e con iniezion e preventiva di em e. O, 1 di to soide diluito jn soluzione salina (1 : 20). I resultati dell 'applicazione pratica del tossoide, date le sue strette analogi e con 1'anato . . si11 a, non potranno esser e che lusinahieri. 1
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lJ_, POLICLINICO
Per abbreviare il tempo di vaccinazione, si è anche cer cato di produrre e di usare delle
Anatossine concentrate. Secon,do Haliapine, ad esempio, l 'acido ortofosfori co si sarebbe dimostrato il più adatto a1J,o scopo. L 'acidificazione fa precipitare le proteine specifich e dell'anatossina difterica, mentre il suo Ph. si abbassa; si ridiscioglie poi il preci,p itato con opportune quantità di soluzione fisiologica di Na Cl., alcalinizz.a t~ convenie·ntemente, fino ad avere il Ph. de l, l'anatossina da cui si è partiti. Il tut.to, ben si comprende, lavorando con asepsi perfetta. Si otterrebbe così un 'anatossina conoentrata 10 volte, . con la quale si ebbero dai cavalli de i sieri a titoli notevolmente più alti che di norma. L 'applicazione sui bambini ha dimostrato anche l'innocuità del suo uso, mentrechè l 'introduzione di quantità enormi di unità antigene, quale viene in tal modo realizzata, servirebbe a ridurre notevolmente il periodo intercorrente tra iniezione e comparsa d ell 'im.' munita. . Bisogna ora ricordare i tentativi di vaccinazione per altra via, che non quella sottocutanea. In primo luogo si è provata la immunizza-
zione per via orale. Reiter e Soldin facevano ingerire ai bambini I gr. di benzoato di sodio in succo di frutta , per aumenta-r·e la per.m eabilità intestinale, e dopo un'ora somministravano 2 eme. di miscela tossina-antitossina in eguale volume di latte, ripetendo tale procedimento dopo una ~etti1na11a, con 3 cm,c. di miscela, e dopo un 'altra settimana con 5 eme. di miscela. I resultati in tal modo ottenuti furono incorag· gianti, e l'immunità si manifestò nella nlaggioranza dei bambini dopo circa 5 settimane, protraendosi per alm.e no 6 mesi. Ramon e Grasset studiarono questa via di introduzione sperimentalm·ente sopra i conigli , giung·.endo alla conclusione che si tratta di una via moil to meno sicura e fedele di quella sot tocutanea, per quel ch e .r iguarda la produzione d,e ll ' immunità attiva, o lo stabili rsi dell 'immunità .passiva di fronte all'infezione difterica. E ciò nonostante gli artifizi usati per favorire l'assorbimento, e sottrarre, in una data misura , l 'antigene e l 'anticorpo al l 'azione distruttiva dei succhi digesti,,i e d ei fermenti mi crobici dell'intestino (somministrazion e di olio · di ricino, di bileJ ecc.). Resultati assai scarsi avr-e bbe avuto anche Bischoff, il quale usò miscela to ssina-ant.ito~ sina, previa ingestione di benzoato di sodio, secondo il metodo di Reiter. Di 12 bambini così trattati, e con Schlck positiva, 9 restarono tali, in 1 si ebbe reazione paradossa al punto di conttrollo, e solo in 2 la Schick divenne negativa. Ripetuta la r eazione do.p o un anno ir1 questi ultimi 3 soggetti, il resultato fu poco netto. Fuer t poi, on1ministrando la mi cela ma senza benzoato di odio , non ottenn e ch e degli • • in u cce ...... 1. 1
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La questione resta ancora cc sub judice n, come pu·r e non è risolta quella della immunizzazione per via nasale. Vigne, ad esempio, vaccinò per tale via, con l 'anatossina, 97 bambini nelle Crèches municipali di Lione. La sostanza venne instillata nelle due narici, e non si ebbero manifestazioni di sorta, mentve tutti i vaccinati restarono immuni dal·la malattia. Le stesse instillazioni, fatte nelle narici di 2 balie e di I bam . . bino di 6 anni, por-tatori di germi, fecero sparire questi n·ello spazio di 3 giorni. Recentemente Bocchini, in Italia, vaccinò 33 individui, in massima parte bambini, fortemente recettivi all'infezione difterica, ottenendo in 28 l'immunizzazione completa (84, 8-1: %). La tecnica usata consistette nelil 'istillare 3-4 gocce di anatossina in ciascuna narice per 8 g iorni di- seguito, ripetendo analoga serie dopo 8 giorni di riposo, O·p pure instillando continuamente ogni 3-4 giorni, fino all'estinzion,e della Schick. Ferri, della R. Clinica Pediatrica di Roma, con ricerche tuttora in corso, e quindi non ancora pubblicate, av:riebbe dimostrato che la immunità è più facile ad ottenersi polverizzando nel naso la soluzione gli1ceri·c a di anatossina, piuttos.to chè con le instillazioni. Avrebbe poi notato anche che la percentuale dei :resultati positivi varierebbe a seconda del r;nodo di condu.r re il trattamento, nel senso che se, per esempio, l'immunizzazione sarebbe completa nel 54 % dei soggetti sottoposti a tre c icli, di.stanziaLi di 11-12 gior11i l 'uno dall 'altro, di_ polverizzazioni giornaliere per 3 giorni con secutivi, una sola polverizzazione, ripetuta 3 valte, ogni 11-12 giorni, trasformerebbe la Schick in negativa solo nel 22 %. Altro fatto interessante, rilevato dal Ferri, sarebbe ch e, a parità di qualità di anatossina e di num·ero e frequenza di polverizzazioni, la immunità si stabilirebb.e più facil1nente polverizzando addirittura nella gola. L'ultima novità, in fatto di vaccinazione an. tidifterica, è finalmente quella della Vaccinazione doppia. Nel novembre 1928, infatti , Zoeller ha riferito all 'Accademia di Medicina di Parigi i ben1efici effetti che possono aversi vaocinando contemporaneamente con due vaccini diversi. L'immunità così ottenuta sarebbe notevolmente più attiva, e le reazioni vaccinali molto meno intense, specialmente ai riguardi della vaccinazione antidifterica. Egli ba trattato in tal modo 217 scolari dai 7 ai 10 anni. La prima iniezione consistette in un vaccino misto con dose. 0,5 di anatossina e 1 dose di T.A.B. (vaccino antitifico) · propoTzionata all'età de] soggetto . Le altre due suc.cessive furono di sola anatossina. Dopo 2 mesi tutti i vaccinati presentavano Schick negativa. Il vantaggio del metodo sarebbe dunque di immunizzare contemporan eamente ,-erso due infezioni, con .sole 3 ini ezioni , e, come si è detto, con effetli as ai più noteYo] i.
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S EZIONE P RA TlCA
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Se si dovessero, sulla base di quanto siamo venuti fin qui esponendo, traociare le linee di condotta del m edico ai riguardi della pro:Plassr antidifterica, mi sembra che sarebbe logico, discriminando spassionatamente i valori dei vari metodi, stabilire quanto segue: I ) L'anato ~sina ra ppresenta oggi il miglior m ezzo ch e "abbiamo a disposizion e per immu~ _ nizzare l 'uomo ver so la difterite. Per ottenere il quale r esultato, il valore antigen-0 dell'anato sina dovrebbe essere alm eno di 5 unità (quella preparata dall 'I stituto Pasteur è di 8-10 unità) ; 2) Il m assimo d 'imm unità si ottiene iniettando n el segu ente m odo: I a iniezione sottoc utan ea di 0 ,5 em e. ; dopo 3 settiman e 1 em e. ; dòpo altri 15 giorni 1-1 ,5 e m e.; 3) La vaccinazion e dovrebbe essere praticata a tutt' i bambini , dal 1° anno di vita in su ; 4) La reazione di Sch ick può esser e trascurata n ei bambini da 1 a 7-8 anni , p er sem plificazion e, praticandola invece n ei più gr and. icelli a dulti, . . e. n. egli . . .prima di prooedere alle in1 ez1on1 immun1zzan t1; 5) In caso di epidemia di difterite di qualch e in1por tan za, l 'i11iezion e di 1000 unità dr antitossina (sier o degli istituti produttori) con ferisce uno st ato d 'immun ità di breve durata (2-3 settiman e). Tale protezion e va poi com~ plctata con l 'an atossina, facendo la prima iniezion e di questa qualch e minuto prima della iniezion e di ,a ntitossina, e la 2a e la 3a con il consu eto periodo di distanza; 6) L 'immunizzazion e con la sola an atoss ina è sufficiente n elle zone infette da difterite, n elle quali l 'an damento epid.e mico possa venir ben co11trollato , avendo l 'esperien za dimostrato ch e l 'an atossina, in iettata all 'appar ire dei 1)rin1i casi, immunizza i soggetti n el corso di 6 settiman e circa 1 oppon endosi all 'µ,lter iore 'Sviluppo epidemico. · La conclusjon·e di qu1esta b reve rassegn a n on può essere ch e una : quella cioè d i con statare l a m ole in1pon en te di profi.cu o lavor o espleta lo n el corso di pochi anni , con quella d ovizia di resultàti ch e solo la poder osa attt·ezzall1ra scien tifica d el n ostro secolo rende possibile di otten ere. Il fu turo è per oerto, a n ch e in questo campo d ella .profilassi· antidifterica, pieno di -incognite e di prom esse; ma q uel ch e sembra costitt1ir.e la r ealtà avvenire, pos.siam o an·oora oggi i:itr ov.a rlo n elle idee espresse dal Behring al1'inizio dei su oi studi , allorqu ando scr iveva, con con vinzion e direi q uasi profetica : « er sch eì11t die H offung m ehr und m·eh r b erechtig t , das s in nicht zu ferner Zeit di·e Diphterie, ·in ahnlich er W eise w ie die Pocken kran kh eit, aufb oren wird eine Volksl{ran k.heit zu h eissen ». 1
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[AN No XXXVI, NuM.
~o]
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RoUECHE .
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SEZIONE PRATICA
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VIGNE
OSS ERVAZ IO NI CL IN ICH E. OSPEDALE DI SANTO SPIRITO - SALA GENGA
Primario·: Prof. G.
ANTONELLI.
Stasi bilia1 e e bile bianca.• 9
Dott. LUDOVICO
PATERNI,
aiuto.
fM. P. idi anni 67, .b racci·ante. 1N'Ulla nel ,g entilizio. N'Ulla idi famtgljiare; m od'.ico bevitoll'e e fuma tore~
·Nega .qualsiasi iprecedente morboso ·degno di nota, 1comp1re1se l'e , aJffezioni venereo-luetich e. L 'attuale malattia ebbe inizio due m esi or sono con una cri$i doloriifica all'i.pocondrio ·destro, irr.adiazioni rulla sp•ailla destra, vom ito, modica .f eblbre. I ·disturbi 1continuarono circa 10 or·e; quindi cessa>rono completrumente. Il P. dopo .poc.hi .giorni potè ;rjiprc n1der e le su~e or.dinarie occ·u pazioni. Un mes.e fa nuovo att acco dolorifico· con gli stessi icaratter.i; qu esto secondo attacco fu più lun·go e dopo di esso ri·m ase 11no stato ·di dolenzia dilf!fusa ra ll'ipocondrio destro, che non è p)ù scoII11Parsa completamente. Insorse modica febbre ·ed il P. si a ccorse di essere divenuto itterico. N·ei ·g iorni successivi l'ittero si intensificò; l e urine 1d:ùve.nnero molto scure, le feci ·diivennero bianc o-cretacee. Il paziente cominciò ad avvertire IPI'urito, sen so ·di astenia generale, •disappetenza, d!irfif icoltà n allia di.gestione e d ovette aibbandonélll'e il lelJvoro.
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IL POLTCL1NICO .
tLa dolorabilità all'ipocondrio destro rima:se continua, con esacerbazioni abbastanza frequenti, cl1e peirò non aissunsero più il carattere delle ·coliciqe sopradescritte. Frequ·enti rialzi · termici spe cialmente. n elle ore serotine. Il P. dice idi ess ersi n_otevolmente 1dimagrato. Entra in .corsia il 1
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10-9-1927. E. O. Condizioni generali 1discrete, ittero inten-
so uni versale, con se.gni di .grattamento .a1 petto e agli arti. Non eden1i; scarso panni colo adiposo. -ì\tlasse muscolari ·discretamente svi1'UIPpate · ma flacci·de. 1Nulla a carico del sistema scheletrico. Lin1g·ua imipatinata, urnida. Ittero della mu,cosa orale. 1P olso u1guale e ri'i.mico, a media prressione, '.frequenza 60. Nulla di notevole a carico 1del reiStPiro. Apparato linfo-ghiandolare: scarsi nodi piccoli e medi n elle stazioni inguinali e latero-.cervicali. Torace: nulla di notevole alla percus·sione ed ia•scoltazione. Cuore: d eborda ap pena a d estra dal margin·e sternale, a sinistra nei limiti. Nulla all' as·coltazione all'infuori di un discreto rinforzò del seicondo tono aortico Arterie superficiali: in vari tratti serptginose e· 1du·r·e. Addome: normale per :forma e Y01'un'le . As~se11z.a di reticolo venoso. Vi vo 1 dolore alJa 1pres6ione sulla zo.n a ipancreati1co.Jcol,edoeiica di C·h aiuffard. Non clif es,a ·muscolare, n ess11na abnorme formazione .p alpabile in detta zona. Fegato: ·deborda tre ,dita dall'·airco costale, duro, a su1penficie liiscia, mar-gine ta.g liente. Il rbODdO inrferiore ri·sale dbliquamente in alto e all'interno, :Lncroioiando la linea mediana tre dita soipTa l 'ombellico e na·sccndendosi sotto il bor1do costale isinist,ro tre dita all'ester110 della .p arasternale sinistr.a. In corr~spondenza al 1qu·adrante superiore destro 1dell'ad,dome si palpa una formazione globosa, piuttosto molle, 1del volume di. un manda rino , perfettamente &postabile coi movimenti 1tlel re ~ipiro . La formazione si nasconide ve.rsç> l'alto sotto il mangjne epatico ed è chiaramente riconoscibile per l,a c~stitfell ea . La pa~o;>azione di quest'organo dà solo scarsa dolenzja. ~on si pa1pa alcun jmpacco locale, non si p ercep·isce confricatio cal1colosa. '.DQlente alla pr·essione il p unto ·f renico d est.ro, il J;>Unto di Binet ed il punto scaipolo-apexiano. , l\llilza: non si 1palipa, in alto si delimita alla nona costola sull'aiscellare media. Sisterria nervoso: nestSun delficit motorio nè sensitivo. Riflessi profondi degli arti iiliferiori assai 1deboli. . Sang·u e: reaz. <li v. 1d en Beirig'h dd.retta pro!Ilta + + +, im1di1retta + + + , J)o1saiggio: 0.053 %o . ,U rine : ·allb. 0.70 %0, gl1u co.sio 1a ss., ind.aJCano traéce minime, acetone t:raoce, pigmenti !biliari presenti in forte quantità, ~ali biliari : R. dt Hay + -1- +, R. di P ettookoifer + + +. Sedimento: cilindri gran·u losi tinti di bile, ra,re emazie. Feci: di colorito cretaceo, assenza ·di stercobjlina e stercoibilo1geno. All'esame microS'cop~1co gocciole rifrangenti ·di gra·ssi n eutri in dj)s creta ,q uantità. 1Ricerca id ell'amilasi (metodo Goirftfori, Tallari'co) 1con 2 eme. di feci 1diluite al 5 % si ottiene già dopo 20' una note,,ole reazione bleD: al liquido di Lu·gol. Prova dei nuclei (1Sohmidt) mette in evidenza la perfetta digeri·b ilità di questi. R. del guaiaco e d ella· benzt~ina negative J?er emorraJgie occulte. Colecistografia: col metodo 1della tetraio1dod:ta1
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XXXVI, NuM. 20]
leina (1,.,ia gastrica) viene eseguita la radiograifia della cisti-fellea. Qu esta apipa,re appena vi$ibile nel .suo contorno globoso caratteristico e-d è i10·tJev·ol1mente di1J1atata. Non si me·~te jn evidenza n·es isun segl!lo clhiaro di prresenza di cai~cbli. Decorso. -· IO: P. v·enne tenuto 1P er una driecinlél di giorni in osservazione. Le r~cerche soprarife1rit e furono in gran parte ripetute per numerose Yolte e sempre con risultati co,s tanti. Il P. si lamentaiva sempre di dolenzia dif,fusa all '~poconidri,o 1destro, ma so'Pratutto in corrispondenza 1del1a r eigione p1ancreatj·co-coledoci ca di CJ1a11Jìfard. Non si ebbero mai esaice:rtbazioni oritj1cl1e. Rialzi tern1ici irregolari, di mo.d ica intensità (3'.7.8) quasi quotidiani. Il dimag·ramento andò rprogred·endo. Diagnosi .clinica. - Era chiara la diaJgnosi di occlusjone cronica del coledo·co, il punto delicato ·da risolvere era il dato etiolo1g i co. ~ età, il din1agramento, la pre'Senza ·di una no, te-vole tun1eif azione d ella cistifellea; lP•arlavano per il neoplasma. La presenza di notevole quantità di amilasi nelle feci, la digeribilità dei nuclei muiscolari, l'assenza 1del caratteristico ittero « •vel"de scuro » ten dervano a far esclude.re il neolJlas-ma della testa del pancreas. L'assenz1a di vo· mito, ectasia gastrica, emorra•g ie intestinali, erano contro il can cro ·d·u oid enale. Rimanevano in dtscu ssione il tumore i:•roprio del coledoco e la calcolosi. · In favo.re di q.u est'ultima erano la storia tipica di ·coliche epatiche, l'inso1'genz1a dell'ittero dopo una di queste crisi, la presenza dei noti punti ·clolorosi, e, nona.stante l'età, il dimagramento, la presenza idi una grossa ci·stirfellea, l'assenza di d.ati .p rob,a tivi ottenuti alla colecisto;grai~ia, fu fatta 1diag:p.osi di ostruzione ca·lco•losa del coledoco ·e·d il malato fu tna1Slferito in chi·rur.gia. Ulteriore d ecorso. - Il giorno do1p,o il traslferim ento insorse fe bbre elevata (massimo 40°), a tipo fortemer1te remittente; le condizioni del paziente and·a rono rapidamenrte aig1gr.a1val1!dosi, e dopo 5 giorni si eb'b e il ·decesso senza che l'intervento qperativo Si fosse potuto eflfettuare. Il tas'So bilir·u'bine·m ico jl giorno preceidente il decesso fu di 0,044 %o . A·utopsia. - Fu possi·b ile soltanrto una autopsja :p.a rziale. I dati che risultarono furono· i seguen ti: 1Notevole dilatazione del coledo•co e ·dell'epati-co: il prirrno presentava un calilbro su1perio'!'e a quello ·di un dito po~lic e . La cistiJf.ellea ancih'e~iSa n otevolmenrte irl!gran1dita con un volume corri. spondehte a un grosso mandarino. Moid ico ispes$ìmento 1della parete si1a della cist:iJfellea che del ·COledo,ço . con o·p arcamento della loro suip·erfi•cie e:sJern:a. · Aipeirto il duo1d·eno, 1a p~a.11.a si moistra :peTfettamente pe.wia, il pancreas non presenta alterationi ·degne di nota, nessuna traccia di tumore o di ·calcol o in corrispon•denza alla papilla. Nel resto ·del t•'atto d'intestino che fu poturto ispezionare (lfino al colon trasiv·er$O compreso), non fu .. rono rinvenuti cal1coli .biliari; a>peirto il coledoco e la · c~stifellea fu co11sta!tata l'a:ssen za di tu·m ori o di calcoli e sorprese la pil'esénza di un liquidt> bi1anco ElJ>O!'co l eggermente lattes~iente c·h e, invee.e della lbile 'riempiva totalmente 11 coledoco, la c1sttfellea, il ieistiico (che era ipervio) ed in parte l'epalfi1co. tll ltquido raccolto in un bicchiere era nélla 1quantità ruppròssimat:iiva di 380 eme. Jl if ègàto· era notevolmente ingrandito, di colorito itterico. La s'Ua supenficie cosparsa di piccole 1
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XXXVI, NuM. 20]
SEZIONE PRATICA
a·r ec . iirr.eg·~J.a: i g.i1atllaJStr·e, rti1cono1scabiJi 1P1er ascessi mult1•p li. All1a s·upenfirci·e di taiglio ittero intenso co11 scolo di bile abbondante, mi$ta a p us; l)arecch~ degli asces•si .sowrarirfeTiti pir esenta" ano una tinta v61I'dastra biliare. All'esame del liJqui.do estratto d·alla ciistitf·ellea e 1grosse vie biliari si riscontrarono i seguenti dati: P. S. 1010. Ri1\'alt.a n egattv.a. Al'b umine. 1.45 %o . .i\~1ucin a i.11 scamsa q·uantità. CJor.uiri 7.10 %o. P-i1g.111,enti bilta.ri ais sen·Ui. Sali bi.l iari •ass,enti, Colesterina ass.en.te . 1Esame m.i crosco1p·i co dèl 1sedimento ·dopo centrifu1g azione: rari corpuscoli di pus, cellule di aspetto epiteliale in di1screto nun1ero più o m eno disfatte, cristalli di acidi grassi. Diagnosi anatomica. - Reperito di stasi m eacanica a carico del col1edo1co, ci:stilfe1•l ea e f·eg.ato, se11za ostacolo dimostra;bile. Idrope della cirstiif ellea e grosse vie bilia·r i. estraepatiche. Ascessi multi1pli del fegato a p·robaibjle punto di partenza clalle fine vie biliari. · 1
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antagonista. Il va1go avreb1be azione ecciton1otoria ~sulla porzione duodenale e insieme sulla cistj.fellea, il simpatico avrebbe. azione inibitoria sulla stessa iporzione duo1denale ed ec·citomotori1a per lo 'stfint ere. Que$ti dat i, desunti da numeros·e esperienze sugli antmali, spingon-0 l'autore a c·a lcare l'impoirtan za idei fenomeni neuro-ipertonici speci aìmente in molti casi nei quali, nonostante l'esiste;nza di itteri a trpo di stasi completa, nonostan~e i reip erti an1atomici di stasi nel fegato, non si dimostrarono cause meocaniche sufficienti a r en d·ere .ra;gione dell'occl'usione delle vie biliari. Alzon~ ribadisce ques ti concetti e porta il contributo 1di1retto di un caso con sindrome di occl~sione del coledoco (e bjle bianca), nel quale un nliriuscolo tu.m oretto sit•u ato presso lo sbocco di questo canale, non a;pip1ariva sUJftfici.ente a ~rP·ie gare la ostruzione, senza l'ausilio di f enomeni 1
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Con1c1i'Vtdo per.fettam8illte con A.lzona 1'01Pin;io:ne di ritenere inesatta la denominazione di bile neuro~spast i,ci. bi1anca applicata ad un liiquido che della bile 'f.a11 .fenomeni s i c,olle·gl1er.eb·beTo a ,qru.egli stati i1on •h a alt1ro ·c he la sed·e e di considerare meO'lio ·di ' ' a!goto11ii1sm·o •càle a ger11do 1sru1g li elen1enti conO aµ1Jr qpriate le dizioni di idrope vescicolare o trattili della oistiJfellea e ·vie bi.l iari, sareblbero a ic.lr01p e totale 1delle vie biliari 3.'PPliicate da Berg. base de11e così dette coliche ·epatidhe 1Sin e m.ate:ria. Nel ca so di queSit o lavoro si trattò di idrope toA parte le di1f1ficoltà dottrinali per ammettere tale delle grbss·e vie biliari extraeipatiiche e cisti- ·qu esti concetti n el ·caiso idi 1qru esto lavoro saTeb.b e felQ1eia. 1qu ~ni o mai .a11d·uo a;pp·l ic.arli 1p,ench1è non po~iè I ca1ratteri della cosidet.ta biJ.e bianca secon,do essere escJ.u·s a la emtsision·e ·di un eventuale calanaljsi eseguit e in precede~za da Gosset, Lo ewy, colo nei giiorni irm11nedjatamente 1precedenti la Daniel e Barès, Alzona, P etrescu, J'anase$CU, moiftr e percì11è non .si ip·otè m ettere in evidenza così t'i -riassumono : P. S. 1004-1015, albumina d~ a1c11n e.Jemento capace idi a:gi·r,e 1com·e spina locale tra1cce a 6-7 %o, mu1ci:na da tracce a. 8 %o, clorurri di .c~·cicit azio:ne. 6,43-8,79 p-i•gnnen·Li, sali biliari, co'l esterina assenti. Quanto alla gen esi della bile bianca le o•p inioni Nel caso di questo 1a,·oro nessuna traccia fu sono varie e l'accordo clefinitirv9 è tutt'altro che rin.venuta di pigmenti e sali biliairi. La quantità ra1ggil1nto . . cli al.burni11a fu di 1. 45 %o peso specifico di 1010, Co uJ'voisie·r rjt e.n n e t;rattarsi di un grave defictt 1a reazione di Rivalta (non mi risulta ch,e sia delJa funzione bilirure d elle cellule epatiche; ma stata precefl entemente applicata .da altri Autori) questo m odo di Ye dere h1a a vuto scaPsi seguaci tu ne.g ativa. I cloruri ascendevano a 7.10 %0 . Nel ed i reperti d el caso des·critto 1n questo la;voro cosedimento solo rari co:np·u scoli di pus e cellule di stituiscono una smentit·a quasi perentoria. tipo epiteliale. In contrasto con la bile bianca delle grosse vie Si trattaiva dunque di un li1quiido che nessun · bjJiari e cistifellea, nel fegato es]steva una stasi caratter·e più a'Ve,ra rd ella bile come non presenpronunciatissin1a cli bile perd'ettam en te colorata e ta,ra alc1.1n carattere ravvicinrubile ai comuni lin el sa11gue una biliruibinemia molto intens a. quidi in.fiammatori. D'altrond·e il con1cetto ·d ella acolia pitgmentaria . Qu1est'ulti·m o d·a to ·d i fatto a1p~are in contnaisto deve esser tenuto b·en distinrto da quello della •Coin la presenza ·di aiS'cies•si muìltipùò. constatati n el 1b ile bia111ca; me11tre n el iPrimo caiso si t.r atta delle fegato. estreme conseguenze della insufct'icienza epatièa, Circa l 'assenza di cause dimostraillili dell'ostrucoinci1(lente con la di1ninuzio11e o scornparsa delzione del coledoco è i11teressante 1rich]amare gli J' jttero, doell:a co11'emia e cc., n ell'·a ltro caso si tna~t a stuid i idi W estrfall e le tendenzie che gli stuidi cocli ·u n f en cm e110 cl1e interessa non la gl1ianclola stituzionali·sti 11anno d eterminato in questo cameipatica, bensì le sue più grosse Yie escr etrici, ed po di argomenti. è in rapporto al la 101ro cl1i 11~ 1 r d. Secondo l'At1tore summenzionato, la muscolatuBu sta rin1u0Yere l'ostacolo per ' 'edere. cloipo ra 1della porzione inferiore d el coledoico andre:b be pocl1issi·n10 tempo (n1ezz'ora, secon;do Bru nner ) distinta in una porzione duodenale e n el vero fluire di nuoYo bile coJorata n ell'intestin o. sfintere •di Od1di situato nella papilla. L'innervaCirca l 'i11f1uenza <lell.1 o!:!clu. ione in ec~ anica , zione ·di queS'ti due sistemi di mus1culatu•r e sarebbe questi'l rappre=senta la condi zi one prin cipale per 1
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mucosa, connettendro così lo spaismo de11o sfinla p1roduz1011e del fen.o meno, ma ceritamente non tere di 10ddi ,colla ·bile bianca. è suifificiente. Ma nei rtguardi della g enesi di quest'ultima In un recente lavoro ho aJvuto modo di eseguir-e Tis·ulta molto didìficile })'ensare come la secrezione in nu·m erosi cani la l egatura d el coledoc o ed ho muco.sa (se mucosa è lecito semip.re chi.amarla) osservato 1costantemente ·all' autopiSia idi questi pois sa giun.ge,re a sostituirsi t·o·laln1ent·e alla bile animali un contenuto biliaJte del coledoco e cin elle ,g r.osse vi·e :btli·ari e iei1sti·f ellea, .senza che sia sUrf1ellea a s·s ai d·enso, sip1es1so ad·d irittura piceo. po1ssibile rinrveniire 1.n d·efinitiva neip1prure tr.acQi·e Qu esti dati conco~dano con e&p.e ri·enze simili di ·di p]1g menti o idi sali b~lia.ri. l.>etr eS!cu e J oida .e di1mostrano com·e, in simili cirGlrosset, Loewy e Mestr:eZ1at, dahl·o studio d1el li· CIOiStanz e, le .g ro·&se vie biliari, la cistiffellea soqui1do •ch e costiituisce la co·sì d etta bile bianca ' rprattrutto, corrupensino , rp·er 1q·uanto ·è po·s:silbile, l'indai J;'.eperti anatomici cli cist:Lf elle e prive di eipitefluenza della stasi con l'assor1b imen to d ell'aoqua, lio e ri·dotte a · sacchi conn etti1vali più o meno oltre ·Clhe con la prolP!'ia dilatazione. I pi.g rnenti sclerotici , gtungono al concetto d ella trasudao non ven1gono assorbiti o veTugono aJSiSOrbiti in zione. Ma è 1da domand1:ir si come si concepisce quantità a:2sai m en o notevole r1sipetto all'aciqua. una tale 1ira;s·u dazione dal p.J.a•sma sangiuigno, Queste condizioni sono p e1rfettarnente opposte ç_ u1a ndo, in casi, aid es. di occlusione de1l coa 1qu elle che si 11anno nella così detta bile bianle doco, n ei quali si. stabilisce l' idro'P·e delle grosse ca (alto contenuto a cquoso, a &senza di pigmenY•i-e biliari, si 11a un co•sì forte aum·ento delila ti, •etCIC. ). 1pressione n·ell'interno di queste ' 'ie, da determiMc1'.Vlia.1steir e R ous, co11 l ega t ure 1P·a rz.t a1li dei do tti n.ar·e ·dilatazioni C01SÌ COSpiru•e. biliar1 e del cisti1co, sareb·bero riusciti a riipro·durLa con·cezione che sern·bT·e rebbe più lo1g iéa a r e nel can·e qualche co•sa di si1nile alla bile bianca; n1a in eS1p erienze ·di questo tiipo, da m e ese- se1guire è q uesta : consi d·er•a.ndo 1l'occlus.ion e mecc.anica del coledoco, sj deteirm.inaI10, in 1CélJ&i speguite rpure su cani (d escritte nel summenzionato ciald1s1simi, nel l~qu]d o ristagnante c on1dizioni c·h e laYoro) non pot.ei { On1fer1nare que·s ti reper.ti. Quc:ili sono allo1ra le ragio·n i IPer l e quali dinan- 1sono assolllltamente 01ppo1ste a qu,elle che abitu·a lm e11te •Si osservano e che corri.spandono a quelle zi all.a st essa can. .s a prima: st asi biliare, si iistitJU~ della stasi s1p eri-mentale d el coledoc o. Come abscono delle condizioni così prorf ondamente dibiMDO d etto sopra, in quest'ultimo caso, la bile v erse? si i·s:pes-siisce, la concentrazion e d ei pitg·m enti si I11ter\·J ~n e uno specia le coefficiente secretorio elev~, la bile diviene i1 era, P'i cea; nel ca:so d ella i11ccoso : ciò soste11n ero Kauis ch, Brunner, Bertog, bile bi.a111ica i pigmenti scompaiono al pari dei Ber•g, ecc. Nla a par te la questio,n ·e già moss.a 1n sali ·della colesterina e residu a un liquido ac quoso Ftri:in c:a 1da T,err1er, Mooquot, se si possa sempre clorurato, ·f requ·entemen1te di ba55o tpeso sp,eciparlare cli s e crezion e m·u·cosa quando la m 'L1cina if1co, a conten.u to assai vari albile di alliumina e è un ele.1n·ento ohe srp,es1so ril.é,va:si 1a11'o stato di 111u·c ina. t.raocie i1elJa bj] e bia111c·a, a<pipare strano o p·er lo .A. q;ual-e a ltro fattoTe, 01ltrr'e la staffi, si devono ir1e110 poco conse11taneo con le le1g"gi economi1cQ1,e qu eiste co11dizioni cosi anomale ,e com.e esse si cl11e r e1golano costanterr1ente lla f1siologi a e la fispiegano? sio}'.)atologia ·an imale, 1pjen·sare come dinanzi ad 111 fattore infettiivo m esso j1n evtdenza da un ostacolo ineccani co al norn1ale sv.u otamento Aschorfff 1è certame11te il più facile a pens arsi ed la ctst i fellea e Je gros se vie biliari - senza l 'in- . è qrue[lo c'he fi·n o aid ora ha avruto le più att er\'ento ·cli altri fatt ori - giun1gano ad a·ggraJVare ten1dtbili .conJferune 1s1perimientali. Aschoff vide le co1nclizùo·n i d ei:la sta.'Si, a.1g1gu:ungren1do t1na cosi come l '.azion·e di germi attenuati possa 'determia})bondn.nte secrezione alla bile sta.g n ante. nare l'idrope della cisti.!f ellea dopo chiusura del B er,g <livi1de i sog1getti in coleflussionari e muc:itstjrco; più recentementie Ioic1a n.el]la Ol·i!Ilica di coflussi.onari ; n ei primi, all'o1p posto d ei s ~condi, iVIi al~e ha conifermato tali reperti anche con legasi avrebbe una scaris1a secr·ezione n'l'.ucosa, una tura tlel coledoco . · cl e'bole 1pTessione n ell'interno delle grosse vie biTanto Joida come ·1a mag1gi0Tanza d eg·li au1iari, una s.ecrezione epaitiioa pi1.1 con tinua. I cotori che seguono le v·edute di. A1s1cho:ff parlano .esl c·f1'u1..:sio:nari s.arelbibecro i·n mag1gioT.anzia, m,entre senzial1nente di una flo1gosi con secrep] one catari n1 ucolf1'nssionari sarebb ero rari; cosi·cchiè p·er la rale ma questa n on bas·11 a Sipieg.are tutto se non s ta.s i i11cc1canica del coledoco si avTeblbe d' rubitusi tiene il conto n ecessa1·io d 8i1·l 'assorbimento. ct.in c u11a co:}eBtasi, a·ssai più ra.rélJffiente una m·uP er Je 1piropri•età de;l l iqu.ido cl1e costiuui~ce la costasi (.bile biianca ). Alzona traendo o ccasione bile bianca dobbiamo :;, itenere cl1e la iniezione 1clallo s te.&c:o 1caso soipira ac;cennato unifica n elil.o cambi profond,am ente le caratteristiicl1e funzionastesso concetto della 1vagoton ia tanto lo 51Pasm-0 li cl1e a questo riguardo pos'siede la mucosa delle rrn usc olare delle , ·ie biliari qua11to l'i1p ersecrezione 1
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vie biliari segnatamente della cistilfellea, dimi· 4) M. CHIRAY .et I. PAVEL. L 'l vésicule biliaire. nuendo le elett:iJvità di asso·nb:iimento per l'aioq.u a 1Massòn, P a ris. 5) ·COURVOISIER. Kasuistisch-5latistische . Beitr. d. ![)emmiettendo tl facile assor·b i1meinto dei ptgmenti, 1P ath u. C·h ir . d. Glalle:1we1ge, 1890. -Sali e colesterina che in condizioni abituali è 6) DANIEL e BABÈS. Etude du tipe muquex d e l'hy.molto 1di1sicusso. dropisie de la vésicule bi li aire . Presse Méd. , Se no.i a-llora constderiarrno tant o n ella occ'l•u 1922, ipa;g, 377. 7) GoSSET, LOEWY, MESTREZAT. Sur la nature de la "Sione del coledo1co come dellla soila ci.stif elJ.e·a , bile blanche dans l es cas d' hydropisie de la l'inteTV.ento de'l1a inf,eZiOh·e come aigiente in due vé si cule. Ibi-d., 1921, p8Jg·. 453. 1 1 seDJs.i, deteirmin arndo da una pia rte Thila sec l'ezione 8) IIOIDA. Citato da PETRESCU. cafialflnale, e alteTan1do d.Ja~l'altra 1'e ,provrr-i-e tà a·s9) KAUSCH. Der Hydrop s des g esammten Galle·n · systems . Mitt. Grenz·geb. Me1d. Chi'r. , Bd. 23, .sombenti defila ·m 1u1cosa se n oi con1sideriamo la H . 1, lilll. -0.ivens-a importanz.a cl1e possono as1sume.re nei 10) G. PETRF..Scu. L 'hydropisie de la vésicule bi .si1n go1li casi qru1esti drue mo·di di azion·e, 1'isultano liaire. p .r esse Méd., j uin 1924. f1acilm ente .SIP~e-g·ate non solo . le principali pro11) PETRESCU e LAZARESCU. L 'hydropisie appendiculaire. Ibid., 1925. prietà della cosi•detta bile bianca ma anche le 12) Rous e McMASTER. Physiol. causes for the pa· osci'lJazion.i dea pe·so fWeoilfico, · della p1eircentuaJle ried character of stasis bile . Journ. Exper. di a1buunin.a, m uc·iflla eoc., senza c•r.eare due tipi Med., 19-21. diversi d'i·dTope (mru cosa e t.rrusu1datiV1a) come fe- 13) Rous, McMASTER e BROWN. Studies on the bile changes ca·used by a press. obstacle to se<:ero Gosset, Loewy e 1Vf.estrez1at. . cre tion and on hydroepatosis. I·bi•d., 1923, .Ma awrofon1dendo ancora qu·esti con1cetti semp. 685. brerebbe c;he l'importanza 1delle a:bnorm~ con1di14) TERRIER. H ydropisie de la vésicule bili aire. .zioni 1di assorib imento -sia, in pro·p orzione, m~g Butl l. Acaid. Méd. , 22 dire. 1890 . 15) WESTPHAL. Muskelfunktiori, N ervensystem und · giore 1di quella della seic·r ezione a base flo·g isttca, Path ol. d . Galtenwege. Zeit. f. Klin. Med. , poich~è n ella m a.ggioranza dei casi il l:Uq·u ido ch e · Bd. 96, 1923, paJg. 22. ()Ostiitu:iJsce la co.sidetta bile bianca, ha ,p.ro(p.r ietà molto loliltane da qu·alle dei C-OIID'u:ni li.qui•di inRIVENDICAZIONI. fian1matori e· s.pes.so il suo contenuto di albumina . E mu1cina è adid iTittJu.ra minimo. La prio1·ità della scienza italiana nello Nel caiso descritto in questo lavoro, l'assenza studio sperimentale e clinico della ted ella r.eazione di Rilvalta, la scar.sezz1a di al'lrumirapia epatica delle anemie. na, il basiso peso spactfilco de~ liquido contenuto n ell·a ci·stilf ellea e grosse vie biliari conttrastiarv,a, La base .sperimental e di quelle ricerch e che .çome s'è detto, con la presenza de!gli ascessi hanno portato a lla pubblicità mondiale la temultipli ·a oarico del parenchima apatico. rapia ·del fegato n ella cura delle anen1ie, e par. . 1Con tutta verosimtglianza si trattò di du-e proticolarmente dell 'infl11en za talvolta prodigiosa .cessi diversi ·di intf1ezion e, un '-infezione acuta vi- cl1e essa .esplic.a sul decorso delle a n emie p-er!I'UC.1enta f1ina~e, ooe fru lta Cléllusa d.eigli ·3JSC·essi mUJlniciose, ha una storia progressiva e brillante tipli ·n el 'f egato e ·d el1a morte del paziente, l'altra ch e costituisce un merito e1ninente della scienpi-C1 antica e attenuata con .sede· n elle gro sse vi-e za italiana. .biliari e c·i stif el1ea, che fu la causa 1de}l1a bile Oggi come risulta dagli scritti e dai dati bianca e probabilmente dei fre'qu-en ti rialzi terinconfutabili portati in campo da Maestri ed mi ci IP·r esentati dal pazien te fin da prima del suo allievi ch e ..assisterono, sulla fine dello scorso ingresso in Ospedale. secolo, ai primi germi di quelle geniali conNon a·b btamo elementi p er decidere se l 'infecezioni cc sulla ematopoiesi e sul! 'i nfluenza del .zionie acuta final e sia stata una novella infeziofegato sulla rigen erazion e ematica », ch e sor. ne o ~bbi1a avuto punto di partenza 4a11a in'fegevano precise n ella m ente di Pietro Castel:zione ,p recedente. lino, è possibile affermare ch e la cc ormono1
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1 ) F . AtZONA. B i l e bianca, Spasmo dello sf intere di Oddi . Arrcil1. id i Patol. e Clin. 1Meid:Lca , 1924. 2) ASCHOFF, BACì\1EISTER. Die cliole litiasis. Jena,
1915. 3) 1 BERG. Be itrag zur Frage d es Hydrops des gesamniten, Gallensystenis. Mitt. G.renz:ge.b.
!\!led. Chir., Bd. 24, H. 2-, 1912. Io. B eitraege Z1.lr K enntniss gutartiger Stenosen d. Gallenwege. ~i\rlc f. Klin. Chir. , Bd. 103, 1905.
tera pia epatica » non può ridursi, com e pretendon.o AA. americani , ad una rivelazione recente ini zi.atasi soltanto n-el 1920 nel campo fisiol~gico per opera del Wipple e Robcheit Robin con ricer ch e che la comparazione sorprende strettamente simili ed in gran parte anzi .rnalogh e a quell e precedenti , g ià definite dalla Scuola del Castellino in ripetuti lavori, dei quali la pubblicazione del suo alli evo Pirera n el cc Tommasi » del 1912 costituisce una estesa docum entazione. Questi AA. americani
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IL POLICLINICO
ch e furon o realu1ente i primi a riprendere al) 'estero un tale gen ere di ricer cl1e non . hanno pubblica rnente t enuto conto di qt1anto era già s tato fatto. E ssi trovarono p erò d ei continua• tori imm ediati d ella loro opera nei clinici Murphy e ~Iin ot d ell' Univer s ità di Boston che dimostraror10 s t1ll 'u on10 in rnolti casi di an ernia p erni c iosa Ja serietà e Ja corrispondenza clinica d ei i1rir1 cìpi enunciati. In r ealtà la cura dell'anemia perni ci osa per rr1ezzo d el fegato non è ch e l 'episodio più brill.ante di una vasta con cez ione n ella quale lo stud ioso, se non si arresta al la su ggestività del risultato , ma scende a i parti colari, indaga sulla gen esi d ell e esp eri enze e delle idee, trova , ancora oggi ch e le ricerche si sono incredibiln1ente irl oltiplicate, n elle risultanze ottenute un trente11nio fa da lla Scuola: di Castellino, ]a documen Lazione }Jr im a e più scientifica d ei rapporti tra fega to ed ematopoiesi. Non c i si d eve adunque limitar e a i r ecenti d.ati sp erim entali ch e 11n argomento così ' 'asto fanno apparire circoscritto, è più opportuno compilar e d ei raffronti diretti sull 'entità dei lavori itali ani e america ni: ]a documentazione clel prof. Ferranin·i ha ormai d eciso sulla corrisponden za e sul l oro valore r eciproco . Può n on parere sempre sim1Jatico fermars i a r ec]a1nare la priorità d ei propri studi qua11do pure l1ann o per sè la forza della docu1nentaz ione dei fatti. « Le nostre scuole sar.anno soli dal i n ella difesa d ell a loro fati ca » ammonisce Edoardo I\1ar agli a110, ed in tutta Italia si rivendi ca per qu est o ]a priorità ·d ella Scuola di Pietro Cas tel lirio, r1elJ o studio sp erimentale e clinico d el fegato e rigen erazione ematica, e come appunto è g ià t.at o fatto ad opera d ei m .agg· iori clinici e scie11ziati italiani è dov er e r ender e on1aggio in Lutti i g iorn ali scientifi ci alla pr iorità di que.s la ·co1Jerta, fi ssando a11 cora una volta le date cl1c costituiscon o i 1 r eal e ca rnrn i no della $LO ria. Già n el 1896 Pietro Castelli n o 11ell 'Istit11to di Pa tolog ia lVIedi ca di Genova diretto dal Salvioli , aveva i11iziato le ri cer ch e intorno all 'influenza d el fegatC? sulla rigen er uzione en1a ti ca. In seguito, continuò a svilupp.ar e i SlI OÌ primi concetti , in progressiv.a rela~ion e di t empo, con ricer ch e di fi siologia e patologia del feg·at o 11ci r.apporti con l'ematopoiesi. Così lo vediamo con il l\1ar.agliano continua r e i11 sua collaborazione q u egli studi ch e portarono all 'appli e.azione d el) ' o i1otera pia epatica 11ella tuber colos i e n ell e e1natopatie costituzionali , :-:;tudi c he il l\[arag li ano stesso rivendi ca al Ca tcllin o in una tia lettera su « Riforma l\1 e-
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dica n d el ge11n aio 1929, i11s ien1e a quelli success ivi da lui perseguiti . Nel Con g r esso d ella Soc ietà Medica tedesca di Lips ia n el 1892 il Ca~ Lellino a proposito di una disc t1ssione di problemi e1n.atolor.rici o , ri. chiamò ·l 'attenzione sopra g li i11timi rapporti ch e connettono il fegato a lla funzione del.. rr1idollo delle ossa ·e accennando l 'irni.1ortanza cl1e spetta .al fegato n elle ematopatje da insufficiente attività del midollo, veniva in seguito a sviluppare il suo con cetto nei rapporti tra .ane1nia e costituzione. Contin11ò iJ Castel lino i suoi studi nella Clinica ·di Que irolo ,. n e]]a scuola di Patologia di Padova e finalr11 ente a Napoli, direttore d el! 'I stituto di Patolog ia Medica, tra le ricer che ulla tossicità d el siero di sangue, sulla nuclein.a , sui problemi co tituzionali in rapporto al sist ema sang·uifica t or e ecc ., venne a quella n etta affermazione d ella opportunità della t erapia ~patica nelle anemie: concetto che resta docun1entato in un.a sua ·p ubblicazione in cc Vita Nuova >r d el 15 dicen1bte 1912. Conte ricorda il dott . Cl1ill à n el suo articolo cc Per una rivendicazion e italiana sulla· ormonoterapia epatica » n ell a stessa cc Riforma l\fedica » d el genna io 1929, a Napoli n ell'Istit11to diretto dal Castel Jino ' 'ennero riprese le indag ir1 i e a fTid.at e in parte .agli .aiuti ed assistenti. Sp"eciaJmente i proff. P ellegrini , La Franca e Pirera d edicaror10 la l oro attività ai più svariati prob1 erni di 11atolog ia e1)atica . Quest 'ulLimo ricercatore pubblicava, come abbiamo detto, sul « Tommasi » n . 26-27 nello stesso anno 1912 un esteso lavoro d.al titolo cc Intorno a d a] r,uni problemi recenti di patologia epa .. ti ca » ch e portava un nuovo importante c.,ont.ributo alla fisiopatologia d elle eniop.a tie nonch è alla loro cura , passando dagli esperimenti sugli animali .ai problemi d ell 'emopoiesi nel1'uomo , con riusciti t entativi di rigenerazione ematica per n1·ezzo d ella somministrazione di fegato n elle anemie patolog ich e e provocate. Sono 10 capitoli di d en se ricer che converge11ti ad uno sco po, rna ogn11110 dei ciuali conc lude con una precisa a ffer111azione : alcuni i11di can o nuovi orizzonti s ulla produzione . dei s ieri epato lossic i e 1nielotossic i e sul la loro az iou e alterna ta n egli ar1imali sani ed in queJli sa la ss.a1 i a fega to leso , dimostrando quale irr1})ortanza alJbiano s ulla ri gen e1:azione d el sang·ue g li epatoLossici la c ui az ione. dannosa sul midollo d ell e ossa può essere irnpedita dalla somministrazione di es lr.a lti e1>alici. In ba se alle s ue ricer ch e I ' A. con clude che « l ' indicaz ione d ella opote1-.a1)ia epatica n elle anen1ie, speci e se cong i11nte a 1n eiopragia del
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fegato, risulta giustifi cata » ed ir1 questa breve conc isa frase è incluso fermamente tutto il gern1e delle più recer1ti constatazioni anc h e nei rig . . l1ard i d ella cura delle anemi e a tipo pern1c1oso. Nel campo clinico le ricèr èh e venivano ir1tanto portate su infermi oligoemi ci costitu zionali, soggetti per lo più .a tipo microsplan cn ico cl1e va11no cong iunti ad ipoplasia epat ica, così da .nffrontare an ch e i più in'lportanti problemi s1Ji rapporti tra .costituzione ed en1atopoicsi ri si1etto alla funz ione d el fegato. Dalla scuola di Napoli venivan9 dunque confermat i, a lla luce di precisi e continuati studi d el c .ast ellino e de: suoi a llievi, i l imiti dell 'indicazione e d el! 'influenza d ell 'op o tera pia ep atica n eg li stati . . a11 em1c1. Soltanto 8 anni più tardi, n el 1920, 111entre i11 silenzio il Castellino svolg·eva e fa ceva conLi11 uare i su oi studi p er la definizione più precisa d elle orma i provate su e co11vinzioni, il fi siologo a1r1ericano Wipple aveva campo di .confermare una parte di ques te ricerche nel corso d ei s uoi esperin1enti sull 'azione d·e i vari alimenti sulla rigen erazione· san g uigna . Questo A. ch e salassando se ttimar1a lmente i cani produceva i11 essi una grave anemia secondaria e studia va con la somministraz ion e sistematica d ei diver s i tessuti d ell'organismo la rispettiva influenza sull 'impulso di produzione di gl . ross i e di emog lobina i g iungeva a constatare com e al fegato fosse d ovuto il prepond erante e m assimo contributo . Fu g r an ventura se le con clusioni di queste ricer ch e poterono esse re applicate su vastissima scala per opera d ei clini c i Minot e Murphy i quali, come suole accadere 11ei gra11di osp·eda l i americani, ebbero campò di esp erirn entar e quas i contem})O ra n ca rr1 er1te su di un -vasto num ero di a11em i e a ti po pel,'n i ci oso. I risultati m eravigli osi ottenuti cost itui scono ] 'epilogo di questa lunga serie di ricerch e; essi sono ormai noti al gran pubblico per quella serie di pubblicazioni ch e soltanto dopo il 1~26 sono venute a con ta tto con esso, diffuse da lla stampa di ttitti i paesi, pojch è il successo clini co m aggiorm ente si presta alla divulgazione di un g rande principio. Ma l 'a n a lis i de.i fatti e la e nunciazion e d e11e da te, sen za scendere a commenti , riporta a ll a scien za italiana, e singola rmente a Pietro Castellino l 'impostaz ione, lo studio coordinato e Ja soluzione d 'importànti d ati patogenetici ed e lio1ogici sulle anemie e s11lla epatoterapia. A lum eg g iare questi princìpi affermati dal Castel ]ino s tesso fin da lla sua m em oria del 19 J 2 son o stati con sacrati più di trent 'anni di r i,
cer ca s is len1atica ... p erin1e11Lale e clinica la cui conc Ju: io11e balza preci -a in un armonico svi1upjJO di co11nessio11e. Il l\Iaestro italiar10, l:>c11 d efinito dal Marag·li.an o cc spirito sere110 cli j)O to p er innata b ontà em1Jr e all ' indul g·rnza enza in\1 idia e sen z.a ipocrisia » ha b e11 diritto ch e ven ga l'iconosciuto il frut to d el Su o ingegn o di fronte ·a coloro ch e h.a nno di111e11ticato i Suoi 111nghi. e fondan1entali s tudi s11 qu e. to a1)pass ion an1 e .a rgom en tb. R. Gos ro; 1\ ss. R. Clin. Med. dell a Univ. di 1lo1na. 1
COMMENTI Sulla ct11·a am bnlatoria delle ulcere vari-
cose. 11 prof. De Gaetano fin d al 192·1: (Rifotma M edica, n. 43, a nno XL) i è occu pato, con prof001dità di vedute e con copi.a di osservazioni, d·ella cura delle varici e J)Ubblica ora (Policli- · nico, n. 4, 1929, sezione p ratica) una lezione s :~llo st esso argomento. Data la diffusione d el cc Poli ·1i:n ico » e la frequenza straordinaria d elle lesio::ii da varici, credo utile ritornare $U ~ J a questione della loro terapia, tanto più che fin dall 'aprile 1924, cioè d ive r!'i Dtt1'>i ~rirna dcl prof. De Gaet ano, me n e occupai in una n ota pubblicata dal « Risveglio Os~etrico » (Milano, n. 4, an11.o I). Scrivevo .allor.a ch e per la cura medica delle vari ci, l 'unica ch e si imponesse in pratica, era concordement e prescritta la d egenza a letto dell'infermo: a questo giudizio io mi ribellavo non solo per ragioni ·e conomich e (qu ale è quell'ammal.ato ch e p~r 30-60 e più giorn.i p~ò fare a m eno di .accudire alle sue oc·cupaz1on1 ?) m.a perchè si ottengon o, .~erI:r1;ettendo il mot.o al] 'ammalato « una mod1f1caz1011e ed un mig lioramento costanti d el circolo ve~o so ~>. l\gg iungevo ch e dalla. 3:1 te~ata ~e cca~ 1 ~a circo.la toria derivano tutti i disturbi trof1 c1 a carico d ei tessuti nei territori p er cor si dalle ven e ' ia ric'o sate mentre si impone di ridonare ai tes' .. . ' . suti un buon su b strato nutr1tiz10 e cosi g1uncrer e a curare radicalmente l 'a ffezione. t:> Centinaia di ca si , in parte curati a ssiem e al dot t. Nin o Bertoni , mi p ermetteva.n o allora ~i affermare la poss ibilità n on solo, ma anch e il _ d over e di impor r e al malato l.a . cur~ .ambu1~ toria d ell e ulcer e varicose ; oggi i casi sono divenuti m igliaia e so110 ' lieto di aggiunger e la mi a m od esta pa rola a quella d el prof. D e Ga etano . . . Sull'argomento ritornerò ancor~ in un mio prossimo articolo sulla cura me~1 ca d elle fl ~ b iti , ch e sarò b en liet o se potra esser e ospit ato d a quest e colonne. Dott. VrTTORIO FoR~TE~T.\ ~o. ]\fil ano. 1
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IL POLI CLINI CO •
SUNTI E RASSEGNE. CAPSULE SURRENALI. Il sur1·enaloma ipe1·tensivo. (lJ. VAQUEz, E. D oN ZELOT ed E. GERAUDEL. La Presse Nl édicale, n . 11, 1929). Il surrenaloma iperterisivo è ca ra·t terizzato· c linicam ente da una ipertension e arteriosa prevalentemente parossistica e anatomo-patologica1nente da una neofortnazion,e, senza tendenza a ll a g·e11eralizzazione , svilu1ppatasi alle dipend enze di elementi della capsula surrenale o di el8menti similari (cellule ganglionari e paraga n glionari). A iaJe varietà di neoplasia si riferisce l 'os. servazio11e degli AA., ch e riguarda un uomo trenLa ·ettcnn e, in cui il tumore s'è manifestato con ' 'iolenti paro sismi d 'ipertensione, c11i ' . . .. segui iperten sio11e arteriosa permanente e quale episodio fin,al e - uremia. on tutti i .tumori che si sviluppan o pri111 itiva1nente alle dipendenze di el em·e nti glandolari delle surrenali si ,a ccompagnano ad iperten sione arteri osa. Lang·eron e Lohéac infatti n e disti11guono due gruppi: il prin10 comprend e l e 11eoformazioni ch e s,accon1p,agnano uni, camen le ad iperten sione arteriosa; il secondo qt1elle c h e, pur dando più o meno dell e n10dificaz ioni d ell a pressione arteria a, i inani, fe Lano cl inicamente ·Con una . . ir1drome endocrina (in ufficienza surrenale, addi . . on isn10) o con una sintomatolog·ia di tumore addon1inale o con m etastasi n111ltiple. Dal punto di vi 1a a11atomo-patologico i tumori d el] e s.urre11ali ~ i distinguono in due tipi, a second.a- cl1e t>i s'riluppano dalla sostanza corticale o dalla midollare. I i)rimi sono i corticos urrenalomi; i secondi , i midoll o-surrenalomì -0 paragang·liomi. All'esam e istolog·ico il t umore osservato da .. gli AA. ri , ulta un pa1':agangliorna , ch e, per la ·u·a i11anife tazionc cli.11ica, è staLo d efinito .
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surrenaloma iperterisivo. Per ~pi egare l ' j1)crlen ione
es er e in,rocata l 'az ion e· inerg·ica d ell o ~J)]a11 r 11i co e d ell 'ormo110. I bru r hi l)aros i ~ n1i d ,i1)ert e11 io1' e ~ i , pieg h erebbero i1el cor so d ' u11 n ropl a ll1a d ella o tanza n1idollare delle ·urren a 1i d.a ltna- parte per u11 'eocilazione del si tem.a in1patico e dal1' altra per u11 aumento esag·erato di secrezione di ,adrenalina, . . ia che que&ta secrezione abbia luog·o sotto forma di rapide cd improvvise ·scaricl1r, . ia eh ' e a i produ ca in maniera ro. tar1L c, i11.a ch e elevi progressivan1 cnt e l 'adrcn a l ir1 c111 ìa fi110 a un ta so j i1 r t1i la cri i si n1nnifc l a i11 modo c1uasi automatico. Bi ·og11a pertanto tener presente ch e certi l timori delle ... urrenali possono manifestarsi un ica111 e11 tr con profonde modifi cazioni aella r)ression c arterio~R. Convi ene quind i in pre~ en za di l1na i1)crtcnsione paro istica franca, l)UÒ
· ch e si volge ci oè su un fondo di pressione :p.or1nale, pensare sistemati.came.nte a un turr~o~e surre.n.ale. E così anche in quelle forn1e d1 iperten s1?n e p ermanente, ch e troppo spesso sono .sempl1·cem ,e11te classificate con1e pure. Tali conclusioni indi·cano la condotta terapeutica . E poj cl1è la cura m edica dà scarsi riultat~. (in~icata i11 certo n1odo potrebbe esser e 1 insul:na p1er .la u~ azio11e ,a ntagonista a 9:uella dell adre11al1na), e n ece. ario co1ne in segn.ano i casi di Voll1,a rd e di Ma),O - ricorr,ere all 'i11Lervent o chirurgico.
C.
GIACOBBE.
GINECOLOGIA. I metodi di esplo1·azione i·adiologica in ginecologia. (Pneumope1·itoneo. Iniezione opaca int1·anterina). (C. BÉc LÈRE. Paris Médical, n. 5, 1928). L.' A. fa ril~vare come in ginecolQgia siano sta ti su ccessivamente u sati tre m,etodi: il 1Jneumo-p1eritoneo, l 'insufflazion e tubarica l 'iniezione. opaca n ell 'interno dell'utero e dell~ trombe. , . A.ttt~alme~te l 'esplorazior1c radiologica con l in1ez1one intraute rina di lipiodol risponde, senza dan~o alcuno, o t~in1am ente allo scopo. :Usand? il pneum?per1toneo si ha un 'opacità n~1nore intorno all organo ch e si vuole stu~ , a~~' mentre, con l 'iniezion e opaca, l 'opacità e p 1u fort e. · Il pneumo·p eritoneo indi ca il contorno deO'li orga ni , mentre il contornq interno si cono~ce bene con l ,in i2zion c opaca. Di .questi due metodi, il pneumoperiton.eo è stato usato i1er il primo. E~s o è s tato usa to per la prima volta nel 1902 d a l I.,or ey p er la grande . cavità addomi11.aJe e i11 g·in ecoJog·i a dal Goefze nel 1918. Tale m etodo fu perfezionato e usato molto in America e in ·Germania. Il pneu1noperiton eo }Jresen ta numero i inconvenienti: puntura della parete addominal e, ii:iiezion e di gas, 1ne ttere il paziente in posi· z1on e ventra]c e d eclive, esporre il malato ai dolori forti che si 11a11no i)er lo spostamento d e] fegato. Vi sono registrati casi di morte, di lesioni intestinali, di enfisema sottocutaneo g·eneralizzato, infezioni p eritoneali e embolie. Quantunque ta·le m etodo sia stato da tutti quasi abbando11ato, il Sante gl.i r.esta fedele, avendone praticati l)LÙ di 100 senza alcun inconveniente. L'inst1ffiazione tubnrica è stata preconizzata ne] 1919 ·dal Ruben un g i11e·cologo americano. Si fa ceva così penetrare n ell ,addome il gas in ieLtandolo nel 1nme naturale delle trombe, mezzo ingegnoso per controllare la permeabi] i tà tubari ca. Con tale metodo possiamo rilevare la pern1eabilità, ma anche cono cerP Ja sed e dell 'ostacolo. 1
[ 1\.NNO XXXVI ,
NuM. 20]
SEZIONE PRATICA
S11esso l e iniezioni ripetute possono liberare · Je trombe un po ' aderenti e verificarsi così la gravidanza. Nelle statistiche di Rubin e Graff s i 111 il 10 9S di risultati positivi. Le iniezio ni 011ache sono state consigliate nel 191-! da l c : an!~ in An1erica, d.a Dartigue5 e Di111ier in Francia . J1 u1 ctodo d i radi o-diagn osi ginecoJ.ogica co11 i11i.czio11i di ostanze. opach e si è sviluppato in 2 anni . I l collarg'olo, il bror11uro di potassio, il bismuto sono sta ti s uperati dal Lipiodo1 (192-1). L 'A. sotto la guida di Gregoire, Proust ne ba tudiati 120 ca si , m ettendo in evid en za la fa ci Jità, l ' i11noct1ità d el n1etodo no11ch è g li inegna1l1cnli diag·no tici e le d eduzioni terapeutich e. f>er q ucll o cl1e si riferisce all'innocuità d el m etodo è op1p ortuno rilevare ch e i diversi autori ch e lo h anno u sato n on hanno mai r1scontra ti in convenienti di sorta. L 'A. 120 casi: Cotte 150. L 'i11i ezion e di Li piodol è pen tollerata, J1on d elerm ina temperature n è r eazioni perito11eali. Con tale m·ctodo possiamo avere le segu enti nozioni. 1) Situazione precisa deg·li or g·ani; 2) di e-g·no esatto d ella loro cavità; 3) conoscen za precisa della contrattilità d·elle loro i)areti. Per quello ch e si rife.r isce a ll 'uter o , la cavità uterina norn1aJc veduta di profilo dà una larga imagine triangolare. Ne i ca i di fl e sione in avanti o in dietro l 'ombra s i n1odifica. Il triangolo uterino è inverso, la son1mità è in alto e la base è verso 11 pube. Nei ca i anormali lo studi o di questa ombra fa conosoere la seçle, la forma e il volume d ell a cav ità uterina, n on ch è il con i.orn o. Le al teraz ioni del con·torno ci fanno cono.se.ere ch e e. ist e t1n a Jesion,e locale e C'e n e -precisa Ja . ed c e l 'est en sione . Anch e la con tra tti lità dell 'utero è· un buon sintomo rper veclere se esistono cau e loc ali di irritazio11c d ell a n1uco a. Molto p iù ii1111ortant i . 0110 i dati forniti. dall e i11iez ioni opach e n elle tro1nbe facend oci cono cere la sede, la lunghezza , il calibro . Prend endo i11 con iderazione le indicazioni e le co11 tro indicazio11i s i ' ede c o111e le indi cazio11i on0 moltepl ici , s1)eci e in ginecolo~ia , d ove l ' e .. an1 c radio1og·ico tro,,a la sua part1co1are i11dicazio11 e n ello . tt1tlio de lla permeabilità tubarica , 11clla diag·nosi d.ei tumori pelvi·Ci; j) e r ]a ri cer ca d el 1e cau·se delle metror. r ag te. 1,e co11tro i11di caz ion i invece , sor10 rare (gravidanza , fcl)brc, r eazioni p eritoneali, emorragie). Per qt1cllo cl1 e .. i rifr ri ... ce a llo tudio . del] ~ pern1eabilitù tt1ba ri ca si nota com~ nei. cas1 di ~t erilità per ... i .. lente 1'esan1e rad1olog1co è indis pcn .. abile i)oicl1è esso solo 11t1ò farci conoscere le co11dizioni anaton1icl1e d ell'utero e delle tron1be . 1
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L 'iniezion e dell 'utero fa con oscere lo stato preciso de ll 'utero, e se esiste un utero bifido o doppio, men tre l 'iniezione n elle trombe fa rilevare se ono permeabili o obliterate. Conoscendo la sed e d ell a obliterazion.e si può t entare una cura logica, ripa·r atrice. Nella diagnosi d ei tumori pelvici l 'esplorazione radiologica ha non poca importanza. Nella maggior parte dei fibromi l 'imag ine d el! 'utero è ing randita e d eforma ta , raran1ente è dim inuita; n elle altre tumefazioni pelvi. ch e (cisti e idrosalping·i) la cavità uterina si pre enta normale per va.l ume e forma. P er la diag·nosi n elle m etrovragie si rileva ch·e quando l 'ombra uterina è netta, rego. lare, normale, sia di fa ccia che di profilo non ' 'i è lesion e locale e si l) UÒ, quindi, tentare una c ura medica; se si I1ota invece un cont orno irreg·olare, un 'immagi11e -lacunare, esiste una le ion e locale . P er quello ch e i riferì ce a ll a tecnica è opj)Ortuno che l 'es.an1e sia fatto in collaborazi on e tra il g inecologo e il radiologo , mantenendo le iniern1·e in J)Osizio·n e $UJ)ina per qualch e or a dopo l 'esam e . L ' jniezione .deve essere praticata otto pires. io11e, misurandola. L ';\... p en sa ch e il metodo d 'ini ezione più sicuro o J?iù semplice è quello 'J )raticato con so11de en1plici di gomma, di vario calibro . La fia s i prati ca in tutte e due le . .radiog·ra . pro1ez10111.
T.
Diagnosi p1·ecoce del
canc1~0
LAURE NTI.
ute1·ino.
(LAnHARnT. Scliw.eiz . Med. Wo ch. ~ n . 24, 1928).
TJ nt1mero delle d onne che muoiono per que .. s la i11alattia è an cor a troppo alto, nonostante i soddisfacenti risu l tati del trattamento chirur .. gico e radioter~pico. La causa pri11cipa le è ra11JH'e sentala , secondo 1'A. , d.aJ ritardo della dia:g-11 0 · j ch e re11de im110 sibil o u11a ct1ra effi cace. T.aJe -:ritardo è il p iù clelJ c voJte do,ruto .alla indiffer en za d e1le donne ri ... j)etto .ai loro disturbi , od alla loro tendenza a ri correre a i consigli dell e levatrici e dei fal .. i i11edic i. P er ciò sa r ebbe raccomandabile u11a attiva J)ropaganda i nt e~ a a con·v incer e le d onne a rj yoJger si subito nJ n1edico p er i disturbi d ella ~ fe ra genitale . I n1edici pratici dal loro canto d cl>bon o m etter i ir1 g r ad o di dare un o-iudi zio dj agnostico 11recoce. I .. a ._ i11ton1atolog ia ì11izial e tlel car cinoma uterin o è CJliasi uniforn1 e qualu11quc . ia la su a locali zzazion e : il "'egn o 1>iù ir111)ortante è la irreg·ol a rità deJl e e111 orrag ie, varia a . econda ch e la d o1111a è a11cora 111e lruata o è i11 m en op a ti a . Il ca11cr o, ]_) ll r r i.. con t r and o~ i n e I 3° d eoe11nio d ella 'jta d ell a donna, aume11t a n el 4° e raggiunge il i11as · i1110 ' er so i cinqua n ta anni. Tcll a d onna an cor a n1e trua la i 1)r e enlan o, 11eo-ìi intervalli ca la111eniali , c111orragie irregolari dell a durata di uno o du e O' to rni , talora
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IL POLICLINICO
leggerissime, talaltra simili in Lutto al flu.sso norn1ale mestruale. Caratterizza l 'emorragia il fatto che l 'urto della parte malata, i rapporti sessuali, i fJremiti possono facil1nente aumentarne l 1inten sità, per il fatto che l 'azione traumatica si esercita sul tessuto carcinomatoso flaccido e molto irrorato. Nelle donne che hanno superato la menopausa le emorragie da cancro possono essere confu se con ritorni della mestruazion.e, ma a parte la rarità di un fatto sin1ile dopo ·un lungo perriodo di sospensione, una emorragia mestruale ha la durata di pochi giorni e non si prolunga capricciosamente per settimane intere. Questo segno è reso più inoerto quando il tumore s'inizia n el periodo critico della menopausa, nel quale il ciclo mestruale è fi siologicamente irregolare. Però nel caso del cancro mancano gli intervalli n etti della durata di parecchi giorni, e l 1emorragia si interrompe solo per un giorno o due. È import.ante ricordare che, almeno nel periodo iniziale, manca il sintomo dolore. Altro segno precoce è invecè costituito dal fetore del liquido che scola dalla vagina, sebbene ciò sia più proprio di un periodo succ9·5. sivo all'inizio. Nei casi di cancri della porti o si possono colla palpazione o meglio coll'esame speculare, distinguere forme proliferative verrucose, altre con ulcerazioni o con infiltrazione submucosa che de·t ermina un ispessimento di parte o di tutta la portio. Nelle forme verrucose la emor .. ragia è facilissima al minimo trauma. Nei casi dubbi sulla natura della proliferazione o de-11 'ulcera si deve praticare subito una escissione del tessuto per farlo esaminare microscopicamente. Il cancro iniziale del canal~ cervicale, o del oorpo, può non dare alcun segno nè alla palpazione nè alla ispezione. Si fonderà la diagnosi in tal ·caso sulle emorragie irregolari, e si cercherà la conferma dall 'esame di materiale esportato con un raschiamento della ca\ ·vità che in periodo iniziale non è pericoloso, se eseguito con una certa prudenza. · Nel maggior numero dei casi, dunque, sarà possibile la diagnosi precoce di un cancro del· l 'uter-0, a patto che il medico si senta obbligato a una pronta ed accurata esplorazione da ogni sintomo sospetto. Il rispetto di tale norma soltanto può portare ad un intervento terapeutico tempestivo, e per ciò suscettibile di felice esito. A. P1cc1NELLI. 1
OTO-RINO-LARINGOLOGIA. Emiparesi del velopendolo consecutiva ad angina necrotica.• (FABRONI M. Il Valsalva, anno V, n. 1, gennaio 1929). Fino a poco tempo fa si ritenevano di origine difteri ca tutte le paralisi del velopendolo, oon sect1tivc ad ang in e. Ma r ecen ti e rigorose
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statisticl1c dimo Lrano che il 10 % di paralisi d·el velo insorte dopo angine, non sono di natura difterica. Il caso presente ne è una prova. Bam.bin~ di 8 anni, ricoverata in ospedale p er d1fter1te, curata con iniezioni di siero (15.000 U. I.). La malattia per cui si presenta all 't>sservazi one è insorta bruscamente con brividi, febbre alta, mal di gola. E~ame obbiettivo: respiro russante, bocca semiap erta, labbra aride, screpolate, voce nasale, impacco glandolare indo] ente latero-cervicale bilaterale. Tonsille procidenti in faringe, la sinistra molto più voluminosa della destra; sulla metà sinistra del ' 'elo esiste una chiazza di essu~ato. Le tonsille, che vengono a contat.to. fra di loro, hanno superfi cie granulosa, g,rigias~ra, con P.un~i necrotici. Il palato molle e modicamente 1nf1ltrato. Medicatura locale t on soluzione a cquosa di Neosalvarsan. ~e~ g~orni ~uccessivi s~ asportano pezzi necro-· tic1 d1 tonsilla. Negative le ric€rche pel b. dl ~o effier e. J?er le form e fuso-spirillari ; presenti 1~ q~ant1ta . strepto- .e stafilococchi. Dopo 5 giorni la piccola paziente, guarita , viene dim essa. J?ue giorni, d~P? essa viene colpita da pa- ~ resi . della m eta s1n1stra del velopendolo ove più spiccati erano i fatti necrotici a carico della tonsilla. Senza alcuna cura, la bambina in dieci giorni guarì dalla paresi del palato. . ~n qu~sto. ·c aso l 'ineffi~cia de1la cura spe-c1fica e 11 nsultato batter1-0scopico, escludono· un' angjna difterica e depongono per una for4 ma di angina necrotica alla quale è imputabile :la paresi del palato. A. P. 1
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Il sifiloma iniziale dell' amigda.la. (RETROUVEY. Revue de laryrig. , d ' otologie et· de · rhinol., 1929, n. 1). Più frequente di quanto generalmente non si creda, il sifiloma iniziale dell 'amigd:ala, si osserva tra i 20 e i 40 anni ed assume numerose forme cliniche. L'A. ne ricorda cinque: forma ulcerosa, difteroide, gangrenosa,. epiteliomatosa, polipoide; ,sono però tutte riunite da alcuni caratteri comuni: l'ulcera è di solito 1:1nilater.ale scavata in una tonsilla ipertrofica, costantemente dura. Intorno ·alle amigdale i pilastri ed il velo appaiono di color rosso-lampone. Il sifiloma è quasi sempre do. J.ente con disturbi a tipo .a nginoso ed è costantemente accompagnato da adenopatia della regione sotto-.angolo-m.ascellare. Nel fare la diagnosi ci si - servirà anche dei risultati delle ricerrcbe di laboratorio: ricerca dell e spirochete in loco e reazioni sierologicl1e, queste ultime positive solo verso la fine della evoluzione del sifilom,a, cioè fra la 4a. e ]a 5a settimana . La prognosi locale è benigna: non così riguardo all'ulteriore sviluppo della malattia ger crn le.
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SEZ IONE
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La terapia va distinta · in locale consistente .
in colluttori iodatj e cat1sticazioni e in generale specifica della lues. VICENTINI.
Osteoma delle cellule etmoidali. (S. SoLIERI. Il Valsalva, anno V, n. 1, gennaio 1929). D9nna di 38 anni con a11a1nnesi n ègativa. Rif.eri c e ·che due anni or sono cominciò ad avvertire intermittentemente dolore ed edema all ' angolo orbitario intero.o di sinistra. a volte si aggiungeva lacrimaiionie. Dta • un 1) 0' di tempo i disturbi si sono fatti permanenti e si è agg·iunta ostrnzione nasale. All 'esame obbiettivo si osserva su•l viso un trami te fistoloso per pregressa dacriocisteotomia , da cui geme pus anguinolento; palpebra inferiore sir1istra edematosa; nulla al globo oculare. Nessuna asirnmetria facciale . 1Fossa nasale sinistra ostruita, sembra, per proiezione in basso e all''interno del turbinato inferiore. Tale masa sporge dalla ·coana sinistra in faring·e, da dove è pa.lip abile. Alla diafa.n ,o scopia opacità del sen.o mascellare sinistro. Le radiografie e'seguite in senso frontal e e l.ater.al•e, n1ostrano una massa di •Osso, in parte eburneo, in parte spongioso, che occupa la fossa nasale sinistra, il seno mascellare e le oe1lule etmoidali. La sede, la forma, l 'opa·cità assoluta a lla radiografia, la rnancanza di 'd eformità ch eletrich e fanno porre la diagnosi di osteoma d el le cellule etmoidali , d ella coana ·e d ell 'antro d 'Higmoro con sinusite masoellare a sinistra. Operazione: Incisione delle parti molli della fac·cia .con un taglio parallelo 'a.Il ' arcata orbitaria inf. e un a ltro lungo il ol eo nasogenieno; distacco dellre parti m ·o lli in basso , . a1)ertura dell'antro mascellare, da cui viene fuori liquido muco-purul,ento. Scucchiaiata la mucosa del seno si scorge la massa tumoralé che sembra pr·oveni:ne dalle oellule etmoidali anteriori. Il tumore viene asportato in blo cco dalla bre·ccia operatoria. L ',esame istologico di, mo tra di essere costituito da osso in parte eburneo, ili parte s pugnoso. Decor so operatorio ottimo; guarigione in 15 giorni. Le radiografie eseguite dopo l 'intervento n e stanr10 a dimo trare l'esito brillante. AR. 1
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PRATICA
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ragazzo di 16 anni, oltre l 'assenza d el seno frontale esistevano spiccate anomalie etmoidali. In an1bedue . l e malformazioni aveva senza dubbio molta influenza n ella propagazione d ella suppurazione all 'orbita, per la facile con1~nivazione di essa col r ecesso infundibulare. I r eperti radiografici solo in uno d ei casi facevano ,p·ensare alil ' anomalia, m entre nell 'al .. tro .le espa·n sioni della cavità ·etmoidale simulavano la presenza del seno. .i.\. P.
8opra di una lesione luetica cicatrizzata dalla la1·ioge. (D. MAESTRANZI. Il Valsalva, febb. 1929, n. 2).
Tratt asi di una donna di 60 anni che dal]' et à di 22 anni cominciò ad e pellere dal naso e dalla gola croste giallo-verdastre fetide, di .. venendo dopo qualch e tempo disfoniica; disfonia ch e p erò cessava dopo l 'e pulsione di deno catarro g iallastro con en er g ici colpi di tosse. In tale epoca fu colta da forti dolori alla gola ch,e ostacolavano la ·d eg·lutizione. In seguito a cur.a iodica la disfag·i a scomparve. Nell 'anamnesi, degno di rilievo è una serie di ab orti . All 'osser vazion·e la laringe presentava infiltrazione e cicatrici d elle false corde , delle corde vere e delle .pliche ariepiglottiche defor.. manti e stenosanti. La motilità d ell e corde vocali era quasi 'c ompletam ente abolita. La diagnosi di natura, per quanto la R. W. fosse ri ultata n egativa è stata posta per la se~ quela di aborti, e per esclusione di altre ma .. la tti e ·cl1e se d.a nno r eperti simili, non sono i tipic i d ella lue. Nonostante l'assenza di tare er editarie, l 'A. ritien e trattarsi di lue ereditaria , basandosi sui fatti ozenatosi e sulla man. canz.a di una porta d 'entrata dell ' in~ezione, per amm·ettere l1a lue acquisita. · A. P.
Il trattamento della sinusite frontale acnta. (E. FELDSTEIN. naio 1929).
Journ. des praticiens, 12 gen-
Complicazione dell 'influen za o di un raffredd ore trascurato, la sinl1 sjte frontal e a cuta è caratterizzata : 1) da dolori viol enti n ella regione sopraorbitaria, esagerati dalla pressione d el dito sulla fa c1eia anteriore d el seno ; 2) d a Assenza del seno frontale abbondante escrczio11e di p11s, di cui , all 'esae flemmo11e acuto perio1·bita1·io. m e rinoscopico, si din1ostra la presenza alla parte anteriore d el meato :medio. Esiste poi la (D. D1 VEST:EA. ll Valsalva, anno V, -genn. 1929, forma secca o flussio11aria, in cui si h a oln. I ). tan·t o il fenom eno dolore. L 'A. con sigli.a : I11 due ca i descritti era seguìto a un em.. 1) Rimanere nella st..a11za (il freddo e la piema etmoidale una suppurazione acuta periu111idità risvegliano le crisi). orbitaria. In uno , ragazzo di 1± anni , si constatò ali 'atto operativo assenza d el seno fron2) Applicare sull a r egion e mal ata d elle tale con presenza di piccola raccolta purulenta · compre se umide molto calde, da rinn ovarsì nella ostanza diploi ca ·del frontale; n~ll'altro , pes o.
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IL POLJ CLil'IICO
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3) Con un polverizzatore nasale a pera, fare 5 volte al giorno d elle polverizzazioni con: a) Mirto! Cocaina pura ana cg. 30 Adr enalina inalante gocce VI-X Olio di oliva ster . e lavato g. 30 Essenza di verbena gocce VI b) Estratto di giusquiamo cg. 50 · Sol. di adr enaJlina a 1 %o gocce X Cloridrato di cocaina cg. 30 Glicer ina Acqua coob . ·di laurooeraso Acqua distillata ana g. 10
4) Di eci minuti dopb la polverizzazione, fare d elle ir1alazioni Ilasali con: M·entol g. 1 Essen za di \}a van da Es-sen za di limon e ana g. 5 Alcool a 90° eme. 1 O Un cu cchiaino in un vaso di infuso bollente di fi ori di sambu co o di specie aromatich e. . 5) Nell.e crisi dolorose, preni:ler e aspirina, antipirina o, meglio, piramidone cg. 30; vale rianato di chinina cg. 20; caffeina cg. 5 per una carta, di tali 3-4 al giorno. Il trattamento chirurgi co (non affrettarsi!) va fatto· da)llo specialista. fil .
CENNI BIBLJOQRAFICI. (1) Cenrii sul contributo scientifico degli italian,i allo sviluppo della rontgenbiologia. Tipog·r. Erno Cavall eri, Como. Se è merito d ell 'Alberti di avere riordinata e pubbli cata tutta la l et teratura radiologica itali.a n.a, è merito d el , Balli di avere · con una sintesi felice m esso in luce tutta l 'importanza d ei lavori italiani nella rontg·enbiolog ia. Gli italiani sono stati in questo campo dei pionieri e i }.a vori i talian i fanno oggi testo ~ulla que stion e d ell 'attività biologica d elle ra .. d iaz ion i in r apporto alla cc qualità » u sata (Bu i, Ghilarducci, Balli , Fornero, Milani, P on zio, ecc.). Lo studio d elle r adiazioni second arie ha portato da parte d egli italiani a un con tr ibuto di idee e di esp erien ze del tutto orig·in ali e ba terà ricordare i lavori ~e l Ghila rducci e d ella su a scuola; lo stu·d10 delle rad iazioni r ontgen sul sangu e e ?rgan.i emo.. poieti ci, sull e ghi.and~le a s~crez 1 one . interna e ul rica m l)io sui vari organi e tessuti è stato pure svolto d. ~gli italiani con una originalità conYpl e'I a di idee e di ricer ch e. . . . I radiologi d evono esser e .gra ti al Balli d1 avere r ie, ocato n el suo lavoro tutto lo sforzo,• tut to l 'an1ore ch e gli i talia ni h anno posto n ei
BALLI.
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(1) Si prega d 'i riviar e due copie dei libri di cui si des id era la r ecensione.
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XXXVI, NuM. 20]
problemi di r ontgenbiologia : e oggi che molte nostre ricer ch e ci ritorna no sotto nuova veste dall 'estero dobbiamo essere grati al Balli · di aver e finalmente messo a punto tutta l 'i1nportanza d ei lavori ·italiani. Il capitolo fa parte di un · Trattato di Radiologia e Terapia Fisica edito dal Cavalleri.
E. S.
MILAN l.
Die Rontgentechnik in Diagnosti ~ und Therapie. Pagg. 294 con 145 fig. Springer ed. , 1929. Mk. 13,60. GLASSCHE IB .
Nel continu0 perfezionarsi degli apparecchi e d ello s trumentario radiologico è n ecessario ch e il radiologo specialista si renda conto delle continue modificazioni tecniche; d 'altra parte la scien za radiologica, se presuppone nel medico conoscenze clinich e, richiede anche una conoscenza della parte tecnica assolutamente esatta. Il libro d el Glassch eib risponde a queste due n ecessità : pella I parte viene .aggiornata la par.te fisica e strumentale (produzione dei ragg i X, tubi , g·en eratori .di alta tensi?ne, s~ru m enti di misura); nella II parte viene rias .. sunta tutta la tecnica di.agnostiea (radioscopia, radic o-rafia in gen erale, tecnich e per i singoli appar~ti , s ter eogr.afia, ricer ca d ei corpi estran e i); ne lla III parte è svolta larg~mente ~a tecnica terapeutica (dosaggi o, terapia superficiale, ter~~ia profonda, mi sura , protezione). . E. MIL..\NI.
Neuere Erfahrungen auf dem Gebiet d er medizinisch en Elektrizitatslehre. Un vol. in-4° di pagg. 501, con 258 fig. G. Thien1e ed. Leipzig, 1928.
MANN-KRAMER.
Questo libro rappresenta i.I ·c.om:ple~ament.o di un gr_o sso trattato sulle appl1caz1on1 m edich e d ell 'elettri cità, pubblicato nel 1 ~09 - 1911. Da a llora la scien za ha fatto un lungo caminino e, se alcuni capitoli sono rimas~i im~~ tati , per a ltri si sono avu~e ~mpo~ta~ti. mod~f1cazioni; nuove idee, nuovi sistemi. d1 indagine si sono aggiunti, che è n ecessario portare a conoscenza d ei m edici. Da1l 'elen co dei capitoli , ch e qui si riporta , si comprenderà la notevole importanza del1'opera. Dottrina fisica d ell 'elettricità. Elettrotecnica m edia generale. Stato attual e del] '·elettrofisiolog ia. Tecnica e m eto?-ica d ell :e] ettrocardiogr.afia. 'Forme . pa~olog1 c~e d ell elettrocardiogr.a mma. Da~n1 all ?rgan1smo dalle correnti forti. Elettrodiagnostica genera~e. e speciale. Elettroterapia generate: . Franklinizzazione . Alta frequ·enza. Elettrolisi. Elettroterapia specia le, in ~ ca.pit<:>li .. Tut~e mo~o~r~ fie chiare ed esaur1ent1 di diver si spec1al1st1, pubbli cate sotto la direzione di L. Mann e F. Kramer. . d Opera n on d estinata soltanto a servire a completamento d el vecchio trattato, ma che
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può ottimamente servire a chi, già posseder1do le nozioni fondam entali sull 'elettricità, specialm ente medica, desidera conosoer e le diverse · teorie, . . i nuovi fatti, le più moderne appli.caz1on1. fil .
717 ullime tre. Se riuscirà vana la cura antiluetica l 'O. proporrà l 'operazione chirurgica. L'appendicectomia a moncone libero.
Dott. G. ZAMPA. Dopo aver esposto breven1e11Le la ter.nica dell 'operazione l '0. ricorda le i1u111erose discl1ssio11i suil 'argomento svoltesi in HAUSJ\1ANN e HAXTHAUSE.N. Die Licliterkranlcunseno Dlla Società di Cl1irurgia di Parigi nel 1923. gen der . Haut . Pagg. 126 con 34 fig-. Urban . Nel Reparto Ch.irurgico diretto dal prof. Stretti e Schw.arz·enberg·, Berlino, 1929. Mk. 12. n el 1927 si è eseguita sistematicamente l 'apP.ena moncone li])ero; ma sui risultatf di Nella lettera tura tedesca sono rifiori ti in que- dicectomia questa operazion e sull 'uomo riferirà con maggior sti ultimi tempi gli studi sull 'azione biolo- copia di particolari il prof. Stretti stesso che h a gica della Juce e questo volume appare vera- già raccolto alcune centinaia di casi così opemente come una buona novità. rati. L 'O. ha voluto studiare sperimentalmente Premesse brevi nozioni sulla luce Ìn genere, la sorte del monco11e intestinale liber o nella ca.s ullo spettro luminoso, sull 'azione dei singoli vità p eritoneale del c.an e, il ql1ale pure non posdi tretti dello spettro ecc., gli AA. trattano sedendo, co1ne del resto tutti gli altri animali da in un bel capitolo ]'azione della luce st1lla esperi1ne11to, l 'appe11dice ver1niforme, è provvipelle normale: eritema acuto e cronico, pig- · slo cli uu ceco che può essere p aragonato ad una m entazion e, vari.azioni individuali e regionali grossa appendice ceèaJe. A queslo scopo egli ha eseguilo I 'asportazione del ceco in quindici cani della pigmentazione, ecc. sacr ificandoli in varie giornate d 'operazione e, Più intere sante .appare il II capitolo sullene11do conto dei reperti m acro e microscopici 1'azione della luoe sull.a pellte sen sibilizzata delle at1topsie, è ven uto alle seg~enti conclusioalla luce stessa ·e rientrano in qu esto capitolo ni : 1) la tirlectomia a 111011con e 1ibero n eJ cane è rrtolti. degli .a rgomenti .ass.ai discu ssi : la pel- seg uita 11cll a grandissimu m agg·ioranza dei casi lagra , lo xeroderma pigmentosum, l 'idroa esti- da guarigione; 2) ques ta avviene quasi esclusivava, le n1anifestazioni polimorfe croniche, ecc. n1e1tle µer i 'intervenl o del grnnde omento, il Segue infine l 'ultin10 capitolo sull 'azione me- quale già fi110 dal i)rjn10 g iorno d 'o·per azione si · dica111entosa della luce in alcune m.alattie cu- li s a suJ ped uncolo lihero e forma attorno ad esso u 11a larg·a barriera di a<ierenze; 3) il grande tanee : 1 'eczema, il lupus, la pitiriasi, la pso~ . . epiploon assor})e, in secondo tempo, i materiali
r1as1 , ecc. . Il I ibro ria sume in non molte pagine argom enti i11teressanti sia per il m edico generico sia per lo specialista. E. MIL A.NI .
ACCADEMIE, SOCI ET A' MEDICHE, CONfiRESSI Ospedale Maggiore di Bologna. Seduta clel 24 febbraio 1929. Presidente: Prof. F. FRANCHINI.
n ecr o tici o di dis:facimen lo d el m on co1-ie e prov-
vede, in l)ar te, anche al la cica trizzazio11e della parete jnlestinale stessa .: 4) )l laccio di seta ch e ser\ e :'\ leg·ure il pedl'.1ncolo non si trova in alcu11 caso n ella cavità peritoneale , n1a costanten1ente cade nel lt1me intest)nale e viene eliminato ron le feci ; 5) pure non potenclosi paragonare I 'ablazione del reco nel cane all a appendicectomia a 1nonco11e libero n ell 't1omo, date le grandi differenze anatomiche del tratto ileo-colico, tuttavia si può ritenere, per analogia, ch e il processo di guarigione avvenga 11ello stesso nlodo in entrambi i casi. Il Segretario: E1'1 rL1A NI. ,
Intorno a un caso di compressione midollare.
Prof. F. FRANCllJNr. - Dall 'ottobre 1928, dolori ,-ivissimi ne11 ·ambito dello sciatico destro e poi anche del sirtistro: poi paraparesi. Presentemente ol tre a questo : atonica la muscolatura della coscia destra: rticnte a carico degli sfinteri: rotuleo ed achilleo di destra aboliti, un po ' vivaci .a sinistra: plarLtari debolissimi: non Babinski. Nessun disLurbo obbiettivo . della sensibilità. Liql1or es tratlo tra IV e V lombare, giallo, gr. 7,50 per mille di pro teine, .tn gra11 parte globina, non ~oag11J ante: n iente n el sedimento. Liquor estrat1o tra , .III e IX dorsale, normale. Lipiodol iniettato dallo spazio occipito-atlantoideo: arresto totale e defir1itivo all 'allezza del corpo della prima loJnbare. Wassermann negativa nel sangue e nel liquor. Diag1 iosi: compressjone 111idollare e radicolare a livello del rigonfia1nenlo lombare e del cono terminale con offesa relativamente maggiore delle pri1ne due radici · sacrali e quasi integrità delle
lmport~nte
pubblicazione:
prof. ARISTIDE
BUSI
Direttore dell'I.st. di R a diol. d ella R. Univ. di Roma.
Sulla esplorazione radiologica del torace nella tubercolosi polmonare (Lezioni tenute al Corso di perfezionamento delle tnalattie dell'apparato r espiratorio).
Anno
1928- ~ 9
- VII
Volume in-8, di pag. 111, nel formato delle Monografie della C-0llezione <1 P oliclini co n. Prezzo L. 1 6 più l e spese poetali di epedizione. Per i nootri abbonati sol e L. 1 4, 6 O in porto franco. Inviare V3glia P cetal e a ll'editore LUIGI POZZI. v ia Sistina, n. 14 - ROMA.
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IL POLICLINICO
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XXXVI, NuM. 20]
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. -
si fondono su qualità differenti del siero, ma u differenti qualità della bilirubina. Ricerche sul meccanismo della reazione di bilirubina La bilirubina indiretta è caratterizzata per la s ua lenta r eazione di accoppian1ento, per la diretta ed indiretta. sua maggiore richiesta di nitrato, per il masCon la constatazione - di Hymans' van den . s.imo accoppiarq.ento, ed infine per la sua senBerg·h che la bilirubina del si.ero nell'ittero sibilità . all'acido cloridrico. meccanico è diversa della bilirubina nell'it·t ero La bilirubina diretta invece richiede poco da aumentata distruzione del sangue, la ricerca nitrato, ed è piuttost.o favorita da una piccola del problema dell'ittero ha avuto un gran im- quantità di a cido cloridrico. pul o, anche perchè in Clinica è di grande MooR. in1portanza, data la difficoltà e spesso I 'impossibili tà di distinguere l e differenti forme di Sulla d istribuzione dell'ittero èutan~o ittero solan1ente in base alla sinton1atologia Sono state r ecentem.e.nte riportate osservazioni clinica. Non essendo state fatte fin o ad ora ricer ch e esatte, O. Welt1nann e H. Htickel di « itt ero r egionale », cioè d 'ittero molto P·i ù (ll1 ed . J( linik, sett. 1928, n. 36), hanno cr e- n etto ed inten so sop·r a .una r egione d-e1 corpo, · duto opportuno di a·ffrontare un'altra volta la piutto·sto che sulle altre vicine. qu.estione, partendo soprat11tto dal presuppost~ F. Kovacs (W ien . Klin. Woch., n. 42, lWS), •che se in r ealtà una distinzione fra bilirubina di- ha stu·di.ato da vaTio tempo l 'argom ento , ha staretta ed indiretta sia giustificata. bilito ch e il ·colorito itterico h a in g.enere il seGli AA. fatte tutte l e· prove ed osservazioni giuente decorso, dal ipunto idi vista del1a sua necessarie, credono di aver trovato essenziali aipparizione: ·si osserva .dapprima sulle scleret caratteri ticb e ·p er ogni specie di bilirubina, le p oi in v·a.de 1il cwpo, il collo, le porzioni superiori quali potrebbero essere così d efinite: la bilidel torace ·e d elle e•stremità suiperiort, la parte rubina diretta è caratterizzata dalla sua prontezza al 1' acco,p piamen to con la minima richie- sup eriore dell' addome, quell1a inferi-ore, gli arti s ta di niLrato e per la sua r esisten za in con- inferiori, e fin.almente le porzioni ipiù ·distali de~ gli arti su1p eriori. fronto a lJiccole quantità di acido cl oridrico; la bilirubina indiretta invece è caratterizzata Più l 'ittero è tntenso, meno ·sono aocenn·ate tali per la sua l enta richiesta di diazoto , per le dtfferenze; vi ceversa, più l 'ittero è lieYe, tanto sue maggiori richieste di nitrato e per la sua pi}l è accentuat a ·la differenza, fin o a.id aversi le sen sibilità all ' acido cloridri co. · suin·dic.ate ferme di « ittero r egionale· ». Questo Senza dubbio tali ricer ch e chiariscono al- co1nportamento: inoltre, è i11'dipeTud·ente · dallia cuni punti de l meccanisn10 finora oscuro della causa oh-e provocò l'itterizia. reazion e diretta ed in.d iretta della bilirubina; Le auto'J)sie dei relatjvi ca:si . l1anno dimostrato d 'altra parte è stato çlimostrato che questa r eaz ion e è indip-endente dall'influenza d el siero come la diver.sa distri.ibuzd..one po s·s a e·sser ri.Sicone viene d etermi.naLa unicamente dalla qualità trata ancl1e a carico dei tessuti interù.i. B 1dicfficile dare u na spiegazj one soiCldi1sfaicente di bilirubina. Gli AA. pertanto credono di • d~ tale fatt0, e Um1 ber pensa cl1e si ipossa trovare poter trarre le s·egtienti conclusioni: 1) si pt1ò afferrnar e ch e i m ezz i ch e favoriqua1'c.he analogia con la di•sfribuzione regionlélle scono l 'accoJJp ia1nento d el diazoto son-0 basati del gra.sso n egli obesi, in ·dipen.den za dei centri s u un 111ag·gior effetto d ell 'acido nitrico ed n eur otrof.ici, j quali agirebbero influenza11'do seginoltre es i sono capaci di moderare oppure di m entariamente la di versa t ende11za dei t essutt toglier e 1'effetto d el l 'a cido cloridrico esistente ad impre-gn.arsi. n el r eagente diazoto ; _,:\, titolo ·di .curiosità l '.~. cita ancJJ. e un caso • 2) l 'al cool favo rise~ l 'accoppiamento n~l senso ch e es·so respinge la di ssociazione del- di argirosi, n el quale la depO'sizione nei tessuti assuILSe u n a:Sipietto .r egi onale del tutto simile a 1'acido cl oridrico nel di·a zoto, m entre favorisce la di ssociazione d ell 'acido nitrico. Perciò quello osservato n ei ca:si monbosi sopr.ades·critti. M. FABBRI. . e so è uLil e all 'accoppiame·n to d ella bi]irubina indire tta ; CASISTfCA. 3) l 'e ffetto d ei sa]i di caffe ina è da attrib11ir'"' i al benzoato di sodio e al salicilato <l 1 La malattia di Klippel Fell. odio; È u11a dcfor1r1ità in1ile a quella di Sprengel. 4:) l'effetto favore\role d el b en zoato (ed ace~, u d escritta nel 1912 da Klippel e F eil e attato) si può provare in un n1ezzo libero di alttialmente n e esisto110 circa 30 casi nella letbun1ina e di coll oidi. teratura. E a è caratterizzata anatomicamente Le ricerch e pra ti ca te fann o vedere cl1e la r eazione diretta e indiretta d ella bilirubina non da Uila riduzione e da u11a fusione della co-
SEMEIOTICA.
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[A'J -.:o XXXVT, Nu:v1 . 20]
SEZIONE PRATICA
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deve, q l1and o è 1-iossibile, esser e r adicale al ma simo p erch è l 'O. F. rap1)resenta uno stato presar con1at oso. Dei casi p er sona li ± h a nno sub.it o la tr asformazion e sar com a t osa . VALDONI.
lOJ?.Ila cervicale sp ecialn1ente tra l 'atlante e l'occipitale. Clinicamente si osser va ·un collo corto o d el tutt o m an car1te così ch e in certi . casi la testa si innesta diret tam en te n el tronco e il limite dei cap elli r aggiunge le sp alle. P er l'eti ologia s i d eve p en sar e a d un difetto <li sv ilup 1)0 crnbri on a le . Com e tera p .i a si p osso·n o u sare g li esercizi ginnastico-ortopedici. Ileidcker (Bruris Beit. z. Klin. Chir.' v . 144, P. 2, 1928) ha avuto l ' occasione di o sser varne un caso n ella Clinica ortopedica di Breslavia . R. BRANCATI.
Il tumor albus del polso nel bambino ..
Sorrel e Lo1UJg.uet (R ev . d'Orthop . e de · Chi1·. de l 'App. J.V lot ., n. l , 19281 hanno stJu,dtato ac·o orata-
m ente 20 ca:si ·e li h.anno p'lllblblirc.ati co,n belle fotoigraifie e r adio1gra,fi.e. Le f-or.m,e sono quasi :sem'Pre loic aliz.z·at e a qual che os so : sru 20 casi ..solo 11n 2 si ayev.a l·e.sion\e di tutte l e ossa d el ,p olso. /Il tumor bianco del polso, è quin·di net Sul decorso della cosidetta ostite fibrosa localizzata. .biml)i, n el n1 aggior numero dei casi una ostear(Ostcodistrofià). it1~i"le iparziale. È rara qiuesta l esione prima dei \ Viliil."l1 (1l rch. /(lin. Chir., vol. 152, pag. 4 anni , più frequente invece dai 4 ai 12 anni, 581, 1928) h a o serv.:ito 23 casi di O. F. La forse in e.ausa dell'·attiviti,t ·osteo·g enica •del polso l~c~lizzazione J?iù freq~ente è i~ femore, poi la a .quest,età. Dopo i ielo·ù.ici anni la cartilaigiine è t1~1a, la m andibola , 1 omer o, 1 ulna , il p eron e sco1njpar1sa, 1'o·sstfica zione è .com'Plet.a e se si ha e tl m asoellare s uperior e. L'età più colpita è. tu1blercolosi c1el (p·olso, crue;sta si generalizza a dag li 11-20 anni. ttlt1e le o:~sia. A caratterizzar·e il qu.a dro anatomico è preIntereissan·t e è notare eh.e an'C:h·e n€i casi a deferibile I.a p arola « ost eodistrofia ». Il r e1)erto istologico no;n h .a nien te di oaTatteri stico e co,rso ·grave con rusce ssi e fistole, la gu·a rigione può esser e identico a quello dei tum.ori bnlni , .$i ottiene se~pre eorn. conseI"Vazjone a ssai ,e;;;tesa -O.elle .p seud.a!'trosi , d egli em atomi, d elle ost eo-: dei movimenti ·d·el polso. La gi.1arigione si h a mieliti, ecc. . n•cll'80 % ded ca·si. Alcuni AA. vog liono diffevenziare d al] e ci ti Interessante è che c-0me esito si h.a spe.~so la le « fibrosi midolla ri », p erò an·che in queste fìcomparsa •di ~a serie delle 0~1sa del .car.po, il si possono trovare cisti. Il loro comportam ento elle idà un aspetto r.a.dio.gratfioo c·h e potircblJJe mene as1)etto è iden tico, soltanto la g u arigion e è tire un'anomalia ieon·genita del canpo. più difficiJ e. Le ci_ti r i ~])cLtano la lin ea . epifisaria, è da La t er.wpia è data dall 'imm obi1izz.azione i_n docce ricordar e J)er ò ch e Sau er ha d escrit to una cl1e 'Permett~n,o l'eliotenapia; le dita de·vono recisti ch e aveva r.ag·g·iunto l 'epifi si om era l e ; ·Stare sem(pif e li(bere, ciò è capitale per con~erv.are l 'A . . tesso h a osser vato tre casi in cui la ·c is ti la ifìunzion aljt à . aveva invai'·O la m etafiisi e I '.e pifisi. J_,. TONELLI. Ha osser v.a t o un cas o di O. 1p . p oliostotica non gener.alizz~.ita . La cura di scelta è la· asporSulla questione della malattia di DeutschJander tazion·e a el fo cola io; qua ndo è possibile la ,dei metatarsi. resez ion e o la ·estirpazion·e dell'osso m .alato. A. Gr eifenstein (Deut. Zeit. f. Cliir., 1928, Dopo l 'intervento limitato , occorrono numevol . 209) ri~otta 6 casi ch e g li son o occorsi rosi con·trol'l i radiografi'c i. . di curar e . Qu,esta m a]a ttia colp i ce le dia fisi VALDONI. d ei met at arsi più spes o il 2° e men o di fre•Sulla osteodistrofia fibrosa (0. F.) e sui suoi rapporti quent e il 3°-5° ed è caratt erizzata da lla comparsa d i aolor e e di u na lieve tumefazion e con il sarcoma. in corrisp ondenza çlel d or so d el p ied e, senza Fromme (Arch. Klin. Chir. , vol . 153, pag . tr.au1na appar ente e ch e· d opo qua lch e m ese 601, 1928) in 6 anni ha osservato 24 ca si, semdi decor so a tipo cr oni co, g uari sce gen eralpre monooist otici . 7 volte ha in·contrato I.a m en te en za lascia r e postumi. forma i·per ois totica, forma ch é si rinvien e n elGli altri AA. avevano d escritto lesioni con1'età avanzata e ch e co·1pisce tutto l 'osso, p. e s. , sin1ili dei metatarsi m .a •fu Deutschlander ch e tutta la tibia. Il volume d ell 'osso aumenta primo n e died e una descrizion e minuta e cap er ch è il riassorbim·ento è ìnferiore alla n eor.at teristica. In seguito furon o pubblicati m olti torr11 az ione . Questa forma vien e diag n os ticata altr i casi sopratutt o .rigu ardanti soldati e gioerroneam ente com e ost eomielite sclerosante . vani d editi a llo .sport. 17 vo]te si tr.a itava d ella forma ipo-ostoti ca P er q u esta m al attia vi on o stati dispar eri nella quale la distruzione p revale sulla n eouJ la sua n a tura, giacch è men tr e per alcuni p1oduzi on e . era d ovuta a ·traumi per al tri era d ovuta ad Nes un caso g uaris·oe senza l ' intervento, un 'infez iolfe a ttenuata a n al ogamente a quanto a nch e se preGed e una frattura . L ' intervento è iat o o tenuto per le varie epifi. iti, la ma1
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lattia di Calvè-Perthes ecc. Secondo l 'f\.., che si basa su radio·g rafie, sarebbe esclusivamente di natura traumatica B consterebbe di un 'infJ:azione della diafisi per traumi inavvertiti la cui azione sarebbe facilitata dalla presenza di ione di d ecalcificazione quale si può osservare dopo un riposo prolungato postt.raumatico. !rifatti 2 dei casi riportati ebbero i primi disturbi do po un lungo riposo a letto p er interventi sui menischi. La .c ura migliore è il riposo di 3 settimane ci:rca e la prognosi è sempf'e fa usta. V. GHIRON. 1
Linfo-angio-endotelioma delle guai u B t(1nd in(>e. 1G. Faldini (La Chirurgia degii o.rgani di movimento, vol. X·Iil , fase. IV) descrive un ca"So inte ressantil5i.5i.mo di tumore l-0calizmto alle gua1n~ del tilbiale •r;osteriore e ·del .f lessor.e l'un.g o ·dell '·al1'u1ce, cui L>e·g uì m•e.ta;sta'Si iniguin,ale. All'esame istologico il neo1Pla.6ID.? r:iJS1Ulta ·Cbi.ar amen·t e un liv,fo-angio-er1,dotelioma. La natura istologica del tumore 1:r.·uò spiegarn.e l'-eoceziona1e lol.!alizzazio·n e. Le .g uaine tendinee iTuf1att.i, 1ch1e son o assai ricche di va>si l.irufatici e s,an.g uigni, ortg1natesi dal rrn.e1senchima rp,rimitirvo 1dell'ablbozz·o de,gli aTti, suibiscono n·el loro svil·u p1po llna len·ta ·6rasf 0Tmazione in un tessuto appiattito, m .o no1straoi1icruto al lato interno. Vien e a formar!Si così uno strato ·d·el cosidetto tess'Uto endote'l iale. L 'A., IP•er quanto ~bbia aiocuratamente ricercato nella l etteTatura, non ha trovato ne.ssun'altr.a oss13rvazion·e •di tumori vascolo-endoteliali delle ~'11a1ne tendinee. Do1po 131Ver fatto rilev·a1-e la granid e di•f·f icoltà di diaigno$i, per oui è indisipensa bi1 e 'l1n aocrur.ato esame i stolo.g tco, ritien:e circa il tr.attamento - ·che la condott8: teTaip1eutitca ~lehba e.s:s.er radicale: a:ocertata la n.atura del ·t umor0, amputazionie molto precoce ·ed e.ecbssion.e et elJ e li11f o-glan·dol.e prossirrniori. C. GIACOBBE. 1
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TERAP IA. La cura dell' insonnia.
JVelle malattie infettive . Sono da
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gli ipnotici, più o m eno tossici. ~icoii:ere ai bagni tiepidi od impacchi generali cal1l1. Soltanto in casi ribelli dare t1n po' di sulf onal. Insonnie tossiche. Quelle da tabacco e caffè scompaiono con la soppress~one della. ca.usa. NeJl 'alcoolismo, acuto o oron1co , sono ind1cat1 il cloralio (6-8 gram1ni al ·g iorno, in S1)luzior. . e molto diluita o p er clister e) e l'opp io (Laudano · od estratto tebaico 10-20 cg. ,. a condizion e che il cuore sia sanò). . Insonnie riervos·e. Trattamento del dolore, se esse sono dovute a questo. Nell e psicosi, in cui l 'inc;onnia pùò durate per mesi, si. ricorrerà soprabtutto al bromuro dì p0tassio (2-1 fino a 10-12 grammi n ell e 24 ore). Buona è l 'a soci azione con cloralio:
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Bromuro di potassio Cloralio idaato ana g. 20 Estratto di fava indiana Estratto di giusquiamo ana cg. 20 Acqua distill ata eme. 100 Da prendere la sera 1-4 cu cchiaini da caffè,.
in un po' d 'acqua.
Insonnia dei neurastenici.
molto tenace e la terapia riesce spesso inefficace. In generale è da scartarsi l 'u so degli oppiacei per il pericolC' della tossicomania. Salmon (Journ. m ed. frariç., 1828) consiglia il veronal (per il quale· si deve p<1re tener presente il pericolo della tossicomania I) a d osi di 50 cg. ad 1 g. R soprattutto necessaria una vita igienica; l 'individuo si corich erà piuttosto tardi, dopo un bagno a 37° per 40-50 minuti ed aver preso un infuso di tiglio. Nel l'insonnia da sovraffaticamento o da emozioni, va b ene il sulfonal (1 g ., 2-3 ore prima di coricarsi, seguìto da infuso cald,o di tigiio, camomilla, ecc.); la somministrazione deve continuare per non più di 5-6 giorni. Insonnia nei fanciulli. È dovuta il più spesso ad eccessi di alimentazione, a digestioni laboriose e si corregge in conseguenza. Nei nervosi, si farà un bagn-0 caldo prima di metterli in letto. Medicin.e, il meno possibile; tutt'al più del bromuro di calcio (10-20 cg. p·er anno di età, in sciroppo di fiori d'arancio). Insonnia dei vecchi. Puè. considerarsi in parte come fi siologica. Evitare bromuro e cloralio .e preferire piccole dosi di veròn al o, meglio, la valeriana. Eventualinente, sopprimere il . pasto della sera, adotta.r e un 'alimentazione adatta, coricarsi in camera aereata e prendere pri1na di coricarsi,, qualch e tisana. È
fil. Nel parkinsonismo dell' encefali~ epidemica.
Il trattamento più indicato per questi disgraziati sarebbe lo stramonio, da prescriversi in pillole (da 10 cg. della polvere), facendone prendere 2-7 al giorno, a giorni alterni. con sospensione di 10 g iorni, dopo i primi 10. Nei 10 giorni di intervallo, ordinar e la scopolamina, per via orale, un granulo da 1 /5 di mg.,· al mezzogiorno ed alla sera ; oppure, iniezione sottocutanea di 1/ 5 di mg.; il tremore e la rigi dità .son-0 sedati per qualche ora. Talvolta, con questo trattamento, si produ· . ce secch ezza della bocca, un certo stato di ebbrezza, una maggiore frequenza del polso, del]a midriasi. Per evitare questi incidenti , si consiglia la asso.ciazione con la morfina :
cg. 1 Bromidrato di scopolamina )) 10 Clorj drato di morfina )) 20 Sparteina g . 15 Acqua distillata - Per 15 fialette; sterili zza te. Una al giorno.
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Alle stesse dosi si usano la josciamina e 1a duboisina, . che possono sostituire la scopolamina. È stata raccomandata da taluno anche l'atropina, a dosi di 1 /4-1 / 2 m g ., che però prov·o cano spesso secchezza del1la bocca e midriasi. Le buone parole e g li incoraggiamenti del medi co dev-0no rinforzare con l 'ottimismo il poco che si può fare con le medicine. (Journ. des praticiens, 2 febbr. 1929). fil. li trattamento dell'angina pectoris. Calmare i dolori e l'·angios cia. Nitrito d'a:mile (•di ed'tfet·110 r<Lpido ma etifimero) ; 4-6 gocce l$U un f.azzoletto. T.r initrin a, 3-4 .gocce della soluzione a 1 %. o.p.pure, con l a f-0rmula .ài Va-quez : 1) Trattamento sintomatico . -
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2) Ten er·e il malato a dieta. n .opo 24 ore, dare del latte taigliato c001 acqua dii Vichy e bevarude di•ulI'etiche. 3) Somrrnini·s trare un 1purgante salino: sol!fa to di 1so1dto od aoque minerali p'Urgative. 4) Se il r ene .è in buone condizioni, utilizzar e il s·a licilato di sodio .a dose d i 2 gl»ammi. 5) Il rimedtio spec:irfico è il col chi·co, che ~ però controindicato nelle leis ioni r.enali e car1diache; sornmir1istrarlo quindi, prudentem ente. !111.i· ziare c0n L gocce e·d aumentare pro1g.r•e1ssivamente, sospe11der1dolo se corrnipar·e dia1'Tea. L' atoifam.~ • secondo gli arutori tedesich.i, sarebibe di grande e[. ficacia, alla dose ·di 1-3 grammi. I·n caiso d'ins onn~a. utilizzare 11 cloralio O·d i su·o i d,erivati, la vale.riana, il )Jrom·u ro; nolil dare mai opp·i o . 1
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Sol. di trinitrina al 1 % .g occe LX ... Cl or.i drato di eroina og-. o Benzoato di sodio 2 oo· · Caffeina O' 1 o· .scirop·p o d'etere g. 60 Acqua 1g. 100 S. a ·cucchiai.
VARIA. Le conseguenze del taglio dei capelli femminili.
Vi si può associar.e la morfina, secondo la formula ·cli Danielopolu: Cloridrato di ·morfina cg. 1 Solfato di atròpina mo-. 1-2 Sol. di trinjtrina al 1 % .g occe 11 Aoqiua distillata em e. 1 S. .p er inieztoni sottocute.
Si è .a sserito ch e il taglio dei capelli femmi .. nili imposto, 0 quasi, dalla moda odierna, porta. all'ipertricosi ; le osservazioni reoenti di I. Miill er (ll1iinch. m ed. Wochens., 15 feb .. braio 1929) tendono a Q.imostr.are la verità di tale asserzione . In 46 donne con capelli tagliati, ha osser, vato che in 11 vi erano dei segni di ipertricosi
che, secondo l'A., sono caratterizzati dalla
comparsa di peli termin,a li evidenti alla linea alb.a, a ll a zona dell 'areola m.ammillare ed al mento. In 7 di esse, la comparsa di tali peli seguì poco dopo il taglio dei capelli; così, in una gravida di 23 anni (ipertricosi della linea alba, dell 'areola , del viso, comparsa 9 settimane dopo il taglio); in un'altra di 21 , con capelli tagliati d.a 4 .a nni, l'ipertricosi andò aumentando ed estendendosi anch e alle cosce ed all'ano; in una ragazza di 27 anni l 'ipertricosi, con la stessa estensione, era incom in~ ciata 4 mesi dopo il taglio. Delle altre ·4, 2 accusarono come c~usa la gravidanza, .2 non poterono precisare la data della comparsa dei peli. Ad ·o gni modo, osserva l 'A., tenendo conto soltanto delle ·p rime 7, si a~ehbe una percentuale del 20 % circa di ipertricosi dopo il taglio dei capelli, proporzione ch e non può. (Jovni. de méà. de Paris, 6 sett". 1928) . ritener si accidentale, tanto più quando si rif i l. fl etta ch e da un.a statistica fatta su 132 gravide Trattamento <lella crisi gottosa. con capelli lunghi , si vide ch e l'ipertricosi siE sempr e n,e oessa ':ti.o aigire 'cautamente e bandire .aveva soltanto in 16 , ciò ch e corrisponde alla ogni teMJpia .v iol·enta. J. Pi-etri (Marseille médtc., · percentuale del 12 %. Sarebbe interessante ch e osservazioni di tal 2.5 ott. 1928) icons:Lglia : genere venissero ripetute dal punto di vista 1) MetteTe l'aTto in riposo a.ssolu·t o, con la puramente scientifico e senza la vana illusione gainllba sollevata. Unzioni con linimenti calmanti di potere contrastare alle esigen ze della moda, a /base di salicùatu di metil.e, laud·a no, m esotan e anche con una simile minaccia di imbrutti ... Simili. mento. fil. .salasso, -comipr&Sse ca1de sull-a reigiòne precordiale, avvolgimenti cal.di ·del torace, frizioni eccitar, ti, trazioni ritm lche dell.a ·l ingua. Trattamento di fondo, variabile secondo la causa. Se l' angtrua pecto1 is è ..di ·origine 1cardio-·a rte . . rio&a, regime severo tp.oazotato 01d ifpoclo.rurato, •P oi teobromina e m edicazione cardiodinannica. Se è in ,causa la sifili d e, bi:s.muto, m ercurio. 8e si tr.atta dt origine di~estiva, trattare l'aero. fa.g ia, col metodo d ei . pi•ccoU pasti e con le medicazioni abitu.ali d elle dispepsie, 'delle coliti, d e1Ia litiasi biliare. Nell'an1gor di origine nervosa, diminru.ire l'irperecci1ab.illtà, con l e r egole iigi·enic.h e, .l 'i drotoo"a1Pia, ! pr·eparati di valeri-ana ed i ·b romuri. 1
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POLITICA SANITARii\ E (}lURISPRUD}~NZ1\. CONTROVERSIE GIURIDICHE XXI. - Obbligo della residenza• .
L 'art. 34 del testo unico delle 1eg gi sanitarie 1° .a~o sio 1907 e l 'art. ~2 del regolamento 19 lug·l10 1906 n. 466 prescrivono che il sanitario condotto deve risiedere· nel Comune o nella circoscri zione con ~orziale. Questa disposizione con cerne, .g~ner1camente, la residenza. Quando a l serv1z10 provveda un consorzio o siano istituite condotte p er le frazioni, è n ecessaria una u l terior e specific azione della r esidenza i11 uno o i11 altro luogo. Questa determinazione .app~rti en~ al capitolato , il quale,· come è noto , e deliberato dal Comune o dal Consorzio con }'.a pprovazione della G . .P. A., sentito il par ere del Consiglio Provinciale di Sanità. Si è pres~ntato g:~esto caso: il capitolato di un con sorzio stab111va u.n a determinata residen za, con disposizione che, già r egolarmente approva ta, fu poi modificata dal consorzio·' . questo provved1m ento successivo, vistato dal Prefetto , non era stato però approvato d.alla autorità tutoria; trattandosi di comuni cosl d etti « terremotati » era necessaria l 'approvazion e del Mini stero dell 'Interno. Questa norma era val ida P evidentem ente, non essendo divenuta ancora effi cace l a modificazione, con servava vigor e la n orma anteriore. Il m edico condotto fu in,rilato a risiedere n el territorio d el consorzio e a· riprender e servizio: scaduto il ter mi11e a eg·n.atogli . fu dichiarato dimissionario. Questo provvedimento è stato dichjarato legitl imo dal la V Sezione del Consiglio di Stato con decisione 2 febbraio 1929 n . 47. Accenn i.an10 soltanto alla risoluzione di mass ima, p.rescindendo dalle particolarità del caso deciso, p erchè non avrebbe importanza un esam e di quella speciale controversia e, d 'altr·a parte, n oi po~siamo considerare i soli elem enti ch e risultano dalla decisione. XXI(. - Dispense per effetto di ·riduzione di posti.
Si controverte ancora degli effetti dell'ap-plicaz ion e del decreto 27 maggio 1923 ! l\rla si tratta , ormai , di residui . L'applicazione di quel d ecr eto non in te ressa più. Vi accenniarn o soltanto per cl1è è considerato, in questa breve nota, un caso di soppressione sfi con, dotta m edica, in forza dei poteri straordinari, e d i di spensa dal servizio, sec ondo determinati criteri , p er se stessi non eccezionali. Soppressa una dellè due condotte, senza specificaz1on e dell 'un.a o dell'altra, doveva essere dispen sato uno dei due titolari: il comune preferì licen zia re il medico che avrebbe risentito minor danno, per ragioni di età, di servizio e di famiglia. Il Con siglio di Stato , con decisione 8 febbra io 1922 n. 77, ha dichiarato legittimo questo provvedimento.
No? si deve però ritenere che, in ogni caso, sia da applicare lo stesso criterio. La ri soluzione del Consiglio di Stato è , invece, valutabile, da un punto di vista di mas~ima, p erchè presuppone che il comune, quan, do debba provvedere a dispense per sopP.ression e di condotte non specificate, esercita' un poter e d iscrezionale e deve considerare tutte le circostanze del caso particolare per deter, nlinar si equamente. .s ono certamente apprezzabili, anzitutto, le e.s1gen ze del servizio e quindi le condizioni di maggiore idoneità. Ma anche condizioni per sonali possono guidare la scelta : valutazioni di equità e non preferenze arbitrarie. In qu est o sen so è da intendere la decisione n. 77 del 1928 ch e ha dichiarato legittimo il licenziamento del m edico che, per la sua età, per le condizioni di famiglia e per la durata relativamente breve del servizio avrebbe risentito d.anno minore di quello éhe sarebbe invece derivato all 'altro medico. In queste v.alutazioni subbiettive ·ed equti non si deve, però, esagerar e, tanto più che è assai. difficile mi surare a priori il pregiudizio assoluto e relativo e normalmente devono esser e considerate prevalenti le utilità pubbliche.
Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza.
Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassa~one. Il Numero 4 (.A.·p rile 1929) c-0ntiene:
L'ordinamento giuri·d ico delle difese contro · il cocai· nisrno. Note s intetiche:' Le farmacie del1a Cassa di ~icura· · zione e 1a som.m inistTamone .d ei medicinali agli a.e· s icuTat;i. Rassegna di giurisprudenza: Con-corsi: g.i udi zio ..della OCJITTlrnissione. - N()IIlina .in ba.se a eon-00reo: oriteri odi soolta. - Dimissione per fine del periodo dd prova : ter mjni. - Licenziamento : decorrenza del termine. Dimissione per fine della. prova : motivi disciplina ri; danni. - Dispensa. dal servizio nel caso di soppres· s i one di con•d otte mediche. - Contestazione degli ad_ deb1ti. - Controversie dipendenti del rrapporto d'im· piego : quesrtiioni di competenza.. Vendita di sosta;nze al:ia:nentari ,perdoolose per la salute. - Ricorso g era,r,c hico: obbligo di decidere. Rioorso del Co. mun e : autorizzaziom.e a, etare in giudizio. Gabi· netti .den.ti.stici ed ambula.tori. - Farmaicie - Provvedimenti •defi11itivi. Leggi e A'tti del Coverno: Sedi e .attribu~ioni dei mag. .giori generali medici. - Servizio sanitario nelle col Jettività. - Rea.ti di iprocurato aborto. - ProfilaBSi della ra.bbia oan.i.n.a. - Spedalità di stranieri ricoverati per malattie veneree in Istituti Ospedalieri 1del Regno. Sanitari eondotti : ccmgedi per mo. t ivi di studio. Esenzioni tributarie -rugli impie· gati aventi numerosa prole. Abbonamento pel 1929: per l'Italia L. 3 6. Per gli associati al « Policlinico 11 : per l'Italia L. 3 O. Un numero separato L. 5. Per ab1>onnrsi int.'i.arP V ngT;a Postale all'editore Luigi Pozzi - Via Sistina 14 · Rorna
A. richiesta si invia numero di saggio
(ANNO XXXVI,
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SEZIONE
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PROFESSIONALE .. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Organizzazione della lotta contro la malaria. I1 .v1inistero dell 'Interno (Direzione Generale della Sanità Pubblica) ha indirizzato ai ·Prefetti e a S. E. ~ Governatore di Roma una circolare, di cui demmo già notizia e nella quale ricorda che le dispos:iz~oni emanate sulle trasformazioni fondiarie di pubblico interesse, quelle su lle migrazioni in terne e quelle s11lla bonifica integrale affrontano in pieno il problema del bonificamento, del risanamento igienico e d ella messa in valore agricolo del territorio nazionale, imponendo nl1ovi e più l arghi. con1piti alla Sa11i~à pubblica. Fa considerare come la mas~ima parte delle opere previste ai fini della bonifica si svolgerà in territori malarici, e perciò la lotta contro la malaria assume nel momento presente, importanza ancora n1aggiore. Fallo presente che a preferenza n elle provincie ineridionali e insulari si presenta la necessità di speciale 6rganizzazione di servi_z i per r invigorire e cobrdinare le diverse competenze e le varie e11ergie a11t~malariche, talora non sempre converge11ti, , in fatto di co?rrlinazione ed unificazione dei servizi, dimostra la necessità di unificare le rlirettive ed i servizi per avere assicurata una eflicace, intensa e ben condotta lotta in lutti i territorii n1alarici. Dimos tra pertanto la necessi tà di avvalersi delle attuali oÌganizzazioni sar1itarie e degli atluali ordi11amenti amn1inistrativi in armonico sviluppo con gli organi dipendenti dai vari · Ministeri. Per ciò che riguarda i Comitati Antimalarici provinciali, l a circolare interessa Prefetti e Governatore perchè con sollecitudine provvedano alla costituzion e del Comitato provinciale per la lotta antimalarica. In seguito parla della costituzione di questo Comitato e dei suoi compiti che sono cinque: cioè coadit1vnre le A11torità; promuovere corsi teorico-pratici per l 'addestramento del persop.ale; seg11alare · i bisogni delle località; formulare il programma orga11iço della lotta; attendere al funziona1ne nto dei servizi. Infine detta circolare tratta dei mezzi finanziarii, e. della lotta ar1timalarica nei comprensori di bonifica nel sen so di profilassi e assistenza sanitaria, per cui si prevedono e si impongono .tutti gli interventi igienico-sa11itarii indisp en sabili ad evitare la maggiore diffusione d ell 'endemia malarico ed a prepararne la definitiva scomparsa.
Ammissione di studenti in Reparti ospedalieri. Il ~1linistero deJJ 'Interno (Direzione dell 'Amministrazione Civile) ha diretto ai Prefetti delle Città sedi di R. Università la seguente circo]a're: . « Il Consiglio sup erior e di sanità, ai fini di una pit1 efficace prepa razione clinica nei riguardi
delle inal attie infettive, ha seg11alato I 'opportunità che le istilt1zioni p11bbJ iche ospedaliere accolgano g-I~ studenti del ' ' e VI anno di medicina» percl1è con le opportune cautele e suddivisi in squadre, possano seguire le visite ed assistere alle dimo&trazioni cliniche fatte dai direttori e dai primari dei reparti di isolamento, in modo che, durante l ~anno scol astico, sia dato loro il inezzo. di ossèrvare e di st11diare con particol are cura• gli infermi di malattie infettive contagiose e di rendersi conto dei m e todi terapeutici. «Si prega, p ertanto, l 'E. V., di voler richia1nare s11 quanto precede l 'altenzione delle amministra zioni ospedaliere, affinchè prendano in pro-· f)Osito gli opportu11i accordi con le compeitenti1 auLorità universitarie ».
CONCORSI. POSTI
VACANTI.
AosTA. Amminislrazione Provinciale. - Il termine utile per presentazione domande e docum enti ai posti di D~rettore Sezioni Medico-Micrografica e Chimica, è prorogato fino alle ore 18· del 31 maggio 1929. ARJ.. UNO (Milano) . Medico Chirurgo Com11nale. Stipendio L . 10.200; indenn. uff. san itario. L. 1000; indenn. bicicletta L. 400, al lordo R. Aiob. e Cassa Prev. Doct1menti di rito. Scadenza. 30 rr1aggio. BEHGA.i\oIO. Conso rzio Prov in ciale Antituber co lare. - Direttore ispettore ; L. 18.000 ·e 6 bienni ventes. oltre L. 5000 serv. att ., L. 6000 per inibizione attività professionale privata, L. 60 giornalier~ missioni, . rin1borso Spese, riconoscim. parziale serv. anter .; età lim. 40 a . al 10 apr.; tassa lire 50,10. Scad . 31 mag. BERGAMO. Opere A n.titubercolari B ergamasclie. - Direttore del Sanatorio d i Grappino (Piario); L . 17 .600 e 6 bienni di L . 900, L. 6000 per inibizione attiv. profess . privata, L. 50 giornal. inde11nità missioni, ecc.; alloggio, ecc.; età lim. 40 a .; tassa J.,. 50,10. Scad. 31 mag. CASTRONovo DI SICILIA (Palermo) . Scad. 31 1nag.; L. 7950 se ammogliato, L. 7590 se celibe,. 5 quadriennj dee. • CHrErT. Am1n.inisiraz. Provinc. - Direllore della Sez. ~1ed. - ~l icr. del Labor. d 'Ig. e Profil.; L. 16.000 e 4 quadrienni di L. 1000 oltre L. a-ooo serv. att., 25 % proventi ricerche e analisi. Scad. 15 g iu. CHIUSI DELLA VEHNA (Arezzo). - Scad. 25 mag.; 2a cor1d.; ab. 2000 con 60 fam. pov. ; L. 10.000 e 4 quadrienni dee., oltre L . 2000 cav. , c.-v.; età lim . 40 a.; .tassa L. 50,15. CORRODANO (La Spezia) . - Scad. 31 mag.; lire 8000 e 10 bienni ventes., oltre L. 500 uff. san.; età li1n. 40 a.; t assa L. 50,15. CREl\rONA. Amministra:. Prov inciale. Labor. Prov. di Igiene e Profilassi. Per titoli ed esami. A) Direttore Sezione 1a. Medico-~1icrogra f. tip . base L. 16.000. Assegno carie? L. 2000. - B) As-
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s is tenle Sez. la. Micrografica. Stip . base L. 13.000. C) Coadiutore della Sez .. 2a. Chimica. Stip. .base L. 14.000. Assegno carica L. 1000. - D) Assist e11le Sez. 2a.. Chimica. · Stip. base L. 13.000. Per lutti i sopraindicati posti cinque aumenti .qt1adr. del dec imo sullo sljp. base, indennità c.-v. e trns.ferte, compartecip. proventi contravvenzioni. Scadenza ore 18 del 20 giugno. Per ulteriori ·Chiarimenti rivolgersi alla Segret. Gener. d ella Pro~inci a.
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E NNA. Direttore Medico-Chirurgo dell 'Ospedale Umberto I. La scadenza è prorogata al 31 maggio. Il l imite di età. (minimo anni 39) è abolito e possono concorrervi tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età e non oltrepassato 5[) a11ni. F Enl\IO (_4.scoìi Pi e.). Congregaziori e di Carità. Direttore sanitario dell'Osp edal e; L. 12,000 e 3 bienni ve ntesimo p er servizi precedenti, 10 bienni Yentesimo ulteriori ; L. 2400 indenn. alloggio ; t assa L. !50 ,10. Quattro anni di . pratica ospedalier a ocl in cliniche. Scad. 10 giu. GENOVA. Consorzio Antitrib. della Pro vincia. Segr e t ario tec11ico; L. 17.800 e 4 bienni dee., oltre L. 8000 serv. att., inde11n. trasf.; .miglioram. in corso ; tassa L. 50, 10; età lim. 40 a. Rivolg·ersi Segr e teria (Palazzo d el Governo, Largo via Roma 14) . Scadenza 30 giugno. Gon1zrA . .>tmmin. Prov inciale. - Assist e11te alla Seziolle1 1\'Icdico-Microgr afica d~l Labç>rat. Provinc. di I g'ie1 Le e Profilassi di Gorizia; Stipendio lire 10.000 J) ÌÙ L . 2000 serv. attivo e caro-viveri. Il t e r 1nin e per la presentazione delle doma11d e è pror ogato a tutto g iug no. P er ulteriori i!lf?r1naziorli rivolg ersi alla Segr et. d ell 'Amm1n1straz. Prov j ne iale . G 'C' IL~ 11 (C hieti) . Condol ta 1ncdica. Stipe~d. I.. 8700 lorde. Quattro quadr. Scadenza 10 g iugno . Docu1nenti a 3 inesi. Per ulterio'r i chiarim. rivolger si alla Segr et eria Cor:pt1nale . LA SPEZIA . ..4.mministrazione Provinciale. - Per titoli ed esame. Posti di Diret1 ore e il i Assistente Sez . 1\1edico-Micrografica proYincia Spezia. Vedi fase . 19. Scad. 20 git1gno.L i::ccr;, J~. P r efettu r a. Ufficj ~le .san ,itario ~ei Co111u11i di Casarano, Matino , No 011, 1re:puzz1 e '"f rj case. P er titoli ed esame. Scadenza termine prese11t azione domande locale R. Prefettura ore 18 d el 28 g iug·no. ì\loL1 N1 01 TnroRA (Imp eria) . - Scad. 30 1nag. ; L . 9000 o1 tre L . 500 uff. san. , L. 500 serv. ostetr. (t en1p oran .), L. ~000 trasp. , 10 bienni ventes.; t assa L. 50 , 15 . \IoNTEPULCIANO (S i eria'; . A tulto 10 g iu. ; i a co1tcl. ; e tà lim. 40 a. ; l assa L. 50,10 ; d oc . a 3 m esi dal 6 m ag.; L. 7000 e 6 quadrienni d ee ., c .-v. Os 1l\ro (A ncona) . -
Scad. 7 giu.; 2. cond. ; lir.e 8000 e L. 8000 ; 10 :b ienni ven t es . ; altri compensi; et à lin1. 34 a.; tassa L. 50; doc. a 6 i11esi dal 7 mag. PAl\IPARATO (Cuneo). Scad. 31 inag .; lire 10,000 e 4 quinquenr1i d ee. , oltre L. 500 se uff. sa11.; la sa L. 50, 15. PIACENZA . R. Pref el t u ra.. - Uffic iale Sani tari? e \J eò ico Capo del Co111u11e di Piace11za . ~I le ri111ne p e r la pre ... en~az ione d elle don:and~ (Sl 1p e11d. a1~11uo TJ. 17 .000, oltre indenn. d1 carica ed au1nent1) ;. l 1T orogato a l 15 g iugno p. v.
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lANNO
XXXVI, NuM.
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S. PoTITO SANNITICO (Ben,evenlo) . -
Stipendio L. 8000 annue lorde. Abitanti 1406 di cui 376 nelle case sparse. Domanda in carta da L. 2 e docuruen ti di rito da inviarsi ·non più tardi del 12 giugno alla locale Segreteria C?munale. S. l\1AHIA TIBERINA (Perugia) . - Per Lippiano ; a tutto 20 g iu . ; L. 10.000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 500 uff .. san. , L. 3000 cav.; alloggio nel1'ospedaletto, gratuito quand0 questo funziona (sic) ; ab. 1700; iscritti 700 ; tassa L. 50,10; doc. a 6 1nesi <lal 5 mag.; serv. entro 20 gg. SAssoFERl'lATO (Ancona) . - Co11dotta chirur gica; a tutto 15 giu.; età lim. 4.0 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 30 apr.; L. 8000 e 5 quadrienni dee.; cavale. fornita dal Comune soltanto per i poveri. SEQUALS (Udine) . - A tutto 27 inag.; L. 8000 oltre L . 500 serv. att., L. 800 uff. san., L. 3000 trasp., c.-v., 6 quadrienni dee . SoRANo (Grosseto) . - Scad. 31 mag.; 4a cond.; L. 10.500 oltre L. 480 c.-v. se coniug.; L. 1000 trasp.; 4 quadrienni dee .; età lim. 40 a. ; tassa L . 50,15. SULl\IONA. Casa Santa dell 'Annunziata. - Aiuto di chirurgia nell 'Osped ale Civile; L. 3000 (sic) lorde di tasse e ritenute. oltre partecipaz. proventi servizi special i c ui 1'aiuto sarà adibito; età n1ass . 35 a,; tassa L. 50,10; doc. ti. 3 mesi; nom. bien11al e; serv. entro 15 g g.; scad. ore 12 del 10 giu . 'TAURIANOVA (Reggio Cal. ). - A tutto 30 mag.; età lim. 35 a .; t:l ~sa L. 50 ; doc . a 3 n1esi dal 20 apr.; L. 8000 e 4 quadrienni dee., oltre lire 2500 cav. 'TERRALBA (Cagliari) . Scad. 31 mag. ; capol. e S. Nicolò d 'Arcidano ; I~ . 9000 oltre L. 1500 trasp. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50. 1·0~1No . Società Reale Mutua di Assicurazioni. Sono in corso di formazione i quadri dei Medici Fiduciari, per l 'esame medico degli 1\ ssicurandi Vita i11 tulti i Comuni d el Regno. I sigg· . fVIedici che intendessero inoltrare domanda, sono pregati di trasmetterla con cortese urgenza alla Sede di 'forino - Via Orfane .11. 6 - ~t tenendosi streltame11te · allo scheina d1 questionario che riproduciamo; 1) cogno1ne, nome e pa~ ternità del candidato ; domicilio, luogo e data di nascita; 2) Università frequenlata . Tito~i d.i studi.o conseguiti e speci:llità praticate. Anni d1 eserc1~ zio nella professione; 3) servizi pubblici dei quali il Candidato è stato ed è attualmente incaricato e incarichi professionali coperti con carattere di co11tinuità; 4) Compagnie cii assicurazioni che si so110 valse o · si va1go110 del Ca nel i d at o per la visita di assicurandi; 5) medici co11sulenti c~i quali il candidato si trova più frequente1nente in rapporti ; 6) 1·eferei1ze n el campo professionale medico e assicurativo. v.u. LERAN O ( T' ;terbo) . - Scad. 31 ni.ag. , ore 12; L. 10.500 e 5 quadr. dee., c .-v., L. 2500 ospedale. VARESE. - Ufficiale Sanitario-Capo Ufficio Igiene. Per titoli ed esame. Slipend. L. 18.000, con 5 aun1en. quadr. del decimo. Assegno serv. ~t tivo L. 3000, oltre indenn. spese traspo~to lir_e J 500 per motor.icl. o L. 3500 per aulomob1le. In1: bito serviz. lib. professione. Do1nande, documenti e ricevuta tassa L. 50 ,10 al Protocollo del Co~une entro il 15 gi11gno. Per ulteriori chiarim. rlYOlg er si locale Segre1erja ~1uni cipal e .
SEZIONE PRATICA
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\"10LA (C uneo). - Scacl. 5 giug.; L. 10.000 oltre L. 500 se uff. san.; età lim. 45 a. VOLANO (Trerito). -· Scad. 31 inag.; L. 8500 e .4 quadrienni d ee., c. -v.; L. 850 uff. san., quart iere in natura o inde,n n . L. 1400; tassa L. 50,IO. Cat1sa morte proprietarjo affittasi o vendesi in Lodi co111pleta Casa di Salute, per malattiej chirurgiche e mediche, modernissimo arredamento, i111pianto termosifone, d otata macchine, strumenti per cure diverse. Rivolgersi: De. Francisco, via Cavour, 42, Lodi (Milano) .
NO M INE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. So110 abilita ti alla lil)era docen za i11: Anatomia e Is tologia patologica: Orlandi Noel; Clinica .chirurgica e ~1ecticina operatoria: Gioja Edoardo, Viola to And1·ea; Cli11ica der111osifilopatica·: Armuzzi Giuseppe, Balbi Edoardo, Monacelli Mario, Spa racio BenecleLLo; Cli11ica ostetrico-ginecologica: Pe11sa Pasquale, Scontrino Alberto; Clinica pediatrica: Vitetti Giuseppe, Laurinsich Alessandro; l:;- isi o IOgia sp erime11 tale : Castag n a Stefano; Fisiologia umana: Gala1ni11i Antonio; l\IIedicina -d el Lavoro: Giannini Cesare; Odontoiatria e Protesi d e1ì taria: Casarotto Girola1no, Corradi Giovanni, Saraval Umbert o, Taviani Siro; Ortopedia e Traumatologia: Nastrucci Guido·; Patologia genera] e: Gentile Francesco; Patologia speciale chirurg ica : Barco Paolo, Clemente Giu seppe, P alma Raffaele, llossi Carlo; Patologia special e m edica din1ostra tiva: Puxeddu Efisio, Urizio Lino; Radiologia ed Elettroterapia: ~Iontessori Alfonso.
JYOTIZIE DIVERS E. .300 Congress o ·della ·Società Italiana di Medicina Interna. Si terrà in Genova durante la pri1na quindicina d el m ese di ottobre d el corrente a nno. 1 te1ni ii1 discu ssione all 'ordine clel giorno sono: 1) Splenomegalie ernoliliche. Relatore: prof. Ferdirtando ~1icheli. 2) Le micosi clell 'apparato respiratorio. llelatori: proff. Giovanni Boeri e Iginio J acono. 3) Le gangrerie spontanee degli arti con speciale riguardo alle endocar clili obliteranti. Relatore di parte m edica : prof. Guglielmo Scala; relatore di parte cl1irurgica: dott. A. Ciminada. 4) L e lesioni croriiche delle vie r espiratorie in rapporlo alle esig enze della vita militare.. Relatore: tene)1te-colonnel lo medico dott. Gino De Logu. Per informazioni e schiarimenti rivolgersi al Presiden.te del Comitato ordinatore d el Congresso : prof. Nicola P ende, direi Lor e della R. Clinica 1\Iecii cn cli Genova
:26° Congresso. ·della 'Società italiana di dermosifilografi:a. Si è svolto dal 9 all '11 1naggio in ~!filano. Al1'inaugurazione intervennero il rettor e dell'Università sen. Rossi , il medico proYinciale d ott . P ampana, il direttore degli Ospedali prof. Ron zani, il generale n1edico <i o lt. ~[assRro tt1 ed ~ltre. :per·so11alità ; era ospite il })rof. Hoffmann d1 ~erl1n~ . Darento prossi1nan1e11te un r esoconto dei l avori.
Il fio Congresso internazionale di medicina e farmacia miii6.are. Il 6 corr . ha ~naugurato a Lor1dra i suoi lavori il quinto congresso di inedicina e farmacia militare, in cui sono rappresentate 4:0 nazio11i. La delegazione italiana presieduta dal te11ente generale medico Riva e dal maggior generale medico 1'obia era composta anche del colonnello Caccia, del consol e Libman, d ei tenenti colonnelli . Casari11i, Fiorenza e Delogu e del tenente colonnello chimico farmacista Fag niello. Il Ministro della guerra britannico ha rivolto ai congressisti u n caloroso sal uto inaug urando il congresso. . Quindi il generale m edico inglese Fell h a ringraziato il colonnello Casarini per l a s'!-a bell~ pubblicazione offerta in omaggio al corpo sanitario inglese e intitolata: « La signqra della lan;ipada », pubblicazione cl1e è dedicata alla me1nor1a di l1'"'lorence Nightigale. . La sera i congressisti sono stati ricevuti dal Prin cipe di Galles a Pal azzo S. Giacom o: 80110 intervenuti poi ad un banch etto offerto ln loro onore dal Governo britannico. U11a corona con n astri recanti lo scu do Sabaudo ed il Fascio L1ttorio è stata deposta dai . delegati n el cenotafio d edicato alla men1oria dei inedic i britannici caduti in g u erra. Darem.o pross imamente un breve resoco11to dei ] avorj.
20 Congr esso della Stampa Medica Latina. La Federazione della St ampa l\IIedica Latina terrà il suo secondo convegno a l\IIadrid verso la m età d cl mese di ottobre . 'fale d ecisione venne presa in un 'adunanza dell'Associazione della Stampa iVIedica Francese (A. 'f. M. F.), tenu tasi a 1 I)arig j sullo scor cio· del J 928, sotto la presidenza del prof. Loep er e con l 'intervento del dott. Le Sourd, presiden te onorario. Questa riunion e riuscì inolto numerosa. Vi era largamente ra1)presentat~ anche la F~de razione nella Stampa l\1Icdica L at ina, d a due v1ce1)residenti, prof. A. A u_s t:regesi] ~ (di Rio de J a~ neiro~ e élott. F . Coca (di j\tfaclr1d) e da parecchi inembri quali i proff. Domiguez (di Avana), J. Bejerano (di Bogota), i clo ttori F. Conde Jahn ~ Lizarrag·e (di Caracas), /\. . Nemours-Au gusle (di Ht:d ti), Zapata (di Bogot a) . ' ' i era anche r appre'"'enta ta, dai. sigg. Choay e Foumouze, l a Ca111era sindacale dei f abbricanti di prodotti farmaceutici ch e gen erosamente si. mise a disposizione per' costituire l 'ufficio amministrativo dell 'A. P . M. 11~. In· quella. occasi~ne il dott. L. M. , Pi err~, 'at-tivissi1no seQTetario gen erale dell Assoc1az1one francese e della F eder azione, annunziò che l 'Associazione della Stampa Medica Argentina, ~ppe n a costituitasi , aveva ad erito all a Federazione. ~~gli illustrò a n che i. iniglioramenti c~e sare~Jbero stati portati al p eriodico << Ac:ta l\1Ied1ca Lat111a », or gan o uffic iaie d ella Fecleraz1one. Tra i t emi eia tra tt are al prossi1no convegno fed er ale sono stati fissati per ora i. segu ~n ti: . la stan1pa i11edica gratui.ta, g~ i .s cambi tra 1 ~~r1 0dici fed erati , risorse f1nanz1ar1e per l a fondazione òi u n a Cassa centrale òE>ll a Federazi?ne.. . GioYa sperare ch e la s tampa m edica ilal1a11 a rj esra a riorganizzar si prirna riel COllYegno '? Che v i sia lifficiaJmente rap1)resentat a.
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l A:\!NO xxx VI,
IL POLICLINICO
NUM. 20]
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Il 1° Congresso mondiale delle bihlioteche e di bibliografia. • L 'annun1.iato Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia - che il Capo del Governo ha disposto sia tenuto in Roma ed a Venezia sarà presieduto, come è noto, dal ministro della Pubblica Istruzione on. Belluzzo. Il Cimitato esecutivo è presieduto dall 'qn . sen. conte Antonio Cippico; vice-presidente è il direttore generale per le accademie e biblioteche dott. F. Alberto Salvagnini ; segretario generale e il prof. Vincenzo F ago, capo d el R.. Ufficio di scambi intellettuali con l 'Estero al Ministero della Pubblica Istruzione. Il programma ufficiale delle giornate romane si svolgerà dal 14 al 19 giugno. Dal 20 giugno al 1° luglio verran110 effettuati viaggi e gite a Napoli, Montecassino, Firenze, Bolog11a, Venezia ove si chiuder à il Congresso ·o rbino, l\tlilano, Torino, Genova, Trieste.
La Mostra Nazionale di Storia delle Scienze. La Mos tra è stata sole1111emente inaugurata a Firenze dal nostro Sovrano, con l 'intervento di altissime per sonalità dell a .politica e della scienza. Il discorso inaug11rale fu tenuto dal ministro della P . I. Particolarmente copiosi e significativi sono i cimeli e i documenti che si riferiscono alle scienze naturali e mediche, dal primo microscopio composto di Amici alle cere anatomiche del Museo l?lajani degli Ospedali Riuniti di Roma.
Mostra della Stampa Medica Italiana.
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La.« wlostra d elta Stampa Medica Italiana » (Milano 12-27 aprile 1929 - VII) ha raccolto periodici italiani di ogni categoria ed ha raggiunto lo scopo di dimostrare., di fro11te al grande pubblico, la forte vitalità della Stampa Medica Italiana. La parola di illustri Maestri h a d ato risalto ai periodici di ciascuna disciplina, e il testo delle singole relazioni sar à inviato a tutti i periodici che lo richiegga110 a U. S. M. I. (via Vallazze, 39 - Milano). Sono pervertuti all'« Ufficio Stampa Medica Italian a » (U. S. M. I) i segu enti contributi volontari di periodici i quali ha11110 partecipato alla Mostra : << Archivio Fascista di Medicina Politica » (Parma), L. 50 ; cc Giornale di Clinica Medica » (Parma), L. 50; cc Note di Terapia Pratica» , dottor Borromeo (Milano), L. 50; << Pathologica » (Genova), L. 50; cc Progressi di Terapia» (Milano), Jire 250; « Rinnovamento Medico » (Genova), L. 100; « Rivista di Terapia Moderna », dott. Zoia (Milano), L. 100; cc Rivista di Terapia Pratica», aott. Za1nbeletti (l\1ilano), L. 250 ; cc Terapia » e cc Bollettino Istituto Sieroterapico I\1ilanese », L. 300. Totale L. 1200. Restando a carico dell 'U. S. M. I., com e er a stato annunciato, le spese per la organizzazione della Mostra, la somma di lire « milleduecento >> venne inviata al capit. medico dott. Federigo Bocchetti (Anzio) per gli Orfani dei medici caduti in guerra. Resteran110 presso l 'U. S. ~1I . I. le raccolte dei periodici, le quali non siano st a te ritirate dagli interessati, e non siano state richieste entro un 1ne. e dalla chiu sura della Mostra.
L' Istituto Na7ionale del cancro. '
Col primo maggio si è compiulo I 'anno da)1'inizio d ell 'esercizio dell 'Istituto Nazionale Vittorio Emanuele III per lo studio e la cura del cancro, · inaug11rato da S. l\1. nell 'aprile 1928 e diretto dal prof. Ficl1era. Due dati testimoniano chiaramente il rapido c~mmino compittto e l 'alta considerazione raggiunta clal grandioso benefico Ente. La degenza cominciata con un nucleo di 23 ricoverate trasferito dal! 'Oncoterapia Ginecologica dì via 'Commenda, ha superalo stabilmente la media quotid_ia11a di 100 i11fermi e continua nel suo progressivo aumento . I..'attenzione dei sanitari e degli studiosi italiani o stranieri è sempre più vivamente rivolta a, questo Istituto: che altre Nazioni prendono a modello nelle loro iniziative. Durante questi mesi, oltre a ricevere la visita d.ei partecipanti alla Giornata medica indetta dal Comitato della Fiera e quella d ella Comitiva organizzata dalla Sezione d 'Igiene della Lega delle Nazioni, l 'Istituto è stato a lungo esaminato dai proff_ Sluys di Bruxelles, Garulla di Bercellona, Arcidiacono di Cordova, Mainini di Buenos Ayres, Silva dì. Porto, R uxe · di l\1anilla. Particolare importanza hanno rivestito la visita d el prof. Blumenthal, direttore dell 'Istituto del cancro di Berlino, venuto per trarre elementi utili alla costruzione dei nuovi locali ed i111pianti; non che quella dedicata dal prof. Bela Johan, direttore dell 'Istituto d 'Igiene pubblica di Budapest , inviato dal proprio Govern o e dalla Fondazione Rockefeller , per preparare i piani di u11 Istituto del cancro da far sorgere, quar1to prima, nella capitale ungherese. Cifre e fa tti che mentre ir1coraggiano ed onorano l 'Ente, d imostrano come l 'attività dell 'Istituto. vada assumendo importanza pari alle esiger1ze Lerapeutiche e sociali della lotta contro il can cro; le quali forma110 l'immediato obiettivo del complesso, vasto piano di lavoro e di studi dell 'Ente stesso. 1
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Istituto per
l~assistenza
ai grandi invalidi del lavoro.
Il l\•l i11istro dell 'Econon1ia on: Martelli, di co11certo col Capo del Governo e Mir1istro per le Corporazioni, e col Ministro delle Finanze, ha presentato al Senato l 'annunziato disegno di legge per la creazione di un Istituto ~azionale per l 'assistenza ai grandi invalidi del lavoro. L 'Istituto avrà sede a ~1ila110. :È posto sotto la Yigilanza d el Ministero dell'Economia. St1oi scopi sono: il ricovero, la ct1ra, compresa l 'ortopedia e la fornitura di protesi, la riedu cazione professionale, il collocam en to ed in genere og11i altra forma di assisten za a favore d ei grandi invalidi d el lavoro .
Ospedali-Sanatori in Sicilia. Il Co1nitato speciale per la Tuber colosi istituito presso la Cassa Nazionale per ]e Assicurazioni Sociali, 11a stabilito, nella recente sessione, di erigere cinque grandi ospedali sanatoriali in Sicilia e precisam ente n elle città di Palermo, Messina,- Catania, Caltanisset ta e Siracusa. Una simile deliberazione, che è il risultato di jndagini tiirette eseguite dai tecnici della Cassa nella visita a ttrt te le provincie della Sicilia, ha posto n ella migliore evidenza la perfetta con cor-
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[ANNO
XXXVI, Nu1v1. 20]
dia e lo spirito di viva collaborazione tra la Sanità pubblica, la Cassa Nazio11ale ed i Consorzi, nella in1postazione e 11ella risoluzione di questo essenziale prohlerna di difesa sociale. Il piano organizzativo affidato al maggiore Istituto della previdenza irt Ital ia, _ha avuto il suo inizio nelle regioni del Mezzog~orno e particolarmente nella Sicilia, i11 considerazione delle . 11otevoli deficien ze che ivi presenta ancora l 'assistenza ospedaliera, specialmente per quanto concerne la lotta ar1tituhercolare. Un simile criterio, coerente alle direttive del Capo del Governo e perfettamente rispondente alla larga politica di risanamento ambientale ed umano intrapresa dal Governo Fascista, consentirà al pil.1 presto la disponibilità di oltre 1000 letti ospedaliero-sanatoriali in Sicil1~, mentre non precluderà la via ad ulteriori sviluppi, qualora le esigenze delle regioni ed il desiderabile incremento del continge11te assicurativo · ne riveleranno .la n ecessità. Il Cano clel Gover110 h a ricevuto il sen. Garbasso, presidente della Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, il quale gli ha riferito sulla organizzazione antitubercolare in Sicilia.
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lstituzi~ni
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SEZIONE PRATI CA
antitubercolari in provincia di Alessandria.
La Com1nissio11e Reale per la Provincia di Alessandria ha disposto perchè. sorgano in tutti gli ex capoluoghi di circondario della provincia dei tubercolosa ri e negli ex-capoluoghi di inandamento dei dispen sari antitubercolari. Per Casale la Commissione Reale ha eroga lo lire centomila, provenienti da estrazior1i delle azioni delle ferrovie del Monferrato, 011<le sorga al più presto colà un padjg]ione annesso all'ospedale, capace di una sessantina di letti. Per Asti saranno erogate lire cinquar1tamila sullo stesso fondo al fine di rr1eglio dotare l 'attuale istituto a11tilubercolare annesso all 'ospedale, di mezzi moder11i ed efficienti per la ~otta antitubercolare. Per Acqui, unico .ex-capoluogo. di circondario non ancora munito di tali mezzi, si stanno studiando provvedimenti atti a costituire un riparto antitubercolare di sufficte11 te potenzialità. I dispensari attualmente esistenti -sono dieci e la Commissione lleale ha allo studio l 'au11<J.e11to di questi colla costituzione di nuovi disper1sari a Castelnuovo Scrivia, Ovada, Gavi, Costigliole di Asti, Novi Ligure. Per iniziativa del colonnello dottor Castellani, la Croce Rossa Italiana di Alessandria. ha stabilito di istituire, con il concorso di vari enti locali , un dispensario mobile che non manch erà di portare . ben efici effetti nella lotta antitubercolare. La Co1nmissione ha acquist~to una villa con parco a Diano Marina, per adibirla a Colonia per la cura dei bagni di mare e di sole a disposizione del Comitato. La provincia aveva stanziato lire 500.000. Ora si sta per preparare an che un Preventor io per1nanente pei fanciulli gracili e predisposti alla tubercolosi.
suddelto Istituto cha ha compiuto il sesto an110 di vita ed è · diretto dall 'on. Beniamino Donzelli. • Il Consorzio ha per scopo principale di assistere, mediante tenui rette da parte delle fa1niglie, la fanciullezza bisognosa di cure cli1natiche marine e montane, e se del caso di cure elioterapiche, chirurgiche, solforose, ecc., ecc. Il Consorzio ormai dispone di Colonie proprie al mare e ai monti e all'occasione ricorre a colonie d 'altri enti similari. È così che nel 1928, nella colonia montana d~-Verano Brian.za, d! proprietà del Consorz1o, furono a111rnessi 242 fanciulli; nella colonia marina di Zinola e di Legino (Savona), sempre di proprietà del Consorzio, 1323, per u11 periodo di 30, 45, 60 giorni, a seconda delle rjchieste e delle con<Iizioni di salute degli ammessi; nelle colonie marine di Cervia, di Pra, di Pegli, appartenenti ad altri enti, furono collocati a cura del Consorzio più di altri 400 fanciullL Ne furono pure inviati alcuni alle cure solforose di Tubino . La spesa effettiva per il funzionamento di queste colonie fu per il 1928 di lire 640 rnila circa, solo in parte sostenuta dalle rette pagate dalle farr1iglie. Per 200 l~re si hanno trenta giorni di curu montana o marina; per 265, quaranta giorni; per 400, sessanta giorni, compreso il viaggio di andata e ritorno a lVIilano, e i bimbi sono provvisti di tutto ciò che è necessario per lo svago, per la cura , per lo studio.
L'opera della Maternità ed Infanzia in provincia di Arezzo. Il Comitato provinciale aretino dell 'Opera per la protezione del] a maternità e dell 'infa11zia, presjeduto dal podestà col. G11ido Guidotti-Mori, h a conquistato in Italia lino dei primi posti. Nella provincia so110 sor ti 53 Comitati di patronato, alcuni dei quali si sono veramente disti11ti, come quello di Arezzo. Nel 1927 la Federazione aretina dell 'Opera maternità e i11fanzia provvide a1 rico ,·ero di 46 fanciulli; nel 1928 di 77. Nel J927 f11rono inviati alle colonie mari ne, montane od estive 2'79 fanciulli ; nel 1928, attraverso la· De ... legazione Provinciale dei Fasci femminili, più di 1200 ne furono inviati al inare ed ai m·onti ed altri in colonie fluviali, ecc. Funzionano ottimi ambulatori · ad Arezzor Poppi, S. Giovanni Valdarno. È ir1 progetto l 'erezione di una « Casa· del bimbo » ad Arezzo. Il brefotrofio di Arezzo verrà radicalmente trasformato o· soppresso. Sono stati assegnati molti sussidi personali e n1olte sovvenzioni ad Opere Pie che si occupano del}'infanzia. 1
Preventorio Anna Torrigiani.. Questo preventorio, istituito dalla Croce Rossa nel Fiesolano, a poco più di un anno dall a sua fondazione è ir1 pieno sviluppo: ricovera 71 bambini d 'ambo i sessi provenienti da ambienti tubercolotici. È diretto dal prof. Emilio Bufalini.
Una '' giornata igienica nazionale,,. L'assistenza climatica e balnearia in provincia di Milano. Un rendiconto morale e finan:i;iario pubblicato dal « Consorzio per l 'assistenza climatica e balneare per la fanciull ezza » prospetta l'opera del
L'Associazione italiana per l 'igiene ha rivolto un appello alle sezioni, perchè si adoperino all a sol lecita attuazione del programma stabilito dal Direttorio nazionale e che comprende anzitutto l 'attuazione del cc Pren1i·o Pagliani » per l 'igiene
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I :, P ·JLI 8 LINICO
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domestica, con sistente in pren1i agli inquilini di case popolari che si distingueranno per la pulizia, la conservazione e la tenuta igienica d egli alloggi. Come preparazione della « festa del fiore », che si celebrerà ovunqu e nella ricorrenza dello Statuto, sarà organizzata, nella seconda qui1tdicina d~ maggio, una « giornata igie11ica nazionale ~>, dedicata a conferenze che avranno per tema: cc IJa lotta contro la tubercolosi ».
Cattedre vacanti nelle Facoltà Mediche.
[ AN;\IO
XXA VI, NuM. 20]
Per i cierhi n1asseu1·s nel Belgio. il sig·. Aro11e J. Cohcn ha raccolto l 'adesione· delle maggiori autori tà rr1ediche delle quattro. Università d el Belgio, a favore di un memorandum, il quale esprime !l voto d 'istituire una Scuola centrale per l 'insegnamento professionale del massag·gio a ciechi dei dl1e sessi, nonchè per un cµplo1na unico e per un 'Associazione di masseurs ciechi, sull 'ese1npio del « National Institute for the Blind Association of Certificated Blind Masseurs )> dell >Inghilterra .
i\asseg r1a Inter11azio11ale di Clinica e 'ferapia » (apr. 1929) si ap1)rende che vacano atLotta contro i ratti in Danimarca. tualmente le seguenti cattedre (coperte per incarichi) : 5 di Clinica oculistica; 5 di Patologia 11 ParJamento da11ese ha Yotato varie leggi per chirl1rgica; 5 di Patologia medica; 3 di Clinica • la distrt1zione d ei ralti, in ragione dei danni che n1edica; 2 di Anatomia normale; 2 di Anatomia questi animali recano alla produzione alimenpatologica ; 2 di Clinica delle Malattie mentali e tare e alla salute pubblica. nervose; 2 di Clinica pediatrica ; 2 di Fisiologia; Per la distruzione si fa largo y.so di cc ratin » 2 di Patologia generale; l di Clinica chirurgica; (a base di colture di Baci,llus typhi murium,. 1 di Clinica dermosifilopatica. con cui s'impregna del pane) e di q ratinin » (varietà molto tossica di Albarrinilla marittima: Aumento di cattedre alla Facoltà medica di Napoli. questa si avvolge, a pezzi, entro carta stampata, verso la quale i ratti mostrano una spiccata preCon ll. D. 28 marzo 1929 r1. 497 pubblicato sulla ferenza pur non sapendo leggere ... ). Gazz. Uff. 22 apr. 1929, n. 94, i professori di rt1olo nella R. Università di Napoli p er la Facoltà di Medicina e Chirurgia sono JJOrtati a 26 In memoria del prof. Barduzzi. a partire dal 1° aprile 1929. L 'Accade1nia senese dei Ji~isiocritici ha invitate> il sen. prof. Davide Giordano a commemorare Viaggio di Studio per Medici in Francia. l 'illu stre estinto. A Bagni San Giuliano parlerà Ii ~2° \. E. l\l. francese avrà luogo dal 3 al il prof. Luigi Devoto. 14 se ttembre, e sarà diretto dai proff. Paul CarLa salma del prof. Barduzzi è stata reclamata not, M. Villaret, M. Piéry. Saranno visitati Vals (luogo di riunione), dal Comune di Brisighella, ove sarà trasferita nel prossimo ottobre, per la qual 'epoca uscirà Briançon, Uriage, Villard-de-Lans, Saint-Pierre-de un volume in cui sarà raccolt0 quanto si è fatto Char treuse, il Sanatorio delle Petites Roches, Ali?- onore del compianto Uon10 .. levard, Challes, Aix-les-Bains, Annecy, Talloire, Della Biblioteca lasciata dal prof. Barduzzi la Menthon, Salins-Moutiers~ Brides, Mégève, Comparte scientifica è stata consegnata dal figlio albloux, Col de Voza, Sa1nt-Gervais, Chamonix, i ' Accaden1ia dei Fisiocritici di cui il Barduzzi era Passy-Plainjoux, Evian, ove il viaggio avr~ fine. Il V. J~. M. si svolgerà parte in treno speciale })residente; la parte letteraria-sociale è stata data e parte i11 auto111obile. La quota d'iscrizione ·è al Comune di Bagni di San Giuliano e costituirà cli 950 franchi. Dalla frontiera a · Vals e da Evian la Biblioteca « Barduzzi ». · alla frontiera gli iscritti godranno di biglietti Esercente illegale spiritista. ferroviari individuali ridotti del 50 %: Informazioni ed iscrizioni p~esso M.lle MachuSi è svolto a Parigi un processo giudiziario r é, segretaria dei V. E- M., 21, rue de Londres, contro certo Isidoro Pugliese, un italiano diretParigi. tore d :orchestra, d edito allo spiritismo. Egli aveva scoperto di avere il dono di guarire dalle maSocietà belga di gastro-enterologia. lattie apponendo le mani sul capo, come LuiÈ stata costituita a J3rt1xel les una cc Société beigi XVI. All ' udienza addusse il venerando prof. ge de gastro-entérologie ». Alla seduta inaugurale Richet (conta ora 82 anni), il quale affermò di furono invitati, come ospiti d'onore, i proff. Dunon constargli personalmente che lo spiritismoval e Beclère di Parigi. determini delle guarigioni, ma di non poterlo- escludere, dacchè molti fatti non sono ancora Per I' incremento demografico. spiegati dalla scienza. Il Tribunale, . convintosi ch e il Pugliese traeva luQro dai suoi procedi.8 stato presentato al Senato del Regno il dimenti, lo ha condannato a 100 franchi d amsegno di legge contenente provvedimenti a famenda ed a 500 franchi d 'indennizzo da corrivore dell'incremento demografico. Il disegno di spondere al Sinclaca to dei ~1edici della Senna. legge è preceduto da una relazione del Capo del Governo on . Mussolini. .U<l
1< L<l
1
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Il Navigli o di Milano scompare.
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L ·A1n111inistrazione civica di Milano ha delibe1 a lo, per ragioni igieniche, la soppressione del Naviglio interno, così caratteristico della Metropoli lombarda .
La Guida Sanitaria del Piemonte•
Questa Guida, pu1>blicata per cura del dott~ Luigi ~fei1le di Torino, è al SllO XXXIV anno d1 vita ed è come i volumi precedenti, redatta con sorr1ma cura , tanto ch e, per ]a copia di tante nol izie, si presenta di indiscutibile pratica utilità~ 1
[ANNO
XXXVl, N UM. 201
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SEZIONE l'HA 'fJ C:A
RASSEGNA. DELLA. 81.'.A.MPA MEDICA. J\lliirtcli. A1ed. vVocli., 19 apr. - Gnos. Prognosi della nefrite acuta. - H. J( L1E\VE e \V. ENGELHARDT. La ({ citorolreazione )) di Sachs e vVitebsky nella diagi1. di sifilide . Annales Fac. d'e fl,t/éd. (~Iontevideo) , feb. - H . RoGER. L 'autolisi. - ~1 . I-IAENDEL e A. MuNILLA. ~lelabolismo del cuore . Riv. Ospedal., mar . - ..\. l\1JL7'fNA. Poteri di difesa del peritoneo e dell 'omento . B ul.l. d. Se. · Mediche, g e n.-feb. M. L. PATRIZI. Fisiologia integrale e antr òpologia. C. GA1\IBEIUNI. Trattan1. chirurg·. delJ 'ulcera gastr. e duoden. ~ Rass. Cl iHico-Sc ientij.i ca, ecc., 15 apr. - A. CECONI. L 'ipertensione arteriosa essenz. - O. V1ANA. Importa11za clinica e so<.:iale d ella blenorragia. Giorn. di Cl. M ed. , 10 apr. - P . PERONA. Esame deg li apici e reperti radiologici . C. ScAGLIONr. 'Terreni colturali a base di carne di animali a sangue freddo . Spitalal, 1nar. - - C. .l\NGELEscu e G. BozoIANU. Frattura dell 'asse senza sintorni midollari. Arch. Mal. du Coeur, ecc., apr. R. LERJCllE e R. FoNTAlNE. Fisiologia d ell 'an.e llo di Vieussen s. Gazz. d . Osp. e d. Clin ., 14 apr. - R. REBJZZI. Cisti sierosa del rene. Giorn. M ed. Alto Adige, apr. - · C. CATTANEO. Clima di montag na e mala ttie della infanzia. E. POLACCO e A. M1DANA . Funzjonalità pancreatica dopo resez. gastr. · M ed. Ib era, 20 apr. J . B ENiTE Z DE H u ELVA . Curva della g1ice1nia nei cancerosi. - E. BoNILLA . Obesità e ipersurrenalis1no. Paris Méd., 10 apr. -- Nurnero di fisioterapia. Studium, 20 apr . G . LoNERO . . Indice opsonico e r eperto ematolog ico n elle settice mie da Brucella (melite11sis, abortus}. G. DENES. La vaccinaz . locale con l 'antivirus Besredka.
729·
Toli oku Jo u r n. e.x:p er. 1Yle cl.~ 1 apr . -
E. Tsu-
KAl\IOTO. Il ricambio dell 'ossigeno i1el san g ue. H. 'f AKETA. Atione diure tica d egli ioni di a, K, 1'1g e Ca. - T. Nol\iURA. Alimentaz. parenterale. Gazz. d. Osp. e d. Cl., 21 apr. E. GATTÒ. Infezione associata melitense-mal aria. Gior n. ! tal. di Derm·atol. e Sifilol., apr. E. Scol\11AzzoN1. Alterazioni del liquor nella sifilide· e loro modificazioni con l a malarioterapia. C. VAnALÀ. ~lodificazioni ematologiche d ei sifilitici n ella inalarioterapia. A. AMBROGIO. Fenomeni immunitari nella blenorragia. Acla Medica Latina, mar.-apr. - M. R. CASTEI. La dottrina dell ' ipertensione arteriosa e stati ipertensivi. National Journ . of China, apr. C. K. Hu. Der1natitis gangr enosa infarturn con batteriemia. da Salmonella suipes tifer. C. Cm. lper abduzio11e nella riduzione di vecchie lussazioni d ella spalla. Rifornia M ed., 20 apr. - D. TADDEI. Poliar.trite anchilosante g iovanile trattata con emiparatiroid ect o1nia. - E. S.\NFILIPPO. Sindromi append.ico~ lari d, origine amebica . R ev . A1éd. de Barcelona, mar. - M. CoRACHAN. Nuovo processo di artroplastica del gomito. ..~. FERRER y CAGIGEL. Dati clinici e anatomopatolog ici f~rniti da 1000 casi. J. LENTINI D1Az. Sindrome gastrica 1 folorosa tardiva. Presse Méd . , 24 apr. - P. VALLERY-RADOT e al. Congiuntiviti anafilattiche e crisi congiuntivalf n egli asn1atici. Proc. R. Soc. Med: , apr. Discuss. su: prognosi e trattamento della paralisi gen . n ei d e-menti. - Casistica . Lancet, 27 apr . X. H . BuRGEss. Occlus. intest. acuta. - A. C: ALFORT. Anemia spiènica 1\1iinch. Mcd. Woch ., 26 apr. PAYA e al .. Teodoro Billroth. PoPPE. Infez . da Bang. ~ . GnonzKL. Ei1cefalite da tjfo esant.
Indice alfabetico per materie. Amigdala : s ililoma ir1iziale . Pag. Anemie: · terapia epatica; rivendicazio)) • ne italiana Angina necrotica : emiparesi consecu)) tiva del velopendolo )) Angina pectoris: trattamento )) Appendicectomia a moncon e libero )) Bib~iografia .. . )) Bile bianca e stasi biliare .. . Bilirubina: reazione dirett a e indiretta » Capelli: conseguenze del taglio nelle )) donne . )) Difterite: profilassi • Dispensa dal servizio p er ridu zion.e di posti . . .
Etmoide : osteoma . . Flemn1one periorbitario e assenza del seno frontale. ~ Ginecologia: esplorazione radiologica .
))
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Gotta: trattamento d ella crisi Pag . Insonnia: ter apia » Laringe : lesione lt1etica cicatrizzata » Itter o c utai1eo: distribuzione . » Lir1fo-angio-endotelioma delle guaine t e11djnee » Malattia di De utschlan<ler dei m etatarsi » 1\1alattia di Klippel-f'eil . » Midoll o sp.: compressione . » Osteite fibrosa localizzata . » Parkinsonismo n ell 'en cefalite epid. : tra ttarnento ~ » Pòlso.: tumor allJus n el b ambino » R esidenza: obbligo Ser vizi igienico-sanitar'i .
» »
Sinusite frontale acuta : tra{tamento Surrenaloma iperten sivo Ulcere varicose : cura ambula toria Utero : diag nosi precoce del can cro
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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la 1'istampa di la1101'i pubDt1cati nel Poliolìnioo se n on tn 1eouito ad autori••aeione scritta dalla 1'eàa1ione. • 1'ietata la pubblica1~one di sunti di essi sen•a citarne Za font•·
Roma - Steb. Tipo-Lit. Arm&ni di M. Courr.ier. l
V. AsooLI, Red. reep.
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IL POLICL1NICO
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[ A NNO
XXXVI ,
Ntt M.
20
fii nostri Sfqn ori Abbonati ricordiamo /'in teressante
DI ad uso dei medici pratici e degli studenti •
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Docente di Patolo€ia e Clinica Oculistica n ella f{. Università di Napoli,
.del prof. G. DE •VINCENTIS
con Prefazione del prof. ARNALDO ANGELUCCI Direttore d ella Regia Clinica Oculistica di Napoli. Affinchè i lettori del « Policlinico » possano for1narsi u tt cr i/ cri o della importanza di .Manu ale, rip ortiamo alcuni dei tanti giiidizf, espressi dalla Stamp a ~Iedica Italiana:
queslo
Più che un manuale è ques to un vero tratta to, n el quale con stile facile, chiaro e sen za inutili « lungag·gini e ripetizioni, vien consider ato tutta i 'ocu listica moderna sia dal punto di vista tecnico • ·« ch e pratico. « Bisogna essere grati al giovane Au tore, che ha fatto opera degna e di alta italianità, concor<~ rendo fortemente a svincolare l'oftalmologia ital iana dal ser vaggio stra11iero. .l\ dir di Angel ucci, ..(( che pre1nette al libro, l1na su a prefazione, q.u esto inoltre cc riesce ancor più laudativo perch è sui ..(e punti principali non trascura di citare i lavori e le conquiste scientifiche dei più eminenti ocu·(< listi italiani ! ». « Il libro contiene quattro parti suddivise a loro volta in capitoli : una prima parte che tratta t< d ella « Visione, diottrica, meccanis[110 della visione, ecc. »; una seconda ch e contempla le « Qe· « neralità di semeiotica e terapia oculare n; una terza che tratta d egli (( Anness i oculari »; ed in« fine una quarta ch e descrive il « O lobo oculare e vie ottiche ». Chiudono una breve appendice (( con l 'cc embriologia de/J'ocèhio )) ed 11n indice alfabe.tico che agevola il riscontr o dell 'abbondante « materiale. (< L'oftalmologia moderna, più d i quella antica è intimamente connessa abla medicina generale; da · {( quest o volume trarranno ptofitto non soltanto i m eçlici specialisti ma anche quelli generici, ai .(( quali elevo essere chiaramente 11ota, almeno la parte teor.ica e princip ale· della i1nportantissin1a cc branca » . (l)a « Rinascenza !vledica >), Anno III, N. 17). <e
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(< Il presente « 1\1anl1ale di Oculistica », cbe vie11e ad arricchire la collana ~ran11alt del « Policlinico n, .<< merita t11tta l 'atter1zione d ei medici pratici e d egli studenti, ai . qiiali è dedicato .. Il ol1iarissim cc Autore, figlio dell 'illustre e indimenticabile prof. CARLO DE V1NCENT1rs, vi raccoglie, infatti con equi cc }jbralo e fi11e d iscernimento tutta la sua esperienza pratica, scientifica e didattica.. NoEl inutil « discussioni teoretiche, non ingombranti citazioni d i pareri discordi, ma una trattazione piana e cc agevole, agile e sict1r a; ecco la nota predominante del volume. Merito non dei p iù p iccoli poi quell .cc di aver d ato deg·no posto n ell 'esposizione dei var ii capitoli ai lavori e alle conquiste scientifich e de « più eminenti oculisti italiani, norma non sempre seg·uita anche da a utor i 11ostrani, pei quali la cui cc tura stran iera viene esposta e commentata con predilezione.. • '<e La mateifia, come giustamente osserva i l prof. Angelucci nella prefazio11e al Volu1ne, è inquadrai « ir1 u110 schema razionale. L'A . prima di trattare delle singole affezioni dell'apparato visivo, moll « op portunamente esami11a in una prima parte del libro il mirabile fen orneno d ella visione n ei suo cc varii coefficier1ti (Nozioni prelim~ari elementari di Ottica Fisica; Diottrica Oculare; ·n m eccanism « della Visione); in u11a seconda p arte espone le 11orn1e gen er ali di semiotica e terapia oculare. cc Date cosi al lettore le necessarie basi d 'indole scientifica d iagnostica e curativa, l 'A. passa nell « t er za e quarta parte d el libro a tracciare i varii quadri morbosi n ell a g i11sta estensione rela tiva111e11l cc alla ]oro importanza pratica, conforme ai fini d ell 'eser cizio rr1ed ico quotidi ano. Completano il volu1n cc brevi ce1111i d i embriologia dell 'occhio. « Alcw 1i sch emi, utili per · 1a diagnosi d ifferenziale, le 1nolte e chiar e figu re, le belle t avo1e 1 cc coloI'i fuori testo servono ad accr escere pregi al volume, che assolve rosi degnan1ente ai bisogni rlt'll -<< Scu ola e rlella pratica n . (Dalla « Riforma lrledica », .~nno XLII, N. 14). 1
e
E ' uno splendido volume di pagg. XVI-624, stampato su carta pesante semi-patiniata, riccamente ilh strato oon 259 figure in nero ed a colori n el testo e con una Tabella e set t e Tavole a colori fuori testo. Il prezzo del volume è di Lire 6 8 più Lire 3 p er le spese postali di spedizione e si può ottenere p gando le Lire 7 1 in due r ate: la prima di Lire 3 7 subito e la seconda di L. 3 4 dopo 3 mesi dalla pri Ai nostri abbonati disposti a pagarne il prezzo subito in una sola volta, il Manuale è ceduto per sol Lire 63 franoo di porto a domicilio.
ANNO XXXVI
Roma, 27 Maggio 1929
Nnm. 21
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURA NTE
SEZIONE
REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. ;
·Lavori origi na li : A. Fiorentini: Le dn.trader mo:reazioni di siero dii eavallo n·e lla pr ognosi di a l cune malattie. Hote e cont ributi: A. Lazzeroni: Impossibilità di di a gnosi differ enziale f ra i f enomeni d ovuti a l esione dei m enischi e a diverticoli s inovia li ipertrofici. Osservazioni cl in iche: P. Timpano: U n caso di kalar azar, complicato da poliomi elite anteriore acuta, oon .esi to in guarigion~ sponta nea. DaHa p r a tica corrente : P . Le<lli Mami: Di un singo.. l are ·c orpo estraneo (sa-n.g uis uga) in vagina. Sunti e rass e~ne : F EGATO E VIE BILIARI: FieesinJger e Walter: L'es plo razione funzionale del f egato in chirurgia. - Ba.in : Diagnosi e trattamento della ooleoistit e subateuta. - ONCOLOGIA: Heidenhruin e altri: .Su1 problema dei tumori m a ligni. - C. C. Simmons: L'a,damantinoma . EPIDEM IOLOGIA: E. Friedberger : Problemi aittuali di epidemiologia con speciale cons iiderazione a lla febbre tifbide. ·
Cenni bi bliogr a fici. Acca demie, Soci età Medi che, Co ngressi : R . Accatdem:ia Medi ca d·i R-0ma.
AsEiociazione Mectica Trtestina.
.
LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE DI s. GIOVANNI LATERANO IN ROMA SALA l\1AzzoNI. P rimario : Prof. P. ALESSANDRÌNI.
Le intradermoreazioni di siero di ca vallo nella prognosi di alcune malattie per il dott. A.uGUSTO 'F IORE NTINI, aiuto medico. I l fenomeno d ell 'an afilassi è andato assu·m endo sempre maggiore importanza nel carn·po d ella b iologia, d ella patologia gen erale e <!ella clinica e m entre esso è servito dappr ima :a dare l 'interpretazione di alcuni fenomeni ritenuti . fino a poco tem po fa oscuri, va ora -assumendo importan za n ella clinica, dal punto -di vista diagnostico, pr.ognostico e curativo. Si deve intendere per anafilassi la proprietà -ch e h ann o alcune sostan ze in trodotte più volte · nell 'organi smo per via pare~terale , di accrescere la speciale sensibilità ch e l 'organismo presenta verso di esse, mentre la prima iniezione, anch e se di dose forte , viene tollerata senza dare speciali r eazioni. L 'anafilassi è ci oè u n a speciale sen sibil ità dell 'organismo verso :Sostanze estran ee, ch e son.o i11 gen er e costituite •
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Appunt i per il .medi co prat ico : SEMEIOTICA : Im.portanz.a pr atica delle ricerche nel sangue e nel liquor. Il liqu ida sinoviale nelle artriti croni che da l . punto di vis ta batteriologico e oitologico. - CASISTICA : Mal attia d·i Leo Buer ger. - Alterazion:i. postoperatorie del sa ngue e I.oro impo rta nza per l a genesi della tro m1'osi . - E m boli a della polmon are. TERAPIA : Reumatis m o articola1·e a·cuto e sa.licitato di sodio. - N a.r c-0si ·oompleta con la avertina. - Sali d~ ma,. g n,esio e tumori. - L e proprietà terapeutiche del1'.acetyl choline. - Iposolfito di Godio e soluzioni iper toniche di glucosio n ell'a vvelen.a mento acuto da 6'11bli<mato. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita p r ofessi-0na!e: Cron.aca del m ovimento pro. fessionale. Conoo:rsi. Nomine, promozioni ed onori.ficenz-e. Nostre co r rispondenze : Da Garbagnate Milanese.
No t izie diverse. Rasseg na della stampa 1nedica. Ind ice a lfabet ico per ma terie .
da proteine di origine animale, vege tale o bat, terica. .°È noto che l 'azione di una sostanza antigene introdotta nell 'organ i smo, n on soltanto provoca d elle sen sibil izzazioni o d egli anticorpi specifici , r ispetto ad essa, ma puè; su scitare n ello stesso tempo d elle sen sibilizzazioni per altri corpi affini all 'antigen e ' ossia d elle al tre sen sibilizzazioni n on specifiche (etero-anafilassi). Così un sogget to sen sibilizzato da una determinata infezion e non solo r eagirà all 'antigen e ch e h a prodotto l 'infezione , m a potrà reagire an che ad altri antigeni di n atura diversa . Con questo m eccanismo si spiegano anch e le agglutinazioni di g ruppo, per esempio quelle ch e il siero di un tifoso provoca oltre ch e nei bacilli d el tifo, anche in quelli del paratifo (Vidal, Sicard e Ravault). Il fenomeno del}' etero anafilassi assume in pratica una g ran, de importanza , perchè può essere util izzato n ella diag nosi e n ella cura di alcune malattie, così ad esempio in assenza di u n antigene luetico se n e potr à u sar e uno affin e o non specifi co (cuore di cavia, invece di fegato di eredoluetico), come pure in mancanza di un sier o antidi fterico, potremo ricorrere, per combatter e la difterite, a(l un sier o preparato contro
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altri germi o tossine o perfino alle iniezioni di la tte, proteine ecc. Dujardin e Decarr1ps i11 ~is tono sull 'in1portan za ch e pare assuma il fen om en o allergico nella evo}uzion e della sifilide e cercano di saggiare questo speciale stato per m ezzo di intradermoreazioni , perchè pen sano ch e l'allergia cutan ea, non è che la n1anifes tazione cutan ea dell 'anafilassi. Il metodo delle intradermoreazioni permetter ebbe, secondo gli autori, di osservare m eglio le fasi del fen om eno, di misurare in modo abbastanza preciso l 'inten sità delle r eazioni e di mostrar e sopratutto cl1e esiste in un dato soggetto, una ineguale capacità di sen sibilizzazione, per cui uno potrà rispondere ora in m odo all ergico, ora coi fenomeni dell 'immunità. Se potesse risultare dimostrato ch e lo stato di allergia o di a11allergia rappresenti lln elemento prognostico di grande valore, sarebbe giustificato all' evidenza quanto sia indispensabile ricercare in ogni sifilitico il comportam ento delle reazioni per stabilire , con una prognosi più esatta , fin dove sia possibile insistere n ella cur·a . È ovvio ch e per ricercare questo speciale stato di allergia l 'antigen e specifico debba dare i risultati più probativi ed anche più effi caci e già in tal sen so alcuni autori h anno indirizzato le loro ricer ch e preparando dell e tossine del trepon ema (lu·etina di Noguchi , pallidina di Nicolas, luetine di Lederè, di Mulford e Bussbn), ma non sempre riesce conveniente u sar e tali antigeni, anche per la difficoltà di acquistarli e di poterli usare su larga scala. E allora, basandosi sul concetto dell'etero anafilassi , dianzi accenn~to, si è fatto il tentativo di u sare anzich è antigeni specifici ; dell e sostanze aspecifiche. A· tale scopo Dujardin e Decamps hanno adoperato per le loro esperienze 1'h emostil-siero, ma si posson o u sare anch e altre sostanze, com e tubercolina, latte, proteine ecc. I su citati autori h anno fatto base del loro studio l'infezione luetica e distinguono in questa m alattia individui allergici ed anallergici: i primi sono quelli a r eazione pronta, positiva, in cui la malattia ha ten:.. den za a localizzar si ed è quindi passibile di g uarigione ; i secondi sono quei m alati ch e non presentano r eazione alcuna dopo l'iniezione 'd i proteina aspecifica, sono cioè individui in cui l 'infezion e h a carattere progressivo fino a .rag. . giungere i gradi più elevati dell'inguaribilità. Gougerot e Peyre riprendendo le esperienze di Dujardin e Decamps hanno intrapreso, in soggetti sifilitici , lo studio delle intradermor eazioni, specialm ente dal punto di vi ta della prognosi , ottenenclone dei risultati se non
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definitivi , p er lo m eno di grande interessepratico. Partendo dal concetto dei su citati autori ie> ho voluto non solo controllare tafe fatto nei rig uardi della sifilide, ma esperimentare nelle varie malattie il fenorneno dell 'intradermorea·zione con una proteina aspecifica e stabilire, se possibile, quali risultati si potessero otten ere dal punto di vista pratico. Nella scelta della proteina si è data la preferenza al siero di cavallo , perchè di facil e acquisto e .privo di seri inconvenienti. Il siero di cavallo adoperato proveniva dall'Istituto Sieroterapico Milan ese e dall 'Istitt1to Sieroterapico Nazionale. La dose iniziale è stata quella di em e . 0,2-0,3 e le iniezioni sono state praticate ad intervalli di sette-otto g iorni , .aumentando la dose di 1/ 10 di em e . alla volta fino ad iniettarne un massim·o di un em e. In genere il num ero delle intradermoreazioni è stato di due , ma in un certo numero di infern1i è stato anche mag .. ·giore (fino a dieci) allo scopo di seguire il comportamento della reazione con dosi pro. gressivamente cr escenti. L'ago per l'intradermoreazione deve essere piuttosto sottile a pl_\nta b en tagliente; la siringa di vetro, graduata a decimi di em e. e sterilizzata coll'ebollizione. L'iniezione va fatta esclusivamente n el derma , dove forma la caratteristica buccia d'arancio e viene praticata il mattino a digiuno. La sede più opportunadell'iniezione è sembrata la regione esterna del braccio al terzo superiore. L'osservazione dev'essere fatta subito dopo l'iniezione, perch è non è infrequente il caso di reazioni che av. vengono pochi minuti dopo la penetrazione del siero n el derma, poi si segue l'ammalato di tre in tre ore. Nei riguardi del tempo la reazione h~ questo diverso comportamento : 1) può essere immedìa ta; 2) può manifestarsi n elle prime ventiquattro ore; 3) può presentarsi dopo uno od anche più • • g1orn1. Nei riguardi dell 'inten sità la reazione può ri sultare: 1) n egativa (-); 2) positiva leggera ( +); 3) positiva mediocre ( =t +); 4) positiva intensa ( + + + ). Si deve considerare la reazione com e n egativa, allorch è n el punto d ~inoculazion e, non sì forma alcun fenomeno di arrossamento locale e il siero introdotto non lascia ch e un piccolosollevam ento ch e sparisce entro 24 ore. La reazione positiva invece può assum ere >-
[ANNO
XXXVI, NuM. 21 J
come si è detto, diver si gradj, da quello più lieve, in cui si forma attorno al punto iniettato una macula o papula arrossata, di diverso 1 diametro accompagnata da senso di calore, . di prurito e spesso di dolore; alla r eazione di media inten sità, in cui, 'o ltre ai suddetti fenom eni, si può formare anche un edema più o meno diffuso, fino alla reazione intensa nella quale l 'edema può prendere tutto il braccio e parte d~ll'avambra ccio · ed è accompagnato da febbre e da ingorgo ghiandolare delle ghiandole linfatiche viciniori. Quando la re.azione è inten sa, entro la pri1c1a ora, tal volta an ch e dopo pochi minuti, si forma n el punto inoculato , un sollevamento biancastro, come un ponfo ·di orticaria, d el diametro di due o tre centimetri, a margini sollevati, irregolari, intorno al quale dopo circa due ore si forma. un alone di arrossamento, ch e puè· assumere, a seconda dell 'in. ten sità di reazione, diversa ampiezza (da 2 a 5 cm .). L 'alon e è di un colorito roseo o rosso . intenso egualmente diffuso talvo lt~ discontinuo, di forma varia, ovalare, ellittico, fogliforme, a m argini n etti o fra stagliati ; con l 'andar del tempo e fin verso la decima ora l'alone l1a t enden za ad estendersi ed a raggiun ger e persino i 12 cm. di diam etro. Dopo le 24 ore, talvolta anche prima, si può formare un ederna dapprima locaiizzato intorno all a regione iniettata, poi più diffu so fin o a tutto il braccio, con arrossamento e sen so di calore, dolore e prurito. Tale edem a aumenta d 'inten sità fino alla 36a. ora e si accompagna talvolta a fe])bre e a i11gorgo dell e ghiandole linfatiche ·viciniori, in gen ere q uelle della regione ascellare. In alcuni casi , specie in malati di petto, si riS\'eglia dolore al t orace, aumen ta la tosse e la febbre, com e si trattasse di ll:na vera e propria reazione a focolaio. Dopo il secondo giorno diminui sce il rossore e 1'edema nelle parti superiori del braccio, specie n ella zona intorno al punto inocul ato e l'edema diminuito in alto scende e si localizza nella parte inferiore del braccio. Dopo il ·terzo giorno resta una zona di in fil trazione ancora un po' arrossata, che v.a assumendo gr.a datamente una colorazione giallo verdastra tutt 'attç>rno al punto di inoculazione. Dopo il quarto giorno rimane una piccola zo11a infiltrata di colorito giallastro. Fra il quinto e il settimo giorno lo stato della pelle torna al normale. Ho voluto indugiarmi a descrivere la forma grave per comprendere le forme attenuate, in cui la reazione può durare appena un giorno talvolta solo poch e ore, oppure esser e tal~ente •
733
SEZIONE PRATICA
fugace da non dare cl1e un lieve arrossamento senza alcun sintoma subbiettivo. In qualch e raro caso l 'edema raggiunge persino l'avambraccio e può presentarsi come un edema bianco , dolente, senza arrossamento. Alcune volte n el punto di inoculazion e si forma un' escara n era e questo capita quando la quantità di siero iniettata si avvicina ad un em e., ma tal volta anche con dosi minori. L'escara può form arsi entro le 24 ore, permane più giorni e si elimina dopo circa una settimana. La r eazione febbrile si manifesta eccezionalmente e spesso n on rappresenta ch e un 'accentuazione di m ov~menti febbrili già preesistenti. L 'altezza de1la temperatura non supera i 39 gradi e la durata non oltrepassa le 48 ore. L'acme della febbre corrisponde al momento di m aggior inten sità di r eazione e si dileg ua man mano ch e risolvono le reazioni della cute. Nel periodo delle esperienze, durato circa quattro m esi, sono state praticate circa 700 reazioni sopra 223 'inferme· di Sala, degenti per varie m alattie, ch e, per facilità di studio, ho voluto raggruppare secondo i vari apparati. Per :ragioni di brevità si sottintende per il segno + reazioni t utte positive; per il segno r eazioni tutte negative; per il segno - + reazioni negative di ventate positive; per il segno + - reazioni positive diventate negative; per il segno - + - reazioni all'inizio n egative, diventate poi positive e tornate n egative. N. casi
+
+- - +1-+I
-
•
APPARATO RESPIRA'.fORIO Bron chite acuta • . • • • . • • Bronchite cr onica Bro11chite asmatica . . . . • • • . Polmonite • Bronco-polmonite . . .
..
Totale .
.
2
2 3
6 1
1
3
1
2
. 14
1
1
1
2
- -
1
·1
3 2 7
2
. 27 10 6 8
3
.
MALATTIE TUBERCOLARI Tuber colo si p olmonare . Pleuriti • • • • • Tubercolosi ghiandolare Tubercolosi renale •
•
9
•
]
Artrosinoviti . • • Peritoniti e polisierositi Totale .
•
•
2
o
5
2
1
2
1 1
1 3
1
1 1
43 13 9 14
1 6
1
734
[ANNO XXXVI, NuM. 21 l
'
I
-"-
N. casi
.
+ - +- - + - +-
APPARATO CAHDIOVASCOLARE Aritmie
•
•
•
•
Insufficienza cardiaca
•
•
1
1
•
•
8 1 . 6
1 3 4
Ste11osi e in suff. mitral. Arter iosclerosi Flebiti .
•
•
•
•
•
J
Totale
2 l
2
•
•
2
1 1
•
. 32
5 9 14
1
1
•
•
Totale .
51
Metriti e annessiti Gr avidanza . • •
9 14 23
1
•
Enterocolite .
•
1
3 3 4
•
Appenciicite . Calcolosi epatica
•
•
•
•
•
•
•
•
. . l
•
Ittero
•
•
I•
•
•
•
14
9
•
•
•
to
5 1 3
1
•
.
•
24
7
1
1 l
l
1
.
•
Stitichezza cronica Elm inti
•
•
2
2
•
2
3
•
•
•
Emiplegie, paraparesi Isteria . • • •
1
3
•
4 •
•
•
•
•
-
Tot ale
20
•
- - ·- - - - -
7 .5
6
1
1
Lue$ Eritema polimorfo
5 5 1
•
•
Calcolosi renali
•
•
•
.. 2
•
•
•
•
Totale
1 j
•
· Anemia per11iciosa
1
- - --
_!\. vvelenamenti
2 1
. 18
3 2 tO
3
•
•
1
1
1
' 1
o
Tot ale
1
2
l
l •o
3 3 11
.
.•
t
•
•
•
•
•
•
1
Ferite
•
•
•
•
•
•
1
•
•
•
•
•
•
2
•
5
. •
1
1 1 1, 1 ..__
- __ ~
1
2
1
•
Anemie secondarie
------
•
Co11 tusioni Tumori
•
1
1
• 20
Totale . •
1
1 l
MALATTJ:E DEL SANGUE r.: GHIANDOLE LINFATICHT" l\1alattia d i Hodking
1 2 3 1 1 1 1 2 1
5 4 4•
Totale .
ÀPPARATO URINARIO Nefriti .
1
l\1ALATT1E DERMO-SJFILITICHE
I
1 -
1
1
1 - 1-
1
15
Totale
2 .
·1
•
l
.
Sindrome parkinsoniana Nevralgie • • •
1 ::>
-
1
ÙRGANI DI MOVIMENTO Artriti croniche
1 2 1
6 1
•
14 1
I ~!
"
Congestior1e e insufficienza e1)atica .
4
,
1 1
~
I•
SISTE1\.1A NERVOSO •
'
.
A.PPARATO DJGERENTE Ulcera gastrica
+
_, +- - + - +-
I•
_.\.PPAUATO GENITALE
Pericardite Insuff. aortica
N. casi
1
2
. Il numero delle reazioni praticate ad ogni inferma viene suddiviso come segue : • '
N. »
24 87
» 39 » 29
l\fALATTIE INFETTIVE
»
2 1 1 Reumatismo artic. acuto Eresipela . 1 • • • Influen za . . 19 10 3 5
2
~
1 1
1 1
Febbre tifoide
•
•
•
Tonsilliti .
•
•
.
Totale .
•
. 25 112 4 7
1. 1 -· - 2
16 12
inf. N . 1 ~» ~ 2 • ~ 3 »
))
4
~
~
o
»
»
• » »
9 2
»
»
G 7
»
>
8
4
•
»
9
.»
1
»
» 1o
Totale 223
i11tradermoreazioni ~
-
» »
24
174 117 116 80
»
72 ()3 16
>
36
))
10
»
T otale rea zioni 708
,
[ANNO
XXXVI, NuM. 21]
SEZIONE PRATICA
Delle intradermo-reazioni eseguite n. 65 sono state positive fin dalla prima iniezione e n. 46 sono state invece ripetutamente negative. In altri casi la reazione è risultata po· si tiva alla seconda intradermoreazione per una maggiore sensibilizzazione del soggetto e così si è mantenuta positiva anche fino alla decima intradermoreazione. In un certo numero di casi e cioè in 28 la intradermoreazione positiva alle prime prove, si è a ndata rapidamente esaurendo fino a diventare netta• mente negativa. In otto casi invece la reazione è stata molto intensa .e la maggiore intensità si è avuta alla seconda o terza iniezione e più raramente alla prima. Tal volta la reazione molto intensa persiste a lungo, si r itro-v-t fino all 'ottava o decima iniezione e . si ri sc:~.·ntra in uria certa frequenza nella tubercolosi. Le inferme affette da malattie tubercolari sono state 43 e di queste nove hanno dato le i~ tradermoreazioni coslanten1ente n egative. Questi casi negativi appartengono a soggetti in condizioni generali gravi con tubercolosi polmonare a _tendenza evolutiva , con bacillo di Koch positivo n ell 'espettorato , con frequenti complicazioni (renali, peritoneali , ossee). In sei casi la reazion e dapprima leggermente positiva si è andata attenuando, fino a scampar.ire e di questi , tre presentavano lesioni polmonari bilaterali , in condizioni abbastanza gravi , due pleurite essudativa, uno infiltrazione apicale , complicata da eritema nodoso. La reazione positiva si è riscontrata in genere in soggetti in buone o di screte condizioni generali, affetti da infiltrazione apicale iniziale o da pleurite; solo in due casi ad una reazione positiva ha fatto riscontro uno · stato generale grave con tubercolosi polmonare. In un caso, di pleurite essudativa sinistra si è notato che la reazione positiva all 'inizio, si è fatta in seguito negativa; la paziente uscì dal· l 'Ospedale clini camente guarita , m a si ripresentava dopo circa due settimane, perchè affetta da dolore toracico dall 'altro lato, ch e fu l 'inizio di un versamento pleurico anche a destra. In 22 malate sono state praticate anche le cutireazioni alla tubercolina e di queste 15 sono state positive e sette negative. Si è notato ch e non esiste un rapporto costante tra IJOsitività di intradermoreazione e di cutireazione, potendosi verificare if caso di intradermo positiva e di cutireazione negativa; il caso inverso e cioè cutireazione positiva e intradermo negativa si è riscontrato solo in tre malate, affette da tubercolosi polmonare, con complicazioni renali, di cui due vennero ra\
735
pidamente a morte e la terza, con segni di tubercolosi bilaterale _evolutiva, versa attualmente in gravi condizioni. Lo studio comparativo delle reazioni locali ottenute con mezzi specifici (tubercolina) ed aspecifici (latte, sieri ecc.) è stato oggetto di una serie di numerose ricerch e da parte di diver &i autori (Klemperer e Luwin, Son s e Mikulicz, A. Busacca, G. Aiello ecc.) i quali, a dire il vero, non sono d 'accordo nell'ammettere 11n certo parallelismo fra r eazione specifica e aspecifica. Però indagini eseguite da Signorelli e Bufalini (191 9-1920) e in seguito da Bastai e Piètra danno la chiara dimostrazione ,che questo parallelismo evidentemente esiste e ch e quando questo manchi , com e in alcuni n ostri casi, la spiegazione va ricercata n el fatto che la tuber colina presenta un certo grado di specificità, la quale si traduce nella più squisita sensibilità dell 'organismo tubercoloso di fronte alla tubercolina, n e)l'ampiezza di reazione più grande ch e provoca questa sostanza e nell 'abituale maggior persistenza delle reazioni locali specifiche in confronto di quelle aspecifich e (Micheli). Nelle nostre malate affette da tubercolosi in condizioni gravi , quando l 'organismo aveva di g·ià perduto qualsiasi potere reattivo di fronte alle proteine del siero, era ancora capace di reagire all 'iniezion e di tubercolina. È da ritenersi pertanto, nonostante le indùbbie analogie, finch è non sia meglio conosciuta l 'intima essen za di questo fenomeno, che le due forme di ipersensibilità anafilattica e tubercolinica, non possano venire sen z'altro iden tificate. I casi di infezione luetica esaminati sono stati complessivamente 19, di cui ben 15 con il controllo della reazione di W assermann positiva. Alla prima iniezione h anno r eagito 16 negativamente e tre, di cui due in condizioni gravi per insufficienza aortica, hanno dato risposta costantem ente n egativa. In due casi in cui la reazione da positiva si è tramutata in negativa, le condizioni generali sono and:lte peggiorand,o, tanto che in uno si ebbe il decesso. Si trattava in questo caso di una donna di 46 anni affetta da lues polmonare, complicata a tubercolosi, in cui improvvisamente si stabili uno scompenso cardiaco, ch e portò a m orte la povera inferma. Ebbene in questa malata, dopo sette r eazioni positive, l 'otta,ra risultò negativa e solo dopo pochi giorni iniziò l 'aggravamen to. Nei riguardi dei rapporti fra intradermoreazioni e reazione di Wassermann, abbiamo notato che soggetti con Wassern1ann po_itiva hanno presentato quasi se1npre intradermorea-
I
,
•
•
736
•
•
IL POLICLINICO
zio n e posi tiva e solo in tre casi la risposta al siero fu negativa, ma si trattava come abbiamo accennato di malati in condizioni generali • gravi. Nell 'osservazione di 25 casi di malattie febbrili acute si ebbero n. 12 casi negativi alla prima intradermoreazione e solo due casi ne' gativi completi in soggetti g iovani (16 anni) ma notevolmente anemici, affetti da influen .. za. In 19 casi di ques ' ultima malattia la reazione fu positiva alla prima iniezione in ben dieci casi, mentre è noto come in tale malattia si manifesti uno stato di anergia almeno nei riguardi della tubercolosi. In a ltri due casi, uno di eresipela e l'altro di influenza, le reazioni, in un certo momento positive, si sono andate esaurendo fino a diventare nettam ente n egative. Di quattro ·casi di sindrome Parkinsoniana post-encef~liti ca, in due la reazione fu negativa per tre volte ed in questi si verificò il decesso. In dieci malate di form e epatiche diverse, si ebbero sempre reazioni positive, tranne che in una in cui la reazione si manifestè. positiva soltanto dopo tre reazioni negative. Si trattava di una donna di 27 ~nni, soggetto nevrastenico con fenomeni di insu.fficienza epatica , in condizioni generali non troppo buone. In questa malata fu ricercata la crisi emoclasica che ri sultò due volte molto evidente ed una t erza invece dopo il miglior amento , negativa. Si notò, almeno in questo caso ' una dissociazione fra crisi emoclasica e reazione al siero, poichè si ebbe intradermor eazione positiva, solo quando la crisi emoclasica diver1ne negativa. Da ciò potrebbe sembrare che lo stato di f11nzionalità epati ca possa influire sull 'esito della intradermoreazione. Nelle annessiti (12 casi) si ebbe reazione positiva a lla prima o seconda intradermoreazio: n e e solo in un caso, in condizioni generali sc~dute, la reazione da positiva lieve diventò n egativa e tale si mantenne per b en due volte. Nella gravidanza si è in genere not~to ~he la r eazione riesce positiva fin dalla prima in. tradermoreazione e che le reazioni si presentano piuttosto intense. Su dieci do:ine g~a;ide, solo in una al quarto mese la reazione s1 mant enne per quattro volte negativa e si trattava di soggetto epilettico, con Wassermann .ne~a, tiva in cui si dubitò fortemente della v1tal1ta d el feto. Purtroppo la malata volle uscire dall 'Ospedale prima di tale acc~rtam~~to e non si ebbero in seguito ulteriori notizie. Certo, nei riguardi d ella gravidanza, s~re~be . stat~ intere sante il controllo delle r eazioni nei vari
[ANNO
XXXVI, NuM. 21]
p eriodi di essa, nel parto e dopo il parto, per osservare se esistano dati utili a stabilire la vitalità del feto oppure dati prognostici che si riferiscano alle varie malattie in gravidanza, ma per varie ragioni a noi non fu consentito, nel periodo delle esperienze, lo studio di tali problemi. In due casi di anemia grave, di cui una a tipo pernicioso, la reazione debolmente positiva alla terza intradermoreazione, diventò negativa e . tale si mantenne per più volte. Nella malata affetta da anemia perniciosa. donna di 70 anni, che versava in condizioni gravi , la intradermoreazione ripetuta dopo tre n1esi di cura proficua con fegato di vitella, si presentò subito discretamente positiva e tale si mantenne per quattro volte. Nelle altre malattie riportate, dato il numero · esiguo dei casi sottoposti alla intradermoreazione, non è stato possibile arrivare a considerazioni d egne di nota. Se ' olessin10 trarre delle conclusioni pratiche da questo nostro esperimento, noi dovremmo dire che l'intradermoreazione più che . . . ' un valore d1agnost1co o curativo, puo avere un valore prognostico, valore che si rileva di una certa importanza in determinate malattie specialmt!nte appartenenti al g ruppo della tubercolosi e della sifilide. Infatti abbiamo po.. tuto - notare che intradermoreazioni costantemente n egative o tornate negative dopo una breve reazione positiva, volessero significaro stato grave e persino morte a scadenza p~ù o meno breve, come si è potuto osservare in alcuni casi riportati. Su 46 soggetti c?n in: tradermoreazioni costantemente n egative s1 ebbero sette decessi e cioè il 15 %. Ass~nza di reazione ad una proteina a specifica potrebb~ dunque dimostrare ch e ormai l 'organisin:o s1 trova n ella fa se di anergia e ch e non riesce a difendersi dagli attacchi del male che ! insidia. Se con intradermoreazioni ripetute ad intervalli di sette o otto giorni si riesce a provocare una risposta con le note della rea~ione positiva, vi è forse possibilità che l 'organismo riesca ancora a difender si, ma se esso non reagisce più, dobbiamo seriamente dubitare dei suoi poteri di difesa. . . . In complesso noi potremmo d1vi~ere. gli a1nmalati in tre gruppi , secondo DuJard1n e Decamps: 1
1
I ) ammalati nei quali la ~r~ma in~r~der moreazione è positiva (allergici immed1at1); 2) ammalati in cui la r eazione, dappri~~ n eo-ativa, diventa in seguito positiva (anergic1 eh~ diventano allergici);
•
XXXVI, NuM. 21]
.[ANNO
SEZIONE
3) ammalati in cui la reazione è costan.temente negativa (anergici ribelli). Secondo i concetti su esposti il criterio pro,gnostico potrebbe essere ricavato dal tipo d i reazione e la prognosi sarebbe tanto più severa quanto più ci avviciniamo agli stati di ..anergia. Il compito della intradermoreazione · non sarebbe solo quello di stabilire a quale .gruppo può essere assegnato un dato malato, ma quello di trasformare possibilmente un :soggetto anergico in uno allergico. Certo questi esperimenti lasciano dietro di :.sè gravi problemi da risolvere, ma mettono in piena luce tutta l 'importanza çhe si deve -<ittribuire alla cute nei riguardi dei fenomeni immunitari e possono dare un nuovo indiriz.zo pratico alla prognosi delle varie malattie. BIBLIOGRAFIA. G. Reazione cutanea spec. e aspec. nella tbc. Studium, n. 6, 1922. <BASTAI P. Ricer ch e sulla specificità de lla rea~ ione t.bc. R. Ace.ad. Med., 7 aprile 1922, e Archivio Scienze l\il ediche, 1922.
.ÀJELLO
Influ ence d 'u n e sensibilisation exp érimentale sur l'allergie et l es hétéroallergies. Bull. de la Soc. royale des Sciences
ìDuJAilDIN
e
DECAMPS.
m éd . et nat . de Bruxelles, 1924. DuJARDIN e
D uPREz.
L 'allergie dans l a tuberc . et
la Syphilis. An11. de· Médecine, ag. 1923; Revue
Belge de la t11ber c., marzo 1924. H. GouGEROT e E. PEYER. Pro teino t er apia nella sifilide . Monde Médical, 1928, n. 101 e 104. L'ipersensibilità tubercolare n ei suoi rapporti co ll'anafilassi. In « Anafilassi » dell 'I . S .
M1cHEL1.
Ivl., 1923.
N·OTE E CONTRIBUTI OSPEDALE ·C IVILE DI ·POGGIBONSI.
Impossibilità di diagnosi differenziale fra i fenomf>ni dovuti a lesione dei menischi e .a -diverticoli sinoviali ipertrofici. Dott. A NTON I O L AZZERONI, .chirurgo primario. La letter.atura .m edica è ricca di lavo r i riguar·danti le alter azioni dei meni.s-chi articolari del ginocchio, mia m entre tutti gli Au•t or1 son u orrn.a1 con-cordi sul m·odo di produzione, sull'anatomia patol0gica e l a cura di dette lesioni così n on è per la sin tom·atologia; poichè rn entre al1cuni la vedono 1Chi·ara .e n etta tanto da .p arlare di una << sindrome m eniscale » (T.erracol Colanieri) altri invee.e hanno osservato tale sindrome in svariate lesioni ointerne del gino.a.c hio i11 cui i menischi erano i ntegri (Steimann, Flint, R eichel, Ro\vlej, Briston ). Compito di qu e~ta n ota è di fPOrtar e un contriiJuto i n così disparato giudizio diagnostico. Durantl· il mio servizio n el 1° T. Chirurgico i prof. Stori) dell' AI'cispedale di S. M . Nuova in F irenze, hù osservato alc u11i p·a zi enti -che, in se-
737
PRATICA
guito ad un trauma indir et~o del ginocchio, accusavano ·u n dolore così la.cerante nell'arttcolazion·e d a impedire loro di attendere alle abituali occupazioni e da costringerli periodioomente al ripos o. Questi t r aumatizzati, a vend o alternative di ben e:sser·e, n on dettero da prima soverchi-a importanza al loro male ma poi n on vedendo un ter,mine alle loro sofferenze -entrarono in Ospedale.. .. Riferirò brevem ente le storie p·Oi·chè .da esse s i rileveranrto dati importanti d·al punto di vista clin ico, medico legale ed a n cor .p iù da quello diagnosti co: ·CASO I. - B. Guid o, di anni 40, infermiere, da Fir enze. Il P. quattr o m esi fa evitò di cader e puntando il piede destro contro un tavolo. .i\ccu sò subito un d oJor e ·all'.articolazione del gin occhio D ed alla S·era questo s i presentò t umefatto; rima&e in riposo per ·qualche giorno ma da quell'epoca ebbe 1continue crisi .doloro se: fissità d ell'articolazione in sem :Lfles·sione, idrarto r eci divant·e. Entra in Osp. il 7-2-24. Es.a me ·del ginocchio D. Il g. è .l eggermente aumentato di volum.e, ma .dopo tre giorni di riposo la turr1efazione è scompar sa e facendo estendere e flettere la .g amba d estr·a l' arnrn. accusa un d olor·e che localizza ·con 1p recision e al lato interno del ginoc·chi o. AJla p·alpazione, nella 1p·osizione di estension e, non si apprezza alcuna aJterazfone nè tracce di li qui<io n ella art. ma -portando la gamba in flessione, tenendo fermo u n 1dito su.lJia interlinea arti.colare, si nota la presenza di un picco.lo corpo della gross·e zza di un chicco di grano .che appare e scompare n ei movim enti ·arti colari. In questo punto la palpazione è dolorosa. Bsan1e radiografic o: negativo. 0 1perazione 11-2-24: Previa n arcosi eter ea viene praticata l'a:rtrotom ia con un'inci1sion·e para;rotul ea della lung·h ezza di 5 •Cm. su.Ila faccia i nterna del gi no.c,c.hio. Aper t·a l"articolazion e si n ota la ,p resenza di u11 piccolo nodulo· fibros o che ha continuità con la sinovi a le e che appar.e e scompare n ei movim enti di estension e e fles:sion·e dell 'arto; asportazion e d el nodulo, sutura a strati, medicatura, bendagg·io amidato. tDecor so 1p1ost-operatorio ottimo, dopo. 15 giorni , tolto il bendaggio, vengo no iniziati .g radualmente i movimenti d el1' articolazion e. Lascia l'osp edale .completamente guarito l '8-3-24. 1
CASO. LI. - A. P aolo, di anni 27, elettricista, da ·Firen ze. Nell '~prile scorso ·l avorando su di una sca1a fece un movimento brusco (si mise in forza) con le gamb·e e s·u bito accusò un. forte dolore a l ginoochio sinistro. Il giorno d orpo l'artic. aumentò di volume ed il paziente fu •costr etto al letto p er vari giorni, poi riprese ·con in tervalli più o meno l unghi le sue occup azioni ma continuando le sofferenze entrò in Ospedale il 18-9-24. E same ginoc·chi o S. Alla palpazion e sul lato interno si ha la sensazione identica a quella osserYata n el 1° .caso: un corpiciattolo che 11a tendenza a sfuggire n ei movin1enti di flession e ed estensi one dell'arto. Dolore alla pression e. Esame radiografico : n egativo.
738
IL POLICLINICO
Operazione 22-9-24. Narcosi eterea. Artrotomia interna. Asportazione di un nodulo fibroso con i caratter i ed il <COIIllPOrtamento descritto nel ·p recedente caso. Guarigione p. p . Cura come s. Lascia l'Ospedale guarito il 15-10-24.
[ ANNO
XXX \TI, NuM. 21)
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ester11a. i\ sportazione di un n od ulo fibroso che ha continuità con la &in oviale. Guarigione p. p. Cura co1ne s. Lascia l 'Osp·ediale g.u.arito il 10-7-26. CONSiiDERAZIONI CLINICHE.
CAso III. - B. Lu,d ovico, di anni 37, manes calco, da Fir.enzuC'la. Due anni fa scenden·do a salto da cavallo battè con forza i .p iedi sul terr eno e subito sentì un f,orte dolore al .g inocchio D. Ebbe idrarto che sco,m parve col riposo e dopo vari m esi di ·cura l'articolazione potè riprendere la sua f unzion,e. Nel febbraio il B. mise i l piede D in fallo ed avvertì lo istesso .dolore della prim.a volta al g·inocchio, le cure p recedenti non .ebbero buon esito ed il dolore si localizzò con .pi11 esattezza alla faccia interna del ginocchio D. Entra in Osip·edale iJ 20-3-25. Esame ginoc.c·h io D. L"articolazlone si presenta norm.a le, alla palpazion,e però si apprezz.a sul lato interno una irregol arità in corrispondenza dell'interlinea articotlare, dolente alla pressione. I m ovimen ti di estension e e fl ess ione riescono do·l oros~. Esame radiograift.co: negativo. Operazione 26-3-25. Narcosi eterea. Artrotomia interna. Aisportazione di un distacco parziale del m enisco interno. Guarigione p. p. C·u m come s . Lascia l 'Ospedale gi1arito il 22-4-25. 1
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CASO IV. - P. Antoni·O, di anni 47, colono, da GrevP.. Tr·e n1esi fa. mentre lavorava nel campo dalla posizione di ginocchio si alzò sulla gamba sinistra e ripoTtò un dolore così violento da cadere e da dove.r poi rimanere in ripo&o per qualche g ior110·. Tentò di rip.r endei'e le sue occ·u pazioni ma ogni volta ricomparv.e il dolore al ginoccb.io sin. accompagnato sempre da idrarto. Entra ir1 Ospedale il 4-12-25. E.sarne ,g inocchio sin. L' articolazio-ne è normale, i movimenti di estensi,0~1e e flessione riescon o dolorosi ed il paziente indica il punto di rr1aggior dolorahilità sulla f.accia este.rr1a d·el ginoccb 1o e 1-0 preci.sa ;nell 'intarlinea articolare O\'e si P·Uò apprezza:re un piccolo corpo che sfugge so,tto l e d ita nei movimenti dell'arto. Esame radiog·rafico : negativo. Operazion.e 10-12-25. Narcosi eterea. Artroto1nia e.ster11a. f.\.spo.r tazione di un distacco parziale del menisco esterno. Gttarigione p. p . C'Uina come s. Lascia l'Ospedale g11 arito il 7-1-26. CASO V. - C. Nello, di anni 17, colono, da !vlontesp ertoli. Sette m esi f·a n·ello scendere da un cairro batbè malamente il piede ID. sul terreno ed accusò un fol'te dolore al ginocchio . Costretto al riipos0 per qu.lach·e giorno il dolore scomparve, ma ebbe poi ricaidute ogni qualvolta si rimise al lavoro: l'arti·c olazione enrfiava, i movimenti eran o dolorosi ·e sp es·so .g li aiC'cadeva di non poter .eis tendere con1pletan1ente la .g amba. Entra jn Osp edale il 6-6-26 . E5iame ginocchio D. Leggera tum efazione dell 'articolazione che scompare col riposo. Nei ffi·Ovimenti art1colari si risveglia dolore che il P. prerjsa sulla f1accia interna ove si n ota la presenza di 11n piccolo r ilievo mobile e dolente alla pressiont3. Esame r~ diogr aflco: Legativo. Operazion e 11-6-26. Narcosi eterea. Artrotomia
·Dalle Storie r iferite si rileva come siamo innanzi a lesioni che hanno 1co1l1I»ito individui ancora g.i ovani in ottime .condizioni di salute nei quali non si riscontrò niente di notevo1.e n el gentilizio e n ell'anannesi remota ·e che non ebbero. nè lue, nè r eumatism o articolare. Nei casi 1-2-5 l'ostacolo ar ticolare è costituito. da un ·divertico1o della sinoviale ispessito e fibroso, mentre nei ·Casi 3 e 4 è ·dato da un dista oco parziale di menisco. Tutti hanno avuto comepunto di partenza una causa traumatica indiretta non e.ccessivam,ente violenta ed in ognuno di essi si è avuta una sindrome non proporzionata al ... l'entjtà del trauma: impossibilità a ·c·oritinuare i1 lavoro, articolazione dolente per parecchi giorni ,. idrarto ·Ch·e scom'P·are col riposo lp er manife1Starsi ogni qu.al volta i pazienti si SQttopongano acl una fatica. AJil.' esam e dei v ari .casi non si osservò al.cunadifferenza: i movim enti di flession e ed estension e r iiSve·g liarono do·l ore (specialm·ente l '·estensione forzq,ta); la palp.azione rivelò in tutti una piccola i rl'egolarità in corrispondenza della parte Qesa ·e del punto di m assi:m,o dolore ed il rep erto r adio·g rafico non dette alcun lume r'i uscendo in tutti egualmente n egativo. Abbiamo avuto dunque una sintomatologia comune a qu.esti ,d ue gruppì di ·1esioni articolari prodotti "i.a una causa pJ"eSSQ.. che identica, ma n on e.ssendo·ci stato possibile formulare una diagn.osi did'ferenziale nerchiamone le ragioni con lo studio più pa rticolare di eia... scuno di questi gruppi. I
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Un trauma del ginocchio può a'·ere un sernpil iice effetto còntusivo sul menisco, può dare esito ad una sublu55azione o dar luogo ad una lesion e più grave .quale la lussazione. Le alterazioni anatomo-patologiche chesi os8ervano n ella lussazione son o svariate· e consistono in una lac·er azione dellle loro connessioni con la tibta .o colla capsula articolar e, in una lacerazione dei m enischi stessi orp·p ure in un3J combinazione di queste l esioni . P er ciò che ri-guarda le lesioni della s·ostanza pro1pria d el m enisco pos.siarno ·dire ch,e sono assai fre·quen ti eBruns su 43 casi l'osservò 36, Kroiss su 214 le vide 65 volte, finch·è Morison asserisce che la lussazione senza lesione della sostanza dei m enischi è una rarità. Sul modo di prodursi di tali alterazion i gJi AA sono concordi e Steimann, n ello studio che ha Lesioni dei meni schi. -
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SEZIONE PRATT CA
fa:tto di 86 ·casi di lesioni di menischi, ha riJevato: Cl1e si pro1duc·ono quasi sempre p.e r un trauma indiretto e si espli1 c~no essenzi-almente per una rotazione del ginocchio in flessione forz.ata. Cl1e si possono avere se~za traumi gravi. Che accanto al fattore meccanico -esiste un fattore costituzionale che spiega le ric adute sì fre.quenti n elle lesioni ·dei menischi no·n trattate chirur.g icam·e nte (V. Caso n. 3). Molti autori hanno tentato ·di formulare una sintom.atolcgia di truli les1oni, m·a non ha ieor, risposto caso per caso. Così m entre T.err.acol. .Colanieri parlano chi·aramente di una « Sindrpme meniscale » (1fissità imrpr.o vvisa .dolorosa in semiflessione, dolore a'lla pressione n el punto dell'interlinea corrispondente alla lesione, i1drarto recidivante) gli AiA. iruglesi e amertcani, più prudentemente, richiamano tale sintomatologia in svariat'e lesioni del ginoochio (internal derangem.e nt orf the kuec) e Steim.ahn tè fortemente ·dubbioso aic.cennando che una fo.rma acuta può difficilmente ·essere differenziata con la distorsi-0ne ed i ooripi estranei articolari, una f·orma cronica con l'artrite. Insist~ però nell'esame radiografico che se è normale è in f av-ore deltle l esioni dei menischi. P·er la cuT.a tutti gili AiA. sono pafltigiani dell'interv·ento ·e d il m etodo dell'•estir.p azione parziale o tota1e del menisco ha avuto il soprav·vento su111a meniscop.exis che in primo tempo ebbe il primato (Annandale). Il trattamento p·ost--orperatorio è della massima importanza per la funzionalità dell'arti.c olazione; la benda amidat.a viene tolta dopo 10-15 giorni ed eseguend·o poi graidatam.ent·e m ovim.enti accompa.g nati da lievi massaggi si può far riprendere le propri·e OCICUpazioni ar trauma. . tizzato dovo 5 o 6 settimane. Diverti-coli della sinoviale. Ven·e ndo ora a trattare di al. cune alterazioni della sinoviale del ginocchio consecutive a trauma è otpiportuno richiamare ·a1cuni dati anatomici. « La sinoviale, inferiormente alla rotula, ricopre una massa adiposa che si estende dalla faccia posteriore del legam·ento dell.a patella al[a fossa intercondiloidea (plicae alares) giungendo ad inserirsi per m ezzo di un prolungamento assottigliato ohe prende i1 nome di piega sinovia[e 1patellare (legamento adiposo) alla stessa faccia intercon1diloi1dea. Si dipartono inoltre dalla sinoviale d·e'l ginocchio numerose pieghe od a·p·p·endici , dette frangie sinoviaJ.i, che servono ·a riempire i diversi intervalli lasciati dalle superfici artiicolari )) . Secondo F lint non r.aramente accade che i due vil1li grassosi dei legamenti alari siano 'lacerati per un trauma e ch·e in seguito comincino a ·pr-0\
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lif erare e sporgano ne:lla articolazione in f.o rma di cor.doni più o m eno lung·h i disturba11'do il meccani.san-o artico lare com·e m.en ischi staccati. Sirnilmente accade nel 1caso ·di una frangia o diverticollo sinoviale che in seguito ad un traumatismo sia andato incontro ad un processo infi ammatorio e per •f atti ,p roliferativi abbia costituito un ostacolo alla funzione dell'articolazione . Co1r1e tali lesioni della sinoviale possano portare a tali esiti Rei1cheQ spiega ·col fatto ·Che ciò dip·ende da una cattiva cura seguita dopo il trauma: in questo caso :J.a sinovite 1primitiva acuta passa non di rado in uno stato cronico ~on gli esiti ad essa 'uniti specie ·n el punto ove il trauma si è fatto mag.g iormente sentire. I nostri ammalati ci hanno· dato .c onferma di ciò che Reichel ammette: i tre pazienti (n. l-~-5) hanno trascorso vari mesi prim·a di rivolgersi al ohirur.go, sono passati alternativamente -d al rirposo al lavoro sino a ra·g gìung·ere quello stadio ipertrofico e fiibroso del diverticolp sinoviale che nei periodi di maggior iirritazione dav·a un ostacolo arttcolare con tutto 11 quadro sintomatico· rdi un distacco p·arziale di menisco. Nei nostri casi la parte asportata era costituita da un ipiiccolo co~po del volurne un po' superiore ad un chi1oco di grano a consiste~za fibra-cartilaginea per neoformazione di carti[agine 1all'estbemità ·delle frange sinoviali. '.Tale pro.cesso avvi·ene per ipertro,fia delle frange, proliferazion·e d·e i loro vil1li e del le cellule cartiflaginee, che esistono normalme11te in qu·este fran ge, .svilUPIPO nei vi·l li termin·a li di noduli cartilagin·ei che rimangono legati alla sierosa da un sottile peduncolo. P er la cura abbiamo ricorso all'asportazione del divertiicolo irp·ertrofico· se,gu·endo le norme segnalate per le lesi-oni dei menischi; n ell'un caso e n el['altro i nostri operati potero·no tornare al lavoro completamente ristabiliti do po 30 o 40 giorni ed il gin occhio leso riprese la sua funzione come un ginocchio norm·ale. 1
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D IAGNOSI DIFFERENZIALE.
possibile una diagnosi diff erenzia1e di queste du e 1esioni arti colari? E la « sindrome meni, sca'le » è propria delle lesioni dei m enischi? · Puccinelli in un suo lavoro dis cute la « sin1drome m eniiscale )) degli AA. fr.ancesi e con-elude che non si ,p uò ,p arlare di sinrd rome s·e n o,n quanido si afrYbia un complesso ·di sintomi netto e ·p reciso di una data lesione. Nei casi da m e riferiti la 1sindrome meniscale (fissità im•p rovvisa dolorosa in semifilessione, dolore alla pressione nel punto dell'interlinea corrispondente alla lesione, idrarto r ecidivante) si è osservata in tutti senza che in tutti si avesse una alterazione d ei m·eniscl1i. Steimann dà un va .. È
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lore importante diagnostico aJll'es·a me radiografico, ma noi abbiamo veduto che n ei casi nostri non 11a fornito alcun dato decisivo poichè tanto i menischi quanto il d1v·erticolo sinoviale ipe rtrofico, per la loro struttura i~tologica, non offrono suffitc ente resistenza al pa•ssaggio d ei raggi per dare Slllla lastra un'ombra molto n etta. e sono 1poi circor1dati da te·s suti che diminuisc·o no iG. ip<Jtere di penetrazione di questi rag.gi n ell 'interno dell' articoJazio·n e. Rowlej Briston n ella discuesion e generale tenuta n el 1924 all'Associazione 0Ttopedica di LondTa sostiene che p·e r lfare una ·diagnosi ·d i alterazion·e dei m enischi una storia chia ra e aocurat·a è essenziale 0 d'imp.ortanza eguale, se n on maggiore, a quaJlisiMi .p arte dell'esame fisi-co. Egli dice che ci si deve rendere conto dell'esatto procedimento .degli eventi al momento che ·capitò l'accidente: f•u qualche cosa nel ginocchio cl1c ced·ett·e e così oaJUsò · u·n a caduta al paziente o fu una f orza esteriore .a causare la caduta? Nel pTimo caso ·egli sostiene che sono più probabi1i ~e l esi on i dei menischi. A noi l'anan1ne1si ci avrebbe portato senz'altro a far e diagnosi di lesioni m eni scali e di·clamo subito che così facemmo nel 10 caso occorsoci, ma n on ci sentimmo in grado di fare lo stesso n ei sussegu enti. P erò lo stesso A. dice che la radiografia ·deve sempre. f.are parte di un esame aiccuratu e riferisce di un !Paziente il cui male lo aveva 1p ortato a far diagnosi di 'Una lut>sazione m eniscale e che poi i ragigi ri,relarono in, vece trattarsi di una scl1egigia di frat tuif.a che impedì va la comrp'.l.·eta estension·e. • Ma nej casi da me riferiti a qual ·dat.o p otrernmo fermarci per un aocertamento dia.gnosti·co? La storia ci porta aid una lesion e di m e·n ischi. 1L 'esam.e fÌ'sico ci dà le caratteristiiche di queste lesioni. L'esame radiografico ce le conferir\a. !..'atto operativo invece in 3 su 5 casi ci. mostra una alterazione di un ·divertic olo sinoviale. 'Bi tengo perciò che la sindrome meniscale, non sia l'espressione di una data lesione ma di un fatto meccanico ·dovuto alla presenza di un ostacolo n ella cavità articolare; ·ostacolo che n ei casj di iesionj dei meiììschi è dato .dai meni•schi stessi, ma che puù et>c::ere rappxesentato anche da corpi articolari, da scheggie di frattura, da diverticoli si n ovia1i ip·ertrofici. Così m entre nei primi casi una anamnesi accurata, un esame fisico ben condotto ed una radiografia pos!:ono portarci ad un diagnostico presso che esatto , ciò non può accadere, per le ragioni 5ue~postP, quando si tratta di diverticoli sinoviali ipertrofici. 1
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1) La sindrome ineniscale, .ripetenidosi in icaiSi in cui si ha una alterazione sinoviale (diverttcolo ipertro.f ico) senz·a alcuna lesione dei menischi, ha un valore diagnosti·CO r.elativo. 2) Le alterazioni sinoviali da me descritte devono et>sere te11ute 1piresem.ti e valutate dal medi•co le,gail e ,p erchè, se mis1c on·osci1ute, pos•sono comp•r .omettere la caipaicit.à prod1Jttiva di un individuo. · 3) f: impossibile formulare una ·diagno'Si differenziale fra una lesione di m enischi ed un div·erticolo sinoviale ipertrofico.
B lBI.IOGR1AFI:\.
;vr.
St'u di sul/.e lu~sa=.ion·i delle cartilagini semil·un.ari del ginoccl1io. Clinioa Chirurgica. 1911. • ANNANDALE. 11Tl opr'ratiori /or ltisplaced semilunar cartilage. Brit. rr1ed . .Journ., apTile 1885. ARTHL·R E. e BARJ<ER. Di alcu.1ie 1.esioni del ginocchio in segutto a sforzi o traumi. Lance,t, marzo 1912. BRUNS. Die L uxation der Semil'l.lnarknorpel des Kniegelenks:- B eitraig.e z. Klin. 1Chir., 1B1d. 9, H. 4. BRISTOW R. W. I nternal derang.ement of thf.e knee j oint. Followed by the General Discussion at the Annual l\lleeting Qf the British Orthopedic Association, inaiggio 1924, Jooirnal of Bone a. Joint Surg'ery, aprile 1925, vol. VII, n. 2, paigg. 413-450. A. DE lVIARSI. La chir1trgia. dell'articolazione del ginncch.io. La Clinica Chirurg·jca, fase. 11-12, anno 1920. F. · DE QUERVAIN. Diagnostir;a l'.liirurgica, vol. II. pag. 663. Ar.ETTI
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·D eu1tsc1he z eitsohrirft fu.r 1Chirur.gie, 1CXXXV,J., f.as·c. 1-3, .g iu1gno 1916..
DUBS.
vol .
FLINT. Contusion
and . lacerati-on of the muco11.s and alar z·i qanients . A·n na1s 01f Sui:rgery, settembre 1906. FICI~ R . Handbuch der Anatom.ie des Mensc•h.tJn, vol. II . I P.La, 190 ~. .t\.. FULLERTON. T·h e BTitts.h Jorùlfnal of S·ur~8ry, l uglio 1916. GUt}'JIJ. I .e·s lesi ?ns des 1>té11iques du genou. Ar-
chives IVIédjceles belges. Bruxelles, a. LXXVI, mairzo 1923. HENDE..tt...c..;c)N. Annales cxf 1Surge.ry, maggio 1920, 1pa1g. 658. Die Verietzungen der Kniegelenkszwischenk.norpei und ibre.r Verbindungen. Beitrage z. Klin. 'Ch.ir., 1910, H . 3.
KR01ss.
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IM . .s. HENDERSON. Anna1es of 1Sru:vgery; .gi:u1gn-0 1918,
'V10il. VJI-WI, 1Piag. 138. F. LEVARS. Explorat~'on clinìque et diagrw~tic ch.irurgical, 1923. (Ruptures et subluxation méniscales), pag. 638: , . L e lesioni dei menischi articolari del ginocchio . .~rchivio Italiano Chirurgia, vol. IV, 1921. Pucc1NELLT. Le lesioni · dei menischi del ginocchio e la sindrome meniscale. La Chirurgia dePIN..\RDI.
gli organi di inovin1ento, Bologna, fase. 3, 1923.
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(ANNO
XXXVI, Nul\.t. 21]
TERRACOL
e
·COLANIERI . La sind rome méniscaL et La
pneumoséreuse articuLaire . La P.r esse Médi-c·ale, 1921, n. 12. STEi i\rlAl\'N. E·t1tdes des Lé.sions -des méniques du gen,01;,. J ournal de Chirurgie, t . XXI, ri. 2, febbraio 1923. TH. UFER. Archrv f. Klin. 1C.h ·i rurg., 1918, voJ.. 109, p agg. 621-656. RUGGI . lnfianimazion1 d elle articolazioni d el gi· n.or,,:hiQ. Ed. Netehen, Napoli. 1882., oaa-. 107
OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DIAGNOSTI CO DI REGG I O CALABRIA.
Un caso di kala-aza1·, complicato da poliomielite ante1·iore acuta, con esito in guarigione spontanea per il dott. P.
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SEZIONE PRATC CA
TIMPANO .
Il caso in esame non è privo d 'interesse, sia perchè co111plicato dall 'insorgere di un ' altra grave infezione, la poliorr1ielite anteriore acuta, che ha, per breve tempo, messo in pericolo la vita del paziente, sia perch è climostra a n cora un.a volta come non solo fr.a gli adolescenti è possibile la g ua rig·ion e spontanea d.ella leishmaniosi interna m a a nche fra i bambini. Riferirò breven1en te la storia clinica. M. Luca, di anni 2 e 7 mesi, da Bova ~fari11a (Reggjo Cal.). 1 ulla di notevole n ei precedenti ereditari. Il padre morì di polmonite a 27 anni, la madre è vivente e san a e ha due bambini in buone condizioni di salute. Anamnesi p ersonale . - Il piccolo paziente nacque a ter1nine da p arto fisiologico e fu allevato al seno materno. _l\.ll 'e tà di 13 m esi fu colpito da febbre a tipo intermittente per i pr.imi giorni, poi a tipo continuo-rem ittente. Dopo circa un mese fu da me visitato e potei ·constatare che il bambino continuava ad éssere febbricitante, era alquanto pallido e la n1ilza debordava di circa 3 dita dall 'arco cos tale. Siccome· dimorava in zona malarica, pe11sa:t trattarsi di malaria e prescrissi le cure del caso. Lo rividi 3 Jnesi dopo. La madre mi assicurò che la febbre non lo aveva più lasciato e ch e altri sanitari avcva110 prescritto delle cure chininiche senza alcun risultato. S tato presente. - Il bambino è ben sviluppato scheletrican1 e11te, n1a in istato di scadente nutrizione, con pannicolo acliposo scarso, con masse muscolari ipotoniche, con mucose molto p allide. Non si palpano gangli linfatici. Capo . - Nessun fatto degno di nota. Collo . ·Collo esile, con evidenti pulsazioni nelle regioni carotidee. Apparato resp iratorio. - Nulla d 'importante. _4 pparato circolatorio. - Impul so cardiaco visibile, alquanto d iffuso. Soffio dolce alla punta. Polso t>iccolo, frcque11te, ritmico. Addome. - Addome molto aumentato di volume: lJer il notevole ingrossamento della milza,
il cui lin1ite inferiore s11lla linea mediana giunge: a 3 cm. sotto l 'ombelico, su]l 'emiclaveare a 5 cm. sotto la· linea ombelicale. Alla p alpazion e si pre-· senta liscia, regolare, di cor1sisten za duro-elastica. Il fegato non si palpa. Indagini di laborato.r io. - Esame del sangue· periferico per la ricer ca dei p arassi ti della ma-
laria: n egativo.
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Esame del succo spleriico. - Presen za di numerose leishmanie liber e ed endocellulari . Esa11ii delle urine. - Nulla di patologico.
Siccome la madre del piccolo p aziente abitava" in ca1npagna, lontano dal paese, e non poteva, far fare al bambino l a cura endovenosa di tartrato di sodio e antimonio, prescrissi le iniezioni~ antimonial i endomuscolari. Dopo 22 giorn.i la madre tornò per dirmi che· non aveva trovato chi sapesse fare le iniezioni al suo bambino, al quale, non appena lo aveva riportat o a casa, era salita improvvisam ente la febbre e si era mantenuta alta per quattro o cinquegior11i. Aggiunse che ebbe c:..nche alc11ni attacchi convulsivi, da far ten1ere la catastrofe da un m omento all 'altro, e ·che ora, sebbene migliorato nelle condizioni generali, non si reggeva più in piedi. Raccoma11dai che non tardasse a iniziare la cura antimoniale e che mi facesse rivedere il' bambino. Un m ese dopo, infatti, rividi il piccolo paziente. La milza era abbastanza ridotta, gli arti inferiori paralizzati, flaccidi, leggerment e atrofici. I piedi presentavano l 'aspetto del p iede varo equino paralitico. Il bambino, dunque, er a stato colpito da polio1nielite anter iore acuta. Poich è in quei gjorr1i aYevo promesso al prof. Puntoni di mandarg·li dei preparati di sangue splenico contenente leish manie, ripetei la puntura della milza e allestii 6 vetrini. Le leish1nanie non si riscontravano così nun1erose come nella prima osserYazion e, ma eran o ancora inolte ed evidentissime. Nessuna cura fu possibile praticare al bambino. Dopo qualche anno ebbi occasione di rivederlo e, con n1ia sorpresa, mi accorsi ch e la milza non si palpava più, la nutrizione er a ottima, il colorito roseo. La febbre, come mi assicurò la inadre , era scomp dr sa da più di tre mesi. Perdurava la paralisi floscia delle gambe. Il bambino n on a veva fafto alcu11a cura nè per bocca nè per via ipodermica. ' Dopo quasi un anno il J{ala-azar si esaurì spo11tanearr1ente.
questo il 2° caso, da me osservato, di leishm.a niosi interna in bambini di tenera età finito con la completa guarigione spontan ea~ Il caso si presta ad alcune considerazio11i riguardanti le reazion i immunitarie. È certo ch e anche le leish manie, co·m e tanti altri ger111i in fettivj, sono capaci di subire nell 'organis·m o non solo degli adulti ma anche dei ba~nb ini un 'attenuazione più o meno marcata e più o .m eno rapida della propria viru1enza o di stimolare una più o m eno ricca produzjon e di anticorpi, capaci di rendere alla fine innocue le sorgenti d 'infezione e consentire la restitutio ad integrum dell 'organismo a1nÈ
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malato. Però, a volte , anch e le leishman!e re~ sistono alla lotta i1nmunitaria e persino . alla terapia specifica, p er cui non è raro il caso di vedere b ambini e talora anche adolescenti che nonostante le più razionali cure, finiscono per' soocomber e. Quale infl·u en za avrà potuto avere il virus d ella poliomielite anteriore acuta sul decorso d el I\.ala-azar ? Il virus della poliomielite è neurotropo, ha una speciale elettività per le C·? rna an_teriori del midollo spinal e, ma nor1 s1 può dire che nel resto del.I ' organismo non eserciti qualch e influenza. Difatti nel periodo d 'in:asion e dell 'agente patogeno l 'organismo reagisce con fenon1eni generali. , Nel caso nostro si sono avuti" disturbi abba· stanza inten si. Probabilmente il virus della poliomielite anteriore acuta avrà potuto rendere meno virulenti le leishmanie per lo choc provocato e p er l 'ipertermia, o avrà potuto funzionare da antigene e stimolare la formazione di an.t icorpi sufficienti ad attenuare via via I 'infezione primitiva . . Infatti dopo l'insorgenza della poliomielite anteriore acuta si è notata una reg ressione dei sintomi del I\.ala-azar (miglioramento dello stato generale, diminuzion·e della febbre, riduzione d el volume della milza), m entre nessuna influenza ha esercitato la leishmanios i sul decorso della poliomielite. Non è, del resto, nuovo il fatto ch e a lcune infezioni regrediscono e scompaiono col sopravve.nire di altre infezioni. È noto pure che la proteinoterapia induce delle modifi cazioni nelle reazioni organiche, aumentando il potere difensivo coll 'attivare la fagocitosi, con lo svegliare i processi autolitici, col modificare la stessa biologia dei microrganismi. Il virus della poliomielite. non si p·u ò considerare come una proteina eterologa ch e sia stata capace di esaltare l 'attività reattiva dell'organismo del piccolo paziente di fronte alla infezione da leishmanie? Concludendo, la leishmaniosi viscerale può guarire spon taneamente anche n ei bambini d"i tenera età. Nel caso nostro è da supporre ch e a fa cilitare, se non a determinare, la guarigione, abbia influito la poliomielite anteriore acuta, insorta durante il decorso dell ' infezione . _... Interessante pubblicazione: Oott. AUCUSTO FIOR EN TINI de ~ li Oepeòali Riunit•i e già interno
nella J.'.t. Clinica PediatriM. dell'UII1ivers:ità. di Roma.
La malaria nei •
bambini~
Un volume in-8° di pagg. 129. nitidia;mente stampaw. in buona carta. Prezzo L. 1 2. Per i noorri S1bbona.ti sole L. 1 0,9 O. Inviasre Vaghla P oetale all'editore LUIGI POZZI. via Sistina, n . 14 - ROMA.
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DALLA PRATICA CORRENTE. OSPEDALE MAURIZIO BUFALINI - CESENA SEZIONE CHIRURGICA.
Di un singolare corpo estraneo (~anguisuga) in vagina. Dott. PIETRO LELLI MAMI, aiuto . La casistica di corpi estranei nella vagina è tutt 'altro ch e scarsa ed è di una varietà infinita, onde sembrerebbe superfluo un ulteriore contributo; ma sfog·liando una notevole parte della numer·osa lette.ratl.1ra in proposito non mi è stato dato di poter rintracciare un caso simile al mio. Questo ha qualche interesse sec?~do il mio modes to parere: per la sin~ola r1ta del corpo estraneo, per la giovine età della por~atrice, per le gravi consegu enze generali. Generalmente infatti i coPpi estranei in vag ina si trovano in adulte, di questi alcuni introdotti a scopo terapeutico ed ivi di·m·e nticati per n·e~ligenza od a ocidentalità come pessari, tamponi, ecc., altri (gli illegalj) introdotti per soopi inconfessabili o per la necessità di nasconderli e sottrarli alle ricerche: è stato riferito di ladre che hanno nascosto gioielli, orologi, portamonete. Inoltre vi possono essere insetti! vermi intestinali. La sintomatoJogia· di quest~ ritenzioni dipende dalla forma, dal volume e g.eneralmente dalla durata del soggiorno in vagina, e come facilmente si comprende è una sintomatologia prevalentemente d 'i1rritazione meccanica ed anche d'infezione. Raramente abbiamo delle perdite emorragiche ed effetti g.ene.rali sull'organismo. Il corpo estraneo de l nostro caso è una volgare mignatta che in breve tempo agì invece fortemente di presenza produ<eendo gravi emorragie e .conseguente anemizzazione. 1
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La bimba di cui si tratta, di anni 6 da Mon. ' t1ano, non credeva infatti bagnandosi ogni giorno, durante l 'agosto torrido passato, nello storico Rubicone di trovare un importuno compagno di bagno che le recasse tanto danno. Essa approfittando del basso livello delle acque si metteva a sedere sul letto del fiume , rimanendo così lungamente: e questo solo può spiegare come il verme abbia potuto penetrare nella cavità vagin ale. La bimba non ha avvertito nè subito nè successivamente alcun dolore od irritazione ai genitali. Il .15 agosto la mamma sua però si accorse che ella perdeva sangue dai genitali e questo specialmente nei periodi di riposo a letto. La bimba era stata sempre bene, non aveva sofferto che una lieve forma morbillosa molto tempo addietro, e questa sintomatologia, anche per la sua stranezza meravigliò alquanto la madre ma non l 'indusse a ricorrere al medico, se non dopo una settimana. l
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SEZIONE
Entra nel nostro Ospedale il giorno 22 dello stesso mese. Essa è una bimba normale per sviJuppo, ma in u110 stato di notevolissima anemizzazione, con polso sui 125-130: non ha alcun disturbo ai genitali, solo vi presenta una emorragia abbastanza vivace; non ha febbre. All 'esa1ne della vulva a fatica si riesce a vedere, attraverso l 'orificio· anulare dell 'ime11e un corpo di colorito nerastro a11imato da lievi movimenti. Co11 u11a pinza di Kocher lo si afferra e lo si estrae: è una hirudo medicinalis classica. della lunghezza di circa 8 centimetri, di . colorito nerastro con lieve punta di verde, dotata di movimenti\ vivacissiini. Dopo ! 'estrazione non è n ecessario ricorrere ad emostatici non presentand osi ulteriori emorragie. La bimba può essere dimessa il giorno seguente perfettamente guarita. .
Il caso si presta a quelle conclusioni pratiche che sono evide nti. Di fronte ad una emorragia grave e persistente, indolora, dalla vagina, occorr e p en sare alla possibilità della penetrazione di un corip·o estraneo vivente, qua]e una sangui suga, oome nella nostra bambina,- in ou i la diagnosi poteva presentare diffi coltà per l 'integrità d el] 'imene, ch e n on con sentiva l'ispezion e della vagina e l 'identificazione d el corpo estr:tneo .
SUNTI E · R ASSEGNE. '
FEGATO E VIE BILIARI.
L'esplorazione funzionale del fegato in chir urgia. ( FIES S I NGER e Il . 1, 1928).
WALTER . Journ. de Chir., t. 32,
L 'esplorazion,e funzionale del fegato prima
e dopo l'intervento chirurgicò h a il doppio vantaggio di guidare n ella scelta d ell 'anestetico e di permettere d·e duzioni pronosti·che e terapeutich e. Un tale studio per apportarè dati sicur~, tenuto conto del-1 '.asinergia e della possibilità ·di dissociazione d·elle funzioni epatiche, d eve necessariamente comprendere nu-. m·erosi esami riguar'dan ti il maggior numero possibile di tali funzioni. Gli AA. hanno studiato per ogni anestetico lo stato delle diverse funzioni epatiche prim~ ,e dopd l'anestesia.
I.
a) Funzione biliare. -
Gli AA . paragonano il plasma a .u·n campione colorim·etriic o conv·e n zionale che è preso per unità (miscela di 100 eme. di soluzione di bicromato potassico a 1/ 10.000, a 2 em e. di soluzione di Orange a 1/ 10.000 e stabiliscono così 1>« indice biliare del plasma n che normalmente oscilla tra 1,6 e 2. Nei casi studiati, 1'I. B. P. crebbe sempre dopo la narcosi anche se que ta era stata breve. I dati dell 'I. B. P. furono confern1ati da qu·elli ottenuti con la CLOROFORMIO:
PRAT1CA
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tecni~a di .Hirmans van den Bergh i quali mi-
sero in evid enza un aumento d ella colemia in tutti i casi n ei quali era' aumentato l 'I. B. P. b) Funzione cromagoga o antitossica. Rapidità di scomparsa dal sai1gue, di una tintura, artifi·cialmente introdotta, che viene eliminata dal fegato. Gli AA. usano il rosso bengala ch e iniettano per via endovenosa in ragione di 1 1I2 mmgT. per kg. di peso corporeo e facendone il dosaggio n el sangue dopo 45 minuti. Il tasso ritenzionale normale è di 3 1nmgr. per litro di sangue. Esso fu trovato aumentato, do·p o la ·n arcosi, i.n 6 casi su 10. Sperimentalmente n el cane sottoposto a inalazioni quotid·iane di 25 minuti di oloroformio il tasso riten zionale d el rosso bengala passa da 3 a 6 dopo la 4a a.n estesia e a 12,3 dopo 1'8a: l'animale muore dopo la 13a. Risultati analoghi ha ottenuto Rosenthal con la bromosulfaleina (5 mmgr. per kg. di peso) che normalmente viene eliminata dopo 15 minuti, mentre persiste per 6 g iornj quando l 'animale· 11a avuto 1/2 ora di cloroformio, e per 6 settin1a11e, se n·e ha avuto 2 ore. Da tali risultati gli AA. ritengono esser e le prove d elle tinture più sensibili dei dosaggi della colemia perchè m entre questi si ristabiliscono in 3-8 giorni le ritenzioni coloranti richiedono 1-6 settimane. e) Funzione proteica. - Da diversi Autori è stato osservato dopo anestesia cloroformica, iperazotu!ia, aumento dell'urea de·l sa n gue, Azoto ingerito aumento del r apporto A .- . - , comzoto e11m1nato parsa n ell'urina di prodotti di disintegrazione incompl eta degli albuminoidi con aumento Az. ammon.le Az. ammon.le d e1 rapporto Az. totale e Az. ureico Tutti questi fatti dimostrano ch e si hanno disturbi marcati d el metabolismo dei proteidi, specialmente negli epatici . d) Altre funzioni. - Con la prova dell 'emoclasia digestiva, ch e si manifesta già dopo 24 ore anche per una · breve aneistesia, è stata osservata un 'insufficienza ·proteopessica costante e precoce, ch e però è transitoria. Quando l 'an.estesja è prolungata si ha urobilinuria. La glicemia q11asi sempre aumenta. II. ETERE: a) Funzione biliare. - Su 18 anes tesie la colernia aumentò in 6, rimase invariata in 3, diminuì in 8. Tenendo conto d el. l 'influenza d·el riposo, ch e fa abbassare la colemia , bisog na concludere che il riposo ha con trobilanciato l 'azione ipercolemizzante dell' eter e, la quale perciò deve esser minima. Altri auiori hanno trovato aumento costante d ella colemia e col11ria. Bosh amer di recente, con la prova di Bergmann e Elliot, basata sul tempo di eliminazione d·ella bilirubina iniet: tata in circolo, ha con statato un aumento d1 tale tempo ; ciò ch e conferma ch e anche I 'etere 1
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è epatotoss ico e che si tratta solo di differenze VII. MORFINA. Secondo Chevrier la m ordi inten sità tra le lesioni epatiche post-cloro- fina prin1a dell 'operazione non ha influenza, for1ni che e quelle post-eteree. dopo 1'operazione dle termina aumento transib) Funzione cromagoga. - Aumento del tas- torio della colemia; .prima e dopo l'operazione so di ritenzione del rosso b engala in quasi · h a azione più dannosa. Perciò l'A. ne scon ~ i tutti i casi studiati. Tale ritenzione è meno in- glia l'uso. Schondube e Lurman, studiando ten sa di quella po·s t-cloroformica ed è netta- l'azione .della morfina sulle vie biliari hanno rc on stat.ato oltre a un'azione inibitrice diretta mente · tr.ansitoria· (24 ·ore) . · · c) Funzione proteica. - Fe.n omeni simili a sulle vie biliari, anche un 'azione diretta sulla quelli post-cloroformici ma molto meno in- secrezione, tanto che dopo mor'fina non si ottensi. L'ammonuria rimane normale e i rap- tiene bile col ·sondaggio duodenale. Ciò pot:rebbe spiegare I '·elevazione della colemia con~ Az. an1moniacale Az. ammoniacale statata da Chevrier. Se·c ondo Rosenthal l'effetto porti Az. totale e Az. ureico epato-tossico della morfina sarebbe in rapporr estano poco modificati . Urea del sa.n gue e to a l rallentamento r espiratorio che essa de .. glic~mia poco aumentate. termina. E infatti anche il protossido d 'azoto d) Altre funzioni. - La prova dell 'emocla- e l 'etilene diventano epato-tossici se si somsia digestiva non sempre è positiva; quando ministrano in modo da produrre cianosi . lo è, è meno precoce ed intensa di quella Gli AA. hanno visto morire una morfino_post-cloroformica. mane per insuffi cienza epatica in seg11ito a semplice laparotomia. A queste constatazioni si oppongono 1'espeIII. ANESTESIE MISTE. - Balsoformio (mirienza clinica e l'opinione della maggior parte scela di etere e cloroformio); protossido d'azoto + etere; rachianestesi.a + etere. Dopo tal~ dei chirurgi. Ad ogni modo tali constatazioni anestesie gli AA. han.n o riscontrato alterazio- meritano d'esser segn.alate e possono avere t1n ni delle funzioni epatiche di intensità m·e dia certo interesse terapeutico. cioè inferiori a quelle conse.c utive al solo etere e superiori a quelle consecutive alla sola ra- VALORE PRONOSTICO DELL ESPLORAZIONE EPA.TICA . .chianestesia o al solo ·protossido d'azoto. Pe1· il balsoformio fanno notare l'alterazione mara) Prima dell'operazione . Studio corri plescata della funzione biliar·e, con aumento della so le importante al quale però manca un nucolemia, dovuta alla presenza d·el cloroformio. rnero di osser,razioni suflìciente per autorizzare a conclusioni di certezza; poichè il chirurgo, IV. PROTOSSIDO n 'AZOTO. - Funzioni biliare quando lo stato del malato permette di pre,·ee cromagoga inalterate. Talora si ha , a nzi, ab- dere la gravità dell'operazione, cerca di evibassamento della colemia per .J 'influenza be- tarla o realizza una anestesia minima. Comunnefica del riposo . Tali constatazioni sono con- que dalle ricerche degli AA. e da quelle di fermate d.a altri autori e da Rosenthal speri- altri studiosi appare che l'effetto tossico delm entalmente anche do·p o prolungate aneste- 1'anestetico è più grave se si esplica . su un sie. Solo la prov.a del! 'emoclasia .d igestiva è ~egato precedentem~te leso e che i pazienti stata riscontrata positiva in 2 casi su 4, ma si con lesione delle due funz'ioni, biliare e q.rotrattava di anestesie pr·o lungate ·e la positività magoga, hanno in ·ge11ere un decors? post: della prova fu transitoria. Va ricprdata però operatorio più difficile . e complicato d1 q.uel~1 l'estrema sensibilità di questa prova. con l·esione di una sola delle due funz1on1. Anche però quando tutte due le funzion~ sono Quando al protossido 1si aggi u·n ge l'etere, per aver e un completo rilasciamento, qualcu- normali prima dell'operazione, non s1 può na delle prove divien e positiva, sv.e lando una fare affidamento sicuro sulla benignità asso~ li eve insuffi cienza epatica. Iuta di questa e bisogna pen sare che l'anestetico 1può ·c olpire altri organi e principalmente V. ETILENE. - Nessuna azion e ul fegato, il rene che ha tanta importanza per la sua secondo l'esperien za di diversi autori e in base funzione vicariante antitossica. an·ch e a risultati sperimentali. La guarigione operatoria .è la risultante d~ una reazione pluriglandolare nella quale certi organi possono essere transitoriam·ente defiVI. ANESTESIE LOCALI E RACHTANESTESIE . Nessuna alterazione delle funzioni epatiche. In cienti purch è gli altri s iano indenni e possano 2 casi di raschiamento uterino con dilatazio- esplicare la loro azione vicariante. b) Dopo l'operazione. Lo studio postopen e, operati senza anestesia, non si ebbe alcuna alterazione delle funzioni épatiche; il che ratorio ha minore importanza del precedente di1nostra ch e ,non è lo choc operatorio, ma solo perchè al contrario di quello, ~he .può .svelare l 'ane tetico che provoca tali alterazioni. Dimo- uno stato epatico latente, quest ult1n10 in f~n strativi a tal proposito i risultati di anestesie do non fa che riflettere i segni della graVltà evidente. Tuttavia quando le funzioni epati.che con anestetici non epato-tossici (protossido, sono alterate dopo 1'operazione, sia per l 'azi?· etilen e) e quelli di anestesie miste (protossido, ne dell 'anestetico, sia che il fegato fosse già o, etil en e + etere). 1
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SEZIONE PRATl CA.
precedentemente leso, il decorso postoperatorio è più grave. Anche qui però occorre tenere in con sid·erazione lo stato ,di a ltri organi quali il r epe e ·il cuore principalmente.
Il potere amil olitico dell 'estratto pancreatico è r,a ddoppia to e I 'azione dissociatrice sui grassi triplicata dall ',a ddizione di bile o di sali biliari. Durante la sua perman en za n ella cistifellea Concludendo: lo stato epatico prima della la bile è concentrata in seguito a riassorbioperazione merita di essere studiato e se i m ento di acqua e ad addizione di mucina o metodi attuali non hanno un valore assoluto di nucleoalbumina. forni scono tuttavia dati di un certo valore. L 'eccitazion e del midollo spinale o dei nervi Come si usa abitualmente per il cuore, la splan cnici diminuisce I.a secrezione della bile tensione arteriosa, l 'azotemia e la costante di in seguito allo spasmo dei vasi midollari, Ambard, così anch e p er il fegato dovrebbe es- m entre la sezione degli splancnici può aumensere sistematicamente studiata la funzione pri- tarne il flusso. ma dell'operazione. La prognosi sarà tanto miLa bile ingerita pe:- bo·cca o iniettata nel gliore quanto più questi differ enti organi si sang~e provoca un n otevole au,m ento della sua avvicinano allo stato normale. Lo studio della secrezione. È probabile ch e i sali biliari abfunzion e epatica permette, inoltre, una s,celta biano un 'azione specifica sulle cellule epatiche. Anch e i p eptoni e le proteasi , nonch è la se .. più razionale dell'anestetico: con uno stato . epatico deficiente bisogna assolutamente evi- cretina, hanno un 'an aloga marcata azione ectare il cloroformio e possibilmente anche l 'ete· citatrice. r e; m entre questi anestetici b en ch è tossici posLa pres·énza de l chimo del duodeno produce, sono adoperarsi in un soggetto giovane e per per azione riflessa indotta dai grassi , la conun'.anestesia di breve durata. In questi casi trazio.n e ·della cistifellea ed il rilasciamento bisogna · affidarè l 'anestesia a un narcotizza tore dello sfintere di Oddi, contrazion e ·ch e non è esperimentato per evitare la somministrazione nè forte n è uniforme, m.a . lenta e graduale. irregolare e le crisi di asfi ssia che sono spicDato il suo volume la cistifellea può dirsi catamente epatotossiche. Si adopererà con cir- abbondantemente provvista di vasi e di n ervi . cospezione la morfina specialmente negli epa- forniti dal vago e dal simpatico. tici e nei renali. Infine la preparazione del L 'eccitazion·e leggera del vago produce la malato, sempre importante, è più im;p ortante contrazione dell 'organo ed il rilasciamento dello sfintere di Oddi , m entre l 'eccitazione forte se ·il fegato è deficiente. Evitare l 'operazione subito dopo l 'ingresso produce una più forte contrazione dell 'organo in clinica e stabilire lln periodo di riposo di e lo pasmo dello .sfintere. L 'eccitazione del alcuni giorni, a regim·e normale, che assicura simpati co produ:ce rilasciamento della cistifelal fegato una buona riserva glicogenica e ch e lea e ·contrazione dello sfintere di Oddi. Recenti esperim·enti tenderebbero a dimopuò essere utilizzato per praticare iniezioni di strare .ch e l 'infezione della c istifellea non avestratto epatico o sp·l enico. G. PA r,ETTO . vien e dall 'intestin o at traver so il dotto escretore, m a per via err1atica. Quando la cistifell ea è infiammata si h anno :Oiagnosi e trattamento della colecistite lesioni con comitanti di altri organi , e soprasubacuta. tutto de] fegato con alterazione nella ,composizione della bile. (BAIN. Lancet , ~ m arzo 1929). I sintomi iniziali della colecistite son o geL 'A. comincia con al cuni rilievi fi siologici. neralmente riferibili ali ' appar.ato diger ente ~ La bile costituisce insiem e u.n 'escrezion·e ed son o dai pazienti a ttribuiti a disordini gastrici. una secr ezione, in quanto provvede all 'elimi- Spesso il solo sintoma presen te è un inspien az ion e di alcuni prodotti di rifiuto ed h a gabile statp depressivo periodico. . inoltre una funzione importante n ella digeIl segno più importante è costituito dalla stione dei grassi . Gli acidi biliari o i loro dole.n zia alla pressione profonda sulla cistìfelprodotti di decomposizione son o in parte as. lea a parete addominale rilasciata. Talvolta il sorbiti dall'intestino e poi di nuovo secreti dal retto destro si contrae n e]] 'i·p ocondrio in occafegato . Questo riassorbimento l1a importanza sione della palpazione, contrazione ch e permain quanto i sali biliari hanno azìone eccitante ne talvolta per qual·che settiman a. Occorre t en er .presente cl1e O'li tes i sintomi sulle cellule ·eipatich·e secernenti la bile. D 'altra parte essi costituiscono il mestruo per la posson o verificar i n ella panniculite e n el ren e soluzione della ·c olesterin.a ·ch e è sempre pre- mobil e destro. Nella prima però il pizzi care i sente n ella bile e ch e sembra derivare dallo tessuti uperficiàli provoca un dolore ch e manstroma dell e ·emazie distrutte dal fegato. ca n ella coleci ti te, e n el rene mobil e le moLa secrezion e della bile è continua ed ha da] ità del do] ore so.n o caratteristicl1e e ben differ enti da quelle del dolore dell e affezioni una .pressione m edia di circa 3u mm. di Hg, del]a ci tifellea. ossia tre volte quella della vena porta. La capacità della cistifellea è piccola, essa La diagnosi çlifferenzi ale con l 'ulcera duosi riempie completamente con la bile prodotta denal e è spesso. diffi cile e talvolt a impossibile. . nìezz ' ora. I segni fi sici possono es er e simili , ma i dati in 1
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IL POLICLINICO
anamnestici ed i sintomi sono differenti. Talvolta le ·due affezi0J1i sono coesistenti. L'esame radioscopico toglie ogni dubbio .' L'ipercolesterinemia occorre in parecchie affezioni, ma quando ,è associata con segni definiti di lesione della cistifellea, costituisce un segno diagnostico decisivo. Anche l'appendicite e la colecistite possono verificarsi contemporaneamente. Per la diagnosi differenziale sono çlati importanti la sede del dolore e della difesa muscolare, i segni rilevabili con la palpazione. Individui neurotici possono accusare s into~ mi riferibili ad affezione della cistifellea, che all'esame risulta integra. In tali casi è utile prati care l' esame radiologico, anche per non impressionare e rassicurare il paziente. Le misure tera.p eutiche ch e l 'esperienza ha dimostrato e ffi ca,ci sono di tre specie: assicu, rare l 'evacuazione intestinale quotidiana, riduzione rigorosa della diet.a almeno per u11a quin.dicina, proibizione di alcuni alimenti come fegato, rene, cervello , grassi, c.a rne, torlo d'uova, legurr1i. Occorre inoltre migliorare la digestione, somministrare colag.oghi, sopratutto i sali biliari, prescrivere impac·chi caldi sulla regione del fegato. L'acqua sulfurea agisce come colagogo e come disinfettante intestinale. Gli esercizi fisici, non faticosi, agiscono mig·l iorando la digestione cd attivando la funzione epati·ca. Il raffreddamento e la fatica d'ogni genere devono essere evitate. · ~ molto ra.ccomandabile la pratica del bagno caldo quotidiano. 1
DR.
ONCOLOGIA. Sul problema dei tu1noJ·i maligni. (HEIDENHAIN, fIAuSER, ecc. Archiv. f. Klin. Chir., vol. 152, pag. 235). Heidenhain è convinto di un 'origine parassitaria dei tumori maligni. Ha eseguito una serie di ricerche trapiantando tumori umani nei ratti. Una poltiglia del tumore veniva addizionata con 9 parti di soluzion·e fisiolog·ica e conservata, sotto toluolo, per 10 giorni in termostato. La dose iniettata è stata di 0,5 gr. Ottenne risultati positivi nel 6,2 % dei casi. I tumori sviluppatisi nei ratti sono stati carcinomi e sarcomi, indifferentemente; così p. es., da un cancro del retto si è sviluppato nel ratto un sarcoma della spalla, che trapiantato a sua volta ha dato origine in un ratto a un cancro del fegato, in un secondo a un cancro della mammella. Da un osteocondrosarcoma si sviluppò un sarcoma del femore, u;ri cancro della mammella e nel secondo trapianto un condroma malig.no, un cancro dell 'utero, un sarcon1a del femore, ecc. Ottenne risultati si1nili anche con un 'ascite carcinoma tosa. Conclude osservando ch e l 'agente del tumore maligno è intracellulare e ch e si r ende
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libero con l 'autolizzazione del tessuto, che i tumori maligni sono infettivi e che il 9± % dei ratti iniettati hanno una immunità naturale per i tumori maligni. Hauser, anatomo-patologo di Ludwigshafen, ha esaminato i preparati di Heidenhain e riconosce in essi veri tumori maligni. Lubarsch ricorda gli esperimenti simili pratica.ti d.a molti altri AA. tutti con esito negativo, non crede di poter ammettere una genesi infettiva. Hensch en ha trattato 31 tumori maligni con il piombo colloidal·e seoon.do B1air-Bell. Mai osservò una guarigion·e, in 5 casi un miglioramento transitorio. Pensa chre forse si potrebbe ·Ottenere qualche risultato aumentando la funzione d ell·a milza con la isezione dei nn. spla11cnici, con iniezioni di autolizzati splenici, con la somministrazione per os di milza, timo, ghiandole e infine con l 'i.n11esito di -tessuito splenico o timico. Il concetto , si fonda sull'esistenza di una possibile funzione antiblastomatosa della milza çhe spiegherebbe la rarità delle metastasi in questo orga.n o. VALDONI.
L'adamantinoma. C. C.
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1SI~Iì.\IIONS.
A nn. of S·urgery, otto.b re 1928).
·Quooto tumo•l'e viene anche ·detto a·damantinoepi teli oma, ci1$tosarc-0ma, aide11ocancinorrna, odontoma epiteliale. L '•A. lo crede men·o raro di qu el ·che non .appai.a dalla letteratura, viene spesso ccm'fuso colle cisti, i tumori giganto-cellulari e i cartcinomi. L'·A. ha curait-0 12 casi ·di a,damanti, noma nel 'M1ar.:;'s a chus:setts Gene:ral Ho.sipital di Boston. So110 più frequenti nel maiscellare inferiore~ jpI'OVen,gOtil 0 ·dai resti •dell'OI'gano 1dello sm·a lto o dai nesidui €(!)lteli ali paradentari. .T'lln1ori simili ·con•geniti 1si rinven,gono talora nella rre·g ione ·dell'irpofiisi. L'organo dello s1nalto puovien e da una introflessione dell 'epitelio ·della bocca ed è l'unico te1Ssuto e.Piteliale che prend·e .p arte alla formazione del dente. A seconda •della di.f.ferenziazione raggiunta eta qu.esti e1ementi epiteliali va-ria J'aS(petto .del tumof!e. Cellu·l e poco differenziate danno luogo a tumori soli d.i simili mtcros cojpà1camente a .carcinomi. Talora g li elementi aJSsumono un·a s1iruttuTa glan·dolare e il tumore somi1glia aigli adenomi maligni 1delle glandole . . .' salivari. A uno 1s tadio· di diirfe:nenz1az1 one p1u avanzata le oellule son-0 cilin·driche e si vedono C·ellule .stellate vere cell'Ule .d ello smalto. P·e·r ò generalmente nello stesso tumore 1s i rinvengooo elementi a ·differenti stadi di maturazione Anche il 1connettivo proli.tera attivame.nte. Com· p•l essiv.amente si po~ono distinguere tre tipi di cellule: 1) cell11le ~uiboidi !Simili a quelle degli epite· liomi malpighiani; 1
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2) •Cellule cilin drriche eh.e form·ano quei tumori (letti ancihe ieilindromi; 3) cellu1!e stellate. Si p1r es e.ntano com e tumori cistici o ipoli.cisticCi centrali, che tum efann o tl'o.sso. :N·ella mandi'bola s ono p•er lo più IPTesiso l'angolo. TaJl.ora hanno zone fluttuanti. B·en1ch1è comunem1e nte si affermi il contrario, sono tumori . potenzi,almentie mailjigni. Si con0tscon·o casi di metastrusi ~landolari, e ·di re.ci1dive lo,cali. o·ue dei o asi d·ell'.A. •p resentavano m etastasi glan·dola ri. Urio di qu•esti, ·ditfd"u·s·e 14 anni do1p o l'iniSor:genza del ma1e. Un tJe;rzo caso presentava adenopatie c·ervicali ma non fu iSottoiposto a un interven to radi.cale p·er le .su.e condizioni gen erali. ·Il 1decors.o de,gli adaÌnantinomi è molto l en . to , i mal.a ti dt ll' A. 1p1resentav ano il tum olfe i·n Inedia .da 9 ann i, quando ricorsero all'o·51pedale. J\llolti di qu.esti malati eran o 1stati operati e il tumore .era r e·Ci·divato. Si possono av.ere in o•g ni età. Nel mascellare suip·eriore possono frure s~pongenza nell'ant r o, ma p er l o più si 1sviluippano fra il 'J)a1ato duro chJe vien.e u1surato e la mu1c0Ba nas ale. L'MJpetto radiogl'afico è qu.ello di una cisti uni- o m·ultilocular-e. Qu.est'ultim o as1Petto è carattertsti-co. La !Sintomatologia è scarsa , si possono avere ftrattur e patologiche. La d iagnosi si deve b asare suihla lunga d·u·ra1Ja d·ella malattia ·e sul qru.adro . ra·diografi·CO di u1J1a tumefazione ci~tica cen tral e d el m·ascella r e. Le cure conservativ.e n on d anno buoni ri·s ·ultati. In 1O pazienti rd ell'A. così tr.attati il tumo·r e era r ecidivato in tutti. Quéista è anche l'o·pinion.e di Bloodgood. L'A. consi.gllia la r esezione de11' osso malato. Cr·ede però ch·e forse n·egli individui giovani oon tumori p,i1ccoJ.i .e a cellule ben differenziate è m egljo tentar.e da ,p rima una ~emipli c e as-por·tazione d el tumoTte sp1eci-e se della man dibola, dove la inu tirrazione in seguito alla r esezione saTebbe .g rave. Tanto più ch e • 1e recidiv.e sono sem{pI"e locali. Se p erò il tum-0r,e è a cellule .. ciubiche, ·convien e :interv·anire langamente. 1
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M. ASCOLI.
EPIDEMIOLOGIA. P1·oble1ni attuali fli epidemiologia con speciale conside1·ar,ione. aIla f"ebbre tifoide. (E. FRIEDBE RGE R. A rinali d'Ig iene, vol. XXXVIII, 1929). Le i11ar~vj g·li a e e ensazionali scoperte di P a t et1r e di I{och n ell 'ottavo decennio del secolo scor so parvero risolvere il problema d el ] ' etiologia d ella m aggior parte d ell e più importanti mala ttie infettive. La nuova scien za batteriologi ca si sentiva non solo abbastanza
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(or te 1)er ricono ce re i Ja Ll or i cau sali d ei sing oli ca i di infeiione m a, accecata dalla prima rnarci.a trionfale , cr ed etle di poter chia rire anch e l 'enig m .a delle orig ini, d ell o svolgimen .. 1o e della estinzion e d ell e grandi epidemie, e 11 ig·m .a ch e, prima di a1lor a, sembrava misterioso, quanto sini.. , tro. E s i rite11ne di aver e j ug ula to le epidemie con i n1etodi di lotta inau gurati su queste b·a .~ i , n on t en endo pre e11te ch e 111ancava qualia i valutazione critica d ei ri sultati avutisi atLu.a11d o i metodi di lotta L1flìc i.a1i fatta d.a altri g·i utlic i com pet enti. Orf\ , d urante g·li ulti111i .a1111i , a lcune infezioni end en1ich e acute, coI11 e il tifo , hanno m oslra lo in alcu11i l)ae . . i un.1 t endenza verso la cliffusione ep ide111 ica. Per quanto riguarda la Gern1ania, si sono avut e, così , ~ e e1)idemie di l)forzh eim (5700 ca i su 74.000 abitanti), di 1\}1 Jfeld (1000 casi u 13. 0 00 .abitanti) ed altre . Fall i que . . ti da indl1rc i a d una r evi ion e eria del g·i udizio, forse tro1)1:>0 ])r e untuoso, ottimis l ico ed affr ettato, sul valore dei no tri m etodi di loLLa contro le epiden1 ie. Le differ en ze r eali , ch e esist on o fra le attua li epidemie e quelle gravi:: sim e d el pass.ato, sono forse dovute, n1eno ai nostri inrzzi $pecifici di lotta·, ch e ai prog·ressi d ella t ecnica, i quali r endono possibile u na m igliore organizzazion e, un più rapido trasporto all 'ospedal e, un p iù effi cace i solamen to d el m a la to e J)iù olleciti provvedim enti medici. Il n ostro sisten1a di lotta , di polizia sanitaria, t ende a d attribuire sover chia im por tanza alla batteriologia. Se non ch e l 'epidemia non è un fenom.eno puramente b atteriologico ed i nostri studi sulle epidemie n on vanno condotti unicam e nte sull.a base d ei risultati batt eriologici e dal punto di vi sta del batteriologo. Anch e l 'educazion·e d ei nostri medici, e specialmente di quelli funzionari d ello Stato, è orientata troppo unilater.almente verso i sup.. post i su ccessi della batteriologia. La storia dell e .e pidemie, del r esto , ci dimostra che quelle del passato hanno una perfetta rassomi g lianza con quelle d ell 'epoca nostra, in cui noi ci illudiamo di potere arrestarle scovandone i focolai ed adottando d elle misure antiepidemiche, fondate sulla sola batteriologia, di cui si è esagerata la portata. 1
ERRORI FON OAME~TALT.
Tl s i ~ tén1a applica to in tutli i P.ae i civili è ba ato su tre errori fonda m entali. 1) Si an11nett e . di pot er riuscire a ~co prire i primi casi d ella malattia infettiva ed, isolandoli , ad impedire ch e il morbo si diffon da e .ad esaurirne l a fonte. Ora , per la ti foide, se anche fosse po ibile l 'esatta diagnosi batteriol ogica di og11i ca o dichiarato e e tutti i casi fos sero veramente denunziati - e n on soltanto i due t erzi ed anche questi molto tardi - rim arrebbe ~e 111pre il fatto che mo]-
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IL POLICLINICO
tissi111e infezioni a, ·ven gono p er contatto con i ca i precoci (e p er ciò i1011 a n cora di.a g nosticati) e co11 i numer osi casi di forme lievi (frequenti sovra tutto n ei b a ro bini) . È p oi da t en er i i)r esenie ch e la genesi dell 'epidemia è a 11ieced e11te a qua l si asi possibilità di accer tam en to b a tteriolog ico , p oich è essa p resuppon e tutt o u n co111ple o di cau se e di condizioni essen ziali , in seguito alle quali i ger1ni i)ossono vil u1)p arsi e det ern1in.are la diffu. ion e e1)idc1nica. 2) . i r 1t ie11e ch:e I.a compar sa d ei casi a griippi , qua le ·i ,·eri [ica tipicam e11t e ver so l '.aulur1n o, si.a d a qualificarsi p er lo scoppio esplosivo di u11a epide1r1ia . Ora, t ale esplosiorie è oltanto appar e11t e. L 'e11iden1ia 1r1atura 1entarne11 t r , j 1 gern1e i d iffo11d e largan1en t e fra la popo l.az io11e, .d eter111i11ando un 'irifezione poten . . ziale, fino a ch e si cr ea quel complesso di COlldizioni l)er cui tlll nulU·er o !)iUttost o g· rand e di lJor tat ori n o11 an cora 111a1a1i, i ammala g ravemen te e i g iunge, quindi , a]l 'irifezione attiiale, con manifest az ion e epidemica. Non l 'in'"'or gen za, ina la m .a nifestaz ione e plosiva , e11tra n el campo d el m edico e, qualch e setti1nana p iù t ardi d el i)u11to culmina11te, n ell a s fer a d '.az io11e dcl1 "igi e ni ~la. La « ri pida » a1i t.a d cIl a cu r a epi d en1ica i1011 è d ovuta tanto a llo scoppio di nuovi casi , c111anto all 'afflusso accu111ul ato cl.elle denun c ~e . Più s i è indag·ato accurata n1ent e e più si è v i to rhe l e epide111ie a1)par e11tem ent e espl os ive n on son o sp e o ch e epidemiP. p er cont a tt o. Gli cc co1)J)i esplo ivi », l e così d~ tte e pid.en1i e d a ]at te o d a a cqua, sono sp esso simulat e d alle d efi ci·en ze d el i st em a di d enunzia, con1e l 'A. h a dimos trato p er l 'epidemia di Ank.lam, di cui ri])Or ta la curva a ppar ente e quella corretta. · · Soltanto qu.ando la curva dell' epidemia ha raggiunto il punto cul111i11ante - e non prima , a n zi spe so d op o - .. i a dottan o 1e misure c h e.. coincidendo con la parte n aturalmente di ce11den te d ella curva , d anno J ' impression e di es er e st ate effi ca ci. . 3) Lo scopp io a 1)1Xtr entem ente e p1osivo d ell 'e1)idemia fa p en sar e a d l1na cau :::a es terna comltne e. d a anni , si sogli on o con s idera r e specialm en te l 'acqua ed il latte. Ora, .a p arte ch e la presenza d ei b acilli del tifo i1ell ,acqtia pot abil e o n el la tte n on è quasi m ai sta ta dim o ~ trat.a in tempo di epide1nia. l 'A. porta contro l ' ipate. i di questa origine d elle eJ)id cm ie, diver si ar gomenti , fra cui. i -segu cn ti : a) le epidemi e ap1).ar e11tem ente esplosive furon o assai J) ÌÙ frecruen ti n el p assato cl1e a de~so, seb be11 e n on esist e$. er o allora n è i.mp ia11l i di acq ua l)otabil c, n è l '·approvvig iona mc nt o centrale d el ]a l1 r cd a ' revano lo stesgo car a t t rrc ocli err1 0: b) p r OJ)rio 11e11e C' l)OC 11e della maggiore J)O. si b ili t h d i 1nqt1ina1ne11 t o dell 'acqua, la fre· q l1enza del ti fo r b<l~:'n:
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c) in Le111po di epidemia esplosiva, {1 i1u1ne.ro di m a lati p er ogni singola famig·lia è di g rar1 lunga minore del numero che sarebbe proporzionato al consumo g'en erale dell 'a cqua o d el latte; d) n o11ostante ch e I 'acqua ed il latte siano di cop sumo gen erale p er tutti i ceti d ella pop olazion e , la frequenza d ei ca si di tifo è s trettam ente collegata .alla struttur.a sociale (più a lta n ei ceti bassi); e) i portatori di b.a cilli 0110 inolto fre· <-1uenti (il 5, 1 % su un mig liaio di individui addetti a la tterie), sicchè le epidemie da latte d ovrebbero scoppiare assai più sp esso. Tali i)ortatori possono trovarsi p er d egli .anni senza d eter111 inar e d elle epidemie; f) l 'eliminazione dei bacilli da parte d ei bacilliferi ha luogo durante tutt o l 'anno , sebb en e in modo critico; le epide1nie d ette da acqua o ·d a latte , scoppiano in vece quasi se111~ p r e in .a utunr10; g) le zone di approvvig·ionamento d el1'acqua e del latte e quelle di di stribuz ion~ d elle epidemie non coincidon o. Si p en s i poi all 'enorm·e nu.n1 er o di b acilli d el tifo ch e sarebbe n ecessario p er inquina r e Lu tt o un acquedotto ed a l fatto r h e essi , se an ch e p ossono "'.-river e #p er qualch e tempo n el1'acqua, i1on vi i posson o m o]tiplica r e e i co1n prenderà ch e la gen esi di ogni epiden1ia. i1on v.a ricer cata n ell'acqua e n el la tte. l Tn le r111Jo ' i era la tenden za a d a l tribuire a tali elem enti la m aggior p arte d elle epidemie; 111a11 inano cl1e lo studio v en11e affida to a p ecia li~t i , quest e ipotesi ve11ner o empre più d eca· d endo. Beninte o, con ciò n on si intende affa tto di rin unziare a tutte le pos~ibili misure precauzi on.a li n ei servizi d'acqua p otabile o n ell 'a pr)r ovvig ionamento d el latte. Soltanto, queste non van no con sider at e quali ] 'alfa e 1'0111 eg·a d ella campagn a antiepidemica, con1e fann o gli epidemiologi ch e studiano esclusivam ente gli as1)e tt i ])a lt e rio]o.o·ici clclla qu<? tione. 1
Nuovi INDIRrzzr.
Nell 'e1)idemiolog ia, bisogn a a11zitutto con f: id·e r.a r.e qu.a li condizioni g·en erali si d ebbono cr ear e o conservare p er impedire ch e la mag · crioranza d egli individui infettati i si ammali e ten er conto , inoltre, d ella t eoria sulla va riabilità d ei b atteri e della po sibilità ch e , sotto d etermina te influen ze, i b atteri intestinali entrino in una fa se . in cui provocano m ala ttie e cau san o endemie ·ed epidemie. F.ra le misure che n.on si debbono applicare drirante tin' epidemia, entra in prima ~inea la vaccinazion e preventiva, la qual e s1 p otrà tutt 'al più f.ar e n egli in~erv~lli. Nè ~isog:na dim enticar e ch e la vaccinazione prof1latt1ca ron b ac illi u ccisi è basat a sopra un principio in c, atto e cl1e le s tati ti ch e ch e s i a dducon o a
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SEZIONE PRATI CA
prova del! ' effi caci.a di e . . a non ono deg'ne di eccessiva fiducia. L 'A. è convinto che no11 si è rag·giunta ancora nessuna prova decisa dell 'utilità della vaccinazione a i1 ti tifica ed osser,ra cl1e a11che se le autorità pre1)oste alla pubblica sal~te sono convinte del contrario, .agiscoi10 in n1odo irrazio11alc prescrive11do la ' '.accinazione m eritre in11)erversa l 'epide111i.a, co11 la possibilità di rendere n1a11ifesti dei casi la tei1 ti . Nella lotta antiepiden1ica è i1eces'sario andare og·gi oltre K·o ch e Pettenkoffer; essi ci h.anno ·d ato, i11. verità , i11olto, nla non qu.a nto c1 vorrebbero far creder e le stereotipate con. c lu ioni dei loro su ccessori. L'avere ricacciato indietro la pe te ed estirpato ]a lebbra alla fi11 e del n1 edio evo è nlerito assai più g·rande c he 1'aver deterr11inato u11a diminuzion e del tifo i1el] 'e])OCa batteriologica od una diminu.zione tempora11ea della dift.erite o d·e lla scar1.attina. Il fatto ste so che la . diminuzione del tifo. è s~ata , più o 111~110 , ug·uale in tutti gl i Stati , dtmo ~t ra cl1 e , -1 son o delle leggi assai vaste le quali ese Fcita110 dovunqt1e u11 ' influ en.z.a potente ug·li avvenin1'enti epide111iolog·ici. Nell 'avv·e11ire, il nostro con1pito dovrà con . . sistere, n o11 g·ià i1ello studio delle epidemie nell.a loro fa . . e cul111inante, m.a , r i11u11ziando ·a -qua l ias i precoi1cetto, nel ricercare le leggi della geriesi di Ll1i' epidemia . Solo in questo modo potre111 o for ~ e trovare le vie ed i m ezzi per co111battere ·1e epiden1ie sistematicamente al i11or11ento g·iusto od anch e prevenirle. La i1os Lra attei1zio11e ' 'a ri olta ai frequenti distl1rbi in1 rst i11.ali di for111a legger.a od inno. . cu1 i11 aJ)})arenza cl1e precedono solitamente le g·rav i ·eJ)idci11jc di tifo e di colera. La parte di c1u cstl cc r1u11 zii » di future epide1nie non è .a ncora cl1iarita; i1on sappia1no se vi siano · rap1)orti etiolog,ic i o r11eno . Si tratta probabilm e11Le di un accuin·u] o di condizioni che , d.a una i)arte, co11duco110 a d u11. catarro generale e, dal1 'al1 ra , scco11<lano s i1nultanear11ente ]o scoppio di u11a e1)ide111ia s1)ecifica. Nè bi og11a poi J)erder e di vista cl1e, accanto al i11icrobo colti abil e e visibile del tifo ne . ' estste certo un'altra forn1a la qua le non è n è visibile i1è colLiYabile. Indubbian1ente , tutto que to con1pli ca il problei11a e dimostra an~ cora u11a volta cl1e la batteriolog·ia 11on deve avere la parte 11repo11derante n ello studio dell e ·epidemie. • Tutte queste ]dee turbano indubbiamente I 'andazzo con Lieto e noi1 sono ei11pre vedute di buo11 occl1io, $per ial111ei1 te da lle pt1bbli ch e .a~t orità, cl1 e h.a11110 b isog·no di direttive prec ise: Ma la scie11za i1on deve preoccuparsi. di dife11dere n es ~ una J)Osizio11e. Essa è libera e non cono ce cep1)i. Da 1111 cambiam ento all 'al~ro , da un prog·res .. o all 'altro , essa procede per 11 uo camn1i110 e più essa apprende, più tende ancl1e .a m ettere i11 dt1bbio, don1a11i , quello che oggi ]e era 11arso « l 'ultin1a . . coperta ». Essa qt1indi si pone <'ontinuan1ente in conflitto
co11 .1 'ig·ien e codific.ata, la quale non può rove"'c1are altrettanto presto i suoi paragrafi irrig·iditi. La sciei1z.a deve sen1pre incedere avanti e la P?lizia sanitar~~ eg~irla. ·Per questa ragion.e, e b en e che 1 ind,a g1ne epid·emiologica non r1mang·a, com e adesso, di esclusivo dominio de~·li stessi. oi:g-.ai1i uffi ci.ali che applicano le n;i1 ur·e sanit.ar1e e cl1e la raccolta e pubblicaz1011e d~l r1s~et~iv? .ma.teri.aJe si faccia per ope.ra ~1 sp·ec1al1st1 ind1 pe11denti, perchè n e cre1110 rl. nuovo ·e dificio .della epi~emiologia, da cui t attendon o nuovi e g randi progressi. FILIPPINI .
CENNI BIBLIOQRAFJCJ r1J ~· L uis~n~. Ipoten sione e iposfigmia d efzczen~e di circolo-. Vol . di pagg. xvi-:352
DoTT._
con 52 fig ure nel testo. Editore: Luigi l)ozzi, l\orna . Prezzo L. -15. Ci si.a cons.entito di riportare la pr·efazione co11 la quale il prof. CESARE FRuGONT Clinico n1edico di Pa.dov.a, presenta ai m edici italiani il libro del dott. Luisada. ~re?entò agli studiosi e ai pratici le « InoLens1on1 )) .del, J?r. ~ui sa ~a con vero compia.ci<<
mento, po1che 11 mio allievo con lungo stuò.io e ~r~11de a.~ore ha com1)iuto buona opera di C l1n1 ~a , c~1 ,e base una serie di contributi personali, cui e corpo una precisa delin1itazione del problema clinico e vertice - utilmente r~gg· iunto un~ s~ri e . di corollari pratici e d1 concrete appl1caz1oni terapeutiche. cc P er questo il libro non interesserà soltanto gli studiosi specializzati, ma quanti in Clinica sanno il ' 'alore di una es.atta conoscenza e valutaziC?ne di sintom i e di sindromi di ta11to comune osservazione e ch e quotidianamente al letto dell '~mm~lato pongono problemi, sl1scitano dubbi, es1gono pronti interve11ti. cc L 'argomento , b~nchè di vaste proporzio11i, non aveva ancora rice,ru to la sua sintetica formul<izione. Tal e vuole essere invece, con1e 111essa a punto del problema, il libro del J:?r .. Luisada, ch e da molti anni per n1io cons1gl to n e h a fatto oggetto di sis1ematico studio. <e Ed è con m etodo che la materia è esposta , .p artendo d.al1e nozio11i di tecnica e d.a premesse sperimentali ch e cost ituiscono un capitolo completo della fisiolog·ia e della ~ e · nleiotica del circolo , n1entre n ello studio c] i11ico dell e sindromi di ipotensione e di j po· sfigmia è utilizzato un ricco materiale e sono impiegati a n ch e metodi di tecni ca persona li e str11n1entario appositamente costruito. « Ne ·viene ch e non vi è quasi capitolo nel qual e I 'A. non al)b ia portato qual ch e contributo e non possa es prin1ere il SllO perso11~le (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera La recensione.
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IL P OLICLINI CO
convjncimento. La materia è p er ciò non solo larga, n1a viva e p ermeata di san o indirizzo c linico, per il ch e le cc Ipoten sioni » possono con siderarsi op era di scienza e di pratica n. P a d ova, a prile 1929-VII. Prof. CESARE 1FRUGONI.
J. rl. B AI NTON, R. L. LEVY, w . C. l\fu NLY e H. PARDEE. Criteria for the classification cirid dia.gnosis of Jieart di sease. Un vol . in-1() 0 di p ag.. 91 , rilegato. P. Hoeber ed ., Ne'v York , 1928 . Prezzo d ollari 1, 5. 1\n ch c in m edicina, si sente la n ecessità di una orga nizzazione scientifica del lavoro, d el] 'unifi cazion e d ei m etodi di ricer ca, dell'uso di una Lerminologia precisa e costante che fa ciliter ebbe il lavor o d el m edico e rende~ebbe più agevole e sicuro lo studio d e11a l etter a tura r ela tiva a d un d ato ar gom ento. c:on ta]i inten t i è stato fa tto .quest o libro, il q t1alc è div i o in due p arti rig u arda nti i crit eri p er la n on1en clatura e la diag·n osi , entra mbe s uddivise in sing oli capitoli sull 'eziolog ja, an at o·m ia, fi s jologia, cap acità funzionale e n1.a lattie cardiach·e p ossibili e potenziali. La ])rima parte · è soltanto un elen co , men. tre n ella seconda, i sing oli oggetti sono discu si in n1odo b reve e sin tetico, riassumendo a ll a fin e i segni p er ogni m a la ttia , ch e risulta n o così l) ÌÙ sch em aticam ente evidenti. Nella p arte fi siolo.g ica, d à più ]argo sviluppo all 'esa111e elet trocardiogr afico . I capitoli sull a capac ità f unzion al e e sulle n1alat t ie l)Oss ib ili e p oten ziali on o a ppen a abbozzat i. Il libro può e . . ser e di r eal e utilità p er una r apid a ri ca pitolazione e p er ricordare le più sali,e n ti car atteristi ch e d elle m alatti e cardiach e, 11on ch è all o scopo d ella st andardizza zione a .c u .L so11r.a l. e' accennato. 1
A.
FILIPPINI.
Rlietirriatic Diseases. Proceding
o f a co11fer e11ce on Rh eum a tic Disea es. Bath. 10-11 m aggio 1928 . ~
una raccolta d elle comuni cazioni fatle da vari autori ad una confer en za s ulle m alattie r eu·m atich e, t enutasi n el in.a ggio 1928 a Bath. sotto la presiden za di G. Newm an . Le ' 'arie comunicazioni sono r aggruppat e secon.d o la parte trattata. Così in un primo capitol o on o riunite le co.m uni caz ioni ri g11ard a11 ti lo st11dio d ell e m .a ]attie ·r eumati ct1e dal punto di vista gen erale e sociale. In un se~ co11do capitol o sono ra ccolte l e co muni ca~j oni co11rcr11cnti le cau se d elle m alattie r eumatich e, j n un t er zo quelle riguardanti il tratta111c11to d elle varie for111e di esse. Fra i r elat or i fig ura110 Da,vson of P enn , Humpry l~ol] e ston, Farguh ar Buzz.ard , Coon1b s, Bezançon, W cil cd a l tri. Sono tutte b revi comunicazioni ch e e"' pongono i r isu ll é'ti dell e r)iù recenti
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a cquisizio11i , e 1e co11cl usio11i delle osservazio11 i p er sona li cl ei si11goli a ut ori. E. TRENTI.
R .. MA~CHE IN!. Compertdio di erriatologia. Vol: 1n-8 . 2a ed1z. M. Courrier , ed. , Roma, 1929. J..,. 25. Qu~sto manuale ?~ e
è ..,tato completamente-
esaur1to nella I edizione, è stato dedicato al c hiarissin10 prof. V. Ascoli, direttore della Clinica Medica di Ron1 a, ch e l 'aveva degnato di una sua prefa~ i on e in olto apprezzata. Ogg i rived e la luce con la II edizione a um entata di nuove 11ozio11i e corretta. Essa non è un trattato: è un m anuale ed a ppunto p erciò, può riuscire di gr a11d e utilità pratica t ro .. va ndosi in esso s i11teti ca n1ente r accolta o.o-ni cognizione u tile, ~ ia per Ja lec11ica fi sica, chimica , si er olog ica r iferibil e al] ' esam e del sang u e, sia p er lo studi o d ella i11orfologia che b en e conosciuta è d 'indirizzo al riconoscimento d ell e varie m alattie d el sa11gu e e d egli organi effi,a topoietici , ch e vi on o accuratame11te d e. scritti. In fondo al testo vi è u11 indice terminolog ico, ad u so vocab olarj o ch e spiegà il signifi cato d ella p ar ola cl1e i ricer ca e che porta il numero d ella pag i11a d ove es a è trattata. Chi lo legge , n e potrà cer tam ente .app}ezzare i l valore in d i ct1tibil e, di utilità e comodità. N r coLÒ C AS TELL I NO.
· BRuGSCH Tn. Ergebriisse d er gesamten t.1 edizin. Vol . XI , I e II p arte. Urba n e Sch,\Tarzenberg, Berlino, 1928 . L 'XI volume d egli Ergebnisse d·el Brugsch di viso in due p arti con1parse separatamente, ed ognuna delle quali di oltre 300 pagine, comprende argomenti vari , dei quali alcuni inter essano direttamente tutti i n1edici, alcune soltanto qu.e lli de di cati ad una specialità. Infa tti mentre lo studio d elle aritmie d el cuore, la profilassi d elle malattie infettive , 1'ematuria, i rapporti fra a n emia e m alattie dell 'intestino, l 'arterioscle rosi , r appresentano argomenti di dominio di tutti i m edici , i1on ·esclusi i chirurgi, altri capitoli , quali a d es. la clinica e terapia d ei miomi uterini , la perforazione d ell 'utero, la castrazion e d ella do11na, il trapianto libero di fa sc ie tendin ee i11 chirurgia, l ' us() della lampada di Gullstrand n ella pratica oculistica sono di particolare inter esse esclusivam .e nte p er g li sp ecialisti n·ell e singole branche. Come sempre og·ni capi·tolo è stato compilato d a m edi ci i)articola rme11te ver sati n ella materia trattata, e fra g li autori figura no il Brugsc~ , il Casp er , il F ab er, il Prau snitz, il Runge, il Munk, ecc. Numerose son o le illustrazio11i sia in n er o ch e a colori , nitide e m olto dimostrative per ogni argomento. E. TRE NTI .
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A.
SEZIONE PRAl'l CA
La m edicina militare nella .leg .. genda e nella storia. Un vol. in-8° di 680 CASARINI.
pag., con 155 fig. Giornale di m edicin a militare, Roma, 1929. Prezzo L. 60. L' A. esamina l 'evoluzione d ella medicina militare fin dai primi tempi, fra gli Assiri ed i Babilonesi, gli antichi greci, gli indiani ; dedica poi du·e ben nutriti. capitoli all 'assistenza sanitaria mili~are nell 'antica Roma e n el m edioevo ed esamina poi quali esse furono n ei secoli posteriori, nel.l e guerre napoleoniche e nei tempi più vicini a noi, guerre d ell 'indipendenza italiana, g uerra franco-prussiana, campagne coloniali italia n e, fino .a quella di cui in tutti è più vivo il ricordo, nella g randb guerra mondiale; ch e fra i m edici fece olocausto di tante vittime silenziose , cadute n el]' opera .amorevole di soccor so. L ' importanza di un b en organizzato servizio sanitario è essenziale durante le tristi n ecessità d ella guerra. Estote parati! ed il riandare I.a storia e le origini, lo studiare lo sviluppo dell 'arte sanitari.a militare è preparazione sicura per la buona organizzazione .avvenire. Il ponderoso studio del ·c olonnello medico Casarini è, sotto tale punto di vista, completo ed esauriente, associando la vasta· ·e profonda coltura con le esigenze d ella pratica ed, a buon dritto, esso è stato onorato dal primo premio n el con cor so 1927 per lavori su temi militari.
fil. •
L.
M. DAREAU . Dictionnaire de spécialités pharmaceutiques. pn vol. in-2 4~ di 868 V1DAL
e
pag . Office d e vulgarisation pharmaceutique, Paris, 1928. Prezzo fr s. 15. È un r.epertorio , per ordine alfabetico , di
numerose sp ecialità fa rmaceutiche francesi, che può essere di utile con sultazion e n el sempre più vasto dilagar e di tali m edicam ·e nti.
fil. Atti e Memorie della Associazione m edico-chirurgica di Alessandria per l'anno 19~8 . Un vol. in-8° di pag . 465 . Casa editrice Sacerdote, Alessandria, 1929 . L 'Associazione m edico-chirurgica di Alessandria è stata costituita n el 1927 all 'intento di promuover e la coltura e di stimolare l 'attività scientifica e pratica d ei suoi componenti. Il grosso volume, di cui l 'edizione è stata curata da l dott. P . Carezzano din1ostra il valido contributo ch e i m edici a lessandrini hanno portato n ei diver si campi d ella medicin.a, de lla chirurgia, d elle specialità, con m em orie ed os . serv.azioni originali di n otevole importa nza.
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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE,
CONfiRESS~
R. Accademia Medica di Roma. Sedut a del 27 aprile 1929. Presidente: Prof.. V. AscoL1.
Influenza del respiro sul ritmo di contrazione del ventricolo nella vibrazione auricolare (auricular-flutter). MELDOLESI Prof. G. L 'O.. riferiste il caso dL un giovanetto di 14 anni, il quale, dopo aver subito la difterite, aveva cominciato ad accusare-accessi vertig~nosi talora accompagnati da perdita di coscienza. All'esame obbiettivo si n otava,. a carico dell 'apparecchio circolatorio, un lieve au-· m ento del ventricolo sinistro, con scarsa pulsatilità della punta all 'esame radiolog ico, ed una aritmia a tipo respiratorio . All 'elettrocardiogramma s~ osservava una vibrazione auricolare, con · maggior frequenza di contrazio11i ventricolari ed auinento della frequenza vibratoria auricolare· n ell 'inspirazio11e, minor freq11enza sia ventricolare che auricolare nell 'espirazione. Alla compressione del seno carotideo, lieve rallentamento della frequenza vibratoria auricolare-e sospens~one assoluta del! 'attività ventricolare per tutta la durata della compressione co11 sensazione di vertigine da parte d el paziente. Si tratta perciò di un 'aritmia r espiratoria dL n atura batanotropa c:ul fondo di. una vibrazioneauricolare con ipersensibilità vagale; analogam en te alle Jnodificazioni cronotrope dell 'attività sinusale riella comune aritmia respiratoria; in rapporto alle modificazioni respiratorie d el tono· vagale, in questo c::tso si h anno modificazioni batanotr ope. La patogen esi dell'aritmia (vibrazione auricolare) va riferita ad un fatto miocardico di origi1Le difterica, come dimostrano il lieve aumento d ei diametri cardiaci, la persist en za della vibrazione osservata per più di un anno, e la iperpositività del riflesso seno-carotideo. L'esposizion e è docume ntata con la proiezione· di g r afiche. Sul neutropismo della Spirochaeta hispanica (febbre ricorrente spagnuola). PA~lPANA Do tt. G1uL10 .T. Disponendo di uno· stipite di S. hispanica, agente della febbre ricorr ente spag nuo!a, l 'O. ha voluto studiare se questa spirochete, analogamente ad altre spirochete ricorrenti, fosse dotata di n eutr opismo . Ha potuto dimostrare la presen za di tale spirochete ne] cervello di cavie infettate fino a 105 giorni avantiJ e quando cioè le cavie st esse non .presen~avano· più spiroch ete n el sangu e ed apparivano immuni. Con opportunP ricer ch e 1'0. ha al tresì dimostrato ch e nonostante la presenza de.Ile spiroch ete nel cer vello, le cavie studiate possedevano un potere spirocheticida. del sang:ue, . tanto . che le miscele di cervello e d1 san gue r1usc1vano inattive, Jnentre le emulsioni di cervello trasmettevan o la spiroch et osi. Il n èutropismo sembra pertanto essere un fe nomeno comune a tutte le spirochete ch e deter1ninn110 le febbri ricorrenti, ed è utilizzabile per conservare questi micr obi con 1ninor dispendi<> di animali.
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' IL POLICLINICO
Sull'agente patogeno dell'endocardite lenta maligna. 'fnENTI ProL E . - Dopo aver richiamato pre·Ceden ti studi personali e dopo aver ricordato che .alcuni AA. ritengono lo strepto~occus viridans co1ne esclusivo agente specifico dell 'endocardite lenta maligna,. l 'O .. comunica che in quattro casi di tale affezione ha osservato speciali streptococ•Chi non emoliz:.anti n è « viridans » , a catenelle .brevi, a morfologia irregolare, che non erano coltivabili all'infuori del liquido dell 'emocoltura. Ricorda11do che nel 1923 potè isolare da casi di .endocardite anche streptococchi emolitici e· anemolitici con clude che l 'endocardite lenta mali' è causata esclusivamente dallo s. v1r1gna n on dans, ma a11che da altri streptococchi. Il Prof. PUNTONI prende la parola per osservare ch e la suddivisione d egli streptococchi in più specie, basata sull 'azione biochimica d el sangue, non è accettabile potendosi o~servare l~ trasformazione di un tipo in altro tipo. Le diverse azioni del sangue rappresentano piuttosto· mom e11tahee attitudini biochimich e degli streptococchi, cl1e non caratteri fissi sui quali possa .essere basata una specificazione. 1
Il Prof. 'fnENTI è d 'accordo col prof. Puntoni .ed osserva che quanto egli ha detto si accorda .,con le sue conclusioni contro la specificità di presunte affezioni da V.i ridans.
Osservazioni sul polso venoso nell'eupnea. GALA~lINI Prof. A. -
L 'O. ha raccolto il polso -ve11oso in 10 giovani sani, dai 23 ai 30 anni, attaccand o sulla cute, in corrispondenza del bulbo ..della giugulare, una piccola capsula esploratrice di alluminio, che era connessa con una capsula scrivente di Marey. Con questa tecnica si evitavano le deformazioni che sono impresse al polso venoso dalle involontarie variazioni di pressione, eser citata dalla mano dell 'osservatore, sul~ la capsula esploratrice, quando la mantiene diretta1nente aderente alla cute. Il polso venoso ..aveva per ciascun soggetto caratteri propri ; i 10 polsi raccolti posso110 essere raggruppati in 4 tipi : 5 ad un primo tipo; 2 ad un secondo; 2 ad un terzo; 1 · ad un quarto. I diversi tipi si differenziano pel diver so prevalere d elle onde positive o delle negative e pel diverso r apporto esi:'Slente tra di esse. Rinunciando il prof. GALAI\IINI alla su a seconda comunicazio11e, il PRESIDENTE toglie la seduta. Il Segretario: V. PuNTONI.
Associazione Medica Triestina. XIV adunanza scientifica del 1° febbraio 1929. Preside11te: Dott. A.. CoFLER.
:l'otorinolaringologia ed i suoi rapporti con le altre branche ,della medicina, ccn particolare riguardo alle malattie allergiche. Prof. R1.l\t1N1. - Entrando anzitutto ml caro.PO o loia trico l 'O. accenna ad un repert.o dell ~esa~ me ctell 'or ecchio, importante })er la d1agnos1 d1 lue cioè alla spiccata di1ninuzione della perce;zio111e ciel s11ono attraver so le ossa craniali in per-
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sone giovani affette da lue, e che non presentario turbe da parte de11 'or gano dell 'udito. L 'O. quindi espone l 'intimo nesso che esiste tra l 'otologia e la i1eurologia, argome11to già trattato estesamente dal prof. Rrl\1INI con dimostrazioni praticl1e in una precedente comunicazione. L 'O. :iccentua l 'importanza dell 'esame funzionale d el labirinto (esame calorico e rotatorio per la constata~ ione dell 'eccitabilità vestibolare) per la neurologia. (~6mpito dell'esame si è di constatare le c0ndizio11i irt cui si trovano i tratti vestibolo-oculari, e quelli vestibolo-cerebellari . Importa11te è specialmente l 'esame funzionale · dell'orecchio per la diag nosi dei tumori cerebrali. Passa11do alla rinologia, il prof. RIMINI espone il nesso tra le affezioni del naso e dell 'occhio, sofferma11dosi irt ispecie s11ll 'importanza dell 'esan1e rinologico n ei casi di neurite retrobulbare, dovuto spesso alla presen za di una sinusite latente. L 'O . richiama l ·atte11zione dei colleghi sul fatto ch e tale affezione oculare non sempre è dovuta all 'esistenza della sinusite, la quale con troppa facilità viene ritenuta quale causa della neurite retrobt1lbare, ma talvolta è sintomo iniziale di 11na sclerosi rr1ultipla, specialmente se 1a neurite è congiunta a vertigine di origine labirintica. Neurite retrohulbare· e vertigine (co~ reperto di turbe di eccitabilità del nervo vestibolare constatate all'esame fu1izionale dell 'orecchio) sono sintomi iniziali di sclerosi multipla. Passan do alle affezioni del èavo naso-faringeo, l 'O. si so.fferma sull 'adenoidismo. Secondo le vedute n1orlerne si animette l 'esistenza di una costituzione adenoidea che spesso si riscontra nello stato ti111ico-linfatico. Alcuni ammettono che l 'adenoidismo sia congiunto ad ipotiroidismo con vagotonia. L 'O . accentua l 'importanza dell'adenoidismo quale malattia costituzionale. Passando quin(li alle malattie del faringe, l'O., dopo aver accennato all'importanza di un esame faringeo per la diagnosi. precoce di alcune malattie infettive (morbillo, scarlattina), ed al nesso fra affezioni delle ton sille e reumatisino articolare acuto, aJl 'importanza del! 'angina quale causa di piemia, e di affezioni renali,. si .sofferma in particolare a trattare della scarlattina. Secondo le vedute r ecenti di Friedmann e di Deicher, condivise uper da Schottmuller e da altri, la scarlattina sar ebbe un 'affezione locale delle tonsille una tonsillite acu(a prodotta dallo streptococco' emolitico; l 'esantema scarlattinoso sarebb e ca11sato dalle tossin e del predetto streptococco. Secondo tale veduta, il malato di scarlattina, anche dopo il periodo d ella ?esquama~ione ~areb b e in grado di diffondere 11 germe 1nfett1vo, e cau sare ulteriori infezioni. fino a tanto che lo streptococco è contenuto nelle ~onsi~le;. egl~ sar~b b e bacillifero come n elle altre 1nfez1on1 (difterite, tifo). Tali vedute furon? .conferm_ate a.alle es~e rie11ze pralicate ·lalJa cl1111ca otor1nol.ar1ngol~g1c~ di Francoforte, irt seguito alle quali, ~sam1nat~ oltre 100 casi di scarlatti:r1a, furono riscontrati pazienti provvisti di ton sille;. m~ntre ~ un numero rilevante (360) di paz1ent1 to~s1l~ectomiz zati furono riscontrati sol ta11to 4 casi d1 scarlattina (2 n ei quali l 'infezione scarlattino_sa subentrò 2 giorni dopo l 'oper azione, scarlattma da ~e rita e 2 11ei quali fu praticata soltanto la tons1llolomia). L 'O. si tra ttiene quindi sull 'importanza dc l·
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SEZIONE PRA.TlCA
l 'Esame laringeo, e specialme11te sullo st adio pretubercolare della laringite, caratterizzata da11 'ipea-emia di una sola corda vocale caratteristica specialmente p er lo stadio i11iziale della tubercolosi lar111gea, seco11do le Yedute di qualch e au lore trancese. Vengono quindi espost e le turbe di motilità della laringe (paralisi del postico, paralisi del ricorrente), quale contributo· diag nos tico per varie affezioni (clila tazione deli 'atrio n ei vizi cardiaci, tumori mediastinici, tumori dell 'e·sofago, .affezioni delle ghiandole peribronchiali, ecc. ). Il 1>r of. ll1l\·1INI espone quindi la seconda parte della su a comunicazione, cioè. le malattie allergiche n ell 'otorinolaringologia. Data la definizione dell 'allergia secondo Kamn1erer, ed esposta la differe11za tra allergia ed anafilassi, l 'O. tratta della ùiatesi_ allergica ch e è ereditaria, caratterizzata rla vari fattoti (sen sjhilità, ossia cutìreazione positiva agli estr atti di forfora umana, fattore .questo p er ò non caratteristico p er la diatesi allergica, potendo riscontrarsi tale fenomeno positivo an ch e in person e no11 disposte all 'allergia), ·quindi r ea1.ione vagotonica dell 'adrenalina, dimi.nuzione del calcio nel sag·t1e ed eosin6filìa generale e locale n ei tessuti. Oltre alla diatesi allergica, si riscontra in tali ammalati uno squilibrio ·di funzione del sistema neuro-veget ativo in ·u nione a turl>e funzionali del sistema endocrino. L 'O. si. sofferma sull 'importanza dell 'equilibrio funzionale del sist ema neuro-vegetativo per la funzione regolare degli organi; tratta della funzione antagonistica del simpatico e parasimpatico, descrive i metodi di esame princip ali per ri·COnoscer e le turhe fu11zior1ali di ciascuno dei due sistemi (riflesso oculo-cardiaco del Dagnini, riflesso n aso facciale, e l 'esperimento di Muck co11 l 'adren alizzazio11e dell a n1ucosa n asale e consecuti\·o stinlolo meccanico della predetta mucosa con una sonda, per esami11are l 'eccitabilità mag.giore o minore del si1npatico e parasimpatico). ' L '() . espone quindi quali siano le m alattie allergiche, e le vie d'entrata nell 'orga11ismo delle sostanze allergiche (rinite spastica, asma bron·chiale, orticaria cd altre affezioni cutanee di ori_gi n~ allergica, e l 'edem a di Quincke). Egli tratta p artjcolarmente della rinite spastica, descrivendone la si1iltomat ologia, e la · doppia divisione in ri11ite periodica . cosicletla da fieno, ed aperiodica causatél <la varie élltre sostanze allergicl1e (rinite prodotta da cause allergich e di origine alin1e11tarc o cau sata da derivati epidermici, n1uffe, 1p olveri della casa, so.stanze medicamentose, in ispecie l 'ipecacua11a, ecc.). L 'O. si chiede quindi se la rinite spa-stica aperiod ica debba riten ersi sen1pre· di origine aller gica, riferendosi specie al fatlo ch e i mal;\t.i affetti cl a rinite sp astica apeTiodica son o ser1sibilissimi alle correnti d 'aria e spesso son o col ti da accessi di sternuti e rinorrea al m aVtj·n o ·scenden do rlal letto e scoprendosi. ·Ciò farebbe pensare ch e ir1 sing·oli casi si tratti di u11a neurosi n asale riflessa, affezione questa tratta in campo ne1 1884 dal .Fliess ed altri, alla quale pure in quell'epoca con esagerazione furono a1ttrjbuile 11lteriori tt1rbe fu11zio11ali r iflesse i11 altri organ i (d ismen orrea, ecc.). L'O. descrive quindi la patogen esi clella rinite spastica ·e <lell 'asm a. L a sostanza allergica penetrata nel naso irrita le fibre simpatico-trigemellari della m11cosa, ipersensiJ)ili , e Io stimolo giunge al gan_glio sfeno-pa1atino, di c11i descrive l 'anatomia e ' •
le varie dirarr1azioni di altri n ervi cran1c1 che ivi si collegano. Il prof. Rimf11i tratta della cosidetta sindrome del g-anglio -sfeno-palaiin o, · tratta in ca111po dalla ·scuola capita11at a dal Halpben e 'f erru col e dalla scuola americana con a capo lo Sluden. Tale sindrome si inanifesterebbe con la rinite spastica, talvolta asrr1a, emicrania, talvolta epilessia. .ll con validare tale asserzione, i predetti autori sos tengono che l 'a11estesia mediara.te iniezioni di alcool del prede tto ganglio, guarisce le affezioni preacce11nate, delle cruali la cosidetta sinclrome del ganglio sfeno-palatino è l 'esponente. L 'O. tratta quindi della terapia della rinite spastica, ed infine si soffer1na sull 'edema di Quincke laringeo, di cui rileva la gravità e le caratteristiche. 'f r attasi pure di affeziop.e allergica del laringe; l 'O. descrive casi importanti tratti dalla letteratura recente, e descrive un caso osservato nel1'ospedale civico e( Reg·ina Elena » di Trieste, nel quale, trattan dosi d'i eden1i fugacì della faccia, fu praticata la cura aspecifica con iniezioni di peptone . Qu alch e tempo dopd l 'iniezione insorsero gravi fenome11i di faringostenosi, dovuti ad edema 1ari11geo, ch e rapidam ent e però scomparvero. L 'O. conclude da ciò che n elle cure desensibilizzatrici col peptone si deve avere prudenza, potendo appunto come nel caso in t ermini, insorgere l 'edema di Quincke laring·eo. In cl1iusa della sua comunicazione il prof. Rin1'ni accentuò l 'intimo n esso ch e esiste fra le bran ch e sp eciali m edich e e la medicina generale, sosten endo esser e necessaria un 'intima collaborazione reciproca a vantaggio dell 'arte m edica che da Lale collaborazione può ritrarre grandi vantaggi.
Anafilassi, idiosincrasia e ipersensibilità in dermatologia (conferenza). Il prof. FREUND dopo aver esposto la questione de11 'a11afilas si , idiosincrasia e iper sen sibilità in ge11erale, discute la ques~ione delle der.matosi. allergiche d 'indole professionale e descrive poi 1~ der111atosi - osservate recentem ent e da alcuni autori - causate dal contatto di bagnanti con alcu11e alghe (Dermatitis bullosa phytogen es). l)assando poi alle cutireazioni con le proteine, 1'0. ricorda anzitutto i numerosi esperimenti fatti in proposito dallo Scomazzoni. (Clinica dermos.ifilopatica di ~filano) e descrive alcune esper~enze proprie degn e di nota tra quel!e fatte da !u1 con o-li antiger1i di natura proteica. Concluue col ~acco111andare il metodo delle cutireazioni con1e aiuto clinico in alcune dermatosi. Il Segretario : E.. R oNCALLI. •
Importante pubblicazione: Prof. ETTORE MrARCH IAFAVA
La perniciosità nella malaria. Volume in-8° di pn.g. 66, nitidamen·t e stampato sn rarta semi patinata. con 3 grafiche nel te.s~o e una. ta.vola a colori fuori testo. Pr~zzo L .1 2 piu le. ep~~ nostali di spedizione. Per 1 nostri abbonati so o J 1 • 10,90 franco di porto.
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IL POLICLINICO
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOtICA. Importanza pratica delle ricerche nel sangue e nel liquor.
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Se ne occupa J?appenheim (Wiener Klinische Wo chenschr., n. 12, 1929). L.'importanza . . della R. y\i . è nota '· essa è P.ositiva quasi semprre nella paralisi progressiva, Ifientve nelle a ltre forme di lues nervosa (~b~, ta~e .paralisi, ecc.) può essere negativa: si ricordi inoltre che luetici possono ammalarsi di malattie nervose non luetiche e in ' questi casi la positività della R. W. non ha valore per la diagnosi di natura d·e l processo morboso. In un '.altra in.a lattia la cc mielosi ~uni colare », l 'esame del sangue' rivela sempre il quadro di un 'anen1ia perniciosa; la ricerca del tass? d~lla bil.irubina nel sangue ci permette d1 differ enziare un rammollimento cerebrale da un' en1orragia, in cui il tasso è sempre super~ore. a ll 'l.:200. 000. N·ell 'epilessia, secondo Félix, il contenuto di albumina n el siero di. sangue sarebbe aumentato. Grande valore hanno sopratutto le ricer cl1e che si praticano sul liquor (conta dei leu cociti, determinazione a.ella globulina e d ell 'alLun1ina, la reazione dell 'oro colloidale, quella di vVassèrmar1n, la ricer ca d ello zucch ero del N'a Cl, la pressione del liquor). · ' Il liquor appare modifj cato nelle affezioni acute e croniche delle m ·eningi, nei di sturbi di circolo , n elle malattie funzionali, ecc. I segni più importanti di un blocco spinale e quindi stasi d el liquor sono: l 'aumento dell'albumina, e il segno di Queckenstedt (mancanza di un :aumento della pressione del liquor, quando si comprimono le vene del collo); talora anch e una color.azione gialla del liquor (xantocromia) per pJ S~[lgg io della sostanza colora nte del plasma n el liquor. Nella stasi d el liquor, la sua pressione cade rapidam ente e la r eazion e d ell 'oro mostra un.a modificazione n ella << zona lue tica » nei e~ ~i 1eggeri , una d eviazione a destra nei cnsi gravi. (Detta reazione si b asa sul tr.ascolor::tre a'"1 una soluzione ros ~a d 'oro colloida le, attr~•.vPr so t1na serie di soluzioni, geom etricamente crescenti ~da 1/ 10 siD:o a 1/ 10000), di licr,por patologico, in rosso violetto , azzurro, celeste cliiarQ e bianco. Si parla di d eviazione a d estra quando il mutamento di colore avviene n ei liquor _p iù diluiti, mentre la cc zona luetica » corrisponde alle concentrazioni più elevat e). Nei casi di blocco central e la puntura sì pratich erà alla r egione lombare e nella ci sterna ; nel primo intervento si .avrà liquor con i già descritti . egni della stasi , nel secondo si troverà poco o .affatto liquor. Se al blocco si aggiungono fenom eni d ' infiammazione m eningea, noi trovi.amo accanto ai segni d escritti anche t1n aumento leu cocitario.
. Il. reperto d el liquor non di ce però dove sia il processo ch è « blocca le vie del circo.lo r~chide~; .servirà a que~to la mielografia (iniezion e d1 JOdol n ella cisterna). Una sindrome da blocco può trovarsi .anche nelle sciatiche e nelle nevriti, forse per disturbi di circolo locali. Ogni affezione organica ,d el cervello e del midollo mo,difica il liquor, ma spesso assai poco (linfocitosi , cioè più di 5 per mmc., leggero .aumento d ella g lobulina, ecc.). In ~na meningite .acuta o cronica il liquor è torbido, perchè ricchissimo di elementi cellulari (in prevalenza polinucleati), l'albumina è aumentata, lo zucchero e il NaCl diminuiti , la reazione colloid.a le. deviata a destra: l 'aumento dell'albumina e la polinucleosi indican? un aume~to. d~ll.a p ermeabilità degli organi produttori d1 liquor (plesso coroideo sì· sterna capillare, pia madre). ' Nella meningite tubercolare predominano i linfociti, c'è il coagulo della fibrina: non si trovano i bacilli di Koch. Gli agenti delle · meningiti infettive possono isolarsi dal liquor; ma esistono meningiti asettiche (ab aure leso) e, vicev,e rsa, in infezioni come il tifo, la difterite, ecc. si possono trovare dei germi, senza ch e si abbia un quadro clinico di meningite. In linea generale la mancanza di batteri nel liquor h.a un valore prognostico favorevole. Nelle lesioni d el cranio e nelle complicazio .. 11i otogene le variazioni del liquor precedono le manifestazioni cliniche e sono assai utili per una pronta terapia. Di grandissimo valore è la R. W. praticata nel liquor: positiva ,a nche quando è . negativa n el sangue, essa può rendersi più sensibile usando un liquor prim.a riscald.a to, in cui le « reagine n .d ella paralisi sono immutate e quelle ·delle forme non lue tiche assai indebolite. C'è poi un aumento degli elementi cellulari (20-50 per mmc. nella tabe e nella paralisi, fino a 200 i1ella lues cerebri recente) : rar,3 :mente ·possono aversi valori normali. Minor valore ha l 'aumei1to dell'albumina; importante invece il confronto tr,a la reazione di Weichbrodt e ql1ella di Nonne-Apelt (precipitazione d elle ~J ob uline per saturazione con solfato d'amm onio), essendo la prima più forte d ella seconda n el].a paralisi e nella lues cerebri recente, più d ebole invece n elle altre affezioni o.rganich.e. · La reazione dell 'oro colloid,ale dà valori di' versi; o modifi caz ioni n ella· zona da 1/ 40 a 1/ 80, o su più vasta scala da 1/ 20 a 1/600 (curva d ella lu cs cerebri) o subito nelle prime provette (curv.a d ella paralisi); anche n ella sclerosi a placch e la r eazione d ell 'oro può essere positiva; però la R. W. è n egativa e gli elementi cellulari non son o in aum en to. La puntura lombare ne1l<i lues ha dunque un valore pratico non soìo diagnostico; ed an-
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SEZIONE PRATICA
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che prognostico, data la precocità delle alterazioni d el liquor; essa sarà perciò praticata, per es., in ogni disturbo isolato d elle pupille (Argyll); il comportarsi dell e alterazioni d e) liquor, il loro accentu.a rsi, o p er sistere o diminuire ci diranno fed elmente lo stato d el processo morboso. . Uno scarso aumento d egli elementi cellulari e d ell '.albumin.a, con R. W. n eg.ativa e una reazione d'oro abbastanza forte parl arto per una sclerosi multipla. L 'encefalite epi1d emica dà aum€nto anch e notevole de lle cellule (da 20 a 100 per mmc.), albumina scar sa, zucch ero aumentato , r eazion e d 'oro di vari.a intensità, a umento della pressione. Nelle sindromi posten cefaliti ch e e nel Pa rkinson il liquor è n.egativo; n ei tumori del cervello la pressione è aumentata , un leggero aumento d ell 'albumin.a e d ello zucch er o, talora una colorazione g ialla (xantocromia); quest 'ultima può dipendere da piccolissime ripetute emorrag ie· come anch e da e ffusioni sanguign e n ello spazio sub-a racnoideo. Infine si è tentato di saggiare il g rado dl permeabilità d egli organi ch·e producono il liquor, somministrando bromo ~r bocca e rioercandolo poi n el liquor stesso, m a questo metodo non h a d.a to buone prove. V. SERRA.
D liquido sinovi_a le nelle artriti ' croniche dal punto di vista bacteriologico e citologico.
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C. E. Forkner, A. R. Shands, M. A. P oston (A rchives of Internal 1\1 edici ne, vol. 42, 1928) rilevano ch e, scorrendo la letteratura sull'argom ento si nota com e i diver si AA. a bbian o rivolto in particolar m odo l'àttenzione a llo studio della ba·cteriologia e della sintoim atologia clinic a delle artriti sia acute che croni ch e. A1 contrario lo 1st11dio d egli 1elementi cellulari, contenuti n el liquido sinoviale, è stato a lquanto trascurato. Gli AA. su m enzionati hanno condotto una serie di rice:r.ch'e accur.a te allo scopo di stabilire se vi è o no un comportam ento differ ente degli elementi cellulari n el liquido sinoviale sterile e in quello con cu}, ture p ositive. I cn.si di artrite studiati (escluse le forme tub ercolari, sifilitich e, setti·ch e a1c ute e traumatiich e), sia da l punto di vi sta clinico che rad.iC:ìogico , am1nontano a 63, di .cui ~" d eì ti:po infettivo , 9 del tipo ipertrofico e 2 del tipo infettivo e ipertrofico. Si trattava di casi di varia g ravità, con manifestazioni poliartic olari (54 casi) e monoarticolari (9 casi). Per quanto rig uarda il sesso n el 54 % d ei casj 'i trattava di uon1ini e n e! 46 % di donne. In tutti e 63 i casi furono fatte d elle ·cu·l ture con il liquido sinoviale e si ebbe un r eperto positivo in 14 casi (22 %). In 11 casi venne isolato lo streptococciis viridans, in 2 casi il gonococco e in 1 caso lo stafilococco aureo. In 11 casi furono allestite anch e d elle culture con il materiale ricavato dall a pun tura delle g la ndole linfatich e r egionali, e in 10 casi (±8 %)
si ebbe un r eper to positivo: rin 9 casi fu isolato lo streptococcus viridans e in 1 caso il gonococco. In 5 dei 10 casi positivi venne isolato il me d esimo microrganismo nel liquido sinoviale. Dai r eperti bacteriologici a.p pa:r e, quindi , evidente .ch e in un discreto numero di casi di a rtriti cronich e (escluse le forme luetic h e e tubercolari) è possibile ottenere delle culture positive dal liquido sinoviale e dal succo d elle g·l and·oil e 'linfatiche regionali. Appare altre·s ì evidente eh.e ne i casi po·sitivi si possono otten er e ripetute cu1ture positive dal liquido deLle m·ed esi·me articolazioni. Il fatto , poi , di i solare lo stesso g.erme s ia n el liq·u ido sinovia le ch e nel su cco d elle glando·le linfatiche r egionali indurrebbe a ritener e ch e questi microrganismi possano esser e gli agenti etiologici d elle artriti. Gli AA. dopo di èlssersi occupati d ella parte bacteriologica hanno studiato molto acic uratamente la citologia d el liquido sinovia l1e, procedendo alla d etermin.aziòn e de.] num·ero e d ella specie di oell1u le presenti n el liquido sinoviale di tutti e 63 i casi di artrite studiati. · In base alle loro osservazioni, riportate d ettag·liatam·ente · n ei protocolli , g li AA. pervengono alle seguenti con clusioni: In tutti e 63 i casi il .numero d ei leu co·c iti nel liquido sinoviaJe era a urmen ta to . In m edia i l numero d ei leucociti n e] liquido sinoviale con repeirto 1cu•l turale positivo era circa il doppio di quetlo riscontrato n el liquido sino;viale · ~eril e . Il nurr1ero dei polinucleati neutr ofili fu riscontrato spiccatam ente più elevato in quei casi di airtrite, n ei quali il liquido . sinovia le diede· r eperto c ulturale positivo. Il nurm ero dei monociti e dei linfociti fu trovato ,s piccatamente più .e levato n el g ru·ppo d elle artriti , n elle quali il liquido sinoviale died e un rerperto culturale n egativo. Ne con segu e, perciò, ch e il n1u mero e i tipi di cellul·e, c h e si riscontrano n el liquido sinovial e in casi di artrite, possono forn'Ìrci un c riterio sulla positività o n egatività del r eperto cultura-le. · 1
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N.
MARZO.
CASISTICA. Malattia di Leo Buerger. Nel 1908 L . . Buer ger d escrisse per primo un 'entità morbosa propria degli i sraeliti, caratterizzata da un 'arterioflebite trombosante dei vasi periferici d egli arti inferiori, di orio'ine tossinfettiva con esito finale in gangrena delle dita o d el pied e. Successivam en te i casi osservati sono divenuti più frequ enti ·e numerosi sono oggi quelli descritti n ella letter atura. L. Zeno, O. Cames, I. M. Cid (Rev. dè t.1ed. Lat. Americ., ottobre 1928) ne riferiscon o ora un altro caso ~on decor so clinico e reperto anatomo-patolog1co identici a que lli descritti da · Buerger, con l 'unica differenza però che il p. era un argentino cattolico con antenati argentini di varie g enerazioni. In esso fu tentata dapprima una
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simpaticectomia bilaterale, ma in seguito, per la persisLenza dei dolori, fu dovuta am_putare la gamba sinistra al terzo superiore, m enlre per la destra ciò non si rese necessario e }' infermo fu dimesso dopo 3 mesi di degenza. Gli AA. riportano interessanti preparati istolocrici del caso, con microfotografie ch e metto~o in evidenz.a il processo di endovascolarite proliferante e trombosante dei vasi dell 'arto amputato. I n ervi appaiono avviluppati da tessuto connettivo fibroso assai abbondante rivelante I.a perinevrite. Il processo d 'endoflebite vegetante p:edomina n elle vene, ~on manca~1za di trombosi, men tre nelle arterie predomina il processo di trombosi e di proliferazione endovascolare. A. Pozzi. Alterazioni postoperatorie del sangue e loro importanza per la genesi della trombosi.
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H. Heusser (D. Zeit. f. Chir., 1928) ha studiato le modificazioni che subi sce lo stato chimico-fisico e la morfologia del sangue negli individui cÌ1e hanno subìto un 'operazione. Egli ha tr'ovato un .aumento della coagulabi1ità del sangue, una alterazion e della proporzione d,el.l~ varie albumine ·con un aumento a quelle p1u facilmente precipitabili col calore o gli ac1d1, una aumentata labilità degli albun1inoidi , un aumento delle piastrine, un abbreviamento del tempo di coagulazion~ e di sanguinazione. Queste ricerch e sono state eseguite u gli operati e sui feriti della Clinica di Zurigo e confermate da ricerçhe sperimentali. L ' A. riporta a queste modificazioni della crasi sang·uigna la fa cilità con cui in organo fatti di trombosi negli operati all 'infuori di casi di debol ezza cardiaca (trombosi in.arantiche) e di processi infettivi propagati a i vasi dai tessuti vicini (flebiti). Questa maggi0r facilità del sang ue alla formazione di ·c oaguli renderebbe pur frequente per cau se lievi e solo in parte note, la form.a zione di trombi neg·li individui ch e hanno comunque subìto una ferita. V. GHIRON. Embolia della polmonare. Gieriz (Are/i. Klin. Chir., vol. 152, pag. 98 (Discussione al 52° Congresso T edesco di Chirurgia) nota che nella sua clinica vennero. ope~ rati 4 casi di embolia della polmonare d1 cui due, operati da Cra foord , sopravvivono all~ operazione. La tecnica seguìta è quella d1 Trendelenburg modificata da Meyer. VALDO NJ.
TERAPIA. Reumatismo articolare acuto e salicitato di sodio. I
Per ottenere ottimi risultati nel reumatismo acuto con il trattamento salicilico, secondo Cortes (Rev. l'rled. de Barcelona, genn. 1929) la cura deve essere sempre fatta secondo date norme, e solo determinati ed eccezionali casi debbono essere trattati in modo divorst>
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L 'A. anzitutto crede c h e le dosi eccessivamente basse siano più ch e sufficienti, mentre quelle elevate sono del tutto inutili. P er poter però fissare la dose effi cace per realizzare un buon trattamento, è necessario tenere in conto due fattori: a) tossicità del ~licitato, b) rapirli tà di eli1ninazion e. a) La dose mortale di salicitato_per il coniglio è di I gr. per ogni 2 kg·r. di peso . L 'uomo però è meno suscettibile .a questa sostanza, ed infatti u omini di 60 kgr. tollerano benissimo 25-30 g·r. di salicitato senza presentare alcun segno di intossicazione. Probabilm,e nte la tossicità dipende in gran parte dalla purezza del medicamento. Il salicitato sintetico è più tossiic o di quello ottenuto direttamente dal salice. Nei casi osservati d.al1'A., l '85 r~10 deg·li infermi presentavano segni manifesti d 'intoll eran za, alle dosi di 10-12 gr. di solo salicitato, mentre se a questo era unita una dose doppia di bicarbon.ato, il 90 % degli in fermi lo tolleravano benissimo. L 'A. ricorda il caso tipico ·di un infermo, nel quale era impossibile superare la dose di 2 gr. pro die di salicitato sodi·co, senza ch e subito sopraggiungessero i sintomi di intolleranz.a gastrica. . . Fu deciso ciò nonostante di insistere n ella somministrazione per os, unendo al salici tato una dose doppia di bicarbonato di sodio, e l 'infermo senza alcun disturbo, giunse a tollerare benissimo l O gr. di alicitato al giorno. Buona regola, d 'altra parte, è sempre di far ignorare all 'infermo la quantità del medicamento che ingerisce, e così pure molto utile è il frazionamento della dose diaria totale e l 'e~clusione dei gras i dall'alimentazione per tutto il periodo del trattamento. b) Per poter fissare la dose massima dl sali'citato da somministrare, bisogna tener presente I.a rapidità con la quale esso si elimina. A questo sco·p o, l 'A. ha fatto delle ricerch e sistematich e somministrando ad individui con integrità renale assoluta. del sa licitato di sodi(! puro cristallizzato, ricercandolo poi nelle urine e nel sangue. Egl i ha o servato ch e il salici: tato somministrato per via orale, alla dose d1 1 gr. compare già nel sangue dopo 5 minuti t e dopo 3 ore dall'ingestione vi è ancora presente. Nelle urine il salicitato compare dopo 11 /2-Z ore dall 'ingestione, ma dopo 7 ore n on è più possibile n1etterlo in evidenza. . . . Ten endo presente poi le osservaz10~1 fatte d1 recente da altri AA. circa la maggiore tolle_ranza del salicitato di sodio da parte di individui sottoposti contemporaneamente a tratt~ mento tiroidinico , l 'A.· h.a ri1)etuto le su e ricerche, anch·e in queste condizioni, m3: ,no~ ha trovato n essuna differenza n ella veloc1ta d1 eliminazione del salicitato. Quello invece oh e dalle ri c~rche dell '!i-· risulterebbe importante è ch e il pas~g~io. del sali citato di sodio n el sangue è rap1d1ss1mo , ragione per cui, per ottenere un buon effetto •
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dalla cur.a , più ch e son1ministr.are g·randi dosi in dati momenti, ocoorre ma nten er e l 'organismo costantemente irrigato da sangu e conten ente salicitato. P er . quanto riguarda la via di somministrazione, l 'A. ritiene ch e la via boccale è quella che offre più vantaggi e minori inconvenienti . Ciò ch e infine ha gran.de interesse n el trattam en to d el r euma tismo, è sapere per quanto tempo il trattamento v.a fatto. Alcuni autori dicon o di diminuire gradatam ente la dose, non appena è passato il periodo acuto; Cortes invece continua a trattare i malati sempre con I.a stessa dose fino a 15 giorni dopo dalla remissione di tutti i sintomi , li lascia quindi in riposo p ér 15 giorni , e poi torna a somministrare salicitato per altri 15 • • giorni. Allorch è il carattere r ecidivante della malattia può far temere la possibilità di un reumatismo evolutivo, con le su e terribili conseguenze endocarditiche, l 'A. con siglia di fare la cura salicilica per tre m1 e~i (15 giorni al m ese) poi (u n periodo di riposo di 6 mesi, e poi di nuovo la cura per 3 · mesi. La dose da somministrare n on è n ecessario che superi i 4 gr., se però compaiono manifestazioni reumati che, anch·e lj evi, allora ·l 'infermo va trattato coim e nei casi acuti . A. Pozzi. Narcosi completa con la avertina.
Martin (Are /i. Klin. Chir., vol. 152, p. 670) è riuscito ad ottenere una narcosi completa nel 96 % dei casi con la avertina somministrando olt:ve a questa la nàrcosina e la scopolamina. La tecnica seguìta è: n·el giorno ·precedente alla narcosi clistere di pùlizia. Un'ora e u r1 qua.rto prima dell 'operazi.one somministra per via sottocutanea 3 ctgr. di narcosina e 1/4 di mmgr. di scopolamina . Mezz 'ora prima della operazione somministrazione, per via rettale, della avertina. È di grande importanza un dosaggi.o esatto della avertina, in genere la dose oscilla tr.a 12 e 15 ctgr. per chilo di p eso. La soluzione da iniettarsi è al 2,5 %. La quantità deve esser·e minore nei v·ecchi m.entre i ra gazzi sotto i 15 an.n i tolleran·o bene dosi forti . I casi sommano a 429 fra cui 104 laparotomie. La narcosi du.r a 1 1/ 2-2 ore ed è seguita d a un lungo periodo di sopore. VALDONI .
Sali di magnesio e tumori.
Delbet P. (La Presse ~1éd . , n. 93, 1928), basandosi sulle su e riçer ch e, pubblicate n el 1915 con Karaja nopoulo, secondo cui il cloruro di magnesio al 10-12% aumenta l 'attività dei globuli bianchi e su numerose prove dell'azioD:e elettiva in alcune affezioni dell 'epitelio ectodermico, ha voluto studiare l 'azione di tutti i sali alogeni di magnesio (cloruro , bromuro,
i oduro e fluoruro) sui tumori sperimentali in-· nesta ti . nei topi e n ei Tatti. Su 4 epiteliomi di tipi differenti e. su uni sarco,m a l 'azione dei detti sali è stata di inten .. si tà variabile, m.a nello stesso senso. Somministrando agli animali i predetti sali di magnesio gli epiteliorni si sono estinti e dopo. uno o du.e passaggi g li innesti mancavano, specie negli stipiti di epiteliomi a più lenta·. evoluzione. Osservò anch e n egli animali trat-tati con i sali alogeni di magnesio che man-· cava la .r ecidiva del tumore, prelevato per gli. inn·esti successivi . L 'A., servendosi della tecnica di l\.aza ura· per la determinazione degli epiteliomi speri-· mentali della cistifellea n ei conigli, osservò. che se questi anim.a li er an o trattati con i . sali alogeni di magr1esio le lesioni pericol·ecistirtiche erano minime e che le proliferazioni d el1'epiteli o della cistifellea erano minime ed in-signi fi·can ti. Ha applicato questi risultati in clinica.
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JuRA ..
Le proprietà terapeutiche dell'acetyleholine. ' Villaret et Justin-Besançon (Presse Nl éd. ,. n. 38, 1928) espongono in questo articolo i~ r isultati delle loro osservazioni su questo nuovo medicamento, ch e essi per primi, hanna · introdotto in terapia, fin dal 1926. Il cloridr.a to di acetylcholine si presenta sotto forrr1a di una polvere bianca, molto a vi da di. ac.qu.a. Per l 'u so> è r.accomandabile l 'acetylcl10-· line .anidr.a, conservata in fi.ale mescolata a_· glucosio. La soluzione in acqua bidisti1lata deve esser e fatta al momento di essere iniettata . La miglior via di introduzion e n ell'uomo, è la via sottucutanea o intramuscolare. L 'inie- zione è indolore, nè è accompagnata da alcun.a reazione locale o generale. La qu.antità· da iniettarsi è varia a seconda dei casi ; la sua attività farm.acodin.amica è veramente formi-dabile: alla dose di 30 centesimi di milligrammo per kgr. iniettata in 5 secondi per via endoven·osa in 2 eme. di soluzione fisiologica, determin.a n el coniglio un abbassamento mor-tale della pressione arteriosa. Sull 'utero isolato. del coniglio, l 'azione eccitomotrice dell 'acetylcholine è 20 volte più forte della pituitri11a 6 della pilocarpina. · Le indicazioni terapeutiche dell 'acety l choline sono numerose e dipendono in special mododalla sua prop11.età vasodilatatrice localizzata alle .arterie e dal suo effetto sull'equilibriovago-simpatico. · Partj colarmente indj cata sembr.a essere l 'acetylcholine nella sindrome di Raynaud e n elle gangrene da arterite ed è infatti in queste forme che alla dose di 5 ctgr. il primo giorno. e di 10 ctgr. nei giorni successivi , per il periodo di un m ese, gli AA. hanno potuto constatare effetti v·eram ente brillanti. Nei casi di arterite stenosante, non sempre1'acetylcholine rie ce a render e nuo,ramPnte•
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,_pervia l 'arteria obliterata, p er quanto a volte ··?iò ~ ia an?he possi~ile, c?n dosi di 20 · ctgr. 11 primo g iorno e d1 40 ne1 sucoessivi, tuttavia p erò in ques ti casi sfortunati, gli AA. hanno potuto constatare la scomparsa della claudica .. ,zione intermittente e dei disturbi trofici la .-diminuzione dei dolori, l'aumento dell'indice ··oscillometrico. Nelle arteriti diabetich e, se il trattamento insulinico è unito .a quello con l 'acetylcholine, i risultati sono di gran lunga superiori, ed ...anzi g li AA. in un caso in cui il trattamento insulinico non aveva dato .alcun miglioramento, videro sc:omparir e i dolori e cicatrizzare rapidam ente le ulcerazioni trofiche, con alcune ·iniezioni di aoety lcholine. Anch e n ell 'ipertensione arteriosa l 'acety lcho'1ine può esser e di grande utilità, sopratutto per quanto riguarda i fenomeni che .accompa·gnano l 'aumento della pressione : vertigini, ronzii alle orecchie, fenomeno del dito morto, ecc.; le cifre ·indicate dal manometro sem'brano invece· essere pochissim'O influenzate. L'acetylcholine infine è stata esperimentata nelle emottisi, 11egli stati colloidoclasici; nel' 1 'angina di pett-0, in alcuni disturbi del tono n .e uro-vegetativo. La' 1i sta delle indic~zioni quindi per il momento è ancora imprecisa, ma l'avvenire ne farà una discriminazione esatta. A. P.
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telio r enale meno p ermeabile al passaggio d el1'albumina (Cosentino, Lo Monaco). Secondo Schifani agirebbe disidratando e dec!orur~ndo la cell~la r enale , ed impedendo il r1gonf1amento torbido, ed infine stimolando il potere antitossico dei vari organi, specie il fegato. Partendo da tale conoetto, l 'A. ha applicato i due metodi terapeutici, ,otten ~ndo una rapida e completa disintossicazione. CARUSI.
POSTA DEGLI ABBONATI. All 'abb. n. 418-4 : l Jna pubblicazione r ecente sulla cura d elle v.arici con le iniezioni coagulanti di s.aliciJato di sodio è quella di SrcARD e GAUGIER ~e] ii. 44 d ella Presse Médicale, anno 1926, dove sono esposti i particolari di t ecnica e i risultati su numerosi casi. V. GHIRON.
VARIA. Condizioni sanita1·ie della Costa d' 01·0.
Il dott. W. D. Innes, direttore dei servizi medici della Costa d 'Oro, ha esposto recentemente. i progressi realizzati n ella Colonia da. quando, trenta anni or sono, era definita cc la tomba d ell 'uomo bianco )>. (Iposolfito di sodio e soluzioni ipertoniche di glucosio Allora nell e città non v 'er.an,o fog·nature; nell'avvelenamento acuto da sublimato. l 'acqua potabile era raccolta entro vasche e E. Cenini (Gazz. d. Osped. e d. Clin., 12 · barili e pullulava d 'insetti ; mancava ogni spe marzo 1929) riferisce un caso di avvelenamen- cie di carni, eccetto i p esci ed i polli nani to acuto da ·sublimato in cui il trattamento locali; non v'era una donna bianoa in tutta la Colonia, e bisognava a ccudir·e alle faccende ·.con le soluzioni d'iposolfito di sodio e siero domestiche alla meglio; non v'erano palestre ipertonico g lucosato per via endov,enosa in e campi sportivi; si viveva in stretto contatto breve mise fuori pericolo l 'inferma. con la popolazione indigena, carica di malatSi trattava d'una giov.a·n e donna di 20 anni, ··1a quale aveva ingerito due compresse di su- tie trasmissibili . Oggi sono state costruite magnifiche case e blimato, in parte' sciolte. Dopo una imm ediata gastrolusi con pozione nei principali centri abitati sorgono quartieri .. albuminosa e soluzione di iposolfito di sodio europei; ad Accra e Sekondi vi sono perfino ·.al 5 %, l e furono iniettati n elle vene eme. 10 fabbriche di ghiaccio; si ottengono cibi di di tiosolfato di sodio al 6 % e eme. 40 di so- ogni specie. Nel 1908 si contavano già 18 do11luzion e g lucosata al 25 %; tale trattamento fu ne bianche nella Colonia, comprese le suore .. continuato n ei giorni successivi, senza veruna e le missionarie; oggi, . durante la stagione meno calda; superano il numero di 120. ~eaz ione n è locale nè generale. La sollecita Nel 1927 la · mortalità raggiungeva la cifra t erapia prevenne le gravi lesioni r enali , le .. quali solo in modo liev.e comparvero in terza enorme di 37 ,5 %o tra gli ufficiali e di :giornata, per scomparire ih sesta giornata, e 99, 9 %o tra i non ufficiali , sebbene si trat .. tasse di persone nel pieno vigore fisico; oggi preservò la paz. dalle complicanze a carico del si è ridotta a 5 e 8,85. tubo gastroenterico. Contemporaneamente, sono migliorate anIl tiosolfato di sodio, .proposto dagli americhe le condizioni sanitarie degli indigeni. ·cani n ei casi di avv.elenamento, ha dato buoni Trenta anni or sono v'erano 14 medici e risultati a diver si AA. (Ronchetti, Malerl)a, 'M eyer ). Il tiosolfato agirebbe dando luogo a nessuna infermiera; oggi vi sono 41 ospedal~ e 38 dispensari. Il b eri-beri è quasi scampar- · composti insolubili e quindi n on tossici; col so, e così pure lo yaws; la malaria, la dissen, mercuri o formerebbe · tiosolfati doppi. teria, la tripanosomiasi ecc., sono in forte diLe soluzioni ipertonich e glucosate furono • • m1nuz1one. s u ggerite p er combattere l 'anuria ; il g lucosio agirebbe eccitando l' epitelio r enale e l 'endote(Da l Journal A. l\1. A., 23 feb. 1929). 1]io vasale d ei capillari r enali, e r endendo l'epiO. F. •
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SEZIONE PRATlCA •
NELLA VITA P.ROFESSION ALE. •
Cronaca del moyimento professionale. Il riDvlo del Congresso di Palermo. Non essendo ancora stati approvati e pubblicat~ gli Statut~ dei Sindacati Nazionali inquadrati nella Confederazione Naz~onale Professionisti ed Artisti, le superiori Gerarchie hanno fatto presente al Sindacato N. M. F .. la n ecessità di rinviare il Congresso a dopo che gli Statuti saranno stati emanati. In ottemperanza a tale disposizione il Segretario Nazionale rinvia il Congresso di P alermo a data da destinarsi. •
Revisione degli Albi degli Ordini dei Sanitari. In seguito all'avvenuta pubblicazione del nuovo Regolamento sugli Ordini delle professioni sanitarie, il Ministero dell 'Interno ha impartito precise disposizioni .ai Prefetti del Regno affinchè, allo scopo di accelerare la costituzione d elle nuove A1nm~nistrazioni ordinarie degli Ordini, sia subito condotta a termine d a parte d elle Commissi.oni straordinarie la revisione d egli at tuali Albi professionali, prescritti d al Regio Decreto 26 aprile 1928, nonchè la formazione dei nuovi Albi nelle provincie istituite con Regio Decreto 2 gennaio 1927.
In tema di pubblicità medica. La Cornmissione straordinaria dell '01dine dei n1edici d ella provincia di Torino ha approvato il seguente Ordine del giorno: cc La Commissione, constatato che molte réclames di inedici sono fatte sia in sedi non compatibili colla dignità ed il decoro della classe, sia con forrnule evidentemente ingannatrici del!a pubblica opinione, delibera che · le r éclam es non possan o essere publ)licate che sulla st ampa periodica e su giornali di classe e debbano esclusivamente co11tenere: nome, cognome e titoli del medico, indirizzo, orario di visita e m alattie curate, eventualmente lingue estere con osciute, esclusa og~i altra indicazione. Saranno applicati provvedimenti disciplinari contro gli inscritti che non si atterranno alle suddette d eliberazioni.
Per gli orfani dei Medici morti in guerra. Al segretario del! 'Opera di Assistenza degli Orfani dei Medici ~morti in guerra, prof. Fede'rigo Bocch e ttj , è g iunta l'offerta di L. 1200, accompagnata da una lettera del prof. Prassitele Piccinini, in cui si dichiara che si tratta del ri.cavato del] a Mostra della stampa m edica italiana alla, fiera di Milano (12-27 aprile, VII) e si prende l 'occasione per rinnovare i più profondi compiacimenti per l'Opera di bontà e di alto patriottismo svolta dal Comitato pro Orfani dei Medici caduti in guerra.
CONCORSI. I
POSTI VACANTI .
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AOSTA. Amminislrazione Provinciale. . Il ter.. mine utile per p.r esentazione domande e docu .. menti ai posti di D~rettore Sezioni Medico-Micrograiica e Chimica, è prorogato fino alle ore 18 del 31 Inag·gio. BERGAMO. Opere Antilubercolari Bergamasche. - Direttore del Sanatorio di Grappino (Piario) ; v. fase . 20. Scad. 31. mag. BERTONICO (f'..lilano) . - Scad. 31 mag.; L. 11 .500 ridu cibili di L. 25 e di L. 30 mensili; L. 3500 cavallo; 5 quadrienni d ee.; e tà lim. 35 a .; tassa L. 50, 15. BOLOGNA. R. Pref ettura. - Uff.. san. di Imola; L. 14.000 e. 5 quadrienni dee., c:-v., diritti accessori. Scad. ore 12 del 30 giu. BoRGO!\fARO (Imp eria). Per le fraz. Aurigo e Conio; L . 9000; scad. 9 g·iu . CHrETJ. Am1n.inislraz. Provinc . - Direttore de} ... la Sez. Med.-1\licr. <lel Labor. d 'lg. e Profil.; L. 16.000 e 4 quadrienni di L . 1000 oltre L. 3000 serv. att., 25 % proventi ricer che e analisi. Scad. 15 giu. CITTADELLA (Padova) . - Scad. 31 mag.; r eparto B; L. 8500 e 5 quadrienni dee., c.-v., L. 3000 cavallo; età lim. 40 a.; tassa L. 50,15. F ERMO (Ascoli Piceno). Cong regazione di Carità. Direttore Sanitario del! 'Ospedale. Stip. L. 12.000 con 3 aumen . biennali del ventesimo per servizi precedenti, 10 aumen . biennali. Carovjveri. lndenn. alloggio L . 2400. Quattro anni di pra tica ospit. o in clinich e . Tassa concor so lire 50,10. Scadenza 10 g iugno. Per chiarim . rivolgersi Con gteg. di Carit~ . GoRIZCA . Ammin. Provinc iale. - As.s isten te alla Sezione Medico-Micrografica del Laborat. Provinc. di Igiene e Profilassi; stip . L. 10.000 più L . 2000 serv. attivo e car o-viveri. Il termine per la presentazio11e delle domande è ,prorogato a tutto giugn o. Per ~nformazioni rivolgersi Segreteria. GoruzrA . Cassa Ci r condar iale di Malattia. - Medico generico per circoscrizione Gradisca-FarraSagrado; 2 anni di ospedale o il doppio di pratica privata; è consentito l 'eser cizio libero. Chied. annun zio. Scad. 31 mag. LECCE. R. Pref ettura. - Ufficiale sanitario nei Comuni di Casarano, Matino, Novoli, Trepuzzi e Tricase. Per titoli ed esame. Scadenza termine presentazione d omande locale R . Prefettura ore 18 del 28 giugno. l\tfAPELLO (Bergamo). Con Ambivere; scad. 31 mag ..; L-. 8000 oltre L. 2000 trasp. , L. 600 uff. san., L. 500 ambnl ., 1 c.-v. MEacATO SARACENO (For lì) . -:- Scad. 17 giu., or e 18; 2° r ep arto; ·L. 10.000 e 5 quadrienni ven .. tesirno oltre L . 3000 cav. ; tassa L. 50,10; età ' . lim. 40 a. MONTEPULCIANO (Siena) . - la condotta del capoluogo; a tutto 10 git1.; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 6 mag.; L. 7500 e 6 quadrienni dee., c.-v~ •
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Ostl\10 (Ancona) . - Scad. 7 g iu .; 2 cond.; lire 8000 e L. 8000; 10 hienni ventes.; altri compe11si; et à lim . 34 a . ; tassa L. 50; doc . a 6 ~esi dal 7 mag. PIACENZA . R. Prefettura. - Ufficiale Sanitario e Medico Capo del Co111u11e di Piacen za. Il termine p er l a pre se11~az ione d elle domande (Stipend. annuo L. 17.000, oltr~ indenn. di carica ed aumenti) è proroga to ~l 15 giugno. RoccASPINALVETr (C liieti) . Scad. 10 giugno; L . 8700 per 500 pov. , adclizio·n . L . 5; 5 quadrienni dee.; et à li1n. 40 a. RoccASTRADA (Grosseto). -- Al 30 giu. ; L . 9000 ; l assa L. 50 . Ro:\1AGNANO SESJA (Nov ara) . Scad. 31 mag.; L . 7000 e 10 bienn i ventes.; c .-v. se ammogl iato ; L. 150 a1nbuJat.; L. 750 uff. san. ; tassa L. 50, 15. C1P1RF.LLO (Palermo). - Scad. 15 giu.; lir e 9000 r ,) quinquenni d ee.; addizion. L. 3 sopra i 1000 pov. i uff. san. L . 500; tassa L. 50, 15. SAN
S. l\1AHIA T1REnrNA (Perugia) . a tutto 20 giu.; v. fase. 20.
Per Lippiano;
SARONNO (Varese) . - Ufficiale Sanitario. Per titoli e·d esam e: Stipendio iniziale L. 16.000 annue al lordo di R. M. e del contrib. Cassa Pens.. dei Sanil:•ri, con diritto a cinque aumen. quadrien. del decimo. Indenn. servizio attivo L. 4000 al lordo di H. M. non valutabile per la p en sione. È vie tato prest ar e servizio presso altri Enti mor ali e Puhblici ed è inibito il libero servizio proIessio11al.e. Scaden za 30 giugno 1929. SAS ::>OFERRATO (An.cona) . - Co11dolla chirurg ica ; a tut lo 15 g iu. ; età lim . 4.0 a.; tassa L . 50; doc. a 3 m esi dal 30 apr.; L. 8000 e 5 quadrienni dee. ; cavale. fornita dal Comt1ne soltanto p er i poveri. Su Lì\IONA. Casa Santa dell'A nnunziala. - Aiuto di chirurg ia n ell 'Ospedale Civile; v. fase. 20. Scad. 10 giu . 'f ARANTo. Conso r zio Sanit. Antituberc . - Direttore sanit. ; I ... 18.000 oltre L . 6000 serv. att. , 5 quadrienni dee. Scad. 8 g·iu .
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'f on1No. n. Prefettura. - Ufficiale sanitario e capo dell 'Ufficiò d 'Igiene della Città di Torino. P er titoli ed esame. Stipenilio iniziale L . 30.000. Supplemen. di servizio attivo L. 6[;00, co·m partecipazion e ai compensi d ovuti da privati nell 'esclu· sivo lor o interesse. Le domande vanno presentate all a R . .Prefettura entro il 10 luglio p . v . TonrNo. Società Reale Mutua di Assicurazioni. Sono in corso di formazione i quadri dei Medici Fiduciari, per l 'esame medico degli .A.ssicurandi Vita h1 tutti i Comuni d el Regno . Vedi fase . 20 . VARESE. - Ufficiale Sanitario-Capo Ufficio Igiene. l)er litoli ed esame. Stipend. L .. 18.000, con fi aun1c 11 . quadr. del decimo . Assegno serv. · attivo IJ. 3000, oltre indenn. spese trasporto lire J 500 pe r motor.icl. o L. 3500 per aptomobile. Ini: h ito serviz. lib . professione. Do1nande, documenti e ricevuta tassa L. 60,10 al Protocollo del Comune entro il 15 gil1gno . Per ulteriori chiarim. rivolger si locale Segr eteria Mu11icipale. (C uneo). - Scad . 5 giug.; L. 10.000 oltre L. 500 se uff. san. ; età lim . 45 a. V10L \
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VITTORIO VENETO. Ospedale Civile. - Medico primario; sçad. 8 g iu.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10; stip. L. 7500 suscettibile di aumento e c.-v. VoLANo (Trento) . - Scad. 31 mag.; L. 8500 e 4 quadrienni dee. , c.-v.; L. 850 .uff~ san., quarLier e in natura o indenn. L. 1400; tassa L . 50, 10. Avvertenza. - Quando non. è altrimenti indi, calo i concorsl si riferiscono a condotte mediche, j compens i alJo stipendio base.
Municipio di Genova. È aperto uri concorso pubblico per esami e per
titoli a due pos ti di assistente presso il Laboratorio Chirr1ico del Reparto di Igiene e Sanità. Per l 'ammissione al con corso è necessario preRentar e alla Segr eteria Municipale, entro le ore 17 d el 31 luglio 1929 la domanda in carta bollata da L .. 2, correda ta dei seguenti documenti debitame11te legalizzati: 1) Atto di nascita, da cui risulti che il concorrente n on abbia superato i 'età di anni 35 alla d a ta di chiusura del concorso. Sono esentati dal limite di età: a) gli aiuti e assistenti della facoltà di Chimica e delle Scuole di Chimica e Farmacia presso le Università e g li Is tituti di istruzione superior_i; b) coloro che alla data del bando d el concorso pres lino servizio presso 1aboratori d 'igiene e di profilassi, dipendenti dallq Stato o da altri enti pubblici , in base a regolare nomina, conseguita p er effetto di pul>blico concorso; c) coloro che alla data del presente· avviso di co11corso prestino ininterrotto servizio, anche p er eff'elto d 'incarico provvisorio, da almeno tre a11ni presso l at>oratori d>igiene e di profilassi diJ)enden ti dallo Stato o da altri enti pubblici; 2) Certificato di cittadina11za italiana; 3) Certificato di non aver subito condanne penali per i titoli indicati nell >art. 25 del testo unico d ell a legge comunale e provinciale, approvalo cor1 R. Decreto 4 febbraio 1915, n. 148, salvo ch e la condan11a sia stata seguita da riabilitazione o da amnistia; 4) Cer tificato di buor1a cor1dotta morale e politica : 5) Diploma cii abilitazione all 'esercizio della professio1te di chimico, o diploma di laurea in chimica e farmacia, in chimica, od in chimica i11dustriale· conseguito entro il 31 dicembre 1924., e conseguito entro il a1 dicembre 1925 da coloro che si trovassero nella condizione previs ta dal1'arlicol o 6 del R. Decr eto 31 dicembre 1923, n. 2909. I cliplomi anzidetti dovranno essere esibiti in original e od in copia notarile. . . . . 6) l~ertificato di aver adempiuto agli obblighi di leva; . . 7) Certifir.ato di sana e robusta cost1~uz1one e di idor1eità fisica allo esercizio della carica. I certificati di cui ai numeri 2, 3, 4 e 7 debbono esse:re di data non anteriore a tre mesi a quella dell 'apert11ra def concorso. . . . . I con correnti saranno sottoposti a v1s1ta sanit aria di. controllo da eseguirsi dall 'Ufficiale sanitario del Comune di Genova. Ogni concorrente allegherà alla domanda . i titoli scientifici e di carriera che crederà utile nel proprio inter esse di produrre, descrivendoli
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SEZIONE PRATICA
in un ele11co in due originali, dei quali uno rimarrà unito agli atti ed il secondo gli sarà r e.stit.uito con d ichiarazione d i ricevuta . La domanda clovrà portare l 'indicazione del ,preciso recapito d el concorrente. Il programma e le norme per gli esami sono -quelli stabiliti clal Ministero dell 'Interno con disp osizioni d el 9 inaggio 1927. Per la graduatoria saranno applicate le norme stabilite dalla legge 21 agosto 1921, n. 3312, _purchè le rr1enomazioni fisich e provenienti da .cau se di guerra non siano di ostacolo al.l e mansio11i di servizio, e le disposizioni del R . Decr eto 24 settembre 1923, n . 2073, a favore degli ex combattenti. La nomina verrà fa t ta in via d i esperimento per due anni dalla effettiva assunzione in ser vizio, a tormini del v]gente llegolamento Gen erale -degli Uffici e d el Personale. I nominati dovranno assumere le funzioni .entro quindici giorni dalla partecipazione d ella nomina, in clifetto di ch e saranno con siderati di41 u1issionari, salvo il caso di leg ittimo impedim ent o d ebitam ente comprovato. L 'acce.tLazione çtel posto implica d a p arte degli eletti l 'impegn o di assumer e tutti gli obblilgh i sa11r.iti dalle dispo:;izioni legislative e r egolamen tari ·dello 'S tato, dal vigente Regolamento d egli l Jffi c i e del Perso11a]e del Comune e dalle disposizioni del r egolarnento per . i laboratori provinciali e comur1ali di igiene e di profilassi ap-provaLo con Regio Decreto 16 gennaio 1927, num er o 155, noncb è <la lt1tte quelle modificazioni -ch e alle l eggi e r egolamenti p otessero essere app ortate in avvenire. J..'elet to dovrà fissar e la sua r esidenza n el Co n1 un e d'i Genova . :\1 no1ninato è fatto espresso divieto di at'tendcr e a11a libera pratica professionale o ad oc-Cl1pazioni affini. I concorrenti non eletti non p otranno ele"rare djrj lti o pretese di sorta ver so la civica Ammi n is ~razione. Lo s tipe.n dio iniziale è fissato in L . 14.0tJO annt1e lorde di ritenuta per i~1poste dello Stato -e, per l a pen sione con dieci aumenti biennali -da L. 450 oltre un 'indennità di caro-viveri nella misura corr'ispost a agli a1 trj dipendenti del CoTnt1ne. 11 concorrente prescelto sarà inscritto alla ~assa di 'Previd en za per le pen sio11~ a favor e deglj impiegati d el Comune.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Garbagnate Milane•e.
I medici dell'Ufficio Internazionale del Lavoro al Sanatorio di Garbagnate.
S. E. i l Podestà De Capitani d 'Arzago, acéogliendo lo spirito delle direttive i1npartite dal ò-overno di S. E. Mu ssolini, n ell 'i11tento d i man~ tenere a Milano un primato morale oltre al suo primato industriale, volle ch e i m ed ic'i dell 'Uffìcio Internazionale del Lavoro visitassero l 'Ospedale Sanat orio Vi ttorio Ema11uele III di Garbagnate, proprietà del Comu11e di Milano. Essi g iu11sero accompagnati da S. E. il Podestà, dal comm. Alfieri, dal prof. 'fron dell 'Ufficio d 'Igien e, dal prof. Cazzoni del Bureau internationale de Gén ève, dal prof. 1'ommasi Cru deli della Direzion e Ger1erale di Sanità, dal medico provir1ciale prof. Pampana e dal presidente d el! 'Ord ine dei Nledici, prof. Baslini. Furono ricevuti dal direttore comm. Polastri, dall 'ispettore dott . Stroppa, e dal primario prof. M. Redaelli. Il .prof. Redaelli fu g uida sapiente nella visita e lumeggiò la p articolare efficien za d ei servizi, iJ lusso e l a gr andiosità dei m ezzi offerti ai ricoverali, affinch è ab])iano l 'aria, la luce, g li agi spirituali ch e, tanto assecondano le cu re m ed,iche. I v.isitatori furono ammirati p er l 'orga11izzazione ch e nella vastità delle propor zioni m antiene una perfetta risponde11za . Dal padiglione maschile passarono al padiglione femn1inile aper lo solo d a p ochi inesi : quindi visitaro110 la chiesa inont1m entale ch e sorge tra i due padiglioni in m·o do ch e essi sembrano le su e braccia aperte ai lati. Si "'tr a ttennero a lungo n ei laboratori , i1ei refettori, nelle cu cine dove il fuoco ha ceduto l 'onore alla corrente elettrica, n elle lavanderie a vapore., in modo d 'aver e una visione con1piuta di ques to er emo nel quale so tto il siJ en zio e la solitudine hruisce una vita ch e p er la sua i11tensi tà dolorante mette a duro cimento ogni resis ten za. Prima d i partire i visitatori ebbero in omaggio le pubblicazioni accura te in occasion e della sesta confer en za dell 'Unione Internazionale contro la tuber colosi: La l utte con tre la tt1ber colose dans la vHle et d ans la province d e Milan, le Memorie Mediche, d e i Primari e d egli Assis tenti del Sanatorio e la monografia d el dott. Stroppa che descrive in ogni p articolare l 'Osp edale Sanatorio Vittorio Emanuele III di Garbagnate. I visita tori prima di partire, n ell 'esprimere il loro entusiasm o d etter o un cordiale sal uto ben eagu r ante per la lotta ch e ha già tanti strenui sostenitori e non ha diminuito ancora il numero d elle vittime.
Cerco t1rgenle1nente m edico pratico an al isi clinich e, sp ecial mente r eazione Wassermann, con ·qualche nozione elet tr o-ter apia. Disp on ga 4-5 ore giornaliere. Presentarsi Principe Amedeo 2, int. 1,
lloma. · Cat1sa morte proprietario affittasi o vendesi in 'Lodi complet a Casa di Salute, p er malattie, chiTurgiche e mediche, modernissimo arr edamento, impianto termosi1one, dotata macchine, strumenti per cure d'iver se . Rivofgersi: De Francisco, via ·Ca,·our, 42, Lodi (Mila110).
I medici dell' Ufficio Internazionale del Lavoro a Legnano.
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Il Gruppo Internazionale m edico dei deleg_a ti del Bureau Internationale ctu travail, <lopo la vi sita al Sa11atorio di Garbagnate, si recò all e officine Ten si di Milano e nel pomeriggio al cotonificio Cantoni. Accolti ed accompagn ati dal Gr. Uff. Ing. Carlo Jucher ebber o modo di ammirar e nei reparti di Castell anza e di Legnan o la produttività industriale iI1 tutti i particolari e l 'appl icazione delle norme igieniche d el lavoro.
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Il POLICLINICO
A Legnano essi visitarono le case operaie, le scuole interne, gli ambulatori, i campi sportivi, gli spacci alimentari che i.I Cotonificio Cantoni gestisce da anni a profitto dei suoi operai. Passarono po1i a visitare il Sanato.rio « Elena di Savoia », sorto per gli sforzi concordi della massa operaia e degli industriali nel 1924. Furono ricevuti dal Podestà comm. Vignati, dal segretario politico Bonafede e dalle autorità guidati dal presidente gr. uff. Jucher e clal dir ettore l)rof. ~fario Redaelli; ebbero parole di elogio per il magnifico Istituto, tanto da giudicarlo un modello del genere. · Gli ospiti poi presero visione di una grandiosa fil1ns cinematografica ch e· illustra le previdenze sociali del Cotonificio Cantoni, (colonie termali, montane; marine, squadre ginnastiche, campi sportivi, scuole all ~aperto) e le operazioni chirurgiche che si praticano nel Sanatorio. La soljdarietà negli intenti rese fraterno il saluto di commiato. REDAELLI.
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Si raccomanda di i11viare le iscrizioni il più presto possibile a fine di poter ricevere in temp() la .tessera e i documenti per le riduzioni fer. rov1ar1e. •
Congresso internazionale dell'aviazione sailitaria. Si è svolto a l)arigi dal 15 al 20 maggio. Ha chiuso i suoi lavori approvartelo alcune proposte per 1'incremento dcll 'aviazione sanitaria. È stato r1ominato un Comitato permanente per organizlare il prossimo, Congresso; a presidente è stato nominato il prof. Richet; a vice-presidente il doLt. Di Nola, delegato dell'Italia.
Congresso internazionale per le piante medicinali ed affini.
Il III Congresso Internazionale fra i Paesi europeà, interessati alla coltivazione ed al commercio delle. piante medicinali aromatiche ed affini, si svolgerà a Padova, in occasione della XI Fiera Campionaria, nei giorni 15-18 giugno. • IYOTIZIE DIVERSE. Il Congresso è stato promosso dai seguenti Enti : Città di Venezia e di Padova, Ente NazioSocietà Italiana di Anatomia. nale per le Piccole industrie; Ente Autonomo delSono sLate gettate le basi di una Società ita- la Fiera di Padova; I stituto Veneto per le piccole Industrie e per il Lavoro di Venezia; Co11feliana di Anatomia. Hanno già aderito alla iniziativa quasi tutti i cultori italiani di Anatomia derazione generale fascista de.Il 'Industria italiaun1ana, Anatomia comparata, I stologia, Embrio- na; Confederazione nazionale fascista degli Agricoltori ; Consigli provinciali dell'Economia di Velogia, Ar1tropologia e Anatomia veterinaria. La Società si propone d'indi~e riunioni an- 11ezia, di Pàdova e di Vicenza. Durante il Congresso, i11 ottemperanza al II nuali nelle differe.r.ti Sedi Universitarie Italiane. · Il primo convegno avverrà nel prossimo otto- Congresso di Budapest del 1928, si procederà alla bre ed agli aderenti sarà a suo tempo inviato definitiva costituzione della « Federazio11e l11ternazionale per 1'increme.n to ·dell 'Erboristeria delle l 'invito particolareggiato. piante medicinali aromatiche ed affini >L La Società sorge per ravvivare in Italia gli studi Anatomici. Essa accoglierà, oltre ai Titolari, agli Aiuti ed agli Assistenti delle Cattedre Unione internazionale di soccorso. universitarie del Regno, anche tutti coloro che, Il Comitato Internazionale della Croce Rossa e iniziati agli studi negli Istituti anatomici, hanno la Lega della Società_ di Croce .Elossa hanno unipoi emigrato n ei vari rami applicati ed affini, tamente indirizzato una circolare a tutte le Croci restando tuttavia affezionati alle origini e tutt'ora interessandosi di problemi anatomici. E Rosse richiamando I 'a ttenzione sul testo delle però si invitano tutti i cultori italiani di anato- conclusioni votate dalla XIII .Conferenza Iniernamia, che non avessero ricevuto 1'invito o ad esso zionale della Croce Rossa all 'Aja durante la senon avesser o ancora risposto, d 'inviare al più duta del 25 ottobre. La Circolare reca la lista di quegli Stati che presto la loro adesione al prof. E. Luna, direttore dell 'Istituto di Anatomia della R. Università di banr10 fir1l1ato la Convenzione del 12 luglio 1927 e inv.ita le Croci Rosse a comunicare ai rispettivi P aler1no. Governi il desiderio della Conferenza di vederli Settimana Internazionale della Luce Terapeutica. prendere senza indugio le misure necessarie per 1'andata in vigore della Convenzione. (Parigi 22-27 luglio) .. Gli organisrr1i internazionali d ella Croce Rossa Il segretario per l 'Italia prof. Ceresole (Ospe- chiedono ·analogamente alle Associazioni naziodale Civile - Venezia) comunica: Le iscrizioni si nali di volerli informare, all'atto in cui faranno ricevono presso il dott. Dufestel, 150-bis Boule- l 'inventario delle loro risorse e dei loro mezzi di vard Pereire, Paris XVII, al quale dovrà essere azione, del ri sultato di questi studi, affinchè essi inviata la quota di franchi francesi cento. possano, alla loro volta, far valere nel giusto I memhri delle famiglie dei congressisti pa- p·u nto lo sforzo g ià compiuto dalle sin~ole Assogando una quota di franchi francesi 50, sono ciazioni in tale senso. considerati membri associati con tutti i diritti dei membri effettivi salvo quelli di prender parte Lega delle Società di Croce Rossa. alle discu ssioni e di ricevere gli atti del ConIl .5 maggio corr. , Ja Lega delle Società di gresso. I ti loli delle comunicazioni e un breve rias- Croce Rossa ha celebrato il X anniversario della su11 to dovranno esser spediti quanto pri1na allo sua fondazione e, per l'occasione, pubblicherà un numero specjnle della rivista « Vers la Santé ». stesso dott. Dufestel. La Croce Rossa Americana consacrerà un inLe ferrovie fra11cesi hanno concesso ai congrestr ro numero del « Red Cross Courier » all 'avvesisti una riduzione del 50 % e le italiane del 30 %.
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SEZI ONE PRATiC.o\
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nimento, cui a11cl1e le a1tre Croci Rosse daranno uno speciale rilievo. La Rivis ta d ella Croce Rossa Italiana ha preso .a ccordi con il Segretario della Lega p er cooperare alla celebrazione di questo importante anniver sario.
!iciente anche se in avvenire i ·ospedale d ovesse contener e mille letti. Il sistema adotatto è quello d ell 'Osp ed ale a padiglioni, cl1e perrn e Lte di creare ogni edificio con le car atteristiche più svaria te, con autonomia dei servizi. Sarà una nuova r ealizzazione fascista.
~onfercnza
Donazioni e lasciti.
inglese per la tutela della maternità e dell'infanzia. .
Dal 2 al 4 luglio si terrà a Lor1dra la 5a Conferenza d ei p opoli dì lingua inglese per la tutela della 1naternità e dell 'infanzia, sot to gli auspici dell a « National Associatio11 for the Prevention of Infd nt .\1ortality >> (Carnegie Hou se, Piccadilly 117, Londra).
ll nuovo Istituto di Clinica medica a Milano. Il Jlu ovo istiluto d i Clinica medica d i l\IIilano, che ha sede n el p adiglion.e « Coniug i Sacco » annesso all 'Ospedale fv(aggiore, posto in via Francesco Sforza 35, venn e inaugt1rato il 12 n1aggio . Il sen. Baldo Rossi esa1t0 il valore di questa opera la quale, clisse, se è di vantagg·io alla scienza, è an che di grand e utilità p er la pubblica sal11te. Il prof. Zoia fece poi una precisa cr onistoria della Clinica, dalla sua fondazione; ricordò la munificenza d ei coniug i Sacco per la donazion e di quattr o milioni, soffermandosi a dire d el l 'op era fattiva svolta d al compianto sen~tore Mangiagalli p er avere una sed e più degna dell 'importante istituto, e ringr aziando poi il sep.ator e Baldo Rossi p er l a sua preziosa collaborazion e affinchè il prog etto diventasse un fatto con cr eto. Dop·o la cerimonia l 'on. St ar ace e al tre p er sonalità, fecero una visita alle sale della nu ova sede la quale poss~ede veramente tutti i r equisiti dj un is1i tulo d'alln cultura.
D problema ospedaliero a Verona. Il vecchio Ospedale di Verona, edificato n elJa pri1na m et à de,l secolo· scor so, non t ardò a rivelarsi insufficie.11te e disadatto appena la popolazion e di Verona raggiunse i 100.000 abitanti. Per far fronte ai bisogni im1nedjati e nella impossihilità di allar garlo, fu gioéoforza acconciar si al ripiego d el frazionamento. Sorse prima in Borgo Trento, p er la munificentissima elargizione di b enemeriti cittadini, l 'Ospedale Infantile Alessandri; poi n ella Villa dei Conti Miniscalchi al Chievo, generosamente offerta rlalla n obil e proprietaria, fu istitt1ito il Reparto maschile m alati di petto ; infi11e a tre chilometri di distanza fu impiantata la Lavanderia. Quando COll l'unione a Ver ona dei vari comuni foresi la popolazione sal ì a centocinquantamila abitantj, la situazion e divenne insostenibile. Fu allora che i preposti all 'Amministrazione Osp edaliera decisero "di risolver e il problema in modo radicale, costruendo l 'Osp~dale ex novo. L'area prèscelta fu quella annessa all 'Osp edale Infantile: una superficie <li 140.000 m etri quadrati di cui m età già in proprietà dell 'Amministrazione Ospedaliera, in pos~ zione saluberrima , vicini ssima alla città, allacciata a Verona attraverso il grandioso P onte d ella Vittoria ch e si può dire g ià compiuto. Quest 'area sarà più ch e suf-
Il dott. cav. uff. Passerini, morto a Torino il 15 aprile u. s ., h.a lasciato all'Ospedale Mçiggiore di Milano, oltre il suo ritratto ad olio, destinato alla quadrer ia ospit.aliera, la somma di L. 50.000.
Nuovo centro di assistenza materna a Milano. Un Istituto per bambini d i madri op eraie fu inaugurato in Milano, a via Porpora, come filiazione diretta dell 'Opera Nazior1ale proteuone Maternità ed In fanzia, coll 'intervento dell 'on. avv. Sileno FabJ)ri e d i molte autorità, compreso il Medico Capo provinciale comm. Pampana, e il prof. Cattaneo, clinico p ediatra, il dott. Guizzon, diret tor e del Consorzio Antit ubercol are, e il dottor Albertini, capo del Servizio di Igien e Scolastica. Il nuovo « Centro d'assisten za » si inquadra con altre istituzioni congeneri già esistenti in Milano p er il ricover o dei b ambini di operaie.
Nell'O. N. Maternità e Infanzia. l/on. Blan c, R. Comrnissarjo dell 'Op era NazioJi.ale pro l\1aLernità e Infanzia, ha riunito a Gran Rapporto in una sala di Palazzo Valent:tni, concessa dall 'A111ministrazion e provin ciale, i presidenti delle 92 Federazioni provin ciali dell'Opera. L 'on. Blanc, dopo avere ricordato le finalità del1'istit uzione fascista e il grave onere finanziario che in quest 'anno si è a.s sunto il Regime per attuarle, ha dato le più opportune direttive a ciascuno dei presidenti; e n1os Lrando conoscenza perfetta d ei bisog11i assisten ziali d i ogni provincia, l i ha incita ti a perseverar.e con fede n ell 'azione finora svolta, sempre più perfezionandola p er farla meglio aderire alle n ecessità locali. Parole di sp eciale compiacin1en to h a avu to p er le Federazion i ch e din1ostrarono di avere più utili iniziative e che meg·lio intesero lo spirito della leg·g·e. Fra le più attive ha ricordato le Feder azioni di Venezia, l\1ilano, Torino, Roma, Napoli, Modena, J1eggio Emilia, Verona, ecc. Egli ha infine in sistito IJer la più s tretta e cordiale collaborazione con i Fasci Femmi11ili, ed ha ancora u n a volta racco1nanclato di condurre prontamente a termine il lavoro p er la ruralizzazione degl i Is titu ti di assistenza, per la particolare efficacia che questo provved imento può avere sulla più sana educazion e dei fanciulli e sulle sorti fl1lure clel Paese.
Per i bambini predisposti alla tubercolosi nella provincia di Roma. Il Consorzio Provinciale Antitubercolare di Roma, presieduto dall 'on. {Tmberto Ricci, Commissario Straordinario p er la Provincia, allo scopo di coordinare le attività assistenziali in materia di colonie marine e montane, h a s tabilito di erogare a favore della Federazione dell'Urbe la som1na di L. 300.000 per le cure dei bambini predisp osti alla tuber colosi.
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IL POLICLINICO
Le do111ande per l 'amrr1issione all e colonie di ban1bini predisposti si ric.evono alla Federazione dell 'Url)e corredate dai seguenti documenti: certifica to di nascita, certificato di povertà e certificato medico dichiarante la non esist enza di affezioni contagiose e la .predisposizione alla tubercolosi.
Per le Colonie giovanili.
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XXXVI, N-c: f\T. 21];
Corso di perfezionamento a Strasburgo. Presso la Facoltà medica di Strasburgo avrà. luogo, dal 24 al 30 giugno, un corso di perfezio11amento sulla radio-diagnosi della tubercolosi. polmor1are e delle malattie delle vie aeree; tassa 300 franchi; i.l numero delle iscrizioni è _limitato. a 15. Iscrizioni presso il Dr. E. Vaucher, quai Finkw iller 8, · Strasbourg, Francia.
In seguilo alle note disposizioni emanate dal- Per la lotta contro il cancro. l '011. 1'urati pel coordinamento e l 'organizzazione Il 16 magg·io, all 'Istituto nazionale fascista di delle colonie estive a mezzo dei Fasci femminili cultura, alla presenza di un folto uditorio, il nella imminente stagione, anche l'Opera Nazio- prof. Pietro Gallenga segretario generale della 11ale per la protezione della maternità ed infan- Leg·a italiana per la lotta contro il cancro, ha zia ha volu to contribuire da parte· sua a rendere illustrato l'opera svolta in Italia dal Governo e più intensa e larga l 'assistenza a favore della fandalla Lega stessa per organizzare la lotta c.ontro ciullezza. italiana. Coerentemente però alle pro- . i tumori maligni. prie direltive, già seguite fir1 dallo scorso anno, La riuscitissima conferenza è stata completata. secondo le quali essa pratica largamente la pro- dalla proiezione di un interessante film apposifilassi an.lltubercolare, ha messo a disposizione tamente creato per la diffusione delle cognizioni del J)artito mille posti per altrettanti Balilla e sulla natura e le sedi dei tumori maligni e sui Piccole Italiane da tenere in cura per un periodo mezzi idonei .a combatterli. di almer10 tre mesi in apposite coloni e perma· Alla conferenza erano, presenti i senatori Lunenti. stig, Darzilai, il generale G. Douhet, il prof. Levi Volendo inoltre concorrere alla patriottica ini- e rnolte. altre personalità del mondo scientifico ziat iva presa dai Fasci all 'Estero, che accoglie- e p olitico. ranno quest 'ann0 in Patri a parecchie m·igliaia di figli di connazionali residenti all 'estero, come già Sui problemi dell'alimentazione. fecero nel decorso a11no, l 'Opera Nazionale si è Con l 'alta approvazior1e del Capo del Gover110, assunta ancl1e la cura di trecento di tali fanciulli nelle colonie per1nanenti, per un eguale periodo il Consiglio ~azionale delle Ricerche ha orga11izzato, i11 tutta Italia, t1n ciclo di conferenze sui di tre ·mesi. problemi dell'alimentazione . La. prima fra quelle tenute a Roma, ebbe luoRegolamento per le Infermiere della Croce Rossa go il 16 mag·gio nell 'Aula l\1agna dell 'Università. Italiana. Oratore fu il prof. Visco Sabato, che trattò il tema: l 'alimento con cereali e legumi. È di questi giorni la pubblicazi~ne del Regolamento Generale per le Infermiere della Croce Rossa Italiana. Sulla nevrastenia. Le pri11cipali disposizioni sono le seguenti: Al Circolo marchigiano di R'o ma, davanti a un cc La Presidenza Ge11erale può no1ninare una pubblico· imponer1te, il prof. Giovanni MingazJ)ele~ata llresso tale ufficio. La Del egata dovrà ha tenuto una conferen za sulla nevrastenia. essere chiamata a partecipare con voto consulti- zini I fenomeni fisiolog·fci e psichici prodotti dalla vo in ~eno fll Comitato Centrale, alla trattazione , sono stati descritti, e le cause che degli afrari interessanti l 'organizzazion~ ed il ser- 11evrastenia conducono alla malattia sono state elencate e ,d ivizio dell e Infermiere. mostrate. L 'u omo moderno, e spesso la donna, « Sono istituiti Ispettorati delle infermiere con effetti ancor più dolorosi - ha detto lo scienpresso i Comitat.i o Sottoco111itati o~e a giudizio ziato jlll1stre - eser ci1 a un 'attività superiore alle del Presidente Generale si richieda tale ufficio. proprie forze. Le bevande alcooliche.' la caffeii;ia~ L'Ispettorato sarà istituito di diritto dove esista- i narcotici in genere e le p11rghe, in modo s1nno Sc11ole Conv.itto e Scuole Infermiere Volonta- a-olare rovinano l 'organjsmo umano, il meccarie funzionanti regolarmente. ~1ismo1 fl1nzionale della nutrizione e quindi ogni « Presso ogni Comitato ed ogni Sottocomitato possibilità di produrre in modo, normale int~~ dell 'Associazione, il Presidente Generale dell 'As- lettualmente e materialmente. L uomo non p1u sociazione, su proposta del Presidente locale, sen- giovane che non è arldetto ad un lavoro matetito il Prefetto della Provincia, nomina una Ispet- riale ~.come quello dell'agricoltore o del fabbro, trice. deve ridurre al minimo, quando non può abo« Le Ispettrici e le Vice-Ispettrici dei Comitati e lirlo. l'uso del vino, del ta})acco, del caffè, dei dei Sottocomitati nominate a norma dell'art. 10 piaceri sessuali. sono scelte tra le Infermiere Volontarie . Ad esse fa capo a senso dell'art. 14 tutto il servizio delle Politica demografica. dipendenti Infermiere, che disciplinano e sorveAl V ·Congresso Nazionale del Rotary italiano, gliano, seg uendo le direttive stabilite ?alla Presidenza. Le ispettrici dovra11no partecipare con svoltosi a Napoli, venne preso ampiamente in voto co11sl1ltivo alle riunipni dei Comitati locali, esa1ne il problema demografico; relatori il sen. per la trattazione degli affari interessar:ti la or- Silvestri, l 'avv. Sileno Fabbri e il prof. RGlcco ganizzazion e ed il servizio delle Infermiere ». Jemma .
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SE ZIO ~E
lneendl di ospedali.
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PRA.TI CA
Nel secondo centenario di Lazzaro Spallanzani.
Un incendio terrificante è scoppialo il 15 maggio in un ospedale di Cleveland (Stati Uniti). 11 disastro prese origine nel sottosuolo del gabinetto radiologico, ove erano accumulati molti rotoli di pellicole che s'infiammarono, pare, a causa di una perdita di vapore per riscaldamento. Il calore fece scoppiare parecchie bompole di ossigeno, e questo alimentò la combustione, per modo ch ei J 'incendio, divampò quasi all 'improvviso in proporzioni imponenti. Al tempo stesso, si orig-inarono in gran copia -· non è bene spiega lo come - dei gas tossici micidiali, simili al fosgene. L'opera di soccor so, oltremodo diificile, venne prestata con straordinaria alacrità ed attraverso molti atti di eroismo. Secondo le ultime notizie, le vittime tra quelle prodotte dal fuoco e quelle ascrivibili al1'avvelenamento - salgono a circa 150. Tra di esse sono 7 med ici e la moglie di un medico addetta all 'ospedale. · Il n oto chirurgo G. W. Cr ile volle dare il suo sangue per salvare un collega, dott. J. Philips ; 1na l 'atto generoso fu inutile.
*** Un violentissi1r10 incendio ha quasi i11tera1nente distrutto il grandioso manicomio dello Stato di New Jersey, ricoverante circa 4000 alienati; malgrado il panico e le scene di t errore e di furore, non si sono d eplorate vittime, grazie all 'alacrità dei p ompieri accorsi ed al san gue freddo d el personale. I d anni sono valutati acl un milione di clollari.
*** L 'ospedale di Bruck an cler Mur (Stiria) si è incendiato a · causa dell 'esplosione di un serbatoio di benzina, .avvenuta n1e11tre un operaio stava travasa11dolo. I pompieri, subito accorsi, domarono rapidamente le fiamme.
* * ;{: La notte del 15 maggio si è manifest a to un incendio ne.11 '0spedale civile di Mirandola (Modena), provocato da un corto circuito. Il fuoco venne spento prontamente, dal p er sonale e da militi; i danni non sono stati gr avi; nessun incidente si è verificato alle persone.
Per festeggiare un trentennio di laurea. Continuando una simpatica consu etudine che rinsalda affell.uosi vincoli collegiali, i m edici laureati presso la R. Università di Pavia n ell 'anno 1899, sono invitati a trovarsi a Pavia il g iorno 16 giugno (domenica), alle ore 11,30; punto di ritrovo l 'ingresso principale dell 'Univer sifà. La colazione sarà alle ore 12,30, in locale e con f(t1ota da indicarsi. Nel pomeriggio g ita alle Tern1e di Salice, dirette dal dott. cav. E. Diviani (laureato a Pavia. 1899). Pregasi m andare urgentemente l 'ad esione al prof. cav. O. Bellotti , via Spiga, 48 - l\1ilano.
~l Comune di Regg io Emilia ha pubblicato un
primo volume che p orta per titolo cc Onoranze a Lazzaro Spallanzani nel II Centenario della nascita », 12 gennaio l 929. Questo volume di X-460 pagine, in ricca veste, con 8 figure, contiene uno studio in 9 capitoli do,·uto al prof. Giacomo Pighini in c11i vengorio esposti i viaggi e le escursioni scientifiche di Lazzaro Spallanzani, con documenti inediti e illustrazioni. Altro scritto è del prof. ..i\ng·elo Menozzi, << Lazzaro Spallanzani e gl~ albori della fisiologia vegetale ». Segt1e Ugo Pratolongo, ch e parla di cc Spallanzani iniziatore della chimic:a en.~imatica ». Chiude il volume un minulo elen co (10 pagine) dei Man oscritti di Lazzaro Spallanzani posseil uti dalla Biblioteca Mu11icipale di Regg io Emilia. A. questo primo volt1me h a fatto seguito un f~sc~co~o conte_nente i testi dei discor si pronunc1at1, in occasione delle onoranze svoltesi a Reggio Emilia e Scandiano, dal prof. 1\1. L. Patrizi e da l prof. Edoardo Zava l.tari , e quelli tenuti alla Ilea le · 1\ ccRòemia di Scienze, Lettere ed Arti di Mddena dai proff. li. Do11ag·g·io e A. Béguinot, Qu esto secòndo volume.tlo contiene inoltre due lettere inedite dello Spal1 anzani, ch e erano in. possesso dell 'on. sen. prof. Pietro Albertoni a lui donate dal vecchio editore ~icola Zanichelli e ch e ora l 'on . Albertoni ha donato al Museo Spallan za11i. Quesle Jeltere riguardano la riproduzione delle anguille. Contien e pure una letter a di S. E. il l\1inistro on. prof. Belluzzo, dalla q11ale si apprende che sono st a te accolte tutte le proposte fatte dal Comitato per le onor an ze, fra cui la pubblicazione dì tutte le oper e edite ed inedite di Lazzaro ·Spallanzan i in una Edizione Nazionale. Sarà il' più bel mo11umento erelto al grande n aturalista.
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Commemorazione del prof. Ugo Mariotti. lt cura del Comitato Romano contro la Tu .. bercolosi è stato commem or ato in Roma il com~
pianto prof.. Ugo Mariotti. La cerimonia si è svolta il 12 maggio, trigesimo della morte, nelta sede della Colonia Diurna in Villa Umberto I , già diretta dal Mariotti. L 'orazione commemora.. tiva venne pronunziata d al presidente del Comitato, prof. V. Ascoli, ch e lumeggiò quella nobile figura di apostolo del ben e.
Un errore di numerazione in Copertina è stato r ilevalo da alc11ni nostri abbonati, i qualt ci lianno avvisato di aver ricevuto, nella prima settimana del corrente maggio, una seconda co-... pia del numer.o 17 (29 aprile) della Sezione Pratica, anzichè del numero 18 (6 maggio) . Fatte l e opportu n e indagini in tipografia, si ~ appurato che ad alcune copie della coper tina del fascicolo 18, per dimenticanza del correttore, restar ono, infatti, l e indicazioni (data e numero) del precedente fascico lo 17. L 'errore d unque è .soltanto su lla copertina ed è rimasto limitato a poche centinaia di copie. Quegli abbonati cui è capitato uno di tali esemplari, sono pregati di correggerlo e di accettar e le nostre scuse per l ' involontario incidente.
L ,Al\-IMINISTRAZJONE.
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Gio ~!i.
R. VE- GNI. Chen1oterapia dell'infezione maltese. - s. Deut. Mcd. Woch ., 26 apr. NEUHAUS. SviSATTTA. Comportam. della Br. melitensis e della luppo e ricambio. - BRiliIL. Reaz. Zondek-Asch.. Br .. abortus .. - P . GrANI. Sulla filtrabilità del bath eim nella gravid. ler10. de~ t1f~ ..-- N. SETTE. Proprietà antigene An,n. di Of lal niol. e Cl. Oc., mar. _ CALDERARO. i1el 11q~1do c1st1co filtrato per candela. Possibilità di guarig. del! 'oftalmite simpatica Arch. I tal. di Urol., gen. T. LucRI Le senza enucleaz. d ell 'occhio traumatizzato. - LAgros~e cist! del rene a contenuto ematico ~d a RICORCA. Produzione endorbilaria a microgomme. 1nan1fe~ taz~one ematurica. R. RrNALDI. Riflessi ?~BA Alterazioni oculari nelle anemie perni· a~d~n:-1nal1 della calcolosi urin. N.. CARRARO. -c1os1forrr11 postmalariche. Smf1s1 renale unilaterale. Are/i. p. le Se. Med . , mar. G. DoMINICI. Ch Deter111inaz quantitativa del ferro nelle feci in irurgia degli Org. d. Movim., apr. A. ~ondiz . nor1n. e patolog. ZAFFAGNINI. Osteomielite ac. del pube. - E. PoNzi. Tbc. della scapola. - A. BERTOCCHI. Innesti Pediatria, 1 mag. - · F . l\1onABITO. Vaccino teùell 'apparato rotuleo fissato. rapia per via intradermica nella p ertosse. Rev. Arléd. Suisse Rom. , 25 apr. _ N. SPiiHLER. Arch. di Ortop., I. A. LAVERMINOCCA. EtioL 'avver1ire dei bambini affetti da mongolismo. logia della scoliosi . - A. ALBANESE. Sublussazioni Tunisie Méd., feb. CuENOD e R. NATAF. Oscongenite dell 'anca. G. CIAPRINI. Lesioni dei sificazjone del vitreo. m enischi del ginoc<-hio. Journ.al A. M. A., 13 apr. - w. c. ALVAREZ. Paris Méd., 27 apr~ - M. VAUTHEY. Accidenti <~orne le emozioni possono influire sul sist. di4 ep atici dell 'arsenoterapia. - RAGAIN. Trattam. del g erente. - C. D. CREEVY. La piressia nel nefroma tracoma con· l 'alta frequenza. maligno (ipernefroma) . .4..- A. WrNKESTEIN. Escrez . Journ. de Méd. de Lyon, 20 apr. - L. MoRENAS del rosso neutro nell 'achilia gastrica. e J. DECHAUl\1E. Emicrania afasica e monoplegica. Acta dermato-venereol., feb. _ T. M. VoGFLH. THISRS. Cloro ematico e rachideo nelle riSANG . Polmonite interstiziale luetica. _ B. HA- t enzioni clorurate delle nefriti. Nus ovv1cz. Trattam. della psoriasi col glucosio. Riv. It. di Ginecol., apr. - G. MADRUZZA. I liTuber coZosi, mar. - G. MACCHIORO. Prova tu- pocron1i in gravidanza. - M. FL0R1s. Placenta bercolino-emoclasica i1ei tubercolotici. - A. RAmargi~1ata. ·- S. SCAGLIONE. Demenze post-lapaBINO. Err1ogenia acquis~ta tbc. rotom1che. - L. BACIALLI. Trasmissione attrav. la An n . de Méd . , mar . __ P. TEISSIER e al. Sagp lacenla del virus tubercolare. L .. MAGNANI. gio d ' i11terpretaz . della vaccinoterapia specifica. Funzionalità epatica nei tumori dell'utero e delM. LABBÉ e F. NEPVEUX. Glicoregolazione nel 'ovaio. gli e1)a lo-pazienti. Ann. de l'Institut Pasteur, apr. - ·G. SANA't Med . Journ . , 27 apr . - J . s . F AIRBAIRN. RELLI e G. PERGHER. Patogenesi delle splrochetosi Br " . I sedativi nel })arto. - S. C. DYKE. Sulla diagn. itterogene. - M. WEINBERG e J. BAROTTE. Sieri e terapia del diab. _ P. V\TEBER. Iper- e ipospleantigangrenosi monovalenti. nismo e splenectomia. · Ri vista Terapia Af ed. e Med. Pratica, Milano, Presse Méd., 27 apr. - J.-A. S1cARD e A. L1cHT· rnaggio 1929. - I.a Stampa Medica Italiana. w1Tz. Compito del . derma nel trattam. delle al(7iornata Medica di l\1ilano e Mostra Stampa Med. gie viscerali . I tal . - Iconografia Med . Italiana.
RASSEGNA DELLA ST.A.MP A. M.EDIC.A..
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cli Batte r . e Immunol., apr. -
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Indice alfabetico per materie. · I
Acetilcolina : proprietà terapeutiche . Pag. Adamantinoma . » Bibliografia » Cardiologia: ricerche sulla vibraz. auricolare » Colecistite subacuta : diagnosi e trattam. »
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Cron,aca del movimento professionale
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Dermatologia: compito dell'anafilassi . Embolia della polmonare . . . Endocardite lenta maligna: eziologia . Epid emiologia: problemi, con riguardo alla fe.b bre tifoide . Fe(Sa to: esploraz. funzionale in chirurgia . Ginocchio: diagnosi differenziale di affezioni . . Intradermoreazioni di siero di cavallo nella prognosi <li alcune mal attie .
» >>
Kala-azar complicato a poliomielite a. a.; guarig. spontanea . . . . • Liquido c.-sp. : semeiotica . . • Liquido sinoviale n elle artriti . ìv[alattia di Buerger . . . . . Narcosi completa con l 'avertina .. . Otorinolaringologia: rapporti con altre branche della medicina . . . Polso venoso nell'eupnea . . Reumatismo art. ac .. e salicilato di sodio Sangt1e : semeiotica . . . Spirochaeta hispanica: neurotropismo Sublimato: trattam. dell 'avvelenam. acuto da . . . 1'rombosi : genesi . . . Tumori : azione dei sali di magnesio . Tumori maligni : il problema dei Vagina : sanguisuga in . . . .
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Dir•tti di proprietà riservati. - Non ~ consentita Za ristampa di lavori pubblicati nel Poliolinioo se non m seou.ito aà autorizzazione scritta dalla Tedazione. B vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne ia fonte.
Roma. - Stab. Tipo-Lit. Armani di M .Courrier.
V. As<JOLI, Red. resp.
Roma, 3 Giugno 1!l29 -
ANNO XXXVI
Nom
2.2 . --
fondato dai professori·: FRANCESCO DURANTE GUIDO BACCELLI SEZIONE
REDATTORE CAPO:
PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. i.avori originali : G. Corbi ni : Contribtùto alla con<r
Accademie, Società Mediche, Congressi: Società Lom_
scenza ed a lla p·a togene.3i dell'ittero re.giona.l e. Osservazioni cliniche : E. P ouzi : Stenosi gastrica da colecisti te calcoJ.osa. flote e contributi : P . s~..n.giorgi: Contributo clinico alla oonoecenza degli effetti terapeutici del tartrato ·di ergotamina nella malattia di Fla j a n i-Basedow. 'Conferenze: H . Rolleston: L·a natura della malattia.. Sunti e rassegne : SIFILOLOGIA : G. Min gazzini: Cura della neu.roluea e della metalues. Dubbi e incertezze. G-Ougerot: La terapia st1ssidiaria della sifildde. VASI SANGUIGN I : M. Breton: Sulla patc~edlesi e sul tra.t tUtmento della gangrena delle estremità. - Leibovici: L'intervento chirurgico nella m a lattia di Buer·g er. - J . Heiz e P. L. Violle: La prova di Aldrich e McOlure n.ei ·disturbi locali <l elle ~...rteriti ob1'i·t eranti. - A. Lu.sa : Raro caiso di gangrena p{)st;,.difte:r:ica degli arti inferiori. ·
barda di Scienze :tvied•i ohe e Biolc giche. - Re.?...le Ac· ·ca.dem.ia d i Medicina di Toriino. Appunti per il medico pratico: CASISTICA: Emo!I'ragie in gravidanza. - Leu cemia e gravidanza. - La l attosuria nelle donne cbe allattano. TERAPIA: La tonsillectomia n ell'al'trite cronica. - Sulla cura dei m a la ti d i carcin oma inopern.bile. - Qu a.le d eve eesere la cura del canica-o 1della mammella? - Quan do convien e ope-rare 1 ba mbini. VARIA: Alberi da if.ruitta. - POSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita professionale : Cronaca del movimento pr-0.. fe.56ionale. - Con.corsi. Nomine, promozioni ed onocificen ze. Nostre corrispondenze : Da P ad-01Va.
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<;enni bibliografici •
1
N{)tizie diver se. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.
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LAVORI' ORIGINALI. Jstituto di Patol. Speciale Medica della R. Un. di Siena Direttore : Prof. CARLO GAMNA.
Cont1"ibuto alla conoscenza ed alla pat~genesi dell'itte_ro 1·egionale per il dott.
GIULIO
CoRBINI, aiuto volontario.
Ad ogni medico è dato osservare in alcuni .ammalati la presenza di una tinta itterica localizzata alle sclere, m entre la pelle ne è assolutamente priva. ·Tale comportamento, ch e si osserva nei casi iniziali di ittero ed in quelli n ei quali la causa determinante è fugace o di lieve entità, può interpetrar si come dovuto ad un semplice fenomeno di contrasto dete1·minato dall 'abnorme colorito della sclera, normalm·e nte bian ca, in confronto di quello d ell 'iride. Di fronte a questa ipotesi un 'altra può subito essere affacciata, se cioè il pigmento biliare abbia una maggiore affinità per il tessuto sclerale, di n:iodo che questo sia il solo punto del corpo ove l 'ittero è obbiettivabile e ciò appunto nei casi lievi e fugaci.
Quest'ul tima ipotesi tr.ova un valido argomento per la sua propugnazione nel fatto ormai n oto che alcuni tessuti non assumono il pigmento biliare anche nei casi 'd i ittero grave, quali ad es. il tessuto cartilagineo e quello nervoso : si potrebbe perciò ammettere che la sclera abbia · al contrario una particolare affinità per tale pigmento, per cui sarebbe la prima ad esserne impregnata. Forse ambedue le ipotesi enunciate si assommano nella produzione di questo fenomeno, che è del resto così banale, da non meritare di soffermarvi si più oltre, poichè esulerebbe anche dai fini di questa nota. _ Ma se è facile osservare nella pratica clinica casi di ittero localizzato, o per lq meno soltanto obbiettivabile in corrispondenza delle sclere, è altrettanto rara la constatazione di un vero e pr9prio ittero regionale, interessante cioè ·soltanto uno o più segmenti dello stesso tessuto, la pelle. Umber e Rosemberg hanno qualche tempo fa descritto 5 casi di questa particolare varietà, nei quali la distribuzion e dell'ittero era quanto mai strana. In 3 casi osservati infatti l 'ittero era localizzato o per lo m eno molto_ più evidente n ella matà superiore del corpo :
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IL POLICLINI CO
n el quarto, I 'ittero era visibile nella parte sup eriore del corpo ; il quinto caso, il più interessante, rig uardava un caso di ittero apprezzabile sol lianto n elle sclere e negli arti inferiori. Umber e Rosemberg conçludevano in base alle loro osservazioni che l 'affinità della pelle per la bilirubina non è uguale nei varl seg m enti del corpo; ch e in generale è la parte superiore ch e per prima lo assume e che tale differente comportam ento è probabilmente dovuto ad influssi n ervosi a punto di partenza in speciali centri trofoneurotici, che influenzerebbero il potere di assorbimento per i pigmenti circolanti da parte dei tessuti . Recentemente l(ovacs riferisce di avere da molto tempo posto una particolare attenzione sulla distribuzion e dell 'ittero in genere, il quale, secondo l 'A., si diffonderebbe costantemente secondo determinate regole, e cioè comparir ebbe dapprima n elle sclere, poi n ella testa e n el collo, quindi n ella parte superiore del tora ce e n elle braccia, di_p oi n ella parte inferiore d el torace, in seguito nelle coscie, ed infine n elle estremità distali degli arti; anche n el1'ittero in régr essione si avrebbe una diffe.. r ente e non g raduale scompar sa della carat.. teristica colorazion e nei va;ri segmenti dell a pelle. Tale comportamento, osservato presso a poco con le stesse caratteristiche anch e in un caso di argirosi, avverrebbe sempre secondo una determinata regola; l 'A. conclude di non aver mai osservato un vero e proprio ittero regionale inteso nel sen so stretto della pa,rola, ma ammette ch e nell'ittero iniziale si può avere l'apparenza di una forma regionale, data la diversa affinità dei tessuti per il p igmento biliare. Recentemente Bienenfeld rivendica a Schick e Meierhofer la priorità dell 'osservazione sulla distribuzione dell 'ittero: tali AA . avevaI.lO infatti precedentemente reso noto ch e n ell'ittero dei n eonati la diffusione della caratteristica colorazione si svGlge secondo determinate regole, ch e sono press'a poco uguali a quelle riferite da Kovacs; la colorazione it.terica si diffonderebbe sempre dal centro verso la periferia , rimanendo per prime colorJ).te le parti più vicine al centro circolatorio (Meyerhofer). _ Da quando mi occupo della questione, ho anch'io sottoposto ad · attento esame tutti i casi di ittero ch e ho potuto osservare ed i risultai i di tali osservazioni concordano perfettamente con quanto avevano osservato precedentemente gli AA. suddetti, che cioè, nell'insorgenza dell 'ittero , la pelle è da prima pigmentata in genere n ella m età superiore del corpo, quindi n ella parte inferiore e negli arti e che nella
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regressione dell ' ittero si assiste al fenomenoinverso. Ho avuto occasione di osservare negli ultimi anni tre casi di ittero svoltisi con particolari modalità che credo di un certo interesse: eccon e in breve i dati relativi. CASO I. - L. Emilio, di anni 40, colono, da. Colle d'Elsa. Ai1amnesi ereditaria e collaterale negative: nella prima infa11zia soffrì di morbillo e di scarlattina. Dura11te l 'ultima guerra contrasse m alaria dapprima e poliartrite reumatica poi, che residuò una cardiopatia mitralica. Ottto anni dop<> ebbe i primi disturbi cardiaci e poco dopo i primi segni dello scompenso. Da allora ha avuto periodi di alternativo benessere ·e di ricadute. Venti giorni prin1a di essere ricoverato in clinica, ha subìto url nuovo peggioramento nelle condizioni generali e sopraltutto ha n otato la presenza dì edemi agli arti inferiori; da qualche giornp accusa un vivo dolore a carattere puntorio in corrispondenza dell'emitorace posteriore sinistro, la· tosse si è fatla stizzosa con espettorato piuttosto abbondante ed emorragico; è comparsa anche modica febbre a carattere contint10-remittente. Da qualch e giorno si è accorto di un colorito ittericodelle sclere e ch e l 'orina, scarsjssin1a, ha assuntoun colorito giallo-brunastro. Al suo ingresso in Clinica (23-1-1928) si rileva : djspnea piuttosto intensa (40 al m.); sulle sclere, sull a cute della faccia, del collo, del ·torace anteriore e posteriore, si nota un 'evidente tintai itterica che va degradando verso l 'addome fino a scomparire del tutto in corrispondenza dell a radice delle due coscie: la cute dei due arti infe- · riori è pallida ed in corrispondenza di essi si notano edemi cospicui, che per le loro caratteristiche rivelano un'insorgenza remota. In corrisponde11za della base posteriore del polmone sinistr<> si rileva una marcata ipofonesi con aumento del fremito vocale e, all'ascoltazione respiro aspro e numerosi crepitii inspiratori; qualche rantolo si ascolta alla base di destra . Al cuore rumore di soffio sistolico alla punta e sec9ndo tono sdoppiato sui focolai della base; polso piccolo, ritmico, frequenza 140 al m. Il fegato deborda 3 dita trasverse dall'arco: la milza si avverte appena nelle profonde i11spirazioni. Nelle orine, scarsissime, si nota la presen za di albumina (1 ,50 %o) e di pigmenti. biliari: il sedimento contiene rari cilindri grant1losi e iàlir1i e rari leucociti. Nel sangue leucocitosi di modico grado (11,200 per millmc.) dr tipo ne11trofilo (81 %) . Reazioni di Wassermann,.. Hech t, ~[ einicke, n egative. La bilirubina n el siero di sangue risultò · positiva a r eazione diretta fino a 1 :40.000. Espettorato piuttosto abbondante, emorragico; la temperatura fu subfebbrile I].~i primi giorni e tornò alla norma nei successivi. Le condizioni del paziente rimasero stazior1arie n ei giorni successivi: solo. la colorazione itterica della faccia, delle scleire, e del torace andò gradatamente aumentando ed il giorno 30 fu visibile anche una leggera tinta itterica nella cute dell 'addome. Furono. applicati due cerotti cantaridati, uno sulla cute del petto, l 'altro su quella di uria coscia e contemporaneamente fu prelevato del sangue; la determinazione della bilirubina risultò po-
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SEZIONE PRATICA
siti va a 1 :25.DOO nel sier o di sangu e, 1 :35.000 nel liquido della vescicola del torace, 1 :30.000 in quello (lella coscia. 11 malato tu poco dopo trasportato al proprio domicilio; all'uscita dalla Clinica (2-8-1928) la tinta itterica era marcatamente intensa nella faccia e nel collo, diminuendo d 'intensità in corrispondenza dell 'addome, del dorso e degli arti inferiori: appena accennata nella faccia anteriore e superiore delle coscie; più in basso la cute era assolutamente scolorata. CASO II. - P. Vespasia110, falegname, da Chiusure, di anni 62. Nulla di notevole n ei precedenti er editari e nel gentilizio. Contrasse malaria all 'età di 22 anni e a 32; è da t e1npo stren110 bevitore di pleurite . vino. La malattia attuale risale, almeno a detta del paziente, a circa tre m esi fa , nella quale epoca comi11ciò a n otare uri certo sen so di facile stanchezza e di ambascia nel r espiro durante il cammjno, sen so di p eso e di tensione dell 'addome e di un legg·ero ed em a p erimalleolar e ch e interveniva alla sera, 1nentre era del tutto scomparso al n 1attino s ucce~sj vo. Da cjrca 15 g iorni h a notato un certo aumento della circonferenza del1'addome . Tre giorni prinla del su o i11g·r esso in clinica, si è svegliato improvvisan1e11te alla notte, in preda· a dispnea i11Len sa e ad oppressione toracica, senza altri partj colari caratteri; tale attacco, durato cir·ca mezz'ora,~ si è ripresentato, con gli s tes~i ~ara tteri, n elle due notti successive . Al suo ingresso in clinica (20-5-1928) si notano spiccati edemi agli arti inferiori : colorito s11J1itterico delle sclere : cute e mucose visibili pallide. Nulla si 11ota a carico dell apparato respiratorio. La punta del c·u ore batte al quinto spazio sulla linea err1iclavear e; area cardiaca in }jmiti: toni cardiaci cupi su tl1Lti i focolai , po1~o pjccolo, ritmico, 84 pul., Pmx 160, Pm11 70. Addome espanso, con cicatrice ombelicale appian ata : sulla cute di esso si disegn a un sottile r eticol o ven oso. Con la percu ssio11e si rileva la presen za di una cospj cua quantità di liquid9 complet am ente libero nel cavo addominale. Nulla di n otevole nelle orin e, alt 'infuori rlella presenza di urobjlina. L 'esame del sangue rivela una ·modica anemia (3.560.000) e leggera le ucopenia (4900) con modico aumento di linfociti (28 %) . R. W. negativa nel si.ero di sangu e. Nei giorni st1ccessivi il colorito subitterico delle sclere si fece più ma11ifp,sto, mentre comin ciò ad accennarsi st1lla ClJtc della faccia, del collo, ed in q·u.ella del torace, una lieve tinta itteri ca che si diffuse nei due giorni successivi anch e a quella dell'addome, au.m entando d'intensità nelle parti suddette: gli arti inferiori erano invece completamente scolorati. Il giorno 26 il dosaggio della bilirubina nel siero di san g11e dava r eazione positiva diretta 1 : 45.000, n el li<Juido della vescicola ottenuta media11te impiastro cantaridato applicato sulla cute del petto 1 :75.000, e in quello della coscia, 1:70.000. Dopo circa clieci giorni la tinta itterica cominciò a. degradare fi110 a scomparire in breve tempo: negli arti inferiori essa non fu mai visibile. 1
Il terzo caso riguarda un giovane di 34 anni G. Lt1igi, che non fu pot.11to studiare dal lat~ clinico, poichè venne a n1orte poco dopo il suo ingresso in clinica. Ncll 'anamnesi remota risul-
t ava 11n ret1matis1no poliarticolare sofferto qualche anr10 p.rim.a, rlal quale era r esidualo u11 vizio· mitralico. Il paziente f11 ricoverato in clinica con il quadro classico dello scompenso del cuore de-stro e, come ho detto, venne a morte poco dopo . ·rralascio le note oldettiYe presentate dal malato· e ria.ssumo in breve il protocollo d 'autop sia. Kon si apre il crani.o :. ederni degli arti infei-iori, del pene, dello scr oto. Le sclere, la faccia,. il collo, il torace, presenta110 llil 'inten sa colorazion e itterica, che va degr a-ctando verso la cute· cl.ell 'addome: nelle coscie e nelle gan1be, il colorito della pelle è soltanto leg·germente itterico;.: jdrotorace bilaterale, special1ncnte a destra. Cuore· globoso, punta fatta dal ventricolo des Lro; ventricolo sinistro non ipertrofico: sten osi completa" della mitrale: p assa appen a una sond a attraverso· 1'orificio. Calcificazio11c dei pizzi valvolari; orecchietta sinistra dilatata e ipertrofica : valvole aortiche integre, di!ntazione e ipertrofia del ventri-colo destro : dilatazione dell 'orecchietta clestra . trombosi ùell 'at1ricola destra. Polmone destr~· con1presso e r igid o: i11duramento bruno; polmonite fjbrinosa del loho i11ferior~ in ep atizzazione· rossa. Infarti multipli emorragici n el pol1none sini stro, lobo inferiore. l\ifi lza g·1obosa, dura, da stasi cr.onica; cicatrici da infarti. Ren] e fegato da sta si. Catarro gastrico cronico ». F11rono prelevati dal cadavere alcuni pezzetti di pelle del collo, del petto e delle coscic. l(
·i tratta quindi di tre ammala ti nei qua li il
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comportam ento dell 'ittero era mol to atipico , data appunto l 'assenza o per lo m eno la dif~ fer en za m àr cata d ell 'ittero st esso n elle varie
regioni della pell e. Specialmente il primo ed il terzo caso non potevano. riportarsi ad una d i quelle forme in cui la diffusione dell 'ittero a tutto il corpo non ha luogo di m anifestarsi completarn ente per il cessare della causa che lo produce : soprattutto la durata e l 'inten sità del colorito itterico in alcune parti in con~ tra to con il colorito normale di altre, facevano escludere tale ipot esi; doveva perciò esistere u11a causa cl1e avesse inibito, o almeno che ritardasse notevolmente la diffus.ione dell 'ittero stesso. L'esser e comune ai tre casi la presenza di edemi localizzati agli arti inferiori, cioè nei punti nei quali la pelle· non era, almeno visibilmente, co~orata, mi mise il dubbio ch e potesse esistere un qualche rapporto tra la presenza dell 'edema e la mancata comparsa dell 'ittero. A questo scopo istituii alcune esperienze, cercando n el campo sperimentale di riprodurr e quelle stesse condizioni che avevo vedute occorrere nei casi clinici osservati. Perciò applicai a quattro conigli un laccio di gomma alla base di un orecchio per qualch e giorno, togliendo ed applicando di nuovo ed alternativamente il laccio stesso, in modo da ottenere un edema durevole e cercando di evitare lesioni vasali tali da ostaco-
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1L POLICI,INICO
lare permanentemente la c ircolazjone. Dopo qualche g'iorn o di tale trattamento, .praticai ad ognuno dei conigli in esperin1ento l' allacciatura del condotto coledoco, allo scopo di provocare ittero da riassorbimento. I fatti ch e ho osservato successivamente nei conigli così trattati possono essere così riassunti : dopo uno-due giorni in genere compariva un ittero visibile n elle sclere e bilirubinuria : la diffusione della tinta itterica avvenne sempre soltanto dopo tre, quattro giorni alla pelle del corpo; soprattutto essa ritardè, a . oomparire n ell'orecchio edema toso rispetto all 'altro : non ho potuto osservare l 'u1teriote con1portam ento, perchè i conigli non sopravvivono a lungo dopo la chiusura del coledoco. Risultava ad ogni modo da questi esperimenti che gli ~demi ostacolano la comparsa dell 'ittero. Uno dei punti sui quali intendo soffermarmi è quello che riguarda il contenuto in bilirubina nella pelle itterica ed in quella non itterica, i11 rapporto con quella del san gue, e del m etodo di cui mi son ·s ervito per la dimostrazione. In uno dei casi clinici d escritti , ho potuto osservare istolog·icamente alcuni pezzetti di pelle prelevati dal cadavere in vari punti del corpo ed ho potuto con sta tare che esiste"Va una notevole differen za n ella quantità di pigmento nelle parti superiori del corpo in confronto di quelle inferiori . Negli altri due casi ch e ho potuto seguire, sono ricorso al cosiddetto m etodo . della vescicola che consiste nell 'applicare un cerotto cantaridato sulla cute e nell a determinazione della bilirubina contenuta nel liquido ottenutone, secondo il metodo di Haselhorst e confrontando i valori con quelli ·o ttenuti dal dosaggio della bilirubina n el siero di sangue con lo stesso metodo. Sul valore di questo m etodo , escogitato per saggiare il grado di imbibizione della pelle da parte di una •determinata sostanza (n el caso particolare il pigmento biliare), è sorta recen -~ ten1ente una polemica, soll evata da Umber e Rosemberg, i quali, avendo trovato n ei loro casi di ittero regionale un contenuto in bilirubina uguale nel sangue e n el liquido ottenuto da un cerotto cantaridato applicato sulla pelle, con cludevano con il n egar e ogni valore a tale metodo. Poco dopo la nota di Umber e Rosemberg, Scherk e Gansslen, quasi contemporaneamente r endevano noti alcuni casi di ittero nella grande maggioranza in regressione, nei quali il contenuto in bilirubina del sangue era quasi sempre superiore, raramente uguale, mai inferiore, a quello dei liquidi della vescicola della pelle e concludevano che il me•
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todo, pur non offrendo una sicura garanzia di esattezza, può tuttavia dare un certo criterio per stabilire il grado di impregnazione dei tessuti per parte del pigmento biliare. Ho voluto perciò ricercare in qualche caso di ittero di svariata natura il contenuto in bilirubina del sangue e del liquido della vescicola, ottenuto mediante applicazione di cerotto c~ntaridato sulla pelle itterica e mi risulta ch e, sia l 'ittero in formazione · od in reg·ressione,. il san gue non ha mai un contenuto in bilirubina inferi ore a quello del liquido della vescicola, ma quasi costantem ente superiore. Mi sembra però che il metodo non serva esattamente allo scopo prefisso, poichè il cataplasma cantaridato e trae dal tessuto non già il liquido cellulare, ma bensì quello circolante negli spazi interstiziali. Nei due casi di ittero r egionale nei quali h o saggiato questo metodo, ho trovato che il contenuto del sangue in bilirubina era st1periore a quello del liquido delle vescicole e che il liquido della vescicola della coscia (non itterica) aveva nei due casi un contenuto leggermente superiore di quello della vescicola del petto (itterica). Per la leggera differ enza da un lato e, d 'altra parte, per la malsicura esattezza del m etodo , non posso addivenire a conclusioni con crete : può darsi però che tale comportamento possa spiegar si ammette~do ch e il liquido ottenuto dalla cute non itterica contenga realmente una maggiore quantità di pigmento e ne conten ga in più quel tanto che non• è stato fissato dal tessuto cutaneo. Dopo quanto ho esposto non posso ammettere, almeno per quello che riguarda i miei casi, l'esistenza di un vero e proprio ittero regionale , e tanto m eno parlare di una diversa affinità della pelle nei vari punti del corpo. Ch è, se i vari tessuti h.anno realmente diversa affinità per il pigmento biliare, dipendente certamente dalla costituzione anatomica e dalle proprietà fisio-biologiche degli elementi cellulari che li costituiscono, non mi sembra logico pensare ch e tale regola possa val er e per uno st esso tess11to. L'apparente maggiore o minore affinità della pelle per il pigmento biliare, trova invece una più logica spiegazione ammettendo ch e l'ittero si manifesti dapprima nelle parti più vicine al centro circolatorio, in quell e cioè. nelle quali la circolazione è più attiva, ipotesi questa avvalorata dalla osservazione clinica sulla distribuzione dell'ittero. Concludendo, i casi di ittero che si presentano come quelli descritti, non sono che apparentemente regionali, inquantochè l'edema
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lj a, Ja Inadre è inorta a 60 a11ni i11 segu ito ad una broncopolmonile ed tina sorella è deceduta nell 'Ospizio della Matcr11ità dopo essere stata operaro per un tun1ore n1aligno dell 'utero. · Nell 'llna1n11esi personale, no11 vi è alcuna entità morbosa im·p ortante fi110 all 'attual e. Ha avuto 18 gravidanze di cui due t ern1inate con aborli. Dei 16 fi~li nati 9 sono morti nell 'infan... zia })Cr inal o.ttie imprecisate, 2 in seguito ad infortu.ni ed un altr o in g~erra; i rimanenti 4 sono viYenl i e sani. Ha trascor so· l a sua vita tra i lavori <ici campi e della casa ed è sempre stata paroa inang"iatri ce e modica bevitrice . ~e l 1923, a 60 anni, dopo un periodo di astenia ct ur nlo qualcl1e se l tin1ana e no11 meglio definito, BIBLIOGRAFIA . inconiincjò ad avvertire dei · dolori all 'epigas trio ch o compariva110 l)ru scamente dopo l 'inges tione <lei cibi, più spesso di ser a, e poi cessavano alBrE.NENFELD. Wien. J( lin. Woch., 1928, n. 45. 1'ilnprovviso. Se t alvolta dive11nero più intensi , t"i\ NSSLEN. Deut . l\fecl. V\Torh., 1928, n. 20. i1tai , però, si esacerbarono al punto da assun1ere KovAcs .. Wje11. J{Jjn. W0cl1., 1928, n. 42. l a violeitza d i una colj ca. Si prolung·avano dapIVI EI ERHOFF.R. Citat o da BIENl~NFELD. prin1a per ([Ual cl1e ora, ma poi ebbero una duScHEUK. Deut. l\IIed . V\1och., 1928, n. 12. rat a n1aggiore, Jin ancl1e di giorni. Sempre si Scnrc1\. Cita to òa B1ENENFH1.n. al tern1u·oJ10 con periodi d i ber1essere anche lunUl'vIBER e RosEMBERG. Deut. }\if erl. V\.,.och., 1928, n. 3. gl ti e nello scorso a11110 t ali dolori si presenta. ron o ro11 J 'in terve11 to cli 3 o 4 mesi I 'una volta dHll 'a] tra 1 perdtrra11do al 11tassimo . per due g·iorOSSERVAZIONI CLI N ICH~E~ ni. l\lai, durar1te questo tempo, ebbe vomito o Istituto di Anatomia Patologica della R. Un. di Parma nansee, nè comparve itterizia o febbre e mai llOlò lnodificazioni nel.I 'aspetto delle feci o delle · Direttore: Prof. P . GuizZETTI. urine. Nel n1 arzo· del passato anno fu costretta per Divisione Chirurgica dell'Ospedale Maggiore di Parma nna settin1ana al letto <l a u11a febbre che pcr<lurò elevatà alcuni gior11i, per poi esting·uersi Primario: Prof. E. GARBARINr. e che il medico condotto rite.n ne dovuta ad una forma d 'influenza. Nel me.se successivo, qualche ora d opo un paStenosi gast1·ica da colecistite calcolosa sto pi11ttos to abbondante.. ritornata dai campi per il dott. ETTORE PoNzr, rloYe aveva l avorato, comparve vomito: era .scuro assistente .effetti vo dell'O pedale. e schiun1oso, costi t11it9 dai frammenti dei cibi jngeriti e da muco e nor1 era accompagnato da I quadri clinici che possono venire offerti <lolori. Si ripetè nei giorni successivi e la donna dalla calcolosi biliare sono veramente molte- fu costr ett a ad t1na ·iieta essrnziale liquida. Perdurando tale qtiaclro s into,matico a cui si assoplici e se pure nella maggioranza d ei càsi la ciarono i1ausee ed eruttazioni e che era cau sa • malattia si palesa con quegli elémen t i semeio- ò j not evole r.1imagrime11to, 1'inferma per con silogici precisi e sicuri che ne rendono facile 11 gljo d el . m edico curante ricorse ad uno speciadiagnosi , possono, pur tuttavia, nella prati ca 1ista. Questi, in ])ase anche all'esame d el su cco gapresentarsi form e di tale affezione dove i eg11i f: trico e col controllo radiologico, ritenne trattarclassici sono attutiti o scomparsi o ad essi, . ~i òi una n eoptasia gastrica s tenosante e g iudi· <":indo tr1.1ppo rischioso 11n ir1tervento chirurg ico, ancora, altri si sono soYrapposti. In questa. varietà di stati morbosi credo cl1e <iato il g r aYe s tato di deperimento che present.ava l'infern1a, si limitò a prescrivere una cura rientri il caso ch e intendo segn alare : esso 11re- sinto1natica. enta interesse n on soltanto per le alterazioni I vomiti p1rr diminuendo di frequenza r1on anatomiche che si sono i-iscontrate, già di per cessarono e ft1 appunto 1n conseguenza di essi sè stesse rare , ben ì, e piuttosto, per ]a sinto- ch e si prod1Jsse lo s trozzamento erniario p er cui ft1 ricoYerata in Osperlale. n1atologia variata a tal punto da condurre ad · L 'erniotomia venne eseg11ita d'urgenza: l 'ansa un errore diagnostico. in t e tinale, erniata attr nver so l 'anello crurale s., rnanifestava già i segn i dell a stasi ; però l a circol azione e la t onicità ripresero rapidamente Eccone in breve la storia: rl opo lo sbri f!liam ento e la riduzione di essa non presentò difficoltà. ~1 . D., di anni 66, massai<1, da S. Ilario d 'En za vc11iva ricoverata d'urgenza l '11-10-1928 nell'OL ·am1nalata già fortemente debilitata continuò spedale tli l)arma per ernia crurale s. strozzata, nei giorni segue11li ad es~ere t ormentata òfll vocomparsa qualch e ora pri111a in seguito a con ati mito; agli esam i ripet t1li rlell '::tò<lom e cruest o si òi vomito eò irriò1.1cibile ai taxis ripetuti. prese11tò sempre normale per forn1a e per Yo_l11Dalla c;lrl ell a clinica si rileva, per il gentilizio, 111e, i11dolore e cccl evole ovun q He, f11orcl1è a 11 'enich e il padre è 1norto i11 tarda età per card iopagastrio dove con la palpazio11c, un po' a des lra
non costituisce ch e un ostacolo per l 'assorbi: 111ento della bilirubina in quelle parti di pelle che l 'assumono di regola più tardi delle altre: il m eccanismo per il quale l 'edema ostacola Ja fissazione d el pigmento biliare alla pelle; non è certo facile · ad interpetrarsi: probabilmente, sia l 'edema, sia ]e cau se che lo producono e che sono attu.a lmente oggetto di numerose ed ·interessanti ricer che, - si assommano nella determinazion e del fenomeno cc ittero r egionale ». I
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IL POLl CLJ Nrco
della linea xifo-0111belicale si apprezzava una massa rotonùeggiante, d ura, scarsam ente m obil e n egli atti. respiratori, a limiti poco n etti. Il suo stato andò successiva1l1ente aggr avandosi e decedette per shock il 15-11-1928. Si rit cnr1e opportuno provveder e all 'autop&ia ed il rcpP-rto nosologico è il seguente : (At1topsia N. 26.524 dell 'Istituto di Anat . Patologica) . Cadavere alquanto denutrito, con strutt11ra ~c heletrica regolare. Nella regione inguino-c;:rurale s. : ferita chirurgica rece11te. La testa n on fu aperta.
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screta q11antità. Diametro vert. cm. 9. Diametro trasv. cm. 11. Non esistono insufficienze, nè stenosi. Spessori. : ventricolo d. mm. 4; ventricolo s. mm. 15; setto m1n. 18. Il miocardio ha un colorito hruno giallastro ecl è molle. L'endocardio è tinto in un colore rosso-vinoso per imbibizione sanguigna. L'endocardio e le éoronarie appaiono norm:ili. Addome. Lo ston1aco è fortemente ectasico e la sua regione pilorica si trova stirata verso d. ed aderente alla facc ia ii1feriore del fegato. Aperto, la mucosa appare al)bondant.emente coperta
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.A -
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•4 =piloro; B=calcolo ; C=lacinia della cistifellea; D = du oòen o~ E=--= facria inf. dcl fegato . Co llo e torace. Esofago tinto da diffusione san g uigna. Trach ea spalma ta da muco schiun10so, con i11ucosa r oscn . Il polnione d. è adeso te-
11ar.e1nente all 'apice eò alla base; il parenchima è ben aereato ov11nq11e ed è pallido, fuorchè alla ba.·p. 1 love si 11ota un m odico grado di congestione ed uno spiccato gr ado di edema. Il polmon e s. è libero e la sua pl e11ra è ovunque p erfett a n1e nt e i1 ormale; -il st10 pare11chima ha complessiva n1 e ntc lo stesso aspetto notato per il polmon e d. I bronchi di ambo i lati contengono del 1nnro ch iun1oso e l a loro mucosa è r osea. I vasi ono normali. Le ghiandole lin fatiche antracotich P. A orla toracica P per;cardio: r egolari. Il cuor e 0 fl oscjo, il grnsso subcpicardico appare in di-
da muco ed è, inoltre, qu a ~ là sollevata da bolle d 'enfisema. II pil oro è pervio, ma alquanto ristretto ; in corrispondenza di esso la sierosa appare inspessita e t11tta l a reg"ione pilorica appare imbrigliata da nu1nerosc aderenze con la faccia inferiore del fegato. Anche il duodeno è per tutto il suo primo tratto adeso a detta fa,"' eia- del fegato ed in modo tale ch e non è possi bile ricon oscere la cistifellea. ...\porto, esso presenta a pochi cenlirr1elri dal piloro, una soluzione di continuo ch e lo attr aYer sa in tutto lo spessore delle sue p areti, rotondegg·iante, ampia come una moneta da 2 soldi , di conio recenie, rlalla quale affiora verso il lun1e duodenale un ca1colo grosso come una noce n1oscata, a super•
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iicie ber11occoluta. I bordi dell 'ulcera sono 11n poco inspessiti e fra essi ed il calcolo esce un IJO • ·di bile; la sua superficie, poi, è come attraver·-sata da una briglia che si lascia facilmente riconoscere come un tralcio di parete della cistifellea. Il fegato, per il resto, ha forma e volu1ne norrnal i; il suo p ar enchima è pallido e molle ; i ·dotti )Jiliari sono regolari, ma dilatati; l'epatico -di ampiezza normale si perd~ nel connettivo 1 ~l1e stabilisce le aderenze fra fegato e duo<leno . Il rimanente intestino appare norrnale, fuorch è in ·quella parte di ileo dove si era prodotto lo strozzamento erniario in cui si nota, per breve tratto, un colorito rossastro diffuso e si riscontrano legsgeri essudati r ecenti. Ambedue i reni hanno forma e volume normali, sono bene scapsulabili e lisci ; la cortic::.Je è p allida e tumida . Nulla di notevole alla vescica ed ai qeniiali. Diagnosi. Fistola cistico-duodenale da cole . .-cistite calcolosa in donna operata per ernia cru..i·ale strozzata. ~ b en noto ch e il segno caratteristi.co della
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·calcolosi biliare è rappresentato dalla colica, quasi sempre reci diva e spesse volte accompa~gnata dai segni di una stasi biliare per l 'occlu. sione del coled·oco da parte del calcolo. Nell 'infermità del caso in esame, invece, ·questi sintomi sono ma11cati e n ella storia si distinguono due fasi diverse e ben differenti ttra loro. La prima ch e si è protratta per oltre cinque .anni è caratterizzata da dolori vaghi all 'epiga-:strio , oscillanti n ella comparsa e n ella durata, talvolta più inten si e, però, mai violenti. La seconda fase, invece, si distingu e per il vomito che insorge dopo l'ingestione dei cibi , non si congiunge ad accessi dolorosi e presenta -quei ~aratteri ch e sono collegabili con llna -stasi gastrica. Quando si è ricorso al sussidio dei Raggl Rontgen questi hanno confermato la presenza tli un· ostacolo n ella canalizzazione dei cibi a livello del piloro ed anche l'esame del succo :gastrico deve aver contribuito a trarre in err.ore lo speciali sta, ch e già all'esame obbiettivo .aveva riscontrato elem enti morbosi a carico d ella regione pilorica. Noi possiamo invece, ora, ritenere ch e n e] primo periodo si sia cr eata un 'idrope della ci-stifellea ch e, con a lterazioni flogistich e a decorso cronico, ha contratto aderenze con gli ()rgani prossimiori, causa precipua d.ei vaghi -dolori denunciati dalla paziente. Nel secondo periodo per le sald~ aderenze -ch e attraverso gli anni si sono venute forman' do, si è stabilita una stenosi dell ~antro pilorico -e da qui il vomito e l ' obbiettività rilevati. Per quanto riguarda l 'esam e del succo gastrico ricorderò com e due fattori siano consi~
derati importanti per fare ammettere la diagnosi ·di neoplasia gastrica e cioè la presenza di acido lattico e la dim1nuzione o la scompars-a dell 'acido cloridrico libero. Nel caso attuale la presenza del primo può essere considerata come espressione ,degli apnormi processi fermentativi del contenuto gastrico in conseguenza della stasi e l 'assenza dell'acido cloridrico libero può, invece, essere imputata allo stato di gravità in cui si trovava la donna quando venne eseguito l 'esarr1e : nelle caches- · sie, di qualunque natura esse siano, le varie secr ezioni ne soffrono e così pure quella dello stomaco. La malattia ha avuto , quindi, un decorso quanto mai oscuro ed a stento il primo quadro da essa presentato può far si rientrare ·in quella forma pseudo-gastralgica su cui gli AA. richiamano molta attenzione; nel secondo .Periodo , poi, per le alterazioni anatomiche · sopravvenute, la diagnosi di essa appare maggiormente difficile.
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:ok
Anche dal lato anatomo-patologico il caso in esam e presenta in te resse perch è l 'evenienza di una stenosi gastrica conseguente a coleci-
stite calcolosa è alquanto rara. Nella ricca statistica di circa 12.000 operazioni eseguite nell'ultimo ventennio nella Divisione Chirurgica di Parma, oltre 300 riguardano il fegato e le vie biliari : tra queste ho trovato un caso solo analogo al presente. Esso si riferisce ad un uomo di 66 anni, operato felicemente il 14-6-1910 di colecistectomia e di gastroenteroanastomosi e per la sintomatologia ti pica fu possibile addivenire ad una diagnosl esatta già prima dell'intervento. Al tavolo operatorio si rinvenne ch e la cistifellea era tena-· cemente adesa al piloro: essa conten eva un grosso calcolo ch e comprimendone il fondo vi aveva prodotto un 'escara da decubito. È ovvio pensare ch e se in quest'infermo l 'intervento fosse stato eseguito più tardi o fo sse mancato, dalla semplice esca.ra si sarebbe passato ad un'ulcera che approfondendosi sempre più avrebbe finito coll 'aprirsi nel tubo digerente. Si sarebbe così creata una fistola come nel caso ch e è oggetto del presente studio. Tralasciando di accennare alle varie altre complicazioni della colecistite calcolosa, ricorderò come la formazione di fistole possa realizzarsi direttamente con gli organi vicini in seguito alla formazione di aderenze, oppure in
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IL
POLICLINICO
form a indiretta qu_ando si crei, precedentemente alla fi s tola, una peritonite sacca ta. Le fi stole biliari in comunicazione diretta col tubo gas tro-enterico sono le più frequenti ma possono pure aprirsi n ella pelvi del ren e d. o in vescica, oppure, p er l 'intermezzo di un accesso subfreni co, in una cavità pleurica o n el p ericardio. In qualche caso, poi, si puè. an cl1e avere una colecistotomia naturale, quan do cioè si stabilisce una fistola cistico-cuta11ea. Le varie fi stole in comuni cazione col tubo digerente sboccano in una porzione an zich è in un 'altra a seconda dei ra1)porti contratti dal fondo della cistifellea e così quan do tale organ o si è spostato alquanto verso la linea n1ed iana si crea n o delle fi stol e in comunicazione col p il oro o , com'è n el caso n ostro , e più p e so , con la prim a porzione del duodeno.
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NOTE E CONTRIBUTI. CAsA
DI
CuR.I\
nr
RE GOLEDo (LAGO
Dr
CoMo).
Contributo clinico alla conoscenza .degli et•t•etti terapeutici del tartrato di ergotamina nella malattia di Flajani-Basedow per il dott. PIERO SANGIORGI.
Non basta più, oggi, definire la malattia di Flajani-Basedow cc un'affezione dovuta ad una iperfurizione della tiroide n. L 'odierno sviluppo degli studi endocrinologici, la somma delle cognizioni ch e chiariscono i rapporti fra gl1iandole a secrezione interna e sistema n ervoso vegetativo, il costituzionalismo morfologico, e via discorrendo, hanno enormemente allargato i confini del determinismo base·dowiano, affidando alla clinica avvenire il com BJT3T., TOC; R.L\ FIA. pito di ra ggiungerli e di individuarli. Nel XXXI Congresso di medicina interna te1) BAHTEHA. Su tre casi d i calcolos i biliar e. 11 Po-. nutosi a Rom.a n ell'ottobre del 1925, medici, liclini co, 1909. 2) B c:n.ToNro:. La perforazion e della vescicl'ielta bi· chirurgi e radiologi, h anno portato il contriliar e. l.Rifor1na Med ica, 1925. buto della loro esperienza sulla risoluzione 3) CADE e l B AnnrEn . Les difficu lt és de .diagnosi1c pratica del problem a terapeutico della malatde la ch.ol écistite lithiasique chroriiq u.e, tia di Flajani-Basedow, p erven endo alla non· ecc . Lyon Méd. , 1924-. molto brillante con clusion e ch e la g uarigione 4) CHIRAY et PAv P.1 . . La vésic u le biliaire. ~fass{111, éd. , Parjs, 1927 . assoluta non può esser e ottenuta in senso vero 5) COTTE. Fislules biliaircs. Soc : de chir. P aris, n è dalla chirurgia , n è dalla m edicina n è dalla 1925. X=lerapia, almeno fino ad oggi. Però ciascuna 6) D r:voTo. M alall i e del fegato (in "'fratl. <li I'a t. di queste tre g randi bra11ch e della scienza Medica di A. DE GrovANNJ. Vallardi , cdit. medie.a, può apportare, n ei singoli casi, be ... l\tfila110) . 7) FA Rnr s. A 11.at. Pn l ol. del fegato e de ll e v i e bi- , n efi ci notevolissimi sia ch e ~giscano indipenliari. (In Tratt. <li Anatomi a l)atol ogi ca di dentem ente,- sia che corppen sin0 fra loro l'efP. FoÀ. U .. T . E. T. , Torino) .. ficacia del proprio contributo. 8) Gu 1zz 1~TTT. Lezi on.i lli A nal'on·i ia Pa tologica. Tuttavia, questo è accertato: che qualunque Zafferri , céJ. Parma, 1925. sia il grado di gravità del]a forma, la cura 9) MAc C \nTY and CoJIKERY. Earty l esions in t.lie medica, associata a quella igienico-dietetica, si qall-bladder . .Americ . .Tour11al of the n1ed. se iene., 1920. r ende sempre opportuna : n elle forme di mo10) NANNY l(linik der Cholelithiasis. Vogel, ed. desta gravità,, perch è può bastare da sola a Lei1)zig, 1892. raggiungere effetti ch e possono ritenersi praticamente buoni e, fino ad un certo punto, definitivi; in quelle di rnedia gravità perchè W'" Importante pubblicazione: per un certo tempo può essere apprestat~ vanProt. CIUSEPPE SABATINI taggiosamente a titolo contensivo ed aspetDdrettore della R. Cliinica Medica dell'Univ. di Sassari. tativa ; in quelle g ravi, infine, perchè puè. valjdamente preparare l 'amm·a lato alla cura LA CIRROSI EPATICA chirurgica o radioterapica aumentandone la STUDIO CRITICO E CLINICO. probabilità dei benefi ci immediati. o lontani. Volume in-s ~ cli pagg. VIII-102 (N. 21 delle nostre Ora, i sussidi offerti .a] medico per la cura Monografie Medi co-Chirurgiche d'attu a lità, C-0llezione del morbo di Flajani-Basedow, sono numerodel •< P oliclip.ico n) , nitidamente stamp ato in car ta se· si : dall 'an titiroidina di Moebius all'arsenico; ' mipatinata. - Prezzo L. 1 5 più le spese postali di dall 'organo-terapia ipofisaria, timica, paratiepedizione. Per i nostri abbonati s-0le L. 1 3, 7 5 in porto franco. roidea, ovarica, testicolare, insulinica all 'iodio, oggi ritornato in onore; dalla di gitale ai hroInviare Vaglia P ostale all'Editore LUIGI POZZI · murj tutto l'arsen ale m edico ricostituente» Via Sistina, 14 - ROMA. ' 1
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sedativo, tonico, cardio-vascolare, antidiarroi- attività · specifica o azione elettiva - per co, può trovare la sua razionale applicazione il sistem a n ervoso simpatico. Di questo connella singola peculiarità d ei casi. « Mai forse tributo, noi siamo debitori a E. Rothlin, che come per la malattia di Flajani-Basedow è h a ' potuto .. sperimentalmente dimostrarci che, vero l 'assioma ch e ogni malato costituisce com e l 'atropina è' la sostanza inibitrice del una personalità clinica a sè, n,o n dovendosi vago, cosi l 'ergotamina è la sostanza inibidimenticare le secondarie variabili modifica- trice del gran simpatico. zioni che l 'ipertiroidismo basedowiano porta Sebbene il mio compito non sia precisasulle altre ghiandole a secrezione interna e m ente questo , tuttavia non mi sembra fuor come non sempre vi sia corrispondenza fra di posto riassumer e brevemente le esperienze gravità della sindrome e difficoltà di guari- mag istrali d el Rothlin per meglio chiarire il gione del malato: onde in ogni singolo caso ·meccanismo di azion e d el tartrato di ergotadovrà il medico da un esame accurato, storico m ina vis-à-vis d el gran simpatico. ed obbiettivo e dal divenire d ella sindrome 1) L 'effetto vaso-costrittore ottenuto eccistessa, dedurre pratich e indicazioni per l 'in- tando il simpatico cervicale o spla~cnico, o dirizzo cura tivo ». (F errata, Atti del XXXI Con- eccitandolo e.on la somministrazione di adre- . gresso della Soc . I tal. di Medic. Interna). nalina, è paralizzato od anch e rovesciato da una preventiva somministrazione di ergota:È appunto partendo da questo concetto che, • nella cura del morbo di Flajani-Basedow, io mina. ho voluto u sare , ottene11done i risultati 'c he 2) L 'azione accelera ti va dell'adrenalina ora riferirò, il tartrato di ergotamina, alca- sul cuore in situ è inibita d all 'ergotamina, la loide d ella segale cornuta di cui erano già quale rallenta il ritmo cardiaco di un animale noti g li effetti , dichiar.a ti soddisfacenti da che trovasi in condizioni di normale equiliAdlersb er g e Porges, Rutz (Med. Kl. Nr. 19, brio n eùro-vegetativo. Il Rothlin ha visto che S. 736 , 1926), Meyer (Med. Kl. Nr. 44, S. 1688, 1/ 10 di mmg. di tartrato di ergotamina per 1927), Merke, Staeh elin, J. P . Bouckaert e A. kg. di p eso d ell 'animale (gat to) h a abbassato il numer o normale di 200 pulsazioni al K. Noyons . Non mi risulta che Autori Italiani si siano m ' a 148. . Io ho avuto agio di constatare lo stesso feoccupa li d el! 'argom ento ed io sono ben lieto nomeno in un uomo sano, al quale la somdi riempire questa lacuna. M,a vediam o, anzitutto, ch e cosa si.a il tar- m inistrazione sottocute di 0,25 m gr. di er gotrato di er gotamina e quali siano i concetti tamina abbassò a 62 le 80 pulsazioni abituali. che n e d eterminano l 'impiego n ella m alattia (Cfr . anch e Chiabrera , Minerva Medica, n. 1±, di Flajani-Basedow. . p. 799 , 1928) . 3) Secondo la specie .animale varia la reaIl tartrato di er gotamina è, com,e h o d etto , u11 alcaloide cristallizzato d ella segale cornuta zio11e d ell 'utero all 'eccitazio n e simpatica. L 'ue possied e l e proprietà farmaco-dinamiche e ter o di coniglia è contratto dall 'adren alina: tossicolog ich e caratteristiche d ella segale cor- ma un 'iniezione di tartrato di ergota~ina arnuta stessa. Esse sono, come è noto , quelle r esta o capovolge il fenomen o. L 'esperimento ch e da una parte agiscono sull 'utero e sul si- è più evidente sulla vescicola seminale d ella . stema cardio-vascolare. cavta . . 4) :È n ota la provocazion e sperimentale L 'ergotamina, ch e ha trovato un vasto impiego nella prati c~ ostetrica e g inecologica d ell 'i p erglicemia adrenalinica. Somministranl)Ossied e inoltre un 'azione specifica sul sistema do il ·tartra to di er gotamina , il fen omen o non . simpatico agendo n el sen so ch e essa paralizza avviene. Da questa serie di esperienze d educiamo le r eazioni fisiolog ich e dovute alla sua eccitazione. L 'er gotamina quindi, esplicando una. dunque ch e, effettivamente, il tartrato di erattività moderatrice sulla funzion e del sistema gotamina inibisce, n ell 'animale sano i fenosin1patico essendo , in altri termini , un ele- meni d ovuti ad attività acceleratrice d ell 'ecm ento inibitore di questo sistema, può essere citazione del g r an simpatico; attiYità ch e può valorizzato dal punto di vista diag nostico e anch e essere speriment~lmente provocata dal1'adren alina. da quello terapeutico. l Tna seconda serie di esperimenti , di cui Il metodo chimico di espl orazione del sistema simpatico ha ricevuto infatti un note- per brevità riporto olo le conclusioni , per vole contributo dalla conoscenza farmaco-di, m ette di dimostr ar e la possibilità di parali znamica di questo alcaloide che possiede una zare con l 'ergotan1ina , tanto le terminazioni
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delle fibre acceleratrici o motrici che le terminazioni delle fibre inibitrici del gran simpatico. Noi co11osciamo g·ià l 'antagonis1no para-simpatico fra pilocarpina ed atropina. Le ricerche di E. Rothlin ci fanno conoscere quest'altro antagonismo simpatico fra adrenalina ed ergotamina . Ed è, questa , una conquista nuova ed importante, poichè avevamo nell 'adrenalina lo stimolante tipo, ìl capo-fila degli eccitatori (come felicemente lo chiama LaignelLavastine) del g ra11 simpatico. Ma non avevamo il capo-fila degli inibitori; ed .a questo posto abbiamo oggi m esso l ' erg otamina. Le ricer ch e comparative, dal punto di vista farmacologico e biologico, fra l'ergotami11a e gli altri agenti terapeutici e specifici - chiamiamoli così - del sistema vegetativo hanno condotto alla constatazione perimentale che il simpaticotropisn10 ergotaminico è spiccato tanto quanto il impaticotropisn10 degli altri agenti. Anche dal i:>unto di vista posologico, le dosi minime p er dimostrare l 'azione elettiva della s'o stanza chimica studiata, rivelano valori pre so ch è u guali. E cioè : Pilocarpina, da 5 a 10 mmg. per dose, per via sottocutanea; Atropina da 1/ 2 ad 1 mmg. per dose, p er via sottocutanea ; Adrenalina da 1/ 2 ad 1 mmg. per dose, per via sottocutanea; Ergotamina da 1/ 2 ad · 1 mm g . per dose, p er via sottocutanea . Altra interessante osservazione è che l 'azione dei due agenti stimolatori , è più breve ch e non quella dei due agenti inibitori. Infine ulla questione dell 'amfitropismo (in certe condizioni, atropina, pilocarpina ed adrenalina ·possono agire e sul gran simpatico e sul parasimpatico) il Rothlin ha accertato che l 'er gotarnina somministrata prin1a dell ' eccitazione elettrica del ,rago, n e aumenta la eccitabilità stessa m entre Hess ha dimostrato che la midria si atro1)inica può sommarsi con quella er g·otaminica. Anche l'er gotamina, dun .. que, può sotto certe condizioni essere negativam ente simpaticotropa e positivamente parasim pa ticotropa. Detto tutto questo -yediamo ora sulla base di quali concetti e con quali ri ultati sia stato usato da altri e da m e il tartrato di ergotamina n ella malattia di Flajani-Basedow. Questa malattia, infatti , sebbene. non possa essere inter am ente interpretata per una sim· paticotonia, pos iede pur tuttayja un gruppo di sintomi ch e direttamente vi fanno capo . La tacl1icardia, per esempio , è un intorno ipersim1)aticoto11Ìco e, d 'altra parte, è , ufficientemente n oto cl1e la tiroxina , esponente chimi,
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co della iperattività funzionale tiroidea, eccita Lutto il sistema ner\ oso della vita vegetativa, simpatico e parasimpatico. Engel ha dimotra to (Pfliig er' s Archiv., vol . 211 ) ch e il simpatico è il nervo secretore deJla tiroide: era perciò interessante ricercare e· studiare gli ef~etti di un medicamento simpati co-inibit~re non solo sulla tachicardia della malattia di Flajani-Basedow ma anch e negli altri &intorni cardinali della malattia stessa , quali l 'aumentato m etabolisn10 basale, il gozzo, il tremore delle diLa e l 'esoftalmo. Si trattava dunque di stabilire e valorizzare l ' azione antagonista fra il tartrato di ergotamina e la tiroxina; e Porges ed Adlersberg di Vienna, furono i primi a tentare, nel 1925, il trattamento del gozzo esoftaln1ico con l 'ergotamina. Quindici su ventidue casi, furono nettamente migliorati; quatti:-o casi ebbero risultati discreti e tre furono negativi. A queste, altre ricerch e fecero seguito; buoni resultati riferirono Staehelin, Hotz, F. Merke, Bouckaert (di Louvain), Mayer (di Zurigo) e Loeffler, direttore del Policlinico Medico di. Zurigo. È interessante notare che la maggior parte di questi Autori ha potuto m ettere in evidenza che il trattamento ergotaminico n·o n influenza solo la tachicardia diminuendo il numero delle pulsazioni, ma favorisce la reg ressione degli altri sintomi più evidenti e diminuisce anche il metabolismo basale. Quest 'ultima constatazione è del più alto interesse perchè i] metabolismo basal e è, mi si perdoni l 'es1)ressione, il termorr1etro funzionale della ghiandola tiroide. L'ipertiroidismo, inf.atti, si accompagna sempre ad una esagerata combustione organjca , n1entre l 'ipotiroidismo provoca il fenomeno inver so; tanto è vero ch e, chimicamente, la determinazione del metabolismo basale, vale a dire la miscela del minimum di combustione di un organismo che, almeno da 18 ore si trovi nello stato di assoluto riposo e di digiuno, serve come ricerca diagnostica de11 'iper o dell 'ipo-attività secretiva della ghiandola tiroide. Di fronte ad un metab9lismo basale patologicamente diminuito (rifer endomi sempre alla patologia della ghiandola tiroide) noi non siamo di armati giacchè, p~r i concetti so1)ra esposti, la tiro, xina o, comunque, gli estratti tiroidei, co tituiscono sovente un efficace _sussidio terapeutico. Ma la m edicina interna non aveva sussidi terapeutici per affrontare e padronegg·iare in m aniera apprezzabile e duratura il metabolism o basale esagerato degli ipertiroidei e, particolarm ente dei basedowiani; e non altro poteva indicare ch e il prolungato riposo a letto, 1
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il quale del resto portava, quasi sempre a scarsissimi resultati. Giustissima è l'opinione. del Fiori che, al già ricordato XXXI Congresso della Società Italiana di Medicina Interna, osservava ch e tra~ durre in cifre i limiti del ricambio basale, sulla cui scorta proporre o meno l 'intervento cl1irurgico, pt1ò costituire uno sch ematismo i11utile o pericoloso. Ma se è stato da tutti convenuto che la Chirurg·ia subentri alla lVIedicina, quando questa riconosca di aver terminato il suo compito presso un ba edowiano (il ·quale per altro si trovi ancora in _condizioni di potere, senza maggior pericolo, affrontare l 'intervento) è altrettanto vero che, nel maggior numero dei casi, l 'insuccesso medico è rappresentato dallo stato di decadimento generale in cui il malato viene a trovarsi in conseguenza del suo esagerato metabolismo basale. , Cade qui acconcio ricordare infatti, che per molti Autori la modificazione del m etabolismo basale, è la prima e principale perturbazione dell'iperfunzionalità della ghiandola tiroide e che gli altri sintomi, appartengano essi alla sfera circolatoria od _a quella nervosa, sono secondari e dipendenti da quella. Qualunque sia l 'opinione dei patologi ·in ma·te.ria, la constatazione ch e il tartrato di ergotan1ina puè. dirnjnui.re notevolm·ente ·1'elccessivo m etabolismo basale dei basedowianf, secondo le ricerche e le dichiarazioni di Riitz; Merl{e, Bouckaert e Noyons e in modo particolare di Abderhalden e Wertheimer (Pfliiger's Archiv. f. d. ges. Physiol. 216, 1927. p. 697), m erita tutto il nostro interesse e ci incoraggia ad estendere le nostre osservazioni. Naturalmente, vicino ai ~uccessi registrati
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nel trattamento della malattia di Flajani-Basedo\\T, con l'uso -del tartrato di . ergotamina, da alcuni Autori, ed· .a ncl1e da me ste o, ono stati r egistrati deg·li insuccessi, sia per intolleranza del medicamento sia per la peculiarità clinica del caso. Sono tali e tanti, infatti, i momenti determi11ativi della malattia d.i Flajani-Basedo\v, che gli insuccessi terapeutici sono p erfettamente giustificati. Noi non abbiamo .a ncora ri o]ta la pregiudiziale se la sindron1e basedowiana possa essere indipendente da una predi po izione a carattere co tituzion.a le : ta di fàtto però che le vedute di Pende,. Cantieri, Franci, Cantilema, ecc., sulla presen z.a di una cc costituzione b.asedowiana )) dipendente oltre ch e dai fattori tiroidei e simpatico-tiroidei anche da anon1alie di altri apparati endocrini compreso quello sessuale, sembr.a no conferm.a te dai: r esul tati delle ind.agi.ni clinich e e terapeutiche. D 'altra parte chiari ormai apparendo gli intiini legami fra il sist ema simpatico e parasim• patico, chiara a p11are anche la prevalenza del tipo vagotonico in alcuni basedowiani, tanto ch e Eppinger ed Hess distinguono l 'ipertiroidis1110 in forma \ragotonica e simpaticotonica .. · Secondo Sainton e Guillaumont (citati da Camil1 e Dreyfus) g·li insu ccessi del tartrato di erg·otan1ina nei n1alati di Basedow, si verifich erebbe n ei casi appunto in cui la vagotonia ha il predon1inio dell 'affezione. Rutz dice ch e l 'erg·otan1ina non ag·isce n ei casi di Basedow ch e presentano complicazio11i derivate da uno stato timo-linfatico. Nella riportata tabella, son o frattanto esposti i resultati riassuntivi da me ottenuti nel trattan1ento di 10 casi di ipertiroidismo e gozzo. esoftalmico. 1
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Peso somatico
N.
Pulsazioni
Età prima
dopo
prima
dopo
Dose quot:d. in mmgr.
Dose totale in
Via DIAGNOSI di som m.
ctg.
7
30 33 . 49 31 23 21 38
8
44
.9 10
37 53
1
2
-
. .
' o:
3
4 5 6
49 48 52 43 52 40 57 70 53 61
52 47 54 50 50 46 59 69 55 61
130 110 116 110 100 98 114 102 · 114 100
90 106 90 94 100 80 102 10(> 98 90
0.5 0.5 0.5 0. 5 3.0.5 0.5 0. 5 0.5 4.-
--'-
Ipertireosi Gozzo esoftalmico
id. id.
2.3
1.5 2.05
•
id.
6. ~
per os sottocute
1.40 1. 55 2.2. 55. 12.-
.
sottocute
2
.
id. id . Basedowismo? Gozzo esoftalmico. id.
id. id.
.
•
id. I pertireosi
id. per os
id.
•
.
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Il primo caso appartien e ad una g iovane signora, la quale n on so se per smania di dimagrire o per errat a valutazion e del suo medico curante, era ~tata Jun gam e11te sottoposta ad un inten so trattamento tiroideo. È probabile che la paziente fosse già ~n possesso d egli elementi costituzionali alti a sviluppar e u11a forma basedowia11a : sta di fatto che la malata presentava spiccati car atteri ipertiroidei ch e, cessata la sommi. ... i1istrazione di un estr atto di ghiandola tiroidea di cui ella faceva u so, ed iniziato il trattamento con tartrato di ergotami11a n ella dose quotidiana e p er un quantitativo totale quali risultano dalla tabella, a poco a poco dimin11irono fino a rimettere la signora i11 uno stato di qu asi normale equilibrio fisiologico. Attualme11te alla distanza di un anno, mi risulta ch e le p ulsazioni (che durante 1a cura er ano discese a 90) sono lievemente aumentate, ma che tutti gli altri vantaggi si sono mantenuti.
tempo bastante per valutare la durata del be· neficio. La mia sLatistica dimostra dunque ch e il tartrato di er gotamina somministrato per la via sottocutanea e ' secondo le dosi individualmente ritenute più opportune, su nove casi di ipertireosi e gozzo esoftalmico, ha fallito solo in un caso. Condizio11i particolari dell 'ammalata mi vietano di trarre d eduzioni assolute da un caso ch e r egistro per altro anch'esso n egativo. Gli altri otto casi, quali più e quali m .e no, quali su tutto il complesso sindromico, quali soltanto su alcuni sintomi, sono stati b en eficamente influen zati, m anten endo il beneficio anche per qualche tempo dopo la cura. Debbo dichiarare che in n essun caso il beneficio è stato completo e che ho notizia d ella ricomparsa più o m eno evidente della sindrome in Nel seco11do caso, il trattamento ergotaminico qualch e caso. ha dato un esito presso che n egat ivo. La paz iente arrivò alla n ostra osser vazionè in condizioni parIl sintomo più rapidamente influenzabile d al ticolar111ente scadute, e l'anamnesi e lo st ato pretartrato di ergot~1nina è la tachicardia : esso ~ sente facevano pen sare al b ased o\ivismo tt1bercoperò il primo ·a ricomparire quando il trattaJare studiato da Halls. Allo spiccato esoftalmo ed mento venga sospeso. · nl notevole ingr ossa1nento d ella tiroide, facevano cor ona t11tti gli altri sinto1ni che completano la L 'aumento di peso subìto dai miei malati sindrome di F lajani-Basedow: tacI:iicardia, tre- - n essuno d ei quali ha mai tenuto il letto, more , diarrea eèl alter azione psichica (depressioalcuni d ei quali , anzi , h anno continuato le ne). Effettivamente nella prirria decade di cura, proprie abituali occupazioni - dimostra prasi intravvide q u alche lieve mig-lioram ento; d iminuì infatti la tachicardia, le d eiezioni furono m eticamente il comportamento del metabolismo no freqt1enti e lo stato p sichico parve benefica- basale di fronte al m edicam ento. mente i11flucnzato. Complessivament e però i reAnche lo stato psichico sembra dominato sultati 11on furon o affatto buoni. Non si osservò dall 'ergotamina e le mie osservazioni con cordiminuzione alc11na n ella . circonferenza del collo. clano in questo sen so, con quelle di Bouckaert. In n essun caso mai, n eppure n ei più felici, Altro r esultato n egativo si ebbe nel 5° caso, appartenente ad una . paziente affetta da isteriho vis to. invece diminuire la tumefazione d ella sn10 con tacl1ieardia, diarrea e l ieve esoftalmo. tiroide, ove questa era presente; se non in Fu segt1ita prima la via sottocu te poi per os: l 'an1mal ata dichiarò d i non poter sopportare la m isura limitatissima. Quanto alla pòsologl.a, ho p.referito la via cura perch è, qualunque fosse la via di somministrazione, il medicamento le provocaYa nausee sottocutanea ch e d à , certamente , più rapidi e vo1nitf. .Si trattava però, come ripeto, di un r esultati . Con siglio di saggiare la toller anza soggetto isterico, le cui dichiarazioni e manifeindividuale, con1inciando con mmg . 0.25 di stazioni n on possono essere prese alla lettera. sostanza (1/ 2 em e.) al mattino e, se la tolleLieve sen so di nausea, transitorio però, dava il medicamento all 'ammalata del caso n. 4; una ranza lo permetta, ripetendo tale dose la sera. domestica di 31 anni cb e, ciò non ostante, ebbe lo n on h o superato mai i mmg. 0.5 pro die buonissin1i rest1ltati tanto d a soprasseder e all 'insuddividendoli sempre in due somministraziotervent o operatori0 consigliato, dopo in finiti tentativi terapeutici, com e exlrema ràtio anch e da ni. :E: opportuna una sospensione per 1-2 settimane dopo 20-25 giorni di cura, facendo posmed i e~ e chirurghi valentissimi. A distanza di 9 m esi le condizioni generali si man tengon o buosibilmente coincider e, n elle d onne, la pausa n e: solo la tachicardia si è ripristinata con l 'incol periodo m estruale. Se occorre, dopo la tensità d i prin1a. · pausa, si può rinnovare la cura per altri 20-25 g iorni. La prima serie è sufficiente per stabiDel terzo caso mi con st a che i r esultati ottelire l 'effi cacia d el trattamento; Ja seconda per nuti dalla cura si sono co11servati inalterati per con solidarla; e qualora se n e veda la n ecessità, cirra quattro mesi. dopo una più lunga pausa il trattamento può • Quanto agli altri b asta dare un 'occhiata alla esser e r1 preso. Tirando le somme, dunque, io pervengo a tabella per con statare ch e, in via di n1assin1a, · l 'e ito immediato d el trattamento ergotaminico queste con clusioni : ch e il tartrato di ergotafu soddi sfacente. Non è pas ato però ancor a mina può essere, n ella malattia di Flajani-
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Basedow, un buon 111edicam ento sintomatico. HoTz . .Zur operativen Beharidlung des Basedow. Non curativo quindi, nel vero sen so della Deutsch . m ed . W och., n . 15, S. 604, 1926. l\II. InE. Traité de thérapeutique ou pharmacodyparola. rtamique (Ergotamine) . Libraire Peeters à LouSono anch 'io di opinione ch e allo sta to atvain, V Edizione, p. 76-78. tuale delle nostre cognizioni e delle nostre Ht W. MAIER. L 'er golamine, inliibiteur du sympossibilità, la malattia di Flajani-Basedow sia, pathiqrie, étadiée en cliniqu.e, comme moyert cl 'explorat~on et comme agenl thérapeutique. dal punto di vista della m edicina interna, cuRevue n eurolog ique, n. 6, g·iu gn o 1926. rabile ma Iion guaribile. ta X-terapia è ancora, F. MERKE. D ic grunclumsatz bestimmungen bei dirò così, n ella fase di assestamento: sarà forse J( ropfp atienten mit dem Krogh 'sclien Apparat . . la terapia dell 'avvenire. Guaribile (non però in· Sch,;veiz. m ed . Wschr., n. 22, S. 448, 1925. Die Vor und Nac li b eliandlung bei Basedow-Opesenso assoluto) forse è la chirurgia soltanto , r ationen. Der Cl1irl1rg, 1 J an. 1929, H. 4, S. quando l 'intervento sia precoce, quando .n on 153-159. vi siano in campo complicanze renali e car- PouGE$ & ADLERSBERG. Basedow'sche J( rankheit. diache e le condizioni generali dell 'infermo W ien. Klin. ·wschr ., n. 22, 1926; Klin. Woschr., n . 31, 1925. offrano le m aggiori gar~nz ie. ' Qualch e caso lieve di Basedow, tuttavia può E. IlorHLlN. U eber die phar makologische und ter apeutisclie vVirkurig des crgotamine auf den essere dominato dalla cura m edica : nella magSy1npathill:US. ICI. \Vschr:, n. 30, 1925. Le gior parte dei casi, secondo la mia personale r ole de l'ergotamine en phar1nacologie et en t liérapeuti que. Bull. gén. de thérapeutique, esperienza , il compito della m edicina deve liIl. 7, 1925. ~l problema della segale cornuta. mi tft.rsi a far sì che il malato si presenti al l\Iinerva l\ Iedica, n. 31, 1928. . tavolo operatorio n elle cor1dizioni migliori. Ed M. InE. Corit rib utio1i à la 1n élliode chimique d 'exa ciè. si può pervenire egregiamente con la plor ation du. S)'stè1ne sympatliique. Revue de 11er ologie, giug110 1926. prescrizione delle regole igienic·o-dietetiche e della t erapia sintomatica, la quale deve sem- RuTz. Ueber Vorbereitung und Nachbehandlung von Basedow-Ope r al.ionen n1it Gynergen-Sanpre essere ispirata dal con cetto ch e il morbo clez. !vied. Kl ., n. 19, S. 736, 1926. di Flajani-Basedow costituisce un den so com- M. l\IEYER. H ei1ie E rfahrunge1i m i t dem Gynergen i)lesso biologico di differenti fattori costitu( andoz) bei cler Behandlung des Morbus Basedo1vii. Tbid ., n. 44, S. 1698, 1927 . zionali, di vari coeffi cienti eziologici , di interferen ze patogenetiche m11ltiple (F errata). Non si può quindi essere unilateralì nella scelta del CONFERENZE. m edicam ento. La pratica m edica, infatti, ce ne offre tutta una serie in cui oggi ha trovato La natura della malattia. ottimo posto -il tartrato di ergotamina , basato sull 'antagonismo ch e egli esercita n ei confronti (H. R oLLESTo N . British Medical Journal, 16 febb. 192 9). , délla tiroxina e con siderato quale effi cace inibitore del simpatico e del parasimpatico. · La salute ~ uno stato del corpo e d·ello spirito derivante dal progressivo adattamento del1'organismo vivente agli agenti esterni ed in* ** terni. La mala ttia, che è un allontanamen to Ringrazio il Prof. Giuseppe Betti che ha gui- da questa condizione di equilibrio o una· man .. dato autorevolmente le m ie osservazioni. canza di armonia, ha avute parecchie definizioni, m.a nessuna in vero soddi sfacente. E ciò [)erch è n essuna definizione può essere cqm BIBI.IOGRAFIA. prensiva di tutti gli .elem enti costitu·enti il E. ABDERHALDEN et E. ' ''EHT.l:IEI1\IER. B ezieliungen concetto di malattia delle sue cause, delle sue der Thy rox inw i r kung zum sympathischen Ne rorigini, .della sua evoluzione, delle sue maniven systerri. Pfl ilger s Arch iv. f. d. ·ges. Physiol., fe tazioni, del significato d ei singoli suoi comS. 216, 697, 1927. J. BoucKAERT. L 'ergo tamine pour le Basedow. Re- ponenti. In vero non è raro riscontrare che lo stesso processo può a seconda dei casi e~ anvue m édicale de Louvain, n. 12, 1926. ch e nelle varie tappe della stessa mala ttia .esJ. BoucKAERT et A. K. NoYoNs. Diminution du mésere insieme benefi co e m alefico. In effetti lo tabolisme basal sous l'influ ence du tartr ate d'ergotamine (Gynergène) chez les basédostesso ·m eccanismo che .tende a riparare i tesw i ens. Annales de la Soc. Scientifique de Brusuti lesi o a compensare i difetti funzionali xelles, vol. XLV, prima par te. Docun1ents et tende a diventare per sè stesso pericoloso, a comptes-rendus, pag. 320. costituire esso stesso una malattia. Al riguardo G. CarABRERA. Sull 'azione simpatico-paralizzante nessun esempio più semplice e più banale ~el della ergotamina. Minerva l\1eclica, n1arzo 1927 , l 'infiammazion e che pur essendo una manife11um. 13. stazione dei poteri d i difesa dell 'organismo, A. FERRATA. La cu r a del morbo di Flajani-Bas epur essendo t endenzialmen.te ~enefica, .è spesso dow. Rel azione al XXXI Congresso d ella Soéietà la causa di notevoli alteraz1on1 anatomich e con Ital . di l\1edicina Interna-. Roma, 26-29 ottobre 1925. le conseguenti gravi perturbazioni funzionali. 1
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Quali ch e siano i componenti del concetto di malattia, è certo che questa non è una cosa r eale, un oggetto materiale, ma un 'astrazione m entale, è l 'i dea d elle reazioni di un organjsmo vive11te in certe condizioni. Questo gruppo di r eaz ioni formar10 nella mente immagin] più o m eno distinte, e sono contrassegnate dal nome d ella mala ttia. E com e in tutti i con ce Lti l 'imrr1.a gine verbale costitui sce un elemento importante nel complesso ideativo, l 'elemento preminen te per il suo ri conoscimento. Il con cetto di malattia forse si preci sa me· · g lio p er i suoi elementi n egativi. Nel can cro d ello stomaco la malattia non consiste nel n eoplasm a, ma n ella r eazione d ell 'organisn10 vivente sotto forma di disordini funzionali, m entre lo stomaco canceroso p er s iste dopo la morte . I ,o stato di m alattia, com e lo stato di salute, è inseparabile dalla vita, e la su a natura e Ja sua causa dovrebbero esser e consid.erate con gli stessi criteri vitalistici e meccani sti ci d ella vita. Si posson o avere a lterazioni profonde ed estese senz 'alcun disturbo fun zionale o sintoma morboso in consegu enza di fatti compensatori , mentre vi sono malattie a ricca sintom atolog ia n elle quali fin ora non si è riusciti a m e tter e in evidenza a lcuna lesion e materiale . I sintomi costituendo le manifestazioni d ella reazione fanno parte dell a 1nalattia , 1na non sono · la malattia. È un error e classificare la rr1al aLLi a d a i suoi sintomi p er chè questi so110 solo un epifen om en o, e quel cbe più conta sono sp esso la manifestazi one comune di p iù malattie. All 'insiem e d ei sin tomi occorr enti con un certo aggruppamento d efinito, ma senza ch e abbian o una singola causa costante, è stato dato il nome di cc sindrome o di coi11plesso sin t orna tico » . Tra questi due t ermini esiste tuttav ia u11a differ enz.a : la cc sindrome n è un aggruppam ento di sintomi co:p. una base anatomica o funzi or1ale n el corpo m er1tre, il concetto di. cc complesso sinton1atico » s i riferisce al fatt o l)Uramen t e clini co facendo astrazione d al] e lesi on i o da i disordini fu11zionali d i un e rg.ano. Il termin e cc en t.ità clinica » . è sp esso t1sato com e inonimo di sindrom e o di compl esso sintom atico, p er indjcare un in s iem e definito di m anifestazioni morbose ch e JJOssono essere d ovt1te a più cause o a cause incerte. La varietà d ei termini per indicare le malattie, prova ch e queste non 11anno an cora una sict1r.a d e fini zion e . Il con cetto d i m .a latti.a im plica tutta una serie di elem enti n egati vi e positi\ri sva ri ati ssimi. · La malattia non è un veleno , un parass ita, un 'ulcera , un tumore, non è in somm.a la sua cau sa; es a non è un sin tom a, non è nn dolore, ossia non è solo una mani festazione. E ssa è un 'immagine mental e costit11ita dalle . r eazio. ni manifc .. te d cll 'organi mo vivente in r1.s110 ~ sta agli acren ti dannosi, siano essi pro\1 en 1enti dall ' e terno o in si ti a ll 'or gani smo stesso. ~
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La linea 'ch e divid e lo sta to di salute ed i p oteri difensivi da una parte e la malattia d~ll '~ltra è quanto mai indefinita. Se i poteri d1 d1fesa sono forti la r eazione sarà breve e leggera anche senza a lcun sintoma ed il sogge Lt? .no:r:i ha a lcun.a_ consapevolezza della lotta stab1l1tasi nel proprio organismo . Questo processo è costantemente in .a zion e e costituisce la r esist:enza ?~li 'individuo sano. Qualche v,olta la r e.azion e e r;nolto r~.arcata m.a r.apida, ed a llora la malattia abortisce. La malattia si avv.era d ecisam ente .quando la r eazione è prolungata o manca a l suo scopo. ~ ' infi.~mmazion e è un processo d el tutto utile 'e mnocente nella g uarigione di una feri_ta asettica. Ciò non toglie che essa possa d1\r,entare una malattia : la p eritonite locale producendo ader en ze ch e inglobano un focolaio infettivo è un processo protettivo o curativo; ma la p er iton ite gen erale è una r eazione ch e vien m eno al suo scopo in quanto rende fatale il processo infettivo. · Il microscopio h a con sentito di m et ter e in ~videnza le alteraz ioni relativamen te grossolane indotte d alla m .a la tti.a , m a poco .ancor.a si sa s ulle modificazioni vitali essen ziali che si verificano n el corso d~ i processi morbosi. Le recenti acquisizioni n elle conoscen ze sulla costituzion e d ell 'atomo e su g li elettroni fanno sperare ch e anch e in questo campo vi sara1ìn o d ei progressi. L 'applicazione d ella chin1ica fi sica .alla m edicina, 1c.1uantunque finora non abbia _dato n otevoli contributi , pure è m olto promettente. Le t eorie sullo stato colloidale sono molto seducenti. Aug u st o Lumière sostien e che lo stato di salute si a dovuto al manten im e.nto d ello stato colloidale normale, mentre la malatti.a sar ebbe dovuta .a lla precipitazion e d ei colloidi. Le form e a cute sarebbero dovute alla pr ecipitaz ion·~ di colloidi n egli umori cir. colan ti , e le form e croniche .a11:a precipitazione n egli org·ani. Donagh ritien e ch e l o stato di s-a lute sia d ovuto .alle condizi oni di equilibrio tra le particelle di proteine circolanti n el san. gue con carich e elettrich e opposte, el ettroni (a carica positiva) e protoni (a carica n egativa). Quando un velen o, un batterio o altro agente dannoso entra in scena , i protoni son o rinforzati e g li elettroni indeboliti: ne segu e ch e lo stato colloidale vien e alterato e si ha ]a precil)itazion_e di J)articell e proteiniche in uno o p iù dei quattro più importanti vi sceri (r eni , cer' 'ello, pulmoni , fegato) donde la m al attia. A rigor d i termini le malattie n on sono cosf. d efinite, è quindi ill og ico parlare della loro · evoluzione . Certo p erò ch e _i co r~pl essi sintomatici non conservan o sempre immut.ate le loro caratteri stich e, nè h ann o ovunque i m ed esimi caratteri. E sse sono d elle r eazioni ch e ri senton o i mutam enti di1Jendenti dalle varja zioni di dl1e fatt ori per sè stesse variabili, l 'indi vi duo e l 'ambien le . Nel cor so d el su o progr edire dalla vita primitiva a quella c ivili zza ta I 'uomo h a subìto m olte modificazioni , e come tutte le su e r ea-
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zioni ai fattori esterni anche le mal.attie si ca to qu·el processo di immunizzazione che si sono modificate. . stabilisce n egli individui e ch e tr.asm ettendosi Certo il carattere fondarner1tale delle singole ereditariamente costituiscè un caratter e socia malattie rimane immutato. Alcuni tipi rr1or- le. Ma n on appena vengono a contatto con bosi n ell e loro linee essenziali sono ora quel alcuni germi patogeni le r elative malattie si che erano molti secoli fa . Ciò si è potuto di- diffondono rapidam·ente ed in forme g ravi. mos trare con lo studio compar ativo di alcune L 'ambiente può influire sulla m orbilità atalterazioni anatomo-patologiche quali si verifi- traver so il modo di a limentazione. Vi sono r ecano oggi e quali si riscontrano nei fossili gioni in cui alcune malattie, come il rachitiurnani e anim.a li. Così molte .affezioni delle sr_no , il b eri-beri, la_ carie d entaria, sono molto ossa, l 'arterioscler osi, l 'artrite r·eumatoide, la d1ff?se. Or-a è stato dimostrato ch e queste magotta, la carie d entaria e la piorre.a, la pulmo- lattie sono prodotte da d eficien ze alimentari, nite, la calcolosi biliare e r enale, la bilarziosi nel senso ch e negli a limenti .abitua lmente adosono chiaramente ricon oscibili n elle mummie perati mancano a lcune sostan ze, le così d ette eg1z1ane. vi tarr1ine . Ma le nazioni e g li individui si modificano È a ten er presente inoltre ch e l 'ambiente e differiscono n ella lo.ro costituzione un po ' p11ò modificare il quadro di .a lcune m alattie per ereditarietà, un po ' in conseguenza d ell.a influendo sul loro agente specifico. L 'ambienprolungata influenza d ell 'ambiente esterno, e te .attr.a ver so fattori vari può modificare non quindi i l loro ·p otere di resistenza all e malat- solo la virulenza di alcuni germi , ma anche i tie varia corrispondentem e nte. loro car.atteri biologici e coir ri ponde11tem ente In certe condizioni , co m e in quelle d~teirmi il quadro clinico d elle m alattie da esse pronate .dalle guerre, dalle car estie e dalle epide- do tte. Le differ en ze n elle m anifestazioni clinimie stesse, la vitalità delle nazioni subisce· t1n.a ch e d el tifo e d el para.t ifo , d ella dissenteria, notevole riduzione p er modo ch e fattori che della m eningi te cer·ebro-spin.a le e forse anche ordin.ariarnente sono ino ffen sivi diventano cau- della p ulmonite son o in rap·p orto alle varietà sa di altre malattie. Questa con catenazione di dci germi infettanti d el g ruppo d ei bacilli tifoeventi su ggerì a Syden h am la con cezione d ella para tifo, del b acillo d ell a dissenteria, d ei mecostituzione epidemi ca : durante un periodo ning·ococchi , d ei pneumococchi. epidemico l 'infezion e dominante favo.r isce lo È ben n oto co1r1e la sifilide possa assu1nere sviluppo di ial tr e malattie e queste r endono più manifestazioni vari.abilissime ch e possono esgr.ave e più freq·u en te J.a prin1a. Vi sono in ser.e la risl1ltante di fattori vari, ma non è effetti strette analog·ie tra i fattori ch e m odi- improb.abile ch e .alcune di esse com e I.a n eurofi cano le m a lattie e quelli ch e appa iono perio- sifilide sian o la risultante · di .uno spirochete dica m ente e favori scono lo sviluppo delle epi- con atl iv ità biolog ich e e quindi patogene did emie. La diminuzion e di resistenza di una verse dall 'ordinario spir och ete d ella sifilide , rj_ nazione l)r odotta dalJ a g u err a o d alla mi seria scerale e cutanea : diversità ch e po sono esser e r ende patogeni n1i crorgani sm i .inoffensivi in state i11dotte da influ.enze qi vario gener e. È inter ess.ante seguire le oscillazioni del pen~ condizioni ordinari e. A ciò d eve for se attribuirsi l '.a11men to d ell e affezion i streptococci- dolo d ell e opinioni . circa la r ecir:>roca importanza dei clu.e ~atto r i , terreno e sede , org.ani. che, specie d ell 'endocardite suba cuta· e cronica, e d ell 'an emia perni ciosa d opo I.a g rande smo ed ambiente, ch e d eterminano le r eazioni guerra . cos Lit11 enti la n1.·a l.atti a. Set tant ' anni fa la coLa d efi cien za ereditari a d ella r esisten za d el- s LiLu~ion e individuale, la diatesi e il temperam ento er an o con siderati i fattori essen ziali nel le razze e d egli individui può condurre a lla deter minism o d ell e malat tie. La scoperta d ei maggiore susce ttibili tà verso certe malattie o batteri fece oscill ar e il pendolo d ell e opinioni a speciali form e di alcl1n e malattie. Così n egli ebrei sono più fr ecru·en ti e più gravi le malat- ver so i fattori esterni ; le malattie - fu r ono contie d el sistema n er voso. · · siderate com e l 'effetto della penetrazione nelL 'influen za d ell 'an1 bien te s1111 e m alattie si 1' organismo di microrg anismo patogen o. Suceser cita in ' 'ario n1odo. Il c]in1a a ltra, erso le ce iva1nente la tessa batteriologia con gli condi zion i di ten1pcrat11ra, di umidità , d ' inten- studi sui ])Oteri difen sivi dell 'organisruo verso sità e d ur ata d ell'irrad iazione so lar~ ha impor- le infezioni mi se in cvi denza l 'im porlanza d el tan za n otevole. :È b en noto con1e i climi caldl terreno organ ico nell o sviluppo d ei processi favoriscono lo sviluppo di .a l cuni par.as iti (spe- morbosi. L 'imm11n ol ogia .h.a n1esso in rilie, ro cie ]Jrotozoi) e d ei loro portatori o vettori (s1)e- l 'in1portan za del fa ttore costituzionale, rhe ora è ritenuto elemento es enz iale in affez ioni a11cie zan zare e n1o"cl1e). ch e 11on infettive. È b en noto co111e a lcl111e r azze quasi isolate Qt1al e è il signifi cato della malattia? Essa dal m ondo civilizzato si siano m an tenute in1muni d a al cune infezioni, e com e n on apJ)en a .fu t1na volta con siderata come una pt1nizion e, siano ven11te a contatt9 con aJtt:i pop9li sian o è tata sempre rj tenuta come uno dei più granstate colpite dalle infezioni stesse in forma gra- di n1ali ch e a ffii gge l 'umani1à. Tuttavia n1 etten dosi d.a un punto di vi sta biologico molto vissima, or.am.a i r a r e nei popoli civili . Ciò eyid entem ente si de,re al fatto ch e in questi 'po- ]aro-o non si pl1ò neg are alla malattia qt1al ch e poli an cora non toccl1i d all e infez ioni è manbenefi co · effetto . • 1
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Essa innanzi tutto abbrevia la durata della esistenza individuale, affretta la morte che è una n ecessi tà in1prescindibile della vita. D'.a ltr.a pai·te la malattia agirebbe corne e]e .. n1ento sele_ttore el iminar1çio i più deboli e risparmiando i più vigorosi, i meglio adatti alla perpetuazione. Dal punto di vista sociale è a ricordare che i geni, i pionieri del progresso umano , sono, come l1a b en sostenuto il Lombroso, dei malati. D'a~tra parte l 'attività cerebrale dei geni o semplicemente di individui ad intelligenza superiore è stimolata da tossici, quali l'alcool, l '?PPio, la morfina, ossia da agenti morbigeni. E analogamente le tossine di alcuni agenti infettivi possono agire sul cervello e possono condurre alla produzione di capolavori. Molti giganti della letteratura erano tubercolotici, altri, come Guy de Maupassant, Nietzsche, H.eine, Baudelaire, Verlaine hanno scritto le loro opere più brillanti dopo aver contratto la sifilide. Il male sarebbe quindi uno stimolante dell 'attività cerebrale, l 'eccitatore di opere i11tellettuali superiori , come il dolore ha suscitato .. ... . . i migliori squ.a rci di poesia e melodie
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SUNTI E RASSEGNE. SIFILOLOGIA. Cura della nenrolnes e della metalues. Dubbi e incertezze. (G.
M1 NGAZZI NI.
n. 5).
Die Medizinische Welt, 1929,
La terapia della lues in genere, e più particolarmente delle sue forme nervose ha fatto n egli ultimi a1?-ni gr~n?i progressi. siamo però ancora lontani dall avere delle norme sicure su le precise indicazioni e controindicazioni dei si~goli medicame~ti n ei vari periodi della malattia e nelle sue diverse localizzazioni. Così d 'altra parte riman.e ancora una qualche incertezza, per lo meno in determinati casi- sul~ l 'ap_pre~zamento delle tante siero- e liquorreaz~on1, entrate nella pr.atica dei laboratori, preziose certamente, ma alle quali non bisogna chiedere troppo, lasciandosi nei casi dub~ bi guidare più specialmente dalla Clinica a SUbllffil. cui il laboratorio non deve servire che di Dal punto di vista individuale è a notare che ausilio. la n1aJ.attia se ]imita l 'attività del paziente in È da queste · considerazioni che prende lo certe direzioni, può talvolta concentrare tutte spunto l 'A. per passare in rassegna i medicale sue en ergie, tutti i suoi poteri in qualche menti antisifilitici e il. loro u so nella ct1ra della neuro- e metalues. L'autorità dell 'A., branca speciale di lavoro intellettuale. L 'invalidità d'altr.a parte può proteggere con- non ultimo dei m eriti ·del quale è quello di tro i rischi di al tre malattie. Questa specie di occuparsi con genialità e particolare compe· protezione spiega forse la più alta durata me- tenza . .anche di problemi terapeutici, rende di dia della vita delle donn e. sommo interesse il lavoro e ciò tanto più perÈ anche a ricordare ch e alcune ma,lattie sono ch è un argomento così capit,ale quale quello tra loro incompatibili , e quindi l ' una protegge della terapia della lues è purtroppo b en poco l'altra. Così c'è un certo antagonismo tra tu- conosciuto dalla gran.de maggior.anza dei mebercolosi e gotta, tra tubercolosi e obesità, tra dici, che si limitano a prescrivere serie deltubercolosi e mala:ria. l 'uno o dell'altro medicamento senza un cri-Una m~lattia actita p11ò curare un'affezione terio direttivo e logico di cur.a, traendo così, cronica. E stato notato che la pulmonite f.a nella più b enigna delle ipotesi, dai mezzi ve-scomparire i movimenti coreici, un attacco di ramente preziosi eh.e sono a nostra disposiorticaria può far scomparire la tosse convul- zione, un vantaggio limitato. Allo jodio e al mercurjo si sono in questi siva. E sono ben noti i successi della malarie .. ultimi anni. aggiunti il salvarsan e i suoi deterapia della paralisi progressiva. Le conoscenze sulla nattira della malattia rivati, il bismuto e l'inoculazione della malafanno oram.ai comprendere come l'ideale della ria; ciò rappresenta un enorme progresso, ma medicina con sista più n ella prevenzione dei la scelta del m edicamento adatto è naturalmali che nella loro cura. Al riguardo è a tener · mente divenuta più difficile, e il feticismo ch e presente ch e i due fattori essenziali nella causa molti m edici hanno per l'uno o per l 'altro delle malattie sono l'eredità e !,ambiente. Il di questi rimedi porta talvolta a risultati non primo fattore può essere corretto con l'euge- troppo lusinghieri. Già del m ercurio erano note alcune contronica, il secondo con la modificazione delle conindicazioni (stadio paralitico della tabe, atrodizioni che favoriscano lo sviluppo dei mali. Alla base dei due metodi di lotta sono la fia dell'ottico, forme precoci di demenza parascienz.a e 1, educazione. La prima deve ricer- litica). L'A. insiste specialmente sul fatto che care e in,d icare le cause dei mali, la seconda oggi si ricorre con eccessivo ·esclusivismo,. vodeve infondere n egli individui la necessità per lendo servirsi del mercurio, quasi soltanto alle il bene proprio e sociale di applicare tutte le iniezioni di calomelano trascurando la via di norme atte ad eliminare le cau e patogene ed somministrazione orale e cutanea, con la quaa costituirsi un 'abitudine più o m eno consa- le ultima più specialmente si ottengono talvolta risultati insperati. pe,1ole dell,a-pplicazione di queste norme. An ch e del sal, arsan, che va certan1ente conL'una e l 'altra devono essere protette ed side~ato il medicamento principe della sifiliincr em entate dallo Stato. DR. 1
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de, non va fatto un uso eccessivo ed esclusivo. L' A .. ricorda l 'abitudine generale, almeno sino a qualche anno fa , di trattare tutti i casi di demenza paralitica con forti dosi di salvarsan b en ch è molto spesso le condizioni d ei pazienti ne venissero p eggiorate ed aumentassero. di numero e di gravità gli a ccessi epil ettiformi ed apoplettiformi. Non vuole p erò con questo diminuire i. m eriti d el salvarsan che, restando sempre n el can1po della lues nervosa, è prezioso .ad esempio n ella tabe incipi ente , specie in associazione al mercurio . Sulle dosi da usarsi ancora }.'.accordo non è completo; Mingazzini , come an ch e la mag·gior parte dei s ifilografi, consig lia di non sorpassare l e dosi inedie - 0,60 - deprecando la leggerezza con la q 11ale da talun i si ricorre a dosi fortissime - · anche O, 90 - all'inizio di una serie ar enobenzolica. Del bismuto, in alcuni ca i ottin10, . i può ripetere quanto s i t; d etto del salv.ar san; non bisogna c ioè usarlo esclu ivan1ente ed in modo eccessivo; l 'A. di ce di n on averne ino1La e peri enza, ha p erò la sen saz ione ch e il bi ni.uto sia nell e forme n ervose m eno atti,ro .ch e n elle a ltre localizzazioni ·d ella Jue. L 'inoculazione d ella m.alaria è oggi divenl1ta m eno i)ericolosa u andosi soltanto la terzana , e se n e sono fj s at e l e indicazionj, ri servan· done quasi esclus ivamente l 'uso alla d em en za paralitica. I pretesi successi n ella tabe e n ell.a sclerosi multipla ono forse da atttibuirsi al d ecorso a volte spontan·eamente irregolare e inter calato da r emissioni di queste malattie. umerose os ervazioni fatte nella Clini ca neu~ ropsichiatrica di Roma confermer·ebbero ques to con cetto. . È sperabile ch e con l 'esperienza si riesca a fi ssare in· mani era sempre più sicura l e indicazioni e le controindicazioni di questi vari rh·e dicamen ti , ma a n ch·e .a ll o stato a ttu.a l e delle nostre conosoenze è po sibile 'e . doveroso farne un u so più oculato e non giungere al colmo di u f'a r e pre1)arati in cui sono associati tutti i 111edicam enti antisifili tic i. Si ripete così in questo campo il d eprecat o sistema d ei pluri. o panglando]i con i qu.ali , a torto e a rao-ion·e, ~ i curano l e affezioni p iù varie , la cui or·ig·ine endocrina non è talvolta ch e ipotetica.
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larg.am en Le ·ulcerative, lcs.ioni fortemente infil trate o lesioni a t endenza scl erosante o di g·ià sclerotj ch e. Esso è anch e indicato nelle· osteiti, n ell e artriti , ancl1e non sclerotiche, e sopratutto n ella cefalea j filiti ca d el periodo secondario. · È ovvio ch e la cura d ell 'ioduro deve essere empre associata a quell a d egli altri antisifili ti ci. L 'ioduro è controindicato quando esistano le ioni faringee e laring·ee, p er ch è può preparar e o ca tenare crisi di ed en1a d ella glott ide. ~ controindicato qu.a11do coesistano lesioni l.t1ber colari congestizie· e n efriti acute e subacute, qu.antunque p icc ole do i (0, 50-1 gr. di ioduro dj odio) po son o riu cire utili n ella n.efrite subacuta .. ifilitica e n el la n efrite con amil osi. Un '.altra controindicazion e è co tituita dalla tenden za .alle emorragie, .a ll e eruzioni purpuricl1e, sopr.a tutto ~11 'emorragia retinica. Nelle lesioni atti,re, co1ne nell 'ulcera faged er1ioa o infiltrata, n ell 'o teite e n ella cefal ea s ifjJitica occorron o larghe dosi, almen o 4 gr. al g·iorno. P·er l e lesioni scl erotiche, che richiedono un trattam ento prolt1ngato, .bastanC> 2-+ gr. al g iorno. · I.a cura può esser e praticata a settimane alLer11 e, a p eriodi alternati di 3-4 g'iorni, oppure i)er 15-20 g iorni seguìti dall'interru zione di. un m ese. I/ioduro è m eg,lio tollerato quando sia preson el l atte. Si prepara l1na soluzione inadre ch e conten ga gr. 0,50 di ioduro per ogni cu cchiaio , e se n e versano n el latte o n ell 'acqua· zu cch erata il numero di cu cchiaiate corrispond enti .a lla dose prescritta. Oppure si può pr.eparare una soluzione a parti eguali di a cqua di stillata e i oduro: ogni 20 g occie corrispondono a circa un g·ran1mo d i ioduro. L'intol leranza .all ' iodu•ro i manifesta con crisi congestizie a carico d el naso, d egli occhi, d ella pleura , cl e]le g landol e ~a ]i,rari e talvolta co11 di sturbi. g·ravi a caTico d ei i)11ln1oni e d ei r en i. Questi . fenom eni ~ i J)OS ono in parte evitare frazionando le dosi , con il r egime dieteti co legg·ero l)r e .a l entem e11t e l atteo, con l '.agg·il1nta al m edi came11to di 5 gocc ie di tintura di b ell.adonn.a, o con 20 goccie di adre nal in~ ])re e una 1nezz'ora prima d ell ' ioduro. M. MONACELLI. L 'iodio è n1 egli o t ollera to quando viene i11i ettato in soluzione oleosa. La te1·apia snssidia1·ia della sifilide. Lo zolfo favori ce l 'as. orbin1ento e l 'elimì .. nazione d ei m edi cam enti a lJé.L.. e di 111ercurio (GouGEROT. Jourrial des praticiens , 13 apri- e bisn111to . le 1929). Si adoper a in tutti qu ei ca i n ei quali Una volta molto più di ora i u s.av:a curare occorre aumentare le dosi di n1er curio e di bi smuto, .n elle forme gra,ri , e nelle form e la sifilide insiem e e oltre ch e con il rimedio S))ecifi co. jl m er ct1rio , con altri m edicam enti · (lesioni r enali) nelle quali occorre ag·evolare sussidiari , tra i quali. i principali erano 1'iod o l 'elimi nazione di m -e di can1enti pecifi ci. È controindica to quando produce eczemi ed e gli ioduri, lo zolfo ed il fo sforo . L iodaro ·veniva adoperato solo n el periodo enteriti. OccorTe anch e t en er presente ch e lo terziario , m entre in effetti esso può esser e util e zolfo provoca11d o la rapida sol~bi.l~zzaz.i?ne ar ali di mercl1rio e di bi c::mu to 1n ~ol uh1 l 1. p11n i11 tl1tti i IJeriodi e cioè quando esistano lesioni 1
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d eterm ina re l 'avYelenamento per questi metalli . I m ezzi ab ituali cli son1mini strazion e sono le acque minerali ~ olforo '"' e o le 1)illole conten enti gr. 0,50 di zolfo preci1)itato con g r. 0, 10 d i estratto di ratafia. Un complem ento utile del trattamento antiluetico è costituito dalle cure di fosfor o a base di fo sfuro di zinco, di a ci!io fo sfori co e glice· rofosfato , allo scopo di tonificare l 'organisn10. Allo stesso fine i ado1)ererà il liquore a rsenicale del Fo,vler o le iniezioni di cacodilato di soda. Va anche tentata l'opoterapia epatica ( fega ~ to ir1gerito con1e alimen to) ed eve11tualmente l 'opo terapia pluringlandt1J are. Dn.
VASI SANGUIGNI. Sulla patogenesi e sul t1·attamento della gang1·ena delle estremità. Ars l\{edica, n. 37 , 1928). Da qualcl1e tem1)0 da molti autori è stata (M.
BRETON.
richi a1rtata l 'attenzione sull a frequ enza di lesion i arteriose sotto form a di arteriti più o m eno obliteranti , come fattore patogenetico prepo11der anle n elle g·a11g·ren e. Conten1poraneam en te si sono p erfez ionati i metodi di esplorazion e, i11 gui sa da perm ettere più precocem ente la diag·nosi lJre-gan g renosa e di tentare nuovo n orm e curatiYe. Gangre1ia per enibolia . Ir1 questa varietà l 'art erite ini ziale è eccezio11ale e se sopravvien e è secondaria per irritaz ione dell 'endoarteria: da c iò deriva ch e il trattan1ento, ch e deve essere chirurg·ico, deve evitare questa irritazione, intervenendo precocemente. Se non si interviene opportunamente infatti (embolectomia) il coagulo s' ingrandisce sempre più, e 'f inisce per ostruire co1n l)leta111ente l' albero arterioso. Se poi il coagulo si framn1 enta , può obliterare territ o ri vascolari peri.ferici, con conseguente definiliva n ecrosi , ancl1e se in seguito si eseguisce l 'embolec tom ia de1 tro11co pri r1ci pale. Inoltre la parete arteriosa si altera per il co11tatto dell 'embolo , si irrita l 'endotelio e 11erd endo le sue proprietà fisiologiche fa cilita la produzione della trombosi. Sindrome di . Raynaud. Per la patoge11esi si ammette l 'associazione di due fattori: un'allerazione anatomica dei vasi arteriosi; una predisposizione ai fenomeni spasmodici risul t~n te da uno squilibrio del sisterna neurovegetativo. Questa concezione patogen etica è avvalorata dal fa tto ch e tra le etiologie accettate si osservano con più frequenza quelle che possono influire n el mede in10 tempo sopra il tono n eurovegetatiYo (per azione e~do c~ina) e, alte:a.r~ le tuniche ar teriose. Protott1)0 dt esse e la s1f1l1de. Gan grC' na diab etica. Essa è determinata d al-
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l 'azione di tre fattori patogenetici: un1orale, tradotto dal deficit temporaneo o definitivo delle res~stenze dell 'organismo; settico, per quant_o riguarda la pullulazione di germi patog·en1, favorita dall 'iperglicen1ia; arterioso (art~ri te diab~~ica) che compromettendo l 'irrigaz1one nutr1t1va, provoca la gangrena. L 'azione simultanea di questi tre fattori o il predominio di uno di essi, spiegano le diverse modalità cliniche ch e .si possono osserv.ar.e. Il predominio dell'infezione produce la gangrena umida; se invece preyalgono i disturbi circolatori si avrà la gangrena ischemica simile alla senile. ' Nell a gangrena diabetica i disturbi circolatori sono i più frequenti, anche quando nessun disturbo funzional e li riveli. Ciò puè. essere confermato , adoperando il Pachon , che dimostrerà una notevole diminuzione di ampiezza oscillatoria a li vello degli arti inferiori, specialmente alla periferia. Altra ricerca che può indicare I 'esistenza di di sturbi latenti di circolazione arteriosa nei diabetici è la radiografia, con la quale con relativa frequenza, si notano calcificaz.ioni parziali o generali zzate. Malattia di Buergher. Nei casi tipici trattasi di un ' affezion e, che dopo un periodo di latenza, più o r11eno lungo , dà luogo ad una tappa dolorosa , compli cata da di sturbi trofici, seguìti , pochi mesi dopo, d·a lla gangrena. L 'infermo è condannato a successive mutilazioni , morendo n ello spazio di 5-6 anni. Tale è il quadro delle form e, ch e per prime furon o osservate, ma possono anche avers i quadri diversi . Così un caso osservato da Parkes-Weber durò circa 22 anni con periodi di esacerbazione; n~i qt1ali si era tentati d[ intervenire chirurgicamente, seguìti da lunghe fasi di remissione, durante le quali le oscillazioni, prima • 'abolite nelle estremità, tornavanò a compar1re. L'inizio della malattia è caratterizzato da uno dei suoi periodi acuti, per lesioni delle vene superfi~iali, ch e possono precedere di molti anni le ' lesioni apparenti delle arterie. Queste flebiti, sono simili per l 'aspetto delle lesioni , a quelle che s 'incontrano nelle trombosi acute arteriose. Trattasi di una arterie-flebite, a volte profonda a volte superficiale delle estremità distali degli arti, ch e determina, a più o meno breve scadenza, la gangrena. Il manifestarsi della malattia quasi sempre nell'età giovane (prima dei 40 anni) non attribuibile quindi all'arteriosclerosi, fece concepire ad Oppel una patogenesi originale, nel senso cioè che questa gangrena fosse dovuta ad uno spasmo arterioso permanente, causato da un 'iperadrenalinemia, dovuta a sua volta ad un iperfunzionamento delle capsule surrenali , tanto che egli propose di chiamarla cc gangrena arteriosa surrenale ». Lo spasmo arterioso determinerebbe i di sturbi di nutrizione della parete vascolare ed una trom})os i
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SEZIONE P RATI.CA
seco11daria; per tali concetti anzi Oppel propose un· metodo di c ura , più sotto indicato. In seguito però altri AA. din1ostrarono ch e _non è possibile ritrovare l 'adren a lina n ei vasi periferic i, p er c ui. l '~peradr ~naline mia non er~ fac ilmen te sosten1b1le. Esis tono allora altri prodotti n eo form ati P Freund avrebbe dimostrato ch e n el san g ue lasciato in riposo si formaD:o precocemente delle tossine d1 azione ipotensiva e vaso-<lilatatrice, più tardi di azione diametr a lm ente opp9sta, Krafk off , in tutti g li stati cacl1ettici , ha tro. vato un forte poter e vasocostrittore d el san g ue, dovut,o a sos tanze procedenti dalla distruzion e d elle albumine, di i11odocl1è, secondo lui, n elle gangrene SJJOntan ee la va socostrizione sarebbe la causa e n on l 'e ffetto d ello stato morboso. Infine per Vaquez e .Tacoel , l 'arterite g iovanile è una lesio11e d ovuta a dis turbi trofici di or ig in e endocrina, e q~esto sar ebb.e. spiegat~ dall 'es ito favor e,·o]e ol lenulo da ess1 in 4 cas i con il ti·a l tan1en to i11su li nico. Trattanie nto. Si d iv ide in cau ale e sintomatico. . Non è se111pre l)Ossibile scoprire la ver a c ausa d ella gan g·rena d alle estr en1 ità, 1na quan do ciò avv ien e, il tr attan1enlo cau sale d eve essere il primo a d essere istituito. A capo · di tutte le el iologie si trova la sifilide e per con .. segu e11za, una volta istituito il tratta1nento antisifilitico (non di1nenticarlo mai n el m. di Rayn aud) freque11 ten1en te si otten g ono subito note,roli miglioran1enti. Se però in p ersone di età avanzata , con sifilide confermata , l 'ateromasia volgare predomina sull'arterite sifilitica, iJ trattamento può rimaner e inattivo . Se è in cau sa il diabete, occorre corrtbattere la g licosuri a e l 'i perg licemia con regime appropriato e insulinoter apia, ciò ch e, oltre ad .agire sulle lesi oni in evoluzion e, servirà a preparare l ' i nfcrn10, n el caso si q ebba ul teriorm en te intervenire. Un trattamento ca'u sale è possibil e an ch e in .caso di g·an g r ena per en1bolia, g iacch è è .possibil e una diag n osi precoce. (111 un cardiaco, <li preferenza con sten osi mitralica , può aver si ali ' irnprovvi so dolore a troce, localizzato, seguìto r apidam ente d a i1n1,otenza d ell 'arto con pall or e e r a ffreddamento prog r essivo d ella radi ce d ell 'arto ; più tardi c ianosi , edema e g angrena). Con l ' u so _d el P acl1on sarà fa cile qrien tarsi sulla localizzazione d ell 'embolo, essendo le 11ul sazioni conserva te solo a monte di esso . In tali casi è indi cata la en1bol ectomia precoce, per prevenire o arrestar e la gangr en a, prima .ch e la trombosi secondaria co1nplicl1i la situazio11e arteriosa e cl1e si prodt1ca110 le alterazioni d ella tunica interna. I risulta ti d ell 'en1bolec ton1ia di t)endon o sopratutto dall a rapidità dell 'inter vento: sell1;bra infa tti orma i accerta to cl1e il ten1po massim o c he la circolazione puè essere i.n te_rrotta , sen za .ch e so1)raggiungan o i fatti di necr osi , è d i c irca 7 ore. 1
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Teorica111ente si può con siderare in-fine con·1e trattamento cau sale d ella gangrena spontanea (m . di Buergh er) la s urren alect omia, se1npre· cl1e però si ammet ta la t eoria di Oppel del1'iperadrenalinemia, n ella quale questo autore ba -a la 1Jatoge11esi di quest:affezione. All 'infu ori de ll~ cause so1)ramenzionate , in tutte le altre g·an g rene il trattament o sintomatico è l 'unico possibile. Esso può essere medico, chirurgico o con m e7rZÌ fi sici . Ten endo p r esente l a g r ande frequenza con cui in qt1estj infermi si trova una iper colesterinen1 ia ed una ipercalcemia, saranno banditi dagli a liment_i tutti i cibi ricchi in colesterina (cervello, formaggi g r assi) e in calcio (legumi verdi , pere, u ova). F ra i n1edicamenti u sati va rj cordato il citrato di sodio a g randi dosi per os (20 grammi). Alcuni autori 11anno avuto buoni resulta ti con iniez ioni intrave11ose di soluzioni saline ipertonicl1e, le quali aun1enter ebbero la m assa del a11gue e la su a diluizione, ed è appunto per la diminuita viscosità e per l 'effetto meccanico d ella m aggior e quantità di sangue che si avrebbe l' effetto terape ut ico _ ~ L ' in sulin a è stata r icon osciuta utile anche n elle forn1 e di gan g r ene i1on di ab etich e, com e ad es. n ella n1. cli Ru er g-J1er. Quest'affezione, secondo Oppel , sar ebb e dovuta ad un 'iperadrenalinemia, e poich è n el complesso delle influen ze u n1orali , sen1bra accertato l 'antagonismo fra pancreas e surrenali , l 'ormone pancreatico servirebbe a fren are la secrezione surrenale (Oppe J). Naturalmente i mig liori risultati si h anno n ei casi in cui l 'obliterazion e arteriosa non è completa ; da ciò la n ecessità di proced ere al1'esp lorazione oscill ometrica al minimo indizio di un 'eventuale arterite. La dose di insulina varia a seconda ch e si tratti o no di un diabetico. F ra i soccorsi di ordine chirurgico va ricordata la simpaticec to1nia p eriarteriosa, la surrenalectomia e l 'amputazione. La prima è raccon1andabile n ella sindrome di Raynaud p er alleviar e i dolori , nell 'arterite seni le -- salvo alc ii n e co11troind icazioni - e i)er n1igliorare le condizioni circolatorie prima d ell 'an1putazione. La surrenalecto1nia n on dà qua i mai i ris ulta ti preconizzati. Quando infine deve praticar si l 'amputazione, questa d eve esser e pre?eduta da~l ' insi ~me dell.e diverse prove esplor ative (studio osc1llometr1: co, prov_a: dell 'iperemia comparata, prova d 1 l\1ac Clure e Audrich , li1)odiagnostica arteriosa , ecc.) al fi11 e d i Jnutilare il meno possib ile. Tra a li agenti .fi sici , ' 'anno r icordate le ap .. plicazi~n i di ragg i t1ltra,rioletti , i bag·ni car~o gasso i , l e correnti a d alta. freque!1za, la d1atern1ia e fiilaln1 ente la rad1oterap1a ostenuta spec iali nen ie dagli in g le, i . A. Pozzi.
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L'inte1·vento chi1·u1·gico nella n1alattia di Buerge1·. (LE1sov1cr. Paris médicai, 7 luglio 1928).
In uTua ga·n grein.a giovanile La prima indicazione &embra essere l'intervento 01peratorio , e.on l 'amputazione. Qu·e~ta con.dotta n.o·n è semipre giustificata, perohè la malatti.a di Bu erg.er non è run'arterite loc.al·e, ma U!Ila n1a:l.at ti-a .giener,aile, per ciu i l 'amputazd.one .p uò togli·eire qu·ello cl1'e v 'è · ,di alterato vi-sibilment.e, ma non pruò i1mrp e1diTe ohe la malatti-a segua la sua evol'Uzione. Ne'l1e arteriti senili è ne cessario operare prece, oen1e·n te, jp·er evitare infezioni ac'Ute o asso~bi m ento di prodotti tosciici; nell.a m·a1attia di }3uer·· g·er la lesion e è ci rcoscritta , lo stato g·enerail.e è ·b uono , e ·quindi non con viene sollecitar.e run initerv·e.n to , il quale 1s'impoine allorch·è la gia·n g:ena pro.g r·ediis·oe ed i doioTi ,sono Ìll11ten.si·ssimi. T•u tta, ' ria il :riposo ·dell 'arto. ·ed una buona medicatJura f.aicilmente voissono far svarire i dollo1i atro•ci . P ertanto l' .L\.. icon sìglia di aitten1d1ere, p 1rim·a d 'int ervenir ~, c'h ·e .s i 1 s ia staibilita la linea ·d i demarcazi:one d ella 1parte necrosata; tal e atteis·a iServe i11ol tre p er u n .certo giu.dizio diagnoSJti.co, in quanto una ·g·angrena che rsi. circo scrive è meno .p ericolosa ·di quella in ol1i l 'alterazione s i 1diffonde in alto o all'altro 1arto; in questo caso l 'obliterazione 1del ·vaso 1è molto estooa. 1L'.am1p.u:tazi.on1e,. ' 'a tf.atta in alto o in basso seconido i caisi; qu1ella a1ta 6e faicitlita la cicatrizzazion.e, non è ipriva di .com·pliioanze; quella basis.a p1uò tailora esse·r e più fa'\·orevo1e p.er u•n a .g;uari, gione. Ma es·s,erndo i.a malattia di B•u·e:r.ger una alt.el'lazione gen erale ancora •n o·n molto ohiara, è evi•dente ch e l'•esito d'un intervento dilp·emde dalle con1dizio,n i d el ,p.azi1ente e dal·10 stato a.elle art erie. CARUSI. 1
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I
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IL POLICLI NI CO
La prova di Aldrich e McClure nei distu1~ bi locali delle arte1·iti obliteranti. (J. H EIZ P. IL. vroLLE . .4-rchives de s maLadies du
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NUl\1 .
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zione p ronu11cj.ata ielel te111po di assorbimento (p. es., al clisotto di 20 minl1ti j corris ponide ad una lesione almeno stenosa 11te dei tronchi arteTiosi. Nei tessuti in esame, l)erò, non deve esservi •tracci.a di eden1a. La ri duzione ·del tempo di a ssorbimento negli a rt1i ·edematosi è 1sfJélfta con6iderata com·e seconda-ria a mo1dificazioni clegli ·equili·b ri umorali. Non vi detbbono p erò es·s er·e estriamee a.1cune condizioni m ·eccaniche, qruali Ja stasi circolato·r i.a. N·ei ·e.asi ·di ar.teriti obliteranti, il distu.r bo umo, ra·l e i1on è .semp,re di.m o8'trabile ed è probabi1mente limitato ai tessutd locali. La proYa ha un valo·r e diaignostico an·alogo a q;uello dell'oscillomeirj.a (cl1e 1però 11a il v antaggio idi essere più ra1pi da) ed 11a 11.rl Yalore su1periore ad essa nei disturll:>i de11'a cir.co1azione arteria-lare (sindrome di Raynaud). Ha inol tr e un vialor.e pronostico, indican.do, con ~'abbrevi.amento 1del tempo, cl1e i tessuti sono comp-ro.m essi n e.ll1a loro vitalitù. fil. 1
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~aro
caso di gangrena post-difte1·ica clegli arti inf'erio1·i.
(,A. IL USA. I l V aisalva, anno , . , fe·bb. 19;?;9, n. 2). B ambina ,ai 4 anni 1c·l1e in seguito a difterite delle fauci ,,iene improv1vi.sa1nente c olpita ·da forte dlolore all'arto in.f eri-ore sin istro, con .a>spetto p·al· lido prima, rosso bl uastro poi ·del medesimo. Scom•p arsa -delle p.i1lsazioni arteriose, della m otilità, dei rtfle.ssi. Contempora11ea!lnente l e condizio11i ·dell'inferma 1Si aigg-ra y,a110. L 'arto gangrena.so . vie11e ani.puitato. L'atto 01p,erativo è S·etguìto ·cLa u11a miglioria ,g enerale dell'aro.m alata. Qualcl1e tempo 1dopo co1npare paralisi del v·elopendolo e del bra,c cio 1destro, giangrena rd ell'arto in~er1ore c1estro, p eg.g ioram.ento g enerale, morte. La gang.r ena degli ·arti vie11e s piegata con embolia ,-asale per emboli l)artiti ,dall'endocardio; la paralisi del braiocto destro, c ome quella d el veloipendolo, Ya s p1 egata co11 11eYriti. A. P. 1
aI
Importante pubblicazione: Prof.
LUICI
SPOLVERINI
Direttore della Olin. Pediatrica aella. R. Univ. di Roma
coetlr, ecc., sett. 1928) . Al1driicl1 e McClure, all'o scoPtO· di apprezzare la capacità di assorbim•e.n to .dei tessuti , 11anno propo~to di misurare il tem.p.o ·Ohe impiegano aù es. se·r e aJSISoirbiti 2/10 di c!mc. di sol'Uzion·e 8alina all'8 %o ini-e·ttatti nel derma. Si usa u·n ago molto ifino e si ·dev e forn1are una pa'l)ula n ettam ente 1in1irata, ·di u ri bianco-neve. Esisa scampa re in un'ora circa nei s ani. Nei n efriti ci edemato.s i e n ei 111a1.a "Li co11 sta.si circolatotia impiega rr1eno ten11p.o, 10-15 minuti ed anche m·e no. Il ten1po <Il a ssorbim ento è altresì abbreviato n el1e arteriti obld.teranti. Dalle o, seryazioni iatte dagli .~A. Sl1 22 malati, cli cui. r iparlano le ~·tori e, rist1lta cl1e una r idu1
Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. con
presentazi·one del
Prof. Sen. E. MARCHIAFAVA
Lettera del prof. E. March_iafava. Pag. 3 e 4 Indice. Pag. 5 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Cap. I: La aìgestione _e_ l'uso delle .sostanze amidacee nei primi mesi di vita. Pag. 11 a 1~. -::Oap. II: La patogenesi e la cura delle comulll·• dispepsie da latte di d_on~a _e_ di· v~c~a. Pag ..19 a 28. - Cap. III: Cli studi d1 f1s1co-ch1~·11ca ~01101dale ~el latte ed i loro riflessi nella prat1c?. ahmentare _in· fanti le. Pag. 29 a 42. - Cap. IV: L 'azione eutrofica degli alimenti irradiati. Pag. 43 a 61. Volume in--8 di pa.gine 64. Prezzo _L. 1 O P~ù le spese p ootalii di epedizione. Per i nostri abbonati sole L. 8, 5 O in porto franco. SOMMARIO. -
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SEZIONE PRATICA
CENNI BIBLIOORAFICI. (1) L. Scno.NBAUER. Konservative Frakturenbehandlung . Un vol. di pagg. 216 con 119 fig. J. Springer, Wien, 1928.
Le diagnostic_, dans les affections de la colonne vertebrale · chez l'adulte. Vol. di 256 pag. con 75 fi g .
OunARD,
HESNARD
e
COUI\EAUD.
Masson., Paris, 1929. Fr. 36.
La diagnostica d elle affezioni d ella co.J,o nna Basandosi sulla rilev,ante casistica d ei primi vertebrale è particolarrnente difficile, e solo un esam e effettuato con m etodo può permettere, . 15 anni di attività d el r eparto traumatol ogico d ella I a Clinica chirurgi ca di Vienna, l' A. de- nell~ m aggior parte d ei casi, una diagn osi scrive i m etodi ch e in rq uella sezione, sotto la precisa. direzione del prof. Ei selsEer g, si sono venuti Gli AA. quindi, m ettendo da parte i grandi elaborando, p er la cura incruenta d elle frat, traumatismi vertebrali facili ad esser,e riconoture. Il v.alore d·e l libro non è tuttavia soltanto sciuti, si sono in special m odo preoccupati di in ciò ch e in esso v'è di dati statistici e di m etter e in evidenza le lesioni, ch e. pur n on esperienza personale;~ ma i vari provvedimenti dando una vasta sintomatologia , sono tuttavia terapeutici d escritti trovano ampia giustifi ca- di prognosi sempre g rave. Essi m ostrano come, zione n elle notizie 1di clinica, di fi siologia e d i in tutti i casi, bisog na esaminare il rachide sia m eccanica ch e vengono premesse · in una com- dal punto di vista m orfolog ico ch e fi siologico , pleta e chi ara, . sebben e sintetica visione. all e analizzare i segni osservati, insistere sulle cirparti rig ua rdanti la cura . . c·o stanze ch,e hanno rivelato o provocato l 'affezion,e, il modo d 'insor gen za, ecc. L ' opera comprende una parte gen erale ed una speciale : entrambe sono ampiamente ilIn tal modo, partendo d all 'esam e della colustr.ate con ripro·duzioni di r adiografi e, di si- lonna v·ertebrale normale , gli AA. a rrivan o alle stemi per l 'esten sione continua (vedi special- d eformazioni patologiche e poich è la sem eiom ente il dispositivo universale modello Clinica logia del midollo nio n può esser e separata da Eiselsb er g), di b endaggi gessati. Le notizie di qualsiasi affezione cronica d ell 'astuocio osseo tecnica sono precise e assai · particolareggiate. ch e lo circonda, le sindromi di compressioni Interessanti i dati ch e si riferiscono agli esiti midollari e radicolari , sono oggetto di un in-· ter essante capitolo. a distanza. Con ug uale chiarezza e abbondanza di d etE. V ENEZIAN. tagli sono descritte tutte le altre affezioni d ella colonna vertebrale. G. Pof\TMANN-P. LEnuc. L'anésthésie loco-ré-edizion e è molto curata, in special modo· gional:s etc. en Cli irurgie cervico-faciale. la L' parte illustr ativa, çh e spesso da sola riesc~ C. Doin', Parig i, 1928 . superiore a qualsiasi descrizion e. A. P ozzr. Trattato scritto con intendimenti eminenten1ente pratici con lo scopo di fornire una guida sicura e precisa, scevra da considerazioni J{ . CALVANICO. Il cancro m am1nario. Vol. in· troppo teorich e. gr ande formato di circa pagg. 200 con 28Anch e da una rapida scorsa si deve .convetav. fuori testo. Edit. « Il bello studi o »,. nire con g li AA. ch e è un lÌbro vissuto e che Roma, 1928. L. 90. · l 'esposizione d ella m ateria è . semplice e proL 'A. tratta a lcuni aspetti tecnici iner enti ar. ficu.a. cancr o d ella mammella, studiati sulla scortai Dapprima sono ·ricor.da ti i principii gen era li di questioni patogenetiche e an.a tomo-patolodeil 'anestesia .loco-regionale. Vi son o raccolte gich e, ch e, ancor diba ttute, egli h a esaurienindicazioni minute sullo strum entario e sul temente discu sse. La minuziosa indagine, di modo migliore di u sarlo . Segue un,a esposizio ... evid ente inter esse clinico, è quindi diretta allo, ne d ei procedimenti migliori , secondo g li AA., stu,dio di un importante capitolo d ella patolo-. per l 'an estesià d ei vari organi. gia chirurg ica, quale è quello del cancro n1amDopo brevi ricordi anatomici della r egion e mario, specialmente in rapporto. alla struttura , per quanto rig ua rda l 'innervazione, è d escritta alla funzion e, alle connessioni biologich e d ella· con i più minuti particolari la tecnica per eia- mammella. Il Calvanico, p er non dilagar e nel• scuna operazione. la incomm en surabile questione dell 'eti ol og ia e Di speciale interesse per il chirurgo la parte per -essersi proposto un compito specificamenche ·riguard.a l 'anest esia d elle operazioni sulla te d elimitato n el titolo d ell 'opera, iniziando il fa ccia e sul collo. Il libro è a rricchito da molte suo dire co11 la esposizion e in breve capitolo fi gure e sch emi. della d ottrina d el Roncali sulla etiologia pa\ T. . GHIRON. rassitaria d el can cro, e sulla maniera di CO-· stituirsi d elle me tasta i, h a in teso stabili r e una leale premessa informativa ch e ra}Jpresenta solo la sintesi d ella sua convinzione clin ica ,. (l ) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui ~11 ~i d esider a la recension e. .. erim éntale e critica .
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Scopo precipuo del la,·oro è lo studio dei fatti patogen etici ed anatomo-paLolog ici ch e d evono infor1n.are la cura chirurg ica d el can .. . ero mamn1ar10 . La discu ssione, c linica ed i stologica , lun1eggia p er ciò nei suoi d ettagli il feno111eno d ella r e Lrazione d el capezzolo. Sono in1port.anti e d eg·n e di particolare rilievo tra le tavol o, quell e clic riflettono gli sch emi d ella c ircolazione linfatica, e le microfotogra fie d ei tipi di infiltrazion e, m .assiva e dispersa. Il Calvanico dissente dall 'Handley n ella int erpretaz ione d elle vie linf.atiche · che mag·giorm enLe vengono interessate n ella diffu .. ione , ri. produzione e g·eneralizzazione del c an cro mamm ario; m entre per l 'Handley la dis eminazion e si con1pi e specialmente in dipendenza d ella circolazione linfatica profon·da, cl1e inter essa i pianj aponevrotici, egli invece attribuisce la magg·ior e importanza alla circolazione linfatica d ei J>iani cutanei , criterio su cui si fonda il metodo 01)erat ivo di Tansini, in contrapposizione d el m etodo oper ativo d ello stesso Handley. L 'A. ritiene che i.a })Ossibile stab ilire un in dj ce biologico della n1alignità del cancro, r appre en tato d.a lla ' 'arietà istolog·ica d el n eop}a, sma e dai rapporti dei suoi elem enti con i tessuti n ei quali i l processo si svolge . Log ic.amenle fedele a .queste premesse, e specialn1 ente al criterio d ella diffusione, lo studio d ella tecnica operativa i limita a lla d c crizione e discu ssionè d ei m etodi Hand]e,·e 1,ansini , illustrati anche con nitide ta,role , ne lle quali non sono dimenti cati i procedim enti d i altri aut ori, i1rocedim er1ti ch e i11 fond o n on r appresentano ch e clell e ·rn1plificaz ioni d ei due rnetodi prin c i1)a]i. N.atural n1e11Lc la scelta d el n1etodo operativo d e, 1 e esser e subord inata · a diversi fattori e SJ)Ccial1nen te a l concetto b iologi co, ch e l 'A. ha jnteso intcrr>retare t entando di stabilire, sulle· basi anaton10-patologiche , le m eglio note per ora, il ·cri Ler io d ell 'indice di malig nità. La prege, ol e ·n1on ografia, presentata in b ella veste e seri tta con eleganza stili stica, ra Pl)resen ta lo s lu dio più organico e completo che fin or a sia apparso sul diffi cil e e compl esso .a rgomento del cancro mammario. · A. P. 1
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CH. PFEI FFE ~ . Tr éponèm e et néop lasn1es. Un '~ol. in-8° di 168 pag . N. l\1aloine ed. , Paris. J .\ CQU EMAnT e
I.a te i sost ent1ta dagli AA . è indu])biamente mo] Lo ardita. Tutti i tumori d ell 'uomo, cancer osi o n on, b eni g ni o non, sono dovuti alla sifilid e, la qu.ale è tanto più cancerigna .qt1a nto più è vecchia; i can cri non sar ebber o r h e d elle si fi.li cli quaternarie. La sifilide veccl1ia sar elJbe d o, uta a treponemi sporulati, invi .. ibili (ultra,·ir11 .. ) ed in ... en sibili a i m edi camenti treponemi c idi ; e. si infelterebbero la cellula, r l1r di' Tent cr ebbe ro ~ ì cancerosa. 1
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IL POLICLINICO
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La sifilide spiegherebbe le fa1niglie cancerose, i focolai di can cro, ecc. e la lotta contro il cancro dovrebbe quindi ridursi a quella antisifili ti ca. Il lavoro d eg·li AA. è accompagnato da 130 osservazioni ed è, ad un tempo, clinico e critico.
Quid veritas? fil.
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Lo1uba1~da di Scienze Mediche e Biologiche. Seduta dell '8 febbraio 1929. Presidente: Prof. R. GALEAZZI.
CelJule mesenchimali indifferenziate -del tessuto connettivo adulto. .
Prof. BRUN I A. C. - L 'O. conferma le vedute di Maximow, seco11do le quali i linfociti sono da co11siderare come eleme11li, che per la loro pote11zialità di evoluzione equivalgono a cellule mesenchimali indifferenziate; inoltre porta alcuni dati, tendenti a dimostrare ch e i fibrociti rappresenta110 l 'endoplasma indifferenziato di cellule del m esen chima, i,l cui ectoplasma ha prodotto le fibrille della sostanza intcrcell ulare, e ritie11e che, per questa rag'ione, i fibrociti stessi si comportiJlO come le ipotetiche cellule mesenchimali indiffer enziate d el cor111et tiYO adulto delle quali, secondo i\laximo\v, una parte è morfologicamente id entica ai fibrociti.
.. Comportamento dei bacilli della tubercolosi nella prima infezione e nella reinfezione. Dott. RrccARDO S EGRE. - L 'O. si è occupato iI1 . un esteso lavoro precedente, in collaborazio11e col prof. A. C. Bi:uni del modo di comportarsi delle cellule di fronte al ba~ill o di l{och, avendo particolare riguardo per gli stadi più precoci. Nel presente lavoro, si occupa del modo di comportarsi del bacillo di Koch di fronte alle r eazioni del! 'organismo. Nel caso della })rima infezione, ha potuto co11slatare ch e nell 'omento, già dopo 49 ore, i bac jlli assun1or10 per la massi1na parte un aspetto granuloso, e\identeme11 le dovuto a fenomeni regr essivi del bacillo stesso . Dopo 5 g iorni, nel re11e e i1el tessuto li11foide d ell 'intes tino, polè osservare che i bacilli aveva~ no completamènte cangiato · di aspetto, e che_ s1 erano fatti allungali, sottili, .ondulali come f1la111entosi, e quello ch e è più interessante, mentr_e 11ello stadi.o precedente, i bacilli apparivano sol1d an1ente trattenutj entro le barrie.re di reazione rellnlare, ques ti nuovi bacilli, appaiono _imp~ov Yisa1nente al di fuori di ogni barriera di1ens1va, com e se tutto ad un tratto, per essi, fosse di,renuta incapace la difesa che efficacemente racr hiude,·a i bacilli dello stadio precedente. Da qt1es to m om ento i11co n1incia la fa se specifica del-
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SEZIONE PRATI CA
la reazione, che si direbbe quindi diretta contr o questo nuovo tipo di bacilli . lleperti analogh i . ven11ero osservati in al tri or gan i . Tali osservazioni, confermano le r icerch e d i Toppich e di Gr omelski circa la mutata morfologia d ei bacilli, osservata da questi AA. nel polmone e nell 'omento. L 'O. non p ot è assol utamente confermare la ved u ta di Top p ich circa uno stato di invisibilità d ei bacilli tra l 'ur10 e l 'al tro st adio . Nell a r einfezione, t u tti ~ fenomeni a carico dei bacilli , si osser vano con mol to maggiore rapidit à,. (anche dopo un 'ora ed un quarto si potè osservare lo stadio granuloso) ; ed i bacilli, appaiono già in qualch e caso al tera ti, prima a11corchè si osservano d elle reazioni cellu lari, segno evidente, che qui, essi ven gon o vei:osimilmente intaccati ad opera della difesa umorale.
pr an11urherarie, alterata ed asin1111etrica, n . I· 101nbalizzazio11e 1° m etamero sacrale n. l ; altera~ zio11i del tratto lombo-sacrale e di altr i segmenti della C. V. n. 7... Qt~cs to secondo studio h a per1nesso all '0. di far e ~ ·seguenti rilievi : 1) elevare la p er ce11tuale di scoliosi da al lerazio11i delle vertebre lombo-sacrali aln1eno al 30 per cento ; 2) rich iamare l 'attenzione su alcuni caratteri cli11ici, propr i di queste scoliosi ; 3) riconfermare il m eccanismo di produzione, già esposto n ell a prima comunicazione; 4) i11etter e m eglio in evidenza lo sb a11d ame11to laterale primitivo d el c. v. ch e si può rilevare e stl1diar e meglio n ei b ambini con scoliosi 1111ziale. Seduta dell '8 mar zo 1929.
Seduta d el 23 feh])raio 1929.
La vaccinazione dei bachi d·a seta.
Lesione della branca destra del fascio di His diagnosticata elettrocardiograficamente e controllata all'esame anatomico.
Dol\IEN1co CARBONE e ELENA FoRTUN A. - A i11ezzo d ei vaccini m on o e p olival enti, conte11enli tutla l a flora microbica della flaccidezza e risp. d el giallu1ne, gli 00. vacci11arono i bachi d a seta, sia solta11lo per os od anch e p er via cutanea. A differe11za d ei controlli non vaccinati ma Le11uti nelle identiche condizio11i, si osservò n ei b achi so ltoposti alla vaccin azione una minore rnort ali tà ed un aspetto più florido. I m]g1iori risultali si ebher o praticando la vaccinazione in tutte l 'e tà; p iù modesti essi furono con l a vaccinazione fa tta solo nell'elà ch e ·precedetter o l a quinla età ', i11eno buon·i an cora vaccinando esclusfva111e,n le nella qui11tà età. Per i vaccini n1onovale11ti fu registrato un certo gr ado di specificità . ·
Dott. AGOSTONI. - L 'O. avendo avuto l 'opportunità d i con st atare durante l a vita, mediante elet trocardiogramma, u11a lesione d ell a bran ca destra del fascio di His e di aver lo poi potuto verificare a11 ·esame istopa tologico, presenta i dati clinici e.lettrocardiogr afici ed anatomici d el caso: Giovanotto di 26 anni, con anamnesi pressochè mula, ch e d a qualch e n1ese l am entava disturbi a carico dell'apparato circolator io. Obiett ivarnente: cianosi, disp nea, tachicardia, aritmia, ipotensione (Mx l lO, ·111n. 75), cuore bovino, ritmo di galoppo, rumore d iastolico medio sternale da in sufficienza d ella p olm onare. Epatomegalia. Edemi agli arti. Wassermann: n egativa. Albumina n elle ' urin e . Radioscopicam ente : Silhouette di cuore forle·1 nente clilatato, n etto segno del la danza ilare di Pezzi. E lettrocardiogtaficam er1te : lesione stabil e e· p erm anente della branca d estra del fascio di His. Un trau1na accide ntal e portò r apidam ente a morte l 'a . L 'esam e istopatologico del fascio d i His e diramazioni fatto in sezioni seriat e, portava a rileYar e in una di esse, e ch e l 'O. presenta , net le interruzioni p er travate co-n ne.ttivali, d ella bran ca d est r a appen a sotto l a biforcazione dcl t ronco d el fascio di His. L 'O. in s ist e sull 'import an za di tale r aro r eperto pel s ig·nificato diagnostico d ell 'elettrocardiog ra1nn1a n ell e lesioni clelle branche d el fascio di His, significat o ch e all ' inizio riposava esclusivaJTtente n ell 'eleltrocardiogramma sperimentale. Le alterazioni delle vertebre lombosacrali nella scoliosi (2° contributo) . .
Dott . S . ALBANESE. - Dopo l a prima co111unicazione sul! 'argomento , fatt a al Congr esso d i Ortop edi a del 1927 , I 'O. h a p otuto studiar e i1ell 'Istituto dei Rachitici di l\ililano, oltre 155 casi di scol i osi, fra le quali h a rilevato : sacr alizzazione 5, L. 11. 22 (unil à tcr ali 14, bilaterali 8) ; rachischi si sacrale n. 7; r achischisi e sacr alizzazione n. 4 ; deformità varie e complesse n. 8; V. L. so-
Duplice uretere bilaterale in una bambina.
Dott. P. PATT1UUN. - L 'O. riferisce inlor110 al caso d a lui osservato, dove da ciascun rene e netta111ente clistir1lo, parliva110 dt1e ureteri, cl1e traevan o origine da due bacjnetti, formati risp ettivam ente da due calici il sup eriore, e da tre l 'inferiore, e che dopo aver i11crociato in m odo anom alo il peduncolo r enale ed i vasi iliaci, sbocca vano separata1nen te in vescica, con orifici uretrali be11 d istinti. Riferisce in torno all 'inlcrpretazio11e d i tale anomalia e per l a casistica un fatto sin1ile fu osser va to sol o una volt a, sopr a tremil a casi dj operazioni r en ali fatte nella ~1ayo Cli11ic. I l Segretario: ETTORRE.
Reale .Accademia di Medicina di Torino. Seduta cl ell '8 febbr aio 1929. Presidente : Prof. Dr0Nrs10.
li refi esso del muscolo
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orbicularis oculi •.
Prof. L1.rG\IlO. L 'O. si limita a considerare un riIJes o ch e si ntanifesta nei muscoli or])icolari degli occhi che si proYoca percole11do le zone fron tali, le n'lalari, le nasali ed an cl1e quell a Le111poral e, oci il vertice o il mento. Egli ritie11e el1e il refle~so sia su scitato cla tlnO scuoli111ento tras1nC'~~o rlnlle ossa anch e a no le' ole cl i-
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IL POLICLINI CO
sta11za e che quando si percuote da un lato del tutto anestetico della faccia , gli stimoli meccanici siano sentiti dal lato sano colla stimolazione delle terminazioni periferiche per il senso muscolare. Da questo stimolo nascerebbe il riftesso; che può essere bilaterale perchè i muscoli orbicolari dei due occhi agiscono di solito sinergicamente. E poich è i riflessi proprii dei muscoli orbicolari delle palpebre primeggiano di gran lunga sù tutti gli altri muscoli, così la scossa cranica suscita un riflesso orbicolare e una scossa negli altri lnuscoli della faccia. Risalendo dal caso particolare alle leggi generali di rcflessi propri dei ml1scoli trae altre deduzioni generali. · I ) I còlpi sulle ossa e sul periostio no11 hanno un'azion e reflessogena propria ma agiscono a distanza determinando distensioni o scosse m eccanich e nei muscoli e stimolandovi le terminazioni di senso rr1uscolare . 2) Il campo di azione d 'un reflesso proprio dei muscoli non è n ecessariamente ed esclusiYamente unilaterale.
Congiuntivite primaverile.
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zionali e del contenuto d j urea del sangue dur ante queste prove. Sta})ilita la funzionalità renale in un primo lotto di cani fu praticata l 'enervazione totale del peduncolo renale 1nediante sezion~ chirurgica dei numecosi tronchi nervosi del plesso renale. 111 u11 secor1do gruppo venne isolato il tronco cotr1t1ne del! 'arteria renale ed esciso per un tratto di uno o due cm. l'avventizia dell'arteria stessa. Nel terzo gruppo venne eseguita la semplice decapsulazione del rene. Dop o l 'er1ervazione notaro110 costantemente un::t sen sibile diminuzione globale della funzior1alità renale, del potere di concentrazione ed eliccìi11azion e dell '11rea e talora insufficente o mancante la poliuria di co1npenso, aumentato il tasso ureico del sangue sia. prima che dopo la fleboclisi (200 gr. di soluz. fisiologica con aggiunta cli 3 em e. di urea) . Dopo la decorticazione limitata dell'arteria r~ nale sj hanno dei risultati analoghi a quelli osservati dopo la decapsulazione del rene e cioè: 1) costante abbassamento del tasso ureico del sa11gue a partire dal 10° giorno; 2) aume11to sensibile della quantità di urina eli1ninat.a che non era accompagnata a se11::> ibile ditninuzione della concentrazione di •rrea; 3) non si potè dimostrare se vi sia stato :run1 ento o diminuzione di eliminazione dei, clo. rur1. Gli 00. cercano di interpretare i fatti f0ndamentali osservati r1ei singoli gruppi d 'esperime11to. Con la enervazione totale del pP.du11colo re· nale ritengono che si porti un sicuro danno al rene perchè il siste1na nervoso renale 1ta l.l.na ])arte importante nella r egolare funzior1e dell 'organo. I/enervazione potrà essere mantenuta con indicazion e assai limitata n ella chirurgia renale, se1npre ch e si abbia la certezza di una buo11a funzio11e renale. f;olla decorticazione periarteriosa non si portano danni sensibili locali e con un n1 '3cca11ismo riflesso si determina anzi un 'esaltazione degli eccitamenti trofici ed un 'attivazione rir colatoria in tutto il territorio di vascolarizzazione dell 'aiteria interessata ed anche in t&ritori limitrofi. Colla decapsl1lazione del rene gli 00. ritengono, anche per recenti risultati esperime11t:ili condotti da altri autori, ch e si porti _sul r e11e lino stimolo fondamentalmente nervoso e sotf o r.1olti aspetti comparabile a quello portato da una simpaticectornia c~rcoscritta. Il Segretario: V1LL1.TA.
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Dott. G uEnnA. Ha osservato nella Clinica Oculistica sette casi di congiuntivite primaverile. Dallo studio di questi casi l 'O. trae le segventi conclusioni : 1) Non è stato possibile dimostrare la natura allergica della malattia. 2) In seguito alle prove farmacologiche eseguite ed ai ris11ltati degli esami clinici, l 'O. ha trovato che in questi n1alati prevale la sindrome vagoto11ica da insufficenza surrenale. Come in questa costituzione vagotonica possa svolgersi la sindrome clinica della congiuntivite primaverile non è possibile precisare. In seguito alla cura adrenalinica secondo il m e todo di ·r essier, ottenne la completa scomparsa delle alterazioni lombari e corneali e talora anche di <Juelle tarsee; i sin tomi soggettivi cessav a110 già alle priJne iniezioni.
Ancora sulla impregnazione della microglia col nitrato di argento ammoniacale. Prof. D. B0Ls1. - Con questo metodo di colorazione della microglia ideato due anni fa dall 'O. ha potuto seguire la formazione delle cellule a bastoncello e dei corpi granulo-adiposi nel cervello dei conigli so ttoposti a lesioni diverse. Egli propone al suo metodo lievi modifiche che gli sono state suggerite dal lungo u so del metodo, già favorevolmente sp erimentato anche da altri ricercatori.
_... Interessante pubblicazione: Prof. DARIO MAESTRINI e Dott. MARIO MUZll Direttore e 1\{edi co Primairio Specialista !radiologo uell'Osped,a,le Civile di Tera.mo
Sull'azione della enervazione della decorticazione periarteriosa e della decapsulazione sulla funzione renale.
LE DOLICOCOLIE Studio Clinico e Radiologico.
Prof. DoGLIOTTI e Dott. MAIRANO. - Le rice.r che ven11ero eseg·uite sui cani; negli animali sottoposti -ad esperimento ve11ne prima dell 'inlervento, detern1inata la funzione escretoria dei reni ; quesle prove preventive vennero in ogni cas? ripetute due o tre volte a distanz,a di alcuni giorni. F uro110 osservate delle notevoli variazioni i\ 1n-
,c on 58 fi·g ure intercalate nel testo. Prefazione con lettera del P.rof. Sen. C. B. Queirolo. Volume di pag.g. VIII-120, nitida,~~nte sJtampato i~ carta americana. -- Prezzo L. 2 O p1u le speee poet.3f11 <li spedizione. Per i n ostri abbonati sole L. 1 8 in porto franco. Inviare Vaglia Postale all'editore LUIGI POZZI, via. Sistina, n. 14 - ROMA . •
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SEZIONE PRATICA
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .. . CASISTICA.
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Emorragie in gravidanza. Si i10S1sono raigigil'luipp·a re, secondo E. A. Koch (J'~unch . med. Wo Ch., 16 n.oiv. 1928) nelle S·e·g uenti due · cla6si : 1) emoITa:gie cau.sate c1a stati. p1at.olo1gi1cì dell ' uovo e dei suoi annessi; 2) e•m orr.agie causate ·d a altri stati patologici nell'o:vganiiSmo della donna. Al primo griupipo ap1par.tiene: la minaccia id i .aiborto .e l a gravidanza extra'Uterin.a. La minaccia 1d'aborto può esser dovuta a malattie d el feto: infettive (sifilide, ti·fo, tubercolosi, eoc. ), o tossi ohe (a vvele11amento da ossido .di carb-0njo, cloTofo:ro:nio, fosfo:ro, sublimato. eoe->, 1opip'llre a ·m alattie 1d·eg·li a-nnessi : coridone om.belicale (torsione, inserzione velamentosa, eicce.ssiva :brevità o lunigJl.ezza), amnios (i dr amnios, rottura ·d elle m embrane), ·Corion e .p lace11ta (mola vesci<:olare, ·dista:ceo prematuro, infarto, placenta pre-via); o[Jipure a malattie materne: .genitali (endometrite, car cin oma, miomi, tubercolosi, m alifotmazioni), onganic·he (ileo,· .ap.p endicite, ~olelitias1, neifrite e pieli.te, cardiopatie, polmonite, anemia: -perniciosa, malattie infetti \·e, .endocrinoipatie, diabete, intossicazioni, ecc. ), traumi, alterazioni co45tituzionali. Il 1dhsta.cco precoce d ella placenta è :u na id.elle iea11,se più comuni dell'atborto, in r elazione a m alattie iniettive, renali, cairdiache, a tossicosi, ecc. A .g r.aviélanza avanzata lo pr.o duce .i n genere un irauma . . L'in.f arto bianco d ella placenta esercita un in11'1.lJSiSo ·deleterio sullo· .svilu pp·O· 1d·el f.eto, e i p r o-cessi endoangioitici che l'accornpagnano ostacolano il ricaim1bio ongan ico e id ei gaz tra la madre ·e il ,p rodotto del ·C·oncepirrnento, 1provocandone la morte. La gravidan z·a extrauterina provoca per lo più ~graYi emorragie interne, m8: non è :raro il caso che si abbi.ano anche piccole emorragie esterne, senza che la 1donna avv·erta d·o lori rupiprezzrubili, ·e questi sono i casi che inducono il più E-OVeJ?.te :a notevoli errori diagnostici. · Il trattamento ·della rninaccia cl'aborto si f onda :so;p-ratutto :su l riposo ri1goros-o, che deve essere protratto 1per 1-2 ,settim,ane d opo . la .ces;sazione del ·sangue , con somministra zi.one contempoTan ea di 0tprp·i acei, eventual1mente uni ti a estratto di vib'Urn'l.lm (tint. d'o1p pio 10, .estratto fluido di viburnum prunifolium 20-30 gooce più volte al 1dì) . Non vi ·è bisogno di ricorrere a trattamento locale (tan1~onamento ) ; l'intestino sarà evacuato con lavande. L'a1b orto abituale richiede in,·ece un trattam.en1
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to pro.filattico (r,aschiamenti, o,p erazioni, raiddrizzamenti dell'utero con pessari, ecc.). Si 1pen·s era p oi, nella preu1aturità ·aibituale, a lla lues. Lo i·odo sembra avere . .benefico iThfl1Usso anohe n ell'atl:>oTi.O • indi~·en1dente d alLa l ues . E .p oi dia ramm entare corrne nei primi rnesi del1a .gravtdanza possano a·ver-si delle emorragie , $ Ul tipo di quelle rr1estruali, .senza cl1e abbia a trattarsi di aborto. La loro c·a usa non è ben conosci·u ta, e si discute se si tratti di ulteriori ovulazi.on i, o d i alte.razioni delle secr ezioni interne. Il distaicco precoce della p l·acenta, se accomipag.nato da emorragia .g rave, è di competenza ~~ rurglca, e f!pesso riohiede l'intervento (taglio cesa1·eo) . Lo .ste-sso v·a le per la ,p lacenta previa, la mola vescicolare, e la .gr.avi dan za ext·rauterina . Al secondo grande gru1ppo di em·orraigie aip•p artengono, com e si è detto, qu.elle ditpendenti da altri stati morbo.si nell'.o nganismo :d ell.a donna. Posson o inif.atti causarle: malattie d ella v·ulva e della vagina (rv·arici, col'P-ite granulosa),· d·el collo (ero sioni, poljipi, carcino·mi), d el cavo uterino (miomi, flogosi batteriche della decidua, i1dror:re<i am11iale dell'utero gr,a;vidlo.). Ognuna di queste evenienze, naturalmente, ricl1ie1de la cura a;ptProprjata.
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M. FABERI.
Leucemia e g·ravidanza. Neuman si occupa in un suo studio (Zeitsch. f. Geburtsch u. Gynaekol., 1929, n. 2) dei rapporti' 1c h e corrono tra leu cemia e g·ravidanza. La g·ravidanza non è com,p atibile con la leucemia linfatica cronica. Solo durante i prirni due anni' di malattia una donna affetta da leu cen1ia mieloi1de cronica può condurre a termine una g r avida nza e i)artorire senza pericolo di vita : però di fronte a t~le affezion e è sempre con sigliabile l 'interruzione della gravidanza e la sterilizzazione della donna. Si è creduto finora n eces ario procedere al1'interruzion e di g·ravidanza nell e donn e affette da leucemia acuta mieloide o linfoide; ma la gravità e il decorso ~apido del ~orbo r~n~ono assai pericoloso ogni atto operat1~0 e s1. ricorr erà perciò a tale interv~n~o solo In .g.r~v1~anza a ssai avanzata qua ndo v1 s1a ,p robab1l1ta d1 salvave alm,en o il feto. VrcENTINI. 1
Ln lattosuria nelle donne cho allnttnno. Si sa da n1olti anni , os erva A. Castellani (Tlie Journal of the A mer. Atf edic. Association, n . 22 1928), ch e nelle urine delle donne· che allatt~no si trova una so tanza ch e riduce il Fehling e passa per lattosio. A conferma di tale ipotesi 1,A. ha, colla sua solita genialità, ideato un semplice e pratico
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l L POLLCLI NI CO
1nezzo d 'indagine ch e p ermette di fare la diagno i delJa i)rcsenz.a di lattosio con una sicurezza as ai su1)eriore a quella di ogni altro 11te Lodo . L urina è raccolta in un r ecipiente purito, nleglio se sterile: può tenersi in g·hiacciaia an ch e 2 g·iorni, se non la si esamina subito-. Una parte è bollita per 2 minuti, indi divisa entro due tubi di fermentazione: n el 1° di que~ti si .aggiungono due ansate di una colt ura in agar di B. coli , nel 2° due ansate di B. par.atyphosus B. Si pone il tutto in tern10slato p er 12-24 ore, indi si leggono i risu]tatj. Se il tubo 1° (B. coli) presenta tracce di fern1en wzion e e il tubo 2° (B. paratyphosus B) non ]e pre enta, vu ol dire ch e l ' urina contiene lattosio. La spiegazione è la seguente: B. coli e B . paratyphosus B fermentano gli stessi zucch eri, d estrosio, levulosio, m.a ltosio, galatto io e pentosio, meno uno, il latto io, ch e è ferm entato d.al B. coli e non dal B. 110., ratyphosu s B . .Se per ciò uno zu ccl1ero ch e ricluce il Fehlin g è. ferm·entato d.a l B. coli e non dal B. paratyphosu s B n ei 2 tubi di ferm enta· zion e, se n e deduce ch e esso è il lattosio. Usando tale metod e> , il Castellani h a trovato sostanze riducen ti il F ehling n elle urine di 12 donn e a llattanti : la reazione era leggera e · scompariva dopo poch i giorni. Il m etodo batterico dimostrò trattarsi sern. pre di lattosio. 1
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V.
SEHRA.
TERAPIA. La tonsillectomia nell'a1·trite cronica. Tn un n otevole numero di casi di artrite ero~ ni ca arebbe possibile, secondo 1\1. R. Pavey mith (Th e L a.ncet , 26 g·enn. 1925), rinvenire fo·colai d 'inilezio11e tonsillare, corr1e pure se n e trover'ebbero in -casi di .a r trite infettiva cronica e d i fibrosite. F.a cendo la r icer ca di tal,e fo colaio , è necesa ri o porre peciale attenzione all 1a petto della ton illa (color e, contenuto delle cripte), alla e ten ion e del foco·l aio stesso , all 1anamn esi, e a l! 'eventual e cointere sam ento dell e ghiando·l e linfatich e. Se infatti qualcuno di tali dati può e sere n egativo anch e in un prooes o n1orb oso d ella tonsill a in piena attività, l 'a enza di tutti e cinque fa escludere ch e si deva annettere qual ia i importanza alla to11 il·l i te. La tonsilla della tonsillite croni ca , non as~oc i ata .ad infezione sistemica di .a ltri appar.a ti, come è n el nostro caso, non p~esenta però segni fi sici o batteriologici ch e ,per.m.ettano di distin g uerla dalla tor1silla con fo colai , punti di partenza di affezioni artritich e. Tutti tali fatti. devono essere b en ponderati prima di decidersi a praticare la ton il lect omia. e por dall 'anamnesi resulterà ch e la ton il1i te ha provocato l 'insorgen za o la ri con1 parsa di fatti artritici, la sua importanza sarà maggiore e }'artrite si presenterà di tipo infettivo,
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NUJ\i.
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.piuttosto c h e in forma di r eumatismo subaouto. Tanto l 'età del ... oggetto ch e la durata della malattia 11anno pochi"sima influenza sulla prog~osi de11'operazione, per quanto possa .e ssere p1ù fav·o revole in rapporto all 'età giovane del sog·g·etto e al :recente inizio della forn1a nlorb osa. Le ricerch e batteriol ogich e in pro·p os ito non sono decisiv.e, ma vi è molta probabilità che lo streptoco,c co viridans abbia grande importanza etiologi•c a. I resUJltati operatori , in ogni mo,d,o, sono così soddisfa centi ch e l 'operazione dovr ebbe· rappresentare il trattamento ordinario, se non a ltro allo scopo profilattico di evitare le ricadute e la probabile endocardite. In complesso, si può calcolare ch e la tonsillectomia, se veramente e istono rapporti tra le tonsille e l 'artrite focale cronica, dà il mig liorarnento n ell '80 % dei casi. _ M. 'F ABERI. Sulla. cura dei malati di carcinoma inoperabile. R. B. Wild (The Lancet, n . 5491, 1928) non discute i m etodi di cura specifica d el car cin oma, ma la maniera di lenire le sofferenze. del malato, di prolungare e di rendere sopportabile la sua vita . Anzitutto molta importanza ha lo stato m eri .. tale del malato, ed an zi l 'A. pensa ch e, tranne il caso in cui sia proprio n ecessario , è sempre· bene non far sapere mai al malato l 'esatta diagnosi . Se invece il malato sa già di esser affetto da tale m alattia, occorre confortarlo, facendogli se111pre sp~rare la possibilità di una guar1g1one. D el testo, per quanto rarissimamente, si sono avuti casi di carcinomà inguaribile, i qu.ali dopo un lt1ngo p eriodo di t·empo sono venuti a guarigione. È })Ure in1portante tener conto dello stato g·en er.a le del malato. La cach essia carcinomatosa deve essere curata consjg·liando una vita .all 'aria aperta, l.a somministrazione di tonici e l 'u so dell 'alcool, ch e h a effetto di un agente euforico ed è subito assimilato sen za digestione. La cura locale delle· superfici ulcerate con un .antisettico poco irri tante (acido borico, H 2 0 2 ) h a grande influenza sullo stato gen erale. La cura sintomatica richiede principalmente l 'uso dei na rcotici, n1a poich è in genere la· cura si protrae a lungo è ~ene limitarsi in principio a ll 'aspirina, al piramidone, .alla fenaoetina e solo n el] 'ultimo stadio si ricorrerà all 'oppio e .a lla morfina. Secondo l 'A . la dose di morfina sufficiente è quella ch e procura a l malato un sonno continuato di 5-6 ore, ch e gli p ermette di man-· giare e ch e rende il dolore sopportabile. D 'altra parte il reperto di pupille miotich e, indi ch erà ch e la dose è troppo alta. I mala ti con carcinoma della bocca soffrono m olto per la ipersecrezione di saliva. In que'
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SEZIONE PRATICA
sti casi sono da raccomandarsi gar garismi con acido borico, clorato di potassio e, com e rimedio interno, la b elladonna. Se esiste una uperficie largamente ulcerata, potrà e sere trattata con U!1a soluzione di percloruro dì ferro. Infine l 'A. con siglia al medico di non dire mai nè .a l n1°al.ato n è ai suoi parenti cl1~ non vi è al cun rimedio, per chè qualche solliévo l)UÒ essere sempre dato. l\1oon.
P er l ' ectopia testi.colare iillguin ale od iliaca si interYerrà al 6° anno; se il testicolo ·ectopico tende ad abbassarsi, si atten•derà p er operare fi·n o
a 10 anni L'idrocel e si opererà dopo il 2° anno, e oosì le cisti ·del coridon e. Le rfimosi, se d ànno luogo a facili infiammazioni, si operano entro l'anno ; l'ijpospiadia s i opera dopo il 10° a11no . !Il l abibr.o l e-p orino va operato e.n tro il primo se1nestr e; l e lussazioni con genite 1d·ell'anca dopo il second·o anno; n ei piedi torti si proce derà oauta·m ente, ma precocem ente col raddrizzamento, esolo ·dopo run anno si interverrà cl1irurgicamente. Il pied e p aralitico sarà curato con trattamento medico; l:intervento cl1irur.gico si farà <lapo il 12° a nno. 1
Quale deve essere la cura del cancro della mammella 1
La cura può essere chirurgica, radio- o radium-terapica. Bér.a rd (Strasbourg méd., 5 aprile 1928) di ce ch e la cura chirurgica dà in media. il 35 % di g uarigioni mantenute ancora dopo 2 anni, e il 25 % dopo 5 anni. Vi sarebbe sempre il massimo interesse a fare precedere e seguire l 'operazione da una radioterapia m.etodica, dividendo tutta la porzione antero-Jaterale del torace in cinque e.ampi: mammario, perimammari, ascellare, sottoclavicol.are; u sando delle inten sità n1edi e e delle sedute multiple. La radioter.a pia preoperatoria sarebbe J.a più efficace per la sterilizzazione del tumore e dej suoi linfatici. . Le r ecidive si devono trattare con1e le lesioni primitive. L. T ONELLI . Qnando conviene operare i bambini.
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Sembra superfluo interessiarsi dell'argome11to, in qùanto un'operazione è in ra'Pporto sp esso con le n eces·sità .ch e impoI11gon6 l'intervento. Tuttavia vi sono 1delle aiflfezioni cl1e nece.sisitano d'flJ.n intervento ap pena ·do.p o la nascita , come l 'ano imper,f orato e l '·onf.alocele, con una inem bram.a amniotica ch1e lascia trasparire f.eg.ato e intestin.o; ed altTe in cui i.a p:r:ecocità d ell'intervP.nto è s ug.gerita ,dai 1diisturbi gravi d egli infermi. Così n ella stenosi irpertroifiCta del piloro, ribelle ai medic~menti , e ieon .g ravi d istu.rbi d ell 'infermo; così nelle invaginazioni intestinali, in c11i si hanno f eci sanguinolente e dolori. Nelle altre affezionj, ìn cui non vi sia un'indicazione 1d'urgenza, il Martin (Sém. d es li01'. a e Paris, 31 gennaio 1928) sugg·erisce l 'epoca in cui con•viene operare per al cune afct'.ezioni . L'ernia n ei lattanti, p er persistenz,a del canale periton·eo-vaginale, illon va o.p erata, perch1è l'ap1Plic·a zi0on e d 'un ciil1to ,p uò fa·cilitare la chi·usura del canale~ se al terzo anno esiiste an,cora, -:6i opererà. ·L'ernia permanente ma ri1dtUCi·b ile e l '·ernia irriducibile , con frequ enti strozzamenti, si op ere. ranno verso il primo anno; l 'ernia om belicale sarà curata -con ~pplioozione di cinto, e se n on sparisce ·si iillterverrà ·a l 5°-6° anno.
1
CARUSI.
VARIA. Al beri da t•rutta. Ch e cosa rapp·r esenti la frutta n ell 'alim en-taz ione un1,.a na è ben noto. Second.a lo svilup·po, integra la nutrizio11e, agevola la diget ion e, favorisce la defecazione. È oramai oziosa la quistione se 1'uomo sia u11 .an imale carnivoro o frugivoro. È 1'uno e ] 'altro. L 'uomo h a st1perata ]a pecializzazione alimentare : è onnivor o. L '<1limentazion e assoluLa111ente carnea è difettosa, com e è deficiente I 'alim en tazion e e clu ivan1ente vegetariana. Ricca di vitamine la frutta con corre al normale sviluppo dell 'inclividuo, e\rita le m,a ].attie d.a carenze; rìcca di acidi org·an ici ch e si ossidano n ell 'org·anismo trasforr1.1andosi in carbo11ati e bicarbonati contribui ce a con servare l' alcali nità del san gu e; r icca cli zucch ero fornisce gli idrati di carbonio di cui m anca110 le· carni , ecl in un.a form.a più fa cilmente dig·erjbile ed assimilabile ch e non sia quella dei carboidrati degli altri veo-etal i ; con le loro de1ica te scorie di cellulosa eccitano la peris talsi i11testin.ale, e con i loro princì11i la sativi corrego-ono la stitich ezza in evi tab il1nen te prodotta dall'alirne11tazione carnea; co11 i loro fermenti , con la lo,ro fresch ezza, con il loro profumo, con il loro. gu sto eccitano l'attivit à gastrica. Elemento integ·rativo e correttivo dell 'ali1nentazione carnea, può in determjnate condizioni assurgere p er queste su e stesse qualità afiattore terapeutico. Queste virtù della frutta van110 sempre più diffusamente riconosciute. Gli effetti b enefici dell 'u so dei fr.utti freschi o e siccati , sotto for111a di i11.armellate e di gelatine, on o co11sacrati dal] 'esperienza . . Il consumo delJ.a frutta a umenta empre p1u. Da ciò lo sforzo di tutti i paesi a produrnei11 n1aggiore quantità. '\
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IL POLICLINICO
T entativi di piantumazione di alberi frutti~feri si fanno dovunque , anche i1elle r egioni le .meno adatte. Il bisogno è così imperioso, che l'uomo cerca di forzare la natura. La coltivazione di questi alberi va diventan.do una d elle industrie più redditizie. La California è tutto un immenso frutteto, .c h e produce ogni anno oltre 500. 000 vagoni di frutta, appena sufficienti al consumo interno .deg li Stati l Jniti . Ovunque si produce o si cerca di produrre frutta , ma nessun prodotto egu.aglia quello -.italiano. Dai nostri ' alberi alimentati -dalla nostra t erra , vivificati dal nostro sole sono spremuti frutti incomparabili per gusto e profumo, -ovunque apprezzati e ricercati. Purtroppo p erò la produzione è inadeguata .alla domanda, e d'altra parte l'aumentata esportazion e r endendo il prezzo d ell e frutta quasi proibitivo, ha rarefatto il consumo int ern o ed ha fatto scomparire dai nostri m er.cati la frutta migliore. Da ciò la 11ecessità di a11mentare e miglio·rare la produzione. ' Quasi m .anc.anti di combustibili e di minerali ch e dobbiamo largamente im1)ortare dall 'estero, noi possiarno equilibrare la bilancia ·Con1n1erciale prevalentemente con l 'esportazion e di prodotti agricoli, con la frutta sopra --tutto. Il n ostro s forzo .agricolo d eve esser e indirizza to oltre ch e alla produzione di grano in quanti tà suffi cien te ai nostri bisog ni , in modo da limitarne quanto m en o l ' importazion e, anche e sopr.atutto alla produzi_on e di frutta. Piantar e alberi da frutta da per tutto , sostituire con a lberi da frutta gli .alberi non redditizi o m e110 r edditizi; trasformare buona i)arte ·d ei vigneti in frutteti. · Senza essere fanatici d~l proibizionismo e -sen za iperv.alutare la portata di un alcoolismo ch e n ella gente nostra non c'è, è certo che in Italj a si b eve troppo vino ~ · Questo vinismo ha certamente sfavor evoli riflessi ig ienici, m .a costituisce sopra tutto un danno economico rilevantissimo. Il vini sn10, a n ch e sen za voler t en er conto di altro, è l1n lusso ch e non possiamo conced er ci. Noi abbiamo bi sogno di migliora r e la nostr a a li1nentazion e, di aumentare l 'esportazion e d ei nostri prodotti per l'estero. E ciò non si ottiene producendo vino quas1 tutto con sum.ato all'interno, con sum.ando vino di valore alimentare nullo o quasi. Troppa terra è sfruttata per l 'uv.a da vino, t erra ch e potrebbe e d eve essere utilizzata per alim enti più n ecessari, certamente meno voluttuari , n1eno d annosi, per prodotti da esportare. Le classi colte, la media e la piccola b or· gh e ia sopra tutto, hanno perdu~ l ~abi~udin~ d cl vino. Occorre ch e questa d1sab1tud1ne s1 .approfondisca n egli strati sociali più bassi. E
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ciò perchè non si vuole ipervalutare il danno sanitario, ma perchè la riduzione della domanda induca gli agricoltori a ridurre la pro. duzione del vino, a sostituire le piante di uva da vino con quelle d 'uva da tavolà, con alberi da frutta . Il c~mm·e rcio della frutta è più facile e meno aleatorio di quello del vino, ed è sempre più r edditizio . Lo sanno quegli agricoltori intellfgenti che d.a qu.alche anno hanno sostituito nelle loro terre l 'uva da vino con quella da tavola. Essi hanno assicurato ogni anno lo srr1ercio del loro prodotto, ed 11anno visto più che triplicare il loro reddito. Questa trasformazione suggerita dalla convenienza, potrebbe esser e accelerata con provviden ze governative: stabil endo premi per coloro che J.a praticano o aggravando i carichi tributari per i terreni coltivati a vite da vino e sgravando quelli posti a frutteti. Come c'è ora la b en efica e tanto auspicata politica d el bosco, ci d eve essere la politica del frutteto . Gli alberi da frutta devono essere piantati d.o vunque ci sia uno spazio libero dalle altre coltivazioni più necessarie. Le ville, i g iardini, i cortili , ogni angolo di terr.a esposto al sole d eve .avere il suo albero di frutta. . Sostituire agli alberi di sostegno della vite susini e ciliegi. In Germania si v.a estendendo l'uso di pianturo.are tutte le vie con alberi da frutta , noci, nocciuoli, su sini , m eli , peri, ch e in primavera abbelli scono tutte le strade con i loro fiori, e d'estate danno on1bra e frutta . La migliorata educazione d el popolo, le m.aggiori cure che si danno alle vie , i:isti~u: zione délla milizia d ella strada dovrebbero indurre ad applicare s u larghissima scala anche da noi tale pratica . Tanto più che i tentativi fatti finor.a sono molto incoraggianti. I medici che sono a contatto con i contadini e con gli amministr.atori com.un.a li, devo: no farsi banditori di questa crociata per gli alberi da frutta, ch e con l'inten sificazione della cultura d el grano, con la restituzi<?ne . dei boschi ai monti , r enderanno la terra ital1an~ nuovamente· feconda di ricch ezze, capa ce d1 mantenere il p opolo ch e l '.abita. argo .
POSTA DEGLI ABBONATI. All 'abb. n. 4025 : Consig·liamo: 1FRITEAU . ll1 anuel du candidat aux examens de chiriirgien.-dentiste . 3e édition. Tome III. Prothèse d entaire ecc., 1925. "Éditions Doin, 8 Place de 1'0d éon , Pa ris (68 ). Fr.a n chi 50. P A P A . lltf anuale di odontotecnica. Ed. Idelson, Napoli. L. 20. A. P.
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[A~No
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SEZIONE PRATICA
NELLA VITA P R O F E S S I O N.A L E • Cronaca del movimento professionale. Per le Casse Mutue Malattie dei lavoratori agrit oli. 1
C.o nvocali da,11 'on. Razza, presidente della C. N, S. F. Agricoltura, si sono riuniti presso la sede dei Si11dacati fascisti di M~lano, i segr etari d elle ' Unioni provinciali dei Sindacati fascisti d ell 'Agricoltura di Milano, Bergamo, Novara, Vercelli, Alessandria, ~Iantova, Piacenza, Pavia, Como, ecc., per u110 ::;càmbio di idee intorno alla immediata costituzione delle Cas·se ~Iutue provinciali malattie. Il presidente della r~unione, on. Razza, e l 'avv. Roberti hanno esposto U programma che la Confederazione dei Sindacati dell 'agricoltura ha predispos to nel campo dell 'assister1za sociale per fornire ai lavoratori agricoli un aiuto efficace: è seguita quindi un a 1unga discussione che ha toccato tutti i punti riguardanti la costituzione ed il funzionamento delle Ca,sse Mutue; vi hanno partecipato i segretari di Parma, Pozzi dì Vercelli, ~Iarzani di Milano, Aghemo di Pavia, Losetti di Bergamo, Beretta di Como, Parini di Piacenza, nonchè l 'ispettore Marzatico. Il presidente on. Razza ha riassunto la discu ssione, dettando quindi agli organizzatorì presenti norme precis~ per la costituzione della Cassa Mutua che dovrà essere promossa immediatamente in ogni provincia a seconda delle particolari condizioni ambientali e tenendo presente le speciali esigenze dei lavoratori agricoli . Queste riunioni saranno tenute anch e n ell 'Italia Centrale e Meridionale, avendo la Cònfederazione deciso, d 'accordo anche con la Confederazione fascista degli Agricoltori, di estendere nel più breve tempo possibile la costituzione delle Casse Mutue a tutte le provincie d'Italia, per dare ai Sindacati la possibilità di svolgere in concreto e con efficacia di mezzi, quelle · funzioni ai assis tenza, che sono loro domandate dalla Legge e dalla « Carta del Lavoro », e che costituiscono compito esclusivo ed essenziale delle Associazioni sindacali.
CONCORSI. •
POSTI VACANTI.
BoLOGNA. R. Prefettura. - Uff. sa11. di Imola; L. 14.000 e 5 quadrienni dee., c .-v., diritti accessori. Scad. ore 12 del 30 giu. BoRGOì\1ARO (Imperia) . Per le fraz. .A.urigo e Conio; L . 9000; scad. 9 giu. BRESCIA.. - Per Mompiano ; a tutto 30 g iu.; età lim.. 35 a.; tassa L. 50,05; stip. L. 9000 oltre 5 quadrienni di L. 1000, addizion . di L. 3 oltre i 1000 pov. , L. 800 ambulat., L. 1500 trasf ., L. 2100 serv. att., c ..-v ..; doc. a 3 mesi ~ dal 23 mag. CoooGNO (l\1ilano) . Civico Osp edal e. - A tutto 31 lug·., ·primario medico, primario chirurgo, assistente n1edico e assistente chirurgo. Per ~ primari L. 9000, per gli assistenti L. 8000, oltre c. -v. e compartecipaz . ; età lim. 35 a.; chiedere annunzi.
Co~EGLIANO
A lutto 30 giu gno; chirurgo primario. Le informazio11i vanno richieste al Presidente della Congr egazione di Carità. CoPPAno (Ferrara) . Ospedale Mandam entale di S. Giuseppe. - Aiuto chirurg·o; al 25 giu., ore 19; titoli; L. 3500 (sic) annue, oltre, indenn. complementare di L. 1200 se coniugato, di L. 360 se ce" libe; vitto e alloggio; 15 % partecipaz. atti operativi; eità lim. 35 a.; tassa L. 25,10; doc. a 3 mesi dal 25 giu. Gn1s1GNANA (I stria) . Scad. 15 giu.; L. 9000 e e.-v., o1tre L. 4000 ca v. IvuEA. Osp edal r. Civ il e. - · Cl1irurgo primario. Scad. 30 giugno. Tassa L. _ 50,10. Rivolgersi al1' Amministrazione . MEnCATO SA RACE~o · (Forlì ) . Scad. 17 giu., ore 18; 2° reparto ; L. 10.000 e 5 quadrienni ven" !esimo, oltre 1.1 . 30()0 cav.; tassa L. 50,10; eit à lim. 40 a. · RoccASPINALYETI (C liieli). - Scad. 10 giugno; L . 8700 p er 500 pov., adcl izion. L. 5; 5 quadrienn i dee.; età li1n. 40 a. RoccASTRÀDA (Grosseto) . - Al 30 giu.; L. 9000; lassa L. 50. SAN C1PrRELLO (Palermo) .. Scad. 15 giu.; lire 9000 e r5 quinquenni dee.; addizion. L. 3 sopra i 1000 pov.; uff. sa11. L. 500; tassa L. 50 ,15. SAnONNO (Varese). - Ufficiale Sanitario. Per ti~ loli ed esame. Stipendio ini ziale L. 16.000 annue al lordo di R . M. e del contrib. Cassa Pens. dei Sani.lari, con diritto a cinque aumen. quadrien. del decimo. Indenn. servizio attivo L. 4000 al lordo di H. M, non valutabile p er l a pensione . È vietato prestare servizio presso altri Enti mo· rali e Pubblici ed è inibito il libero servizio pro• fessionale. Scadenza 30 giugno. 'f ARANTO . Consorzio Sanit. Antituberc. - Direttore sanit. ; L. 18.000 oltre L. 6000 serv . att., 5 quadrienni d ee. Scad. 8 giu . Ton1No. R. Prefettura. - Ufficiale sanitario e capo d ell'Ufficio d 'Igiene d ella Città di Torino. Per titoli ed esam e . Stipendio iniziale L. 30.000. Supplemen. di ser vizio attivo L. 6500, compartecipazion e ai comp ensi dovuti da privati n ell 'esclu· sivo lor o interesse. Le domande vanno presentate alla R. Prefettura entro il 10 luglio p . v. V1TTon10 VENETO. Osp edale Civ i le. - Medico pri· mario; scad. 8 giu.; età lim . 40 a.; tassa L. 50, 10; stip . L. 7500 suscettibile di au1nento e c. -v. Avvertenza. - Quando non è altrimenti indi· cato i concorsi si riferiscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base. (Treviso) . -
Ospedale Civile. -
Medico-chirurgo, lunga pratica condotta, otti~ mi titoli accetterebbe interinato anche lungo, o s uppl enz ~ ovunque. Scrivere Ferretti, Ro111a, Cernaia 33. Cat1sa n1orte proprietario affittasi o ven~esi i~ Lodi completa Casa di Salute, per m alattie chirurgich e e medich e, modernissimo . arredamento, impianto ter111o'sifone, dotata macchine, s.trumex:ili per cure diYerse. Rivolgersi : De Francisco, via CaYour , 42, Lodi (Mila110).
796 C0Nco1u:>1
IL POLICLINICO A
PHl!:l\ tI.
P1·en1io Riberi
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192t~- 1934.
La Reale Accademia di !viedicina di Torino apre il Concorso al XV premio Riheri di L. 20.000 (meno la tassa di n1anomorta). Possono con correre i lavori scientifici di argomento apparten en te al1e discipline ~ediche in genere, tali che seg·nino t1n importante 'progresso nel ramo dello scibil e c11i si riferiscono. So110 ammessi i lavori. ~tan1pati e scritti a macchina in lingua italiana, latina, francese, inglese e tedesca; se i lavori sono stampa ti , devono essère editi dopo il 1927. I lavori saranno i11viati in piego raccomandato in dopp io esemplare ali 'Accademia, della quale rima rranno propriet à. Qualora l'Accademia aggiudicl1i il premio ad un 1avoro scritto, questo dovrà essere stampato dall'autore prima che scadano i due anT1i rlal conferimento del premio; l 'ammontare di q11esto sar à consegnato solo dopo l 'invio ali ' Accarlemia di un doppio esemplare del lavoro stampato.. Sono accettati per il Concorso i lavori che risultino s pediti all'_.\ccademia non oltre il 31 dicembre 1934:. In ogni caso scorsi due mesi da questo ler1nine, il Concorso s'intende chiuso, ed i lavori g i1111ti clopo, anche se spediti in tempo util e, 11on saranno presi in considerazione. Gli autori nella lettera di invio, accenneranno alle partj o agli ~gomenti più importanti .dei loro scritti ed opere che stimano dovere maggiormente fissa:r.è . l 'attenzione dell 'Accademia giudicante. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
In esito a concorsi, sono stati nominati: al posto di direttore de1l 'Ospeda1e per malattie infettive cc Domenico Cotug110 » di Napoli il prof. Carlo Bifuléo, che dirigeva l 'Ospedale per malattie infettive .di Venezia; ai posti di capo-sezioni i] prof. lloberto Franza assistente ~all 'Istituto d 'Igiene di Napoli, e il dott. Francesco Polese, medico provinciale capo ad Ancona. Il dott . Owen H. Wangensteen è nominato direttore della Clinica chirurgica dell 'Università di Minnesota, in sostituzione del prof. Arthur C. Stracb aner il quale ha chiesto di essere esonerato per ~ssumere la direzione d ell 'Istituto oncologico universitario . Il passaggio avrà luogo nel 1930.
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Il prof. Novoa Sallt?s ch~amat.o a in~egnare patolog ia generale all Università d1 Madrid .
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La Società .!\ rgentina di Pediatria nell'ultima assemblea ha rinnovato Ja Commissione direttiva p el biennio 1929-30, col seguente risultato: presjder\te dott. Alfredo Casaub6n; vice-presidente dott. Juan P. Garrahar1; segretario generale dott. _i\lfio Pug:!!~i; tesoriere dott. Carlos S. Cornetto; direttore della biblioteca e dell 'archivio dott.a Maria 1'eresa Vallino; membri dottori P. de Elizalde e J . C. Navarro. •
Il 11rof. Rodolfo Kraus è stato assunto dal governo cileno per dirigere l'Istituto Batteriologico Naz ionale ; egli sarà coadiuvato nelle sue funzioni dal clott. Oscar Koref.
-NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Padova.
Per il prof. Ovio.
In seguito alla deliberazione dell'Università rom ana di chiamare il prof. Giuseppe Ovio a co])rire la Cattedra di Clinica Oculistica dell'Urbe rimasta libera per la morte del prof. Cirinoione la Facoltà Medica di Padova ha sentito il bisog·no di ·p resentare al collega Ovio le più vive e cordiali felicitazioni per l'alta prova di stima tribut:atagli con la lusinghiera offerta. l\.1a ~ in tale occasione, assieme al suo plauso, la Facoltà unanime ha voluto esprimere il voto caloroso e sincero eh 'Egli non f).bbandoni lo studio secolare nel quale ha iniziata la sua carriera accademica e nlossi i prin1i passi su quella via che. gli è stata ineritamente prodiga delle più el~vate soddisfazio11i 1norali .. .
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Chiusura dell'anno accademico.
Si è chiuso l'anno accademico della Facoltà di ì\fedicina. Nell 'Istit11to d 'Igiene e nelle Cliniche Medica e Chirurgica i professori di t{uest~ tre ~isciplin~, Od.d o· Casagrandi, Cesare Frugoni e Gian Maria Fasi arti , tennero l "li1 Lima lezione dandole uno speciale cai-attere di solennità. Gli studenti risposero con m anifestazioni di affetto per ~ loro insegnanti, e cosa i1uova negli annali delle cronache universitarie, pronunciarono discorsi coi quali riassunsero il programma didattico che era stato loro sYolto òurante l 'annata. Notevole fu anche l 'attitudine degli studenti stranieri che ebbero espressioni d'animo grato pGr I 'accoglienza fraterna offerta loro dall 'Italia fascista . In memoria di Andrea ScarpellJni.
Sono stati conferiti i premi nazionali argentini per le migliori opere scientifiche pubblicat~ nel 1927. TI prin10 premio, di 20.000 pesos (pari a 160.000 lire it.) è stato assegnato al. do~t. Juan A. Domfnguez, per il libro « Contr1bucione~ a la Materia Médica Argentina». ~ ter~o premio. è stato pure assegnato ad un medico, il dott. Riccardo Spurr, per ]a sua monografia « Quistes hida tidicos del Riii6n » . Il comm. d ott. Giorgio Giorgi ha conseg.uito, con YOlazione unanime, I 'abilitazione alla libera docenza in clinica chirurgica.
Si è spento a Milano, in età di appena quarantun anni, Andrea Scarpellini, che da poco più di un bie nnio aveva conquistato nella met:r.~ poli 1ombarda. il posto di Medico. ~apo ed Ufficia le Sanitario del Comune. Ma spu1tualmente lo Scar1)ellini apparteneva ancora all'Atene.o ~ado van o dove egli aveva mantenuta la propria libera rlocenza e dove la sua scomparsa ha lasciato un gener ale e caldissimo senso di compianto. Nato a Monza nel 1888 si era laureato nella vicina Pavia l 'anno 1913 dedicandosi subito agli studi dell 'I o-iene. Già nel 1914 era stato nomi11ato dirett~re del laboratorio batteriolGgko co-
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SEZIONE PRATICA -
munalc 'ficinese, posto che abbandonò l 'anno su ccc:;ssivo, per entrare nell 'Istituto d 'Igiene dell 'Università di Padova dove volle continuare i suoi studi sotto la direzione del prof. O. Casagrandi. Qui, l 'anno 1922 con seguiva la doce.n za in Ig~ene e Polizia Sanitaria, e qui svolgeva la . sua -attività scie11tifica con una vasta produzìone ·di lavori, fra i quali meritano speciale ricordo quelli sulla vaccinazione antivaiolosa, sulla trasmissione dell 'imrr1unità vaccinale con trapianti di cute d 'animali vaccinati, sulla riproduzione e sulle individualità hattericl1e, sulla febbre puerp erale e sulle infezioni cadaveriche. Du\ ante la _guerra lo Scarpellini ma11ifestò la sua italianità in modo fattivo sul fronte triestino col 7.6° fanteria, djmostrando calmo e rag ionato coraggio e 1nerilandosi la. m edaglia d 'argento al valore. Lasciò Padova per la sede di Milano l 'anno 1927, e i1ella capitale lombarda stava dando atto ad in1portanti riforme dell 'organizzazione sani-taria quando ~l des tino volle troncarne l 'esisten za nella sua più fiorente attività. Egli scomparve dai vivi~ colpito da un tl1more cerebrale. La morte di Andrea Scarpellini d estò un sen so di profondo dolore in qi.1est.a Padova dove egli aveva vissuto ed onestamente lavorato p er dodici anni e dove ' era ricordato con affetto da quanti l 'ave-van o conosciuto. Fra ii compianto generale delle somme Autorità milanesi e di lina folla d'amici e di ammiratori, il · prof. Casagra11di portò all 'amatissimo allievo l 'estremo saluto a nome anch e d ella Fa -coltà l\!Iedica, e depose sul feretro una corona di fiori . Altre coro11e inv'jarono da Padova la stessa· Facoltà ed i Rappresentanti d ei liberi docenti. Ora la salma del compianto collega è tumulata .a l\1onza n eJla tomha di fam.iglia, presso la madre ad or a ta, dove - lo accompagr1arono affrante di dolor e Ja vedova e le due. g iovani ssime figlie. P. L. F. ·
IYOTIZIE DIVERSE. L'Istituto Culturale estivo per medici Italiani e stranieri. Il prof. Cesare Catta11eo, direttore della Clinica pediatrica della ll. Università di Milano, da tempo andava coltivando l 'idea di istituire an ch e in Italia corsi estivi di medicina p er gli studiosi stranieri ed italiani a sorr1iglianza di qt1e1li ch e gà si praticano con grande successo in Fran cia, in Germa11ia e in questi ultimi anni anche in Spagna. L 'iniziativa venne sostenuta da un Comitato promotore. Una sede veramente incantevole e i11 tutto ])en <legna • degli alti scopi cultt1rali che caratterizzano l 'jstiluzione, P. stata prescelta da·i promotori n ell 'ex Kursaal di Varese, s11l Colle dei Campigli . Il corso avrà inizio il 1° 1ugljo p. v., con r egol ari lezioni ·t eoriche e pratiche e con conferenze .dettate d ai nligliori professori delle facoltà m edich e italiane. Delle lez ioni e delle confer en ze saranno r edatti stinti in lingu a itali ana e n elle principali ling ue straniere. Improntato a schietta italianit.f,t, questo imi)ortante çor so ~end e essenzialm ente e :pen giust.ame11te a far con oscere quanto si è fatto e si fa in Italia p er il progresso
delle scienze m ediche, sja attraverso la parola dei docenti, sia a mezzo di esp erimenti che saranno tenuti n ella Università di Milano, avendo il Rettore ~1ag·nifico, se11. Baldo Rossi, messo a disposizio11e degli studiosi i gabi11etti scier1tifici. Dur ante iJ corso i medici iscritti parteciperanno alle visite agli istitt1ti scientifici, agli stabilimenti sanitari, agli stabilime11ti d elle industrie sanitarie, alle stazioni terrr1a li, ch e saranno appositamente org a11izzate. La Direzione gen erale delle Ferrovie dello Sta~o l1a s tabilito speciali facilitazioni p er i viaggi di t erra e di m ar e, sia nell 'andata come nel ritorno, a i medici iscritti al corso d i n azionalità italiana prove11ienti dall 'estero, oltre p oi a concessioni speciali, ch e sar anno accord ate a tutti indistinta111ente gli iscritti d al confine o dal luogo di orig ine si110 a Varese e vicever sa.
Comitato esecutivo dell'Opera Invalidi di Guerra. Presieduto dal sen . prof. A. Lustig· si è riu11ito, in sessione ordinaria, il Comitato esecutivo d ell 'Opera nazionale inval jdi di guerra, il quale si è occupato anz itutto del bilan cio dell 'Opera e dell a sis temazione degli invalidi a Salsomagg iore, viste le djfficoltà insorte e da s uperare. Sono s tati approvati nun1er osi bil a11ci e rendiconti di llappresen ta11ze provi11ciali e delle spec iali ·gest]oni del· collocam er1 to. Sono stati sovvenzio11<1 ti i disp en sari antitubercolari di Legn an o e di Pis11· e' di sposta la devoluzione, a favore del San a torio dell e (~alabri e, dei lasciti Ferrera, Copiapò, ChiJì e Personali (Biella). So110 slé'lte prese altre dclilJerazioni. l)er tiltimo il Comitato b a dato incarico al preside11te di p ortare a con oscen za d el1 e con1petenti autorit à che sono p ost e a disposizion e dell'erigendo Istituto per gr a11di invaljdi del lavoro le numero~e e })en e appreizat e officin e ortopediche d elle quali l 'Opera na zionale dispone, le altre istituzioni assiste11 ziali promosse d all 'Opera stessa e ch e d estano l 'ammirazion e dei competenti, anch e all 'r.stero.
Officina Nazionale di protesi per i mutilati di guerra. (~or1
L{. Decr eto 1'0fficina r1azionale di protesi
p er i inutilati di guerra, avente sed e in Milano, è soppressa. Il patrimor1io residuo è devoluto al1'0pera Nazionale p er la protezione e l 'assistenza degli in:validi òi gu err a, p er essere destinato alla assisle11za protetica degli invalidi stessi. Un Co1111nissàrio d a no1ninarsi dal Prefetto di Milano procederà alla liquidazione del p atrimonio d ell 'Officina e alla devoluzion e delle attività re• sid t1e all 'Op era anzidetta. •
La giornata della Croce Rossa. Co1ne è stato anìlun ziato, il 15 giu gn o sarà celebr a ta in lt1tta It ali a la giornata della Croce Ros- ' sa, con la quale si intende di fare viva e presente nell 'animo rli t11tti gli italiani, l 'attività benefica ch e svolae la isti tuzione d ella Croce Rossa, e di raccogliere nei grandi, come n ei piccoli centri, I 'offerta volontaria ch e ciascun cittadino darà per l)fO~t1overe ed esten der e sempre più l 'ope~a .a cui l 'istituzio11e stessa attende. Verranno d1str1buiti dei cartelli su cui è incisa u na figura sim-
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P OL ICLI NI CO
bol cggia11le lo slancio e ~l fervore p ietoso co11 cui la Croce llossa adempie ai s uoi compiti, e verranno org·anizzate altre manifes tazio11i, fra cui la proiezio11e di un film « Luce. », ch e illustrerà quello ~he la Croce Rossa fa n el campo cl.ella lotta contro 1a tubercolosi e l a malaria, p er le colonie es live, per ~ bambini bisognosi di cura, I 'assistenza m edica per l a p opol azione scolastica dei centri rurali, e i11 casi di sinis tri e di pubblich e calamità. Allo scopo di coordjnare le varie manifestazioni ch e avran no luogo in detto giorno, sono stati costituiti v-ari comitati .
Società italiana di Medicina ed Igiene Coloniale (sotto l'alto Patronato di S. A. R. il Duca degli Abruz.ii). La riunione de l Con siglio Direttivo della S. I. di ìvl. ed I. C. è avver1uta il giorno 3 aprile u. s. nei locali dell 'Istituto Colo11iale Fascista (Roma, via Gius ti11ia11i 5) dove avrà sede la Società stessa . Era110 presenti: l 'on. Gabbi, il ten . gen. medico prof. Rho, i proff. Stanziale, Castronuovo, Pontano, . l\fario Levi della Vida, Gosio, Pullè, i colonnelli medici proff. Mariotti Bianchi, Grixoni; i t en . colonnelli medici proff. Peruzzi e Gelonesi; il n1agg. nleclico Yc ter . dott. Domizio, il dott. cav . Croveri; ~ cap. inedici dottori Sarnelli e Campana. Avevan o scu sato l 'a ssenza i profe ssori Fra11co (Sassari), ! zar (Nlessi11a), Alessandrini (Ro1na), il col . m edico clo lt. Mezzetti. Ven11ero tral tati 1mporla11ti ar go1ne11Li. A11zitu l lo Ye11ne stabilito ch e la Societ à avr à la su a sede al pian terreno dell 'Is tituto Col. Fascista. Po i venr1e esamina to e discu sso il Regol am ent o d ell a Società (Congressi) e modificato lo Statuto. Indi fu discu ssa l a qt1es lione d ella stampa del volume d eg·li _l\tti augura11d0 ch e I 'Editore n1etta più at ten zione n ella s tampa delle r elazioni e discussion i c~.he apparvero de11se di errori (sp ecie quell a della Dengue) . u na cruestione ch e ha vivan1enle i11teressato il Co11sigl io è s la ta la relazione d ell 'on. Gabbi in merito all a pre1)ar azione della missione scientifica 11ell 'Er1 trea Occi<.lenlal e che procede grazie a gen erose Dii. le l\1ila11esi ed a privati in maniera soddisfacen te. Si è proceduto subito alla Com1nission e dcs l i11a ta a studiarne l 'organizzazione. Veniter o poi falle proposte di nuovi soci d 'onore cd infine s i st ahill ch e il Con g·resso nazionale nel cor ren te an 110 si t en ga i11 ottobre a Roma col seguer1t9 progrn111111a: Relazioni generali : La spru e : relatori proff. Castella11i 1\. (Londra), 1\1. Ascoli (Catania); La lebbra: relatori proff. Stan ziale (Napoli) e Capitano Rongn (Ud111e); La malaria: relatori proff. B. Goeio ( Ploma) e Pontano (Roma) ; R iviste sintetiche: Slato atiu u/e rlell ' ematologia t r opicale (prof. Cas tront10Yo); Tripn11osi (dottori Domizio e Penezzi) . # Il Co n s ig11o nomin ò poi l a Commission e per _la prepar azione d el Congr esso a Roma.
Istituto antimalarico pontino. Il 19 maggio l '« I s titt1to Nazionale per il risana1ne 11lo an ti1nalarico della Region e Pontina » h a inauguralo l1fficialn1 ente i nuovi edifizi cost;ruiti in varie local ità d ell n Ya s ta r egione : Quadrato , Colonia Elena, Se ' ano, l ,estra d eJla Cocu zza. Essi
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co11sis L0110 in stationi sanitarie dirette da medici,. fiancl1eggiate da scuole, cla chiese, ecc. L 'opera dei me<t~ci viene ii1tegrata da sussidiari, alcuni d ei quali, de lti cursori, ispezionano la campagna, distribuiscono medicina!~, ecc . ; ai cursori sono affidati ~ centri ininori. L 'I stituto, erelto in ~~ nte morale, è posto sotto. l 'alto patrona lo del lle; n e è preside11te onorar io il sen. Titto1ti,. presidente effe ttivo il sen. Valvassori-Peroni, con sig·Iiere delegato il se11. Cali sse. Alla cerimo11ia ir1tervennero il sotto-segretario. ali ' Ag ricoltura on . J osa, i sen atori l\1Iarchiafava 1. ~'edele , Baccelli, i proff. Pecari, Alessandri, Bas tiau e1li, F icacci, il vice-prefetto co111n1. Del Vecchio e n1olte altre personalità. La n uova cl1iesa - venne co11sacrata con u11a. "f\1essa di mons. Angeloni; d opo, il sen. Calisse esp ose 1 compiti e ~l prog·ra1n1na dell 'Is titulo, t ermi11a11do con un omaggio a Benito Mussolini,. cl1e è a11in1alore c.l ell e oper e di bonifica e di re·· denzion e del nostro Paese. Rispose p er ~l Gover110 l 'on. J osa, esprin1endo il suo compiaci1nento per la feco11da r ealizzazione.
La sistemazione ospedaliera di Milano. È s lata clistri])uita alla Camera la relazione del-
! 'on. ~ol m 1 s ul prog·etto d i cor1ver sione in leg·gedel d ecr eto relatiYo al d ecentram ento del! 'assi· sten za ospitaliera esercita ta dagli i s tituti ospita. lieri d i Milano a favore dei comuni dell 'antic0> J) u calo . Dice la relazione: cc La nuova e complessa . ist.emazione dell 'assis le11za ospita liera d ell 'antiro dt1cato di l\1ilano,. disp osta con le provvide tiforme d el Governo 11azionale, avr ebbe dov uto essere composta entro il 31 dice1nbre 1928. Ma le esige11ze di questa sis te1nazion e, tlipen denti anGhe da i1nportanti opere edilizie, hanr10 consigliato d i l)Torogare il Ler1nine al 31 dicen1hre 1929, prorogando anche per \In ic.le11tico termine la ciisposizior1e ch e h a esteso a] nt1ovo osp ed ale <li Circolq l e r egole d el R. D. L. 20 febbraio 1927 circa l a r ifor1na organica ed il r iordi11a1nento del personale degli ospedali riur1iti di 11.oma. « Si tratta du11que d ' un decreto ch e provvede· ad u11a proroga di termini pjù che giustificata. in opera di tanta co1nplessilà e di tanla mole ». La l egge varr à a r egolarizzare un Regio d ecretO'> cl1e già è in atto. . Col 1° gennaio d el 1030 il Comune di Milano· entrerà i11 p ossesso d e.Il 'Osp edale l\1aggiore, che sarà così t:r:asfor111ato jn Osp edale civico. Per ques to l ' Autorità prefettizia st a provvede11do, d'accordo con le parti interessate, al]a cr eazione dello· s ta tul o, che r egolerà le sorti d el nosocomio. s.compnrsi i rappresentanti dell 'ex ducato, l'Ospedale snrà retto da un co11siglio composto di cinque m embri. Tre saranno ì r appreser1tanti di Milanoccl ll 110 dell a prov in cia. Il Co11siglio sarà com· plet a1o con la n omin a n el presidente. Nella prirr1avera d ell 'ar1no vent.l1ro saranno iniziati i lavori di costruzione d el nl1ovo OspedaJe in b ase al progetto r he l 'l Jfficio t ecnico de11 '0sped ale stesso st a studiando. Nella formazione def progPtto clefinitivo verrà t enuto conto dei risult ati del co n cor so n azionale e ciò appare anc}.le logico ql1 anòo si rir ordi ch e il progetto che ott enne i maggiori plausi fu presentato dall'ing-
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Antonio Bertolaia che è il ca1)0 dell 'Ulficio tecnico dell 'Ospedale. La costru zione deil ·'()s.peclale, nella zona di Ni,guarda, potrà essere s)curamente e rapidamente intrapresa anche perchè g li Istitu ti ospitàlieri ebbero recentemente a vincere una importarite cau sa con i proprielari dei terreni prescelti per i 'opera grandiosa.
La provincia di Milano alla ricerca di un'area per un Istituto psichiatrico. L 'U fficio t ecnico della provincia di Milano, con l a collaborazione del prof. A11Lonini, direttore de11 '0speda1e p si chialrico di J\iion1bello, ebbe a r eùige_re un progetto per l a costruzione sull 'area centrale di via Comrnenda, nelle vicinanze delle cliniche dell 'Ospedale, di t1n Istituto psichiatrico ospitaliero in sostituzione dell 'attuale Astanteria, la quale, dalla sede di via Lamar1nora, dimos tratasi insufficie nte, era stata trasferita in un'ala ·dell'Ospedale l\1ag·giore, dalla parte di via Posla_ghetto, ma solo in linea transitoria. Furono compiute le praticl1e legali, disposti i necessari mezzi finanziari per l 'acquisto d ell 'area -e si confidava di polcr entro l'anno iniziare i lavori dell'umanitario i st ituto. ìvia i progetti ebbero é\ subire ur1a sosla per u11 fatto impreveduto: su di una parte d ell 'area ch e era st ata destina t~1 i)er · l :Istituto psichiatrico, il Comu11e farà passare una s trada imposta da 11ecessità del pia110 regolatore: Perciò si deve cercar e altrove il terre110 ller l 'ed ificio e ·sono ora in corso le praLiche in tal -senso . Il 11otne d i 1\ st ar1teria, per ragioni umanitari~, € stato soppresso e sostitl.1ito d a11 a d es1gnaziorie d'Is ti tuto p sichi atrico provinc]al e. Per lo stesso motivo il Mf-1.nicomio di Mombello viene ora ufficialmente designato come Ospedale psichiatrico provinciale. 1
Le colonie marine per gli operai a Milano. Il Dopolavoro di ~Iilano, prosegu endo n el suo programma di assistenza al le m asse l avoratrici, ha provved1lto anche quest 'anno arl organizzare l a su a colonia di cur e marine in Lig n ano (linea Venezia-Triest e), alla quale po franno partecipare tutti i tesserati clell 'O. N. D. e della F . I. E. con le loro famiglie . . La quota inclivid u ale di partecipazione p er una permanenza di 10 g iorni e co1npresa og11i spesa di viaggio, vitto e alloggio, è fissat a in L. 225 per persona. I turni avranno inizio col 1° lug lio e si susseguiranno di 10 in 10 giorni fino al 30 agosto.
Contro lo sputo in tram. L'Ufficio d 'Tgie 11e n el Governatorato di ha costituito, in (111e riprese, due squadre gilanza per la repressione d ello sputo in Così avremo un altro m ezzo cli l otta contro iJ.1civi1e ed an tigjenica abitudine.
Roma di vitram. questa
L'alimentazione infantile. . ll 18 m aggio, n ell 'A l1la J\1agna d ell 'Università cii l{oma, alla presenza del r ettor e prof. Millosevich, del preside clella F acoltà Med ica prof. Dalla ' 'edova, del direttore della Clinica m edica prof.
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Ascoli, dell 'on. . icolò Castelli n o e di un pub})lico nu1neroso, ebJ)e luo~o la seconda confe.... r e11za s ui problemi del l 'a1imentazione. Oratore f~ i~. prof. , Fr~nces?o V~lagussa, docente di . p ed1aL1 ia r1ell Un1vers 1tà cll l\0111a e sub-commissario dell 'Opera Naz. ~1ater11ità e Infanzia. Egli trattò dell 'alime11tozione d ei fanciulli, delle gesia11ti e delle nl1trici, dando prova della sua eccezionale competenza: Ye11ne seguito con attenzione e in t eresse dal folto uditorio.
Corso di perfezionamento in oculistica. Sar à tenuto a Bordeaux, sotto l a direzione del prof. 'l'eulières, {l al 17 al 19 g iug110. A richiesta s'invia il progra1n1na. I~ivolgersi al direttore del corso, Faculté de l\1édeci11e, Clinique ophtalmologique, Bordeaux.
Ali'Associazione generale dei medici di Francia. All a secle federale delle 94 società cliparti1nenlali 11a avuto lu ogo I 'elezio n e del presidente. J!i risultélto, p er la terza volta, il d6tt. Bellencontre.
I medici della Germania. Seco11do il « Deutscher Reichs1ned izi11alkalender » p er il 1928, ora pubblicato e preso in esame clallo s tatis tico m edico Prinzing· di Ulm, sulla \( Deut. l\1ed. V\Toch. », alla fine dell 'a11no scor so si contava110 in Ge:rrri.anj a (esclu sa la r egione clell a Saar) 48.507 medici . Assun1endo una popolazione d i 64 milioni, si Ye11gono ad avere O, 758 inedici ogni 1000 abitanti. Nel 1921 si contavano 36.186 medici, con una proporzione di 0,599 per 1nille; da allora il numero è venuto aumentando in 111orlo prog·res.s ivo: in un solo anno, dal 1927, è a u meu t al.o d i 1169; ora, però, si prevecle una rti111i nuzio11e sen sibile, perchè il numero delle iscrizio11i 11elle scuole mediche è ve11uto riduce 11do. i n1ol t o: i1ell ' anno accademico 1926-27 è st a to 111e110 della rri et à ch e in quello 1922-23 (1494, contro 3062). Le donne iscritte rappresenlano in circa il 12 % del totale. Nel le 49 i11agg·iori città la proporzione sale a 1.24 per mille; i1el restante - della Germania si riduce a 0,56 p er mille. La massima concentraaio 11e si ha a ì\1on aco con 2,25 %o ; seguono Francoforte, 1,66; Breslavia, 1,50; Berlino, 1,49.
Assegni e sussidi per la medicina sociale negli Stati Uniti. Durante l 'anno fiscal è chiuso i.l 30 settembre 1D2~ , oltre 2 milioni cli dollari, pari a 40 milioni di lire ilaliane, furono assegn ati sul fondo pubblico « Common,velth F11nd » allo scopo di sost en ere varje jnizialjve, rig uardanti l 'igiene pub])lica, l 'igie11e n1e11 tale, la propaganda igienica, l a tu tel a dell'iufanzia , associazioni e società scien, tifiche, ·borse. di s tudio, ecc. (colmando, cosi, i vuoti lasciati dalle copiose elargizioni private).
Per una scnola d'infermiere a Cleveland. La signora Chester C. Bolton di Cleveland (Ohio) ha donato alla ' '' estern l Tniver sity di ques ta città lln mil ione e mezzo di dollari, pari a circa 30 n1il ioni di lire it. , d estinandoli alla Scuola per infer111iere. La scuola venn E\ fondata 5 anni or sono, dalla s tessa signora Bolton, a titolo sperimentale, as·
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IL POLICLINICO
segna11dovi 500 .000 d Òllari, pari a circa 10 milion i di lire. Ques ta prima elarg izio11e continuerà ad aver(' una finalità sp erimentale: indagare il costo dell 'insegnamento, i mezzi p er r endere la professione d ·infermiera più efficiente, ecc.
La biblioteca scientifica di Londra. L a cc Science Library » di Londra è una biblioteca i1azional e specialmente consacrata alle scienze pure ed applicate. È annessa al Museo delle Scienze. Contiene circa 187 .000 volumi e riceve circa 8000 periodici. È fornita di cataloghi per m a terie 1nolto minuiiosi, disposti secondo il sistema decimale di Dewey con numerose voci di riferime11to, n on chè di molte chiavi p er i singoli argomenti. Interessano special1nente la medicina le Sezioni: Anatomia, Fisiologia, Biolog ia gener ale, Igien e e Sanità pubblica. A richiesta s'inviano copie fotostatiche di articol ~, d 'illus trazioni, ecc., in base a tariffe modest e . Rivolgersi a: The Director, 1'he Science Museum, Sou th Ke u sen gton, London S. W. 7, Ing hilterra.
Gravi accuse contro un medico militare in Francia. Il ministro francese d ella guerra, on. Painlevé, h a messo a riposò d 'ufficio il colonnello m edico Léon, capo dell 'Ospedale militare di Chalons-su r Marne, sottoposto ad ~nchiesta sotto l 'imputazione di atti d i crudel tà con1messi su malati affidati alle su e cure e di operazioni compiute con criminosa leggerezza. La stampa quotidian a, ch e si è l ar g·am ente occupata del doloroso episodio, giudica l a san zione adottata come troppo mite.
Norme per gli autori.
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Ricorcliamo che, per ottemper ar e alle istruzioni emanale dal çonsig lio Nazionale delle Ricerche, l e quali teridono ad organizzare la Bibliografia scientifico-tecn.ica italiana in modo da mettere in ev iclenza l'attività italiana nel cam po della scienza e delle sue applicazioni, occorre · che gli articoli si ano accompagnati da un breve sunto. Perciò gli autori sono pregati di inv iare, insieme al manoscritto od alle bozze correlle, il sunto su<ldello, il quale non dovrà superare 5-6 righe; solo in casi eccezion.ali potrà arrivare fino a 10. Esso è destinato ad esser e poi pubblicato n ella Bibliografia scierilifico-tecnica italiana, cu rata dal Consiglio Nazionale delle Ricerc lie.
Un errore di numerazione in Copertina è stato rilevato da al cu ni nostri abbonati i quali ci hanno anvisato di avere ric evuto, n ella prima settiniana cl ello scor so m aggio , una seconda copia del numero 17 (29 aprile) d ella Sezio n e Pra• tica, anzichè del numero 18 (6 maggio) . Fatte le opportune indagini in tipografia si è appurato çhe ad alcune copie d ella copertina del fascicolo 18, p er dimenticanza del co rrettore, restarono, infatti, l e inclicazioni (data e numero) del precedente fascicolo 17. L'errore dun que è soltanto sulla cop ertina ed è rimasto limita to a poche cen tinaia di copie. Quegli abbonà.ti pertanto, cui è capitato uno di tali esemplari , sono pregati di c,orreggerlo e di accetta.re le nostre scuse p er l'involontario incidente. L 'Al\fl\[JNISTRAZIONE.
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RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Zbl. f. Cliir., 27 apr. - I. M. TALMAN. Strumi. d elle g lar1d. carotidee. - L. P. MARIANTSCHJK. Diverticolo duodenale . .:'oc . cl. Chiru rgiens de Paris, 15 mar. - DOPPLER. Revitalizzazione da simpaticectomia chimica delle gland.. sessuali. - P . PEUGNIEZ. 'fentativi di cura chirurg. defla meningo-encefalite diffusa post-traumat. J?olia Nled., 15 apr. - SCALA . Stato attuale delle Ilostre conoscenze sul sistema neuro-vegetativo. Brasil-M ed., 6 apr . H. P6,v A. Le 5 reaz. di No11ne 11~la .diagn. di neurolue. Amer. Jourrt . Obst. a. Gyn., apr. W . J. D1cK1\IAN . Les~oni epatiche neJl 'eclampsia. F. H. F .\ILs . Ipertiroidismo complicante la gravid. - J . C. J"rTzENBERG e J. B. CAREY. Rapporti tra meLabolisn10 basale e g ravid. P. TrTus . Dis tur]Ji del n1etabolismo carlJoidrato nella tossie, J11ia della gravid. Practitioner, mag. J. E . R. McDoNAGH. Gli antisettic_i. - A. GnAHAl\1-STEvVART. Rapida riduz. d ell 'ipertens . sanguigna. Zeit. f. Tuberk., apr. 1929 .. - L. E. WALBUM. 'f er apia salimetallica delia tbc. S. Gn°'UNER. l'lapp orti ·tra tbc . polm. e malattie della tiroide. Giorn. di A1ecl . Milit., mag. D. CASELLA. Cura chirurgica della tbc. polm. SACERDOTE. 775 perizie p sic hiatriche. Laricel, 4 mag . - J. H. ZAAIJEH. Chirurgia d el! 'esofago e d ei polm. - W. J. S. REID. Trattam. -della t abe dors . Mirie rva Med., 5 mag. - L. CROSETTI. Mecca11, d 'az . dell'epatoterapia. Jorn. dos Clinicos, 30 mar. N. PENDE. Vitamine e funzioni endocrine. Rass. ln te rn. di Cl. e T er. , apr. - P. 1\iionELLI. Enterocoliti e colecistiti da lamblia. - C. F1rr1PAr.01. Tbc. n1uscolare ematogena. Medicina de los Paises Calidos, mar. - E. GALLARDO. L 'ehcefalite post-vaccinale. Riforma Med., 27 apr. C. CASSANO. Patogenes i del diabete insipido. Riv. di Cl. Ped., apr . - B. TRAMBUSTI. Endodermoreaz. tubercolinica . R ass. di Ter. e Patol. Cl in., mar. G . DE NrTTO. Autoemoterapia. - · F. P1ANESE. Il sistei:na ret.-e nd. n ell 'avvelenam. da etere. RadiQl. Mèd ., mag. F. TALIA. Roentgendiagnosi d ella g ravid. addominale. - A. VALLEBONA~ 1\l leraz. d elle ossa nella tabe dors. - G. PESCATORI. Djagn. radiolog. d ei tumori dell'ipocondrio sinistro. P r esse "fv!éd ., 1 mag. R. TARGOSOLA. Psicoencefali te reumatica. Brit. Med. Journ. 4 mag. W . LANGDON Buo\VN. Aspetti moderni delle nefriti. - A. M. R1caAnns. Gravidanza ectopica con feto a termine vitale. ~Iediz. Welt, 4 mag. H . R1ETSCHEL. La sete. F. Ul\1BER. La terapia dei reumat. cron . W . B. MEYER. Glicosurie non diabetiche. Deut. Med. Woch., 3 mag. - R1cHTER. L'acido urico e il problema della gotta. HuNERMANN. Epidemiolog ia della scarlattina . i\!Iiinch. Med. VJ! och ., 3 mag. BREUER. Sostanze insulina-simili del Bact. coli e dei batteri della gangrena gassosa. - - DAwoRAK. Emocr o ma tosi. 1
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SEZIONE PRATICA
Arch. di Patol. e Clin. Med., mar. -
C. GAMNA. Splenomegalie cron. a lesioni ' sclerosiderotiche. - I. DAVANZO e C. P. Cucco. Sierodiagn. del cancro e labilità colloidale. Jourrial A . M. A., 20 apr. - N. J. K1LBOURNE. Trattam. delle vene varicose delle gambe. - S. MATSUMURA e al. Eziologia del beri-beri. Quarterly Journ. o/ Med., apr. D. C. HARE e M. N. KARN. La circolaz. nella gravid. e nel puerperio. J. CLIFFORD HoYLE. Trattam. calcico della tbc. speriment. - F. W. LAw. Aspetti clinici del! 'esercizio muscol. - L. W1TTs. Metabolismo degli amino-acidi nello stato di salute e di malattia. D. KRESTIN. Lesioni tubercolari latenti dei polmoni. . Ann .. di Ostetr. e Ginec., 30 apr . - M. B. CETRON1. Funzione epatìcà e reticolo-endoteliale in gravjd. E. BouT1N10. Seguo d'i Cullen nella gFavid. extra-uter. Bull. Ac . de Méd., 23 apr. - M. LoEPER. Utilizzazione terapeutica delle iniezioni di pepsina. - E. SACQUEPÉE. Epidemia di avvelenamenti alimentari. Arch. It. di Chir., 4. - O. BARTOLI. Patogenesi delle cisti del pancreas. - M. AGRIFOGLIO. Lesioni osteo-articol. da bacillo dell 'edema mal. A. 01\IODE1-Zon1v11 e T. ANARDI. Splenomegalia siderotica. Riv. di Clin. M ed., 15 gen. - F. ScHUPFEJl. I tumori del midollo spin. Revue de Méd ., 2. - .P. NAYRAC. Anatomo-clinica d 'obliteraz. bilaterale cron. d elle vene iliache. - G. P. P10TnowsK1. Valutazione della glicosuria. Arch. per le Se . M ed., apr. G. OsELLADORE. Possibilità di trasformaz. deg·li endoteli in istiociti migranti . Gazz. Med. It. -.4. rgentina, 15 apr . - G. ROMEO . Alterazioni del testicolo in seguito a lesione del deferente. Dermosifilografo, mag. ~1. ARTOl\1. Endomicosi cutanea.
801
Presse M éd., S 111ar. -
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Il Diritto Pubblico Sanitario · Periodioo mensile di le~slazione e giurisprudenza. Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle, Consi·g liere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cass·a.z,ione. Il Numer·o· 5 (Magigio 1929) coilltiene: Ordi~i ~ei Sa~itari . e. Sindacati • costituzione e attri. buz1on1 deg11 Ord1n1. Note sintetich~: I rapporti. d'impiego oon En·t i morali e parrustata1i. Rasse~na di giurisprudenza: Titolo .professionale: ef· fi~a~1a e tutela ~el diritto. - Con-cOTso ; diritti e Jeg1ttr~ne aspettative. Sti pendio; impiego pubblico ~ pmv~to: quando è impigno.rabile. DomMl·da dd i nde-?-ll1tà: . C0;111pet~~za. - Dispensa dal servizio per rn~nif~stazioni pol1ti·c h·e . - Disper1e.a dal s·e rvizi.o ·P er sci oglimento ·d i un canao r zio. - Dispensa dal servi~o d.i a.iuta ~·ire~tore di ospedale: accettazione di i·n.car~oo ~rovv1 sono; provvedimento non eseguibile. - Li cenziamento per motivi giustifioati.. - Definizion~ giuridica de l « meddcin.aJe » .agli eff~ti sulJ~ vendita a l pubblico. Idrobtina. - Farmaci a: assenza del direttore. - Vendita di alimenti •n on oommestibili. - Invenzio·11e o scoperta: approJ>ria zri.one indebita e rivelazione di segreto. - Quando sono esecutive le dclibera~ioni. - C';()ncorrenza .i llecita: M~ gnesia S. P ellegrino. Leggi e Atti del Coverno : Regolamento per gl,i Ordin\ dei Sanitari. - Modifiche alla Costituzii<Yne ·del Con., siglio Suiperiore di Sam·ità. ·
3 6. Per associati al « Policlinico»: per l'Italia L. 30. Un numero separat-0 L. 5. Ab honamen to oel 1929 : per l'Italia L.
glt
Per aùl)()11arsi inviarP. Vnglia Pòstale all'editore L itigi f>ozzi - Via Sistina 14 - Ronia
A. richiesta si in via numex·o di saggio
I
Indice alfabetico per materie. Arteriti obliteranti : prova di Aldrich e McCl ure . . . . . Pag. Bambini: quando conviene operarli . » Bilili~rafia
Cancro della mammella: cura Cancro inoperabile: cura Cardiologia : ricerche Colecistite calcolosa: stenosi gastrica consecutiva . Congiuntivite primaverile Corrispondenze Cronaca del movimento professionale
Emorragie in gravidanza Frutta nell'alimentazione Gangrena delle e·s tremità: patogenesi e trattamento . . . Ittero regionale: patogenesi . . . Lattosuria nelle donne che allattano Leucemia e gravidanza .
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Malattia di Buerger: intervento chirurPag. 786 gico . · · Malattia di Flajani-Basedow: effetti te)) rapeutici dell 'ergotamina . . . 774 )) Malattia: la natura della . . 779 Neurolue e metalue: cura; dubbi e incertezze . . ., . . . . )) 782 Riflesso dei muscoli orbicolari del)) l'occhio . . . . . . . 7891 Reni: funzionalità dopo interventi vari )) 790 Scoliosi: alte.razioni delle ve.r tebre lom)) bo-sacrali . . . . 789 )) Sifilide : terapia su ssidiaria . . 783 Tessuto connettivo: cellule mesenchi1nali .. . . . . )) 788 )) Tonsillectomia nell'artrite cronica . 192 )) Tubercolosi : ricerche . 788 • )) Uretere bilaterale duplice . . 789 • )) 789 Vaccinazione dei bachi da seta • •
Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la Tistampa di lavori pubbticati n el Poliolinioo se non in seo.uito ad autc.>rizzaaione scTitta dalla Tedaeione. • '1ietata la pubblica1ione di BU'Rti di essi senaa citarne la fonti. _
Roma - Stab. Tipo-Liit. Armani di M. Courr.ier.
V.
À.BOOLI,
Red. resp.
... 802
IL P OLI CLI NI CO
[ANNO
XXXVI,
~UM.
22]
_... Nuova pubblicazione della nostra Casa, a disposizione degli abbonati : PROF.
ARISTIDE BUSI
DIRETTORE DELL'ISTITUTO DI RADIOLOGIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA
Sulla esplorazione radiologica del · tora·ce nella tubercolosi polmonare '
,
(Lezioni tenute al Corso di perfezionamento dette malattie
~ell'apparato
respiratorio)
ANNO 1 9 28-29,,, VII
Indice del volume: L E ZIONE
»
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I. II. Ili.
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IV. -
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V. -
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VI. -
LEZIONE VII. -
Introduzione al corso. I raggi Roentgen. Radioscopia e radiografia. Mezzi di contrasto. Lo sch ermo di rinforzo. Ampolle per Raggi X.. A « gas residuo n e cc Coolidge ». ! strum enti principali di un gabin etto radiologico. · I fattori dell 'immagine r adiologica (posizione, proiezione, incidenza normale ed obliqua). Ortodiografia. Teleradiogr afia. Tecnica radiologica del torace (radioscopia - radiogr afia d 'insieme). Sulla sede dell 'inizio d ell a t ubercolosi cronica e sull 'esplorazione radiologica dell 'apice.
Riportiamo qui di seguito, quanto nel N. :scritto per questo libro del prof. Busi.
5,
anno
n
VIII. -
»
IX. -
n
X. -
»
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>)
XII. -
1928,
della
Cause d'errore dovute ad ombre delle parti molli del torace. Anomalie della gabbia toracica. Immagine radioscopica e radiografica dei polmoni. (Ombre ilari e disegno polmonare). Nozioni elementari di r adiologia del . cuore e dell'aorta. L'esplqrazione radiologica delle malattie della pleura. Gli elementi radiografici della tubercolosi polmonare e le loro combinazioni. (Ombrette miliari. Ombrette di forma anulare, a trifoglio, irregolari o rotondeggianti). Seguito dell'argomento della Lezione X. Cordoni e strie opache. Le caverne _p olmonari. Le manifestazioni radioscopiche.
pregevole
RADIOLOGIA
MEDICA
è
stato
« La collana Pozzi di Monografie Mediche si è arricchita di una nuova gemma: è un breviario per il me· '(< dico tisiologo, nel quale l'esattezza tecnica e scien.ti/ica si associa alla chiarezza e alla semplici.là dell' es po~< sizione. È quindi un'·o pera magistrale. Il neofita è condotto per mano nel dedalo delle nozioni fisiche, delle -<<applicazioni tecniche, delle dottrine mediche riguardanti s.opratutto la tubercolosi polmonare, e apprende « con 11.essuna fatica, anzi con piacere tutte le nozioni teoriche e pratiche fondamentali per eseguire e leggere «le radiografie dei visceri del torace. « Non. è senza un po' di melanconia che il radiologo si vede portar via dal tisiologo lo studio dell'appa<< rato respiratorio, ma bisogna riconoscere che è nelle specialità che è avvenuta nel miglior modo la fusione «della Radiologia colle altre parti della Semeiotica, perchè per fare una diagnosi, come per vincere una bat· ·« taglia, occorre che tutto sia coordinato e valutato da una niente sola. « Tuttavia noi radiologi «puri» abbiamo ancora molte ragioni di sopravvivere e non abbiamo certo in« tenz~one di abbandonare lo studio del torace; ma al contrario della gara coi tisiologi trarremo incitamento «per aumeritare le nostre conoscenze e la nostra esperienza, e intanto facciamo buona accoglienza a questa « pubblicazio1ie del Busi, che ci potrà essere molto u.tile, sopratutto per la sua classificazione delle imma« gini elementari della tubercolosi polmonare dell'adulto e per le indicazioni sul loro significato anatomo-pa« tologico ». MONTANARI.
Volt1me i11-8°, nel formato delle Monografie della Collezione « Policlinico», di pagine 111. Prezzo L . 1 6 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 4,60 in porto franco.
Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI - Via Sis.tina, 14 - ROMA.
Roma, 10 Giugno 1929
ANNO XXXVI
Num. 23
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
...
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA REDATTORE
CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori ori g inali : E. Brasiello: A proposit o di ereditarietà delle .lesioni r ena.li e di labi·l i'tà ircnale co n-
ge nita. fa.miliare.
~
Osservazioni olinic.he : V . Jura: La filariosi in Ital ia.
Un caso di chilu.ria da Fila.ria Bancroft i. - V. Puntoni: Infezione UJ'linaria mista da B. tubercolare e da paratifi.co B ., con contagio <ioniugale. - F. Tondo: La .decapsu.lazione in urologJa in m edicina e in chirurgia generale . Un case d i ' gravi6sim a ecl a mpsia in grav·i danza tratta,to colla d ecapsuiliazione bilater ale. Guairigione. - G. Petta : Due casi di rottura del rene destro per trauma a ddomina le anteTiore. - C. Santini: Sopra un caso interessainte di rottura di r ene c alcoloso. Note di tecnica : A. Cassuto: Litotrisia difficile e cistoscopia ipogastrica. R. Saba.tu cci : Le ca.nd elette medicate nella cura delle uretriti. Dall a prat i ca corrente : c. Maltese Le-Roy: Consider azi oni su di un <Caso di cietite banale in un tubercolotico. - C: Frain.g ipa.ne: Enuresi notturna e -0r o moterarpda bleu. Sunti e r assegne : P . Ohevalier: La :fibrosi atrofica iso_ lata dei rend. Nefrite cr oni ca azotemi.ca pura. 0
LAVORI ORIGINALI. POLICLINICO UMBERTO I - ROMA REPARTO ISOLAMENTO diretto dal Prof. T. PONTANO.
A proposito di eredita1·ietà delle lesioni r enali e di labilità r enale congeni ta t·amiliare ipel' il . dott.. ENRICO BRASIELLO, interno.
1at.azioni dell'uretr a. - M. del Rio: L 'emostasi renale per innesto. R. Coffey: L'impianto degli u.reter·i nel crasso. - Wassiljeff: Il sar coma .p!l'imit1vo della prostata e delle ves·cichet te sem ina li. Cennj b i b liog rafici. Appunti per il m edico pra tico : MEDICINA
SC IENTIFICA: Il r.efl~es o pielo-venoso. CASISTICA: Complicazioni vesc1cal1 post-partum. Azotemia irutelliSa sen~a uremi a. TERAPI~ : Tr.attamem.to .d ell.a sifilid e nei renali. - Nelle cisti post.inlfluenza1i ·da B. rCOli nel p.r imo a nno di vita. - L 'azione diureti ca dell' urea. - I l trattamento del.la !l'iten 2'ione d'urina post.opera t oria. Nelle nefropatie acute. POSTA DEGLI ABBONATI· Nella v ita p rofessiona le : Servizi jgienico-&anitari. Cronaca del movimeruto professionale. - Oon·corsi. Nomine, promozion·i ed onorificenze. Notizie di ver se. Rassegn a dell?. stampa medica. Indice a l fabetico per mate rie.
pTiamente n eifritiche p er ben tre generazioni in una ste$6a famtglia. Nei casi nominati si osserva talora la trasmissione della maidr·e aJllia pro1e (e si interpretò per u.n a intossicazion e del feto per via p lacentare con l·esion-e secondaria d el renè); t'alaltra volta invece la trasmissione è per •parte d el padre; e questo caso appar.e molto dubbio, in quanto si d·ovrebbe am·m etter e una vera e pro11>ria contagiosità delilia l esione r e11ale, tale ·d a p otersi com•tJ.nicare <e per coi tum » come potrebbe dirs i ad esem. pio d ella sifilird e; e nulla finora h·a provato dhe tale contagiosità realmente esista. Una evidente ereditarietà fu realmente riconosciiuta (Je'h1e, Pelnar) n elle a1tb·uminil:rrie ·ortostaticthe, e p er tali forme mo:nbose è ancora da molti ammessa (Barlooco). F•u discussa - ed è tuttora du!bbia nelle « al1YtJm.i nuri e cicliche » (Klemperer). Successivamente per oper a ·d i Castaigne e Rathery fu mess·a in 111oe la IPOSsi.b ilità di una cc labi1lità irenale congenita fa·m iliare ,, per la quale anc·h e un eocesso di alimen tazione, unia inf ezjone lieve, una sem·p l ice C·o rizza, sono elementi suffi cienti per lo sv.i luppo di fenomeni nefritici. S11 questo argomento s i è molto detto e molto di1
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IJa questione ·d ella ere·ditari età delle lesioni ren1ali f'u discms.sa p·er il passiato da gran nu mero • di Autori. L 'interessante qu·esito è stato p er lun·g o tempo assai ·di-battuto ; es·s o fu pros'Pettato sotto i 1più ·diversi aspetti, si venne alle più diisparate concliusi oni. Si sono descritti .c a6i in cui la nef·r opatia as.. su·m e l'a'Slp et to idi. u na atìfezion e familiare, se n·on 1pro1prio ereditari a (Eìchorst, Kidd, Wa>gner ); ne rif,eri-scono uno tipico Lecorché e T a1amon; Arn ozan nella siua r elazi,on e al III Congress.o fran . cese di m edicina (N·a ncy 1896) ·espose alt ri du1e casi, uno d ei quali (pubblicato dal Dicl{inson) assai comprensivo, di t rasmission e di forme pro1
•
V. Vintici: L'ur etrorragja grave <Consecu tiva a lle di-
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1
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IL POLICLINICO
scus$o. Si sono inYocate (Teissier, Zagari, ·Murri) alteraz,i oni renali congenite a tipo familia·r e da iatti discrasici; fu r icon.osciuta (Francioni, Pacchiani, Spolverini) la poss:illJ;j.lità di trasmiS'Sione, da p arte della madre n efritica alla prole, per via placentare o per via lattea, di princirpd. tossici ta11 da poter provocare reazioni moTibose del t>istema nervoso o tare costituzionali (ins·uffici~nza ipofisaria, Bonél!cor:s i), alter.azion.i queste che avre1b bero un ·carattere nettamente rrami1liare e - in certo qiual m·o·do - er·editario. Questo lo stato attuale delle conoscenze.
Studiando - per cortese concession-e 1del Prlmario , prof. Pontano - i malati di scarlattina ric·overati n el Reparto Isolamento al Policlinico cc Um·b erto I » di Ro1na, nei rigiuardi de.Jla co1npli·cazione r·e nale di tale malattia inf.ettiva, ho avuto mo.do di osseirvar.e alc·uni casi tipici, i quali - lungi 1dia.ll'·esser·e probativi in if·avore o contro le ilpotesi su espo.ste - jpure meritano a mio avviso di e1Ssere ri.f·eritL Trattasi ·di qiu·attrro gruppi di pazienti consaTuguinei i quali in segiuito alla inf.ezJone so:fferta o in·dip·en1de11temente da essa ·p resentarono form e, varie p~r qua.ilità e peT gravità, di alterazione renale. Espongo in brevi parole qu esti casi. OSSERVAZIONE I. - 1) P. Elio, di anni 2. Anamnesi rfarrniliare n ègattva per ma1'attie ereditarie, icontagiose o comunque tra1SmissiibjJi. Non cardio.p atie nel gentilizio. La madre ignora se du~ante la gravi.danza sia stata al1bruminurica. Anamnesi per.sanale remota negativa. Ri·covera tn Os1pe1dale p.er scarlattina; la malattia decorr.e lie·ve; la convalescenz·a esente 1da c·orp.plic·a zi·oni supp·u rative. Alla XIX giornata dall'inizio della 1nalattia si manifesta complicazione renale, che segue un 1d1ecorso piuttosto beni·g no. Esce 1da.ill'O·s pedale non guarito. 2) P. Paolo, di anni 5 (fratello). An·ch.e per questo la madre non sa dire se abbia sofferto di al·b uminuria in gravidanza. .t\namn,esi person·aJ.e remota negativa. Ricoverato in Oapeidale per ·s carlattina, che decorre non grav e. Non com:pliicazioni suipp·urative in 1convalesce11za. Alla XV'1Il giornata ·di ma~attia si mani1e·sta complicazione ~enale di un·a certa gra vità. Esce dall'Os1p1eidale non guarito. OSSERVAZIONE II. - 1) o. Gina, di anni 12. N°essuna malattia e'r·e,ditaria, contagiosa o comunqu e trasmissitb ile nell'anamnesi familiare. La madre sotferse di alb·u.minuria ·CO·spicua ed ederni diffu si ·durante la gravi,danza. Anamnesi ,p ersonale rem ota n egativa. Ha vissuto dall' età idi 6 anni jn colle1gio, e si ap1p rende ch e è sempre stata pallida e di delicata rcostituzione; si ignoro. se sia mai stata albu m inurica." Vien e r ico ver a ta in Ospedale per scarlattina; la malatti·a decorre lieve. ~on co1nplicazioni sup1
[ANNO
XXXVI,
NtJM.
23]
purattve in convalescenza. Fin dall'ingresso in Os.pedaAe manifesta liev,e ·albuminuria eh.e declina in breve temipo; durante tutta la degenza però si riipresentano - ad intervall.i di 10-12 ·giorni poussées albumi·n uriclhe cl1e durano 5 0 6 giorni. a ccoffifP1agnate dia comparsa nel sedirr1en t-0 di ra. rissimi cilin·dTi j alini e senza a ltre manifestazi.oni; la ·dirur·esi e la eliminazione dei sali si mantiene regolare, ad eocezione di una idi taài pdussées (verso la XXV giornata di m.alattia) c·h ·e f.u a:ccompagnata da ritenzione azotata e cloru. ric·a cospicua. Esce dall'01spe dale dopo sessanta giorni di de. genza, avendo p·r esentato c.inque regolar! pè'l·io·d i di alb'llminuria ribelle aid ogni tratta·m ento. 2) O. Ol;g·a, idi ·a nni 10 (sorella). Anooe ·q uesta ·vo!l.ta la madre so.f ferse in gravidanza di alb·u minruria cospic·u a ed edemi ditffus1. x.egativa l 'anamnesi personale remota. Anche l'at. tuale m·al ata è palli·da, gracile. Entra in Ospedale con scarlattina che decorre modi·c·am,ente ·grave. La compltcanzia. renale Jnsorge !bruscamente, ed è g·ravissima (anuria, eolamp1Sia) . N-0n e'fq. precect.enbemente stata al1bu. minurica. Uscita dall'0,51P•e1dale (non guarita), l' elimina. zione dell'urea e ·del cloruro di s-0dio riprendono a poco 'a poco normali, ma persi•ste alb·umin1urja ribelle 1fino a sei mesi dopo l'uSicita dall'Ospe1dale; non eil:ilii in s•e.g uito più ·Oc·casion.e di rivedere la paziente. 1
O. Eva, di anni 38 (mlélldre). Anamnesi familiare n.egativa. Non malattie •degne di ·p articolare menzione nell'·a na·m nesi personale remota. Ebbe due .g ravidanze condotte a termme, nessun aboTto. Come si ·disse, durant& ambed·ue le gravidanze if'll cospicuamente albumi~ nurica. 1P resentemente la diuresi è normiale, l'eliminazi.one 1delle sost·anze ur.inarie è normale; ha peralt·ro ·albumin'Uria lieve, pershstente, ribelle a qualsiasi trattamento. Esame generale ne.g ativo. 3)
OSSERVAZIONE l] I. - 1) s. Dor1a', d·i anni 26. ·N·egativa l'anamnesi familiare. Nell'infanzia: an·dò soggetta a frequenti tonsilliti 'e laringiti; l.e ·è re.siduata larin.gite catarrale cronica. E affetta da insuffj1c.i.enza con stenosi mitralic·a (perfettamente compensata). Una gravi,danza a t.; non aborti. Ricovera con lieve scarlattina. La convalescenza decorre senza complicazioni. Durante tutta Ja degenza presoota alb1uminuria cbe non cede ·ad alcu n trattamento. 2) S. Sengio ·di anni 5 (figlio). Nessuna m.a'.1'attia pre.g r essa. Soggetto pallido,. gracile ; lieve élidenoidi·s mo. . . Rico·v.era p.er 1difterite faring.ea; decorso llrev1ssimo, guarigione rapi·da sooza complicazio:iii. . Durante tutta la degenza presenta al·b um1nur1a non cospicua, ribelle a qiualu·nque trattament~.. Diuresi 1ed e.li.m inazione reg·olaTi; n'lllla nel sedimento. OSSERVAZIONE IV. - 1) S. Dante, di anni 4. Anamnesi .familiare negativa per malattie ereditarie o trasmissibili. La madre è .affetta da insufficienza aortica. •
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[AN~o
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SEZIONE PRATI CA
Soggetto graicil.e, n ot e ·di rachitismo lieve; a lbinismo . Ricovera in 0. 9pedaJ.e con scarlattina·' decor so . grave con assoc1az1one dift~rica faringoton sillare Non com.p licazioni in con viales·c enza. Duranté tutta la degenza fu più o m eno notevolmente albumin·u rico; diuresi sempre regolar.e eliminazion~ re~ol~re, sedi·m ento negativo (tran~e nei [primi· g1orn1 d1 · degienza, in crui s.i riscontrò qualche emazia e qual•ch ·e cilin·dro ·gTanulo1so). 2) .s. Na:ra, di anni 2 1/2 (sorel1a). Anamnesi remota negativa. so.o-getto gracile ; 0 a1bin:Lsrno. Entra in Ospedale .con s·ca:r.lattina; decorso lieve senz·a co.m pl·i cazioni in convale1soenz•a. ' D·u rànte la degenza fu cospicuamente albuminur.ica (1/2~1 1/2 per mille quoti·dian.amente), ri. belle a qualsiasi tentativo di c'Ura. DLuTesi ed eli·m inazion e sempr·e rego1ari; nulla nel sedimento. Esce dall'Ospedale a ·conval.oocenzia appena iniziata. 1
1
3) S. Flora, di anni 9 (sor·ella).
Morbillo nella prirna infanzia. Nes1s11n 'altra malattja ·degna di nota. Sog.gietto di costituz.ione scheletrjca r ego·l are, ben 11utrito e san.g uificato; non albinismo . Scarlattina lievissi.ma; in convalescenza compli1cazione ighi•andolare non s·uipiprurata. Dur·ante tutta la degenza f'u :lievemente albu. m inuri ca; ·verso la XVI giornata di malattia l'albuminuria au·m entò e comparvero nel sedimento emazie ·e cilin·dri gTanulosi; la Jieve alterazione scom'Parve in IPOChi giorni, residruando 1p erò persi·stente la lieve albuminuria. 1
4) S. Vittoria, di anni 40 (maidre). Anamnesi familiare negativa. Anamnesi personale remota negativa per qualsiasi m•alattia degna di n.ota. E affetta da molto tempo da insufficienza aortica. Quattro gravi1danze a t·ermine; non .aiborti. Ammala di scarlattina (cnon spedalizzata); decorso ·a&sai grave. In conva1.es cenza .grovie f·orma di glomel'ulonefrite emorria1gic.a. 1
madre cardiopatica (albuminuria da stasi)· e tale· l~bil~tà _P'Uò essere di natura tale da n~n preg1ud1care il :rene andh.e nel caso che sopra~giun ga una malattia infettiva, sia 'J>Ure di una certa gravità (O;SIS·erv. III e t!V) . Appare da ciò eviidente che cleb·b a riconoiscerst. l"esistenz•a ·di una prediisiposizione organica tra. sme'5sa, un'alterazione umorale ere,ditaria una· fiJtraz·t on.e .di sostanze 'Mfropatog ene ·dalla ~aid:ne· al feto (Castatgme e Rathery) . In 01g ni m odo, .ripeto, d·a quattro .sole os servazioni non p·uò trarsi una serena conclusione su questo interessante capitolo dell<t patologi1a renale. 1
I'
BIBLI O GtR.L\J:-,JA. ARNOZAN; LII Congr. Fram_ç._ ·de méd. Nancy, 1896. LECORCHE e T ALAMON. Trait e de i' albuminurie. CASTAIG~ e _ RATHERY._Du r6le de l'héréditté en pathologi e renale. Semaine méd., nov. 1904. KLEMPERER. Ueber cyklische Albuminurie. Berliner l{linisch.e W ochenschr., 1889. L Ol\11\IEL. Ueber Pubertéttsalbtlminurie. Duetsch. Arch. f. Klin. M ed. PELNAR. Zur Pathog enese der orthostatischen Al-· buminu:rien . .Zentr.a1bl. f. inn. Med., 1905. TEISStER. Evol-ution des néphrites infectieuses . Bull. méd., 1904. ID. A lbuminuries dites f onctionelles. Traité de T11ér. Prat. 1
0
JEHLE. Die o:.,.thostatische Albuminurie.
SENATOR. Die Erkrankung en der Nieren. Vienna 1902. , lVIARAGLIANO. Lezioni Cliniche, 1920. VOLHARO e FAHR. Klinik und Path ologie der Bri ghticlieri Krankheiten. FRANCIONI. Contributo clinico alla conoscenza delle a~fezioni del lattant.e da causa m{J;te-rna. Riv. di Cli1n . Ped., 1910. PACCHIONJ. Reazione morbosa del sistema ne.rvoso dei Lattanti nutriti da. donne nefritiche. Scritti
med . .in onore ,di C. BozzoLO. SPOLVERINI. A proposito di nefrite materna e al-
lattamento. ·Ri v. di Clin. P e1d., 1910.
I casi sopra r ip ortati sono t ro.p po scarsi perchè da essi si po.s•s a ricavare alcun elemento isicura. me11te probativo in \f.avore o meno d ella questione. Essi possono p.erò, esaminati singolarmente, condurre alle osservazioni seguenti: 1) ch·e possano .esistere condizioni familiari di lab ilità renale, tali da poter favorire, a~dhe in s eguito ·aid una jnfezione l iev,e, lo stabilirsi di una lesione Tenale, appare in taluni casi .chiaro (osserv. I e Iil.) ; • 2) po ss.o no verificarsi casi in cui questa labilità p,o ssa ess·ere trasmessa (iprobaillilrn.ente) dalla ma'dre alla prole per via ,p lacentare, quando la madre sia ruf1f etta da nefrosi gravi·dica (osservazione II) ; 3) s,J può osserv·are una trasmissione di labilità renale - esplicantesi sotto forma di album inuria ribelle - al1a \Prole da parte della 1
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Import~nte
pubblicazione:
Dott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI
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Docente di Patologia Medica nel.La. R. Un.iveredità Chirurgo-aiuto negLi OspedaJ.i riuniti di Rom.a
L'esame della funzione renale con i moderni metodi di indagine PrefaZiione del Prof. Roberto Alessandri Diflettore de11a R. Cliruica Chirurgi,o a di Roma..
U·n vo~ume cLi pagine VIII-247 (N. 14 della u Collana Manuali del Po}joltinioo ») , DJitida.meni~ stampato su ot.. ti ma ca.rta. con va.rie figure nel testo. - Prezzo L. 3 O. PeT gli abbonati al " Policl•inioo » sole L. 2 7, 7 5 in porro franeo. Inviare Vaglia Posta.le all'Editore LUIGI POZZI Via Sistina, 14 - ROMA.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. R. Istituto di Clinica Chirurgica della Università di Roma diretto dal Prof. R. .i\.LFSSANDRI.
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vava pn verme raggomitolato su se stesso che fu m esso in evidenza in sezioni varie e fu giudicato con tutta probabilità il maschio 1della Filaria Bancrofti.
In Italia nel 1:903 1Bion1di (Atti della R. AiccadeLa filariosi in Italia. . niia dei L incei, 14 1g ennaio 1903, p. 538) osservò Un caso di chi Iuria da Filaria Ba n crofti. un uomo di 20 anni, .p roveni.ente . da ·Gibilterra e che dimorava a ·Siena 1da m1eno, ·di un anno: il Prof. ·dott. JURA VINCENZO, aiuto paziente da cinque m esi 1pr esentava ·dima:girimento do1cente idi Patologia Cl1i1rurgica. e cl1il1Uri.a . L 'A. rin venne nelle urine emato-chi• lose, così ·Come nel sangue circolànte, ·esaminato Il pas.sag·gio 1del chilo nelle urine (cl1iluria) può durante il .sonn o, l.arve di Filari.a iBancrofti; riuessere dovuto a comunicazioni unica o multiple, scì a mantenerle vive per circa 15 .giocni con l e 1q uali si -}) Osso110 stabi ~ ir e tra l e \rie escr etorie opportuni aicc~rgimenti. ·N1ell'occa:sione 1'.A. d'ece uri11arie ed i lii.rufatici a ddominali. Esse si avvepresente la prov.enienza dell'infermo 1da una zona r.ano p er lo più quando ostacoli, esj st.enti n elle della stessa latitudine 1della Sicilia. v.ie linfatiche addominali pr ofon·de, ·determinano P iù interessante iè il rcruso pubblica:i.o ,dal Famua cart.c o dei linfatici ecta;sie, ed a lung o andare lari nel 1916 (Pathologica, 1916, P. 223) e riferenfistol e ·Chilose. Ciò si \'erif:itca specialn1ente quMltesi ad una .donna 1di 51 anni, nata e resi1dente do n ei linfatici proifoncli a;dclom inali si localdzin p.rovincia di Messina. Essa si era ricover·ata in zano parassiti, ·come la ·F ilaria Bancrofti, lo SchiOspedale 1P·er ·cardiopatia e .p resentava urine chistomoz0man1 ematobi un1,_ la tenia rara i:S trongle lurich,e, nelle ·q uali si ri.nivennero microfi1'arie Géant ecc. ' 1 che 1p1 oi furono anclì e riconosciute nel san g ue c1rIL a filario:si era r itienuta una malattia rara in colan-t e .p relevato n1elle 0 1re notturne. ·L ' A. feice Eu1ropa , ina l e osservazioni .p ubbìicat e da poco presente c·h e la .p aziente non si ·era mossa n1ai p iù di 1.ì il d ecer1nio l!.ann o di1nostrato, in rrtalia çlalla provincia di Me•s sina, però fece n otare come speci-almenie, la p r esenz.a di if oc:olai autoctoni in dai paesi, nei 1quali la paziente aveva dimorato, r egioni prima non ritenute infette. operai emigravano temporane.an1ente in zone inLa p iìt imp ortante ·delle lf orm e di filarios i è indu.b b jamente quella dipendente da Fil.aria Ban- uette 1di filario si. L'.t\.. p erciò presume·y a che fossero stati questi i por·tatori 1della filariosi in 1p ro•crofti, altrimenti detta } ilaria S angu ]ni s l1ominis vincia di Niessina. o n octurna ecc. .L a •C.ava anc 0ra n el 1917 riferì. (J.>atholog'bt; a, 1917, 1In a lcun e zone t.ro~1ic a~ i e.cl intertropi·ca li del- l'Asia, 1del1l'iAfrica, n elle .i\.ntille ecc. il 1'0-20-30 e 1p. 4J c.h e a ,Casal e sul Sile in .provincia di Treviso .ayeya 01~-s-c r\rato un llOmo idi 30 anni, con p ersino il 50 7{, cle.g li abitanti può esser e colpito el1efantia5i ·dell 'arto inferiore ·d i sinistra e .d.ello dall'infezion.e. •• 1 ci.n1 scroto, datante da que anni ; n·e1 sangue .dello 1Jn Et1ro,p a 1F ont y Torné n el 1894 (citato da st esso indi.viduo, così come in 1q uello di alcuni ALESSANDRINI GIULIO in Malattie I n f ettive dell'Uo.mo e degli A rii1nal.i , vol. I·II, 1L ustig· A., edit. , F. ' ' al- suoi fami gliar], rinvenn.e la IMicirofilaria Bancrofti. Il p a zten te affetto 1da elefa.nt.iasi ·così come le l1ar·di, 1~1 ]lano ; n e riÌrv~ne il 1primo caso in Sp·aaltre person e 1della su.a f.ami·glia non si erano gna (pro vincia di Barcellonaì·. mai mosse dalJa p rovincia di Treviso; non tutti .T. Dumas e .!\.. Petti (C. R. oc. Biol., t. LXXXIJ , n. 14, p. 512, a . 1919) riferirono lln ali.ire caso jr1 i comp onenti •di qu esta famiglia ,p resentavano la un uomo di 60 anni, f erro,·ie:re, cl1e era stato microfilari a nel sangue circolante. . Di quelli affetti •da lfilariosi ·a lcuni non av.ev.ano <>per·ato cla Bonneau: i~ paziente abitava a Papresentato mai .m anifestazioni cliniiche moirbose . r igi e non aYev.a m a i ]asciato la Francia . Egli . .i\.l.tri invece avevano avuto od avevano in atto presentava gonfiore dello scroto , cl1e e1ra incominmanifestazioni morbose attribuibili a tale infe-ciato da 1- anni circa ed era più svilup1p•ato a sizion e. iJnfatti un u omo ·d i 4~ anni ·della stessa fan] stra. A 1clestra la ,-a ginal e conten eYa liqui·do 11imi1glia aveva so1fferto « antecedentemente degli b er o, ·a sjnistra conten eva circa 1~00 1cm c. di liaccessi di probabile chiluri.fl. »; all'osservazion -e quido con color.e ~imile al cio cc o:ato. Bonnea u del 1L a Cavi lo stesso paziente presentava « incipr aticò u n.a r esezione ·d el fo glietto p 11rietale della piente elelfantiasi dellie inani, ·ed un.a vari.ce linv agin a le, la quale si presentava duro-fi brosa e fatica alla base 1del n1ignol~ 1destro >>. Una donna m olto i s.p essita (cm. 1,5) ; il testicolo si p r esentav.a t om entoso e r ugoso. L'esa1ne i ~toì ogic o della ,-a- presentaYa « vari1ci linifatiche della pairete addominale »; in un ragazzo la cicatrice ombelic ale ginéi.ìt: pa r ietale di mostra·v a la presenza di un sp or~ente era gra11d e qu·anto una nocciuola, ritessuto linfoide. con vusi linfatici, art eri e, ven e co,perta da cute Jreggermente ispessita e di censie ner,,i. ~el l um e di un dotto l1inrfatiico si esser1
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stenza fibrosa. Alcuni .altri della stessa famiglia i·resentavano « periodici disturbi intestjnali (diar1 ea chilosa?)
goccioline di g·rasso. 11 se·dimento sul fondo del bic chier.e a c·alice dimostra la presenza di numerostssimi cor,p uscoli !fossi, 1qualcl1e conpuscolo bianco, cellule di sfal.damento delle vie basse urinarie e rari •cristalli di fostfato. rrrattan•do l'urina chilosa con l'etere, qu esta si rirSC·h iara .e d il grasso si :st>ratilfica con l.'·etere · sulla SU!IJ enfi!cie del liqui1do. .i\zotemia : 0,43 o/oo . Esarrie del sangue: globuli rossi 4.50-0.000, globuli bianchi 10.000; .f ormula leu·cocitaria: n eutrofili 169 %; eosinofili 2,5 %; monociti e forme di passaggio 18 %. .Linfociti 10,5 %. .Piastrine 355.310. Reazion.e di W·assermann: negativa. Cutireazione alla tubercolina : .p ositiva. 1
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Nello s·c orso anno il 24-4-1927 s i presentò alla nostra osser,razione nella R. 1Clti.nica Chirurgica dell'Università di Roma un giovan e uomo affetto ùa ichiluria (1) . · M. 1C., idi anni 28, 1da 1Gessopalena (prov. di Chieti); contadino, ammogliato. ,~ulla nei collaterali d_egno ·di rilievo in crapporto all•' attu.a le mal atti.a. A 15 anni si ammalò di tifo. A 18 anni il paziente fu chiarr1ato ·alle armi, ·e .p er poohi mesi stette ·,s ul rB asso 1PiaJVe n ella zona ·del .S ile con i suoi r eparti combattenti. In tale .p eriodo Si am- .,... • n1alò di ulcere ven eree. A 24 anni .soffrì nevralgi·e j11t.ercostali, delle •qu.ali ·gu.arì senza CUlfe spie ciali. ~eI mrug·gio 1926 il [{}aziente avvertì ·dolori ai lombi; ·contemporaneamente notò che dopo ·aver camminato a lmi.go o ·dopo strapazzi le urine si jntorbidaivanoJ •dive.n endo ·d i asip·etto latteo ed a Yolte tinte ·di rosso. Restato a letto per circa 40 giorni 11e 01rine rì.p resero l' asip etto normale, ·e tali is.i mantennet101 ·anche pè.r un bre·ve p·eriod·o, i1el 1quale il ;paziente riprese le .abituali occu!I) azioni. Ma ben ·p resto si ripresentò ematochiluria, indipen.dentemente dagli strapazzi, manten·endo le uri11e l'aspetto lattescente specie nelle ore della digestione, e principalrr1ente dopo l'in·g estione di farina cei.·. In seg11ito i dolori scomparvero, ma ' l 'a;spetto •delle orine non ritornò 1più al normale, producendosi gradualmente ·deperimento ~rave e debi}itamento delle lforze, tanto da non potere più jl paziente atten1dere alle sue oc·cupazioni. .Mentre da prin·cipio la minzionie era normale, in seguito icom·p ariva saltuariamente ·p ollaclliuria; a volte arresto del getto urinario e ripr.esa 1della minzione clopo sforzi , con emissione ·di coag·uli '.facilitata da inanovre id i stir.amento del•l 'asta. Mai febbre. Esame obb~ettivo: 26-~-1927. Regioni lombari sim"J me1Jriche indolenti, nulla a ,carico della colonna Yertebrale. Reni non 1palpabili nei 1due lati. Lieve Fig. 1. dolor:abiJità sul .p unto medio ureteralre ·destro. Ipo· gastrio in·dolente. Or:gani genitali esterni normali; meato uretrale congenitamente ristiretto. Nulla ner Con esa1i1i ri.petuti numeroise volt e per parec:cl1ie resto dell'addome: fegato e inilza nei limiti . .i\p- i1otti, sul sang·ue circolante prelevato durante il parato cardio-v.a.scolare normale. Mi crotPoliaidenosonno, misi in evi denza la lPf·esenza ·di numerose patie latero-cervi·cali . .cute e muco·s e visi1bili ·p alinicrofilarie CO'n caratteri morfolo.g ici tipici della l ]de. S1carso pannicolo adiposo. Svilu.p:po sc11eleFil aria Bancrofti ("v. fig. 1) . Rin·v enni cio·è parastrico ~regolare . .i\1ppetito conservato. Funzioni ga siti filiformi, del diametro di un ciritrocito, lunstra-intestinali norn1ali. g·l1i 25-40 volte :Più de1 diametro; essi si presenE'same delle uririe: le urine si 1presentq.no liatte. tavano mobili p er 10-15 secon1di, tras·p arenti e più sc enti .e lasciate sedimentare in un bicchiere a numerosi (10-15 1per campo microscopico) se procalice si divi1dono in· tre strati: uno inferiore di lung.a to era stato il• periodo id i sonno del pacolore 1ros.eo uno medio di colore latteo ed uno ziente. 11/esnremità ce1f.alica, arrotondata possede' ,q uale si rinYengono numerosi coa· superior.e, nel va un rostro, la cau·dale era assottigliata a punta. guli più o meno gra[l.di; alcuni di questi sono Con bleu di m etilene .e bieosinato di Triban·deall costituiti solo da 1san·gue coagulato, al1tri presen(specie UJsando il m etodo vitale), si m etteva in t.ano an1che zone di aspetto lattiginoso som~glianti evidenza una zona 1cl1iara esterna translucida co. a li1quido chiluric~ . Quantità giornali era m edia stituita ·da una sottile cuticola. ~ell'interno del eme. 1000. ·Densità (a 15°) 1(}20, reazione neutra, parassita si trovarono numerosi granuli, inteircaulrea 17 %o, al·bur11ina i)resente~ .g lucosio assente, lati da 5 zone cl1iare o macchie, ·di cui una cenpigmento em.atico presente. L'esame microscopico trale i11aggiore; a livello di cp.1ella caudale si ria fresco della zona superfi·ciale 1del l:Lqui·do lattioonosicev·a un prore. Nell~ urine, filtrate subito ginoso dimostra la presenza idi numerosissi1ne dopo l' emissione , ·rinvenni lo ·stooso reperto con i n1eclesimi caratteri s ia a fresco che coloTato. Esarn e cisto se o pico: capacità vescicale cn1c. 250; presenza rd i coaguli in vescica; muc osa vescicale (1) Il caso in paro)a fu riferito al \ TIJ Con gresso e s·bocco ureterale normale; dallo sbocco urete· Italiano di Urolog·ia (ottobre 192i") dal prof. A.LF.S1 ale di destra fu ori esce UJTina biancastra. Elimina~ANDRI (Ten.tativi d~ cura chir ilrgica nella chilttria). 1
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zione dell 'indaco carm1n10 a sinistra .dopo 4' a municazioni linfo-urinarie si dovettero stabilire d estra do1po 5'. I l catetere nell'uretere id i sinistra co11 i tratti più bassi ureterali. si arrestava a 5-6 cm. dallo 1S1booco ureterale per L'insuccesso del secondo intervento forse era da ostacolo che non si riusciiva a 6uperare. Uretere ùestro cateterizza.b ile 1fino alla pelvi; con i cateteri attribuirsi a molteplicità delle fistole chilo-urinonegli ureteri l'ac1qua di lavaggio vescicale 1restava se, lungo tutto il tratto inferiore dell' uretere. limpida, così come in :Seg1uito 00.s.tantemente, quanIn quanto alla terapia medica parassiticida, esdo l 'uretere sinistro non era ·Cateterizzato. Anche dall'ur.eter.e destro ·dopo il primo cateterismo si sendo n oti gli insuc.oessi d·elle varie so.stanze avevano urine non chilwriche; nei .t:lo-iomi suoce·sfinora adoperate, volemmo sagigirure se il cloro. • s1v1, pcr1nanendo le urine lim.p ide, com,p arvero i for1nio, somministrato in ore in cui le mi1crofiladolori 101nbari, che oessarono col ricomparire d el~ie invadono il circolo sanguigno, riuscisse a 1danl1e urine ·Crl1iluricl1e, 1dopo 7 .gioirni. suoce1SSivaanente, ripetendo il cateterismo 1del- n eggiare i parassiti. Ma anche tal•e · espe·diente l 'uretere ·deistro, s i ·otteneva uri11·a limpida a 25 erri escogitato riuscì vano . 1P ertanto, 1pmduran·do la dallo sbo cco ureterale; ritirando il catetere dalla perdita del chilo, accrebbe la denutrizi one dell'in1P1elvi p er ~-3 cm. si avev·a no urine cl1ilose. La fermo, cl1e è venuto in seguito a morte per lepielografia praticata a destra di1nostrava la pelivi sioni· polmonari tubercolari. renale n ormale. 1Furono fatti Yari tentativi idi terapia m edica: 1Ma il caso illustrato offre il più girande intesomministrazione di acido timico, chinino, ècc.; resse ancl1e dal punto di vista epi·demiolog~co : tra gli altri tentativi dorpo avere somministrato al paziente per alcuni giorni per os aoqua cloro- poichè, ·a meno •Che n on si voglia :Supporre la formica Lfu praticata per 1due notti •cloro-narcosi rp r·eesiistenza di ·una endemia ignora.ta in "'\ bbruzzi, durante il sonno ·del 1p aziente. non si può riconoscere alLra :fonte •idi infestazione Da 1quanto innanzi, presumendosi la [prresenza a ll'infuori del periodo in cui il paziente ·dimocrò di una fistola cl1ilo urinosa alta · ·dell'ur.etere de· sul Baooo Piave, durante il servizio militare nel stro si decise di i11tervenire cllirurgicarr1ente. . 1918-19 nella zona del Sjle. Quivi il La Cava In u.n pLrimo intervento ·del 28-6-1927 il ipir·Of. Ale ssan.ct.r i co11 lon1boton1ia obliqua ·destra isolò nel 19.17 .a'Veva i·dentifi1cato il focolaio idi filariosi l'uretere destro, che si presentava libero fino a in una famiglia di contadini. 2-3 cm. clalla p elvi : quivi l 'uretere aderiva intiTale circostanza 1può essere utile alla ricostrumamente al grasso idella c·apsula adiposa a causa zione ·del quadro epidemiologico e non può fare di numerose ectasie linfatiche, le quali avvolgev.ano l'ultimo tratto della pelvi e l'uretere nei a meno di far sospettaire che fO'colai di infezione primi 2-3 c.rn.; esse erano Tul1mero.siissime, ·tanto da poss~n-0 .esistere tuttora ignorati. La imp)ortanza costituire un groYiglio, si ·dirige·v.ano v erso l'aorta 1 di e~si però non p11ò Sifuggi·re, specie se si consie la cava, sui punti di confl11enza delle vi e lin1dera che la trasmissione .clei parassiti ·è legata a fatich e addominali; in mezzo ·alle cctasie linfatiche si rinvenne un .g anglio li11fatico quanto un zanzare ohe sono ·diffusissime anche da no1 grosso f8>giuolo . 1Iisola1nento e dissezione della Lug·lio' 1928. pelvi e 1dell'uretere per 4-5 cm., ·asportando i ljnfatici ect asici aderenti. Intoirno al tratto di ure- tere isolato si 1passò un lemb o ·di grasso. Chiusura ISTITUTO n 'IGIENE DELLA R. UNIVERSITÀ DI RoMA d·ella parete a. strati . ·Guarigione per prima della LAB ORAT ORIO BATTERIOLOGI CO . ferita. Nei prtmi 5 giorni dall'interven·to le ll·rine si mantennero limpi·de, dipoi ·si ripresentarono· Infezione urina1~ia n1ista da B. ·tubercolare chilurich·e. e da paratifico B., con contagio coniugale. Con suc•cessivi cateterismi ureterali a destra si dimostrò essersi formata una nuova comunicaProf. VITTORIO PuNTONr. zione 'C l1i]o-t1rjnosa ad 8 -cm. 1dalla pelvi. Un seM. B., da Fabriano, di anni 40, n el dicembre condo inter\rento (prof. Jura), col quale s i isolò 1926 soffrì di una affezione febbrile durata 12 l'uretere fino quasi allo sbocco viiScerale, rimase giorni, ohe venne clinicamente diagnosticata coinf:nu1tuoso. L'ammalato fu dimess o 1'1-8-1927 con me una forma tifoidea, sebbene non venissero chiluria in atto (1) . eseguite prove sierodiagnostiche. La febbre fu ·Il ·caso innanzi ri.f erito offre il massimo intepiuttosto elevata, con temperature superiori a 39°, con remittenze mattutine, accompagnata da r.csse. •Gli esami cistoscopici fec ero individualiz~ cef~ee e dolori addominali, con tendenza piutzare le •comunicazioni tra i linfatici addorninall tosto alla stitichezza che alla diarrea. ectasici e l'uretere id i ·destra. Essendosi 1quivi riDurante la malattia il paziente accusò altresì conosciuta la pre.senza ·di una !fistola si ritenne dolore alla reg'ione costale sinistra, che aumentò l'jn1dicazione p er l'intervento; l'assenza di ematoanche dopo caduta la febbre., e che dette luogo ad un ascesso. Fu diagnostica ta un 'osteo-periochiluria p er 5 giorni 1dimos1Jrò i} suc·cesso tempostite costale post-tifica, e poichè all 'ascesso seraneo del primo intervento. SenoncJ11è nuove coguì u n seno fistoloso senza tendenza al rimarginan1en lo, i1el maggio 1927 venne operato di raschiamento costale ; ma, nonostante l'interven(1) Recent i notizie fornite dal me1dico cura11te to, iJ seno fistoloso si formò rli nuovo con scarso ci informa no cl1e il paziente è Yenuto a morte il 2 febbraio 199...8 per tubercolosi polmonare. DulI'ante essudato purulento. Sen1pre durante la malattia, le urine, che per gli ultimi m esi di Yita sarebbe comiparsa ·diarrea lo avanti sembra che fossero limpid~, divennero (chilurit:a?) e dolori addominali. 1
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'9EZIONE PRATICA.
torbidissimer e si sa ch e vi fu riscontrata abbondante albumina. È da rilevar e che l 'M. B., un anno avanti, aveva sofferto l1na bronco-polmonite che aveva lasciato traccie di albumina 11elle ' urine. ~ferminata l 'affezione tifoidea le urine rimaser o alqua11lo torbide. Nel febbraio 1927 l 'ammalato ebbe una crisi dolorosa, diagnosticata come col ica renale, che durò cir ca 8 ore, senza emissione di sangue. Perdurando la torbidità delle urine, n e venne eseguito l'esame cl1e dhnostrò il 0,15 %o di albumina, m 1uco-pus, abbondantissim(i leucociti e la presenza di un batterio ch e alle prove eseguite .risultò ess~re il paratifo B. . Nel maggio 1927, d opo l 'operazione costale, si manifes tò una seconda colica, ed un 'altra analisi di uri11a dimostrò la. presenza di emazie, oltre ai r eperti sopra citati, compresa la presen za del p ar a tifo B. Venne al lora diagn osticata una pielite da pa. ratifo B, e fu prescritta un 'autovacci naz io~e, iniziando con dosi di 50 milioni; ma questa d ette t al i r eazioni che dovette esser e abbandon ata. Un a terza colica si produsse il 22 febbraio 1928 e questa volta s i ebbe l 'emission e di :in p iccolo cal colo . J11 seguilo a ciò l 'a1n1nalato s1 so ttopose ad al tre incJagini. Nel inar zo 1928 venne eseg11ita una radiografia del torace ch e dimostrò t1na zona d 'infiltrazione apicale a destra ; a sinistra ombra ilare marcata · ed un focolaio di calcificazion e en dopolm o11are. Al tra· r adiografia della regior1e r~r1ale avrebbe dimostrato la dila tazione del b acine tto destro. L 'am1nala to venne inoltre so ttopost o alla inoculazione di un quarto di milligra111mo cli tubercolina ch e causò un 'elevazione termica fino a 40° aume11to della t orbidità urinaria e dolore in co~rispo11denza d ella loggia renale sini st~a . . La prova del b Jeu di m e tilen e, dette eli1n1nazion e jn 5' a destra in 7' a sinistra ; l 'urina d ell 'ureter e sinistro risultò contenere il 16 %o cli urea ; l 'azo temia ri sultò d el 0,33 %o; all a cistoscopia vennero riscontrate ecchim osi della muc~, sa vescicale ed accenno ad eden1a bolloso del trigono : Non risulta eh .e siano sta te eseguite altre indag ini. In seguilo a tali reperti venne pos ~a la diagnosi d i pielite tubercolare destra e 1 ammalato fu consigliato a farsi operare. . . L'amn1alato, reso titubante dalla d1vers1tà d elle diagnosi e degli opposti consigli, ricor se a m e n el n1arzo 1928, per ulteriori indagini. . L 'esame d elle urine, cl1e erano molto torbide, dimostrò tracce d i albumi1i.a, m u co-pus, noncbè un abbo11da11te sed i mento costituito ·d a leucociti polinucleati misti ad . un n~r:iero inverosimilmente forte di batteri n egativi al Gram. Eseguiti gli iso]an1enti e le prove di i.d~ntific~zione, tali batteri risultarono esser e parat1f1 d el tipo B, con t ipi ci caratteri culturali e biochimici , agglutinabili fino al titolo limite (1: 1600) per l 'azio'ne di un siero antipar atifico B. . Prelevato il sangue dell 'ammalato, si eseguì la sierodiao-n osi cl1e risultò positiva al tasso di 1 :800 tanto - Y~rso il i)aratifo B. i~olato~ quanto vers? un altro cepJ)O di laboratorio. L emocoltura rimase in vece n egativa. Estese le rièer ch e al pus della fistola costale, fu facilmente isolato il paratifo B, tipico sollo ogni rapporto. 1
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Contempora 11eam ente a tale indagine, venne ricer ca to il b. tubercolare i1elle urine e nel pus della fistola; rn a gii esa111i microscopici furono del tutto n egativi. Tali rrtateriali furono allora ii1ocula ti alle cavie. Col sedimento urinario fu inocula ta u1i.a cavia nel peritoneo ed l1na nella coscia sinistra .. La prima n1orì dopo 10 g iorr1i con molteplici raccolLe purulente retro-peritoneali, due delle quali sit11ate presso lo sbocco d egli ureteri in vescica; nel pus e nell 'urina si riscontrò il paratifo B. L'altra cavia presentò un grande ascesso al luogo d 'i11oculazione co11 reperto di paratifo B; morì dopo circa 15 giorno ed all 'autopsia si riscontrò soll a11lo un 'emorragia interna; n elle urine abboi1dava il paratifo B; n essuna d elle due cavie 11rese11tò lesior1i tubercolari. Venne allor a ripetuta l 'inoculazione n ella ùOscia in altre 2 cavie, con urina del 3 aprile 1928, il cui sedim ento, prima d ell 'inoculazione, fu in parle sottoposto al tratt amento con la soda secondo il procedimen to .di Petrof, ed i11 parte al lraltai11ento con acido solforico al 10 % Conten1poraneamente un 'altra cavia fu inoculata col pus, dell a fistola costale. Le d11e cavie inoculate col sediinento urinario sbar azzato dal pa.ratifo B, mostrarono i primi segni di tubercolosi g·angliare clopo circa 50 giorni e n1orirono in seg·uilo a tubercolosi gen eraljzzata dopo 4-5 mesi. La cavia in?culata col pu~ della fistola costale n on 1nostr ò in vece alcun s1ntoma cli tuber colosi. Co11 lali r icerche Yer1ne quindi chiarito il caso, r isulta11do un 'infezione urinaria mis ta, tuberco-
lare e da paratifo B. Con ogni verosimiglianza si può presumere ch e l 'infezion e para tifica B si sia installata sopra una pelvi precedentemente tubercolare. Qu anto alla affezione costale essa ris11ltò cau sa ta dal solo paratifo B. Du rante il tempo rich iesto dalle prove biologich e sulle cavie, ed essendo già risultata positiva la presen za d el paratifo B, si stimò opportu110 un itrattamenlo batterioterapico del malato, i)er ~ercare di inflt1ire be11eficame11t e sull''j11fezion e da p ar atifo. Fu pertanto prepar.at? un autovaccino e som1nii1istrato cautainente, 1n1ziai1do con d osi di 50 milio11i e terminando con closi di un n1iliardo. L 'intero trattamento fu eseg uito con 20 iniezioni, n el maggio 1928. La vacC'i najzion e · porlò come con segu enza ... la comple ta gt1ar igione delle:\ fist ola costale; le urm.e subiroi10 una diminuzione di torbidità, ma il p aratifo B vi si mantenne e f':1 r ilrovalo dopo il t ermine del trattamento. Cosi pure fu ancora svelato il b. tuber colare con 1'inoculazione nella caYia. Una seconda serie brl ll crioterapic~ ~se ·guita nell 'agosto n on portò a nessun migliore risulta to. Pertanto la b atterioterapia specifica giovò n~l sen so di portare a g11arigione la fi~tol a dete.rmin ata cl al solo p ar atifo n, ma .non. r1sul t? efficace per combattere l 'affezione urinaria p elvica innestata s11 terreno tubercolare. Nel marzo 1928, n1entre n1i occupavo delle ricerche sull 'M. B., la di 111i moglie mi avvertiva erte da alcuni m esi aveva osscrYato un~ c~rta tor: J1 idità delle urine e tendenza alla p1ur1a. ~olli pertanto estendere le indagini anc~e alla con1uge dell '~f. B., n ei rigu ardi del p aratifo B.
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IL POLICLINICO
Le urine della signora M. risultano torbide · contenenti tracce di albumina, muco-pus, nu~ merosi le11cociti nel sedime11to ed in esse fu isolato j1i grandissima quantità il paratifo B. Sottoposta anche la signora M. a due serie batterioterapiche, non si ebbe alcun sensibile migliora1nento ed il paratifo B continuò a permanere, per cui si sospettò che anche nel suo caso potesse trattarsi di una infezio11e mista, molto più che la Signora aveva sofferto di una peritonite tubercolare. Il 23 ottobre 1928 si inocl1larono quindi due cavie nel1a coscia e nel dorso, con il sedimento urinario, e si ebbe la sorpresa di vedere sviluppare una tipica tubercolosi gangliare con successiva diffl1sione del processo Ci troviamo pertanto in pre e11za di un caso eccez ionale di infezione urinaria mista, d.a b. tub er colare e da paratifo B, in due coniugi. Quali possono esser e i rapporti intercedenti fra le singole infezioni delle due p er orre P Sarebbe invero arduo lo stabilire se la forma tubercolare urinari.a che si è m .a nifestata nei due coniugi, sia riferibile ad un contagio. Il contagio tubercolare fra .coniugi, è stato oggetto di tali discussioni anche per la forma pol1nonare, che sarebbe azzard.ato prospettare I 'ipotesi di una tubercolosi urinaria trasmessa dall'uno all'altro coniuge, molto più che ambedue presentano antecedenti tuber colari. Per contro l 'ipotesi di l1n contagio, tra messo dall'uomo, che subì certamente una forma parati fi ca , .alla donna, ch e non n e presenta traccia n ell 'anamnesi , si prospetta in modo straordinari.amente suggestivo per ciò che riguarda l'infezione urinaria da p.a ratifo. Ed è egu.almente su ggestiva l'ipotesi che un precedente stato tubercolare d ell 'apparecchio urinario, abbia favorj to }.a localizzazione del b. paratifico nell'apparecchio stesso.
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[ANNO
•debbono tentarlo p erchè può produrre degli effetti salutari. Vediamo ora quali sono le indicazioni terapeuti·che della decapsulazione. I. E stata usata l e prime volte per la cu.ra della nef.r ite emorragica unilaterale, per la qualel'indicazion.e ·Chirurgica è nettissima. Fra i casi ,personàli pu1bblicati uno è interessant:i:sisimo, pe!'lcihiè si tl\atta ·di un indivi1duo arffetto 1da ematuria, operato. a Lecce ·di nefrolisit dec<ùpsu1azione e nefrotomia p erichè il chirurgo sos1pettava un -calcolo. Ebbene tale indivi•duo continua ad avere em.atu.ria come prima. Doipo alC'uni mesi si ripresen.t ò all'Ospedale di .L ecce e gli fu 1P.':'0po'5~a ll~a cistotornia e&plorativa sospettan·dosi che l'ematuria fosse ·di origine vescica1e. L'in.f ermo r~fiutò e n-el marzo •del 25 lo vedo arriv.are improViv~same.nte a Vetr.alla, venuto · a chiedermi consiglio e$Sen·d o rtdotto jn uno 6tato anemico grave a causa della continua ematuria. Subito gli feci Ja cistoscopia e stabilii ohe il &angu.e veniva dail meato di •df)stra. La mucos·a e la vesc:ùca etrano comipletamente no:r ma·1i e la •distenJSione norm,ale. N·ello $tesso tempo fect l'esame 1del rene e si vi:de ch·e l'in·daco carminio a $.inistra Si eliminava dopo 9 minuti, .a destra nulla. La •costante di Ambard era ·uguale a 0,076. lo lo sotto~osi a n efr ectomia de$tra ed asportai un rene ·Con note intense di nefrite interstiziale e di lesioni dall'antica operazione subita a Lecce per cui dovetti fare una nefrecto,m ia <e par moiroellement » . Il caso ·della persistenza immutata dell'ematuria doipo la . prima operazio ne è quas1 untco nella letteratura. Gli somiglia un caso •di Lauestain, in cui si rip·etè 1do po 20 g·io·r ni dalla neifrotomia una emo:r ragia imrp on8nte da mettere i:n per:Ucolo la vita de.I paziente e Lauestain face d'urgenza la n e'fr·ectomia. Per essere più ip·rerciiSi il mio caso cli:1ìferisce da quello di Laues!ain per la •durata dell'ematuria dura.ta oltre 6 mesi. Come cura di questa form·a morbosa ~ stata praticata la n efrotomia che è l'intervento preferibile ·da €seguire, con la t ecnica stabilita ·dal1',Jsrael. Tutte le statistiche degli urologi e quella spocialm.ente del granfle u.rologo cli Berlino dimo1strano la bo11tà •del m·eto1do . In questi ultimi tempi il p .... of. Raimolcli r]tiene ·che la nefrotomia aipparti~!ne alla storia e che la sola operazi·a ne .$i.a la; decap sulazione. Io osservo al prof. RaimoJdi che la ne.frotomia è fon•data sull'esiperienza di molte centinaia di casi m entre la •decaipsulazione sola ha dato buon esito una volta a Zucl<erl<andl , una volta al Giordano e un'altra a Freeman € in tre casi di Raimoldi (operati uno da Raimoldi , uno da 1'! argarucci e uno a.a De Fabi); ora n on è logico 1
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OSPEDALE CONSORZIALE DI VETRALLA
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La decapsulazioue in u1·0Iogia, in 1nedicina e in chirurgia gene1·ale. Un caso di gravissima eclampsia in gravidanza trattato colla decapsulazione bilate1·ale. Guarigione. Dott. FRANCESCO TONDO, primario chirurgo. La decapiSulazione renale si è aff.ermata sicuramente quale op erazione indispensabile nell'u.rologia. La tecnica è sempli!Ci$1Sima, nota a tutti e non starò a descriverla, l 'esecuzione facile e rapi da (io in una decapsulazione bilaterale ho impiegato 40 minuti, com'Preso il tempo necessario p er c. tten &r D la nai·c.:J~i eLer ea ), q•u indi è un intervent o alla portata di tutti i chirurgi, che 1
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SEZIONE PRATICA
ra·ffrontare pochissimi casi ·aid una f aJan:ge ·di 4) Nelle naf.riti toss iche (1d·a subl_imato) l a casi. Poi vi è sempre la d:irf1fico1tà della 1dirugnosi. decapsu.1azione, metodo razionale di cura non dà Un'ematuria può di·p endere d·alle diveriSe nefriti nes!,$un ris'Ultato 1Perich1è il pil'ocesso tossilco ool.. di natura me1dica, 1da pi1ocolo calcolo nel baci- pisce tutto l'~pparato diger,ente. netto, da tumore 1del bacinetto stesso (·p~pilloima) , 5) tN·e lle nefriti medi1che (forme 1diverse d el da tubercoloiSi inci,piente o chiuga che si può pr·e- morbo di Br:Lght) 1a decapf.uJ.azi,one dà qualch e sentare anche con ematu1rie intense mentre n el- volta delle gu·a ri·g ioni di lun·g a duriata: nelle l'orina non si ha pus nè allbumina e la ricerca neifriti aicute e subacute non oli1guria o anll!I'ia del baiciUo idi Koch 1è negativa, !Perciò il Ni1c.0Jich, o nelle puremi-e gravi non si potrebbe parlare grande urolo go, riteneiva ch·e nei casi di p;retesa di gu·a ri·g ioni. ematuria essenziale si procedesse sempre alla :rarozzi (Contributo alla cura chirurgica delie n~f1rotomia ·esploratrtce. Io dunque riten•go · che ne1friti med)iche) ha fatto una 1deic•aps·u lazione bi. I 'indicazione della deca•ps'Ulazione pO'$Sa limitarsi laterale in un icaso, in un altro caso h·a fatto solamente a quei casi in cui la fu:nzione .d el una n·e.frortomia a ·destra, lasician•do· un tuìbo di rene aidelfo oppure la funzione globale dei reni gorrun·a n~ b&cinetto, e a sinistra sempli<}e de€ relativa1nente insuffi ciente. Un intervento im·capsulazione. Riiferiece 1che Bi abbe un •certo miiportante •diretto sul rene mia.lato, neifrotomia, .glio!I'a.mento·; ma gl'in-f ermi so,n o .stati osse.r vati nefrectomia 1p1uò esisere seguito da ~anuria ed per poch:i!~simo tempo; e l 'a.uto•r e non 1dice nulla uremia. Cito il caso Casrper ohe ruve'IlJdo, 01p.erato sugli ·e·s iti lontani, clhe 5econ1do o·sservazioni ·d eig l1 un indivi·duo di nefrostomia allo scopo di d ealtri autoil'i ·dorvevano esser·e aiddirittuir a cattivi. viare I 'orina •da una ve&c~ca con tuibercoil osi Fronteime. In di.agnosi e cura delle ne~7it'i ematu11iche unilaterraii lcontcJ'lluùe : le emoriragie a vanzatissima, pe~dette 1'01perato per anuria e•d uremifa. P iù notevole è il caso ·di J. N~coli.ch. 1PrCYVenienti 1da un rene di'pen•dono quasi sempre Anuria .ritfles'Sa in seguito .a nefrectomia per pio .. da una lesione anato1miica ·d·el parenchim·a renale (1c ontrari1amente ali.a teoria idi Klemtper sull'emanefiro·si, decaps'Ul1azione ·dell'altro rene: guarituria essenziale) (noit a de11'1A utoire) . gione (JoWrnai d'uro'logie, lug~lio 1925). 1) Non può -es'Servi emorragi·a senza lesione Dunque la d ecaipisulazione non ipiu ò peggiorare anatomica. le con•dizioni 1d-ell'altro ma 0Pdin·aria;m1ente mi2) Delle mo1dificazioni anatomiche irusignifigliora le cOlil·dizioni funzionali del rene opipO$tO. canti del p·arenchima renale possono esser causa Quindi sarelbbe anche n ell'em·a turia da n efriti un a>rovvedimento ipiù blanido. Ma ripeto la sua ef- di emorragie renali abbon 1dantissim•e. 3) Una nefrite emiorraigitea aicuta può e$seire fi1c<l!ci·a curativa non è costante ed ho operato un , ultiJino oruso·: 1donna di 73 anni, con •l 'aneste- tanto unil·aterale quanto bilaterale e n·el primo cai.50 deve esser e de$ignata col n om e di emat'l.H'ia. -sia io·cale nel quale doipo la decapsulazione del 4) Il sintom·a di Israel, vale a diire la .p re· rene destro l'ematuria s i arrestò p er 20 1g iorni poi ,è tornata come prima. :E il 1primo· caso di senza. n ell'orina ·di coa.g uli vermtfo.1~mi., si risconinsu1c1ces1so che viene p1u1bblicato, ma credo che tra iso1prattutto n ella nefrite ematurdca. Colomlbino, nel primo con·gre$So della società altri ve n·e stano perchrè è naturale che molti italiana ·di cthirurgia rilferisce : emtauria renale 'So:no 0cicessifva.m ente 1prU1denti per pubblicare solo i casi seguiti .da successo. Del resto· il prorf. Rai- · .girave, ne'froli·s i, sicaps·ulamiento, n efrotomi'a. Si mo1di interireigato eta m e po•Clhi giorni fa mi dilceva tratta di quelle neftrorragie che altra volta si diche .una donna 01perata un anno e mezzo fa di icevano essenziali e che o·g gi si sp1egano con .esid ecapsulazion e ha riaV'Uto l'ematuria dopo questo stenza •di nefriti parcellari. Tuttavia in questo c·a so ·dal -punto .di vista clini·co si sarebbe detto peri01do ed è stata costretta a pr.at11cair·e la nedi essere in presenz·a di una vera rforma di emafrectomia. turia essenziale, irufatti non vi era nè alJbumina Ronot. N·ed'·r ite ematuriie·a , nefrectomia, guariniè cilin1dri. •Non esi'steva piQ1i U·r ia. L'ammalata, gioo.e. Damski (1de Sm-oJ.enski Russi.e) Journai d'uro- una ragazza idi 22 anni che in seguito a questa ematuria pro1fu·sa, che durava da 6 mesi, ·era in logie, 1926, pag. 203. Agigiungendo 24 ooservazioni p1ersonali alle 110 uno stato di ·a nem1ia marcatissimo. La ·g uarigione &i mantiene da 18 m esi. Anche il Motz sulla paùi altri autori coniclulde :. 1) Ohe p er la nafrr-ite unilat~rale ematurrilca bi- togene.e.i 1delle ematuirie renali (Annale s des mal. -sogna fare l'esteriorizz·azione del rooe 1e opera- des org. gén. wr., n. 7, 1910) do;po aver passat0 in rasse·g na tutte le af,f ezioni rooali ·c apaci cl; -zioni ra•dicali che vanno fino alla n·efr0ctomia. 2) N·ella nefrite aStcende:r;i.te aspettati.va airmata, p1rodu.r re ematurie, conclude dicendo che nel1 é\ maggior ,p•arte dei casi non 1è la con1gestion e ID:' -evitare id i praticare la nefrectomia. 3) Nella ne1'rite dolorosa ematuri-ca 1decaJ)!su- le lesioni ·di neifriti interstiziali che producono l' ematuria. 9.razione, ieolil ~pess.i se esi'Ste pto·si. 1
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II. POLICLINICO
Kr.atter « La decorticazione renale n elle ematu~ rie dette essenzi.ali » (R ivista Veneta di scienze mediche, fase. 6°, pag. 313). Il Nico·l ich « Inter venti chiTurgirc i in casi di nelfrite emorra·g i•ca » pub~lica un caso in cui .si tratta di r ene amiloiide, e in ·CU.i intervenne con la decapsulazio~e. Da questo conclu1 de, che d.ato i nostrj mezzi d'in1dagini ·assai limitati p er p·o.r re il •diagnosti·co con ·sicurezza di nef1rite, es·c ludendo tutte le altre lesioni 1capaci ·di sostener,e l'ematuria, biso.g na decapsulare il rene, praticare una n efrotomia esploratrice, per a10certSJrsi che noo esistano altre lesioni oltre che la nefrite. Se ieosì if aremo, otterremo lo s1co~o. basterà allora sutu1rare il rene e fissarlo p er a\rere la guarigione; in alcuni casi sacri·f icheremo il r ene 1per salvare il malato. Per·chè la semiplice nefroto·m ia non basta a frenare l 'emorrBJgia· in certi malati deboli ed an•c he .$are\bbe molto pericoloso perrdere del san~u e per alcuni gio.rni di seguito, la neifrectom.i a evita 1questo perircolo e salva il malato·. ·R. Payn « .L 'em1aturia renale associata a fitbrosi • e calcoli multi pli m1icrois•copici •delle papil1'e renali » . Uomo ·di 27 anni con ematuria. La ·cistoscoipia dimo1s trò ohe il sangue prov.eniva dal rrene destro. Il r en e era normale fuorchè n ella r egione delle 1papille; qui.vi si notavano numerosi oalcoli mtcroS1copi1ci, prolifeTazioni connettivali, capillari fortemente .dilatati, alcuni dei quali rotti avevano prodotto ·delle emonragie. Darg·et R. cc !Nefrite croni,ca oligurica dolorosa trattata con la do·pcpia decapsulazione ·d·el rene » (Journal d'urologie, marzo 1927). L'1A. ;presenta alla Società f!fan,cese 1d'ur0Togia una sua interessante OStservazione. S·i tratta .di una do,n n.a di 44 anni che sor.f.f re da 5 amni •di dolori alla r.egione 1om1b are, più ma!'catamente a sinistra, con lievi ed emi e•d oliguiria (300 o 400 centimetri cubi al g1orno). K. d'Amba~d 0,120, Fsìf uguale a 22 %, poliuria ·s per imentale defi·c-iente. L'autore pratircò una do'P1P•i a decap $ulazione renale, riscootranrdo specialmente a sinistra perinefrite. Non ostant~ -delle 1complican ze cutanee (eresipe1a ) post-op1èrato1rie con alte temperature, le. diuresi salì subito a 1000 poi a 1500 ·,e a 1800 ~entimetri cu'b i e l 'amrmialata lasciò l"ospeidale con K 0,060, F. S.iF. a 69 % e 'Poliuria sperimenf.a;le ottima. L'Autore si doman1d·a e con lui altri urologi ohe seguono la •discussione, se tali ultimi risultati saranno ·duraturi. Vil<tor . Hof.fmann cc Teoria· e p1rat}ca ·d ella decaips11lazione rerial~ nell'irrsuf:filcienza r enale grave, manifestatasi in forma acuta >> . (Bruns Beit rag zur kLin. Chirurgie, vol. CXXXI, fa>sc. 3, pag. 202, 1924). Questo laivoro si fon•d a sopra esperienze personali condotte in conigli e .g atti e sopra esperienze cliniche cproprie e ··desunte ·dall'osSffi'!Vazti.one di altre cliniche uni.v ersitarie e dei maggiori ospedali. Il risultato è •contenuto nel 1
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seguente ·riassunto. Facendo l 'espé:rimento della deic.apsulazion e su reni (alterati da tossine) si osser.vano 101calmente anzitutto un rrìii!gliora:mento. ·nella ciPcolazione san1g uigna e un·a ·diminuzione della sta.si; in gr,azia di ciò si possono iniziare proces·s i di rif!)larazion-e e di guarigione, come dimostrano i prepaJrati istologici. Non si lasci inveice a stalbil.ire un'it!l•fluenza contem'Poranea sul sistema tubulare renale. La ·d iminuzione della stasi va attri'buita allo scarico di pressione ch·e isu1cicede nell'oTg·ano in.f iammato, dopo l'asportazione del1'a capsula. (Scarico id el sistema san:g ui·g no e d·e i vasi Jinf.atici p·er la fuo•riuscita di li·qui·di; m adifi·c azione ,dei tono v:36omotorio per la ·dirniniuita tensione ·del t essuto). L'Autore non si crede autorizz,ato a>d apprezz·a re esageratamente la 'Portata dell'o1p1erazione d ella decaJpsulazione e ·crede che essa sia ·da a:pplicare soltanto in p1r·e.senza di insu1f1fi·cienza renale essenziale, e quando 1questa dip en de almeno in ·p arte da una 1causa anatomica tale eh.e il m1ezzo diretto p er un m,tglior.am(ento, venga o·f1'erto d·a una riattivazione d·ella icirco1azione renale mediante intervento loc·a1e-. Solo raram1ente la dec·apsu1azione raippresenteirà l'atto operatorio ·che salva la vita al ma1ato; p,eTò ·e~sa non ·p er.d e 1pe.r questo l·a 1Pro1pria giu·stirficazione ed o•gni valore. L'IA.utore ritiene inutile l'operazione in ca.so di awvelenamento ·da sublimato. Nella glomeruloneif.rite l'ope~ razione può dare un successo parziale in singoli casi, particolarmente n ell'insufficienza renale girave In se1g uito a nef•r ite post-scar1attinosa. · ·Bevesi. tentare su la ·d etcapsu1'azione nell'-eclampsia, quanrdo doip·o aV1V'enuto il cparto, e 1dorpo oip'Portuno trattamento (salaisso, nal'cotici, ecc.) iper. siste l'insufficiénza .renale per •div·erse ore di seguito con o senza cramrp·i. Ohoilisow (Zei·tschrift filr uro·l ogie, band 6° F . I. e supiplemento) dimostra oome i.a deca-psulazi?·n e si possa fare ove la formazione ·della ematuria 1deriva 1dal rene. Oraison cc 1Cura chirurgi1ca delle anurie mediante la 1decapsulazione » (Paris M édical, 4 maggio 1922) . •P~qué « Le tr.ruitement ·des hématu!'ies » (Le 1
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buU. méd. ; n. 1, 1908) .
Descrivo or.a un caso personale _ove l'intervento ha. ip.rodoit to un vero mrrraicolo. ,. ·B. Annetta, anni 24. Gravi1da .all'8° m1es.e. L·' addome è molto aumentato ·di voluro1e- . p'i!ù ·di quel rc he 1comporti l'epo1ca della g:r:aJVidanza. Proba~il ·mente si tratta di gravidanza gemell•are. Il g-1orr10 30 maggio 1928 vengo •chiamato d'urgeaz<i a Bal'barano Romano e trovo la donna in gravestato •di eclampsia con consulsioni subentranti: La fo portare sulbito nel mio osipedal-e. Alle ore22 malil:cando ra ·dilatazione completaiment-e. avend osi emorragie per distaoco prematu:o di pla~ centa e aggravandosi lo stato ecla~~s:uco per cur l'utero ·doveva essere vuotato nel p1u breve temipo possibile, sottoiposi la paziente all'operazione,
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SEZIONE PRA Tl CA
X';X)\VI, Nu!v.!. 23]
Op. J\n~~tesia lom~ar e novocai:n~ :f.urre~in.a. 0,15
positiva. LaI?arotomia sotto. omb-e11cale, inc1s1one sulla · parete anteriore d ell' utero, apert~ra dell~ casvità uterina ed estrazione di due f eti, uno di sesso maschile e uno di sesso fem•m inile e delle relative placente. Isterectomia secon1do il rmet<?do ori·g inario di Porro -coo trattamento estr~erito n eale .del pedun•colo. Prima di sezionare l'utero io ho portato da temp,o una mo1dificazione fondamentale all'aperazione di Porro e cio è appena esteriorizzato l'utero .p ro·c edò sulbito alla sutura continu·a con catgut d el p eritoneo ·p arietale e fi·sso 1questo sul segmento in:feriore ·dell'utero, al ·dis,ottò alcuni centimetri d ella zona presunta della sezione u terina, in m oido· 1da ri.durre in seguito 1dell'operazio11e ,completamente extra peritoneale . Ho cinto dOIPO il segmento inferi ore .con un lac. cio elasti•co cl1e costrin ge l ' utero f ermato 1da 1due sonde scannellate e ho r eciso l'utero. Sutura p ar~ ziale della pairete. Medic-atura con tampon e e~' garza for1na.to da .s.triscie di ·P ·h laster. H.o usato il tao-lio cesareo ·demolitor e p,er una r agione semplicissima: perchè do,v evo ritenere l'infezione del contenuto uterino. so benissimo che il taglio cesareo c,'.)nferva~or ~ 11a il vianta·ggio di . con ser-vare l'utero e q.u1n:ù_t sod1dis fa aJd una ragion e eugeneti.•ca .. 1\1a ·si ,p~ o fare nelle cliniche osteirico-gin eco10.g1che 1 ~ov e 111 Città l e donne gravide p ossono es&er v1$te d a ottimi m e1dici e d a specialisti 1cl1e p osson o far e •diagnosi esatte e stabilire l e indi!cazion i di un t.aiglio c·e?a.reo; ·qu este o·pei1"a.~d e son o aJcco~te n elle clirniic·be quan•do Cl!rr 1va il m om ento ·d1 dover intervenire e s on o assoggettate a ù ull:a cu ~a preoperatoria in mo1do che si 1po ss~ fare .11 tagl10 ·cesareo conservativo con la mass1m·a si1curez7,a. P er n oi in vece chirurghi che es0rcit~::mo n ell h cam'J)agna l'ostetricia costituisce la p1u ?ornun.e chirurgia d'urgenza gravi'.d a ID?lte volte ?-i co1~ 1 d1: zioni ·disastrose. P otrei c1tare i num eros1 cas1 d1 presen tazioni di 151p,a lla tras1cur at e da molte. ore con .r ottura della borsa d e1le acque con proc11denza di parti f etale o d el cordone o·m bclrcale con ·infezioni intra p1artum e talvolta can teta:io ut.erino, che ·n on p ermette n epp ure la ei;.i1br10.tomia su feto m101rto p er n on d eterminare l.1mm1nente rottura dell' utero. Po,i 1d'altron1de a.r.r1vano t~tte con uno stato •di infezione ,del contenuto ·uterino essendo la borsa delle acque r otta da tellllPO e avendo l e levatrrci fatto inutili e ·dan~ose es~lo razioni .con l e mani non sempre pu~1te specialmente che m,olte donne fanno a.'bus1vamente ie ostetriclhe. In tali casi, se accorr e i l taglio cesar eo, io, ~cel go sem1p:re quello d emo~itore a causa dell 1nfezione 1del contenuto uterino. ;r1 Porro inventò il su o m et o1do ap:punto per·ch1è terrorizz.ato dagli eff etti che si ott~nevano dal .taglio .conservator e fatto sen~a asepsi e c?n tecn1c~ insuff~ciente tanto da lasciare le, pa~eti addomi~ nali senza sutura. 10 oltre quest :u~t1mo cai.so ~o operati altre ·sei ,c asi con la mo1dif1•ca da m e introdotta ù eJ.<li1ll sutura pe;riton!}ale e n o~ ho avuto nesst1n caso di morte. Dur.ante la mi.a ~ssenz~ per servizio , rn'iljtar.e :un chi~rgo che m1 s ost1tuiva operò du e ta.gl1 cesa1l'.e1 ·col m etodo conse.rvativo. Sulla sche·da c uttcolare è a~c~nnato che il motivo 1d el taglio cesareo era un. v1.z10 J?elvico e allora proibabilm·ente poteva 1 1m1~arsi a tare l'embriotomia. Il risultato 1d ell'operaz1one fu di conserva.r e l'utero ma di peDdere ~ e operate, pel'lchè la prima decedette dopo ui: g1.orno . e la~eiconda in terza giornata per p.er1ton1 te d1ffusa e settìcemia. , , . 1
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Rito·r nando çi.,l caso descritto , n ella notte &i sono ripetute Je con vulsioni, n el mattino la operata era compìetamente anurica, aveva vomito imi· stente, alvo chiuso, ,1polso teso. Pr.atico un'abbond ante salasso, feci fare un clistere evacuativo r estato senza, effetto; co.m inciai a · so1nministrairle . 1delle goc.ce di Yer.atro verde. Ma le icondizioni venivano prog'ìre.ssivam en te ·a ggravan1dosi. Alle ore 7. la sottopongo a·d u n nuovo inte.rYento operativo. Etere a narcosi regolare col tagljo di Simon si fo. Ia deqaipsul azione ·del I'en·e 1destro. Il r ene di destr~ , prin10 decapsulato, si p1resenta aumentato d1 volurr1e con forte con.g estione, essen•do di colorito n ettamente ciano.tirco. Si fa la d ec aipsulazione con un tagli'O sul margi'Il·e convesso, si scollano facilmente i ·due lemJbi 1delJa caps'Ula e Si asportano. 1'arniponamento con garz,a biof ormica e sutura d ella p arete a ·due strati. Lombotomia a iSinistr a col taglio idi Simon si esteriorizza il r ene che Si presenta tumeifatto e ci·anotico e con sol eh i rtelimitanti d ei Jobuli di Yari a grandezza, ader ente ai tessuti circostan ti per per in efrite fi1brosa. Si inci•de la 1capsula fibrosa sul margjn e convesso e si s1colJa f acilmente ancthe .1per l ' esj stenza rdi un e·d ema sotto ic apsu1.nre, si asportano i due lemlb i. S'Utura p1a rzia1e a due strati della parete e m edi•catura co·n tamponi ·di .g arza rhanten'l1ti da f:tris,c,e di Phl aster. Ap:p·en·a d ecrup1s ulati i r eni p e11dono il c olorito ·Cianoti1co e ri1pren.clono il colore r osso arterioso. Lieve ·em.orragia tr2su1cla rd alla superficie d ecap•sulata. Durante la decapsuliazion e 1del r ene s inistro è stato prelevato un Jrammento di cor teccia per l'esa•m e istologic o. All'esam e rnicroscopico 'ri son o inten se lesioni di infiltrazione iparvtcellulare e 1p roliferazione delle cellule ·f isse del connettivo. Non vi sono lesioni vwsa1i sotto forma di ip ertrafi a della m edia, mia i ·Caipill ari sono molto dilatati e qua ·e là presentano n el lo · stroma p:iicco1 i stra v:a.si. Ialinosi ,dei glom eruli. Dop o tre ore 110. fatt o vuotare la vescica col cat et er e t=istraendo 600 .girammi di orina. Jimptda con color e molto scuro, ·album.ina 12/1000 n ei giorni su ccessivi, p Q'liutja e 1al•bumina tracce non do swbili. 1
,L'operazione da m e fatta p er la prima volta n on trova traccia in tutta la letteratura. Ho sfo· gliato le ultime a nnat e, d el Z eitschrtift 14ur Uro, logie, F olia UrologiJca , A rinales des M aladies des Org. gén. Ur., . Jottrnal d' Urologie, Clinica Chtrurgica, Rassegna cl inico scéntifica deil'I stituto B ioch·l1nico I taliano di Milano, e non ho trovato
mensione di tale 01p erazione, per l'in,dicazioni per cui io l'ho· fatta cioè 1Per eclrumpsia. Lo stesso Vietar Ho:fìfmann che la ha piroposta nel suo lavoro p er ragioni teorj•cl1e e per il gran.cle intt1]to clin~co, proprio dei gr,andi maestri, non 1clice c he l' ryp.er azion.e è stata ·d a lui d'.aitta nè da altri. .Io ho avuta l'opportunità di avere un •caso ·di eclampsia gravissimo e ho 01p erato di ·decapsulazione bilaterale ottenen·do un effetto mirabile. Anche le Mon de 1,téd ical n elle s-co1perte del 199....6 in tutte le rubri1ch e n on ha traccia della d ecapsulazione renale p er eclampsia. 1
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I L POLI CI.JNI CO OSPEDALE DI
S.
SPIRITO
I N SASSIA -
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XXXVI, NuM. 23]
ROMA.
tanto più che il trauma è stato nettamente anteriore e l'a. rtcorda bene che all'atto del trauma Rep. chirurgico diretto ·dal prof. Trro FERRETTI. non aveva più urinato da almeno tre ore Rived:uto l'a. ·dopo circa tre or.e, le co~dizioni Due casi , di rottu1~a del rene destro g.ener.~1 si ,mantengono sempr·e ibuone; rip osa per trauma addominale anterio1·e. tran1qt.11llo. L e.same dell'ad1dome e •della regione lomlb·ate destra è invariato; oon la Nél·aton si Dott. GIORGIO PE:ITA estrae urina leggermente ematica, in scan.sa aiuto chir., med. e pat. degli Osp. Riun. idi Roma. quantità (15-20 eme. per voltia) . .La mattina seguente, alle 8, l'a. si mantiene In breve tempo sono. stati osser.v.ati nello stes.so semi>re in condizioni 1discrete; porso 94-96 al m' reparto c.nirurgico di S. Spirito due f "Si di rotcon temperatura;+ 37,3° + 37,&0 1C. L•wddome è un po' . dolente come il giorno 1preicedente ,· ma la re, tura del rene destro per trauma a;ddominale ang1one lombare destra è 1Più ·dolente di prima ed teriore, notevoli per l'assenza ·di lesion7 di visceri è un po' tumefatta. Si pone la diagnosi di lesione, addominali e per la diversità del quia;dru clinico. traumatica del r ene destro, con mo1dico ematoma dellia logigia renale ·ed ematuria lieve. Poichè le con1dizioni dell'a. sono se1npre buone CASO I. - Il 27 maggio 1928, alle ore 20 è rico~ si deci de di non intervenire subito, m·a di limi~ veriato E. Alberto, di 14 .a., da Roma. Alle ore 18 tarsi aid. una scruipolosa sorveglianza, nella spegiocando a foot-ball, ha riportato un violento ranza -di una possibile guarigione spontanea. colpo di gi-noochio all'.actdome; vomito d opo circa Ma nel 1p omertggio l'a., quaisi improvvisamente comincia a lam entarsi, ·dice di sentirsi male, presenta segni di ane1nia a cuta. Allora s'interviene, con narcosi .eterea, procedendo alla lom1botornia destra, nell'adatta 1posizjone del rpaziente, con l'inci.sione olbli!qu.a di Guyon. 1Si trova ahe la log«gia renaJte è S·e de id i un grosso ematoma jn g·ran parte litqu1ido per emorragia in .atto da .ampia rottur.a del rene. Si procede alla nefrectomia, ·quindi alla detersione del] a loggia r.enale ed .all·a ricostituzione ·dei piani, lascian·do due ·drenaggi id i gomma n elJa parte ·declive. · Il rene presentava uno spappolamento esteso del rp olo inferiore, con una 1arga fessura che, ·dirigeD,!dooi verso l'alto, attrarv.ersava l'ilo raggiungen1do il rpolo su.p eriore. La sezione longitudinale na mostrato cl1e un coagulo ostruiva il bwcinetto Disegno schematico ·della lesione renale n el I caso ed il tratto d'uretere rimléliBto attacc·ato al: pezzo (Il pezzo non era stato conservato) . 3.natomico asportato: da ciò l'arresto dell' ematuria po1co dopo a1 trauma. L'a. è guarito pe..r seconda. tre quarti ·d'ora; poco 1do1po, a.vendo urinato spontaneamente, fu notata 1a presenz.a di s angue nelle u:rine; è 1p erciò portato in ospedale. ·CASO II. - F. Fioravante, di 5 a., da Roma, alle Trattasi 1d'un rag.a zza di 14 anni, di svilup;po ore 22 del 31 ago.sto 1928 è ricoveriate d'urgenza e nutrizione m edia; è legigermente pallido; il senperch è ha riportato, ·due ore prima, un calcio di sorio è perfettamente integro, non si Lamenta. vacca. all'adid·ome. 1Nulla aJ. torace. Polso buono, éllp:pena aumentato E un bambino di sviruppo normale, ma di inedi frequenza. L' ad1clorn.e non .,preisentia ecchimosi diocre nutrizjone, pallt do, 0on numerosi nodi linfati ci ipertro,fici in tutte le sedi. nè altri segni del trauma sll!blto; è trattabile, ma la palp·a zione provoca ·dolore spe'Cialmente nei :Mostr.a. ·di soffrire molto, è ansioso, un po' quaidranti d-i destro.; non si nota un'evidente r eaaffannato, · si lamenta, risipon1de malvolentieri e zione di di.fesa. tende sempre a riprendere il decubito laterale d·estro, piegando gli arti. Alla regione lombare 1destra la palipazione rie.S oli segni ·esteifni d el traum1a élJèLdominale subìto sce un rpo' dol·oro·sa, ma non in modo da richiamare l'attenzione più cihe non fa;cc'ia il dolore sono du.e picicole maicdl1ie ecchimotiche, circa un dito tras;yerso sopra e all'interno della 51Pina iliapTO!Vocato da11a palpazione dell'aiddome. ca anteriore superiore destra. !Invitato l'a. ad urinare in ·decUlbito 1dorsale, non L'iaididome ricorda il tipo batTaciano, ha pareti riesce ad emettere l'urin·a ; il catete.rtsmo con una sottil1i, è abbastanza trattalbi1e, ma la palpazione Nélaton fa ottenere 40-50 eroe. di urina alquanto pTovocia difesa evtdente. E dolente la .r egione lomematica. bare ad estra alla ·p alpazione, ma non in maniera iPoich·è le b·uone con1d izioni generali del paziente lo permettono, lo s'invita a urinare in piedi su- prevalente sul dol·ore provocato dalla pa]Jpazione delle regioni anterior i dell'addome. bito dopo: non riesce ad emettere altra urina; Il cateterismo, praticato con un·a Né1aton molto ma rimesso in decu•b ito 1dorsal~ e introdotta nuosottile. d'à esito a 20-30 eme. di urina limpicta, vamente la N·élaton, si ottengon.o altri 30-40 eme. solo le ~"'~ime gooce sono tinte di sangue: si af· di urinia anch'essa leggermente ematica. faccia quindi il dub-bio che il san.g ue sia dovuto Questo dato, unito all'accenno ·di difesa che si allo stesso cateterismo, tanto più che la Nélaton provoca colla ipressione sull'addome, fa iporr-e n on è pen .:trata agevolmente fino alla vescica. avanti l•eventualità della rottura 1della vescica. 1
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SEZIONE PRATICA
Così, in qu0sf5 caso, la qualità dell'urina non h·a potuto confermare l'ipotesi della lesion e del r ene destro. • Nel decider e l'intervento, reclamato dall' a.g grayarsi rdello stato anemi·co acuto del bamrb ino, mal· grado la probabile lesione .del r ene destro , ho preferito cominciar.e con una licvparotomta esiplorativa me.diana xifo-ombelicale perchè il trauma fu anteriore e poteva avere prodotto 1e lesioni .p iù gravi a carico dei visceri ad.dominali. Praticata l 'incision e ·m ediana, in narco,si eterea, s'è trovata n otevole quantità di sangue liquido li1bero DB11'a cavità peritoneale; l'esam e a·ccurato del fegato, dello stomaco e ·clegli altri visceri ad·domi nali non ha scoperto a lcuna lesione. Ma, fa cendosi strada profondamen te, a destra, t'r'~ il
in tutt'e due la rottura del rene, agen·do per la via anteriore, senza causare danni apprezzabili ai visceri addominali . In tutt'e d u·e i casi, appunto perchè il trauma aveva agito attraver so la parete ·aiddorninale anterior·e, i dati forniti dal cateterismo non sono stati di aiuto n.è per stabilire la l esione renalP n è 1p er escludere la rottura della vescica.. L' emorragia r en·al.e si è comportata in modo ·del t'utto 'di·v erso n ei due casi. Nel prim·o l'emorraigja fu certamente scarsist:i1na ,p er circa 24 ore e l 'ematuria restò sempre appena .aJccennata; l'emorragia grave, tale da met-
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Il r·e ne asportato n el II caso : i d·ue fra1nm enti si guardano per la supérficje di rottura.
fegato· e il colon trasver.so, s'·è .p otutJ stabilire cne il san·g ue libero n el peritoneo 1pro veniva da varie soluzioni di continuo del peritoneo corrispondente alla loggia renale destra. Deter so , per quanto è possi1bile, il peritoneo, si chiurd e a strati l'incisione mediana e, disposto il pazientb per la l ombotornia destra, si a:pr e la log.gia renale valendosi della incisione obliqua di Guyon . La loggia r enale è ripiena di sangue liquido, $Olo in 1piccola parte coagulato, che proviene a getJto da un'ampia rottu ra del rene. Questo è diviso in d'tle parti (del1e quali l.a superiore è più grande), ch e restano solo in parte attaccate ai vasi ren·ali m entre 11anno perduto il contl(ltto fra loro. Non è po ssi bil e pensare. alla co ns~ rvazione anche parziale ·del r en e e si proce.cte alla nefrectom ia. Si deterge quindi la loggia renale ·e si ri co~tituisce la parete incisa n. strati, in catgut. La 1pelle è suturata in seta. Guarigione per seco nda. L'interesse dei due casi è dovuto al fatto co1nune , c·h e il tra.un1a violento ha potuto provocare
tere raipraamente ·i n p erjcolo l'a. si produ1s&e soltanto do·p o t ale periodo id i t emipo. Al .con trario, n el secoilldo caso, il sintoma don1inia.nte, immediato quasi unico, cl1e ha imposto l'intenvento d'uTgenza , è stata l'anemia acuta grave, stabilita;Si in as.senza di sintomì n etti di localizzazione renale; anQhe l'urina ottenuta col cateter e n on poteva contribuire a confermare o esclu•dere l 'ipotesi 1della rottura del rene .. 0
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OSPEDALE
CIVILE
DI FERMO
Sop1·;L 011 ca,so . interessante di rottu1·a di - re11e calcoloso. · Prof.
CARLO
SANTINI,
cl1irurgo primario.
· Il caso clinico cl1e pre ento, pure rientrando nella comune traun1atologia r enale, presenta alcune caratteri ti ch e ch e lo rendono degno di pubblicazione, anzitutto per l 'a ...enza totale di
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IL POLICLINICO
. fenomeni c11e un calcolo d el ' ;blume rap1)resentato dalla fotografia annessa l1a dato prirna del trauma , ma ancora di 'p iù ·r,er l 'im1>0rtanza che detto calcolo h9. assunto nel mascherare i f P.nomeni post-tra t1rnn tici. E "Veng·o senz'altro alla espos1z1one del caso.
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salile obbiettivo sopradescritti, nell '~~sénza (~rano 24 ore dal trauma) di fenomeni peritònèali, e spccialmei1le di fronte alla scarsità d'el1 '"ématuria giudico prude11te so11rassedere all'intervento nel co11cetlo che (data anche l'intensit.à non molto forte del trauma, vitello di 4 mesi) potesse piuttosto che di rottura trattarsi di contu sione renale . •
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In luglio mi viene invia~o d 'urgenza da un giovane e colto collega, tale Viozzi di S. Vittoria in Matenano perchè, nel dare il pasto consueto ai bovini della sua stalla, era stato per un movime11 to imprevisto di up, vitello dell'età di circa quattro mesi schiaccfato fra il vitello stesso e la mangiatoia contro la quale aveva urtato col fianco sinistro. Aveva sentito sul momento t1n forte dolore nella r egione, e dopo poco aveva corninciato a emettere urina fortemente sanguigna. Qualche conato di vomito. Visto che il riposo, gli emostatici, il ghiaccio, non davano alcun risultato, vie11e dopo circa 24 ore inviato al mio ospedale. Lo vedo immediatan1ente dopo }l suo ingresso e constato quanto segue: uomo dell 'età di 54 anni <li statura piuttosto bassa, magro ma di costituzione scl1eletrica r egolare e masse muscolari ben sviluppate. All'esame obbiettivo accusa un forte dolore alla regione lombare sinistra, dolore che si accentua specialmente alla pressione del triangolo del Petit. Non esistono in detta regione, nè altrove lesioni apparenti delle pareti. E pure <loler1te sebbene in grado minore la regjone colica d ello slesso lato, con difesa muscolare non molto acce11tuata, il resto delJ 'addome ben tratta.Lile e i11dolente. Polso pieno valido della frequenza m edia di 75 pulsazioni, respiro 18 addominale, facies buona. Invito il paziente ad orinare e questi orina senza difficoltà circa 150 gr. di uri11a chiaramente ma nor1 fortemente ematica e col tipo di sangue, mi si per1netta l 'espressione già digerito. Di fronte ai risultati dell 'e-
Faccio quindi mettere a letto il paziente, con vescica di ghiaccio sulla parte, un paio di iniezioni di coagulenq, dieta lattea. Il giorno di poi l 'urina è un poco schiarita, onde continuo lo stesso tratta1nento; al terzo giorno è tornata apparenteme11te n.orn1ale e solo nel sedimento si vedono al microscopio ancora dei globuli rossi alteratj, onde confermando1ni ancor più nel concetto di con tusio11e renale mi felicito di no11 aver fatto un intervento precipitoso. Al mattino seguente alla visita ho la poco grata sorpresa di apprender-e e di constatare che non solo l'ematuria si è riprodotta ma che la colorazione sanguigna dell 'urina si è notevolmente intensificata e in tali condizioni permanendo tutta 1\1 giornata d~cido senz'altro l 'intervento pur non sapendomi . dare ragione della scomparsa del fenomeno e!D-aturia il giorno antecedente. Interrog<ti.O il malato so che, all 'ir1saputa <legli infer1r1ierl, -:i è alzato dal letto per un bisognu ..corporale, dopo di .ché ha ricomine-iato a urinare sangue. . Prima dell'intervento ini accertò con la cistoscopia -e catetcrisn10 dell'uretere eh·~ il rene destro è normalmènte funzionante. Atto operativo_ Narcosi eterea. Con ampio taglio obliquo che va dall'angolo costo lombare alla spina iliaca inferiore superiore sinistra, metto allo scoperto la regione renale. Incisa la fascia prerenale trovo la capsula adiposo grandemen_te infiltrata cli sangue; aperta questa giungo sul rene che avYerto subito notevolmente grosso, quasi il doppio del volume normale. In corrispondenza
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del polo superiore si constata un vasto squarcio .intere~sante. pèr . circa cinque ~m. tutta la polpa renale . ia pelvi appare grandemente dilatata e .nella sua parte più bassa in vicinanza dell 'imboc.co ureterale si sente con la mano un corpo duro .rotondeggiante spostabile nella pelvi stessa. Aspor-. to il rene dopo legatura del peduncolo vasale e d ell 'uretere, zaffo la loggia renale con un vasto drenaggio e suturo il resto della ferita operatoria. Decorso post -operatorio ottimo tanto che dopo 15 giorni può lasciare il letto e tornare al suo paese con la ferita quasi del tutto cicatrizzata. Il rene esaminato mostra una dilatazio11e idronefrotica della pelvi e n el1 'interno di questo il grosso e curioso calcolo che si vede nella annessa folografia . Un'altra piccola lacerazione mostrava il re11e in .corrisponde nza del polo inferiore per la .lur,ghezza di due cm. circa.
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Il c.aso si presta, com e ho detto, ad alcune con siderazioni . Anzitutto si spiega come con un trauma non molto forte si sia avuta la rottura del r en e. Infatti il peso di un vitello ch e certo non sorpassava i due quintali non era troppo malagevole a sopportare dal palliente robusto, muscoloso e. notisi c_o n spazio costo-iliaco strettisRi.rno cbe .mi ha dato non poche difficoltà alla estrazione del r en e. Ora è evidente che il rene i.dronefrotico, quindi più grande, e teso come una vescica è, sotto la pressione, scoppiato. . Ma ancora più inter essante è il secondo fatto: il calcolo ch e in un primo tempo si era spostato aprendo la via verso l 'uretere, in un second.o tempo era ricaduto su questo bloccand-0 · completamente il dotto e in tal modo l ' urina ch e si raccoglieva in vescica era solo quella del rene destro sano dando così la falsa jmpressione Gh e l 'ematuria si fosse arrestata. Quando . poi per l 'alzarsi fatto da.I r;nalato, il tappo calcoloso si è nuova~ente spostato , è stata di nuovo aperta la via all'urina e al sangue del r ene leso. È questo il terzq caso di rottura del rene e certame,n te il più interessante, che fa parte d ella mia statistica. Negli altri due casi il trauma era stato molto più vio1ento trattandosi nel primo di ' \in uomo · ch e aveva ricevuto un calcio da un -ca:vallo, n el secondo di una bambina ch e ricevette un calcio da un mulo. Nel primo caso la lesione del rene er a accompagnata da una lesi-0ne d el colon che si m anifestè però tardivamen.le con formazione di fistola stercoraoea n el sè.èo~do caso il r ene era spappolato in tre' frammenti tenuti insieme si può dire solo dal .ped uncolo . In questo secondo caso l'emorragia era così imponente . che feci l 'intervento immediato, otten endo così la guarigione della piccola inferma; n el caso dell'uomo inyece l 'em-0rragia poco cospicua mi fece ri1
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SEZIONE PRATICA
tardare di' alcuni giorni l ·intervento e non . escluderei che la suocessiva necrosi del colon trovasse la sua ~piegazione più che n ella a~ione diretta del trauma,, n ella compressione prodotta dall 'enorme e;rnatoma perirenale che &i era formato. . .. La con clusione pratica ch e mi sembra doversi trarre anche dall 'esame su ocinto di questi casi è la seguente : di fron·te a qualunque ematuria di origine post-traumatica è conveniente intervenire subito. Infatti tenendo conto della s traordinaria friabilità del ren e, quantunque autori come il. Lejars parlino di contusione :fenale, mi riesce diffi cile ammettere che si possa avere contusione senza rottura, sia pure minima , dell 'or gano, e cr~do quindi che n ei casi cui detto autore a~cenna , e ch e guariscono . senza intervento, si debba riten ere che esiste una piccola rottura fo·r se sottocapsulare, che cicatrizza naturalmente, alma natura adjuvante. Ma di fronte a questi rari casi fortunati, si a eve ' tener ·COiltO degli altri in cui il ritardato intervento trova ·un soggetto già indebolito dalla perdita di sangu e, sp esso febbri1citante, con accresciute difficoltà operatorie per l 'alltéraiione dei tessuti perirenali e renali e quindi oon la certezza di dover fare sempre una operazione demolitrice dell 'organo che invece in alcuni casi fortunati una tempestiva sutura della lacerazione avrebbé potuto salvare. Si intende ch e, salvo i casi di em orragie g ravissime come quello della b ambina da me ri1 cordato e in cui l 1ìntervento deve essere immediato, sarà necessario far preoedere l 'intervento dal cateterismo degli ureteri per essere sicuri che l'altro rene sia normalmente funzionante. 1
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_,... Importante pubblicazione: 4
Dott.
CIOVANNI
Assistente nella R .
Clin~
MARIA
Chir.
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CIULIANI
dell'Uniyerei~~
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di P.arma
lVIA.ftUAl.tITÀ CISTOSCOPICt{E ad uso dei Medici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogi·o Ferrari Direttore della R. Clini-0a Chirurgiia Generale dell'Un.iversità di Parma. · SOMMARIO. - Prefazione. Principi della oi stoeoo.p ia. Ciatoocopii. Parte illuminante. Porta del cistosobJ?iO. Onglet. Oistoscopia. Cateterismo unilaterale e h1la.terale. Oistoooopio ed irrigazi one. Sç>rgenti luminoee. P a rte ottica. Sterilizzazione. Verificamioni. Tecnica. della cist oscopia. · Sonde. Preparazione del mala.to. Introduzi()(Jle del oistoscopio nell'uom-0. Aspetto della vescica: 1.rrigono vescica.I~. Sb0-0chi uretera li. Oa~ terismo degli ureteri. Oist-Os.capia nella donna. Uretero-pielogra.fia. Casi diffìcilì per un es~me cistoe~· pico. Rachia.nesteeia. Ane stesia looale. Puntura epidurale. Volume in-8° di pagg. VIII-79, ~n 58 fi.gure in _nero e a colori: Prezzo L. 1~. P er 1 nostri abbona.ti sole L. 13, 1:2~ i n porto tranco. Inviare VagLia Pcetale all'editore LUIGI POZZI, via Sistina, n. 14 - ROMA.
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Il
POLICLINICO
NOTE DI TECNICA Litotrisia difficile e cistoscopia ipogastrica (*). Dr. AuausTo CAssuTo . doc. di chir. urin.ari.a nella R. Univ. di Roma. . Tutti sanno che in chirurgia come in qual. quanto piu .' siasi altra arte applicata, la pratica è estesa tanto più conferisce abilità e esperienza all'operatore. Orbene, non tutte le regioni d'Italia offrono con la stessa frequenza la possibilità di osservare e curare la calcolosi della vescica; anzi in talune zone è veramente eccezionale. ~ ovvio che intendo a questo proposito, parlare della calcolosi primitiva della vescica, non di quella secondaria, per esempio, alla ipertrofia della prostata. Nelle due ·contingenze l'uomo dell'arte deve • provvedere ben diversamente: se nelle forme . . secondarie la sectio .alta s ' impone per rimuovere con l'effetto, sopra tutto la causa, nel primo caso invece, · la litotrisia sembra il procedimento corretto di elezione. Non dobbiamo dimenticare infaitti, nella scelta della cura, com e questi pazienti con _9rande frequenz.a abbiano la possibilità di dov.er ricorrere al chirurgo, anche più volte nella vita, per la stessa infermità che ve li ha condotti una prima volta. Confermiamo come in questi casi la • cura corretta debb.a essere sopra tutto incruenta e conservativa. Accade invece ora, di vedere sempre più neo-letto l'uso àel litotritore che fu istrumento 5 • sempre abilmente maneggiato e tenuto in onore dai nostri Maestri, primo fra tutti Francesco D~ran te, per dare costantemen.te tutta la preferenza alla cistotomia ipogastrica. Perchè? Forse le principali ragioni sono state dette. In· talune località i casi che o.ocorrono sono COSÌ scarsi, che i , chirurgi non hanno suffi. ciente pratica e non si sentono di maneggia~e quel benefi.co e prezioso strumento che è il litotritore. Noi stessi, che si.amo poco allenati vivendo a R'o ma dove la calcolosi vescicale primitiva è estre~amente raro osservarla e per lo più • soltanto in forestieri, persistiamo tuttavia a adottare la litotrisi.a, corr1e metodo di scelta tutte le volte che ne 'c ade l 'indicazione. (•) Un·a breve dimostrazione dello ~trumen~<llio fu fatta al VII Congresso della Società Italiana di Urologia. Roma, ottobre 1928.
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Le difficoltà incontrate durante alcune litotrisie più complicate, ci hanno suggerito di ricorrere a un artificio che colmasse la nostra deficienza tecnica, fa cilitando l'operazione. Come premessa, qui si vuol bene int~ndere che quecsto aiuto non si indirizza a coloro che in quest'arte sono esperti per lunga e estesa pratica. Tutti sanno p erò le dimcoltà inerenti talora alla presa definitiva di piccoli ~rammenti di calcolo già frantumato con il litotritore, ma ancora troppo grandi per essere aspirati con i strumenti o espulsi così per le vie naturalih • • Se il ·p aziente non è anestetizzato convenientemente, con la puntura lombare o altro, diventano estremamente penose e difficili le manovre, che spesso occorre ripetere più volte, per sostituire il cistoscopio al. litotritore ·a scop~ di revisione e di controllo. Ci sono, è vero, i cistoscopi litotritori e ne sono noti i vari tipi: la grossa pinza a cuc·c hiai ·t aglienti di Young della Wappler Comp., quello ·a valve fabbricato da G. Wo1f e ~ :eri e propri litotritori mu11iti di ottica costruiti da Louis v. Loewenstein e da Dra pier. Ma perpoco che si abbia famigliarità con tali istrumenti, anche a malgrado di un'eccellente pratica nell'end·oscòpia operativa, si perviene ben _p resto nel convincimento oome s1~ allora quasi preferibile il litotritore semplice all~ complicatissime manovre di presa con tali istrumenti . Date queste condizioni, abbiamo ricorso con la men te alla cistoscopia ipogastrica : pensammo che si doveva poter felicemente associàre le manovre di presa eseguite dal litotritore, con il con troll o cistoscopico quale è ca pace di dare l'istrumento primitivo ideato da Kraske. · Fu appunto Kraske (1), come .è noto, a proporre nel 1910 la cistoscopìa ipogastrica per· vari scopi. Le sue applicazioni hanno fo:matooggetto di numerosi studi e di importanti pubblicazioni relativamente recenti. Se ne sono oocupati P . Cifuentes (2) e Heitz Boyer (3) nel 1919; Kolischer and Katz (4) e:
(1) VoELCHER u. Woss1DL?. Urologische Opera-
tionslehere. Verlag, G. Thieme, 1925, pag. 322, 2 Auflage.
· (2) P. f:1FUENTES. Cistoscopia Hipogàstict;. c.ongreso Societad para el Progreso de las C1encias~ Bilbao 10 septiembre 1Pl9. . (3) HE1Tz BoYER. Cistosc9pie Hipogastrique. Association Franç. d 'Urologie, oct. 1919: - (4) KoLISCHER and KATZ. The Urologie and ·culaneos Rewiew, n. 9, 1921.
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SEZTONE l>RATICÀ
Escat (5) nel 1921. Chev.assu (6) e Courty (7) ch e la· vescica bene spesso ho·n si distende a nel 1922. E ancora Pirondini (8) e Camifia (9) dovere. i1el 1923.' M. Molony (10) n el 1927. Fra le varie Dover provvede~e al rifornimento di acquà I indicazioni del,l a cistoscopia ~pogastrica, elen~ nella vescic a è cosa: tanto fastidiosa e malagecate dagli autori ricordati, sia che lo stoma . vole an ch e' n el corso della litotrisia semplic e, vescicale sja preformato, sia ol1e se ne debba specie p er le sofferenze ch e· arreca al malato, creare uno mediante un tre quarti, non ho ch e M. Pavone Senior ha r ecentemente propo- . . trovato a ccenno alla possibilità di impiegare sto ·c11) una modificazione·. .al li tdtritote cosimile modalità tecn:.ica, per facilitare la pre·sa mune, nel senso di applicarvi uri dispositivo e frant umare piécoli calc oli. Quèsto per quan- d 'irrigazicme per · ovviare al1e perdi te · d'acqua to è a mia co·n oscenza, da ricerche abbastanza dovute all "kmissione spontanfJa fra: uretra e li. accurate. totritore sotto la spinta del tene·s mo. Lo strumentino da me adottato, costruito da Aver ovviato per parte nostra a queste difInvernizzi di Roma, è molto simile a quello fi coltà è particolarmente importante se si conideato da ~(raske . Si compone di un tre quarti sidera che dalla èombinazior1e del metodo che di diametro non ecces ivo, 14-15 Charrière e l)r oponiamo non si tratta soltanto di permetfor se il calibro potrebbe essere ulteriormente tere una rapida ispezione della vescica, m.aridotto: un cistoscopi.o in c ui ottic a e appa- ben anc]1e di poter seg·uire e guidare coriéttarato di illuminazione formano un corpo. ·uni,c o mente n.e.Jla minor misura possibile d elle main linea retta, come n egli• istrumenti tipo Leo novre operatorie pur n ecess.a,riamente non br.evi , senza fastidiosi p erditempo.· Buerger-Mac Carthy, con1pleta l 'apparecchio. Soltanto, . il miglioramento assai irùpoctante Ques to cr ediamo di aver realizzato effiGa:ceche ci sembra di aver con.seguito, su gli aJ.>- m ente (12). pareochi descritti a questo scopo sino a ora, è quello di avér realrizzato la possibili1tà di la· Le canclelette 1nedica te · ,. . vare e rifornire con tin uamen te la vescica di nella cura delle u1·etriti. acqua, m edia:r;ite un di,s positivo a cor.r ente continua come nei comuni cisto-uretroscopi am.e.· · Do_tt. RrcCARno SA·BATuccr,. • • r1can1. chirurg·o urologo del Pt. Istituto Fisioterapico 'F ra la cami'c ia •dell 'a pP,areochio, che resta in di S. Gallicano. ·. . situ nella vescica quando si estrae il tre quarti, • e , l'ottica che viene a sua volta .introdotta è L 'occasione r ecentemente capitataci durante consentito un breve spazio ottenuto da lievi ui1a cistoscopia , di trovare n·ella cupola vesci~ differenze di cail ibro, in guisa da consentire al- Gale un piccol.o corpo mobile galleggiante nell 'acqua di circolare per mezzo di due rubinetti 1' urina , '· ch e p oi, dopo. l 'estrazion e pratic_a ta opposti fissati alla cam1cia dell 'is.trumento. In . alto poi, dove s 'introduce l ' ottica, è fissata at(11) M. P AVONE (Ser1ior) . Un ' utile modificazione torno al tubo della camicia li·n a valvola a perai l itotrito'r i comuni. So·c ietà Italiana di Urolòfetta tenuta. g ia, ·vrI Congresso. Roma, 1928. .. · (12) « Nihil novi. sub sole »: aveva1no già sp eCosì che da questi accorgimenti si vengono a evitare i noiosi in1conv.enienti su cui insistono rim entato il rnetodo proposto e g·ià scritte q:uesle pocl1e ·note, quando vénimn10 a conoscènza gli autori che si sono occupati dell'argomen- di una comu1ticazione fatta d al prof . GrA"NTURCO to: essi consistono principalmente in due fatti , all 'Accad emia lVIedico Chirt1rgi ca Nap oletana sullo che la visione è frequentemente offuscata e ~ tesso argome11to. Nel dare atto di ciò p er d e.b ito <ti verità , dobbiamo p er altro accertare ch e . esso 1
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(5) EscAT. Cistoscopie flipogastriqu e. · Association Franç. d 'Urologie, · 5 oct . 1921. (6) CREVASSU. Cistos copie, Hipog. J ourn. d 'Urologie, n. 4, 1923. . . (7) CouRTY. Bulletin e t Mé1noires de la Société de Chirurgie de Paris, 9 mai 1922, pag. 632. (8-) P1n0Nn1N1. Cistoscopia ipog~s trica. Archivio Italiano d'Urologia, n. V, I, pag. 78. (9) CAl\1IfiA. CistoscozJia flipog. Congresso de la Societad Espa11ola de Ur ologia , oct. 1923. (10) ~I. MoLONY. 'fhe l 1rologic arrd Cutaneos Re, \Vie,,~ , vol . 31, n . 7, july 1927, pag. 407 . ..
11on vien e cita to n ella bibliografia dei numer o.si autori e be abbiamo· ricordato e d alle ·n ostr e stesse ricer cl1e biJJJiografich e p er quanto p ossibile aGcur ate. Co11viene poi n otare , ch e p er quanto n o11 sia in animo di fare piccole ques~ioni di . P.riorità, 1>1a solo portare l.ln . m odr.sto contributo p erson ale all a pratica, i)er riportar e in on or e , .u n n1etodo' 'a cui d a m olti chirurg i è stat o recitato i] cc De Profundi s »: il inaggior valor e ch e ann ettiam o alla .nostra nota co-µ sis te n~lla felice solu'f ione d i un appar ecchio a irrigazion e contin u a, r osa 1101t ·realizzata. n ell 'ap parecèhio orig inale di T{ n ASKE e n eppure in quell o ch e GrANTu nco h a rlescritto e adoperato.
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IL POLICLINICO
per l e vie naturali si rivelò risultare dall'incornpleta fusione di un frammento di candeletta medicamentosa introdotta due gior11i prirna dal! 'infermo, di sua iniziativa, per la cura di una sua veochia uretrite, · ci sprona a dire due parole su questo· rnetodo di cura, e stabilirne nettamente· tecnica e indicazioni. Il metodo è antico, e deriva dalle vecchi e pomate uretrali, che, con formule varie e co11. inetodi strurr1entali diversi, venivano u sate già da Tomassoli, Casper, Unna, Karo e infine an.ch~ da Janet. Quest 'uluirm o però ha poi abbandonato del tutto le po·m ate, ed ha con sigliato l 'uso di candelette a base di burro di cacao puro, e varia1nente medicate, le quali, introdotte nell 'uretra, fondono rapidamente sul posto, e si diffondono a tutte le pieghe e lacune della parete, rivestendole di un intonaco grasso che vi rimane a lungo aderente. I m edicamenti attivi, incorporati ai corpi grassi, perdono gran parte del loro l)Otere irritante, il che ne perm-et·te l 'uso anche a titoil i un po ' forti : inoltre tali medicamenti conservano n1olto a lungo le loro proprietà, protetti dal1'eccipiente g·rasso che li preserva per un certo tempo dalle alter.azior1i spontanee a cui a1cu11i di essi (argirolo) andrebbero facilmente incontro se invece si trovassero in eccipiente diverso; e quindi è possibile conservare per qualche settimana questi suppositori, prima dell 'uso. La funzione principale di qu·esto metpdo di cura è quella di fornire alla mucosa l1na vernice protettiva aderente che preservi la parete del canale per un oerto tempo dal contatto ii'fritante dell ' urina; ed a ciò provvede la sostanza grassa fusibile dell'eccipiente. delle can.delette; come funzione a·c cessoria si ha quella delle sostanze m edicamentose diverse incorpo.rate n ella massa: o semplicemente protettive ed emollienti (ossido di zi1i.co, ittiolo); o anche en ergicamente antisettiche (ossicianuro di mercurio); o decisamente antigonococciche (argirolo, protargolo ecc.). Il pericolo di far cadere in vescica frammenti di qu.e sti suppositori, con· conseguenze dannose evidenti, specie se il loro punto di fusione è un po ' a lto, consiglia di limitare questo ID:etodo di cura esclusivamente all'uretra anteriote: e quindi sono assolutamente da rigettare quelle sottili candelette lunghe · 20 e più centimetri che si trovano in con1mercio ~ che l 'infermo introduce da sè, e che certamente oltrepassano lo sfinter e striato arrivan, do così all'uretra posteriore, da dove è poi facile .la ascesa di un frammento più o meno fuso fino al serbatoio vescicale. Senza poi tener conto ch e, candelette così lungh e e sottili, per 1
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acqutstare consistenza ed elasticità sufficiente, non possono essere costituite da solo burro di cacao , ma debbono contenere altre sostan, ze! o poco fusibili (oera), o buon terreno di coltura pei germi (gelatina) o infine irritanti pel ·canale (gli cerina). Il miglior rnodo per evitare tali inconvenienti è di seguire la tecnica consigliata da Janet, e cioè: usar.e suppositori lunghi solo 3 cm., piuttosto grossi di calibro (16 Charri ère), arrotondati nella punta, e leggermente incavati all 'altro estremo; un mandrino appropriato, tipo De la Motte, si introduce nell 'incavo; e la candeletta cosi montata sul conduttore, e leggermente fusa nella punta avvicinandola ad una fiamma, o ai vapori di acqt1.a bolltnte, viene introdotta nell'uretra fino al bulbo : quivi lR si abbandona mediante lieve pressione dall 'esterno, e si ritira il mandrino. Si guarnisce il meato con ovatta abbondante per evitare (specie n el caso dell'Argirolo) che la massa fusa sporchi la biancheria e la pelle del paziente. Non possedendo i mandrini speciali di Janet, potrebbe anche bastare una semplice candeletta uretrale conico-olivare sottile, un po' rigida e poco bottonata. · Questa tecnica del mandrino richiede l 'i1)tervento person~1e del medico o di un bravo infermiere, e inoltre, che le candelette siano fornite di incavo ad un estremo, come le fabbrica la farmacia Leclerc di Parigi su istruzioni dello stesso Janet. Noi in generale, sia nell'ambulatorio di S. Gallicano, sia nella pratica privata, facciamo personalmente con detta tecnica l 'introduzione delle candelette, se l'infermo d.eve veni re da noi per altri motivi: altrimenti affidiamo a lui stesso la manovra, ma con suppositori alquanto più lunghi (circa cm. 10). di calibro più picr,olo (circa 12-1 3 Charrière) e senza alcun incavo; questi, legg·e rmente fusi ad un estremo, Viengono introdotti direttam ente nell'uretra senza mandrino dal malato stesso, prendendoli con dita ben pulite: essi non possono arrivare allo sfintere data la loro scarsa lunghezza; consigliamo poi al malato, dopo aver chiuso colle dita il meato sopra Ja candeletta , di tenere bene stirata l'asta, e di prati care un dolc·e massaggio sull 'uretra, i11 modo di favorire il progredire in profondità dell a cande]etta (che intanto si va fondendo) e il diffondersi della sostanza grassa a tutta l 'uretra fino al bulbo: e gli raocomandiamo di fare l 'applicazione la sera prin1a di cori-. car si, in JUOd·o da rinviare il più possibile la prossima minzione. In genere facciamo fare l' appli cazione ogni due sere, e dopo 12-1 6 giorni, cioè dopo 6-8 candeJette, sospendiamo
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SEZIONE PRATICA
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la cura, per controllare il risultato raggiunto, Tutte queste candelette è bene siano di preed eventualmente ordinare un 'altra serie. l)ar azion e recente; e quindi si dovrà reclan1are Per l 'uretra femminil e, naturalmente, la dal farmacista la data di fabbricazione, spemanovra non può essere affidata all 'inferma, cie per quelle aJ.l 'argl.ro~o, ch·e, invecchiando, ma deve essere fatta dal m edico o da una diventano fortemente irritanti, e quindi non esperta infermiera , e si utilizzano, come con- dovranno essere usate oltre le 6-8 settiman e. siglia Janet, candelette più cort·e, di soli dalla loro ·p reparazione. cn1. 1,.5, e di calibro 16 Charr. Queste misure La sterilità del preparato è sufficientemente si prestano l1g u aJmente bene per la cura del assicurata dalla fusione che la ·massa richiede, tanale cervicale. Anche queste candelette più per l 'incorp·orazione dei vari rimedi , e da 1 corte per u so femminile dovrebbero essere arfl ambage della camera di co.m pressione della rotondate ad un estremo, e presentare una pic- pressa; le candelette dovranno essere vendute cola cavità all 'altro, per introdurvi la punta ben protette ognuna 1da un tubetto di vetro del mandrino che serve a prenderli e guidarli. chiuso agli estremi da tappi di ovatta sterile, Questa è la tecnica originale di J anet ; ma come fanno la casa Leclerc di P arigi, e la siccome n on è facile fabbri care queste cande- farmacia di S. Ga.Ilican·o in Roma. Vanno poi. lette coll ' incavo pel n1andrino , e per lo più s' intende, maneggiate dal medico o dal ma .. Je fai·macie non· possono fornire che candelette lato con mani , b en pulite o con pinza sterile. cilindriche uniformi ai due estremi , abbiamo e introdotte.' n el cana-le subito dopo la minzior,ercato di semplificare la tecnica ; e ci è sem- ne, e previa di sinfezione del meato con ossibrato che~ se il · cilindro, di qualunque misura cianuro di im ercurio 1 %0. Se si usano i manesso sia , è stato sufficien tem ente lubrifi~ato in drini di .Tanet (uno per ogni malato) questi superfi cie, iniziandone la fusion e su una fi am- saranno a lor volta b ene degrassati con alcool ma, si può fare a m eno di qualunque condut- subito dopo u sati, e quindi steri lizzati con ogni cur a.. Questi mandrini conduttori sono tor~, e, con prolungato massaggio dall'ester·no, si riesce a farlo progredire fino al bulbo , · espressam ente costruiti da molte case francesi dove la fusione si completa. Ed. anche f pi c- (JJeclerc, Plisson); e sono effettivam ente molto coli e corti suppositori per u so femminile po~ utili per le candelette di misura corta, ma, sono fare a meno dell'incavo e del m.andrino , co·m e dicemmo, non assolutamente indispen· ed e ~sere introdotti prendendoli delicatamente sabili. mediante una l11nga pinza ad un estremo , e fondendo] i alqua11to all 'estvemo oppostq. *** Nait uralm·ente, se si dispone dei cilindri perLe indicazioni per l 'uso di questo metodo fetti fabbricati dalla fa rmacia Lecl erc di Parigi, è preferibile usare la tecnica originale di ri ulteranno ben chiare dopo riassunta breveJanet; in caso contrario la tecnica più semplice m ente • 1'evoluzione clinica della uretrite bl eda noi consigliata ci sembra possa corrispon- norrag1ca. La ·cura dei g randi lavaggi alla Jane t imdere molto bene, tanto più che n ell 'u om o la per cezione dall 'esterno del progredire e del prim e per lo più a·l la mailattia un caratter e di fondersi dell a ca11deletta riesce facile e n et- particolar e · b eni gnità , pu1·ch è adottata il più precocem ente possibile, eseguita con rigore di ti ssima. tecnica, e con matematica pu~tualità senza inl ,e formule più utili di questi su1)positori terruzioni nemmeno di un giorno: le compli'1retrali sono le segu·e nti, tutte dovute a Janet: cazioni con questo m etodo si· fanno estrema~ 1) Candelette protettive semplici .di solo m ente rare , anzi del tutto eccezion ali: e per burro di cacao; lo più in 30-50 giorni di lavaggi si ar~iva alla 2) Candelette protettive m edicate: guarigione · completa e stabile. I risultati otteg r . 55 Burro di c.acao nuti in par.ecchie migliaia di malati da .noi Ossido di zinco . . . . . . )) 15 c urati n ell'ambulatorio di S. Gallicano, stanno 2 Ittiolo . . . . . . . . . . )) a dimostrare la verità di quanto asseriarnt1 Solo in qua~che caso la cura si prolunga oltre 3) Candelette antisettiche di burro di ca cao con ossicianuro di m ercurio al 0,25 %o; mi ura , senza cau.s a anatomica dimostr:abi le, e ci obbliga a salire a dosi alte di permanga4) Candelette antigonococciclie di burro di cacao, con argirolo originale american o n ato (1 :3000-1 :2000) o a cambiare antisettico (ossicianuro , preparati argentici) o a tentare Barnes a titoli vari: 5-10-20 o/o. Ql1este diverse m.a sse vanno divise in can · di associare alla cura dei lavaggi un 'energica delette di varia lungh.ezza e di vario calibro, vaccin aziari.e. An ch e in questi casi si a•rriva però, per lo più, ad avere la g uarigione, senza secondo ali u si a cui sono destinate. 1
IL POLI CLINICO
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il passaggio allo stato cronico. Ecco dunque già stabiliti due tipi di uretrite: I ) Uretrite· blenorragica acuta a decorso nio rmale; 2) Uretri te blenorragica acuta a decorso prolungato. Alcune volte, queste forme a decorso l)fOlu11gato si fanno addirittura ostinate · e ribelli , e il gonOOO·C00 per siste, ad onta delle cure più a ssidue; in tali · casi occorre ri cercare accuratam ente se vi sia un focolaio profondo che sfugga all 'azione. dei lavaggi : focolai subepiteliali , cavità e recessi glandolari o prostato-vescicolari, nicchi e ascessuali ,. lacune di Morgag ni anormalmente pròfotide, canalini patauretral i infetti, folli coliti del frenulo comunicanti col1'uretra, vegetazioni del canale, malformazfoni del m eato, ecc. In tali casi ch e costituiscono l 'uretrite 1gonococcica ·cronica, l 'uretra si è immunizzata, vaccinata, con~ro il suo gono annid.ato in questi focolai profondi, e quindi, quantunque continuamente p eroorsa dai gonococc~i pr~v·enien ti da detti focolai , non è più in g rado di r einfettarsi diffusamente e di presentare crisi di riacutizzazion e, a m eno ch e un trauma (passaggio inopportuno di istrum enti) non n e m enomi la r esistenza· e la renda nu·ov~mente ri·c ettiva. Queste form e richiedono la ricerca e la disinfezione del focolaio profondo , il ch e b asta p er vede.re in breve gti.arire gonococcie cronich e ch e sembravano ribelli alle cure più assidue. Ciò ci porta a stabilire una t~rza fo rma. di uretrite; 3) Uretrite cronica gon ococcica, o gono• • coccia c ronica. Qu·esta for:ma non ha nulla a ch e vedere c:o]] ' uretrite cronica vera , cioè non più gonococcica, di cui .si parlerà appresso. Constatata a più ripres~ e dopo brevi periodi di sospen sione e dopo la prova dell'alcool e d ella birr.a , d el coito e del ni•trato d 'argento la scomparsa del gonococco e dei filamenti e della seérezione, si può parlare di guarigione dell 'uretrite acuta curata regolarmente coi g ra ndi · lavaggi; ma ~ secondo ·la brillante espressione di Janet ch e paragona l'uretra ai territori · invasi durante ·la gr ande _guerra-, se il n emi co è ·scomparso , il terreno ·è seminato di rovin e e il lavor·o di ricostruzione può essere lungo, laborioso, e gravido di incidenti. Comincia cioè il ·periodo postgonococcico, n el qua le qt1attro eve·n tualità possono presentar.si: · a)· La g uarigione si m antien e reale e stabilè, e n on è séguita da alcun incidente notevole. È il caso più frequer1te, e costituisce 1'uretrite blenorragica acuta a decorso normale, del 1° tipo già stabilito.
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b) La mucosa uretrale è rimasta fragile
in seguito al]a malattia e alla cura, e il passaggio del l 'urina vi determina un'azione irritante chimica ch e si traduce in una secrezione mucosa chiara per lo più fluirla e sierosa ma talora anche muco-purulenta, con urine più o m eno torbide e filam enti, ma con assenza assoluta di gonococco e di altri germi: è l 'ur.etrite semplice, asetti·ca, postgonococcica o secon daria, di origine chimica. e) La mucosa uretrale spogliata più o m eno del suo normale epitelio cilindrico, ha perduto il s110 potere fagocitario di difesa contro i germi banali venuti dall'esterno :· e quindi la flora normale del m eato può oltrepassare ]e barriere fisiologiche, colonizzare pl'ofondam e·n te sugli epiteli piatti di sostituzione in capaci di fag.ocitosi , e det·erminare un 'uretrite con secrezione abbondante biancoperlacea in cui si trovano dei polinucleari., molte cellule epiteliali grandi e piccole, erl t1n0 stormo di germi banali di una o più specie, abbondantissimi, ma senza g·o nococco: è l 'uretrite da ger:rni co muni , postgonococcica o secondaria. Tanto questa, quanto la precedente, possono insorgere subito dopo la scomparsa del gon ococco, o anch e molti giorni pi :-1 tardi , dopo un p eriodo anch e lungo di apJ)a ren te guari gione~ - d) I disordini anatomici determinati dalla m~lattia, e talora dalle ·cure improprie ·od eccessive, sono tali ch e è assolutamente impossibile un ritorno allo stato normale : e ad ont1 dell a scomparsa definitiva del gonovooco, secrezione, infezioni secondarie, filamenti, urine più o . m eno torbide, persisteranno per un tempo indefinito: è l'uretrite cronica vera, ch e non ha più nulla a eh.e vedere colla blenorragia , e ch e non va confusa colla gonococcia cronica di cui si è parlato più sopra. Ecco qui~di costituiti altri tre tipi di uretrite : . 4) Uretrite semplice asettica postgonococcica o secondaria. 5) :Uretrite microbica postgonoooccica o secondaria. 6) Uretrite cr onica vera postgonococcica da lesioni an atomich e definitive. Vi sono poi altre form e di uretrite nelle qt1ali , fino dal principio il gonococco fu sempre assente, ma ch e insor sero o per cause chimich e o m eccaniche irritanti (profilassi antiblenorragi ca eccessiva, abusi sessuali, urine con centrate, ecoessi alimentari , di ab ete, traumi uretrali , secrezioni vaginali . irritanti), o per cau se mi crobiche diverse dal gonocoçco (1rapporti . con don·n e affette da leucorrea per .. 1
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SEZIONE PRATI CA
metrite non blenorragica). Nelle prime noh si eh~ non gonococciche, sieno esse primitive o trova alcun germe, e sembrano asettiche; nel- postogonococciche : candelette antisettiche alle seconde si trova un nuvolo di germi di una ·l 'ossicianuro di mercurio associate ai lavaggi .' . o l)lU specie, ma non il gonococco. Queste collla stessa sostanza. due forme sono pertanto identiche alle forme 6) Nella 6a. forma: uretrite cronica vera, . . ' non p1u . ' gonococcica ma da lesioni anato4 e 5, ma ne differiscono perchè sono primic1oe tive, insorte come tali, e n on ·come seguito miche irre·p arabili: oltre le cure meccanich e ad una precedente fase gonococcica. Esse co- ed end.oscopiche, sarà molto utile, specie nelle stituiscono quindi due forme a parte: forme fortemente d·esquaman.ti, l'uso di cande7) Ur·e trite semp~ice asetti,ca primitiva. lette grasse semplici o medi cate all 'ossido di 8) Uretrite microbica non gonoco,ocic.a, zin.co ed ittiolo; mentre nelle forme fortemen te purulente e con flora banale abbondante si primitiva. ' Per · esser·e completi, dovremmo aggiungere preferiranno quelle antisettiche al l 'ossicianuro . un 'altra ed ultima forma; uretrite con com- di mercurio. plicazioni, sia urinarie che genitali, o anche * * li: a distanza o generali; ma di queste non è il Riassumendo : caso di occuparsi nella presente nota che ha Le candelette medicam entose uretrali vandi mira solo le indicazioni della cura colle no applicate solo alla cura delle uretriti an. can,delette medicate, le quali in queste forme teriori e mai all'uretra posteriore. Esse non complicate non offrono campo di applicaziodebbono in alcun caso essere consideràte cane, per lo meno, fin chè le complicazioni stespaci di bastare da sole alla cura dell'uretrite ' se sono in atto. sia essa blenorragica o no: ma debbono sem, ·, 1>re es.sere usate solo comP cura accessoria ' ** Con·c epita oosì l 'evoluzion·e e la classifica-· sup plementare, in aggiunta alle altre cure, e zione delle uretriti, sarà ora fa cile stabilire solo in casi speciali e ben determinati. La loro preparazione, conservazione ed i 11per ciascuna forma l 'indicazione delle candeLroduzione debbono rispettare scrupolosamenlette medica te: 1) Nella 1& forma: uretrite blenorragica a te le r egole dell 'asepsi. La loro lunghezza, il loro calibro , e la - tedecorso normale, i cilindri uretrali medicati non offrono campo di p.pplicazione; la cura cnica di introduzione, diverse da caso a caso, alla Janet · basta da sola e in breve tempo a debbono ris1J-ondere esat tamen te alle norme suesposte . forrtiré. la guarigione. · 11 loro uso trova scarse indicazioni nella . '2) Nella . 2a. forma: uretrite blenorragica a decorso prolu·nga·t 9 (senza focolai parauretra- uretrite blenorragica vera dell'uomo: tutt' al li), possono essere utili dopo il 2° mese di più può ag'ire da coadiuvante nei periodi ulticura le candelette antisettich e : o all 'ossicia- 111i delle forme a decorso prolungato : e in Lal caso si dia la preferenza alle formule annuro, 6' al] 'argirolo. · 3) Nella 3a. forma: uretrite cronica gono- tisettiche· all'ossicianuro e all 'argirolo. La loro indicazione precipua riguarda le cocci1ca- . (con focolai parauretra·l i), oltr:e la ricerca e la disinfezi-one del focolaio (non sem- uretriti non gonococciche, sia primitive che ])re fa cile nè possibile)· potrà essere utile l'uso postgonococciche, nelle due forme c:J.i uretrì, di candelette antisettiche all 'argirolo, . nella te semplice (senza germi din1o~trabili) o di speranza ch e il loro potere diffusivo e pene- uretrite da germi banali: come pt1re nelle fortrante possa raggiungere il . focolaio profondo me · cronich e (non I)iù gonococciche) a tipo inaccessibil e ai lavaggi e talora anche all 'azio- mucoso o desquamativo. E il loro ufficio è principalmente quello di fornire all 'uretra un ne diretta. endoscopica. 4} Nella 4a. e 7a forma, .cioè nelle uretriti intonaco grasso protettivo. Le candelette di argirolo ad alto potere ansempli ci asettiche da irritazione chimica, siano esse postg·onacocciche o primitive: cande- tigonococcico,- sono s11ecialmen te indi cate pe1 lette grasse semplici di solo burro di cacao, la cura della blenorragia femminile (uretra e o. meglio, candelette all'ossido di zinco ed it- canale cervicale): ed il loro contenuto di sotiolo, che riusciranno . molto utili, perchè pro- sta11za attiva (5 -10-20 %) deve .essere in ragiotettive della parete contro lo stimolo chimico ne inversa del grado di acuzie del processo lodell'urina. Nessun lavaggio. Sarebbe jnfatti cale. L 'uso razionale di que to genere di cura reun errore ·aggiungei:-e f'irritazione di altre soclama freque,nti esar11i e contr~lli microscostanze chimiche a .quella già esistente. 5) Nella 5a ed sa for.ma: uretriti microbi- pici; Ja presenza o meno çlel gonococco; l 'a~ ..
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se11za di qualunque germ e; la presenza o l 'associaziieme ·d i ger1ni banali; il r eperto di abb ondanti cellule epiteliali sia d ella fossa navicolare, s ia del.l 'uretra peniena, degli strati superfi ciali e dello strato medio; sono altrettanti elem enti ch e solo ·il microscopio può fornire ,, e senza· dei quali l 'indicazion e d elle candelette medicate e la scelta d el rimedio da incorporarvi, come pure, del r esto, tutta la cura dell 'uretrite, non potrebbe assolutamente esser e stabilita. Ciò conf-e.rma ancor.a una volta la necessità che chi si accinge a curare l1na uretrite sia ben familiarizzato coll'uso d el micro copio, e faccia da sè i su oi esam i anzich è affid arli ad un laboratorio ~ il quale , an ch e se co1npetente e serio, dar~ sempr e risposte tardive, m entre invece la d ecisione terapeutica deve essere talora immediata; e ch e spesso, nei casi dubbi , avrà tendenza, a scanso di r espon sabilità , a dare risposte positive, m a n candogli I.a conoscenza clini ca d·el malato , la qual e permetterebbe invece in molti casi una più esatta interpretazione d ei risultati. Il ~o n ococco, dice Janet, va ricer cato e riconosciuto n on solo col microscopio. ---ria anche r,o l rag ionamento e colla clinica. J~oma, marzo 1929. •
DALLA PRATICA CORRENTE. Considerazioni su di un caso di cistite Iotico banale in un tnberco ' per CARMELO MALTESE LE-RoY (Padova). Z. Giuseppe, anni 52, m ediator e, di S. Giorgio in Bosco (Padova) mi è indirizzato dal dott. Enrico Siniscalcl1i il 12 maggio 1928, per fen omeni estremamente inten si di cistite e per ch è con la · rninzione la vesc.jca non si vuota comple tamente. I primi sintom i cl ella malattia rin1ontano al1'ini zio del 1908. Sembra ch e in seguito ad ab])ondanti libazioni l 'ammalato in quell'epoca sia sta to colpito da bisogni molto frequenti di urinare e le ur1r1e eran'b molto torbide. Andò a con s11ltare il chir11rgo dell'Ospedale di Cittadella il quale prat~cò una serie di lavaggi vescicali con esito n egativo. ~cl 1909, tifo, complicato òa broncopolmonite, guarito in èlue mesi circa. Sl.1bit.o dopo r ecrudescen za dei distur])i vescicali con dolore alla fine della minzione. Cor1 aJlernéltive di miglioramenti e di ricadute , q11esto st.ato di cose per sistette fin o al 1917, epoca in cui il paziente richiamato sotto le armi, fu ricoverato all 'Osped ale Militare di Roma dove gli vennero praticati a nareccl1ie riprese la cistoscol)ia eèl 11na serie di lavat'.!Q"i vescicali di cui l'amrnalalo non ~a precisare l a natura ma ch e non prorlt1 sser o mi ~lioramcnto alcuno. Cona-eda to nel 1918, l'ammalato trascinò i su oi disturbi ch e nivenivano sempre più intensi, fino Fi 1 gennaio 1927 epoca in c11i fu colpito da pleurite òestra e da enterite grave. Durante la ma-
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lattia i fenome11i di cistite raggiunsero un 'intensità . es~rema e. sono .Pe~sistiti iino ad oggi malgrado i lavaggi vesc1cal1 praticali ed i disinfettanti .delle vie urinarie usali in larga scala. 1n questi ultimi mesi qualche lieve ematuria terrr1inale della dura la di poch e minzioni. Prima di venire da me il paziente aveva co11sultato altri colleghi i quali sembra abbiano ammesso un 'affezione bacillare molto avanzata. 1\.ttualme11te l 'am1r1alato si lagna~ . 1) di clolori conti11ui alla r egio11e soprapub1ca, alla verga ed al perineo, cl1e diventano atroci alla fine della minzio11e; · 2) di pollachiuria estremamente intensa (minzione ogni dieci minuti tnnto di giorno che di notte); 3) di dis1J.ria accentuata tanto che per urinare è costretto a prendere la posizione assisa; 4) di un dolore limita lo alla r egione renale destra che data da d11e anni cjr ca. Preter1cle inoltre cli avere dimagrato di 10 chili in quest 'ultimo anno . Esame generale. -· _A. l momento in cui il dott. Sjr1iscalchi m'ha jn(lirizzato il Signor Z. , costui teneva appena all 'impiedi tanto era cacliettico ed era occorso ch e clue 11omini lo ~ccompagnassero: ogr1i lin ea d ef viso d enotava le sofferenze del paziente. , Torace a tipo paralitieo, « scapole alate », fosse sopra- e sottoclavicolari rnolto accentuate. Emitorace d es tro · « bornbé » nei et ue terzi inferiori. Alla perclzssione (fel t orace s11bottusità al] a b ase a rlestra e dimin11zione delJ 'espansione del margine polmonare <lestro . All'ascoltazione: respirazione aspra e percezione netta di pjccoli r antoli c repitanti ai due , apici poln1onari. Feg·ato, luilza, cu or e : normali . Temper. 36°,8 C. Esame locale. - Reni non percettibili; alla palpazione si provoca lln ùolore al punto di Tour• ne11x a d estro. m a, nit un 'osservazione più attenta, si vede bene ch e il rlolore è superficiale. Testicoli e canali deferenti: normali. Prostata: presr.nta all'esplorazione due loJ)i del tutto nor1nali in q11an to a forma, volume e consistenza . Si h a tuttavia l'impressione di percepire al lobo destro 11n norlt1lo d ella grandezza di un piccolo pisello. [Trine : molto torbide e pallide, ma fetide . Dopo aver fatto nrin are l'ammalato, il cateterismo. molto doloroso, dà esit.o a circa 100 gramn1i d'urina resi<1ua1 e. All ,esame n1icroscopico si riscontra: pus molto abbondante, inn11m crrvoli colibacilli, stafilococchi, streptococchi . Antecedenti esam i ed il precetto tante volte sentito ripetere dal prof. 1\.1 arion che « ogni cistite spontanea, resistente alla cura classica, recidivante deve essP-re tenuta come sospetta per tbc. e com anda un'esplorazione dei reni >> mi fanno pensare ad una tubercolosi renale forse bilaterale. I,é.1 fetirlità èlelle l1ri11e, i germi riscontrati all 'esam e microscopico facevano pensare art un 'associazione microhica, t11tt'altro che rara. Prescrivo l 'ingestione di 6 ctgr. di fil eu di m etilene al g iorno, dei se1nic11pi caldi ad una dieta sana e sostanziosa, aspettando per praticare il cateterismo degli ureteri che le condizioni gene~ rali del paziente lo permettessero. Il 21 Jnaggio appro fitto di un lieve miglior:ln1ento dei sintomi per tentare il cateterismo degli ureteri.
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SEZIONE PRATICA
Residuo vescicale: 100 ctm. cubici. Nel lavare la vescica, osservo ch e occorrono parecchi. litri di liq u ido di lavaggio per otten er e la limpidezza n ecessaria per la cistoscopia. Capacità vescicale: 130 r.tm. cubici. La lin1piclezza d cl liq11ido i11trodotto persiste e dà agio di prosegl1ire corr1odamente l 'esame cistoscopico. Il collo è del tutt.o 11orn1ale; ma in vescica è impossibile di disti11g11ere gli orifici ureterali poichè la 111uGosa vescicale è tappezzata in tutta la sua estensione çta uno spesso strato di piccole n1e1nbrane fil)rino-p11rulente grigiastre e di vegetazioni. Rinunzio per il tno1ne11to al cat eterismo con la convinzione di trovarmi di fronte ad una piuria d 'origine esclusivnm ente vescicale e sottomettl) il paziente al regime rlietetico speciale, alle bevande diuretich e e calmanti all'11rotropina (2 gr. al giorno). · A g iorni alterni pratico l1n 'instillazione di cinquanta ce1ttimnt.1"i cubici di AgN0 3 al due p er cerito, preceduta da un lavaggio vescicale di una sol11zione di ossicianuro di mercurio all 'uno per nlille. Ho cura però di fare, mezz 'ora prima dell 'instillazione, un 'iniezione di un centigr. di cloridrato di morfina. Lé instillazioni sono sopportate molto bene dal paziente ed otto giorni dopo 1~efficacia del sistema rli c ura intrapresa si rivela sorprendente: le condizioni ge.nerali sono molto migliorate, i dolori dirriin11iti; l 'amn1a] ato urina 8 volte la notte ed ogni ora e mezza al giorno. Il 29 1naggio cistoscopia: residuo vescicale invariato. Uririe: sempre torbide ma quasi inodore. Capacità: 140 ctm . cubici. Le membrane e le vegetazioni sono di colore bruno-splendente e sono diminuite n ella regione del trigono dove è possibile di vedere qualche piccolo tratto di mucosa molto arrossata. Orifici ureterali invisibili. Il 16 giugno . - Urine limpide e ben colorate. llesiduo 70 gr. ; presen za di piccole n1embrane nerastre nel liquido di lavaggio. Condizion) ge11erali buone. L 'appetito è ritornato e con esso le forze. L 'am1nalato urina 3 volte la notte ed ogni tre ore il giorno. A partire dal 17 g iugno pratico due sole instillazioni alla se ttimana ed impiego una soluzione (li Ag N0 3 all 'uno per cento . Il 25 giugno. - L'ammalato ha ripreso il lavoro da due giorni, le urine sono limpjdissime e ·ben colorate. Una sola minzio11e la notte ed ogni quattro ore il giorno. Resid110 vescicale: 40 gr. Cistoscopia. - Capacità: 200 c!m. cubici. La mucosa vescicale nella parete p ostero-inferiore è del tutto spoglia di membrane, solo si presenta un po ' arrossata . Nel rùnanente esiste un tenl1e strato di m embrane flottanti e come accartocciate, · di colore n erastro e splendenti. Gli orifici ureterali, nettamente visibili sono normali. Continuo l a cura fino al giorno 12 luglio. Due giorni dopo il paz. parte per la montagna. Ritorna alla mia osservazione il giorno 31 agosto. Le condizioni gen erali sono ottime: è aumentato <li 4 Kg. eò h a acqi.1ist ato quel sen so. di b~ nessere fi sico ch e ayeva perduto da venti annJ. Nessuna minzione l a notte, ogni quattro ore il giorno.
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La cistoscopia, praticat a lo stesso giorno, mi
fa osservare una mucosa vescj ca]e del tutto normale: si n ot.a qt1a e là qualche piccola membrana flotla11te che tien e soltar1to per una delle estremità.
Tale è l 'osservazione ch e ho creduto opportu110 di d escriver e d ettagliatamente e éh e mi pare si pr.esti a d elle co11siderazioni deg.n e di un certo interesse. Essa dimostra sopratutto cl1e in sintomatolog ia urinaria i quadri classici non sempre corrispond,ono allo stato r eale dei fatti. · La te·n denza a co·n siderare un sintomo fisico dell 'ap·p arato urinario (cistite, ·e matUTia, ecc.) in un tuber coJoso, com e l 'espressione di una tuber colosi r enale è, n ella quasi totalità dei casi, gi ustificatissima. Bisogna però tener sempre presente l 'ipotesi ch e le vie urinarie di u·n individuo affetto (in a.n tecedenza od in atto) di tuber colosi polmon.are, ossea ecc., possono certamente esser e rispettate dal bacillo di Kock ed, inv.a se in vece da altri ger m i, produrre una pielonefrite, una cistite banale, una pionefrosi 0cal colosa o no) ecc. ecc. · Cir ca un m ese fa ho operato di n efrectomia destra per uro-pio-n·efrosi calcolosa, un individuo n el cui passato si trovava un 'ost~o -artrite cronica d el piede gua rita in a n chilosi. L 'esame dell 'apparato respiratorio dava un 'infiltrazìone abbastanza diffusa dei due apici. Nessun sintomo ch e facesse pensare alla calcolosi ed il quadr..o 1c:lassico d ella tuber col osi r enale era cosi n etto ch e non pensai nemmeno di fare radiografare l 'appar ato urinario . Ne] caso d el -sig. Z. , t11tto si prestava a meraviglia a trarre in errore: l'esam e d el pai iente, il suo stat0 generale, una cistite cosi ~enace a tutte le cure, il r esponso dato da altri colleghi , la ritenzione vescicale, il dolore alla regione r enale. Un fatto ha attira to la mia atten zione e dandomi l 'impressione ch e la piuria era d 'origine vescicale, mi ha m esso sulla buona strada: il modo con cui si chiariva il liquido vescicale. NeJ la g r ande m aggioranza d ei casi di p iuria, nel lavar e la vescica, se il· pus proviene dai reni , il liquido di lavaggio si chiarisce dopo pochi colpi di siringa, ma s' intorbida dopo pochi minuti. Se invece. 1'orig ine d el pus è e elusivament e vescicale, occorre una grande qu.antità di liquido prima d"ottener·e la lim1)1, dezza necessaria ch e p erò persiste a lungo. Evidentem ente è sul cateterismo deg li ureteri, con 1'esame d ella funzionalità r en ale, ch e s 'irrt1)ernia la diagnosi e di sede ·e di natura di una malattia d elle vie urinarie alte; ma nei casi in cui le alterazioni vescicali, spinte
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a ll 'estremo, lo r endano impossibilé, il problema diagnostico si presenta cori tutte le sue in.cognite. In tal caso bisogna tentare di mig liorare con d elle instillazioni , le condizioni d ella vescica e se, come avviene di tanto in tanto, non si riésce , bisogna praticare il cateLerismo a vescica aperta. Nel mio caso, ho creduto superfluo di sottopor~·e il paziente all 'esplorazione renale per I e seguenti ragioni : a) il buon risultato ottenuto con l e instillazioni d 'AgN0 3 che avrebbero fatto peggiorar e una cisti te tubercolare; b) l 'asp etto d egli orifici uret erali; e) i caratteri d elle urine d opo le instillazion i e la d isparizione d ei disturbi. Dal punto di vista terapeutico, credo utile d'attirare l 'attenzione d egli. ·urologi su di un m etodo molto efficace p er guarire queste cistiti, cronich e in quanto all'evoluzione ma a sin tomaJ.ologia a cutissima e ch e sono . molto tenaci. Durante il mio tirocini o n el servizio del prof. Marion, praticai d elle « grandi instilla~ zioni n d 'AgN0 3 a d un malato di cistite renale oon ottimo r isultato. T:r attandosi di un caso interessante credo ch e sia utile di riportare l 'osservazione per intero (1) . 1
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J ... (Paul), ·c orso, 26 anni, Civiale 43.
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IL POLICLINICO
Entra nel Servizio pér cistite ribelle che dura d a più tli un a11no. Nel marzo 1925, ematuria, n ettamente · termir1ale durata due g ior11i, primo sintomo constatalo; in segtrito le urine si sono intorbidate ed il 111alato h a provato bisogni frequenti d 'urinare (ogni 2 ore il giorno, ogu i ora l a notte). Esiste <lolore all a r egione sopr apubiC,fl al momento delle minzioni. · Nel giugno 1925 entra alla Clinica di Neker. LT11 tentativo rli cateterismo fallisce . Gli esami di labor atorio dànno i segt1en ti risultati: Us= 0,45 J( = 0,086. Sul risultato di questa costante il 26-6-1925 si pratica una rlopTlia lo.m hotomia esploratrice ch e mostra due r eni d'aspetto com1)letam ente normale. Da quest'epoca 1a pollachiuria si è accentuata (1ninzione og11i m ezz 'ora) ed il paziente h a avuto una dozzina d'ematt1riè tutte term inali. Dimag r amento di nove Kg. Esame attuale .. - l Trine t orbide e pallide. Nessun sintomo obiettivo: i reni non si sentono alla palpazione . . Cistoscopia e cateterismo d egli ureteri il 25 giugno 1926. Capacità vescicale rirlotta (80 ctm. cubici) . Liquido di lavaggio molto lungo a chiarirsi ma la lim.pidezza p er siste. (1) L ' osservazione è st !l t.a citata òal prof. MAn10N n ella seduta d ell ,1\ . F. l T. ciel J9 lt1glio 1926
a proposito. della n efrectomia stilla costante. (V. Jourrial d'[l rologie, t . XXII, n. 4, pag. 327).
La n1ucosa vescicale è coperta d 'un rivestimento purulento esteso e presenta qualch e piccola incrostazione. Il Gontorno dell 'orificio ureterale S. sembra più i11Iiamrr1ato di quello di D. In og11i caso niente p ermette in questo esame 1.li co11c.hiudere in favoré della natura tbc. della . cistite . Il -cateterismo dei d11e ureteri è praticatd e · dà i risultati seg·11enti: I du e ren i sono del tutto normali. Si lJraticano a ,g·iorni al t.er~i d elle « grandi in5lillazioni » (50 ctn1. ct1bici d i AgN0 3 in sòluzione al due per cento) vescicali ed il paziente esce g u arfto u n mese dopo.
Ecco un caso· di cistite b an ale ch e si era prestato a trarre in err9re d egli urologi molto distinti. Una quindicina di in ~till az ioni ebbero fa cilmente ragione d el mal e, La tecnica di quest:e p er la su a sem p1lic ità è alla portata di tutti indistintam en te. Dopo un lavaggi o vescicale. con una soluzione ti epida di ossic ianuro di m er curio a1l ' l %o s 'iniet tano in vescica 50 em e. di AgN03, in soluzi·orie ,al 2 per cento (tiepida, s 'intend.e) e · si racoomanda all) ammalato di ur.inare il più tard). possibi1e: - , . , Essendo, come si ç9mprende, I 'in.stillazione mol·to d oloi9sa; bisogna fare un 'iniezione dì · 1 ctgr . di clori·drato di· morfina m ezz'ora prima. In tal - modp le instillazioni s0n0 sopportate beni s~imo. CONCLUSIONE.
Con questa mia osserv~z i one h o voluto m ettere in evidenza: I ) il caso, r elativan1ente frequente, in cui una m a la ttia bana le può colpire l'appar ato urinario d 'un tuber coloso; 2) il potente mezzo terapeutico ch e n oi abbiamo ·nel nitrato d 'ar gento in soluzione al 2 % per g u arire d el tutto ed in breve tempo certe cistiti gravi e - tenac i · date dai comuni .· , germi. Padòva, ottqhre 1928. · · ·
Enuresi notturna
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cromoterapia blcn.
Dott. 1C. FRANGIPANE - Vicenza. Nel settemb,r e ·dello t'Conso anno, alla fine ·di una serie di 20 i•r r.a idiazi.o.n i di U. V. 'PTati 0.ate çlq un bamb.i no con note idi rac·hti.ti1$1Illo ev1ident'i (rosario costale, testa piuttosto grossa, ventr.e tumido, gin oochia discr·etamente valghe, ecc.) di anhi quai. · tro, la madre, oltremodo soddislfatta. per l 'esito brillante •d ella èura, · n1i diceva di esse-re .p e~ò m•o1to ah•QlUStiata pPrcbaè il bamil:>ino baignava di notte il letto , in mbd-0 impressionarite. R imasi, in certo seruso, meravigliato d ella a,ffermazion e della donna, potchiè se è v~ro cl1e la debo~ezza or.gan ica gen erate, può faivor1re e mantenere 1 enu1
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resi, n·el caso ·s pecifico lo stato di- nutrizione, id i vitalità e id i ristabilito equfli'brio biologico. del piic·c-010, 01Perato dagli U. V.. era patente e mer.aviiglioso. Pirima de11a cur.a av·ev·o già potuto escludier.e, interrogan.d o l a m,rudr.e, 1a 1prooenza ·di v·ermi intestinali nel p;tccolo paziente, m entre e·v·entua.J.i roa1aittie d ef Petto, .èczemi, fi.rno1si, processi flogistici ve·s ci·c ali n·o n se ne ril·evav1000 al m·omento di questa seconda i·n 1da;gine. L ' enruresi, ·quin·d i, non era p:rov-0·oata da az-i·orie rilfleB-$a o alterazion:i anatomi·che corugienite orvvero ·acquisite. Allora v.erosimilmente una ca'Ulsa .nervo.sa (neur.osi del .oollo vesci cale, iJp·erestesie del fondo e della mucosa v e.sci ca.J e) era quella che doveva tenere d8$to il :processo m orooso, con 1a sua P•OICo pia:oevole man:i.ìf estazi-0ne n o.t turna. Nel breve iP·eriodo di teIDJPo, oocorsomi pe.r queste fu gaci riflesisioni, mi sovvenne prur·e di av ere letto che il Von Mdnin av:eva adop erato con buon · e.sito, i ragigi d.i runa Sollux., attr.avern·a nti un filtro bleu, 1diretti sulla r egi·o ne p erineale, contro l 'enuresi n ottur·n a.. Così volli pa:ovare il metoido sul mio paziente -e ,1pr.aticai, con l'inte;rvallo di du·e g·iorni, due 3'P'P lioozioni di ragg-i !bleu, · con 1a s .ollux 1P1er 45' a cif.ca 20 cm. dii. diis tanz.a , . con intensità non m-0lesta !Per il :bamibino. Ne.sscun ben.eficio. Il 2 ottob.r e risolvo di m ette:rlo bocconi sul lettino, e id i tt.ra>diaTe 1a ·regione l ombo-1saorale (distanz.a cm. 20, · durata 45', intensità sop.portaìbile) . Il 4 rip.eto 1\ a irradiazil0ne con la stessa mod.alità semvFe sulla regione .sacro-lombare ma più corufo:-ta>to in quanto la madre m i av-ev·a riifePiito ohe il bambin·o, nella notte segu.ente alla seduta cromoterap:i'c:a, n .o n aveva urina:to, mentre n ella n-0ttP aippre:sso si el'a svegliato quan·do già cominciava a pendere l'urina. Li1cenzio il pazi.ente e r accom an1do di ricon durlo dopo sei gi-0rni, se nel ·frattempo n ori fosse r~parsa l 'enw-esi. L 'll ottobre La madre .m i rifer rsicè che il fjJg:liolo n.on perdeva ,più urina, non solo, m:a s~ sv·e1gliav_a e 'Clhiamav.a quand-0 gli o.ocorreva di mingere . Riman1do senz.a procedere ad ·a ltra ir.r adiazi?ne e lo rivedo il 30 oittobre: notizie seIDJPTe ott1·m e e çosi fino al 30 gennai.o u. s. 1
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Niel frattam·p o mi era occorno_ v-èdere un altr 0 bam1b ino affetto pu.~·e da e1ruresi no~ solamen·t~ n.otturna ma anche e più inten·sa dlu•r na (ogni ciinque ~inru.ti d oveva correre al .'g.albinett-0 altr·imenti' ba.ig nava i vestiti). Jn ·questi, certo ·S . ~ar oello di anni 6 non si notava al.c una af1'ez1one ' ' 1 h' 1 importante, ,salvo u·n le~e:o catarro -i...JJ~o?c· :a e·, l o 1sf>ato general.e, la nutnzione e .sang?if1cazio·n e eriano ottime. Fino a tre mesi !I)Tilrn~. gl1 a.rpoaideva solo ·di t a nto tn itanto ·di bagnare il 11etto 1di notte, m•entre da ·allor.à l' enurooi aveva russunt~ ;pro1}orzioni allarmanti e mallgraido Jra madr:e si 1alza:'·~e paifeochie 'Volte, la s'U.~ soll0ci•tn11di:i.ne :r:on. r~usc1va a Stalivarla dalla ·d elus,i one di trov1ar·e il figliol? in up ibagno 1d ,u'ri1na. . - rnizio la se1druta di cromotera{Pla b~eu co"?- le steS&e o:.nO!dalità 1d-el 1primo e n e prélitico _s·ei, l~ prime due a giorni alterni, le aJ.tr~ ~:p~a~iate di sei in sei giiorni. 1Jl m:iJgli·orr'lamento s1 inizia ·dop? 1a ipr.ima ed alla terz~ ~imiinuiv~ _aniel1~ lo stimolo .alla minzi.one d1 .giorn~. Ri'Vl>St? il 6 f_eb nraio c. a . Jta · maidr·e contferma cll1e il bamlbmo sta beni:ssimo. 1
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'anico.r a un terzo 1caiso cu-rato nello stesso per.i.odo di iterrn1po: S. ~. , di a:ini 7, già oieeTato ne1l'apifile del 1927 di ablazione dell e ton1Ri·cd~do
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SEZIONE P ll<\1 IUA
sille e di v·egetazioni aidenoidee; m.alg.-rado gli atti Ojperatori subìti e lungo soggiorno al in.are l'enur esi persis te._ Il bambino è bene svilU(ppato s che1etricam·ente, ha lYuon ·a ppetito, è vivace ed ha lbel colorirto ; p.resenta però, m.icro- •e maoropoliad enia cervi1cale .aic·c entuata. · fPri·m a di .p raticar·e una serie •di irradiazioni d·i U. V., a oau~a de.l su10 .aJbito linfati'C-O, ho pro ce.. 1druto alla cromoteifrupia bleu sa:cro-lom1b1a re, con le solite modalità per conrf.erm•a re l 'osservazione del ìp!I'iimo ·ca:so: esclu1d•e!'e cioè che la 1guari1gione d.ell'enuresi possa m·ettelfsi in raippor.to con le migliorate condizioni .g enerali d el paziente 1per la C'Ura ultrav·t oletta. C·om·e nei (precedenti sono, ba~tate poc.h e seidu·t e (otto in tutto) p1 er debellare l 'enu r esi. Ho J)r.ati100.to, poi, fino ai .p rimi di gennaio u. tS. runa s erie di 20 iir.r.adi·az.icmi di R. 1U . .v. senza più ripetere 1ad)lplicazioni •di c:r.omoterarp·i a bleu e la 1stalbilità d el riooltato. è perdurat a e con.. tinrÙa ·a turtt',oggi, malg.r3'do un aittac·co 'inrfluenz1ale su·b ìto negli ·u ltimi g.i orni di .gennaio. Le linlfoglandule sono scom1Panse ed i parenti sono f·elici della du plice .guariJgione. 1
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I ·casi ·da m e esp01sti isi prestano a delle br.evt con5i1der.azioni: anzitutto è da notar·e la a zione raipi,da ed en ergioa con cui le i~radiazior1i bleu d ella Sollux hanno agito n ello stronoo.r.e l 'en11r esi, ,p on endo mente che a ·n ·eisSlU.n o idei tre bam.. b~ni, durante il trattarrnento, sono stati pro.pinati m edicinali antispasmo1dici, sedativi, o t onico-n·erivini e ·moo·colari. Nei due .primi l e .condizioni tgieniche famigliari erano :tuit t'altro 1ch·e favorevoli, n·el IPI'imo p~·i, habitu·s -r.a1chitiic-o e nel t erzo v eigiet azioni aidenoi1di, i1peutr-0lfia _tonsillare cronica -e lin!foig'la:n1c1ul e . cervtcali palesavano, in modo evi.. dente, u no stato di oarenz.a, 1<li avd.tarrn1ino1s i e di ·eventuali insu:iìfi1cenz.e endocrine. lln entrambi, inlfatii, la terapia u1travi.oletta ha 1d8/to ri!sultati cliniiici ottimi, che ifanno pensare rud un rilstaibilim ento. di ~quili!bT-io .m inerale n el ;p1·asma sangui... igno, 1per la riattivazione d elle iproJ)rtetà if.i ssatrici del fattore X ( Wori!llger~htomer) . Queste osservazioni, sebbene siano anco1·a 1nsulfifioenti, per 1arv,ere un valore decilsivo, 1darelbbero, r_però, adi.to a p ensare ·c he l 'enuresi dei rornJbini, quale eJ:tifezione locale e pcuramen te frunz'i.-0n·ale, IPUÒ ig.uar:ire (aJtri casi in c ura mi permettono aJf.erm·a'fl1o, !fino aid o.gigi) in•dipendentem enrte dello stato ·di sqÙili·br],o orig.anico .d ell'indivitduo e persistere ma1grad-0 il ripri1stino dello. stato di salute. 1p er quaJe m·ece3'nilsmo agi1scono così fravorevol, men·t e i ft8Jg;gi lblau 1della Sollux sulla en11resi? Le n otizie sugli atìfetti biologici delle r aidiazionit lum.i nose i.sono, inv·ero, pi11ttosto scarse, ma cli ial·cune di esse 1(radiazioni l\o.sso-ia.ran,ciate ed azzurro-violette) si conoscono, tra l·e altre, proprietà ~'ccitanti , antllfl ogistiche, eubi-0tiche ìper }e prime~ sedative iper le seconde. Questa azione ·dei ragigx bleu si ·es1pliicher ebibe secon1do alcuni (Revi1glio) per l'intermediario delle> s timolo Yisivo ; nei miei 1
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IL POLICLINTCO
pazienti, però, tale causa non si può invocare pevahlè essi stanno i.n posizione ventral.e sul lettino, e i.e radi·azioni chiuise nel cono limitatore, rupplicato a•l la Sollux non ne fuoriescono che per il fi1tro, ·che li diriige pei!ìpenrd iooliarmente sulla r egion·e lom~o ...saicxale. '
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SUN·T I E RASSEGNE~ La fib1·osi atrofica isolata dei reni. Nef"rite cronica azoteniica pura. ·
(P . .CHEVALIER. Le Bull. Méd., n. 42, 6 otto. Quin1di è lotgi.co rp.ensar.e .eh.e il .p otere ·delil.e nabre 1928). · dd.azi.oni &i oopli•chi 1dir.ettamente sulla vesc:ùca con l 'interme·diamo del plesso vescicale, branrca efrfie· Le nefriti azotem1cb,e sono state molto stu. r ente di quello iJpo·g.rustriico, arlla cui foif[fiaziqne, diate; tr.a le altre si-.sonò trovate alcune . - forme ' più rare ~he evolvonò senza ipertensione e come si 1Sa, ·c onioorr.ono rami anteriori del simsenza ipertrofia di cuore. Attraverso J.e osserpatico .saicra1e e rami del. 3° .e 4° paio sacrale. vazio~i di vari aùtori (Traube; Potin, Senator, Srul1a v·escic·a ·i l pl&Ss-0 si ·divi1de in •due .gr up,p i di ~i~al,, Weil,. Bouchut, ecc.) si crèa un tipo tilamen t.i , 1:1no avvolgente la sua parte inferio;re cli.nico eccezionale : la nefrite cronica azotee d anteriore e l 'altr o i suoi due terzi SUJPerior1. mica pura. ~ Ho voluto r icordare brev.e rnente la vasta e fitta Questa forma possied~' una fndividualità rete nervo.sa sensiti\ 0-mot.ri=ce, ch·e ci~condia la netta: clinica biologica ed anatomica. ·Anatoviesctca per cercar.e di sptegare la f.acili·t à e la rnicamente la lesione renale è bilaterale; la corticale e la midollare sono fibrose in grado rarpidità ·con cui essa rise11te la benefi'ca ·i ntfluenza mas?imo; tutti gli altri organi sono sani. Bio,dell·e raidiazioni lurrruinois e bleru, n ella enureisii.. log·icamente, domina la azotemia. Clinicamen·D·'altra p•a rte qu esto· ri1oordo .anatomi.co della inte , la sintomatologia è assai misera fino alla n e·riva zion.e v.esoicale p'Uò an che :g.iovar·e a rendere cachessia terminale. com1prensilbile l '·eftfi1cia;c:iia curativa d·elle s·u ddette Etiologia: si svolge in età giovanile, dai 13 r.a diazi.oni IS1a che l'in·continenza funzional·e del.ai 26 anni secondo i vari AA. L'inizio è iml 'urina, 1comip!l.e.ta ·o,d 'inc01IDpleta, v en.ga .p rovoprecisabile, eccetto in qualche raro caso in cui p.a re seguire a nefrite scarlattinosa acuta. In caita da un'esager.ata contrazione d·e1le fi·b re mugenere non si rilega ad alcuna malattia an1Sco1ari del 'CO!lpO ves•clcale o d.a un·a minore to• teriore. • .ni·cdità (rpar.esi) d e1 co~lo, per cui questo .r.esta in Clinica: no tisi anzitutto come costantemenipart·e diis chiruso anche ·di giorno (er1uresi d•i urna, te n egativi i seguenti segni: pressione norseconido 1caso) o da nna i!per-estesi.a della mucos·a . male, cuore normale, assenza di sindrome In quanto· 1al modo di p enetrazione dei réllggi emorragica, non edemi, esame radiologico di ibleu della Soll1Ux, fino al ple.s:so V·es·c i·cale, attratutti gli organi negativo. verso le ·diramazioni del III e IV paio ·sacr.a le e 1) Il periodo latente: non presenta alcun si11toma n etto, solo un incid·e nte intercorrente le anaston1os i di qu.esti co,l simpatico sa0rale si può farlo rilevare; dovxà f.ors·e ri.t enere .c:he la vaso1d.ilatazione <:uta2) Segni di insufficienza renale precedenti n.ea, 1P·el'lm.ettendo ·venga accel·e~ata la circoJazrio.n e la grande sindrome azotemica. L'.a spetto esternei territori pirorfondi, f.avor:ùsca anohe il più rano è raramente di grande robustezza, spesso 1p·i·do pas.s.aigigio, sotto la sorigiente raid.i.ante, di una sono tipi ipotrofici, distrofici. Frequentemente m.ag1giore m·éùS·s a san g.u:iigna, eh.e si car.i ca, così, . si rivelano note di eredolue . •di radiazioni lumi.n .os.e ·b leu. Queste traisformaite , Qu,a si costante ed in genere molto netta è , verosimilmente, negl·i &trati su1p erficiali d ei tesla pollachiuria, diurna e notturna. Esiste anemia, facile fatica fisica, illanguidimento ceresuti, in altra forma dd. energia, an·alogamente a brale, anoressia. L'albuminuria è costante, ma quanto si può suipporre a'VVengia p er i R. U. V. può .essere minima: 0,50-1 gr. L'azotemia è vierr.ebbe utilizzata sia come fattore e q.uililbratore elevata: 0,50-2-3 gr. La costante d ' Ambard .è di .funzione che come elemento sedativo. elevata. L 'eliminazione della sulfonfenoptale1Cosi, seco.n do il mio mo•d·esto modo di pensare, na è cattiva. ~fanca la lipemia. ho C·ercarto ·di spie•g armj i rhsultati •Ottenuti in · Alcuni di questi sintomi sono costa.nti; I~ questi casi ·d~ enruire,si sopTa ri1 co~dati; mentre sarei pollachiuria, l'albuminuria e l 'azotem1a. Gli ben Ji·eto .se la 1pre.sente nota potesse dar · luog'O altri compaiono a poussées. Queste P?Ss~:o.o e~ sere spontanee o provocate da scarti ~1 regia controlli ed a ,p tiù esauri•enti di1lu·c i dazioni. 1
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N.B. - Il ritardo nellia .pu1bibli1cazion·e ·della pres ente nota mi ha fornito l ' o·coo;sionie di 'POt·e re
controllare La stalbilità dell·a gua;rigione nei tre caJSi di enrur esi illuistrati e deg1i altri c·h e erano ìn corsr dj c ura . Vicenza, settembre 1928-V·I.
me, da sur1nenage; esse possono sparire col • riposo . L 'A. distingue poi e descrive minutamen~e vari tipi di malati: cioè il ben por~nte, il faticato l'anemico e l'anemico anoressico. Circa' le poussées azotemiche possoi:i-o distin: guersi dei parossismi evolutivi dovuti a nuovi accessi di infiammazione renale che aggravano
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S E ZIONE PRATL CA
le lesioni; e dei parossismi ·a limientari in rap- poussées infiammàtorie, e per conseguenza si porto ad alimen'tazione incongrua. deve ammettere la persistenza di un agente La cachessia azotemica t~rminale: sorge per patogeno. · lo più progressivamente , appare improvvisa Circa il modo di agire di questo a gente, nei soggetti che non si osservano. Cresee tal- iFeuillié pensa che ·esso led-a i leucociti che m ente il senso di fatica ·c he ogni lavoro resta poi eliminan-d osi si a ccumulino n el r ene ·e impedito. Aumenta l 'anoressi.a. Sorgono dolori ivi si tras formino in tessuto fibroso. Ciò non ai lombi, crampi muscolari. La tinta è pallida p are esatto all 'A. che p en sa invece che i tesgiallastra senza ittero. La formula ematica è suti infiammati si liberino dalla loro solidaquella della anemia aplastica con deglobulizrietà r eciproca, onde il t essuto nobile h a 'la zazione intensa. La · pelle è secca, i muscoli si p eggio, ed il connettivo viene stimola to . atrç>fjzzano·, aumen,ta jl torpore; la sonnolenza Etiologia : quale è l 'agente patogeno ch e è agitata da periodi di agitazione . Il respiro p er sist e n el r ene e può risvegliar si in certi momenti ? l..1a risposta non può esser e ch e ipoqi~iene le:c+~o, diffiqile, profondo, ma rimane t etica. L'A. dà la massim.a importanza a lla regolare, ~. bocca ,e .la lingua ' si infiammano e si disseccano. Il cuore diviene sordo, la pres- eredolue ed a lla ·scarlattina. Sarebbero queste le due infezioni ch e dopo la fiamm.a ta eruttiva sione , ~i s~91)..ca .. ~ bassfl.,, lfii diastolica sui 7-8. La temperat~ra si abbassa, l e pupille sono rilasce~ebb ero n ell' organismo un g.erme insidiosamente aggressivo. L 'A. p en sa sopratutto alla strette, i riflessi vivaci . Le urine divengono scarse, l'albuminuria è discr eta: 0,50-2 gr. sifilide ed alla scarlattina . per litro. L 'azotemia sal e a 4-5 g r. Mentre il Di grand e interesse è notare come oltre a l rene n essun a ltro organo sia malato: tutto è polmone , il fegato e tutto il resto permane norm.a le , il paziente inerte, abba ttuto, freddo sano. Una qu.estione importan te è quella d ell'ane(35°), semiincosciente, agitato talora da tremia ch e si h .a in quest e forme. A questo promori muscolari, .a g onizza lentamente. Evoluzione : si d e'1'e disting u ere una· forma p osito è b en e notare ch e a ll 'autopsia si riscontra una notevole siderosi, e ciò non è un calatente ad 1e voluzione rapida, ed un '.altra forma a poùssées azotemica ed a progressione ratter e esclusivo d eil 'anemia azotetnica , ma si l enta. Tra quest e due form e vi sono poi le ha in quasi tutte le a'nemie emolitich e. E alforme sublatenti con poussées minim·e che lora r esta a d omandarsi quale sia la cau sa di questa .an emia: è essa con seguenza d ella lesolo tardiv.amente assumono impon·en za. Anatomia patologica: i due r eni son o pic- sione r enale . od è dovu ta a lesione con comitante di un a ltro org-.a no? L'A . pro.p ende p er coli , . r o sastri, granulosi, dissemin.ati di cisti, si scap sulano con strappamento di particelle la JJrima ·di queste ipotesi , ma ricorda p erò com e l 'anoressia e l a ipoalim entaz~one debbad elJ.a cor t ical e . Il t essuto è resistente a l colno a n ch e avere la loro parte. tello , il taglio è rossastro, la corticale è sotT erapia : m algr ado il r egime più severo , i tile, la midollar.e diminuita di spessore. Il microscopio mostra le lesioni classiche diu retici detti a zoturici, la grande azotemia è sempr e mortale ed a breve scad enza. Il regime d ella n efrite scl erotica. Il numero d ei tubuli sen za carn e ·r esta la prescrizione principale. renal i è considerevolmente diminuito; i_ glom eruli sono quasi tutti trasformati in blocchi Occorre: 1) favorire l'escr ezione d elle scori e fibrosi. Ci si domanda com e così poco r ene azotat.e ; 2) lottar.e contro l'anemia e la cach essi.a; 3) guarire l'accesso infi.a mmatorio . P er il intatto abbia potuto p ermettere la vita . Tutti i tessuti del r·en e son o lesi ma le le- primo scopo è n ecessario somministrare molta sioni non sorpassano il r ene: non esiste peri- acqua, m .a . non è sempre possibile qu~sta idratazion e per ch è compare 1 edema. Se si ammetcapsulite. L 'arteria r ena le e le su e ram~fica zioni sono p erfettamente sane . Fatto .assa1 no- te con l 'A. ch e la cach essia e l'anemia sono tevole è eh .e disseminate, sopra.tutto n ella cor- di orig ine renale, si riconoscerà l 'indicazione ticale , s'osservano d ei fo cola i infiammatori d ella opoterapia ren.a le. Ricord ando poi ch e giovani. La esistenza di fo colai linfatici asso- l 'accesso infiammat orio è probabilmente manciati a lla sclerosi atrofizzante dimostra che la tenuto dalla ]ues si ricorrer à con prudenza L. T ONELLI. n efrite cronica azot emica è d ovuta ad una in- alla t erapia speci fica. fiammazione d el r en e, e che questa nefrite. è L'uretro1·ragia g1·ave consecutiva evolutiva. Patog enesi: è difficile. e~ in~erta. L:in~zio è alle dilatazioni dell'uretra. insidioso , si formano d ei p1ccol1 focolai distan(V VINTICI. Journ. d'Ur. Méd . .Ch ir., aig. 1928). ziati , quasi sempre vici.ni. alla s~perficie ? el r ene. In essi si h a una infiammazione torpida L' A. ri•ferisce sette oasi ·di uret~·Orl'agie grav i che evolve ver so la sclerosi . Si ha poi r ecidiva co.n seoutive a 1dilatazioni uretrali, ~aipitate dal di nuovi fo colai simili. L'abbonda nza di questi focolai e l a frequen za delle recidive regola 1920 a ll'osp1e•daJ.e Lariboisi·ère, di 1cui llna particol1airm1ente gr.ave, ohe ·con1dru1Stse a morte il p.aziente. la prog nosi. . . P er chè la n.e frite prenda una evoluzione pro1Qu0sta compltcazione d ell e dilrutazioni uretrali, gressiva, occorre ch e interven g ano delle nuove 1
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lL POLI CL INICO
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che, in forma lievisstma e ip.&sseggera, è mol,t-0 ~ di concrezioni calcaree ha praticato la rifrequente, div·enta in•v1ece ,assai r.aria, .quando asprova radiografica. sume caratteri d'im,p onenza ,e gil'avità come ·nei Viene alle seguenti conclusioni: 1) l 'emocasi citati 1dall'A. Ma noo ostanite tale rel.ativia stasi con innesto plastico di muscolo o grasso 'l"ari tà è neioe1S:sario 1c ono,scere .questa p·os.silbilità, è pronta, ~ompleta ed anche definitiva; 2) l 'insia p er la lSUa g:riruvità, che richiede un tr.attaD:esto va incontro ad una progressiva regressione a·c compagnata dall'incapsulamento e dalm.enrto pr·onto .ed lélJPipropriato, sia pe·r la natura 1'invasione del conn.e ttivo renale; 3) la pr-esen . . 1deJ.le il.1e1Sioni ic:~e pro~voc·ano l' eun·oriraig~a. Ramonic cita dei casi di restritn·g'i:rne·n to .uretrale .~a d~II 'inn·e~·to ing·e nera. nel parenchima u.n a intensa reazione connettivale accompagnata da con emo!'lragie Bipon.tan·e.e, e Jaioqiues rilcorda or1rt1 una infiltrazion-e oalcarea all'intorno del rein questi c:a-si ·SIIJ•eisise v·olte la di1atazi-0n·e ·d·el ·i-csiduo d·ell 'innesto; 4) al! 'infiltrazione calcarea stringim·ento fa ce-sisare l"ure1trorragia . . e probabilmente in ·d ipendenza con essa si agNei ·oaisi che f.a:cilmente sangutnano si riscongiunge la produzione di veri e propri calcoli tramo lesioni varie: u•r etrite ve·g etante oon bottoni indipendenti e talvolta alla produzione di una oarnosi ai.ssai va;.sicolarizz·ati, f ormaz1oni p1ol1~o'Se, idronefrosi; 5) il rendimento funzionale del . . rene, comunque cosi' sperimentato, résta in le.sioni scJ erotinhe ana,eìL&Sitiche, ec1c.; perù l'utetal modo pi solito deficiente. Nella pratica clitror:riagi1a grave è m·olto s•p esso il segno idi una nica non gli sembra consigliabile l'impiego di tf.a:ls·a is trada. Da r icol'darsi le Uil'>etrorl\:lJgie spon. tessuti eterogen-ei fr·eschi o fissati quali il tanee ·degli eipatici gra'Vi; e quelle !focilmente p1r.ograsso e più specialmente il muscolo. vo1ç.aibili degli emof:hli1ci. Nel oaso mortale dell'A., SINIBALDI. IIlO!Il eisiste·viano fail:se IStrade, nrè laeierazioni, m·a solam·ente Jesi.oni di ;uretrite Cil'O·n i.c a scler.otica L'impianto degli u1·eteri nel crasso. con tSoffusio1n i .sanguigne. 1Per la terapia, se· ·n o·n (·R. ·COFFEY. Surg. Gyn. et Obst., norv. 1928). basta la sonda a permanenzia, ocicorr e ,su1bito pratiJcare l'e1Pi1ci·stotomiq. e tamponamen•to 1deltl'1ure.tr.a. 1L ' A., oh.e da v·ent'1anni ha stu.diato la questione V. LOZZI. stia 1dal ·p unto ·di viista isperimental.e che pratico,. fa la .storia dei vari J>Xocessi ui.Sati 1d·a i chirurghi L'emostasi renale pe1· innesto. ame.riicani .e in:fine .descrive dettélJgliatamente il proprio •con le ultime modifi•cazioni. Egli si è (MARIO DEL Rio. Archivio ]tal. di Chirurgia, IPlfeOOCIU[pato di formare una 1Stp ecie di valvola vol. XXIII, fase. 1). L 'A. in una prima parte riassume le princi .. nella mucosa tntestin.ale 1Per impedire l 'i.n:f1ezione pali ricerc11e ch·e nel campo della patologia ascend•ente id.elle rvie .u rinarie. lP.erciò egli impiansperimentale sono state condotte in rapporto ta gli ureteri nell'intestino faoend-0 loro percorall 'uso di materiale da innesto, impiegato a rere un tragitto 01bli1qruo nella parete e léiJsciando scopo tanto emostatico che plastico nel rene un lem'bo di mruooisa 6{Pongente nel lume inte:sti(Pign.a tti, Ruh.aschow, M·e nghetti, Sannazzari) n ale a ·Costibui:re :una rf orrnazion.e vaJvol·are. Un ed aggi11nge che, nonostante che i dati che inconv1eniente freqiuente a vertfic·ansi è 1qu,ello delnoi oggi possediamo siano tutt 'altro che scarsi 1'.ed·ema ur:eterale con conseguente anuria: l'A. e tali d,a far ritenere il problema risoJto nelle sue linee generali, è stato mosso alla compi- introduce nel monioone uretera1e u.n oatetere urelazione del presente lavoro in considerazione terale .cJJ..e lfa u.s·cire ·dal retto· e così mantiene lai delle divergenze ch e vi sono fra i vari ricerca- pie.TVietà ·dell'.uretere. La tecni-ca del Coiftfey si può tori speciaJm ente per quanto concerne la even- così :riaGSumere : tuale larga produzione di infarti calcarei e I tempo. Incisi·one ad·dominale omlbelico ipU sucoessivamente comparsa di cal·coli ed anco- ·b ica : si riporta · il stg.ma e 1o .si chiude. con u n ra sugli effetti lontani che l 'uso d'un innesto ~texostaJto ad una certa distanza dell'angolo può apportare sullo stato anatomico e· funzio- siigma-r.etto. Si tn·c ide il iperiton.e o 1p ost. in due nale del rene. Tu•t ti gli esperimenti l'ha praticati sul c~ p.unti -0orrisp·On1dente 1é1Jgli u.Tleteri che si s~zio.nano niglio, sul rene sin. (più facilmente aggredi- in prolSS.imità della vescica: il ·m oncope p:r:-01ssibile), praticando o una nefrotomia o una re- male si estrinse.ca e a ciooouno ·d i eooi si fissai sezione cuneiform·e mesorenale ovvero quella ·u n ca.tete.re ur.ete.rale. di uno o entrambi i poli; su le superfici cruenIII tempo. ·Un ·aissisten te pulllsicie co.n 'glarza stitate o su qu·elle di resezione ha addossati ? in, p1ata e con ·u n·a soluz.ione di mercu·r ocromo il terpo ti tessuti di muscolo o grasso freschi ov- retto e il sigma fino al punto d'i1ssiato ·dall'enterovero pru.dentem ente fissati in alcool o formolo; stato. -Poi 1'01p1eratore pratica du e in1c isioni perin alcun i ca i per saggi:are la funzionalità dei rene sperimentato ha proceduto alla nefrecto- via addominale sul sigma in .p rossimità del rettomia del lato opposto ed infine in ~ari cas~ piarallele e longitudinali; incisioni interessanti la per controllare la esistenza o meno d1 calcoli si·er.osa. Si fa paS1Sare il oatetere che decorre !Pe~ 1
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SEZIONE
un -certo tratto sottosie.ros o e .p oi attravensa la muscolare e la mu·co1sa. con l 'ruretere che gli è !fissato; il catetere p·er il tratto extra~urete.ra1e riman·e liibe;ro nel r etto e -i.n cparte f•uoriesce dall'ano. Si chiud·e 'COn punti istooc.ati •e intr-0flettenti le ciue .ferite del .s:Lgma ·e si •p1&i1tonealizza oocuratamente. Con Q!Uesto 1Pirooedimento l '.A. ha operato ulti· mame.n te ·9 IP'azienti aff.etti 1da malattie svariate {1estrod'.ia vescicale, tumori, ifistole vesci Co.JV1a:gin.ali inguariibili) ·e non ha avuto al cun .ca;so ·di mo.r te. VITTORIO GHIRON. 1
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Il sarcoma primitivo della prostata e delle vescichette seminali. (WASSILJEFF. Zeits . f. Urol. Chir., vol. 25, F. 1/ 2). I sarcomi primitivi della prpstata sono assai rari. Sono più frequenti nei bambini che negli adulti: il 50 % riguardano adolescenti fino a 10 anI1i . Più difficile riesce la diagnosi nel1'età avanz.a ta n·è lle quali si riscontrano nel 20 % dei casi. Di solito si pensa ad altre affe~ .zioni (ipertrofia , cancro, ascesso). Dal punto di vista istologico si distinguono: 1) s. globo.cellulare; 2) s. fusocellulare; 3) mixosarcoma; 4) adenosarcoma; 5) linfosarcoma; 6) angiosarcoma; 7) rabdomioma maligno; 8) forme miste. Frequente la infiltrazione dei tessuti vicini, le metastasi che possono àvvenire per la via linfatica, ma assai più spesso per quella ~an: g·uigna n ei più svariati organi . Le formaz1on1 anatomiche ·p iù frequentem ente invase sono : nel sarcoma della prostata, la vescica, le vescicole seminali, il retto; meno coinvolti, il pene e l'uretra . In ogni ?aso, ed ~ quello che risalta dalla l etteratura, e caratter1st1ca : 1) la rapidità dell'accrescimento del . ne.o·J?lasma; la mancanza di disturbi subb1ett1v1; 3) e d1 disturbi d ell a minzion e con le ·sue conseguenze; 4) la diffic oltà d ella diagnosi. Tali conclusioni sono anche autorizzate dal reperto di un caso ch e si è presentato occasionalmente al reperto di un'autopsia (sar c. parvoglobooell.). Di notevole interesse erano al<;une piccole metastasi n el ren~. . Assai più raro e quindi di ?n. I?teresse anche mao-o-ipre è un sarcoma prim1t1vo (parvogloboc~ll . ) delle glandole seminali o per lo meno del territorio a queste pertinente. Nepp~r~ nel m alato in questione era presente qualsiasi accenno di disturbi subbi etti vi , pur avendo ragg iunto il tumore dimensioni notevoli. . Anche in questo .caso esisteva una ~·etastas1 n el rene. La diag11osi non fu posta giusta che aJ.l 'n11topsia, in quanto che la ~alpazio·ne - dal r etto - di una massa voluminosa, sporgente n el lum e d ell' ampolla , aveva indotto nel sospetto di un carcinoma del retto.
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MINGAZZINI.
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PRATICA
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CENNI BIBLIOOJ?AFJCJ <1J· C. BoRETTI. Diverticoli della vescica urinaria. Bologna, Cappelli E., 1928). L 'A. ha raccolto in una interessante monografia, riordinando e studiando accuratamente il materiale clinico di tre anni della Divisione Urologica d ell 'Ospedale Maggiore di Milano, presentando così un lavoro sintetico completo. I numerosi · casi studiati (45) 11anno perm esso all 'A. di illustrare molto bene alcuni punti, di questo importante argomento, rimasti ancora poco chiari, specialmente sull'etiopatogenesi e sulla ~inton1.atologia. Per la cura l 'A. sostiene la diverticulectomia per via ipogastrica extravescicale-extraperito· n eale, . accoppiando poi un trattamento complementare sul collo vescicale. I risultati sono buoni, essendosi ottenuta una guarigione dell '87 % dei casi. Il libro è raccomandato per tutti gli studiosi, che vogliono formarsi un concetto esatto d ella quistione. V. Lozzr.
G. MARION. Trait é d'lfrologie. Masson et C., éditeurs. Paris, 1928. È u scita, attesa con molto interesse, la seconda edizione del ben noto trattato d'urologia del prof. Marion , che la casa editrice Masson ha saputo prese11tare in una bellissima veste bibliografica. Dire d ei pregi di questo trattato è cos.a fuor di posto, perchè esso è noto alla quasi generalità degli urologi; noterò brevemente le nuove importanti modificazioni ed aggiunte apportate ad esso. Alcuni capitoli sono stati .aggiunti di sana pianta: sul l~ cis.tografia! sulla ~~elografia, sulla semeiolog1a c1stoscopica, sull,.1nfarto . renale, sulla barra interureterale, sull 1pertrofia con. genita d el collo vescicale, sull~ c~irurgia. ur~ naria nei diabetici e sulle biopsie vesc1cal1. Come si vede, tutti importanti argomenti, di interesse attt1ale, che sono venuti sviluppa~· d osi e completandosi. in questi ulti~i temp~. Alcuni processi operatori sono stati mod1f1, cati, secondo l 'esperienza acquisita sul val?re rispettivo d elle tecnich e nuove. S~no state .infin e aggiunte un certo 11:im.ero d1 .nu?V~ Jmmagini en dos~opiche, e. ~1 r~~rod~zioni ii:i ?Olore dei pezzi anatom1c1 p1u dimostrat1v1 e più inter essanti. . Da tutte queste modificazioni ed aggiunte è venuta fuori un'opera, ch e onora altan:ier:te l'autore e rende orgogliosa una. casa ed1tr1ce e ch e merita d'essere b en conosciuta dal mondo medico. V. Lozz1. (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si desidera 1a recensione. ·
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IL POLICLINICO
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA.
iniezione forzata di Ji·quido nella sostanza re11ale. Con .questo m ezzo essi det·e·r minarono una iniezione venosa del r en e che si produsse ser1za Il reflusso plelo-venoso. alcuna iniezione tubulare. B q uest o un argomento che in questi ultimi Più r ecentemfil\te Lee--Br1oiw·n e Laydely (Jout. tempi ha d·estato tt1tta una serie di ricerche che of Am. Med. A ss., 17 difc. 1927) hanno inie-t• compaiono con dif.cr eta fre.qiuenza· sui giornali tato una serie ·di 7'5 •r eni a varie pressioni e americani; non sarà male fare un.a :r apida corsa con varii li qui di. La pressione usata oscillò dai attraverso a questi studii. 20 ai 100 mm. di Hg. 1!1 fattore tempo fu re~o Hi uman e Lee-Brown per :f primi nel 1924 a tcostante in qiu1anto si consi derarono come n ega trasser o la attenzione su questo s oggetto. Espetivi i reni che non avevano presentato reflusso rimenta n do con varii anim·a li, e con ini·ezione di entro un p erio do di 15 minuti. Si . considerava •differenti soluzioni es$i vennero alle seguenti a s- prooente il reflusso pielovenoso se il liqu~do s erzioni: 1) Nei reni d ei m amm iferi , operando i11iettato · fuoriusci\·1 dalla vena renale, oppure ad una pres.sione più bassa della pressione sese ad oochio nu·d o si vedeva apparire il liquido cretoria. r enale, si può otten e.r e un r eflusso dalla fin sotto Ja corteccia, o con l 'esam.e microscopelvi n elle vene renali. 2) Ll f enorr1eno comincia p ico che •dimo,strava la ini·ezione venosa,. Gli · nella -regione del f.olco dei calici minori. 3) Esso AA . riportano in sette tavoJe i risultati delle loro i1on è r eversibile. 4) •L 'iniezione tubuJare al di ricerche :S U vari animali, e sull'uomo. In questi là della baJSsa pJo.rzione 1d,ei it ub,u li collettora risopra 18 reni iniettati ottenner.o 16 volte jl resulta incap ace a produrre il r efl111sso (Jour. of flusso pielo-venoso. Come ris11ltato complessivo, 'Amer. lt1ed. Ass. 23 feb1b. 1924). Il loro Jav.oro era su 75 iniezioni eb•b ero 59 casi positivi, ci o-è il accompagnato da foto.grafie e r a diogra mmi di 78,8 %. ·D a ciò essi concludono che il refl usso r eh i in cui questo fenomeno si ·e.ra prodotto. ciev·e cer tamente verifi·carsi in una alta p er cenNel 1925, F elix Fuchs (Z eitschr. f. Urol . Chir., tuale ·di reni. Dal punto di vista clinico i reni n. 18, 1925) f ece degli ·es.perimenti su 50 reni · um~ni sono i più importanti, e sembra cbe n eldi cadaveri umani, e riuscì a confermare il fatto, l'uomo il fenomeno in esame s i verifichi 1Più dimostr andon·e la frequenza. frequ en temente e più compl·etamente che in ogni 1Nel 1926 Bind e ·M oise (Jour. of A1m. Med. Ass .• altro anima.le. A1lcuni studiosi hanno iniettato i 6 ma.rzo) non poterono conferm.are i risultati idi tubuli r en.ali fino n ei .g lomeruli, agli AA. cjò Hium f}.n e Lee Brown, ma ·s tabilirono che i tJunon ·r iuscì mai posstbile. I loro esperimenti . dibuli r en ali possono esseTe ini ettati fino ·ai glomostra no che : 1) è impossibile ottenere una m eruli con solu zi0ni di inchio$tro di china, o iniezion·e che vada oltre i tubuli ·dal Bellini sui c·on m :Lscele di fel':r:o cian·u ro di pota;ssio, ferro e r eni viven ti e secernenti se la press"ion e è g.r·a· citrato di am.m onio. dualmente aumentata; 2) il r enu.sso 1p ielovenoso n on è in alcun modo 1dip.e nd ente dalla in iezione . Essi ·conf e rmaron o · così l e osse.r vazioni di o rottura d ei tubuli; 3) la iniezione tubuJare si V. Blum (Wien. med. Wo chenschr., n . 19, 1912) inizia alla papilla della pjramide, il punto della di Mason e Burns, e C·on cluooro che il refJuf.so pielovenoso si verifica per rottura di un tubulo 1pelvi più lontano 1dalla ~ortecci•a, e si esten•de ch e d ecorre i.n .stretta aippo1s izione con u na larga solarrnente entro l'area immediatamente vicina; 4) il r eflusso 1p ielo-venoso invece f.i inizia alvena retta o arcu·ata. 1' apice d ei e.alici m inori, cioè nel punto della 1Nello ste.sso anno HiiUman e R.edewill (lour. of pelvi renale più vtcino ·alla corteccia; 5) U·n reA m . ..A1 ed. A ss., 16 ottobre 1926) in uno studio flusso esteso è J'aro quando vi è una estesa iniesp·erimen tale a sserivano la frequenza d·el r efJusso zione tubulare -e viceveI'sa; 6) il reflusso è facilda uno di loro per primo descritto. Essi si conmente proidotto :negli animali in cui la mucosa vinser o [)·er mezzo d elle propri-e esperi enze ·c he pelvica f.j riflette br.u scamente sui calici minori; il punto in cui si p-roduc-e va il r efl usso era l'apice dei calici minori, e misero ~n evidenza ·7) le piccole lesioni che possono essere in atto ' all'apice dei calici minori p ermettono al conteche non vi erà alc una comunicazione ii1 atto nuto pelvico di passare nelle vene rette; 8) l 'autra la .pelvi ed il sistema venoso, ma che invece mento patologico del tessuto connettivo rende il passagigio doveva e~er e ·attl'libutto alla diapiù difficile il · r eflusso 1Pielovenoso e può impepedesi, all'osmosi. . djrlo del tutto. ,Nel 1927 1Lee:Brown (Jour. of Uroi. , febbraio L . .TONELLI. 1927) pubblicarono degli esperi1n-enti condotti con 1
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CASISTICA. Complicazioni vescicali post-partum. Durante la gravidanza la vescica è com. pressa ed i suoi legamenti sono stirati dall 'ingrossamento dell 'utero. Il tritorno al normale della vescica può tardare un certo tempo dopo il parto. Qu,e sti casi forrn:ano il gruppo che George C. Prather (The American Journal of Obstetrics and Gynecology, f.ebb. 1929) chiama complicazioni vescicali post-partum. Le c on,d izioni che le producono sono la ritenzion·e acuta di urina e il residuo vescicale; a ciascuna di quest,e condizioni può .associarsi cistite acuta. La ritenzione acuta d '.urina appare evidente di per sè; ma il residuo vescicale e la cistite acuta possono qualche volta sfuggire. Da queste alterazioni dipendono molti casi di febbre in puerperio dia~nosticate come sepsi pelvica. Lo studio del Prather fu fatto su 58 casi, osservati al Boston Lying-in Hospital nel 1925, 1926 e 1927. L'8,6 % era di primipare. Solo nel 6,9 % ,c 'erano disturbi preesisteriti delle vie urinarie. Il parto normale o patologico e le la·c erazioni perineali noin si possono riconoscere come f~ttori causali delle complicazioni ve· scie.ali . . Riten zione acuta. Taussig trovò necessario il cateteri smo per ritenzion e acuta n el 3,8 % su 157 puerpere. Secondo Stoeckel e R-q.ge cistoscopicamente si trova in questi casi edema a!. torno allo sfintere interno. Le cause della r1tenzion·e si devono oerca·r e nell'alterazione della parete v,e scicale per ~ompr~ssione o per sti:amento, nella ·p aralisi vescicale da .anestes1:1, nell·' auim ento di volume ·della vescica ed in un disturbo funzionale transitorio dei nervi della vescica a causa del parto. P·r ather ebbe 39 casi di ritenzione acuta (cioè 67 ,24: % delle compli cazion~ v·e scicali). In 2+ di questi 39 casi (61 o/<:) ebb~ tempe~atura febbrile prima del cateter~ smo, in 13 ~ esa .. minato il sedimento che era normale in 9 e conten,eva un certo .numero di leucociti in 4 . La cura ,d ella ritenzione a·cuta: è il cateterisn10 vescicale. Il drenaggio può essere intermittente o permanente, sem.p re dopo a:er :provato senza ottenere la minzione, le appl1caz1on1 cald~ soprapubiche e perineali, la pituitrina o il benzoato di benzile. Prather non fece, come altri l'istillazione in vescica di aria, o di gliceri~a borica o di altri stimolanti. Il drenaggio intermitt~nte si fa. ca!eterizzando ogni 8 ore · fin chè compare la m1nz1one spontanea. Allora il cateterismo si farà solo 2 volte nelle 24 ore fin chè si riduce a quanti~à trascurabile il r~ siduo vescicale. Il cateterismo va fatto asetticamente e deve essere seguìto da irrigazione vesci.cale con soluzione di acido borico calda. Il drenaaO'io permanente si fa con catetere 5 n 18 0 20° e si mantiene fino a 24: ore dopo la · s~omparsa della febbre praticando u!Ila yolta a~ giorno irrigazione vescicale con soluzione d1
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SEZIONE PRATICA
a cido borico calda. Se poi il residuo vescicale super.a un'oncia e mezzo si ristabilisce il dren aggio permanente. La durata media dèlla cura col drenaggio intermittente è di 5 giorni, mentre è di 6 col drenaggio permanen•t e. La scomparsa della temperatura si ha dopo 6 giorni coi due metodi. . In 17 casi l 'A. fece prima il drenaggio, in- termittente per 1-5 giorni e poi quello permanente, ottenendo la guarigion·e in 8 giorni in m edia. In 5 di questi 39 casi di ritenzione. acuta (cioè nel 12,8 %) c'era pielite. Ritenzione non acuta con residuo vescicale. Si sa ch e esiste residuo vescicale nella gravidanza e nel puerperio. Holstek ha trovato residu·o vescicale medio di 107 eme. nelle primipare un giorno dopo il parto e 58 eme. nelle multipare, e una settimana dopo rispettivamente 14 ·e 7 ,5 eme. I fattori responsabili so·n o gli stessi della ritenzione acuta. I sintomi del residuo vescicale sono: senso di fasti1dio alla region.e sopra'Pubica o alla perineale, minzione frequ,ente, disuria, o la sensazion,e di non essere riusci ti a vuotare la vescica. In alcuni casi si riesce a.n che a palp·a re la vescica; praticamente però è d~fficil~ fare una distinzione palpatoria fra vescica p1'ena e utero non ancora .involuto; il cateterismo risolve il quesito. 19 delle 39 malate di Pratber (32, 76 %) avevano residuo vescicale senza ritenzione acuta; il r esiduo m edio era di 28 once; le malate avevano temperatura febbrile la cui causa non si trovava in nessun 'altra manifestazione morbosa. Il sedimento delle urine era normale in 7 casi , conteneva leùoociti in 8, non fu esaminato in 4:. Col drenaggio inteirmittente la guarigi?nB av: venne in media tn 4. giorni, mentre in 3 ~1 ebbe col drenaggio p ermanente. Col drenaggio intermittente la temperatura ritorn~va nor!llal~ dopo 5 giorni in media , m~ntre 1n 2 g1orn1 torn.a va normale col drenaggio permanente. Il 15 % dei casi erano complicati .da pielite; Prather ritiene che il r esiduo vescicale possa condurre alla pielite dopo il parto. La cura col drenaggio accelera il ritorno allo svuotamento spontaneo della vescica, abbassa la temperatura , porta rapidamente a l ~or~al~ il sedimento urinario ed evita le compl1caz1on1 a carico d.èlle vie urinarie alte. RENATO LusENA,
Azotemia Intensa senza uremia. S. Nudelman y M. Schfeing.a rt (Prensa Med. Arg., n. 27, 1929) riferiscono il seguente caso clinico, capitato alla loro osservazione: Trattasi di uomo di 30 a. , n el quale !1egat1va era l'anamnesi famigliare. A 13 anni aveva sofferto di morbillo e dieci anni ~a ave~a avuto un 'angina, con febbre ?-lta,. cui segUI edema aO'li arti inferiori ed ur1naz1one scarsa. 5
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IL POLICLINICO
Nel termine di 15 giorni il p. con la dieta lattea-vegetariana si rimise perfettamente, n è in seg.uito aveva avuto più alcun disturbo fino all'inizio dell'attuale malattia. N ell 'ag·osto scorso il p. improvvisamente ebbe un attacco di edema polmonare a cuto, con sintomatologia cl.assica. L 'incidente si risolse in breve tempo, ma un mese dopo il p. avendo fatto, contrariamente alle prescrizioni m.ediche, . un lungo viaggio in automobile, ebbe un secondo atto simile al primo. L '-e dema era più pronunciato, e così purè esistevano i seg·ni di un 'insufficienz.a· cardiaca n etta. Anche ·qaesta volta con iJ :r.egfm.e ed il riposo il p. si ristabilì alquanto, e stette bene fino all'ottobre scorso, quando ricomparve vomito, intolleranza gastrica, singhiozzo, congestione epatica, dispnea, rantoll alle basi polmonari, edema con tendenza a gen eralizz.a.rsi. . È in tali condizioni che fu ricoverato in ospedale. Praticati l' esame del sangue e quello dell ' urina fu trovato: .azotemia 5, 279 %o, albumina 0,40 %0, p. ·S. 1008, cloruri 1,70, urea 1O,24 %o, con emazie, cilindri ia lini e rari cilindri g ranulosi nel sedimento. La sen1plioe dieta idrica ed il riposo produs-sero la scomparsa quasi immediata di tutti i sintomi e miglioramento notevole delle condi.zioni gen erali, senonchè ripetuta l'azotemia, questa fu trovata di 5,60 %0. Ciò oltre a m eravigliare i medici cutanti contrastava con lo stato del p. nel quale non si notava il pi~ piccolo segn o di uremia. :f u deciso, ad ogni modo ' di continuare il rl1edesimo trattamento, . il qual e dette risultati veramente brillanti . Ripetuto dopo 8 giorni l'esame del. sangue , si ebbe : urea 3,78 %0, azoto non proteico 3,00, azoto r esiduo 1,27, acido urico 0,084, creati-· nina O 120, colesterina 1,87. ·Fu allora istituito un trattamento a base di iniezioni di paratiroidi (1 eme. pro die) ed enteroclismi con sali di Glaub er al 10 % (200 eme. pro die) . . I primi enteroclismi furono b en tollerati, e Iu notata subito la loro influenza fa vorevole s ull '.a zoten1ia, ma in seguito, provocarono co~ liche intestin.ali , tachicardia e n au sea , per cui si dovette ricorrere alla via endovenosa. Frattanto }'azotemia andava sempre più diminuendo fino a che nel mese di dicembre era di 2,30 %0 . . L 'esame dell'urina in questa epoca, rivelò rare tracce di albumi~a, e scarsi çilindri ialini e gra.nulos:i. I~ ' esistenza di azotemia intensa con scarsa s intoma tol0gia. clinica è ammessa. ·da t~tti i cli11ici , per quanto sia di osservazione piuttosto r·a ra. Nel caso in esame, il p. presentava 1!na tolléra n za eccezionale tanto verso l 'azotemia come per gli altri prodotti anormali. Mentre i~fatt~ la maggioranza. degli ·infermi con azot~m1a di 2-3 %, presentano. già una sintomatologia complessa di uremia , in questo caso, con un'azo-
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temia di 5,60 %0, con una quantità enorme di azoto residuo, di creatinina e di corpi aron1atici, il quadro uremico mancava completan1ente . • Anch t g li ~ ~~~ ideut1 nervosi mancarono com·.pletamente, nonostante la creatinemia fosse notevolmente aun1entata, mentre è noto come proprio ad essa sono stati imputati i fenomeni convulsivi per irritazione del sistema nervoso. Se a tutto ciò si aggiunge l'evoluzione favorevole · della malattia, con abbassamento del! ' azotemia e miglioramento dello stato generale, si vede come ii caso in esame sia di osser"'·azione piuttosto rara. A. Pozzi.
TERAPIA. T1·attamento della sifilide nei renali. 11 trattamento della siifilide nei sog.g etti con lesioni r en·a li, osserva C. A. Gou:ridy (Rev. Med. Lat. Americana, m.a rzo 1928) è sempre subo.r.dinato , n on tanto alla forma clinica della nefropatia, quanto alla capacità funzionale dei reni. Ogni trattarrn.ento antiluetico perciò deve es~ere basato sulla conoscenza perfetta della capacità funzion·a le dei reni, la quale non solo sarà controllata du.rante i periodi di cu~a, ma anche negli intervalli di ri1poso . In tutti i casi n-ei quali le prove funz~onali del rer1e danno una cattiva capa-cità renale, il trattam ento antiluetico è controin·dicato. A1d ogni 1noldo Si •dovranno usare i sali sol111bili, e lasciar e da parte quelli insolu1b ili. La preferenza è data agli arsenicali (neosa1varsan, salvarsan, sulrfarsenol) e ai sali m ercurj ali. Le prime dosi debbono essere inferiori alle abitu ali, al fine di saggiare 1Per ogni malato la p.ropria tolleranza e la dose sup.eriore si farà ·solo quando quella pTecooente è stata bene tollerata. - La bjsmuto-terapia (salvo cas~ eccezionali) è una terapia antisifilitica ancora poco co~ nosciuta per preten,dere di sostituire con essa gli altri agenti terapeutici già noti per la loro efficacia. Il regime dieteti-co adatto ad ogni foTlllla clinica di n efropatia è il complemento in•dhstpens-abile ·d·el trattamento antisi1ilitico negli individui con lesioni renali.
A.
POZZI.
Nelle cistlti postinlluenzall da B. coli .d urante · il primo anno di vit,Jl. La cistite da oolilba1cillo, :favorita da rpartico l'ari condizioni indivi,d'l.lali e detennii.n.antesi iper via: a>scen1dente, n·on è tnfxequente nelle bam-b ine lattanti, com.e comiplicaz.ione di inifezioru da bacillo id i W eMìf.er. Ha 1per lo più un ca~attere molto benigno e tendenza a raipida risoluzione . La sua iru;o"!'genzia, ad ogni modo, :va tenurta presente e 1
rANNO XXXVI, NuM . 23]
SEZIONE PRATI CA
<leYe .essere ricerca-ta q uando si vede cù1e un'in feuone inf·l u cnzale tende ,a protrrursi e la f.®bre, dopo 1a 'fase acuta, assume l '·an1d:a mento delle forme 1settiohe. P er la cura, co1ne consiglia G. Belloni (L a p ediatri a dei medico pratico, n·o·v. 1928) rie&ce bene, nella mag1gior .p arte •dei c;asi, l "urotropin·a , 1che si so1nmini·stna in picco~e quantità in un infuso di Javan°dia a•l 5 %; p·er il p:rimo anno di vita, 11on si olt~·ep a;ssano 1-2 gramn1i in tutta la oora, cl1e dura generalm.ente p.e r 3-6 giorni. In a}ouni casi, u.n }JO' 1più r èsistenti, si aggiunge la vaioc1n ote~éllp.ia, sia ·con gli stock-vac_cini, sia, m eglio, con l 'autova ocinotera.p i1a, a 1do1Sl crescenti da 50 milioni ia 2 miliardi; in quaJ·che ra.ro c aso, l 'u 1so d ell'auto.vaiccin·o pruò dare incon . ' 'enienti. Raramente s i l1a a che fare con forme più resistenti, c he riai1ieidono l e la,rature enclove1S-Ciicali .con soluzi.one ·di nitrato d '•a11gento ·a 1/5000-1/2000, fatte seguire da l1avatu.re con soluzione i'isi olo•g tca. 0
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'l,i, •
L'azione diuretica, dell'urea. S·i mici, Marcou et P opesc·o (Pr.~sse méd., n. 60. , 1928) 01S1S1er\rano co m e l'urea p·ossieda un'azion.e · di-uretica p1r ont,a e ca.stante tanto negli indi·v i dui. sani come iri quelli ammalati con trasu dati ed • essu•diRti (·cjrrosi , pleuri·ti sipectficl1e). La ·diuresi pro•dotta è proporzionale .a lla qua ntità di urea somministrata e la dil·u iz]one dell'urina può manten ensi anche 24 or e do po la ISOs:penston e del m edicamento. L'urea p11ò essere soimminis.trata benissimo .nel-la dose di 25_,50 gr. pro die, in LSerie di 3, 4 o 7 giorni, sep,arati ·d a alcuni giorni id i riposo, ·d urante i quali si !P-O:Ssono somminist•rn..re altri di uretici . In t.ali d osi l ' urea determina n ei · malati, il cui r ene pres.enta b·u ona per~eabi.lità alle so'Stanze azofate, un'azotem ia . che p erò è traniSitoria e non a·ccompagnata dai sin tomi che s i hanno n elle azotemie pa:tologic•h e. OTtdinariam ente dopo la so1ncninistrazione di 50 gr. di urea al glJorno, la qu antjtà _ d ell'urina è di 1500-2000 em e. nelle 24 ore, e solo eocezionalmente s u'Pera i tre litri diari. L'urea ha inoltre il 'Potere di aum e.n tare la eli· minazione ·d ei cloruri e dell'a cido urico ed è di gran lun·g a .sup eriore ad o.gni altro ·d i·uret ico, _per cui ra1p presenta un ottimo m ezzo per ·Otten ere la di1si1dratazione n ei malati con trasudati ed e.ssu1dati. A. P . . 1
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li trattamento della ritenzione d'urina · postoperatori A. Ed. F ermarud (Journ. de rnéd . d e P a,ri.s, 6 dicemlbre 1928) applica corr·entem·en·1 e il meto•de d11. Conbinea11, co n1si~tente n ell e iniezioni Yescicali di gli·cerina b oricata.
Se, dopo 12 ore da u.n 'o;perazione qua1siasi, il n1alato non J1a ancora ur inato , s i introdruice una sonda in vescica, se n e ritirano pocl1e gocce di urina ed, 1a vesci1ca .p ien·a , si d.ntroduic-ono subit<r 10 em e. id i glicerina boricata al 20 %. . .rn 15 malati, ·d i cui reiditge l'osservazione, si" ebtb·e la minzione siponta:r:i.ea dopo un terrn•po va-· ria:bil·e da 10 m 1i1I1uti a 2 o.re, tPe.r la maggior rparte in 1/4 ·d 'ora. In 8, si dorvette faT.e una s·e conda iniezione, dop·o 15-30 minuti. In 3 se ne f·ecero 3; runo idi essi ur:in ò •dopo la terz.a, gli altri due si dovetter.o sirin•gare. Tutti 3 q uesti C·élJs·i riguardavaJno op.e.razioni di emorroiodi con rachianestesia, ma n on Si può stabilire 1a causa de~ rari insuccessi dell'iniezione di gli1cerina. I l metodo n·on presenta contr.oindicazioni, iSalvo~ ben inteso, la presenza ieli cistjte. fil . I
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POSTA DEGLI ABBONATI. Muco-pus nell'urina. -
Il dott. Paolino,.. i1ella ricer ca del muco-pus n ell 'urina, median· te l 'aggiunta di potassa cau stica, ha osservato cl1e l 'urin.a, da pprima torbid.a, si è fatta limIJidissima, m entre si sono formati d ei fioc.. ch etti di precipitato biancastro. Chiede informazioni al rigu.a rdo. Con I 'aggiunta di potas a cau stica, l 'urina vien e alcalinizzata, si cch è g li urati a cidi vengono porta ti in soluzione; quindi l 'urina si fa limpida. ·Nel tempo stesso, i fo sfati terrosi, ap1)unto per . l 'alcalinizz~z ion e dell ';iri?a, precipitano, come .a ccade sia .q uando 1 urina, n ello stesso org.a nismo, è tr.an itoriam ente alcaJi11a (emissione di urine torbide e biancastre), sia quando l 'urina, per ferm entazione an1moniacale, diventa alcalina e si intorbida appunto per la precipitazione dei fosfati terrosi. Eviti 1a ricerca ch imica del pus e fa cçia piuttosto 1'esame microscopico d el sedimento, ch e le può d.q re ri sultati sicuri e n on richiede· ch e un microscopio con ingrandimenti d i circa 300 di.ametri ed è della massima semplicità.
fil. Al dott. T. Benzi, da Bellano : Le libere d ocenze in sola medi cina opera toria non sono più amm esse; m a solo in Clinica chirurgica e l\fedi cina oper atoria; così pure 11on son o accettate le domande p er la sol.a Traumatolog i.a , ma solo per Traumatologia e Ortopedia , o per Clinica ortopedica . A. R. Al do t t . F . L. , da _N. : Con ulti:
C.
A NT ONucc1:
Echinococco del polmone.
Tipogr. Riccardo Garroni, Roma, 1923, p. 300 .. Policlinico settimanal e, dal 1923 al 1929 . T. F.
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IL POLICLINICO
[ANNO
X.XXVI, NuM. 23]
NELLA VITA PROFE SS IONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Nel Consiglio Superiore di Sanità. Conte abbia1110 annunziato, con recente R. Decreto Legge venne modificata la costituzione del Consiglio Superiore di Sanit.à, aumentando il numero d ei componenti di diritto del Consiglio stesso e quello dei dottori in medicina e chirurgia particolarmente competenti nelle varie branche della medicina sociale . I nuovi componenti di diritto sono: il direttore generale delle acque -e dell e bonifiçl1e, un· rapprese11Lante d ella Cassa Nazionale delle Assicurazioni Sociali, un rappresentante della Croce Rossa Italiana, il dire ttore della Scuola Superiore di l\Ialariologia, il direttore della Cli 11ica della tubercolosi e delle malattie delle vie respiratorie presso la R. Università di Ro1na. In dipendenza delle accennate modificazioni s o110 s.~ati 11ominati compon enti del Consigl io medes irno i proff. Silvestro Baglioni, Giuseppe Bastia11elli, Sante Desan clis, Ernesto Pestalozza, . lliccardo Ve.rsari. 1
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·Cronaca del movimento professionale. Ordine dei Medici della Provincia di Roma. Si avvertono nuovamente i signori Medici iscrit~ ti all'Ordine che è necessario, agli effetti della revisione dell'Albo, esibire il certificato di r esidenza attuale c]ie viene rilascialo, a richiesta, dagli Uffici l\1unicipçi.li (per l~oma: Piazza Poli) . Sar~11no cancellate l e iscrizioni di coloro che al 30 giugno non avra11no dimostralo di avert residenza nell a J)rovincia di I-torna.
CONCORSI. POSTI VACANTI . AnEzzo. Conso r zio Provinc. Antitubercolare. Direttore del · Dispensario antithc. del capoluogo; L. 18 .000 e 5 quadr]enni dee.; età l im. 40 a.; tassa L. 50,05. Scad. 15 giu.
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BIANZÈ (Novara) . Scad. 15 giu.; L. 7000 e bienni, doppio c. ~v., L. 500 lrasp. Bor~ZANO.
Medico scolastico; scad. 15 giu.; L. 1000 mensili; nom. e conferme ad anni solari; età lim. 40 a.; tassa L. · 50, 15. Divieto eserc. libero, ni.a è consenLito assumere incarichi presso altri Enti. BRESCI.\. - Per l\1Ion1piano; a tutto 30 giu.; età li1n. 35 a.; tassa L . 50,05; stip. L. 9000 oltre 5 quadrienni di L. 1000, addizion. di L. 3 oltre i 1000 pov., L. 800 ambulat., L. 1500 trasf., L. 2100 serv. alt., c.-v.; doc . a 3 mesi dal 23 mag. CAnRo (La SE.,ezia) . - A tutto 20 giu. ;. L. 7540 e 10 bienni ventes., oltre L. 1400 bicicletta e lire .500 uff. sa11. ; età lim. 25-30 a. (sic) ; tassa lire 50,10; serv. entro 15 gg.
CASERTA (Napoli) . - Scad. 28 giu.; per Casertavecchia; L. 8000 oltre L . 2400 cav. e 5 quadrienni dee'.; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10. CASORZO (Alessandria) . - Scad. 15 giu.; L. 6580 e 4 q·uinquen11i dee., oltre L. 500 uff. san., lire 500 trasp. ConoaNo (t\{ilano) . Civico Ospedale. - A tutto 31 lug., primario medico, primario chirurgo, assistente medico e assistente chirurgo. Per ~ prirnari L . ~000, per gli assistentj L. 8000, oltre c.-v. e compartecipaz . ; età lim. 35 a.; chiedere annunzi. CONEGLIANO (Treviso) . - Ospedale Civile. - A lutto 30 g iugno; chirurgo primario. Le informazioni vanno richieste al Presidente della Congregazione di Carità. CoPPAno (Ferrara). Ospedale Mandamentale di S. Giuseppe. - Aiuto chirurgo; al 25 giu., ore 19; titoli; L. 3500 (sic) annue, oltre indenn. complementare di L. 1200 se coniugato, d] L. 360 se celibe; vitto e alloggio; 15 % pa,rtecipaz. atti operativi; eit à lim. 35 a.; tassa L. 25,10; doc. a 3 mesi dal 25 giu . FosSANO (C:uneo) . 3a. cond.; L . 7000, oltre L. 1500 trasp.; scad. 20 giu . . Fosso~rBHONE (Pesaro-Urbino) . Al 30 giu.; L. 8000 oltre L. 3000 cav., c.-v.; età lim. 35 a.; tassa L .. 50, 15. · GAizo PADOVANO (Padova) . Scad. 15 g iti. ; L. 9000 p er 1000 pov.; addizion. L. 5; p . cav. L. 3000. GrusrGNANA (Istria) . Scad. 15 giu.; L. 9000 e c .-v., oltre L. 4000 cav. Scad. 15 giu.; L. 10.000, oltre L . 1000 uff. san ., L. 840 c.-v. facoltativo, tracomatosi L. 1400; nessuna tassa di concorso. IVREA. Ospedale Civile. Chirurgo primarjo. Scad. 30 giugno . Tassa L .. 50,10. Rivolgersi al1'Amministrazione. LoAzzoLo (Alessandria). Scad. 17 giu.; lire 9000 complessiv. ~lERCATO SARACENO (Forlì) . Per Ciola. Scad. 17 g iu., or e 18; 2° reparto; L. 10.000 e 5 quadrienni ve11tesimo, oltre L . 3000 cav. ; tassa lire 50, 10; età ]j1n. 40 a. MoNTELONGO (C;n rripobasso) . Per titoli, condotta per i soli poveri. Stipendio annuo L. 6500, aun1entabile del decimo · 1)er tre quinquenni. Compenso straord. annuo L. 500. Mantenimento Ar1nadio Farmaceutico Comunale. Per cura abbienti diritto compenso seco11do tariffa 25 settembre 1928. Scadenza 31 luglio p. v. MORGONGIORI (Cagliari) . Scad. 30 giu.; lire 8500 oltre 4 quinquenni <leç., L. 500 uff. san., L. 840 c .-v. se coniugato. PESCINA (Aq uila). Ospedale Civile « Serafino Ilinaldi >). - Pri1nario medico. e aiuto medico-chirurgo; a tutto 20 giu.; età lim. 30-45 a.; al primario L. 6000 (s ic) e 75 % visite e operazioni (sic) a pagan1.; all 'aiuto L. 2400 (s ic) annue; tassa L. 50,10; serv. entro 20 gg. Pi~-zA~O AL TAGLIAMENTO (Udine). Scad . 30 giu.; L. 9000 oltre L. 500 serv. alt., L. 3000 trasp., L. 900 uff. san. ISILI
(lVuoro) . -
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XXX''l, NuM. 23]
SEZIONE PRATI CA
Ro1'IA. Opera Pia d egli Ospizi Marini per i poveri della Città ,. Provincia. Direttore degli ·.Ospizi Marini in Anzio; età li1n. 25-45 a.; L. 18.000 ·-esclusa ogni altra indeJ.!n.; alloggio vitto; è inibito l 'esercizio profess.; tassa L. 50; serv. entro 15 gg. Ch iedere annunzio. Doc. a 3 mesi dal 24 mag. Rivolgersi all 'ufficjo d 'amministrazione, via S. Pantaleo, 67 - Roma. Scad . ore 19 del 25 giu. SALERNO. R. Prefettura. - 'lJff. san. per 2 consorzi; L. 6000 e L. 7000, o}.t re L. 3000 cav. ; scad. .20 giu. SAs soFERllATo (Ancona) . - Scad. 15 giu.; L. 8000 .e 5 quadrienni dee.; età lim. 40 a.; Lassa L. ·so. TEGLio VENETO (Venezia) . - Proroga 20 giu . TORGIANO (Periigia). A tutto 20 g-iu.; consorzio; I,,. 7000 e 5 sessenni dee. , oltre c.-v . e L. 4000 cav .; serv. entro 15 gg. 'l'onrno. R. Prejet tura. - l T.ff. sanit. e capo del1'Ufficio d'Igiene del capoluogo; iniziali L . 30.000 oltre L. 6500 se.rv. att.; compartecipazione compensi da privati p er prest azioni 11el loro esclusivo i11teresse . Scad. 10 lug. Chieder e programmi e inforinazioni. VALLERANO (Viterbo) . - Prorog·ato al 20 giugno. Per titoli. Unica condotta residenziale, stipendio L. 10.500, con 5 aumen. quadriennali, caro-viveri e servizio Jocale Ospedale r etribuito con L. 2500. '\71 CENZA. · Amministrazion.e Prov inciale. Il t ermine p èr il co11corso al posto cli assistente alla Sezione BatteriolGgica e ìVJedico-~·Iicrografica del Labora torio Provinciale cl'Jg·iene e Profilassi è proroga to a tt1tto il 15 luglio p. v. Avvertenza. - Q11ando non è a ltrimenti indica to i co11corsi si rife riscono a condotte mediche, i compensi allo stipendio base.
Co.Neon.si
A PnEl\IJ.
ocietà I laliaria di l1I edicina Soc ial e.
La Socie tà Italiana d i ìVIedicina Sociale, inercè l a liberalità della Direzione dell a « Rivista di Terapia l\1oderna e Medicina Prat ica », che ha messo a s ua dispos izione la somn1a di L. 10.000 (diecj111il a), b andisce due concor si fya i Medici Italiani p er d11e n1onogr afie che vertano rispettiva111e11te sui temi scgu enli: 1) « La n1edicina preventiva e l a selezione professionale clell 'operaio in rapporto alle assicuraz io11i sociali »; 2) cc Le ragioni d 'indole -medi ca e sociale che stanno p er la ruralizzazio11e co11Lro 1'urbanesin10 ». I l avori dattilografati in tre copie, debbono pervenire anonimi alla Preside11za della Società di Medicina Sociale (via Doga11a, n. 2 - Milano,) entro le ore 15 d el 31 inarzo 1930. Norme con suete. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
La ll. Accademia di Medicina di Roma ha non1inato ad u11anjmità n1embri ordi11ar1 i proff. : Amedeo Perna, Euge11io Morelli, Luigi Spolverini, Giuseppe Ovio, Gu glielmo Bilancioni. Il prof. Giovanni ~1ingazz ini è n on1inato membro della Socjetà di Net1rolog·ia di Leningrado. Il prof. J. J. R. Macl eod, di fi siologia all 'Università di Toronto (C<t11adà), h a acceltatb la chiamata all a cattedra 01nonima dell 'Università d-i Aberdeen (Scozia) . Al suo posto è stato non1inato
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il dott. Charles I-I. Bes1t, che fu collaboratore di Banti11g nella scoperta dell 'insulina; egli co.nta solo 29 anni. · Il prof. Andrew Hu11ter, di biochimica alla stessa Univ.ersità, ha accettato la chiamata fattagli dall ' Università di Glasco"v (Inghilterra), per la cattedra di chimica fisiologica. Egli insegnava a Toronto da 13 anni.
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1\.lla stessa Università è stato nominato il prof . William L. Holman, per l a batteriologia.
JYOTJZJE DIVERSE. 1u Convegno Nazionale di Medicina Sociale. La Società Italiana di Medicina Sociale terrà il suo pr~1no Convegno Nazionale in Milano, nei g·iorni 17, 18, 19 g iugno 1928· - A. VII, sotto la presidenza di S. E. Martelli, ministro d ell 'Econo111ia Nazionale e so llo gl i auspici dell 'Istitu~o Fascista di Cultura e d el Sindacato l\1ed ico Provinciale F ascis ta. 111 questo primo Con vegno sara11no svol li argo111cnti di medicina assicurativa. Gli ar gon1enti prescelti verranno trattati sotto forma di relazioni, sulle qt1ali sarà libera la dìscu ssior1e da parte di og ni congressi sta regolarmente i11scritto. Il programma del Conveg·no è il segue11te: Teina 1° : cc L 'assicurazione obbliga toria contro gli i11forlu11i d el lavoro dal punto di vista 111edico1egale »; r el atori: prof. Francesco Leo11ci11i, prof. Arn.oldo Ciampolir1i, d o l.t. S ilvio lla111eri, sost . }J.roc. Gen. d 'Appello; 'fe1na 2° : cc L 'a .. sislenza medica e sociale agli infortunat~ »; relatori: prof. Leone Laltes, prof. Antonio ·cazzaniga, p rof. Ern1a11no l~ioretti, prof. Pietro D 'Alessan d ria; l 'en1a ;-3°: cc La coordinazione d ell.e previdenze assicurali ,·e nel campo della medicina sociale »; relatori: prof. Paolo l\/Iecl olag hi, dott. GiuJio Calan1ani, prof. Cesare Ginn11ini. Il co111n1. Ig i1azio Giorda nj, d ire ttore generale presso il Ministero dell 'Ec0Hon1ia Nazio11aJe, ha acce~ta to cli riassu111cre l 'npera legislaliva d el Governo Fascista in tcn1a di Assicurazioni Sociali obbliga torie . Inviare le adesioni al Segretario del Comitale ordinatore, cav. uff. dott. Arnaldo Pisa. ~Iil ano, Yia Dog·ana 2, accompag11a11dole con la CJ uota di L . 20. Le p er sone di famiglia del congr essista, pag& ndo u11a quota di L. 10, potranno u sufruire dei Ya ntag·g·i e part ecipare a tut.ite le inanifestaz ionj cl el c:o11veg·no.
0 ' Cong·resso internazionale di fisioterapia. Si adu11erà a l.iegi d al 4 all '8 se tte1nbre 1930. Il Comitato organizza tore, adunatosi so tto la presiden za dei proff. Gun zburg e De Munter , ha scelto i seg·uenti temi generali: cc La questione del r eun1a tisn10 e i trattamenti fisio-ler ap1ci », <«Il Lrallame11to fisioterapico d ei tumori dcfl 'e11cefalo n . La . Sezione d 'Idrologia , adunatasi sott o la presidenza del dott. W ybau,v, h a designato j seo-u enti altri temi : cc Azione d elle cure i<lromine~ali sul metabolismo », <e La r adioattività delle acque n1inerali », << Il trattan1ento della n evrastenia con le cure idrich e »; un altro t ema è riservato ai medici specializzati e aggruppamenti scientifici, che lo prop orranno al Comita to. Le ade-
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I L POLI CLINICO
sio11i si ricevo110 fin da ora; rivolgersi al segretario g·enerale, Dr. Dt11Jois-1'répagne, rue Lonvreux 25, Liége (B~1gio) .
Giornate mediche d'Evian. La Società iVIeòica d 'Evian organizza due giornate mediche, per ~l 14 e il 15 settembre, immediatamente dopo la cltiusura del V. E. M., che quest'anno, come abbiamo annunziato, terminerà nella Savoia. Sono poste sotto il patronato dei professori di idrolog ìa delle Facoltà mediche francesi, riuniti in Comitato, alla testa del quale si trova' il prof. J)e~grez. Due temi faranno oggetto del programma di queste giornate : « le azotemie » e cc le ipertensioni arteriose »; le relazioni saranno presentate dai proff. Lemierre (Parigi), Roch (Ginevra) e Pie (Lione) e dal dott. Laurry (Parigi) . La « Société Cac]1ot » s'incarica di tutta l 'organizzazione tnateriale. Per infprmazioni e programmi rivolgersi al : Secrétariat des J ournées médicales d 'Evian, rue de Londres 21, Paris.
Altri Congressi medici. . L 'Associazione Medica Britannica terrà il 97° Cong·resso annuo a ManChester, dal 24 al 26 luglio, so tto l a presidenza del dott. Arthur H. Burgess, di ìvlancbester. La Società Nazionale per la Prevenzione della Tuber colosi in Inghilterra, ha i:µdetto la 15a. co11 ferenza annua a Newcastle-upon-Tyne, dal 10 al 12 ottobre. La sede dell'Associazione è: Gordon Squar e 1, London W. C. 1. La Società "fedesca per gli studi sulla circolazio11e tenne la sua . . seconda adunanza a Bad Nauhein1 il 4 e il 5 marzo; v'intervennero circa 150 co11g·ressisti. Le relazioni furono fatte dai proff. Gruber di Gotting·a e Nonnenbrucl1 di Praga. Il prossimo convegno si adunerà a Dresda, sotto la presidenza del prof. J. Rihl. •
La Società Tedesca sulle malattie della digestjone e del meitabolisrrto si adun er à a Berlino dal 16 al 18 ottobre sotto la presidenza di von Haberer. Per ulteriori informazioni rivolgersi al prof. von d e n Velden, Baml)erger Strasse 49, l3erlin W. 30. L 'Associazione d ei medici di lingua francese dell 'America del Nord organizza il prossimo Congre$ ·o a Montr6;il dal 15 al 19 settembre, sotto la presidenza del prof. Rhéaume.
Policlinico del Lavoro. Il 30 maggio fu solennemente inaugurato in Ro1na il Primo Policlinico Italiano d el Lavo.ro, doYuto all 'iniziatiYa dell 'Unio11e Indus.triale Fascis ta del Lazio e j~gli industriali che essa rapprese11la, i rruali hanno vol ulo, pri1ni fra tutti, ris1)011dere a Il 'app ello rivolto dallà Confederazio11e clell 'Indus tria alle dipenden~ associazio11i delle pii1 importanti città ind11 stri ali per la istituzione dei Policlinici del Lavoro . Alla cerin1onia interven11ero alte autorità e perso11al i·'. à. Parlarono l 'in g. Lorenzo Allievi, presidente d ell 'Unione, l 'on. Antonio Stefano Benni, ]Jr esidcnte della Confeder azione generale Fascista dell ' in<lt1 tria italiana. e l'on. Turati, segretario generale del Partito.
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Il Policlinico ha sede al Lungotevere in Augus ta, nel rinllovato palazzelto Specchi. E diretto dal prof. Vigliano. .E diviso in 12 Sezio11i, for11ite di inateriale inoderno tecnicamente perfetto. ed affidale ciascuna alla direzione di valorosi sanitari. Le Sezioni sono le segu enti: Medicina del Lavoro (prof. Ranelletti) ; Chirurgia e Ortopedia (prof. N~colet ti) ; Ostetricia e Ginecologia (prof. Artom di S. Ag11ese); Oculistica (prof. Ciacci);. Oto-rino-laringoiatria (prof. Mancioli) ; l\!Iedicina generale (prof. Cattarozzi); Stomatologia (prof. Pip erno e dott. :l\1onaco) ; Neuropatologia (prof. Pilo tti)~ Pediatria (prof. Luzzatto) ; Dermosifilopa~ tica (prof. Sabella). Il Policlinico è fornito anche di un completo laboratorio di radiologia, biologia e chimica, affidato al prof. Levi Della Vida, e di uno speciale reparto per l 'adalta.!P~nto funzionale dei traumatizzati con installazioni com· plete di macchine fisioterapiche diretto dal prof. Bellucci. Il Policli11ico del Lavoro di Roma sarà prossimamente comple~ato da un laboratorio di psicot ecnica per l 'orienta1nento professionale e per il rilievo delle attitudini lavoratiYe - donato dal1'ing. Guido Vitali, per onorare la memoria dellozio, l 'i11dustriale Benvenuto Vitali, da cui il laboratorio prenderà il nome. Gli operai e le persone di loro famiglia usufruiranno di tuitti questi benefici servizi del Policli11ico gratuitamente. Dalle Ditte, dai medici di fabbrica, dalle assister1ti sociali di fabbrica gli operai verranno avviati al Policlinico, ove sarannosmistati nelle ·diverse Sezioni, collegate con le Opere assisle11ziali del Regime a cui il Policlinico darà la su a volonterosa e piena collaboraziorte.
Le colonie climatiche della Cassa Assicurazioni sociali. Uria relazione cl1e la Cassa l'~aziona1 e ha ora dato alle s tampe riguarda le cure climatic·h e e termali di cui hanno fruito nell 'anno 1928 gli operai e in1piegati assic uratj. Questa assistenza costituisce una parte soltanto del più vasto programma in atlto per la preveniio"ne e l a cura della invalidità, e. infatti il direttore generale della Cassa, prof. Medolaghi, nel presentare la relazjon e ' comunica che faranno segt1ito altre relazioni. sulla lotta antitracomatosa e sui convalescen ziari d ella Cassa . Da ques la pria1a relazione si rileva che ha11no funzio11ato n el 1928 - come già nel 1927 - speciali Colonie di ct1ra 11elle stazio11i bal11eo-termali cli Sal son1aggiore, Ba·ttaglia (Pad ova), Sirmione del Garda e Pellestrina stil ' Lido di Venezia , stazioni di c11ra affida te alla direzione d el prof. Luigi Poni. Complessivame11te gli ammessi alle suddette colo11ie di cura dt1rante il 1928, so1nmarono a 2708 (1316 uomini e 1392 don11e) con un aumento di circa 800 su quelli ricoverati nel 1927. Più precisamente, furono 1231 gli aµimessi all a colo11~a di Salsomaggiore. 881 quelli ammessi alla colonia <li Battaglia , 235 alla colonia di Sirmione e 361 a quella di Pellestrina. 1\.l conseo-11imento di questo sviluppo delle Cl1re termali e °clin1atich e isti·tuite dalla Cassa Nazionale hanno apportato notevole contributo le inut u e in terne di fabbrica, della reg ione lombarda specialmente . Le spese di cura e cli soggiorno sono sostenute
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SEZIONE PRATI : A
in parte dagli assic urati e i11 parte dalla Cassa Nazionale, la r etta di ammissione essendo con.~e nuta· entro limiti assai inodesti e accessibili alle ·classi meno abbienti . L 'an1missione in tutto gratuita è limita ta ai soli assicurati invalidi o gravemente. minacciati da invalidità, ai fini d el recupero o della conser vazione della capacità di lavoro. Furono spese nel 1928 per la gestione d ell e -colonie climatiche e terrnali L. 923.166, d elle quali L. 138.035 a carico rlella Cassa Nazionale la quale sopporta inoltre le spese di primo im-' pianto. .
Società Medica Italiana di Brook1yn. Un gruppo di oltre l 50 m edici italiani residenti a Brooklyn (New York) ha costituito, da qualche anno, una << Italian Medicai Society », la quale ha - spiegato una multiforme ed intensa Q~tività . Tra l 'altro, ha organizzato varie riunioni scientifiche, in cui sono state fatte interessanti confer enze, che ora sono state raccolte in un opuscolo insieme alle relazioni del! 'attività sociale (Transactions and Annual lleports). Poichè i nostri connazionali vivono in un ambie:ite a idioma inglese, fanno u so dell 'inglese cosi da mantenere ed aittivare ~ contatti e i rapporti social~ e pro·fessionali; ma il loro attaccamento alla patria d 'origine - della quale si ffimostra110 orgogliosi - . risulta dalla loro stessa fralella11zn e, più ancora, dai mezzi culturali: bas ti dire che la biblioteca della Società è abbo11ata a 81 periodici m edici italiani, come forse nessuna Società m edica in Italia. :È prossima la costr11zione a Broòklyn di un magnifico ospedale italiano, pel quale il progetto è slato allestito dagli ar chite tti Lord e Hewlett, in stile americano moderno. Il 3 aprile 1928 la Societ à convocò a Brookly11 . of Italian Phys.ician s in la vasta « . i\ssociat~on America» . So·n o costituiti vari Comitati (ospedaliero, scieutifico, pei trattenimenti, deontologico ed economico, per le ammissioni, per gli atti e la biblioteca). Presidente generale pel 1929 è l\llarius L. Abbene. La sede social e è: Dedford Avenue 1313, BrookJyn, N. Y .
ti Padiglione Zonda dell'Ospedale Maggiore di Milano. Dal giug110 del 1925 il Padiglione Zonda dell 'Ospedale Maggiore di Milano è sede della Clinica chirurgica gener ale della Univer sità. 11 padiglione ch e già di per se stesso era un vero modello di gra11qe sezione chirurgica ospedaliera e che è stato sempre oggetto di ammirazione d a p arte -di quantj , iitaliani e stranieri, hanno avuto occa.sione di visitarlo, ha acquistato, si può dire, la vera perfezione ch e le innovazioni e gli adattamenti che - sempre per la munificenza d el gr. uff. Ei11ilio Zo11cla, continuator e clella ben efica opera iniziata dal su o compianto fratello gr . ufi. .Enrico sono s tati eseguiti per adattarlo ad 1st1tuto didattico. Ideatore ·d el · padiglione dapprima e della su a trasformazione in clinica poi è stato il sen . prof. Baldo Ptossi ch e dirige i d u e Istituti: fi11 dal 1915 quello ospedaliero e · dal 1924 quello clinico. .Sotto la su a guida infaticabilmente operosa, si sono forma ti, in q uesti Istituti, d istintissimi allievi cbe te.r1gono alto il nome della chirurgia italiana sia a l\1ilano ch e fuori . Il materiale oper a tivo tratt ato in circa 15 anni <li funzion ament o è en orme ed un << Rendiconto ,clinico-oper a tivo » .pubblicato in questi g iorni (8. A. ·Poligr afica d egli Operai) e che fa seguito .ad altri precedenti, illu s.tr a l 'attiv1tà dei due Istituti dura11te un i11ter o sessenrtio (1922-1927) . Il rendiconto - la cu i pubblicazione è dovuta .alla m11nificenza del comm. A11gelo Piazza - è r edatto dai due · ass is~nti dott. G. Nogara e dott. G. Pozzi che hanno ·~ diviso la enorme fatica di illustrare tutto il materiale clinico osservato, studiato e cura to nel periodo dei sei anni. La mole del volume sta a dimostrare il lavoro paziente, òilig·13n te di crues ti allievi del prof. Rossi il quale presenta il volu me al pubblico m edico con una sobria lJrefazion e.
<Jasa di Convalescenza pei Tramvieri Milanesi. È sta to i11a ugurato a Li1nonta presso Lecco il
Convalescen ziario per ~ dipe11denti dell 'Azicnda Tramviaria l\1unicipale di Milano, e dedicato con felicissimo pe1tsiero alla memoria di due eroi dell 'aviazione, Silvio e Marco Resnati, figli del dott. Luig i Resnai~i, nobile figura di medico m il anese, geni ale e disinteressato cultore d 'ogni forma di previd enza, fondai:or e della fiorente Casa di Soccorso per i 'fra1nvieri e Ispettore Sanitario dell a forte istituzione. Questa Casa, costruita in ottima posizione, m u 11ita d i tutti i comforts, può ospitare oltre 60 convalescenti , i quali con op])Ortun e assistenze sono r es tit11iti al ]aYoro ristabiliti, con vantaggio indubitato dell 'Azienda stessa.
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Lega Antitubercolare di Pittsburg.
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Si propone scopi mo! tep lic.; i: in segna111ertlo, proplganda, assistenza. È affi lia ta all 'Università, cui offre locali e mezzi per corsi specializzati. Nello scorso g ennaio h a inaugurato un sanatorio d i J50 le tti, con tut te le od ier11e rìsorse diug·uostich e e terapel1tiche, c1iltt1rali e didatticl10: ~li0 Lera1>ia diret ta ecl artjficiale, radiologia, sala operatoria, 11na ricca bjblioteca, l1n auditor 1un1, ecc. Gestisce un d~5pen sa rio con nurr1erosi letti . }i"'a r.0111piere visite domiciliari dall e proprie infer111iere: 11el 1928 le visite r aggiunsero il numero di 4.656. Ha organizzato due scu ole all 'aperto. Fa le11ere co11ferenze cl 'igien e nelle scuole ed al pubblico: riel 1928 Je co11 ferenze al puhblico raggiunsero il numero di 980. Si man tiene co11 soli contributi privali. È d iretta d al do;tt. Ho"vard Marcv' .
Per promuovere la curiete1·npia del cancro. In seguito agli ottimi ri sultali avu tisi nella cura del cancro dall 'itnpiego d i alti ssi111e dosi di corpi r adioattivi, è venuta J'ron unziandosi una intensa campag11a per l 'acqui sto di quantità ingenti. di tali prodotti. In Svezia è ~ la la aperta una sottoscri zion e, per offrire 6 grammi di radiu 1n al Re Oscar, che li ri partirà tra vari osp~daJ i e istituti che s'i11teressa110 agli studi e alla terapia del cancro. È già stata racéolta una so1111na corrisponden te a 35 milioni di lire it. Il Governo inglese ha deci so di anticipare agli ospedali ]e somme n ecessarie per 1'acquisto (ÌÌ
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IL POLICLINICO
forti qua11lilà di radiuro e di autorizzare, allo stesso scopo, I 'impiego di una parte dei fondi del Servjzio per gli ospizi pubblici. Due .ospedali di Londra sono stati autorizzali ad acquistare radium per 18.000 sterline; il Westminster Hospital ha deciso di ~cquistarne per 26.000 sterline; il London Hospital, che già ne possedeva 121 mg., ne ha ora acquistati altri 210 mg. E così via. Il St. Bartholon1ie,v 's Hospital ha ricevuto da un inalato riconosce11te un dono di 14.000 sterline per l 'acq11isto di radiun1. Il Consiglio Generale della Senna ha accordato . ' in due tempi, 1.250.000 franchi all 'Istituto anticanceroso della Facoltà di medicina di Parigi, per l'acquisto di radium. _ Abbiamo già dato notizia d 'ingentissimi stanziamenti faLti in Australia per l'acquisto di radium. Anche negli Stati Uniti, in Argentina, nel Belgio, ecc. si provvede largame11te alle dotazioni di radil11n .
Il prof. Verdi. Il Governo i~alia110 ha conferilo la decorazione di grande ufficiale della Corona d'Italia al dott. William F. Verdi, professore d i clinica chirurgica alla Scuola Medica dell 'Università Yale in New Haven (Connecticut). La consegna dell'onorificenza venne fatta l '8 aprile, da un rappresentante del Gover110. Alla ceri1no11ia assistevano circa 600 persone. Parlaro110 il governatore dello Stato, S. E. Trumbull ; il presidente dell 'Università, James R. Angell ; il sindaco di Ne\v Haven, Tully; il conte Marchetti, dell 'Ambasciata italiana. Il prof. Verdi si è laureato all'Università Yale. Dura11te la guerra g·li fu co11ferita una medaglia di benen1erenza dal Comando delle Forze di spedizione degli Stati Uniti.
Il disastro di Cleveland. Abbi ani.o g·i à da lo notizia d el terribile i11cendio che 11a distrut,to u110 dei pit1 reputati ospedali degli Stati Uni li, il quale divideva con l'ospedale dei Mayo, a Rochester, la fama di una perfetta organizzazjone e della massima efficienza nel campo chirurgico. Apprer1diamo ora, col pitL profondo rammarico, che in seg11~ lo ad intossicazione è perito anche il chirurg·o capo, direttore sanitario dell'ospedale, prof. C. ~' . CriJe. Il CriJ e era uno dei chirurg·hi più valenti del nostro t empo. Egli ha portato dei contributi notevoli i11 crt1asi tutti i campi della chirurgia. La sua dottrina dell 'anociassociazione ha esercitato un 'influe11za delle più benefiche nel ridurre tutti ì rischi degli intervent} operativi. La fama mondiaJ e d el (~rile era anche legata ai suoi lavori fondamentali sul gozzo e s11l morbo di Basedow. La morte del suo primo assistente, dott. Philips, che il Crile tentò invano di salvare fornendogli il proprio sangue, costit11isce un'altra perdita sensibile per la chirl1rgia. Il Philips si era acquist ata grande notorietà come operatore abilissimo. L 'oi~al1nologo pr0f. Francesco Paolo Borrello incontrò eroicamente la m.orte, nel mettere in salvo i mal a ti ciel st10 re1Jarto. (l~ra nato a Termini Jmerese n el 1882; aveva conseguito la libera docen za a Ron1a). Seco11do gli ultimi accertamenti., corri}lnicati dalla Co1nmissione sanitaria della città di Cle-
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veland, circa duecento vittime costituiscono il triste bilancio di quello spaventevole disastro. Tra le vittime sono parecchie persone che passavano casualmente per le vie confinanti con l 'ospedale.
Sulla '' Scuola Salernitana ,,. L 'on . prof. Pietro Castelli110, direttore della prima c1inica della R .. Universi·t à di Napoli, ha tenuto nell 'Aula Magna della Scuola di applicazione di sar1ità militare in Firenze una conferenza sulla « Scuola Salernitana ». La vasta sala ern greni.ita di pubblico e oltre gli ufficiali mec1 icj dell ~ospeda]e militare e del presidio e di Goo allievi ufficiali medici e chimjci farmacisti, era110 prese;nti tutte le più spiccate personalità della. politica, della letteratura e della finanza. Il prof. Caeytelljno al termine della sua dotta espo. sizione è stalo applaudittissimo.
XXV anno di laurea. I laureati in medicina nell ,..ùniversità di Roma nel 1904, si riuniranno nell 'ottobre venturo per festeggiare il 25° anno della laurea. Si pregano vivamente tutli gli interessati a voler inviare sollecitamente la loro adesione con il })reciso indirizzo al collega prof. dott. Filiberto .13affoni-Luciani, via Firenze 38, Roma (105).
Medici italiani in Ungheria. Un gruppo di professori e sLudenti della Facol Là medica dell 'UniYetsità di Milano si è recato a Budapest per visitarvi le Cliniche, gli Ospedali e l'Istituto, d 'igie11e pubblica; dopo hanno prosegt1ito per Dcbreczen, onde visitarvi gl'isitituti ospedalieri.
'' The British ..rournal of Urology
,~.
Non solo in I11ghilterra ina in Irlanda, in Egitto, in India e in tutti i. domìni britannici non esisteva un giornale d 'urologia. Benchè l 'Inghilterra con Thompson-Walker, Morris, Fenwick,. Freyer abbia perlato all '\1rologia importanti contrjbuti. La lacuna è stata colmaita da due ben noti cultori dell'urologia in Inghilterra, Frank Kidd e vVinsbury White, con la fondazione di un Archivio trimestrale, il cc Brilish J ournal of Urology » del quale gli editori Constable & C. di Londra ci hanno inviato il ptin10 numero. :EJ -.111 volume di circa 130 pag jne e comprende oltre parecchi interessanti articoli originali molit i dei quali i lettori del « Policlinico » trovera11no fra le recensioni, una bellissima tavola a colori che apre u11a serie di illustr~zioni simili, che insifHne formeranno un atlante di anatomia patologica (come fa il « British Jour11al of Surgery »), 30 pagine di recensioni e un « Index l\1edicus » completo di tutti i lavori di urologia pubblica·t i nei primi tre mesi del 1929. Per la serietà di intenti, per la mole, per la sobria eleganza del] 'edizione è certamente un giornale di primo ordine che non potrà mancare di intere5sare ogni urologo. Non vi è dubbio che il pii.1 brilla11te successo arriderà al gior- nale fra i meclici dei Paesi di lingua inglese, ai quali specialm.ente è òedica to. E noi pensiamo e gl i auguria1no ch e altrettanto avvenga fra noi, dato che, oll re agl i altri pregi, anche il prezzo di abbonamento (u11a sterlina all 'anno) lo pone alla portata di tutti meglio di altri periodici gravati <la prezzi proibiti'\-i. MANFREDO ASCOLI.
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SEZIONE
_RASSEGNA. DELLA STAMPA ltlElll<JA. B11ll. Ac. de Méd., 30 apr. -
G . Gu1LLAIN. NoA. LuMIÈRE e P. VIGNE.
cività dei cocktails . ·La tbc. a Lione. Rifornia Med. , 4 mag·. - L. MENCARELLI. > Aneurisma congenito del setto membranaceo . L. C1ARROCCHI. Reaz. di ~ieinick~ con. antigene col orato nella rnalaria e· nella tbc. Deut. Med. vVoch., 10 mag. UFFENORDE. Sepsi provenienti dalle amigdale. - · P1cARD. Te.rapia sessuale : testicolo od ipofisi ? Arch. !tal. di Dermatol. ecc., feb . - E. C1AMBELLOTT1. Estratti testicolari e loro azio11e cheratoplastica. - A . MIBELLI. Olio di ratania: in dermatologia. - G . SPICCA. Psoriasi da neosalvarsan. Clin. Chirurgica, apr. B. RossI. Nuovo modello di lettino da trazione. - VALDONI. Narcosi eterea per via rettale. Ann. Ita.l. di Chirurgia, apr. G. PuPINI. Scapsulamento del rene. - S. RoLLO .. Trapianto di midollo o·sseo nelle infezioni gravi generalizzate. ~ G. REGOLI. Ciste da echinococco della tiroide. Paris Méd., 4 mag. Numero sulle malattie della 11 u tr iz. Journ. ·A. M . A., 27 apr. - · H. ZrNssER. Laboratorio e insegn .. clinico. - R. H. MAJOR. L 'inse·gnamento della medicina. - C. M. DAv1s. Febbre gland alare di Pfeiffer. Rev. Belge des St. M éd. , mar. - P. EsTAS. Rapporti tre metabolismo e cancro d a catrame. Lancet, 11 mag. - F . M. R. WALSHE. Disordini del movb.n. Brit. Med. Journ . , 11 mag. - F. BuzzARD. Tbc. del sist. n erv . Endocrinology, gen.-feb. J. L. McCARTNEY. La demenza precoce. quale endocrinopatia. - E. LAusoN e al. Influenza dell 'estratto del l o-bo ant . dell 'ipofisi sulle gl. sessuali e sullo sviluppo . Amer. Med., apr .- - !'{. I~. A.ROSTAl\1. Onicopa.t ie. - M. R. D1NKELSPIEL. Astringenti nelle cur e del naso e della gola.
;r>P~TI CA
84:1
Jo u rn. d. Nléd. de Bordeaux, 10 n1ag. -
M. R1VIÈRE. Fallimento d elle malalti.e ,, g·ravidiche » p. Riv. di Patol. e Cl. d. Tub., 30 apr. - O. CANTONI. Calcio e riserva al calina i1el sangue di tu- bercolotici. - F. Couv1NJ. Ragg'i biotici e abiotici. - C. ANDREONI. Come evitàre la ·pleurite pneumo-toracica . RadioZ.. Med., mag. - F . 1'ALIA. Diagr1. radiol. di grayid. addom. - M. F1,on1s e O. Bus1Nco. Roentg·enterapia ipofisaria nelle alterazioni della f1;11z. n1estruale. . ' Riv . Oto-neuro-0/talm., gen .-feb. FRIGERIO. 'fu1nore della reg·ione ipofis. - N.r::uscauLLER. En- · cefaloèele e cat aratta congen. 1vlinerva M ed. , 12 mag . ._ B. Rocc1A. Fratture spontan ee d el mascellare inf. - . L . Suss1G. Pla-· centa acereta e gra,vid. in diverticolo uter. Folia Gynac. , 2. - F. MARABOTTO. Angion1i del, corio11. - G. DE MEo. Posiz. normale dell 'utero e degli annessi uter. · Revue Neu rol., apr. ·_ J. RussENTZKL. Epilessia parziale. - iV[. BAscou:q.nET e J. DÉcou nT. Riacutizzazioni evolutive del morbo osseo di Paget . Le Sang, 3 .. - N. F1Ess1NGER e Il. CATTAN. Mi- croleucociticoltura. T. VASILIN. Ulcera linfo- · grantùon1atosa gastro-duoden. Paris Nléd., 11 mag. C. APosToirnÈs e al. L 'epidemia di dengue ad A tene. - J. Gu1BAL e . Rou s sEAux. L 'anca a scatto. Soc. d. Ifop., 26 apr. .t\ . TzANK. Il tartrato d 'er gotamina nel trattam. delle emicranie. J ou r n. d. Prat., 11 mag. - C. AcHARD. Tet ania . . An.n . di Laringol., ecc., gen.-feb. - G. SANTI. Tonsille p alatine soprannumerarie. Sperin1e11.tale, II-III. - E . ScHVVALTz. Alterazioni d.ei cn.pillari nell 'intossicaz. difte;rica. - M. \ ToLTEnHA. Cellule endo teliformi e cellule d i F err aita circola11ti . -~· VANNorrr. Nuovo indirizzo nell.'osserv~z. microscopica d~i tessuti. E. P ucCINELLI. l\eversibilità· della degen eraz. amiloid e . Jourri. de Méq. de L yori. 5 mag . - J. Fnol\IBNTe P. DuBo uLoz .A.tLitudine er e lta, tono e riflessL statici.
Indice alfabetico per materie. · •
Azotemi a intensa sen za uremia . Pag. Bibliografia >> Candelette medicate n ella cura delle .- )) uretriti . )) Chil uria da Filaria bancrofti Cistite banale in tuber colotico » Cisti.ti post-influenzali . da B. coli nel1'infanzia » Cronaca del 1novimento professionale .
Emostasi renale per innesto . Enuresi notturna e cromot erapia bleu Infezione t1rinaria da B. tubercolare e paratifico B : contag io coniugale . l:Jitotrisia clifficile e cistoscopia ipogastrica . . Muco-pus n ell 'urina Reflusso pielo-venoso •
-
833 831 819
806 824 834
» »
836 830
))
826
))
.
808
))
818 835
))
832
))
Rene calcoloso : rottura . Pdg. Ren e : roit tura J)er trauma addo1nin. a,nter. . . » Reni: decap su1 azjon e . » Reni: fibrosi atrofica jsolata ; n efrite cronica azoten1ica pura » Reni: l abili Là con genita familiare . >> Riten zion e post-operator ia di urina: trattamer1to . )) Sarcon1a pr i1nitivo della pro s-~a ta e d elle vescichette serninali )) Servizi igi enico sanitari
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Sifilide : trattflmento nei renali . . . Urea : azione diuretica . Ureter i : impianto nel crasso . Uretrorragia gr ave con secutiva alle dilatazioni dell 'uretra Vescica u r .: complicazioni post-partum
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815 814810
828 803· 835. 831 836 834 835 830 829 833.
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Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di · M .Courrier. ·
V. AsooL.I, Red. resp.
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IL POLI CLI NI CO
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XXXv I, NuM. 13
.,. Pubblicazione di eccezionale interesse per tutti i medici pratici: PAUL MARTlNl Prof. Str. nella Università di Monaco.
L'ESAME DIRETTO DEL MALAT '
Traduzione italiana da,lla edizione tedesca. BAS'fIANELLI. Ordjn. d i Serneiotica ~'[eclica nella U. l Jniversità di Roma.
GIUSEPPJ~
a cura del prof.
I ndice sist ematico del libro. .PREFAZ!ONE·
.Dell'esame medico.
'L 'ingran.dimento del cuore. Sp·e cie o direzion·e dell'ingran1dimento del -cuore e d.e lle sue cavità; cause speciali dell'ingrandim ento del cu cre . L'ASCOLTAZI ONE DEL
Dl 1\GNOSl'IC..\ GENEllALE. :L,osservazione del ma lato. Gra.ndezza, volume, forma, portamento, decubito, ·colore. - Pelle, peli.· - Il volto e i suoi OTgani. Il c~llo. - Gli a r ti e la mano. L'ASCOLTAZTONE DEL MALATO. Introduzione fìsiiCAa al1a dia.gnostica .acus·t ica. - Sto. ria della diagn.osti·o a acustica. LA PERCUSSIONE·
I metodi della .perCIUSSione. - Scopi e metodi deJl.a percussione. I .fondamenti della percussione coonparata; intenisità, dur.ata, a1tezza di rtono; timpaniGmo, intfluenz.a .della parete tor:aicica. I fondamenti idella percuss ione tol}ografica. L'ASCOLTAZIONE.
Lo €/te:tosc()ll)io; tooli pro,p·r i e rumori propri; l a ,
capa.ci•tà di condurre il su·o no. .LA
PALPAZIONE DEL
Il ido·lore. -
CORPO
UMANO.
L ' odorato e l 'esame del mala to.
DIAG·NOSTICA SPECIALE. I pu·nti, I.e linee, e le regioni topografiche del corpo.
L a d iagnostica specia le degli· organi respiratori. La sintomatologia delle vie aeree superiori. Anatomia e fisiologia del polmone. L ' o ssr.RVAZIONE UEL TORACE. LA PERCUSSIONE TOPOGRAFICA DEL POLl\tlONE.
Limiti inferiori del polmone, ·loTo spostabilità, poed: i o·ne del diaframma; i limiti mediali ·del pol•m one; limiti degli ~..pi ci polmonari; limiti dei lobi polmonari. LA
PERCUSS10NE COMPARATA DF.J, POLMONE. La riduz~·on e di suooo; il suono particolarmente f orte e prc·f o·ndo; •i l timp·ani~llil·O. - I e.intomi cavita1·i percu€s~ suo.no metalli·co, rumo1re di pen-
p :
:I
tola 1f.essa, fenorr.eni .d el cam·biamenlto del suono. Perct11s&one comrparata e p er.cu ssiOIIle a stris.c ie. RUMORI
DEL RESPI P.O.
Il re3'Piro brcn.cihiale Lsio·l o.gico: or:Lgine e •carattere. - Il re3pirro vescicolare: cara.ttere, o rigine e dipendenza, in- ed eepirai;ione; alte;razio.ni della sua -intensità, durata ed .a.Ltezza di tono; il respiro saioca;dè. - I l resp.i ro bro·n chiale pa.tolcgi-co : condizioni .di origine, di penden·z e; gradazionii. tra respira· vescicolare e bron·c hial.e. - Il ru.more res piratorio aopra cavità patologich e: re&pi·r o bronuhiale. re6piro aniforioo, ri.sonanza metallica. - La trMmi&sione della voce attraJVe:rao jJ polmone. - L'aocoltazione della voce. - La pa1pazione della voce. · Ì
RUMORI
I
ACCflSSOR!.
.rumo1i ac.cessori polmonari: secchi ed umidi, sonori e non so-noti; il crepitio. - Rumori accesSO·r·i cc.me &intorni cavit::i.ri. - Rumori pleurici.
LA PALPAZIONE DEL POLMONE. QUAL'RO SINOTTI CO DELLE MALATTIE DEL POLMONE.
1.a di agnostica s9ecia le dell ::i. circola zione. Anatomia e f siol o.g i~- del cuore. L'appa.rat.o v alvolare, il sistema d ella condu~~on~ degli s t.jmolj., la succe6é3ione idei battiti card1ac1, la gitta.ta dcl cuore, aumenti fisiolog i·ci e patologici di lavoro. cause de1l' in·g ranrdimenito del cuore. lPEZIONE E PALPAZIONE DELLA REGlONE CARDI ACA.
Itto del cuore e della l}llnita del cuore.' LA PERCUSSIONE DEL CUORE. I li miti prc-fondi del cuore. - I limiti superficiali d el cuore. - Le misure normali dei limiti del cuore. - La val11taz·ione dell'ottusità ca;'diaca. Errori dovuti a.d enfisema e aj tegumenti esterni; figura del cuore e pos izione del diaframma; spostamenti del cuore; impiccolimento dell'ottusità cardia.ca; impiccolimento del cuore stesso. Ingrandimento dell'ottusità cardiaca. 1
CUORE.
L 'origine dei toni d ·e l cuo•r e e loro r apporti di temPo -con l 'azione cal'diaca. L'analisi acus.tica dell'azione del cuore. Detenminazione della fase del cuore e del luogo di origine di un tono; i punti di ascol tazi one degli osti del cuore. I toni cafldiaci e l e loro altera.zioni. Cara.ttere e intensit à, rinforzo dei toni, indeboli· mento dei toni, sdoppiamenti e raddoppiamenti dei wni. I rumori del cuore. I rumori intracavdiaci. Fondctn1enti della formazione di rumori nel cir. ·COl•O. Intensità e carattere dei rumori cardiaci. I rumori cardiaci organici. L'·a n ali.si diagnostico·n ifferenziale dei rumori cardia-ci. 1 I rumori cardiaci RC·c identali . I rumori extra-cardiaci. I
VAST
SANGUI GNI.
F i siologia normale e patologica, pressione sanguigna. La idiagncr5ti ea d·elle arterie. - L 'i..spez:one delle ar t erie. - L'a.scoltazic·11e delle arterie. - La pal pazi one del!~ .arterie. - L~. parete arteriosa. - Numero .delle pulsazioni. Le irregolarità del cuore. Disturbi dell2. formazione dello stimolo; artimia del sene\ extrasistolia, ari tmia perpetua, tachic ard ia paroGsistica. I •di.5-turbi ùt:>lla conduzione ·degli stimoli. La durezza del poleo, pressione del sangue, mi6t1razione della pr~&ione del sangue. La celel"i t à ·del polso. La gra.ndezza del polso. L.a forza del po!so. L a cliagno~tica delle vene. l epezi one e pal p~..i 1ione. Asce 1ta.z'i-01te. L '.apprezzamento della validità del ·cu.o re e la d iagnosi della debolezza cavdiaca !Cronica. QUA'O?.O
SINO r1 1co
DELLE
MALAT'fIÉ
DEL
CUORE E
DEI
VASI .
La ctiagn.;>st ica deg li orga1ni dell'a ddome. L' JSPEZJONZ DELL'ADDOMF..
Pelle, Pelle, :P·arete. organi interni dell'a.ddome; meteorismo. LA P:ERClTSSI ONE DELL'ADDOME.
Le qualità. del suono a,ddominale, percu12s'ione topografi ca dell'addome. L'ASCOL'l'AZICìNE DFLL' ADDOME. LA
P.\L P AZlONE
DELL'ADDOME.
Gli s ccri della palpazio11e del.l'addome. I principi della palpazione dell'addome. Posizi0-ne del malato, metodica del med ico, palpazione pl'ofon<la, palpazione a scivolamento. La .adagnoGi palpatoria dei tumori. Il dolore pal.patorio . I.a fluttuazione. L'esofago. Lo Aton1aco. Lo spazio di 'fra ube, il ' piloro. JJ' inteetino. Pars coecalis 1'.Lei, ci~·co, tumori ileo·C·ecali, appendice, p1.1nto di Ma.c-Burney, colC'n . ai.gma; l 'esame del retto. · Il feg ato. Situazioue, gr~ndezza, form a e ocnGie.tenza del I& gato. Il pancreas. La milza. Ottusità splenica e grandezza de·l la milza, forma, cons~stenza, do1orabilità. I ren·i . ia vescica urjnaria. INDICE DELLA
MATERIA.
' 'olu111e in-80 (tascabile), di pagg. VIII-256, con 35 figure nel testo, in !1it~clissin:a. veste tip?grafi~ ed eleO'ar1len1ente rilegato in piena tela. Prezzo L. 3 2 , più le spese postal i di specl1z1one. Per 1 nostri b . abbonali L. 3 O in porto franco.
ANNO XXXVI
Roma, 17 Giugno 1929
Num.
2~
fon dato dai professori: .
GUIDO · BACCELLI
. FRANCESCO DURANTE
SEZIONE P.RA TICA • •
REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. · Rivis1.e sin teti che: G. Catola: Cefalee e loro cura. Lavori orig ina li : u. Bono1i: Esperimento di medioazione intrarteciosa. (Flemmone profondo diffuso della mano). Osservazione cliniche : A. Starna: Sopra un caeo di pseudo-reumatismo eubacuto nell'eredolue tardiva. Sunti e rasseg ne : RtCAMnro: G. Grah.am: L'dnterpetrazione 1delle determinazioni della..glicemia. - M. Labbé, A. Sel1gma.nu, S. D!l'eyfus: Trattamento del diab~te complicat-0 da tubercolosi. Beck: Sull'importanza dei tumori delle paratirc.i di nella osteite fibroea generaLizza.ta. - L . Bonorini : Su di un caso di « ·calcinosàe interstitialis » . - CARDIOLOGIA: O. Pezzi: . L'infarto mio<>avdico. Studio clinieo elettrocardiografico. - .Nobéeourt: L'endocardite della tifo.ide e Je endocarditi tifcee nel bam.bino. Cenni bi bli·ogra flci.
Accademie, Società Mediche, C·ongressi : Reale A-0cade. mia ·di MediciTua di Torino. - Associazione Medica. TN.e.stina. Appun t i per il medico prat ico : SEMEIOTICA: Le disfun· zioni della. pelle. - Il palato molle nella ·diagnosi olinioa. - CASISTICA : Su.l la l'infogxanulomatosi ad.do. mi.n ale. - Sul cooì detto grianuloma lipofwgi co . in una mamm ella maschile. - TERAPIA : Nella piiroei. :L'aiz1ione della .monfina sulle v-ie biliari. - Drenaggio medico ·delle vie biliari con 19. miscela solfato di magnesia ip·e ptone. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA· Politi ca sa nitari a e g iur·isp ruden za : G. Selvag~i: Cohtr-0veraie giuTidiobe. Nella vita · professionale : Amministrazione sanitaria. - Cronaca del m·ovimento professionale. - Cònoorei. Nostre corrispondenze: Da Genova. No tizie diverse. Ra ssegna della stampa medica . Indice alfabet ico pe r materie•
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RIVISTE SINTETICHE. Cefalee e loro cu1·a. Dott . .G 1uN10
CATOLA
Lib . docente di ' Net1ropatologia R. Un. di Firenze Men1 bro C. Società Neu. rologica di Parigi.
La cefalea non è una entità clinica: non ha ch e il . valore di sintoma.. Essa rappresenta uno · dei fenomeni più frequènti della Patologia ma, , ad onta· di ciò, la sua eziologia -e la ·sua patogenesi sono ben lungi dall'essere sempre chiare e sicure. Ord.inariamenle quand-0 si dice << dolor di capo intendiamo riferirci ad una sensazione dolorosa risentita nell 'interno della cavità cranica~ · difatti essa· è essenzialmente dovuta ad una irritazione dei rami durali del trigemino. Però non è sempre· ag·evole separare la cefalea, intesa· in senso così stretto, dalle nevr.a.Jgie dei rami periferici del V (proposalgir) e del n ervo grande ·sottoccipitale o nervo di Arnold. Qu.esta distinzione è particolarmente difficile n el primo caso, cioè nel caso del trigemino inqu.a11tochè le diramazioni e le ter1n inazioni n ervose eso- ed endocranich e a ppartengono ad uno stesso nervo. È fuori dubbio ch e le irritazioni dei rami sensitivi che terminano n ei vari strati della parete cranica (cuoio capelluto, galea capitis, periostio, tavo-
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lato osseo) o pella dura madre, che ha, corr1e dicevamo, la medesima innervazione trigeminale, possono tradursi con fenomeni di dolor di capo quando la detta irritazione avviene nel loro tratto periferico; più soggetti .a discussione sono i dolori di origine centrale. A questo riguardo si può soltanto affermare: 1) che anch e la irritazione delle radici sensitive, compresi i loro gangli (G. di Gasser, gangli della ia. e 2a. ;radice cervicale) ed i tratti radicolari centri peti reag·iscono con sensazioni dolorose cefaliche; 2) che fenomeni analoghi , possono determinarsi nelle irritazioni patologiclte dei neuroni di secondo ordine, bulbotalamici, in rapporto col V; 3) che non è da escludere la produzione del dolore n elle lesioni irritati,Te dei neuroni di terzo ordine o talamocorticali corrispondenti. · Le irritazioni ·elem,entari, capaci di provocare reazioni algogene da parte dei nervi della dura m.a dre, possono essere fisiche, chimiche o miste. Tra le prime predominano le l e~ioni di' ordine meccanico e più specialmente l 'aum ento della pressione intracranica che può agire sia direttam ente, comprimendo o stiraccl1iando le terminazioni n ervose della dura m adre, sia indirettamente col determinare turbe vasomotorie sui nervi stessi dei vasi durali. Numerosi sono gli agenti chimici capaci di esercitare un'azion e irritante, dolorifi ca, sui nervi della dura. Fjgurano tra i prin-
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IL POLICLINICQ
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cipali: le tossine delle malattie infettive, le entero-tossine, le sostanze tossiche derivanti da m alattie del ricambio e dei reni, alcuni veleni organici od inorganici (alcool, nicotina, oppio, piombo, nitrito di an1ile ecc.). Classificazioni. Il suo cara ttere eminentemente sintomatico rende difficile, s.e non impossibile, una classificazione delle ·varie forme di doler di testa che n on coincida_, per la massima parte, con una enumerazione di tutte quelle affezioni nelle quali esso suole riscontrarsi più di frequ ente. Come cr:iteri per una classificazione capace di rispondere adeguatamente ai fini di n ecessità pr.atiche e diagnostich e si adottarono ora i caratteri intrinseci del dolore, ora le sue cause, ora infine la sua patogenesi senza mai raggiungere lo scopo in modo soddisfacente. In mancanza di meglio e nella impossibilità di stabilire una classifica- . zione a base eziologica, preferì.amo di adottare, a puro scopo .e spositivo, la classificazione seguente i1ella qùale le cefalee sono distinte in tre gruppi principali e cioè: · 1) Cefalee autonome; 2) Ce'falee n elle malattie di singoli organi; 3) Cefalee n elle malattie generali .. Ap.partengono alla prima ca tegoria: la emicrania; il mal di testa reuma~ico da nodosità o da ca llosità. Appartengono alla secon da categori;a: 1) ]e ce f~fee · in alcune malattie organiche del siste1na n ervoso centrale (meningiti , m eninge-en cefaliti, tumori, ascessi, idrocefalia, lue cerebra!e, arteriosclerosi cerebrale, alterazioni circola tori e cerebrali da · qualsiasi causa ecc.); 2) le cef.a'.lee n elle malattie deg·li organi dei sen si, dei seni delle ossa craniche e dei denti ; 3) le ce fal ee nell e m alattie delle vie digerenti ; 4) le ce falee nell e malattie dell'apparecchio r espiratorio; 5) le ce falee n elle malattie renali . A1)partengono alla terza ca tegoria : I ) le cefalee n ell e malattie infettive ; 2) le ce falee nelle in toss icazior1i esogene ed endogene, acute e croni che; 3) le cefal ee n elle malattie costituzionali. 1
EMICRANIA.
' L'emicra11 ia è ltna affezione c0stituzionale cara tterizzu ta da cri si d olorose parossistiche localizzate per lo })Ì ù ad una metà del cranio ed ·a ccompagnate da disturbi sen soriali e vasomotori, <la nausee e vomito. · È spesso ereditaria ed esordisce di preferenza n ella infanzia o nella giovin ezza. La eredità oltrechè artritico-nérvosa può essere anche diretta; anzi secondo alcuni è una eredità diretta dominante nel senso Men del iano. Gli accessi di emicrania sono generalmente preceduti da fen om·e ni premonitori, a guisa di at1ra (di sturbi sensoriali di vario ordine, alterazioni vaso m otori e della faccia, secr ezione na~al e e lacrimale, astenia ecc. ); si succedono in
Definizione e Sintomatologia.
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rnodo più o ineno regolarm.ente periodico; dura._no . 12-24 ore o più; terminano spesso con u11a crisi di sonno. La cefalea è ordinariamente emi-frontale; più di rado èssa ha una localizzazione emi-parietale od emi-occipitale. In certi casi può essere anche doppia, bilaterale. Le crisi emicraniche si associano n ella màggior parte dei casi a malessere generale, nausea, vomito, disturbi sensoriali (scotomi, scintillìo, paracusie ecc.), a fotofobìa, a sintomi riferibili a stati irrita.tivi de~ simpatico (pallor.e della metà della faccia, midriasi, ipersecrezione salivare) ·e, più di rado, a sintomi di paresi simpatica (arrossamento della metà della faccia , sindrome oculo-pupillare di Claude-B~r nard-Horner , emiperidrosi ecc.). Nel primo caso vien realizzato il, tipo della emicrania angiospastica o bianca (Dubois-Reymond), nel secondo caso il ti po della emicrania angioparalitica o rossa (Mollendorf). La emicrania può accompagnarsi a disturbi, }) ÌÙ o meno manifesti, di diversi organi emi crania comitata - e cioè: a parestesie più o m eno diffuse, a manifestazioni transitorie di afasia motrice o sensoriale, a fugaci paresi unilaterali, a disturbi p sichici (confusione, depressione, ansia, allucinazioni, ipereccitabilità) . Secondo Mingazzini esisterebbe una vera e propria disfrenia emic:r.ani ca. Emicrania oftalmica (Galezowski, 1878). ~ una forma di emicrania con scotomi scin ~ • till.anti bilaterali o fosfeni di colore variabile , accompagnati ordinaria1nente da emiopia mono- o binoculare. Durante gli accessi, ch e si prolungano da pochi minuti ad un 'ora, la pupilla è spesso ristretta, la circolazione retinica modificata n el senso dall ' angiospa~mo o · della vasoparalisi, la tensio11e oculare .aumentata. Emicrania oftalmoplegica (Moebius). .:- È una sindrome a tipo emicranico che, tern1ina con una oftalmoplegia più o m eno'f e~tesa c~e può durare da qualch e ora .~- qu~l~~e ~ett1Jilana . . Essa è generalmente s1nt0m.at1ca , d1 affezioni organiche meningee o , cerebrali . (ispessimenti meningei basilari, granul.azior1i tubercolari , n eurofibromi del III paio, ~nevrisrr1i del tronco basilare, pachimeningite basilare ecc. J. Eziologia e patogenesi. - Le teorie patogenetiche della emicrania sono numerosissime. Accenneremo allè principali . T eorie cerebrali: - L'emicrania è una nevralgia cerebrale (Romberg); dipende da u'lo stato di peculiare irritabilità della cortec;ci ~ (Schultze); · da una irritazione, per cau se diverse, di un presunto centro inigranogeno (L. Lévi); da una ipertrofia transitoria del1'ipo fi si (Fisher e Hodges) ; da un aumento episodico della pressione- intracerebrale P~: chiusura brusca e passeggera del foro a1 Monro congenitalrn ente ristretto (Spitzer); d.1 una sproporzione congenita tra la capacit~ crani ca ed il volume del cervel lo per fatti iperemici tran sitori (Auerbach).
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Teoria trigernin.ale. - L 'emicrania' è UD;a nevralgia dei filetti intracranici del V (Eulemburg, Brissaud, Gra.sset ecc.); una radiculalgia trigeminale (Babonneix, David). Teorie vasomotòrie. - · L'emicrania è una ne,·rosi vasomotoria angiospastica o simpatic<>tonica (Dubois - Reyn1ond) o angioparalitica (Mollendorf). Teorie tossiche. . L'emicrania dipende da stati di auto-intossicazione (diatesi artritica, gottosa) dei centri nervosi o da alterazioni endocriniche a carico sopratutto dell 'ovaia, ·dell'ipofisi e della tiroide, da colesterinemia. Di .t utte queste teorie patogenetiche la più accettabile è la teoria vasomotòria o S.impaticotonica al cui appoggio stanno i seguenti argomen ti probativi: pallore della metà della faccia colpita, contrazione· della arteria temporale, eventuale coesistenza di spasmi in altri distr etti vasali, manifestazioni fugaci di paresi, di afasie, di disturbi visivi, possibile provocazione di. crisi colla applicazione di ghiaccio sulla fronte, favorevol e · influenza dei farmaci vasodilatatori e della simpatectomia perivasale. Il dolore sar ebbe dovuto alla irritazione d.egli elementi nervosi periart~riosi. L'angiospasmo n el ·territorio vascòlare d.el trigemino oftalmico e durale darebbe ragion·e della emicrania semplice; l 'angiospasmo della regione cortico-calcarina della emicra nia oftalmica, l'a ngiospasmo della r egione Rolandica della emicrania comitata (Sicard, Claude, Meige). I fenom eni angiospastici possono essere preceduti od alternarsi in certi casi con feno~ eni angioparalitici. In conclusione la crisi di emicrania può essere concepita come un fenomeno di squilibr io del sistema n eurovegetativo, dipendente da un ang·iospasmo determinato da una eccitazion·e del simpatico. Le cause eccitanti possono essere . numerose e cioè: }':anafila ssi, la disendoc:rinia (ovarica, tiroidea'.), ingestione di albumine animali o ~i ali m en ti ~pecia'li, stimoli di ordine riflesso "(lesioni diganich e del tubo digerente, uteroannessìali / nasali, oculari, ecc.). La origine ·colJ'oido-clasica di pa recchi casi di emicrania è dimostrata da un lato d.alla constatazione dei· · fenomeni biologici dello shok vascolo-sanguigno descritti dal Widal nel periodo precedente le crisi, e, dal! 'altro, dall'azion e terapeuticamente effi cace di so~tanze anti-ch oc. VaJlery Radot pone nella categoria dell a emicrania coll oido-clasica 1'emicrania anafilattica, l 'emicrania da insuffi cienza proteopeptica del fegato. la emicr.a nia mestrual e. Secondo qu·esta teoria la intermittenza delle crisi si spiegh er ebbe col fatto che l 'accesso emicranico non può prodursi ch e. dopo un a fa se di preparazione dur.a nte la quale per un processo ancora sconosciuto l' organismo diviene a poco a poco a tto a subire l 'azione della causa scatenante. Alcuni AA. banno pensato all'episodico accumulo nel sangue di certe determinate sostanze come l'urea, l 'aciclo t1ri1' 0,
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SEZIONE PRATICA
l '{lzoto residuo, la colesteiina . Weissma~n a.m ,. n1ette uno stretto rapporto tra le crisi .d i emi"!" c~ania e l 'alç.alosi sanguigna. Comunque sia si tratterebbe s~mpre di modificazioni fisicoc~imicb e intermittènti ancora non bene precisate. Emicrq.nia ed epilessia. - Prevale. l~ Q,pi.nio ... , 11e che .tra queste due forme non vi sia la. r stretta parentela ammessa da alcuni autori. Difatti non può dire. che .l 'analogia tra l& alterazioni umorali osservate nella cri sÌ vascoIo-sàng·uigna ~n ,. amb~due i casi comprovi la loro identità di natura; altrimenti si potrebbe affermare altrettanto per l 'asma, l 'urticaria ecc. ecc. che non rappresentano affatto sindromi equivalenti di epilessia. In altri termini la epilessia e l 'emicrania sono due forme distinte che pure avendo in certi casi reazioni umorali analoghe sono nondimeno da considerare di natura differente. Cause oc.casionali. · - Tra le cause più frequenti dell'insorgenza delle crisi sono da annoverare i cambiamenti di temperatura pe:r azione vaso-co~trittiva del freddo, i cambiamenti di pressione barometrica e di condizioni metereologiche , il surmenage, gli eccessi dietetici, I '~ria viziata in ambienti chiusi ecc. Prognosi. - La emicrania è una affez.i one che spesso, iniziata nell 'infanzia, può prolungarsi, . con accessi più o meno frequenti per lunghissimi anni. La pubertà e sopratutto la m enopausa hanno in molti casi una influenza favorevole e non è raro il caso della sospensione delle orisi dolorose al climaterio nella donna ed al principio dell'età involutiva cor- . rispondente nel] 'uomo.
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si
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T erapia. · •
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Poco o niente vi è· da ,f~re contro la dis1>0sizione costituziona le; tuttavia qu esta può essere utilmente modificata da congrue pryscrizion i igieniche e dieteti ch e. Il reg in1e di scelta dovrebbe essere un regime ovo-]atteo-vegetari.ano; in ogni modo è n ecessario eliminar& da1la dieta i cibi piccanti confezionati con droghe stimolanti o ri cchi di purine. Lo stesso dicasi di quelle sostanze (albumine animali, cioccolata ecc. ) capaci di provocar e, in determinati soggetti, reazioni anafil attich e. Sono dai ·p roscrivere l 'alcool , il tabacco e qua.Junque altra sostanza tossica. AJl e prescrizioni igieniche generali più imp·o rtanti a ppartengono quell e; eh e si riferiscono alla scelta della professione·:: difatti si dovranno consigliar e profe sioni non sedentarie, con soggiorno all 'aria aperta e ch e: non impli chino esposizione a d intossicazioni,, ad emozioni eccessive, a stra1)azzi fi sici troppo O'ravi . Una vita tranquilla, lontan.a dai ~rand.i ~entri è qu ella ch e più si -addice ai predisposti alla emicrania. Giova il soggiorn.o .al mare ed in montagna. Si combatteranno , ove esistano, la stitich ezza , i disturbi gastro-enterici, l 'el-
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IL PQLICLINICO
mintiasi, le discrasie e tuLte le altre cause predisponenti ed occasionali più sopra elencate. Alcuni autori (Herzfeld e Moebius) vantano la utilità dell.a idro-terapia che altri sconsiglia. I più usati sono i bagni caldi o tiepidi, im~ pacchi tiepidi di breve durata, frizioni cou acet.o aromatico. Flatau nelle forme ostinate e .con1plicate da vertigine consiglia l 'uso di compresse umide alla testa continuate per varie settimane più volte all'anno. Pone sul cuoio capelluto una compressa bagnata con acqua fredda, ricoperta da tela oerata e d.a un ber. retto di lana lasciandola in situ tutta quanta la notte : al mattino frizione con spirito di m enta al 2-4 % (mentolo 1-2 gr., spirito aromatico 50 gr.). · La elettro-terapia, come l 'idro-terapia, dà scarsi r esultati. Furono co11sigliate specialment e la. Fra11 klinizzazione, la galvanofaradizzazion e della testa, la corrente trasversqle del . capo con elettricità costante secondo il metodo di Holst, la galvanizz.azione del si1npatico ecc., ma con risultati di dubbia efficacia. · C!lre m edicam entose. - Q~este debbono essere .dirette sia contro la predisposizione fondamentale, sia contro i singoli accessi. In quei ·c asi n·ei quali è suppo·n ibile l 'origine colloidoclasioa d·ella affezione si potranno ottenere ottimi risultati con cure a11ti-choc anafilattico . ricorrendo alla iniezione di .a lbumine eterogen ee come ad esempio di una soluzione al 5 ~lo di ·peptone. Infatti una serie di iniezioni ipodermiclìe quotidiane od ogni due giorni di questa soluzione, permette ·spessç> di prevenire gli accessi di . emicrania come quelli di asma \P. Vallery -R.adot). Miller e Raulston raccomandano le iniezioni endovenose di questa medesima sostanz.a dimostrando di avere otte~ nuto miglioramenti notevoli nella maggior parte dei casi da loro curati con questo sistema, ma è bene avvertire che possono aversi ~n cid.enti più o m eno gravi. Invece che al peptone si può ricorrere alle iniezioni di latte sterilizzato secondo la prescrizione di Sicard: 3-5 em e. di latte . due volte alla settimana con un totale di dieci iniezioni d a ripetere tre volte all'ann'o. Auto-emoterapia ed a uto-sieroterapia: Bou ch é e Hustin; a scope, d eanafi]atizzante ini ettarono ogni otto giorni .1 em e. di siero di cavallo o 2/1O di nig. di protalina con buon risultato. Invece delle albumine eterogenee furono uti~ lizzati anche i cristalloidi come per esempio il carbonato di sod.a per iniezioni endovenose (Sicard , Paraf, Forestier) ed il- cloruro di calcio (P. Vallery-Radot). . Il peptone si prescrive anche · per via orale alla dose di 0.50 gr. da somministra r e un'ora avanti i pasti principali. Charcot consigliò l:a somministr.azione prolungata di bromuri alla dose di 2-3 gr. al g i'Orno n ei casi di m edia intensità e di 6 gr. n ei casi più gravi. La cura deve essere continuata per dei mesi senza interruzione e ripe-
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tuta: a varie riprese. Fu anche van.t ata da al·cuni la dieta ipoclorurata e vegetariana con comitante somministrazione di bromuri analogam ente a qu.anto si pratica nella epilessia (1netodo Rich et-Toulouse). Mendel prescrive il bromuro di sodio associato alla ~conitina nel seguente modo: Bromuro di sodio gr. 2,50 Salicilato di sodio n 0,25 Aconitina » O, 0001 S. una cartina e una tazza di thè dopo la colazione. a periodi di venti giorni con intervalli di dieci giorni. Gowers consiglia il bromuro (1,0-1,5 gr.) associato al fenazone (0,25) o alla canapa indiana. Due v0lte al giorno. Sarbò prescrive una miscela di ioduro e bromuro di potassio e cioè: 6 ana gr. di queste due sostanze in 188 gr. di veicolo: un cu~ chiaio al giorno per settimane e mesi. Flatau associa il bron1uro con l'arsenico o con sedativi quali la valeriana, la belladonna, I' iosciamina . C>ppenheim prescrive cure arsenicali associate eventualmente al ferro . · Secondo A. Tzanck, il tartarato di ergotamina, somministrato alla dose di 2 milligr. può troncare una crisi di emicrania già iniziata, alla condizione ,dj. intervenire ai primi ·s egni della crisi stessa. Il detto A. prescrive l'ingestione giornaliera di 2 milligr. di ergotamin.a, dose ch e raddoppi.a allorchè la crisi sembra. imminente. Il più spesso, in capo a qu.a lche tempo, riduce la dose giornaliera ad 1 milligr. Considerando l 'effetto inibitore sul simpatico, gli effetti favorevoli si sarebbero attesi nei malati con .manifestazioni simpaticotoniche mentrechè i resultati più notevoli furono ottenuti in malati considerati come vagotonici . Data la tossicità del . farmaco, il suo uso deve essere diretto e controllato dal medico. Le sostanze m edicamentose debbono essere somministrate possibilmente prima c}le gli accessi siano scoppiati affinchè esse esplichino ~l massimo la loro efficacia terapeutica. In certi casi dosi piuttosto forti di bromuri, di preparati salicilici, di · narcotici possono, se somministrati .a tempo, fare .a bortire un accesso ch e sta per incominciare. Allo stesso scopo fu consigliata da Flatau una combinazione di salicilato di sodio e caffeina con guarana ed . antipirina; da Mendel la nitroglicerina secondo la seguente ricetta: nitroglicerina, gr. O, 1; spirito di vino ed acido fosforico, ana gr. 10: 2 gocce due val.te al gior~o. Gowers, ~elle forme a n giospast1ch e presct1ve pure la nitroglicerina alla dose di O, 00025-0 , 0005 tre volte ~l giorno in fo:ma di, trosci~ci o ~eglio il! soluzione alcoolica all I % con aggiunta d1 acido cloridrico o di tintura di noce vomica. La prescrive anche in soluzione alcoolica (O, 10 gr. di nitroglicerina in 10 gr. di alcool: 2-4 •
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SEZIONE PRATICA'
gocce 3-4 volte al giorno). Secondo alcuni la nitroglicerina non deve essere· somministrata du:rante l'accesso, ma durante i ~ periodi intervallari. Invece della nitroglicerina si può adoperare il nitrato di sodio alla dose di un cuccpiaino da thè due volte al giorno di una sol~zione di 2 gr. in 150 gr. di acqua ed il nitrito. di amile per inalazione. Invece nelle forme erriieraniche, accompagnate da fenomeni vasoparalitici, si· pr escrissero la segale corn uta, la ~rg9tina e la ergotinina. · ~·n qualche caso le crisi dolorose possono mitigàrsi con fasciature strette al capo, frizioni sulla fronte con mentolo in soluzione alcoolica (3: 20) o in lapis, con istillazioni di cocair1a nel naso e nel sacco congiuntivale, fiuto di odori fotti ecc. · Opoterapia. - Nei casi nei quali la emicrania può essere messa in relazione con uno stato ipotiroideo, più o meno manifesto, si può applicare con esito soddisfacente la terapia tiroidea. Secondo Leopold Levi la tiroidoterapia avrebbe nella emicrania, come negli altri a.ccidenti flussion.a ri del neuro-àrtritismo, un 'azio~e regolatrice, antianafilattica ed anticlasica. Si applicherà la opoter.apia ovarica n ei casi nei qua~i si può supporre la esistenza di un ipoovarisnio: la terapia mista tiro-ovarica a llorchè si può supporre la coesistenza d elle due insufficienze ghiandolari. Cure chirurgiche. · - Quincke, partendo dalla teoria che fa dipendere gli acc~ssi ernicranici dall'aumento acuto del liquido intraventiicolare ·praticò la puntura lombare che avrebbe conseguito ottimi effetti: lo stesso resultato f~ ottenuto da Flatau e da Mingazzini. Auerbach non esitò a ricorrere anch e alla puntura ventricolare che avrebbe determinato nel malato com·p leta e stabile guarigione! Il Sicard, partendo dal concetto che il simpatico periyascolare temporale sia in gran parte responsabile dell 'algìa ·e micranica, preconizzò l'uso di iniezioni di adrenalina a piccole dosi (1/4 di milligr. ) in prosSìrnità dell'arteria temporale oppure anche iniezioni di alcool diluito n ella medesima regione, otten endo in tal modo la paralisi dei filetti simpatici periarteriosi e, con ciò, un utile resultato terapeutico. 1
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suto cellulare sottocutaneo occipitale e cervt .. cale, nella parte superiore del dorso e nelle reg i~rii .l aterali ·del. collo, nella aponevrosi epicra n1ca e su tutta la estensione 'della linea: s~mi- circolare dell 'occipitale come pure in corFlSpondenza delle n1astoidi all 'attacco dei musco li ·del collo. ·Questi ispessimenti sono duri ~las tici, danno l 'impressione di callosità so~ dol0rosi alla pressione. ' Eziologi'1. - 1'r.a le cause più importanti considerate dagli autori si citano la esposizio11e alla 1!-midità, le profuse traspirazioni dopoprolungati esercizi rnuscolari, i raffreddamenti , il lavaggio della capigli atura ecc. ecc. Patogenesi. - Alcuni autori ammettono che questa speciale affezione dipenda da una infiammazione· cronicà del tessuto cellulare sottocutaneo (cellulite) e dei muscoli (miosite fibrosa). Il dolore sarebbe prodotto dalla compressione delle terminazioni n ervose strettarr1 en te serrate nel tessuto connettivo proliferato o anche dalla propag.azione per contiguità del processo flogistico alle terminazioni nervose stesse · od al loro neuril emma. Secondo altri ..... autori questa cefalea sarebbe di origine muscolare; il sintomo fondam ental e d'ella malat·~ tia dovrebbe ricercarsi in una morbosa esagerazion e della tensione muscolare (ipertono). I rigonfiamenti e gli indurimenti sar ebpero prodotti da stasi venosa endomuscolare secondaria , st.asi che al lungo a ndare potrebbe dar IuogQ a p~oliferazioni connettivali con produzioni di noduli. t
T era.p·ia.
Generalmente gli ordinari antinevralgici non producono che miglioramenti lievi ed effimeri. Tutti gli autori sono concordi nel riconoscere che la terapia veramente efficace consiste quasi esclusivamente n el massaggio manuale. Auerhach consiglia di far precedere . ciascuna · seduta di massaggio dalla applicazione per un 'ora o due di cataplasmi di farina di seme di lino o di un termoforo per favorire l 'assorbin1ento dei noduli. Quando questi sono piuttosto voluminosi e duri si serve di una pomata ali 'ittiolo (solfo-ittiolato di ammonio I :5) benchè in generale egli pratichi il massaggio con· le mani senza alcuna sostanza m edi cam entosa. CEFALEA REUMATICA DA NODOSITÀ o CALLOSIT.~. Nella terapia di questa affezione è n ecessa, rio anche tenere nel debito conto la predispo· ' È una forma di cefalea ftequente in alè.uni sizione costituzionale od acquisita ai processi ·paesi nordici ma rar8: e poto· nota tra noi. reumati ci e, nel caso, occorre combatterla in Sintomatologia. - Dolore più o meno con- maniera effica ce. Bisogna sconsigliare i malati tinuo, diffuso spesso a tutta la testa , che. co, J)redi sposti di esporsi all'umidità, all'affaticaìninci.a quasi sempre alla nuca ed alla reg1one rnento ed alle sudate. Nel periodo più acuto occipitale con frequenti irradiazioni al dorso è regola stare in riposo, astenersi dalle bevaned alle spalle, ch e non cessa la notte e che si de alcoolìche e tener l':lntestìno in fun zione accon1pagna non di rado a nausea e vomito. regolare. La palpazione rivela l 'esistenza di piccole noDopo la .cura, per consolidare la guarigione, dosità, di volun1e variabile da un grano di si consigliarono i bagni di n1are, le emanaziopanico ad un pisello e più, localizzato nel tes- .. ni di radio, la diatermia.
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IL POLICLINICO I ,._
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Nel descrivere le cefalee apparténenti, seçon-
Anemia cerebrale. -
Può -y.erificarsi in e1nqrr~g1e gravi, in alcune malattie di cuorè (s'te~o.si aortica), ne,le discr:asie generali: è forse i_n rapporto ad un certo grado. di anemia cerebrale che, almeno in parte, si ricollega con la cefalea della arteriosclerosi cerebrale . '
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do la classificazione che abbiamo adottato, alla 2~ e 3a. categ.o ria, ci atterremo alla massima éoncisione soffermandoci brevemente alle più salienti caratteristiche di ognuna di esse e a . Cefalea nelle malattie degli organi dei sensi. quelle particolarità di cause e d! m .e ccanismi G_cchi. - Le affezioni oculari che di frequente ' . patog·enetici che possono utilmente guidare le s1 accompagnano a. dolor 9-i capo sono : il applica~ioni terapeutiche. . glau~oma, tut~e le affezioni flogistiche più co, _ Cefalee nella iper.tensione endocranica. - La muni (cheratite, irido-ciclite, irite ecc.) ed ,,ipertension.e endocranica è una condizione che inoltre alcuni vizi di refrazione se non debitasi realizza sopratutto nelle meningiti essudati- ~.ent~ c~rretti . come la_ miopia, la ipermetrove, nei tumori e negli ascessi cerebrali e. nella pia, l astigmat,1smo, an1sometropia ecc. Si può idrocefalia. ~ in relazione sia con l'aumento _aver anch e una più o m eno lieve cefalea fron~le per ec~essiva applicazione della vista spe· patologiGO del liquido cefalo-rachidiano negli c1e se esercitata a luce inadatta od in.sufficienspa·zi sub -aracnoid~i e nei ventricoli (idro.et· te. In tal caso i muscoli della accomodazione falo esterno ed interno) sia con la presenza di (muscolo ciliare, muscolo di Brucke) ed i mumasse neoplastiche e di raccolte purulente sia, come accade specie nelle meningiti e nelle scoli retti interni si affaticano eccessivamente ~ div_engono sede_ di crampi e di algìe che si meningo-encefaliti, con la irritazione flogistica irradiano ver~o il campo della inn.e rvazione dei nervi durali. durale. · Cefalea nella sifilide cerebrale. - La cefaC~falea nel~e ajfez~oni auricolari. - In quelea è uno dei sintomi più precoci e pio. irequenti delle forme sifilitiche meningee (me- ste il dolor d1 capo e generalmente localizzato ningite · gommosa basilare, meningite della alla regione tempora-parietale e mastoidea. ·Si convessità) e de lle arteriti. Essa dipende sia riscontra principalmente nella otite media acuda lesioni specifiche· della dura madre, sia ta, nelle mastoiditi e sopratutto nelle complidalla irritazione flogistica, sia dall'aumento cazioni enddcraniche (ascesso extradurale, lep. tbmeningite purulenta, ascesso cerebrale, medella pressione endocranica e da alterazioni ningi te sierosa ecc.). circolatorie. Cefalea ne~le malattie del naso, dei seni e Cefalea nella artériosclerosi cerebrale. ___:__ Il dei dentf. - Dati gli intimi rapporti tra il meccanismo di questa forma di cefalea dipen- ·naso ed alcuni r.ami .del V (1°-2° ramo) si comde generalmente dall 'insieme di più fattori e prende la frequenza de1la cefalea n elle malatcioè della eventuale alterazione ateromasica dei tie nasali. Le cefalee di questa origine sono nervi vasomotori dei vasi cerebrali; d·e lla ische- per lo più localizzate alla radice del naso ed mia di alcuni distretti vascolari; dell'aumento alla parte m edia della fronte. Da un punto di della pressione sar1guigna spesso concomitan- vista generale si può dire chè i dolori localizte; delle eventuali lesioni renali con tutte le zati . all 'q11go]o supero-interno d'e ]l'oéchio ed al loro consegu enze. , sopraccig lio indicano una affezione della parte Cefalea nei disturbi circolatori cerebrali. a nteriore d elle fo sse nasali o d ei seni frontali La diagnosi di iperemia cerebrale è in gene- ·a d elle cellule etmoi dali; i dolori nella profonrale poco sicura. Uno dei criteri migliori per dità d ella testa fanno pensare ad affezioni . delsospettarne la esistenza è spesso costituito d al- la parte posteriore ·delle fosse nasali e del seno la esacerbazione del dolore di capo per tutte sfenoidale; infine i dolori d elle guancie e dei quelle cause che -d eterminano un aumento denti, propagantisi .al naso, ,possono 1°.<'llora inbrusco d el contenuto sanguigno endocranico dicàre u.na affezione de] seno mascellare o del (tosse, defecazion-e , chinarsi ecc. ecc.). pa vi1n~nto della cavità nasale. L'iperemia può esser e attiva e passiva. Nella La cefalea nasale o sinusale, specie se doprima si hanno spesso , concomitantemente, vuta a lesioni del seno sfenoidale, può essere anche manifestazioni iperemiche ai tegumenti una cefalea 'diffusa a tutta la testa. La stessa esterni de_l~a testa. Può manifestarsi in seguito diffusione possiamo riscontrare nella cefalea da ad intossicazioni (alcool, cloroformio,. nitrito riniti acute con occl11sio11e più o n1eno completa delle asse n.asali . Essa dipende dalla ipedi amile ecc.)j per emozioni, per sforzi fisici ecc. In alcuni casi, come ad esempio , n el r emia passiva che per rag ioni anatomiche si propag.a all'interno del cranio (le vene etm_oiclimaterio, la iperemia attiva può assumere un dali si anastomizzan-0 con le vene cerebrali e andamento cronico. La iperemia passiva si osserva sopratutto durali e col seno long itudinal e) : inoltre i va?i nelle affezioni cardio-polmonari ed in tutte linfatici del naso comuni"cano attraverso la làquelle altre affezioni che con un meccanismo mina cribrosa col gran sacco linfatico subqualsiasi possono determinare una stasi venosa aracnoidea e subdurale (l\.ey e Retzius). Di cerebro-men ingea (tumori del mediastino, del conseguenza stasi venosa e stasi linf.atica-end0• • cranica. collo, trombosi venose ecc.). • '
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Le 'ostruzioni· nasali si possono produr.r e anche, oltre ' che.: nelle infiammazioni acute e croniche della muccosa nasale, nella rinite cronica ipertrofica, nelle sinusiti croniche, nella iperplasia della amigdala faringea, nell'ozena, nei tumori, nei polipi. Alcuni ammettono un rapporto tra cefalea ed angina follicolare cronica e consigliano in tali casi la estirpazione delle tonsille. Cefalea faring ea. - È clinicame nte provato che alcune cefalee posteriori nel territorio di inner,'azione del gra,n.de nervo sotto-occipitale sta1rno in rapporto con processi flogistici acuti e cronici della muccosa faringea (Legai, Vergely, Tauzin). Nei casi più gravi il dolore può divenire gravativo, terebrante, t endente ad irradiarsi alle apofisi mastoidee, al trago~ al temporale, specie quando è compromessa· la tromba di Eustachio. È diflìcile stabilire con sicurezza il meècanismo fisio-patologico di questa cefa lea poichè 1nentre 1a r egione posteriore d ella testa e la nuc a sono innervate dalle branche posteriori d ei nervi ·cervicali (I-II p . sopratutto) la faringe è invece innerv~ta dal V , dal IX e dal X p. e nessuno ha ancora dimostrato in modo sicuro 1'esistenza di anastomosi tra le prime e le seconde.
Cefalea nelle malattie delle vie digerenti. -
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dolor di testa è frequ·e nte n el catarro acuto e cronico d ello stomaco , nelle dispepsie nerV'ose, nella gastroptosi, n ella ipercloridria e nei la ·gastroxinsi di Rossbac~_: talora si as.socia a stati vertig inosi (vertigine a , stomacho laeso). Là stitichezza è anche essa causa frequente pel dolor di capo. La patbgenesi di questo sintomo nelle affezioni gastro-intestinali ·è str ettamente legata a1la irri~aiione d ei n ervi durali dovuta alle sostanze fossiche circolanti n el san g ue. Nel caso di s tipsi' molto pronunciata· n q n si può esclud er e la influen za di un.a iper emia passiva menìilgo-èerebra le.
Cefalea nelle atfezioni dell'apparecchio respi· il tratorio èardia~ . - Tutte le malattie cardio-
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pòlmonari ch e ·p roducono un.a iper emia passiva d el cervello possono accompagnarsi a dolor di capo (enfisema polmonare, bronchiti d!ffuse, ·vizi cardiaci non compen sati , miocarditi ecc.) : vi si aggiungan o tutte quellé affezioni ch e d eterminano fenomeni di compres, sion e sui grossi vasi intratoracici e n el collo (tun1dri , .aneuri smi, adeniti , _m ediastiniti· ècc.). Cefalee nelle m alattie renali . .- La cefalea è frequente nelle n efriti e specialment e nelle forme croni ch e . E ssa è dovuta a sostanze tossich e non eliminate attraverso il filtro r enale; sp~sso p erò entrano in g ioco altri ele m enti cau sali , tra cui l 'iper emia da stasi di natura cardio-ren al e, l '.an emia arteriosa, l'aumento d ell a pressione d elle arterie. Cefale<J, nelle infezioni. - In qua si tutte le infezioni acute e cronichè, ma specialmente in
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alcune di esse (influenza, tifo, setticemia, eresipela) si riscontra una cefalea più o meno in.. ten sa . Essa dipende principalmente dall ''~zione irritativa delle tossine sui nervi durali, dalla vasodilatazione meningo-cerebrale di natura tossica e forse anche termica. t Tra le infezioni cronich·e occupa il primo posto la infezione lue tica nèlla quale la cefalea ·è spesso molto violenta · e con esacerbazioni notturne. Si manifesta quasi ·di regola nel periodo delle manifestazioni secondarie ·come pure nelle osteoperiostiti .eraniche, n elle fbrrne m eningee gommose e nelle arteriti d el periodo terziario. · ·
Cefalee nelle intossicazioni acute e croniche. - La çefalea può costituire un sintoma' ìm·portante in un gran nunTero di etero- ed ·a·u tointossicazioni acute e croniche. Etero-intossicazioni acute :· ossido di carbo.. Ilio, . a cido carboni co, alcool, oppio, cloroformio ecc. Intossicazioni croniche: saturnismo, nicotiIlismo , alcoolismo cronico, mercurialismo, ar• • sen1c1smo ecc. Le ce falee da autointossicazione si confondono con le cefalee d elle m a lattie costituzion ali fondam entalr (diatesi artritica, gotta, diab et e, ace tonemia, colemia, disendocrinie tiroidee, ovariche ecc.). Nelle anemie e n ella clorosi esse possono dipendere da cause compl esse tra le qua li figu . . rano certam.e nte stati anemici cer ebrali e . fattori discrasici. . Cefal ea neg li stati di surmenag e. - Ne~ sur1nenage, sia fi sico che m entale, il dolqr di capo è r elativamente frequente . Nel primo caso essa è dovuta essen zia lment e a cau se tossich e di origine cat ab olica; nel secondo caso vi si possono aggiungere a ltre cau se e cioè fatti congestizi m eningo-cerebrali, stan chezza visiva, complicanze n eurasteniformi. Cefalea ed accrescimento. - In un primo g ruppo si posson o compre~dere le cefalee che si m ani festano in bambini od in a d olescenti ad accrescimento eccessivamente rapi do così da dover pensare ad una i~sufficienza d ella reintegrazione anabolica. Questi soggetti presentano sp esso dolori vaghi , erratici, con tend e11za a qualch e localizzazion e a lle epifisi; j)eggiorano d ella Joro cefalea per tutte quelle cau se ch e aumentano i proce&si catabolici. In un secondo gruppo possiamo porre le cefa lee ch e si producono in bambini ad alimentazione difettosa per qualità e quantità e d in una u ltima categoria, forse la ·più numerosa, gli eredo-distrofici ( er edo-luetici , eredo-sifilitici, er edo-alcoolici ecc.). In essi la tara ereditaria può devi.are i normali processi di nutrizione producend o e mantenendo tutta una serie di manife tazion1 a n ormali tra cui il dolor di capo : questo vi rappresenta spesso la espression e di un a diatesi n euro-artritica. l Jn altro importante elem ento ch e può intervenire n ella patogen esi d ella cefalea da accrescimento, è la
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pubertà concomitantemente alle modificazioni ormoniche più . o meno tumultuarie di questo importante periodo della vita. Alle varie forme di cefalea sin. qui enumerate si debbono aggiungere quelle che si possono osservare nelle nevrosi (ist.eria, nevrasten·i a, istero-traumatismo) ·e n ei traumi della testa . . La patogenesi della cefalea n elle nevrosi e specialmente nel! 'isteria e nell.a nevrastenia è piuttosto oscura. E verosimile che èntrino in gioco alterazioni circolatorie, imputabili ad una esagerata irritabi lità vaso-motoria e forse anche, specie in certi casi, alla influenza di fattori organici concomitanti tra i quali figurano spesso il deperimento org.anico, l'anemia, la st itichezza ecc. P er quanto si riferisce al do lor di capo da tra111natismo cranico ne è ovvia la spiegazione allorchè si tratta di lesioni dirette dei nervi sensitivi esterni o delle meningi , ma è di · più diffi cile interpretazione allorchè esso si mani~ festa· senza alcuna ferita ·esteriore e senza sintomi di lesioni organicpe meningo-craniche. Molto verosimilmente in "Q.n certo numero di tali casi esso va riferito a disturbi nel campo d ella innervazione simpatico-vasale. 1
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lL POLICLINICO
Terapìa.
Nella· ce fale~ arteriosclerotica è necessario, prima di tutto, disèiplinare la maniera di vivere consigliando le s~guenti regole generali: limitazione o sospensione di ogni attività pro .. fessionale; abolizione del tabacco, del vino e di tutte le sostanze spiritose; eliminazione di tutte le cause capaci di produrre un aumento della pressione sanguigna ed un iperemia men ingo-cerebrale, degli sforzi fisici, delle emozioni ecc. Si d·ovrà inoltre limitare l'usò della carne e dei cibi piccanti raccomandando un r egime prevalentemente latteo-vegetariano . L'alvo deve esser tenuto sempre ben regoiatu e n ei pletorici conviene consigliare ogni tanto l 'uso di acque lassative. ,.f ra i medican1enti opportuno ricorrere sopratutto ai pteparati iodici prescrivendoli a piccole dosi e per lunghi periodi di tempo. In caso di manifesti segni di ipertensione si somn1inistreranno sostanze ad azione ipotensiva (diuretina, teobromina ecc.). Bisogna raccomandare il soggiorno in montagna od al mare. È regola ricorrere il meno possibile all 'uso degli ordinari antinevralgici, 1na alJorchè non è possibile farne a meno , si può adoperare l 'antipirina, la fenacetina, il pir.amidone alla dose di 0,50-1 gr. al giorno. Nella cefa lea d.a accrescimento è sempre opportuno ricercare gli eventuali segni di alterazioni o disarmonie endocriniche (ipofisarie, tiroi dee, orchidiche, ovariche) e ricorrere, i;n caso positivo, all'uso delle corrispondenti medicazioni opoterapiche mono- o plurighiax;tdoJari. In quèi soggetti .i nvece nei quali è manifesto un coeffi cente eredo-distroficoJ specie s~ questo è riferibile alla lue parentale, occotre ri correre al più presto alle cure specifiche. I
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La cefalea dei tumori ce rebrali~ dell 'idroce .. falo, delle meningiti ecc. può essere notevolmente mitigata da quegli interventi che sone; atti a provocare una diminuzione di pr.e ssione di liquido cefalo-rachidiano nell 'interno della cavità cranica, interventi che sono rappresentati dalla puntura lombare e dalla craniec;tomia decompressiva. Questa si pratica sopra .. tutto n ella meningite sierosa (idrocefalo interno .acquisito) e nei tumori ihoper.abili. La punRicordiamo I' lnteressant/sslma. opera: tura lombare va praticata sempre con la fil:aSsirha cautela, specie nei tumori della fossa Prov. Dott. OIOACCHINO FUMAROLA ' ' posteriore, poichè una decompressione troppo Docente e primo aiuto nella Oldniea. delle m&tla~tie rapida o la estrazione di una quantità .esag~ nervoee e me!l taili della R. Un.i versità dl Roma. rata di liquor possono dar luogo a degli a ccidenti gravi e persino mortali. Diagnostica delle Malattie del Sistema nervoso Naturalmente per i tumori e per l'ascesso Pretazi0t1e e due capitoli . "' cerebrale gi dovrà ricorrere, ove ciò sia possidel Prof. CIOYANNI MINCAIZINI bilè, a quegli interventi chirurgici che la ter~ GENERALE: un votii.ine in.a di pag. VIII~. pia gen erale di qu.este affezioni può consi- inPARTE carta di lus-so, nitidamente st.ampato. con 175 f.~ quasi tutte originali interoala1te nel testo e a t&"Vole, gliare. . testo, a ool'>ri. Prazs6' L. 4 2. Per i nOétrl Ù>:' La cefalea luetica richiede una cura speci .. fuori b<>nati sole L. 3 8, 2 5. . fica , mercuriale , arseno-benzolica, bismutica o SPECIALE: 1) Sistema nervoso periferioo. mista, assai en ergica perchè, specie n.el pe- UnPARTE volume di pa.gdne 242, oon 67 figure intercalate riodo terziario, è spesso foriera di gravi affe- nel t~st<>. Prezzo L. 2 8. Per i noet.ri abbonati, •I• L. 25,7 5. zioni organiche dei centri nervosi. Nelle cefalee di natura traumatica, quando PARTE SPECIA I,E : 2) Sistema nervoso centrale. MI· SPINALE. Volume di P~· 238, con 66 figure hl. si possa escluder~ eh~ esse .rappr.esentin<? un DOLLO tercalate nel teato. Prezzo L. 3 3. Per i nostri abbofenomeno nevrosico, e consigliabile praticar~ nati sole L. 3 O, 7 ~· una radiografia cranica ch e può far rilevare la PARTE SPECIALE : 3) 11 Cervello. Volume di 350 eventuale presenza di lesioni anatomiche più pa,gine con 66 figure interoa.1.a.te nel testo. ·p.r ezzo o meno grossolane suscettibili anch e di parti- L. 42. Per i J}.OStl'i a;bbonati eole L. 38,25. colari mezzi terapeutici (presenza di schegge Inviare Vag1i.a P ceta.le all'edito.re LUIGI POZZI, via -Ossee, emorragie sottomeningee ecc.). Sistina, n. 14 - ROMA. 1
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SEZIONE
LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE
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CAMILLO -
CoMAC~Hro.
Esperimento di medicazione intrarteriosa. (Flemmone profondo diffuso della mano) p er il dott . UMBERTO BoNOLI ' Chirurgo e Direttore
L '·esp erirnento di cui sto per dire meriter~bbe invero , p,e r la pienezza e la rapidità del
risultato con seguito, una illustrazione più am. .' pia ·e p1u accur,a ta della presente e sopratutto il corredo di altri casi consimili atti a m eglio documentare l 'efficacia del procedimento. Ma in esso, pur solo, è tanta l 'evidenza del rapporto ~i cau sa a d effetto tra terapia ed esito, c h e m1 è sembrato assai opportuno il farlo -0ggetto di questa n ota, ch e chiamer'ò preventiva in quanto è mia intenzione farvi seguito appena possibil e cori la pubblicazione di altri .esperimenti del genere, non disgiunti da ricerch e speci,aJm,e nte rivolte a chiarire certe azi9ni e certi m eccanismi che dei fatti constatati costituiscono a mio avviso il lato più • 1nteress·an te.
* ** L ' idea di introdurre un farma co direttamente n el circolo arterioso da ta d a circa UI\ ventennio e spetta a Bier, il quale n el 1908, ·nel render conto di alcuni su oi esperimenti di -anestesia venosa, ebbe ad esprimere il parere -che la via arteriosa · avrebbe potuto forse ri-spondere meglio sopra tutto n egli interventi sugli arti. L ' idea· ebbe poi sì applicazioni e -sviluppo notevoli, ma solo o qua si .n el campo appunto dell 'anestesia. L'argentino Calcagno u sò I '.an estesia arteriosa per primo con buoni risultati; altri poi la esperimentarono quali 1'0ppel , il Raudhoff , il Messetti , l'Hotz. l 'Ehri~m,ann; e particolarmente studiata fu dal C-ayanes; il Zappelloni la praticò in alcuni interventi sulla ling ua iniettan do novocaina nel.I 'arteria principale. P er contro l'iniezione intrartetiosa propriam ente terapeutica non ·ha avuto, starei per dire, quasi n essuna applicazione. Da quello ·che mi è stato possibile consultare di letleratur,a in proposito , solo l 'Amalfitan o, il Bleichroder , il Sinc.Jair h ann o fatto dei tentativi. L'Amalfitano trattò con questo si stema la tubercolosi polmonare, ]a sifilide ed altre malattie infettive (1); il Bleicbroder ini ettò de] (1) A proposito di quanto fu fatto da G. Amal-
'fitano. mi trovo. con vivo rincr escimento, a non !J)oter ilire di pii'1 di quanto è espresso n el titolo
PRATICA
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colla rgolo nell 'arteria f~morale di tre setticemie puerperali g ravi con risultati soddisfacenti. (Pari~ Médical, n. 38, 1912); il Siclair (~1e ~ical Times, n . 1-4, 1917) praticò tre iniezioni intracarotidee (caroti,de interna) di n eosalvar~n ad 1:1~ sifilitiqo tren tasettenne con segni di paral1s1 generale, ed ebbe un manifesto mi.g lior~mento. ;Ma è d'uopo notare qpi che, po1'chè. io credo debba la terà pia in trarteriosa, per chia:e ragioni anatomich e e fisiologich e; essere i~tesa come una terapia lo,ç ale o regionale, e .n on gen eral e, e ciò perchè non Ven.ga a r:nancarle ogni sen so e ogni giusti ficazione d1 fronte alla praticità e alla effi cacia evidentem ente maggiori della terapia endovenosa , mi sembra ch e le prove· specialmente del Bleichroder e dell 'Amalfitano debbano r estar prive di qualsiasi specifi co valore. Oziose, per lo m eno, sarei per chiamare le iniezioni intrarteriose n elle setti cemie, nella tubercolosi polmonare, n ella sifilide, e n elle malattie infettive; tutte forn1 e qu·e ste in certo modo gen eralizz.a te e per ciò più comodamente e più efficacemente accessibili attraverso le vene ' molto più se si pen sa ch e alcune di esse per il loro car.a ttere di cronicità sarebbero per richiedere interventi m edi canti p iuttosto numerosi, al ch e la via endoarteriosa ci appar e decisam ente non pratica, se n on an ch e, per altro sen so, dannosa. L 'esperimep. to del Sinclai r è forse il solo ch e sia dotato di un certo giustificativo logico in quanto l 'azione vi è diretta, attraverso la carotide internà, alla cura di fenomeni cerebrali (para lisi gen erale), propri cioè dell.a regione ch e sappiàmo trovarsi sotto il dominio ap,p unto di quell ' arteria. Se ~on erro dunqu·e, se cioè le mie ricer che non sono state insuffi cienti , il Sinclair sembra essere stato 1'unico. vero sperimentatore della .. terapia intrarteriosa, con1e unico è stato d 'altr.a parte il suo esperimento. Qu.anto però al risultato ·c h e egli ottenne, non brillantissimo, esso; è compren sibilmente da riferirsi al solito fatto ch e, se .anche quella localizzazione sintomatologica, (cl1e del r esto sappiamo · sostenuta da lesioni anatomi ch e peri-encefalitich e), costituiva una indicazione alla terapia r egionale, la sifili.de r estava pur sempre una affe. zione in certo sen so gen eralizzata e a carattere cronico difficilmente su scettibile di restare vinta .~a· un 'azione di scarsa 4urata. ,
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stesso del suo vo1 ume: « Iniezioni endoveno'se ed endoarteriose nella cur'à della tubercolosi polmon are della sifilide e di altre malattie infettive )), edito da G. 'Barca di Nqpol'i , 1921, in 8°; volume ch e mi è. stato ìrrepéribìl'e. . . .. • f
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IL POLICLl,l';l CO
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Dopo questi fatti e p er questi rilievi, logica p iù lenta qualora vengano iniettate nelle ardiviene la deduzione ch e la m edicazione in- terie ch e n on quando vengano inietta te nelletrarteriosa debb.a trov.are la, sua migliore in- vene; e ciò per I.a diversa suddivisione locale dicazione nelle forme m orbose localizzate primitiva della sostanza in causa , per la deacute e, in ra pporto al decorso e agli esiti composizione chìmica e per il locale diretto loro abituali, di gravità almeno sufficiente a assorbin1ento da parte dei tessuti. gius tificare l ' inte rvento stesso a volte tutt'altro ch e semplice. n 17 dicembr e u. s. mi si presenta certo L. FiLe forme delle estremità sono quindi in ge- lippo di anni 32 da Con1acchio, bracciante. Egli n er.a le le più adatte; e, per il caso da me trat- 1ni riferisce che q11attro giorni addietrò con filo. tato , un fl emone ~iffu so profondo della mano, _ spinato si è punto un callo del palmo della mano. destra in corrispondenza dell a base del dito\ meho cr eduto I ' iniez ione m edicante intrarterios.a dio, e che a poco a poco la ma110 si è tumefatta il procedim ento . di scelta. divenendo assai dolente. V'è ingorgo ghiando-
*** Il fl emo11e diffuso profondo della mano è • indubbiamente, fra le affezioni delle estremità, una delle più g ravi e più preoccupanti. Quasi sempre sono in causa l 'integrità e la funzion.ali tà dell 'arto qu.ando non addirittura la vita d el malato; e mutilazioni e anchilosi ne rappresentano l 'esito più frequente, e starei per dire, il d esider.abile. Cosicchè di fronte a tali eventua lità d erivanti da una parte della abituale violenza di questo tipo di affezione, dal! 'altra dalla indubbia insufficienza dei mezzi ter.apeutici fino ad oggi escog itati (non esclusa la stasi alla Bier ch e pure essendo una ottima pratica n on ha sugli altri metodi dei vantaggi tro·p po forti, mentre è piuttosto delicata); il presente esperimento ha potuto trovare ·piena giustificazione . . E ad esso io mi sentivo anche particolarmente . tentato per la straordinaria frequenza con cui mi sono trovato e mi trovo di fronte a forme del genere di vio·l enza veramente insolita, senza dubbio in relazi0ne colle condizioni economiche e quindi igienich·e miserevoli della maggior parte della popolazione locale e coll.a particolare atti;vità di questa, la pesca; poichè è i:r:ifa tti noto come le punture prodotte dalle pinn e di · certi pesci , qui num erosi, siano estre.. mam·ente settich·e. In queste forme dunqu~, iniettare al loro primo in sorgere un m edicam ento adeguato n ell.'arteria della regione poteva voler dire colpire direttamente ed efficacemente il processo setti co in ogni sua più profonda e r·econdita manifestazione di vita; col vantaggio sulla via venosa di evitare dispersioni inutili, spesso anche dannose, della sostanza medicante e di poter impiegare di quest'ultima dosi molto superiori a quelle abituali in con siderazione del fatto ch e per molte sostanze (I) la loro azione generale si svolge (1) L 'EHRJSl\IANN fece tale constatazione per ,gli
anestetici locali, l'atropina, il p'otassio e alcuni -alcaloidi dell'oppio.
lare (si p alpa una linfoglandula dolente e grossa quanto una avellana) e febbre a 38°,5; la man<> è' fortemente tumefatta in totalità, dolentissima,. la cute è arrossata, tesa , lucida; non si avverte fluttuazion~ nè superficiale ·n è profonda, n è alcun altro segno di raccolta o formazione di pus; si tratta d 'un flemmone profondo diffuso alle>' stadio di infiltrazione. La circonferen za della inano, passante per il primo spazio interdigitale a monte delle articolazioni metacarpo-falangee e per il margine cubitale, è di cent. 24,5 contro cent.. 22,2 della mano sana. Due ore dopo, cioè alle ore 11,30, posto il malato sotto etero-riarcosi, senza applfcazione di laccio di Esmarch, scopro l 'arteria omerale al terz<> inedie del braccio con incisione parabicipitale. Aspirati in una siringa 15 em e. di argento colloidale elettrico· isotonizzato, penetro con ago. sottilissimo nel l11me dell 'arteria. Colla scelta dell 'argen lo colloidale oltre chea liliz.:;are le sue n ot e proprietà antimicrobiche mi preoccupo da un lato di evitare il pericol0> di azioni paralizzanti o n ecrosanti o comunque dann,ose sui tessuti, (lall'alt.ro di. trar giovamen1o dalla facilità che il colloide può avere più di ogni altra sostanza, in ragione delle sue stesse· proprietà fi siche, di sostare riei distretti capillari colpiti ed agirvi con notevole e . b enefica continuità. Penetrato (}unque nel! 'arteria inizio la immis. sione del liquido con estrema forzata lentezz~ data la gr ande sottigliezza dell 'ago. Dopo averne ]niett.ati circa 7 crnc. una improvvisa scossa !(lei paziente,, dovl1ta a dife~to di narcosi, mi toglie l 'ago dal Jun1.e arterioso; tornato a punger l 'arteria, dopo pochi istanti nuova scossa del paziente e nuova fuori.u scita dell'ago. Non vogli()I traumatizzare maggiormente l 'arteria, data anch e la non troppa facilità di penetrarvi in causa dello spasmo ch e, fin dalla prima puntura, .mantiene il diarnetro del vaso alla metà del normale; <li1i1odochè, alquanto contrariato per la scarsa q·n a11 tità dj colloide iniettato, in tutto poco più di 8 eme., passo alla sutura, lasciando la mano. senza alcuna benda. Rivedo il paziente solo il giorno su ccessivo alle ore ] O. Egli mi dice che finalmente dopo_ varie notti insonni cau sate _dal dolore, ha potuto riposare; non avverte alcl.1n dolore alla mano; lai temperatura ascellare è di 37°, 7; nelle ventidueore trascorse dall'operazione egli non ha avvertito alcun malessere di sorta. La mano presenta unasorprepdente detumefazion~ e una circonferen~ai 1
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[ J\NNO
XXX VI, NuM . 24J
SEZIONE PRA1'TCA
cli centimetri 22,9 conlro cent. 24,5 clel gior110 precedente. La cute non è più lucida n è tesa n1a . ' raggr1;rizata., secca; ~l lie~re rossore è scomparso; non c1anos1, n o11 senso di freddo o di formicolio· la ~ensibilità cu·t anea è n ormale; solo modico do~ 101·e si risvegli a alla pressione sulla mano e sulla l~nf?gla~dula. ascellare ch e è lievemente rimpicc1ol1ta; .11 paz~ente. avverte solo un leggero prurito alla ferita ch1rurg1ca. Nei giorni s11ccessivi questi 11ltimi reperti, insieme cor1 la temperatura va11no sempre più dilegua11rlosi; in settima' giornata tolgo i punti cu~élnei dal]a ferjta chirurgica ?ompl~tamente . asettica; in dodicesima giornata 11 paziente l ascia I 'ospedale ristabilito. .
Oltre ogni attesa. Oltre, s.pecial111ente perch è io avevo ritenuto insuffi ciente la dose di ' colloide iniettato. Il risultato de~ r esto non i poteva attribuire ad altro ch e al procedimento usato; n essuna tera pia di altro genere e1"a stata nel contempo iniziata; n essun processo di iperemia passiva si era -venuto stabilendo , chè anzi nell'operazione io avevo di pro1)osito .omesso l'uso del laccio, m entre .avevo . lasciato senza fascie la mano ed io stesso avevo bend.ato la ferita ' chirurgica preoccupandomi di non unirla oltre il n ecessario. D'altra parte il processo . settico aveva offerto un quadro sintomatologico di intensi.tà sempre crescente fino all'atto dell 'i11terve11to. Quanto alla dose di. Zimmargolo , essa creduta scarsa, riman eva invece a maggior riprova e d ella potenza antimicrobica della sostanza stessa e d ell' effi cacia de]].a via scelta per introdurla. Ma con quale meccanismo aveva agito il colloide? Questa è certo l 'incognita più interessante; tuttavi.a non· mi pi.ace spingermi in alcuna induzione o ipotesi ch e sar<lf>be avventata e prematura, quindi inutile. Spero però che esperienze successive o mie o d'altri possano condurvi una buona luce. Tra le condizioni che nella presente speciale forma morbosa , il fl emmone, hanno maggiormente con corso all'insperato risultato, credo debba porsi la precocità dell'intervento rispetto a qual siasi formazione di pus. Poi·chè se la presenza del pus ci significa essersi già le difese organich e efficacem ente stabilite, essa però ·ci dice pure che le alterazioni anatom'iche che la sepsi di solito localmente comporta sono già in atto irreparabilmente. Sicch è consiidero la fa se di infiltrazione il momento più in·dicato per intervenire.
*** La terapia endoarteriosa offre indubbiamente vasti sviluppi e forse ci riserba insperate conquiste; ma è una terapia che ha bisogno
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an cora direi piuttosto di nascere ch e tli crecere, perch è quasi null a si è fatto in questo campo. Campo certar11ente fertile, poichè i prin1i chicchi di semente sembrano ben germ ogliati. Comacchio, febbraio, anno VII.
OSSERVAZlONI CLINICHE. Sopra un casò di pseudo-1·eumatismo subacuto nell'eredolue .tardi va. Dott. A.LBERTO STARNA, assistente deg·li Osp ed. Ri.unj ti di Rom a.
. E nella prima in fa11zia che abitualmente il
medi co SOf©etta un a eredo-lue tardi·v.a . La diag·nosi di solito è fa cile; l'asipètto di bambini a.nem i·ci, 1gracili, soggetti a frequenti malattie intercorrenti con riniti m uCO-fPurulente cronicli-e, la splenomegali a, .crualc'h e stimmate cicatriziale o d:iJstrofica com e la ehern.tite o altro sintoma d·ella tri.aicle di Hutcbin•son e·d infir1e le oste,o;perio..stit1 d·ella cresta ti1bjale denotano c'hiaramente la nat·ura dell'af.f'·ezione. Ben divensamente ·difficile è il ca·so qua11do si tratta di er edo-lue tardi va in età più avanzata, n ell'.adoù.esc·enza, e se sopra:tutto mancano i segni ri corda ti e l a malattja 11a un d•ecorso acuto _con f &bbre e raipi·da anemia come nel c aso che qui ri1ferilsco in cui si ebbe ancJ1e ratpido svilu.pipo di \ 'eI'samento articolar e. 1
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A?iamriesi. La madre eontrasse dal marito l a lue
19 ·a·n ni or .sono curata subito con numerose serie di iniezioni ·cli calom elano . Non iaborti nè 1parti prarnaturi; .di 5 gravidanze a t ermine il primo e
l 'ult:irrn·o figlio sono morti di malattie intercorrenti in tenera età. I genitori hanno continuato per molti anni la oura con iniezioni mer.curiali e un a \Vassermann p.r aticata r ecentemente alla madre è stata n egativ·a. La iP· Ohe è la secondo-genita ed attualmente conta 16 anni, n on preis·entò alla naiscita, n·è nella pr:iJina infanzia lesioni lu etich e; non ha mai .scxfferto di malattie d0oone .di nota. 1M·est:Puata 1da un anno le r egole in questi ultimi m esi parallelamente all 'anemia si son fatte scarse e ta:lora mancano. I due f.ratelli della p. godono buon a salute. 1L 'attuale malattia risale a cir ca qiuattro m esi fa allorrch1è la :p . ·ebbe versamento a rticoiar e ad entrambi i ginoc-chi con dolori e f abbr·e continua a 38,5 p er cui dCY\nè r estare in letto. Ritenuta l'affezione r eumatismo· art. a.cruto, e c om·e tale cmr.ata, la r.agazza d-0po 10 giorni, scompar so il V•ersament o, tornò alle sue ol'dinarie occl.Ja)azioni. P erò ins·enisi.b ilmente da allora è andata deperendo continuamente, ed ogni tanto in questo periodo son compar si d·olori ai ginocchi e ai gomiti. rQuando la visito la prima volta (4 ~prile) riferisce che improvvisamente 5 giorni .p rima le si
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[.:\ ~~·'.)
TL POLICLINICO
erano tum efatte entra111bi l e articolazioni dei g1no1cchi; conte1l1poraneamente era aplJ)arsa febbre a 38,5 a caratter e continuo e tornati più insistenti i doloti ai gomiti . Esanie olJbiettivo. - Struttura scl1eletrica regolare, .s·pj ccata anemia, scaPso p.annicolo adiposo, colorito •b r·uno pallido d,e lJa cute e mu,cose. As .. senza di -stim·m ate cicatriziali e di ·distrolfie dentarie, e aur~co lari. •Microipoliad-eno.p atia generalizzata. A1pparato cardio-vascolare e re.:;.piratorio r1egatitvo. LFe.gato e milza n ei limiti. ,:Ili ginocc•h io d. s·emiJfl esso si pre•senta fort e,m ente tumef.atto, di •colorito normale con li ev e aJllmento •della temp. loc·a le; al1a p·alpazione ede1na delle 1p arti molli rue rende iffijpos.sibile apiprezzare il volume dei •Capi articolari; !$piccato ballottamento_ della rotula; :qiodico dolore alla press1one. a1 ginocchio !Sin. Jieggie.rme-nte, tumefatto non °da ballottamento. N·egativo l' e;same delle al-tre articolazioni. Le creste 1delle ti:b ie e le o5sa della 'volta cranica sono inteigre; legig·ero aumento di vollume di ·er1tr.ambi gli om eri al III inf. ove la 1pressionc non 1p rovoca dolore. 1
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Aumento a 5 .g r. al .g iorno più a scopo diagnostico cihe teraipeutico il sali.cil.ato pr·es•critto ·da un altro sanitario. 111 giorno 8 aiprile il .v·ersam·ento è d~scretamen-. te dtminiuito; si p.a~p.a l'estremo infer. del femore aumentato di vol'l1 me, lo ·Stato anemico s'è accentuato. La ·p. ha lfebibr,e s erotina inte!'mittente di 38, 38,3 ohe soolbi·ettiJVao:nente non avverte. Non ostan te la diminuzione del versamento dopo il salicilato, ,p er le allterazioni o·ssee, l'indolenza e il tipo felbbrile, caiduta lti~potesi di reumatis mo penso alla lu·e per la molte~lircità . delle ossa col-pite e rper l 'in1dolenza, però l'integrità delle os5a classtche !Per tali l esioni e l'assenza idi dolori notturni mi tengono anco~a sosip•eso. Il giorno 11 aprile il completo r.ia.issorbimento artj1c0Lare del ginoochio d. fa rile:vare ben netto l'arumento di volume, la muscolatura della gamib a è leggermente ipotrofica; le tum·e1f.azioni ·dell'omero sono da entrambi i lati n el l1LI inf. a forma f·u sata; ·è però sern1p·r e negativo l'esame della ti.bia e della ·v olta. Avverto i familiar~ della natura lu·ettca ·dell'affez1one, e pratico l~ WasseTlmann e le radiografie del femore d. e del gomito sin . .Con.f ermata pien.amente da entrambi la dia.g no·si iniziò una cura di iniezioni bi5mutich e (Salbiolo II grado). - All'inizio della II settimana di. cura si rileva l'tn~org enza di run'osteoipetiostite nella regione frontale si·n. Si continuano le iniezioni ed insieme somministro per bocca 2 cucchiai di sciroppo 1di Gillbert pro die. Il 28 la :p. è g·ià senza ·.febbre, tutte le 1'esion1 ·r egr.ediiscono, lo stato generale migliora rapida· m ente . .Attualmente dopo tre mesi la p. è com:1Pletam·ente ri·m essa e non sono piì1 o,.p1prezzabili 1e tumefazioni osteorpèriois tee, H a fatto serie di iniezioni idi bioduro alternate a11o sciro•p!J>O di Gi~bert, cura che · sta contin.u an·do tuttora. 1
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Se il quadro clini1co r:i:f erit9 ha potuto ma.5c·herare la natura c:roni1ca dell'aLffeiione Giò è doviuto ad un 1decorso aipparentemente · so1tanto aiC'Uto o meglio •subacut6 in rapporto ai yersamenti arti-
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colari, mentre la malattia progrediva già da tempo come lo di1m ostrano le l!esioni ossee. Pro.balbilmente n el petiodo dell'a.idolescenza in cui mrussima iè l 'attività formativa dell'org·an:irsmo avvengono modilficazioni u111orali per cui la s!Pirocheta tr.ova ;po~siibilità idi · dilffondersi e divamipare soprattutto n·el sistema osseo c1h·e è in massirm o accrescimento. ' . E :p ero raro come nel ca1so nostro, l'associarsi di vari sintorni che 01r.a brevemente ricorderemo. Il sintoma .s u ooi ric·h iama,ra l 'attenzione la p. erano i versamenti articolari id i oui qiuello del gino·cch.io sin. era r~piidamente scomparso e quello deil ginoc:chio d. continuò più a lungo. P er i caratteri ohbiettiJvi, per la Io·cald.zzazione a •due sole articolazioni, per il tilpo febbrile, e lf)er l'a.issenza di sudorazioni si tpoteva ritenere poco profi:),aibile l ':iJpotesi di reumatismo articolare a . come con;f.ermò la cura saliicilica. L'artrosinovite tubercolare difftci.l1nente ha un inizio cosl acuto, collpisce una sola articolazione e non p'llò dare re-missione ·COIDip leta corne si era verificato i1elJ a nostra paziente. Infine cor1tro la poliartrite blenorrag]cia stava l'anamn·esi e la predilezi.one di essa .p er le p:i!ccol!e arti.colazioni. Re's tano eta constderare le rare .p oliartriti eredoluetiche. Di queste sono descritte variie forme: l'iidrartrosi ·di Clutton ad inizio inrSiidioso, indolente, a decorso cronico senza lesioni ossee; l'artrite acuta sutppurata con febbre ail.ta, ros•sore dell'articolazione, ed infin·e :La poli.artrite suibaicuta detta, per il rquaidr0 clini1co oui somi1g·lia, ipsemdo-r.eumatica. ·Que.st'rultima fomna nota già a Fournier n ella lue 1secon·daria è più r e·oentemente 1descritta nel1'.eredolu.e. taDdiva. Broca ne ha descritto un ca'So nel 1921 et Gilbert e Bernard un altr o n el 1923 per citare solo i più r·e·centi. Una viarietà di qu·esta lf'orma è detta artralgica e teonsiJSte in vivo dolore in alcune articolazioni, mentre in altre s i ha vensamento, come a{Ppunto albibiamo riscontrato nel.la nostra malata ai gomiti; sede s·p esso co~ita ohe se non è curata ;p uò condurre ahl'anchiùosi del gomito sagno della niatura eredoluetica ·secon·do ILacrupere e Laurent. ìLa f-el:Xbre è nella forma sUlbaçuta, modica e ·continua, ·di .solito si agigira intorno ai 38 gra•di; _col 1'i1p1etensi dei v~r.sam·enti arti1colari questi si is tabiliséon o, specie, alle ginocchia, i·n mod.o eronico avvi.cinando:s i nell'•esito all'i•drartrosi di Clutton. • 1Si rpotrebb·e ritenere, come :già Foorni-er pensava, clìe questi versamenti siano l'epifenomeno di lesioni ossee; contraria:m·ente a ciò vedr-emo nel nostro ·caso come siano ipe:nfetta:mente normali le epilfisi e i capi articolari; inoltre la raipi.da eomiparsa e scomparsa dei versamenti non si rpuò ~
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SEZIONE PRATICA
si del v·er.samento si è potuto aprprezzare il vo· lum e del I;IIJ iruferiore 1del fem ore d. contem.poraneam en te all'au.m ento d elle 1diafisi omerali J..a dia.gnosi è di'V1en uta facile p er la molte.iplicità, !.. indolenza e i 1p reoed·enti anamn·estici.
ammetter e con u na lesione ass·ea che da r ebbe un idrarto più costante e senza f eibbr e. . L'esame del liquido articolar e in questi casi dà una tforte p olinucleosi (70 %) -ed una w .assermann positiva anJClh e se è n·e.gativa n el san·g ue. Un altro sin tom a , la felb1br e, non f.u cornpletam·e n te 1d eter1ninato dal.i p·seudoreUllllatism o, poi1c\11è continuò dqpo cessato il ver.srumento, sebib·en e divenuta inte.nmitt ente. N ell '.eredolue, al difuori d el1e form.e articolari, è m olto rara; · la ricorda P aillard ... nella,. sifilide splenica corn·e febbr e inav· vertita e con forte ianem ia. Riten go p erò, n·el caso in es·ame, seibbene l' anemia .fosse f ort1ssim a e la fe;blbr e sub·dola, p er l'assen za di tum or e di m ilza e la presenza delle l esioni ossee. l:a febbr e d over si ascrivere alla ra. 1pida effloresoen za d·el1e lesioni ossee ed articol ari. 1
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FI G. 1.
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2.
Interessante ·è r ilevar e con1e u n esame .acourato della 'VOlta cranica n on aY ev a fatto rilevare alcuna altera zion·e ossea ap·prezzafuile; dopo un paio di intezioni di bismuto la !I). nota u n rilievo de['1a grandezza di una 1Pi.i1cc0Ja nocciola quasi in1dol ente n ella r egione frontale sin., rilievo che su ccessivam ente scompare col continuare d ella cura. Evi1dentemente si tratta,va di una reazion e di HerxJleimer frequent e qt1an do si in tra, prer1dono n el periodo attivo della lu e d elle cure ursenorbenzol:i0he cl1e determ jnan o una r ecrudescenza 1dell e lesioni congestizie p er li1berazion e in massa di tossine dalle spiro cl1ete di.strutte. La cura bismutica raram·ente dà questa reazio, ne, n ell'er edolu e in cui il bjsmuto non ha a,-uto ancora larga a pplicazion e non ho t ro\'ato riportati esem pi di casi simili. La co~ a più in trres ante da rile\·a:re a propo1
Ultim o segno riscontr.ato, ma 1cer taa:nen te fon damen tale p er l'orienta m ento diagnostico è stato l'au m en to di ' 'olum e a carico d elle ossa che si presentavano a·b lbastanza reg olarmen te fusiformi e di consistenza o·ssea. _1.\ Jlor oh·è 1Per il ria~sorbir-
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' IJJ POLI CL I NICO
sito delle lesioni ossee, ·è la locnJizzazione di esse ·i11 ossa nor.maln1ente rjsip·a rmiate ; e queste sedi aibnormi sono state la diffiicoltà :inaggior.e per la diagno·si 1già sospettata cla vari giorni. Le statistich·e delle lesioni ossee n·el:l'eredo1ue .danno infatti l e seguenti p ercentuali di sedi: tibia 55, ossa craniche 13, oulbito 13, ra·dio 9, om.ero 7, e femore 2. Le ossa riscontrate af.fette sono le ultime in or dine di fi'e1q·u e11za e di solito si .3.1ccompaJgnano contemporan·eamentr a lesioni cieJ.le ossa preferite a di'ffer·enza anc'l1e in ciò dal nostro caso. L'esame raùiografico fa rile,·are a carico della metà iposterioTe e inferiore dell'o1nero un aumen1
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[ANNO
XXXVI, NuM. 24]
Le l esioni dell 'omero sin. sono assai simili a quelle di d.; minime quelle del femore :sin. Per la iSede molteplic e e simmetriica, pe~ il ti.po di osteo;fiti, per la rdisipo::;lzione areolare delle le~ioni con reazione del p eriostio e dell'endostio, per la tiipica 1e·sione d·el frontale, in base al re1perto raidi0tgra:fico possiamo ritener-e trattarsi di osteoperiostite ed osteomielite gommosa con disc~eta 'n eoifo.r mazjone cs.sea p eriostrue ed endostale. Le lesioni o·ssee del terziari<Smo ·ereditario, simili a quell·e· del•l a lu·e ruc,giuisita, s'iniziano non già, come si credeva una volta 1da1 periostio, ma, come 1na osservato Gandoliphe, ri-a} midollo. Si ha
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FIG.
to idi volume costituito ù.a zone irregolarmente roto1;.deg1gianti a ti:po distrutti•vo circondate 1da cercini di maigìgiore opacità (Fig. 1) in modo 1da aissumere nell'insieme un a~ipetto areolare. Si nota pure u na r e.azione ,p eriostale ed endostea. La raidiograJfia del ginoc'Cl1io d. (Fig. 2·1 ci presenta aumento di Yolume in toto del ILI inlferiore 1del1a diaifhsi femorale, nu1nerosissime gittate di tessut o ossificato a guisa di osteofiti che però ·si arrestano all'altezza dell' eipiifisi. La tilbia e il ip eron e sono sani come l)Ure i e.api articolari. L'esame ra1cliografico del cranio (Fig. 3) praticato al com1parirc della tun1ef.1zion e mostra a carico del frontal:e ' ' icino alla s ut ura .fronto1parietale sin. un p iccolo focolaio <li rarefazione roto11deggiante, contornato da l na zona di addensamento osseo. 1
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3.
prima una osteomielite gommosa .che avanzando se1npre pi11 in focol.a i circoscritti di forma sfericri nel tessuto midolla·re dà l'aspetto areo1are radiogra:fico; poi il 1periostio va incontro ad un processo di inifiltrazione congestizia a giuisa di 1nan1cotto con .aipvosizione di strati ossei se non evo1ve •v er so la forma gorpmosa o eccezionalmente 1Va in1contro a suipipur.azioni. \Ticino a qu este manifestazioni ossee e artico, l·a ri •Con f·ebbre, indice di un· terziarismo rigoglioso, manc.a'\·ano n el caso speciale localizzazioni sta parasi1filitiche secondarie ad alterazioni e11docrin e, sia meta:si1filitiche come le stimmate lombo-glutee o p erilabi·ali. Dai ·sintomi sovra esposti possiamo concl!udere si sia tratt,ato n ella nostra 1p. di pseudo-reumati.sn10 ·wbacuto eredolretico tar·divo con rapiido
[ANNO
XXXVI , NuM. 24]
SEZIONE PRA'fI CA
.aiccrescirrnento di fo colai di osteo-;pierio,stitè a de-corso ·p recedentem ente slllb1dolo. D.aJl'·es.posizione del crus·o possiamo trarre le se,guenti consider azi.oni : 1) bisogna p ensare all'e:redolue anohe n el1'.aidol escenza avanzata ; come prure l'assenza di stimmate cicatriziali o di dtst.r.ofie g en erali o localiz.zate (.denti ·di Hutchinson, diastasi incisifVi, . omomorfismo dei canini, mi·crod·ontismo ·ecc.) non •e.scl!u•dono la n atura lu:ettca; 2) se la p resenza delle lesioni os·see n·elle sedi -classiche ci aJff·erma trat tarsi d i un eredoluetico; . in ·loro assenza non si può escluder e la siifilide; 3) la l!ue ereditaria tardìva, seiblben e r·ariamenie, •drvaanpan do in m odo raipiido , può a;&Sumere il 1quaidro clinico di una malattia sulbacuta; 4) 1a r eazione ·di Herxhei1ner riscontrata ci d iice che r ealmen te il bism uto è uno t:»p eciiico <!ella rue e 1-0 conferma il rapido mliglioramento ·se~uito alla cura bism·utica. 1
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BlBLlOGRAFI.A. 1
BnoCA. Asp ect cli1iique de la syphilis artic.: origine tr aurnatique. Pre5se Méd., 1921. CARLE. L es no1lvell es loi.s d e l 'hér . syph. Presse IMéd. , 1920. DE NOBILI F. L ésions osseuses d e la syph. H ér. tard. T·htè'se P aris, 1925. · GILBERT
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P . L ,hér. syph. fact. d'affec t. artic. Am.er. J our. $urg ., 1923. RouGIER. Et1Lde d es eparich. arti c. hér. syph. tard. Thèse Pari&, 1924. R OBERTS
I
R.lcordla.mo l'Importante opera : Dott. VINCENZO MONTESANO
Manuale di malattie cutanee ad uso dei medici pratici e degli studenti. VOLUME I. (con 32 figure intercalate' nel testo) •arte generale : Anatontia e Fiaiolog.ia della cute - Pa. tologia generale, Semeiologia Terapia generale - ClM, sificamione delle malattie cuta;riee. . t>arte speciale : Dietlurbi odi circolazione e m alattie dei vasi • Dermatiti _ Derm~atoisi che sogliono presentarsi n.el cor so d i malattie del sangue e degli organi emo1iniopoietici - Peanfìgo e Pemfìgoidi • Sclerodermia e E>tati sclerodermici - Atrofie - Nevrodermie - Cbera.toei. Volume di circa 350 pagine, niti damente stampato in ~arta americ.31na, con 32 figure intercalate nel testo. 'Pre7.zo L. 50. Per i nostri abbonati , per l'Italia., sole L. 4 5, 7 5 dn porto franoo. Per l'estero aumentare il 10· % per l e occorrenti m aggiori spese postali. Invia re Vagti·a Postale all'editore LUIGI POZZI, via "S}stina, n. 14 - ROMA. = == ~ di i1nminent.e p'!tbblicazione il Volume 11, con nu-
merose figure, col quale si completa l'opera, e tratta : AFFEZION.I DECLI ANNESSI E DELLE APPENDICI CUTANEE ANOMALIE DELLA PIGMENTAZIONE - TUMORI - MALATTIE INFETTIVE SPECIFICHE E PARASSITARI e. APPENDICE : DERMATOSI DEI LAVORATORI - MA· LATTIE DELLA PELLE SIMULATE E PATOMIMIE CUTANEE.
85i
SUNTI E RASSEGNE. RICAMBIO. L'~nterpetrazione
delle determinazioni del·
la glicemia. .
(G. GM,HAM. Lancet, 26 genn. 1926) .
La raç.colta del campione di sangue da esa111111are, n·el caso in cui sia stato trovato dello zu·c ch ero nelle urine, va fatta, secondo l 'A., 1-2 ore dopo un pasto n el qualè siano stati consumati .almeno 600 g r. di pane. Se però si tratta di casi gravi, la raccolta può ·esser fatta a qualsiasi mom.e nto della giornata. Nei pazienti sottoposti a Qura insulinica, fina lm ente, il sangue va prelevato prima della somm inistrazion e della 1a dose del farmaco; una second.a volta d.a 3 a 6 ore dopo tale sommini trazione; ed una terza volta prima della dose serale. Si può in tal modo constatare in qual maniera il soggetto r eagispe, fa cendo in seguito un unico pr.elevan1ento , dopo .ave:r; stabilito la dose d 'insulina e la dieta appropriata . Il sangue può esser.e pr.elevato sia da una vena, sia dal lobulo dell 'orecchio o dal polpastrello del dito, e per impedire la sua coag ulazione . si aggiungon o a 5 em e. di san gue gr. 0.02 di ossalato di potassi-0 (4 parti) e fluoruro di potassio (1 parte) . In un soggetto sano, digiun·o· da 3-4 ore, il tasso glicemico oscilla tra 80-120 m gr. per 100 em e. Do·p o ingestione di 50 g r. di destrosio, o dopo un pasto ricco di idra ti di carboni o, il tasso si eleva a 150-180 n ello spazio di 10-30 m ', ritornando alla n orma d opo un'ora. Il tasso è poi più alto di circa 20 m g r. n el sangue capillare (del quale si intende parlare in qu·e sta nota) . Eccezionalmente, con questa prova della glicem ia provocata, si può r aggiunger e un valore di 230 m gr. d·opo m ezz'ora; e ciò può essere con siderato n ormale se dopo 60 m ' si ridiscende a l disotto di 180, e al disotto di 130 dopo 120 m'. ~ però con siglia bile di ripetere la pro,,a dopo 3 mesi. Nel diabete lieve il tasso può esserie normal.e , m a si eleva al disopra di 200 m gr. , m ezz' ora dopo la prova alim en tare, e si abbassa con molta lentezza; mentre n ei casi g·ravi si parte da valori di 160-180 mgr. a digiuno, per ve· d·e rli innalzare a 250-300 m gr. dopo mezz'ora , fin o a 400 m gr . dopo un 'ora, restando altissimi p er molto tempo. Se poi inizialmente si trova valor e di 200 m gr . e più, è inutile provocare la glicemia ali m entare, essendo evidente la scarsa tolleranza del paziente per lo zu cch ero. Facendo una determinazione isolata della glicemia, è es en ziale conoscere la natura e il tempo dell ,ultim o pasto, e se il san gu e fu raccolto dai capillari o dalla vena. . . Se lo zu cch ero sanguig n o è a l disopra d1 200 m g r . 60 m ' dopo l 'ultimo pa to, è certo 1
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ch e il paziente ha una tolleranza bassa. Se inveoe avrà 180 rr1gr., l 'intolleranza sarà solo sospettata, confermandola D;el caso che tale cifra persista dopo 2 ore, e praticando la prova della glioemia provocata. Se, finalmente, il tasso di 180 mgr. si mantiene tale dopo 3 ore dal pasto, l 'intolleranza è indiscutibile. Non si deve però dimenticare che, negli stati di eccitamento n ervoso, il tasso può salire facil1nente a 180-200 mgr. con comparsa sin1ultanea cli ·glioosuria; ·come pure alterano i dati lie foruncolosi e i favi. Abbassano I.a to }leranza per lo zucchero anche gli stati infettivi, le malatti e della tiroide (mixedema e gozzo esoftalmico), gli esaurimenti e i sovraffaticamenti (per es. quelli sportivi). . La soglia renale per lo zucchero corrispo·n de a un tasso g.licemico di 180 mgr., ma il suo valore può innalzarsi o abbassarsi per varie ragioni, diguisachè è sem.p re ne·c essario, per orizzontarsi suJ significato da dare ad una glicosuria, praticare la rioerca quantitativa nel san gue, e la prova alimentare summenzionata. 1
M.
FABERI.
Trattamento del diabete complicato da tubercolosi. (M.
, [ANNO XXXVI, Nu:rvr . 2±]
IL POLICLINICO
LABBÉ ,
A.
SÉLIGMANN, S. DREYFUS.
Bulletin
de l 'Acad. de llf éd., n. 26, 1928).
La frequenza e la gravità della tubercolosi polmonare nei diabetici sono conosciute da molto tempo. Questa .comrplicazione .rappresenta una delle cause di morte più frequenti in tali mala ti. Dopo la scoperta dell'insulina, la proporzione d ei morti per tubercolosi poiln1onare sembra s-iasi elevata, non perchè la in su1lina favori sca lo svilup1p o del•la tuberco, losi , ·ma pe:r:chè l'insulina lia molto ridotta la mortalità per coma, ed ha prolungato la vita d ei diabetici, di maniera ch e questi malati hanno maggiori probabilità di contrarre la tub er colosi e di giungere al periodo della tisi. Tutte le forme di tubercolosi si possono osservare nel diabete. La più frequente è la tbc. po.Jm.ona:re a evoluzione a cuta o cronica. L'evoluz-ione della m.rulattia è generalmente rapida: la fusione dei ·tessuti avviene senza reazione violenta, ma con rapidità esasperante, come se non offrissero alcuna -resistenza a·l la invasione del bac illo di Koch ed alla sua azione caseificante e distruttiva. · Cause mo,l teplici sono state invocate per rendersi conto della sensibilità particolare che i diab·etici dimostrano rispetto alla tubercolosi. Si è parlato di demineralizzazion·e, di decal cifi cazione, ma i diabetici non sono più demineralizzati, o decalcificati, ~egli altri malati. E d'altra parte b en ipochi oggi sostengono ancora la tesi della decalcificazione n ei tubercolotici. La denutrizione azotata, caratteristica del diabete grave, può essere invocata con più ragfone; ma non sembra ·che i diabetici gravi siano, più dei leggeri, esposti alla tbc. Il saggio della cutireazione al.l a tubercolina 1
1
eseguito in molti diabetici ha mostrato chee.s.s.i, se~za ·e~s~re cos~ anergici come gli epat1c1 ed I sett1·c1, reag·1scono meno bene deO'li 5 . altri ammalati. . Uno ~tato di ane~gia relativa può dunque· 1nterv·en1r.e nella disposizione dei diabetici alla tbc . . Sembra agli AA. èhe si debba tener cont~ del sovra•c carico di glucosio nei tessuti, conosoendo . che ~l glucosi~ favo~is-ce lo sviluppo del baci:llo cli I\.o.ch nei mezzi di .c ultura artifi1cial·e. Questa idea ha indotto a trattare i diab etici tubercolotici con la cura di riduzionealimentare, in maniera da ottenere l'abbassa1nento della glice1nia a.J tasso normale. Gli AA. hanno infatti constatato che la cura deilla iperglicemia esercita ru na influ.e nza inibitrice s·u llo sviluppo della tbc. n.ei diabetirci mentre la iperailimer1tazione provoca un aggravan1ento. Nel trattamento della tbc. nei diabetici bisogna mirare a due scopi: 1) sopprimere r1el terreno diabetico ciò ch e favorisce lo sviluppo. d el bacillo di I\.och, affinchè il malato si difend.a contro I.a m.alattia con lo stesso vigore dì. u·n soggetto non diabetico; 2) impiegare nel diabetico le armi più potenti ch e noi passe-. diamo contro il b. di Koch. Fino al 1922 .:o.on av,e vamo, per lottare contro l 'iperglicemia, che il r,e gime e la cura del digi'llno. Oggi dis.p oniamo della insulina rheperm·é tte ·di ridurre più rapidamente l 'iperglio~mia .e di mantenere un regime pilì sostanzioso senza temere la riproduzione della iper-· gli cemia. Le m·u m erose .osservazioni esisteut~ in proposito riduicono a zero il timore di una azione attivante del processo tubercolare da parte de.Ila insulina, e ne dimostrano invece il v.antaggio, tanto che molti tisiologi hanna. usato l ' insulina nei tubercolotici s,e nza diabete, per favorire in essi l'a.Jim·entazion.e .e l'assimilazione. Alouni casi bene studiati e seguìti dagli AA .. sono chiaramente dimostrativi della bontà pratica dei sues:posti concetti. Si può concl·u dere che se la tubercolosi nei diabetici è .geneiralm.ente molto grave, essa non è, tuttavia, sem,p r.e fatale. Il medico n·o n deve ,d isperare ed incroci.are le braccia, ma al con, trario deve istituire una lotta energica e rapida contro ,q uesta ~emibile associazione morbosa. Il trattamento deve essere duplice e mirare contemporaneamente al diabete ed alla tubercolosi . Contro il diabete il r.e gime regolato e la· cura insulinica debbono essere istituiti e rigorosamente seguìti, in modo da mantenere costantemente il ..soggetto senza acidosi, senza glicosuria e senza iperglicemia, cioè a dire umoralmle nte normale. Contro· la tubercolosi nei casi semplici e li· mitati sarà sufficiente la cura d'aria e di ri. poso; nei casi gravi .ed estensivi sarà istituito il pn1eumotorace, associato o no alla frenicectomia ed ai mezzi diversi ch e arrestano l 'evoluzione delle lesioni e favoriscono la loro cicatrizzazione. A. PrccrNELLJ. 1
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[ANNO XXXVI, NuM. 2±]
~EZIONE
PRATIC.<\
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Sull'impo1·tanza dei tumori delle parati1·oidi nella ostite t•ib1·osa generalizzata.
scoli g·Iutei . Sull a faccia interna e posteriore delle coscie, rtell e fos e iliach e esterne, nel braccio e n ell 'a,ran1braccjo presentava nodulì (BEcx. Arch. Klin. Chir., vol . 152, pag. 123). duri alcuni situa ti subito al disotto della cute, . Dopo l 'e perienza favorevole di ~la11dl ha al tri n ello spessore dei mu coli. Gli e ami radiog rafici e ch in1ici praticai.i mi . . ero in evieseguito, in una donna affetta da os teodis tr~ denza trattarsi di de po izione di sali calcarei fia generalizzata, l 'asportazione delle parati(carboné\ti e fosfati) . Le articolazioni erano liroidi di un lato e di un piccolo nodulo situato vicino a lla ti~'oide . All 'es. microscopico ri- ber e. Nel'l 'ulte'riore decorso altri n oduli andarono ii1contro .a fatti suppur a tivi icch è si r ese sultò. tutto tessuto paratiroideo norn1al e. La cal oemia, la fosfor en1ia e l 'elimi11azio11e necessario praticar e ampi sbrigliam enti dopo i quali le condizioni dell 'inferma m ig·liorarodel calcio ch e er.ano molto aumen tate r itornarono al n orm ale al III giorno. Nella V gior- 110. Sottoposta a cure r icostituenti di soluz. nata dopo l 'intervento, con1parver o sinton1i di lodo-iodurata ed elioterapia venn e dimessa Letania ch e por tarono a morte la paz. · al 20° dopo circa un anno. ll ivista dopo circa due g iorno. È in-teres.. ,ante nel caso osservato che a11n i l 'esame radiografico dimostrò che era nel periodo preag·onico si n?tò una for~e di- avvcn u to un rias orbin1en to quasi completo d ei noduli, eccettuato di uno piccolo in corrisponn1in uzione della ri erva alcalina n1entre il pH de11za del gon1i to d e tro. del san g ue er a aumentato. L 'A. trae lé seg·t1e11ti con siderazioni: la Con clude con sig·liando I 'i ntervento i11 più C. I. si de,re consiclera·re come una n1alattia tempi. a sè e non come un ]Jrin10 stadio della mioAuschiitz (A rch. l(liri . Chir., ' rol. 152 , pag-. si te ossifican te, pcrcJ1è i1on è n1.ai tata con12±) ha os ervato 36 casi d~ ?stite fi~ro sa . Crede ch e si può an11nettere 1 esisten za di due sLalata la formazione di tessuto osseo e l 'esame i tologico h a din1osLrato che la sostan za · ti l)i di osti te fibrosa locali~za ta :. la f o~n~a ino~ calcarea è liber a n elle n1aglie del tessuto connoostolica e la forma pol1ostotica. D1 questa form.a ha osservato 3 casi . Bisog·na separare ne Ltivo costitliendo ·un vero e prOJ?r io corpo n ettamente la forma di O. F. poliostotica lo- e traneo e che n el. t . connet tivo non avven gocalizzata dalla O. F. poliostotica generalj zza ta 110 altri fe11on1eni all'infuori di quel li reattivi; a.llro fatto importa11te è il r ammollin1ento dì che clinicamente identica, si differei1zia perque ti focolai di deposizio11i calcar ee.' ram.~ol ch è' porta a morte il n1alato .. Uno dei casi o~ servati a un oerto pu11to, si Lrasforr11ò dalla li111ento accompagnato da fenomeni sett1 c1 e tilcerazione della cute. La n1alattia colpisce in form a 'localizzata nella generalizzata e morì . All 'autopsia i. rinvenne un tun1ore b ilaterale genere il sesso fen1n1 in il e o nei prim i due decenni d i ' ita o dopo il -t5° anno d 'età. Sono delle paratiroidi. . . tale fatte ricer ch e sulla lue e ulla tubercolosi Questo fatto deve in durre a mod1ficare la n1a con e ito negativo · (reaz. di Wassermann prognosi sempre favorevo le. . . . . e di Von Pirquet sempre n egative). P·e r qu.a nto rig ua~'da l.e rec1d1,re in molti L ' A. pensa ch e la C. I. debba esser e concasi si tratta di continuazione · del processo pe~ sider ata come una m.a]attia del ricambio con insufficen te asportazion e; la .magg·ior. pai~te_ d ~1 un 'alterazione dell 'equilibrio tra l 'assorbimencasi, però, guarisco?o con interventi minLm~. to e l 'eliminazione del Ca, alterazione legata A d1ffer enza di altri non am~~tte ch e questa forse in con sider azione dell 'età in cui la maforma rappresenti uno stat? presar?oma~oso. ' . latl ia si manifesta, ad un 'alterata secrez1ont Bergm,a nn, in un caso di osteod,1.s trof1a ge- inler.na d elle ovaie e del timo. n eralizzata non h a trovato, all intervento , S1 NIBALn1. alcun tumore delle paratiroidi. 1
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VALDONI.
Su di un caso di '' calcinosis interstitialis ''· (L. BoNORINI. La Clinica Cliirurgica, agosto 1928, fa se. 8). Dopo aver riass~nto la statisti.ca l 'A. passa a lla d escrizione d1 un ?aso cap1tat? all ~ su~ osservazione. Si tratta di una ba1!1b1na d ~ ~n1 7 che all 'età di 4 .anni con1inc1ò a s~ ffr1re ù 'a-cess i mul ti1)li ch e incisi d a_va.no e .ito a pus molto den o· e, . la cui g.uarig:10.ne s1, protraeva a lungo . All 1ngre~so i? clinica p1esentaNa un a tun1efazion e emisferica alla r eg. glutea, d olente, arrossata, ulcera.ta; d,e~ta . tume~ fazione, duro-pastosa in alcuni punti, in. altrL duro lapidea, si trovava n ello spessore dei 111u,
CARDIOLOGIA. L'infarto mioca1·dico. Studio clinico elettrocardiog1·afico. (C. PEzz1 . Cuore e Circolazione, n . ±, 1929).
Solo da poco ten1po Jn diagn osi di infarto miocardi co è u sc ita dal don1inio della a na to1nia · patolog·ica. A differenza dell :infa:to. I?oln1onare cl1e può p r esentare segni ob1ett1V1 e deIl 'infarto cerebrale cl1e i1uò rivela rsi con seO'Il i di localizzazion e, la sintomatologia d ell 'infarto n1iocardico sen1brava n1uta o andava orn1nersa nel quadro più in1ponente d ella ins11 frìr irr za n1iocard ica. Per i io ter isolare la sin ton11tologia d ella
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IL POLICLINICO
fANNO
XXXVI, NuM. 24]
trombosi coronarica e ra n ecessario studiare la di T in prima dcri v.azione ha grande valore forma pura, non complicata da altre lesioni p erch è T non è mai negativo sui tracciati cardiach e in a tto ed era n ecessario avere un norn1.ali. m ezzo ch e pern1ettesse con criterio obiettivo Il terzo gruppo (T - - ) dove è negativo in sicuro, di avvalorare la diagnosi clinica, p er sè tutte le derivazioni è di constatazione molto . ' rara. stessa più o .rn eno dubbi a. Questo criterio p1u obiettivo oggi viene dato dal! 'indagine elettro- , L 'A. r iporta 15 casi di ir1farto miocardico, cardiog rafica, ch e in molti casi può fornire ele- tutti studiati elettrocardiograficamente: essi si menti diagnostici di grande valore. Lo studio riferiscono a pazienti in alcuni dei qu.a li la clinico d·ell 'infarto miocardico però, n ecessita diagnosi clinica fu fatta direttamente dall 'A. co'n oscenze precise sulla circolazione coronaria. n ei prin1i periodi dell'infarto, in .a ltri, capitati L '1\.. inizia appunto il suo studio, col ricor- all ' osservazione quando il male non era più dare il sistema arterioso coronario e la sua ch e un ricordo, l 'A. potè fa re la diagnosi redistribuzione, la qu.ale ha somma importanza trospettiva d'infarto controllandola poi con nella sintomatologia dell 'infarto miocardico. l 'esame elettrico. Questa infatti è più o m en o ricca a seconda Dei casi studiati 7 appartengono al primo dell 'importanza dell 'obliterazione coronaria, gruppo, 7 al secondo, 1 al terzo . dell 'età del p~zi ente; inoltre essa è più o meno P erchè le modificazioni di T abbiano valore, pura a seconda ch e la lesione si manifesta in è n ecessario ch e non coesistan o lesioni di branun sogg·etto sino allora apP,arentemente sano, ca, ch e l 'elettrocardiogramma non presenti i oppure è la complicazione di affezioni cardia- caratteri di una notevole preponderanza venche in atto e evolutive. tricolare , che l 'ammalato n on sia sottoposto, ta forma pura dell ' infarto, forma alla quale prima dell 'esam e elettrocardiografico, a una si d eve l 'epiteto di forma anginosa, è caratte- j n tensa cura digi tal ica. rizzata da quattro segni fondam entali: il doL 'inf.arto miocardico può guarire clinicalore, la febbre, lo shock circolatorio, lo sfre- mente ed infatti alcuni dei pp. dell 'A. sopravgamento pericardico . A questi segni principali vivono .alJa trornbosi da qualche anno, preseno diretti, a ltri indiretti o secondari possono far tando a volte alcuni lievi disturbi, già però corona e cioè : i disturbi cardiaci, i disturbi preesistenti. respir.atori e quelli gastro-intestinali. Alcuni osservatori avrebbero constatato anSecondo l 'A. lo sfregam ento pericardico è di ch e la guarigione elettrocardiog rafi ca dell 'in· alto significato diagnostico, ma sfortunatamen- farto con il ritorno allo stato normale del tracte è raro, n ei 1O casi osserva ti clinicam ente, ci.àto elettrico. L'A. però ritiene tale evenienza l 'A. l 'h a p er cepito una volta sola. rara, non avendola osservata in nessuno dei Ma è sopratutto l ' indagine radiografica quel- suoi casi, anche a distanza di m esi ed anni. la ch e è di grande soccorso n el1a diagnosi del· A. Pozzr. l 'infarto cardiaco. Nel primo p eriodo, limitato per lo più a lla prima settimana, la presenzà L'endocardite della tifoide sul tracciato elettrico della g rande onda monoe le endocarditi tifose nel bambino. fasi ca di Smith e Pardee, occupante il tratto R S T a direzione opposta in 1a e in 3a. derivazi~ne e dovuta all.a corrente d'irritazione, (NoBÉCOURT. Journ. des praticiens, 27 aprile 1929). costituisce un segno assolutamente patogno. Nell.a ti-foide e n elle paratifoidi, le endocarmon1co. L 'onda monofasica è però di con statazione diti sono rare . Si osservano a tutte le e tà, ma rara essendo b en difficile esaminare i pazienti n el b ambino, sembrano più frequenti che nelelett~ocardiografi~amente n el.. pri~o. p~;iodo 1'adulto . La m età delle osservazioni raccolte della trombosi. Inv.e ce le mod1f1caz1on1 p1u tar- da · Stempowski concerne dei bambini o dei ragazzi; la maggiore frequenza in questi è data dive dell'onda T, potendo persistere per set.ti. mane e per mesi, sono di osservazione fa c1 le soprattutto dal fatto ch e in essi la febbre tifoide è in,rece meno frequente che negli adulti. ed altrettanto sig nificative. Le m odi fi cazioni di T si possono presentare Nei ragazzi, l 'endocardite si riscontra special ... in tre modi o g ruppi differ enti. In un primo m ente fra 8 e 15 anni ed è un po ' più freg ruppo (T + -) l 'onda T è positiva in la, quente nelle femmine che nei maschi . Nelle autopsie eseguite al John Hopkins fortemente n egativa in 3a d erivazion e dove non solo è molto accentu.a ta e spesso ad angolo Hospital , su 132 tifosi, si sono trovate 3 volte molto acuto, ma si stacca da una breve linea delle vegetazioni endocardiçJae (2,2 % dei casi). Le endocarditi delle ti·foidi e paratifoidi com .. a convessità in alto, r esiduo della g rande onda monofa ica iniziale. Nel secondo gruppo pre ndono due ordini di fatti. In una prima categoria sono da con siderarsi (T - +) T è n egativo in 1a derivazione ed ha gli stessi caratteri so.p~ade.scritti, pu? .esse~e le endocarditi dovute ad infezioni secondarie. n egativo o nullo o pos1t1vo in 2a, pos1t1vo in Si sono trovati dei cocchi indeterminati, stafilococchi streptococchi pneumobacilli di Fried3a de rivazione. In qt1esto gruppo anch e la sola n egatività lander ed altri germi.
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XXXVI, NuM. 24]
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S E ZIONE PRATICA
L'altra categoria comprende le endocarditi dovute ai bacilli tifici o para tifici (fra i primi .che isolarono il bacillo del tifo dall 'endocardio, m enzioniam o il Carbone). Quando il malato sopravvive, è difficile stabilire qua le parte abbi,a :r;i.o avuto i bacilli del tifo. Si ricon osce l 'i11fezione tifosa con la clinica, l 'em ocoltura, la sierodiagn osi, ma non si può affermar e in n essun m odo se la lesione .endocardica sia d ovuta o m en o ai bacilli tifici -0 para tifici; certam ente, se l 'emocultura fornisce soltanto detti bacilli e n on si hà nno complicazioni secondar ie, è legittima la supposizione .ch e l 'endocardite sia causata da essi. D'altronde, le forme anatomo-clinich e non differiscono essen zialmente secondo i diversi • • .germi in ca usa. L A CLINI CA DE L LE ENDOCA RDITI TIFOSE .
I due tipi classici di endocardite sono la forma semplice e quella maligna . L 'una e l'altra si iniziano gen eralmente a partire dal secondo settenario, talvolta n el corso di una ri.caduta. Nell 'endocardite semplice, i sintomi gene .. rali son o quelli di una febbre tifoide di m edia inten sità ·O gr.ave. I disturbi subbiettivi e fun.zionali son o nulli ; si h a ·per tanto, spesso, una tachicardia spropor zion.ata con la temperatura .ed una pressione piuttosto debole. L 'es.ar11e regolare del cuore permette la dia. gnosi. P. es., n ell 'endocardite mitrale, si vede .che il volume del cuor e riman e norm.ale od aumenta progr essivam ente. All 'ascoltazione, si percepisce, al foqolaio mitrale, lo smorzamento d el primo tono. Spesso appare precoce m~nte un soffio sistolico, a sede sulla punta olos1stolica, dolce, leggero~ ch e ~on s~ prop:aga e. no~ .è modificato nè dai mov1n1ent1 resp1rator1, n e dai cambiamenti di posizion e. Vi si associa, ·t alvolta, un leggero r umor e .di.astolico od un -soffio presistolico. An.a logh e a lterazion i si h an.no n el.le lesioni ·degli altri orifici , a cui per ò s1 associano spes-so quelle della mitrale. Nell 'endocardite aortica, il secondo rumore .al focolaio a ortico è sordo , smorzato , spento, insiem e o non a d un leggero soffio sistolico ie ad un' soffio di.astolico. L 'endocardite polmonare o tricuspidaie son o eccezional~. Spesso l 'ottusità precordiale è note.volm~nte aumentata in conseguen za della dilatazione del cuore ' fenomen o ch e si esplica con una sindrome 'miocardica. Talvolta, prima dei se .. gni di endocardite si ascolta uno sfreg.am ento pericardico. In alcuni casi , son o .a ffe tti simul tan eam ente il pericardio , l 'endocard.io, il miocardio\ aven .. dosi una vera pan card1te. Del resto , e noto che n ella tifoide, il miocardio è spesso interes~ato, a n che sen za partecipazione delle sierose.
In complesso, dunque, l 'endoc,a rdite tifica ha i caratteri di quella reumatica e può andare da una forma frusta ad una pan cardite. L'endo cardite m alig nq, coin cide gen eraimen te con i sintomi di una tifoide grave. Temperatura elevata, stato tifoso grave, ventre m eteorico, diarrea abbonda n te, n1ilz.a grossa, fegato spesso ipertr ofizzato. Urine scarse, colorate, con a lbumina; si hanno spesso b ron chite e congestione polmonare. I sintomi cardio-vascolari sono v.a ri . Polso frequente, piccolo, molle depr essibile, pressione arteriosa bassa, fegato più o m eno grosso. Cuore a volume n oimale o dila tato; toni deboli o sordi. Si .ascolta, ora un soffio alla punta, ora uno sistolico od uno diastolico alla base, al focola io aortico od an ch e a quello polmon are, talora un soffi o sistolico al focolaio tricuspida le. Il soffio orificiale dell 'endocardite maligna ha certe particolarità : si costituisce rapidam ente, diventa forte, rude, talora pigolante; spesso si modifica, scompare e riappare a parecchie riprese. l\1a un 'endocardite m aligna pu ò an ch e svolgersi senza provocar e n essun soffi o, se la lesione è più ulcerosa che vegetante o se le vegetazioni si trovano , non già sugli orifici e sulle valvole, m a sulle pareti delle cavità; in questi casi; l 'endocardite riman e silen ziosa . (:on i segni dell 'en1ocardi te e de,l la dilatazion e, o m eno, del cuore, si può sentire uno sfregam ento pericardico. Infin e, non è rara la compar sa di sintomi attribuibili ad em bolieG la porpora, a ttribuita ad embolie cu tan ee; delle ma nifestazioni polmor1ari (brusca compatsa di viva dispnea, di un dolore toracico, talora di sputi san guigni o di vera em ottisi ; si rileva la presen za di un focolaio con soffi o, ch e fa pensare a polmonite). Si h anno inoltre delle embolie epatich e o splenich e, con tumefazione rispettivam ente del fega to o della milza, delle embolie renali con ematuria, delle embolie cerebrali con apoplessia ed emiplegia, delle embolie arteriose d egli art i, ch e por tan o alla gan grena. L A DIAGNOSI .
Ques te endocarditi sollevan o diversi problem i diagn ostici, ch e varian o a seconda ch e la feb bre tifoide è già diag·nosticata oppure è ig11orata e ci si trova in presenza di un'endocardite, di cui si deve stabilire ]a natura. Nel primo caso (tifoide riconosciuta), l 'ascoltazion e r egolare del cuor e rivela , un giorno, lo smorzam en to di un tono o la presenza di un soffi o. Due eventua lità possono allora pr.esentarsi (l 'A. prende ad esem pio l 'endocardite n1itrale): 1) il volume del cuor e è poco o punto modificato ed è abbastanza facile distinguere lo sm orzam ento del prim o ton o da ll 'indebolimento; in presenza di un soffio sistolico, s1 de,ron o poi eliminare i soffi extracardiaci;
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[A~;'-io XXX\'I, .i\"u:\1. 2±].
lL POLI CLINICO
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2) più grandi sono le difficoltà quando il cuore si dilata e ragg·iung·e un volume notevole. Nella sindrome n1iocardica, smorzamento ed ind ebolime11 to del primo tono si confondono, m entre può ancl1e comparire un soflio funzionale, in conseguenza dell'allontanamento d ei pilastri della mitrale e per la mancanza di accollamento durante la sistol e ventricolare. Soltanto, seguendo b ene l 'evoluzione, si potrà riconoscere che si è avuta un 'endocardite e non g ià un 'insuffi cienza funzionale. Ben difficile è poi il riconoscere un 'eventuale infiammazione a cuta dell 'endocardio se preesisteva una cardiopatia valvolare. Altre d ifficoltà per la diag nosi risultano dal1'esistenza di una pericardite e di uno sfregamento pericardico; la diagnosi di questa può far sì ch e non si riconosce 1'endocardite; gli sfregamenti legg·eri non sono sempre distinguibili dai soffi. Riconosciuta 1'en docardite si dovrà ricercare se essa sia semplice, maligna , ulcerosa, vegetante. La diag nosi di malignità si basa sulla gravità dei sintomi generali; ora, questi n ella tifoide possono essere attribuiti all'infez ion e stessa. Depongono per u n'endoc.ardj te malig·n~ i segni ascoltatori , quali sono già stati descritti e la comparsa di embolie. L 'endocardite maligna . può poi essere miscono ciuta quando le les ioni non risiedono agli orifici. l\1a talora, si ignora che il 111alato abbia la tifoide. Il bambino ha un 'endocardite ch e si svolge con sintomi gen erali ch e ricordano quelli d ella ti faide; si ;'·arl.a a llora di endocardite maligna a forn1a tifoide. I soli elementi di cer1ezz.a sono dati d.all 'emocoltura e dalla sierodiagnosi. Le endocarditi , ch e si manife tano n el corso d ella tifoide, portano spesso a morte. La guarigione d ella fa se .a cuta, però, non è eccezionale poicl1è, 11ei 16 casi di Stempowslti, si è avuta 9 volte; si trattav.a prob.abilrnente di endocarditi semplici . All 'endoc.ardite acuta possono succed ere d elle alterazioni valvolari; la presenza di queste, attribuibili all.a tifoide, è però rara. 1
FILIPPINI.
. . - Sono disponlbili ancora pochissime copie della interessante pubblicazione: Prof. ARIIST'IID1 E BUSI Direttore del R. I s tituto di Radiologia dell 'Università di Rom a.
Nozioni elementari sulla esplorazione radiologica nella tubercolosi polmonare V ol. in-8°, di pag. 42 (estratto dal volume « La Tubercolosi » - 1° Corso di Tisiologia). Prezzo L. 5. Per i nostri abJ1onati sole L. 4, 7 5 franco dj porto. Invi.a.re Vag1ia Pcetale all'edito.re LUIGI POZZI. via Sistina, n. 14 - ROMA. •
CENNI BIBLIOORAFICJ. (1) L.
NIANGIAGALLI .
Lezioni di Cliriica Ostetrica.
i\filano, Istituto Editoriale Scientifico 1929. Tre grossi volumi. L. 350. ' II ~enatore Luigi Mangiagalli che fu figura prem1;riente n el ~mpo . g~nec?logico, tempra di organizzatore feli ce! .clinico illustre, magnifico i11.a estro, uomo politico, ebbe fra le tante virtù qD:ella di una 'tenacia appassionata al lavoro. D.e posti per lim iti di età la cari ca di Rettore· dell'Università di 1\ililano, da lui voluta e creata, e ~ 'ufficio di dire.ti.ore di quell'Istituto ginecologico, c~e, ~a 11:11 ?ostruito , formò il primonucleo degli I st1tut1 di alta cultur.a e raO'O'iunse 0 be~ presto i più alti fastigi, ceduta ad altri la carica di Podestà di Milano, invece d i concedersi un ben meritato r iposo, con sacrò le sue· energie sempre giov.a ni .a ll 'Istituto del cancro e a riunire in un volume il succo migliore del1'att!yità ~id.attica e clinica da lui esplicata per tan t1 .anni. La morte lo colse all 'in1provv iso, proprio mentre correggeva d ell e bozze di questo volume; ma il lavoro era già tutto coordin.a to, cosicchè ]a scomp.ar sa del grande l\1aestro non turbò la su ccessiva pubblicazione. Il Trattato orn1.a i completo, forma una ott~n:ia guida per g ]i studenti e per i n1edici prat1c1, non solo , ma rappresenta un libro che viene l etto con profitto anche dallo specialista, ch e mentre vi amn1ira le larghezze della cul .. tura del Maestro, la sere11ità d eJlo spirito critico, la effi cacia delle sintesi, vi trov.a r.accolto il frutto di una esperienza clinica vissuta per oltre mezzo secolo. Il Mangiagaili aveva dedicata ]a sua fatica agl i antichi allievi, sparsi in ogni paese d 'Ita-· lia , a testimonianza del fervore cl1e aveva sem pre consacrato all 'insegnarnento, quasi a farlo loro g·iung·ere ancora com e rievocazioni d ella voce e d ell 'affetto del Maestro. Ma il pubblico· fra cui si diffonderà questo ·libro è ben più vasto e esso conquisterà al l\1angiagalli nuovi amn1 iratori pure fra le fresch e schiere, che non ebbero la fortun.a di conoscerlo e di poterlo amar e. p . g.
U.
PARODI.
Apparato genitale femminile. Fasci-
colo XIII del cc Trattato di anatomia patologica » diretto dal prof. Pio FoÀ. Unione t ipografico-editrice, Torino, 1929. L. 24. L 'importante capitolo dell'an.atomia patologica d ell'apparato genitale femminile è stato scritto d al prof. Parodi per il trattato diretto dall 'illus.tre e compia nto prof. Foà con una gran de pre1Xlrazione e con un· esame dilige11te della bibliografia. L'.esposizione è chiara; precisa, sobria. L'A. dimostra la n1aturità della ua mente con que(1) Si prega d'inviare due copie dci Iil,ri di cui· si desid~ra l a recensione .
[ANNO XXXVI, NuM. 24]
SEZIONE
PRATICA
sto poderoso lavoro. Purtroppo esso è l 'ultim.a manifestazione del suo fervido e severo ii1gegno e ved·e la lu·c e per opera del sub maestro Aldo Fabris, ch e ha curato la stampa. Con questo fascicolo ha fine la poderosa opera di anatomia patologiC<'l tracciata e diretta dal ·F oà, redatta dai migliori nostri maestri della materia, pubblicata con ricchezza di mezzi e con precisa e nit_i1da .edizione dal1'Unione tipografico-editrice torinese. Questa rinomata casa ha il coraggio di intraprendere la pubblicazione di opere anche grandiose e di portarle bene a termine. Certan1ente il trattato diretto dal Foà fa onore alla scienza e all.'arte editoriale italiana, e sottra·e i nostìt studenti dall'obbligo .d i ric·o rrere a libri stranieri. L'entusiastico animo del Foà sarebbe stato fiero è orgoglioso, se la sorte gli avesse serbato la fortuna di ''ederlo compiuto. La m edicina italiana deve essere riconoscente all 'intrapr.endenza del professor e Foà per questo saggio riuscitissimo della capacità didattica dei maestri italiani. Un tale esempio meriterebbe di essere imitato. V .. AS COLI.
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gna (1928) ed in quello internazionale di Bolog11a (1928). Le relazioni dei detti Congressi r iguar·dano essenzi.a lmente I.a lotta contro la tubercolosi, nonch è la protezion·e e l'assistenza all'infanzia.:. temi che trovi.amo esaurientemente trattati da A. Borrino, C. e L. Lollini ed altre. l\!Ia certamente, questa non è la sola forma di attività delle nostre colleghe, che troviamo dovunque, n ell.a condotta, n egli osped.ali , negli uffici sanitari, nei laboratori sulla cattedra. Quanto ci appaiono lontani quei tempi (una trentina di anni fa) in cui, come ci racconta la Carcup1no Fe rrari, la dottoressa Cinque dovette fuggire da Palermo per sottrarsi alle troppe i~e, chiacchiere, pettegolezzi ch e il fatto nuovo di una donna-med~co aveva su scitato! Oggi la dottoressa nostr,a si mescola con noi nella dura lotta ed affronta le più ardu-e que ... stioni sociali, animata dal desiderio del Bene. Ed il successo non le può mancar e. fil.
1
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI
I. NovAK . Die Meustruation·. J. Springer , 1929. Reale .A.ecadeinia di Medicina di Torino. Wien I.' M.o. 3. 60. Seduta del 22 febbraio 1929. Nella collezione dei libri pei m edici pratici Presidente: prof. DioN1sio. questo riassunto del Novak porta un utilissimo Lo stato attuale della medicina legale contributo a lla chi.ari•fi cazione e .alla moderniz- zazi.one delle idee del m edico nei rig uardi della nella repubblica Argentina. funzione me's"truale, sia dal lato fisiologico, si.a Prof. RAMAN BELTRAM (dell 'Università di Bu...enei rispetti della patologia ginecologica. Un esteso capitolo è poi de dicato .alla m enopausa nos Ayres). - L'O. premesso un caloroso saluto e alle sue ripercussioni sull 'intero organismo. all 'ILalia èd ali' Accademia di Medicina di Torino, viene a parlare del c6mpito avuto dalla UniverTutto il volumetto è disseminato di consigli sità dell 'Arger1tina nella rivoluzione del 1856. In terapeutici per le varie complicazioni, per modo modo conciso infine espone qua11to ha fatto la che esso, pur n ell.a su.a brevità, può costituire m edicina legale nella sua naz1one dopo l a riforma una guida veramente utile· al medico pratico. universitaria del 1918.
p. g.
La polizia ha il SllO corpo m edico, autonomo, nominato dal Governo ed ha l 'incarico di redige-.. re tutte le denunzie di ferimenti, contt1sioni, m orti violente, che possono essere di competenza della polizia. Quando vi è necessità di proced er e ad un 'autop-. sia, la pratica passa al Giudice di turno, ch e si rivolge invece al Medico di Tribunale, i quali dipendono dalla Camera d 'Appello Criminale. Que ... sti medici intervengono per turno in tutle le pe· rizie, che i Tribunali di giustizia ordinaria della Capitale o che la Giustizia federale sottomette alla loro considerazione. Per le perizie tossicologiche esiste il gàLinettochimico dei tribunali. Il nuovo codice penale argentino prende come elemento giuridico dell 'imputabi1ilà il criterio psicolog-ir:o della scuola positiva, il caso d 'inter· ven Lo del medico legale è ammesso non solo nella dimostrazione scientifica dell'imputabilità, ma anche nella correzione dei vizi psichici , intellettuali, volitivi, etici,... ch e possano aver motivato il delitto. A questo scopo furono cr eati vari I stituti ; vi è CJt1ell o per la riedu cazione dei d elinquenti, di cui
I . M. Rui:z-CoNTRERAS. Placenta previa. Madrid, 1929. Ed. J. Morata. 5 pesetas. In una monografia di 115 pag., .arricchita da 19 figure, Ruiz-Contr.eras illu~t~a qu e~to in: teressante capitolo dell.a ostetr1c1a dai vari punti di vista, con idee moderne, con sano spirito critico, con c~iare~za di~a.ttica, ~ornen: do così un'ottima guida ai medici e agli stessi specialisti. p. g.
Atti dei Congressi de·ll'Asso~i~ione n<:zion~le . italiana Dottoresse in Medicina e Chirurgia. Un vol. in-8° di 300 pag. Offi cina Grafica Fresching, Parma, 1928. Piccolo, ma sempre crescente e simpaticamente fattivo manipolo, questo dell e Dottoresse italiane in m edicina .e chirurgia, di cui in questo libro troviamo riflessa l 'attività n ei dt1e Congressi nazionali di Milano (192±) e Bolo'
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IL POLICLINICO
molle sono d esignate come caratteri tiche della lue, e per ciò sono da riten ersi con1e sintomo molto importante per il diagnostico. Nella sifilide a cquisita l 'arrossamento si presenta sotto forma di grosse macchie divi se dcl spazi pallidi r elativamente estesi, mentre n elle forme ereditarie la distanza fra le varie maccl1ie è piccola, e le macchie sono numerose, determina11ti l 'aspetto di una superficie marmorizzata. Degno di rilievo dunque è il campo · di osservazione offerto al medico dall'attento esame d el palato molle, che merita di essere praticato m etodicamente per il rilievo di sintorni speciali, d~vuti a determinate alterazioni di alcuni organi interni, u tili per un sicuro giudizio diag·nostico. A. P1cc INELL1.
CASISTICA.
XXXVI, NUJ.\.1. 24]
gli elementi péùrenc·h imali cellule - @itel•i oidi, e cellule giganti di Sit ernberg. •Il reperto splenico presentò l e medesime cairatteritstidhe. · ·Consideran·do il decorso e l a sintomatologia del caso rifer.i to, I'tA. ricorda cli.e la febbre vespertina, il de·c ad1im·ento e gli a;ltri di1stu1rbi potevano far pen·s.are aid una f eb1bre maltese, ad una tbc. 0 0oulta, ia,d un blastoma malJ:i.gno. 1P erò un accu•rato e1s.ame'anamnooti,co -ed obbiettivo, e la ne@ativ1tà ·delle ricerche d·i laiboratorio .p otevano far penisare al ,granuloma m·ali1g no, diagnosi che 1può essere accertata soltanto con l'esam·e isto ...patol ogico. Giorvarono 1p·er tale diagnosi : 1'6.ntenso prurito cutaneo, p ersistente; lo .s.tato anemico 1secondario, il rapid-0 scéùdJmento ·d elle forze, gli e demi e la cach·essia finale. Completava l'esam e obb. la ri• ferita ,alterazione d el .sangue, l a qUale è un ise:g no im·p ortante di cpuesto ·quad·r o morboso ad ·etio1logia 1sconosciuta. CARUSI. 1
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Sulla linfogranulomato$i addominale. La diagnos·i ·di granuloma m1a:li1g n·o sipe.sso pr.esenta delle . grandi diif·f icoltà, sopratu tto alloTiCh·è . manca 1que1 c·orteo id i lin·fo1g hian1dole perirf erich.e., l e 1qu1a'li po.ssono più facilJm·e nte indirizz1are ve.r·so uRa esatta dia1g·no1si. È p er qiu est.o cl1e i contributi clinici ·di rno:r"bo d-i Hodg·kd.n addominale, privti di Qlna evi1dente sintomatologia, sono di not ev ole interesse. IIm. un caso di V. Tr~montano ('Nl orgagni, n. 45, nov. , 1928) si tratt a ·d 'una ,paziente di 22 anni, priva •di an.amne,si remota; un anno !PI'ilma dell' osservazione cominciò ad a ccuis are senso di" ma1esseire, s tan1chezza, di·m.~gramento . A qu.esti d·isturbi si aggiun·se in .seguito· stip1si al ternata a diarrea, inten:so !PI'fllTlito. ast.en·i a marcata, lievi .elevazio.n i termiche vespe.rtine, edemi agli arti in11'.e.ri·o ri • A'l l'esarn·e 01bbi-ettivo pr·esentava: asisenza idi • li.nlfotghiandol e nelle com'Und stazi·oni ; negativi gli élJPrp·airati reS(piratorio, -cir·co1atorio, ·adidomin.a le. Mrilza in1gl'landi.t a .ed aumentata ,di consistenza, fegato debo:ridante d'un di.to S·o tto l 'arco costale. ILe rice11CJhe biol.ogich·e furono tuttè n egatirve, .se si eocettua 'Un•a lieve an·emia (glo'b. l'OBsi 2842000), ed una discreta leu·copenJa (6300) con polinrucl eosi n·eu.trofila (81 %) e liruf openia (6 %) . Durante la de1g enza le condizioni si agigr av·a, rono, e la P . .morì nel feb1bifaio 1928. Fu inviata all'autopsi.a con dtiagnosi di gran'Ul omatoisi aid1dominale. Infatti -fu.rono trovate nell'intestino linfo.gihiando'.le r·etro1p eritoneali di gran·dezza vaTiabile, alicun.e isolate, altTe adel'enti, a forma irotondeggi.an te od o"rale, a s u1perftcie liscia. Nella .m ilz·a si riscontrar ono n oduli bianco-g.r i1gtiastri, .a contorni irregolari, isolati od a•derenti, a consi:stenza dura. All'esam e istopatolog·i co d elle gihiandole r etroip•eritoneali si notò tessuto granulomatoso, e tra
Sul cosi detto granuloma Jipofagico in una mammella maschile.
1
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[ANNO
Giacinto (A rin . lt. di Ch. , fase. Il) ha avuto 0 ccasione di osservare e di operare un giovane di 23 a. affetto da uri granuloma lipofagi·co d ella rr1ammella S. L'esame obbiettivo dimostrava nel quadr. inf. int. d ella mammella S. una tumefazione ovoidale lunga cjrca 5 cm. , a superficie bernoccoluta, dura, poco mobile nei piani profondi, aderentissima alla cute, ch·e si mostrava di aspetto e co]orito normale. Il ca pezzo lo n on retratto. Esistenza di 3 ghiandole nel cavo ascellare stesso lato ing rossato , indolore, abbastan za mobili . R eazione alla tuberco.lina e Wassermann negativa. La diagnosi fu, ten endo conto della gio· , v.a ne età del paz., di tumore pr:esumibilmente maligno . L 'es.ame macroscopico fece rilevar e consistenza a tratti fibrosi e dura, stridente al taglio e una costituzione di aspetto fibroso, con abbondanti zone irregolari , rassomiglianti a macchie di candela stearica, arrestandosi al cell ulare sottocutaneo. L'esame istologico rilevò la non più riconoscibilità d ella struttura della . ghiandola mammaria, una intricata e sviluppata impalcatura connettival e ch e d elimita piccoli spazi irregolari, in cui stanno annid.ati .e lemen ti cellulari di tipo epitelioide e molte cellule giganti senza fagocitismo in atto, d el grasso con nuclei v.a riamente disposti e 11ecrosi limitata d el grasso. La letteratura r egistra 34 casi di tale affezione; sulla origine e natura il Lee ed Adair stabilirono l'origine tr.aumatica e il proces o necrotico lipofagico a carico degli elementi locali. È il secondo caso, ne11 'uomo, che è registra to ed è il più giovane di età. Nel caso suddescritto l 'A. non ammette, ~e. . 1
[A~No
XXXVI, Nul\1. 2±J
{;Ondo la storia, il trau1natismo ' salvo ch e il . . paz. non s1as1 accorto . L 'affezione ha uno svi luppo molto lento e variabile. La sinton1atolo.gia tende p er un 'affez ione malig na. La dja. gnosi è molto diffi·cile e la lesione in esame . s1. puo' riscontrare ovunque c ' è tessuto cellulo .. adiposo.
A.
·C10FFI.
TERAPIA. Nella pirosi. La pirosi è una sensazione d olorosa che si m a nifesta, sotto 1'azione di a genti chimici essenzi.almente caustici, su a l cune mucose dell 'api:arato diger ente. Tale sensazione, quando ragg1ung·e una intensità notevole, acquista il .carattere di vero dolor e, per la d eterminazione d el quale sono n ecessari due fattori : la presenza, n el su cco g.a strico, di certe sostanze .chimich e ed il contatto di esso c on la mucosa d ell 'esofago. In linea gener.ale, la pirosi è connessa con un aumento d ell 'a cidità d el ·su cco gastrico e soltanto in rari casi si sono osservati. individui sof~erenti di pirosi in cui il su cco gastrico non iera a9ido. Da ciò I 'importanza d ella somministrazione di alcalini . Fra questi, P . Lukacs (Med. Klinik , 1918, n. 18) riconosce cl1e il primo posto spetta al bicarbonato di sodio, che agisce per l e su e proprietà n·eutr.alizzanti ~ per I 'azione d ell'anidride carbonica ch e si :Sviluppa; l 'importanz.a di quest 'ultima è dim ostrata dal fatto ch e il b en efi cio d el rimedio si osserv.a soltanto qu.a ndo si produce la -eruttazione, cioè, qua ndo l 'anidride carbonica liber atasi esercita una pressione sulla musc u·latura d el cardias, 1nediante la quale il mu·scolo costrittore si rilascia e così il liquido -contenuto n ell 'esofago può p erY.enire n ella cavità g.astrica. Effetti analoghi h anno i preparati di peros·sido di magn esio, in cui p erò la proprietà di produrre gas è appena sen sibile, mentre pre"Valgono gli effetti n eutr.a lizz.anti . P er il tr.a ttam ento indiretto d ella pirosi sono consigliati i Timedi contro la n evro si ch e n.e è la causa, e particolarrrtente i preparati di atropina (b ellad onna) associati o non con gli a lcali. P er quanto rig uarda la dieta, l'osservazione -ch e spesso gli individui soffrono di pirosi 'quando adottano una dieta · di fa cile digestione ·(I.atte.a) m entre non n e h.ann o quando u sano una dieta pesante, indica ch e lo stomaco d el1 'indiyiduo n ervoso r eagisce con uno stato di irritazione in presenza di alimenti non graditi ·od a cui non è assu efatto. D.a ciò la r egola di -con siglia-re essenzialmente 1'astensione d ei cibi ·che, ad esperienza d el m.alato stesso, gli provocano la pirosi. Utile è spesso il consiglio di .fare una m .asticazione prolungata, nonch è '·quello di trattare la n evrosi gen erale con cure fisich e e p si chich e, fra cui l 'A. m ette an che 1a psiçoanali.si . . _ , . . fil. •
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SEZIONE PRATI CA
" (
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L'azione della 1uorfina sulle vie biliari. L'azione della m oll'lfina s u lla vescicola biliare è ~tata studi.ata da Schonrdube e Liirrr1ann (~1unch. JVI'ediz. \tVoch., t. LXXIV, n . 45) col m eto·do ·del sondag1g'io duo1d:en.ale. L e conclusioni cui giuTugono gli AIA. sono le seguenti: a ) la mor.fina sola, ,p er iniezipne, arresta la escr ezion e biliare: con la sonda duodenale $i .ottien e ·s·p esso s olo un po' di SUCCO grustr~CO aJCido, n1en tre l 'esame r.adiologiico ·d im.ostra bene la sede d.uoid·enale ·dell'oliva; b) l'ini·ezion e di ·estr.atti ipofilSari~ o di olio, non determina contrazione v.esci·c olare 1d opo la iniezione ·di mor.f in·a; e) la contrazione ves'cicolare iniziata viene in terrotta dalla azione ·della monfina; d ) l'atropina non rieS1ce a determinar.e la ripTesa della •contrazion.e ev.a:cu·atri·ce interrotta dalla morfina ; e) l 'esam e radiolog:iico dimostra cl1e la morfina ]nterrompe una contrazione provocata 1da uno stimolo p·r ecedente; · f ) la morfina du!llque a·g isce determinan•do il rilrusciamento dell'organo e.avo e· la ·contrazione dell'ortficio duodenale d·el coledoco · · . La somministrazion e s]multanea di morfina e di atropina ·d·urante le coli che epatiche a·g isce cosi in dorpipio s enso, favor enido il rila-s•ci..am ento vesicjco1 are, ed im'Pedendo la contrazione S~' a..stiica orilfizi·ale. A. PiccrNELLI. 1
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Drenaggio medico delle vie bili ari con la miscela solfato di magnesia peptone. Solf·ato di magn esia disseccato gr . cinque P eptone di Withe » due » urio P olver e di liqu.erizia .P . 1 carta e tali n. 10. Si scio.glie il conten uto di una carta in mezzo bicchiere ·d'aoqua tiepida, e si prende al m attino a digiuno, dieci giorni al m ese. , La ·dose di solfato di magne~i a sarà ridotta aJJa ru.età n egli epatobiliari diarroici.
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POSTA DEGLI ABBONATI, Sulla t erapia della pustola maligna. - Al dott. G. L., abb. n. 5428: . Il carbonchio cutan eo è stato oggetto d elle più svaria te ter apie, e d elle più sy_~riate combinazioni m edico-chirurgich e. Ognuno ed ogni tentativo v.a n ta su ccessi e non pochi. oi iamo d ' opinione ch e l 'infezione carbon ch iosa quando è localizz.ata (pu stola) g uarisce con qualunque m edicamento e con decor so ciclico; qu.a nd o I 'infezione _carbonchiosa si gen eralizza (setticoemia carbonchiosa) n e sun m ezzo o si stem a è utile a salvare la vita , '
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IL POLICLINICO clel paziente. L'esperienza larga di molti anni autorizza ad esprimere questa netta con clusione; attualmente oltre alle cure generiche per il malato infettivo noi .ci limitiamo a trattare il carbonchio cutaneo con... gl 'impacchi di soluzione fi siologica - ; mortalità = zero, pe1 quanto riguarda il carbonchio cutaneo-! Prescindendo da questa nostra opinione, che può trovare contradittori sui mezzi di terapia medica, v'è ,accordo completo nel ripudiare l'intervento chirurgico qualunque esso sia: con esso si determinano danni, ·e nessun reale vantaggio, si offende ogni nozione patologica e perfino il buon senso elementare I T. PONTANO.
[ANNO XXXVI, NuM. 2 lJ:
T erisione arteriosa e sua misura. Il.
All 'abb.
5613-1:
Lo sfigmomanometro eh.e risponde ai fini · non solo della pratica ma d elle ricerche scien-Li fiche più esatte è sempre qu,e llo d el RivaRocci. Un ottimo Trattato, in cui troverà ampie· indicazioni bibliografiche, è quello del GALLAVARDIN : La tension artérielle en clinique. Masson, Paris . T .. P.
VARIA. Echi del centenario Malpighiano.
Al dott. C. A~a to, Tripoli di Siria :
Il prof. 1\1. Ziino, n ell 'ultimo numero di: Salvo · l 'atropina, la cui azione d el resto è molto problematica, · non conosciamo m ezzi · Archeion, Archivio di storia della scienza, sott0i il titolo « Malpighiana >) narra, fra l 'altro, per combattere efficacemente, per via interna, con1e prima del 1908 nella loggia superiorel 'iperidrosi gener.ale ch e è sempre di origine dell'edificio universitario di Messina si potesse nervosa (vagotonismo, tabe, neurastenia), ena1nmirare un buon medaglione del Malpighi, docrina (morbo di Flaj.a ni) ecc. con sotto la seguente epigrafe : V. MoNTESANO.
ll1arcellus Malpighius - a Senatu messariensi honorifice invitatus - quadriennium apud vos· a fine anni ll1DCLXII - artis medendi· praecepta tradidit et multa hinc reportavit conquisita et collecta - ad animantium et sti1:pium naturas causas rationes penitus pernoscendas - proprio pliilosophiae tempore- cum taridem licuit homini profiteri - se scire eundemque se sapere - usque hic a vobis praeterlabentibus ut mons - conspicuo totus vertice major abest.
Al dott. Del Duca, Camerata : Non esistono tr.a ttati moderni di ortopedia in italiano; in lingua francese i più recenti sono : PoTEL , Traité pratique d'Orthopédie, Doin ed., e CALOT, L 'Orthopédie indispensable; l\1aloine ed. U n trattato di traumatologia moderno e completo è qu·ello di LusENA edit0 dalla U.T.E.T . E; V,
Sulla cura del diabete mellito. -
All 'abb.
2500: È difficile in una risposta fornire sia pure le linee generali della cura moderna del diabete. Un volumetto pratico che farà al suo caso è quello del RIETTI edito d.a l Cappelli. t. p. Il.
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Il latino è di G. Pascoli, e travolto nelle macerie del terremoto, non passò in alcune delle raccolte ch e furon curate delle cose latine del - poeta dopo la sua morte (1912). E 1'iscrizione è in tutto d egna di lui: precisa, elegante, acuta in quell'accenno alla libertà finalmenteconseguita dal pensiero scientifico nei tempi postgalileani. Bella soprattutto l 'imagine della montagna, ch e giganteggia quanto più ce ne allontaniamo. E non importa osserva lo Ziino - che gliela abbiano evidentemente suggerita le parole di uno scienziate>, qu·èlle con cui si inizia un saggio (M . M. come cultore della istologia e anat. minuta, Milano 1897) di Augustò Eternod. Anche per il Barelli, ch e fu come il M. lettore nello Studio messinese, dettò una bella iscrizione il Pascoli. In essa sono b en c0lte le caratteristiche della mente e della vita del biologo napoletano: segu.a ce di Galilei, precursore di Newton, creatore della jatromeccanica, astronomo, . ricercatore, insegnante valentissimo, intollerante di dominazioni straniere, fino ad affrontare l'esilio. Quei due grandi sc~enziati non ebbero mai forse plauso così alto e solenne come quello tributato loro dal poeta di « Myricae ».
Tachicardia in periodo mestruale in soggetto con endocardite. - Al dott. G. G., da L. : È difficile evitare l'insorgenza della forma
tachicardica; forse utili sono, oltre ai bromici e ai preparati valeri.anici a dose opportuna, i preparati opoterapici del tipo della sistomensina. t. p. • J\.ll 'abb. n. 7167:
Il reattivo del Gosio per la con servazione dei liquidi chiusi in fiale per iniezioni ipodermi.che è costituito da · soluzioni di tellurito, che, come rivelatore biologico, vanno da 1 :25.000
a 1 :75.000. Essendo un antisettico, dosi inferiori potrebbero inibire l o sviluppo. Il solvente da a do per.arsi è l 'acqua distillata sterile. Le soluzioni concentrate di per se stesse sono sterili; volendo sterilizzare le fiale di diluizione i può adoperare la pentola di Koch per 5-10 minuti. Non esiste incompatibilità d,e l tellurito con R. G. le soluzioni cloruro sodiche.
(Dalla << Rivista Sanitaria Siciliana », 1 giugno 1929). I
[ANNO XXXVI, NuM . 24]
' SEZIONE PRATICA
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POLITJCil .SANJTARiil E GJURISPHUDENZf\.<*) CONTROVERSIE G1URIDICHE
XXI!I. - Concorsi: costitu.iione della Commissione. L 'Ospedale Maggiore di S. Giovanni Battista e d ella. città di .T orino provvide a lla nomina di un medico primario, in base a con corso. Dopo la scadenza del termine per le don1ande di ammissione, il Consiglio di ammi11istrazione d~ll 'ospe.d ale costituì }.a Commissione giud icatrice chiamando a farn e parte, fra altri, il prof. Fratti di Pavia; ma , poich è questi ritardava a comunicar e l 'accettazione, il Presidente del Consiglio d ell ' Opera Pia, dopo .averlo invano sollecitato, lo avvertiva telegraficam en te che avrebbe provveduto a sostituirlo. Il prof. Fratti, prima ch e ricevesse questo telegramma, aveva fr.attanto inviato la lettera di accettazione; ma il Consig lio di amministrazione, reso edotto dei fatti ch e si era no svolti , approvò l 'operato del Presidente e deliberò di sostituire il prof. Fr.a tti col supplente prof. Las.agna La Commissione così costituita formò la g raduatoria; ma il Consigli o dell'ente, con siderato che il g iuèlizio d ella Commissione era viziato da errori e da omissioni, dichiarò nullo il concorso mandando a ricompilare un nuovo bando . Il P.r efetto revocò questa deliberazione, limitando la dichiarazione di nullità al giudizio con clusivo della Commission e. Il prof. Bruzzone, ch e aveva parteèipato al con corso, agì in g iudizio, con dt1e ricor si: uno contro la illegittim.a costituzione della Commissione e l'altro contro il decr eto del Prefetto. Furono dedotte molte eccezioni di inammissibilità, delle quali non è qui il caso di faJ cenno. Più .ampia notizia d.a remo di questa inter essante controversia n ella Rivista cc Il diritto pubblico sanitario» . Vogliamo ora segnalare la risoluzione concernente la costituzion e della Commissione. Deduceva· il ricorrente che ,e ra illeg ittima la sosti tuztone del prof. Fratti, sia perch è avrebbe dovut.o pro,1vedere, se mai, il Consiglio di amrr1inistrazione e non il Presidente, sia perchè la sostituzione non era stata determinata da motivi di pubblico interesse. La V Sezione del Consiglio di Stato, con decisione 10 maggio 1929 n. 270, ha accolto il ricorso, per le ·considerazioni che qui riassumiflmO e che rigl1.ardano le forme e i limiti della. revoca degli atti amministrativi .e le condizio.ni che possono giustificare la sostituzione dei Commissari, n ei concorsi. Osserva anzitutto il Consiglio di Stato che , })er principi.o generale di diritto, d~sunto da 1
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(•) La prese~te rubrica è affidata all 'avv. legale del nostro periodico.
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norme specifiche del nostro diritto positivo, la ,revoc.a .di un atto amministra tivo, per essere leg1tt1ma e spieg.are efficacia deve esser·e fatta dalla stessa autorità che ha emanato l'atto da r evocare e con le stesse forme. Nel caso concreto, la costituzione della Commissione appartenev.a ·alla competenza del Consiglio di amministrazione dell 'ente, il quale vi aveva provveduto con sua deliberazione. La r evoca d ella nomina del p:rof. Fratti €ra stata invece disposta dal Presidente cc cioè da un 'autorità diversa da quella ch e aveva il potere di effet.. tuarla ed era p er ciò solo illegittima, in quanto annullava virtualmente una delle più impor.. tanti garanzie formali d·ella reg·olarità d el concorso )>. P er intendere questa risoluzione è d a tener presente ch e il Presidente dell ' ospedale aveva fatto questa testu.a le comunicazione al prof. Fratti: cc Pregala con siderare come nullo l 'invito rivoltole, poich è provvedo sua sostitu• z1one ». Forse avrebbe potuto essere diversa la deci .. sione, circa la competen za , se, consider ato il r itardo dell'accettazione, il Presidente si fosse limitato a interpetrare il silenzio come rinunzia e quindi fo sse entrato in funzion e, per ef.. fetta della non accettazione, un Commissario supplente. In tal caso, non si sarebbe forse trattato di una vera e _propria deliberazione,. con effetti costitutivi dèlla . Commissione, ma il Presidente avrebbe eseguito il provvedimento ar1teriore, cioè quello del Consiglio di ammi .. nistrazion e. La esecuzione sarebbe certamente spettata .alla 'sua competenza . Come g ià si è detto , il Consig lio approvò l)O i l'operato del Presidente, e delib~rò , con suo proprio atto, di sostituire al prof. Frattì il supplente prof. Lasagna. Ma il Consig lio dì Stato ha dichiarato illegittima questa d eliberazione cc sia che la si riguardi come semplice atto di ratifica della revoca disposta dal Pre ... sidente, sia che la si consideri com e provvedimento .autonomo a sè stante ». Nel primo caso infat.t i la ratifica sarebbe inefficace, essendo ovvio ch e non è ammissibile la conferma di un atto Dl111o ab origine e quindi g iuridi camente in esistente. Nel secondo caso, con siderata cioè la deliberazione 31 maggio 1927 qual e prov,1 edimento autonomo e · sen za alcun riferimento con il precedente atto di r evoca del Presidente, la illegittimità è non m en o evidente, perchè a questa data il prof. Fratti aveva g ià fatto pervenire l'accettazione, con raccomandata ch e ri sultava , _per indagini fatte dalla stessa am~ rninistrazione, spedita prima che fosse recapi~
GIOVA NNI SELVAGGI,
esercente in Cassazione, consulente.
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[ANNO XXXVI, Nu M. 2 1]
IL P OLICLI N I CO
tato il telegram m .a. Si tra tter ebbe quindi della revoca d i un con1pon e11te la Commission e dop o la sua accettazion e. Al rig ua rdo il Collegio osserva cl1e, per qua nto si possa a m metter e con largltezza di criteri la facoltà d ella pubb lica ar11mi11istraz ion e di addivenire quando ch e sia .a lla modificazione e sostituzion e d ei m embri di una Commissione esam in atr ice ' è . eviden te ch e tale poter e di revoca, g iustamente a mmissibile p er es igenze di pubblico inter esse, trova un limite logico e giuridico n ella gar a nzia d el diritto ch e il concorr ente ammesso a l con cor so h.a a1 r ego]a r e svolgimento d el con . -corso stesso. La r evoca per ciò n on potrà dirsi l ~git tima se n on qu.ando tal e- esigenza p ubblica s ia comprovata, quando cioè con corran o m otivi seri e giu sti. L 'obbligo d ella m otivazion e r1ell 'a tto di revoca, con r ela tivo sindacato di legittim ità, gara ntisce il diritto d el con corren te a ~l a regolarità d el con corso, in quanto im pedisce variazioni a rbitrarie, d eliberazioni a caP.riccio e assicura contro sostituzioni improvvise, ch e sono a ssolutam ente d a evitar e n ella d elicata m a teria d ella formazione d elle Comn1iss ioni esamina tri ci, essendo palese ch e ques~ e n on solo d evon o dare a ffidam ento di capac ità , rr1a d evono .altresì esser e poste al di sopra di. ogni discussion e e di qualsiasi sospet to, co-s l.1 tu endo veram en te l 'organ o di tutela così d el1'en te pubblico, eh-e vuole elem enti scelti e capaci , com e d el cittad ino ch e ha la legit tima aspe tta tiva di ved ersi g iudi cato da elem enti i mparz iali e indiscutibili . Nel caso con cr eto , il Consiglio di a mministrazione, il 31 m aggio 192 7, p r esa visi on e d el telegra mma di r evoca d el P residen te e d ella d efer ente letter a di accettazion e d el prof. Fratti, informa to altresl d ell e risultan ze d elle indag ini presso g li uffi ci p ostali, attesta nti ch e l 'a ccettazione era stata tla ta prima d el r ecapito del telegramma , cons tatò , b en sì, ch e, dopo ciò , altr o non r estava ·ch e il fatto d el ritardo di diciannove giorni n el] ~ .a ccettazion e di un onorifico incarico, m a dichiar ò ch e ciò era cc poco simpatico » e, più appresso, ch e il m odo usato « era sconveniente », e d eliberò sen z'altro la sostituzione, m al, g r ad o uno dei con sig lieri (l 'avv. P.avesi o) avesse :accenna to all e consegu enze ch e potevano deriva r ne. cc Tale la precisa motivazion·e d ella d eliber a-zione 31 m aggio 1927, ch e il Collegio non ritien e costituisca qu,ella suprem a r agion e di p ubblico interesse . ch e solo potrebbe r ender e l eg ittim,a la r evoca di ·un m anda to così · d elicato q ua ndo esso sia stato già accettato ». L 'eccesso di potere denunzia to è m anifesto, ì n q11an to la r evoca è usata 11on p er gara ntire, per u na p ubblica esigenza, la prosecuzion e d el concorso o per .assicura rne l 'equo e competente giu d izio, ma - come ha m esso in eviden za il l'icorrente - per salvagua rdare la di gnità d égli ammini tratori, ritenutasi a torto offesa da un l'itardo quand o n on er a stato prefisso al n o-
minato a lcun termine per l 'accettazione e nulla autor izzava a riten er e ch e il ritardo non fossb a ttr ibuibile ad una passeggera e pla u sibile cau sa di impedimento. XXVI. - Dispensa dal servizio per manifestazioni politiche. L 'autorità di pubblica sicurezza aprì una bu. sta conten ente una lettera, trasmessa per mezzo d ella p osta , e, rileva ndo in essa manifestazioni ch e p·o tevano aver e significato politico sconven i·ente, fece un.a. inchiesta e informò d el risultato d elle indagini il Ministero dei Lavori Pubblici, da l qua le il ·mittente gerarchicam ente di pendeva. Conì u nicò anch e il contenuto d ella lettera . Il. Ministero proce~~tte contro l 'impiega to e lo dispen sò d al servizio per m anifestazioni contrarie a lle direttive politich e del Governo. L 'inter essato ricorse al Consiglio di Stato in sed e g iurisdizionale e de dusse pr·eliminarmente ch e, .ammesso con certe riserve che la violazio!1e d el segr eto epistolare non sia sempre illecita per l 'autorità di s. p., la violazione stessa n on può servire a scopi diversi da quelli d ella si curezza pubblica. Soggiungeva pertanto ch e l 'atto, se era lecito n ei rapporti di quella autorità, d oveva esser e consider.ato illeg ittimo in r elazion e alla attività d el Ministero d ei Lavori Pubblici ch e n e a vev.a approfittato per finalità diverse da quelle ch e giustifich er ebb er o l 'at to d ella p olizia. La IV Sezion e d el Con sig lio di Stato, con d eci sion e 8 marzo 1929 n . 104, ha r espinto questa distinzione considera ndola sottilissima e infonda ta . << Una volta che si ammette dice la d ecisione - che l 'autorità politica per interessi super iori possa proced er e all'ap~rtura e prend er e conoscenza di lettere private, -spedite a m ezzo postale, non potrà più n egarsi ch e, per I.a tutela d egli stessi interessi, essa possa poi ser virsi di quanto apprese con l'apertura d ella let tera e promuover.e dall'autorità competente ad essa estranea quei provvedimenti ch e la tutela d ei suddetti interessi può esigere -». In m erito, poi, la decisione osserva ch e per cc m a nifestazioni » intendesi cc ogni atto o fatt o ch e possa servire a palesare un pensiero o una con vinzi on e e non è necessario che questa d ebba a vvenire pubblicamente o in una form a d etermin.ata, b astando all'uopo che si concr eti in una m aniera tale da poter fornire all 'amministrazione l'agio di em ettere un giudizio n.el m erito. E ciò si è avverato n ella specie >>. Spetta , infine, all.'amministrazione di accert.are e stabilire se i fatti, che costituiscono la m anifestazi on e, siano o m eno in contrasto con le direttive politich e del Governo e il suo app r ezzam en to non è censurabile in sede di le. . .' g1ttim1ta . •
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[ANNO
xxxvi, NuM. 24J
' SEZIONE PRATICA
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NELLA VITA· PROF ;E:SS.lONAL,E. ..
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AMMINISTRAZ10NE SANITARIA. Il bilancio dell'interno alla Camera. · In sede ,rli bilancio sono venuti in discu ssion:e i problemi della sanità e dell'assistenza e benefice·n zà ,pubblich è; ne daren10 un resoconto 11el . nurnero. ' prossimo
· Consiglio Suporiore di Sanità. Si è aduna to n egli scorsi giorni in sessione ordinél ria. J)aremo prossimament e una breve relazioni dei l avori.
CASERTA ·(Napoli) . - Scad. 28 giu .; per Caserta- • vecchia ; L. 8000 oltre L . 2400 cav. e 5 quadrienni dee. ; età lim. 40 a .; tassa L . 50, 10. · Cn1ET1. 'A mministraz. Provinc . -· Direttore della Sez . ~1ed.-Micr·ograf. del Laboratorio Prov. d '.Jg. e Profilassi . Scad. 15 lug . · . · CosENZA. R. Prefettura. - Per· titoli ed esame. Ufficiale sanitario, Capo Ufficio Igiene, Cosenza. Stipendio annuo L. 15.000, più 5 aument. quadrien . d el decimò. Per servizio m edico scolastico L . 3000 (in corso d~ approvazione) . Divieto esercizio profession.a le. Scadenza 31 luglio p. v. Cu nAN VENOSTA (Bolzano). -
Cronaca del movimento professionale .. Congresso Nazionale dei Medici Condotti. I
Si. è riùnito a Cagliari il Direttorio Provinciale
del . Sindacato dei Medici Condotti n elle persone del Segretario dott. Cruccu e dei membri dott. Tuveri, G . Granata, V. Meloni, . Cabras, con la pre·s idenza d.el ·segretario d el Pubblico Impiego avv. Inglese,, assistito dal rag . Schirru, p er prendere 'i prelimjnari accordi sullo svolgimento del Congresso Nazionale d e i Medici Condotti, ch e si terrà in Cagliari n el -p. v. settembre, secondo il vo.t o espresso nell 'ultimo Co11gresso di Torino e sanzionato dall 'approvazione dei Superiori Ge rarchi, .on. 'Turati ed A._ Lusignoli. 8ono stati costituiti i vari Comitati che dovranno preparar e i lavori del Congresso. . Cagliari sar à lieta di .ospitare i più insig ni rappresentanti dell 'arte medica ch e, secondo ogni previsione, saranno oltre un migliaio.
Sindacato Medico Fascista di Roma e Provincia. Il Dire ttorio d el Sindacato, i spirandosi a nobili sentimenti di riconoscenza verso coloro che dettero la miglior p arte di sè p er l a g r andezza della Patria, ha d eliber a to all'unanimità, nella seduta del 18 m aggio, che a favore d ei gloriosi Mutilati ed Invalidi di guerra siano con cesse le riduzioni del 50 % e del 35 % s ulle prest azioni sanitarie eseguite rispettivamente a domicilio del medico o a domic ilio del m alato. Ha inoltre data facoltà agli istituti sanitari in genere di concluder e sp eciali convenzioni con la sezione romana dei Mutilati ed Invalidi di guerra per le tariffe delle cure che in detti istituti si prestano. . I .p rovvedimenti di c ui sopra hanno naturalmente vigore n el! 'ambito della Provincia di Roma. •
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CONCORSI. POSTI VACANTI.
, Bu nnro (B ologna). - Scad. 27 giu. ; con Forese; .L. . 8800 e 5 quadrienni d ee., oltr.e L . 3000 cav. ed even tuale c.-v.; pianura; età lim. 35 a .; tassa L. 50 ,10.
Scad. 30 giu,; lir e 7500 e 5 q uadrienni dee., oltre L . 800 uff. san ., indennità ·alloggio e c. -v . rido tt a, L . 1125 arm. farm., L . 3000 cav. FALERIA (Viterb o). A ore 18 del 30 giu.; L. 10.500 e 5 quadrienni d~c., c .-v., L . 400 se uff. san. ~IRENZE.
R. · Arcisp~dale di S. Maria Nuova e Stabilimenti Riuniti. - Assistente; et à lim. 30 a.; L . 6400 e indenn~tà di servizio chirurgico quando l 'assist . sia comandato in turno a ttivo di chirurgia; nom. e conferma biennale; scad . ore 17 del 5 lug. ; d oc. post er. al 5 giu . ; serv. entro 15 gg. FossANO (Cuneo) . - 3a cond ., p er Maddalena; L . 7000, oltre L . ' 1500 trasp. ; scad. 20 giu.; tassa L. 50, 15. FROSINONE. Amministrazione Provinciale . ·- Dir ehtore del Laboratorio pro'\'inciale. di ig iene .e p rofilassi, Sezione Chimica. S tipendio annuo lire 15.000, indenn.. servizio attivo 20 % e 3 au· menti p eriodici fino a raggiunger e lo stipendio di L .. 17.400." Domanda, documenti soliti e vaglia di L. 50, 15 alla Segret eria Provinciale non oltre il 20 luglio p. v. F u s1GNANO (Rave nna). - Scad . 20 g iu .; L. 8500 e 10 bienni ventes ., c,-v.,. L . 1000-2500 trasp., et à lim . 40 a . ; t assa L. 50,15. . GARLATE (Como). Srad. 30 g iu .; con Malgrate ; L. 9000 p er 400 p ov. ; addizion . L . 5; trasp. L. 700 ; ambulat. L. 500; 4 quinquenni dee.; tassa L . 50, 15. LUBRIANO (Viterb o) . - Proroga a tutto 30 giu. YlEsSINA. Grande Ospedale Civico Piemonte. Al 26 g iu., ore 16; prjmar io medico e primario chiru r go; rispett. L. 8000 e L. 12.000, 5 q u adrienni çlec.; età lim. 40 (50) a. è hiedere an• nunzio . MONTEPULCIANO (S iena). - Termine del con corso alla pri1na -condotta r esidenziale prorogato al 30 giug n(\ p. v. MONTELONGO (Campobasso) . - L . 6500 e tre quinquenni dee. Compenso str aord. annuo ~ .. 500. Scadenza 31 luglio. V. fase. 23. 0RANI (Nuoro) . Scad. 30 giu.; L. 9500 e 6 quadrienni d ee., oltre c .-v., L. 800 uff. san., L. 300 car cere mandam ., addizion. L . 3 oltre i 500 pov. e L. 5 oltre 1000; e tà lim. a . 35 se di prim a J1omina, 60 se gjà in serv. presso altre amn1inistraz . pubbl. ; t assa L . 50,15.
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I L POLICLINICO
·pESCINA (Aqu·ila) . Ospedale Civile « Serafin,o Ri- • rnaldi ». - Primario medico e aiuto medico-chiTurgo; a tutto 20· giu.; età lim. 30-45 a.; al primario 'L. 6000 (sic) e 75 % visite e operazioni i(sic) a pagan1·: ; all'aiuto L. 2400 (sic) annue; tassa L. 50,10; sèrv. entro 20 gg. PETTI~Eo ·(!'féssina) . · - Condotta per soli poveri, popolaziòne :~176. agglomerata. Stipendio annuo Lire 90('.)0 lorde, · quattro quadrienni, oltre L. 500 Ufficiale Sanitari~. Scadenza ly5 luglio p. v. P1r-;·zANO AL TAGLIAMENTO (Udine). Scad. 30 igiu.; L. 9000 oltre L. 500 serv. att., L. 3000 trasp.; L. 900 uff. san. . PocGIOREALE (Trapani). Ospedale D'An;toni Mirto · :Impastalo. Direttore e assistente; rispettiv! · L. 16.000 e L. 3000 (sic) ; due scatti quadriennali .e uno quinquennale del decimo; al direttore è' fatto obbligo della condo~ta medica ecc.; età lim: · 45 a.; ' tassa L. 50; pel dire~tore esami. Chied. ann. Scad . 10 lug. Rivolgersi al Comune. REITANO (Messina) . Scad. 10 lug,. ; L. 9000 e 5 quadrien11i dee., oltre L. 500 se uff. san.; -età lim. 40 a.; tassa L. 50, 15. RoccASCALEGNA (Chieti). - Scad. 24 giu.; lire ~700 se coniug., L. 8340 se celibe, oltre L. 500 · uff. san., L .. 250 arm. farm.; 5 quadrienni dee.; -età l.i.m . 40 a.; tas~a L. 50,15. ' RoESI (Ca ltanissetta) . - Al 15 lug.; compartim. Nord; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10; stip. L. · 8000 ie 5 quinquenni di L. 700. · Ro:r.-rA. Opera Pia degli Ospizi Marini per i poveri del la Città •· Provincia. Direttore degli Ospizi Marini in Anzio; et.à lim. 25-45 . a.; L. 18.000 -esclusa ogni altra indenn.; alloggio, vitto; è ini•b ito l 'eser cizio profess.; tassa L. 50; serv. entro 15 gg. Chiedere annunzio. Doc . a 3 mesi dal 24 mag. Rivolgersi all 'uffic1o d 'ammini&trazione, via 'S. Pantaleo, 67 - Roma. Scad. ore 19 del 25 giu. SAN. BASILIO (Cagliari). Scad . 30 giu.; lire !2.000 oltre L. 500 uff. san., L. 2000 cav. Richiedesi certificato d 'iscrizione al P . N. F . Tassa liire 50, 15. · TAHANTO. Amministraz. Prov inc. Direttore della Sez. Med .-Micrograf. del Labor. Prov. d'Igie· n e e Profilassi; scad. 31 lug., ore 12; L. 16.000 oltre L. 6200 serv. att., L. 4000 direz. amminis trativa, aun1enti; prova biennale. 'l'on1 No. R. Prefettura. - l lff. sanit. e capo dell 'Ufficio d 'Igien.e del capoluogo; iniziali L. 30.000 -0ltr.e L . 65QG serv. att.; compartecipazione compensi da privati per prestazioni nel loro escll:lsivo i11teresse. Scad. 10 lug. Chiedere programmi e jnfoll'1naz.ioni. Il .termi11e per il concorso al p osto di assjstente, alla Sezione Batiteriologica e ~fedico-Micrografica del Labor a Lario l)rovinciale d 'Igiene e Profilassi è prorogalo a t.u tto il 1.5 luglio. Avvertenza. - Quando 11on è al lrimenti indi · calo i c0n c0rsi si riferiscono a condotte mediche, i com (!>Cns i allo stipendio base . ' ' 1cENZA.
Amministrazione
Provinciale.
[ANNO
XxXVI, NuM. 2~]
:NOSTRE CORRISPONDENZE. . . .
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Da Genova.
Sul segreto med~co di fronte ad alcune recenti d~spc:· sizioni di legge sull'obblJgo della denuncia .
Alla presenza di un folto pubblico di m~dici e avvocati, professori della facoltà medica e giuridica della nostra Università, autorità civili e 1nilitari, il prof. G. G. Perrando ha svolto il 3 n1aggio u . s. la sua att~sa .conferenza a chiarimento delle discusse interferenze fra il dovere morale e giuridico del segreto medico e l 'obbligo delle · denu11zie imposte ai sanitari, specialmente qu1.Jla riferentesi alla recente legge sulla circostanziata denunzia di tutti gli aborti. L:o. ha ~mostrato come questa denunzi~ (ehe sta in certo contrasto con l'art. 439 del co{lice penale, il quale in omaggio al segreto lascia alla libera coscienza del medico il referto) apbia in realtà uno· scopo essenzialmente inquirente e giudiziar ~o, per quanto si dica che la denunzia stessa è rivolta al Medico provinciale con riservatezza. 11 Prof. Perrando ha fatto un confronto. fra il " rigido assolutismo vigente tuttora in Francia in fatto di segretezza professionale ed i no11 dubbi indizi di un progressivo a11nullamento del segreto stesso, che si va sanzionando in Italia. Egli ritie11e che questo nostro orientamento sia c.:onnesso alle nuove esigenze della moderna medicina pubblica ed alla legislazione sociale e delle assicurazioni per cui l'antica figura del medico privato ed individualista tende a trasformarsi nel funzionario tecnico della collettività, nel1:interesse corporativo. In qt1esta rapida · evoluzione sociale della medicina è certo da chiedersi se, in q.l !esto momento critico, un .soverchio rigorismo in fatto di denunzia e di abolizionismo del segreto, specialmente a riguardo di qualsiasi aborto e di consimili intimità familiari assai delicate, non possa condurre a deleteri oc.c ultamenti ed a trascuratezze e, quindi, a maggiori danni de1nografici contro cui la lotta vorrebbe essere· ingaggiata. È ques't a,. per esempio, l_a obbiezione che ha indotto la Russia a legalizzare senz'altro l 'ahorto, purchè eseguito da tecnici esperti in speciali condiziol)i. . Il prof. Perrando non si nasconde le difficoltà risplutive di questi gravi problemi. Egli però si mostra convinto che la sanzionata repressione, anche m ediante la obbligatoria denunzia da parte dei sanitari (per quanto, per ora, non scevra di qualche inconveniente) possa col tempo contribuire potentemente alla formazione di una coscienza morale ed igienica verso un superiore interesse collettivo contro pregiudizi dominanti e contro malintesi egoismi in~~vidualistici . .
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Cedesi ambulatorio medico-chirurg ico, in Roma, quartier e periferia, popolatissimo . Ottimo rinvesti111enlo. Per trattative rivolgersi : Sig . Enrico Ca1npan elli, via Sistina~ 20 - Roma.
L'l chiusura del Corso di 'p erfezionamento per le malattie tubercolar·i.
Si sono chiuse in <Jl1esti. giorni le lezioni al Corso di perfezio11amento per le malattie tubercolàri, cui presiede còn fervore 'giovani!e il sen. Edoardo Maragliano. Il sen. Maragliano stesso tenne un 'applaudita lezione di ch.i usura esponendo in lucida sintesi critica ]e più recenti acquisizioni n el campo della patologia della . tubercolosi. Il cor so fu anche quest 'anno illt1strato da lezioni di m aestri italiani e stranieri quali Pende, •
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SEZIONE PRl\TICA
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Arloing, · Perrando, T11sini, Fabris, Radaeli, per· -:norr d~re che dei maggiori; Al sen-. Maragliano ed ai suoi degni collaboratori venne, dai numerosi medici che ne seguirono gl,i insegna1nen ti, offerto . un pranzo di commiato, che riuscì altra attestazione di cordiale ammi1 azione · all'opera infaticabile della vecchia -e gloriosa scuola clinica genovese.
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NOTIZIE .DI.VERSE.
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. · ~ L'fn»uale tornata del ''Lincei,, •• • Alla presenza dei Sovrani la Reale Accademia dei Lincei ha tenuto a palazzo Corsini · la sua annuale adunanza solenne. Fra ~ presenti ' erano i più illustri ed insigni rappresentanti della cultura, autorità politiche, alte cariche dello Stato, dig11itari di Corte. Il sen. Scialoja ha svolto la relazione sull 'attività della Accademia durante lo scorso anno. B s1~ato inoltre organizzato il lavor~ per i pros• • s1m1• ann1. Il prof. Giulio Emanuele Rizzo, ha letto il di. scorso accademico. Quest'anno i due premi Reali riguardano l 'archeologia e la fisiologia normale e patologica. · Per la fi siologia è stato conferito ai proff. Foà e Quagliarello. Tra gl~ altri premi assegnati sono: il premio d ell 'a~~ociazione bancaria al prof. Visco Sabato; il premio Grassi per la parassitologia al prof. Arturo Palo1nbi.
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: - 1° Congresso internazio1:ULle di Neurologia. A causa della guerra mondiale, non ~veva potuto aver luogo a Berna nei primi dell ~osto del 1914. Si terrà, per iniziativa dei neuropatologi , &mericani, in quella stessa città, durante l 'ago: sto del 1931 con la collaborazione di tutte le so., çietà neurologiche europee e americane. Si è costituito un Comitato permanente, che si adunerà ~ Berna nel prossimo agosto. Sul tema principale · che ha per titolo « Il problema del tono » sono · stati invitati a riferire: per l 'a_n atomia O. Vogt . (Germania), per la fisiologia Sherrington (Inghilterra), per la terapia Laignel-Lavastine (Francia), per la parte clinica Wilson (Stati Uniti), Hunt (Inghilterra) e G. Mingazzini (Italia). . Segretario europeo è il Dr. Ch . Dubois, Fakenhoheweg 20, Bern (Svizzera). I • ~ 1o Congresso internazionale delle Università.
Il Comitato organizzatore ha pubblicato il re' golamer1to dell a riunio11e, ch e avrà luogo a par.. , tire dal 15 febliraio 1930, in coincidenza con le fes~e per il bicente.n ario del! 'Università di Avana (Cuba). Ling ue l'l1fficiali s.aranno le seguenti: fran cese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo, .tedesco.
· Conferenza europea d'igiene mentale. Il presidente délla Lega francese d 'igiene mentale, dolt. Toulouse di Parigi, fiancheggiato dai proff. Ley di Bruxelles e Sommer d~. Giesser:i, ha - cot1vocato un a conferenza, che si è riunita a Parigi il 3 giugno, per studiare il movimento pro- fil a ttico delle malattie• mentali e l 'assistenza agli . psicop . a ~ici in Europa.
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Co~esso
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france se snll~ psiçanalisi. , . . 1 I
La Soc~età Psicoanalitica di Parigi ha. tenuto la sua 4:a. Qonfer~nza d~l 3 al 5 gil.Jg:Q.o, nell'anfitea:tro della Clinica per l~ iMal~ttie mentali, presso l'Asilo clinico di Sant'Anna (rq.e de Cabanis 1, Paris XIV). I I.a vori furono presiedu~i dal dottor A. Borel. :Vennero. svolti ~ seguenti ten1i: . « L 'omosessualità femmi:q.ile », relatore . il · dott . .R. de Saussure .. (Ginevra); « Tecn,i,ca p.s ico-analitica », relat. signora E .. Sokolnicka (Parigi). •
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Congresso tedesco di gastroenterologia• La « Socletà Ledesca di gastroenterologia e della 'Nutrizio11e » terrà la sua 9a. adunanza dal 16 al ' 18 ottobre, · ~11 Berlino, alla Langenbeck-VirchowHaus,. sotto la pre·s idenza del prof. v. Haberer di Diisseldorf. Sono in discussione i temi: « Critica - della farmacoterapia del canale digerente », relatori: Trendelenburg (Berlino), Westphal (Hannover); invitati alla discussione: Sauerbruch (Berlino), Ora tor (Diisseldorf); « Cardiospasmo », relatore : Starek (Karlsruhe); invitato alla discussione Payr (Lipsia); « Pilorospasmo », relator~: Schlossma~n (Dii.sseldorf) e· Kirschner . (Tubinga); invitato alla discussione: Nobel (Vienna ~ Rammstedt (~funster); << Magrezza e obesità endogene »; relat . : Thannhauser (Diisseldorf), J. Ba11er (Vienna); invitati alla ..discuss.iori~: Bergmann· (Berlino), Wagner (Berlino), Ranzi (Innsbruck), Raab (Vienna), Liebesny (Vienna), Rabe (Amburgo). « Vedute ·attuali. sulle malattie del fegato, dai punti di vista medico e chirurgico "; relatori: v. Bergmann (Berlino), P. F. Richter (Berlino), Muhsam (Berlino); invitati alla discuss.: Roessle (Basilea), L. Pick (J3erli~o) , Falta (Vienna). Al Congresso sarà unita un 'esposizione. Segretario generale è il prof. R. Van den Velden, Bambergers.tr. 49, Berlin W. 30, Germania. 1
40 Congresso imperiale britannico d'
igi~ne
sociale.
E' indetto a Londra dall '8 al 12 luglio . Sorio in diSC\lSSione 5 temi riferentisi in specie _alla lotta· contro le malattie veneree. Per informazioni rivolgersi al cc British Social Hygie!le Council », c:arteret House, Carteret Street, London S. W., Inghilterra.
ConTegno dei Radiologi delle Tre Venezie. Il 2 giugno alle ore 9, nell 'occasione dell 'inaugurazione del nuovo Isti~uto radiologi?o dell 'Osperlale Civile di Verona, v1 ebbe luogo il III ConveO"IlO del 0aruppo dei radiologì veneti, sotto la · presidenza del dott. Naldo Nicolis, r~di~logo d~l l 'Ospedale. V~ intervennero le ma?g10~1 a.utor1.t~ cittadin e ed il presidente della Soc1età 1tal1ana d1 radiolog ia medica, prof.. Ruggero Balli. Alla sedu~a del mattino, alla quale erano invitati tutti i medici d ella provinçia di Verona, furono svolte due Conferenze su ques lioni di particolare interesse per il m edico pratico, oratori i dott. Nicolis di Verona e Vietti di Pordenone. ella seduta del pomeriggio furon o trattati. im: port anti argomenti di r adiolog ia interessanti gli specialisti. 1
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IL POLICLINICO
Assemblea generale della Federazione Istitnti privati
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XXXVI, NuM. 2-!]
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completamento dell'ospedale è risultato di 1 1nidi cQra. 1ione e 600.000 lire, di cui 400.000 sottoscritte dai • Nel salone della Confederazione Generale Fasci- cittadini casaratesi e dalla famiglia Mira. Il prosta dell 'Industria italiana in Roma ha avuto luo- getto è. dell 'ing. A. Casati di 1\1ilano. L'ospedale go, il 1° giugno, sotto la presidenza del vicè pre- cons~a di due padiglioni per 50 letti con carnere sidente prof. Lobianco assistito rlal segretario av- d'isolamento e per abbienti, servizi igienici e savocato Vizzoca, l 'assemblea generale ordi11aria nitari, sala chirurgica, sala radiologica, maternità, della federazione nazionale fascista Istituti pri- ambulanza, oratorio, uffici, alloggi, sale di servivati di cura. Erano presenti o rappresentati qua- zio, lavanderia, cucina, sterilizzazione; ha garage per autolettiga, 1norgue, e un giardino di 25.000 si tutti i delegati delle singole Unioni territoriali. L 'assemblea ha espresso il suo più vivo compia- • inetri quadri. Gol· 28 ottobre sarà inaugurato. cimento ai cornponenti degli organi direttivi fe. Nuovo Ambulatorio gratuito a Roma. . derali per l 'opera attiva ed efficace da essi svolta nell 'interesse della Federazione. Dopo un a1npio Il 3 corr. venne inaugurato a Monte Sacro l'Amesame delle questioni che maggiormente inte- bulatorio gratuito Ostetrico-Pediatrico, dell 'Opera ressano le case di cura private, 1 'assemb1ea ha Nazionale Mater11ità ed Infanzia, affidato alla XI approvato all'unanimità il conto consuntivo 1928 Delegazione. nonchè alcune modificazioni allo Statuto. L 'asLa funzione richiamò sul posto una eletta rapsemblea ha provveduto infine alla nomina dei presentanza del mondo medico· della Capitale, che revisori dei conti per i1 corrente anno. ebbe ad encomiare la perfetta organizzazione del• 1'Ambulatorio, esegu~ta a cura del Fiduciario del Il Polielinioo di Pa.vis. Gruppo fascista, capitano Rizzacasa. I locali, oltre al completo arredamento necesIL Policlinico di Pavia, uno dei più vasti e il più moderno d 'Italia, si avvia al compimento. sario, sono forniti di una sufficiente scorta di Lo scorso anno col sussidio del Gover110 si sono alimenti per barnbini e di medicinali offerti gra· finiti, per una spesa approssimativa di 4 milio- tui ta111ente dalle Ditte italiane. Gl 'i~vitati passarono quindi nei locali del ~rup- , ni, ~ padiglioni di medicina, chi1'urgia, pediatria facenti parte del vecchio progetto, e quindi ri- po fascista, ove la, contessa Raffaella Riva San-. fatti iu parte, a1npliati .al corpo centrale e con severino, presidentessa dell 'X-I Comitato, spiegò l'alto significato della · riunione. Rispose con eleali laterali, rinforzati di cemento nelle strutture, c0mpletati con opere di tecnica, moderna- vate parole ~l capitano Rizzacasa. men'te -s!ta:md·ardjzz·and-0 ~ servizi, riformando la . . ·dì-sltrih!1Jlzi'0 nle d1e lle inf.ermerie. La clinica chirur- Donazioni e lasciti. . •g ica è la· più vasta: ·lunga 180 metri per una L 'ambasciatore amerjcano in Germania, Jacoh laTghezz·a rn·assima all1e ali trasve rsali di 70 n1eG. · Schurmann, dottore jn scie11ze, ha offerto al-1 tri; la ·cTin~ca medica misura m. 110 di !unl ' Universitò di Heidelberg l1n dono di 500.000 dol.,1 .ghezza · .con infermeria di 16 letti ; la clinica pepari a circa 10 milioni di lire it., raccolte tra i dialifica lunga 46 metri, la più raccolta, è cosuoi amici 11egli Stati Unili. Il dott. Schurmann -st.ruita _.c@n .criteri .assolutamente moderni. A studiò nell 'U11iversità di Heidelberg una cinquan,i queste ·si deve aggiungere ~l vastissimo edificio tjna di unni or sono. Egli è stato per molti anni .d '.in_gires-sG> (ov.e saranno gli uffici, la guardia rettore dell 'Università d''lthaca (New York). · ,, • medica., l'istituto di radiologia, ecc.) cui sono state note:volm.ente rialzate· le ali laterali e, decorata Il filantropo america110 ·s. Cunning Childs ha la tfaecja,t a in pie.tra mista. stanziato 100.000 dol., pari a circa 2 _1nilioni di I Buovi padiglio11i, di cui è stato deciso ora fue it., per fondare in Austria un istituto per la l 'apJ>alto., -sar.anno regolari, el~gà:nti, modernissicura delle malattie interne ~ specialmente del mi, a .distrribuzione simmetrica e misureranno tutcancro. Alcuni industriali di Vienna hannò diti 90 metri di 1u.nghezza: sono le cliniche di ocuchiarato <li voler concorrere in tale iniziativa. listica, t<i>&tetricia, .de.r.mosijilopalia. Se ne è comUn anonimo ha assegnato 13.000 sterline, pari, pi.u ta l"'mg;eJllite mole di studi e di progetti agad oltre 1 milione di lire it., all'Associazione .gi.u n;gendo br~ ((l>adlglioni minori per i servizi ge« British Empire Cancer Campaign », per la lotta, nerali (cucina, lav.anderia, riscaldamento) per una contro il cancro nell'Impero Britannico. Lo· stesse> spesa aveva già donato 10.000 sterli11e per tale scopo . . di ·9 mili@Jljli .di cui 7 solo p.e;r la parte murar1a. Il sig. Romualdo llaza ha lasciato morendo E' da pr.evedersi che il J:iluov.o os[p>edale policliL. 10.000 ·al podes~à di Gorizia, a favore della nico sarà compiuto totalmente per l 'epoca preLega Italiana p er la lotta contro il cancro. scrjtta: il 1930. Esso sarà la più vasta importante opera del programma di consexv.azi<i>ne e valoLa '' Giornata della Croce Rossa ,~ riz7.azione moderna del glorioso A1te.oe<i> pav.ese. l\fentre andiamo in maccQ.ina, si celebra in 11,.,~fta'le '()N-Jile cai 1 C tiorate L tutta Italia la giornata della Croce Rossa. S. E. Bianchi ha diramato una circolare a· tutti U11 munifico lascito dell 'ing. Carl0 Mira ha reso po~sibile l 'erezione di un ospedale per la .cura i Prefetti del Regno, confidando nella loro valida ed attiva collaborazione p erchè la patriottica e bedei malati poverf· del Comun.e di Casorate I (Pavia). nefica iniziati va assun1esse la maggiore importanIniziata la cos~ruzione verso la fine del 1914, za; S. E. Bottai h a rivolto un caldo appello a tut:Sospesa o@n ~a g<menra, è stata r.iJi)riesa r-ecente- te le Confederazioni di datori di lavoro e alle mente. Stabilit© ~l .deuel!Ltr.ament<i> dell.,.assistenza Confederazioni Sindacali e Au·tonome, le quali alla loro volta si sono fatte iniziatrici di circolari ~edaliera di Milaiao., .esso è stato .eretto .ospeda1le di G.iiro©lo. L '.irim..p0rt© .delle 0pere 0cc0rse per il simili é! tutti gli enti periferici. 1
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XXXVI, Nu).1. 24] •
SEZIONE PRATICA
S. E. Turati ha rivolto ai Segretari di tutte le Federazioni Provinciali Fasciste l 'invito di svolgere, in occasione della cc Giornata della Croce Rossa », un,a propaganda attiva ed efficace, perchè ogni fascista figuri nell 'albo dei soci della Croce Rossa, e termina confidando nella loro provàta disciplina e spirito di solidarietà umana perchè il più largo co11trih11 lo di attività venga dato d~ tutti gli organi periferici .del Partito. E non soltan·to ìn Italia,, ma anche all'estero, l e n9stre rapprese11~anze diplomatiche hanno avuto da S. E . . Grandi invito a collaborare perchè anche agli italiani lor?tani dalla ]>ntria, fosse dato modo di partecipare· a questa grlra di beneficenza e di patriottismo. Un importante n1ovi111ento per la cc Giornata della Croce Rossa » si è determir.1ato a1lche in tutte le scuole del Regno per effetto di una circolare del ministro Belluzzo il quale, mentre tlisponeva ch e tutta la classe studentesca ital j ~ 11a partecipasse in collaborazione con i Comitati jil·o vinciali della C. R. I. , alle varie iniziative, s! r;1 biliva ai1che che il giorno 31 maggio fosst'\ dcd~cato, in tutte le scuoie del Regn o, alla il111strazione ed alla esaltazione <lelle opere e dei fini della Croce Rossa Itali~na.
Inchiesta della ''Lega delle Croci Rosse,, La cc Lega delle Croci Rosse », con sede a Pa rigi, riconosciute le difficoltà che si oppongono ad un 'esatta statistica dei casi di lue, e allo scopo di accertare se la malattia. sia in aumento o in diminuzione, ha deciso di compiere, per il mo1nenlo, un 'inchiesta limitata, diretta ad a~cer tare il numero· dei ricoverati nei manico1\'i in seguito a lesioni nervose luetiche. All ' uo110 ha dira1nato, ai direttori di manicomi, un questionario, accompagnato da una circolare. Questa reca anche la firma del prof. Rocco Santoliquido, consigliere di Sanilà Pt1hblica Internazionale · alla « Lega delle Società della Croce Rossa » al · cui indirizzo (2,· Avenue Velasquez, Paris VIII) debbono essere dirette le risposte.
Lotta anticancerosa in Francia. ' Il parlarr1ertto francese h a appr.ovato, n el balancio del Mi11istero del Lavoro e clell 'Igiene, un fondo di 1.800.000 franchi per opere ~i organizzazione e arredamento dei centri regionali anticancerosi e per spese di funzionamento dei loro laboratori di ricerca scientifica. A favore dell 'Istituto del Can cro della Facoltà m edica di Parigi, il quale è in costruzione a Villejl1if, il Consjglio l\1>tinicipa1e di Parigi ha accordato t1na nuova sovvenzione di 500.000 franchi e il Co11siglio Generale della Senna ha assegnato, per l 'acquisto di radium, prima u11 milione · di fra_nchi e poi altri 250.000. ·
· Propaganda contro il cancro in Italia. La Lega italiana per la lotta co·nt~o il ca:icro ha acquistato, dall 'cc Emelka. Kultur. F1l1n » d1 ~ona: co di Baviera una pell1cola c1nematograf1ca d1 propaganda cdntro il car1cro. La pellicola è a disposizione rlelle Sezio~i della Lega regolarmente costj Lt1i le, c11 e ne faccjano domanda alla segreteria della sede centrale (piazza Cavour, Cusa del Mutilato, Roma, 33) : vie11e ceduta per periodi di 10 giorni. •
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Tutela della M~ternità. •
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·La << Gazz . Uff. » ha ·pubblicato il · R. decretolegge 13 maggio 1929 n. 550 contenente disposizioni J>er la lutela delle operaie ed impiegate durante lo stato di gr avida11za e di puerperio.
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Soccorsi dell'Opera Maternità e Infanzia. La FederazioiH.: provinciale napoletana dell 'Òpera Nazionale ~fqternità e Infanzia ha disposto l 'organizzaziqhe di un ingente serv.izio di assistenza e soccorso alle popolazioni delle località danneggiate dall'eruzione del Vesuvio. Il presidente, prof. on . Castellino, ha disposto un .pri1no fondo di lire 10.000. ·· · · · Il fenome~o demografico italiano. In un 'iI1tervista concessa dal presidente della provincia di Milano, Sileno Fabbri, al Giornale d 'Italia, si mette ~n rilievo l 'elefantiasi che vanno assumendo i centri urbani, ~n contras·to con lo spopolamento delle campagne. Il fenomeno è comurte ad altre Nazioni .. Viel}e accentuato dal regresso delle nascite, il quale e maggiormente se~ tito nelle Nazioni p~ù progredite come Ingbilterrà, l:j'rancia, Germania. I Timedi più efficaci sono iiidirclti, dacchè le misure coercitive non giovano .· co11 viene fare affidamen.to sulla religione, ~ul rafforza 11~e11to della fan1ig·l!a, sul migliote sfruttamento della terra e sull 'igiefie sociale . •••
All'I~tituto
Nazionale delle Assicuraiioni. Il prof F. P. Ca11 ~elli, dell'Università di Roma, ha lenuto un:i co11ferenza sul ten1a: cc Variazioni di mortalità e assicu1 azioni vita ». Il prof. G. Mortara dell 'Università di Roma ha trattalo U tema : cc La: diminuzione della mortalit à negli ultimi 100 anni; i . fatti, le cat1se, le col).seguenze ». Corso. di specializzazione in medicina coloniale a Bologna. .
Alla fine del prossimo novembre s'inizierà presso la Scuola di Patologia Colo,n iale, annessa alla <;linica Nledica di Bologna, un corso di Specialis.ta in lVIedicina Coloniale per i làureati in Medicina è Chirt1rgia. Il program1na comprende i seguenti insegnamenti: Clinica delle malattie coloniali, Igiene co1òniale, Clinica 1\1erlica, Prolozoologia, El:niintologia, Entomologia, Batteriologia e Sierologia. i-\.lle lezioni teoriche. si, alternano eserc1z1 pra· lici e dimostrativi, essendo l 'Istituto fornito di ;ibbondante materiale $Cientifico e di la]:>oratbrio. ·L 'Istituto resta aperto tutto l'anno. Le tasse ammontano in tottale (inscrizione, labora~orio; diploma, ecc.) a L. 2100, metà pagabili all 'atto dell 'in~crizio11e . Le inscrizioni si acret ta·no sino alla fine del 1nese di novembre e non oltre. Posso·n o inscriversi anche i laureati in Zoiatria, i quali seguiranno parte dei corsi ricevendone alla fi11e lln certificato.
Corso
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1aimedica nell'ospedale l\lelJini di C'hia.r l
Diversi anni fa il .prof. Augu to Pellegrini, ?iret~ore dell 'Ospedale Mellini, coll 'appo~gio. e l '1~ coraggiamenl.o della Sezion~ di. C~1ar1 ?~1 Medici Condotti, istituì Qorsi d1 lez1on1 e d1 illustra-
IL POLICLINICO
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zioni cliniche p·er ~ Medici. Quest'anno tale ini- · efficace esposizione, ha esortato i giovani a prozativa è stata ripresa coll 'appoggio del Sindacato seguire nello studio e nel lavoro, a continuare la_ ~fedico e seguendo ~l volere e le direttive del G·osua opera, che sempre un grande amore d-i bene verno Nazionale. 11 Corso è stato più regolare e ed una · fede nella scienza ha ispirato, ed ha tercompleto degli anni precedenti, e furono utilìz- minato, ira i generali appia.u si, lumeggiando quelzati i nuovi mezzi di studio e di dimostrazione la visione di ideali che è sola e grande ricompendell 'Ospedale, che va sempre più migliorandosi e S3: di ogn~ f3:tica. completandosi. In occasione del ritiro del prof. Giuffrè dall 'inIl prof: Pellegrini sv.o lse i più importanti ca-, . segnamento verrà pubblicato un volume. Il terpitoli della terapia· chirurgica; altri noti docenti mine utile ]Jer l'invio dei lavori scade col 30 giuuniv~r.sit~ri trattarono arg·omenti di imporit anza pratica. gno (proroga). Le adesioni e gli originali dattiloscritti devono inviarsi al prof. Michele Lombardo, ai11to alla R. Clinica ~1eclica, Ospedale della ConL'annuale del Corpo di Sanità. cezione, Palermo . • Il 5 corr. nel cortile della Scuola di Sanità militare a Firenze, ove sorge il monumento al Me- Venticinquennio di laurea. dicò caduto in guerra, fu solennemente fest.egI laureati in medicina e chirurgia dell 'Unigiato l 'a11nuale del Corpo di Sanità. Le autorità versità di Firenze nell 'anno 1904, sono pregati di furono· ricévute dal .colonnello Raffaele Palmieri, direttore della Sanità militare del Corpo d 'Ar- inviare il loro indirizzo preciso al prof. Luigi Guerra Coppioli, Direttore degl~ Ospedali di Camata di Firenze. I presenti dopo ·avere ascoltato la messa al reggi (Firenze). campo sono convenu~ sotto il loggiato del chioConsultazioni radio·medlche. stro ove prese la parola il colonnello Palmieri. Quindi l'oratore ufficiale, capitano Bianchini, vaSeguendo l 'esempi6 de.I Belgio, l'Inghilterra ha loroso medico decorato più volte al valore, ha istituito ·ufficialmente un servizio radio-medico; pronunziato un discorso rievocando le gesta eroi- d'ora _in poi tulle le navi potranno chiamare qualche dei medici in guerra. siasi stazione costiera di radio, che provvederà a trasmettere il messaggio agli ospedali o ai medici Il monumento al Soldato di Sanità. designati per questo servizio e trasmetterà a borRicorrendo il 5 giugno la festa del Corpo Sa- do le risposte. Le spese sono sostenute dagli arnitario Miliitare, nell'atrio dell 'ospeda1e militare n1atori. Anche il governo olangese ha inaugurato il suo del Celio in Roma fu solennemente inaugurato un ricordo in bronzo, dedicato al Soldato di Sa.- servizio radio-medico, sul tipo di quello belga. L 'incarico di ricevere i messaggi è Si~ato affidato nità caduto in guerra. . La significativa cerimonia è stata onorata dalla alla stazione costiera di .Scheveni11gen. Le spese venaono sostenute a parti uguali dal Governo. presenza del Re. Erano presenti alte autorità podall~ Croce Rossa Olandese e dalla- Federazione , litiche, militari e s~nitarie. Il magnifico ricordo in bronzo, dello scultore degli ar1nato.r i. Ricordiamo che nel Belgio la .Croce Rossa si è Bartolini, fu benedetto da Mons. Bartolomasi, Vescovo Castrense, assistito dai cappellani del Ce- generosamente assunte tutte le spese. • lio. Il presidente del comitato esecutivo, colonInfortuni di sanitari. nello Filippo Caccia, ha parlato brevemente illustrando l 'opera del Soldato ~ella Sar1i.tà. Il dott.. ' Tincenzo Pantò da Catania, in seguito1 Prendendo in consegna .il monumento ha par- ad U:n investimento dell'auto ove si trovava, con lato il direttore dell'Ospedale, colonn. M.a zzetti, altro · che percorreva la strada in senso inverso, -{:tÌcendo che il ricordo . riuscirà di profondo moni- ha riportato gravi ferite per cui fu giudicato _gua: to per i soldati di domani. ribile in quaranta giorni all'ospedale S. Maria dl Catania, ove fu ricoverato. Una manifes\azione al prof. Liborio Gluffrè. •• Cònserva di pomodori adulterata. Ave11do raggiunto il 75° anno, alla 'f ine del prossimo ottobrè lascerà la catt_edra di Clinica. meLa Regia Guardia di Finanza ha s~rpreso pr~s dica dell 'Università di Palermo, che per tanti an- so Roma una fabbrica di cc conserva di pomodori», ni ha illustrato col suo insegnamento, il prof. Li- iµ cui questi ultimi entravano solo per l 'aroma. borio Gi l1ffrè. Nel! 'occorrenza dell'ultima sua lezione conven- Una Scuola di dietetica. , nero nell 'aula della Clinica oltre che tutti gli stuL '« Alfred Ho spi tal » di Melbourr_ie ~A us.tralia) denti del 2° triennio tutti ~ professori della Faha deciso di fondare una scuola d1 dietetica. Il coltà di m edicina. direttor e sarà a11che responsabile della scelta e Alcuni studenti, a nome dei colleghi, gli han. dell 'allestimento dei cibi per. i ricoverati e per no espress~ i sentimenti ~el l?ro ~rat.o .an11no. il personale ospedaliero. Sono stati offerti al pro.f. G1uffre un art1st1ca meLa sct1ola preparerà dei tecnici per altri ospedaolia d'oro un album contenente le firme di dali. tutti i l aure~ndi ed un magnifico ~~~"io di fiori. Il · g iovan e Di Frisco ha dedicato a.l ~ _.lestro ~n Per Je trasfusioni di sangue. suo sludio le tterario sul Poeta russo Puszk1n, IJ 1\e'-v ·York Hospi tal ha stanziato un fondo di omaggio assai gr adito dal Giuffrè, appassionato 20.000 dollari, pari a circa 400 .000 lire, .per ~om: cultore della le tter a tura. pen sare i donatori di sa11g11e, qualora I paz1ent1 A tutti ha risposto, visibilmente commosso, il non siano in grado di provvedere al compenso. Maestro che, con elevate parole e con suadente ed 1
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[ANN?
XXXVI, NuM. 2-1.J
RASSEGNA D.ELLA ST.A.MP.! M.EU;IC.A.• . SouQuEs e al. Sulla creazione di centri per l a malarioterapia·. Journ. Nerv. a. lvlenl . Dis., mag. - :fi,. PLAUT. Il nuovo Istituto tedesco di studi psichiatrici a Monaco. - F. L .. 'VERTBA ~1 . Nuovo segno di affezione cerebeJlare. - S. I~ . J ELIFFE. Crisi oculo. gire post-e11cefalitiche. . Neq~ .T ijdsch. v. Geneesk,, 18 Illag. R. BRuMMELKA:MP. Neurotomia para-arteriosa, modificazione d ella simpaticeclomia peri-arteriosa. - E. RoSELAAR. Elettroterapia della sciatica. Presse lvléd., 15 1nag. - ~1. VrLLAHET e al. So.. stanze delte ipo~ensive tratte da certe insuline. Gaz. d: Hop., 15 mag·. - J. M1LHIT e M. DÉnoT. Forme epatiche dell 'endocardite maligna. Journ . dos Clinicos, 15 apr. - A. Af\1oruM. Frat-. ture latenti dell a colonna vert . . Brasil-A1erl. , 20 apr. -- R. ~10REIRA . Panplegia d 'origine tossica. Riforn ia "fl1ed ., 11 mag. - G. lzAR. Azione della lecitina sul ricambio dei carboidrati. Arch. di Osl. e Gin., ·mag. - A. ToMMASELLI. Sulle ·cause che determinano il sesso. Rev. de Aféd., 3. F. TRÉJ\IOLIÈRES. Diagnosi degli itteri cronici. Lancet, 18 mag. F . M. R. \V4LSHE. Cancro del colon. Mediz. Well, 18 mag. L. HoFBAUER. Sport e tl1c. - H. • ZrEMANN . Raffreddamento e mal attie da raffreddamento. Deut. Meri . Woch., 17 mag. RrcHTER. Terapia della gotta. - HocrrAnnT. P atologia dell 'accrescimento e dello sviluppo. Ann. di Med.. Nav. e Col., mar.-apr. - M1noNE e REITANI . Eziologia della parotite epidem . Mediz. Klinik, 17 mag. - ,V. KAusca. Trauma e tbc. - H. H. ScR1\11n. Diagn. precoce e trattam. del cancro ovarico. Bull. Ac . de Méd., 7 n1ag. -
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Mirierva Afed., 19 mag.
A. Lu1sADA. Forma; ... del respiro. . . ' Folia Mecl., 30 apr. P. M. FRANCO . . Fattor1 neuro-ormonici del diabete mellito. Scalpel, 18 mag. - A. M.EYERS e M. E. MEYEusl)AI.GEN. Per limitare le cause d 'errori in radio- . logia gastro-duodenale. Jonrnal A. M. A .• 4 mag. E . W1ECH1\1ANN ..•. Diagnosi di .coma insulinico. -,. M. M.· 1 PEET~ Nevralgia · del · trigemino · post-erpetica. · I Riv. San. Siçil.,· 15 mag. - V. SOLI. Ttsioge- · r nesi ed etiologia del! 'infezione tbc. Rass . Clin. -Sc i entif ., ecc .. 15 mag. - D. G1onDANO. Cura chirt1rg·. rle11a ritenz. d'orina da ipe.r trofia. prostatica. - A .. (~ECONI. lpertens. arteriosa -. - A. FERRATA. 'Ierapia epatica. - R. ALESSANDn1._ (Jr etere bifido e doppia pelvi in rene unico. ~· V . BnuNELLI. Assicuraz. mal attie.
ANNA.LI D'IGIENE•. Pubb1ioa~done
mensile diretta da.l prof1 C; S"anarelli" • <'on la collaborazione di eminenti studiOE1i italiani . . Redattore-capo : Dctt. L. Verney. Somma.rio del N. 5 (1929): Memori e originali : P. L. FIORANI GALLOTTA: Con-tributo sperimentale a.Ilo studia ·della depurazione-· ,delle a,cque-· .cloacali •col i:net.odo dei fanghi atti•v.a,ti: (2 fìg.) . - V. MARINO: L'ozono .n ella epurazione bat. . temca dell'airia di ambient i confinati. - M. CALDE-RIN!: :A.lcune ooservazioni sull'apcpl'ovvigionamento .i d·r ioo dei comuni rurali. - Recensioni: Disinfettanti,... - Miscellanea. - Servizi igienico.- sanitar:i. - Notizie... Note e commenti: E. GRIMALDI: Sulla. pa.toge- . nicità del b. di Bang ·p er l'uomo. ·· 1
Abbonamento annuo: Italia. L. 60 - Estero L. 1 00 •. Per i nostri a bbonati L. 5 5 e 9 5 rispettivamente. Un numero separat-0 : Italia L . 8, Estero L. 1 2 .. Inviare Vaglia all 'Edi tore LUIGI POZZI, via Sieti-.. na., 14, Roma.. Sono dieiponibili a.lcu.n e collezioni dell'annata 1928 al i prezzo di L. 6 O; ~ i nostrii abbonati L. 5 5, franco. di vorto.
Indice alfabetico per materie .
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Bibliografia . . . . . « Calcinosis interstitialis » Cefalee e loro cura .
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, SEZIONE PRATICA
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Concorsi : costituzione della commissione . . . . . Corrispondenze . . . . . Cr onaca del movimento professionale .
Diabete complicato alla tubercolosi: trattamento . . Endocardite della tifoide e endocarditi tifose nel bambino . . . . . Eredolue tardiva : pseudo-reumatismo subacuto . . . . · Glicemia: interpretazione delle deter• • • m1naz1on1 . . . . . · Granuloma « lipofagico » in mammella maschile . . . · · Linfogranulomatosi addominale . . . Lupus vuJgaris della faccia : · . . Malattie veneree: profilassi a Trieste Malpig hi: echi del cente11ario . •
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862 359· 843 869 872
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Medicazione intraarteriosa per flemma-. n e profondo diffuso della mano . Pag. Medicina legale nella Repubblica Argentina . . . . . . . » Miocardio : infarto . . . . » Osteite fibrosa generalizzata: importanza dei t11mori delle paratiroidi . . » Palalo .molle nella diagnos"i clinica » Pelle : disfunzioni . . . » )) Pirosi: trattamento . • )) ~ Pustola maligna: terapia . . . )) Reattivo di Gosio . •
868.
Servizio : dispensa dal stazioni politiche .
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8G4
851'' 863: : 859 859-'~
865 8(35 .
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per manife-
Tuber colosi: profilassi della e meretricio . . . . . 'fuber colosi: resistenza del virus al calore e allergia tubercol in ica . . Vie biliari: azione della morfina Vie biliari: drenaggio medico
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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di ia-von pubt:Jiicati nel Policlinico se n on in ..... 'eovito ad autorizzazione scTitta dalla redazione. B 'Vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte .
Roma - Stab. Tip<>-Lit. Armani di M. Courrier.
. V. AscoLI, Red. resp.
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IL POLICLINICO _.
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Ricordiamo l'interessantissima pubblicaztone del DoTT. PnoF. FRANCESéù· V ALAG US~.1\
MEDJCO DELLA FAMIGLIA REALE - DIRETTORE B PRIMARIO DEL PREVENTORIO PER LATTANTI « B. MARA(Nl • llBDICO PRIMARIO NELL'OSPEDALE INFANTILE .<e BAMBINO GBStJ » • DOCENTE ti f}L INICA PEDIATRICA NELLA REGIA· UNJVERSITl •
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Consultazionf' di 'CLINICA, ..DIETETICA -E-TERAPIA INFANTILE . Terza edizione completamenfe rifatta e notevolmente ampliata, con prefe zlone di A lTGUS1'0 MURR . . . . • Ecco come Si è espresso l'insigne clinieo ·di Bo·lo·g n'a : ·· «Queste Con$:u,itaz·i orn r~cano. ìn fronte : 1~ " propria. commendatizia. - o·n ÌibTo. di « medicina, <!he in·· Ita..lià 'si ristampa per la terza volta; è un fa.tto si raro, che par « singo~are. Basta già questo, 'perchè '_ f medici italiani sl invoglino di leggere: Ed eec<J «già un bel merito. del chiarissimo prof. V ALAGUSSA, percllè un libro, che mira a dif · «fondere conosce·n ze utili per i malati, varrebbe sempre poco se non si facess·e Iéggere «e rileggere. Tali Consultazioni, infatti, sono esposte per 1m odo, e.b e non solo non «affaticano P- non annoiano, m~ destano la più ~iva attenzione ed e~itano il pitl «sano interesse. · « Qon rengo che q;uesto è frutto- in parte dell'argomento, poichè lo studio dell'Igiene. «e della Patologia infantile è salito oggi in ~amto onore) che nessun medico ·puli '.'pf:ù «credersi esente dal dovere. di occuparsene seriamente. Ma l'attrattiva ma.g giore na.· « sce dall'importanza dei temi discussi dal prof. VALAGUSSA, dalla· varietà loro e dalla {< persuasione profonda, che leggendo si acquista, che. l'Autore non ha messo insiem~ «delle pagine le_tte ed acc~nciate a nuovo con la. propria. vernice. Egli ha lungamente .<< osservato e med.itato prima di scrivere per insegnare agli altri e questi si accorgon·o ·«subito; che chi li- guida è di fede degilis&imo. C'è di più: il sapere diffuso in qu.e ste ·<<pagine dal prof. VALAGUSSA· è in larga misura attinto dall'osservazione clinica ·sua «propria: perciò ess-o è il più · spesso d'immediata applica.i.ione. La mente del lettore « s'arri~~hisce di tante conoscenze particolari e in si gran n11mero di argomenti, che « non sarebbe possibile che una mente nutrita da si fatto alimento non dovesse. poi «esercitarsi con la-rgo pro.fitto nella pratica. .~ dunque da attendersi che anehe- questa « terza edizione delle ottime OomultaaoM del prof. V ALAGUSSA non solo procaccerà «a lui viva riconoseenza dai pratici, ma sara.n no presto seguite . da una quarta r1 « ~tampa, ». •
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AUGUSTO MURRI. •
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I
SOMMARIO DEL VOLUME.: .
Prefazione dell' A •• Prefaz·ione di A. M U'RRI • TOSSI N FEZ ÌON I ACUTE E CRONICHE • Morbillo • Malattia di D111l ..a Quarto esantema - Varicella - Scarlattina • Pertosse - Difterite • Meningiti purulente • Infezioni tifose è paratit•ll •Broncopolmoniti • Polmonite crupale • Peritonite diplococcioa • Infezioni settiche delle vie urinarie da u· Bact C•ll • - Poliomielite anteriore acuta • Tuberoolosi • Meningite tubercolare • Rachitisn10 . Spasmofilia e tetanta • MALARIA NEFRITI ACUTE - STOMATITI • MALATTIE DEL TUBO CASTRO-INTESTINALE • Malattie della nutrizione • QUI ITIQNI DI DIETETICA INFANTILE : Alimentazione ed economia alimootare • Carenza alimentare ed anemia ali111 tare nel lattante • Aiimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere • Tab•ll dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. -- CARD COPATIE CONGENITI tCISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI AL CUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: considerazioni sulla cura dell'eresipela • Elioterapia • Vaccinazioni alll Wright e vaccinoterapia: Preparazione e dosaggio · deg1i autovacei'llli; .A.ntigenoterapia pa.raapeoifiea.; Ant)genoter•pl& a.epeoifioa <x:>n peptoalbum<>Ee - Terapia medicamentosa • Medicamenti principali e posologia di essi • lnd1oe. Riportiamo il giudizio che su questo volume, il Chiar.mo Prof. CARLO COMB~ ha consacrato nella sua RIVISTA •I 1CLINICA PEDIATRICA: . «Il libro del distinto pediatra romano è arrivato in poohi a.nlilJi a.Lla sua 3• ediz.ione. Oome dioe 1l Murrl nella •bella. prefa1Jione, batita già questo perehè i medi-0i itaJlani sii ·i nvoglino di leggerlo. u Non è un Trattato e neppure una arida eepoeizione di fatti già noti. Il Valagussa p.Tende argomenito di&i dlTe • oa;p.itoli sopra malattie infettive, sopra sindromi dell'apparato digerente, del etatema nervoao, eoo., e eopra. l'a.lK••• .• tazione del ba in bino . e so11ra 1a tera1>ia, per esporre in forma chiara non solo le questioni più moderne della. p•M>· •logia, della d ietetiea. e della cura delle malattie inf a.ntW. ma •eziandio i risultati di un.a ta.rgs. esperienza. persontJa · • dain.do alla sua espoeizione sapore di originalità. u t: ceTto ohe · gli studiosi delle malattie dei bamb in:i (non soltanto i medioi, ma amehe gli studenti coltbi!} le11 • geNl!lno con piacere e con profitto il libro del p.rof. Valagu.ssa. a.oqulstando utili a 1mma.eetramentl per la lorr • cultUll'a e per l'esreciz.io p.rofeeaionale. . •Questa interessa.nte pubblioazione è sta;ta, pa.rtJoolarmente curata dalla. Oaaa Ed1tri.ce, che ~ ha. d.&to ~ • bella veste tìrografica e l'ha ornata di. a:llll·m erose figure iJllteroalate nel teeto •·
Volume in go di pag. VIIT-496, niiirlamento stampato su carta dist inta, con 42 .fi.g ure intercalate n -testo e finissima quatricromia sulla copertina Prezzo L. 3 6 pià le spese postali di sped1z1one. Per i nostri abbonati sole L. :J2.50 in porto franco. Inviare i Vaglia Postali al Sig. LU ICI POZZI, via Sistina 14, a,ggi"!111g:~do •e per _l'Ufficio postale Sue~. di~io_tto " • ROMA. Per i Vaglia Bancari (che dev on o essere riscu<Ytibili dn Roma) basta 1nd1r1zzare: S1g. LU I Cl POZZI, via sistina 14, Roma.
Roma, 24: Giugno 1929
ANNO XXXVI
Num. 25
fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA .
REDATTORE CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
I
SOMMARIO. Lavori origina li : F. Rivalta: Princi.pio fondamentale della prova per la d·i agnosi diff erenzi•ale lfra essudati e trasudati. Osservazioni cliniche : C. Massetti: Le f logosi 3'Cute del m esentere. Casisti.e.a clinica. - O. Tenani: U·n -caso singol aJre di chirurgia. addominale. Note e contributi : c. Fermi : Metodi di cura a,n.t irabbica Fermi e Phillips. . Lezioni : C. Oehme: La ;prognosi in medicina. Sunti e rassegne: ORGANI EMATOPOIETICI: H. Thursfield: I n dicazioni e conseguenze dell a splenectomi a . - R. Miihsam : L~ diagnosi e l' i·n•di-cazion~ operatoria del m orbo di Gauoher. VACCINAZIONI : Combessèdee e Gar nier: ·La vaccinoterapia della f ebbre ondulante. - R . Levent: Vaccin1azione anrtidiftericra. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congress i : Reale Accadem ia di Medicina d.i Tor ino. - Associazione MeèLi-0a
LAVORI ORIGINALI. Principio fondamentale della prova pe1· Ja diagnosi dif.:ler enziale f'i•a essudati e trasudati. Dott. Prof. F ABio
R~vALTA,
Lib. Doc. Patol . Spec. Med. nella R. Università di Bologna.
I
La prova per differenziare gli essudati dai trasudati da me proposta sul finire del secolo scorso è oggi di uso universale per la sua estrema semplicità e valore pratico sicUTo non ostante che dalla maggior parte sia ignorato il principio fondamentale su cui essa si basa. ~ appunto per chiarire tale principio, spesso richiestomi an che da Collegh i, ch e io m i sono indotto a pubblicare la pr esen te n ota. '!t1 et odo di ricerca. La reazion e si eseguisce in questo modo: Si versa.no Ìn un bicchiere a calice circa ~00 eme. di acqua distillata od an che comune a c1ii si aggiungono 4 gocce di acido acetico glaciale, cioè due gocce di acido acetico ogni 100 eme. circa (invece di una
Triestina. - Società Medico-Chirurgica Bellunese. Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. Appunt i per il medico pratico : SEMEIOTICA: Lai diagnosi funziona.le delle mala;ttie del pancreas. - Le forme rare di vomito e di diarrea. - CASISTICA: ·La s.i:fìlide congenita de1la prima infanzia. - Tre generamoni di tubercolosi emottoica : eredità bacillare e san1guign:a. - Trasmissio·n e ereditaria della malaria . - TERAPIÀ: I pi:reigressi della terapia nel 1928. Chinino ed aborto. - Il lobo anteriore dell'ipofisi. - I l ferre nella cura delle anemie. - Esantema da luminal. - P OSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: A. Pomi : L'aJ.coo1ismo mondano: la nocività dei cocktaile. Nella vita professiona le: Ammini&trazione eanita.ria. Servjzi :igienica--sanitari. - Concorsi. - Nomine, promoz<ioni -ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Milano. - Da Palermo. Not izie div erse. Rassegna della stampa medica. Indice a lfabetico per materie·
sola goccia come avevo dapprima proposto) indi si lascia cadere nel bicchiere a fior d'ac qua una goccia del li·quido da esaminare. Se trattasi di essudato si vedrà allora, osservando per trasparenza, che la goccia nel discendere fino .al fondo del calice lascia dietro di sè una be1la striscia bianco-azzurrogno]a tortuosa che man mano si suddivide in tante striscie per il diffondersi e il mescolarsi della goccia col liquido degli strati inferiori. Il precipitato che così si forma ha il colore che assume l'acqua per l 'aggiunta di liquor d 'anici o, meglio, rassomiglia molto alle striscie opalescenti e tortuose di fumo che veggonsi innalzarsi dalla estremità accesa di un sigaro. Tale nubecola si ridiscioglie poi prontamente in un lieve eccesso di acido. Se tr.attasi invece di trasudato, saggiando nello stesso modo non si ottiene alcun precipitato. Qualclie volta anche nei veri trasudati può aversi con qriesto metodo un lievissimo inalbamento appena visibile, però non mai da paragonarsi al distinto intorbidamento lattescente che caratterizza assolutamente gli essudati veri dai trasudati . ·
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IL POLICLINICO
(~ osì
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nel liquido asc1t1co da cirrosi epatica dopo ripetute paracentesi può insorgere il suddetto inalbamento appena visibile mentre che la reazione acetica le prime volte era del tutto n egativa . Così pure in seguito a reiterate estrazioni di essudati pleurici o peritoneali, negli ultimi stadi, quantunque molto di rado, la reazione può attenuarsi di molto. Si tenga a.n cl1e presente la possibilità ch e ad un trasudato si associ un essudato o viceversa. Nei versamenti da tumori n1aligni, essudati o trasuda ti a . seconda che prodotti per irritazione o compressione, la r eazione acetica può mancare, o, se esiste, si .ha generalmente una re.a zione acetica debole e che può, nelle ultime fasi della malattia, scomparire - per idroemia. Natura della sostanza precipitante. Nello studiare la natura di questa sostanza io pel primo con statai che anche il siero di sangue umano normale dava la stessa reazione all'acqua acetica degli essudati e dalle mie ricerche confermate da analisi chimiche rigorosamente esatte, ·potei dimostrare che la sostanza precipitante alla suddetta prova è costituita da due globuline ch e normalmente trovansi n el san~ gue, la globulina vera o euglobulina (paraglobulina) e la pseudoglobulin.a, le quali per la alterazione infiammatoria delle sierose passano in gran copia nei liquidi essudati. Anche la fibrinogl obulina precipita · insieme alle altre due globuline però, attesa I.a sùa scarsa quantità , partecipa al precipitato solo in minima parte. Principio su cui fondasi la reazione. L 'effettuarsi d ella :reazione si deve alla proprietà comune alle globuline di precipitare nell 'acqua o in un mezzo n eutro e quindi di ridisciogliersi coll'aggiunta di pochissimo acido od alcali. Nella reazione suddescritta .abbiamo da una parte una goccia di essudat0 alcalino che va a cadere lentam ente in un liquido leggerissimamente acidificato con acido acetico. Orb ene, appena la goccia nel discendere nel . 111ezzo acido viene perdendo della sua alcali11 ità fino a raggiungere il punto neutro, allora la globulina si manifesta precipitando, giacchè, come si è detto più sopra, essa è insolubile nell'acqua e nei mezzi neutri. Nell'ulteriore discesa della goccia il precipitato di globulina man mano potrà scomparire in virtù dell'acido dell'acqua acetica che gradatamente distruggendo il suo stato neutro la rende di nuovo solubile in un m ezzo debolmente acido .
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Nei trasudati, ove pure non m.a nca la sieroglobulina, la reazione non avviene perchè in questi, come dimostrai chiaramente, essa è in qu~ntità mol.to minore, perciò sufficienti quei sali contenuti nella goccia di prova per tenervela disciolta anche dopo raggiunto il pur1to neutro perchè le globuline, come si sa, possono sciogliersi in soluzioni neutre saline allungate. Negli essudati invece i sali contenuti nella goccia che scende nell 'acqua acetica di-· luitissima non bastano più, per la maggior quantità di globuline, a tenerle disciolte appena r.a ggiunto il mezzo neutro e per questo appunto in massi1na parte precipitano. Su altre particolarità che ìllustrano in modo esauriente il principio su cui si fonda la prova rim.ando alla lettura del lavoro fondamentale pubblicato da me nel 1905. Per comodità delle nuove generazioni di Colleghi che non potessero consultare i miei lavori originali del 1905 e 1908 ove, oltre alla . storia della scoperta e relativa priorità, si accenna anche all'utilità di questa prova di esito univoco, credo opportuno riassum·e re irt breve tutti i casi in cui la sua applicazione può condurre ad una diagnosi differenziale. 1) Valore diagnostico della prova. La reazione chimica ideata per differenziare gli essud:ati dai trasudati h.a grandissimo valore clinico per la sua sicurezza quasi a ssoluta e per la sua estrema facilità, ~o tendosi colla medesima, a ·differenza di tutti gli altri metodi di indagine! con una sola goccia di liquido patologico, in un solo minuto, forn1ulare esattamente la propria diagnosi differe.nziale. 2) La reazione data dagli essudati in presenza di a cido aceti co diluitissimo è dovuta al precipitare di due globuline del sangue, la globulina vera o euglobulina (paraglobulina) e la pseudoglobulina, quest,ultima contenente fosforo e con proprietà affatto differenti dalle n u clealbumine. 3) La stessa reazione si verifica pure nel siero di sangue normale, nel plasma e nel siero di plasma. 4) I trasudati non danno la r eazione in presenza di acido .qcetico diluitissimo pel loro minor contenuto in globuline; tuttavia qualche rara volta n ei v eri trasudati può aversi con questo metodo un lievissimo inalbamento appen.a visibile, però non mai da paragonarsi al di stinto intorbidamento lattescente che caratterizza assolutamente gli essudati veri dai trasudati . 5) 1,.alvol'ta nel liquido ~scitico da cirrosi 1
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SEZIONE PRATICA
epatica, dopo ripetute paracentesi può insorgere alla suddetta prova un lieve inalbamento mentre le prime volte la reazione acetica era del tutto n egativa. Così pure in seguito a reiterate estrazioni di essudati pleurici o peritoneali, negli ultimi stadi, quantunque molto di rado, la reazione può attenuarsi di molto. Si tenga anche a mente 1:l possibilità che a un trasudato si associ un essudato o viceversa. 6) Nei versamenti d.~ tumori maligni, es~ sudati o trasudati, a seconda che prodotti per irritazione o compressione, ·1a reazione acetica può mancare, o, se esiste, si ha generalmente una reazione acetica debole e che può, nelle ultime fa si della malattia, scomparire per idroemia. 7) Prescindendo dai soliti trasudati ed essudati pleurici, pericardici, peritoneali e dai trasudati cutanei, degli altri liquidi esaminati in vita da m e non dettero la prova positiva: il liquido di idrope della cistifellea, il liquido amniotico norm.ale e dell 'idramnios, il liquido di .cisti paraovarich e del legam ento largo, il liquido di cisti da ecl1inococco (non suppurate e senza emorragie) e di idronefrosi (non suppurate), il liquido cefa lorachideo normale e patologico (m eningocele, m eningite tubercolare, probabilmente an ch e l'idrocefalo acuto e cronico) ed infine il liquido dell 'idrocele essenziale del testicolo negli adt1lti e nei vecchi, ove però può a nch e .aversi una reazione acetica debole. Invece la reazione fu posi ti va nell'idrocele della vaginale del testicolo dei bambini, nel liquido della vaginale del testicolo e perito .. neale in caso di ernia strozzata, n elle cisti sieros-e del funicolo spermatjco e so pr.atutto nelle cisti ovariche, ove la reazione fu sempre spiccatissima · e di aspetto lattescente. Se ulteriori studi riscontrassero in q u8sti casi enumerati un qualch e raro reperto contradditorio non sar ebbe perciò da credersi infirmato il valore della prova stessa, la quale anzi, pure in questi casi, servirebbe a recar luce sulla fisiopatogenesi del liquido esaminato. Roma, maggio 1929. .
RIASSUNTO.
L 'A. descrive il principio fondamentale sul quale si b.as.a la r eazione ch e porta il suo nome e che già da parecchi lustri è usata quotidianamente a scopo diagnostico in tutte le Cliniche ed Ospedali di ogni nazione civile ed anche dai m edici pratici. T.ale prova ideata dall 'A. ha grande valore clinico e fisiopatogenetico e
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serve in maniera facile, sicura e rapida per stabilire la diagnosi differenziale fra Trasudati. ed Essud.a ti. BIBLIOGRAFIA. La bibliografia sull'argomento trovasi ampia-m en te riportata . nella memoria completa uscitane! 1905 fatta eccezione di alcuni nomi (Gramegna, Lotti, Spolverini) citati solo n el corpo del lavoro. Riferiremo p erciò solo le pubblicazioni. u scite posteriormente a quella data. •
R1vALTA F. Policlinico, Sez. prat., 1904, n. 4;, Poljclin . Sez. l\'led. , vol. XII, n . 10 e 11, anno 1905, lavoro completo; Berliner l( lin. Wochen-· schrjft., n. 12, 1908 (priorità) . W. IANOWSKI, Berlin Klin. Woch., n. 44, p . 1412,. 4 nov. 1907 ; Policlinico, Sez. prat., n. 28, a11no 1908. ETIENNE. Province Médicale, n. 20, 1908 (Dal Policl. Prat., 1909, p ag. 49) . LANDOLFI. Rivisota crit. di Clin. Med., 21 · ottobre: 1905 ; Il 'fommasi, 1906, n. 7. RoMANEJ..LI G. Gazzetta degli Ospedali, 1908, pa-gina 975. . GALLETTA V. Policlin. , Sez. Med. , 1908, n. 7, 8, 9 .. ~\.LoNzo G. Riforma Medica, 1909, pag. 292. F1NKELSTEIN L~ Berlin Kliri. Woch:, 1909, pagin a 807. (Relazione · sulla r eazione di R. alla Societ à Merlica di Kiew) . LAUTIER R. Bordeau x, Sé1naine Méd., 1909, p. 360. IlARBmn DE LA SERRE. La R éaction de Rivalta en Clin ique médicale. 'f esi di Bordeaux, 1909. BRECCIA G. Gazzetta Ospedali, 11 novembre 1909. REALE E. Folia Clinica Chimica et Microscopica, novembre 1909. Gesellschaft f. inn. Mediz. V\7 ien , 13 Mai 1909. (Folia clin. chim. et microscopica, 1910, febbraio, pag. 77) . Gazzetta Ospedali, 5 aprile 1910, pag. 437. RolVri\NELLI. Giornale degli ..i\utoriassunti, 1909, 11 .
45.
Policlinico, Sezione pra.t., 1010, pag. 539. Ibid. , Archivio 1909, pag. 315 e seg., Sez. Med. PoPPr.n e NAK. Riforma Med ica, 1910, pag. 753. BRECCIA. llivista Crit. di Cl in . Med., 1910, pag ina 528. . BARBERIO. Policlinico, Sez. med., 1911 , pag. 322. GALLEITA. Clin . Med. !tal. , 1911, n. 3. <)PPENHEi l\f et CREPIN. Prog r ès Médical., p . 493·, 1911. Zentralbl. f. inn. Med., n. 1232, anno 1911. . CoNNro. Annali dell 'I st.ituto di Maragliano, genn aio-aprile 1911. l\f onELLI. Policlinico, Sez. prat., p. 574, 1912. 1\fARTIRI. Folia Cl in. Chim. et micros ., 31 marzo 1912, pag. 1 e seg. ~·f. A. JAYAL. Sé1n. Méd., p. 227, 1912; Gazz. Ospedali, p. 741, 1912. l\'f Enlil..TIN, R EGNARD et BouvALET. Gaz. des H~pi taux, n. 7:3. 1912; Ber . Kl . Woch, p. 1529, 1912; Gazz. d egli Ospe<iali, 31 ottobre 1912,. Rif. Med., 1257, 191 <) MosNY, J AvAL e D u J\10 NT . Rif. Med., pag. 1003~ 1912; Gazz. Ospedali, pag. 1105, 3 ·settembre ]914. R AVENNA. F olia Clin. Chim. et Micr ., 30 apr., pag. 7 4, 1912.
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In un n1io lavoro di imminente pubblicazione <e Le Flogosi acute del mesentere » (Società editrice cc La Tipografica », Frosinone) ho avuto occasione di dire qua11to erro11ea si~ questa interpretazione ove i processi flogistici a carico del mesentere si considerin.o dal punto di vista anatomico e clinico. E a quella rimando quanti avessero interesse all'argomento per quello che si riferisce ai dati· sperimentali e alle osserv·a ziopi cliniche. In questa rivista mi lin1ito a render .n.o to i casi clinici osservati e credo di far cosa utile irn quanto si tratta di forme morbose delle quali sarebbe vano - ripeto cercar· notizie nei Tratta ti e per le quali anche la casistica, IJer quanto io mi sappia, non è numerosa.
J. - L. A. di anni 40, da Ferentino, viene ricoverato i11 Ospedale la sera del 9 gennaio 1922. Non presenta precedenti morbosi degni di nota. Sen1bra che da poco tempo abbia sofferto una infezjone tifica; dal giorno 7, verso sera, cominciò a ~e11tire forti dolori all ' addome accompagnati da vomito. Il giorno dopo si purgò senza effetto, anzi vomitò il purg·ante. La sera del 9 al momento del ricovero in Ospedale presentava: addome alquanto disteso, anse qua e là · delimitabili con la palpazione; scarso il dolore alla pressione e più pronunziato nella fos• . sa iliaca di destra ove era pure abbastanza netto il sintoma di Von Wahl. Alvo chiuso. Polso 108. OSPEDALE CIVILE (( l TMBERTO I )) - FROSINONE Vomito raro. La mattina del 10 miglioramento Dirctt. e Prim. chirurgo : P.rof. G1uL10 CAULI. subbiettivo dopo avere avuto una scarica fecale. Le condizioni lor;1li sono invariate, solo si è aggiunta la presenza di liquido libero endoaddomiLe flogosi ac)lte del mesentere nale (ottusità mobile nei punti declivi) . Il maCasistica clinica lato ed i parenti rifiutano ancora I 'atto operativo. La sera del 10 peggioramento locale e generale, pel dott. CESARE l\1AssETTI, assistente. aumento di versamento libero, anse paralizzate, addome disteso, scomparso il sintomo di Von Nei trattati di chirurgia anèhe più receniti 'Vahl. Pòlso 125-130; von1ito. Facies addominalis. la patologia deJ. m~s.entere per q~anto si rife- Intervento finalmente accettato la seré!_ del 10 alle Narcosi. Laparatomia mediana sottombelicale, risce alle flogos·i acute è del tutto trascurata. 21. versamento siero ematico abbondantissimo (cirE mentre non mancano trattazioni relativa- ca un litro e mezzo), a11se del tenue distese, pam ente ampie per quanto riguarda i tumori, le ralizzate, iperemiche. Dirette le ricerche verso il çisti, le forme croniche di mesenterite, e la . piccol o bacino a destra si trova ohe l'ultima ansa del tenue è strangolata da una briglia sottile, mesen·t erite cronica retraente n·o n è fatto cenno lunga dieci centimetri circa, tesa dall'angolo ileod elle flogo si acute mesen.teriali. cecale verso la parete anteriore dell'addome ma An.ch e in importanti monografie l'argomen- fissata a1l 'a11sa del tenue strozzata. Il meccanito delle flogosi acute del mesentere viene ap- smo di strozzamento era determinato dalla tradella briglia che formava come la cord51 di p ena accennato. Ricorderò che in una recen- zione un arco ed anche dalla pressione sui tratti deltissima pubblicazione del Faccini « La Patolo- 1'ansa strozzata e sull a quale la briglia si acca, gia chirurgica del mesentere n con la quale valcava in più pu11ti. Il mesentere presentava la I 'autore h a voluto riunire in u.n tutto organico caratteristica della mesenterite retrattile. Sezione della brig·lia. Chiusura del! 'addome a quanto riguarda la patologia del mesentere: strati. Esito in guarigione. CASO
OSSERVAZIONI CLINICHE.
alle flogosi a cute non sono dedicate eh.e poche facciate della pregev.olissima pubblicazione. Ciò è in parte dovuto al fa~to .. che per una interpretazione ch e n on puè· essere consid erata esatta il quadro delle flogosi acute mesenteriali viene riportato a quello delle peritoniti parziali.
Il caso riportato si inquadra evidentemente fra gli esiti di una flogosi acuta mesenteriale ma ci è sembrato interessante riferirlo perchè sta a dimostrare che assai spesso le flogosi acute del mesentere passano inosservate o quasi e la loro esistenza è poi in secondo
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SEZlONE PRATICA
tempo m essa in evidenza, qualche volta bruscamente e violentemente, dagli esiti del processo flogi stico.
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CAso Il. - D. P. Quirino, di ' anni 18, da Veroli. Viene ricoverato nel nostro Ospedale il 30 aprile 1925 con diagnosi di ulcera della prima porzione del duodeno. I.. 'esame radiografico conferma la diagnosi clinica e rileva che si iniziano la ste11osi e l 'ectasìa gastrica. Nulla di notevole nella ana1r1nesi. Da circa un anno il paziente presenta disturbi nella digestione che si riferiscono perfettan1ente alla ulcerazione d~l duodeno da cui è affetto e per i quali la cura m edica non ha dato risl.1ltato alcuno: ~ Il 1° mag·gio, gastrodigiunostomia alla Von Hacker. Docorso post-operatorio normale fino alla dodicesima giornata. Il paziente era già a vitto solido quando in dodicesima giornata presenta vomito abbondante di liq~ido biliare. Sospettando 1n1a semplice ipersecrezione si ritorna al vitto liquido e per due giorni nor1 si ha più vomito. Poi questo si ripresenta più violento ed ostinato e non cede nè alla dieta nè alle lavande gastriche: inoltre si r1ota stipsi ostinata. Si p ensa · allora alla possibilità di una st enosi del} 'anastomosi. Si eseguisce il 17 mag·gio un. nuovo esame radiografico il ql1ale mostra la impervietà della stomia ed ec tasiri irregolare dello stomaco e di par te det i uodeno. Il J 8 maggio nuovo intervento. Appaiono aderenze alla par.a~.e arldomjnale di tutto un. blocco costituito dallo stomaco, dal colon trasverso, dall 'ansa anastomotica e dall'epiploon. Si distaceano le aderenze a si trova che si è costituita una mesocol ite retrattile che strozza l 'ansa anastomotica ed il colon trasverso e raccorcia l'ansa digiunale Afferente. che .è rirlotta appena a metà della lunghezza originaria. Si pratica una anastomosi fra le due branche dell'ansa del digiuno riuscendo però co11 fatir.n a trovare stoffa sufficiente sul tratto afferonte. Il i11esocolon era trasformato in una raggiera di corcloni duri decorrenti paralleli ai vasi sanguigni ·~ costituenti un cingolo fibroso in torno ali' ansa digiunale. Mor_te nella notte successiva con sintomi di chock operatorio.
Può meravigliare, in questo secondo caso, la rapidftà (12 giorni) con la quale il processo flogistico ha conglomerato, per co·sì dire, con le sue salde e numerose aderenze lo stomaco, il colon trasverso,. l 'ansa anastomotica e l'epiploon tanto da costituirne tutto un blocco con lesioni ancora più gravi ed intense sul mesocolon ch e apparve, nel seoondo intervento, strozzato come strozzata apparve l'ansa anastomotica con raccorciamento accentuatissimo dell 'ansa digiunal e afferente. CAso III. - R. D., "di anni 39, da Prossedi, ricoverato in Ospedale la sera del 13 ottobre 1927 con di~_gnosi di « sindrome addominale ». Nell 'ar1amnesi di questo malato mancano precedenti rr1orhosi degni di n.ota. Il paziente dice di aver goduto sempre buona salute; ha sofferto soltanto infezione nlalarica ch e di tanto in tanto recidiva. L'attuale malattia rimonta a 15 giorni prima dell 'ingresso in Ospedale ed è stata carat-
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lerizzata da febbri a tipo co11tinuo remittente, scariche diarroiche nei primi gior11i, alvo chiuso nell 'ultimo periodo, dolori addominali esacerbantesi ad intervalli vari di tempo; decadimento rapiclo delle forze. -E. O. I11dividuo con regolare sviluppo schelelrico, un po' anemico con masse muscolari valiùe. Negativo l 'esa1ne del torace. Quello dell 'addome è reso difficile da una tensione grandissima di tutta la parete addominale ch e impedisce la palpazione degli organi profondi. La percussione 1)10stra il fegato nei limiti normali, la milza del>ordan te circa tre centimetri dall 'arcata costale. Alvo chiuso da tre giorni. Non vomito; non singhiozzo; polso 80; temperatura ascellare 36. Si trattiene in « osservazione ». Dopo circa due ore clel ricovero in Ospedale quasi · d 'i1nprovviso il quadro clinico muta rapidarnente imponendo l 'i11tervento immediato. I dolori addominali, che il paziente <liceva essersi attenuati rispetto a quelli sofferti nei giorni precedenti, diventano vjo]entissiro.i, il polso sale a 100, sudore freddo, vomito fecaloide . Narcosi cloroformica. Laparotomia mediana. Scarso essudato sieroso i1el peritoneo, anse del tenue arrossate. Appare fra le pagine del mesentere l1na tumefazione della g randezza di una testa di .feto. La Sltperficie del meso è tesjssima e ridotta ad uno strato sottilj ssinì.o. Incisione del meso previo sbarramento tt1tto intorno alla linea di incisione. Si dà esito a circa un litro di un liquido siero purulento fetidissimo. Zaffo alla Mikuli cz. Nei primi gjorni seguenti all 'operazione lievi elevazioni termiche con un massimo di 37,6. Poi apiressia co mpleta. In sesta giornata si tolgono i11 parte gli zaffi applicati subito dopo l 'intervento e questi si rimuovono con'lpletamente in ottava giornata. Il 13 novembre l 'infermo è din1esso dall'Ospedale perfettamente guarito. Abbiamo occasione di rivedere il paziente un anno circa dopo l'intervento . Sta bene. Attende senza disturbi di sorta al s110 l avoro di contadino, solo da qualche tempo avverte sen so di dolenzia allo epigastrio. Non è da escl11dersi che tali se:r;.sazioni siano in rapporto a fatti cicatriziali profondi e a retrazioni in relazione alla grave supl)11razione sofferta e che n e] paziente si vada de~ lineando la gindrome della mese_n terite retrattile o sclerosante.
Nel caso sopra riferito pur n1ancando dati anamnestici precisi - nè la mentalità del malato ci ha permesso di averne di pjù esatti possiamo ritenere ch e a carico del tenue vi sia stato primitivamente un processo flogistico (di qui i sintomi a carico dell'intestino riferiti dall'infermo). La flogosi mesenteriale quindi , assai verosimilmente, è stata secondaria a fatti ulcerativi a carico dell'intestino. Ciò spieaa l 'odor,e fecaloide del pus raccolto fra le ~agine del mesentere e la presenza in esso del B. coli . Ricordiamo che in questo caso la enorm e raccolta purulenta si era formata senza ch e n essun sintoma di peritonite insorgesse e quando i sintomi peritoneali insorsero furono dipendenti da esclusione estrin seca del tenue per fatto puramente m eccanico.
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CAso IV. - D. S., ar1ni 11, da Frosi~one. Viene ricoverato in Ospedale la sera del .10 febb raio · 1928 con diagnosi di ascesso p eritiflitico di origine appendicolare. Ma11ca110 dati ana1nnestici degni di nola. l)a quattro giorni febbre a tipo irregolare: Dolori addominali prima diffusi a tutto l 'addome poi riferiti specialmente al quadrante inferiore di destra; conati di vomito. E. O. Sviluppo scheletrico deficiente, masse muscolari flaccide ed ipertonich e, pallore della cute e delle mucose. N~ga tivo l 'esame del toraçe. L'addome si prese11ta lievemente tumefatto e meteorico. Milza 1nolle debordante due centimetri dell'arcata costale. Fegato nei limiti normali. La palpazione dell 'addome provoca in genere dolore più accentuato sulla fossa iliaca di destra dove si percepisce un piastrone che occupa quasi tutta la rossa iliaca stessa. La percussione dà suono ottuso in corrispondenza della tumefazione descritta. Temperatura ascellare 38. Polso 98. Singhiozzo; lievi conati di vomito. Intervento immediato. Narcosi cloroformica, Incisione di Jalaguier. Aperto it peritor1eo appare un modico versamento siero ematico. Anse del tenue di colorito rosso vi11oso; salde aderenze tra queste ed il cieco che appare iperemico di colorito rosso-cupo, ricoperto da essudato fibrino purulento. La pagine ventrale del mesenterio, in corrispondenza d ell 'ultima porzione del tenu e appare tesa, lucida, ricoperta anche essa di essudato fihrinoso sede di una tumefazione d ella grandezza di u11 grosso uovo di taochino. Incision e. Si dà esito a del pus di odore fecaloide misto a sar1gu e. Sbarramento del peritoneo. Zaffo. Decorso post-operator.io buono. Per tre giorni la tentperatura oscilla tra , i . 38 e i 38,8. Poi in quarta giornata cadt1ta della febbre. Nulla di notevole n el decor so t1lteriore. Jl paziente il 1° marzo viene dimesso guarito dall'Ospedale.
La diagnosi clinica di a~cesso peritiflitico di origine appendicolare si impon eva nel caso riferito, mentre l'intervento mostrò che la racoolta purulenta si era andata formando tra le pagine del mesentere. Le alterazioni a carico del cieco e dell 'appendice ci dicono con sicur ezza che origine della flogosi mesenteriale, che si è andata poi evolvendo verso la forma ascessuale, debba ricercarsi appunto in dette lesi.ani. Il ch e ci porta a considerare come sia difficile la diagnosi tra alcune forme di mesent eri ti acute e le periappendi citi o le perisigmoiditi ma per la m esenterite elemento di giudizio al quale non può certo darsi valore assoluto ma che ha sempre , senza dubbio, una grande import'anza, è la scarsa r eazione del peritoneo e quindi la tenuità dei sintomi di peritonismo. CAso V. - S. M., di anni 16, da Torrice, contadino. Ricovera to in Ospedale il 4 settembre c. a. Il paziente è infermo da otto giorni . . Ha avvertito all 'inizio sen so di dolenzia all'addome,
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sensazione questa che nei giorni seguenti si andava sempre più accentuando di intensità fino a divenire insopportabile. La sera lievi elevazioni termiche. Diarrea profusa (otto-dieci scariche al giorno) con abbondante muco e, a dire dell'infermo, di colorito nerastro. Mancano precedenti morbosi personali e familiari deg11i di nota. Non si sono potuti raccogliere elementi più precisi circa l 'inizio e il decorso della forma morbosa. E. O. - L 'infermo ha l'aspetto di persona assai sofferertte; i1ormale lo sviluppo scheletrico, pannicolo adiposo scarso quasi mancante, cute e mucose pallidissime, masse muscolari ipotonich e. Nulla di notevole all'esame del torace. L'esame d ell 'addome mostra in corrispondenza dei due quadranti inferiori netta difesa addominale . Già l 'ispezione mostra che la regione ipogas,trica è bombée; con la palpazione si percepisce una tumefazione della grandezza di un grosso arancio con sede pressochè centrale a marg ini ind~stinti. I quadranti superiori sono trattabili. Non vomito, non singhiozzo. Minzione frequente e dolorosa. Al momento del ricovero dolore vivo alla regio11e ipogastrica subito dopo al disopra del pube. Il paziente non orina da circa ci11que ore. Il cateterismo mostra la vescica vuota. Polso 90. Temperatura ascellare 37,8. Narcosi cloroformica. Laparotomia mediana ombelico-pubica. Modico versamento sieroso nel peritoneo. Anse del tenue di colorito rosso vinoso con scarso deposito di fibrina. Rimosse con ogni cautela le anse del tenue la superficie ventrale del meseotere appare tesa, lucida di colorito rosso cupo. È qui la sede della tumefazione. Una più diligente ispezione mostra una infiltrazione flogistica a li.n \iti indistj11t.i della grandezza sopra riferita che occupa lo spazio compreso fra le dt1e pagini mesenteriali. Si praticano due punture esplorative. Non si eRtrae pus ma sangue. Si è ancora allo stato di infiltrazione flemmonosa. Zaffo centrale in corrispondenza del punto più sporgente della tumefazione descritta. Accurato sbarramento tutto intorno alla tumefazione con <1uattro zaffi distinti. Il paziente presenta un decorso post-operatorio ottimo. Decrescono sino a scomparii-e in quarta giornata i fenomeni febbrili, scomp aiono i disturbi nella urinazione. La tumefazione si va sempre più riducendo sin quasi a scomparire. In sesta gior11ata si • toglie lo zaffo central e in r apporto alla superficie mesenterica sulla quale erano state in precedenza praticate le punture esplorative. In nona giornata gli zaffi laterali vengono rimossi e sostituiti. Il 10 ottobre il paziente viene dimesso e guarito.
Dovremmo concludere in base a questa osservazione clinica, che anche allo stato di infiltrazione flemmonosa senza formazione di essudato l'intervento debba essere il metodo di elezi0ne in quanto annulla i· pericoli gravissimi dell'attesa e rende più rapido il processo di guarigione impedendo, o rendendo minimi, gli esiti cicatriziali che tanta grande importanza assumono nella patologia del mesentere per le sindromi gravissime alle quali possono dar luogo tardivamente.
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SEZIONE PRATICA
... OSPEDALE 1CIVILE DI ASOLO.
Un caso singolare di chirurgia addominale. Proi.
OTTORI NO T ENANI,
chi "':'Ungo-dir.ettore e 1docente. 1
All'OfJI)edale idi Co1ppéhl'o en trò d '·u r.g enza il giorn o 2 febbraio 1925 (n. 7141 della stati1sti.c1a) certo S . ·G., di a;nnti 12, .che ipo·che ore prima era ca.-duto dall 'alto d'un fien tle b.a tt enido il ven.t r·e sul timon.e d'un carr o. Bgli 1presentava tu.t ti i sintomi idi u n a grave -con tusione ac1dominale. No1n vi era .ecchimosi cutanea, n1è ematoma .sottocutaneo, rrna un dolor e vivissimo, a;cuto in cotr.i sipo·n den za dell'aid1dome d e.$tro, esacerbantesi sotto la ,p ressione, contrattura della parete, polso piccolo e .frequen te (130), respiro corto e aiffannoso, modico meteorilSmo e so.pratrutto un pallore iupressionan te della cute e delle mucose visi1bili; 1a temperatura era normale. Fatta diaignosi di grave sh-0ck ad1dominale da pere·u ssione, con probabile lesione rviscerale ed .emorragi1a interna, con.s tatan do ·Ch·e l~ condizioni .si ag1gravavano a vista d'occhio, 01p·e·rai d'urgenza ~l m·al ato. . So.tto anestes)a ,eter ea praticai un taigli.o lapar ot omico sotto.m belicale; ap·erto il periton eo, n on vi1di neissuna traocia di sangue li1bero n è di contenuto intestinale ip ·cavità, sen on cih1è nelle m a n ovre di scostare la m ata:s.sa d.el tenru.e che cercava di eviscerarsi, mi .colpì la v isione di u n a :raiccolta .ematica estendentesi 1dal cieco .l ungo 1',aiscen dente fino a inetà del tras'Ver.so. 1Detta raccolta era liquida, av.eva il 'suo massimo volun1e ·a ttorno al cieca 1dove aveva l'a$rpetto di una bozza della grandezza di un 1piccolo arancio, per di'minuire gradatamente i.n alto; più ipre, cilSamente -era localizzata 1pi0steriormente ed ai. lati d-el cie·co, 1del colon ascendente e del traJSverso, fra le p1agin e 1del meso oh.e .regigeva detti seigm en.ti ·del colon. 1P.r.aticato un am1pio oochiello nel 1peritoneo del f on·do del cieco in corri1s pon•den za 1dellia bozza suiddes·critta, diedi esito alla raccolta 1sarugui.gna, ma ·q·u ale f ll ln. mj·a sorpifesa nel V·edere eh.e l 'emorragia ,continuava a ipr9ven ire dall'1arteria apipP,n·dicolare che era totalme·n te sezionata. Messo un laccio. ernostatico sul vaso •C'h e mi .par,re 1ave.sse un cali'b ro p-tù ,g rosso dell 'ordinair.io, fatta un'acciurata .t oilette del focolaio em•olI'ragico, che avevo messo più ampiamente allo sc·o perto, spremuto verso l' ap er tura declive cautamente con tamponi di .garza. tutto quanto potei del sangue ;raccolto lungo il colon, cessata l'emorragia, m i r ivols i all'appendi.ce che aveva questa di$posizion e patologica: era cioè icor ta , di aJSp etto edem atoso, ritorta, con meso corto, aderente 1per bruona parte del su.o aipi ce al .p eritoneo ,p arietale esterno della 1fossa iliaca. Di.staccata <lalle .sue aderenz.e ed <L$pO•rtata J.'ap 1Pendi·ce, assi1curatomi ch·e l 'e~orraigia e·~a dom ata, ·esplorato il r esto della c~v1~à ~cLdom~nal.e pe;r vedere se vi erano altre ies1.o,n1 VJ.eceral1, tannip on.ai il focolaio emol'r.algi•CO e ·chtusi ~arzialmente a strati la par.ete. .D ecor~ o ·p ost-operatori-0 normale ~ guar:iJgione pel'fetta p er secon1d1a in 18 giorni. 1
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La singolarità del ca.so è data dalla sorgente dell'emorragia perchè per quante r icerch.e a;b'bia
fatto in bibliografia n on sono rius cito a tr ovare un'osservazion e . ugmale alla mia. La patogenesi di questa complicanza emorragica, che aissur.g.t>va a sintomo dominante di tutta la .sin1drome traumatica, mi pare ohe si poss<i. razionalmente spìeg:are con le particolari condizio1ni patolo1gi che ,p redisponenti nel nostro soggetto. E cioè da un l ato la pTesenz.a anomala del mes o-cieco ·e l 'lab·n onrne lunghezz.a del m·e socolOill a;scen1dente, ·d·a ll'altr.o 1a s•p eciale td ffirposizion e del1' appendi·ce aimmalata. P ensando infatti che il triau:m.a abbia aigito siu tutt a l'estensi·on e ·della ·cavità addominale, se non pr-0ipirio ,S1Ulla metà destra 1dell 'aiddome, il che non fu possibile a ccertare bene .p erchè il ipaziente nulla r icordava di quanto gli era successo dTirante l'incidente, s i p1uò lo·gicamen·t e su.p porre che il br:-usco e violento aumento della p.r e•ssi.o.n e .aJd1domi11ale, o.postanido fortemente ancl1e il cieco più libero c:h e di norma in virtù del suo meso, abbia fatto esercitare ct.al •Cieco .stesso un'a•b n orme trazione s ull' appendi ce la quale, r1s.. sata da aiderenZie al p·eiriton eo parietale, non aveiva cedruto, m·entre il s·u o meso isipe1ssito si er a liasciato distendere oltre la norma senza romper.si ed in seno ad esso era avvenuta la lacerazione dell' aflterira. Nella storia del nQs tro paziente, che !potemmo racco·g lier.e dai fami1g liari dopo l 'operazione, figurav·ano pel paJSsato alcune crisi addomina li d olor ose, ma pe.r defi1cen te spirito d'osservazione queste erano state trascura.te; d'altronde la bi01Psia e l 'esam e anatomo-patologico 1d ell',appendice deponevano ben chiaramente per un proc.esso in1'j amim·atorfo dell'organo stesso. 1L.a isi11drome emorragie.a si e·ra svolta in 1perfetta analogia con quella della rot.turia dei vas'i meis enterici e m esocoliici e certamente, seb·b ene parva favilla », ·a vreb·b e portato a morte il paziente, s e non fos.si intervenuto a tern~ . 1
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_.. Pubblicazione indispensabile a tutti i Medici: Dott. Prof. BERNARDINO MASCI
d ella R. Univer sità e degli Ospedali Riuniti di Roma
Tecnica Terapeutica Ragionata Medica e Chirurgica cori prefazione del Prof. ACOSTINO CARDUCCI Medti.eo~piriimario e v. d!iretto<rie sanditario del P oliiclinico u,mberto I, in Roma Un volunne d i p·agg. v11r-845 (N. 18 della Collana
Manuali del Policlinico) nitidamente staID1pato su carta semipatinat a ed artisticamente rilegiato in piena tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. In commeraio L 7 8 più le spese di spedrlzione P-OC).tal e. Agli aibbon:tt.i del .. Policlinico ,, l'opera è ceduta pP.r sole L . 7 2 in porto franco. Inviare Vaglia Postale all'Editore LUIGI POZZI • Via Sis tina, 14 - ROMA.
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NOTE E CONTRIBUTI Metodi di cura antirabbica Fe1·mi e Phillips_. Pro'f. CLAUDIO FERMI. Secon do Dub;rowinski (1), iBoek·er e OagJ..asow, il vaccino Philltps saT8'bbe più ·dru·natJuro, più facilmente traisportaJbile e più :Prontam·ente usabile, non iS•olo d·ei v.aiccini Calmette, Harris, eoc., ma p·u re tlel vaJccino fenicato Fermi. Ora, se è indubitato Clhe il vi8Jocino PJhilips è più duraturo, tras1portabilie ·e pronto per l''Uso del vaccino 1Ca1'mette, non è af,f atto·. vero che sia più duraturo, traJSportaillile d·el vaccino Harris, che dicesi durevolissimo e trasporta:bilisstmo e non è poi, per aLcuno dei tre requisiti Buddetti, sup~~ ri·ore al vaccino fenicato Fermi .e ciò: 1) Perchè !ho dimostrato S'Perimentalmente che, se la glioerina conserva più a lungo la virulenza a1 virus fi&so n·e dimin.uiJsce, p.eraltro, più i:alPi•dannente il suo poter;e v aocinante che non il fe~olo. 1Non so ,p oi se i detti AA. hanno con~·er vato anoh·e il mio vaocino in ghia·cci·a ia, c ome il glicerinato; 1poichè, come si sa, a 3-4° c. i vaccini durano di più ohe a 15-18° c. 2) Perooè il vaocino .fenicato F ermi è 1più rapidarr1ente ppea:i,arabile ·e più facilmente confezionabile e traJSpor.tabile 1del v a cicino Phillips. Basta conf Pontare il mord o di preparazione e l'uso ·dei due vaccini, per convin·cersene. Irufatti: Vaccino Fermi: Virus fi1sso 5 % in fenolo 1 %, una iniezione a1 1giorno per 15-20 gior ni, anche per tutti i mor.s i·cati gravi o leggeri. Vaccino Phillips_: a) Em'Ulsion·e ·m adre 1 parte d i virus fiss,o in 10 1Parti di glicerina : b) distribuzione in fialette di 1-3-5-10 eme. (occorrono intanto fialiette di quattro capacità diverse!); c) 10 fi·a lette Si c·h iu1dono in provette (contenenti pì·rogallato. potassi·co) con tubi di gom.rn·a e si conservano in ghi·acciaia a - 2, - 40 c.; d ) botti.gliette contenenti soluzione fisiologica sterile in raigione di 20 volte i·l violum•e dell'-emiuJ.isione ·e quin1di 7 bottigliette contenenti 60 eme. di detta soluzione. Q,ra, potrebbe il metodo es:~ere più complicato di cosi nella preparazione, nel tr.asa>orto e nel~ l'uso? Non 1poten·dosi ini1ettare l'emulsione madre di vaocino in gliicerina concentrata e ne.cessitan·do p erciò 1di pr81Pélrarne le s·o1'llzioni fi.g lie a1 mom en to dell'uso costitui.r à ciò una maggior praticità de:L inetodo? E la conservazion e in ghiacciaia - 2, - 40 C. n on è notoriamente dannosa? 1
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lA NNO
IL POLI CLINICO
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DUBROWINSI<:I. Vortraig auit dem IX , Altruss . l{ongress der BalçtEl..riologen, etc.; Centr. f. Bakt. I. Aibt. , 1 luglio 1927, Heft 1/3.
XXXVI, Nul\r. 25]
Ancor ip iù COill{Plicato è il meto do P hillips nel·l e modificazioni introdottevi rugli l'Stituti di Berlino e IBre.$lavia. Infatti, mentre il metodo ori ginale Phillips, secondo vi•ene r:LfeTito a pag. 336 del ~attato di Kraus, 1Geirla;cn e Schweinburg, sarebbe lll seguente: 1
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15 mgr. di virus fisso in 0,10 c·m rc. di glicerina dilu i·ta ven gono conse-rvati a - 20 c. sino a + 9
per vari -m esi all'oscure. Di questo vaccino 'Se ne inietta o,1 eme. + 2 eme. 0,5 % feno lo e ciò per 11-19 giorni la stessa quan tità. All '[stituto invece d-i Breslavi·a si emulsionano 15 eme. di virus in 85 eme. di glicerina; oppure si aig'girunge al ,p eso di un entcefa·l o di coniglio, 6,6 volte il 1peso di glicerina. Si distrilbuisce in piocele !bottiglie e si conserva in gib:iaociaia. Tutti i giorni per 20 giorni se ne iniettano 2 amc., ma in 20 rdiluizioni diverse, cioè dall'l :200 al1 '1 :20. All',I stituto di Berlino poi si emulsion,a un enc.efai.o· ffi. 9 parti di .g licerin,a -ed al momento ·dell'uso si 1diluisce all'l : 25. 1Si ~rintcirpia coll'iniettare 0,25 eme. per p assare poi a 0,5-0,75-0,75-1,25-1,26-2-0,75-0,?5-0,75. 1In tutto 90 mmg. di •virus fisso. Ecco, del r esto, ohe c01sa puibbli·cano aiI ri.guard-0 i :p roff. L'Ubinski e Prausnitz (1) : « iLo sco,p o dehla cura a domicilio è stata ,p er« seguita dai metodi H.arris, Philli1Ps e Fermi. La « {Pr~arazion.e del. vaccino disseccato Harris è « molto compliicata e PJlillirp·s conserva il v.a ccino « •della glicerina ed in asisenza di ossigeno » . «La durata dell'ef.ficacia . 1d el!l'emulsione glice« rinata maid~e, rwgigiuruge u n minimo di 8 mesi; « al contrario quella de l la emul sione di luita dura « «
al massimo una settimana diveriendo pure completamente inattiva. Anoh•e della breve durata
« ·dehl'effiicacia « <e
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del vaccin o qu·esto meto•do .n on ris.pon1de alle condizioni volute. Pari1nenti la
soluzione maure, se non è tenuta completamente a riparo dall'ossigeno, diviene avirulenta in una settimana » .
Il metodo Fermi sembra superiore. Questo « metodo soprattutto in questi ultim~ anni, h a « av·u to una gra:nde dif fusione ed è attualmente • cc adottato in numerosi I stitut'i) con eccellenti r i« sultati » • cc
·Dieises Ziel er.streben die weiter ob·en bereitz « igeschi1d er ten VeI'\foore.n von. Harris, P hill:tp'S « und Fermi. Harr:Ls v·eTaribeitet rdas Virus ZU ei« n em J?lu1ver, das sich monatelan·g wirksam « erhalt . Die Herste1lunig der Emulsion ist jedoch « sehr kompliziert, Phillips konse·r viert, wie be« reits gesagt, durch Zu•satz von Glycerin und « AUlfbeiwahrung unter Saiuenstoffabschl'USS. Die («
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(1) LUBINSKI e PRAUSNITZ. Lissa 19'26, pag. 124.
[ANNO XXXVI, NuM. 25]
Haltbarkeit d er konz&ltr:i!erten Stamm1o&un.g ·b e« trrugt mindest ens 8 . Mona:te ; fiir d'ie veridiinnten, << .gebir1 a1u·C<h.slfertiig:en Losungen wird als langste << Frist eine Wo·c1 h e angegiHb·en, wber selibst in die<< ser kurz.en Zeit soll, besonde:ns in d er heissen <i J aJhreszeit, das l eb ende VirU'S zuweilen schon -<< vollkomnneni zeristort sein. Die Methò·d e ent<t spricht daher nic'h •t den 01 ben .au1s.g.ef,u hrten Fo r« 1 d er.un·gen, da di·e Ha ltlbarrkeit d er .ge1brau<< ooofertiJgen Lo·s ungen viel zu kurz ist und a u·Cth « die 11altbarere Stamm:loisiurig, '\.V·enn der Sauer<t stoiflfabs1 c1h luss ni-cl1t vollkommen ist, in kurzier << Frist unwirkasaim wind. « .B ess·e r scl1eint 1 d.as von F ermi v orgeschlagene ~ und von ihm in Sassari du.rchged'ii.h rte Ver.fa;h« ren. Die Konservierung ·erfol·g t ·dur·ch Cruribol<(( zusatz ». '< Di•e Meth·ode hat in d·en letzten Jahren eine -<< grossere V•er.breitung gef·u nden un·d wird ·heute « in z·a hlreichen Instituten mit gutem Erfo}Jge .(( benutzt »). Ri·g.uand·o all'etfificacia, Isafuoliooki e Zeit1ina avrebib·ero ritenuto il m etodo Philli~s più .eff1cruce, aivendo col meto,do Ph!illip1& .sa.lvato. u.n ·Coniglio su ·5 tnfettàti p er via sUlbielturalie e n essuno con i .metodi .H arris e Fermi. Ora, ai r.i1su1tati d ei due autori russi non parmi JPOSsa attri-buirsi valore probativo ip er le SeJg.U•enti ragioni: 1) pe.r·c n1è furono ottenruti da sole 3 .esperienze, ,istituite s·olt-anto· su 5-6 an.i m.ali ,p er ~iascuno id ei 3 vaocini; 2) 1P1er·chlè an·ch·e col m·etoido Phill\p•s si ·è salivato un solo animale; .3) perdhè ·si è sperim&ltato su con'ilgli infettati .sottodura, 'e s8«)•p i.airno com,e si.an o sempre stati contraiddittori i ris ulltati otterruti da simili espexienz.e. P1ure il Pasteur av0Va p1llib!J:>Ji1cato ch·e di 11 cani .cta lui trattati col s·u o cl.aissioo m ·e todo si erano .salvati tutti, m a vi.cev.ersa, n~uno potJè corufermarlo. Irufatti, d ei 12 coniJgli trattati previamente <I.al Frtsclh c ol m etodo P asteur ed iilJfettati poscia s ùibduralmente di viru s di strwd.a, soocomlbettero .tutti. Soccom·b ettJero p1Ur1e tutti gli a1tri 27 coniglii e i .3 cani tr attati da·l Fris ch; i 16 coni1gli ,e 1g1i 8 can1 trattati dall',H o·g yes, come J).UTè tutti i numerosi .coniali trattati come so1Pra da Gelli, e de B1asi e t:> previamente infetta.ti sottodura. tLo ste5so risultato ebbero Kraus, Kell!er , Clairmont, F·emni, eoc. 4) Peric:h•è i due .p redetti autori col metodo -P.hi1li{ps n.on ·h anno trovato anti1c-0rpi n·eig'li animali rvaccinati, m entr e si trovano negli animali e -uomini tr·attatJi col vaccino f•enicato. 5) Penchlè, con altre .emulsioni di sostanza ner-VO.$a fl'esca in glioerina (metodo Calmette-Remlin•g er) s i salvarono tutti e 4 i coniigli. 6) Perch1è secondo Glollllsmann (Kal'kow)" men. :tre di 12 conig·li .trattati c-01 vaccino Fermi, n·e s-
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SEZIONE PRATICA
suno am1maùò, invece di 17 trattati col metodo Hògyes Plhilli·p1s p·er 1{}20-26 :g iorni, b en 10 soccom!bettero id i raJbibia. 7) P·erlchlè gli Is tituti ·d i Berlino e 'Br.eslavia ohe usano il m etodo Phillilp.s non ottennero, nè ottengono affatto bri1'lanti risultati. Inrf.atti, l:a mortalità totale a Berlino ed a Breslavia ·è de1' 3,6 %o; e, secorudo M·e yer e Moser, per.sino del 7 %o (1). 8) Ecco, d·el resto eh.e cosa scrwono i p rorfessori LUJbinski e Prusnitz: << I r isultati, c!he noi ab1 biarrno potuto 1constatare « in t re anni non sono in n·e&sun m odo peggi ort «
di prima
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(ìDie Er.follge, 1die wir in numm.ehi:r if,ast 3 jahri· g·eir S eobachtun!g erzielen ko.n nten, sind in keiner We:Lse, sch1echter a:1's frulh·er). E SP ERIENZE.
1P er 1decidel'e la qiuistion e ho istituito 10 diverse esp.erienz·e 1coim1paràtive ·su muri1di infettati pre... viam en te, rparte di virus fisso e parte di virus di straid.a, e po:s:cia li ho trattati, p arte con vacèino gili1c1erinato, parte con vwCJcino fentcato e parte con vaccino gli1cerinato e fenircato, 1pr~arati da 30 a 60 giorni ad un temrr:io. Ria:s&umerò l e esperienze ed i risultati, cons e•gnaiti in 10 tabelle, brevemente ,co.me .segiue: E sp erienza I. - (25 a_wile 1927) : cinqrue 15.orci albini, prerviam-ente iruf·ettati di virus fi•sso sottocute, f1u.rono trattati .con 2 ini1ezioni al giorno p er 5 giorni 1con 0,25 C'Ifl·C. di vir.us fisso 5 % al fenolo 1 % p rep arato da 30 giorni . Ris'lbltato . _ 3 :'5 ciegli animali sqpravrvissero. Altri 5 so:r.ci allbini inifett·ati come sopra, ma ·di viru1s di straida fu.rono trattati con 2 iniezioni al .g iorno per 15 giorni id i 0,25 em e. di vaccino f.eni1cato, come sopra . Risultato. - 4 :·5 degli anima.lti. sopravvissero. Cinque sorci alibini, infettat i di virus fisso sottocute f:utrono trattati con 2 iniezion1 ·al giorno p er 5 giorni ·di 0,25 eme. d i virus fisso 5 % in glicerina 50 % (senza feno1o ). Risurtato. - Ne sopravivtsseìo solo 2: 5. tAltri cin1cru·e sorc'i, inlf·ettati di vir.us di Btrada, frurono trattati come sopra, ma !Per 15 giorni. Risult.ato. - Ne sopraV'Vissero 3 :5. Esperienza II. - Cinqu e sorci al.bini, irufettati di viru•s fisso sottocute, furono trattati con 2 iniezioni al gi·o rno p er 5 giorni con 0,25 eme. di virus fi1$S·o 5 % in f.eno1o 1 %. tAJitri 5 sorci, iinlfettati di virus di straida, furono trattati come sopr.a, ma per 15 giorni . Risultato. - Ne sqpraNvissero 3 :5 di quelli inf ettati idi vi:rrus fisso e 4: 5 di qu elli infettati di viru s di stra·d a. 0
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(1) MEYER e MOSER. Central. f. Bakt. I. Abt. R.ed' .• 1927, n. 21-22, neglli anni 1920-1924. •
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IL POLICLINICO
Dieci sorci infettati metà di virus fisso e m·età di ·virus di strada furono trattati rispettiJVamente per 5 e p er 15 .g iorni di virus fis·so 5 % in f enolo 0,5 % e g·licerina 50 %. Risultato. - ·~"e soll)rorvvissero .solo 2: 5, tanto degli uni c~1oe 1dègli altri. · Esperienza III. - Di eic1 sol'ci ala:>i111i, intfett·a ti m età ,di virus. fisso e m età di vir.us ,d i .strada sottocute, :furono trattati con 2 ini·ezioni aL giorno, g·li 1uni 1p er 5 giorni ·e gli altri per 15 id i 0,25 eme. •di vir:us fisso 10 % in f1eno·l o all'1 %. ' Risultato. - Ne sovravvissero 3: 5 di quelli ihfettati di virus 1fis:so e 4 :·5 di quelli infettati .di virus di strada;. .Altri 10 so:nci, irufettati come sqpra, furono trattati con Nirus fi·sso 10 % in fenolo 1%, e gld1oerina 50 %. 11ìsultato. - N·e soipravvissero 3:5 tanto di .quelli in,fettati di viru1s ftsso c:n.e di quelli infettati id i virUJs di .str.a·da. Espe1·ienza I V. - 5 sorici a·llbini in&ettati previan1 ente di virus ·di straida, furono trattati con vl-rus fis·so 5 % in fenoJ.o all'l % pr~ar:ato ;da 60 oo·iorni . Risultato. - Ne sopravvissero 4 : 5. , .L\.ltri 5 sorci infettati 1)UTe di viru•s di strada furono trattati con vaiccino, virus rfi:sso 5 % al feno1o 0,5 % e g licerina 50 %. Risultato. - Ne soipravvissero ·soli 3 :5. Esperienza V. - 10 sorci a1lbini, infettati di virus ·di strada sottocute, ifurono trattati come isopra con va1ccino costituito da virus fiSLSo 10 % in fenolo 1 % 1p•r eparato da 60 giorni. Risultato. - Ne ~oiprav:vi·ss·ero 6: 10. Altri 10 sorici, iniettati com•e ·S opra, furono trattati con virus fiisso 10 % in glicerina 50 %. Risultato. - 1N·e sorpravrvissero solo 4: 10. J'tutti gli animali 1d~ controllo, senza eccezione, soccom:bettero di raibbia. · Esper,~enza VI. 5 ratti, infettati di virus d1 stra1d.n. sottocute fur o110 trattati oon 2 tniezioni .a1 giorno !per 15 giorni di 0,'5 ernie. di ·virus fis•so 5 % al fenolo 1 %. R isultato . - Se ne salvaron o 4 :5. Altri 5 ratti, infettati come SO{Pra, furono trat, tati con vruccino :fenicato E} glicerinato. Risultato. - Se ne salivarono so·lo 3:5. Tutti .g li animali di controllo soc1co·mibettero di ra bbia. Ri cerca VII . - (5 maggio 1928) : 10 sorci albini, inf·ettat1 previamente sottorc ute di virus fisso, fu .. rono trattati con 2 iniezioni , .quotidiane per ·5 gi or11i di 0,25 eme. di vir.u1s fiss0 10 % in f en olo 1 ~{:, Q>reparato da 10 giorni. Ri.sultato. - 7 :10 •degli ani·m ali sopravvissero. .L\.lt.ri 10 sorci albini furono inrf ettati e trattati come sopra, ma con viru s fisso (10 %) in glioerina 50 % (senza f enolo) . 1
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Risultato. - 4: 10 soltanto degli anirrnali so[pravvt&sero. Ricerca VILI. - (30 1Il1raiggio 1928) ; 10 LSorc1 alJbìn!., . previamente infettati di virus di strada sottocute, furono trattati con 2 iniezioni giorn.alier e per ~s, giorni di 0,125 eme. idi virus fi sso 10 % 1al fenolo. 1 % preparato da 10 giorni. Risultato. - 8: 10 d egli aniunali soipraV'Vissero. Altri 10 sorci albini furono infiettati e trattati come SO[pra, ma con viru;s fiisso (10 %) glicerin.ato. al 50 % c(senza fenolo ). R ~sultato. - 5 :10 soltanto d egli animahl sopravvi sseTo. R icerca IX. - (30 magig'io 1928) : 10 ratti aJ.b ini Jurono irufettati sottocute di virus fisso e trattati c·on 2 ini ez~oni gio1r naliere p·er 5 ;giorni di 1 remc ~ idi vi.rus fisis o 10 % al fenolo 1 % preparato da 10 giorni. Risu.ltato. - 6: 10 d egli animali soipravrvissero. 10 altri ratti albini furono infettati e trattati· come sopra, ma con virus fisso (al 10 %) g·licerinato al 50 %, 1senza. fenolio . Risultato . - 4: 10 soltanto degli ani1m ali SOtP'I"avvtssero. Ricerc a X. - (30 maggio 1928) : 10 ratti albini furono inf·ettati •di viru1s di strada sottocrute e trattati 1con 2 jniezioni giornaliere •p er 15 giorni 1di1 0,50 eme . . di virus fi·sso al 10 % in lfen.o:i:o 1.%·, preparato 1da 10 giorni. Risultato. - 8: 10 ·degli anillnaJli SOiP'faNvi·sisero. Altri 10 ratti al1bini, irufettati di viru·s di straidat sotto·cute, fuifonc trattati come s.opra, m.a con virus !fisso (10 %) gltcerinato al 50 %, senza fenolo. Risultato. - 6 : 10 •soltanto degli .ani?J1-~li scxpravvissero. Il segu ente prospetto rii(lJssume i .risrultati d elle10 esperienze precedenti che, per ibvevità, eS{PII'im·e rò con le percentuali degli animali salvati. 1
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Animali infett ati. d i virus fisso
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trattati con ~tratta ti con trattati con tra. tta.ti con vaccino vaccino v accino va<>cino fenicato glicerinato' fenicato g licerinato •
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[AN NO
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SEZIONE PRATICA
Concludendo dal preced·ente pro.s.petto rileivélìsi : 1) Ohe degli anim·a li, inf ettati di vir.u s ftsso sottocute ·e trattati ,con v·accino fenicato, se ne salvarono: in 3 esper ien ze il 20 %, ed in una quarta il 30 % di p iù che non di quelli trattati con 'Vaocino glicerin ato. 2) Ohe pure d·egli animali , infettati sottocute di virus di s trad.a e trattati con vaccino fenicato se 11e salvarono: in 7 esip erienz,e il 20 %, in ' un'al-' tra il 30 % ed in un' altra ancora pensino· il .40 % in 1più di qu elli tr attati con vaccin o glicerinato. •QualoTa si vol essero controlllare queste mie esperien ze, ch e, naturalmen te, id ovr eb.b onsi riip etere n elle stesse con•dizioni, sono pr onto ad invi are il m io viruB fis6o, purchè i m·uri·di della località nella qu.ale :s i volessero ;ripeter e gli eS'perim enti fo·sserD r ecettivi p·er vi-a sottocutanea al m ed·esimo come quelli .di Sassari, Berlino, Parigi, ecc. e n on com e quelli di Nlilan o e di altroive, elle n e sem1br ano refr attari. 1
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La prognosi in medicina. fJ1ilnch. m ed. Wochenschrift, 8 m.arzo 192.9).
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0 E HME.
Il problema d ella prog·nosi, si presenta quotidi.anamente n ella ·v it~ del m edico ed è di particolare importanza per chi si occupa di medicina interna, poich è questi , più spesso che p er altre bran c~e dell 'arte sanitaria , si trova n elle condizioni di non poter e applicare una terapia di esito sicuro e deve formul ar e la prognosi , basandosi sopra un preciso co ncetto della malattia 1 e sul giusto apprezzam ento dello stato del mal.a to. Nei trattati sistematici di patologia speciale e di terapia, I.a descri zione di .og n1 unità morbosa viene divisa col n oto sch ema; eziologia, patogen esi , sintomatologja , dia gnosi , prognosi e t erapia. Ad ognuna di queste sezioni sono dedicate anche delle opere speciali, col sussidio anche di parecchie scienze ausiliarie. Ma inv.a no si cerch er eb·b e n ell.a moderna · letteratura medica un'opera rig uardante la esposizion e sistem.atica della prognosi, se se ne eccettuano i lavori riguardanti la patologia della costituzione (1). Eppure, proprio agli a lbori della nostra m edicina occidentale, vi è un'opera d·el padre della medicina stessa, dj Ippo. crate, d~l titolo n poyvwcr-ctx0v. Se, in un tempo tanto lontano, qu.a ndo erano tanto scarse le nozioni di scien za della natura e così limitata (1) Fra le oper e m oderne sulla prognosi, ram-
mentia1no le segl.1enti: An Index of Prognosis; By varioiis writers. Edited by A. RENDLE SHORT. J. Wright, Bristol. Ch. Fiessinger. L es pronostics du praticien. Maloine éd. Paris. (N. del redat.).
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la diagnosi , la questio11e della prog nosi, non solo era stata posta, ma era stata anch e risolta si deve ritenere cl1e ess.a n e>n è soltanto ii pi10dotto ovvio eppure tan to incerto della diag.nosi e della terapia. E si vien e alla conclusione che, nel fo!mulare la progn osi, più che conoscere e domina re la natura è n ecessario esaminare il problema con quell 'indirizzo men. t~le eh~ soltanto possono dare i bisog ni ed i risultati dell 'arte m.edica per il rr1odo di elaborare le osservazioni e di formul ar e i concetti. ~nche . oggi, cl1 e n oi vedi:"lmo più in fondo all organi n 1 0 umano ed a b b iam o un m odo di -pen are più conform e alle leggi della natura, accade - e forse dovrebbe accader e più spesso ~ ch e quest~ punto di vista pronosticom ed1co concorre 1n modo decisivo .alJ.a formazion e di ·concetti .e di vedute al li n1ite delle unità pr.a tich e diagno ti ch e, t~lvolta ii1 con trasto con la m edicina descrittiva, la nosologia. Eccon e un esem pio.
LE
LEZIONI.
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NEU ROSI E L I\ PROGNOS I.
In questi ultimi anni, I.a dottrin.a della n eurosi . (n eu~osi ~enerale e deg·li organi) è pas· sata in prima linea n elle discu ssioni . Ess.a comprende tutta la coorte dei così detti disturbi funzionali , ch e· pos ono presentarsi in m odo l).jù o m e:r:io t:·ansito~io in un individuo di spec ~ a l ~ costituzione psi co~ er,ro sa e colp ire qua ls1us1 org·ano o parte del corpo , senza indurre delle modifi0azioi1i i'iconoscibili n ella su a fine s:truttur~ o turbamento ' dell~ fun zione. Noi par]1am o d i n eurosi e di n eurotici in pre enza di q:uelle alterazi oni psico-fisich e le qua li, in certe circostanze, p ossono in tral ciar e l 'atti,rità di un i n~ividu o, ma non influire in m odo significatr~o sulla dur.ata .d e~l a su.a vita . E co ì pure facciamo per alcuni disturbi nella funzione di org.ani , ch e sono riconoscibili obbi ettivamen· te, p . es. p er la tachicardia parossistica ma solLanto in quei casi - e qui è n ecessari ~ una divi ~o;n e n~tta. - in cui la b enignità di tale con dizione e sicura o quasi, quindi soltanto in determinate condizioni prognostich e e non p. ,e~ . , quando la tachicardia parossistica va considerata corr}e un sintoma di m alattia dei vasi cardiaci o del miocardiQ. Avvien e ch e l'uso del concetto di neurosi , c.osì. fondato sopra una determinazion e n ega· tiva , è mutevole e soo-getto a cambiam entj a seconda dello stato dell e n ostre con oscen ze. In questi ultimi tempi , si è persino .accenna to alla demolizione della teoria delle n eurosi, specialm ente nel campo delle ma 'attie gastro-intesti11a]i dopo che, col progressivo affinarsi della · diao-n osi , si è veduto ch e gran parte degli stati m orbosi considera ti dapprima come n eurotici era no in realtà · ma lattie ~uali ulcera colica biliare, ecc. ' ~a, se è g~ u.~ta l~ ?ottrina che l '1flcera gastrica può originarsi in gran. parte, in seguito a disturbi locali di nutrizione dell.a mucosa , j
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lL POLICLINICO
dovuti a cra·m pi e cont1·azioni vasoneurotiche ~ei va~i ~ dei musco~i nell ~individuo con part~colar1 stigmate del sisten1a vegetativo, l '.esclus1one del concetto di neurosi (che pure è autorizzata dal reperto obbiettivo dell'ulcera) sarebbe in contr.asto con la teoria. Il concetto di n eurosi ;non è quindi tale da poterci appagare ed ha bisogno di ulteriori chiarimenti. Ed il giu,dizio pronostico che esso include, è ancora più importante per il suo significato pratico, che non la mutevole linea di divisione fra Je m,al.aLti e organiche e quelle cosi dette funzij1nali. Esso agisce anche sulla diagnosi nel senso di una discordanza fra malattie ohbiettivabili e disturbi subbiettivi, poichè l'unire il concetto di neurosi ad un 'entità ben definita dal pu11to di vista pronostico, varrebbe quanto annullare il concetto stesso. \
L ' OPERA DI IPPOCRATE 13 LA PROGNO SI NEL SENSO MODERNO.
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L 'A. esamin.a quindi parecchi passi delle opere di Ippocrate, di questo insieme di osservazioni ancor ogg·i degno di ammirazione e ne conclude che il metodo ippocr,a tico è strettamente individualista e realista. Quello che si v.e de o si può vedere è di un 'importanza talmente superiore a quello clte è puro concetto o pensiero, che ii giudizio pronostico non corre mai il pericolo di irrigidirsi in un sistema, n1.a è sempre pronto ad aderire alla realtà dei fatti. Ed è un sentito dovere il trasmettere questa attitudine mentale e queste tendenze dello spirito ai medici ,futuri. Purtroppo esso viene .r eso difficile dalla mole delle odierne conoscenze, sicchè si arriva alla nota esperienza ch e un 'infermiera anzia n.a ed intelligente, specialmente per i malati acuti, sa spesso formu lare un giudizio pronostico più sicuro che non un giovane medico, sia pure valente. Per lo più, invece, la prognosi, quale è descritta nei libri odierni, non è fondata sull 'osservazione del vero stato del malato, m.a sul decorso generale delle singole malattie, tenendo in considerazione le facoltà di difesa del!' organismo ed i possibili aiu~i della terapia. Ma, nel singolo caso, la prognosi rimane un.a opinione individuale del medico che la crea con la propri.a arte personale. E servono .a questo le nozioni di patologia generale, con l'esperienza subbiettiva e, spesso, una comprensione della situazione individuale, una specie di cc senso medico n intuitivo, che già agisce fin dal momento in cui si pone la dia .. gnosi. Col togliere tali processi mentali dal dominio dell'incosciente, si dovrebbe far sì ch e la prognosi non dipendesse da l temperamento; ma ciò non toglie che rimanga pur sempre qualch e cosa di individuale, come ce n e possiamo convincer-0 paragonando sotto tale punto di vista diverse personalità mediche.
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LA
STA'I'ISTICA E
LA
PROGNOSI.
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Co!lle. già si esprin1ev.a Ippocrate, nella prognosi s1 tratta dt ponderare delle probabilità in riguardo a quello che può accadere n el futuro. Tutto questo presuppon.e un procedimento !llentale basato sulla logica. Questa ponderazione delle probabilità può farsi col metodo statistico . basato sui calcoli; metodo che può essere utile nelle osservazioni sulle masse e c~e il medico può applicalìe, nel senso che il singolo fa esso pure parte della massa. D'altra parte, sta il metodo che considera le condizioni del singolo individuo; entrambi possono abbinarsi e cooper.are a llo scopo. Grande invero è l 'importa11za della statistica medica, specialmente se basata sui grandi numer~ . Essa h~ pot:rrto assodare dei fatti importanti; uno di essi, p. es., è l 'aumento reale del diabete e la sua connessione con il modo di vita e I.a professione, che si è potuto cono" scere in base al m.a teriale fornito dalle società d~ ',assicurazione. _Ma, dal punto di vista me~1co, per la prognosi del caso singolo, il calcolo delle prob.abili tà è di importanza del tutto secondaria, poicpè l 'individuo si trova sotto l 'influenz.a di condizioni mutevoli e perchè il. fattore decisivo è generalmente legato a condizioni individuali. E quanto più si cerca di . applicare al caso singolo queste leggi, tanto più .ci convinciamo che .si deve rinunciare ad . . ' og ni misurazione num erica. LA COSTITUZIONE E LA PROGNOSI.
Importante, invece, è dal punto di vista della prognosi la dottrin.a della costituzione, intesa nel senso di considerare tutte le particolarità congenite potenzi.ali e quello che si è potuto sviluppare n ell'individuo in esame. Non si può mis~onoscere che tutto qu.a nto l 'individuo porta con sè di congenito, è del massimo significato; a questo è dovuto a11zitutto il fatto che non tutti gli uomini 's ono uguali e, quando noi possiamo n ettamente distinguere quanto vi è di congenito e quanto di acquisito nell 'individuo oppure possiamo riconoscere una disposizione od una tara ereditaria, aumenta indubbiamente il grado di probabilità nella prognosi. La nostra conoscenza delle malattie eredodegenerative e dei fattori ereditari che sono venuti assumendo tanta importanza n elle malattie dei v.asi e del ricambio ci sarà molto utile per ogni gruppo ed anche, fino ad un certo punto, per il caso singolo. Per quanto riguarda la tubercolosi, che n ell'epoca .prebatteriologica er.a considerata come ereditaria, la costituzione ha, n ella resistenza del! 'individuo, un 'importanza spesso mal delimitabile da altre influenze esterne. Davanti alla parte, fondam entalmente netta sebbene spesso un po' vaga nel caso singolo.
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SEZIONE PRATIC.>\
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che ha la dottrina della costituzione per la pro- quale rimane poi sempre limitato nel caso singnosi , sorge l 'idea se questa direttiva possa golo, per la . difficoltà di coglier e e di valutare dare un pronostico generale per il giudizio sul- esattam ente l 'elem en to individuale. la per sonalità, liberando il concetto di persoTutto questo non fa ch e m ettere in luce i nalità dalle dottrine ch e l 'hanno generato. ra ppor ti ch e intercedono fra la ricer ca scienSi tenta di arrivar e a tale scopo, specialmen. t~fica ed i bisogni della pratica m edica, non.. te con ricer ch e statistich e sulle variazioni che ch è quelli che vi sono fra progn osi e terapia . si concentrano spesso spltanto sulla forma del Si deve però tener presente che la prognosi corpo, quindi solo alla parte esterna. È indu- n on è fondata soltanto sulla scienz.a, dalla quabitato che con la dottrina dei cc tipo » si può le, secondo il detto di Comte, derivano e la disting·uere, con più acuto sgu.a rdo, ciò che vi previsione e, di conseguenz.a , l '.azion.e. Anche è di gen erale nel! 'individuo; essa inoltre affina i fa tti e:rppirici h anno ]a loro importanza e , il poter e di osservazione del m edi co e può ren- se le scoperte della sieroter.apia, degli arseno. dere abbastanza facile il mettere un certo or- · benzoli, dell 'insulina hanno m odificato di m oldine nella complessità dei fenomeni. E n ell 'in. to il giudizio pronostico sulle singole mala ttie, siem e, si può dire ch e è un f.a tto ch e alcuni la scoperta del tutto em pirica dell'azione deltipi hanno una determinata di sposizione verso l 'infuso di una certa erba -. la digitale - , det erminate malattie, entro limiti fi ssati ·di n on h.a m eno m odifica·ta la prognosi delle ma~ tempo, di luogo e di condizione sociale. In- lattie cardiacl1e. ver o, nel caso singolo causa ed effetto possono Sono poi gli stretti rapporti fra prognosi e in vertirsi , poich è a n ch e le mala ttie si foggiano ter.api.a ch e devono guid.a re quest 'ultima, ir1 sug-li uomini. modo da tenerla lontana , sia da uno sterile Ma, d.al punto di vista della prognosi m edica n ichilism o, sia da q11ella polipragmasia ch e è sono di speciale inter esse proprio quei casi , in tanto vicina alla ciarlataneria. cui la dottrina del cc tipo » falli sce, m entre Così, la prognosi diventa la guida della te·. l 'individuo sembrer ebb.e proprio rispondente al rapi.a; su questa ·ess.a fo!lda l 'atteg·giamento di tip.o fissato d.a lle statistiche e dalle 11orme un fronte alle più imp or tanti qu.estioni ed alle esipo' sch ema tich e dalla pa tologia costituzionale, genze del caso singolo, di fronte all 'immenso com e pu·r e il caso opposto, in cui la spiccata cammino ed alle lungh e soste apparenti della riduzion e costituzionale delle condizioni orga- . ricerca scien tifica riempite dal m inuzioso lanich e spicca per sino agli occhi del profa no e voro di dettaglio, di fronte alle crisi ed ai frevien e invece com pen sata da un 'ina ttesa forza quenti ritorni a ciò ch e si era a tor to dimentidi r esistenza e ten acia. E, con l'osservazione cato n elle nos tre opinioni m edich e; f, questo prolung·ata di famiglie o di gruppi, si vedono att eggiam ento deve esser e patrimo_nio gen er~le talvolta sopravviver e proprio quegli individui , dei m edici, per ch è si possano un poco m1ti. gare quei cambiamenti quasi a forma di crisi , per i quali ciò sj sarebbe m eno aspettato . Naturalme11te, n on si intende qui di parla re che car atterizz.a,no la m edicina e ch e n on tordell 'illusione a cui va talora soggetto l 'indivi- nano certam ente a vantaggio per la form azioduo n on sperimen tato, per l 'aspetto florido di ne della prognosi. m ala ti gravi, com e p . es., quello del tipo « Tr.avia ta n per la tisi e l 'illusoria s.alute di. J P E RICOL I D'E LLA GENERALIZZAZIONE. individui pastosi di costituzione timico-linfatica. Indubbi.a m ente, lo studio della costituzioEd è proprio sentendosi a_d uguale dista~za, n e ch e tfosse m eno rivolto di quanto è ora dalla im pazienza e dalla dubitante rassegnazioall"abito estern o ·ed alla m orfologia, potrebbe n e, ch e si possono ricacciare indi e~ro , _ a tutto sco.prire in par ecch i casi dei dif~tti , . per i quali ,,antaggio della r ealtà, quell~ que t1on1 ~onda si invocano oggi delle tare er editan e . .Du.ran.t~ n1ental i ch e si solle, 1ano ogm volta ch e s1 deve la pandemia influe~zale ·e rano . P.ropr10 .1 p1u formulare una prognosi e soprattutt? le que~ o-iovani ch e più rapi dam ente mor1v.ano , il che stioni della predomin.a nza o m eno dei pr?~e~s! ~arebbe forse da r iferir si allo scarso grado di vitali patologici e, fin almente, della poss1b1lita contaaiamento delle classi giovani. . di una sintesi in biologia. Deli:> tutto oscuri ed in teressanti dal punto di Quando si tenga present~ il Jung~ lasso di vista prognostico, sono poi quei casi in cui tempo ch e è stato n ecessario per arrivare da.Iuna malattia banale, com e un foruncolo, una l 'a tomistica di Democrito alla moderna teoria ton sillite portano rapidam ente a morte deg~i fisica dell'atom o, con tutte le sue. conseguenze individui ap·par·entemen~e d~l t:ut~o no.rma~i. teorich e e pratich e ed alla distanza a cui . an Vicever s.a vedi.amo altri casi di in espl~cab1le cora si trova la biologia da una concezione r esistenza', p . es., di indiv_idui c~e vivono i~ sintetica, si com prende la necessità di fissare ambiente altam ente contagia nte di tuber colosi ar>rioristicam ente dei limiti, come .ogni ~ante • • • si tenta di fare. D 'altra parte, noi sappiamo e n e rimangono im muni. ch e non si può mai parlare di leggi della naR AP PORTI F RA PROGNOSI E T E RAPIA . tura in senso stretto, ma ch e tutte le nostre . Questo insieme. ~i , fa tt~ 1!1-ette . sem pr e i;>iù in conoscenze scient i.fi ch e ha nno soltanto un carilievo la moltepl1 c1ta de1 s1ngol1 . elem enti, che rattere di probab ilità; alcune di e e,. poi, .so~~ con corrono a dar.e il giudizio pronostico, il da r icondurre direttamente a calcol1 st.at1st1ci 1
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con1e accade, p. es., per il secondo principio d ella termodinamica . Ed anche qui, nella d ì .. mens ione della parte molecolare, fa capolino in parte la caratteristica individuale. Se, al contrario di questo indirizzo, oggi , partendo d.a certe direttive filosofiche già penetra te in m edicina, si par la spes so ~ di conoscenza e di ricerca dell 'essenziale, b.as.ata sulla evide11za intuitiva ed immediata, ci si deve guard.ar b en e dall 'ammetter e questi cambiam enti in medicina, senza una chiara coscienza che non si d eve .a ppl icare il principio della universalità. Una simile conoscenza evidente ed immedi.ata può aver e ·anch e un alto significato per la terapia individuale n el .r.-an1po psichico. Nell in sieme però, noi 1 faremo b eh e se n ella m edicina scientifica ci ·terr.emo fermi a quelle vedute ed .a quei concétti ch e ci portano, non già alla conoscen za ultima delle cose, ma ad un ri ultato sicuro n el dominio dei fenomeni. Il perfezion.a Jnento di m etodi che portano alla g·en er.alizz.azione ed a l d ominio delle forze irrazionali della vita psichica non è mai stato lo scopo o l 'intendimento della medicina. Questo compito è stato assolto in altri tempi, su altre basi e per .a ltri bisogni , molto tempo prima ch e la dottrina della na tura potesse mai 1 sogn.a r si dì estender e .anche su questo il suo tlominio. L 'antica unj on e del m edico e del sa'c erd ote in una stessa persona è stata scissa da molti secoli e la m edicina scientifica farà bene se, come presupposto di ogni gener~liz zazione, m etter à quel rigore e quella esattezza che un '.epoca, .ormai quàsi tramontata, ci ha Ìàsciato come eredità, la grande eredità di Helmholtz e di Virchow. Il riunire in una sola per son a ql,lesti du·e modi fondam entalmente di-ver ì d1 con sider are la vita , i1 generale e l 'inaìviduale, deve e sere il co~pito sempre rinnovantesi del medico.
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XXXVI, NuM. 25]
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SUNTI · E RASSEGNE. ORGANI EMATOPOIETICI. Indicazioni e conseguenze della spleneeton:iia. , (H.
THURSF IELD.
Lancet, II maggio 1929).
I due fatti indiscussi circa la fisiologi.a della inilza sono : I ) ch e essa prende parte al processo della digestione con traendosi e dilatan- · dosi in modo da regolare l 'afflusso di sangue ai visceri addominali; 2) ch e essa s 'ingrandisce in quasi tutte · le infezioni acute. Ogni altra funzione attribuità alla milza è dubbia. Altri fatti acc'eriàti sono : a) che la milza non rappresenta il solo tessuto splenico esistente nella cavità addominale e ch e quindi con la splenectomia n on si .asporta tutto il tessuto splenico; b) ch e la splenectomia non produce disordini persistenti a d eccezione d ell.a definitiva e p ermanentem ente diminuzione d ella 11ormale fragilità dell e em azie n elle soluzioni saline. In particolare la s11lenectomia non pro.d uce ~f fetti per sistenti su!! 'emopoiesi: la leucocitosi o leu copenia si hanno norn1alnìente dopo tutte Je operazioni e l 'aumento delle piastrine è affatto transitorio . La splen ectomia è entrata ·n ell a pratica p er tre n1ala t tie : l 'aneniia splenica, l 'ittero acolu, rico conaeriito e la trom bopenia essenziale. Il riconoscimento clinico d ell 'anemia splenica si b asa sui segu enti criteri : tumore cronico pri1nitivo cri1Jtogen etico della milza , senz.a ingrossamento dei g.a ng li linfatici, diminuzione delle emazie con assenza di eritroblasti, d.irninuzione d ell 'emoglob ina , diml.n11zione dei leucociti con assenza di mielocitiJ' fta~jlit~ d elle emazie normale o diminuif,a. Iii 'queste ·.c~n dizioni la splen ectomia è da pra}Jc~re al più FILIPPINI. ' J)r esto ! possibil e : essa migliora le ' qondi~ ioni ,.dei paziente, previen e le sicu:r:e ematemesi, . che eve11t1~~l-n:en~e a_pporta la ~uari~io~e: · , .. Le ir1d1caz1on1 della spte·n1 ectbm1a nell ittero presso la nostra Amministrazione si trovano in ac?lu~·icp co~ genito. son o ,9~ strt~it~ dq~~i :·attac' ven'Jita alcuni esem~la ri (estratti) delle Relazioni ch1 d1 anemia o d1 astert1à" e i d1 sor.a1n1 prodel XXXIV Congresso di Medici11a l!lterna e cioè: - qotti d.aJl 'ing r andimento d!3lla miJz~ . L'opera. zion e. provoca . un migliora1nento gen era1e e la 1) DIURESI E DIURETICI· (P roff. L. F BRRAN NINI e fragj ]ità delle emazie ritorna norn1ale dopo 'poM. Gnt RON). Volume in-8° grande, di "pagine 84. L. 2 O. P er i noa:tri abbonati s ole L. 1 O • , chi mesi. • Ì\ncl1e Ja t.rombo1Jc riia o porpor.a trombòci.2) I TUMORI DEL MIDOLLO SPINALE. (Proff. F. fo1)e'n'ica si g iova clella splen ectomia in quanto ScnuPFER, L. DoMJNICI, M. GoRTAN). Volume in-8° gr and e, di pagine 139. L. 3 O. Per i n oetri q11esta arresta le en1orragie. !31lrbonati s.oJe L. 1 5 • Tra le altr e n1olte malattie per le quali fu 3) e 4) LE FEBBRI DA MICROCOCCO MELITENSE E indi cata J.a splen ectomia vanno ri cor~ate l 'itDA BACILLO O I BANG. · (Prof. U. GABBI). tero e1nolitico, l 'ane1nia perniciosa, la cirrosi I DISTURBI FU NZ IONA1. I DEL C 'W ORE IN epatica, Ja leuceni.ia mielog ena, ed alcune inRAPPORTO AL SERVIZIO MILl:fARE. (Magg. fezion i cr onich e con1e ]a splenomegalia egil\{edico G. D'AMBROSIO). Volume in-8° grande, di pagine 55. L. 1 O. Per i nostri abbonati ziaria, la m alaria, la tubercolosi e ]a sifilide. sole · L. 5. Ma solo nell 'an emia perniciosa si èbbe qualche vantaggio, di cui del r esto non conviene t on er conto dato gli incontestabili b en• efici ch e Per ottenere tali volumi inv i are vaglia postale a1• si h anno ora con la epatote~ap1a. l'e:d itore LUl GI POZZI - Via Sistin a . 44 - ROMA. 1
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XXXVI, NuM. 25]
SEZIONE PRATICA
. Le malattie che sogliono dare ingrandimento d ella milza sono: le lesioni traumatiche, le lesiorii locali (cisti e tumori), le injiammazio.. ni acute e croniche, le malattie generali del
.sangue. l,e affezioni non dovute a malattie generali I() locali sono la rottura e la torsione. La rot.tura d ovu,ta a trauma diretto è rara. Può seguire anche a tr.a umi relativamente leggeri. I sintorr1i s9no quelli della grave emorragia in:tr.a.addomin.ale . L ' operazione provoca un sol.lievo immediato. L'alta rr1ortalità è dovuta allo :schok, all' emorrag ia o al tre lesioni. Nei casi operati la splenectomja provoqa un aumento dellà resisten za d elle e'mazi~ all'emolisi ed una conseguente riduzioné · d el . pig m ento biliare, .aumento d elle piastrine. Migliori risultati ha dato ~a splenectomia in casi di rottura spontanea. l ,a torsione si verifica quando il p eduncolo del viscere è lungo, il ch e è raro. La splenec tomia d ette buoni risultati. Le cisti d ella milza sono vere (angiectasi.che, neoplastiche, dermoidi o parassitarie) e .fal se (traumatiche, irifiammatorie o degene-
rative). Tutt e le cisti sono rare. I tumori possono iesser e fibromi e fib rosarcorni d ella capsula e d elle tra b ecul e, linfomi o linf9sarcomi d egli €lem enti linfoidi , angiomi o endoteliomi d el1'endotelio vascolare e d ei seni. Il primo gruppo provocò un tumore l ocalizzato diagn osticato com e semplice splenomegalia e fu trattato con 1a splen ectomia . I linfomi erano spesso a ccompagnati da ingor ghi limpidi generali, il ch e r endeva molto diffi cile la distinzione con il morbo di Hodg kin: in tali casi la splenectomia non q ette risultati soddisfacenti. La grande splen.qmegalia dovl1ta ad enorme ing ran(jiment6 ' d.H~ corpi di M.alpighi, con ingorgo · ~ generale}' d'ei gan g li linfatici dovrebbe essere . trattata cbn la radioterapia. L )endotelioma ya:·-s,coJarè _ n~ più ii1teresse anatomico che clinico. Le infi.awll;i.azion.i acute p~ssono essere localizzate ,(as~es,s1) p'. /l~f ffus e, settiche o specifiche. In tutfe. le affezioni settiche la milza. tende ad jÌl,gran~irsi e a· inflaccidirsi, ma non provoca ·drsturl5i di sorta . Oli ascessi sono rari e sono tseg uìti di solito da n ecrosi o infarto. In caso di ascesso si può r en der e n ecessario il ' drenag.gio, ' ma tutte le a ltre infiammazioni acute non . irichiedono a lcun intervento. Le infiammaiioni -croniche si verificano n elle ·a ffezioni p.iogeni-che , nell'anemia splenica, n ella cirros'i epatica, n el morbo di H odg kin, nella malaria, nel .Kala-azar, n ella sifilide, n ella tub ercolosi, nella palìciteinia secondaria. La spl enectomia non è indi cat{:l per le splen om egalie direttamente di:eendenti da qu.a1ch e focola io set_tico. Nel m orbo -di Banti si di stinguono tre fasi: 1) spl enomegali a e anemia secondaria ch e p;iò durar e per .anni ; 2) ingrandimento progressivo d el fegato ; '3) cirrosi ed ascite. La splen ectomi a dà buoni risultati se praticata n ella secon9-a fase. L ' anemia di Jak sch è un'entità clinica differente
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dal morbo di Ba nti: ha ter1den za familiare, si ,ha solo n ei primi tre a1111i di vita, c'è costanza di mielemia, prese11za di emazie nucleate e tendenza alla guar1 g ione. È sp esso a ssocia ta al r.a chitismo . La splen ectomia può essere utile solo prima ch e si sia stabilita la cirrosi del fegato., Nel morbo di Hodgkin l 'alterazione splenica è sol.o una parte del quadro morboso, e la splenectomia è quindi inutile. La splenecton1ia nella malaria, nel Kala-azar, n.ella sifilide, nella tubercolosi deve es~ere cqns1derata .cor;ne una misura affatto eccezionale, cui si può ricorrere . solo qua nqo, la milza è l 'unico focolaio di dE:} tte infezioni. La policitemia secondaria può occorrere :nella tromboflebite non suppurativa d ella milza ed è stata risèontrata n ei b ambini tubercoloti ci. In un caso la splenectomia è stata pra ticata con successo. . Le malattie nelle quali l 'alterazione splenica sembra contribuire al disordine gen erale del sist ema ematopoietico si dividono in due gruppi: aplastiche ed emolitiche. L ' ariemia aplastica non si g iova della splenectomia. Tutti i malati operati sono morti. Il gruppo emolitico comprende: l'anemia perniciosa, l'ittero acolurico o emolitico, ;-.la porpora emorragica, la vermiriosi intestinale, la sifilide, il carcinoma, le lesioni puerperali, gli avvelenamen'ti chimici. Tra queste malattie la splenectorr1ia trova indi cazione solo n ell 'an emia perniciosa, n ell 'ittero acolurico e nella porpora erµorr.agica. Conte si · è già d etto l'introduzione d ell 'epatoterapia . non rende più n ecessario l'intervepto nell'anemia perniciosa, p er 1e altre due affezioni l 'intervento d à b11oni ri sultati n ella magg ioranza dei casi. La malattia di Gaucher è ~atterizz.ata d.a considerevole e progr essivo aumento della milza e del fegato, da leu copenia, a nemia secondaria ed ·abbrunimènto d e1la p elle scoperta. Oltre a ciò v'è dolore spl eni co ed alle estremità dovuto a l]a rarefa zione d elle ossa, ·che può condurre a d eformità e fratture. La condizione è familiare e non er editaria. La splen ect omia non fa ch e abbreviare la vita. Dal punto di vista d elle indicazioni gen erali d ella ·splenectomia è a tener presente ch e il fatto più importante· è dato d al numero d elle piastrine, ·p er ch è un numero eccessivo di questi elem enti fa sorgere il pericolo della trombosi. La leu cocitosi indica che il midol]ò osseo è mo1to J?iù attivo ch e se ci fosse leucopenia . Il grado di anemia indica l 'importanza del-. le emorr.agie. '· In molti casi più la milza è grossa meglio è sostenuta l 'operazione. P er quel ch e rigu arda .1.a tecnica è a notare che l 'aggressione d ell'organo in campo aperto è indispensabile n el morbo di Banti e n elle lesioni infiammatorie, data la possibilità di aderenze a l dia framma. Walton preferisce la
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IL POLICLINICO
incisione lung·o la linea dei nervi intercostali dall 'ombelico al margine costale sinistro: dal1'estremo più basso si fa un 'incisione pararettale a circa un dito d.all.a linea mediana. Il peritoneo si apre a lembo tria.n golare che si riversa sul margine costale. Questo metodo evita le complicazio11i addominali e le lesioni dei n ervi motori. Si ispezion.a rap·i damente la cavità addominale. La presenza di alterazioni n elle glandule mesenteriche ha cattivo significa to prognostico. Si apre lo strato peritoneale· anteriore d·ell 'omento gastrosplenico. La legatura dei ' 'asi splenici deve essere fatta con cautela, data la loro fragilità, specie quella delle ve11e. Si accertano e si resecano delicatam ente le eventuali aderenze. Quindi si taglia il peduncolo. La cavità viene di nuovo ispezionata, procedendo rapid.a mente alle necessarie legature di v.a si lesi. Il campo operato deve essere assolutamente asciutto. Il drenaggio è necessario solo in caso di lesioni settich e. Se dopo l'operazione si con stata .aumento di num ero delle piastrine si somministrerà il citrato p er evitare le trombosi. I risultati di numerose splenectomie dimostr.a no che ' l 'intervento è indicato nella cisti semplice, n ella torsione, nell 'ittero acolurico, nella porpora emorragica, n ella rottura spontanea, nella rottura traumatica, nelle cisti idatidee, nell.a . sifilide, nell'anemia splenica, nel morbo di Banti; dà risultati molto incerti nella cirrosi epa tica, n el morbo di Hodgkin, nelle infezioni piogeniche croniche; non è indicata nell '.an emi.a perniciosa, nel morbo di Gaucher, nell 'anemia aplastica, nella policitemia, nella leu cemia mielogena. '
DR.
La diagnosi e l'indicazione operatoria del morbo di Gaucher. (R. MunsAM. l\1 edizinische J(linik, n . 15, aprile 1929).
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XXXVI, NuM. 25}
ad alterato ricambio, che colpisce prevalentem ente la milz.a, il fegato ed il midollo delle ossa con progressiva ·intensità. Solo in due casl dell 'A., principalmente in uno stadio avanzato della malattia, si poterono radiologicamente osservare delle modiche alte·razioni ossee specialn1ente a carico delle estremità inferiori del femore D. che ricordava110 il cc tipo osseo » del morbo di Gaucher descritto da Picks. Più frequenti erano le macchie ossee radiologiche diffuse. Tuttavi.a il midollo osseo è costantemente e precocemente affetto, ed essendo dimostrato che· la diagnosi sicura il più spesso si può compiere soltanto con la puntura degli organi ammalati l 'A., come cl1irurgo , si dichiara favo, revole a quella della estremità superiore della tibia che non ha r11ai provocato incidenti e si poteva compiere ancl1e ambulatoriamente~ Essa diede · sempre esito decisivo alla d. persino in un caso in cui pur non esistendo ancora splenomegalia si fece tale ricerca precoce esistendo il dato di una sorella sicuramente affetta dalla malattia e che fu poi splenectomizzata. L ' A. passa a discutere l 'importanza della sple11ectomia e la necessità di eseguire questo atto operatorio in un periodo nè troppo precoce nè troppo av.a nzato, quando cioè la milza tumefatta comincia a dare fenomeni locali~ Viene dimostrato dalla letteratura e dai tre casi operati dal Mtihsam come l 'estiri:az~one. della m ilz.a. liberi il malato ·dai disturbi d1rett1 e lo metta spess.o in condizioni di lavorare con pro~ fitto ; .alcuni casi sopravvivono oltre 10 anni dall'atto operativo. Però essendo la malattia sistemica il successo consiste soltanto in que~ sto . . miglioramento e non si può parlare di guar1g1one.
VACCINAZIONI.
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Lo studio clinico ed istologico della malattia La vaccinoterapia della f~bbre ondulante. . di G.~'!:1-cher h.a portato in questi ultimi templ ( CoMBESSÉDES e GARNIER·. Paris M éd ., 23 mar- · ad una più esatta comprensione delle condizo 1929). zio11i morbose cr eate a.alla malattia. Dopo le statistich e di Picks e di Ficher la letteratura si La melitocoocia divie11e sempre più frequenè .arricchita di numerosi casi sicuramente diate, e la sua terapia è difficile e spesso sco_n cergnosticati e confermati da ricerche istologiche. tante per scarsezza di risultati. La vaccinoteL ' A. porta un contributo di 5 casi nei quali rapia è stata usata il più delle volte senza re-, ebbe campo di compiere interessanti osserva- gola precisa ed in modo empirico. Qu.a lcuno zioni sintomatologiche e ricerche diagnostiche. preferisce l 'auto-, altri lo stock-vaccino; chi lo Egli in 3 casi ha riscontrato alt.erazioni delle u sa in quantità minima, a dosi crescenti rigengive in.~erpretate come paraftentosi e scor- petute, chi a dosi più forti. buto; in uno- aei~· casi si . sviluppò tina ostiomeLo studio diligente dei casi. stu~iati mostra lite della mandibola con formazione di seque, due fatti importa·n ti: che vi è uno stretto rapstro. Frequente _secondo l' A. è un « subittero porto tra }J rapidità della gu.a rigione e la jng·rigio giallastro n che colpisce la cute nelle ten sità dei fenomeni generali. E che il caratparti più sporge11ti ed ·esposte àlla luce, spe- tere rapido di queste guarigioni non per~ette cialmente gli zigomi. di accettare l ' idea di Wright che esse r1s11l· È ormai provato ch e il morbo di Gaucher è -tino da una immunità conferita dal vaccino una malattia sistemica, con probabilità dovuta graz ie alla fòrmazione di anticorpi. •
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SEZIONE PRATICA
Gli AA. h.an p en sato di utilizzare un metodo si!-11il~ a quello seguìto da Teissier, Reilly e R1val1er per la vaccinazione contro l 'ulcera molle. Essi hanno u sato come vaccino un antigene costituito da una emulsione di proteine estratte dal b acillo di Ducrey; questo prodotto inoffensivo p er il sano è incapace a conferirgli la m~nima imn1unità contro Io streptobacillo. Iniettato n el n1.al.ato di ulcera venerea d etermina una viole11ta reazione generale. Gli AA . c?ncludono. che la vaccinoter.a1'Jia specifica risiede n ella provocazione di fenomeni generali infiammatori, p er apporto di proteine microbicl1e omologhe presso un soggetto infestato e divenuto t ollerar1te a loro riguardo. Gli AA. basandosi sul predetto h a nno prepar.ato un vaccii10 sostituendo .al bacillus m elitensis, di pericoloso maneggio, i1 bacillus abortus , ch e come h a dimostrato Burnet, possiede la stessa proprietà antigenica del primo. Nell'uomo sano l'antigen e solubile estratto dal b. abortus può esser e iniettato per via intramuscolar e, a dosi r elativam ente elevate, senza provocar e r eazione n è locale n è gen era le. Nei pazienti .a ffetti d.a m elitococcia l 'effetto è b en diver so : l 'iniezio11e intradermica produce una r e,a zione infiamm.a toria sp ecifica ch e varia di inten sità a seconda d ello stato di sensibilità e di all er gia : l1a quindi n on solo v,alore diagnostico m a anch e direttivo p er la cura . La iniezione intramuscola r e produce in 6-8 <0re d ei fenomeni gen erali, dalla semplice esa .. cerbazione t ermica ad un vero choc. L 'iniezion e endovenosa, non più d i proteine ma di g lobuline estratte per precipitazione acetica d a l prod otto preced ente, inoffensiva p er il sano fino a lla d ose di 1 eme. , produce invece n el m alato uno choc caratteristico. Notisi ch e sono sempre i m ·a la ti ch e presentano una intra dermoreazione più n etta e più inten sa, ch e h.a nno i più ' violenti fatti r e.a ttivi gener al i.: ed è an ch e in questi casi ch e la gt1a,rigi on e è più rapida . Vengono poi r iportate in exten so vari e osservazioni clinicl1e. In tre casi in cui si ebbe in seguito a dosi elevate di antigeno una reazi on e infiamma toria viol enta , si ebbe guarigio .. n e d efinitiva con una sola iniezione. Gli AA. hanno altre 12 osservazioni identiche. Jn com p1esso in 2± mala ti , essi h an potuto provqcare, gr.azie a l valore antigenino d el vaccino usato, d ei fenomeni gen erali violenti, molto superior i a quelli che si h.a nno con i v.accini comunem en te u sati. Ciò spiega l e div er sità d ei risultati, e perch è la vaçcinoterapia non diR att11almen te i risultati ch e si va11tarono allo jnizio , ciò perch è le case produttri ci han tentato di otten er e d ei prodotti ch e d es·sero sempre m en o r eazioni gen erali , a tutto <lanno d el loro effetto curati,ro. Gli AA: u san do il lor o vaccino ogni centimetro cubo d el qual e corrisponde al le albumine ·estratte da 2 centigrammi di corpi microbici , il ch e eqt1iv.al e a lm eno a 500 miliardi di germi , cifra ben superiore alle solite, consigliano la seguente tecni ca.· Saggiare il terreno con una
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intra dermoreazione, se questa è negativa soprassed.ere nella vaccinotera pia che tanto sar ebbe. inefficace., . se è positiva vaccinoterapia energica a brevi 1ntervall i. L. TONELLI.
Vaccinazione antidifterica. (R .. · LEVE~T. gio 1929).
Gazelte des hopitaux, 8 mag-
La sier c terapia non ha intieramente risoluto il i)ro~lema della difterite: è una utopia spe:are d1 ottei:iere la guarigione di tutti i casi; inoltre è cl1mostrato che la morbilità della d ifterite è sogge tta a considerevoli variazioni. ~a .cresci.uta .gr~vità d ella difterite di questi ult1~1 anni , . r1ch1ede . una profilassi effi cace. La ~s1eroterap1a preventiva fornisce soltanto una protezione ristretta nello spazio (person e circostanti al paziente) e nel tempo, p er ch è il suo potere è esaurito in 15 a 21 giorni. Inoltre la sieroterapia h a l ' inconveniente di sen sibilizzar e, di fronte a ogni altro siero, ulteriormente iniettabile. Allo scopo di realizzare una immunità attiva sempr e più persistente si sp erimentarono varie n1iscele di tossine e antitossine che p erò non ottennero su ccesso . nè diffusione, poichè la vaccinqzione era irregolare .e dava luogo a sorprese . Fu solo n el 1922-23 ch e le ricerche di Ramon furon o coronate da su ccesso: egli osservò che mescola ndo in vitro una tossina difterica a una anti toss)na si osserva l 'apparizione di un fenon1eno di floccul azione ch e non è influenzato da aggiun ta di form olo. Ottenne così la anatossina ch e è un d erivato d ella tossina difteri ca, possed ente tutto il valor e flo cculante di essa, è innocua e capace di generare la immunità e la produzion e di a ntitossina specifica. Gli a nimali iniettati con la anatossina sono . refrattari a lla intossicazione difterica. Praticamente per otten er e Ja a natossina si utilizza là azione coniugata·, su di una · tossina sceJLa per la su a attività, d el calore prolungato e del formolo. Si pensò di u tilizzare la an at ossina per la vaccin.azione preventiva d ell 'u omo. Lo s tudio clinico ed epid emiologico seguìto s u vasta scala da l 1922 ha m ostrato ch e la anatossina è .i noffen siva e ch e bi ogna adoperarla in cer te condizioni. Per alcuni soggetti l 'indicazione è generale: sono i fa n ciulli a p artire da un a nno di età; l 'optimum per ~a vaccinazione è da uno a otto . a nni . L'indicazione è relativa per i soggetti sopra gli otto anni e per certe categorie profession a]i (n1edici, studenti , infermieri). In questi casi si dovrà riservar e la vaccinazione ai soggetti r ecettivi ricon osciuti mediante Le controindicazioni son o date dalle affezioni acute febbrili e dalle tare organiche. la reazion e di Schick. L 'indicazione a lla vaccin azione è tanto più necessaria se ci si trova in tempo di epidemia o in luoghi abitualmente infetti.
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Nei soggetti convalescenti di difterite si dovrà attendere almeno tre mesi per la vaccina• z1one. Per la vaccinazione umana si adopera il vacc~no dell 'I stituto Pasteur: l 'iniezione si fa per via . s?tt?cutanea e le dosi sono le seguenti: 1a. in1ez.1one : mezzo eme.; 2a. iniezione (dopo tre settimane) : eme. uno; 3a. iniezione (dopo due settim.ane) : eme. uno e mezzo. La reazione è nulla, prima degli otto anni, debole prima dei sedici anni, frequente negli adulti ove può essere loc&le (eritema, ~dema doloroso, adenopatie) e generale consistente in febbre modica. Gli accidenti sono eccezion.ali e possono consi.stere in febbre alta, mialgie, cefalea, vomito, diarrea! orticaria, edema generalizz.ato, violenta reazione locale. · Lusinghieri sono i risultati ottenuti: l'esame in serie ha dimostrato ch e il tasso dei soggetti immunizzati dopo tre iniezioni è al minimo del 97 %. Sembra che l'immunità sia acquisita da ci11que a otto settim.ane e cl1e duri circa quattro anni. La immunità così acqui sita può rinforzarsi molto rapidamente sotto due influenze : nuova iniezione di anatossina e infezione occulta col bacillo di Loeffier. Azione rinforzatrice della v.accinazione deriverebbe, secondo ricerche recenti, dalla associazione della anatossina con altro vaccino (antitifico, antitetanico) sì da giunge1e fino al 100 % di immunizzati dopo tre ini ezioni. F. VICENTINI. I U Interessante pubblicazi one: Dott. Prof. ACHIL L E CA PO C ROSSI
Docente di Patologia lfedica nella R. Un.iv. di Roma Medico P.rim. ~ Dirett. clell'Osp.e d. Civile « M·azzoni » cli _'\.scoli Piceno.
Concetto e Diagnostica della Tisi iniziale. niportdam·o il ,giu·d izio recentemen.t e espresso su questo volume, dal Cbiar.mo p~of. Fabio Rivalta: « In quei.sta monog:r.afta. oggi indispensabile per ogn.i m·e dico .che voglia rapidamente metterai a giorno sulle ultime scoperte relatjve alla tubercolosi sono esposte in modo perfetto e com1pleto le moderne teorie che del tutto han.n o modifica>to i -criteri già dom.inanti sulla patogenesi e oura di questa malattia. L >autore ha svolto .con molta .competenza e con sintesi effica,ce tutto l'aTgomento ·della infez·i one tubercolare prrimitiva infantile in stretto rap'Portc oolla tubercoloei polmon.are dell'adulto e relativi et-adi ed esiti. Non manca un cenno sull'imp~tante fenomeno di Koch, sull'allergia, sulle tubercoline e sulla reinfezione e superinfezione. L 'autore .svolge pure in modo completo. i quadri .clinici deL le fOTme aiciute e crani-che indugiandosi sopratutto sull'importan,te argom ento dei primi sintomi della tisi incipienrte ed infine accenna an·che all'esame obbiettivo g enerale e all e ricerohe di laboratorio e delle reazio·n i 11morali. Il libro non è •" llolto voluminoso e si legge cc.I massimo interesee per chè indi.ca al medico pra.tico tuttJi quei principii fondame11tali che oggi hanno finito per dirigere la cura S'Pecifica immuno-biologica di · questa funesta. e diffusa malattia ». Un volume ·i n-8, di pag. IV-86, nitidameDte stampato 8 U carta distinta, con elegantissima copertina. Prezzo L: 1 O .. Per i noetri abbonaiti sole L. 8 , 7 5 fran-00 d1 porto. •
[ANNO XXXVI, Nu~i .
IL POLICLINICO
Inviare Vaglia Poetale o ChèQue Bancario all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina, 14, ROMA.
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CENNI BIBLIOORAFICI <1J A. J?oGNON. Précis de physico-cliimie. Vol.· in-8<> d1 pag. 310 con 63 fig. Masson e C. Pari& 1929. Fr. 30. È una raccolta di lezioni tenute a·lla Facoltà
di. Medi~ina di P~.rigi, dall 'A. , il quale, con stile chi.aro e restringendo la nom·enclatura mat~matica . allo. stretto indispensabile, presenta :ai l ~t~or1, d1ff~se negli· otto capitoli , una serie d1 imp?r~nt1 questi~ni , quali: l'acqua e le . s~e sol~zi?n1_; I.a .pressione osmotica, prop:1eta. deg~1 ioni, misura e azione fisiologica d1 essi; mtsura del Ph; I.a concentrazione del1'H in biologia; fenomeni di ossidoriduzione~ la visc~si tà; le soluzioni colloidali; proprietà generali delle m embrane. O~ientato ver so applicazioni biologiche e m edich e, questo libro mette cl1iaramente in evidenza quanto le acquisizioni moderne della fisico-chimica hanno potentemente contribuitoalla compren sione del funzionan1ento degli organismi vive11ti. A. Pozzi.
!e
L.
et F . ScHMID . La réserve alcaline. Un vòl . in-8° di 168 pagg. G. Doin, Paris, 1929. Fr. 18. Gli AA . si sono proposti di riunire sinteti-· camente un certo numero di lavori riguardanti la ri serva alcalina, senonchè per la complessità della questione, hanno dovuto limitarsi allo studio dei problemi più essenziali. Il libro è diviso in due parti : una fisiolo gica e l 'altra patologica. Nella prima sono· esposti i processi della genesi della -riserva alcalina in vitro, e l 'influenza della respirazione e. della secrezione renale nella regolazione d~l la r iserva alcalina . Nella parte patologica gli AA . studiano le· v.ariazioni della r iserv.a alcalina nel diabete, nelle· nefriti , nell 'anestesià, nella gravidanza, ecc. e mostr.a no i rapporti dei pr.ocessi della genesi della riserva alcalina con l 'eliminazione dei sali e dell'acqua. Trattasi quindi di un volumetto veramente· interessante, senza dubbio anzi uno dei migliori contributi allo studio di questo argomento di gra.n de attualità qu.ale è oggi la ri-· serva alcalina. A. Pozzi. AMBARD
Go:f:\DONOFF T., MEYER-BrscH, UNNA P . junior, z. z. Schwefeltherapie . G. Thieme, Lipsia, 1928. Mk. 4. 50. . È un piccolo n1anl1ale di .90 pagine che raccogl1e quanto è stato osservato sull 'impiegO. dello zolfo nella cura delle malattie medichee di quelle di dominio della dermatologia. (1) Si prega. d'invia.re due copie dei libri di cui si desidera la recension e. •
[.~NNO
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Il Gordonoff di Berna espone I.e v.a rie conoscenze farmacologiche sullo zolfo so ffermandosi sull 'azione di esso n egli organi isolati, nel1a pressione d el sangue, n el ricambio d el gli cogene, n el r11,e tabolismo basale; il MeyerBisch di Gottingen tratta dell 'impiego dello zolfo nelle ma lattie interne , l 'Unna junior di Amburgo tratta dell 'u so dello zolfo n elle malattie della pe1le. 1
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TRE NTI.
G.
S1NGER.
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SEZIONE PRATICA
Die Reizkorperbehandlung des Dia-
betes. Urban u11d Schwarzenberg,
anch e le indicazioni per condurre b en e l 'alim-en tazion e artificiale, il tutto corredato da ampi ce nni di patologia infantile, con la relativa terapia, ispirata alle più recenti acqui· sizioni scientifich e. È p erciò un volumetto raccom.andabile al pratico, per concisione e completezza. M. F ABERI.
ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI
B erli~,
Reale Accademia di Medicina di Torino - 19 29 , Mk . 15 . Seclula dell '8 m arzo 1929-VII. Là presente monog·rafia di Sing·er è intesa a dimo . . trare i v.antaggi ch e n el] a cura del dia~ Presidente: Prof. D10N1s10. b ete possono dare varie so tanze proteiche o sostanze deriv.ate d a esse, sommini trate per Esperienze biologiche sull'azione antagonista di alcune iniezione endomuscolare. L ' A. ha sperimentato radiazioni. vari prodotti (specialità) di tal natura fabbriDol t. AR IANL - L 'O. cl all e sue esperienze crede cati da varie ca e. Dimostr.a con l '.accurato studio clinico di molti. casi di di.ab ete eh ' esse di po ler concluder e : 1) che i semi di pj sello si prestar10 benisattivano il ricambi o e possono specialmente si1no per gli esperimenti Sl1ll 'azione antagonista diminuire la glicosuria e la glicemia. La cura stimolatrice, egli afferma. non si delle2)radiazioni; che gli esperimenti fatti, confermano l 'esipropone di sostituire la specifica cura insuli- stenza d ·un 'azione antag·onista fra raggi ultra·ni ca, ma in molte circostanze è un utile coa- rossi visibili e roentgen ; diuvante. Con numerosi esempi ·t ratti dalla 3) ch e l 'azione an tagonista sembra cessare sua pratica, l 'A. dimostra qu.ando specialmen- qt1alor a la dose r oentgen sia n1olto elevata e quate ·la cura stimolante può r endere v.a ntaggi e lora i rag·gi ultra-rossi siano applicati a notevole • cioè nelle infezioni chirurgich e con o senza distan za di tempo da quelli roentgen ; 4) che l 'antagonismo sembra essere più spiclesioni vascolari, e quando non giova, com e n el di.abete giovanil e o .a ssociato a tubercolosi cato se al fascio di raggi ultra-rossi è commisto an cl1e quello dei raggi visibili emessi dalla lampolmonare. Senza vol er dare un giudizio sul metodo te- pada . rapeutico impiega·to dall 'A . .e sulla interpretazione ch 'egli ne fa, si deve riten er e la mono- Spasmo di torsione ed atetosi. Localizzazioni circoscritte. grafia del ·Singer com e un documentato e Prof. RoASENDA. Presenta tre casi clinici. pregevole studio di terapia. Il pri1no si riferisce ad una paziente, che ha maL'editore n e ha fatto un 'edizione m olto ni- nifesti movimenti atetosici localizzati alla muscutida e corretta, che vien e ad accrescere la rac- latura di un piede. l'ali fenomeni si sono preco],t a dell·e sue pubblicazioni sempre impron- sentati in seguito ad emiplegia infantile. Attualm ente la nlusculatura della coscia nell 'arto in cui ta te a serietà e a di1igenza critica. esiste l 'atetosi, dell 'arto superiore e del facciale V. AscoLT. A. REuss.
arztlichen
Suuglingsernt:ihrung (Biiclier der Pr~rcis). H.
13. Julius Springer,
Wien 1929. Mk. 3. Nell'odierna pletora di pubblicazioni che si occupano dell 'alim entazion ~ d~l n eonat.o! r~ e sce spesso difficile trovare il giusto equ1l1br10, per il quale l,a lettura non riesca tediosa e di scarso profitto. Questo volumetto del Reuss racchiude in un centinaio di pagine tutto ciò ch e deve essere conosciuto sull 'argomento, e risponde bene allo scopo per il quale fu scritto, di fornire cioè al medico pratico tutte le nozioni necessarie per dirigere un neonato nel difficile campo dell 'alimentazione. Accanto alle regole per l'allattamento al seno e per quello misto, vi si potranno trovare •
inferiore è in buone condizioni di funzionamento e non presenta disturbi della motilità. Il secondo. ammalato è affetto da uno spasmo di torsio11e localizzato ad uno degli arti superiori, nel lato opposto si hanno esiti di e1niplegia. Si tratta di una lacunare. Il terzo ammai'ato soffre di una forma speciale di torcicollo spasmodico; questo paziente ebbe parecchi anni addietro una en cefalite epidemica ed i disturbi motori presentati sono una conseguenza di essa. Oltre al torcicollo l 'ammalato presenta indubbi segni di lesione piramidale ed extra-piramidale e per l 'attitudine e per altre considerazioni fa pen sare ad una rigidi là decer ebr ata. Qu esti tre pazienti appartengono a tipi clinici fino a poco tempo fa con siderati assolutamente indipendenti fra di loro ed ora invece ritenuti conseguenti a lesioni dello striato. I casi sopra ricordati confermano questo con cetto. VILLATA .
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IL POLICLINICO
Associazione Medica Triestina. XVII adunanza scientifica del 23 febbraio 1929. Presidente: Prof. A. CoFLER.
La tubercolosi polmonare nelle fasi di maternità. Il prof. El\IILIO ALFIERI giunse alle seguenti coi1clusioni : 1) Ogi1i caso d eve essere co11siderato a sè (secondo le caratteristiche cliniche, le contingenze economich e d ella paziente, ecc.). 2) Nella gen eralità dei casi è applicabile l 'indirizzo i-rtedico conservativo. 3) L 'interr.uzione èiella gravidanza si esegl}isce n ell e forn1e evolutive accertate, dopo un p eriodo di osservazione clinica ed allora si avrà una prohabili l à di ri s ultalo durativo se eseguita l 'iì1terruzione entro il IV m ese . L 'organizzazione di u11a completa assjstenza alle madri tubercolose (assistenza ch e si potrà esplica r e mediar i te l a provvida Oper a Nazionale p er la ma ter11i Là e l 'infanzia e mediante l 'assicurazione oJ,blig·atoria contro la tubercolosi), r en derà sempre meno frequente la necessità doloro sa delJ 'aborto terapeutico, e sempre più efficente il valore sociale della prole. A c1uesto le11dono le aspirazioni dei medici coscie11ti e i.>er questo m ezzo essi voglior10 validamente con correre all 'incremento d emog rafico ed alla real izzazione d el prog·ra1nma preveggente e saggio del D11ce, primo artefice delle fortune d 'Italia. Il Seg retario: Dott. E. RoNCALLI. •
Società Medico-Chirurgica Bellunese. Seduta d el 2 dicembre 1928. Presider1za:
Prof.
P1En1,
presidente.
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XXXVI, NuM. 25]
malata migliorarono, e la guarigione sovrag~ iun 8e dopo 11n m ese e m ezzo di degenla. L 'O . pe11sa che in questi due ultitni casi in c11i furono negative le culture del san1;rue e del liquor, e le ricerche sierodiagnostiche ~i sia trattato di manifestazioni di influenza (ambeclt1e i casi coincidettero con pandemie influenzali) : è not-0 il carattere fortem ente iperemizzante dell 'infezione influenzale.
Sarcoma osseo con anemia splenica aplastica. Dott. G. LISE. - Un bambino di 4 anni entrò in. Ospedn l8 n el luglio u. s. peichè da 4 mesi è deperito progr essivamf3n te e da un mese si la1nenta di dol0ri alla coscia sinistra co11 znp])ica111ento. È un bambino gracile, e6tre rrt{Urte11tP pallido; cospicl10 aumento di volume della milza, dura indolente; liquido libero nell 'addcm-3. V\'asser111an 11 negativa. lleperto en1alologico •li anen1ia nrlastica. Il femore sinistro ingrossato nella sua parte su1·eriore e dolente; la radio!(rafia di~nostra una iperostosi fusiforme, e pone il problema della diagnosi fra un tumore periostale e un 'osteont ielile cron ica. L 'intervento operatorio, a :scop:J sopratutto diagnostico, dimostra trattarsi ùi u .n t111n?r~1 centrale ch e si aspor~a per quanto è possibile col cucchiaio. L 'esame microscopico rivela la struttura ji ,1n sarcoLtla a grosse cellule rotonde. Il lurn.ore d el fen1ore recidivò, comparvero .nodi a carattere neoplastico alla mandibola, nella scap ola e numerosi al cranio, con ecchimosi orbitale J)iJ nterale . Il bambino 1rtorì in estremo deperimento il 7 settembre. La mancan1a di autopsia impedì di risolvere il proble1na d ei r a.pport i fra il. tumore. e il quatlro clinico della ernopatia (anemia aplastica con ~pl~11omegalia e ascite) : interdipendenza o comcidenza causale ?
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Emorragie meningee nel corso di malattie infettive acute. Prof. L. iViANINI. Nella sua pratica osr etla1iera h a osservato tre casi di emorragia m o11it1gea n el corso di forme infettive. acute .. Nel pri1r10 caso si trattava d1 un giovo ne e.on porpora emorragica acuta in cui insor se uria $11~ drome meningea; la pu11t11ra 10111bare estrasse liquido p iccal a111ente ed uniforn1emente e rn?rr~ gico, e ripetuta in seguilo dimos~rò. ?ome. il. 1,1.quor a ndasse p rogressiYame11te ch1arif1c3.11c.os1. . Il secondo caso concerne una donna accolta i11 Ospedale colla diagnosi di meni.ngite iu~ercola ·r e i11 cui la pur1tura lombare dimostrò l1q1 <or a fo~te pressione i11 ten sam ente colorato di ~~ n~ue ; la colorazione err1a tica persist ette p er var11 giorni, p oi gradualmente il liquo~ si. ~hiarifi eò, e parallela1nenle il quadro men1ng1t1co guar1.- La patogenesi di qt1esta emorragia meningea r11nase ·osc u ra. Il Lerzo caso fu osservato in una giovane doilna inviat a in Ospedale colla diagnosi di m eni11gite tubercolare· come n el caso preced ente la 11ur1tu· ra dimos trò liquor inten samente em<l ~it:o, .eh~ in seguito i chiarifi.cò mentre le ;ond1110111 della
Calcolosi e cancro della vescica.
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Prof. G. P1ERI. - Nei moderni trattati di urologia noR si accenna all a possibile c?incidenza _e interdipendenza della calcolosi vesc1cal~ c~n i~ cancro, di cui l 'O. h a osservato due casi, d1 cui dà r elazione. Il malato u scì dall 'ospedale g uarito e la guarigione persiste da 2 mesi. . Circa i r apporti di causalltà ~a c~lcolos1 e cancr o d ella vescica è difficile precisarli. Per quanto r iguarda· il primo caso (coesistenza del calcolo e del tumore) si può p en sare c~e la pr~ senza del calcolo in vescica rappresenti uno stimolo il quale determini la. localizzazio!1e di quel quir.1 ancora ignoto che chiamer emo l age11Le oncogeno. Nla nel secondo cF.so (comparsa del tum or e dopo l 'estrazione del calcolo) il pr~blerna è più complesso: si potrebbe pei1sare che . il canc:ro si sia sviluppato sulla cicatrice ~ella . ~istoto.m1a, forse favorito da distopie cellulari ver1f1cates1 nel processo di cicatrizzazio11e; 1na in tal caso i rapporti fra la pregr essa calcolosi e il tumore resta110 eg·ualmente oscuri.
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XXX VI, NuM. 25]
SEZIONE PRATICA
Sulla cura chirurgi ca della tubercolosi del tenue.
Dolt . N. BosMIN. - Se è ·abbastanza frequente per il chirurgo l 'occasione di operare la tubercolosi del cieco, ben di rado si . presenta l 'opportun ità di intervenire efficacemente per la tubercolosi del tenue. L 'O. r~ferisce su tre casi operati con successo dal prof. Pieri : (d u e di r esezione, u no di esclu sione intestinale). In tutti e t re i casi il qu adro clin ico era c1uello di u na occl usione cron ica .. Su una epidemia di dissenteria bacillare.
Dott.. 0. BERTOLOTTI. - Nel comune di Sospirolo (nel quale l 'O. esercita) si verificò la scorsa estate una grave epidemia d i dissenteria bacillare localizzata a due !razioni \Mares e Volpes) che sono provvedute con acquedotto di ottima acqua potabiJe. I casi furono 17, di cui '6 con esito letale. La diagnosi clinica fu sempre controllata colla sierodiagnosi. Oltre il trattamente sintomatico l 'O. praticò la terapia specifica col siero antidissenterico, di cui le comuni dosi di 10 e 20 eme. si dimostrarono scarsamente efficaci, cosicchè si dovette ricorrere a dosi molto più alte; inoltre essa si dimostrò u t ile solo se intrapresa nello stato iniziale . L 'O., impressionato dalla violenza d ella epidemia, ol tre· ad aver disposto. le opportune misure di isolamento, adottò la vaccinazione antidissenterica preventiva, vaccinando tutti coloro che potevano avere contatto coi malati, e il risultato fu davvero lusinghiero perchè nessuno di essi si ammalò. • Il Segretario : G. LocATELLI.
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Spezia di uno Stabilimento Centrale, nel quale tulto il latte dcs.~inato al co,n sumo sia conve.. nienteme11te lavorato, sotto la sorveglianza della autorità san1taria comunale, prima di essere am1nesso al consumo e che il commercio al mi.. nuto sia ancqra più sot~oposto a sorveglianza e disciplina, specialmente in riguardo alla loitta contro la t u ber colosi.
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Di un sintomo patognomonico delle suppuraz1on1 peri-tonsi Ilari. ·
Prof. Dot t. ALFREDO LuzzATTI. - L ''O. premette che il sintomo di cui intende parlare non è affatto nuovo nella semejologia delle affezioni tonsillari e peritonsillar~: solo esso non viene cor1siderato come meriterebbe la sua importanza nel campo d iagnostico. Parlando d~ affezioni peri-tonsillari intende essenzialmente riferirsi .~ quelle anteriori vale a dire alle raccolte purulente che si formano nel r ecesso sopratonsillare. Di fronte a queste il medico pratico e lo specialista si trovano spesso nel dubbio se esista una raccolta purulenta e se questa meriti, per l~ sua quantità, un iTuterven to operat~vo. Il sintomo, secondo l 'O., costante nelle su p .. purazioni J)eri tol).sillari, è dato dall'alterazione della voce, che prende una r isonanza nasale perfettamente o,sser,7abile fino dal primo momento, e che ha spesso permesso all 'O. di fare la dia.. gnosi appena intese parlare l'ammalato. Viceversa nelle ipertrofie tonsillari, com e pure n egli ascessi .intra-tonsillari la voce non è alterata, o almeno essa potrebbe avere un carattere speciale dato dalla mar1canza d ella risonanza nasale non già quella dovuta alla risonanza aperta . An emia grave <:fcuta da ul cera duodenal e latente.
Societ à di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana.
Dott. ENRico CAVALLINI. - Nel caso clinico è importante r1otare che dei tre si11tomi su cui è basata l a diagnosi . di ulcera duodenale e cioè: vomito, dolore tardivo ed emorragia, quest'u ltima, anche se il vomito o il dolore tardivo man.. · chino permette di fare la diagnosi. , ·
Seduta del 25 gennaio 1929. Presidente: prof. RINALDO C.ASSANELLO. Sulla necessità di disciplina nel co.mmercio del l atte.
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Pro,f. Dott. LEONE SESTINI. - L 'O. dà notizie rilevate presso ~l locale Ufficio d 'Igiene1. Comunica cl1e circa la metà dei campioni di generi alimentari prelevati dai Vigili Sanitari sul inercat o , si sono trovati sofisticati o adulterati, ,_ . in quest 'ordine decrescente : pasta da minestra (80 %), latte (59 %), burro (48 %), olio (21 %), pane \18 %) e vino (14 %) . Le sofisticazioni più gravi in rapporto alla salute avvengono sul latte, perchè ne alterano pr~ fondame111te la composizione ed il valore nutr1t:ivo. Ma alcune alterazioni e variazioni dipendenti dall a cattiva cu stodia e conservazione del latte e dalle numerose manipol azioni cui questo va soggetto nel consumo al minuto, . _sfuggono alle inchieste delle· autorità anche le p1u attente (contenuto batterico., quantità di sudiciume). Sono app11nto quelle che re11dono il latte profondan1ente sospetto, per cui è necessario sterilizzarlo pri1na dell'uso. Si cleve Jar voti per il sollecito impianto alla •
Tratt amento della placenta prevra.
Dott. ACHILLE ZACUTI'I. - L 'O. ha praticato sei tagli cesarei addominali con servatori in racbianalgesia tutocainica, ottene11do la guarigione delle madri e dèi neonati , tranne uno nato premorto ; ritiene necessar ia la precoce ospedalizzazio11e della donna gravida con sola placenta previa; considera la placenta previa come una indicazione del taglio cesareo non già per I 'entità del tessuto place r1tare ch e si inserisce sul segTJ1.·e11to inferiore, quanto per I 'intensità della . emorragia. La n1ort;\] ità fetale che è altissima cogli altri comuni metodi di trattamen~o della placenta previa è assai bassa col t aglio cesareo . Nella scelta de] m etodo oper atorio dà la preferenza , n ei casi puri, al taglio cesareo con servatore con incisione sul fondo e in caso di sepsi in alto opp ure sospetta, al] 'is terectomia subtotale.
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lL POL I CLI NI CO
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APPUNTI PER . IL MEDICO PRATICO . •
SEMEIOTICA. La diagnosi funzionale delle malattie del pancreas.
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I met?di di ricerca delle malattie del pancreas, secondo N. M. Gubergritz (M ed . Klin., 28. dee. 1928), sì dividono in due gruppi; al primo appartengono le ricerche dei succhi dello stom.aco ·e de~ duod·eno, e delle fe ci, mentre al secondo appartengono .le ricerche del sangue e dell 'urina. . In primo luogo bisogna rammentare, nel primo gruppo , la determinazione dei fermenti pancreatici n el succo gastrico, dopo l 'ìngestione di grassi, secondo Boas e Boldyrew. Tale metodo ha però lo svantaggio di non poter essere applicato in una serie notevole di malattie gastriche (per es. nelle stenosi spas tiche od organiche del piloro); inoltre l 'acidità gas trica rr1odifica talora notevolmente i poteri digestivi del succo pancreatico; ed in.fine non sempre si riesce a provocare il rigurgito di tale succo. . E ciò vale anche per i metodi della ricerca fra zionata dell 'acido cloridrico (Apperly-Cameron), e della ricerca qualitativa del potere digestivo del pancreas secondo Basler. Al primo gruppo appartiene pure la determinazione dei fermenti pancreatici col sondaggio duodenale, ottenendo il succo per mezzo di de Lermin~te eccitazioni, che determinerebbero un riflesso specifico del pancreas (etere, acido cloridrico, latte, ecc.). Gli svantaggi del m etodo soi10 rappresen .. tati, oltre ch e dalla anormalità degli stimoli, molto differenti da quelli fisiologi ci, anche pal fatto ch e il succo ottenuto è mescolato con quello del fegato e dell'intestino, e talora a.nch e con quello dello stom.aco. Inoltre i val'ori della concentrazione e della forza dei ferm enti par.creatici oscillano anche nei sani in limiti così vasti che riesce diffi cile stabilire cifre assolute sullo stato funzional e. Tali critiche valgono ancor più per le ricer-ch e · n elle feci, nelle quali i fermenti pancreati ci sono m escolati a grandi quantità di ferm enti provenienti dalle sottostanti porzioni degli organi digestivi. Al secondo gruppo appartiene la detern1ina~ i on e dei fermenti pancreatici nel sangue, e spacialmente de1la lipasi e della diastasi. Tale l:'icerca .,è attendibile, specie coi metodi atti a d.iffercnziare la lipasi pancreatica da quella epc:ltica (Ron.a, Str.au ss, . Kwilecki). Un difetto è costituito dal fatto che, per ottenere resultati importan ti , bisogna che egualm ente importanti siano le alterazioni dell'organo. La determinazione ch e si ottiene, per ciò, per quan lo attendibile, non è capace di farci svelare ]e alteraz ioni funziona]i di lievi entità, non legate a ]esioni organiche gravi. Allo scopo dunque di conoscere Io stato di-
namico-cine tico dell 'organq, l 'A., in unione di collab?ratori, cominciò ad indagarne il potere. funz 1~n~nte, sulla base di dati fisiologici. S1 _assodo in tal modo che la secrezione pan.. creat1ca può essere rappresentata in due momenti ~i versi: d'a un lato vengono formati i fermenti n elle cel.l ule, sotto l 'influsso del sist~ma n er·voso vegetativo; dall'altro lato que?ti fermenti vengono eliminati dalle ceilule per in_flusso della secr~tina, e seguono il loro destino. Osservai1d o la curva dei fermenti nell'achilia gastrica, si vede che il succo eliminatò è ricco in ferm~nti , ma la sua quantità è scarsa, il cl1 e avviene per il fatto che le cellule·· sono cari ch e di fermenti, i quali, mancando la secr~tina, restano allo stato stagnante, passando po1 nel sang ue circolante. :È allora sufficiente esercitare uno stimolo con 30 eme. di soluzione di ac ido cloridrico al 0,5 %, per vedere che i valori della concentrazione si abbassano n?~evol!fl~nte, perc? è ven ~on? in t3:l rr1odo mob1l1zza t1 i ~ermenti. Il che,· in ultima analisi, vorrebbe stg·nificare ch e, anche neo-li stati n1orbosi, un aumento di concentrazion~ di fermenti nel pancreas . non è l 'indice dell 'intèn-sità .di lavor o dell'organo. Con ulteriori pazienti ricer che si riuscì a constatare che il lavoro del pancreas può essere accordato alla di eta praticata, in modo da veder secreti abbondanti quei ferm enti necessari alla digestione della sostanza alimentare usata in prevalenza, con diminuzione degli 3.ltri. E tale adattamento si produce in un tempo più o meno lungo, a seconda dei soggetti. Ora, tale potere di adattabilità va perdu.t o negli individui malati, e in maniera diversa, a seconda della malattia. Il mezzo migliore per compiere tali osservazioni, e, per meglio dire, l'indicatore più sensibile del potere funzionante del pancreas, si è dimostrato essere la variazione quantitativa della lipasi atoxyl-resistente nel sangue. E la suddetta perdita di adattabilità, 'la congil1nta proprio ad una mancanza di aumento di questa lipasi. Qualora invece la detta lipasi si trovasse in gran quantità, se n e dovrebbe dedurre che la cellula pancreatica ha già subìto delle lesioni notevoli, tanto da riversarla né] torrente sanguigno in maniera notevole più dell'usato. Si puè. dunque ritenere che, per giudicare delle alterazioni funzionali del pancreas, di quelle alterazioni cioè non legate ancora a modificazioni anatomich e, dué specie di metodi sembrano essere i mi gJiori : lo studio della curva di e]iminazione del succo pancreatico sotto l 'influsso di un 'unica o di più eccitazioni (per es. con soluzione di acido cloridrico); oppure del potere di adattamento, secondo quanto sopra si è detto. Tra gli svantaggi di tale metodica, il più
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XXXVI , NuM. 25]
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SEZIONE P RATICA
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~) una for~a rita.I'ldata, i cui segni 3'pp·a iono irnportante è qu ello di non essere applicabile, 1 per la lun ga durata delle osservazioni , alt ro , ·dopo una lunga" incubazione; ·ch e ai casi di malattie cronich e del pan creas: d ) unà f·orma larvata ch·e si ·deve sempre ac-
M.
F ABERI.
Le forme rare di vomito e di 'diarrea.
curat amente ricer1care potendo m entire altre a.ffezioni. L. T .ONELLI . •
Glassner (Wien . Klin. Woch., n. 12, 1929) .distingue un vomito riflesso e un vomito cen trale : in .ambedue i casi la muscolatura dell 'addom~ e il diaframma sono in posizione ispiratori.a , e con tempor.an·eamente il cardias è aperto . ~l vomito centrale si ha nella comp·r essione, nella infiammazione e nei disturbi di ~ircol0 ,del cervello, nelle intossicazioni nelle . crisi tabetich e, n ella lues cerebri, n e11', aceto• .nemla. 1 , . Il~ vomito riflesso dip·ende da tw.tti gli organi che ha nno · un 'innervazione vagale: n.ella colelitiasi , n ell 'appendicite, n ella gastrite acuta, nell 'ipérsecrezione gastrica, a reazione acida, nelle stenosi del piloro, n elle occlusioni intestinali. Esiste poi una forma n ervosa di vomito, che è facile a riscontrarsi n-ell 'a cetonemi a dei bambini, n ella gastromixorrea. Fra le for me rare di diarrea sono da ricor, darsi la diarrea nell 'amiloidosi , . n e.Il' anemia . perniciosa, nell 'orticaria, n·ell 'arteriosclerosi n<d ei vasi .addominali, n elle nefriti con edema ·d ella mucosa intestinal e, n el m. di Basedow, n elle affezioni pancr eatich e e gastriche, nel p emfigo. Esistono i n fin e le diarree della , mixo neurosi , .:a parete intestinale intatta, e le forme pura: mente psicogene. V. SERRA.
La sifilide congenita clella prima infanzia. I su oi .aiS[)etti clinici sono moltea;:>ilici. F·onda~mehtalmente
si hanno dei segni cardinali o di ·Certezza, e id ei segni di sola pro~aJbilità. Tra i primi, che sono m eno numerosi, v an ricordati : i si1Jlod.ermi .cutan·ei e mucosi, le alterazioni sclhel etriche, qel globo ocular·e e dei d·enti. Più frequenti e r1umerosi sono i segni del se:,con1do gTU!plPO: splenomegalia, coriza permanente, manifestazioni n ervose, melena, ne.triti, ittero, ·-anemie, adeniti ed altri. P éhu e Brodier (L e . Journ. d e méd. de Lyon, febbraio 1928) ·descrivono varie .forme cliniche , e preci.samente : a ) una forma m.a;ggior e (majeur.e) cb·e si avreib. be, di rado, solo n ei 1p rimi m esi 1d·e lla vita, e di ..d ja:gno·si non. diffi.cile p er la coes:hstenza a1 mol'tissin1i segni; b) una forma comune con diverse varietà: -d enutrizione. .gen erale e splen omegalia, tipo n er"VOSo, tipo anemico, tiipo r aichitico, m oI'lbo di ·p arrot; • 1
Tre generazioni di tubercolosi emottoica : , eredità bacillare e ..sanguigna. TT·OiiSi·er (Revue de La Tubercuio•se , 19~ , agost o) ha a vate 01ccasi one ·di .oooervare tre casi di tu•b·wcolosi eimottoica in do:hne rup:partenenti a generazioni s uccessive . . Nella [>rima g.en.erazione si tr.attava di una donna affetta da too·er oolosi :Pulmonra:re, ch·e nel co1~so ·d efla tPrima gravi diamza ebtbe rubbondanti emottj,si .e morì un meise dopo il prurto. La fi·g lia allontanata dalla madre s-ooito .do1po la nasoita f·u .allattata d·a un•a donna roblli5ta, si svil·up[pò regolarmrote e all'età di 4 anni e·b be iaJbbon·dan ti emottisi. Pa:rY·e guarita, si .mra ritò giova·n e ·ed ·ebbe ·diue figli. Do:p o idi c.h e ebbe disturb·i della s fara .genitale eid un gin ecol og·o acOeJrtò l'e1sisten za d'•un'ann1e:ssit e twb ercolare ch1e gu ari 1dop·o qualcl1e anno di .cur.e . 1Dei •du·e f1.g li una ragazz.a molto ben e :;vilu.p 1pata eiblbe a 16 anni eunotttsi, poi una pleurite d estI\a , ·e dopo qualche te1I11Po aricoTa un'emottiSi. F·ece la c'Ura .deTI'alta montagna e guarì ·d·el tutto. 1Nei ·d'U·e ultimi .oa;s.i è •da escludere il .conta·gio do·m estico ·O familiare. ' Tutto fa ritenere c.h•e ,l a nonna af1fetta da tuberoolosi .g en·eral·e albbia triasm.e sso peT via 1Pl·acentare il viiiUs alla figlia, ie che qu,e sta sempre per via placentare l'abbia trasmesso alla nipote. !L'os·se.Tvazione è i.ntex,essante anch·e rper .la. ri[petizione di 'U·n a mani'f e.stazione clinica, 11emottisi, i'n tr.e g1en er·azioni. '·• > IEd .è in~·ere ssante anche che a .qu·est'ereidi tan;eità. . morboSta .corrj:spon·de la ir aismts~i-one exeditapa d·ell·o stesso gruipip.o s anguigno, come si è p9tµto constatare n ella s·e conda e terza ig.enerazione . .Le donne di tutta la fami glia possiedon o l'ag.glutinio,geno A (gruppo II) m entre ·tutti gl1 uomini so1l o senz.a rug.glùiii.nogen1 (gruwo IV). DR. , 1
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Tras mis~ ione er editaria <l el Ja malaria .
·I n base a proprie ri.cer che, R. O·driosolia (rtf. in R ev . espan. d e medicina y cirugia, iugl io 1928) con.clu·d e che la maJaJri.a può ti'~mettersi • 1 ,q.al1a maid.r e al feto, specialmente se, d'U rant e. la gravi1danzia iSi è avuta u11.a man;i,f estazion e a cuta • • o si è iniziata la malaria. .. II...'A. con siglja quinrd i di r i1cel'care sempre il pa~ rassita malarico n el·le donne gravi de con febbre, n elle r egion j mal.ari1che. •
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IL POLI CLI NI CO
Oli.·re a lle for1ne cliniche che si osservano 11ell' a1dulto, si os5ervano n el n eonate. la for1na cacl1ettica e q uslla,_ m eni.n gitica.
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XXXVI, Nu:rv1. 25),
Harvi er (JJaris M éd., 1 dic. 1928) tra i principali progressi affermatisi o con solida tisi ·du .. r.ante il 1928 consider.a : per i m edicinali , l 'ergosterina irradiata n el rachitismo, l 'aoetilcolin.a n ella sindrome di Raynaud, la lobelina n egli arresti del respiro, le piretrine come .antielmintici, il clor uro ammonico come acidificante delle urine, i nuovi glucosidi del1'Adonis, ecc. ; tra le medicazioni: l'epatotera. pia delle anemie, la piretoterapia e in particolare la malarioterapia della neurolue, il trat . . tamento delle fl ebiti_ col san gu isugio, dei prurit i con la bromoterapia endovenosa, de] can cro col ·p iombo ·ecc. ; prende .an ch e in esame le terapie -antibatteriche biolog ich e (.antivirus , batteriofago) e le sieroterapie. "\',..
azione specifica. Esso può rafforzare i dolori u.t~rin.i (cont~azi?ni) solta~to quand? questi g·1a esistono; n ell utero gravido tranquillo non ha affatto azione; ' 3) nonostante tutto questo, il chinino vie1re spesso usato con intenzioni abortive, ma non è n oto n essun caso in cui si è riusciti nel! 'intento; . 4) per quanto riguarda la fattispecie, la prima volta non si può dire che si sia trattato. di aborto, in quanto che non è dimostrato che la donn.a fo sse realmente g ravida; 5) nella seconda volta, si può ritén ere che· la donna fosse gravida, ma non è dimostra-· bile ch e il chinino abbia determinato l 'aborto. Se anche ne fosse stata presa una maggiore· quantità , aiutandosi con · dei b~gni caldi, non si può dire che l 'aborto sia stato la conseguenza di queste pratiche. Se poi sono mancati tutti i fenomeni d 'intossicazione (vertigini, intontimento , ronziod ' orecchi, sordità) tanto meno si può ammettere ch e la qu.a ntità di chinino ingerita abbia determinato l 'ab or to . fil.
Chinino ed aborto.
Il lobo anteriore dell'ipofisi.
Una donna, in seguito a sospensione delle n1estru.azioni, prende per consig·lio di a ltr.a persona delle pastiglie di chinino, ch e ingerisce durante un bagno al fiume. Al ritorno a casa, si manifesta emorragia piuttosto forte ch e dura per un paio di settimane e che il m edico giudicò dovuta ad aborto. Qualch e m ese dopo, in seguito a nuova sospen sione delle mestruazioni , la donna prende delle al tre pastiglie (3-4 al giorno) ch e determinav.ano in lei ronzii di orecchio , n.au see, vomiti e diarrea ; in seg uito ebbe nuov.amente emorragie, che cessarono dopo la somministrazione di un emostatico e ch e vennero · con sider,a te d.a un ginecologo come aborto. L' individuo che avev.a dato tali pastigli e a lla donna disse ch e si trattava di aspirina . La donna venn e processata per aborto e I.a Corte pose i segu enti quesiti: 1) È il chini110 un abortivo specifico, sicuro ? Possono i bagni ealdi aiutarne l 'azione? 2) Se il chinino è da ritenersi sol tanto un abortivo r elativo, in quali condi zioni può favorire l 'aborto? 3) Può il chinino a dosi di g. O, 4-1 determinare ronzii di orecchi e cr.ampi? In mancanza di tali fenomeni, si può pensare che esso abbia avuto .a zione? A. Haberda (Wien er Klin. Wochens., 25 aprile 1929), ha dato la seguente r isposta, accolta dalla f.acoltà : 1) non vi sono m ezzi abortivi specifici. È noto soltanto ch e diversi veleni , per mezzo di intos icazione generale possono disturbare la gravidanza, sia determinando contràzioni uterin e, ia emorragie uterine, sia arrivando al feto e facendolo morire; 2) il chinino non possiede , n e11 'uomo , tale
L 'organoterapia è oggi molto di moda: tra le varie glandole, l 'ipofisi è una delle più stu· diate; il lobo anteriore dell 'ipofisi ha sopratutto .attratto l 'attenzione degli osservatori e specialmente di Evans ch e se ne occupa dal 1925. Egli h a m esso in evidenza l 'influenza che il lobo anteriore esercita sullo sviluppo della statura e l 'intima relazione ch e lega questa glandola a quelle semi~ali, alla tiroide e alla cortecci.a della surren.ale. Putnam, Teel, Ben edict (A m. Jour. Physiol., febb. 1928) h.anno preparato sterilmente un estratto attivo del lobo anteriore dell 'ipofisi che si è dimostrato capa.ce, nell'.anim.ale, di riparare i danni dell ' ipofisecto1nia e, applicate> nel! 'uomo, ha d.ato risultati soddi sfacenti. V. SERR_.\~
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TERAPIA. I progressi della terapia nel 1928.
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Il ferro nella cura delle anemie... La clorosi è oggi frequente : bassi valori di emoglobina sono un r eperto abituale anche in persone senza malattie speciali; l 'anemia second.aria è complicazion e u su.a le di ogni malattia . Helen S., Mitch ell e l\!Iargery Vauglin (J. Biol. Chem., 1928) hanno veduto che il ferro necessario per I.a produzione dell 'emoglobina, somministrato anche in forma inorg.a nica, è di grande giov.a ménto: bastano p~r ciò piccole dosi, le grandi non essendo utilizzate. Mitch ell e Schn1idt hanno poi visto che, somministrando acetato, albuminato, cloruro e citrato di ferro si otten evano buoni risultati: l 'ossido di ferro, il carbonato, il lattato erano
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SEZIONE PRATICA
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.di mino:re efficacia (si noti ch e le pillole di Blaud contengono appunto carbonato di ferro).
V.
SERRA.
Esantema da luminal. I
W. Meninger (J ourn. amer. med. assoc., 7 luglio 1928) riporta 3 osservazioni di esantemi da luminal, verificatisi su 400 individui che avevano preso il medicamento. Dalle sue osser vazioni e da quelle della lett~ratura, risulta ch e I.a dose capace di dare l'eruzione varia da 30 cg .• a 17 g. Si devono di.stingu.ere du·e ordini di fatti : un 'eruzione pre.coce, d·el tipo di orticaria ch e si ha all 'inizio d ella somministrazion e e presenta i caratteri delle r eazioni anafilattich e; ed un'eruzion·e di natura tossica, di comparsa più tardiva, con i .caratteri di er'i tema morbilliforn1e o scarlattiniforme. Quest 'ultimo tipo dura 2-10 giorni e scompare senza lasciar tracce. Si accompagna spesso .ad ·un attacco febbrile e talora a segni .generali, più o m eno m ar cati. L ' A. insiste sul fatto ch e tali eruzioni sono .assai rare, in confronto del grande u so che si fa del luminal e di prodotti simili.
fil .
POSTA DEGLI ABBONATI. Cara .delle e/elidi . - All'abb . n. 7601-2: . Le efelidi, oltre ai m etodi preventivi (evitare c ioè l 'azion e di retta della luce sola re ed anche di quella troppo intensa delle lampade elettric h e), consiste n ell 'uso, fatto con ogni cautela, di sostanze esfogli.anti , cioè ch e producano la caduta degli strati epidermici più superficiali. Una buona formula è la seguente:
gr. 15 Acqua ossigenata a 12 vol. )) 10 Vaselina )) 5 Grasso di lana )) 1 Ossido di zinco centgr. 5 Sublimato corrosivo Mese. esatt. fino a consistenza di crema. L ' uso di qu.està. crema deve essere proporzionato alla tolleranza dell 'infermo ed alla rea.zione che si produce n ella parte, la quale va -sorvegliata .a ffinch è. non si verifichino fenomeni infiammatorii tali da dar luogo a cicatrici. Per prevenire le efelidi, ·.n elle persone clie -:;i espongono alla luce solare, si può u sare la seguente pomata : Bisolfato di chinina sciogli in: Acqua distillata q. b . • • agg1ung1: Glicerolafo di amido q. b. p. f. di peso totale. Mese. esatt.
gr.
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La chinina trattien e i raggi ultravioletti del. la luce e quindi giova per rendere m eno visibili le efelidi ch e sono di solito influenzate dai raggi stessi. N. B. - Si badi di non confondere le efelidi, nel vero senso della parola, con le l-entigini. V. MoNTESANo. .
VARIA. L'alcoolismo mondano. La nocività dei cocktails . L 'alcoolismo monda no , dopo la g uerra, ha assunto proporzioni veramente impressionanti e l 'intossicazione per bibite, dette cocktails, è divenuta uno dei problemi sociali più importanti da risolvere. Ciò si verifica sopr.atutto n ella classe ricca, sia negli uomini ch e n elle donne; tutti gli ambienti mondani n e sono stati contaminati, dai viveurs, che frequentano i grandi b ars, agli uomini e alle donne in apparenza i più moderati nei loro gusti e n el loro tenore di vita. Prim.a della guerra l ' intossicazione da cocktails si trovava solamente n ella clientela stranier.a e in .alcuni ambienti mondani di corse, -di teatro, ecc. Oggi il numero dei bars è divenuto favoloso, ma più impressionante ancora è il veder e che il bar non si trova più solamente negli h òtels e n elle grandi strade . delle m etropoli, bensl n ello stesso ambiente fami. gliare. Ogni giovan e donna, appartenente alla migliore società , è felice di fare gli onori del suo bar n el suo salotto, vantando i cocktails ch e ella prepara, ed il cocktails e il vino porto hanno sostituito quasi completamente, in molti salotti mond.ani, f'abituale the. Ma v 'ha di più: si preparano i bars portatili per automobili, si fabbricano mobili, moderni ed ultramoderni, nei quali an che il bar trov.a il suo_ posto, nè si deve credere ch e tutto ciò avvenga solo n elle capitali, per ch è in caro.. pagn a, n ei castelli, sulle spiaggie, nelle ville, n elle stazioni term.ali , n egli h òtels, dovunque la mania del cocktail impera. Sull'arte di pr~parare i coktails esiste una numerosa bibliografia , ch e certamente non vale la pena qui di riportare; ciò ch e invece è interessante conoscer e è la composizione di questi cocktails, r ecentemente comunicata da Guillain all 'Accademia di M·e dicina di Pa1igi, in seguito ad una sua inchiesta fatta sulle principali preparazioni richieste n ei· bars di Parigi o preparate n elle case. In b.ase .alla sua statistica risulterebbe ch e i principali cocktails sar ebbero il Gin cocktail, il Manhattan, lo Champagne cocktail , il Bronx dry, il Side car, il Gin Fizz, il Wisky 1F lip, l 'Egg nogg, la Rosa, il Knock out, e di
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ognuno la composizione sarebbe la seguente: Nè d ebbono essere dimenticate le conseguenGin cocktail: 2/ 3 gin, 1/ 3 vermouth, al- ze disastrose di questa specie di intossicazione cune goc. di angusture. alcoolica: lo attestano i bambini, detti nervoManhattan: 2/ 3 wisky, 1/ 3 vermouth, alcu- si, ritardatari, . d_e boli, idioti, concepiti da questi gen eratori alcoolisti. n e g·oc. di angusture. . Di fronte a queste con statazioni, è logico che Ch ampagne cocktail : zucch ero saturato di s'impone la necessità di qualch·e . provvedibitter à l 'angu sture, champagne, buccia di li- mento . m on e. Fra le misure .di profilassi contro l 'alcooliBronx succo di smo, la pr0ibizione non è certo la migliore, . dry: 1/ 3 gin, 2/ 3 vermouth, . arancio. non essendo opportuno giungere mai alle esaSide car : 1/ 3 curacao secco, 1/ 3 brandy, 1/3 g·erazioni. Tuttavia se il vino , la birra, a dosi su cco di limone. moderate, non sono n·ocivi, l 'alcool puro, il Gin Fizz: 1 bicchiere di gin, 1 cucchia ino g in, il wicky, qui11di i cocktails, rappresentano di zuccher o o di sciroppo di gomma, succo di un vero pericolo. Tali ragioni h anno indotto il dott~ Guillain un limone. a richiamare l'attenzion e d ei colleghi d ella SeWhislcy Flip: 1 bicchi erino di whisky, I uovo fresco battuto, 1 et1cchiaio da tavola di zion e d 'I g iene d ell 'Accademia di Medicina di Parigi, la qual e, n ella seduta d el 30 aprilezucch ero, n oce m oscata. u. s. (rif. in Bu ll. Ac. de A1 éd., n. 16), approEgg n ogg : 1 bicch. di brandy, 1 bicch. di vando le con clusioni d el dott. Guillain sulla rhum , 1 uovo , 1/ 2 cucchiaino di zucchero, nocività dei cocktails, em ettev.a un voto, cc racghiaccio pistato, latte fresco, noce moscata. comandando l 'asten sione da queste b evande alRose : 2 / 3 vermout h, l / G kirsch, 1/8 di sci- coolich e assai pericolose per ]a salute ». roppo di ribes . Senza dubbio . la classe sociale ricca, messa l{nok out: 1/ 3 gin , 1/ 3 vermouth, 1/ 3 di sul] 'avviso, .a bbandonerà questa moda, determinata niente altro ch e da uno snobismo mal assenzio, m enta. Tutte queste bibite sono prese in bi cchieri di compreso , ch e per ò può condurre a con seguen ... vetro d a 7, 12 , 25 centilitri, più spesso il bic- ze serie n ella società, sia per l 'èquilibrio fisico chi ere d.a cocl{tail contien e 75 eme., p er cui la e intellettuale d egli individui sia per la lor<> quan tità di a lcool , assorbita dai bevit.ori di discendenza. A. Pozzi: cocktail s, come può facilmente vedersi, no~ è certo indiffer ente , anch e p er ch è non è d1 uno solo ch e costoro si contentano, ma benPUBBLICAZIONI PERVENUTECI sì sono due-tre cocktails che alla fine della g iornata,· qt1esti b evitori h.anno ingerito. U. F AURJS. Influenza delle basse temperature sulla I disturbi d eterminati da questa intossicar ige1le r azione e fl!.n zionalità dei t essuti articolari zion e sono molteplici : in linea gen erale, sono lussal i e ridotl·i. -- Tip. G. Campi, Foligno,. 1929. qu elli d ell 'alcoolismo ero.nico. Le turbe digestive sono le più frequenti: G. PnoTTr. La e7noterapia par enterale nella vecii1appeten za , ipercloridria , fenom eni spasmochiaia e nell 'esaririn1eri.lo. - Grafiche Sorteni,. Venezia, 1928. dici pilorici, congestioni ·epatiche dolorose, G. l\tlENGANO. .Sulla quanti là di acqua contenuta enteriti. n.ell e f ornie dnratùre del bacillo del carbonNon è difficile riscontrare in tali n1alati una chio in rapporto alle fornte vegetative del metachicardia permanente, sensazione d 'angoscia desimo e di altri batteri. La Nuovissima,. precordiale, tendenze sincopali. Na1J0li, 1929. Tali disturbi insor gon o quasi sempre la notM. PENNETIA. La percussione a scatto. - Riforma te e g li stessi pazienti assicura no l a loro inMedica, Napoli, 1928. sorgenza , dopo 1'ingestione di parecchi cockO. VroLA. La fecondazione senza coabitazione e la tails. sua importanza in M edicina. L egale. Tip: Le ·turbe nervose sono in prima lin ea: insonCoop~r.ativa Parmense, Parma, 1929. nia semplice , asteni.a. fisica e psichica, stati deE. Fon;;. TJn caso d.j rabbia umana tardiva. - . pressivi ansiosi, inattitudine al lavoro intellet.. Tip. V. Musanti, Cagliari, 1929. tualc, e quando l'intossiO?z~one è_prol?ng:ata, B. TRA,MBUSTI. Proposta di una nuova prova inl soggetti presentano uno stato d1 ecc~taz1on~ tradermica tubercolonica. -. Tip. Stucchi-Cecontinua· con mobilità delle idee, ca:mb1ament1 retti; Milano, 1929. di caratter e, impulsi collerici, ecc. . li'. PARK.Es WEBER. Endocrine Tumours. - J . Bale, Cri si epilettich e tardive sono state risconLondon, 1929. trate in soggetti di 25-30-35 anni, in rapporto c; linica Otorinolaringologica della R . Università certam ente a d u so smoderato di cocktails, e rii Napoli. Unione Tip. Combattenti. così anch e parestesie, alg.i e multiple e poline- F. B ARE TTONI. .Sulle .fratlure del calcagno. - E~. Cassa Naz. Infortuni, Roma, 1929. vriti g ravi. . • •• I
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N E L L A "·V I T A PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA.
considerevole og·ni forma di assistenza legale, con co11segue11te sensibile aggravio dello Stato e de-. In sede di bilancio del Ministero dell'Interno. gli EJ1 ti locali, e perciò dei contribuenti. )) 'altra parte, nell 1orbita delle attuali disposi-.. La politica ig ier1ico-sanitaria e quella di assi- · zioni di legge, posso110 essere sempre c~mpiute e ster1za e beneficenza pubblica sono state oggetto si van110 infatti compiendo importanti riformedi urJ. ampio dit1at~ito a lla C8:mera dei Deputati n ell'ordinamento delle istituzioni locali d.i assinelle tornate del 5 e del 6 giugno. stenza e , beneficenza. L 'on. Carapelle chiede se non sarebbe utile riRicorda, al rig-uardo, una sua circolare dello. condurre alla Direzione generale della Sanità tutte scorso ottobre ai prefetti e dichiara che il Miniquelle fu11zioni e a~tribuzioni di ordine sanitastero dell'Interno seguirà atte11tamente l'attività rio, che oggi sono sparse presso altri Minist.eri del le Prefetture, in qtlesto delicatissimo campo o che so110 affidate ad organi parastatali. Se una dell'azione amministrativa, e non mancherà dì deve essere la battaglia sanitaria, è bene che una intervenire, ove se ne acldimostri la necess,i tà. sia l a mente direttiva, anche se gli organi sono Non è necessario indugiare sul valore che il Godiversi. verno Fascista attribui sce all'attività degli organi J.,'on. Zingali ha preso in esame il problema amministrativi in materia sanitaria e di profidemografico. Ha accennato all'efficienza dei serlassi sociale. In questa materia c'è un solo lim1te:.: vizi san1tari ed h a rilevato che, in regime fascile possihi~ità concrete del · bilancio. sta , la mortalità è <iiscesa da 17,7 %o nel 1922 a 15 7 %o nel 1928. Plaude alla creazione dell 'Isti~t. * ' tuto Centrale di Statistica. I setvizi igie11ico-sani tarì sono stati ampiament& }_, 'on. lVlaresca si è pure soffermato sul problediscu ssi al Sena~o i1ella tornala del 15 giugno. ma demografico, insistendo sulla polilica di atIl sen . ~Iaragliano ricorda clie il Capo d el Go-taccanLento alla terra, attraverso la bonifica inverno li ha definiti compito pril1cipale d el r egime. tegrale e l a costruzione di centri rurali. Propone È opportuno non solo, rria doveroso parlarne, per-. che i comuni dichiarali luoghi di cura passino ch è il Paese · sappia quanto il Governo ha fatto. alla ca teg·oria superiore, come si è faLto, per i per la salute della stirpe. segretari comu11ali , e do1nand~ se no11 sia il caso In questi servizi, da quando il Duce con mano. di co5tituire, alle dipendenze d ei Consigli ProvigoFosa ne ha prese le r edini e ne ha fatto funvinciali dell'Economia, dei Con1itati per le stazio11e di Stato, la lotta antitubercolare occupa il zior1i di cura, con cara llere provinciale. Segnala primo posto. Così alla guerriglia di ieri è sostila necessità di far sor gere molti ospedali co11sortuito un fronte unico cos titu:h~o da tre unità comziali, al c11i mantenimc11lo p otrebbero contribui- battenti: i Consorzi, l'Assicurazione obbligatoria, re ar1cJ1e i comuni interessati. Crede che le quaitl 'Dpera di assistenza della fanciullezza, fianchegtro gra11d i I stì\ t1zioni: Opera ~1aternità e Infangiate dalla Croçe Rossa, dalla Associazione Inva.. zia, Opera Balilla, Dopolavoro e C.O.N.I., potreb- lid i d i guerra, dalla Federazione fascista per la. bero avere una òirezior1e t1nica, senza temere che lotta antitubercolare, da tutte le istituzioni edupossano cadere n el burocratisn10. cative e civilizzatrici cr eate dal Regime. L 'on. Sardi s i occupa dello sviluppo della ciAnalizza questa azione, rivolta alla creazions 11e1natografia educativa. dei siti di cura, base della lotta assistenziale, e Il sot tosegretario on. Bianchi, in un lungo ed loda )1 piano organico di essa, consistente nella effic:ice discorso, h a rilevato che 11el campo del- fondazione per og11i proy·incia e specialmente. l 'assister1 za. e beneficenza publJ11ca, la' legge sulla p resso i1 capoluogo di t1n ospedale-sanatorio, che · protezione della Mater11ità e dell 1Infanzia, il cui in primo tempo provvede ai servizi di cura e di bilancio si aggira attorno agli 80 inilioni, è stata ricupero: non è un tubercolosario nel sen so di i11tngrata, oltre che dal suo parti colareggia~o re~ ricovero di soggetti inesoral)ilmente condannati, golamento, da~le disposizioni legislative e regola- m a un sito di cura specializzato, da cui si può mentari rlirette al riordiname11to dei servizi di u scire guariti. assistenza dei fancit1lli illegittimi abbandonati o Ag·li o~perlali principali seguiranno i centri san atoriali di alta montagna. Nè solo si creano gli ~sposti all'abbandono .. La legg.e 4 marzo 1928 ha riconosciuto su nuove basi l 'Istituto della Con- strumenli dell 'assistenza, ma si provvede alla pre• gregazione di Carità, ma J:.?isogna pi;ocedere ,per parazio11e di medici specializzati, con la creaziogradi, e tener conto di un complesso di delicati n e dell 'c. Js,t ituto ~Iussolini » . . fattori e circostanze, ariche di ord ine psicologico. L 'or::i Lore accenna ai vari ser"'izi della Sanità, così bene direttii ma nota. la necessità di avere l,a beneficenza, in . Italia, ha, ~n gran par.~e,. carattere volontario e per ciò deve . essere acouratau~ corpo sani.tar.io .preparato a coadiuvare nel Paese l 1opera dell'ufficio statale. 1neute e.vitato tutto ciò che possa avere l'effetto Nota con rammarico che. le vaccinazioni prevendi inaridirne ]e fonti. Se, infatti, tale eventualità tive contro le malattie infettive non siano an-si verificasse, occorrerebbe estendere in modo
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cora ado,~tate in Ital~a, mentre si diffo,n dono· altrove: parla di quella contro il tifo, decretata per legg·e e raramente eseguita ed accenna alla , vacci11azione preventiva contro la tubercolosi. 'f ermina facendo osservare che oggi, innanzi all 1allo posto che ad essi ~l Duce lungimirante assegna nel novero delle funzioni statali, i servizi di sani tà abbiano ragione di essere concentrati jn ·un appos~to dicastero, e per intanto propugna la ricostruzione dei laboratori di sanità creati da Crispi e distrutti eia Itudini. Il sen. lVIarchiafava si compiace per le migliorale co1~d izioni della sanità p11bblica in Italia e afferma ch e questo notevole miglioramento si deve alle· misure del Governo fascista. Rileva con soddisfazione che ~l Goverrio non disarrn:i 11clla lotta con.tro la tubercolosi ed enumera e illu stra i più importa11ti provvedimenti da esso presi per combattere il terribile morbo. Sos tie11e che si debba combattere un pregiudizio assai diffuso; qt1ello cioè che non sia bene costruire dei sanatorì in prossimità delle grandi città. Afferma che è necessaria 1'osservanz~ scrupofo sa del le leggi per la prevenzione della tubercolosi. A base di tutto, è quella che vieta la somministrazione di bevande alcooliche ai ragazzi inferiori ai 14 anni. Conclude esprimendo la sua più assoluta fiduçia nell'opera già intrapresa con tanto su ccesso dal Governo. l ,'on . Bianchi è lieto che duranle la discussione al Senato si siano levate voci autorevoli su quanto 11a compiuto il Governo fascista a favore della sanilà della stirpe. Questa è necessaria, è indisper1sab ile allo sviluppo e alla prosperità della società nazionale. Il Regime se n'è occupato e preoccupato intensa1nente e se ne ha u11a prova tangibile nelle provvide11ze da esso e1nanate e accolte con grande soddisfazione nel Paese. S 'intrattiene sulla costruzione dei sanatori, pei quali c'è stata una vera gara di feconde iniziative e di opere meritorie, e sulla necessità imperiosa <li combattere inesorabiln1el\te tutti i pregiudizi. Concorda col se11atore Marchiafava, che occorra sburocratizzare i Consorzi, i quali non devono affalto essere vivai di impieghi, ma hanno bisogno di rendersi sempre più agili nel loro funzio11amento, per sempre più corrispondere allo scopo per cui sono stati creati. Il problema antit11bercolare ha bisogno, per la s11a soluzione, della collaJ)orazione fervida e del1'at.Livo concorso di tutti. Tale è l'augurio e la certezza del Governo, che, fra l'altro, incoraggerà quei medici' i quali vorranno specializ7.arsi nella tisiologia. Sarà pure combattuta con ogni rigore la dif· fusione dell 'alcoolisrno, limitando gli spacci esistenti e vietando l 'apertura di nuovi. Altra battaglia che il Governo combatte con grande energia e con ottimi risultati è quella
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contro · Ja malaria. A questa darà il colpo di grazia la bonifica integrale. L '011. Sottosegretario rileva quanto ~ provvedi111e11ti per la sanità della stirpe siano sentiti anch e dalle anime più semplici e quanta gratitudine SllSCiti in esse. A . questo proposi Lo egl~ ricorda un commovente episodio di cui fu· protagonista una b.ambjna calabrese, la quale, interrogata perchè essa e le persone della sua famiglia amassero Musso]jni, così rispose: « .Perchè Mussol~ni, ch'è il più forte di tutti, ci fa le strade, ci dà l 'acqua e guarirà la· malaria ». L'o11. Bianchi conclude il suo breve ed efficacissimo discorso affermando che il Regime fascist a vincerà anche la battaglia contro la malarja, che esso ha già ingaggiata corl un promeittenile inizio, per la salute del popolo italiano. · E così una perenne giovinezza fiorirà nella n ostra Patria.
Il controllo Igienico-sanitario sugli Stabilimenti balneari. La Direzio,n e generale di Sanità, in vista del1'imminente stagione balneare, ha richiamato l 'att~nzione di tutti i prefetti, del Governatore di Roma e dell'Alto Commissario di Napoli perch è sia esercitata la più assidua vigilanza sulla rigorosa applicazione delle norme igieniche vigenti per l'impianto e il funzionamento degli stabilimenti balneari e per un 'oculata e severa vigilanza negli alberghi. Non possono aprirsi o mantenersi in esercizio stabili1nenti balneari se non con l'autorizzazione del prefetto, sentito il parere del medico provinciale, e tale autorizzazione non è soltanto per gli stabilimenti di nuova apertùra, ma anche per quelli già in esercizio. C~ò ha importanza ai fini del controllo generale per l 'acçe.rtamento delle condizioni stabilite nei riguardi igienico-sanitari dalle leggi e dai regolamenti generali e locali. Non amme~tendosi l'esistenza contemporanea di due autorizzazioni, una rilasciata dal prefetto e una dall 'autorità di Pubblica Sicurezza, si avverte essere sufficiente l'autorizzazione prefettizia, previo parere del medico provinciale e del questore. Sopr~tutto vengono richiamate le disposizioni emanate per la lotta contro le mosche. Per gli alberghi, si dispone che, oltre le disposizioni riguardanti l'ubicazione e l 'aereazione dei locali, lo smaltimento di materie luride, la disinfezione e .r111lizia del mobilio, l'assunzione del personale, sia assicurata una sana distribuzione . potabile, q11anto per gli altri usi dei -frequentatori degli • alberghi. Il regolamento unito al decreto del 24 maggio 1925 non fa obbligo agli albergatori di munire .tutte le cam'e re di impianti di acqua corrente; tuttavia, allo scopo precipuo di evitare la diffusioue di malattie che possono specialmente
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SEZIONE PRATICA.
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,, propagarsi a mezzo dei recipienti dell ' acqua destinata alla pulizia personale dei viaggiatori., sarà p articolarmente opportuno che sia svolta una speciale az~one al fine di indurre gli esercenti le industrie alberghiere della provincia a · uniformétrsi a tale norma igienica. ·
Obbligatorietà di visita degli operai. La '' Gazz. Uff. » n. 961 pubblica un D. M. in data 23 marzo 1929 per l 'approvazione dell'elenco delle lavorazioni ind11s trialf n elle quali si adoperano o si producono sostanze tossiche od infettanti,. agli effetti del] 'obbligo delle visite mediche agli operai, prescritto dall'art. 6 del Regol. Gen. 14 aprj]e J 929, n. 530, per l 'igiene dei lavoro.
Prevenzione •
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cura dell'avvelenamento per funghi.
La direzione d 'igiene, sanità e annona del Comune di Milano ha spedito ai inedici reside11ti nelle città la seguentP circolare : Avviene talvolta che, malgrado l a costante vigilanza di questo Ufficio sopra i funghi che vengono importati in città, sia allo st ato fresco che secco, si abbia notizia di qualche caso di ·avvelena1nento da funghi, talora a11che seguìto da esito le~ale.
Fortunatamente, dal 1917 in poi, cioè da quando fu istituito il servizio di vigilanza micologica, nessun caso di avvelenamento si è avverato in citlà se non per funghi freschi raccolti da privati cittadini in campagna o negli stessi parchi o giardini urbani, e consumati in famiglia1 quind i fuori da ògni responsabilità dell'Ufficio d'Igiene. Comunque, sia allo scopo di eseguire gli accertamenti del caso ogni qualvolta si presentasse I 'occasione, sia e più ancora per dar modo al nostro Laboratorio Micologico, il quale si mantiene costantemente fornito di siero antifalloideo . attivo contro l'avvelenamento da Amanita fall oide o da Amanita primaverile, di poter mettere a disposizione tale siero specifico , si pregano i signori Sanilari di denunciare sollecitamente all 'Ufficio di Igiene tutti i casi di sospetto o accertato avvelena1nento fungino.
La tutela delle operaie in stato di gravidanza. . Il (~apo del Governo e Ministro dell'Interno ha presentato alla Camera la proposta di conversione in legge del decreto 13 maggio 1929, concernen~e disposizioni per la tutela delle operaie ed impiegate durante lo stato di gravidanza e di pl1erperio. Nella relazio11e che è 11nita al disegno di legge si osserva che il provvedimento si inquadra nella politica demografjca del Regin1e e n~ll 'azione di assistenza delle \)lassi lavoratrici e di rivalorizzai.ione della famiglia e costit11isce un notevole sviluppo nell'attuazione del programma de.I Governo fascist a in tale importallitissimo campo, intimam ente connesso alla rj costruzione nazionale. •
·INSEGNAMENTO ·SUPERIORE. In sede di bilancio della P. I. Il l>ilancio della P. I . è stato oggetto di un'in- teressante discu ssione nei dl1e rami del Parla-· mento. 111 un prossimo nu1nero riassumeremo· qua11to si riferisce all 'i11segnamento superiore.
CONCORSI. I
Po::>TI VACANTI.
(l:atanzaro). - A tutto 30 giu. ; età lim. 45 a.; ·tassa L. 50,10; stip. L. 7500 e 5 quadrienni• dee., oltre L. 3000 cav.; serv. entro 30 gg. ridu~ cibili a 15. ALBI
Bonao S. LORENZO (Firenze) . Ospedale di Mu-· y ello in Luco. - Medico astante; L . 6500 e. c .-v.~ . età lim. 31 a.; rivolgersi Segreteria. Scadenza 30 giu. BUDRIO (Bologna). - Scad. 27 giu. ; con Forese; . L. 8800 e 5 quadrienni dee., oltre L. 3000 cav. ed eventuale c. -v .; pianura; età lim . 35 a.; tassa L. 50,10. CAl'vlERANA (Cuneo) . - Scad. 30 giu.; L. 8700· oltre L. 500 se uff. san., L . 1000 motocicletta; tassa L. 50. CASABnOMAl'IO (Mantova) . - Scad. 30 giu.; lire 10.000 oltre L . 600 se uff. san., L. 1800-2500 trasp., c ..-v., età lim. 40 a. CATANZARO. - A tutto 30 giu. , per Gagliano;. L. 7500 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 3000 cav.;. t assa L. 50, 10; e.tà lim. 45 a .; servizio entro 15· gg. riducibili a 15. ·cu1ET1. Ammin.istraz. Provinc. Direttore della Sez.. Med.-lVCicrograf. del Labora~orio Prov. d 'lg. e Profilassi. Scad . 15 lug. CouoGNO. Ospedale Civile. - Primario m edico, 1>r i1nario chirurgo, assiste11te medico, assistente· chirurgo; età lim. 35 a.; scad. 31 lug. CosENZA. R. Prefettura. - Per titoli ed esame. Ufficial e sanitario, Capo Ufficio Igiene, Cosenza . Stipendio annuo L. 15.000, più 5 aument. quadrien. del decimo. Per servizio medico scolastico· L. 3000 (in corso di approvazione) . Divieto esercizio professionale. Scadenza 31 luglio. CRFJ\fONA. - Ufficiale sanjt. e medico, capo dell 'Ufficio d'Igiene. Stlpe11rlio i11izjale L. 16.000 con -4 al1tner1ti quinquenn. di cui il 1° del 20 %; i) 2° del 15 %; il 3° òel 10 %; il 4° del 5 %, oltre un assegno di grado di L. 2000, un assegno speciale di trasferta di L. 1000; altro assegno pro7vvisorio di L. 2.890 e una indennità temporanèa di L. 780 per caro-viveri. Età n1assima 45 a., salvodisposto art. -12 R . D. 30 sett. 1922, n. 1290, e dell 'art. 8 R. D. 29 nov. 1925, n . 2226. Vaglia di L. 50, 10 intestato alla R. Tesoreria Comun. di Cremona, certificato rli rito, ecc., entro l e ore 18-del 31 luglio p. v. Per ulteriori chi arimenti rivolgersi alla locale Segr eteria Generale del Comune. Cu noN VENOSTA (Bolzano1. - s~ad. 30 giu.; lire 7500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 800 uff. san.,. indennità alloggio e c. -v. rid otta, L. 1125 arm_ farm., L. 3000 cav .
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IL POLICLINICO
FALERIA (Vi terbo). -- A ore 18 del 30 giu.; lL. 10.500 e 5 quadrienni dee ., c.-v., L. 400 se .uff. san. \
FIRENZE. R. Arcispedale di S. Maria Nuova e :Stabilimenti Riuniti. - Assistente; età lim. 30 a.; L. 6400 e indennit à di servizio chirurgico quando I 'assist. sia comandato in tur:Qo attivo di chirur:gia ; nom. e conferma biennale; scad . ore 17 del 5 lug.; doc. poster. al 5 giu.; serv. entro 15 gg. F oGLizzo (Torino) . -
Scad. 30 lug.; tassa L. 50.
F ossoMBRONE (Pesaro-Urbino) . ---=- Per Isola di :Fano; scad. 30 giu. '
FROSINONE. Amministrazione Provinciale . - Direttore d el Laboratorio provinciale di igiene e _profilassi, Sez_ione Chimica. Stipendio annuo lire 15.000, indenn. servizio attivo 20 % e 3 au·menti perio,ç.lici fino a raggiung ere l o stipendio -di L .. 17 .400. Domanda, documenti soliti e vaglia -di L . 50, 15 alla Segreteria Provinciale non oltre il 20 luglio. GARLATE (Como) . Scad. 30 giu.; con Malgrate; L. 9000 per 400 pov.; addizion. L. 5; trasp. ·L . 700 ; ambulat . L . 500; 4 quinquenni dee.; tassa L. 50 ,15. GuALDo TADI..'lo (Perugia) . - Scad. 10 lug. ; med. primario condotta urbana; L .. 9500 oltre L. 2000 r epart o med. Osped . Civ., L . 500 serv . att., quin.quenni; tassa L. 50; età maggiore (sic). I MOLA (Bologna) . -- U ff. san.; scad. 30 giu. Rivolgersi alla R .. f'refettura di Bologna. L UBRIANO (Viterbo) . - La sca<le11za al posto di med. chir. condot to ed uff. sartit. è prorogata a tutto il 30 giugno 1929. Mo ~\.rBA SIGLIO
(Cun eo) . -
Scad. 30 giu. ; L. 9QOO
, -oltre L . 500 uff. san. MoNTEPULCI~"'fo
(S i ena) . - Termine del con cor so alla prima co11dotta residenziale prorogato al 30
.
g~u gno.
OLIENA (Nuoro) . Scad. 30 g iu. ; L. 9500 e 5 quadrienni dee.; tassa L. 50,15 .. OnANI (N uoro). Scad. 30 g iu.; L. 9500 e 6 quadrienni dee ., oltre c. -v., L. 800 uff. s~an . , L. 300 carcere mandam ., addizion. L. 3 oltre i .500 pov. e L. 5 oltre 1000; età lim. a. 35 se di prima n omina, 60 se già in serv. presso altre amn1i11istraz . pubbl.; tassa L. 50,15. PEnf..TO (A qiiila). - A tutto 30 giu.; L. 9500 e 4 quinquenni dee ., oltre L. 500 uff. san . ; serv. entro 15 gg.; d oc. a 3 m esi dal 16 mag. ; non è stabil it a tassa eone. PETTINEO (M essina) . - Condo tt a per soli poveri, popolazion e Hl76 agglomerata. Stipenclio annuo Lire 9000 l orde, quat~ro quadrienni, oltre L . 500 11ffic iale sanitario. Scad enza 15 luglio. ' RErTANo (fvlessina) . Scad. 10 lug.; L . 9000 e 5 rruadrien11i dee ., oltre L. 500 · se uff. san.; età lim. 40 a.; t assa L . 50, 15. RoESI (Caltanisset ta) . - Al 15 lug.; compartim. Nord ; età lim. 40 a.; tassa L. 50, 10; stip . L. 8000 e 5 quinquenni di L. 700. RovEnETO (Trento). Con sor.; scad . RO g iu. ; L. 7500 oltre c .-v. e L. 2600 indenn. via; vt à lim. 39 a.; lassa L . 50 ,15; non riconoscim. serv. anter.
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SAN B>\SILIO (Cagliari). Scad. 30 giu.; lire 12.000 oltre L. 500 uff. san., L . 2000 cav. Richiedesi certificato d 'iscrizione al l>. N. F. Tassa lire 50, 15. TAHANTO. Amministraz. Prov inc . Direttore tl ella Sez . Med.-Micrograf. del Labor. Prov. d 'Igiene e Profilassi; scad. 31 lug., ore 12;· L. 16.000 oltre L. 6200 serv. att., L. 4000 direz . amministr a tiva, aumenti; prova biennale. TARANTO . .4.rriministraz. Provinc. - La scadenza del concorso a rlirettore sanitario del Consorzio Provinc. -Antituberc. Jonio prorogata al 10 sett., ore 12.. VILLA s. LUCIA DEGLI ABRUZZI (Aquila) . A tutto H lug.; L. 9500 e 4 quinquenni dee., oltre L. 500 uff. san.; doc. a 6 mesi dal 1° giu. ; tassa L. 50, 15. Avvertenza. - Quando no11 è al.Lri1nenti indicato i concorsi si riferiscono a co11dotte mediche, i compensi allo stipeud io 1Jase.
CONCORSI A PREMI. Lega Jtalian.a per la lotta contro il cancro.
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La Lega Franc~se contro il cancro (Parigi VI, avenu e Marceau ~ è incaricata di assegnare un premio di Fr. 100.000 istituito da M. Guy Amerong en per compensare il lavoro c he potrà affermare in modo indubbio che g li alimenti co11servati o chimici hanno o non hanno influenza sopra Ja ge11esi del cancro. La r>roposta di assegnazio11e sarà fatta da un Comitato scie ntifico, presiedt1to dal Presidente della Lega Francese; per l 'Italiér ne fa parte il sen. Lustig. Il pren1io sarà attribuito senza distinzione di nazionalità . Le rnemorie devo110 essere i1tviate non oltre il 1° ottobre di ogni an110 alla sede sociale della Lega Fra11cese . Il non1e e l 'inctirizzo dell 'a11tore devono essere scritti ben chiari . La Leg a si riserva il diritto di pubblicare le m e1norie ch e le saranno inviate. Il prernio non potrà essere divisibile. Gli interessi arretrati potranno essere assegnati, ogni anno, alle memorie che trattano tale problema senza peraltro risolverlo in modo definitivo. Gli inte ressi ar retrati che non sono stati assegnati potran110 essere accumulati a quelli del1'anno successivo e destinati ad aumentare il capitale del premio. Alla fjn e di ciascun anno, nel caso in cui il premio non sia s tato aggiudicato, le condizioni di aggi11dicazione potranno essere modificate dal Con siglio rli Amministrazione della Lega Francese, éon I 'approvazione di ~f. Amerongen 1inc11è egli viva.
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.
TI dott. Marcel L ahbé, professore di patologia e t erapia gener ale alla Facoltà ~1edi ca di P arigi, è nominato, a sua richiesta, professore di clinica m edica alla st essa Facoltà (Hòpital Cochi-n ) in sostituzion e d el compianto prof. Fernand Widal. •
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SEZIONE PRATICA i
Sono abilitati alla libera docenza in: Anatomia e istologia patologica: Limo Giuseppe; Clinica oculistica : Magnasco l\1ario; Clinica ostetrica ginecologica : Marabotto Giov. Battista; Odontoiatria e protesi dentaria: Grandi Giulio; Patologia generale: Galifano Lu1gi, Favilli Giovanni, Milone Sebastiano, Pulcher Claudio; Patologia medica: Doria Raimondo (rallegramenti cordiali al nostro amico). Alla carica di decano della Facoltà Medica di Buenos Aires è stato eletto il prof. J ulio Irabarne, ·t itolare di clinica ginecologica.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano.
Conferenza dei professori Foà e Rondoni all'Istituto fascista di Coltura.
certo limite l 'O .. ne ha additato gli svantaggi tra i quali primo la richiesta di un nutrimènto specialmente ricco e costoso. Se l 'uomo non provvede in altri modi - ha soggiunto - deve dedicar e all 'alimentazione del bestiame dei terreni che potrebbe in,vece t1tilizzare per l 'alimenta?:ione propria. Vi sono in Italia delle regioni specialmente denutrite quali la Calabria e la Sardegna, e questo spiega in gr~n . parte perchè queste regioni siano ~n arretrato rispetto a molte altre. Infine l'O. ha toccato il problema della soia, semé che tra tutti gli altri vegetali contiene sostanze albuminodi che hanno la caratteristica di presentare la massima aff~nità cdn le albumine animali. Il problema alimentare - ha concluso l 'oratore - è intin1arnente connesso con i.I problema demograf~co.
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La sera del 16 inagg io ll . s . i professori C. Foà e P. Rqndoni ordinari rispettivamente di Fisiolologia e di Patologia Generale nella nostra Regia Università hanno tenuto all 'Istituto fascista di coltura una lezione sull'alimentazione e sui vari importanti problemi sociali e sanitari che ad essa si riconnet lo no. Il prof. Foà per primo ha parlato occupandosi più specialmente del lato sociale e statistico del problema. · Egli ha cominciato col far rilevare l 'importanza della questione sopr_attutto per quanto si riferisce a noi italiani, _poìchè le statistiche hanno dimostrato che l 'italiano consuma giornalmente un numero di calorie inferiore a quello che è stabilito come minimo necessario dalla Conferenza Internazionale: ciò è soprattutto notevole per quanto si rifer~sce al consumo di proteine animali . Quindi l 'O. è passato a toccare il problema 'dell'alimentazione del soldato in pace e in guerra, ha rilevato la sua immensa importanza e la necessità di uno studio scientifico della questione da parte di enti competenti e non di ufficiali dell'_!\.mministrazione o di Stato l\ilaggiore: allo stato attuale vigono tutt 'ora degli anacronis1ni e delle contraddizioni ~ne splicabili per cui talune diète risultano di combinazioni di sostanze risultanti tutte quasi esclusivamente cli carboidrati, mentre altre diete sono quasi esclusivamente a base di sostanze proteiche. ~ i11dispen sabile ch e il problema del1'alimentazione d el soldato in guerra sia già prestabilito e studiato in pace nè esso . deve venire stabilito volta per vol ta . Per quanto poi si riferi sce alla alimentazione della popolazione civile molto vi è ancora da fare pojchè noi manchia1no del tutto di una flotta frigorifera e di treni frigoriferi e le condizioni sono tal i per cui nell'industria si verificano sperperi di materiali che potrebbero essere mag·nifican1ente utilizzati -· e lo sono in rnolti paesi - specie per l 'alimentazione del bestiame : valga quale esempio il sangue raccolto nei n1acelli, i residui della fabbricazione d ella conserva di pomodoro e del1'olio di se1ni. In alcuni paesi vi sono per l 'alimentazio11e d el bestiame veri e propri allevamenti di larve di insetti e di lumache, come sono \ulilizzatissi1ne 1e foglie degli alberi. In qunntÒ a11 'ing rassa mepto degli animali oltre un
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11 prof. RoNDONI ha parlato sotto un punto di vista più strettamente scientifico. Nell 'alimentazione - egli .ha detto - oltre che delle calorie introdotte bisogna tenere strettamente conto delle perdite, che si hanno soprattutto per l 'attività della muscolatura specie di macchina con · re11dimento altissimo. Per il rapporto reciproco tra introduzione di combu stibile e perdite grande importanza hanno le note costituzionali: ognuno ha un suo dato ritmo come ognuno tende a mantenere -- tra aumenti e diminuzioni passeggere - U suo peso invariato. Le riserve alimentari del nostro ·organismo, ha detto poi, con sistono soprattutto nel grasso e nel glicogene che vengono mobilitati ad ogni occorrenza. Ha parlato quindi dell'azione dinamica specifica, quel fenomeno cioè per cui per effetto dell 'assun zione dell 'alimento il consumo sale e quanto più si mangia meno in proporzione viene utilizzato. Ha toccato quindi le varie forme di difetti dell 'alimentazione, insufficienza quantitativa e insufficienza qualitativa. Tra queste ultime più specialmente frequenti sono le malattie_ da car enza di prote~ne o di grassi. La concezione vegetariana pura specie tra noi, limitati consumatori di carne, non ha ragione di esistere. Ha parlato delle varie forme di malattie da carenza osservate durante la guerra: l 'edema da fame e l 'osleopatia da fame, e della pellagra, ormai del Lu tto scomparsa da no~. Una dieta per essere sana - ha concluso - deve essere bene equi1ibrata. ·Le parole dei due dotti conferenzieri sono state accolte con vivo interesse dall 1uditorio.
Dott.
RUGGERO
ASCOLI.
Da. Palermo.
Consorzio Provinciale .Antitubercolare.
In data 5 maggio si è chi.uso il primo Corso sulla Tubercolosi indetlo dal Consorzio Provinciale Antitubercolare di Palermo. Il Corso, ottimamente organizzato, ha dato risultati veramente sqddisfacenti, sia per il numero dei medici inscritti, sia per il programma, per quanto necessariamente succinto, altrettanto
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completo, sia infine per ~ valore degli insegnanti . Le lezioni sono state razionalmente tenute nei vari I stituti specializzati, sovratutto antitubercolari, anch e tenuto conto delle necessarie esercitazioni pratiche clinico-sociali. Le materie impartite n el Corso, sono state le segue1~ti: . « Epidemiologia e profilassi generale, batter1olog1a, immunologia », tenuto dal prof. Manfredi nell 'I§titu to d 'Ig·iene; « Tubercolosi infa11 t ile », tenuta dal prof. Cannata nella Clinica Pedia trica; « Anatomia Patologica », tenuta dal prof. Soli nel! 'Istituto di Anatomia Patologica; « Diagr1ostica clinica e radiologica della tubercolosi chirurgica », tenuta dal prof. Calandra nell'Ospizio l\tlarino; « Diagnostica clinica e radiolog~c~ della tuber colosi 1nedica », tenuta dal prof.. F1c1 n el Sanatorio Cervello; <( Legislazione tecnica disp en s;\riale e Terapia delle malattie tubercolari ~), tenute dal prof . . Sagona nell 'Is tituto Provinciale Antitubercolare . 11 Corso è st ato affollatisismo, m entre un buon numero di domande è stato rinviato per il seco11do Corso ch e s'inizier.à il 10· maggio, onde dare a buona p a:te dei medici, specialmente n1edici condotti, la possibilità di essere accontentati. La prima e 1'ultima lezion e sono state tenute dallo illustre prof. Manfredi, autorevole ispiratore di quest'altra attività d el benem erito Consorzio Provinciale Antitubercolare di Palermo. ~Ila chiusura del Corso, il dott. Urso, segretario provinciale della _.t\.ssociazione Medici Condotti , a nome suo e di tutti · i suoi colleghi frequentatori del Corso stesso, ha espresso a tutti gli insegnanti, in ispecie al prof. Manfredi tutta la gratitudine della classe per la magnifi~a iniziativa ch e si è compiuta con tanto su ccesso ed a lui ha risposto con commossa parola il prof. Manfredi, che ha voluto esprimere l'alta considerazione in cui egli ha sempre tenuta 1'opera del n1edico condotto, che nella lotta antitubercolare d evè essere il collaboratore pilì ricer cato e prezioso. I Corsi indetti dal Consorzio Prov. AntitubercolAre h an110 av11to principalmente due scopi: interessar e la classe medica, e più specialmente i medi ci condotti, alla lotta antitubercolare; renderli, J)er quanto sommariamente, edotti d ell e modern e for1ne di organizzazione antitubercolare e dei J) ÌÙ recenti studi di tisiologia, sia dal lato diagn ostic.o ch e terapico. A tali scopi il primo Corso , si può dire ad 'Onor e degli organizzatori, è perfettamente .riuscito, anch e per 1'alto appoggio ricevuto da S. E. il Prefetto Mori, il quale, interessandosi sempre ai probletni d ella lotta antitubercolare, non h a mancat o di raccom andare ai medici condotti de1la Provincia di freq~entarlo , autorizzando a t ale scopo le più ampie facilitazioni òa parte dei rispettivi Podestà. J.J 'esempio del Consorzio Provinciale di Palermo, che tra le Provin cje m eridionaii esplica una dell e più inten se attiYit à in fatto di lotta antitubercolare, rr1erita di essere imitato su larga scaJa , onde creare quella coscien za sanitaria che ?1ira à comba ttere, in unica pot ente battaglia, 11 flagello secolare. P. •
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JYOTJZIE DIVERSE. III. Congresso Nazionale contro la tubercolosi. Come abbiamo annunziato, è indetto a Palermo dal 6 al 9 ottobre, con la presidenza onoraria di S. E. Ben~to l\1ussolini ; presidente del Cor;riitato or~inator~ è il prof. L. Ma.nfredi; segretari ge~eral1 sono i proff. V. Fici e L. Sagona. Il Comitato ha sede in via Divisi 93, Palermo. Temi : cc Rapporti fra regime consorziale e regime assicurativo nell 'organizzazione della lotta. ar1titu.b ercolare in Italia », r elatori: proff. CesareGiannini e Luigi Sagoi1a; cc Impianti igienici perlo smaltimento e la distruzione dei materiali di rifiuto dei Sanatori degli I stituti ospedalieri per tubercolotici)>, relatori: prof. Omodei Zorini eing. Raffo ; cc Indag ini sulla percentuale di tubercolosi latenti ed i complessi primari accertabili radiologica1nente fra le popolazioni infantili di una zona rurale », r elatori: on. prof. Raffaele Paolucci e prof. Busi; cc Sulle modal1tà di guarigione della t.uber colosi polmonare », relatori: proff. Soli e Costantini. I. Congresso italiano di Microbiologia. Nei giorni 27 e 28 corr . si svolgerà in Perugia l 'annunciato Congresso d ella Sezione Italiana della Società Internazionale di Microbiologia. A tutti i ~oci che hanno versato l'importo della quota sociale, viene inviato il modulo e la tessera per ottenere lo scont o d el 30 % sui biglietti delle Ferrovie dello Stato, nonchè il programma dettagliato d ei lavori del Congresso, e le informazioni sugli àlbergl1i, 111ezzi di trasporto, ecc. che potra11no inter essare i congressiti. Rivolgersi alla sede ciel Comitato Italiano, via Darwin 20 Milano. ' III. Congresso internazionale di oto-neuro-oftalmologia. Si è adunato a Bordeaux il 17 e il 18 maggio. Si è clifferen ziato da altri Congressi, in q'u anto che I 'ordine del g·ior110 recava un solo tema: cc Le cefalee ». I lavori furono presieduti dal prof~ Portmann. 1° Congresso mondiale del libro e delle biblioteche. È stato solennemente inaugurato al Campidoglio, il 15 corr. , dal Capo d el Governo. Parlarono il Governatore di Roma pri11cipe Boncompagni, ]l presidente del Co1nj Lato sen. Cippico e il Cap<> del Governo. Dei lavori avremo occasione di cccuparci. Ali' Associazione della Stampa Medica Franeese. J.j '« Associaction cle la Presse Médicale Francaise » •
ha festf~ggiato il suo quarantesimo anniversario con lin brillante banchetto. Il presidente prof. Loeper 11a ·!.ievocato i precede11ti dell'Associazione. La Federazione d ella stampa· m edica latina era r appresentata dal dott. de 'Valeffe. Intervenne anche il dott. Faure, presidente della Camera sindacale delle specialità farmaceutiche.
Associazione Medico · Chirurgica della Dalmazia. La sera del 15 maggio ehbe luogo a Zara, nella Biblioteca Para via, la sedut a inaugurale dell 'Associaziorle, presieduta dal prjmario chirurgo dott .
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SEZJONE PRATICA
Fra11cesco Graziani, che p er ~ncarico del Direttorio del Sindacato l\.1edico è stato il creatore del1'Associazione stessa e q u,indi ne ha avuto ia pre.sident.a . Con tutti ~ medici d i Zara intervennero alla .adunanza S. ~. il Prefel'to on. Vaccari, ìl Segretario fed,~ i:ale prof. Ave11a11ti 1 mons. Vicario Miossevich, ir1 rappresentar1za cli S. E .. il Vescovo, il .Commissario del Comune cav. uff. dott. Pirozzi, il presidente del Rettora to Prov. prof. Filippi e tutte le altre Autorità Civili e Militari. L 'aula -era tutta occupata . Il clott. Graziani tenne un discorso in ct1i rievocò l e g1orie mediche di Zara, <:he sono glorie d 'Italia: Giorgio Bagli vi, Paolo Pinelli, Vincenzo De Giaxa. Tracciò il programma dell 'Assoc~azione e chiuse inneggiando al1'Italia, al Re, al Duce. Tutti fecero eco entusiastica e poi si congratularono vivamente col Graziani formulando ·voti perchè l 'Associazione sia rispondente pienamente allo scopo cui mira.
Lega belga contro il reumatismo. Terrà la sua assemblea a nnuale il 23 giugno, in occasione delle Giornate l\1ediche di Bruxelles, al « Pal~is du Cinquantenaire »; riferira_n,..no i proff. R. Verhoogen (preside111.e d ella Lega) e Gunzburg e il dott. Dautrebande . La seduta sarà seguita da due conferenze, del dott. RathieuPierre Weil di P arig i su « I reumatismi cronici » e del dott. Louis Bertra11d d 'Anversa sul tema « Reu1nat.isino-artrjtismo ». La Regina del Belgio ha con cesso il suo alto patronato alla I.. ega.
Corsi di perfezionamento. IJ IX Corso Inter11azionale di perfezionamento per i meclici a Carlsbad , avrà luogo quest 'anno <lal 15 al 21 settem})re. Le 30 confere11ze fin ora annunziate trattano i problemi più i1nportan ti clella l\1edicina Interna e quelli di Chirurg ia ch e vi. si connettono, con speciale riguardo alla Balneolog ia e alla Balneoterapia. Dei pro.fessorl ilalia11 i d' CJ11iversità parleranno Gabbi (Parma) sulla « l\1edicina politica n ei tempi attt1ali » .: Mingazzi11i (lloma) su « La cura moder11a delle inala Ltie i1ervose funzionali »; e Zoja (Milano) s11lla (( l)atologia fisiologica e valore cli nico rlella diagnosi d cl ricam})io dell 'emoglobina ». Gli altri confere11zieri appartengono al] 'Austrja, alla Cecoslovacchia, a11 '0landa, alla Svizzera e all 'l 1ngheria . I partecipar1ti al Corso, sotto l a guida di persone esperte, irnpareranno a conoscere l 'organizzazione di Carlsh ad co1ne sf:azione climatica. Ogni medico h a diritto alla partecipazione, dietro pagamen.to della tassa d'iscrizione, fissata in Kc . 100. Ai partecipanti verrà rilasciato gratuitarr1ente ~ visto sul p assaporto e verrà con cessa una rid1,zìDne d el 33 ~b s11lle ferrovie cecoslovacche. Per inìu1·mazion i rivolgersi al direttore amministrativo dei Corsi di Perfezionamento per i Medici, Dr. Edgar Ga11zl Karl sbac1, Czecosl0vacchia.
*** llll)ercolosi
l Jn corso s ulle os teo-art.icolari e ganglionar i, co11· el ementi rli ortopedia pratica,
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sarà t enuto i1cll 'Ospedale l\1a rittimo di Ber ck Plage1 dal · 5 al 17 agosto, sotto la direzione del dol t . .Et ien11c Sorrel. 'J'assa d 'iscrizione 250 franchi. Per in fori: iazioui rivolg·er si al dott. Delahaye, Hòp i lal \l dri ~ i111 c, 1~e rck. Plage, Pas de Calais ' I1~ ra11c ia.
Per una Università
coloni ~! !e ..
Disru te1'llosi alla Camera dèi DepTutati il bilancio delle Colo11ie, l '0 1t. N. Cas tellino rilevò cl1e tutti i paesi di Et1ropa apro110 nuovi istituti di studi_ coloniali. L 'Italia ha l ' Istituto di studi colo11iali ma la sua azione n o11 ha tutta quella efficacia che sarebbe desiderabile i1011 dispo nendo d ei mezzi necessari soprattutto per conferire 11 um erose borse di stud~o. Oceorrerebbe istituire p erciò una speciale Univer sità coloniale che co111prendesse tutti gli studi rifer entisi alle Colonie d ar1do anche incremento, aln1eno in una delle facollà già esis tenti, agli studi speciali di medicir1a e di ig-iene coloniale. t~ non mancano in . Italia uo1nini eminenti ai qual i potrebbero essere affidate queste discipline.
Ali' Istituto del cancro in Torino. Il Principe di Piemonte si è recato a visitare 1:Istit1Jto per gli situdi e per l a cura del cancro, fondato dal sen. prof. Pescarolo nel vecchio e glorioso Ospedale di San Giovanni, su di un 'ar~a prima non utilizzata. Si trovavano a ricevere il Pri11cipe, col sen. P escarolo, preside dell 'Istituto, il gr. llff .. Morpurgo, professore di patolo,g ia ali ' Università, il prof. j)ochettin o, titolare d ella caLtedra di fisica e ~l. prof. Micheli, clinico med ico.
Clinica delle malattie professionali a Torino. La Facoltà Medica di Torino, nell 'ultima sed uta ha deliberato ad unanimità la costituzione di una cattedra di « (~ljnica d elle malattie llrOfessionali »; è stato incaricato quale insegnante il prof. Gustavo Quarelli, inedico primario del1'0spedale l\llaggiore di San Giovanni Battis~a. La deliberazione è consegt1enza della nuova legg·e, ch e ~1 Goverr10 fascjs ta ha r ecentementE'. promulgata, sull 'assicurazione p er le malattie professionali.
Policlinici del Lavoro nei maggiori centri operai. Il felice esp eri1nento sortito in Roma con la isiil11zione del pri1no Policli11ico del Lavoro, propug n ato e condotto a termine dall 'Union e Industriale Fascista del Lazio, h a fatto sorger~ lo spiri to . di emulazion e in altre città italiane ch e, a cura delle maggiori organizzazioni industriali del luogo, stan110 gettando le b asi per l a istituzione di Policlinici del Lavoro sul tipo di quello di Ron1a, giudicato un modello del genere. Per ora saranno impiantati altri sei Policlinici nelle varie cit.tà italiane, dove più densa !i n~ senta la p opolazione operaia e precisamente a ~filano, Torino, Genoya, Terni , Portoferraio e Ve. nez1a .
Nuovi Padiglioni all'ospedale di Vimercate. A Vimercate son o slati in augur ati tre nuovi padiglioni del vecchio Osp edlle del Circolo di Vimerca te. Alla cerimonia intervennero molte au•
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torità, tra cui ~1 podestà di l\1ilano on. De Canatori pubblici e spese d~ mantenimento (legge pitani. del 7 setJembre 19J 9): 24 mjlioni di franchi. ~1ons. Balconi, dopo li i aver impartito la beneSovve11zioni per crenz io11e o ingrandime11 ti di dizione, ha esaltato il profondo significato della · preventori puhbljci antjLubercolari e spese di funcerimonia. Il presidente del Consiglio d 'ammini- ziona1nento dei preventori p11bblici dello Stato: strazio11e, Pietro Bernareggi, ha fatto una docu7 milioni di franchi. mer1tata cronistoria dell 'Ospedale. Il dott. Giulio Assiste11za ai tubercolosi: 12.500.000 franchi. Banfi ha illustrato l 'attività svolta dall 'Ospedale Contributo eccezionale dello Stato per la creae ha delineato ~l programma futuro della bezione di villaggi-sanatori per ~ tubeccolosi di , nefica istituzione aperta agli ammalati di ve.nt1- guerra: 500.000 franchi. quattro Comuni e dotata di 200 letti. A queste son1me vanno ag·gju11te quelle provenienti dalla tassa sulle case da giuoco che, nel ' 1928, hanno raggiunto i 10.950.000 franchi. Il nuovo ospedale di Bergamo. In definitiva, per l'anno 1929, i crediti consacrati dallo Stato francese per la lotta contro la L 'll corr. il Prefetto dj Bergamo comm. Solrni, tubercolosi saranno a1)1)rossi1nativa1nente di circa con S. E .. mons. Vescovo, rr1ons. ~farelli, accom73 milioni di franchi, contro 63 milioni nel 1928. pagnati dal presidente degli Istituti Ospitalieri, cav. di gran croce Lamberto Sala, preside del Rettorato provj.11ciale, dall 'on. Capoferri, dal segre~ Riduzioni ferroviarie per la stagione balneare e di tario federale rag. Cristini, si sono recati a vivilleggiatura. sitare j padiglioni del nuovo ospedale provinciale, che sarà inaugurato i.I 28 ottobre. .l\nche quesl 'a11110 ie li'errovie di Stato hanno Le autorità si sono assai compiaciute con il concesso le cons11ete riduzioni per i viaggi di presidente dell 'A1nmin~strazione ospitaliera ~ con ar\data e · ritorno per i soggiorni esliv~ ed in l 'ideatore dell'ospedale, ing. prof. Marcorigi, per parte anche autunnali alle Stazibni di cura cli1natica o balneare. · · la 1nodernità delle costruzioni, la praticità degli impianti e dei molteplici servÌ:Zi e la celerità con I biglietti di andata e ritorno hanno una vacui sì vasti lavori sono sta.t i condotti, al punto lidità complessiva d~ 60 gior11i, pro1·ogabile di da essere ultimali t1n an~o prima dell'epoca prealtri 30 giornj, pagando il 10 ~ki dell 'importo del fissa. biglietto. Al 30 sellernbre per i viaggi delle fa~ Uno speciale compiacimento ~I Vescovo ha vo- 1niglie alle Slazio11i balneari e al 31 ottobre per· le al.tre concessior1i, t.titti i ])iglietti scadono, anluto esprimere per il modo con cui si è voluto che se il periodo di 60 giorni 11011 è interan1ente provvedere per il disimpegno del servizio relitrascorso. gioso nell 'i11terno dell 'ospedale, ove sono state La distribuzior1e dei ])iglietti si è iniziata dal erette tre chiese: t1na per i degenti e il perso16 giugr10 per i . viag·gi dell e famiglie alle Stanale lli servizio con annessa canonica, una per zioni termali o balneari o per i viaggiatori di-· le RR. SS., che prestano servizio di infermiere, ed 1111a per i suffragi funebri, in modo che ai retti nell'Alto Adige e nel Cadore. degenti s~a resa impossibile la triste visione dei i11nerali. Modificazione nelle abitudini alimentari in America. I
Per la creazione di centri di malarioterapia. L 'Accademia di l\1edicina di Parigi su rapporto di uria commissjone composta di Brumpt, Claude, Marchoux e Souques, ha ernesso il voto che « siano creati dei Cerilri di malarioterapia, per for11ire ai nlalati colpiti da paralisi generale e forse da altre forme di sifilide nervosa ribelle ad ogni trattarnento, ~ mezzi di utilizzare una terapia che si è mostrata notevolmente efficace e che potrebbe essere 1nigliorata ancora, grazie a un materiale di studio affidato a tecnici, medici e biologi >1.
Quanto spende il Governo Francese per la lotta con· tro la tubercolosi. Per il corrente anno 1929 sul bilancio del Ministero del Lavoro, dell 'Igie11e, dell'Assistenza e della Previdenza sociale sono stati accordati i seguenti crediti per la difesa sociale contro la tubercolosi: Lotta contro la t11bercolasi (dispensari d 'igiene sociale e di difesa antitubercolare, laboratori di batteriologia, difesa dell 'infanzia .contro la tubercolosi), Oe11vre Grancher ed altre : 18 milioµi di franchi. f)rdiname11to, ingrandimento, restauro di sa-
Secondo statistiche prove11ie11ti dall 'indu..stria de~ gener~ alin1entari, risul terebbe 1:1n cambiamer1to radicale nelle alJiluclin i dielet.iche della popolazione degli Stali lJniti. Si co11su1na attualmente il 45 % meno di carne, per ciascun abitante, di quello che si co11su1nava dieci anni fa~ contemporaneamente è au1ne11tato invece ~ consumo del latte (r1,ella inisura del 62 %) , quello della fru~ta fresca (39 %), e.lei vegetali (35 %) e particolarmente quello delle i11salate verdi, che è aumentato del 110 %. Qttesle cifre debbono essere accolte con riserva: ma rappresentano indubbiamente un chiaro indice di <p1ar1to accade non solo in America, ma in t11lte le nazio11i dove la propaganda igienica ha fatto conoscere l'importanza del fatto che latte, frutta e vegetali contengono elementi nutritivi ma11canti in altri cibi; e che è essenziale che tali alimenti detti « protettivi » formino parte integrante della dieta giornaliera. (Difesa Sociale).
Apprendiamo con profondo cordoglio la morte del prof. CARLO FR.i\.~CIONI, d~ettor~ ~ella R. C~linica Pediatrica di Bologna. Dell tns1gne clinico parleremo in un prossimo fascicolo.
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SEZIONE PRATICA
RASSEGNA DELLA. STA.M.eA MEDICA. ~f ANTCATJDE
e M. ZA vEnG1uTnEooontr. Riserva a lcali11a r1ei bamliini tubercoloticj. Anier. Journ. Med . Se., mag. - B. BLoca. La formaz. del pigmento. - A. E . CoaN. La funzione cardiaca da un punto di visla biològico gen erale. - R. M1DDLETON e \V. DuANE. Selticernia meningococcica senza mer1ingite. V. M. MooN. Cirrosi giovanile da infez. - H._ T. R. MouNT. Vago e asma. - E. M. GRETSITEIMER e al . Caleio del siero i_n rapporto all 'et à . . Presse Méd., 25 mag. - L. B1 NET e P. BouTRILLIE R. La portata cardiaca . H. SALOMON. L 'alimentazioµe scoriacea in terapia. Mo r gagni, 19 mag. A. G1ANOTTI. Sindromi epatiche nelle n ecrosi pancreatiche. Minerva Med., 26 mag. A. RABINO. Potere abiotico dei ragg i l : . V. sul batterio della tbc. J ourrt. de Méd. de Paris, 23 mag. Numero sulla crenoterapia. Revue de Chir., 1. - J . Qu:ÉNU. Risultati della splertectomia nella purpura emorragica. J. CHAVANNAZ. Fratture isolate tlelle apofisi trasverse lombari. · Gyn . a. Ob st ., mag. ...~ u1g., A.' W. AnsoN. Simpatec to1nia toracica e addominale nel trattam. del morbo di Ravnaud. - l-1. L. KnETSCHMER e • C. DoEHRING. Adenoma del rene. - C. P. G. WAKALEY. Tumori d elle glandole salivari. Tub ercolosi, apr. - A. CAl\fPANI. L ' uso del calcio può t alora essere dan11oso nelle emottisi ? ' Giorn. Med . dell 'Alto Adige, mag. G. B. QuErnoLo. Sclerosi multiple del cervello e del mid ollo sp. Cult. Med. Mod., 30 apr. - G. 1\ RNONE. Lo scl1eletro e le sue alterazioni nelle indagini radiologiche . Spitalul, apr. · -
A.
P!·esse Méd., 22 mag. -
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E . SE1t<9ENT. La perilobul1te tbc.; s tudio radiologico. • . Journ. de. ~éd. de L yon, 20 mag. Nu1nero. <l1 dermatos1f1lografia. Zbl. inn. lvled . , 25 mag. - O. KLEIN e... J. liEINEMANN. Misura della velocità del sa11gue uel1' u omo . Deut. Med. Woch., 24 mag. Z1EGLER. Sul:... l 'i1nmunizzaz. ar tific. contro la tbc. - STUMPHE .. Indicazion~ alla malarioterapia. I<lin . Woch., 28 mag. - AnELIN. Prob lemi alimentari . - GnAFE e GnuNTHAL. llicambio e mesen cefalo . Folia Med., 15 n1ag. SANCH1n1co. Ricerche: spirometriche sui l avoratori della voce. Paris lvléd., 25 mag. ·_ J. LÉvY-VALENTI. Psi-cosi puerperali. Giorn. di Batteriol. e Immun ., mag. - M. DEc n IG1-D ECLICH e N. FA VL<\. An ti virus nella febbreondulante. - ll. VEGNI. Comportam. del tnicrococco di Bruce e Bacillus abort us. Riv . di Patol. n erv. e menl., 25 mag. - A. Z1LOCCHI. La p sicopatologia odierr1a. · P ediatria, 1 giu. - F . PA.RAD1so. Prova di D 'Amato nel kala-azar. Proc. R. Soc. o/ Med., mag. - Discussioni su: reumatismo artico! . cron.; vertigine; diagn. precoce delle Ies. del inid . spinal e. - Casistica. Edinbu rgh 1\fed. Journ., giu . - W. R . D. FAIRBAJN. I principi fondame11t. della psicoanalisi. Acla Dermato-Vener., Suppl . I. S. HELL-· STHOM. Linfogranuloma inguinale . Journ. Méd . Franç., apr. - Numero su1la pre-videnza sociale. D eut. Med . Woch., 31 mag. - BoAs. La lapa-~ rotomia esp loratr. e le sue indicaz. GILDE-MElSTER e H EUER. Virus erpetico n el sangu e di. animali infettati. •
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Indice alfabetico per materie.
Alcoolismo mondano; nocività dei Pag. cocktails . AmministraZ'ione sariitaria . . )) Anemia grave acuta da ulcera duod. )) late nte . . . . . • )) Bjbliografia . . )) 1 Chinino ed aborto )) • Corr ispondenze . )) Diarrea : forme rare )) Dissenteria bacillare : epidemia . .. )) Efelidi: cura . . .. . )) Emorrag ia traumatica appendicolare Emorrag ie meningee nel corso di malattie infett. ac. . . )) Essudati e trasudati: principio- fondamentale della prova per la diagn. differenz. . . . . . . . )) ' Ferro nella c11ra delle a11emie . . )) . Ins eg.namento superiore . . )) )) Ipofisi: estratto del lobo ant. )) : Latte: discip_lina del commercio )) I Lu1ninal : esantema da . • )) ' Malaria: trasmissione ereditaria . •
I
Mesen.~ere :
flogosi acute . Morbo di Gauch er: d iagnosi e inclicaz. operatoria . . . . Pancr eas : diagnosi funzionale delle m alattje .. . . Placen ta previa: trattam. . • Prognosi in m edicina . Radiazioni: azioni biologiche Sarcoma osseo e anemia splenica aplastica . . . ' Sifili<ie congen ita d ell a prima infanzia Spasmo di torsione ed atetosi . . Splenectomia: indicazior1i e conseguenze Sl1ppurazioni peri-tonsillari: sintomo . 'ferapia : progressi . . Tuber colosi del tenue: cura chirurg. . 'fubercolosi e1nottoica: eredità . Tuber c . polm. nelle fasi di maternità Vaccinazione antidifterica . Vaccinazione antirabbica : metodi . Vaccinoterapia della feb.b re ondulante Vescica : calcolosi e cancro . Vomi~: furme rue . . . . .
903 905 899 896 902
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))
)) )) ))
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V. AscoLI, Red. resp .
Roma - Sta.b. Tipo-Lit. A.rmani di M .Ciourrier.
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TL POLICLINICO
Dott. EDMONDO VENEZIAN degli Ospedali iRtl.}niti di Roma
•
ron uarto
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•
l
Va~e•~·eoum
per i l prat:ico
con introduzione del prof. UBERTO ARCANGELI 'DOOENTE DI OLINIOA MEDICA NELLA
R.
UNIVERSITÀ • MEDIOO PRIMARIO AL POJ,l(lJ,INICO UMBERTO I,
IN
ROMA.
Ne riportiamo quì di se-guito l'Indice sistematico, onde dare ai lettori un criterio ~pprossimativo della somma utilità che il libro ha per i medici pratici . .
INDICE SISTEMATICO ll. · - lNDIOE DEI ~{EDICAMENTI di uso più comune. (Proprietà farmaco-dinamiche, indicazioni, posologia). Appendice. Inoo.mpatibilità d~i fa.rmachi. III. - SIERI E VACCINI CURATIVI di uso più 00'mune. •
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VIII. - RICETTARIO. (1. Antiacidi e carminativi. 2. Antidiaf oretici. 3. Antidiarroici, antidissenterici e antisettici intestinali. 4. Antidisp11oic1. 5. Antielmintici. 6. Antiemetici. 7. Antinevralgici. 8 . Antipiretici (antireumacici e antimalarici inclu1:1i). 9. Antisettici delle vie biliari. 10. Antisifilitici. 11. Antit ubercolari. 12. Calmanti, ipnotiGi e anticonvulsivi. 13. Oardiaci e medica.menti nd azione sul cuore e sui vasi. 14. Diureti<'i. · 15. ES'pettoranti, m-0dificatori delle secrt).. zioni bronchiali e bechici. 16. Eupeptici. 17. Purganti e lassativi. 18. Ricostit11enti e antia nemici. 19. Sieri artificiali. 20. ~J alattie della pelle). ' IX. - TABEJ...LE; 1. Dosi massime e medie dei medicam enti più comuni. 2. Volumetria abituale. 3. P eso e lunghezza medi del bambino normale. 4. Peso e lunghezza: cifre medie per le . varie età. , 5. La dentizione normale. 6. Scale termometriche. Medicamenti nuovi e specialità. La· spedalizzazione deali ammalati di tubercolosi polmonare in Italia.
Appendice : I. Prodotti batterici derivati dal
bacillo tubercolare (Tubercoline). Sieri e vaccini antitubercol~ri.
II. Proteino-terapia aspecifica. III. Fermenti. III. - OPOTERAPIA. usati).
IV.
- DIETOTERAPIA.
(Preparati
opot.erapici
più
•
A) Composizione chimica delle sostanze alimentari. B) Alcune diete d'uso oorrente. 0) Alimentazione del bambino. D) Alimentazione rettale. V. - TERAPIA FISIOA : A) Idroterapia: I. Generalità. li. Termalità dell'acqua. l1I. Tecnica delle operazioni idroterapiche. IV. Bagni medicati. 'B) Crenoterapia. (Indie.e delle più notevoli acque minerali d'Italia. Loro caratteristiche, indicazioni) . (A. solfuree - A. clorurato-sodiche A. clorurato-miche forti - A. solf11.to-oolciche - A. solfato-sodiche e magnesiache - A . bica.rbonate -- A. ferruginose - A. arsenicali - A . inde terminate). O) ELioterapia. VI. - TEONIOA TEH.APEUTIOA d'uso corrente . VII. - INDICE 'l'ERAPEUTIOO (oompren·d ente nomi di malattie e di siritomi con n<>tizie soh&matiche s11lla loro cura). Appendice. Sintomi e terapia degli avvelenamenti acuti più ooruuni.
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Un volume di pag. VIIl-324, in formato tascabile, nitidamente stampato ed artisticamente rilegato in tela .in glese, con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 2 5, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 2 •5 O, in porto franco. Inviare i Vaglia Postali al Sig. LUICI POZZI, via Sistina 14, .aggiungendo o per l ' U fficio postale Succ. diciQtto »1 ROMA. •Per 1 Vaglia Bancari (che devono essere riscuotibili tin Roma) basta indirizzare : Sig. LU I e I POZZI, via Sistina 14, Roma• •
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ANNO XXXVI
Roma, 1 Luglio 1929
Num. 26
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fon dato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE . REDATTORE CAPO:
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
PROF.
SOMMARIO. I
~uestioni
del g iorno : A. Filippi·n .i : Epi•demiologia e
pro fi.! a.issi ·della Gcarl a.t tina. .Osservazioni cliniche: G. Ricciuti : Sul f1ern rn ane i·nterreuo-colico. - T. Teodoruio: Di un easo di osteomielite acuta delle ossa craniche da l'ara associazione mi orobica. ' "'ote e contri b uti : T. Silvestri: La l atta.terapi a precoce ha realmente virtù abor tive alt.ire che eu·r ative nella febbre :tifoide. 1Commenti : E. Medea: A ,p iroposi·t o della malarioterapi1a .nella .p aralisi a»rogressiva. Sunti e rassegne : CIRCOLAZIONE: J. Pa:l: L ' i'Peirtensione. J. Pal: Ipertonia e nefiropatie. - ARTICOLAZIONE: w. Rarris : .Il 1d-0lore sa.or-0-ilia.co. - Dolo ri lombari. MEDICINA. SOCIALE: R . Bompiani : L 'ali merutazione materna in gravidanza..
Cenni bibliografici. .Accademie, Società Mediche, · Congressi : XXV Riunione della Soci età I taliana di Dermatologi a e Sifiloga-afia.
- So.-cietà Mecùico-Ohirurgica di Pavia. - Associazione Medlioa 'Driestina. Appunti per il med ico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Constatazioni ana.tomo,p a.tologi-che ne.i tubercolotici polmonari trattati con il pn.eum·ot orace artificia le . Le inn ziioni_ 1del dia,framma. - CASISTICA: L 'ipergldce. mia sen,za glicoeur.ia nella forun·colcsi. Dirubete 1 melUto in due ·gemelli. - TERAPIA: L 1airtrite a:c.romioola-vicol~e : .dia.gnosi e t~ra(l)ia . Nuovo -metodo per la riduzuone in·oru eDJta della lussazion e oongeni ta. del· l'anca. - Contribu to .a,lla -cura delle fratitu!l'e della rotula. - Feri~ ten1dinee id.ella m ano e a.e lle d.i ta. POSTA DEGLI ABBONATI. --.. VARIA. Politi ca sanitaria e giurisprudenza : G. Selva,ggi : Cont r oversie giuridiche. Nella vita professionale : I struzione s up eri-0.re. - Or<>naca del m ovimento (P'Tofessd.oniale. Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. 1
Notizie diverse. Rassegna della sta.mpa medica. Indice alfabetico per ma terie.
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L'eziologia non è ancora b ene chiarita. Cer-
QUESTIONI DEL GIORNO. Epidemiologia e profilassi della scarlattina. La questione della scarlattina è venuta assumendo notevole importanza, sia per le numerose ricerch e ch e si sono accumulate in que:sti ultimi anni e ch e 11anno d eterminato nuovi orientamenti, sia per il riaccendersi del1'epidemia in parecchi paesi . In Italia, il numer o dei casi n on è molto elevato (16.52 1 nel 1928 ed anche attualmente si ha una media ·di 200-300 alla settimana cori 80-1 00 Comuni c olpiti), e così pure in Francia (14.272 n el 1928). Cifre m olto alte troviamo inv~ce agli 'Stati Uniti (166. 958 nel 1928) e d , in Europa, in Inghilterra (Scozia esclusa) in cui si ebbero 102 .704 casi , in Germania (121 .725), in Polonia (28.810), sempre n el 1928. L'interessamento p er i problemi con cernenti la scarla ttina è dimostrato anch e dal fatto ch e n·ello scorso an. no si è tenuto uno speciale Congresso russoted esco su tale argomento (Konigsb erg, giug no 1928) . Fra i paesi europei più. colpiti, citiamo la Bulgaria , dove la morbosità · per scarlattina è stata, dal 1921 , del 12,4 fino al "31.4 per 10.000; nel 1923, su 5 milioni di abt .. 'tan ti, si sono avu ti 15.585 casi, con una ]eta. lità del 12-20 % (1). •
tamen te, gli streptococchi emolitici, di cui sono stati differ enziati vari gruppi , sono venuti .acquistando un 'importanza notevole. Sono note le ricer che dei Dick (1), i quali h anno anche potuto riprodurre la scarlattin.a in diversi individui, m ettendo sulla mucosa naso- faringe a delle colture di streptococchi emolitici ed ha nno isolato questi dalle dita di un 'infermiera ch e .assisteva degli scarl.attinosi. Allo stato attuale del le nostre conoscenze, troppe incognite circondano tuttora il problema della diffusion e della scarlattina per. ch è si possano considerare gli streptococchi emolitici come gli agenti specifici di tale malattia. E' p erò fuori dubbio ch e essi hanno, nella scarlattina , una parte importante, come è dimostrato da diversi fatti, quali: 1) la presenza di essi n elle colture fatte col material e prelevato dalla faringe costituisce un elemento quasi sicuro di diagnosi positiva confermata d.alla clinica; 2) la reazione di Dick ch e, com e è noto , è un 'intradermoreazione praticata con la tossina estratta dagli S. emolitici e che è positiva soltanto negli individui tuttora ri cet~ tivi alla scarlattina, mentre è n eo-ativa p er gli altri; 3) l 'assenz.a, quasi co tante, del potere contagiante degli individui in cui , a guarigione avvenuta, è n egativa la ricerca degli S. emolitici e viceversa. Un'altra riprova può essere
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I L POLICLINICO
data a11che dal fatto ch e, dal latte di una mandri a a cui era stata attribuita una epidemia di car] a Llina, Jones e Lattle (3) 11anno isolato d eg li S. cm o] iti ci no11 distinguibili p er caratteri cultura li ed a ffini tà antigen e da quelli comun em ente ri contr.ati n ella scarlattina. Le cutir eazion i 11anno d imostrato ch e lo stipite isolalo producev.a una tossi11a ch e veniv.a n eutrali zza~a dal l 'antitossina scarlattinosa. Corr i. pondcntemente è venuta diminuendo l 'im1Jo rta11za cl1e si attr ibuiva un ten1po alle squ ame c utanee ch e si distaccano a g uarigione avvenuta; il IJericolo d ell 'infezione è in,rece d a riportar si essenzialn1ente a lla secrezione nasofaringea ed alle goccioline em esse, m entre le squam e sono d a riten er si pericolose solamente in quanto possono esser e infettate con tale secr ezione. La trasmissione del! 'infezi on e può farsi d irettamente dal m alato al sano, n1a ancl1e indirettamente, p er m ezzo qi per son e o d i oggetti infettati dalla secrezion e d el malato, in quanto ch e il virus sembra dotato di un certo poter e di r esistenza; come si è a ccennato, si sono osserva te .a nch e e·pi d emie trasmesse col latte . Lo s tudio d egli S. erpolitici è venuto poi a chiarire al cuni fatti su cui , in base al l 'esperienza clin ica, si erano fondate le r egole d ella profila ssi. Così è nota la IJ.ersistente con tagiosità d ei casi di scarlattina complicati con linfangite e processi infiammatori locali (naso, faringe, or ecchio), in cui perm.an gono gl i S. e m olitici, ch e possono dimostrarsi con l e colture. Da c iò, l 'antica regola di esigere, per la dichl.ar.azione di n on con tagiosità, ch e sia n o d el tutto con1par i i egni infiammatori l ocali. Il r eperto d egli S. en1olitici è poi tanto più fr equente e IJer si sten te quanto più complicata è s Lata la scarlattina. S. Gordon (4) ha veduto ch e n ei casi trattati con siero e senza complicazioni , la rioerca terminale ha dato risultati positivi nel 27 9b d ei casi, m entre in quelli complicati e non trattati con siero è stata di 83 p er cento. Certa me~. te, com e ci sfugge ancora la patogenesi della scarlattin.a e non è ancora d el tutto chiarita la sua natura , ci sfugge il vero sig nificato d egli S. emolitici in tale. malattia e non si arriva a comprendere, p. es., 1a ragione d el r eperto n egativo ch e si h.a talora n elle forn1e complicate con pr ocessi linfang itici , ch e son o car a tterizzati da un'elevata contagiosità . La recettività d ella scarlattina varia. Minima n el n eon ato e m edi ocre n el primo anno di vita , tanto ch e, con minime precauz ioni, si può lascia r e en za timor e il poppante .al seno della madre car1attinosa, essa va aumentando con l 'età; r aggiunge il massimo fra i 6 e i 10 anni , per dimint1ire in seguito. C.ome si è d etto, la recettività si ri conosce con la r eazione di Diclr, reazione ch e è assai utilr praticare sui membri d ella famiglia dove vi sia uno scarlattinoso e specia lmente per il
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person.al~ ~i as~i?tenza, a llo scopo di elimina-
re quelli ricett1v1; la pratica è d ella massima impor tanza per il personale ospedaliero. Fra le diverse statistiche pubblicate sulla attend~bilità d ella reazione di Dick, citiamo quella d1 H. Sparrow (5) p er la Polonia. Su 23. 657 bambini di Varsavia esarr1inati col metodo di ·n ick, si .ebbero in 18 mesi 131 casi di scar1.altin. ~, . di Gui 127 n ei Dick-positivi e solo 4 n ei neg·~t1v1. ~La possibilit~ . di sviluppo di sc~r latt1na n ei D1clç-neg.at1v1 può dipendere da scarso potere difen sivo per infezioni preg r esse . o d.~11 'incapacità dell 'epidermide a r eagire alla tossina) . A Lwo,1\', su 920-! bambini esaminati si ebbe scarlattin.a sol o n ei Dick-positivi, m entre non ~e ne ebbe affatto nei 34:4:9 n egativi; fra qu~st1, 35 furono. esp?sti ad un prolungate> contagio con scarlat t1n os1, sen za ch e si sviluppasse la mal.atti.a. La r ecettività su b isce poi d elle variazioni col tempo ed , a quanto sembr.a, nemmeno l 'aver soffert<;> in prece ~ enza di scarlattina pro tegger ebbe in modo si curo d a un attacco ulteriore. Cfr. in proposito un 'inter essante osserv.azion edi G. P ecari (6) . Manifestatosi un casò di scarlattina è indubb i amen te consigliabile il tr.asporto d el malato in ospedali ad lioc, pratica che, da noi, non incontra aff.at to .il favor e d el pubblico. L 'accertamento della diagnosi, oltre che sui segni clinici , può anch e basarsi sulla ricerca d egli S. emolitici e sui diver si segni proposti. Fra questi si dà m olta importanza al coside tte> feriomeno di estirizion e di Schultze-Carlton, ch e consiste nella scomparsa local e d ell 'esan -tema in seguito ad iniezione intradermica di qu.alch e d ecimo di em e. di sier o di cavallo· immunizza to contro la tossina d egli S. emolitici o di siero uro.a no nDrma le; il segno per~ è f~ lla ce se l 'esantema è poco sviluppato. L. Sab.a tini (7), ch e h.a fatto ricer che comparat ive sul valore d ei diversi segni proposti, ha trov.a to ch e quello di P astia (eritema alla pieg a d.el gomito) era positivo n el 99 %, ql1ell~ di Rumpell-Leed e (segn o del làccio) nell'85 %. e quello di Schultze-Carlton n el 65-66 %. L 'isolam ento d el malato deve esser e rigoroso : cam era separ ata, da cui si asporta tuttoqu.anto non è indispen sabile (tappeti, tende, ecc.). Negli ospedali' il si st ema d ei box riesceb en e, m entre è ineffi cace p er il morbillo, malattia a più alta contag iosità. Si fa rà giornalmente la lav.a tura del pavimento con una soll1zione di ipocloriti (a cqua-di Javel, varecchina , candiolina e simili) a, 1/ 30-1 / 40, o con cr esolo sapon.ato (.a 4-5 %). La persona che fa l '~ssistenza e che dovrebb e esser e I 'unìca a cui" è permesso l'accesso, deve portare un camice ed un b erretto (o cuf. fia) e proced·ere .a di sinfezione delle mani (su· blimato corrosivo od ossicianuro di m er curioa I / 1000)'. Si fa·rà: ra di sinfezione continua del-
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SEZIONE PRATICA
la bià:r.cheria con le soluzioni sopra accennate di ipocloriti o di cresolo. La scarlattina è compresa fra le malattie denunciabili . Nella d enuncia si dovrà anche indicare se il malato od alcuni d ei coabitanti fre· quentano la scuola e qu.ale. Ciò è dell.a massi1na importanza per i ·provvedimenti da prend er s i. I contatti vanno tenuti lontani dalla scuola per tutto il periodo di incubazione (8-10 giorni); questo n el c.aso in cui sia assicurato l 'isolamento del malato (p. es. invio all'ospe· dale o sicurissime condizioni n ella famiglia), altrimenti l'esclusi one dei contatti dalla scuola dura fi:no a lla riammiss ione d el malato. L'isolamento del malato d eve durare fino a che non sia più pr-esumibile il contagio. In g·en erale si prescrive una quarantina di giorni (6 settiman e), criterio empirico ch e può essere fallace, eccessivam ente lungo in alcuni casi, insufficiente in a ltri . Le t endenze modern e, che sono in buona parte rispecchiate in Germ.a nia d a un 'Ordinanza n1ini teriale (18 g i·ugno 1928}, ri serbano il g iudizio caso p er caso. Anzitutto, l 'e ame clinico deve e3clud ere la presenza di qu. alsi.asi complicazione o stato infiamm.a torio della g ola , del n.a so (.an ch e lievi forme di r.affreddore , specialmente se ostinate). dell'orecchio, d ell e ' 1ie linfatiche. Viene in second.a linea l 'esame b atteriologico, ripetuto 3 volte a distanza di 48 or e. Esso p erò n on va limitato alla sola fa ringe , ma v~ anch e esteso al naso. C. Hunerm ann (8), d1 fatto, h.a dimostrato ch e nel 18,2 °1.. . dei cas i con r eperto n egativo n ell a faringe. si ono trovati gli S. emolitici n el n.aso. E.gli usa r, cCìr1 siglia di fare un prelevamento l1ni cn d :1 I ,.. a3c1farin ge mediante llTI filo m etalli co i11 c11rvato ch e porta al]' estremità il con su.eto cn lo n e; può anche essere utile far tossire il m .al.ato sopra una piastra di agar-sangu e, posta a 10 cm. dalla bocca. La n eaatività dei r eperti . può aversi anche r elativam ente presto, come dimostra la segu en t e tabella d ei casi risultati n egativi in 3 prele' ramenti a di tanza di 48 ore l 'uno . Retti mana
Friedermann e . Df>icher (9) 150 casi)
H u nermann (100 casi )
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viduo non dovrebbe 1>iù e sere contagiante e, di fatto, molti .autori non ebbero ad osservare n essun nuovo caso n eg·li ambienti in cui si ].asciarono t ali individui; altri in,'ece n e osservarono anche dopo il triplice r e1Jerto negativo. Così .accadde in un ' o servazion e di I-Itinermann i11 cui però si ebbe il r ep erto di bacilli pseudodifterici, sia n el caso recidiv.a nte, sia in quello d a esso contagiato. Tale osservazion e potrebbe ap1Joggi.are l'opinio11e di I-Iandelb.aum, secondo ct1i l ' agente .d ella scarlattina sar ebbe da ricer car si nel g rup1)0 d ei 1) et1 d odifterici e ge tta, ad ogni modo , un a ltro d ùbbio su lla unicità d el ' 'irus scarlattinoso e sul la concezione trop})O esclusivista d eg·li S. emolitici. Dal punto di vist a pratico, p er ò, s i pt1ò ri· tenere ch e, con la riserva d cll 'e ~an1e clini co scrupoloso (fra cui bi ogn a ancl1e tener pre- . sente la possi})ilità cl1e la ton illa faring·ea sia an cora infiamma t a incn1re appa ion o normali l e })alatine) e d ella ricer ca batteriol og·ica estesa a l naso-faring·e, il r eperto tre volte negat ivo degli S. emoli tici co tituisca un 'b uon segno per la scomp.arsa della contag iosità , anch e se questa, in qu.alch e caso eccezionale per· siste. In tal n1odo , come d imostrano le cifre d el la tabella riportata, s.i pt1ò abbreviare la dura ta d ella qu.a ranten.a in hl1ona parte dei ca i il ch e sarebbe di g·rande utilità per la famig·lia d el malato. . Per quanto riguarda l 'a i t en za al malato, ram rn enti.amo l 'utilità d el m etodo di Milne, consistente n ella spennellatura d ell a g·ola (± volte al giorno) con olio feni cato .a 1/ 50 e n ella frizione biquotidiana :con ol io di ·eu calipto; tale metodo ridurrebbe .anch e di m olto la contag iosità ed, in ambienti ospedalieri , ha p er1ncsso di t en ere ~li sc.ar]attinosi in sale comuni senza speciali precauzioni di i solam~nto. La disinfezione t ermin.a]e diventa qu.a s1 sup erflua se quella in corso di malatt~a è. stata dili raente e contjnua ed è d el tutto 1nut1le se . . 1'ind jviduo, apparentem ente guar Lto, continua ad .a vere degli S. emolitici. L' esam e batterioloo-ico come per la difterite, h a quindi molto m~ggi~re irriporta~z.a eh~ qualsias i disinfezio. n e di oggetti e d1 locali. Nell 'eventualità , J.a di infezion e può fa r si con la formaldeide, ch e è an ch e utilizzabile per i vestiti. La biancheria, come i è d etto, si imm erge in soluzione di ipocloriti a. 30-~ a. 40) 0 di cresolo saponata; le posate, i b1cch1er1, le stoviglie in solu~ione. c~l~a. di -soda al 3-5 %; cu cini m.aterass1 e s1m1l1 s1 passano alla stufa a ·vapo;e : in mancan za di questa,. l e fede:e ed i a u sci si disinfettano come le bi.a nch erte; la ·l a~a, . l~rgamente distesa su g'ra~icci, si .~ette n ella stessa stanza dove si prat1ca la d1 s1 nfe~ zione con la formaldeide. Si farà un'accur.ata sorveali.anza sug li. indi: vidui ch e si trovano n ella st essa casa. r,on gli scarlattinosi, specialmente se bamb1~1 , con esan1i frequenti e d isolamento pronto in caso
C!
IV
•
9 casi ( 8.9%)
44 ,,
(43% )
VI VII
23
VIII
7
(22,8%) (t i,8% ) ( 6,9%) 25 ( 2,9°/o) (2!,8%)
V
IX
" 15 ,, " 3 "
7 casi 20
,,
1~
,,
(14%) (40%) (38%)
4
(8%)
Quando la ricerc~ d egli ~· emo~itici ,.fatt.a 3 volte a distanza d1 48 ore e negativa, l 1nd1-
\
•
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IL POLICLINICO
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di disturbi morbosi, particolarmente m .a li di INDICAZIONI BIBLIOGRA:FICHE. gola , febbre, esante1ni. Per gli individui, nei quali la r eazione di Dick. positiva dimostri I.a (1) I. Go;LOSMANOFF. Office intern.alional d 'hygiène publique, 1925, pag. 1350. r ecettività, si consiglia l 'iniezione sottocutanea (2) J Ol1rnal Americ. med. Assoc., 20 genn . 1924. prev entiva di 20-30 em e. di s iero antiscarlat(3) .Tourn. exper. med., 1928, n. 47, pag. 945. tinoso, da cui R. Debré (10) e d altri hanno (4) Journ. prev. med., 1927, n. 1. ottenuto la protezione p er circa 3 settimane. (5) La Presse Médicale, 1928, pag. 549. Non parlo qui della · cq.ra con i sieri, su cui (6) Il Policlinico, Sez. pratica, 1926, pag. 1277. c fr. fra l 'altro il lavoro di T. Pontano (11) . (7) La Pediatria, 15 febbr. 1926. Per quanto riguarda 1'immunizzazione atti(8) Déutsche med .. Wochens., 3 maggio 1928. va, ricordian10, fra l'altro, le esperienze ·fatte(9) Ibid., 1927, nn. 28 e 51. (10) Journal des praticiens, 27 marzo 1929. da G. L . I\.iefer (12) nello stato di Michigan. (11) Il Policlinico, Sez. med., 1° giugno 1925. I11 una prima serie, su 2124 casi trattati con 3 i11iezioni, 799 diedero r eazione di Dick posi- (12) Journal Amer. med. Ass., 15 dic. 1928. (13) W. CHODZKO. Office inlcrnational d'liygiène tiva (21 giorni dopo). Successiv.amente, si usapubliclie, 1925, pag. 1370. rono dosi di tossina più elevate (nelle 3 inie(14) Journ. Amer. med. Assoc., 24 nov. 1928. zioni, 500, 3000, 20. 000 volle la dose usata A. FILIPPINI. per la prova cutane.a) e la r eazione di Dick diventò negativa n el 98 %. In Polonia, n el 1925, in occasione di un' epidemia .a Brodnica OSSERVAZIONI . CLINICHE. che in 2-3 settimane aveva co11Jito 700 sui' OSPEDALE PROVINCIALE S. CARLO DI POTENZA. 7000 abitanti, si praticarono le vaccinazioni (imn1unizzazione attiva) in 2630 bambini, dei Sul flemmone inter-reno-colico. quali uno solo ebbe la scarlatLin.a (era stato vaccinato nel periodo d'incubazione) (13). Dott. Prof. GIUSEPPE RICCIUTI, La dur.at.a di questa immunità sarebbe abbachirurgo primario. stanza breve (inferjore a 3 anni), il ch e sarebbe Quasi un secolo è passato da quando il Rayer d ovuto al fatto che la tossina non ha una potenzialità uniforme mentre l 'individuo, dal per p~imo elevò ad entità morbosa la cc perisuo canto, reag irebbe in modo differente di nefrite », eppure, a giudicare dalla letteratura fronte alla tossina stessa. di tutti i paesi, l 'argomento è ancora all 'orNon si può prevedere se questo metodo, pure di11e del giorr10. Nè si è pure raggiunto l'acessendo stato già largamente sperimentato, si cordo tra i p~tologi di lingua diversa sulle verrà gen erali zzando - per entrare n ella pratica denominazioni di peri- e paranefrite. corrente. L'utilità di questa generalizzazione l\{a lasciando da parte le forn1e ordinarie appare discutibil e, soprattutto p er chè J.a percentuale d egli individui sensibili è piuttosto delle peri- e paranefriti suppurative, che siano primitive, localizzazione metastatica diretta bassa: secondo al c uni varier ebbe dal 19 al ematogena o linfatica di germi piogeni, che 100 % a seconda dei gruppi e dell'età e del tipo del pazi ente, m .a si tratta prob.abilmente siano secondarie, consecutive a pregresse ledi cifre troppo elevate. Da osservazioni di sioni renali o, come ,s embra il caso più freJ. A. Toomey (14-), su 24.685 persone esposte quente, ad ascessolini corticali miliari del rene ad intimo contatto con casi di scarlattina, il (antrace r enale, Nierenkarbunkel) prenderemo nt1m ero d ei ca i secondari fu so1tanto di 2138 , solo qui in considerazione quelle forme flemcioè di 8, 6 %. Se tale per centuale così bassa monose secondarie, la _cui patogenesi va ricerdi individui r ecettivi si .avesse costantemente, cata in altri organi più o meno vicini . la vaccinazion e sarebbe praticamente inutile, Queste suppurazioni hanno comune : nella anche perch è è log ico prevedere un certo num ero di insuccessi della vaccinazione stessa. loro evoluzione il fatto d'invadere i oonn.ettivi della regione renale e di procedere suc-ce~.'.' i ~ un fatto p erò ch e la scarl.attina è una mal.atti.a di estrema variabilità ·e, quindi, le osser- vamen te in modo più o meno analogo alle . vazioni fatte p er un 'epidemia - sia dal punto precedenti. di vista profilattic9 che da quello terapeutico La loro origine può invero essere assai va- hanno sempre un v.alore relativo e non sono ria. Ve ne sono cosi di provenienza toracica: applicabili a tutti i casi. lo studio dello hiatus del diaframm_a · rencle Aà og ni m odo , allo stato .attuale delle no- ragione della facilità relativa, con la quale stre cono cenze la vaccinazione antiscat]atti- le raèoolte toraciche e g li empiemi possor o n o a (immunizzazione attiva) dovrebbe esser.e propagarsi. Ve n~ sono altre consecutive a ri erbata in presenza di epidemie vaste e gravi , m entre n on sarebbe consigliabile nelle con- lesioni della colecisti, del pancreas, del duodi zioni normali in cui non è frequente la deno : altre ancora consecutive alla propagazione o al! 'invasione di ascessi pelvici. filia zione d ei casi.
LANNO XXXVI,
NU1'i .
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SEZIONE PRATICA
L'origine possibile intestinale è pure nota da tempo; di comune nozione è che ascessi appendicolari posSa.no avere localizzazioni iuxtarenali , o perirenali: l 'appendice n ella sua varietà ascend~nte o retrocecale, varietà che la pratica degli interventi ci dimostra abbastanza frequente, si applica sulla .faccia posteriore del cieco e del c olon ascendente, e con la sua estrerr1ità distale può venire a prendere rapporto più o meno diretto con il rené ed i connettivi contigui. Ma v.i sono - ed è su di essi che vogliamo richiamare l 'attenzione - ascessi, m eno noti ~ comuni, a giudicare dalla scarsezza della letteratura sull 'argomento, la cui origine è da ricercarsi in lesioni del colon. La loro patogen esi presenta delle lacune, e la loro localizzazione primitiva si riporta a qu.e stioni di anatomia ch~rurgi ca, e non soltanto d 'interesse teoretico. Ma prima di entrare n ella discussione del1'argomento riferirò brevissimamente di due casi da m e st11diati ed operati. •
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OSSERVAZIONI PERSONALI.
I. - Ospedale al Policlir1ico Umberto I in Roma, III Pad. (dir. Al.essandri), 1923, sch eda 5658, inferma Bue ... El en a, di anni 46. Entra all '<)spedale in gravi condizioni: pallore, polso piccolo, frequente; t. febbrile; lingua arida, patinosa. ., . . llacconta di soffrire da un anno e p1u d1 disturbi ir1lestinali con sistenti in crisi di stipsi della durata di due o tre g iorni, accompagnate da dolori a volte sordi a volte più intensi ed acuti al fianco sinistro e ch e cessano con l 'emissione abbondante di gas e di feci diarroiche. Una settimana prima dell 'ingresso in Ospedale il dolore si è manifest ato improvviso ed intenso e non l 'ha più lasciata. Ha avuto vomito. Alvo chiuso. Febbre alta continua remittente a curva ascender1te. L 'inferma ha l 'aspetto soffer ente : si méilntiene piegata in avanti e latera]mente verso il fianco S. La r egione lombare &. è lievem ente edem atosa. Con la p alpazion e si constata che la p ar ete è tesa, infiltrat a, ispessita. Profondam ente in corrispondenza ed al disotto della XII costa si apprezza una tumefazione, irregolarmente ovalar e, a lirr1iti indistinti, del volume di una testa di feto a t ern1ine, fissa contro la parete 11osterior e, · immobile, dolentissima alla pressione. Addome meteorico: accenno di contrattura di difesa in corrispondenza dell 'ipocondrio S. e del colon discendente. Esam e del sangu e: leu cocitosi (15.000 leuc. per inm8 ) . Esam e delle urine~ n11Ila di notevole ad eccezione di lieve albuminuria e presenza di discreta quar1tità d i ind acano. Cistoscopia: vescica normale, orifici ureterici normali , eiaculazione dell'urina con ritmo normale bilateralmente. CASO
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Esa1ne radioscopico: rileva la deviazione della colonna vertebrale a con cavità dal la to malato, con op~cltà diffusa d ella regione lombare S. ed in corr isponde,nza dello p soas, in confronto del lato opposto. Intervento 27-.VI-1923. Eteronarcosi regolare. Lombotomia obliq11a. Incisa la p arete si constata la presenza di una raccolta, ch e è situata al di fuori della loggia fibrosa del rene, in parte al (lavanti di essa ed in parte all 'esterno, dietro il colo11, che appare di colore bruno-violaceo nella ferita. Non si riesce a rilevare perforazioni di esso. La raccolta contiene g·as e liquido purulento. icoroso di odore feca]oide e contiene residui di feci solide. Zaffamento con gar za iodoformica. Esame b a tlcriologico del contenuto: prevalente b acterium coli. Decor so: 24 ore d opo l'intervento si manifestò una jmponente emorrag ia proveniente probabilm c11tc da vasi colici, domi11ata con lo zaffamento. L'esame delle feci ripetuto fu sempre negativo p er l 'Amoeba histolitica. Esito: guar~gione. CAso II . -
Osp . Prov. S. C. di Poten za. S. A. di anni 29, da Tito. Nell'agosto u. si è ammalato con distur.bi -intestinali, consistenti prevalentemente in crisi diarroiche con emission e di muco, a vol te striato d i sangu e, temperatura febbrile. Dopo un mese circa viene colto improvvisam ente da un dolore violentissimo al fianco sinistro, interpetrato dal · medico locale, come una colica renale. Cessata la prima acu zie del dolore d opo parecchie ore, questo h a p er sist.i:to sempre, sordo e gravativo. Giunge in condizioni gr avi, stato settico. Al1'esame direttivo: edema della regione lombare, infiltrazione della p arete, tumefazione profonda, fissa rontro a quella, flut.tuante. Addome m eteorico. Accenno di difesa all 'ipocondrio S. T. febbrile alta continua fortemente r emittente. Esame delle urine: · neg.; cistoscopia: neg. Intervento: 30 settembre 1928. Eteron arcosi regolare. Lombotomia obliqua. Si dà es~to ad una r accolta di liquido purulento-icoroso d1 odore fecaloide. Nella ferita si id entifica la loggia renale integr a, n el fondo il colon discei;id.ente scollato. Decorso : regolare. Esito: guar1g1one. L'esame rip~tuto delle feci ri sulta n egativo per l 'entameba histolitica.
La storia ed il r eperto n el primo dei casi r iportati:- fanno. pensare alla per~orazione di ulcus simplex coli. L 'ulcera semplice del. co~on è stata segnalata fino ' dal .1830 ~al .cruve1l.h1er , il q11ale asserì ·che le cons1deraz1on1 proprie al1'ulcera gastrica « si applicano perfettamente all 'intestino tenue e crasso ». Meno evidente è la perforazione n el secondo caso, per quanto vi sia l 'inizio impro,rviso e violento. All'infuori della perforazione n oi pos iamo pen sare a due altri modi di infezione : a) per via sanguigna; b) per via linfatica.
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IL POLICLINICO
Per la possibilità della v i a sanguigna sta la nozione d elle anastomosi dei vasi colici di sini Lra con i vasi p arietali e con l 'arco vascolare esorenale, e d elle anastomosi venose tra il sist ema delle ven e capsula-adipose ed il sistema portale sia con l 'intermedio delle vene p eritoneali (o sisten1.a di Retzius), sia direttam ente con rami di un certo volume , che raggiung ono le vene meseraiche. Per la possibilità della via linfatica stareb~ bero le ricerche del Franke, che avrebbe dimostrata l 'esistenza di anastomosi tra i linfatici renali e parietali con quelli colici : egli paralizzando l 'intestino dei conigli con oppio rilevè. n ei linfatic i renali d elle forn1e bacillari pro,1 enienti dai g·ang·li m esenterici. · Tali anaston1osi sono n~gaLe da altri ricerca tori. Così il Lor in, ristudiando r ecentemente i linCati ci d el colon ribadisce il concetto del1'autonomia completa di essi. Quanto alla l o{~al izzaz i o11 c prirr1itiva della raccolta ascessuale dovren11110 entrare n elle con11)le se questioni d elle fasce renali, e del loro sig nificato: rna rinviando il lettore alle c lassicl1c d escrizio11i di Zuckerkandl e di Gerota, ri1Jortate da t utti i trattati di anatomia, ·a ccenn eremo brevement,e agli studi r elativamente più r ecenti ed importantissimi d ello Stro111berg. Eg·Ii si è valso del n1etodo delle iniezjoni di g e latine colorate . .Egli descrive uno strato di cellulare denso, e tes -uto grassoso a l davanti della lamina prer enaJ e e preuretei;:ica, limitato anteriormente o dalla fa ccia po teriore del p erit oneo: il para, colo1i. Al bordo esterno del colon alla lamina prerenale si aggiunge la fascia di Toldt, di g·uisa cl1e a livello del rene S. n1edialn1ente al colon l~ st1ccessione degli strati è la seguente: 1) peritoneo parietale (foglietto destro del n1esocolon); 2) lan1ina vascolare colica; 3) fas c ia di 1,oldt (foglietto S. del mesocolo11 e peritoneo i)rimitivo accollati); -!) tessuto cellulare retroperitoneale o pa-
racolon · )
5) lamina pr~renale. _ :E: fa cile sul cadavere 1>reparare e din1ostrare il i)aracolon, mobi lizzando e sc ollando il colon s i11is tro, e r ender si conto come l'accollamento d ella fa scia di Toldt e d ella lamina prerenale, d escritto da alc uni autori fi110 a fare un mezzo <li fiss ità d el r en e, sia falso dato. Questo spazio Yirtuale s i allarg a, e si fa più ricco di g·ra so m an mano c h e s i procede in senso later ale dalla fa ccia anteriore d el rene verso il ])ordo es terno d el colori. Que la indag i11 e ci dimostra qu"ale debba es~e rc la localizznz ion c i)ri111a d egli ascessi di ori g 111e colica.
* ** Vi sono sintomi fisici propri degli ascessi descritti? Il Lorin afferma ch e gli ascessi retrocolici sporgono più in ava11ti di quelli d el grasso perir en ale, che essi respingono all 'avanti e all'interno il colon discendente, ch e quest' ultimo è contratto, in forn1a di cordone e dolente alla pressione. Sono nuances che in pratica poco valgono 1)er differenziare tali forme dai comuni ascessi peri- e pararenali. Nè di grande ausilio è J ' indagi11e radioscopica. Ma la diag nosi è J)Ossibile dallo studio dei sintomi intes~i nali ch e l1anno preceduto l 'ascesso, dall'inizio brusco, dal d ol ore trafittivo ch e ne segna l 'inizio nel caso più frequ ente delle 1)erforazioni, dall 'esclusion e dei comuni mo1nenti etiologici d elle ordinarie perinefriti. La terapia non può essere ch e chirurgica e precoce. Il Lejars cl1e h a -descritti g li ascessi anteren~li sottocapsulari (non inter-reno.:colici) in cinque casi h:a seguìta la ·via tr.ansperitoneale. Lo Sch "vartz in un caso di g·rande ascesso i)rerenale si è valso dcll 'inc isione iliaca e dello scollamento progressivo d el peritoneo. La via lombare da me seg·uìta credo che sia ]a più sicura. Dannoso però, come afferma anche il Lorin, sarebbe aprire, in questi casi la guaina dcl rene per ricer carvi un ascesso che non vi è contenuto . BIBLIO GR.A.FI~\.
Les abcès anterénaux. Revue de Chir., n oven1bre 1899. LonrN et LAEMl\IER. Etucle topograpliique et clinique des abcès lombaires d'origine colique. Presse Méd ., 1927, n. 58. PASTEAU. Phlegmons périnéplirétiques d'origine in testinalc. Annales des maladies des organes génito-urina jres, 1909, pag. 409. STROì\II3ERG. Zur Anatomie der relroperitonealen uria zur Frage der relroperitonealen Eiterunqen (paracolitis, para.nephritis, retroperitonitis). Archiv fiir die JCrankheiten der Harnorgane, n. 7 e 8, gennaio, febbrajo 1910.
LEJARS.
Ospedale "Bambino Gesù ,, in Roma - Reparto Chirurgia. .1:->r1mar1 o: .p ror. <lott. A. Lu 1e1
.150NANOM'ri.
.Oi un caso di osteomielite acuta delle •
•
•
ossa c1·aniche da rara -assoc1az10-ne m1c1·obica per il dott.
TO~Iii tSO TEODO~ 10 ,
assistente.
I-Io cr eicl'uto intere..sis.ant e pubblica re il presente rca so occorso alla 1nia o ~ser,· azion c per un do·p pio motiYo : primo, p er la rara assvc i·azi o~e micr obica. che fu causa cl ella '-i ett a malattia; se-
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.condo, per la rarità in gen,ere della localizza.zione di 'Un'oste:oillllielite· .suil.le ossa del cTanio. ·Cl1e l'infezione osteomieli'tica raramen te Si localizzi sul cranio dipende dal fatto che essa 1P1re1dilig·e le 01ssa rioche di tessuto Bpon g·i:oso, e quin·di in particolar m0tdo l'epifisi delle ossa l un ghe. 1Dim101str.8Jtane l.'·esmtenza da ·Chassa:LgnBJc e Iaye_ mes, ·e stu1diata batteriologi:oamente ,p er primo da Lannelong·ue, l 'osteomi,elite d·el cranio p1uò rup1JP•arire talvolta co1ne ispontanea: è.ssa però pre- SU1p1po.n e sempre una p·orta •d'entrata ai germi , cl1e può essere rap1presentata ·da un semplice .fo.truncolo, o da un flemmone circoscritto, o da una :piccola rf.erita in·fetta del oa;po, ·O, ·a ncor più "8emplicemente, da una e&co·r iazione infetta d ella cute. Tra i g ermi in causa, i più frequenti sono .quelli de1la su·p purazione e in parti1collar m o,do lo sta:filO'COCCO. 1L a sup1purazione, e so,p ratutto la necrosi •dell'osso, avvengono· in maniera rapi1dissima, il che rivela ·C01ffif3 l 'ori.gin·e della le-sio.n e sia •mi1dolla·re e non p erio·st ea. 1Il ·tlistaic1co. d el sequootro e il riempimento della la:cuna 01Ssea avvengono invece molto lentamente. La t endenza 1della suppurazione a e.stend er si rugli ·organi endo-cranici, spiccata nel peria do aicuto, manca irrver.e nello stadio cronico <lel male. I sintomi generali ~ono quelli delle altre osteomieliti, cio1è dalle appa·renze ti:f ose: a·d essi ben • presto si ·a ggiungono sintomi en1docrani·ci, cl1e in :parte •dipen•dono dalla ra:ccolta di 1pUJS fra l'osso .e la ·dura madre. .Attraver.so la dura il processo moribo,so può talvolta na;ggiungere la pia ma1dre, derivan done ~osì uin a ,g ravissima com;plic·azione, una leptom eningite m ortale. '.Tra l e altre p os·~Lbili e temribili ricol'ldiamo la trombotSi •d ei s-eni, l ongitudinale o cavernoso, il che naturalmente viene ad aggravare ancor ·p iù J,a situazione generale. Infatti nella trombosi dei seni si ven.g ono a stabilire gravi alterazioni cir colatorie, cui seguono fenom1enj ·d i compressione en docranic a, qua11 la ce•f alea, il vomito, le convu1sioni, l 'o·ttun1di, mento del sensorio, come sintomi gen.erali, e IPOi 1sintomi a focolaio, che ;variano ·a seconda ~d.el seno preso. Cosi, tanto p·er acc~nnar·e, n ella trom•bO'Si dei senI -cav1er.ni0si, data la comuni1cazione che essi hanno con le ven·e oftalmi-che, e queste alla loro vo1ta colla vena faccial e ante, riore, si vengono a stabilire un ed ema della pal1Pebra e d ella congiuntiva, fenomeni di stasi nel1e vene retinicbe, edem a dellta retina e della ìpa1pi1la, esolftal.mo; se poi il processo ·è ·di natura settica, può sta.b ilirsi un flemmon e nel tes1
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suto cellulare d-ella cavità or!Jitaria. Dato infine il decorso di vari nervi i1ei suid detti seni, si spiega come possano ancor:i insorgere paralisi dei mu·scoli oculari, n evralg·ie nel campo ·della 1a. branca del trigemino ed orftalmia neurop_a ralitica. · Nei oaisi foir tunati in cui si giunge alla !formazione di un ·ascasso, e quando questo viene aperto in tempo, i sin tomi acuti sc.o·rn1p1a iono e la malattia entra n el suo stadio cronico il cui andamento è definito •dalle sorti d el sequestro e dalle eventuali compl~cazio1l1i a cui più sopra abbiamo accennato . La prognosi in genere è cattiva, per la p ossi.biJ.e iru;o:rgenza di, una s~tticemi a grave nel periodo a:cuto, o p er le pericolose complicazioni en,do·craniche a cui ;può dJar luo·go (meningite - trombosi dei seni - as·c esso cer ebrale). Rirussunte così in br8''"e C•0 deste note siulla -0steo1nielite d elle ois sa craniche, pas·serò a descrivere il caso oc·cor.so alla mia osservazione. 1
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11naimm,esi : M. f\., da Fran1cavti.lla F1o!Iltana, a. 8. :NuJla di particol.are n el gentilizio. Nato a termine, eh.b e allat_tamento m1aterno per 7 mesi, poi misto·. Soffrì di mo~billo n ella IPiI'ima infanzia. Circa l'anam.n esi p1ersonale pro1ssim1a, vien e ri'ferito che sei giorni prima dell'ingresso in ospedale ripo1rtò una fe.rita alla testa (non è ben chiaro se in seguito a ca duta o p erichrè colpito fla un sasso). Due giorni dopo, la f erita cominciò a se·cernere pus: contemp oraneamente insors e febtb re fra 330 e 390 c. con. brivitdi. Il giorno seglllente cefalea continua ed ostinata. I parenti cl1ie.dono il ricovero in osped ale del loro bam... tino, per il ip erststere e 1'13.ggra va·r si di detti sintomi ·e per !'·essersi aiggiunti vagl1i dolori addominali . Tisaane obbiettivo: Con·dizio,n i g·en eralj molto gravi. Stato idi a·g itazione. P er.d'ita 1nv.olontaria id i orine e di f.eci. .P ol1so au.m entato di frequ enza. T em1p eratura 39°. 1Sulla linea m erdiana d·el capo, all'incon tro di una linea innalzata dalla punta clell' apotfisi mastoi1dea, si nota una lesjone di co·n tinuo , a mar· o-ini !frastagliati, uloerosi, scollati, da c11i fuo~iesce pus in abbon danza: il f on d-0 di detta ferita è costituito dia osso d enu1dato, d'aspetto necrotico. La s1p ecillazione cli1nostra un vasto scollamento dei tegurn enti cranjrci. Dolorabilità alla palrpazione •del cranio, specie a 1destra, in corrispondenza d ella regione parietale. ·N ulla ,d i n otevole a carico del sistema nervoso, n è a carico degli altri organi e sistemi. 1Prima di proced ere all'atto operatorio, di oui è ben n etta l'urgenza, si esegue una p1tnttlra zomba.11e: cru·esta dà esito a u,n l'Ìlqui·do cerebrospinale, limpiido, ch e, salv·o la forte pressione sotto cui es·ce dallo S!P1e'co vertebrale, n on presenta nulla di patologico. .4. tto operativo : P rof. Bonanome. Ebrezza eterPa. Si prolun ga in alto e in a,ranti Ja goluzione cli continuo per ci·rca 8 centimetri e Si pratica un taglio a croce. . L ·osso è scoperto s11 di una ,·asta est ens1one, ed ha aspetto necrotico. Si scopre la sutura '-'a1
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gi·ttale e ,quella lra rnbdoidea. Esercitando u na pression e sull'osso, si vede fuori uscire pus dai margini delle suture craniche e _d,ai fori del1' osso. Nel solSlpetto di una r aiccolta pur·l 1lenta epi1durale, si tr~na il cranio in corrispondenze. d ella sutura lamlbdoi1dea e si mette a nu1do la d11ra m.a:dr~ , che pulsa leggerm·ente. La di-ploe 1dell '-0·sso è n ecro tica e inrfiltrata di . 1p us. Escl usa 11a presenza di una raiocolta ep1i1dur·ale, si abbatte il tavolato esterno ·dell'osso parietale destro e parte ·d el sinistro, per tutta l'1estensione d·ell1a iparte colp ita. Si mette a nu,do la 1dip·l o e che ap1Pare di un color ito grigio vePdastro, ·emanante un odore fetirdissimo. Si prelevano alcuni pezzetti di dirploe p er l'·esa1ne batterio1'ogico . In alcuni tr atti rosso· è comp!l.etamente di un colo. rito ·az,desiaco. Zaflfa·m ·ento con garzia imbevuta d el ltquildo di Dakin. D eicorso : Lieve risveglio 1d opo l'atto operatorio. Ben presto, p·erò il bambino ca1de di nuovo in coma. La tem;peratura o&cil1a fra i 390 a 40 (::. Si con stata emiplegia a destra, finchè nel1a nottata il bambino rnuor-e. Necroscopia : All' e·s ame n ecroscopico eseg·u ito all'istituto di Medi1cina Legale, p er oridine dell 'iA:utorità .g iudizia:ria, oltre l'osterunielite delle oss a cran iche, fu constatata una meningite p1u rulenta, pl!'erval entem ente d ella v olt·a cranica. Esame batteriJologico: 1L'av·er constatato, · durante l'attoj oper atorio, una simile distruzion e ossea, f ece sù1bito n·ascer e l'idea id i idimostTare quali germi fossero in cau,s a. Prelevati steri1mJente, .'c ome più sopra abibi1amo accennato, a1'cuni p ezzetti di diploe n ecrosata, e messi in bro do ster ile, furono eseg1:J.ite varie ricerch e al R. Istituto 1
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1d ',J-gien e pe·r l'i1denti1'i·cazion .e d ei germi.
.Qil tre u.no stafil-oicoc.co pio.geno aureo, una sarcin,a gial1a e un ge.rme del tip10 del ,peT>fri·g ens, fu isolat o uno speci·a le streptococco, Gram-positi1v o" con le Geguenti carat teristiche: M orfolo·g ic,am·ente p;resentava elementi più g!'an1di di quelli d el1o· strepto1cocco1 aerobio comune. Colturalmente non sviluppav.a in rugar n è in bro do semplice, m entre dava r iigoglioso svil!Uiprpo in bro1dQ al f egato, per anaierobi , forman1do 1d elle catenelle lungh e, costituite 1d a p ochi fino a 30 elementi; le coltur e no1n emanavano nessun icattivo odore. Circa il S'UO p ot ere patogeno, le ·es·p erienze dimostravano· -che ·esso non uc ci deiva il con:i!glio alla do.se di ·un centim·etro c·uib o ·di brold ocultura di 24 or e 1Per via endovenosa; u·cci1deva bensì la caria di 400 grammi alla stessa dose in oculata p er via endo1P eritonoole, in termin e di 12 ore, con generalizzazione d el m icrobio , senza presentare fenom1eni speciali n el punto ·di inoculazione. 1
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P er questi car atteri mo·r fologici, culturali e patogeni 1detto germe può ri'Portarsi allo streptoco cco anaerobio , d escritto da Vlehrsig e Marwed el in un caso idi can·g rena gassosa, in cui, essendo riuscito n egativo il reperto degli altri ger.m i anaerobi comuni della can.grena gassosa, si po1Jè clirrnoistrair e com.e ess·o stesso fosse .stato la causa d ella morte. Nel nostro caso .pu rtroppo non fu fatta l'emocul·t ura, n è s i potè prelev.are, dopo 1a m ort e, il pus rme:nin•geo o il sangu·e, 'Per il f.a tto 1che l'au-
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tops1n fu eseguita altlstituto di Medicina Legale e non n el nostro Ospe.dale. Non si può dunqu·e dire se il germ·e in question e avesse realm ente _determinata la morte d el paziente, n on essen do riusciti a dimostrare la sua p~ eisenza n è n·el sangu e~. n è nel pus mening eo, n è in qualche organo interno, il che certam·ente avrebbe avuto una gran1dissima iffilPor• tanza. . ,possiamo però suppo·rre cl'1e rnolto probabilm-ente l'estrema gravità di codesta osteomielite 1delle ossa cr.ani che, 1è la s}}eciale e d estesa necrosi ossea osservata, si deve in parte a questo streptoco·cco anaerobio, che, insieme c0n gli altr:ii g erani, in termine di pochi giorni tol.se la vita a un robusto b1am.b ino. 1
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.N OTE E CONTRIBUTI. La lattoterapia precoce ha realmente virtù abortive oltre che curative nella feb-· bre tifoide. PrJf. dott. T. SILVESTRI (·Modena). •
Jn tr.e note succe.ssive (1) mi sono oocUJP·élitOi 1delle praprietà aibortive e curative della lattote~ r aipiia precoce n elle malatti-e inlfettive nostrane~ I risultati sono stati superiori aid ogni aspettativa, ma sicc.om8 i casi trattati nella maggioranza di qu·est e malattie infettive non sono in 11urnero tale da gil:u.stiJ'icare una conclusione defi11itiva, COSÌ 1per ora mi limito a continuare}' espo·s izione dei m.a1ati di fe.bbre tifoide, c·h e ormai formano una serie aJbbastanza grande, da non t emer smentite aflf erman,do 1-a sicurezza del meto do a>doprato. 1L a· quantità ,di latte u1s ata per ogni iniezione è stata .di 4-5 eme. -~ua1ch-e volta sono ricorso al caiseal calcico. Le iniezioni di _regola 3 al m·aJSfJm,o. La malattia datava da 4 a 6, raramente a 7 giorni. I nuovi casi sono W. Mortalità : O. Casi in cui l1a. 1attoterapia s i è dtrpostrata indiff-erente: O. 1Le µiodalità di reazione del malato di fronte alla cura s i po&sono ridrurre a 3: 1) 1Casi tn cui la malattia c-ede per crisi dop() La 1 a (rarissirn o), za e 3a. iThiezione: 8; 1
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.(1) T. $IL VESTRI . .T entativo di cJ.J;ra abor·tiva delle più comuni malattie infettive nost.'>'ane colla proteinoterapia aspecifica. Rirr. M·edic·a, n . 2, 1926. ID • Ancora d ella cura (1Jbortiva delle malattie·• infetti ve .n ostrane cotl e iniezioni di latte. Policlin i'co, Sez. p:rat., n. 6, 1927. I D. La lattoterapia ha realmente virtù abo:rtìveoitre che curative verso le malattie infettive? P o... licl-inico, Sez. ,p rat., 1927.
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2) ·casi in cui . dopo la 2a-3a iniez·ione la malattia cede per li.si con ritmo unilforme progressivo .fino alla risoluzio1ne (la febbre si alb.b assa di 4-5 decim~ di grado al ·g iorno) : 15; 3 ) Casi in cui la malattia .sembra seguire indifferente il ·SUO corso, che 1poi ce.de dopo 4-5 giorni per .crisi (·da 40° a 35°), crisi ohe si mantiene, lasciando sol,o n el malato runo s tato di stordimento, che qual·che volta si ri5co. n tra anc~1e nei • malati del I gruppo: 3. I paz·i enti della 2a serie provano immediatam ente -doipo la c ura tale ib en essere d·a sentir.si guariti: solo la febbre per ·qualdhe giorno ci rimane come indice cl1e la malattia non ha ancora esarurito il suo corso. La chiave di volta d el metodo consiste n elil a sua app•l i·cazione precoce, 1Perch·è, lo ripeto ancoTa una volta, se l'organi·Smo posffie.de tutto un sistema mirailliJ e di difesa ,p er r esiistere un tempo più o meno lungo contro l'ag.g r.essione da germi infettivi, non bisogna aspettare a•d intervenire qiu·ando questo sta per fallire, ma è r.az.ion·ale anzi doveroso aiutarlo fin 1dall 'in·i zio d·el male, e così potremo aver tutte le pr.obaJbilità di stimo~ lare aideg'U·atamente al .b is ogno i poterì defensionali, di impedire C0·e li microrganismi si installino a loro agio nei tes'Suti , e quin·di id i stron care, tli giu·gulare la malatti.a in sul nascere. ·Dal momento ipoi ohe i risultati ottenuti da qualche collega n ella p ertosse, n ella pneumonite, n el tifo con Bieri e va:ccini spec:iìfi1ci comuni, sono ancora troppo scarsi e ip oco persuasivi p er girusticricar e la generalizzazione del .m etoido; dal mom ento che per con&enso un·anime gli effetti in parola E·Ono da ricollegarsi esclu.sivam·e nte alla protein otera1pd.a in siè e 'P·er .siè, i·n dipendentem ente d alla specilficità, non vi ha ·dru1hbio che la proteinoterapia, ma specie la lattoterapia, debba aver e la preferenza per I.a costanza dei risulta ti e 1"assenza di in·convenienti seco1n1dari, non ingombrando l 'econornia di microrgan-ismi, ·di cui è tutta una coltu r a, ·d i .a.n ti-cor.pi, proteo.ne, di cui è ·già satura, c'l1e s i stenta a concepire come potrà tra-sf ormarli, annullarli, modifi1cando i suoi pot eri difensivi di fronte a quei germi (e loro rpro1d otti), da cui s i è lasciato sop-raiff.are jn un mo~ m ento che si ·djre.b be p iù favorevole per la r esistenza, 1p er la vittoria. rP erchè, dice il prof. Centailiili, i va·c cini possono agjre favorevolmente ,su idi un tifoso ad es., -che è tutto u na •coltura idi bacilli, e ridargli in pochi minuti il pi eno .benessere? ·P e~chè le sostanze provocatrici di tale reazione benefi-c a (·ormoni, catalizzatori), che sècondo l'A. sono di n atura non materiale, sibb ene un ~ccu mulo di energia m1is terio sa, potentissima, specifica, quando si sviluppano nel conpo, posseg.gono una certa polarità, polarità che ,p uò mutare, in1
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vertirsi sotto l 'influenza ·di certe condizioni estern e, e .quindi ·dei va:ccini. Ma il ·pro f. C·entanni qiuando parla di ri•s1ultati tanto pronti, imrriedi·ati, quanto a>d·dlirittura miracolo&i inten de riferiTsi .alla. stomosinterapia e s oltanto a .questa. .s tomosina infatti etimolo·gicamente significa un quid cù1e ohiu1d.e l'aipertur.a d elle catene molecolari aperie a1 germe in ·c ausa, di modo ohe l'organismo ne diventa r ed'rattar io, inattéllCC·a bile come l 'acci.aio d01po la tempra; secondo rpoi i concett-1 più recenti ·d el no1stro illustre patologo rappresenta un aJccrumulo di ·c atalizzatori, un traJSform·atOT·e potentiissimo dei veleni batteri-ci e cellulari cir colanti, di cui annulla in breve tempo ogni .azione tossica, impe·d endo ulteriormente la vita a-i germi, a cui to·gld.e ogni possibilità di n utrirsi. Ma co·me ho ripetuta1nen te accennato, b e.nchè le stomosine raippTesentino il vaccino rpiù perfetto rfr.a quelli che :finora !Sono in co·m mercio, • alm·eno a r11io a;v·vi-so, d esse non rà.spondono che raramente allo scopo c'he ci siamo proi>osto, e solo p er via endoveno5a, non scevra da inconvenienti e pe'ficoli, .quin·di poco .o p·unto consigliabile n ella pratica privata, dove aippunto si ha più spesso l 'oc-ca·sion e di· tentare la cura abortiva ·d elle n1al.attie in.fettiv.e; e se son o stati registrati successi anche p er via ·endomuscolare, il fatto si 1è verifica to nella p ertosse ad es. in pl'ocessi 1ocalizzati con fenom eni ·g en erali .p oco o punto spi1cc·ati. . In attesa quindi (anzi féllc endo voti) che l e storr1osine coi prog re&si della t ecnica ris·poilJd.a,,no esattamente ai con·cetti in·f orn1atori •della .dottrina d ella IDI Immunità, ch·è allora tutte le malattie infettive in .b reve tempo saranno d ebellate; i·n a ttesa che la cliini·ca si tPronun ci definitiva.m ente s 11ll e virtù profilattiçhe e curative d egli antivirus · d i Besr edk·a e sull a loro portata; in att8!::ia che p atologi e clinici stu·dino l'azione pr01filattica e curativa dei vaocini e sieri .i nvecchiati p er 4-5 anni e deciidano se realmente, come io penso, m eritino un posto eminente, tanto da non tem.er rivali, io credo che la lattoterap·ia. 1p recoce rappresenti il de sideratum n ella terapia •delle malattie infettive nostrane, p·erch1è a lla sicurezza, alla costanza d e.i risultati éllCC01ppia una assoluta inn ocuità. 1
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Problemi d'attualità: A. FILIPPINI
Le mosche: danni e mezzi di difesa 2a. edizione riveduta e nn1pJiate. Uo opuscolo di paig. 36 con 12 fig., estratto dagli «.Annali d'Igiene». Prezzo L. 5. Per i nostri abbonati sole L. 4, 2 5 1 franco di porto.
Inviare Vagliia Pc.stai.e a Il'editore LUIGI POZZI. via. Sistina, n. 14 - ROMA
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IL POLICLINICO
COMMENTI .A.. p1·oposito della mala1·iote1·apia
nella paralisi progressi va. (Lettera aperta al prof. A. Pasini).
Prof. E. MEDEA Prim. Neurologo dell 'Osp. Maggiore di · Milano
·Carissimo Pasini, Durante l 'ultimo Cong·resso di Dermatolo· gia che, grazie .alla tua saggia organizzazione si è svolto così felicemente a Milano, ti ho minacciato un.a lettera aperta che è la presente. Cortesemente invitato - benchè non membro della vostra Associazione - a l Congresso, devo dire che mi sono trovato come in casa mia, non solo per la vostra benevolenza, ma anche p erchè da quando voi vi siete dati con tanto entusi.a smo .allo studio del liquor, allo studio e alla cura della paralisi progressiva e della tabe e in modo p.articolare a lla malariotera1Jia, i punti di contatto tra voi e· i nevrologi e dal punto di vista scientifico e dal punto di vi sta prati co s i sono fatti molto più numero i e interessa11ti. Ho ascoltato ~on n1olto profitto la tua brillante ed esauriente relazione: tu hai poi desiderato che io i)r endessi la pàrola per riferire i ri ultat i della mia esperienza malarioterapica in n europatologia ed io, coll 'aggiunta di quanto la prati ca mi ha insegnato a proposito di molti casi curati dopo quelle comunicazioni , ho rapidi ssimamente riassunto quanto già ave. . vo pubblicato t~mpo fa (1) . Riguardo poi ad alcuni dei punti toccati nella tua relazione, ho fatto qualche osserva· zione molto breve, per non abusare dell'ospitalità vostra così gentile e perchè-, come tutti, ero ansioso di sentire, su diversi punti, l'opinione degli a ltri tuoi eminent~ Coll ~ghi ~be infatti hanno detto cose molto istruttive e interessanti al riguardo. Su di un argomento voglio tornare qui per dirti ch e non sono d'accordo colla tua inter~ pretazione circa il meccanismo d'azione della malaria nella paralisi progressiva (natura.lmei:ite mi fermo a questa · forma che è d1 mia competenza). Tu, come tutte le per·s.one eh~ non si accontentano della constatazione dei fatti , ma ne cercano, fin dove è possibile, l~ spieaazion e ti sei Ghiesto e ti chiedi come t11tt1 5 ' . abbia m o fatto: quale è il meccanismo d'azione della m alaria n ella sifilide e specialmente nel(1) E.
M EDE A.
La malaria in n europatologia.
Rend . R. Ist . Lomb. di scienze e lettere, 1928; Atti Soc. Lomb. di Scienze Med. e Biol og. , 1928.
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la nervosa? Non ti persuade l 'ipotesi di una azione diretta verso il treponema ch e tu stesso hai veduto persistere a lungo, ben poco influenzato dagli accessi febbrili malarici, nelle ni.anifestazioni di sifilide recente: an che la spiegazione di una aumentata permèabilità meningea ch e faciliti il passaggio .dei .medicamenti specifici non troverebbe appoggio n ella maggior parte delle ricerche e anche in quelle eseguite n ella tua stessa Clinica, e concludi per appoggiare il concetto, b asato· sulle tue constatazioni circa il valore terapeutico della malaria associata agli arsenobenzoli, al bismuto e al merc11rio in qualunque periodo dell'infezione sifilitica, che la febbre malarica abbia un'azione catalizzatrice verso i medicamenti specifici. Ora io non parlo degli altri periodi delle manifestazioni luetiche che non rni riguardano: rifeng·o però ch e per quanto si riferisce alla par.alisi progressiva e a i miglioramenti in, sperati cl1e in essa si ottengono spesso colla malaria tale interpretazione non sia sostenibile~ Io mi baso sulla mia esperienza che è ormai, con1e quella di moltissimi neurologi, molto ampia a l riguardo. Ho curato un numero notevolissimo di paralitici nei quali i fenomeni morbosi sia d'indole neurologica che d 'indole psichica erano comparsi molti, .talv~lta mol: tissimi anni dopo I 'infezione pr1mar1a, e nei quali da moltissimi anni ncn si pratic~van.o cure specifiche: ebbene: non raramente I miglioramenti sia dal punto di vis~ della.psic~e , sia dal punto di vista neurologico (d1sartr1a, tremori, ecc.) si sono manifestati già dopo i primi quatt~o o cinque attacchi fe~brili pe:: proseguire poi e r.afforz.arsi durante gli attacchi su ccessivi (io in genere provoco da 12 a 14 attacchi a seconda dei casi), indiperidentemente dalla somministrazion e di preparati antiluetici che io di solito faccio seguire una settimana circa dopo avvenuto lo sfebbramento. Ma in . alcuni casi ho voluto, per mia istruzion e e certo d 'altra parte di non fare alcun danno al m.alato, attendere assai più a lungo a fare la cura complementare o arsenobenzolica o bismutica ecc. Devo dire che non h o avuto affatto !'impressione che in questi ca~i.. il decorso verso il miglioramento fosse differente che nei casi immediatamente- trattati dopo la cura malarica cogli specifici. Ma .v'è di ~iù: non sono rarissimi i casi nei· quali una prima malarizzazione dà risultati nulli o quasi, mentre si ottengon o vantaggi da una seconda e talvolta da una terza malarizzazione: ebbene : in molti di questi casi è stata fatta. ~ra una malarizzazione e I 'altra la cura spec1f1ca, ma io ricordo assai bene un caso (da me trattato
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nello Stabilimento Biffi di Monza) nel quale, dopo il primo scarso successo io volli - qualche tempo dopo - pr.aticare una seconda malarizzazione senza alcun intermedio di cura specifica ed ebbi in quel caso, dopo pochi attacchi della seconda malarizzazione, vantaggi notevolissimi ch e ancora persistono. Si trattava precisamente di un caso nel quale cure specifiche non erano mai state fatte, perchè la lues era - come non raramente accade ignorata. A me pare che casi di questo gene.re abbiano un valore che non può essere negato, così che per essi non potrebbe certo essere invocata la ipotesi catalizzatrice da te emessa. Ancora non sappiamo ·perchè la malaria agisca nella paralisi progressiv.a tanto più e tanto n1eglio della piretoterapia ottenuta con mezzi chimici o coi vaccini, o anche colla ricorrente africana ch e io, come gli altri colleghi, abbi.amo tentato con ri sultati ben poco soddisfacenti: . è noto come si sia parlato di uno shock colloidoclasico, di una azione di eteroalbumine, di una modificazione del ricambio, di una distruzione di corpi cell·u1ari ch e vanno ad eccitare il sistema nervoso ecc. ecc. Sono note le esperienze di Weichbrodt e di Jahnel dei quali il primo r1egli animali, i~ secondo nel1'uomo ( !) dimostrarono che le spiroch ete venivano uccise negli animali e nei pazientj nei quali erano state iniettate allorchè essi erano stati sottoposti ad alte temperature : il fatto che le alte temperature che si possono ottenere colla malaria, diffi cilmente e in modo così regolare e ripetuto si possono avere con altri m ezzi flogogeni può bastare a spiegare il maggior vantaggio d ella malarioterapia P Certo se si pensa alle teorie immunitarie sia relative a fenom eni d 'immunità specifica, sia a fenor11eni di immunità aspecifica per spiegare quanto si osserva n ei nostri casi, bisogna dire che si è ben lontani dal trovare una spiegazione sufficientemente soddisfacente per il nostro spirito: anche la supposizione di Nonne, Riese e Peter che l 'azione curativa si manifesti indirettamente per l 'intermedio del sistema n ervoso vegetativo non spiega il maggior vantaggio delle cure malarich e in confronto all.a piretoterapla d'altra natura. Non è forse megljo, in via provvisori.a, pensare ad un vero e prop,r io antago~i smo tra il plasmodio e la spirocheta, ben inteso neile speciali condizioni di vita nelle quali essa si trova n el cervell o dei paralitici e quindi non in quelle condizioni che si verificano nella manifestazione della sifilide recente n ella quale come anche tu cj dici basandoti sulla tua es~erienza, è facile vede:: persistere a l~ngo il treponema , ben poco influenzato dagli accessi febbrili malarici?
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1\1i sembra che allo stato• attuale delle nostre conoscenze, l 'ipotesi dell 'antagonismo tra due diverse infezioni, già noto da un punto di vista biologico, già conosciuto in patologia tropicale, sia ancora quella che più ci soddisfa, considerando in rapporto a questo benefico antag·onismo l 'azione dell 'organismo ch e - come giustamente ha fatto rilevare il Santangelo si deve considerare come indiretta, così che nei casi in cui per ragioni di vari.a natur.a (che allo stato attuale delle r1ostre conoscenze ci sfuggono) non può questo antagonismo completamente esplicarsi, ne risultano vantaggi assai limitati o nulli. Questo spiegherebbe come individui iniettati collo stesso ceppo, nella stess.a fase della m.alatti.a, n ello stesso ambiente curativo, possano dar luogo a risultati terapeutici assai diversi. A questa lunga digressione riguardante l 'interpretazione del meccanismo di azione della malaria n ella paralisi progressiva mi ha portato il voler sostenere che n ella guarigione (vogliamo dire questa parola che per alcuni casi almeno ci sembra giustificata ?) di essa non entra la cura specifica, ch e pure noi facciamo di olito seguire alla malariotera pia, non condividendo le idee di Reese e Peter che affern1ano di non far seguire nei loro casi all a cura malarica il trattam ~ nto col Salvarsan per evitare la sua influenza sfavorevole eventuale. Certo si naviga in pieno mistero ed è be!}e confessarlo ; e tu potresti ribattermi: cc tu parli di antag onismo biolog ico tra due infezioni: e come mai ci hai detto al Congresso dei successi impressionanti - sia pure non duraturi - ottenuti in alcuni casi di dementia praecox:: nei quali era .assolutamente d.a escludere l'infezione luetica e quindi la spirocheta P » . Hai perfettamente ragion e, ma io rispondo che appunto in quei casi che non cessano di essere d egni del massimo inter esse d.a un punto di vista dottrinale si ha - in alcuni casi almeno, per quanto risulta dalla mia esperienza già: abbastanza larga al riguardo - una modificazione notevolissima, impressionantissima dello stato psichico del malato che può essere spiegato forse con quella dilatazione vasale- parasimpatica, congiunta ad aumento leucocitario che Nonne, Riese e Peter suppongono ch e avvenga durante la febbre in coinciden zf\ coi brividi , ma n.on si ottiene purtroppo un effetto duraturo , stabile tanto da poter parlare di gua• • r1gione o quasi.•
* ** Un 'ultim.a osservazione ed ho finito: d'accordo sulla utilità di estender e le ricerche sul liquor anche .ai casi nei quali , come tu dici :,
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« si vuol giudicare il} genere della reale estinzione del processo infettivo ». Io credo però
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nia seconda ria, che è in relazione con la glo. m erulo-nefrite e la cui evoluzione è parallela che, prima di procedere alla m alarizzazione di .a l raggrinz.amento :renale. L'ipertonia primaria è una malattia funzio. lueti ci i qu,a li non presentino a lcun fatto sin. torna tico a carico del sistema n ervoso, occorra nale delle . arterie periferiche, a lla quale genealmeno avere un reperto del liquor che per la ralmente il cuore si adatta. Le arterie palpabili sono più dure ed il cuore sinistro è ecim1Jortanza e la gravità dei risultati autorizzi centricamente ipertrofico. Il quadro clinico è seriamente a ricorrere all.a mala rioter.apia. differ ente .a seconda l 'età, I.a costituzione, il Pur troppo i medici che esercitano la vostra gen ere di vita dei malati. Il tempo dello svi, .d elicatissim.a specialità non sono soltanto quelli luppo dell 'i-pertonia e delle sue conseguenze è . che hanno partecjpato a l Congresso e sarebbe variabile. Non è l 'appannaggio della vecchiaia, certo da deplor.a re - per moltissim e conside- potendo colpire anche g iovani di venti anni. razioni che qui non è il caso di esporre - se Lo studio dei primi stadi è molto importante. soltanto per aver trovato n el liquor un lieve Mancano di solito sensazioni subiettive, in aumento dell e globuline o una lievissima lin - quanto il paziente non avverte la pressione del suo sangue. Il qu.adro morboso è dominato focitosi si dovesse sempre pass.are a lla ma larizdalla stan cl1ezza del cuore e dal contegno delle zazione di un luetico. sottil i arterie del cervello, dei reni e del panScusa I.a lettera troppo lunga : ma ci si di- creas sovraccaricate e danneggiate. L 'ipertolunga, sia n el parlare ch e n ello scrivere, sol- nico primario si trova in uno stato di stasi tanto colle per son e ch e stimi.amo e ch e ci in- arteriosa cronica, che conduce successivamente .alla stasi venosa. teressano. La forma rena le, così detta secondaria, è T 110 aff. mo E. M EDEA . un'ipertonia delle pareti .arteriose che procede Milano, 6 giugno 1929. con una malattia renale e con r estringimento ~========================================= arterioso. Non si tratta però di uno spasmo. Al contrario di quel che avviene nell 'ipertonia primaria si ha uno stimolo che agisce simultaneamente su tutto l 'apparato circolatorio, CIRCOLAZIONE. vene comprese. Il cuore è concentricamente • i1)ertrofico. I pazienti sono psichicam ente deL'ipertensione. 1)ressi e di solito pallidi. Fino a ch e i segni (J. PAL. Wiener /(linische Wocherisch ., 1929 , dell 'ipertonia delle arterie dopo una glomerulonefrite non sono scomparsi persiste il peri11. 20). colo di un rene raggrinzato. L 'iperten sione è la conseguenza della magSi è ritenuto per lo passato che l 'arterioscleg iore resistenza o dell'impedimento opposto rosi fosse l'unica causa del! 'ipertensione nefridalle arterie al deflusso del sangue. Esistono . tica, m.a oggi si è riconosciuto ch e si tratta due forme di ipertensione, I '.acuta e la perma- di due malattie differen ti e ch e anzi v'è tra n ente. L 'ipertensione acuta dipende da uno loro una certa an titesi. spasmo delle .arterié e .ad esse app,a rtengon o In r iguardo alla terapia è a dir.e anzitutto le varie crisi vasali pressorie. L 'ipertensione cbe per quanto è possibile si deve evitare di permanente è tutt 'altra cosa, essa tlipende d.a far conoscere .ai pazienti ch e hanno una presuno speciale stato delle fibroc ellule muscolari sione vasale .alta. Essi si sentono tanto più delle pareti arteriose, la così detta ipertonia, male quanto più sono con sapevoli del disturbo ch e determina un at1mento d ella r esistenza. circolatorio. Presentano questo st.ato le arterié più sottili, La cura d e'l le elevazioni acute della pressio1e prearteriole e le arteriole. Si tratta di una n e delle cri si vasali pressorie è facili ssima. condizione fun.z ionale e non organica : tuttavia Si' adopereranno n on solo i m ezzi spasmolitici, n elle forme avanzate non è raro r iscontrare eventualmente l 'idrato di cloralio, ma anche d egenerazioni ialine e sclerosanti delle ultime le applicazioni calde. Le eccessive elevazioni rami fi cazioni arteriose. acute della pression e con i loro fenomeni .alL 'ipertonia della parete arteriosa è una cau- larn1anti sono da trattare rapidamente oltre sa dell 'ir)erten sione, ma può persistere indi- che con l'idrato di cloralio, con una sottrapende11temente da questa. Essa può riscontrar- zione di sangue. si quando la pressione sanguignà· n el cuore è In certe form e di ipertensioné acuta si ad~ molto bassa. Si riteneva per lo passato ch e pereranno m ezzi speciali idonei a. vincere !l l 'ipertensione fo sse una conseguen za di disor, particolare di sordine. Così nell 'ang1n:1 p~ctor1s <lini renali. Ma i è trovato ch e questo rap- per vincere lo spasmo delle coronarie s1 a~o porto non è per lo meno costante. Si è ven.uto pereranno I '..atropina in unione con gli .oppiaco ì ri conoscendo l 'esistenza di una speciale cei ed i nitriti. Anch e in questo caso giovano malattia, l 'ipertonia primitiva permanente. molto le applicazioni calde ch e abbassano il Questa forma si deve distinguere dall 'iperto- tono delle fibroce]lule muscolari . .. La febbTe
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però aumenta certi stati spastici come l 'angina pectoris e l 'asma cardiaca. Giova .a nche la teobromina, che non abbassa la pressione, ma dilata i vasi cardiaci, le arterie renali e for se a n ch e quelle cerebra li il che è di gran g iova n1ento per la sclerosi di questi vasi. I numerosi nuovi m edicamenti di cui si vanta l'azione a giscon o sugli elem enti contrattili delle cellule muscolari, non sul tono del sarcopla sma. Lo stesso può dirsi dell a tera pia psichica, fisica e balneare, ch e di solito lasciano il tempo èhe trovan o. È · comunque da evitare l 'u so continuato di m edicamen ti (nitriti, salassi) ch e provocano un notevole abbassam ento della pressione va .. sale. Il loro u so deve essere ri serv.a to alle crisi acute. Nel tr.attam ento d ell 'i1)ertonia si devon o inoltre ten er l)resenti le condizio11i del cu or e. Devesi in fin e ricorda re ch e i b agni di sole son o dar1nosi a gl ' i1)ertesi, e le così dette spug n ature a lla giapJ)Onese sem bra siano per lo m en o senza effetto. La d-ieta deve essere po,'er a di 1)~1rine, con poco sale, ni ente .a lcool . Si deve per qu.a nto è ·possibil e 1im itar e l 'in gestion e di liquidi.
DR .
Ipertonia e nef·ropatie. (J.
P AL .
Die ll1ediziriische W elt, 1929, n. 17).
Lo sviluppo di un 'ipertonia vasale e la con .. seg uente ipertrofia cardiaca è leg·.ato al sustrato costituzionale del ton o della m ùsculatura della par ete v.a ale. Solo il ton o costituzion almente en ergetico, attivo IJUÒ ·dare l 'iper. tonia . L 'ipotonico costituzion ale n on può diven tare ipertonico an ch e qua ndo sopravviene una malattia, ad es . la n efrite, ch e determina l'ipertonia in individui n ormotonici. L'ipotonia n on è sin onimo d 'i1)oten sione, l'una e l 'altra sono du e concetti differenti com e lo sono I 'ipertoni.a e l 'iperten sion e. Il termin.e cc ton o » si riferisce alla condizion e delle fibre cellule muscolari , al loro stato attivo e non alla pression e o t en sione ch e esso aumenta. Esso rigu arda n on solo la parete .arteriosa , ma a n ch e la musculatura delle vene ch e hanno a n ch e il loro tono , ch e fi n ora è stato poco considerato. Anch e i capillari posseggono formazion i cellulari contrattili , qua n·tunque sia n o di specie differen te da quelle del.le a rterie e d.elle ven e. Le a lterazioni del com. ·por tam ento dei capillari non apparten gono ·-alle m anifestaz ion i del tono , di cui si parla · n eJ presente lavoro . Si con oscon o due specie d 'ipertonia arteriosa con consecuti,ra iperten sion e e ip ertrofia , cardia ca : una prima r ia, r,l1e si può chi.am ar e ancl1e iperton ia J)Crmanente pri~aria, ed una ·Secondaria cl1e s 'incon tra n ella glom erulonefrife e ~el r en e rag·gririzato cqnsecutivo. , ;Y • Ambo le form e ha nno relazioni con processi !
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r ena li. Nella forma primaria le alterazioni ren:ali comI?.a iono n egli stadi ava nzati (ren e arter1oscl ero~1co, ren e raggrinzato), m entre nella secondaria la malattia r enale è più precoce. Le due form e sono differenti n on solo etiologicamente ma a n ch e sintoma ticam en te . Valhard distingu e un 'ip er tonia r ossa ed un 'ipertonia bianca. L 'ip ertonia prima ria. è n eurogena .nel sensoch e l 'at1mento del tono delle fibroc~llule della parete vasale dipende da un abr.iorme influsso n ervoso. Il su o effetto iperten sivo dipend·e dal fatto ch e le sottili a r terie perifericl1e (prearteriole ed arteriole) p erdon o la lor o dilatabilità . Tuttavia non c 'è un notevole r estrin gim en to del lum e del v.aso, n on c 'è un vero spasmo. L'iperto11ia prin1aria p erm an ente è una m alattia, eh.e in primo tem po colpisce ~ol o le .ar terie. Si sviluppa gradualmente e con l 'andare del tem po conduce a d una stasi arteriosa, don de l 'iperton ia rossa, l 'ipertrofia eccentrica del ven tricolo sinistro e la stasi venosa . L 'arteri o scl ero ~ i r enal e per lo più n on si man ifesta clinicam en te. L 'altra form a d 'ipertonia è fin da l principio uno stato . patòlogico continuo e perman ente degli organi dell a circolazion e, costi tuito da un restringimento delle arterie e delle vene, ch e i svilup1Ja relativam ente presto per l 'azion e di ag·enti tossici. Questa ipertonia tossogena è in dicata a n ch e com e spasmo del sistema vaale, iper ton i.a pall ida. ed ipertr ofi.a con centri ca del ven tricolo sin istro. Quest e due form e di ipertoni.a si distinguono ancora per altr i segni , tra i quali è da segn ala re il comportamento psichi co : la n otevole eccitabilità psichica .deg·li ipertonici prima ri in rapporto con l'iperem ia ar teriosa passiva del cervello, in cont.rasto con la tranq11illità fl omm.a tica deg·Ji ipertonici tossici in ra pporto con la scar sa irrorazione sanguigna cerebrale. Amb o le forme ten don o a crisi di pression e vasale di specie diver sa. Qu elle della forma tossica son o legat e alla speciale eccitabilità arteriosa , sono occasionali ed a ccompagilate da angiospasm o cer eb rale e si estr in secano clinicam en te con .am aurosi, emia n opsia , emiplegia, sordità ed ecJamp ia , talvolta con esito in ramn1ollin1ento bia n co. Aff.atto diver so è il cara tter e delle crisi vasali dell 'ipertonia primaria : forte congestion e cerebrale con sintomi pr evalentem ente a focolaio, fenomen i trombotici , ramm ollim enti ed emorragia, sopratutto n el campo di distribuzione dell 'arteria silviana . P er l 'etiologia tossi ca della cosi detta iperton ia r enale depon e già il parall elismo con l 'iritossicazion e saturnina e 1'eclampsia gravidica, a ffezioni n ell e quali le lesion i renali h anno la parte prevalente e primitiva. L'ip ertonia e l 'iperten sione sono e\ridenten1en te · presenti n ella glom erulon efrite prima della comparsa delle ma nifestazion i r en ali. Ques to fa tto, ch e i ri scontra opratutto n ella 1
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nefrite scarlattinosa, è stato ben rilevato da Vorhald. Questi notò ch e la nefrite diffusa si inizia con un a un1ento della pressione sang uig na, con una con trazione gene rale dei vasi · il ch e gli fece ammettèrè ch e la n efrite è ~na con seguenza dello spasmo vasale e ch e questo sia dovuto ad una sostanza circolante n el sang ue, ch e rende il sistema vasale abnormemente sensibile agli stimoli astringenti. · Vi son o casi di m .a lattie acute i qu.a li insegnano c~e il com ple~so vasale ipertonico · può e ssere ch1ar.amente presente senza ch e le urine presentino i caratteri della n efrite. Ed è noto che si è parlato di. cc morbo a cuto di Brig ht sine nephritide ». I fatti accennati proverebbero che la nefrite e l 'ipertonia non sono in relazion e di causa ed effetto. Essi sono fatti con comitanti nel sen so ch e le tossine circolanti n el san g ue producono da una parte l'ipertonia e la costrizione dei vasi e dall 'altra le lesioni dei r eni. La n efrite oltre ch e dalle tossine infettive può essere prodotta da altre tossine , come le sostanze embri ona li , le quali agiscono in modo analogo sul sistema vasale. Il quadro morboso è conforme anch·e quando mancano le alterazioni renali. L'avvelenaniento saturnino e il r en e gravidico ·s ono esempi al riguardo. In tali casi si h anno crisi an giospastich e ch e assomigliano a ll 'uremi.a acuta o ecl.amptica e possono essere a ccompagnate da albuminuria. Con la cessazione d ell' accesso spesso n on riman e nulla ch e provi la persist enza di una n efrite. L 'ipertonia p erman ente e l 'an giospasmo sono fen omeni biologici. differenti ed hanno origine diversa. L 'iper toni.a tossogena costituisce solo lo speciale stato di disposizione d ei vasi allo spasmo . La sua evoluiion.e dipende d.a ll 'azione di sostanze circolanti nel sangue e che agiscono sulle fibrocellule muscolari dei vasi. Per l'accertamento della sua presenza non è decisivo il reperto dell 'urina , ma il tono delle arterie. Il progresso dell 'ipertonia e dell 'ipertensione importa l '.a v.anzar e della mala ttia, che n elle fasi ulteriori può passare dalla n efrite al r en e r aggrinzato. Tra la malattia origi~aria ed il r en e sclerotico ·manifesto possono passare anni e decenni durante i qu.ali il referto urinario è di scarso rilievo o anch e negativo. Le arteri e d egli ipertonici sono particolarm ente sen sibili agli agenti costrittori, i quali provocano sintomi caratteristici ch e rivelano il tipo de11 'ipertonia. Le arterie possono avere crisi accessionali d:.angiospasmò sotto l'azione di agenti vari. Dall e differenti forme di crisi angi.o spastiche si rileva inoltre che lo stato patologico cellulare è differente n ei dùe tipi fondamentali ·di ipertonia. L'iperten sione permanente è una con seguenza dell o stato tossico delle pareti arteriose, che p erò m ediante la compartecipazione dei reni è da esso influenzata. Ciò si rileva specialmente n ella n efrite, nel senso però ch e non è l ?in-
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fi~~mazi?~e r enale, ma. le tossine dei suoi ger-
mi infettivi che determinano l'ipertonia.. Il progresso della nefrite e l 'attività dei suoi germi sono i fattori che sosteJ;lgono e rafforzano l'iperton~a. Da ciò segue· che i disturbi f~nzionali dei r~~i e. l~ loro insufficienza peggiorano le cond1z1on1 circolatorie. Ciò vale non so ~o pe.r l 'ipertonia tossogena ma anche per la pr1m.ar1a. Comunque la compartecipazione dei reni in ambo le forme d 'ipertonia è un elemento importante e decisivo, ma non è la nefropatia la causa primaria dell 'ipertonia. DR.
ARTICOLAZIONI. Il dolore sacro-iliaco. (W. HARRIS. Lancet, 15 decembre 1928). L 'articolazione sacro-iliaca è un.a diartrodosi, ~iunita da una cartilagine, ed ha una cavità sinoviale più evidente nella donna durante il parto. Le superficie articolari del sacro e del1'ileo sono a forma di orecchio e nella posizione eretta il. peso del corpo tr.asmesso al sacro attraverso le vertebre lon1bari tende ad a bbassar è il sacr o ch e fa cendo cuneo tra i due ilei tende a divaricarli. Le articolazioni sono contenute principalmente dai legamenti sacroiliaci anteriori e posteriori, di cui il posteriore è il più robusto ed il più importante. Oltre a ciò i glutei e l 'er ector spinae con la loro contrazion e tonica con corrono a rafforzare l 'articolazione. Nell'uomo di solito la mobilità dell'a rticola zion e è scarsissima, ma nella donna le superficie articolari sono più piane e consentono così più .a1npii movimenti specie durante il parto. Per questa condizione e la minor.e vigoria dei muscoli le distorsion i e le sublussazioni sacro-iliache sono più possibili nella donna . Poich è la rottura dei l egam e~ti sacro-iliaci è impossibile, una vera di slocazione del sacro non si verifica mai, si pt1ò avere però la torsione o rotazione parziale dell'a rticolazione, n ella quale il sacro è inclinato in avanti o indietro sulla sua articolazione. La forma più comune è la rotazione indietro per cui si può .a vere uno spianamento della curva lombo-sa crale, il· così detto dorso piatto, che si verifica dopo una narcosi prolungata. Nella sublussazione prodotta dalla prolungata stazione in piedi, specialmente nelle donne pesanti con ptosi addominale, il sacro è girato in avanti, provocando così una lordosi accentuata, con senso persistente di stanchezza, dolore ai lombi irradiantesi su tutta la colonna vertebrale. • • • • • Queste d1storsion1 possono essere 1mproVVIse o acute, subacute e croniche. La forma acuta può verificarsi in occasione di uno sforzo eccessivo. In tali casi si ha un dolore nella bassa reg ione lombare che può scomparire con
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il riposo, e ricomparire e peggiorare anche con vertebre lombari è m essa in evidenza dalla radiffusioni alle gambe. diografia. Quando questa è negativa o ccor~e Tutti 1 nervi che passano in vicinanza delprocedere ali ' esame radioscopi co del colon e i 'artico] azione l e forniscono branche, per modo .della teca vertebrale, previo clistere opaco per c h e l'articolazione stessa si trova sotto il do· il primo ed iniezione di lipoiodolo nella seminio nervoso del midollo lombo-sacrale, del conda, a llo scopo di accertare l 'eventuale preI 0 e 2° n. sacrale, dell'otturatore e del gluteo senza di turr1ori del retto, della pelvi, del misuperiore. Date le sue relazioni con il midollo dollo lombare o della cauda equina. Clinicalombo-sacrale non è a sorprendere se le lesioni mente questi ultimi tumori provocano segni dell'articolazione provocano dolori riferiti lun- di atrofi.a muscolare ed an·e stesi.a in rapporto go il campo di innervazione dello sciatico, alle alle radici l ese, nonch è abolizione dei riflessi. gambe ed a l piede, e attraverso l 'otturatore La sacralizzazione o semisacralizzazione della dare ~olori alle anche, agli inguini ed anche quinta vertebra lombare è un 'altra causa di alle ginocchia. La dolenzia alla pressione suldolori lombo-sacrali con o senza dolori rife}' articolazione sacro-iliaca affetta è presso ch e riti lungo lo sciatico. Questo processo consicostante, e la i)ressione sulla. cresta iliaca o ste in un ingrossamento del processo trasverso sul pube può prov()care dolore all 'articolazione di un lato che può articolarsi con la parte lesa. Il dolore è aggrav.a lo d.al cammino, dalla alta del sacro o con J.a cresta iliaca. stazione in piedi, dal sedere sul lato affetto e Si possono verificare vari gradi di ancl1ilosi dalla posizione supi~a. La curva lombare può lombo-sacrale. In rapporto al fatto ch e il 5° .essere spianata o presentare una lordosi accennervo lombare è il più grande d ei nervi lomtuata, mentre la colonn.a vertebrale è inclinata bari, mentre il foro lombo-sacrale è il più picverso il lato l eso. J-t'andatura è inclinata per colo dei fori sacrali, si ha congestione venosa evitare di poggi,a rsi sul lato leso, e ciò JJiù intorno al _n ervo che risulta compresso d.a essa ancora che nella coxite , cl1e è una delle affe- o da altre cause (reumati ch e, fibrositi) e l:l zioni che può essere confusa con l·e affezioni conseguente sindrome dolorosa .a tipo sciatico. sacro-iliache. Il segr10 di Goldwait con siste nel La sacralizzazione essendo un segno di svilupdolore ri'ferito all'articolazione o alla gamba po retrogrado è rara n egli europei , frequente d el lato affetto quando la gamba è estesa sulla nell e razze n on europee e costante nelle . . coscia fl essa. Nei casi di dorso piatto si può sc1mm1e. correggere la d eformità premendo con una J_,a coxite è spesso con fusa con la sciatica o mano e cqn 1'altra spingendo indietro l'ileo con affezioni sacro-iliach e. La sua sintomato- afferrandolo per una spina anteriore superiore. logia dolorosa può essere tanto simile a quella Quando la lordosi,. è accentuata si può far nodella scia tica che .a lcuni .a utori hanno affermato .,, tare il sacro con un 'estensione forzata delle che cruest'ultima dipende sempre da lesioni gambe, è consigliabile anche il riposo in. po- del] '.articolazione coxo-femorale. L 'esame dimosizione supina. Però il trattamen.to radicale strerà la limitazione dell'abduzione e d ella d ella sublussazione del sacro con siste nella fi s- rotazione della coscia , la dolorabiljtà di tutti sazione dell'osso mediante artrodesi . i n1ovimenti, e la tendenza durante il cammino Dal punto di vista rr1edico è importante la a sollev.are il b.a cino insieme con tutto l 'arto. diagnosi differ er1zial e ?on la sciatica, .1e affe- , L'esame radiologico mostrerà fungosità della zioni midollari, l a coxite, la lombaggine e la testa dell'omero , scomparsa della cartil:agirie ~ fibrosite sacrale. dello spazio articolare, con la produzione di Spesso vengono attribuite a ~ciatic~, l.a q?ale o teofiti. L'esame radiologico ha recentemente è un 'affezione dovuta a pressione, irritazione dimostrata la presenza di osteite deformante, <> sepsi dello sciatico, affe~i?ni osteo-artic?la~i o morbo di Paget , d ell'i schio e d elle altre .ossa .ch e provocano dolori riferiti nel campo d~ d~ pelvich e, in individui che presentavano sintostribuzione di detto nervo, e tra esse pr1nc1- mi di sciatièa cronica. palmente . l 'artrite sacro~iliaca. La J?r~senza del segno di Lasègue non r1s?lve la qu1st1one, per~ chè esso può riscontrarsi anch e nella. su?~us :Oolori lo1n bari. sazione sacro-iliaca. l Jn segno molto s1gn1f1cativo nella sciatica acuta e cronica è la scom(Journ. of Bone a. Joint Surg., vol. X, n. 2). parsa del riflesso achilleo, che ~ost itui sce. il Per incari co della Società Ortopedica Ameprimo indice della lesion e d ell~ f~bre ~el ne:vo , e precede inv.ariab~t~ente i ~1 sturb1 sensi- ri,cana uno speoiale Comitato (Billington, Wiltivi e distrofi ci. La sc1at1ca cronica può avere lis, O' Reilly) ha promos.so un ref~rend~m fra un 'origine traumatica, può prodursi in segufto 250 ortopedici americani sulla d1agnos1 e la a lesion'e diretta del nervo o a caduta sull e cura di quelle affezioni doloro~e, ch e va?Ilo natich e. Gli sforzi invece non producono la comun emente sotto il nome d1 lombaggine, dolori ai reni ecc. e che .gli autori di lingua sciatica ma la distorsione sacro-iliaca. La tubercolosi può colpire l 'articolazione sa- inglese comprendono sotto il termine genec ro-iliaca con l 'ulteriore formazion e di un rico backache. Le risposte al questionario hanno dimostrato ascesso freddo. La tubercolosi d el sacro e delle 1
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IL POLICLINICO
una sufficente concorda·n za di opinioni, da permettere una pratica sch ematizzazione. Le cause più comuni di tali dolori sareb· b ero: artrite, tr.auma e alterazioni ,éfeTia sta. tica vertebrale : non di rado questi tre fattori si trovano riuniti in un m ed esimo caso. Tutti i tipi di artrite possono essere in causa, dal}' osteo-artri te fc aratterizzata da fenomeni prolifera·t ivi (osteofiti) ali' artrite tossica, in rela. zione con focola1 di infezione (d enti, tonsille, prostata ecc.), ·COn alterazioni d ella funzione inte stinale.. . Disturbi della statica vertebrale possono cagionare anzitutto le anomalie congenite del passaggio sacro-lombare; e poi varie deformità d egli a rti inferiori (piede piatto). Al trauma si deve ricon oscer e importanza sòlo allorchè fra esso e la malattia esista un ragion evole rapporto per riguardo al tempo e all'entità d el trauma. Per la diagnosi è essenziale oltre a una anamnesi a ccurata, . un esatto ,esa:rQe, specie per quel che riguarda la localizzazione d,el dolore e gli eventuali spasmi m uscolari; una radiografia è quasi sempr e n ecessaria, speci e poi se possono essere sospettate ·delle lesioni ossee traumatichte. La diagnosi di . artrite è in genie rale possibile, basandosi sp e,cialmente sull' età del paziente e sui rilievi radiografici ' si ricordi ch e l 'artrite .ipertrofi ca è· a ffezion e di individui che h anno oltrepassato la quarantina . Ma non sempre la cosa è così semplice , specie per la diffi.coltà di m ettere in evidenza le lesioni artritich e (alterazioni iniziali , fatti di fibrosite periarticolare) e molti (Gal1oway.) preferiscono s fuggire ogni esattezza diag nostica, riten endo il soggetto « ·estr emamente complicato e diffi cile ».Alterazioni d el sistema genito-urinario debbono .sempr e essere tenute presenti: ma non vanno sopravalutate . cc Un dolore n.e l.la parte m edian.a del d orso in ,corrispond en za del sacro e del tratto lombo-sacrale d,ev,e sempre richiamare l'attenzione sulla prostata e sulle vesci .. ch ette seminali ». cc Allorchè col dolore coesiste una d eformità d el rachide, solo di rado sono in cau sa gli organi pelvici ». cc I dolori lombari nelle d onn·e sono più ·spesso affare del'l'ortopedico cl1e del g inecologo. Nelle fan. ciulle poi si pen,si sempre a un ·vizio n ella statica vertebrale ». Assai interessante e difficile è la differenziazion e fra lesioni .sacro-iliach 9 6 lombo-sacrali . Si te:aga presente in gen er ale ch e neìì~ prime_ il dolore ha sed·e sopra l 'arti colazìon~ sacro-iliaca e in corrispondenza d ella grande it1'cisura ischiatica, si irradia lun·g o lo scia.< tico; il fenomeno di Lasègu e è po~itivo ; la pre ione sulle a.li iliach e può cau sar e dolore. Nelle lesioni lombo-sacr ali invece il dolore è più alto e più vicino alla linea mediana e può irradiarsi sulla fa.ocia anteriore della coscia; i~ tratto lomb o-sacrale è rig ido e l.a flessione d el tronco in avanti si effet tua n ell e anche. Nelle Je i9ni sa,cro-:j_l~aQli<2 l2'2l' .:;antro la fl essione ha 1
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XXXVI, NuM. 26]
luogo liberamente finchè, avvertendo il paziente dolore lu11go la gamba estesa, vien flesso il ginocchio: nella posizione seduta quindi il movimento può ·e ffettuarsi senza ostacolo. Cura. - Nelle lesioni traumatiche consiste essenzi,alm.ente n el riposo, che nei casi lievi può essere dato da semplici striscie di cerotto adesivo·; n ei gravi d eve consistere n el decubito ·sopra un pian·o suffioentemente duro: ,può pure essere richiesta I 'immobilizzazione ·c on corsetti, con o senza estension.e . Una adatta fisio~erapia (termoterapia, massaggio, mobilizzazione) d eve essere istituita quanto più prècocemente è possibile. Nelle forme artritiche bisogna cercare di rii:nuov.ere tutti gli eventuali focolai di intossicazi,one, gli errori del ricambio in cau sa, con una dieta adatta e con una igiene gener ale. In presen z.a di fatti a cuti può essere ,necessario immobilizzare (corsetti gessati, letto). Naturalmente se esistono d ei difetti statici, questi vanno, se possibile, rimossi (raddrizzan1ento di atteggiamenti scoliotici, correzione di piedi piatti ecc.). In certi casi cronici, ostinati una o·p erazion e anchilosante può dare infine sollievo. Insomma occorre tener presente, oltr,e alla lesione loca1e, l 'intero organismo, basandosi sulle .alterazioni funziona li, sulle re.azioni individua li e anch e sulla m enta lità del paziente. :È n ecessario individualizzare. E. VENEZIAN.
MEDICINA SOCIALE L'alimentazione materna (R. BoJ\1PIANI. braio 1929).
in
gravidanza.
Maternità ed infanzia,
feb-
Il problema dell 'alimentazione n1aterna nella gr,avid,anz.a va con sider.ato sotto un du.plic~ aspetto poich è, se da un lato, p er la prof1lass1 ·d elle tossicosi gravidiche, è assai utile una dieta idrica , lattea e vegetariana, dall 'altro no~ ci si può disinter essar e d ella sorte del nascituro , in quanto che un<t dieta troppo scar sa ed in.ad.atta p otrebbe avere un effetto funesto sul prodotto d el concepim1ento. Lo .stu~io del tem.a alimentazione e gravidanz.a, qu1nd1, comporta l 'esame di diversi probl en~ i _çli interesse pratico e scientifico. L'ACCRES CIMENTO DE L FETO ED IL
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SUO BISQfiNQ
~lJTR ITIVO.
Scarse sono le nostré, è6Ii6scenze sulle Jegg.~ ch e reo-ol.ano }',accr escimento. stat11rale e poti.! 5 d erale ed i suoi bisognì energetici n elle vari~ epoch é dello sviluppo, tanto più cl1~ n?n. c1 è possibile scindere n el comples o s1mb10~1co della: madre e d el feto, il con sun10 calo:190enero-etico ed il rispettivo fabbi sogno nutr1t~vo d ei due org·anisn1 i. Ad ogi:i ~odo, è logico .a mm etter e ch e, attraverso 11 villo placentare,