Il policlinico sezione pratica anno 1935 parte 1 ocr parte1

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PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA ED IGIENE FONDATO DAl PROFESSORI .

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCELLI

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SEZIONE . PRATICA .. •

Volume XLII - Anno 1935

ROMA N. 14 -

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N

14

1935 •


Collaboràtori effettivi della Sezione Pratica per l'anno 1935 Acanfora dott. Giuseppe - R oma. Ale8sa.ndri prof. Roberto - Roma. Amalfitano dott. Gabriele - Roma. Aquino dott. Tommasi - Atripalda. Aradas dott. A. - Roma. Archi dott. Antonio - Sien ~. A.rr igoni prof. Riccardo - P isa. Ascoli prof. Maurizio - Palermo. Ayala prof. Giuseppe - Roma. Azzarello dott. Cesare - Roma. Baggio prof. Gino - Cagliari. Barbiroli dott. Mario - Modena. Becchini prof. Gastone - Salerno B eggi dot.t. Domenico - Pisa. Bellandi prof. E rnesto - Viareggio. Benvenuti dott. Mario - Volterr a. Bertola dott. Aristeo - Pavia. Bettinelli dott. Ovidio - Castellanza . Bignami dott. ·Francesco - Roma. Bile prof. Silvestro - Napoli. Bizzarri dott. Ugo - Li vorno. Bosi dott. Pio - Correggio Brancati prof. Raffaele - Parma. Bravetti dott. Silvano - Abbazia. Broglio prof. Ruggero - Belluno Bonuzzi-Confalonieri dott.ssa Vittoria - Riva del Garda. Bufano prof. Michele - Genova. Campani prof. Arturo - Modena. Ca-paldo dott. Luigi - L ongiano. Cappa p r of. Oreste - Tangeri. Oaribotti dott. Alessandro - Rimini. Caroli dott. Giacomo - Parigi. Carossini prof. Giovanni - Reggio Calabria. Casini dott. Armenio - Roma. Caucci dott. Alberto - Ancona. Cenini dott. Ernesto - Reggio Emilia. Ohiariello dott. Alfonso Giovanni Napoli. Ohiasserini prof. Angelo - Roma. Ohiuoini dott. Gioacchino - Roma. Giaccio Oase dott. Th. - New York. Cicchitto dott. Angelo M. Mogadiscio. Citelli prof. Salvatore - Catania. Colarizi dott. Arrigo - Roma. Ooletti dott. Domenico Antonio - Bologna. Confalonieri dott. Dario - Riva del Garda. Conforto dott Silvia - Ancona. Consiglio dott. Vincenzo - P isa. Conte dott. Giannino - S. Bellino. Coppo dott. Mario - R oma. Corelli dott. Ferdinando - Roma. Cottini dott. Gio. Batt. - Pavia.

C.reazzo dott. Arcangelo - Bolog na. Daddi prof. Giuseppe - R om a. D'Amico prof. Diego - P a lermo. Da Villa dott. Felice Camillo - Loreo. De Antoni dott. Vittorio - Roma. De Benedetti dott. Virginio - Ivrea. De Bonis dott. Giuseppe - Roma. Del Zoppo dott. Ricciotti - Napoli. De Muro prof. Paolo - Roma. Diliberto dott. Ugo - P alerm o. Di Mattei prof. P ietro - Pavia. Dragotti dott. Giuseppe - Roma Egicli prof. Guido - Roma. Fabri dott. Giuseppe - Roma. Fabris dott. Augusto - Roma. Ferrannini prof. Luigi - Bari. Ferretti dott. Andrea - Modena. Ferretti dott. Tito - Roma. Picacci prof. Luigi - Roma. Filippini dott. Azeglio - R oma. Fontana dott. Gaetano - Roma. Franchetti prof. Augusto - Rom a. Frugoni prof. Cesare - R oma. Gaifami prof. Paolo - Roma. Gasbarrini prof. Antonio - Padov:i. Gavazzeni prof. Mauro - Bergamo. Giorgi dott. Giorgio - Roma. Giugni prof. Francesco - Lugo. Giupponi dott. Enrico - R oma. Jona prof. Giuseppe - Venezia. Izar :prof. Guido - 1\foosina. Lange prof. Bruno - Berlino. Lionetti dott. Giovanni - Roma. Liuzzo dott. Giovanni - R oma. Liverani dott. Ettore - Roma. Luoacer dott. Menace - Palermo. Luccarelli prof. Vin cen zo - Viadana.. Lusena dott. Renato - R oma. Lustig. sen. prof. Alessandro - p ·. renze LllZzatti prof. Tullio - Roma.. Luzzatto-Fegiz prof. Giusto - Roma. Maggia d o·t t. Ottorino - Ivrea. Magnoni dott. Franco Carate Br ia nza. Manca dott. Serafin o - Roma. I\'I arconi dott. E nzo - Modena. Marco ni dott. Pasquale - Parma. n!argottini dott. Mario - Roma. Mari conda prof. Paolo - Roma. Marino dott. · Vincenzo - Roma. Maroncelli dott. Piero - R oma. Marzetti dott. Vincenzo - Roma. 1v!astrosim one dott. Oarlo - Napoli. Mauro dott. Vittorio - Napoli. Mazzarella dott. Oreste - Roma. Mazzolani dott. Domenico A. - Tripoli. Merighi dott. Ferdinando - Monsavito. Montecchi dott. Carlo Cesare - Mantova.

Montel eone prof. Remo - Roma. Montesano prof. Vincenzo - Roma. Moruzzi dott. Domenico - Parma. 1\{ura dott. Vincenzo - Roma. Mltzzarelli dott. Giuseppe - Bol ogna. Nuvoli dott. Innocenzo - Roma. Omodei Zorini prof. Attilio - Roma. Palumbo prof. Vincenzo - Firenze. Paterni prof. Ludovico - Roma. Panegrossi prof. Giu seppe - R om a . Penso prof. Giuseppe . Roma. Perardi dott. Giovanni - Cuo rgnè. Pescarmona dott. Elvio - l\rea. Pichezzi dott. Lupo - Roma. Pittarelli dott. Emilio - Campochiaro. Pittarelli dott. Mario - Campochiaro. Pozzi prof. Arnaldo - Roma. Protti dott. Giocondo - Venezia. Pltccinelli prof. Vittorio - Roma. Puglisi Allegra dott. Stefano . Messina. Pullé dott. Felice - Roma. Rastelli dott. Ettore - Pa>ia. Repaci dott. Filippo - Sinopoli. Ruiz dott. Vicente - Buenos Ayres. Sabatini prof. Giuseppe - Sassari. Sa-vagnone dott. Lucio - Palermo. Bavarese dott. Ennio - Geno-va Scalfati dott. Alberto - Livorno. Scaravelli dott. C. - Ravenna. Scaturro dott. Alberto - Sciacca. Scollo dott. Giuseppe - Roma. Sebastianelli dott. Antonio · Roma. Selvaggi avv. Giovanni - Roma. Serra prof. v·ittorio - Roma. Silvestrini prof. Raffaele - Perugia. Soli eri prof. Sante - Forlì. Spennati dott. Pompeo - Aquila. Spolverini prof. Luigi Martino Roma. 'tipa dott. Franco - Roma. Sussi prof. Luigi - Gorizia. Tangredi dott. Gerardo - Napoli. Tilli dott. Pietro - Roma. Tommasini-1-d:attiucci dott. Arduino Roma. Torchiana prof. Luigi - Portoferraio. Tripodi rlott. Mario - Tripoli. Troili dott. Cesare · R om a. Turco dott. Adalgiso - Casale Mon- . ferrato. Valli dott. Martino - Roma. Vent ura dott. Anto nio - Troia. Verney dott. Lorenzo · Roma. Viana prof. Odorico - Verona. Vi centini dott. F ernando - Rom a . Vidau prof. Giuseppe · Roma. Za ppalà dott. Gaetano - Roma_ Zito dott. Giacomo - Siracusa.


INDICE GENERALE VOLUME XLII

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1935

Indice per rubrica LEZIONI - PROLUSIONI - CONFERENZE

Pag. Pag.

ALESSANORI R.: Stato attuale della diagnosi e terapia dell'ulcera gastro-duodenale . . . . BAGGIO G. : Sull'a1p1p endicite . . . . . . . . . . . Fr.RKANNINI L.: Probabile gomma meningea in corrispondenza della parte media della circon voluzione frontale ascendente di destra . . . . . . :FRUGONI C. : Febbre bottonosa e sodoku . . . . . . GASBARRINI A. : Osteoartropatia ipertrofica pneumica di P. ~larie (varietà Bamberger) . . . . . GASBARRINI A.: Adenocarcinoma latente del corpo del pancreas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . JONA G. : Commozione midollare: sindrome paraplegica intermittente . . . . . . . . . . . . . . . . JONA G. : Sinfisi cardiaca. Esiti della operazion e di Brauer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81LVESTRIN1 R . : Un caso di fistola epato-polmonare

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LAVORI ORIGINALI. _;\.CANFORA G.: Contributo clinico alla conoscenza della metadissenteria . . . . . . . . . . . . . . . 645 AMALFITANO G.: L 'amilasi fecale e il suo comportamento nei colitici . . . . . . . . . . . . . . . . . 1431 BAGGIO G. : Il mio procedimento applicativo del metodo Bassini nell'ernia inguinal e . . . . . . . . 1019 BILE S. : Ancora sul « Triangolo ·n da me indicato per la frenico-exeresi alla cervicale, o epi-omo101dea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 974 BUFANO M.: Sopra una forma pseudotifoidea della setticemia streptococcica di origine focale. (Contributo alla clinica delle infezioni focali) . . 169, 215 CHIASSERIN I A.: Vagotomia destra in un caso di asma bronchiale grave . . . . . . . . . . 260 CRIUCINI G. e ARADAS A.: Aurodermoreazione ed aur oterapia nella tubercolosi polmcnare . . . . . 365 CITELLI S. : Stato allergico verso l 'estratto neoplastico maligno . . . . . . . . . . . . . . . . 2031 DEL ZOPPO R. : La prova del rosso congo nelle diverse forme di epato}:atie . . . . . . . . . . . . . 89 Dn.IBERTO U. : R icerche di elettrofon ocardiografia. 597 EGID I G.: Contributo a lla ricostruzione plastica totale dell'esofago . . . . . . . . . . . . . . . . . 1287 FABRIS A. e DADn1 G.: Sui diversi tipi di pneumococco presenti nelle polmoniti loba ri osservate in Roma durante il periodo marzo-maggio 1935. 1623 GAVAZZENI M. : Il comportamento della m otilità gastrica nella frenicoexeresi sinistra . . . . . 1343 GIUGNI F.: Le sierositi tubercolari e la loro importanza nella etio patogenesi delle ulcere gastriche e duod enali . . . . . . . . . . . . . . . . 2299 IZAR G.: Epa t-0- ed an1inoacidoterapia delle ulceri gastro-duodenali . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2447 L l:'SENA R . : Nuovo orientamento nello studio delle ghiandole endocrine. Sensibilità e sensibilizzazione ad ormoni ovarici 11elle donne in attività sessuale ed in meno-pausa. Osservazion i clinicosperimentali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 541 LUZZATTO-FEGIZ G.: La prova dell'istam ina come metodo diagnostico nella tubercolosi polmonare a scarsa sintomatologia steto-acustica . . . . . 701

M ARZETTI

V.: Ri cerche sul contenuto della diastasi san guigna nella prima settimana di vita. MURA V. : Lo sdoppiamento inspiratorio del II tono cardiaco a lla base come segno di cirrosi pleuro-polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . PANEGROSSl G.: Sulla così detta «cura bulgara n del parkinsonismo postencefalitico. (Nota preliminare) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PATERNI L. e MARONCELLI P . : Sulla prova biologica di Gordon nella malattia di Rodgkin e in altre affezioni ghiandolari . . . . . . . . . . . . Pozzi A. e DE lVIURO P : Sulla giardiasi duodenale S.\nATINI G. : Cura medica diretta dall'ulcera duodenale ed iu genere delle sindromi dolorose del duodeno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . SEBASTIA NELLI A. : Su un metodo di evitare l'intolleranza a dosi fortissime e ravvicinate di sal,arsanici . . .. . . . . . . . . . . . . . .

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1987 2359

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NOTE E CONTRIBUTI BAGGIO G.: Che cosa vuol dire patogenesi traum a tica digesti\a dell' ulcera gastrica . . . . . . . . 1237 BECCHINI G. : Sulla Jloentgenterapia delle larin1189 giti tubercolari . . . . . . . . . . . . BENVENUTI M.: Oontributo alla rachi-anestesia 1344 BONUZZI CONFA LON IERI V. e CONFALONIERI D. : Di UD segno precoce nel paratifo infantile . . . . . . . 1498 BRAVETTI S.: Contributo a llo studio delle forme ab-articolari dell a infezione reumatica . . . . 1383 CAMPAN I _i\. : L'influenza può lei stessa aprire la strada alla tubercolosi polmonare . . . . . 1582 CAROSSINI G. : Nuova casistica clinica di terapia 1mmunizzante con gli ultra peptoni . . . . . . . 10.39 CEN INI E.: La terapia stomosin ica nelle infezioni ." ·d ee ,. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2305 t i~o1 CHIARIELLO A. G.: Contributo clinico alla cura delle fratture esposte . . . . . . . . . . . . . . . . 1'1 CHTASSERINI A. : Dalla s:iimpatectomia cervical e alla tiroidectomia total e nella cura dell'angina di petto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 813 C1Acc10 CASE TH. : L'ascesso del polmone (con speciale riguardo alla cura del dott. Oonnors col tamponamento) . . . . . . . . . . . . . . . . . 4Q2 C1ccmTTo A. M.: Dissenterie miste da Enta.moebacoli-Blastocysti8 jalinus e da Blastocystis j a linus. Trichomonas intest1na,lis . . . . . . . . . . . 1671 CoLARIZI A.: Osservazioni clinico-statistiche ed epidemiologiche sulla Leishmaniosi in Roma . 413 COLETTT D. A. : Contributo clinico e operatorio a llo studio dell'appendicooele strozzato . . . . . . 1767 OONTE G.: Dottrina costituzionale della motilità . 1298 DE BENEDETTI V.: In tema di patogenesi della tubercolosi dell'adulto . . . . . . . . . . . . . . . . 1719 GAVAzzENI A. : Contributo a llo studio sulla patogenesi dell'eosinofilia post-pneum otoracica . . . 1641 GA\'AZZENI M.: La funzionalità esocrina del pan. creas nelle cardiopatie scompensate . . . . . . . 2368 GIUGNI F.: Aloune n ote sulla terapia vaccinica per via endovenosa nella febbre meli tense . . 549

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-IVPag. L ucCARELLI V.: Le iniezioni endo-arteriose nelle infezioni degli arti . . . . . . . . . ,. . . . . . . . . LuzzATTI T.: Contributo clinico e medico-legale allo studio dell'atelettasia dei neonati . . . . MAGGIA O. : Considerazioni sulla n e ural.gia sciatica cosidetta essenziale e suo t ratt amento . . MARGOTTINI 1\tI. : Indicazioni e tecnica del taglio di Mc Burney ampliato . . . . . . . . . . . . . . . . MAURO V.: Sull' acariasi professionale . . . . . . . MoRuzzr D. : La autosieroterapia intramucosa dell 'asma bronchiale . . . . . . . . . . . . . . . . PALUMBO V.: Considerazioni circa gli effetti dei raggi ga>mma sul sistema pilifero in condizioni normali e patologiche . . . . . . . . . . . . . . . P ENSO G. :Il ciclo di svi1uppo degli ossiuri . . . P ESCARMONA E. : La cura dell'occlusione intestina. . le post-operatoria con la prostigmina . . . . . . PROTTI G.: Sui rapporti esist enti fra il potere radiante del sangue periferico e il potere radiante del sangue di alcuni visceri . . . . . . . . . P UCCINELLI V. : Sulla diagnosi e la cura delle ulceri gastriche e d11odenali . . . . . . . . . . . . P UGLISI ALLEGRA I.: L'olio essenziale di b ergamot to e di limone i n chirurgia . . . . . . . . . . RASTELLI E . : Valore curativo di un nuovo emostatico :1 1a trom bocitina Ruiz V.: L'anestesia 1perid·u rale di Pagés in ginecologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . SAVAGN ONE L.: Sul Kala-azar viscerale degli adulti SAVARESE E.: Sul tratt.a mento degli ascessi peri. . . .. . . .. . . ... ... .. ton sillari . SCATURRO A. : La pneumo-paracentesi nella peritonit e tubercolare a forma a scitica . . . . . . . . SotrERI S. : Sierositi peritoneali primitive aspecifiche e addome acuto . . . . . . . . . . . . . . . SussI L.: A proposito dell'operazione di Neugebau er-Léf ort -per il prolasso dell'utero . . . . . TILLI P .: Le concomitanze epidemiche nella scarlattina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ZAPPALÀ G.: La colecistografia nei diabetici . . . . Z:l\PPAI:.À G. : P rofil assi e cura d ella ipotensione da rae1hianestesia • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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OSSERVAZIONI CLINICHE. AQUILA '11. : Sinfisi pericardiea con sintom atol ogia da colecistite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ARCH1 A. : Contributo clinico . .alla conoscenza della poliuria insipida sin tom atica . . . . . . . . AzzARELLO C. : Contributo allo studio del pneumoperitoneo spon taneo. Òsservazione di due casi . BARBIROLI M.: Contributo casistico all'eviscerazione post-laparatomica . . . . . . . . . . . . . . . . . BEGGI D. : Fenomeni d.i intolleranza da fnsulina . BERTOLA A. : Su due casi di spirochetosi itteroemorragica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BETTINELLI O. : Raro reperto erniario . . . . . .. BosI P .: Un caso di « intussu sceptio » in sè stessa dell'appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CAPPA. O.: · Un 'caso di anchilosi bilaterale della mandibola, . d'origine traumatica . . . . . . . . . CARII~Ol'TI A. : Su di un caso di mors thimica in con seguenza dell'applicazione di un aprib occa . CAROLI J. e COPPO M.: Splenectomia in cirrosi ipertrofica anitter.ica splenomegalica . . . . . . . . . OASINI A. : Atrofia di un testicolo con secu tiva a tor sione del funico lo. Torsione del funicolo dell 'altro lato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CAUCC I .<\.. e CONFORTO s. : Anemia spl en ica infantile e splenectomia . . . . . . . . . . . . . . . . CHI.ASSERIN I '.r\.. e TOMMASINI MATTIUCCI A. : L'esoftal mo pulsante e la ~ua cura . . . . . .· . . . . · ·c onELLI F. : Polinetlrite arseno-benzolica.. E-patoterapia nelle polineuriti. Osser vazioni su gli accidenti della terapia antiluetica . . . . . . . . . .

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Pag. CoTTINI G. B. : Su di un ca so di diabet e sifilitico . 376 DE ANTO~I V. : Sopra un caso di lue febbrile acuta 1906 DE BoNIS G.: Linfoadenosi leucemica subacuta con sintomatologia a decorsi atipici . . . . . . 1537 FABRIS l i .. : Tttmore primitivo del polmone con trombosi neoplastica della cava superio re fino all'orecchietta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60'r FABRI G. : Su di un caso di nefrite aouta con iperazotemia senza ipertensione . . . . . . . . . . . 178ll FERRETTI A. : Su alcU111i casi di corpi estranei m etallici (aghi, spilli, chiodi) nel tubo digerente 1996 FICACCI L . : Emoglobinuria da plasmochina . . . 1.~6 FONTANA G.: Un caso raro di ascesso mediastinico 818 GIUPPONI E . : Occltt sione intestinale cla diverticolo di Meckel . . . . . . . . . . . . . . . . . . 707 LIONET'I;I G. : Si può formulare una diagnosi clinica di sifilide polmonare? . . . . . . . . . . . . 760 . L u1zzo G.: Contributo clinico-:radiologico allo studio della sifilide congenita ossea e articol are . 9'5 LIVERANI E . : Stt di una particolare intolleranza alla vaccin oterapia endovenosa in un caso di febbre m eliten se a decorso atipico . . . . . . . 1082 MAGNONI F. : 811 la terapia dia t ermica dell'ascesso gangrenoso del polmone . . . . . . . . . . 1593 MANCA S. : Pneumoperiton eo s·pontameo da probabile perforazione di ulcera dissenterica . . . . . 430 MARCONI E . : Con tributo allo studio delle derma. titi da medicamento . . . . . . . . . . . . . . . . 1241 MARCONI P. : Peritonite libera da perforazione di ulcera tubercolare dell'in testino . . . . . . . . . 987 ~1ASTRO S IMONE O. : Sodoku. P ossibilità di reinfezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1353 MAzzARELLA O.: Un caso di intensa eosinofilia seguita da poliglobulia . . . . . . . . . . . . . . . 1294 MAzzOLANl D. A.: Pseudo emottisi irudinea in Tripolitania . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . 1634 J\>1EttIGRI F. : Enterorragia precocissim a con secutiva a chelotomia . . . . . . . . . .. . . . . . . . 1391 MONTECCHT o. c. : Rottura traum·a tica della milza 181 trattata con tamponamento . . . . . . . . . . . MONTELEONE R. : Linf osarcomatosi addominale, a 861 decorso acuto, febbrile, o l infogranulom atosi? MuzzARELLI G.: Su di un caso di cisti del mesentere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1950 PULLÈ F. e ..A.CANFORA G.: Un caso di amebiasi intestinale cronica con reperto di laboratorio negativo per quasi due mesi . . . . . . . . . . . . . . 1035 SCALFATI A. e BIZZARRI u.: Postumi tardivi (angiocolite su ppurativa a lunga scad en za) da ritenzione · di proiettile nel parenchima epatico . 498 ScARAVELLI C.: Le peritoniti pneumooocciche . . . 379 SCOLLO G.: Di un raro meccanismo d i rottura da scoppio della porzione extraperitoneale della vescica, con con temporanea rottura sottocutanea del muscol o retto di sinistra . . . . . . . . . . . 221 SCOLLO G. : Gli ascessi fr eddi della parete tOO'acica di oriigine stafiloçoccica . . . . . . . . . . . . . . 2521 SPENNATI P. : Contributo clinico, patogenetico e 2202 geografico sul fav ismo . . . . . . . . . . . . . 2264 STIPA F.: Perforazioni nel t ifo addominale TANGREDI G. : Anemia ipocrom ica gra ve da amebiasi intestinale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1290 TOMASI L.: Occlusione int estinale · da diverticolo di Meckel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · 712 TORCHIANA L. : Contributo alla diagnosi clin ica del2102 le· cisti del mesentere . . . . . . . . . . . . . . TRIPODI M . : Il carbone animale endovenoso nel trattamento delle Sltppurazioni del polmone e della :pleura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1588 Tu:Rco A.: Disarticolazione interscapolotoracica .. 1826 ' ·VAGLI ·M . :· Due casi di porpora tipo SchonleinHenoch in corso di collassoterapia per tubercolosi polmon are . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1726

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VIIPag.

Pag. VENTURA A. : Voll1minosa cisti di echinococco del Douglas .,. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557: ZAPPALÀ G. : Sulla duplicità completa bilaterale pielo-ureterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316 DALLA PRATICA CORRENTE. PERARDI G. : Della diagnosi differenziale tra ascesso polmonare e focolaio caseoso tubercolare 1158 REPACJ F.: Drenaggio peritoneale ed interstiziale profilattino nella c11ra delle ferite d'arma da fuoco penetranti nell'addome . . . . . . . . . . . 2015 ZITO G. : Comportamento dell'ugola nelle principali forme di collassoterapia nella tubercolosi polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2064 RESOCONTI OLINICO-ST.A.TISTICI. BROGLIO R . : Cento resezioni gastriche eseguite m 1088 ra.chianestesia con percaina . . . .. . . . . .. . APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. Bos1 P.: C';0ntributo alla tecnica di trasfusione del san1gue. u .n nuovo apparecohio . . . . . . . . 99 CONSIGLIO V. : Strumento per introdurre le sonde di De Pezzer in vescica . . . . . . . . . . . . . . 992 EGIDI g.: Raccolta intracranioa post-traumatica comprimente il cervello evacuata con ago perforatore. Guarigione . . . . . . . . . . . . . . . 1192 MoNTELEONE R. : Presentazione di un piccolo strumento atto alla ricerca del cc segno del soldo » . 1133 NUVOLI J. : Un nuovo metodo di estrazione di calcoli inclmeati nell '11retra o nell'uretere o nel coledoco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1873 PITTARELLI E. e M. : Sui caratteri distintivi della vitamina c . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 826 SILVESTRINT R. : Metodo facile di preparazione della sospensione di pigmento coroideo per la melanoreazione di Henry nella malaria . . . . . . . 614 RIVISTE GENERALI QUESTIONI DI ATTUALITÀ. ASCOLI M.: Il pneumotorace controlaterale . . . . CAPALDO L.: Sui moderni mezzi di terapia dell'e.. ... .. .. . .. .. ... ... . . mottisi CREAZZO A.: Sulla patogenesi dell'ulcera gastrodltodenale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D'AMICO D.: Anisocoria ed appendicite . . . . Dx MATTE! P. : Sulla così detta <e cura bulgara ,, dei rostumi di encefalite letargica . . . . . fFRRANNIN I L.: La cura bulgara di alcuni postumi di encefalite letargica . . . . . . . . . . 967, .FlLIPPINI A.: La febbre tifoide. Vecchie e nuove questioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FJLIPPINI A. : Gozzo e gozzismo . . . . . . . . . . . GIORGI G.: Terapia delle lesioni da aggressivi chimici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1811, LUCACEa M.: Il pneumotorace bilate rale simulta11eo nel biennio 1933-34 . . . . . . . . . . . . LANGE B. : Sulla questione della variabilità del bacillo tubercolare . . . . . . . . . . . . . . . . . LUSl'IG A. : Intorno alle arsine aggressive belliche MAzzOLANI D. A.: L'orchite e l'orchiepididimite in rapporto all'infezione brucellare e ad altre in. . fe z1on1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . PANEGROSSl G.: Sulla così detta cc cura bulgara » del parkinsonismo postencefalitico (n ota aggiuntiva) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . P.\NEGROSSI G.: Sulle recenti acquisizioni nella cura del parkinsonismo encefalitico . . . . . . PICB!zz1 L.: Costituzione e fenomeni vitali (in quali giorni si concepisce?) . . . . . . . . . . . . SERRA V.: Nuove vedute sulla funzione del circolo polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . · . · Suss1 L.: L'iniezione endovenosa di carbone ani-

1235 1683 870 262 501 1544 1442 666 1862 301 62 563

1912

506

male nel tr~ttamento delle infezioni ch irurgiche con speciale riguardo all' infezione puerperale TOSCANO C. : Il fenomeno di Sanarelli-Shwartzman

656 769

MEDICINA SOOIAI1E - IGIENE. BtiLLANDJ E. : Acqua potabile, sua protezione nelle case . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2461 MAZZOLANI D. A.: Osservazioni sulla patologia da calore fra gli operai metropolitani in Eritrea . 2049 TROILI C. : Contributo clinico alla conoscenza della instabilità dei minorenni , . . . . . . . . . . . 209 VF.RNEY L. : La difesa del lavoro . . . . . . . . . 1518 RILIEVl E COMMENTI -

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(R.) delle Scienze Mediche in Paler. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 627, 2340' (R .) delle Scienze Medico-Chirurgiche . . . . . . . . . 77, 726, 1461, 1748, 1797, 1968 Medico-Fisica Fiorent.ina . . . . . . . . 395

1005, 1061, 1217 Accademia (R.) di Medicina di Torino . . . . . . 1749

Accademia di Scienze Mediche Natu-rali e Matematiche di Ferrara . . . . . . . . . 944, 1006, 1218, 1514 Accademia (R.) Medica di Genova . . . . . . . . 2239 Arcademia (R.) Medica di Roma . . . . . . . . 523, 575 1658, 1702, 1747, 1797, 1841 Accademia Pugliese di Scienze . . . . . . . . 891, 1321

Congresso (XLII) della Società Ita.liana di Chirurgia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2332, 2432, C-ongresso (I ) della Società Ita liana di Chirurgia Ri•p aratrice e plastica . . . . . . . . . . . . . . . Congresso (XLI) della Società Italiana di Medicina Ii1terna . . . . . . . . 2173, 2228, 2330, 2381, 2427, Co,n .gresso (XXVI) della Società. Italiana di Ortopedia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cong.resso (XIV) della Società Italiana di Urologia Congresso (II) della Società Radio-Neuro-Chirurgica Italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Congresso (VJI) Internazionale degli Infortuni e delle Malattie del Lavoro . . . . . . . . . . . . Congresso (I"\7 ) Internazionale degli Ospedali . . Congresso (III) Internazionale di Aviazione Sanitaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Congresso (I) Internazionale di Gastro enterologia Congresso (VIII) Internazionale di Medicina e Farmacia Militare . . . . . . . . . . . . . . . . . Congresso (XX) Internazionale di Medicina Legale e Sociale di lingua francese . . . . Congresso Internazionale di Stomatologia . . Congresso (XLII) Italiano di Chirurgia . . . 2283, Convegno (Il II -) per lo studio della tubercolosi osteo-articolare . . . . . . . . . . . . . . . . Raduno (Il) clella Società Italiana di Gastroenterologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1413, Riunione straordina ria internazionale dell'Accademia Medica Lombarda sulle Onde Corte . . . . . Società Catalana di Urologia . . . . . . . . . . . Società di Medicina e Scienze Naturali di Parma

2492 2393 2479 2434 2534 335 1654 1212 1702 2179 1701 17 44 1271 2332 94 7 1459

1155 2286 115 730, 1609, 1705

1247

Società Italiana di Chirurgia e Analgesia (Sezione Romana) (Prima seduta) . . . . . . . . . 8~3 Società 111:edico Chirurgica di Bologna 32, 155, 461, 628

921

683 1005, 1157, 1271, 1321, 1371. 1557 Società Medico-Chirurgica di Catania . 461, 576, 726

1487

- - -9-43_,_ 1109, 1_21_1_, _1_557---~~J


-

VIII -

Pag. Società Medico-Ohirul'gica di Padova . . . 234, 283, 683 888, 1004, 1272, 1462, 1556, 174:) Società Medico Ohirurgica di Pavia . . . . . 395, 729 1218, 1462, 1558, 2543 Società liedico-Chirurgica di Pisa . . . 788, 841 Società Medico-Chirurgica L ombarda . . . . 787, 1106 1358, 1371 Società Medico-Chirurgica Veneziana . . 196, 235, 283 628, 1322, 1513, 1558 RUBRICA DELL'UFFICIALE

S~t\.NITARIO.

FRA NCHETTJ A.: L'igiene del su olo e dell' abitato nel nuovo Testo Unico d elle Leggi sanitarie . . NELLA

81

VITA PROFESSIONAL E.

FRAN CHETTI A.: Il regolamento dei concorsi a posti di sanitai·i addetti ai servizi d ei Comu ni e delle Provincie . . . . . . . . . . . . . . . .

897

I MAESTRI. GAIFAMI PAOLO: O. Via na . . . . . .

. . . . . . . .

2072

NECROLOGIE.

206 126 537 1176 86 2348 45 1017

BTLANCIONI GUGLIELMO: G. Vidau CRISAFULLI GUGLIELMO : c. 1:0.:icano Dr S..\NCTIS SANTE: G. A yala . .F1CHERA GAETANO : R. Brancati . LOTTI CARLO : R. Arrtg.o ni . . . . MARCHIAFAVA ErTORE: F. B ign aimi ~ESTALOZZA ERNESTO: P. Gai.fami ;sr.RRA VITTORIO : L. S'Polverini .

SUNTI E RASSEGNE ; DIVAGAZIONI ; APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO; SERVIZI IGIENICO-SANITARI ; POLITICA SANITARI A E GIURISPRUDENZA; CRONACA DEL MOVIMENTO PROFESSION A.LE; vedere l'Indice delle Materie. CONCORSI; NOMINE ; PROMOZIONI E ONORIFICENZE ; CORRISPONDENZE; NO'rIZIE DIVERSE; vedere alla fine dei fascicoli. CENNI B I BLIOGRAFIOI. NOTIZIE

BIBLIOGRAFICHE

(*)

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1408 2127 62 1743 1555 838 1318 625

153 781 460 2226 680 1509 2063

B..t.:RTOLINI G. e P ENSO G.: L 'ispezione sanitaria degli animali da cortile della selvaggina, delle carni conservate e dei prodotti della pesca . . . . . . 2328 •

Pet' comodità deg li studiosi· riportiamo l' elenco dei libri recensiti. ' ' · {* )

BEUREK DJIA~ I~ JCKEL A. :

Z. : Origine t h yroi:dienn e d es algiea . Naturgemasse, Ern ahrun·g und Eiweisss toff'wech sel . . . . . . . . . . . . . . . . BILANCIONI G. : Accan to a Dioniso . . . . . . B lNET L. : T... eçons de physiologie . . . . . . . . . BrNiilT IJ. : Six conf éren ces de p.h ysiologie . . . . BTRNTJ.~UM K.: Die Welt des Geistens kranken . . . BoBLER L . : Techn ique du traitement des fractures. BoMPIANI R. : Fisiologia e P atologia Clinica dello stato puerpera le . . . . . . . . . . . . . . . . . . BOMSKOV C. : Methodik der Vitam inforsohung . . . BounGEOIS R. : L es hidrocéphales aigues et subaig u es d ' origine otique . . . . . . . . . . . . . . BP.AEUN ING H. : Lungent ube rkulose u. Schwangerschaft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ' . BRANCA e VERNE: Précis d 'histologie . . . . . . . BRAUN A.: I{rankbeit und T od i m Schick s al berleutender Men sch en . . . . . . . . . . . . . . . . BROCA R. e MARIE J . : L ' année pédiatrique . . . B UFANO M.: 811 la Patòlogia e la Cl inica delle splen o megalie oosidette primitive . . . . . . CAILLON L. : Le liv re de l 'h épatique . . . . . . . CARDINI C. : Formulario de Oociua diet ética . . . . CASELLI A. : La via endotracheale n ella terapia e nella diagnostica dell' apparato respiratorio OASTIGLIONI A.: L 'orto della san ità . . . . . . CHABROL E. : L a thérapeutique co1agogue . . . CRIANDUSSI !J. : L a l otta preventiva oontro la tubercolosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CHI MENTI-BOM MARITO s. : Fibrosi artificiale curativa delle varici per mezzo delle inie?.ioni scle rosanti CBIRAY l\{., LANDENNOIS G. et BA UJ\1ANN J. : Les colites c1hroniques . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • _ CIAMPOLINI A. : Il danno profession ale nella perizia medica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CtA MPOL INI A. : Simulazione e provocazioni di inf ermità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . OrccoNARDI G.: Mantlale di Diagnostica Medica CLAQUÈ D. e B ERNARD I.: La cbiruTgie réparatrice dans ses rapports avec l~ jur isprudence . . . . ConOUNIS A. : La protidé-miE.' et la prcss ion osmotique des protides . . . . . . . . . . . . CoLOMBINO S. : T erapia urolog ica 1nodern a 1oss1c· P.: Coraz6n y vas os . . . . . . . OosTEJDOAT A . : La mòrt subite . . . . . . . OURTIUS F., ENG.EJL R., MARX H. e S IEBEK Il. : Ueber Erkrankungen des Arteriellen Systems . DANTCHAKOFF L es bases de la sexualité DF: CASTRO L. : Per star bene nelle colonie DE FLORA G.: Fegato erl. Apparato circolatorio ])ELAY J . P. L. : Les asté r éognosi es . . . . . . . DELHERM L. et BEAU R. : La radiothéTapie d es syndromes organo-végétn.tives . . . . . . . . . . . . . DE LIE'J'O VOLLARO A.: Elementi di semeiologia e diagnostica dell e malatti e dell 'occhio e d egli ann ess i ocul ari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . DELLA SETA E.: La. feb bre tifoide . . . . . . . . . . DELLA SErA E.: Vivere sani. (Consigli di un m edico) DF SANCTIS I . : Guida pratica della semeiotica neuro-psichiatrica della età evolutiva . . . . . . . DEVRAIGNE L. : Propéd eutique obstétricale. Pratique obstétrique . . . . . . . . . . . . . . . . . . D'Hou R H. : La Tadiologie d es s ci~sures pulm onaires D IEZ S. : Giurispruden za medico legal e nelle con troversie da inf or t uni sul lavoro . . . . . . . . DooL1orT1 A . M. : Trattato di Anestesia . . . . . . DONZELOT-ICISTBNIOS E. : La tension artérielle (maxiim a , moyenn e, miu1ma), l 'hypertension et leur traitement . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Du Bors A.: Physiologie et physiopathologie du svstèm e réticulo-en dothélial . . . . . . . . . . . . ' 1"ABER B . : RoentgeIÌ.biologische U n ter su chungen m it Gewebekulturen a ls I ndikator . . . . . . FARNETl P . : Massaggio --e ginnastica medica . . . .

'r· :

195 1212 ~6

2171 2171 2227 152 1407 460 2532 233 2172 115 283 2123 516 16C6 233 2063 394 1890 2426 2012 195 •

195 194 2329 1700 939 1317 1004 1796 888 131~

1967 2532 2426

2532 2478 575 784 1268 724 335 2011

1211 1839 2124 62'7


-IXPag. FAURE M., BE1\ULIEU e 0AHEN R.: Néphrites toxiques

aigues . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1104 FERMI C. : Regioni mal ariche. Decadenza, risanamento e spese. u Sardegna " . . . . . . . . . . . . FERRANNINI A. : Medicina italica . . . . . . . . . FERRANNINI A.: Patologia speciale Medica. Epitome FERRATA A.. : Le emopatie . . . . . . . . . . . . . . . FERRIO L. : Compendio di patologia medica e terapia FEUILLADE H . e l\{. : Le livre de l'obèse . . . . . . . FICHERA 'J. : Chemioterapia del cancro . . . . . . . FIDSSINGER N.: Physi0-pathologie des Traversées chimiques et bactériennes dans l'organisme . . . . :F'ISCHER-WASELS B.: Wege znr Verhiitung der Entstehung und Au s breitung der J(reb ~krankheit . FORESTIER J. : Le traitement des rhumatismes chroniques . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FORGUE E. : Précis de Pathologie externe . . . FRACASSINI O.: Vel eni anim ali attivi e animali avvelenatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FRANCESCHINI G. : Vita sessuale . . . . . . . . FROLA E. : Il puntato epatico nella diagnosi delle mal attie del fegato . . . . . . . . . . . . . FRONTALI G.: L ' alimentazione del bambino . . . . Fucc1 N. : Diabete mellito. Contributo anatomo- ed istopatologico . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . 1 GARDSTAM R.: Ueber Harn!=:aureabscheidung bei Kreatininbelastung . . . . . . . . . . . . . . . GERFELDT E . : Unsere Nahrung und Genussmittel. GERSON I 1. : Les varices . . . . . . . . . . . . . . . . GESCHER J . : Wege z11r praktischen· homoopat'hic \Vis~en sc haft und Methode . . . . . . . . . . . . . GIBERT P.: La Rontgenthérapie des fibromiomes de l'ut é rus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GLANZMANN E.: Die rheumatische Infektion im Kindesalter mjt besonderer Beriicks:chtigung der Grenzgeb!ete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GRAZIAN I F.: Sull a chirurgia del l 'ap~ endicite nel periodo intermedio . . . . . . . . . . . . . . . . . . GD'ALDI L.: Razzismo ed eugenica . GuGGISBERG H.: Die Bedeutung der Vitamine fiir d a Wei•b . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . . HAt:DOROY P.: Les ultravirus pathc·gènes et saprophytes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . !TEGLER C.: Praktikum d e r 'vichtig'3ten Infektion skrankhejten . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . HELL1\1ER H.: R oentgenologische Beobachtungen iiber die Oss1 fikation der Patella . . . . . . . . HENRIJE;\N F. e WAUCOMONI R.: Les médicaments antisyphilitiques . . . . . . . . . . ... lIERMANT A. , BONNARD A., Co1,ETTE e MORANO P. : Aff a ires de coeur . . . . . . . . . . . . . . . . . . RERMODSSON J. : Roentgenologi sche Studien iiber die trau,matischen und habituell en Schultergelenkverrenk1lngen nach vorn und uacl1 unter . . . ltLNSRERG lC. : Medizinisch-chemische BestimmungsIi!.ethode . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . HORMANN G.: Fuss und Bei n (ihre Erkrankungen und tleren Behandlung) . . . . . . . . . . . . . ISELIN !\f. : Chirurgie de la main . . . . . . . . . J AOQUELIN A. : Directives en prati que médicinal e . KAEl\1 ~.ERER H . : Allergische Diathese und Allergische El'krankllngen . . . . . . . . . . . . . . . . . . l{LEMPERER G.: Klinische :F'ortbildun.g . . . . . . . I 1ABRANCA A.: Legislazione ed ordinamenti sanitari italiani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · . LACONTE J. G.: I .icoes de B acteriologia e rmunolo gia. LAJ\1J G.: La rego la.zione del ricambio energetico LANGE F.: Knrzgefa stes Lehrbuch der Psyclliatrie LA~Z T. e WACHSMUTB W.: Praktische Anatomie.

282 2127 887 278 1102 1004 939 114 335 76 1317 460 1700 1.454 1208 1105 1840 1606 153 11340 1058

2329 1967 1890 1009 31 31 1408 934 627

3Z4 1606 :~35

153 1004 573 625 1~4

114 5'74 1370

A rm . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · · · · 1555 LATTES L.: L'individual ità del san g ue nella biolologia, nella clinica e nella medicina legale . . 838 LAUWERS E. E. : Introdtlc ~ion à la c hirurgie réparatrice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · · · · · 335

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519 1609 1929

394 9Z6

2012 1796 1058 77 233 1152 1700 1699

1889 282 1408 2062 1151 807 459 2380 1967 626 625 787 2426 2171 1104 725 1004 281 1652

115 2172 2063 1267

chi que . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1653 NO:tll1AND I. : Einheitliche Grundlage fiir die Diattherapie des Diabet es mellit.u s . . . . . . . . . . OooBLEIA St. : La phonoscopie . . . . . . . . . . . OMODEI ZORINI, CORPATI G., CERRUTI G. : Atlante anatomo-radiologioo dell a tuberoolosi polmonare . . PALAZZOLI ~I. : L 'imptr:ssance sexuelle chez l 'homme PALMIERI V. 1\1.: Denatalità . . . . . . . . . . . . . PAOLUCCI R.: Lezioni di Clinica Chirurgica . . . . PARODI F.: Repos physiologique du poumon par l 'hypotension dans le traitement de la tubercul ose pulmonai re . . . . . . . . . . . . . . . . PAUCHEr V. e GAEHLINGER M. : Les adhérences PAULIAN D.: Tumeurs de l'en c éphale . . PEND E N. : Endocrinolog ia . . . . . . . . . . .

1509 1889 1928 888 1700 1796

1555 153 2532 ·2280

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Pag.

Pag. PENSA e FAVARO: Trattato di anatomia sistematica 1552 1839 PEREZ G·. : Trattato di patologia chirurgica . PERGOLA ·J :: · Myosites. Abcès des muscles . . . . . • 1796 ,,. .. PERGOLA M.: Dilfterite. Note di laiboratorio . . . • 2478 FERRANDO G. : Manuale di Medicina Legale . . 152 PEYRE E. : Manuel de Sérologie pratique . . • . . 22~0 PIAZZA L . : Nell'America del Nord per l'Esposizione di Chicago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · 2012 PIERY M. : Traité de Climatologie biologique et médicale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282 P1GBINI G. : Lavori dei laboratori scientifici << Laz1968 zaro Spallanzani"» . . . . . . . . . . . . . . . PITTALUGA G. : El tratamiento del paludismo . . 282 POINSO R.: La dip,h térie ·m aligne . . . . . . . . . . 2478 PoNS H. : Les sépticemies à bacille perfrigens . . . 725 PORTMANN G.: Nouvelles consultations otorhinola335 ryngologiques du praticien . . . . . . . . . . 282 PUGLIESE A. ; Fisiologia . . . . . . . . . . . . . . 1370 P UNTONI V.: Manuale di microbiologia medica RABAUD E. : Zoologie biologique . . . . . . • . • .• 460 Ro\DEMAK~R G. G. J.: . Réactions labyrinthique1:1 et équilibrie. L'ataxie labyrinthique . . . . . . . • 2533 RANELLETTI A.: Il saturnismo . . . . . . . . . . . . 2227 RA'.l'BERY F.: Le traitement de la fièvre tY1Phoi'.de 31, 2127 RATBÉRY F. : N éphropathies et néphrites . . . . . 626 RAVINA A.: L 'année thérapeutique . . . . . . . . . 1105 76 REISS .M.: Die Horunonfors-cihung und ihre Methoden RICHAUD A., HAZAR R. : Précie de thérapeutique et de pharmacologie . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1840 RIESSER O. und TAliBMANN G. : Arzneikunde and Arzneiverordnung . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1211 RIST E.: Séméiologie élém entaire de r•appareil respiratorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1652 RIZZATTI E. : La traumatologia del cranio e del cervello nella pratica medico-legale . . . . . . 679 ROEMHELD L. : Praktiscbe Diatetik . . . . . . . . 674 RONZONI G., MANNUCCI P. ecc. : St11di clinici e sooiali di tisiologia . . . . . . . . . . . . . . 1653 ROSENTBAL F.: Krankhe.iten der Leber un der Gallen,vege . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 394 Rossi A. : Il diabete. Patogenesi e terapia moderna 626 RoussY-LEROUX-OBERLING: Précis d'anatomie pathologique . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2227 RnPPE CH.: Séméiologie d es affections de la bouche et des dents . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1609 SABRAZÈS J ., ,SARIC E.: Agran11locytoses, anginee lympho-monocitaires • . . . . . . . . . . . . . . . 1929 SANGIORGI P. : L'asma bronchiale climallergico . . 2063 SCREKTER L. : Les infections grippales et saisonnières 516 SCHERF D.: Klinik und 'Dherapie der Herzkrankhei ten . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120S SALA A. : Elementi di biomicroscopia oculare . . . 2532 SCHLAKER C. R . e PRUFER J . : Lehrbuch der Krankenernahrun•g . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2477 ScBNEIDER K.: Psychiatrische Vorlesungen fiir Aerzte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 787 SCHNIRER M. T. : Medizinal Index . . . . . . . . 77, 2477 SCBULLER A. e WILDER J . ; Der Kopfschmerz . 195 SEGERDAHL E . : Ueber Sternalpunktion . . . . . 2f72 SFJYFARTB C. : Der Arzte-Knig·g e . . . . . . . . . . . 787 SrLVAGNI M.: Anatomia chirurgica del labirinto etmoidale. Tumori maligni dell'etmoide. Chirurgia per via esterna delle flogosi etmoidali . . . 153 StMON C.: Nouvelles lettres à un médecin praticien su la dermatologie et la vénéréologie . . . . . . 333 STEIN R. O.: Haarkrankheiten und kosmetische Hautleiden . . . .. . . . . . . . . . . . . . 2329 S-r1corr1 S. : Olima e tubercolosi polmonare 2227 S10PES M. O. : L'amcur et le mariage . . . 1653 STROMINGER L. : La oolibacillose . . . . . . . 1929 S'tRUMPELL-SEYFART : Lehrbuch der speziellen Pathologie und Therapie der inneren Krankbeiten . . 114

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887 2226 189() 2280 1700 25~

725 2124 334 838 519 126S 13701408 1~0?

233 105& 1456

2124 1555 1152 2172 394 2062 1967 725 1155 1152

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574 2477 939

1'1if3 1840 1890

2426 1455


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Indice alfabetico delle Materie Pag.

A Pag. .Abissinia; v. Medicina abissina. Abitato; v. Igiene. Abitudine: signi.ficato in pa.tologia clinica . . . 401 Aborto e parto: provocazione per mezzo dell'e. . 1201 strina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237, 238 .. . . . . . .. .. . .. . - :· trattaanento 1823 . . . .. . . . . . . . Acariasi professionale 958 Accademia llI editerranea . . . . . . . . . .' 1266 .. . . . AcclimataJillento e acclimatazione Acetanilide (antifibrina,) : into s~ icazion e da 1756 Acido acetil-ealicilico : decomposizione in ambiente alcalino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1705 Acido ascorbico (vitamina C) nei tessuti ocmlari . 2340 -- lattico; v. Latticemia. -- ossalico : patologi a . . . . . . . . . . . . . . . 67'7, 237 3 Acqua : no].'me per l'accertamento della potabilità. 2504 - potabile : protezione nelle case . . . . . . . . . 2461 - ; v. a . Batteri. Aoromega.lia : ricerohc 1371 . 1610 Acr-0tmicria . . . . . . 842 . . . . .Actinomiceti : sistematica .Addome acuto; v. Dolori, Sierosi ti, ecc. .Adenocarcinoma; v. Pancreas. Adenoma prostat.ico; v. Prostata. .Adenopati.e cervicali tuberc-0lose: trattam. . . . . 1051 .A.drenalino-ter-l,pia; v. Malaria. 399 .Aeroterapi::t nelle affezioni cardio-vascolari 1419 .Afasia post-sieroterapica . . . . . . . . A.igglutinazione; v. Sieri. .Aggressivi ohi111ici : teraJPia delle lesioni da. - 1811, 1862 .Agranulocitosi: studio . . . . . . . . . . . . . . . 832 - ; v. a. Granulopenia, Piraanidone . .Alcali; v. Nefrosi. 1750 .Alcaloidi atropinici : dosrug.gio biologico -; v. a . Segale cornuta. . . . . . . . . . 523 .Al ooolemj a provocata : ricerch e . . . . . . . . . 151'7 .Alcool nel sangue . . . . . . - per iniezioni subaracnoidee nei carcinomi inoperaJbili dei genitali fem1m . . . . . . . . . . . . . 2131 Alimentazione del soldato . . . . . . . . . . . . . . 1701 - ; v. a . Ali.menti! Cardiopatici, Gottosi, Dieta, Regime. .Alimenti : azione dinamico-specjfica nei cardiopa1797 . . . . . . . . . . . . . . . . . tici 2121 - : azione sul sistema endocrino-simpatico 633 ·- . come medicrumenti . . . . . . 1708 .. ... ... .. . - da.nnosi - ; v. a . Carni, Pane, Soia ecc. 2322 Allergia nelle cefalee del tipo emicranico 68 -- : origine oostituzi,o nale 449 . . . . . . - : psiche ed 69 - : sostanza di Oriel . . -· tubercolinica nelle malattie infettive acute 2009 -; v. a. Asma, Fenomeno di Sanarelli, Gastro-ente1·opatie, Gotta, Glomel'nlonefrite, Im:munoterapia., Malattie allergiche, Sindromi al!J.er.giche, Tumo.ri maligni. .Allonal; v. Granulopenia. Alluce; v. Trapianto. . . 68"4 Alluminio : innor;uità . . . . . . . ' . . 2240 . . . . . . . . .Alopecia : trattamento Amebiasi intestinale oronica. con reperto di labo1035 . . . . . ratorio lung 3JIDente negativo - -; v. a. Anemia ipocrom. 847 - s perimentale: effetti de lla dieta . . . . . . . .Aminoaoidoterapia ; v. Ulceri gastro dt1odenali.

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A.miloidosi; v. Reni . Amputazione interscapolotoracica . . . . . . . . . . An.avaccino tuibercola.re . . . . . . . . . . . . Anca: lussazione precoce nella coxite tubercolare. - ; v. a. Artrite cronica. Anohilostomiasici: V. S. dei .g lobuli rossi ed eosinofilia ...... ....... .. Anemia aplastica e suo tratta.mento . . - dei ba.mbini: sintomi ... • • -· di Cooley jn gemelle . . . . • • - e angina di petto : rapporti - ipocromica achilica in a.mebiasi intestinale cron. - - essenziale . . . . . . . . . . . . - - gra.ve da amebiasi intestinale . - : l' . . . . . . . . . . . . . . - · perniciosa: epatoterapia per via endosternale -- - : trattamento . . . . . . . . . . - · splenica infant ile e splenectomia -- - - : fattore emolitico . . . . . Anemie: direttive nel trattamento - nell 'infanzia : trattam . . . . .. . · - ; v. a . Angina pectoris, Fega.to, Neuro-, Stomaco. Anestesia chirurgica . . . . . . . . . - - den taJria con eviipan sodico . . . . - : esplosione jn un apparecchio da -- generale con evipan sodjoo . . . . -- peridurale di Pagés in ginecologia - 'Per via endovenosa . . . . . . . - regionale degli arti 'Per via arteriosa - uretro-vescicale ..... . ..... . . . . . . . . . . . . . . . . . 1973, - : varia . . . . - ; v. a. Rachi - . Aneurisma dell'aorta addoo:n., infarto miocardico, ernia strozzata. . . . . . . . . . .A.neurismi arteriosi: aperazione di Matas - intra'Pericardiaci dell'aorta . . . . . . . A.r ugina monocitica sintoonatica . . . . - peotoris : dalla simpatectomia cervica.le a lla tiroidectomia totale . . . . . . . . . . . . . . . . - - e claudicazione intemnittente nell'anemia - - : forme . . . . . . . . . . . - - - : impiego della strofantina - - : squilibri angioneu r 0tici 684, 892 1146, - - : trattam. . . . . . . . . • - - ; v. a. Anemia, Cistifellea, Tiroidectomia. - ,p,r emonitoria delle gonococcie . . . . . . . . -; v. a. .A.granulocito~i. Angiocolite suppurativa secondaria a ritenzione di proiettile nel parenchima epatico . . . . . . . . Angiomatwi amorrrugi~a famiUare (morbo di Osler) Anidride carbonica : azione teraipeutica .Ani jliaci sinistri : prolasso . . . . Anisocoria; v. Ap!Pendi-cite. .1'.nnessiti gonococciche : prescrizione . . . . . . . . -- ; v. a . Appendicite. Anomalie anaton1iche . . . . . . . . . . Anormali psichici educa>bili : istit-tliZioni Antifebbrina; v. Acetanilide. .A11tisettici; v. a.. Oli essenzia li. Aortiti: roentgenterapia Apofisiti suppurate . . . . . . . .Aipoplessia; v. I ctus. Appendice verm. : « intussusoeptio n in se st essa - -- e peristalsi intestinale : rap1)orti .. - - : ;per la diagnosi precoce di g a ngrena . . -- : v. a . Tubercolosi ileocecale. .. . . . . . . . . . . . Appendicectomia. : tecnica

1826 2340 77

79 1891 1563 1218 1892 944 2343 1290 236 1106 844 912 234 1891 f 55 843 933 1651 930 2091 519 933 189 1974

1106 157 1747 1891 813 1466 1309 2072 13Z2 1467 1561

498 381 2009 Z88 2439 32

1166

1845 729 1394 1462 1422 1006


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XIV -

Pag. 1775 Appendicecto1nie: taglio di Mc Burney ampliato 2438 Appendicite cronica e malattie ginecologiche Appendicite e annessite: differenziazione 2495 2466 - nei vecchi . . . . . . . . . . . . . 262 - e a nisocori a . . . . . . . . . . -·· fib1 oplastica ~imulan te tumore 575 32 - . nei malati di carcinoma gastrico -: l '2403 - ,parat ilf osa 12174 - : pat ogenesi 1010 787, 788 Appendiciti: v a ria - ; v. a. Cieco. Appendicocele strozzato: contributo r.linico e operatorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1767 Ari tin...ia extrasistolica dei vecchi . . . . . . . . . 156 Arsenobenzoli: profilassi degli accidenti da - . 573 -; v. a . Parali.si rprogr., Polineurite, Sifilide. Arsine aggressive belliche . . . . . . . . 563 1755 . . . . Arterie cor on arie : trombosi 1110 - •m esen teriche: occlusione tem,p oranea - ; v. Embolie, Embolectomia, Trombosi. Arteriografia: utilità in alcune affezioni vasali 687 degli arti . . . . . . . . . . . . . . . . . Arteriopatie ; v. Pressione art. 1558 Arterite brucellare acuta .. . . . . . . . 1221 Arterit i nell ~ tifoide . . 1556. 2007, 2008 · - · obliteranti : dia gnos i e cura .. -; v. a,. Milza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1841 trazione -; v. a . Acromegalie, Amputazioni, Anestesia, Arteriografia, Avambra ccio, Infezioni, Trombosi. Articola z. temporO-JDi:\,ndib. : anchilosi; intervent o 842 Arti colazioni : affezioni neuroipatogene . . . . 579 - · infiltrazio ne no'Vocai nica nei traumat ismi 580 - : resezioni . . . . . . . . . . . . . . . 580 - : st:vuttura della m~mbrana sinoviale 729 - : t ern1oonetria . . . . . . . . . . . . . 1103 -- : v. a. Malattie arti colari. Artrite cron ica dolorosa dell'anca : trattan1ento 1933 - - - : trattan1ento 579, 2058 Art ritico : dieta . . 836 1 A rtrograifia . . . . 1106 Art.roipatia cronica tipo Still 1405 Artropatie: reazione dei liquidi articolari ?41fi Ascessi freddi della parete toracica 2521 Ascessi peritonsillari : trattam. . . 371 Ascesso polim. ; v. a. Po1moni. 818 - mediastinico . . . . . . . . . . . . . 2278 Asciti cirrotiche : Cl1ra . . . . . . . 1462 - li·bere: pressione del liquido cavitario - ; v. a. Peritonite. 148 Asfissiati : soccor si d'urgenza . . . . . . . . . 2344 Asfissie acu.te da ossido di carbonio : terwpia 2344 carbogeno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 905 Asma bronchiale: a utosiero-terwpia intramuoosa . 228 - - : clinica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : diagnosi e cura con la « sostanza P 11 di Oriel 2217 . . 2344 - - : esercizi r·e spiratori 260 - - g.rave: vagotomia 509 - - : patogenesi . . - - - ; v. a . Allergia. 684 -- cardiaco . . . . . . 2395 - : prescrizione . . . . . . . . . . .4 ssistenza sanitaria nelle risaie 957 402 - - dell'O. "l'L Invalidi di Guerra . • Atletismo; v. Cuore, Dieta, Sp ort. A t,mosfer a alta: fauna . . . . . . . . . . . . . . . 466 Atropina ; v. Alcaloidi, E ncefalite l etargi ca, Encefalitici. Audiometro nu'lvo . . . . . - . . . . . . . . . . . . 1004 A11rote1·api.-'1 ; v. Pleuriti, Tubercolosi. 1

·

Pag. Autoem ot er a pia ; '· a. Emoterapia. Automobili: lruce giall a . . . . . . . . . . . . . A utosieroterapia; v. Asma bronchiale. Avambraccio: edema croni<!0 traumatico: t rattam. Aviatori: ernia, da sforzo . . . . . . . . . . .A vi azione sanitaria : co11gres so . . . . . . Avitaminosi e virulenza dei microrganismi Avvelenament o da phanodorm . . . . . . - d a sublimato : trattwm. . . . . . . . . . . - ; v. a . Antifebbrina, Boldina, Chinino, Cianuro, Intossicazioni, Luminal, Meta, Plasmochina ecc. Azotemia clOO'opriva : cosidetta - ; 'Pato·g enesi . . . - : infedeltà nell'indicazione e n ella prognosi operatorie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : iper- nelle malattie e lesioni del sistema nervoso centrale . . . . . . . . . . -; v. a. Nefrite. .Azoto ureico : dosaggio . . . . . . . . . . . . . . . .

1277' 628. 1658 1702 888 34 2395,

1325· 465 140(}· 1461

B Bacilli t ubercolari : ricerche . . . . . . . . Bacillo di Han sen; v. Lebb ra. - tifico: is olamento 'lal sangue . . . . . . - - : permanenza nel terreno . . . . . . . - tubercolare: ]a questio11e della va.r i abilità . . - - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . 726, Bagni carho-gassosi nelle forme cardio-vascolari - di m are: indicazio ni terapeutiche . . . . . . Barbitl1rici ; v. Ooma barbiturico. B asedowiani e soBtanza antitiroidea nel sangue . Batteri anaerobi della vagina . . . . . - - delle acque, del suolo, delle feci . - per u so bellico: p ossilbilità di u so . 1605, - : ricer che . . . . . . . . . . . . . . . 79, 322, 350, - ; v. a. Bacilli, Meniugococ co, Microbi, Pneumococchi, Stafilococchi, Streptococchi ecc. Batteriofa~o in t~rapia . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Inlfezioni. Benzoato di sodio; v. Stomaco. Bici•p ite brachiale : rottura. BILANCION1 G. . . . . . . . . . . . Bile; v. Fegato. Bilirubina; v. Urina. Bjliflu1binemia: ricerche . . . . . . . . . . . . . . . '! Bla stocyat.u s jalinus »; v. Dissenterie. Blenorrrugia,: criteri di guar:iogione Boldina: intossicaz. cronica da - . ~ . Botulismo . epidemia fa.miliare . . . . . Bronchi : forma ca.vitaria della dilatazione 847, Broncopolmoniti infantili : cura . . . . . . . - ; v. a. Difterit.e, Polmon ite. Brucellosi acuta e cronica : trattamento .. - - cronica . . . . . . . . . . . . . - : reazione alla brucellina . . . . . . . . . . . . - : vaccinoterapia endovena . . . . . . . 548, 576, -·-; v. a. .Arterite, FebbrP. ondulante, Melitococcia, Orchite, P eritonite. Bul'.bo midollare ; v. Sindrome bulbare.

2543 2132. 726

o2

1517 1374· 12o2 f85 1514 1157 1709 2340

350

583 206

461 1884 2243 844 2117 2186 2274 830' 576 1453

e Caffè come beva.uda e so rgente di altri prodotti . 159 Ca lcag·n.o : frattura da stra,p.p amento . . . . . . . . 1217 Calcemia nel decor so post-operatorio . . . . . . 35, 400 - : v. a. Paratiroidi. Calcio ; v. Gll1conato di - . Calcin·o si sottucatanea g-eneralizzata e osteogene18& tic a nell'infanzia . . . . . . . . . . . · · . . . . Caloiocianamide; v. Lavoratori agricoli. 1873 • Calcoli incuneati : estrazione . . . 1255. Calcolosi renale : clinica e terwpia . . . .


-

XV -

Pag. , Calcolosi; v. a . Litiasi, Uretra. 0alman ti ; v. Tosse. Calore : patologia da - fra gli operai metropolitani in Eritrea . . . . . . . . . . . . . C'a.nc::.·oc!rrosi: v. Cirrosi carcinomatosa. Oancro del colon ad inizio atipico . . Cancro A sole . . . . . . . . . . . . . . . - : moderne vedute sul problema del ·- : reaz. di Aron - : -· - Kopaczewsky -- : ricerche . . . . . . . . . . .. . . . . .. . - ; v. a. Tumori. Ca.psule surrenali; v. Surreni. Oarbone animale per iniezioni endovenose . 150, 1093. Carbogeno: v. Asfissie. Carcjnoma: terapia con ultrapeptoni . . . . . - : della surrenale; v. Sindrome di Cushing. -; v. a. Tumori. Cardiopatici: digestioae secondo i regimi al~ment. Cardiopatie non scompensate: terapia. . . . . . . - scompensate: fcnzionalità €·socrina del pancreas -- ; v. a. Alimenti, Aritmia, Cardiopazienti, Endocardite, Miocardio, Pressione art., Stenosi mitr. ecc. Oardiopa.zienti : esercizio muscolare. . . . . . . . . - : fegato e ricambio idrocarbonato . . . . . . . . - : latticemia, insulina e terapia glucosio-insulinica Oardiospasruo : patogenesi . . . . . . . . . . . . . . Oarditi : roentgenterapia . . . . . . . . . . . . . . Carni: c:on servazione per l'alimentaz. delle truppe Carotina; v. a . Xantocromia. Carte da gioco; v. Microhi. Casa tubercolare . . . . ·- ; v. a . Febbre tifoide. . . . . . .739, Casse mutue malattie . Castrazione : conseguenze dal punto 1i vista psichiatrico . . . . . . . . . . . . . . - scientifica . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a 0olesterina, Sterilizzazione. Cataratta endocrina . . . . . . . . . Catarro nasale acuto: prescrizione Catatonia sperimentale . . . . . . . Cefa lee; v. -4'\ .llergia, Emicrania. 1004, Cellule coltivate in vitro : ricerche . . . . . Oellulia . . . . . . . . . . . . . . . Cervelletto : anatomia e chirurgia dei tumori - ed attività della muscolatt1ra . . . Cervello : atrofia circoscritta di Pick . . . . . - : cisti idatica . . . . . . . . . . . . . . . . . - : compressione da raccolta emorragica post-traumatica (evacuazione; guarigione) . . . . . . - · ero bolia : prognosi . . . . . . . . - : tumori del 30 ventricolo : operabilità - ; v . a. Commozione cer., Dolore addom., Emorragia, Reu.m atismo cerebr., Sindrome cerebr. Chelotomia; v. Enterorragia. Chemioterapia; v. Itteri, Malaria, Sifilide. Chiluria; v. Urologia. Chinino causa d·intossicazione grave . . . . - : idiosincrasia al - . . . . . . . . . . . . . - per iniezioni ipodermiche ed endovenose - : v. a. Nevralgia, Sciatica, Parto. Chirurgia addominale : composizione del sangue e acidità gastrica . . . .. . . . . . . . . . . 1747, - antisettica: priorità dell'uso dell'acido fenico. - : problemi di alta cultura . . . . - : progressi negli ultimi 25 anni - riparatrice e plastica . . . . . . -; v. a. Glicemia, Olio essenziale di bergamotto e di Jimon e, Operazioni, Radio-, Neuro- ecc. Cianuro cli potassio: a.ntidoti . . . . . . Ciechi : che cosa vedono . . . . . . . . Cieco e appendice : posizione nell'uomo

2049 2469 . 193 1303 1557 1513 1514

656, 1588 1039

1754 512 2368

893 156 10"9°8 894 1845 1757

944 1471 401 35 1109 2187 1322 1005 1315 198 115 842 462 1192 1112 1402

844 1312 1005

1748 67 206Ò 1406 23'9'3

Pag. 2424 1465

Circolazione : insufficienza periferica . . . -- : inversione sperimentale . . . . . . . . -; v. a. B a gni carbo-gassoei, C"uore ecc. Circolo polmonare : nuove vedute sulla funzione Cirrosi ascitogene : iniezioni di lipasi epatica Cirrosi atrofica: sindrome itterica . . . . ; - oarcinomatosa (cancrocirrosi) : diagnosi - epatiche e depilazione ascellare . . . . - - ; v. a . Asciti. ipertrofica anitterica splenomegalica: splenectomia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - pleuro-polmonare: sdoppiamento inspiratorio del II tono cardiaco alla base . . . . . . . Cistico-duodenostomia : post umi . . . . . . Cisti d'echinococco aper~a nelle vie biliari Cisti del mesentere: diagnosi - - - - : clinica ed istologia - dermoide ed osteite : scambi Cistifellea: batteriologia delle infezioni - : contrattilità - : discinesie - · dop,p ia lipoidosi . - : malattie simulanti l 'angina pectoris - : ritmo: azione di certe medicine - : tumori . . . . . . . . . . . . . . . - ; v . a. Dolore, Vescichetta biliare. Cisti idatidea: eco » idatidea· - - neoplastif orme del femore . , . - - voluminosa del Douglas . . . . - · - ; v. a. rervello, Ginocchio, s ingoli organi. Cistiti tubercolari : trattamento 32, Cistomi ovarici .. . . . . . . . . . - ; v. a. Mesocolon. . . . . . . . . . . . . Claudicazione intermittente - ; v. a. Angina pectoris. Clavicola; v. Malformazione. Cloroformio ; v. Anestesia. Colecistectomia : postumi Colecistite e organi genitali - di origine intestinale - e lesioni del fegato . . . - : stafilococco . . . . . . . - : v. a. Sinfisi pericardica. Colecistogra.fin. . . . . . . . . . . . . . . . 139, 289. - - e prova di Graham . . Coleotomia destra: tecnica Coledoco : legatura : azioni - : rottura spontanea . . - v. a . Calcoli. ColE'sterina e ca strazione . . . . . . . . . . . . . . - : importanza nello stato di salute e di malattia. Col esterinemia: metabolismo, clinica, terapia Colibacillurie; v. Dieta chetogena. 1958, Coliti croniche ulcerose . . . . . . . . . - false . . . . . . . . . . . . . . . . . - fermentative e putrefattive : l'(·gime - ; v. a. Retto-. Oolitici : amilasi fecale e suo comportamento . . . Collasso cardiaco da rachianestesia: trattamentn - del polmone; v. Polmone. Oollassoterapia nella tubercolosi polm. : comportamento dell'ugola . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Pneumotorace. Tubercolosi laringea. Collo ; v. Adenopatie, Varici. Colon ; v. Cancro, Coliti, Dolico-, Gastroenterologia. Colonie: igiene della guerra n elle - · : viaila.n za e a ssisten za sanitaria . <(

921 2547 146 238 400

1123 2151 1923 2547 2102 1950 628 695 1414 2239 1110 1558 1973 353 2547 1612 580 557 159 1162 157

1923 1558 791 465 395 1705 1260 1'S36

627 2547 1217 1642 771 2021 1696 2394 1431 1660

2064

2114 1167

- ; v . a. Tropici.

730 2439 1694

1933 Colonna vertebrale : tra ttamento delle fratt ure 2495 Colost omia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ooma ba rbiturico e su o t r attamento. 1318, 1468, 2277


-

XVI-

Pag. Coma diabetico: forme anomale, difficoltà diagnostiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : trattamento . . . . . . . . . . . . . Oommozione cerebral e : fisiopatologia - - : trattamento con iniezioni sottocutanee di acido carbonico . . . . . . . . . . . . . . . . . - midollare: sindrome paraplegica intermittente. Oomposti organo-mercuriali . . . - solforati : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . Ooncepimento; v. Sesso. Concorsi: varia . 36, 240, 737, 897, 954, 1564, 1848, Oongiuntivite : cura . . . . . . . . . . . . . . . . . Contusioni : pericoli dell'irudinizzazione . . . . . . Oonvulsioni: oscillazioni nella tendenza agli. accessi Corea infantile : forme anomale . . . . Cornea: a:vco colesterinico: si.g nificato - : degenerazione senile . . . . . . . . . Coripi estranei metallici nel tubo digerente Costipazione: trattamento fisico . . . . . . . Costituzione individuale: valutazione. 2174, 2228, - ; v. a . Razza. Coxa..pl ana. (malattia di Le"·Calvè-Perthes) . Coxalgia tubercolare iniziale: diagnosi diff. Coxite; v. Anca. Cranio: trau.mi: sequele .a distanza . . . . . . . . - .. - ; v. a. Ipertensione. -- ; v. a. Malformazione. Oremastere; v. Segno del Crescenza : crisi di - . . . . . . . Criptorchidi : costituzione individuale CRISAFULLI G.

. . . . . . . . . . . . . .

Crisi emoclasica; v. Tubercolosi polmonare. Crisoterapia : principii generali . . . . . . Oromoscopia; v. 8tomaco. Uru p; v. Difterite. Cuoina americana . Ouore « atletico " . - : contusioni . . . - : debolezza subbiettiva • - : dissociazione atrio-ventricolare: evoluzione - : infarto a forma puramente digestiva . . . -, infarto; v. a. Aneurisma. - : ipertrofia congenita? . . . . . . .. - : ricerche. - : scompenso e meta bolismo generale . . - scompensato : ricambio e circolo nel - . - : sinfisi; esiti della operazione di Bra u er . - : terapia degli stati minacciosi di debolezza. - : trombi : diagnosi clinica . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Aeroterapia, Asma cardiaco, Bagni carbogassosi, Circolaz., Collasso, Dolori, Extrasi!:itole, Meiì.iastino, Miocardio, Pericardio, Pubertà, Reumatismo, Sparteirui., Stenosi mitr., Tiroidectomia ecc. Cura bulgara; v. Encefal ite epidemica. OurieteraJ.?ia; v. i . singoli organi. Cushing; v. Sindrome di Cute: sensibilità speciale alle radiazioni di breve lunghezza d'onda . . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. a. Gomenol, Itteri, Tubercolomi, Xantocrom1a, ecc.

277 2224 1736 465 129 283 115 1935 144 118 401 462 793 683 1996 2021 2330 1461 1515 16'07

2239 155 126 1786

2022 1563 1305 348 1550 1550 1972 1306 1842 1335 2068 1304

1061

D Denti; v. Anestesia. Dermatiti da medicamento . . • Dermatologia e neurologia - nel 1934 . . . . . . . . - : pomata all'ossido di mercurio in - ; v. a. Pelle. DE SANCTIS S. . . . . , . . . . . . . . . . . Diabete insipido ; v. Ipofisi. - mellito: complicazioni nervose periferiche. 103, - - : dieta ad alto contenuto di idrati di carbonio ed efficienza ins:ilinica . . . . . . . . . . . . . . .

1241 2470 1053 1515 537 1430 104

Pag. Diabete mellito e fenomeni ipofisari - - : evoluzione . . . . . . . . . . - - : fattore epatico . . . . . . . . - - : fattori psichici nell'etiologia • - - : infezioni del tratto urinario - - : insulino-resistenza completa . . . . -- - insulino-resistente nelle gravi lesioni epatiche - - : patogenesi e terapia delle varie forme . . . - - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : terapia . . . . . . . 105, 158, 1787, 1831, 1832, - - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . - - sifilitico . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : somministrazione di cloruro di sodio - - ; v. a. Ooma, Diabetici, Occhio. Diabetici : debolezza sessuale . . . . . . . . . . . - ; v. a. Colecistografìa, Ferite. Diaframma : profili plurimi , . . . . . . . . . . . . Diaframmite acuta primaria (sindrome di Hedblom) Diarree dei latt.anti . . . . . . . . . . . . . . 1504, - tropicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diatermoterapia; v. Ascesso gangrenoeo del poLm. Diatesi emorragica . . . . . . . ... .. . . - emort'agiche; v. a . Vitamina C. Diencefalo : patologia . . . . . . . . . . . . . Dieta acidificante: pericoli IJei casi urologici - - ; v. a. Dieta chetogena. - chetogena nella terapia delle colibatteriurie. - - ; v. Infezioni urinarie. - nell'atl etica e nell'allenamento - ; v. a. Alimentazione, Amebiasi, Artritico, Diabete, Dietetica, Regime ecc. Dietetica moderna: problemi . . - : recenti progressi . . . . . . . -- ; v. a. Alimentazione, Cucina. Difterite: diagnosi batteriologica . . . . . . - infantile: trattamento del crup . . . . - maligna: cura . . . . . . . . . . . . . 620, 735, - : patogenesi e profilassi della bronco-polmonite. - : sieroterapia . . . . . 1788, 201>6, - : trattamento . . . . . . . . . . . . - ; v. a. P aralisi difter. Digitale purpurea o digitale lanata? . . . . . . . . -; v. a. Cardiopatie, Tachicardia. Dinitrof enolo; v. Obesità. Disinfezione con alcool-sublimato . . . . - terminale nelle malattie contagiose Dispepsia di origine a nafilattica Dispnea: trattamento . . . . . . Dissenteria amebica . . . . .. Dissenterie miste da « Entamoeba ooli 11 , « Blastocystus jalinus » e << Trichomonas intestin.alis n . -; v. a. Meta Distrofia, muscolare neurale . . . . . . . . . . . - - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . 30, . . - del lattante: trattamento . . . . . . . . . Dita; v. Alluce, Mani. 461 , Diuretici mercuriali . . . . . . . Diverticoli esofagei e struma -; v. a. Stomaco. Diverticolo di Meckel; Y. Occlusione intest. Dolicocolon : studio patogenetico . . . . . . Dolore addominale come sintoma di malattie cerebrali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : chirurgia . . . . . . . . : . . . . . . . . . . . - : come l 'arte può trasformarlo in piacere . . . - lombare destro nelle affezioni vescicolari . . . -. : manifestazioni obbiettive . . . . . . . . . 1654, - peritoneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dolori addominali : apprezzamento dell'intensità. - - e loro significato clinico . . . . . . . . . . . - alle spalle e a lle braccia in rapporto con malattie cardiache . . . . . . . . . . . . . . . . . .

.

161i 102 1964 276 2289 2347 280 8/6 523 2344 628 376 1647 1277 1797 2185 1690 ,1833 196 1005 1009 1421 515

2120 2243 1517 628 950 t98 2007 687 841

2548 1423 2394 2187 287 1671 1271 634 1373 1318 2395

1507 2439 231 677 2544 2378 1604 199 229 1972


-XIX-

Pag. Dolori; v. a . Sindromi dolorose. Dotti pancreatici : ricerche anatomo-radiogra:fiche. 1272 Droghe vegetali come medicamenti . . . . . . . . . 633 - - ; v. a. Fitoterapia. Duodeno instabile o irritabile . . . . . . . . 2325 - : le~ioni croniche sperimentali . . . . . . . 997 - ; v. a. Gastroenterologia, Giardiasi, Ulcera.

E 792 Eczema del lattante : trattamento 119 - impetiginoso dell'orecchio: trattam. 118, 350 - : tratta.mento . . . . . . . . . . . . . ·. - ; v. a. Vitamina D. 224, 1466 Edema polmona1·e acuto . . . . . . . . . 841 - -- - con sindrome di peritonite - - ; v. a. Stenosi mitrale. Edemi; v. a . AYambraccio, Gravidanza. Efedrina in terapia e sovratutto negli stati di choc degli epa.to-bjliari . ·. . . . . . . 147 Elettricità : lesioni da . . . . . . 1654 Elettrochirurgia ; v. Morbo di Basedow. Elettrocoagulazione; v. Retto. Elettrofonocardiogra:fia; v. Stenosi mitralica. Elminti: azione caincerigna . . . . . 1795 Ematemesi e melena: trattamento . . . . . 287 2289 Ematurie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Emazie : aumento di volume nelle malattie epat. 2021 - : diametro 1109 1005 - : ricerche . . .384 Embolectomia arteriosa 2432 - dell' arteria femorale Embolia gassosa; v. Iniezioni endov. - ; v. a. Cervello, 1.'rom.:bosi. Emetina : :fibrillazione auricolare dopo iniezione. 1972 - ; v. a. Ascesso polmonare. Emicrania e ricambio materiale 1419 - mestruale . . . . . . . . . . 3378 - : patogenesi e trattamento 1420 Emiplegia senza focolaio 1109 Em m enrugoghi . . . . . 1562 Emocromatosi . . . . . . . 12-61 Emofilia : trattamento . . . 349, 684 Emoglobina : rigenerazione 1206 Emoglobinuria da plaomochina 136 Emopatie : casi atipici . . . . 1324 Emorragia cerebrale : trattamento 462, 1063 - - ; v. a. Ictus. 34 - subaracnoidea da iniezione endovenosa Emorragie di svariata natura . . . . . . . 1659 - gastriche e duodenali : trattam. . . . 1274 - genitali f emm. : medicazione emostatica 2439 - gravi da ulcera gastrica: prognosi e terapia 1957 - ovariche intraperitoneali non gravidiche 455 . d a emogen1a . .... . . . - u t erme 1963 Emorroidi: diagnosi e trattamento 791 Emostasi; v. Latte di donna. Emostatico ni1ovo : la trombooitina . . . . . . . . . 2158 Emoterrupia: auto- . . . . . 461, 683, 1609, 1610, 2221 Emottisi : pseudo- irudinea in Tripolitania . . . . 1634 - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . 1222, 1686 Encefalite letargica (epidemica) : « cu.r a bulgara n di alcuni postumi . . . 56, 501, 506, 891, 967, 1544, 1750 - - : cura dei 'POStu.mi oon atropina . 1218, 2128 -· - · recenti acquisizioni . . 14$7 - meningococcica . . . . . . 1556 - psicosica acuta puerperale 2'12'3 Encefaliti non suppurative . 197 Encefalo; v. Cervello, Di Endocardite acuta: trattamento . . . . . . . . . . 157 Endocrinologia; v. Ginecologia, Omeopatja, Secrezioni interne. Endometriosi d'importanza chjrurgica . . . . . . . 1165

Pag. Entamoeba coli; v . Amebiasi, Dissenterie. EnterorJ.'agia con secutiva e dh.elotomia . . .

. .

Enti Locali e Prefetto : atti: r imedi giuridici

Enuresi notturna : trattamento . . . . . . Eosinofilia inten sa seguita da poliglobulia . . Epatite; v. Febbre melitense. Epatobiliari; v. Efedrina. Epatonefriti con presenza di spirochete nelle urine. Epatopatie: « tasso idI'emico >> • • - : prova del rosso Congo . . . . . . - , v . a. Gastroenterologia, Fegato. Epatoterapia; v. Anemia perniciosa, Polineurite. Epididimo : linfangioma semplice . . Epilessia comune: etiologia generale . - : nuovi inetodi di cura . . . . . . . . - riflessa . . . . . . . . . . . . . . . . - :- trattamento con lo choc proteinico: danni. Epistassi sintomatiche di · malattie letali . . . . Eredità in patologia e sue conseguenze pratiche. Eresipela facciale : predisposizione - : prescrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Scarlattina. Eresipeloide o mal rossino umano . . . . . . . . . Eritrociti ; v. Emazie. Ermafroditismo : pseudo- . . . . . . . . . . . . Ernia : cura . . . . . . . . . . . . . . . . . . - inguinale: procedimento Baggio applicativo del metodo Bassini . . . . . . . . . . . . . . . - : raro reperto . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Aneurisma, Chelotomia, Intestino. Eroina : soluzioni del commercio .... E:rpete; v. Herpes. Erpetoterapia . . . . . . . . . . . Escara vulvo..vaiginale da solfato di rame Esofago: cancro . . . . . - corto congenito . . . . . . . . - : ricostruzione plastica . . . . . . . . . . . 1287, - ; v . a . Diverticoli, Gastroenterologia. 1841, Esoftalmo· pulsante e sua cura . . . . Espettoranti . . . . : . . . . . . · E st asi. : l ' - . . . . . . . . . . . . . . Estrina; v. Aborto, Follicolina. . . . . . . . . .. Età critica dell'l1omo . . . - - ; v. a . Menopausa. - e produzione intellettuale - : trasformazioni strutturali . Eviscerazione post-laparotomica Evipan: v. Anestesia, Tetano. Extrasistole . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1391 290 2290 t294

117 575 89

729 2527 1402 2421 1798 200 885

2240 953 1363 32 731 1019· 1396. 683..

732 719· 944. 1958 1748. 2034:

107' 2379 1149 1613

1.749 '!66 ~ 92

F Farine : inalazione causa di tubercolosi e di alterazioni delle vie respiratorie 793 Faringe : v : RinoFatica, stanchezza e sonno 1791 Favismo: contributo . . . . 2202 Febbre bottonosa e sodoku . 6 1139 - da fieno . . . . .. . . . . . . - •m elitense: lesioni viscerali, epatite melito cocc1ca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2544 - - - : intollerainza alla vaccinoter apia endovenosa 1082 - - : trattaimento . . . . . . . . . . 525, 621, 028 - -~ v. a . Febbre ondulante. -- ondulante; Y. Brucellosi, F ebbre melitense, Meli t ococcia. . 200 - papulosa : designazione . . . . . - - ; v. · a. Febbre bottonosa. - petecchiale; v. Tifo petecchiale. - puerperale; v. Scarla.t tina. - sifilitica nel decors') di grave tubercolosi polm. 1006 - tifoi de : importanza della casa nella difft1sione. 1801 - - : patogenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2244


-

XX -

..Pag. Febbre tifoide : uso dell'insulina . . . . . . . . . . - - : vecchie e nuove questioni . . . . . . . . . . . - - ; v. a. Arteriti, Baci.Ilo di Eberth, Infezioni tifoidi, Tifo, Tifoide. -; v. n.. Ipertermia, Piressie-. Tempera,ture febbrili, Termometri, Tu.b ercolosi polmonare ecc. Febbri aicute. complicazioni J1ervose . . . . . . . Feci; v. Batteri, Colitici. Fegato : attività biliare . . . . . . . . - : diagnosi precoce dell'insufficienza - : emangioca vernoma . . . . . . - : esplorazione funzionale . . - : la carta topografica del - : principio antianemioo . . . - : ritenzione di proiettile; v. Angiocolite. - ; Y. a. Cardiopatici, Cirrosi, Col ecisti, Diabete, Emazie, Epatite, Epatopatie, Epatoterapia, Fistol a, Linfogranulomatosi, Stanchezza, Ulceri gastroduodenali, Vene. Femore; v. Cisti idatidea. Fenacetjna causa d'intossicazione cronica . . . . . Fenomeno di Sanarelli-Shwartzman . . . . . 769, F erimento volontario od accidentale da arma da fuoco? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ferite : azione dei raiggi X sulla riparazione - d'arma da. fuoco penetranti nell'addome: drenaggio peritoneale ed intestinale profilattico - suppuranti nei diabetici: uso del saccarosio Feti : urati nei I eni . . . . . . . . . . Fiato graveolante di sostainze allia.cee . Fibrillazione auric.; v. Emetina. Fibromi, F1bl'omiomi, .Miomi; v . Utero. Fibrosite: importanza nella pratica generale. FICilERA

G.

. . . . . . . . . . . . .

Filariasi : caso autoctono in Ital ia . Fistola epato-polmonare . . . . . . . Fitoterapia delle funzioni ghiandolari - ; Y. a. Droghe. • • Flebite spontanea nel cor so di · miomi uterin i. . Fleboclisi a per manenza . . . . . . . . . . . . Flemmoni delle guaine e paterecci ossei articola.ri. - tonsill ari ; v. Scarlattina. Fluorescenza : applicazioni . . . . . Fluor vaginale: patologia e terapia Foetor ex ore : eziologia . Follicolina : azioni . . . . . Forfora grassa: prescrizioni Foruncolosi ed iperglicemia - : terapia . . . . . . . . . . Fosf atemia e rachitide . . . Fratture costali: infortunistica - della gamba: reintervento . - dell' t1 eminentia intercondyloidea » - esposte : cura . . . . . . . . . . . . -- ; v. a. Colonna vertebral e, Paratiroidi. ~,reni co-alcoolizzazione nella tubercolosi polmon. Frenico-exeresi alta cervicale o epi-omo-ioidea . . - sinistra : comportamento della motilità gastrica. - ; v. a. Oollassoterapia Frutta; v. Diabetici. Funicolo spermatico: torsione nella prima infanzia.

1468 1442

154 1556 147 2492 1971 145 1968 •

79 1514 726 1971 2015 349 1272 1886

1100 1176 1968 1479 111 720 390 1933 1884 1901 1934 1841 159 2118 117 1094 1557 2500 2499 17 949 974 1343

631

G P . ... . Gamba : anatomia - ; Y. a. Frattura. Ganglioneuroma voluminoso a sede pararenale. Gangrena multipla tipo Raynaud in decorso di malattia infettiva acuta . . . . . . . . 24, - periferica sperimentale : ricet'che . . . . - poln1onare; v. Polmoni. Gargarismi: pericoli ed inutilità . . . . GA IFAMI

2075 1322 235 1558 1652 199

Pag .

Gas di guerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - - ; v. a. Aggressivi chimici. 'Jastrectomizzati : secrezione gastrica Gastrite a<'l1ta nell'infanzia . . . . . . -; v. a. Stomaco. Gastro-enterite: disidratazione ed acidosi . . . . . Gastro-enterologia: relazioni e comunicazioni varie . . . . . . . . -. . . . . . . . . . . 1413, 1450, Gastro-enteropatie di origine allergica . . . . . . . Gastro-enterorragie: alterazioni I adiologicbe . . . Gastro-enterostomia e genesi delle ulcere postoperatorie . . . . . . . . . . . . . . . . Gelatina; v. Di Et trofia muscolare. ... Gestanti : sen so del gusto . . - ; v. a. Gravidanza. Ghiandole endocrine : nuovo orientamento nell o studio . . . . . . . . . . . . . -· - ; v. a. Occhio, Secrezioni interne. -; v. Fitoterapia. 'Jiardiasi duodenale . . . . . . . . . . . . . Ginecologia : conservatorismo . . . . . . . . disturbi endocrini : diagnosi e terapia - : errori diagnostici più comuni . . . -- : opoterapia . . . . . . . . . . . - ; v. Anestesia, Organi di riproduzione, Ostetricia, ecc. Ginocchio : cisti . . . . . . . . . - : idrarto cronico; intervento - : lesioni da lavoro . . . - : operazione . . . . . . . Giurisprudenza sanitaria: que siti. 38, 201, 1279, Gl aucoma . . . . . . . . . . . . . . . . . Gl andole di Bartolini: epitelioma primitivo Glicemia: fattori che influiscono nella - pre- e post-operatoria . . . . . . . . . - ; v. a. Diabete, Ipofisari, Milza. Glicogene : reazione nei protozoi Glicosuria non diabetica . . . . - ; v. a. Urina . Globuli rossi; v. Emazie. Glomerulonefrite diffusa quale malattia allergica .. . del rene . . . . Glomerulo-nefriti '3-lottide: solco . . . . Gluconato di calcio: osservazioni . . . . ,• . 1005, Glucosio; v. Glicemia, Glicos uria, Urina. Glt1tationemia; v. Vecchiaia. Gola: v. Orecchio. Gomenol : intolleranza cutanea . . . . . . . . . . . Gomma 1neningea- probabile, in corrispondenz~ della parte media della circonv. front. ascendente d. Gonococcie ; v. Angina. Gordon; v. Prova biologica di Gotta, a llergia, uricemia . . - e metabolismo delle purine . . . . . . . . . . . . . . - : terapia Gottosi: grassi nell'alimentazione dei Gozzo e gozzismo . . . . . . Gt'anuloma ulceroso tropical e .. Granulopenia da allonal . . -; v. a. Agranulocitosi. Grassi; v. Alimenti, Diabetici, Gottosi. Gravidanza: contrattura dei muscoli retti. - : edemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - extrauterina : insoliti errori diagnostici - interstiziale scambiata per fibroma sottosieroso. - : modificazione della reaz. Cuboni per la diagnosi -; v. a: Aborto, Batteri Iperemesi, Ormoni, Ormoniuria, Pielite, Tossicosi, Tossiemia, Ultravirus tubercolare, Vomiti, eco. Gravide: sostanza antitiroidea nel sangue . . . . - ; v. a. Gestanti.

1041 2018 2326 1503 2179 1502 155 1223 2010

541

2359 1201 714 452 238

1515 235 894 2500 1564 142 1165 1845 1747 583 1646

1136 1707 1109 1006

1563 1855

2372 673 1612 1709 666 1748 349

1968 1562 718 78 1111

185


-

XXI -

Pag. •

'Guerra batteriologica; v. Batteri. - coloniale; v. Colonie. - chimica; v . .Aiggressjvi chimici, Arsine, - : organizzazione del servizio sanitario - ; v. a . Medicina e Farmacia militari. ·Gusto; v. Gestanti.

..... .

940

H . . . . . . . . . . . .

.Herpes zoster cephalicus

388

I Ictus cerebrale: trattamento . . . . . . . . . . . . - : piccoli - non riconosci11ti, causa d'indigestione -- ; v. a. Emorragia. cerebrale. Idrati di carbonio; v. Diabete, Ipofisari. Idrogeno pesante in alçuni f enomeui biologici Idronefrosi con manifestazioni cli~iche a~ipicbe - gigante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · . · Igien e dei suoio e deii'abitato n ei nuovo Testo Unico deLie Leooi sanitarie . . . . . . . . . . . . Ileo paralitico : cause . . . . . . . . . . . . . · Imidazoli nel periodo critico di certe malattie Immunità e premunizione . . . . . . . . . . . - e recidive nelle malattie infettive dell'infanzia. - ; v. a . P .remunizione, 'fubercolosi. Immunizzazione attiva e passiva: associazione Impetigine contagiosa . . . . . . - infantile : profilassi e cura . Impotenza sessuale; v. Diabetici. Impronte digitali : patologia . . - - razza e costituzione . . . . ' hi oiudiziari: distri buzi o·n e Incaric Incontinenza di urina nel bambino lndigestione; v. Ictus. Infantilismo renale . . . . . . . . . . . . . . . . Infanzia: v. Gastrite, Linguaggio, Malattie infettive, Reazione di Zambrini, Riso e sorriso, Ultravirus tubercolare. Vomito ricorrente, ecc. Infarti intestinali . . . . . . . . . . . . . . . - cardiaci; v. Cuore. Infezione da « proteus " con particolare riguardo alle manifestazioni chirurgiche - focale . . . . . . . . . . · · . . . . . . . . . . -- - ; v. a . Orecchio. - reumatica : forme ab-articolari . . . . . . . . · - tubercolare; v. Oostituzione. Infezioni : batteriofago nella terapia delle - chirurgiche puerperali; v. Carbone animale. - degli arti; v .. Iniezioni. - minime . . . . . . . . . . . . - tifoidee : terapia stomosinica . . - urinarie: dieta chetogena .. - ; v. Mononucleosi, Sepsi, eco. . . . . .. . . . . Influenza . . . . . . . . . . . - apiretica . . . . . . . . . . · · · · · · · · - : può aprire la strada alla tubercolosi polmon.? - : prescrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Versamenti settici. Infortuni ; v. Fratture. Iniezioni endoarteriose nelle infezioni degli arti - endovenose: pericolo dell'embolia gassosa - - ; v. a. Carbone. 636, Insegnamento sup. : v aria . . . . . . . . . . . . . Instabilità psichica dei minorenni . . . . . Insufficienze; v. Onore, Fegato, Pancreas , Reni, Respirazione, ecc. lnsulina: fenomeni d'intolleranza all' - . . . - : ricerche . . . . . . . . · . . · · · · · · · · - ; '. Cardiopazienti, Diabete, Febbre tifo i de. Intestino crasso : tumori infiammatori non specifici. - erniato : rot.tura sottocutanea da contusione - : invaginazione acuta nella prima infanzia . . .

198 1419

1927 720 888 81 2021 158 2318 2322 1550 2240 1323 1064 1223 957 1706 1557

1273 275 2524 1383 2053

1062 2305 2054 268 949 1582 81J4

2255 634 1848 209

1075 523 671 1465 1557

Pag . In testino; v. a . ..i\ .ppendice vermiforme, Batteri, Infarti, Operazioni, TnbercoJosi ecc. Intossicazione ossicarbonica acuta: distt1rbi nervosi consecutivi . . . . . . . . . . . . . . . . . Intossicazioni; v. a. Avvelenamenti, Calciocianamide. Invaginazione duodeno-digiunale abituale - intestinale; v. Intestino. I odio; v. Morbo di Basedow. Ioduri; v. Sale jodato. Iperemesi gravidica: pnet1moperitoneo. . . . . . . Iperglicemia; v. Foruncolosi. Iperidrosi; v. Ipertermia. Iperparatiroidismo : casistica . . . . . . . Ipertensione arteriosa nei traumi cranici - - permanente e glandole endocrine . - - : radioeccitazione del seno carotideo - : aspetti clinici . . . . . . . . . . . . - ed ambiente . . . . . . . . . . . . . . . - essenziale e sintomi di eccitazione diencefalica. - maligna: patogenesi - nelle nefropatie . . . . - parossistica - - : a sportaz. di ttn paraganglioma extrasurrenale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I pertensioni arteriose parossistiche rla eccitazione . . . . . . . . . . . nervosa - ; v. a Autoemoterawia, Jpertesi , Nefrite, Ipertonia. Ipertermia abituale . . . . . . . - intermittente con iperidrosi Ipertesi: avvenire . . . . . . . Ipert iroidismo : trattamento con i raggi X Ipertonia: catamnesi e prognosi . - maligna . . . . . . . . . . . . . Ipertricosi femminile: prescrizicnc Ipnotici : teoria e pratica . . . Ipccloremia; v. Operazioni. Ipofisari: curva glicemica . - : disordini - nell'infanzia - : ricambio degli idratj di C. Ipofisi posteriore . . . . . - pre-: estratto tireotropo - : sindromi . . . . . . . . . . . - ; v. a . Diabete, !teni, Sindromi ipofis arie, Tallio. Ipoteru:iione; v. Rachianestesia. Irrigazioni vaginali nell'igiene della donna sana. Istamina : introduzione mediante cataforesi 150, - ; v. a. Istidina, Tubercolosi polmonare. Isterismo : ricerche . . . . . . . . . . . . . Istidina nella terapia gastrica . . . . . . [st itut o Naz. Fasci sta deiia Previd. So ciaie Itteri benigni: diagnosi e trattamento . . . - della chemioterapia : patogenesi . . . . . . reazione di Klein all'istamina per la diagnosi. - : reazioni cutanee per la diagnosi . . . . . . . - : sistemazione clinica e diagnosi . . . . . 2381, Itterici : oligurie . . . . . . Ittero catarrale : etiologia - - - ; v. a. Orticaria. - emorragico: bambino portatore di leptos pire . . . - emorragico familiare . . . . . - - nei ratti del territorio di Roma - : va riazioni cronassimetriche - · v. a,. Spirochetosi.

J J odio, J oduri ; v. Iodio, I oduri.

K 1-nla -a zar; v. Leishu:nani-0

i.

1420

1835

1372

732 326 1447 1157 396 2347 1924 1277 1842 1561 619 349

1599 781 396 2058 892 396 2246 1310 1611 1447 1061 1366 2543 1371

350 289 1749 2017 121 1110 570 2462 2461 2421 1106 2548 888 234 8~

1997


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XXII -

Pag.

L Pag.

2425 .. Laparotomia : tecnica . . . . . . . . . . 1272 Laringe : roentgenirradiazioni e vasomotilità 191 .. ...... - : sarcoma circoscritto . . . ·-; v . a. Stenosi, Tubercolosi laringea. 847 Laringite stridula : prescriz. . . . . . . 1189 Laringiti tubercolari: roentgenterapia . 683 La,ringostomia . . . . . . . . . . . . . . • • • 194 Latino: uso nelle pubblicazioni scientifiche 461. Lattan te : sviluppo del sistema linfatico - ; v. a. Distrofie, Eczema, Piloro ecç. 1516 Latte: controllo della pastorizzazione 1892 - di donna : azione emostatica - : per arrestarne la secrezione . . . 1757 Latticemia; v . Cardiopazienti. Lavoratori agricoli: aziolle della calcioci a namide 735 L avoro : difesa del - . . . . . . . . . . . . 1518 - :fisiologico: rendimento . . . . . . . . . . 2331 - : infortuni e malattie del - : con gresso 1654 - ; v. a . L avoratori, Solfocarbolismo. Lebbra autoctona . . . . . . . . . . . 841 - : cultura del bacillo . . . . . . . . 17 41 L eishmanie nel rino-faringe di bambini 1461 841 Leish·m aniosi ca,nin a a Roma . . . . . . - in Roma: considerazioni clinico-statistiche ed • 413 epidemiologiche . . . . 17~7 - nella Somalia italiana 891 - : studi . . . . . . . . . . 1321, 1527 -- viscerale n egli a dulti . . Lepra; v. Lebbra. Leptospire; v. Ittero emorragico. Leucemia : aspetto neurologico . . . . . . . . . . . 1401 - : complicazioni midollari . . . . . . . . . . . . . . 2475 Leucemie croniche : innesto reciproco di sangue 1702 << mieloide » e « linfoide » • • . 842 - - : patogenesi . . . . . . . . . . . . 1205 - : diagnosi e t rattamento . . . . . - ; v. a. Linfoadenosi, Tiroi dectom ia. Leucorr ea; v. Fluor. Licenziamenti: varia . . . . . . 738, 1278, 1846, 1935 i Linfangioma ; v. Epididimo. Linfoadenosi loucemica su.b acuta con sintomatologia e decorso atipici . . . . . . . . . . . . . . 1537 Linfogranuloma; v. Linfogranttlomatosi. Linfogra,nulomatosi addominale . . : . . . . . . . . 1748 - - a decorso acuto febbrile o linfosarcomatosi? 861 524 - inguinale benigna : vaccinoterapia . . . . - - - : v . a. Malattia di Nicola.e e Favre. 276 .. . .. . . - - subacuta 1256 - maligna : forma epatica 1360 - - : quadro clinico . . . . 1157 - - : roentgenterapia . . - - : reazione biologica di Gordon . . . 283, 1705, 19'87 L inguaggio : ritardi . . . . . . . . . . 2343 - ; v. a. Voce. Lipogranulomatosi: diagnosi differenz. 1166 - progressiva della muscolatura . . . . 1063 Lipoidosi; v. Cistifellea. Lipomatosi locale . . . . . . . . 1321 - panorea tica . . . . . . . . 461 Liquidi : ridu~one in terapia generale 2343 Liquido oer.-sp. : ricerche . . . . . . . 1558 - cefalo-rachidiano: semeiologia .. 999 - cr.-sp. : sostanza iperglicemizzante 1371 - - - ; v. a. Sifilide. Liquor; v . Liquido cer.·sp. Litiasi renale: etiologia e patogenesi 28 -- ; v. a . Uro-, Calcoli, Vie biliari. Lombaggine : trat+,amento . . . . . . 462 Lombi ; v . Tumori Lombosciatalgie e risentimento meningeo 1005 LOTTI o. . . . . . . . . . . . . . . . ... . . 86

.

Lue ; v. a. Sifilide. - febbrile acuta Luminal : intossicazione da Lussazion i; v . Spalle.

1906 1421

M Magnesio; v . Paratiroidi Magrezza; v. Obesità. Malaria : come avviene l 'infezione - : direttive moderne nella cura - : filtrabilità dei parassiti .. - : lotta contro la - . . . . . . - : melanoreazion e di Henry : preparazione della sospensione di pigmento . . . . . . . . . . . . . . - : plasmodio ovale . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : progressi della t~rapia con atebrina e plasmoohi na . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : reazione di Ohorine . . ... . . .. - : reoolamento per l'esecuzione delle norme dirette a diminuirne le cause . . . . . . . . . . - : segni d'iperattività midollare durante l'accesso. - : terapia adrenalinica venosa delle splenomegalie - : terapia oacodilica ad alte dosi . . . - terzana maligna : nome del parassita . . . - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. Sindrome nervosa, Tubercolosi polm. Malarioterapia; v . Paralisi progr., Terapia infett. Malattia di Friedreich . . . . . . . . . . . 1005, - cli Hodgkin; v . Linfog ra nulomato,;i maligna. - - - ; v. Linfogranulomatooi m a ligna. - di Nicolas e Favre . . . . . . . . . . . . . . . . - - - : v. a.. Linf ogranulomatosi inguinale. Malattie allergiche : definizione . . . . . . . . . . - · a.rt.icolari; v. Acido ossaJico, Articolazioni e ss. - contagiose; v. Disinfezione terminale. .. - : dissimulazione . . . . . . . . . . . . . . . - infettive; v . Allergia tubercolare, Immunità, Sistema reticolo endoteliale, eoc. - nervose e mentali : cura con p iretamina - - - : siero-coagulazione di Weltmann - respiratorie : terapia . . . - - ; v . a . Nebulizzazioni. . . . . . . . . - tropicali : recenti progressi .. - ; v. a. Morbi. Mal d'aria . . . . . . . . . . . . . . . . - di mare : prevenzione, trattamento Malformazione cranica e clavicolare . Malformazioni reno-uretrali . . . . . . ' Mammelle : carcinoma; metastasi alla base del cranio . . . . . . . . . . .. . . - : carcinoma gelatinoso . . . . . . . . . . . Mandibola : a nchilosi d'origine traumatica - : scr icchiolii articolari 1.iano e dita : traumi - ; v. Sporotricosi. . . . . . . . Marat med ico . . . . MARCHJAFAVA E. . .. . . . . .. . Mare : v ita; accumulo di elementi Marie ; v. Osteoartropatia. Mastoidite silente . . . . . . . . . . . . . . . 1755, - ; v. a. Orecchio. Mediastin o: lesioni.; rumori cardiovascolari di soffio Mediastino-pericarditi croniche . . . . . . . . . . . - ; v. a. Ascesso. Medicamenti: variazioni dell'attività . . . . . . . . Me dici; v. Pletora, Professione medica, Sanitari. - condotti; v. Con cor si, Licenziamenti, f\Tomine . - d 'Italia: a,ppello - in Ru ssia . . . . - : poet i figli di Medicina abissina - e f armaoia mil itari : congresso

33(} 943. 1200 1113 614

525. 79· 331 689' 72~

2058 1453 2187 1788'

1006

620 1840.

331

947

726 199 388 1459' 776 1364 284" 841 1165 ' 59 1933 1657 2531 2350 466 1930 950 2479' 2169

2135 289 2327 1112: 1701


-

Medicina

f'

Società delle Nazioni

.

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- e Stato corp orativo . . . . . . - legale e sociale : congresso . . - : progressi negli ultimi 25 anni - · sociale : lin:µ ti . . . . . . . . . Melena; v. Ematemesi, Peritonite. Melioidosi : nuova malattia tropicale 1'felitococcia: complicazioni nervose - e tubercolosi . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Febbre ondulante. MENATTI I. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Meningi; v. Emorragie, Lombosoiatalgie. Meningite cerebro-spin. : cura - in parotitico . . . . . . - linfocitaria epidemica - : trattamento . . . . . . • - tubercolare : difficoltà diagnostiche . Meningiti tul;>eroolari: reperti e schematizzazione. - ; v. a. Tubercolosi. .Menin·g ococco: portatori; disinfez. del rinofaringe Menopat1sa; v. Metrorragie. Mercuriali; v. Coan-posti -, Diuretici-. Mesentere; v. Cisti. Mesenterite retrattile: eziopatogenesi . . . . . . . Mesocolon : oistoma . . . . . . . . . . . . . . . . . Mestruazione: disturbi associati con basso metabolismo basale . . . . - mortale . . . . . . . - ; v. a. Emicrania. « Meta ,, : intossicazioni da . . . Metabolismo : valutazione semplice -; v. a. Vecchi. Metadissenteria: contributo clinico . . . . . . . . . Meteorologiche: variazioni -·- ; ripercussioni mediche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Meteorologia, Meteoropatie; v. a. Clima, Udito, Ulcere gastro-duodenali. Metodi; v. a. Operazioni, Prove, Reazioni. Metodo Bassini; v. Ernia. Metropatia emorragica giovanile : trattamento Metrorragie della menopausa . . . . . . . . . . - post partum : preparati ipofisari . . . . . . . Mialgia addomin. e rapporti con gli organi interni Miastenia grave: atipica . . . . . . . . . . .. - - : trattam. con estratto pituitario anter. Micosi vegetante ed ulcerativa Microbi: i « cacciatori » di . - - sulle carte da gioco . . . . . . . . . - . Microrganismi; ". a. Batteri, Leptospire, Parassiti m a larici ecc. Midollo spinale : neurinoma . . . . . . . . . . . . . - -, ; v. a. Com mozione, Leuce111ia, Sarcoma. Midriasi rigida. nei traumi cranici e .cerebrali . . t•ioa . . . . . . . . . . . . . . . . . - : seme10 Mielosi leucemica ; v. Reumatismo art. ac. Milza: ascesso da endoarterite ulcerosa - : irradiazione; azione sulla glicemia - : puntura diagnostica . . . . . . . .. - : rotture traumatiche . . . . . . . . . 181, - : tumefazione: significato diagnostico ~fiocard10: infarto senza. dolore .. . . Miomi; v. FibroMiopatie progressive: probabile patogenesi diencefalica di alcune forme . . . - : tentativi terapeutici . . . . . . . . . . . -; v. a. Distrofie muscolari. Monont1cleosi l.nfettiva . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v a . Agranulocitosi. Morbillo : manifestazioni con git1ntivali . . . - : terapia . . . . . . . . . . . . . . 791, Morbo di Basedow: elettrochirurgia - - : iodioterapia preoperativa - di Bright. . . . . . . . . . . . . .

XXIII -

Pag. 2132 1326 1744 1405 1710

1977 329 273 363 2128 395 1736 2528 1062 1556 2395

Pag. Mor.bo di Bright cronico : tratta1nento - di Buerger : casistica . - - - : paratiroidect-0mia . . . . . . . . - · - - ; v. a . Tromboflebite. - di Hodgkin; v. Linfogranulomatosi maligna. - di Paget con sarcomi multipli delle ossa - di Pott : cura chirurgica . . . . . . . - - - . diagnosi . . . . . . . . . . . . . - di Raynaud; v. Gangrena multipla. - di Still . . . . . . . . . . . . . . . . 1145, - ; v. a. Malattia. Mors thimica dopo 3JPplicaz. di un a pribocca . 1679, Morte: l'ora della . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Epistassi, 1.1estruazione, Polmouite, Veccni. Morti improvvise: importanza del seno carotideo. Motilità : dottrina costituzionale . . . .. . . . . . . Muscoli; v. Bicipite brachiale, Cervelletto, Distrofia, Linfogranulomatosi, Miopatie. 3futue malattie; v. Casse

187 891 2496

2499 1558 1930 1885 1955 1166 1061 1298.

N 729 235 2438 2438 2243 2274 645 191

238 2438 '8'44 2131 1109 1450 283 1411 1469

1797

1

1419 1323 1557 736 1312 2377 2373 156

1735 1109 236 628 2275 1369 1611 1250

Narcosi; v . Anestesia. Naso; v. Catarro nasale, Orecchio. Nebulizzazioni nella terapia polmonare . . . . . . Nefrite aouta con iperazotemia senza ipertensione. - glomerulare acuta diffusa . . . . . . . . . . . -, Nef.r iti; v. a. Epatonefriti, Glomerulonefriti, Ipertensione, Morbo di Bright. Nefropatie: ritenzione urobilinemica .. Nefrosi : etiologia e azione degli alcali - necrotica da tripaflavina . . . N embutal; v. Anestesia. Neonati: atelettasia: c:ontrib . clinico e medico-leg. - ; v. a. Sangi1e. Nervo simpatico viscerale : chirurgia . . . . . . . Neurinoma; v. Midollo spinale, Orbita. Neuro-anemie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Neur-0logia, Neurropatie, Neuropsichiatria; v. Articolazioni, Dermatologia, Malattie, Neurosi·f ilide, Neurosi, Oftalmoscopia, Reaz. di Weltmann. N eurosi:fìlide : terapia endorachidea . . . . . . . . . - ; v. a. Paralisi progressiva, Sifilide, Tabe dorsale. Neurosi traumatica: segni obbiettivi . NeYralgia del trigemino: trattamento . . - - di origine traumatica . . . . . . - sciatica; v. Sciatica. l\ icturia nell'ulcera gastrica . . . . . . . . . . . Njstagmo ottico cinetico nelle lesioni mesencefaliche . . . . . . . . . . . . . . Nitrofenina nella pratica corrente ..

Nomine : varia . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Concorsi.

.

.

. .

1609' 1780 186

723 1255 117' 17& 1660 2474

1556

165-7 33' 1968 1754' 2239 674' 1470

Novooaina: nei tral1matismi articolari . . . . . . . 580 Nutrizione: ved•u te moderne e orientai.menti . . 925, 929'

o Obesità e magrezza: stato odierno del problema. 227a - : impiego del dinitrofenolo . . . . . . . . . . . 633' - : v. a.. N etrofenina. 144· Ocohio e ghiandole endocrine . - : manifestazioni del diabete 879 - ; v. Tabe. Occlusione intestinal e acuta: iperpolipeptidemia. 239' - - da diYerticolo di Meckel . . . . . . . . . 707, 712 - - post-operatoria : cura con la prostigmina . . 1899 Odontoiatria: la chiave di Sarangeot . . . . . . . 1836 Oftalmoscopia n ella semeiotica neuro~sichica . 575, 84! Oliguria abituale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1706 Oligt1ria; v. a . Itterici. Olio di fegato di merl~.1 zzo : v. Osteomielite. - essenziale di bergamotto e d i l im one in chirurg ia 976 Omeopatia e endocrinologia . . . . . . . . . . . . . 1743


-

XXIV -

Pag. 627 -Onde corte: azione sugli scambi gassosi 95.3, 1155, 1749 -- - in terapia (Marconiterapia) . . . 113 - ultrasonore e loro azioni biologiche . Operazione di Brauer : esiti . . . . . . . . . . . . . 1335 Operazioni: acciden ti con secutivi ed ipocloremia. 348 - addominali: disturbi funzionali consecutivi del321 l 'intestino . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1325 - chirurgiche : nomi . . . . . . . . . . . . . 235 - - : tasso creatinico ematico ed t1rinario - - ; v. a. Azotemia, Calcemia, Metodo, Parotiti, Tagli, Uremia ecc. ·Orbita: neurinoma . . . . . . . . . . . .. . . . . 1100 ·Orchi-epididimiti, salvo le tubercolari e sifilitiche 1599 ·Orchite e orchiepididimite in rapporto all'infezione 1912 brucellare e ad altre infezioni . 1748 Orecchio medio e infezioni focali 190 - - e mastoide : tubercolosi - - : operazione radicale 1748 - . naso e gola : esame . . . 189 - ; ". a. Eczema. ·Organi digerenti; v. Corpi estranei, Sindromi allergiche, Varici, ecc. - genitali femminili: terapia delle affezioni. 110 - - - ; v. a. Appendicite, Colecistite, Emorragie, Ginecol ogia, Tallio, ecc. -Ormoni genitali femminili: terà.pia con - . . . . . 1448 Organi genitali maschili; v. Vaginaliti. Ormoni gravidici; v. Batteri. - ovarici e pituitarici . . . . . 2072 - sessuali femminili i n terapia 1202 Ormoniuria gravidica 1610 - ; v. a. Secrezioni interne. Oro; v. a. Auroterapia, Crisoterapia, Tubercolosi polmonare. -Orticaria da caldo 1612 1259 - e ittero catarrale 2239 -Ortofonia . . . . . . . Ortopedia: congresso 2434 Oùpedali : congresso 1212 Ossa: fragilità abnorme 2499 ·Ossalemia e ossaluria in alcune alterazioni del sisterna glicoregolatore . . . . . . . 184 - ·- nelle affezioni oardio-vascolari . . . . 512 Ossido di carbonio; v. Asfissia. Ossigeno per via parenterale in ostetricia . 1006, 1372 -- : Priestley e l ' - . . . . . . 354 Ossiuri : ciclo di sviluppo . 1943 •Osteiti del gran trocantere 1365 - ; v. a. Cisti dermoide. <Osteoartropatia ipertrofica pneumica di P. Marie, varietà Bamberger . . . . . . . . . . . . . . . 249 'Osteodistrofia fibrosa generalizzata di Recklingbausen : diagnosi radiologica e cura chirurgica. 1878, 1879 Osteogenesi imperfetta e altre osteodistrofie psatirotiobe . . . . . . . . . . . . 947 Osteomielite: cura 524, 583 - della tibia : intervento 1513 - del pube 395 - vertebrale 1930 Osteopecilia 2499 0 st et1·icia e ginecologia negli ultimi 25 anni 1406 - operativa a domicilio . . . . . . . . . .. 2503 - ; v. a. Ginecologia, Ossigeno, Parto, Pt1erperio. Ovaia; v. Cistooni, Einorragie. Ozena nasale: sistema reticolo-endoteliale . . 1109 - - : n a togen esi . . . . . . . . . . . . . . . . 882 - · - : t erapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 732, 885

p Palato molle: ai..atomia . . . . Pancreas : aden~caroinoma del corpo - : palpazione . . . . . . . . .. . .

1272 477 1372

Pag. Pancreas: piccoli focolai di necrosi in varie ma1attie . .. . . . . . . . . . . . . .. . . - : prove funzionali delle secrez. esterne . . . . . . - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Cardiopatie scompensate, Dotti pancreatici, Lipomatosi. Pane bianco nell'alimentazione . . . . . . . . . . . Papille digitali: trasmissibilità eredit. dei disegni Papilloma; v. Uretere. Paraffina: lesioni tardive : cura chirurgica . . . . Paraganglioma extrasurrenale; v. Ipertensione. Paralisi difterica consecutiva a difterite cutanea. - infantile: stadio prodromico . . . . . . . . . - - ; v. a. Poliomielite. - progressiva: terapia. . . . . . . . 33, 510, 1217, Paraplegia spasmodica famigliare tipo StrumpellLorrain . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - spastica; v. a. Morbo di Cushing. l'arassi t1 mailaric.i; v. Malaria. Paratifo B d'origine idrica: epidemia - infantile: segno precoce . . . . . . - ; v. a. Appendicite. Paratiroidi e callo di frattura . . . . . . . . . -- : imrportanza sulla regolazione del magnesio - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Iperparatiroidismo, Ozena. - postencef alitico; v. Encefalite epidemica. Parotiti post-operatorie . . . . . . . . . . . . . . . . .Parotite; v. a. Mening·ite. Partenologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parti multiplì . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Parto: azione della somministrazine di chinino prima del ...................... - ; v. a . ·A borto, Metrorragie post-partum, Ostetricia., Utero. Paterecci ossei e articolari e flemmoni delle guaine PATRIZI L. M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Peli; v. Cirrosi epatiche, Follicolina, Raggi gamma. Pelle : come ottenerne l'abbronzamento . . . . - : tumore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pelvi in rene a ferro di cavallo: leucoplasia. - renale ed ureteri: duplicità completa bilaterale. - - : rottura .. . . . ... . . . . .. . . . . . . Pepsina; v. Seborrea. Percaina; v. Racl1ianestesia. Percussione del torace . . . . Pericardio: ferite . . . . . . Pericardio; v. a. Cuore, Sinfisi. Pericarditi; v. Mediastino. . . . . . . . . Peritoneo : malformazione - : v. a. Dolore, Sierositi, Pneumo-. 1603, Peritonite biliare . . . . . . . . . . . - cronica fibrosa incapsulata .. . . . . . . - essudativa in corso d'infezione melitense . - incapsulante con melena . . . . . . . . . . - libera, da .P erforaz. di ulcera tbc. dell'intestino - · t11b~rcolare a forma ascitica: pneucr:noparacentesi Peritoniti pneumococciche . . . . . . . . . . . . . . - ; v . a. Edema polmonare. Perizie; v. I ne arie hi giudiziari. Pertosse: rara sindrome neurologtca Peso corporeo in rapporto oon la salute PESTALOZZA

E.

. . . . . . . . . . . . . . .

Pielite gra.vidjca: punto doloroso del Oova Pielonefrite nei bambini Pielonefriti : trattamento . . . . . . . - ; v. a. Pelvi renale. Piloro: insufficienze: interpretazioni diagnostiche. - : ipertrofia nell'adulto . . . . . . . . . . . . . . - : sten osi ipertrofica nel lattante: pilorotomia. Pilorospasmo degli adulti: piloroplastica . . - e ipertrofia della muscolatura del piloro. . .

1111 108 2543

34 1749 2496 395 2128 2222 1556

1802 1498 35 1064 688

524 2291 794 1756

1933 2029 1758 395 1707 316 1707

158 2496

1218 1604 1111 1755 631 987 1129 979

2186 794 45 1552 1009 2290 1693 1218 2018 2018

32


-XXVPag.

Piramidone e agranulocitosi - e sostanze affini: uso . . - ; v. a. Barbiturici. Piressie di origine oscura . . . . . . . . . . . . . Piretoterapia ; v. a. Terapia infettiva, Onde corte, Paralisi progressiva. Piuria nei bambini : significato . . Plasmochina : avvelenamento da - . . ' - ; v. a. Emoglobinuria, Malaria. Plastiche crin1inali Pletora medica . . . . .

79 2170 1598

2500 ·2243 2187 739 1373 2118

Pleura : lavaggi . . . . . - : nuo,~ i segni per la diagnosi di versamenti liberi. - ; Y. a. Cirrosi, Suppurazioni, Versamenti. Pleurite tl1bercolare detta primitiva e prima in227 fezione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461 Pleuriti essudative tubercolari: auroterapia 947 Pleurodinia: trattamento . . . . . . . . . . Pneumo cocco; v. Peritòniti, Pol1noniti, Setticemia. Pneumoconiosi grave: giudizio 2132 - : radiografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1657 - ; '". a. Silicosi. Pneumolisi sopraperiostea e sottocostale con piombaggio dei muscoli pettorali . . . . . . . . . . . 1549 Pneumoparacentesi; v. Peritonite tubercolare. 'Pneumoperitoneo spontaneo : casistica . . . . . . 430, 438 - ; v. a. Gastroenterologia, Ipercenesi gravidica. Pneumotifo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1004 Pneumotorace bilaterale simultaneo . . . . . . . 301 - con trolaterale . . . . . . . . . . . . . 1235, 1321, 1659 - : eosinofilia consecutiva . . . . . . . . . 1641 - opaco . . .. · . . . . . . . . . . . . . . . . . 569 - spontaneo benigno : sintomi e diagnosi. . . 632 - terapeutico : <:risi emoclasica alla prima intro-d.uzione . . . . . . . . . . . . . . . . . 227 - - : giudizio di pervietà della pleura . . . . . . . 1371 - ; v. a. Gangrena polmonare. Poliglobulie . . . . . . . . . . . . . . · . . . 1006, 1450 - ; v. a. Eosinofilia. Polineurite arsenobenzolica; epatoterapia nelle po. . . . . . . . . . . 1179 lineuriti . . . . . . . . . . Poliomielite : diagnosi precoce . . . . . . . . . 998 - : trattam. con iniezioni di virus antirabbico. 288 - : trattam. con siero di convalescenti . . . . . . 273 - ; v. a. Paralisi infantile. 23 Poliuria insipida sintomatica . . . . . . . . . . . - : ascessi e suppurazicni . . . . . . . . . . . . 1545 - - : ascesso e focolaio caseoso tbc. : diagnosi differ. 1158 2283 P olmone : cisti e tumori 949 - : C'ollasso massivo - : potere desaminante 1757 - : tumore primitivo del - con trombosi neoplastica della cava sup. . . . . . . . . . . . . . . . 607 Poln1oni : ascessi: trattam. 492 , 524, 1373, 1593, 218~ 1322 - : gangrena: trattaimento pneumotoracico 2492 - : lobectomia . . . . . 1106 - : radiografia di lesioni . . . 1558 - ricerche istologiche . . . . - sifilide : si può formolarne la diagnosi clinica? 760 - : sindrome cavitaria da tumore . . . . . . . . . 1322 - ; v. a. Ascesso, Circolo polmonare, Cirrosi, Fistole, P-01monit.e, Suppurazioni. 271 Polmo nite : cause della morte . . . - e broncopolmonite : osservazioni 1005 - infantile a sindrome cerebrale 197 -- : resistenza gl obulare . . . . . 683 - : sieroterapia . . . . . . . . 272 Polmoniti lobari a Roma : tipi di pneumococco. 1623 Porfiria: forme cliniche . . . . . 1705 P0rpora Sohon lein ·TIenooh . . . . 395 1726 -·- - - in corso di collassot,era,pia - ; Y. a. Tubercolosi.

Pag.

P-0rtatori; v. Difterite, ·M eu 1ngococco, Tifoide. Premunizione . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Immunità. Pressione arteriosa media nelle arterio- e cardiopatie . . . . . . . . ·- - - : valore clinico . . - - ; v. Emoterapia. - endocranica: aumento; risposte del circolo arter. generale . . . . . . . . . . . . . . . . . - - : azione sulla circolazione generale - venosa nelle varie età Priapismo notturno Proctalgia fugax: . . . Proiettile; v. Fegato.

120

1842 576

1558 1217 1842 1661 1737

.. .

1223

Prostata : adenoma : cancerizzazione - : attività endo ~ rin a . . . . . . . . - : biopsia . . . . . . . . . . . . . . . - : ipertrofia; trattam. :çer Je vie naturali - : varia . . . . . . . . . . . Prostatici: cateterismo . . . Prostigmina ; v. Occlusione intestinale. Proteus; v. Infezione da Proteosi ; v. Reumatici. Prova biologica di Gordon nella malattia rli H odgkin e in altre affezioni ghiandolari . . . . 283, Prove; v. a R eazioni. Psiche; v. Allergia, Instabilità psichica. Psichiatria; v. Castrazione, }t'falattie, NeuroP t. bertà: appara~o linfatico . . . . . . - femminile: riflesso acuto cardiaco . . Puerperio ; v. Batteri, Encefalite. Puntura lombare: lesioni vertebrali da - . . . . .

2534 1462 1613 1658 2539

Professione m edica in Germania : etica - - ; v . a . M edici.

. . .

447

1987

2330 23 31 1798

R Rachianestesia: contri bl1ti vari . . . . 1088, 1344, - : metodo Daniel . . . . . . . . . . . - : profilassi e cura della ipotensione . . . . -; v. a. Collasso. Ra.chitide; v. Fosfatemia. Radiazioni ; v. Cute, Rag·gi, Onde corte. Radiculit e sciatica da sacralizzazione: interven to. Radicoliti : trattamento . . . . R.adiodermiti: trattambnto Radiodiagnosi ; v. Circolazione. Radiologia della mucosa del grosso intestino. Radiologia e radittmterapia: regolamento per glf impianti · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1841 788 2450

631 1421 118 1010 899

-; v. a. Curiateraq>ia, Gastroe11terologia, Osteodistrofia fibrosa, Radiazioni, R oentgendiagnosi, Roentgenteraipia, Sifilide, Singoli organi, Tubercolosi po1Jm. ecc. 335 Radio-neuro-chirurgia: congresso . . . . . . . . . 1316 Rarliopatologia e misteri dell'etere . . . . . . . 80 Radi ost imola~ioni endocrine e sue applicazioni. R aiggi ga.mma: effetti sul sistema pilifero . . . 600 Raggi X; v. Ferite. Iperparatiroidismo, Racliologi!l. Raucedine cronica: cau~e . . . . . . . . . . . . . . 389 R.azza; '. Impronte digitali. 10C4 Reazione di Friedmann : ricerche . . . . . . . -- di Meinicke nelle malattie tubercolari e non tuberco lari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2221 - ùi Klein; v. Itteri. - di 'rakata e Ara ; v. Tubercolosi i:-olm. - di Weltmann nel liquido c.-s. di malati nervosi 461 e mentali . . . . . . . . . . . . 353 - di Zambrini in pediatria . . . 151 Reazioni paradossali in biologia - ; v. a. Prove, Sierodiagnosi. 119 Regime decloru rante : abuso

I


- xxv·1 Pag. Rene policistico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Reni: alterazioni cadaveriche e loro differenziazione da lesioni vitali . . . . . . . - : amiloidosi: quadro morboso . - : fattore ipofisario delle malattie infantilismo . . . . . . . . . . . . - : insufficienza nel bambino . . . . - : malattie : prognosi e trattamento 1274, - : misura della funzione . - : radiologia dei traumi - : traumi chiusi . . . . . - : varia . . . . . . . . . -; v. Oalcolosi, Diuretici, Glomerulonefriti, Malformazioni, Nefriti e ss., Pelvi, Retinite, Roentgenterapia, Sup purazioni. 893, Respirazione artificiale : nuovo metodo . . . - : trattamento dell'insufficienza . . . - ; v. a. Sindromi asfittiche. Retinite detta brightica : patogenesi e trattam. 1738, 1741, Retto : cancro : ohirurgia . . . . . . . - : - : elettrocoagulazione . . . . . . . . . . . . . Retto-coliti ulcerose: terapia con vitamina A. Retto : prolasso; colepessia aponeurotica - ; v. a . Proctalgia, Tubercolosi, Varici. Reumatici: proteosi nell'urina . . . . . . . . . Reumatismi cronici: crisoterapia . . . Reumatismo art. ac. : blocco transitorio del cuore. - - - : etiologia . . . . . . . . . . . . . - - - in caso di mielosi leucemica cronica . - cerebrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Infezione reumatica, Vaccinoterapia. Ricambio; v. Cardiopatici, Emicrania, Metabolismo, Termoregolazione. Rino-Faringe; v. Meningococco. Riso e sorriso morbosi nell'infanzia . . . . . . . . Ritenzioni azotate mute e tollerate . . . . . . . . Roentgenterapia a breve distanza e di contatto. -- preoperatoria nei tumori renali . . . . . . . . . - , Roentgendiagnosi; v. a. i singoli organi. Rosso Oongo: v. Emofilia, Stomaco. Rumori; v . Suoni.

683 631 444 1253 1557 1221 2289 1974 730 729 2537

1

1661 1467 329 2495 1696 2395 998 200 687 1157 1469 944 508

2122 347 155 2496

s 1221 Sacro-coxalgia . . . . • • 284 Sacro-ileite . . . . . . 1324 Sale jodato: pericoli Salvarsanici: metodo per evitare l 'intolleranza di dosi fortissime e ravvicinate . . . . . . . . . . . 749 Sanatorio modello . . . . . . . . . . . . . . . . . 1167 Sangue: diastasi durante l a 1a settimana di vita 1575 - periferico e sangue di alcuni visceri: differenza 755 nel potere radiante . . . . . . . . . 953 - : raccolta dei campioni per l'esame . 2432 - : variazioni post-operatorie . . . . . . - : v. Alcool, Colesterinemia, Emopatie, Eritrociti, Glutatiouemia, Ipocloremia, Operazioni, Ritenzioni, Trasfusione, Uremia. Sanità pubblica ; v. Assistenza sanitaria, Malaria, Tttò ercolosi. Sanitari ospedalieri; v. Licenz1·amento. Sanzioni: Mobilitazione sanitaria cont'ro lo s an ~ioni 2440 Sarcoma. epidurale operato: .guari gione . . . . . . 628 Sarcomi; v. a. Laringe, Morbo di Paget, Tumori. Scapola; v. Tubercolosi. Scarlattina : concomitanze epidemiche . . . . . . . 1583 Schizofrenia : trattamento . . . . . . . . . . 1801, 2()22 Sciatica: diminuzi0ne dell'emissione di calore 1613 - da iniezione di chinino . . . . . . . . . . . . . . 1420 - 1a . . . . .· . . . . . . . . . . . . . . . . . 33, 2507 - : secondaria . . . . 1556 - : trattam. chirurgico . . . . . . . . . . . . . . . . 1513

P ag. Sciati ca t,raU1."'llat1ca . . . . . . . .. . .. . . . . . - , v. a. Radicolite. Scienziati espulsi dalla Germania Soi: lesion i da . . . - ; v. .a. Sport. Scoliosi : cura chirurgica . . . . . . . . . . . . . . Scompensi cardiaci; v Tiroidectomia. Seborrea : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . Secrezione gastrica; v. Stomaco. Secrezioni interne : correlazioni . . . . . . . . . . --- -; v. ai. Cataratta, Endocrinologia, Ghiandole endocrine, Ginecologia, Ipertensione, Miastenia, Ormoni, Prostata, Radiostimolazione, ecc. Sedativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Segale cornuta : dosaggio degli alcaloidi . . Segno del cremastere in patologia nervosa - del soldo : strumento per la ricerca . . . -· - - ; v. Ga.i:;troenterologia. Senescenza : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . Seno carotideo; v. Ipertens ione art., Morti. Sepsi puerperale : terapia . . . . . . . Serpenti; v. Erpetoterapia. Servizio sanitario; v. Guerra. Sesso: determinazione del - e concepimento Setticemia . . . . . . . . . . . . . . . . . . - diplococcica a sindrome petecchiale . . - streptococcica di origine focale a forma tifoidea . . . . . . . . . . . . . . . . . 169, Sfigmoosoillografo nuovo . . . . . . . . . Sieri agglutinanti : azioni sui germi . . . . . - antitossici : associazione con le relative tossine. Siero-coagulazione di Weltmann . . . . .. . . 726, Sierologia : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . Sierositi peritoneali primitive aspecifiche e addome acuto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - tubercolari e loro importanza nell'etiopatogenesi delle ulcere gastriche e duodenali . . . . . . . Sieroterapia; v. Afasia, Asma, Difterite, Poliomielite, Polmonite, Sieri. Sifilide congenita ossea e articolare: contributo clinico-radiologico . . . . . . . . . . - dei grandi uomini . . . . . . . . . . . - nervosa: diagnosi; esame del liquor - - ; v. a. N eurosifìlide. - : pomate profilattiche - : rivista generale . . - : terapia . . . . . - ; v a . Arterite, Diabete, Febbre, Gomma menin.gea, Ilue, Polmoni, Salv.arsanici, Tromboarterite, i singoli organi. Silicio nell'immunità contro la tbc. polm. Silicosi p olm. : genesi . . . . . . . . . . . . - -; v. a . Pneumoconiosi. Simpatectomia cervicale; v. Angina di petto. Simpaticectomia degli arti : effetto dell'adrenalina. Simpatico e vago : trattamento dei disturbi . SiDllpatoma; v. Stomaco. Sincopi di origine indeterminata Sindrome bulbare alterna . . . • - cerebrale ; v. Polmonite. - di Oushing: eziologia e clinica . . . . . . . 1880, - e1norragica; v. Milza. - : ipotalamica . . . .' . . . . . . . . . . . . . . . . - nervosa extra-piramidale consecutiva a malaria. - - ; v. Rachianestesia. Sindromi allergiche del tubo digerente e delle vie . . . biliari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1143, - asfittiche: insufficienza respiratoria - dolorose; v. Ulcere. - ipofisarie : classificazione . . . . . . . . . . . . . .

1968 222& 72. 1322" 224{)! 1802".

1561 1462 1401 1131 2132. 1962.

1 24~

136V. 576 215 1106 1272: 1841 729 1157 308 2299"

95

76f 847

1968 2209 635>

1111

2&

383 1612" 2068 2341883 2128· 842

1135 1141f 1611.


-

XXIX -

Pag. Sinfisi pericardica con sintomatologia da colecistite 662 Sinusiti : trattamento . . . . . . . . . . . . 525 Siringomielia: cura chirurgica . . . . . . 1003 .Sistema endocrino simpatico; v. .Alimenti. - linfatico ricerche . . . . . . . . . . . . . 2330 - nervoso cerebrale: indagini nelle affezioni . 335 - - ; v. u, • .Azotemia, Leucemja, Malattie, Segno del cremastere ecc. - reticolo-endoteliale; nelle malattie infettive. 943 -- -; v. a. Ozena nasale, .Malaria, Tu·m ori m a l. Sodoku : casistica . . . . . . . 788 1353 - : possibilità di reinfezione . . . . . . . . . . . - ; v. a . Febbre bottonosa. Soia nella dietetica . . . . . . . ., . . 1974 Sole : effetti nocivi delle irradiazioni 934 -; v. a. Oancro. 'Solfo : azione :iipocr:etonemizzante . . . . . . . . . . 776 - ; v. a. .Artrite, Oomposti solforati, Solf oterapia. .Solfocarbolismo professionale 1454 1933 Solfo terapia . . . . . . . . Sonno; v. Fatica. Sonnolenza periodica ed accessi di sonno . . . . . 1222 Sostanza d'Oriel; v. Asma, Allel'gia. Spalla: riduzione delle lussazioni 580 399 Sparteina: prescrizione . . . . . . 891 :Spermatozoi: microcinematografia 1217 Spirochete ittero-emorragica nei topi - ; v. a. Epatonefriti. Spirochetosi ittero-emorragica . . . . . . . . . 1259, 2416 Splenectomia; v. Cirrosi. Splenomegalia; v. Milza. 1318 Splenopatia trom boflebosclerotica 1965 Spondilosi rizomelica . . . . . . . 196 Sporotricosi del dorso della mano 70 .Sport sciatorio e salute . . . . . - -; v. a. Cuore, Sci, Zucchero. Sportivi : valutazione pentenaria . . . . . . . . . . 80 Stafilococchi; v. Ascessi freddi. Stan chezza e ipoepatia . . . . . . . . . . . . . . . . 2544 Stanchezza; v. a. Fatica. Steatorrea; v. Gastroenterologia. .Stenosi laringo-tracheali croniche: trattam. 2239 - mitrale con edema polmonare . 156 .. 597 - - : studio clinico e grafico 1934 'Sterilizzazione umana . . . 794 Sterilizzazioni in Germania . - ; v. a . Castrazione. Sterno: puntura nella pratica medica . . . . . . . 2218 Stomaco : cancro in rapporto all'anemia pernio. 1513 - oromoscopia . . . . 2165 - : diagnosi pre~oce del carcinoma 1465 - : diverticoli . . . . . . . . . - : funzione del muco . . . . . . . . . . 2396 - : influenza del benzoato di sodio sulla motilità 2187 - : secrezione : ricerche 793, 2017 - : simpatoma . . . 998 - : tumori benign i . . . 1219" - : volvolo ... .. . . 729 - ; v. a. Frenicoexeresi, Gastroenterologia, Istidina, Rachianestesia, Ulcera. Stomatite ulcerosa e gangrenosa: prescrizione. 1374 Stomatologia: congresso internazionale . . . . 1271 St.omosina; v. Infezioni tifoidee. Stovarsol; v. Paralisi progressiva. Streptococchi : organotropismo . . . . . . . . . 622, 1109 Strofantina : precauzioni da usarsi nell'impiego. . 2343 - ; v. a. Angina pectoris. Stroma; v. Diverticoli esofagei. Studenti; v. Lavoro. Sublimato corrosivo; '· Avvelenamento. .Suggestione sperimentale . . . . . . . . . . . . . . . 2476

.Pag.

Suolo; v. Batteri, Igiene. Suoni e rumori: influenza sull'attività umana. 159, Suppurazioni del polmone e della pleura : trattam . con carbone animale endovenoso • - renali e perirenali diagnosi . . . . . . . - ; v. a. Polmoni. Surreni: importanza del sodio nell 'insufficienza. - : tumore . . . . . . . . . . . . . . .

2396 1588 446 1648 1841

T Tabe : atrofia ottica ed emianopsia binasale . . . 234 Tachicardia: trattamento . . . . . . . 1373, 1973, 20'71 'l'a.glio di Mac Burney a mpliato . . . . . . . 1878 Tallio: influenza sul sistema ipofiso-gen1ta1e. 576 Televisione e medicina . . . . . . . . . . . . . 354 Temperatura umana : variazioni fisiologiche 1934 - ; v. a . Termometri. Temperature subfebbrili protratte . . . . . . . . . 347 Tendine quadricirpi:te in età avanzata; rottura . . 683 'l'erapia infettiva e piretogene : meccanismo d ' azione . . . . . . . . . 1789 Terminologia medica . . . . . . . . . . . 239 Termometria articolare . . . . . . . . . 1103 'l1ermoregolazione e ricambio energetico 2340 Testicoli : varia . . . . . . . . . . . . . . 2540 Testicolo: atrofia consecutiva a torsione del funicolo; torsione del funicolo dell 'altro lato . 1439 Tetania infantile : trattamento 1324 Tetano : prevenzione . . . . . . . . . . 1468 - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . 1468, 1561 Tibia; v. Osteomielite. Tifo addominale: perforazioni . . . . . . . . . . . . 2264 - -; v. a. Febbre tifoide . - esantematico estivo; v. Febbre papuloso.. - petecchiale e febbre petecchiale endemica . 275 '1.1ifoide: complicazioni osteo-artioolari . . . . 1515 - ; v. a. Febbr-e - . Tifoidee; v . Infezioni . . 634 Timo : effetti biologici dell'estratto . 119, 1660 Tiroide : ricerche . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Ipertiroidismo, Struma. Tiroidectomia e attività granulopessica . . . . . . 1272 -- nello scompen5o cardiaco e nell'angina di petto . . . . . . . . . . . . . . . . 616, 2492 - nella leucemia linfatica cronica 619 - ; v. a. Angina pectoris. Tisi: sintomi prodromici . . . . . 2163 Tonsille : ulcera sifilitica a tipo di angina pseudomembranosa . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . . 1062 - ; v. a. .Ascessi. Tonsilliti: v. Scarlattina. 1841 Tonsillografia e linfografia cervicale . . . . . . Torace; v. Ascessi freddi. 1421 'rercicollo acuto: trattamento . . . . . . 2543 -- muscolare congenito . . . . . . . . . . . • 1274 Tosse: indicazioni generali dei calmanti Tossicosi gravidiche: indacanemia e reazione :xan236 toproteica . . . . . . . . . . . 1165 - - : trattamento conservativo Tossine; v. Sieri antitossici. 'rrachea; v. Stenosi. . . . . . . . . . 793 Tracheotomia d'urgenza . . . . . . . . . . . . . 2548 'l'rapianto di alluce . . . . Trasfusione di sangue d'urgenza con san gue con149 servato . . . . . . . . . . . 621? -- - - : in tema di 99 - - - : nuovo rupparecchio 1206 - - - : r·~~zil)ni gravi e complicazioni mortali 8j5 - - - : comporta.mento del f erro ematico . . .

.


-

Pag . Trann1i; v. Cranio, lpertenaione, Midriasi, Nevralgia. del trigemino, Novocaina, i Gingoli organi. « Trichomonas 11 ; v. Dissenterie, Fluor vaginale. 'l'ripaflavina; v. Nefro~i. 'l'romboagioite oblitPrante: anat.. pat. - - : cura . . . . . . . . . . . . . . . Tromboa.r terite multipla luetica. . . . 'I'rombofilia essenziale (malattia trombizzante) '.rromboflebite migrantf' <l<-'1 plesso spermatico in •moiibo di Buerger . . . 'from bosi delle coronarie . . . - ed em1bolie . . . . . . . . . . . . . . . . . 2332, 'I'ropici : irritabilità, p sicosi e neuropatie nei - : problemi della vita ai . . . . . . . . . . . - ; v. a. Malattie tro1picali. Tubercolina; v. Allergia. 'l'u bercolomi cutanei . . Tubercolosi: a lta montrugna - : contagio nell'infanzia - della vagina e della vulva - della scapola . . . - : episodi .m eningei - : fattori immunitari - ileo-cecale: asportaz. dell'apipendice - int&Stinale .. .. . . . . - laringea e collassoterapia - miliare ....... . . . . . - osteo-a.rt i colare . . . . . . . . . . 171 9, - : patogenesi nell'adulto - ipollmon are: af.fezioni rhe la siomulano .. . . . - - - a s carsa sint omatologia: prova dell'istamina - - : ascoltazione: ~fficienza e limiti . . . . -- - : auro denmoreazione ed aurodermoterapia - - e malaria . . . . . . . . . . . . . . . - - iniziale : diag.n o si . . . . . . . . . . . - - : pneumoterapia : crh:i emoclasica da rifornimento e da tubercolina . . . . . . . . . . . . . . . - - : radiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . -- - : reazione di Takata e Ara nella diagnosi di attività .... . . -- - : ricerche . . . . . . . - - : significato della febbre -- - : turbinocianosi nella diagnosi precoce - - : valore diagnostico ùel Tantolo crepitante - - ; v. a. Collassoterapia, },renico-alcoolizzazione, Irufluenza, Pneumolisi, Porpo ra, Silicio. - : pot'lpora come sep.-n.o premonitorio - - prin1itiva nell'adulto . . . - rettale : trattam. chirurgico -- : sieroreazioile . . . . . . . -- : ultravirus ...... . . - vegetante: reperto coltural e - vista da un pediatria . . . - ; v. a. An.avaccino, Ba.cillo tu bere., Casa, Coxalgia, Farine, Febbre, Melitococcia, Meningite, Peritonite, Pleurite, Reazione di Meinicke, Si1n ositi tubercolari, Tisi, IDtraJVirus, Vaccinazione, Vaccinoteraipia e i singoli organi. Tubercolotici: potere agglutinante dei sieri per la brucella melitensis . . . . . . . . . . . Tumori dei vasi san guigni e linfatici -- della r egione lombare . . . . . . . - infiam1uatori cronici di origine appendicolare - maligni : esploraz. del sistema r .-e. . . - - : gUcolLsi intermedia . . . . . . . . . . . . . - - : stato allergico verso l'estratto di - . . . . . -: v. a. Adenocarcinoma, ~A..lcool per iniezioni, App endicite, Ganglioneuroma, Linfangiomi, Neurinoma, i sin g c~i ongani. Tuorlo d'uovo: lipoidi per iniezioni endovenose .. 0

XXX -

u Pag_

382 1324 1218 835 1462 17 55 2432 2113 1696

. 196 9"48 953 944

284 511 1921 287 1273 1922 1106 947 1743 106 701 1051 365

830 567 2530 27 2131 842 2185 1217 1892

7:55 632 28] 948 1514

726 1272

461 157 1098 788 729 1658 2031

1702

Udito: influenza delle vicende atJmosferiche Ulcera carcinon.:.atosa doppia dello stomaco -- duodenale e resezione gastro-duode11ale - - e sindro·m i dolorose del duodeno: cura medica diretta . . . . . . . . . . - - fa-migliare . . . . . . . . . - - perforata: operazione di scelta - gastrica : chimismo .. . .. . .• - - : cura medica . . . . . . . . - - guarita con cu.1·a me~curiale -· - : p a togenesi . . . . . . . . . - - : v. a. Emorrag\e, Nictuiria. - gastro-duoden. : alcalinizzazione intensa . . . -- - : cura . . . . . . . . . . . . . 1508, 1695, - - : di agnosi . . . . . . . . . . . 49, 2195, - · - e condizioni 1neteorologicbe . . - - : patogenesi . . . . . . . . . . . - - : riflessi unilaterali ùel dorso -- - : v. a. Emorragie, Duodeno, Gastroenterologia, Peritonite, Sierositi tubercolR.ri, Stomaco. - peptica: gastrica, di·g 1ru·nale, duodenale . . 668, 841,

997,

- peptica postoperatoria . . . . . . . . . . . . . . - piloro-duodenale: dtl!odeino-sfinterectomia Ulcere post-oiperatorie; v. Gastro-enterostomia. -- gastro-du odenali: epato- ed amino acido-terapia Ultrapeptoni; v. Carcinoma. Ultravirus tubercolare: effetti sulla gestazione e sulla prole . . . . . . . . - · - : il granuloma deJ - . - -; v . a. Tube.vcolosi. Un:.ore: modificazioni negli spostamenti dell'equilibrio acido-base . . Uomo e maschio - preistorico : patologia Urea ; v. Azoto ureico, Reni, Sangue, Urina. 1Jremia: accidenti con secutivi ad opera zioni addomina li . . . . . . - : emitetania nell ' - ·· nei non nefropatici Uretere: papilloma . . - : anomalie . . . . . - : tlumori metastatici • - es.plorazione radiografica • - : var1·a... . . . . . .. . . . . -- ; v. a. Calcoli, Pelvi, Urologia. Uretra doppia . . . . . . . . . -·- peniena: calcolo voluminoso . • - : varia . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Anestesia, Calcoli, Malfomnazioni. U retro grafia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Uricemia; v. Gotta. Urine: ricer.ca del glucosio . . . . . . . . . . .1422, - : - della bilirubina . . . . . . . . . . . - : - dell'al1bumina al letto dell'ammalato - : virtù magiche e terai:peutiche . . . . . -; v. a. Incontinenza, Nicturia, Oliguria, Reumatici, ecc. Uroeritrina . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Urolitiasi ricorrente: terapia preventiva. - ; v. a.· Calcoli. -- : Congre.::so . . . . . . .. . . . . . . . . 2286, Ustioni: trattaimento . , . . . . . . 777, 1516, Utero: cancro del collo dopo isterectomia subtotale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - · fibromio•m a del segm ento inferiore . . . . - : infarto e ·gangrena da soluzione saponosa

736 235

671 805 736 15"57 239 994 841 1237 287 2195 2394 1609 870 1694

791 , 1273 2495 2018 2447

2503 2291

1977 2279 837

116 348 116 235 1010 1tos 627 2539 1010 1514 2540 1063 1409 2396 1610 390

1703

2534 2243 1371 631 1372


XXXI -

Pag.

Utero jn traivaglio: rottura spontanea . . . . . . 1514 - prolasso: operazione di Neugebauer-Léfort .. ~57 - : tumori del collo irradia ti : blocco degli ureteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • 155 -; v . a. Flebite.

V Vaccinazione con B. O. G.; v. Bacilli tt1bercolari. Vaccinoteraipia aintitubercolare . . . . . . . 283, - streptocoocioa endovenosa nelle forme reumatiche .. . . ................ . ... - , v. a. Anavaccino, Brucellosi, Febbre melitense, Linf ogranulomatosi. Vagina: fibromi multipli della parete . . . . . . . - ; v. a. Ba.tteri anaerobi, Escara. Tubercolosi. Vagi natiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vago; v . Simpatico. Vagotomia.; v. Asma. v a.rici del collo . . . . . . . . . . . . . . . . Varici del tubo digeren te: diagnosi radiologica - · r ettali : patologia e cura . . . . . Varicocele primitivo : trattamento . . Vasi sa.nguigni e lin•f a tici; v. •rumori. Vecdbi: caduta del metabolis•m o come causa di morte .. . . . . . .. . . . . . . \ ' ecchiaia e glutationemia . . . . . - ; v. a. Appendicite, Aritmia, Senescenza. ·veleno di se1wentì; v. Erpetoteraipia. Vena cava: alterazioni . . . . . . . . - - sup. ; v. Polmoni. Vene sovraepatich.E:$ e cav.a infer. : occlusione; circolo collaterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vergini; v. Partenologia. Verruche : teraipia . . . . . . . . . \ 'ersamenti endopleurici: ricerche. - - settici parainfluenzali . . . . Vertebre; v. Osteomielite. Vertigini : a.spetti clinici "\'"esc ica : crampi . . . . . -- : estrofia, cancerizza zione - : polipi della cupola

1062 1841

1162

I

731

523 62"8 322 1603

16f2 677

2492

387

Pag.

\' escica: rottura da scoppio; contemporanea rott.ura sotL0cutanea <li mn scolo retto . . . . . 221 - : struimento per introdurre le sonde di De Pe]zer in .... 992 -- : 11lcera semiplice 30· - : var1·a . . . . . 2539 - ; v. a. Anestesia. Vescich etta biliare; v. Cistifellea . Viaggio in Europa : osservazioni . . . . . . . . . . 2244' Vie aeree; v. Malattie. -- biliari : pseudolitiasi . . . . . . . . . . . . . . . 1321 -· -; v. a. Cisti d 'echinococ<.'o, Cisti1fellea, Coledoco, Sindromi allergiohe. - urinarie; v. Diabete, Urologia. 'lini verdi . . . . . . . . . . 525· Vino nt=>lla poesia di Orazio 193 Vitamina A.; v. Retto-coliti. -·C : caratteri distintivi . . . . . . . . . . . . 826 · - - nella tera;pia delle diatesi emorragiche 1061 -- -; v. a. Acido ascorbico, Batt.eri intest. -·- D nell'eczema; azione sul metabolismo del calcio 1097 Vocaibola.rio m edico . . . 1422 Voce e linguaggio : studi 1510• ·--; v. a. Ortofonia. Volvolo gastriieo; v. Stornar.o. \;-omiti della gravidanza: trattam. 230 -- ricorrenti nell'infanzia .. . . . 78. -; v. a. I:perem esi. Vulva; v. Escara, T1.1bercolosi.

X Xantocromia cutanea e i•p ercarotinemia

5S"°4 1"5"5 632 1153 1·1vd

11cm f708

.. . .

. 16'59

1

z :6ambrini; v. Reazione di -. Zolfo; v. Solfoterapia. Zona : prescrizioni . . . . . . . . . . . . . . . . 1374" Zucchero per inieziou i negli sforzi degli sportivi 1222. - ; v. a. Urina, Glicen1ia, Glicosuria, Glucosio.


Indice alfabetico degli auto ri. Pag.

A

Pag.

1419 ABADJF. J. 2527 ABAZA A. 1659 ABECASSIS R. 830 ABELES M. 30 .ABEP.KLEIN 2018 ABESHOUSE 1707 .AERAHAMS A. 515 A CA?\!FORA G. . . . . 645, 1035 .ACCARDI V . . . . . 144 AGRANOWI'T'SCH B. 1304 ..AIILBO:vt }l. E. 1408 .AIELLO M. G. . 1654 118 AI1\1ES A • . ..Al'rKEN R. I. . . • • • 1277 1109 .. .ALA.IMO 198 ALAJOUANINE 2127 ALBA NESE P. 1214 .ALBERTI G. . 743 ALBERTI 0. . 32 ALBERT·WElL J. 732 ALBRIGHT F . . ALESSANDRT R . . . . . 49, 843, 1797, 1841, 2286, 2495 ALERSANDRTNl A. • . . . 576 ALESSANDRINI P. . . . 1413, 1418, 2180 ALESTRA 11. 2331 ALEXANDER A. 343 ALE~ANDER J. 1549 ALEXEIEF-BERKMANN 1754 ALIDERT A. 227 .AL IERI F. . . . . . 843 A1.r,ARD L. . . . . 1221 ALLODI A. . . . . 1413, 1414, 2390, 2428 2540 ALMAN SI R . . . . . . 1611 ALTENKAMP . . . 684 XLVb.REZ A. G. 1419, 1708 ALVAREZ W. c. 1431 AMALFITANO G. 1004 .. AMATI F. 17~0 AMBROSE'rTO C. 1556 AMBROSETTO G. AMPIHMO 1749 524 AMULF . 288 AMZA J .. 1550 ANDRÉ R. 381 ANGELERI C. 72 ANGERER H . . 2274 ANGT.E F. E. ANSART B. . 580 ANSCRUTZ 671 ANTl)NELLI G. . 576, 1842 ANTONUCCI C . • . 616 276 AN'T'ONIOLI G. M. A.PERT • • . 2186 AQU INO T. 6~ ARADAS A . . . 366 ARCR J. . . . 1402 Ancm A . . . 23 ARCOLEO G. . 1743 ARLOING P . . . . . . 842, 2503 ARNAID . . . . . . 1657 ARRIGONJ . . . . . . . 1835 ABADI

.

R.

. .

86 ARSLAN J{. . . . 1004 .A,. RULLANI C. . . 1460 ASCiliilNBRENNER R . 20'71 ASCIONE G. . . . . . 726, 1200 ASCOLI M. . . . 1265 2534 . . . ASCOLI R. 1648 ATE!ILEY D. w. 1459 ATTILI J . . 1156 AUCLAIR 15"55 AUDJER M. 792 AULAGNIER 2432 AUSTONI 'B. 683 AUSTONI G. 1462 AUSTONI M. 537 AYALA G . . 2"0"58 AZÉRAD E .. 2117 AZOULAY R. 438 .A.ZZARELLO C. 155, 461 Azz1 E. . . 683, 1325 AZZOLINI G. _t\ .RRIGONI

B

Pag. BATTISTINI

G• . .

BATTISTINI

S. . .

. .

. .

BAUER

J. . . BAUER W . . BA Ul\1ANN J. . . . . 455, BAYER L. . . . . BA YNE-JONES S.

BAUER

L.

. .. BAZZICALUPO G. BAZY

.

H. . . . BEAUMONT G. E. . . . . BECCHINI G. . . . . 1189, B ECK C. S. BECK H . . . .

BEAU

·BBCl<ER

• .

B ECKER

H. .

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• .

D. . BEINTKER E. B ELLANDI E. BELT.ONI G. B.

B EGGI

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. . 234,

2~5

• . .

irno

0 .. BéNECH J . . • BENEDETTI P. . . . BENHAMOU F . . . . . BELLUCCI

70 1885 BACH F. . . . 9~8 RADSIEWSKY A. • BAGGIO G. . . 1019. 1237, 2403 BAGGIO S. . . . . . . . 2182 BAGLIONI S. . . . . 843, 1414 1469 BAILLY J. . 17il9 BAIRATI • • 1417 BAJARDI G. • • 1402 BALADO M. BALDIERI G. 2534, 2537, 2539 BALDUZZI 0. . . . . . . 2239 'BALf.OTTA F. 838, 1157' 1272 118 BANDLER 1836 BANET V. . . 1146 'BANKE E. E. 7"B°1 'BANN1rK E. G. 2425 BARANGER J. . BARANY 200 BARATH E. 2347 BARBER H. N. 2240 BARBERA S. . . . . . 729, 1109 BARBIROLI M . 266 BARCHI L. . . . . . . . . 1318 Bi\RGETON D. . . . . . . 1757 BARIÉTY M . . . . . . 349, 2278 BARILARI A. M. 625 289 BARL.\-SZABÒ E. 117 BARRAL • . . . 339 BARRÉ J. A . . . 159 B ARTLETT F. C. . . BARTQLI o. . . . . • . . 22S4 BASCAPÉ A . 39'5 B .o\SSET ~\.. . 153 BASSI M . . 1842 BA S'.I'Al .. 2496 BASTANIER E. 1743 BASTEGA A. 944 RASTIANELLI R. 339, 781 BASTIN 1273 BATTA G . . 400 'BATTAG LINI S. 1098 BAADER

E.

BENNHOLDT·TBOM SEN

5?3

. C.

R. . . . . . . . . BENTHIN W . . . . . B ENVFJNUTI M. . . . 841, BERETERVIDE J. F. B ENON

BERETTA BERG

•.

H. H.

BERGAMI

•.

G. . J . M.

BERGAMt

.

BERGMAN

B ERG MANN

. . •

B ERGMAN N ( VON) BERGONZI

}.{,

G.

• • •

L. . . . . . 466, BERNABEO E. . . . . . .

BERL.\ND

A. . . . . . . . J . . . . . . 6°72, L. .

BERNARO B ERNARD BER NARD BERNHARD

.

• .

BERRETTA

F.

. A.

B ERTAGNO NI BERTÈ

G. .

E.

BERTDET

BERTOLA A. BERTOLI

. •

BERTOLINI BERTOLOTTI

• •

G. . . M. .

. .

BERTRAND

A. . . BEZANçON F.

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C.

BETLEN

. .

J.

BETTINELLI

184 2373 1213. 885 836 2012 2165 350 1468 2226 2426 949 179'f' 1305 1754 1974 272 287 1075 2132 2461 1750

U.

0.

.BEU RCKDJIAN BRANCA

..

BIANCANI

E.

BIANCANI

H ..

BIANCHI

A. E.

BICKEL A • • . .

2174 830 1I45 2379 714 13'44 15Ò9 2236 2180 11éf9 1155 720 579 1so2 1610 1517 1557 1507 2329 273 2547 2239 2063 2499 S42 2416

631

. . 2328 336 . 2475 . . 1217 . 2117 340 • • 1450 • 1396 195 2172 113 • 113 998 . 1212

Pag.

F . . . . . . . . 2348 BILANCIONI G. . . . . 76, 191 BILE 8. . . . . . . . 793, 974 BINET L .. . . . . . 1757, 2171 BIOY P. . . . . 158 BIRNBAUM K. . 2227 BIZZARRI U. • • • . • 498 BLAKIE W. W. . . 2243 Br,ANC H. . . . . . 1708 BLASUCCI P. . . 2539 BLOCK W. . . . . . 275 BLOND l{. . . 322 7"32 BLOONBERG E. • 619 BLUMGART H. L. . • • 2433 BOBBTO L . . .. . BOCCHI E . . 730 BOGGIAN B. 793 • 89'1 BOGLIOLO L . 1933 BoHLER • • • 152 BouLER L . . • • BoHM . . . . • • . . . 235 1273 BOLflS R. s. . BOLLINI V . . . . . . . 32, 155, 628, 1371 BOMPIANI R. . . . . . . 1407 BOM SKOV C. . . . . . . . il60 BONADIES A. . . . . 1414, 2181 T30NADIES G. . . . . . . 1459 2534, 2537 BONANOME L. A. 2543 BONEZZI G. . , . 842 BONFIGLIO F. . . • 2540 BONINO M. • • IlONNAMOUR G. 1G13 BONNARD A .. , . 627 • BONNEAU R .. 580 g79 BONNET P. . . . BONNEY V. . . 321 BONORINO UOAONDO C . 1693 BONUZZI CONFALONIERJ V. 1498 351 BORDIER H. . . . . . . . BORETTJ 0. . . . . 2539 BORMANN F. . . . 2006, 20Ò7 HORSOTTI !. . . . . . . 395 BORTOLOZZJ M. . . . . . 283 BOSCHI G. . . 335, 1218 BOST P. . . . . . . . 99, 1394 BOSSERT 0. . . . . . . . 1324 BOULIN R . . . . . . . 103, 277 BOURGEOIS R. . . 2532 BOUTARIE A . . . . . . 1884 BOYER J. . . . . . . 572 BOZZI R. . . 1556, · 1750 BRAEN~JNG H. . . . . . 233 BRAGA 0. . . . . 115, 730, 1609 BRAHDY B. . . . . . . . 1517 BRAMISTRANN D. . . . . 1010 BRANCATI R. . . . . 1176, 2286 BRANDT W. 192.7 BRA UER L. . 199 115 BRAUN A . . • 1383 BRA VJ:l!TTI S. RRENDOLA N G. . . 888, 2018 1741 'BRJ:NE C. Z-83 BREYER B . . . 732 BRIANI A. A. 1934 BROCK .. . BIGNAMI

.


- xxxv •

Pag. L. . . . . . 1053, 2209 BROGJ,10 R. . . . . . 10E8 271 BROOKS A. . . • • • • • 835 BROWN G. E. 1405 BROWN W. L. . . . 1213 BROWNLIE • • • . 1111 BRUCHNBR • • • 620 BRUGSCB M. . . . . . . 791 BRUJ,É M . . • • • . • 1795 BRUMP:f E . . . BRUN 0. . . . 185 • • • • • . . . • 2537 BRUNI C. . BRUNI G. • • • . . . . . 1401> . . • 17'f8 BRUZZI B . • • • 17it9 BUCCJANTE • • • • • • 145 B1tOHER • • • • • • . . . . 668 BUCKSTEIN J. 23B BUCURA • • . • • 684 l3UDELMANN G. • • BUFALINI M. . . . . 841, 2496 BUFANO M. . . 169, 215, 2123 580 BUGLJANI R. G. • • • • 236 BURGESS • . • . • 1660 BURGBELE • • • BURlAN F. 2548 BURTON WOOD W . . . 567 BURZIO . . . . . . 1749 BUSCAINO V . M. . . 4'61, 684 BUTTLAUX R . . . . . 2394 BRODIER

.

.

e ..

Pag.

Pag.

2492 233 1439 • • • CASOLA R. 523 • • 0ASSUTO A. 1658 • • CASTAGNARI G • • 1218 • • CASTIGLIONE G . 787 CASTIGLIONI A. • . 2063 CASTLE?tIANN B . . . • 732 . • 2113 CASTRONUOVO G • •• . 1103 C'ASUCCIO 0 . • . . . 998 CATEL w .... CATH.'.LA J . • • • • . • 508 CATTERINA A. jun. • . 5SO CA UCCI A . • . . • • 912, 2495 C'AULI G. . • • • 1422 CAVALLI G. • . • • 776 OAVINA • . . • • • 344 CAZAMIAN P. . . 776 CECIL R. J;. . 51~ 1414 CELLET'rl • • • . 1f09 CELLINA M . . CENINI E. . 2305 1749 • O•ERESA F • . CERTONCINY A. . · 17S6 CERUTTI G. • . . 1928 C.ES.ARIS "DEMEL V. . . 788, 841 CBARANIER H. . . . 348, 2118 ClIABROL E. . . . 394 CHANDLF)RFOOT N. • . 1450 CHANIOTIS N. L. 844 1207 CBARPHY 1599, 2537 OHA UVIN E. . . 287 OBESLEY A. s. OaIAN~us81 L. . . 1890

934 OLIVIO C . • . • 340 CoaET R. . . . 2009 . C'OC"CB l C. . . 395 • • • CoDOUNIS A. . . 1700 413, 832 COLARIZI A • • 1971 COLARUSSO A. • 1420 COLLESSON L. . . . . 10'63 COLELLA R . . . . . 627 COLE'l'TE • • • • • • • COLETTI D . - A. . . . . . . 1767 COLOMBI • • • • • • • 131S COLOMRINO S. . . . . 939, 2537 UOLUCCI G. • . . . . • 19t:iE COMB.\ C. • • • . . . . • i.99 CQ~IET. M . . . . . . 350, 1097

F. . . . CBIARIELLO A. G .

2475 2372 COSTE s . 1004 COS't'EDOA'r A. 72C COTT''E ~i. 27 COTTENOT P .. COTTI L. . . . . . . . 835, 950 235 COTrlN . . . 376 CO'ITJNI G. B . • . 892 OOTrON T . F . . . 1201 CouNsELLER V. S. 227 COURCOUX A. 674 COURDOUAN . • . 2423 C ouRTOIS • 2395 COUTURAT J. . . • • 2243 CowRLL S. G . • 841 CRA!NZ F . . • 870 CRF.r\ zzo .A • • . 1883 0ROOKE A . 1417 CRO$F.TTI L . • 1654 0ROUZON 0 . 777 0RU1CKSHANR' R. . 1063 CRUZ M. . . . 1515 GUNÉO 1545 CURFJNKIFL M. CURSCHMANN H . . 625, 1262 1796 CURTINS F . . . . Cuzzr A. . . . . . 1326

A. . OA~FL Ll A. . CASINI A . . . .

CASC.INO

1322 940 1460 126S 572 1958 516 2286 1462 1561 683 1658 1218 1582 32 1421 1683 1454 2235 59 1462 1005 2434 2217 2488 628 f606 1679

CARMONA L . • •

027

C ILENTO

M. .

1121, 1259 CAROSSINI G. 1039 CARPI u. . . 1106 CARRARA M . . 1373 OARRY-lMAT.LWOOD w. . 1563 CARUSO M. . 726 c~~ALE R. . . . 523 CAS.\TI E. . 1006

CIROLINI

W.

CABRAS

F.

CACCIA CACE

• • • • •

M.

. .

CACHERA

• • • •

• • • • •

M.

CACHIN

. ..

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• . • • • •

. .

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736 RABBIOSI F. 1010, 1694 RABBONI F. . . . • . . 2544 RACHET J. . .. 2533 RADEMAKER G. J . . . . 2332 RAGNOTTI E . . . . . 2118 RAIGA A. • . • • • 1466 RAMSBOTTOM A. RANDAZZO M. . . 3~ 2322 RANDOLPH G. T. 2227 RANELETTI A. 147 RAPUZZI F. . . . . RASI F . . . . . 234, 2426 215S' RASTELLI E . • • • • • • RATHERY F. • . . . . . 28' 31 1626, 1831, 2127 RAVF.NNA F . 1006 • 1105 RAVINA A. • • • 2058 RAwLS N. B . . . • 200 RAYBAUD A . . • 1109 REDAELLI P. • . 2500 REGELE H. . 894 REGENSBURGER • 3'83 R .EGINALD H. • • • 1599 REll\1ANN H . . A. . .

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979 SCARPA • • • • , • • • • 1322 SCATURRO A. • • • , • • 1129 SCREXTER L. . . . . . 516 SCHEkF D. . . . 684, 1208, 1'309 SCHIASSI F. . . . . . . 32, 461 2174, 2228, 2330, 2427, 2488 SCHIFF P. • . • • • • • 1419 SCIILAYER 0. R. • • . 2477 S CHLE.'GEL A. • . • • • • 35 SCH!.ESINGER B. • • • • f469 SCHLIEPPAKE E . • . 1155, 2373 SCHLOSSBERG.ER • • • 273 SCHLUNGBAUM H. . . . 2187 SCHl'.l-IITZ H. E. . . . . . 2131 SCHNABEL P. • • • • • • 684 SCHNEIDER C. . . . . 401 SCHN.ElDER K. . . . 787 SCHNIRER M. T .. - 77, 2477 SCHOCH M. A. • . • • • . 22~0 SCHOEMAKER • • • • • 1660 SCHRoDF.R • • • • • • • 350 SCHULLER A. • • • • • • 195 SCHULTEN H. . . . 2343 SCHl;TLTZ J. H. . . . . . 455 SCHU PPER F. . . . . . 1411 SCHUR N. . . . . . . . . 164 8CARAVELLI

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Pag. G. . . . 36, 200, 240 290, 737, 954, 1278, 1470 1564, 1846, 1935 SERGENT ED. . . . . 120, 2318 SERGENT EM. . . . • 27 SERIANNI E. . . 253, 14o'G' SERINGE P . . . 22'17 SERIO F. . . . . . . 2488 SERONO C. . . . . . 1702 SERRA V . • . . . . . . 462, 921 SERVANTIFJ . . . . . . 149 SEYFARTB C. . . . . . . 787 SÉZART A. 510, 847, 1374, 1516, 1563 1459 SFORZA L. 22B9 S BARKEY T. P. . SHELDON J. H. . 1261 SeonELL J. D. . 525 SILHOL P. 1515 2128 SIEGMUND H. 1515 SILHOL P . . . • 153 SILVAGNJ M . . 2330 SILVESTRI U .• 614, 1479 SILVESTRINI R .. 1ll"59 SILLEVAERTS M. 333 SIMON C. . . 14°50 SIMON H. E . . !Mi SI l\10N I. . . . . 1°b57 SIMONDS C. F. 1467 SIRLEY SM ITB K . 2423 SIVADON • . . 1563 SJ\1lTH H. L. . f517 SMITB L. w.. 3'83 .. SMITHWICH 1930 SOEUR M. . 1930 SOEUR R .. SOLARI G. . 788 SOLIElH S. . . 308, 2434, 2492 SOLLAZZO • . 1214 SOLOM c. . . . 340 . 1515 SORREL 1'1:. E. . SORRENTINO M. 2539 SOSTEGNJ . . . . . 2495, 2o43 SOTGIU G. . . 1556 __. SPENNATI P. . 2202 SPINEDI C. . . 2221 SPINELLI A. . 387 SPOLVERINI L. M. 1017 STABL . . . • . 1648 STALLAR H. B. . 142 SELVAGGI

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XLIII -

,Affinchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione Medica (periodicità mensile) del ''POLICLINICO'', riportiamo l'Indice alfabetico dei contributi stessi pubblicati nel Volume XLII (1935): LAVORI ORI GINALI . Acido urico (Studi sul!' -) nelle nefropatie. - Dottori F. Marcol ongo e O. Maestri. P~g . 330. Acrocianosi (Contributo a llo studio clinico ed etiopatogenetico delle-) con particolare riguardo ai fattori endocrini e costituzionali. - Dott. G. Battistini. Pagina 480. Anemia emolitica con emoglobinuria ed emosiderinuria tipo Marchiafava (Un cfu3o di-). - Dott. S. Trestini. Pag. 550. Anemia grave .con splenomegalia ed eritremia (Sopra un caso di-). - Dott. P. Stefanutti. Pag. 261. Bacillemia tu berco,l are (Ricerca di una eventual e-) duranta le polmoniti lobari e le malattie anergizzanti. - Prof. G. Dad<li e Dott. A. Fabris. Pa.g. 670. Broncihiettasie e tubercolosi polmonare. - Dott. G. Daddi. Pag. 700. Broncoscopia (Del val oFe terapeutico della -) nelle bronchietta;;ie e negli ascessi polmonari. - Proff. A. Peroni e L. Pietrantoni e Dott. G. Pittiani. Pa.g. 42. Cancerologia polimonare primitiva (Studio in tema di-). - Prof. G. Becchini. Pag. 89. Chetonemia S'pont.anea e pr·o·v ocata (Studi sulla -) com e prova fun:,ionale del fegato. D ott. P. Zorzoli. Pag. 405. Cras i idro-proteica del sangue (Contributo allo studi·o delle variazioni della - fra arteria e vena). - Dott. P. Stefanutti Pag. 65. Creatininemia (La - ) in rapport,o all'ipertonia muscolare di origine piramidale ed extrrupiramidale. Dottori G. Cardinale e G. .A.rnone. Pag. 441. E1norl'agia cerebrale (Sul meccanisrrn·o d'azione dell'autoemoteraipia nell ' - ). - Dottori G. Rabbonì e S. E. Gurrieri. P~. 153. Epatiti cronichJ (Sulle-) e subacute dell'infanzia con particola.r1-) riguardo alle fo!'me infettive. Prof. L. Paterni. Pa.g. 245. Fegato (Sulla funzione proteosintetica del - ). - D1ott. A. Milella. Pag. 220. Fegato (Sull'utilità della mia curva amminoacidemica nella semeiotica funzionale deì - ). - Prof. M. Bufano. Pag. 542. Funzionalità e'Patica (1P rove di - con carico di a.min-0acidi). - Dottori G. Lazzaro e G. Marotta. Paig. 379. Glucosio (Sul .contenuto in - ) della saliva. - Dott. G. Dessy. Pag. 299. Glucosio (Sul contenuto in - ) della saliva. - Prof. A. Luisa.da. Pag. 134. Immuno-trasf•usione (ConLrolU sperimentali ai presup· posti teorici della-). - Dott. F. Amantea. Pag. 535. Interferometria di Hirsch (Dell' - ) e della curva in· terd'.erometrica normale. P rof. M. Monacelli e Dott. B. Riccioni. Pag. 604. Ipofonesi tL' -) sull'estremo roterno della clavicola second;> Pende per il rilievo di a lterazioni apicali incipienti. - Dott. F. Landogna Cassone. Pa.g. 78. Leucemia linfatica (Sul reperto delle cosi dette 11 zolle di GUJllrprecht ,, nella - ). .- Dott. A. Fabris. Pag. 239. Leucemie croniche (Sviluvpi critici e concezione sperimentale intorno alla su•p posta com·ponente endocrina delle -) . - Prof. R. Gosio. Pa.g. 656. Leucocitolisi da leucolisine biolo·g iche (Ricerche cliniche e speri1mentali sulla-). - D,o tt. _'-\... Gualdi. Pa.g. 24. Linfogranuloma maligno e tubercolosi. Valore della diagnosi. istopatologica. - Dott. A. Di Porto. Pag. 674. Lipemia (Ricerohe au11a - ) nella magrezza endogena. Prof. G. Borruso. Pag. 637. 0

~1a.gnesiemi a

(La -) nell'uon.:.o in trattamento paratiroide0 e suoi rap.porti coi valori calcici e fosforici. - Prof. G. Melli e Dott.a N. Karadimova. Pag. 629. Malattie aoute dell'apparato respiratorio del bambino (La resistenza leucocitaria nelle-). - Prof. V. Serra e Dott. S. Colbi. Pag. 425. Magaca.riociti sopravviventi in vitro (Studi sulla biolo1gia dei - ). - Prof. M. Torrioli e Dott. V. Puddu. Pag. 129. . ltfegacariociti soprav,·i venti iu vitro (Studi sulla biologia dei-). - Prof. M. To1·rioli e Dott. D. Belleli. Pag. 214. 1\ielanorma primitivo del fegato di probabile origine sim'Patioa. - Dott. D. Mariotti. Pag. 7f2. Morbo di Schiiller-Cristian (Il-). Prof. G. Melli. Pagg. 449, 509. Nervo sciatico (Di una particolare iperplasia della aponeuros i plantare nelle lesioni del -) . - Dott. R . Liberti. Pag. 319. Pancreas (Ca l coloGi del-) generalizzata del dutto di Wirsung e delle sue dirama zioni. - Prof. P. Mariconda. Pa.g. 37. Paratiroidi e ricambio degli idrati di carbonio. Dott. A. Ferrannini. P agg. 285, 366. Pleurite coles terinica tSulla -). - Dott.. A. Fabris. Pagina 575. Pneumoperit :>neo (Il segno del soldo nel -). - Prof. A. Pozzi. Pa.g. 197. P neumotorace bilaterale (Il - ). - Dott. G. Barbera. Pag. 555. Ptosis palpebralis consensualis (Sulla - ). Prof. A . Uiannelli. Pag. 302. Reazione di Takata-Ara (Contributo al meccanismo della -). -- Dolt. R. D'Alessandro. Pag. 612. Reuma.tici (Osservazioni su al cune reazioni immunitarie nei - ). - ProJ . V. Cnini e Dott. F. Magrassi. Pag. 565. Riserva alcalina (La-) negli stati i:pog·licemici provocati nell'uomo normale e nel diabetico. - Dott. M. Tripodi. Pag. 111. Sarco.Il.!i primitivi dello st omaco (Su tre ca si di -) . Prof. F. Guccione. Pag. 168. Sindr om<> epilettiforme da ect asia aneurismatica delle carotidi interne nel tratto para.sellare, complicata da dia.bete pancreatico. - Pro.f. M. Bufano. Pag. 1. Sindrome nervosa, extrapiramida le di natura malarica. - Prof. V. Chini. Pag. 389. Sindromi emorr~iche e stati anemici nell'uremia cronica da ritenzione. - Dott. A. Gu a ldi. P ag. 136. Streptococchi (Gli -) da infezione focale: la loro Gpecificità serologica . - Dottori B. Ma lacr ea e D. Belleli. Pag. 325. Tonsillectomia (Osservazioni sulle reazioni consecutive a-). Modificazioni del la velocità di sedimentazione. - Dott. A. Mussafia. Pag. 685. Tubercolos i p olmonare (Sulla presenza del bacillo di Kocl1 nel sangue di m a lati di -). - Dott. G. Graziosi. Pag. 590. l ' loera gastrodu odenale (Terapia alcaliua ed equilibrio acido basico nell' - ed in altre affezioni gastriche). - Dott. A. Casini. Pag. 725. Zolfo (Influenza dello-) sulla glicemia dei diabeti :::i e sulla a zione dell'insulin a nej diabetici stessi. Dott. R. Liberti. Pag. 488. RIVISTE SINTETICHE. Discrasie emorragiche del sangue. . stein. Fag·. 501.

Abbonamento annuo alla SEZIO.NE MEDICA: 1talia

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Dott. H. J. Gold-

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XLIV -

Affinchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione Chirurgica (periodicità mensile) del ''PO LI CLINICO'' riportiamo l'Indice alfabetico· dei cont1~ibuti stessi pubblicati nel Volume XLII (1935): • LA. VORI ORIGINALI.

Addoim e destro (Considerazioni sulla patogenesi e sulla diagnosi delle a ssociazioni morbose nell' -). - Dott. F. Sciacca. Pag. 51. Anemia splenica (S plenectomia in un caso di-). Dott. M. Canavero. Pag. 273. Ascessi aapir'lltori del (polmone (Contributo sperimentale sugli -). - Dott. 1\1:. Oanavero. Pag. 1. Bronchietta:3ie (Tentativi di riproduzione sperimentale di-). - Dott. E. Fiorini. Pag. 85. Ca.lcolosi intraepa.tica in sog-getto con fistola colecistoduodenale. - Dott. G. Distefano. Pag. 500. Carcinomi pancreatici (Sui -) a cellule di tipo insu lare. - Dott. T. Evangelisti. Pag. 384. Cisti da echinococco del !fegato aperte nelle vie biliari. - Dott. B. Paggi. Pag. 148. Cistif ellen. (S l alcune malformazioni congenite della -). - Dott. L. Ugelli. Paig. 423. Colecistografia ~apida (Sul meccanismo della-) studiato a mezzo delle soluzioni clorurate ipertoniche. - Dott. F. Sciacca. Pag. 163. Corpi. estranei asettici 11ella cistifellea (Mo dificazioni gastriche consecutive ad immissione dei-). - Dott. A. Gardia. P 3Jg. 475. Discondropl asia (Su di un caso di -) associato ad angiomi e fibromi mult:Lpli. - Dott. A. Casini. P ag. 193. Duodeno (Studio anatomo-ipatologico e patogenetico sui diverticoli del -). - Dott. L. Minucci Del Rosso. Pag. 236. Echinococcosi primitiva della cistifell p ro f . C. . ea . Rossi. Pa.g. 410. Encefalocele (un caso di - ). - Dott. M. Contestabile. Pag. 352. Epitelioma 1nalpighiano su antico focolaio osteomielitico della tibia. (Cosi d etto adamantinoma di Fischer?). - Dott. A. Casini. Pag. 338. Esofago: Mega- (Contributo a lla patogenesi ed a lla oura del-). - Prof. M. Mauro. Pag. 28. Fl'attura i::opracondiloidea del goonito nell'infanzia (La cura dP.lla - ). - Dott. G. Scollo. Pag. 183. li'unicolo ~ permatico <Contributo allo studio delle cisti connettivali del - ). - Dott. F. De Victoris Medori. Pag. 573. Funicolo speNDatico (La torsione spontanea del - ). Dott. T. Tosonotti. Pag. 509. Ga,nglionect~ ·nia (Risultati della-) nel .morbo di Buerger e prova di Brown. - Prof. P. Va.ldoni. Pag. 559. Int.estinale: Occlusione - (Calcemia od-). - Prof. E. Ruggieri. Pag. 669. Intest inale (Occlusione-) ret.l'o!?'rada ricorrente da di· 1

Abbonamento annuo alla SEZIONE

verticoi.o di Meckel invaginato ed invertito. - Prof. R. Caminiti. Pa1g. 261. Linfangectas1e (Sulle aiffezioni rare del sistema linfatico: le-). - Dott. C. Car1i. Pag. 704. Liponecrosi della malIIlmella (Con8iderazioni sopra un caso di -) con degenerazione xantomatosa. - Dott. B. Paggi. Pa.g. 102. Mammella sanguinante {Contrib11to a llo studio della -). - Dott. A. Bellini. Pag. 327. Mammella (Sul cancro gelatinoso della-). - Dott. S. Tirelli. Paig 615. Mesentere (Un caso di ci$ti 1nultiple del -) a v,a rio contenu to. si,m ulante una peritonite circoscritta aJP· pendicitica. - Dott. A. Bonaccorsi. Pag. 685. Pancreas (Con tributo alla chìrurgia del-). - Dott. T . Oalzola.ri. P3Jg. 437. Periteliom'l. primitivo del fegato. - Dott. G. Selvaggi. ,p a,g, 116. Peritonite cronica incaipsulante (Contributo all a conoscenz:t della-) . - Dott. E. Giupponi. Pag. 403. Po1monare: Resezione - (Prove sperimentali di-). Dott. G. Gullotta. P~ . 283. Rene ipoplasico (Il -). - Prof. P. Valdoni . Pag. 728. Rene (Lo spostamento esterno permanente del...-). Dott. D. Oiddio. Paig. 377. Ritenzioni testicolari (Sulle-). - Dott. G. B. Macaggi. Pag. 228. Sindrooni epato-pancreatiche in chirurgia. Dott. P . G. Montemairtini. Pag. 582. Splenomegalia trombo-iflebitica primitiva (811 di un caso di - curato colla splenectomia e guarito da sei anni - Dott. G. Giordauo. Pa,g. 219. St afilomicosi articolare. - Dott P . Marri. Pag. 642. Tubercolosi pr11nitiva della scapola (Sopra q,u attro casi non comuni di-). - Dott. G. Mocoia. Pa,g, 655. Tumori (I-) angiomatosi benigni dei m uscol i dello scheletro. - Dott. G. Zruppalà. Pa,g, 367. Tumori della dura meninge spinale (Contributo allo studio dei - ). - D,o tt. G. Muzzarelli. Pag. .606. Tumori maligni (Le prove biologiche, con speciale ri guardo alla reazione delralbumina A. di Kahn, nella diagnosi dei-). - Dott. P . JDmiliani. Pag. 629. Ulcera gastro-duodenale perforata (Elemen ti fisio-pato~ logici nella tera.pia chirurgica dell' -). - Dott. L. MoJlo. Pag. 292. l~ lcere .g astro-duodenali (Fr equenza e significato del sintoma eritrocitosi nelle-). - Dott. L. Ugelli. Pagina 544. Ureteri (Considerazioni su alcuni casi di ma.lfor.mazione numerica degli-). - Dot t. L. Mollo. Pag. 133. 1

CHIRURGICA: Italia L.

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Assumendone l'abbonamento insieme alla Sezione Pratica, l'importo complessivo è di L. t 00 per l'Italia e di L. 150 pe l'Estero. A. Pozzi, resp.

C. FRuooN1 , Red. capo.

Roma, Stab. Tipo-Lit. Arn1ani di ~I . Courrier. •

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Anno XLII

Roma, 7 Gennaio 1935-XIII

Num.. 1

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,, PERIODICO DI MEDICINA·, CHIRURGIA E IGIENE •

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURANTE _

Abbonamenti al '' Policlinico ,, per l'anno 1936 : Singoli:

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( 1) Alla· sola sezione pratica ( aettlmanale). L. 58.80 l l·a) Alla sola sezione medica (menalle). L. 50 (1-b) Alla sola sezione chirurgica (menalle) L. 50-

Cumulativi:

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L. 100 L. 60 L. 60

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(2) Alle due sezioni (pratica e medica) . • • • (3) Alle due sezioni (pratica e chirurgica) . • • L. 100 (4) Alle tre sezioni (pratica, medica e chirurgica) L. 125

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150 180

Tutti coloro che ci in,·iernnno ~ON OLTRE il 20 currt>nte mese, mediante Vaglia Postale oppure oon Cltèqoe llnncnrio o che versernnuo la son11t1a nel nostro conto corrente Postale N. 1/694i> valendosi del Modulo che nll'uopo includenamo nel N. 50 del 17 Dicerubre u. s., l' 1~'1 ElCO importo del solo abbonawente per il 1935 al '' PO LIULIN lCO ,, po&ranno, con l'aggiunta di sole Lire 2 ul prezzo dell'abbonamento, ottenere, a scelta, UN A. delle segueuti due Monografie: Id

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si riceveranno i Numeri della Sezior1e PRATICA e della Sezione MEIJICA del (( Policlinico>> che si p u Lb Lichcranno dal 1° gennaio al ::Sl dicernbre 1935, più una, a scel la", dellè due sume11zio11ale ~Ionografie, nonchè, franco di porlo. il voJume di pagine Vlll-G06, con 4ti figure net leslo: '' LEZIO~l Dl VLI~l(.;A. .MEDICA. ,, (Prof. ~ESAUE FRUGONI). Prezzo di copertina L. 6 O.

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L 14:5 in Italia / o

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si riceveranno i Numeri della Sezione PllATICA e della Sezione CHII\lJUGICA del « Policlinico » che si pubblicheranno dal 1° gennaio al 31 dicembre 1935, più una, a scelta, delle due surnenzio111te l\1onografie, noncbè, fra11co di p<Jrlo, iJ volume '' SCltlTTI lN ONORE DEL PROF. ROBER I O .ALESSA~J)RI ,, imponenle grufJPO di 66 l'tl EAJORIE, esprcs.'ja,,. reclalte per onorare il prof. ALE.SSANDRI, da allrel lanle Illuslrazioni della Scienza <.'hzrurgica i nternazionale, formanle un '01Jera di pagine VII-610, con 240 figure nel lesto, 5 lauole. a colori fuori te~lo e con il ri I ral to, i11 formai o di mm. 130 x 180, del Clinico Chiru rg o romario; volume stampato tublo in lingua italiana, quale supplemento alla X.L An1iata della Sezione Cliirurgica del cc Policlinico ». Prezzo di copertina L. 9 O • 11 .. c1ile

si riceveranno i Numer! delle tre Sezioni del « Policlini co n che si pubblicheranno · da1 1° gen naio al 31 dicembre 1925, più una, a scelta, delle due su menzionate Monografie, j J10nchè, franco rli porlo, il ·volume di pa~ine VIII-60G, con 46 fj.gure Bel tes1o: '' J,EZIO.NI r DI CLINICA. MEDICA. ,, (Prof. CESARE FntrooN1). Prezzo di cop ertina L. 6 o. \

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2) DIA:GNOSTICA MEDICA E MEZZI SUSSIDIARI DI LABORATORIO. (Prof. V. G1u o1cEANDREA). Voi. di pagg. XVI-488, con 122 figure in nero e a colori nel testo. Prezzo L. 68. 3) LE !VIAL.AJTTIE DEL SANGUE. (Prof. M!. Gu1RON). Voi. di pagg. XII-416, con 49 figure nel testo e 5 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 68.

4:) LA T UBERCOLOSI. L ezioni e Con/ erenze del 1° Corso di Tisiol!Jgia, tenute nel Sanat. Militare di An· zio dai proff.: G. MEMMO, E. MARAGLIANO, V. AscoLI, R. ALESSANDRI, A. D10N1s1, E. MonELLI, A. Busi, D. DE CARL•, S. R1cc1~ R. C1AUR1, A. GERMINO, F. BoccHETTI. (Raccolti! e coordinate dal dott. F. BoccHETTI). Prefaz. del prof. sen. E. MARAGLIANO. Vol. di pagg. XVI-344. Prezzo L. 60.

•5) LA BLENORRAGIA NELLA DONNA. (Prof. O. VIANA). Manuale ad uso dei m edici pratici. Prefazione del prof. P. L. BosELLINI. Voi. di pagg. XII-456, con 22 figure nel testo e 7 su tre tavole a colori, fuori testo Prezzo L. 58. Con L. 25, UNA delle •egaenti:

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'i) l\i1EDICINA TROPICALE E IGIENE MARINARA. ( Dott. R. RIBOLLA). i1fa1iuale teorico-pratico per i medicì, con lettere: di A. MuRRI e di A. CASTELLANI. Vol. di 1·agg. XVI-491, con 39 figure n el t esto. Prezzo L . .52.

8)

IL PROBLEMA DEL CANCRO. ( Dott. W. S. BAINBRIDCE). Traduzione, in riassunto, dalle edizioni inglese, fran cese e spflgnuola, d ei dott. G. PERILLI e A. Pozzi. Prefazione del prof. R. ALESSANDRI. Il libro contiene, inoltre, un capitolo originale dello stesso prof. Alessandri e del prof. R. Branca ti Sugli studi e sulla lotta del cancro in Italia e la Bibliografia Oncologica Prezzo L. 50. Italiana. Voi. di pagg. XVI-365.

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I CIRCOLI VIZIOSI IN . PATOLOGIA. (J. B.

H u RRY). Traduzione dalla 3a edizione inglese del dott. G. DRACOTTI. Voi. di pagg. VIII-296, con 23 tavole nel testo e d una a colori fuori testo, rile gato in tela. Prezzo L. 45 •

12)

LA VOCE PARLATA E CANTATA, NORl\ilALE E PATOLOGICA . Guida allo studio della fon etica biologica. (Prof. G. BILANCIONI). Prefazione del prof. S. DE SANCTIS. Voi. di pagg. XIl-502, con 194 figure originali n el testo. Prezzo L. 35.

13)

LA TERAPIA SPECIALE DELLE FEBBRI 'PERNICIOSE. lProf. F. ToRTJ). Traduzione del dott. G. LEGA. Voi. di p~gg. XXXIl-308, col ritratto del TORTI ed una tavola « LIGNUM FEBRIUM » fuori t esto. Prezzo L. 40.

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GLI STUDi DI CAMILLO GOLGI SULLA MALARIA, raccolti e ordinati dal Prof. A. PERRONCITO. Voi. di pagg. VIII-264, con fi gure n el testo e tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 45. Con L. 15, UNA delle aegaenti: I

15)

DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSI TARIE. (Prof. C. BASILE). Vol. di pagg. XIl-262, con 18 tavole e 91 figure nel testo, più 2 tavole a colori lnori testo. Prezzo L. 33.

16) IL CUORE DEL TUBERCOLOSO. Studio morfologico, clinico ed anatomo-patologico. (Prof. D. MAESTR.NI). Prefazione dell'on. prof. E. MORELLI. Vol. di pagg. VIIl-236, con 107 figure e 60 tavole n el testo. Prezzo L. 30.

17)

L'ESA.ME DELLA FUNZIONE RENALE CON I MODERNI METODI DI INDAGINE. (Prof. G. R.A1M0Ln1). Prefazione d el prof. R. ALESSANDRI. Voi. di pagg. \ .. IJI-24 7, con figure nel testo. Prezzo L. 32.

18)

L ' ESAME FUNZIONALE DELL'APPARATO RESPIRATORIO. L !'insufficienza respiratoria in Clinica-. (Prof. R. MoNTELEONE). Vol. di. pagg. VIII-267, con 30 figure n el testo . Prezzo L. 30.

19)

L'EDEMA POLMONARE ACUTO. (Prof. CEsAtm FRUGONI, con la collaborazione dei proff. G. Melfi, E. P eserico, A. Luisada). Voi. di pagg. IV -232, con figure nel testo. Prezzo L. 24.

20)

PANCREATITE ACUTA E CRONICA. (Prof. A. GAsB.\RRINI, con la collaborazione d el prof. G. Gh'!· rardini). Vol. in-8°, di p ag . 300, con figure n el testo e due tavol e a colori fuori t esto. Prezzo L. 30.

9)

IPOTENSIONE E IPOSFIGI\-llA . DEFICIENZE DI clncoLo. (Dott. A . J. .u 1sADA). Prefaz. d el prof. C. FRUGONI . Vol. di pagg. XVI-352, con 52 fi gure n e] testo. Prezzo L. 45.

EUGENICA E STIRPE. (Prof. R. BoMPìANI). Prefazione del prof. sen. E. PESTAI~OZZA. Voi. di pagg. V III-232, con 8 grafici n el testo e due tavole fuori testo. Prezzo L. 25 .

10)

IL FORCIPE. ( Prof. F. LA TORRE), Seconda edizione riveduta e a ggiornata dal prof. P. GAIFAl\tI. Vol. di pagg. IV -132, con 62 fi gure nel testo. Prezzo L. 24.

NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURGIA PRATICA. (-P rof. D. TADDEI). Vol. di pagg. IV-280, con figure n el t esto . Prezzo L. 36.

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22)

(*) :E: consentito richiedere più di u n a delle fi2 pu bblicazi on i, aggiu ngendo il r ispett ivo loro singolo importo semi.gratuito.

. N. B. • Per l'estero, allo stabilito im porto semi-gr atu ito delle pubblicazioni a ument a r e il 20 % p er le occorrent i ma,gr:1 ori spese postali di s pedizione raooomandata. §a. '


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SEZIONE

PRATICA

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37) LA PERNICIOSI'fA NELLA MALARIA. (Prof. E . i\fARCHfAFAVA). Vol. di pag. 66, con tre grafiche nel testo e una tavola a colori fuori testo. Prezzo L. 12.

MANUALE Dl TECNICA PER LA RICER~ . . MICROSCOPICA DEL SISTE~iA NERVOSO. (Prof. W. SPIELM~YEltJ . Traduzione italiana del dott. G. LIP?I '(.' aANCESCONI, con prefazione del prof. G. B. PELLIZZI. Voi. di pagg. VIII-208. Prezzo L. 22.

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26) COMPRESSIONI 1\trIDOLLARI. Rilievi clinici e guida diagnostica. (Prof. G. Bosc111 e Dott.ssa M. CoRI). Vol. di pagg. VIIl-128, con 30 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo L. 18.

26)

GLI ORMONI SESSUALI FEMì\1INILI. Fisiologia e clinica dei presunti ormoni preipofìsari e degli ormoni ovarici nei rapporti coll'apparato ge11itale. {Prof. G. RE\'OLTELLA). Voi. dì pagg. VIIl-72, con 22 figure nel testo e due t~vole a colori fuori testo: Prezzo L. 18.

27)

LO STATO ATTUALE DELLA RADIOTERAPIA GINECOLOGICA. {Prof. M. BoLAFFIO). Voi. di pagg. VIII-164, con IO figure nel testo e 7 tavole fuori testo. Prezzo L. 26.

28)

GINECOLOGIA E SECREZIONI INTERNE. ( Prof. O. VIANA). Prefazione del prof. N. PENDE. Voi. di pagg. Vlll-176. Prezzo L. 18.

29)

L'ETÀ PUBERE NELLA DONNA. Breve saggio &i fisiopatologia costituzionale con. un'appendice sulle anomalie della mestruazione dalla pubertà all'ini.zio della vita sessuale. (Pr-of. R. BoMPIANI). Prefazione del prof. sen. E. Pt::STALOZZA. V <'l. di pagg. VIII-128, con una grafica e 6 figure nel tebto. Prezzo- L. 16. .,....

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l'UOVE VEDU1'E SULLE INFEZIONI DELL'APPARATO DIGERENTE. (Prof. G. SANARELLI). Vol. di pagg. VIIl-184, con 28 figure nel testo. Prezzo L. 25.

31)

39) LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOLOSI POLJ\tl'ONARE . Note critiche e Osservazioni cliniche. (Prof. E. TRENTI). Voi. di pagine 92, con 38 radiografie e 22 gr;tfiche termometriche nel testo. Prezzo L. 20.

40) L ~ASMA BRONCHIALE NEI l\fODERNI CONCETTI. (Prof. P. STANGANELLI). Vol. di pagg. VIII.100. Prezzo L. 12. 41) MORFOLOGIA CLINICA E FISIOPATOLOGIA DEL CUORE. ( Prof. A. Rossi). Voi. di pagg. VIII-122, con 14 figure nel testo. Prezzo L. 15. 42) CARDIOGRAFIA ED ELETTROCARDIOGRAFIA. ANGIOGRAFIA. (Prof. D. MAESTRINI). Prefazione del prof. S. BAf>J.ION~. Vol. di pagg. VIIl-168, con 6t figure nel testo. Prezzo L. 20. 43) GASTROPATIE E GASTROENTEROSTOMIA. Studio clinico radiologico operati110. (Prof. P. GILBERTI). Vol. di pag. 125, con 4 radiografie e 6 disegni semischematici originali di Anatomia chirurgica, nonchè la Storia e la Bibliografia sull'argomento dal 1881. Prezzo L. 15.

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MANUALITÀ CISTOSCOPICHE. (Dott. G. M. GIUL~ANI) aP, uso dei niedici pratici. Voi. di pagine VIIl-79, con 58 figure in nero e a colori nel testo. Prezzo L. 15 .

4:6) RADIUlVl'l'ERAPIA. Manuale per i medi.ci pra· tici. (Dott. L. CAPPELLI). Voi. di pagg. IV-150, con 5 tavole e 5 figure nel testo. Pi:ezzo L. 18. Con L. 5, UNA delle seguenti:

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(Dott. F. BoccHETTI). Vol. di pagg. VIIl-80, con 21 figure nel testo. Prezzo L. 12.

LA PSICANALISI. ( Dott. G. DRAGOTTI). Seconda edizione accuratan1ente riveduta e ampliata. Prefazione del prof. SANTE DE SANCTIS. Vol. di pagg. VIII-96, co:1 ritratto ( in formato di mm. 90X135) di S. FREUD. Prezzo L. 14.

34:) L'INSUFFICIENZA DEL riguardo ai concetti moderni di E. PERITI). Prefazione del prof. pagg. XII-118, con 24 figure nel

CUORE con speciale Fisiopatologia. (Dott. L. SICILIANO. Voi. di te..c::to. Prezzo L. 22.

36)

I DISTl jRBI DEL SONNO E LORO CURA. (Prof. A. Rol\lAGNA MANOJA'1. Vol. di pag.g. VIII-196, con 12 figure nel testo. Prezzo L. 18.

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4:6) LE COLONIE SANITARIE MARINE MILITARI. Nozioni di terapia marina, solare e di educazio1ie 'fisica.

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RAPPOH.11'1 FRA 1\tl'ALARIA E 'fLBERCOLOSI. tDott. V. DE .BERNAI<J>~NIS) . Voi. di pagg. 144. Prezzo L. 18.

LA CIRROSI EPATIC1\.. Studio critico e clinico. (Prof. G. SABATINI). Vol. di pagg. VIIl-102. Prezzo L. 15.

LA (;LINICA DELI,A ADESIONE PERICAR DICA. (Fibrechia del cuore) NELL'ASPETTO suo DIAGNO· ST~co . (Prof. G. L. SAccoNAGHI). Voi. di 200 pagine. Prezzo L. 20.

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36)

LA ME.DICINA PRE,TENTIVA E LA SELEZIONE PROFESSI01'1\.LE IN RAPPORTO ALLE ASSICURAZIONI SOCIALI. ( Dott. O. BELLUC.CI). Prefazione del prof. CARLO FoÀ. Vol. di pagg. VIII-168. Prezzo L. 18.

4:7)

LA MALATTIA DI RECKLINGHAUSEN. NEuROFIBROMATOSI. (Dott. G. LIONETT~) . Prefazione del prof. A. GAL~lVIBER.TI. Voi. di pagg. VIIl-72, con IO figure in 6 tavole fuori testo. Prezzo L. 12.

4:8)

LA BISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F. TRAVAGLI). Voi. di pagg. IV-72. Prezzo L. 12.

4:9)

TUBERCOLOSI ED ESERCITO. (Dott. F. Boe. CHETTI). Prefazione clel prof. sen. G. SANARELLI. Voi. di pagg. VIIl-56. Prezzo L. 10.

50)

CONCETTO E DIAGNOSTICA DELLA TISI INIZIALE. (Prof. A. CAPOGROSSI). Vol. di pagg. VIIl-83 . Pre.zzo L~ 10. 51) L'IN'fOSSICAZIONE GRAVIDICA NELLA SUA GENESI E NELLE SUE FORME CLINICHE. (LEz10 N1) . ( ~rof. E. ALFIERI). Vol. di pag. 40. Prezzo L. 8.

62)

SULLA NATuRA DELLE TOSSICOSI GRAVIDICHE. ( Dott. E. PASQUINI). Voi. di pag. 75. Prezzo L . 12.

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N. B. · P er l'estero, allo stabilito im port o semi-gra t uito delle pubblicazion i, aumentar e il 20 % per le occol'rent i mag~iori &pese posta.li di spedizione raccomandata.


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.~bbonamenti

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cumulativi con ''Il POLICLCJICO ,, per il 1935:

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Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI • ROMA = ooncesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLlCLlNICO ,, per l'anno 1935. Gli associati al cc Policlinico o, a qualunque S erie siano essi abbonati, coll'aggiunta di sole : L. 3 6 per l'Italia anzicbè L. 4 O o L. 5 O per l'Estero anzicbè L. 6 O potranno ricevere i fascicoli che si pubblicheranno durante l ' auno 1935 di una delle tre seguenti nostre Riviste di s peciali branche della m edicina e chirurgia :

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periodico mensile illustrato diretto da CES4RE PRUOONI, Clinico Medico di Roma

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Redattori Capo:

Prof. CESARE PEZZI, Milano; Prof. CI NO M ELDOLEll, Roma. Redattore-Segretario: Prof. A. POZZI. Ogni fasci colo si compone rii 48-56 pagine di testo d 1st into in 3 parti: a) lavori originali. lezioni e conferenze ; b ) rassegne, riviste e C•>ngresRi: e) n otizie bt lJlio g raf iobe. ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; Un num.sep. L.6; Per gli assoc. al P.oliclinloo: Italia L.36; Estero L.60 _.. N. B. - I nuov i ahhonati del 1935 possono ottenere le nltime sei annate (1929 9 1934 incluse) che costano L. 2 4 O, 1p er s o le L . 1 5 O in l tali a e per sole L. 1 9 O all'Estero.

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nella R. Un1vers1tà. d1 Homa Questa Rivista, che è' ormai al decimo anno di vita, si è affermata vittoriosamente: essendo oggi fra noi il p1u completo, agil e e 1icco per1od1co d ~ ll a specialità. Argomenti d 'inuole pratica e di alto rih evo scientifico si fondono a rmo111<;aruente. fo rn1ando una. r1v i1:1 ta moderna, in cui ha d~gna sede quanto s1 produce negh Osped a li, nelle Oli ni c lle e negli latitati d'ltatia.

ABBONAMENTO ANNUO : ltaliaL.50; EsteroL.70; Un num.sep.L.6; P.erg1iassoc.alPolicl1nico : ltaliaL.46; Estero L.86

Ai nuovi abbonati del 1935 si concedono le nltimc sei annate (1929 a 1934 incluse) che costano L. 3 O O, per sole L . 1 9 O in Italia e per sole L . 2 6 O a ll'Estero. N. B. -

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diretta da OUOLIELMO BILANCIONI Professore di Clinica: Oto:Rin~LaringoJatrioa

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Ogni fascicolo si compone di 60-64 pagine di testo di sti nto in 3 parti: a) lavori originali. fatti e documenti (clinici e anatomici), la ru br1ca d egli errori, la pagina d e l medico pratico, ecc.; b) recensioni, quesiti e oomment i. b ih l1 oe-raf1a : c) Varietà, notizie. ABBONAMENTO ANNUO : Italia L. 40; Estero L. 60; Un num. ser. L. 6; Per gli assoc. al Policlinico : Italia L. 36; Estero L.55 14 N. B. - I nuovi ahbonati d e l 1935 vo::isono ottenere lp nit ime nove annate (1926 a 1934 incluse) ohe costano L. 3 6 O, per sole L. 2 2 O jn Italia e per sole L. 2 7 O all'Estero.

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diretta da PAOLO OAIP AMI Professore di Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari

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di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria per Medici pratici

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I>IR&TTORI On. dr. A. C arapalle, Consigliere di Stato. - Avv. G. Selvaggi, esercente In Cassazione.

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lii-- 'd Il Diritto Pubblico Sanitario n riporta tutte le Leggi, i Deoret"i, i Regolamenti e le Circolari concernenti anche ..... i:a indirettamente l'ordinamen to giuridico sanitario, n e~ senso più ampio e le I s tituzioni Sociali. - Ogni numero con- ~ Q,') Ei tiene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più importanti, una rassegna completa .... Q d ella giuris prudeuza d ella Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Consultiva e di C1l Q altre magistr ature, con esposizioni ragionate delle controversie e d elle risoluzioni, nonchè Studi sintetici di que- ~ ~~ stioni d'attuali tà e Cenni di legis lazione estera, per cui il Periodico è una guida chiara e semplice per tutto ciò che 4> attien e , a lle is tituzioni sociali, a i rapporti d 'impiego con Enti Pubblici, all' eserciiio delle proféssioni, all'ordina- ~ ;i m ento sindacale, ai poteri di polizia sanitaria, ecc. Q ~­ ~ ~ t1

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Ogni numero consta di 40-48 pagine, costituendo a fine d'anno un volume di oltre 500 pagine con indici sistematici. AB B ON AMENTO ANNUO : Italia L. 86; Un numero separato L, & ; Per gli associati al e Policlinico »: I talla L. so.

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14" N. B. - Di questo periodico sono disponibili poche copie delle ultime quattro annate (1931 a 1934 incluse) ohe , ;: oostano L. 1 4 4, p er sole L. 9 0 in pacco franco di porto, per l'Italia. . c:s S ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ ~ ~ Inviare Vaglia Postale o C'hèque Bancario ali.editore LUIGI Pozzi. v1a Sistina 14. oppurP. presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA. f

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..... d AVVERTENZ 4 : Per gli abbonamenti cumulativi con gli altri importanti Periodici: ~ •• RIVISTA DI MAL b.RIOLOGI A,, - "ANNALI D'IGIENE,, ~= Q) ,'RIVIS fA Dl Cl.INlCb. PEOtl\ fRICA,, - "GtO :{~ALE. l fALIANO DI DERMATOLOGIA E SIFILGLOGIA.,,. 'i::1 che non sono pubblicate dalla ca1a Editrice L. POZZI, vedere a pagina 48 di q ueato ateaao Faacicolo•

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A.NNO XLII

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Roma, 7 Gennaio 1935 - XIII . I

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

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SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF. •

CESARE FRUGONl

Clinico Medico di Roma

P e r l'a:n.rio 193G.

Ai Medici Italiani,

'' IL POLICLINICO,,, iniziando il suo XLII anno di attività, trae norma dal suo pa.ssato e dalla ~ meditata esperienza per il programma di attività futura. · I capisaldi della funzion·e e delle finaltfà de '' IL POLICLINICO ,, restano immodificati. , ' Fondamentale è la necessità di mantenersi in diretto rapporto e comunicazione spirituale con le v_arie forme di attività e di ,oensiero della classe medica. · Ciò è grandemente facilitato dalle possibilità elle noi abbiamo di ben disporre e distribuire, nelle diverse nostre Sezioni, l'enorm~ materiale che ogni anno a noi affluisce. Stanno in prima linea la Sezione Medica, diretta da Cesare Frugoni, e la Sezione Chirurgica, diretta da Roberto Alessandri, le quali, per la densità di materia, pur senza averne la pesantezza , e<.f il volume, sono dei veri archivi, rispettivamente dlmedicin3: e ~i chirurgia; in queste è il. ma.ter~ale più importante, di trattazione più larga e di origine e finalità preminentemante scientifiche, destinato a chi promuove, compie e persegue il movimento strettamente sci~ntijico delle nostre gloriose Scuole di Clinica e di Patologia e Ospedaliere. Ma non per questo esse sono destinate a categorie di lettori necessariamente diversi ; ormai la compenetrazione e collaborazione e, per cosi dire, l'ingranamento reciproco della Medicina General e e. della Chirurgia sono cosi stretti e immedesimati, che ol!ni medico e ogni chirurgo che viva _'! s_enta nella loro vera elevata complessità, nelle frequenti oscurità e d;fficoltà, gli ardui problemi scientLfici, e pratici, nòn può non seguire ad un tempo i progressi nell'un campo come nell'altro. D'onde la necessità per un giornale a larg·a base o di riunire argomenti di Medicina e di Chirurgia, e di dare molta parte ·ai proble1ni che s ono alle zone limiti che costituiscono argomenti e campi promiscui; o, come solo ''IL POLIC LIN CO,, può fare, di avere al centro una Sezione Pratica, che tutto sintetizza e, alle ali, le· due Sezioni Medica e Chirurgica, più specializzate. Vero è che "ogni ~medico deve o d1vrebbe avere ad un tempo le tre parti; ma in questo modo IL POLICLINICO)), unico fra i grandi giornali di Medicina e Chirurgia d'Italia, può disporre armonicamente e largamente l'enorme materiale in utile preordinazione e ordinamento. La Sezione Pratica manterrà fede al suo nome : destinata ai pratici, essa non raccoglie che pro· blemi strettamente . clinici di mèdicina e chirurgia pratica e aggiorna, nel modo più completo, il movimento internazionale. D'onde articoli dai più vari paesi (molti lavori ci sono giunti dall'Estero), d'onde larga parte -data alle Lezioni cliniche e ad importanti Riviste sintetiche, d'onde resoconti di congressi larg hi e completi che sono per cc si dire dei veri atti, sfrondati dalle co~e inutili e ridotti alla parte sos tan ziale; d'onde larghe rz:briche d'interessi proffssiona li e sindacali, nonchè a1 ticoli di storia della medicina e l'int.eressante raccolta di notizie, anche dei più lontani centri di studio, per cui in sguardo panoramico e sintetico i nostri lettori possono seguire il complesso movimento nazionale e internazionale. La vita del la Nazione è tutta p ermeata e raccolta in disciplinata attività. Ognuno si allinei ai suo posto di flavoro ptr quell'armonia nazionale di produttività, di progresso e di sopraelevazion e culturale e fattiva che è nelle alte finalità del Governo. " IL POLICLINICO,, è al suo posto con ferrea volontà di lavoro e di progresso, fedele interprete dello spirito che ci anima in momenti di cosi enorme interesse, perché mai co"1e ora il progresso della Scienra e le sue immediate pratiche applicazioni hanno segnato tanto glorioso ritmo di conquiste e di vittoria. '

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LA REDAZIONE.


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IL POLCCJ_,I N l CO "

SOMMARIO. 1.ez1oni : C. Frugoni : Febbre bottonos a e sodokn. Note e contributi : A. G. Chiariello: Oontributo clinico a.Ila cura d elle fratture esposte. osservazioni cliniche : A. Archi: Cont ributo clinico alla conoscenza della poliuria insipida sint omatica. Sunti e rassegne : ORGANI DELLA RESPIRAZJONE: E. Sergen t, P. Oottenot e G. Poumeau-Delille : L ' interpretazione radiologica delle immaigini a maglie di rete e la granulia fredd a. - J. Step'hani e H. Molla rd: La tuber<· olosi poJ.monare h a sempre una e spressione radiologica? - F. Garcia Trivi:ii.o: F attori ch e interven gono nella pr o<ll1Zi()ln e d ella silicosi po lmonare. - RENI E VIE URINARIE : F. R at h ery e P . Froment: Etiologia e patogenesi della li tiasi renale. - Pollak W. : Sull'ulcera semplice d elJ.a vescica. L'attualità medica : L. Stone e M. A heles : La cura della distrofia musc~ol are con la gelatina. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoOhirur.gica òi Bo logna.

LEZIO·NI

Appunti per il medico pratico ~ CASISTICA E TERAPIA: I.a sciatica. - Emicrania meRtruale. -- Sul trattamento d ella nevralgia d el t rigemino. - La terapia della p a ralisi ·progressiiva. - Avvelenamento da phanodorm. - Emorragia s u baraonoidea da iniezione endoivenosa. - I GlENE: Studi sperimentali s ull'uffi(}io del pane bianco nella. alimentazione. - MEDICINA SC IENTIFJCA: Ricerche sulle variazioni della oalcemia nel decorso postopera.t orio. - Paratiroidi e callo di frattura. - POSTA DEGLI ABBO NATI. - V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : La condizione d ell'età per l ' ammissione a i concorsi dei sanitari co11dotti. - Risposte a quesiti per questioni di massima.. Nella vita professionale : Cronaca d el m ovimento professionale. - Servizi igien ico-sanitari. - Concorsi. Nomine, .promozioni ed onorificenze. Litora aliena : D a Parigi. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

la giornata; ma nella r1otte su ccessiva la sinton1aLologia ch e vi ho descritta e ch e si può riassu.-. mere in modesto brivido e febbre di grado n<m R. Clinica Medica Generale . deli' Università di Roma. <leterminato, si ripetè in pieno e così p er altri <lue o tre giorni, alternandosi n0tti di malessere e c. FRUvf)NI, direttore. g'iorni di ben essere quasi assoluto. Non perfett8 però, perchè n ei giorni su ccessivi e pur senten Febbre bottonesa e Sodoku. dosi incomparabilme11 te meglio rispetto alle notti , LEZIONE CLINICA (I ) raccolta dal dott. M. CoPPO. il p . non si sentì. J) it1 cli continuare il la,-oro e tenne il letto. Finch è il 29 u . s., pure dopo una notte agiVi presen to oggi due amma1 ati affetti da due di, ersP.. form ? morbose, m.a che si presta- t ala in cu i aYeva ria' tito brivido e febbre , qu~­ no, n ell a1 d1 sc~s~1o·n ~ del~e sindromi ch e pre- st a Yerso il mattino n o11 di111inuì co1ne sempre sentan o. ad ut1l1 r.affront1 e· co111paralive con- aveva fatto n ei pri1ni 4-5 giorni , ma sj mantenne el eYata. e si in s lat1rò decisa. sensazione di siderazioni. malattia. ConiparYer o Jorte cefa]ea ed un lieve sopore, per cui il p azie111e si entiva intontito , oltre Il pri1110 pazie11 te, è un uo1110 di 42 a. , 1l1ano- a ch e una diffu sa <iole11zia osteoarticolare, particoYale, da llorr1a . larmente intensa a carico degli arti inferiori, si ' , ~el riassumere la s toria, vi dirò ch e nulla vi aggiungeva a] quadr o morboso, turbando n ot evole nel~ a su a anamnesi famig'liare ch e possa es ere 1nenlc la cen estesi, sì ch e finalmente inclusse il valorizzato ii ella discu ssione diagnostica. Cosi è Il.ostro an1nl.al ato a cl1iamare il medico . Questi troa.11che, in breve, dell 'a11amnesi fisiologica, ei a cui vò febbre elevata e mil za palpabile. Sembr a accerrisulta ch e egli è stato olo saltuariam ente bevitore tato ch e non v'erano allora manifestazioni eruttive di vino, . fi no a 2-3 litri nella giornat a, in qualc.l1e particolare occasione; fuma circa 15 sig·arette ct1tanee evidenti. Di fronte al leggero aumento del la n1ilza e all 'anòamento della febbre, che saliva al giorno; abita ii1 ambienti u n1idi, b aracch e di mu.ratura a un solo piano. Completamen le n e- con briYido ed era intern1ittente o almeno fortegativa è anch e l 'anan1nesi patologica remot a, ch e n1ente remittent e, con inter calati periodi òi be11on segn ala I11alattie o disturbi di sorta co ì co- n esser e quasi completo, il collega giustam ente sopra h1 l lo 5ospe11 ù 111alaria e con sigliò il ricovero me n on r icorda lue o altre malat tie veneree. Anzj Yi specificl1erò fin cl'ora ch e nulla vi è n e]la . in Clii1i ca, ove il paziente cl11e giorni dopo , e cioè, il 31 mag~io veniYa accolto. ~u a storia, cl1e convalidi anch e in modo indiretto Le su e condizioni erano all 'ingre . . so corrisponl 'ipotesi ,. elle Yedremo dover pur esser e prospetclenti alle attuali, poicl1è 1'esam e ol)iettivo , - i cui 1ata e discussa, di un 'infezione luetica. dati ora Yi esporrò, - non 11a infatti rilevato ·L 'anamnesi prossima risale a circa 10 giorn i fa. in r1uesti tre g·iorni cli clegenza con1parsa di fatti La se.ra clel 24 nlagg·io il paziente, ch e si er a corinuoYi o i11odificazioni dei vecchi. Il nostro amcato rn p erfette condizioni sog·gettive, fu colto clu1nalato appartien e alla II costituzione i11o:rfolog'ica r~nte la notte da brividi di freddo, non però particolarmente inten si, ai qt1ali fece eguito sen so cli èlj De Giovanni, ed h a un aspetto corrisponrlente calore, sì ch e eg·li ritien e di aver avuto febbre ele- olla su a et à. Il volto nor1 den ota so,f feren za : il Yata. Non nl i e il t ermometro , n è avvertì altre sen sorio è lucido ed il p. solo cle})One di sentir si tin po' st an co, con la t est a pesante e confu sa sensazioni anormali ; anzi verso il mattino, senza ch e avesse preceduto sudorazione a de11olnre la qtiand o la temperatura è pii1 elevata. Il r espiro è norn1ale di tipo , ritn10 e frequenza. Il pol so è un <leferYescenza , si sen ll meglio e si addorm ent ò. po' più raro di quanlo comporti la t emper atura ~egliatosi più .tardi, si sen tì bene e potè compiere le su e alJ 1 luali occupazioni e I avora re t ·u t1a (74). reg·olare, eguale, ritmico, leggermente ipoteso. (Pressione 115/75) . La temperatura ha a,-uto, nei (l ) Tenuta in Ro1na il 3 giu gn o J 934. tre giorni di n ostra o ervazione, l 'anda111ent-o che 1

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Erlorme importanza ha, per bene impostare la di~cus~ione clinica del caso, l 'esàme obiettivo della pelle. Di colorito bruno-olivastro, brt1ciata dal sole, la cute presenta al tronco, sia anteriormente che al (lorso , al volto, sugli arti, particolarmente sul-

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la faccia es te11soria e più ag·Ii inferiori cl1e ai superiori, Lulta u11a cos tellazione di elementi eritemato-papulosi e papula-nodulari, leggermente rjlevati , non pruriginosi nè desquamanti. Ve ne . on o diversi anche sulla faccia d orsale clei piedi e delle mani, uno soltanto sulla palin a delle u1a111. B una vera eruzione cutanea ch e noi con staliarno e se ne osserviamo gli elementi per diascopia, premendo un vetrino porta-oggetti contro la cute, con statiamo ch e alcuni soltanto di essi scompaiono comple lar11enle, altri no; Ja gran clezza è vari abile, ()Ude alcuni sono grandi come una CUpOCt'hia di spillo, altri quanto una len licchia . In tnaggioranza, come vedete , non son o emorragici. Solo al polso di destra si vedono due o ire piccole petecchie, pu11tiformi, ma la gra11cle maggioranza HOn h a assolutamente car attere petecchiale. Come sempre, dobbiamo chiederci anzitutto quale parte possa avere avuto il malalo tesso nella genesi di queste lesioni cutanee, col gratt amento o altro, ma va subito specificato che 1'esame ollhiettivo no11 dà nessuna di quelle lesioni su·p erfi ciali a graffio, a squamet te, che si osservano it) tale evenien za . E poi, come ho detto , le lesio11i non sono pruriginose. Ed è d·'a·J tra parte da escludere cl1e queste lesioni siano dovute · alla p11ntura di ecloparassilj , quali pappataci, zanzare, pediculi, ecc. , il cui intervento debbo negare per circostanze anamnest~­ che, per negatività · obiettiva e per il diverso carnllere delle lesioni . L 'apparato linfoglandolare, sistematicamente e, ploralo in tutte le su e stazioni, comprese e pa ~­ tj colar111ente le ghiandole nucali e cervicali e l P. epitrocleari, è completamente indenne, dato questo èh e va sottolineato, accan to alla presenza e ai caratteri cle1l 'eruzione ct1tanea , perchè ar1ch 'esso di primaria importanza. L'esame obiettivo segmentale, aggiunge pochi da ti import anti . Al capo i1ulla vi è di particolarmenle i1otevole ; il sen so rio è integro, la nuca è libera e i nerYi cr anici ru:>rmalmente funzionanti. La Jingua è umidh; un po ' impaniata nel mezzo , rnentre i margini e la punta sono rosei; non è però la lin gua tifosa a voi nota , patinosa, fuligginosa co11 1nargini disepitelizzati; la dentatura è in cattive condizioni e vi è gengivite ex incuria di aJto grado ; le tonsille palatine ed il faringe sono u1l po' arrossati. Del tutto n egativo è l 'esa111e del collo e òel torace, sì che per brevità tralascio di es1>orre da li negativi. Vi segn alo soltant o che i1ulla si asco] la cli patologico sui due campi poln1onari, e che il cuore . delimitato con la percussione secondo il 1neloùo di Orsi-Grocco , ha diametri normali. L 'ascoltazione del cu ore esclude la presenza di lesioni endocarrliche : i toni son o netti su lutti i focolai. Non vi sono disturbi del ritmo. L 'esame dell'addome dà, come unj co falto degno di rilievo, che il polo superiore della milza i11 alto si delimita percussoriamente alJ 'VIII spazio intercostale sull 'ascell are media ; il i11argine ant ~riore giunge all 'ascellare media, l 'inferiore .si sente appena, un po ' più consisten te che cli norma , a un ce11timetro dall 'arco nella inspirazion e f0rza lt1n1ente profonda ; vi specifico che co .. ì . i sentiYa all 'ingresso del paziente e che in que ~ li tre giorni 11uJlrt. è 1nt1 tato. ì\ on yj è corrisponde11 tc tumefar.io ne del fega to, cl1e si · percuote in al lo n ei lin1iti


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« IL P(lJ_,{CLINICO

normali, e in . basso, sull 'e1niclaYearc, no11 cleborda dall'arco costale. ~er quanto rig uar<la gli arti superi~ri ed inferi<>:ri tutto è norn1ale e l 'esame neurologico è del pari completan1enle i1egatiYo. Anche un altro dato negativo va sotloli11eato: nè durante i giorni ch e precedettero im1nediatamente la malattia, nè in questi giorni di letto e febbre, il paziente mai ha avuto disturbi dell 'alvo o della funzione ga::- lrica. ~er quar1 lo .riguarda gli esami collaterali, poco lto da dire e nulla essi aggiungono cli particolar. n1ente im1Jo1 tante. L'esame ciel sangue rlà: llb 96; globuli rossi 5.020.000; g·l. bianchi 5600; Y. gl. 0,95; Neutr. 76; Eos. O; Bas. O; Mon. 5: Linf. 19. Nulla alla serie rossa. Le urine danno, come uniche irregolarità, delle tracce di albumina e rari leucociti nel sedimento. Le reazioni di \~asserm a11n, Kahn e ~1einicke ul siero di sangue sono i1egative e co ·j le sierodj agnosi per il tifo, paratifi, e maltese . La reazio11e di Weil e Felix, di agglutinazione col proteo X 19, è pure negativa. Abbiamo a1l cb e cspg uito per c·on1plet c77a un

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sa11gue del ]Jarassi la malarico, ripetutamente · eseguita

Siamo dunqu e di fronte a un amn1alato che, sinteticamente, nove giorni fa è stato colpito i11. pieno benessere da febbre elevata, remitten1.e.. intermittente nei primi giorni, poi subcontinua, all'esame obbiettivo del quale si nota t1n 'eruzionei cutanea eritemato-papulo-·n odulare. Superfluo dire che non pe11seremo mai in un caso· simile ad una malattia localizzata, di un viscere con risentimento febbrile generale; ne· sun orga110 dà segno di sofferenza1 o parla i 11 questo senso; gli unici sintomi sono stati per qualche giorno la febbre ed il senso di maltd.tia; e poi vi è l 'esantema che è generale e cl i f fuso, e vi e un minimo debordamen to della n1ilza che non ha subìto modifioa·z ioni e che 11on l)appiamo in 11101do tassati,·o se preesistente H lla malattia o n o ; non disc utia1no r1t1indi le n talattie, che loca lizza te ainatomo1)atolo,gi.ca111ente ad un org ano, possono dare febbre e n1anifestazioni cutanee; si tratta qui evidentemente di uria malattia generale. Cominciamo l.ra queste col m etterne senz 'a]tro da parte alct1r1e . l\Ia1aria· non è di certo. "'\rero è che il }). abita alla periferia. della città e che per questo potr.ebbe anche esserne sospettato e che per tre giorni ha avuto febbre che ogni notte saliva con brivido, intrame zzata da periodi interva llari di benessere quasi completo; vero è anche che la milza r leggern1 ente aumentata di volume e consistenza . i11 n1odestissimo gr.ado, m entre che. f-e la feb J1re ch e oggi discutiamo. a nove giorni dal l'inizio della mal.qttia. fosse inal::tr1ca e) fl tipo rontin110 o . ubco·n tir1uo con l'iner ente ·ig nificato , altro sarebbe jJ volume della milza e notevole ain che la ~ravità '-' della forn1a , ch e non consentirebbe, ad .accurate indagini, quali furono com1)iute , negatività della ricerca del parassita i1el sangue e d'altra parte l'esantema diffuso a 1t1tto il corpo. ci esonera da ogni dubbio. An cl1 e la maltese va ricordata. La setticemia da brucella può cominciare con })rivido e febbre con ca.ratteri simili a questa e ,,j possono essere , co·me qui ci nno , dolori artro-muscolari; ma l'esantema con questi caratteri non entrrt n el quadro della maltese. Quando vi h o illustrato , alcune lezioni fa . u11 ammalato di maltese , che presentava una indrome emorrag ica, vi ho ricordato come i1elle sett1cen1ie. sopratutto streptococciche e rneningococciche ed an che nella malte·s e . si po·s sano avere manifestazioni cutanee; ma es~e sono in genere a tipo emorragico , mentre nella n1ialtese anche possono essere tali da ricordare ] 'esantema scarlattinoso o quel]o del morhill'o ; mentre mai so110 a tipo preva]enteme nte papuJo-·n odulare come nel nostro caso. esan1 r r adiogr afico dcl torace, ma an ch e questo Basterebbero i caratteri dell'esantema a farh a dat o ri sultati totaln1 ente n ormali. e i escludere la maltese. ma taJe esclusione è l~·e1noct1ltura , lultora in osservazione, è finora confermata ci alla n egatività deJla agglutinaziol1 ega li \'a: e pure n egativa è stat a la rj cerca nel ne. dalla n orn1alità a ~l fegat o, cl1 e non è in 1

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SEZIONE PRATICA

fettivamente ingrossaito e dalla scarsezza del1la splenon1eg·aliai. Artche la granulia può dare delle manifestazioni cutanee, ed io ne rico·r do 11umero-si e.asi in cui il quadro era in primo tem.p o costituito da febbre remitte·n te, ed eruzione; ma questa è per lo più roseoliforme e scarsa e poi sono ma1ati per lo più a precedenti tubercolari; spesso dispnoici , ta chicardici o almeno lievemente cianociti. D ' altra rJarte abbiamo fatto la radiografia del to·r ace, c}1e _h a escluso qualsiasi lesione respiratoria. Trovandovi di fronte ad amma1ati altamente febbrili, e con manifestazio.n i cutanee, è mio do,·er e di didatta di ricordarvi ch e dovrete pensare sempre anche alla ·possibilità di emopatie, ad ir1 sorgenza acuta , e co11 manifestazioni emorragich e cutanee, leu ce n1ie acute o él.eiOTanulocit<)SÌ ad esempio. Naturalmente appunto· il ca1atte.re deI:l 'esantema e l'esame de1l sangue fan~ no escludere senz'altro in questo ca.s o simili • evenienze. ' 'a posto il pro·b lema se il nostro malato pos~a essere affetto da. febbre tifoide o da paratifo, JJerchè indubbiamente alouni caratteri po·&So·n o i11dirizzarci in questo senso, quando· siamo di fronte ad una malattia generale, senza Ioc.ailizzazioni morbose vi8Cerali semeiologicanl1ente evidenti, se con tumefazione splenica e, com e il t ifo e i paratifi fann o, con manifestazioni cuLanee. In tali casi però l 'inizio detla n1a1la1ti a. pur potendo talora essere brusco e l)Crsi110 con brivido, è in genere piuttosto lento e g raduale e g li ammalati hanno· abitual·n1ente sensazione di ;p iù o meno profondo mal essere qual ohe giorno prim.a che la fe·b bre r levata li costringa a letto, e la febb·r e non comin cia ordinari.a:mente con b·r ivido, e non è n ei primi giorni fortemente remittent e o intermittente com e in questo caso, co·n sbalzi b·r uschi tra l 'apiressia e le alte t.ern.perature. 1~:,,lvolta , è vero, v·e ngono da noi ammalati di tifo ch e sì presentano· alla no.s tra osservazio[le con febbri già elevate: ma sono allo ra per lo 11iù lavoratori ch e scuotono di dosso, nella dura necessità della qruotidiana faticai, i primi ~egni di sofferenza, ma anch e allora è raro che non vi sia più o· meno violenta oelfalea , g ran.de a~tenia e non di raJdo ~istassi . Non darei molto valore al numero dei globuli bianchi, che raggiunge qui una cifra piuttosto bassa, 5600, quale si può trovare all'inizio delle più svariate forme morbose; senza dire r,he leucopenia e ben più spiccata, si pt10 avere n elle 'infezioni tifo-paraitifiche, nella malaria , maltese, granulia, mentre la formula qui n on corrisponde a quella abituale al tifo·.· Ma ·contro l·a, dia.gnosi di febbre tifoide s1 anno tro1p pe considerazioni , poichè oltre a quelle già fatte sopra il tipo della curva termica , debbo ancora sottolineaire i caratteri dell'eruzione cutanea. La roseola tifosa non esplode improffisam en te, ma viene a ondate, ciascuna di pochi elem enti; compare per lo più so·l o all'inizio della s-econda settimana di malattia; occupa 1

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le regioni laterali del torace e de~l 'addome e non gli arti e poi si tratta di elementi eritematosi, dovuti ad iperemia circoscritta, infiamn1atoria, del corpo papillare; tam.to· che gli ele~ Jlienti impallidiscono e scom:piaiono ·alla dia• scop1a. Qui invece sian10 di fronte ad un esantema che è comparso tutto d'un tratto , all 'inizio dellaJ malattia, più fitto· agli arti che al tronco e che ·è costituito di elementi tipicamente- papulo-nodulari. In qualche caso dr parratifo ri- · cordo di aver veduto ele·m enti eruttivi di questo tipo·, ma trowe discordanze vi so.n o col quadro complessivo della malattia. Non vi fu precedenza di epistassi, non cefadea, nè vi sono disturbi gastrointestinali, nè stato tifo~o, riul1a insomma che ci richiami al grUippo· tifoparatifi, anche dovençlo si notar~ la negatività dell 'emocultura e della siero-aggl·u tinatzio·n e. ~ invece il caso di ritornare ancora - n elila discussione preliminare d E.'l caso - al gruppo delle setti'c emie e più ch e alle sep i da streptococco o da m eningococco, che fra tutte più sr}esso ,si acco·m pagna1110 a manifestazioni cutanee a tipo emorr.aig-ico., .aid una forma pa rticolare di sepsi, ch e si acco,m pagna pur~ sp·esso a speciali manifestazioni cutanee, m a .di tipo non francamente emo·r ragico , ma particolare, e talvolta co•n elem enti simili in qualch e aspetto, ad alcuni di quell6. , che qui vedete. Intendo riferirmi alla endocardite lenta1, all'a sepsi. da streptococcus viriàans. Il sinto,m .a di Oslar, caratteristico· della endocardite maligna le·n ta , c0n sis.te appunto , co•m e voi sapete, in una macchiolina ro.sea, ch e co mpare· im1p r o·v visarn1 Pnte r.on dòlore per lo ·p iù alle estremità delle dita , talvolta però anche altrove, e ch e poi si i11grandisce, assumendo· aspetto erite.n1atoso e pa puliforme, n1a qualche volta anch e carattere emorraioo-i.co e che, avvicinandosi per questo a quelle qui presenti , \ri andava ricordato. cosi Cl)me vi ri cordo· c·h e detto sintoma di o ·s le·r fu ritenuto dovuto ad emboli micotici , mentre istologicam ente corrisponde, com e sapete , a processi di endotelite proliferante dei capillari del derma. Nessuno· potrebbe però pensare che qui di endocardite. maligna lenta si tratti , non foss'altro perch è non vi è segno alcuno di endocardite e l 'emocultura è negativa , e perchè 11on figura. n el nostro paziente alcun precedente ~torico o attualità di una endocardite o reumatica o· luetica o d'altra natura , che costituisce nella maggioranza1 (sarei anzi tentato a dire n ella qi1asi totalità) dei casi la base su cui si i1npianta poi lo streptococcus viridans e perchè manca verai splenomegalia. E allora , se nessuna delle forme di malattie generali con manifesta zi<>ni cutanee finora ricordate può qui e.5Sere ammessa, anch e perch è l 'esantem.a ha qui caratteri dermatologici ch e in n essuna di esse si o~servano, tenendo come rit1nto femno trattarsi di esantema maculo-pa1"1ulo-·n od ulare e di decor~o febbril e coi caratteri ch e ' 'edete. a ch e a ltro dobbi amo pensare? Dobbiamo intanto non dimenticare la set1

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« IL POLI CLINICO »

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ticemia luetioa, da spiroctheta pa1llida e cioè quei casi, nei quali dalla lesion e primaria la spiroche·la passa in circolo in tal nurr1ero e condizio·n i, da costituire clinioan1ente uno stato di vera setticemia. Si l1anr10 allora alte febbri, e con1parsa, a d ocumentare I.a ge·n eralizzazio·n e della malattia , di sililodermi maculo-prupul'o si e papulo-no·d ulari, in numero anche notevole, variamente distri1,uiti, che prediligono rperò la fronte ed il tronco, quasi mai - . specie il sifiloderma maculoso - s.ul dorso delle mani e dei piedi. Caratteristico ne è, com e sapete, il colorito carne di prosciutto, ro,s so rame. Lo stato generale è va:riabilmente com pro. n1esso , m a 11on vi è, co·m e nor1 vi è nel nostro malato-, stato, tifoso vero e proprio. Vi è tumo·r e n1odes.to di milza e di fegato e co·m promissione gen eral'i zzata di tutto il sistema linfatico. :f requentemente .i pazienti si lagnano di dolori osteoarticolarr·i- e presentano lesioni luetiche periostee acute. Una costante e p·enosa cefalea completa il quadro. All'inizio di ques t 'anno ne avemmo in Clinica un caso estremamente interessante, ch e molti di voi certo ri cordano. Si trattaiva di un uomo di 28· anni , ch e 50 giorni prima ·d ell'ingresso in Clinica. aveva p,r esentato, :--enza prodromi, brivido intenso e febbre a 39°; la febb·r e a Vierva continuato elevata per 7-8 gior11 i a tipo subconti11uo; e do·p ·o qualch e g iorno di apiressia , era ricompar sa intermittente, con elevazione nottt1rna seguìt.a da ab·b ondanle sudo·r azione. 1F u allora co11stailata milza grossa, il p•. accu sava dolore alle &pialle, prima all 'una e poi all 'altra , e in trent esima giornata. circa di malattia in iziaro·n o cefalee violentissime·, sr>ecie nott urn e; comparve suçculenza dei tessuti molli dell a fronte e della regione parietale d . ohe si fecero estremame1n tn dolorosi alla pa1pazione. Poco dopo le gl1iandole nucali , lateir o.ceTvicali , epitro·cleiairi ed ascellari con1inciaro·n o a tumefarsi notevoln1ente e co.m .p arve un 'eruzione cutanea maculopapulosa, non 1e morragica , pravalente·n1ente lo·calizzata al tronco e alla fronte. Noi tro·v amn10 , a ll 'esame' ob b iettiv0 . tum efazione universale delle ghiandole, milza e fe. g.uto grossi. Inoltre·, e bisogna sempre p1e nsarci cd esaminare attent am ente in casi ,simili , una piccola lesione circinarta. indoJ ente, r1on completamen te cicatrizzata, al solco balanoprepuziale, che n on aveva mai riohiamato l 'a1.tenzio·n e dell 'an1malato. La diagno$i di setticemia da spirocheta· p·nlli.cla fi1 confermata dalla p·ositività co.m pleta delle r eazioni sierolo.g iohe (R. di \iVassermann , di l\1einicke e di I\.ahn), dal giudizio dell o speciali taJ e dal pro·n to s11coesso della t erapia arse11obenzolica. E io vi ho ri cordato il caso perr h è tipico e perch è resti b ene impresso· n ella n1emoria anche di chi fra voi non l 'avesse osSE:r,·ato e visto in sala, onde ·p ossiate r iconoscer e tempesti vamente la forma, e direttarr1en te ed en ergicamente aggredirla . 1

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Nel caso attuale però essa va esclusa, perchè se sovrappon ete il quadro cl1e vi ho ricordato, a qu·e1sto ch e aveL.e dinanzi, ve·d ete subito quante. tro·p1p e discorda'nze vi siano. A prescindere dall'elem ento tassativo \Vassermann e collaterali reazioni n egative e dal r1on esservi alcUJlla lesione c.h.e possa esSE' r e so·sipettata per sifiloma primitivo, la sede ec.l il colore riel 'esantema, l 'a,ssen za di CO·m pron1issione linfatica, tutto ci porta ad escluder.e con sicurezza ohe qui si tratti di settice1uia spiroch etica da spirocheta di Schaudi1111 . Nel can11)0 delle sipirochetosi, vi è invece un 'altra/ n1a1attia, ch e si presenta con febbre elevata e, manifestazioni cutanee, malattia non €ccezionalmente rara, e pure raramente . rico1tusciuta1, ed importante a conoscersi perchè, se retLamente diagnostiicata , essa pure cede rapjdamente alla terapia salvarsanica, mentre può mo·lto a lungo protrarsi se misco,n osciuta ed incon grua1nente trottata. Mi riferisco al Sodoku (dall'e parole giap1ponesi so=topo e doku = veleno), ch e vuol dire mal.attia da morso di topo. R perciò , ch e se· anch e n on di esso si tratta nel caiso ch e stiamo discutendo , desider<.> di parlarv·en e un po· a lungo pe·r inciso, c.o gliendo così l 'occasione per presentarvene ur1 caso tipico., che ·è in questi g iorni in Cliri.ica e ch e spero vi resterà de.fìnitivamente i.m 1)re,s so.. 1

,Si tratta di ques t 'altro n1alato: u11 binibo di 7 a., che contempor an ean1ente vi presento. Dieci giorni fa, mentre giocava in un prato poco lontano dalla su a casa, vide tra l 'erba una bestiola, un po' più piccola cli un topo di chiavica, di vello marrone scur-o, che sembra esser stata u11a donnola. Cercò di afferrarla, ma n e r icevette· ltn inorso in corrisponde11za del dorso della mano cles lra , a livello approssimativamente dell 'articolazion e me tacarpofalangea del V dito. Lai madre acco·r sa, m edicò la ferita con alcool, e dopo 3-4 giorni tutto sembrò finito e la lesione guarita, non r esirluando che una crosticina aJ punto del morso. Otto giorni dopo però, il bimbo veniva colto <la febbre eleva ta, 39°,4, e da dolori ost eo-articolari diffusi, e da una.i brusca ricomparsa di fenomeni ·ulcero-flogistici i1 ella sede del morso che già sembrava riparato , ed il medico ch e venne chiamato,. intuendo il rapporto cau sale tra il morso ricevuto otto giorni prima e la comparsa della feb))re, consigliò il ricovero in Clini ca. E n oi ricevemmo un bimbo di colorito pallido , é1ltamente febbrile, con occhi infossati , e aspett o di grave m alesser e. L 'esame obbiettivo dava lieve tumefazione delle ghiandole 1i11faticl1e cerYicali, ascellari, inguinali ed epitrocleari di ambo i lati; le epitro·cleari di d. erano e so110 JJatoJogica111en1 e più alterate di quelle di sinistra: grosse quant o lLn ai nocciola, dolentissin1e al tatto. Il dorso della 1nano destr a è tumefatto, infiltrato e in esso ·Si osserva, là dove il bin1bo ricevette il morso, una soluzione di continuo , una piccola ferita (lunga n1m . 15) con margini injiltrati, di aspetto lardaceo, rlolentissima . Abbiamo cer cato se vi sia presenza eventuale di

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SEZIONE PRATICA

strie linfangitiche: nessuna. Con la pressione no11 ,esce quasi dalla ferita secrezio11e alcuna, nè si dimostra edema dell'avambraccio. Il chirurgo. da noi chiamato per maggior sicurezza, pur avendo io posto diagnosi di Sodoku, ha escluso che si tratti di un ascesso o di un flemmone e che la lesione in atto possa giustificare lo staito generale grave e la febbre. La milza .

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Nei gio rni di ricovero in Clinica ab.b iamo raecolto anco,ra i seguenti dati: p·resenta febbre irLtermittente con massimi serali quotidiani di 38'' 7 '-40'>5' : lai febb·r ·e non si acco·m -· pagna a brivido nella fase di incremento nè a sudo·r i pro.fusi durar1te la defe,r vescenza, è tipioalmem.tei rico-rrente (vedi graf. 2). Do·p o 5 1

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GRAFICA

e il fegato non sono ingro~sa ti. Gli esami collaterali danno : leucocitosi (19.000) con formula n.QI'male ; pressione 100/ 50 e nelle urine tracce mini1ne di albumina. E1nocoltura e sieroreazioni n~­ ga tive; nega,itiva la ricerca di spirochete nella scarsissima ' secrezione della lesione della mano. .

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giorni dall'in gresso, circa 15 giorni dopo il morse;>, il birn.b o 11a pr~~v.:.:tato a carico del1'.avambraccio destro d e l1e i11anifestazioni cuta11ee, strettam.ein te limitate &lla cute del braccio stesso· e più fitte alla superficie estensoria, a tipo eriten1a to-nodulare. Di fro,n te a que•

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sta storia e questai obbiettività, non c 'erano che due ipot~i diagnostiche: o una ferita infetta con sepsi secondaria, o Sodoku. Ma contro I:a prima ipotesi, oltre al tassativo giudizio chirurgtico e nostro sui caratteri non settici della ferita, sta il fatto anamnestico che la ferita si richiuse in 2-3 giorni e che poi il bimbo stette bene, mentre così no11 è quando da una ferita infetta parte un germe a dare t1I1a sepsi. Qa~udo un focolaio, suppurativo o flemmonoso compromette grruvemente, attraverso il riassorbimento di prodotti tossici o setti·ci, lo stait o generale, ben altro è l'aspetto· della 1·6sio·n e locale, così COIT!e nel caso di infezione settica può figurare e spesso figura reazione liJ1fatica, ma regionale e distrettuale, e no,n già il sistematico e generale risentimento di tutto il sistema linfoglandolare, come qui ben chiaramente constatiamo. Esclusa perciò questa ipotesi, affermammo fin dal primo giorno trattarsi di Sodoku e il decorso ha c·o nfermato la diagnosi, essendo ora anche co·m parse1 l'' eruzio-· ne cutanea classica, quale ved·ete e la tipica febbre ricorrente. Caso classico quindi di questa malattia , rara, ir1 Italia, ina che, se ben conosciuta , si presenterà co·n casi più numerosi di quel che si J)Tes11Jn-e. Come sapete, il Sodoku è una malattia che si contrae attraverso il morso del topo . Ne è 1;agente una spirocheta: cc spiroohaeta n1orsus muris » scoperta e descritta degli AA . giapponesi 1futaki , Tal(a lti, Taniguchi e Osumi e il quadro sintomatolo.g ico, ch e coincide con quello che avete sentito e vedete, è il seguente : dopo tln periodo, di in·c ubazione dal morso infettante, c11e può essere assai vario (da pochi giorni a tre settimane, insorgono in modo· brusco fatti 1 l0cali e generali. Locali: recrudesce·nza di fatti infiammatori ai livello della fE.Tita, p·e r solito· già cl1iusa; generali, co me: brivido e febb·r e, che assume caratte,re ricorrente, a pe,r iodi alterni ed irregolari di apiressia e di febbre eilevata; ed io· appunto, redigendo il capii tolb « inf.ezioni da spiro chete » nel trattato delJ e malattie infettive dell'uomo e degli animali di Ll1stig , considerando l'eziologia spirochetica e il tipo della curva febbrile, ho posto il Sodoku tra le febbri ricorrenti. Completano· il quadro cefalea, prostrazione generale, ed ancora tumefazione ghiandolare generalizzata , epitrocle.ari co1nprese e manifestazioni cuta111ee, che si rendono ·p iù ev~denti durante i perio·d i febbrili e consistono in chiazze ro ssastre o rosso bluastre, calde, più o me·n o dolenti, leggermente rilevate, infiltrate, impa1llidenti sotto la p•r essio·n e, di grandezza varia da una mon·eta da cinque· a una da due lire, irregolarmente distribuite agli arti e al tronco, ben studiate in specie da l\1arti11otti. La durata. della malattia è varia, da 1-2 accessi fino anch e, co·n ìe in un caso da me osservart:o , a 1-2 anni. La prognosi varia a seco,n da dei vari paesi; grave per alte mortalità in (.. hina e Giappune, ma (come per la spiroche1

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tosi ittero-emorragir.,a), relativamente mite da 11oi e tanto più ora, da quando è noto che il t.rattamento endovenoso di neosalvarsan, a dosi 111edie, tronca abitualmente la malattia. Non solo il topo la trasmette, ma anche altri animali, come gatto, donnola, scoiattolo, e naturalmente non tutti i topi, ma soil o quelli infettati della speciale spirooheta « morsus • muns n La inalattia frequente ed endemica in Giappone e China è detta rara in Europa. In Italia non è rarissima e p~.ir questo ho voluto presentarven.e un caso e intratteneTVi un po' su que~ta forma morbosa, anche se ciò mi ha portato lontano dall 'ammalato, c he oggi voglio con voi discutere. Ma se pensate che, mentre quando io1nel 1911 Ite descrissi e identificai il primo oaso europeo la forma era ritenuta strettamente asiatica, nel 1923 i casi italiani erano secondo Pellegrini già più di una trentina, e nel 1928 secondo IBurhi 76 almeno, comprendete l'interesse pratico del caso cih e vi ho presentato e. delle nozioni che es.&o mi ha offerto l ,occasione di ricordarvi .. Chiusa la parentesi torniamo al primo ammala1to. Evide·n temente qui non si tratta di Sodoku; non o'è storia di morso di topo e la esposizione che vi ho fatto del quadro della malattia mi esime daJ perdere altro tempo n el ribadire i vari peroh è, che ]o fanno escludere recisamente. E allora? E allora. dobbiamo ricordare fra le nu latti e degli adulti , che hanno come sintomi r..airdinali febbre ed esantema , il tifo esantematico, di cui conoscete i] parassita tra·sn1ettit,ore del virJS e l 'imp ortanza clinica. Ve n e ricordo brevemente il quadro. Si tratta di una malattia acuta, ohe inizia hru.s camente co·n brivido· e febbre- el'evata, do po circa 15 giorni di incubazio ne . Con la feb bre i malati presentano fino dagl1i inizi cefaleai e dolorabilità generale, e grarve compTomissio·n e· del sensorio e del tono n ervoso; }o, stato tifoso, ma sopratutto la grande agitazione, sono· classici del tifo esa·r1tematico: gli ammalati sono stuporosi o :ieliranti, con delirio più o meno violento· comunque la comipromi sione del sistema nervoso è prec,oce e notevole. Generalmente al IV giorno di malattia compare l'esantema, che si djffonde in una sola ondata a tutto il corpo, più fitto a1lle ascelle, ai polsi, al tronco, o anche sulle palme delle mani e sulle piante dei piedi. È costituito da m.a culopapule, un certo numero delle quali diviene rapidamente emorragico (petecchie) a costit11ire l'esantema petecchiale caratteristico della, malattia. L'aspetto dell'ammalato si fa settico e nei casi gravi si ha l 'obitus verso il X giorno, con I>eToon tua le varia tra il 1O e il 50 % nelle varie epidemie. Nei casi favorevoli l:a guarigione interviene dopo circa 15 gio.r ni di malattia, rapidamente. Dato che questo è il quadro generale, occorre vedere se in esso si può inquadrare il nostro 1

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caso. E\ridentemente no. Intanto il tifo esante·- fermare che qui llon si tratta di tifo esantematico. matico è una malattia a .diffusione epidemica1· e ora qui non vi è e pidemia. E poi, se la curva Infatti la reazione dì W eil e F e1ix ·è qui n eterm.ica può essere agli inizi quella che abbia- gativa. Voi sapete ohe il siero degli ammalati mo ·davanti, l'esantema che dopo 1-3 giorni di tifo esantematico co·n tiene delle agiglutinidall 'e•r uzione è nel tifo esantematico quasi uni-· 11e p er un germe del gruppo dei protei - il versalmente o in buona parte emorragico, è ceppo proteo X 19 particolarmente - pur non qui in IXa giornata di malattia in grandissima essendo ritenuto questo l 'agente della malatprevalenza m ·a culo-nodular€,•, a denotare la mantja, Sebbene n on siano noti il pe·r ohè ed il meccanza del carattere petecchiale di cosi decisiva oanis~o del fatto·, la reazione ha grande vaimportanza diagnostica. E non vi è n el c:aso lore, perchè nel tifo esantematico essa è coIlostro l'e ucocitosi, che è invece n el tifo esante- stantemente positiva1 fi110 dai primi gio.r ni di matico costa1nte, con po.Jinucleosi ne.Jla prima malattia. Ora qui in IXa. giornat<\, è negativa. Quindi il tifo esa11te111atico vero è esclu so e settimana e mono·n ucleosi 1poi, a costituire sintoma importante e precoce, qui n egativo. E a confermare, sia pure indirettamente, tale eun altro dato di grande valore diagnostico in sc.lusio·n e, sta anche il fatto c,h e il nostro pafavore del tifo esantematico ci rr1anca : ed è la ziente non presenta traccia di grattame·n to e com1p romissio·n e del sistema nenoso; chi , ca- .. ch e nè lui, n'è i suoi indumer1ti , n è il suo ainrne me, durante la guerra ha fatto una triste biente di vita .si sono dimo·s trati infestati dal esperienza in questo campo, ricorda il quadro pido·o ahio dei vestiti, ch e costituisce, come. sapete, il vettore del virus. Ma , se per il carattere tipico, costituito dal'l a triade febbr e-petecchier1on emorragico dell 'esante111a·, la integrità stato tifoso con agitazione e delirio , a costituire un complesso sintomatologico di fa cile del sensorio, la negatività del segno del lacidentificazione, anche perchè essendo lai ma- c.io e del~a reazion e di Weil e 1Felix, la m ·a nlattia!, com e vi dissi, epidemica, i casi com paio.- canza di epidemia e di pidocchi , neghiamo reno a gruppi, rendendo allo·r a più facile la dia-· cisamen te cl1e si tratti ·di un caso· di tifo esamtematico, occorre tuttavia addivenire ad una gnosi . Qui iJ sensorio si può dire no·n compromesso; a parte un po' di intontimento con cl.u si o ne diagnostica. Due forme m o-rbose ci restano da discutere, quando lai febbre è più alta, il paziente è onffini tra loro n ella sintomato.Jo·g ia clinica . rientato, pronto , vigile, attento a sè e a ciò r.h e tra loro h anno rapporti etiolo gici e di pache Io circonda, senza traccia di delirio o di t.oaen~i n on ancora chiariti e cioè lai malattia stupore. Ma ancora , n el nostro caso· il s~Dilo di Brill e la febbre botl:onos-a. del }la ccio è n egativo, me!n tre che n el tifo eComin.c iamo con la malattia1 di Brill. Si santematico esso ·è per lo. :più co·s tante·m e·n'te positivo e lo ha dimostrato· 11el 1919 il mio trattai. in breve., di u11a ma lattia deino,m inata aiuto pro·f. Ancona, ohe ro ha studiato su vasta da Brill « tifo endemico b·t1nigno· », ch e comcasistica, con cludendo appunto oh e il segno p.~re nella stagione. ca lda , · iniziando bruscadel laic cio è n el tifo esantematico. costante- mente con febt,re preceduta da brivido. Verso mente positivo, in modo rapido· e n etto quan- il 3°-4° giorno con1pare l 'e.5antema , oh e è disdo l 'esantema è peteochiale e anche quando , seminato,, maculo-papuloso, in qualche punto n on essendosi fatto anco·r a emorragico. è di costantemente infiltrativo, emorragico. Il deaspetto maculo-papuloso. Positivo è anch e, se- corso è benigno e in 14 giorni in m edia inteircondo Ancona, n ell'80 % dei casi , nei so·g get- "Viene guarigione. La reazione dri W ei.l e Fe·l ix ti in cui l'esantema è in via di affievolimento , è n el m . di Brill costantemente e :precocemente es&endosi raggiunto lo stadio delllei m acchie positiva. In b.ase a1questa osservazione. al caratresiduali (1). ter e frequentemente petecchiale de}l:'esantema e sopratutto alla dimostrazione sperimentaJe Il segno del laocio , che io ho descritto con Giugni nel 1911 (2) e che Mioheli e altri che la malattia lascia immunità verso il tifo chiamano col mio nome , denota uno stato di esantematico vero·, si è oggi d'.a.c cordo nel ritevera fra;gj~ità vasale, e ha in questi casi un nere il m. di .Brill come una forma benigna, notevole valore diagnostico, specie quando la attenuata di tifo esantematico. Infatti cc tifo esantematicD endemico benisintomatologia ·è molto incDmpleta. Nè deve sorprendere l·aJ sua positività nel tifo· esante- gno » lo ha denominatQ: il mio as~i~tente Lo nmatico, essendo noto da IF raenkel in poi che go, descrivendone un caso tipico . IJ carattere a base istopaitologica della petecchia tifosa esti·\'o, 1a1 benignità della prognosi, la non contagiosità dei casi, dati tutti che differenstanno alterazioni delle arteriole e dei capillari cutanei, co·n sistenti in endotelite desqua-· zi<tn.o il' Brill dal tifo esantemati,c o vero, sare.bbero in rapporto con n1odificazioni del vimativa , infiltrazione della parete valsale ecc. Anche il laboratorio ci dà un elemento im- rus co·m une, inerenti alla diversità del serbaportante a convalidare e definitivamente con- toio del virus stesso e doll 'agente trasmettitore. Che n el nostro caso ~i tratti clinicamente di malattia di Brill non direi. Dico clinicam ente (1) Riv. Crìt. di Clin. Med., 1919. per lascia re im1Jre.giudirata , per ora almen o, (2) FRUGON1-G1uGN1. La semaine médicale, 1911. 1

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la questione dei rapp,o rti tra Brill e fe,b ·b re botlonosa, rapporti su·i qu.ali l 'o,p inione degli stucljosi è ogg-i discorde. Ma, clti.nicame·n te, il nof"tro pazient0 non è dai ritenersi affetto da 1J1orbo di :Brill per due ra1gioni: 1°) ha prese nlu.to un esantema, cl1e. è in assoluta prevalenza pa1)ulo·-nodulare e scarsissimamente (unoclue elem enti ) ·petecc.hia~e· ; ora se l'esantema del Brill ricorda con maggiore o minore approssim. azione s·econdo i ca:si e g1i AA ., · que·l lo del tifo esanten1atito , ne l no·stro p.a ziente è coJl1e dicemmo, totalm·e nte diverso; 2°) la reazione di V\Teil e 1F elix ·è ne1gativa. Ora è appunto sulla prese,n za1·di qu·e,s ti due caratteri: esantema jn buona parte emorragi•co·, ai tipo petecchiale e reazio·n e di Weil e Felix precorc emente positiva , \~he si basa la di.ffer·enziazio•n e clin~e<l del Brill dalla feb·bre botto•nos.al; e, rico·r do i la,•ori in11p ortanti, da questo pu·n to di vista, di Cardu.c ci, Conseil e Longo. ~1ancando n el nostro caso e l'uno e l'altro dato, di morbo di Brill non r:. o,s siamo parlare e do·b biamo a1ccettare invece. la diagnosi di feb_bre botto•no·sa. Si tratta di una malattia cui d.a non molti anni è rivoltai l'attenzione degli studiosi e che, come sapete, è stata successivamente descritta in focolai lung·o tutte le rive del Mediterran eo, fino all e coste e·uro·pee del]' Atlantico , nel Portogal~o. e a Casa Blanca. Mala·tti.a particolarmente interessante r ·er noi pe·r chè in Italia riconosciuta, individl1ata e descTitta pe r primo ·da Carducci, in base a p·r ecise osservazio·n i cliniche, d(}l tutto indipendentemente dall·e osserV.17.ioni e conclusio·n i di C:onor e Bruch , che avevano isolato ]In ma] Attia a Tunisi nel 1910. col llorne ap·p unto di fe,b ·bre botto·nosa. Ed anche JY.e r chè . larghi ccntrib·u ti clin·i ci e s.p·e rimentali a1ltri AA. pure1 di Scuo·l a Ro·m ana , vi l1anno portato. per o·p era oortiço,] arment.e di .Pecori e degli allievi di Vernoni. Carducci, sulla b·ase. di 15 casi acc~ratamente studiati , la descri~se _nel 1920, sotto il nome di febbre eruttivai, m ·entre P ecori la chiarµòJ per importanti considerazioni, che vi riassl1merò. d er1notifo est.ivo no·Jl diffusibile. Nei var1 p·a esi 0'1 e fu de&critta altri nomi le furono dati : . . fe.b.bre di Marsigli.a , feb·b re escaro-no.dulare, ff J~bre esa.n tem.atica estiva d eil MaTocco. fe·b bre di Tunisi ecc., e io ve li ho ricord~ti unrrcame11te p·er ch ·è sappjate che tutti . corrisp·o ndono, com~ è ormai accertato, ad un 'unica forma morbosa, che ·è poi' la feh·b re eruttiva1 di c:arducci' e che il Congres·SO internazio·n a le di Igiene Mediterr.an·e a propose n el 1.932 di unific.are tassi.nomican1 ente con la quali6 ca di febbre bottonosai, perchè so tto tal nome individuait a e descritta per la v-rim.a vo.Jta nel 1910 da Cono·r e Bruch. Il lluadro clinico ne è il ~e.guente· : malattia tipicamente . estiva, e relati~a111ente frequente i11 tutto il bacino I\{e.diterran eo ·e , per quanto ci rig uarda , qui a Roma , dove io già ne ricorclo numerosi casi; e ohi di voi. frequenta la c·1i11ica ne ha veduto e cerlo ricorda un caso 1

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tipico, da 1110 ricoverato l'a1tno scorso, nel quale la presenza delle « tache noire » ren·deva la sintomatologia più con1r>J eta che non nel n1alatto che 3b·b·ia1110 davanti. Do·p o brevi prodromi, la malattia si inizia bruscam ente con feb·b ·r e elevata, che s.ale spe-sso, non se mpre, cori brivido; I.a f.eb·bre ha ·d ecorso abitualmente continuo-remitte·n te, dura 14 1g io·r ni in media e finisce per crisi o• rarpida lisi , se1g nando cos1 la fine dello stato di malatti.a. Nei prim.i due o tre gio·r ni gJi altri sintomi S(lno poco caratteristici: cefalea, senso di sposs:~tezza; e sor10 si può dire co,s tanti dolenzie diffu.se osteoarticolari, di solito p iù marcate· agli arti inferiori. Inoltre fin dall 'inizio può essere presente una lesione r1ecrotica1, di grandez7.a variab ile (fino anche a 1-2 cm. di diametro), c.h e co·r rispo·n de alla puntura della zecca, vettrice del virus, come app·r esso vi dirò. Questo segno, detto cc tac he noire » da Boinet, l'A. fran cese che primo lo descrisse, ha, quando è T1resente, grande va 1o·r e diagnosti co. Talvo.Jta il paziein te avverte la puntura della zecca; in qualche caso sulla. n1acchia nera il paziente ha sorpreso la zecca ancora attaccata. Io ricordo lln caso, veduto qui a Ro.m a , due anni fa , in cui la ,p.r esenza. della macc.h ia nera in una paziente cihe ave·v a feLbre el(:}Vata e mo·d es.ta eruzion e maculo-no.dulare , l.a fec-e facilmente ideintifi care :peir febbre bottono sa; dall'anamnesi rist1 ltò che l'anno prima altri due ammalati vi erano stati in quella famiglia, del tutto uguali .a quello ca duto sotto la mia osservazio,n e e p nssati ind.i.a,gnosticati; le indagini da me orclin.ate dimo.s traro1lo che i tre cani di casa erano strao·r dinariament,e pieni di zeorl1e Macchia nera, lesione ·d ell 'inoc.u laizione dir etta, ohe però non è affatto costante; frequen te e p r eziosa però quando c'è; e per questo vi h c ricordato il caso, perohè voi . di fronte a si11dro,m i simili e dubbie , la cer chi ate sempre. 1 Fra il 3°-41) giorno di rr1al art:tia co·m ·p are l'esa11tema, Ghe, con lia.1 febbre, ,c o.s tituisce l'altro sinto·m o fo·n damentale. Esso è costituito da m acule rosse·, ci1e diventano poi in gran parte l\à·puJ.e e DO·duli; espilo d e in un 'unica O·n data·, contemporaneame~te . sul tro1nco e ~ugJ'i arti, particolarmente fitln alla farci.a estensoTia degli inferiori. · P er solito n on è emorra,gico, rio·n ha carruttere P etec.c.hiale. n1.a com e vi 'ho· ·d ettò, p.~pulo-no· q.ulare. Secòndo Pecori , che ne raccols.e pi.ù di l 00 cas.i, si può osservare la trasJ:ormazione in petecchie di un numero vario, da caso a . caso, di ~lementi, e p1iù spe•s so di quelli ohe sono sugli ~rti. . . Le condizioni generaJ~ so·n o . in co·m ples,s o r elativam·ente b·u oin e, febbre ed esanteim a co~tituendo g li unici sinto,m i ; il sensorio è int(~gro; in qualche caso, però, Pecori ha veduto stato sttiip0roso, ciò che è· tuttavia eiccezionale. Non vi è splenon1egalia 'nè leuco·c itosi. Il segno del laccio , r1egativo secondo Carducc.i , è, 1

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-secondo P ecori , po·sitivo in a•l cuni casi, n ella J e II settimana di malattia. Questo il quadro clinico; tra i dati di laboratorio più siig·nificaLivi ricordo il com 1portan1en to della reazione di ' Weil e Felix. Questa, .che fino a non molti anni fa si riten eva1 essere .costantemente n ~ativa nella febb·r e eruttiva, si è veduta , per merito principalmente di Pecori , cc)mportarsi in modo particolare : essa, cioè, è -costantemente negativa fino circa al 15° giorno di ma lattja; si fa poi in generale positiva e raggiunge i più alti titoli tra il 20° -25° giorno dall'inizio, pr.T rimanere tale per 1-2 m e.s i a.I • JnaSSl·ffiO. i\ilai fll vista positiva prima dell' 11° giorno <li decorso. Nè può dirsi oib·b ligatoriamente p-0sitiva, come è nel tifo esantematico e n el1 morbo di Brill. Pecori clhe la cercò in 65 dei suoi c&si, la vide J)OSitiva in 46; elem ento prezioso quindi .per la diagnosi retrospettiva e sopratutto perohè docur11enta l'esistenza di stretti rappclrti fra feb·b re boLto·n osa e tifo esantematiico vero·; mia valore diagnostico di co nferma so ltanto. La progr1osi è nella grande maggioranza dei casi fausta . Dei 101 di Pecori solo 3 finir<>no con l'exitus, in soggetti particolarmente defedati. ' Se questo n e è il quadro clinico, quale l' etiologia e l<l patogenesi? L 'etiologia non è ben e precisata, nel sen so ch e non è sicuramente noto l'agente etiolog ico, come del resto non è n emm eno sicuramente identificato l 'agente etiologico del tifo esantematico. Sebbene molti, com e dice Pontano, riter1gano ch e la Rickettsia sia il virus del tifo esantematico, finora la dimostrazio·n e c.ie ntificamente sicura non sa'reb·b e stata data. Per quanto riguarda la febbre, eruttiva -è riuscito a due allitwi di Verno.n i, Reitano• e Bon.c iIlelli, di ritrovare. la Rickettsia in cavie inoculate con '\Virus di zecche infette, sangue di ca!Ili , e di ammalati di febbre eruttiva; e ciò è molto irr1portante, anche per JJa questio ne c·h e po i vi riferirò, dei rappo·r ti tra febb·r e esantematica e febbre eruttiva. No·n bastai però a dimo·s trare che la Rickettsia è l'agente della febb·r e eruttiva e gli RUtori stessi, giustamente, con cludo·n o con riseirva. Sicuramente noto è invece 1'agente trasmettitore della malattiai, ch e è la zecca del cane, ch e infetta l'uomo abitualmente per puntura. Anche le feci delle zecche so·n o infettanti e quindi lesioni çla gratt{lmento là ave è stata la zecca, fa.cilitano l'infezione, analogamente a quanto avviene con le fe,c i, p ure infettanti, d el :pidocchio dei vestiti nel tifo esante matico.. R eitano e Boncine lli hanfl:O riprodotto n ell 'uomo I.a sindrome tipica, iniettando il virus della zecca , o cervello di animale infettato· co·n po.J1tig lia di zecca. Per quanto riguarda il serba1toio del virus, gli stessi AA . hanno trovato positiva la reazione di Weil e IFelix in buona peToentuale dei r.ani delle zone eccentriche di Roma. Tutta una serie di fa•t ti sperimentali questa 1

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che, posta accanto alle osservazioni cliniche , l1a p·ermesso con clusioni chiarificatrici, spie- · gando come dal can e . serbatoio del virus, la %ecca, ospite ir1tern1 edio , lo porti all 'uomo; è chiarita così la estività dell a malattia in ra·pporto col ciclo vitale dell a zecca, l'importanza già stabilita clinicam ente della presenza di cani n ell''amhiente di vita degli i;nfermi , e la 1ton contagiosità e scarsa diffusibilità. Se queis to è il quadro clinico e questo il modo dii trasmissioin ·e della fe·b bre bottonosa, ne è il 110,s tro· paziente sicuramente affetto·? In Clinica quasi non esistono diagnosi di cui si possa essere assolutamente si,ouri cento per cento. Però, in questo caso, la. diagnosi di feb·b re botto·nosa è ovvia. Il nostro malato ha a'1uto febbre con b·r ivido, e do·p o 2-3 .~iorni eruzione· cutanea tipicam ente papulo:Jlodu·I are; il sen sorio è praticamente integro e l 'unica sofferen1,a del mala to è data da dolenzie osteoarticolari particolarmente agli arti inferio·r i: non vi è leuco·c itosi, ma un leggero aumento clella milza , che per a1ltro potrelb1b e anoh e esser preesistente. Clinicamente il quadro coincide quindi con quello che vi ho tracciato1. E p·o i nessun 'altra diag nosi potrem·m o farei, co·m e 11.o c eroato di dimostrarvi co•n I.a lt1n~a discu s.sione preliminare. La n egatività dell 'emocultura e delle sieroreazio·n i , quella di V\Teil e 'F elix C.O·Il1JJrre6a (data l'e1p oca de)ll.a n1alè~ttia in CllÌ siamo) confermano; la agglutiuazio,n e del proteo X 19 se sarà positiva, e non <· detto che lo debb a essere, perchè n ella. feb b·r r ·eruttiva non lo è affatto costante mente, comparirà oltre 1'11°-·13° giorno di malattita, e sa rà n etta verso il 20" ~ com€ già vi dissi . Oggi Sil1mo in JXa. giornata , è quincli tro-p1p 0 presto e la sua n egatività serve solo a: farci escludere il tifo esantematico ' 1ero ed il morbo di Brill. Ci manca qui la cc tache noire n. Ma lai sua presenza non -è tassativa. Si dice che manchi in rn1 terzo circa1 dei casi eid è fa·c ile co·m prendere che non tutti gli individui reagiscano egualm ente, n el 1p unLo d 'entrata del virus; i p uò prospettare 11na diversa reattività ai ·p rodotti di inocruiazio·n e , r eattività ch e· solo qualche vo,Jta è tale da produrre l 'escara , la necrosi. Quindi tutto somim ato, nulla ostai nel nostro caso -:llla diagnosi di febbre eruttiva e nessuna altra diagnosi vi potremmo sostituire; il ch e r · autorizza ad affermarla. TI paziente non tiene cani in casa ; ma no·n - gli è rnancata per questo la possrbilità di infettarsi. È noto ch e le z.ecch e si pos·s ono troYare transitorian1ente a11che- fuo·r i del can e: ad esempio sui n1uri este·r ni delle case. Il nostro paziente abita ·u na b·aracca in muratura alla periferia d·el1a città; ·niente di più pr.©1b al >ile quindi ch e egli ab·b ia ricevuto dal mnr:o Ja zecca ch e lo ha infettato. , 1, . Un 'ultima, questione dobbiamo affrontare di ordine generale e cioè quella dei suoi ra·p porti col tifo esantematico vero. In altri termini ,_a parte la ragione storica e di rispetto agli 1 scor1

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pritori della malattia, è giusto dire· febbre bottonosa o febbre eruttiva o non si dovrebbe piuttosto chiamarla col Pecari « dermotifo estivo benigno » a significare un 'identità sostanziale, di natura, col tifo esantematico vero, pure in dive.rsità di aspetto clinico? In altri termini, il problema è questo: la febbre bottonosa eruttivai ed il tifo esantematico, sono due formei di una stessa n;ialattia, sost~:r:iute da uno stesso virus, nell'un dei casi attenuato o modificato per diversità di o·s pite intermedio, o si tratta inve.c e di due entità mo·r bose del tutto indi pendenti? Vi premetto che non vi è accordo in argomento, avendo l'uno e l'ailtro modo· di vedere illustri sostenitori. Nè io, iJer ora, mi schiererò dall'una o dall'altra parte, ma in funzione didattica vi esporrò b:revemente ed obbiettivamente i termini de-I problema, ricordando gli argomenti più importanti in favore dell'uno o dell'altro giudizio. La' questione è in questi tern1ini : si è d 'accordo nell'unire in un unico gruppo il tifo es·allltematico ed il morbo di Brill. Ed anche vi è aicco·r do nell'unire in un altro gruppo· le febbri esantematiche del b{lcino del Mediterra·noo e forse anche altre feb·b ri esantematiche extra1-euro1pee (delle mo·n tagne Rocciose, febbre fluviale del Giappone, febbre di Dehli, ecc.), che hanno· co·n le m.e diterranee moltissime corI'ispondenzei cliniche. · L'identifi cazione ·del Brill con una forma attenuata es.tiva di tifo esantematico è stata fatta soi)ratutto sulla1base della presenza in entrambe le malattie di reazione di Weil e 1Felix positiva precocemente, sulla possibilità di trasmissione all'animale di esperimento di entrambe le malattie. sull'osservazione che la scimmia che ha avuto il m. di Brill , è immun e al tifo esa:ntematico vero e viceversa (immunità ' crociata tra m. di. J3rill e tifo esantematico). I11 .ci'ò tutti convEJngono.. Che poi il' m. di Brill sia estivo, non epidemico, benigno, e trasmesso da zecche, mentre- il tifo esante·m atiao è epiderr1ico, piuttosto invernale-. di pro·g no·s i grave ~ trasmesso dai pidocchi, no·n avreh1 b e decisiva importanza. Anzi si spiegano agevolmentr attraverso le modificazioni subite dal virus nei due casi, attraverso i diversi ospiti intermedi , la diversa stagionalità ecc., le differenze nei quadri clinici, pure ad unica etiologia. A base dell'unificazione in un 'unica forma r.he, per seguire le decisioni dell }ultimo con-· gresso, chiameremo « febbre bottonosa » di. tutte le febbri esantematiche mediterranee, stanno la identità dei quadri clinici e la possibilità di immunità crociata tra. al.cune di qu estfl: fo:rme morbose. E anche su questo punto 'l'accordo .è totale. Disaccordo vi è, invece, circa· i rapporti tra il .gruppo tifo esantematico più Brill e il gruppo febbri esantematiche. E qui vi sono unicisti e dualisti. · I dualisti, tra i quaN autorevolissimo il Carducci , opjnano che si tratti di malattie i11dipendenti. Gli unicisti con a capo il Pecari , che 1

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ha recato importantissimi contributi personali, unificano nel gruppo del tifo · esantematico anche la febbre bo-ttonosa o eruttiva, che ne sarebbe solo una forma attenuaita, si che accanto al tifo esantematico vero e ·al tifa endemico l)enigno · (m. di Brill), Pecari inscrive, in unità di virus, la febbre eruttiva col nome di « dermotifo estivo no11 diffusibile». E recentemente Nussi nella sua mo.n ografia e sulle malattie del gru1p po « tifo esaintematico », si dichiara indirizzato verso il co·n cetto t1nicista. Se questaJ è la situazio.n e attuale nel problema, vediamo o<ra brevemente quali sono i principali ·argomenti recati in pro dell'una o dell'altra ttesi. I duailisti recano argomenti di ordine clinico e di laboratorio. Essi so·no fondamentrulmen te i seguenti, dal punto di vista clinico·: sopratutto la diversità dell'esantema, papula-nodulare nella febbre eruttiva, petecchiale nel tifo e san temait.ico, la benignità , la 1;on Gontagiosità, la presenza di macchia nera nf Ila febbre eruttiva: il che non è del tifo esantematico. I dati di laboratori darebbero dimostrae,.ione di diversità nel vettore· specifico, non riprodt1cibilità nella cavia de·l la feb1b re e·r uttiva, a differenza di ciò che è noto per il tifo ers anteru.aLico; manc.1nza di immunità crociait a tra tifo esantematico vero e febbre eruttiva. Gli unicisli, e i11i riferi&co particoLarn1.ente al Pecari , non tro,Tano sostanziale nessuna di queste diversità . f'remesso che nessuno pensa a separare il m. di .Brill dal tifo esantemartico vero, pur in diversità di vettore e di quadTo clinico generale, è facilmente comprensibi]e che le diversità indotte in unico virus -d a tante diversità di ambie·n te e sopratutto di ospite intermedio (pidoccl1io ne] tifo esantematico, zecca nella febbre eruttiva) si a1p1p alesino co n diversità nel quadro clinico. Perciò non a''reb·bero· ·peso la diversa prognosi. la diversa co.n tugiosità, ]a presenza solo n e]] 'una forma della « tache noire n perchè si sa· e~ssere legata al1'intervento della zecca. Quanto· ai caratteri dell'esantema, ·a prescin<lere dai casi osservati di febbre erutti,·a con e$él ntema in pair te petecchiale, essi non varrebbero secondo Pecori, a differenziare il tifo e. . santem-aitico, ed il m . di IBrill dalla feb·b re· <'ruttiva: endotelite desquamativa e peri,·ascolarite nodulare furono osservati da Pecori ~n che in alcuni casi di malattia osservati in Roma!. Quanto ai dati di laboratorio. la qu.estione della riprod11 cibilità in caviai della febbre eruttiva non s<lreb·l)e risolta in senso ·assolutamente . ne:gativo :. Ver11oni h.a. visto delle Rickettsie nella v.ag-inale· di. cavie inoc.u]'a te cori il virus della mala,t tia che si o·s serva a Roma,, e gli animali inoculati l1anno mostrato a Re·itano e Boncin clli fenomeni, che sembrano in rapporto con la presenza del virus negli animali stessi. Qt1esti nuovi dati hanno molto valore in pro della teoria unicist a. Rimane l 'asstmz.'8:- di_~ m1m11nità crociata. ma


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SEZIONE PRATICA

I)ecori oppone cl1e sperirri-entando con diver se varietà di spiroc..h et e d ella feb,b re ricorrente , 11on si è ottenuta i·m mu11ità cro,c iata , ma C'h e itess.uno p en sa a dividere per questo la febbre ricorrente i11 entità cliniahe diverse, ed io yj a,ggiungo che mo,l to reoentem ente Bessemans, a pir oposito di im1r1unità atntiluetica , ha scritto tra l 'altro, ch e in animali da esperimento inoculati con divers i cep·p i di spiro.c h eta di Sc.h au-· dinn , non si avrebbe immunità crociata tra i

NOTE E CONTRIBUTI . . . ISTITUTO DI CLI~lCA. CHIRURGICA DELLA

Dopo queste consiclerazio11i g·ener.a li ch e co,n . sigliano a d esse·r e g uarcling hi nel con cludere sulla ])ase di prove a.i i111n1unità crocia1.a , Ya rico.r dato, come ~,-uzzi riferisce, ch e tali pirove tra Lifo scanten1.aitico e lebbre eruLtiva in qualc l1 e esue~::imento non hanno dato risultati del tutto· n eg·ativi; ad a1lcuni autori (Lépine), sar ebbe c ioè riuscito di dimostrare l 'esistenza di in1munità crociata tra le- due fo·r me morb9.se, immunità però di breve dur.a ta1. Un p o·n te quindi - dice Nuzzj - leiga l e due malattie anch e da questo punto di vista. Ecco dun,q ue che attraverso le i>iù reoenti conquiste, l'ago della bilancia sem b r erebbe $!)Ostarsi verso gli unicisti , e Carducci stesso , ·commentando e confermando il fatto dimo'f-'1rato da 1 Pecari , cl1e se ric•e.r cata do·p o più cl i lo g iorni dall'inizio d ellai malattia . la r eazione <Ji W ei l e F elix è in notevol e percentuale po-sitiv,a a1n cl1e. nell e feb·b re ·eruttiv.a , . . i a\1vicina con ser ena obl)ie tLività a l con cetto unicista, ricon oscendo, a ffini Là tra i virus e che qualoh e <'O~a di com11n " n e1ve esistere tra tifo e·sante111.a lico e feb·b ·r e eruttiva. E al Congr esso internazionale d'Ig iene Metliteirranear, la Con1mi. sione , 11o·m inata per riassumere le conclusioni dei lavori nei riguardi d ell a fe b b•r e botto·n ois a, ricon o bb·e che essa e tutte l e form e sin1ilari , deb·b ono riportarsi al g rupp·o del tifo esantematico . ~ stat a cosa utile r h e io vi abbia })r ese•n tato il caso, anche p er cl1·è in qu·esto p eriodo e ir1 Rom.a, t ali ammalati non sono rari e ' 'oi li do-vete quindi saper bene riconosie.e re e classifi•c are. Ed è tanto p iù doverosa la loTo ro nos cenza, perchè s i tratta d i una forma morbosa c ui son o· indissolubilm ente legati i no·m i di stu<liosi italiani. La progno i del caso è, come vi ho· detto, lìuona~, la terarpia a pettante , I.i mitat a ad a ssi·stenza sinto,m atica; la malattia, fatto il su o· d e. ·cor so. pa erà spontaneamente a guarigio11e. 1

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Pubbliclieremo in un. prossi1no 11u1nero u1i largo '.Sunto della Con.f erenza tenuta dal prof. R. 'SANDRl

ALES·

al Co1igresso delle Scienze di Napoli sullo:

''STATO ATTUALE DELLA DIAGNOSI E TERAPIA DELL'ULCERA. GASTRO· DUODENALE,,

UNIVERSlT.~ DI

Direttore: Sen . .Prof. G. 1

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1\'-élifl Celplpl.

R.

JAPOLJ P r\.S CALE.

..

Contributo clinico alla cura delle t•rattnre esposte. Dott.

ALFONSO GIOVANN I C HIARIELJ.O

assiste r1te e doce11te. I

Il problema d el trattamento delle fratture • • esposte è 1ung i dall 'essere riso1to. Se, com e ' giustamente fa osservare Ettorre nella sua relazione s11lla c ura delle fratture , vi è una certa tende11za ad una terap,eutica più attiva, consistente soprat11tto nella più ampia detersione del focolaio di frattura e n ella sutura secondaria , con o senza sutura ossea, vi sono ancora molti ch e rigettano tale prati ca , o la eseguono solo parzialmente. Le recenti pub·blicazioni p·e rò presentano statistich e molto eloquenti al riguardo: Bonn , l{och, \.V . l\iiulle1r , Magnus e Bsehler ed altri sj son o limitati p. es. ad una rigorosa disinfezione m eccanica, e, se d el caso, ad una econom ica r esezio11e dei monconi e·d hanno ottenute) ottimj risultati. Natura lmente sarebb·e erroneo voler seguire un criterio unico per tutti i ti1pi di fratture esposte, d ata la loro grande difforrr1ità , i11a è possibile fi ssare dei co11cetti generali applicabili ai diver si tipi. L 'esame r a diog rafico· può essere molto utile: in effetti , se n elJ e fratture ampiamente es pos te, questo può .a1Jp.a rire anche superfluo, non lo è nel1e fra tlure i11 cui la lesione delle µarti m olli è lin1itata. l lna prec isa con oscenza della entità delle lesioni ossee prin1a d i qualsiasi in l.erve11to , può dirnostrare p. es. ·un a gravità delle lesioni ossee n1aggiore d i quello ell e non si s11pponesse attraverso la lesione cutanea. che può essere m a_gari puntiforn1e.. Circa l 'anestesia, si è quasi empre pref eri Lo nei nostri casi l 'a!Ile.st esia generale. Se lJUalche Autore corne p. es. il F ost er, pensa cl1e si possa estendere anch e .alle fratture espo~ tf· l 'iniez ion e di novocaina nel focolaio di frattura, t ale p r atica in gen er e non è a consigliarsi sia p er la d etìciente risoluzione muscolare , sia p er ch è n on è pr11cJente iniettare un liquido in un tessuto muscolare più o m eno pesto, ed in un fo colaio di frattura , di cui ancora n on si è potuto a ss icurare la di infezione. T ale ane tesia è stata praticata solo i11 une dei nostri casi, m entre in un altro caso si e ricorso alla anestesia del plesso brachia le. 1'oi naturalmente trascuriamo quei tipi di


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fratture cor11mi·nute esposte, ·complicate ' a tale st'ultirr10 autore, per esempio, in una serie di sfacelo della 'J)·a rti mo·lli, che si impone sen- :104 casi, ha praticato ampiamente l'osteo-sinz'altro lo intervento demolitore. In tutti gli tesi con le placche, servendosi per il fissaggio altri casi, qualunque sia l'entità della lesione, di viti di lung·hezza tale da raggiungere la sola occorre procedere al tempo più impo1rtante, corteccia prossimale·; egli fa passare la vite atcioè a quello della disinfezione. Come giusta- traverso il canale e raggiungere il lato opp·o sto mente insistono quanti si sono occupati di solo quando è necessario fìssare un fran1Il1enquesto problema, la disinfezione deve essere to libero &ul lato opposto o fissare i frammenquanto più è possibile accurata: recentazione ti di una frattura spirale esposta. Egli però è diligente dei bo·r di pesti, disinfezione accura- di avvi~o che la placca o le viti deb1b ono esta della cute prima meccanica e p·o i con mez- sere ri1nosse appena si sia a.v uto saldamento zi chimici, allarg·an1ento della ferita cutanea, delle ossa a ineno che la ferita non sia già quando questa non è così larga da consen- guarita al disopra. tire un completo dominio della lesione. I muIn linea g·e nerale nor1 si può ritenere· che la scoli e le parti inolli sottocutanee vengono pratica della osteosi ntcsi non sia una. pratica accuratamente sb·rig1ia·t i e disinfettati. Per da evitare tutte le volte che questo sia possil osso poi, contrariamente all 'opinione di al- bile, anche senza volere arrivare all 'opìnio11e cuni, occorre procedere alla sua disinfezione di alcuni al1tori, come p. es. Hey-Groves il sia lavandolo accuratamente con del siero fi- quale ha defìnito un delitto chirurgico 1'utisielogico tiepido sia raschiando con un cuc- lizz,azione immediata delle placche nelle fratture esposte; ed ecco perchè alcuni autori hanchiaio i capi o&sei stessi. La pratica, che ancora alcuni consigliano, n o pensato di girare la posizione e preconizdi fare delle resezioni delle estremità ossee, zare delle osteo sintesi modificate. non è in ge11ere da consigliare, sia perchè f{icordia1no tra questi p·r ocessi la cosidetta quasi .sempre è inutile, sia perchè si può an- osteosintesi ritardata proposta da Leriche e la dare incontro a dei raccorciamenti dell'arto osteo-sintesi a distanza . La prima, consistente molto più 11otevoli di quello che non potesse nella disinfezione, nella sutura secondaria alsembrare .a prima vista. cuni giorni dop·o e nella osteosintesi in un terCome si vedrà dalla esposizione dei miei zo momento, h.a trovato in genere pochi sostecasi clinici, nella maggior parte dei casi non nitori. La seco11da., praticata per mezzo dei è necessario ricorrere a dei processi di oste-0 fissatori esterni , ha avuto a.nch 'essa una scarsa si11 tesi. In verità i pareri sulla miglior co n- diffu~ione, sebbene vi siano parecchi autorit dotta da tenere verso i capi ossei, sono molto Ghe ne ~iano rimasti soddisfatti, tra cui , il più discordi, in quantochè vi sono molti autori, i recente, il Simpson-Smith che l 'ha utilizzata quali, perchè fautori convinti delle osteo sin- in 20 casi con buon successo. In genere nei tesi, corne metodo di scelta nella cura delle nostri casi non abbiamo creduto di ricorrere fratture semplici, vogliono estendere tale pra- a speciali processi di osteosintesi, in quantotica a tutte le fratture esposte e quindi con- chè in linea generale una buona coattazione sigliano tutti i varii n1ezzi, di cui ci si serve dei fran1m enti può essere mantenuta per un abitualmente per praticare le osteo-sintesi. te1n110 sufficienten1e11te lungo, perchè si possa Abbiarr10 cosrì i varii fìli metallici, con o senza dopo l 'intervento i1rocedere alla imn1obilizza-· perforazione dei capi ossei , l 'inchiodamento zione d.ell'arto stesso, preferibilmente a mezcon le agrapl1es, il cerchiaggio secondo Putti- zo di uri apparecchio gessato. Parham , l 'impiego di placche, di manicotNei nostri casi si è ricorsi alla sutura meti eco. Ma co11tro tale pratica si sono elevati tallica, a volte, cioè solo quando non se ne molti autori, i quali l1anno messo in luce i poteva fare assolutamente a meno, ed anche gravi inconvenienti cui sì può andare incon- in questo caso, con jl minimo dei mezzi, tro, come accidenti setticemici molto gravi, mentre ci sia1no contenta.ti o di semplici fili processi di osteite di lunga durata; ritardi di di catgut, corr1e fin dal 1909 ha con sigliato il consolidazione, dovuti sopratutto all'allonta- Walter, o magari a non ricorrere a suture di namento dal focolaio di frattura del sangue alcun genere, quando di queste se ne p·otesse stravasato. dei tessuti pesti, e dei frammenti fare a meno. di tessuto osseo. Il problema, come dicevo, è Abbiamo seguito in questo criterio l'opilungi dall 'essere risolto , in quantochè ab-bia- nione di molti autori come il Levittoux di n10 statistiche favorevoli alla osteo sintesi, \ /arsavia, di Bonn, Koch, W. l\i1uller, Magnus, come quelle di So là Suris di Barcellona, di Roehler e di coloro ch e per essere stati recenDuyariez, di Foster e di molti altri. Que- temente relatori su questi problemi, come 1

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I'toux e Sen·èque in 1Francia ed Ettorre in Italia, si sono diffusamente occupati di tale modo di cura. Il recente articolo di 1Foster ha rimesso in discussione il problP.nta, che sembrava ormai superato, del lavaggio continuo post-opera• torio. Seguendo la tecnica di Carrel-iDakin, egli si è àichiarato molto soddisfatto di tale pratica nei 304 casi da lui trattati, ma in linea generale -p ossiamo dire Glle essa allo stato attuale è sconsigli ata da tutti e senza voler arrivare all'affermazione di qualche autore, come Lambotte, che considera ta]e pratica come un passo indietro della chirurgia di 30 anni, possiamo dire che tale pratica debba essere ri~ervata solo a qualche determinato caso, in cui si deve ritenere che il focolaio sia in modo particolare inquinato e che occorra assicurare il continuo allontanamento del pus. Merita poi una pa.rticolare menzione il comJ)Ortam·ento d a tenere nei rig uardi d ella ferita cutanea. Purtroppo ancora si vede con una certa freque nza zaffare la ferita, la pra.tica oramai h a dimostrato ch e tale procedimento è il 1)eggiore d i tutti. Se da una terapeutica attiva e ben condotta delle fratture esposte si vogliono ottenere i migliori risultati, si deve procedere alla sutura immediata e sen za drenaggio delle parli molli. Naturalmente an ch e in questa p ratica non bisogna esser e asso.Ju t isti , in quantochè questa può avere delle limitazioni dipendenti dalle condizioni della cute e d egli 8lrati mt1scolari sottostanti . Nei riguardi della p 1rin1a abbiamo già d etto chr occorre escidere fin d.al prim o momento non solo i bordi cuta n ei della ferita,, comunque maltrattati, n1a es tendere tale escission,e a tutta quella cute ch e si presume possa andare certamente in sfacelo nei giorni successivi. II voler in tali casi accanirsi a suturare la cute sarebbe un grave errore, in quantochè esporrebbe alla irtfezion e secondaria an cora più grave. Tn tali casi Gi si p uò contentare di un::i. m edicatura a piatto senza ricorrere allo zaffam ento vero e proprio della lesione. Anche lo sla lo d ei inuscoli impone una attenta considera2ione, in qu antochè se ci si trova di fronte a tessuti fortemente pesti e d ella cui escissione non si sia rimasti co1npletamente sodd isfatti : sarà bene assicurare un drenaggio minimo di tali parti inolli ed ·è perciò ch e in tali casi noi non abbiamo mai praticato lo zaffamento della cavità ma ci siamo sempre contenta.ti di u11 semplice drenaggio filiforme al disotto dell a sutura , che, assicurando Io svuotamento di eve11tuali ematomi, riduce di rr1olto le probabilità di una infezione. 1

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Semb-ra strano in vero che con cetti così semplici stentino a l.ro·v are diffusio n e. Già d a t·e.mpo chirurgi autorevoli avevano affermato i 'utilità dell ;intervento precoce; b·asterà per Lutti cita re 1~Al essan dri ( 1), il qua le fin dai tempi d ella g uerra vi ha dedicato una serie di articoli e che a quell'epoca aveva organizzato un r eparto speciale per fratturati pressò la Iva armata. I casi di fratture. esposte che egli riporta sono tanto più interessanti se si p ensa che si trattava di ferit-0 di guerra. Tali risultati sono indub·b iamente dovuti -a l fatto ch e, come eg·li s tesso riferisce, è intervenuto n elle prime ore, deterg~ndo, secondo i casi, completam ente il focolaio di frattura, escidendo i tessuti riesti e laceri , asportando i corpi estranei e le scheggie distaccate, tog liendone parzialmente o totalmente anche altre ader enti ch e ostacolano la vista e l 'accesso dei m o n coni principali e del canale inidollare, resecando, se ne cessario , quelli , pulendo e dominando com1)letam ente questo, r end er e possibile in tal modo, sen1pre secondo l 'Alessandri, anche nelle fratture di femore che sono l e p1iù gravi, la detersione cornpleta della ferita e d ella frattura e la riunione per prim·a con o senza dre• nagg10. La cura post-opera tori a ha anch'essa una grar1de importanza. In linea generale due sono gli indirizzi di cura: 1'irnmobilizzazione (semJ>lice o in apparecchio gessato) e l'estension e continua. Nei nostri casi non vi è stato mai b isogno di ricorrere al] 'estensione continua, ch e vive delle controindicazioni d ella immobilizzazion e. Nei nostri casi il trattamento operatorio praticato è stato se·m pre più che s~f­ ficiente per pern1etter e 1'immobilizzazione desiderata , ma che preferibilmente è stata ottenuta per m ezzo di un apparecchio gessato. Non riferirò quindi i varii tipi di esten sione , generalmente usati n ella pratica , perchè non sono stati mai applicati nei casi da me d escritti. 1

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I casi da m e osservati sono 20 e riflettono gli anni 1931-1932-1933 e sono stati tutti trattati secondo i principi dianzi esposti.

I . - P. Maria, di a. 23, da S. Arpino. Il 27-3-1931 riporta frattura esposta del 3° inferiore della tibia sinistra. L'inlervento consistette nella più ampia toilette del focolaio di frattura e dei capi ossei; e poichè questi riuscivano a mantenersi ben coattati non fu n ecessario ricorrere ad alcuna osteosinlesi. Chiusura dci tegumenti senza drenaggio . Si ebbe una guarigione operatoria perfetta, tanto ch e meno d'un mese dopo, e pre, cisamente il 14-4-1931, veniva, a richiesta dell 'inferma stessa, dimessa in apparecchio immobilizCASO

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ALESSA~DRI

R. Giorn. Med. Mil., n. 8, 1918.


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zante, daLo che, il decorso era con1e quello di una co1nune frattura chiusa. CA so II. - F. Michele, di a. 43, da Maddaloni Inferiore. ' Il 9 ottobre 1931 vie11e ricoverato · per una frattura espos la della diafisi del radio di destra, associata ad ampia ferita lacera al braccio ed al gom.ito destro. L 'inLerve11to consis tette nella recentazione ciei bordi cutanei pes ti, sia in corrispondenza della frattura esposta che delle ferite lacere. Ampia toile tte dei tessuti muscolari e del focolaio <li frattura. I frammenti erano ben giustapposti, per cui si procedette alla sutura cutanea, ritenendv prudente però, dato lo stato dei muscoli, di lasciare un drenaggio filiforme nelle parti mol1i, ç he fu tolto dopo 48 ore. L 'infer1110 fu dimesso completamente guarito l'l ~J. 9 -

l ·41") .,• 0vù"'1 .

CASO III. -- C. An11a, di a. 70, da Napoli. Ricoverata il 15 gennaio 1~32 per frattura esposta della tibia sinistra. 111 Lei vento com e 11el 1° caso. L'inferma è diJ11essa di sua volontà il 31 gennaio in apparec~ chio gessalo, dato il decorso nor1nale d ella frattura. Nolizje avute alcuni m esi dopo conferma110 l'ottimo stato a11atomico e funzionale de·I l 'arlo. CAso IV. - F. Salvatore, di a. 37, da Villaricca. Viene ammesso il 10-4-1932 con lussaziorte dell 'articolazione tibio-astragalica destra, arnpiam enle aperla . Viene fatta un'accurata toileli.e dell 'arlicolazione, d ei capi ossei e di tutte le parti molli. Si richiude poi la capsula articolare e veng·o11() ~11luratj i com t1ni tegumenti. Si ebbe guarigione per prirr1a della lesione chirurgica e l'i11ferma viene din1cssa il 22-4-1932. Nel suo do111icilio furono iniziati precocemente i movimenti dell 'articolazione , per cui l 'articolazione h a ripreso quasi interamente la sua inobilità. CA so V. - M. Maria, cli n. ~)6, da Ischia. Al1'ingresso (18.-4-1932) presenta frattura comminuta espcsla del 3° m edio Jella ga·mba destra. La lesione data da oltre 24 ore. Previa recentazione dei bordi cutanei, deters1one dei numerosi coag·uli e delle parti molli , si è obbligati ad asportare nun·1erose piccole scl1egµ-ie, i frammenti vengono regolarizzati e mantenutj in sito mediante una placca di Lambotte, perchè non si riusciva con i mezzi soliti a m antenerli ben coattati. Il decor so l)OSt-operatorio in complesso fu buono: si ebbe n ei giorni seguenti una parziale disunione dei comuni tegumenti ed un processo di osteite di modico grado per cui la guarigione fu un po ' ritardata. Ma in definitiva questa fu ugualmente ottima, il saldam ento dei capi ossei fu perfetto e l 'infermo potè essere dimesso circa 4 mesi dopo e precisamente il 15-5 dello stesso anno.

CAso VI. - S. Michele, di a. 41, da Maddaloni. Entra r.o n frattura esposta al 3° medio della gamba destra. Il trattamento fu quello solito: apertura e toilette del focolaio; riduzio11e e contenzione della frattura con mezzi semplici; chiusura dei comuni tegumenti previo piccolo drenaggio filiforme.

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~ANNO

XLII,

Nu~1.

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Guarigione per primam. Il drenaggio fu tollo in 2a giornata. L 'infermo è dimesso il 3 aprile 1932. CAso VII. - Virgilia R., cli a. 50, da Angri. Ricoverata il 29 gennaio 1932 per frattura esposta completa al 3° medio deìla gamba sinistra. Trattamento come nel caso precedente. L 'inferma è dimessa guarita il 5 aprile 1932.

. CAso . VIII. - D. F. Raffaele, di a . 58, da Marc1an1se. Il 6-5-1932 è ricevuto per frattura esposta della gamba sinistra. Dato lo stato della lesione, si procede allo sbrigliamento della ferita; ampia detersione del focolaio di frattura, asportazione di scheggie libere. Chiusura dei comuni tegumenti. Si stabilisce un processo infiammatorio di non rilevante entità, che obbliga ad una parziale diSùnione della sulura. Dato il processo di osteite che si era anche formato , il 13-7-1932 si procede allo sbrigliamento del focolaio di frattura. Vengono asportate numerose brattee ossee libere, fu praticata poi una limitata resezione del frammento superiore e poichè non si riusciva a mantenere i due fra1nmnti ben coattati si applicano due uncini di Dujariez. Chiusura, anche in ques to caso, dei con1uni tegumenti, previo piccolo drenaggio filiforme. Questa volta si ebbe saldatura dei frammenti e l'infermo fu dimesso gt1arito il 19-9-1932. CAso IX. - F. Lucia, cli a. 50, da A ,-ersa. All'ammissione (28-9-1932) presenta ampia apertura della articolazione tibio-t ar sica sinistra e frattura malleolare esterna. Si procede alla toilette d ella lesione ed alla detersione del cavo articolare co11 siero fisiologico fenicato. Il malleolo viene i;nant enuto in sito con una sutura del periostio sopras tante al catgut. Sutura dei co1nuni tegumenti ed i1nmobilizzazione. Il 31-10-1932 l 'inierma chiede di essere dimessa. Da notizie ulteriori si apprende che è residuato un certo grado di rigidilà clell 'articolazione del collo del piede, che rilengo debba m etter si in rapporto con la inancanza di qualsiasi cura di mobilizzazion3 dell 'articolazione nel periodo post-operatorio. CAso X. - L. Salvatore, di a. 30, da Napoli. Entrato il 18-6-1932 con fraLlura esposta del 3° superiore dell 'antibraccio destro. Sbrigliamento e d elersione del focolaio di frattura. I frammenti vengono in 1)arte resecati. Si riesce a mantenere ben coattati i frammenti senza bisogno di ricorrere ad alcun processo di osteosinlesi. _C hiusura d ei comuni tegum enti ed applicazione di un apparecchio gessato. Il controllo radiografico conferma la buona posizione dei framn1enti. L 'infermo è dim esso il 10-7-1932. Rivisto consecutivamente, in cura ambulatoria, si potè confermare l 'ottimo risultato anatomico e funzionale. CAso XI. - F. Giovanni, di a. 16, da Mugnano di Capodimonte. Entra il 7-7-1932 con frattura della gamba destra. Previa apertura e toilette del focolaio di frattura, furono r egolarizzati gli estreu1i dei capi ossei, i tesst1ti molli pesti


tANNo XLII, Nul'I. ij

SEZIONE

furo110 asportati. Drenaggio filiforme delle parti molli e sutura. Si ehbe gl1arigione senza alcun incidente; l '11-8-1932 l 'infermo è' din-iesso in via di comple la ripresa funzionale. CAso Xli. -. N. Giacomo, di a. 62, da Lusciano. B ricevuto il 29-7-1932 con frattura esposta del 3° medio della gamba destra. Si istituisce il trattamento chirurgico come nel caso precedente. Dimissione il 9-8-1932, guarito della lesione chirurg·ica ed jn via di completa ripresa funzionale. CASO XIII. - C. Alfredo, di a. 19, da Casale di Carinola. All 'atto dell 'ammissione (16-12-1932), presenta fraltura co111minuta ed esposta d ell 'omero sinist1 o. Previa aneste~ia del plesso brachiale 11el tratto sopraclavicolare, si pratica la recen tazione d ei bordi cutanei ed un 'ampia toilette del focolaio di frattura. Si asporta una sch eggia libera e si constata che il inoncone superiore appuntito si è conficcato nel for a me midollar e del framn1en to inferiore. Data l 'importanza della lesione, si pensò di n on ricorrere ad alcun processo di osteosintesi, ma di contentarsi della contenzione dei frammenti ch e si era venu ta a stabilire con l 'ingranamento dei frammenti stessi , contenzione, ch e, d 'altra parte, appariva abbastanza solida. Sutura dei comuni tegumenti ed immobilizzazione in apparecchio contentivo. Ad ont~ della gravità del caso, si ebbe una perfetta guarigione chirurgica, residuò un li eve accorciamento dell 'arto, ma il braccio potè ripigliare in pieno la sua funzione. Il 2-2-1933 jl C. veniYa dimesso. CASO XIV. - A. Ernesto, di a. 22, da Napoli . Il 13-1-1933 viene r icevuto co11 frattura esposta del 3° medio della gamba destra. Come al solito sì pratica un 'ampia toilette di tutto il focolaio délla lesione. Trattandosi di una frattura spiroide della tibia non si riesce a far mantenere ben coatt ati i due capi ossei, per cui si procede ad una osteosintesi che, feò eli al concetto di ricorrere sempre in questi casi al mi11imo m ezzo, consiste in un doppio cerchiaggio cori fili di hronzo. Sutura dei comuni .tegumenti senza drenaggio , apparecchio gessato. Guarigione senza alcun incidente. L 'inferrno è dimesso il 9-3-1933. CAso XV. - C. Michele, di anni 19, da Resina. All 'atto di an-imissione preser1ta frattura esposta dell 'estremità inferiore del radio di destra. Presenta inoltre frattura del bacino. Toilette del focolaio di frattura. Il framme~to superior e del 'radio, esposto ed irriducibile, viene recentato. Sutura dei comuni segmenti e drenaggio filiforme del sottocutan eo. CAso XVI. - .C. Antonio, cli anni 36. Il 20 luglio 1933 presenta, al momento della sua ammissione, frattura esposta del 3° m edio della gamba sinistra. Fu praticata l'anestesia locale nel focolaio di frattura ; la lesio11e cutanea sbrigliata ed ampia toilette del focolaio. Giustapposizione dei framn1enti , drenaggio filiforme del sottocutaneo. sutura , apparecchio contentiYo provvisorio.

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PRATICA

L 'infermo, assicuratosi del 11orn1ale andamento della lesione chirurgica, il 29 luglio volle lasciare l 'ospedale, ancora in corso di cura. CAso XVII. - T. Luigi, di anni 18 . All 'ammissione (20-7-1933) presenta: vas la contu sione del 3" inferiore del braccio destro con ferita contusa alla faccia esterna dello stesso seg1nento del] 'arto; spappolamento dei muscoli epicondiloidei, frattura da schiaccian1ento dell'epifisi omerale. In eteronarcosi si pratica sbrigliamento e reren tazion e della ferita cutanea. Toilett e del focolaio di fratt11ra; drenaggio filiforme del sottocuLa11eo, sutura dei comurii tegumenti, apparecchio con tentivo provvisorio. . Il decorso postoperatorio fu d ei più normali. L 'infermo lasciò l 'ospedale il 9-8-1933 in corso di g·uarigion e. CAso XVIII. - M. Angelo, di a. 12. °È ricoverato iJ 16-7-1933 con frattura esposta dell 'olecrano sinistro. Si pratica la sutura metallica dell'olecrano. Guarigione completa . CASO XIX. - . D. C. Benecl.etto, di a. 58. Entra i l 29-6-1933 con frattura comminuta esposta della g·amba sinistra. L 'i-nfermo rìferiscè ch e tale lesione è dovuta ad una corr1a ta di toro, che, penetrata dalla faccia interna della gamba, era u scita alla regione esterna della stessa gamba, dopo aver perforata la tibia. Operazione: ampia toilette del focolaio di frattura e n elle vaste lesioni delle parti nlolli. I fram111enti ossei molteplici ed irreg·olari ven gon o mantenuti con una p lacca metallica avvitata. Drenaggio filiforme del sottocutaneo. Sutura dei tegunJenti . Si stabilì un lieve processo infiarnmatorio, per cui si fu costretti a disunire parzialmente la ferita. Il 18 luglio, essendosi stabilito un processo di osteite con leggera necrosi dei capi ossei, si tolse la placca di Lambotte, e si ripetette la toilette del focolaio. Dopo tale intervento, il decorso fu dei più regolari e l 'infermo il 2 settembre veniva dimesso g11arito . CAso XX. - D. C. Rachele, di a. 50. All 'amrnissione (27-10-1933) preser1ta frattura esposta di Colles a destra e lussazione esposta del cubito sul carp o. In anest esia locale si pra1 ica toilette del focolaio, r iduzione delle lesioni, sutura ed immobilizzazione. Il decorso post-operatorio fu normalissimo, e sebbene l 'infern1.a l '11 novembre fosse stata colpita da trombosi cerebrale co n emiparalisi a destra, la lesione guarì perfettamente.

* ** La serr1plice esposizio·n e dei casi potreb·b e lumeggiare qual '·è il nostro orientamento nella cura delle fréltture esposte. Ma per completare questa esposizione ed inquadrarla in quella più vasta delle fratture esposte i11 generale , penso sia opportuno riportare la classifi cazione ch e di que te le.. ioni


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P OLICLINI CO »

l ANNO

XLII,

Nu~r.

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d ovrel)l1ero· raggrupp·a rsi in una sola classe e h anno d ato Rou x e Sen·èque n ella lor o r elalasciar su ~sj s t ere le d ue ultime . zion e. Questi Autori distinguon o 5 g radi dif' Nelle fra tture di p r imo g rado dovrebbero fer enti di g ravità n elle fra tt ure aperte di entrar e tutte quelle fratture in cui le lesioni gamba . Il I 0 g r a do corr1pre11de i cosidetti casi otti- cutanee pern1etton o un ravvicinamento d ei bordi, complet o o quasi , le l esioni muscolari m i , in cui la ferita cutan ea è di pochi millidi ",.ari D entità n on son o p erò tali da impedire m etri , asse n 7a di en1atomi n el sott ocutan eo, n essun n fuo riusc ita d elle ossa . In questi casj llD a sutura, le lesio ni ossee n on sono p luricom11li11ute. In tutti questi casi occorre invien e con sig liata l 'astensione . tervenire anche quando una lesione modesta Nel ~ g r a do poi gli AA. includono i casi delle parti m olli possa far pensare che le leir1 cui il ferito è visto J1recocen1ente , le lesio.n i si.or1i p r ofc>nde n on d ebb·a n o esser e di una ric utanee permettono un facile riavvicinamen to, levante c11tità. L' esp erien za ha invece din10 non vi son o lesioni estern e d elle parti m olli , stra to c J1e frequentem ente n on esiste 3 }c11n pala fra ttura n on è comminut iva, o lo è in ralleJismo di gra, rità tra le lesioni supertlciali n1in imo. g r ad o. Nell e fra tture di questa catee q 11elle p1<1fonde. Ch e in qu est o gruppo l :e ssa gor ia g li a utori d opo a ver ricordato l 'am1) ia cap itare anch e qua lch e caso in cui l 'aste11si t1ne toil c Lte d el focola io e la reoentazion e d e i 11ordi r11tan ei , propongono la segu ente ter apia : a' 'r·ebbe dato u g·ua lmente la gu arig ion e, poco inal~, per ch è l'intervento , con l 'acci1rata din ei r iguardi dell 'osso , se si tratta di una fra tsirtfezion e cl1e comporla , non p otrà 3gg·ra ,·artu ra trasver sRle mantenentesi correttam e11te n e il n orin ale d ecor so. Si sar a nno ··alva te }1erè rido tta o i >r esso a rpoco, ·è preferibile asten er si da ogni sin t esi; per le p arti molli poi sutura Lu tte quell e frat ture in c ui u na ter apeutica di a ttesa n on avrebbe fatto a ltro c l1e determinare cuLè1 11ea quasi total e , salvo un dren aggio con un fascio di crini o un.a lamina di c.aorutaho·u c . t111 p r ocesso d 'infezion e ed è noto· ch e in quest a, con1 e i rl tutta la chirurg ia d i urge·n za , la Terininar.e con un apparecchio immob ilizza11te, i1referibi1mente un ap1p arecchio gessato . prog11osi varia a di stanza an ch e di or e . P er fratture esposte di 3° g r a do g li Autori I ' e nti casi d a noi presen tati rientrano tutti intendo110 quei casi in cui dal lato d ella cut e n el primo gru ppo, ed in tu tti. il risultato è vi è imp(IS~i bilità di ricorrer e alla sutura pri- st él.to ottimo. mitiva 0 la frattura resta aperta , d al la to d elle .i\])]Ji amo creduto invece d i escluder e d alla parti m olli vi sono lesioni di estesa coritusion of..tra casistic a le fratture d egli ultimi due ...... ne. In ta li casi convien e tentare un a conte11gruppi , di cui p u r abb·ia.m o avuto a curar e zione m etallica d ei capi ossei , qual or a n o11 si rnoltj casi, 11er ch è cr edo ch e si è tutti d 'a criesca a rr1anten erli b en coattati. cordo n el lirr1itar e , per i primi , l 'intervento Nelle frattl1re esposte di 4° g r a d o , in c ui. vi alla so]a Hccurata disinfezion e, immobilizzazion e o , m agari , esten sion e e 1per i secondi risono ampi scollamenti cutanei, gravi lesioni dur lo a lla, sem1}11ce am putazion e. ml1scolari , e lesi oni ossee di rilevante en tità, occorre as ten er si da qualsia.s i tentativo di osteoRIASSl TNTO . si11tesi e di sutura cutanea , limitandosi a ll 'esten sion e continua ed a don1inare l 'eventuale L ' A. riporta 20 casi di fratt ure esposte ed infezio n e . espone i criteri ch e biso,g na seguire n el trattaNel 5(1 g r a d o poi , sono r acchiusi tutt i i casi m ento di tali l esi oni. in cui v' è sfacelo d ell 'a.r to , pe r cui s 'impone BIBLIOGR AFIA. I' a111 putazio11e. Com e gli st essi. AA. fanno osservare, la 1) AnNAUD M. ~resse Méd ., 40, 1931. 2) A u MONT P. Rev. de Chir ., 43, n . 8, 1924. g r ande m aggioranza dei casi è costituita da 3) BECKl\>IAN F. Surg., Gyn . a. Obst ., 40, 1, 1925. quelli del gr·uppo 2 , e p er i quali si può dire 4) BER CEANU D . Rev. d e Chir., 50, 1931. ch e esse·n zialmcn te vertono le discussioni in 5) BLUE G. E . Intèrn . J . of Me<l. a. 1Surg ., 37, quan toch è una cura più o m e·n o attiva dipenn. 11, 1924. · d e princi palmente dalla m entalità d el chirur6) Bno''' N Vv... L. and Bno wN C. P . Ibid ., 37, n. 8, 1924. go e d al suo orie·n tam ento ter a peutico . 7) BYFORD \ 7\i . H. Illinois n1 e d . .Tourn., 43, n . 6, Noi ritenj amo ch e una lieve modifi cazione 1923. alla r lassifìcazion e· sudd etta possa. m eglio sin8J CANNADAY J . F. Ann. Surg. , 89, 1929. t€tizzar0 quale, a n ostro modesto parer e , d eb·9) C:\Nov A. Ortop . i Traumat. , 4, 58, 1930. ha e er e l 'att uale condotta del chirurg o n ei 10) CooK R. Y . J o u r n . of B o n e a. Joint S11rg., 6, n . 1, 1924. _ rig uardi delle frat ture esposte. In a lt1i ter m ini pen siamo ch e , sopr a tutto 11) CoTToN F . Y. Surg. Gyn ec. Ohst., 52, 1931. 12) E H ALT vv'. Ar ch . f . Orth .' 29, 1931. a i fi n i ter apeutici ,_ delle 5 suddivisioni d el 1- 13) E NGELì\IANN R. Arch . f . Orth ., 31, 1932. ba110 restarne solo 3 in quanto ch e le prime tre 14) EsTES J . R., W ILL I A1vr L. _i\nn . Surg., 90, 1929. 1

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,[ANNO XLII, NuM. l]

SEZIONE PRATICA

15) EsTES W. L. Intern. J . of Med , . a. Sur g ., 39 , , n . 11, 1926. 16) ETTORRE E. Criteri e metodi di oggi nel trattamento delle fratture. Arch. Ortop. , vol. 50, n. 1, 1934. 17) FAGGE C. H . Practitioner, 11.5, n. 3, 1925. 1.8) FELSENEREICH F. Wien. Klin. Woch., 11, 1930. 19) FEssLER J. e J OSEF M. J ourn . Am. Med. Assoc., 81 , n .. 12, 1933. 20) FIRER S. Ortop. Traumat. , 6, 34, 1932. 21) FITTE M. J . e BARATELLI R. E. Rev. Ort. , 1, p. 313, 1932. 22) FosTER G. V. Surg·. Gyn . Obst., 56, 1933. 23) GnAvEs G. J. Amer. Journ. Surg ., 13, 1931. 24) GruMAULT L. Arch . fran co-belges de Chir., 27, n. 1, 1924. 25) GR1MA ULT L. et WrLvVERTz E. 40° Congr. Franç. Chir., 428, 1931. '26) GURD F. B. J ourn. Bone a. Joint Surg., 15, 1933. 2 7) HXBLEn C. Chirurg. , 4, 129, 1932. '28) HARVEN J. (nE). Le Scalpel, 1931 . ·29) HEMPEL. Zbl. Chir., 1930. '30) HENsoN E. B. :South Med. J. , 22, 1929. '31) lMBERT R. Rev. d e Chir. , 50, 1931. 32) .T IMES V IDAL F. Rev. Cir. Barcelona, n. 4, 1932. .33) KocH. 50 Tag . d. dtsch. Ges. f . Chir. , 1926. 34) l{ocH E . Arch. orthop., 27, 1929. "35) KRUGLIKOVA ,~ . Nov. Chir., 12, 1931. '.36) KuLow sK1 J. Journ. Bo11e a. Joint Surg., XIII, 1931. '37) LECLERC G. In'tern . J. Med. , 41, 1928. ~~8) MuNFORD E. B. Journ. of the Indiana State ì\iled . Assoc. , 15, 8, 1922. '39) MUNFORD E. B. Ibid.' 22, 19·29. 40) 0RR H . W . e Taol\1:SON .T . E. M. J ourn. Am. Med . Ass., 83, n. 18, 1924. 41) P ANKRATIEVV B. e PoLiTow. '1Vi en. I):lin. Woch., 11, 1932. 42) Roux G . e ,SENÈQUE J. J ourn. µe Chir., 38. 1931. 43) SANER F. p. Intern. J. of Med. , 44, 1931. 44) SunDER C. L. Ann. Surg. , 90, 1929. 45) Srl\lIPSON SMITH A. Rrit.ish Meq. J. , 11, 1933. 46) 51'-IOLER F . Med . Klin., 11 , 1494, 1931. 4.7) SoLÀ Sun1s J. Rev. med. Barcelone, 16, 1931. 48) STERN '1V. S. Journ. A. M. A. , n. 24, 1924. 49) ScH~RN W. G. Journ. of Bone a. Joint Surg ., 9, n. 4, 1927. 50) '" AG'NEn J. H. Atlantic Med. J ., 29, n. 12, 1926. _..

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R.

l\ilEDICA

GENERALE

U 0.frVERSITÀ

Direttore: Prqf. C.

DI

SIENA

GAMNA

Contributo clinico allà. conoscenza della poliuria insipida sin't omatica. Dott.

A NTONIO ARCHI,

aiuto· volontario

Il caso che. intendo brev€-trnente il'lustrare in questa no·t a si presta a.d alcune interessanti considerazioni sia per le .diflìco1tà diagnos tic~,e che 10 hanno acrco n1pagnatoi, sia e ancor p1u per la modalità con cui abbiamo creidu~o d 'interpretare il sintom.a po1iuria insipii·da ir1sorto due vo-lte nel corso della mailla ttia. 1

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Si · tratta di una donna, C. Caterina di 52 anni da Asciano. Ci venne portata nella Clinica il giugno 1934, in condizioni di obnubilamento psichico, con un vas~o ematoma, a carattere non più recente, alla regione parotidea di sinistra che sconfinava anche nelle regioni limitrofe, ~ con e;i~entissimi i sintomi della paralisi del facciale di sinistra. I famigliari che l 'accompagnavano ci riferivano che cinque sere prima, il 10 giugno, la p.. era st~ta ~rovata ai piedi di una scala, nella propria ab1taz1one, in stato di completa incoscienza con fuoriuscita di sangl:le dall 'orecchio di sinistra e anche dalla bocca e dal naso . Nelle ore successive vi fu pure perdita involontaria d elle feci e delle urine, mentre al mattino essa poteva già articolare qualche parola, pure presentando stato confusiorl:ale. Fi~ dal p~imo momento, a quanto ne rifer1sc~no i parenti, comparvero i segni della paralisi facciale , presso a p·o co del tipo e del grado di quella che riscontrammo. al momento dell'ing·resso. ~'e?a~e o~biet~ivo c~e allora praticammo, e di c;i-1 r1fe~isco i ~oli particolari degni di qualche rilievo, c1 fece risco·n trare i seguenti dati. La conformazione scheletrica era del tutto reg·olare: alla regione parotidea di sinistra nessuna tumefazione o dolore, ma un vasto e11latoma che si estendeva anche alla mastoide e, in alto, alla r egione temporale. Il meato uditivo esterno presentava croste ematiche. Anche sulla coscia destra .u n vasto ematoma. Sistema nervoso·: Psiche alquanto obnubilata, così che non fu possibile raccogliere direttamente l '~namnesi: tendenza alla logorrea. L 'a. appariva orientata nello spazio e 11el tempo. Al viso si notavano i sintomi classici clella. paralisi periferica facciaJe di sinistra, e cioè i segni di Bell e di Negro, I 'impossibilità di chiudere l 'occh io e lo spianamento d el solco naso-genieno di sinistra . La ling ua era sporta diritta, con legg ere scosse fibrillari: l a n1età sinistra d el velo pendulo appariva leggermente abbassata. I pu11ti di .em er gen za del trigemino erano lievcn1en ·le dolenti alla palpazione. Nessun disturbo a carico d egli altri n ervi cra11ici. Pupille b ene r eager1Li alla luce, all 'accomod azione e alla convergenza. Nu ca alquan to rigida, indoler1te alla p alpazione sul r achid e. Nei ten tativi

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« IL POLICLINICO »

di pieg·arla , compariva il fenomeno di Bruclzinski. l\'on dis turbi della motilità e della sensibilità a · carico degli arti superiori, i cui riflessi tendinei erano di' inten sità normale; una lieve dismetria a sinistra : non adiadococir1esia. Agli arti inferiori motilità e sen sibilità normali. Da a1nbo i lati i riflessi tendinei forte1nente climinuiti. A destrçt prese11za del sintoma di l{ernig, che in ininor grado era presen te pure a sinistra. A carico degli altri organi e apparati, mi limit erò a ricordare che tutti i reperti erano n ormali, ad eccezione di un netto trigeminismo del ritmo cardiaco, con p olso pi1:1ttosto vacuo e di frequen za 11ormale. La pression e arteriosa, ugua1le su entrambe le omerali, era di 120/75. Nelle uri11e una lievissin1 a albuminuria, senza disturbi della m inzione. L 'alvo era alquanto stitico. Il primo quesito ch e ci dovemmo porre subito a,l momento dell 'ingr esso della p. fu r elativo al m eccanismo stesso con cui la sintomatologia era cominciata. La donna era st ata trovata in stato di incoscien za, ai piedi di u11a, scal a, dai su oi famigliari. Si trattava di un ictus cerebrale che aveva provocato la caduta, oppure di una caduta vera e · pr o1)ria, con lesioni della scatola cranica e successiva comn1ozio11e cerebrale? Quesito delicato, anch e per il giudizio prognos lico e per i provvedim enti t erapeutici , che noi risolvemmo orientandoci verso l a secon da possibilità. Infatti , pure avendo noi veduto 1'ammalat a solo ci11que. giorni dopo l 'inizio del quadro morbo so, per l'assen za di qualsiasi compartecipazion e 1notoria e sen sitiva degli arti, per il carattere n ettamente periferico d ella paralisi facciale di si11istra e poi, alcuni giorni più tardi, p er aver ci l 'a. riferito con chiarezza che era stata investita d a una violenta r affica di vento ch e le aveva fatto perclere l 'equili))rio, pensammo esser si trattato di una caduta vera. e propria. Ad essa doveva110 riferirsi sia la paralisi del facciale, da probabile frattura della rocca petrosa, come pure i sintomi gen erici di ir' ritazione m eningea ch e riscontram mo fino dall'inizio e che m ettemmo in rapporto con una em orragia traun1atica subaracnoidea in vicinanza. della frattura dell a rocca petrosa. Una puntura lombare col car atteristico reperto di una xantocr omia d ~l liquor, ci avr ebbe sen z'altro chiarito in modo sicuro quest 'ultimo punto ; mà noi non ritenemm e ·opportuno praticarla sia per il r apido attenuarsi e dileguarsi di q1uesti sintomi, sia perchè, n el sospetto di lln 'emorragia di tal genere, può essere utile soprassedere a una puntura del rachide. Il reperto· radiologico (prof. Salotti) ci segnalò \1na ininima infrazione della squama del temporale sinistro e, accanto ad essa, segni di frattura del" t erzo inedia della rocca pure di si11istra. L 'esame oftalmoscopico invece fece rilevare del tutto normale il fondo di entrambi gli occhi. Ben maggìor valore assumeva l 'esame otolaringoiatrico, il cui reperto (prof. Bellucci) qui riferisco per esteso. « Croste ematich e n el condotto uditivo esterno di sinistra, soprattutto nella sua p·arte antero sup eriore : normali la m embrana timpanica e la cassa del timpano, e così pure l a funzione cocleare e vestibolare. Paralisi a tipo periferico del facciale sinistro e paresi del velo pendulo anche di sinistra . Dal complesso sintomatico si fa diagnosi di frattura del temporale in corrispondenza della suturai sc1uamo-petrosa (tra il terzo interno ed il t er zo medio della rocca) e della parete anteriore 1

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del co11dotto uditivo osseo, per azione su questo del condilo mandibolare. Si ritiene che la lesione del fa cciale sia situata in corrispondenza del ganglio ge11icola to, per compressione da probabile emorragia endocr anica (fossa media, superficie anterosu perior0 della rocca). L'emorragia naso-faringea iniziale è spiegabile con questa diagnosi di sede i11tracranica, corrispondendovi al disotto il tratto osseo della tromba di Eus lachio >) . Il caso, da quanto più sopra è esposto, dura11te i primi dodici giorni consecutivi al trauma iniziale, non ha presentato nulla di particolarmente interessa11te o di diverso da casi del genere. Mentre la sin tomaitologia a carico del facciale rimaneva st azionaria, la paresi del velo pendolo andò g·radatamente risolvendosi e così pure l 'obnubilnmento p sichico: i fenomeni di irritazione me11ingea accennarono pure ad attenuarsi, sebbene con lentezza. I:q dodicesima giornata l 'a. venne colta da b,r ividi di freddo piuttos to intenso, a cui seguì elevazion e termica a oltre 38° (il decorso era stato sempre a1piretiço) : alla sera g·ià era evidente una turnefazione circoscri lta alla parotide di sinistra, dura e dolente alla pression e. Nell e prime 24 ore iJ1tercorse 9-opo l 'inizio della sintomatologia predetta, la diuresi si elevò bruscam ente da circa 1000 cc. degli ultimi giorni a oltre sei litri. L'uri11a , immediatamente esa1ninata, presentava basso p eso specifico - 1002 - e assenza di albumina: e glucosio. Nessun segni di compartecip·azione della p arotide dell 'altro lato : nessun altro sintomo di compromissione della r egione infundibulo-ipofi• sar1a. Che cosa poteva essere intervent1to a modificare così bru scamente il quadro morboso iniziale? Forse una parotite mo11olaterale epidemica, contratta dalla p. dopo il su o ingresso n ella Clinica? Credemmo di poter] a escludere anche per l 'assenza, in quell 'e·poca, di altri casi di tale malattia nel1'apposito rep arto del nostro Policlinico. A dire if vero, una poliuria aglicosurica pt1ò i1)sorger e anch e n el corso di una parotite epidemica: è noto ir.1fatti che l 'ign oto virus provocatore di tale malattia può localizzar si nelle meningi e n ella sosta11za encefalica, dando dei reperti di ~ocolaio quanto m ai vari e polimorfi . Ancl1e noi ne abbia.! rno osservati alcuni nella nostra Clinic~ (Paolillo), mentre è con osciuta una poliuria insipida ·cosi detta sintomatica da localizzazion e del virus nella regione ipotalamica (Rietti ed altri). Mà q11este complicazioni meningo-e11cefalitiche della parotite insorgono molto spesso quando la sinto1natolog·ia vera .e propria primitiva si è attenuata, rr1agari nel p eriodo della con valescenza, mai nelle primissime ore come si sarebbe , verifica:to n el Gaso nostro. Una ulteriore con sider azione ci fece respingere definitivamente questa ipotest. Nei giorni successivi alla comparsa della febbre, della tumefazione par otidea sinistra e della poliuria, m entre quest 'ultimo sinto1na persisteva per quanto con teudenza ad attenu arsi e la febbre rimaneva stazionaria intorno a 38°.• la tumefazione si estendeva. dalla parotide ai tessuti e alle r egioni circostanti (g·eniena, sotto-mandibolare, periauricolare, mastoidea) . Mai in quest a vasta zona tumefatta e fortemente dolente notammo segni di fluttuazio11e: solamente una modica tumefazione delle linfoghiandole sottom entoniere. Nel sangue una leucocitosi - 12200 globuli bianchi di cui 80 % neu1


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__,. e segni di una lieYe a11e1nia a. tipo ipocrom1co. Una second:i indagi11e radiologica eseguita in questo periodo, con speciale riguardo alla sella turcica, ne escluse in modo assoluto ogni lesione ossea. E anche il reperto oftalm oscopico continuò ad essere negativo. Dopo otto giorni la temperatura rientrava nella. norma, 1nentre la tumefazione su descritta contir1uò ancora per qualche giorno, e, accanto ad essa: una moderata poliuria (poco sopra ai due litri). Una prova della concentrazione eseguita in questo periodo mostrò tale ft1nzione forteme11te compromessa: infatti il P. S. si elevò solo da 1006 a 1009. Prima di addentrarmi nei tentativi di interpret :-. zione di queste complicazio11i morbose, ritengo utile. riferir.e l 'u11eriore decorso della malattia. Cessati i disturbi s11 descritti la p . pareva definitiva1nente avviata verso la convalescenza, e anche la paralisi del facciale, per quanto assai le1rtamente, accennava a reg·redire. Questo stato di discreto benessere si protrasse per circa dieci giorni. II 10 luglio: ad un mese preciso di distanza d.alla caduta, si ebbe una ripetizione esa.t ta della sintomatologia ·d escritta. Anche questa seconda volta insorse febbre , sempre contenuta in limiti rrtodesti, la diuresi si accentuò in confronto ai giorni preèedenti, pure non raggiungendo le cifre della prima volta (dai due ai tre litri di orina rtei primi d11e giorni) m entre ricompariva:'\ tumefazione dolorosa della parotide con ede1na della c11te soprastante. Facendo u.na modica pressione 11ella loggia parotide~, fu possibile riscontrare fuoriuscita di pus dal dotto di Stenone, il cui orificio appariva fortenìente arrossato. Vennero praticati degli strisci , e due culture in agar e in brodo da cui si sviluppò uno streptococco a catenella corta (5-8 elementi) gram-positivo. La poliuria fu in questo secor1do ep~sodio di più breve durata ; riuscimmo inf2 tti a ridurla in cifre normali con inalazioni nasali di estratto ipofisario. E anche la febbre e la tumefazione parotidea regredirono più rapidan1e11 te. Nel giorno di più intenl3a diuresi , il tasso di cloruri nelle urine era di gr. 2,85 %0, mer1tre il tasso cloremico ammontava a gr. 5,28 %0. Una seconda prova. della concentrazione eseguila pochi giorni dopo mostrava un lieve rr1igliorame11to sulla precedente, essendosi elevato il P. S. da 1008 a 1015. La p. rimase ancora. nella Clinica fin verso la fi11e del 11lglio, presentando un graduale miglioramento della paralisi del facciale, così che quando fu dimessa, la sintomatologia era del tutto scomparsa, e anche le condizioni generali apparivano del tutto sGddisfacenti. 1

Esposto co·s~ brevemeinte il caso n ella sua varia sint.om.ato1o1gia, p iù eh.e altro1 d\oiVUta alle compli1c azion·i m 10 rbo se ch e ipier drue· volte si sono sovrappo1sf.e al quadro c.l!i. nico1 iniziale, c.e rohiamo di. esaminarne le pois sibilità di irnterprtJtazione. Tutto appare chiaro·, co·n1e p iù sopra ho detto , per ciò ohe ri gu,a rda le lesi on i iniziali; una frattura della rocca pietrosa con interessam ento· del nervo faccia~e di sinistra nelle immediate vioinanze del ganglio genicolato , e quindi para~isi di detto neirvo e paresi omolaterale del velo pendolo. 1

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Le difficoltà si prese11Lano g ravi per intE-T1)retare il quadro· sur,ces.sivo, insorto - si ricordi - dodic.i gìo rni d~po il tra1t1ma , e cioè febbre, tumefazio·n e della loggia p1a rotidea di sinistra ' e delle r egioni crircumvicine e ' soinr~ra~ . tutto, polit1ri.a insipida. Per que.sta ,p arotite è facile e lo.g ico pensare ohe lo stravaso emorragico pro·dot_tosi 11ellaJ cavità glenoidea di sinistra :i n conseguenza della fratl-.ura del co·n dotto· uditivo 01sseo, si sia infettato· in un seco,n .do tempo per· germi· 1pre1rve·n11ti 0 dalle soluzio1n i di coin tinuo del meato uditi,·o esterno b en visibili fi.no dall'inizio·, O·p pure dalla ti·omb·a di Eustac1h io. Occoir re infatti ricoir dare cl1e sia1 l 'EJSam e radiolo1g ico che quello· dello specialista ci 11anno sr1g111alato una fratt11ra della p1o rzio·n e o-ssea· della 1'.romb·a di Eustachio , a cui anzi sareib·l>ero d.a ascriversi la fari11go·r ragia e ]a rinorragia che si ebbero irp_mttdiatam.ente dopo il trauma1• Il p1roce1sso· infettivo facilmente si è· esteso per due vo•l te a tutta la massa ghiandolare iparoti1dea (donde fuo riusoita di pus dal' dotto ,d i St.ein one) e da qu.e sta ai tessuti mo1lli circo:stanti, regreden·do poi il tutto regolarrmente·. ~Ia come· interpretare invece la ,po1 liruria insipida che ve-demmo insorgc•re parallelamente ali.a parotite e alla peri·-parotite? No1n possiamo , nel caiso nost,ro·, chiamarla senz'altro sinto.m atica di un trauma lesivo della sella turcica, sia per I'assenza di qualsiasi lesione ossea nella regionE.• della sella turcic:at, sia p1u re r>erchè es·s a insoir se dò1d ici giorn·i do·p o· il trauma e presentò - entram.b e le volte ahe la ri·~·C01ntr.ammo c.ar.atteri di transitorietà. Pensammo ad uno· dei no·n i·nfrequE:nti casi di menin:g·ite così dett,a· sierosa, a sintomatolo·gia localizzata. È noto come qu esta malattia si.a messa in rap porto. con i11fezioni atteinuate· da germi scarsam.er1te virulenti , op1p1t1re « co·n affe:zio·n i locali suppurative o co munque, infiammatorie., di tes&uti ed org ani cranici » (S . D'Antona). Accanto a queste , vengo.n o collocati anche gli age·n ti fisici , in primo' luogo, - tra eis si - i trau1m~ cranici; anc.h e semipli-· cemem.te contusivi e senza infezion·i seco,n darie (•D 'Antoina). Però, contro· una forma di 1neningite sierosa stava n el nostro caso la co•m pleta assenza di una· s.ir1tom.at0Jo·g ia generale. Infat1ti non cefalea, e so·p ratt1tto non di sturbi della vista d.a ricondursi a lE.tSioni del fondo dell 'o.c ohio (p a pilla da stasi , edema dei bordi paipillari) nè emianopsie, oltei, p.er qua11to rare , non so!n o poi eccezionali e che si m ettono in rapporto ('D 'Antona) co n com·p ression e deT chdasma o·ttico da rpiarte dell 'infundibulum disteso. Il citato A. rico·r da p•u re , senza specifi1

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carli, accanto ai disturbi predetti della visio·n e , anche segni di disfunzione infundibolo·-ipofisarria, tali da fare pensare a un tumore di detta regionE.•. La presenza di segni di netta localizzazione sta pure, nel nostro caso, contro l'ipotesi d·i una meningite sierosa. E se nella nostra a., si fosse avuto un fo colaio di meningite sierosa nellai rE::gio·n e infundibolo... ipofisaria, sarebbe be·n strano, che esso no11 avesse dato alcun al-· tro segno di patimento di detta regione, sp ecialme11te, come sopra ab.b iamo· rilevato , a carico della funzionalità visiva1. Come pure, se an1mettia1no una propagazione dalla zona di frattura verso· la regione sellare di un processo in.fiammatorio. de1l'e meI1'ingi , il ganig lio di Gasser, situato pro1f)ff'io n ella parte p 1iù media le della superficie superoanteriore della ro·cc:a petrosa, avrebbe dovuto dare, per i suoi rap porLi anatomici, segni di partecipazione al quadro inorboso, ch e invece furono del tutto assenti. Per questi mo·tivi ci se11timn10 di p·o tere e&cltudere lllI1a pro pag.azione per contiguità ·d el processo flo gistic10 attraverso )E.' meningi interposte tra la zona di frattura della rocca (terzo me.dio) e la, regione inft1ndibolo-iJpofi• sar1a. Ci par,re che si dovesse am.m ettere per fo rz.a una diffusione a di&tanza di un proc€JSso infiammatorio per colleg.a re tra loro in un l1nico qua(lro le due co mponenti della sintomatologia;. In una zona, come è l(a fossa cerebrale media , così riccameinte percorsa da ''asi arteriosi e venosi t' così pure da nervi, è piuttosto difficile pretendere di individuare e.o n sicurezza la via che può avere seguito l 'infezioin e. Ci è sen1brato di potere scarta.ire subito· una diffusione lungo l.a guaina peri11ervosa dei nervi prossimi ai punti dove ab-· bi.amo localizzato le due lesioni. Ciò per due ragioni: intanto non vi è un decorso di quale.b e nervo c:he po.ssa giustificare cois ì sempliceme1n te una trasmi•ss.io·n e a distanz.a del genere di quel·l a ohe noi do1b bi.amo ammettere nel caso in esan1e; secondari.am•EJntei no n riscontram.m o alcun segno di comp artecipazio·ne, di patimento di qua1lche nervo della b·a se <:r aiil·i ca che no n arebbe decoifso senza sinto1natolo1g ia (fenorne11i di irritazione, di deficit f11nzio n.ale , do·l ore, p,are. tesie). Sul margine superiore della ro cca petros~ d~c orre il seno petroso. su p·eriore, che è emissario del -seno ca' ·ernoso (di cui sono noti gli strettissimi rapporti con la sella. turcica) e ch e immette nel seno sigmoideo. Questo seno è quindi a con tatto diretto con la zo na m edia clella rocr..a petrosa sede della frattura p1reSf}nta1ta da lla n o&tra a ., e quindi si ip:otrebbe 1

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ammettere che I >infezione si fo sse propagata lungo la guaina linfatica perivasale, fino a portarsi alla rE,•gione infundib·olo-ip101fisaria per darvi un fo colaio circoscritto di encefalite nel1'ipotalamo. Ma diffi oilmente possiamo p€tnsare che i seni, venutisi a l1ro;yare avvolti da una linfoangite perivenosa di tal genere, non ne avessero risentito alcu11 danno: furo110 sern11r e assenti infatti i segni anche minimi di tromb·osi dei seni della base-. Per di più il seno caverno·so., a: cmi dovrebb e E/Ssersi p1ropagata 1ale linfo·a ngite·, prende rapporti con la sella turcica e quindi con la ipo·fisi, mentre non resta affatto a contatto con l'infundibolo e soiVratutto co1n l 'ipotalaim o, dove , nella grande magg ioranza d~i casi, W·n o statE,• trov.a te le lesioni c.nusali di una poliuria insipida. Siamo stati quindi indotti a pensare, a rite~ 11 ere co me più probabile una diffusione periarteriosa: dico - più probabile - perchè anche qui ci resta qualol1e dubbio difficile a risolversi. ~a carotide i11terna pEJrc.orre la zona più mediale della rooca petrosa in un carnale osseo separ.ato da un le.ggero diaframma dal canale percorso dal nervo facciale, proprio in vicinarnza del ganglio genicolato, ipunto in cui siamo stati indotti a collocare la lesione di questo Ilervo. L'ematoma che ha con1presso il facciale di • • s1n1stra1 a questa altezza può essersi infettato, come abbiamo de~.to . dalla frattura della parte ossea de·l la tro·m ba d'Eustachio , e quindi avEJre irro·p agato il processo infiamma1torio ai vasj lin-· fatici da cui è am.piamente circondata la carotjde interna. Questa1, giunta ai lati della sella turcica, si divide in alcuni ran1i, tra cui le arterie comunir...anti p·ostel'io ri che si portano verso il grand·e forarn e occipit.ale. Poc:o do·p o la lor() origine, da queste arterie si dipartono a.lcuni rami che, con decorso quasi verticale, s1 portano dal basso all'alto ad irrorare l'ipotalamo. Ci SeJintbr.a ch e qiu1esta via di tralsmissione, una linf oangite al! 'intorno della caroit ide intEJI1la e di alcuni suoi rami, sia la più verosimile e Ja più accetta1bile tra qu.a nte ne abbi.a mo p~ù sop ra p rospE.itato. · Di essa non possiamo avere, come ho premesso, la certezza assoluta, nla una considerazione esattai della s11ccessione dei fatti cui abbiamo assistito e della localizzazione topografi.ca degli 0Tgar1i colpiti ce Ja fanno riteinere ro·m e la più pro ba bile. 1

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Descrizione e inter1)retazione patogenetica di urt oaso di frattura della roc.c a ipetro.s a di sinistra, complicato:si con poliuria, insipi1da per 1)ro11agazione li n f oau gi ti ca pe,r icarotidea .


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SUNTI E RASSEGNE <)RGANI DELLA RESPIRAZIONE. L'interpretazione radiologica delle immagini a maglie di rete e la granolia fredda. (E.

e G. PouMEAU-DEPresse Jlféd., 17 i1ov. 1934).

SERGENT,

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SEZIONE PRATICA

COTTENOT

Le immagini a rr1 ag·lie di rete sono formate da dufJ figure ·e len1entari : le 1na.glie e i nodi. Le m1ag·lie so·n o realizzate da un tenu e con tc,rno o·p·aco , dì forrr1a poligonale o irregolarmente .arrotondato; il loro diam~t.ro è in rr1edia ({i uno u due n1i'llimetri n elle co·n dizioni abituali di prresa de·l le radio,g rafie. I nodi sono costituiti da opacità puntiforrni, a contorni p iù () · mein o netti, da · 111e.zzo ad un millimetro di diametro. Queste due figure el en1e11tari po·s sono riscontrarsi diversamente .asso·c iaite su di una st tissa irr1m~oine; talo-ra compaiono solo le maglie , talora i soli no·di, talora i n od.i sono visibiJi agli incroci delle. magliei. Questa i·m ma gi11e può. esistere isolata o 1>uò rcesistere co·n altre imrnagirii patologiche. Secondo gli· AA . le immagini a m .a glie di . rete s9no dovute ad una opaicizzazione patolo gica dei contorni lobulari normalmente invisibili sullat lastra . Quando il co·n torno lo·b·11Jare opacizzato è posto in un piano p1erpoodicolare al raggio normale, si p·r oietta come una maglia; quando il conto rno lo·b ulaife otpiacizzato si tro·v a invece in un piano parallelo a l raggio normale, esso si prroi·e tta sotto l 'aippairenza di un nodo. I n odi po-5sono essere ancora formati dall 'ir1crocio d 'o·m bra di parecchie pareti lobulari situale a livelli di fferenti. Gli /\A . no1l negano ch e· i' no·d i possano essere d ovuti alla proiezione di opacità m ri cro-nodulari incluse nel parenchima· p·o1monare, ma rifiutano l 'int.erpreta1Zi0ne ch e vuol dare sempre tale origine a queste imm agini cpuntiformi. Quanto a lla sede anato·m ica d ella opacizza zione, essa può risiedere n egli inter stizi perilobulari, n ella parete lobular e e nell 'interno stesso del lobulo. La diver sità di questo lo·calizzaeioni anatorr1iche esclude o·g ni possibilità di diagnosi tol Yografica precisa 1~on la sola vista d ella radiografia. Anco-ra m eno è po·ssibile una diagnosi eti ologica , percl1è cau f'e mo.Jto differenti possono r ealizzare aspetti radiologici assolutamente identici . In con clusione, lie immagini a magli e di r etei sono testimo·n i d.i l1na mo.d ifi cazione patologica l ob·u lare, eitdo·- o peri-l obuJa rEJ, di c11i nulla ci p·ermette di precisare la natura. EssP .p ossono vedersi all'inizio dell'evoluzione di una granulia ac uta o in ma lati in cui le lesioni evolvon_o verso la tubercolosi n1iliar~ su 1

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b a1cuta; esse poss.o·n o esstrre L'espressione di form e interstiziali della tubercolosi polmonare; posso·n o· inso·m ma essere un aspE-ito passeggero o durevole, nel corso di una tubercolosi, quale c}1e sia la sua e\roluzione ulteriore. D'altra parte, immagini identicl1e si p·o ssono avere ItE:-i. caràiaci in assenza di lesiorti p·olmonari. Infine delle false immagini a m .aglie di r ete sono determinate da un tenue· str ato di 1i'piodol ch e tapp·ezzi le pareti t:Jndolobulari, constatai_ zione questa che pennette di p·en s.are a ll a possibilità di int1nag ini identic:h e dovute a1ll a prese11za di un essudato i'nfiammatorio· denso che t.Dppezzi ]e p1a reti a lYeo·l ari (a1've1olit.e1). C. T OSCANO.

La tubercolosi polmonare ha sempre una. espressione radiologica~ (.J . S1'EPH AN1 e H . a,gosto 1934)

J\{OLLARD .

Presse Méd., 22

Si incominciano· a seig11alare casi cli tbc. polmon.a re nei quali il reperto· radiologico· è staito r1 egati'Vo, in co1ttrasto con la positività d ei segJ1i clinici e semeiolo·g ici e della ricerca ba tterio lo1giaa . Gli AA . ri·porta110 10 casi a d esempio di tale ipos,s ibilità e cercano di discrim,i11arnfJ l e cau se. In una p rima categoria vengon o .po•s ti i casi apr arent emente n egativi ad. I'esame radiologico: apparente•m e·n te perchè il motivo di tale n eg.a tività risiede soltanto rtella tecnica difettosa. E a questo riguairdo g li AA . ~n sistono· s-ui ~eiguenti accorgimenti: 1° ado1perar e i-;a ggi duri; 2° praticare. 1q ruando, l 'esame in p·o sizione frontale sia stato· negativo, anch e Ulil esame in tras.veirsale (so·n o s.pecialm .e nte le scissuriti e.b e V(;,'Ilgono· svelate con tale 1ecnica); 3° riaordare infine che la diagn.osi vai po·s ta solo ·s u un.a l astra tecnicament e perfetta, oerch è Je lesioni minime, a l limi·te ·d i visibilità (noduli) so·n o osservabili solo Tt€lle CO•n dizio·n i mi,g ltori. In una sec.o·n da categoria vengono posti quei casi ch e, nonostante l 'esam e sia praticato con 111tt€· le regole. rim.angono1 radio1lo:,ç(icamente neg-.a tivi 'P'e·r la sede o per il carattere a11atomicò della lesione. Vi sono infatti al1cune regioni del polmone (cul di sacco p lE-' llrici, apici in alcuni sogget·ti) ch e ven,g-ono costantemente mais .oberati d.a altre parti molli o os see. E un fo colaio in tali regioni può essere scoperto solo in base a i segni fisici. Va infin E:J ri·oordato, cl1e la formazione anatomica tubercolare più pr ecoce c1he dà un 'im·~a~ina zio,ne radio·l ogicai è il n odulo: e eh e es.rsto~o processi sp e-ci.a lmen Le di bronchc•o-alveol1te desquamati va inaccessibili alla radiografia.: . tali processi possono talora ·evo·lvere a· guarlg1lone senz.a entrare n ella fase produttiva e rimanere così costantmnente uniti allo sch ermo. Anche in questi ca &i sarà l 'es~:r:i~ fì ~ìco ohe porterà H11a dia10-nosi e la negat1v1ta d1 una lastra non dovrà fir ripudi.are al medico Ja sua prin1iti,·a sl1p1posizione. Punnu 1

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Fattori che intervengono nelln produzione della silicosi polmona1·e. (1F. GARCIA TR1v1fio. La Me·dic. Ib eraJ, 17 novembre 1934). Nella detern1inazione della silicosi polmoll.&rei conviene tener presente alcuni fattori che contrihuiscor10· alla produzio11e dell 'affezio·n e. 1Fra tali fattori son o: cor1centrazione1 delle polveri, gran·dezza delle p1a rticelle .p rulvirulente, durata dell 'tSposizione, tasso in silice libe ro, costituzion e son1a tica e cause p1red.ispo·n enti. Qua11to alla concentrazio.n e deJ.le. p·o lveri, (f.'jsh er giudica ch e la quantità di 350 particelle di polver e per centi111etro cubo si dE.'Ve considerare come il tasso 1in1ite di sicure.zza; altri AA. stimano che qu esl a cifra si possa porta.re n 400 o 500 a seconda della gTande•zza delle part.ice1le. La deLern1ina zione dell a quantità di polveire in sospe nsione Yiene realizzat.a1 da ap pareoc:hi speciali. Ri·guardo alla forma, la durezza e la superficie, facilmente si con1prende che quanto· più dure, e irregolari di superficie sono le p·a rticelle pulvirulente, m.aggiojr e sarrà l:' effetto· nocivo che detern1int,~ra·nno n ei teis.s uti; si spie·g a con ciò perchè la polvere di silice sia uno, dei tipi di po lveri più pregjudizievo1li per i tessruti. Altro elemento im·p ortante per la dE,1:erminazione della silicosi è la .grande.zza deille particelle. Maurogordato 6ostiene che p€r determinare coniosi occo•r re che lai n1aggio r 1p arte delle .p arti celle siano di grandezza inferio·r e a 5 micro,n , poichè polveri di grandezza superiore non possono essere fagocitate. Nel giu1dizio riferentesi al tempo di e nosi~ ione nll.a inala zio11e di 1polveri .non ,,i può essere uniformità di giudizio fra i vari ossEJrvaitori per la moltepli èi1à dei fattori che possono i11fluire, come la ma,ggiore o mino,r e concentrazione delle polveri, la maggiore o• mino re ricch ezr,.a di silice, libero , le condizioni in cui si s'1olge il lavoro, gli eleme·n ti costituzionali . le cause predisponenti, ecc., per cui un so·g gettf> può resistere perfettan·1entE.' per un tem-po prolungato in un an1b·1ente c.h e contengia' 100 particelle pulvirulenle1 lJer cc., me·n tre UIIl altro può rea.gire sfavore·v olmentei .a 50 particelle pe·r cc. in un periodo di te1n~po p,i ù b·reve•. Il tasso del silice lib·e ro ha in ciò molta impo rtanza e detto tasso è estren1amen1e varialboile secondo le differenti industrie, dall'l al 90 per c:ento. Oltre agli elen1enti già co·n siderati bisogna ten er co·n to df·lla costituzio·n e somatica e delle cause predispo,n enti . Esiste una pir edis.p osizion e i11dividual'e a·l la silicosi , in rapporto co11 disturbi del sistema T t=-tico lo-ein doteliale. In genere i leptosomatici , i l?ng:ilinei , gli. astenici sono 1)iÙ soggetti alle 1f>s1o·n1 parencl11mato.s e gravi del polmone, e d nlla casistica dell ' A. risulta che gli infermi di silicosi con lesioni acce11tt1ate corrispondono a sogge lti di questa categoria. 1

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Fattori importantissimi per la produzio,n e ciella silicosi sono il tipo di lavo•r o, la po•s izione del corpo· e lo sforzo che il lavoro tisigono, i11 qu.anto più o meno detern1inano acceleramento della funzione respiratoria o·p pure ob·blig.ano a resp1ira1re pe·r la bocca 0 per il naso . Altro EJlemen to i1n1)ortante è costituito da tutti qu.ei fattori che e~ Lacolano l'entrata e r endono rlifficoJtosa la lìllrazione dell'aria inalata1, come le infermità naso-farin~ee, che obbJligano a resp,irare a bocca aperLa fa:vo·r endo la inala zione diré·tta di grandi quantità di p·olveri . So110 anche da considerare le hronchiti, specie le bronchiti cro·n ich e che detern1inano modificazioni della mucosa bronchiade e l 'inutilizzazio11 e della difesa costitl).ita dal11 t• c.ig·lia vibratili. !Fattore impo.rtante è anche l 'età. Nella statistica de.Jl'A. l'età era da 45 a150 anni nel 75% dei casi e più di 50 nel 15 %. I11 modo indiretto poi favorisco·n o lo svilup·po della silicosi e dE-111 'associazione della silico i con la tuberco]osi, purtro.p po tanto frequente, altri elementi che debilitano le difese organic.h e e deterrninano profondé• perturbazioni che fac ilitano l 'im,pianto della malattia. Sono fra queste : l 'assenza di luce soi]:are, il deficit di ossig·eno per ventilazione insufficiente, l 'atmo·s ff,Ta tossica (gas delle mine, grisù, acide carbonico , ossido di carbonio', idrogeno so•l forato, eco.), i raffredda1nenti ri-petuti per passa:ggi bruschi e senza precauzioni dalle temperature calde del .fo11do della n1iniera a quell~ delle gallerie e della bo cca di esse•. 1

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RENI E VIE URINARIE. Etiologia e patogenesi della litiasi rPnale. <F. RATHERY e P. FR01vcENT. Paris Médical, 20 ottoib re 1931). 1

La liti.asi renale ·è una maliattia frequente car.artterizzata dall'insi eme dei dist l1rbi pro'Vocati dalla precipitazione e ag~g1lon1erazione nei calici o nE.'i bacinetti di uno o parecchi e.Jementi len uti normaln1ente in soluzione nell'urina. A seco nda della n.at'UJ'a de·l la c-0n crezione 1a ljt.iasi può essere ·uricrn. 0 ssali.ca o fosfatica, e a seco n·da della esistmza o mein o, di urna con comitante infezio·n e ·p ielo·r ein a]e può essere .~ettica e asettica. La lit~asi urica si verifica in tutte ]e razze t1man e, m.a1 s·p ecie in quella anglo-sassone. ~ più freque-nte nell 'uo,n10 che nel1a do,n na. Compare sopra tutto tra i 35 ed i 50 anni, ma 11on è rara nell'infanzia. L 'attitudine lil.01gena sii trasmette sia per ereditarietà diretta o indiretta, quando negli ascer1denti si trovano individui affetti da malattie del gruppo artritico (obesità , asrruai, ecrema, gotta). :È favo,ri.ta dall 'alimentazione troppo abbo·n·dante ron molta carne e spe,zie, da aibuso di ' Tino, liquori , ecc. , e dallle abitudini sooenta1

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rie. Tuttavia si può verificare ancJl1e i11 indi· T·ra i primi ve11no ricordati: l 'a cetose lla, i fa"·jdui te1nperanti n~l mangiare e nel bere, e g ioli verdi, g li spinaci , il cioccolato, il thè, il <·he fanno molto moto. ré•ba rb·a ro; tra i secondi: lo zucch ero , la gelatina, la carne. L'.aicido urico è considerato come l ' ultimo prodotto del metabolismo d ei nucleo-proteidi , Bisogna dare una p arLe importalilte ai dic h e costituiscono la sostan za d ei nuclei cellusturbi intestinali, ch e a seguito di fermenta1.a ri . Con le su ccessive ossidazioni i nl1 c]E.10zioni anormali di alcuni a ]imenti (gelatina, proteidi produc ono prima la nuclei11a e poi zl1cch ero) producono acido ossalico. l 'acido nucleinico·, ch e a sua volta si d eco m· L 'a1cido o·s salic0 endogeno proviene dal m epone in acido fosforico·, che passai direttatabolismo difetto·s o e r allE.1ntato dei glucid,i e m ente n ell 'urina, ed in basi purinioh e, adEJ- sopra tutto· del glico·g eno dei tessuti. 1tina, g ua nina, xantina , ipoxantina, dalla La precip·i tazio•n e dell 'acido· o·s salico delle t1rine è deterrr1in<lta da vari fattori: I ) modifiquale ultimai d eriva infi11e l'ac ìdo u:rico o cazione del plf urinario (l 'a1oido o·s salico è r etrio·s&i·p u rin a. Può e1ssere eso·geno ed e11dogen o. L'eso1gEJno .ls tivamoote solubile n e·l l'urina acida e precipita in quella a lcalina: la litiasi ossalioa. è una viene intro1d otto con gli alimenti , specie con 1.a carne e sopra tutto con gli org·ani ricchi d·i litiasi alcalina); ~) il co1ileriiito di sodio, calcio P, magnesio nelle urine (la solubilità dell'a. osnuclei: timo , fc;gato, cervello, rognoni. L 'endogeno è forn1ato dag'li stessi t essuti de.Jl 'or- . salico sarebbe assicurata cla una determinata ganismo, in con seguenza d ella disinte,g razione proporzione in queste so tan ze); 3. m odi:ficazioni delle sostan.ze siabili.zza11li lo stato colloi· cellulare e so;pr aitutto dai leucociti e dalle fidale. bre muscolari in lavor o·. La litiasi fosfatica è ra rissirna. Può essere Nel sangue è co11tenuto n ella pr oporzio·n e <li 4 centigran1mi per litro· di siero·. Nelle uri- er editaria. I fattori eliologici aicquisiti agiscono o provocando un ecce1sso di elimin.azion e ne si tro.v a sott o for1na di acido urico, di urato di fo1sfato calcico o lln abb·a ssamento d ell'adi sodio1, di potassio o di ammonio. L ' elimicidità dell 'ambiente llrinario. n.azione gio·r naliera è di circaJ gr. 0.84·-0.8·6, di Tra i prin1i l1ann o impo·rtatnza le diete ri.cc ui 0. 40-0.45 di 0 1ri g ine en dogena. oh tJ di sali di calcio, la (;.a renza in vitamina La .p recipitazione deJl 'acido urico· no1n è in funzior1e· di una so,~raccari ca, ma diipendc• es- A. 1'ipe·r funzionamento d elle paratiroi·d i. -senzia 1m e nte da Etltri faittori: 1) Ab bassam e.nto L'a lcalinità d ell e urine può dipe·n dere da ·del pH i1 rin ario (l 'acido urico si dissolfve n e,]- un 'alimentazione <:.sc.Jusivam ente vegetariana 1'urina debolmente alcalina e precipita in (tfmendo p r esente però cl1e i cer eali, i piseil1Ji , il pane fornisco1to invece una forte pro·p or·quella acida : la liti asi urica € essenzialm oote zione dj acido fosforjco e di fosfato acido e una litiasi a cida). 2~ Diminiiziori.e della quantendono a d acidificare ]e urine), le cur e a ltità di sodio (l 'urato di so dio è solu·b ile, e q11ello di calcio è insolubile). 3) Abbassamento caline ;prolungate, la s tan ch e.zza e le em o<lellcti concentrazio11e dell' urin.0 (la diluizio,n e zioni ne·gli individu i neuro1patici o soVTaffatic1ati , il ]a,ror o n1ent.a]e intensivo, ecc. La lid cll 'urina m ediante b·evande rosLituisce una t in1si fosfatica appare talvo.Jta in malati di lidel]~ miig liori condizioni di solubilizzazione). 4) Modifìca.zioni dei aolloidi: urinart (lo stato ti.a si urica ai seguito di cure ch e alca]inizzano ·cli soluzione degli urati n ellie urine è assicurato, ecoessivam ente Je urine. La litiasi fo sfatica è essenzialmente l1na li-dalla presenza di sos tanze s t.alhilizzanti ch e da tiasi alcalina. .<\lcuni AA. sono state individuate n el g1icogeLa litiasi renaile settica p uò assume.r e dt1e J1 o , nel nucleato di so da , n ella caseina , n ella tipi : pri1niliva con in fe.zio·n e so 1vra.g-~iu11 ta e g lobulina). SPcondaria quando il ca lcolo è un effetto d elMa lai qui s Lion e della litiasi no1n si ridu ce a ] 'infezione. -quell a della soluhilità dell'acido· urico. P er r.h è ì] calcolo si forrr1i occòrre ch e1 ]a sostanza preL'infezione ~ri1 ore11 a l e rappiresE-•nta una d elle più g r avi complicanze d ella litiasi . Di solito è ieipitata si agglorrtE.Ti, è n ecessario I 'intervento di un fattore locale ch e provochi la con crezio- llna complicazion e di una litiasi già manifest a, ma può amebe r appre·sentare l''accidente n e. Questo punto è .an cora oscuro. Si sono rivelator e di un calcolo rima to sintomatologifatte ipotesi diver$e, si è pensato ch e la sostan c.amente silente . II calcolo si comporta, con1e za cem e,ntant e fosse fornita dall.a de.squamaun co·r po estran eo irritante i tessuti e provozionEJ epiteliale }J'l'0 dotta d a 11 ''irritazione d ei Ciftnte spesso una piccola ri tenzion e di urina . cristalli d el sale precipitato, dal sangue prodotto da piccole emo·r raigie, ed anoh e fosse di In conseguE!nza i microb·i eliminati dal r en e si arrestano e si svil11ppano , m -8ntre no,rm a 1oiri~n e b1a.tterica . m:ente po·s sono an ch e fi ssar si . Ad infezion e T-'a litia.si ossalica è quasi frequ ente come avvenuta il calcolo agi ce ancora co·m e· elequella uri ca e spesso si alterna con qu1esta. m:ento1 irritante oh e in1pedisce la sterilizzaIndipendenten1ente d aille cause già a ccennazion e del bacin etto. te si fa ;ntervenire. l 'influenza rli diete ricdhe La litiasi r en a le s~:con da ria, cacrcolo d 'or-di ali1nvnti con len enti l 'acido ossal~co (alig.G no di Guvon , può verifi car si in individui n1enti ossalo fori) e r...apaci di provocarne ]a foraffetti da tubercolosi renale, can cr o del r ene , mazione n ell'organismo (alimenti ossalogeni). 1

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}Jionefrosi , pielonefrite c.ro·n ica, litiasi r en.a le primitivai secondaria infetta. PE'I' alcuni autori essa rap·p resenter ebbe la grande maggiora.a~a d ei casi di litiasi re·n ale, in q11a n to piccole infezio·n i locali colib·a cil1atri, st.afilo- o s treptococciche sarebbero g li abituali punti di partenza dei calcoli. Pillet ha dimostrato sperim entalm ente che tutti i battE,1ri afcatlinizzanti delle urine ;pirovo· cano la precipitazione di fosfato ammonico• magnesiaco. . Cli11.icamente il processo sarebbe identico . Sotto l 'azio ne dell 'infezio11e l1'urina divien e alcalina : l 'urea per ferme·n tazione si trasforma in carbonato ammo•n ic o e secondariamente si formano fo sfato ammonico-magnesiaco e carbo1n.aito di calcio in solubili in mezzo alcalino. Ciò però se spiega la· preci1pitazionEJ dei sali insolubili no.n dà ragione d ella loro a.g glomera zione. Quale è la natura del cemento c.h e li unisce? P er alcuni si trattereb·b e di una sost.amza prodotta dalla reazione leucocitaria e:d em .a t,ica pro·dotta dal germ e: lo stafiloco·c co avrebb·e un'influenza Jitogena maggiore di quella del colibacillo , .p erchè provocherebbe una reazionEJ 1più fo·r te e quindi fornireb·b e più c.e-rn en to. I\1a non b·i sogila tra1Scurare 1'in fl uenza dei fattori or.gEi n ici li togeni, perchè no·n tutti g l·i irtfetti urinari diventano litiasi ci , ed in quelli ch e lo son o l 'ablazione- ùel calcolo è seguìta i11olto S'tJ'P.~~o da recidive'. DR . ... 1

Sull'ulcera semplice della vescica.. (PoLLA.K W . Z . Ur ol. Chir. ) ·v. 39, p . 632 , 1934) .

Per ulous simplex della vesci ca va intesa un a ulcera per lo più unica, talora multip·l a, ch e nei casi rocenti 11a sede in una vescica altrimoo.ti sana; le.gaita a scar se modificazioni dell :uri.11a , procur,a invece· g ravi disturbi ed è particolar111ente resistente alla tera pia con servati va. :È di natura non specifi ca. :È più diffusa in Americai ch e in Europa. Vanno , secondo l 'A., compirese n el qu.adro d ell'ubcus simplex le ulcere che Hunner riporta a un processo m etas1atico,-infiammatorio degli strati profondi della parete vescicale, che sol o seconda riam ente ir1vadt:.1 l'epitelio; ed anch e le ulcere descritte d a Heusch col n on1e di « ul cer e a tipich e della vescica n : mentre andrebb er o n ettamente sepa rate dall '11lcus sim~>lex i processi ul cE-Tosi i'n crost.an ti della vescica. L' A. descrive due casi di ulcus simplex di cui uno parti cola1rmoote interessante per le nurr1erose recidive do·p o elettrocoagulazio·n e e aS'Portazione operatoria. I due ca si sembrerebb er o di origin e locale cjstogena p<:.Tcl1è intervenuti entrambi dopo cis1iti. Entramb1i in do.n ne, ch e notoriamente so.Il') parrti colarmente dis:poste alla malattia, e n elle quali i.l ciclo sessuale determina miglioram enti e pc~gi oramenti in corrispondenza ai suoi varl mom(,nti.

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. Difatti mentre n el premestruo si ha un peggioramento, n el mestruo, nel pos tmestruo e durante· la gravidanza i disturbi diminuiscono, tanto che la g ravidanza fu in un caso consig liata a sco•p o terapE-'utico, e co11 successo temporaneo, L 'esam e b·a tteriolog ico del1le urine dimostrò n ei casi riferiti, la p•r esenza di germi banali~ L'esame istolog ico dell'ulcera escissa in uno d ei casi dim osrrò un qua dro niente affatto car&tteristico . Lai diagnosi vien fatta per esclusione; è facile eli1ninare le lesioni s pecifi ch e e il cancro; più difficile è l '@sclusione della cistite ulc~To­ sa e dell'ulcera incrostata, tanto più che può accadere, come in un caso dell 'A che secondari~mente fu un u.lcus simplex,· trattato chirurgicamente, si formaron o deposizioni di fosfati. È caratteristi ca d ell '11/cus siniplex la unicità ; in 1 caso dell 'A. dove si ebbero più volte recidive, senlpre un 'ulcera su cce deva a un 'altra ; solo di rado si EJbbero più ulcere contempora11eam ente. P er la terapia l 'A. con sig lia l'istillazion e vescicale di piccole qu,a ntità di bJe·u di metilene al 14-X % in soluzinne fi siologica e ha tentato con qualche vantaggio , di provocare t1n a fort~ r eazion e con un 'istillazione di coll.ar Q'o]o 20%. Ma il mig lior m ezzo di cura è 1'elettrocoagu lazion e, superiore a n ch e all'escissione; la cicatrice operaitoria della vescica fu in I r<tf'O d el1'A. la sede di tutte le su ccessive r é'cidive1. p. STEFANINI.

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L' A T T U A L I T A T E R A P E U T I C A

La cura della distrofia muscolare con la gelatina. (L. STONE e M. ABELES. Joiirnal Nervous cnnd Il1e11.tal Disease, settembre 1934). I d isordini d el n1etabolismo della creatina n ella distrofia muscolare e J'importanza d ella g l'icina, sostanza dalla quale la creatina deriva , sono state b en definite d a indagini' biochimich e. Recenterr1ente è stata dimostrata l '<lzione ter apeutica d ella g licina nelle miopati e con risultarti incor aggianti sopra tutto n ella atrofia essenziale e nella miaste11ia. Il fatto· ch EJ la glicina rimane in effi cace nelle atro.fìe muscolari dipendenti da lesioni n ervose o da processi infiammatori locali farebbe rite11 ere ch e la detta sost anza agisca correggendo I'alter azio·n e dE.:l m etabolismo muscolare e ·:he la lesion e dell'atrofia muscolare differisca da quellia delì'atrofia seconda ria . Tenuto conto ch e J.a gli cina pura costa mc>lt.o, si è tentato di praticare la cura con la gelatina ch e ne co nLi·en EJ il 15-20 % e ch e è molto più a buon m ercato e di facile acquisto. · Si fa un 'em .u lsione di cento grammi di ge-


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latina con succo di arancio o di ananas e la si fa prendere al paziente epicrati'camente durante le ventiquattr'ore. L' A. ha trattato così 15 casi: di cui sei di atrofia muscolare pseudoipertrofìca, 2 di miotonia atrofica, due di myastenia gravis, uno di atrofia muscolare tipo Charcot-Marie, due di sclerosi laterale amiotrofica, uno· di atrofia muscolare progressiva, ed uno di poliomielite a11teriore cronica. Nell 'atrofia muscolare p>Seu.doipertrofica in capo a tre o qua.t tro m esi si constatarono fenom eni'. clinici (aun1t:.n to della forza e del peso co1~poreo), i quali fanno ritenere che la gelati1Ja ha q u alcl1e azione terapeutica, che forse sn.r ebbe <;tata più effettiva se si fosse trattato di fo·r1tte morbose incipienti, invece che di casi inveterati . Gli effetti terapeutici so·n o probabilmente dovuti al contenuto di glicina, la quale ha sempre il vantaggio sulla gelatina di potere esf:>ere m.e glio dosatai, di avere minorE.• volume e di' non essere disgustosa. Nella miotonia a trofi ca si eh.b e un quaJ che miglioran1ento solo in un caso . .J\.nc.h e in due c&si di miaste·n ia uno solo EJbh·e un ce·r to va ntaggio. Fatto i1otevole, nn che gli altri e.asi di distrofia di'p·enden ti da J e~ion i nervose dimostrarono di essere influenzati dalla cura , il ch e fa pensar e che tra i disordini pri1nari del metabolismo muscolare e quelli di natura neurogenica c'è una certa analogia se non identità. Ciò consiglier~,1bbe d 'in siste:re n ei tentativi di cura con la.... gli ci n a anche n elle forme di miopati e non essen zia 1i·. Comunque senza essere del tutto rais sicul'anti i risultati fin ora ottenu ti son o abbastanza soddisfacenti per tentare in 01g ni caso di dis1rofia muscolar e la cura della gli cina o, in manr.anz.a, della gelatin a, la qua]e è a]]a portata di tutti. Que1Ja estratta dai tessuti lega mentosi sembra la più attiva. NellEJ form e iniziali c'è la presunzione di o t. ten er e effetti ver<ime11te decisi , specie se si adoperano dosi rr1assive, spi11te fino alla toll·eranza . DR . Ricordiamo /'lnteref;sa.,te pubblicazione : Dott. Prof. GIOACCHINO FUMAROLA Libero docente e Aiuto nelJa Clinica neuropsichiatrica della R. Università di Roma

Sisfemn nervoso periferico

CENNI BIBLIOGRAFICI C.

Praktilcum der ·wichtigsten Infektionskrarnkheilen.. Un voi . in-8°, di 186 pag. HEGLER.

G. Thieme, Leipzig, 1934 . .Prezzo RM. 4,50.

Questo libro del prof. Ilegler, Direttore dell'Ospe1dale di S. Gic,rgio in Amiburgo, è anzitutto un lib·r o vissuto pE.:rchè di tutte le malattie trattate, salve, la t4ularemia, l 'A. ha larga esperienza acquisita nella pratica ospedaliera e nelle guerre balcanica e mondiale. Vi so·n o consideratEJ tulte le rnalattie infettive acute, fra cui anch e la se·psi , le forme speciali di .angina (di Vincent1, l 'agranulocitosi, la feb·bre ghiandolare di Pfeiffer ) e di stomatite, nonch è fra le malattie trasmE:sse da animali, I.a p&ittacosi, l 'actino111icosi, ecc. Si tratta di un lavoro ch e comprende le più moderne .acquisizioni in materia esposte chiaramente e concisa1nente e desti n ato essenzialmente ai medici pratici. fil. P.

HAunoROY.

Riportiamo l'indice dei Capitoli: CAP. I. - DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE DEI NERVI CE· REBRALI, pag. t a 72. - CAP. II. , DIAGNOSTICA DELLE MA, LATTIE DEI NERVI SPIN ALI , pag. 73 a 136. - CAP. I Il. ,. LE, SlONI TRAUMATI CH E DEI NERVI. pag. 137 a 148. - CAP. IV. , POLINEURITIS , CONTRATTURE ATTIVE DI ORIGINE NE, VRITICA ,. RADICULITES, pag. 149 a 192. - CAP. V. , TUMORI DEI N ERVI. pag. 193 a 234. Volume di pagine 242 con 67 figure nel testo. Prezzo L. 2 8 più le spese postali di spedizione. Per gli abbon3ti al « Poltclinico » sole L . 2 3 in porto franco. POZZI. Ufficio Postale Sue·

Les ultravirris pathogènes

et

sa-

propliytes. Un vol. in-8° di 462 1p agg. Masson et C.itJ, 1934. Prezzo 60 fr . Il c.ampo an cor a, mislerio1so de1gli ultravirus C<>m1prende questio11i del più a 1to inte·r esse teori co e pra tico . !\ilo lto 01p1portunamente, l 'A. :riunisce e coordina in qu·esto libro le attu ali cogr1izioni jn matE-Tia. Dedica la prima parte a1lla tecnica , tanto di,·ersa da quella della batteriologia dei germi visibili: filtrazione, ultrafiltrazione, c.ataforesi ecc. sono descritte minuziosamente e chia,r amente. Passa in , eguito all o studio particolare dei singoli ultravirus dei batteri (batteriofago), delle pi.ante (ma lattie del mosaico) , dei vari anin1a:li e dell'uomo, diffondendosi largamente sulle ma latti e che ci toccano· più da vicino (vajuolo, rabbia ecc.). Interessanti sono gli studi sugli ult r avirus saprofit i-p arassiti ob·b ligati di certi animali, ch e ci ve•n g ono dimostrat1 mediainte cert.i artifici , ch e li rendono pato• geni . Nella IIIa parte, espone i principali caratteri fisi ci , fisiologici degli ultravirus, l 'immunità, l 'epid em iologia, accennando alle ipotE.1si sulla loro natura. Libro del m.assi1110 interesse non solo per c.h i studia ex prof~sso tali argomenti, ma ip.er ehiunque voglia avere un 'idea della complessa qu E.'Stione. fil. 1

(E.'ltratto da "Diagnostica delle Malattie del Sistema Nervoso " ')

Inviare Vaglia all'editore LUIGI cu rsale diciotto. RCMA.

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SEZIONE PRATICA

1l , . RATHERY.

Le traitem ent de la: fièvre typhoi-

de. Un v.o l. in-8° , di 54 pag. J .-B. Baillière et fils , .Paris, 193±. l)rezzo 8 fr. L 'A. fu 'P1r(::posto, durante la grande guerra, ad. un ospedale per tifosi , in cui passarono 5000 malati ed h a quindi grande pra.tica della materia ch e espone qui in diversi capitoli. Profilassi, trattamento delle forme di gravità media. delle varie forme cliniche, delle complicazioni e dei portatori.


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Attribuisce grande i1nportanza1ai bagni fr~d­ dj di cui· desc.rive m i11uziosa.m e•n te la teon1ca e 'per quanto rigu.arda l 'alimen tazione n on c~ncede chtJ 2 li Lri di l~atle al giorno, ed 1-2 cu cchiai di succo· di carne cruda; nutre scarsa! fiducia nella s.i ero -vaccino·-b·a tterio -ter~apia ed in altre terapie di ecceziorn e quasi se·m .p.r e ineffi caci , talora dannos(:J. fil. 1,

J.

l.1a niédica·t io n aritithermi·qu.e. Un vol. in-16°, di 100' pa.g·. J.-B. Baill~ère et fils, Paris, 1934. Prezzo 15 fr . ALBERT- WEIL.

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È di m o·d.a , 01.~g·i , di i1on c.ombattere la feih·-

t1re, ch e si giudica i11 gene·r ale un ' azion e ben efi ca per 11'o-rga11ism o, amzi a.ddirittura la si provoca talvolta co11 intc'Ilti ter.apeutici ('p1ireto1-er.apia). L 'A. , invece, st1idiando qui J'.a11noso p1r~­ blema de1lla febbre, co·n clude ch e s·p ,esso tl combatte.r la no·n -:ostituisce un a terapia seni..plicen1ente sinto111a tica, m a vicine a ro·r np e·r e tlrt circo·lo v izi o~o pat olo·g ico e.d a compi ere -- in certo ntodo· - 1111 atto equivalle·n te a d un a desen sibilizza.zion e dE.tl l 'orga11ism o· all'agente in fettivo e·d· ai suoi ·veleni . L'antitermico us.ato ·dall'A. è e·S enzialmente il ahinino ch e egli somn1inistra r ego·l armente giorno e notte, .a do·si p·iccol e e frazio·Ilate, sotto forn1a di sali o- di co rteocia; usa anche l 'a:spiri11a e.d il pirami·done, soli 01d associati . ,t\11·p.Jic.a ... ist ematicam e·n te· tale meta.do alla cura della tubeir colos i, dell.a tifoide, di malattie hTonco'p1olmonari e di fe;b1b ri di na tt1ra indetermina.ta, riportando var'ì casi di m.a lattie , in c ui queist a i11eidicazione 11a .avuto fil. })uon effetto. 1

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alla nomo- o bilaleru lità <lel lu111or e. Riporta11dosi a ricerche di. P. Sfaine11i, d a cuj risulla un 'asim1netria funzionale d egli ovari e precisame11te una 111aggior funzionalità del! 'ova io d estro sino ai 3~ anni una funzionalità q11asi eguale per i due ovari d élll 31° al 40° anno d.i e t'à e(l u11a prevalente funzior1alità d ell 'ovaio si11i s tro dopo il 40° an no, l 'O . con le su e ricerch e ha potuto con s tat are che i cist omi ovarici sono più freq11 e11 l.i a D. (5u %) sino al 40° anno·, quasi egu ali p er i due ovari (a D. 5'0,98 'Yo; a S. 49, 71 %) dal 41° al 50° anno di età , e p1iù frequenti a S. (57,7 %) oltre il 51° anno. Ne conclud e ch e i cist omi sorio l 'espressione, e la con seguenza , cli una spiccata at tività ovariça.

Su due casi di pseudo-ermafroditismo in fratell i, tenuti in osservazione per due anni. C. GERIN. - L 'O. espo11e la s toria clinica d i <lue fra telli r ispett. di 12 e 13 an11i, ritenuti fe1r1mine fin d all a r1asci la e ne d escri ve ampia1nente i dati somatolog·ici , ])assar1do poi a Lrattare d ell 'i:r:iteresse ch e guesti casi presen tan o d al lato med1colcgale e biologico ir1 generale. Discussiolle: F. BALLOTTA, P. BENÉDETTl.

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Me.dico-Chirurgica di Bologna. Adunanza del 7

no~em ùre

1934.

La frequenza dei segni radiologici di appendicite croni ca nei malati di neoplasma gastrico. V. BoLLINI. -

L 'O. riferisce i ris ultati delle proprie indagini sopra cento. mala1i di car cinoma gast rico in confronto ad un <:entinaio di inalati di ulcera peptica gast r ica o duod enale e ad un 'altra -centuria di n1alati sotloposti all 'indag"ine Roentg·en per tul le le possibil i affezioui tra11i1e le neop lastiche. La deduzione principale cl1e ernerg·e da queste ricerch e è ch e la freque11za del quadro radiologico atlestante delle alterazioni a carico del -cieco-appendice è r elativan1ente esigu a fra i mal ati di can cro dello sto1n aco (d el 30 %) in confroi1to al gruppo d ei g·astro-enleropazienti in geT!.er e (72 %) e a quello d egli ulcerosi gastro-duod€nali (83 %) . Lo s tesso reperto si ottiene con si·derando dislintan"lente gli uomini e le don11e. D iscu ssione : G. L·\SCHI, P. MAINOLDI, G. G. PALM1E n1, P. B&~EDETTI.

Alcuni dati statistici sui cistomi ovarici (mille casi). - L ·o. r iferisce alcuni dati st.atistici su i ciston1i ovarici ave11(io rig·u arclo all 'et à delle pazier1 li , all 'epoca cl ella pubertà , alla paiità , ~. RANDAzzo

Adunanza del 30 i10,·e1nbre 1934.

Su di alcune anomalie muscolari nell'infanzia. M. P1NCHERLE e G. Loni. - Gli 00. descrivono due casi di ag·e11esia d ei muscoli pettorali ir1 due i11ascl1iett.i rispettivamente tli G e 7 anni; e un caso di aaenesia dei muscoli addominali in u11 9 n1esi; E si soffer1nano sull 'i11terprela ttante t azionf• p atogene tica dei quadri d escrit~i.. . . Gli 00. presentar10 inoltre · due fratellmi rispettivamente d i 4 e 6 anni , portatori in un 'anomalia n1t1scolare ereditaria fan"ligliare co11sis Lente in u11 l11uscolo palmare so1)rannumerar~o, . con difetto congeni to della muscolatura dell eminenza tenare. L.'a11omalia in parola era già s lat a oggetto, per quanto rig uarda gli ascenden~i ~iretti (padr~ e i1oi111 a paterna), di ui1a comun1caz1011e alla S?c~età l\1edica nel 1928 da 1)ar le del 1)rof . G. Dagn1ni.

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Anomalie congenite dellle apofisi articolari IC>mbari. ì\•I . CAMUR~TI. - · L 'O. dopo aYer riferito sopra alcune anomalie conge11ite d~lle apofisi ar ticolar~ d elle vertebre lombari, proietta 1 radiogrammi di dt1e casi c linici, ch e p r esci1tavano due apofisi articolari accessorie. Rileva l 'inìportar1za, anch e pratica, d i quest e anornalie e co11fern1a l '~po.t e~i, già emessa dagli AA . d ella natura cong'en1tai d1 esse. Disc u ssione: P. ìv1...\.1N0Ln1, G. G. PALMIERI.

Pilorospasmo e ipertrofia della musculatura del piloro. F. ScHrA~SI. - Descrive 1111 caso clinico rig·u ardante una giovane di 18 anni che presentava una sindrome da ster1osi serrat a d el piloro e che fu perciò sottoposta a gastroresezion e cori esito feJice . L 'esame d el p ezzo asportato dimostrava una condizion e d i pilorospas1no con iperpl as~a della muscolaturai del piloro. L 'O. discu te anlp1amente la eziopatogenesi d el quadro in~rboso pe~ conclu(lere in favore di una i1>eTJ)]as1a con genita (plus ·c ariante) · d ella muscolat ura d el piloro , la quale nivrebb e crea to il disturbo fui1zion ale g.ravissimo (11ilorospasmo). Discussion.e : M. P1NCH1<:nLE, G. DE 'foNI, BoscHJ, G. GAMBEUINI, G. G. PALMIERI . I l Segretario: Prof. P. BENEDETTI .


LANNO

XLII, Nul\i1. lJ

SJ::ZJONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. '

CASISTICA E TERAPIA. La sciatica. . Ricordare le regole date da Sicard : I) Ogni sciatica nettamente bilaterale di primo acchito 11on € sciatica. 2) Ogni sciatica, acoompagnantesi ad irr~diazio·ni dolorose persistenti verso gli organi genito-rettali o cç-n disturbi sfinterici non è unai sciatica essenziale. 3) Ogni sciatica, acco·m pagnant.esi ad irradiazioni dolorose persistenti nelle regioni addominale, inguinale, con disturbi vaso-motori, trofici, paralisi motrici , linfocitosi od iperalbuminosi del liquor non è sciartica. 4) Cosi pure va considerata sospetta ogni sciatica ch e si inizi prima dei 15 anni di età. 5) Una sciatica, che si accompagna ad una certa attitudine di traslazione lateral e e speciale, dascritta a torto come scoliosi omologa o crociata, si deve considerare come essen ziale.. Nel trattamento, si deve aver . di mira ohe la sciatica è una ma1lattia regionale e che sono colpiti anche i t essuti c.ircostanti. J . Haguenau (Presse médicale, 17 ott. 1934) per la cura con~ig1i a sopratutto· L'iniezione locale; da faJ'si er>irlurale, nella sc.i atica alta (novocain a , stovaina, siero artificiale, lipjodol), in. vicinanza dt:ll 'articolazione coxo,- femorale, nella sci.a ti ca n-iedia. Nell·al bassa, o tronculare, fare delle iniezioni di alcool o di· lirpjodol. L'alcool va iniettato ria ~in medico esperto . L ' A. CC\nsiglia di affo·n dare attorno· all'incisura sciatica, 11ella regione glutea 5-6 piccoli nahi disposti ai corona attorno allia detta inci-~ura. In ognuno, si inietta 1 em e. di soluzio·n e di novocaina o di stovaina (1-2 %); si attf:.'Il·d ono 5 minuti e, se non si manifes ta pia.resi. (il che indicherebbe che è stato·· inte.r es sato il nervo) si pratica l'iniezio·n e di a1lcoo.J a 95° (3/.i-1 em e. per ogn.i ago) . Anche co·n l'iniezione· an est etica, tale iniezion E.1 provoca dolore cl"te dura 30-40 secondi . La si ripete do100 1-2 giorni, 1na è inutile farla più di 3 volte. L'everttuale pacresi ch e si lJ UÒ manifestare con la iniezione dell'anesteti co sco,m pare presto, cess.:l ta l 'azio·11e di questo . L 'iniezion e di lipjodol pruò e~sere· fatta da c:l1iunque; se ne introduco·n o 10 e.mc., ri1p artiti in due punti, in cist1ra sciatica e doccia ischio.. tro.cian teirica. Nella &e,i atica uopliloo esterna l 'A. co nsig·lia le iniezioni di aria, ( o salicilato di so,d io , o jo·duri o· lipjodol) d ai farsi al collo del per one, n el punto in cui la branca n er, osa descrive un a cur,•a attorno al co·11o stesso. 1

fil. Emicrania m~struale. · V. Mairzetti (Clinica os/.elrica. ott. 1934) rifcTisce il caso di l1na donna di 4-1 anni in oui

dall'età di 18', una leggera emicrania cominciò a prc:ceidere e ad accompagnare il periodo mestruaJe. Da due anni, si è fatta intensissima; con la cefalea, esistoin o vomito, fo tofobia, i·n appetE,nza e spossatezza generale. A nulla giova · vano i comuni calmanti e si dovevai ricorrere alle iniezioni di eroina. Analogamente a quanto ha ritenuto P. Ales· $an·drini per le colicl1e epaticl1e mestruaili, 1'A. h a poosato ch e quus~. emicrania fosse di natura a1llergica ed ha proceduto a desernsibilizz.are l'organismo m e diante iniezioni settimar1ali intradermich e di 1 / 3 di em e . di un preparato ovarico totale (endovarina). Le prime i11iezioni provoc-avano vertigini, conati ·di vomito e brividi , sicch·è si a·b bassò la dose ad 1/ 6 di eme., ritornando poi all'undecima ad J /3. Dalla quinta, , si è notato un migliorarr1ento sensibile che è andato sempre più acoentuandosi, rimanendo soltanto un lieve Sf.-'llso di cefalea,, gravativa in rapporto con i m estrui. Da qualche mese, basta un 'inieizio·n e nel periodo intermestruale. , fil. 1

Sul trattamento della nevralgia del trigf\1ni1to.

Dyes (Mil~ch. ~led. Woch., 19 ottobre 1934) osserva che la diagnosi di n E,'Vr.algia genuina del t.rigemino deve poggiare sulla coim parsa r epentina d~li atta,c chi , sull 'intensità del dolore, sulla limitazion e al territoirio di distribuzione del nervo (i1i foto o uno dei nervi) e sulla breve durata del dolore. Il trattamooto con i mezzi consueti non potrebbe essere più ingrato. Il nwzzo mi·g lio re è dato, d·aJlla sezione retrog.anglionare de.I n ervo, effettuata da IFrazier; ma si t..ratta di un inter, ento· ind.agi.noso e che eSlpone a complicazioni. L 'A. ha sagg·ia· to , in 20 casi l'irradiazion e Roentgen profonda (180 kw. , '5 ma .. 0.5 Cu. , 2.0 Al. ); solo i11 3 manca:ro·n o del tutto effetti ben efic i ; n eigli altri gli .accessi ·v ennero distanziati per :periodi più o m eno lung hi . Negli ultimi casi l 'A h a appli'cato il n1etodo Holfelder, con cui si fa assorbire daJl gan glio 30, 60, 90 % di dose·-erit ema. In 4. soggetti pooo radio-sen sibili ba aYuto buoni risultati valendosi anche del salasso (100-500 cc. ). l casi so·n o troppo scarsi per autorizzare a delle conclusioni : ma il m etod o n1 erita di essere provato'. A. P . 1

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La terapia della paralisi progressiva.

Parecchi auton h a11no riferito sull 'azione b·en efica dello stova r solo n ella par.ailisi progressiYa. A. De Marco e E. Zara (Minerva medica, 1834) riportano su ccintamente le loTo osservazio·n i su 148 pazien I.i i11 43 dei qual~ lo stovarsolo fu l 'unico medicamento usato, mentre neg li alt ri, esso fu utilizzato come co1m pleta-· nlento di malarioterapia o di altra terapia . I ·1:·~ malati uitati erano irt cond izioni tali .d.a non sopportare a lcuna terapia piretogena , me-ntre


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non e·b.b ero d1~turb·i dal m edicamento. Questo venne somministrato in iniezioni oodomuscol<iri da gr. 0 ,5·0 la p ri1nia1 e da 1 le altre,-(ogni 3 giorni) fino ·ad un totale dii g . 19,50. Costante è stato l 'effetto benefico sulle coin dizioni tìsiche· non altrettanto su quelle n europsichiohe. Il risultato dipende dall.a forma clinica ed è migliore nelle sinclro·m i di eco.itazione psichica con delirio espansivo. In complesso, si è avuto: miglioramoo:to notevo le nel 52 ,5 o/o, molto lieve nel 15 %, nulL la nel 32,5 %. Si de ve te·n er presente che si trattava di malati in co·n dizioni svantaggio·s.e per qualsiasi terapia. Notevole e rapido è starto poi il miglioramento nello stato generalei degli altri malati in oui il m.edicamento venne utilizzato come co m·p letamento di cuta. Resistenti, in generale, le aaterazioni um.orali (sangue e liquor) per quanto si sia avuto migli<1rarr1ento in qualche caso. 111 cc ..n>plesso, l'uso dello s.tovarso·l o. 11ella paralisi progressiva si è n1ostralo· efficace e p·r ivo di danni; gli effetti terapeutici sono in rapf( ·l 'l() •on I.a precocità dell 'i11tervein!,o o Gvn l.o forma clinica della malattia. fil. 1

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Emorragia subaracnoidea da iniezione endovenosa.

G. Rossi (Soc. med .-c:hir. tre1Jigiana, 4 marzo 1934) riferisce il caso di un.a ragazz.a di 26 anni che, in seguito ad iniezione endovenosa di calcio, presentò il quadro grave di una emorragia subaracnoide·a , co·n fermata dalla. puntura lombare (liquor fo•r temente ematico). La paziente guarì perfettamente. Nel meccanismo d 'azio·11e, l:A. attribuisce al1 jniezione endovenosa la funzio1n e di con cau... sa e giustifica l 'insorge·nza dell 'emorragia co11 I "influenza che · in individui disendocrinici 1 ha nno alcune circostanze (crampi e spasmo ' '&so-moto·ri , fragilità vasali, emozioni, me.. struazioni). . fil. 1

A. vvelenamen:ti da phanodorm.

Il phanodorm . viene generalmente considerato come relativamente atossico per la sua facile degradazione nell 'organismo·. Ciò no11ostante, G. Purpur (Priedizin. Klinik , 1934 , Il . 19) riporta un caso· di morte in una pazient.e di 20 anni che, in ci.rea 20 ·ore aveva p1 reso 8 grammi' (40 ·p·astigli<7) di pihanodorm.. Finora , era noto soltanto t1n caso mortale per suicidio , in seguito a ll 'ingestioin e di 10 grammi. fil.

IGIENE. Studi sperimentali s11ll'ufficio del pane· bianco nella alimentazione.

Il pane bianco con tic-ne il 63 ,50 % di sostanze: solide (glucidi, protidi, l1piidi), il j (),50 %. di acqua e tracce di vitan1i'ne A e B. Grazie alla .p•r esenza di questi tre · gruppi di alin1e11ti, il pane h a ,sempre tE.'Iluto un posto di r1ri.rr10 ordiJ1 e J1e]l 'ali1nentazion e deg]i .a bitanti

delle città e delle campagne. Ma 1 pro·g ressi della chimica biologica e dc·lla fisiologia geIìe·r ale hanno p·ern1eisso di costaJtare che il pane no·n è un alirr1e11to completo e che è insuf. ficiente a costituire da solo· la ragione alimentare gio rnalie.ra. Perciò si è cercato da molte parti di sostituire il· p·ar1e grigio a1l pane bianGo. O. Kauffmann-Cosla, O Vasilic o e Simon Oeriu (Archives des A1ahadies de l Appareil Digesti/ et des Jltfaladies de la Nutritio1n , giug110 1~ 1 34) si so·n o p ro·p osti di studiare la a!Ssimilazione del pane bianco da 1parte dell'organismo, eseguendo ricerche sperimentali sui cani. E&si si sono· posti quattro p rob.Jemi da risolvere: I ) si può òtten ere una miglio·r e assim ilazio·n e del panEJ bianco da parte dell 'o·r ga11ismo·, aggiungendovi d ei sali organici? 2) i.n caso affern1ativo quali sono questi ioni? 3) quali degli ioni contenuti nel pane bianco soin o sufficienti per la razione giornaliera dell '0 1rg~nismo? · 4) il pane completo (grigio) ha nella sua c.o mpo sizione degli ioni in un rapporto sò·d disfacoote per la razione alimentare giorna~ieira? Gli esperime·n ti sono stati eseguiti in qu.attro Clini che hanno ricevuto per un certo temipo gr. 2·50 di pane bianco al giorno ed acqua .distillaJta a volontà. I . cani venivano tenuti in gabbie d '.alluminio costruite .appo·s itame·n te per lo studi'o del m etabolismo. Le analisi del1e orine erano fatte ogni giorno sul]a quantità em es.s a nelle 24 or e e su di esse veniv.a no dosati: il carbonio, l'azoto, l'aldeide awtica, l 'acido lattico·. Suc.c essiva·m ent.e al pane bianco· venivano aggi1u nti i sale da cucina , oppure il sale di Osborne; in altri casi a1l piane bianco veniva sostituito il' p ane grigio. Sono giunti così gli AA. al1e seguein ti· c-0·nclusioni: I cani nutriti co·n solo pane bianco ed aic qua distillata presentavano doipo un certo tempo: caduta dei peli, de.Tmiti, xeroftalmia, gengiviti e ind.e holimeinto generale progressivo. L'aggiunta di vitamine non .è capace di coTreggere il quadro patologico , al che solo si giunge m ediante somministrazio·n e della miscela minerale di Osborne. Mentre gli ioni di fa.s foro, calcio, cJo,r o, so dio e iodio contenuti nel ·p~nEJ bianco sono sufficienti per u·n a razione alimentare, altrettanto non si può dii:e per gli ioni ·d i magnesio, potassio e ferro . Il pane co1n1pleto, per gli io·n i c:he contiene, b.ast.a d<ll so.Jo coim e razione alim&'Iltare. . .' La assenza ovvero la presenza in quant1ta i r1sufficioote di certi ioni e lia assenza di vitamine od ormo ni, può provocare disturbi gràvi n ella o·s sidazio·n e cellulaTe con l'accumulo in quantità patologiche dcti prodotti in termediari dei tre gruppi d'i alim enti. Ne conseguono a zioni topiche con manifestazioni clinich e diffeTen ti. VI CENTINI 1

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SEZIONE PRATICA •

MEDICINA SCIENTIFICA.

VARI~

·Ricerche sulle variazioni delia calcemia nel de· corso postoperatorio. G. Menegaux, A. Guillaumin, J. Pergola ·(Journ . de CJiiru.rg., n. 6, t. XLIII, 1934) han·no in 11 operati <li affezio ne· addomin..rule stu·diato la calc€Jm.ia, la fos,foremia e la riserva .alcalina risc·o ntrando un abbia·ssamento della .c&lcermia, un 'ipofos,fatemia ttd un a:b.b assan:oonto della riserva àlcali:·n a, co·n ritoTno al norma~e in g;euere dopo il 15° giorno. Gl'i AA. 'hanno pure rilev.a to che• sui risultafti non influiva il tipo de.Jl '~'l r1estesia ed in quanto alla "'p atogenesi danno importa11za allo choc simpatico operatQirio per traizione sui meso oltre ·dhe ad una cérta calciopre ssia nel focolaio operatorio. Mentre gli AA. concludono, per una ipocal·Cemia in base a scarse 0 scillaq,ion i di' questa, mai su·periori a.i 1O mmgr., valorizzandole per·Chè costanti nei loro casi. A n@i sembra c.iò troppo azzardato avendo proprio noi (Pa1ggi'·Grasso) risco-ntrato come compresi nelle oscillazioni normali variazioni che si spingono sino .a 20 mmgr. Pl. GRAsso

La castrazione scientifica. • La l0gb~ germanicai sulla · sterilizzazione co~i deitta eugeni:c.a è entrata in pi ena applicazione assumendo de·g·li sviluppi impensati. Son c già sta te c1o mpiute, nelll 'Ospedale di Stato 111 castraziorti, in indivi·d ui fra i 20 ed i 60 anni; altri 20 sono pronti poc J'operazi'o ne. Ce ne riferisce A. Sohlegeil (Med . Welt, 1° dic. 1934), ohe è il Direttore del citato oope·dale.. L ' inte1rve nto è ammantato di serietà scientifica. L'individuo viene prima fotografarto per documentarne le sembianze1; poi si' analizzano nel mo do più preciso, sangue, prreissione s:.nguigna e velocità di sc!dimentazio,n e delle em,a zie (a che cosa, serva ques,t a no1n si com prendei). Sopira lln disco fo.n o·g rafico, viene regiis trata la vo·c e nel suo timh·r o e nella sua altezza; si studiano· in mo do completo la psiche e ll'int.elligenza. Com1piiuta qi1est~ pre.p1a razio·n e, si passai all'operazion·e ; sotto an estesia · locale, entrambi i testico,l i vengono a1nputati; in 8 minuti, tutto è finito. Nessuna morte fra gli operati. L'o1perazionEJ viene eseguita dal ohjrurgo specializZèlrto· del detto ospe1dale, durante il perio do di es_l)iazi'o ne di pena dell~indivi1d·uo. Troppo po·c o tem1p10 è passato per 00ter riferire sulle cons~auenzE-' della opie;razione. Si può dire soltanto. finora , ch e noin si sono avuti disturbi psichici nè fi sici e che la tensione seissu. ale ·d·e i pazie·n ti (il vo·c ab·o lo è ,p ienamente r~dat,tato.) ·è stata influE::nzata, tallvolta fi,n o alla totale neutraljzzazione , jl che, ci sembra, norn desta soverchia m.araviiglia . A quanto pa1re, tale 01perazione non rientra nella nota legge di sterilizzazione €JU1gooica de·l I~ luglio 1933 , n1 a è una nuova legge (24- novembre 1933) che Ja perfe.z iona, destinan·do la custra7.io1n e ai delinquenti sessuali . Essa, oss6rva untuosamoote lo Schlegel, cc non va consi·derata corr1e una punizione;, mia co me una misura di sicurezza per il nostro pop·o lo, per ln nostra gioventù, che questi . .delin1quenti potrebJ),ero rovinaire ». Alle 16. 000 s.terilizz.azjo·n i E,'Ugenicl1e finora C(ìmp1iute in Germania (nella · so la Turingi'a 1234 su un milio.n e di abitanti) si aggiungono ora le · castràzioni. L .\.rmi terribili ch e 0 ggi sono lISate in nome di un·a scienza dallé basi non tro,p po sicure, ma che potrebbero essere utilizzate per beli alt.ri scopi in un rpauroso domani. Rito·r no scientifi,co a tempi che si ritenevano ormai su·perati ' della rp iù 'remota ])iar.barie. A. IFrLIPPINT.

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Paratiroidi e callo 'li frattura.. R. Pazzagli e A. Paoletti Perini (Lo Speri1nentale, agosto 193-i) hanno con.dotto una ri·Cerca siste·m atica sulla influenza che i'l seoreto paratiroideo può esercitare sulla c-0stituzione e ·sulla evo·l uzioné' di un callo di frattura, p·errven'3ndo alle co·n clusio ni seguenti: a) in animali chirurgicamente resi paratircoin·sufficient.i l'evoluzione ·del calllO osseo ·è ritardato rispetto agli anin1ali di oo·n trollo; gli elementi ossé'Ì definitivi , il te·s suto midollare e la calcific.azione si riscontrano più tar·di ed in modo rneno completo; l'evoluzione degli ei] ement.i citolo·g ici aiYviene più le-n tamente; b) in animali sotto posti a trattamento -continuato di estratto paratiroideo l 'evoluzione istologica del callo ·è precoce, rapida, evi·denternente favorita . dal trattamento subito. In cons~au·enza si può ragi'onevolmente affermare che esiste un chiaro nesso causale fra ·91JoteTapia ·paratiroidea e formazione di callo ·di frattura. C. ToscANO. 1

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POSTA o·EGLI A·BBONATI All'abb. n. 2405: , Gli a1prparecchi a d o·n de coTte - oggi sul m~roaito raggiungono prezzi che non peirmetto-n o ad Otg"ni medico pratico ·di aver][ a ·{ lisposizione. Biso gna distinguere dalla diatermia così detta .ad onde corte gli ~p1parocchi a·d ·or.i de co.rte p. d. : sono due cose · differenti (dif·f erenti .a nche nel prezzo : quello ad 01n de corte -p. d. superai Je 10.000 lire) . M. E . 1

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POLITICA SANITARIA. E GIURISPRUDENZA.(*) La condizione dell'età per l'ammissione ai concorsi dei sanitari condotti. Questo argomento è molto delicato. Ne lri.mito ora l'esan1e ai concorsi dei sanitari condotti, sebbene alcune osservazioni siano con1uni alJa nomina degli uffici'a li sanitari e deg li impiegati dcii lab orato ri, perchè la condotta medica è differenziata da condizioni sipieciali· anche in rapJ:.)Orto ·ari requisiti della no.. mina dei tito1l1a ri. . Anteriormem.te al T. ·u. 1934 n. 1265 non era fissato, con norma genell'ale, u.n limite massimo, di età per ] 'ammissione ai concorsi : provvedevano i regol:amenti· locali. Il R. D. 19 luglio 1906 n. 4-4:6 stabiliva, i1J.vooe, la eseinzio·n e daJ.Ja condizione dell'età per c.oloro che i)restassero o ·a vessero prestato sie,rvizio in .1ltre condotte, « fatto salvo l 'accertamt.mto delLar idoneità fisica dei· concorrenti ». La giurisprudenza, intenpretando questa rego la, considerò utile soltanto il servizio prestato per ufficio di titolare, andhe se i11 fase di ·espenm·e nto·. Non. risulta che l'esercizio della facoltà di deterrnin·aizio n e del limite ·d i età affidata ai ' Comuni co·n l'approvazione dell 'auto rità tu. toria, abbi.a qegenerato· in abusi. Posso·n o ~'S­ sersi verificati casi di deviazione , eccE.izioni inseparabili dalla imperfezione umana; ma , geJ16ralment€J, la condizione dell'età , assooiata all'accertamento deJla idoneità fisicia, è staro regolata con cri teri obbiettivi, c.o rrispo1n denti alle esigenze demografiche e to~crrrafiche df!lle co·n dotte.. Il T. U. 1934 n. 1265, stabilendo un nuovo r rdinam0nto per la nomi11a· dei sanitari oondotti:, mediante con.corsi provinciali, ha fissato. co1t1 norma rigida e generale, temperata soltanto da lievi eccezio ni permanenti o tra111sjtorie, 1' mà massima di anni 32, miino·r e perfino di 1qruella richiesta da 1 T. l~. della legge r<>munale e r)ro·v inci'ale 1934: n . 383. È da sperare che così grave limitazione sia ri,,exl.uta e ailmeno temiperata. Questa speranza è sta La espressa, per motivi vari, da tutti coloro che ha11no scritto dello stesso argomE:nto. A m e no rr sembra 01p portuna nemmeno la assolutezza di una regola g€,'Derale e rigida , com1me a t11tte le condotte sanitarie, senza la possibilità di temperamenti che l'a,d attino alle condi'z ioni locali, le quail.i scmo varie e diveifse. In t~e·rti casi, quando pE.'I' es. si tratti' di coI1dotte non fatioose rper condizioni topografi ch e . e si debb·a pro, vedere ad esigenze speciali di organizzazione delJ 'assistenza sani ta rj a. può e~svre opportuno ch e la co•n dizione ·dell 'età 1

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La presente rul.rica è affidata all'avv.

n11a ssima sia modificata1. Stab·i lire una regola generale è forse uti'le; n1a è anche necessario r1on escludere la possibilità cihe, per cause obbiet,t ive e con provvedimento appravato daJ}e autorità tutorie, sia modifioata, in certi casi la condizione dell'età. ' È poì da ritenere eccessivo il limite di anr1i trentadue. · L'uomo, in confront.o degli altri animati, cc>mrp leta assai lentament~ e c:on molto ritardo, la su a .formazione organica : vi im·p iega quasi un terzo della sua vita. Non m1e no le11ta è la formazione dEJlla esp·erienza e della cultura. Di·fficile e le·n tissim!élr è la preparazio11e rprofessionale. J>er i medici, specialn1ente . è necessario un periodo non breve di preparazio11e post-universitaria. N ell'' ospedale, i1ella co11dotta, nel} 'esercizio libero non è T)QSsih·i le assun1ere la rtispo·n sabilità serri pre grnve, talvolta trerr1enda , dell, es-e.rcizio della mecli cir1~ e, specialmente, de·1la chirurgia , se11za una salda· preparazio·n ·E.' guidata e controllata, dOj)O g li st u Ji universitari. Si giunge tardi al co1npletamento della .c apacità professi•.}n:ile, la qua le poi è sem1)re migliorata e :)eri1~zio11 a ta dalla esperienza e dallo studio. IJ privil~igio d elJ a giovinezza non sempre coincide co n le esigenze dell'esercizio del'la medicina E.' chirurg ia, il quale richiede, specialmente , c·a1pacità, maturità, esperienza. È poi da notare che la condotta i11e.dica, .ar;chEJ secondo il nuovo siste111a di no·min.a, 11a un 0 rdina1m ento cl1iuso1; non è l 'ini.zi'o di u11a carriera gerarcl1ic.amemte organizzata, c·on possibilità di progressione; ma ha un can1po defiT1ito, nel quale l'attività si inizia e si esau risce, nelle stesse condizioni. Si comprende ]l11 n ecessità di contenere il limite massimo di e.tà ;per l 'ammi'ssione ad una carriera. nella quale si e11tra per l'eseroizio di funzioni di D)inore entità e responsalbilità , St!D.za auto•n om1ia, e l'attività, ,guidata e controllata dagli organi' superiori, si svolge co.n sucoossive ip!rogressioni di grado, corrispondenti alla maturità e alla capacità che ne]1Ja carriera/ stessa si formano e si perfezionano. ~la l'ufficio di titolare de.Jla condotta, Pf,'f l 'eserrcizi·o di una funzione arutoin oma e delicatissima. pre$uppone che la preparazione sia compiuta e la maturità sia raggiunta. E nellR condotta noti 8i progredisce·: purt.rOIJ)pO, se non si decade, manca la possibilità di svilu·ppi, sinchè vi si pe,r manga. La stabilità dt!ll 'ufficio è rel01tiva: può ces.a sa re · an-0he oer cause incolpe.voli . per circostanze obbiettive o sia pure subbiettive non evitabili. Estinto il rapporto d'impiego. . quiatndo non ·è ,faci]e 1'esercizio Iib'ero o non· è

G10VAN NJ SELVAGGI.

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esercente in Cassa.zione. cons. leg. del n ostro periodico . •


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SEZIONE PRATICA

1)iù possibile },·attività ospedaliera, unica risorsa è la· nomina in altra condçtta . Ma a questa .p ossibilità si arppon·eibbe l 'ostacolo del1:età, limitata a·d anni 32. Nè molto giovereb·b e il tenliperamento risultante dall'art. 68 del T. U., il quale su1bordina la esenzio·n e dal limite di €:tà ·allla condizione che i conco·r re,nti cc alla data del bando, prestino servizio c:o n nomina definitiva ». Se il rapporto di i·m piego è cessato, sia pure daJ poco tempo, la via è preclusa. Le coin stiguenze 11on sono lievi per i sanitari e sopratutto peii· il servizio 1p ubblico di assistenza1, al quale è sottratta la utilizzazione dell '01p era di sanitari esperti e capaci, nel migliore periodo della loro maturità. Sono intuitivi e riconosco gli scopi lodevoli dE::lla lir11itazione; ma è 01prportuno che la rego.fa sia mo,l to temperata, perc1h è, cosi come è forn1ulata, è eccessiva e troppo rigida. Accenno ora a:d alcuni dubbi di applica• z1one. a) La c9,n dizione dell 'età è efficace per i eone.orsi g ià addetti e, in ogni caso, per i con corsi singo11!i? Non è du})bio che il limite n'1assimo sia que·l lo ~1abilito dalle norme precedenti, se l'avviso del concorso fu pubblicato prima che avesse vigore i~ T. U. 27 luglio 1934 n. 1265. Non risulta dalla disposizione dell'art. 68 una disposizione che abbia effBtli sul passato, cioè sugli atti compiuti, i quali ri1na1tgono pi~11amente efficaci. Non è il caso di spiegare il fondamento della ultrattivitd. del1e nor111e vige11ti al tempo della pub· hlicazione del] ·av, iRo e della . determinazione delle• c<>ndizioni per l'ammissione :a.il concorso È sufficiente ora la con olusione. Dis.uuti1bile 1..è, invece, 1'(app1licaibiliJtà del!l e nl1ove djsposizioni a.i con corsi singoli, dei tJt1ali 1'<t v,·iso sia stato pubblrcato quando era g ià in vigore il nuovo te)sto u.ni'c.o. E da ritenere che la condizione dell'età, essendo stabilità dall'art. 68, agli effetti del nuovo ordi11an·1ento delle nomi1n e mediant e concorsi provi1tciali:, sia richiesta per l'attuazione del nuovo sisterr1ai e, in, ece, sino a quando si prov''8da a concors.i comunali secondo il precedente ordinamento, abbiano efficacia le precedenti disposizioni'. b) L'art. 68 stabilisce una causa di esenzione permanente: « indipendootemente dai limiti predett.j so·n o ammessi al concorso i sanitari condotti che a~Ja data del bando prestano Servizio per nomina divenuta d efinitiva ». Non è necessario l'esercizio effettivo delle funzioni: la disposizione deve essere intesa 11el senso che il con corrente, alla data del1'avviso del con corso, foStW tilo"la:re di un rapporto di impiego, giuridi'can1entl valido. Se, fratta111to, fosse iSLatr0 deil1berato i1 •icenz.ò..amento e l'atto fosse in contestazione, a rigor e non sarebbe possibile l 'ammis.5ione, per.. che ~l ricorso non ha effetti sospensivi; ma 1

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la grave conseguenza della esclusione potr~bhe · essère ten1pera1ta dall 'ammissione condizionata o dalla sospei;i.sione degli effetti del licenziamento, per ordine dell 'auto·r ità giurisdizionale. C·h e significa ccnomin;a diveriuta dJe,fiJnitivOJ?» Che il rapp·o rto d'impiego si.a· stabile? Sarebbe ec.ws6iva questa condizione. N·è vi sarebbe ragione di escludere, agli effetti d·elD'(l)_mmis· sione al coricorso, il titolare di lltlla condotta, se il rapporto di impiego no,n si sia1 ancora f:.tabilizzato. Si ·PUÒ co·mprendere questa limitazione nel caso previsto dall 'art. 70, agli effetti della riduzio·n e del peTio1d o di prova, ma i1on quando si debbano accertare condizioni di età e, quindi, di pr~unta ido.n eità fisica, al fine dellla fo-rmazio·n e di un nuovo rapporto di impie•g o. La disposizio ne no·n è lt.iteralmente ··chiara, tanto più ..che in altri drusi, quando il T. U. ha richiesto la condizione della stabilità, l'·h a prevista espressamente: per es., nel caso del1'art. 73, per r concorsi comunali, ai quaJi possono partecipare soltanto, i titolari delle condotte unificate, •p urchè cc abbiano conseguito la stabilità n. N·è per i sanitall'i condotti la sta·b ilità è effetto di un atto di nomina definitiva, sucoessiva al perio do· di prova . L'art. 37 dispo1n e che (( la nomina al posto di ufficiale sanitario in seguito a concorso è fatta in via di esperim.ento per un . biennio, trascorso il qua~e vl prefetto provvede alla nomina defini·tiva o alla. dimissione »; l'art. 7.0, inveoe, dispo1n e che il medico condotto cc acquista diritto alla stabilità dell'ujficio e del~o stip·endio dopo due anni r]Jii prova ecc. ecc. ». Si deve, quindi, ritenere che l'art. 68, prE,'vedendo la condizione de lla nominai definitiva , non richieda ch e il rapporto di impiego sia stabile. Questa limitazio n€.' non sarebbe logica e nemmeno letteralmente necessari1ai. Ma la designazione della cc nomina divenuta . definitiva », si può intendere nel senso di atto di nomina divenuta efficace? Logicarrnente non avrebbe senso la specificazione d ella efficacia perchè se l'atto non fosse efficace non sareibbe, per se stesso, valutabile dal punto di vista del tito·l o di ammissione ad un concorso. Letteralmente, la disposizione si riferisce alla riominia diven1ita definitiva e non all 'aitto che sia o non sia ancora efficace ed esegui.b ile. Sembra più ragionevole intendere la definitività in conlJ'apposto a111a provvisorietà, sicch·è siano escluse ]~ nomine interinali, le supplenze e in genere le prestazioni straordinarie. tJ sia limitata Ja esenzione ai titolari della condottai, n ominati in base a concorso. Così era intesa la disposizione dell'art. 27 del R. D. 19 lug1io 1906 , n. 446. C'è qualche difficoltà letterale: nomina divenu.ta definitiva , dice 1'art. 68. 1\tla deve prevalere la logica, runchE~ se la in terpetrazion e possa apparire in parte corretti'va della m;a1I1ifestazio ne formale della 1

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Risposte a quesiti per questioni di massima. vol1ontà. È, quindi, da ritenere fon1datameri~e che siano dispensati dal limite di età i sani1° Dott. L. F. (abbonato N. 11004). - La inden-· tari condotti , titolari di un rapporto di irn- r1ità per mezzi di trasporto è dovuta dal Comune piego, a11che se i1on strubile. in r elazione al servizio della condotta , cioè è doe) L'art. 361 prevede una causa di esenvuta per l 'assis len zat ai poveri. Ma il medico conzione ten1po ranea: aj concorsi indetti ootro il dot to è, come tale, obbligato a prestare assistenza .31 dicembre 193 7 po'ssono essere ammessi, indipendentem ente dai limiti pi età, i sanitari an che agli abbienti ch e ne facciaJ?.O richiesta, osc.h e dimostrino di aviere già prestalto servizi·o servando le speciali tariffe che sono per ciascuna di condotta con n omina dive~uta definiti.Jva, provincia proposte dall 'Associazio11e sindacale giuprecedentem ente alla entrata m vigore del ridicamente riconosciuta e approvate dal Prefetto (arL. 4 T. U. 1934, n. 1265) . Dato ciò, io ritengo presente testo unico >>. Anche in questo caso si deve intendere che ch e, se le tariffe non considerino la distanza, il siano dispensati dalla1 condizione della età i medico condotto non abbia diritto di chiedere un rimborso per mezzi di trasporto. titol~ri delle co·n dott.e m edich e, indipendentem ente dalla stabilità del r.aippoTto di im2° Dott. V. Nl . (abbonato N. 397). - Il T. U . • piego. delle leggi sanitarie 27 luglio 1934 n . 1265, pubd) Accenn.o ora, brevemente, a.Ile n orm e blicato n ella « Gazzetta Ufficiale » del 9 agosto, è cJw modificano la condizione dell 'ertà rp'elr ti- entrato in vigore n el quindicesimo giorno dopo toli specia~i. quello. della pubblicazione. Le norme di esso hanContil).uano ad avere; effetto le disposizi'o- 110 piena efficacia, indipendentemente dal r egolani degli art. 42 d el R. D . 30 settemb re 1922, mento ch e non si può prevedere qua11do sar à pubn. 1290, e del R. D. 24 settembre 1923, nu- blicato. n1ero 2073 : il limite. massimo di età è aumentato di cinque anni per coloro ch e abbiano 3° D ott. M. G. (abbonato N. 3470) . - L 'art. 4? prestato servizio militare durante }.ai guerra. La clel T. U. 1934 n. 1265 dispone ch e l 'ufficiale sagiurisprudenza ha inteso coin larg h ezza q u esta nitario è collocato a riposo con decreto del 1'-e- disposizione, diohiaran,d o efficace il servizio fetto quando h a compiuto 65 anni di et à. Sogi }restato ovunquEJ e .p er qual iasi durata. giunge l 'art~ 364 ch e le disposizioni concernenti Peir i sanitari rego la rn1ente iscritti ai 1F asci il collocamento a riposo saran110 applicate dal 1° di Cormb,attimento, sea1za interru zio.n e, dai tem- luglio 1936. Per9 il Prefetto procede sin da. ora po anteriore al 28 otto·b re 1922, e .p1er i sa·n i- al collocamento a riposo degli ufficiali sanitari tari ch e ab:b i'a no· il brevetto di ferite, anch e se che abbiano compiuto 65 anni di età e 40 anni iscritti posteriormei1t e al 1922, il limite di età di servizio o 70 anni di e tà e 35 di servizio. è aumentato di quattro anni in ·aiggiunta a lLe norme con cern ent1 il trattamento rli riposo 1'eventuale aun1e11to per altro tito1o. L 'art. 8 sono quelle ora in vigore. Le disposizioni clel cidel R. D. L. 13 dicembre 1933, n . 1706, con- t ato T. U. concernenti i limiti di elà, non si apcernente l 'età per l 'ammissi·on e degli iscrritti plicano ai n1edici carcerari . Prohabi lmente, però, a I P. N. F . , si riferiva ~.gùi impiega ti sta ta~i . Jiquida1ta la pensione, sarà applica lo il divieto di l\1a la stessa dispo,sizion e fu estesa ag li e!Ilti lo- affidare incarichi ai pensionati. cali d all 'art. 8 del R . D .. 19 aprile 1934 , n. 546; 4° Dott. M. F. (abbonato N. 7662). Se la può essere ·dubbia, la efficacia di queste norme, relativamente ai concorsi sanitari ; ma so- deliberazione di licen zian1ento è stata pubblicata no persuaso della ri.s oluziorie affermativ.al: ve- · e resa esecutiva dal Prefetto, è da ritenere che, sebbene non n otificata, non possa il Podestà redere, pfJr maggiori cenni , ]a nota sintetica de] Di;itto Pubblico Sanibario, 1934, n. 11 . vocarla. Ave11do Lei 69 anni di età, potrebbe essere colÈ , infine , da avvertire ch e l 'art. 3 del D. L . l '' giugno 1933, n. 641, ha esteso agli Enti lo·- locato a riposo sin da ora se avesse compiuto 40 cali, lirnitatamente al primo con corso indetto anni di servizio; altrimenti, si dovrebbe attendere dopo l 'entrata in vigç>re del decreto stcisso, le iJ compimento del 70° aj[lno e di 35 anni di serdisposizio11i dell'.art. 3 del D . L . 23 marzo vizio . .Se però il posto è già soppresso, manche1933, n. 227 , il quale, relativamente agli im- J'ebbe la ragione della r evoca della dispensa dal pieghi dello Stato, aumenta di quattro anni servizio d eliberata dal Podestà. il lim ite massin10 di età. È da ritenere ch e questa disposizi·one non sia a1pplic.abile ai conco,r si p r ovinciali per la 11omin.a dei sanitari con1V. R. - Ai quesiti degli abbona.ti si ris'pond.e~ dotti, che è regolata dall"an:t. 36 del testo unico in ogni caso, direttamente, per lettera. I q~esiti 1 ç,34 con disposizionl organi ohe po steriori ai devono essere inviati, in busta, accompagnati dal citati decr eti , le quali disciplinan o un ordina - francobollo per la risposta e sempre indirizzati immento nuovo e diverso Si può ammette1re, inpersonalmente alla Redazione del « Policlinico », vece, ch e · siano apJllic1abili al prrim.0 co n co rso via Sistina 14, Roma. sirt gol 0 co,m unale, µost erioife all 't'Iltrata in viLe rispo.c; / e· ai quesiti che non richiedono esame • gore del R. D . 1° giu o-no 1933, n . 641. di al ti o speciali i ndagini, sono gratuiti . 1

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SEZIONE PRATICA

PROFESSIONALE.

Cronaca del movimento professionale. . . Per gli orfani dei medici caduti in guerra. L'Opera di assistenza agli Or~ani dei Medici caduti in Guerra costituisce, indubbiamente, uno dei più alti titoli d 'onore dell 'intera Classe Medica Italiana. . A ~iusta ragione, tale Opera è stata ricordata ed esaltata in occasione della recente Adunata ir1 Roma delle Forze Sanitarie Co1nbattenti, Adunata che - mentre ha 1nostrato, ancora una voJta, la fede insuperata e la schietta saldezza morale della nostra Classe - ha raccolto pure, ir1torno rolla figura del medico italiano, combattente sempre, in pace e in guerra, la simpatia e la commossa riconoscenza della.i Nazione tutta. I medici italiani hanno sentito in questa Opera di assistenza ag;li orfani dei loro gloriosi Caduti come un obbligo sacro, come un atto di doveroso omaggio alla Memoria di Essi; ed al finanziamento del! 'Opera hanno da soli provveduto e provvederanno fino al 1942, e cioè fino a quando gli ultimi orfani assistiti non avran110 terminato gli studi superiori e non avranno ragg'iunto quella maturità fisica, ' morale e intellettuale necessaria per superare le difficoltà della vita quotid'ia11a. I medici italiani hanno già dato oltre mezzo milione per mantenere in vita questa Opera che fino ad oggi ha assistito ·75 orfani: lo hanno dato, questo conlributoi a traverso i loro Ordini provinciali o con offerte personali promosse dal Co111itato che l 'Opera stessa ha voluto e dirige. Cer1tesimi... lire... che si accumulano co11 fatica, perchè le dure esigenze della vita frenano troppo spesso lo slancio dell 'animo, quand 'anche i1on siano tali da annullarlo totalmente; ma centesimi e fire che valgono tuttaivia a mantene.re viva quest'opera di ~ede e di amore, che 011ora tutta la 11ostra ·Classe. Periodican1er1te, il Comitato chiama a raccolta tutti i colleghi, e i giovaniss.imi soprattutti , coloro cioè che più vivo sentono certa1ne11te il dovere di essere partecipi di questa azione, dalla quale pure ad essi deriva tanto rico11oscente amore e tanta ammirazione. E in questi giorni appunto il Comitato torna a diffondere a tt1lti i medici cl 'Italia l 'artistica serie di cartoline che già ebbe lo scorso anno lusinghiero successo perchè, al valore pratico e ideale del soccorso a cui chia1na i Camerati tutt,i , felicemente unisce, anche, una signi:ijcativa e commovente esaltazione dell'opera del medico, in pace e in guerra. E alle serie di cartoline il Comitato ha voluto agg·iungere quest'anno ·un artistico calendarietto in alluminio, di u li le cons11ltazione e che - in sostiluzione della comune tessera - testimonierà pure, in forma simpatica e nuova, del contributo che ciascun collega avrà dato a questa Opera. 1'ale contributo il Comitato ha voluto limitare alla: somma di lire cinque soltanto, nella fiducia, a11zi n ella certezza, che tutti i colleghi ne saran-

indotti a compiere senza indugio - malgrado le non lievi difficoltà del momento - questo gesto di alta solidarietà umana. I contribu Li dovranno esse.re versati a 1nezzo del certificato di allibramento urtito alle cartoline ovvero direttamente al Comitato Nazio1iale di As-' sistenza agli Orfani dei Medici caduti in Guerra, viai Nazionale 200, I-torna. 110

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Per l'assistenza sanitaria ai R. R. Carabinieri. Il Mi11islero dell'Interno ha diramato una circolare alle Rll. Prefetture riguardante la assistenza sanita.ria ai i11iliti dcll '.~rma dei RR. Carabinieri, ricordando che al quesito se tale as's istenza doveva essere prest~ta gratuita1nente dal medici contlotti, ' il l\!Iinistero con sua Nota dell '11 luglio 1~27 aveva ritenuto che il compito di tale assistenza gratuita fosse estraneo alla norn1ale funzione esercitata dai Comuni a solo vantaggio clei poveri, soggiungendo che per considerazioni di opportunità non era conlrario a che i Comu1ti stabilissero speciali agevolazioni per la prestazione de11 ·assiste11za a favore dei militi dell 'Arma. La circolare così continua: « Dalle risposte a suo tempo perve11ule dalle Prefe lture risultò che quasi tutti i Comuni del Regno, a11zichè stabilire le acce11na1e agevolazioni, decisero, in accordo coi medici condotti , di prestare ai iniliti sudcletti I 'assis tenza sa11it aria del 1utlo g·ratuita. cc Senonché, co11 rece11le cor11u11i cazio11e, il Sin· dacato nazionale fascista dei merlici resosi interprete delle lagnanze mosse Cla i11olti' medici condotli, ha manifestato l 'opporlunità di invitare le A1nministrazioni comu11ali e co11sorziali a sopprimere llei capitolati sanita,r i la disposizione relativa all 'obbligo, per i medici, di prestare gratuitamente la propria ope1:a ai 1niliti dell'Arma dei RR. Carabinieri ed a stabilire, in suo luogo, speciali agevolazioni a favore dell 'Arma per la retribuzione del servizio di assistenza sanitaria, mediante l'adozione di abbonamer1ti, di tariffe ridotte, o di altri sistemi intesi a diminuire la spesa per le prestazioni professionali dei medici condo lti. cc Confermando i1 principio manifestato con la precedente citata circolare, per cui il compito dell 'assistenza sanitaria gratuita ai RR. Carabinieri d eve considerarsi estraneo alle normali mansioni dei medici condotti, in quanto esso andrebbe ol-· tre gli scopi istituzionali della condotta medica, questo Ministero non può che riconoscere l 'opportunità di aderire alla richiesta del Sindacato nazionale dei medici, e prega, pertanto, le EE. LL. di invitare i Comuni ed i Consorzi a cleterminare, i11 accordo coi comandi locali de11 'Arn1a dei RR. Carabinieri, le accenna te agevolazioni per la retribuzione d el servizio di assis ten za sanitaria, sia per le visi le medich e richieste in caso di malattia d ei militi.


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IL POLICLINICO » '

VACANTI .

AREzzo. RR. Spedali Riuniti di Santa Maria Sopra i Ponti. - Concorso, per titoli, a medico primario delle seguenti specialità: otor.inolaringoia-. tria , oculistica, radiologia e dermosifilopatia; lire 3500 annue lorde delle ritenute di legge; percentuali; biennio di esperimento. Scad. ore 18 del 20 marzo. Tassa L. 100,10, al tesoriere dell 'Amministrazione. Età limite 45 anni. Rivolgersi agli Uffici dell 'Amministrai.zione, via della Fonte Veneziana. Chiedere avviso. BARI. Conso rzio Provinc. Antitubercolare Vitt. En1. III. Direttore della Sezione Dispensariale di Trani; stip. L. 9000, detratte ritenute e riduzioni; indennità di trasferta (L. 30 e L. 50 al giorno) ; 4 quinquenni decimo; titoli ed esami. Età limite 40 anni al 25 novembre. Ta.s sa L. 50,10. Scad. ore 12 · del 31 marzo . Chiedere annunzio alla 'Segreteria. Sede del Consorzio: via Dante Alighieri 42, Bari. BOLOGNA. Istituto Carlo Pizzardi (per malati di oello). ~ Scad. 31 genn.; aiuto del Gabinetto di Radiologia; L. 5500 oltre L . 1584 indennità. specialA ie percentuale proventi; tassa L. 25. Non più di 7 anni dall'esame di Stato; titolo di specialità ir) Tadiologìa e certificato di buona pratica radio-di?~ gi1ostica e di un tirocinio di radio-terapeutica. BRESCIA. Spedali Civili. - Medico regg~nte di uno dei tre .reaprti tubercolotici; L. 6000 al lordo delle ritenute e riduzioni di legge, partecipaz. 75 %; titoli. Scad. 20 marzo, ore 16. Età limite 45 anni al 20 dic. Tassa L. 50. Documenti non anter. al 20 ottobre. Chiedere avviso. ·Rivolgersi Ufficio di Presidenza, via Moretto 42. CoMo. Ospedale di S. Anna ed Uniti LL. PP. A tutto il 31 gennaio è aperto concorso per esami .e per titoli, a tre posti di medico-chirurgo aggiunto, retribuiti con annue L. 4200, decurtate del 12 % .e al lordo di R. M., con partecipazione al riparto delle tasse di ammissione e di operazione corrisposte dai ricoverati in classe cc paganti p.r ivati ». La cearica è temporanea ed ha la durata di 3 anni senza diritto di riconferma. La nomina non diverrà ·definitiva se non a seguito di conferma da parte del Consiglio di Amministrazione dopo un anno di prova. Docum. a tre mesi dall '1 dic.; tassa L . 50. Alloggio e vitto. Chiedere annunzio alla Segreteria del Consiglio d 'Amministrazione. 1

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FANO

(Pesaro). -

Congregazione di Carità. -

Concorso per titoli, al posto di medico primario del Civico Ospedale S. Croce. Stipendio L. 7200. 'Servizio attivo L. 610. Caro-viveri come per gli altri impiegati dell'Ente. Compartecipazioni. 11 'tutto al lordo delle ritenute di legge. Scadenza .5 febbraio 1935-XIll. FERRARA. Consorzio Provinç. Antitubercolare. :Scad. 30 gennaio; medico aiuto del Dispensario ·del Capoluogo; stipendio L. 10.800 lorde, da ridurre del 6 3 ; esso è comprensivo del c.-v. e di •qualsiasi altra indennità; due soprassoldi guinqillennali del decimo; compensi per le trasferte; titoli ed esami; età limite all 'l dicembre anni 40; titolo di abilitazione alla professione di medico chirurgo da almeno 2 anni. GHILARZA

(Ca[:liari). Congregazione di Carità. -

'Con corso posti Direttore ed Assistente Sanitaria 1Dìspe11sario Antitubercolare. Stipendio annuo lire

[ANtNO

XLII, NuM. lJ

3600 e L. 4800, rispettivai11ente, con trattamento legge. Doct1menti posto Diretlore entro 23 febbraio 1935; posto Assistente entro 23 gennaio 1935. Rivolgersi alla Segret~ri~ . . RoMA. Ministèro d elle Comnn.icazioni. - Cinque posti di allievo Ispettore · medico. Concorse P.;er ti toli ed esami. Gli esami consisto110 in due prove scritte di medicina e chirurgia, prova orale di patologia medica e chirurgica, cleme11 ti di Ot;ulistica, otoiatria, igiene, psicotecnica ecc. Prove facoltative di igiene (scritta e pratica) e lingue estere (scritta ed orale) . Età massin1a 30 anni, con varie eccezioni. Scadenza 19 gennaio 1935. Per avere il programma di concorso, rivolgersi alla Direzione Generale Ferrovie Stato - Serv. Perso11ale e Affari Generali - Ufficio Concorsi, piazza Croce Rossa, Roma. ROMA. Pio Istituto di SanJlo Spirilo e Ospedali Riuniti . - Scad. 29 gennaio. Concorso per esami e titoli per la nomina di due aiuti radiologi. Età massima, al 10 dicembre, ainni 35. Non meno di due anni di servizio come assistente negli Ospedali Riuniti di Roma e dichiarazione finale di idoneità. Stipendio L. 7300 al lordo delle ritenute e riduzioni . Indennità di caroviveri. Tassa L. 50. Domanda. e documenti all'Amministrazione del, Pio Istit uto. RovIGo. Amministraz. Prov i nc. - Concorso per titoli scientifici e pratici ad un posto di medico di Sezione dello Spedale Psichiatrico Provi11ciale, età minima 25, massima 35 anni, salvo comprovate eccezioni di legge: Scadenza 31 gennaio 1935XIII. Stipendio annu.o iniziale L. 12.000, e indennità di caro-viveri al lordo delle riduzioni e trattenute; cinque aumenti del decimo dello stipendio; alloggic personale e vitto; tassa di concorso L. 50 ; obbligatoria l 'inscrizione alla Cassa di Pre- . videnza. SIRACUSA. Ospedale Umberto I . - Scad. 20 febb . Chirurgo Direttore; L. 16.000 al. netto delle riduzioni e su scettibile di quattro aumenti quadrienr1ali del decimo. Compartecipazione. Trattenute di legg·e. Età massima al 15 r1ovembre, anni 40, s. e. 1. Laurea P, diploma di abilitazione da almeno cinq-i.:1e anni dal 15 novembre. SerYizio in Ospedal e di almeno 40 letti · per non meno di cii1que anni, se nella qualità di aiuto o di assistente; per no11 meno di tre anni, se n ella qualità di primario ; ovvero libera docenza in patologia o clinicas chirurgica. 'f assa L. 50. Rivolgersi alla Congregazione di Carità. TnEYiso BnESCI.\NO ( Bres.cia). Sanatorio· Infantile 1

« Beni /.o Mussolini » ed Istitiiti Affini di

Valle-

E aperto concorso per titoli ed eventualmente per esami al posto di medico direttore , stip. L. 24.000 e 6 bienni decimo, oltre L. 8000 serv. att. e compartecipaz. (è garentito un minimo di L. 4000 e non può supera.rsi il massimo di ·L . 8000); è vietato il libero esercizio ma è conce·s sa la consulenza. Età limite 45 anni; tassa L. 50,50; documenti a B mesi dal 15 nov . Per le altre condizioni chiedere copia del bando. Scad . ore 16 del 28 febbr. VENEZI\.. Ospedali Civili. -:---:- Scad. 16 febb . Concorso per titoli ed eventualmente per. esami al P?sto di Primario Direttore della Sezione malattie infettive in Isola S. Maria delle Grazie; stipendio L. 6000.; disag . resid. e trasferta L. 4000; età massima anni 40 s. e. l. Otto a.nni di laurea e non n1eno di tre d.i servizio effettivo quale aiuto in un drarie (Ente Morale). -


[.ANN.o XLII,. !'uM. l J

Ospedale .i mportante od assistente in una Clinica rn.~dica, oltre l,ln biennio di servizio effettivo .in Seziene..Ospedaliera di malattie ·infettive d i ricono .. sciu ta impor tanza. R ivolgersi alla Segreterja degli Ospedali Civili. . CoNCORSI .\ PREMJ .

Pren1i.o

4}

SEZIONE PRATI CA

,

(e

Fabio Tl iiali ».

• *

••

·

È é!Jperto il concorso per il cor1Ierirr1enlo <Ìi·

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preµiio 1934-35 di L. 2500 cli fondazio,ne prof. Fabio Vi tali per il mi~liore lavoro . origi11a~e s~l ..~­ guente tema: << La poliomielite acuta epide!r)i~a )). Detto tema dovrà essere s.voJlo coli ricerche originali da medici iscritti n.ell '_i\fbo di Venezia. sono cscl11si i primari dell'OspPclale ~iviJ e ed T ~ tit{~tj rlipend~nti e rlovrà essere presentato entro il_ feb 7 braio 1935, secondo quanto dispo_!1e il regolamento per la assegnazione del premio. _ .. Per informazioni rivqlgersi .alla direr.ion e sanitaria dell 'Ospedale Civile, Venezl~ . , •

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

Come riferiamo in altra parte flel giornale; il sen. prof. Nicola Pende è stato nominato professore honoris causa della Università <ii Bor<iPaux-. IA 'Accademia Nazionale di ~ef\~ci11j1 d ella...SJ)Ugna, in occasione del suo secondo ce111enario, 11a nominato membri onorari i proff. N. Pende cii Genova, P. Rondoni cii Milano , P. Miih lenf; cli .\mburgo. L 'Accaden1ia Na7.ionale di \iediri11a della Spag11a ha J1on1inato aJ seggio lasciato vacante rl.a Ramon y Cajal il neurologo .~. ~f. , -i llaver<le Il prof. Bezan çon di Parigi, titolare della cattedra di clinica medica all'Ospedale Sant'Antonio, è chiamato allai catterlra di clinÌca d ell a tubercolosi, nell'Ospedale JJaennec, ruve11uta Yacante per il decesso del prof. TAon BPrnarrl . Tl prof. Tulli o De San cti Monalcl i è r1ominato membro corrispo11dente d ella (( Société Médicale rles Hopitaux de Paris >>. I · nostri rall egramenti cordiali al valente studjoso.

TI prof. E<loardo Car apelle. ufficiale sanitario di Palermo, è stato insignito òel1a con1mPn rla della C'JOrona d'Italia. L'editore Friedrich Lelunann di ~lonaco h a ricevuto lo scudo nobiliare della Ferlerazion e Ger1nanica, in riconoscimento dei servigi resi alla medicina e alla biologi.:t r.on Ja s1Ja attività editoriale. Il Congresso americano di fisioterapia 11 <1 a ~se­ gnato la sua più alta onorificenza, la « cbiaYe d 'oro», al dott . O. Bernard di St. Moritz , al prof. H. Bordier cii T,ion e e al dotl. Fr. Nagf>lsrhrnidt di Berlino. La l J111fia, Uni.011e 111edica latina , h a offerto t111a pada cl 'onore al prof. J .-1. Faure, in occasio11e della di lui non1ina all 'Istituto di Fra11cia. La spada è un 'opera d ·arte dell'orefice Falize. Il col. prof. Pasquale Tecce è stato pro111osso maggiore generale n1e<lico e nominato presiden.1e del oollegio medico 1ega1e.

_.\. far pai;te. del Consiglio direttivo della Società italiana di medicina colonia lf' è stato chiamato anche il prof. E. Zavattari, con1e vice-presidente. •

~ell'Ospedalé S. Carlo di ' Potenza: presenti au, torità e numerosi sanitari, sono state offerte al

clott. Giuseppe Gilio, che dopo :10 anni di 1)rege. vole servizio ospedaliero ha lasciato il pio luogo ~ u11a targa d 'arge11to ·e una medaglia d 'oro of;. ferte, in atto di gratitudine, dal Consiglio di Ammini~t.razione dell 'ospeda-le. . •

a E.

Mentore legislativo, per:tutti l Saaitarl /tallaa l

Nuovo Testo Un!co detle Leggi Sani.tarie con NOTE e

O O~~ENT O

di

CAR·A PELLE - On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato e JAN1Nlt'TI · PI ROMALLO Dr. Prof. ALFREDO , Consigliere di Cassazione .

. .

.

Riportiamo qui appresso due dei giudizi espressi ]n <i'u esti giorni dalla stampa amministrativo-giuridico-legale, su quest'opera dell'on. Carapelle e del prof. Jannitti-Piromallo · I

Co111 plcto e niaonifico comm ento alle leooi sanitarie coordina~e nel testo "unico <ipprovato con R. D. 27 luolio 1?34, n.. 1266. e che è d est1:-n,a·t o ad in contrare il :sicuro favore degli studiosi, è que13to de(Jli insigni giu•<

risti on. Carapelle , Consioliere di Stato, e pTof. JannittiPiroma1lo, Consioliere della Corte di Cassazione, autori cli rn olte ap_preszatissin1e pubblicazioni . Le questioni più scottanti vi sono affrontate e -risolte, con sobTietà, ma con impercabile precisione, a·itrave1".c:o contint1i richiami della più atito-revole (Jiurisp1rudenzu ~ ll volu1ne, che è risulta.to di ben 720 pagi1ie, ha anche il pregio di esser e ed1:to in 1;cste tipoorafica nitidissima ''~ (eia 11 Il Foro Tributario 11, N. 12. d.icembre 1934). ..

Cl nuoi:o testo unico delle leooi ~anitarie, oltre o: coo rdinare l'ampia rnc.teria legislati11a finora esistente,, provvede anche a un opportuno a.ggio·rnamento. Il testo u1iico si divide in dieci titoli nri qùari sono contenuti~· 395 articoli, Il commento del CarapP,lle-Jan·nitti, nell'acc11-rn.ta rd. elega1nte edizione · fatta dal Pozz1:, ben n oto pe~ altr~ pubblicazioni iri. materia sanitaria, oltre al' Testo iinico, · contiene oli Allegati d elle varie Tabelle e 11n'A P1Jendice con le con1Jenz1·oni di Ginevra siill'oppio· e stigli stupefa ~enti e l'elenco delle disposizioni pe-r io: tutela della sanità JJUbblica emanate dal 28 ottobre 1922 al 31 agosto 1934. Il romrnento ha carattere e1ninentemente pratico ,. l'csposiziona è sobria, accurata e tale da poter dare una direttiva sicura pe1· l'interpretazione leoislativa. Della v11.sta e con1ple ·sa mate1"ia, gli auto1"i sono riusc1'ti a dare le iinee fonda:mentali, lnoiche e oiuridiche, e a lu1n.e ooiare i vari istituti in modo da. condurre a una e ~atta e precis·i interpr<'tazion" e a7Jplicazionc della. Legge. Ogni elogio, 7Jertanto, sarebbe superf1uo, giacchè Le puòblicazio~·i sia del Cara pelle, e sia del Jarinitti-Piromallo, ragoiunoono sempr e la 11erfczione e rispondono a ttitte le esioenze pratiche». (da u L a Palestra del Diritto "· Perngia, N. 11-12, noYembre-dicembre 1934). «

Volume in formato tascabile. di pagg. XII-720, in nitidissimi caratteri corpo 8 e corpo 6, sta.mpato su carta tipo « India-O:cfoTd » , ed artistica.mente rilegato in tela. Prezzo L. 4 5, pii1 le spese postali di s pedizione. Per ~li abbonati al u "Policlinico ,,, sole L. 4 O in porto. franco.

• Inviare Va.glia all'editore LUIGI POZZI Poetale ::3uccursale diciotto - ROMA.

Ufficif


«

42

LITORA

1

IL POLiciINJCÒ »

AL.IENA •

Da Parigi.

Conferenza del sen. Pende in Francia.

1

Percl ura n egli ambie11 li scienliiici ed i11 Lelle tluali fran cesi l 'impressione Yivissima d es tal a d alla co11 Ierenza d el prof. Pende a Parigi , n el grande anfiteatro d ella So·r bonne, conferenza 1Jrorr1ossa da) -Comilalo Itali a~Fra11 ci a, e che ha rappresentato un vero trionfo .per la scienza dell 'Italia Fascista. L 'uditorio intellettuale che affollava la grar1de· sala Descartes, con la presenza di notabilità del ·campo medico, letterario, politico francese , del1'Ambasciatore e dell 'Ambasciatrice d 'Italia, d el -Console italiano , del presidente della Dante, del Segretario del · Fascio di Parigi , e di m oltissime personalità. della colonia italiana h a testimoniato a ll 'illustre clinico d'Italia, che tanto al lo mantiene all 'estero il decoro deìla m edicir1a italiana, :u na grande ammirazione. Gli applausi all 'Italia ed al suo Duce hanno più volte echeggiato nella sala. L 'oratore, ch e ha parlàto francese, in una dizione perfetta, è stato èontinuamente interrott o cla ovazioni. ·L 'argomento . trattato dal proì'. · Pe11de interessa il nos tro avvenire come nazione e come razza. Si tì·atta, cio.è , d ei mezzi scientifici per i'ormare, dur ante l 'epoca d ello sYiluppo, cittadini completi, equilibra ti di corpo e cli spirito e perciò veramente sani .e forti; e si tratta anche dei m ezzi a lti a prolungar e n ell 'età adulta 1a durata della vita produttiva e riproclt1ttiva, r itardando l 'involuzio11 e d ella ' ecchi aia. Conlro llo ortogen e lic.:o e revision e d el m o lor e u1na110 ron:e pilastri d el n1ig·lioramen lo d ella razza e prolunga1nento d ell 'età g iovane e forte: ecco il grande camp-0 , percorso con studi oltremodo inleressanti di un trer1lennio, <iaJ nostro Pende: ed e.spo to d all ' illus tre scien ziato brillantem ente e da pa r su o al la Sorbonne in questa conferen za. Il Per1de h a dimos trat o com e solo visitando a fondo e' pe riodicamente i fanciulli e glj ad olescer1ti app çir er1Lem ente sani, m er cè esan1ì com1)iuti in appositi is tituti pe r la tutela ortogen e tica d elJ a crescen za fi sicai e psich ica, si possono scoprire le anom alie e le predi sposizioni ereditarie ·d ei vari org ani, ch e, se non conosciute in tempo e trascurat e, possono condurre e conducono a squilibri P u m alttttie d ell'esser e adulto. Accertando in tempo tali ar1om alie di cresce11za, n oi possiamo correggerle con alcl1ni r ece11ti simi lnezzi conquist ati dalla scien za m oderna, e for n1a re co l uomini equilibra ti ed armonici . E di più tale con oscen za della. costi tuz1on e fisica o p sic hica d egli ad olescenti perme tte due altre applicazioni pratich e, e cioè una educazion e arn1 oni ca e razionale ad ait ta ai temper am ento fi siolog ico ed al cara tt er e indivitlu ale e ch e, sopré\tt1tto, è in grado di (;Orreg·gerf' qt1elle d eficienze di sviluppo clel ·Corpo, d el cara tter e, d ell 'intelligen za, ch e ost acolan o una; educazione e cultura regolar e ecl armo1lica clello scolar o. L 'altra g ranrle applicazione del controllo orlog·e·1te tico è l 'orientamento i:azionale clel giovane all a ·carrier a ch e pii1 si confà alla st1a n n tura fi sica e psichica, per ct1i n on potranno esser 111essi più nell a vita sociale indiYidui i11adatti ed incap aci d i manten er si n el loro g iusto pos to cli produzion e lavorativi='. Dopo di ch e il P en cle è passato .c'l d illustrare l 'altro gr anrle cardin e ò eJl n bonifica

[ANNO XLII, NuM. l ]

u1nana costituzionale, quello che rig uarda l >età più difficile e pericolosa della vita umana·, l 'età tra i 40 ed i 55 anni, CJl•ando si comincia insen.: sibilmenté a declinare cd a cleformarsi nel corpo e nell 'armonia del corpo con lo spirito. Ora il Pende dimostra che se ogni individuo in questa età critica si sottoponesse a queJla che egli chia1na r evisione del motore umano, cioè controllo ed esa1r1e profonclo di tutti gli organi, per ripaTare ai primi danni dell 'età della declinazione ed involuripne, l 'individuo potrebbe vivere un quarto di secolo .più a lungo, in una vita sana e produttiva. Invece la negligenza di tale revisione e di tal e cura preventiva deJle degenerazioni senili incipienti fa sì che i1oi ci abbreviamo ·almeno di u11 quarto di secolo la vita, specialmente la vita procluttiva e riproduttiva. Il Pe11de ha esposto, nella più viva attenzione <lcll 'uditorio , affasci11ato dalla li1npida pa~ola del clinico itàiliano, la sua dottrina sulla vecchiaia, la clottrina delle tre stasi: la stasi tossica lacunare , la stasi intestinale, la stasi circolatoria. Ha dimostrato come è possibile combatteré razionalmente queste tre slasi che producono lentarr1ente: tutti gli acciacchi e le ·malattie della se~1i­ lìtà, e ritardare così raziona1mente questo gran.d e__. male di tutt~ i mali. La conferenza è s ta ta alfine salutata da una ovazione interminabile. Dopo il gr ande successo ottenuto alla Sorbo11nc di Parigi con la sua conferenza n1ira nte al miglio ramento d ella raz~a, alla tutela d~lla c resc~nz a clegli adolescenti ecl al J)r olungamento della vita umana produttiva e riproduttiva, il sen. prof. Pende, invitato d alla UniYer sit à di Bordeaux, in due nltre conferen ze , 1'una sui cardini d ella 111edicina pFeventiva, l 'aJ tra sui m ezzi per evitare la morte im·provvisa, è stato fatto segno d a parte d elle a.t1 1orità scientifich e e politich e d ell a città a rald taccoglienze, c·ulminate nella di lui nomina a professore honoris cansa d el1 '1Jnivrr si Là di Bordeau :\.

NOTIZIE DIVERSI!.. 41o Congresso della Società Italiana di Medicina Interna. Il 41" Congresso della Socie tà l Laliana cli Meclicina Interna sar à tenuto q uest 'a11110 a Bologna 11 el mese di ottobre p . v. I temi all 'ordine nel giorno sono: 1° Sist em azione clinica deg li itteri (relatori : sèn : prof. P. Mich e]j , prof. (). Dominici , prof. A. Allodi); ~ 0 Valutazione clell a cos lilu.zion e individuale (r elatore: sen . prof. G. Viola); 3° 'à1ed iastino-pericarditi (rel ator e : prof. G. Zagari) ~ in collaibor azione co11 la Società Italiana cli Chirurg ia. 40 Congresso internazionale ospedaliero.

Come abbiamo annunziato, si svolgerà ~ Rom a ·dal 5 al 12 inaggio. Vi saranno t1fficialmente ra1)presentate 40 Nazio11i. Verrà preceduto d a un viaggio di studio, a Milan o, Torino, Gen ova e Fire11ze, 11ei giorni 28 aprije - 4 maggio e verrà seguìto rl n un a gita n ell 'lta-


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SEZIONE · PRATICA

Ji .: 1.. meridionale, in Sicilja ed 1a . Tripoli (Lep Lus J.lfagna) . ·. 1 • 11 c.ong·resso avrà sede nell 'Aìbèig0 Russia · (via Borgl1ese) . La Segreteria furtzioi1a. attual111ente nel'1'Ch:>pedaìe cli Santo. Spirito, Borgo S. Spirito 2,

Iloma. . In sedl!te plenarie saranno discussi i seguenti _1

,

...

temir: « L 'ospe•iale come parte <·l·i un· sis tema di .sani~à . pubblica »; « L ' a.r·r edan1entò e gli impianti tecn1c1 negli ?sped_a li )) ; « L 'attività dell 'ospedale e la sua prolez1one in caso di calan1ità naziorlale )) · « L 'im·portanza delle differenti categorie di perso~ nale -Ospedaliero i1ei loro rapporti con la colletti-vità )) . Si aduneran110 ·anche varie commissioni sottocommissioni e con1missioni miste (i pr~sid enti sono pregati di rivolgersi, al più pres to, al Dr.. Alt er, Gasa F egotto, Siracusa, Sicil•i a). . A.I Cong.resso sarà unita una Mostra che do v.rà testimoniare quanto il Regime ha fatto in Italia per I 'assistenza ospedaliera. Una Sezione di essa riguarderà la radiologia; la presid enza. della S. I. R. l\1. fa vivo appello ai colleghi, affinchè tale Se~one riesca un 'affermazione dellH raòio1ogia italiana negli ospedali. Preghiera dj inettersi solle·c.itame11 ~e in rapporio col prof. _t\ tlil] presso la segreteria del Congresso. . ~1 pro.gran1~a provvisorio de] Co11i.rr esso è .pt1bbl1cato in « Nosokon1eion », N. 4 del 1934; il programma definitivo sarà pubblicato nel N. J d el 1935 d ell o stesso p eriodico (eclit. : ~' - Kol1lha1nmer , · t uttgart, Germanja). ·6 ° Cong1·esso italiano di anatomia.

Si è tenuta a Rorna clal 19 al 22 <licembre la \ · l Riunione della Socie tà Italia11a di ~A.n.a tomia. _AlJ 'inau g urazion e, avve rtuta nell 'aula mag1ia déll 'l s1i tuto di anato1nia un1ana normale, intervennero il minis tro <lell 'Bclucazione i1azionale on. .E;r cole, il (lirettore deJla Sanità 111jlitar e ten. geri. E'ra11chi, il direllore òei Servizi sanitari della Marin~ te11. gen. Falso, il vice-cl i r ettore g·en erale <,le~ia ·sanità pubbli ca J)rof. llven.to ed altre p ersonalità. Il sen. Versari, presid e nte d ella riunione, rivol_g e brevi parole ai congressisti, compiacend o .~ i dei continui progr essi che OJ)era la scienza arla10111ica italia11a, e poìemizzando breveme11te con quanti l a r ilertgono ormai superata . Egli r icord a J)Oi i .c.ollegl1i andati durélnte l 'anno a riposo p er limiti di età, proff. Ber lelli, Chiarugj., Staderini e ne pone irt rilievo l ·m eriti scientifici e didattici. rrern1ina ricorda11do che esiste ancora in Italia · un problema dell 'assisLente, la cui soluzione è n ecessarja per le n1igliori fortune della scienza . Risponde brevem ente il Ministro, dicendosi liet o di porgere il saluto d el Governo a una così eletta .accolta di studiosi di og·ni parte cl 'Ilali a, ed assi-curando ch e il probl ema dell 'assistente occupa e preoccupa l e Gerarchie d el Govern o e. del Partito. Fa quindi i su oi LTii gliori vo li pe.r 011ali p er l 'ottir11.a ri11scita d el Congresso. · Sono stati inviati telegrammi cli devoz ion e al iRe e al Duce. . I lavori 11anno assunto notevole interesse·; vi barino p ar1ecipato attivamente, con rel azioni, co111unicazioni o discu sioni, molti studiosi, tra cui i proff. Busi · (r adiologia del] a ven a azig·os) , C,Otronei. (.teorie inorfologich e oggi don1jnànti), Livini, Gh1g1, Luna , Favaro ecc. I prof.f. LeYi e Terni hanno proiettato d elle cinematog·r afie. · I -ceri.g:ressis li àanB-0 v-is4t a t-0 il F-0ro l\IIussolin.i ed i l~ori i1nperiali.

7° Congresso francese s11lla tubercolosi. Avrà. luogo dal 15 al 18 aprile a l\ilarsi ali a so l to l a pr~side1tz~ cli Olmer; ne sara11 no seg~ret~ri ge11eral1 Berth1er, Cour cou x., · rvlattei e Poix. Verran110 discussi i segu enti temi : I._ Biologia:. « Il compito clell ' uJtravirus t{ibercolare in patolog·ia un1aua e sperimentale )) relatori Ar loing e Dufo,rt · (Lione); . ' · . II. Clinica: « Indicazioni e" risultati della toràcoplastica n el t r élittamento <;lella tt1bercolosi polrno11are n, relatori Leuret e Caussimon (Bordeat1x), M~ùre'r e Roland (Parigi; ; · III. Medicina soci a.le: « La tubercolosi e ]a iotta antitu . . bercolare i1ell ' Africa clel nord », con 4 relaz1on1; · J'\i . :Wledicina militare: « La profilassi cl~lla bercolosi nella marina n, r elatori Plasy e Hécierer (Tplone) per l a marina da gt1erra, ~Iarcel Clerc ( ~arigiJ per l a marina mercantile. · Durante e dope il congresso avranno ìuogo Yis ite ~gli orga11ismi antitubercolari òi Mar siglia e del dipartim~nto clelle Bocche del Rodano e saranno organizzate escursior1i in P.rovenzà e alle stazioni ·climatiche del sud-est. ,, · r

tu-

~rdinamento

del corpo sanitario militare.

Con l:l. Decreto sono state aggiornate le dispc:sizioni concernenti l 'ordir1éiinen to del R. Esercito in relazione alla legge sull 'aYa11zam e1tlo 7 · giu·g n o 1934. Vien e tra l 'aJ tro stabilito che al corpo sanitario militar e sono preposti un tenente generale medico ca:po clel corpo e 6 maggiori generali m edici; d ei quali 4 is~ttori. L 'organico è il seguen le: colònr1ell\ 31, tenenti colonnelli 102, maggiori 172, cap jtani 440, ufficiali subalterni 25g; in tutto 1003. Le tabelle or.g aniche degli ufficiali generali ~ superiori e inferiori,. stabilite n el d etto clecreto , comp1er1dorto tulli gli ufficiali impieg·ati nei vari e11ti d.elI '~mmini ::;lrazione del]a g·11erra (centrali e periferici) nonchè quelli assegn ati ai Regi Cor1)i di 'J'ruppe Coloniali ·e ad altri enti e ser vizi rlon dip endenti clall '1\rr1n1inis trazione della g u err a.

A.li' Associazione 1'1ntilatl e Invalidi di Guerra. In uria riunion e <iel Comi tato Centrale dell 'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra, :·u propost a dell'on. Delcroix si deliberò p er acc1a1nazion e la norn.ina a socio cl '011ore di S. A. R . la Duchessa cl'Aosta , Ispettrice generale delle d a111e jnferrniere della Croce Rossa Italiana , qual e attes tato della g·ratitudine d ei mutilati d 'Italia, ver o chi li soccorse sul camp o e li confortò i1e1 sacr jfj cio. Allo stesso titolo sono s tati non1in ati soci d ' 0 110 re: il ten. generale medico Francesco Della Va] le, cJiret tore g·en er a,le ·d ella Sanità l\ililitare durante l a guerr a; i colonnelli proff. Riccardo Galeazzi , ' i j ltorio Putti e Riccardo IJella Vedo,·a , che fondaron o e diressero a Milano, a Bologna e a Roma i tre più in1portan li Centri ortO}Jeciici n1ili tari 1 durnnte l a gu erra , ove furono curati e rieòucali professionalmente i Jnutilati e glj invalidj · e i colo1111elli proff. Francesco Denti e Lorenzo Bardelli, cli cui il prin10 fond atore e presicl ente rlell a Casa di lt11voro dgi cjechi d i gu erra - · \~ ill a· Mirabello - a Milano , e il second o fon(latore e <liret tore del Centro oftalmico militare a Firenze.

Al Fatebenefratelli di Milano. .!\Il 'ospedal e Fatebenefratelli - l~a Le hen esore]le d i J'\1ila:n o ba aYu to luogo l 'annuaJ e riunio11e per Ja


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« IL POLICLINICO »

consegI1a di att~stati . di be11e111ere~za per· a11zianità di servizio ai sanitari e ai dipendenti dell 'Opera Pia e per la distribuzione dei premi annuali in denaro al più meritevole personale d'ordine. La cerimonia, alla quale ha partecipato l'intero Consiglio d'amministrazione, il Corpo sanitario, i funzio11ari ecc., ha :issunto, quest'anno, carattere di particolare in1portanza })er il conferimento di una medaglia d 'argento aJ primario prof. dott. Carlo Vallardi, ch e da venticinque anni proforide la sua intelligente attività nelle corsie dell'ospedale. Dopo la cerimonia gli intervenuti hanno visitato i lavori del nuoYo ospedale in costruzione al corso di Porta Nuova.

lliglioramento economico degli •lSsisteuti uni1·ersitari a. Paler1no. Il Consig~lio di Art1mi11istrazio11e della R. Universilà cli l)aler1no ha di recente approvato il progetto di miglioramento economico del personale assistente, 1nesso allo studio s u proposta del Retl'Ore ,S. E. Di Marzo e per interessan1en to della Sezione ·Assistenti Universitari dell'Associazione Fascista della Sctiola di Palermo fin ùall 'anno accademico sr.orso. Secondo g1:1esto progetto, che è stato già approvato rlal rviinistero ò ell 'Educazione Naziouale, gli stipendi degli aiuti e degli assistenti verré,nno elevali Jino alla misura di quelli degli statali, rispettivame11le di grado X e XI. L 'aumento e11trerà in Yig·ore non appena sarà approvata la modifica del bilancio dagli organi accademici e dal Ministerò· competente. A S. E. il Segret ario del P. N. F. , che è stato il promotore di qu~sto miglioramento . eco1101nico degli assistenti universitari ed al Fiduciario Nazionale dell 'A F. S. sono stati inviati dal Segretario 11"ederale di Palermo, d'o tt. Ligotti , e dal Fiduciario della Sezione, dott. Rabbonì, telegrammi di omaggiQ e di .ricor1oscenza a non1e degli assistenti.

Un po' dovunque. Il 12 nov. si è adunato a Parigi l 'ufficio permanente dei c,ongressi dell 'Associazione internazio~ale di talassoterapia , sotto la presidenza del prof. Marcel Labbé. La « Southern Meçlical Association » degli Stati Uniti ha tenuto il suo 28° congresso annuale a San Antonio (Texas), dal 13 al 16 novempre. Ques ta riunione ha avuto un grandioso sviluppo ; ha compreso 22 sezioni; inoltre, nell'ambito del congresso si sono adunate 9 società ed altri enti, di cui alcuni a carattere nazionale, come il Comitato nozionale della malaria. La « Società tedesca per la medicina interna e la 11eurologia » della Cevoslovacchia si adunerà il 2 e il 3 marzo a Praga, sotto la presidenza del prof. :Nonnenbruch; tema principale: « Epatopatie n; relatori: Eppinger (Vienna), Rossle (Berlino) e Walzel (Graz). Segreteri a : Meclizini.-che Kli11ik, Praha IJ / 499, Cecoslovacchia.

LANì\O

XLII,

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Il 16 dicembre 'e1111e inauguralo a Nlilano il r1uovo convitto ·per le allieve delJa Scuola profe,:,sionale per infermiere (i11 via Fra11cesco Sforza 10, ; alla cerimonia intervenne il prefel lo; parlarono il com1n. Dalla Porta, presicf ente del Con siglio ct 'an1ministrazione, e 'il prof. llonz.Ani, dire l Lore delJu Scuola. Per iniziativa del prof. Es Lelita Li11s si è fo11dato a Rio de Janeiro un ospedale uro1ogico, l 'un ico nel continente sud-americano; dis1)011e di 6 corsie e di 40 camere particolari: vi sono annessi deg·li amb ulatorì; vi si Lerranho corsi di perfezi o11an1en lo per medici e corsi per studenti e per i11fermiere . Il Ministero del Baden ha deliberalo c he la Cli11ica medica dell 'Universilà di Heide1berg recl1i il 11ome di Ludolf Krehl, il quale l a diresse dalJa fondazio11e, nel 1906, fi110 a qua11do eg·li vcri ll e ·a 111orte nel 1930. Il Collegio i11edico di Calcutt~ celebrerà il suo l)rimo centenario al principio del 1935. Venne fondato co11 orcli11t:.inza del 28 gen11aiio J 835. L'Accademia Nazio11ale di Medicina della Spag·na ha solennizzato, con molti fesleggia1nen ti, il suo secondo centenario (ricevette il titolo di Accademia J~eale di Spagna da Filippo V nel setlen1bre 1734 1. Il prof. Marafion ha te11uto , i11 tale occasione, u11a co11f~renza su « Lo s lalo politico, socjale e 1nedico della Spagna nel 1734 ». L 'Accademia di Medicina di Parigi J1a La11clilo , nel proprio bollettino dell '11 dicembre, 68 co11corsi a premi per il 1935; vanno da 1:111 n1i11im o <li 500 franchi ad un massimo di 100.000 (premio del principe Alberto I di Monaco). So110 anche élnnunziati i premi per il 1936 e per il 1937. . . . 11 giorno di Natale e l ' ulti1no dell'anno scorso In Regina Elena, accotnpagnata da Principesse· Real i , si recò a visitare il VI Reparto del Policli11ico 0' e sono cura ti , per Sua i11iziativa, i pos tumi · di encefali le letargica, so tto i ·as:id11a dirt=>zione Ciel pr<1f. Panegrossi . In precedenza ave,-a fatto perveitire a i ricoverati due grandi alberi cli Natale. Altual111e11le questi sor10 in numero di 68; ne so110 l ~ili curati 140, co11 esito del 'tut lo sodòisfa ce11 lc. Il prof. Cadiot, ex direttore della Scuola veteri11aria di Alfort e già preside11te cfell 'Accademia di Medicina di Parigi, ha lasciato a questo Ente la so1n1na di un milione di franchi. La Società Roentgenologica Tedesca ha apposto una epigrdfe, riguardante Guglielmo Corrado l{oentgen, a Pontresina (Enga(lina), ove il gra11de f jsico per un quaranter1nio si recò 1utti gli anni a ritemprare la sua salute. Il Comune Hve' u gi~ dato il nome di Roentgen ad una del] e più belle passeggiate, ove la targ a è stata ora col loca la.

Si è fondata a Montpellier una Società di storia d ella 1nedicina; alla presicle11za è s tato designato il dott. Magnol.

All'Ospedale per ·epil e ttici e paralitici di Londra è stato commemorato s ir Joh11 H.ickn1a11, r h e jl 25 riovembre 1884 eseguì , jn quell 'os1Jrcla le, la priina operazione chirurg ica per tumore cer eJ)rale . Assisteva alla cerimo11ia sir James Cri ch lou -Hro'' ne, e h e co11 ta 94 anni.

Il Consiglio dire ltivo dell 'Ospedale italiano di Londra , segt1enòo l e direLtive del Regime, ha deliberato di creare u11 reparto di maternità, con cor ia 11er le i1artorien ti e .. ala 011eratoria.

Alla pres1clenza del Co111itato inglese per 1c pro .. sime 0lin1piadi è stato eletto il celebre chirurgo lord Moynihan , che, malgrado i suoi 70 an11 i. (\Ccompagr1erà i campioni a Berlino.


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SEZIONE PRATICA

Il prof. Giuseppe Verrotti, nuovo titolare della cattedra di Clinica dern1atosifi~opatica a Napoli , ha tenulo la sua prolusione sul tema: « L'indirizzo n1orfologi?o e sperimentale in dermatologia » . Duranle la lraversata di ritorno dall'Argentina a bordo del <c Conte Gra11ùe », l 'J\.ccademico d 'Ilalia S. E. Filippo Bottazzi ha tenuto una conferenza ._ ul tema: cc Le vitamine e loro benefici negli organismi animali e nell'uomo ». L 'assemblea generale del « Sindacato nazionale <legli specialisti dell'apparato respiratQrio » (S .A.R.) òella Francia ha approvato, l '11 novembre, quattro voti proposti dal Consiglio amministrativo; uno <l i essi è clire lto contro l 'assistenza graluila sanatoriale agli abbienli; uno concerne il segreto proffssionale dei documenti radiologici.

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.ERNESTO PESTALOZZA . tJonqu1slata la

. (11ato

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cattedra a 30 a1111i a Milano il 1860; allievo del Cuzzi a Pavia, era nominato direttore delltt Clinica Ostetrico-Gi11ecologica di Genova nel 1890), rapidamente salì a fama nazionale e mondiale già n egli anni passati a Firenze (1893-1906) affermandosi poi cmpre più , dopo la venuta a Roma.

Si sono tenute a Londra, sotto la presidenza i lella ducl1essa di Portland e di lord Salisbur'• . delle. confe renze ])er addivenire alla riorganizzazione di un fondo di assistenza ai dentisti; l 'inj ziativa è posla sotto il patronato del duca di York . Il sen. prof. A. Guaccero , direttore della R. Clj 11ica ortopedica cli Bari, ha inviato al ministro <lelle comunicazioni una lettera in cui caldeggia la riduzione delle tariffe telefoniche per i medici, c·l1e dej telefoni si algo110 largament e per aden1piere u11a funz]one altan1en1e allruistica ecl uma11itaria. La celebrazione della giornata della madre e d e l f'.tnciullo, il 24 dice1nbre, ha assunto solennità in i u tta I tal] a. Alla ce iebrazione romana, nell 'Augu~ 1eo, ha assis li to . M. la Regina. L 'L 11ione .Nazionale Protezione Antiaerea (U. N. 1 A. ) è presieduta dal sen. Cattaneo ed è retta fia · uno stalu lo approvato con R. D. del 30 agosto 1934; 11egli scorsi g·iorni si è adunalo il Consiglio Pro' inciale di Roma, sotto la presidenza del gen. Giannu zzi Sav~lli . 1

Nel Belgio un decreto reale ha istituito la cc Lega ,}ella prolezione antiaerea passiva della popolazione ·· e delle istallazioni civili »; il decreto reca gli stat.u li e s labilisce la composizione del Comilalo d'onore, c1el Corr1itato esecutivo e del Consiglio d 'amminislrazione. Fallo strano: della Lega non fa parle alcun medico, eccetluato il dott. Moreaux, il quale per altro vi figura non quale medico, ma ' fuale borgomastro (si11daco) di Ostenda. I giornali recano di una epidemia d 'influenza a forma gr ave prodottasi a Chicago. Gli ospedali <;ono stali messi in contumacia, cioè sono vietate le visi te ai ricoverali , da parte dei familiari e dei conoscenti. Un ricoverato nell 'Ospedale Civico di La Spezia, sporlosi dal parapello di un terràzzo, precipitava <la parecchi metri, riportando la frattura della ba.se ' lel cranio. Il celebre chirurgo viennese Hans Lorenz è morto mentre faceva il bagno; co·n tava 61 anni. Il prof. Graneland, direttore del Centro antican<'eroso del Nord (Francia), è morto il 26 dice1nbre (li un 'infezione contratta per essersi punto a un <lito n éll 'eseguire una biopsia. Un intervento chi1-urgico, praticato dal prof. Lambret, non è valso :i scon giurare 1'esilo le1ale.

1860 -

1934

Si può ben dire che Pestalozza ha impersonato per quasi mezzo secolo la oste lricia e la ginecologia italiana, contribuendo a susci lare e a imporre quell'indirizzo biologico e unitario che doveva portarle ai più alti fastigi atluali, quell ~indirizzo a cui soprattutto teneva, e che volle riaffermarmi, ormai presso a n1orire, qua11do mi fece chiamare e pur nella difficol là del discorrere seppe disegnare a grandi trat li l 'opera sua, e quasi volle farmi rleposi Lario del suo tesla1nento scientifico ... Non è qui il luogo di analizzare l e conquiste scientifiche che dobbiamo al Pestalozza: a delinearne la grandezza può bastare l 'accenno ad alcuni soli dei problemi ai quali è e r esterà legato il suo nome. Già si era imposto nei primi a nni con i suoi 8tudi anatomici sull 'u lero gravido e con la tesi sui fibromi in gravidauza, docuinenti di osservazione originale e di sagacia cli11ica; p er primo nel 1890 aveva trascritto la g rafica del battito cardiaco fetale; ma la fama maggiore gli venne òai lavori sul corioepi lelioma, che Egli ha identificato dal lato clinico anaton1ico con una descrizione rimasta classica e che al suo inluito geniale aveva aperta la via alla. concezione, a Lui cara su tutto, òelle


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IL 1'0LI C4 JN I CU

n1aJatli c n1alcr11c di or1g 111e ovulare, a ltor110 alla quale 11on aveva mai cessato di lavorare e di far lt.1Yornrp per j)Ortare :;en1pre nuovi elem enti co, ~r1:1tti,·i ..il! 'edificio èlella biologia e JJa tologia graYJd1ca. Il su o n om e è anche legat o agli studi sulla lt1bercolo i genila]e femminile e fond am entali so110 le u e osserYazioni sull e localizzazionj mi sco11osciutc d e·l l 'et à prepubere. _.\.11cl1e i1el ca1npo assist en ziale-sociale il PestaJozza è s lato u11 precursore e un animator e. Già AO anni fa a Firenze creava la prirr1a Casa del Latte· a Roma nel 1906 organizzava la Gu ardia Ostetric~ creando un tipo di assistenza ostelrica modello· Su a .fu l 'idea dei Con sultori Ostetri ci provinciali cl1e .sol~ dopo molti acnn,i dovevano trovar e larga appl1caz1011e attraYer so l O. N. Mater11ità ed InJìanzia. . Alla : ealizzazio11e di ques ta felice provvidenza d ~l Reg1m ~ fu fondamentale il contributo d 'esp et1e11za e di sapere del Pestalozza, al quale si d e' 0110 I~ nor m e basilari consacrate n el Regolam ento. Fascista Yero , ·molto dai1clo, nulla chiedendo n è per sè nè per i Suoi, Pestalozza fu vivace assertore di g~ell d politica d emogr afica ch e <loYcva poi imporsi p er volere del Duce, m a ch e all 'inizio non era così universalmente sentita, se il propugnarla doveYa costare al Pest alozza polemiche non sen1pre er ei1e e amarezze. Così si er a i1npos lo quando ~otto la 1naschera tura de11 'eu genica si stava im portando pure da noi la t end en za al conlrollo de11<' 11ascite. E aveva })r eso decisa posizi one conLro il certifi cn to pre rt1atri1noniale, in Clii vedeva solo un in ceppo di più , e ineffi cace, ~lJ a procreazion e! e aveva levata la voce contro le sterilizzazioni coatte; com e si era sempre er etlo r ontro le op0razioni gi n ecologich e inutilmente d e1nolitrici o anlifisioJogiche: e aveva lottato contro l 'aborto provocat o, di cui voleva sempre più ridurre anche le applicaizioni terap eutich e. La passione co11 cui considerava tutti i problemi lega ti alla sanità della s tirpe, la continuità del suo indirizzo apparvero sulle Riviste, sulla pubblica stampa, nei Congressi. Ed anche al Senato, dove era entrato n el 1923 diventanif o subito apprezzato per i suoi discor si e per le su e elab orate Relazioni . Membro òi molte Società straniere. ricer cato oratore ufficiale in Raduni internazion ali , molte volte Relatore n ei Congressi della Società Italiana ch e egli presiedette per molti anr1i, era sen1pre ascolt ato con d eferenza e ammirazione; la su a parola era attesa e spesso era la con clusiva ; tutti sen tivano che egli poggiava il suo dire su una profond a cultura, su u11a vasta esperienza clinica. S ll un sano equilibrio critico. Pestalozza esercitava an che nelle adunate scientifiche quel fascfno ch e faceva sempre affollata l 'aula d elJ e su e lezioni ; la. sua parola calda, sonora , incisiva avvinceva J 'unitorio; aveva un frasare spesso scultoreo; semplificava i problemi anche più complessi; era pronto a if iscerner e e illuminare il nucleo essenziale di ogni questione. Fu un grand e Maestro. Per lui 1'insegnar e era un bi sogno e un piacer e. E seguitò le lezioni fino all 'ul lim o, anche quand o il ma le che 1'aveva colpi lo era g rave e non poteva più celarfo. Le su e doti di insegn ante impareggiabile, e indimenticabile (chl enetelo alle migliaia cli m edici ch e lo sen tirono !) ebber o modo di riful ger e nelle s ue opere didattiche, C()me nel m onumentale Trattato in iziato dal Cuzzi e nei minori, dove i suoi capitoli 1

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ec~ellevano . su tulli , per l 'esposizio11e ordinata , : si JJaJesarono anche negli cl11.ara,. a:v1ncen~e. J ~rl1col1 .d! volgar1~~az1011e cJ1e }Jrofu se Jargainente .sulla R1v1sta Lei cri11ecologia ch e aveva creato n el 1~?4 e su. altre ll~vi s ~e, (love lra llava i problerni P~~ attual1 con lunp1da e suasiva parola e co11 '1 s1one spesse volte profetica. All~ d?li di scie nzia to e di i11seg11anle Pest alozza associò. i~ n10~0 errdnenle le Yirtù 111olteplici del ver? cl1!1ico. D1ag110. ta fi11issimo. Cli felice e pronto !r1t~ito, , saga.ce e scrupoloso n el porre le inclicéiz1~ni operatorie, fu operatore abile; rapido e pur P~~c1so; ~al~o sempre e sereno pur di fronte alle ~1u grav1 ~ IT?l)e'n sate complicazioni; non lo se11t1mmo mai gridare, 11011 lo Yeclen1m o mai a aitarsj: fu a.nche m~e.stro di corre1·tezza formale. Id~ò proc:~ss1 operat1v1 largan1ente afferinatisi anche fuor i d.1 Italia, p er la cura del prola,sso, per la retroflessione, p er i fibromi sottoperito11eaJi. Le m alate accorrevano a lui d alJ e più lontane regioni · il suo nome è 11oto an che n ei più r e111oti a11aoli d 'Italia 0 (.l_nche pr.esso gli un1ili che Pestalozza largament~ l1a ben~f1cato con l a. sua opera disinteressata. Gent1luo1110 n el più largo sen o della parola; leale, credette empre alla si11cerità altrui· sentì profondamente l 'a1niciziG1 e, anche a costo di avern e d anno, non Yolle abJJandon are gJi amici di cui aYeva sposato la causa, che Egli ri Len e a gius ta. Non . fece mal e a 11cssun o; n e rice ett e qualch e Yolta. Ber1eficò 111olti · e non einprc 11e ebbe la g r atitudine. Sp esso no11 fu co1npreso. Non era espansivo ; oT>ra tlt t to nei pri1 n i i11contri pareva sostenuto e fTecldo a chi non lo co11osceva intin1amente. l\'Ia quai1li g li so110 vissuti davvi ci110 ben sanno quale tesoro di bontà fosse in lui. Fu per g li allievi mae tro <fj diritlura m orale-. cli obiettività rigorosa nella ricer ca 1 di on est à scientifica,. Era p at erno con n oi . u n a oddi sfazion e m~gliore p ot evam o ciargli ch e q ue11a iii Jlr escntar gl1 qualc he lavoro; alJora i su oi occl1i lu111i110 i sorridevano di gioia; così com e quando n ei Con gr essi ascoltava i suoi p arlare o Ji sentiva lodare. No11 ci ha mai impos to le sue vedute: ci ha dato u11 jndirizzo; m a n o11 pontificava davvero ; nulla di più educativo e is trultivo d elle sue discu ssioni Sll questo o quel problema. Tollerante di ogni opinione, la voleva p er ò docun1entata ... Schivo di onori , subì le fest e fattegli nel 192(} per il XXX anno di insegr1amento; ma recisamente· si oppose a celebrar e, com e gli allievi volevano , il quarantesimo an110 della sua attività di insegnante. Si avvicinava con non celata malinconia alla fine della su a vita accademica; ce n e parlava talora con un velo di tristezza; 1'idea di lasciare la clinica gli era p enosa. Non ebbe questai sofferenza ! Ci lasciò prima. Senza conoscere riposo .. Ha faticato molto, fino all'ultimo, con lo studio, con l'insegnamento, con 1'esercizio clinico. Si è· logorat9 anzi tempo. E noi non potremo più averlo, come amavamo figurarcelo, accanto a noi . ancora molti anni, come guida e sprone. Ci r esterà tuttavia, ammonjtrice, scoìpita nel' cuore e nella mente, la sua figura. E questa g-ig·anteggerà sen1pre più col passare del t empo. Pe$lalozza, non è perduto: è e sar à sempre prese11te . _ Natale, XIII. PAOLO GAIFAl\111

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[.A.NNO •

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XLII, Nul\i. 1) I

.SEZIO?:'lE PRATICA.

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Indice alfabetico per materie. Anon1alie a11atomiche . . . . . . . . . . Pag. Appendicite cronica nei n1alati di carcino1na gas trico . . . . . . . . , . » AvveJename11to da phanodorm . . . )) Ribliografia . . . . . . . . . . . . . )) Calcemia nel decorso post-operatorio >> Castrazione scientifica . . . . . . . n Cistomi ovarici . . . . . . . . . . . » c:oncorsi dei sanitari condotti: condizio'{le dell'età per l'ammissi on e . . Corrispondenze . . . . . . . . . . . Cronaca d el movim. profess. . . . .

Distrofia muscolare : c ura cori. la gelatina . . . . . . . . . . . . . . . . . . E1nicrania mestruale . . . . . . . . . Emorragia subaracnoidea da iniezione enòovenosa . . . . . Ermafroditismo: pseudo- . . . . . . . .

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J.'ebbre botto11osa e sodoku . . . . . F.'ra tt ure es poste : cura . . . . . . Giurisprudenza sanitaria: qu esiti .

Litiasi renale: etiologia e pa.togenesj Nevralgia del trigemino: trattan1. P a11e bianco nell 'alimentazi one Jlaralisi progressiva: terapia . Paratiroidi e callo di fraltt1ra . . . PESTALOZZA E. . . . . . . . . . . . . . . Pilorospasmo e ipertrofia della n1uscolat ura del piloro . . . . . . Poliuria insipida sintomatica Servizi igienico-sanitari

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Sciatica . . . . . . . . . . Silicosi polm. : genesi . . . 1'uber colosi polm. : radiologia Vescica: ulcera semplice . . .

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C.

FRUGONI,

Red. capo.

A. Pozzi, Resp. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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e<. .IL POLICLINICO

[ANNO XLII, ~:N-uM.

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Altre Riviste, non di nostra edizio~e, concesse in abbonamènto cumulativo con ''IL POLIOLINIOO,, pel 1935 RIV:JSTA. I>I ~A.LA.RIOLOGI.A Periodico bimestrale diretto dal prof. G. Sanarelli con la collaborazione di G. Alessandrini, A. Barbieri, C. C. Bass, G. Bastianelli. M. F. Boyd, E. Brun1pt, J. P. Cardamatis, M. Ciuea. G. Covell, S. R. Christophers, N. C. D.1vis, S. De Buen, G. De M. Rudolf, G. Escalar, D. Falleroni, E. C. Faust, C. Fermi, G; Franchini, G. Giemsa, B. Gosio, R. Green. L. W. Hackett, S. P. James, I. J. Kligler. A. Labranca, L. La Face, A. Lutrario, P ... Manson6ahr, E. Marchiafava, E. Marchoux, E. Martini, A. Missiroli, P. Miihlens, B. Nocht, D. Ottolenghi, U. Omen, G. Pittaluga. A. Plehn, T . Pontano, G. Rossi. E. Roubaud, F. Schias~i. W. Schiifiner, M. Sella. Ed . e Et. Sergent, A. ' J. Sinton, C. Strickland, N. H·. Swellengrebel, J~ G. Thomson, V. Valle, E. W. W alch, A. Zeri . H . Ziemann. R BDATIORE CAPO:

Dorr. L. VERNEY

Organo Ufficiale della « Società per gli Studi della Malaria » e di altri Enti.

Il periodico con il 1934 viene diviso in due parti. La 1a. parte (Archivio) consterà di sei fascicoli > destinati ai lav:>ri originali ed alle relazioni. La 2a parte (Rassegna) risulterà pure di sei fascicoli, destinati alle recensioni (sintetiche ed analitiche) ed alle informazioni varie (atti ufficiali, notizie). Abbonamento annuo: Italia L. 50, Estero L. 90. Per gli associati al o Policlinico >>: Italia L. 45, Estero L. 85 ..

A-NNA.LI I>'IGinNg Pubblicazione mensile diretta dal prof. G. Sanarelli A. Alessandrini (Roma) • S. Belfanti (Milar_o) ... G. Bellei (Bologna) ... E. Bertarelli (Pavia) ... G. Bordoni Ufireduzzi (Milano) .. O. Ca, sagrandi (Padova) ... R. Cimmino (Napoli) ... D. De Blasi (Napoli) .. L. Devoto (Mila no) " E. Di Mattei (Catania) ... C. Fe rmi (Sassari) • G. Ficai (Arezzo) ... A. Filippini (Roma) , C. Gorini (Milano) .. B. Gosio (Roma) ... M. Levi delJa Vida (Roma) ... A. Maggiora (Torino) . . L. Tv'Ianfredi (Palermo) ... A. Niceforo (Rom~ ) • D. Ottolenghi (Bologna) ... G. Pecori (Roma) , G. Pit taluga (Madrid) ... V. Puntoni (Roma) ... E. Ronzani (Milano) ... G. Rossi (Portici) , G. Ruata (Roma) , G. Sampietro (Roma) ... G. Sanarelli (Roma) • ·F. Sanfelice (Pisa) • G. Saa... giorgi (Ba ri) , A. Scala {Roma) • G. Volpino (Messina) . DlRETTORB:

PROF• • G.

SANARELLI ,

REoATI'ORB

CAPO: Dorr. L. VERNEY

Il periodico accoglie memorie originali, studi riassuntivi, questioni del giorno e una copiosa rubricà di recen.. sioni, che rispecchiano tutto il movimento igien~co inter:iazionale; reca informazioni di legislazione. amministrazione e giurisprudenza sanitaria e notizie varie. · Abbonamento annuo: Italia L. 60, Estero L. 100. P er gli associati al « Policlinic')»: Italia L. 55, Estero L. 95. Ai me.. -dici condotti associati al « Policlinico 11 gli « Annali d' Igiene » sono offerti al ·prezzo <li favore di L. 5 O, . ma per ottenere ciò essi dovranno rivolgersi esci.,;-sivamente alla nostra Amministrazione e più precisamente al Signor LUIG{ POZZI, in via Sistina, I4. Roma.

RIVISTA DI CLIN:ICA

PEDIA.T~ICA

Periodico mensi.ie illustrato

Fondat;., dai proff. Ciuseppe Mya e Luigi concetti nel 1903. E' ora diret ta dai prof f. CARLO COM BA, •C._ B. ALLARIA, CENNARO FIORE, CINO FRONT.ALI, DANTE PACCHIONI; L. M· SPOLVERINI, ordinari dJ •Clini ca Pediatrica rÙlpettivamente a Firenze. Torino, Pisa, P~dova, Gen•Jva. e Roma . . Pubblica memcrie originali e dà epecjale cura alla rubrica della ra.ssegna della stampa preoccup.a.ndosi di •fornire al lettore una raccolta, per quanto è poesibile completa, di ciò che si pu.bbli-0a in I~lia ed all'Estero. ·intorno alle malat.tìe dei bambini. Abbonamento annuo: per l'Italia · L. 50 - per l'Estero L. 1 00. - Pe.r gli associati al « Pollolinioo •: per 'l' Italia sale L. 4 6 - per l'Estero sole L. 1O5.

Giornale Italiano di Dermatologia e Sifì·lologia (Continuazione del GO/RNrJLE DE·LI. t Mrllrl TTIE VENéRéE E DELLr:J PELLé}. 11 più a.ntico periodico della specialità in Italia ed all'Estero, fondato dal dott. cav. c. e. Soresina nel

186,,

.pubblicato dal dott. AMBROCIO BERTARELLI con la. collaborazione di tutti i professori delle Cliniche Dermosifilopatiche italiane. Si pubulica ogni due mesi, in sei ragguardevoli fas cicoli bimestra.li. Raccoglie l 'attività ~he si svolge in J talia. ed all' Estero nel campo della Dermosifilopatica con la pubblicazione sia di lavori ori.ginali che di numerose, selezionate recensioni. Pubblica. altr.esì; gli a.tti della. Società Italiana di Dermatologia ·e di Sifilografia. .Abbonamento annuo: per l'Italia L. 1 00 - per l'Estero L. 140. - Pei· gli aesooiati al • Policllnioo•: per 11•1ia.J1a sole L. 9 5 - per l'Estero sole L. 1 3 5.

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Roma, 14: Gennaio 1935 ·XIII

ANNO XLII

·'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Num. !

'' DURANTE

SEZIONE F>.RATICA. REDATTORE CAPO : PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. .Conferenze : R. Alessandri : Stato attuale della diagnosi e terapia dell'ulcera gastro-duodenale. .Lavori originali: G. Panegrossi: Sulla cosi detta <e cura bulgara» del iparkinsonismo postencefalitico. (Nota preliminare). .Usservazioni cliniche : O. Cavpa: Un cruso di anchilosi bilaterale della mandibola d'origine traumatica. Riviste critiche : B. Lange : Sulla questione della variabilità del bacillo tubercolare. Storia della medioina: V. Marino: Sulla priorità dell'uso dell'acido fenico nella «ch irurgia antisettica». Sunt; - e rassegne: ALLERGOSI: H. P etrow : L'origine costituzionale dell'allergia. - P. Savy e H. Thiers : La ~ostanza d 'Oriel nella cura degli stati allergici. MEDICINA SPORTIVA : E. Baader: Lo sport sciatorio e la ::;alute. - H. Ancerer: Le lesioni da sci. Divagazioni : L9, s ifilide dei grandi uomini. Notizia- bibliografica. - Cennj bibl~ografici.

Accademie, Società Medicbe, Congressi : R. Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: A1r tacchi di vomito ricorrente nell'infanzia. - Emicrania mestruale. - Gravidanza interstiziale scambiata per fibroma sottosieroso. - Progressi nella cura della malaria con i rimedi aintetici atebrina e plasmochina. - Il piramidone e la. granulocitosi. - Intossicazione cronica da fenacetina. - TECN ICA DI LABORATORIO : Valore iprognostico della velocità di sedimentazione dei globuli rossi e dell'eosinofilia negli anchilostomiasici. - MEDICINA SCIENTIFICA : J1n fluenza degli ormoni g ravidici sullo sviluppo dei batteri. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. Franchetti : L'igiene del suolo e dell'abitato nel nuovo T. U. delle Leggi Sanitarie. Concorsi. Nomine, promozioni ed o norificenze. Not iz1e diverse. • I o dice alfabetico per materie.

CONFERENZE.

c:11paci di provocare e aumentare le sofferenze. Il ritmo del dolore è anche esso caratterist ìco per la lesione gastrica, manca un au1nento e una di111inuizione periodica, ragg i unge in 15 '-30' un acme pi_ù o meno intrnso che. si mantiene invariato per 1-2 ore e c.J1 e noi diminuisce fino a scomparire com-. .. pletameote. II Jolore si localizza in una regione piutt<J.. st o estesa: il malato di solito non riferisce n1ai i suoi dolori in un cc punto » d ella su ~ perficie cutanf·a ma in l1na zona che abitualn1enl0 è situata a livello dell'appendice ensi forn1e o subito so tto, molto di rado a destra deìla linea m<:•diana, talvolta corrisponde con1e una ·«trafittura di chiodo » alla XII dorsale circa. c:ome si è detto, il dolore è in stretto rapporto coi pasti. L'insorgenza, riS])elto al paslo, è varia; ql1asi mai irnmediata co111inc ia mezz 'orn do1po 1'ingestione dei c ibi o più ta.r di , 1-2 ore e anche 4 ore: talvo lta e allora acquista il c~ratteristi co tipo di dolore della fame. A digi11no , come f:i pnò pensare essere lo stomaco alla fine della IV ora dall'ingest ione del pasto, il dolorE.' manca. Il carattere LiJli co ùel dolore rpuò venire aller alo quando a]l 'u lcera si a~socino fenomeni di spasmo, cioè di s tenosi. Clinicamente molti

Stato~~attuale

della diagnosi e terapia del·1'ulcera gastro-duodenale (*). PROF. Ro BERTO Ar,ESSANDRI

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Il problema diag11ostico dell'ulcerai gastro·duodenalE:J si presenta in clinica generalmente facile: il malato che da anni ha so fferenze gastri ch e è ,quasi sernpre un portatore di ulcera. f.~a diag nosi di ·prrobabilità in questi casi è po._ la appenai veng-ano analizzati un po ' più a (011do i ,a.r i sinton1i. Le sofferenze sono varian1t.: nte riferite: alcuni pazienti parlano di b·r l1ciori, di sen sazioni di stiramento , di 1p·e so, di trafit1ure ; hnnno inten sità va ria non solo da individuo a i11dividuo ma anche n ella st('ssa perso11a in singoli l1asti e sper.ialn1cnte in rapporto con determinati ra~ti. Tn una anamnesi acc11rata s i riesce a id entifi care tra Q"li ali1nenti abituali d~gli infern1i alcuni clte più degli altri sono (•) Sunto nell a Conferenza al Congresso della Soriet;. Jt nlii111ri per il Progresso èfelle Srie11ze tenuta in Nnpoli il 15 ottobre 19:i4, XIT. Il tes to in{E·graJe sarà pubblicalo nelle cc Forze Sanitarie ».


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JL POLJCLJNICO '>

casi di ulcere duodooali si associano a fenon1eni di sten osi senza che radio,l ogicamen te esistano i segni del rallentato ritmo evacuati,·o dello stomaco e senza che al]' atto. o·p eratorio si ri sco11trino faitti stE.'notici. Ci'ò no·n deve meravig liare qualora si consideri co·m e l' esame radiolog·ico dello sto·m aoo viene praticato con la somministrazione di una· pappa b·c.rica, alcalina, ch e non provoca per sè stessa secrezione gastric.a o ne provocai in scarsis ima copia. 1"Ia11ca infatti il do11ore dorpo l'ingestione del pasto barico e manca quindi lo snas111c, e Io sto1narc o si svuota normalm ente. .. ~{a ordinariame11te, con un pasto co·r r1une ci ò 11on succede; la secrezio11e è attiva, in CO'})ia: l 'azione sui nervi si esplica in pii'e no e ,.i è iì dolore. Inso·r ge allora lo spasmo; lo . . to maco ralle.n ta il suo ritmo egestorio, aum entano viceve•r sa le SE.!crezioni e si fa più atLiva la peristalsi. Mentre con il pasto comun e nella I\' ora lo stomaco è vuoto, in questi casi si arriva alla VI ora e più di persistenza dei cibi 11ello stomaco e di persistenza del dolore. In questi casi al dolore tipico e abituale dell 'ulcera si aggiu11ge il te crampo », quellai sensazio11e ch e normalmente può essere provocata in uno ~tomaco vuoto da tempo da una seJmJJlice stimolazione psichica - il cr amtpo della fan1e - . È un doloTe a oscillazione ampia si potrebbe dire immag inandolo grafi camente riprodotto - e ch e è sin1i1 e al dolore cc a colica intestinale » quantunque sui gen eris ia per la localizzazione ch e ipeT la sensazio·n e par ticolare di appetito cl1e lo ac·compagna (Hunger Pain). E: in questa fa se ch e si osservano r>er Io più rigurg iti a cidi . Allo stadio di stenosi clini camE:.'Ilte sospettabile carait terizzata in questo periodo dal dolore della fan11e a tipo oscillatorio e d<ii rigurg iti acidi , segu e, o meglio può seguire lo stadio· di s teno·s i organic.a1, radiologicamente arcc•rtabile anc.h e ir1 una fase in cui man cano d el tutto i vo·m iti tardivi. Il dolore in questi casi 11a i11u ta1Lo d el suo carat.tere di sede fissa , è un dolore eipigastrico a parossisrni , periodi co, cJ1e gi accompagn!l nelJlia flase deorescente cort Sé'Ilso di s finitezza e di debolezza improvvisa. (Juesto tipo di dolore non è in ra1)porto all'ul,::era ma bensì all e contrazio,n i peristaltiche attive. Nei e.asi di s te?1osi con clamata il dolore vero e p1·oprio d ai ulcera passa in secor1da linea e può scom,p arire 'lffatto e mantenersi solo quello irt ra.p porto alla stenosi tanto che sembra giustificato al1ner10 clinicamente il concetto dellai stenosi cicatriziale: e.b e, corr1e vedre1no a p·r oposito d elJa terapia , non è quasi mai veramente cicatriziale. Occorre ricordare ancora la. periodici1à del dolore . Le sofferenze gastriche dell'ulcera non durano tutto l'anno a meno cl1e non si' abbia t1r1a ste11osi. Vi sono rperiodi anche lunghi di ' Omplet(· ben essere sia. t 1h e il paziente venga :\ssoagettato a una cura m edicamentosa o diel e l ica ~i ::t ch e n on ab,bia avuto nessun rig uar-

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XLII, Nt: "\L 2}

do e non abbia fatto nessuna cura. I periodi1 di benessere possono essere lunghissimi , qualche volta di alD.Di, ordinariamente di mesi . t. neJla primavEJ•ra e alla fine dell'autunno che· ordinariamente si riJ>resentano le so.fferenze con un rilt,m o di variaizione stagio,n ale che 11on è facile di spiegare. _ Gli altri dati anamnestici che riguardano !;apparato di'g er en1e sono meno importaITTti del dolore se si eccettui la presenza di pre g1 esse ematem esi e melene. Altri sinl o·n1i a carico dell'aip iJarato dig·er·ente non hanno una1 importanza così notevoìe; nausee, salivazione, . rigurgiti, erl1llazioni ~cide ci con fern1ano l'esistenza delle <t1terazioni d ell'ap•parruto digerente: ma rpossono ii1contrarsi a1tcl1e in altre a ffezjoni no•n pre sentando nulla di car atteristico per l 'u lcer::i. Tl rig urgitq· acido è i11vere molto frequente ne1a li' ulcerosi . I dati ch e si rilevano all 'e ame obiettivo sono nella grande maggioranza dei casi m eno probativi per la diaignosi. L'esam e obietti,·o dell 'addo·m e dà con grandissim a frequenza 11no stato di cio ntrattura del r etto di destra nel suo terzo· superiore. Quesl o sintoma che occorre rilevare mettendo il malato in posizionv di completo rilasciamento non vie11e generalme nte ricordato e non si dà ad esso quella importanza c.l1e h a r ea1lmente. È bensi vero che in a lcuni casi può mancare, ma ciò rton infirma la sua im1J-0rtamza quando esiste. Nella nostra prati ca gior11a)i er a di cor sia r ap presenta un criterio in11p·o.rta.nte di di·a gnosi d] ffer enzial e : dirò cl1f se esiste una storia n on rr1olto precisa di ulcera in pre enza del sintoma bene rilevato ci entiamo qua i ~e111pre au tori'zzacti alla cliagnosi e1ir1 ica a fferma t iYa Nei casi più evidenti. la contrattura è diffu sa anche al retto di si11 i stra, ma so lo in ca~i J1ÌÙ rari e in cui il rilievo del s intom.a1 per q1J esto fatto è meno evide·n te: 111e ntre se unilatera ler.ome ordinaria1n1ente sue.c ed e, oltre ad esser e· cli apPrezzamE:nto fa cil e è anrh e, co me dicerr1rno, di grande va.J ore. Noi oredian10 ch e anche la ricerca d e] punto doloroso localizzalo alla p•r essi'one sia impo,r lante speci e !lel1a dia1g n osi differenziale di altre lesio·n i. È nell'area g·as1rica che si trova il punto doloroso n elle ulcere gastro- duoden a li o sulla Jinea medianai o a de.s tra ma regolarn1ente iscritto nella . zona d elimitata. Quando f,Siste un punto doloroso :ll di fuori di que sta zona occorre pensarE.' a1d altre po sibilità dia gnostiche. No·n si S1pieg{l facilmente la patoge11esi di questi punti dolorosi, ma per il corrispondeTsi molto da vicino dell'area delimitata con lai vera .1rea occupata dallo stomaco c 'è da pensare a llo stE:sso meccanismo per cui il radiologo sotto lo sch ermo fissa il ptµJ.to dolente nella zona sospett<i. Nella diaignosi di stenosi anche iniziale ,,i è un altro segno importante nel rallentat<l' svuotamento gastrico e p recisamente il guaz1an1ento a 6-1 ore do·p o il pasto o a1ddirittura 1

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XLII,

lANNO

~Uì\I.

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al mattino a digiuno ciò che si verifica nelle form e pi_ù evidenti. Il resto dell 'esame obiettivo è ordinarian1ente n1uto.

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Quanto eb·b i occasione di dire d ella importanza dell 'esame del succo gastrico nel 1922 è di attualità ancora 01ggi. Come g ià dissi allor.a 1"aissi'oim a ipercloridria ul cera e anac]ori_dria cancro . ricono5ciuto errato, ha P:Ortato alla svalutazio·n e completa di tutta la r~cerca e a trascurar e l 'indagine . Ciò non è gi?~to per9h è da.li' es.aJn1e del succo gastrico il c~1n1co puo aoqu1stare non solo dati diagnos tici ma be1nsì d ati per la diagnosi differ en zia1Jei e d~ti per l 'indicazion e terapeutica1. 1\ili prmne stabilire anzitutto ch e l'e ame del su cco gastrico de,re esser e un esame frazionato eseguito con tecnica accurat a come è de ... critto recentemente nel n1io· Manuale di ChirurO'ia e praticato con il pasto comun e di avena o con l'i~tamin a. Il p r elevamento di' un campione l1n1co no11 può <larci criteri e in r ealtà il praticare l 'esam e in cru0sto m o.do significa n on })Oterne ricavare quasi regolarmente ail cun risultato. Dosando l 'acidità total e e l'acido clo1·jdrico lib·eTo noi otten1.amo due c11rve Ftn nn da:rnen lo parallelo ma con valore diffcTente pi'ù a lta quella pur l 'acidità totale, .p iù bas ~ per l 'acido cloridrico. Ciò ch e a n oi int.er e sa P anzitutto il rapporto tra l 'acidità totale· e quella, cloridrica. In condizioni norma li la seconda è la n1età o 1nen o d ella metà d el] a r>rima; quando esiste un 'ulcera duo denalEJ il rapI)Orto camh·i a1 in quanto ]e due curve t endon o a cl avvicinarsi perc.h è l 'acidità totale è r aopresentata quasi e·sclusivamentt.• d a]] 'acido cloridrico. Questo segno ch e si Pt1ò dire dell A iperclo ~idria. relativ·a ·è molto p~ù importante della cifra assoluta a cui può· arrivare l 'a1cido clo~idr~co . ~ v~ro che nella maggioranza dei casi esiste nell ulcera duodenale uno stato di i1)ercloridria per cui alla fine del I ' ora lai curva rag.giunge dei livelli acidi superiori anche del clopp~o· ali valori normali; però è vero anche ~:h e in numerosi casi manca questo stato di iper cloridria o addirittura vi è uno stato di ipocloridria . Si osserva però in quE:sti mala1 i che, mentre i valori acidi hanno questa oscillazione ampia d a caso a caso , il rapporto al terato tra, acido cloridri co e acidità assolt1ta esiste anch e in questi· di modo· che lo stat o di., i~ercloridria re.Jativa appare di gran Jun ()'a p1u importante. Ab biam o vo.Juto esaminare sotto c1uest o punto di ' 'ista1 un certo numero dei nostri malati degenti nell'anno· scola sti co or a decorso e abbiamo trovato le seguenti cifre: 1

111 •

56 casi•• fu trovata

ip~rcloridria

14 casi valori norma1li i11 3 casi• arnacloridria (2 ulcere duoden ali , 1 gastrica) • • lit 39 casi iper ac id it à a digiuno • • I Il 42 casi iperr loridria1 r e1a tiva. lll •

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SE ZIONE PRATICA

~ltre ~11 'ipercloridria

assoluta e a quella reJu.t1va esiste un altro elemento di anali'si dei dati. ricavati ~all'esame· del succo gastrico e prec1samente J·andamento dell'a curva. In uno stomaco normale l '~me della acidità è rao-giunto alla fine dell'ora , invece quando vi 'bè l'ulcera è raggiunto prima , non solo ma mentre dopo l'ora la curva va rapidamente scenclendo, in questi casi 11a tendenza a saillir e olt:e per poi scendere do·p o 75 o 90 minuti . Infin e , e questo critE.Tio· non è costante perchè i 1on sempre è possibile di avere del su cco a digiuno, è imQortante lo stato dei vaJori acidi del succo. gastrico ch e si ricava p·r ima di introdurre il pasto di prova e che ordinariam ente dt.'Ve essere interpretato come il risul1.ato di una secrezione psichica, della prima fase dell'a secrezione g astrica e ch e n ei casi di s ~enosi ~a~pre:senta invee.E' il r ist agno gastrico r1 conosc1b11e in quanto il su cco .O'astrico non è . c.hia~o !Ila .torbido. brunastro i:e~ la presenza d1 residui alimentari. La secrezione a digiun o è n ormalmente poco acida per acido cloriclri co. invece n e,i casi di ulcera n e è più ricca . Come osservai .g ià n el 1922 , e la nostra esperienza ulterior e ci ha confermato qrua·n1 o dissi allora, a differ enza del I 'ulcera duo·denaJ e, l 'ulciTa ga1Strica si ac.compagna in genere a una acidità normale o a ipoacidità, t alo·r a addirit.tura1 e-o n anacloridria. La rresenza di sangue nel succo 0o-astrico noJJ 11a molta imp ortan za perchè può essere se1npre . attribuita a ferite prodotte dal son<iino n el suo passaggio: cE:rtam ente rper ò la µrese11zn di sangue in tutti i campioni prelevati del succo @'astrico p uò avere import an za n1aggi ore. L'esa m e delle feci pratirnto preferibilmentE.· con la r eazione al guajaco dà um a discreta percentuale di risultati positivi (circa 20 °/ri) Diremo infine dell'esam e co·llaterale più imP.0:1~nte .~r 11 'al~a pre.rcerttt~ale ~i risult.atj po·~ s1trv1 e c1o·e dell es am e rndlolò,gico. Negli ultimi anni lR radiologia ha p erfezionato i su~j n1ezzi di tt1dio grazie a1ll 'BSame dell e -pliche .g-astrich e. lrL una discreta percentt1ale di' ca~i in ct1i 1'esame a riempi mento completo non ha dato risultati. si è dimos trata solo così l 'esist enza di un 'ulcE-Ta. Esistono però semrpre più o meno frequen I i c.1~i di ulcera non accertata radio1ogicament e e ' 'iceve.rsa; per tale r ag·ion e si d c've a ffer nl.!.lre come alllche se il valore diagnostico di que~ta ricerca sia notevo le, il chirurgo n or1 d ebba accontentarsi di €Ssa, rr1a lFt diagnosi debba scaturire d.all 'esan1 E· clinico completo: :tnch e se 1'esame sia stato n e.Q' '-' A tivo la dia o-n osi di certezza p,u ò esser e post a senza di·fficoltà qualora il quadro clinico sia netto e pr o·b a t i''O. La diagnosi di ulcera duodenale o gastrica f. di solito una diagnosi diretta: l 'anam nesi, l' esan1e obiet tivo. l 'esame del st1rco !!·a .. s trico e delle feci, l'esame radiolog ico ci permetto110 di porre nella gr and issim a ma!!"gioranzn dei casi una diagnosi precisa.

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« JL POLICLJ.NICO

Le di.ag11osi differenziali che possono en-

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trare in discussione so110 poche. Il cancro dello stomaco ha in genere una storia breve, di 111esi: vi sono rr)!ochi dolori, prevale invece jl senso di mancata digestione, di peso su]Jo stomaco; l 'appetiLo è perduto, il peso del ma lato scema rapidamente, il co1orito diventa pallido giallognolo. Vi può essere discussione ~olo per i casi di ulcera cancro, rarissimi. I\lolto più difficile si presenta la diagnosi differenziale con la gastrite, non nella formai act1La naLuralmente ma in quella cronica. La gastrite cronica accompagna spesso l'ulcera 5ipecie n ella forma di esulcerazioni; microscoT)Ìcame1lte secondo l(onietzny. il 100% dei casi di ulc€-Te mostrerehh·e ro una gastrì te dell 'antro. In questi casi, dal punto di vista diagnos tico lai gastrite ·passa i11 seconda linea rispetto all'ulcera: ,.i sono però alcuni casi: in cui la gastri te è l'unica lesione e al:quista un posto di rr.i mo• ordine n ella diagnosi differenziale. Come ha messo ji1 evidenza Henning anzi tutt1 · la durata della gastrite cronica a differenza dell'ulcera è molto più breve. L'analisi della sintomatologia dolorosa fa i1otare poi in modo molto evidente che a dif _ f~renza dell'ulcera le soffere11ze gastric-he sono continue con esa.cerbazioni dopo ogni pasto : i caratteri dei dolori possono essere intensi, così si possono avere emorragie m .ais~ive occulte. L'esame del succo gastrico dà pochi ragguagli; in ogni modo è da tener conto ctie la gastrite cronica ha tendenza a decorrere con ipoclorìdria o addirittura anacloridria . Anche l'esame radiologico n9n _dà criteri molto sicuri , in qual che caso si riesce a rnettt:.•re in evidenza un in grossament o delle pliche gastrich e o una irregolarità dei contorni. In questi casi, secondo Henning, è ]'esame ga.stroscopico il mezzo più importante della diagnosi. Questo esame è ancora oig.g j però poco difflJ.·So e nE1ll a maggior parte dei casi non è applicato. Nella impossibilità in cui ci si trova talvolta di riso],rere i] probl 01n.a, un criterio diag11ostico può es·seire otte1r1uto con un periodo di oura. Come abbiamo visto do.m ina in questi casi l 'ipocloridria1 e per tale ragione l e solite polvf\ri alcaline hanno poco e ffetto in q11anto il dolore non è in rapporto a.ll a qualità della .-:.e-erezione gastrie;a ma piuttosto in rapporto nlla distensione della 'P>arete per opera dei cibi. Per tale rngione veng·ono toll fTati invece solt1zioni acicie e si prescriveranno c ibi facilmente digE:ribili rirrhi di rarboidr'1 ti ch e verranno presi in pasti molto pi ccoli , qua~i a ogni ora sen1a mai con cedere un pa~to unico. Ora g-enera lme111 e con q11f~tR 11resrrizione , si ottier1e rapidamente un miglioramento molto accentuato nella gastri te il che nell'11lrern non si osserva; o stabi lit asi la cessazione dei disturbi, pl1Ò venire tollerata ancl1e una die.ia più a4hondante. Oltre alla gaslril e può e ntrare in discussione la sifilide gastrica, forse anzi questa, co-

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rne ha affermato recente1ne:nte Ferrannini, è viù frequente di quanto non appaia. La diagnosi differenziale si basa però essenzialmEJnte sul risultarto della R. W. che v·a p1 aticata come buo11a regola nei e.asi di ulcera gastric,ai ancl1e indir10ndentemente da una diagnosi differenziale con la sifilide. N.aturaln1ente nei casi dubbi a sintomatologia non chiara e con sinton1i obiettivi e dati sussidiari in certi, la diagnosi differenziale va pDsta con u11 a serie di allre affezioni g astriche di cui ricorderE,mo solo alcune più importanti per eviture di andare oltre i limiti ragione·yo}i nella no· tra tratlaiZione. Da ]ungo tem])O è conosciuta la frequenza dei disturbi gastrici nelle malattie del fegato e del pancrE1as cl1e nella n1aggior pa1te dei ctsi' si .accompagna a una ipo o anarhilia ben conosciuta . Così lai sintomatologia dispeptica nella tubercolosi po,J monare che decorre gen eralmen te con ipo e anacloridria o quella nel deco rso di altre .affezio11j degli organi addominali come il colon e special1nente l'appendice: è noto infatti co·m e il do.Jore nei casi di appendicite possa venire riferito ali ' epigastrio. L'esperiunza chirurgica ha dimostrato che j l 1 un certo numero di casi uno stato di appendicite cronica l1a come unica manifestnzione una sindrom e gastritica dispepti'c a . Sono forse questi i casi che per la l'o ro frequen za vengono più spc'Sso in discussione. Gli stati di cosidetta achilia funzionale, l 'achilia della anemia perniciosa, della anemia jpocromica sono rari e 1)€r lo più accompag nati da disturbi dispeptici del tipe> gastritico ~emplice.

Queste po-s sibiliLà di errori diagTiostici de• • • • vono convincere quanto s1a necessario nei casi dubbi un c'Same completo de] malato ch e rton si Limiti soltanto a lla re1g ion e ma che sia e$teso anche al resto del tub·o digerente e agli organi pi1ì importanti. \.on tutto c iò resta quanto si disse cl1e generalmente.• lai diag-nosi <li ulcera ·è facile , i casi dubbi rap1p Tesentano ognuno un quesito diagnostico a sè ch e sreso può essere deciso con g li esami collaterali ma ch e pure in q11a lch e caso ci cond11rr à D una esplorazione cJ1 irurgica e, forse più fre · c1uentemente, a un int€.-rvento con ] 'indicazione di ulcera nel corso del quale l 'ulcera non risulta e·, 7 id enLe. Anche il va lare. diagllostico diretto qua1Je l"'UÒ essE're desunto da 11 'esame del viscere durr,nte l'interven to è stato infìrmato in q11anto ulcere su perfìcia 1i cl1 e radi olog-ictnmen te abb1ano dato segn i diretti di sè possono sfug-gire a] chirurgo. Natura lm ente ciò ha maggiore va lore per lE.· ulrere duodenali posteriori e per le ulcere gastriche alte della parete posteriore. o della piccola curYa. Anche ciò deve essere t(lnuto in conto o~servando in ogni modo che 11lcere così superOc i:t li e piccole da non renòersi: apprezzabili dall'esterno del viscere t1anno una indicazione operatoria molto limitata .

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r.A.~No

XLII , Nul\L

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ogni i11odo in quE.isti casi la tratnsilluminaz.ione e una gastrostomia esplorativa possono completaire l'esame dall'esterno. I1ì

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Come per tutte le affezioni la cura più in dicata del} 'ulcer a, gastrica e duodE!n ale dovrebbe esser e una cura causale ma poichè l 'etiologia e la patogenesi de1l''ulcera sono forse cli questo argorflento la p,art.EJ più oscu·r a n e risulta una varietà di concetti terapeutici e t1na varietà di m azzi terapeutici quali non si riscontrano in al tre affezio·n i e che sembram o giustifica te solo dall 'aumento progrE:ssivo , ra pido, impressionante ·n ella freque·n za della malattia e dagli insuccessi più o m en o frequenti della cura. Rispondiamo anzitutto ad un quesito ch e ·viene posto spfJSso : è la cur a dell'ulcera una c:ura medica o un a cura chirurg ica? A questa domanda voglio ri spondere dicendo che è m edie~ e chirurg ica n ello stesso tem1p o. Io, chir urgo, so110 il :p1'imo ad affermar e ch e l'ul cer a gastri'c a e duodenale in primo t empo va curata· 111edical111ente. l.l1ra conse·r vati'va dunque in r ui ha importanza massima la dieta1, poi gli Rlcalini , poi tutt a quell a serie di sostanze c·h e <tGcr escono di anno in anno In lista dei m edicamenti ei ch e alm eno in g r an parte h anno ~ol o un e ffetto Lransito·t io. Pre crizioni die tetich e esatte, q ue.Jle com 'Un i be·n co11osc iute cli cibi n o11 sapidi , e ch e passino fac.ilmen tE.· lo _tomaco con pas ti freq uen ti e a perfe1.to orario : il m eccanismo del la sec rezj o11e .gastrica è troppo complesso 1)er chè n on d ebba essere r egolat o esattamC'nte . Degli alcalini sotto for1na di polveri consigli o ia ~en ere un t1so n on eccessivo. Natura lm entr tutti i m ezzi atti acl aun1entare Ja rE:~i s t en zn dell'individuo verra11n o co·11sigli ati sia igi e ni ci ch e medican1 e·n tosi. Nei casi in c ui c'è llnH n. W . 1)ositiva si pratich erà un a cura anti]ue1ica ·per quanto cl all a mia esperienza nossf1 di r o ch e i ma1lati n o11 ne ricavan o un nen eflcio rispetto alle soffer en ze ga~tri cl1e-. Occorr e fare t1n.a eccezio11e nll a prescrizione di l1na cura n1edicR an e h e all 'ini zi'o dell a m alat.tia in quE:i rasi in cui condizioni sociali, im pediscono cli m ettere ir1 e-. er1>zione la cura . Tn qi1esti casi e in tutti c1uelli ch e d opo un p eri ocl o cli circa un anno di cura medie.a. so ffrono ancora ritengo indicata la cur a chirurg ica. L'esperienza infatti di111ostra ch e se fin dal1l'inizio la cur a 1nedicru non dà risultati diffi cilm ente ~i otterr a11n o in 1)rosi eg-uo ; d'altra parte l::\ persistenza di clolori , il ])ericolo dell e co,m r·licazio·n i induco110 a porre una indicazion e alla cura cl1irurgica. L::\ percE.n tuale de,11e com1p licazioni [)esano n ell a ~ tatisti ca e con esse anch e Ja stenosi ch e lJOrla se n on altro ad un a.g\.._<rravarrnenLo della pr og nosi oper atori a. Dal punto di vista dell'intervento ch e n oi possiamo eseguire la disc11~si on e è a ncora vi Ya fra i· r l1irl1rgi per qunnt o !3ieno sorpassate ·~·

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SEZIONE Pl\ATICA

ormai le discu ssioni a.c cese tra faut ori di una cura radicale e di una cura palliativa. Come cura radicale 11oi definian1 0 quella volta. alla a&portazione dell'ulcera ·e alla modificazione di quel1lo stato di secrezione gastrica che ha p arte importante, per quanto non d el tutto dimostrata nella genesi dell'ulcera. Le cure palliative possono essere classificate in due serie a seconda1 che siano volte a modificare le condizioni di svuotamento dello stomaco e a realizzare una alic alini'zzazio.n e del su cco gastrico·, tipo gastro-enterostomia e operazioni volte solo alla a!sportazione dell 't1lcera associata a modificazioni delle con·d izioni di svuotan1ento. La G. E. è una buona operazione p erch è cél pace di portare a guari·g ion e un 'alta percent ua1le di malati, percentuale ch e varia nelle statistiche e che oscilla entro termini m olto ain1)i . Il meccanismo della guarigion e ottertuto colla G. E. consiste,r eb,h e n ella alcalini7 zazione del succo gastri·co per riflu sso di succhi duodenali alcalini, n ella modificazione clella secrE:ziorie g astrica per il breve permanere dei cibi n ello sto-m aco e infine n ella vari azione allo svuotamento gastrico con cessa 1: ion e almeno in parte degli in sulti m eccanj ci ~ ul l ' ul cera.

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Lc•otta r ece)ntem ente in base al suo con cetto della sindrome addominale destra ha affern1ato di avere ottenuto la gu·a.r igio,n e n el 100°', <lei casi associando alla G. E. 1'ap·pendicectornia e la viscerolisi o l'a esportazi on e dell 'ul C <'ra jnvece della G. E. n elle ulcer e piccol e. ~atura lmente in questa concezion e pat~e­ Iletica del Leotta per cui 1'u]cer a sareib·b ,e secondaria alle alter azio,n i l)rin1i I ive dell '·aippE.n dice. la G. E. I]On ri.g-irebbe da sola s ull 'ulrera ma il Sll<) e ffetto sar eh·b e assir 11rato da1lla as.portazione del focolaio inizia le rn11sa di esso. Abb,a ndonate orn1 ai da rrna. i tt1tti i chirurg·i le E,'Sclusioni pilori r l1e son o rit orna1te in uso modi'fir.ate ·più r ecentem ente tecnich e g ià ah bandonate c0n1e la g astro-dt1odeno-stomia. Si è cercato anch e di l)erfezion ar e e di migliorf\ re i m etodi di piloroplastica associa1Ddovi la resezione dell'l1lcera (operazione <li Judd). La sempli·ce resezione del] 'ulcera per quan( 1) rappresenti un jntervE.n to diretto . se sola h~ scarse i r!dicazio11i in quanto l1ascia immutate tutte quell e con d izioni di ~ecrezione e di S'1-uotam ento cl1e er an o preesi tii e all ' ulcETa in rnodo ch e la reci di,Ta do,rr ebbe cs~ere quasi Ja r egola in ql1esti ca:~ i C.:'€ an ch e da contare ch e l;esame dei pezzi r esecati d in10,s tra ch e n ei clue ter zi d ei casi esiste pi11 di 11n 'ulcera. J_.a r esezione duodeno~astri ca è 11n interven · to molto più completo in qt1anto h a il vant ap-~o su tt1tt.e le oi1era7ioni or n r irordate di a~portare il focolaio m orb oso e di modificar e a fnndo le condizioni dell a secr ezion e gastri ca e dello vuotament o •aastr iro. Se da un p11n l0 di vi~ta teoriro la resezion e rluodeno-Q'astrica ha clei Ya nta~a-i notevoli sul-


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IL POLICLIN I CO

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le operazioni di sem:plice derivazione, anohe con resea;ione dell 'uloora, tali vantaggi ci sembrano confermati anche dal decorso c1linico· e dalle po1s sibilì complicazioni. Infatti dal decorso c linico ricavian10· netta l 'impressione che molto più con1ple·t amente e molto più frequentemente i n1alati si se·n tono· guariti dai loro disturb·i dopo l 'operazione·; e dal punto di vista dehle complicazioni noJl graJVa, se no·n come infima percentuale, l'ulcera duodooale post-operatoria . Questa grave complicatzione è essenzialmente una complicazione· dellai G. E. sia aon , che. senza esclusione pilorica: naturalmente l 'esclusione pilorica fa arrivare a riercentuali del 20-30 % l'ulcerai digiunale che dopo G. E. sempli'c e è n ei nostri casi del 6 %. Si può prnsare log icamente ohe questa nostra percentuale sia ancora più elevata perchè non tutti i poTtatori di un 'ulcera digiunaJe vengo·n o a farsi rivede.re e a farsi riop·e rare dal chirurgo che ha a pi1lica to la G. E. L'ulcera digiunale rpost-opie rato·r ia è una coffijplicazione di tale importa11za che da sola per la sua· frequenza porta la scelta del chirurgo veir so la re5ez:i'.one, Nel nostro inateriale, coim e si p·uò vede·r e da Ile cifre si ha la seguente p1ercentuale : 1

Resezioni

1923 1924 1925 1926

20.6 34-. I 20,7 23.8'

1927

33.3

1928 1929 1930

37. 7

1931

67.8 79 .6 85. 7

1932

90. 3

1933

97 .18·

G. E . 79. 3 65. 8 70.2 76. l 66.6 62.2 32 .1 20.3 14,2 9.6 2.8

' ' i si nota questa progreiSsiva tendenza verso l 'intervento radica le ch e ogg·ì ha so.p piantato qtJasi completarmentE: la G. E., dico quasi p·e r(.}) è la G. E. va an cora riservata a casi ch e per gravi condizioni generali non p·o trebbero essere in co ndizio·n i di sop•p ortare un intervento un po' ·p i'Ù pro.Jungato. ' Alcuni chirurgi vo1gliono mantener e ]a1 G. E. a·11cl1€. p er le st011o·si in quanto con siderano queste com e un etiito in cicatrice dell 'ulcera, t1na guarigione spontanea in cui , iper Ja se·d e pHrticolare, si accopp ia. u11 difficoltato svuota111ento dello st1omaco. Ma è ve-ramente la steriosi un IBito dell 'ulcera P I o parlerei piuttosto cli complicazione perohè .d a quando h o esteso a1ldb.e alle stenosi la resezione duodeno-gastriCB non ho più o·s ser va to una stenosi cicatriziale pura: qualunque fosse stato il grado della ster,.osi coesisteva sE-m1)re l 'ulcera più o meno es lesa1, talvolta sotto forma di ulcera lineare. Qt1indi alla indicazione della resezio·n e mi pare che ogg i si possa fare una unica eccezion e per i casi: d'l i11alati in gra 'ri condizioni gc•nerali in cui la breve durata dell 'intervento , il rr1inor ch ocl1 operatorio induco·n o ad applicare 1

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la G. E. specialmente se in questi casi l'acidità del sUJcco gaistrico non ·è molto elevata. Una obiezione che si ·è fatta alla resezione è la sua magg iore gravità nella prognosi . Certan1en te in parte ciò è vere>. Le statistiche contano poco p1erohè ìl materiale è vario, le modalità dell'intervento variano e pe·r chè è difficile mantenersi veramente obiettivi. E d 'altra parte occo·r re tener conto anche del perfezio·n arsi d~:lla tecnica con l'esperienza del chirurgo. I)er quanto rig uarda la nos tra statistic.a abbiaino notato· un progressivo de,cr escere della niorta~ità post-operatoria. Complicazio·n i mortali in relazione all 'intervento sono scomp·a rse qu·a$i completamente dopo che con la legatura preventiva dei vasi ab·b iarno eliminato il p·ericolo dell 'en1orra1gia. Anche la deiscenza delle suture causa di peritonite, · è diventata una rarità assoluta . La mortalità dopo resezione è una mortalità per bronco·p olmo·n ite, questo ci insegna l'esperienza di oggi nostra: e di altri chirurgi. Ora la G . E. è gravata se pure in mino·r grado dalla stessa compli'cazio·n e, è graviart:a per il futuro da una per centuale di casi di ulcera digiunale l 'inter,rento per questa complicra zio.n e coni-porta naturalm E-nte una prog nosi più grave, è gravata infin e da -a.l cuni casi di circolo vizioso. Se consideriamo quc'Ste condi zio·n i vedremo ahe poca differenza vi sar à fra il 4-5 ·% di mortalità doipo resezione e queJ1.a dopo G. E. Non solo, ma n el giudizio sulla in dicaizione va pasta anche la certezza di dare quasj se1npre una guarigione a 1 malato invece di d.a rgli la :p·ossibilità di g uarire . Il gast.roen terosto111izzato deve m ar1tenere una dieta pairti colar~ , i11 111olti casi deve assoggettarsi a cure m ediche; il resecato dopo un pE-Tio·do di adattamento alle nuove condizioni è l ' individu o gl1·~ril o cl1e non occorra tenga di ete- speciali o faccia c11re ~peciali. Anch e j'] prob·le·1na g ra, e certamente del]a 1nortalità ancora troppo ·a1lta per Ja re.sezione relativamente alla n1alattia , dovrà ' 1E.'nire risoltci. La mortalità è quasi solamente, co·m e ho detto', un·a m ortalità per bronr,,o.p olmo·n ite. Questo fattore è eia.pace di essere inflqe,nz.ato. I /ado,zione della an E. stesia locale, il riiparo dal freddo, la scelta del pe rio do cli·matico più favor evole, il miglior.a n1ento delle condizio·n i . della b·o cca e degli stati catarrali cronici })ronchiali, la peritonea}izzazione accurata delle suture so1n o mezzi che gi:à oggi ci hanno ·l>:ortato a un miglioramento delle nostre stati~tiche. Nell'anno testè decorso su 8'0 resezioni abbiamo avuto due morti .p er broncopolmoniti . Anche l'esecuzione della r es<:.izion e giaistrica i11 anestesia lo·c ale è direi, questione di al1enam,ento e di perfezionamento dE:11a tecnica per- ' sanale. L 'operazio·n e è certamente più difficile. 1nanca il rilatSCiamento della parete addomiItale, m an ca la possibilità di estrinsecare ampia.m ente il viscere, }'operazione procede un po' più lenta ma i vantaggi compensano gli svantaggi. Resezion e gastro-duodenale quindi e con ciò 1

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SEZIONE PRATI CA

,j11lc.:11do la resezione del duodeno compresa l 'ul·Cf:ra, l 'asportazione del piloro e dell'antro. E <l;fficile di rprecisaire esattamente l 'ampiezza d ella resezion e : stomaci più ectasici misurano più che ston1aci piccoli. Come h o d E.1,to sopra ·Ci serviamo co·m e criterio di scelta del limite della gastrica sinistra sezionando lo stomaco a sinistra del suo punto di penetrazione della I ia rete. :\.nch e il g iudizio di resecab ilità dell 'ulcera : i modifica con l 'esperienza del chirurgo; u1cr re· che dicci anni fa ci sembravano difficiJr?1ente resecabili oggi vengon o reseoaite in quanto la mobilizzaziort e e l 'affondam ento del duodeno parte più difficile dell 'intervE.•nto rir l1iedono abilità e versatilità in varie mo·dalità \ecnjche del chirurgo quali si acquistano con ] 'e perienza.. Certamente l 'a.ffondame,nto de] n1oncone duodepale deve essere quanto più è possibile perfetto e co·m p]E.•tato da una acc urata peritonealizzazione. Ho parlato di chiusura del monco·n e duodertale in quanto abbiamo abbandonato com.p letamente ]e ope razioni t ipo di Billroth I sia 11ella tecnica originale· che n elJ1a modific,azione di ' '· Haberer; questo inter vento, è stato da r1oi 11sato aibbastanza largamente n egli anni dec or$i in quanto Yeramente con la modificazione di ' ' . HalJrrer e con lai mobiilizzazio,n e del duo,d eno I 'anastomosi riesce possibile senza trazio11e anche in resezioni estese. Hai però lo ~vantagp-i o r l1E· i1o~sono in sorger e disturlJi da megaduodeno per di'fficoltà di passaga-i o degli ing·esti all 'angol o duodeno-digiunale con dilatazione del duodeno e rigurgito duodenog: strico. Que.s ti disturbi ci hanno. o·b bligato in due casi· a r eintervenire f' sostitl1ire alla anastomosi duodenale una anastomosi digiun al e. C\,'\,o-i pratich iam o esdlusivamente )':am.astomo~i gastro- digiunale secondo la tecnica del Pcllya cioè te-rmino -Jaterale trans-mE.'Socolica ad ans·ai corta con fj's sazione del l 'an sa corta sulla piccola curva e fissazione gastrica del meso. Negli ultimi t empi abbiamo arnch e usato ansa piuttosto Ju11ga; ci sembra che più raramente si osservi i'l ristagno di b·i le nel tratto di stomaco resecato , che è ab·b·a stanza frequent e n ei prim.i g iorni dopo l 'operazione. Abbiamo abba ndonato anch e la posizione precolic3 dell 'an sa per .alcu•n i disturbi e.be si pos so n o avere in conseguooza di tra zioni c·h e il colon di steso e ptosico, pesante per feci può eser citar€.' urll'ansa anastomizzata. n(l crediamo di utilità ]a formazione di un a onastomo8i par ziale invece ch e totale perch è lo svu o1amernto piuttosto ch e dalla ampiezza della bocciai anastomoti'ca è dato da1 diametro trasverso clelJ 'an sa anastomizza ta . Le anastomosi a Y son o da scartare perchè nel traltto corto ch e ~ta fra l 'ansa afferente e lo stom aco passano so lo cibi ch t• traumatizza!Ilo 1'an sa e i] succo gastrico acido. Ed è p er questa ragion e ohe com e nelle G. E . a Y questo tipo di anastomosi è gravato da a1lt.e percentuali di i11cer a digiunale. l in esempi-o classico abbiamo a''1.1to occasione di osservare quest'anno. L

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Un maJato viene operato pier ulcera duodenale di gastroenterostomia con esclusione pilc>rica nel 1929. Do·p o 10 mesi venne rioperato :per ulcera peptica della stomia di resezione gastrica con anastomosi transmesocolica ad Y. Comparsa di una nuova ulcera peptica e terza o·p erazione d opo 9 me:si. Il chirurgo rinvenn e un 'ulcerai peptica sull 'an sa efferente ch e esclu se co·n un laccio posto subito sotto lo stomaco e rifece la G. E. anteriorv. Pochi rr1esi di benessere, nuovi dolo·r i'. Rio,perato nel J 932 fu trovato un 'ulcera peptica della ston1ia anteriore, fu resecata questa assieme a un tratto di sto.m aco e ap,p licata una G. E. a Y . Subito· dopo l 'operazione nuovi dolori e m elen a. Noi abbiamo rioperato il malato nell 'a·prile del 1934 e abbiamo trovato un 'ulcera clella stomia anteriore penetrante n ella parete addominale e un 'aJtra ulcera n el'l 'anastomosi IJOsterior e. Lo stomaco no·n ostante la do·p pia r esez\o,n e era ancora abbastanza an1pio taa1to ch e il nostro intervento è consistito nella r ertzione ampia del moncone gastrico residuo, Ilella demolizione di tutto il digiuno dei tratti n;rtastomizzati e ricostruita la con tinuità del digiuno .abbiamo terminato }·'inter vento co·n u11a anastom osi transmesocolica alla P olya rnettendo la stomia a v·aille della digiuno-dig iunostomia . Da allora cessazione completa d ei disturbi tJ guarigion e .~linica co·r npleta del malato . Questo caiso che poteva sembrare essere un caso raro di ulcera peptica non guaribile r1on si è dimost1rato tale: le due r esezioni in~ufficienti la esclusione pilorica e le due anastomosi a Y spiegano b enissimo le recidive. 1

114' Ricordiamo l'Interessante monografia. del Oott. Prof. PIETRO CILBERTI Docente di Clinica Chirurgica nella R. Università di Milano Diret tore della Sezione Chirurgica dell'Istituto Palazzolo,Bergamo.

Gastropatie e Gastroenterostomia. " STUDIO CLINICO RADIOLOCICO 'OPERATIVO (Con 4 radiografie e 6 disegni semischematici originali di Ana, tomia Chirurgica, nonchè la bibliografia sull'argomento dal 1881, epoca , della prima gastro.. enterostomia).

so MM ARI o. -

PRBFAz10NB. -

Notizie stoCap. I. Fisiologia gastro-

INTRo:>uz10NB. -

riche sulla gastroenterostomia. -

duodenale dopo la gastroenterostomia. § a) Ricordi principali sulla fisiologia della digestione. § b) Considerazioni sintetiche sulla feno-menologia digestiva dopo la g. e. - Cap. Il. Le più estese indi.cationi della gastroenterostomia. § a) La &· e. nella cura dell'ul.. cera gastroduoaenale e i concetti pratici riguardo al più adatto momento per intervenire. § b) La g. e. operazione radicale e spe, cifica delle stenosi ·intrinseche del piloro è di alto valore tera, peutico anche nelle stenosi estrinseche (peripiloriti e periduodeniti). § e) Indicazioni della g. e. n ella cura dello stom aco a clessidra. ~ d) Le indicazioni della g. e. nella cura della gastroptosi pri, maria. § e) Nella cura del morbo di Rirhmann. § f) Il valore relativo della g. e. nel cancro del piloro. § g) A proposito della diagnosi precoce e della lotta contro il cancro. - Cap. Ili. Il me, toào ·di tecnica che m eglio risponde ai principi m eccanici e fun, ,tionali della g. e. § a) Rapido sgu ardo ai metodi fondamentali di g. e. e alle loro generiche modificazioni. § b) Illustrazioni del metodo di Petersen. § e) Descrizione della tecnica operativa. § d) Sopra alcuni esiti operativi (dalla casistica personale)._ - _Ap· pendice: Il periodo pre, e post,operativo. - Conci us1on1. BIBLIOGRAFIA.

Volume di pagine 125. Prezzo L. 1 5, più le spese postali di spedizion~. Per gli abbonat i al « P oliclinico » , sole L . 1 2, 5 O .in porto franco. Inviare Vaglia all'editor,. cursale diciotto, ROMA.

LUIGI POZZI , Ufficio Postale Soc--


u lL POLICLINICO

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son1iglianza (non identità) col morb·o di ParLAVORI ORIGINALI k~n~on, al qual,e è sta.to a.P J?unto aggiunto, per OsPEJ>1\r.E A.L POLICLINICO UMBERTO I. cl1st1nguerlo, l aggettivo di cc vero n o·d cc essenziale ». PADIGLIONE ( REPAl\TO (( REGINA ELENA »). È nel p arkinsonismo postencefalitico, apSulla così detta ''cura bulgara,, del par· punto, c.h e questa cura si -è addimostrata a m e la migl'iore di quante sieno state finora tenkinsonismo postencefalitico. tate contro questa sindrome morbosa. Essa non 11a certo un'azione specifica, n1è potrebbe aver(Nota preliminare). . . n.e , essendo diretta• contro gli esiti di una affeProf. G1usEPPE P.t\NEGRossr, med·i co pr1mar10. zione cerebrale orga11ica a carattei'e distruttivo Questa cura va sotto il no1n1e di « bulgara )) , r11a , fra lEJ sint,o'm~tiche, è ~uella che .p iù giova: almeno finche viene cont1nuata1, contro i di perchè appunto idé~ta da un bulgaro , certo R.aeff, e perchè essenzialmente co·n siste, a i1re- sturbi che affliggo·n o questi malati. La « our.a Raef f » dà una reaeione m .e no vioscin,d ere da altri ingredienti di secondaria impoTtanza Cpillole, polveri ecc .), nella sommi- le.nta (se p1rudentemente condotta) e pro1d uce un nistrazione per via enlera]e di una decozioin e effetto più durevole degli alcaloidi finora usati di radici di so,} anacee (prevalentemente bella- in simili' casi.. Me ntre infatti co n la scopolarr1ina , ~'iosci'na, l 'iosciami11a, ecc. (spiesso o donna) provenienti dalla Bulgaria. (1) . ,p oco n1en te tollerati dagli infermi per i loro Detta Gura comprende inoltre riumerose reeffetti immediati), basta sospendere un solo· gole e prescrizioni (dieta atossica, astensione giorno, il rimedio , per vedere ricomparire assoluta ,d agli aJc-0olici , dal fumo e dal tutti i dist~rbi, con la cc oura bulgara n que~ff.è, speciali pratiche idrotill'apiche, moto , s~a sospensione è potuta. a'rvenire per una setginnastica, m ,a ssaggio,, ecc.), evidoo.t.em ente timana ed anche più , senza che il malato dirette a fa,rorire la tolleranza e l 'eliminazio·ne abbia rintE,'S:O. ne del rimedio e a rinforzarne l 'aiione : reQuesta cura ·è più natura1le , m eno pericologole e pre,s criz·i o·n i, la cui osservanza o meno Srl e più e/fica.ce di qTielDa d ell' a·tro1 p1ina ad da parte dei p~zienti , può decidere del su calte dosi (fino a 24 mmg. al giornoil), ideata cesso. dal tede sco Rohmer ed aittualmente rpiraticaSiffatta cura è tutl 'altro che nuov a. Essa è ta da alcuni postencefa:litici anche in Italia conosciuta da circa otto anni e da quest 'epo-· dopo essere stat.j costretti a r ecarsi in Germaca è stata. praticata qua e là in vari paesi , r1ja . (Hirsau) e restarvi per parecchio tem.poy compreso il nostro , ed anche ai Roma, con ri la.sciando no·n poco ·denaro in quella nazio' sulta ti molto lusinghieri, ma anche con qualne. La sua mag.g·iore effic.acia cr edo dipenda cih e. inconvenie'l1te. Sono questi inconvenie11ti dagli a tri princip·ì attivi , n on Lutti forse conoa.p punto, che hanno indotto il Direttore Gesciut i, ch e , oltre l'atro.p ina, sono contenuti in nerale della s ,a nità a richiamare i medici ad queste radici e ne rafforzan o 1'azio.n e. . ' una p1tL stretta osservalilza delle norm e ch e La cc oura bulgar.a » del .p arkinsonismo p oregola110 le oure a formula segreta : dopo di s1encefalitico, se · razionalmente eseguita , è asch e , parve p:e r un n10111ento cl1e la fine a.e lla solutamente. iJnnocua e tale si è ad dimostrata « cura bulgara » fosse segnata. Quando ,· per nelle mie m.ani , ai1che in casi in cui le condi· volere e g enerosità di S. M. I.a Re1gina , ohe zioni estremamente gravi degli inferm·i n e aben ne conosceva il valore, essà è stata ri prevrebbero sconsigliato l'attuazione. 1 sa al Po ì iclinico e, co n meto,d o il più poss,i Ma.lgra<l_o ciò , e malgrado la sua a.p parente bilmente scientifico, sotto . il più rigoro·s o semplicità, questa cura è p,e rò di una tale d econtro llo , con~inua quivi a svolgersi r egolarZ.ica.tezza di applicaziorie, da rendere indispen·-· · mente. sab1lé ohe essa venga iniziata in un os pe dale,. La « cura b ulgara » non è diretta contro l 'ein jn una clinica1 od altro luog·o di cura, sotto· ciefalite epidemica , ma so lo . contrq· i \P!OStumi la diretta , a&sidua, sorveglianza di un medico,. della m 1edesima e precisamente contro qu el r.he ab,b ia larga esperienza di questi amr11a-· complesso sintomati'co che· si è co,n venuto1de·n olati, gran tempo dai dedicare ad essa , molta· :) rnin ar e parkinsonismo poiSt -en cefalitico (e nicepazienza ed anche un po ' di cuore. E ciò. perphalitis amyostatica di Lé-vy), per la sua rasch è si tratta, nei prin1i ten1pi , di dIBtreggiarsi in individui, poco o r1ulJ.a1 resisteinti flsica(1) È 11101to probabiÌe ch e con le radici della n1ente, deprt,issi nel moralie ed iperemotivi , con b elladonna nala o coltivata i11 Italia si otterrebbe lo stesso effetto , m a non h o avuto finor a modo di ·,111 me1dic.amento che, per quanto ormai noto, è sempre u~ fo·r t0 ' 1ele·n o ; con u11 m eidicia men to far e in proposito d elle ricer ch e.

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iton costante nella s ua composizione (trattasi di · radici disseccate, il cui GO·nte11uto in principi .attivi varja secondo l '·t ià, il grado di d·i ssec.carnento, il luogo e l'epoca in cui sono sta1te raccolte, a seconda che la p1ianta .è selvatica o <:oltivata); con un rr1edicamento, la c ut tolleranzai varia grandemente, non solo da indi,-iduo ad individuo, m.a da un giorno all 'al-· .tro; con un me1dicamE:nto, la cui « dose otti·rr11a n deve perciò essere stabilita, sintomo p€r .sintomo, ca8o p·er caso. Il ricovero òi questi pazienti in un luogo <li cura per un congruo periodo di tf-m·p o (2~3 meSii) è amche i1t:eessario, perch·è nel parkjnsonismo postencef.alitico, ai sintomi della ~e rie parkir1soniana, non di rado si associano inlercorrenti fe1tomeni di eccita111ento psicbi.co, alterazioni del carattere f ' della condotta, i1on sempre rilevabili . ad u11 primo. esame, :SJ.Jiesso taciuti dagli infern1i e dai loro parenti, -f'he , risveglia11dosi all 'in1provviso, p ossono da un momento all'altro rendere l'ammalato peTi ~: oloso.

cura bt1lig~ra n non è indicata in tut·t e ·le forme di parki11 sonis1no postenc~falitico , n è :su l utti i sin.tomi di questa ma lattia produ ce lo :stesso benefico effetto. Essa va azJplicala. col'}i molta1 prudenza quando coesistcn o fenomeni di ~ccitamento -p1sicllico, potendo (JUesLi dalla r11edesima venire ·€saltati ed è con.troindicala in presenza di di-sturbi mc•!1taJi o (JUando le condizioni del pa.ziente sieno eccessivan1ente scadute. Altra ·Cnnlroindi cr:rzion.e, però non ~ssoluta, è data -d& ll 'even t11alità, p·e r forLu11a :r:ara, che il pro-<..'<-.sso en cefalitico, e.a usa del parkinsonismo , ·.ri('rsista in modo l)articolarn1ente attiyo , potendo ir1 questi casi esso venire ancor più a·g:g ravato dalla cura e frustrarne l'effetto. I cas i m e.g lio curabili sor10 naturalm ente quelli, in cui la sindr.ome parkinso11ia11a , no11 ecces·siya1111ente grave, si è da te1r1po stabilizzata. Fra i sintomi del p·a·r k.insonis.mo che di quei·sta cura magg·iormente si avvantaggiano, devP. porsi in p·ri1no pian~ la rigidità muscolare -con tutti i fE:nomeni ch e ge11eral1nente l 'accompagnano, qua li la . fissità del volto e dello -sguardo , l'ami1nia. lo sp,e oiale alteggiamento del corfJO e delle mani . la bra (likinesia fino .alJ 'i1nmobilità a ssoll1ta , la braditeleokinesia (impro~1 iso arresto d111·ante l 't:secuzione di un movim.e nto intenzi'onale), la p·e rdita dei m ovirr1enti automatici, spontanei, a~sociati e 1if1essi, i disturbi della voce e della parola , ecc. Naturalm ente tal e rj,g idità non deve essere ec·cessiva (anche in questi casi p erò qualche cosa si è ottenuto) e . sopratt1tto no11 deve aver ·dato luogo a deg·en erazion e fibrosa dei muLa

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SEZIONE PRATI CA •

5coli e dei tendini, a d anohilosi articolari, a deiormazioni articolari ed osse·e molto aGoentuaLe, non esse·n dovi la. po·s.s.ibilità (co·m e è facile a co1nprender e.) che• con una cura medica queste alterazioni siano rimo·s se. · Il rr1iglioran1e;11to della rigidità muscolare è :;tato nella generalità dei casi così sorp•rendente·mente rapido ed i·nlenso, d~ me·r avigliare, non solo i p rofa11i, ma anche noi m·t•dici, a})ituati a ben altre sorp1reise nel nostro esercizio professionale. t così che si so11 visti individui , cl1e da anrti carr1n1inavano a ste11to o·d era110 imn1obilizzati a letto, che non riuscivano più ad aprire la oocca', che non pote'Vano più parlare, cih e no·n potevano più scrivere, che non erano più in grado di mangiare dai soli, che 1nastic.a vano e deglutivano a stento, che erano costretti a farsi lavare, pettinare, spoglia.re, vestire , riacquistare in breve la libertà e la scioltezza dei loro movimenti', rimuoversi, ricammin.are, rimang·iare con le propTiE.' mani , tornare ad a,prire la bocca, a masticare ed in1ghiottire benè·, riacquistaire l'uso · della p.a rol a e la facoltà di scrivere, tornare a ridere e•scl1erzare, come persone no·r mali o quasi .. Un an1 1nalato entrato in Ospedale com.p letamen te n1uto e n ell'impossjb.ilità di fornire il p iù' piccolo dato ar1amnestico, ha potuto dopo soli tre giorni di cura, raccontare tutta la sua storia. l i·n altro Ghe da sei anni non E.Ta ·più in grado cli prendere la· penna in mano, dopo una settimana ha p:ott1to scrivere una lettera con calHgrafia q11asi perfetta. l ina madre, grazie a qt1esto rimedio , h.a avuto la. gioia· di riudire dopo molti anni la vo,ce della · figliuola e di torriare a comunicare con essa . . Avvenimenti del genere , corr1uni nel mio Rep.a rto,. hanno · fatto gridare al miracolo , hanno fatto· dir"e· e sr.rivere delie inesattezze : ·1na in. queste inesattezze vi è un fondo di g rande verità , e questo non può venire negato. Molti dei ntièi ammalati , col dileguarsi della rigidità mu sco]are, hanno perduto la ti11i ca fissità del volto e dello sguardo e lo speciaie . atteggiamento del corpo e delle• ma ni, tanto da non dare più l'im·p ressione di individui affetti da que5ta malattia1. Altri invece, malg·rado ]a ria cquistata facilità dei movim ent1 . hanno in ·parte conservato· la « facies » L' I' a tLitudine propria··· dei parkinsoniani, forse per Ja lunga ·ahjtudine ormai contratta , cioè per effetto di una persistente rap presen tazione corticale. In tutti , l 'esp·r essio-n e degli occhi e della fisonomia ha rivelato, fin dai primi rriorni del] a curai~ J'intima soddisfazi on e per il rapido migliora1nento in loro avvenuto. Risultati ineno brilla11ti ma incontestabili, sono statj da m e ottenuti con questa cura , 1

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IL P OLI CLJNICO ,,

co11 tro i j eno·me1ii iperci1ie.tici (tremori , tics, spHsmi, crisi toniche oculogire ecc.) nel par-· kinsonismo poste11c.efa litico pure assai frequenti . Jlo visto tremori, ancl1e di a11tica data, attenuarsi .a divenire intern1itte1lti, con lunghe soste, specie do po l 'assunzi6ne del de·c otto . In altri casi il tren1ore è migliorato, fino a dile-· gl1airsi q11asi del tutto , per ricom·p·a r·ire con maggiort• o minore inten sità, talora eguale a quella che ave·v a in antecedenza, in occasione di un cambiamento atmosferico·, di uno sforzo, di una forte en1ozione. Una scompa.rsa complet.a e persistente d f.Jl tren1ore ho veduto solo nei casi in ct1i €Jsso era leggero·. Megl io del tremore si sono comportati i tjcs (degli occhi, della lingùa, della bocca, ecc.), i quali si sono sempre attenuati, in qualche caso co~ì conforlevolme11te, d a potersi rite.n ere virtualrr1ente scomparsi. AnalogamentE• ai tics, hanno proceduto le così dette crisi toniche oculogire (fi ssazione dello sguardo in una data ,posizione, per lo più in alto, ·per la durata a1nche di parecchie ore e persino di ibYiorni interi), alle qual·i non pochi dei rr1iei am1na.lati andavano, anche quotidianamente; soggetti e ch e con lo svolger si d ella cura si sor10 venute diradando sernpre J•iù, si so110 rEJSe sem pre più brevi e più miti, fino a divenire in qualche caso trascurabili e anche a scorr1parire del tutto . l Jn altro m olestissimo sintomo, nel parkinsonismo postencefalitico assai comune, quasi costante, che hai rapidan1ente rinteso dE-•lla cura , fino a sp.arjre completamente e p ermanen temente in una larg a ,p er centuale d ei casi, è la scialorrea. Dirò infine ,· per tacere di altri si11tomi secondari (crisi sudorali e lacrimali, doloti e par estesie varie, va.sospH smi ecc.), IpUre quasi sempre migliorati con la cura , ch e più viva , più pronta, è tornata jn tutti i rr)i ei infermi l'intelligenza, e, fatto an cl1e p iù importan te, ch e iJ loro morale , primai d ella cura assai d epru;so, in qualch e caso completan1ente a terra, si è rapidame11te sollevato, fino a rientrare, nei periodi di maggiore b e11essere, n ella p iena normalità . Una osservazione ch e h o potuto fare nei n1jei ammala ti , è r.h€J il 1niglioramento, assai rapido nei primi giorni della · cura, è divenuto in seguito p,iù le1ito , senza mostrar e p·er altro ($alvo eccezioni ) tendenza arl arrestarsi e tanto meno a regreilire. Ta·le mig lioramento , però , specie n ei primi t enip ì , non ha p roceduto in modo continuo , gradua le, n1a a ta·p pe, con i.11 tercorrenti ·regressioni , ·qua l:> Ì sempre in ·r ap-· porto coi mutan1enti atmosferici.

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Tale ipersensibilità n1et eorica, generalmentE: associata in siffatti pazienti ad un.a forte emotività, sta a dimostrare la grande parte che in queste sindromi p arkinsoniane ha il sistema I1ervoso vegetativo, specie nella sua sezione l)~rasimpatir,a o vagu1le (do·n de i vantaggi arrecati dalle solanacee) e gli stretti r arpp-0rti che intercedono fra sistema neuro·- vegetativo e sis te ma nervoso motor e extrapiramidale, il quale ultimo, come è noto, è in d ette sindro1ni particolarmente colpito. Altra osservazione da me fatta, è che lo s tesso sintomo, in un caso si è molto avvantagg iato dE-•lla c ura , in un altro 11e ha appena rinleso: ciò e vid enten1ente in rapp·o rto con la diversa sede e profondità d ella lesioné che nei due e.asi 1'aveva determinato. Una donianda a questo pu11to sorge spontartea. Non può accadere, che, con l'assuefazio11(; a1l rimedio., an ch e i benefici, da esso prod otti vadano a po{·o a poco attenuandosi fin o a cessarE-' del tutto·? E, anche se ciò non avvenga, n or1 è a t emere che tali benefici più o meno rapidamente scompaiano quando la cu ra verrà sospesa? Il brevf> tempo da che data il mio esperim e11to non mi perrr1ette di ri~o lvere per ora tale quesito in m odo esauriente. Già però posso dire , che i malati ·p rimi t.'ntrati nel Reparto e,d ormai assuefatti a questa cura da oltre sei r11esi , salvo qualch e eccezione, non solo nulla hanno perdl1to di quanto hanno a cquistato, ma vanno rrtig liorando sempr e più , e, chù, per quanto risulta da un·a inchiesta da1ne eseguita su m alati da altri e da più lung(> tempo curati con questo metodo , è a pre''edere, sia pure cc grosso modo », che, nei cas i lievi, d o po un certo tempo la cura potrà sen za p r egiudizio venire interrotta , salvo ad essere ripresa di tanto in tan t.o, e, che, n ei casi gravi , cor1tinuar1do]a a lung o, forse an che per· lultai la vita (cosa ch e non deve· spaventare , d ato il mite costo d ella cura e la sua innocuità se.mplfe ma ggior e a misura ch e l 'assuefazione si con soliila), il pericolo di un ritorno dell 'irlfermo allo « stato quo ante » potrà quasi con· • • cer t.ezza ven1rE- scon giurato. Gli inc0nvP.nienti dovuti a. questa cura , g rozie alle mj sure precauzion ali da m e prese (acc11rato esame r)reventivo delle fun zionalità d eT cuore, del fega to, dei r e·n i), al] 'assidua persona le sorveglia n za da m e esercitata sugli ammalati e ai perfezio11amen ti d a: m e apportati a lla ~ua t ecni ca, sono s tati pressochè nulli. Si son a ridotti ai com11ni dis t.urbi da solanacee e nean cl1e g ravi. I-Jar1no co11sis lito, cioè, in un fu p-ace sen so di seccl1 e1za al1a ·b occa e a ll e fa11 ci . in una midriasi per 10 più m odica e r elati vai 1

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f~':\o XLII, i\u.i\r. 2J

:::; EZIONE PRATICA

visione confusa degli oggetti, in un lieve di- po ssano immagina re, gravando con tutto il pe, fetto della accomodazione, in un poi' di confu- so sulle loro fan1iglie, trasformati in indi visione di testa, in qualche giramento di capo, clui, se non utili alla società, almeno capaici in fugaci arrossamenti della lingua, del viso e di provvedere a sè stessi ai loro principali bi• • • • dé•lle mani , in qu.alcl1e nausea o accesso di vosogni, e, ne.1 casi meno gravi e meno antichi. n1 ito·, in quaich e scarrica diarroica, in un po' di riprendere, alme110 in parte, la· loro attività . di m eteo-r ismo (solo due volte molto accentu.aQuesta cura non h a. ·q uindi importanza solot.o, in modo da richiedere la sonda rettale), dal plinto di vi sta umanitario, ma anche dat in qualche lieve e fugace elevazione di ten1punto di vista sociale. 11eratura (eccezionalmente al di sopra di 38°) ; iri. una mo·dica diiTicoltà alla minzione (ecceIllASSUNTO. zionalmente tale, da richiEJdere l'uso del cate-· L 'A. ha riferito i risultati da lui otte11uti in tere). Questi disturbi sono starti avvertiti in ge' cusei mesi di CSiperimento, con la cosi detta cc r1ere solo n ei primi g iorni della cura, poi non 1)iù. In qt1alche caso si sono ripresentati in ra bulgara » de·l parkinsonisn10 postencefalitiseguito, per scomparir€.' non appena la dose co. Risultati otti1ni solto og11i riguardo , mi-· del rimedio veni va ridotta. Alcuni ammalati g Jiori di quelli avuti con. tutte le altre cure fin ·11 elle prime notti hanno poco dormito e so110 qui tentate. Ten en do presente che non trattasi; sta.ti alquanto agitati, altri invece hanno ripo- di cura specifica, n1a di cura sintomatica e più: precisament~ di cura di recupero. $:\ to come da tcn1po non eran o più abituati a fare. Eccezionalmente è stat.o osservato, sempre itelle prime notti , quache accenno a delirio calOSSERVAZIONI CLINICH E. . mo o qualche fenom eno di sonnamb~lismo. L 'eAssocTAZJONE NAZIONALE ITALIANA same dell 'urina, sistem.aticamente esegùito ogni due giorni d11rante la curai, m ai ha rivelato preOSPEDALE C HIRURGICO - 1'1\.NGERI ( MAROCCO)' seuza di albumina o di elE.menti · re11a1li, mai Un caso di anchilosi bilaterale J)resenza di urobilina. Ha dimostrato invece quasi sempre prima délla cura tracce più o della mandibola, d'origine tranmatica. n1eno evide nti di acetone, dovute evidé'Ilte-· Dott. C ,\ Pl-\A ORESTE, chirurgo-direttore. mrtmte allo stato di inanizione e di deperimento in cui in molti casi erano caduti questi l"l~gaz~a di nnni 14, sana, bene sviluppata , diJ n1alati, e, in fatti, co11 u11a mig liore nutrizione cost1tuz1one robusta in buone condizioni di nut~i~ione e sa11guificazione. All'età di 8 an11i preE1 col miglioramento dello stato generale esse sono rapidamente scomparse. La pressione ar- c~p1tò da una terrazza, alta 4 n1etri , picchiando la faccia contro il suolo. Riportò tc-riosa, in questi malati in gE-'Ilere assari bassa, violentemente J1el trauma contusioni multiple, non gravi a i1on ha subito in 5eguit.c1 alla cura apprezza- tutto il corpo e la caduta dei denti incisivi inferiori . bili ·mo·dificazioni. Dopo l 'accidente la barnl>ina moveva bene la Incidenti spiacevoli nei miei infermi non si mandibola e n essun fatto fece sospettare ai pa- • sono mai verificati . renti e al sanitario che l 'assistette in quella cirRiassumendo, la così detta· cc cura bulgara » costan za la possibilità ch e un a grave anchilosi donon è diretta contro l' ericefa·lite epidemica, ma vesse svilupparsi nell 'articolazione temporo-1nancontro il parlciriso·11; snio postencefalitico e spe- dibolare. La lesione s'installò a poco a poco in cialmente co,n tro alcuni sintomi di questa ma-· modo progr essivo e dive11ne totale in pochi m esi. Ai primi accenni di rigidi là articolare fu in lralattia: non fai miracoli, n on è un cc tocca-sana », presa una cura di n1assaggi. Fu però disgraziatacome da talt1ni con leggerezza è stato scritto 111ent e una cura saltuaria e incostftnte, di breve e da molti si ·è creduto , n1a non ·è n ean ch e durata e se11za risulta Li . Esaminando la paziente dopo sei an ni dal trau1in.a mi stifi cazione, com e da qualcuno in sordin1a, quello cl1e risulta imrn ed ia lam ente all 'isper1a si è sussurrato: non è una cura specifica, zione è l 'an ormalità dei li11ean1enti del viso. . . .' ma una ctzra sinlomatzca, anzi per essere p1u La mandibola, piccola, con la bra11ca orizzonesatti è una c11ra di recupero, e, come tale , 1ale quasi n ascosta so tto il mascellare superiore cleve es&tTe considerat.a 'd ai medici , dag li an1- dà al viso il caratteristico profilo di « ber d 'oiseau n molto bene evide11te nell'unita fotografia. m alati e da lle lor o famiglie. La faccia è sirnmetrica. I nluscoli della bocca soCome cura di r ecupero però è ottima, rap- n o discre ta111en te sviluppa Li . I denti permanenti presenta qua1ito di meglio è possibile offrire i11fcriori sono 11ormali per numero e forma. La a questi ammalati. Essa ·vi permf..'tte di vedere, direzione degl i incisivi è però mollo obliqua prescome ho potuto vedere io con i miei occhi , dei soch è orizzon tale. La mandihola è fissa , forlernen te i11chioila la contro il mascellare superiore. in~seri rottami un1ani , ·ridotti ai margini della Non è possibile di far compiere alla mandibola vita , ormai votati a trascinare in piena co- il più impercettibile 1novimento di abbassa111e11to scienza l1na esistenza fra le peggiori ch e si o cii elev:Jzione, in avanti o in addietro o di ro1

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cc IL POLI CLINICO >i

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luL ione o di dicluzione. Essa forma u n solo corpo con la base del cr anio . La ragazza si nutrì in questi sei anni con ali111enti liquidi, ch e essa asvirava attraverso gli interstizi de11tari. Parla in modo incomprensibile articolando male le paro le. Operazione sull'articolazione sinistr a: 30-9-1931. Anestesia cloro-eterea . ·L 'incisione d ella cute è fn Lta ad angolo retto sopra l 'articolazione tempero-mandibolare. U11 lato dell'incisione è orizzontale e parallelo al margine inferiore dell'arco dell'osso zigoma tico e lu11g·o cir ca 2 c1n. 1 / 2, l 'altro lato si. distacca perpendicolarmente dal primo a pochi millin1. dal bordo ant erior e d el condotto uditi vo e si dirige molto i11 alto sulla reg io11e t e1Tlporale. La cute e il so ttocutaneo vengono divaricati fortemente e si scopre e. si mette a nudo con s trumenti ottusi la superficie ossea, la quale non

lANNO

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tarie due pi ccoli diva.ricalori a vile (Crette-Drapier). Qu esli divaricatori vennero però sopportati n1alamen te, cau sarono dolori sui denti su cui faceva110 presa e compressione e furono ai con 5egu enza lolti più volte nella gior11ata. La c ura di Jnassag·gi e di movimenti è stata i11iziata precoce1nente : dopo 10 g\orr1i dall 'operazione. 11 risultato post-operatorio irnmediato fu ottimo. L an1malat a venne a muovere con faci11Là la m andibola e a distanziare le arcate dentarie di 2 cm., riuscì a masticare e a parlare m eglio, articolando cliscr etamente le parole. Uscì dall 'osp edalè il 23-111931 con la viva r arcon1andazione di continuare a domicilio la cur a dj massaggi e di movimenti attivi e passi vi ch e faceva al! 'ospedale. Il rj sultato post-operalorio lontano è stato pure buono. Da informazioni indirette mi con sta che l 'operata conserva tutl 'oggi una discreta mobilità della rr1anòibo1a. Credo ulil e di far seguire alcun e brevi con siderazion i all 'espo ~ i zione d el caso cli nico sopra descrj l t o . 1

L 'articol azione della mandibola è una diartr<)Si doppia e composta. Il condilo lun cro circa 2 cm. e largo 8 mm. si m ette in rapporto con la. fa ccia articolare temporale con l 'inte1-r_posizion e d·el disco articolare, ch e è di forma elitti ca, con la faccia inferior e concava e con la faccini superiore convessa in addietro e co,n cava in avanti. La capsula si fissa in alto al1)osso temporale e in b asso al collo del condilo e inolt1·e per t11tto il contorno si fissa al disco, delimitando così due cavità articolari. T..a cap ula è rinfo.rzata da legame·n ti: temporomandibolare, sfe11on1an dibo,Jar e e da altri d11e legamenti seconclari. La mar1dib-0la è co111posta dn una parte n1ediana incurvata e da clue branche ln:terali, in complesso ha la forn1a di un ferro di cavallo. l Tn trauma viole11to sulla r e1g·ione m entoniera diretto dal basso in alto e dal] 'avanti all 'ir1dictro si propaga e si concentrai &ulla çloppia diartrosi co,m e le forze prementi sul] 'arco di un Jìonte si trasmettono alle b1a~i dei pilastri. su cui. poggia l'arco per il prin cipi o della scomposizione delle f or ze. Il tral1ma p·u ò ledere tutti gli elementi deJ1:articolazione o solo qual ch e elemento . Quando il trauma lede u11icamente la parte più s11perficiale della cartil agine ialina ch e riveste le su perfi ci .a rticolari , o la faccia intt.Tna d ell a sinovi ale i10·11 può dare origi11e a un g rave processo, patologico· a carico dell 'articolazione , poichè g Ji elementi articolari lesi son o privi di vasi e sono quindi in éapaci di r eazione attiva. Q11an do il trauma lede invece la zona sottocartilaginea e lo strato esterno della s inoviale, benchè non leda l 'osso, si ha già in q uesto cnso una vera reazione articolare, una artrite trau.m atica, con tutte lr. compli cazion i possibili compr esa 1'anchilosi , poich è queste zo ne sr1110 irrorate. TI trau111.a vi provoca delle emor1

presenta a lcun a traccia di articolazione e di tess uto fibroso . Si aggrecUsce l 'osso con gli s lessi strumen ti e le medesime modalità e precauzio11i ch e si u san o per la mastoidectomia. L'osso, durj ssimo, eburneo oppon e un a notevole resistenza ·allo scalpello ch e lo intaglia. Si seziona largamente il collo del condilo si liber a e si ribatte in basso t1n sufficie11te le1nbo di aponeurosi d el muscolo t emporale e 10 si insinua n ella sezione ossea fa cendolo rimontare in alto so tto 1'arcata zjgomatica. Sutura della pelle. Uy>erazione sul] 'ar ticolazione destra: L 'incisione e l 'operazione è fatta come a sir1j s tra con la varia n te ch e l 'incisione verticale è molto meno a lta, appena 2 cm. e ch e n ella sezione ossea r1011 si introduce più 1'aponeurosi d el mu scolo temporale. Si nota a destra che l 'osso è eburneo, compatto come a sinistra e che non esiste traccia di articolazione e d i tessuto fibroso. Il decorso J)Ost-operatorio del] 'operazione fatta a destra è staio normalissimo; la ferita gu arì per pri11Ìa intenzione .. Il decorso della operazione fatta a sinistr a è s tato complir.a to: il lembo di apone11rosi cadde in necrosi e ve11ne eli1ninato. Dopo ultimata la doppia o-perazione la p aziente moveva bene la n1andibola. Per tenere separate le l>ranche montanti della mandibola dall'osso temporale, allo scopo di impedire la formazione òi u11 nuovo callo osse0, si appli cò tra le arcate den-

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ragie inter stiziali , delle infiltrazioni leu cocit a rie a cui segne la formazione di un tessuto di gramulazio11e con giuntivale che1 riempie le cavità articolari. Il tessuto congiuntivo da fibroso ~i trasforn1.a in tessuto· o·s seo e il risultato fin ale è una an chilosi ossea. Questa eventualità è teorica.m en Le possibile però è eccezionale . L 'anchilosi ossea deriva in r ea1ltà da una lesio•n e ossea. Quando il traun1.a oltre a I.a cerare la carpsula e la cartilagir1e, p•r ovoca delle fratture del condilo totail i o parziali intra o extra articolari si ha f.aciln1.e·n te un'a11c.hilosi ossea. Nel p·u nto della lesione ossea si fo·r n1a un tessuto, con g iuntivo cicatriziale osteoide ch e può es tender si a tutta l'articolazion e e arrivare a mettersi i11 Cf1ntatto con la. superficie articolare di fro,n te. I I tessuto congiuntivo osteoide si ind11risce, si calcifica e si trasforma poi in un ver o tessuto o·sseo. Più tardi un processo· di osteite cond·einsante invade il tessuto osseo n eo formato ch e di,,iene peT ciò compatto, duro , e·b urneo.

lari , frontali ·e corrugato ri. La pelJe e gli strati profondi si ]ais ciano f.acilmen te distend ere non è perciò necessari o ch e l 'in cisione cutanea sia molto ampia. i\Ii so110 servito di strum enti s111ussi per scoprire il piano oi&seo· e così facendo non ho leso i rami del facciale . L 'incisioni usate fJer sco·1)riro l 'articolazio·n e t em·poro~·ma ndib ol.are sono però parecchie e va1riano n1ojl tissimo per direzio,n e· e rp1e r lunghezza del tracciato . ·Dalle sem plici incisioni li11eari orizzontali , verticali o oblique o ad angolo SO [)ra l'articolazio·11e si g iung·e al1 'incisio11e difficile retroaiu ricolare di Bockenkeine e -di Aschous&er e .all 'incisio,n e lungo il b·ordo P'Osteriore d ella b·r anca nlontante d ella mandibola.

La sezione ossea fatta co·n il trapano O· con lo scalpello n on p r esenta difficoltà e n eppure seri pericoli se fatta1 con prec.au zion e. II punto di sezion e ossea per le form e bilaL e1~-0li d eve cadere logicamente sul collo d el condilo o sulla lin ea articolare. Dufo urmentel L'an chilosi bilaterale de.Jla mandibola è sconsig lia di fare una vera resezione ossea. Ho molto rar~·, IJ •l IÒ esse·r to·t al e o parziale. Può voluto nell.a pri1na opera1zio·n e interporre n ella esser d eterminata da un trauma o da una ma- sezione ossea u11 lembo d·i aponeurosi d el mulattia infettiv.a come Ja scarlattina o il tifo , op·- scolo terruporale, come fecero A. K. H enry e pure da un ·processo infi ammato1•io vicino co- Sualegni, ma Je difficoltà inco·n trate a collo me una otite purulenta o un fl emmone d 'ori- carlo e a fi ssarlo sono state tali che decisi di g ine dentale. TI ca ·o d a m e osser·vat0 è sic11r.a- rinunciarvi nella seconda operazione. Sokolow ir1terpose un lembo di muscolo ma ssetere ch e 1nente d'origine traumatica. E trop·p o ev idenfi ssò a l m~scolp pterigori.deo intern o . Dufourte e connesso il raipporto tra trauma e lesio·n e. mentel, c he ha una g rar1de co·m petenza ed Non è po·s sibile pensare a d elle n1aJattie intercorrenti o a d elle co•n cau s,e. Il traun1a violento esperienza su questa rara infe rmità potendo Sl111a r egion e mentoniera , riportato cadendo enumer ar e oltre 50 o·p erazioni di sezione temdalla terrazza, sii. prop agò alla do1>1J.ia· diartrosi , poro-·m a1n dibolare, co.n siglia g iu , tamente di non lacerò e fra!turò gli elementi .articolari , causò interporre n eJI.a sezione ossea n è muscoli , nè étpon eurosi 11è guttaperca. uri 'artrite traum a tica e questa guarì per an chiJl trattam ento PO·~t oneratorio ha una granlosi osse:a. dissima in1portanza forse s uperiore all 'oipera · r~ sintomatologia del] ' anchilosi bilaterale è caratteristica. L'impossibilità di compiere qual- zi one stessa. P er tenere seipa·r ate lei superfi cie • • • • • s1asr movimento attivo o passivo è ·a ssoluta. · ossee sezio11ate io mi sono servito di un apJ>aL'atro1fi a della inandibo·l a n elle forn1c giovanili r eccl1io di fortuna , di due divaricatori .che poè molto e'1 id ente e si este11d e in modo· unifo.r me nevo e to.g lievo più volte n ella giornata. Darcissac ha idea to u11 ingegnoso apparecchio ch e a tutto l'os o. La faccia dj solito· è simmetrica. j)ermette la mobilizzazione co·n tinu.a della n1anLa di'a gÌlosi differ en ziale d ev'essere fatta con il trisma e con un processo cica triziale, ciò però dibol.a, questo apparecchio è certame·n te sl1pesolo n elle form e r ecenti, 'P,o ich è nei casi di vec- riore a qualsiasi disp·o sitivo ch e t enga solo separate le superficie o see. La cura di m assagaj chia data la diagno5i n on in contra alcuna diffid eve p1rotrar si molto a lungo. C(•ltà. La radiog·pa1fi a è di grand e g io1vamei1110. L 'incisione da me scelta ]Jer scoprire l 'artiRIASSUNTO . colazione tempo·r o-ma!Ildibolare è stata quella ad an golo r etto . Dufourmentel consiglia l 'inciL ' A. espone un ca1so di .a11chilosi bilaterale sio11e ad angolo a cuto !per evitare la sez~one della mandib-ola d 'orig ine traun1atica e curata d ei rami superio·r i del' n ervo facciale. Sceglien- con Ja doppia sezione del collo 111andibolare. do l 'incisione ad a11golo r etto il tratto oriz. BIBLIOGRAFI.i.\. zontale d e'V'essere senza dubbio aissai brev·el aJ. tri111enti i rami tempora li e zigomatici ven- D uFOURì\1ENTEL. Chirurgie de l'arliculalion temgon o lesi. con la irrin1ediabile e spiacevole co.n poro-maxillaire. l\1Iasso11 Ecliteur, . ~eiguenza di una paralisi dei n111scoli orbicoG . .'\xHAt-SEN. J"oie d 'aborél rl.e l'arliculalion lem1

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« IL POLlCLINICO >'

RIVISTE

poro-maxillaire. Der Chirurg", ton1e III, n. 16,

1931; Journal de Chirurgie, tome XXXIX n. 1,

1932. ' A. F. SARALEGNI. Ankylose osseuse 'te1nporo-maxillaire unilatéral'e traìtée par L'arthroplastie de Murphy. Boletines y trabajos de la Sociedad di

Cirurg"ia de Buer1os Aires , tome XIII, n . 6, 1929; Jour11al de Chirurgie, tome XXXV, n. 2, 1930. l:l. CANALS MAYNER. Un caso d 'an ki lose temporomaxillaire. Revist a medica d e Barcelona , tome XV, n . ·85, 1931; Journal de Chirurgie, tome XXXVII, n. 6, 1931. A. K. HENRY. Une· métliode d'arthroplastie dans l 'ankylose de la 1nachoire. 1'he Lancet, tome CCXV, 1928; Journal de Chirurgie, tome XXXIII, n. 5, 1929. An.kylos e de la 1ndcli oire et micrognat hie. Bruns Beitrag·e z11r J( lini schen Chirurgie ,

lfl.,ROMME.

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daris

l 'ankylose

t emporo-maxillaire.

Technique chirurgicale, an. XXV, n. 4, 1933; Journal de Chirurgie, tome XLIT, n. 6, 1933. N1coLAUS N. SoKOLo,v. Au sujet du procédé o·pératoi're de Beresowski dans l'ankilose de la m Ochoire infér.ieure. Det1tsch8 Zeitschrist fur cl1i-

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VECCHI. 1

1918. Ricordiamo l'lateressaate volume : . Dott. Prof. CIOACCHINO FUMAROLA Libero docente e· Aiuto nella Clinica neuropsichiatrica • della R. Università di Roma

M I D · n .T_J LO ~ PI N A L E Estratto da '' Oiagno$tica delJe Malattia del Sistema Nervoso ,,.) Riportiamo l'indice dei Capitoli: CAP. I. , CENNI DI ANATOMIA E FISIOLOGIA DEL MI, DOLLO SPINALE. pag. 1 a 29. - CAP. II. , LOCALIZZAZIONE SEGMENTARIA SPINALE DEI MUSCOLI DEL TRONCO E DEGLI ARTI . pag. 30 a 35 . - CAP. III. , TOPOGRAFIA VERTE, BRO,MIDOLLARE, pag. 36 a 38. - CAP. · IV; , DIAGNOSI DI SEDE DELLE AFFEZIONI DEL MIDOLLO SPINALE, pag. 39 ·a 45. - CAP. V. , DIVISIONE DELLE MALATTIE DEL MI, DOLLO SPINALE, pag. 46 a 48. - CAP. VI. , AFFEZIONI PRI, MARIE DEL MIDOLLO SPINALE, pag. 49 a 150. - CAP. Vl•I. , ARTROFIE MUSCOLARI PROGRESSIVE, pag. 151 a 191. CAP. VIII. , AFFEZIONI SECONDARIE DEL MIDOLLO SPINA, LE, pag . 192 a 215. - CAP. IX. , AFFEZIONI DEL CONUS ME, DULLARIS E DELLA CAUDA EQUINA, pag. 216 a 223. CAP. X. , ANOMALIE CONGENITE DEL MIDOLLO SPINALE E DELLE SUE MEMBRANE, pag. 224 a 232. . V olume di pagine 232, con 66 fi gure nel testo. Prezzo L. 3 3 più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al e< Policlinico » sole L. 2 7, 5 O in porto franco. lnviare Vaglia all'Ed:tore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· cursale diciotto. ROMA .

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CRITICHE. Kocn -

lsT1TuTo FtoBERTò

BERLINO

Sulla questione della variabilità del bacillo tubercolare Prof.

BRUNO LANGE

1. -

L ' IPOTESI DEL CICLO DI SVILUPPO DEL Br\CILLO TUBERCOLARE E LA TEORIA DEL!, ' ULTHA.VIRUS.

La diagnosi <:-' la lotta eo·n tro l1a tubercolosi si. basano sulla scoperta, da parte di Ro·b erto J(oah , del b1a cillo· tubercolare come agtmte sp·ec ] fi'co della malattia. Una malattia viene consideratai ge·n eraln1ent.e come tubercolare so,ltanto qu.a ndo. è riuscita la dimostrazio·n e del bacillo, di ,J(och col microscopio , e.o n la coltura e coll 'esp eri1nento sugli animali. · È noto o·r mai da lungo, tempo, e già lo stesso I\.oc.h ha fatto osservazio·n i simil'i , ch e le singolti qualità del b.a cillo tub·e rcolare com e (1uel1e degli a1ltri agenti infettivi p·ossojn o varia1r e, entro certi limiti , in vitro ed in vi,ro. Ci ò vale ad esempio per il comportamento della co1orabilità d el bacillo , per la sua crt·sci ta nella col tura artifiCi'a le e per la sua· virulenza1. Queste osservazioni no·n toccano però le basi erette da I~o·oh . ·De.J tutto· diversamt.nte si devono giudicare invece le moid erne ricer~l1e di lab,oratorio, i r.ui risultati, .in caso che venissero confeT1r1ati, ci doiVre·b be·r o indurre ad abbandonare la concezione del b·aci1 lo tubercolare co·m e unica causa delermi11ante dell a tu b er colo·s.i e ad uniformare il nostro procedimento n~·ll~1 pratica alle vedute avanzate recje .ntemente sulla patogenesi della tubercolosi. Intendo allude1r e co11 ciò .a i risultati di ricerca , che lascianoi.supporre u11 ciclo di sviluppo d€!ll 'agernte tub·E:-Tcolare . Già nel 1907 ~Iuch h a descritto dei granuli l)acillari ritener1doli l 'espressione di uno speciale stadio di sviluppo deill 'age·n te tuberco1.nre. Da quel temp·o è st.ato affermato a p·i ù riprese , <~he ,il biaici'llo d e·~critto da Ko·ch . fosse soltanto una fase nel ciclo dello svilup1p o del virus t11bercolare. 1\.nche recenterr1ente nell'ultimo Congresso Internazion.ale della Tub·e·t colc>si a Varsavia, il re~atore principia le sulla variaibilità biologica del bacillo tubercolare, l\.arwacki, ha so·s ttinuto, in b·a se alla n1orfologia ed al co1n1)ortamento della colorabilità, la pre·senz.a di form e di svilup/)O differenziabili del bacillo tuberc1ola1re. In altro luog·o ho djscusso dettagliatan1ente I.a ·q uestio·n e e voglio qui soltanto osservare ch e non riten.g·o come --v sufficiente·m ente dimostrativa nessuna delle osservazioni sulle qu ali si basa la concezione di un sin1ile c.iclo dello· sviluippo.. La• sola constatazione che nello coltura artificiale dE.'l bacillo di J(och awaior10 talvolta la forma tilpica del bacillo e talvolta1 invece d~i .cocchi o bastoncel]i non acidoresistenti o anche, delle fii2'ure 1

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slreptotrixsimili, non prova nulla circa un rapporto fra queste varie forme nel senso di una serie di sviluppo chiusa. È facile che si tratti $Oltanto di un inquinamento dei bacilli tubercolari con altri nlicroorganismi, che riel trapianto ulteriore, secondo il n1etodo usato, vengono ora ostacolati ed ora favoriti, oppure si può trattare ancht• di prodotti di de·g enera1.zione (ormai incapaci di sviluppo) dei bacilli ·t uberco1ari, con1e que lli che si ipossono osser'Yare frequenten1ente nelle vecchie colture. Neanche l'affer1nazione, che il bacillo tub·e rcolare può derivari• da· un granulo, è basata su réperti la cui i11terpretazione regga alla criti'-ca. Nessuno ha potuto dimostrare finora me-diante il metodo unicellulare lo sviluppo di un bacillo da u11 granulo o da formazioni si1nili non a bastoncello. Nè d 'altra parte una si;nile djmostrazione è possibile in altro modo. Usando quest.o rneto do di coltura unicellulare, metodo del resto di per è molto complicato·, si poteva soltarnto osserva1 e, seguendo Io svilup1po del bacillo tub·e r-colare, che un b·a cillo nasce da un altro ba(;ilJo (Oerskow, vVan1escher, l\.auffmann). Nei granuli descritti da l\.ahn ed .a ltri, le forma:zioni filiformi dalle quali dovre.tbbero derivare i bacilli tubercolari, sono evidentemente dei ba~jlli distrutti o dei prodotti artificiali. L'ipotesi dell 'ultravir11s non avrebbe richiar11a to tan1a attenzione nel mondo scientifico , come l ·ha richiamata E:ffettivamente, se un aru· 1orevole ri cercatore come Calmette non si fosse -dichiarato ''ivamente favorevole ad essa·. Già -riel 1928' in oc~sione del (~ onQTesso dell 'Unione Internazionail e contro la Tubercolosi a Roma, io ho rifiutato, basandorni sulle mie ricerche, questa concezio·n e sul virus tub,ercolar<:; filtrabile. N€:anche le numerose ricerche ese.;guite in segui Lo, spie cialmente nel~ 'Istituto Pasteur, so•110 valse a co,n vincermi dell 'e·s attez:z.a della nuo·va teoria. '.'"'"t.ssu110 ha potuto finora stabilire sufficienten1C:JI1Le i caratteri dell'ultravirus, tanto che si µossa di esso farsi una· chiar.a imm.agine. I reperti negli organi delle cavie che furono ino· c ulate con filtrati di materiale contenente hacilli tubercolari e che vengono dati come ti1:rici per l'effetto dell'agente tubercolare filtrabile, si trovano, secondo l·ai nostra esperienza, anche molto frequentE.mente nelle cavie ·che non ebbE:ro mai simi'Ji iniezioni. Il reperto di basLo·n cini acirloresistenti nel preparait o micrq§copico· di nodi lin fa.tici tumefatti ·degli animali trattati con filtrati, non potè mai essere con fermato, e' itando tutte le fo·n ti d'errore, nè ne)] 'I s tituto R. l(och, nè in altri lt1l- oratori cJ1e ha11no u11a particolare competenza n el campo d ella tubercolosi e del virus fil Lrahi le (L. I.ar .~e e Claub~rt, Petragriani, 'Scl1midt), opp11re fu interpretato in diverso ll10d~).

cilli s on trapianti successivi. Posto che possano escludersi gli errori d 'E:Jsperimento nelle irtoculazioni delle cavie e nell 'allestimento dei preparati microscopici, (cosa che io metto in dubbio), il reperto suaccennato strurebbE:J a significare, che l'ultravirus, a cui si attribuisce tuttavia nel corpo umano una certa qualità p.atogena (esso dif~tti arvrebbe la proprietà di condurre a morte i lattanti ·delle madri tubu.rco·J.ose con i feno·m eni d el marasma e di t,r asformarsi inoltre, nell 'uon10 in bacilli tipici di . l(o.cl1), esercita nell'organismo dell 'a1ni111ale da esp·~rimen to, ch e è sensibilissimo alla tub·EJrcq.Josi, un effetto quasi pi11 l'i eve di quello di un sa1profita: inoltre si tra:sforma in b-a ci·l li , ch e non sono però dei veri bacilli tubercoJ~tri e la cui vitalità non si è neppure potuta djmostrare con sicurezza. Qui mi pare che esist:i una contraddizione inspiegabile. Anche il f&lto oh~·, \in una parte degli esperimenti, media1n te· il trapianto degli organi· degli animali i11fettati con filtrato si riescA a determinare i1t cavie nuove una l ubercolosi, non porta pe<T rlulla alla concezione che in questi ,p1assagg.i urL ultraviru s si sia tra1Sformato in bacilli di l\och; un tale risultato si può spiegare piut... tosto facilmente se ci si' riporta ai· noti effetti di quantità minirrLe di bacilli di Koch più o meno d.anneggjaLi cl1c: sono passati attraverso il filtro di porcellana. Come più volte si è potuto dimostrare, non esiste una imip:tTmeabìlità assoluta delle candele di Chamberland per i b·acilli tubercolari. E inoltre si deve teIter anche ç_onto, secondo le nostre esperienze, e data la maniera violenta di preparazione de.Ile sospensio11i ado.p erate per la filtrazione (agitazione in vasi con perlEJ di vetro), su un d.a nneggiamento d ei bacilli tub·ercolari. Neppure l1sando filtri a membrana secondo Zsign10ndy-Bachmann, o sacchetti di co.Jlodio·, si può esclude.re con sicurezza che· dei bacilli tullercolaa:i isolati· possono passare attraverso il filtro in seguito· a i:>ermeabilità di esso. Il fatto, poi , che Calmelte e la sua scuola ritengano le differenze evidenti nel decorso d ella tubercolosi n ei singoli individui, come determinate dalJe oscillazioni · nel rappo,r to fra ultraNirus e bacilli tubercolari, vuol dire, secondo m e, che un 'altra ipotesi si aggiunge alle inolte altre ·non dimostrate· sull'ultravirus. Le differenze ·nel decorso d ella tubercolosi' nei diversi so·g getti e le oscillazioni deJl 'intensità dEJl processo morboso nel medesimo so,g getto, possono essere spiegati in maniera convincente deJI 'influ~nza biologica fra· bacillo, e capacità di resistenza dell'organismo o dalle o.scilJ.azioni ~tesse di questa resistenza. Io non avrei preso di nuovo .p osizione contro Ja questione dell'ultravirus se, negli' ultimi tempi , non · fos.sE- stato affermato nuovamente daIJ.a scuola di Calmette, in modo speciale da 1'ègre e Vcrltis e coliaboratori, che da un viru.s

Del resto questo reiperto si cpresta a moltis~ i1ne interpretazioni , perchè non si è riusciti. i10nostante QTandi fati che. a coltivaire i ba-

tubercolare jiltrabi fe, izniforme , non ancora differenziato, si svilizpperebbero i tipi soltanto i1i segizito ad adatlamento alle diverse specie

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1'01. I CL l ~ICO

cl.egli auiiniali ed all'uom o. Gli stessi AA. s.oin o dell 'opinion e c h e la diffe·r en ziazion e dei bacilli tubercolairi secondo i tre tipi pro1p osti da Maffucci , rfhschmidt., e Ro.berto K och , n on fosse complet am enle attuabile, per c.h è esister ebbero dei passa.ggi tra i singo,li tipi . Dopo· le discu ssionì sulle · teo·r ie dell 'ultravirus d ovremmo oc.;c.u parci ancor a del~' affermata [J·ossi.bilità della tra1sformazione dei · tipi. A questa a fferm azion e della vari.ab·ilità dei tipi .è strettam ente le.gata la concezione delJra disso·c iazio·n e· di qual siasi coltura di bacilli in forme diver se di colonie R e S, ch e si diffE:renzierebhero in m odo evidente Ìlo1l soltrunto ali ' este.r no, m a sopr.at11t to an ch è ·,. t1ella loro patogenicità di fronte alle V?rie s~ecie di animali' e·, in m odo e' ·idoote, n efla ] 0 1·0 v'irtilenza (Valtis, Sae·n z e collabor atori). 2. -

L A VARIABJL t T .: \ DE I T IP I DEL BA.C II.LO TU -

l ; J~ R C OLAR E .

P er quanto rig·ua rda an zit11tto la variabilità dei tipi , esiste su questo tem a un esteso· m ateriale di .ç>sser vazìo11e su gli uomini e sugli anim alì. Più volte sono· state descritte delle vari·anti n el tipo singolo; per ese·m tpi o il tipo l>ovino h a 1.a tenden za, in caso di una lunga; coltivazione continuata su terreni g licerinati , ad assun1ere una forma di crescita, oh e n on si i1uò più disting u ere da q u ell a, del tipo 11mano. ~e si controlla Ja pat ogenic.i tà i)el coniglio· e Ja virul€J'IlZa per le cavie di simili cep1p i, si trova, di r egola , u11 a diminuzion e della virul en za più o m en o sp iccata Si t ratta di u n a: vasta m en om.azion e irre,ve-rsibile ch e possiam o forse chiam a r e deg rada~ion e. Quale alto g rado p os·son o rag·giun gere simili aJtEJrazioni', dimo stran o la storia della scoperta del BCG e ancJ1e Je ultime pregevoli comunicazioni d i Négr e e ' Talt js su un indeb olimento dell a vi r ul cm.za in qu.asiasi cep1po tuberco.J'a re ottenuto i 11 seguito a· p·a ssaggi su ccessivi su terreni di Sauton . Con la perdita dell a virulenza e con la m odificazione d~ll a c:rescita1 n ella co·ltura ar tifici·a le questj ce ppi n911 a cq uistan o però an co·· ra le . q ualità del tipo urr1an o; vengon o p.iuttosto cons€JTvati , specialmente. in vivo, i segni principali del t i po. È noto ch e i r isultati di Behring e Rohmer ed inoltre quelli di Eber e di altri AA., ch e avreb·ber o dovu to dimostrare la trasfo·r m1aizion e di un tipo n el tipo bovino mediante passaggio .siu1gli animali , n on po tcTono e~sere ·c onferm ati da Neufeld e dai su oi collaboratori con . la scrupolosa esecuzion e . degli esperimenti . All a con ce·zio·n e di. una possibile tras for mazion e di u11 tipo n e>ll'altro no·n ha nno dato nessun punto d 'appoggio n eppure le gTandio e ricer ch e della Commission e inglese per la tubcrcolosi . Specialmen te interessanti ini sembrano le osser vazi·oni con . . tinue sull 'uoJno (ch e si esten don o a 1no]ti çlnni) le qua.Ii hanno por tato alla con vin cen te dim ostrazionf\ c1h e il tipo bo"'lino t rovan tesi ad esem pio n ei mala ti di lu1pus o di tub ercolosi oss(•a ave'·~ 1

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co11ser vato, i1el corpo um·ano., anche i11 tutte le mo]te altre ricer ch e di 1p iù Lardi , fatte a dislan za di vari anni una dall'altra, le sue quali tà caratteristich e (S·tanley, Griffith , We·ber)~ Qu 0sto materiale a ss~i din1ostrativo n o11 può esse-re a ffatto sminuito n el suo valore dal piccolo i1 um e.r o delle osservazioni sperime·11tali dell 'I stituto Pasteur ch e pare si debban o inter p retrure in ~ltro . m odo : si deve pen sare piuttosto ch e le infezi o 11~ sp onta.riee degli anim·aai dn esr1erin1ent.o adoperati per il passaggio h a11no influen zato i nuo·vi risultati di Valtis e collabo ra tori nella stessa maniera degli esperimet1 ti precedenti di Behring, Hohm er ecc. ~ ino]to str ano per ese1npio , ch e dal filt.ra to cli una coltura bovina si atten ga , att1raver so la caNia, u11 a coltura oh e è improvvisan1e·nt€1 patoge11a f)er i •p olli. Però n epp,u re il metoclo deJJ a rlijferenziazione dei tipi adoperato dagli A. , su. s iLa li .a p1)are sufficiente; cois ì è azzardato di fi clars i, n ella diagnosi d EJr tipi, unic~1rr1e11t,e dell e ~col~ure su t erren o gluceri1iato, d 'a lLr a i)arte n eppure l 'i11 oculazion e delle colture in esan1e n ei co11igli , per ' 'ia endoven osa,. al] a do5e di oltre 1-100 di mig. rispo nde r:i. 11o 1

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SCOrp O .

f\esta. q ui11di . ancl1e p er I 'avvenire, noslro r0mpito quello di delimitnr e n ettam ente l 'uno dall 'altro (secondo il risultato di controlli suffi r-if:.! nti del con1po-rtamento colturale e della TJa togenicità degli anima li) i tipi dei bacilli I u.b ercol.ari e di trarre le n ostre co1 n clusio ni per ln praiica : di comba ttere cioo le fonti d ' infezion e p,r venien ti dai b ovini m:alati là d ove: vi'ene tro·v.ato il tipo bovino, 0 di combatt.ereinvece il peri colo del contagio ch e pr o·vien e da li 'u omo là dove si tratta del tipo u mano {Jn valore li n1i Lato ha la di aign osi dei ti pi se vien e eseg-uita solan1ente su vecchi ce.pni di lab oratorio i q u ali in caso di lun,g:a coltiva1zio.n e sur r..~ssiva attraverso t.ra,p ianti , po sson o perd ere .. talv0lta no tcvoln1 e)1te, Je loro propri et~. 1

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3. -

D ISSOCI AZI ONE.

Il fa llo ch e i bacilli ac idoresistenti posson o dividersi dura11te ·1a coltu:ra artifici.alt• .in due tip·i princ~pa] i' di colonie, è n oto da oltre 30' a11ni . Da principio sqn o stati st u diati i saprofiti acid or esi'stenti (Baeitlilein e Tojoda, Gild em eister). Un a n1.aggior e atten zion e h a attratto su di· sè però il fen o m tJn o , quando P etroff (1927) h a afferma to, · ch e alla dissocia1Zion e della col tura n elle cosidett e varianti R-S era llT1ita u n a pr:o fon da differenziazion e biologica; e specia:lmen tE.· la su a comunicazion e, ch e il !BGC oontro·11ato da Calm ette e da molti a ltri AA., in gr.andissin1e dosi su gli anim ali e sull 'u om o e ritenuto da essi come perfettam ente innoouo presenta invece frequ entem ente, n ella dissociazion e, ol tre a num erose form e di colonie : R di debole virulen zà , dell e coloni e : S isolate, ch e in c.aso· di inoculazion e n ell e cavie provoch erebb ero una tubercolosi rproo-redi ente. P etroff ed i suoi collabor atori h anno 1

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SEZIONE PRATICA

clescritto una simile dissociazione in forn1a virulenta e poco virulft'Ilta anche n ei ceppi bovini, ed in quelli umani, nonch è n ei bacilli della tubercolosi aviarria. Da allora è stato pubblicata un 'abbondante letteratura sulla dissociazione dei bacilli tubercolari. Nelil 'Istituto Pasteur specialme11te vengono pubblicati ogni a111no molti lavori che si occupano di questo tema e ch e apportano, a quanto p1a re, sempr e rtuovi punti di vista alla questio·n e. Passando· in rassegna la letteraturai del caso, ci si accorgé' subito delle forti contraddizioni fra i risultati dei singoli ricercato·r i. In altro luogo ho spiegato, co·m e siano n otevolmente divergenti le , -t:dute riguardo al BCG. Però a11ch e per il resto esistono d ei contrasti nEJ11e opinioni , per i qt1ali non si trovan o ancora clel]e spiegazioni. Talvolta viene considerata come avirulenta n ei ceppi bo'rini la varia111te - R e la variante - S cD,m e vi1ulenta (PC'troff ed ~Itri), e talvolta viceversa si ritjene come \'irulenta la variamte ·_ R e com<:J avirul enta la variante ---,. S (Birkhaucr) . Altri ricercatori anco ra, credo110 di no·n ·p oter riconoscerE; n essuna differen za nella viru]e·n za dei tipi ir1 colonie R - ed -· ~ (Tzechno,vitzer , Fatvia). Secondo le ultime ricerch e di Berth el1ot , Valtis e van Deinse si devo·n o di·stin guere veré' e false · varianti - S. Tale fallo n1i pare dh e r ap1p resenti il colmo della coJ1fusio ne. Tutta ]a questione non h a soltanto t1n interC'ssv teorico, an ch e perc.h -è n el corpo degli an imali ayverrehbe, secondo Valtis e co·l'J.aboralc•ri , una met.an1orfosr di un tipo di svilu·p po 11 ell 'altro ed in seguito a ciò sarebbe pos ibi]e un 'influenza st1i processi m orbosi tuber colari . Po~chè mi sembrava ch e un'Cl chiarificazi'o ne d el problema della dissociazione fo·sse. molto desiderabile, ho prega1to il dott. Bruno' Best.a d ell'Istituto !Benito Mussolini di Ro·m ·a , di sottoporre tutta la ques tione ad un esamEJ sistema Lico nel mio laborartorio'. Siccome Besta riferirà d ettagliatamente altrove sui risultati delle sue ricerch e, posso limitarmi qui a riassumerli brE--Ve•m ente. !F urono control]'a te princ- ipalmente le segu enti questioni: 1) a quali: co·n dizio·n i esterne è legata1 la quantità e la s,pecie della di sociazion e di una coltura in varianti - S ed - R , e comEJ si distinguono i sin goli tipi' ed entro o,g ni tipo i . singoli ceppi d ei bacilli tubercolari ? 2) Alle differenze della crescita corrispondono profo·n de differenze biolog·ich e dt.1 ti pi . d elle colonie dissociarte ? Nun1erosi esperime·n ti eseguiti variando il t.e mpo, la specie dE1l terreno e d il ceppo, hanno dimostrato, che riet processo della dissociazione tutto ciò ch e è irregola,re, saltuario, in1

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calcolabile sta. assolutamente sempre in p1r ima lin.ea. Si posson o stRbilire d E-·lle r egole so]tanto entro, limi ti stretti ss~mi . Nella dissociazione dei ceppi del ti1)0 bovino le varianti S: superavan o frequentemenle, se non sempre , di nun1ero. le varianti - R. si r iscontra\1ano

i11ol tre non di rado. . dell e forme intermedie ed ldtru varianti ; n el tipe umano si poteva con·tatare invece un co·m por tamento opposto . I nostri ceppi dr gallinaceo formavano quasi e clusi·Yamente colonie d el tipo - S, soltanto molto raramente delle forn1e R. - Non siamo riusciti, n ella regola, a ott ttnere, m·ediante ripetuti trapianti d alle colonie - R e ri spett,i·vamente S, d elJ e colture pure. Neanohe le colture dissoc.iatEJ - R ed S c;h e ci furono gentilmentle inviate dalr'Istiluto P a6teur da Saenz e Birkhaug, erano cof:t,anti secondo il nostro contr ollo ma si dividevano doJJO il trapianto di nuovo' in ambed•u e i tipi. Basandosi su questa n cita labilità dei tipi, Besla è partito n elle sue ricerche, da l)rincip io, dalle colonie - R ed - S isolJalte ulla uperficje d el terreno di coltura, colonie che erano siate identificate come tali. Anche 1)er il r esto fu tentato di evitare le fonti d 'errore in cui si può inco rrer e nei contro·l li comparativi d ella virulenza, u sando una tecnica quantitativamente imprecisa. Infatti n~·lla ineguale riduzione in polvere delle colonie - R ed - ·s durante la preparazio·n e delle emulsioni dei bacilli si deve tener conto cl1e n elle singole diluizioni di un tipo passano i1otevolmente :p iù o anche m eno bacilli tuher colari ch e non nelle diluizioni di un altro ti.p o. P er un contro llo comparativo esatto rle11a virulenza i deve perciò esigere che il r1umero dei bacilli tubt:,Tcolari ch e devono essere inocu; i agli. animali venga controllato col metod.; di ~ a ltura. Il controllo della virulenza a.· enne, c;econdo il tipo delffa coltura esaminata, su conigli, cavie, polli e toipi'. T~ sso fu eseguito empre con più cefppi pro'Vertienti da o.gni tipo . Risultò sen za ecce·z ione, 1

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eh.e tanto nelle coltu.re virulente come vn quelle poco virulenti di og1iuno dei tre tvpi, la dissociJ.~iJone in forma di colonie -- R ed S non er a mai in rapporto con la comparsa di colonie di varia virulenza. Nel·l e colture ad alta virulenza le varianti - R ed - S erano della stessa grande viruJc11za, invece Je colture con poteir e ,p atogeno indebolito mostravano una diminuzione uniforme d el potere stesso. Contro questo reperto g ià difficilmente con ciliabile con i risultati dì Saenz, Birkharug, Petro ff ed alltri, parlano assolutamente ancora una serie di altre e~erhnenti di natura generale. ' Se un tipa. di colonie fo sse da considerare, entro Ja coltura pura di un c€:p po di balcilli, . come variante a virulen.za indebolita, un 'altro invece com e variante virufenta, accadrebbe, ch e le colture di buona virulenZ'al consis ter eib1b ero principalmente d ella variante cosidetta virulenta , e Je colture indebolite pri'nripailmente della variante avirulenta. Secondo le osservazioni di Besta non è pEJrò così. Neanche con diversi passaggi susseguentisi degli animali' si riesce a coltivare qt1ella delle due varianti, a cui vi ene attribuita un 'alta. viru lenza . cosa ch e d ovrebbe verificarsi , se esi1


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POLICLINICO

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stessero · le evidenti differenze della virulenza asserìte dagli AA. fi·a11cesi e da arl tri . Infine 11el1Ia .grande variabilità del feinoim eno della dissociazione si dovevano verificare notevoJ i oscillaaio ni della virulenza di un d·arto1 ce1pr1)0 cli bacilli tubercolari. Ma neppure questo i 'eriCicò. Noi possediamo cep pi un1a ni ch e 11einno presentato, n ei controlli ripetuti e dit.anti l ' u110 dall 'altro, sempire la m,e de· in1a vi rulen za, nonostante ché in 0 gni trapianto da collura i'n coltura si siano dissociati in fo,r m e R ed s, co·n un rapporto sempre aambiante della partecipazione delle varianti. D 'altra i)artE.· non aibbiamo ancora potuto o servare cl1e un ceppo di bacilli tubercolari p·er ese n1.. i1io bovino, indebolito 11 ella sua virulenza, ritorni spontaneamente di nuo;yo a11a su a virulenza iniziale. I risultati confern1ano , tuLto sommia to, i r eperti di Tzechnowitzer, Favia ecc. e li intc·g·rano1 in diversi riguardi . Non può essere n ostro compito, di srpieg·are, com e si siano verificati i risultati sperimen t.ali opposti ai no sl ri. Vorrei a ccennare qui so,l tanto brevem ente ald una possihi'l ità di spiegazione. 1

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[ANNO XLII,

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Nu~f.

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occupati di questo tema, fornire .p unti d 'appoggio sicuri. No,n vi è newure nessuna nec1essità di fare ricerche, di un.'altra forma del1'agente tubercolare oltre a1 qt1ellla tipica del bacillo tubercolare. 2) Gli esperimenti di Valtis e collaboratori, scarsi di numero e non senza ohhiezioni nella tecnica, che hanno co ndotto allla nuoiVa ipotesi sulI'insorgenzai dei tre tipi di bacilli tu1

z,erc10Dar;; da un ultravirus unitario non ancora differenziato, e ch e hanno indotto di nuovo alla supposizione della possibilità del passagg io di un t.ipo nell'altro, non possono modificare l1a1 co·n cezione aoquisita da lung o tempo ed in base ad un grande materiale dimostrativo, swlla costanza dei t1pi. I segni tprinci,p ali dei t ipi vengorto asso lutamente mantenuti nel corpo degli anima1li. Nella coltura artificiale ulteriore si alterano ben ì talvolta taluni ceppi di bacilli tbc. nella crescita su terreni artificiali ed anche· nella virulenza., però una trasformazione di un tipo nel] 'altro • non avviene n1a1.• 1

3) La dissociazione delle co"fJture di bacilli tbc. in colonie di varia form1ai (R e S) è un

f enomeno molto labile. Le varianti ottenute I b a~illi tuber colari ottenuti da soggetti e<l a11jnella divisione di colture pure non si distinn1aJi tubercolosi non r~ppresentano sempre colguono, secondo le ultime ricerch e di Besta ture di un solo ceppo, bisogna con tare piu ltost o · 11ell 'Istituto Ptob erto Koch, nelJ1a · loro viru sulla possibilità ch e essi consistano di due o a11lenza. 1

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cl1e di più ceppi diversi di bacilli. Ora può accad er e .ch e JJer esempio due ceppi uniti in una coltura bovi na si comportino diversamente n ella ulteriore coltivazio·n e in coltura artificiale, cosicch è l 'u110 dei due perde di più e l 'altro di m eno della su a Yirulen za. Se in questa coltura ambedue i ceppi s i dividono in varianti - R e -S, esiste una certa probabilità di coltivare nel trapianto di colonie ingol e, delle colonie - R da uno d ei ceppi, o clelle colonie ~S dall 'altro, e di confrontare così ' clt1e diver si ceppi rig u ardo all a loro virulenza. L a possibilità di . u11 simile fatto Yiene dimostrat o dalla seguente osservazion e: n ella coltura Val1ée Birkhaug h a trovato l a variante - S debole e l a Yariante - R forternente virulenta , noi stessi no11 abbiamo trovato 11ess1.ina differenza di virl.llen za fra - R e -S. Il conlrollo clelle colonie dissoci ate di BiPkhaug died e an zitutto una conferm a d ei risultati dell 'Autore. Effe tt ivamente l a varian t e -.R si dimostrò virule11za e l a variante -S qua... i é!-Yirulenta. Degno di nola è però ch e la Ya, ria11te - S, nuovan1en le clivi ·a, prese11tava tipi cli colonie - R e - S cl1e er a110 ambcrlue egualmen le <1Yirl.1len ti.

In og·ni caso, si riconosceranno come valicl r le .affe1rmazioni di una diversa virulen za de]lc form1e - R e - S soltanto se esse si b·asan o su coltirre che sono sta.t e otteni1 te d·a una soln e<' l l u lai. Co~ cLu s10NE .

1) .Per la concezion e di u11 ciclo di svilup]JO

<lel bacill10 t4u bercolare, s1)ecialn1ente della sua insorg·enza da una forma filtrabile, la ricer .. ca non ha potuto fino acl oggi, nono· talntE.· i llU111ero i lavori cl1f i1eg·li t1ltin1i anni . . i so110 '--

LETTERATURA. BAEBTHLET ~

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[ANKO

XLII,

NUI\l.

2]

SEZIONE PRATI CA

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I

STORIA DELLA MEDICINA LABORATORIO DI BA'fTERIOI .OGIA E MICROGRAFIA DELLr\ DIREZ. GENERALE DEI.LA S.l\NITÀ PUBBLICA diretto dal Prof. ROMANO MAGGIORA VERGANO.

Sulla priorità dell'uso dell'acido fenico nella '' chirurgia antisettica ,,.

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urg·ia e bbe i11 .E nrico Botli11i, inseg·11ar1te nella Scuola di l>avia un precursor e del Lister. L 'idea di trattare le piaghe purulente co11 sostanze antisettiche già da parecchi anni i· era affac·r,iata aJla mente dei chirur.g i, sia i11 lughiltetITa r:h e in 1F rancia, Italia, Germania ed a tal uo,p o erario .state consigliate varie ... ost.anze : aceto aromatico, acqua olo1"Urata ecc ... le quali p·e rò non avevano mancato di far rilevare degli inconvenienti. Nel 1861 fu proposto da Corne e Demeaux il <e coaltar i>, un co m .p osto conten ente a c. fE.·11ico, naftalina, b enzina, paraffina, anilina ccl altre im·purità mescolate a gesso. Questo clisin fettante in ipolvere si u sava metterlo i1ell c ferite e• specialmente n el'l e piaghe. Esso ebJ)e u n periodo di s uccesso ma in breve, speci nlrn,e nte per opera di Bonnefont, Larrey, Velpeau, fu rico1no·s ciuto più dap.noso ch e u til e. N·è valse ad apporLare gran gìo·v an1ento la proposta del farmacista Le Beuf, di (Bajona, cli usare il << coa:ltar saponificato ». Per lJUa11to la sc:operta· dell'acido fenico fosse a\rvoouta fin dal · 1834 per operai del Rung·e, questa sosta11za era rimasta quasi co,m p letarnente dime.n ticata fino al 1861, anno in cui u n orpe1raio di Man chester, d~ noim e Ca1lvert , prop-Ose ali' Accademia delle Scienze di P-ruri. gi, incaricata di portare le su e osservazioni su~ disinfettanti p er proporre i migliori , di prendere in considerazione anche l 'acido feI

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n.i co. ·

La domanda fu accolta n1a il rapporto del relatorer, il chirurgo Velpeau, conc~u.se l 'ac. feni co non offriva alcun vantaggio· sul « coaltar », mein trei d'altro canto era dotato di azione notevo lrr1e·n te caustica. · Nel 1862 il Parvesi , ritornando dalla Esp·osizione Internazion.a lei di Londra , portò una boccetta di ac. fenico che died e al Bottini perr hè la sperimentasse i11 chirurg ia come antisettico. Il Bottini però, sia perch è allora n o11 aveva possibilità di eseguire su larga scala ]e esperienze, sia p er ch è n on conosceva abb astanza le proprie,tà di ques ta sostanza , trascurò di occuparsi di queste rice·r ch e. Quando però nel 18'63 il Le1naire pubblicò la su a monografia sull 'ac. fenico , i1ella quale da\ 1.a amp·i chiarimenti sulle qualità fi sico-chimiche e sulle proprietà disinfettanti di q·u esta sostanza, il Bottini iniziò una serie d·i osser vaiziorii i r ui risultati furono pubblicati n el 1866 (un a nn.o prima del Lister) nel laYoro: cc Dell 'acido fenico n ell·at chirurg ia prati'ca e n ella tassidermica » (Milano, Società per la ipubblicazionc degli Annali Univer sali delle Scienze · e dell ' I11 dustria - Galleria De-Cristoforis). Il Bottini u sò l 'ar . fen i co in ~ol u 1 i one ac-

ooe

Dott. VINCENZO MARINO, primo assisten.ite. Co·n 1unemente l 'intro:duzione d ell 'uso d el1'ac. fenico nella chirurgia a111tisettica si attribuisce al Lister che con una serie di lavori pubblioati da l 1867 in poi, dimostrò la im-· portanza di quesla sostanza nella pratica chirurg ica1, ia per prevenire le suppurazioni ch e per curar e le. piaghe suppurate. Il Lister in Lancet , 1867, pag. 326, scriveva : cc In the caurse of the year 1864 I was n1u ch slruck 'vith an a ccount of ren1arcable effects produced b y Carbolic acid upon the sewage or l-he t own of Carlisle, the admixture o.f a· very 8n1all proportion not only 1plfeventing all odour from the lan.ds . irrigateid with the r efuse material , but , as it was .stated , d estroying the entozoo which u sually infes t cattle fed UJ)On su ch pastures ». Senza voler din1inuire l 'opera del Listet' ch e con i suoi" nume·r osi laìVori indubbiamente contribuì moltissimo ad instradare ]a chirurgia sulla via d ell'antisepsi , è tuttavia d o, 1eroso ricordare ch e l'uso dell 'acido fenico in r hi1

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IL POLICLlNICO

quosa a l 5 vlo e nei casi in cui d esiderav a oltcn ere u11 'azio11e più energ·ica si se~ì di soluzioni alcoolic,l1e o aceticlte , più concentrate . Irascura11do di occup·a rmi sia della casistica riportata n el lavoro, che dei dettagli seguiti clal l 'A. per l )a1pplicazione dell 'ac. fenico n·elle ferite e nelle piaghe , riferisco solo urt hra110 delle co11clusi0Iti, che esse·n do state forn1ulate. in, un p eriodo in cui gli stu.d i batteriolo,!:{ici si trovavano ancora agli albori, meri-· t a110 di essere· seg11alate: . « Se si esamina al microscopio il pus di una piaiga nello stadio di g1:an ellazione, si osserva una miriade di batteri, m onadi , vibrioni brulicanti attor110 ai globuli purulenti; a questi zoofitisi si acco ppiano so·v ente lussureg·gian ti sv·o re di periicilium) glauc·u m; q11este trib·Ù parassitarie col loro muoversi vorticoso e colla loro nutrizione riescono di sovercl1rio stimo.Jo agli ·elementi vi vi della1 ]Jarte, donde per magg ior gormoglio una forn1azion e co piosa di pus. I . avando queste pia.glie cort acqua fenizzat.a, sc.orgonsi le n1arce diminuire sensibilr11ente, ed esa111inate al microscopio, più n on si rinvengono tracce di epifiti, n è zoofiti, la qua l cosa lascia oredere con molto fondamento cl1e in quei ca, i ove noi non rin\1eniamo una causa p ercettibile, tran11e la presenza dei suddetti parassiti, la esage·r ata formazione di pus si ti ene in istretto rappo rto con la presenza dei parassiti ch e lo .p opolano. Il peì!'ch·è noi ritenia mo ch e l '.ac. feni co distruggendo i p arassiti che pullula.no· sulle superfi ci suppura11t i , modera in queste il 1processo di piogenesi. scemando lo stimolo, ch'essi accagionano, sia direttamente coi loro atti vitali, sia ind·i rettamente alterando I.a composizione chimica dei liquidi nei quali si trovar10 in1mersi » . Naturalmente il Lister, quando pubblicò le su e esperienze, nulla sapeva del la, 1oro de l Bottini anz.1 corr1e risulta dal brano già accennato , sembra ch e egli ignorasse anch e la pu.b blicazione del Le·n1aire· sull 'ac. fenico, in fatti dichiara di esse·r e· stato indotto ad usa1rlo i11 chirurgia solo dai risultati ch e questa sostanza aveva di111ostra to come di i11fettante e deodorante dell e materie feca;li. Si deve tuttavia al Lister se l'ac. fenico si diffuse nella pratica chirurgica; fu infatti solo l)er i suoi numerosi lavori ch e altri sperimen1.atori si decisero a provarlo. !Fra costòro i ])rimi furo110: in '1Tramcia lo Zayas Bazan ch e ne fece oggetto di una tesi: « Essai sur le système d e traitemerJ1t antiseptique », Paris, 1873. In Gern1ania i primi la, ori furono quelli di R. Volkn1.a nn: « Ileitrage zur Chirurp·ie )), Leipzig,, 1875 , e di Von Nussbaum il qt1ale ne parlò in cc In die chirurg isch e I\linik 1

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[Al\"NO

XLII,

NUl\I.

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zu l\iltinschen 111 Jare 1875 , ein i\nderen l'Ur sei'ntt Schiller » .

Come si vede, solo dopo quasi un dece11nio dalle esperien ze del Bottini, 1'ac . fenico ve11iva universaln1e11 te riconosciuto nella ipratica c;]1irurgica, d o·ve ebbe sempre una vasta arJpl1icazione fino .a quando, in seguito alle n1a o·. giori acquisizioni nel cam,po della batterio.J~­ gia , fu sostituito dalle pratich e di as ~psi. P'-0111a , 3 settembre 1934--XII.

llIASSl':NTO. L 'A. :en za voler n1eno1nare il m erito del Li... ler ai C·Ui numerosi lavo1i i deve indub}}ian1ente la diffusione dell'uso dell 'aic. fe nico 11el la chirurgia an t.isettica, rileva tutta, ia che Enrico Bottini, insog1)ante n ella Scuola di Pa' ia , fu un precursore del List.er. Infatti, m entre il primo Ja, oro di Lister a1p11a rve n el Lanoet del 1867, il Bottini in· t1na monografia pubblicata nel 1866, trattò arnpian1ente dell 'u so di questa sostanza n elJ.a. praticri eh i·rurgica. 1

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SUNTI E RASSEGNE. ALLERGOSI. L'origine costituzionale dell'allergia. '

(H.

PETOW.

Dealsclie "ft.1edizin. TtJ!och en.schr., 7

dicembre 1934.). Le manifesta.zioni patologiche da tempo collOsciute sotto il nome di « idiosincrasie » si coprono in parte ma non d el tutto, con le odiern e cc malattie allergich e ». Tnf.atti le idiosin crasie comprendono quelle form e morbose c.I1e $C.n10· i11 ra pp o·rt.o con u11 a deter1nir1ata sostan za dD1nnosa, che in dosi più forti sareb·b·e tossica per tutti: si tratta ·quindi di vere e proiprie intossicazioni, solo ch e bastano a provoc.arle delle dosi minime, innocu e per la generalità degli individui. ( J n altro gruppo di idiosincrasie p:ç~~enta ~e..i sinton1i ch e sono indipe.nden~i d.a lla qual1ta della, sostanza dannosa . Tal1 la rinite vasomotori a, l'asma bron chiale, Ja febbre da fi eno, l 'orticaria , g li eritemi fu gaci , edemi arl la Quinclce, la colica mucosa , ecc. Queste: forme, ch e corrispondono alla denon1inazione « malattie allerg iche », 11a11no in comun e la predon1inanza n el quadro morboso di iperemie, edemi, disturbi di s€,1crezio n e, e n egli organi a muscoli lisci, stati spasti ci. Tutte queste ma,n ifestazioni somigliano m olto a quelle ch e osserviamo n ello sl1oc sperimentale. Esse h anno in comune. il decorso .acc€!ssuale, tra i $ingoli accessi intercorre un periodo più o men o lungo ·di completo benessere. Non sempre si riesce ad individuare l'agente dannoso: di r ego.Ja si tratta di sostanze ch e rp1er lai maggior 1

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~.r\Kxo

XLII, i\uM. 2)

i)arte degli uon1ini sono innocue, come peli a11imali, squame cutanee, particelle vE.igetali, lìatteri innocui, o sostanze chin1iahe diverse. La teoria più a,t tendibile sulla patogenesi di queste forme, è quf-1lla di v. Pirquet: l 'azione tossica risulterebbe solo dalla contemporanea J)resenza della sostanza dannosa e degli anticorpi specifici pro·doitti dall 'organisn10 se·n sibi]jzzato. È possibile che· allora si formi dall 'allergE.1ne una vera e propria sostanza tossica. oppure le n1anifestazio·n i patologiche hanno una origine fisico- cl1imica, in quanto si alterere·b be lo stato chimico-colloidale dell'organismo. Secondo l 'A. non si spiegano 1però con Ja teoria allergica i casi di orticaria da stimol'i fisici, Jl è i casi di asma in seguito a causE.' psicl1iche. Studiando bene tutte le manifestaizioni alle·r g.icl1e e le ca use che le determi11a:no , si ha l 'impre si'one che ognuno potrebbe diventare aller gico., se m esso da] caso in condjzio Di di sEJn&i.1b·i Ji1.zar si \rerso l ' un o o l 'ail tro· antigene : èo•n ferr11a110 questo gli studi di \ 7 • Pirquet sulle n1ani festazioni allergiche ne lla ri vaccinazior1e, nel n1orbillo e nella tubercolosi, e le osservazioni di Ancona e Frugoni su una specie di sensib·ilizzazione epidemica di quasi tutti gli 8-bital)ti di u11 villaggio, in seguito a co·n tatto con d ei < er eali guasti. Però in questi ed in adtri casi si n1ili, l'azione degli allergeni ha dovuto esser e 1);.J rticolarmente intensa o particolarmente p•r o]11ngata. In genE-Te vediamo continuame nte che nlr u11i individui p1resen tano n1anifestazioni aller g ir l1e in seguito a b1reve e lieve esposizio.n e é: Jla azione deg li .allergeni: ~'Siste quindi indubbiamente una particolare predispo·s izione costituzio11ale ad ammalare di malattie allergich e. F·are cl1e una tale i)redisposizione possa anch e Yenire acquisita n el corso della vita: avrebbero ai tale riguardo im1portanza alcune m .alattie in fettive, come la grippe e la tubercolo·si. I casi di lattanti che reagiscono con manifestazioni al lergiche .a sostanze con cui n1 a i erano venuti a contatto, din1ostraJlo ·quale in1portanza preponderante spetti pe,Tò alla predisposizione congenita: alcuni AA . parlarlo in questi casi di « idiosincrasie allergiohe J)rimarie ». A.Itri ammettono un<l sensibilizz.a·zione del feto, anche in tal caso si dovrebbe però trattare di una i1redisposizione costituziona.l'e. La predisposizione alle malattie allergiche è familiare ed è er editaria. Tl. PorJr.rTZER . 1

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La sostanza d'Oriel nella cura degli stati allergici. (P . SAVY e H . THIERS . P1esse 11édiccnle, 10 no\7embre 1934). I ,e emicranie t~naci, le intolleranze aliment uri specifi che, le crisi d'asma ribelli, le dfJr1natosi' recidivanti possono essere notevolmente n1igliorarte mediante l 'iniezione sottocutanE.lcl o intradermica di una sostanza estratta da Oriel dalle urine di malati prelevate in piena crrisì d!allergia. Tale sostanza non è chimj can1E:nte . .

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SEZIONE PRATICA

definita ed a llo stato attuale può essere caratterizzata solo dalle ·s ue proprieità biologiche . Or1el ha dimostrato che la sua cc protoosi » è dotata di un 1potere antigenico specifico presente sol o al momento dei parossismi al ler• • g1c1. La sostanza P risponde in effetti alfu d efinizione dell'antigene, 0 ss:iia1 agisce suJ1l'organismo per modificarne la reazio.n e di fronte a sè stessa, creando così uno stato di allerg ia. In effetti in soggetti normali l'intradermoreazione con questa sostanza. è negativa, n1 EJntre è ~ositiva quasi sempre in so·g getti sensibiliz~ . . t1 Si tratta di un antigene 1pecifico· :Pei·chè i risultati si ottengono in un dato individuo solo con la sua proteasi e no·n co·n q1Ue.J.lia di un individuo normale o con un 'allergia! diffE.1rente. Si tratterebbe di una specificità di gru·p ·po mot;boso nel s~nso ch e la proteosi di un asmatico 'provocherebbe reazioni in un altro n. matico e non in UJn affetto da o·r ticari8. I] potere a111tigeni:c o della sostanza P non esiste ohe durante la crisi a llergica, perciò se le urin e non sono raccolte n el momento opportuno la piroLeosi non avre1b be alcun effetto biologico e terapeutico . Qriel, fondandosi su i J.avori di Manwarin g. i11terpreta così i fatti : quando un antigEJn e arrrva in conta1tto d'un organismo sensibili zzato provoca nel fe,ga to I.a formazione di ·u n corpo nuovo che reage11.do a sua volta su i tessuti realizza le modificazioni tìsico-chimiche che si e&plicano clinicamente con i sintomi allflfgici . Si alvre1b be insomma il seguente schema: an tigen e primari'o + fegalto sen si}?ilizzato = antigene secondario; antigene econdari'o + tessuto sensibilizzato = manifestazioni a llergiche. I~a proteo,s i di Oriel sarebbe questo antio-e1 ne secondario eliminato con le urine . Le conseguenze derivanti dalle proprietà biolo.g iohe -della sostanza di Oriel1 sono di due ordini: ]a sostanza P sE:-Tve a stabi·lire la natura artafilattica di uno stato patologico e può esser e ·utilizzata come rugente di desensibilizzazione specifica. In effetti le reazioni cutanee o gEmeTali' prov·o cate dalla sostanza P p ossono rivelare ·se un a t ale affezione è di origine am.afilattica : esse non si rproduco1lo negli individui normali o c0n un.a sostanza provEJniente da un in dividuo normale. La sostanza di Oriel ha effetti terapeutici esclusivamente sintomatici n el senso ch e essa n1iglio,r a o guarisce i disturbi allergici degli irtdividui, qalle cui urine è prelevata, ma non rno,dific.a affa1Lto il te·r rE:-'Il.o organico. Ciò spieg.a i' suoi effetti imn1 ediati , transitori e la 1pos... ibilità di recidive. tD 'altra parte essa non h n alcuna influenza nei casi nei quali i disordini funzionali sono legati ad alter a!Zioni an.atomiche (asn1a con sclerosi ed enfisema pulmo11are, insuffic ienza epatica con colelitiasi o colecistite, prurigo con ec~ema inveterato , ecc.) . 1

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cc IL POLICLINICO

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Lunga è l a list a dEJlle affezioni nelle quali L 'amtigene è estratto seco·n do la tecnica di la cura con la sostanza di Oriel è stata lenta1.'hiers (v. Thiers, « Technique modi'fiée d'exta con più o meno su ccesso. traction de la protéose d 'Oriel », Réunion De1;matologique de Lyon , 29 o-iugno 193:3) Nell'asma allErTgico ,B arber e Oriel hanno dalle urine sterilizzate em esse i1~ corso dc:l]n ; ottenuto, nei casi tralttati, il 25 % di' g uaricrisi o in quelle e·m esse nelle 24 ore se non gio·n i, il 20 % di miglioramenti notevo·l i, il 23 % di miglioramenti· non marcati, il 4 % si hanno crisi acute. A secondo delle a ffezion j d 'i1lsu ccessi . ' si preparano diluizioni diverse: 1 .p er cento In 12 casi di fEJbbre da fi eno Darley e Wbi- 11 ell 'emic.r ania o n elle allergj e da in ufficien za epatica, 1 per n1ille n ell'orticaria , n ell'tJdema te.ll ead hanno o·t .lenuto 6 g·t1 arig'ioni e G mig lioramenti notevoli. di Qulncke, n ell'asn1a , n ell'eritrodermia , ed e,rentualmente · .anche 1 per un milione . Savy e Thier s hanno· din1ostrato ch e lai soSi comincia con una1 serie di inoculazioni stanza P costituisce u1n 'ar n1a efficace per la intradermich e di 1 (20 di em e . a giorni a1terdesen sibilizzazione medicamootosa co,n sente,n r1i, e si au men ta 1/ 20 ·T)er volta fin o ad arri do di verificare la natura allergica dei disturvare a 3/ 20. Quindi si passa a·lla vi al sottocub-i e contemporaneamente di' curarli. Nei pruriti ~senziali , anche i ·più in''EJtera- tanea cominciando con l'/10 di em e. aumentando di 1 / 20 lJE-T volta fino ad arrivare a<l ti, sono stati ottenuti considerevoli vantaggi. 1 eme. Le jniezioni si ipraticheranno solo doGli eczemi migliorano sopra tutto quando po oh e sian o ·del t.utto scomparse le reazioni · sono aiCcompagnati da sintomi d 'insufficien'P1rovocate da quella precedente. Nel caso di za epatica, da emi'èrania, da orticaria e da reazioni tropipo inten se si dimi·nuisce la dose. • fatti d 'into~leran za alimentare. In tre aatSi di €.Titemi 1polimorfi si è avuta sempre la o·uari- La cura sarà proseguita per molto tempo do• po la guarigione appar ente dei fatti a l1ergici . g1one. GJ!i AA . h anno appli cato la ct1ra. in 47 ca.s i Ne1ll 'emicra11ia gli AA. 11anno ottenuto o la cli a11e rgia (eczemi, morbo di Duhri•nig, prt1guarigi·o n e completa o lar trasformazione de·l le crisi violente e intollerabili in cefalee at- i·igo, dern1atite medican •entosa,. fJritema polimorfo, asn1a, febbre da ft en o·, ernicirania , tenuatEJ o sopportabili , almeno per qualche insufficienza1 epatica). IIanno ottenuto la gua rr1ese. rigione nel 42.5 % dei casi, un mig·lioramenNe·l le sindro·m i d 'insuffi cien za epati ca rib·elto notevole nel 36 . l %, e in su ccesso com1p Jeito le di' natura funziona! ~ con. dist11rboi digestinel 21.2 %. Da. vi , n ausee, vertigini , cefalea , asteni·a, manifvstazioni cuta11ee, dolori all '~pocondrio e diMEDICINA SPORTIVA . sturbi d 'intoller an za alimentare, i vantaggi sono molto n etti. Lo sport sciatorio e la salute. L'introduzione de11a so·s tan za n el derma e an ch e più 'sotto· la pell6' provoca reazioni lo(E. B.\ ~DER. Mediz. l1lelt., 1 di c. 19.34) cali e generali' ch e di solito, non semnre, soN~li anni del doJJO-guerra lo porl sciano proporzionali agli effe,tti terapeutici . lc>rio, s.i è largamente c.lif fuso in tutti i paesi (si Le r eazioni generali e. vi'soorali son o variar.a1col an o· per la sola Gerrn.a·n ia ciroa: 500. OO·O bili. La sostan za P in do· i troppo a bbo11danti, o spesso ripetute o introdotte iper vja en - sciatori) e se ne co111:1Jre11de la ragio11e , in quan to cl1e esso offro una fonte di g ioia e di soddidovenosa provocano uno 11ock molto g rave. s fazione al giovane con1e a.l1l'i11di' iduo maturo , Di solito dopo 15-30 minuti si h anno li evi stati di n1alessere con vertigi~i , sen za però ce- .a ll 'appassionato dello sport come ali ' amante della .natura. falea e nausea. Molte e svariate son o le. influ enze b enefioh e Le metastasi m orbose so,n o più rai:re: rancl1e tJale· sport può esercitare sull 'org·anismo, fato1i puln1onari, bolJe· cutan ee, dolori articolari. Infine posson o osservarsi r eazio·n i fo cali vorendo lo sviluppo del corpo, della muscolatura, con l 'azione vanlaggiosa s ul circolo , sui variabili secon do 1'aspE:tto clini co de]] 'ad·l ergia : esagera.zione dell'eruzion e. de]l 'asm,a , · polmo·ni', sull 'a,prparato articolia re , pE::r le ·in fl~enze climat.icl1e e moltissimo , anche per Ja delil 'emicrania, dei dolori epatici . Le cause predisponenti a queste reazioni su a1 azione sulla psiche. Le influenze dann ose si limitano alle possibili l esioni ch e esso può generali sono lo stato morboso anteriore (le detw-m1inare. Secondo Hoferer, la freque11za reazioni sono più vive quanto più in si1~i'fì­ con cui tali le.sioni si ,rerificano sarebbe di c.anti le cau se ch e saatenano le crisi all·e rgiun.ai su 125; J)robçibilm ent~ tale statistica è che), la via d'introduzione (non utilizzare lro ppo ottimistic·a e ]'a percentuale è maggiore, mai la via en dovE.rnosa o intramuscolare), la specialmente se si calcolano anche i piccoli posologia (da notare ch e i milligralmmi posinfortuni. sono cbstituire dosi elevate). La proporzione dei vari tipi di lesioni è stata Le ·reazioni in gen ere si attenuano rprogres. la seguente nelle clinich e chirurg·iohe di Vien· sivamente con la ripetizion EJ delle dosi·, ma n a e di Innsbruck (le cifre di questa sono le::lvolta persisto110 in modo da impedire il messe fra1 parentesi~ durante l 'in verno 1931 proseguimento della cura. 1

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S EZI ONE PRATICA

e 1932. ~ ralture 2ti,3 % (4·0); co111mozio·n E.-' cei1acci , cl1e f.a1U110 fortern'len I e p1iegare il piede sulla gamba . Non sj ottengon o, invece, buoni i·eb,r ale 1 (2); lussa zioni 3 (3); distorsioni 58 effet ti co 11 gli esercizi di E.tste11sion e e rilasc ia(42,5); contusioni !J.5 (3, 5); ferite 6 (8'); altre 1 (1). m e·n to cl1e non offrono sufliciente prote2ione Le lesioni sono gP.ineralmente di media g ra·- J)er l 'arti colazio·11 ~. Chi 11a rr1uscoli, articolavità; rarissimi i casi di mort.e. zi oni ed ap·p arato legamen.toso d eboli d eve co·n tare di riportar e degli infort uni. Questo sport Il de-termi11ismo dellEJ lesioni è vario; tip ica va interdetto aigli individui con muscolatura lesione da sci è ·quella dovuta ad un osta1~o lo fi«1cca e poco svilup·pata. contro ct1i urta lo sci s tesso; se con la pu11 ta, si ha una fraLtura d el fen1ore, se con la parte Il sal to esige p·arec.chie s1Jeciali caratteristi111iediruna , la rottura d ella g amb·a o d EJl m.alleolo. ch e: r a1ìiidità di r e.a.zio·n e, velocità, coraggio, Le· fratture d el cranio e le commozioni .c ere- se~so di equilibrio e costituisce un buon eser brali' c;;i producono specialmente per caduta su cizio di coraggi o e iii fiducia in sè stEJSso. Non terreno duro (ghiaccio o roccia); quelle della si de·, ·e però dimenti caire ch e le 1nodern e corse colonna verLeb,r ale (per lo rpiù la XII dorsale o di sci esjgono altrel tanto e. forse, più corag l a I lon1b·a re) ·so,n o general1nente fratture cla . gio e 111aggiore raJ>idità di r eazione ch e lo compression e. Con le raccl1ette si possono J)ro$lesso salto. durre .gravi lesioni oculari o ferite perforanti Circolo e res7Jiro. Le esige11ze d ell 'organismo fino n ella cavità cranica. sotto tale rig uardo dipendon o essenzialmente La i11aggior percentuale di scia tori ch e ripor- dall 'essere , lo sciatore, un p rincipiante o non tano lesio11i è data d a[ pri11cipianti e da quel·l i e d.a l n1odo co11 c ui egli coltiva tale sport, se . molto provel.ti, di c ui il 56 % circa ha riporcioè , olo pe·r diporto o p,e r del1le g are. Il printato infortuni di ' un.a certa entità. Una buon a c)pian le sta sen1pre ul g uard :a voi per manteprofilassi d~ queste lesioni si fa co·n l 'all esti- Ilere jl pro1prio equilib·r io, fa spesso dei capir11ento di a da LLi oarrnoi sciatorii e di convetc}Jnb oli , sp reca nlolta forza inutilmente ])er nienti posti per il salto'. ric:.Jz,a1rsi ed , all a p1arte11za , si m ette in una poNei principianti , g li jnfortuni si iproducono sizio1n c sfavorevole pEJ.r la respirazione. Con la i)er ignoranza del pericolo, sopravalutazione rr1uscolatura tesa, ~i trova in uno stato d 'andella propria abilità, mancanza di un buo,n goscia , tale da agg·iungere un affaticamento al t1quipa1ggiamento. Con degli sci cattivi e non p1 oprio cuore; condizioni ta;nto peggiori per la bene collegati con la scarpa, si ,p ossono avere notevo le a ltezza a cui sì trova lo· sciatore. Si d elle cadute dovute a deficiente aderenza del raccon1an.da quindi a d esso, sul principio, di piede con lo S(..Ì . Il principiante ignora come am.dare molto a dagio e le ca utele saranno tandeve comportarsi con la corsa ch e si fa più veto mag'g'iori quanlo p 1iù egli è deb-0le. Man loce, tiene maJe la racchetta e corre quindi i I n1ano ch e egli si a ddestra, con il 1progresso delpericolo di cadere su di essa. InoltrEJ egli no·n la tecni'ca, 10 1 .sfor zo diventa minore fino a ohe sa appir ezzare a dovere la qualità della n eve ed lo sci atore si trov·a· nel1e consuete condizio·n i il suo spessore e, volendo f.ar troppo, si stanca di salita d ella montagna. e per tal modo, i suoi movim€Jllti di,1entano Nelìei corse e n e.11 e gare, lo sforzo può diveni11coordinati . È quindi b·ene oh e egli si ·a dde- tare eccessi,ro, s11)re cialmente in que.J~e· con suestri sotto una buona scuola . te da 18' e d.a 50 km. No·n ·è ancora d eciso,' peFra gli effetti b·e n efi ci d ello SJ)Ort cial or:c .. rò se ì l cuore d e llo sciatore si ipertrofizzi o sono da citarsi i seguenti. rLo'n. t\.cl ogni modo, le . corse di sci hanno il Apparato muscolare. Tutla la mu colatura del vnn~gio di compiersi in un 'atmosfera pura, sen za pol,1 er e ed in condizioni di facile regoCOI1p0 viene chia·n1ata in azione, sia per il la·voro dinamico ch e per quello statico.. La parJ.arizzazione del caloTO. tenza esige uno sforzo notevole, ch e si deve Grande importan za h a la tecnica, che quancompiere co·n 1a g.a n1ba in for le flessione sul t o più scjolta1 e leggera , tanto meno affatichepiEJde e con la forte ten io·n e. di tutti i muscoli r à lo $Ci ator e. Il respiro d eve corrispondere della coscia, dell 'anca e del tronco. È appunto alle fasi d el movimE-nto, n el sen so ch e si. d eve la contraittura statica dei musco·l i ch e n e svi- · comp.jere l 'inspirazio.n e quando si porta avanluppa il tono e la solidità , per cui alcuni spor- ti Ja ra cch etta e l'esp ir.azion e quando la si portivi ritengono cl1e lo c iar e ia controindicato ta a1ll 'indi etro. La r espirazion e si· compie quinper chi si' voglia dar i agli sport ch e richiegcli in l ln modo compl etélm ente fi siologico, sengono duttilità dej n11i.. ro li e rapide oontrazio11i z~ rir hied fTe sforzo antifi siol o~co n è al cuore n1uscojl ari. nè ai vasi . Lo sciar e, q11indi, influisce favorevolmen te sul r u ore e s ul r eSlpriro quando si Per il manegg·io della rn1ccl1et ta lavor a anch e hDdi l'.l d una buona tecni ra . la n1uscolatura della palla, d cil braccio ( pecialmente il tricipite) e dell 'a' 1ambracci'o. I Influen ze sfa1Yorevoli i possono avere quandolori allai schiena dopo le prime ciate od una do tale sport è coltivato da individui malaticl11nga sciata indican9 il lavoro ch e coim pion o ci. d eiboli, oppure in giovani ch e non . h anno t<lli muscoli . , an cora cori1piuto il loro sviluppo. In Norvegia, Come eser cizi prepar atori , l 'A. ritiEJI1e i111- I.a nazione .p1iù sperimentata in questo sport, .p ortanti olta nto q11elli dei mt1sco]i dei poi - non si permette di sciare prima d el 19' anno: 1

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JL P Ol. ICLINICO n

fAN NO XLII, NuJ\I. 2)

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te.n uto conto della maggiore lentezza di svilru.p ·1Jor l , J) Urch è i1on siano trop1)0 corpulenti e po in quei paE.'Si, n ei nostri si può con cedere sia110 un po · abituati agli sport. LrA. cita il a11cl1e .acl età inferiore, purchè si astengan o caso di un uom o ch e ha incon1inciato a sciare cl.alte gare. .a 55 anni e se n e è trovato assai bene. Grande imiportanz.a si dà giustamente a1l manLo sciare deve essere scelto come te-rapia tE"nere la r espirazione nasale. Tenuto però con- particolarme·n te nei n euraJstenici, nei neurotici , to oh e la stenosi nasale è molto frequente, il llei dE::pressi psichici. Nelle altre malattie, si volere ad ogni costo mantenere la rtSpirazione deve badare anzit.utto se si trat1a di individui per il n·aso porterebbe ad una respirazio·n e ste- ab) t.uati o non, specialmer1te negli ipertonic.i.. notica , con tutte le :;ue con.seguenze. È poi im- Gra11de c.autela, si .a,rrà Ilei casi guariti di tuberportante al principio della partenza il fare colosi ì}Ol1nonare, specialmente se recenti. qualohe respiro profo·n do, in mo·d o da evitare l 'eccessiva dispnea all'arrivo. Nor1ostante la possibilità di lesioni , lo sciare Ma quello che distingue. 10 sciaire da altre costituisce quindi uno sport sano ed altanier1fe attività sportiYe sono le condizio11i climatich e corlsjgliahile, IJarticolarrnente ~datto a miglio· l A· rare la salute del popolo. 1Da questo punt0 di · · · 11~ cui ~1 s:~ ge. ii.a. pu~a, secca, fredda, m agvista, è dEJ'Siderabile ch e si diano tutte le faci~ore d1lmz1one ~el~ oss1'g eno e notevole irrag- litazioni per potei· compierlo in buone condig1amento. Grandi differenze si hanno per que. . st 'ultjmo se tale s1port si compie nelle brevi zioni. fil. giornate i1ata1lizie o sull a fine dell 'inverno con Le lesioni da sci. più lun go soleggiamento . La seconda metà di febbraio. e la prima di n1arzo sono , qu~ndi, (in (H . J.\.NGERER. VJi iener l(lin . lVochens., 14 di~ern1an 1a) le e~ocl1e prefefibili, tanto più ch e, cembre 1934). 1n tale epo·c a, s1 ha ainche una magg iore altezza di neve. La grande· di·ffu sione dello sport sciatorio Ottimo eff€Jtto 11a anzitutto il cambiamento ha aume·ntato il numero delle lesioni da esso di cl~ma il quale, specialmente se si va a no- derivanti. La maggior parte degli infoDtuni ·s i te,·011 altezze, agisce arnche da ,p rova di carico. verifica lp€Jr c·a1dute sopra la neve senza forti 1\1a i buoni effetti si hanno anche ad altezze attriti ; sono, quindi, rare Ile grarvi' lesio·n i , n1edie; migliora la reattività cutanea, per i specialmente le fra tture com.p licate e, se anforti cambiamenti di temperaturai a cui è espo- che un framme11to osseo fa ca,p olino attrastc lo, sciatore e sono favorevolmente infl1u en- verso la cute', il processo di g uarigione se,g ue zati an ch e il circolo, il respiro, Ja formazion e il corso normale, mancando l 'insudiciamento <li ca lo re ed il ricambio . La purezza de:ll 'aria con la terra. Di,rersam en tf> vanno le cose ed il frutto di esser e priva di sostanze irritanti quando la n eve è scar sa, il terreno gelato, speagisce in senso assai favorevole sugli asmatici cialmoote sul principio dell 'inverno, oppure e n e.gli individui ch e soffro,n o di stati irrita - quando lo sciatore batte contro oggetti duri , 1 ti'vi bro·n ohiali. Si comprende che, in quEJSti com e tronchi d'albero o sporgenze rocciose•. casi, il permesso 0 m eno di sciare dipe·n derà Si producono così le co·muni fe·r ite a111a parte ant.eriore del ginocchio p er caduta su roocie d.é\ ll o stato ge·n erale. La grande diluizione di ossigeno de·l clima scop·e rte o po·CO· rivestite di neve·; aneli.e i fredi altezza iporta ad un aumento di E.moglo·b ina quenti' emato1ni della reg ione glutea e del1la e dell e emazie, che si ha già ad altezze di un pnrte esterna della coscia rico·noscono la stesmigliaio di metri. Nota è l 'inflaJtenza dei ram,cri sa cauSlal. ultraviol etti , specialmente nella seconda m età Nella corsa i 11 vic inan za di rupi e siepi, se·dell 'inverno; quelli infrarossi agiscono sulla c.o ndo la velocità dello sciatore e la violenza san guificazione della pelle e favoriscono l 'azio- dell'urto, si possono avere anche lesioni molto n e degli ultravioletli. Si deve péTÒ st.are atten- gravi. Così si sono prodotte lesioni mortali ti a r1on fare, in questa occasione, dei bagni 11er lacera1Zione del fegato, per fratture del di sole, come è purtroppo la mo-da, perch è si . cranio in seguito a ca duta su un mucchio di possono avere per cons~auenza delle gravi u- sassi; in una corsa di camip ionato nel 1932, stioni . Un' esagerata e continuata esposizione uno sciatore purdette il co·n trollo del suo slanai raggi u ltravio letti, s pecialmmte per atzione oio ed andò a finire co·n tro u.n a lbeiro, riporsulla colestE.T ina cutanea, avreb•b e lo svantag- tarndo una ferita polmonare, una frattura g io di favorire le malattie vasali, partico.Jar- esposta della inandi·b ola ed una co·m mozione 1nente l 'a.r teriosclerosi. cerebral e, m.a })Qtè cavarse.Ja. lJn altro, du~l clima di altezza ha anche il vantaggio di rante un'ascen sione sulla n evE.~ venne urtato agire favorevolmente sul ricambio e sul si te- dia. uno sciatore sbadato, riportando la fratina nervoso vegetativo. tura della g amba. Molto temute sono le caNt)tevoli sono , dunque, i vantaggi' di questo dute sulle racch ette, ch e hanno portato a sport, vantaggi ch e si h·atnno con un soggio·r no gravi lesio·n i della fa ccia: ed anche a cooità. t111 po· prolungato; 2-3 settimane di sport scia - Oggi tiaili le8ioni sono più rare, 'Perchè le raclo~·io hanno l '~ffetto di un ·periodo doppio di ch ette sono n1unite di t1n pomo di legno o di c ]1rr1a di . montagna . . durante l 'estate. Anch e ~]i cuoio . uom1n1 anz1an1 possono darsi bene a questo La m as im a parte delle tipich e lesioni da 1

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lA NNO

XLII,

NU1\l.

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SEZI ONE PHATJCA

~ci

riguarda g li arLi. FratLure ossee deJle µiù svariate forme, fralture deJla tibia per torsior1e dis torsio·n e della ciarv iglia e del ginocchio, s~ialn1ente del legamento lateralt•. Quest 'ult1ma . vie·ne spesso scambiata per una Jesio·n e ciel menisco ed è spesso acco·mrp1ag·nata da u11a lesion€J interna dell 'articolazione, che si rnanifoota con forte versamento di sangue nel1:articolazione stessa. Rare sono, nello, sport sr.iatorio, le lesioni dei legamenti cro·c iati; non C1eqµent.i le• fratture del feTrlo·r e e ]e lesio·n i del I 'anca. 'fipi che sono , p·e r g·li arti superi.ori , le di" torsioni nell 'ail·ticolazione d el rpollice, spesso. acco111pagnale da frattura del primo metacarl.lù, la così detta frat~tura di. B~nn e t. Fr attur~ spirali dei metaoa:rp1 e Jes1on1 del polso s1 produco·n o spesso, specialmente quando lo sciatore Lenta cli impedire la caduta appogO'iandosi fortemente sulla racchetta . Sono inoltre da menzionair e le lussazioni della spalla che si .p Toducono p er caduta , sia sulla spalla stIBsa sia sul gomito. In un caso osservato da Il' A., tale lussazione si pro·dusse a causa dellaJ racchetta impigliatasi in t1n tronco d'~l ­ bero durante la corsa, prov o·c ando la fuor1u·scita d ella testa on1erale dalla cavità articolare. Non frequenti s..ono _le lesio11i d ell·a1 col~nna ·vertebrale e d el · bacino; una tragica les101n e dE:lla colonna vertebr.a le si eb,b e in un individuo c h e per la prima volta ca lzava ~li sci e ri1portò un a fraittura da scl1iacciam ento alle vertebre lombari con lesioni del midollo . L' A . riporta una statistica di 255 osservazioni, di cui 160 agli arti inferiori. 73 ~i superiori. 7 al torace e 15 alle parti n1 0Jli. Fra le lesioni de:gli arti inferi·o ri si hann o 76 eiontusion1i e dis{orsioni, di cui: 4. al h·alCinr. e sacro 1 all'anca. 43 al ginoc:chio e 28 a11.a ca vigli~. Le 84 frallu·re so·n ~ suddrvi se: 3 al bacino 2 al fen1orei (1 complicata). 20 alla tibia, 20 ~Ila gan1ba (1 complicata) 35 al mallleolo. Lesioni de·gli arti s uperibri. Lu ssazioni e cDntusioni. 53 spalla, 20 so·n tusi·oni e 12 lusS<lzioni; :polso e m ·a!Ilo 9; distorsioni ~el . po.Jliw 9 ; distorsio·ni :Iel go'111ito 2; 1ussaz1on1 d~l gomito I . Fratture : scapo la 5; omero 6; rad1 0 3; metacaPpi 6 . Sono rnoltre da n1enzionar ~i ·1- co·n tusioni .al torace e 3 fratture di costol1e. L' A. esamina poi le condizioni in cui si produoe 1:in fortu?io sci1rutorio, che ~i ha il pii ù s:r..•esso nei camp1 mo.Jto frequ e·n tat1 , co·n terreno duro e gelato e nelle g randi ve1locità , ql1ando si cer ca ·ai .sorp1~ssare ·un corripetitore, il che per uno sciator e n?n molto p1r~v€Jtto c0stituisce u11 mo·n1ento d1 g rande pericolo. Lr.. stato di stanchezza contribuisce notevo1rr1ente al determinisn10 d cllta Jesron e. In :lil ta montagi\a, lontan o dalle strade battute gli infortuni sciatorii son o relativamente ~carsi, m entre i l)ericoli stanno nella i1os ih1lità di val an~rl1 e o della t ormenta. '1

I11 alcune g·10t11~Le, g·li inforLu11i sciatori si accumulano, com e è aic caduto ad Innsbruck lo scio rso anno, con 30 fratture n el solo g·iorno del 26 dicembre; nelle due fest e, gli sciatori si erano dati ad eser cizi · sbrig liati , mentre poi ii on era da escludere l 'azion e dell'alcool. L'andamein to 1:legli infortuni sci1aitori s~O'llle uu certo ai1damento, sale:ndo ra·p1idamente dal principi o dell 'inverno , mantenendosi ad una certa altezza sino allai m età di feb·b raio e poi nhbassandosi gradatan1e·n te.. ·1-alvolta, però, si osser,1a urt ir11provviso acc11mulo verso la second·a: m età di' marzo. Su] pri11cipio dE:ll 'inverno viene la sma11ia dello sciare , la neve è scar sa e lo sciator e poco sp,erimentato , si,c Gltè 1'infortunio è più fa cil e. Verso la fin e di fehbraio, le condizioni d ella nme si fanno cattiYe :-;irchè il numero degli sc:iia1tori din1ir1uisce.' Il forte aun1e11 to verso la fine di m.arzo si spiega col fatlo ch e in tale epoca, g li sciatori acèorrono verso i più elevati campi sciatori , rnEJntre la n eve è allora « m ·arcia » e Io sciatore si può sprofondare improvvisamente , il cl1 e è rparticol.armente Jì ericoloso p er i malleoli e per i metacarpi. Il p·r incipia11te che apprende l 'arte sc~·uend.o· l1~1 c~ir so di ~ci non è m olto eS·J?OS~o. al peri: colo·; Knoll riportar soltan lo· 6 casi dr infortuni • • • • • irt 6000 ore d1 in segna1nento, p·e r 1 pr1nc1pianti. Vanno più soggetti a les ioni quel1i ch e jmparano l 'arte ·da qualche camerata o d.a siè. Spocia ln1ente pericolosa è lai tensione dei muscoli , c,h e p rovoca rpiù fa ciln1ente cadute. Lo ~ciatore sperin1eniato, invece, 1)r oced e sempr e con i muscoli rilasciati . La . frequenza d elle lesion i gravi su~i~ce­ n1olte variazioni; taJrvo]tn no·n e· ne venf1ca i1essuna fra molte centinaia di sciatori; altre volte ' inveoe , se i1e hanno molt.e: co·s ì Nreden , su 2000 sciatori dell'Univer sità di 'F riburgo·, osservò 12 fratLure e 120 lesio·n i articolari lievi. Nella località d ove si trova I' A., tale propo·r zione cli fratture sembra molt.o b.assa. P er quanto rig uard·a le gare, ]e probab-ilit~ d'infortunio sono più scar se n ell e e-or se di fondo e n ello slalom, m entre so·n o più frequenti n ei· salti e n ell e corse sui campi . Anch e per i salti , le l ~si oni , pure essendo. ab:. bastanza frequenti son o r arame·n te gravi ; v1 ~>revalgono le lesioni arg-~i ~rti in f~riori . .specialmente fratturo e les1oni d el ginocchio e del mall eolo. L' A. cita l ' infortunio riportato· 3,[ cam pione mondiale Bier ger Ruud ch é. in c.lduta p er un salto di 65 metri, rirpro rtò 11na lesio·n e del menisc..o inte·r no; questo· venn e as;portato dall 'A. stesso; lo sciator e pegg-iorò le sue co·n dizioni continuando lo sport nel lo stesso inverno ' sicch è fu necessaria in seguito . . l 'as1portazio·n e dei legam€.1nti cr ociati. Risulta , ·in oom,p lesso , cht• il num ero cl ~al ì i11 forLuni sci.a tori è in rapporto con il n Ull l rro· clegli indi,·idui ch e , i dan110 a tale sport . fì l. 1


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JL POLICLINICO

DIVAGAZIONI La sifilide dei gra.ndi uomini. La. sifilide è un tristt-· apip annaggio dell'era 111oderna. I popoli delle a11tiche civiltà e del" rr1edio evo no·n conobbero questo flagello· e non desta qui11di meraviglia se no·n si ha 1totizia che n essuflo dei n1olLi gran.di uorr1ini della Grecia e di Ploma ne· fossero col11iti. ~1a i1ei secoli successivi al]a. sco·p'e·r ta del1'Americ,a , avvenirn.e nto al qu.a le seguì la ·d ifft:sione della sifìlìcle nel n1011do antico., i g·randi artisLi e scienziati no n sfuggirono al fato con1une. Si sa ch e furo•n o sicu1,amente sifiliti~i, ancl1e per loro co·n fes·sio,n e·, Benvenuto . Cellini, Firenzuolo·, Erasmo dn J{q tterdan1, H·u tten, Celius e più tardi Miral:)eau, Do·n izetti, Lassale, Euge11io Sue, Heirte, Guy de Maupassant, Nieotzsc.h e, S1netana, Ba11del.aire, Lenin e Wilson. · A . .Braun, che 11a recenLemente scritto un r1iccolo volun1e sull 'influenza esercitata dalle malattie sul desLino dei gra1n di uomini, nota .g iustamente co·n1e la sifilide essendo un 'infez ione cronica cl1e colpisce tutt 'intero l 'orgar1ismo, deve avere un notevo·le infl1u sso sullo psichismo e quindi sulle ma111ifestazioni del 1}ensiE.To. Sta di fatto che la sifilide può prro·durre ogni so·r ta di alterazio ne dell'attività S]Jiritual'e , dai piccoli distur.b·i che sono ai 1n.a rgini de,gli stati fisiologici alla co·mipileta deva1stazione mentale , come si ve·rific.a nella paralisi p ro·g ressiva. Lo stesso A. rileva che neg·li artisti n ei quali la ·sifilide evolve verso la paralisi gooerale -comp1are una stran.a1 ipeTattività · pTodutti,1 a 1 forse in rapporto àd alterazioni vasali eid all a .conseguente ip,e remia cereb·r ale. Do.n izetti, due anni prima che g li si m.a lì.ifestasse I.a demenza, condusse a termine cin qi1e o·p ere in un solo anno: In qu·eisto p·e1·iodo pro,d uceva ancora })iÙ facilmente fJ veloceme11te di quel che faceva · di solito: coim pose il « Don P·a1squale >> in otto giorni. Ed è :sorprendente che pro·p rio allora si dimostra TLon solo più inspirato ne1la ven.a lirica, ma .ar1che più maturo l ' rpiù rob·u sto· nell 'orchestrazione. E tutto ciò malgrado soffrisse di cie falee a tipo err1icra11ico e di stati depressi.vi cJ1e gli im,p edivano di lavor.arE-'. In quel perio·do eb·b e anche un accesso ap·o p1lettiforme. Nietzsche nel 18'88, anno nel quale soffrì il primo ·a ccesso p·aralitiforrne, scrisse tanti l~­ bri che un uon10 nor1nale no n sarebb·EJ riuscito a copiare ·11ello steisso lasso ·di tempo. Alla fine dell'anno scriveva: cc IF rattanto tutto procede meravigliosamente: . io non ho mai vissuto un ten1 po sin1i]e a quello trascorso d.a1l principio di settembire ad o•g gi : il lavoro JJit1 astru so n1i son1 l)ra legaero come un giuoceo ... n. 1

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[ANNO XLll, NuM. 2]

La fuga delle idee, il delirio di grandezza, l'euforia che sono pro.p rie della malaittia in pieno sviluppo, nella fase predemenziale si estrinsecherebbero co·n un' E.~agerazione del senso della propria p,er8or1alità, con una. maggiore vi, acità della fantasia co·n feTendo al pensiero U Jt volo p iù am.p io, un aolo rito più vivo·. Gli scritti di Nietzsche fino· alla cc Gai1a: scienz.a n rivel.ano certo un fo rte tale·n to , ma non quella particolare profondità e ipotern za di pensiero c·he info·r 1nano gli scritti su coEJssivi. Le 01»ere che hanno una vera impront1ai di genialj1à sono quelle scritte du,rante i sei anni precedenti al ma11 ifest.a rsi della p1ar~l.isi progres• s1va. Con il manif€JStarsi della demoozia,, all 'età di 44 anni, cessò di pro·durre e nello sfacielo clella sua mentalità rimase inattivo per o1tre 12 .anni fino alla Inorte che avvenne nel 19Q0. Guy de 1\.Iaup assant fu un altro uomo emir10nte vittima della demenza paralitica . Era un uomo fisicame·n te robusto, most~ò una intelltgenz•a1 eccezionale fin da ragaizo, ma era costituzio n.al.'mente neuropatico: aveva . un temperamento· maJi11conico e soffrivai spesso vere e.r isi di ang9sGia. . . Contrasse la sifilide a 27 o 28 anni. I fenon1eni della metalue cerebFa.I e _(.alterazio·n i della pupill!a, anomalie J?Sicl1iche) co·m parvero rapi·damente. Tuttavia i11 questo periodo ~li scrisse la novella' : « Boule de Suif » ch e. CO· f't.ituisce il suo oa11olavoro; f ' continuò per dieci anni ancora a prC? durre sempr~ con : µiaggior lena, durante i quali scrisse 10 r9rn.a11~i, 215 novelle e due opere teatrali. Nel~a .fase più acuta dell a1 malattia scrisse: « Fort comm e la mort », « Notre coe ur », «L'inutile hea.uté )) ,..(( La via E-Trant'e )) ' L'àme eit rangère »>, « L'An,gelus », opere d'arte · di p·re.gio eccez~o 11aie ·e che da sole avreb·bE-'ro assicurata 1a· fan1a dell!o scrittore. Ma~arado i progressi incessanti della in~­ lattia in nessun lavoro si not1a1 un'alterazione ùello stile proprio dell'autore, una qual's iasi deficienza o oscurità. Colpisce, anzi, la ·concisione, la semplicità, la chiarezza dell'esp1ressione, la precisiot1e dei giud izj. Gli ultimi liàvori, forse anche ·più dei prin1i, rivelano l~ squisita sensibilità dello scrittore, la sua sottil~· caip acità di analisi psico]'ò gica. Guy de l\ilaui""assalilt aveva appena 43 a11ni quando mo·r ì. Tenuto conto· ch e egli contrasse la sifilide· a 27 o 28 anni e cl1e i primi segni della paralisi furo·n o constatati in lui da un medico parigino, il dottor E. Landolt, due o tre anni dopo il contagio, ·si deve amm~ttE..'!'.e che egli rpro·d usse più i11tensame~te e m_egl10 durante l 'evoluzione della malattia. Verso g li ultimi .a11ni ~Jier calmare i suoi dolori fisici ·e la sua irreiquietezza spirituale egli si ,a bb·a ndonò agli stupeface·n ti (cocain~, etere, op·p·i o e mo·r fina) cl1e agg ravarono la situazione. 1

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XLII.

(ANNO

Nu~r.

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, Dopo un tentativo di suicidio nella notte di ·Cllìpodanno del 18·92 le sue facoltà mentali de~1ddero precipitosamente e si rese necessario l 'interna1nento in una casa di salute dove ri1nase fino alla morte (1893) . Il c aso di Guy de l\llaupaissant dimostre;rebb8 più chiaramente d ei precedenti che la paralisi progressiva nella sua fase· ini ~iale produce un esaltamE:nto di tutle le att~yità spirituali particolari degli i11dividui che ne so·n o .c,olp·i ti. Tale fartto sarebb e confermato anche dal e.a. o di Smetana, un musi cista ceko che comi)ose le · sue migliori opere musicali durante il periodo d'invasione della paralisi gen erale. Del la stessa 111alattia, morirono nel 1924 due t1omi1li che eb,b ero u11a grandE- in1port.anza itegli avvenimenti legati a lla guerra mondia~e : Lenin e Wil so11. .i\ con ti ·fatti si può ritenere che- Lenin sole11ne l a gran de lotta deJla rivoluzio·n e e svilu.ppò l 'in1m a11e lavoro della ricoslruzione della Russia su nuove b asi politiche ed eco r1omiche pro·p rio lle'1 periodo iniziale della paralisi progressi,ra e forse ancl1€J durante la .:u.a evoluzione. L 'O•pera1 di v"\l ilson è allCO'r a molto diSC'USSa ' sopra tutto n eii riguardi del suo 'concorso ai trattati di pace. L 'opera cl1e egli svolse a Versailles rivelereb be più un dec.a'd in1ento che un eccitamento delle sue fa coltà \ intellettuali. Il ~llO caso quindi non è dimostrativo. Il rartto . cl1e la paralisi pro·g ressiva ha colpito uomini eccezio11almente en1inenti in v.a ri<' attività intellettuali ha fatlo ritenere c1h e i cervelli più evoluti o sotto.posti .ad intenso lavoro fossero più sen sibili al virus sifilitico, (,•d in particolar n1odo a quello che si estrinseca clinicamente con la meta1ue n ervosa. i\i casii· sopra accennati e ch e sono i più famosi, altri casi bi potreb·b ·e ro aggiungere di paralisi' ·p rogressiva verifi catisi in uomini insigni nell e c:llfti, n elle scienze· e nella 'P'Olitica. Al riguardo è d.a ricordare da noi l 'autore del nionumento a Viltorio En1anuele II , l 'atchitetto Sacco,n i, al quale la demenza itnpedi di vedere realizzata1 la stia o•pE.Ta, che solo ora sapientemente isolata appare n ella sua magnifica grandiosità. In r elazione ancl1e a lla circostanza cl1e la l?aralisi progressiva è rarissima nei po poli non ar1co ra ci vilizz.a ti, nei quali. la sifilide ha anc:ora: importanti rrlanifE:stazioni secondarie e terziarie,. n1entre si diffonde sempTEJ p·i ù n ei r}o1; oli da alta civiltà ha -aggiunto un altro· argomento a favore della tesi ch e la n1etal ue nervosa sia un portato de.Jl 'aIUm ent.ata cerebralità. Sta di fatto p er ò ch e la de1ne n za paralitica c olpisce sen za pre ferenza tanto gli individui che per rag ione delle lo·r o occupazioni sott o 1

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SEZIONE PRATICA

pongono ad un eccessivo lavoro il sistema 11ervoso, co·m e quelli addetti ai soli lavo,r i mrunuali o ch e a ddirittura vivono in ozio ed emotivamente una vita tra11quilla. La p o·p olazione dei rna111icomi è d en sa di dementi paralitici appart enenti a tutte le classi sociali. Non è m en vf•ro il fatto recip·r oco ch e n1olli uomini insigni iit tulte le attività del pensiero, stre·n ui lottatori furono certamente sifilitici e non soffrirono la para1lisi progressiva e la tab·e : ad es. Benvenuto Cellini, Hutten , Er asmo da Rotlerdam, Lassale, Miralbeau , i\1urger, ·B audel.aire. il quale ultimo so.ffrl sifilide cer ebrale e non paralisi ;p,r ogressiva, eh~·, com e è n·oto, sono affezio,n i anato,m o-pa tologicarnenle e clini carr1en te ben differenti. Heine, Eugenio Sue, Hoff1nann, morirono di tabe, che rr1algrado le affinità con la paralie:i, se ne distingue per I.a diversia1 localizzazione, e no·n si può dire che il grande poeta, il gr ande romanzi er e; ed il grande giurista ab,b iano affaticato più del ce·r vello il loro mid ollo spinale. P0rtantc l 'evoluzio11 e della sifilide verso le rr1 a1n ifestazioni · paraliti cl1e e tab·e tiche d eve m ettersi in co•n to di altri fattori. Si è parlato di un virus neurolro,po, per la m etalue n er vosa, e di un virus dermotropo; p·e r la sifilide c:utant::a e viscerale; si è parlato di modifi ca1ioni del virus indol le da ca.use varie e sopratutto da ll 'azione or.arr1ai secolare dei medi can1enti antisifilitici; si è rparlato di modificazioni indotte n el] ' organismo attr.averso le varie gene·raziO'Ili d.a i mcidicamenti ste&si. Si tratta però di ipotesi no11 solidamente suffragate da fatti·. Ritornando alle id€Je d el 'B r.aun, il quale, con1 t: si è visto, sostien e ch e la paralisi prog r essiva n ella sua f.asEJ iniziale produce un 'esalta7.Ìo,n e delle attività cerebra li , e quindi increrr1enterebbe e perfezio11ereb·b e la p,r o·duzion e dei grand~ uomini, hon sembra che i fatti esposti p·er la documentazion e di tale aSSE.TtO siano sufficienten1ente co11vin centi. · Non è a mer.av~gli are ch e ·D onizetti in un ·aiJ.lnO p1ro,dusse cinque opere, se si considE.·ri che egli nelìa su·a non lunga vita ne portò a compin1ento setta11ta. II periodo nei quali Nietzsche e 'G uy d e Manpassant scrissero· le loro ·m ig liori opere corrispose, è vero, a quello rpreparalitico, ma coinc:ise an che con l'età m.atura1, n ella quale in ge·n ere la produzion e d ei pensatori è più perfetta. Può sorprlndere e può incr escer e ch e spiriti cosrì .alti si.ano stati disi11tegrati e annientati dalla dem enza, ma finora nulla autorizza· a ritenE.Te che la malattia che si manifesta fi11 dal ·r~rimo momento con sinton1i di deca dimento rr1entale possa ini ziar si con un'esaltazione d el]a cer ebr.alità. 1

argo.


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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. <;. BrLANCIONI. Acca11 t o a Diori.iso. Un val. in 8° di pag 18·9. , e.on rnolte· figure e ricproduzioni di musica , rilegato . E~_.lli Leg·a ed. Faenza , 1934. L. 20 (•) . Con quEJSto su o nuovo libro, il1 prof. '.Bilan·cioni ci fa ancora spazi are n ei campi d ella divina arte d ellai m .usica. Il sottile e m agico incanto ch e si effonde da ll 'andamento melodico del parla re, g ià da 11 'A. accennato n el suo &tu·di·o sui dialetti ita liani , viene qui studiato n elI 'c1mbito più v.a slo dell.a lingua in gen ere, dirnostrando l 'intimo rappo·r tc ch e la struttura dell e :parole e la loro accentuazi'o ne h a nn o· con l 'espre·ssione e l 'eflì r..aci.a dE.tl discorso. La music.alità dei versi, della prosa di una1 frase Yiene qui analizzata CO·Il fine gusto su i1umerosi esempi di scrittoTi nostri n1E.11ten don e in r ilievo le r econdite bellezze. ]\fesse co sì le basi d~·lla musicalità d ell a paro la, 1' A. passai ad es1)on·e l 'in co11tro· delle paro~e co~ la ~usìca n.el ca nto, in c ui ]a paro.Ja a111ma 1 suo11i e precisa il senso della melodia ntentre i su oni trasfigur an o e commenta/Ilo l~ l)<1ro1a n1oltip1licandone l 'en ergia e la for za di e$pressione. E p·a ssa, quindi, ad occu par si d el T11elodran1m.a, l 'esempio più t1piico dell ' union e ?el~e parole con la musica . Dai p rimi albori ~1 questa forma d ·arte . arriva al rigoglio·so sviluppo ch e. essa ebbe i11 Bellini Rossini ~erdi, \iVagner, ecc. e ripo·r ta vari e~ernp1i eh~ dimostrano come nel g rande artista tale ad erenza è perfetta. Si diffo·n de particolarmente $Ulle O·p ere di Leo11c.a vallo, di cui riporta vari spunti .m.e.lo,dic.i, rivalorizzando questo musicista e d1mo.strando ]a spontaneità istintiva delJ.a s ua musica 1 perfettamente aderente all é' parole. E.:sam ina in seguito l'avvenire del melodramn1a e le condizioni d ella sua rinascita. Fra le. varie questioni di cui è ricco il libro, citiamo quella della trad11zio·n e da lin gue stra11iere che, spesso difficilissima per le opene d egli scrittori, è addiritt ura impossibile p~'I· le p,a role musicate; basti pensare all e traduzioni d ei li'b-rc•tti warg neriani e dei Lieder di Schub~e~t : ricordia1110 a tale rproposito le acerbe cr1t1che di. Gounod alla traduzione itali J11.a de] suo 1Fa11st. . Il li~ro del BiJaii.cioni, denso di pensiero, r1 cc ~ d1 co·~tura var1a, si Jeigfre, si rileg ge, si meditai e c1 trasporta in lln 'atmosfera elevata e f.erena. fil. 1

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(*) Il volume è in vendita anche presso l'editore Luigi •

lAi~NO

JL POLICLIN I CO >>

Pozzi in Roma. via. Sistina 14 .

CENNI BIBLIOGRAFICI ni<' H orrri.n•nforschunq und ihre l\fethoden ilfa,x Reiss. Vol. in·-4°, di pagg. 415. Urba11 & Sc.h warzenb erg, ed. RM. 15. Con qu&5to .· uo libro l 'A. lJorta un notevole c-ontrib11to alla detern1inazi one dell o . tato at-

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tuale delle nostre conoscenze n el can1,p o del1'endoc:rinolo·g i.a : e c iò è tanto più d€6ono di f:,'] ogio in quanto l'incessante •pr ogresso e trasformazione di questo campo della medicinarr mentre rende sempre più 11ecessario ch e di tanto i11 ta? Lo ci. si soffermi a rigu.a rdare l 'opera compiuta, rl progresso raggiunto fa di fl ltre ttanto più difTìcilc• e peno-sai Ì 'opera' di co1ui cl1e deve rintracciare la sua via tra Ja 111as.. a . er1orme della letteratura di og11i paese. lì ljbro è diviso - nella sostanza se tlo·:o nella forrna --:--- in . due parti; n ella prima sono tr~ltate ~ a .fis1ol?·g 1a, la farmacologia e la c.11i1111ca de1 singoli orrr1nni; nella seconda la me•todica orn1onica cc che comp1re11de la d i1rto~ lra.zioi1 e bio.Jogica degli or1noni, la deterJ11i11az1one della loro qu.a11tità e dell' cc unità orrnon~ca », 1 ~ t~cnica per l 'E:strazione e la puriGca!Z1one dei singoli orn1oni e il materiale da usare ». . Cl1iude _i I libr~ una p·i c.c c)la Il o ta - 2 pagin e <?.1])pena - in c ui però è r acchiu so 111i 11ar e, il SPgre to della scarsa effi cacia d ell e cl 1re 0r1 11 J ni~~e, . fo.n damento primo· e aipparenteme11te g 1ust1fi cato dello scetticismo di rn o Jti~ · e il segr eto co11si'ste in una serie di fatti . 1\11- \ zi1uttG molti preparati ormo11ici sono. an cora cc im Kindeschuhen »; in se.condo luo·o-o r11olti m edici ~i servono ancora di vecchi p r eparati ch e oggi sono stati' din1ostrati ineffi caci· terzo l 'indicazione pTeci sa a ll 'imp-iego di q~esto ; quell'ormone, sulla scorta dei d a ti clini e i è spesso ~iffi cil e; quarto si richi'ed e spesso ai preparat.1 quello ch e non possono dare; e in fi11e il quadro della disfunzione endocrina ries~e di solito· da 11-a lesion e di l1iiù .glandole, cosicchè la curai deve esser e nece·ssariament<.1' complessa. Tutto ciò di1pende dal fatto che il chimi co di solito, no·n è al tempo stesso sufficiE-'llte co~ fi().scitore d ella fisio.Jogi.a endocrin.a , e ch e d'altro lato - m .an ca ancora uria sistem10.ti ca ben determinata per l 'esame d e i malati' endor.rin i : qu esto sar à il rompito cle1 futuro. V. SERRA. 1

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Le tra.iteme1it des rhumatismeschroniq11 es . .T. B. Balli ère et fil s , édit . P aris. FoRESTJER .

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1934. 12 fcs. In poco· J:>ÌÙ di 100 pagine l 'A. , consulente <li Aix-les-Bains , scl1er11a tizza q11anto la propria grande eSlf)'erien za g li ha mostrato su·l la cura· d-élle diffe·r enti forme di r eumatismo crani.. co. D apo· aver a.bbozzato una classificaz ione dei reumatismi cronici', pas$.a in d ett::taliato e5am e le cure c·o·m uni ai differenti tipi di malattia. Di poi parla della scelta d el modo d 'iapiplioo1zione, dei 'Vari metodi teirapeu1iti n!8i r~guardi d E,•lle artrosi con sideir ando l 'n.zione e l 'indicazione dello zolfo, dello jodo, dE.•ll 'ortoJ.>edia, della chirurg ia , del r egin1 e-. Nel capitolo delle artrit i discute d ei mP.t0rli di arresto dell'evoluzione con l 'estirpazione d ei fo colR1i in fettivi. con la vaccino e protei- ·


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SE ZIONE PRATICA

n oterapia; p arla d eila ch emioterapia ed infir1 E. dell 'opoter a:pi:a insistE:ndo sulla utilità d~ .a.. _ociare razio11alrr1ente questo e 1q uel n1eto <lo , questa e quella sosta111za, rico,r da ndo come ~dl ' infuori d elle :1zio·n i sinto·m afjche e p atog·enetiche, d agli altri sist err1i di cura i risultati sono da atter1dersi dopo ripetute apvlicazioni. ~lONTELEONE.

cinazio11i, la tec11ica t erap eutica , tabelle del valore nutritivo dt::gli a lime·n ti, cure diet etich e, nozi'oni di chirn ica e micr osco·p ia, i nuovi t ermi11i tec11ici. I due volumetti rappresentano il vero v'a1drmecum d el rr1edico ch e, con sultandoli , vitrover à utili e pratici consigli. fil .

Tran.sfu sion, du sarig et immunofìansfusion .en pratique m édicale. Vol, d,i 17:~ r)ag. é 15 fi g. Nfa,s so.n E:,i C.ie édit. Paris, 1934.

ACCADlMll, 50CIETA' MEDICHE, CONfiRESSI

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LIÈGE .

Questo volumet1o della collezione di cc l\1ed1 c i11a e chirurgia pratica! >> tascìa da parte ogni nozion~ scientifico-biologica r iguardante la tra s fusione, mentre invece cerca di delimitare dal p11nto di vis ta pratico il do·n 1inio di un metodo t erapeutico ch e va · sempre più a cquist ando te rreno. Sono nozioni pratich e df-itate da p ersona ch e ha al suo attivo infinite t.ra fusio ni . Successivamente so·n o illustrate le relative in, di cazioni n elle malattie del sangue e d egli or,g.ani ematopoieti ci, n el le gravi ernorr:1 tubo digestivo, n el tifo , nE:lle affezioni del re11e, n ella tbc ., n e lle febbri eruttive , nelle infezioni a cute e cronich e, n elle setticemie . Ca.p i t oli special.i sono dedicati all 'immuno-trasfu:Sione, alla traisfu sion e nei ban1bini. La seconda parte d escrive quanto ri'gu~ rda g li a ccidenti d ella trasfu sione, n e ricorda la probabil e patogen esi , ne indica la profi lassi e l a t erapia . Libretto scritto in mo,do chiaro da un espe rto e pé1rciò di evidente utilità . MoNTELEONE . 1

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T . ScHNJ l{ER. 1 /edicinal-Iridex. 1935. Due voli. in-24° di rispettive p·a g . 430 e 248, il primo r ilegato . F . Deutik0, Wioo e Leiipzip·. Prezzo RNI 4, GO.

Qt1est o buon annuario , ch e si vi8ne p uhbli·ca11d o da 37 anr1i costituisce un 'ottima g uida per il m edico ·pra tic0 ed è p erfettamente agg iornato . Co11sta di due parti . Nella p rima , tr oviar110 oltre all 'alman.acco ed alle pagine _per apipunti , un elen co diag11òstico·- t e·r ·a,p eutico delle va rie n1alattie e condizioni morbo·se , iper ordine alfab etico (olLre 200 pag .). Segu o·n o la diagnosi e terapia d egli avvelen am E:n t i , il pronto soccor so 11elle n1.a lattie m ·e dich e in1provvise, un elen co d ~i m edicam enti , ivi con1pr68e le specialità , co·n indicazioni s ul l 'azion e, su lle dosi ed uso e nu1nerose tabell e e dnti (d o$Ì m assin1e, p eso e st a.tura . m alat tie i11fettive, elen chi di b agni, luoghi di cura, -ere.) . .\el second o volumetto son o elen cate in u11 centinaio di p.a.ftin e le principali acqui sizioni 1erapeutich e d ell'anno scorso (fino a l lug lio 1934) d edoLLe dalla letter atura. m ondiale (anch e l 'itali an a no11 vi è trascura ta). In S8t,oUi to. vi so·n o le prin cipali n ozioni' di t erapi a ost e.trica e di ali n1entazion e dei b ambini , le vac1

R. A.ceademia delle Scienze Medico· giche di Napoli.

u

Se<luta d el 24 n ovembre 1934. Presicl enle: Prof. Serl. G.

PA SCALE .

la lussazione precoce dell'anca nella coxite tubercolare P. DEL 1~0RT0 . - Tra tutte le complican ze della coxite una d elle più interessanti per la rarità, per la patogen esi e per la t er a pia è quella ch e va so llo iJ non1 e di lussazione precoce. Essa è un a lussazione ch e non si accompag·na a. lesioni ossee capaci d i favorire lo sp os tam ento d elle superfici arlico1 ari. È stata osser vat a con una frequen za d ell '1-2 %, a seconda d egli AA.; n ella ~linica Orlopedica di Napoli, su 207 coxitici I 'O. h a visto i du e casi su cui riferisce. Qu esta lussazione precoce è mo1to più ·f requell te r1ei bambini ch e n egJi adulti e pare ch e colpisca più sp esso il sesso femminile; 1 '0 ., r avvicin ando ques t'osser vazion e alla m orbilit à m aggiore de lle donne per la lussazion e con geni ta dell 'an ca, pe11sa çh e n ella lussazion e precoce da coxite co1ne n ella con genita abbia n otevole importanza. la cost i Luzion e an a to1nica d el bacino muliebre. La diagnosi di lussazion e precoce vien e basa la su tr e segni clinici : precocità, sp ont an eità e subit an ei tà ; m a, ad essi occorre ag·giun gere l 'indag ine radiografiéa per dimostra re la assen za di ogni lesion e ossea capace di favori re lo sp ostam ènto . Questo è effetto o di u11 a sovr adi sten sione della ca psul a p er abbondante versam ento endoartico] nre, sieroso o più spesso purisimil e, com e n el pri1no c:aso dimostra to, o d el cos tiluirsi di amm assi gr anulo-fun gos i, ch e resp in gono la tes la d al fondo dell 'acet abolo (seconò o cnso), prob abilmente co rn p rorr1eltend o an ch e l 'integ:.rità d el ligam ento roton do; le a trofie dei inu scoli periarticolari fnr iJ it an o la lu ssazion e sicch è i 1 lnini1no traum a c1 ivien e suffi ciente a d et erminarla. Rig·u ardo alla t er apia , 9olti AA. so110 ast en ionisti , n ella1 t em a di un a <l 1sseminazion e miliar e o i11eningea dell a tuber colosi e si limitano ad applicare u n a trazione continu a. Ma forse è preferi])il e con sid er are quest a co1ne Le111po prepar atorio n lla riposizion e in n ~ircosi, segu endo il concetto di <'on ~ iderare queste lu ssazioni p recoci d <l coxiti come se fosser o lu ss~z i o ni congenite o trau matich e e con1c t ali trattarle. E c iò, specia lmen te in vista della pessima and a tura ch e si produ ce, a coxite gu arita, per la assolu la 1nan canza <ii ap poggio coxo-femor ale. Qu ando le con d izioni gener ali sono buone, l ai lussazione recen le e la test a femorale mobile è b ert ~ ten lare la r iduzion e, come è s ta to dall 'O. prati cat o n ei òue casi in istud io con 1Juo11 esito . 1


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« IL POLICLINICO >1

(AN1 o

XLII , :\ui\t. 2!

APPUNTI PER IL MEDICO PRATico·. CASISTICA E TERAPIA. • Attacchi di vomito ricorrente nell'infanzia. K. H. Tallermann (Tlie Brit. L11edic.. Jourri., 27 ottobre 1934) osserva che i'l vomito ricorrente i1ell'infanzia (detto·, erroneamente secondc; l'A., vo·m ito ciclico) ha per b.ase una chetosi. Ma ch etasi i1o·n è certo sino nimo· di acidosi. L'etiologia del von1ito ricorrente no·n è chiara1. S·i tratta pro·b abilmente di un disturbo d el ricambio e Jose1phs ha dimostrato che può esserEJ associato ad ipoglicemia. Quindi Ja rhetosi è spiegabile col deficiente assorbimento di idrati di carbonio. r:ertamente si migliora colla riduzio·n e cleì grassi e colla somministrazione di zuccl1ero. Però l'ipog licem ia non c'è sern1pre. U11 altro problen1a non risolto definitivamente è se la cheto·s i prende o segue il vomito; quel che è certo è che n egli intervalli fra un attacco e 1'altro il b·a mhino è in ottime condizioni di salute. I disturbi g.astroi·ntestina1Ji si hanno spesso r1ei fenomeni allergici. Da questo punto di vist~ l 'A. ha studiato 40 casi. :egli vide che n on c '·è una reg olare periodicjt.à nella comiparsa degli attacchi, come pure ·v ari1a1 è l 'età in c11i appare per la prima volta Ja malattia. L'inizio degli attacchi segue spesso l 'uso di grassi in eccesso e n1olti bambini che so ffrono di vo·m iti ricorrenti ha11no ri·pugnanza per i cibi grassi . Su 40 bambini, 4 avevano fatti allergici persona li (3 .urticaria ~· 1 asma) e 18 fatti allergici familiari. Le reazioni cutanee ad estratti alimentari iton hann o dato gTandi risultati: solo un b aml)ino r eae-iv.a n ettamente a·11 'uovo, e 5 r eagivflno molto debolmente. Però il non reagire della cute !1on dice ch e il b·ambino non possa avere sen sibilità allergica gastrointestinale. Presentarono eosinofilia 7 bambini. In 13 cnsi si: studiò il sur.cc• g a~tri co: 7 volte era assente l'a cido cloridrico libero; ]'acidità tolé'J l e er a 1 O volt e s11h -norn1ale1, 2 volte norma l e e 1 .volta aumentata. Parecchi baro.b ini avevano lE,isioni cardia ch e r eumaticl1e In qualrh e ca so . dt1rante l'attacco il bambino presentava i1pertensione. La cefalea accon1pagna sempre il vom ito. IJa cura consiste IlE:lla riduzione dei grassi , Jlell 'abbondanza di idrati di carho n io. Tl luminal è utile co11tro la ce falea. La riduzione dei ssra:·"i deve essere seguita an che n ei periodi di benessere. R. LusENA. 1

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Emicrania mestruale. V. M.arzetti' (La Clinica Ostetrica, ott . 193!) riferisce i1ri caso tipico di emicrania m estruale.

Si traitta di una donna di a. -1:1, mestruata a l~~ anni, la quale all'età di 18 anni cominciò a soffrire di una leggera E.micrania che prerrcle,·a e d accompagnava il periodo mes truale. Spo·s atasi a 29 anni, la e·m icrania si aocentuòclopo· la prima gra vidanza e durante l 'allatta1ne·n to. Da allora è andata sempre aumenta!Ildo, cosicchè da circa due anni è intein sissim.a e precede se·m .pre i perio,d i me·struali che da ur1 anno ricorrono ogni quindici giorni. Alla cefalea si acc.orr1.p a1gna vomito. ina1)fretenza, s1Jossatezza. L'A. ha visitato pE,T la pri1na volta la paziente nel gennaio 1934 : l'esam e obiettivo risultò c-0n1plelarn e11te negativo anche dal pun- · to di vi.sta gin ecolo·g ico . Per interpretare qt1esto ca6o clinico E.gli si è riferito alla teoria rif511ardante la colica epa tica mestruale. enunciata di recente da P Alessandrini, il quale a.r r1mette li11a €tenesi allergica con ·p unto di part.tnza ov.ari'co ed èriuscito a provocare t111 accesso di colica e·patica fuori d el p·erio·do mestruale mediante iniezioni di estratti ovaTici totali. È riuscito· i1t $etgui to a desensibilizzare l 'or ganismo u saurdo iniezioni in trad ern1 ich e di 'P·iccole dosi di ovarina, con brillanti st1 ccessi. Il no ~ tro A. ha seg11ìto queste ' 1ed11te neJ trattamento d el s uo caso di emicrania me-struale ed ha pr.atica lc, iniezioni intradermiche di piccoliss im e dosi di endoovarina , una ])er settim ana. E~li l)erò non è riuscito a provoc:.vre sperime·n ta lm e11te un tipico attacco en1i cr anico_, rrta già dopo ]a 5a iJ)i ezione la T'- ha r.ominciato a migliorare e tal e· miglioramento, r stato sempre più sen sihile , cosicchè attualniP.rtte essa arvverte in rapporto con i' mestruf solo u11 lieve· sen so di 1 )e~.an1'ezza al cap·o . 1

VJCENT!~J.

G1·avidanza interstiziale scambiata per fibrom& sottosieroso. Nella interessante e semp·r e ricca di an;imaestramenti cc flubri ca d egli errori », della Clini~ ca Ostetrica, P. Vencl1ierutti p·u b·b lica (settembre 1934) un' o servazion c 1per sona le di· una don11a di 42 anni , cl1 e aveva avuto in gioventù dueg ravidanze normaJj e non era più rimasta inc jn ta da I 5 anni . Ne·g li ultin1i tre mE.'Si, aveva ·v eduto le m eslru&zioni farsi più abbondanti e· durature. All 'esa ine, 1'ute-ro risultò aumenta.t o · di volume, p er la presenz,a di nodi identifi.cat.i, 1)er la forma e. consistenza , di natura fibroma· tosa . All'intervento laparotomico. si riscontra invece una gravidanza inter stizi.a le destra. Ovarosalpingo-ist er ecto1ni a tota le. Guarig ione. L'errore, c l1 e non portò .nessuna consepi.1c:.,n1a, è stato possibile 11er le accenr1ate condizioni. Si a~g·iu11ga che i dolori a ccu sati dall 'infer• • • • • ma s1• prese nlaYano a cr1s1 interrn1ttent1, ma· sen za il noto corte o sint om atico dE.•lla cla~si ca1


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SEZIONE Pl{ATICA

sindrome di gravidanza tubarica. E, del resto, dei dolori si han110 anche nei fibromi uterini. Contribuì molto a far porre la diagnosi di Ubroma la presenza della m enorrag·ia, ch e di esso è un sintoma caratteristico , mentre vi è sern pre nella gravidanza: extrat1terina un periodo di amenorrea . Anche il risultato dell 'esplorazion e, con il Douglas lib·e ro da ogni raccolta em.a tocelica, era tale da confermare l 'errore. fil. 1

Progressi nf>lla cura d('Jla malaria con i rimedi sintetici atebrina e plasmochiua.

W. Kikuth (Dic

ll1 ediz. Welt., ott. 1934) tesse, nel suo articolo, la stori'a. dei due ormai rLotissimi preparali e ne ricorda, con giustificata so·ddisfaziorLe, i successi. DùtJO aver rar1idament.E.1 ricordato' il ciclo at:essu<lle e sessuale del parassita malarico , ed a-vere esposto i 11t1n1erosi svantaggi che me·n om;i vano le innega bili virtù d el chinino , l'A. giu11ge alla d escTizione d ei preparati nati da J'<l1ieT)ti ricerche nei laboratori di \Vup1pertal-EJ)erfeJd. La Pla sn1ochi na è il rim edio elettivo dei g·ameti , e quindi il più effi cace per impedire le recidive; ina ·è ineffi cace sugli schizonti, cosicchè si è cer cato d apprima di associarlo al chinino (chinoplas rnina) : m a questo preparato associa i dife tti del chinino a quelli delJa pl<ismochina (doloT'i a ddon1inali, ci1a([)osi). Invece assai attiva e b en tollerata si è din1os trata l 'Atebrina, i] prep~rato· a cridinico di cui spelta appu11to .al I\.ikuth 11a paternità . .Lo sch ema di cura ch e l 'A. pro1ponE:,• è il seguente; P er 5-7 giorni: Ateb-rina gr . 0,3 al g iorno (in tre dosi di gr. O, 1, dopo i pasti) : in tutto Ate.brina gr. 1,5-2, 1. Dopo una pa11sa di 3-n g iorni , si riprooda la cura con la Plasmochina: gr. 0,03, 3 volte al gioir no, pe·r 3-5 gior11i: in tutto 0.09-0,15. V. SERRA.

· Il piramidone e l'agranulocitosi. P. Plum (Ugesl.-rift f or Leag-er e Journ . am er. med . assoc. , 20 ott. 1934) ripo,r ta sei r1uovi e.asi di 1norl e p er agranu]ooito·s i consecutiva a ll'uso tera1)eutico del piramidone. E,inora, egli osserva, il piramidone ha provocato 1'agranu]ocitosi soltanto in in dividui adulti so1p-ra i 20 anni . C.o·n s.iglia . pertanto di astener si dal prescriver e il p iramid one eccetto a lcuni casi, com e peir es., il c·a1n c.r o ino1Jera bil e. fil. Intossicazione cronica da fenac~tina. In un caso riportato da J . E. H olst (U ge.~krift for Laeger e Jourrt. amer. m ed. ass., 6 ott. 193 !) il pazien le aveva p•r eso per 30 a11ni, giornaln1en1e g·r an1m i 1,5 e· talora anche più, di fenacetina. L'intossicazione cronica si er a manifesta.ta con anemia, cach essia , epi stassi ed emorragie c utanee al minimo trauma.

I casi di ir1tossicazio11e cronica da fenacetina sono rari, m ai ciò no,n toglie che sia con sigliabile di controllare J.a vendita d e11e [JOJveri11e pE:.T il mal di t esta, che contengono a111.1untc.) tale m edicame11to. fil.

TECNICA DI LABORATORIO. Valore prognostico della velocità di sedimentazione dei globuli rossi e dell'eosinofilia negli anchilostomiasici.

P. '"fimpano (A nn,ali d'Igiene, maggio 1 93!)~ c11e in un suo precedente lavoro aveva E-'Spoto i risultati d e11o studio d ella v. di s. dei glo 11'uli rossi negli ancl1i]o.stomiasici dal p·u nto di viE-ta della diagnosi , studia ora la v. di s. d al punto di vista della prognosi. Dall'insiem e delle sue ricerch e ri sulta ch e la v. di s. e cosl é~Ii vhEJ 1'eosinofilia , h a11no val ore di orienta111ento, e tanto 1'una che l 'altra dip·endon o dal le .alterazio·n i d el san gue ch e, direttamente o i1idirettamente, possono cagionare g li anchilost omi. Riguardo all 'eosinofilia questa non è tan lo i1t ra1pporto con l 'ir1ten sità d ell ' ir1festaz i on ~ quanto co·n 1'intensità dell 'azione to·ssi ca ecl emolitica delle sostanze secrete degli anchil ostomi e sembra esser e 1'espr ession e d e11a dife~ a d ell'organismo malato·. Dopo J'espulsionE· l ota le d egli anchilosto·n1i essa no·n scom p·a re su bito, ma si ri·duce lentamente. L'eosinofilic:1 bossa, nei casi gr avi di anemia da anchilostoTnii è indice di scarsa r eazion e organica, G. LA r. .\" \ .

MEDICINA SCIENTIFICA. Influenza dPgli ormoni gravidici sullo svilnJ>JH>dei batteri. Assai scar se so110 le riceroh e tendenti arl accert ar e l 'influen za d egli in cr eti gra·vidicì sullo svilup·p o degli o-rga11i'srr1i inferiori, quali i batteri. :È 1eci to pensare ch e il riversar si in circolo deg-Ii o·r moni gr avidi ci, p·e r la co,r relazio11e ch e sussi'stEJ in tutto j l complesso endocrino , debba nella d onn a gravida portar e a modifi cazioni d ella su.a r eazione un1orale. E q11esto equilib·r io umorale sarà t.anto più modifi cato quanto l)lÙ noi con sid eria1110 non ]a, gestan t E-· sa n.a , m a quella a ffetta da una delle malattie dE-lla gravid an za: von1ito in coercibil e, a1h·u n1inuria, ecl.amJ)Sia, mola vescicolare, ecc .. perchè appunto in queste malattie si ha maggior con tenuto n el sangue di orm oni gravidici. Vien fa.tto quindi di pensare che la presenza nel] 'organis1rlo di un eccesso di ormoni gravidici possa far assumere all a gravida spf'ciali s11scettihilità morbose che 1'avviano verso l '11na o verso l 'altra d elle ma latti e delln gravid a nza . G. 'fata (Fiv. ! tal. di Ginecologia, nover11bre 193-!) l1a esperimentato 1'azione: de.gli or nloni g ravidici s u delle culture di paratifo "~ . 1


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e< IL POLICLINICO

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[J-\ NNO

XLII, Nul\1. 2]

Egli 11.a riscoin tralo co11 l 'aggiunta di folli ooL 'ap1pro·s sin1azione risulta più che sufficic11te lin.a (Estrolasi), di estratto diretto di i)reipoai fini della n1edìcina sportiva, in cui non è fìsi (Préipo·fisari) e di ormo·n e a tipo pre ipo- 11ecessaria una classifica precisa, quale p·u ò ottenersi con i mete.di statistici a,pplicat.i alle mifisario (Prolan) nei terreni di cultura un 'in. fltJe·nzru attiva sulla ve.Jocità di molti1plicazione sure aritro·p ometriche . A . FILIPPINI. ... del paratifo A rispetto ai controlli; l 'aggiunta invece negli stessi terreni di orn1oni, quali si trovano nel siero e nell'urina di donne graVA ·R IA . vide, .è :p10co farvorevole a llo svilup·p o d el germe • stesso. La radiostimolaiione endocrina e le sue npplicaL'A. ritiene che il divE-Tso comportamento · • • z1on1. sia da attribuire alla p-rese11za nel siero e nelle (P. I,EH !VIA NN . JJresse Médicale~ 29 sett. 1934). urine· di donna gravida di sostanze umorali o .cellulari che ostacolano per sè stesse la vitaL'uso· ,_lei raggi llontgen nella terapia delle lità dei germi. C. ToscANO. ~ir1dromi e11docri11e J1a ormai al suo arttivo . nurr1erosi ed inequivocab,ili successi. L'azione inirJente e distruttrice! dei raggi è POSTA D'EGLI ABBONATI st ata perù, in endo·c rinoJo.gia di gran lunga più LG valutaziorie perileinaria.. - Al d o lt. i\ . F. sfruttata cl1.e non ì 'azione stimolante che pos·s iedo·n o le. piccole dosi. , da 1B. : i:Bisogna fa,r e un.a i1etta di ~tinzione tra vere e La va lutazione o sc.a1la 1p1E1ntenaria è u11 sistef,a lse stimo]azi(>ni. · rna di espos1zio11e r1umerica dei risultati, adotSe si irradia i11 modo diretto e piuttosto intato dal Viola per g·li sportivi. Esso serve per _te11san1e.nte un.a ghiandola .a secrezio·n e interna , la valutazio·n e morfologica e per quella funziomolte ceJìl ule vengo110 ad essere distrutte, e ,gli narl e. · ormoni ch e se ne lih·erano determinano uno • I valoori dei singol'i caratteri (o delle singole srJrazzo d'iperfunzione , a cui seguirà a1 breve prove) so·n o esp res.si in una scala di 5 ( do·n de il scaden za ed in rnodo duraturo la fase negativa. Si ha, cioè, una falsa stimolazione . . rtorne di pentenaria) c:he va dal n1.assimo al mi!\ìa se si opeta con piccole dosi frazionate nel rtimo . .Si p·a ssa dal massimo ( + 2), a quello intempo , ed indirc ltan1ente, il fenon1eno si svolferiore . al massimo, m .a superiore al medio \ + 1), al m~dio (O); a quello che sta tra il me·- ge in manie·r a diversa . L 'A. 11a r ealizzato ~·perime11 ta.Jme•n te queste <lio ed il1 miI).in10 (- 1) ed infine al i11inimo 11ltime condizioni serve11dosi della teJerontgen{- 2). Così, per lo stato di nutrizion e, si ha: t erapia e irradiamdo· solame·n te il tronco e la t e·,. Indi\ id·uo inolto n1 agro· -· 2; st.a cl egli animali. Dci ratt.i, g·iovanissimi, sotto» n magro - 1: posti a questo trattan1ento le fe·r nmine· vanno » n i1orn1.ale O· i1t calore prEJcoce111e11te, n1çl non 1 però, in mar1iera c9stail1te:, i maschi, nel 90 % dei casi, n10» )> grasso + 1~ strano un priapismo che compare dai 17 ni .1.;s 1> )l obe·s o : 2. giorni dopo l ' irradiazione , e dura p·e r .o·Jtre Analogan1ente; si procede. p·er la massa sot1uattro i11esi , se1lza che abbiano luo.g·o qis111rbi matica, per la statura, per il rilievo del rriudello stato generale o fenorn e11i secondari. La ·scolo·, ecc., · tenendo p·r esente cl1e al 2, sia esso rliscesa dei testicoli è di otto giorni più precoce .con + o con - , varino ascritti i v.alori ecceche non negli anir11.ali -controllo. Se i ratti ven.zionali (per la statura rispie ttivamente quelli f!'Ono castrati prima dell 'irradiazione il pria11imolto alti o molto bassi). srr10 r1on si manifesta; il che sta a, dimostrare che si tratta di l111 'azione orm onica e non di La valutazione si fa rapidamente e corr1odallna azione nervosa diretta. mente in béisei all 'impre·ssione che _riceve l 'eLe applicazion i cli11i cl1e ct1e hanno fatto se- . ·samin.atore ab·i tuato alle ricerch e morfologich e, classificando in O, tutti i c.aratteri che si avvi- guito a queste esµe rienze h an110 dato ali' A. la ·Cinano alla· media·, nel 2 quelli ecceziqnal~ e c0nfern1a delle sue vedute. In Gasi di in s uffi cienza ovarica d'origine vaIlf:ll ' l, quelli' ch e stanno fra la media e l'eccerja e in soggetti di diversa età colla teleront:zion.ale. Per la yaJutazione funzio11aJe, la scala pente- genterapia si son viste regredire, talo·r a fino naria corrispo11de ai punti oJimpio·n ici n .el mo- alla scomparsa totale, Je relative turbe funzio11ali, e qu.asi sempre si è avuta llna diminuzio<lo seg·uente: ne del peso corporeo. . Punti olin1pionic i Collo stesso mezzo si posson9 s timolare molSe.ala p·entenaria -;-· 2 (ecce·z iona ]e) Da 1000 a 801 to attivamente an cl1e Je difese organiche di in)) 800 a 601 ~- 1 (superiore) · dividui portatori df tumori maligni tanto p ro·)) 6·00 a 4:0 1 · · O (medio-norn1al e) gredit i d.a non essere più giustiziab,iJi nè in via n 400 a 201 -- 1 (inferiore) chirurgi ca nè direttamente col~a radiotera11ia . I. Dr MARCO. -· 2 ·c1·nRuffic ieì.1te) J> 200 a meno 1

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lAì\NO XLll.

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SEZI ONE PH \TI C.\

VITA PROFESSI() N AL E'., RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO L'igiene del st1olo e dell'abitato nel nuovo Testo Unico delle leggi Sanitarie. La i1np·o rtante mateir ìa de.I l 'igiene del suolo e dell'abitato, p1·ir:tta disciplinata d.a i1orme di l eg·g·~ e di r egola1nenti diversi, è stata, n el nuovo Testo Unico1 delle leggi Sa[}itarie 27 luglio 1934 n. 1265, coordinata ed integrata opportunamente. confEJre1n do ,a uto.r ità di le,g ge a pI·ecedenti disp1o sizioni di carattere· rego lamE,IDtare, e 1enen do conto delle esigenze della tutela sanitaria degli .·aggregati urbani e rura1i , in armo·n ia col loro svilup·p o e col progTesso della s·c ienza e delJa tecnica igienica. Le i1orme concernen1i il deflusso delle a c que s.urpE,•rficiali e sotterranee , quelle st1lJa c-0Jtiva1zio1n e delle piante tessili e del riso , a11che in riguardo alla profila.ssi del]a malaria , so,n o state riprodotte nel nuovo· T . l J (art. 202-21 5), f<lc..en do es.plicit.a me·nzio11e , per l'applicazione di qu(}Ste ultin1e, alle funzioni di vigilainza di compete.n za dell'ufficiale sanitario e degli in c.aricati dell ' assiste.n za sa11itaria. Per le industrie insalubri sor10 state mantenute le 1i$posizioni in vigore , perfezio·narndo· Je rr1ansioni di vigilanza dell 'Autorità comunale . Ad eissa infatti spetta anche di pTescriveri.'e nor111e, e di provvedere d'ufficio in caso di in.a demp~mento, per preve11ire 0 1d i1npedire danni o pE,Ticoli alla salute pubblica deriva1I1ti da va pori , gas od altre esalazioni, scoli di acqur . rifiuti solidi o liquidi p1rovenienti da manif<l 1ture o, fabbriche (art. 216 , 217). In mateTiai di igiene dell 'ab it.ato urb~n o e rurale il nuovo T. U. (art. 21 8.-230) indica t.a &sa tiva.mente i requisiti igieni ci indisp en sa hili. che dfJbbono esser fissati dai regolame.n ti lor,.ali d'igiene , per garantire la sa1lubrità dell e a})itazio,n i. Gli steis~i reg o·l amen ti d etterann o le no rme igienic.h e per l 'aggre1g ato urb·a no e rurale, secondo le rstrl1zioni di rnassiin11a ema nate dal Ministero dell'interno·; fra tali norme è specificato che de,1 ono comprenders.i quell f' per la razionale racco·l ta e p·er lo smaltiment o delle immo11dizif:: stradàli e do.m estiche'. Un 'importante inno,v azione , che s 'inq11a drc.1 n_elle direttive del Governo Fascista 1)er il risa.namiento dell'ambiente rural e, è portata dall'art. 219 , il quale stabilisce che il prefe tto. sentiti il Co n . ig-lio 1provin cia1le di Sa11ità e qu ello d ell'econon1ia corporativa:. deter111ina le mo·dalità secondo le quali d €'b·b ono essere aprpJi cate le istruzio1ti mi11ist t.•riali di n1assirr1a n e i rigu.a rdi della salubrità d egli abitati rurali , tenendo presenti le speciaJi co·ndizio11i toipografic h e, climatiche e ,a grico·l e d ei singoli con1uni della provincia. Jn og·ni caso saranno det errninate l f-' condizioni n1i11in1e di abitabilità d ell o 1

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ca se rurali e dei dormitori per i lavoratori- av ventizi , qu·e lle· per l 'aipip·r ovvigionamento idri co , per l e latrin e e pe1· la raccolta e lo smalt]n1ent-0 d ei materiali di rifiuto. QuE,'Sta disposizione agevolerà notevoln1ente la compilazione· dei regolamenti d'igiene coim unale , per la parte relattiva al suolo E,1d abitato. Per il rilascio dei perrnessi di abitabilità del ~ le casfJ nuove, od in parte rifatte , l'art. 69 del' vecchio T. U. presoriveva la visita dell 'ufficial e· anitario, o di t1n ingegnere, che ne .acceirtasse· le co·n dizioni di sal11J-}rità. Senza disconoscere l ·utilità di tale di~])OS.izione, non si può ne1g are ch e talvo.Jta i tecnici si t.rov.avano· a r.i levare· nelle costruzioni errori o difetti, i quali p otevano riuscire igic•nicamente dannosi e che, in pratica, era difficile elìminarr e a costruzione ultimata . Molto ragionevoJmente perciò ·è stato ora . dispo·s to , oltre alla visita :p·e r la licenza di abitabilità , un co~ntro·llo preventivo sui ·p rogettf. p1e r cos tr1uione di nuove cast.t, urba!Ile o ruralj ,. o per ricostruzio·n e·, :::io·p raeleva.zione o mo·difìr·.azio1n i·, ch e comun·que possano influire sulle· r ondizio)1i rii salub·r ità. delle case esistenti, fa cendo o·b bligo (art 220) di sotto·p orli .al part.Te d ell ' uftìciale ~ a nita rio e della Con1mi.ssione e1dilizj a . È -:.ta Lo a n cl1e crJ11 feTi11a to l 'o·bb.Jigo dei pr<YlJrieta r i di case rura l.i di mantenerle in buon e· co11djzio n i di abitab·i lità, e si è discip]ijnata· con maggior rigore: la· p roce1dt1ra per l'est:cuzionc d'ufficio dej lavo·r i occorrent i , in ca.so cli i11a·d e rnpieinz.a. Nuo·v e e p·r ecise disposizio11i (art . 2J5) rendo110 p1ossib·ile di garantire la s.alul1rità d ei locali di a;,bitazione, Siia p r ovvisori cl1e p e rm.a nenti. per il ·p·eir 011ale impiegato n e~ grandi lavo·r i che si eseguisco·n o .a carico dello Stato ' d elle Provinc.i e, dei c:omuni O· di a ltri e11 Li puhh lici. Apposi1e norme (art. 324) i riferiss o·no ai lo·c ali , d es tir1at.i al p ersonale i1nJ.) icgato od ai l.avo·ra tori , ch (:1 so·n o sitt1a t.i in zone malariche. Meritano di essere n1 esse 111 rilieivo anch e le djsposi zio·n i degli art. 226-227 riguar_dan.ti l'irn 111 is~io111e di liqt1idi di rifiuto n ei laghi e 11t·i e or~ i d 'a c.ql1a, particolar111 e111 e qtian do attra\ ersano l 'abita to·, lEJ qt1a1li danno faco 1Jt~ all :Autor.ità Sar1itaria di stabilir~ r1orme per 1ale immi ssione e p.eir l 'impianto di si stein1i di d eipt1razione dei Ji quidi suddetti. In te11La di aP,Provazione di progetti p er OJ.ì f'r e ig·icn icl1é' e d.ì p iani r egolatori , il nuovo 1"'. l T. (art. 228-230) san cisce un.a. procedura ta] e cJ1e assic ura i] controllo t ecnico-igien ico dei progetti. t essi J)er parte d el Co·n siglio provinci.o le d.i Sanità o d el Co11sig·lio Superiore di ~n11ità, a seco,n da dell a lor·o importanza. Per lai vigilanza ig ienica su gli alber ghi il 1~. l 1. riporta le disposizj 011i fo11d an1ientali d e 1 I ~. clecreto 2-1 n1:aggio 1925 11. 1102 , Sl1ll e n1igli orie 1

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ig ienich e degli albergl1i. P arin1ente vengono riproid otte le norme principali r elative alle stalle ·ed alle con cimaie contenute nel R. decr et o- l(::gge I 0 d.icembre 1930 n. 1682, e ciò semp1·e in co11siderazione dell'importanza che h ai la loro <ljsciplina igienica comt• elemento di salubrità deJl 'abitato in gen er e e so.prat utlo d1 c1uello .rlJI ale. Pe1r quanto co11ccrne l 'ac<1ua 11otabile non vi ·so110 nel T. U. (art. 248.- 2±9) sostamziali innovazio·n i , sal, 0 l 'au111ento de11e an1.m ende i)e r chiunqut: contami1ii I 'acqua potabile, ed il riferimento alle i)enalità &'ln cite dal Co dice p e11ale qua11do il fn,tto renda l 'acqu.a pericolosa ..alla sa lut1e pubblica, i'l cl1e costituisce reato pa $ib ile di gravi sa11zioni. Nel risanamento dei centri abitati a11cl1f-' lu ~lo1.tai coILtro ]e m oscl1e rap])resenta un fattore ·di rilevante irr1port.anza in quanto il perico loso irlsetto co·n tribt1i ce .al}a, diffusione di talune .m alattie i11fettive. Per questa con siderazione j I T . U. (art. 263) ·riporta , fra le misure co·n 1ro la diffusio11c di dette 1t1alattie, le disposi.zioni della lf-tgge 29 marzo 1928' n. 858 ch e .autorizzav& il Ministero dell'interno ad ei11ia1tare norme p er la loit ta contro le mo soh e. ·1'aiLi no rme furoin o infatti emanate · col decreto ·del Capo del Governo 20 n1aggio 1928, ed 11 Hnno SE-'n'ito a dare valido in1pul so a questo €fficace m ezzo di tutela de~la .p ubblica salute. Analogamente 0 no starle com1p rese fra le mi~ nre dirette t1 co mbattere la malaria partico1ari disposizioni rel.ati ve al deflusso delle acque, adla for1r1azione di cave di prestito ed alla profilassi antia11ofelica (art. 32·5-327), le quali tutte in t eressar~.o l 'igiene del su olo e del.l 'abilato. In tema di polizia niortuaria , .. eI12a porta re l·adicali cambiamenti, la nuova legge (art. 337, ~4 3) affe~a esplicitan1ente ch e la sorveg·lia1n · .z1 sui cimiteri è esercitata a mezzo dell 'u1Tìc1.ale sanitario. Inoltre ·è sta~t a resa l) ÌÙ rigorosa l 'osseirvanza della zona di rispetto dei cimiteri , vietandovi del tutto }l'esecu zione di nuove co·struzioni e con sentendo solo, ])r evia autori1.za1zione del prefetto, l 'amp1lian1ento de·g li edi fi ci p·r eesistentj , r1t1anclo 11011 r i si op·p ong·ano n·1,gioni jgieniohe1. 1

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* ** Qu esta breve illustrazione del nuovo T . l -. {!elle leggi sanitarie , in n1ateria di igiene d e·l suolo e dell 'abitato, ci st.mbra sufficiente <i tlimostrare com e, palfallelamente al vigoroso in-1pulso che il Regime ha dato al risanamento d ei centri t1rb·a ni e rurali, anc1h e la legisl.azio,n e S<! nitaria s.iai stata riveduta e ag·gio·r nata , :per n1odo da costituire un n1oderno ed efficace i ~t;rumento n elle n1ani del]~ Autorit'tà chia n1ate ad applicarla a tutela della alrute delle 11opo lazioni . A. FR ·\ NCH ETT1. 1

[ANNO .\LII, NuM. 2]

IL POT IC: T.I N I CO ))

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CONCORSI. ] )OSTI

VACANTI.

Angzzo. RR. Speclali Rinniti di San1l a Maria So/>ra i Ponti. - Concorso, per tiloli , a medico pri111ario delle seguenti specirtlil à: olorinolaringoia1ri a, oculistica, r adiologia e d er111osifilopatia; lire :~500 annue lorde d elle ritenute di legge; percenl ual i ; biennjo di esp erimento . Scaò. ore 18 del 20 1narzo. 'fassa L. 100,10, al t esoriere dell 'A1nmini, I razione. Eth limite 45 anrli. Jlivolg·ersi agli Uffi ci <lell 'An1r11inistrazio ne, Yia d ella Fonte Venez ia1ta . Chiedere avviso. H \llT. Conso r zi o Provinc. A ntil iibercolare Vilt. 1~· 1?1. III. Dire ltore della Sezione Dispensariale di 'frani: stip. L. 9000, d elratte ritenute e ridu-

zioni; indennità cli trasferta (L. 30 e L. 50 al g iorno); 4 quinqt1e11ni d ecimo; titoli ed esami. Età Ii1nite 40 anni al 25 novembre. Tassa L. 50,10. Scad. ore 12 d el 31 marzo. Chjedere annunzio alla C'gret eria. Seclc del Consorzio: via Dante Alighieri 42, Bari. Aiuto m edico del Dispensario Prov. di Bari; L. 18.000 g lobali, compresa ind enn. di servizio 11 l l iYo, fiss a ed invariabile, di L . 4000. È inibito il J ibero esercizio; è consentita soltanto la privata e 011sulenza nella specialità. Scad. ore 12 del 31 t: lag·gio. Al tre condjzioni come sopra. Chiedere . i 1 ll llUilZJ O.

11or.oGi\'A. I slilulo Carlo Pizzardi (per i11alati di

pcLlo). cacl . 31 genn.; aiuto ri el Gabinetto di fl adiologia; L. 5500 oltre L. 15~4. i11dennità speciale e i)ercentuale }Jf OYcnli ; Lassa L. 25. Ion più di 7 n t1ni ò all 'esa111e di Stato; titolo di specialità in ri:òiologi a e certificato di buona pratica radio-diag·11ostica e di un tirocinio cli radio-terapeutica. Ci vili . -- Medico regg·ente di d ei tre reparti tt1bercoloti ci ; L. 6000 al lordo

BnES CI A . t1110

•) 7J eclali

delle rile11ule e riduzioni di leg·ge, partecipaz . 75 %; titoli. Scad. 20 marzo, ore 16. Età limite 45 anni al 20 òi c. Tassa L . 50. Documenti non a11tcr. al 20 otlobre. Chiedere avviso. Rivolgersi l.Jffj cio di Pres·icl e11za, via ì\·1ore l t o 42 . FANO (PesaroJ. Corigregct,Zione di (~arità. - Con cor so per titoli , al poslo di medico primario deJ Civico Ospedale S. Croce. Stipendio L. 7200. Ser' izio attivo L. GlO. Caro-viveri co1ne per gli altri i1npiegati dell'Ente. Co1npartecipazioni. Il tutto al lord.o delle ritenute di legge. ~cadenza 5 febbraio 1935-XIII. FERH.ARA.

Cor>.,sorzi o Provinc. A1tlitubercolare. -

Scad. 30 gennaio ; medico aiuto del Dispensari.o del Capoluogo; s tipendio L. 10.800 lorde, da r1~ durre del 6 'J'~ ; esso è co111prensivo del c.-v. e <li l{ualsiasi altr a indennità; due soprassoldi qillincrue11nali del decin10; compensi per le trasferte; Litoli ed esan1i ; et à limile all 'l dice1nbre anni 40 ; I i lolo di abilitaziorte alla profe s''i on e di n1edico e l1irurgo <la al111eno 2 anni. GHILARZA

(Cagliari). Co ngregazi~1ie di Caril.à . -:-

Con cor so posti Direttore ed Assis tente San1tar1a IJispensario Antitubercolare. Stipendio annuo lire :~600 e L. 4800, ris11ettivamente, con trattamento legg·e. D.ocumenti posto Direttore entro 23 felJbraio ì935 ; }JOsto Assist ente entro 23 gennaio 1935. LliYolger si alla Segre leria .


IA~No

XLII, NuM.

REGGIO El\I1LIA.

~J

Ospedale di S. filaria Nuova. -

.B aperto il COTtCOrso per titoli al posto di Medico . Prin1ario del Reparto di lladiolog"ia e Fisioterapia. 1J posto è retribuilo con l 'annuo stipendio iniziale <li L. 10.500 lorde di ricchezza mobile e aumentabili di un decirr10 alla fine di ogni quadriennio di .servizio e per cinque quadrienni. A11nesse a tale .stipendio sono una indennità di caroviveri pari a quella che g·odono gli impiegati dello Stato, e t111 'altra ind e11nità di caroviveri di L. 1500, in·de11nità cl1e verranr10 corrisposte fino a nuove disposizioni e salvo il disposto dei RR. DD. Legge 23 giug110 e 29 dicen1bre 1927 n. 1159 e n. 2672. A11dranno ir1oltre a favore del titolare del posto le percentuali sulle tariffe delle prestazioni fat:te nel Reparto ai malati a carico proprio degenti nel l 'Ospedale e, delle prestazioni a111bulatorie cla chi-chessia e da qualsiasi Ente pagate, 11elle proporzioni del 30 % sulle prime L. 50.000 degli introiU a1111ui del 20 9~ sulle seconde L. 50.000, e del 10 % sul rimanente. Detto stipendio, dette indennità € dette partecipazioni sono ridotte a termini dej ll R. DD. Legge 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 a1)rile 1934 11. 561. Le domande dei concorre11ti, s tese st1 carta da bollo da L. 4, doYranno pervenire .agli Uffici dell 'Amministrazione dell'Ospedale (Reggio Emilia, via Roma 31) 11on più tardi delle ore 1 de] 15 febbraio. Età limite 45 anni. Tassa L. 50,10. 1?er le altre condizioni chiedere copja dell 'annunzio. 1

RoMA. Pio Istituto di Sanlo Spirito e Ospedali 11i1i11i li. - Scad. 29 gennaio. Concorso per esamj

.e ljloli per la nomina di due aiuti radiologi. Etù JYta ima, al 10 tlice1nbre, anni 35. Non me110 <li <lue anni di servizio come assi stente n egli Ospe«lali Rjunili di Ro1na e dichiarazione fin ale di ido11eità. tipendio L. 7300 al lordo delle ritenute .e riduzioni. I11tlennità di caroviveri. Tassa L. 50. Do111anda e clocun1c11ti all ',.\mn1inistrazione <lel Pio l sti tu to. SASSARI.

Consorzio Pro vinc. Antitubercolare.

Scacl. 28 febbr. ; 5 posti di ·direttore di Sezio11 i dis pensariali, con assegno di I.. 7200 annue lorde. l{iYolgersi alla Segreteria. Gli esami per medi.c o .di bordo.

PerYeng·o110 na qualche tempo al l\1[inistero dell 'Ir1terno numerose richieste di infor1nazioni circa 1<: tla la nella quale avrà luogo la prossima sessione cl i esan1i di idoneità per imbarcare come medico (li borc.lo e il programma degli esan1i stessi. ... i porta a conoscenza degli interessati che null~ -è ancora stato stabilito circa i detti esami e che <>g11i 11otizia al riguardo verrà t em1Jestiva111entc resa 11ota a cura del locale Sindacalo ~1Ie<li co Fascista. CO:\ CORSI A PREl\•[l.

Premio « Piero Baveri

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SEZIONE PHATICA

n.

Il Direttorio dell '•.\ccademia Medica Lo111harda. ~Hl onorare la n1emoria del compianto prof. Piero Boveri, con i fondi pervenutigli dalla disciolta As~ociazione Sanitaria Milanese, bandisce un nuov0 'l'Oncorso per un lavoro inedito sul seguente tema · -<< Radioattività dei fanghi e delle sorgenti minPrali ». Al vincitore verrà assegnato un pren1io (11 I_. 4000 (quattromila) che potrà anche essere di-

\·i o fra più concorren li. Possono co11correre tutti i laureati del Regno .

I lavori, dattilografati in Lriplice copia, dovran11 0 essere in,iat.i raccomandati alla ,Segre.teria del1'.Accademia in wiilano. piazza Duomo 20. entro il 30 aiugno 1935-XIII. secondo le modalità con"Uete . Preniio

<<

Lusl.ig ».

istituila presso la l•acoltà di m edjcina e chirurgia della R. Univèrsità <li Firenze la Fondazione « A. Lustig » allo scopo di co11ferire og·ni trienno t1na borsa di studio a favore di un giovane lal1 reato in medicina e chirurg·ia presso una Univer~ i Là del Regno da non m eno di un a11no e da no11 più di quattro ar1ni, che i11l e11ùa compiere un ir1l ero anno di studi in u11 l s liluto cli patologia; ge11erale o di fisio-patologia sperimenlale o di im111unologia sia in Italia ';l1e all 'es lero. Polranno prendere parl e al concorso lutti i citladini regr1icoli e 11on r egnicolj, ina la Com1nissjone, a parità_ cli meriti, darà la preferenza in ordine successivo : 1) ai figli dei volon I ari della grande g·uerra (191.5-18) della Venezia Giulia; 2) ai giovar1i dr.Ile farnig·lie origi11arie della \ ·enezia Giulia; 3) agli orfani di guerra; 4j a coloro o ai loro fig·li cl1e co1nbat tendo in rrualurtque modo per la rl i fesa della Patria rimase ro invalidi o mutila1i. I concorrenti dovranr10 prescr1 tare al la Segreleri a della R. UnjYersità, piazza S. l\1arco 2, domar1da in carta leg·ale da L. 3 entro le ore 24 del 20 1nnggio 1935. Il premio unico e indivisibile, ammon lante a L. 16.000, verrà conferito non ollre il 1° novemh1 e 1935 . È

NOMINE, PRQMOZIONI ED ONORIFICENZE

Il prof. Salvatore Sgrosso, incaricato di clinica oftalmica a Perugia, è nomina I o litolare della clini ca oftalmica di Sassari. Rallegramenti . Il prof. G. Wullen"veber è rlominato ordir1ario di medicina interna e direttore della policlinica Tr1edica di Colonia. Il dolt. Heinrich \Veg1nann , ispettore delle fabbriche della Federazione svizzera, è nominato dottore in 1nedicina honoris causa dall 'Università di Zurigo, i1! riconoscimento dei servigi resi nella tutela clei lavorntori e n ella pre11arazione delle legg·i ul lavoro e per le sue ricer cl1e scientifiche su11a silicosi. Il U>mitato d 'Igiene della ocietà delle Nazioni 11a nominato, al posto lasciato vacante dal prof. Léon Bernard, il prof. J acql1e Parisot, direttore clell 'Is tituto d 'Igiene di Nancy. Il p.remio dell 'Umfia per 1'e11docri11ologia genernle, dell 'importo di 3000 f'ranchi fra11 cesi ~ stato co11fe:rito al dolt. Loverdo di Atene, per il suo studio -: cc Le ipofunzioni e le interfluenze reazio11ali delle glandole endocrine ». 1

Il premio Knapp-Sch,veigger -Hes. dell 'cc Archiv fi.ir Augenheilkunde » è stato co11ferito al prof. Pnssow, aiuto alla Clinica oculistica di Monaco, per i suoi studi sui rappor ti lra sindromi corneali ecl eterocromia con Jo ~ t ntt1 dysrapl1icus.


tc JL POL fCLLNICC n

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NOTIZIE DIVERSI!. 2° Convegno per lo studio della tubercolosi osteoarticolare.

[ANNO XLII, Nurvr. 2J

L . 400 (da versare al Banco di Napoli, « Agenzia Borsa ») . Rivolger si al segretario della Facoltà cli 1nedicina e chirl1rgia.

Nella stampa sanitaria.

Promosso daJl 'Istituto CodiYilla e sotto il patrocinio d ell a Federazione Italiana 1Tascista per la lotla con l ro Ja tubercoJosj , nei giorni 23 e 24 f eJ)_ braio avrà luogo a Cortina d'Ampezzo il 2° Convegno p er lo studio d ella tubercolosi osteo-articolatre. Le relazioni sono state affidale ai l'roff.: Eredia, E rli tzka, Frontali e Zanoli . La quota d 'iscrizione è di L. 30 e per le signore clic accon1pag11ano i congressisti è dj L. 10. Sono assicurate riduzioni ferrovia.rie del 50 % da qualsiasi s tazione d el Regno p er Cortina d 'Am1Jezzo e prezzi di favore nei migliori alberghi. Il Convegno coinciderà colle più attraenti manifestazioni d cll 'inverno sportivo Cortinese. I m edici cl1e desiderano prendere parte al Convegno sono pregati di inviare la loro adesio11e no11 oltre il 30 gennaio unitamente ai t itoli e ad un resoconto d ettag liato delle loro comuni cazio11i aJ pr of . Carlo Molon , Delegato Reg ionale per il Veneto della Federazione Italiana Nazionale F ascist a per la lotta contro la tuber col osi , Venezia , Campo Bandiera e Moro 3611 (t el ef. 24-353).

Nel 1935 la « Rivj ta . cli Terapia Moderna e cli ~Iedici11a Pratica » rientrerà 11ei lin1ili segnati cl a l suo titolo. Gli ar go111e11 ti scie11 tifi ei e culturali i11 genere (Rive11dicazioni ilalian e, lJ11iversità italiane, Stampa n1edica, Genialità medica ilaliana ecc .) saranno ra,ccolti in fascicoli bimes l r al j , col titolo : cc Acta lVIedica Italica », cl10 avrann o il sottotitolo: « Raccolta di 1nonog· rafi e s toriche e cli attualità rig uardanti la i11edicina italian a i11 generale e le . ing ole discipline speciali ». Direttor e ne sarà il prof. Prassi tele Picci.ni11i: redallore-capo il prof. Cel esti110 Gozzi; èfella r erl azione fara11no parte altrcsì i m eclici addet ti nll '« Ufficio Stampa Meclica Italjana », presso i l rruale (via , -all azze 39, ~filan o) a' ranno sede l a Direzione e la An1minislra7ione. Da co11siderarsi compl em entare dell e varie pu1 1])]i cazio11i raggruppa.te o l lo il n1otto : cc I! alicu ~ . Italica \ -olo », la nuoYa ra s egna cc Acta ~Iecli ca I talica >) (che avrà il prezzo cli abbonamento a1111uo a1 L. 30 in lla]i a) arà l a r gan1enl e dira111 at a a n che all 'est ero .

4:7° Congresso tedesco di n1edicina inter11a.

Elargizioni.

La Società tedesca per l a m edicina inter11 a si adunerà dall '8 alì '11 aprile in Wiesbaden , sotto la presidenza d el prof. Schottmuller di 1\mburgo . Temi: cc Questioni medico-aeronautiche »; « Cuore da sport »; cc Emopatie acute d el sis tem a miel oide » ; cc Con1pito clella toracocaus tica n ella tubercolosi p olm. '>; cc ' ' alore diagnostico dei metodi serologici J1er l a clinica e per il m edico pratico >>: « Valore rlella g astroscopi a (con ri g uardo alla gas lrite) » ; cc Bioclimatologia » . P er quanto rig uarda i lavori scientifici rivolger si al presid ente , prof. ~chott 111ii ll er, Alst erufer 33, Hamburg 36 : r>er l n ' mostra allegata al congresso rivolgersi al : Buroinspector BUrger , Bierstadter Hoh e 5, Wies had en , Germania.

Corsi di perfezionamento e di com1>len1ento. Il g rand e ospedale Rod olfo Vircho' v cli Berlino ha or ganizzat o d ei cor i i11ter11i cli perfezion a1nento ch e i svolgeranno d al 18 febbraio al 2 n1 a r zo. Gl 'iscrit l i prendera,nno r)arte a tutta l 'attiYi là clj nica e cli Jab oratorio , alle Yisil e e ag-l i int erventi 01)erator1: inoltre eseguira nno eser cì l azioni . en1i IJ ari s l icl1e e a i st er anno a confere11ze: t11tto il loro t en1po ' errà così ad essere impegn at o. P otranno cegli er e una sezione , di medicina. intern a, cl1irurgia, g in ecologia, ostetricia ecc.; oppure frequen La r e piit sezioni. Il cor so è riser vato esclus ivam ente a inedici di ceppo aria no . L 'onorario importa m a rcl1i 60; si può aver e l 'all oggio e il vilto nell 'ospeda~e al prezzo cl j march i 2,50 al g iorno (il solo pranzo p er n1archi O. 75) . Chieder e i11forma zioni all a: Gesch lifls tel le rl er Berliner Akacl cmi c f\i r ·i\r z tli ch e F ortbjld nI1~:r i n1 J\aiserin-Friedri ch -Hau , Rob ert-Koch-Pla t z 7, Berlin N V\' 7, Gcrn1ani a.

**•

U11 ror , o cornpl ementare d 'igie n e pra tica sarà volto n el 1{. I. tituto d 'Igiene cl i \a poli , d a1 21 genna io al 21 marzo; n1od alità con u el e; lassa

La Società Orobia cli e1e ltricil à 11a cUsposto l 'elarg ìzione cli .50. 000 lire p er fornire di adeg·uato g·abi11etto r adiologico, l 'Is lilulo per la }laternità e l 'Infanzia di Lecco, costr11 il o a lio sco1)0 cli co11senlire l o sYolgime11to di uo 'az1onc se1npre più profo11da e ad er ente al prog·ran1n1a d el Fascis1110 nel rumJJO del1a protezione e cl ~ll 'ass i len za all a n1a<lre ecl al fanciullo. L 'Is lilu lo, ch e è s tato dedicalo ~d l a i11e111oria d el d otl. G. B. ala, benefi co presidente d ell ' Osp ed ale cii Lecco, è s tato co._ lruito sia con uno J)ecia l<' fo1 1do .. I n11zia lo <l all 'Ospedale te ~ so, sia co11 le r rog·azioni di i1npo rlanti ent i e clj p er on al ità cill arlinc.

Azioni giudiziarie.

un i11edico

r e put alo tli P a rj g j, escg· ue11do i ·e .. ofago co1)i a in t111 og·g·c t to clisfag ico, aveva deler111i11ato u 11a lesio11e della parete fari11gea p o .. i eriore, eguìta cla, i11 ccl ia li11i l e e cla pleurite pur11lenta: r e1)erti ct ·autop ·ia. l)a ciò un 'azione giudizi aria. La ])arte age11le - l a Yedova - reclama' a G00.000 fra n cl1i cli d ann j e intere~ i Il medico è s la to assolto d al Tri])U n al e Civile , cl1e ha rico11 0sciuto una fatali i à incYi labile. inPrente ad u110 s pas n10 e ofag·eo i1111)ro,, j o. La Corte d ' Appello l1a confer111a lo la en lc11za a olutoria. Un ricorso d ell a YedoYa i11 Ca .. azio11 e è stato r espinto.

Il Tri])unale C i r il c cli _A.11versa ba condannato lo :Stat o belg·a a corrii:; po11derc i danni e g·l 'inter essi ad una sig·11ora, il cui n1 n;rito , ricoverato a Ire riprese i11 m anicotnio, og·11! volta che n e ve11iva din1e o la aggrediva e la feriva più o n1eno g ra,·emente; d opo la ]Jri11la ag·g·r essione era stato pronunziato il divorzio. La Yittima cl1iedeYa 100.000 franchi da parte cl el direl tore d el rr1anicon1io. Il Tribunale ha ricon osciuto la re 1)011 a]Jilità rli questo sanitario e. 11cr e so , cl ello Stato: 11a rl ecr c lato un n p erizia p er


:\2\-NO

XLII,

NUl\[.

2)

SEZIONE PRATICA

,accertare le condizio11i di salute della do1111a ed, eventualmente, il g·raclo d 'invq.liclità e comn1isu rarYi l'indennizzo.

• ** Il prof. Vittorio .Ruata di Ro111a si era querelato <::on~ro .il dott. _Ercole Bartol~tta di 1'ripoli, per frasi d1ffamator1e contenute in un opuscolo d a questi pubblicato sul tracoma. Davanti la 9a Sezione del Tribunale di Roma l 'i1nputato, assistito dall 'avv. Giorgio Lais, dichiarò di non aver inteso di m~nomare la reputazione del Ruata, al quale anzi protestava tutta la sua stima e conside-. razione; a seguito di ciò il Ruata, assistito daJI 'avv. Ottorino Petroni, dichiarò cli non insistere nella querela e così il Tribunale considerò estinto i l reato, assolvendo jl Bartolotta. Era sorta contestazione sulle disposizi0ni testamentarie di una sign ori11a, ~iglia del dott. Michel , la quale aveva legato due l etti all 'Ospedale di Chaumonl: l 'ospedale intendeva di avere. la somma necessaria al inantenimento di due malati·' . gli altri eredi invece intendevano di corrisponder e soltanto l a somma bastevole all'acquisto materiale dei letti ; essi giunsero però ad offrire 50.000 fran- · chi. Il tribunale civile di Chaumont .dette ragione all'Ospedale, cui assegnò 400.000 franchi, salvo a modificare tale importo in base 'al<le oscillazioni del franco. La Corte d 'appell~ di Digione ha ora confermato la s~nlenza, stabiient:l o che si dovrà · prelevare, dall'asse patrin1oniale,' una somma ido11ea a d a re un i11tcresse annuo di franchi 15.862,90; ha condannato gli eredi resistenti agli interessi, dal] 'inizio dell 'azi011e giudiziaria, ed a tutte · le sp ese. .... ,

Un busto.. di Forlanini . a Buenos .Aires.

L '« Agenzia d'Italia » informa che a Buen<>s Aires è stato inaugurato solennemente nella Facoltà di scienz\:) l11eclich e dell'Università un busto i n bronzo del grande 111aestro Cl ellA tisiologia , prof. ·C arlo Forlanini, clo11ato alla Facoltà clal presidente della Socie lù italiana di tisiol ogia in Atge11ti11 a prof. Maran i11i , <liRcepolo e an1ir o del} 'il lustre scie11ziato ilaljano. Alla cerimonia hanno presenziato il ministro argentino della P. I. dott. De Iriendo, il Regio Ambasciatore d'Italia S. E. Arlotta, il rettore magnifico -Oell 'Università dott. Gallo, i delegati brasiliani, paraguaiani , cileni e uruguaiani al terzo Congresso panamericano della tisiologia e numerose altre personalità e medici argentini e italiani.

Un po' dovunq11e. L'Organo di Controllo per la limitazione dell 'oppio e altri stupefacenti si è adunato a Ginevra dal 5 al 16 ottobre; il Comitato centrale permanente si è adunalo a Ginevra dal 18 al 23 ottobre. L 'Associazione Medica Triestina si è adunata iJ 00 novembre e il 7 e il 14 dicembre, sotto la presidenza del prof. C. Ra vasini. Nella prima di queste sedute furono fatte comunicazioni dai soci: G. Mann, O. Zumin; nella · seconda il prof. I. Nasso tenne una conferenza sul problema della diflerite; nella terza furono fatte comunicazioni dai soci: E. Rimi11i, V. Romanin, G. Li1tka. La Sezione Cosentina deìla Società Medico-Chirurgica Ca labrese si è adu11ala il 3 dicembre, sotto la presidenza del prof . . R. Ji'alcone, assistito dal

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segr e larjo d olt . M. Carbo11e. Furono falle con1u rticazioni dai soci: A. Ciaus j-Schettini A. Talàr ico, f. L:upinacci. ' L 'Accademia Medica Pistoiese « Filippo Pacini » ~ i è adunata il 23 dicembre, sotto la presidenza del prof. C Cantieri. F'urono fatte comunicazioni <lai soci: P. Tadclei, M. Santi, Balµi . La Società di Scienze Mediche dj Co11egliano e ':ittorio si è adunata il 3 dicembre, sotto la pres1denza del prof. Coletti, assistito dal segretario <lott. P. Fabris. Furono fatte comunicazioni dai soci: Tramontini, Tornasi, Marta, ' ' er1tura, Gritti . Il Ministro delle Corporazioni, presidente del1'Istiluto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, ha consegnato al Capo del Governo i rendiconti per l 'eserc.izio 1933. Il Duce ha manifestato il suo compiacimento per l 'attività dell'Istituto Secondo ricerche del d.ott. A. Lutrario, ex-direttore generale della Sanità pubblica in Italia (consegnate sul periodico « Nosokomeion », 1934, 2), il numero degli Ospedali in Italia dal 1902 al 1932 è aumentato da 1804 a 2089, il numero dei postiJetto da 78.240 a 238.511 , jl nun1ero ·dei ricoverati ri a 503.350 a 1.119.003. Con clecrelo del Ministero dell 'int erno in data 20 novembre sono state classificate 34 stazioni di cura, soggiorno e turismo. È stato anch e revocato j l riconoscim erlto dì 13 altre stazioni.

La Croce Rossa Belga 11a aperto una centrale per datori di sangue. Vi . erano iscrit ti 74 datori, di cui 64 riconosciuti come « datori universali ». Si è is tituito a Londra un laboralorio di polizia scientifica; è annesso al « Metropolitan Polic·e College » di Hedon; la direzione ne è affidata al dott. J ames Davidson, dell 'Istituto di patologia dell'Università di Edimburgo. Durante la stagione invernale , come di nor·m a , sar an110 effettuati presso lo Stabilimento balneo1ermal e militare di Ischia due turni di cure: il prirno dal 1° al 15 febbraio ed il secondo dal 20 febbraio al 6 marzo . ·L a Società amichevole (mutua) dei medici capi degli stabilimenti di spettacoli di Parigi, ha tenuto la sua assemblea annuale il 6 dicembre. Nelle scuole superiori della Germania durante il sE>mestre estivo del 1934 furono iscritti 95.667 stud enti, contro 115. 722 del semestre corrispondente del 1933: ciò significa una riduzione di 17 ,3 % incirca. Si è avuto invece un aurnento d 'imrnatricola.zioni nelle scuole per maestri.

11 Governo del l 'Islanda ha creato un fonifo di soccorso per gli scienziati in co11ò izioni di bisogno. Vi so110 destina le le multe p er ubLriachezza ! La Lega t edesca òi medici sportivi ha org anizzato un corso introduttivo di medicina per gli sports invernali, riservato a medjci di ce])])O tedesco, 50llo la direzione dél dott. 1'1JlJ"vitz; clurerà dal 10 al 24 gennaio. Sede: cc Deut scher Soprllirzte Bund » , Wilhelm-slrasse 92/93, Berl in V\:8. Notizie da Berlino recano ch e una nuova disposizione goverr1a Uva oblJlig a la gioven l ù s ludeittesca d elle U11 iversilà tedesch e a tre se1nes tri di educazio11e sportiva ; no11 sarà consentito di presertlarsi agli esami sen za aver su per a lo co11 s u ccesso le prove relalive. I tre se111eslri so110 ripar-


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(( JL POLICLI N ICO »

titi com e segu e: uno di atletica, un o dj penthatlon ed esercizi di tiro, il terzo di nuoto. Aitch e l 'ele· mento s lude11Lesco fem1ninile è soggetto a questo obbligo. All 'Is Li Lu to di m edicina pr a lica di Bar ce] lona il dott. Bascompte Lacan el h a tenuto un ciclo di 7 confer enze sul tema: « La 111edicina nell 'arte musicale » . Nei con cerli del Dopolavoro ferroviaifio a Roma è s~a to eseguilo il bozzetto sinfonico cc Maggio », del dott. Alfredo Tognetti, ispettore capo al Ser· vizio sanitario delle Ferrovie di Stato. Eseguito dall 'eccellente complesso dei dopolavoristi e di· retto con sicur a maestria dallo stesso autore L stato apprezzato e vivamente applaudito.

li\.NNO

XLII,

NU1\I.

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CARLO LOTTI Il dì 24 dicembre u . s., a ore 22, spirava il comm. prof. CARLO LoTTr all'età di 55 anni. Una lunga, straziante malattia ha minato l a fibra robusta dell'illustre patologo, senza che la. scienza medica potesse arrestarne il corso fatale. Egli, perfettamente conscio delle sue disperate condizioni , guardò la morte· con forza serena sino alla fine. Il prof. Lotti, ordinario di Patologia speciale me-

l

Una gravissima epiden1ia di malaria si è pro do tta a Ceylon ; co111isce specialmenle i ba1n])inj _ A Stoccolma si è riunita una Conferenza cli rapj)resen tanli cl ei mini Leri della giustizia dei paesi ciel Nord - Svezia, Norveg·ia, Danimarca , Islanda e Finlandia - allo scopo cli addi"enire ad una legislazione unica sull 'ab-0rto proYoça lo. Si è con venu lo di legalizzar e I 'aborto esegui lo secondo r egole igienich e, allo copo cli evitare le gravi con segu enze dell 'aborto clandes tino e non control Ju lo. Second o i cleleg·a ti alla confer en za, il nun1ero· degli aborti non verrebbe ad aun1en tare.

1

L '1\ ·ociazione inglese per la li111itazione delle: I1ascil e ( a tional Bir lh Control Assoc iatio11) h a i10111 i11alo un . oLLocomitato 1nedico, il quale raccoglierà cl el ma Leriale e pubblich erà clelle r elazioni 11el ca nlJ>O 1n.erJj co. \Indirj zzo: Eccle ton Slreet 26,. ·Lo11do11 S. W. 1.). Il (;o,e rno fran cese ha c; jtalo all 'ordine del gior110 delia Nazione il doll . Clovis Duris , luogote11 e11 lc n1edico delle truppe coloniali , con la seg u en1c motivazion e: cc Giovane nledico d a tutti s timato, inviato a Zind er sin clalla prima com11nrsa di una graYe epid eLnia, ha prodigato le su~ cure ai malati, con un 'a])n egazione ammirevole; & stato colpito dal terri))i)e JJ agello al capezzale el ci f\uoi pazienti ». A quanto riferj scc i] <t Pcnsie1v ani tario » del 30 cli ce 111])re, il dot t. Mariano Califano, ch e da 13 anni pres la lod evole ervizio n ella Sala di Mal1 a degli Osp edali Riuniti di Napoli e cJ1e er a st at o nominato cavaliere dell'Ordine, è st a to radiat o dai Ruoli dell 'Ordine , tesso e invitato a restituire alla Cancelleria (lel Gra11 Priorato di Napoli e .Si<'ilia le bolle <li J1on1in a a cavaliere; e ciò in seg·uito ad un articolo coinparso n ell ' « Italia l\1cdica » a fir1n a del Califan o, il quale, in detto articolo , si associava a critich e sull 'opera esercitata òal Priorato , comparse nel « Pensjero Sanitario >>; cri lich c per altro 11on s1nentite. Nel lnanico111io cli Warte, in Polo11ia, un m edico venne aggredi lo da dt1e ricover ati addetti all a cucina, i quali intendevano immergerlo nel ca]claione OYe bolliva la minestra, n ell 'idea ch e questa avrebb e acquistato vir ti1 curative. Egli riuscì , con n1olta aulorità, a convincerli che occorre' a 11rima toglier si le srarpc. Nel fralt empo, con agile Jnan ovra pot ~ fugg ire. Il cc Comitato nazionale di clife a conlro la tuLercolosi » della Francia ha ado l lato, per la sua s:-. campagna, un francobollo ch e reca l 'effigie cli Alberto Calmette .

rlica nella R. Università di Pisa, si è particolarn1ente segnalato n ella su a lunga e brillante carriera per I 'inten sa p assione portata nello studio e ~1elle ri~erche. Uomo di t empra adamantina, di i11 geg·110 fervido, ha legato il suo nome ad una produzion e scient ifica delle più notevoli che rivelò n1olto ch iaramente la su a qualità cc di studioso serio e coscienzioso, dalle idee chiare, che non si lascia mai vincer e la mano dal desiderio della pubblicazion e inutile, ma affronta m etodicamente dati e problemi e pubblica quanto egli ha potuto one· stamente trovare di nuovo ed a suo parere i11ter essante ». Laureatosi con pieni voti assoluti nel 1903, entrò com e 111.edico in terno n ella Clinica Medica di Fi· r en ze, dire tta dall 'illustre prof. Grocco, segu endo in pari t empo il corso t eorico-pratico di p erfezioname11to in Igiene . Avendo vinto, per esam e, il posto di s tudio Tacchini cercò in Germania nel laboralorio del prof. Kruse, e quindi a Parigi nel· l'Istttuto Paste11r, di r endersi padron e della tecnica di laboratorio, 11ecessaria per ricerch e cliniche, sovratutto n el campo della b atteriologia e serologia. A Parigi poi si valse del lar ghissimo m rute. riale clinico nel campo delle malattie nervose per con solidar e la su a preparazione. In seguito n ella Clinica Medica di Firenze fu assistenl e volontario, quindi effettivo, p-0i aiuto. .


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[ANNO

XLII, Nui\tr. 2]

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S.BZJONE PRATICA \

Ottenuta la libera doce11za in P a tologia sp ecial e medica, svolse il suo corso liber o nel R. Istitu1 o di Stuui Superiori di Firen ze . n egli an11i scolastici dal 1912 al 1918. Dires se il laboratorio di mi croscopia e batterj ologia della Clinica Medica dal 1910 al 1916 e p e r tre anni tenne la direzione d ell 'Is titulo .A.ntiraJ,_ hico annesso alla, Clinica st essa. Portaio all'inseg namento per attituclini , ten1pcramento e pie11a comprensio11e d ella materia dj dattica, concor se e riuscì alla caltedra di Patologja e Clinica Medi ca dell'Università di Camerino ; passò su ccessiva1nenle :illa s tessa catteclra nella R. Università di Sassari ; quindi a quella di Cagliari ed i11 ultimo a quell a cli Pisa, 11ella quale ha svolto il suo manrl a to d all 'a11no accademico 1928-29 ad oggi. L 'oper a su a i1elle Yarie sedi ~u sempre i spir.a ta a criteri moderni, pratica e lungimirante, ca pace di d es Lare n egli allievi lo spirito di ricerca. Da vero ~1Iaes lro dette co11 la sua iniziativa efficace e r ealizza trice una spinta vigorosa agli st u di ; oltre 60 pubblicnzioni degli allievi s la11110 art atte·tar e lu111inosam ente la su a preziosa quanto uUle attività dida tlica. Il mi glior.3 giud iz.io del l a sua Oj)er a è ciel r es to confermato dalla OJ)il1i o11e di p er sonalità r esponsabili ed en1i11en ti e i1e è espression e, condivisa d a tutti, l 'elogio ch e n e l1a t essuto l fl F acoltà Medica Ji Sassari : « Ha dato j1npulso rli vita 11uova agli I~tituti d a Luj dire tti , n ei quali è stata intensa I >at t ivi là scien tifica e g.rande il r e11climento didattico ». La su a attività h a portalo un contribu1o pregevole ed originale alla m at erj a trattata (specialment e n o leYoli l e su e ricerche sulla flora intestinale, sul ca11cr o dello s tomaco) e denota la sua acuta jntellig·en za di osservatore e la sua abilità tecnica . In1porla111 i le su e me1no rj e sull 'in,fezione perit on eale, suJ l e opso nine e batteriotropine, sulla c1niplegia palato - larÌ 1igea. Acuta l'osservazione analitica e forte111e11te intuii jvo i] rilievo clinico })Ortati nello s tudj o sulla m eriingite tubercolo.re ri

ripetizioric.

NoteYo]i le ricerch e sul faYisn10, cl1e, co11clo ll e

co11 eleva to e perspicace spirito di critica, h anno definito una questio11e assai dibattuta sulla patoge11esi di questa forma morbosa. Anch e nel giornalismo seppe essere all >altezza della sua fama; chiamato a far parte del Comi~ tato di redazior1e del giornale « L'Idrolog ia, la Climatolog ia e la Terapia fisica », iniziò studi profo11di sulla patoge11esi delle malattie d ell 'apparato. digerente e del ricambio e dell'azione esercitat a su ques te dalle acque mine rali. Pubblicò in proposito u11 gruppo di lavori ch e ebbero le mig"liori accog·lie11ze da p arte dei inoderni cultori dell >Idrolog'in italiani e strani eri. Collaborò n ella compilazione del 1~rattato TlaJia110 di l\!Iedicina Interna a cura dell'Istituto Biocl1i1nico Italiano, redigendo il capitolo sulle 111alattie d el p eriton eo. Capitano 1nedico in guerra, f11 quas i sempre in ospedaletti avanzati ove rese utilissin1i serYizi, contraendo JJer cau se d i serYizio una g·r aYe m a]attia ch e lo t enne in11n obilizza lo n el letto per circa sei m esi. Dove fu conosciuto si fece a1nar e da tutti, in breve i)en c lrò n ella stima e co11sjrl er azione gen er ali p er l a su a grande vale11tia n o11 disgiun la d a g·r ande mod es tia. Sap eva studiare il m a la to con acutezza inclagatrice e discernimento cliu ico no11 comuni, preocCllJ)andosi non m en o clel su o spirjto, avvicinando 1u Lli e conquist and oli co n l a : u a prem ura , il suo riserbo d elicato, la sjg 11 orili lù d el s uo tra tto. Egli era dolce, infini lin11e11lo buo110 coi m alati che lo ador avan o I Cittadin o e e1nplar e, pronto a tuLli i ricl1 ia1ni, il prof. Lolli s i è declicato sen1p re alla su n rn jssion e dida ttica , professi on ale e scientifica con tutte l e sue en er gie se nza ri sp armio. A b en r ag ione, or i1on è molto, ~u n ominato Commenda tor e n ella Cor on a d 'Italia . Sti1na, venerazio11e , risp etto fanno coron a al suo nome. Ed è do·v eroso ch e si ripaghi con m anifest azione cli gratitudine Colui ch e sempre d o11 ò le su e forze n1irabili . ùi intelligen za e di esp erienza :id un apos tolat o di b en e e di carità. R . AHRIGONI . I

Indice alfabetico per materie. Allergia: or1g1ne costituzio11ale . . . . Pag . 1\nca: lussazio11 e precoce i1ell a coxite tuber colare . . . . . . . . . . . . . . » AnchiJostomiasici : V. S. de·i globuli rossi ed eosi11ofilia . . . . . . . . . . . » Bacillo tuber colare: l a qu es lio11e della variabilità . . . . . . . . . . . . . . n Batteri : influe11za \.i egli orn1oni g r avidici sullo sviluppo . . . . . . . . . . » Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . » Chirurgia antise ttica : pr iorit à clell ' u so dell 'acido fenico . . . . . . . . . . . . » Emicr ania 1nes truale . . . . . . . . . . » J•'enacetina causa d ' in lossicazion e cronica . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Gravidanza in Lerstiz i ale cambiata per fibron1s sottosier oso . . . . . . . . n

Igiene del suolo e de l l'a b ita l o nel n uovo Testo Unico del l e L eggi sanitarie . . .

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1 0'1'91."'r e. . . . . . . . . . . . . . . . . . l\IIalaria : J>rogr es ·i d ella ter apia con atebrin a e plas n1 ochina . . . . . . . . . Mandibola : ancbilo i bila terale d 'orig in e traun1atica . . . . . . . . . . . . . P arkin so n is1110 IJO len cefali tico: cosid e lta cc cura bulgara n . • • • • • • • • • Pira1nidon c e agr .t11uloci tosi . . . . . . I-tadiosti111ol azion c c1u locri11 a e su e él})plicazior1i . . . . . . . . . . . . Sci : lesioni na . . . . . . . Sifilide clei g·r a 11d i uomini . . . . . Sportivi: valulaz ion e p enlen aria Sporl scja lorio e salute . . . . . . Stati aller g ici: sos tan za di Ori el nella cura . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ulcera ga~ lro -duotlen al e: st a'l o a ttuale della di ag·11osi e ter apia . . . . . . ' ro1n ito ricorrente 11ell 'in[an zia . ..

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Ol'ritti di proprietà riservati. -: Non è cdnsenttta la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non sn seguito IJd

autorizzazione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione cli sunti di essi senta citarne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FRUGON1, Red. capo. Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


Richiamiamo l'attenzione dei nostri abbonati, sulla opportunità di provvedersi della segueate pubblicazione :

ROBERTO ALESSANDRI

MANUALE

DI

DIRBTTORB DELLA R. CLINI CA CHIRURGICA DELL'UllllVERSl'IÀ DI ROMA

CHIRURGIA

(VOLUMI N. 4L, 421, 421r. 43, 44 DELLA. COLLANA. MANUALI DEL '' POLICLINICO ••) Riportiam0, per brevità di spazio, solt anto qualcuno dei tanti giudizi espressi da Maestri della Chi1rurgia e dalla Stampa Medica, su questo Manuale: . «E in.utile ormai ripetere fiitto il bene che di questo trattalo è stato detto, con qu esti due volumi iiiene co1r1plt>talo., la parte speciale di esso : il primo voi u me che conterr à la parte generale, è atteso fra poco. Nei due volumi pub blicati è corripr esa la chi rur yia de ll'o recchio, del naso, faringe e laringe e dei ·seni della fa ccia , scritta magisl,ralmente e con ricch ezza di osservazi oni personali da Ferreri; la chi rurgia rle :. v iso redatta accuratamente da.l GussioJ· la chirurgia dei mascellari tl.a M atronola; la chi rurgia della bocca e clella lingua da ChiasseriniJ· Slefa.11ini ha ra cc.olto tutto quanto riguarda l a chiru,rgia delle ghianrlole salivar i J· Valdoni h.a trallato in maniera compl<·la la chirurgia del co llo; Ascoli la chir urgia della ti r oide, della parete toracica, del mecliaslino, de l tirno, pericardio, cuo r e, grossi vasi, esofago , dotto toracico, pleura, polmone e diafram1na: studio questo d i Ascoli ve ramente co mpleto sotlo ogni punto di iiif'la e ricco di osservazioni se11sa te e di equilib rio. Brancati ha redatto la chi r urgia della mammellai; Paggi quella delle paratiroidi capitolo riuovissimo clie 1nanca ancora nei co m u 11,i trattatiJ· Mat r onola la cliirurgia dello scr olo, della vaginale e del teslicolo ; tLozzi la cìiiru rgia 1lelle vescicliette semi n ali e la chi rargia de l pene; Cermena.ti la chirurgia dei genil:ali f emrninili. L'Edizione è, co1ne ormai la Casa Ed. Pozzi ci ha abituati, spìeridida: vi sono delle tricromie ch e, oltre ad essere tipograficamenle b elle, sono tanle piccole ope r e d 'u.rt e ». (Da <e Rinasce n za Medica)), 15 giugno 1934, Napoli). G. L.

Fac simili dei volumi rilegati in tela (a circa un terzo da l vero). Prezzo della intera opera in quattro volumi, uno dei quali (il secondo) in due grosse parti, tutti rilegati in piena tela, di complessive pagine 4004, con 2414 il· lustrazioni n ei testo delle quali 109 in tricromia. L.

39 0.

N. B. , Esclusivamente agli abbonati a qualsiasi del,, le nost,-e cinque Riviste l' ope,-a è ceduta pe,- sole L. 3 5 O antichè L . 3 9 O ed anche con la possj, biiità di paga,-la con· un primo ve,-samento di L. 1 O O all'atto d ella richiesta da fa,-si accampa.. gnata dall'impegno scritto di versaye le nmanenti .L . 2 5 O in 10 rate m ensili da L . 2 5 cadauna, fino al saldo. Alla nchi-P.sta uni,-e l.a fascetta compro, vante la qualità di abbonato ad una delle nost,-e cin, que Riviste. Il r 0 pagamento di L . 1 O O può esse,-e anche ver, sato nel nost,-o Conto Co,-,-ente Postale N. i / 5945 meàia1'1te l'ap posito Bollettino c he daLL' Uf ficio di Posta è fo,-nito gratis, usando il quale si risparmia la tassa dell' o,-dinario V aglia Postale. ~ li

AVVERTENZA •• L'impegno del pagamento de11 ·1ntero amn1ontare di L. 3 5 O (ridotto a t anto esclusivamente per abbonat i al .Poiiclinico •> , può essere stillato e sottoscritto nel predetto Bollettino postale. C(

« Col primo volu me , ch e esce µcr ultimo, si completa questa b ella, interessante ed utile pubblicazione, che modes tamente s ' inl il ula Manuale, ma che è propriarnente un vero e proprio Trat tato di Chirurgia conl[Jlet.o nelle va rie parli gene rali e spec i ali . D egli altri volumi abbiamo già fatta la recensione in ·questo giornal e. Il primo vol 1ime n on fa che confermare quanto abbiamo detto degli altri sia per quanto riguarda .l 'o rdine, la chi ar ezza, l 'i mportan za pratica p er il m ed i co e per l o st udente , sia per quanto r iguar da la bella ves te li[>Og raf i ca P le il l u.r.:l ruzioni . Questo vulu 1ne dopo una irti r orluzione de l prof. Alessandri , svolge i capitoli sulla anestesia, sulla preparazio11.e dell 'o p erando e su l l e complicanze posi operni ori e (G h i ron ); l e f eri le in g en er e e le infezioni chirurgiche (Ju ru ): l a chirurgia rle i vasi e dei ya ng/i linfatici (G l ii r on ); ìa ch irurg ia delle parti molli t de!Jli ari i ( Pa<!e l I o) ( PPlle so f l.nru lanea, Aponevrosi, 1\1 us co li, T erid i ni, Bo r se sie r ose)_; la ch{rurgia ~elle <>ssa (l 1 aldo n i, J ura, 13 rancali, Chi ron); le mala tlie sche l etrich e de l la crescenza (Marino-Zuco ); la chiru rgia delle a rt ico lazio ni ( Valrfo ni, Marino-Zuco, Lozzi, Ghiron ); le deformità congenite degli ar ti (l\.1a~ino­ Zuco ) e completa il bel volume, rii oltre mille pagine, un capitolo sull'indagine radiologica (Bianc l1ini) in cliirurgia. Segue infine un otlinio inrlice a lfabe ti co . L'opera ch e rleri"n e segue le direttive del lralt 11f.o a; Patologia e T er apia Chirurgica di Dur~nte, ottimo ma uecc h.io, sebbene qua e là ri sr1ecchi idee e in d iri zzi <Lella scuo la chirurgica r omana , aggiorna e comrlela l e n os tr e conoscenze sia d i paloiogi a, sia cl i clinica, sia rii l.er ap i a. Il tra/In/o non può mancare nella bib l ioteca non so l o d i ogni chi rurgo ma anche di ogn i merlico ital ian o. Lo studente degli u!limi anni rii merlicir: 1 , il laurealo che rfeve prepararsi all'e ..;omr tl i Sta i o v i lroveranno quan.to è necessar10. Il trattalo non solo fa onore all'It alia, 1na, come per altri trull ati è avvenuto, se r ve alla ema1icipazio n~ delle traduzioni e dai libri stranieri» .

diret lore del la n. Cli ni ca Chit urgica di Firen ze. (Dalla cc Rrr..r.:.r.:egna In ternazionale di Cl ini ca e Ter '1pia ,, , rt. 17 del 15-9-1934-Xll, Napoli ). . l'rof.

Do1\fEN ICO TADDEI,

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Roma, 21 Gennaio 1935 - XIII

ANNO XLII

Num. 3

-·\:-."' .'

fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e· FRANCESCO

'' DURA:t\ TE

SEZIONB PRATICA.' .

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CESARE FRUGONI

REDATTORE CA.P O: PROF.

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Cenni bibliografici . Accademie, Società Mediche, Congressi : Societ à di Medi cina e Scienze Naturali di Parma. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: L 'uremia nei non nefropatici. - Accidenti uremici complicanti gli interventi add::>mina li. - .N efrosi necrotica da tripaflavina. - Epatonefriti con presenza di s pirochete nelJe urine. - TERAPIA: La tera pia della fo.r unculosi. - 11 trattamento dietetico dell 'eczema. - I pericoli J ell'irudin1zzazione nelle· contu"sioni. -· Il trattamento delle radioderm1ti, - Il trattamento dell'eczema impeti~inoso dell'orec~hi o. - · NOTE 01 DIETETICA: L'ahu so del reg ime declorurai o. - MEDlClNA SCIENTIFICA : L'inibi zione della attività tiroidea da parte del sangue animale. - POSTA DEGLI ABBÒNAl l. - ~OM!!:NCLATURA: La premunizione. . . . Nella vita professionale : MEDt<'tNA sortALE: L'attività dell'I s tituto di Previdenza Sociale. - ·croriaca del mOvime nto profe!'!sio nale. - Oon cor si. .Nomine, proqiozioni ed onorificenze. Noti !ie diver"e, Rassegna detta stampa medica. Indice a1;abetico per materie.

Lavori originali : R. d el Zoppo: La prova d e l r osso Congo nelle divùr se forme di epatopatie. osservaiioni chniche : G. Liuz o: Contributo clinico-radi ologico allo studio della sifilide congenita ossea e articolare. Apparecchi e strumenti nuovi : P. Bosi: Contrihuto alla tecnica della trabfusione del sangue. Un nuovo apparecchio. SYnti e ra ~segne : DIABETE: M. Labbé: L'evoluzione del diabete. - M. Labbé, R. Boulin, L. Justin-Besançon e li. Desoil'e: Le ç-0mp licazioni nervose periferiche del · diahete - H. P. H1mscowb: Diete ad aJto contenuto di idra.ti di carbonio ed efficienza insulinica. E. Orafe . L~ terapia in:3ulinica del diabete. - ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: G. 1'Iarsh a ll : Affezioni simula nti la tubercoloe:;i puJmonare . H. Vollmer : Oli e s pettoranti. - MI -iCFLLANfJA: B. I. G-Olds tein: Le bas i fi sio~ logiche della. prnva funzionale della secrezio n e estern a d el pao c rea~ . - P. Werner: T e rapia. delle affezioni i n fi ammato~ie degli orga ni di riproduzione femminili. - G. Taubma nn : L a fitoterapia delle funzioni g h iandolari. Divagazioni : E. e H. Biancani e A. Dognon : Le onde ultrasono r e e le lo ro azioni biologiche.

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LAVORI OR·IGINALI .

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ISTITUTO DI P. . \JOLOGIA . SPEClALE MEDICA . DELLA R. ·l jl'4fVER81T.l DI N.-\POLI Direttore: Prof. RAFF·AELE CAPORALI.

La prova d•·I · rosso congo nelle diverse 1or111e di .

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flJta10Jiati~.

Dott. Rrcc1orr1 DEL ZoPPO, assistente volont . .

iF ra i 1iiversi met0di i111piegati p er l 'esplora-zione della funzi011a1ità epat ica, si è u sato per parec chio tempo e<l è tuttora adoperato da molti , la così detta lJI'OVa crorr1odiagnost ica, Ja qua le è _basa ta sul1a proprietà che ha i l fegato sano di trattenere le sostanze estra1:ee circolanti nel sa11gue e di eliminarle con la bile. Abel e Rowntree nel 1909, i11ietta.ndo a degli ~nima]i per. via f'OtLo cutanea del tetrac]oro d e ri''ato d ella fenolftaleina, 11ota_rono che veniva eli1ninato attraverso Ja bile. Sucessivamente l~ow11tree, Bloomfield, liur,vitz , Wjppe, Mason ed altri ricer caron o n elle feci delle prime 24 ore la sostanza colorante iniettata . Ben presto p e-

rò queste ricerch e ven ivano abbandonate perc.lJè. risuftarono ricr.l1e di errori e non esenti cla· inconvenie1iti .' ln. ~è.guito e precisamente J.1el 1922> Rosentl1al°, pa·r (endo ·dal concetto che le sostanze coloranti erano fissate dalle. cè llu le dci tess~ti, pru pose d'in iettare delle :::o luzioni di col o r~ p·e r via intravenosa e di ricercarle poi nel siero di° sangue I suoi es~ ri1nP.nti furono con ferr11ali da altri AA., i quali localizzarono nel reticolo endotelio Ja sede di fissazione di alcune so:sta11ze coloranti. Sax.1 e Donatl1 stà.bilirono cl1 e no11 soltanto i co]ori ma che anche altre sostanze , quali il cloruro di ~odio, ì 'urea e g li ai11i110acidi ven ivano fissate e.la i r. '::. dopo })re 1e pcrU!clJlCf\Za n"el circolo sang uigno . Ne l · caso invece di alterazione o J)3iralisi di d e tt0 apparato, le sostanze rimanevano più fl lungo nel sangue·, pe rch è fissate con n1aggiore Jentezza dal sist ema istiocitario. Fiess jn g·er, Olivier e Casteran , esperirr1entando col rosa btngala, trovarono un netto e notevole tf1 :--so di ritenzion e n el p las ma di animali s plen ectornizzati. Dal ca1rl po ..,r-erin1 a ntale si ~)assò f!Oi a quello dell a cli11i ca: Greer1bau1n e Brown J1raticaron o de ll e ricer ch e su d ei luetici cura ti con arsenoben zoli. Gilbert Coury e P edr o M. 1


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(( Il, POLICLl · 1co ))

Re asserirono ohe la i)rova, cromodiagno,s tica costituiva una vera ·indagine della funzione del fegato. Senonchè sebbene iaramente si ebbero a rile,·are· vari inco11venienti, consistenti irt trombasi O·d infian11nazioni della regione O\r' eraJ stata .praticata l 'iniezione, seoo-uite da modificazione dello ~ lalo gen erale della persona (febbire ele,Tata , ab1b attimento, oefalea , ecc.). ~laure1r e Gate,voo(l ebbero a rilevare persino delle inort i per tro mbosi venose. /\ questi insl1cce~sj si aggiunsf.ro le· ob·b iezioni che i colorarnti ve11ivan0 elin1inati per buona parte an che attraverso il r ene e rapprese11tav.ano perciò un si$Lema d'indag ine di scarso ,.a lore. Furo110 proposti allora m olti altri m etodi ed ognuno di essi con una diver sa sosta1I1za colorante. Si ebbero così la prova col bleu di Roch , la ,p ro,·a ro] lJ.leu di Ro senthal , que]la de11'indaco carmi11] 0 di Le1p hene e Hatieganu , del Kongorot di Bennhold, della fu -· :x.ina acida di Barok, del rosa bengala di Kerr, Delp·rart, Epstain e tante altre. Molto usata dagli sperimentatori è stata la soluzione del rosa bengala per eh è considerata come una delle più 1nnoc11e ed anche perchè eliminata so]o in quantità trascurabili dal rene com e risulta. dalle esperie11ze d.el Ronzini. A mano a mano però che le ricerche si so no andate moltip·licando , i pareri fra i vari AA., si sono fatti sempre pi1ì discordi . Il Rose:qthal per din10st.rare l 'im1portanza, della cellula epatica sulla fissazio n e c.d eliminazio n e del colore asportò detern1ìnate qua11tità di fegato a degli anima} i e riscontrò che la soluzione di colore era trattenuta in circolo in ragio11 e diretta1 alla quan tità di organo asportato. Pa11nella, V.elo , .'-'' alter, Fiessinger dimostrarono la stes~a cosa co1t la legatura del cole·doco e con l 'intossicazione dei na1rcotici, s·pecialmer1te quella cloroforn1ica, per la partieolare elettivi Là di ques to ane·stetico sulla cellula epatica. Per il Be11da la prova cro,m odiagnostica sareb·b e solam ente un 'indagine della funzionalità del s. r e. Altri A,\. invece oredono che la facoltà fissatrice sia compito delle cellule del Kupfer, mentre alle cellule p·a renchimali 5areb·b e ri servata la fun zio·n e elimiIl atrice e questo starebbe in certo qual m od o in a11alogia colle idee di coloro che ritengono il reticolo endotelio la sede del ricambio della bilirubina e la cellula epatica l 'organo escrrtore del pig m ento. Infine Fiessinger, Casteran , Olivier, Sc.h ellong, Eisler, Cetroni e Ron zini . ono del parer e ch e il potere elimiIla lore ap·partenga tanto alla cellula e•p ati~1 quanto ~l r. e. per cui questi du e tessuti r1on possono essere c:or1siderati. isolatamente. I..c· diverse opinio,n i dei rr1olti studi osi lascia 1

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pensare ch e mDlto probabilme·n te vi siano colori clhe· prediligono per la lo,r o struttura, ed i11timai composizione, il tessuto epatico, ed altri il tessuto mesenchi1nale. Difatti Paschki nel ricercare nel sangue il comportamento della fenoltetr ac Joroftaleina (sostanza a fine di&f t'- rsione) in parallelo co·n q-µello del rosso congo (sostanzg_ a dispersio1n e grossolana) eibbe a nol a1 e ch e mentre la prima veniva fissat~ dalle cel1ole P.ipatiche ed eliminata poi con la bilie, la se.conda era attratta. dalle cellule del reticolo ed escreta ulteriorn1ente attraverso il rene ed iJ fegato. Si pensò così cl1e una maggior e o minore permanenza in c irco·oo del rosso· conga fosse in diretta relazione della capacità fissatrice del reticolo endotelio. In seguito però altri negarono quello che era stato dirr1 0Lrato dal Paschkis. Seno nch è 1\dler, Reimann e Massa con esperimenti su coni gl1i, tra ttAtì con fortj dosi di r. c. per via inLravenosa, ha11no potuto con ferina re definitivamente quanto era stato visto dal detto A. e fu così che il rosso congo divenne il colorante (li elez1une 1p er r':i ndagine funvional~ de..I1l'arppiarato r. e. Adler e Reimann furono i _p;rimi a proporre erl a ::,ervir$i di questo metodo. Es i· usanclo la pro,ra del r. o. in perso·n e affette da cirro i epatiche, le5ioni renali , i11tossir...azioni, malattie infettive acute quaJi il tifo, la polmonite, Ja tubercolosi miliare, ecc. trovarono che la quantità di colore rimasta n el circolo sangi1itlno un'ora dopo la sua introduzione era ma ggiore che 11egl 'individui norn1a Ii. Da ciò si deduceva ç.h e la cap·a cità di fissazione del reticolo era ridotta. Costoro potettero stabilire a110h e che nelle polmoniti gravi e nelle setticcrr1ie il r.c. era trattenuto ne.I· saingue in proporzio·n e del 90-100 70 ; n elle endocarditi , col.a ngiti, affezioni epatiche con intenso ittero, nelle pioemie, tubercolosi gravi e nelle persone s.plenectomizzate la ritenzione• era d el1'80-90 %· Nelle i.nfezio11i legge·r e il tàtsso det r .c. nel I)lasm~ era del 70 %. Assai caratteristico sarebbe il compro rtamento di detto colorante nella polmonite crupale in cui nel] '.acme della malattia si arvreb·he la ritenzione massima ed unH riduzione al disotto della norma qualche giorno dopo la crisi. Massa però in u11 caso da lui tratta.to, avrebbe trovato subito dop 0 la crisi una percentuale di colore residuo molto al disopra del norn1ale. Il suo reperto troverebbe riscontro con gli studi di Kaufmann sulla funzione del r. t.;. nella polmonite. Ricerche di v\iilenski, nelle malattie i1~ fettive, p raticate co l tryp·a nblau, avreb bero stabilito ch e la quantità del colorante nel plasma decorrerebbe parallelamente alla gravità della malattia1. Interessanti sono ]e ricerche del 1

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XLII, N-ci\lr. 3]

SEZIONE PRATICA

1\iassa, il quale in oltre 30 casi da lui studiati in maggior parte malarici e splenomegalici avrebbe avuto delle percentua1Ii ab,b astanza alte ed indipendenten1ente dallo SiVilu·p po maggiore u minoife della milza. Lucacer e Cardinale nel ten.tare attraverso la prova del r. c . di agevolare lo studio, alla1 diagi1osi qualitativa delle varie ferme anato moc]iniche della tubercolosi po1monare trovano·: ,-&lori presso a poco nor111ali nelle tubercolosi con mani·festazioni a tipo produttivo, valori alquanto aumentati n elle forme miste, e n ei cas i a forma. esf:udaitiva ritenzioni n1olto elevate. Per que.s ti AA. l'indag ine sarebb,e di ausilio anc.h e i)er la prognosi in quanto ch e un indice atssai a lto deporrebb~ per una malattia g1ave, un tasso· leggermente al disopra della i1orn1a, s tarebbe per un.a forma lieve op·p ure, ~·iferendoci ad uno de1 i compiti più impo,r tanti del r. f.., per una difesa organica valida e sufficie~1te (Adler e l{eimann) In ben altra n·ianiera andre1bbeiro le cose. nelle_ splenomegalio tip·o Gaucl1er . W eltmann e De·u tichke a vrebb·ero riscontrato, itl due casi, che l 'asso·r bimento del r. c . da pa rte del r eticolo endotelio sarebbe un pò maggiore d ella norma e ciò lascerebbe upporre ad una cresciuta attività di questo a1Jparato opip ure ad un suo più esteso sviluppo. Un ir1 eccanismo diverso invece spiegherebbe lai raì;ida ~con1par sa del colore r1el sangue di person e a ffette da amiloidosi . (Jui parrebbe p iù logico pensare ad una sip ecia le affinità della sostanza amiloide per.r il r. c., ragion per cui la prova. col detto coiorante avrebbe, in questa particolare forma mo rbosa. un 'im.p orta.nza notevole per la sua diagnosi come si rile;v;erebbe dalJ,e ricerohe clinich e di Strasser. Dopo qua11to è staito da me esposto , non sembr erà inutile se ho cercato di valutare attraver so la prova del r .c . il comportamento d el reticolo endotelio nell.e varie affezio·n i del fegato. 1

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li.I CEBCHE PERSO~AL l .

Il g iorno· p1r ecedente al trattamento·, preipar$jfYo a caldo una soluzione all 'l % di ro,s so conga (rosso con go più so.J uzione fisiologica) e dopo aver la filtrala per due volte la sterilizz.avo all 'autoclave per 20 rr1inuti ed alla temperatura di 120°. << Quantunque la m.a1ggioranza degli .A..A. siano d'accordo nel no·n dare soverchia importanza al quantitativo da iniettara, ho voluto somn1inistra!fe il r c. in ragiione di un centigr . per ogni sei chili del peso corporeo ». Il n1attino s11sseguente prelevavo da una ve11:-1 d el gomito d el paziente , tenuto a digiuno 1

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d&Jla sera innanzi , esattamente cc. 5 di sangue cl1e versavo in Ul1a provetta e-0ntene11te u11 cc. di citrato sodico i11 soluzione al 5 %. subito dopo ini etlavo n ella s tessa vena la soluzione) di colore. A distanza di 4:' e di 60' dall'iniezione estraevo d all 'altro bra1ccio 5 cc. di sangue per vol La che versavo in provette conten enti ancl1 'esse 1 cc. di so·l uzio,n e citrat<J sodica. Dopo aveir tenuto per var) c ore i campi oni di sangt1e ·in ghiacciaiar li facevo centrifugare e poi titolavo il plasn1a normale con u11a soluzio·n e s tandard di r. c . , 1 : 1O.000 (1 oc. di plasma normal•e + 1 cc. di soluzio·n e r . c. standard -1- 9 cc. di acqu a clistill-1ta) mentre g li a ltri plasma veniva110 sola m ente dil11iti (1 c:c. di plasm a + 10 cc. di acqua distillata). Do1)0 di ciò confrontavo al colorime tro D11bosq e1d a. luce artificiale , il pla: ma titolato con gli altri due, e in se guito a d appositi calcoli , ricavavo la cifra indicante l'indice di rite11zior1e del colore nel plasma. Tn tutti g li ammalati poi 110 rite11uto indispensa1b ile studia r e anch e la funzionalità ep atica, attraverso le prove d ella curva g licemic·t cari co di a l ucosio e quellai d ella curva d egli an1inoa.cidi. Ho praticato anche a1d ognuno l 'e sam ei delle urine e in quei casi che la lesione r enale è rist1ltata ab·b astanza con1pro111essa come a:d es. nelle varie forme di cirrosi, ho studiato pure la fu11zionalità r e,naJe n1edi:ante la prova d ella diluizione, d ella con.eentraz ione e della f-enolsulfo nftaleina. 1

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CASI ESAMINATI .

CA so

I. -. Amilcare M. , di anni 50. Diagnosi : Cirrosi epatica con ascite. Fegato piccolo, milza ingrandita in modico grado. Funzionalità epati ca e renale assai ridotte. Indice di ritenzione nel plasma: 72,65 %. II. - Vito G., di an11i 59. Diagnosi: Cirrosi epatica con ascite. Fegato in alto nei limiti fi siologici, in basso deborda di 4 cm. dall 'arco costale sull'emiclaveare prolungata, a superficie granulosa con r11ar gini sottili e di consistenza durissima. I\1:ilza ingrandita. Funzionalità epatica e renale ridottissime. Indice• di ritenzione nel plasn1a: 78,21 %. CASO

CAso III. - Bernardo P. di anni 57. Diagnosi: Cirrosi ep a.itica con ascite. Fega lo rimpiccolito . Milza: in alto alla 7a. costola, in basso deborda di 5 cm. dall'arcata costale, di consistenza fortem ente aumenta ta e, dolente all a palpazione. Funzionalità epatica e renale molto .ridotte. Indice di ritenzione n el plasma: R3,71 %. CAso IV. - Teodoro A. , di anni 39. Diagnosi: Cirrosi epatica con ascite. Fegato piccolo. milza in alto all '8a. costola ed in basso cl ebordante dall'arco di oltre 4 cm. , di con sistenza aumentata . Fun1ionalità epatica e r enale ridotti ssime. In dice cii ritenzion e n el 1)Jasm a 6~ , 43 %.


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IL POLICLINICO »

CAso , -. - Angelo P ., di an11i 40. Diag11osi : Cirr osi epatica con ascj le in luetico. Fegato in alto nei limitj , i11 basso si palpa appena la piccola ala c he si pre enta dura a superficie liscia, indolente e con marg ine tagJiente. Milza in alto al 7° spazio inler cost ale, in basso deborda di 4 cm. dall'arco cos tal e. F unzionalità epatica e renale assai scadenti . Indice òi ritenzione nel plasma: 81,48 %. CAso VI. --o- Giuseppe C., di anni 49 . Cirrosi epa1jca con lieve ascite. (Ha sofferto per il passa lo di 1nalaria) . Fegato in alto nei limiti normali, in basso non si palpa. Milza it1 allo alla ga costola, in basso d eborda dall 'ar co di oltre 6 cm ., di consis tenza durissima e dolente alla palpazione. Funzionalità epatica molto ridotta, in maniera meno 11otevole quella renale . Indice di ritenzione nel plasma: 70 %. 1

CAso VII. - Ida G., di anni 42. Diagnosj : Sifilide epatica sclero gommosa co11 ascit e. Fegato a ~uperficie irregolare e dolente alla palpazione: in <1llo arriva nei limiti normali, in basso g iunge nlla trasversa ·ombe1icale all 'altezza dell 'emicl aveare prolungata. Milza : in alto alla 7a. cos tola, in basso a cm. 3 1/2 al disotto dell'arcata costale. FunzioT1alità epatica ridotta, normale quella renale . Indice di ritenzior1e nel plasroa : 85,66 %. CAso VIII. - Rocco P ., di anni 35. Diag11osi : ep atile luetica. Fegato in allo n ei limiti fisiologici, in b asso a 3 cm. al disopra della trasversa ombelicale sull 'emicla:veare prolungata. Milza non in g randita. Funzionalità epatica leggermente ridotta, r en e normale. Indice di ritenzio11e n el plasma: 57 ,20 %.

CASO IX . - Maria B., di anni 31 . Diagnosi: ep al ite luetica. Fegato in al lo n ei limiti fisiologici , in b asso· d ebord ante di 5 cm . clall 'arcata costale !'Ull 'emiclavear e prolungata. l\filza leggermente ingrandita. Funzionalità epa tica quasi normale, rene integro. Indice di ritenzione nel plasma: 61,44 %. .

C4SO X. - Andrea S. , di anni 45. Diagnosi: epalite m al arica. Fegalo ingrandito modicamente. Mil1;a in alto all '8a costola ed in basso òebordante di cm . 5 d all 'arcata cost ale. Funzionalità epatica nor1nale, r en e sa110. Indice di ritenzione n el plasma: 75 ,81 %. CAso XI. - . Angela M., ùi anni 14. Diagno·s i: e patite mal ar~ca. Fegato in alto n ei limiti ed in h asso debordante di 3 cm. dall 'arco costal e sul1'emiclaYear e prolungata. !viiJza in alto alla ga. éo: Lola ed in basso a 4 cm. al clisotto dell 'arcata. F unzion alità epatica riclotta, r ene sano. Ind.ice di riten zione n el plasma : 80,64 %. XII. - Ful ~enzio G. , di anni 61. Di agn osi: ~ irrosi da s tasi biliare. Fegat o in alto n ei limiti fi siolog ici , in basso ò eb orclante di cm . 6 dall 'arca l:J cos tale su 11'cmi claveare prolungata , di consi. Lenza dura a superficie irregolare con margini arrotondati e dolente alla palpazione. l\!Iilza legger1t1enle ingranrli la. Itt ero croni co. Fur1zionalità el lalica leggerme11te ridotta , r ene n ormal e. Indice di ritenzione n el plasma : 83,78 %. CASO

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CAso Xlfl . - Maddalena R. , di anni 54. Diagno: cirrosi da s tasi biliare. Fegato in alto nei limiti

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fisiologici, ir1 bas~o d e1Jor<la11le di 3 c1n . dall 'arcaita cos tale sull 'emi claveare prolt1ngata, a superficie irregolare, duro, indolente. Milza normale. Funzionalità epatica ridolla , r ene sano. Ittero cronico. Indice di ritenzion e riel plasma: 77 ,61 %. CAso XI V. - Pa squale P. , di anni 41. Diagnosi: Epato-colan g ite cronica. Fegato ingrandito mediocremenle. Splenomegalia. Subittero, assenza d~ ascite, presen za di febbre. F unzionalità epaticai: curva glicemica ritardata. Ipercolesterinemia. Fun zior1aJità r enale leggermente ridotta. Indice di ritenzione nel p1asm a: 88,21 %. C.\SO X V. - . Giulio O., di anni 12. Diagnosi : Sindroni.e Bantiana. Fegato in alto nei limiti ed in bao:ìso a 3 cm. al disotto dell'arcata costale sul1'emiclavearc prolungat a. Milza in alto alla 7a costola, in b asso arriva alla cresta iliaca, di consisten za durissima e leggermente do1ente alla palp azione. Funzionalilà epatica r idotta, lesione renule a car attere nef.riU co e con funzionalità alquanto ri,,otta. 'I1tdice di ritenzione nel plas1na: 95,81 %. CAso XVI. - Serafina P., di anni 24. Diagnosi : Sjndrome Bantiana con doppio vizio mitralico. Fegato in alt-o n ei limiti, in basso deborda di oltre 5 cm. dall'arcata costale sull 'emiclaveare prolungata. Milza in alto alla 7'3. costola, in basso arri va fino a lla trasversa ombelicale. Funzionalità ep a ti ca l eggermente ridotta. Rene normale. I n dir.e cli riten zione n el J)las111 a: 100 ~~ . C.\SO XVII. - Giorgio C., di anni 19. Diagnosi : Si ndrome BJntiana. Fegato in alto nei limiti fisiologici, in b asso deborda di cm. 2 dall'arcata cost ale sull 'e1niclaveare prolungata. Milza in alto al 6° spazio ed in basso arriva a 2 cm. al disotto della l rasversa ombelical e. Funzion<llità ep a tica leggerm ente ridotta . Ren e con Jieve lesione a tipo n efri tico . Indice di ritenzione n el plasma : 100 %. CASO x,-ICI. - l 'eresa D ., di anni 58. Diagnosi : Neoplas ia del fegato . Fegato i11 alto nei limiti fi siol., in b asso d eborda di cm. 5 dall 'arco costale sull 'en1iclaveare prolungata. l\filza leggermente ingrandita. Ittero inle11sissimo. Funzio11alità epatica 1i<lolta leggermente. Lesione renale nefrotica. Indiee di ri lenzior1e nel plasma : 93, 75 %. CAso XIX. - Giovanni D., di anni 50. Diagnosi: Cancro d el fegato con ascite. Fegato notevolmente ingrandì to di consis tenza lign ea a superficie irregolare per l a presenza di nodosità disuguali, scarsiss imJ. trtobilità agli atti r espiratori. Milza non i11grandita. F11nzionalità epatica e renale ridptte . Indice di ritenzione nel plasma: 80 %. · CA'>O XX. - Giuseppe C. , di anni 63. Diagnosi : Probabile tumore d ella testa del pancreas con metastasi al feg1to . Fegato piuttosto ingrandito, di consistenza dura ed a superficie alquanto irregolare. Mil7.a normale. Ittero notevolissimo. Funzionalità epatica ridotta. Rene normale . Indice di ritenzione nel plasma: 86,48 %. XXI. - Ang-elo V., di ann i 61. Diagnosi: Itterizi a cata rrale. Milza e fegato leggermente ingranditi. Funzionalità epatica leggermen te ridotta . Ren e san o. Indice di ritenzione n el plasma: 91,88 %. CASO


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SEZIONE PRATICA

, .CASO XXII. - Baldassarre R. ,.di anni 29. Diagnosi: Itterizia catarrale. Fegato e milza normali. Funzionalità. epatica leggermente .r idotta. Rene sano. Indice di ri~enzione nel plasma: 85,60 .%. •

g iore r1te nzioJ1e potreb1b e e~sere co:-:lituita da una funzio·n alità renale più o me110 alterat<l COille l•Ure dra llTl processo che abb ia Ìn precec.l enza le·so la co111pagir1e morfologica e1 1·ur1ità CA.so XXIII. - Giu seppe I., di anni 31. Diag·11osi: funzio11ale d egli elooi en~i retico.Io istiocita ri Itterizia catarrale. Fegato e milza alquanto· ingrande l fegato . 1].,alt~ ques ta breve premessa, pasditi. Funzionalità epatica normale. Rene normale. sian10 se.nz :c:: ltro a·d ega1r1in.are gl 'indici di ri-, !ridice di . ritenzio11e nel plasma: 96 %.. terizione più elevati o~tenutj, nelle tre ~ irtdrn­ CAS() XXIV. - Antonio Z., di anni 22. Diagnosi: mi .Banlia11e) i1elle c1uali in d11e l 'assorbirr1einto Itterizia catarrale. F egato e milza leggermente incl.a l)arte del S .l'. e. è stato• addirittura nullo, granditi. Funzionalità epatica normale. Rene ined in -una ~o1ameinte del 5 q0 . 1'ale co·m portategro. . I n1ento potrebbe avere o·r igine in uno· stato di Inclice di ti te11zione nel plasma: 88, 90 ?lo . de fì ci~nza ~1 1 asi assoluta del r eticolo endotelio .. CAso XXV. ~ Carlo G., di an11i 66. Diagnosi: e della milza i11 p~i1110 tem,po, e d el fegato se~tter·izia cat arrale. Fegato leggerm ente ingrandito, milza 11ormale. l"i'unzionalità epatica alquanto ri- . r nndarian1entei, al1r1euo per (.1uarnto riguarda Ja tlotta. Rene normale. funzione cromopessica di d etto apparato·. Se Indice di ritenzione nel plasma: 93, 70 %. O·sservia1110 i vari oasi di cirrosi a~ .quali p o. . tremmo ag~·ii1ngere anche quello del fe-g·ato CAso XXVI. --= Angela 1'., di an11i 64. Diag·nosi: Doppio vizio 1nitralico in iposfsto,] ia con fegato cirr.irrotico da s tas i, vedi'amo subito ·Oh ·e' gl'indici rotiè'o vasc·olare ed ascite. Fegato ingrandito e d .i di ritenzio11ei oscillanti in me·dia da un minim10 consistenz.~ dura. Milza in alto alla 9a costola ed cleil 70 % ad. Un. m -a ssimo d el1 >80 % sono più jn basso debordante di 6 cm. dall 'arcata. Fu11 ziobassi di quelli riporta ti nelle varie itte·r izie canalità epatica ridottissima. Rene d a stasi. tarrali rl el'l e cirrosi da stasi biliare e del]' e11')aIndice d~ riten zione nel plasn1a: 75,68 %. loco·l ~:ngite. ove i tassi varia no tra l '80 % e il · CAso ·xxVII. - Giovanni B. , cli a11ni 49. Dia90' cr~ . Q11e•sto· con fronte· dà rnag\~ior valo-re alla gnosi : ascesso del fegato seco11dario ad affezione co11cez io11e c.h e la difettosa attività cromo1piessuppurativa della testa. Fegato i11g·r andito , i11 bassica de1l R. r. e. si'a da m ·e tter si in relazion e piutso deporda <li 4 c1n. dall 'arcata, assai dolente alla palpazione . Modico ~umore di milza. Presenza di 1·cstc· ad una SlJ :-1 1n eno111a1 l\ costituzionalità Sl)bittero. ~.,unzionalità epatica ridotta. Lieve lebiochirn.ica anzichè ad lln 111aggior d~nn eg­ sione del .renp, con presenza nelle l1rjne di. 11otevole gìam en to della p·a rte j)arenchim.ale. E.d infatti qua~ ti tà di urobilina. s.e d~· un lato ]a cellula ep·a tica è di gran Indice · di ritenzione nel plasn1a: 80,14 %. lu11ga l)ii1 alter.a ta nella cirro•s i .a trofica che CAso XXVIII. - Gennaro F. J .di .anni 64. Diag·n onon n el] 'itterizia catarrale, si ·può log·icame11te si : ascesso epatico da angiocolite. Fegato modicasnsri.cttare cbe in q t1est 'ultima forma morhosa, ·mente. ingrandito , assai dolente alla palpazione. Cil.usa u11 auim ento di pigmento negli elein1enti ~lilza: i11 alto al 7° .spazio intercostale, in basso deborda di oltre 4 cm. d all 'arcata , di consist enza d el s. r. e .. delti elen1e11ti si r end<lno incapaci n1olle e lievemente dolente a lla palpazione. Predi asst1mere ulterior.i gì·anuli di sostanza cosen z:i cl 'ittero notevole. Funzionalità epatica ridotlc1rainte prer chè già saturi e disturbat i nella lota. Lieve lesione renale. ro fu11 zjonalità cro.n1o·p ·essica dell 'ac;cumulo Jn clice· cli rite11zio11 e n el plasn1a: 91,2,5 %. abnorme di _p ign1ento biliare . Questo concet1.o ,renne cià assunto da Adler e R eir11ann. i CoNS il)ERAZIO NI r-:n ossEHVAZIONI. qt1a li :::ostennero che l'indice di riten zione è Prin1a di passaire alla discussio11e dei ri&ulin certo qu.a l mo.do p•r o·p orzionale alla quan1ati ottenuti nei ·vari cas i presi in esam e, cretità di ptgn1ento biliare c ircolant·e nel sa11gu e, do 11ecessario riferire c.h ·e 1'in clice di fliten-· ossia dalla ir1ten sità d ella forma itterica. La i' .i one Ji el plasrn a del r. c . lLe·g·l 'i11dividui norridotta attività granulopes.&ic.a però n on impli111ali ~i ag·.g·ira j11t or110 a cifre oscilla1tti tra· il cl1ere1)be un disturbo delle altre f11nzioni de] ret jco.l(· endotelio ( f11nzio·ne an titossic.a , di di±5 ed il · 60 %· Detti rlali co11seg·t1iti cla1 vari ricercatori sono stati :-t11che da m e· conferfesa corltro rn a1lattic· infettive , ecc.). E ch e del 111~ Li . u .::lieici os f';f.'Y!l zio11i di pierso1 n e 1pe·1~fet­ resto il s.r.e. satu r o di colore sia in grado di ta1ne·n te j1orn1ali. Nel i&riudizio r>oi dei ,rari t 011servare le altre su·e 1)ro prietà, è stato ancasi hisogna tein er co11to di alcuni fattori cl1e L·l1e da m e a ffermat o in un lavor o su ] blocco ìn<lipe11ùe11tcn1cnte d.a11c:l les ione e11R1tir.a po&cle l s. r. e. e r espira7.ione interna dei tessu ti , doson o i11f~uire sulla rite11zio11e del colorante 11el ve l::t re~piraziou e tissura,l e rimase n ormale pla~u-ia. ..\d es. il . islc111a reti coloe·n d ote]jaJe do·po il blocco (o J) ÌÙ esattaTnente: saturazione di p·er so:1e giovani, è in grado cli assumere una di co l ore~ del de tto sist ema. Queste con ~i­ 11Laggiore qnnntità di colorante che· no·n qu ello derazioni \ren g·oi:io però formulate solo in licli incliYi<lu i v~ccl1i. T.u.H ltril rag·ion e di n1agn r·a cl 1 $f•1n 1) 1ice ÌJ)Otesi l)Oich è la ro111 p1 e~1

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sità dell:argomer1Lo richiede ulteriori rioercl1e che mi riprometto d·i condurre· a ter1nine ir1 un lavoro· sull'itte·r o sperimentale. Le c ifre ottenute nelle epatiti luetiche poi sono dai ritenersi qu.a si n ei limiti del normale, tranne in un . caso di epatite sclerogommosa (caso n. · 7~ nel quale parallelarnen te ad una di$cr·eta co·n1pro·missio11e della funziona1lità c_1J-atica, la ritenzione del rosso cong·o nel pilas1na ]).a tenuto una perce1nluale abnastanza ele,·ata (85 ~6 6 %) . Nelle rimalilenti forn1e rnorbose e cio1è n e lle epia titi da malaria , nei tur11ori del fegato e nei casi di ascesso ep atico, gl 'indici di ritenzione nel p1lasma so·n o stati più o meno· elevati. M.a irt quesle affezioni pare log ico· attribuire i risultati ottenuti oltre che ad una disturbata funzionaliLà reticolo e11dotel.iale anche ad una lesione, s.elb·b·e ne in linea seco·n daria , p·i ù o 1neno profo·n da, della i)arte p.arenchimale delJ'orgalllo, pe1r cause tossicl1e eid infe ttive a lG~­ go docorso. · 1

CONCLUSIONI.

a) La prova del ro·s so co·n go costituisce al pari ·delle altre prove cron10,d iagno,s tiche , un sussidio· in1portanteJ nello stt1dio cle·ll a ft1nzio11 alità eipatica. b) Essa è soprat11tto a1pp lic.abile nelle e·p atopatie a tipo di lesione !p-revalentemente r.eticolo-istiocitaria. e) Tale IJ•r ova n1ostra t1n indice di ritenzio11e r.1el plasma m.agg io·r mente elevato· nelle sindro' mi Bantiane nellie quaJi è nola la natura e la gravità della di'sft1nzione reticoìo istio1citaria . d) Degno· di rilievo è pure il r e•perto di un elevato tasso ·del colorante nel i:)lasma i11 malattie del fegato co·n stasi biliare intensa sia acuta che croni c.a . (itteir izia c.atarrale, cirro·s i bi-· lìare da stasi, epa toco·l angite). Questo ris11ltait o che, a p rima vista , pot.rehb e sembrare in co,n trasto ·- o.Ila concezione di un 'attività g·ranulo·pessica deficier1te ìn 1nisura prot)O·r zionale· ailla 111tensità della le.s ione reticolo istio·citari.a d·e l fegato· in r en]tà non lo è. Ed infatti è noto come i prodotli della bile (p·i gmento biliare e sali) so·n o estreman1ente tossici e disturb·a tori d el biochin1isn10 cellulare specie p.er g li eleme11ti del r.e. ove si fissano a prefe·r enza. N·essuna sorpresa poi se nella itterizia aauta , cessata la causa, cessi anohe il disturbo funz]onale dell'ap1p arato r eticolo istiocitario. Vuol dire che quest'ultimo durante il decorso della malattia, ·è stato dislurbia to dall'esagerato accumulo di bile nella sua a.ttività cromopessìca, ma che si è p<>tuto rip,re11dere subito , non essendo lese le sue atti,rità n1etaboliche , come 1

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del resto· può accadere in casi di avvelenan1enlo acuto. e) Nelle altre forme di er)8.tite a tipo misto (le$io·n e is tiocitaria· e pare·n chimale) l'indice di ritenzione discretan1e11Le elevato è da attribuirsi in masSiima parte alla. disfunzione del sjstema reticolo ìs tio·c itario ed in misura di minore importanza all 'ailterazione biochimica e strutt11ral e della cellula parenc:him.a le .

RIASS CN'f (J. ·D a uno studio accuralo eseg·uito i11 28· casi di varie affezioni mo'l·bo se del fegato l 'A. ha .p otuto sta1b·i lire l 'imp-0rtanza della prova del rosso congo in parallelo alle altre prove di funzionalità ep alìca , nei rig·uardi del'lo stato funzjonale del siste1na reticolo istiocitario. Da siffatte ricerche 11.a concluso cl1e il grado di ritenzio·n e del colo·r alilte nel plasma sanguigno è massimo laddorve l'apparato retic.olo endoteJiale viene ad essere maggiormente compror11esso dalla malattia , come ad es. nelle . sinclrom i Bantiane; d·i n1eidio grado inv·e ce nelle e.pato·p atie nelle quali hav·vi lesio·n i a tipo mis lo (pare·n chimale € reticolo endoteliale come accade in ,,,a rie for1ne di cirrosi, sifilide epat.J ca, neoplasie ed ascessi del fegato). Nei casi in cui l 'i:tffezio ne morbo·s a im.p ortava, oltre eh.e un di sturbo parenc.J1in1ale, a~che una riter1zion·e del ,p1ig·mento biliare nel sangue, la p,·o·v a del ro.s so coingo h a serri pre manifestaito ir1dici abbastanza elevati (:10 ~~ in media). Sem.lir.a che quest'ultin10 reve.rto de1bba. attribuirsi r1jù che altro ad una saturazione degli elementi del reticolo endotelio da parte del pig1nento biliare per cui verreb·b e ad essere iniI1'e dita un 'ulteriore assunzio ne del materiale colorante. 1

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BIBLIOGRAFIA.

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Prof. LUICI D'AMATO Uirettore del Il Istituto di Patologia Medica della R. Università di Napoli

LE EPATITI CRONICHE SOMMARIO :

I.

Il.

-

CIRROSI.

CONCE1Tl GENERALI DELLE EPATITI CRONICHE

E DELLE ORROSI. EPATITI

E

DEU.I:

ALCUNI

111.

RILIEVI

SUlLA

ETIOLOGIA

DEU.B

B DEU.B EPATITI

PATOLOGIA SPBRIMBNTALE E ISTOGENESI DELLB

ORROSI

EPATICHE.

-

OBI.LE EPATm E DELLE ORROSI BPATIOiB:

IV. ANATOMIA PATOLOGICA a) La cittosi e1>atica nel

morbo di Wilson. , b) Tubercolosi del fegato. • e) Sifilide ep"" tica. , d) Epatiti malariche. • e) La milza e il midollo osseo nella cirrosi del fegato. • f) Il pancreas e l'apparato digerente flella cin-osi epatica. - V. Su ALCUNl llPr OJNIC( DBLLB CRROSJ OBI.. FEGATO. VI. L 'ITTERO NELLB CIAAOSI SPATICHE. - VII. L 'E· PATITE

SATE.U.ITE

DELLE C.OLECISTm.

.L' ESAME FUNZIONALE DEL FEGATO. TICHB. -

Xl.

XII.

iULIA.RJ. -

VIII.

IX.

L 'ASCITE NELLE CIRROSI BPA·

ALcUNI

RlLIBVI

SUL-

EFFEI 11 DELLA DEVIAZIONE DELLA BILE DAU.'INTESTlNO. -

CONO.USIONl

ORROSI.

-

X.

-.

RAPPORTI

GENERALI SUllA FRA

LE

TRAITAMRNTO

PATOLOGIA DELLE EPATITI B DBLLB

CIRROSI B

DEILE

EPATm

L.B MALAlTIB 6

DEI r F

DI

ALTRI

CRROSI

ORGANI.

ASCITICHE

i:.

BIBUOGRAFIA.

VolUJID.e in-4o, di pagine 96. Prezzo L. 1 2, più le spese p o t ali di s pedizione. Per gli abbonati a.l 1n porto fra.neo.

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Policlinico

»

sole L.

1 O, 5 O

lnviare Vaglia alreditore LUJGl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.

·OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE DI s. SPIRITO IN SASSI_i\ - ROMA SALA s. CARJ_JO GENGA Primario medico

1

:

Prof. Torvtl\I:\SO LUCHERINI

Contri bnto clinico-radiologico allo studio della sifilide congenita ossea e articolare per il dott. GIOVANNI Liuzzo, as·sistente. L'infezione luetica, ncqÙisita e co·n genita, è responsabile di tutta una gamma cli lesioni os~ee e artir.olari, il cui polimorfismo ha reso e rende tutt'ora difficile la loro sistemazione den11itiva. È sopratutto. il ~apitolo delle artropra1ie luetiche quello che p·er. l 'intrecciarsi di manifestazioni cliniche e di alterazioni anato1m or1atologiche delle più varie si prese·n ta il più confuso, risultandone a volte estremamente oscuro non soltanto il diagnostico ma anche la i)atogenesi. Ciò vale in particolar modo per la l11e conge11ita, la quale·, se nella prima infanzia provo·c~ lesiohi ossee e osteo.. articolari differenziabili i~!'XJ:u.adri che hanno ·· fisionomia. tutta propria, in un periodo più inoltrato della \ j ta si confonde nei suoi disastro, s i effetti colle ... forme proprie alla sifilide , tlcquisita terziaria. L'osservazione, c]1e forma "oggetto della pre!'enle nota, si riferisce app,u nto ad un caso di sifilide congenita con gravi alt'erazioni ossee <l(l articolari, il quale ci sembra doppiamente lttile, in quan"to ci offre un quadro1 dimostra i ivo, clinico-r~diologico -della e·s trema gravezza (lel danno scheletrico in contrasto con lo stato generale del paziente, · e si presta a qualche considerazione cli ordine patogenetico e cli• nico. Osservazione persoriale. R. Gaetano, di anni 40, r arrettiere . Il padre, morto all 'età di 75 anni, era nn sicuro luetico. La madre, morta a 82 anni, era :--lrenua alcoolista. Un fratello nato morto. Altri due fratelli viventi e godono buona salute. Il pazier1 le si confessa eredo-ìuetico. Già a otto anni ~ offerse di affezione os Leomielitica alla gamba si11 ist ra , che venne trattata chirurgicamente. A clodici ai1ni ul cera corneale occhio D. e gomma alla regione orbi laria destra. È s lato ripetutamente r urato con prep arali m ercuriali . Coniugato con ~ lonna sa11a d a cui l1a avuto due figli tutt'ora ,·iventi e ani ; n on aborti. Forte bevitore per il passato. ~Iodico fu1nalore e n1angiatore. Nega blerl.orragia e ul ceri ai genjta li . Riferisce di essere stato bene fino a otto anrLi fa quando cominciò ad accusare dolori intensi ag·li arti inferiori, particolarn1ente al ginocchio S. , senza segni di infiam1nazione locale e generale. Detti dolori scomparvero dopo applicazioni anodine locali i1el giro di f[Ualche mese. Scomparve pure I 'impotenza funlionale ad essi clo.1€>ri lega ta, tanto che il paziente riprese il Sll O l.~"o'o f.n.tiCQSQ, di ca rre ttier e. La


96

<<

I L POLJCJ... IN I CO n

deainbulaiione p erè> seppure possibile , er a difficoltosa. Ventidue giorni 1'11 insorsero violenti dolori all'arto inferiore S., a esacerbazione notlurna , accon1pagnati da tumefazione del gin occhio S. e febbre s,enza 1 paratteri speciali con cu spidi ch e a volte toccavano i 38°. Assenza di sud orazione. Alvo chiuso da quattro g iorti'i. Minzione regolare. Appetito d iminuito. E. O. Condizio11i gener ali fliscrete. Cute e mucose rosee. Il pazjente è in d ecubito sem iseduto fisso, essendo dòlorosi 1 movimenti. P annicolo adiposo discreto'. In corris1)ond en za della regione orbitaria destra, \lella forchetla sternale e dell 'estremo dist ale dell a clavicola d estra si notano cicatrici , infossate aderen li al sottos tant e tessuto osseo. Leuco1na corneale occhio destro. A1·to inferior e si nistro. Tibi a a lama rli sciabola, conl:orta s ul su o asse, l1otevolmente ingrossata , presenta alla pal !)az ione irregolari1 h d ella superficie ossea per quasi tutla la su a lu:ng·li cz1n . sotto 1

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1.

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\DIUG l \.\Fl.\

1.

forn1a di ::>c.tlie11Le i11 purte li scje, in parte un po ' scabre. 11 g·inocchio ~ i11istro è lu1nefatto i11 toto, con seg11j di versa111ento. Non si apprezza il ballotta1nen lo flella r olula . I,iev i r u mori di scroscio.. I movimenti pa · iYi ~ ono parzialmente possibili ma p r ovocnno dolore; i n1ovimenti attivi imposs~­ hili. Lét vu11turJ. e ))lorativa, ripetutn an ch e in ~ eguito è negatiYa. 1'orace: nt1lla di l10tPYule. Cuore: rlebordnn1c•11l o d e ll e se1ior1i ini tre· 1° ' tono alla })Unta parafo1ùco. 1ldllo1ne: lieve1netl le n1eteorico, trattabile, indolente. Feg·a to in bas. o si palpa a due dita sotto ! 'arco; milza un di lo so l to i ·arco cli consis1cn za rlltra, indole11te . ••. 'f\1. : fllllla cli Il Ol('\ Olc.

Ricerche

special'i : pressione

arterjosa

(R.R.)

Mx. 140, ~In. 80. R. V\7 assern1ann nel siero di sangue: positiva completa. Azotemia: 0,24 %n. Es. urine: nulla di notevole. Puntura lo1ribar e: l 'esam e d e l liqu or è çomplelamente negativo. Esa1ne radiologico: cra11io: proiezione laterale: O' unque si osservano zon e cli addensamento, quasi diffuse, con zon e di rarefazione d ella grandezza d ei nuovi doppi soldi, specialmente sulla regio·n e frontale e poco più avanti del vertice. Proiez . sagjttale ' (fronte sulla lastra) : nettezza d elle zone di rarefazione diffuse nella regione frontale, circonda le qualcuna da zone cli arldensamento. (Rad. N. · l}. . A rticoilazione arica destra : 'deformazio11e, schiacc;ia1n·é n to e diminuzione del volume d el collo e d ella testa del femore, che nel suo tratt'o prossimale cliafisario si presenta discretan1ente rarefatto. A carico del margine cotiloideo si osservano zone di rarefazione di piccole dimensioni , mentre in a]tri tratti si rileva intensa osteofitosi. (Rad. N. 2). Arto inferiore siriistro. (Rad. N. 3). Pernore: nel su o segmento inferjore è defo.r1nalo e intensamente opaco (osteo-periostite ossificanté); tibia a Ja1na <li . sciabola, con zone di D?inor trasparenza r.ontigtte a zo11e di addensamento specie nel 3° superiore. Gina:cchio: · i capi .articolari hanno p erduto la normale struttur'a ossea, ritrovandosi zone cli r ar efazione alternate con iperproduzione ossea ai margini con erosione , scabrosità ed irregolarità <lellit ·corteccia d el femore. A11chilosi parziale della interli ne<l r1rt.icolare. .Anchilosi ·tot;\ lE> rlel]a rotula . Diario. 27-X-1933. Inizia Bijoduro di Hg. a giorni alterni e contemporaneamente · una serie di 1'eo J.C. I. Temp. Mx. 37°,5. 31-X-1933. I dolori all ·arto inferiore di sinistra sono più accen tuati cli prima . Si continua il trattan1ento antiluetico . Iniezioni di atrofina pare ch e · riescano di qualch e van lagg-io p er i rlolorj. Ten1p. ~8° , 1. · 21-X-1993. Il lldzienlc i lagr1a ancor;l di rloJori ci~teoco1)i . ·r c n1p. 37°,6. J -X IC-19;J:J. 'l'ern p. 37°,6. Il i)aziente è r1otevoln1enle d eperjto ed è assai depre so. Durante il giorno e la nolte si lagna ·enza sos ta di dolori estremamente violenli agli arti inferiori , pecial1nente a ciestra dove le ma se n1uscolari sono ipolroficl1e ; nel ginocchio d es lro è comparsa tumefazione con ·egni di versamento. Colla puntura e~ ploratiYa ~i estraggono cc. 20 di Jiqt1icl o limJ)id o, fil ante, mt1coo, con Lucl1 erini ++ . L'esam e cj to logico n1ette in evidenza scarso nu111ero di elementi morfologici (linfociti , qualche polin1orfo-nucleato, diverse grosse cellule endoteli ali), non gern1i. La R. V\7. praticata su tale liC{llido ri suJ I a r1eg·citiva. 6-XII-1933. R. nel siero d i ~a ngue posi tiYa con1pleta. J 4-XIl-1933. J. dolori so.n o noteYolm ente din1ir1t1iti . Terr1p. 37°. 30- XII-1933. S 'inizia t111 a n 11ova serie cli Neo T.C.I. Temp. 36°,4. 27-11-1934. Persistono segni di versa1nento a carico clel ginocchio destro. Si estraggono cc. 10 dili q uido articolare gialliccio , ch e a11 'esame diretto e alle colture si dimostra sterile. La R. W . nel liquido arti colare rie~cc po i ti va com p1eta . TPmperatur:i 36°,2 . I

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S l~ZIONE

J0-111-19:3~ . 11 })aziente asserisce di sentir i as~ di bene. l dolori sono già da tempo completamente sco~1parsi.- L'appe tito è ritornato. Con que-

sta data viene d 1messo })er sua volontà dall 'Ospe·dale. L ·esan1e radiologico <lell ·arto i11feriore destro di11 •os trò a carico dei capi ossei de11 ·arlicolazione del g ~nocchio cliscreto grado iii rarefazione.

I claLi auam11estici e l 'esame obbiettivo del {1azie11te cl1iaramcnte rivelavano la natura del. Ja malatlj:-i. Non è quindi sulla diagnoisi cl1e

PRATICA

97

lapp·e, almeno per ciò che clinicamente è dato di ·osservare. La cura intensa specifica ha lasciato immodificata la reazione serologica ; quale sarà la ulteriore tappa evolutiva del male :} A pro·p osito di cura, caratteristico è stato l'.e. sacerbarsi, con essa, dei dolori osteoarticolari. Questa reazione locale, vera reazione di focolaio di Herxeimer, rappresenterebbe, secondo lo Scl1lesin ger ed altri, un sintomo capitale per In diagnosi di a.rtrolue tardiva. Altro segno è

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-

RADIOGRAFIA.

"2.

conviene intrattenersi. Seguendo però le fasi del.le lesi0ni molleplici osservate nel soggetto risa Ila già subito ttn fatto, che cioè l 'infezione lt1elica, congen ita n1 ente stabilitasi, è tuttora.in t1ie11a attività . 1Tece la sua comparsa all'età di : - .· anni con urra 11csione .osteomiel~tica (osteon1ielite gon1n1osa) della tibia -sinistra; all'età <ii 12 anni gon1r11a alla re.g'ione orbitraria de-sl ra e ulcera corr1eale all'occl1io destro; a 32 <in ni cor11 in cia la. ~intomatologia dolorosa agli ~rl i inferiori, che dopo llna pausa dì anni si riaccende poco fH·ima dell'ingresso in ospedale. ~ione, qui11dì, dìstruttiva direi quasi a

RADIOGRAFIA

.

3.

il carattere essenzia ln1 ente notturno dei dolori , già rrtesso i11 evidenza dal P. irhet fin dal 1853 e moder11ar11en te ribadito dal lo SchJesinger. · · 11 arl ico!are in1 portanza ass11m e i] Cal;O , ove ~i consid eri il decorso febbrile dell'artrite lue tica. Ca~ i del genere sono stati descritti da Schie..: si 11ger, Ortigao San1paio ecc Quello cl1e, poi, Sfl rr1br::l ~tra no e ir1 realtà non è freq11ent.e1 è il · fntto cl1e in pieno tra1tan1ento specifico, comparYero i $E'g ll j d j una COTll rron tissione rlef giI10Cc J1io de~tro , per Jo innan zi ir1de11n e. Lo ~trauss (1926) ave\'a notato co rne, per quanto il tratlan1e11to fo sse prolu11gato, i r11igliora1 -


98

«

I L POLI CLI N ICO »

1r1enti raggiunti al principio , i11 t en1po relativamente breve, 11on presentavano in seguito a1tri prog·1·essi, no11 so lo, ma in singoli casi si ossetvavano r ecidive. Nel nostro caso, ins.ieme coi segni reattivi (dolore e febbre), o più esattamente con la esacerba1z ione di essi, si assisteva ad u11a nuova loc alizzazio·n e a rtirolare. Il Jiquido a rticolare, senza speciali car a1tteri in un pri1110 temp·o, presentò su ccessivamente p()Sitività con1pleta d ella R. W . Su questo dato insisLono numerosi AA. , ritei11endolo indispe11sabile ai fini di una esatta diag nosi etiolog ica. Deb·b·o rilevare però ch e i] nostro g iudizio , a11ch e ne·] periodo di neg·atività della R. vV. nel liquido articolare , non i>o teva per q11esto esitare di fronte alla diag·n osi di n att1ra. Vale co,m unque il fatto d a n oi rilevato ch e la l\ . W. in un 'affezione articolare icur.ame11te luetic:i p1u ò riuscire anch e negativa in un primo rnonLento, e pPrciò n e d eriva 1 ammaestram en to, o·v e la difficoltà di diagnosi lo imponga (in ispecie per quelle forme di osteoartrite per le quali ]a naitura tubercolare non si possa clirticarr1ente scartare), di rico·r rere al laborato rio , il quale m etterà in evidenza eventuali lesioni tube-rcolari per inoc11lnzione d el liquido artico.Jare n ella cavia , o· la f\. ··~l. po..i:;itiva nel siero e nel liquido articolare, quando ne è possibile il prelievo.. Secondo il Reschl<e, l 'essudato intraarticolare· p uò fornire dati preziosi per la dia.gnosi , poichè a vo]te dà t1na R. ,V. positiva, mentre è n egativa quella· d el siero. Una co nsiderazione s1)eciale m erita l'inquadramento delle lesioni articolari , n el nostro paziente osservate, n el vasto caipitolo d elle artriti . 1

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* ** L 'arlro·µatia luetica .è più freque11t e di quan1o

generalmente si creda (1'o·d d, Schlesinger) 1tonostante qt1alche A. la riten ga tuttora eve11ien za pj utto.s to rara (Schottmiil1 er. !F reund) ·La l11es articolar e pt1ò .a ffettare tutte le forme cliniche di artriti e, diciamo subito , anch e di ~r tro si , scco11do la r ecente nomen clatura (Muller, Assn1an11) . Essa può presentarsi tanto· nella sifilide co11.g·enita co•m e in quella acquisita, ed i11 questa tanto n el periodo secondario , come in quello ter ziario, essendo generalmente amn1esso ch e le mar1ifestazioni articolari della eredol ue tardiva presentano molte a nalogie particolarrnente con <1uell e d ella sifilide terzia ria. t da n otare anche ch e o:g gidì le forme acquisit e haIJil1) certamente visto diminuire la l oro frequen za ir1 ragione dei reali progressi diagno~ lici e lerape:itici JJ1oderni . . N011 è raggi11n to 1''lrco·r do fra i va1i AA.

[J\ NNO

XLII,

-~ù i\I.

Jl

circa la localizzazione preferita dal processo· n1orboso. Cos-ì, il Fournier asse•g na al g·inocchio. il ruolo di sede principale, mentre lJer il Friedrr1ann l ' articolazione d e.Il' anca è il l)iù spesso colpita, e per il 1F ourquet le caviglie, i polsi. le artico!. sterno-clavicolari. Dalle manifestazio.n i più sem1)lici quali le arlr(lilgie, localizzate alle grandi articolazio11i proIJrie d el periodo secondario, alle sinoviti subacu,te in genere pauci-articolari, ch·ei colpiscon ol)Ure l e g randi articolazion i, con scar o ' ersa111ento articolare e si riscontrano nel periodo secondario n1a ancl1e n el periodo ter ziario· e nel]:eredol11e, !"\ lle idartros1: co·n versa•m ento che tende a recid i' nre 1)assando 'P'· es, da un g i11oc·r.hio all'altro (idartrosi a bila11cia), alle forn1e più rare di perisinovìte r1ommos(JJ, a deco·r so cronico e tendenz<t all 'a11r hilosi, e finaJn1ente· alle oste o .n..rtrili sifiliti c:he. è tutto u11 in. iem e di quadri clinici e a11ato·m o-pato]o gi ci ch e j11 realtà i)rese11ta110 freque11ti interfer enze fra di loro ch e talora rendono clifficile la differen7iR• z10, n e. Le osteo-artriti sifilitich e rappTe•s enta1110 se11za dubbio un con tjngente elevato· nelle artropatie luetiche, secondo alcuni AA ., con localizzazione-prevalente 11 ginocchio, i1el quale v·engono i)resi tutti i costituenti anatomici d ell'articolazion e. Già lo ste~ o no1ne indica la compartecip RtZione delle ossa al processo morboso.. Ma non sta tutto qui. Dal punto di vista patogenetico ha in1portanza notevole la nozione che siffatte artriti, e ~ggiungiamo subito., gommo e, rr1er1tre1 in una per centuale v.a riabile, ma i1 0 11 alla, di casi inizia110 con1e sinoviti g·o,mmose, generalmente però hann o punto di partenzartell ' osso sottoforma di epifisiti g·ommose•. Da c1ui l 'ordinario processo di e>voluzione può . .fra· l 'altro (p . es. fistole, ch e tutta, ia sono m olto n1eno frequenti cl1e i1ella tb,c .) determi11are cro~ioni d ella cartilagi11e di incrostazione con successiva invasione d ella cavità articolare ed inter essamento d elle varie parti d ell 'articolazio11e, ovvero· rispettare la cartilagin·e ma rappresentando tuttavia per la me1nbrana sinovia1Ie uno stin1olo continuo o intermittente (011de versamenti articolari a ' 'aria fi sio11o·m j a cli-· n ic:a). Le conseguen ze remote è facile immag·inarle. All'erosione della cartila gine di incrostazione f~nno seguito alterazioni, varie d ei capi artico lari con irregolarità n el contorno, infossam enti , e proliferazioni ·e apposizioni osteofltiche ; al] 'i11ter essamento d ella membrana sinoviale e d elle altre parti molli la g radua l e anchilosi to·tale o parziale, fibrosa o ossea. lit altri termini viene a cr ear si t1n quadro ch e IJartecipa tanto· d el ca~ rattere pro1p rio delle artriti quanto di quello 1

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'

lANNO XLII,

Nl-~I.

3]

SEZIONE

delle artro5i. Artrite anchilosante e artrosi de, formante. Ma nel caso della sifilide, trattandosi di un processo a etiologia nota e cio·è essenzial1nente infiammatol'io, è ovvio che a.Jla denomi1tazione di artro·s i p·o ssa e deb,b·a meglio sostituirsi quella di artrite , o, se vogliamo , di oste.oartri_te deforn1ante, rispettandosi sempre la peculiarità dell 'inizio del processo non già a carico dei componenti molli dell'articolazione, ma a carico della cartilagine e dell 'oss·o, e specificatàmente, p er un processo infiammato·r io come quello luetico, deIl' osso. Un tipico esem pio di quanto siamo venuti esponend'-1 si può ritrovare n el caso da no i illustrato. I / arto· inferio.r e sinistro , infatti, sede di veccl1ie lesioni, non so·p ite, a carico della tibia, a distanza di t empo 'lJresenta a carico· del gi11occl1io qu elle g ravi e multiformi alterazioni c11e l 'esan1e radiolo.g ico chiaramente ha posto i1l rilievo; alterazio·n i, ripetian10, del ·tipo anchilosante e deforn1ante ad un tempo., con la verosimile successione patogenetica sopra accennata.. L 'articolazione dell 'anca destra co11)isce, d.al c<1nto suo, p er ]a gravità delle alterazio.n i di tipo deformante~ la testa e jl collo del femore , schiacciate, ridotte considerevolmente di volu1ne , sono irriconoscibili , n1èntre si rileva inten sa produzion e di osteofiti. Per quanto rig uarda il ginocchio destro il gi11dizio prog nostico no·s tro· deve essere subordinato all 'inte·n .so trattamento s.pecifico praticato e al fatto che, radiologicamente, non si appr.ezz,a no particolari lesioni osteo-a1rtic9lari, mentre dal lato· funzio11ale non può dirsi che le· co se vadano male.. Con tutto ciò dobb-ia1no porre le nos tre riserve sul destino di questa articolazione, ben sapen . do cl1e a volte l'infezio,n e luetica, sopratutto nelle sue forn1e di grave localizzazione scheletrica', co1ltinua la sua avanzata distruttiva inesorabiln1ente, e, particolarità questa de,g na di rtota, talora Slll)do1am·ente senza attirare l 'attenzione dell 'infermo e senza compro missione dello stato g enerale. 1

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R IASSlJNTO. L'A. ha illustrato dal punto di vista radiologico, patogenetico e· clinico un caso di sifilide C<Jngenita ossea e articolare. L'artrolt1e congenita presenta un poTimorfismo clinico notevole. Va segnalata, fra l'altro, la possibilità ch e in co•r so di tra ttamento specifico insorg ano pa timenti (nuove localizzazion.i ~) a carico di distretti osteoarticolari per lo innanzi clinicamente indenni. I~a R . W. accuratamente praticata nel liqui-. do endoarticolare, n on esclude, se negativa, la

PRATICA

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i1a1tura luetica, potendosi verificare anche il ca.s o che un prelevamento succe·s sivo fornisca t1n risultato di positività co1m .p ]eta. BIBLIOGRAFIA. AvERINOs. Journ . de Méd. de Paris, 12 aprile 1925. BERNucc1. Giorn. Ilal . . di Der1n a l. e Sifil. , 1922, V . 63, pag'. 588. CAPPELLI. Giorn. I tal. di Der111at. e Sifil. , 1922. Du Fou.R H. Soc. Med . des Hòp. de ~aris, sed. 12 inarzo 1915; sed. 21 luglio 1921; R evue Méd. Fra11c., dicembr e 1924. FouRNlER E . Ann. de Der1r1., 1901, p. 1081. In. Syphilì s h ér ed. de l 'age aclu.lte, 1912, Pari -, lVIasson ed. G1UNTIN1. R ef. Zentr. , 25, 488 . JosEPH e Lu sER. Rad . Med. , 132, 1931. MASBLLI V. Ri~orma Medica , n. 3, 1934. OnTIGAO SA~IPA ro . Brazil Mecl ., 1923, p. 227. ScHLESINGER. Med . Kl. , 1923, n. 13; 1924, n. 16. 'fonn . British Journal of Surgery, ottobre 1926.

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI Contributo alla tecnica della trasfusione del sangue. Un nuovo apparecc11io.

Dott. Pio lBos1 , Diretto re Chirurg·o dell 'Osp ttdaLe Civile San Seb,a stia110 in Corre·g·gio Emilia. 1

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La tras f usio11e clel san g·ue.. ch e fino a lJQ(;hi ann i. or so·n o., ' einiva considerata soltanto cc)·n11e .a tio opieira tivo· riparatore d 'urgen za di perdite rep.entine di sang·u.e , si tro va o.r a ad avere darvanti a sè un orizzo,n te di indi'c.azioni molto, più vasto. Qeu ste indicazioni , cl1e u11 te11111Jo risiede' 'an o in m o cl o spe·,;ia le i1el campo della ostetricia e d.ella g·inecolo g·ia , so·n o state ricon osc~ute .arnche n ei cam·pi della medicina e della Cl1irurgia generale , sì ch e la trasfusione o'g g i'di vien e assai più I.ar g·an1ente praticata con risultati soddisfacenti. Certo ch e lo stu·dio di questo .gen ere di tera pia deve essere ancora ap1p rofondito, o•n de Ile possa essere m eisso in chiara lu.c e il su o YE;ro v.alo·re, il qu.ale si presume possa assu m ere un g·iorno una i·mportanza en orm.e, specie se si p.otrà provarE.r, come og gi si h a ra,g ione di credere, .a h e la tr.asfusi'o·n e d el san gu1e di :il1dividuo· già affetto. da fo.rm a infettiva , p oss-a esseTe- u sata a sco-po curati'vo pe r quel:la st E.ssa malattia; e ch e I 'uso del satngue in toto abbia un valor e Le•r apeutico m aggiore di q u ello riconosciuto all 'u so di siero dello 1

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st P,·sso

sa~aue.

E ciò è -1og·ico: ~· e orinai ·è universalmente amm esso ch e il ~iero di conva·l escEJ nte di for•


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u

IL POLICLINICO

n1a infetti,'a, è (}i efficacia i11discutibile per la cura di quella stessa malattia, a maggior 1

l«~gio11e

si deve pensare che sia maggiO·l(Illente é'ff1cace la trasfusin r1e del sallloaue in toto, dato cl1e in tal modo ~i trasfon·dono p1u re quegli elem{enti solidi ·c he 1certan1ente hanno contributo D conferire al siero la sua ,p roi11rie1à immunizz.ar1te-cura.t iv.a , e che tale attività possono co11sE.Tvare ed esercitare anche sul siero del sangue dell 'arnn1alato che si vuole c urare. È ovvio quindi che la ricerca di u11a tecnica t-h e renda facile la trasfusione e le tolga i magg·iori pericoli, si faccia oggi più intensa: ancl1tJ allo scoip o di dare al medico p·r atico, i·l1e è costretto ad eserc,jtare la sua p 1rofessione lontano dalle corsie d 'ospedale1, almeno· il Jnudo di poter soccorrere nel momento della l1rg€:nza. La tecnica dellia trasfusione deve essere rierciò semplice, po·i chè p~op·rio dalla semplicità di essa clip011de la p 10 ssibjlità della sua massima diffusione . A@'giungo anch'io UI) apparecchio ai numerosi già es.iste11ti, e che a mio giudizio i i sponde al conc etto di un.a grande serp.plicità pratica, ed offre 11el con tempo la massima ga1·anzia nei: riguardi dell 'asep,si. Ho voluto inoltre che fosse tale da garantire n] massimo il rispetto del sangue nei ri.Q"uardi clei traumi che esso inevitabilmente subisce durante le mano,,.re eseguite per il suo passaggio d~ un organismo ad un altro. Il sangue è un tessuto rhe racchiude ancora ' 'in sè ste~so n1olti segreti: perciò deve essere rispettait o al massimo grado onde· non alterarlo nella sua co1npagine fisiologica che il me,n o, possibile. Nei riguardi della citratazione o meno del sa11gue che viene trasfuso, pur attribuE..'Il.do t1n grandissimo valore .alle tendenze che oggi sono .a,d essa con tr.arie, mi sono convinto chf non si dehh·o iper ora abb,a n.d onarla. Me ne sono convinto perchè vt.•do ancora praticamente difficile la trasfusio,n e del sangue pu:ro con garan.zia. della sua int~crrità dato che attualmente coi mezzi cl1e abbiamo a disposi• • z1one esso viene sf..•mpre sottoposto a traumi• non indifferenti e quindi a pericoli cl1e a mio parere rap1)resenU\no sempre un rischio maggiore di quello che· non sia1 Ja citratazio·n e, per quella stcs~a integrità che in modo· assolt1to dol)l)ian10 rispettare per conservarla. Mi sono preoccup·ato però che il sangue r -relevato dal dcnatore po·s sa EJSsere trasfuso Stlbito al ricevente anche perchè l'azione del ci .. trato di soda non venga a ]ungo protratta sul]a ·p iccola massa, ma venga piuttosto portata al 1

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\LII, NuM. 31

suo minin10 con J1a massima diluizione nella massa totale del sangue del ricevc'Ilte. Il mio apparecohìo s.i presenta, grossolanarrtente osservato sotto la forma di una comune sirin.ga di vetro per iniezioni modificata! nel s~nso cl1e t.1Ssa è munita ~el suo corpo, a hTeve distanza dal fondo, di un secondo orificio con beccuccio ad o,l iva (fig. l ). 1

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-~~~~----=----::-_-:-_-:_:--::--=:-~--=-------l1 .. - -- - ... _ ·---- ---

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Questa m?d~ficazione Lo·gli& alla siri11ga le ~~·e caratter1st1che di strumento per iniezio·111, e lo trasforma: in puro fJ se.m plice stru... J11e·nto di tpassaggio. Anche la funzione dello stantuffo · è radicalmente mo·dificata poichè nel mio .app,a recchio t~~sfusore esso serve a permettere o meno, e p1u o :-nc~o, a seco1nda della sua posizione la cnmun1caz1o·n e fra i due orifici dell 'istru. mento, (con.fronta. fra loro le figurt• 2 e 3) 1nantenendo la Slia funzione di stantuffo sola1nente per quel brevisimo tratto di istrumento che inte-rc€de fra il suo fondo e l 'orificio lai erale.

i_Jut-'Sto aip1)areccl1io serve in modo speciale per ]a trasfusione del sangue, ma trova la sua a1)plicazio,n e anche nelle estrazioni semplici di sangue (salassi) e nelle fleboc1isi levando alla tecnica ùi questE: ultime il p·e ri·c olo grave delle embolie·. Mi limito a de·s crivere la tecnica da seguire per la trasfusione del sangue, la quale comprende necE.'Ssaria1nente nel suo primo tempo la de.scrizione della estrazione sem pi ice di esso (salasso) e nella descrizione del secondo tempo anche quella della fleboclisi. Proce·duto aJla sterilizzazione dell 'ap,p areccl1io cht• può essere fatta con la ebollizione, e sulla quale ora non mi so ffermo ~ scelto il do-


\.Nl'IO ~LII . .\t.- :\L

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nato,r e. lo strumento viene approntato nel se·guente modo : si raccorda il beccuccio laterale ad oliva d el tras f11sore a mezzo di un tubo di gamma d ella lun gh EJzza fra i quaranta ed i. cinquanta centin10Lri co l beccuccio, di fo,n do del r ecipiente di raccolta (fig. 4). ~ consiglial1ile ch e questo recipie11te si'a cilind1~ico come rapprese11tato nella figura, ttd in tutto simile come forma a1le fiale che si usano per le ipodermoclisi, le quali prrese·n tano ad entrambi i loro e~tremi la possibilità d ell 'i.nnest-0 di t1n tu])() cli g o1nma , e g racluato a 1110' di ciJindr o. 1

L

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Si applica al beccu ccio di fo11do d el tra1sfu$Ore un ago per iniezi oni di cali bro piuttosto grosso, e .m .e ntre si mantiene ]o, stantuiffo in J>Osizion e di chiusura (fig. 2), si introduce nel recipìente di raccolta , a l traverso all 'orificio suJ)eriorEJ di esso , la soluzione· di citrato di so·dio, 11ella1 quantità di circa 10 cc. di soluzione al1'un o per cento [Jer ogni prelevamento di 250 cc. dr sangue. Applicato, uri Jacéio al braccio d el donatore, 11 revia la . olita cli sinfezio11e clelJ a r ute, ~ i i11trocluce 1'ag·o oblic1t1an1ente i1ell a ' e na. clr11a lJicga clel cg'Omit o cl1e si sia r esa n1ag·gi·o rmente evi-<lente 1)e l' l 'aip J)li cazione de1 laccio~ i11 di si ritira 1e11tan1e11l e lo ~tanluffo fin o a rend ere li00ro l 'o rifici:o later aile (fi g. 3). L' e~ tren10 clis l.ale dell 'i trurnento, ·i11 questo r!1omento si rie r11pirà di . an gu è; fatto questo che con.fcrn1a che l 'ag9 i tro,~a n el l11m e ,ra:--ale. Un a~ . . isle11te :lll or a, cui sia stato prt1ve~1ti1

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SEZIONE PllA.1'I CA

vamente adfidato il co1npito di reggere il recipiente, ·p orta questo al 1più basso livello pos sibile co.n sentito dalla lunghezza del tubo di g·omm.a. Si ved e allora il sangue a scendere facilme·n te e .a raccoglier si nel recipiente, dove, trovando lia soluzione di citrato di soda è co' e il stretLo a i11e~cola r si. ad essa , poichè anch sangue entra nf l recipiente dal suo fondo , dove i1atura]mente tro,rasi pure la soluzion e mede• s1ma. Il sang·ue co·n linua così a defluire fin o alla quantità voluta , obbedendo sia alla l'e gg·e di gravità, e sia .alla pressione (:Jildovenos.a resa positiva d.a lla presenza del lacc io1. Ottenula ìa quantità voluta di sangue, che 'iene misurata a i11ezzo della scala segnata sullai parete del r ecip,ioo.te di raccolta, si interrom1pe il passaggio del sa11gue, pinge11do lo· . tantu.ffo fi'no al fondo dello strumento. Si to~ ~rlie il la!CCio e si ritira l 'ago dalla \'er1a. Allo ~co1p o di tog lier e inco·n venienti d.al iato pratico, d ovuti alla po sihil e rapida coagulnzione di quél san.gue cJ1e rin1an e raccolto n el L11bo di gom·m a, e ch e e·v identem ente n o11 è r e .. o in co.a gu1abi.l e 111e.l'ch è 11on ha r aggiunto il liquido antico,a gul1a 11te, . : i innestai all 'EJStren10 superi ore del_ recipie11le un i1t1ovo tubo simile a l prJ:imo e già raccordato ad un altro strun 1e11to trasfusor e ch e f'ia in posizione di· chit1sura, munit o e.~~ pure di un ag~o llg uale a quello u sato nel JJrirn 0 t empo. F aitto ciò, si capo volge lentam e·n te il i~eci­ piente , lo si libera d cl tubo di O'omma e dell 'istru1nento che h a11no servito per il prele\ U111c11to d e l ~a n g·ue, si cacci.a l'aria conte11uta ne·l nuovo Lubo e n ell 'ago ritirando mon1en t.a11e.a1nente lo s Lantuffo fino a~ll'orifici·o laterale e sino a t.a11 to ch e esca il a11gu e a g etto continuo dall 'ag·o . A questo p unto , tutto è r)ro11to per la trasfusione vera E! propria. Con tecnj c·a· analo o·a a quella d~scrìtt<1 1:ifr il prelevan1ento clel san gu e, i procede al1H tras n1sio11e di e5SO , iritrod11cendo l 'ago lll lJna \rena (l<::11a pi eg·a del gon1ito del riceivente, bacla11do rta1ll1 '[1l111 ente di toglie.re il laccio dal l ) r~1c ci o rton .ar·rien a che col ritiro le11to Òr'll o ~t.a11tuffo fin o al l 'ori fìci o laterale, si vede rj< ·111rita di ~t1ng11e h~ ce lletta che n e Jeri,r'l nll 'estremo del tr.asfu!'or e, e ~i siél r esa co~ì po ~ ibil e ]a con1unicazione tra loro dei dll e ori1

fici·. Il reci pi ente co l1te11e11t e il sa11g·u e, , arà tr11ulo elevato olo, quel tanto i1ecessario ch e sia ~ufficie11te a d eter1ni11 a rn e per lcgg·e di µ·ra ' i1 it la cadu ta, c·h e avverrà obbede11do alla legge medesima e ch e n el lempo . ., te. ~o sarà far ili Lait a dalla 11r e5sionc· nr·g ati 'a cnclo,-e11a.


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lC ITJ POLICLI NICO

Naluralme11te si deve i11tw:romper e l 'o·p erazion e prima ch e il tubo di gomma si sia '.l?Ll l' e~so vuotato, e ciò per impedire la .p ossibil e pen etrazio11e d~ aria n ella vena. Ho esptJrimentalo molte volte questo ap1pa·recohio e questo si st.eru.a , ed 0 ra posso dire con soddi sfazione ch e i1on mi so no mai occor si iI1cide11ti dj sorta ch e abbiano reso questa tecnica meno facile di quanto essa possa arpparire in una descrizione schematica. Tanto le 0 1perazio11i di prelevamento cl1e di i'mmissiorte sono . en1pre, riuscite perfettamente, grazie però all a esclu sione di qut1lla1 quantità di sangu e ch e rin1,a ne necessariamente non citratata a riemrpire il tubo di g·omma u sato nel pirimo tempo di orp·erazione. Glì eleme11ti .. o lidi del san g ue sono oosì ris1)etta1ti a l m assin10, perohè non sono traumatiiza t".i nè da cece i'1 e mano1v re-, n.è da p re1ssioni più fo rti di qu elle ch e e si 1possono tol1eirare, non solo; ma ancora perchè sono sempre m.ar1tenuti isolati dall '.ambiente esterno, ed infine perohè possono esser e, rime.ssi in tempo a. sai breve in un run.1b.jente p er essi n orm 1a1lc e così sottratti al più presto all'azione conc(,111trata, {se concentrata la si può ritenere) del cjtrato di so dio, ch e n·e ll 'interno di un organi m o ,potrà ritein er si dil11it0 in ·eccess10 e di conseigt1enza arch e• certamente innocuo. Questai è la tecnica ch e mi ipare ohe debba trovare sia per la sua sen1·plicità sia per il costo evidentemernte modesto, dell 'appar ecohio , ragio1n i di diffusio n t•; n1a qualsiasi 1possa essere il sisten1a di raccolta e di· n1i~11razio11e int ermedio, ho la convi11zion e cl1e il t.rasfusore da m e i cl eato possa se1m pre trovar e il suo impiego per Ja me sa in con111nj cazion0 tra loiro· d el do11.atore col riceve11le log·Jj c11do di mezzo il pe-ricolo delle emb oli e.

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~t l\r.

X.LII.

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SUNTI E RASSEGNE

DIABETE. L'evoluzione del diabete. (IVJ .

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LEJ

L .<\BBÉ .

N atri li on, 1934, ton1e 4, 11. 2).

~bituali d escrizioni cliniche del diabete

11on danno un 'idea esatta d ella sua evoluzione. i d escrivono varie forme a seconda la sinto111atolo1g ia o la g·ravità del male , mai non se ne d elinea I' evoluzi'one. .\ tale rig'l1.a rdo si disting uono duE grandi l j I:i : 1) Il diab•ete s t-.a zio·n ario , 11el quale il dil L1rbo, glicorego·l atore, apprezzato dal1la capac ità di utilizzazione d egli idrati di carbonio, rimane immutato per molti anni. 2) Il diabete con evoluzione progressiva , cl1e va fatalmE:;nte verso. l'ac idosi e1d il corna diaibetico , n el quale l 'aggravame·n to si aipprezza da~la dimi·nuzio·n e progressiva delle capacità di utilizzazione d~li idrati di carbonio, e dalla co,n1,p arsa e ulteriore ac·ce11tuazion e dell 'ac idosi tmdente al suo tern1ine fatale, il coma. 1. Il ·diabete stazionari·o , b enigno. senza deitulrizio·n e azo tata , si riscontra per lo più in jndividui ch e 1na11,g iano troppo, obesi. Di solito il di'st.urbo g licor e.golatore riman e molto tempo inosse)rvato, ed è scop·e rto in occasione di qt1aJcl1ei complicazione oh e lo ~ n1asc]1e 1ra, o di. t1n esa ine di uri n a praticato per una q n n] _ . . s1as1 rag1o·n e. Un a malattia infettiva, un eccesso alimentare possono pro·v ocar e un fl!4p-rav.am.ento de;] di turbo glicor eg·ola tore e 1111 a di1ninuzion e clella capacit~ di utilizzazio11c degli idrati di ctirbonio ch e di solito regredisce con la scom1}arsa d ell 'accidente rivclatore o persiste-re sen · za però diventare il punto di 1>artf,tn za di t1na evoluzione progressiva. Tali forme sono sicuramente influenzate dalle cure dieteticl1e (digiuno. semidi'g iuno), le c.1ua li provocano un aumf•nto n etto de1lla capa1r i1.à di utilizzazione . Gli aggravamenti pro·v ocati clagli eccessi alin1entari' o dalle infezioni intercorrenti. i miglioramenti do,1uti aJla riduzione alin1 e ntare, 1;rovan o ch e il diabet e benigno è sensibil e a lJn i11fluenza d elle vari'e condizioni patologiche e fisio lo giche, ma è t.E-Tto che a ll 'infuori di q11 cst.e concli zioni il dia l)ete senz~, denutrizione a1otata convenientem ente trattato non progredi·saei e s.i n1antiene ad un grado di gravità costante l ,n vita dEJl so.g.getto ·r appena ra,ccorcj.a ta . 2. Il diabete evolutivo. gr.a,·e con denut,rizione azotata e aciclosi si manifesta senza caus.e a1pprezzabili in ind(vidui che non sono mangiatori e ob esi, donde j] nome di diabetE: m~­ oTo in Oppù1Sizione di diabete gT3 SSO. L ' er ecli tarie,tà si· 1rov-a ne] 3!i 0t, rlei casi . 1

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R I1\.SSli NTO . •

L'A. prese1nta1 u11 J1uo,·o a11parecchi o da lui ideato p er la pratica d ella trasfusione d el san1

gue, c.h e facilita tale o,11e.r azio n e. Coin siste in u11a si'ring·a con1 L1n e di ve tro , m o ùjfi cata i1e] Sf.Jl ~r) ch e l)resent~ lin second o orrificiio sulla sua i1arete laterale. {Jer n1ezzo di que·st-0 strumento è po..,sibile estrarre con facilità i·l ~ arl,gue dall a "\éna del do,nnrtore, e rac coglierlo in u11 r eciI)ienle di vetro ch e viffile raccordato al~o strun1ento stesso ; e con altrettan ta fac~lità proceclare alla trasifusione ' 1era e propria , cnza oh e il s.a·n gue su.b i' ca. n1ali trattamerLti. senza che esso sia espos to a i rischi da co ntatto con l 'am]))enl.e e~terno , e senza ch e vi sian o lYt'ricoli di c1nbolìe. 1

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SEZIONE PRATICA

L'inizio è l)rusco: la malattia si manifesta .c.(>n una grande si11.dro·m e di ip·e rglicemia con polidipsia, poliuria, glicosuri<i, ohe si stahili.$Ce in breve temiJO. In questo n1o·m ·e nto la c1a1_pacità di utilìzzazione· d egli idrocarbonati è an.cclra ahbasLanza elev.ala: glicosurie anche note,·oli po·s sono· essere raipidaanente ri·dotte dal .~o:Jo regime dietetico, senza insulina. Nel peri odo iniziale il diab·ete grave si comporta co·n1e qut:Jllo benigno. Tuttavia con l 'ar1dare d el t empo anche se 1'individuo osserva una dieta op·p ortunai, an·dhe se non si verificano cornplicazioni intercorrenti, la malattia assume la sua forma p·r ogres. iv.a . La glicosuria, ricomp·a re e si ac.co·m pngna .:} d acidosi, e :pt•r farla scomparire biso:gna ridurre ancora g li idrati di carbonio deJ1Ja ·cli et a1 o somn1inistrar e l 'in sulina. Per qu.alc:he ten11)0 s i può stabilire ancora ·Ul1 e1quilibrio ma a seguito di un 'infezion r. di tino scarto dietetico o anche. s11o·n taneamen te si ha un nuo.v o aggravamento, la g licosuria ·e I '.acidosi rico·m paio·n o, il ma 1.ato dimagra . Si è costretti a ridurre ancora glj idrati' di ca1r1)onio, a·d aumentare le dosi d '·in~ulina e così ' progressivamente. Il diabete divien e « totnle », l "i11sufficie"n za pan crea tic.a intern·R è completa. Si' rite11n e che 1~ impiego del] · ir1sulina do 1ve~­ ~e mo1difi car e l ' evoluzione della 1nalattia ristab ilendo il metabolismo- fisiolo gico. Ne.J l 92G Banting ri1)ortava ca1si di diabE.te grave curati con la dieta e l 'in suli'na , che ave,rano regredito e n ei quali la capac·i tà di utilizzazione degli jdrocar})o11a1ti ritor11a vf! tale da con$e11tire l 'at1rnento, dell 'alin1entazi·o n e idrocarbona1'a e 1a riduzionE! delJa so·m ministrazione d 'ins11lina. E,g Ji p·ensava ch e r>rolungando· lai cura in ~ulinica pQtesse o·ttenere la guarigi one , m,a le . u e spje ranze sono fa -llite: nop è stat o mai p u.h·l 11icato t1n caso di vera gu·a;rigione. Sta cl'i fatto che l ~insuJi11a r allenta n1a non arresta il lJrogressc de)lla1 m .a lattia. Malgrado la cura, nei primi anni del m .aJe il disturbo ~lico·regolatore sì aggrava e la ca1)acità di' utili·7zazione idrocarbonata si al}l)assa , cli 1no do f'11e pèr soppri111·erE.' la gli~osuria ~ ~i è costr etti a ridurre sermipre l)ÌÙ gli idrati di carbonio e (ld elev.a re le do·s.i di ins ulina. Solo dono pa'l'ecchi 8.nni di a ggravan1ento prog-re-ssivo il 1dialbete, divenuto totale o arrEJStnt o 11ella sua (evo·l uii:one, comincia a s11l1ire una r eg·r essione :--qotto 1.,infltienza del} 'insulina. Ioslin considera il primo anno di malattia ·rome i] più lJ-erico.Joso e ritiene c·hE! quando ~Ìél stato st1per.ato vi siano per il so.ggetto p ronabilità di vivere a lungo. ~fa sem:b ra cl1e que• 1o ])err iod o evol11ti,ro sia ·più d'l1Tatt1ro: di solito solo d o1)0 tre o q11attro anni ~i verifi ca l~arrEsto della malattia o anc]1e la Q'Uarigione. ·1\"atura1ln1ente per ott'én'err~ questo st1Cces-so oltrfl che" il rigoroso rf'!:!'Ìn1e clietetico occorre Jn i.: 1.sl1 lin a. I.sa di stinzio11e delle duf• forme di òiahete, stazionario ~d evolutivo, h a ~ol o tln 'irnportar17;1 p rngon ostica e non etiopatog-ene-tica. 1

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Ambedue so1n o <leterrr1inate da insuffici'e nza della secrezione interna del panoreas ma mentre la prima ha un doco·r so benigno' nel senso che non si osserva che ai seguito di complie.azio·n i, la seconda. si aggrava spontaneamente e fatalmente. · La distinzione 11a, d 'altra parte, un grande interesse terapeutico. La forma benigna di solito Ron ha bisogno di essere trattata con l'insulina, mentre la seco1n d,a fin dal principio, anche quando Ja glicosuria cede a] regime diètetico, deve €$Sere curata con ] ' jns11ljnn. DR.

Le complicazioni nervose pe1·iferiche del diabete. (J\1.

P1.. BouLIN, I ,. .Tu s1·1N-BEsANçON e H . DES0 ILLE . JVulrition,. , 193'4 , t. IV, n. 2). l ,A BBÉ,

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Le lesio·n i n er vose. p eriferich e, a parte i dis Lurbi sensoriali ei neuritici delle gangrene1, che possono verificarsi nel coir so· del diabete, soin o rr1olteplici. Mentre dal punto ·di vi sta clinico sono abb aslanza ben definite:, l1a loro anatomia pat oro·gi;c:a ed il loro· meccanismo pato genetj co rimangono anco·r a ]nc;erti. Sono stati ta l,rolta riscontrati pro,c essi neuritici segm.ootatri p:e1ri.assili, m .a il p iù delle: volte non si risc ontra alcuna alterazione, tanto che molti AA. , e tra qlle·s ti \i\Tillia11i. 011 e Nonne , pensano t;ratl ;:l ifSÌ di disturbi p·u r.amente · funzio·n ali. Sperime11taln1e;nte non si ·è mai riusci11 a r iprodurre lesio11i n.e rvooe diabetioh e n1 e1te11do a contatto con i ILervi solu~ioni zL1cch erine, l :aciclo diacel·i co· o· l 'aci1do oxybutirico. Solo co1n 1'acetone Tin el avrebbe ottenuto .v aghe lesio1n i nervose. l\IIanca qi1,a si o.oomi eiJemento i1er d efini re i f.atti ch e pro voc a110 tali diturhi. Le c.o mplicazion-i n eirvo.~ e perifericth e de1l cliabeité'. esclus i i dislurbi senso·r ia li e n euritici de1lle gang r e11e, ,p ossono co-s ì classificarsi: r1euralgie1, parali5i isolate o mononeuriti, polineuriti siin11ietriche (sensitive, amiotrofich e o ps.eudotabetich e) , abo·l izioin e isoJata dei riflessi .tendinei. Pe·r quel che riguairda le neuralgie è a notare innanzi t utto che n10 lte volte si tratta di coi11cide.nza. 'futtavi.a vi sono casi n ei quali la nooral.gia è veran1 ente dovuta al di:albete, e c iò si può ricono sce re dal decorso· del disturbo , 11el senso ch e n eiu ralgie r esistenti a tutte le altre cure finiscono per mig·lioraré' con il miglioram·e nto del1o sta.to gene1r·a l ~ del paziente, co,JJa1 riduzionf\· de1la gliro~·Ul'i-a e dell a g1ic:e rnia . Sano f; tat e descritte ip:ara lisi sriati ol1e, facciali e oculari di origi11e diabctir,,.a. Anche P€T queste ·forme i1on si ha alcun criterio per di stin~uerle d.all t• form e di a1ltra natura. Tali ' paralisi quando so110 di origine rm1matica di solito guariscono spontaneamente o ron cure adatte. Il criterio qui11di de·l la loro .~.r t1aribi1ità ron il m12'liora1tiento, òe·l'la ~·1 .a~ o (l r l 11>tlzi'ente 1

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« IL P OL ICLINICO>>

11011 è sufficiE.:nLe a g·arantirne 1 etiologia diabetica. Lo sLesso può dirsi delle polineuriti. L 'abolizione isola.ta dei riflessi te·n dinei è frequente nei djabe tici , ma essa più che da modificazioni umorali sembra dipendente da di .. l urbi della circolazione d egli arti inferiori . Comunque la frequenza clelle manifestazioui ner,rose i1el cor&o de·l diabet e è stata super\Talutata. U11a larga. osservazione ospedaliera ha dimos trato che il i1umero di esse non supt.Ta il· 3 % dei .di.abetici . E que· ta cifra è a11che superiore a quell e fornite da altri AA. Kra1Us su 700 diabetici trovò un olo caso di p0lineurite eà il sog·getto era alcoolizzato. Non è dubbio c,h c molte manifestazi'o nj ner\10SEJ che si verificano nel <'orso d eJ dia bete so110 do:vute ad altre co ndi zioni. ei diabetici ·con1e 11eì non diabetici si può avere la sifili1de, l'alcoolismo, j] ret11natisrrto v~rtebra,] c, ed aìtre affezioni ca1)aci di .provocare distl1rbi nervosi di ·vario genere. Si spiega così co·n1e 1)o}ineuritj a1lcoolic!he co11 glicosuria da insufficie11za epati ca possono essere st a.te scamb·i ate .con polir1euriti diabetiche, oo·m e alcune {Jaralisi ocula ri con glicosuri~a di ori,gine 11rr,-osn ~iaT'l o state, co•n siderate diabetich e. Di eulafoy p'e n s.ava c·h e tutte le paralisi ocul.an·i i{j.a beti ch e e.r ana di O·rigi11e e.entrale e face,-a rilevar e ch e il territori.o d el pa, imento de] qti.arlo ' re utrico lo la cui pt1ntura pro, 1oca g]ico!'11ri n 0 pro~~imo ai nJ1tlei clej n ervi paralizza1t i 1tei dia b e1ici. D'altra parte è i)'o1s. ih·i l c r h e casi di paralisi dell 'oculon1otore ef:te r110 di origi11e centrale siano stati atl.ri])11iti nl diabet e, i11entrr al lume de lle attu.ail i oono~ cc1tze si : a rchbero rico n osci.uti dipE.nd e11ti d a . i fili de 11er,·o~a o da en cefalite let argi e-a r l1e r>o!'~o110 accomp·a~rn a rsi a paralisi d cl :e lo nerYO e g·li.co uri a. Alcune polineuriti osservarte nel corso del diabete devo no ve risirr1ilm c.:ntr m ettersj hl r,(1nto di di st11rbi dell 'irri~azione1 sa11guig:na. come . è pro,rato d a ll 'i.ndice Oficillometri co e clalla frequen za dell e arteTiti dia l)etiche . . In .conclusione i fat ti r li11i ci tendono a pro"Vl1re 0h e l e m ·anifestazioni nervose periferiche dovute al diabete son o rare, e devono· ql1i11di c onsidc.rar~ 1 ro n1e con1plir.a zioni u non rome sintomi. r ivela tori. Le n euralgi e veran1e·nt.e òjabetiche ce do1lo rapidamente quando si RO•pprime l 'ir1er g·li cc.n1ia. Trr p.ara1lisi ]'s olate e le ·1:olineu.riti ono eccezi.ona li e an che e·8Se sromr. aiono ron la scon1p·a rsa dell 'i.perglicemin. I A:-i ir.rrp,otenza m1L colare Cli rt1i ~ i lam ent an o i òir.tbetir i è' dovt1ta i11 T'~ rte ad 11:n df•fi cit <'irr0latori 0 Dn . J

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Diete ad alto contenuto di idrati di ca1·bonio ed efficienza insulinica. (H.

P. HrM

COWI{.

Th e Rrifish Atfed .

.Jo nr11. ,

14 1tiig-lio 1934). ' Negli ultin1i quattro an ni ò nu111 entato l ' u. o di diete ront&nC'11ti r el f\ li,,~11n e nt 0 gra nde qt1 acn1

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lità di idrati di carbonio nella c ura d el diabete n1ellito e il successo di ques te diete n e <liffoin derà ancora 1'uso. L'utilità delle diete idroc·a rbonate nei diat>etici fu notata solo do'[)O lai scoperta del! 'insulina, quindi c'è certamente n el diabciico la possibilità di stimolare l 'utilizzazione d egli idrati di carbonio·, ina questa stimolazione si può avere olo fornendo in u]ina. Ricer oh e sperime.11taili di 1\.lle11, precE;d e11ti l 'insulina , hanno dimostrato e.b e nel cane no1n completamoote span creatizzR lo lJna dieta scara di idrocarbonati non lo fa di., entaire diabeLico c·ome invece succede pei· una dieta ricca di idrocarbona ti. In questo P>econdo caso, il ritorno a d ali1)1c11Lazione povera di jdrocarho11 r;rt;i non n1ig li.ora i] diabet e. Sul prin oip io· l 'insuli11a si a dopera,r0. solo in aggiunta alla di et.a di Allen, ma poi si comi11ci è: ad U3ar P C0 Il aiete sem1Yre più rioche dj idrocarbon ati. Sj è vi~to poi rJh e la qua11ti.tit di insulinai in quest.e dietti n o n derve essere necessariamente propo.r zionata a lla quantità degli idrati di carboni o, nel ·sen so r h e non occorre se1111pire aumenta re la dose a11r11e11tando gli i'drocarb·o11a1ti. Allen sostiEJne pcrsi11 0 ohe piìi carboidratj i q.an.110 e n1eno in$u]ina è nece "sari.a per n1e1abolizzar e Of!ni g-rnmn10 di al 11 1

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COSlO.

Nel 1919 Han11na11 e Hirschrnan hanno de critto 11 fen ome110 ch e 0 ggi · j chiamar effetto di Staub-Traug·o tl: se si danno ad un sano du e· closi consec111tive di glucosio , l'ipe rglicemia del la seoo11da do·sie è minore d e·l1a 1prima. Seco11do· Macleod la prin1a do$e dj g ll1co. io sen sill ili17a· il mecca;ni~1n o cli seca.·czio11e d EJll 'insulina Bainbridgc 1.' II1Tn od e l{ ottcr 11anno ' 'edt1to r he a ni1na li J)reF-e111tano più pr0~to co11vu l ~ioni d r\ ins ulina colla dieta i drocarl>onata ch e con· quC'lla 2rassa. Le , . dielE' jdrorD1rrlona1e ~cn~ ihi lir.za n o a ll 'in sul i 11a. L 'A. h a Yolu,t o studiare il rappo rto fra 1o11Pran za allo zu cch ero e sen sibilità all 'in ~ulina in . oggetti all1i . Egli studiò Ja c urva glice.n1ic.a .a dieta ricca di idrocarb-011ati e p overa di grassi r a diet a J>OYer a di idrocarbonalti e ricca di g.r.assi . Nel prin10 caso la tolleranza al g luco. io ·e r a aun1entata e, da11dò in s11li11a, Ja se·n ~i­ bilità a ql1E\ .. t Fl er a maggiore. Ellis ha dimo""' lrato ch e anche i1el di.a1b etiro la dieta con carboidrati ,è benefi ca non per ... ti molazione 111aggi or c della . t•r r01i'o ne pancreatica ma per ~ ensibili zz.a1zi o n e a 11 ,i nst1Jina . Le for1n~ dj co~J elett a insulin o -resiis tenza (i11' UIL caso no11 sì ave,,a effetto n emn11en o con 1600 unità quotidiane1 di insulina) si 1~osso110· f'robabilmente spiegare colla dimi11l1ìta azione sensibilizzatrice del g lucosio e forse esisto·n o forme di dia,beLe dovute n on a din1inuìta secrezione pancr ealica n1a a di111i11uita sensil1iJit à all ' jn~ulin a. 1

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[ A~l'\0

XLII, N Ul\I. 3]

~EZ I O~E

La terapia insuliniea del diabete. (E .

GRAFE.

11Iediz. JVelt, 27 ott. 1394).

In u11 recente a rt•i colo l 'A. , parle11<lo dal co11cetto cl1e l'insulina costitui"'ce il rj111 ccli o bpecifico e sostitutivo del diabete i11ellito , osse1"va ch e la persistente alta morialità per diar1ete è dovuta più c·h e altro al faitto ch e le n1od.alità dell ' insulinoitera1p~a non .s o n o abbastanza note al m edico pratico. L ' A. cerca pertanto di ri:as.sun1ere in gran di tratti le J)O. si])ilità e le indicazioni precise del tratta111c111 o in suli1l-ico specie per il pazieinte ct1rato a <lo .. micilio, imparte11do de lle direttive praticl1e. Difatti occorre notare come la ma@,g ioranza deg·li i11fermi r1stabilitisi per ct1re o peclali·er e , l r a curano la terapia insulinica clopo e ser i dimessi; fra le. cause rnoltepìici cli C{uesto fe1lo meno figurano non a~l 'u l limo rio~to a n r 11e le paure info11date e talora 1Jerfino l 'indole11za del medico curante, il quale cede all e i i1sis lenze d el n1::tlato c1u i pesa la « fa t i·clio a » e ~l costo,s a >> c.u ra insulìnica1. Le basi foJldame·n taii d.elJa t elfa pia d'urg·e nza d el 00 ma o µrecoma di.abetico sono orn1ai a tutti note. Il succe~so di questa è in parte ancl1e in funzi oJ1e cle 11a p recocità d ell 'i11terve11t o terapeutico; il coma dopo 2-! ore è fatal1n enLe morlale. L'A. raccon1anda l'a s ori.uzio11 c clei cardiotonici all'insulina; speso . c)no 1e condizioni del circol o quelle oh E.· pr eg judicano la sorte d el rnaJlat.o: ind,i cato ar ebbe perciò l ' jnter,rento energico sotto forIJJ,a di stro fa11to endo,ren o o. Non appena clu11que accertato il coma dia.b etico si somminislrino 50 ll. ins11linich e seguite da 50 cc. di g Jucosio a 20 % e da 0,3 rngr. di strofanto en d ovena. Seg·ue un intervallo di 3-4 ore·, durante 11 quale 1?ossono e clebbono essere effettuate Je r1eoEJsiSarie rioer cl1e glic.o-n1etriche n el s,a ngue e sull 'urirte, le q11a li c'indich era nno 1'ulterior e con dotta e fnrar\ no evitare il r>os. ib,il e trapasso direLto da) coma acidotico in quello· jnsu1inico. Se sin dfl princ~pio esiste il <l11bbio fra ques te due po ~ib 1ilità , ]a tEJra1piia d '11rgenza Yerrà i11jziata co11 injezione endovenosa di 100 cc. di g lucosio a 10-20 %; questo non -potrà nt1orcr e an che nel caso d·i coma dia})etico; t·rattandosi invece di sindron1e ip(\!!licemica il mig lior amEIDto provocat o dal g lucosi o . ar à t alment e rapido da permettere in 1>ochi is lanti porre ex iuvantibus la git1 t a dia• g·nos1. Per qt1el che rigt1arda il dosagg·io dell 'inf-11lina 11ei rasi di diabete non ro.m .p1licaito Jtella praticà privata l 'A . r aocoma11 da di iniz·ia r e immedialame11te il r egime alimentare con diet,a1 sta11da rd : ql1esta do·v rcbbe essere costituita i11 modo d::t fornire al paziente 1-2 g·r. di carboidrati e 1-·l . 5 gr . di proteina J)ro kg. di J.>eso cor11oreo; il rec;to del fabbisogno calorico <le,r' fJS er e coperto d ai gra8si. Se do1po alcuni !!'lOrni di tale trattamento per~ istono ]a a liCO~llria e ì 'a1 celo11uria. si dovr à intervenire con 1

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PRATICA

l 'jn ulina cominciando con do i di 10-15 u. e risalendo g radatarr1é11te og ni 2-=~ g iorni ii110 alla scompar sa dell 'aceto11e e della glico uria. La dose insulinica. r>uò e. _ere con si'd erata quale sufficie11tc. quando la g licemia a digiuno 11.on supera 1, 5 %o; ·p erò in a lcuni e.a si (spec,i e i1e,g li ipertonici e l)e i vecchi) non si riesce a ridurre l 'i1Jer glice•111ia al disotto di 1,7-1 ,8 %o, se non con dosi i110 lto elevate d 'insulina; i1ei casi del gen~re anche questo limite p uò essere c?n sidera1to so1d~isfa ce111 te spec ie se la glicosuria nojn supera 1 o %0. Con1unql1e l ' i11 ~ ulin a non deve stirvire per p~tere ele., are l.a t1uanl ità dei carboidrati al disopra del minin10 necessaria , come d 'altra parte dev' ~ssere evi tata· quando . é' ne può fare a. i;neno; J /\ . _non crede ch e ip er iodi « protett1v1 » d1 insulina l) OS 0110 n ei casi del genere aumentare I' efficien z.a cie l pane rea . I casi di complicazio 11i chirurgich e e la n ecessità· di un intervento cruen lo richiedono senz '.altro un intenso trattamento insuli11ico il qurule in questo can1po ha riportato ·i mag~ giori su oceissi ; difa tti l1a m ortalità d ei diabetici I.)('JI operazioni chirurg i oh e che n ell'era preinsul·i nica raggiung·e va il 40 % è s tata attua'Ir1n ente ridotta a 14 ~lo (Joslin) e a 3 % (f: linica M.a yo); anche le co1r1.plicazioni settioh e e .~ran ­ grenose ' 'cng·ono ridotte qt1alitativam e11te e qu.a ntitati-Yan1ente sotto l'infJt1 enza dt=·Jl 'inst1lin a . I veri i)ericoli dell 'insulina ~ ono rela1tivar11ente scarsi; a l1arle la p ossibilità di irritazioni locali. di orticarie ecc. chr sono per lo più dovute all 'impurità e n on . i ripresentano camb,iando .i l protlott.o, il gr ande tp.E.Ticolo è rappresentato dall'i poglicemia1. L'A. n e descri,re i sinto1ni inizi,ali fra i quali è tal1ora da annoverarsi l 'insolito bt1on umore del pazie nte; segue !)OÌ la fase dep r essiva , st1dori, tre.m ore co.J q ·u adro· b t::Jn noto che può cu.Imina,r e n el coma . La t err apia di solito ·p uò essere Jin1itata a somministraz.ione di .µane o dolci; sò·Jo raran1ente si dovrà ri correre a iniezioni cncl over1ose di 20-50 o·r. cli glucosio a rui talora occorre associare un 'i11iezione di adrenalina. In sE:.guito la dieta o 1'insulinoterapia del1'bono essere modificate; in a louni casi basterà opportunarr1ente ·variare l'ora dell 'insulina (11n ora prima del pa to) o frazionarne le do . . i. Un a ltro inco·n ven·i ente non lieve è qual che ' iolta rapprEJSentato dalle pTo·p riet à edem.atigene d eil l'insulina; l 'A. cita dei casi di cardiaci , .Dei qua.l i g·li ede.n1i da insulina sono stati il inovente inizia le di t1na iposistolia ; in qt1esti casi s'im1po·n e una d ieta J'.>Oco clorul".ata e seoca , coadiuvata evenlualme11te da somn1 inj trazione di diurel ici. Fra g li insucce si de11 'insulinoterarpia Yanno a11noverati i casi -Jcll 'insulino-resistenza, tutt'ora inspieg-abili; clurante le n1a]attie infettive il fatto b en noto della scarsa effi ca cia dell 'insulina1 '> arehbe dovt1ta second o \fi n ko,Ysli al1'Azion e proteolili ca dei .gern1i. Tn11 n l1 a11ser. il 1

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(( JT, l'fl LT l: L l l\ rei)

c1ualc de crive un caso di co1na che h.a r e ... i -tilo a 1200 u . d'insulina a ttribuisce que to fa1 to a le io11i d ella (:ellula t.1palica1. C.011t1111qu e gli inco11venienti d ell 'in "'ulin n "'ar ebbcro ben poclti e insignifican ti dav anti a lJ a st1u reale effi cacia; l 'A. con cludendo invoca ·JJCrciù u11a effi cace assisle11za d el diabetico m edj a nte ambula tori e dispensari specia lizzati; solla11to cosi si potrà non solo salvare mol t e 'ite, n1a anch e trasfor n1are n1igliaia di in fer111i i Ji clen1 en ti l)l'0 dt1ttiYi. S. l\tfr 1 z 1

<)RGANI DELLA RESPIRAZI ONE . I

Affezioni si1nulanti la tubercolosi p11Jmona1~e.

(G. :\f \ Ps11 \T.L. Practitioner, o-ennaio 1935). La clì.agnosi precoce della tt1})ercolosi pulr11on are ha una notevole importan z.a i)ratica, i1i c1uant o spe sìssimo e sa d eci'de 1'a' ·enire (1ell 'infcr1110. :E: perciò ch e i rri111 i . int on1i clella 111alat.l.ia, loca.li e generali , so no rjlevati con n1olla nccuratrz7.a . Tut1 a unfl. ... cri e d 'incl.ag·j ni vic·n c i s ti ~ uiln. per a ccertare la 11 atura clel J11a1 e , Lanl o lJÌÙ cl1 e la tuber colos i pulmon ri,r e ini zial e p·uò 1nan i fr~tarsi ro11 fcnom e·n i • i q11a]i og·li a no c_se re l 'cs1Jr es ione di a ltre con clizio11i n1orbose si;) clell 'a l])ciro r e 11ira t orio oh e di altri or gani e si temi . L 'ipertiroidisn10 in jncliYicl11i g io,ran i , e 1)ecic lt cll c do n11 c ancl1 e nel pel'ioclo della menopa1i. a, i1uò 1)r o,·oca rc l111a inlomatologia toss~ em ica ~im il e a quella d ella; tubercol o. i pu1n1011 nr e : d ebolezza, jnappet en z::t, li·e, 1 i1)erpire~. ie l)eriodiohe a soc iate alle n1 eslruazioni o a ~cg-11it o cli s forzi, pe·rdiL1 di p e o, sudorazion e ecce ' Si\ •a. La confusione tra le due ron cli7i.on i 0 . po:· .. i b il e t enuto ronto ch e 1'ipert iroid1 sn10 pruò su ssist er e ~e,n za esoftalmo e trem ori e r l1 e in an1bedu e si trovarn.o ana]ogl1 e a ] t ernz ior1i de I met.ab oJi:'n10 basale. In tali rasi la diag110· i di tubercolosi p uò esser <' e. r l11 sa so]o a seguito d el reperto n egnti,·o cl cll 'albero respiratorio, ril e, ato sopra t11llo co11 riprt t1ti esami r a diologici. \ Tell ·1 stenosi mitralica si h anno pesso 10. se, en10 Lt1si . deperim e nto generale, m entre a1l :nscoll azj o11e d el t or ace possono riscontrar, i 1)icroli r n11toli , Joc:1li•zzaf i però .alle parti b nsse. T racliog rarnn1i cl in• os.tr an o JJti ccole opacità :::11arse i)er t11l:to il c<im·po pulmonare. Si h a inso111n1 a llll quRdro r1l1e può far 11en sare all n 1u})er col o: i . l\tTa ,,a ril e, rato ch e n ella steno&i rrii l ra li ca ~i l1 a disp11ea a 1 mini1mo s.for 7.o fat1o r l1 c r1 r lla t L1her colos.i $i ha solo n eg-Ji 11lti 111i . ta (l ii : 'l e <"motti si so•n o sempre poco abl)011clan ti : le I iccole o pacità dei radio.g -ramm i r<1 J)1Jl'l'. e nl1111 0 fatti s ongestizi e non bann o nt1l ln cli rom11n r ron le o,m bre di varia amp~ ezza e cl i clis lribuzio n e irrez•)l:\re causata dall ' infll .... traz ione tubercolare. f1ltr a ciò l 'esame d el c uore pone s11bito 111 co11cl izion i di fare l1n a cli :l!!ll0$1 c~n tl a . ... 1

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Le in/czio11 i sl~ltic l1 1 ' cr o11icl1.e del 11aLSo-jaringe, clelle tonsille e i}arti vicine possono dare· lo~~e cd es1)e ltorazio11e eventualmente ancl1e tria la di sa11gue, e pos ono essere acco111·11ag11a te da perdita di peso, anoressia ed elevazioni feb brili. Lo sc.an1bio con la tuberco lo i puln1onare ·è tanto più faci'le perohè in q11este forme non di rado s i a coltano ra11toli Agli api'ci. Tuttavia la feibib re non assume mai il caratter e tubeircolare1, la frequenza del polso non è .a umentata1, 1'espettorato non contiene bac illi di Koch, i radiogran1mi risultano negativi. I versamenti pleurici sono quasi se·m pre di orig~n e tuberco~are , ma essi possono ·verific~rs1 nel corso di affezioni neoplastich e , spec1e, . quando colpiscono le g landule prossime <~ ll 1lo pulmonare o lo st esso te sut o pleurico. La ~resenza di sa1n gue nel li qt1ido depone più per 11 neoplasm a ch e 1)er la tt1bercolosi. Se jl tumore è un carcinoma l)ronchiale p rima r jo o un linfoadenoma dell e g landt1Je d el m ediastino non vi son o diffi coltà a rile,'arne i se·~ ni fisici e radiologici. Quando il versamento è causato d ai piccol e m etast asi i1ell a p leura di tumori· extrato,r acicj tali segni possono n1an·care. L 'età del soggetto , ir1 ass·e nza di a ltri fatti sem eioloa-ici costituì ce un criterio approssimativo di di scrjmina .zion e, perch è il ver samento pleuri'co d epon e nei giovani più per I.a tubercolosj P n ei vocc,hi più per il neoplasma. Anche nelle affezioni caTdiache e r enali si possono aver e versa m en ti o leurici anch e unila t erali. Per la d ia g-nosi differ en ziale ' ralo-on o al ri'guardo oltre c:h e i r aratteri clinici ~ citologici del transud.ato diversi da quelli del1'e~sudato. i segni in con fondil)i'li delle n1alat t i e originarie. Il pne1imotora1ce s7Jo ntan eo è gen e•r alment e r on side1rato come t1n sintoim a di tuber cOlosi pulmonare. A parte il fatto ch e· una f;in1il e fYVe·n ienza può verifi car si n elle silicosi , n el carcinoma1 b ronchiale e nel linfoaden o ma n1ediastinico, non n1ancano osser vazioni ch e far ebbero ritenere ch e essa può esser e prodotta an che dal semplice enfi sema pulmonare. In questo caso mancano i segni fisici ed i d a ti anamnestici della tube r c o lo si, e, f art:t o importante, il pneun1otorace· non è accompagnato da versamenti pleurici . La bronchite cronica è s1)esso çonfusa con la tubercolosi l)ulmon are, quantunque la sintomatologia d elle d11e a1ffezio ni sia sensi})i]n1ente; di,rer sa . Nella bron cl1ite cronica si h an n o esacerbazioni i'nvernali ed atten11azioni esti,re, e ma.Jgrado la t osse e 1'espettorazione ch e possono persistere perr anni e anni, non si verificano de1)erim ento e fatti a'infiltrai ione o cavitazione. Tutta via r n ecessario praticare esami dell'espettorato. l1erchè si· può ;\, -er e la de.Q"enerazione tl1l)e rcolar e , nel quale caso i fatti specifi ci . ono o~c11ra ti' dall'anti co processo bron chia le. 1

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SEZIONE PRATICA

!\.l rig u ardo è a le11er prese11 te cl1e la tuberfLcialiLà di r espiro. Co1uu 11que co11vie11e Le11er colosi pu ln1011are se11ile è J) ÌÙ fre1quea.1Le di pre•sent.e ch e la silicosi spe ..,o deg·en e·r a in Luquel cl1e si ritiene. Ogni qual volta un vec·- l)ercolosi. chio ha 1.osse, espettorazione acco111pagnal e da L'ascesso pulr11oriare 11a con la tuber colosi ipeirpire sie e p·erdila di pei o·, si de e sospetcc)1nu11i i seguenti sintomi: febbr e, sudori tare la Lubercolosi e quind_i procedere agli opnotturni , tosse, espettora~i·one purulenta ed portuni esami batteri ologici e raid iologici. emottisi. Lo sp·u to contiene fibre elas tic:h e, ma Anche n elle broncliiectasie si possono veri11ell 'ascesso 11a p er lo più cattivo odore ch e ficare fatti ch e possono sin1ulare la tubercorr1anca quasi sempre n ella tubercolosi. L 'alosi. .Nelle bronchiect asie si possono avere escesso p er lo p iù è cau sato dall 'inalazjo11c di mottisi più o meno a}2bondanti, n1a non accorpi estranei e quindi i1ell 'anamnesi si i10compagnate da febbre, ta chicardia ed altri tano spesso estrazioni d entarie, tonsillecton1ie fatti t ossici . L 'espettorazione è semp,r e abo altre operazioni della bocca uno o due g·iorbondante, fluida, spe·s so accompagnata d avo- 11i prima ·dell 'inizio d ella n1alattia. Se l 'a~ce m1ito. Del r es Lo i fatti plessimetricà. ed ascoltaso ·è localizzato ad un lobo superiore (e p er lo tori sono mo]to differenti nelle due affezioni. p iù si ha a destra) si possono ,·erificar e sinVi sono casi n ei quali l 'espettoraizione è t omi cihe fanno fortemein te sospettare la tuscar sa o assente , e l 'unico disturbo con siste in bercolosi. l\ila la percus ~ ior1e fa rilevare u11a en1ottisi anche abbondanti. In tali casi l 'esa·- i1otevo]e ottusità a l di sotto della clavicola e me fisi'co può riuscire n egativo, ed allora co,n lìOn all'alpi:ice. Il radiog r.amn1a è caratteri ti Yiene proceder e all :esame b atteriologico e d a co: ombra d en sa unica con cavità tran ll1c icla a] su o centro . quello radiologico, tenendo presente ch e rara.1mente la cavità bronchiectasica si scorge Il cancro primiLivo del puln1one dà si11losen za preventiva p r eparazion e, ch e consiste rnì analogilii a quelli della tubercolosi·: t o .. ~e, J1ell 'introduzione di lipiodol nei bronchi . espettorazione, emottisi , dolore al petto, f'el)La sifilide pulmona.r e (i11filtrazion e gombre. La confusion e con la tubercolosi è q l1i11 n1atosa dei grossi b·r onchi e conseguenti brondi possibile. A differenza di quel ch e aV\ ien e c.11iectasie) può essere accomp·a gnatà aa tosse, per la tisi la ina1ggior frequ en za del tumore i espettorazione, emottisi e febbre·. In tali casi ha d opo i' 40 anni di età e nel sesso rn.ascl11le. la diagnosi .è possibile solo· quatndo l 'espetto- . La tosse ·è particolarmente ostinata specie 11 ei rato non contien e bacilli di K och , la reazi'o n e primi stadii della malattia, e molto spe:'. o di Wassermann è positiva ed esistono lesioni secca. Negli ultima p eriodi d ella m a latti a Ja dispn ea è intensa ed ·è .accompagnata da . lriifilitiahe di altri o·r gani . La sclerosi pulmonare è una condizion e dore . Quando il tumore è voluminoso e ostrl1 ich e si' stabilisce a seguito di u11a bronc.o -p ul- sce· un grosso brc)nco vicino· a ll 'ilo si 11a il collasso di tutto un lol)o. Allora i segni fi,ic·i monite confluente, di una puln1onite irrisodiventano i . egue11 li: diminuzior1e d el n 10' i luta verificata5i nell'infanzia, o a n ch e di una serie di attacchi pneumonici. L'alterazione mento de.J torace della1 parte lesa, di'111in t1solerotica può· pure JYrovocar e il raggrinzazione della rison anza, del respiro e d el frem it o mento di un intero lobo inferiore o, in minor Yocale tattile . Il r a diogramma ~ a ffatt o dil'feg rado , ad am bo i lati , ma raramente colpisce rente da quello della tuber colosi: inve.c e clelle multiple orr1bre diffuse delle tubercolosj , si i lobi su periori. I pazi enti soffrono tosse, ef-fJettor azione e dispnea1 dopo sforzi. I segni rtota un 'ombra d ensa, circondata d a un' opa cità uniforme qua1n do si è pro,d otto il colla .... o. princip ali sono,: diminuzione o abolizione del movimento d ella parte bassa d el tora.c.e, retraCon l 'introduzi·ur1e di lip·i odol n ei b roncl1i si zione di costole e. spostamento del cuore, p icpuò dimostrare l 'ostruzione d el bronco invaso daJ turno,r e, e co11 la bronchioscopia si J)UÒ coli rantoli in corrisponde,n za dell 'ar ea sclerotica. Il radiogran1ma dimostra: spostan1enriuscire a sco·rgere il neo·p ]asma e·d eventl1aJ1111ent e ad asportarne d ei pezzi. per l 'esa111 e to d el m ediais tino , sollevamento del di'a fram·istologico. DR. ma, avvicinamento d egli spazi intercostali , dal lato affetto. Il tessuto scler otico risulta oGli espettoranti. ])nco , ma le su e ramifi cazioni bro11chiali l)OSsono apparire chiar e in consegt1enza di fatti (H. VOLLivIEn. Miin c/1.. nied. vVoclie11s., 29 110con gesti'zi , di secre zion e, stag-na1n te. La con ,rembre 1934). fusione con la tuber colosi è facile . Ma convieL 'u so degli' espettoranti è not o fin dalla re11e tener p·r esente l'età dei pazienti: la tube·r mota a11tichità, n1a ben poco si conosce clcJ colosi oulmonare è rara n e gli individui ch e loro meccanismo d'azione , m entre sare·b be decontano m en o di 14 anni . D 'altra l)arte la secl e bassa della lesione, la mancarnza di d eperi- siderabile dal punto di vista teoretico e JJratico, averne d elle nozioni più precise. Sar eb · 111ento e di fatti tossici, l 'assenza di b.a cilli tube anchE-· d esideratbi le una maggi·ore con osccn bercolari valgono a precisare la diagn osi. Z.:-1 della parte atti'·" di tali rimedi, allo SC O])O La silicosi dà r adiog-rammi quasi simili a di sostituire le dro.!!11e c.h e ven gono da p nesi quelli dell a tuber colosi specie avan zata , ma se lontani (quillaja, ~ cnega) con alcune pi~ nt c 11c distingue per ch è raran1~nte dà t os~e. enostrane a con te11t1t o tann ico e sapo11inico. ~11ettorat o e febbr e, n1entrc dà sen111re super1

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cc lL POLl OLI NJCO »

Ln 'o..,. er' aL io11e clc ll '_\. di111o~l ra ch e l 'uso di es.pettora11Li i1el c.aso dj u11 procc ·so li1ni·tato dell 'albero bro11 chi a1le può diffo11derlo . In seguito all'introduzione di una pi ccola quantità di olio· dì sen.arpe i'n u11 bronco , si è veduto che dopo 72 ore tutti i conigli u sati per tali esperin1ento erano in ' rita; la sezione dimostrò cl1e ''i er a solta11to un ·p iccolo focolai'o infi•a1n1n1aLorjo. In vece, g Ji a11in1ali a cui si somn1inisLrar ono" peì' os, d egli espett oranti n1oriro·n o, tutti, co11 numerosi foco]!ai cli .en1inati n el i)olmone. La m aggior parte deg·li es1)e ltor unti a1)ipartie,no al reg·no vegetale. Di questj· posso11 0 suddi vid~r i in pareccl1i gru p·])Ì: 1) ad en1etina· e complessi a11alogbi (itpeca, viol a, a cui sì può aggit1r1 gere .a11cl1e J'apom orfina); 2) a sostan ze mu,cose (altea, li'c h en e islandico·, iris); tali sostanze l)OS ono tutt '1a1l p1iù agire come correttivi per il g u sto e com e Jievi calma11 ti per la tosse ad origine farjngea; 3) a saponina (quillaja, poli:gal·a sen ega, salsaparjg lia e l e .piante nostrane sa.p an aria, radi ce di p·r imula, ' rerbasco, tussila go); 4) ad oli e ter ei (timo, fin occhio, a nice idrato di terpi·na d E:lle co nifere); 5) catr.a111e di fa g·g io (cr eosoto, g uaiacolo). Fra g li espettoranti non a1J1parte11enti al r e-. g110 ·re g·etale, sono d ai m enzionare lo joduro di p·otassio·, il cloruro di an1m o nio, le co m ]}i11azio·11i di antimonio·, il tartaro stibiato , l 'acj do benzoico. Un 1ne Lodo p er lo s tudio sperime11Lale degli espettoranti ·è siato escogitato da Gordor1off e IJesse, introducendo d ell 'olio jodato o d el sol fflit o di b·ario n ei poln1oni d el c.oni gli'o e seg u endone la sortE: ai raggi X dopo la som1ninj strazione à el rimedio. In tal modo, si potè controllare l 'azione espettorante d ei prc1)ar ati cC>nten enli sa1)on:i:na e tii q u elli sal~ini . Si è ,.tduto e.b e l 'olio jodato vie11e sos1)into ,·erso ! 'a llo e l 'ester no &e11za perdere. la su a forma , c1ua11 do si son1minis tra il clorur o d 'an1monio nle11tre l'o1nb·r a si frant uma e si rischi.ara ql1ando si danno d ei -preparati contenenti saponina e lo· joduro di potassio. Tail e é'ffetto cli1nostra l 'azione essenzialmente motrice d el cloruro <l 'amn1onio e quella prevalentemente secretoria d egli altri due. Quest'ultima azione viene anche dimostrata da: a ltre esperienze; cosi, trattando la trach ea aperta con j oduro d i potassio, si vede d efluire note,rolc• quantit ·\ di n1 u co, somministrando espettoranti, (quillaja, prin1ul.a) si vede aumentare il cont enuto in acqu.a d ei polmoni d el 20 % circa. i11 confronto clei po l111oni di animali non tratt nti, mentre con il cloruro d'ammonio no11 s i ha n ef'sun effetto. Nella magg ior parte deg li espettora11ti. si clc:,re .ammettere cl1e l 'azi on e secret oria abbi a la parte più importante, in quanto cl1e nEJl n1eccanismo d ell 'esipett.or azione h anno indublriam ente un grar1cle signi.fica,to la quantità e 1

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18 proprietà fi sicl1e del n1aterialc da EJspelle re. c:i spieghia1no così l 'azione favo·r evo.Je, di piccole qua11t~là di . ernetici nel senso ch e, peir m1 m eccan1-n10 riflesso centrale dalla mucosa g astrica\, si 11a lo stadio cli i1ausea cl1e favor1sce tutte le sec rezioni. Un 'azion e simile vien e am111ess.a per la saponina. P er qua11to· riguarda i cloruri , è noto che essi, ingeriti sotto forma di acquE: n1in erali o rli oloru ro d 'amn101)io, ve11g·o110 in lJarte escr eti d!aillP, muc10.sa b ro11chial:e e si s~Jii eg-.a cos1ì l 'aumento d ell 'escr ezion e d ell 'acqt1a. Lo stesso \ ale per i carbonati. È anche pro·b abile ch e lo joduro di potassio, co·n1e. viene· escreto con la sali,ra, lo sia anche per la mucos a1 bronchiale e favorisca così un aun1ento di sec re. 71on e . L 'azion e ~lisinfct tant e cl egli oli eterei e di altre sostanze è stat1a1 di Cl1ssa ed è, acl og11i modo, J)OCO· chiara . Si 0 già accennato a]J 'azio·n e m otoria de.J cloruro d'ammonio, .p er cui entrano· i·n fu·n zior1e g'li epitel1 vib·r atili e la 1nuscolatura li scia , i cui movimenti son o favoriti dalla r eazion e debolmente .alcalina ; questa può aversi p er l'aume·n tata1 escrezione dei carboidrati itl cons66cruenza d ell'aumento di secrezione ]ìer Io stimolo dei bronchi. P.arLicolarmE!nte importante è la n1uscolal t1ra liscia delle vie r eS·J)i'fatorie, c.h e ha un 'in11ervazione an•a1loga a quella dell'intestino, su cui alcuni e1s pe ttor an1.i ag iscono elevand on e il •

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tor10·. Come si vedé', se qualch e luce si è J)Ortat.a in questo st.u dio, vi son o ancora mo.Jtc q u estioni insolute ch e è sperabile ven.g·an o presto in chiaro, in modo r l1e si possa 1neg·Jio conoscere il rrJecc·alDismo d'azione degli espettoranti e precisarn e il siJl g olo valor e, 1

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MISCELLANEA. Le basi fisiologiche della p1~ova funzionale della secrezione esterna del panc1·eas. (B. I. GoLnSTEIN . Vì·nceb11oie Dielo, 1934, f. 4). L' A. 1)rin1a di <lescrivere la prova fu11zionale e·socrina del i)ancreas da lui p reco nizzata, si sofferma sui datj che si posso·n o ricavare dalla ricerca d ei fermenti pancreatici n el san g u e: com' è noto n elle lesioni v1an cr eatiche nel san g u e si riscontrano l 'amilasi e J'a lipasi atoxil-resist ente (Ron.a); mentre la p ro venien za d e.Jla1 prima non può essere ch e pancreatica . alcune obiezio·n i sono state mosse i)er quel cl1e riguarda l'esclusiva origine pancr eaLica della lipa si atoxil-resistente; così C:t1iray, Bor<let e alt.ri' l 'avr ebbero riscontrata anche negli eritrociti; secondo Introzzi essa potrebbe derivare an che dalla ghiandola tiroidea. Con1unqu e secondo l ' A. la sorgente iprincipal r d ella lipasi ai. r . non J) UÒ essere che iJ 1

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[Axxo XLII, Nul\r. 3J

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pancreas ; ora lo studio contempora11 eo d ei due fermenti (lipasi a. r . e ami]asi) potrebbe fornire già alcuni dati riguardo le n1oda lità delLat Je1s ione p an creatica; difatti , dall'e· ricer che originali dell 'A. r isultE..irebbe ch e mentre l 'an1ilasi è facilmente d ta]izzabile, ]o stesso non può dirsi della lip·a si la qua] e semb·r a non può dj ffonder si .attraverso la m embrana1 che avvolge il sing·olo acino o forse ancl1e la singola cellula, se no11 nel caso della lesione cli tale membran.a. Dunque h·a st,a, una 1'esione da stasi d ei dotti pancreatici per provocar e Ja IJen el r azione della an1ilasi nel sa11gue; lo stesso av,.(,Trà se l a secrezione pa11crea1ti ca non si veri fica p er qualunque a ltra cau sa ;pro icl1è (secondo ]e ricer cl1e d ell 'A.) la form azio1Je dei fermenti pancreatici no11 decorre affatto paraJ]'e ]ame·n te all 'attivi.tà secr etoria; così IJ. es. la qu antità dell 'amil.asi 11el 5an.gue si accresce ;notevol11tente 11ell '.achili a g astrica , quando peT la n1ancanza di HCJ gastrico viene ridotta anch e la produzione di secretina ch e stimo.Ja la sE.:crezion e pancreatica. Invece in tutti questi casi la lipasi a. r. i1on comJJarirà nel sangu e sEt l,ro il caiso di aì teraz i'oni anato.m ich e, specie a cari co delle 111em brane a\1volge·11ti clella glJiandola . La prova fun zion ale propos ta d all1'A. (ba. . santesi sullo stt1dio della secr ezion e pan creati·ca in seguito a stimolazione d ella ghiando]a 1nercè introduzione di 30 cc. di HCl a1 0,5 % cl1e a su a \1olta provocl1erebbe la form.azjon e d i secr etina) presenterebbe il vantaggio del1lo studio dinamico di un or gano, cioè d ella sua rj ~posta ad uno stimolo fisi·o logico·. · L'introduzione dell 'HCl attraverso la sonda duodenale veniva seguita d.a un ip1relevamento frazio·nato del succo duodenale; nell e singole 1)orzioni di esso ,,eniva d eterminato il conte nuto jn sostanze alcalin e e in fE-Tmenti , di c ui il prototipo era d ato da ll 'amilasi , p er ch è questa m eno degli altri fermenti viene m odificatn dai su cchi ent erici contemporanean1ente SE-'c~·eti. L'alcalinità del Jjq11ido estratto è dovuta sc•lo in parte a LJuell a d cl su cco pa111cr e.atico, essendovi presenti le secrezioni alcaline en te1iche; so]o m ediante il dosaggio contem,pora11eo dei due fattori poteva essere valutata la parte dovuta a1lla funzione p·a;ncrE.latica (si noti :-1.i1cora ch e la secr ezi orlc normale d el NaHCO:i dal pancr eas avviene solo a contenuto n ormale· di l\'"nHCOa i1el san gu e - dttnque an ch e que·s to dme· esser e controll.ato). La curva normal e rica, ata d al] ' e$ame dell e singole frazioni del succo estr atto presenta dapprima un notevole aumento di ail'c alinità con con tenuto basso· di fermenti; questa è la Cl)sidé!tta fa se cc secretinica n; ad essa segue la cosidetta secr ezione nervosa (per l'influs$o del ,,ago) rpiù ricca. di ferm enti e con abb1assarn ento r elativo dell'alca1i11ità (i dati riferentesi a11a composizione del succo 11cr così dire, (\ n erYoso » e quello cc n ormale n - proYocato 1

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EZIONE PRATICA

dalla secr e Lina, so110 ricavate da.g·li espe ri111e nLi dell 'A. sull 'orgamo isola to; il im1)atico r egoler e bbe ambedue le secr ezio·n i). Ten endo presenli le considerazioni su espo te di,:enta agevole l 'in terprelazione d8lle curve in e ame: se dopo l 'in1111issjone dell 'H Cl din1inuisce n otevolmente la con centrazione d ei fermenti, questa può. dipendere sia dall 'inibil a secrezione pancr eaii(;a accompagn ant e j· a d ec cessiva formazione d el su cco e nterico (event. del muc.o o d ella bile), com e pure può essere dovuta all 'esagerata secr ezion e di· succo cc secretinico ». Nel prin10 caso l 'alcalinità rimane immutata o si accr esce· leggerm ente, n el secondo· essa aumenta rapidan1 ente e notevol mente. Se invece la con centrazion e dei fermenti ri·r nane costante, tale: f.atto oltrecch è essere ·Prodotto da una assoluta ma1I1ca11 za di qual siasi secr ezione, può essere causato dall 'azione nervosa ch e agisce contemporaneamente alla secr t,'tina ; . n el primo aaso l '.alcalinità rimane immodificata, nel secondo si dimos trer à ancora accresciuta. 1F inalmente la con centrazio·n e dei fermenti ohe normalm ente diminuisce in seguito a ll ' HCl per riaru1m .e ntare dopo un 'ora, può rimanere bassa o per una secr ezio·n e ral.lentata o 1per deficiente fun zione ferm entogena d el pancreas; nel primo caso l 'alcalinità ri1narrà alta, nel seconclo rito-rna ai valori prece,denti. Norrr1alm~nte, come già si ·è accenn ato, le curve di alcalinità e d ei fermen t i aYrcbl)CTO un 'imrrLa.gine a cc specchio » : cresce la prima, si .a bb·assa la seconda e viceiversa. a i1 0tarto però ohe l'alcalinità ha un decorso molto }Jiù costant e ch e non la con centrazione d ei fermenti; per e·s sa -è molto più fa cile stab·ilire la n ormalità; secondo i dati d ell'A. e ssa oscilla fra 0,15 e 0,8 % (espr es e in NaHC03), essendo ai suoi limiti inferiori nel su cco cc ner'Toso » - a quEJlli superiori n el su cco cc secretinico ». L 'A. ricordai a p roposito come appunto lo studio dell 'alcalinità fin ora veniva trascurato, essendo stata l 'attenzione di quasi tu1 I i g li f\ A. r ivolta ai fermenti. L ' A. d escrive alcun e curve di amma] aiti pancreatici ; fra que ti è i~truttivo l'esempio di un p . in cui, m E:-n tre la cor1centrazione di a lcali e di fermenti· ri111a11eva b·a ssa anch e d opo l 'HCl , l 'assenza di amilasi nel sm.gue faceva esclud er e la stasi del secre lo p1atncreatico; fu fatta diagnosi di cirrosi d ell 'organo che potè ess~re confermata .all 'autopsia. L ' A. prudentem ente osserva ch e n el ' ra1lutare i dati d-e1la sua prova, forse anche altri fattori dovranno col terr1po essere presi in considerazione; comunque dai primi risultati di una ricerca ba:sata sullo s tudio fi siologico del rpan creas sembra ch e siamo in possesso di una prova funzio11alc che pur dovendo essere soggetta a ulteriori controlli , può rendE.Te di già pr eziosi serYizi . S. ~f1,z. 1

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IL POLlCLl.N"ICO

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Terapia delle aft·ezioni infiamn1ata1·ie degli organi di riproduzione femminili. (P. W ERNER, Wien l(l in. lfi ocliensclir. 23 no1

' emhre, 1934). Nelle affezioni infiarn111atorie degli org·ani riproduttivi fe1nminili ir11porta anzitutto sta1bili're la- e tiologia: so,p ratutl o la rp1rognosi, ma anche la te·r apia variano infatti a secondai degli agenti patogE:ni. (Juesti po,s sono essere i gor10C·OGcl1i, i n1icro,b i puerperali, .a rj a]l .r i bat terii cli p·r ovenienza per lo più intestina1le e i bacilli di Koch . I gonococchi 11anno la proprietà di este11dersi in uperficie lungo le n1ucosEJ: perciò essi producono principalmente infiamn1azioni'. delle n1ucose della cervice, dell'utero , delle tube, e infiammazioni del peritoneo viscerale e 1parietale. I microbi puE,Tperali invece tendono a penetratre J)rofondarnente nei tessuti' : si può avere ancl1e l'infiammazione superficiale, i microbi passano però oltre la paretEJ dell 'uteiro e fanno infia mmare il tessuto connettivo. Altri microbi possono estendersi agli organi' riproduttivi dalla vicinanza di ess.i, sopratutto dal1'inte·stino e ancoT più dall 'appendice; O·p1prure essi v~1ngono· introdotti dall'esterno co·n dei corpi estranei, portati entro la vagina o anche entro l'utero. Mentre nelle for1ne di infezione go,n ocoocica l :esame batteriolog·ico del secreto cervicale spesso chiarrisce la diagnosi, purchè se la forma non è recente l'esame venga fatto dopo procedimenti di provocazione, nelle forme puerperali e in quelle da propagazione dalla vicinanza1l'esame della secrezione ha scarso valore di.a gnostico. Sono allora utili iper la diagnosi una anamnesi accurata e i dati del re·perto p alpatorio. Infatti l'infezione gonococcica e quella puerperale colpiscono per lo più tutti e du.e gli anno&si: quindi un rep•erto unil~ terale di annessi1 e · o di flogosi de l tEJssuto connettivo indicano una origine traumatica o una diffusione da organi' vicini. L'infezione gonococcica si limita per lo più a dare una an11essite senza invadere il tEJSsuto connettivo. rr1entre l 'infezio11e puerperale determi11a nella maggior parte dei casi una1 parametrite. Anche se manca quest'ultima e l'affezione si limita agli annessi, è possibile una diagnosi differenziale: infatti Je tun1e(azioni gonococciche colpiscono sopraJttutto la estremità ampollarE: della tuba, le infezioni 1puerperali invece provocano un ingrossarr1ento della t uba in tutto il st10 percorso. Perciò i tumo,r i annessiali p1 u erJ)eralt per lo p·i ù sono s trettar11E.nte aderenti all 'utero e non se ne po,s so,n o isolare bene, i tu1nori go11ococcici invece sono ubicati ail l 'esterno. verso la parete pelvica, sono nettamente _laccati dall'utero e sem"J)re abb astanza ben 111obili. Pt1ò riuscire utilissima anche la diagnosi sierologica di infezione gonococcica, con la d e,·i:lzione del complen1ento. Il retJerto palpatorio permette di distinguere l 'annessi I e da Ila J)arametrite. Il tumore annes1

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sj&ile h a u11a superficie co11vessa, è più o n1e110 11ettame11Le delimitabile sia clalla parete pelvica che dall'utero, 11a una cerla n1obilità anche ii1 caso di g ravi aderenze, e i1ella forn1a ricorda sempre più o n1eno u11a palla o un uovo. Invece il tumore ~.ra1netritico poggia con larga l)éiSe da una parte a.l la parete pelvica, d'altra parte a l collo dell 'utero, è più sottile nella sua parte centrale, ha una superficie concava e·d è così immobile da. meri~aire l 'e1)iteto di e< mu .. rato». La terap ia varia a seco11da delJa etiologia, delJa durata del processo e della età dellai don11a. Solo 11elle forme infia1nmatorie recenti con febbre :tlta la terapia è u11ica: riposo a letto. borsa di ghiaccio st11l 'addo·m e, curare che le e·vacu azioni sia1n q regolari e astensione assoluta d a qualsiasi cura locale che potre•b he propagare I 'infezione. Si p-q.ò tentare una i)roteinoterapia molto cau ta ; un b·uon preparat<.) è il Caseosan, che va i'niettato in dosi piccolissime (dose i11iziaJe 1/4 ccm., aumentàndo ogni giorno fino a 2 ccm.) orvegliando attent.'lmente la temperatura e lo stato generale. Più ricca di risorse è la te·r ap·i a do,p o che è cessata Ja feb·b re. La borsa di ghialc cio viene sostituita da impacchi alla Pri'essnitz. Si possono praticare · delle lavande vaginadi con liquidi indiffer enti, che allontanano le secrezioni. Si può. ora procedere all 'esan1e ginecologi·c o che ri,~ela un.a dolorabilità d ell ~ utero alla1 pressio·n e e ai tentativi di movimento, e ai lati o dietro acl esso, delle tumefazioni dolorose. Il migli'o r rfl etodo per far riassorbire queste tumefazioni è la ·diatermiai. che va però applicata con grande cautela onde non provocare una riac.utìzzazione del process<J con ritorno di febb·r e. Gli elettrodi va11110 situati l 'u110 al sacro, l '1altro so·p ra la sinfisi , la corrente deve esse•r e poco intensa e la durata delle sedute bTeve, 5-10 n1ir1 uti. Le ap11licazioni si ripetono ogni due gior11i, si devor10 però sospendere per alcuni giorni aJ 1r1ini1110 accenno ad elE.t'Vazioni terrniohe. Solo dOllO ch e la febbre è cessata da varie settimane si può passare alla diater111ia interna (un elettrodo r1ella vagina o nel rE-1to , l'altro alla cintola) perchè vi si devono usare intensità di cnrre11te molto maggiori. In generale i tumori puePperali regrediscono più rapida mente e più co1npletamente dei tumori gonococcici. In caso di tt1r11ori molto voluminosi e di data antica si ottengono buoni risultati dalle iniezioni di cc terpicl1in » (2 ccm . nei muscoli, og11i 2 giorni). Per i casi già dai più tempo trattati, sopratutto per quelli in cui si so no formate de11'le a derenze come esito della flogosi, si prestano ])ene i luog·l1i di cura a base di bag·ni e di impacchi di fango : quEJSti ultin1i sono più efficaci dei primi. Queste cure vanno consigliate solo parecchio tempo dopo lai scomparsa dei fenomeni acuti, perchè applicate precocemente possono provare delle riacutizzazioni. Nelle forme gonococciche è utilissima anche una cura specifica; la ' racci n otera1)ia. Essa ~i 1

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SEZIONE PRATICA

i)resta sopra tulto lJer quei casi nei quali l 'inf~:zione h ai sorpassato la cer vice ecl ha deternùnato alte·r azioni palpabili deg·li annessi: va attuata però soltanto dopo un lungo periodo di apiressia . Sono efficaci· solo delle dosi forti di vaccino: dose inieziaa·e 60 milioni di germi , aumento graduale e lunto fino a 3000 milioni . dose che si ri1pete poi una sola volta . Le iniezioni si fanno og11i 3-± giorni'; esse non devono provoc,are rialzi termici: particolarn1ente e(Tìcace sernbra la iniezione nella poTtio. Nelle forme puerperali· si può tentare la vaccinoterapia con i rispettivi germi, }·'efficacia è però molto inferiore a quella ch e si ossE.!fva i1elle fo·rn1e gonococciche. Nelle cervicitj isolate co11 abbondante secrezione si evita nel ))eriodo acuto ogni cura lo cale, oppure si praticano lavande disinfettanti hlai1de: in s~CTUito dà buoni risultati }a teraI)ia locale in forma di bastoncini: medican1entosi (targesina). Nei casi più inveterati danno buoni risultati le causticazioni della mu cosa cen'i.cale con nitralo d 'ar~Qe-nto al 2 %; in caso di insuccesso le causticaiZioni con la diatermiFI E:.'rlicaci anche quando ei ~ i ~tono erosioni . J_,e for1ne ,p iù ribelli, srp'e cie quelle in cui esi's tono l<?cerazioni profon de della cervi re, r ichiedono l ' in te1·vento O·p eratorio: la plastica della pori io dì Sturmdorf è l 'intervento che dà i· miQ;lìori risultati. Esistono dei casi in cui anche dopo amni di tera1Jia razio,n ale persistono la secrezi'o ne e i dolori e si hanno anchE.• periodi di riacutizzazione. Poichè queste affezioni si ripercuoton o fortemente sul sistema ner,roso, p uò allora esSfre indica1ta la estirpazione del! 'utero e deg1i ci11nessi : interventi m·eno ra.dicali sono pieT lo più in11tili , solo in casi di tumori annessiali rla propagazione (aippendicite) può bastare la e~Li1ipazione di un solo annt-'Sso. Naituralmente ci si deci derà più fa cilme1nte all 'operazione radicale se si tratta di donne vicine al climateri'o . Se le flogosi degli origani riproduttivi fcm111inili determinano la formazione di raic co.Jte r11rul'e nte, queste vanno incise. L'incisione fa guarire s ubito 1'a cesso parametritico . non così ])resto invece I '.annessite SUJ)purata. Infatti anche dopo \1uotato i'l pus, rin1a1I1e sempre la mucosa an1malata della tu.b ,a, che può doipo che sì è chiusa 1a incisione dar luogo .ad una nuova raccoltai !purulenta s&lpingea. Se in, ece la ferita da in cisione resta aperta, s.aldandos i la n1ucosa tubarica sulla vaginai, si determina ltna secrezione purulenta di lun ga durata cne defluisce dalla vagina e che soesso alla fin e richittde l a. s.alpingec lomia o la e·stirp,azione totale. L'ascesso parametritico va aperto solo quando esso è ben maturo: la febbre ed i dolori non bastano ad indicare questo momento. Poichè 1'ascesso si estrinseca ner lo più ' ETSO il retto lai paziente si lagna di' ten esmo e di forte dolore durante la defecazione o dopo un cJi stfJre: I'esplor.azione rei 1·ale mostra un tu~ lore ff11tt11nnte e n1olt o dolorose' accanto o ifietro 1

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all'utero e una lJaresi dcl Jo ·fintere anale. (Ju esto è il n10111e11to lJer l 'i11cisione, che va fotta dal fornice 1)osterio re del la vagina; si d6\ e evitare assolutamente cli cer car di facilitare il deflusso del pus con11pTim endo il tumore all'addome, ql1este manovre potreb bero proYOC·a re una difft1sion e dell'infezione o anche u11a perforazione nel perito11eo. R. POLLITZER. 1

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La fitoterapia delle f'unzioni ghiandolari. (G.

TA. UBVL.\.NN .

"fllecl . Klinik , 4 genn. 1935).

T11 u11a serie di articoli , l 'A. e ar11~na l 'aiio11e e l 'uso delle varie cc drog·h e » n elle ma1:lttie, t1so ch e forse è meno frec1uente ora ch e i11olte nuove terapie semb·ra110 voler sovrap1p orsi al1'a ntica, ch e rimane 1Jerò sempre viva e vegeta. Mezzi colagoghi. \ Ti è una serie di droghe ct1e hanno il vantag·gio di essere attive, JJUr senza avere nessu11a <1::lnnosa azione accessoria. !-\ .pparti'ene ad esse la menta piperita. conl ro la qi1a 1e ,.i è il ì1re.z iudizio ch e trattando i di un 1nez7.o J)Opolarr e nnn sia abbastanza attiva. Tnve·oe, risult,a cl~gJi ~ tudi di Steinn1etzer cl1e la menta si Lrova al econdo posto fra ì rimedi che aun1enta110 la quantità di bile: primi sono i sali di C~arlsbad, che danr1_0 un aumento di v~n~ i volte; segue la menta cori 9 V(llte e ·vengono i11 seguito i sal i di Ca1rlsbad artifici~li; azione scarsissima ~a1>no il 8ucco di rafarlo, la podofillina e l'oUo di olive cl1e so110 ir1ver.e vantatj come col agoghi. l)er la preparazione dell 'in f11so ~i US[1no 1-2 cucc.b iai cl:i zurpa1 di foglie di meinta piperita per t1na ta7.za •ii acqua hollente ; l'jnfuso va be1v uto ben 1

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ea Id o. l -]tin1anlenle , è sla to i11trodotlo il rizon1a cli llna specie di zucca gia, anese, che è inscritto Tiella farn1a coi.)ca o lande. e sotto il non1e di R.hizo111.r1 ci1'rcumae jaruanicae. Esso co ntiene 11na sos ta11za colora11Le cri stallina ros o-gialla, molto in Leres-~ante 1•1er il ~uo u so chemoterai)e11ticu e se·nz<i azi orli to ~siche accessorie. La sua eitlì car i ~ è c:; lata1 con1provata co,n il sondaggio duodenale e la colecistografia. IJ decotto . i prepara versa11do su 25 grammi del rìzo1na poJ·verato n1e.zzo litro di acqua bollente e lasciando a J)i c.col.q• fiamma per due ore _La colalura va b e, 1uta in una giornata ed è indica I a ·ner il trattamento successivo delle coliche. ~f ez.zi con.lro il diabete. Molto controve·r~a è 11 fi tot f'rnoia de] diabete , ch e ad Oftni modo è ~ppliral)ilè soltanto a rasi leggeri. R un fatto ch e dn n1olte piante si l)Ossono estrarre sostanze ipoglice.n1izzant.i; il rendimento , però, su.b isce note,roli variazioni, ancihe per un materiale1 della. stes a pro, enienza. IFrci le sostan z0 più 3pprezzate sòno le bue~ di fagioli , di cui' ~e ne rammolliscono 250 grammi in un litro di acqua, portando poi ad ebollizione e mantenendo a caldo per 4 ore. IJa colatura $l cons11ma in lln giorno e corrisponde a I 0-1 n ltnità d 'in st1lina. Azione ana Jo.ga l'hanno Je fou-lie cli rnirt1llo. I, 'effir:lri~ delle llne e rlPllr 1

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POLI CLINI CO

altre varia senza cl1e se ne possano compren<lere le rag·ioni e Yaria sopratutto secqndo g li i11 di ,·idui . Comm1que , si possono specialmente u sare i1ei veccl1i , allo scopo di risparmiare cle ll 'insulina. DiiLreticì. Sì dice, in ·generale, cl1e l 'i11fu so di og11i pia1nta ch e. contenga oli eterei o saponine aumenti la quantità di urina , a cau sa di una lieve irriLazio·n e renale. I tè diuretici sono, per~anto, da escludere quando si deve evitare un carico renale , cioè nelle infiamn 1azioni re.n .ali acute. Quallldo sono, p assati i fe11omeni tempestosi , sono da prefe,r ire, i diur etici puri11ici che, corl quelli mercuriali sono ~r 111 1)rc preferibili ne.Jl e forti insufficienze. .E'ra le numerose drogh e diuretich e, sono da l l \enzionarsi le cc Speci'es diuretica e » a b·a se di ].)a e che di ginepro, di radice di levistico e di radice di ononide; se ne u sa un cucchiaio per t111a tazza. l\folto atti,'e sono le fog lie di bet.ulla (30 grammi per una tazza ; due al gi·orno) eJ1e sono at tive per il co11tenuto in saponina. U11 po·sto speciale lo ha il decotto di Zi t't n1an11, composto di radice di salsapariglia e d.i foglio cl i Ortosy])h o·n ; e.s so neg li stati azotemici ridurrebbe Ja ritenzione azotata e se n 0 può tentare con l)rudenY.a l'uso, co m e decot,t o :t 20 '200 11er ·1a prin1a ed a] 25/200 dell e foglie· di Ortosy1)hon. C:omc cli infellanli clelle vie urinari e sono llole da tempo le fogli e di uva ursina ch e agiscono 1)er l 'idrocl1inone ed il piroga] lo lo , ori ginantisi dal] 'arb·u tina. .Sec;ezione sizdorclle. Le foglie cli tiglio , di samb11co e di camon1illa ono note da tempo r>er l 'azione~ favorente il sudore. Gran paTte di questa di-pende rlal fatt o cli h·ere dell 'acqua calda , n1a anche per delle sostanze attjve , ap})arten enti ai g'lucosidi. Per diminuire. la secr ezion e del udore sono indi ra i.e le fo,gli e di sa.lvié\, ch e posso·n o sosti 1ui·re. nei tt1b,er colo·s i, l 'agari cina e l'éltro·p ina . Secrezione bro11.chiale. La fluidificazione de1 serr cto bron cl1ial e ~ la fa cilità dell 'espet1 or nz ione , quali i ottP-ngono .ç,ren er almente con clell e drogh e di origine estera , possono aversi con nlcun e delle nostrane . C:osì, l 'ipecacl1ana p11ò essrr e o tit11ita d;llla radice di viola odor:i ta , oh e conti ene, oltre nlla saponin a una clroga ad azionfl an~ lo.g-a a ll 'emetina. Si pre·scrive il decotto a 1/270 con 30 g-r. di sciroppo di altea; 1 cu rc:h iaio ogni 2-3 o·r~. La poli.gola p uò esser e sostiluita dalla radice rli priml1la , cl1e contiene il 10 % di saponina; si J1rescrive. il decotto a 5/270 , con o sen za 11 q norc ani f:.alo d'amntonio (.3 g.) e con scir.oprp,o di [llt e~1 co1ne sop ra. .\n rl\e nell 'asma bì'onchial <> sono molto in ttso lf" flrogh e. Oltre all a nota efedra, molto 111ile è la cortecc.ia di ql1ehracho . di c ui ~ i 11_n il :iecotto a 20/400, con () ~· di ioduro di Jiotassio e 10 di bi cnrrbona1o di sodio (1 CllCcllì.aio 3 vo1 lE. al giorn o). l Ttil e, ma incerta è ]·\ lobelia e : osì p ure n on empre icure sono lr co ~ ì dette polveri per l 'a, n1a, di cui gli alr~1 loi<li' l)O$Son o pa~~are n el f11m o, a,, irn1e n 1

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dt;]Ja · 1)i ridina, ch e rilascia il crampo bro11cl1iaile. Altri infusi sono u sati come cure di di111a g ran1enlo o per la così eletta depurazione del sangue. I primi sono ffer1 eralmente dei li'eYi r>urganti a cui si aggiun~te un po' di jodio, i1 i forma di fucu s vesciculosus, che può a veTe tina certa azio,n e stin10Jando le funzioni della tiroide e, ad ogni n1odo, senza provocare dan110 alcuno·. Una m isce]a di tal gen ere ·è la seguente: !F u.cl1s ve ciculos ns g. 10-15; corteccia di frango la g·. 15; f og·lio di ·enna ; rad. di o,n o,n ide · rad. cli. levistico, ana g. 10; foglie di \ri ti~ idaea q . b. per ,g. 100 . 1 oucchiaino dai tè in u11a tazza di acqua bollente; 1 tazza 3-4 volte al giorno. L' 011onide etl il levistico a &!i cono con1e diuretici , la ' ritis idaea com e correttivo. Le cure depurative primaverili" erano n1olt o u sate un tempo ; una pregc rizione relativam en te sem plice è la segue·n I e: Racl. di salsapariglia1; foglie di senna, ana g . 10; fog·Iie cli noce; viola tricolor , .a na g. 40. 2 cu cchiaini: da t è in. un'abb ondante tazza di acqua; lasciare pe1r 10 minu1i su piccola fia1nma. Se n e beve una tazza Jenlamente a fil. cligi'l1no. 1

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Inviare Vaglia all'editore LUIGT cursale diciotto, ROMA.

POZZI. Ufficio Postale Sue·


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' Le onde ultrasonore e le loro azioni bio· , logiche. La conoscen za dell e onde ultrasonore e dei loro effetti biologici è affatto recente. Gli studt su questo strar10 fenom eno datano solo da pochi anni, tuttaYia le nozioni ch e ora se n e l1anno· SOJ:lO g ià ab1baistanza ava11zate. Le onde ultrason ore so110· vibrazioni eilasti('lh e di n1EJzzi materiali la cui frequenza è superiore al lin1ite di quelle ol1e dan110 le pe,rce·zio11i uditive, ossia di circa 20.000 p·e1r secondo. In fo ndo tra suono r ultrasuo110 11011 'T'€ ch e differenzru di grado : a misura e h e la frequE-nz<l delle vibra·zioni aun1enta n o·n si h a più ~lcuna , percezione S0'110T::l , e altri effetti pre1r1dono in1 portanza con caratteri p•art.ico·lari' : l'ene1·gin t.r~:sportata tJUÒ es. c·re con·siderevolc, l'a trasmi$sione . dei differentj n1ezzi si allo•n t ana da queilla abituale, e pos~on.o JYrodursi violenti effett j cli~truttoTi su i' sistemi in e1·ti. o or!tanizzati sot • I opos ti alle vibrazj o rii. E . e H. Bia11ca11i e A . Do·g11on (Presse ~f édicale, 20 settembre 1~34) rièordano· ch e1 l)er ln produzione delle onde u]traso·1101re si utilizzan o le proprietà piezoelet1riche del quarzo. l rna lé-1 ma di1 quarzo tag liata i)e•r.pendico]armcnte acl t1na delle dia.gonnli cli u11a fa cri.a esagonale del rristallo possiede p·r oprietn particolari. Ogni pressione sviluppala . ul1e sue fac·cie vi fa co·111rarir0 carich e elettriche. Tn,·ersam1ente- ~t abi 1€ndo tra te due faccie una differe nza dj J)O tenziale si osserva t1na vari·azion e ll ello ._11essore della la1na. Tmpieg·a·n do cam ~~i ali crna1ivi di a lta freq uc11za si otte.ngono ro ntrazion i e dilatazioni periodi che la cui frequenza. per co~1 dire illi'mitata . può . l 1 71r r~re il n1 ili onr per Re.ronda. 1-'f> 011de ultra onore ra1 pida1ne11te ammo·r1i7 zate, si p1ropa~ano molto h·en P. ancl1 e ne•r l1areccJ1i kilometri. 11ei li crnrirli r 11 0i solidi . nei quali ~i manifC's1Rno ron C'ffC' tt j 1nerr[111ici P rhimici . Tra •Q'l i effetti n1ecc,anici cli c . i 1 10~. ono ' reriflcare nei Jiquidj attra,1 er~alti dalle vibrazioni 11ltrason o·r e tino dei più inrµor tan ti è lia ro·~ ì clet·t.a r::l., rit.azion t: lél formazione di. l1olle ,g-n:;~0se anin1.:rte da 111ovi111 enti rapicli r i'rre12·ol.nri . T,e vibraz ioni provoc!l.n o ir1oltre lo s.1)ostan1 r 11f o òi og-fretti leg,Q·eri . il rimescolamento del liq11 irln vibr::tntc. il solJevan1 ento della sua superfi·r ir· in nreluberanze altr anch e qualch e rn1 .. non ch è la framm e,ntazion e, 1 <=1 po],~eri zz.az i o11e. lA dispersion e clrlJe ~o la11ze, là coale~ reT1z<i o n11 ch e :\ latte$cenza delle p,rnt1lsioni . l\cca11to a q ur~1 i effetti. n1ercani r i ~e nr 11of;..::ono <"'Oilf'tatar0 altri te·rn1i ci : aun1e.ri1to rlelln temperatura del 111r7zo ' ib·r é\n le 'nrio a , eco11cln lo ~0~1a 11ze. T.Jan.gerin n otò chf' llno dei l' rin r i11al i 0ffel ti rl eìle ' ribrazioni l1ltrél::.::onore ~ ln 11ar<lli. i in nP-rent[lllt'n dei l"lt>. ri ,-i' t' nti rrc]] 'nrqun ,·i 1l1ra111 e. Tn i:;rg·nito nltri \ \ . : tniCli nrono e rirrcif:Rronn 1

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PRATI<.:\

cJU€sto feno1m e110 e osservaron o in più lai distruzione di un certo numero di cellule o di sisten1i cellulari . Sulle e111azie i11 sospen,s io•n e l 'effetto· essenziale è E'ein1olisi ch e pt1ò essE-Te. diminuita o ancJ1e arrestata aumen landa la pressione o la co·n c.entrazione1 del liquido. Sug·li infusori si lta eguailmente un 'azione di llistruzio1n e m eccanica che può spingersi fino · alla fern'lentazio1n e1 co11 npleta e alla pol,reri·zzazione dellie c.ellulei. G1i orga11is111j p lurj cellulari risentono meno 1'azio11e delle 011de 011ore, per modo· ch e per otten er.e lesi on i decise occo1To•n o dosi molto forti. Da questo tJiu11to di vista Ja. sensibilità di un esser e dipe·n de dalla sua massa e dalla natura del suo rivestin1tinto. Gli animali più ])icr.oli e senza ri'ves ti1nenti c.h itinosi sono me110 sensibili. J\ile11tre gli artror;odi di piccola mole, i. vermi, i piccoli b·arf.,r ac i , i pesci pir esentano r eazio·11i ' 'ivissin1e.1 ed unifoir mi , co11siste11ti i11 una fase iniziale di eccitazio11e violenta. talora con fatti tetanici, 1.a quale s.i arresta quando cessai la ,,ibrazione e ritorna con essa. Segue llna fase d'inibizione toit ale, t ' la mo•r te1 dopo qu alche mi11uto co·n vibrazioni a do·si de·b oli o dopo qualche ora co·11 vibrazio·11i a dosi fo,r ti. Anch ei i11 ques ti ca i g·iuoca il fattore pt"e·s sione, nel sen-o ch e i 1 su e aun1 ent0 arresta J.a rra• z1on e. L'esame dei vari te.s ·11ti degli esseri sottopo ti all'azior1e delJe o·nde l1ltraf-o,n ore dimois.tra ohe qt1 ello e~rlt1 &i,ram e11te leso è il 11111sro]are. Menl r<~ tutt i g·li a•l lri l<'Sti Ut i', romr)re ·o il :n ervoso. app·ai'ono n orm.ali le fil1re $tri<ltc !'ono JarerRtr _ . pezzettate. Gli animali a11E1-1eLizzati co n i ~011niferi , co11 l:i cocaina, co11 il curaro pre en lano attenuate 0 llOn l)rese11ta110 a ffatto re.a~ io111j. Co11 forti i11te11::;ità si possono olte'11ere a11r l1 e feno111e11i Re11 itivj : i11eittendo Ull dito j11 un b agn o ,-i·bra11te si ay,rEJrte. un 'in1111res.sio1n e d'i' calore i11te.r110· ed u11a Yi\·a sensazio11e· doloro a s7Jecie a live.llo della radice dell 'unghia1. È 1prob abile che le lesioni prodotte 11elle cellule isola te iano prodo1 te dal fen on1e111 o della c,a vitazione ch e le onde ul'traso·n ore p·rorlu1co·110 i1ei liquidi . Co111e si. è accennato, nei liqTi.idi ' 'ib·raniti si produco110· bolle, la rui for111.azio11e t,1d espansio11e produrreib·b e il lacera111ento, lo !3pezzettamento delle cel]lu]e. i . l)Ìegh erebbe co -ì co111e l 'aun1 ento della pre. sjone ri ducE' o a1111ulla le reazionj distruttrici. Per quel che rig·uarda t:io·li orO'a11i mi -vluricr 1b ll;lari g·li effetti .·ono di tult 'altra 11at11ra. 1~=':' Ì si in.a11ifestan o e-clusi,ran1 e11te i1el tessuto r11t1 ~co]are ed in ro nclizioni di. inte11 . .i.I~• r:h e o]lrer)assano di n10Jto la soglia delle• reaz1011 i g·encrali. Nella ge11csi di queste reazio11i .~re11 e ra 1i sr ni.b·r a abbi.à u11a J:>arte in1port.ante 1'ecc1tazione i11te11sa delle· te rn1inazioni ~ensiti,re . . en 1fl du l1l)io leg·ate alla C(l\'itazione l)erchè rispond0, 110 él ll e ,-ariazin11i di pre!':"ionc· ro111r lr di. tr11, zi i°) n i e e11 u lari . 1

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l.\ ::\_ o \.l~ll, Nt-IVI . . 3)

« 1L l 'OLJ CLJ '\ ICO n

I disturbi deìl 'equilib·r io e del1l 'i11ibizionc, ··110 seguo·110 la fase prece.dente si po·sso·n o attriJJui're a1 •p erturbazio111i clell 'ore,.ccl1io· interno o nl riscaldamento d el sis tema n ervoso ce11trale. l n effe tti i lipoidi ed il tessuto cer e·b rale pre5-er1 ta110 u11 n ett o at11lte11to· d ell.a te111p er atura. ~12no s1)ieg·.aLil e risult a la distruzio,n c e sc1usiv;t d e l lt.JssuLo rr1uscol ar e·. _\llo sta1to dei fatti non si 11a alcun e lerr1e·11to su fficient e p er spieg are per cl1è le fibre striate presentano alterazio11i La11to profonde , m entre g·li altri t essuti a))1J1Fl i e Il •ì i 1Lesi. arg 0.

Note· ole i.· la ric1·h fzzH docu111e11taria di (1 uesto libro· cl1e tocca lutti i grandi problemi c.le:.ll a rr1edic ina biologica, porta11do i11olta ll..1 cc su ' a rie questio11i di a lto interesse pratico. fil.

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~THL· MPELL-SEYFAR'l' .

Lelirbu cli der speziel'Le1i fJathologie und 1:h erapie der in n ere-11 lt rankhe.ite11. 3 1-32.n1a etlizio11 e . Due voll . i11 -8°,

di risp ettive. pag·g-. 880 e 980, co11 ri spettiYe fìg g-. 179 e 22 O e t.a v . 12 e 5 . F . (: . V\ . Voge J , Berlir~ , 193-1 . Prezzo i1M. 4R'. ·

Da oltre cinqu.a11t 'ai1ni , le g·e11erazio11i di n1edici1 ch e si: sono su ccedute hanno consider ato e consider.a no tuttora lo Striimpell come CENNI BIBLIOGRAFICI C1l il classico trattato di patologia, ch e h a1 loro ì\"". F1ESSI NGER. Pliysio-pathc>logie des 1 raverdato il prirr10 indiriz1.0 nel i1erjodo d ella sc11ola . . ées chin1iqu.es et bnctérien,nes aan s l'organi- o ohe ]i accompagi1a C()ffi e uri fido consig liere sm·e. Un ~ol. in-8°, d i 370 pa~~tg'. Ma:':o·11 & il.ell 'eseroizio professionale. . (~ . ie, Paris, 193-1. Prezzo -J.n l'r. l·~rce li e.11ti ".llla lità djda tt ich e, trattazio11e sue11 titolo un po ' sibillino di questo libro at- < i11t.a r11a p·ratica111·e11 Le com1p leta, fanno di q u esta opera il \ ero inodello dei trattati di l r.aie subito l 'atte11zio11 e dello . . tt1dioso. D 'a ltra patologia. Kessuna ine.r avig·lia ch r le edizio·1li }JarLe, il non1e d ell 'A . è trop1p o i1oto per poter cl alla f.l rinj.a d el 1882 ~i siano su ccedute numel'e11sare che esso tratti di nebulose speculazio ro·s e d a arrivare a 117.000 cop~ r (in t erlc~co), 11i di biolog ia teoreti ca . Lo studio delle t.raver· oltre .::i.Ile traduzioni in 8 lingue. sa te de.Il ' organism o da parte cli sosta11ze a liMan n1ano , si è ,-c nuto fa cendo l 'agg·iorna111entari o tossich e , nonchè dei ])atteri e cl e11e 1;1ento ed eventualn1e11te il rifaciment o, dove loro to i11e permette all 'A . di r iunire d ei })r oer ano n ecessari e si comp.r ende ch e le lnodifì cessi diver si fra loro, considera11 doli dal J1ll r1to c·r1zio•n i' non so,no state l)Oche in 50 .anni ; m .a di vist a fi siologico e p·ato.Jogiro e t ene·n do seml'oper o r rin1as la1 la lessa nella sua impostar"r e i p iedi fermi sul terr eno dei fat t] e d ella clinica. / l()lle g·enc ra le pure ad a L·1a11dosi ai tempi per ·Le ~0. la11ze che ve1lg·o110 in trodotte deLer111i- - I ('ner conto cl i i1uovf' . COJJerte. di nuovi e.on J1a110 delle reazio11i !lell 'org·ani in o e subiscon o r etti , di r1t10,·e tendcn le. Dapo la morte d el lo Strum,p ell, avvent1La llel 102:5, r:. ~eyfarth , delle modific.azio·n i ·per Ye11ire i1oi e lin1i nate l)rofes o·r e cli n1ed(c iu a inlernn1 a Lipsia , h a s.pes. () in s L.ato be n :J[ ve rso d a1 quello in c ui fl1ror10 i11lrodotte . ·! 1'c11u11 ~c· n c1 inaraviglioso, in cnntj11u.ato l ·n pera cìi ri fa cim en 1o ed nggiornn.:111 ento dall a \ X' ' edizione a ll 'attuale ch e è la l utLu Y. uèsto, è la tenclen za all a r e1g 0Jare co._ la 11 \XXI-XXXII. Fr·ai i ca pitoli piì1 r iman eg·gi'a ti in za d ell 'a111hiente interrlo, :'"'l1e ~ i r iu1 e1le . t1lrito d u·p o i 1)rimi ~rop\1 0·1g·j m,e nti c.h e s 11bi ~re questa , 1 1le11zion ia1110 ql1e·lli ~ nl 111orbo cli per la sostan za in tròdotta. T~e ba1rrier e , i por~ang , i·11fezio·n i a focola io. tu]arc111ia, 111:alattie d el n1i'ocardi o. i per - ed i po l en~i on e, tutta la ~ti Ji e.pur.azione, con t utt i i fe-11 on1eI1i biolo. ezion e d ell e n1ala 11ie gn stri r l1 e ed inteistin[l li , c l1ei \ i son o co11nessi co ntrihui ~ rono a .....g-ici . ngranulor il o i . err. · n1unt en f,,re l 'e.quilib-rio umo1'tl lr. ·Co sì, 11e.Jla t raversata de i 1)r 9 l.idi, l ,A. stuLibro se111pr e i11oder11 0 e ·p·raLi co, cl1e anche dia le tappe della disgTega1zione molecola r e, le 11e11a ])a\rte· t erapet11ira Ì fìrl o r n e.quilib·rato . funzioni d egli amn1inoacidi, la p essia e 1'uroeon &Ìlçrl i er r. .fìl. poiesi epa tica , e.o n le relative applicazioni alla diagnosi (d etermi11azion e d el residuo azotat o J. G. LACOR'fE. Liçoes de Bacleriologia. e Imu11e I sa ng-t1e e n ell 't1rina) ed a 11 n clini r.a r irrosi n.of.oqia. Tre volun1etti i1l- 8°, di rispe ttive epatica , intossi cazione da pro li cli ) . ·Si ocr nJ1fl pagg. 12~ , 113, 47 . Est . g·ra-J:llh . , Bo111 s11r ce~­ in seguito d ell a tra,'er~uta d ell ' urr•ét, d e 11 'azoso. Rio cle Janeiro, 1932-1934. • lf'mia, d ell'acido urico , d ella g·ot ta e stt1dia I.,' A., cl1 e a ppartie11 c all 'Ts tit u to O. f. rl1z di po i la tra,-er sata d eµ·li znrrheri (g lice·mi.a, di ruRio de .Ja r1eiro, raccoglie in qt1E15ti tre volub.et e), clel r olesle.rolo, cl el cnl r io, d C'll 'ncc1ua, n1eti le più es.s enziali nozioni di batteriologia. delle sost anze c0Jor a111 i , no11 r t1 r q ue·l le dei Tratta, nel prim,o , la J1art r ~re11c rn l ~, 1'immll · battert, sia apparenti (se·1tire111ic) r h e in.a p1)~1r101 ogia e la ba.tteriolo·g·ia: 11el ~f'rondo, la parrenti ('I ~l elle sosta11 ze t ossich~: l rntta da ultit e ~pociale ron la de~r ri zion r dci s ingoli ger1no l irn n11t1niln , l 'all r rgi n (' lfl r 0nzio11i clinimi e n el te rzo le appli caz ion i prn ti r.l1e'. fo-rnein re~a . do le i11dicazioni Sltlla preparazione dei terreni di c ultt1ra, la . teril izzazion e, ]'esan1e 11a1tteri o. (1) S i ])r ega d'i11vjn r r rlu e co pi e clei libri ili Cl1j .si ò esid r. r n l n r ec.") nsion fl. logico clel J'n cqu n . nel lnttr , err . 1

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[A>No XLTT , NuM. 3]

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SEZJOl\E PllATICA

L 'A. se1g uc essenzial111ente la 11on1e11cla tura

.e la classificazione della Società dei battteriolo-

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI

gi degli Stai i Cniti ed espone chiaramente la n1ateria scegliendo i metodi più sem ,plici e più pratica111ente adatti . fil.

Società di Medicina e Scienze Naturali di Parma. Sedula del 6 dicc n)])J e 1934.

F.

rico1io,sci mento dJei composti cliirriici iscritti nella Farma:oop·ea Uffi ciale e dosaggi volum:etrici. Ur1 vol. i11 -8 di 127 pagg·. Gra f. << La Sicilia )) , Me· s i11a, G11ida. al

MoNFORTE.

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Preside11l c: Prof. i\.

CliISTONI.

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Cervelletto e attività fasica della muscolatura scheletrica .

.NloRuzzr. - Dalle ricer che eseguite sul1·argo:r11ecLto risullu ch e: Il titolo ,e.spo·n e già il contenuto di questo li1) La stimolazio11e faratlica clel paleocerebe1bro, cl1e' risipo•n de al p rob·lema di identificare lum 11el preparato clecerebrato i11ibisce il riflesso controlaterale este11sorio re o alonico dal curaro; Je sois tanze elencate nella ~,armacopoo.1 Ufficiale. Nella prima parte l 'A. , che è aiuto nell'Isti - il cervelletto esercita qui11cli un 'azio11e diFetta sultuto di Chimica far1n.aceutica dell 'Universiti1 l :arco riflesso f asico. 2), Una « successi' e i11c.l t1c t io11 » è clirl1oslr a·di Messina, espone i n1etodi per rico·n oscere i l)ile dopo 1'inibizionc paleocerebcllarc 11el riflesso vari gruppi di sosta1Dze: inorganich e, organoe tensorio provvisto d ella sua componente tonica, metalliche ed organiche, di cui ricerca gli elei1on nel riflesso reso atonico dal curaro. menti , ] e funzioni, i gruppi, ecc. La seco·n dn . 3) Se la con1pone11lc tonica del riflesso estenllarte è dedicata ai dosamenti ' rolumetrici, cl i sorio è scarsa, essa. l)UÒ esser e au1nentata invece cui espone da ppri1n.a la tecnic·a genera1le· ed j 1l che inibita dalla s lin1olazione Iaradica del paleoseguito· l 'applicazione a l dos.a mento delle si11 - . cerebellum. Il fenom eno ricorda il Ref lexu1ìi Keltr gole sostanze (acidimetria, a lcalimetria, deter- dj l\tlag·nus e concorda colln <lo I lri11a cer eb ellare n1inazioni jo·dometric.l1e, ecc.). Di ogni rea1Zio- <lel tono ot limale. 11e, è sp~eigato chiaramente il m ·eccanismo, il ANNA CoNTI . - . l•' orma e svilupfJO de l pcilizzata in,

1934. Prezzo L.

GiusEPPE

~5.

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c he co1ntribui~ce .a dare J 1ella ricerca.

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mag·giore sicure11,za fil.

Krankheil u.nd Tod i1n -·chicksal [)e.: <leu1tender Merischen .. Editore F. Enke. Stoc('arria. PrE!zzo RJ\J. 3. 60. !BR'\UN.

Le n1alatlie soffer1e dai .g·randi uomini, e apra tutto quelle che ne hanno provocato l.a, morte, l1anno co·s tituiLo 0 g·getto di numerose in·d agi11i, e d l1anno co111unque destato sempire mol t o in tt:re&se. Si tratta pe:r lo pà.ù di un i11tere se di c urio~ilà, ina non sono mancati stUJdi i11te•s i a prec1 is.nre le interferenze tra lo sta,t o patologico dei gra11di artisti e dei g·rancli scie.1J1ziati e I.a loro p1'od11zione. Il libro del Braun passa in i:asse.gna tulta Ja pato1ogia1 dei gr811di uonìini e forse è l ' unica ()})era d'insieme sul! 'argomento. Si può osservare cl1e egli è stato u11 po' largo t\ell 'attribuire la y_ualific.a di grande uomo. Ma ciò nor1 costitui ce 11n difetto. DR. 1

M1ierìer 1-i rchiv f. irinere Medizin. ' ' ol. 25, fa. cicolo 3, 160 pag·. , 13 fig. Urban e SchwnrLenberg·, -\\' ie11, 193±. Prezzo RM. 14. Questo 11umero contie~e i seg,uenti lla·vo•r i. Le anemie da ca l'enza di ferro (l\f. Schur). Ricerch e sul rica111bio nei disturbi di circol o {D. Laszlo). La ìeiu co·p enia in condizio·n i fi siologicl1e e ])atologiche (U . Strasser ). La fun7.ione del fegato 1te1 bila11cio clell 'acqua (D. _,t\dlersberg). Prova funzionale cardiaca senza rk-0n·ere a11a frequer1za del ipolso (L. Ivleczner). Il comportan1ento del polso nEJlla dissociazioni: dell'attività cardiaca (R. F ischer) . fil.

tlif-1porlo alla funzione .

F. LANZO. 1. - La « Ilylo/01no rosa.e» Deg. nel Prirme11se (estate 1984).

Ricerche biolo.giche sopra alcuni composti solforati . C. BRAGA. - - Le ricerch e eseg·ui1e <lall 'O. co11clucono alle seguenti conclusioni: 1) I sali sodici de11 ·aciclo <li- fri- e tetrationico cd il sale potassico d ell 'a. pentationico, usati a dose ipoglicemizzante modifican o jl tasso cli gluLa Lion e ematico alla stessa stregua cl elle al tre solanzc che allo s tesso modo infll1e11za110 la glicemia. 2) La curva clel g·lu la lio:1,1e en1atico durante l :azio11c ipoglicen1jzzante deg·li acidi politioniei l)UÒ esse·r e i11fluer1zaté;l. a11cor prima che la curva glicemica e ql.tes1a l11odiiicazione (at1111ento della gJutationemia) pt1ò persistere per un certo Lempo anche qua11do jl Lasso glicemico ritor11a alla r1orma. 3) Dosi inferiori o superiori di sali politionici a quella ipoglicemizzanle i1on influenzano la glutationemia dimo l.ra11clo così t111 indiscutibile nesso di relazione tra g lt1 ta tion c cn1atico e glicemia. Discu ssion e: prof. D. CA:\IPANACCJ . I l Segretario: ....

CARLO BnAGA .

DOVERI MORALI DEGLI ABBON.i\TI:

Oi//onde~e · il (\ Policlinico » tra i colleghi, facendolo conosce1"e ed apprezzare e procurando nuovi associati; 2) Provvetkf'e al pagamen.to della quote. dovuta all'Amministra.. t,ione~ sent:z faYsi sollecitare. • L';impono d'abbonamento 11a inviato preferibilmente mediante Vaglia postale od Assegno Bancario. Può anche esse1"e inviàto vef'sando la relativa somma aU'Vfficio di Posta pey il Conto Corrente Postale N. 1/ 5945 dell'edito1"e Luigi Pozzi • Roma. Coloro che f>Yef~riscono aspettare dall' Amministrat,ione la Tratta Postale, tengano presente che questa aumente1"à di L. 5 l'importo dov11to, per le vane tasse postali e altre spese che la stessa comPor!a. r)


]16

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l-.\.NNO XLII, Nu~r. 31

lI. POLICLINICO n

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'uremia nei non nefropatici. Non11enbrucl1 (Die 111 ed. »'·elt. , 44-1934) ricorda cernie i ·uremia sia caratterizzata da un a u111ento dell'azoto residuo nel sangue e nei tessuti', dail l 'aumento dei p•r odotti putrefattivi ir1testinali, e1 degli acidi ossalici , e dell'acidosi, e da altre caratteristic1h e meno note, cornei 1'au m ento della pern1eabilità inuscolare, la di111i nuzione dell'.atti,rità dei f e·r menti e de11 'autolisi epa tica. L' A. preferisce al terr11in·e ure·m ia que llo di azotemia, e ne di'sting·u e 3 gra11di gru1)ipi: quello ' le1gato all '1aumento de ll't1rea (uremia vera e ~opiria), quello con aumento ancl1e. de.Jl'.azo·t o residuo, e tJuelJo in cui solo ql1e·s t' ultimo è aumentato, m ie-i1tre1 l'urea ·è norn1nle. A1lcJ1e senz.a una malattia ar1atomica dei 1·e·n i si p:os.sono avere delle azotemie - del 1° g·ru])pc - e questo si verifi ca o i1 elle oligurie e a11urie riflesse (da spaArno rif]e._c;;.so dei vasi re11.nli) , o n elle oliguri e di origin e .ne·r vo·sa cen t.ré.le. · · . Ne i inalati di CUl) l'e s.i posso·n .o avere aurnenri del \ ralore; dell'azoto r esiduo n el sangue. p1Jr persiste ndo un buon g radc) di conrentrazione renale. · Il feg·ato ·è ca1p ace - come ·è noto - di influire sul ritmo della diureis i; n ei m a1lati . d1 feig·ato i:;,i possono· averei tanto· azotemie del l 0 quanto del 3° igru~1po: si noti ch e talora i] "r"Jore dell'azotemia è nor111ale, ma l 'esam e delle varie fr::tzion.i' rivela l 'aumeiTito di qnPllo re1

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s~ du o.

È proprio in qu este form e di azotem~a

epa1-

tica ch e la sò1m ministrazione di urea a forti df•si (20-30 g . al g iorno) o <li estratti epatici è capac.e di p.r onìuo,rere1 la diuresi, elevare il tasso dell 'azoto 11reico e riportare alla n or111n f[u ello dell ~,aizoto r e.si clu;o. giovan <lo n ote,•o ln1en te a l m1llato . Esistono infj11e azo temie r.aratterizzat r dal1~nun1ento dell .urea. Soltanto - e sono qnell e ch e co,n1p·a iono dopo lei OJ)erazioni , nei ,~om.iti r1pet.uti (tet an ia ~·~lstri ra) e n elle st en o~i fYilor ir.h e Pi inteis tin ali . I11 t utti rrt1e.sti casi la som n1i11i . trazio11r r11 cloruro dj sodi'o 11a un effPt1 o hrillanti~~ i1 no. g iacch è fl rresta il ' 'orni I o, rorn hattc il co 11 :1~ . o , <' .a b·b~ssa il tas... o !lzotemico So110 sopr atullo j FrRn rc~ i r l1c h ann o v::tlnrizzalo <"{Ucst a « _-\zot émie p é'r manqu e de sel »: la s.ua in L0rpreta1zione è a11cor a discnss::t. llla il 1'fo·1 lnenbruch ri1 ier1 c cl1e . i possa am 111ctte rc, almeno con1e l\.r})e.i1. h ·y potese. r l1e il fenomeno primitivo sia rap•1)re ent::tto dri l rl,anno dei 1e· s uti (sia esso conseguenzn rii 11n él infezion e, di t1na nefron,atiR r r onica o rli i1n inte·r ven to) ~ cl1e ll e segna u.11 richia1no c1 i sai]<' n ei 1ei::s1J t.i . don rle l 'i1)'or lo remia e l 'ipoc lor11 1 c·n l in; cl1 e 1Rlr ~co11111·1 r ~n clc'l ';\T~\,l dal ~an 1

g·ue favorisca la comparsa di una iperazotem ia, data l 'azio11e di « freno· » che il cloro esercita sulla disinteg·razione tossica delle albumina. Concludendo esisterebbero secondo il No111tenbrucl1 2 g·randi grupp·i di azotemia no11 renali: 1) quelle epatiche, in cui la distruzio11e· ]Jroteica è incompleta l '·ure·a è bassa, J'N. r esiduo alto, e lai terapia con urea e pre1p arati epatici (Pernamo1n) indicata; 2) ·quello del LÌl)O della tetani a g·astrica. con ipoc1lore111ia , au111ento dell 'urea. N. resicluo normale e in ot1i la somministrazione d el cloruro di Sodio ha un g·rande successo. V. SERRA. 1

Accidenti uren1ici complicanti gli interventi addominali •

Il vomito do·p o intervento nel} 'addome di varia 11atura rr1a 1Jiù sp·e cialn1ente do·p 0 ga. t.roenterostomia ·è evenienza frequente e tatlvolta cli significato così grave che oocorre studiarsi jn tutti· i mo1d i di farne una diagnosi l)recoce di natura 011de _I.,~ter ap1p li.care fin dall'inizio unai cura appropriata. · Se questo ·è desid E:rabile 11on ·Ò altrettanto facile per la diver s~t à delle cat1se da lle quali il vo·m ito· è procura to e che . 0' ra1)po11endosi ~·p esso 1'1111.a all'altra r e11 clon o clifficile lo staJ)ilire 1a causa priraa. Leibo.v ici e P oill ell.X (R eviie de Ch.i.ru r qie, n. 4- , 1934.), do·po di aver dimostrato l 'in11>orta11za causale ch e 11anno n el vomito ,{tli ac1·identi uren1ici, portando ad esem.pio dÙe1casi cli operati di iste·r e1c to·n1ia st1btotale in. ct1i que~ t o intervenne e potè in un c.aso esser dominalt.o claJla cur.a r eclorur an l.e·, si soffermano a consi dr r a r e le cF\u.se e la cnr.a del 'l'O·mito con ~e­ cutivo a11.a gastro-cl.i g·iu11o&Lorn.i a. Esso è clovulo i)rinci'pal1n e11te R tre eventl1al. it à dell e· qu~Ji Je prime dt1e J1e·n note: 1) ad ostacoli meccanici dovuti a cattiva posizione della b.o cca ar1aston1.atic.a r aJla· di1 e7.io·n e. dell' ansa effr r e11le, alla ecce~F-iv'a brevità d e]} 'ansa digiu11 ale. Il \70mito i11 C(tle~ti CL11Si sopraggiungE:- prer·ocen1ei11te, fi11 dal 2° g·i0rno1, non c1'è fetb·b re. 11on o'è dìfe~a jn11or11a. i1 e·~ ·srnn ~egno di peritonite; . 2) il von1ito è clovuto a complicanze in(ì ::i.mn1atorie e so prav, rie11e all ora d al 6° al 1 OJ) giorrl o; l 'intervallo libero ·è c.arattE•ristico e ~i !1a11no feinon1eni infi a1n 1n1atori lO(':i li 0 .g-e11er.a li ; 3) il vomito è dovut o i11rjm]ti,·ame·n te R i1>e.r azo teunia , esso 0 ancora ·più tardivo, dall ' ~'& rtl1n 1sa g iorn.ata; Jnbrn cn no le n ote i11fi.am111 atnrie, coe:sistono i ~cg·11i de1l l '~zotemia, cr arn1pj , mio·si , sinrrhiozzo, su ss·ulti tendinei. r'1 On ;-., COm 11nq111~ f(l ('ll ( il"l cli Yi CÌll élr e 11 rt t ri1

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~EZ10NE

rr1e11t.e le cau se perch è spe so esse con comitai10 o s1• sovrappo11gono. L 'azione del medico rlovrà pertanto essere volta a rilevare ' l e: p iccole sfumature che ci in<liche.ranno lai via ter,a p·eutica giusta, fra quete l 'esame radiologico anche fatto precoce1nente n on è dannoso e dà note\-oli chiarime1n ti. Una nozion e tuLt ~v ia domina l.a c11ra di questi vorn,i ti : jl fallo cl1e essi possono essere primitivarnente da! iperazotemia , il fatto che a .causai del vomito jperazotemico l 'i1Joc1loremia r>e1 mancanza di sa le può sovrapporsi. Questi fattj indicano ch ei la tE-Tapia rec·l orura111te tiene il primo posto nella cura dei ,-omiti p(>,stg.astroenterosto1nici , pronti comunque a prendere altri provvedimenti quando questa 8j ,.1i1nostri inefficace. B. PAGGI. 1

N~frosi

necrotica da tripaflavina.

La Lripaflavi11a ì· il più noto clei derivati •cridi11ici ed 11a a\ruto larga applicazione uella terapia di svariate infezioni generali . P urtro1)po ] 'uso di questo farmaco non € e.sente da inconvenien ti legati alla sua tossicità. Tra · di essi ha particolar e imp-0rtanza la nef'ro·&i. necrotica, ·entità pato'bogi'ca affatto recvnte :e nuorva, per fortun.a note;volmente rara se si' 11e nsa al vasto uso del m edicinal e. A. Giordano (A r ch. ital. di Anatomia e Tstologia PatoTogi ca, gennaio 1934) ne h a i llu.stra to un caso a sai interessa nte : si trattava dì una d.onna di 52 a.. en trata in ospednle in st;::ito comato,so ch e durava da trf' g iorni . A1l 'esame obiettivo si notò: [Brudzin1' i b il él terale, Kernig bilaterale; riflessi osteoten din ei a.~c;;;en li , cong-il1ntiva li f' corn eali presenti. Pupill e miotiche, non reaQ'enti. L' e$a me -delle orine non rivelò alc11nch è di patologico. Durante i dodi ci .Q'iorni di degen7.a in os.peda le le fl1rono -rr.aticate sei iniezioni endovellose di tripaflavin.a. J.:l mala,ta morì con segni di :2·rave ndinamia cardiaca. La a11topsia f11 nraticata lo stesso giorno della mnrte e ron rln ~~e alla diarrnosi anatomira ~ e.g-11entt•: n efro~i arave da trinaflavina, inflllr~7.10ne grrt~!'a òel feQ'.flfo, deg-rnerazio,n e del m,locarrlio, in so çraetto rnn neonl~$ia cerehr8 le. I reni erano li evfmente rid otti di vollim e, di colorito giallo-ocra tenùente al verdastro, molto molli. Al tag-lio: li eve anm ento dell'adipe; ridu zione lieve del nrtrench ima; capsula •p ropria 5vo1gihile con diffi coltà. L'esame i~topfl to lorri co mi ~e in Ju ce una n e\.rosi deg-li epileli del tratto secern ente del sistema ca nalicolare, <'On m etamorfosi .adipo,~a (liffusa; lievis::,:ma e-ra la rom parterinazion e dei ~lomert1 li a.rf f rrio~i ; nel sistema interstiziale si • • 1·1nvenn ero em orra.g-1e L'A os~f'rva di non. aver ri~('ontrato nel caso da lui studiato. 1.a presenza di infiltra ti di lin-

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PI\ \')"1\. \

l'ociti e lou·coc1ti , i1 è i fenon1e·n i proliferativi descritti da altri AA. ~gli· paragona il rene da Lripaflavina .c on il rene da s'llblimato e ravvicina il primo allo stadi o iniziale rosso del secondo. Ritiene molto interessante istituire ricerche SJJerimentali sul re11e da tripafJavina. Conclude osst:rva11do che, poichè i pochi casi finora descritti si riferiscono tutti ad indiYidui nei quali il m edicamento è stato usato in dosi terapeuti che, conviene p(lnsare che la causa dellai intossicazione debba ricercarsi in particolari conclizio11i ch e hanno reso il parenchima r enale ÌJ)ersen sibi·le alle dosi terape11tich e. VICENTINI . Epatonefriti con presenza di spirochete nelle tl· • rane. Dun1as e Ba rral i_./ ou rn. d e M édec. d e f _,yon , 5 selt. 1934) riferiscono con gr.ande dettaglio di partic0Jari clinici ed anatomopatologici un cuso di epato -n efrite, durato circa 4 mesi e giunto, a morte a,LLraver ::;o episodi i f e•h-rili successivi in una do11na di 20 an11i . La m alattia si i11iziò con un parto· - c.:.l1e decorse P'erò regolarm ente. durante la malattia a due riprese furono ritrovate ne]Je urine de]Je I jpiche spirò.c hete di Inada e Ido; tuttavia questa elimin azio11e f11 intermitte·n tc e Ja inoculazione nella ca via non dette alcun risultato. L 'esame istolog ico dimostrò la presen zar di alterazioni g lomE.Tu1ari predominanti e di una degenerazione grave e diffusa delle ce11u1e e11a ti che. V. SERRA. 0

TERAPIA. La. terapia della forunc11losi.

B. Fantus (Journ . am. ·m ed . assoc. 11 ag. lf'3 ±) dà le seguenti norm e, ch e vengono seguite all 'Os-t1e dale di Con1 ea a Chicago. Trattam ento l oca.le. 1) Nei primi stadi (iniziali) : evitare og·ni traumatismo anche rr1ini'mo (frizione, pressione, strizzamen to); 2) favorire la reazion e infìamrnatoria m edi.ante apr,Jicazioni abbond anti di tintura di jodio e con i 1aggi X applicati su un largo campo. A sup purazione: in evitabile: 1) e·p ilazio,n e della :pelle circostante; 2) iperemia e raTPmo)'. Jirr1 ento m edi.ante cor11presse - calde - di solt1zione di aciào borico, arpplicate 01g ni 1-2 ore, alternativ.am en te, si può appli care· un ne77etto di cer otto adesivo od un sottil e disco di sapone; .3) evacuazione dell 'ascesso sotto anes1es ia a J clo·r11ro di etil e, r on la se.m nli ce puntura delJ 'epidermidE,• .assottigliata o e~c i s i on e deJJ.a p11nta. L 'in c isione è sconsigliabile: guardarsi dallo strizz.amentol; 4) medi ra7ione as~orbe nte, cambiata molto spesso, in m odo da impedire Ja form a7.ion e della cr osta ; 5) protezion e della eufe cirrostan te (lavatl1re con alC'ool ed etere, Dr'Tllicazinne cli 1pasta all'o"!'iclo cli 7in co. con nolvere di tal co); 6) stimo]a,1.ion e del nrocesso di gt1arigione, dopo fuoriuscita del cencio 1

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IL

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che non de,·e n1a i essere a portato iolen ten·1ente), con ap ~licazione di bal'sa1110 <lel Perù, fì.J>o a totale sco1111Jarsa della cro.- ta. Profilassi. La,vatura de·l1 n cut e r o11 Lir1tur.a di sa por1e verdE:, seguìta da ]ozio11i co11 alcool o con .acido salicili co (g-r. 2) i11 a]coo] (cn1c. 75) e '1cq11a (eme. lGO). 'F are ]Jag11i fre quenti e cambiare spes o la 11ia111cJ1 eri a: 1e11 er e ecca la r.ute medi'a11l e la "l)o.Jveriz1.az io11 e di tal co (gr. 30) co·n aciJo ~alicili ro (g·r. 1,5). PE.T le é•.r ee (nuca, ascell a) in cui i forL1n coli recidivanc1 os Linatarmen l<'. farr !l-<> ap.plicazioni set.ti rr:.nnali di raggi \ (85 1\ -volta, , r11za filtro). "T'rallnme rilo gerte 1·ale. Correggere i difetti di 1tutrizio·n e: far e· e ·a111i 1p-e1· la ricerca di even tuaJi malatti e (diabete, nefrite, a11e111ia, obesi 1.?1): correzione cli defì cienze ' il an1 i11ich e (olio <li fe,~ato, di l11rrlu z7.o, ragg'i l l-, r., b·a gni di :::ole·. lie, iti . Rir1lozio11E.' di foc olai d 'jufez io11c, Yaccin oIE-rapia (i'I1 rr1edin i11iezioni o.g·ni 3-n-7 gior11 i). Per le p·art;co1flri ~~edi cli predil.n;in11e., llSélrr i rag·g·i X: n ellr lcsio11i a<'ute, 14 O l -volta, con fìl1ro di r rin rle (0 ,20·, r alluminio (11nm.) : ~00 rl'1ntge11 il l}ri1no g i'(; r110, 1:50 nrl s0A g·uen te: i)er l<' lr·sioni c;u])ac1llr 1f50 r0ntg·pn pc·r j-J g· iorni • • C (1 11 ~CC1U tl\T l. 1\fcl F. del condotto udiliuo f .c:fp1·no anal ae·ic.i ner u o interno (qt1e lli lor a li sono i1111tili) : i11 till.azioni di <l lcor1l (95 °{,) og·ni or a. f.ace1 1do 1e11ere la t e"' ta incli11ata, in n1oiClo el1e vi ri 111a11 ga 11cr 5 ini11L1I i: n1)1)lirazionr cli caitapln~n1 i s t1ll 'ore·ccl1 i o. Ai11)e11a comparsn ln 1)1111ta gi'alla ram1l1o·lli ta, in c.i dere con la J)un1a del hi stori e ·ru·1)ortare og11i 1-2 orr il p11s 1rl<:>(li:-inl r t n111~011 i in1 l)eYuli in solu zione cli arici o l1ori ro ( ~ 0 :. ) . Pro fìl'a ttiram en 1e. i11stallazi 0110 n1a ttina e 1 scr.a di acid o borico (~r . 0,9) in ail cool (g-r. 30), evitare il g-ratta111rnf(I e co·n tro il ~11rurito dare ~r i<io· sailirilico i·n 0lio (1 :10) . F orun.colo n. a.snle. ~i\p1rli caz ioni intern e ed e~l erneJ all e nari.ci di compresse di rotone imbe\'ute con solu zionr rnlda di ac id o borico. For1111cofo al l 1ùbro su,,>Priore fil allrr. fac cin. Sono 1ril1s1ar11ente n1olto temuti J)er la nossibilità di formazior1e di a11t1·ace e per le nossil1ili co·m1ì licazioni di 1ron1b·o flebite, n11e11in{lire. se.ttiren1i.a, s1H:,1sso nio rta le. TI foruncolo da1ll 'apnarenza l)Pr ò i"nnpcente va convel[}ientcn1r11 te lrél ttato così: 1) in1111 obilj'zz.azio,n e assolt11.a: proib izione di t)arl'a re, n1ang-iare (introd11rre so·l tanto lia11idi. 1n eò iéln Ie un I11bo: 2) evita re og11i ~rr~ttan1 e nto e f; triz7an1ento·; 3) tralttam e·n1 n en erg'ico lor,.::i l e si-,eci·~ ln1 ente con fre qu erll.i irTi 9'a7.i on i della l)é\rte h a~·~a del .la h bro con ~c· ido borico cn ldo e raggi X. f;l. 1

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Il trnttamPnto dPll' ~czf'1na.

Sa1Q'l ler e IBan dler (Scl1wPiz. n? r>d. Wo ch e11 .. 20 ott. 1934) consiQ·li ano di i=Jg11i·re la dieta di Per11tz, con giorni di frutta e latte, facendo contemooraneaF-le11tei la de.acquificazione del1' orQ·an 1 ~1 no 1n<' cl j a n1 r la ct1fill ina (~o·m in i 11i1

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~u~1 . ;3,

. l ratta in su.p positori da cg. 36, .3 'olte al gior1to) e somministrando an che il llJminal (10

cg· . 3 volte al gi'o•r110). In alcuni casi, si otti ene la guarigione in 'P<)chi gio1rni . L'et1fillina, (teofiJlina·-etilendiamina) ·è un diuretico ]-'otente con forte a1\one dep·re~~ i va sulla pressio11e sanguig·11a, consi0'1iato specialmente n eg·li spasmi ipertonici (angina pe1ctorjs). Per il fatlo di essere poco sopportato, lo si somn1inistra specialmente in forma di Slltppositori; ancl1e questi, però, do1p'C» qua1lohe g·iorno· = 1)crorvoc.a110 irritazione rettale, p·e r Cl.I i ·e n o cle,·c sos.pen flere 1'uso . !V. rf. l t . fil . 1

I pericoli dPll'ir1idinizzazione nelle contusioni.

J\.. J\ime (Prog rès niéd. , 17 marzo1 193'4} riferisce i.I caso di 11na donn a .di 58 anni ohe, per una ca1duta .all'ir1dietro·, c:bbc ,-asta ecchirr:1osi alla regione lo·n1bare, su11<'l qua le vennero applicate delle sa11guisuch e. L'indomani . Y<)lu111in oso ematon-ta cl1e dovette essere svuo 1ato; dopo 7 g iorni E:sso si era ir1fettato e fu 1Lecessa1 ria u11 'in cisione che dette esito· a 1/2 Jitro di . a11g·ue alterato. Qual eh c. ora d0tpo. l1na g·rave· emorragia che per poro· non portò a morte l 'i11fe-rma e cl1e r ese: necessaria un 'e• • 1terg1ca compressione. È prob·a bile ch e l 'aqJ1p Jicazio·11 e cli san,guisuc.he sopra l1na vasta ecchimo-si ab·b ia favoritn , .:e non provoc.ata, la formazione dell 'emato1n·1a o della1 gravEJ emorragia ch e 11a accompagnalo 1·incisio11e. L 'ap,µlicazio·n e delle sanguisug"he sulle co111usioni . è t1na pratica illogica di c11i ci si deve<t$·1e·n ere. fil. 1

Il trattamento delle radiode1·miti. G . Milian (Bull'. rri éd ., 13 gen11a io 1934) o:-.-

erva che il trattan1.e1rto di que ' La consegue11za e compl~cazione dell\'\ r.adiote:rarpia varia $econdo la varietà della raldio1d ermite stessa. fJue.Jle eritematose 0 d eritem.ato·-erosive hanno la })art ìco.larità di essere doJo,r osissime e di. n on toll erare la mi11jrr1a o·s tanza chimic a. I l calmante migliore è il linimento oleo-calcare ;· . i daranno inoltre di calmanti generali (:g·a rde!1al, clorali·o , estratto teibaico). In qualche cao, hrin1tò fatto b·e ne le po•m .a te a1ll 'insulina. Diffjcile è i] trattam ento· dell 'ulc.era ra·d iocleT111ic.a ; eccellen1i sono in essa le pomate al l'insulina, i1on soltanto rpier favorire la cioatrizzazi<)11e de]] 'ulcera , ma anche 1peir 1)ortare la riçatriz1azi'o ne <lelle perdite di sostanza ; ])er ql1est 'ulti.rrJo scopo, va bene .ainch e la neve CtlTbot1i.:a . I ro.g.gi infrarossi possono calmare abbasta 11z~l rariidamente i dolori della radiodermite cro11i cn. Nelle r eo-io11i fa.voreivoli, . l 'escisi'o• n e• de11 'u1o . ... rern e la ~11tura consecut1va rost1tu15e1)110 11 modo rni!rli0re di trattar11ento. PlJÒ essere r.1referibile il fnrP un'autop1astica sulla perc~ita di scs1HTtzn t'< iir·h è, ner la ri r>a·razi onP del tessu~o, val m e()'lio lasci.a re l'ulcera all'aria aperta, senza s~tura . ~-el c<tso di e•p itel io1n.a;tosi svi1


S EZI ON E PRATICA

luppata sulla radio·der111ite atrofica, si tratteran110 le ,·erruche cheratosiche con la neve carl·onica od i raggi X a dosi minime. Quando l 'ul<·erazione è diventata cancerosa, il migliore trattan1ento è 1~elettro-coagulazione. fil.

Il trattamento dell'eczema impetiginoso

dell~orec·

chio.

W. Lust (Schweiz erische med. Wochens., 27 ptt. 1934:) osserva che esso deve la sua origine alla forte macerazio n e chE. si ha d egli st.rruti superficiali d ella cute, s1pecialme nte alle piaghe, in seguito ai strofinio, sudore , e 'CC. L'irritazion e chimica dei prod otti di d ecompo5izione EJd il g rande svilup po d ei germi cu tanei portano a fatti infiammatori ch e, dal loro canto , favoriscono la mac erazion e. Il consu eto tra lt.amento blando d ell 'eczem a acuto ottien e, in tal caso, poco successo·, p oi chè è in,1cre n ecessario usare dei di infE-1 :tanti e dei o.. rodott i ch e induriscono la cute . La ter{t·1)ia sarà diver -a secondo lo stadio d el procet,so. Se vi r g rande timidità cort inten sa macera?;io1te e forrrl.aziorne· di cro·s t ei, si faranno solta11to im.p·acchi un1idi con a cq11a b-orica o soluzion e di p erm an g anato (1/ 4000). Qu atndo la cute è pulita ei l a surie.rfi cie è r1iventata un ipo' più P-ol:da , ~i. f'ar attO O· sp erln ellature di nitrato d 'a r gento (al 2 %) d O'f)0 1'ar)iplica:Zion e di past a di salicilato di' zinco in strato sottile. Se a11cb e ·questa p 1sta a11n1enta ]a macer a1Zion ei. si fn r::in1lo s.poon ellature con : 1

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2' O Thi ~en o·l g. 5,0 Solfo i)r ecir)ita to g . 5-1O, O 1,alco , Ossido di zin co , Acido b ori co· ana g . 10,0 1\cq11a di st. , ,i\ lcc..ol dil11ito· ana q . b. p·e r 100,0 llesor cina

a

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1'rocmé (Journ. d es praticieris, 15 sett.. 193-1) ritorna sull 'argon1e11to rilevando anzitutto cl1e l w sindrome ~ovuta a ritenzione clorurata p uò acco•m pagnars1 ad edemi od essere secca . La cliagnosi, in tal caso, è affidata essen zialmente ~ l labora~..orio (detcrrrd11azione della oloremia) : i11 rrt.a11canza di que ·to, il pratico p,u ò ricorrer e ai seg11i clinic i: disp11ea, lingua secca ~e11 :nzio11~ di sete , vomiti, iperten sio·n e arte~iosa; 1l re,.g111le declorurato , in que·s ti casi dà un r a'PiJo miglioramento . ' · In asse11za dei ' si111 01ni precedenti, il regi1n e senza ~ale non solta11Lo è inutile , ma può es:ere ~n chP i1ocivo. Ad ogni m odo, si istituisc e t l r eg1n1e di p1 r ova p er una quindicina di g iorni e, se no11 si è a vuto nessu11 rr1i glio ramer1t.u , si ri1, 1r11n al r egi1r.1 e n ormale. l\io. an che nelle n efriti clorure1 L1ich e u11a Yolta riassorbiti g li ede1ni, è b ene n on p 'ro]ungélre di lropp-0 il r eg·ime d eclorurat o . Se n e avrebbe c.om e con se·g ue11 zrl. u11 a clor op enia sanguig n a , aon astenia , anor essia , disturbi dispep tici , o·d o,r e ammoni n:c.ale del fi ato, von1iti ripetutj. diarree, so11110Jr nza, torpor e , ipoterr11ia, pelle sec ca, pol so p iccolo e frequente1. Analoghi disturb.j si 11anno n e.Jle n efriti acu te o c.r onicl1e, co1m e $e il r en e , p·er eliminare l ' ure-a . a·ye ~se bisog n o cli una certa quantità di cloruri. La cura di ri clorurazione, in questi casi , si fa r à con lllol la J>r11den za e s.i ap1p1ich erà agli azotemici c011 ,,ortliti ab·b ,ondanti e dia rrea inten sa. Se que. ti sinto.m i non sono n10Ito accen tuati , la. riclorurazio·n e· (all 'inizio di -t-- 5 ~rrammi al ~iorn o) si farà soltanto dopo dosan1e1tto d ella r lor e1nia. fil . 1

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b .

MEDICINA SCIENTIFICA.

1

Badare cJ1e la cute non dive nti troppo secca . Il p1assag gio dal l'una a ll' altra ap;pil ic:aizio·n e' va deci ~ o seco·n do 1·e rfet.to. Non ~i d eve , quin,d i , I.asci.are i nledicamenti al pazié'llte, ma riveder lo ogni tanto p er diriger e ]a, c11ra. Non ·è raro c.J1e 5i d ebba ritoTnare all'applicazione di prin1.a. Non ~i possono, quindi.. dare d egli sch emi . Quando la cute non è più ro ~s a . ma è secca e lascia solta1nto p oche squam e. si PlllÒ raccomandare u11 trattanté'Ilto rontgen , ch e è sconsigliabile 1pe•r gli t adi precedenti . ma r h e con solida ~:al g u arigion e. Anc1h e do·p o otte•nutA que·s ta, sarà b·en e di tanto in t anto , a p•p licar e la rpasta o· la spenn ellatura alla r t•sor cin R1, 1-2 volte la settin1.ana. Trattar~ sempre l 'erveint.ua le ~e,horrea . r h e fil . farvorisce la r ecidiva. 1

NOTE DI DIETETICA. L'abuso del regio1e declorurato. :Da temi)o ~ :tdf.a ricl1iì:1 m atc.1 l 'a1te1lzion e su gli inconvenienti ch e può provocare l'attuazione incon sider at a .del regim e declorl1r<l t o . 1

L'inibizion~

della attività t iroidea. da parte del sangue animale.

11. Eitel e A. l ,oeser (/{liri. Wo chenschr. , 8 di L~ c.~11]}r«:'1 193±) rileNan o ch e il sangue a11imaìe h.a la capacità di attenuare 1'<17 i0n e d ~!.' 11 1

or111 011 i tiro ide.i. Infatti la somministrazione (ii sa111g 11e n ormale o di siero im p0disce la per dita di p eiso delle ~avie alimentate con sos tanza tiroidea ; e d el pari l'aggiunta di san gue i1111)eclisce la accel erata n1et an1orfosi d ei girini 8.!limenta li CO·n tiroide . ( :linicamente si osserva che la somministrazion e di sangue animale atte11ua tutti i si11to mi de,l morbo cli Ba edo·w : Ja perdita di peso, l 'aum ento del n·1 p t ;i l 1 n l ~, , .. ,, bn sale , lai tacl1icardia, i sudori , l 'esoftalmo, la diarrea . Eviden le.111e1) te il 'sangue normale contien e l1na sostanza ch e a gisce sulla tiroide, i:P1 b e11do,v i la eccessi,,a .attività. Quest a sosta!Ilza d el sa11gu e i10rn1.ale ag isce 0101 in casi di iJ)erattività based o,voidp, : è ineffica ce se la tiroide è n ormale. l)er dimostr::11r e sperimentalm ente t.ale sost an za , è n e.ces ar io e altar e la ettività tir oidea degli ani1r1ali da esiperimen to : ciò ch e si l) UÒ far e j)er n)ezzo d ell 'ormone i1)ertir0idiz7.ante deI lob o A11tt=>ri0r e della ip<>fi si . 1

1

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120

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P()Ll CLl :\ l CO »

Gli AA. usan o p er lie r.icer cl1e, delle cavie · del peso di 1 80- 2 ~ 0 gr., alimentate con rape e fieno. Iniettando loro due volte1 nel perito11eo, in due g iorni su,oc.essi vi, 5 unità to po di ormone tireo tropo del lobo ipofisario anterio· re , si p rovocano r egolarmente n ella tiroide d t lle a lterazioni 1norfol0igi ch e caratterizzate d alla diminuzione d el colloide colorabile e da urt li eve aume11to dell'altezza d ell ' e,p itelio dei follicoli ce·n trali Se si ir1iettano dosi m~ggiori si arriva fino alla comp,J eta b asedowificazione d ell 'org ano. P er deterrr1inare l'azione antitir oidea del samgue e di altre sostanze, si s·o mrr1.inistra no all e cavie in determi11ate dosi , per via endoperi toneale, ·p·e r 6 Q·iorni di seguito : a l quinto e a l sesto g iorno si i11ietta ]''ormone . Queist e 13sperien ze di1nostrano che il sangt1e ·o il sier o di rr1onto·r1e so·n o dotati di una n etta éizione antitiroidea. JJa azione tirectropa di 10 unità topo di orn1one ipofisario a11teriore viene l1eutralizzata d a 12 ccm. sia di ~iero come di an gu e : se &i aume:ntano le dosi , il rappòrto ri1na11e sen1p r e lo s tesso. Il sier o ed il sangue ao .i ma le m anifestano la loro a zio11e antitiroid ea anche se vengono dati per b·o cca, la atti -vit à a11tttiroidea è però molto minore. Il m etodo d escritto 1') ermette anche di dosare la atti' ità antil iroidea1-dei diversi preparati antitiroidei clel con1mer c io. ll. PoLI.ITZER. 1

1

1

POSTA r'EGLI ABBONATI . . .i\1 dott. D. C., P ·is toia: Jn tutti i bu oni manuali di Dermato.l ogia !:abbonato troverà q11anto desidera,. Una r ecent e pubb·li cazion e : Georges-Levy: 11,vaierie dli Cllir eh pnel1z et rl e la chevelilre; 1 Doi11 et C. edileurs. Paris. ~ 934, contiene in m odo so·m .m ario eci elementare ma suffic iente allo scopo, tutto ciò che im port<l pra:t 1camente conO$Cere s1lll€• tint111·e per ranelli, i mncli per t1sarlc ed i loro vantaggi ed in convenienti. V. Mo·NTESANO. 1

Al d ott. S. Avetta da Santhià (12404) sug ge• flSCO: Con front i L\s f"'I BI: 1'ec11ica di radio diagnostica. Cappelli, 1930. L. 30: - Po.Nz10: Idem , 1 :tet. 1930. ~I . E.

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LI r.

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d ue p r o\ e pratic.i1e riguardanti: la prima, l'accertamento· diagnostico di laboratorio delle rt1.ètlatti'e i11fett1 ve e di quelle parassitarie; la p·1atica delle disinfezior1i, il controllo igienico di b·evande e alimenti; la seconda, la semeiotica, diag nostica e t er a pia clinica; in una pro· Ya 0 r ale di igien e 11avale e di legislazione sani'l a ri·a:, con .s-peciale rigt1ardo alla sanità m a r ittima . 11 Decreto contiene i programmi dettagliati. P er presenta,rsi .agli ets ami non ·è ne~essario l' requenlare corsi speciali. ~ probabile che nel j ~• 35 sia indetla una nuova sessione di esami , e non è a riten er e cl1e vi . ar anno soistanziali r1todificazioni n ei l)r og-ramrn i. A. FR .

1

1

NOMENCLATURA •. La premunizionf). Ser gent, Parrot e Donatien (Die M ed. Welt., J v ott. 1934) riba discono e prec i's ano il signifi cato d el ·conce tto di premunizione. P er « premunizion e >) si i11t er1de quello stat r, di i1nmuniLà cl1e si ·ac quista nel corso di l111a infezione, qu.ando questa ha superato l 'ir1 izio violento ed ha assunto un carattere ero, r1ico e latente. Va dis l inta per c iò dall'immunità ve.r a, che ::.egu e a11 'infezione, e si ac1quista per la scoin 1):, r sa di qucs La. La ·p rima forma · di immunità dura sin eh~ dura 1'infezione. che l ' ha provocata; la seconda può durare per tutla la vita . . Jlicer ch e n1odern e inducono ad am.m ettere cl1e la pren1unizion e abbia una base rf:ticoloe11doteli'al e ; si fo11da cioè sul] 'intervento degJi elementi ad a zione fa gocit.aria, che sulla preser1za di anti corpi; sott o que~to punto di ,·ista la _m ilza divE.<nta l 'organo più importante Il e] meccanismo della premunizione. Alla immunità reJ.ativa può poi seguire q u ella vera e completai. I termini cc im111unità relativa » , cc tolleranza immunitaria », cc iJnmunità labiJ~ n sono sinonimi di « premunizione » . V. SERRA .

1

All 'ahb. n . 10503

~ 3) :

'

L'ultin1a session e d'esami per i m edici aspiranti ad in1ba rca r~ com e m ecli r i di b ord o fu i1ìd etta con d ecrett~ ministeria]e 1° marzo 1!126, pub·b l ica to sul]a Gazzetta Ufficiale del 215 rr1arzo 1926, n . 70. Gli esami con sistevano in una 1)r ova or ale di ling ua s traniera (frane Pse o inQ'lese o tedesca o s pagn ola) ; in una p •·ova srr itla di c li ol0.g-ia , lr<l tolop-ia. di ~1Q'n os i, e1)i derr1io 1og ia e n r ofì1assi d ell e m alattie infetti' e, di tll1ell e r>:l rassitarie e di ql1 elle di orig ine ~ l1im ent!l1 e, con sr1ecia le rig11a rdo alle n1al.a ttie esotiche e a quell e d ei paesi caldi: in

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. A.

L'importanza del seno carotideo nel m eccanismo d elle morti improvv ise. - Tip. StuSALMON.

di u m , Napo1i, l 934. A. M.\NNlNO Dr; S11'1 0NE. Come dobb;amo comportarci rl i front e ad una 11ecch;a sif; li rie asinlcm~ fica . Il iv. San . Sic., Palermo, 1934. ./\. . SALivTON. Le r~le du f acl enr enriocrino-sympathiq 11 e dan.c; l e mécnnisme de la fièvre. - Mas-

son & C. , Paris, 1934. 1-l. F. VAC CAREZZA v A. I.

p;brotorax tolal I u b erculoso sin exist encia de sinfisis pleural. "

GALLI.

Sem11n3 Mecli ca , R. Aires , 1934. Il . F. V l\ CC ~ RE.lZ A . Trnlàmien to rie las hemopfisi& r>or invec<:ion intrntraquenl rie m erlicamenlo• 11e.mosfalicos. Tip. A. G. Buffarini, Buertos·

Aires, 1934. I


[_.\NNO

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121

SEZ.IO.l\E PRATIC,\

NEL ·LA. . '

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:••M EDICINA .S .Q CIALE .

1

:L'attiìV'ità

.,.G?me

delJ'l~tituto

di Previdenza Sociale.

già r-i~èt:itn~o 11ello scorso numero, iJ Capo del Ci-overno, Ministro per le COrporazioni , l1a ricevuto I 'on. Bottai, preside11te dell'Istituto Na~i.ò11ale Fascista de.I la Previdenza .Sociale, che gli h.~- coì1~egnato i rend~conti per l'esercizio 1933, fornendo chiàrimenti sull 'Hzio11e che I 'Istituto st~ -;vo.Jge11d~ nei diversi ca111pi rle]Je s~ attribuzioni. Egli ha espresso il Suo compiacimento per ·le posizioni raggiunte e per la continuità <iei progressi della ptevitlenza sociale i1el quadro delle provvidérize con le quali il Regjme assisté i l avoratori. '. Nel 1933 la riscossione dei contributi assicuraLi~i. ha segnato uA ~ieve aun1ento rispetto al 193~ , in.q ice di u11 inizio di ripresa economica che · si è a€centuatn· nel 1934. Per le tre principali branche nella (i11validità e vecchiaia , di. previdenza sociale . . socçupazion~, t"Qberco~osi) sono stati, i11fatti, . riscossi 62;:s milioni. di ~ire, éon ·u11 aumento. di oltre 11 n1ilio11i sull'anno. preceder1te. Il numero· deg·li n&si'curati i~ godimento di pensio11e si è el evatb da 294.885, qua11ti erano al 31 dicen1bre 1932, a :134.015· alla fine del 1933, c.011 un aurr1ento di 40 n1ilioni nell'imporlo ch e ·aa 233 è passato, a 273 miJioni· di li're. Il numero dei lavoratori pensionati ~l . dice1nbre 1~34 è sal.iLo - a 380.000 co!l u\l in1IJOrto di pensioni per 320 milioni a11nui.. . Le spese di cura e di assistenza degli assicurati e dei loro familiari a1nmalati di tubercolosi hanno ' . . raggiunto 11el 1933 l 'ìmporto di 139 milioni, co11 u~ aume11to di 4 n1ilioni sulle spese del ~932. I ri -. coveri i~ speciali ospedali sanatoriali e sanatori di montagi1a hanno sostituito, quasi totalme1'lte, : la cura a don1icilio. Ciò è conseguenza i1011 solo della 1naggiore disponibilità di pos li 11elle case di cura, che l'Istituto sta costruendo ecl attrezzartdo , · qua11lo anche dei criteri ch e j)resiedono alla lotta con Lro la tubercolosi. :F ig·ura110 nell'attivo dell 'assicl1razione tubercolos i 241 rnilioni di beni in1mobi]j (costruzioni sa11a1oriali), atti' ità che per l 'incre111ento avuto· n el çorren'le an 110 posso110 ora valu'larsi i1t oltre 350 n1ilio11i cli lire. l~el 1933 sono state assistile per tt1bercolosi 57 .000 persone. In ei an11i dall'en lr i:1 la i11 vjgore dell 'assiourazionc obbligatoria n e sono . Late assis1ite 210.000 con un él spesa che st1pera i 600' milioni. Soddisfacente é la situazione rlel Fondo p er lu ò isoccupazione . LieYi 1nigliora111e11ti so110 s tati consegt1 i li n el! 'assicurazione Jnaterr1ità , con la riscossio11e di circa GOO mila lire di contributi in più, rispetto al1 'a11no l)recedente, indice anche questo òi t1na più asta applicazione d ella legge e di una attenuazione della· crisi per la disoccupazione. Nel 1933, son9 stati erogati 35.211 sussidi di puerperio per 1'importo rli 5 n1ilioni e 235 mila lire. Ancl1e il re11dico11to rlella Cassa di preYidenzn della gente cii 111are presenta r ist1ltati conforteYoli

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rispetto a qltelli ..dell 'an1~0 pre_c edente: i contributi riscossi (L. 47.783.694) segnano una differenza in più di circa 2 1nilion~ ~ mez.z_o . · · · L 'on. Bottai ila riferito al Capo del Governo a11-. che s ulle riforme da lui e in corso . ' i11trodotte . - .. ·ai att11azioi1e, i1ell 'apparecchio. dei servizi periferici . dell'Istituto, oui lo stesso ordi11amento rlej servizi centrali è in via, _medì$:inte acconcia revisione, di. conformarsi; e sull 'elaborazio11e del . Testo Unico delle leggi dell 'Istitut:o, .c ondotta; ormai , a ter-: • 1n1ne. • L '0,11. Bottai ha, infine, consegnato al Duce la sò111.111a di un rriilione di lire," ·ché l'Istituto, come L1ellc scorso anrio, h a ·destinato alle Opere Assi.: stenziali del Règime. •

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1

4

Cronaca del movimento

profess~onale.

I problemi delle mutue. sanitarie esaminati in nn convegno di medie.i'. , Alla sede del ~indacé:\to rr1eclico Iascista della 'provi~1cia di Milano ha avtito luogo un 'adunatà provin~iale dei Direttorii dei Sjn.dacati medici provinciali c:lella Lo1nb,a rdia e àel .bliemonte e di numerosi segretari p:rovi11~iali di altri Sindacati n 1eòici rlell'Italia settentrionale. La seduta è stata pre.siedt1ta dal segretario J 1azionale 01i. p·rof. Eugenio Morelli , ed ha acquistato g.ra11dissin1a i111porta11za anche pe:çchè alla discttssione, di carattere ind acale , assisteva l'on. Bo11fatii , presidente della Federazio11e nazionale nel le 111utue paritetiche dell 'industria . 1\ll 'inizio dei lavori l '011. Morelli ha esposto i calJisaldi delÌa discussione ed ha Lrattato speci«.l1nente il problen1a clell'org·anizzazione delle diverse m.11tue, quello della libertà di scelta del n1edico, quello dei pag·ame11ti a i1otula od a forfai t , quello <ie1le prestazio11i me(licl1e, quello dell 'unio11e rli rliverse mutue per alleggerire il lavoro d el 111edico· e p er una nlag·giore eco11o·n1ia di spese, ed ancora della questio11e riguarcla11te le assur1zioni <iei n1edici attraverso il Sindacato proYinciale. L 'o11. Morelli ha esposto poi i ciiversi siste111i i11utualistici in vigore nelle varie Nazioni, ed 11a illustrato il con cetto cl1e le n1utue p otrann o n~­ :olve re l a loro funzio11e di b en efica prestazior1e ·a11itaria Yerso il popolo lavoratore solo se saran 110 aun1e11tale le t1uolizzaz ior1i ciej l avoratori e degli j11dus l riali. L '011. wlorélli h a co11cluso ch e Ja funzione del Sit1daca to iton è sola111enle quPlla di difendere I 'in teresse dei i11ed ici, 111a quella cl i collegarlo con l 'in teresse sanitario, della .~azio11e. È stato quindi tii&ct1ss0· lu11 ga111ente i] proJ))en1 a· tielle n1ulue su11itarie ed il co11vegno h a appr oYa to il co11cetto ch e rlelle facilitazioni n1utualistil~l1e doYrebbero be11eficiare solta11 t o i lavoratori rtegn i eco110111icamente cii questa provvidenza. \l 1ro purtto cli g r and e in1port anza accetta lo cl al-


l.l\.NNO ÀLII, NuM. 3 J

122

.I 'adunanza e clallc i11l1 tue è quello cli non affidare .ai medici clelle citlà e delle grosse borgate più di :inille mutl1anti. Successivamente ha parlato I 'on. Bonfatti espo,11endo i capisaldi federativi ·e mettendo in evidenza c}1 e fra la Fetlerazìone delle mutue ed il corpo sa11itario debba esist èr e una reciproca co111prensione -e eollaborazione. È seguila un ;ampia di::icl1ssione che ha posto i11 tilievo lo spirito di disciplina ed il p.rofo11do sen tiinento· di riconoscénza della classe medica verso il Duce, valorizzatore ~ell~ classe stessa.

.Per l'autorizzazione a viaggiare come metliei di bordo. fl ~Iìr1istero dell 'Intei·no (Direz. Generale della ·sanità · Pubblica) ha diramato la seguente nota: (( Il Ministero delle Comunicazioni ha fatto pre~e11te le difficoltà che le Compagnie di Navigazione i11co11trano nel reclutamehto del personale sani;t a1:io · per l 'armament~ delle . loi.·o navi, irt seguito nlla deficienza di ineélici di bordo regolarmeJilte autorizzati, che intendano' seg,uire detta carriera. Questo Ministero, . m entre provvederà q~anto prin1a ad indire una nliova sessione di esami di idoneità per la concessiùne della autorizzazio11e a viaggiare co1ne medico cli bordo , prega di voler e intanto, per il tramite dei Sindacati Medici delle ri:speltive Provincie, porlare a conoscenza dei sa;:n itari, già provvis li della ptescritta autorizzazione, . .il fabbisogno di meclici di bordo, invitandoli a d1 1:tigersi alle Con1pagnie cli Navigazione per un 'eve11 . :tu ale loro assunzione ».

Utilissimo ad ogni Med.ico :

Il Diritto 1

Pu~blico

Sanitario

i.Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: ·On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente i11 Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

I l Numero 12 (Dic'em bre 1934) contiene :

J concorsi per medico"condotto banditi prima del nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie ed an· nltllati o definiti ·s otto l'impero del medesimo. .NoTE SINTETICHE : I dispensari com11nali pe1· la cura gratuita delle malattie veneree. .Rassegna di giurisprudenza. - Concorso; provvedimento del prefetto; r icorso ; acquiescenza; annulla.mento e ~rinv io degli atti. Tratta.m en to economico; decorrenza ; competenza.. - Indennità nel caso di scioglimento di un consorzio; competenza. - Spedalità ; rim. 1borso dovt1t 0 da lle persone O•t)ibligate a, prestare gli alimenti. - Revoc~ della nomina per cattiva condotta. Leggi e Atti del Co verno. - Nuovo Testo Unico delle L e ggi Sainitari e 1

.Prezzo del suddetto nu1nero separalo L. 5 N. B. - L'abbona n1ento ai dodici Numer i del 1935 costa L. 3 6, ma agli associati al Policlinico » è concesso per sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante Va.glia Postale o Bancario, a ll'Amministrazione del «Diritto Pubblico Sanitario .., (Editor i Fratelli Pozzi). Via Si atina 14 . Rom :i.. e(

CONCORSI . PosTI VACANTI. FANO

(Pesaro). Cong r egazione di c:arità. -

Co·n-

corso per titoli, al posto di medico pri1nario del Civico Ospedale S. Croce. Stipendio L. 7200. Servizio attivo L. 610. Caro-viveri come per gli altri impiegati dell 'Ente. Compartecipazionj. Il tutto al lordo delle ritenute di legge. Scad•e nza 5 febbraio 1935-XIII. " NAPOLI. Os]Jedali Riunili. L ':Ammìrlfs trazione ì1a bandito i seguenti concorsi: 1) per 21 posti 'd i assis tenti chirt1.r ghi generici; 2) per 24 posti di assiste11li m edici generici; 3) per un posto di assis lr nte pel servizio del reparto ostelrico-ginecolog· jco; 4) per tre posti di assiste11ti pel servizio del reparto e dispensario .dern1osifìlopatico dell 'Ospe<l al e Pace; 5) per un posto di assistente pel servizio del reparto e del dispensario ocùlistico del1·ospedale degl 'Incurabili; 6) per 3 posti di assist ente pèl ·servizio del gabinetto elettro-radiologico. Il termine per la presentazione delle domande scade alle 'òre · 12 de~~ giorno 28 febbraio. I posti ,messi a co11corso sono senza stipendio. ROMA . Mi-nisteiro del'la Guerra.. - Concorso, per 1itoli ed esami, a 35 posti di tenente in serv. perman. effettivo nel Cor1)0 Sanitario Milita.r e (ruolo ufficiali inedici) del R. Esercito. Età limite :32 anni al 1° clic. ~caci. 6 1narzo. ' ' . « . Gazz. U~. » N. 4 del 5 genn. 1935. I

Rol\1A. I stituto 1va.z ion.aile F'ascisla p er la Previd eri-

::o. Soc ia.le. - Concor so, per titoli e per esa111i, a 60 posti di i11ec.lico assistent e j)resso gli Ospeclali Sanatoriali ùell 'Istituto. Sc1de11za ] 5 febbra;io 1935-XIII. Per le altre n1odalità vedere al N. · 49 del 10 dicembre 1934. RE!Garo E:LV1 1LIA. Ospedale di S. filaria Nuova. B aperto il cç>ncorso per titoli al }Jos to di Medico Primario del Reparto di lladiologia e Fisioterapia. · 11" posto· è retri:buito con 1 'annuo stipendio iniziale di L. 10.500 lorde cli ricchezza mobile e aumentabili di un decimo alla fine di ogni quadriennio di servizio e per cinque quadr).enni. Annesse a tale :-; tipendio sono una indennit~ di caroviveri pari a <[uella ch e g·odo110 gli impiegati dello Stato,. e u11 'altra indennità di caroviveri di L . 1500, indennità c.h e verranno corrisposte fino a nuove di~ lJOSizioni e salvo il disposto dei RR·. DD. Legge :2:3 giug110 e 29 dicembre 1927 n. 1159 e n. 2672. 1\ndranno inoltre a favore del titolare del posto ie percentuali sulle tariffe delle prestazioni fatte nel Reparto ai malati a carico proprio degenti ne~1'0spedale e, delle prestazioni an1bulélf_tp1ji..e da c~1- . chessja e da qualsiasi Ente pagate, ·n elle proporzioni del 30 % sulle prime L. 50.000 degli introiti a11nui, del 20 % sulle seconde I .. 50.000, e del 10 % sul . ritnanente. Detto s Lipendio; dette indennità e dett e p artecipazioni sono ridotte a termini dei llR. DD. Legge 20 novembre 1930 n. 1491 e 14 aprile 1934 11. 561. Le dom·ande dei concorre~ti , stese su car ta dçt bollo da L. 4, dovranno perve.n1re agli Uffici dell 'Amn1inistrazione dell 'Ospedale (Regaio Emilia via Roma 31) 11on più tardi delle ore 18 ~ ' riel 15 febbraio. E tà limite 45 anI}i. Tassa L. 50, 10 . Per le altre ·condizioni chieder e copia dell 'an-

.

llUfiZlO. SASSARI.

Coriso r::;io Prol'iric. ,;inf i lu berco l are . -

Scad. 28 febbr.; 5 posti di direttore di Sezioni clis~T1saria]i, con assegno di J,. 7200 annue lorde. I\ ivolgersi alla Segreteria.

-


;A>NO XLII .

.\ùl\I.

01

Osi;e·duli t.: ivili f~ illl ~ ili. -

Aiulo n ella J)jvisione Pediatrj ca Umberto I ; L. 4800, oltre il 'ritto e alloggio n el Rep arto. Età Jin1i te an11i 35. '-'cad e nza 15 fe])braio. , -ERONA. I stit uti Ospitai ieri. --- J) ir e l Lore g e11el'é~le sanitarjo; ])roroga al 31 ge1111aio. VENEZIA.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

La Societ à Lombarda cli m eclici11 a (Sezione delJ 'Accaden1ia m edica lombarda) n ella sua ultima seduta, approvate le relazioni 1noraJe e finanzia1ria, rispettivan1ente dovute al presidente prof. Luigj Zoja e al cassiere dott. Giovanni Bravetta, ha p r oceduto alla rinnovazione d elle cariche sociali. A presidente è stato eletto il prof. Adolfo Ferrata ; a vice-presidenti i proff. Carlo Besta e Ferruccio Marcora; a consiglieri i pToff. l\1arce1lo Lu sena , Ivo Nasso, Giuseppe Stradiotti, E1nilio Veratti ; a vice-segretario dott~ Luig'i Gallone; a cassiere <lott. Anton Spartaco Roversi.

La Commissione nominata dal Consiglio Nazio11ale delle Ricerche p er l 'aggiudicazio11e dei premi "' Lepetit » p er laureati n el quinq11ennio 1928-1932, presieduta d al prof. P ende, esaminate le 69 publ>Jicazioni presentate dai 26 con correr1tj ch e avev a110 otte1ni:1erato alle n or111 e del ])anno cli con cor~o. ha assegnato 5 pren1i, da lire 1500 ciascuno, :ii dottori E11rico Adami e Gi11se1)pe Disert orj dj ~~1ilano; Goffredo Prola di GenoYa; F lavian o Ma.grassi lli Rom a; Emilio Martini cl i Ci-enova.

11 prof. M. Kappis, prin1ario chirurgo n ell 'Osp€<iale civico di Hannover , è nominato ordinario d j <hirurgia (clinica chirurg ica) a Wi.irzburg, quale ~u ccessore d el prof. F. Konig, anda1o a riposo. All 'Accademia Nazionale di Medici na d el Mes~ico sono st a ti eletti p er l 'anno accad en1ico 19341935 i dottori : presidente :F'. de P. ~1irancla; vicepresidente G. Baz; segretario perpetuo A.. Pruneda ; segretario annuale 1\1. A.. Hn ~1rin1a nt e; tesoriere R. Pardo. 4 '

IL PO LI CLINI CO

''

SEZIONE MEDICA 1Mensile)

diretta dal prof. CESARE FRUCONI.

11 Nume10 1 {1° !.?'ennaio l93Sì con t ien e: LAVORI ORICINALI: Michele BUFANC> - Sindrome epilettiforme da

J .A 11 gust 0 G lljlA~D I

.A . PERONl L. PIETR.ANTONI ·G. PIT'J'IANT

. 123

::> EZ I ONE PRA '11 C 1\

ectasia aneurismatica delle carotidi interne nel tratto parasellare, complicata da diabete pancreatico. - Ricerche cliniche e sperimentali sulla leucocitolisi da leucolisine biologiche. - Calcolosi pancreatica generalizzata del dutto di Wirsu~g _e delle sue diramaz1on1. - Del valore terapeutico della br'.>ncoscopia nelle bronchiettasie e negli ascessi polrr:ona ri. {con 20 illust1·azioni).

Prezzo del Numero L. 6 "1bonamento annuo alla StzJone Medica: Italia l. 50. • Estero l. 60 $e cumulativo con la Sezione Prat i ca: Italia L . 1 O O, Estero L. 1 5 O• se cumulativo con la Sezione Pratica e con la S~zione Chirurgica: Italia L. 1 2 5; Estero L, 1 80. Inviare Va~ li a ~ll"erl i t o r e LUIGI POZZ I - Ufficio Po· t: ta.I e Succursale di ciotto - ROJ1:A .

NOTIZIE. DIYE.R.SI!.. Società internazionale di antropologia e psicologia criminale. I

1\.cl iniziativa cleJla Società iLaljana dj antropoJogia e psicologia criminale, i è riunita il giorn~ 20 clice1nhre u . . a Parig i , a11a prese11za d el M1nisLro ùella Giu s lizia, di nu1nerose n ot abilità d el campo medico e g iuridico fra11cese e di vari rappresenlanti cli altre Nazioni, la Società .~rancese di pro~ila ssi crimi11alc, allo scopo di discu.ter e u11a proposta dei prof. Di 'fullio-, relativa alla org·aniz' di antropozazione di una Società internazionale log·ia e p sicologia criminale. . J ~ opo !a r el azione d el prof. Di Tullio, d ella Il . Un iver sità di Roma, rappresen tante d el Ministero della g iustizia e d ella Società 1taliana di antropolog ia e j)Sicologia criminale, f11 d ecisa l a creaz~o.11 e d<!lla su<l<lelta Società inter 11azionale, e fu st ab1l1to ch e il su o prin10 con gresso aYr à luogo a Roma n el! 'ottobre 1935.

1° Congresso sulle llr1rcellosi ••inane e nnin1nli. : i t err à · dall 'll al 13 g iugno in AYign one; vi ~ 0110

invitati medici, veteri11ari, igienisti , alle:val ori amminis lratori. Il congr esso, posto sotto il J>al~onato dei poteri pubblici , del1e F acolt à (li me, d icina e delle Scuole di veterinaria d ella Fran cia 1 si occuperà rlella profiia·ssi e d ella cura della gr~Ye e11clemo-epiclerrtia, cl1e risulta in continua est en · io n e, e ricever à le con1t1 nicazio11i di p ersone o di e JJ1i inter essati alla l olla con tro la brucellosi . Verrà fa l ta t1n 'esc orsio11e fj11ule agli allevamen t i rl clla Carnarga. Tscri zion i e infor1nazioni presso il segre lari o ge1L crale cl el con gresso, Dr. J oseph Jullie11 , <1 irecteur d u cen lre de traj t ement il e l a Jì . O., J oyeti..c (Arclè<' h e), F'r anci a.

20 Congresso internazionale di neurologia. .\ Yrà luog·o a Loncira dal 29 lu glio al 2 agosto 1H35. ··ara11no presi i 11 esa111e qua llro argo111enti: epil e sia ; fjsiologi:i e patologia d el liquido . cefalo-r ac11idiano; le fun zionj d el l o])O frontal e ; l '1po lnlamo e il sjstema autono1110 cerebrale. l>er inforrnazioni rivolgersi al Dr. S. 1\.. Kin11ier \\il 011, Harlcy . lreet 14, Lonclon, Inghilterra .

Comitato centrale di studi sanitari aeronautici. Si è riunito a Ro111a, presso il Mi11ist ero d ell 'Aeronat1 Lica, pres iedut o dal Sottosegretario gen. Valle il Comitat o cen lrale di tuòi sani lari aeronat1' tj ci. T.~ran.) presenli i 111e1l1bri dc l comita lo st~ss~ , S. E. 11 p r of. De Blasj, il prof. padre Gc ~11 ell1, ~l co1npia11lo .Prof. J)ilancioni , il prof. Her l1tzka, il prof. Bn. lia11el li , i d ir ettori el ei eryizi sa11i I ari d el le tre forze ar11tnte, generali Franchi, Fal ~ o e colonnello ~Io11aco , i capi degli i stituti in ediro-legali pe r l '1\.er o11autj ra colon11ell.i Garg·iulo, Ball a, Porr u , l\!Iorsel1i. e inaggiore 'Ta1et li. La riunione r ive t1 parli colare irnporl an za per la 11 a tura deg li argome11ti in disc us ion e, fra i quali i problem i a·ttinenl i oi Yoli stratos ferici e .la d e ter11 1inazion e cli provvedin1enti atti a 111agg1orn1ente g·cneralizzare l 'id oneità al vol o dei candidali al pilolan-<YiO, in r elazione all 1es le11 s ion e se111prc n1agg·ior~0 ,1elle possibilità 111ilitnri e cjyiJi ò ell 'a viazio11 e.


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(< JIJ POL ICLI N l CO

Mostra italian3 - per il IV Cong1·e.ssQ i11ternazionale ospedaliero. In occasion e d el f\t Con g r esso juternaziona le osp ed alier o, ch a avr à luogo a Rom a n el prossimo inagg io, e ch e richiamerà nurn erose r a p1)resen tan ze d ei nlag·g·iori Stati, il Cornitat o promoto r e ha preso l 'inizi ativa, com e a bbiamo gi à d etto d i or ganizzar e una Mos.t ra ospedaliera , per la cui ~ea­ Jizzazion e il Sindacato n azionale i11geg11eri h a offerto la collab orazione e il locale n ecessario . L 'or ganizzazione proced e con nletodo e con alar.rità; attualmente si st a alles tendo la raccolt a n el r11at eriale ch e verrà esposto e che d ovrà dimos trar e agli st ranieri quanto ha r ealizzat o l 'Italia 11ell 'ulli1110 clecennio e' -prima d ell 'Era fascista . Di111os trazion e qua11to m ai opportun.a , in quanto è la prin1a volta ch e ha 111ogo un 'iniziativa simile cl1e p on e i11 rilievo l a nostra larg a attivit ?t i 11 proposito.

Prossimi congressi n1edici. 193:3. Ge11rtaio 2'7 - febJ)r aio H, Parig i : 15° ,Salo11e d ei tnedici . Galeri e <les Beat1 x- Arts, faub . Saint-Hon or é 140. Scgr et . gen er . : P .-B . J\llalet , rue Lecourbe 46, P a ris (15e) . F ebJ)r a io 23-24 , Corli t1H cl '.!.\ i11pezzo: Co11vegno per lo s1 udio d ella Luber colosi osl eo-articolar e. RiYolger si : prof . Carlo l\ti o lo11 , campo Band iern e vJoro 3011, Ve11ezia. Ma rzo 2-3, Praga : Co11g r esso d ella Sooietà t ed esca p er l a m edici11a inter11a e la rteurolog ia, d ella Cecoslovacchia. Segr e teria: Deut. l T11iYer s., 1\Ieni z. Klinik, Praha II 499, Cecoslovacchia. Marzo, d at a j11de t ., PaTigi: Rit1nione a n11u ale d ella Società d 'idrologia m eclica. Segr et. gen . : Dr . J . Galup, rue Bon ap·a rle 59, P aris (6e). Mar zo, d at a inde L , Mon tpellier : Riunio n e idrologica e clim a tol ogica. Segr ct . gen . : p r of. P. Pue.ch , rue Aiguillerie 32, Montpcllier . Aprile 8-11 , Wiesbad en : 47° Con g r esso leclesco d i ined . i n terna . Preside11t e: 1)r of . Schott 1nuller , 1\ l sterufer 33, Ha111l)urg 36, Gcrm a11ia. Aprile ì 4-19, Bologn a : 2° Co11gresso in ternazion ale di s lon1 at olog·i a. Segretario geu . : p rof . I\ . Bru _ n etti , via . San ' iitale 19, Bolog11a. A1)rilc: 15-17, Algeri. : gn Con g·rl' ·so d.ell 'A$tiOCiazion e cl e t g i11 ecologi e o~ l etri ri di lin g u a fr an cese. Pres. : prof. Laffont. .\priJ e 15-18, Nizza : 8° Cong r etiso fran cese d 'oto11 euro-oft al111ol og-ia . Segr. gen . : Dr . Au g. 1'ou r n ay , . r uc dc \ ' au g irard 58, P aris. L\J) ril ~ 15-1 . l\1a.r tiig li a (anteriorme11 te inde tto a Jla ba tì : 8° ( ~ong·re so 11az. fra11c. S'ulla Luber colosj . egr e l. ge t1.: G. ~[:1 son-, ho nl eY. Sai111 -Ger 111 Ri11 120, P aris (Gc·L Aprile 23, Lion e: (18° <~ ngresso d eJl e societ it scie11tifich e fra n cesi . .c\.priJ e, d nln i11de l. , llo111 a: Co n gre~. o i I al. di o~ l e tri cia e g i11 ecologia. Seg· rc l . : prof . C. i\fir h Pli, v ia X.X Sel ten1 bre 68, Ro1na. ì\1aggio 5-12, Ro111a: 4° Con g r esso in ter11a z. o peclnlier o. ,Seg·re lcria: Ospecl alc cli S . S pirit o, bor go di S. Spirito 2, Ron1a. Maggio 13-16. P arig i : 48° Co11g resso fran cese di o ftal1n0Jogia. Seg·r . gen. : Dr. R cn é Onfrn~- , ave" ue d c l a ~ ro t te-Piq u e l o, Paris \ -Ile. G i t 1g 110 7-c , l~orèl eat1x, (i-ior11at c or top edich e. SeQ"re ta r io: Dr . L. 1)ot1 ya11n e , r tte Snint-G en f>. 10:3, Borrl eau x. c;i 11 tr no 8- 10, S ;tl iP~ -d C'- Rt"'-a r11 : .J. 0 (~on gresso dell a

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• [i\.NNO

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Socie tà fr an cese di g·i11ecologja. l)res . e f fe~l l. : p ro1. (~ 11yot , Bordeaux. ' Giug n o 11-13, Avig none : 1° Con g·r esso d ell e brucellosi uman e e animali. Seg r e t. g ener.: Dr. JulJi en , Joyeu se (Ard èche), Fran cia. Giug·n o 11-17, Bruxelles : 3° Congresso internaz·. d ell 'aYiazion e a11itaria. Con1missa rio g en erale: J) r . Ch arl es ,Sillevaerts, chef fu Ser vice cle Santé d e l 'Aéron autique , Bruxelles , Belgio. Giug110 29 - Jug lio 3, Brt1xelles: 14a Sessio n e d elle Giorn ~t e 1nedicl1e. Segr et . gen. : Dr . Becker . . ru e Bélfard 141, 13ruxelles . Lug lio 22-27, Bruxell es: 39° Congresso d ei ine<i ici ali enis ti e 11e urologi della Franci a e d ei 1)aesi <li lingua fra 11cese. Segr et. ge11. : Dr. Comben1ale ,. Bailleuf (Nord), Francia. Lug lio 23-27, Lo11òra : Cong r esso i11tern az. su Il 'assicuraz ione-vita. Segr e tario : Dr. Otto Ma), Helhorn Bar s 142, J,ondon E. C. , lng·hilterra. Lug lio 29 - ago to 2, Londra: 2° Congres~o in ternazional e i1eurolog ico . Segret. gener. : S. A. l( inl1iC'r vVilson, M. D. , Harley Street 14, Lo11don .. ·L ug lio 30 - agosto 6 1 Bruxelles : 12° Congre~. o j11ter11az. di fa11n acia . Luglio, data inde l. , Londra: 6° Cong·r esso i 11ternazio·n ale p er l 'organizzaz . scientifica e la r azionalizzazione d el l avoro . Rivolg ersi: Ente Nazio, rtale It. per l 'orga11izzaz. sc ientif. rlrl laYoro, 10 Cesar e Battisti 131, Roma. . Lug lio, data inde t. , BruxeJles: 7° Co11gr e o j11.tc rn.azionale di m edicina infort11ni s lica e m alatt ie del l avoro. Seg·r et . g en .: Dr. Yer si11, r u e de l a YI011naie 3, Gen è ve, Svizzera . 1\.gos to 8-10, Bruxell es: 1° Co11gresso in ter11Dz. <l i g·astro-enter olog·ia . Seg·ret. g cn. : Or. Georgcs ]{rol1ée, rue d e la Con co rc.le 64 , J3ruxelles, Belg io. Agos to 9-17, ìVIosca: 15" Con g·i csso i11ter11 az. d i r i ~i olog·ia. Segre t . gen. : J) r . L . C. F eod orof, NCain P. O. l3ox 13, Le11it1g r acl , { . R. S. S . 0 ~et le n11Jre 2-9, Bucare~t : Co11g r esso internaz~ <I i tn rd ic irta e fa rrn ari a inilitarj . ,Segr et . gen. : C'O J . v' on cker1, Ho j). 111ililaire, Liég·e, Belg·io. Sctle111bre 9-1!5. NJelbourn <': 103a r i11nio11 e d e1· I '1\ sociazion e Mec (jca Briln11 nica. SeLte111bre 11-13, PJ01111.>iè res: Co,n g r esso inte r naz ion ale sulle t;O] i ti. Prcsid e n le: prof. P. Carnot. Se ttembre 14-l G, , -i l lel : ('A )ng·r es o internaz. su lla g·o tla e l 'acid o uric;o_ Scgr c l. ge11.: Dr. ì"Iauvice Bo igcy, Vitte I (Vosge '), t"r an cia. Se tte1nbre 15-~ l . Bud a p est : 9° Cong·r esso in·lt~r­ rtazion al e di ùern1a tologia e s jfilologia. Presirl en le: JJrof . Ludwig Neko111 , Buòap es l. Set te1nbre 20-23, Bruxelles: 4.° Con g r esso della Societ as o lo -rhino-l ari11golog ica latina. Segr. ge11.: Dr . Ch avanne, L yo n , Frél 11cia . Setten11Jr e. 23-25 l\Iadrid : 10° Cong r esso inter r1azional e d i storia clella i11eclic i11a. Segr et ario gen. : F . J avi er Cortezo, P alacio d e la 1\.caclerui a Nacio nal cl c Nledicina, calle <le _\rri e ta 12, l\il adri<l. OttoJ)r c 4 e ss.. Bruxelles: Riunion e della Societ à fTan cese di orlo1Jed ia. Ottobre 7 e s ", l~a-ri g·i : 44r Con g·r esso fr a11 cese di chirurg·ia. Segre teri a gen .: rue (l e Sein e 12. P aris. · Ottobr0 7 e ss., l)arig i: 30° (~ongre8so fra11cese <1 :urolog ia. Segret. gen. : Dr . O. P Rst enu , avenue d e Villar s 13, Paris. Ottobre, d a ta i11tle l ., Hologn a : 41° <~0 11 g·resso d ella Socie là i tal . di rnedicin ft in tern a. O ttobre, d a t a jndet ., .BoJog·n a : 42° < ~0 11 gres o clell:1 Socie tà ital . di chirurg ia. Ot t obre, d a ta ir1d e t ., Jlon1a: 1° Co11 g·r esso d ella

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:-:;ItìZlONE PR.A TJCA

Società internaz. di antrop0Jog·1a e psjcoJogia crj1ninale. Rivolgersi: prof. B. Di rfullio , piazza Ca'V our 25, Roma . Ottobre, dala ir1d rl., Parigi: 3i1. sessior1e annuale ..<lei medici elettro-radiologi di Jjngua fra11cese. Segr. gen.: Dr. Dariaux, boulev. Roch echouarle ~-bis, Paris. Ottobre, dala i11det., Parigi: 48° Congresso fran·cese cl '0.-R.-L. Segret. gen.: Dr . Flurin , avenu € Mac-J\ilahon 19, Paris. Ottobre, data indel. , Parigi: 22° Congresso an· nuale d 'igiene. Seg·r. gen. : Dr . A. Dujarric cle la Rivière, rue Dutot 25 , Paris (15e). OLtobre, d ata inciet. , P arigi: Congresso francese irli chirurg ia riparalrice. Segret. gen. : Dr. Dartigues, rue de la Pompe 81, Paris (16e). Ottobre, data indel. , Parigi: 9° Congre~so francese di s tomatologia. · Ottobre, data irLd et ., Parigi : 44° Congr e so fyéln( ese di chirurgia. Ottobre, rlala indet., Parigi: 14° Congresso cl ej rnedici e chirurgi ospedalieri. Ottobre, data indet. , Parig-i : Associazione dei Jnembri del corpo i11 segnante clelle l~acoltà meflich e statali. Dice mbre , data indet. , P arigi: Con gresso clella ·società di patologia con1parata. Epoca da fissar si , Bruxelles: 20° Congresso di rnedicina legal e e di medici11a social e cli ling ua ;francese. Pres. : Héger-Gilbert. Epoca d a fissar si, Cairo: 10° Congresso internaz. d i chirurgi:-t. Segrel. gen.: prof. Léopolcl Mayer , r ue de In Loi 70, ~ruxelles. Epoca e sede da fissar si , Italia : 2° Congr esso me~J iterraneo d'igiene. 1936. Luglio 27-31, Parigi: 2° Congresso interr1az. d 'igiene mentale. Presi de11te del Comitato per il prog r amm a: Dr . Ren é Charpentier, rue P eron11et 129, Neilly-sur-,Seinc (~ei11 e) , Fr3n cia. Ottobre 12 e ss., Bue11os Aires: 1° Co11gresso in.ternazionale di cultura latina. Presid . d el Comi' lato organizzat.; Dr. Gonzalo Bosch Arana, profesor titolar de medicina operatoria, Faculclad de ·Cienci:1 s !\iédicas, Buen0s Aires, Arge11tina 1 Ep'oca indet . : · 11 . Amsterdam: 2 ço11g r esso internaz. sulle malati ie tropicali. Berlino : Congresso internaz. lli oto-ri110-laringologia. Berna: 1° Congresso d ell ' UGione t erapeutica internazionale. Segr. gen :: Dr. G. Leven , rue de · Téh éran 24, Paris (Se) . Bordeaux: 9° Congresso dell 'Associazicne fran-1'e&e di p ediatria. Pres. : D.r. Rocaz. Buenos Aires: Co11gresso dell 'alimentaz1011e. Pre.-sjdente del Comitato: prof. P eclro Escu<~ero. Lisbona: ioa C'.10nferenza d ell 'Unione i11ternaz . . ,.·antro la tuber colosi. Segret. gen.: prof. F. Bezan·~On, rue de Monceau , P aris. Palermo (o altra città clell a Sicilia) : 10° ConJ!resso i talia no d 'ig ienf1. Parigi, otlobre.• 24° Congresso francese di me. clicj11a interna. l{oma: 4° Con g r esso internaz. di pediatria. Pre1'ic1ente: prof. L . ~olverini , R. Clinica pediatrica, . Rom3 (127). lloma: Congresso della Soc. internaz. di chirurgia orloped ica. Roma : Congr esso in ternaz. per Ja tutela dell 'infanzia.

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Wiesbader1: Co1tg1esso i11ter11az. sulla luce. Pre' iclen le : Axel Rey.n (Dan i 111 a r e .1) . 1937. Darcclloua, Ies le pasquali : 4° Cong·r esso dei der1natologi e sifilogr afi di ling ua francese. Pres. : Or. Milian.

Un po' dovunque. Un Congresso 11 azio11ale e11 er g·o-Iuturi s la-naturista si è tenuto a Genova n ei giorni 8-10 g·ennaio, n ei locali del Palazzo Ducale, sott o la presidenza d i Marinetti. Vi hanno partecipato varie notabili tà mediche. L ·archite tto Rosso ha parlato della casa naturi::;ta-futurista e delle st1e esigen ze igienich e. Il sen. Pende h a trattato il tema d ell 'ali1nentazione secondo l a natura dell 'individuo. Fu j11neggiato ripetutamente al Duce. In collegam ento col con g r esso sulla gotta e sul1·acido urico, indetto a Villel dal 14 al 16 set1embre, si terrà un congr esso sulle coliti, a Plombières, dall '11 al 13 setlembre, sotto la preside11za <lel prof. P. Carnot di P arigi . Come abbiam o annu11ziato, la Società Tedesca d i medicina interna si adunerà dall '8 all '11 aprile, irL Wiesbaclen . Le sedule d el primo giorno si terranno in comune con la Società per g·li studi sulla c ircolazione; quelle d el! 'ultim o giorno unitamente <1 lla Società di balneo-climatologia. La Società Lombard a cli Ost etricia e Ginecologia i è adunata il 15 novembre so tto la presidenza <lel prof. E. Alfieri. Furono fatte comunicazioni da: P . P erazzi, M. Repelli, F . Bentivoglio, F. Coll oridi, L . Roos. Dal 1° gennaio h a cominciato a funzionare allo ."tadio del P. N. F., g raluila1n ente p er tutti gli sportivi tesserati alle varie F ed erazioni , od iscritti ai Fasci Giovanili di Combattimento e Gruppi Universitari Fascisti, in regola col tesseramento an- · i10 XIII, l 'ambulatorio medico assistenziale della C.N. P. del G.0.N.I. Analoga al trezza tura è in cor so d 'attuazione per 1utti i centri sportivi più importanti d 'Italia. Il 6 gennaio ebbe luogo la solenne adunanza. inaugurale del R. Istituto Lo1nbardo di Scienze e Lettere, sotto la presid en za di S. E. Solmi , sotto. segretario all 'Eùucazione Nazionale. Si è fondata a Monaco la nuova cattedra di « dot. trina di salute d el popolo » ed affidata al dott. :-.chultze, commissario sta tale per i servizi saniléJri della Bavier a, al quale di recente si er a conferito il titolo di professore onorario. Il 18 maggio verrà celebr a lo il 150° an11iversario della fondazione dell 'Osperlale Generale di Vienna; il presidente d ella Repubblica inaug urer à un monumento del primo direttore dell'Istituto,, J ohann Peter Frank . Il Governo russo l1a proge tt::i lo la fondazio11e di un colossale cen tro òi s tudi medici, presso Mosca: sar à l 'istituzione 11iù gra11diosa e m eglio a ttrezzata del m onrlo. Si è l1ominata, all ' uopo, una commisione, la riuale si è r ecata a s tudiare le istituzioni T11ediche di Ne'" York. A quanto riferisce il prof. Nicolas I . Kram(}-


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IL POLICLI N I CO

dorsky, direttore dell 'Islituto di n1edicina speri1nentale di Leningrado, il Centro consterà di 8500 abitrlzio11i, dis tribuite in 12 eciifizi; occuperà 80 cllari di superfice; vi sara11110 addetti 3000 uomini di scie11za. Una caratteristica sui generis sarà la riproduzione, nelle case, di tl1tti i climi e di tutt e le altilltdini. Vi sarà u11a sez ione })er lo s tu<lio d ei rin1ed i popolari.

' [ANNO XLII, NuM. 3J

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GUGLIELMO CRISAFULLI Il 22 diceu1bre ti. s. cessava di vivere in Romar aJl 'età di 73 anni, l 'Ispettore generale medico a riposo, gr. uff. dott. GUGLIELMO CRISAFULLJ. Siciliano di nascita, fece i suoi studi a Palern10 , ove

AlJ a Casa del lì'ascio di ì\I ilano l ' 011. E. Morel li ha inaugurato il corso del] 'Is tituto fascista di cuJ lura su « Le lotte d el R egime contro le malatti e sociali » con una lezione sul tema: (( Organizzuzione della lotta antitubercolare in Italia ». La seconda lezione fu t enuta dal sen. L. Devoto sul tema: « Il libretto fascista di lavoro visto da u11 i11edico ».

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È stato organizzalo a fiiilano un ror ·o di log o-

))edi a e fonoiatria. diretto dal prof. E. Medea. Si è con1piu to inezzo secolo di vi l a della cc Rifo rma Meclica », fondala nel 1885 da Gaetano Rum lllO e ch e h a perseguito , sen za sost e, intenti no bilissimi. Cordiali auguri. Il prof. G. Zag·ari si è dimesso dalla direziouc medica di e( Rassegn a internazionale di Clinica e Terapia»; e ' a è stata assunla dal prof. G. Di Gug l iclmo.

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llicorrerranno nel 1935 i cente11ari delle nasci te di lla11vier (Lione), Benerlilct , Politzer e Chorslek (Vie11nn 1, Parkinson (Londra) , Ebert 11 (H alle) e il ce11le11ario della m ort e (li D·np'\.t)' tren (Parigi). In Francia l e F ederazioni di educazione fisica e di port eran o s tale inYita te ufficialmente, cori circolare che risale al 1932, ad esigere da o'g ni candidalo una. visita rn.edica, avente lo scopo di cl eterm i11arne le attitudi1li agli esercizi fisici. Alle visi le clovrebbe far seguito l a redazione di una cart ell a fisiologica e di una cartella di attitudi11e (cc fiche de performance n ). Ora l e Federazioni, sen' za contestar e l'utilità di questo provvedimen lo , t e1nono le spese ch e ne <ieri van o; perciò p ensa110 di affidare l e visite m edich e e la sorveglianza rl ei giovani SJ)Ortivi ai medici militari , i quali, nati.1raln1ente, pres lerebbero operA gratuita . .. La Corte d 'appello di Parigi, con sentenza d el 28 ot lo])re 1934 (pubblicata sulla cc Gazette d es Tri}-,unaux » cl el 24 nover11bre), ha riconosciuto la colpabilità di un chirurgo, dott. ~Iuller, cl1e , coadiuvato da due assistenti , aveva praticato un interven lo per ul cera gas lrica, din1enticando nello stoJnaco u11a compressa, ch e ft1 cs lratta dal prof. Pauchet dopo 3G g iorni. La operata, sig.a La Vagn ères, clovrà corri pondere gli on orari al Muller ; questi , a sua volta , è stato co11dan11a1o ni danni e inter essi , computati i.n i 2.000 franchi. Una gTa ve epiderr1i a di cli ssen teria è scoppiata in un popoloso sobborgo cii 1-okol1ama.

Da u11a relazione clel ·e11. Rotl1enberger al Senalo di Ainburao. ri sulta cli c in questa città era110 ·tal e ~ Lerilizzale e rese in1prolifiche 1439 p ersone. Il prof. Pes lalozza è s ta lo con1111e111ora lo all 'Accadc1nia di Medicina (li Parigi, nella seduta èl ell '& gennaio, clal presiclente <lol L. Sired ey. Mentre questo fascicolo va i11 macchina, vengo110 ado ltali importanti prov\-c"'rli111 enti nel campo ~ a11itario <l::tl Consi!rlio dei ~1i11istri.

.. ....

n . 26-10-1862 -

m . 22-12-1934.

co11seguì la laurea nel 1887 ed ove, i11 seguito, fu .1ssistente ordinario nella Clinica n1edica generale. d ella R. Università, dal 1888 al 1893. Egli ebbe cosi ct1.111po di formarsi una solida cultura medica e :-:cientifica, per modo che, dopo un biennio di as. ist entato presso il Laboratorio batteriologico della Sanità Pubblica, allora diretto dar prof. Lujgi P ag·liani , super ò b.r illantemenle il concorso per meclico provinciale, classificandosi 1° fra i concorrenti. Medico provinciale di Forlì, Brescia, Perugia e Ca ta11ia, sep})e dimostrare le sue eccezionali doti cl i ft1nzion ario e di igienis ta provetlo, esplicandourlle J)itt svariate occa io11i la più solerte attiYità. Scoppiala la g u arra , fu inviato nel gi11gno del 1915, in zon 1 di opernzioni cori funzioni ispettive presso il Seg·retariato g·enerale del Comando Supremo, ecl assegnato in serYizio alla Direzione di Sanità della III Armata, per 1t1tta la durata della g u erra. L 'attività da Lui spjegata in tale serviziopt1r tra di sagi e p ericoli, fu tale da m eri tare i più caldi elogi dei Comandi e il plauso d ei su1,eriori. Sl1ccessivamente, dal 1918 al 1922, fu incurirato clfllle funzioni di Segretario medjco-capo cieJ Cons ig·lio Superiore cli Sanit à, e nel 1923 fu non1inalo T~J)el lore generale n1edico, carica che tennr per qt1asi un d ecen11io, fino al collocam ento a riposo, per rag·giunti li111ili òi età e per anzianità di servizio, avvenut o 11el 1932, spiegando sempre u11 'at-


SEZIONE PRATICA

tività multifor1ne ed al.acre anche i11 questo can1po e rendendo servizi all'Amministrazione sanitaria statale . Appassionato in 1nodo eccezionale alla sua profess~one e al suo dovere, fu dovu nque apprezzato e stimato per la sua integrità, per la sua cultura, ·p er l a squisitezza dei modi e per la grande bon1à clell 'animo. Era decorato di due medaglie d 'argento di bene1neriti (lella pubblica salute, della medaglia al merito della Sanità pubblica, della Croce al merito di gu_e rra d i quattro campagne e di una onorifi cenza francese, attribuitagli durante il servizio })fesso il Comando Supremo. Sempre noncurante del pericolo e della propria persona, nel 1914 in .l\cireale (Catania), in occasione d el terremoto, accorse pronta1ne11te sul luogo d el disastro p er or g·311i zzar e il ser vizio sanitario , ine ritando i , p er il suo fermo co11t egno, la medag·lia d 'argento al valor civile. Patriota e i tali ano di salda fede , ad erì con entusiasmo al R egi111e, e la sua vita fu esempio <li r et1ilt1cline e di OJ)erosità. Alla m emoria di Lui, che lascia il più largo rimpianto fra i funzionari dell '1\m1nini strazione sanilvri 2. del Ministero d eJJ 'Interno, vada il commosso T. C. saluto òell a famiglia n1edica italj ann.

Si a11nu11 zia la morte, avvenuta a Losann a . di (~Es \R E, Ro t x , in e là <li 77 anni· egli insegnò per llLOlli a11ni clirtica chirurg ica in qt1ella l Tniversit à canto 11a Jr ; h a compiuto opera di pi onier e così n ella cura e h i1 urg ica dell 'appenrlicite , com e n ella chi· r urg i 1 poln1onare. La f 'acollà ì\ifedica di Roma ha subilo u11 'altra g r aYis ·i111a perdita , con la n1orle rli Gu GLJELl\ro B1L.\Kc10N T, ({e·J qua Je c i riservian10 cli d ar e una noti z ia bi og r afi ca in un prossim o nlln1er o.

127

RASSEGNA. DELLA. ST.!MPA. lIEDICA C. GA1'1INA. ~!orbo di ~ush111g . - C. BonsOT'l'J. 1~rattaJn. del gozzo con il i11etodo ·L uton. Rass. Intern. di Cl. e 1'er. , 15 ott. - D . TADDEJ. Il t.rattarTI . del prostatico. Riv !tal. di Ginec., ott, - R.. BoLAFFI. Ormon1uria preipofisaria nej tumori in~lirrni d ell 'utevo. vli ien. Kli11. T1ll och., 26 .ott. - RA~n. P ::i togenesi d e Il 'obesità. A n.n. It. di Chir. , 30 sell. - ;\!. DAINELLI. I Jso degli estratti di tessuti a Rco110 e1nostatico. Are/i. lt . di Chir. , ott . -- C. C1cEnr e " . GAH1a ELLI. \ rariazioni ciella gli cernia alimentar e indotta della dlcoolizzazion e clegJi . p1a11cnj ci: lenta liv i di cura d el cli ab et e n1ellito. San.g , 8. - L. BoUCHUT. \IIielo~i alc u ccn1ica necalcifica11te . Presse 1V!éd ., 27 ol l. - P·. VALLERY R .\OOT e al. La crisi emicrania è di origi11<.:! simpatica ? i\lfecl. J(linil~ , 26 ott. ,____,. R. I-IER.R 8T . L 'e11fisem a. - H. ScR OENEl\IIANN . L 'abjtttff inc clel funi.1re. 1VIu11cli . Med . lv'och., 19 ott. O. D1Es . TrattéJ m ento della nevralg·i :1 d cl trigemino. - R . STEPHAN . Magr ezza cerebral e. Journ . d e Jvléd. dc L·yo n., 20 o tt. - Nl11nero sull a luber colosi. Pat lio l ogica, 15 o li. ' -- /\.. GRA!'s 1. Sj)ecifi cità 1norfolog'ica clella cellul a t1 eopJastic r1. - I. Rrzzr. Associ azione di ca11cro e tbc. gastrir él . Arch. I stit. Bioclii m. ll ., ag. \ . S LA \JEno . Tn tossica z . '-i a fluorn . Riv. lii Cl. Ped., ott. - - G . .., ' ~P.\OLES L .t\dren aJina e g licoregolazione. P . ~CRIAPARELLI e A. [\Assr. Influenza Li ella tiroid e e d el timo sulla fosf a turi a e la glice111ia. l)rcn sa Méd. Arge1i t ., IO ott. - C. PATrf\o ~1AYER P. Dl. Il t erreno costi l u zio11a le nell a tbc . p o 1111 . 111ir:erv a lvled., 27 ott. -

Indice alfabetico per materie. Bib,Jiog·rafia . . . . . . . . . . . . . . Pag . Cerve]lctto ed ullivjtÀ <lelia n111 scol<1t.11rn )) ConJ1·os ii solforali: ricerche . . . . . . )) Contttsioni: J1ericoli fl ell 'irudinizzaz io11 r \) CHISAFtiLLI G. . . . . . . . . . . . . . )) Cronaca cl el 1ri ovim enlo profession ale . . )) Diabe le : con11)lica zioni nervose periferiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . ,, Diabete : diela ad alto contc11uto c]j iclr.t1 i di carbonj o cd effici en za in sulinica )) Diabet e : evolllzione . . . . . . . . . . . n Diabe le: lcrapia insuli11ica . . . . . . . n Eczema impe ti g i no so cl e l l 'orecchio : tra t lan1en t o . . . . . . . . . . . . . . . . )\ Eczema : Lratt am enl o . . . . . . . . . . Il Epatonefriii co1t pre~e 11z tt cli spiror h et P nelle uri11e . . . . . . . . . . · · li li Epnlop n1ie: prova rlel r osso Congo . . )) Es1Je ll or a ntj . . . . . . . . . . . · · . . F itol Pt'a pi cl d ell e fu11 zio 11i g hian do la, i . n )) J.'oruncoJ o~ i: te r a pia . . . . . . . . . .

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Istituto Naz . Fascisla d ella Previdenza Sociale : ai~ ti vii à . . . . . . . . . . . . Pag. 121 Nefrosi necrotica d a tripaflaYiI1a . . . . 011d e ultrasonore e loro azioni biolog ich e Organi di riproduz. fe1111ni11i]e : tera1)ia d elle· affezioni . . . . . . . . . . . . . Pancr eas : prova fu11zio11 ale n ell a secr ez . est e rn.:t . . . . . . . . . . Pren1unizion e . . . . . . . Radiodermiti: tratta1nento J-\egime d eclorurante: a bttso Sifil id e congenita ossea e arti colare : con t r ibuto clinico-radiolog ico . . . . . . . Tiroide: ricerche . . . . . . . . . . . . . 1'rasfusio11e di sangue : 1tuovo nppar ecchi o . . . . . . . . . . . . . . . · · Tubercolosi polm onare : affezio11i ch e la simula n J . . . . . . . . . . . . . . . ( Tr e mia : accidenti consecu liv i éld op er azioni addominali . . . . . Uremia nei n on nefropatici . .

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Dtritti di p roprietà riservat i. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n el Policlinico se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla Teclaz.ione. E m etata la pubblicazione di sunti di essi senza citaTne la fonte.

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red. capo. Roma - Stab. Tipo·Lit. Armani di M. Courrier.


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lL POLlCLINICO »

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Ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni:

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Dott. Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI

Docente nella R. Università di Milano

11· trauma . ne li a e ti oge·n e si del l·e~ ·m alattie·. . . .: . . _ (Rapporti clinici e medico legali). PrefaziQne di CESARE FRUGONI, Clinico Medico di Roma. ., . Perchè tutti i m _e dici n~ abbiano cognizione, riportiamo medica, su •1ucsto I il" o Jel prof. C1AMPOLINJ:

llno ,dei tanti giudizi

~spressi ,

dalla stampa

(( Questo « bel libro » · - come giustamente afferma il prof. Cesare Frugoni che ha voluto. del tare la prefazione al lavoro - « non interesserà soltanto quanti della speciQle mat.eria si occupano · come di loro particolare settore di studio, ma quanti sentono nella clinica generale sempre la dominatrice di tutti i p1oblemi ». Nei comuni trattati di patologia e di clinica eraflamo abituati a considerare nei 11ari capitoli anche il trauma nei molteplici aspetti della parola, quale causa di numerose malattie, ma nessuno aveva forse ,pensato a presentarci in un volurn.e organico, perfettarrtente inquadrato, il problema staccalo dagli altri rapporti eliogenefici, come ha /alto l'A. Per questo, la materia acquista quasi un aspetto r1.uovo, una omogeneità evidente ed un interesse par·ticolare. Merito questo dell'A., valoroso competente in trrrumafologia che col volume attuale conferma la sua fama di fine clinico e di più fine critico. Specialmente infer~ssanli i capitoli sulle cause morbose, sullo !sforzo con1e azione morbigena, sull'interpretazioni di lesioni od alterazioni dovute a sforzo sui rapporti fra ·trauma e tumori, fra trauma ed eTnopatie e malattieosl io-articolari, ecc. Interessanti ancora, i capitoli sulle affezioni cardiovascolar1' e polmonari, renali e digerenti trau·rr)aliche. E quesfc..t una ·nuova preziosa perla che si accresce alla collari..t dei manuali del Policlinico ». • (<ia (' La Cultura ~Jerlica Moderna», n . 12 del 31 dicembre 1932, Palern10). Prof. M. PAVONE.

Volume di pagg. XII-550. Prezzo: in brochure L. 5 2, rilegato in te"ia L. 5 8, pi1'1 le spese postali di speòizione. Per gli abbonati al « Policlinico », rispettivamente, L. 4 7 e L. 5 3 in porto f ranro .

.Prof. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Ir1fortuni nella R. Università di Milano

la Traumatologia del Lavoro nei rapporti con la legge (Seconda edizione completamente rifatta e ampliata.) Affinchè i signori ì\ledi\i possano edursi della granrfe utilità che lta questo volume del prof. Ciampolini, riporliamo i segu<'n I i giudizi espressi da Riviste Ila I i a ne: (( E queslo un libro che fa /es/o in materia, sia per la va.~f iliì che l'A. ne ha data allo svolg;mento, sia /)er la do/ Irina con cui questo è stato compiuto. Opere siniili fanno realmente onore alla produzione ~ scie1tlifica dr/ noslro Paese. Tullo il larg) campo della traumatologia del la1 ()1'0 è fraffafo nei 195 capi/oli di cui si compone il 1

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:gro."so ;.1ol11n1e; lo sludioso vi tro11a quin<li una guida ,,,,1;.,1a e sicurn nella f'ropria alfit'ifò profe.~siunule in ' ri9ut1rtlo a//'inforl 11nislica. Afa SOfJral ul lo in un can11>0 assai prulico è da no/are che dopo la tenue assicuruli11a a!Jricola, l'op_era della in/era classe dei me liri condo/li in que.~fa n1aleri11 è 11enula a1f rssere di surnma i1nporlanza e res1Jonsabili/1ì, spettando apn11nto al medico con<lollo riconoscere l'i11/orlu1tio, .sceverai ne il c11.~o <li frorle, descri11erne la si1ttomatul<1yia, ecc. . . Per i suritlel I i sani lari il voi urne <lei Ciam po lini, 1nen tre colma una lncu na nel In lei I eraf u ra medica, ri<sce <li prezioso aiuto fJralico e a"allo ai casi che ordin,1riarr1enle si pre.~enlano 11ell'e.~errizio professior1al~. L 'A. abi/11alo a Ira/lare la sua n1nleria sia dalla r11fled""a unir'e·r silarin che r1el suo e.~Prci:io quoti dia no, ha ri un i /0 in quesl o ln1 1uro n u 11'lerose osserv·1:ion.i przrl icolari corre.rial e da discussio11i sc1e11 I i fiche .sulle vai i e 11icen1le rin cu 1 quelle furono accom pagn ·ti e nei casi r>rat ici occorsi gli. 1..'alluale sl'con1la eriizione è staia altresl rifatta I"'' in/ero e nulevul1uenle an1pliata: la t'esle tipo· .grafica tla/,, ul l'<>l11n1e rlt1/ soler/e Editore romano, al quale martdiamo un plauso i1tco1idizio11alo, non ,pole1•a '' :-:sere più n1lit/n e rl<•coro.~a. (dalla r~ivisla « La Difesa Suciale », Roma, anno VII, n. 2). L.

E un manuale dPI la col lana del (( Policli,iico » destinalo non solo ai merli ci inf ortunisli, ma ai peri/i lii 1naleria inforlunislica, ed a tuffi i medici che sfJno chiamati a trait.are un. caso d'infortunio <t

:Sul lavoro . L 'A. rli11itle 1·011era iri due µarli: Vnu pri1na pnrle generale, in cui frolla delle ca11.~e IP!:Ì1 e e della inabilità al lauoro.. . /11 "'Ila parie è svolta lui la la materia dollri1111IP rlefl'infortunislicn. La configuraz1on.e med1co-le_gale del/ 'inforlunio e i suoi elenu•lfli, le cnuse viol( 11/i che lo def Prrr1i11ano; callse d~o~rline fis~co, chi111ico p.~ic!ti co. nyli effe/li rlell'in/orl11nio, cioè la minorazi one o la pPrrlila della cnpnc1la la1•ora/11 1a, e la ,JH•.~.-;il>ililà <li riatlalla1nenlo sia a 111ezzo della ctiiru1:yiu rifH1ratrice clte rlelle funziu111 vira.rie e dell'arlat1<1111<'11/ u f11n zi unul e sul qu,1/e argornenlo l'A. espone yli sludi e le conclusioni f>erso.n~li . . ~ella stessa ,/Jt11/ e / ' A . e.-:11011e anche la q11P.-:liu11e delle concause; conc,,t1s ! di les;oni e concn.11se .di inab1/1/~, la pr~­ ct·tlurn (H'I' / ,, li<111irlu zionr ri('i <lann;, lo scof'O, e la procedura de lle 11erizie e çlel l 'arb1lralo 1neri1co; si uri1a la si1111Ll.1ziu1te, le 1>res lazio1ti e le a4lulesiu1ii nella [Jrutica infortunisti ca, e cliiude lrallando della nec1 O.'iCU f JÌ<l . Nella se co n tla rn rl ~ l 'A. si 11<1 ia i I rn11n1i delle varie regioni e la 11al ulazione d~i loro danni lavorali vi ag I i r ff e11 i <I e11 a le[] g e su y I i in f or l un i . . . . 1 Jn co mple.<:so è un libro rt•11'111rnle ulile nell' e.~ercrz;o giornaliero riegli infortuni sul la~ oro, in cui l ' A . l1a riu n it o il pregio d ella r1rali cilà a quello di una esposizione breve e cliiara della parle dotlrinale ». (rl nlln fij,·i s tH <1 La Cullurn. 1\l<'dica Alutlernn )), an11n \ L, n 8. 1•ah' rn10). G . ç1~1~111"NA. Volun1 e di pagg. XXIV-J004, ri l(•gato i11 lt>l:-t . Jlre110 l .. 80, r>iil le spese postali di sped1z1one. 1

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Roma, 28 Gennaio 19~15 · Xiii

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Num. 4:

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·fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

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REDATTORE C APO: PROF.

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CESARE FRUGONI

Clini'CO Medico di Roma

SOMMARIO • ..._ezioni: G. Jona: C',oonmozione midollare: sindrome paraa>legica intermittente. Osservazioni cliniche : L. Ficacci: Emoglobinuria da iplasmoohina. Note e contribu t i : G. Zappalà: La colecistogra fia nei dirubetiioi. sunti e rasseg ne : OFTALMOLOGIA: H. B. Stallar: Glaucoma. - P. G. Dogne: La ~ura della coni.giu ntivite. V. Acoardi ·: Occhio e ghiandole endocrine. - FEGA'IO 11 v1E BILIARI: Biicher e 'Lozano: La car'lta topograJica del fegato . ....- L . Hess : La sindrome itterica nella cir• :rosi atrofica. - L. Jacchia e F. Rapuzzi: Sulla dia· gnosi precoce dell'insUJfficienza epati-0a. La crisi emo<ùasica da estratti di fegato degli epatopazienti. J. Lauer: L'efedrina in. terapia e sopratutto negli 1:1tati di choc negli epa;to-biliari. - 'MEDICINA D'URGENZA : M . Nicloux e R. Legendre: I soccorsi d'urgenza agli a sfissiati. - Servantie e J. Viéro.z: Organizzazione della trasfusione sanguigna d'urgenza con il sangue , conservato. ~' attualità ter apeu tica : D. H. Kling : Cura della miosite, artrite e disturbi della circolazione periferica con J'istaanina sornrninietra;ta per mezzo della cataforesi. - .A. Touraine e B. Menetrel: Una nuova terapia antiJDfe:ttiva: ;l oal'lbon e intravenoso.

LEZIONI OSPEDALE

S CUOLA

DI

CIVILE

MEDICINA

DI

.PRATICA.

VENEZIA

((

A.

MINlCB ))

Commozione midollare : sindrome paraplegica intermitt ente. L EZIONE

del Prof. G. JoNA, ffii,•dico primario

Il malato che vi presento, M. G., di 56 anni, V'iaggiatore di commercio, non ha precedenti fa1nigliari degni di nota. E uomo sobrio, laborioso, non fu luetico. Sposò don11a sana: ·hai qu~ttro figli vivi e sani. Nei suoi precedenti morbosi, vi è la malaria oontratta due volte, l'una· a . 20 anni , e durò tre mesi, l'altrà a 38 anni, in guerra, e durò due ·mesi. .Successiv·at:nente :Qel :i.916, in trincea di' montagn.a, dopo di · esser rimasto per dieci giorni blocca,to dalla neve, riportò grave congelamento ai due piedi, con minaccia di gangrena fino a metà (lella regione metatarsica: uscì dall'ospedale dopo sei mesi, an~ora con dolori che gli impedivano di toccar terra coll'avampiede, e che poi len1amente cessarono. Dopo la guerra, riprese la sua vita, in perfetl« efficienza. Alla fine dell'ottobre u. s., in una n (\tte oscura mentre per i suoi affari, correva in

Divagazioni : R. Bordier: Reazioni paradossali in biologia. Notizia bibliografica. - Cenni bibliog rafici. Oiscussi'1ni importanti : Sulle complicazioni nervose delle febbri acute ed · esantematiche. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirurgica di Bol ogna. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: .ln.fa.rto miocardico senza dolore. - L'aritmia ·extrasistolica dei vecohi. - La stenosi 1nitrale con edema polreonare. - I l fegato ed il ricambio idro-carbonato nei cardiopatici. - Nell'endocardite acuta. - La claudicazione intermittente. L'O'Perazione di Matas di fronte all'arteriogra;fia. - La cura dei tumori dei vasi sanguigni e linfatici. - SEMEIOTICA : La percussione del torace. - NOTE DI DIETETICA: Le frutta nel regime dei diabetici. - MEDICINA SCIENTIFICA : La crisi di imiruvzoli nel periodo critico di certe malattie. - FORMULARIO : Nella rf orfora grassa. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. . Nella vita professiona le: Servizi igienie<>-sanitari. Cronaca del movimento professionale. - Concorsi. Nomine , promozioni ed onorificenze. Not izie d iverse. Ra ssegna dell a stampa medica. I nd lce alfabet ico per materie.

bicicletta lungo il Terraglio, cadde in un .fosso profondo battendo violentemente il dorso contro il ciglio. Perdette la conoscenza,, fu raccolto dopo 1nezz'ora da passanti e trasportato al vicino Ospedale di Mestre. Riacquistò la conoscenza dopo alcune ore. All 'ospedale fu constatata contusione grave al ,dorso, impossibilità di reggersi in piedi, debolezza estrema nei movimenti degli arti, vivacit~ . del riflesso patellare, ipoestesia grave agli arti irife. . r1or1. Riprese lerttamente la capacità di reggersi e d i n1uoversi : rin1ase tre mesi in Divisione Medicél, poi per vasto ascesso da iniezione alla natica d. passò in Divisione Chirurgica da cui u scì il 23 gennaio, atto a reggersi ed a camminare da solo benchè a passo un po ' lento. Il giorno 23 febbraio mentre era in istrada, fu colto da improvviso senso di debolezza e di formicolio agli arti inferiori per cui solo lenti simamente e con grandissima pena riuscì a port.airsi sino a casa, ove si distese a letto, in iner zia pressochè assoluta degli arti inferiori, da cu i. con energico massaggio con sostanze aromatiche, potè in breve riprendersi. Dopo alcune ore, uscì nuova1nente per recarsi a casa sua, IDéll improvvisan1ente sentì nuovamente manoorgli le gambe, cadde bruscamente, battendo l'occipite contro terra, perdet te i sen si per pochi minuti, fu trasportalo paraplegico nella nostra saJa .


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« JL POLICLINI CO » •

Lo stato presente di allora, porta: i11dividuo in buone condizioni generali, in perfetta coscienza, funzioni viscerali n ormali. Non ha soffecolle . . r enza tranne una dolenzia in sede lombar e, aJ1'altezza della 5a lombare, ~he si esagera alla pression e e eh 'egli in modo preciso fa risalire all 'ep oca dell~ caduta n el fosso del settembre ultimo scorso. Il r eperto fisico del torace e dell 'addome è negativo, urin e n o!·1nali, apiressia, pressione· della r adiale al ~achon ~I. 125, med. 80, mm. 55. L 'esam e del sist em a n ervoso è n egativo nel ca1npo della inner vazione cerebrale (pupille isocorich e n ormaJmente r eagenti). Arti superiore e tronco: inotilità e sen sibilità normale. Riflesso epi-ipo gastrico, conservat1. Gli arti inferiori sono in posizio11e di abbandon o: posson o eseguire t11tti i movimenti 1na con u 11 1nini1no di en ergia. Il riflesso patellare è pr esente, esagera to bila1er alm e11te. L 'achilleo normale a. d . torpido a si11 . L'alluce è dai due lati in flessione dorsale lieve: si f)TOvoca lieve Babinski, collo stimolo plantare. .. Il malato non riesce assoJutarnente a reggersi in piedi : appena falto scendere, e p er quanto sorretto, t ende a cader e pesantemente. Vi h anno alter azioni . di se11sibilità evidenti ai piedi · e alla gamba ~ino al 3° inferiore della coscia, con distribuzione simmetrica, e sempre più intense andando d alla p arte centrale alla parte dist ale dell 'arto. Tutte le forme di sensibilità sono colpite, e n ei tr atti più dist ali vi è anestesia completa, più es tesam ente (superficie anterior e e poster o-est erna della gamba sin. e avampiede destro) per il dolore, m e110 estesam ente (a1vampiede bilater almente) per il caldo ed il f.red do, e an cor m en o est esam ente (estremità digi, tali) p er il contatto. Le sen sibilità profonde son o alterate soltanto alle estremità digitali , per le ar t icolazioni m etat a.r so-falangee e inter -falangee. Non vi son o turbe gravi degli sfinteri ; però di tratto in t r at to vi ha qualche fatto di modica • • • • 1ncon t1nenza or1nar1a. Orine n ormali. Reaz. di \Vasserrnann 11el sangu e n egativa. LéL puntura lombar e (22-3) diede liquido lin1pido ; press. iniziale al Claude 30 cm. (dopo compr. delle giugulari 40), terminale ~8 (posizione seduta), albumina 0,25 %0.; g1ucos10 1 ·%a· . ' linfociti 2,7; Reaz. di Wassermann, n egativa. L 'esame r adiologico della colonna lombo-sacrale nulla dimostrò di patologico. L 'amma.lato, sottoposto a m assaggio, ad iniezioni di stricnina, a coppettazione della regione lombar e, cominciò a miglior~e dopo i primi giorni di degenza : dopo dieci gior~i , riu.sci~a a reggersi stentatamente da solo, po1 com1nc1ò a far qualche passo col bastone ; e dopo quattro m esi (il 16 giugno) potè uscire, con deambulazion e regolar e, r esiduando solo una notevole facilità alla st an ch ezza . Attese al lavoro, camminando un po' faticosam ente, ma senza appoggio ed anche per due tr e ore. Ma il giorno 7 ottobre fu col lo n~ov amei:ite d ai i1nprovvisa impossibilità di regger si , seguita da rachialgia òor sale, cadde river so, fu raccolto e tr asportato qui, e ora . lo troviamo nuovamente pa1

[A NNO

XLII,

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raparetico nelle stesse condizioni di quando è e 11trato nel febbraio. Non vi ripeto un esame obbiettivo che è identico al precedente. Vi aggiungo solo che la puntura lombar e eseguita i1uovam ente il g. 14 ha dato liquido limpido, acqua dì roccia , uscente a zampillo co11 caratteri eguali a quelli dell 'es. prececlente . Oggi, dopo 8 giorni dal! 'ing resso, egli con1in cia appena a r eggersi, ed a far e qualc he passo da solo. Vi prego di osser.va.re la s ua deambulazione, stentata, a piccoli passi, traballante al m enomo ost acolo, se1npre in imminenza di caduta, e ch e dopo 8-10 passi ahbi sog·n a di un sostegn o per uo11 cader e.

Ed ora ria ~ umiamo il caso: Un uomo di 56 anni , sano , in piena attività di lavo ro, cade violentemente in un fosso, hat:.. tendo colla r egione lornbare contro il ciglio : l1erde la co 11 osoon za , s.i risveglia con para1)ialresi• grave. Guarisce loota mente: dopo un m ese è pr~ nuovamente da perdita improvvisa degli arti ir1fer.riori, cade a terr a. Riesce a riaver si , m a il giorno dopo ricacle ed è aiecolto da noi con para paresi di sen so· e di moto, di cui 11uovam ente m a con grande lentezza g uarisce all ,infuori di ogni tratta m ento sipecifico e re. iduar1do u·n a m oderata esaurib1ilità al cammjno. Dopo 4 mesi , durante i qua1li ha ripre·so it lavoro, ricade una terza volta con la tes ~a improvvisità , e coll'ide,n tico quadro , e attu~ l­ mente do po otto giorni di degen za osp edalier" . tende ancora una volta a riaversi ; com i11cia . " r egger si da solo, ed a fare a !!rande stento qualch e passo se11za app· o ~aio. Quale di agnosi far emo P D 'ordinario u11a si11dro m e pairapl~i ca c i r•tette a d immediato co,n tatto con una di cus sione diagnostica, di sede e di natura, di n1J·la.ttia midollar e; ed è piuttosto frequente oh e i criteri n1rmeros i e sicuri che sogliono guida re su qu·e sta via , co11ducano a g·iu1sta e rapida conclusione. 1\fa vi è qualche cosa n el cas o nostro c h e fri pone, ancora prima, di fronte a 'PT?bleJ!li p:e: giu1dizial1. Molteplici~à di elem.enti ezio.logJc~ ri.ell 'anamne ·i insolite e .gravi allternative d1 decorso della ~indro1me in corso, ci fanno chie~ dere: si tratta di sindrome funzionale od or ganica? se è organica sarà di sede crJn~rale -0 periferie.ai ? di o·r igi ne r ooente per la violenta ~duta nel fosso , o remota, legata all''antico congelamtmto ? o di origine combinata dell'uno e dell'altro momento eziol'aigico? . Considerando i fatti nelle loro grosse 11n~ei. e attenendoci agli elememti eziologici del primo P'e rio1do di q'!esto quadr?, apparso un anno fa quale immediata successi~ne del tr~uma , sarebb·e a1ffatto naturale che noi pensassimo a un fo colaio di emato,m ielia determinatosi alJl'altezz<\ del rigo nfiam ento lombare: nè vi sarebbe a l 1

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cuna difficoltà ad amn1etterlo anche se, com e riel caso nostro, malilca ogni lesione della teca ossea. Ma il quadro d el}' emorragia midollare, variabilissimo a seconda di sede e di estensione clell 'emo,r ragia , vario n el suo decorso successivo, sappian10 pe-rò ch e è di ben diffi cile r isoluzione: suo l lasciare d ei pos.tumi irremoYibili, e potrà n el seguito. per lf evol112ione stessa del focolaio emorra g ico, det.er1ninar e con1~-:·li ca­ zioni, aggravamenli a l qt1adro primitivo·, ma non su ccedE-Tà ma i che p roce da con alternative così im1)on ent] con1e quelle d el caso n o. . tro , tra inigliorarmcnti , ch e ra~ e 11tan o la g t1 a · rjgione e peggioramenti cll r fanno rica d ere i1ella imp,o tenza. · P er ciò l' ematomielia è da escludersi. Più conforme al quadro atluale, costituito, da sin·dromi aittenuat-e, e all ' andamento a ricadute, . ·a r eb1be un gìudizio di e·n1orrag·ia, a p·oussée s, d ella leptomeninge spi11ale. l\f olti elem enti arrr1onizzereb·b ero con questa diagnosi, ma ve n e è uno oh e basta a m etterla fuori di disccussion e e cio·è 1a p1r eser1za di un liquor limp,i do, ed inèolore, senza1 lraccia quindi di em orrag ie attuali o pregresse. Si p uò pensatre· al] ' aracinoiidite si ero sa spinale sotto fo'fma di' cisti siero f'a, illustrata I 'anno ~corso da Barré alla Riu ltione inte)rn azionale di Neurolo gia1• Essa sareb·l)e capace, eco11do la sua descrizio.n e, dj dare una par(}Jpfegia discontinua. ~fa rico·r di'.a(rn o ch<= 11el caso n ost.ro il liquor fu norn1.ale (e ciò sar ebbe an.c ora con1patiJ1ile colla de8crizione di Barré) ma sopratu tto ch e la prova di QuE:cken~ tedt fu n ega tiva, (la pressio·n e d el liqiior, colla compressioJle d elle g iugulari, salì ra~Jtida­ mente d al 30 a 4:0 cm ., al Claude) e1 ciò poco é:orrjsoo·n der ebb1e alla co·m pression e midollare . eser citata i~ pure d a una cisti sierosa. Altro c1uadro pos,.sibile sarà la c·o·m mozi o1n €' lnidolJare, meno g rave d ell 'e1natomielia1; anch e essa però co n fi sonomi'a b en in quadrata : e difficilm ente comp.atibile colle alterrnative o colle gravi ricadute cle.J ra!so nostro. P erò sulla comn1ozione midol1lar e (poich è Vi dice sub·i to ch e è a questo concetto, eh 'i o ~ento da ultim o di dove rmi accosLar e) intend o trattenE:.Tvi più avanti. d o,po aver . barazzato la via di tt1tte qu elle rultre pos ib ilità diag·n ostic]1e che sorgono da questo eJ~,rri·enfio, c.osì i1nportarn Le. ri el ripeter si a cce.ssio·n ale del rr11adro p~rap1l E.ig~CO. Questa varia vicenda nella sin .. clrome parapl egica , tre volte sttJalhilitasi , tre ,~oìte ridottas~, . è b en esso l 'eleme·n to oscuro inesplicabile n el d ecor so ·del nostro malat o. Rimane. semprE.• che il traUJIDa è al11'originP clell'and.amento. Ivla cr11c·~to -;tretto rap11orl o fra trawna e quadro ni orbo o. c he do vremo tener presente fino all 'ultimo di questa nos tra dif'c ussione diagnostica, non esclude pE.'rÒ, anzi in1rp<)ne, ch e do bbiamo frattanto scorrere tutte le possibili · forme di pa r ali i i11termitte11ti o .11eriodiohe che ci sono offerte dalla patol'Ogia. poioh.€ non ci è Jerito esrlude•r e a priori ch e 1

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il trauma le abbia 111esse in evidenza anche se f0ssc' fuori di og11i possibilità eh' ~so le avesse. diretlamente determinate . Queste alternative direi quasi ip:ara,dossa1li, ci spi11go•n o a sco·r rer e le v·a rie pos ibilità morbo!'e di carattere funzional e . E anzitutto, si t:r.-attn forse di una, paralisi' ist erica, espressio,n e · di nna nevrosi traun1atica, scatenata dalla .g·r a, -e caduta? " Troppe cose sta11110 contro la nevrosi e cioè: I.a co•stanza del ({Uadro· sintoim ,a tic,o , la riet1ta r)roporzione e d egual e di strib·u zione di fatti n1oto ri e sen sitivi, la presenz.a di sinto·m i cer t~meinte organic i, co·m e il Ba])inski, il modo c-0n cui'. o·g ni volla si s tabili. ce il miglioramento ch e ·è lentissin10, p rog ressivo e r ego lare, 1a m an canza .dj og11i stig mate isterica, sia somatica o~e p icl1 ica1 Qt1ando poi t eniamo prÉ1ssnte lo stato d 'an i;mo del pHziente, i] qua le è uomo equilibratissin10, r.h e non ebbe n 'h a in cor so alcuna contes tazione di ordine assiourativo, che è scevi·o di ogni EJlementp ' di car attere person·a·le ch e pos a. con sciam einte ' o i11 con sci.arm ente eser citar e az;io,n e suggesti,ya . ch e ha bisog~o urgE,1nte e desiderio vivissim o di rito,r nare al su o lavoro di .agemte viaO"gi.a'to,r e, concludiam o ch e tutto sta contro il g iu àizio .d i paira lisi isterica.. Potremmo pen sar e a d un fen omeno fun zionale, intermittente, su fondo n ettamentE' 0rg·Ml.ico , quale è la me_iopragia arterosclero 11ca; ma un tale fenomeno , .a n alo1go· alla claJ1djcaz_io11e intern1il tente d el cavallo. è fugace. r<='d e fl d 11n ripo,so n1inimo f:.Ì t~~atta l;Je·r 10 più di ' 'ecchi oh e in1provvisan1ente senton 0 mancare le gambe e- cadono a. terra comE: u11 paraplegico, ma qu.asi app1ena caduti. si ria:Jzano e ripren clon o ]a loro andatura strascicaltél 1

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Qualch e volta la meio•p r acia ~i manifesta1 in c jrco,stanze diver se : un in·dividuo di età alnro-r gio,ran e o fresca , n1a ch e· C0\ a un 'arterite sjfi]itica, cerebrale o s·pinale, può avvertjre d ell e .pare~t osi e e dei deficit di ~enso e. di m oto a .distribuzione o . E.m i- o para-pareticn. e il fatto può g iunger e alla in11Jotenza co·m plet a, ma ch e anch e qui ·i ri1)renne completamente .e r ap·iùan1ente 1 percl1 è ~o:vuta ad isch emiEJ teirritoria1li per una ir r oraziqn e insufficioote ma n on so•p pressa, e ch e quindi trovano un sollecito compenso , ]Jer m eccanismi che in questo momento è in11ti]e appro fon dire. So·n o avvertime11ti , p.Yodron1i, d el fatto ch e'. se non riconosciuto e curato si stabilirà , a distanza più o m eno b1rEJve, in modo definitivo. L 'uno e l'altro tipo· di meiopragia è da escludere 11el .i1ostro malato, in cui 1'anamnesi, la reazio·n e di Wassermann , n egativa n el san gue e n el liqt1or la retroces ion e dei fatti avvenuta . due v~lte, senza trattan'ìento spec i]ico . concordano per far escluder e r l1e la lue , siH direLtan·1ente ch e indirettamt.nte, d et ermini n conco,r ra a d eterminare Ja sindrome. •• 1

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Un altro lipo di paralisi interIUiÌ.ttente nel C<1.mpo funzionale, ci ·è offerto dalla paralisi piriodica famigliare. Qut.'Sta è una fonna, sing-olare rara, di oui io stesso bOO 30 anni fa ho illustratoi i ,p rimi casi osservati in Italia in tre gio>vani fratellj della1 camJ>iagna (~rossef.ana (Riv. Veneta di Se. Mediche 1905). È uria forma di paralisi flaccida , pro·b abilmente autotossica, che decorre in determinate circostanze, o dopo u·n a lunga fatica, o dopo un so.n no rpro.Jungato, o dopo un digiuno alnche breve, o dopo un coito esauriente. La paralisi ora è general1iz;i;ata, colpoodo arti superio·r i e inferiori e tron... co, ora, più raramente, i soli arti inffJriori. È sempre l'egata ad uno stato costituzionaJe, è C·<'ngenita e per lo più famigliare:. la paralisi è accessionale e della durata di ore~ Ne1 caso attuaJe, la paralisi non è flaccida, no·n ha caratteri costituzionali, ha la drurata ci; settimane, sco•n 1pare con grande lentezza : sotto nessun aspetto risponde a~I tipo di cui J)arlo. Un altro qt1adro a cui do bbiamo pensare è quello della miastenia grave pseudo-paralitica di ·Erb, forma che può assomigliare al' caso Jlvstro, perchè caratterizzata ancih'essa dall n e$frema esauribilità (apocamnosi) dE:ll 'energii.<1 muscolare, dalla gravissima, mortale, diminuzione di essa ma non però da veTa parali·s i ; perchè anch'essa (come per primo ha dimo~tra to Goldflam, e poi osservaro,n o Opp·e01hcfi:m , Bernhardt ed altri) 1>uò avere delle remi&sio1n i , qualsi :1·p parenti guarigioni che possono dura:e mesi ?danni. ·La forma è rara: però proprio 111 quest anno 110 potuto 1p resentarvene un caso nel m8.lato Pad. .. il quale aveva avuto un att:lcco gravissimo 5 anni fa, poi si rimise ill ' C<)ndizioni discrete, e lavo1rò (per quatnto cor capacità ridotta) fin chè ne11 'inverno· scorso, po·i iicadde e con fatti così gravi, ohe da es.5i fu condotto a n1orte. !Bulbo e m,idol~o so·n o tuttora in corso di esam8 presso il n.o stro seitto·r e prof. Fabris. Ora possiamo· n et ca ·o a ttua1le pensare al1 n miaste11ia grave? ricordate ohe i· fatti di debolezza m·o toria non riguardano che gli aTti inferiori e non diedero alcun acoc-_mno b1u lbare: ora invece per la diagnosi di moirbo di Erh la compartecipazione del bul'bo è essenzi3le Inoltre la pare si moto·ri.a si accompagnò nel r1ostro malato a l1aresi di senso, ciò che non 0 nella forma di Erb, ed infine la paresi del ttostro ma.lato .tende alla forma spastiaa con una quache esagerazione dei .rifl€Ssi e accenno al iBabinski, mentre i1ella malattia di Erb 1a forma è flaccida., con dim.i nuzio·n e o assenza di riflessi. · Sono convinto che tale diagnosi è pure da ~eludersi pel nostro malato. . Ed esclud~Tò da ultin10 un'altra forma di i1nprovvisa e transitoria impossibilità di reggersi, e cioè la cosidetta. cafxttplessi che è dovut:t ad impro~isa perdita del tono di posizione per una turba diencefalica. Essa ora si al1

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terna a crisi di na1rcolessi, ora no, ora è considerata un _ equivalente epilettico, ora· no, al•itualmente non è associata a perdita della ·conoscenza nè ad a.lter@ion i di energia muscolare nè della sensibilità. Ma questa forma, si presenta quasi S6ID·p re • • • • • • • • nt:L giovani e nei giovan1ss1mi; e per questo , e ·peirch1è è di natùra sua fugacissima, e per·· ch è è difficile non si accompagni a qualche altro feno·m eno di origine diencefalica, non può affatto essere presa in con&iderazione nel caso :nostro. 1

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* ** Percorsa questa via, pare a n1e di aver esclusa e la forma, organica, a lesione irreparabile che poteva esser invocata in causa deltl a im1nediata successio·n e del trauma, e tutte quelle f:orme funzionali, ora più ora meno gravi ohe 1)oteviruno invece presentarsi a render ragio·n e nella periodicità della forma. E allora ritorno a quella forma che cJhiamerei, per ragio11i che Vi dirò to·s to, intermedia tra le forme funzio·n ali ed organiche, cioè a~la comm.ozione midoll01re. Commozione è una parola che risponde bene al concetto di u·n o scuotimento grave dell'organo, il quale senza subire lesioni grOSsolanamen te apprezzabili, è però turbato o nel suo equilibrio molecolare, o nel·]ai sua struttura staminale, così da risentirsi fortememte e taloir a prolungatamente·, e in forma cosi crua·n titaLi,ra che qu,a lìtativa, nelle sue mani festazioni funzionali. Ogni viscere ha un suo quadro· c.0 mmoitivo·: il cervello ed il midollo hanno il loro, e ognuno ha una sua vasta letterrutura. Vi dissi ohe 1a ron1,111ozione è un quadro intermedio o di transizione 1p erchè ha deil funzionale e ha dell organico, perchè può essere fugace e può esser lunghissimo, perchè talora hai, e ta·l ora non ha, · un qualdhe riscontro anatomico dimostrabile. e:iò spiega perch·è le 0pinioni furono cosi diverse su.I significato patogenetico. della commozione: da Charcot e la sua Scuola ohe videro l1ellia rai~tva..y- spìne una1 semplice nevrosi 1.ra1uriatica, manifestazione di un'isteria laten te, sino ai moderni che quasi unanimemoo te ne fanno un quadro essenzialmente organico, con lesioni di fibre, di cellule, di nervi di n·e·v roglia. di eper1d1ma le ~io11i che sE>ron do a1c1mi sono sempre dimostr:tbili . e sec..ondo alcuni addirittura s.pecifich&. Ma anche . per . oolo,r o che hanno descritto tali 1P-810ni, ·eg.se l1Bnno dei caratterj oarticnlarissimi, che le differenzia da quelle dei processi org=1nici propriamente detti , de1la vasta patologia del midollo. .Cosi è ~etto ahiarar lnen te che le piccole emorr~oie non possono essere paragonate affatto ad una vera ematomielia_, e si limitano a una mi·g razione di emazie nelle guaine di ·virchow~Ro1bin. . E le .alterazioni delle fibre sono così tE:nui che possono sfuggire a11che all, esame istolo1

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gico o rendersi riconoscibili solo con uno d eterminato fra i metodi in uso, talora per es. solo col Bielcbowsky .· Qu€JSte alterazioni si pre&entano in forme particolarissime, talora bizzarre, ed hanno poi questo di particolare, secondo iF 06Tster, che in ogni singolo territorio · coJpiLo, moltissimi degli elementi· rima11gono conservati. In quanto alla natura . intima del processo i~tologico, le descrizioni sono un po' varie, o piuttosto ciascuna tende a metter in rilievp l'uno o l'ailtro dei tanti elementi che lo costituiscono. Per taluno. il carattere della lesione commozionale è il rigonfiament.o eden1atos-0 delI'ia~opla~ma del cilindrasse e della- cellula TJervosa, ed in causa di esso le neurofibrille sono sepairate le une dalle altre, pur conserv.and~ integrità anatomica e capacità funzior1ale. Schmiaus invece crede, ohe qua11do le alterazioni commotive sono gravi, sia proprio i] cilindrasse quello che è collpito dalla necrosi. rimamendo intatta la guaina n:iielinica. Questa disparità di reperti obbiettivi. provenienti ·tutti da osst-Tvatori degni di fede, dimostra quanto varii possano essere gli effetti del trauma, anaton1icamentE' e quindi funzio·· nalmente. _.\ggi!lngeLe ancora che tail ora. le alterazioni commozionali si presentano quali focolai piccolissimi di necrosi irisul'Oire che per taluno sarebbero caratteristici della commozione spinale: essi si presentano indipendenti da ogrti J oca 1~zzazione va~ale, rt1.entre sono costitr1iti da distruzione di tutti gli elementi del tessuto, compresa la nevroglia, così da dar luogo perfino a fom11azione di cavità, ma iPerò n1inutissime, tali che -solo al microscopio possono essert.' riconosciute. Queste note cosi va·r ie che contraddistinguon.o le lesioni ana.tomiohe dlella coim mozione spinale hanno importanza nello spie· gare le varietà e le sir1golarità del decorso. Nè minore in1portanza dovreblbe avere la }(lro patogenesi, cioè il meccanismo attraverso cuj il trauma viene a produrle. Ma questa pu re è tui.l,'altro che chiara e pac.ifi ca. V'er taluno , sono essenzialmente i piccoli stravasi sanguigni che determinano tutt.e le a ltre alterazi'oni del midollo·; le alterazio.n i vasali, potrebbero iniziarsi con un rallentamento della corrente in 1p iccoli territorii (pFe-stasi di Richer), cui seguirebbe una stasi vera, e a questa, alté!razioni varie del territorio tissul'a re c-0rrispond~11te. Il vaso stesso potrebbe andar soggetto a evoluzio·n i inorbose · progressive, conducenti tardivamente anche a un esito c1bliterante, e questo darebbe ragione delle st:.t. quel e, talora tardive , della con1.mozione. Considero assai i1nportante l 'i·p otesi di Anrlré-Tho.m as, fondata sullo stl1dio mi11uto di un caso : nel quale secondo lui, la stasi vasale sarebbe dovuta ad un disordine commotivo <lell'a·p pareochio simpatico vaso-motore; que-

st-0 sarebbe aill' origine di tutti i fatti anatomici e funzionali jella comn1ozione. E già prirna a.· lui, Karow, citato da Déjerine e Thomas nel loro trattato delle malattie del midollo, aveva posto nella para!lisi vaSO-mQtoria 1:origine dlella turbe co1nn1ozionali del n1idollo. Per ailtri ancora , fibre e cellule n ervose sono ir1vece colpite direttamente e primitivan1ent.e da Ila scossa meccanica che determinàl Ja commozione, sia essa dovuta ad uno stiramento o allungan1ento momentanEX> del midollo, o sia dovuto allo sbattimento violento di esso contro la teca ossoo ch e lo ru~todis-oe., o sia cons~gruienza dello sba ttim e-1) I o del manicotto di liquor ch e. lo oirconda. e oh e comooica, · at1ra,1erw le guaine peri.vasali, fino coi più fini spazi interstiziali dell'organo, ed è cosi calJ.ace di trasn1et:tere agli elem enti di questo l '1rrto, e.b e in condizioni ordinarie è destinato a attutire e disrperdere. Questa distruzione diretta di elementi ner' 'osi ha dato luogo al11a sua vo lta ad altra ipotesi ancora , la quale ammette la com•p arsa di neur0.:to.s sine originatesi da1p prima dalla distruzione di singoli elementi , anche estren1amente soarsi, ch e sarebbero i primi direttAme.11te colpiti ialla commozion e: ta]i n euroto$sine si diffonderebbero a m,acchia d' olin <listr11g-~·e1;do nuovi elementi e forn1<1tndo c~'Ì ,_' rluove tossine, ..'lllargando di n1ano in mano il processo dal i)rimo foc olaio iniziale versti 1Jna periferia ·di _più i11 più lontana. Sapete bene che analoghe citoto~sine e ana~oga diffusio1n e a macohia d ~olio fiurono già .an1m.e sse in altri cam·p i, per es. le neifrotossine nell e r!efriti. Evidentemente tante ipotesi e così disparate . 0110 sorte dalla ' arietà dei fatti a11atomic i osservati, ma 0et'tamente anche dalla singolarità dei fatti s lìnici com111ozionali , e clalla varietà del loro decorso, poiohè è im1port.alnte ricordare ohe gli effetti della commozion€1 JJossono essere in11nediati o presentarsi tardivamente, posso1n o e.sser lievi od esS(..T gravissimi, e possono · r~otredire rapidame;.nte o con grande lentezza e possono risollversi r on1· pletamEJnte, o lasciare dei reliquati , o infi nr • • • cron1c1zzars1. E i qua1dri clinici, oltre ch e per la sede (eommozione cervicale, dorsalt'<. Jbm1hare) variano rper la prevalttnza, ora delle turbe motorie, ora delle turbe distrofiche, ora delle se11 sìtive; e fra queste vi sono forme doloros ' . forme causa1g·iche, forn1e pruri{2·inose, formE: a tipo di scarica elettrica, forme eteTestesiche, forrae -pseudo-tabetiche. Per ognuna di queste si ammette, per lo più in via del tutto ipotetica , un determin.a t n ti.po di lesione. Eccovi per es. una delle sofferenze postcommotive i)iù singolari. quella per oui l 'i 11 • dividuo, o nel fl ctt€re fortem entt· il ca1)0. o nel flettE:JJ:e forzatan1ente una coscia, o talora in for111 a di crisi spontanee, h a un a im1

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POJ~JCLINICO

provv isa dolorosa sensazione dji scarica elettìica che lo o·b bliga a estendere su.bito il capo o l 'arto. Per tale soiffeircn za. LJ1er1nitte su11111,011e ch e Ja caJUsa risieda nella denudazione dei cilindrassi delle fibre ... e11siti,·e, dalle loro g·uai11 e mieli11ich E·: pura ipotesi 1perchè seco,n .do taluno si ha , come già ''i dissi , pro•p rio l'inveirso: di~truzione com•1nozion.a~e del cilindrasse con c011servazione delle guaine. Co111.unque, co1ne vedete, singolarità dj fenomeno clinico e singolarità di lesione, dimostrata o supposta. .i\ltrettanto IJlltÒ .:fir i. per es., •per le a1miotrofie po st-commo·z ionali tardirv e, per le qua li i suppone un'alterazione pura111en.te molecolare delle CE 11ule del1le corna g·rigie an·teriori, alteraizione che si inizierwbe d01p:o un periodo di ]late11z.a , a distanza dal trat1ma c11e produsse la commo zion e. 1

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struggerne .alcuno, per modo che risu1lta colpito il grado della funzione, e non la sua esistenzai. Non senza ragione Foorster ha insistito· sopra que'f:~to paTticolare c.ara.ttere lesior1ale, capace di spiegare molti degli aspetti clinici della commozione. · Queis to concetto ·può adattarsi. oserei dire, se1ua contesta;zione, al qt1adro primitivo presentato dal M.. . , quadro che si svolse in altro Ospedale, ma ohe per le chiare deposizionil. d(el ma]ato, 1per le not!izie avute diai colleghi che lo ebbero ivi in cura, sappiamo esser stato identico a. quello che verificammo noi 11elle a·l tre due degenze ad essersi risolto· nello stesso modo. Se a questo prirt10 periodo si fosse limitato il quadro morboso del nostro malato, noi lo a'Temmo egualmente definito come un caso di commozion.e mi1dollare, ma senza richiarr1arvi in modo speciaile la vostra atteinzione. 1\1a invece essa recidivò tre volte, in modo impressionante. Ora tale intermittenza, o recidività del quadro., è fatto co·si sir1gollare da c.om·p romettere la diagnosi? Veramente, dopo aver letto attentamente le relazioni di casi numeirosi di quadri com mozionali, particolarmente del 1wriodo bel1lij__ co, debbo dire cl1e non mi riuscì di trov-arr1e uno solo in cui una r ecidi,ità così fatta1, a ·· i.nteivalli di tem11)0 re]ativan1ente lungo, sia · chiaramente descritta. Ma è anche ve·r o che Lhermitte nella sua relazione .al Con1crresso Neurologico internazionale di 3 anni fai, dice esplicitamente che cc gli accidenti commozionali sono riversibili. o anche sottoposti ad una e,-oluzione ca·pricciosa, fatta di poussées e di retroc.essioni ». Dò grande peso ·alle parole di Lhermitte percl1è significano ch'egli , n eurologo di grande es~Tienza. e che da ten1po ripetutamente illustra tali forme, e·b be c.ampo di osservare fatti ili questa ge11ere. · Mi metto perciò all 'ombra delil a sua autorità , e, considerato il fatto, non come asso.Jut:i eccezione del caso -nostro, vorrei cercarne anche qui un meccanismo in accordo coll 'una o col1 'a1tra de.11e i11otesi patogenetiche ch e ' 'i ho riferito. Che co,s ' è .ohe Lrasforma queste,> stato qj ço.~Lante astt.n1a in una improvvisa parapires1, o rhe cosa si aggiun.g·e a questa minorazione lai e11te perchè scO!p·p ii la sindrom~ paraplegica? Poichè i11ancò ogni stra1w.zzo fisi~o, poiohè n·.iancò ogni elen1ento auto o etero-tossico inteiroorrente, non potrebbe un 'in.tlhu.enz.a grave vas01m otoria, aggiungersi , aocessionalment e, ai residui della con1mc,>zione midollare e r11etterla nuovamente in valore cosi da riprodurre la sindron1e iniziale? Parmi assa~ probiabile che gli aggravamenti rispondanD ad improvvisi attacchi congestizii i quali renderebbero conto anch e del dolore in1pT0\~1 iso e vi,ro che aocompagrta1 l'attacco paraparetico. P.enchè jl quadro della co111.g·~tion€: . spinaJe 1

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La Lunga via pe.r corsa deve ora a iutarci a C<>mprendert' il 110 tro caso. Dopo le diaignosi. diff0renziali istituite. e direi an ahe prima di esse, il co11cetto di comm .ozion.e sp iriaie poteva apparire il IJiù ovvio. Eppure quel ohe dj va1go, cli :r:ion b en precisato che ancor oggi aleggia sul capitolo clella com.m ozio·n e, e d'altra parte qu~1l tanto di personaVe e di insolito ch e J1a il caso no~Lro , rni 11a obbli!{art:o, non solo ad istituire delle diagnosi differenziali , r11a ahc.h e· a entrare in qualch e det·l agl io s11i con cetti dottri'nali clella commozione . Nel nostro an1malato l'in11)ot,enza motoria l1a un carattere particolare: l'arto plllò fare ogni mo,rin1e11to ma l 'eneirgia~ è minima , solJev.alto ri cacle pesa11tementc : la f'tazione è a~­ ~1)lutamenle impo~~ibile. E · frattanto i rifl essi sono coi .. n ervati , e esagE,Tati: il liqu.or c. s. è 1

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11orma1e

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Guillai11 vide qualche cosa di imtile in commozioni spinali da causa molto più vio1€nta, ·e cioè da scoppio d.i obice,: egli pure rlescrisse quadri cli astenia profonda, in cui il malato non è ca1Jace di rE·~gersi. n1entre 11on presenta alcun vero fatto paralitico: poi il can1mino diventa p·o ssil)ile. ma ha caratteri dì ·i ncertezza, atassica, e dopo poche centinaia di metri, si arre ta. per u·n a specie, rlice Guìllai.11 ste,s ·0 1 dj c lat1rlirazione intermit1ent e. A.nel-le qui il liJqu.or si prese nta norn1&le. CT&lo .cl1e tali 1l1iasle11ie gra,ri post- com11 lotive debbano trovar s.pieigazione n ell'uno o neJ ll 'ailtro de:i 'f atti anatomici ch e vi bo e• • s1)osto, e il carattere dell!a lesione ohe si ·p resenta più consono ad esse, è la di1sseminazione della lesione a . tratto anche rEJlativa111cn t'e \ asto , sia ir1 altezza ohe tras,·crsalmente, n1a tale da compron1ettere, solo un certo i1umero di fibre per ognuno dei singoli ter1:tori a significazione fi siolog·ica, senza di1

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SEZIONE PRATICA

si vegga an11overato nelle cla~sificazioni ~c olastichc delle n1ielopatie, l'esperienza mi insegna che asso esiste realmeinte, ohe può presentarsi con pol1ssé~ ripetute, e eh ' e·S..~ si alCCOmpagna a dol'o re. . Nel caso che .abbiamo dinanzi a noi, la cri·$i vasom·o toria si potrebbe porre in rapporto c on alterazioni commQtive del simpatico. Vi ho citato più su 1'ipotesi di A.ndré-Thomas che' in un caso da lui descritto , mi.s e in prima linea gravi affezioni com·m otive di un seg-mento della catena del simpatico , alte1'azio·n i che avrebbero determinato turbe va$0..l llotorie nel segmento midollare corrispondente, tali · da influire sulle funzioni e anche sulla compagine di questo. Parmi possibile che un '.rulterazione analoga « qu8lla del caso di André-Thomas, ma meno grave, sia stata determinata dal traum·a an che nel cnso nostro. nel11a catena ' lombare de1 simipatiéo , alter.azione ca.p ace di dare una sindrome funzior1H.le "intermittente, agendo ~ui va~omotori della sezione• midollare coITi~pondentP la c1u~ le fu già di Ì>er sè sede di alter azioni co1n 1motive così di recente riparate e f"ronte quin (li a ridare la sindrome• iniziale. Ric;ercaimmo i ri~es.~i sim.p ati•oi messi in lr1c-e àa André -Thoma:- nelle alterazioni del simpatico. e i · cui elen1enti fondamentali 1 sar f"hbBro: nrflflessia pilo1r1otrice anidro.s i , jpert ermia . · · Ne ottenemrno una risposta a sai incomple1n, !na ciò non basta a infir111are l 'ipotesf, suggeri ta dal1conc·e tto clinìco. Essai può apparire co,m plic~ta ·ed artificiosa n1.a rispo·n de alla complessità del caso. E la giu.s tificano numerose analog ie che rendono l'intervento del simpatico J:>articolarrnente atto a dare ragione de11 'in1ernti~te·nza del quadro, poichè non vi è grup})O di sirnpatosi sia sensitive, che vaso•m otorie, e ~ecretorie , e trofiche, che non ci dia esemrin di' intern1itteinza di feno1m 1erni, ora wtto forma di per;petua• instabilità di fun zione, ora sotto forma di turbe accfJSSionali, a crisi i.nterm'ittE.'01 i con ·1)ii1 o m eno lunghi in1..lQ'Il

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1e-rva.Jli.

••• ''Iella disc ussione che sono and.ato svolge11(lo no'n 110 parlato mai delle turbe di sensibilità ohe il nostro malato presenta aglli arti ir1 fEJriori. e cr1e si on o mantenute ·costanti a Ltrave1's:o tutte le oscillazio ni del decorso. Il m alato nulla sa riferirci sull'epoca a cui Ti""algono: egli ricorcla ch e f11ro1J ò constatatE: fino dal 1° esame dei n1edici di Mestre, ma ~o-riora cl1e 1)reesistessero . Qrb~1e , . io non ve ne 110 parlato finora 1J€rohè il c;a;rattere di q.u este turbe mi ha cqn,·into ch'es,se non sono del tulto legate .alla f0rma attuale, ma invece all 'antico grave cor1gelament0 subito dal ~1. dura11te la guerra. . . . .. . 1

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Po-

In al1·,r a o<'ra~io·ne (si'ri11g·ob11lbia, · ecc., liclmico, sez.. prat., , 1933, n. 334) vi parlai clelle turbe nevri~iohe della congolazione, del loro decorso, dei loro esiti, delle loro . possi 1,ili complicazioni. · · Qui la forma e la distribuzione delle turbe cli sensibilità depongono anzitutto, per la na1 tura . nevritica .. di esse e le num èrose osservazioni del dopo-guerr.a 11anno dimostrato cl1e tali sequele nevritiohe da congèlazione i)os· sono persistere indefinitamente. Possono tali alterazioni nevritiche rifletter si in qualche modo anche sul midollo? Per le ragioni che vi ho detto nella citata lezio ne, ciò non si può escludere in modo assoluto. Ma nel caso attuale non voglio, complicaire ancora l a interpretazione patogenetica , face·n do part€Jcipare tale ele111ento ipotetico a una spiegazione più ovvia , qual'è quella che lega tutti i fatti midollari del nostro malato alla commozio·ne portata d.al trauma. 1

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••• Anco·r a brevi parole su ciò, che riguard.a la prognosi e I~ terapià·, le q11a]i scaturjranno dal concètto diagnostico. . Se n.o n mi fossi trattenuto a lungo nel die·cuterlo·, non potrei o·r a. dirvi: nel quadro d el nostro m.alato c'è un elem·ento· anatomico· a lesioni piccole, o ad esito di esse, ·e cothunque non progressive, e .su terr.r itorio m.i:d ollare c,ircoscritto; e l~n el~!m ento fiinzioMle ,. a ., sindro·m e in~rmittente, g~ile. . An~l1e attualmente, egli ,è avviato a g l1 fl rigione del suo terzo attacco. ' Una vita di lavoro moderatissimo. l'astensjone da ogni sforzo e da: ogni ·strapa~z0, co~I ituiranno la neces. ità definitiva ed assol11 t<t dcl sue arvvenire. I tonici n~Tvosi , gli stricnici ad alte dosi . rafforzeratnno i centri midollari , li renderanno più resistenti dlle cause che in quesio periodo ne hanno saltuariamente minato la fu11• 7Ione. Gli stessi mezzi, e insieme Ila fisioterapia, ~olLo forma di r,ivu1~i oni all'altezza del i.midoll-0 lombatre, di massaggio agli arti , di tr-at.· tamento galvano-fa-radico a·l le estremità, · co~tituirann o le medic.-azioni di eventual~ · futl1re rica.dute, come lo li1ro1lo degli altacohi pa S-3. ti. È po,. ihilc c.11e <1 ue~t i rico~·Tenti attaccl1i fi_ 11 jscano col 'cessare. Il malato potrà m1Uover. i e lavorare: c.omunq11e g·li rimarrà tra cç·~ a di c1uesti fatti in una farcile stanr abilità , in una 1 ninorata r <::s istenza al cammin o . Ed egli sarà flestinato , io prnso , precocen1entr , ad una di e1uelle andature senili oh e ordinariamente i . ' ' . chiamano arterosclerotil"he, n1a ohe in realtà , per la scarsa documen tazio·n e anatomiC<1 di lEJSioni -vasali ·di questa na,tu~a , sono attri.: Jìuibili ad altri elementi che orai sono dimo~ I rabili ed ora ci t\ft1gg ono, e ch e talora 5on ò


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« lL P OLI CLINICO »

da considerarsi di origine abiotrofiJca, dovuta cioè ad u:µ deficit originario, che assegna a determinati sistemi di fibre o di cellule un'evoluzione vitale di durata inferiore a ciò · ch'è la media norn1ale. Credo che avren10 campo di seguire il nostro malato, per parecchio tempo, .a nche dopo uscito dall 'Ospedale e che. potremo così controllare questi nostri concetti di diagnosi e di prognosi. Novembre 1934.

OSSERVAZIONI CLINICHE. · ()~PEnALE .

DEL

LITTORIO

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ROMA

PADTGT.IONE BACCELl.I

Emoglobinuria da plasmochina. Prof.

Lur(~I ·F1cAcc1

L'interesse e il favore coi qu.a li vengo110 accolti e sperin1entati i nuovi preparati sintetici contro lai malari~ (plasmochina, atebrina), il compito sempre più importante che ad essi si attribuisce i1el campo profil~ttico e, la conferenza tenuta dallo Schulemann nell'agosto u. s. 11ella nostra Scuola Superiore di Malairio.Jogia dur,a nte il brillante ciclo di · conferenze organizzato dal .Prof. G. ,,B astiane·l li , git1stificano il rilievo degli inçonvenienti ohe l'uso di tali mtJdic...amenti può determinare e rri 'inducono a p ubblicare la osservazione seguente: Si tratta di u11 sardo di a. 25 facchino di all)ergo il quale il 25 gennaio 1932 fu accolto nel1'0speda!e d,èl Littorio in ~ondizioni piuttosto gravi, con ittero giallo diffuso della cute e delle mucose, astenia profonda, cianosi spiocata delle labbr.a e delle unghie, dispnea :di frequenza , polso piccolo molle, frequen~ (100 battiti al m'), tc1nperaturtt 39,3. . Il malato raccontava di avere i genitori e 6 fratelli in Sardegna tutti sani. Aveva sempre goduto buona salute tranne blenorragia con epididimite destra a 20 a. Nel! 'estate 1931 aveva contratto malaria in Sardegna e si era curato saltuariamente col chinino. Nell'ottobre 1931 era venuto a Roma in cerca di lavoro e durante l 'autun110 .aveva avuto più volte recidive per cui aveva preso irregolarmente chinino senza inconvenienti. riel gennaio l932 ammalò con (tosse) e catarro bronchiale. Visitato dal medico della Cassa Mt1 tua Malattie, questi , avendo riscontrato tumore di fegato ~ di milza, gli aveva prescritto un medicamento in pillole di cui il maiato aveva preso tre compresse al gior.no per tre giorni. Al secondo giorno il paziente ebbe febbre con senso di freddo e ma1lessere generale: al 3° giorno prese ·ancora il suo medicamento e la febbre crebbe con brividi , di freddo, dolori crampiform i all'epigastrio e alle . sure, Sf!'nso ,di oppressione, orine oscure. Nello stesso giorno i compagni ~ i accorsero che aveva gli occhi gialli e lo condussero ò 'urgenza all'Ospedale.

lA2'iNO XLII, NuM.

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II paziente attribuiva esplicita1nente la sua 1nalattia al medicamento che aveva preso e che ave~ va avuto cura di portare con sè: · Questo medicamento era una boccetta origi11aledi compresse di Plasmochina pura da due cenl·igrammi di medicamento i.n ogni compressa. L'esame obbiettivo del pazie11te oltre. l 'itter0, la febbre e lo ,.stato di prostrazione grave, facevai rilevare a carico .del cuore 11n soffio dolce sistolico su tutti i focolai, più accentuato alla base. e. un ingrandimento notevole del fegato e della inilza che erano duri e indolenti. Le orine erano li171pidissime, di un bel colore rubino-cupo, con riflessi verdastri, acide, di alto peso specifico (1020) e contenevano gt. 0,25 % di éJ l})umina, tracce di pign1enti biliacri e abho11dante urobilina. Praticando su di esse la reazione del sa11gue si aveva risultato positivo, e all 'esame micro:·copico del sedimento· si trovaYa qualche rara ernazia, scarse ombre, leucociti disseminati e cili,n, clri granulosi brunastri in discreta quantità . La ricerca di parassiti malarici nel .sangue 1)eriferico eseguita con pa·r ticolare attenzione im1nediatamente dopo l 'ingresso fu negativo. L ·esame completo de] sangu e diede: globuli rossf l.500.0t50 per nlc. ; globuli bianchi 3138 per 1nc.; Hb . 2-6 %; valore globulare 0,80 %. L'esame dei. preparati <'Olorati mostrò a carico della serie rossa anisocitosi, policroJnatofili~ e una notevole · qua11tità di normoblasti : a carico della · serie bianca discreta linfocitosi e qualcl1P raro mielocita eosinofilo. . Nella notte dal 29 al 30 gennaio la temperH111ra toccù i 40°; il 30 si inante11ne su 39° e dal :'31 g,e nnaio al 1° febbraio scese lenta:r.q.ente a . 37°, 2. ~ei giorni successivi toccò un massimo di 37° ,5 cd al 6 febbraio la apiressia completa. L'esame del sangue per la malaria ripetut a. 1nente eseguito fu· sempre negativo: le feci furono sempre intensamente colorate. · Il malato fu soccorso con iniezioni di coaguleno, di calcio, siero glucosato e cardiocinetici .

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Non fu mai somministrato · chinino.

Al secondo e terzo gjorno di degenza le urine che erano già divenute molto più chiare contenevano ancora . tracce di al.Qumina , davano a.ncora la reazione del sangue, non contenevano pig1nenti biliari ma contenevano urobilina; nel 5~­ <limento mostravano rari leucociti e qualche r :\ ra · emazia allo stato di ombra. , Anche al 5° e 6° giorno nei preparati . di sa ng u e colorato col May-Grumwald-Giemsa si aveva il Teperto di una anemia secondaria con ahbondanti normoblasti, linfocitosi con qualch e 1nielocita. Nei ·~orni seguenti l'ittero scomparve defi11jtivamente lasciando una tinta fortemente ane· tnica tendente al gialletto, le orine tornarono 11or . rnali e il malato ripr:ese le sue forze con notevole rapidità. Al 20° giorno di n1alattia all 'esame del ~ 11gue non si trovava che t1na lieve anisocitosi' senza forme immature della serie rossa, e senza modificazioni appr~abil1 ael'l3J serie bianca . Durante q1Uesto periodo fu prati<:ata la w~ ~ s . R. sul siero di sangue del paziente con esito negativo, fu saggiata .la resistenza · globulaTe r he diede .una emolisi iniziale a 50, netta a 40, tot~le a 25, fu praticata la prova di Donath-Land-St ~i­ n er e la proYa di Hes rlella resistenza capill ~re


[ ANNO

XLII,

Nu~r .

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con esito negativo, e fu saggiato il tempo di einorragia, di coagulazione e an1be<lue furono trovati normali. Infine il malato fu sottoposto a un bagno freddo senza alcun inconver1iente, co1ne negativa era preced e ntemente riuscita l a proYa del dito. La te1nperatura si manten11e costan leme11te J1 ormale e la ripetuta ricer ca dei p arassiti m alarici nel sangue riuscì sempre negativa. Il 20 febbraio l'esam e ctel sangue dava g lobuli rossi 4.350.000, globuli bian cbj 5600, Hb. 68 ~{, . A questo punto pregamn10 il malato di volersi ~ottoporre all 'esp erimento di una nuova sommi11is lrazion e di p1asmochina. Bencb è a malin<:= uor e egli acco n sentì. Il prin10 g iorno prese due compresse <li plasmochina pura (plasmochina ctgr. 4) sen za- alcun inconveniente, il secondo g iorno . egli prese tre compr esse di plasmochina (plasmochina ctgr. 6) senza alcun · disturbo, al terzo g·iorno egli prese altre tre compresse di JJl asmochina semplice (p1as1nochin a ct g r. 6). La sera stessa egli accu sò rnalessere generale, senso di nausea e df dolenzia epigastrica e la temperatura si el'evò a 37° ,6. Al mattin o seguente si potè rilevare u11 netto s11bi l tero della congiuntiva e della cute e nelle urjne, ch e non contenevano n è albumina nè pjg1nenti biliari , fu ril eYata una not evole quantità di uro])ilina. L'es3n1c <le] segm ento fu neg·ativo. P er espressa Yolorttà1d el p aziente il m edicam erllo fu sosp eso. Il subitter o durò qu al cl1e g·iorno , poi scon1· parve del tutto ; l a temperat11ra lor11 ò normale il g jorno segu ent e e l 'urobilinurj a cessò al terzo giorno d all 'inizio <l el su l)ittero. Non fu praticato l 'esa1ne d el sangue. A questo punto pregan11110 il p azi en le cli Yoler prendere del chinino, e il 5 i11arzo egli ne prese ltn grammo senza inconYeniente al cuno. Il 6 marzo n e prese 2 g·ran1mi e altri 2 g rarnmi n e l)f e5e il 7 marzo sen1prc senza alcl1n inco11Ye11iente . L'8 marzo ]asciò l 'osp ed ale in buo11e condizi oni (li salute.

Ho esposto il caso d eltagliataménte per non <lilungarmi in oziose discussioni diagnostiche. La p resenza d el pign1ento em.ati_co nelle urine con l 'assenza1 pressochè assoluta d elle emazie nt1l sedim ento , la presenza di cilindri emog lol1inici , l'anemia acuta e la crisi emoblastica • con secut.iva, escludono un ittero infettivo e d epongono chiaramente per u11a emoglobinuria ])er. gra:ve e rap·i da distruzione del sangue i11 toto. II paziente er a rertarr1ente un malarico , ma l "Hbria non era riferibil e a lla malaria per 1'3ssen za costamte dei parassi ti nE:l san gue n è era rife ribile a ll 'uso de\la chtinina giacch·è tale 111edir.an1 enlo n on era ~tate son1n1inistrato n è prima n è durartte l 'a ttacco·. Si può aggiur1gere ch e ]e .prove eseguite sul1'in fermo escludono u11a lues, una JJbria da freddo, una em o filia , una porpora ia es en7.Ìale clJe sinton1atica. Inoltre : 1) La Pl1asmochin a pura i1ella dos~.' di ctgr . 16 in tre giorni h a rira·odotlo, per quanto in 1

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SEZIONE PRATICA

;:.bbozzo, il quadro morboso (febbre , ittero, urob i lj11 uria). 2) La s?iccessiva s0111111inistrazione della cl1inir1a non provocò a le.un disturbo. Si d eve quindi concludere cl1e il paziente fu co l; >ilo da un attacco di llbria legato a li 'uso clellP. Plasmochina ri·ura, non accoppiate.'\ cioè alla c hinj11a . La dose d el medica.me11to fu in tutt o nove co1npresse di 2 ctgr . l 'u11a in tre giorni con se· c uti\ i , quindi 18 c tg·r. n ello spazio di tre g iorni , nell 'attacco primitivo, e di 16 ctgr. nel l 'attacco rudim e11Lale r ip·r odotto in ospedal e. 1

••• f.J1e I.a somministrazione d ella Plasn1ochina J,) O~sa

essere se.g uita da effett.i accessori più o rucno dan'nqsi è cognizio11e corrente, e fi11 0 d ai pri rni s tudi praticati nei laboratori della .Soc jetà produttrice era, st:iLo 11otato che il m ·e··liram ento può c-0mportarsi co1ne u11 veleno d el sang11e g li stessi 1~ isc:J1 er e W ei. 11ann o tentato precisare con quali dose Jrimite è dirrt<>~lrabile Ja n1etaemoglobine,m ia. Peraltro a ccanto 8. queste osservazioni si trov~ ch e pareccl1i rn aJariolo.g i ha11no t1sato la Plasn1ochina ne11a mala.ttia del Tomm aseJli ( ~{ul1ln es, Fi f'ch er , Men11ni, Polycroniades, .Biddau) Ad hanno fatt o ri cer ch e sull 'aum e11to cle11'en1oglob.jna con l 'uso d ella Plasn1ochina . ~'\1'el1a st.essa istruzione che accomp·a gna i vasetti originali della Plasr11 ochina J)Ura ·si legge 11er esteso : cc T era p ia della feb·b re Emoglobinurica l ,g·i orno 2 volté' g r .0,02 di Plasmochina 2° g iorno 2-3 volte gr. O, 02 di PJasmochina dal 3° al 7° gior no gr. O, 02 di Plasmochina 3 volte a l g iorno ». Segt.1e il periodo di pausa per 7 g iorni e poi le cautele per ]a ripresa. Nel congre5.so Internazionale contro la Ma J;a ria .~enutosi ad Algeri n el 1929 Nocht e Miihlens i11si letter e sui buoni ri sulta ti otteTll1ti con la Plasmochino-tera1)ia nei casi di idiosincrasia alla chinina. Essi ritengono che i casi di Hbria descritti rtella letteratura e i ca,s i di morte riferiti sian o f:piE:Jgabili con le alte dosi del m edicamento ch e si somministravano n ei primi tempi , dosi che attualmente sono state ridotte a quelle più sopr a riportate. Lo SchuJemann n ella conferenza del] 'agosto u. s. si esp.r ime t~'Stualmente cosi= cc La Plasmochina può det.erminare colich e cc e cianosi. L 'esp-erimer:-to sugli animali non ha cc portato al'cuna clelucidazio·n 'e sul càralttere << delle colicl1e. In n e ~ sun a df.:lle numero e pece cie animali u sate per g li e perimenti ... i è I)

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! A~~o

« IL POLICLINICO »

1nai potuto co11 statare azione a lc u11a sulla n1u« cosa o sulla n1Lt..~co l atura d el tubo intestinale. ( ! La cianosi 5i S:})j e,.:;.a con u11a metemoglobi« nemiai cl1 e p uò e~~ere ripro,dotta nel lab,o ra« Lorio s ul gatto nia cl1e no11 si o.sser,-a sul <\ coniglio. << In pratica la cianosi si osserva so1)ratut« to n ei . Casi in Clli SOllO State somn1inisfrate « in maniera contin ua e dura111te un lasso di e( tem·p o abb·a s t.anza lun go dos i qt1otidiane re<< lativarriente a lte C gr. 0 ,06, g·r. 0,08 di Plal~ smo,c.J1ina). cc Con le dosi quotidiane cli gr. O, 03 si l>a cc l 'a1p1)arizione df.:lla cianosi in una perc entt1 a le '< mini ma di casi n. ' ' enendo l)Oi a parlare dei ca i di morte, a g·• g iunge: « P èr essere corr1pleti b isogna riferire che cc t 1•a ·1·molti n1ilioni di casi trattati con la p la<( smochina sono stati segnalati circa 20 casi « di morte. Questi casi sono stat.i attribuiti, a cc ragionfJ o a torto alla Plasmochina , quan« tunque in a lcuni soggetti si potesse .pensare cc a.d 11na idiosincrasia alla ch inina se questa cc era stata somministra ta . cc In tali casi estremame·nt.e rari si è osser« ' 'a,t a 11na rapida di$·soluzione dei g lobuli rossi cc dopo piccol~· dosi di Plasmochina e si può et in e-erto modo parag·onare questo fenon1eno cc .a l process·o che si svolge in alcuni pazienti cc do·p o la sommi.r1istrazio·ne della chinina e (( r.he è con osci.uto sotto il nome di fe1h·b re bi« li osa. emoglo·b inurica ». Non è possibile accE.'tta.re la spiegazione addotta dallo Sc hulema1tn nei casi mortali di ' e1nogl obinuria da plasn1ochina in cui il medicamen t,o fu somministrato senza l'aggiunta della1 chinina (cosi nei due e.asi mortali di \.ordes, in quello di Baern1ann e Smith. in quello di Nutter ecc. ), come non è possibile accettarla ~; molti casi rom11nicati di Hbria 11on mortale in c ui è dichiarato nettamente che era stata somminislraita la plasmochina pura e sei ne riportano le dosi. Il meccanismo di azione della Plas1110china nella Hbria non . può essere riportato ai quello tanto oscuro e complesso della fe.bbre en1oglobinurica nei malarici. giacchè I.a Flasmochina è un veleno cl1iaram ente emolitico che attacca cioè d ir cllan1ente i g·l obuli .rossi. A questo proposito 11a valore di esperim ento il caso con1unicat o da Eiselb,er g in cui il i11a · lato prese la plasmochina senza a'rer mai soffETto di malaria. Si trattava di un medico che si era recato a Vienna p er un p emfigo d ell a con o-iunti,·a r esistente a tutte le cure e pel quale aveva subito • ,-ari ìnterve11ti e aveva passato un anno in camera oscura. Egli non aveva mai sofferto n1 a <<

1

XLII, NuM. -!j

laria nè febbre giall a, n è sifilide e, prese la plasmochina senza tina rag ion e ap1)arente. Dal 2~1 novembre al mattino d el 2 dicemb·r e egli )JTese 10 p1illole di Plasmochina complessivan1ente perciò gramrni 0,20 di Plasmochina pura. Egli divenne g iaJlo, d ebole con forte dolor e é'pig·astrico e dopo l 'ultima pillola v.o mitò e perdette i sensi. La tem ·p eralura salì a 39 ,6 e le urine diven11ero profond amente brune. Il g iorno 3 dicen1bro fu ossc•rva to la prima volta da Eiselberg. Le urine erano brune, co,n sedimento . bruno e davano posi Li va la prova del sangue con la r eazione del guai<lco anche se diluite 500 volte: contenE:JYano -molta albumina, scarsissimi corl)Uscoli rossi, rari leucociti. Il fegato era mnlle, la n1ilza leggerme11t e i1t1g rossata; i cor puscoli ro·ssi er,a no 2.400.00,0 }Jer n1n13. con a nisocitosì e l)Oichilocitosi. -~Ile 6 pomeridiane dello stesso giorno i corpusc oli rossi scestTO a 1. 300.000 per mm3. i biatnchi salirono a 15. 700, il siero sanguigno era rosso bruno e dava una forte reazione diretta d ella bilirubina e della urobilina e nell e urine fu spettrosco·p icamente accertata l a1 prv~enza della metaemoglobina. Fu praticata la trasfusione sanguigna ecc. e 1 : ~1.mmalato stiperò la crisi cui segu ì un r a pido miglioramento. È chiaro che in questo caso si è trattato di una azi one emolitica diretta della plasmoç hina sul sangue e che non possono affaitto invocarsi le eventuali n1odificazioni che la malaria può apportare nell'organismo malato. In quanto a lla dose, si sono avuti casi mortali con 16 ctgr. di medicament.o in due giorr1i ('Baerm.ann e Smith ) , 24 ctgr. in 3 giorni (Cordeis) e nei ca.si non rnortali , 24 ctoo-r. in 0 g iorni (l\ilanson -Bahr), 26 ctgr. in 3 g iorni (Freilanh), 20 ctgT. in 3 giorni (Eiselbe·r g) . Nel caso qui comunicato il malato aveva preso 9 J:'illole os.sia 18 ctgr. di n1edican1ento i11 " . . t) giorni. Se si tiene conto che la ·p rescriz.i one an11essa a1 vaset to del n1edi camento consiglia 3 com pTesse al giorno di p 1lasmochina da Z r t.gT. l'un a per 7 giorni e che anche n~i casi cl i Hb·r ia consiglia· 4 ctgr . di plasmoch1na al 1·· g iorno, 4-6 ct g r , il 2.., , e 6 c la r. dal 3° al 7° o-iorno si vede quanto arande sia la vicinanza di · queste dosi rite1111te medican1entose a qu1elle dimostratesi più volte tossiche ed a11r,he mortali. 1

;:,

'

<J

RIASSUNTO. L '.-\. comunica un caso di Hbria da plas1nochina IJiura manifef:tatosi in un giovane dopo la so1n.111ànistrazione di .18 centgr .. di plasmo-


lA;\rNO XLII ,

N Ui\1.

4]

c.hina in tre giorni. .i\. guarigione avvenuta la somminislrazione di 16 centgr. di plasmochina in 3' giorni riprodusse, per quanto attenuato, il quadro morboso. La somministrazione successiva di 5 gr. di chininai in 3 g iorni no11 diede alcun inconveniente. L'A. accenna ai casi di n1orte e di Hbria da 1)1asmochi.na r egistrati nella letteratura e rileva la grande vicinanza tra le dosi tossiche e quelle medicamentose. ..

NOTE .E CONTRIBUTI 0sPEDALE D.EL

Lrr-.roR10

IN

RoMA

l>.U>1GLIONF MoRG.t\GNl

Primario chirurgo: Prof. C. ANroNucc1.

La colecistografia nei diabetici. Dott. GAETANO

ZAPPAI....~,

assistente.

l -no dei m·e.riti del nuovo metodo di colecistograifìa ideato da Anto·n ucci, e chiamato :e Metodo della colecistografia raipida » è quello di aver messo in luce lo speciale comporta111ento dei diabetici rispetto alla eliminazione llella T.I . ~. . . iniettata nelle vene. Come è ormai noto , il meto·do Antonucci è ir1timamente con11esso, n el suo meccanismo , al ricambio degli idrati di carbonio. Esso con siste nell associare alle dosi u suali di T.I .F. una soluzione di glucosio. La scelta di questa sostan za da ag·giunger e alla T .l.t,. non è stata fatta a caso, ma con l .idea di trovare una so.stanza ch e ra·pidamente ed elettivamente si portasse al fe.g·ato insieme alla T . I.~~. Con l 'associazione glucosio T.1.~·. si ottenevano infatti nei soggetti sani delle onlhre colecistografiche dopo mezz'ora dall a ir1iezione endovenosa. 11 fatto fu interpretato nella maniera cl1e sembrava allora la più logica, che cioè il glucosio rapidarr1oote assunto dal fegato portasse con sè la T.J. 1F. e l'avviasse verso la cistifellea con un anticipo 11otevolissimo sul tempo abituale. Antqnucci quindi « n on h a ricer cato u11a Jtuova sostanza opacizzante, n1a h a, semplice1nente nssociato al composto comunem ente t1sato, cioè alla 1~ .1.F' . n elle dosi abituali , una sostanza , il glucosio , cl1e ,-erosimilmente si ca ricaisse della 1'.I .1 r'. stessa e la portasse· nel fegato e quindi nella cistifellea più rapida111ente ». Il meccanismo della colecistografia rapida ~ i è cerr:ato di chiarire con numerose ricer che , che si sono proposte cli dimostrare il perch è 1

139

SEZIONE PRATICA

:::ii verifichi una più .rapida cessione. d.e lla

T.I.F .

da parte del fegato alla bile, i11 presenza cli U!la iperglice1nia. Non credo opportuno riport&re qui i nun1erosi la,:ori sull 'arg on1e11to ed i pareri discordi dei vari Autori. Ricorderò solo co111e oltre al glucosio nu1nerose altre sosta11ze siano capaci di produrre uria colecisto·g rafia rapida se aggiunte al]a1 T .I .'E'.; esse sono: il clorùro di so·d io ii1 soluzione ipertonica (Sciacca), l 'urea, l 'inda c() carminio, i] ble11 di metilene (Antonucci), il rosa ben.g·ala (Stefainini), i s lli di merc urio (Capt1a) ecc. Malgraclo siano state n1 esse in evide112a tutte queste altre sos tanze capac. . di deterr1i11are una coilecistografia ra.p ida, l 'associare il glucosio alla 1,.1.f. resLa sempre il m ezzo· 111igliore verchè il più fisiologico . Qual'è I 'azione del glucosio nel me·c ca11isn10 della colecistog rafia rapida secondo il metodo origin.ale di An tor1 ucci ~ Agisce esso diretta1n ente sugli elementi che 11anno 1'ufficio di assorb ir0 indi· eljmir1are la T.I.F., oppure agisce indirettamente provocando una ipe·r glicemia, la quale sarebbe la condizione necessaria alla colecistografia. rapida P Per stabilire l 'importainza d ella iperglicemia provo cata riel n1eccanismo della colecistografia rapida, si pensò di iniziare uno studio sul c;o111portamento della eliminazione della T.I.lf. nei diabetici a glicemia alta1. . Fin dalle prin1e indagini si vide ch e n ei cliabetici a glicemia alta la semplice iniezio1)e di T.l.!F. come nel rri etodo di Graham , })ro(Iuce una colecistografia rapida.. · Prima di esporre i risultati delle nostre ricerche al pro·p osi to , credo O·p portuno ricordare deille ricerche collaterali che· hanno stretta attinenza con l 'argomento che trattiamo : esse si ri ferisc<)'no allo studio della g licemia dopo iniezione endovenosa di T .I.F. in individui normali ed iJ1 diabetici. Io per primo n1i sono occupato della questione ed ho riferito in altri lavori i risultati ottenuti. Riassumo brevemente la parte dello studio ch 0 riguarda i diabetici: ]o studio è stato eseguito in tre diabetici. A ciascuno di essi è staita fatta una iniezione endove11osa di T.I. 1F. e dopo è stato studiato i l com portamento della curva glicemica. Dopo J11ezz 'ora circa della iniezione si è avuto un abbassamento noteYo1e della g licemia . Indi Ja curva progressivan1en te risale dopo n1ezz 'ora r.irca per raggiunger e alla prima ora valori uperiori a quelli in i zia li ; dalla terza ora in l)Oi la curva ridiscende lentam ente fino a raggiungere valori n ormali \ erso ]a sesta ora. 1

1

1

1

1


140

lAi"'lNO XLII, NUl\L 4]

« IL POLICLJl'iICO »

Ai1ch.e De Fermo e 'Foà hanno ottenuto su ccessivame1!te · gli · stessi risultati. Ri1)ortiamo n ell.:l ta,1ola seguente i ris\].ltati c• ttenutl 11ei diabeLi ci . I p rimi tre casi sono ~t ati ·studiati da m e, gli ultimi tre. sono quelli riportati da P eraton er nel suo la,1oro di coni rollo alte mie esperienze (ricordo che P eratone-r ncn dà alle variazioni tro,1ate un significalo uguale ~l no.s tro).

I casi tudiali so110 stati 11 . In 10 di essi abbiarnc ottenuto una colecistografia rapida. (' ' odi tig. 1). Nel caso in cu i (.glicemia 3 % 0) la colorazione d elle cistife llee non si è avuta almeno nelle prime tre ore, l'inferma soffriva da vari anni clisturbi vaghi, dovuti n1ol to probabilmente a lesioni d ella colecisti . In d efiniti,·a noi abbiamo ottenuto un r eperto positivo n el 90 9b dei casi .

' G lictl rnia

10'

30' •

240 , 2,fJ O 2, 10

2 ' >-O

2 t 80 2 10

'

3,10 5,15 4,8E>

]5'

2,90 0,15 4.8o

1,10

2, 10

2,30 2,0fl 2, 10

3 f)' 30 ' 4,80

lh

50'

3

4,75

I

:

1

3, 10

2,90

4,75 4,25

4,80

La ini ezio11e endovenosa di 1'.I.F. produce c1uindi n ei diabe tici delle m o dificazioni i1otevo 1i e ben d e fini te. Da quesle osservazioni e d all essenza stessa d el metodo Antonucci era lo·g ico aittender si che nei çliabetici una sempil ice iniezion e di T.I .f . cc1ne _nel metodo di Gr~han1, d esse luogo ad uria colecistografia rapida. Le prime ricer ch e dimostrarono subito che la ipotesj era fondata e Antonucci stesso comunicò i prin1i casi positivi , ch e hanno a1Vuta la conferma di altri ricercatori. ' . L 'importanza d ell 'aver ottenute delle colec istografie ra:pide in diabetici iperg li cemi ci con sola iniezione ·d i ·r .I .F. non può sfuggire ad alcuno. Pu1;nondime·n o i nun1erosi autori che si sono occupati d ello studio d el meccanismo d ella colecis lografia rapida hanno tenuto in poco conto quest0 lato d el problema; an zi alcuni lo 11anno a ddirittura trascurato . , lò. credo che Jo speciale comportamento della colecistogra fia nei diabetici debba essere ten uto ri~lla dovuta co·n siderazione p·e r sp iegare il · ~eccanismo del metodo Antonucci . H o pensato perciò di riprenderne lo studio allo · sçopo di chiarire alcuni punti d ella q11 est1one ancora oscuri. , ·Io ini sono proposto di studiare : 1) Se tutti i diabetici curati e non c urati ~ i c omportino n el m ed esimo inodo. rispetto alla colecistografia. 2) QuaJe tasso g licem ico minimo sia necessario in un diabetico 1per ottenere una colecistogra fia rnpida. :1) Se eventualmente la rapidtà della colecist9gra fia dipenda d.allo « stato diabetico >) e non dalla iperglicemia. Abbiamo cominciato con l 'eseguire la colec istogr afìa in diabetici a glicemia alta (2,50 3,50 %0) . 1

1

I

1

1'40

2 80 2,85 ,65

2 .3-D 2 05

'

1,30

2h

2 10

3-3.1

3,05

2,70

3,10 . 2,35

3 2,36

o

4

[)

2,70 9,60 2,95 2,75 2 \)o 2,10 '..J

6 2.70 2,~o

2,90

4

Stabilita co.. , ì l 'altissi111a i)erce11tuale dei ri~ulta~i positivi in diabelici a g'li cemia alta aibb.j amo cor1ti11t1ato le ricer ch e ser vendoc i di diabetici curati (dieta e in sulina), e quindi con g licemia r elativan1ente })assa. I casi studia,t i sono stati quattro con i se1 g·uenti valori d ella glicemia, 1,50 %0-1,60 %0 l , 80 % o-1, 60 %o. La colecistografia h a 1nostrato un rien1pimento della colecisti solo in due casi (il t erzo ed il quarto) . Da questi risultati si può quindi con cludere ch e una glicemia suffi ciente a garantire un r eperto colecistogr a.fìco positivo deve aggirarsi intorno a 1,80 %o ·ed anch e leggermente super arlo. Con valori minori si può aver e una colecistogra (ì.a rapida co me nel caso riporta.to, n1a un mancato riempirrtento può essere dovuto a deficenza di glucosio n el sangu e. Queste ricer ch e ch e dimostrano un riempin1ento p·r ecoce d ella colecisti in diab·e tici a glicemia alta ed un man cato riempimento in dial)etici cu rati e portati a g lice1nia bassa son o abbastanza probative per asserire che la rapidità della colecistografia è in relazione al valore al to della g li cemia, e non alla malattia in ~è st€ssa come è s tato· obie ttato. Purn ondimeno no! abbiamo voluto darne una dimostrazione an ce>r più chiara. Dopo a ver e eseguita la colecistografia nei diabetici a glicemia alta, abbiamo sottoposti gli infermi alla c ura (dieta , insulina). In tre casi siamo riusciti a riportare quasi al nornTale la g licen1ia (da 1,90 a 1, da 1, 80 a 1,20, da 2,70 a 1,30). Dai radiogrammi risulta ch e ai valori più a lti d ella glicen1ia l1an no corrisposto d elle coJecistogra fie rapide (seconda ora) m ·e ntre con i ,·nlori più bassi si è avuto alla stessa ora un manca.te rien1pimento d ella colecisti. Il r adiog·ran1ma c.h e riportiamo (Itad. II) appartiene 1


[ANNO

XLII, Nul\r. 4J

nIlo stesso soggetto del r adiogran1n1a precec.i'ente. La glicemia ·però che all 'epoca del I llad. era di 2, 70 è stata portata a 1,30. Da . queste es1)eri e11ze credo si !)Ossa concludere: I ) La rapidità della colecistog rafia n ei dia]·1etici dipende esclusi\ amente dall a iperg·li• cernia. 1

FIG.

si posson o se mai attribuire al glucosio ch e 11oi introduciamo artificialn1ente e 'g iammai ·a1 .~lucosio che si trova nel sa11gue deì diabetici e che detcrn1ina· anch 'esso la rapidità della colecistogra fia con1e 80'p·r a abbiamo illustrato. Se ~i vuole attribuire a] glucosio una proprietà stin1olante sulla cellula epatica, rispetto almen o alla escr ezione della T .I. 1F . , bisog11a cercare

Frc. 2.

l.

2) Il lasso g·licen1ico n1ini1110 i)er ottenete una colecistograiìa ra1Jida si aggira i11torno al valore di 1,80 'Yoo . 3) I diabetici curati e portati a glir.e1n in normale .s i comportano ri spe~to alla colecistogra. fia come soggetti .sani. •

141

SEZIONE PHATICA

* **

La conoscenza dello sp eciale co·n1·p ortam ento della colecistografia nei diabetici ha un 'impor tanza teorica e pratica. Teorica , perc l1è porta un n otevol e contributo alla spiegazione del m eccanisn1 0 della colecistografia secondo il n1etodo Antonucci. Chiray , Del Rosso e l .1ucch esc sen o infatti con cordi n el! 'attribuire al glucosio una propri età stin1ola11te sulla cellula e1)atica per una più raJ)ida eliminazione della 1'.I.F. _A. questa ipotesi si può fare u11 'obiezione fonda1nentale , cioè a dire cl1e proprietà stimolanti

un 'altra sµi eg·azio·n e per la colecistografia rapida nei diabetici: qui il fattore fondamentale clella ra1)idità è rappresentato certam·ente dalla ii)erglicemia e non come si potrebbe obbietta re, da altre speciali condizioni inerenti alla n1al[)ttia, tanto è vero che in diabetici tenuti a glicemia bassa o normale non si ha una colecistografia rapi da e che nello stesso soggetto diabetico, a glicemia alta si ha un rapido I"ien1pimento dell a colecisti ch e n1 an cé.1 quando si sia abbassata ]a g·licemia al normale. L'in1portanza1 pratica 1)oi ch e ha il con oscere quest o speciale comportamento della colecistografia n ei diabetici si rivela og ni qual volta si voglia eseguire in questi sogge tti un 'indagin e r olecistografica per svelare una colecistopatia . Si capisce che esegu endo la radiografia dopn 10-12 ore dalla iniezione endoven osa , come si è soliti fare per la colecistografi a col m etodo di Grahan1, si rischia di consl<ltare t1n m an ca to 1


142

<e IL POLI CLI N ICO »

riempimento a,!lche nei sogge tti sani , e giudicare quindi malata una cistifellea il cui riempi1i1ento si ~arebbe potuto constatare nelle prime tre ore dopo l'iniezione. I

RIASSUNTO. L ·_-\. mette in evidenza il merito del metodo 1\.nto11ucc i (colecistografìa rapida) n ell 'aver s~'elato lo speci'aJe cort\portamento della colecis~ ografi~ ·nei diabetici. ~. Ptiporta varie esperienze ,perso11ali sull'azione de ~la, I. F.. sulla glicemia nei diabetici. Su 11 soggetti diabetici a glice,m ia alta, ha r1ite:Ruto una colecistografia rapida in 10 casi, r)ralioando un 'i11iezione enclo,renosa di soda 'f. I .1 F. . L '_.\. fa i10.tare che. occorre un valore minimo ciella' ipòr g liéemia (1,80 o/oo circa) per ottenere • t1y1a co lecistografia rapida. Infine in tre sog&elti diabetici 11a ottenuto una colecistografia ijapida con un valore alto della g licemia, ment~:fl lia avn!p un n1an cato riempimento della ~oleci~ti d{)po a' 'er i)ortato la glie.e mi.a a l norrt1a · • le.. •• ., ,

·r.

I

~

~t ~ ~

SUNTI E RASSEGNE.

I

OFTALMOLOGIA.

~ I•

Glaucoma.

[

(!JI.

B.

STALLAR .

Th e Practilion er , ma.g gio 1934)

1

La i:mrola g·laucoma. è usata per un gruppo ' co1111plesso di lesioni ocul ari di cui il carattere di stintivo ,è l 'aumt •n.to della pressione endooculare. Per convenienza clinica si classifica il g1[:1Uco1m a in primario e secondari o; ognuna di qu~ti g ruppi può culminare in manifestazioni. co11.g·estive a cute o progredite da uno stato in sid·i oso cronico fino alla cecità assoluta . La causa d el glaucon1a1 pri•mariò è ancora c~cura. Per deluciclare il pro1b ltma si devono slt1dia:r e n10Jt e cose: il bilan cio 1ra pro,d uzione e dre11aggio del li quido endooculare , la press ione d el sangue endooculare e il volume del sangitlle, la disten sibilità e Ja compressibilità de-lle 1..uniche oculari. g1i s tati fisici del vitreo € della lente, l ' idrodinami ca dei fluidi endooculari , g li effetti sugli elementi oculari di aJc uni costituenti del sangue, d el]e tossine , degli or1no11i, e l'intervento del sistt.ma nervoso sin1·patico. . . Ci ono controverf)ie sul la forn1azione e dreIL.<rggio del liquido e11doc,ulare; probabilmente si. tratta di u11 processo di filtrazione attra... Vér so i C·a pillari del cor1)0 c iliare e• di secrezione at.traverso l' epitelio ciliare; il fluido de.st i i1ato alla ca111era, anteriore si crede formato dalla l)ars pl:cata del corpo ciliare e quello 1

fAxxo XLII.

\"L.\I.

4J

che p·a ssa n el vitreo dalla i)ars I)lana. Il liquido c ircola dietro 1 ir~de. attraverso la pulJilla e nella came,r a anteriore e passa anche posteriorrrtente :!1el vitreo. Il drt•naggio si fa probabilme·n te i1ell 'ang·olo di filtrazione per c;ombi.nazione di suzione dalla parte posteriore e spostamento all 'i11terno dello spro·nE.! sclerale per ~o,ntrazio,ne delle fibre long itudinali e circolari del mu coìo ciliare e ])er pressione os1:iotica e ·er c.itata sul cair1ale di Schlemrn, che è 1jn intima comunicazio11e co11 un ple~so scler~le veno·s o profondo . Ll rilasoiamento del muscolo ciliaire permette a llo s1)erone sclerale di muoversi e a l legan1e.11to peltin ato cli avvici11arsi all 'angolo di fili.razione. È probabile e.be si compia anche un certo drenaggio lungo gli s}rati l'infatici periva1Scolari dei vasi centrali d~lla r etina fino al disro ottico. II liquido :peJtetrando nelle cripte anteriori dell 'iridE:. · è drenato lungo i lirtfatici perivascolari dello stro1'{la d elil 'iride . ; La causai esse11zia]e dell'au1n cnto della presS~Llne endoocularc· è l 'ostruzione del drenaggio r1ell 'ang·olo di filtrazione. Nel ~1 aucoma acuto congestivo questo succede per edema e turgore de~ corpo ciliare e ingo rgo dell 'iride , nel g 1auc1oma cronico per tl1mefazio·n e del vitreo o della. lente che con1prim1e la radice dell'iride l~ fa a·dtTire alla superficie posteriore della ])eri1eiria della cornea. La produzione di crisi vascolare ch e detefmina :ngorgo dei capillatri qel tratto uveale 'proYoca l 'aume11to della press~one endooculare. Secondo Du Rè-,L\Jder la .;risi vascolare acutai è dovuta a liberazione di if't~mina 0 dissemi11azione de11a f;Ua azione sul t raitto uveale per un sistema di riflessi. ; Fattori anaton1i ci lJr edisponenti a l g·lau coma sono il g lobo piccolo, 1.a r igidità che cresce c.ull 'ei.à, l 'allungamentl) dei proce~s! ciliari che permette alla lente di muoversi, 1'aurr1enìo di volume della lente che contint1a a crescere dopo ch e il r esto ::lell'occl1io ha cessato di ingrandirsi e ]a sclerosi del legamento pettinato. In alcuni casi la predisposizione ere·ditaria e fam~gliare ha in1portanza. Nei primi stadi del glaucoma non è possibile osservare a.lterazio,n i istologic,he. Sul principio la radice dell'iride è applicata alla parte posteriore della péTiferia della cornea, ma ne può essere sepalfata; poi ~~ formano delle aderenze, ma il drenaggio è ancorq possibile ]ungo lo stroma de1ll '·i ride. Alla fine l 'iridt• diventa aderente atrofico, e no,n c'è più assorbimento attraverso le cripte. Seguono poi l'eclropio1n dell'uvea e la forn1azion e di nuovi ' '<.ì,si sulla supE:,Tficie ar1terior.e dell 'i'ride, si· hanno alterazioni trofiche del co.r po ciliare, e si formano depo·s iti salini nel connettivo sottoc-pitelia le. La coroide i appiattisce e si atrofizza e c'è infiltrazion e Jinfopoietica perivascola1re attorno alle vene ' rorticose e })roliferazione dell'epitelio persistente.. Si produco,n o poi modificazioni d egenerativ.e della fibra nervosa e deg li strati gan.glio-ce11'u1ari cle11a retina , la

e:

1


t..\NNO

XLII,

NUl\II.

4)

143

SEZIONE PRATIC ..\

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la mina cribrosa s i spoota all'indietro, la lente diventa opaca e 1'occhio diventa cieco e do lt\nte. Il glaucoma secopdario compare in u11 certo 1tumero di malattie oculari: infian1n1azione d el la p.arte anteriore d el tratto uv~le, cataratta lrau·m at.ica, Q.islocazione della lente, emorragie intraoculari e neoplasn1i , alcuni stati postraumatici e postoperativi, in tt1tte le condizio11i p·a tologiche ch e in1pedisca110 il drenaggio d el liquido endo·-oculare dall'angolo di filtrazion e per blocco meccanico. · Forma clinica e diagriosi. - . La diagnosi precoce di glaucon1a h a importànza enorme. Si (leve esaminare attentamente ogni p·ersona di BO, 60, 70 anni , che si lamenti 'd i dolore al1·occhio . o vicino .all 'occhio. Nei casi tipici il dolore è a tipo nevralgico , ed è sen tito nell'occhio malato e nelle regioni frontale, tem,porale e malare e può irradiarsi al vertice; cominci.a generalmente la m aittina, passa in pocl1e ore quando il malato cammina e ricompare la sera quando il ma1lato è stan co e scompare di nuovo col sonno. L 'intensità d el dolore varia secondo i casi e 11uò accompagnarsi a vomito e a polso irrego1;\re. Inoltre si h a cambiamento di umore , irrjtabilità, d epressione. La frequenza è n1ag.g iore nelle donne. Sono ] tiù colp iti gli ebrei , g li egizi.ani e alcune razze ll8c,o-re . In India il glaucoma è frequenti sim o. Tn a lcl1ni ca . i e 'è una predisposizio,ne fa1miliare al g laucon1a co tne semplice carattere dom inante. Il malat o di glaucon1a , seco·n do ricer ohe arttropologiche di 11ossi , corrisponde a] brachicefalo di razza alp·i n a1. Il g lat1coma è p iù fr(:;(Jue11le in persone con cornea piccola e piccoli ~-lobi, ·come gli i per· . ' . . . . . . n1etropr; pe ro i in1op1 non n e sono immuni . Nel g lau coma µrimario la camera anteriore ò opaca e la periferie.a dell 'iride è avvicinata a lla parte p osteriore· d ella cornE.'a , restrin gend o e occludendo parzi.aJmer1te l · an~olo di filtra zione. Nei primi periodi di n1alattia la pupilla f rotonda e attiva e Je cri1)t e e lo stron1a deJ1 iride norn1ali. Nel g laucoma cong~'Stivo acuto la pupilla è . ernidilataita , o,-ale e in.attiva p er la compre'" s ione d ei n ervi · ci]iari dovuta · all 'aun1ento di 11ressior1e endocran jca. Negli ultin1i st adi d el gJaucoma · cronico la· parte ·iridea ·d ellcy r etina è avvolta attorno alla pupilla sulla suptTfici e anteriore d ell 'i.ride e· forma · così un ane:llo color cioccolaitta co11 margine esterno irregolare , (letto ectropion d ell 'uvea. Lo stroma d ell iirjde diventa atrofico e schiacciato, e com11aiono rtuovi vasi sulla su.a sr1perfic.i e anteriore. Quando la pressi on e endoocul.are arumenta , Ja cornea .present a ederr1a dell 'epitE,•li o e della sostanza propria e. n ei casi più gravi , si formano piccole \'e~ci che sull 'epitelio corneale e queste si possono rom·ptJI'e. La cornea assum e l 'aspetto di t1n vetro opaco e perde la sua lucentezza. C'è notevole congesti~n e dei vasi 1

connet.tiYali · e ciliari in vicinanza· della cong iunzione corneosclerale, le palpebre ' sono ed ematose, il globo oculare è duro come pietra a lla p·a lpazione . . La pressipn e endoo0ulare può essere saggiatri clinicamente o co ll 'esame digitale o col fortometro di Schiotz. L 'aun1ento della pressione endooculare è il i)rimo se:gno del g laucoma. Il gonioscopio di '.r ro11 cosco ser Ye a esan1iua re con ing randimento di 32 diametri lo stato dell'angolo di filtrazione. Nello stato pro·dromico e' è un ritardo nel1'adalttamento al buio , t1n attutime•n to d ella sensibilità alla luce. Però queste osservazioni ~ i devono fare con speciali apparecchi . Succes$j,•amente aumenta la macchia ciec.a,, comp.aioJlG difetti della ,parte va:sal e del campo, scotomi par acentrali , r estring in1ento generalizzato del ca.m.p o .visivo i)eriferico e finalmente pere.lita dPlla visione centra le e ceoità. Il g lau.comia secondario si può .avere· n ella 11 ite nel] a ciclite, n ella cataratta, nel dislocan1ento d ella lente, n elle emorragie de l vitreo e clell.a coroide, nei n eoplasn1 i intraoculari. n ella tro·m 1])osi centra le d ell a r etina e . n el diabete trat.tato con insulina . La distinzion e fra g laucon1a p•r imario e secondario è necessaria per la cura. Ctira: 'V el glaucoma 01c i1.f u . istilla zioni dj eserina l i2-l %, ~ani cinque. minuti per mezz'o1·a e poi a intervalli di 1,12-1/ 2 ora fino a quando ~ i interviene . Il pazienl e v.a posto a letto e qualch e volta .h a, bisogpo di morfina . Si fanno ar1ch e applicazio1ìi loca]j ca ld ~ (diatei:mia), ini ezio_n i e·n ·d ovcn ose di soluzione salina ipertoitica (50 e~. dj so1uzio·n ~ .al 30 %). Questa solu zione è r,.o ntroindicat él· n ej n efritj ci. n €:i malati con pressione ?rl eri qsa hassa ,. e n ei d eboli oo~ I ìtt1ziona lment e . .Dorpo 1~ iniezione compar e . s.ete i11tensa, · 111a Ilon si deve dart• da ber.e. Se dopo 1-2 ate la pressio n e e[ldoo6ul.are non :::.1 ridu ce, s~ d ~\i e fare . u11 'iridf;c~o·mia a·] più l)r esto. · Tvel ·glaucoma cronico, ill: :pe.r io:do iniz.i al·e, si i ~tiJl :'lno miotici (eserina o pilocarpina) due Yolt.e al g iorn o. È utile il ma ssaggio d el g lobo ocul ar e. Ad intervalli r eO"olari si misurerà ]a 11r essi'orle e·n d.ooc,u]are . Se non si riesce a m·an lenere la or essione endooc ulare n ei limiti n ormali ,si deve intervenire. · Non r. 'è un int~vento ve-r~mente . soddis facrnte : l 'iridecton1ia è Ja miglioire. ma in alcl1n i casi sono indie.ate• l.a sclerotomia di La,g-rang·e, queJla di llerbert , la ciolodialisi. Negli s ta.di avanzati di glaucoma si fa l 'estirJ)~\zio·n e del globo. Se questa è rifiutata da l inaJnto , si inietta n ell 'o.r bita , profondamente, 1 cc. cli soluzio·n e di novoèairta al 2 % e 5' dopo 2 cc. di alèool all '80 <J~ pungendo latera'ilmentc, frél il marg·in e inferiore del r etto estern o e il J11argine esterno del retto inf e·r iore. Nel glaucoma secondàrio , se c'è iridociclite, nt ro1)i11a , salicilato e calor e e · ct1ra del focu s 1


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« IL P OLICLI N I CO »

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sfttico. Se c'è san g ue n ella cam er a a nteriore, si fa l1a pa racentesi. Se c 'è dislocam ento d ella len· te n ella camera anteriol'e col g laucom a si d e, ,e far e l 'estirpazio11e. P er l 'iride bom bé si fa l 'iridotomia o l 'irid ecton1ia. Comunque, bisogi1a prima t entare di ridurre la .p r essione ei1doocula r e . Nel glai1·co1na injaritile (buftalmo) la cura coi mio t,i ci è inutile. Si devE.· intervenire colla scl e·· R. L u sENA. r oto111ia, coll 'iri<l ectomia1. 1

La cura della congiu11tivite. (P. 'J . D ocNE. Th e. Practitioner, m ag·g io 193±).

La co·n g iuniivite ha diver se for111e ch e vanno d nll a . emplice iper emia fino alla forma acuta p urulenta g,on ococ;.cica1. Le forn1e lievi di cong iun Liviie son o nìolto frequenti , a n ch e a volta i11 forma epiiden1ica nE:lle scu ol e, n elle caserme. I sinton1i varia110 secondo la g r avità d ell 'at· tacco. Si 11.anno sen sazi oni di sabbia sotto l e palpebre, di brucior e , difficoltà a ten er e le palpebre ap erte, un certo g·ra d o di foto fobia . Ma n can o le n e·v r al,g-j e p eriorb.jt.ali o t e1m 1p-0·r a li car a tteristich e d ell 'irite e l 'ip1er sen ibilità tattile d el bulbo oculare. Spesso c'è una m odica ptosi . I vasi d ella cong iuntiva bulbar e 0110 con gesti. C 'è sec.rezione ch e può e ser e ser11pli. cem ente mucosa1 o· an ch e purulenta. Le com pli cazioni son o r ar e. Il l1eri rolo è l 'inter essan1en lo d EJlla corn ea (ulcer azion e, per · fr->r azion c, infezion e intraocul'a·r e) . P er la cura bisogna ten er conto d el valote de.Ile lacrim e, c he conten gon o un er11.ima anti · be tturico, ch e n on si deve diluire coi lavaggi troppo frequenti. Ridley co11f'iglia l'uso d ell 'atropina o d ell 'io· ~cin a all o !'Copo di ridurre l 'atti,1ità secr etoria ' d ella g hia n·dola lac rimale. Ne·ll e infezioni leggere b.a sta b agnare gli oc· chi con soluz.ione b o·r i ca tic'Pida e applicare vasellina sul ma.rg ine p·a lpebrale durante la notte·. · Nei casi più g ravi a cido borico e solfa t-0 di zin co, o ossicianuro di iner curio I :8.000 (nelle i11fezioni' da stasi sta filo ~occo aureo) e per clo· ruro di m er curio 1 :10. 000 . Un a goccia di adren alina all ' l %o dà sp t'Sso .sollievo tem.p oraneo. Il nitrato d'ar gento al 2 o/cJ è il m etod o mi glior e di attaccare }a con giunti\ a infiammata; si u sa n o·n più di una vo lta ogni 24 ore e sem• • • • pr e p r evia cocaJn1zzaz1o·n e . In ogni caso· di congiuntivite è ben e spre·m er e il . acco lacri111a1le per esan1 i11nrn e la secre• zJon e. origiuritivite di K'och· lVeeks. :È il tip Ì CO «OC· chio r osa >' de·l le scu ole . t pro dotto d al bacillo d i l(och-"\'\Teel{s. In gen er e n on è g rave; c'·è fotofobia per 2-3 g iorni , sen so di brucio-re e lacrima1Zione, poi c'è dirn i11uzion e di questi d isturbi e guarigion e in 7-1 O g iorni . Qua1cl1e vol ta c'è secr ezion e purulen ta. Non è n ece saria un a cura s1.>eciale. Basta u sar e soluzion e borica e vasellina b orica; n ei casi g r a,ri protall'golo a ] 5 per cento. 1

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[A NNO

XLII, NuM. 4]

La con giuntivite angolare è prodotta dal ba cillo di Morax-Axe11feld. C'è arrossamento d egli an g oli dell ' occhio . La con giuntiva pal'pe~·rale è r ossa e tum efatta, !11entre la c ongiunl1Ya bulba r e è scar san1er1te interessata. Abitua.]i;n ente non è una forma molto a cuta e può diYe-ntar e cr o11ica . Si u sa il solfato di zinco. La congiunli vi le m1embra1n.osa è per lo più dovut9. al b. d ella difterite, per questo si deve u sare l 'antitossina ; Jocaln1e11te lava oO'gi e atr o. p1na . La r,o:igiu,nt~v it e . g.01iococcica è la forma più gr aive cli cong·1unt1v1te ed è r esponsabile ·n ei 11 eona ti , di n1olti casi di cecità . L 'irriga~ione cùsta!lte o quasi è indispen ~a bil e . Si può usare . ol:uz10.ne d1 eu so] 1 : 7 O<!n1 ora, e dopo ogni 11 r1gaz1on e con eu sol is tillar e acriflavina 1 : 1500 i11 olio di ricino. Se c'·è qua lcosa ai carico d ella cornea an ch e atropi11a al 7'2 %. Ogni 24 ore si usi nitrato d'argento al 2 %. La congiuntivite follicolare è frt:Jquente n ei IJ.[1n1bini e si cura con soluzion e borica e mi · g·lior ando lo s tato gen er ale. An ch e la congiiintivite flitt eni1la1re è .dei ban1l}i11i ed è dovuta IJer lo più a cattive · condizioni igienichEJ (e.attiva nutrizion e, specialmente ec cessi di idroca.r bo.n a Li e p ochi gr assi). Il son·0 g iorno al mare è utilissim o. Localmente: ::t lropina e solu zion e bori e~. In oltre : o]io di fega to di 111 erl11 zzo , tera·pia con rag·gi ultravioletti , vitan·1in a D . . Il tracom.a1ha un a vas ta diffusione in alcune zc•n e; è J)robabi11n e11te di natura batttTica , m a r.:.essun gern1e particolare è sta to m esso in evi d en za. Le granulazioni si cur.an o col nitrato di ar g·en to o colla tintura di iodio; se ci sono u1 cer azioni , a tropin a . Ne.~li s ta di successivi sol fato di r am e. Il c~t01rro pri1noverile n o11 è n1 01to frequ e11te. si vede n egli adolescenti , è spesso associato a d af;m a o a feb b re d a fi en o. In quale.b e caso, è s tato utile il radium. in a ltri l "atro·pina, in altri la flbroli sina . ~ irrportal)te curar e l o stato gen eral e. · F. una n1ala ttia ch e scompare col cr escer e . . . d ell 'età. ···- La congiun livite tiibercolare è rara ; b a prof?'Iìosi buona ; si cura coli.a cauterizzazion e. e anch e colla tubercolina. . La conq.i utivile di Pari11aud è una forma acuta con ulcerazione d ella co n giuntiva ·palpebrale, con febbre e linfoad enite preauricolare. In alcuni casi si tratta di tubercolosi . Cura : .a pplicazioni calde, nitr~ to d'argento. La malattia può durare parecchie settimane . Lai congiuntivite sifìlilica -è rara , come pure rara è la .pustola .vaccinica d ella c ongiunt~va. 1

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R . Lu . sENA·

· . Occhlo ( \ ·· . A cCARnr .

~ g~iandole

endorrin~.

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Rivisla Sanitaria Sicilia1na, 1° gi11-

0'n o 193 ±). La en d ocri11ologiél con le ue teorie seduoon· ti h a attr n tt o n ella sua orbita a n ch e g li o ftalr11ologi, desid er osi di con oscer e sempre m e-


{ANNO

XLII, Nuì\r. 4]

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SEZIONE PRATICA

gJio i rapporti trai l 'occhio e l 'intEJro orga• n1sm.o. Tra le malattie dell 'occhio ed annessi che hanno rap.p·o rti con a lterata secr ezione delle ghiandole endocrine, l'A. ricorda: la blefarocalaisi, affezione ch e può insorgere in gozzuti .o in individui con ingrandimento della sella turcica; le alterazioni anatomiche di essa corrispondono a quelle idiopatiche progressive, riferite ogg i ad ail tE.T ate funzioni ormoniche; il catarro congiuntivale primaverile, che s uole svilu1Jpar si in indiv idui giovani con segni di ritardata pubertà e c'h e è favòrevolmente influenzato da estratti t esti colari od ovairici ; la c ongiuntivite flittenular e, che si sviluppa in adenoidei, linfatici; il tracoma, il quale pur essendo g eneral mente c onsiderato una ma1lattia infettiva spe cifica , è certamente leg at o alla costituzione del soggetto: i tracomatosi sareb·b·e ro degli ad enoidei n ei quali , oltre alle manifesta zio ni congiuntiva1li, si hanno delle alterazioni del cavo naso-faring eo, in rap,p orto forse c on secr ezione interna alter aita , si a della tonsilla faringe.a, si·a delle altre ghiandole endo crine con questa connesse. Tra le malattie d ella cornea sono d egne di nota: il ch eratoco•n o, djpvndente da uno stato ipoteiroideo; la d eig-en era zion e m arginale della cornea, in rap porto con un p1erturbiamento d 61la secr ezione ovarica e la d egen EJrazione corn eale di Gren oe.\v . in r elazion e con disturbi' di secr ezio·n e della tjroide. La cosidettru « sclEJra bleu » è una affezione che si aocompagna ad ipoacusia e fragil~tà delle ossa ed ·è secondo alcuni do,rutR' ad alterazioni della ipofisi , secondo ail tri d·e lla tiroide e paratiroidi. Passando a trattare del cristallino l 'A. si sofferma sulle cataratte 1:,ndocrine, ca~a,tteriz ­ zat e dalla insorgenza in gio, ran e età , in indi\1 idui che mostrano evidenti alte razio ni e dis turbi di origine endocrina: tra di esse è la cataratta coronaria, ch e si svilu1p'P a poco do po ]:;\ pubertà e ch e è legata alla entrata in fun z1one dell'ormone genita~e ; l'a cataratta p oste riore a sottocoppa; la c . puntata fio ccosa; la e . a limitì arcuati . Degn e di m en zione sono le cataratte presenili che si sviluppano in donne r elativamente g iovani , durante la m enop a1t1sa. Più complc'SSO è il pro·b lema da taluni affron tato d ei rapporti eventualmente inter corren.ti tra le catara1tte senili e le secr ezioni interne (paratiroidi). A documentare lEJ relazioni tr<l cataratta e ghiandole en clocrine, alcuni AA . riferisco•n o di aver e 0 Ltenuto risohiairament.i totali o parziali d el cristallino in seguito alla somministrazione di pre1)arati opoterapici. E crmai .accertata la insorgE·nz:a di processi cat arattosi do1)() .1sp ortazion i di gozzo o in seguito a degen er azio·n e ·trtimosa dell a tiroid e: d 'altra pairt e in t ali casi la somn1i11i trazion e di estra tti tiropara tiroidei €- riu cita s11es o a cl <i rrestar e la evoluzione clell a c.at aratta . 1

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P\.o si ha riunito sotto il n o·m e di cc oftaln10a11.g io1crinosi » tutta una serie di disturbi funzionali d ell 'occl1io , d ovuti a feno·m eni vasomotori r etini ci: che si verificherebbero in individui a turb·a to equilibrio endocrino, senza che sia però possibile -individuare quali siano le ghiandole compromesse. Un altro grup•po di affezioni d ei vasi r etinici , ch e pare siano legate a fenomeni endocrinici, sor10 le ém orragie recidivanti d ella r etina e del ·v itreo che si verificano in t,Yiovinette durante i ~riodi pre- o m 1estruali opp·u re in donne in menopau·sa o sottopost e ad estirpazi'o ne d elle avarie . Di particol!aTe imip·o rtanza 8ono, dopo I~ scoperta dell 'ins uli11a e,d i11 ra1)porto co·n le recenti vedute sul diabet e, le m ar1ifEJSta?ioni oculari di.abeticl1e ol1e possono c01'pire tutti i t e uti· d ell'occhio e ch e rappresentan o ta],-ol1a la l)ÌÙ import.ante flelJ0 ronrplic.azio11i di ·questa malat tia. · A. .11\~he 11ei rigu ardi d el glaucoma vi è una D·b l1or1d.anLe le Lteratura s ui rapporti tra qt1esta affezion e e le gl1i andole endocrin e : ma i pareri sono disco·rdi EJ le rice rche numeros issirr1e hanno dato risultati non co1n cordan ti tra di loro. Pare solamente accertato che l' ormone tiroid eo è capace di produrre pTofonde modifica·zioni n ella t en sione, e11dooculare. 1

VICENTINI.

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FEGATO E VIE· BILIARI. La carta topografica del fegato. (B ucHER e LozANO. Dtsch. Z. f. Chirurgie,

243-

54, 2-1: 3- 209, 1934).

Già da t empo è n o to, specie in seguito ai lavori di H e11sch en oh e il san.g u e portale non si distri b uisce om ogen eam ente n ell 'organo m a rimane separato : quello proveniente dai r ami 1nistri d ella 11orta (splenica , m esenterica inf. ) irrora la lnet à sinistra d el fegato quello d ei r ami di destra (m esent. su perior e ecc.) irrora la m età destr.a. :È stata addirittura ammessa una linea i'd eale tirat a fr a ilo epa ti co e ca\ra inferior e dividente il fegat o in due· m età vascolairn1ente indipendenti . Nurr1erosi fatti clinici· conferma no tale d a to anat omico -idraulico: p . e . è stato notato ch e le m etas Lasi epatich e di ai ce si o di tu m ori di organi a ddomin ali tri·butari d ella cava segu on o n eJla lor o Jocalj z1azion e epatica il lato d ella loro provenien za . Su questa base si è perfino giunti da parte di alcuni ·.~A . a s upporre una localizzazione deJl e varie funzioni n ei vari distretti epatici . I d11e AA. , arr1bedue assist enti della Clinica Chirurgica di Basil ea, esaminan o in due articoli i dt1e lati d el pr oblem a: quello della di trib u zi on e d el sangue venoso n el fegat o e q uello dell a cc r arta topografica fun zionale ». A nroposito rlel p·roib lem a idraulico , i'l p rin10 A. cer ca cli spiegar e il fatt o appar enten1ente ronlra dittorio ch e i11entre il fatto c1i1


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IL

P OLJCLIN1CO

i1ico dell a omol.ateralità delle meta tasi è da con siderare come quasi assoluto (95 %) ; coloro ch e hanno riprodotto tali condizioni in ricer cl1e "perim enta.li hanno visto com e iniettnndo u11a iniezion e colorata n ei rami della }lOrt.a, si aveva una d istriJ?uzione della sostanza colorante nel fegato a D . o a . a seconda òella ven a in cui era stata iniettala la sostan7a co11 u11a proporzione di 2 a 3. Lo speriir1entatore ha all ora ripetuto qual0l1 e eispe-rie nza iniettando n ei ra111i rispettivan1cnte D. e S. della porta co-rp1i di grosse,zza e consistenza diversa (emulsion j , gocce di olio, uova di cavi'aJ.e ecc.) e vide come corpi piuttosto grossi, cioè più vicini alle condizic1ni verificantisi in einbo]ie tumorali o infettive di soluzio ni di sostanze coloranti , si cl i trib,u iscon o fra i due lobi con una percentu ale corrispo11dente a cruella delle n1eta stasi cliniche·. Così vien e a portar i t 1n nt1ovo con triJ111t o nl 1)roblem& s12erimentale della dji:;tribu zio11e clelle correnti sa1nguig11e n el tron co della ric·rta. A risultati n ega tivi è invece giun to l 'a ]t1~0 A. cl1e 11a voluto rived ere l 'ipotcsi dell a cc ca rt a . topografica funzion.ale n del fegato. Egli do ò in diverse condizioni sperimenta li va ri e so lanze (glicogen o, azoto, acquD ecc..) e 11e]Je , ·arie zon e, non otten endo però n essuna d iff erenzaJ sensibile. L ' ..\. ri'porta un caso intere sante . Dopo 1·a portazior1e d i un rene con s urrenal e per i11er11 c.fro1na, si ebbe una crisi i110.aclrenalinica in se.g11ito alla quale il p. venne a morte. _.L\ll 'autopsia si riscontrò un accumulo di g·1icog·ene nella m età del fegato corrispondente a 1 re11e a porla lo. La spieg.azione ' 'enne data dalla condizio11 c a11atomica g'ià verifi cata all'operazione di un r icco reticolo ven oso accessorio p eriren a]e t r il)u Lario della , ·ena por ta . 1

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ALDO

La sind1~ome itterica nella fica .

CALÒ.

ci1~rosi

at1·0·

(L. I-!Ess. /{l. l}'oolie1?csclir. , 1° ett. 1934). L 'e·pisodio .a cuto di uu a indrome itterica tipica costitui..:Ge una inan ife-tazio11e non ecc.ezionale nel decor so cronico della cirro, i di Laennec.. Alcun e rare volle tale itter o l) UÒ e -€Jre identificalo con un jttcro r111 olitico; più fre.quenten1ente si n ota t1na con1b i11 a1zione del la cirrosi con manife tazion e di colelitiasi cl1e de tern1ina la compa;rsa di iLte.r o cla rite.n zion e. l\·011 è però rara I 'evenien za c1uanclo la sindron1e itterica 11on è da attribuir i .a 11essuno dei dL1e fattori; una serie di casi del gen ere vie11c rÌJ)Ortala dall ' A. che si sofferma ull e co ndizioni i1clle auali 1'itter o n ella cirrosi è dovuto ... ad un proces'"' o degen e rati' o a carico della cellula epati ca1, con1e \ ie11f' dimostrato n elle f:11e osser,·a7 ion i non solo dall o st11dio clini co 1

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anche da quello anatomico in quanto ri::,ulta,·.a constante,mente pervietà delle vie biliari e assenza di processi emolitici. JJa i1r ima osservazione dell 'A. si riferisce ad un ca~c. di cirrosi iniziale, n ella quale l 'itt ero ch e non h a influito sull'ulteriore decoro della malaltia, h a presentato tutti' i caratteri delì 'ittero semplice, dal quale non potrel1be e~sere distinto. Veng·ono jr1 seguilo citati casi di cirrotici i1ei quali l 'it tero è s.opravve11uto durante una cli quelle infez io11i ch e possono essere itterogen e an ch e in individui nor1nali come p. es. le infezioni pneumococc.i ch e, stre·p tococciche a tipo di eresipela, endocardite u lcerosa ecc. In questi casi com e pure n el precedente il decorso i' presentava tipico p er l 'ittero infetti,·o, inquanto ch e veniva caratte·r izzato da m~gigi or volume s.plenì co, da febbre, le u cooitosi, aume11taLa velocilà di sedimoo.t azio,n e, feci ipocolich e, bilirubinemi'a ecc. L 'autopsia llletteva in eviden za oltre all e Jnanifestazioni clella cirrosi, notevoìi n1anifestazioni d egenerative con infiltrazione grassa del parenchima e1)atico : n1ai alt.erazio11i dei dotti biliari; I.a le.. ione dello cellule epatich e 11a culminato in u11 ca1So n el quadro ti pico dell'atrofia acuta del fegato. La « nox » infettiva era da ri'Port arsi in un ca o a d un processo o teomielitico in a ltri a proc.e ssi pneumonici o bronco-pneun1onici in atto. Secondo l '1\. . alcuni casi della cosidetta sindro1m e « ittero ascitica » descritta dagli AA. fran cesi , lai quale sindrome si manifesta aoutè:\mente 11e] decorso della cirrosi, son o da riportarsi n ello tesso gruppo. La cau sa infet ti,·a può essere rappresentata da baci llem1ti.a Lubercola re , cc>n1e j)ure d::\ infezioni tifo-paratifoidi , cla febb,r e gialln, ecc., 11elle quali si -verificano e"" te o n ecrosi di tessuto epatico. Qualch e ' 'O1ta del resto (come an ch e in un raso dell 'A .) n1a11ca una causa infettiva dimotrabile; l 'it tero sembra do,ruto ad llna degenerazione par en chirrta tosa. subentrata tumultuariam ente e la febbre de\ C e . . sere oo,n sider ata a n ch' essa come epatogena. Osservazioni di ultimi anni hanno di·m os lrato che l 'ittero (ana1ogamente a ciò ch e ~rYviene p er alcun e manifestazioni re umatoi'd i , i)er la n efrite ecc.) può n1anifestarsi dopo una n1alattia infettiva, quando la feb,b re era già cessata da qualch e g iorno ; n e è esempio tipi co l 'ittero i11etapneun1onico (come in altro campo il reun1atismo e la n efrite postscal!'lattinosa). L 'ultima serie dei casi dell 'A. i riferisce appunto ad osservazioni di Yice11de patolo gich e del genere veri fi catesi in cirrotici'. In essi l 'ittero si n1anife~· tava alcuni giorn i do po l 'estin zjone compl ela o quasi di un processo infettÌ\'O (poln1oniti. ascessi ecc.) portando qua i sempre g li infern1i a1lla morte attraverso un quadro di epatargia, talora con manifestazioni t i1)ich e di a tro fi a acuta del fegato. La sinIl la

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l ANNO

XLII,

Nl.rM.

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S EZIONE PRATJ C.\

dr?n1e itterica era afebbrile od anzi ipote,r , n11ca. Concludendo: la sindrome iLterica1 ch e n el rnalato di cirrosi può com,1Jarire sia all 'inizio d ella malattia cronica , ch e duran.te il decorso di essa o al termine cos lituendone la manifest.azione finale, dev'essere i11 n1olti casi .attribujta ad una grave degenerazione paren chimatosa per lo più da cause infettive; tale lesio11e è favorita dallaJ sensibilità d ella cellula epatica del cirrotico; d'altra parte l 'insediarsi d ella infezi_o ne è faci·litato nel cirrotico della scarsità di difese generali, per cui si può parlare di una an ergia dei cirrotici. Per quel c he riguarda la prognosi di tale manifestazione, essa non può esse re enunciata genericamente, essendo co11dizionata più che altro da eventuali n1anifes tazioni di epat ar gia . 0

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S.

MINZ.

Sulla diagnosi precoce dell'insufficienza epatica. La crisi emoc1asica da esti~atti di fegato negli epatopazienti. m edic a, agosto 1934). (1. JACCHIA. e F. R APu zz1 , Arcli. di pato,z. e clin . Dopo aver riassw1to e c1rit.icato i vari m ietodi cli esplorazione funzionale del fegato e più p r eci~am ente quelli ])rasati sullo s tudio del ricambio proteico, degli idrati di carbo·n io, dei grassi , d el ricarnb·io pig ni_entario, della fun zione e.scretrice, g li AA. si soffermano a trattare ampii arrLe·n te della crisi en1oclasica . II Widal e i suoi collaboratori hanno m esso in evidunza l'esistenza d' una crisi emoclasica d igestiva negli epatici , dimostrata dallc. leu,c openia oh e compare dopo 1 ora e m ezza dal] 'ingestione n1a s i va a; digiuno di 200 cc . cli ]atte . L'incostanza . di ques ta i)rova di Widal p u ò dipender e dal fatto che lai prova st essa può sag giare soltanto la funzione proteo·p essica del fegato, ch e può an ohe no11 essere compromessa pur essendo leso il fegato. A questa pro;ya di Widal si è anch e obbiE-1taito che J1ei lattanti si ha una leu cop enia digesti'Va, non una le1u coci tosi. Jacchia n el 1932 ha co11cluso una serie di ricerch e dicendo cl1e n egli epatopazienti l 'inieziJorn e endovenosa o· endomuscolare di 2 cc. di estra tto epatico ha provocato costantemente i S8.t,oni più caratteris tici di una crisi emoclasica. Di quest a reazione egli afferma la specificità. Ora gli AA . ritornano sull 'arg o1nento collo s ludio di un più estE:so numero di casi, col confronto fra prova di .Jacchia e prova di Widaa, colle cuti, i.ntradermo e oftalmoreazio,n i ll1ediante estratti epatici in sani ed epatopa7ienti. Su 23 epatopazienti hanno fatto 39 prove di Jacchia e 4 di Widal , ed hanno ottenuto 31 crisi emoclasiche su. 43 prove. Criticando i risultarti, 34 esperienze erano attendibili ed 11a11no dato· 29 risultati positivi. Colle iniezioni di sostanze proteich e n egli 1

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epato1pazie,nLi in 16 e p erie11ze ebbero 16 risultati negativi , con1e pure negative sono riuscite due prove colla glicocolla e col ip,e,p tone. Negative sono· riuscite sE.ite esp erienze con iniezi'oni di estratti epatici, 4- con so·s tanze proteiche, due co·n p eptone e g 11cocolla. in soggetti senza lesioni epatiche. RicE:Jrche chimiche sugli estratti adoperati hanno permesso di escludere che le reazioni clipendano dalle pro1ein e di ques ti J)rodotti. Praticamente negativi sono stati i tentalivi di introderma, cuti €J ofta.lmoreazi'on e con estratti epatici negli epatopazienti. Gli AA. invece riaffe·r mano il valore i)ratico dE:11a proiv a di Jacchia n el saggi.ar e la ft111zio11 nlità ep atica = p er oh·è dà una costanza di ris ultati ch e r1on si verifica co i ngg·i usu a1li della funzionalità tJpatioa. Per il meccanismo della prova essi riten gon o ch e lai crisi en1oclasica da estra tto epatico sia espressione di un particolare stato di sens:ibilizzazionEJ d ell'organismo per parte di .p r odotti di disintegrazione della cellula e·p atica e che il nuovo met0 do possa ricondursi a feno111eni di tipo an a filatti co . R. LUSE NA. 1

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L'efedrina in tera pi a e so p1·atutto negli stati di choc degli epato-biliari. (J. L AUER. R et,' . flt1 éd. Chir, d•es M(]Jl. dth Foi e, ecc. , l11g·lio-aigosto 1934).

Da uno s tudio farma codina111ico e cli11ico sug·li effetti d ell 'efedrina, l'A·. conclud e cl1e, senza attendere effE.' tti rniracolosi , bisogn.a ricon oscer e in essa una droga molto curiosa di cui ]'.azione rico·r da quella della caffeina e d ell 'adrena:lina. ~ l'adrenalina ' 1 egetale. Dal punto di vista fi siologico· l 'A. l1 a ott<:,1rtuto i risultati seguenti: a) Effetti tonicocardiaci con r itorno delle fo·r ze, correzione d el] 'astenia e d ella depressio~ !le g en erale, E.·levazione della pressione arterio sa, ra1llcntan1ento del i)olso , aumento d elle cifr e delle urine. b) Eccitazion e d el tono gen erale, corre7.ion e delJa sonnolenza così frequente n eg·Ji epat objliari. I mala ti la ciano p iù facilmente il lett o e riprendono p iù agevolmen te la loro alti,rità. Per contro, l'e fedrina presa troppo t a rrli n ell n giornarta l) UÒ impedire il sonno. Dal punto di vista pia tolog ico., l 'e feclrin a sem bra corregger e, se 11on SEm1 p r e, a l111en o n1ol1 o sr>~sso , lo squilibri o· v.aso-sin1pat ico con un a eccitazione del simpa tico (cioè a d ire es&1· ri p orta ver so la norma i vagot onici). ed esager a nei simpaticotonici la tacl1icardia, o il n er Yosjsmo e g li .accidenti lega.ti alla impaticotonia. È for e in r agion e di quest a azion e simpaticotonica che l 'efredina è sta ta utile all 'A. in u11 g r a n num er o di casi clinici che potevan o essere interpretati com e la maITTifestazione di llno ch oc colloidoclasico (anafilattico o aller g ico) sopratutto n el prurito, n ell 'o1ticaria, n ell 'ed ema di Quin cke, n ell 'a m a . n ell 'emicran in e nell'e colich e epa.ticl1e colloidoclasicl1e. 1

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cc II. POLICLI ;l CO

Qu anto all 'azione dell 'efedri11a ~u a lcuni tati depressi,ri cardio-vascolari , essa ·P UÒ spiegar si sia pt,T un ·azio11e diretta sul sistema cairdiov ascolare, sia per un 'azio,11e in d iretta per me.zzo della co,r rezione dello squilibrio vaso-simpa tico. Quando si vorrà ricorr ere a questo eccehlente medicamento non si dovrà mai dimenticare di ricercare il riflesso oculo-cardiaco per evitare l 'uso del rimeùio nei casi di im'Paticotonia.

C.

TOS CANO.

MEDICINA D'URGENZA .

b astone secco, isolandosi da lla terr a· m ediante una tavola od un n1ucchio di carta o di paglia secca; la vittima sarà spostata servendosi di una mano sola, la destra . A tensioni più alte , ma inferiori a 6000 ' rolta, si tenterà di togliere la corrente prima di toccare la vittima e se questa è attaccata ai fili. i dovrà prevedere la sua ca.duta e mettervi qualche cosa sotto per smorzare J'urto . Il salvatore si' isolerà salendo so.p ra un panchetto isolante (una sedia di legno b e11 secca), oppure m ediante delle Lavo] e po·s te sul terreno, fa cendo poi un secondo piano di tavole iso late dFJ1lle p1r ime per mezzo di bottiglie, di recip ienti di coccio e simili; la vittima non sarà t <)CCata che mediante delle lungh e pertiche di 1elQ'11 o ben secco. • Al disopra dei 6000 volta, ogni tentativo di salvataggio è estremamente pericoloso e ci si dovrà limitare ad avvisa re la ce·11trale ed intervenire soltanto dopo ch e la corre·n te è stata tolta. Com e si è detto, il pronto soccorso deve essere immediato, se vuole essere effi cace. Prima prescJ'izione è quella di slacciare i vestiti e incominciare subito la respirazione artificiale, ch e va continuata anche peT delle ore. (Fra i due metodi , di Sylvester e di Sc·h afer , gli AA. danno senz'a:l tro la preferenza al secondo, ch e è meno perico.Joso, esige m eno spazio, stanca m eno e può essere eseguito facilm ente da chiunque. La posizione sul ve11tr e, con la bocoa in basso permette l 'eivac uazione dell 'acqua ingerita, delle espettorazioni , della schiUJma, eventualmente del vomit.o. La lingua1, inerte, pende nelìa bocca, senza rischio di bloccare le vie !'espiratorie; n essun bisogno , quindi , di tenere aperta la bocca e di estrarne la ling ua. Durante tale respirazione, si possono altresì coim piere altre manovre necessairie : ricerca dei ri flessi, iniezioni sottocutan.ee, ecc. Per poter continuare a lungo la re spirazione artifioiale, vi sono degli apparecchi meccani· ci, fra cui i più noti sono quello di P anis in ~"'rancia e di Zumaglini i·n Italia, ch e risponclono bene allo scopo. Lai respirazior1e artificiale è la manovra essen ziale ch e i salvatori debbono m ettere in op,era subito, anche pirima dell 'arrivo del n1edico. Altri soccorsi ch e i profani d e·b1b ono portar e sono il riscaldamento (m ediante frizioni , compr esse calde specialn1ente sulla nuca) e l'inalazione di ossigeno, cl1e va fatta1 largamente e durare un certo tempo. L 'aggiunta di anidride carboni'ca all'ossigeno può essere utile in certi casi, n1a dannosa in .a ltri, sicch è è meglio asten ersene. Il medico, se si trova al n1omento dell'incidente, prenderà la diret.tivai del soccorso ch e ·c osì si riassume: respirazion e artificiale col metodo Schafer, praticato a mano subito prima dell 'arrivo degli apparecchi , in alazioni di ossigeno , riscaldamento. La respirazione va continuata a lungo e non sar à sospesa che alla 1

I soccorsi d'urgenza agli asfissiati. (1\1. N1cLoux e R. L EGENDRE . B1i,ll. Acad. Médicirie, ± dic. 193-i ) . Il numero dei decessi per asfissia è in·d uhbiam ente· con siderevole ed aumenta. continuamente con i prrogressi industriali, ch e moltiplican o le sorgenti di ossido di carbonio e di vapori deleteri, nonchè le lin~e e ~li appar ecchi elettrici. Le asfissie accidentali son o di ventate più rtum1eirose che le volontaLrie ed hanno cause svariate: m eccanicl1e (sep·p ellimento , annegan1ento), resp,i ratorie (alterazioni d ell 'atmosfera), circolatorie (disturbi cardiaci , emorragie), n ervose (irr itazi·one da gas tossici , elettrocuzio11e sinco,p e anestesica) . In tutti i e.a si, il salvatore si trova i1m provvisamente di fronte ad un individuo inerte, di c ui' lo stalo grave può terminare in pochi n1inuti e.on la n1orte se I ',arresto r espiratorio si pro,J ung·a . Il che significa oh e il socco rso deve essere imn1ediato, sullo stesso posto ed applicato anche da persona non tecni'ca a cui debbono quindi esser date le istruzioni n eces• sar1e. Prima prescrizione è quella ch e il salvataggio non aumenti 11 numero delle vittime; l 'indi,Tiduo in procinto di a11negar e trascina speso con sè il suo salvatore; il penetrare in una . Janza piena di gas illuminante se·n za prima· ventilarla vuol dire esporsi a certa morte; così pure il prec.i pitarsi sull'individuo colpito dalla corrente elettrica, senza prima pensare all 'isolamento, sig11ifi ca fa!I'e altre vittin1e, spes• so nun1erose, a rosario L 'indi,·iduo i11 procinto di anneg·are d eve e ~ er p re ... o i)er cli dietro e t enuto per la testa . Qt1ando il pericolante si trova in una galleria, i11 una trin cea profo·n da, si p en serà dapprima a ' 'entilare il luogo ed il salvatore si calerà con la corda alla ci11tura e tenuto da un altro ch e sta al di fuori. Per l 'indivi'duo in contatto con la co,r rer1te ~lettrica , si seguiranno le presc.r izioni di un decreto fran cese· e cioè : se ][• tensione è inferiore a 600 ,·alta, se continua , a 250, se alternata , a 250-430, se trifase, basterà allontanare la vittima sen za m ettersi in circuit0, tenendo i)resente ch e ] 'un1idità costituisce u11 g ran pericolo a11cl1e a bassa tensione . Il l)iù ~ 1)esso) ba .. tcrà allontan are i fili con un 1

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[.t\.X).U

XL lI, Nui.\r. 4j

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SEZIONE PRATICA

ricomparsa della r espirazione natur ale od a~la com1)arsa dei segni certi di morte (rigidità e l)Yidore cardaverico). Essa, di tanto in tanto, va inteTrolta, p. es., una quindicina di minuti ogni ora, allo scopo di vedere se riprende la respirazione spontanea. Se la ventilazione è stata eccessiva, se si di$po11e di anidride carbonica, si potrà praticare una miscela di quef'ta con l'ossigeno. ' ;i sono varie sostanze capaci di eccitare il centro r espiratorio, di .m odificare la \1aso-motricità, di provocare le contrazioni cardiache; la difficoltà, però, c onsiste n el farle penetrare ir1 una1 circolazione rallentata. Si sono proposte le iniezioni intracardiache di adrenalina , ma si tende sempre più a rinunci&rvi ; esse sono poi formalmente co·n tro -indicate llella sincope cloroformic.a. La lobelina, la coran1ina, il pentametilentetrazol , la· sparteina, la ca ffeina hanno un'azione· eccitante sulla respirazione. Una nimemente racic omantlata è la can fora per cui saranno preferibili i preparati solubili in acqua , ut.ilizzab·i li anche per iniezioni endovenose. Il salasso può esser e dannoso perch è riducendo· la m assa di emoglobina, diminuisce gli scambi respi'rat.ori, ma ha il vantaggio di sollevare il polmone in caso di edema e· di agire sul ouore destr o ingorgato. Lo si applicl1erà o non secondo i casi. Importante ·è, in comp1esso, il p rovYeidere al pronto soccor so subito , anch e prima· dell 'arrivo del medico. Da ciò la necessità di diffondere il più ch e sia possibile nozioni semplici , ch e son o di capitale importanza e ohe potranno contribuire a sal\rare molte vite. fil. 1

La tecnica usata dagli AA. è la seguente: un pallone di ve tro serve per raccogliere il sangue, e praiticare poi la trasfusio ne; esso presenta nella sua parte su pero-laterale un tubetto attraverso cui passa il sangue durante I.a tr asfusione e che al momento della· r accolta del sangue vie:n e chiuso m ediante un piccolo tappo. Per la presa del san g ue, il pallone, sterile, porta un tappo con due buchi: a ttraverso uno di questi passa il tubo per mezzo d el qua le si produce per aspirazione il vuoto dentro il pallone; attraverso l 'altro paLSsa un altro tubo fatto a Y: alla branca laterale è fissato il tubo di gomma ch e termina con l 'ago pe r la presa del san gu e dal datore; alla branca veirticale è raccordato invece un recipie nte pie-no di soluz. di'. citrato di Na al 5 %. Una parte delL\ soluz. citrata è messa dentro il p·al1one e l 'alt ra è regolata in modo da cadere n e] pal·lcYne a goccia a goccia in modo da m escolarsi i.11timamente al sangue raccolto; s ulla n ecessità di questa intima m escolanza gli' AA. insisto·n o · molto per ]a b·u ona riuscita della conservazione e della su ccessiva trasfusione del sangue. In questo modo è possibile raccogliere da ogni donatore circa 250 cc . di sangue. Tolto quindi il tappo, bucato come si' è d etto so·p ra, e sostituitolo con uno di coton e, il pallone è messo immedia.tamente in ghiac·c iaia. Al momento della trasfusione si riscalda il pallone a 39°; m ediante un tubo di gomma si innesta l 'ago nel tubetto ch e il pallone presenta n ella sua parte surpero-laterale e si pratica la tras fusione. Nel tubo di go·m ma che po rta il san gue al r icevi tore è intercalato un piccolo filtro ste• passaggio rilizzato di seta ch e impedisce il della fibrina\. Con questo metodo gli AA. hanno g ià prati·cato numerose trasfusioni senza lamentare alcun inconveniente. G. GENTILE. 1

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Organizzazione della trasfusione sanguigna d'urgenza con il sangue conservato. e JuLLlEN-VIÉRoz. Bordeaux-Chirurgical, n. 4, o tto1b ~re 1934). Uno dei due AA. h a istituito, n el 1930, a Bordeaux un 'organizzazione di donatori di sangue. Non è sempre però p·o ssibile avere a di·posizione imJnediatamente. un dona tore, e non è neppure possibile seguire il m etodo di Judine della trasfusione, del san gu e di cadave1'e con cui questo A. può ritirare, anch e qualch e ora dopo Ja morte, gr andi quantità di sangue, con servarlo citratarto· durante p1arecchi gio·r ni e .addirittura parecc hie settimane al freddo per iniettarlo in caso d 'urgen za. Que·sto m etodo non è possibile attuairlo in F rancia sia perchè ]a legge vieta di toccar e il cada,rer e prima delle venti'q uattro ore dalla n1orte, sia perchè urta contro ostacoli di n atura sentimentale. Gli AA. hanno· perciò pein~ sa to di or ganizzare un servizio di trasfusione di urgenza con sangue citrato Pif~ele,vat<?· a .d?na tori selezionati e co11servato in ghracc1a1a elettrica. Questa idea del r esto aveva dei preced enti n elle ricer ch e sperimentali di Judin e, tli IIédon e di lFleig. di Peyto11-Roux e Tuner, e i1ei primi· tentativi fatti con s uccesso n el 1 ~ 15 st1ll 'uo1110 d a R. V\' eill. (SERVANTIE

;g • Pubblloazlone ladlspeasablle a tutti I medici pratici:

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Prof. LUICI MACCIORE Direttore della R. Clinica Oculistica di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica Medica Generale Prefazione del Prof. Sen. N. PENDE Questo volume del prof. M aggiore è. destinato ~ m edici .Pra, tici. La necessità di potere aumentare il numero di. eLementi se· meiologici, sui qual~ porre la dia}{nosi cl.inica, è della più . g;rande importanza nell'esercizio pratico de lla medicina, e i m edi.ci, che troveranno in questo volume ricoYdati e discussi i numerosi segni e sintomi oculari che accompagnano le più svariate malattie ge• n eYali, non potranno che essey grati ali' A . Non esist e ~rifa~ti in Italia alcuna trattazione del genere e chi v olesse arncchire la sua cultura in quasto campo non saprebbe dove farlo. 11 v olume, corredato da numerose figure dimostrative, in gran parte originali, per la chiarezza della esposizione, per il suo in• dirizto eminentemente pratico, riuscirà della più grande utilità a tutti i medici.

Volume di paigg. XX-328, con 130 figure n el testo, molte dell e quali origfilali. Prezzo L . 5 2. P er gli aibbonati al n Policli ni co», sole L. 45 franco dl porto, in I talia. Per l'Estero L. 5 O. Inviare Vaglia Postale o Ch eq_ue Banca"'ÌO all'editore LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA.


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J L POLICLINI CO

L' A T T U A L I T 'A T E R A P E U T I CA

Cura della miosite, artrite e disturbi della circolazione periferica con i 'istamina somministrata per mezzo deJJa catat·oresi (DAVID lI. KLING. Are/i . o/ Surg., vol, 29, n . 1). Recenti studi han110 r11esso ir1 evidenza la importanza ch e hanno i disturbi del circolo periferico n ell 'etiolog ia di affezio·n i delle articolazioni e ·dei 1nuscoli. Nel 1909 W ollemlherrg in base alle alterazioni arteriosclerotich e delle airt i colazioni molate emise la teoria dell 'o·rigine vascolare dell 'os teoartrite. Ptece·n temente Goldhaft e i suoi collaboratori hanno dimos!rato la deficienza d ella circolazione periferica n ell 'artrite. Heuch , Hoo.derso11, Ro'''ntree e Adson della Clinica l\r1a)-o 11an110 ollenuto buoni risultati n elle artriti r eumaitoidi con la ran1i sezion e e la gan glionectomia sin1 pa tica elle eliminò la vasocostrizione. 111 seguito ad uno studio più esteso Le,;yis ' 'enne n ella co·n siderazione ch e Je so·s tanze del tipo dell 'istam ina fossero u.n ormone che reg·o lava Ja circolazion·e periferica; perciò Deut sh eb b e l 'idea di fornire l 'istami11a alle parti malate e così venire incontro a una possi·b ile de1fi cienza. Nel 1931 egli pubblicò i risulta.ti fa,rorervoli ottenuti in 250 casi di affezio•n i dolo rose dei muscoli con il trattamento dell'istamina somministrata con lai cataforesi galvanica. L 'azione dell 'istamina sulla circolazione periferica è rappresentata da: I ) una dilatazio·n e locale e u11 aumento del sangu e cir colante nei pi ccoli' vasi; 2) un a;umento locale della pern1eabilità dei capillari e 3) una dilatazion e delle arteriole circostanti . Questa reazioJ1e fu usata: da Jordan p er dettrmin are il grado di le·sione del circolo periferico nella malattia di Bue·r ger e n el] ' arte•r iosclerosi. . L'A. ha ourato 68 casi con l 'istam iJ1 a so1m m inistrata per m.ezzo de1lla cataforesi: i traittava di a ffe.z ioni varie, come n1iositi, artritj, borsiti subacute, te11osinoviti, acroparestesie, malattia di Buerger , edema angione.11rotico; i11 49 dei casi così trattarti egli' notò u11 mig lioramento o pna guarigione·, gli altri 19 non ebbero alcun vantaggio. Di notevole interesse son o i b·u oni risultati ottenuti con questa cura da Vas in un caso di malattia di Raynaud , in due casi di Buerger e in tre casi di ul cera croni'ca1 della gamba; e dall 'A. in un caso di Bue·r.ger e umo di e·dema a11gioneu:-oti·co del ginocchio. R. M ARTO•NE. 1

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Una nuova terapia anti .. fnfettiva: il car· bo ne intra venoso.

[ANNO

XLII , NuNr. 41

cu.1a11ee, e co11dotte varie esperienze sug·li anin1,aJli con ir1iezioni di carbon e endovenoso. Altri AA. impiegano il ca1rbone animale, ma dato ch e sperimentalmente si è visto che cieirte preparazioni di questo son o tossiche ed uccidono la cavia in dose di 4 cc. e ch e in qualch e raro caso ~linico si so110 verificati fer1omeni di sch ok, 1.,o,u raine e Me·n etrel hanno 11~ato1 carbone veiget a:l.e., preJparato in mo do speciale, sern za il rni'nirno incon ve·n iente an C·h e a dosi .al te e ripetute·1 sia n egli uomini ch e n,e gli anima li. Impiegano una sospensione di carbone in , oluzione fisiologica al 2 ~~ , e ne iniettano da 3 a 5 cc. : in alcuni casi ba1stano poche jr1iezioni . in altri occorre perseverare e ripetere le iniezioni 8·-1 0 volte prima di· ottenere risultati apprezzabili. Le indicazioni son o tutte le dermatosi infettive acut'-' (strepl.ococcie cutanee, piodern1iti acute, impctigo furuncolusi , er esipela, eczen1i acuti ec.c .), le Jin fa giti , il reumati smo infettivo , l 'eritema polimorfo, le orchiei-pididimiti , le salpingoovariti e le setticemie. Ben ohè i risultati no·n siano costanti , pure in m olti casi ]a gu arigio.n e è stata rapida e comp leta. GÌi AA. emetto110 del1e ipotesi p1e r spiegare l 'azion e del carb·o ne endoveno,s o : .aumento del pòtere fagocitario dei Jeucociti e dei macrofagi, come pensar Saint .Jaques, o I) UÒ essere ch e il carbone per le sue n ote,'oli proJ)rietà di' assorbimento e di adsorbimento fi ssi le tossine e le n eutr alizzi, oppure agi ca J)er variazioni elettricl1e , il granulo di cairbone formerebbe un complesso elettrico che modifioherebbe il ph ambientei e scaricherebbe il potenziale elettrico dei b,a tteri. Secondo g li AA. i] nuc.>vo rnetodo terapeutico è pieno di promesse, il cui can11Jo di a'z]on e si este·n derà 11ella te1ra1)ia, di numerose malattie e p er la . ua effi cacia e peT l 'innocui tà assoil uta : p uò in1 p iegarsi infatti anch e 11ei I.attanti. E. ZI TO. 1

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Ricordiamo / 'importante pubblicazione aemi-g-atuita: Prof. MARIO CHIRON

Docente nella R. Un1versità di Roma

LE MALA. TTIE DEL SANGUE Manuale Pratico per Medici. Riportiaano l'Indice S1stematico in riassunto : I NTROD U ZIONE. Caratteri generali, pagg. 1 a 10. -

PARTE

Morfologia e fisiopatologia del sangue, p agg. 11 a 38. - Organi en1opoietici, pagg. 39 a 104. - PAilTE SECON D~ : Le malattie del sangue : Anemie, pagg. 105 a 187 · Leucosi tpagg. 188 a 276 ; Diatesi emo,.ragiche, pa,gg. 277 'a 332. -' PARTE TERZ\ : Metodica delle ricerche ematologiche, pagg. 333 a 408. Tavole a col·ori e ri-

PRIMA:

s p ettive descrizioni, pagig. 409 a 416. Volume di pagg. XII-646. con 49 figur e nel testo e 5 tavole a -colori fuori t esto. Prezzo L. 68.

(A. TouRAINE e B. ~IENETREL. Presse l\1 édicale, 12 dic. 1934).

N. B. · Agli abbonati al « Policlinico » che h anno già inviato o inviera11no subito l'importo del l cr.o 31bbonamento pel 1935 il volume è ced uto, in porto franco, in Italia, per sol~ L. 3 5. Per l'estero L. 4 o.

Gli .\A . basandosi sui lavori di Saint Jaques cl i ~[on t real , 11anno curato svariate affeziont

Inviare Va.glia Postale o Chequ e Ba.ncario all'editore LUIGI POZZI, Via Sist ina 14 , RO:M~i\..


l l~.N~o

XLII, Nul\r..i ]

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SEZIONE PRATICA

DIVAGAZIONI

I ' orga11i~1110. Do1Jo

Reazioni pa1·adossali in biologia. ' ' i ·:;ono nel n1ondo fisico fenon1eni che sembrano contrastare con le leggi g·enerali, e ch e ìtanno tutto un asp'<~t.to paradossale. Ta li fe11.omeni risultano con1e una1 tendenza al man·t e>ni111e11to d ello, sta.t u quo e quindi co.m e una r <:<azio11e a tutte le azior1i ch e importano modificazioni della maLeria e dell 'e·n ergia. È nota la legge di Len z: o·g ni variazione n el 1'equilib·r io e]ettronico di un circuito chiuso è im1nedialamente seguìt.a dallai produzion e di una co,r rente elettrica di sen so tale ch e tend e ad opporsi alla variazione stessa. Qt1ando si avvicina improvvisamente un circuito ad un alLro s i:rcuito perco·r so da una1 corrente, n el primo si manifesta una corrente indott a i·l cui senso è tale ch e 1e due correnti si r esping ono. Analogamente )g11 i qua 1 vo]ta l 'equilibrio m olecol ar e di un corp10 è disturbato· da una causa improvvisa qual siasi , si produce n el corpo stesso unai reazione di' sen so inverso ch e t6nde ad opporsi al turba1ne nto d ell'equilibrio. Se in un filo metallico fi ssato alle sue estre·n1ltà e te so orizzontalmente i fa passare una corr ente di una certa inten sità si osseir,r,a un i11 r ur,ram en to de tern1inat o d all 'allungamento d el fil o. Poic.h è la r esisten za: elettrica d 'un conduttor e div ien e p iù grande quando la sua lun gh ezza 1un1enta, I 'allungamento d el fi]o p1·0,1a che si. è m .a nifestata un a r eazio n e t en dente :1.cl oppc>r i a1 passaggio della1 corre11te. H. Bordie·r (Presse 111 édicafe, 15 dice1rnbre 193·4) osserva ch e queste r eazioni ch e egli chia ma l)aradossali si riscontr.a no anohe nel mondo biolog ico. Se si prende la lem1pe1ratura centrale di un i'ndi,riduo immerso in un bagno la cui t emper &rt,u ra . ia i11ferior e a quella del co rpo , si co·n stata ch e poco dopo 1'immer sion e il termometro si abb·a ssa invece di alzarsi. Si d et e·r mina ir1som·m a una r eazion e ch e può dirsi paradossn]e in quanto 1.a I emperatura d el corJ>O al q11ale si sotlrare calore comi·n cia coin l'e]evar si. t fa r ile co1n·1prend er e ch e questo fen om en o bi ologico è affatto di !'fer ente dai fenomeni fisi c i l)ropriam en te d etti. l ln a simile r eazione parados,sale non si verifi ca mai in un COif'PO inerte: t1n corp-0 qualsiasi i.m111erso in un liquido l)iù freddo subirA in1m ediatan1ente u11 abbassamento di ternpera1t11ra fino al ri tabilimento dell'equi libri o termico. Tutt •) indu,c e a cr eder e ch e il fenomeno cl1e si co11 ~tat a n e11 'organi :-n10 vi,1ente è dovuto al1'azi·one del j t enia n ervoso ch e r egola la t er mogen esi d ell 'u o·n1 0 e degli a11im.ali superiori . In effetti è fa cile con statare il fenomeno in Ye.rso. Tn un indiYidt10 e post o co n tutta ] a sua st1perfic ie ct1tan ea a]J 'azion e d ei raggi solari la temperat,u ra ren tralr ron1i11 ci::\ ron 11 discencl er e rn al!trnd o i1 ~ o,rnr1 ~r:-\ lcl an1en l o cli 1·t1lt o . 1

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qualch e ten1po anche la temp eratura centrale aumenta fino a ra~aiilllll­ gere un equilibrio costante. Lo spo,s tamento provocato· nell 'equilib·r io fisiologico del sogg·etto esposto ~li' a zione dei raggi caloriferi d el sole determina una reazi'on e in sen o inverso t endente ad opporsi al riscaldam ento indotto dall'irradiazione. Un a ltro esempio di reazione paradossaile è fornito dall 'azione dell e correnti di alta frequen za sulla tensio ne arteriosa degli ipe1rtesi . Se si fa attraversare il corpo di un iperteso da llna corre,n te dj diatermia conveniente,rrLen~} applicata, dopo una trent.ina di minuti si constata una caduta della pressione più o rnen<> accentuata , m a i1ei 11rimi mint1ti del passaggi<> d ella corrente si n o La un aumento della prroosione. Si tratta di un'altra reazione ,d ell, organismo il cui equilibrio circolatorio· e vasomo torio è stato bruscam ente alterato. Fa I.ti analog·l1 i l)Ossono verifi carsi nei fenomeni i n er en l'i alle con1hustioni interstiziali dei tessuti. :È 11oto c.h e l 'o .. . Ìé2·en o n ecessario alle com hustio11i or gani cl1 e è apportaito n ella profondità deii' t essut i d a ll 'emoglobina. Questa a livello della su1)erfi cie pulmonare si libera del gas earbo11ico risult.ante dalle combustioni e si carica di ossig·en o ch e ced e p oi ai tessuti. In t1n so·g getto otto posto all 'azio·n e di una cor rente di diatermi'ru ai. 2000-3000 milliampère si constata d o110 circa trenta minuti una clin1inuzione d ell'ossigeno assorbito. Ma que. t a din1inuzione è pr eceduta da un breve auru,ento del con sumo di ossigeno ch e si verifica subito d opo la chiusura d ella corrente. La diminuzione si spiega con il fatto ch e le correnti di alta1 frequ en za determinano n ei tessuti un forte aumento di c·a lore, che 1'org·anismo controbilancia con una riduzione d ella produzio·n e di' calore, ossia delle comh·ustioni in terstiziaJi. Ma al p rinci1)io l'organismo, il cui funzion am ento normal e è perturbat o, reagisce par aclossa1lmente con un a um ent o de lle su e com l1ustio1n i , ossia assorb·end o un ~-t maggiore q11antità di ossigen o. Per quel ch e riguarda 1'acido carbonico e. pirata si ha una reazione d ella tessa n a tl1ra : st1b ito dopo il passaggio della corrente si h a ur. breve aumento dell 'acido carbonico emes. o, seg·u1to d a una riduzione ch e dura fino a qt1ando l 'or ganisn10 tr o'1asi sotto 1'azion e della corrente diatermica. Tali fat ti a ulorizza1110 a co n cludere cl1e l 'or.g·onisn10 sottopos to brusca mente ad en er gie ralorific:h e, m ecc.ani ch e, elettrich e reagisce con t1na fase d'iper.atti,ità funzionale, alla quale ~eg·ue, crua11do la causa continua a d agire, un a fPse rli riduzion e l1r opor zionale all 'ener gi'a suh1ìta e ch e te11de al1t om a ti r nn1ente a con1pens; : rne g li effet I i . '-' 1

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argo .


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(( IL POLI CLl NJCO >>

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XLII , Nul\1. 4]

capitolo XV della tossicologia forense; il capitolo X' TII della tanato1og·ia e necToscopia fo(~ . PERRANDO . · Nlanuale di il ledicina Legale. rense; ed il capitolo XVIII dell e macchie e 2a. edizione. C.asa Editrice Libraria V. Ide-1tracce sospette, che tantai impo.r tanza vanno so·n , Napo;li . assumendo nella moderna criminologia, per le La .seco nda edizion~ del noto Manuale di comuni funzio·n i di polizia e di indagini giudiziarie. 1\1edicina Lega~e del Ferrando esce op1p o·r tuIl capitolo XVI ·è dedicato alle lesioni personamente aggiornato·, in relazio·n e sia alle nuove dottrine scientifiche e tecniche, che al1a1 nali ed al risarci'men to di d·anni; ed in esso si ritroiVano esposti, con sufficié'Ilte larghezza 11uova legislazio·n e penale e sociale introdotta, e oon rigo·r o·s a competenza, i problemi delle ascom 'lè b en noto, ·d al Regime ,F ascista. sicurazioni, degli infortuni sul lavoro , delle maIl :Perrando , i1oito c·u ltore di medicina legale, lattie professionali, delle pensioni di guerra e non ha mancato di co·n 1pletare la trattazio·n e dellEJ simularz ioni ed autolesioni. della sua disciplina con brevi· capitoli e numeDa tale schematica recensione, si comprenro1si accenni riguardanti l 'Aritropologia e la de f acilmernte com e il Manuale del Perrando riPsicopatologia Criminale, fJ la Mediciqa assisponda pienamente allo scopo fondamentale curativa, così com e ha o·p p·o rtunamente conJ)er il quale è stato scritto, fra cui speciaJservati alcl).ni ricordi anatomici e fisiol'o gici, mente quello di costituire un.a sicura g·uida che sono giustamente .p arsi necessari p er i per gli studenti ed un utile libro di consulgiuristi , i quaii, non avendone conoscenza , atazione per i medici ed i giuristi, chiamati vrebbero trovato m eno facile la chiara com a risolvere i numerosi ed im1portanti problemi TYrPn ~ i onPJ dei v~ri proble1 1ni medico-legali. pratici di medicina legale. L't\. dedica il III, IV, V e VI capitolo allo . B. DI TULLIO . s tuclio del delinquente e del pazzo in gen era]:e , alle principali psico1pia:tie, al con ecito di delitto e classificazione dei delinquenti, e della reCENNI BIBLIOGRAFIC/<1> spon sah·i lità p·e nale e della capacità civile; arrivan.do a ·d are delle co·g nizioni suffici€,'Ilti per B 6 HLER L. T eohnique du traitement des fractur0s. Trad. sulla 4° ediz. per M. BoPPE. gli s tudenti sp.e cialme•n te in rapporto a quello Masson, ed. 1934, ~.,r. 160. ohe è lo stato attuale de ll 'antro·p ologia criminale n1o·derna , ch e, come è ben noto, costiIl i1o·m e de1l Bohler h a ormai una risonanza tuisce oggigio,r no discipl'ina autonoma e di n1ondiale e trO"PPO no·t a è la sua o·peflat podegrandEJ im1p ortanza, n ei riguardi s1pecia:lmen te rosa sulle fratture peroh 1è ci sia biso gno di una dell'orientamento biologico, éhe si va sem- presentazione Si può dire ch e tutta l 'attività pre più i'm.p o·n endo nella mo·deTna lotta contro di questo scienziato si.a po1arizzatia1 ve.r so il il seiniprre grave pro·b lema della criminalità. perfezio(n amento dei m eto di di cura dellEJ leSeguono i capitoli n ei quali sono trattati , sioni traumatiche, fratture in prima linea, in c·on partico•l are competE-rn za, i vari proble·m i una volontà di conLinuo sup·e ramento. Egli h a della medicina legale; ed -è grande merito del- sDiputo creia1re, n el grande Unfallspital di Vien l'autore 1'averli aggiornati rigorosamente· a1l] e na , ch e dirig;e, 1'organizz.azio·ne.• ideale P.er lo nuove leg·g i penali E-'d alle più recenti p r evi- studi o e la realizzazio·n e su vasta scala dei medenze sociali. to·di di cura da lui elaborarti. I capitoli VII, VIII , IX e .X sono dedicati I principi fo ndamentali su cui il Bohler alle questioni che interessano il matrimonio, biasa il trattarr1ento delle fratture (riduzio·n e i delitti co·n tro la ·moralità pubblic·a e1d il buon esatta; irnm1obilizzazio·n e assoluta e suffic.i€Jllcos.tume, la gravidanza ed il parto, ed i de- temente p rotratta ; mo,b ·i lizz.azio·n e attiva delle litti co·n tro• l'integrità e sanità dell'a stirpe. articol1azio11i non inte·r essate) no·n cooStituiscoEd è veramente utile c.l1e lo studente ab bia la n o certo una novità: ma è n1erito indisct1sso· conoscenza pìl'ecisa di tutto ciò che è statto fatto del Bohler di a \re,r e insistito témacemente sulla dal Fascismo per la difes.a1 della famiglia e la rigoro·s a app•l icazion e di essi, cercando la soi1ltegrità e sanità della stirpe, in quanto è dal lubione pratica del problem 1a. curfltilvo, no~ medico ch e si attende l 'applicazione rigorosa ei1tro i limiti di una tecnica uniforme, ma TI·di tali leggi , oh e tanta ~n1rportanza hanno n e1lla C·orr<mdo· caso per oaso con spirito eclettico, politica den10-g ra1fic·a e sociale iniziata con tanto al m etoid o ch e m eglio ,conse·n tiva la re:1liz~a: fe-rvore dal .F ascismo. . zione dei detti principj.. (Il B. ad esempio s1 e Il capitolo XI è dedicato alla traumatologia sem .pre o·st.inatameJ1t~ opposto ai un trattaforense, . e si trova in esso tutto ciò ch e di m ento esclusivam e·n te o prevalente n1ente più recente. è stato stabilito anche d.al nuo·vo crùento delle fratture, ii1 di rizzo ch e ormai codice pt,'Ilale circa la va1lutazio·n e medico-le- fortunatame•n te trova b·e n .pochi sostenitori), gale delle lesioni . E se .ancl1€: a lcun e affermazioni del Bohler, Il ciapitolo XII tratta delle le.s ioni e morte per rj&entendo del suo spi rito combattivo·, appiajagenti termici ed elettrici e per inanizione ; i ] (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui capitolo XIIT delle asfissie m eccanich e; il ca pitolo XIV dell 'infar1ticidio e della vitalità ; il si desid era la recensione.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA

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[ANNO

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ic.no tro.ppo assolutisticl1 e , n essun:o potrà ~ e­ g argli il g rande n1er~to di ave~·e, i~ u~ per10<io in ~ui i progressi d ella chirurgia v1scera] e tendevano quasi a far trascurarE1 1a1 cura d e·lle fratture ricliiamato en erg icamente l 'at tenzione ; ulla quantità d ei risultati definitivi scadenti e sulla crr ande importa n za socia le d el problema , insist~ndo sulla impossibilità di curarE.' b ene le fratture sen za una buona or • • ga n1zzaz1one. . Questo libro , g iunto orm~ i alla qua r ta ed1?i0ne, è dunque il frutto d1 un I.ung o la;-vor o di critica e di p erfe·zio·n amento m ce~sante .e ove solo si confronti lai mole d ella pr1n1a edizione (Maudricl1 1929) ch e conta 176 pagine con 23± fig u rE; con questa tra du z~one. fran cese (che con sentirà all 'oper a u.n a diffusione . ancora -oiù o-r ande) di 650 p agine cori 1046 ·f1gg. , si puLò a~ere . un :idea. del la.v o·r o ~i . co·n~.inua revisione e di p erfezion am ento cui il BohJ er sottopone la s ua o pE.Ta . Libro. c~ia ro ,. con ci so, d ense di contenuto : p er ogni ttpo di frattura St)DO acct1ra tam ente . d escritti twtti i d ettag li pratici della tecnica curativa, quindi enumerati g li errori ch e bisogna evitare. Frequen tE1 l 'esernp lificazion e ca.sisticia.. Questa quarta edizion e si chiude con un ~a­ p)to1o su g li a sp etti sociali d~lla trau.m ~ tologia. il qua le p iù ch e un a ppe nd!ce co~titui s~e. p er le statistich e ri portarte dei r1suJtatt pra t1 c1. la lliù effi cace . din1 ostrazio11e della b-0ntà cl ell 'in ri zzo segnato da Lor en zo Boh1er . E. V. 1

Chir.u rgie de la main . Masson & C. Paris, 1934. Fr. 55. Questo volt1m et to, di c ui I' A. ci ha da t9 la

l'vl .

I s ELIN .

seconda e·dizion ~, notevolmente iµgrandita e più largamente documentata , rappre:senta u11 'opera preziosa, si~ p el medico pratico , ch e p er il ch.i rurgo di professione .. Le ferite le infezioni e la chirurgia ripa ratrice d fJlla ' m ano sono trattate completam ente ed · autor evolmt3nte d a un chirurg o , il quale ormai in questo can11po possiede uri 'autorità i11discu ssa. · V . Lozzr .

A". BA s·s ET , H . CosTANTINI , ecc. Nouveau trai-

té de pathologie ehi;·11rgicale. Urologie et a.ppa1réil gén,ilale ·de l-' 11.orrim e. Vol . IV . G . Doin &

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SEZI ONE PU.ATI CA

Pari's, 1934 . Fr. 220.

Q~est ~~ltima .p arte, del . Nuovo . trattat~ . di Pato locria chirurgica pubblicato sotto la direzion e d i Basset , Cost antini , Jeanneney, Mai~50n et e Miginia c, affida ta e co11dotta n1ag1~1.ralm erite a tern1ine · da· J. Mai ssonnet r ap~1resenta il degn o complem ento deJl 'attiro.o trattato. I vari ·.:apitoli d ella pa tologia chir urgica d ell 'app ara to urinario e . d~ll'appa·~ato crenitale rriaschiJ e sono esposti · in m anier a ~<>n~pl&ia con ordin e e con Ja ~ella chia; ezza, ch e d rstin gt1 e i mig liori trattati fran cesi . V. Lozz1.

\''. PAu<.:HET, H . GAEJILI NGER. Les adhérences. Vol. di 105 l)ag·g. , con 6 fig. Doin . e C., editor e. P aris , 1934. f 'r. 22. :È una breve m o nog ra fia ch e fa parte d ellD

collezion e sulla pat olo·g ia a ddomina Je, pu ]}l)ljcart:a sotto la direzion e di V . P au ch E.1 . Gli AA. studian o I 'arg on1en to con la n ota comp eten za in rnodo co1n:p leto e co~ spi rito chirur.g ico, facendo m olto b·e·n e rilevare come Je cosidet tE.· ader en ze postoper at orie non son o cau sat e dall 'inter vento , ma dalla in compl'etezzo d eJl 'inter,rein t o, ch e h a lasciato la lesione ,·iscerale, cau sa ver a d elle a d er enze. E poi tra ttata la ques tione delle peri visceri t e prin1arie, e della pr o b abil e l oro n atura (lues., t.b .c.), e sp t·ciale rig u ardo è st ato rivolto· alle lesio·n i a11pendico ·- cieco - colich e co111e ag·enti del le perivisceriti secon darie. In modo· su cci11to è tratt ata la sintomatologia, in cui , al i)ari ch e per a lcune idee vatoge11 E:tich~·. c'è m olto d e·] µer son a le, e certo non da tut ti acce lta to. An c he· la co·m JJletezza del trattamento d i qu esta a ffezion e , rend e il lavoro inter essan te, e di u tile lettura. R. GRASSO . 1

L. GEnso

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Les TI nrices. lJn voi. in -8°, d i 123

p agg., _ ..., .co11 3± fi g . O. Doin , Par i , 193-1. P rezzo i 8 Jr .

Tl m etodo scle.rosanle per la r~u ra d elle va. rici h a assunto da q ual cl1e ,anno una .gran voga ed è forse applicato talvolta. an ch e in casi ))Oca ad atti , in quanto e.b e·, ace.anta alle varici cl1e posso·n o essere sclerosat e. ' 'e n e son o a lt re ch e van110 r is.pettat e. I ,1) studi o d el I' A. vien e quindi a l)I'Ol)O·s ito. Eg li d elin e·a. dap1)rin1a l 'anatomia e la fi sio logia n orn1ale e patologica ndde11tra11dosi poi J)ar tiçolarm ente nell 'esame <' linico e diffonden d0si s11lla tecni ca d ella. scJer otizzazio n e, per cui l 'A. è favo·r evole al sa li cilato di sodio. Dà alcuni cenni s ulle· tecnich e coad iu v.a11ti e sostit utive e tratta, d a ultimo , la ter api r"\. delle cum 1p lica1io11i d elJe varici.. Tutto q u e t o rientra n el camp o d 'azion e del m edi co gen eri co a ct1i il libro deJl ' . r iu scirà, quindi , i).articoJarerLte utile . fil. 1

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1'\1 . SILVAGNJ. ,4 riaton11ia cliiru.rgica del labiri rit o

etmoidale. T u m ori rrialiqni dell'etmoide. Chirurgia per via esterna c1elle flogosi etrn,oidali. ( Relazion e a 1 XX~\ f :on gr esso d ella Soc ietà Italian a1 d i l .1aring·o logia , Oto]oaia e Rinologia). Padova , set tcn1bre 193±. ~on

de,re essere stat a poca la fatica del SjlYaO'ni l)er raccogliere, coor d inare e mettere in gi ~sta evid e11za i lavori d i t anti ricercat ori su l] 'ar crom e11to tr a.ttato; . e ne fa fede ] 'ampio ind ie; bib liog·rafico cl1e ch iude ogni capitoJ.o. E lod e n e va fatta J)erch è l 1\. . h a saputo ar~1va!·e a una esposizion e ch e (ìla in modo semplice 1n cui i dati frammentari non d iYagano n è s tancano mentre risaltano ])en accenn a te, con1e le 1


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cc IL POLICLIN I CO »

J1a volute l 'A . le i11ancl1evolezze delle nostre conoscenze Jà dove c i sono. Ques to deve essere il compito di una R elazio11e e qui è stato egregiam ente eseguito. Il contributo pe·r sonale forn1 a to dal . ricco 111ateriale della Clinica di Roma illustra le dir ettive se€uite . L'argom ento s' 'olto esce, in inolti punti, dalla stretta competen za. sp ecialistica per di venire di interesse ancl1e d el chirurgo gener a le : basta pen sare ai , tun1ori dell 'etmoide, alle flog osi etn1o id a li. E bi·sog·n a es ere grati al Sil vagni e.b e ci J1a esposto con tanta chiarezza e compete11za g·li studi sulla ar1aton1ia chirurgica, sui tumori dell 'etmoide, sulla flogosi. Fautore n ei tumori d ella resezione parziale ch e 0 ggi tutti i chirurgi ha11no sostituito a quella totale d el mascellaire, ci dice i ris ultati ch e la collaborazione con la radiumterapia può clare anche in questo campo, risultati che SQno superati solo dalla diatermia chirurg ica seguìta da radiurr1terapia, metodo ch e, secondo l 'A. , deve consid erarsi di elezion e p er la cura dei t11mori n1aligni. Nella cura della fl ogosi a cuta .e di molte flo .... go i cronic.h e ritie·n e d a. preferir i la via ester r1n esetgiuita in modo cla d omin a re tutto il la birinto etmoidale da ndo la p r e fer enza alla tec 1~. ica di Lyn ch. VALno~r. 1

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DISCUSSIONI IMPORTANTI · · J)isc11ssione sulle complicazioni nervose delle febbri acute ed ~santtlmatiche. Fu fatta alJa Sez ionf.-• di Neurologia e di Studi di malatl ie dei bambini d e11a Reale Soc. di ì\Jedièin a di Londra (Proceed. of lhe Royail Soc. , of 1l1ed. , agosto 193'4) dopo t1na relazione di J ~ D. Rollest on , basata su osser,·azioni .racc.o lte durante gli u ltimi 33 ?-nni ne.g li OSJJedali di Lop.dra. L 'O. è intrattent1to sopratutto sullB d1ft erìt0. Su 2300 casj di difterjte e·g li .v ide 477 (20, 7 %) casi di paralisi. Nella maiggior parte d ei casi si tratta di pa_resi più ch e di paralisi; 11elle for.m .e l)ÌÙ li e'i. di paralisi d el velo pendolo si può avere solo voce lieven1ente nasale e i1> q u ella lievissima _o ct1)are s i possono avere l}Upille normali e normalmente reagenti all 'acço111odazi'one ma im1)ossi])ilità di le ggere car<•t teri p·i ccoli . Co11tr aria n1 enl<:: a.Il 'opinio11e di Landou zy la l:>aralisi è s tata l )Ìll fre,quent e n ei bambini ch e 11 flgl i .a dulti. In quanto a l r ap porto fra gr avità del 1a difterite e par a1lis i, egli notò 48;1 -~lo di paralisi su 800 ·c asi g ravi, · 13,6 % · su 498 casi moderati e 9 ;± % su 890 · casi lievi di difterite . La paralisi è più grave EJ più frequente nei casi in cui oltre alle fauci sono colpite d a difterite pure le narici. Sù 570 casi di difterite faringea e nasale ~ nsie m e, 240 ( 42, 1 o/r.ì. di cui 133 g ravi , ebbero paralisi , mentre: le forme solo faringee o anche larin gee diedero

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[ A~~o

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Nu~1.

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14,1 % di paralisi. D 'altra pa:rte la paralisi è ra rissima nelle difteriti solo nasali, o laringee o cutanée, senza lesione faringea . Su 40 o.a si di r~cidive osservate in ospedade e curati subito con antitossina non ci fu nessun caso di paralisi, mentre quand0 la maJattia no·n è stata riconosciuta! o è stata trascurata e nei casi ambulatori com e pure in quelli in cui il malato è stato poco a lE-ito le paralisi sono molto più frequenti. L'uso precoce del siero ha,, secondo . il Rolleston, note1Vole valor~ nel diminuire la frequen za e la gravità della paralisi La para,Jisi del palato e quella cardiaca so110 le sole che possano comparire .nella prima quindicina e si dicono precoci. Esse so110 associate genE-Taln1ente a forme gravi di difterite. La paralisi ocula!I'e 11on si :manifesta mai prima della 3a settimana, la paralisi del fari11ge raramente prima della 5a. settimana ed è spesso a ccom,pagnata da l)iar alisi diaframmatica e, più ra·r amente, d egli ab duttori e adduttori d el larinQ·e·. Fra la 5a. e la 7a. setti"" . mana SO·n o colpiti i muscoli' del collo, e si l)Ossono avere. paresi degli arti inferiori e ·d el f2.ccial e. Rare sor10 1 ~ formE: in cui sono col11iti gli sfinteri (riten zi'o·n e o incontinenz.ar di feci e di .urine) . Tn questo periodo si possono avere art.ch e form e s€ n soriali·. ' L'emiplegia difterica ·è rara e si differenzia d.alle altre paralisi difterich e perchè essa è di origine vascolare (embolia1). L'inizio è più freque,n te n ella 2a o 311. settimana, quando il cuore è più forten1entE.• colpito. La pr0t,ono-si è buona per Ja vita , ma n ~ r esidua -~·p.~ paresi per1nan ente sebben e s1a1I10 descntt1 rar issimi casi in c11i J 'emi1)legia scomparve in 2± ore. • Molto rara è l'E.:n ce falite, ch e può dare emiple1g ia do·p pia o .a tassia . ·R ara ·è pure la corea. I riflessi tendi11ei so·n o spesso colpiti; si ha diminuzione del riflesso , 8pecialmente di quello patellare, e Ja diminuzione. o anche la scomparsa, può durare parecchie settimant- dopo ·passata 1.a rparali si. Nel 19,6. % dei casi c'·è il rifl esso di Bab-inski, ohe è un seQ-no ·p rese·n te solo n t:,•l periodo acuto dell~ ma1Httia e scompare in co·n vaJesoenza . Prognosi.: , 1ga n eralrnente la paralisi . scomnare completam ente; la morte è eccez10nale:. l\1eno è pi ccolo il bambino , migliore è la • prognosi. · Crira: la profila1ssi si fa co ll 'iniezione precoce ,J.i ànti tossina ·e col riposo i11 letto. L' A. 11on ha esperienza di cur€: coll'apparecchio respiratorio Drinker. Nella sca.rlattina le complicazioni nervose sono la meningite sierosa., la m eningite purulenta (dai otite o, più raram ente,, da .rinit~), l 'ascesso cerebrale o cerebellare, I em1pleg1a. molto r ara m en te le paralisi i:-1erifE:riche. 1

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[ ...\ ~2'10

XLII, Nul\r. ·1]

SEZIONE PRATICA

Nel morbillo ci possono essere mielite, scle, ros i disseminata, ·:or ea e vari& psicosi. Nella 1·osolia sono state de·s critte eocezionaln1 ente le n euriti periferiche, la paralisi di Landry, la m eningite e l 'en cefalite. Pure .n ella varicella le co111plicazioni nervose so110 rare. Nel vaiolo si possono avere. m cefalite , en cefu.lom1ielite, mieli Le e n el1riti periferiche.. Per quanto rig· uarda il tifo, i paratifi, si l)(·Ssono <·vere n1e·n.it1g .lte, mielite, psico:;i , Je rteuriti periferic he durante questa malattia sono per lo 1>iù n euriti alcooliche d 'ori·gi11e te·rapeuti'ca. r\lla discussione parteciparono vari oratori , V. G. vVyllie ha proposto di claissificare le e11cefal opatie così: 1) encefalor)atie caratteriz7.8 l'e da demielinazione; 2) en cefalopatie tossicl1e; 3) en cefalopatie di ori;gin e ,rascolaTe, en1orragica, embolica o trombotica. .T. G. Greenfield si è soffermato a trattare flel la en cefalomielite acuta dis eminalta o m ielinoclasi acuta perivascolarE-• quale. complicanza del vaiolo, morb~llo, influenza, var:icella: e rosolia, come pure delle emorragie del sistema rtervoso che si possono avere n ella rp~Ttosse e del n1en.in gi~rn1') e della trombos i dei seni. Delle a lterazioni n ervose della pertosse si è occupato anche vV. Gunn; delle paralisi difterich e I.. J. Laurent. E Stolkind }1a parlato hre,·ernente delle complicanze n ervose dei paratifi, .mentre Russell Brain e I. Purdon Martin 11Dnno discusso I.a classificaizione ~uindicata di 7 ' \ Ìllie. R. LtrsE:\l \.

4CCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI •

Società Medico-Chirurgica di Bologna. · .

_\ tlunan7a scientifica del 14 dicembre . 1934.. . Presidente: Prof. 1\1. P1NCHERLJ;:.

lndagin,i di manometria endopleurica in 40 soggetti con versamenti di varia entità e natura. 1~ . 1\zz1. L 'O. espone e con11nent a le ricerch e n1 a nornetricl1e eseg·uite in 40 .tt1a] ati , di cui 32 affe lli· d a pJeuri le ess uclaLiYa e 8 port a tori di idrotorace. · I dati, raccolti conlen111oranea:rnenle n el c·aYo p leurico .colpito e i11 qu ello san o, veu g·ono considera li in funzione d ella qt1antità ,cl eJ ' ersam ento pleurico, d ellq. su a natura, età e UiSJ)Ofi izjon e. ' ' e11gono inoltre segn alate le m_odificaz~oni pressorie rileYa le durante la t or acen tesi e quelle provoca le da ll 'introduzio11e p Hr e11 teral e , cli atropjna e <iòrenalina. Discu ssione : BoLLINI, l~ ..\RJ , PAL. IIERI , PrNCHERLE.

Il metodo ~ontgentera_pico a breve distariza o di contatto secondo Chaoul. G. G. PAL~rren1. - Il1us tra le basi fi ich e e tecrdcl1e del m etodo, e i vantaggi elle n e conseguono 11ella c u~a di for111e n eoplastich e superfi ciali o se1niprofonde. Riferisce casi per onali curati con questo n1elodo , fra cui uno co11 meta Lasi l aterocervicali .d a cancro della lingu a, r ecidivat e dopo e:xer esi gangliar e: e&i lo provvisorio ott imo. Il rne-

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lodo, ovvian1ente, deYe esser e impiega la con giusta indicazione. Discu ssione: MAINOLDI.

Controlli clinici dell'azione antianemica ·dell'associazione tri ptof ano-istidina ne Il' infanzia. l\II. P1NcHEnLE e G. GELLI. -

Dai risultati ter é.l J:>eutici ottenuti gli 00. ricava110 cl1e. l 'associazione triptofano-is tidina per via parer1tcrale ·m igliora sen s ibilmer1le l a crasi sanguig n a in varie ~indro1ni an en1ich e i11fantili (a11me11to dei globuli r ossi e dell 'en1oglol)ina e dei r eticolociti) nonchè lo st ato della i1utrizio11e e l e conòizioni gener ali.

Osservazioni sulla costituzione individuale di un gruppo di criptorchidi. F. PAGLIANI e V.

Dall e i11clagini coslituzion[l ]ìsticl1e condotte erner go110 alcuni dati 11otevoli in riguardo alla morfologia corpor ea d ei soggetti esaminati e al gen er e e all 'accum11lo delle anomalie ch e ques li inclivid11i presentano . Discu ssione: PrncHERLE. SABEN A.

-

Ti po e frequenza delle alterazioni radiologica mente osservate in 100 casi di gastro-enterorragie. ' ' · BoLLll""lI . - L 'O. illustra le si11dromi r adiologich e osservate a carico del lt1bo diger ente in u11a ce11t uria (li sogge tti ch è avevano presentato nbbondanLi emat em esi o inelen e: n ella m et à <lei casi circa si trattava di ulcer azioni b enign e o m aligne dello s loruaco o del d11orleno; ii1 p er centual e min or e di « si11clro1ni ad er enzi ali »: in ·16 casi nesr,un indizio di lesion-i racli ol ogicamcn te . constatabili. Discu ssione: Azz1, P12'lc11r-:nLE.

Ulteriore contributo allo studio del blocco degli ·ureteri in vasti tumori del collo dell'utero irradiati. G. G>\LAVÒTTI e G. PALTRINTEnJ. -- l~i 4 casi prerc::denle1nente descritti, gli 00. ne aggiungono u n qui11Lo a co11ferroa d el con ce tto che il blocco ur eter ale in simili casi cliprr1da· da 11na infiltrazione tumorale della parete degli ure teri i1el tratt o ir1travescicale. oppur.e n Yaria . altezza n el seg1n.ento p elvico di essi. Disct.1ssione: Azz1. Tl Segrelarin: Prof. P. Br.KEDETTI. Ricordiamo la lateressaate Monografia : . Pror. LUIGI ZOJA

u1rettore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Milano

IL DIA RETE lND!CE. - . P REMESSE. Ghia ndo le. endocrine tono-vegetative e ricam b io. C e ntri regolatori d e l ricambio. Sistema nervos o e ricambio. Ricambio e costituzione chimicofisica. - I. GLICOSU RIA NORMOGLICEMICA E IPERGLICEMICA: La g licemia. - 11. SOGLIA RENALE PER IL GLUCOSIO. ,.. III . IL GLUCOSIO NEL SANGUE. , IV. CAR• BONURIA DISOSSIDATIVA . ,.. V . CURVA GLICEMICA. ,.. . VI. RICAMBIO EMOGLOBINICO. , VI I. IL GLICOGENO NEL DIABETE. · CHETONUJUA. • VI I I . .RAPPPORTI FRA SECREZIONE ESTERNA E SECREZIONE INTERNA . DEL PAN• CRllAS. ,.. IX. I NSULINORESISTENZA. • X . LE DIVERSE FORME DI DIABETR MEL· LITO. ,... Xl: I PERSENSIBILITÀ ALl:.'INSULINA. ,.. XII. SULLA INSULINA. ,.. XIII . C URA DIEl1ETICA INSULINICA NEL DIABETE.• XIV. CRISI JPOGLICEMI,.. CHE. , XV. CURVA ORARIA DEL GLUCOSIO NEL SANGUE E NELLE URINE. , XVI. ALCUNE NOTE DI TERAPlA NELLE COMPLICAZJONI DEL DIABETE. ,.. XVII. CURA 0-llRURG ICA DEL DIABETE. , XVIII. Q UALCHE ALTRA CURA PER IL DIABETE: Il fegato. Sostanze ipoglicemizzanti. A cque minerali. - P ROPOSIZIONI RIASSUNTIVE.

1 5,

Volume di pag. 104. Prezzo L . d izione. P e r i nostri a bbonati sole L. Inviare Vaglia all'Editore cursale diciotto. ROM A .

LUIGI

più l e spese p ostali di spe1 2 1 7 5 in porto franco

POZZI.

Ufficio

P ostal e

Sue,


15<5

<< IL POLICLINICO n

[ANNO

XLII,

NUl\f :

41

·APPUNTI PER IL MED·ICO PRATICO.· a?g ine pectoris rr1 isle, in c ui l 'elen1ento fu11-

'

·CASISTICA E TERAPIA.

I

Infarto miocardico senza dolore. C. Pap p (Cuore e .circola!Ziorie, ottobre 1934) rife·r iscf il caso di un uomo di 4G anni che ha preis entato i segni di una ra1)ida e pro·g res si,1a insufficienza miocardica, di · cui i primi segni rilevabiìi furono il ritmo di .g·.alop·p o .e l '[Jlternainza al Pacl1011. Già in talE.· perio do, quando il cuore si p resentava soltanto poco at1n1er1tato, l e alterazioni elet~tro·cardiografiche de]Jonevano per una gra,re comp·r o·m issione rr1iocardica1 (seg·ni di infarto cronico del tipo ,·entricolare sinistro che , in assr.nza di siritor11atologia angi1iosa an.ch.e niin ima, non poteY(tno essere valutali nel giusto .sig·nificato. Venne pertarito posta· la dia:g·nosi di insufficienza miocar·d ica prin1itiva, avvalorata da 1 decor so con la .fatale, evoluzione del p.rocesso · morboso' ribe llE.· ad ogni cura. ' In vece, l 'esan1 e necroscopico dimo·strò come mome11to eziologioo un IJirocesso di arteriosclerosi proliferativa del ran10 discendente della coro1i.aria s.inistra chE- ·portò, CO·n lenta evolu zione , all 'o·b 1liter,a zione .q uasi com.p leta del vaso. La n1a11ca111za d ella sinto·m atolo·QÌ.a l)recordié-.le si sp ieg·a co·n il l ento decorsg della mala1 tia , ch e impie,gò prababi]mente degli anni i}r~ma ~i rendere l'arteria impe·r meabile. Il miociél1rd10·1 sotto la lunga e J.e nta anossiemia C<:'·n i IÌ ervi distrutti dal prOCèSSO : d l sclerosi : d1ven11 e inseinsibile a quegli stimoli che in altre· circostanze. danno luogo a l dolo·r e ~ngi­ noso. La d efi11itiva chiusura d el ' raso no11 E-Ta ,c:,h e la ~o·nfjnu?zione di un pir ocesso di lunga e,-o.l uzio·n e ai c.u i il miocardio si era venuto adattando nel senso del doJore. . L'A. . riporta i casi analo·g hi della letteratura . 111 s.1stendo sulla necE.-ssità di una .p recisa \ alutaiione del re·perto elettrocardio·QTa/ico che ' nel . caso· in esan1e" a,rr ebbe i)er111essa la diagnosi prima della n1orte. fil. 1

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z1011aJe si ..:i.g·g iu11ge alla ]esione <1raanica . · 1~ aritmie extrasistoliche, che -o durano da n1ln1 e non_ danno cl1e dei malesseri vag·hi , .p ossono Le r1n 1na.re bruscamente con una crisi di ed.erua· acuto pol111onare. Il malato diceva: cc il 1~110 po ] ~o batte r11ale, ma il medico mi J1a ras~I C:U l'rtto » . ]_,,'indomani il malato è morto.· Il . t!·at.tanìent?, secondo C. ·F. (Journ . des ]Jrali czeri s, 15 d1c. 1934), consiste essenzialmenle nella prescrizione preventiv.a della digitali- · na a ~ter11ata c?n la strofantina,: 5 gocce delJa s~luz1or1e a ~ l / l 000 della prirr1a, per 5-6 aiorn.1; sosp·e11stone per 2-3 gio-rr1i, durante i ~uali s1 prerlde a rriez~ogiorno ed a lla sera un gra ~ Dulo ~~ 1 .n1.g. estratt~ di. strofa_ntina·; !ipreha del1a di1g1tal~na1 .e 0os1 d 1 seguito; nei casi i11ol~o. fa~orevol1, si potrà, tutt'al più, rid,urre l l1 d1g 1tal1na a 3-4 giorni per settimana. . . S1Jesso, dopo qualche settin1ana di trattarr1e11to " 1'aritmia è scon1parsa; ma. specialmente .se \ 11 sono dolori precordiali , sarà IJrudente 11on abba11donare la cu ra. fil.

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La stenosi mitrale con edema polmonnr~.

L 'eµen1a pol1nonare p uò presenta:r si anc.h e 11ella s tenosi mitralica; tale co·m plica.zi'one .. è Dbbastanza freque·n te secondo L. Gallavardin (Lyori 'médica.l, 20 sett. 1934) e ne co·s tituisce ll?~ vera forma clinica. Ne so·n o affette princ:1palmen le le don ne; iJ ritn10 cardiaco conser' 'n .la s.u a regolarit_à norn1ale e l 'aritmia è piuttosto rara. Lai d~latazione .auricolare è spesso ~ppena ap1 p rezzab1le; non s1 osserv.ano . segni di 1J>òsisholia nè di stafsi venosa: ~ 'eden1a po]rflonare può presentarsi in seguito ad uno sforzo.: si l1anno crisi dispnoiche con espettorat.o sch1umoso e roseo caratteristiro. ' Gli accessi si hanno spesso co·n un ·t en1p0 freddo e durante ìl ca n1mino ; altre volte ne s?no in.cri n1 in ahi i i i rapporti se,s suali; op,pt1 re s1 manifestano durante la notte. Il decubito nppare come un fattore predominante ed al1'i11izio della notte, si ha l 'an sia con il corteo L'aritmia extrnsistolica dei vecclti. dei sintomi abituali. S~)esso trans itoria sul p·r incipio, sembra diI perio,d.i n1est.rua li esercitano un 'i'nflue11za l)f.~dere da disturbi d1ge-stivi:, n1a si fa in se~favorevole e Je gravida11ze son o mail tol]erate. gu·11 o 1)ern1a11 rnle ed indi ca un'alterazione L 'efficacia del tratta.mento digitalico è din-t~oca.rd"ica1 e si può trasformare, in seguito , in scussa. Ad og11i' mo·d 0. la cura d eve esere soar1tm1a complela, cori i p·e riodi di accelera- prattutto p 1re, ènti v:l. .Al minimo disturb·o di• • • • zione e di rallentamento . srlno1co, somm1 n1slrare sistematicamente la Ad. o·g·ni ~odo, anc:?c senz~ tali agigravadigitalina (5 gocoe per 4-6 giorni di segùito: 111ent1, non s1 deve m1sconosr.ere l 'importanza. sos.1}en sio11e .per 3 e, ripresa). Naturalmente si cli questo sin Loma, sp€c.ia lmente se vi si asso·- co11sig lierà vivamente di e\ritare ogni sforz o. cjano dei fn tti angin0si : i dolori possono a'·ere . fil . 11 forn·1a classica costrittiva, manifestandosi r?l c~lm 111jnare e cedendo col riposo. · Opp ure , li fegato ed il rica1nbio ' idro-carbonato nei earsi UGcompa.g11ano a neuralgie intercostali. in diopatifti. forn1a di so fferenze sorde nell'intervallo delJe E. l\1clchionda (C11.ore e circolazione, {lic . crisi. DiITìdare soprattutto del dqlore ch e si ri 1934) ha studiato l 'in f' eressante problen1a in s,·egli[l vi,'o in occasior1e di ùno s forzo, di un c;,1_n11ni11u ra11ido e contro ve11to; vi sono n1olte cllcuni cardiopatici ed l1a1 rilevato ch e, 1n essi , 1

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XLII,

Nu~1. t:t~

i I n1etabolis11to d ei carlloidrati risul La . alterato, specialn1ente n ell a fase r esintetizzatrioe de]1·acido ~a 1 Ltico e del g·lu cosio . Si spiega , in ta] i11 odo, 1'i1)og licemia dei cardiopatici e l 'mrnento· ~lell 'acid o latt ico nel sangue circol<t11te. Dal ~uo car1to, tale ìper1attacidemia a umenta la concentrazione ematica de-g li H·-joni ed cs lacola. Ja glicogenosi11tesi, impedendo ])l1re c he i'l glucosio si comhi11i con le proteine. Il n1iocardio viene così ad impoverirsi d ell e ri~erve energetiche e I ' effetto dell'alterazione del circolo diventa, a sua volta, causa di ques ta, costituendo· un circolo vizioso. Tali osservazioni' hanno anche d elle a1)']Jlicazi()ni pratiche, già_ delineate d a ricerche precedenti. Risulta, cio·è, ch e la dieta ricc.1 di iclrati di carbonio in.fl11enza favorevolm e11te le cardiopatie, mentre Ja terApia dig·italica influenza, a sua volta , favorevolmente il rican1bio degli idrati di carbonio n ei· cardiopatici . Nessuna irt Cluenza e·s ercita, invece, l 'adrenali11a. fil . Nell'endocardite acuta. H. Err>in,ger (/(l1nische Wo ch ensch. , 1934 , n. 32) ha ottenuto buoni risultati co·n l 'u so del p iramidone , ch e sorr1m ini -tra in quantità di g . 1,5 a 3 al g iorno , n ei' malati con felJbre a lla. La prin1a azione d el rimedio ·è quel] a cli a bbassare la te1n11er atu!·a . ~Ia se, caduta ]a febbre , lo si continua a so·m ministrare alle stesse dosi , per settimane od ancl1e m esi, ci' si con ' ;ince che esso 11on agisce soltanto sinton1at.icamente eliminando i disturbi soobiettivi del I)<Jziente, ma induce a 1Lresì delle modifi cazioni c l1biettive , specialn1e11te 1'aumento n el i1un1eI 'C.1 delle emazie, quondo vi è anemia., la din1il ?uzio11e dei leucociti ed il miglioramento n ella ,·elocità di sedimentazione deJJ e emazie. Quand o tali mig lioramenti 5on o manifesti. i abbclsseranno le dosi. L'A. spiega l'effetto del piramid o ne con la sua azione ostacola•n te sulla fuoriu scita del pl asma . fil.

JJa elaudicazione intermittente.

La così detta cc clnudicazio11 e intermittente n è

sinto•n1a di uri dis turbo vasco.Jare perife.rico e non vai co·n siderata coni& un.a diag nosi· a lla base di tale condizione, sta un elem ento neurocircolato·r io, prob.a bilm ente localizzato 11el simpatico. L 'ipertoni cità muscolar e ed il di&turbo neurocircolatorio creano un c ircolo 1llD.

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SEZI ONE P RATICA

YlZlOSO.

Alcuni ritengon o ch e lo s1)as1no muscola,re sit.1 in rapporto con una defi cienza di calcio. Risultato di uno s.pasmo n1uscolare, la claucl icazione intern1iLte:,n te può svilupparsi in varie malattie vascolari arteriose, com e n ell 'arteriosclerosi , r1ella tron1boangeite obliterante, nelle inalattie traun1atich e dE.:lle arterie , aneurismi, arteriti sifìliLicl1e, periarterite nodosa. a rteriti acute.

P a:r tic olare in1portanza l) UÒ assun1ere la claudicazione inf erntitte11te per f,tsse r e un segno precoce di n1ina ccia11te gang·rena. ch e può venire impedita o iitardata mediante un ad.a t to trattamento. Alcuni fa.t tori _possono contribuire alla clauclicaz ionP- intermittc.Tite, come l 'abuso di con· dimenti, di esercizio , i traun1i , le infezioni , la esposizion e al freddo e soprattutto la nicotina. J\iolti dei pazienti affetti da claudica zion e inteT111ittenl.e sono sfrenati fumatori. Non biso1g n a1 dimE:nticare ch e s1Jesso, si tratta di errori di diagnos i scambiando p·e r claudi cazione intermittente il }Jiede p iatto , ]e neuriti il r eun1atismo muscolar e, la g·otta, le ven e varicose, la periostite. Si osservi so il sinton1a è uni - o bilater ale. se si a1Vvcrte il b.a ttito d ella dorsale· del pied e: importanti sono le osservazioni oscillometrich e. Spesso il paziente p·u ò anche camminare p er un poco EJd è a 11zi utile il frequente cambiarr1ento di posizion e. Utile, per la diagnosi. è anche la radiografi é.~.. Fra le n1isure terapeutich e, ,·a11no n1 e11zioJ1élte: la sospensione del tabacco in ogni forn1a, l 'ingestio·n ° di i.~randi quantità di liq.u ido (acque a.lc.alin e) . il forno f.:lettrico e la diatermia al simp atico lombare. Utili sono gli eserr.izi posturali racc;omandati da Biirg·er , Allen ed .a ltri. Consig·l iabile in vari Ca$i è il salicila.to di sodio e t eobromina. Sono molto ra c comandate le iniezioni endovenose di .soluzione fisiologica. (Journ. Amer. l\1ed . .Asso•c., l sett. 193±) . fi l. 1

L'operazione di Matas di fronte all'arteriografia. Reynaldo dos San Los (B11llelin.s et 111 émoires àe la Sociélé flattonale de Chirurgie, n. 15 . 12 maggio 1934) con1.u nica 4 ca si di aneurismi arteriosi (2 de]Ja poplitea, 1 del l 'ischiatica, e I dell 'ileo-femorale) trattati con l 'oper azion e di Matas (endoaneurismorafia) e in cui ha o:t i. tenuto ottimi risultati, controlJati con l '. arteriografta . · L' A. per ciò si dichiara entusiasta del m eto do u sato che preferisce agli altri (legature vasa li estir1Jazione del sacco an eurismati co) di cui m ette in evidenza g li S\ antaggi e i pericoli. G . GENTILE. 1

La cura dei tumori dei vasi sanguigni e linfatici. Gerlach (Bruris' Bcit. , v. 159 , 1934) raccoglie i casi di emo e linfangiomi trattati dal 1~18 al 1 ~33 n ella Clinica chirurgica di R o · stoc k. 71 emangiomi e 12 linfan giomi furono trattati in parte operatoriamente, in parte con Ja r a.d iun1terapia, in paTt e co11 il nla an e io. Da ll'esan1e di 51 m alati ch e i ono ripresentati a distanza di t en1.po 1'A. · l1a potuto trarre le seg·u enti conclu ioni: La tendenza alle r ecidive è m inima sia do·po


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cc IL

POL IC LI ~J CO

tratlame11to crLirurg·ico che col radiu1n; ma questo seco11do dà d'e i risultati cosmetici molto peggiori dell ' operazione, il che ha grande importanza .i.':er ch è questi tumori colpiscono còr1 gr an frequenza il volto. Particolarn1ente effi cace, sia per la mancanza di recidive, sia per j l risultato co·s metico è il trattan1ento col mag·n e io. L 'azione d el ma g n esio, studiata sperimentalmente dall 'A., co11si~te n ella produzio11e di un tessuto di cicatrice nei pressi d el m etallo innestato, prob·a bil1nenle secondaria alJa disidratazione c he il mewllo deLerm ina. P. STEF ANINI.

SEMEIOTICA. La percussione del torace. H. v . Putkovszky (vViener .4rohiv . f. irtn. ili ed ., vol . 26, n. 1, cli·c. 1834) studia le basi fi~i che e teoretiche d ella p erc:ussione de·l torace e con clude ch e il metoid o migliore è quello di premere sulla parete toracica la sola faJange distale del dito, 1)er cuotendo subito sotto l 'un gl1ia ed ailzando, subito do p 0 il col1Jo , ch e d eve esser e bre, -e, il inartello, ed anche contemporaneamente il dito· che fa da plessim&tro, per in1pedire che ques t.o o tacoli le vibrazi0ni toracich e. . I met.0 di di percussion e, eg·li aggiunge., non de, ono ten er conto tanto delle osservazioni ero.pirich e , n1a basarsi essenzialmente sulle leggi fisi cl1e e su Ilo stato anaton1ico d elle, pa · r eti sotto$tan Li. fil. 1

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NOTE DI DIETETICA. Le frutta nel regime dei diabetici. Le frutta p 0sso110 aveTe notevole importanza nel reg in1e del diabetico. Cosa essenziale per la loro ..,celta è la conoscenza d el cont <:-11uto in g lucidi (gluc·o sio e fruttosio). Evid en1i6'mente vanno· esc lusi quelli a troppo alto cc·ntenuto come fichi secchi·, u''a passa e datttri, c he i1 e· conlengor10 rispettivame·n te il 631, 71 e 74 %. Gli altri , sal, 0 le brunane che ne C<.1nteng o no il 22 ~0 , sono tutti sotto a l 20 %. In ordine progressivo ab bian10: fragole ed oli, e (9 <t~ ); limoni (10 %); mandari11i (11 %); arane.i, nocciuole secch e. (12 %) ; · mando·r le, lan1poni', ribes (13 %) ; a lib~cocche (14 %); pesch e, per e, m ele (15 %) ; ciliege (17 %) ; prug·n e (18 ~lo): 11,·a fresca, fi c'h i freschi (19 %) . Tut le Je frutta vanno con sumate fresch e e 11on i.roppo mature . Possono a!Ilch e farsi cuocere, spe·c ialmente in parecchie acque; in tal 11.ì.odo, perdo110 gr.a n ~ie q11antità di zu cch ero rd anc 11e il sa j)Or e; ... i i)o son o allora r endere riù f!fa djt e, aggiungeno, i una piccola quantità de1Ja soluzion e segt1ente : saccarin a cg. 5; })icarl)or1ato <li ~o dio cg. 10; g licerina g. 10; ncq ua q. b. f.>er c.;111c. 1 GO . In gen erale, si ·p ossono ·permettere con una certa 1noderazio11 e clei mund~rini, d e1g-li a r anci , le albicocc1le, l e })P.sch r , le i)er e, le m ele; 1

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1nagg·iote4' rj serva per le ])rugne, le ciliege I 'uva fresca ed i fichi freschi'. ' ~\l cuni contengono dei lipidi, che sono 111olto utili: Je olive, le no cciuole, le noci. Oltre a l valore nutritivo , ]e frutta hanno anch e valoi·e lassativo, il cl1e co tituisce un grait v~tr1t~~·ic d.ato il pericc>lo c.h e raippresenta la co·sti pazione nel diabe Lico. Per la grand e quan titlt di acqua co·n te11ula , le frutta diminuisco110 quella che il diabetico sente il bisog110 di ingerire con ]e be·v ande. . Grande vantaggio si ha, col consu1no delle frutta , I">er l 'in tro<luzione di vitatrnine e per il f<ttto cl1e gli acidi organici i11 essei contenu.t i })rucia11do nell'organismo producono delle cene1ri 3 lca li n e, il ch e è utile pe.r combattere l 'acidosi. · Somministrate con una g iusta mi·sura , le fr11tta so110 quindi di grande utilità rjel regime del diabetico. (Journ . des praticiens, 13 ott. 1934). fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. La crisi di imidazuli nel periodo critico di certe malattie.

1\1. Loeper, M. P erra1Ult e P. Bioy (Presse (' / édicale, 8' dic . 1934, n. 98) hanno constatai<> che g li imidazoli . sostanze assai vicine al 1'istamina, aume ntano n el sangue e nelle ul'ine non solo nel corso di c·e rte affezio•n i intestinali , n elle quali possono essere la causa di disturbi neuro-va1scol.ari, ma anc.h e in va1 ie ni.alattie, onge la loro produzione avviene 11on solo nel} 'intestino ma anche· nei tessuti. L 'aumento d e,g·]i imidazoli è stato riscon trato 11elle asistolie, nelle infezioni febbrili, infiam1n 1atorie, 11ell 'uremia ecc.; e n el corso dt1la mala ttia se n e possono trovar e n el siero da 18 ai 26 milligr. Quando il r en e è sano l 'el:tminazione è proporzionale a ll a loro abbondc.ltDza n el san gue : le cifre urinarie variano dai 60 agli 80 millirgr. Il rapporto fra tasso n el si ero e tasso urin ario è di 1/5 : se il r ene è insufiìciente il rapporto si ab,b assa ad 1/3, 1/ 2 ed anohe 2/1, e gli imidazoli' si accumula n o n ei tessuti. Nelle crisi urinarie c he si osservàno 11.el cor so di scompe11si cardiaci con stasi, nelle n1alattie infetti,·e, infi an1matorie, ecc. possono lttver luogo vari disturbi: dilatazioni vascolari , cefal ee, raff r edda m e11Li critici ecc. , e gli AA. avanzano l 'ipotesi che siano provocati' da]la mobilizzazione. n el circolo di imidazoli ·accu mulati nei.i tessuti , e con clu<:iono ch e alla fine di certe n1alattie esiste una crisi di imidazoli com e una crisi di 11rea , di cloruri e di altre sostanze, ch e; questa crisi dipende spesso d al riassorbin1ento di essudati e ch e spesso l 'eliminazione urinaria è preceduta da un aum ento passeggero di imidazoli nel sangue. come è spesso preceduta da una fugace azoE. ZITO. temia1 precritica. 1


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SEZIONE PRATICA

POSTA DEGLI ABBONATI •

In stillazioni eridoves,cicali di olio gomenolato. - Al dott. A. R. (abbonato n. 9543) da C. Una delle oure delle cistiti tubercolari consj st e nella istillazion e di 10 cm 3 di olio go·m e11olato al 10 % da praticarsi a giorni a lterni, m ediante schizzetto uretrale· ,e piccola sonda di Néiator1. Procedendo con cautela questa nlanovra n on }>UÒ riuscire pericolosa: occorre invece stab·ilire se la cistite non riconosca un 'origine mista (cultura!) . In tal caso giovano piccole Ja' 1é1.nde con ossicianuro di mercurio 1 :5000 o 11itrato di argento 0.5 ~!Oo , o H 2 0 2 a 1/3·. P er nlitigare i: dolori si IJ UÒ associare 10 cm 3 di n o,.c,caina 1 %. Ogni manovra di forza dev 'essere ba11dita. La cistoscopia è delicata ad eseguirsi: ma talora permette la localizzazione delle ulcere e la loro folgoraizione . Questa pratica conduce talora a guarigione. Purtroppo la cis tite tuber colare guarisce nella metà dei casi solamente : in altri migliora: in alcuni persiste semp-re. Infine bisogna sempre pensare alla possibilità di una tubercolosi de] rene su perstite.

ER.

MINGAZZINI.

f O R M U L A R I O. Nella forfora grassa. ,(;.. Lévy co·n siglìa: Olio di cade g. 10 Sol fo precipitato g. 1 Lanolina Vaselina ana g . 10 Ungere, lai ser a, riga per riga . Al mattino, togli ere la pomata con bioccoli di cotone imbeiVuti di Liquore di Hoffmann . Due volte la settimana, lozione con Alcoolato di lavanda g. 20 Acetone an idro Acqua dist. ana g. 30 ~iLrato di potas&io g . 0,50 Alcool ai 90, q.b. per eme. 300 Lai lozione deve durare a lcuni minuti. Una volta la settimana, saponata del cu oio capelluto.

VARIA Efft>tti dei rumori sul lavoro. 11 prof. F. C. Bartlett, direttore del Laboratorio psicologico dell'Università di Cambridge (Inghilterra), ha te11uto su qu~sto tema una conferenza , nell 'Istituto nazionale di psicologia il1dustrial e di Londra', sotto g li auspici della « Lega contro i run1 ori » presieduta da Lord Harder. L'oratore ha rilevato che, tra i molti generi di suoni , i più sgradevoli sono quelli i1Te·g olari, insueti, inattesi e di cui non si sa procisare la direzione. I rumori, anche se forti, non dann~giano l 'udito, salvo casi specia li

(come accade per g li 01Jerai addetti all~ fab bricazione delle caldaie : semb-ra indu·b itato che jii tali casi possono prodursi infiammazioni d ell 'or ecchio n1edio e sorda1streria o sordità). I rumori molesti cau&a.110, per ò, a ltri' d anni; Jì·erturb.a no 1'at LiYità psichica, riducono il renclimento la,·orati,·o (co111e risulta da accertamenti rigorosi), inoltre ostacolano la percezione di suoni più in1portanti per l 'individuo, con1e la conYer s.azione; r endono meno riparatore il son110; d etermina1110 stati d 'irritazio·n e; }Jer questi nlotivi il rumorismo va considerato come un ver o nemico dell'umanità. (cc Ann. cl 'I g . » _.\lleg·ato). G. T.

Il caffè come bevanda e come sorgente di altri prodotti. C. Fontoura (J ourrial de Pliarmacie et de G'himie, 16 apr. 1934) espone il modo col quale, all 'I stituto ct Medicamenta » di S. Paolo, si ricava la caffeina dalle fuligg·ini di calffè ch e si racco lgono nelle t ub,a zioni d elle macchine tc)rrefattri ci: si tratta d'una semplice sublimazjon e a temperature co n1prese fra 80° e 140° C. Il prodotto grezzo ottenuto viene poi sciolto ir1 acqua bollente, la soluzione si filtra e si decolora con carbone animale; col riposo cris1allizza l 'alcaloid e, dhe viene raccolto ed es~iccato n el vuoto. L ' A., inoltre, accenna alla po•s sibilità di ottenere dal caffè svariarti .. . sotto,p rodotti: dalla polpa dei frutti uno sciro ppo; per fermentazione della polpa stessa, alcool ; dai' semi, caffejna ed una sostan za colorante, « c Jorogenato n, utile per rendere omogeneo il colore del caffè; dai fondi di ca feè , per distill';iizione secca, acido caffeico, acetone, alcool metilico, catra1

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me ecc. Oltre al] ' azione no la d ella caffeina, l 'A. ricorda che l 'infuso di caffè, in dosi- normali, hèl azione regola1trice srull 'intestino e sulla secrezion e gastrica. Durante la torrefazione si formano varie sostanze ancor a poco note, che dovrebbero esaltare l 'azione dell 'alcaloide principale (i caffè decaiffeinati hanno i] potere di accelerare la respirazione) e a ltri prodotti, specia1m ,e nte volatili , con1e l 'ac. furfurico (ad azio11e antagonista). L' A. crede che i ca ffè decaffeinati diano un irtfuso d i gusto più grard evole e meglio tollerato perch è, essendo stati sottoposti a processi di lavagigio, anche a caldo, sono stati privati delle p·a rti estranee aderenti al seme. (cc Ann. d'Ig. » .A.llegato). R. ArROLDI.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. F . M.

Per una iritegrale applicazione della l otia a.ntitubercolare nell 'anibito dell'ospedale Psicliiatrico di Pesaro. 1\.rti Grafiche FedeDoNJNI.

rici, Pesaro, 1934. J-'.

1·1~rPANO.

La velocità di sedimentazione dei globuli r ossi , la resistenza globulare ed il tempo di coagulazione del sangu e degli anchiloslomiasici. ---:- Stamperia 1''.foderna l'loma, 1934.


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lL P OLICLINI CO

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VITA PROFESSl()N ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Nuove provvidenze legislatiYe nel campo sanitario. Nell 'ultin1a seduta d cl Cor1sig lio d.ei l\ilinistri son o s ta te ad otta le n 1olte prOYYider1ze d 'o rdine ~a 11i Lari o. Su pr op•Js ta d el Cap o d el Governo, 1n1ni s lro d el1·111lerno : 1) Un o scl1erna di J)r ovveclin1e11lo leg·i sl a livo con cernente ja riuova cf t~cip li 11a giu ridica d ell e profes... ioni sa n ita r ie.

11 provved im e11Lo - ispiran closi a i cri Leri cl1~ 11 au110 g ià infor111 a lo il riorclinam er1to delle proJ'cssioni for en si -- r eca alcune r11ocl ificazioni sos l a11ziali all 'a l tua le ordina111c11lo d ell e p r ofessio11i ~ a 11il ari e, allo sco1)0 di r en cl erlo pii1 ad ere11te agli SYiluppi ass u11 U cl a ll e o rg·an izzazioni sind acali. 111 particolare , le linee cl el provYedi1n ento s i coi1cr c lano n ella : a) soppre sio11e d eg1i Orcli11i proYinciali sanitari è a ltribt1zio11e dell e fun zior1i iner enti alla cu.s loclia d egli allJi e Glla discipli11a d egli iscritti , ai ri spe tti vi dire tt ori d ei Si11r}a.ca U fasc jsti provinciali cl i ca l eg·oria, b) isti luz.i o11e, presso il ì\Jinist er o d ell 'Interno, di t1na Con1mission e central e, con fun zioni g iurisdi zjo:nali, p er d ecidere sulle impug native avYer so i provvedin1enti d ej dire tlori d ei ,Sindacati ; c) costiluzione d el1 'alho d elle l eYa lrici con 1'obbli go d ella iscrj zio11e n el! 'albo s le:sso p er l 'eserr izio d ell a r el a tiva professione. 2) Un o sch e1na di r egolan1enlo p er la applicazjo11e d elle disposi zioni r el ative alla discipli11 a d egli i n1 fJianti d i r adi ologia e r adiumter apia.

3) Uno sch en1a di decr eto r ecante modificazion i alla p i anta or ganica d el p er sorial e sanitario deg li l Sitiluti fi sioter apici ospedalie ri cli Roma .

4) Un o sch em a di d ecreto r ecante n orn'le p er l 'applicazion e d ell 'art. 115 d el T . U. d elle leggi sa11i tarie . 5) Uno sch e1n a di r egolamenlo p er l 'a11p li cazi on e de ll e n orni e vo l te a cl irni ntii r e l e cause de lla mal ar ia. .

L a tutela d ei l avor a tori , <l ei coloni e d ella po110Jazion e r esidente in zona 111alarica, a~ermata co11 l a leg·ge 22 giu g no 1933, 11. 851, vien e ora disciplin at a in og·ni d e ltaglio ; p articol armente veng o110 d e termin.1ti i compiti ecl i d overi d egli Enti . I ei1u li ad at tend ere alla profil assi ed all 'assi st en za a11itaria antimalar ica ; Yen gon o precisa le le var ie for me d i provvid en za a b e11eficio d ei l avora tori e l e m od alità secondo le quali esse d evono esser e p r est a le; ve n gon o d at e n orme preci se circa i i11inori l avori <l i r isan ame11to del su olo n elle Yicinan ze <leali abita ti urbani e rurali, e circa la i1rofilassi a11tia11ofelica d ella m al aria; i11fine si d eI cr1n inano g·Ii nccertan1enti cl a eseguirsi n el caso nJ)b ia a verificar si il d ol or oso evento di m orte p er J11al aria per11iciosa. Il provYedimento mira ad assicurar e l a complet a e più l ar ga op er a d i difesa antim al arica d ei l avo~

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a lo ri , condizio ne ques ta essenzial e p er l 'atttta-

zjon e rlel g ra11dioso l)rog·ramma di bo11ifica i11 l eg·r ale dci t e rritori palud osi e di qu elli improdutLivi. S u propos la del n1i11is tro d ell ' Educazione Nazion ale : Uno scl1em a di disegn o di leg·ge con cerne11t e Ja con cessione alla Il. Università di Ron1a , per il fun· 1ion am ento d ella R. Clinica delle malattie tropicali e su btrop ica li , di un contributo di lire 40.000 d a prelevar si d ai bilanci d elle ql1attro Colonie african e .

Cronaca del movimento professionale. La Federazione Stomatologica sciolta. Nella asse111blea straordjnnria d el 10 nov. d ella federazion e S tomatolog·jca Italiana è s tato appro,·a to il seg ue11 tc ordin e d el g iorno presentato d al prof . on. Perna : « I soci della F ed er azione Stomatologica Italian a , riuniti , a norma d ell 'art. 12 d ello s tat11to, in assemblea straordin aria, udite le dichiar azioni d el presid enle prof. Lippo, stabilisco· no cli scjog Ue rr, la loro fi or ente nssociazione. Ques ta lor o d eliberazione, i11 e11tre ha lo scopo di acc0l er ar e e fa cilitar e l a costituzion e di un 'uni ca assocjazio11 e 11azio n a le aderent-:!· al .Si11dacato fascis1n d ei m edicj , vuole sopra lutto sig nificare l 'obbeclien za pronta, senza discussior1i, dei capi d ella Fed e razione S lor11ato logica Ilalian a , alla volou l ~l d elle ger ar chi e J>. I

Nel Sindacato 1nedico di C11ieti. Do1Jo cjrca un anno di gestione straordinaria, cl uran le l ei qual e sono s tati or ganizzat i g li uffici p l 'am1nini strazione e si è ot tenuta l a liber a iscri;~ ì one di tiuasi tu tli gli eser cen li i11 provincia di Chieti , il prof. dott . Giulio Cozzali, commissarjo 1r1inist eri ale d el Si11dacato m edi co, h a rasseg·nato le dimissioni p er esigen ze professionali. Ne11 'accogli erle con vivo r ammarico, il presid ente dell 'Unione provinciale dei Sindacati fascis li professionisti ecl artisti, si è molto compiaciuto con il prof. Cozzali p er l a incessante, fervida ed nppassiortat a operosità dimostrata e p er aver poten ziat o co n ferm ezza e prestig io, il Sinrlacato.

CONCORSI. P OSTI VA CANTI.

Co n so rzi o Provinci al e Antituber co lar e. Sono r evocati i concor si a direttore del consorzi o B .\RI .

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d el Dispen s. antituber c . prov. di Bari e ad aiu lo 1nedico del Disp en sario pred etto. CosENZA. Osp edale Civ il e e Casa di Mat ernità. Con cor so p er un p osto di aiuto. St.ipen.dio an~u.o 11ette L. 2122, oltre p er centual e su g li a tti operat1v1. Documenti di rito. Scad en za 15 febbrai.o 1935-XIII. F 'ANO (P csa r o·1. Congrey azi o1i e" d~ l~arit~. --: Con·cor so p er titoli, al p os to di medico pr1rnar10 d el Civico Os ped ale S. Croce. Stipendio L. 7200: Ser: vizio a ttivo L. 610. Caro-viveri com e per gli altri


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SEZJONE PRATICA

impiegati dell'Ente. Co1npartecipazioni. Il tutto al lordo delle ritenute cii legge. Scadenza 5 febbraio 1935-XIII. FoRLi. Congregazione di Carità. - Al 15 . marzo , ore 18, concorso, per titoli, al posto di rlir~ttore sanitario e medico primario dell'Ospedale G. B. Morgagni; stipendi L. 3.000 come direttore ·e lire 12.000 come primario, lorde; compartecipaz. 50%; Ptà li1nite 45 anni. Per · le altre condizioni chiedere 'a nnunzio alla Segreteria. · · Istituto di Studi Scientific0;--Pratici sulla tiibercolosi . ........,. È aperto . un concorso per 10 posti GENOVA.

di assistente volontario pre'sso l'Istituto di iStudi Scientifico-Pratici sulla Tubercolosi in Genova. Il concorso viene fatto per titoli. ·I nominati · hanno cliritto: l ', di far pratica clinica e 'd i laboratorio 11ei Reparti dell'Istituto specie in quello di Accerttl.mento, ..i\ssistenziale-Curativo e Profilattico; 2) dì ·presta;re servizio · nella Scùola di Perfezionamento in clinica tubercolare diretta dal prof. E. Maragliano coarliuvato dal prof. Sivori; 3) di lavorare nei Jaboratori dell 'Istituto ~Iar~gliano, ger1tilÌnente concessi. Alla fine dell 'an110 verrà conferito un certificalo C<?mprovante la frequenza ed il profitto ricavato dalla pratica fatta. Non è attribuito alcun nssegno ai nominati i quali non sono tenuti, pEfraltro, a pagare nessuna tassa per n.essun titolo. Le <fomanrle r elative, corredate dai documenti dèi ti1oli, devono essere indirizzate alla Segrete:çia del1'Istituto in via BaliJla 1, non più tardi dèl 15 ~eb­ hraio 1935-XIII. I nominati dovranno presta.r e servi zio dal 1° marzo 1935-XIII. LIVORNO. Speda'le cc Costanzo Ciano ». Scad. 18 febbr.; concorso per titoli ed , eventualm . esami a primario della Sezione ostetr.-ginecol.; L. 5280, r.ompartecipaz. 50 e ·75 % c.-v. Età lin1ite 40-F>O anni s. e. r. Chiedere annu11zio. MoDENA. Istituto Provinciale di S. .Filippo. Scad. 28 marzo; sanitario; L. 1200 annue e c.-v.; trattenute e riduzioni di legge; i1lde1111ità carie;' L. 1000 lorde; età 21-32 an11i s. e. r.; diploma di laurea ir1 medicina e chirurgia; attestato di abilitazione all'esercizio della professione; tassa concorso L. 50,20. Domanda e documenti all'Amministrazione Provinc. NovARA. Ospedale Psichiatrico Prov. - A tutto il 4 aprile, medico direttore. Rivolgersi alla -Segreteria generale dell'Amministrazione. 1 ÙRTE ( Viterbo) . Ospedali Uniti. Co11corso per titoli al posto del Chiru.r go Direttore degli Ospedali . Uniti. Al posto è assegnato lo stipendio di L. 18.000 con decorrenza dalla effettiva as u1uione del servizio, soggetto a tutte le ritenute di legge ed è aume11tabile di un decilno per og11i .quarlriennio e ·11on più di quattro quadrien11i, caJcoJati sem_pre sullo stipendio base. L'eletto avrà inoltre diritto al 50 % degli 011orari sulle prestazio11i operatorie sia all'Ospedale cl1e all'A1nb·u latorio. in hase alla ta.ri.ffa che deter1ninerà l 'An1ministra 7.ione Ospedaliera d'accordo con il Si11dacato ì\1e<lico Fascista. Le domande , in carta da bollo da L . 3. accompagnate dai prescritti docu11'le11ti l 'elen co dci quali co11 tutte le ri spettive for1na lità e le altre modalità e :do,·eri" per · obbligl1i circa le curr gratuite ai poveri e ad altri, possono desumer$i clal bando di concorso da richiedersi alla Seg-reter ia dell'Ente, alla, quale Segreteria presso gli ·l)sprclali t Tniti di Orte rle1.te rlq111a11de debbono pe1·ve11Jrc llOll ol lrc le ore flo<lir i ff ~ J ;30 n1arzo 1~t1:1.

PALEu~10. Albel'go dei Poveri. -

Scad. 28 febbr. ;. n1edico dirigente; titoli ed esami; L. 4000. Rivolg·ersi alla Segreteria dell 'Amministraz. Concorso, per I itoli ed esan1i, a 35 posti di tenente in serv. perman. effettivo nel Corpo Sanitario· Militare· (ruolo ufficiali inedici) del R. Esercito. Età limite· :~2 anni al 1° dic. ;5cad. 6 1narzo. V. « Gazz. Uff. >: 1~. 4 de] 5 genn. 1935. RoMA. Istituto Nazion. /Jascisla della Previdenza Sociale. - Il concorso a 60 posti di medico assi·tente presso gli Ospedali sanatoriali dell'Istituto è prorogato al 15 febbraio; i documenti a validità Lemporanea, allegati alle don1ande presentate oltre il· 31 dice1nbre, dovranno essere di data ·non anteriore al 15 noven1bre. Chiedere annu1tzio· alla seéte centrale, via Minghetti 22, Roma.. ROMA.

Ministero della Guerra. -

' foRTONA

(Alessandria) . Congregazione di Carit r~. ,

- Assiste11 te di chirurgi.a nel! 'Ospedale Ci vile . L. :3500 annue lorde, da dedu·r re del 12 %; c.-Y. : co111partecipazione del 20 % e del 5 %, da ~edurre uel 12 %, rispettivamente sui proventi dell'Ambula ~ torio e della Sezione Chirurgica, per cure agli ah ~ . bienti. Età limite anni 30. Rivolgersi aJla Segre,' teria. Scadenza 10 inarzo. ' Ospedali t': ivili Riuniti. - Aiuto nella Divisione Pediatrica Umberto I: L. 4800, oltre il1 vitto e alloggio nel . Reparto. Età limite anni 3·5 . VENEZIA.

Scadenza 15 febbraio. VERONA.

Istituti Ospitalieri. -- Direttore ge11e-.

raie sanitario; prorog·a al 31 ge11naio.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. A succede.a·e 11ella direzio11e della Clinica ostetrico-ginecologica già tenuta dal compianto prof, sen~ Ernesto Pestalozza, è stato unanimamente chian1ato, dalla Facoltà 111.edica di Roma, uno d ei più insigni allievi dello scomparso, il pro~. Paolo Gaifami, attuale direttore della Clinica ostetricoginecolog"ica di Bari. Del prof. Gaifami daremo un cenno biografico in uno dei prossimi numeri. Il prof. Camillo Ninni ha assunto, in esito a co11corso la direzione del Laboratorio batteriologico ' . <legli Ospedali lliuniti di Napoli. Il prof. A1nbrogio Cecchini, dell 'Istituto Nazio11ale Fascista della Previdenza Sociale, è nominato. direttore del Sana.torio popolare femminil e di Ornago, al posto del prof. Giulio Banfi, il quale h a rassegnato le dimissioni per inotivi di salute. Il Sanatorio venne fondatò dal Banfi nel 1910 con 1'aiuto finanziario ,dei marchesi d'Adda, ciel prin cipe e <iella prin ci})CSS<t Trivulzio e del conte Febo. Rorromeo. Il dott. Pielro D 'Alessa11dro è nominato direttor e· s<t11itario del Consorzio Provin.ciale -~ntitubercoJ are­ cli Agrigento e direttore del Dispen sario provj11ciale, in esito a concorso da ct1i è risultato prim o s u otto concorre11li. L'avv. gr. uff. Michelangelo Tancredi è nom111ato presidente del Co1nitato Provinciale 'di apo1~ della C. R . ..1. in sp&t~tuzio11e del .cluca di · Presenza.-·1, 110, din1issionario. Alla Società Lo111barda di Chù'ur-gia, per la no111i11a del nuovo Ufficio di presidenza, i numerosi soci interve11t1ti hanno rieletto il prof, ~Iario Do-


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(\ 1r. P OLI CLINfCO )) I

nati, dire ttore della Clinica chirurg ica d ell 'UniYersità . L 'Ufficio di presidenza è stato poi così composto: prof. Fedele Fedeli, vice-presidente; proff. Girolamo Bagozzi, Gi9v. Battista Lasio, St~fano Lussana , G iuseppe ,Solaro, con siglieri ; prof. Enrico Ettorre, segretario generale; dott. Giuseppe Rotolo, vice.segretari o; prof. Giuseppe i\'ogara, ca siere. Il p1of. Prassitele Piccinii1i di Milai10 è nomi111ato· 1nen1bro della Società -di idrologia e · clim atolog ia di Parigi e socio corrispondente s tranier o {lell 'Associazioi1e della Stampa Medica Belga. La Co1nmissione n ominata dal Consig·li o delle .R icerche .Per l 'esame dei titoli prese.n lati dai conoorrenti ai premi « Lepetit » per tesi di laurea i11 medicina dell 'anno accadeinico 1932-33 - co~­ posta d ei proff. 'Frugoni, presidente; Valenti e anzetti, membri - esan1i11ate le ventitrè tesj presentate dai g iovani concorr enti, h a assegnato <lieci pre1ni da lire 1500 ciascuno ai neo-laureati Enrico Ag·lesio (Torino), i\.lberto Di Nepi (Roma), Alberto Donnini (Firenze), Costantino J andolo \Napoli), Mario ·L inzi (Modena), E<lmo11clo Malan (Torino), Virgilio Martini (Gen ova), Giuseppe Mor uzzi (Parma), Gualtiero Mulazzi (Milano), Marcello Peperi (Milano) e cinque premi da L. 1000 !cia:scuno ai neo-laureati Gino Bonezzi (Pavia), Fulvio Concetti (Firenze), Gian Enrico Dolfin (Pavia), Valerio Claudio Malagu zzi (Padova), Giuseppe l'ognolo (Pisa).

'r

La <lott.a Pauljna Sa tano\.vsk:y è noi11i11ata l )f Oiessore titolare di clinica oft aln1ologica all ' i1iver-cità di Buenos Aires. · · Il prof. Kurt I•'elix, (li 1nedicina in Ler11a a ì\lonaco, è r hiamato quale orciin ario a Ji'r~r1roforte b . ~11. .ORDINE })EIJ.A CORONA D ' I TALIA.

Co1Hrnendatori: proff. Vittorio Aducco di fisio1

logia ·a Pisa; Gaetano Loclato, di Clinica ocl1listica di l\ifed icina lega1e ..t P alermo; Giuseppe Moriai1i, a Bologna; Mario Ponzo, di Psicologin SJ)erim e11tale a Roma. . . . Ufficiali: ,proff. Fra~cescò -; Purpura, di Patologia ~hirurgica a Palermo; Pietro.. Sisto, di Clinica m edica a Modena; Gin o Meldolesi , 1. d . <li Patologia med ica a Ro1na. ··

'.' IL PQ LI CL}N ICO ',, SEZION(~c~::~~RGltA diretta dal

Pr~f. ,

_ROBERTO ALESSANDRI

Il Numero 1 (15 Gennaio f935) con t ien e:

LAVORI ORICINALI: M. CANA VERO - Contributo sperimentale sugli ascessi aspiratori del polmone. M. MAUR.O - contributo alla patogenesi ed alla cura llel megaesofago. F . SCIACCA - Considerazioni sulla patogenesi e sulla diagnosi delle associazioni morbose nell'addome destro.

_..

Prezzo del Numel'o .... 6

._.btoamento annuo alla Sezione Chirurgica:. ltalla L. 50. • Estero L. 60 'Se cumulativo oon 1a Sezione Medica: Italia L. 1 00, Estero L. 1 5 O; ee cumulativo con ~ S~zione Prat.Wa e oon la Sezione Medica : Italia Lire 1 2 5, Estero L . 1 80. Inviare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio P o~t a.l e Sucoul"Sale diciotto, ROMA.

..

[ANNO

XLll, Nu~1.

NOTIZIE DIVERSe-•

4) '

10• Congresso internazionale di storia della inedicina. Sotto la _presidenza del se 11. prof. D. Giordano sJ. è riunito a Pa.r igi , presso la Facoltà di Medicina, il Comitato DirettiYo della « Societ à Internazionale cli Storia d ella Medicina », allo scopo specialmente rli fissare quan to sj riferi~ce al Congresso da t e11ersi a Ivladrid. Dopo la commemorazione del co111pianto prof. Hilancioni, il s.eg·retario generale prof. Laignel-Lav.a stine giustifica l 'assenza di alcuni Delegati a ino1ivo di restrizioni impos te dai diversi Paesi al pass<:tggio delle rispetti ve fro11tiere. Dal dott. Go1noiu , assenle per n1alattia, si ha notizia che so~o quasi ultimati e stanno per puLJilicarsi, gli Atti del Congresso Inter-nazionale di Bucarest. ·rricot-Royer riferisce sul Congresso di ~t oria delle .Scienze tenutosi lo scorso anno in Pori ogallo. Il prof. Gregorio ~I arafio11 , venu Lo espressamente rì ft Mad.r id riferisce sulla promel1 ~nte preparazio1te del X Co11gres o I11Lernazionale di ·Storia della .\iledicina, ehe - co111e abbiamo annunziato - si terrà dal 23 al 29 se t1 embre 1935, sòtto la preside11:za onoraria clel Pres ictente della R-epubblica Spag·nola e di cui sono g ià 11om ir1ati i r elatori per i temi: 1) La medicina a raba in Spagna ; 2) La medici:aa "in America durante la su a scoperta e colonizzazione; 3) Il folklore 1nedico nei paesi civili. Il Govern o Italiano h a dato adesio11e ufficiale al Con g.r.esso. Per ulteriori informazioni, rivolgersi al segretario gen er ale del Con gresso Internazioi:iale di Storia della Med icin a, prof. Francesco Oliver, Palacio d_e la AcadenJ 1a dc l\iiedicina, Call e d e 1\rrieta 12, Madrid .

2° Congresso internazionale di stomatologia. Qu esto Congresso, posto sotto l 'alto Patronafo di Sua Maestà il Re <l 'Italia e la prc idenza onoraria di S. E. Benito ì\1I11 solini, si svolgerà dal 14 al 19 "prile in Bologna. Ali 'inaugurazione (Archigin11asio) Yerrà Lrattato i L tema: « Stomatolog ia profilattica e soci al.e .. ii1 rapporto alla patologia inf~ntile ». !i- s~zio~i ~I:U~ 11ite si djsct1teran110 i temi: « Problemi d1dattic1 di stomatolo·g ia >> • cc Le osteiti di origine cle~tale »; <c Il problema cli11ico del gr anulo1!1a apicale »; cc La previden za individ'!ale e ~lle~t1.va nel.la ~~ra delle malattie dei denti »: « L indirizzo b1olog1co nella terapia ortodontica »; cc I fattori costituzionali nella eziologia e terapia delle malattie del paradenzio »; cc I problemi della ·diagnosi r.~dio­ logica dentaria »; « Diretti~e pe~ le fu~ure ricerch e sulla sepsi orale ». Gli altri lavon v~rranno ripartiti i11 sezioni. Al Con gresso sar~ unita ~na grande Mostra . Sono in progran1rna g ite alle ·c1t t·à italiane. . Il Comitato organizzatore ha sede in vi~ San V~ ­ tale 59, Bologna; è cosi costituito: pres1dent~ ' il JJrof. A. Beretta ; vice-presiden~e il J)rof. C. Cav1n a; seg·retario il prof. A. Brunetti. 4-80 Congresso francese di oftalmologia. La Societ à francese di oft aln1ologia si adunerà dal 13 al 16 maggio a Parigi, n ella cc Maison de 1a Chimie » (rue St. Dominique 28). . Verrà -presentala una rel az i~ne sull ~estra~ 1011e clella cataratta, clal dott. cte Sa1nt-"1art1n (<l1 To-


SEZIONE PRATICA

losa) . Due sedute speciali saranno cl-0stinate al cli~lacco della retina ed alla fotografia del fondo d~ll 'occhio. Dt1rante il congresso verrà orgar1izzaLa u n 'esposizione di strumenti. Le sedute operatorie ~1 terranno negli ospedali. È in programma una ~i ta a Mantenon ; seguirà un banchetto a Versa~lia. Dirigersi al segretario generale, Dr. René Ontray, avenue cle l a Motle-Piquet 6, Paris \ i!Je.

R.i unione scientiftca per lo studio o la cura dei tumori. · Il 19 gen11aio, nell 'aula del R. Istituto cc Regina E.Iena·» per lo studio e la cura dei tumori in Roma, i· s lata tenuta una riunione scier1tifica sulle onde L'Orte nella terapia dei tumori. La g.rande aula era gremita di elelto l)t1bblico, tra cui figuravano molte perRonalità e notabilità. Il g.r. uff. l\1essea ha presentato i conferen zieri , che furono i proff. J acques Auclair e Andrée Halphen d ella Fondazione Rotschild di Parigi e Pie lro Cignolini , radiologo nella R. Clinica ì\ledica di Genova, il quale ft1 anch e latore di t1n messaggio <lell 'on. prof. Pende. Alla fine ·clella riunione il sen. prof. Raffaele Bastianelli , clirettore del! 'Istituto, ha porto sentite parole .cli ri11g·r azjamen to ai Yalorosi oratori.

All'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Gome abbiamo annu11zfato, il 6 corrente, n ella $Ua sede nel Palazzo di Brera, ebbe luogo la solenne adunanza inaugurale del ·R. I stituto Lombardo di Scienze e Lettere con l 'inter, ento cli S. E. iJ Prefetto e delle principali autorità milanesi. In quella seduta il presidente on. Solmi, sotto~egretario all 'Educazione Naz., ha fatto l a r elazione _u.Il 'opera svolta dall'Istituto , annuncianclo immi11ente la pubbLi cazione del nuovo Statuto, e mettendo in luce l a rispondenza continua clell 'Istituto con la Yita nazionale. Ha anche accennato al complesso clei premi dislribuiti il giorno pri1n.a pel valore di oltre centomila lire , ecl ha fa lto presente la nuo,·a fondazione Piva p er un laYoro cli biologia e il dono rli 25.000 lire annue per dieci anni, cla parte del! 'Istituto Sieroterapico Milanese, nell 'occ-asione d el 40° anniversario della fondazione clell 'Enle e della norr1ina a se11atore del suo fondatore e. direttore, pro~. Serafino Belfanti, destinato a renrlere possibile la continu azione del1a pubbljcazione rlèi 46 volumi di Memorie accademiche. Ha te11uto un cliscorso il prefetto della Bibliolooa Ambrosiana, monsignor Galbiati . La seduta si è cl1iusa colla dist.ribuzio1Je dei pre11li ai vincitori dei concorsi giudicali dal! 'Istituto.

Federazione italiana nazionale fascista ller la lotta contro la tubercolosi. Si è riunito in lloma il O>nsiglio DirettiYo della Federazione Itali ana Nazionale Fascis ta p er la lotta ('Ontro la tubercolosi, sotto la pres iclc11za dell'on. prof. R. Paolucci. Udita la r elazione fi11anziaria, veniYa approvato ad unanimità un voto di plauso al segretario generale prof. Bocchetti. (~ue ti espose poi i risultati n1ag·11ifici della IV Campagna Nazionale Antituber colare, celebrata l•~r la prima volta in unione co~ la Croce Rossa Jtaliana, e che ha r eso la somma ni circa quattordici milioni di lire. Illustrò la proposta di una Ca111pagn a 1)er la cc Jn Set Ljmana Na1ionale d ella

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Diagnosi Precoce », con la guale ~i clovrà i11 Leressare il pubblico alla necessità ·della diagnosi p:recoce ·quale· fattore di successo nella lotta contro la tuberl:olosi . La proposta venne a1)provata al1'unanimità. Qui11cli il C~o11siglio approvò un ordine 'clel gior .. 110 n el ql1ale cc considerato l 'obbligo da parte dei Comurù del Regno <li ricoverare solo i tubercolotici infettanti, e in attesa ch e maggiori provvid enze siano di sponibjli, si propone r J1e l 'assislenza san atoriale sia limitata ai soli soggetti realmente curabili ». :È seguì la la let l u ra cli uno scl1ema di regolar11ento p er l 'assistenza agli studenti universita:ri, col quale si propo11e che annualmente tutti gli sl ucle11ti siano :·otto1)os li a visita l11edica, il cui risullato verrà jscri llo i11 sp,e ciale JiJ)rctlo sanitario individuale, ch e sarà tenuto dall 'L.fficio Sanitario con l 'o))JJJigo d el segreto professionale . Gli sludenli che ri ~ultassero malati di Lubercolosi, non internati o internabili in istituzioni, potranno t1sufruire gratui ta1nente della cura ambulatoria presso l 'Ufficio Sanitario dell 'Opera Universitaria o presso le Clinich e u11iversitarie. Un altro orcline d el g'iorno è stato approYn lo per l 'ol)bligo cli accertamento della tubercolosi nelle 1neretrici e consegu enti provYedi1nc>nti assistenziali e profilattici . Sono s tati quin<lj proJ)OSti j temi di discussione J)er il Congresso Nazionale contro la tubercolosi a Jlon1a , che avrà luogo n ell 'ottobre 1935 nell a sede dell 'T tituto e' Benilo :Nit1 solini >> . Si i)assa acl esa111 inare J·attività <lelle sezioni della Feclerazione. Finaln1ente il Consjg·lio ritiene che sia g·iunto il n1omento per tornare ·a proporre al ~Iini stero com})etente I 'insegnamento dell 'igiene e della medicina preventiva nelle scuole, cosa che si ritiene cli facile attuazione e di grancle Yalore per la difesa dell a stirpe. Il Co11siglio h a ravYisato in que~ ta jn iziativa u110 clei 1r1ezzi più sicuri per clare al rnoYimento a11ti lt1bercolare la vasta proporziope di u11a sempre pii1 in1ponente mobilitazione di spiriti e cli con sen si al l '01)era grn11diosa di lotta contro la t11J)errolosi .

Il convegno climatologico di Nervi. Il 12 e il 13 gennaio si è 1enuta l 'a11nu11ziata riunione di m edici e studiosi di climatolog·ia e talassu lera·pia , alla quale 11anno partecipato numerosi cienziali e a11i1ari della Liguria, del Pie1.no11te e della Lo1nJ)ardia , inde tta dall 'Azjenda di ( ~ura , sotto g1i au spic1 del Sotto egre Lario alla . ta1npa e ~ropaganda, S. E. Ciano, con la parter -Lpazjon e dell 'Assocjazio11e Medica Italiana di Idroc limatologj~ . 'fala oterapia e 1'erapia Fisica. 1\lla sedut.a ina11g·uralc, i11 un salone dell 'albergo Eden, erano presenti le autorità sanitarie della St1perha , i senalori 1)roff. Devo to e Pende , il gen . Far11. Il commissario clell 'Azienda, console Re. ha ri~ 'ollo un sentito ring·raziamento ai conYerJ.uti; i~ un breve cliscorso il prof. Adriano Valenti, presi<lente d.ell .Associaz ione di idroclimalologia , trat -• leggiò ]e finalità <lel conYegno: egli au spicò · ~ propose all'azienda di cura la isl i tuzione di u _n Yero e proprio cc centro di studi cil1r1àtologici e' talassoterapici » . La propos l a I r o' b il con senso ge11era l c. IL J)r of. Carlo F on , direltore dell 'Islitt1to rii Fi -


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siolog'iu della U11iversilà di ~Iila110, s' olse una r elazione su cc gli effetti benefici del clima n1arino su11·organismo umano )) jnsistendo sovratutto sui risul lati eccellenti delle cure m arine e delle 1·adiazioni solari i11 special n1o<lo }Jer la climi11azione delle alterazioni della gla11dola tiroide che producono il gozzo, Il sen. Pende, prendendo arg·omento dalla relazione Foà, ne ribarlisce ed in't egra le osservazioni, formulando u11 ordine del giorno, approvato alla unanimità , nel quale il conv,egno f~ voti perchè. i Balilla e le Piccole Italiane delle loca lità morrta11e ad endelnia gozzigena siano inviati di prefer.enza alle colo11ie marine n1eglio esposte ed indicate. • Il sen. Devoto svolg·e u11 a re lazione sulla necess jtà d el rimboschimento dei i11onti della ri,·iera ligure, depauperati dalla incuria e dall 'indiscipli1iato . ta.glio delle piante , perchè tale rimboschimento, oltre a portare - come il con1pianto ArJJaldo ì\IIussolini con tanta tenacia asseriva - una regolamentaiione delle acq,ue correnti, port0rebbe pure un beneficio nelle condizioni climatologiche. Nella seconda giornata, sotto la presirle11 za del prof. Pacchioni, fu svolta una elaborata r elazione del prof. Nasse, sul tema « indicazioni e controindicazioni della talassoterapia specialmente nella prima età ». Seguirono comunicazioni dei proff. Dos ena, Picr.inini, Asti, Bertoldi, Ragazzi, Cignolini, Vallebona e dott. F . P . Berretta - al quaJe ultimo va il plauso dell 'assemblea per la sua solerte opera di segretario del Comitato locale del Congresso - e quindi il prof. Valenti chiude i lavori ripromettendosi di riunire più numerosi ancora i med.ici al prossin10 raduno e inneggiando co11 elevate parole all 'oJ)era valorjzzatrice dP.l Duce ]1er il patri1nonio italiano. Furono inviati telegran1mi al Re, a I Duce , a S. E. Starace ed a S. E. Ciano. Nel po111eriggio, ir1 torpedoni , i co11' e11uti si reeano ad una visita agli Ospedali di S. Martin o di Genova, invitati dal presidente prof. Mosso , e quindi ad una gita lu11go la r\vjcra di LeYa11 t e fino a S. Marg h erita e Rapallo.

Con vegno regionale per

l 2t

f Ai~No XLII,

« lL · POLICLINICO »

lotta antitubercolar e.

A Bolzano si è lc11ulo jl lerzo Convegno della Sezione 1'ridentina <lclla Federazione Italiana Fascista per la lotta contro la tubercolosi , . otto la pr~sidenza del prof. Umherlo Carpi d ell n R. Universitn ni Milano . Prese11ziarono q ue] Co11' cg11 0 le autorità <lelle due i>rovincie di Bolzan o e di 'l"rcnto cc'l un folto g·r11ppo cli ·sanitari . Il pror. Carpi p arlò sul le111a: << Criteri cli11ici <li orientamento nella terapia della tubercolosi polmQnare »; il prof. Gavalotta trattò della « Funz ione degli Istituti curativi clinico-ospedalieri nella lotta antituber colare ». Il Convegno è stato ripreso e co11cluso n el pomerigg·io a Merano. Quivi è segt1ita una la.r ga disc.u ssio11c sui ten1i di relazione già svolti, alla <ruale hanno parteci'{>alo vari oratori . Sono state fat1 r poi con1unicazioni· d ai elettori Mazr.oli , (;entoscudi , Benedetti, Cavarazzi , Bonnet, Del Rio, Mazzini . Cre. ina, Gut, Malossit1i ecc. T lavori si sono chiusi a t arrl <i or a con un fcr' iclo sa"ll1to al Duce.

Corsi di

perfeziona~ento

Nu~r .

.i:

e di specializzaziout-.

Dal 29 aprile al 29 mag·gio 1935~XIII avrà luog·ri. sotto gli auspici dell'Istituto di Studi sc-i entific:r1praticl sulla tubercolosi, in Genova, via Balilla 1: u11 corso celere di perfeziona1nento nella patologi a, clinica e profilassi delle malattie tubercolari col concorso di professori della Facoltà Medica della R. Università di Genova. Le iscrizioni si ricevono i)resso la Seg·reteria dell'Istituto in ,·ia Balilla l. Agli iscritti che avranno frequentato regolar1nente j i corso e avra11110 superato l 'esame finale sarà r ilasciato apposito certificato . L 'iserizione è gratuita. I l limite ir1assi1110 d ella l)resentazione della don1 ancla , redatta in carta libera, sçade il 22 aprile 19~!5--XIII.

Corsi di inedicina d ello sport son o stati organi1za lj nelle Università di Roma e di Genova. Il prof. A. Busi, preside della Facoltà di n1 ec1 icina e dire ttore della clinica radiolog·ica della U1Jiversilà di Roma, ha t,enuto nell 'aula della clinil'a stessa al Policlinico la prolusione al cor so cli Ron1a. trAttando il tema: e< L 'importanza della cartella r adiografica del torace deg·li sportivi n. Erano pree11ti molte personalità. Ha a\·uto Juogo al 11u0Yo gr a11dioso Istituto « Be11ito l\Iussolini » Ja prolusione al corso di cli11ica della tubercolosi e d.eJle n1alattie dell'apparato r e·piratorio, fatta dall '011. prof. Eugenio Morelli. Era110 intervenute spicca1e l)ersonalità. L'orazione si è chiusa co11 UD: potente saluto al Duce, intes.o a ::-ig11ificare la g.ratitudine degli ammalati e degli si 11ciiosi della tubercolosi , la riconoscenza di tutti glj italiani per la prodigiosa opera di rjg·enerazio1le fisica e spirituale della stirpe.

Corr1e abbiamo annunziai o, l 'Accade111ia berline:,e di perfezionamento d ei inedici, diretta dal si u d aco di Berlino e che su ccede all '-~ssociazione <.J ei d ocenti pel perfeziona1nento dei i11edici di Berlino. j J ldìce dei cor si internazionali di perfeziona i 11e11to per inedic i sulle seguenti mate.rie: 1) Me<licina interna con speciale riguardo alJe malat1ie dello lomaco e dell'intestino (4-9 marzo), onorario 111archi 40 ; 2) Malattie del metabolismo e delle g la11dole a ~ecrezione i11terna (11-16 marzo), 0110rario marchi 40 (i corsi 1 e 2 posso11 0 frequentarsi insieme, onorario marchi 60~ ; 3) Prog ressi prati~i della diagnostica Rontgen e fl ella radiolerapia, specialmente per le malattie interne (18-24 mar1.o). onorario 111archi 1'0; 4) Corso speciale di urologia (25-30 inarzo), onorario mar~hi .?O; ~) ~tf~latti~ J)ro: fessionali , tenendo presente 11 rilascio dei cert1fi~at1 (1-8 aprile'1 , onorario inarchi 40; 6) Corso ~pec1 nle per chirurgl1i (29 apriJ e-4 n1aggio), 011orar.io m a r chi 70; 7) Corsi speciali i11 qualsiasi r aml?o. della 1nedicina ' con esercizi pratici aì letto clell. 'infermo . . e in laboratorio, vengono tenuti in tutti 1 m~si : l'onorario a111monta a t11archi 50-80 }JC r lez10111 doppie; u1 questi cor i i volge speciale a~tenz~ont> :lll 'a ltività pratica; il perfeziona1Hento teor1C9 vien e in seconda linea. Progr am111 a ed infor1nazioni detlagliate si rj ceYono a 111f'z-:o della « Gescl1aftsstel1e » della « Berliner 4.\.kad en1 ie ftir ar1;Lliche Fortbildung· », Bt·r1in ~\V 7 llohert-Kocl1-PJ<1tz 7 (Kaiseri11 Friedrjc-hHaus). ~I~tlici stranieri e inedici t~de~chi . abi1a11 ti ;1ll'ester o ollc11gono il 25-60% di r1<luz1on e ~ul J)rézzo d ell e frrrovie gern1(\nicbe. Uti1izzanclo i t''~ ••


_\~NO

XLII,

N l.Tl\tI. 4J

SEZ ION E PRATICA

::i,lelli in~rchi i:egis lrati ( « Rcgjs lermark » J un me-

1lico straniero può ridurre noteYolmente il costo •Jel s t10 soggiorno in Germania. È be11e che egli -i metta, quindi, prima clel1a par lenza , in comu11icazione con una banca del propr io p aese.

Esposizione d'Igiene a Strasbtirgo. Un 'Esposizione d'Igiene organi z1.at a dalla Citlà cli Strasb,u rgo avrà luogo dal 6 al 22 aprile. Metterà in evidenza i progressi sia scientifici ed ,1nministrativi, che industriali e commerciali, realizzati nel campo dell 'igien e e d ella tecnica sanit :\ria,· specialmente in quello dell 'igiene corporale, lell 'igien e scolastica, dell 'igi en e dell ~ alloggio, del ldvoro, dell 'abbigliamento, del! 'alimentazione, de-! li sport ecc. Allo scopo di dare i11aggiore ampiezza all 'Espo, jzione, il Comitato organizzatore ha riser vato un J-t-Osto i1nportante all'industria ed al commercio. Per inforn1azioni rivolgersi ai : Services Adminis1ra tif , rue Brulée 9, Hotel cle ' ' ille Slrasbourg·, 1-ran cia. 1

ilioni giudiziarie. La II Sezio11e pe11ale della Corte di Cassazione h a cassato senza rinvio l1 n a sentenza di condanna pronunziata d al Tribunale di Palermo e confermata dalla Corte d 'Appello della stessa città , per orni.idio colposo imputato al sig. Angelo Montalto , il quale aveva affidato alla sorveglianza di un infermiere uri operaio infortunatosi , ch e in bre' e tempo moriva. L'operaio era stato più volte sollecitato a farsi curare da medici, ma vi si era osti11atamente rifiutato. Demmo già notizia di un medico di Parigi , do lt . <;:;.érard, il quale aveva intentato cau sa alla « Con1pagnie parisienne de distribution d 'électricité », per clisturbi n el godimento di una abitazione, nella salute e n ell'eser cizio professionale, cagionati dai ru 1nori di una centrale di trasformazion e elettrica. Dopo lunghissime vicende il Consiglio di Stato .Sezione del Contenzioso - ha ora stabilito ch e gli ompetono 89.000 fran chi. Invece il Consiglio di Pr efettura gliene aveva assegnati circa 210.000, di ~ ui buona parte già percetti ; egli dovrà r e tituire la clifferenza e gl 'interessi . Il Consiglio di Sta lo n el su o giudizio si è basato specialmente sul fatto t.:h e gl 'introiti professionali del Gérard erano ve11uti aumentando molto, il che porterebbe ad esclul€re l 'addotto danno professionale.

Un po' «l,ovunque. La Commissione consultiva pel traffico dell 'op'p io e di altre droghe nocive si è adunala a Ginevra lal 12 al 28 novembre. f.>'assen1blea di medicina generale della Francia ,; è adunata il 6 gennaio, all 'Hòtel-Dieu di Parigi, "otto la presidenza del prof. H. Roger, d ecano onoI'ario della Facoltà di medicina. Venne discu sso il t ema cc L 'avvenire degli ipertesi ». Nel pomeriggio l 'assemblea venne ricevuta al Collegio di F~an­ ir.ia. In omaggio di Claudio Bernard, venne inau gurato un cc reliquarfo » ove sara11no conservati t utti i ricordi e i documenti che · si riferi scono al son1?\lO fisiologo. La Società francese di ortopedia organizza le prossime « giornate ortopediche » a Bordeaux per :l 7 e l '8 giu g no; nelle due mattinate avranno

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1uogo tli n1os lrazioni 01>era~oric ; nei pon1eriggj si lerron110 le sedute. La prìm a giornata sarà riser' ala ali 'ortopedia n on chirurgica ; la seconda all a chirurgia ortopedica e alla traumatologia. Saranno Jatte visite ed escursioni. Le ferrovie accordano la riduzione del 50 °1o. Rivolgersi al segretario Dr. J,. J)on yanne, rue Saint-Genès 103, Bordeau x. La Società tedesca di balneo-cli1nat0Jogia e la Socie tà tedesca per la lotta contro il reu1natism o si aduneranno l '11 e il 12 aprile a Wiesbaden ; 11ella _p rima giornata la riunione avrà luogo in comune con la Soci.età tedesca di m edicina intern ~1. stato ~ostit11ito in Argenti11a il comitato ordjr1atore della .Conferenza nazion ale di bromatologia; nlla presidertza è stato nominato il dott . .Tosl1é Gollan , rettore del! 'Università del Litorale. È

È staLa inaugurata a Ferrara u11a Sezione clella

Società italiana di antropologia e psicologia crim inale, alla presen za di S. E. Mariano D 'Am eglio, primo presidente della Corte di Cassazione de.I Re~ gno, e di altre altissime personalità. Vanno segnalati i discor si del prof. Boschi e di S. E. D 'Ameglio, i quali ll1meggiarono la portata della scuola po~ itiva del di1-illo pe11ale, che è una cr eazione ita~ liana . L 'Associazione l\lledica 'Triestina si è adunata il 21 e il 28 dicembre e il 4 gennaio, sotto la presj ·denza del prof. C. Ravasini, assistito dal segretarie dott. G. Robba . Furono fatte comunicazioni d a: } >. i\ilarcovic, q. Iurcov; G: Macchioro, G. Pierguidi , NJ . Ravalico; B. Pinch eris, C. A. Lang. La Società Lombarda di Chirurgia si è adunai a j l 21 dicembre, sotto la presidenza d el prof. ~I . fJonati; furono fatte otto comunicazioni. La Società medico-chirurgica della Romagna si <\ adunata il 16 dicembre a Faenza, sotto la presidenza d el prof. F . Giugni, assistito dal segretarj o dott. P . Galli. Furono fatte comunicazioni da: E. Emiliani (Dovadole), G. Ricci (Forll), M. Loreti 1,_Maldole), A. Garibotti (Rimini), P . L. Bonoli (For11), :.\1. Sella (Lu go), G. Monti \Forlì). La Regina e il Principe di Piemonte si sono r ecati al Policlinico Umberto I di Roma per visitare j ricover ati sottoposti alla c11ra d ei postumi di e11r efalite letar gica, riuniti nel VI P adiglione. È st ato solennemente inaugurato, a Croce di Sal-

Yen (comune di Borno, Val Cam onica), un istituto infantile per la lotta anlituber<::olare, ch e accoglier li i bambini inviati dai Con sor zi antitubercolari di Brescia e di Cren1on a; fa parte del Villaggio san aioriale sorto coi COJ:?.lributi d ella Cassa di Rispar1nio· d elle Province Lombarde e dell 'Istituto Nazio11ale Fascista di Previdenza Sociale. Sono state inaugurate a Buenos· Aires, il 12 dice1nbre, le nuove installazioni dell 'Istituto di ra<liologia e fisioterapia; intervennero alla cerimonia il presidente della Repubblica, il ministro . della giu stizia e della pubblica istru zione ed altre autorità; t enne il discorso inaugurale il direttore dell'istituto, dott. Eduardo . Lanari, ch e ri~vocò jJ fondatore e promotore, dott. Alfredo Lanari. Il 9 dicembre fu inaugurato a Karlsbad il padi g·Iione chirurgico . del nuovo Ospedale; la costruzione era cominciata n el 1930 ed ha importato 19


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POLICLINICO »

milio11i di coror1e (circa 9,5 milioni cli lire . Te1111e il discorso inau g urale il r ettore fl ell 'u niv~rsità tedesca di Praga, prof. Grosser. U11 g·ruppo cli studenti ori entali, partecipanti al 2° ço11g resso della Confederazione degli stude nti orientali , adunatosi in Ron1a, si è recato a visit<lre l 'I stituto Superiore di Odontoiatria cc East1na11 » diretto dall 'o11. prof. G. P erna. ' La rivista « ~ote ·di 1'er apia Pratica » h a inizi ato col nuovo anno una rubrica intitolata cc Giurisprudenza sanitaria e inter essi professior1ali )) , affidala alJ 'avv. prof G11ido Notar i. i annunzia ch e i11 ciascun numero sar à ricordato il sommario di quanto appare in «Diritto Pubblico Sanitario n, cd]to clalla Casa L. ~ozzi di Boma e cliretto dall 'on . avv. A. Carapelle e d al l 'avv. G. Selvaggi. Il dott. Wil11eln1 vVeyganclt, i1rofessorc em erito di psicl1iatria al l 'U11iversità cti .1\111burgo e direttore dell'Ospedale tatale di Friedricb sberg per ina]ati di mente , è stato invitato alla r iuni0ne della Societ à per l a profilnssi crin1i11a]e cli l'arigi; (• s tato ~nche invitato da1l'Università cli Coin1])ra (Portogall o), per t enere d elle conferenze. Con la fine <lell 'an n o scolastico 1934-35 andra11no ;1 r iposo, per ragg·iur1ti limit i cli età , i professori d i Ii jolog·ia di Pi a e di Barj , Vi l torio Ad u reo e G. R. Gallerani.

I 1n edici appartenenti al Sena to ilali a110 ri ul1ano i11 i1u111ero di 24; d ecano è il prof. Marchiafava; il più g·ioY~.ne è il prof. Pentl e. Nel <e Rege11 t Park >> di Ne''' York era s tato eretto , 11el 1894, un 1r1on11111ento in bror1zo al cel ebre gi · necologo J arr1es Marion Sin1s; siccon1e poi il parco ven11e soppresso, il mo11umento fu rinchiu o i11 un magazzino; o r a vi si è trovato cli nuovo u11 posto cl egn o, in un piccolo parco il <Jllale dà sul1a ;,a. cc _\.venue n, di fro11te all 'Arcaò c111 ja di Medicina . Il Consiglio della Fo11dazione Curie h a assegnato. a titolo postumo,, il pren1io Goyon-Boudonart a~ dott. Oc tave Monod , per l :insiem e dei su oi lavori sul trattam ento d ei tumori m aligni col r adium . Questo premio triennale è destinato a compenare i l avori di biologia sperimental e o di nledicina compiuti nei laboratori dell'Istituto d el r adium dell 'Università di P arig·i o nei ser vizi d elln FoJlclazione Curie. • L '« American Legislators Association >> annu n cia <'h e sono stati sterilizzati, secondo l a l egge in vigore in 25 St él.ti d el] 'U11io11e, 16.000 persone , llOmini e donne, affetti da 1nalattie mentali eredit arie. Gli Stati sono arrivati a quest a decisione di fronte al fatto ch e su due milio11i di persone ir1 Yalide al lavoro 381.000 erano colpite d a inalattir mentali . So.n o sottopos ti a sterilizzazione i folli , j frenastenici, gli epilettici ed i11 g·c-n1erale tutti i portatori òi gravi t are ereditari e .

Il dot t. Renato Lusena, dell 'Osp eci ale di S. Spirito in Roma - uno d ei n ostri coll aboratori più Yal en li , apprezzatissimo dal nostro pubblico di lettori - è stato vittima di un grave infortunio at1 ton1obilislico: ha riportato ro11tusion i multi·p le, ]a frattura di due costole e l a frattura esp ost a della regione occipitale ! Ricoverato nell 'Ospedale Civile di Viterbo, è stata em essa prognosi riserv<1 ta. F ormulìamo gli au guri più ferventi òi piena e rapida . . g u ar1g1one.

[.\ NNo XLII, Nu~c. J _

RASSEGNA. DELLA. STA.M.PA. ll·ElllC.l · :)JJer i 1ne·11lal e, ag. - ll. PAZlAGLI e A. P ..\OLETTI PJ:.ì~INI . Paratiroicli e callo di frattura. - 1>. ~fo­

Liì'ARI-'fosATTI. Calcio, fosforo e or1T1 on e })aratiro)deo. Jornal dos Clin.icos, 15 sett . - G. LoNnnEs e :_\f . D.E SEMA. Emorragi a cerebro-' entricolare e liquido cer .,-sp. - 30 sett. G. LoNDnEs e E. RAuss. Si11drome })arki11soniana ù 'inizio apople ttico. Quart. Jl. of tvled ., o tt. - C. C. UNGLEY e G . , -. J Al\iES. Azione dei lieviti e dell 'e1nbrione di o-r ano ·ulle an e111ie. - W . A. R. THOl\fSON. Protejn°e rlel plasn1a e ed en1a cardiaco. Jourri. J!Iécl. Franç. , otl. - - Le a11atossi11e e le 'accinazi o11i associate. Praclitione r , i1ov. - Affezio11i d el fegato. :) u n.tli-Afr. M ed. Journ., 13 otl. - i: . H . McCA\·. 'J'ratta.n1. clella dissenteria bacillar e co11 b atterio fago. Cliriica Cl i;r., ott. - P. P.\RISET. Pacbi111e11i11g·lte cronica di i)robabiJ c o.rig'ine traumatica. C. ScHAPIRA. Ossificazioni pos t traun1atich e. Amer. Journ. of Can cer , ott. - _A.. H.\nno,,·. I I fegalo i11 rapporlo nei soggetti normali e nei ca1icer osi. ___,. F. B. l;-LINN. 1\.zione del r adio sulle col t ure di tes~uti . - . . :\ . GANDOLl<'o. La reaz. di Roffo . - C. F. G1·;scu1cKTER. Tumori t11u col ari . ; 1\1ediz. Kl'iri ilt , 2 11ov. - ~l1mero cli roe11tg·e110 Jogia. J)!fecl. l Velt, 3 11ov. W . ~OKNENBRUCH. L 'uroJ)lia d ei 11011 r enali. - W. Tl.TARD. Roentgenterapi~ d r ll 'ipertr ofia prostatica. Revue ..Veurol. , o tt. - L. :\1IARC'R.\ì\D e A. Cou RTors. La psj cosi acuta di Kor sakoff negli alcoolisti . Gaz. r1. flop 31 ott. - R. LEV E~T . Allumini4) e cancro . Deut. 'Nl erf. lVocl1., 2 nov. - NooN. La sindrome cli shock. - 'fuo~rAs. Vaccin azione, reazione tardiva ed encefalite t ardiva. J(lin. Woch., 3 nov. - A. GEBBERT. 'fera}Jia CO iJ 011de ultra-corte. - D. LAszLo e ~1. WACRSTEIN. lleg·olazione termica nella febbre. Minerva lvled ., 3 nov . ~ C. GAMNA. l\iiorbo d i Cu shing-. - G. Dol\•11N1c1 e G. OLIVA. Resisten z·:it c111oglobinica. Paris Atléd., 3 nov. - Pediatria. Jo u rn . il . M. A., 20 ott. - H. BnooKs. La cau : >. immediata tlella 111orte nella polmonite. - F . G. r~uNYEON. Tun1ore di Krukenberg. _..... M. CUTLEB . Il problema della radiosensibilità. Studiu1n, 1 i1ov . - M. SALMON. Calcificazio1:i~ <I ella cistifellea. - Giorri. It. di Dermat. e Sifilol. , ott . - G. F . CHIALE. Dieta lattea e ricambio idrico in affezioni cuta11ee diffuse. - G. B. CoTTJNI. Comportament•: degli ormop.i preipofisari in alcune dermatosi. A. l\i[1nANA. Lesioni cutanee n ella linfogranulon1atosi inguiq.ale. Presse Méd., 7 nov.-. O. P oRGEs e G. AnLESBER(.. Regime povero di grassi nel diabet e. Miin1ch . Med . Woch ., 8 nov . - V\T. BLocK. 111fezioni d a. proteus nell 'uomo. Jourri . de Méd. de Lyon, 5 nov . - C. RouBrEe e C. MERMET. Disturbi circolatori da collassotera.· pia polm. Gaz. d. H op., 10 11ov. - J.-E . THIÉRY. L'eq11ili brio acido-basico in fisiopatologia. Klin. Woch., 10 nov. - , V. KTKUTH . Nuove Yi-:nel trattamento d elle malattie tropicali . 1 . ,


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IL

POLICLINICO

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lANNo XLII, Nu l\i. ..i 1

Ann. di Ostet r. e Ginec. , 31 oll. -. N. Prusco.

ia labilità colloidale del plasn.1a saggiata col vanadato sodico. Presse Méd., 10 nov. P. SAvy e H. TmERs . 'frattam. degli stati allergici. - G. ~IARCHAL e al. 1'eleroentgenterapia totale nelle leu cemie e n el i11orbo di Hodgikin. - P. BASTAI e G.-C. DoGLIOTTl. Jperpatatiroidismo e sindromi a11giospastiche. Journ. Nerv. a. Ment. Dis., nov. - P. ScHILDEH. P sicosi depressive. -=- J . A. LUHAN. Emianalgesia totale. - H. HARPER HART. Infelicità d el genio . A rch. Inter n. Med., ott. - F. D. ì\iluRPHY. Nefrite g lomerulare diffusa . -- C. W. BAtLDRllJGE. Consumo di ossigeno e inetabolismo. G. L. '· ' VALDBOTT. Morte allergica. Journ . A . M . .4.., 27 ott. -. Lavori vari sull 'nl lPrgia. Med. J{linik, 9 nov. - G. ~1fAGN:rr s. I.I comple ' SO sinto1natico varicoso . - H. Lo,·v e H. KRcIYIA. E1nicrania e ricambio. M ed. went, 10 110 \ , ,- _ H-IBI~G. i.: a1ne ror ntgenolog ico d el 11ancreas. - K. J ACOBO\YlTZ. 1'era pja dell 'otite m edia acuta non p erforata. Riv. di Clin. Med. , 10 se tt.-16 ott. - A. L,u N EDEt r A. GruNIORt. Tentativo di rjprod11zione sperimen tale 11ell \101110 dell a sindrome epifrenica e dell 'angi11a pec loris d 'origine ga. tr1 ca . 1Vfine r va iVIed ., 10 n oY. G. Dr Gt•GLI-E!LMO. Le brucellosi. Giorn. di Cl. .Yle(l., :~o o l t. - . L . BARGI. Inst1ljnu e ricambio d ci grassi negli ep atopazienti . G. GABBI e G. BrNr. Splenon1egalia emoli tic1. Nied . Pais os Gal. , ott. R. B . H1LL e J . OL \' ARRiA. L a chinina a piccole dosi n ell a malaria . Diagnostica e Tecri . di Lab., 25 sett. - N. FAVJA e M. ZuPPANTE. Sopra una n l.1ova r eaz. di flocculaz. 11ella sifili<lc.

167 ;

A r ch. Mal. A pp . Dig. ecc., llO\!. -

i\I. CBIRA".r e

al . L'ittero catarrale protratto . Press e Méd., 14 n ov. - P. DuvAL e al . Jnlossicaz . da polipeptiji. .lrch. It. di Chir., olt. -- B. SARONJ. Calcolosj « intramurale >> e calcolosi « interstizi a le » della, ci stifellea. - L. SANTE. Cosidette ci sti d ei m eni schi . Lance t , 17 nov. P. V\T1LEs. Piede piatto. D. DAVIES e U. STRETJ:,EY. ~\nen1ia ipocromica e gravidanza. Journa l A . NI. A., 3 nov. - A. WALLGREN. Vacci nazi0~1e Calmette. A. F . HART~1:AN.. Teoria f• pratica d ella somministrazione parenter al e cli l iquidi. A.r ch. I tal. l'rlal. rl ppar. Dig., 6. - J. VEGGETTJ. Cromodiag n ostica col rosso neutr o nelle affezio1l ì d ello s tomaco. - N. S.ABATINI. Terapia d ell 'ulcer <'I g aslric.:a con il benzoat o di soda. Guy's tlospital Re7)or ts, J11g. - '.\I. CA:.\lPBELL. J! cuore n el mixoedema. ,_, C. J(EITH SIMPSON. Osser vazioni sulla gastrite. - G. P. B. WHITE,VELL. UJ cer e boccali ricorrenti . Rina::;.; . A-led., 15 n ov. ,,___. 'ì\'. CH\\"AZ. f1 nportan za d ella scar l attina nella g·e11esi dei vizi . valvolarj ~ Bri ~ . M ed . J ou rn. , 17 n ov. M. CRITCHLEY. ~i\l ­ c uni aspetti del dolore. A1ed. Welt, 17 nov. - E. ScH-UTz. El e ltrofisio1ogia d el cuore. - H. ,-. H .\BERF.n. Chirurgia biliare . La RIVISTA DI MALARIOLOCIA raccoglie contributi origina.li sci entifici e pratici e rispecchia i progressi r ealizzat i i<n tutti i P aesi dalle nostr e conoscenze sulla malaria. :B diret ta dal iprof. G. SANAREL T.il. Abbonamento annuo : per l'Italia. L. 50, per l'Estero L. 90; ai nostri aib bonati L. 45 e L. 85.

RivoLge-.rsi all' Editore LUIGI POZZI , ·v ia Sistina 14 .. R01'IA (106).

Indice alfabetico per materie. A11emie n ell 'i11fanzia: trattam. . . . . . Pag . 155 Aneurismi ar leriosi : operazione di Mata · )) 157 Aritmia extrasistolica d ei vecchi . )) 156 Asfissiati: soccorsi d'urgenza . . . . . . )) 148 Bibliog rafia . . . . . . . . . . · . · · · )) 152 Caffè come b evanda e come sor gente cli altri prodotti . . . . . . . . . . . . . )) 159 Carbone endovenoso : nuova t erapia a nliinfe ltiva . . . . . . . . . . . . . · · · )) 150 Cardiopatici: fegato e ricambio jdrocar )) 156 bo11ato . . . . . . · . . · · · · · · Cirrosi atrofica: sindrome itterica . )) 146 Ci stiti tubercol ari: trattamento . . . )) 159 Cla u dicazione inte,r mitte n te . . . . )) 157 Congiuntivite : cura . . . . . . . ... )) 144 Colecis tografia nei diabetici . . . . . . )) 139 Commozione midoll ar e: sindrome para)) 129 plegica intermittente . . . . . . . . . )) 155 Criptorchidi: costituzione invididual e . .

r.ronaca del m ovimento professionale . . Diabetici: frutta nel r egime . . . . · · Efedrina in t erapia e sovratl1t.to n egli stati di cl1oc dègli epatobili ari Etnoglobinuria da p l asmochin a . . . . Endocerdite acuta: trattam . . . · . · · · F ebbri acute: complicazioni nervose .

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J•'ega . t o: <liagnò i precoce d ell 'insu ffic1enza . . . . . . . . . . . · · · · l )ag. Fegato. la carta lopografica d el - . . . )) Forfora g r assa : prescrizioni . . . . . . . )) G·astro-e11leror ragie: a lterazioni raciiolo)) g ich c . . . . · · · · · · · · · · · · Glau con1a . . . . . . . . . . . . . . . . )) I111idazol i i1el Deriodo cr itico d i certe ma1a l t.ie . . . . . . . . .. . . . . . . . )} Istami11a somminis trata p er inezzo dell a )) cat aforesi: ·azioni t erapeu tich e Legislazi on 0 sanit aria . . . . )) l\ifiocardio: infarto se11za d olor e )) Occhi o e g·hiandole endocrine )) Perc u ssione d el torace . . . . )) )) Reazioni paradossali i11 biolog ia Roentgenterapia a breve distanza e di contatto . . . . . . . . . . . . . )) Rumori : effetti sul lavoro . . . . . . . . )) Stenosi n1itrale con edema pol1non are . )) Trasfu sion e sanguigna rl 'urgen za co11 sangu e conservato . . . . . . . . . . )) )) Tumori dei vasi san g uig ni e linfatici Utero: tumori d el collo irradiati ; blocco d egli ureteri . . . . . . . . . . )) )) ' ' ersamenti endopleurici: ricerch e ..

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orritti di proprietà riservati. - N?n ~ consentita. la .nsta~t>a di _ la~on .Pubblicati. nel Policlinico se non tn IVtori.(Zatione s-critta dalla f'eclatiofle. E vsetata la 1>11bblicatsone di suntl di essi senta cstame la fonte.

C.

FBUGONJ,

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Roma • Stab. Tipo:=Lit. A rmani di M. CourriPr.

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IL POLICLINICO

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lANNo XLII, Nu M. 4]

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Periodici con cessi in abbona111 e1Ìto cun111/ativo pel 1935 ai Sigiu 1ri A bbo11ati ' al cc Poticli1iico ».

LA CLINICA OSTETRICA

CUORE E CIRCOLAZIONE

r

Rivista mensile diretta da Paolo Gaifaml

Periodlce m~nsile diretto dal prof. CESARE FRUGO~ I · Carpo Redattori : Pro( . C. PEZZI, Milano - P rof. G. MEL:ÒOLESI, Roma

Il Nnmero 1 (Gennaio 1935) contiene:

Lavori originali : E. J)EBIASI e P . ROMUSSI : L'iniezione endovenosa di preparati postipofisari nella cura delle metrorraigie ipost-partu.m d a atonia dell'utero. .Fatti e documenti : M. PENAD:A: Raro caso di rottura spontrunea di utero all:'8° ntese di .gravidan za. .La rubrica degli errori : A. SALVI NI: Grave emo1·ragia da rotliura di varice vaginale in gravidanza al VII mese. ·Terapia : R. CALTABIANO: Sul metodo di Sturmdorf per operazioni di plastica sulla cervice. - A. TOMM..ASELLI: Rilievi di t.ecnica operativa del prola.s1:>0 dell'utero. Riviste generali : R. RIVOIRE: La follicolina. ..Dalle riviste : Ost etricia : Ostetricia operativa non. riuscita nella pratica a dom icilio e st10 trattamento clinico. - Diabete e gra'Vidanza. Diaibete .g ravidico puro. - Sulle oau se e sul m odo dell' ane:mizzazione delle gravide. - La meaio1Pausa e la diagnosi biologica della g.ravidanza. - Osservazioni cliniche e ricerche sull'attività motoria dell'1utero. - Il parto senza protezione .del p erineo. - S ulla prognosi d e l .p arto podalico. Perforazioni d 'utero da manovre abortive criminose o <:orionepitelioma. - Un triennio di sinfisiotomie -Sottocutanee. - Die1'esi del bacino o taglio cesareo? - Natura, accertamento e terap ja della preeclampsia. - Sul si..gniiicato prognostico della pressione dei vasi ~ utanei delle preecla.dlliptiche. Sul trattamento delJ 'ecla.mipsia. - Attività biologica degli ormoni secondo la via di introduzione. - Cin eoologia: La dilatazione della pupilla come segno di rottura della tuba graYida. - Biopsia 1nediante aspirazione. - L'utilità delJ 'esaime biologico pre- e postoperatorio. (Le sindromi ..e ll!orr~iche ) . Nuova es perienza sulla profilassi delle trOIDJbos ~ ed embolie postoperative. l.ti.isultati .comiparartivi su 4500 casi). - Bu un caso di mestruazione precoce. - La << à ysm enorrea .m embranaicea », .malattia endocrina. - Idroadenoma della vulva. .La vaiccinoteraipia regionale ·nella infezione puer.pe.rale. Ped iatria: L'emoinnest-0 intramuscolare di .sangue materno nei bam·bini allattat.i artificialmente. - L atte di donna e m estl'lu a zione. - Studi sul lat te .di donna. Il contenuto in vitan:ina B e vitamina G _prima e durante la somministrazione del lievito di birra. - L'estrazione meccanica del latte materno. (Nuovo arpiparecchio). - Le poppate del bambino a l seno nei primi cinqt1e mesi di vj t a. - Diverso comporta>mento di due gemelli monocori di fronte alla sifilide materna. - Setticemia del neonato, di origine .nasale. - Note di biologia : Ghiandole sessuali fem.minili e ricambio. - Studi sull'ovulazione umana. Sulla questione della sostanza tossica mestruale. Sull'utero come deposito di san~ue nella gravidanz.a . - S ul quantitati'Vo cli glicogeno della placenta e del fegato fetale in e asi normali ed in casi patologici. Un nu01Vo segno o1in.i co dell'-aJttività della follicolin a: 1a prova dei seni. - Tentativi . di pr-0duzione di tumori sperimentali nell'ovaio del i·a Lto e del co11igl10. ! lib ri. - Varietà. Notizie. 'N ecrologio : iP. GAIFAMI: E. P esta lozza. ·

o.

Abbona mento a nnuo : Italia L. 4 O ; Estero L. 6 Per gli associati al << Policlinico » : Italia L. 3 6 ; Estero L. 5 5. Un numero separato L . 6. Nu mero di s a gg io g r.a t is a richiesta

Il Numero 1 (Gennaio 1935) contiene:

Lavori originali :· I. - P. PEltONA: Sop1·a a lcune lesioni cardiache stu diate ohimo.graficrumen te. - lI. - S. D.t.:LEONARDI e A. PARINO : Studi emodinamici sulle .poliglobulie. II : Varia~ione rlella massa sanguigna circolante sotto l'influenza nell'adrenalina. - Il!. - G. BINI: Stenosi congenita preistnnica dell'aorta con runeuris ma a valle. (·Studio anatomoclin ico). - IV. - S. MONGINI e B. MELLI: I rapporti fra il tono neuromuscolare cardiaco costrittorio e la forza dell'itto della punta .

'

periodici specializzat i : M. I·ABB~ : Il c11ore dei basedowi a '1 i. - M. VIT•I•ARET, L . J . BESANQON, R. CACHE\RA e R . BO'UOOMONT : Studio critico sulla :pategenesi dei dist-urbi circolatori periferici. Le acrocia nosi. - A. P. PRESSMANN: Il cardiograanma a dorso di ca.m mello ottenuto dal preparato cardio-polmonare di Starlin.g. - A. MEUSBUR'GER : Telangiectasia epat ica dissemilnata. nell'uomo. - L. R. GROTE: Osserva . zioni · sui · diaibetici oon scompenso circolatorio. - P . OOSSIO e L. LA.SCALEA : Un 11uavo segno a scoltatorio del blocco totale auricolo-ventricola re. Tra le riviste ed i cong ressi : BOGDATJAU, SLUZKAIA, LOKSOINA ~ Etiol ogia. e patogenesi del reumatismo e delle alterazioni reumatich e del miocar dio. - BUINEWITSCH : Caipillaroscopia oblit erante circoscritta acuta. - G ARNULF: Il trattamento delle cardiopatie .con la tiroidectomia totale . Notizie bi bliografiche : ~r. CHA UNNY C.: Elet.trocardiogoraphy. I

Abbonamento annuo: Italia L. 40; Eetero L . 60 • Per gli aesocia t i al << Policlinioo »: Italia. L. 3 6 : Estero L . 5 5. Un numero eeparato L . 6. Numero d i s agg io gratis a richiesta

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ANNO XLII

Num. 5

Rorua, 4 Febbraio 1935 - XIII

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO DURA~TE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF. CESARE

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO.

Lavori originali : M. Bufano: Sopra una forma pseudotifoidea della setticemia streptococcica di origine f oeale. (Contributo alla clinica delle infezioni focali). Note e tontri:auti: T. Luzzatti: Contributo clinico e medico-legale allo studio dell'atelettasia dei neonati. Osservazioni cliniche : C. C. Montecchi: Rottura trauma\ ica della milza trattata con tamponamento. Sunti e rassegne : RICAMBIO: G. Battistini: Ossalemia e ossalaturi<t in alcune alterazioni del sistema glicoregolator.J. - R. Tu1~pin : Calcinosi sottocutanea generalizzata e osteogeni ca dell'infanzia. - L. Herold: La !"Ostan7-a antitiroidea nel sangue dei basedowiani e delle gravide. - RENI E VlEJ URINARlfl: F. D. Murpby, J. Grill, G. F. M. Moxon: Nefrite glomerulare acuta diffueai. - J . P. O'Hare: Il trattamento del morbo di Bright cronico. - Wugmeister: (;ontributo all'anestesia uretro-vescicale. - O'IO-RINO-LARINGOLOGIA: W. Uffenfo1·de: L'esame di orecchio, naso e gola e relativi mezzi ausiliari. - R. Souiper: La tubercolosi dell'orecch io medi c.ì e della mastoide. - G. Bilancioni: Sarcoma circoscritto della laringe. - METEOROPATIE: Mouriquand: Ripercussioni mediche legate alle variazioni m eteorologiche. - A. H . Roff o : Cancro e sole. Carcinomi e sarcomi prodotti per a~ione del sole totale. Divagazioni culturali: E. Marchiafava: Il vino e la poe-

sia d'Orazio. L 'u so del latino nelle pubblicazioni scient ifiche. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoOhirurgica Veneziana. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le encefaliti non suppurative. - La sindrome cerebrale nella polmonite infant ile. - Anatomia e chirurgia dei t umori del cervelletto. - Il trattamento degli ictus cerebra.li. - P atogenesi e prof i lassi della bronco-polmonite nella difte1·ite. - Terapia n elle malattie delle vie aeree. - Periooli ed inutilità dei gargarismi. SEME1or1cA: Differenze costituzionali nella sensibilità e loro significato per l'aip•prezzamento dei dolori addominali. - Epistassi sintomatiche cii malattie letali. - MEDICINA screNTIFICA : La proteosi nelle urine dei reumatici. - NOMENcr,ATURA: Febbre papulosa. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Risposte a quesiti per questioni di massima. Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promozj oni ed onorificenze. Notizie divers\),. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

post-a11gi11ose, quelle sorte in seguito a' traumi iufettanti, quelle seig·uite ad otiti o a1 mastoiditi acute o riacuti zzate; le setticemie streptococcicl1e aculissìme con miosite purulenta (for1na già da molto tempo descritta nosologic.amente , ma di recente ben caratterizzata e studiata da Abra1ni e Worn1s). Oltre queste sindron1i propriamente setticemiche, si è visto cr1e anche molte altre malattie sono dovute all<.1 fissazio11e di streptococchi di origine focale in vari organi e tessuti (artriti, miositi, nevriti, etc.). • Recen Lemente ne] la nostra Clinica abbiamo studiato un gruppo di malati setticemici, i quali 11anno dimostrato un comporta mento cosd. omogeneo. per l 'etiologia , per la patogen 0si, per Ja 5intomatologia, per il decorso, per le complicanze, p·e r le .p·a rticolarità batteriologiche e sierol ogiche , nonchè per la terapia . ch e metle conto descriverli; in quanto rap1Jr ese11 tano una forn1a di sep,si strepto cocci ca, su cui, anche se qualche caso affine si trova già (lescritlo n ell a bibliografia, non è stata ben fis~ata l 'attenzion e sull 'origine fo cale e s11l quadro clinico , specie all'inizio della malattia,

(:~1NIC1\ l\!Er>IGA GENERALE DELI.A 01

Pt.

UNIVERSITÀ

GE:'JOVA

direlta dal Sen. Prof. N".

PENDE

Sopra una forma pseudotifoidea della set· tieemia streptococcica di origine focale. (Contributo alla clinica delle infezioni focali).

Prof.

M1 c rrE·Lr:: B ·u FANO,

aiuto

E.! nota la grande varietà di forme cliniche c ui può dare origine la sepsi streptococcica. Fin' ora le più conosciute erano quelle puerperali e poslabortive, e quelle più o meno lente D acute legate ad una endocardite settica maligna. l\1a in questi ultin1i anni , grazie alle più ac( urate ricerGhe ba tter1ologiche al letto del malato, grazie ad in1portar1ti recenti progressi 1tello studio del1a batteriologia degli streptococchi, le forme clinich e dovute a streptococce1ni.a sono andate aumentando. Così sono state descritte le setticemie stre·p tococciche posterisipelatose, quelle post-scarlattinose, le sepsi 1

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cc JL POLJCLINICO »

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molto si~ìle, se no11 identico·, a quello dell 'inf ezione eb·e.rtl1iana. uno dei casi più aIIìni ai nostri è quello osservato già da più di un anno dal Viglietta: sepsi }}'11ra da streptococco viridans a decorso tifoideo. Si tra1·.t a va di uri ra O'a12zo di 7 anni o ' acceltaLo con diagnosi d 'infezione tifoide , e con il qua dro completo di questa malattia , tranne la con1parsa di roseole. L'e mocoltura ebbe esito con lo svi lupp·o di un tipico streptococc0 viridans; non furonu trovati (forse perchè no11 rjcercaLi) foci. Nessuna localizzazione. L ·i11 fermo guarì in seguito ad autovaccir1oterapia e proteinoterapia aspecifi ca endo .. venosa. Altri due casi, molto simili ai nostri , li ha. descritti De Sanctis l\1ona ldi: setticemie da streptococco viridante benigno, da foci dentari l'u110 , tonsillari l 'altro. Differiscono questi casi dai n1ìei per il fatto c·h e lai sinton1atologia eberthiar1a I)u11 è stata completa: manc.Rnza di roseole, n1ancanza di linfomonocitosi, anzi esistenza dì li11fomo11openia con neutrofilia. Ma in q11esti casi è da notarsi il fatto importante che son gu.ariti con la sola autovaccinel 1927 aveva osservato notera1Jia . Il l\ilartelli . un caso simile i11 una donna di 56 anni. Presentian10 i nostri 4 casi più tipici : 1

CAso I. - Letto n. 1 (1). D. C. Mario. Anni 18. Contadino. Entrato il 10-1-1934. Nulla di notevole nel ge11tilizio. Nel! 'a namnesi r e1nota v'è sol ù che sofferse di pertosse a 9 anni. Verso il 15-Xll-1933 fu colpito d a febbre no11 n1olt.o alta e che insor se non improvvi same11te, co11 1nod1ca cefalea frontale, con inappete11za . La febbre Ilon rag·giunse m ai valori superiori a 38°,5. Verso il 25-XII-1933 si ebbe spontaneamente un period o di apiressi a che durò 2-3 giorni, tanto che il paziente lasciò anche il letto. Poi la febbre si ripresentò cori i caratteri di prima ad andamento irre~olare; alcuni giorni remitte11te, altri giorni con tinua. Visto che n on passava co11 i co1nuni an1ipiretici, chiese ri covero in CJini ca, dove fu invialo dal suo medico con diag·nosi cli febbre tifoidea. L 'esDme obbietlivo ha messo in rilievo '}t1a11to seg·ue: irL<lividuo ipoeYol u I o soLnaticarnente e psicbicarrLente, con caratteri di infantilismo per ri lardo dello sviluppo pubera le. lVIa sse muscolari non molto sviluppate. Int en so p allore della cute e delle mucose visibili. Sull 'ad dome presenza di tipicl1e roseole. Li11g ua intensamenle impatin a ta, secca. Denta tura in pessimo s lalo. Molti ssi1ni denti r<J r.iati. Radiog rafi camente si vedono l e r adi ci di 4 <lenti circondate da un alone di rarefazione ossea, dovuta certamente ad ascessi apicali. Le to11sille appare11 ten1entc intatte ; appena più gra11di del 11orn1ale. Lieve micropoliadenia cervicale e ingui11ale. Nulla all'apparato cjrcolatorio: pressi on e arteriosa 130/80. P ol so di frequ enza normale in periodo di apiressia; appena aumentato e con lieYe (1) Nelle indag·i11i clinicl1e dei casi so uo sta lo

coadiuvato dalla si g norina laureanda Pellizzari, r be hn sYolto su questo argomento la Tesi di Laurea.

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tendenza al dicrolisn10 nei pe1 iocli febbrili. Nulla [111 'apparato respiratorio. Nulla n ell 'urina sia chimicamente cl1e rnicroscopica111enle. Il fegato 11ei li1niti; milza ingrandita e moJle, i1on dolertle; deborda d l un dito circa dall'arco costale. L 'addome trattabile in tutti i quadranti; alvo r egolare. Gli esami del sangue all ir1gresso dettero i seguenti risultati: Globuli rossi 3.390.000; globuli bianchi 16.200; e111oglobina 80 %; valore globula re 1, 15. Formula leucocitaria: poli11ucleati n eutrofili 38 %; linfoci ti 20 %; monociti 42 ·%. .T J11a prin:ia emocol lura in brodo semplice del1 e esito i1ega L1Yo. Una seco11da semi nata in terreno di T·arozzi d ette pure esito negatiYO; esito negativo pure una terza emocollura in rf arozzi. ImmeJiatamente dopo il terzo prelievo di sangue, fu provoca la la contrazione della I11ilza, mandanuo sulla regione splenica p er u11 ininuto primo un . ge tto <li cloruro di el il e: clo110 5 J11int1ti fu eini1

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nato di 11 UOYO sangue in te1·reno di 'farozzi con Cflito pos j Livo p er una for111a cli cliplococco Gra1n +. Questo germe cresce cl i fficil111ente in ])rodo, in terreno 1', su ag·ar ; più facilmente su agar-sang·ue. Il tcrre110 'f lo l ascia limpido, così pure ii bro(lo. In agar-Lile al 5 % non cresce. È (igglutinato dal sjero del inalato a 1/80. Non è agglutinato da 7 sieri cli rr1al ati diversi. Morfologica1nen te è un diplococco l anceola lo, capsula lo. Non fermenta l ~esculina. La reazione di \iVidal fu i1egativa per Ebertht paratifi, coli, melite11se. La febbre (vedi grafica 1) nel periodo di degenza i11 clinica fu di tipo irregolare, tendente all 'intern1ittenza; i periodi di ascesa accom pugnati da leggero brjvido. Ma estratti i cl e11ti, che radiologicamente mos travano ascessi apicali, la febbre scomparve e con essa le roseole e il tun1or di milza. Seminate d elle piastre di agar-sangue strisciando le radici d ei denti appena estratti, si sviluppò lo stesso germe ricavato dal sangue con ider1tiche car atteris liche . Il 15-I-1934 fu riesan1inato il sangue in un periodo in cui il malato aveva ancora ogni tanto


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SEZIONE :PRATJC,\

qualche fugace eJeyazione ler1l1ica. Globuli rossi 3.800.000; glob. bianchi 12.000; emoglobina 82 %; valore globulare 1. Forml1la leucocitaria: polinucleati neutrofili 8 '}'~ ; poljnucleati eosinofili 3 %· linfociti 31 %; monociti 61 %. Il giorno 20-II-1934 ir1 completa e defi11itiva apiress ia : globuli rossi 4.360.000; globuli bianchi 9500; emoglobina 87 %; \alo re globulare 1,l. Formula leucocitaria: poliJ1 ucleali neutrofili 30 '}'~ ; polinucleati eosinofili 2 %; lj nfociti 41 %; moi1oci ti 24 %; monoci Li con spiccati caratteri di imn1att1rità 3 ?la. La puntura splenica eseguita jl 20-II-1934 ha dato ·esito a un succo ricchissin10 di monociti i~ lioidi e di plasmacellule. ~orn1ali i linfocitj e g·li splenociti. La puntur-i del 111idollo tibiale eseguita nello stesso giorno ha dato esilo ad un succo m idolJare in c ui si vede una ricchissima proliferazione cli endoteli, con regressione n otevole del tessuto emocitoblastico norn1ale e delle sue cellule derivanti (vedi microfo tografia). CAso II. - J..,etto n. 19. R. Luigi, di a11ni 29 . 1'ramviere. Nulla nell 'a11amnesi fa111igliare. Nell 'anamnesi J)ersonale v'è che ]1ella puerizia sofferse dei co1nuni esantemi; a 12 anni ebbe una pleurite che a detta del paziente sarebbe guarita in una settimana. In passato sofferse freguen1e1nente di tonsilliti, con febbri alte e che risolvevano dopo pochissimi gjorni. :EJ caduto n1alato 6 giorni prima dell 'ingresso in clinica: febbre elevata con brividi , cefalea, anoressia assoluta, dolori ai lombi , deglutizione dolorosa, rinorragie ripetule e di~cilmente frenabili. Entra i11 clinica jl 20-II-1934. All'ingresso I 'aspetto clel paziente depone per una grave jnfezione settica. È fortemente depresso; il sensorio è abbastanza conservato ma v 'è tendenza a sopore. Pallore spiccato della cute e delle mucose. Sull 'addom.e si presentano numerose tipiche roseole. La lingua è fortemente ed uniformemente i1npatinata, alq11an to umida. Il polso è molle, nettamente dicroto, di frequenza sugli 80 al n1 ·; con la ten1per.atura oscillante tra 39-40°. La milza si palpa nettamente: ingrandita, molle, indolente. TI fegato è nei limiti . L'addome è palpabile in tutti i quadranti. V'è accenno al gorgoglio ileo-cecale. AlYo con te11clenza alla stipsi. Nelle uri11e c'è scarso albume. Il sedi1nento mostra rari globuli bianchi e rossi; rare cellule renali e <lei bacinelli; qualche raro cilindro epiteliale. La siero-di(lgnosi di V\t idal ha dato esito n egativo per Eherth, paratifi, coli e 111elitense. L'csam-3 .Jel sangue ha dato: globuli rossi 3.600.000; g·lobuli bianchi 14.200; emo,g lobina 68 %; valore globulare 0,9. Formula leucocitaria: polinucleati neutrofili 52 %; eosinofili 2 %; linfociti 15 %, n1onociti 31 %. L 'emocoltura eseg·ui la subi lo dopo l 'ing·r esso in Clinica, seminando il sa11g ue in terreno <li Tarozzi, ha mostrato lo sYiluppo in coltura 11ura di n11a form a di strep lococco anemolitico. In agarsangue forma piccole colonie trasparenti che si SYiluppano rapid1n1e11te. In terreno T. si ha deposi1o di germi al fondo , mentre il liquido soprastante r est a cl1iaro. Trapiantandolo in terren o di Tarozzi si ha inlorbidam ento ge11er ale lel liquido <'On cospicuo deposito al fondo dell a provetta.

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1\on fermenta l 'esculina nè l 'inl1lina; fermenta jl gl icosio. Cresce su agar-bìle . · Ii paziente da principio n1ostrava u11a febbre continua legg·ermenle remittente. Cura lo. con un Yaccino an Upìoge110 poli valente la febbre si è trasformata in intermittente. Cl1rato co11 autovacci110, la febbre a I>OCO a poco è caduta completar11ente per lisi. . L 'esame r adiog·rafico dei denti non ha dato 11ulla di nuovo. L 'esame delle tonsille ha mostrato i11 an1ebdue focolai suppurativi; specialmer1te la deslra che, all 'atto opera torio per asportarla ,' ~j è mostrata come una piccola sacca di pus liqui<10 fetido. Seminate le tonsille in brodo' .c omune, han110 fallo sviluppare in coltura pura 'l 'identico germe con le id entiche propri et à di quello che si è svjluppato dall 'ernocoltura. Immedialarnente dopo la t onsillectomia totale 1'ammalato ha avuto un altro periodo di rialzo termico febbrile, irregolare. R stato an cora curato con au lovaccino e con iniezione endovenosa di urotropina. La formula leucocitaria il 25-IV1934 era la segu ente : polinu cleati neutrofili 52 %: eosinofili 1 %; linfociti 8 ~6 ; monociti , di cui molti giovani a carattere istioide, 33 %. Ma a poco a poco la temperatura si è abbassata definitivamente al disotto dei 37° (vedi grafica 2 1, e il paziente, u scito dalla n1alattia molto emaciato, si è avviato alla èomplet a remissione in salu te e forze. È . uscito dalla Clinica il 17-V-1934. CAso III. - Letto n. 35. - S. Carlo , di anni 18. l\1anovale. J)all 'ana1nnesi famigliare si rileva solo cl1e la t11adre soffre di coliche gas lrice da pregressa appendicite cronica operata. Una sorella colecistectomizzala ; un'altra ebbe una pleurite essudativa. Nulla di notevole n ell 'anamn esi personale. Soffre spesso di epistassi. Da bambino ha sofferto dei comuni esantemi che il paziente non sa precisare. Dieci giorni prima dell 'ingresso in clinica , cominciò ad avvertire forte cefalea con vomito ed epistassi abbo11dante. Contemporaneamente febhre. Si curò in casa; ma dopo 4 giorni ebbe improvvisamente una for te enterorragia, che si rinnovò dopo pochi giorni. ~on avvertì dolori particolari al! 'addome. Chiese ricovero in Clinica il lD-l' ' -1934. All 'i11gresso condizio11i di nutrizione molto scadenti. Sensorio molto depresso. Notevole ·pallore terreo del volto e pallore delle mucose' visibili. La ling·ua asciutta e fortemente impatinata·. Stipsi i1otevole. Nulla alle linfoglandole esplorabili, tranne lieve micropoliadenia diffusa. Nulla all 'apparato respiratorio. PolsQ piccolo , molle; pressio11e 120/80, non dicroto, di frequenza aumentata ma 11on in proporzione con l 'aumento della temperatura. Cuore nei limiti; toni netti su tutti i focolai, 11on ru1nori o soffi anormali. Albume nelle urin ~ assente; il sedimento urinario è indifferen te . L 'esa1ne del san gue dimostra: globuli rossi 3.200.000; globuli bianchi 8900; emoglobina 60 %; valore globu1are 0,92. Formula leucocitaria: nel1trofili 64 %; linfociti 6%; monociti 30 %. Reazioni di Was ern1ann e di Kabn negative co1nple1e. RPazjoni di ag·gluti11azione negative per Ebertb, 1)ar a Lifi , coli e meli ten se. J.. 'en1ocoltt1ra in Tarozzi positiva per un diplo-


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s treptococco Gram + , non en1olitico. Si present1 a lu1tghe caten e; non è solubile in bile; n o11 fer lltenta l 'inulina, n è l 'esculina. Non dà emolisi n è colore verdeggiante su piastr e di ag·ar-sangue. Dopo 3 p assag·gi p erde la morfologia a cat en e prese11tando la forma a chicco di caffè. Agglutinato <i al siero d el malato fino a 1 1 80 . Cresce bene in terreno <ii 'farozzi e in terreno 'f. All 'esam e obbiettivo d ell 'addon1e si nota che il fega lo è alCf11a11lo aumentato cli volume; che la 1nilza d eborda cli due dita dall 'arco costale. Sulla Cl1te d ell 'addo1T1e vi sono varie roseole, di cui una t i pica con un piccolissimo pu11 lo biancastro m ecl i ano. Punto c;iuesto con ago s terile e strisci ando 1:ago su una piastra di agar-sangu e si sviluppa l 'identico diplococco ottenuto dall 'emocoltura. La palpaz ion e d el! 'addome è dolente su tutti i q uadra1tti specialment e sui quadra11ti inferiori . 1 \ i è anche Yersam ento libero. La puntura esplor a li va dà es ito ad un liquido g"iallo citrino, ablH1s tanza limpict o, con estren1a scarsezza di ele1nenti cellulari nel sectimento. Sem inato il liquid o jn Tarozzi si sviluppa un diplococco a ci eco dj caffè, Gram +, dante emolisi su agar-sangu e; JLOn ferme11ta l 'inulin a n è l 'esculina , cr esce bene in agar-bile, in terreno di Tarozzi e in terreno 1~. J)opo p ocl1i passaggi perde la proprietà en1olj t ica. Il paz ie11 te è ct1ra to con at1t0Yaccino e con iniezioni endovenose a giorni alterni di urotropina. L 1 febbre accenna a dirnin11ire, ma non a scom1>arire complelamente. Si va all a ricerca di foci. Le· lonsille ap1)aiono nor1nali, e an che espresse e i11assagg·iat e, non dà11no luogo a fuoriuscita d] pus~ nè; a modificazioni nell 'andé\tl1er1to della tf;mperatt1rn . Eseguita l 'indagine radiografica di denti s i nota un g rosso ascesso apicale al primo 1nolare inferiore sini stro, e piccoli ascessolini apicali intorno alle radici d el secondo molare infc• rior e di deslra. Si estrae il molare di sinistra: il dente es lral to s lerilmen te viene seminato in brodo semplice; n el sangt1e fuoriuscito dall 'alYcolo galleggia una grossa goccia di pus. Nei g·iorni successivi si ha riaccensione del 1novimento t ern1ico ; che viene rid otto da continue sommi11 is lrazioni di autovaccino. Si es tirpa il secondo 1n0Jar e inferiore di sinistra: all 'estirpazione seg ue la riaccen s ione della febbre e ch e nor1 è fratlan to de' tutto dorrtata dalle solite somministrazioni sottocutanee dell'autovaccino. Ricorriamo a iniezioni endovenose gior11alj er e dello 3tesso autoYaccino: prima 1/2 cc. poi 1 cc. Le iniezioni ~ono beni ssimo sopportate, non d ànno luogo a b rividi e a r eazioni scuotenti e debilitanti. Dopo una settim a na la lemperatura cade completamen te e definì ti vamente al disotto d ei 37° (vedi grafica 3) , e il p a·ziente, m olto denutrito e prostrato, :3i avvia pian piano all a con1pleta remissione in a Iute. CAso IV. - Letto n . 20. Mar. Alfredo. Impiegato . Di anni 18. Nacque a t er mine ; a 9 m esi p olmonite, durata una diecina di giorni. A 7 anni rr1orbillo. A 9 Dnni fu sottopos to a lon sillotomia perchè soggetto a frequenti angine con fortissime infiammazioni lo11sillari con tale tumefazione d a impedire quas i. il respiro. Anche negli intervalli fra una tons illite e 1'altra, aveva sp esso di n otte crisi im·p ro,·yise di di pnea delerminate, a detta del pa1

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zicnte, d a perman ent e ir1grandi1ncnto d elle tonsille. D:i allora è s la to sempre bene. La malattia attu ale h a esordito alla metà di C' ttobre 1933; cominci ò con un o s ta to di astenia gen er ale, con fotofobia, con diarree frequenti, cefal ea e comparsa gr aduale di febbre (fino a 38° ,5); <lolori diffus j a tutto il corpo, con prevalenza al ventre e alle gambe. È s tato in q\1este condi zioni a casa fino al 28 ott obre; in quel giorno si fece ricoverare in Clinica. Obbiettivamente si riscontra JJallore diffuso cl ella cute e delle mucose visib11i ; stato di d epressione p sichica profonda, lingua i1npatinata e secca; l abbra fuligginose; r are roseole sull 'addome; polso m olle, dicr oto, p oco frequente risp etto alla t empera tura: 90-95 polsi a 40°-40°,5. Net to gor goglio ileo-cecale; alvo di arroico senza p articolare asp etto delle deiezioni; un giorno ebbe fino a ?5 evacu azioni. Milza ingrandita e 1nolle; fegato nei limiti; urine scar se, conten enti albume in piccolissima quantità e qualche c jlindro ialino. La reazione di agglutinazione del siero fu n ega ti va a qualsi asi tasso per l 'Eberth, paratifi, coli e melilen se. La r eaz ione cli \ì\'assermann fu negativa comple ta. Globuli rossi 3.500.000; emog lobina 65 %; valore g lobulare 0,85; g lobuli bi an chi 7500. Forn1ula leu cocitaria: n eu lrofili 45 %; basofili 1 %; Jnonociti 46 %. L 'em ocoltura, fatta in terre110 di Tarozzi, d à luogo a sviluppo di cocchj appai ati Gram + di forma rotondeggiante senza capsula, a brevi catenelle di 4 o 5 coppi e al massimo. Su piastre èli agar-sangue si sviluppa110 colonie rileva1e 11iancastre, sen za alone emolitico, nè alone verde. Crescita rapida . .Su agar-semplice colo11ie rilevate biancastre. Cresce bene su agar-bile. Non fermenta l 'inulina n è l 'esculina ; fermenra il g·licosio. La t e mper at t1ra ebb e n ei pri1ni g·iorni d ella deg·cnza in Clinica un d ecor so irregol ar e; essendo stata s upposta n ei primi giorni u11 a infezione ebertbi ana, il p aziente fu curato con antipiretici (chi11ino) e con b ag·no caldo raffreddato . In seguito l a temperatura assunse un decorso r emittente e tal volt a intermittente; fu notato che le esacerbazioni serotine er a no talvolta precedute d a brivido non forte . Lo s ta to d el pazient e n ella prima decade di n oYe1l1bre, dopo circa 25 giorni di malattia, si aggravò notevolment e fino a far prevedere probabile l 'obitus. Grave d eperi1nento ; grave prostrazione n erYosa e p sichica; talvolta stato delirante. Polso piccolo , molle, frequentissimo (120/135 pulsazioni al minuto), alvo sempre diarroico; lin gu a ineno impatinata, ma secca, arsa, solcata; labbra e d enti fuligginosi. ,Si dà i11izio alla terapia autovaccinica per via so ttocutanea e ad iniezioni endovenose di urotropjna e, in seguito, di septicémine. Ma contemporaneamente compare tumefazione dolorosa, ch e jn poco tempo diventa n ettamente fluttuante, al polpaccio della gamba destra; si i11cide e fuoriesce dal gastrocnemio abbondanle p u s cremoso, un campione del quale preleva to steriln1ente e seminato in brodo semplice fa sviluppa.r e un dip los treptococco, con gli s tessi caratt eri m orfologlc1 e colturali cli fJu ell o prelevato dal san gu e. Il paziente co1ni11cja J)Ìan piano a migliorare;


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« •IL POLJCLlNICO ))

llla g'li ascessi si rifor1nano u110 alla volta in m~ro di tre, uno alla coscia si11istra, l 'altro

nualla i1atica destra, l 'altra al braccio destro. Incisi e drenati, essi guariscono rapidan1ente. Ad ogni comparsa di ascesso, lieve e inoment an ea esacerbazione febbrile. Dopo ] 'ultimo ascesso, perdurando la terapia autovaccinica, la temperatura si abbassa definitivamente al disotto dei 37° (vedi g·rafica 4)' e il malato, ria·cquistando un notevole appetito, si rimette r apidamente, tanto da poter lasciar e la clinica il 6-1-1934 in buone condizioni. Ma l '11 febbraio, cioè circa un mese dopo, torr1a in clinica : pochi g·iornì prima, preceduta da lieve tumefazior1e e dolorabilità dei monconi ton- · sillari residui , ·il paziente ha riav11to febbre a 39°. L 'aspetto del malato depone ancora per uno stato settico, caratterizzato da quasi tutti i sintomi della precedente m alattia. U11 attento -esa1ne dei due i11onconi tonsillari dii;no~tra che sono sede di inten si processi suppur ativi ; tra un nodulo e l 'altro di tonsilla si pu ù e.sprirn.ere del pus che, seminato in brodo sem- plice dà esito allo stesso diplos lreptococco anemolitico , cogli stessi caratteri morfologici e coltur ali di quello già pri1na isolato dal sang·ue e dal J)US deg·Ii ascessi. Si riprende l 'autovaccinoterapia, in seguito alla quale !a feblJre cade per r apida lisi. Si prepar a l 'am111alato per operarlo di asportazione• dei monconi to11si llari. L 'operazione n on è st ata eseguita 1>erc 11è il malato si è ri~iutato di sottoporvisi . J"'.~ st a. to dimesso in buone condizioni, prescrittag·li u11a terapia basata su continui sciacqui del retrobocca con soluzioni iodiche e su p~riodiche pennellazioni delle logge tonsillari con glicerina fenicata. D'allora è stato sempre h ene e dopo 4 m esi non ha avuto altre r ecjdive.

_·Non ci consta. cl1e casi come questi siano stati de scritti, con inte-ro il co,m p1esso dei particolari, n ella letteralura s~lle setticemie strept0éocciche. Le caratteristi che 'I>'e r cui spii ccano sono le :segue11ti : 1) La loro origine focale. 2) Il tipico inizio a sintomatologia tifoide. 3) La n1onocitosi con cui si accompagna la ma1lattja ; e ch e in qualche caso può essere irnponente. 4) La presenza di fatti immunitari dimo$L1-,a bili nei sieri di questi malati. 5) · La loro curabilità solo co,n gli auto-vnccini e ·con l 'escissione del fo colaio infettante. 6) La prog·nosi relativan1ente benigna, a p :1.tto di cu.r are i malati co11 le norme tera1)eutiche da 11oi usate. Discu teren10 una per u11.D. quest e caratt.eristic l1e. Nei i1osiri casi è indubbia l 'orig·ine focale. Tt1tte le ,·olte ci siam o· assicurati n ella manier a più obbiettiva e con i mezzi più scientifi c i dell'origine focale, seminando il pus d el focolaio e rica,vandone un gern1e sempre atline e talvolta ide11tico a 11ch e per le più fini parti1

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colarità biologiche col turali e morfolo·g·iche a quello Lrovalo ne l sangue. (:onferma a11cora l 'origi.ne focale di queste nostre f orn1e settice111 ich e il fatto che talvolta p er ottenere !'a1)iressia e Ja guarigione definitiva è stato necessario i1ro·c eùere all 'allonla11amento d el focus; e che in un caso non essendo stato a l1onta11a1 o il f<,colaio, la rnalattia ha recidivato . ~·e ten;.amo presenti tutte le memorie, le r e lazioni, i più importanti lavori comparsi ~ul rece11L6 ed importantissimo argomento r1el1e infezioni focali , vediamo che le sepsi non surto state iria1, o chiarame11te mentovate, o es.a11rienter1i-ente trattate. Così il .Ploseno\;y nella sua lista no11 fa cenno di stati settici e g iusta' :> rnente Lusena e· (~ hini , i1ella loro r elazio·n e· al Co11gresso di Pavia d ella Società Italiana di 1Vfedicina interna, so1&petta1n o che la lista di l~osenow sia ir1con1pleta. Lusena e Chini n ell a già citata relazione non ne p·a rlano e .non n e discutono ne1nrneno sommariamente. Il P assler nel suo elenco di affezion e morb-0se di origi1te focale, fa cenno di se•p si criptogeneticl1e e di stati settici senza I'iù oltre specificare. I~o Stein, .al Co11gre·s so di W~iesbad en della Società Tedesca di i\.iedicina Interna d el 1930, acoonna a sepsi lente il cui inizio coincideva co·n l'accendersi di fo colai dentari. Nello st esso Congresso il Martini riferì sommariamente su ull caso di sepsi lenta stre:prtococcica che dt1ra·,·a àa 111esi e che guarì solo con l 'ablazione di un fcco]aio en1orroidario cl1e conteneva una pic co la raccolta di .p us. Dal fo colaio i11feLtivo cronico, n ei nostri casi ascessi tonsillari e d entari, passano in circolo <:} ndate di germi c1h e manteng·ono lo sta~ to settico; questi ger111i t endo·n o a localizzarsi irL determinati organi , sp ecie in quelli costituiti da tessuto· r eticolo-endoteliale. Tale frutto non è 11uovo, se si pensa a ciò che è stato d a molto te1npo o·sser, ato e su cui ancora da parecchi anni 11.a richiamato 1'attenzione il .Pende , ci~·ca le proprietà endoteliotro·p e di alcuni g·eTmi piato.g eni. •F ra questi germi il Pende am111ette il l)acilJo di Eberth, i p·a ratifi, il micr ococco di '.B1·u ce, gli streptococchi, il pla~n1ojd io d·ella malaria , ra l~ishmar1ia ecc. Il fatto clinico cl1e din1ostra l'endotelio-tropismo di questi germi è ]a splenomegalia, che è co-. stante in tutte ]e sindromi determinate dai • suddetti gerrr1i patogeni; v'è poi l'altro fatto clinico ch e· i suddetti germi si possono riscontrare· ammucchiati nella milza , da cui possono f'$Sere mobilitati in circo]o m ediante la splenocontrazione. Ora la milza è formata quasi esclusiv.a m ente da tessuto reticolo-endotelial e. Nelle sepsi focali (specie in periodo di acul:'j,e), il germe deve essere reperibile in circolo; 1

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SEZ T O~E

qt1indi la n ecessilà di praticare una accurata ernocoltura per isolar·lo e d iderttificarlo. 1\1a per le speciali caratteristi ch e colturali del g·e·r me dell6 : > tpsi foca li (s treptococchi, co·n le loro varia11ti di clifilococco ·e diplostreptococco) è necessario semi11ar e il sang ue in terreni d1 c oltura che permettono una relativa anareobiosi. Il 1nig·liore è il brodo di Tarozzi, cioè il brodo comu11e con un pezzo di organ o dentro: cervello o fega.to o r eni . In ge·n ere dopo u110 b al n1assimo due g ior11i si nota intor bidamento àel bro do, in c t1i è già rico11oscibile il germe 11ella sua morfologia caratteristica, e '.ia cui si possono ser11ir1are piastre di agarsa 1Lgue per la ricer ca d ella proprietà emolitica. Ma i1on serr1pre in casi di sicura sepsi focale acuta riesce ùi ottenere dal sang·ue circolante Wl<t emocoltura positiva. Spessissimo, anche se.minando cori sa1n gue ab·bondarite, l 'emocoltura r esta p ern1anen Leim ente sterile. Allora é 01)pcrtu110 cer care il germe negli organi dove s i accun1ula; di questi il più importante e il più a portala di n1ano è la milza. L 'organo, ·i11 ge11er e irl gr andito , lo si .p uò (!Ungere e si p t1ò ser11ir1are il puntato in terr en0 di 1'arozzi . Bisogna però b adare ch e chi deve pungere ]a milza ingrandita in infezio·n e acuta , e ql1i11di mclle. :on la capsula tesa e faci1menle J.ac.erab·i1 e, sia abilissimo nell 'operalionc e valuti bene la ca1lacità del malato di :-:Lare assolutarr1ente immobil e cd in apnea durante la puntura. Quando queste circostanz·e favorevoli ìnancano, ci si può rivolger e alla s1) leno.~onlrazione, e alla ripe tizione dell 'emoc oltura d.opo .pochi n1on1enti dell 'entrata in c ircolo (lei sangl1e ristag11ante nella milza. Fin 'ora è stata largame nte adoperata l 'adreJlaìina. P erò nel nostro caso essa può dar lu og o a notevoli in convenie nti. Non solo la r eazio11e consecutiva all'iniezione :pu ò esser e trop~ po forte e pregiudizie, ole per un individuo in s tato ·ii .:;ep si acuta ! 111a per ]a immissione di germi cl1e provengo110 dalla mil za, per l 'azione isch em izza n te nel punto d ell 'iniezion e, d ove si de tP.rmi11a in conseguen za un locu s mirloris resistentiae, si può sviluppare con molta facilità un ascesso da fi ssazione. Tale evenienza è ca pi tata ripe tute volte nella nostra Clinica. l\tiglior cosa è quella di farla contrarre perfrigerando l a zona cutanea corrispondente al1'aia di ottusità sple11ica. Tale m etodo di s1)ler1t\,contrazione è s lato g ià ado·1Jer.ato nella nostra Clinica per primo d al De ·F lora , con note,·oli risultati. Di fotti dopo la perfrigerazione se si torna a d elerrr1inare l 'aiia di ottusità spleni<'a, la si trova or a più ora m eno notevolmente diminuita. Quindi, i11esso il m ::i.1la lo in decubit o laterale destro, si deter1nina l'aia di ottusit ù 1

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PRl\TTCA

~ p]enica;

poi si manda sull'aia un g etto di cloruro di e tile per 1 n1 ·; dopo 5 minuti dalla perfrigera i ione, constatata la restrizione del1·aia ciell'ottusità splenica, si preleva sangue, se1ninandolo sempre in terreno di Tarozzi e , se ~i trait ta di sepsi, l '·emocoltura sar à positiva. Solo così è stato possibile fare ]a diagnosi n el caso n. l . Il ger me isolato dal sangue come pure dal focolaio è stato sempre n ei nostri quattro casi [,) streptococco, or a n ella sua forma tipica, a lung,l1e caiten e, an emolitico, or a n ella forma e-rnolitic.a , ora n el]a forma di di1)lostreptococco, ora in fine nella forma di dip lococco cap~ulato' . Nel caso N. 3 la stessa forma di streptococco trovala n eì sangue è stata trovata. n ella piccolissi1na quantità di pus tolto un a li pica roseola sul] 'addo·m e, sen1inata su un a r)ias't ra di agar-$angue. In quest 'ulti1r10 caso è n otevole il fatto, che rnentre dal sa11gue e dal pus d ell a roseola è ~1 nto ricaval o un tipico ::'treptococco anemoliL1co, tipico sia p er le pro.1)rietà morfolog ich e cl1 e colturali , dal pu s d ell'ascesso d entario e cl n l ] i qt1ido perito1teu le (vi era come localiz 1 azion e un a peritonite essudativa» specie a carico del peritoneo del bacino) è ·sta to ri cavato un <lipl ococco a chi cco di r affè, co11 p roprietà emolitich e, proprietà ch e 11a perduto subito in seguito a i primi p.a ssaggi su l)iastra. Questo fn·t to sta .a dimostrare come lo stesso gerrr1e 1·J1e causa una infezione 'J:}Ossa variar«~ in alc11ne proprietà m orfo logich e e colturali , a seconda d el Let;~uto in cu·i il germe vive e si svil u]Jpa. E confermer ebbe l e idee e i fatti r ecentemente sostenuti da Rosen ow in America e dtt Chini e Ll1sena · d.a noi . Resta quindi stabilito ch e, fin o a quando 11 on verranno d esc ri Lti casi simili di ,eipsi con nn damer1to clinico simile alla tifoide all 'ini zio, cli orig·ine fo cale, dovute ad altri germi, noi r it erremo ch e solo fo colai da streptococchi o cli:\ germi con questi intimamente imparentati, siano ca1p::lci di dare il quadro clinico da n oi clescritto . l .'i11izio d ell a r11.n.la ltia nei n ostri :f. casi fu r os) uguale al conlune inizio cli una febbre tifoide, ch e la g r a11 parte di rr1edici, che av,eY.(.tno vis to a casa i n ostri inalati, . ha nno ,in lutti ~enz ' altro formula ta la diagnosi di infezione eb erthiana e li h ann o irtviati in Clinica J1er le cure 01)portune. La febbre sale in gen ere gradualmente , preceduta d a pochi giorni d i spossatezza, talvolta ~in o a 39-±0' talvolta1 con brividi ; interv iene refa]ea più o meno inlen sa, tal volta epista si ; l:, Jvol ta com e i1el caso 3° , enterorragia di una ccrla inten sità. Inap11c ten za , lingua secca e im-

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patinata, alvo talvolta spiccata1ner1te diarroico . I,a febbre assun1e ora un d ecort>o conti11uo lieve111ente r emittertte , ora si fa fortemente r emittente, in gen er e con brividi non accentuati . Intanto lo stato del n1alato si fa più g rave , l 'aspetto dà subito l 'impression e di una g rave ni a latti a. Il m a lato è abbattuto e dorme , ma ~ ' egliat.o rispo11d e subito e g iusto. Dopo i prin1i pochi gio.rni co·mpare la spleHom egalia molle tipica delle infe·zioni acute , e doro qual che altro g iorno posso no comparire alle solite r egioni tipiche rof-ìeole, simili in tul to a quelle cl1e si hanno n elle in fez.ioni el,e rthiane. Qualche roseola. presenta d opo ql1a lch e giorno dalla comparsa un punticino lievcrl1ente bian castro al centro , ch e punto , e sen1 ina.t o il puntato, dà sviluprJo degJi stessi germi che circolano n el sang ue. Intanto in qualcl1e caso, tipici il 2° il 3° ed il 4°, vi ·è una bradi cardi3 rela tiva, quello ch e n ell'infezione eberthiana si chiama segno di Leube; e in qual ch e caso v' è n etto p olso dicroto. 1

(Contin ua).

NOTE E CONTRIBUTI Contributo clinico ~ medico-legale allo studio dell'atelettasia dei neonati (*) per il prof. do tt. T ULLIO LuzzAT1'T, g ià aiuto e d ocente di Clinica pediatrica nella R. Un iver s ità di Ron1a. Su11 'a tele ttasia dei n eon ati esi te una· ricca 1 lc· lteratura, cl1 e si trova riassunta in una recer1te rivista di IF arber e Wilson nell 'American Journal of Diseases of Children (vol. 46, 11. 3, 1933). Tuttavia; a quest o stato dei poln~1oni del neonato si è data finora una scarsa a tten zione, no11ostante. completa[ldo e corregg·endo le prece·denti , siano state eseguite in questi ult imi ten1pi d elle osserva.zioni sperimentali , e s.pecia]:ment e i sitolog;iche, ch e ci i)ern1ettono di trarre a lcune consid erazio·n i 11on prive d 'im,p ortanza clinica e sopratutto medico-·l eg<tle. Avendo avuto occasione di osservare clinicamente I 'atele ttasia d ei n eonati e di averne studiato istologicamente due casi alciu ni anni or sono, non cr edo privo d'interesse di po·r tare il co,n tributo, p·e r quanto m od esto, della mia esperien za su questo argo·m ento , d el quale ho anch e fatto cenno nelle mie Lezioni rli Patolog ia e Clinica d el neonato. In questa

C'') Comunicazione fatta a11a Riunione della Sezione laziale della Società Italiana cli Pediatria del 2 c.l icembre J 933-XII .

[ANNO XLII, NuM. 5]

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comui1icazione rr1i li111ilo ad accennare n el i11odo più scl1 ema tico ai da1ti di fatto, riser})andomi di darne una più estesa desc rizione e la riprodw.ione d ei preparali istologici in una successiva pubblicazione. ~ necessario prima di tulio intendersi precisan1en te sul sig nificato della parola « atelettasia », che vuol_ dire : i11com.pleta espansione. Poich·è è chiaro , c l1e, se si può parlare di vera atelettasia in quei casi, nei quali per varie va:gioni avviene un collasso degli al-· ' reoli poln10nari dopo che questi hanno potut o espandersi in seguito ai primi movimenti ir1 spiratori, non ~i può dire lo stesso di qu ello stato, nel quale n egli a lveoli i1on è st ata an cora imn1 essa aria, come n el feto, nei natimorti, spesso nei neonaiti prematuri . In qu esto caso., piuttost o ch e di un a ver a atelettasia, si dovrebbe parlare di « persistenza dello stato fetal e d ei poJ1nqni », seb·b ene., corne vedremo, anche questa d enomi11azione non sia sem.pre esatta1. Tuttavia u seremo in ambedt1e i casi la denon1inazion e d 'at elettasia, ormai entrata n ell ' uso, co·m e tante alt1·e errate denominazioni d e Ila Medicina. Mai dovrem o precisare i caratteri differenziali fra il par enc;.11ima .polmonare. immaturo , inespanso~ perch è non ha ancora r espirato , e quello maturo , che ha respirato, m a secondariamente collassato. indice dj una vera a telettas ia. I cair att eri macr oscopic i d el polmon e fetale, d el polmone d el n eon ato norn1aJc e del j)olmone atelettasico sono troppo noti. perch è n1i trattenga a d escriverli. Però , per quanto riguarda il JJoln1 on e a leJeila ico, devo ricordare ch e talvolta .all'esaime macr~scop1ico u11 polmone sembra con1 p·let.an1ente espan so, m e11tre con l 'esan1 e is t.olog,ico si posso·n o troVél re più o m eno nu111 eros i aggruppame11ti di nlveoli rin1a·sti allo stato f'e lale o ·secondariamente collassati per ri as o rbimento dell 'aria . ~ solo con I 'e ame i ·Lologico che p ossiam o differen ziare prer i~an1 ente un alveolo, ch e rton ha ancora r espi rato, da un ad'veolo, ch e Il a respirato, m a ell e h a in S€ioa uito subito lln collasso. Si comprende inla11lo l 'importanza medicolegale che può ~vere. una tale differenziazione istologica, tanto t1iù che , n on solo 1~esa ­ me m acroscopico, rna talora n emmeno la proYél della docimasia idrostatica , sono al ri g uardo sempre probatjvi. Ora, le osservazio·n i istolog ich e, eseguite con tina tecnica esente d a critica, come non er ano le .precedenti. permettono di fare una precjsa diagnosi differ enziale di c1 uesti due tipi di alveoli , in rr1odo da poter prendere ~icure conclusioni , sia sulla persistenza d'une stato 1


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XLII , ì\ Uì\I. 5]

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SEZl ONE PRATICA

letale dei poirr1oni : sia sull 'esistenza d'un 'at elettasia vera, sia sulla forma speciale d 'atelettasia , che non di rado &i osserva n ei n eon a ti i1rematuri. La caratteristica it>tolog ica tlel'l 'n1lveolo fetale P. com e ò noto, un epiteli o cilinùri co 1.) cubico, c he tappezza· in modo uniforme e ininterrotto lo parete d ell 'alveolo e quasi lo occlt1de, così ch e Ja cavità .a lveolare ·è rappresentata da una ~em­ })lice fessura o addirittura non esiste (cavità Yirluale) . Le ca,rilll, ch e si osservano n elle· se-· zioni istologiche del po,l mone fetale , sono date i1on dagli a lveoli, n1ai dai bro1) chioli terminaJ1 e dai dotti alveolari, lungo i quali si o ~servano solo agglomeramenti in~1)er' i dell 'epitelio cilindrico q· cubico. I11vece l 'epjl elio alveolare del 11eo11ato normale, c l1e ha respirato, è pavimentoso, le cosidette placch e respiratorie, disposto in modo in·egoJare e discont i1luo tilla })a.r ete , e la cavità una cavità r ea le 1

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Alçuni AA. avrebbero veramente osservato negli :u1imali un appiattimento dell 'epitelio alveolare fin dall'ultimo periodo d ella vita fetale. Così Stew.a rt avrebbe osservato u:n. 'i1nbibizione idropica d ell 'epitelio dell'alveolo fetale, dovuto ad un 'inspirazione intrauterina di liquido amniotico. Quest'imbibizione renderebbe l'epitelio più malleabile, in modo che, sia in seguito a precoci mo' imenti inspiratori intrauterini, sja in seguito alle prime inspirazioni extraulerine, l 'epilelio subire})bt1 un appiatti1ne11to e la cavità virtual e dell 'alveoJo diverrebbe real e. Questa trasformazione dell 'epite!jo sarebbe . faYorita anch e da una degenerazion e grassosa d ello stroma perialveolare, che facilite1·ebbe l'espansione d ell'alveolo e cb e a mio giudizio è assai discutibile. Anche Farber e Wilson avrebbero osservato que~ta imbibizione idropica dell 'epitelio alveolare del feto . .~erò non credono di poterle attribuire un si gnificato fisiologico, non potendone escludere una genesi artificiale p er i m etodi di preparazione istologica. Anche Oga''"' e Seen1ann affermano in seguil o ad osservazioni sperimentali Sltgli animali, che l 'appiattimento ed una d eiscen za del primilivo epitet io a,vviene già fin rlall 'ultimo p eriodo di vita fe ~ lale e ch e in seguito al] 'espan sione inspiratoria extrauterina diverrebbero solo più marcate. Il meccanismo, am1nesso da Ste,ivart, appare vera1nente alquanto vago. D 'altra parte non credo r l1e il feto - in condizioni normali - compii.i Yeri movimenti r espirat ori nell 'utero 111aterno, quali sarebb ero st ati ammessi da alcuni. Pur am1ne tterldone l a possibilità (l)est alozza), n on si possono certo con sid erar e ch e con1e eccez.ion ali, e con1unque sare})bero insufficienti a permetler e un 'aspirazione di liquido amniotico n elle vie r espirntorie più · profonde e a modificare l o stato d egli alveoli n on an cora aereati, si a perchè il liquido 'iene aspirato solo fino all a biforcazione dei bron c hi principali e tosto rigettato (Ahlfeld), si a peJ'ch è ques ti n1ovimenti avvengono a g lottide chiusa e il liquido arriva tutto · al più firio · al 'cavo foringeo· (Reifferscheid) . Questa opinione . è soste11uta an ch e da os tetrici, p. es. · da v. I acksch , e fra i pediatri da Pfaundler , i quali giu stai;nent.e osse.rYano, cl1e clovrebbe essere più freqt.1ente di quanto

s ia il reperto di liquido a111niotico i1elle vie aree })iù profonde. Così che io ritengo insostenibile i 'ipotesi di una modificazio11e prenatale dell'alveolo n el feto u.ma110 ~orn1ale. A mio avviso, una tale 1nodificazione, e in particolare ! 'imbibizione idropic,,a, si può osservare nel feto, ma in, condizioni eccezionali, anche all 'infuru'i di errori di preparazione jstologica. Si osserva p. e. nei feti asfittici od in seguito a parti prolu11gali; non è d.unqt1e t1n fenomeno fisiologico, pur non potendosi esclucl ere ch e si possa osservare anche nel neonato nor111ale, 11el quale p erò avreb]Je lo stesso significato che l1a il turgore, che si verifica in tutti i tessuti rlura11te i J parto; sarebbe perciò, come q,u esto , un fe11 0111eno transitorio da stasi sanguigna .

I)11nque irtlanto il reperto istologico cli al' r n ~i coi cara~ leri fetali è u11 indice sicuro di 1110 rte del feto 11ell 'utcro mater110 per cause i11dipen d enti da un 'asfi sia, mentre il r eperto di a1l,·eoli es1Jansi, coi caratteri lJOstnatali , è l 'indi ce c he il 11eonato 11a r espirato. Tale r eperto ci i)er1netterà ancl1c di <:l ed t1rre, ove gli alveoli non siano collassati, che iJ neonato è morto dopo · la 11ascita per un 'affezione indipe11dente da un 'atelettasia polmonare. Devesi però notare cl1e 1'espansione post11atnle dei polmoni è g raduale, come, al contrario g li altri AA., di1nostrarono Dohn, Eckerleis, E'arber e Wilson, ecc. , e cn e p er ciò i1er crunJ cl1e g iorno ancora dopo la nascita si possono osserYf1re ar ee di 8lveoli i1on espansi a lato di quelli espansi. Questo fatto è talvolta din1ostrabile anche alla radioscopia e non ha un significato paLologico, ove queste aree non espanse siano li111itate e non p rovocl1ino sintomi d 'insufficienza respiratoria . Si parla i11 questo caso d 'atelettasia fisiologica del n eonato. In tal caso si oserva (talora anche in uno stesso alveolo a lato d 'un epitelio pavimentoso arrtcora residui del i)rimitivo epitelio cubico. Anzi , come vedremo a proposito d.ell 'at elettasia dei :IJifematuri, a seconda della maggiore o m ·i nore attività respirc:·toria, ])r edomi11.a l'uno o l 'a ltro, tipo, d 'epitelio: · un segno cl1e dimostra appunto essere ploprio I '.espansione del) 'alveolo Ja cat1sa della trasformazione dell 'epitelio c ub,jco a pavimentoso. Ma p iù im1)ortante dal punto di vista medicolegale è Iru differenziazion e istologica fra un a lveolo, oh e ha r espirato, n1a ch e second ariamente è stato colla ssato , cioè la diagnosi d ifferenziale fra l 'ateleitlasia ·vera1 del neonato , ,pe.r sè talora causa di morte, e lo stato fetale dei i1olmoni. Questa diagnosi differrenziale risulta o'r.via d a quanto abbiamo già accennato. Infatti l 'epite. lio pavimein to so di un alveolo, ch e ha r espirato e oh e secondariamente è stato collassat o per riassorbiment o dell'aria, non I)UÒ più riprendere il ti.p o dell'epitelio cubico dell 'alveolo non ancora es.panse. È perciò il reperto d'un 1,

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epitelio pavi1nento~o e disposto in modo irregolare e discontinuo sulla parete cl 'un alveolo c.ollassato, ci permetterà di affer111are ch e il n eona. . L(; ha vissuto, che non si tratta cli u11 nato-morto, n1a cli un n eonato, ch e ha st1})ita 1'azion e di un ag·cnte atLo a d et erminare l111 'ate letta ia. Nell'alveolo collassato si trova spesso amebe urj a con g·estione d el reticolo vasale p erialveolare e in periodi a-vanzati anche una dilatazione rlei bronchioli ter1ni11a.li e dei dotti alveolari , una bronchiec tasia atelettasica o l)p ure un 'i pos ta '·i od una cor11 p.li car1za bronco1)olmo-· i1itica . i comprende come tale reperto i1ossn avere un i1ote·vole significato n1edico-legale . lJ11a speciale considerazi one ch e 11a 1)ure un 'importanza medico-legale, si d eve d arr e alle parti colarit~t i stologich e dell'atelettasia d ei i1eo1taiti 1Jrei111at uri o de.b ili, n ei quali si o serva un tip•o cl 'atelettasia distinto d a quello d ei i1eo11 ati a termine . '2on1e n egli a ltri orga11i , anc.h e negli alveoli I)Olmonari si osser,rano n ei neonati pren1aturi o d e1b ilì seg.n i istolog ici d 'irr1m.aturità, variabili a se conda d el g rado della pren1.aturità o dellai debilità. Si trova110 ci o8 aree di alveoli i1on espansi, e quindi a tipo fetale, a lato d i aiveoli espansi, 1r1a in alcuni punti con residui d ,epitelio fetal e, ed evenLualn1e11te are.e di alveoli d el tipo dell'atelettasia dai riassorbin1er1to d 'aria. Si potrebbe pnrlare ii1 questo caso di un 'atelettasia inista. Negli aborti al di otLo del 6°-7° mese non si (J~servano cavità a1 1veolari , nia solo agglomer ati di epiteli a ti!10 fetale , .p rivi di lume e c1uincli i11espansibili (Farber e "'Til son ) . ' Teri alveoli si trova n o solo al 6"-·7° n1 ese, n1..a non sor10 a11cor a espa n i o presentano solo u11a cavità a fessura, 1per qua11to, almeno parzialn1ente, e-· span sib·i li (Farber e vVilso11). Non si può du11que n ei pre1naturi e debili parlare di ve.ra· atelettasia , pere h è queste aree sono anatomicamente e funzionalmente inespanse, nè di uno s tato fetale del polmor1e, n el quale il quadro i stologico è più uniforme. Si tratta cli ar ee cli parenchim.a polmonalfe in1111aturo. incapace d 'espan sion e attiYa per causa del suo incom1>le to sviluppo , bene differ e11ziabile istologican·iente da que llo artel'ettasico. Naturalmente an ch e n el n eo11ato prematuro o debile si .possono tro,rar e anche segni d'una atelettasia vera. Dunque, rias-sun1endo , si può conclude1re1 che dal punto di vista medico-le·g ale: I ) Un epitelio r,ilindrico o oub·i co , distribuito jn modo uniforrrrj e e continuo, in alveoli non e$pansi, è un S660"Jl.O di persistenza d 'uno stato fetale. e di morte d el feto nel1~utero materno per fattori non asfittici . 2) l Jn epitelio palVin1entoso (placcl1e r e1

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spiratorie) i11 alveoli espansi, distribuito in m .o do irregolare e disco'11tinuo sulle loro i)areti, è un se:g·no cl1e jj r1eo11ato ha respiratt) t.d è morto ,per cau~e irtdipendenti da w1 'atelet~asia (asfissia). 3) Un epitelio l)avin1e11toso in alveoli collassati è un segno di atelettasia vera, do'Uta a cause che second.ariam·ente hanno imlJedito l 'ing r esso d 'aria1 nei poln1oni di un 11 eonato , che a\reva g ià r es1)irato . -1) La coesisten z.a di alveoli immaturi ed ;ilYeoli e~1 )a11 . . i, s1)e ... so con residui d 'epiteli del Lipo fe tale, o di alveoli collassati è un ~egno di prematurità o debilità del neo11ato. 1\. seconda della prevale11za dell 'uno o l 'altro tipo d'alveolo , si potrà i)arlare di morte del i)rc111aturo .IJer in1n1a turìtà d e·g li alveoli o per e· Lele LLasia vera secondaria1. Consideria1110 or a l 'atelettasia dal punto di YisLa clinico. La diagnosi generica dell 'atelettaisia è far.ile, quando vi so110 an1pie aree di parencl1i111a IJoln1onare n on aereato , rilevabile no11 solo 1)er i sir1to111i d 'insufficienza r espiratoria (a·s fissia), non solo con l' esame obbiettivo, ma anch e, e in pecial rr1odo~ con l'esan1e r E•.diosoopi co, cl1e - l)OSsibiln1ente - non si dovrebbe1 Jr1ai trascl1rare. L'.a telet.tasia può esser e primitiva n ei neoJ18Li 5mrrtaturi. P er lo J.JÌÙ è secondaria.. Ora, nella pratica è in1 J)OrLan te riconoscere J1ci s ingoli casi il faltore, cl1e ha determinata I ·atelettasia , e ciò non sol o d a1l punto di vista 1'1rognostico , n1a .a liliO l)arere an che da quello c L1rati\'O, co111e no11 è stato fillora a suffici enza pr·e so in con siderazion e. Non intendo i11dicare tutti i fatt ori , ail'Li a determinare lln 'a telettasia. Accen110 c:;olo cl1e questi si possono riu11ire i11 3 gruppi fondam entali , clinican1e:n te diffe;r erlziabili , se i1on sempre con assoluta certezza, aln1eno co11 g·rande probabilità. Trascuro ancl1e cli accennare al trattan1 e11Lo gene•r .ale del n·e onaLo atelettasico , 1i1nita11do·m i ad indi care il diver so trattamento cl1e a n1io g iudizio devesi a1Yplicar e in oiaEcuno di questi tre gruppi. A 1)::tse di questi g ru.p pi sta sempre un fa1ttore fondan1enta.le, Ja coesione d elle pareti alveolari, dovuta alla secr ezio-r1e viscida delle ·v i{; respiratorie. t stato di111ostr ato con i11te r essanti esperienze sug li arnin1.ali da IFarber e '~'il son e da He rmann , che le vie aree non an cora espanse o collassate oppongono una considerevole r esistenza all'ingresso artificiale dell'aria in confronto alle vie aeree già espanse r ch e è richiesta una pressione relativamente alta per separare le pa1reti alveolari durante il primo respiro. Il primo respiro deve esser e alquanto difficile i11 ogni neonato , e tanto 11iù 1

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SEZlOi'\E PH:\TICA

Il e! pron1aluro e de l>·ili: vigo rosi sforzi ins11il't•lori son o rìcl1iesli per un periodo ·variabile n1.ch e 1per vincere. questa r esistenza opposta dalla coesione delle i)areti alveolari. Questa r esist enza iniziale d el polrr11011e al l'espan sione è se111p r e J)resente eù ~.. la cat1sa dell 'a telettasia fì bioJo,g ica del neo11.a to. Contribuisce inoltre a mantenere l 'atelettasia, quando interve11go110 altri fattori atti a d ct er1ninar] [l: i passn al lo rc1 · all 'atelettasiai patologica. Ora, questi altri fattori so110 : 1) l 'incccitabilit à <le] ce11tro l\;~ pira1crio bulbare.; 2) l 'ipotonia d ei i11 u co]i re ]1ira1ori e ]a gracili tà rlello scheletro toracico; · :)) l 'ostruzione delle vie respiratorie per a~·virazione di material e liquido o per con11)ressione esterna. È })Ossibile la diagno&i differenziale cli c1ue:-:Le forme ed è il trattamento diverso }Jer cia~cuna d~ esse? La mia esperier1zo. 111j perructt c di dire, fino ad un certo punto , di sì . E ~ i co1J1µrende tutta l~in1portanza J)ratica di q t1es1a questione. Che l 'ateletlasia possa essere determinat D d a un 'ipoeccilnbilità d el centro r espira torio ])111]ìéìre. è st at o dirnostrato an che s11erime11tal1nente. Non ~ a11 cora sicuramente cli·1no ·tral o, se n el 11eonalo asfittico esì le il normale stimolo chi-. 111 ico rlel centro respiratori o l1ulbar e. e.b e. co11forn1e aJ.]e r icer ch e original·i de l prof. IJ3ag1ion i , or111ai da tutti cori ferm at e. è l 'anidride en.rbo nica , cl1e si trova n el sangue in un grado cl i tensione ca1)ace· cli supe·r.are la soglia cl' eccitabilità del centro. Secondo alcun i no11 sar eb})c presente, essendo la t e11sio·n e clegli idroge11ioni n el san g ue asfittico ab·n orn1en1 ent e bas-· ~n (I-Ienderson) ; secondo altri invece sar ebbe c1uasi 11ormale (Eastm.an). E que~ta è la mia o pinione. Anzi a m e ,p are logico c.h e n el' san~ ue asfittico la t en sio·n e degli idrogenioni de,ra es ere superiore alla norma ·ca.m e d el r est o ò clim a~ trato da.I valor e d el pH. R ecentem ente G-esell. co m e avev.a ammesso a11cl1e H eyn1an . , r1n1ise l 'ipotesi oh e i1 ei processi m etab olici d e.J]e f'e llulc n ervose d el centro b·u lbare st e so starebbe lo s timolo r espiratorio essenziale (teor ia clell 'auto·m atisn10 b·u lbare· r espiratorio) . \.omu11que, si d eva an1rnetter e l'una o l 'a]tra teoria . ·è ver osin1il e ch e lo s timolo norma]e dE::l centro bulbar e n e]] '.asfi ssi.a del n €onato sja sempre presente, ma ch e il oentro respiratorio 11ossa n on ris1)ondere ad esso, sia per il suo . tate d :ìn11naturità , sia per una su a1 a]terazione pato1ogica (contusione, emorragia , E:'<'c .). Anche la Clini ca l o dimostr€rebbe. 1

Lo studio clinico del] 'apnea fet ale, del primo respiro e d ell 'asfi sia dei neon ati può portare a

111io g iudjzio <leg·Ji i n11)orl a 11 li da lj di fallo sulla a11cora dibattu la q ue ... Uo11c, se l 'altiYilà del cen tro respira lorjo bulbare si a automatica o riflessa , sulla quale r ecente1nenle è tornalo a11ch e Ugo

Lo1nbroso .

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L 'i1JoecciLabilità del ce1tlro respiratorio è, a ~11j o g·iud i zio , p robabile , q ua11do ...i osserva un 1 es1)iro i11ter ciso d el tipo di Ch cy11e-Stokes o <li Biot od allaccl1i inter111ittenti di cianosi e cli colla o . Un r espiro iuterciso si può esser' 0re co11 frequen za nel i1eo11ato J)rematuro ancl1 c sen za siI1ton1i cli11ici· d 'a lcletta ia ecl è ' U.J)punto 1:indice d 'un fu11 ziona1nento ancora i1rq1erfelto de] ce11tro l) t1l]}ar e. 1Dnra11le la serie dj r eSi)irazioni L1perficia li o di arresti respirai ori , dovuti all 'ipoecci1 a})ilità del ct:ntro, la I e11sio11e d ell '.anìdri,de ca rb onica nel sangu e au1r1e11la fi110 al i11on1enlo in cui. ~uperand o la sogl ia d'eccitabilità del cenlro, provoc.a ]e 1)iù Hmpie e profonde rtspirazioni , ~ura11te le quali torna a dintinuire la quantità relativa d ell 'a11jdride ca rbo n ica , cioè la te11sione , e quindi nn ch e l 'occilazione del ce11tro, e cosrì via. f: lo ::3lesso i11ecca11isn10 ch e l\lurri s ta bilì nelle sue 111ag·istrali lezioni sulla patoge11esi del res1)iro di Cl1evne-Stokes 11ell'auulto . Ma, quando il re spiro i11ter ciso e g li accessi d i c ian o .. i e di collasso, cl1e sono l 'ind·i ce di u 11 }) ÌÙ intenso inte ressa111ento d el centro bu] })e.l't', sono più r11ar cati 01)pure acco1n1)ag·11ati da egni di localizzazio11e encefalica o midollare, a, segni cioè m eno spesso di co·n tusione, più ~1)esso di emorr.agia, rilevabile talora an ch e con la })Untura lon1bare o con I 'esagerazione cl ~'Ì riflessi tendinei , g er1eralmente aboliti o din1i11t1iti llelle forme g·ravi d 'asfi ssia indipencle11ti da, un' en·1orragia en cefali ca , la di.ag11os r d !atelettasia asfitti ca da imma t urità o d[l 1rsio11e del centro bulbare appare probabile. I11.questo caso la prog nosi è 11atl1ra]11J e11te iit rapporto col g·rado d ell 'immaturità del n eo11<tto o con l 'entità clelle lesioni encefal o-n1idollari da un ]ato, e d all 'altro con la rispo. t u clel ct-ntro a 11 'ap pli catzio11e d egli sti111 0Ji adc..Q·u.ati . ... Dovre1no in questa forn1a ricorrere se111pre Rlla r espirazion e artificiale (con la t ecnica, ch e indie.b erò più va11ti, a mio avviso lai più opl)Ortuna ad applicarsi n ei neonati) e agli a ltri i1oti mezzi di rianimazione. Ma qt1t1Sti generaln1'ente non bastan o a salvar e il neonato. ~ prol)t'Ìo in questa forn1 a ch e ritengo razio,n ale l 'u:o del cloridrat o di lobelina (per iniezione di mmgr. tre), ch e l1a un 'azione stimo]ante e]et tiva sul centro r espiratorio e col quaJ.e si sono ottent1ti insperati su ccessi. Non h o alcuna esperienza1 sull 'effetto delle ina]azioni di miscela d 'anidridEJ carbonica ed ossigen o, r ecentem en te i)r oposta an cl1e pel n eo1

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JL POJ.,JCLtNI CO

nato asfitLico e ch e do vrebbero a-ver e lo scopo (li stimolare il centro respiratorio pel contenuto in C0 2 e diminuire le con stigu en ze dell 'anossiemiai pel contenuto in 0 2 • ~Ia per la ragione, <'he. ho già detta, mi senlhra illogico far inalare dell'altra anidride carbonica ad un n eon ato, il cui sangue 11e è già sovraccarico. Eastmann ne aivTebbe an zi dimostrata non solo l 'ineffi cac ia, n1a a11che g li inconvenie:ntii, in quanto tenderebbe ·con ~·ahb.assamento del pH nel sangue o n ei tessuli a1d aumein tare la g ià esiste·n te aci-· dosi. Se la 1J)Un tura lo mbare' che si dovrebbe semr>re fare in simili Gasi ' darà un reperto positivo 1)e1 un 'emorragia en cefalica (è da notarsi però c.:l1e il reperto può ·e ssere negativo anche in casi d'indubb·ia emorragia encefalica), si do,rrà ri correre an che al tratta111e nto a tutti noto per tale evenienza. L 'ipotonia dei muscoli re&piratori ·e la gracilità dello· scheletro to,r acico sono fattori im·p o·r ita11ti d 'atelettasia, e sopratutto fattori in1por.tanti della persisten za dell '.a telettasia. Si osserYa110 specialmente nei i1eonati debili. Oltro che i da.ti o·b biettivi della de·b ilità con·O'enita e del1 'ipoto·n ia n1uscol.are e scarsa co.n. sistenza delle ossa del torace, o,s serveremo in questa forma un 'accentuata depressione ins.pi-· ratoria degli spazi sopraisternali e intercostali e della base dt:.·l torace. La retrazione inspiratoria della parete toracica lu11 go la linea d'inserzione clel dia fra11tma è oltremodo attiva . Mentre la funzione d el diaframma pern1ane attiva, è d'a.ltra parte in sufficiente a d un normale scambio respiratorio , perchè non coadiuvata dall'attività ' cl ei n1uscoli toracici essenziali ed accessori. Anzi, secondo la :mia1 esperienza , il contrast') fra l 'attività del diaframma e il silenzio re.s.piratorio all 'ascoltazione è. direi , quasi patogi1omi.ca d) questa forma. In questa1, sempre insieme agli abituali me~ .. zi. di rianin1azione , è dalla prude·n te e con t111ua ta insuffiazio11e d · o&sigen o ch e si potrà oL1en ere il 1n·i gliore risultato. L ·insuffiazione deve essere prudente, sotto bassa pressionE-', onde evitare la fa cile rottura dei bronchioli ed alveoli e lai .p ro,d uzion e d 'un enfisema . .Me·g:lio anco~ ra ch e con l 'insuillazio,n e, io credo ch e questi i1eonati devano esser e tenuti a permanenza in t1r1 'atmosfera satura d'ossi.ge·n o•. H o potuto salvar·e un n eonato pr ematuro , n el quale era1 accenLuatissima la gracilità muscolo-sch eletrica del torace, in qu esto mo.do , insie.m e a delicate manovre di r espirazione artificiale. Il meto,do di r e pirazione artifieiale meno, trarumatizz?nte 1,er · que ti nt:onati è quello della co1npres~1on.e e decompre8sione manuale del torac.e· all unisono con i muv·i menti d el di.afram.Il).a e con l'in alazione d'ossigeno. 1

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La co11tinua sor,1eg·lianza di u11a persona 'can1IJetentf.-' è indis1)ensabile , percl1è con frase e~r;ressi va questi neonati, lasciati a sè, si dimenticano di respirare. Il polmone di questi neonati, e quindi la loro progno·s i, sta nelle mar1i di chi li assiste. · I, ·O·s truzione· delle vie respirrutorie per aspirazio·n e di liquido a1nniotico, mucosità, sang·u e, latte (come, in una recente interessante osservazione di Patti, corredata dall 'autoip sia) si presenta all'inizjo un quadro idc'Iltico a quello determinato da un corpo estraneo nelle vie respiratorie. Non vi sono sinton1i d 'inerzia resviratoria, ma ai1z.i sinton1 i d'energica attività dei i11uscoli respiratori essenziali €.'d ausiliari. Vi è inoltre un 'ipofonesi ed una diminuzione od assenza del murmure respiratorio più o meno diffuse, con acce11tuazione della sonorità e del nlurmurt' nel territo,r io polmonare circostante. A differenza delle a ltre due forme è più frequente e più n1arca,ta n el n eonato a t t•nnine e robusto che nel pren1aturo o debile, e se: 11e comprende la ragio11e . E perciò , come risult a anche dalla ricca statistica di 1F arber e Wilson·, i)iÙ · fq. cilmente superaibile in quest'ultirr1 0 che nel primo. Un '.a telettasia1 diffusa da a~pi­ razione nel neonato a termi11e im·p lica quasi sen1pre una prognosi infausta, sia immedia,_ta, sia peT le inevitabili successioni morbose, n ortostante i più energici e continuati mezzi di rés.pirazione artifl ciale e d1 asportazione del n1ateriale inalato. L'atelettasia da co1n pressione ttsterna è occezio11ale n el T\eon ato e, se diffusa , per lo più irrim€ diabile. Arduo si prese~1ta il pToblem a chirurgico. Si deve in ogni mo•d o pE.•nsare se·m11re ancl1e a questa eventualità, se non altro iier la prognosi. Un esame obbiettivo· com plelo e 1ninuzioso render à possibile la diagnosi . t: ciò è tanto ·p iù giuslificato in quanto non rnancano forme rin1f:Jdiabili, come l'atelettasia da atresia delle prin1e vie r espiratorie o da ab]Jondanti versamenti pleuric i. L 'evenienza. più grave e insuperabile è qua11. c1o qu{}ste forme sì associano in uno stesso ~oggetto, come n on di rado su ccede. n ei n eo: rlati p•r ematuri o deibili . Ma anc~e in q~ef'~l casi sono da tentarsi ' e con. particolare InSlst.enza specie la respira~ione artificia1le, t~tti i n1e1zi di rianimazio11e ccl eccit .1ménto· a nost1a disposizione. Dail. punto di ' 'i&La clir1ico du.nque si de,-e concl11der e che non dovremç> mai accontentare i di un,a diagnosi. superficiale, generica d'atelettasia diffusa od asfìssja, rna dovremo esa• • 111inrure il neonato rapidamen'~&, ma m1nuz10samente e in n1odo critico in base ai criteri . l'h e ho cercato di breven1ente sch ematizzare. 1

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S E ZIONE PRATI CA

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'011de slabilirne la causa e poter for se co11 un Ji~·t::Jcoce inter, -ento individualizzato avere la ' soddisfazione di salva.re una vita, altrimenti ~ ict1rarnente perduta. 1

OSSERVAZIONI . CLINICHE · IsTITUrI (JspJ~DALIERÌ nr MANTOVA PRIMO REPARTO n1

l~ HIRURGIA GENERALE •

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RIASSUNTO. ~.'A . in base a recenti osservazioni sperimen-

tali è microscopiche di 'F arber e Wilso11 e alle . u e O·s servazioni, rileva l 'importalllza medicolegale dell 'esa1ne istologico dell 'alveolo polmo11are .nel feto, nel neonato normale , nel neor1ato immaturo e prematuro e nell 'atelettasia seco11daria, e ne descrive i caratteri differen ziali. Clinicamente distingue un' ateletta1Sia da j poeccitabilità del centro respiratorio bulbare (p·er imn1aturità o lesioni), da ipotonia dei muscoli respiratori o gracilità dello scheletro to racico, cla o truzione degli alveoli p er aspira7.ione cli m.a teriale liquido o per compressione r . ter11a . Espone i criteri diagnostici , per mezzo dei quali ritiene che si possa, fino ad un certo lJUnto. differenziare fra loro queste forme, il cui prognostico e trattarnento devono essere anche secondo la sua esperienza, diver si per eia.·cuna di esse. Libro ladl11peasablle a tutti I medici pratici: Prof. Sen.

PR~ NCE.SCO

V ALAGUSSA

MEDICO DELLA FAMIGLIA REALE : : DlRElTORE E PRIMARIO DEL PRV VENTORIO PER LATTANTI (( E. MARAlNJ » : : MEDICO PRIMARIO NELL'OSPE• DALE « BAMBINO GESÙ » : : DOCENTE DI Cl.INlCA PEDIATRICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

Consulf azioni di Clinica, Oietet ica e Terapia Infantile MANUALE PER MEDTCI PRATICI Quarta edizione notevolmente aumentata ed arricchita di parecchie nuove figu1'.'e in nero ed a colori nel testo. Riportiamo la sintesi . di uno dei tanti giudizi espressi da personalità della Scienza Pediatrica in Riviste Mediche. su questa 4• edizione :

Questa nuova nstampa, non ,.appresenta un semplice rimaneggiamento della precedente 3• Ediz. 1 bens1· un vero rifaci-mcnto ed aggiornamento di essa con nuovi capitoli e nuove illustrazioni anche in tricromia. La modestia del titolo è sorpassata di gran lunga dall' a1npiezza e profondità data alla t1'atta:t.ione dei più importanti e, per il medico pratico, più necessarii capitoli della patologia pediatrica, pe-rchè vi si t1'ovano riuniti ed assommati i caratteri di un' ope,.a con spiccatissima impronta personale, con significative note di originalità; rappresenta insomma iL frutto del costante evolversi e perfezionarsi, in oltre un trentennio di sua vita vissuta al letto dei piccoli infermi nella Clinica e nell'Ospedale. li volume è da conside,.arsi perciò L'espressione più genuin a di un illuminato pensie1'o pratico scientifico di chi ha dedicato un'intiera esisten.<.a alla difesa, ad una meravigliosa concezione di assistenza all'infanzia, alla conoscenza dei morbi che l'affliggono, all'incremento e alla bonifica radicale della ,.azza umana . E non è chi non riconosca nel prof. Valagussa non solo un'alta personalità, ma le qualità del più spiccato Puericoltore che vanti l' Italia nuova. Libro quindi non solo di immensa utilità pel medico pratico, ma di consultazione e di meditazione specie negli argomenti ivi più cUf/usamente svolti )) . OLIMPIO COZZOLINO. (Dalla Rivista <( Il Lattante », Bari, anno III, n. 7, luglio 1932). ti

Volume di pagg. XIl-832, con 97 figure in nero ed in tricromia nel testo. Prezzo: in brochure L. 7 5. rilegato in piena tela L. 8 5, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » in Italia rispettivatnente: in brochure, sole L. 6 O : rilegato, sole L. 7 O , in porto franco. Per l'Estero aumentare L. 1 O per le maggiori spese occorrenti per la spedizione raccom. Inviare Vaglia postale o èlieque banca rio a lr editore LUIGI POZZI. Via Sistina, 14 .. ROMA.

Prin1ario : DotL.

D .\RIO ·l\1A.MBRI NI.

Rottura traumatica delJa milza trattata con tamponamento . Dott. CARLO

CES:\.RE Nio NTEcc111,

assistente .

Po·c hi sono J.l ella letteratura i casi di rottura dellai 1n·i lza in c ui il Chirurgo è intervenuto i)er p1raticar~· soltanto il tamponamento. Il Pizzagalli di 1\!Iilano, circa un anno fa, 11e 11a corr1unicato un caso in c·u i oltre alla! lacerazio1n e della i11ilza si aveva anche rottura del rene sinistro. Eseguita la nefrectomia ed il t~mponamento della loggia splenica1, il paz ~ente, nonostante la gravità del caso, è gua rito perfettan1ente, senza con11Jlicazioni nè i111rr1ediate n è tardive. Nel inarzo ultimo SGorso fu pratica1to ne·l nostro Repai_to un analogo trattamE.1J1to in un giovane. colpito da grave lesione splenica, ed anc~~ in questo ·- come vedre1110 .più avanti _ 81 e .1 vuta una1 rapida e completa guarigione. l:"lo creduto .pertanto opportuno riprendere lo argomento, sìa perch è la diaQ"Ilosi di rottura de1la milza è spesso assai difÌìcile nonostante si siano voluti trovare a ]ouni segni .piartogno,m onici .w ,b astanza probativi, sia l">eirchè il tratt:imento pratict.l to è stato ed è ancora ripetuta.mente osteg gi.alo da ino]ti chirurghi i quali ,·edono solo 11ella splenecton1ia la possibilità di ottenere - come dice il Qué11u - un 'emostasi sic ura, comp]eta e definitiva. Lo stesso Pizzagalli . in un lavoro di poco iPrecedente il caso da lui riferito , si era dichiarato in tutto r~iutor(! dell 'arsportazio11e completa , esprimendosi in moùo i1ettamente contrario alla cura con tamponan1ento che diceva doversi utilizzare solo cor11e trattame11to di necessità u11 po ' come u 1tima ri&orsa. A noi sembra 'però cl1e in ogni caso, e specie n ei soggetti giovani - i quali sono anche fra 1'altro i più esposti al trauma - si debba ten ere bene prese11te la enorme importanza oh e un organo come la SJ">e .111.i lza ha 11ell 'economia dell 'organi. 1110 cie in rapporto alla crasi sai1guigna . Può infine riuscire interessante parlare una volta ancora delle les ioni s,plenich e, poichè esse sono in realtà poco frequf..n ti . Si potrebl>e pe·rò obbiettaTe che la loro rarità è in effetto più apparente ch e reale. ptTchè quasi tutti gli !\utori si riportano a statistich e di Ospedale, ove non giungono quei casi lievi ch e non danno luogo a fen omeni patologici 1

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J J. P OT. I CLINICO

importanti se no11 a distanza di tEtmpo , qua11do (~ioè il malato ha perso il ricordo del traun·1a o p er lo meno non pen sa più di dovere a quello attribuire la causa dei suoi disturbi. Oltre a <111esti, numerosi altri casi sfuggono alle statis tich e e so110 .p-recisan1ente quei casi di gravjssime rotture della milza , seguite da fortissima emorragia cl1e conduce a inorte il pazie11te in pochi istanti, ed ir1 cui non possa farsi l ~autopsia. 5i pensai spesso allora a tutt'altra cau sa chE: a 11r1a le~ione sple11ica, e molte osservazion·i vanno così perdute . In ogni modo ; ... iano o ine·110 degne di fede le statistiche, 111i I.>are ch e pos5a sempre essert:.• utile riprendere argomenti di cui si parla con pacai freque·n za . E passian10 per ora all 'e·s p,o sizione del nostro caso (Cart. (:lin. N. 224):

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P. Aurelio, di anni 29, agricol lore, da Goito . E ntra in Osped ale il 20 inarzo 1934 alle ore 11,30', esce gu arito jl 3 aprile su ccessivo. Diagnosi: E111 oper il o11C'o d a rottura lruumatica <lella n1ilza. L 'a11amnesj fan1ig·liar e e quella p er so11ale re1uota . ono qo1npletarne11te n egative. . lnarrirtesi prossi111a: Sta11la11e, i11e11 tre nella s talla portava da nlangiare ad u11 cavallo, ques to lo colpiva con due forli calci all 'ipoconflrio si1dstro e alla regione cle1l'anca sinistra. Ha avu 10 due Yolte vomito. ~ porta to d 't1rg-enzla in Ospedale. Esame obbiettivo gerieral e : t1trizion e ])uona; colorito delle l abbr a roseo. Apparato circolatorio: Polso aJ)h as lanza Yaliclo , con ottan ta }Ju1sazioni al minuto. Apparato respiratorio: n ormale. Apparato Ul'O/)Oietico: Macroscopicamente le orine non con tengono sa11gue. Al microscopio non si inette i11 evidenza alcunch è di patologico, all'infuori di qualcl1e raro cili11dro jalino. Esame obbiettivo clel la ]Jarle nialata: Addome avvallato, co11tratto per acce11 tu at a difesa mu scolare, specie nei due quadranti superiori dove l a pre, sione su scita dolore, pil.1 vivo a sini lra. Non esistono egni di Yersa111ento libero l)eritoncaJ r . .-\.rea di. ottusità epat ica conser vat a. 1\ll a per cu s' ione l 'ar ea splenica apJ)are ingrandi la. .\Ila ba:le dell 'emilorace sini stro, sulla fa ccia a11tero-laterale, notasi Yast a contu sion e ecchi1110tica della parete. Altra ecchimosi 11ot asi in corripondenza d ell a regione trocanterica. La palpazione in corri pondenza della d ecin1a e undecim a costola e sull 'ascellar e posteriore provoca dolore vivo e ru1nore di scroscio osseo. Operazion e (prin1. Mambrini), or e 14 cl el 20 n1arzo 1934. Lapara•o111ia . 'Tamponamento. Ai)erto l 'ad clom c co11 incisione m ediana -:\.'ifo-on1bellicale, si riscon1ra presenz:1 di sangue n ella loggia sotto-epatica e nell=l regione splenica. Portat o 1'esame alla milza, si constata ~he esist e un 'ampia spaccatura alla faccia inediale, ch e arriva fino al m ar gine anteriore; la fenditura è occupata da un coagulo, rimosso il qual 3 si h a modico gemizio. Non essen .do la lesione sple11ica tale da g iustificare l 'asportnzio11<', .- i zaffa con tina striscia di garza. Per

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f~1cilitare

la vista d el ca1rtpo, si è praticata una i11cisione trasversale sul lat o sinistro rlella pare le addominale. Sutura a strati. Nel d ecor so post-operatorio si è osservato un au1nento sensibile di temperatura nei primi giorni su ccessivi all 'interYento.

·Ptestanrlo nel caso di nlilze sane, poichè T>1 ~'l' quelle. malariche specialimente è già sic11rame,n te a·r.r.ertato come i] trauma risveg·li gli a ccessi febbriJj. si so,n o volute dare spieg·.a z·ior1i varie sulla genesi di queste iperter-· mitJ che qt1asj tuLti gli Auto·r i hanno osservato. Senza entra.re ir1 discussioni dirò soltanto ch e riscuote i maggiori consensi quella che attribuisce la febbre ai feno111eni di riassorbimento . Tornando al i1oslro IJa~ ien te, abbiamo visto Cl)Jne il trauma cl1e h a causato la lesione sia rappresentato dal cal cio di ur1 cavallo , trauma du vvero con s·i derevole, com e d 'altronde è necessario per g iungere a leder e t1na milza sana chE.!, pe·r la sua posizione anaton1ica, è assai be11e n1unita contro gli age11ti est erni. E la vioJen za è ·q uì co·n ferm.a ta ancl1e cl.a lla frattura della d ecjma e ur1deci111a c·o·s tola. Oltre la stia situnzione profon cla dietro la g·ab·b ia toracica ed oltre la sua grande ir1o·b ilità, la milza ha ancora un altro elE,me·n to di difesa: cioè l'elasticità di tutti g li organi cavi ch e la circondano (stomacn, colon, a11se intestinali), i quali le l'or1r1ano co111e u11 ,,ero e propri'o cu scinetto JJ11e un1atico che attenua .assati ogni traumatismo ester110. Perciò'. la milza sa~·à soggetta f[l subire gli ' effetti di colpi inferti s.ui torace o sull 'addo1ne solla11to S6 es i siano di una violenza e(,.cezion ale. Infa1tLi fra ]e cau se ch e- po~­ sono provocare la rottura dell 'organo, oltre il calcio di cavallo - com e nel nostro caso e 11t quE,·llo ·del Pizzag·al]i lroviamo nelle statisticl1e colpi di inartello (f•l.a1l son ), schi acciame11lo fra i respingenti di due ' rag·oni ferroviari ~~l11ccada), p·a ssaggio delJa r11ota di u n carro sulla l)ase toracica, caid ute da ll 'a)to (!\fa1nl)rini, SLor.cada), investimento aut o·m obi~ isti co (Lussana), schiaccia mf}nto fra un tram e la s1ì·ralilga di un carro (Bagozzi), e cos.ì. via. Naturalmente quEJste cau se colpiscono con ~s­ ~ai maggiore fre·q u enza (circa 1'85 % dei casi) 11.di,,i.dui di sesso maschile, poic:h è Je clonn e per le loTo ab·i tudini e per le loro· occupazioni si trovano poco espoiSte· a trat1matismi violl'Il ti. Tutto questo se }~orga no è a ssolutamente sano e conserva la su,a sede, le su e dimensio·n i e la ~11a 111obilità 11ormale. Poich è n eJle milze malate, al contr:l·r io, è spesso sufficente un traum<l ass:ii più lieve, talvolta a ddirittura insignif1.cante. Questo si osserva sr>ecialm ente in casi di individui malarici o tifosi, do,1e cioè l 'i ng1ossamento tal,ro)La tJnorm e dell'organo di-


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SEZIONE PRATICA

.s tende a tal punto la capsula, da re11derla se11-· sibilissima anche a i11inir11e variazioni di pressione sia esterne che inlerne, come nt:lle cosidette rotture spontanee. ln questi casi - ripeto - !l11che traumatismi i11significanti co1ne un se,mplice urto , ur10 sforzo un colpo di to~se, raggi.ungono faciln1ente l'effetto. Si os-· ~erva qt1esto oltre Ghe negli .a un1 enti di volu1ne della inilza , anche nella perdita d~·lla sua mobjlità i1ormale per aderenze, 1)erc'h è l 'org·ano non l)UÒ ~osì s f1iggire agli effetti delle viole·nzv esteriori ed anche percl1è in certi stati fisiologici come il rien1pimento dello stomaco o dell 'i11testi110, e i1ei movimenti respiratori , queste adere11ze i)ro ducono di per sè stE:sse sulla n1ilza degli stira1ne11ti che a ]u11go a11dare po8sor10 J)rodurre lesioni più o meno estese. Frçr le altre condizioni che rlè aumentano ]a vulnerabili tà biso g na1 infì11e ricordare anche· le diminuzioni di r esi. . Lenza della i)oJ.pa spleni ca (,h~ possono essere date da n eoplasie, .asce:ssi, infar.ti fo colai di necrosi. J\Ia ìe condizioni di diminuita resistenza del-· la rr1iJza. sono di .g-rrun lunga p iù frequenti ad osservarsi - come ho detto prima - in individui malarioi, in cui si possono trovare riu11ite insieme tutte le cause capaci di rendere ] 'organo in questione più accessibil e e l}iù ,ruJnerabile. Per quanto riguarda i sinlon1i. cl1c: 1~0 oi10 in.di.r izi;a1re alla çliagnosi · ricordeiremo O·[) ratutto il segno di Pitt e Ballan ce il quale con-· s.iste i11 un 'o ttusità esisLe11te sempre più marcata . a sinistra ch e a d estra ove scon1parc.· fare11do· decoml1ere il ,p1aziente sul fi.anco sinistro, meP.tre 11el d ecubito laterale destro 1'o ltusità a sinistra perm.anv, dovuta }Jrobab·i lrnente alla notevole quantità di sangue coagulato· e non spostabile nella loggia sp·l e·n ica. ()nesto. sintomo norl era nèl nostro malato molto e:vid~n~e: J~ nemmE.~no lo· shock, che molti autori affermano d·i aiVere costantemente osservato, si eb·b e nel nostro caso, come - d'altra parte ~ non si -osservò nvppure ' romito·. Poco rn.anifesti furono a11cl1e i segni di versan1ento ematico libero i1el cavo 1Jerito11eale·, siccl1è si giunse alla dia,g nosi (naturalmente solo· di p•r ob~bilità) ih })ase alla violE-nza ed alla sede· del trauma , all'anrnenlo dell 'area s1plenica , alJ a difesa muscolare ~cccntuata i1ei due quadranti superiori, o.Ye la pressio11e , speci e a sinistra·, su~cita,ra ,.iYo dolore. Quest'u]ti1110 seig no fll cost.anlemenLe osservato dal Man1brini in tulti i \.asi presentatisi al . uo studio. In conclusione possiamo dire col Tadd ei cl1c ~istè un in ien1e cli sintomi che co11siderati ~:paratan1ente ha1n no un valore relati, amente srar5o· pei·cl1è di diflìc:ile inter1)retazione e per1

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chè riscontrabili nelle più svariale lesio11i -· tr&umatiche o no - ·dei ' 'isceri addon1inali, ma che 11el loro co1n1)l esso e nella loro su ccessione costituiscono una indrome sufficienterrtente carait teristica per la diagno.sì e per le indie.azioni operatorie. Pre1nessa però la incostanza D;ella presenza dei vari segni, si comprenderà .'lge,1 olmente come tutti i · Clinici siano ro11cordi nel riconoscere l e difficoltà talvolta enormi che spesso si presentano per un esatto giudizio diaig11ostico, potendo esso indirizzarsi Yerso a ltre numerose. forrne di l ~:sio.ni , specie a carico del tubo digerente o del rene1. Ed anzi la freque11!e concomitanza di esse, oltrEJ ad essere un aggravio JJ otevole i)er chi deve forn1ulare senza indugio una diagnosi , contribuisce, come · a11chc le contem1)oranee lesioni d el t'orrl ce o del polmone, a r e11dere ancora· ìpiù. tiservata ìa prognosì già di per sè gravissima per la emorragia c h e nelle fetite dEJlla milza si produce ordinarian1en.t e· con ·un 'abbond anza considerevole. Co n1e. regolarsi!> Già lio accc.1L11a to in })rinc ipio .alla tende11za di quasi Ll1lti i cl1irurgl1i -vtTso 1a s1Jler1eclornia, ·Le1J<lcn z~ cl1e essi giu -tifì can o col fatto cl1e so]o così s i cr ede di ·l)oter avere un' arrr1a sic:uram ente effi cace per I ',emostasi. Affe·r mano alcuni che invece il ta1npo11amento, la resezione o· la sutura , oltre· il fatto cli no·n d.a re la i11edesima sic11rezza, si i).restano ancl1e ad accider1ti tardivi ; e ad a:v\'a]orare c1r1esta opi11ione si sono ' 'oluvi citare . alc~ni c1si, rarissirr1i ìn verità , di inondazioJ1e emaf"j ca peritonvale fino ancl1e 28 gi9r:11i dopo il trauma1 (Theron Jakson ). P erù autorevolissimi djfensori ha anche il trallp.menio c onse_r,~ati,ro, rta.turaJ.mente applicalo non )11 modo assoluto, ma a seconda dei casi cJ1e si presentano : fra es&i il Taddei, il Pl.anso·n , il PiE::ri , i quali sono cl 'accordo n ell 'affermar e ch e Ja splenectomia deve rimanere un jntervent.o di necessità apJ'licabile so]o quacndo i1on ia possiJ}ile una c ura cor1 servatrice, anche se questa richieda i11 genere un periodo· assa j }Jii1 lungo di g uarig·ione e spesso 11011 esenle da complicazio11 i . I o riferirò ~oltanto i risultati riportati da u11a s l~ ti~tica fran cese di qua]ch e anno fa su un co1nplesso di 160 casi. S11 140 splen ec tomie si ehbero :-58' guarigioni e 52 morti , con una m ort alità qui11di di cirr:a il 37 °1c. Su quindici tar11 ponament.i 13 guarigioni e due soli morti . con 1111a mortalità del 13 <J~ . Su quattro suture della 1nilza 2 111orti e 2 guariti (1nortalità 50 ~{,) ; un '1111 icH lega tura d el peduncolo condus e a n1orte il paziente (100 '%). Come si ' ede è ·Ij TOprio il tan1ponamento guello cl1e ha dato i risultati di g ran lunga più brillanti , e - ~ ta11do <i lla statistica :3e111brer ebbe quasi ch e solo 1

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a1d esso si deb·b a ricorrEJre neJJ e rotture della 1r1ilza. ì3iso gna però ri·c ordare che prohabiln1ente il La11111011amento 11eLla maggior parte dei ca~i è stato applicato su lesioni poco estese. I11oltre il numero di osst rvazioni di i11terventi co·n serva tivi è ancora esig110 per poter dar e un g iudizio de(jniLivr, ; tuLtavia cli1 emo ch e fino ad ora si è con troppa facilità sacrificata la milza , m€Jlltre crediamo invece col Planson c.h e la splenectomia totale non de1b ba essere .a ltro· che un 'o•p erazio·n e d·i nece·s sità, e eh e ad essa ci si debba indirizzare solo quando la milza è tro·p po ampia1I11ente lacerata, op1)ure ove esistono lesioni m 1u ltip le aventi- sede in diversi punti dell'organo, o dove siano strappati i vasi dé·l per1ducolo, q·uando cioè è indispensabile operare rapidan1ente , costi quel che costi. Ad ~~i modo una cosa è certa·: ch e l 'astenersi dall'intervenire al più presto, anche i11 casi di diagnosi dubbia, non è più giustificato oggi ·~he si è potuta controllare la mortalità altissima (più del 90 <y~) che dànno. le rotture di milza1 ab·b·a ndonate a se stesse, mentre d 'altra parte le statisti0he ci insegnano che la percentualE.· dei salvati è davvero considerevole (circa il ·70 <J'~) quando senza indugio si pro .. ceda ,a lla laiparatomia. 1

RI!\SSUNTO. In s~au1ito all 'osservazione di un paziente af(e.tto da rottura della milza e trattato con solo tamponamento, I ' A. , valendosi an che di autor evoli statistiche, spezza una lancia in favore della cura conservativa nelle lesioni splenioh e di origine trau1natièa. ~f[l ntova, sctt e111b·r e 193-1--XII. BIBLIOGRAFIA. BEGOUI N .

Co1npendio cli Patologia chirurgica, Val-

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P L ANSON .

Citato da MAl\mR1N1. J AKSON . Citato da STOCCADA. ~fantova , settembre 1934, XII, E. F .

T .\DDEI. 1' nERON

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SUNTI E RASSEGNE

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Nu~r.

RICAMBIO. Ossalemia e os~alaturia in a1cune altera· zioni del sistema g1icorego1atore. (G.

B .<\.TTI S TI NI.

La Clin . !lfed. Ital . otl. 193±).

Il prob len1 a dell ' ossaluria e dell 'ossaJe111 ia h~\ un' im }JOrtan za no n solo fisio-1Jatologica 1na n.nch e ])ra1tica, in quanto particolari indirizzi dietetici e terapeutici possono modificare le turbe che la cos id r tta cc diatesi ossaliC<) » r,omporta. L'acido o.s.s.alico dell 'orga11ismo animaJe può avere una triplice origine: eso.g ena , batterica (1per fern1entazioni intestinali) ed endog1t'l1a . Recenti ricerche ha11no messo in rilievo ch e i carboidrati, attraverso scomposizioni chirr1iche, possono generall'e ~cido ossalico. L' A. , sulla scorta di qucisti procedimenti chimici, studia i rapporti tra il metabolismo degli idrati di carbonio e il metabolismo d el1'acido ossalico, utilizzando per quest'ultimo il meto·do di l\ierz e l\tlaugeri per il dosaggio 11 el sangue e quello di ~1aillgeri per il dosag gio nEJll'urina . In individui norrnali 11a notato che il ricambio dell 'acido ossalico ·è strettamente· legato· a quello degli idrati di carbonio, come l<> ·dimo~trano divers.i fatti: in seguito ai somn1inistrazione di g·lucosio, la curva ossalemica egue parall elamente quella glicemica; l 'iniezione sottocutanea di adrenalina porta a iperglicemia e ad ipero·s sale·m i.a , semp re con parallelismo delle due curve; la éo•n tE.mporan e<t i11troduzione di glucosio e in sulina non determ ina ipergli cemia n è iperossalemia nè iperossaluria1. Normalmente il tasso ossalico nel sangue si aggira dai 3 ai 5 mmg. pEJr 100 e nell'urina dai 5 ai 6 mmo-. per 100. Nei diabeti ci questi vnlori sono <;tart:i trovati dall 'A. costarttemente aum entati. Tn diabetici gravi con aci<losi, 1'A . 11a notato valori ossale·m ici e ossalurici minori cl1e nei diabetici se·n za acidosi, a parità di valori glicemici . e questo fatto egli spiega emettendo I 'ipotesi ch e sui processi di com.b ustion e dell'acido,· ossalico nei} sang u e abbia importanza lo stato di acidosi o di alcalosi del sangu e stesso. Nelle form e di diabete lieve h a notato che In sen1plice soppressione degli idrati di carbonio ])Orta acl ab,b assan1ento del tasso ossalen1ico e ossalurico. Nelle forme di diabete gravt.• trat tate con insuli11a , all'abbassamento della glicemia e· delJ:a glicosuria ha corrisposto sempre t1n abbassan1ento de1la ossalemia e dell'ossaluria. Sos,p endendo il trattamento insulinico. conforn1em ent e alle o -~servazioni di Reinwen , 1·05salemia e ] 'ossaluria so110 ritornate ad eleY Hr i così con1e la .Q"}icemia. ' ..... L'a;umento clell'ossa luria nel diabetE.· doyreb1

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XLII, NuM. 5]

be quindi considerarsi espressione dell'insufficiente metabolismo dello zucchero, rappresentandone l 'acido ossalico un prodotto int6Tmedio. Anohe negli epatici, in cui il tasso glicemico è leggermente supe·r io re alla norma, l ' A. ha s iudiato il oom portamento dell'ossaI emiai : in 10 casi presi in esame (8 ,cirrosi, 1 epatite luetica~ 1 carcinosi) l'ha trovata costantemente aum entata , non solo, n1a ha notato che, in seguit:D a ingestione di zucchero, I:a curva ossalei1nica si mostra più alta e protratta, così co1ne quella glicemica. È d'aivviso che anche qui l 'iperossalmnia debba ascriversi al deficiente ricam·b io idrocarbonato e non , come vorrebbero i sostenitori della sola teoria della genesi intestinale batterico-ferrnentativa derl 'acido oiSsa.lico, a Ullla deficiente distruzione di esso da parte del fegato poichè, co·m e in precedenti ricerclie l 'A., ha dimostrato , anche che l'introduzione del glucosio endovena pro.v oca iperossalemia. Pertanto, a suo arniso, il tocmine di « go·t ta idrocarbonata » attribuito da alcuni Autori alla dia~i ossalica è pienamente g iustificato. M. RAsTEr.LI. 1

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Calcinosi sottocutanea generalizzata e osteogenica dell'infanzia. (I\ .

M.lle C. BRUN e Ch. O. GurLLAU· MIN. Presse M éd., 6 ott. 1934). Le prime osserva!zioni di calcinosi sottocutatanee si devono a IF alloppio e ad Ambrogio Paré. Numerose .p ubblicazioni apparse in questi ultimi anni ne l1anno ricercate le cause e precisati i caratteri. Queste concrezioni possono appairire in diversi m o menti dell'esistenza e in circostanze varie. Alcuni atit,ori le classificano in base a criteri chimici, altri in base a criteri clinici·. Questi ultimi disting uono le concrezioni isolate, caratterizzate dar calcificazioni sottocutanee, spesso mo·l to numerose (tipo Cornil-Milian), senza altre anomalie clinich e e le concrezioni associate a qualch e altra malattia o amom,a.lia (sclerodermia, -sclerodattilia , reuma1ismo cronioo, crisi di asfissia locale con o senza atrofia cutanea) di cui hanno spesso valore di segno accessorio. Studi recenti han110 rrto1tiplicato g li esempi di quest'ultimo gruppo. &li AA. descrivono un caso di caJcino,si associata a infantilismo. La malattia durò 9 anni ::dai 5 ai 14) come malattia1 autonoma, senza sclerodermia e raggiunse una estensione considerevole ' i·n teressando gran parte del so~to. . . outanoo, aponeurosi 1nuscolar1 e t:erntor1 ghiandolari superficiali . Essi dividono la storia morbosa in 2 JIBriodi: il primo con assooza di st\:,oni obbiettivi di calcinosi (febbre improvvisa e tutta la sintomatologia di un proCfSSO tossi-infettivo acuto), il secondo con se~ .... ni obbiettivi di calci11osi manifesta e locali7.zazione : dermo-epidermica aponeurotica e a hi.andolare super ficiale. La morte avvenne per TURPIN,

185

SEZIONE PRATIC:\

stato cacheLiico e infezione a punto di partenza cutaneo. Furono trovate numerose anomalie e11docri11e, a carico cl.ella pre-i·p ofisi (abbondanza delle cellule acidofile), della tiroide (presenza di ammassi epiteliali pieni), delle surrer1ali (iperplasia, sopratutto fascicolare), d ei testicoli (ipoplasi'a), del timo (atrofia). Si con statò invece asse·n za di adeno.m a .parratiroideo. Nella forma cl.i localizzazione aponeurotica , gli AA. ha111no no.t ato tessuto osseo neofo·r mato in seno alle raccolte cretacee (prima osservazione del ger1ere) con presenza di ammassi che davano la roozione dei .sali ferrici e anche di vere raJCcolte emorragiche, per cui essi pensano ab.e questa in fil trazione del granuloma calcareo da parte dei costituenti ematici, rap·presEIDti un fattore importante nell'origine del processo di osteogenesi. Inoltre questa constatazione stabilirebbe un legame tra la patog·enesi invocata e quella che certi autori sostengono 11ei riguardi della miosite ossificante. I tentativi di riproduzione sperimentale non ebbero successo e le analisi batteriolo·g iche diedero risultati contraddittori. In co·n clusione, ·gli AA. pensano ohe la malattia, iniziata in modo acuto come una derm ato-miosite, abbia poi dato luogo a p~ecipi ­ tazio·n i calcaree nei tessuti sede• delle ·pi-imi·- , tive lesioni. Discutono i ·punti di conta,t to con le scleroder'm ie complicate a calcificazioni secondarie e con la n1iosite ossificante; sono inoltre d 'avviso che alle a·l terazioni endocrine riscontrate debba attribuirsi una p arte imporu1nte non solo per quello che riguarda il form.arsi delle precipitazioni calcaree ma anche i.n raprJrorto aill 'evoluzio11e cachetizzante deJJ1a malattia e i ritardi di · sviluppo, corporeo. :t possibile anohe , aggiungono. che le diverse calcificazioni scaglionate dal piano out8neo aJ piano muscolare non rappresentino che divf<rse forme topografiche di una stessa malattia; secondo lJa sede di questa , la cal oinosi complich erebbe una sclerodermia, una sclerosi ipodermica!, llllla aponevro-cellulite, una dermato-miosite. Studi ulteriori perme tteran·n o di scoprire le cause di queste calcinosi secondarie e di stabilire in quale mdsura ciascuna di esse costituisca un 'affezione autonoma. M. RASTELLI . 1

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La sostanza antitiroidea nel sangue dei basedowiani e delle gravide. Klin. Woch ., 1° se,t t. 1934). 1D a quando "-· ~Ioebius e Blum dimostra1Yano l 'azi·o ne antitiroidea del sangue di animali normali, le ricer ch e dirette all 'identifi cazione della sostanza protettiva hanno assunto un vasto svilu.pp'o portando a risulta1ti concr eti e di po~­ sibile applicazione pratica. Mercè. gli' studi di Anselmino e Hoffmann , che sono riusciti a estrarre dal sangue la sostanza antitiroidea con etere, acetone od :llcool , si è potuto stabilire la sua! natura lipoidea; la sua concentrazione (L

H E ROLD .


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t< 1L POLICLINICO

essere moltiplicata artificial111ente fino a rnille di quella norn1ale. L 'a ttività. della sostanza protettiva ' 7e·n i,1a saggiata sia mediante il « test n dei girini (inibizione di metamorfosi) sia. constatando la neutralizzazione che tale sostanza esplica risipetto agli effetti della tiroxina sulla lipasi del siero, ul n1Jetabolismo, sulla g·licogenesi epatica ecc. t degno di riota che l 'azione neutralizzante .. i m .a nifesta anche nei riguardi de1l 'attività dell 'o r111o·n e tireotropo dell'ipofisi. Servendosi di tali metodi una serie di AA. (Blum Reid-Hunt, Eufinger ed altri) mettevano in evi'd enza la scarsezza del principio protettivo nei b·a sedovviani, come anche nelle gravide ed eclamptiche; invece in quantità es·u he: rn11te esso è stato riscontrato nel sangrue dei cretini endemici e degli ipotiroidei. Veniva con ciò dimostraita una stretta relazione fra la funzion e tiroidea e la sostanza antitiroidea circolante. Recen Len1ente l'A. ha voluto tentare il dosaggio della sostanza antitiroidea nei basedowiani e n elle gravide mercè una p•r ova) istologica, da lui stesso· elaborata. · Il met.01 ~0 di .ta]e pro·v a si b·a sa sul fatto ch e la somm1n1straz1one di ormone1tireotropo anti-ipofisari'o ne11a quantità di 2, 5 unità topo provo·c a nelle cavie una eviclente ba;sedowificazione della tiroide, con un tipico quadro istologico, di cui la rappresentazione mas ima è data dalla scomparsa della sostanza coll oide e da]la1 proliferazion e e tra$formazion e cilindrica dell' epitelio clei follicoli tiroidei. on1ministrando l 'estratto etereo del sang·ue normale negli 8 giorni precedenti' all 'in1ezione dell'ormone tireotrop·o si riesce ad impedire la b·a sedowificazio·n e del]a tiroide, ' quando la quantità di sangu~ che serve P.er l ;e.stra1zione è ugua]e o supera 1 20 cc. pro di e; con tale :procedimento la struttura mo•rfol~­ ,g·ica non viene modificata, presentando la tiroide lln aspetto di <<- riposo n. Sostituendo al sangue normale quello dei ba edov''iani non si riesce .ad impedire affatto I '1ns.o rg'enza dedl:e alterazioni .carattlelristicooj qt1este coo11paiono, sebbene in modo . m eno rnarcato, anche quando viene adoperato il sangu e di a-ra,ride al nono mese. P er dosare la quantità della sostanza protel ti,,a, l 'A. ha saggiato g li effetti di mao-giori quantità del sangue destinato all '.estrazione! lta potuto così constatare ch e 30 cc. d1 sangue d1 gra,rida pro die (cioè una quantità di 1 1/2 sup,e riore alla olita) espli·c avano sufficiente azione ·1)rotettiva. Per ragionj tecniche per i basedowiani ta]e prova non è stata effe,ttuabile. Viene co ì data una nuova dimostrazione del relativo ipertiroidismo delle gravide; e ciò cl1e TlÌÙ importa , una n11ova prova se.g-na la pos ibilità di dosaggio quantitativo della sostanza anti"l iroidea, di cui }'importanza fi iopntolog-ira è faciln1ente intuibile. S. l\1INZ. }.lUÒ

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RENI E VIE URINARIE. Nefrite glomernlare acuta diffusa. Studio di novantaquattro casi con speciale riguardo al periodo di transizione alla forma cronica. (F'. D. MuRPHY, J. GR1r.L, G. 1F. M. MoxoN. Arch. of lntern .."ftrledic., ottobre 1934). Negli ultimi quindici anni si so no modificati molti concetti riguardanti le nefriti croniche, mentre relativamente poco si sono studiate le nefriti acute. . Si aimmettEJ generalmente· che la nefrite cronica sia il risultato di u11a nefrite acuta ohe 11on è guarita. ~Iolte volte però nella storia dei r1efritic-i cronici manca con1plE:Jtamente un eipisodio acuto o anche ai volte questo è stato cosi blando ~a passare inosservato. Dopo il periodo acuto, anche se molto blando, c'è un periodo di transizione alla forma cronica in cui il paiziente si sente· be.ne e trascura pur questo ogni riguardo. Gli AA. hanno studiato in 10 anni 94 casi. 59 oasi (62. 7 °/o) erano fra 10 e 30 anni di età e 35 oltre 30 an.ni. La mo·r talità fu ~el 20 % in quelli di m.etno di 30 anni di età e del 42 % negli ailtri . Su 12 mala ti al di sotto di 1O anni 7 guari rono, 2 morirono e 3 divennero cronici. Pel sesso ci furono 53 femminfJ e 51 maschi. Un tempo, si co.n .s iderava causa più importante di nefrite acuta la scarlattina . Oggi invece in testa a lla lista delle cause ci so·n o il « raffTeddore » comune e l 'infu~rnza (27.6 %) e Ullla parte importante ha a.nche la polmonite. Negli ultimi anni alouni AA. hanno insistito sul! 'importanza eti'olog~i ca. ar1che della tossiemia g ravidica. La nefrite cronica prese,n ta cin1que sindromi cla.s siche: la sindro111e urinaria, l'ipertensione, l'edema, la ritenzio·n e azotata e l'uremia In tt1tti i casi la sindrome urinaria era in-esente. Tn n e sun caso ,g ]i AA. videro l'i1pertensione, l' edema e l 'ure111ia prece1dere l'adbumir1uri:a ' come ha soste11uto il K ylin. A volte la . sindro me urinaria è ]a .. o]a manifestazione della m,acr<lttia. • La quantità di albumina e l 'ematuria variano molto da caso a ca o e nello stesso malato da giorno a giorno . L 'ipertensione, era presente in 74 casi (78, 7%). La persistenza dell 'iperte n ione o il suo innalr.arsi dopo scon1parsi gli altri sintomi è segno sfavorevole ed indica una nefrite non guarita. A voJte in sie.m e all 'ipE,Ttensione si hanno n1odifioatzioni del fondo dell 'occhi'o·. (7 casi soli videro gli AA.). In 15 casi su 94 si ebbe insufficienza miocardica e 3 dei 27 morti, morirono per insufficienza cardiaca. L'insufficienza del ventricolo sin istro si associò qualche volta ad iptrtensionr, eccessiva e convulsioni. In un caso inortrule non c'era ipertensione, ma solo insufficienza cardiaca. Tutti i malati· che ebbero uremia a tipo con1

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SEZIONE PRATICA

vulsivo presentavano ipertE-nsione prin1a dell e convulsioni; l 'a.ssociazio·n e co·stante di i1perte•n sione e convulsioni fa pensare ad un rapporto di causa ed effetto. L'edema non fu mai una compli•c azione grave e si ebbe nel 65. 9 % dei casi. Si ebb€ n el 68. 09 % dei casi ch e gu.a!I'irono, n el 75 % di quelli che si cronicizzarono e nel 55.5 % di quelli ch e inerirono. No·n c'era n essun rapporto fra edema e prognosi. Non ci' fu n emmeno un rapporto fra quantità della prot€:ina plasmatica e edema. In 72 oasi fu fatta la coleste·r inemia; in 18 casi essa fu superiore a 200 m g. No•n c'è stato rtessun rapporto fra colesterinemia e mo·r te. Nel gruppo di quelli ch e si cronicizzarono fu notata t endenza della colesterinemia ad aument.n(l'e gradualmente. Nel 71.2 % dei casi ci fu ritenzio·n e azotata. Ci fu uremia n el 29.7 % dei casi (in questo gruppo è compresa l 'uremia detta vera , 0 quella fa lsa o convulsiva). Le cinque sindromi classich e si harnno tanto nelle forme acute che in que1lle croniche. Tutte, m ~·no che qu·e lla urinaria , po·sis ono mancare. Periodo di transi.zione. - Quando è passato i J periodo acuto (il che su ccede per lo più entro le 6 settimane) sorge il pro•b lema se Ja n efrite è gu·atrita com.plEJ1:amente o se a ndrà verse- la croniciz.zazione. Gli esiti della glom erul on efrite acuta possono essere: la morte, la nefrite cronica, la g uarigione e la presenza di ,a lbuminuria senza ailtri sintomi. La gra,rità dell 'affanno a cuto non ha n essuna importanza per il decor so su ccessivo. Il destino del ma J.a1to si decide n el pieriodo che ..va o verso la guarigione o verso I.a cTonicizzazione . I saggj funzionali , q·uali ,q uello della fenol sulfo1n ftaleina e il gTado di ritenzio n e azotata! non sono di grande a iuto p er risolvere questo problema prognostico . JJ giudizio diviene più facile col confro·n to dei vari saggi: pressione, sedimento urinario, ane.mia, proteine del plasma , prova della diluizione e della concentrazione. La, massima importanza hanno 1'urea clear an ce e la velocità di s0dimentazione delle emazie. L'elevazione della pressio·n e indica lesione non guarita; però la pressione no·rmra~ e non significa guarigione della lesion e. La diminuzione graduale dell'albuminuria indica t€:ndenza alla gu.airigione (però anche questo è un segno, a volte infido). Lo stesso si può dire del numer o delle emazie e dei cilindri nel sedimento. L'anemia al di sotto di 3.500.000 di eritroci·t i in·dica un pr~crressivo affaticame·n to de] rene. Una caduta1 delle proteine del .plasma indica lesione renale progressiva. Molto attendibile è ]a prov.a della c;;on centrazione e dellai diluizione di Volhard , ma la prova migliore è quella dell'urea clearance. 1

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ln 11es uno dei ca ~ i cl1e poi diven.n ero cronici l'urea clearance fu i1orma le, in q·u elli che guarirono si ebbe tendenz.a dell 'urea clearance ad aument.are. Lai velocità di sedimentazione dell0 en1azie non è stata di aiuto d ecisivo n ell a diagnosi di tendenza alla cronicità. L 'esam e accurato del 11efritico co11 tutte le prove di funzionalità r enale è indispensabile ·p'er essere certi ch e la m ai1.attia sia g·ua rita, e per poter evitare Ja cr onicizzazione o per lo meno il peggioramento dei casi ch e di,rerranno R. LusENA. cronici. 1

Il trattamento del morbo di Bright ero•

DICO.

(J. P. O'liARE. Journ, Amer. 11led. Assoc., 3 nov. 1934). Il t ermine di n1.o rbo di Bright cronico include tre m alaLtie : la g lomerulo-nefrite cronica , la nefrite vascolare cronica e la n efrosi cronica; l 'A. considera però le prin1e due come una sola malattia, la n efrite cronica con iperten sion e La t erapia di questa malattia ·è, più o me no, standardizzata ed è descritta dovunque . Basterà quindi indi'c are i principi gene,r aJi , insistendo u alcuni parlicoJari di speciale importanz.a . Le linee direttive del trattamento sono : .. 1). mantenere in b·u one condizion i l'intero org·an1smo; .. 2) eliminare tutte le tossine che passando attraverso il rene possono aUJmentarne le lesioni; ciò significa tentarre di sradic.ar e ogni sor gente d 'infezione. Non basta, per questo , pensare ad interventi chirurgici , all e ton sille, ai denti , ma cercar e di evitare più ch e sia possi:bile le infezioni intercorrenti e curarle al più presto, aver cura del! 'intestino e sommini strare una dieta tale ohe non affa tichi troppo il r en e c·o n i suoi prodotti di escrezione; 3) ricono·s cere prontamente e trattare in conseguenza tutti i segni morbosi del paziente. Della massim1a importanza è la di eta, che ~eve bilanciare la quantità di cibo, la caip·a cità del r e·n e di espeller e i prodotti ed i bisogni gen erali dell 'organi·smo. Il rene ha un 'enorme capacità di riserva, sicch è non è necessario nè desiderabile un a grande r estrizione di dieta n ei primi stadi della malattia.; basterà evitare un eccesso di proteine, di sale e di liquidi: carne o pesce una volta al giorno, nessuna aggiunta di sale al cibo ch e viene in tavola, liquidi limitati a ciroa due litri. l\iaggiori restrizi·oni si faralllno con il progredire della malattia, guardandosi però dal limitare troppo le proteine. In qualche condizione si ricorrerà alla dieta di' Karrell, con bassissima razione di prroteine, però tenendo presenti g li copi ed i peri co l~ ch e esa presentai. La si darli per il minor tempo lX>ssibile, ritornando poi al r eg:ime basico dietetico. 1-

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Per quanto è possibile, si ·d arà una dieta mista , con sufficienti calorie e circa un grammo di prote ine per kg. di peso; la quantità totale del sale sarà di 3-5 grammi . La quantità di liquidi può arumentare gradataI(lente e cautamente co11 il progredire dell'insufficienza renale, fino a circa 3 litri. Tale aumento corrisponde alla poliuria, che peTmette di espellere in condizioni di diluizione delle sostanze ch e non possono veni'r secTete conce•n trate. Quando lo scompenso renale aumenta e compaiono dei definiti se·g ni di uremia, la terapia si fa difficile e p·oco soddisfa cente ed è necessario sceg·Iiere fra i diversi. mali. L'eccessiva restrizione di proteine allo scopo di diminuire il carico r enale fa sì che i tessuti del pazi'ente subiscano una degradazione e ne ·l'isulti la tossie1nia. La somministrazione di ff1rti quantità di liquido affaticai il cuore; il -vomito provoca la 1)erdita di cloruri e provoca sintomi per tale• cau sa; inc.ide·n talmente, i cloruri del san gue so110 spesso scarsi negli ultimi stadi anche senza vomito , per cui può essere necessaria l'introduzione di sale per bocca o per ali'stere. Pa(fticolarm.ente diffi cile è il caso quando il 11'aziente vomita. In tali condizioni, è bene che si som1m inistri un 'adeguata 1quantità di liquido sotto forma di soluzione salina o glucosata, somministrata endo ve11a, sotto cute o per il retto. In queste condizioni , ·è consigliabile accedere ai: desideri del paziente p.er quanto riguaTda la dieta, pure incoraggiando quella essen zialme11te a base di carboidrati ; in seguito, -cessato il vomito, si ritorn erà alla dieta consueta. Il resto d el trattamento della n efrite cronica ipertensiva è puramente sintomatico. Nessuna terapia va1le a vincere l 'ane·m ia; anche il carbonato ferroso (pillole del .Blaud) si mostra inefficace. forse per difetto di assorbimento; 1'A. consiglia di' darlo a dosi di 6·5 cg. primal dei· pasti. Le trasfusioni di sangue hanno effetto soltar1to transitorio. Parecchi dei sintomi cerebrali che si hanno nell'uremia sono dovuti all 'ass orbin1ento da parte del crasso di fenoli e cresoli tossici: l'u-' nico rimedi·o, in ques ti casi, è quello di dare spesso dei purganti salini o dei clisteri. Altre difficoltà si hanr10 per lo stato di esaurimento del paziente, op·p ure per il bisogno di dare dei calmanti:, fra cui. 1'A. dà la prefere·n za a quelli della serie barbiturica ed. aJ cloralio. Negli attacchi convulsivi, si darà del solfato di magnesio (endomuscolare od endove·n oso) della morfina, del gluco·s iò endo vena ed eve·n ·. tualm-ente si ricorrerà al]a puntura lombare. Contro il prurito, nulla di meglio .che le spugnature con aceto o e.o n sol.uzi'o ne di acido . acetico. Nella sorr1n1inistrazione di medicamenti , si tenga presente· che quanto più marcata · è l'insufficienza re11ale, tanto più a lungo sono trattenuti i m edican1enti stessi nell'organismo; i.'1 loro effetto ·è, quindi, più pronunciato e più prolur1gato. 1

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Della n1aissi111a i111porlanza per un 'effi cace terapia è il te11er presente ch e la nefrite cronica ipertensiva non va considerata soltanto con1e llna malattia rèr1ale e che i disturbi di altri org·ani sono molto più gravi e richiedono maggiore attenzione che qu.e lli' del rene. Il pratico ch e consideri soltanto il rene avrà la sgradita sorpresa di vedere morire improvvisamente il malato per un attaicco cardiaco od un'emorragia cerebrale, accidenti che vanno evitati o ritardati il più possibile. . Spesso accade ch e un ri111edio che sarebbe adaJtto p er i reni sia invece dannoso per il c uor e. In parecchi casi, l'A. ha veduto sopravvertìre l'edema polmonare in individui a cui erario state somministrate troppo grandi quantità di liquidi o prescritti dei . bagni caldi· anche i pl1rganti eccessivi possono esaurire il' pàziente e dare u110 scompenso ca;r diaco. ·un altro pu11to ch e può essere pericoloso è l'esagerazione della terapia. Per e·s empio I 'eccessi,1a restrizione della dieta; un te·m po si ten~.vano i pazie11ti ad una bassissima razione di i)rot-eine p€-T lunghi periodi, basandosi sulla teoria che i reni dovevano essere risparmiati. Ora la Sister Mary ":-i'ctor , della Cl.inica qi Mayo ha dimo·s trato che qualsiasi dieta contenente meno di 40 grammi di proteina fornisce un insufficiente apporto di minerali; quelle di 4050 contengvono insufficiente fosforo e ferro; soltanto quelle di . 60 grammi çorrispondono ai bisogni dell '. org anismo in questo· sen so. Ciò non significa ch e non si de·b bano mai prescr~v~-re delle diete a bassissimo contenuto in proteine, ma soltanto a brevi pe·r io,di e con piena conoscenza1 de i possibili svantaggi.

LA

NEFROSI LIPOIDICA

CRONI CA.

Il trattamento di questa malattiai è assaì meno soddisfacente che quello della n efrite cronièa ipertensiva e soprattutto dà risultati molto variabili, talvolta eccellenti, ma senz~ rapporto con la. te·rapiai u sala. L' A. riporta, a questo proposito, dei casi interessanti. In un paziente notevolmente edematoso, egli aveva prescritto delle iniezio·n i endovenose glucosate ed osservò con soddisfazione il giorno dopo che la quantità di urina era radd.o ppiata, ma fu poi assai sorpreso di sentire che, per un errore, le iniezioni nor1 erano state fatte. In un altro paziente; si erano tentate inuti]m~nte per 3-4 mesi tutte le terapie. l !n b el giorno, e.gli consiglia l'estrazione . di due denti' che · potevano costituire i focolai d 'infe.zione. Due giorni dopo, si estraggo110 e la diuresi si stabilisce in modo che in qualche settimana , il paziente non aveva più edemi. Suceesso per il denti~ta ; ina si deve te11 er pre5ente che }~, diuresi si era già s tabilita i 1 giorno prima dell e- · strazi on e. . Qualche altra volta, . il trattamento che dapprima era stato efficace rimane inutile. Importante è. lai somministrazione di sufficienti quantità di · proteina che, nella dieta di J:pstein , ari;ivano a 100-150 grammi al giorno 1


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per 2-3 settimane, dopo di che, si ritorna ad , 1 grammo per kg. oltre alla quantità perduta giornalmente con le urine. ·La dieta1 deve essere ipoclorurata e la quantità di liquidi limitata a 1000 eme. o meno; volhard, nei casi in cui· l'urina emessa non supera i 300-500 eme. consiglia di dare una quantità di liquidi corrispondente all'urina emessa . Non sempre, però, la dieta ad alto conter~uto proteico ,è capace di fare sparire gli edemi·; si deve allora ricorrere ad altre fo·r me di terapia . Inutili sono gli estratti tiroidei vantati da Epstei11, mentre invece l 'A. ritiene molto giovevoli il diuretico mercuriale - salyrgan - da darsi a dosi di 1-2 eme. endo vena od endomuscolare. Sembra che e~so agisca meglio quando vi è uno stato di acidosi, siochè si consiglia di somn1inistra,r e giornaJ.n1ente s·-12 gramn1i di cloruro d'ammonio. L'inconveniente del salyrgan è que.Jlo di trombizzare la vena, mentre dato per iniezioni endo-muscolari non è altrettanto attivo. Altri diure·t ici da prendersi in considerazione sono: l'urea (20-100 g. al giorno), il cloruro di calcio (8-12 g .) ed il cloruro di pota ssio (2-5 g.). L'A. ba tro,v alo utile il mantenere alcalina l :urina mediante somministrazione di soluzi·oni concentrate di citrato di potassio e bicarbonato, o di sodio; invece non ha otte·n uto risultati favorevoli con la dieta a ceneri acide (dieta a ceneri neutre più acido cloridrico). Sono da consideralfsi anche ]e ripetute tra.sfusi·oni (che ridanno prontamente delle proteine e ristabiliscono la tensione osmotica) e le iniezioni endovenose di gomma arabica al 30 %. Quando il liquido si accumula in cavità, se ne farà l'estrazione; alle gambe si potranno applicare i tubi di Southey, tenendo presente il perico1o di infezione locale, specialmente eresipela. Risultati' brillanti si otter1g·ono nella nefro.si lipoide sifilitica, con il trattamento specifi·co e ]a dieta ad alto contenuto proteico. Negli stadi iniziali della ne·frosi complicante la nefrite glo·m erulare cronica, quando la funzione renale è buona, si potrà mettere in opera il trattamento descritto; ma si a11drà molto cauti ·::piando la funzionalità renale incon1incia a cedere. In tal caso, la dieta ad alto contenuto proteico potrebbe aumentare l'azotemia, sicchè la q:uar1tità di ])roteine deive essere mantenuta bassa. ~.. ortunatamente., a questo stadio, col progresso della glomerulo-nefrite, gli eden1i tendono a scomparire; in questa malattia, i diuretici non sono molto efficaci ed ino1tre sono seguiti da diminuzione de11a diuresi e da segni di irritazione renale. fil.

Contributo all'anestesia uretro-vescieale. Urologia, 1° setten1bre 1934). I 'anestesia della n1ucosa uretrale è con-

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SEZIONE PRATICA

sigliaibile per il buon uso di strumenti endoscopici essa si rende indispensabi1e neo-li in-

terventi operativi d.a praticarsi per le vie na·turali. L'estensione delle indicazioni operatorie per via endoscopica rende necessaria l'anestesia delle vie urinarie basse non solo per la intro1duzione indolore degli strumenti, ma sopraJtutto per praticare con tutta calma gli interventi a volte di ]unga durata. L 'A. sconsiglia l'uso della cocaina per la sua lossicità, ed è contrario all'uso dei suoi succedanei (novo~ina, sto vai11a, alipina, psicaii11a ecc.) perchè quasi tutte riescono tossiche Sie adoperate alla concentrazi'one \llnestetwzante. Fra i vari prodotti esperimentati per l'anestesi'.3.1 urettro-~escicalte ~'A. ha riscont(rato i n1aggiori vantaggi colla percaina sia per le sue virtù anestetiche, ohe per la possibilità di usarla in concentrazione molto debole. Ha esperimentato diverse solu.zioni di essa, con l 'aggiunta o meno di adrenali~a ed ha. trovato l'optimum nellill soluzione al 2 %o senza adrenalina. La dose abituale per I' anestesi.a uretro-vescicale è di 30-35 oc. La soluz. sterile dev'essere conservatlru in f]aconi di vetro neutro, dove può rimanere per diecine di settimane. Se si forma un leggero precipitato bianco è sufficiente aggiungere una goccia di ac. cloridr. per rendere alla sc,luzione la sua limpidezza. L'A. detta la tecnica dell'anestesia, ricorda che essa riesce più rapida e forse più prolungata se si ba l'avvertenza di riscaldare la soll1zione fino alla Lemperatura del corpo. Nei casi nei quali l 'urinru è fortemente alcalina è ne.cessario, per evitare la precipitazione della percaina, praticare prima dell'a1\estesia un lavaggio uret:ro-v~cicale con acquai l~geTmente acidificata coh qualdhe goccia di ac • cloridr. diluito. :È proscritta 1~anestesia locale nei malati che presentano emorragia. L' A. riporta una statistica di 132 casi trattati in anestesia loc:aae alla percaina, lament<tndo solo in un caso qualche inc.onveiniente transitorio e di brevissim·a durata. 1

ScANDURR.i\.

OTO-RINO-LARINGOLOGIA . L'esame di orecchio, naso e gola e 1·elativi mezzi ausiliari. (W. UFFENFORDE. peut. Medizin, Woch enschr. , 9 nov. 1934). ' Il setto nasale nel 60 % dei casi non è perfettamente mediano: si sia quindi cauti nel so-

pravalutare l'importanza qi deviazioni del setto. Solo le deviazioni in cui vi è contatto con la parete laterale, provocano stati irritativi e vanno opportunamente operate. L'esame con la sonda permette di riconoscere le tumefazioni dei turbinati: particolarmente ci ·interessalllo le tumefazioni della estrOOlità posteriore del turbir1a to inferiore. Importa di distinguere le tumefazioni cpt1ramente vasomotorie da quelle o~-


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« IL POL I CLIN I CO n

niche, p roduttive: le prin1e r eg·redi:scono prontamtJnte sotto l 'azione dell 'adrenalina1. ~1erita speciale attenzione il meato nasale m edio: se questo non è abbastanza bene visibile ed esistono i segni di una affezione dei sE:ni, si infrangerà con il lungo speculum nrusale, i'l turbinato medio. Questa « riconoscopia media n ha un grande vailore terapeutico, perchè facilita il deflusso del secrEJto dalle cavità acce.s sorie. La rinoscopia po·sterio-re permette di osservaìl·e la regione degli ostii delle cavità ac.cesso·r ie posteriori superiori (tumefazione, deflusso di secreto), le coane, il cavo· faringeo e g li sbocchi delle tube. P er rice.r care eventuali affezio·n i de1 le cavità accessoriEJ è molto uti'le la transilluminazione dei seni mascellari dal'la bocca, con il nuo·v o diafanosCOJ)io. Solo in' singoli casi si ricorrerà invece alla antrosco pia, ci'oè alla esplorazio·n e del seno mascellare con una mi11uta lampadinai elettrica, introdotta nell'antro attravE.Tso un'aipertura da tre quarti. L'esame radiologico può. dimostrare a lterazioni patologiche in forma di ombre· anormali o di un offuscamento della trama dEJi seni : pro-. cessi infiammatori, corpi estranei, tumori possono· venir svelati'. Le alterazioni nell'ambito d ei seni accessorii posteriori, e della cavità media del cranio appaiono meglio nelle pro·i ezioni assiali , le a l te razioni dei seni masce.Jla1ri in proiezione occiip·ito-fro~ tale con il mento addotto, le ~Iterazioni dei seni frontali, se si premono il naso e il n1ento sulla lastra. Se i segni indica11ti una infiammazione dei seni non regrediscono con una semplice terapia , o se dei disturbi molesti impongono di vecler chiaro 11ella si1uazione, si pungerà e si laverà il seno mascella.re dal meato nasale inferiore o an che dal ine·dio. La diagno,s i è chiara senz'altro se si svuota del p us o del muco; in c.aso con tra rio è op,p ortuno iniettare n~l seno jodipina al 20 % e quindi eseguire una radiografia. Se la jodi:pir1a riempie· tutta ]'a carvità, questa è sicl1ramente sana; in caso contrario le modalità di riempi111ento potranno indicare una infia·m mazione siero·s a con ispessimento· poliposo della muco·s a, o la rp1resenza di un tumore , oppure di una ci'sti dentaria radicolare. Il laringe si ispeziona con lo specchio apposito : per fare apparire più l'una o più 1'a~tra formazione, si dispone lo specchio più orizzontalmente o più verticalme,n te nel faringe, si flette o si e.stende la tl'Sta del paziente·, od , anche si esercita una .p ressione laterale daill 'esterno sul laringe. Ur1'affezione laringea che il medi .. co pratico difficilml'Ilte diagnosticherà a tem po, è il carcinoma: e in questi. casi sol~ una diagnosi p·r ecoce può salvar la vita al p az1e nte. Si ricorra quindi allo specialista in tutti i casi sospetti, e soprattutto, nelle raucedini prolungate di' persone in età. . . . . . Sarà bene che il medico pratico eviti di sondare o di introdurre strumenti nel meato udit.i,-o. La pulizia del canale e l 'estra~ione di cor: pi estranei vanno fatte solo praticando degli sohizzetti di acqua a 37°, sempre che non esista 1

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una perforazione del timpano. La otoscopia deve essere familiare al medico pratico, tanto alm eno da saper distinguere i reperti normali dai ipatologici , le ir1fiammaizioni in atto dai loro relitti, le forme lievi da ~elle gravi. Si presta bene. a tale scopo la distinzione in forme n11f.JS0-, epi- e retrotimpaniche. Nella prima forma si vede p1rotrude1~e tutta la me.m brana del timpano t1niformemente t&Sa ed arrossata. Nelle suppurazioni cronic1l1e si vede anche una rperforazi'ont1 nella parte tesa del timpano, mentre è conservato l'annubus fibrosus. Nelle forn1e ep,i timpaniche le protrusio11i sono circoscritte alla parte· po steriore, e presentano propaggini; la perforazione è localizzata nella mEJmbrar1a di Shrapnel! oppure vicino al mairgine. in alto posteriormente. Il n1argine connettival'e è andato distrutto, a questa forn1a si associa spesso il colesteaton1a, riconoscibile fa1ci1'mente anche per il fetore e le lamelle epidermiche. Nelle forme retrotimpaniche si osserva la rprociùenza del'l a parete posteriore su·p eriore del conclotto uditivo: per lo· più si ha allora anohe una dolenzia e tumefa.z ione del proCé!Sso mastoideo. L'esame dell 'a pp·a rato del]' equilib·r io si basa soprattutto sul nistagmo . Il nistagmo vestibolare consta di u11.a co,m ,ponent.e rapida e di una com.p o.n ente lenta; 8't.' esso si manifesta spontaneamente nello sguardo laterale estremo di tutti e due i' lati, esso indica unai irritab ilità ner' 'osa g-enerale. St1 si fa fissare un dito situato la1eralmente, a distanza di mezzo n1etro, dopo qualche tempo compare il nistagmo in tutti gli i1ldividui: nistaigrrLo d.a affaticame,n to . In casi di lesioni del labirinto si manifesta un nistagmo verso la parte amn1alala, quando è conser,-ata la E:ccitabilità nervosa., verso la parte sana quando i proce"si patologici hanno abolita la eccitabilità. A volte il llistagmo è verticale, e.s·s o si deve allora riferire ai processi che non colpisco·r10 l 'intero nervo, ma solo le fibre verticalii. Il nervo dell' equilibrio è particolarmente sensibile alle prove caloriche: se si intro._ duce 11el condotto uditivo una quantità <li 5-20 l1cm di acqua a 20°, si determina. in condizioni normali un nistagmo verso la parte opposta. Gli altri metodi di esa111e del labirinto vanno risE..Tvati allo specialista. R. PoLLITZER. 1

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La tubercolosi dell'orecchio medio e della mastoi4e. (Ross SouPER. Edinb. llif ed. .Journ. , marzo 1934). L ' A. ricorda come la tubercolosi dell 'orecchio medio e della mastoide, rara nell'adulto, sia invece frequente nell'infanzia, tanto più quanto più giovane è l'età; al punto c?~ - secondo Turner e ifraser - qu3:nto p1u piccolo è il bambino tanto più un'otite media sa.rebbe sospetta di tubercolosi. La statistica personale dell 'A. riguarda 39 bambini (da pochi m esi a 12 anni di età) e 3 adulti.


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SEZIONE PRATICA

L'otite ha inizio insidioso, nella grande maggioranza dei casi; e la r~omparsa di una secrezione purulenta è spesso il :primo sintoma che rivela la malattia; altre volte sono l'impegno mastoideo o la paralisi del facciale che attirano l'attenzione. La perforazione della membrana del timpano è frequente, bench·è non patogno·m onica; frequenti sono anche le granulazioni da carie dell'osso. Il _secreto - almeno all'inizio - è acquoso e fluido; rna in seguito per l'aggiungersi dei piogeni, diventa fetido, spesso sanguinolento, e francamente purulento; la dimostrazione batterioscopica del b. di J(och è di solito difficile. Tipico è il precoce impegno delle ossa; la paralisi del facciale ·è talvolta un sintoma precoce, dovuto app1u nto all'erosione del temporale; ma può dipendere anche da una co,m pressione aumentata dalle glandole tumefatte sul tronco nervoso, immediatamente dopo l'uscita dal foro stilomastoideo. In qualch e caso si possono avere: nistagmo da irritazione labirintica , sequestri o fi stole mastoidee. · Tutte le glandole sono molto jngrossate, le mastoidee, le giugulari, quelle del triangolo posteriore e più importante di tutte quella pre-auricolare: secondo qualche A. codesta adenopatia avre bbe un carattere pato• gnomon1co. Accanto ai sintomi precedenti, caratteristici,. vanno ancor:i ricordati: la tumefazione o 1)edema della mastoide, i dati anamnestici personali o familiari. lo stato generale del bambino, e jl tipo dell'alimentazione; quasi tutti i bambini osservati da.Il' A. erano stati tenuti a,d a]imentazione artificiale, e questo è tanto più importante in quanto, data la posizione supina del bimbo, qualche goccia di latte può, attraverso la tuba di Eustachio ampiamente pervia, giungere sino all'orecchio medio. In un caso di epidemia di otite media tubercolare (3 casi in pochi giorni) fu potuto accertare che tutti e tre i bambini avevano preso il latte di una vacca ammalata di tubercolosi. Spesso, infine, anche le tonsille sono r11alate o ci sono ade·n oidi . Su 15 casi·, batteriologicamente esaminati, i b. di Koch furono trovati nella secrezione 2 volte, nelle granulazioni o nei frammenti ossei asport~ti all'operazione 8 volte, nelle tonsille o nelle vegetazioni adenoidi 3 volte. La cura è chirurgica : ma deve essere integrata da cure mediche generali (olio di fegato di merluzzo ecc.) e da 11 'rupplicazione dei raggi ultravioletti o della elioterapia; non esistono ancora conoscenze precise sulla opportunità o meno di operare d'urgenza. Certo, la mortalità è alta, e legata , oltre ch e alla malattia in sè, alle condizioni gene-

rali del paziente; la causa della morte va ricercata o nella meningite tubercolare, o nello choc opera.torio, o in complicazioni varie. V. SERRA.

Sarcoma ci1·coscritto della laringe. (G. BILANCIONI. Il 1'' alsalva, oitob·r e 1934). L 'A. riferisce l'osservazione personale di un uomo di 55 anni da tempo disfonico· in cui ave,ra rilevato la presenza di un polipo ~Ila com1nessura anteriore; l'asportazione ridonò subito la voce al pa.z iente, il quale però divenne nuovamente afono dopo circa 3 settimane. Ad un r1.uovo esame, si risc_;ontra che, al posto, dell'antico polipo, si era formata una produzione di maggior volume, a superficie irregolare, grigio-rosea ohEJ, nella contraizio·n e dei muscoli volontari della faringe, si circondava di una specie di collare a prE-puzio. Sotto anestesia locale, l 'A. praticò la laringo-fessura, trovando un voluminoso tumore $f>orgen.te meidiano, che venne asportato rasente la mucosa in piano, causticando subito la base d'impianto con }1,elettrocauterio Chiusura per prima jntenzione. Guarigione perfetta, c.he si n1antiene da temrpo. All'esame istologico che l 'A. rife·r isce particolartggiatamente con 4 tavole, si riscontrò trattarsi di tessuto sarcomatoso. fil. 1•

METEOROPATIE . Ripercussioni mediche legate alle variazioni meteorologiche. Vlll Congresso francese di pediatria, 1931:).

( MouRIQUA.ND .

Tj·n clima, sintesi de.gli elementi meteorologici e tellurici esistenti in un dato· 1uog. o geografico, malgrado le varianti che pre.se·n ta secondo le ore, i g iorni, le stagioni, costituisce unai m edia annual e di una certa fissità, una costante, 1p er co·s i dire. Questa media climatica orienta la n·utriziori.e degli esseri viventi sotto questo clima. Gli scarti, per la lo ro· azio·n e diretta od indiretta (esa.Jtazione micro,b ica) generano dei disturbi , sono i cc fattoi'i di disquilil1rio », di choc, che ciist11rbano l'organismo. Esjstono dunque sindromi meteoro1logiche passeggere o durevoli , secondo la loro causa. Bisogna distinguer11e l'azione brusca dei caml,iamen ti di clima (mare. montagna) carusanti disquilibri comparabili agli chocs. Lo studio di questi fatti co.stituisce la meteorologia medica. il cui metodo comporta t111a parte tecnica ed una parte clinica. La, tecr1ica meteo,r ologica esige la con1petenza specializzata in Osservatorio , Facoltà di scienze o simile, per la sor,regl ianza degli appa1recchi e JJer il collegamento scientifico fra ]a clinica ed il labo ratorio di fi $ica o di astronomia indispensabile ad og·ni studio fecondo. Come mini1num. di apparecchi occorrono un termometro , t1n barometro, 11n iQ'rometro re... 1

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cc IL POLTCLlNICO »

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gistratore ed un ionometro•. Gli arl tri dati po1ssor10 essere forniti dal centro ·meteorologico regionale. La clinica meteorologioa, già intravista da lpp,o crate, è stata poco co·n siderata dai clinici: mentre il b·a mbino è più vulnerabile agli squilibri, l'adullo possiede potenti apparecchi di rego·l~zione della nutrizione. Nelle sin.dromi legate alle variazioni meteorologiche distingueiremo quelle dipendenti da variazio·n i semplici, da variazioni complesse, da variazio·n i stagionali, da caim.b iamento di cJima. Le pri,n cipali variazioni meteorologiche semplici, S<;>no il caldo, il freddo, la pressione barometrica, igrometrica, la radiazione soil are, ] ·elettricità atmosferica. Ma nessuno di questi fattori resta puro perchè sempre· altri fattori intervengono 11ello stesso senso o in senso co·n trario: si ti·ene co nto della dominante·. Variazioni termiche . colpo di calore . e colpo di freddo; l 'azio·n e è co,m p1lessa sull'organismo ma anche sull'azione dei germi patogeni . La sindrome del colpo di calore aggravata dal risc..aldamento centrale, dai bagni, dalla b·i an- · cheria e vesti troppo · calde, legata . all'estate, ai giorni troppo . caldi. .favo·r ita da. una ventilazione insufficiente, da ristagno di aria. sovrari~caldata , da locale esiguo1, dalla 001 l le,t tività. Nicolle ha potuto riprodurre per me.zzo di tali fatto.ri il co1lpo di calore· nel ha:m bino e nell'anjmale. Si distinguono foi·me gravi, medie a forma digestiva. La sindrome da col.po di freddo1è ben conosciuta: in inverno nel lattante la ipotermia è frequente , le infezio·n i sono favorite, la sup·e.rfìcie di irradiazione è causa di refrigerazioin e accelerata nei magri, ~'inanizione agisce nello stesso senso, l'avitaminosi non sembra inte:r1

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~en1re.

Le v.ariazio·n i ba;rome triche: il mal di mon:tag·na è co11osciuto: i tubercolosi, i cardiaci ·a· dulti so·n o barosensibili, onde emottisi, emater11esi , crisi di asma. L'influenza è stata se@'nalata negli 0 perati de1ll'addome, nei spaismofilici , n e1i ,-agotoni~i. Sindromi per variazjoni igro·m et.ricpe: anche qui fattori misti , importanza'.· del freddo urr1ido rispetto ai reumatismi, le malattie reSJ)iratoifie, della neb·b ia, negli asmatici. Kopaczewski 11a invocato l'elettrizzazione delle gocciolin.e: la nebbia , favorisèe la so· spensione aie.rea delle goccioline, delle cultme microbiche, così co·m e il ristagno delle sostanze tossiche (nebbia to.ssica solforosa - casi mortali di Lie,gi). La secchezza dell'aria deve essere studiata nei venti del mezzogiorno e nel fohn . J lattanti idrolabili sono i più ,,11lnerab,i li. Sindro·rr1i per vari.azioni de]] 'jn ten·s it8 dei rag.gi so lari , 18t,oiate alla loro brutalità. ali~. loro azione prolungata , alla loro carenza. II colpe> di sole, l'elioterapia artificiale, accidenti com.a tosi improvvisi, convulsivi, meningei, en1

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c.efalitici, con ipertensione e segni di re-azione rr1eningea a formula variath ile. I danni dell 'elioterapia mal regolata sono sovratutto legati a~ ragi~i infrarossi calorici ed ai raggi ultra·v1olett1 provocanti l'eritema e i disturbi distrofici. Le sindromi da. variazioni elettriche sono a1Jcora poco studiate; si notano emioranie angoscia, disturbi digestivi, astenia in. rapporto con !''ionizzazione positiva e I 'ionizzazione nega tiva dell'aria. Resta ancora a studiare se l 'i11d·e terminato meteorologico rientra 6 non nello stato elettrico de11 ·aria. Si è anche parlato del1'azione delle macchie so] ari, dell'azione dello stato elettrico sulla1 comparsa della polio·m ielite. Il camp-0 di stu dio è vasto: ca,mpo elettrico1; ionizzazione; magnetismo terrestre; raggi cosmici; macchie solari ecc. DeJ[;e s indro mi 111eiteorologiche· comp~e , hanno, a1ssun to una decisa perso,n alità la sindrome legata ali 'azione di alcuni venti (venti del m ezzo,g·jo,r no• e roh11), e la sindro.m e d·ei tempi te1nporaleschi. Nel prrimo gruppo, nel1'adulto si ha astenia, irritabilità, insonnia, senza altra cau·s a, ;an~iietà , emicrania, algie reumatiche, emottisi nei tuberco losi , choc più marcato negli o·p erati, eccitazioni negli e~Jilettici e neg·Ii alienati , esacerbaziione dei clisturbi del1a mjenorpausa. Alouni . fatti fanno supporre cl1e dei soggetti meteorosensibili Il1ercepiscono iJ 111alessere prima ancora che il vento raggiunga la terra. La sindrome dei tempi burrascosi, descritta nelle crech ès dail Lèsage, si caratterizza per ir•sonnia , grida, agitazione, nervosismo n el p ersonale, ipertermia leggera, perdita di peso . ,d isidrat.azio·n e, infezioni seco·n darie nei ]) ÌÙ ,grandi , emii crania e distt1rbi digestivi. In1e-ressanti so1110 le sindromi legate ai cambian1enti clirr1atir.i. Alcuni casi si prestano ad uno studio obiettivo,: fanciulli non adatti alla città, diabetici trattati con l'insulina, tuhercç>Iosi. Gli cc inadatti cittadini », piccol1i epatici, intolleranti alimentari, con urticaria, acetonemici, nervosi , vedono i loro disturbi scomparire, a ~econda i casi, ir1 can1pagna , al 1nare. o alla i11ontag11a. Alcuni bambini bisog11osi di i1lst1lino1era:pia vedono spesso il 1oTo zucchero dimirJuire o scon1,parire co] sen1plice carr1biamento di clima. I tuberco losi mìg1iorano con prudente elioterapia. · In che modo~ Per Ja scomparsa dei fattori no1c ivi della città, per l'attivazione della nutrizio·n e .generale, per la azione delle ghiandole, per la desensibilizza. zione, per lo choc olimatico, provocato con la ,d ovuta prudenza. È importante stabilire con adatto interrogatorio .e esa.m e ob iettivo la presenza di un rerreno r:neteoroJ.abile : dati ereditari, congeniti, personali : si ritrova eczema, asma, urticaria, acétònemia , emicrania, disturbi digestivi, albuminuria, g·licosuria, intermittente. Bambini senza appetito, ovvero grallldi mangiatori ma non a·s sim,i latori, còn fegato troppo gros1

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SE ZI ONE PRATICA

,so, c on feci scolor a te . E a ccanto ad essi i dif'lrofi.ci. umor ali o col•l oidoclasièi , i ileurovegetat1v1. La 1)r evenzion e di questi accidenti si pu ò far e sopr>rir11e.11do i fattori nocivi, lottando contro il caldo, c ontro il freddo, il secco, l 'un1idità, e< cli1nati zza1tdo· >J il b ambino. Evitare ] 'u scita con. i ve11ti patog·eni , allontanare i bambini dalle spiagge, n1odificare il terren o n1eteorolabile. MoNTELEONE.

com e le sarcorr1a lose hanno u11a s lr~tta r elazion e con quelle ch e si osservano nell 'u om o, confermando le osservazioni clinicl1e dei tu· m ori cutanei lai c ui etiologia si vi11cola co11 I 'eccesso di' esposizion e al sole di pelle fot o· en si]Jile.

Canéro e s~le. Carcinomi e sareomi pro· dotti per azione del sole totale. (..\. . H. R oFFO. Lai Prensa JV!edica Argentin,a,

Il vino e la poesia di Orazio.

N. Di

P~OLA,

DIVAGAZIONI CULTURALI

Il p rof. j\iJa,r chia fava n on· è solo uno scie11zia to di' eccezion a]e valor e e un m edico ... 01111r10; è an ch e un un1a11ist a ap passionat o. La 19-IX-1 93±). su a cultura let ter aria s i rive.Ja i11 uno studio L 'lt. h a p r od o lto questi tun1ori maligni e- . cb e r eca il ti tolo surriferito e ch e è co1npar~o 11ella Nuo"l.,~a A 11 lo l ogia d el 16 di cembre 193+ . sponendo dei to·p olini bianchi direttam ente In questa inter es. a!Il te pubblicazion e il ·ve11er aa lle irradiazioni solari totali. to M~estro, il quale ha a g·ilissin10 il p en sier o , L 'esposizion e solare n on superava ]e cinque con parola facile e corretta, , ,i,·ace e piegh eore. g iorna lier E.'; g·li anin1ali in esperimento son,1 starti j11 numero di seicento, di cui 3GG , ·ole, ha raccolto e riordi11ato tut ti i riferin1 enti al vino c·h e so110 co11te11uti n elle p oesie cli 1uorti per insolazione durante i primi g iorni e d e·i 235 rimasti in vita in ben 165 si è svi- Orazio . Eg·li n e clesun1e ch e il g·r a11de P oeta dell a 1uprrato il tumore. latinità 11on er a d edito al vizio del b er e, com e I tumori si orig in.an o i1elle r e.g ioni depilate gen er almente si cr ed e; a pp r ezzava il vi110 bel•<tturalmentE:, or ecchie, narici , cong iunt iva vuto con oculare, palpebre, o d epila i.e e.x professo. . n1oderazion e; n1a n e co11da1111a,·a ,Q·li L 'evoluzio·n .e tlel proce.sso dura d a i 7 ai 1n eccessi. Ciò concorda con tutta la con cezion e della 1nesi con isp essimento i.perplasico e papil lo\•ila quale emerge dalla poesia di Orazio . Quematoso . Gli animali n1uoiono p e.T cachessia e . 1j. difatti , p one in luce l 'a lto \'ala r e m or ale con m etasta~i g.anglionare d el collo . Se si sot d elle vir tù civi]i e 111ilitari, dell 'am or e, del .. atrae l 'anin1ale a ll'a;zion e del so·l e quand o gi ~ crifizio della vi ta per la Patria , de11 'educazio11e si è sviluppat o il tun1 or e, sia ch e si tratti di alla frugalilà e al rud e lavor o, dell 'equanimità car cinoma ch e di sar con1a , questo continu~ la sua evoluzione corr1 e se l'anima.Je fosse an cor a 11e1 sosten er e 1e vicende uma n e a\·yer se o fau st e, d ella fern1ezza t e11 nce n ei i)r o11osit i dell a sotto l'azion e de.i raggi so l'ari. fedeltà a lla parola data, d ella concordia fra i Nel]a produzio11e di quest o processo h n cittadini. della for za guidata d al senno, della grandissima ·im1portanza la colesterina n ell a r eligion e. Rico rda ]a precari et à d elle cose t 1· sua funzio·n e di sostalilza fotoattiva, eliotrOJ)in1a1n e, la bre·vità dell a v ita , lfl Yanità d egli oca . ed energetica . È così ch e si produ ce lin a ipercolest erinia ]ocale, ch e p r eced e le prim 0 11ori e d ell e ri ccl1ezze; i11 ~i . te· ch e ] a felicità è manifestazioni i stologiche. Dall e esperi en i'E' 11cl saper si con te ntar e de] poco e l1sar e con discernin1ento di ciò ch e la fortu11a con ced r. fntte con distinte fonti di irradiazio·n i: so·le Sferza, con fin e ironia, 1· vi zi e Jr, 1)a~si oni sm o totale, sole filtrato , rag gi ultrarvioletti , r ag.g-i clale; di spr e·zza la st olta avarazia e l 'an1bizio11e ll 1minosi, luce di g·a1s Neon e onde corte di senza m eriti; b iasima ] 'incoslan za, la passione Hertz, si ha che la produzio·n e dei tum ori :per cl el lusso, le inte111per.a nze, ] e su per sti zioni ; è <tlioì1e de i r aggi sol.ari è in r elaziorle con l 'in largo di p r ecetti per co11durre u11a \•ita saggia. 1en sità attinica e n on con l 'inten sità lumi n o~n on est a, sen1plice e lltil e, n ella ser enità clell 'a · di questi . Così utilizzando lam pad e di 2000 i1imo , n ella ricr eazio11e d el cor po d opo il ]nrandele decimali senza raggi ultraviol etti n on si produce lesion e alcuna, ro.s.ì p11re t1tiJizzar1 - vor o. A l\il cce11ate dichiar a ch e n on pu ò sacri ~ ficar gli la libertà e , a er ba re quest n1 int~tt a, t' d o lampade di m er curio sen za emi ~sion e rli pr onto a r estitnirg-Ji t11Lto ci'ò ch e 11e h a ri ce raggi ultra,·ìoletti e larnpade di ga~ l\lenn il Yuto . All a vita in città p r eferisce il soggi or no cui spettro di emission e ha uina lunghezzn liber o irt can1pa gna . RiYela bon1 à di cu ore e d'onda di 6490 ·u. Au,gs. Al contra rio utili zr e l t itu.dine nell a ri con o~renza, Yi,·is. i1na , ·erso 1:indo lampade di n1er curio la cui lumin osi1 il · 1 pa d r e . ;:. scar s.a (5 candE.·le tlecin1a]i p er cn1.2 ) p erò co11 1. Non è an1missibile c11e un 11on10 cli co .. ì a lt i s.rra!Ild e produzion e di irradiozioni ~ttini ch c sentimenti tralig nasse n el] ' ab uso de] , ; no, pur nltraviolette (14 U. Dosin1 etro 5) la produzi on e. sa1pendon e u sar e. Il ~{arcbi a f.a,·a 11e dà u11a d odei tumori ·è inten sa (100 per cento), ciò ch e cu n1entazion e copiosissima , ch e ~ i scorre con d1n1ostra l 'azio·n e vulnerante di que.s ti ra ggi. J,{I l e~i oni i st ol o~i ch e t anto le precan cero~e ,-er o clile tt o. A t itolo d i e~e111pio, il J10et a pro 1

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<< JL P OL l C.L f:\lr.O

r11elte a Bacco di i1on abu~are dei suoi d o11i e lo 1)rega di frena r e l 'abuso del vino. Lln rilie, ·o curioso .(; cl1e Orazio a\1 e,1 a precor so g li an1e rica11i n ella clesig·nazione di secr l1i e un1ìdi (sicci, uvidi). Ecco ~llc uni versi ch e co11' erre})bero n1 01to cc111e m o lto a un libro d 'i o·iene : \'on doruus e l fundus, non au rj acer,·us et auri,• .\.egroto domini d eduxit corporc febres ' ~on animo curas : Yaleat possessor oportet, Si co1n1)ortdUs r ebu s bene cog·i taL uti.

Il :.\Iarcl1ja faY a1, perso11alità i11 eravig liosa111e11 1c dotata. l)Ossjede, tra l 'altro, un 'erudizio11c sic ura e ,.a. . ta cl1e g li h a co11 c11tito u11 tuffo 11c 11 ' a.rtticl1ità. ii1 c1ttcst o sa~rg· i o cli Jett er a tura , Ya l or<~ .

di raro

L. V. • L. uso del latino nelle· pubblicazioni se1en-

ti 6.ch~. L 'I st1tul o cli ~ Ltl(li Ron1a11i ~ i r 11r op o t o di pron1110,·erc l 'u ·o llella Jingun lat i11a, non p er ostituire le , -arie lingu e , ,i,1 enti i1azio1Jali , i11a i)er conferire al latino il caratte re cli 1ir1g·ua au . i li aria internazjo11ale n el ca1Jl po d elle pub·b lica zioni scientì.fì cl1e. Così, n1d e, e111 p io , i11 u11 Co11gresso inter11azio11ale i t e ·ti d elle, varie r elazioni r1eìle cliffere11 ti ling u e d ei loro a utori saran11 o tradotti e forn1era11no un te to u11i co i.11 lat i11 0, che i)otr à orientare il lettore ~ul] n va ria e ,·a$la 111a teria contenuta e s\rolta i11 tante lin vo·u e cli,rerse. Og·ni condi zi o11e prelin1in are a.I fin e }Jr e fisso è c.h e la Lerr11inolog·i a delle varie di :-:cip li11e trovi la. sua p1r er,i·sa e adeg·uata corri. J)011denza n ell a li11gua lati11a da usarsi. Da ciò la n ecessità di aYere, e qui11 cli di compilar e, dei lessici s peciali , ch e a.r anno pubblicati a r urn d clJ ' l s lil t1to st e. o, i11 base a parer e di competenti. Intanto il Co11sig lio Nazion ale delle Ricer ch e si è a s unto il compito di provvedere, dura11te· il 1934, alla pre1)arazio11c d el t esto ita liano e a lla r elaiti,,a tra duzione i11 latino d ei le sici per le seguen ti 111ateri e : Ag·ricoltura , \ stronomia e Geode ia, Bioloitria , Chimica, Fisica e Geofisi ca, Geolog·ia e Geografi a, In gegi1eria, Maten1ati ca, Medicina. _\Itri lessici ))er n1alerie di r r r:-;e si s La11no 1)repar a11do; poi sarà la \'Olta di unire questi l e~sici ._peciali in un g r a11 Di•zion ario ch e tutti li co111ì)r enda. Pre111i · lJecia li ... 0110 dis1)0 ~ I i 11er tali la\'Ori. P er 111aggiori e più particolari i11formazioni 1 i,·olg·er si all 'Istituto di· Studi Ron1ani in Ro1na, Piazza d ella Cbie&a Nt1 ova P a·lazzo clei Fili-ppini. Ricordian10 cl1e il prob-le111a è stalto propettato dal d ott. 'f eg·oni i11 u11 articolo ch e 11a avuto larg·h e ripercussio111 n ell a · stan1pa ~cie11tifica e politi ca itali ana: a11cl1e noi a'ren1mo ad occu11ar ce ne. A. P. 1

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Vallardi,

Milano,

In m eno di due anni si è resa. i1ecessaria u11a seconda edizione di questo trattato e ciò a t 1esta la fa,1 orevole .a ccoglienza ottenuta. Esso~ ci offre una sintesi ordinata, orga111ca cù i11tegrale della nostra legj slazio11e e ammin is trazione in materia sanitaria. Preme tte una ' risione generale d el loro sv i1uppo dai te·1 npi più ren1oti ai nostri giorni , il cl1e tende a stabilirne le ragioni torich e. Poi i.i1dag a la struttura deg li ordiname11ti attuali , ne fissa le g·randi linee, ne studia le s1ngole l'arti , ne fa c onoscer e il dinamismo. Questa erJizione è tutta i)Jasmata sul nuovo 'J~ . U ., il quale ne r isulta vi,·ifi cato e q11asi m esse> in azione. L'A. fa en1erger e le principali intl0\1a1zioni portate dalla nuo\1a legge : l 'acce111ramerLto e perci'ò la i11ag·g iore coordinazion e cli tutti i servizi d 'interesse sa11itario, do11d e u 11a magg ior e a t1Lorità conferita a i Yari o rg.~n i e una mag·giore effi cien za. L 'esposizion e è corredata d el T. U. i11tegra]r11ente riportato e di richia1ni ad nJtre leggi cl i c a.rattere e fina]it à sanitarie; r eca a11che Je di·posizion i d el Codice P e11a ]e i11 n1 at eria cli 'i\11ità. L 'eccezionale c.on1peten za cl ell 'autore - appassi onato cultore delle disciplin e anitarie e r eputatissim o fun zionario p iecra la prCt·· i· . ione , la chiarezza e la· \ 1 asta portata di questo n t Limo libro. E~so si r enderà 111olto t1tile per l o '-'ludi o e lJer la con sultazione; in particolare i farà ap·p rezzare per la ]Jreparazione ai co11corsi n ell a carriera sanitaria . Non i11terferisce con i I co111111e111 o di Carn · IJelJe e .Janni tti-Piron1·allo , cl1 e 11a car attere nnalitico; anzi lo com•p·l e ta. J... 'VERNEY. G. C 1 cco~.-\RDI . l'.1a11uale cli Diagnostica n1 edica. Due \rol . di compl ess . j)ag·. 114·0. Soc . Ed. Libr. , Milano, 1934. L . 150.

E una b ella oper a di consultazion e cl1e I 'A., l!Oto cultore di semeiologia e fin e diagnosta dell'Ateneo Napoletano , l1a voluto offrire ai medi ci pratici per l'annoso esercizio clella profe~• . . ione. Essa ha i11fatti lò scopo· di servire a d erirnere facilment e eventuali d11bbi, l)Ot er interpretare ~egni in appa renza scon.cord.a11fi con l a diagnosi posta, in una parola una guida i)ronta e i1

(1) Si prega d ' inYìare au·c copie dei 1il1rj cli ci.li si d esidera Ja recensione. · ·


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.cura per un'esatta diag·11osi e co11seg·u e11 le111e11 te un adeguato intervento curativo . Così ideata , naturalmente l '01)era d oYe, ·a ess ere contenuta• n ei limiti strettam ente pratici ed infatti l ' A. pur a ccennando, più che altro per completezza, a lle indagini tal,1olta minuziose di laboratorio, a111pia trattazione logican1ente ha riservat o a lla descrizione ed alla.i int erpretazione d ei sintomi principali di ogni malJ ifeslazio11e n1orbosa. Ma il pregio grande di quest o libro , in confronto di altri del g enere , è di presentare i si11goli argom enti elen cati i1er ordine alfabetic9 ~ sicchè la ricer ca di qualsias i sin tom a è rapidissima e tutte le condizioni in cui esso }) UÒ verificarsi appaiono a prima vista. Una diagnos tica m edica differ e11ziale di ques to g·e11ere manca, a, come è not0, fin ' ora fra noi, per cui si er a! costretti a ricorrer e sempre a d opere stranier e , le qua li . i1e: . <D 11011 rispo11devano bene allo scopo. Tutti gli studiosi deb1bo110 q ui:ndi e. er e g rati all 'A. p er a'rer sap uto coln1ar e questa lac -qna e.o n !JUesta 111 agniu ca ·01)er a cli italianità . a;. p. 1

I

Il daai.n,o· fJ1'of essi on a1e riella perizia m edi ca. Società P aler n1 itan a Editrice

A.

C ,rA:rvIPOLlNI .

~1edica,

195

S E /.J O~ E PRAT I CA

Mila110 . Prezzo L. 55. 00.

Con ques to volun1 e il Ciampolini affronta un a 1:gqmento di grand e int erE:sse e clel tutto nuovo. In effetti è l 'unico libro ch e sia stato p ubblicato i11 Italia , e tra i pocl1iss in1i · 1)ub·b11 cati i11 tutto il mondo, ulla1, -alutazion e d ell e n1i110razioni funzionali in r ela7.ione all e· singole l) f O·fessioni . !\1a non è qui tutto, il )?regio d el libro , f'uLto il rnerito dE:l Ciampolini. Questi IJon e .a b ase d elle sue tabelle ., cli valutazio11i m e,dico-l egaJi postulati t eorici , che sono I 'espr ession e della ~ua' sorla cultura, ed ele n1E.n ti di fatto t r atti d alla sua la11ghissima esperien za in m ateria. Chiunque deve a ccinger si a formulare pareri s ull'entità di da11ni risar cibili , all'i11fuori di quelli fi ssati dalla legg·e su gli infortuni sul lavoro in m o,do on1ogo11eo p er tutte le cart:e·g o·r ie cli lavoratori , troverà in que. to Yolum e utili . anzi indispensab1ili , punti di riferimento· e di oTientamento. DR.

do le frodi, si raffina la loro scaltrezza, sicch è essi si trov-ano sem pre un passo 1)iù a·van Li di chi tende a sn1ascherarli. Era tem1po che anche i1oi si des ·e a m edici e legisti il modo di avere, i11 ques lo campo, una huo11a conoscenza che , oltre ad essere interessante da1l pùrtto di vista p sicologico , coslituisce una vera necE:.~sità di difesa sociale. Molto opportuna n1e nte , il prof. Ciampolini a cui la ]arga e va s ta esperienza conferisce gra11de arutorilà in questo cainpo h a trattato la difficile materia in questi tre volumi, ch e tt'l)go110 a rtche conto dell 'a1np ia rrlole di lavori e di s ludi p uhbli cati in arg omento . Ad un dotto studio sulla si111ula zion e com e fe11omcno di vita e di so·c iali là , seg ue quello stilla fJersonalità e d il tipo dei sim.u latori e pro vo{' atori di !es.i oni nei va ri ambienti (militari , a ssicurativo , ecc.). Il secondo volume è dedicat o ai sinton1i ed a lle sindromi sin1ulabili; la ser1sazion e dolo1osa , 11eAle SU E! più svariate ed im p ensat e maJJife~ ta zi oni ed i disturbi m otori J)aralis l, c or1 v11J ~ i oni , contrattt1re . D.a u1Lir11 0, le paton1irnie , i1ervose, r r-:spirato ri e, • ra~tro- enteri ch e epalicl1 e , urinari e ge nitH li <: lt.1 diagnosi m edi ca dell 'a11tolesio11ism o. r1·1·n ttaz ~or1e co11111leta essenzi.alrnent e material n. d~11.n g rand e eSJ)eri enza cl eJl 'A., e p er c111eslo en1in entt.m ente pr a lir a ecl l1Li le a cli i si 01·c u j)<l del deli cato e diffi cil e u rgo 111 c~ n to. fi i . 1

1

1

1

A.

CH U Ll ,E R e

J. \VIL n EH. l ) er /( opfsclirn.erz.

E.dito r e .J. S.µri11 ge-r. ' ' ieu 11a e Berlino. Prezzo 1\. ì\I. 3. 90. D op o aver fatto un cen110 co11r i o . ull e ipott-' Si patog en etich e della ce fa l e.a g li A;\ . eler1 cDno e fi ssan o i caratLeri d EJlle varie form e di cef.a] ea n ell e varie condizioni m orbose acute e cronich e, costituzio11ali ed acquisite n elle quali il .iist1Jrbo su ole presen tar si . La tra ttazion e è esaurie11le chi ar a , b en e inq ua drata in i11odo cla co1l ent ire u n rapid o orientamento diagn ostico.. Il 'libro h a t1n indirizzo spicca tam ente p r aDR. tico.

Z.

B EU REKDJIAU .

gies . Lib·r airie

.A. .

CIAMPOLINI .

.Sim ula.zioni e provocazio11i di

infermità.. Tre ' 'ol. i11-8°, di r isp ettive pagi38'4- , 401 e l 77 . ri1E1P'~ti in 11n o. Soc. p alern1itana ed . m edica Milano. Prezzo L . ()5. 11e

i~nulazio11 e

(li infern1ità, trista p iaga ch e i11sozza ogni' 01per a sociale ch e co·n alto sentimento di g iustizia t end e a l risar cimento di t1n danno , è i11dubbia1nente d estinata ad un ~empre più a mpio svilu1)po. con l 'allarg·ar si delle assicurazioni sociali. Au111e.11ta il numero dei simulatori e, nlan 1n an o si ' 'e·n g ono scop r e111

1

Or ia .. i ne t h.1. r ol'ilienJ1P i/ es al1

Le

1~'r.a11ço i

, 'Parig i. P r ezzo

Fr. 30 . In b·a se alla• su.a espé'rie11za cli11ica l '.L\ . r itien e ch e quasi tutte le forme di a lgie (dall a cefalea alla Iombag·g in e, dal g·lau com a .a]l 'angin a 11ectoris, dalle colich e epaticl1e a quell e nefritich e) siano, d et er111ma t e da a1lter azio ni tiroidee . e sopra tutto da disturbi d 'iper funzion E1 . Tale opinion e ~ arebb e c on,1a lidata dal crite rio a iuvantìbus , in quan to tutte queste alg ie e edeTebbero a 11 'irra.diazion e . en1i11en r tr.ante delle gl'a ndt1le con i ra~gi X. DR. 1


t

18G

C(

IL POLICLIN I CO »

[AN~O

•'

Atti dell'Ospedale civz.co <( S. Giovan1ii Evan· pelista » in Tivo l i . Vol. II. Un vol. in-8·0 di 567 pagine con fi g·. Art.i graf. A. Chicca, 'fi~,·oli , 193±. Questo volur11e, che din1ostra la feconda atl ività dei n ostri n1edici ospedalieri , vien e pubb licato sotto la direzio·n e del prof C. Co lucci , Direttor e clell 'Os1>edale stesso . Conti e,ne 12 rnemorie scientifich e, 11ubblicate dal p,e r so11.a]E.! ospedaliero nel 1932-1 933 . Citian10, fra esse, t 111 'am1p'ia mor1ografia dell o st.esso Colucci su : Le a pplicaz ioni tardive e gli esili lontani <lei traumatisn1i cranici , un "aJtra del lo ~tcs~o s11ll e porpore in chirurgia, altre vari e di B. Mariotti (chirurg·ia) e cli T. Ar can geli e G. Pac,ifici (n1~:dicina) . Interessanti sono le r elazioni tecnich e, sto:rich e ed ~vrtisticl1 e , fra cui una monog ra fi a del l JTO,f. V. Pacifici sugli a ffreschi di Melozzo r1ella chiesa dell 'Ospe<lale. Il rendin1 ento clinico-statistico del biennio nor) è un 'arida raccolta di cifre , m a contien e. numerosi dati clinic i acco m1pag r1ati d·a1 figur e e radio1grafie sui c·asi più intere ssanti dei vari r iparti. La let1 l1ra n e è piena di utili ammaestramenti. fìl.

1

1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSt Società Medico-Chirurgica Veneziana. Sed uta del 20 n oYembre 1934. Pres id ente: Sen.

~rof.

D AVIDE

GIORDANO.

Il presidenle pr of. G I ORDANO prende l a parola ed i11 primo luog·o ringr azia vivamen1 e il prof. Fiocco il quale n el p eriodo ch e diresse la Società seppe renderla sempre più fiorente, si au g ura poi che il lnYoro ]:>ossa continuar e con rit1no più cel er e onde Je asse111blee possai.10, con ti11u ando nella vi a se~ g nata d al prjmo presirl cnte prof. 11.,iocco, esser e sempre più pr oficu e. Ed in primo luogo invita i giovani colleghi ad ap}Jr ofittare di questa scuola ch e è loro aperta espone11cl o i loro studi e raccomanda a tutti i soci e sp eci e agli assist enti ospedalieri di intervenire assiduamente alle sedute d ell a Socie l ~t . d a cui p otranno trarre grandi utili scien lifir i e prati.ci. ; qui11di ringrazia il d ott . Ciceri di e er si asst1nta l a carica di. egr etario della Socie là e dichiar a aperta l a seduta. Il prof . l~1occo prende l a parola p er rjngraziare il presicl er1t e l)r of. sen. Giordano ecl i vice-presid enti proff. ' ' itali e Picchini <li nYer accettato le caricl1e ch e la Socie1H Medico-Chirt1rgica Ven eziana volle loro affid ar e poicb è n e è cl eriYat o un g rande 011or e all a Società ~tessa. Si augura ch e i lavori con linuino in 1nod o sempre niig·liore e più va n ~ lag·gioso e ch e particol arm en1 e j giovani colleghi sa ppiri ILO approfit tar e <li quest a 11alest r a cJ1e Yien e loro offert a, p er l avorare e dimos trnr c cli ave r l a Yora lo.

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Tubercolomi cutanei. Prof. G. B. fiocco . - Donna di 59 a11n i . oggi i t t l>t1onc condi zioni !ren er aJj . Già sofferen te di '-'

XLII,

I

NUl\I. •

5)

p leurite secca alla ba e <l el polmone di D_. ; qqpo qu alch e mese presentò u11a for111a di eritema cenlrifu go a focolai sparsi al capo e al tronéo ··e sp eci almente agli arti. Dopo qualche tempe app ar ve un 'infiltrazione profancla del derma. 'Ccm leggera su cculenza d ei t essuti ed infine con 1a clia~copia si misero in evid en za d egli infiltrati i1-0clulari, i quali; però non raggiunsero mai l 'epjclermide e quindi non ul cer aron o. Non si ebbernai un tipico lupus volg·ar e, ma un tuber colon1a d egli strati profondi e medi del d erma;· confcr1nato anch e dalì 'esa1n e microscopi cò. La cur.~ . tu hercolinica. ed aurica, accon1pag·nat a da àpplicazioni di r a.ggi' ultravioletti, infine l 'elioterapia in arina diedero 1uogo a lla scomparsa d ella pleuriteecl al riassorbimento di lut ti i focol ai i quali n o1t sono oggi evidenti ch e per uno s trato di atrofj a d ermica con discreta J)Ìgm entazione: · , Caso di sporotricosi del dorso della mar o destra.

Prof. G: B. Fiocco. - La forma su sseguì a ferita con un chiodo arrugginito; colpisce .a1tual1nente tutto il dorso d ella mano destra ' ed 'è còsti lui ta da unn serie cli infiltrati dern10-epidermjci. agminati, profondi , con t end enza suppnrativa cenLral e e formazio11e di linfiti tragettive con scolla 1nent0 del derma profondo ch e alla pressione la ~cian0 u scire un m a teriale g·rigiastro san g uin olent o ; esist e nnche ljnfite d ell 'avambr accio ect ad enite epitroclea.re or a in via di risoluzione. La cliag11osi differenziale tra l esioni tubercolari o sjfilitich e è facile, m a assai più difficile quella per lu piodermite Yeget antc. Con clude p er una forn1 a i fon1icetica e <limostra le Cl1lture eseguite in aga 1 Sé!boura.u d 11elle quali si nota lo sviluppo di a11bo11danti piogeni, m a lu11go le pareti riescono eYi cl enti le colonie iniziali tipich e di sporotrichiu11l Ber g n1ani. Conclude opra l 'impor tanza itella cul 1urn nella diag·11osi d ell e for111 e ifomicetich e e rj corcla che cl a questo s i trne ] 'indicazion e sicura cl E·lla ter apia, dato cl1e ta li forn1e sono sensibili ssi n1 e all 'azio11c dello jodio.

Diatesi emorragica. Dotl. E. lVIARZOLLO. - L 'O. riferisce di un caso <1 i diatesi emorragica n el quale, pur essendo ri111as te ripelute ricer ch e b o tteriologich e negative, il d ecorso clinico e specialn1ente l 'esame del sangu e J)ermisero di far diagnosi di « p orpora settica )> . In un i:lltro caso si Lraltava di una bambina affetta d a tronlhopenia essen zial e benigna cronica (W erlhof) ; l a g r ave er edità tuber colare diede adito all 'O. di fare alcune osservazioni stilla frequenza· <li fattori etiologici co1nbi11ati n elle affezioni ch e· l1anno come sintomatologia prir1ci11ale la diates i' • emorragica. L 'O. parlò infine di du e fratelli en1ofiliaci, d ei quali uno venne a 1norte per gr ave an emia po~ lc 1norragica. Tutti e due i genilori erano luetici ccl i fratelli presentavano stigmate molto eviden I i d ell 'er edo-lue e Wassermann-reazione positiva _ lJ'O. ritiene c.110 in ques ti casi a fattori eziologici probabilmenle co111binati , l a terapia oltre eh~ s~11lo1nal ica debba esser e an che antiluetica, pur co11~.lderando l 'influen za nota degli arsenobenzoli e ele i con1posti n1ercuriali bi sn1t1tici , a Yol te tossi e~ p er il si tema em opoietico . Il Segre tario: Dott . C1cm1.


[.t\i'\t\O

XLII, Nui\1. 5]

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SEZIONE PRATI CA

.APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

va.

Le encefaliti non s11ppurative. Se è vero che l 'encefalite epidemica 11a ricl1iamato l 'attenzione d ei medici · sullle infiarnmazioni r1on sup purative d ell 'encÈ:falo - dice U. !F leck (Die !'.1 ediz. lll elt., 20 ott. 1934) - , è ~ero altresì che queste si sono ·realmente fa1tte più frequenti. Socondo Pette e Redlich quei quadri ora mielitici ed ora cerebrali che rientrano n el grande g·rupp·o dell 'en cefalomielite disseminata, e Ja cui: vasta sinto·m atolo•g ia: va dall 'at::.ssia cerebellaJì€J acuta alla sindrome di Brown Séquard, sarebbero dei processi encefaJitici veri e poprii, e no11 già il primo stadio di una sclerosi' a placcl). e , che si manifesterà nella sua pivpe.zza solo !)ÌÙ tardi. In realtà, una diag n osi differenzia1le è n1olto diffi cile, a meno che iton si voglia dare un decisivo valoTe alle curve colloidali1 1~11e tendo·n o più al tipo meningeo nell 'e. di sseminato e a quello paralitj co nella solero8i . Sia l 'a11.aton1ia1 patolog ica che le ricerche etiologic h e ·n on forniscono dati diagnostici differenziali . · · Nella impoosibilità di dire se si tratt.a di una e'n wfalite o di un €.lpisodio di sclerosi, Ja c ura sa·rà din1ostrata a l riposo in letto, ed eventua lmente alla on1m-in istrazion e di 1 ct1rosmon e {li Se1)tojod. Le encefaliti postvaccinicl1 e hanno in genere tt11a· prognosi peggiore;' non sono freque ri ti: le ~ latistich·e più ri cch e vengono dall 'Inghi1terra e dall'Olanda. Lai sinton1atolog·ia con1pare da 5 giornj a urt mesé dopo inoculazione deil vaccino; n ei piccoli dominano i fatti convulsivi o le manifestazioni teta.n icl1e, con trisma; si. 11a ce.fafea • • e ,rom1to. In. 2-4 g·iorni 1 en cefa lite acutissima p11ò d ar e ·la rr1orte e il coma. Se Ìl decorso è più l ento si'.OSSE:rvano mono-, para~ ed emi pare i, flaic cide J)rima , poi spastic~e ; pflres~ del fac.cial e,. amebe, e d egli . ocul0motori. . . .Non è raro vederEJ a11ch e esantemi diffusi. L'l morte avvien e con te·1n1peratura a lti'Ssima per paralisi r e.., 1)ira1toria e cardiaca. Il quadro istolog~co clell 'e. lJO I vacci11ico, con le sue lesioni prev.a lenti n ella sostanza bi~nca, ticorda più quE:l lo dell 'e. postmo,r bi'l lc.lsa. ò varicellosa ch e quello dell'e. epidem ica1. If suo n1eccanismo patogenetico è ancora del tutto oscuro. ' Sempre più frequenti si so no fatti i casi di ~n ce fa li te postinfetti va n ell '.in fçtn zia; anzitutto q':J.elle po tmorbi1lo .. e, ch e. si mapifestano tra il 1° e. il ·' ;o· giorno çli n1alattia, c.b1pisce i bambini · dal 1° a l 7° anno di vita, e dà una statistica di mortalità molto elevata. 1

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Migliore è lai prognosi d ell 'en cefalite post' 'arict1lìosa, che può ma11ifestarsi sopratutto tra la 111a. e la g iornata di malattia, ma atnc}1e prima o dopo il ciclo eruttivo. Più rara è l 'en cefa li Le postroseoli'c a (7 oa1si in 3 anni (1929-32), e rarissima - co•n trariamente . a qrua nlo si cr edeva - quella po tsr.ar liait tino·s a. Anche il meccanismo patoge·n etico di crue5Le infian"lmazioni en cefali'che ·è poco noto . Encefaliti sono state descritte nel co rso cl e lla g·rippe e della parotite epidemica : 11ella .perto·bse .:ono s tate trovaite, .al' tavolo anatomico, g ravi a lterazioni a carattéTe distruttivo o regressivo della sostanza grigia, ma senza infiltrati parvicellulari : è opinione di molti ohe si tratti di una vera e .p ropria .a zione tossica. Anch e:- l 'int.erpretazione delle manifesta zio.n i c.:j)cefa1itiche (o per meglio dire dei sintomi di irritazione er1ce.falica) che si osserv:a1110 nel1i1 polmonite, nella difterite , nella dissenteria ecc., no·n si è an cora deciso se si d ebba parlare di fatti infiamma1torii véTÌ e pro·p rii, o piuttosto di alterazioni to ssiohe: infatti, perch è si possa veramente parlare di un 'e·n ceJa Jite, occorre cl1e si ahbiano aJterazioni a ca rattere irritativo (prol~fera~ivp) del tessuto di ~· lStegno, e processi di essudazione vasale. Si son o inoltre ,rerificate, in America, in Aus tralia, in Giappone epidemie, di e,•ncefalite, a decorso acuto, le quali - seco·n do l 'opinione clello stesso v. Economo - non avevano nulla a che fare con la forma da lui descritta1, e ch e in qualcl1e caso (a St. Louis, n el 1933. ammalaro,n o di colp·o 700 malati in un g iorno I) assunstStro 1proporzioni impressi·o·nainti. Nel 1 928 a lla Clinica Pediatri ca di Lipsia si ebbe una piccola epidemia di sindrorni en cefaliche di cui non fu potuto ac·c ertar e alcun J1esso con la poliom ielite a1nteriore. L'aumento - apparentE• e reale - del nun1ero delle ence faliti si spiega da un Jato col pérfeziona:mento dell e n os tre tecnich e d 'indag ine, ma ceTto non soltanto co,n questo : d 'a 1tro canto i termini cc aumento, di v irulenza d e]1'.ag·en te causale », cc aumentata facilità all 'infezion e- n ecc. a cui volentieri i ricorre, non r.piega110 nulla. Bi's o·g na c.h e il m éidico pratico si CO·n te·n t i ' per ora, di saip ere che queste form e son o frequenti, e che bisogn a t enerle presenti. V. SERRA. 1

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La sindrome cerebrale nella polmonite infanti)(>. Nobécourt, in una conferenza all'Ospedale i11fantile di Pari21 (rif. in Journ. amer. m ed. assoo., 1° dic . 1931:) mette in rilievo l a necessità di conoscere be·n e le due si11dromi, cerebrale e a ddòn1ina le, che rendono spesso difficil e Ja prognosi di poln1onite nei bambini. La sindron1e m e rLing·o·en cefa.Iica può pre. en tar i con tre quadri clin ici. La forma con -


]9

« lL POLICLl NICO n

YUlsi Ya s1 osserva quasi sempre in b ambi11i e tto i 3' anni . Le con·v ulsioni , localizzate o geuer ali , possono costituiTe il primo sintomo di n talattia, accompagnate da ailtia febbre e dai se·· ,g· ni fisici d ella polmonite. Le altre due forrr1e - - d elirar1te e sonnolenta - · . . i osservan o i1e i r>iù g randicelli. Il d elirio è a tipo p iù ch e a ltro confusionale, dura pochi o·iorni ed è mantenuto dall 'ele·vata ten1peral tlra: 1)iù co·m unc cli tutti è la sonnole·n za . T ali forn1c pos OllO, o no11 , esser e accompag· 1La tc1 da sint on1 i di m e11ing ite a c11ta , c.e rebrale (j cer e.b ·r o ·pi11al e : sintomi ch e, 1 1erò , sono as :::-ai. liEYvi e cl t1r ano soltanto 2-3 g·iorni . ~i tro,ra 1L11n1 lie,-e iperest esia cutanea , r~·i dità d el collo ed un lieve I\.ernig; altre ·volte . i ha a n ch e vo1l1ito, i1)e•r estesia e segni di La. ègu e, ch e in q u alch e. caso possorlo i1er sister e per u n certo Lempo. In questi· casi , la p1untura lombare dà esito «t liqt1or g·eneralmente limpido e sen za germi : <1ua lr l1e r ara volta è t or}) i clo , co11 J)O]i11u cl ea ~i e pneun1ococchi. Si tratt a di solito di una forn1a di m eningite s ierosa ocl attenuata : rara1Yte11lei è invece· suppuratjva n1enin gococci ca. :\II 'inizio i sin ton 1i son o più cer ebrali ch e ]Jolmonari: questi ttltin1i talvolt a manca110 affatto. fil. (..

[ANNO

XLII,

Nu~J.

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fu11zionale (s1)a ir10) () mis ta (pairzialmente orgl.nica ed a ccompag·nata da ~pasmo) . 11 trattamento, <:on1e vie11e delin eato da AJ[1ijouani11e e Thurc l (Jo urn. des praticiens, 12 ~E:t t. 1934) con sist e anzitutto ne Il 'impedire le imprudenze : evitare ogni n1obilizzazione i1lu1il e, rinunciar e all a puntura lomb·a r e ed all n 1rapanazione d eco·n1pre5siva. ll sala1&so è stato racco·m .andato e può es~c re u 1jle soltanto per combattere l1n a congestiorle e•l un ed en1a cer ebrale passi,1i , 11el senso clic la stasi ve·n osa può essere dannosa ·per d egli edemi genera lizzati . Esso, in,rece, è dann o_o llellai congestione cerebrale a1po1p lettica , iii cui cl]minuen<lo la ten sione arteriosa. ra11 e11ta ln c ircolazio,n e cer ebrale . So110 stati ·osser va ti di fa tto, degli ictus in i11eTtesi in se·g uito acl u11 sa lasso. ?-.bbon da.nte. I/ u~i]it ~ d ell e sanguist1g·h e appli cate a]la n1asto1d r. sare·b b,e dovuta so1)r a l1 L1tto a ll ' irt1clin::i .a ntiroag·l1lante r l1 e esse i11iettano-. Tnlportante è ch e Ja circolazio11 e 11011 sia turt,a t a; si dispr>rr à i l n1alato sopra u11 p i·a1110 in clinato il più ch e possibile vicino alla perpen cl i colar e per in1pedire ]a con g·estio,n e ~1oln1 ona ­ r e; c-0n1pressc fredd e sul ca1Jo, sen a1p1ismi all e g·&11ilie ed a.1 tor ace, i11 iezio11 i di acetiJcolinn (10 cg. matti11a e ser.a). Co1sì pure, rriattina e . er a, iniezioni di 1 em e . di olio ca11forato (evitare dosi rnag·giori , ad azion e tossica) o·p11ure di caffeina. T ener presente ch e questi rimedi ~ono utili per combait tere l 'ipote·n sione e lo sfin in1e11to carcliaco. frequenti i11 tali. effetti non . i ottengon o ch e con dosi giuste e n on esagerate. Se vi è ritenzion e urinaria, cateterismo con le p iù scrupolo e r egole di asepsi: contro ]a stasi stercor a le , clisteri g licerin ati e purga11ti . Estrema pulizia specialm ente d ella r egiont· cle11e natich e e grnita lr : lava ture con alcool e s1>olveratura con talco o d erm atolo. Se il rn :lleit o non si alimenta, utilizzare la via na sn 10 od il goccia·-?g·occia r ettale (solt1 zion e di g lu cnio). Se ' Ti è e1n i·p.J egia, ffi(,bilizzazione precoce delle a1rticolazio11i per evita r e le anchilosi. P er evitare le r ecidive, re trizi on e di tu11 r le attività, p sichica. fisica. sessu ale · alim ent azione moderata. fil. 1

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Anatomia e chirurgia dei tltrnori del cer\relle1to. vVat1ke (Ar ch . J(lin . Cliir., vol. 180, pag. 4-29 , l !.!34), co111e 11a g ià con1t111ica1to in un ]avaro pr ecedente .(recen si tc1 in c1uest o i1erio(lico n el 1033 - N. d. R .) 11ota ch e il rn eclullol)lasto111n dù risulta ti n1igiiori se trattato ro11 ro1i-t g·entcr u1)i'a cl1e 11 on chirt1r giram e111e. l ' n a ltro tur11orC' ch e si comJ )O rta i11 i11odo analogo è l 'e pin clin 10111a. Que ...to r appr esenta il 15 % di t t1tli i t un1ori cerebellari e orig·jna d nl l)aYi111ento cl cl IIT ' 'e11tricolo i11, acle poi i] nl ventricolo e '1tlr.a ver so jl fora1ne di Magendi c in vad e la c is t.ern a e lo s1)az io suh·ar acnoideo cl e.J midollo s1)ina le in I11odo ·ch e è riconoscib ile a ll 'inter, ento. P er la sua est ensione n o11 r asportaih ile chirurgican1ente. Il tumore h a u 11 acoresci1n ento espansi\·o e lin1iti. n etti. La . u a struttura è c.ara t teris tica. La di agn osi è difficil e ed esistono per lo pi\1 solo i sinton1 i d ell 'i(lroce fa lo intern o. · Patotren~si e profilassi della bronco ..polmonite !\. cliffer en za d el n1edullohlastoma l 'e·p.endinella difterite. 111on1a è t1n turnare benigno , però per la sua L'l bror1COJ)O ln1on ite è una del1e· p iù gravi d1 ffu si'one è a11ch 'esso in 01)era1b ·il e r a di calm enco1nplicazioni d ella difterite e 11e accompagr1a te. L'un i ca c11ra è la decom1)r essione. quasi esc lusiYan1ente la ]oca lizzazio11e la ringea . \ 7.\.LDONI. Le ricer cl1e e~eguitE.• n ei foco lai broncopneu111onici l1a 11110 m esso in luce il bacillo di LofIl trattamento degli ictus cerebrali. f] er solo, n1R l)iù spesso associato a l diplococco Le ricerc]1 e moderne barino cl1iarito e mo- cli Fran kel o a streptococchi o sta fi]ococchi; in ~.Itri casi sono stati riscontrati n on associati a] difica lo molte d ell e n osLre idee su gli ictu s cebacillo di Loffl er , g li pnc11n1oni I ogc n i. il ci i1 ebrali. mostrando eh (• le vere emorragie son o p1ococco , lo streptococco. n tol to ineno freque11ti di quanto non si riteneva P oich è i ca~i di broncopolmonite sono più flno a 1p.o co tempo fa, oppure ch e la emorrag ia si present a ·p-0sso sotto forma di infarto. Ge- numerosi. e più g ravi nei m al ati trattati t ardiYam ente col siero e p·o i C"h è la intossicazion e ueralme nte si tr<:l tta , i nYeCt'. di oblitera 7ion c 1

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SEZIONE PI\ \TJ CA

dilte.r icu er e.a u11 I errc110 i)ro.pizio alla infezio11e pneun1ococcica, per cercare di evitarEJ quest a complicanza, si raccomanda di praticare precocen1enle la sieroterapia. C. Comba (Boll. dell 'I stituto Sierot. JVlilariese, ottob·r e 193-1) ha adotta to da qualcl1e tem1po un siste·n1a di cura preventiva della broncopolmonite diplococcica d ei difterici, che consiste n ell 'i11icttare n elle forme lp.ringee, contem1)ora11ea1nente alla i)rir11a d o e di siero antidifteri co, cc. I O di siero antipnet1mococcico polivalente. L' A. rift:risce i' risultati ottenuti tra il dicembre 1932 e il maggio 1934: durante questo periodo furono ricoverato in Clini ca 239 difterici e 209 di essi, lari'ngitici , fur ono trattati anche col siero antipneumococcico: i oasi di broncop:olmonite furo no sol.an1ente otto e di essi 2 morirono; nei' casi di faringite , i quali non furono sotto·p osti alla iniezione preventiva di siero antipneumococcico, la broncop0Jn·1 onite dette una mortalità molto elevata. Questo ultimo· fatto· parla in itetto favore per il mE::todo profilattico ideato e introdotto nella pratica dall 'A. A11zi e,g·li è de] parere ohe sia opportuno estenderla anche ai malati di difterite con localizzazione sola·mente faringea. VICENTINI 1

l 1erù i11 capsule di gelatina e ç reosoto i11 fo r111a difficilmentE,1 solubile (per no,n proYocare 1rritazioni d ella mucosa del'l o st omaco o de] J 'intestin o); meg·lio di tutto sotto for11 1a dell e « pillole di Jas1)er )) . Anche J.a Ler a1pia io·d i c.a dà buoni risultati: purch è sia prolung·a1a ecl usi delle dosi piccolissim e. Le bronchiettasie spesso n o11 ·ve11gono rico11osciute: le co11seguenze IJOsso110 essere l 'an1iloidosi, gravi broncopolmoniti p·eribron chiettasiche ed a11ch ei ascessi cereb·r ali. Uno dci segni diag'l1ostici più in1rportanti sono le dita a ba ccl1etta cli ta111bu,ro, anc1l1e se questa anomalia è appe.n ai accennata . P er ]o più è carat teristica an cl1e la emissione n1olto 1)rotratta di S}JiU.ti massivi. La ter.a pia n elle forme 1·egg·er e è analog.a a1 quella d ella bronchi1 e a cula, 11 elJ c forme più gravi d eYe E.'Ssere chirurgica. i o lten gono i migliorj risultati co11 la apertura dei rami bron cl1iali dilatati risp. delle c.avernicole più o n1e-110 gra11cli . r\. PoLLI1.'ZER. ~

Pericoli ed inutilità (lei gargarismi. j\il . Kirsch11er (!1/ ediz. J(li11ilt· ., 193±, n. 38) n1ette in :rilievo cl1e tutti gli stati infia n1a11atori del ])alato, d elle to11sill c e degli org·ani ,·i cini , ' 1 i .è assoluta 11ecessit à di la c iare i11 ripo so i tes... t1ti i11.fiarn1n1ati , n1c 11tre il garg·arismo finisce col dannegg·iarli. Esso, in.o ltre, è anche i11utile poichè la la,1at.ura d el cam1)0 infi.ammato con un mezzo disi11fe1 t.a11te è del tutto inefficace. Nemmeno si ottiene c-01 g·argarismo una più sicura fuoriuscita del })ll~ dopo I 'apertura d ell' ascesso to11silJaire, n1e111r e il ::n obilizzare e la J.avatur a della1 ca,itù ascessuale posso110 e•s scre. da1111 o~ i . ft l . 1

Terapia nelle malattie delle vie ae1·ee.

L. Brauer, (il.Jedizin. Welt, 24 nov. 193·:!.) riJe,ra ch e n elle b·ro1'lchiti è anzitutto n ecesSc'l.ria una accurata indagìne etiologica , per potE.T eliminare eventuali fattori dannosi. Talvolta ba1sta togliere la causa dannosa per far guarire la bronchite, sia acuta ch e cro1rica: altre volte è noce·s saria una cura ' più comp.Jie ssa. Se IBis te una predisposizione costituzionale alle malattie da raffredda1nento, si ottengono buo1li risultati con le frizio11ì e abluzioni fredde; si. devt, però proced ere passo passo· e co11 prud enza. fJttimi ri·sultati dà ]a cura inalatoria: usa11do IJelJe fo.r me· acute olio di trem entin<1 con solfato di zinco (olio di trementina gr. t , solfato zinco ctg. 50, acqua 100) alteTnato con sc)luzioni .adre::n.alinic.h e, nelle forme· cronicb.e olio di tren1entina , o di eu calipto, o soluzione st1 Iina tli E1ns, op1)ure in forte diluizione acido lJcn zoico, t a1111ino., acc1ua di calce o glicerina. :\7clla bron chite acuta si applicherà inoltre il ca.Jore locale in fo·rn1a di impacchi caldo-umidi o senapati e si faranno b ere dE::i liquidi sudoriferi (té di tiglio). Nelle forme croniche si pTescrive con vantaggio il cambian1ento di clim:1: se le condi zioni finanziare no·n lo conser1to11n , si può ceroar di ri'produrre le condizioni d el cambia.mento climatico con le « camere pneumatich e » nelle quali si può variare la pressione, l 'umidità e la co,m posizi on c d E::ll ~a ria . La terapia medicamentosa si ridu ce n bla11di espettoranti nelle forme acute. ser1 za bisogno in genere di ricorrE.Te agli alca loidi. 1nentre nelle forme cronich e si ottengono buoni risultati dall 'u so prolungato di piccole d05-i: d.i balsamici , sopratutto balsan10 del 1

SEMEIOTICA. Differenze costit11zionali n~lla sensibilità e loro significato per l'npprezzaru ento dei dolori addominali. È noto· cl1e delle tipiche .affezio11i acldo111 i11a1ì , co1ne i calcoli biliari e I 'ulcera gastri ca sp esso 11on provocan o i1essu11 sinto111a caratt rrjstico'. A. Voe·g·eli (l)reisse .,néd. , 12 clic . 193±). ricer cando le rag·ioni di tale fatto , rileYa cl1 C' esso ,.a attribuito alle variazion i n ella se11si}) ililà al dolore . P er ricer ca rla , l '.!\. ri corre a l r;r ocedimento cli E. Li.bn1ann , co11sìs.tcntc n el 1l1etter si dietro al paziente ecl a co111pri111erc· col i)ollice il n1arg·ine anteriore d ell 'apofisi m a1.oid e d ei due lati, in direzione deJI 'a 1)o fi ~ i sti]oide . Si comprime co ì il g·randc 11ervo aurj colare e si può d eterminare il grado di se11·ibrlìtà. Gli individui possono per t al n1odo, e~serc riµartiti i11 lre g ruppi, di cui il primo 1 ~on ay·yerte dolor e di sorta, il secondo lo se11te legg·ero , il t er zo accusa u11a ";va sofferenza. Nei pazienti del terzo grt1ppo, si ha se1nprr 1111a si11dro111e tipica quando h anno 11n 'aiffezione , -i cer ale. 111vece , quelli iposensibili han no soltanto un.a inton1.atologia rudin1 cnta]e o localizzano n1a le le sen sazioni : l1iù special-


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[ANNO XLII, NUl\I. 5)

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d ei reumatici n1u:scolari esiste una simile i)r or11ente , in casi di ulcera, uon 11an110 l.a sensat<~ osi., che ]a sensibilità individuale. a suo rizione di forn1e dolorose, ma p iù cl1e altro di gu.ardo, saggiata co·n le cutireazioni è assai gon fiezza e di rip1ienezza . In questi individui, l 'angina }Jec toris arriva. ·a c.o stituire la sindro\1 'i~ace e tras-p o:r tabile passìvamente da uonto a uomo, e dall 'uomo alla cavia. n1e detta: cc angina1 sine dolore n . Ino·l tre essi hanno dimostrato nel sang·ue cl i L '_i\. 11a registrato parecchie osservazioni di calcoli enormi d ella. vescica, di colecistite cal- . questi · malati la presenza di anticorpi carpaci d.i · fissare e inattivare il co·m plemento. · colosa, di ul ce1~a gastrica ìn individui iposen·L'allergia n el reumatismo muscolare è basibili, n ei quali non avevano· dato che· d ei sins.a to sull.'a~tivi~à di due ail lerg:eni, uno d ei quatomi pvco c·a ratteristici. Su 296 individui, con sinton1i aiddon1inali 11 ha or1g1ne ignota, ipro,b ab1lmente batterico e l 'alt~o origine endogena tis-s u]are·, e preci5a: 11oco sig!Ilificativi, si ·è Lrovato che essi app·a rn1ente dal t essuto inalato. V. SERRA. tenevano ad individui iposensibili: in 48, si sono tro,·ate alter.azior1i organiche dello ston1aco, del duodeno e de lla cistifell ea. NOMENCLATURA. · La pr~)va me-nzio11ata permette, quindi , di Febbre pap.ulosa. apprezzare il significato dei sjntomi a1c cusati clal n1.alato ed, aJ · t e111po stesso, di differen. A. Rayba"Q.d . (Mars eille-.rrléd ., 5 ·giugno {~3 ±) ziare i neur~patici d.a g·li organici. fil . r1c?rda che, quattro an11i or sono, egli f1Ye,·a .attirato l ' attenzione sull 'inconveni'ente di. denoEpistassi sintomatiche di 1nalattie letali. · 1ninazioni multi1)1e . proposte per designare la G. ~,erraris. ( l l Tt"alsalva, dic . 1934) riferisce n1'alattia individuata . per la prima volta a Tuclue c:asi di a leucia emorraigic:a, caratterizzati ILisi da Bruck, Conor e I-Ia·y et sotto il nome · di dalla se1guente triade sintomalog ica: a) epistas- febbre bottono.sa. . ~-i infrenabili con diatesi em.orragica; b) aneGli argomenti' addotti da ·P\_ay·})aud furono a cmia estren1a con ì segni p iù inanifesti di una colti ..da una.i commissione nomiI1ata in , occai11.ancamte reazione midollare; e) irifiammazio- sione del 1° Cong·resso internazionale d'igiene 11e i1ecrosa11te, localizzata al cavo !}rale, con i11editerranea ·a Marsiglia· nel settembre 1932: decorso settico. . · su proposta de·l .prof. Niqolle, si d~cise di co11Il fenomeno l)tr cui i Jn.alati erano ricorsi da1l m edico era . ~ tato quello dell'epistassi infre- ser v.a re il nome di cc feb·b re bottohosa n , malgra~o· la &~a in1perfezione . .Tra l 'altro, i « bot11~bile. Il sangue i)rove-11iva dal loous V alsail• vae, Jna l'emorragia é.lVe,ra delle peculia.r ità Loni » generalmente inancano. In italiano do:1:iro··p rie. Sangue· d 'asp·e tt o a cquoso, di co lore vrehb·e corrispondervi l1a designazione ·di febbre [Japulosa, poichè il « bottone » dei francesi \rie oscuro che sgorgava, non già' da un vasellina, 111a ru nap1p 0-. L'.a drenalin1 applicata localmen- Jle . denotat o1come « papula » in italiano. ~Ton . do,rr eb 1 be, quindi, più parlarsi di fe])te con uno stuello di garza, · ag1 dura11te leprime manifestazioni, · ma in s~guito rimase inef- J)re di Marsig·lia, febbre del Mediterraneo , tifo esantematico be·n ig no estivo, n1orbo di Oln1er, ' fica~e. . morbo di' Carrducci, ecc. . . Ca1'atteri'stica la diii1in11zione de.g li ' eléinenti Verrebbero applicate alla t erminologia n1ediC()rpuscolati · d·e l sangue, per cui i leucociti , c.a le regole · ohe ' 'algono per la terminologia nei due. casi, ~cesero pochi giorni prima dell.a . . zoologica, jn cui p. es . .si chiama Plasmodiurri morle, r1spett1vame11te a. 750 e·d a 300 pe·r m.inc.; ..analogl1e riduzioni subirono le emazie un parassita che non ·è un plasmodio. Avrebbero una prevalenza assoluta le ragioni di prioe le -i)ias trine. L' A. discute la diagno§i di aìeucia emo,r ra- rità. Allo stesso ·modo si è cor1venuto di chiagica, che ha stretta analogia con la agranulo.- rnare encefalite. letargica un'encefalite in cui, citosi e che deve sse:re tenuta be n distinta dai] durante tuttù il decorso della malattia, · Ia let argia sp essissimo manca, e·d è sostituita cla fil . 111orbo di ' lerll1off. t1no stato di eccitazione. Ora J. Chalier, M. Plancllu e ·L . Babina1lcl MEDICINA SCIENTIFICA. · IJro po·n gono il t ermine di doti en·d ermia acuta: La proteosi nell'uri ua dei reumatici. n1a, secondo Raybaud, non si vede la necessità P a rtendo dalle il')O tesi di Barany ç.hE:J il . reudi portare un nuovo perturb·a mento ·nella- termatismo ir1usc.olare avesse un.~ base allergica, n1inolog·ia e qi mettere in circolazione un no·n1e e dalle ricerche di Orie l che h a dimos trato con1e le urine d ej sogg·<:,rtti aller g izzati co·n ten- I1u ovo ch e, quantunque deriva~o dal g reco, · nu'lgnno ·u na fra zion e albumido·i deia - d etta Pro- la ag·g·iunge alle· nostre conoscenze n·è alla chiarez·z a' dell 'espressione. .. Esso significa « botteose for~ata dall 'alle·r gen e e da p·r odotti di scompo·-izioné organica le!gat.i al p rocesso toni nella · p elle n; ]ascia dunq11e da· parte· la stesso· dell 'allergia1, g li AA. Barany e Kallos r1.ozione di' feb1b re, che ha la. s ua importanza: inoltre si presta a confusioni con la ·dotienen han~o applicato al re umati'smo · muscolare ]a ricer ca d elle p roteasi n.e·l le · urine (Acta 1\1 ecl. teria , ·oh e nulla ha da fare con l a questione. ·• 1 ' L.' ' ' : Scandinavica., ,101". · LXXXIV ," f asc . I , 1934). · ·(Da cc Ann. d '·Ig. n, Allega.t e). · Essi hiainno · infàtti tro:vato ch e n e·l l e urin e 1

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SEZIONE PRATICA

E GIURISPRUDENZA /.)

POLITICA Rispost e a quesiti per questioni di massima . 5' Dott. B . L. (abbonato N. 10976). È da ritenere che la quota d i p artecipazion e alle so111me pagate dalle p er son e ri coverate n ell 'Osp ed a1e $ia parte d ella r e tribu zione d ell 'impi egat o e, p er questo titolo, sia soggetta alla impost a d i ricchezza n1obile. 68 bott. R. (abbonato N. 9840). Le n or1ne concernenti il trattam en lo econ omico d egli impieg ati privati n el caso di cessa zion e del r apporto cl 'impiego, n on son o applicabili agli enti pubblici che hanno un ordinamento g iuridico p er i loro impiegati. Nel caso di disp en s3. dal servizio n on è, quindi, clovuta la c. d. inde11nità p er anzianità in r agion e (}ello s tipendio d i un mese p er ogni a11n o di ser,·izio pres tato . Amn1 ette p er ò la giurisprudenza che, n el caso d i licen zian1e nto p er causa incolpevole sia dovuta una equa i11ciennità , in r agion e del servizio pres ta to. L 'art. 64 del T . U. 1934 n. 1265, r egolando la condi zione ò ei sanitari con dotti nel caso d i cos liluzi one, modifi cazione o sciog lin1e11to di con sorzi, st a bilisce cJ1e se il titol ar e della condotta d el consorzio soppresso non è assunto in servizio entro un anno in una, d elle con dotte d ei Comuni ch e facevano J)arte d el Con sor -. zio st esso, ha diritto alla l iquidazion e d ell a in den 11ità una volta tanto, pari a tante m en silità cli s Upendio q u a11ti sono g li a,n ni d el ser Yizio p restat o 11ella con.dotta n elln quale ft1 titolare, co11 un n1inimo di sei m en sil i Là. Ques ta clisposizio11e n on è opplicabile n emme n o p er a nalogia. ~!J a riaffer111 a j ! principio gen erale ch e h o sopra indicato agli effetti di una indennità riel caso di licen zia m e111o per cau sa amtTiir1is lrativa .

r rgola111e11Lo organico UJ)!Jr ova lo d all a (7 . P . A . att r ibuisca il d iritto.

9° D oli .

da S . D. 1.i ei V .

(abbo11a lo \ . 7089) . - L e i è u f ficial e sa11itario titolare in b ase a n orn ina r egolar e o è semplice inca ricat o essendo an ch e i11edico condott o? Se è titol are h a diritto allo s tipe11dio n1ini1no st abilito d all a G. P. A. e ai r el a tiYi a rre trati al111en o d al] a d a t a del proY,·edi111e nl0 d ella, Giu11 ta . È assu r da l a retribuzione cli L. 50 annt1e; an cl1e se se111plice incaricato di lln ser Y1z10 acce sor io, può cl1ied er e un aumen to d ell ~inde1111i tà face11cl o i s tanza all a G. P. 1\ .

- 7° Dott . Batt. G. da V. (abbo11a lo N. 6894). Il Comune poteva revoca r e l'avviso d el concor so ma p er causa leg itli1na, ch e g·ius tifj chi t ale provvedimento . I concorrenti h a nno dir1tto di rj cor rere al Con sig·lio di Stat o in s. g . contro l a d eli b erazione c h e r evoca il con corso. Il t ermine è òi g iorni 60 d alla d ata dell a comunicazione o d ella conoscenza positivam ente accertata in b ase ad atti formali d ello stesso concorrente. Se Lei n on ha avuto n o lificazio11e prim a, essendoLe stati ora r estit uiti i d ocumenti , può chied er e al Comune copia d ella deliherazion e che b a revocato l 'avvi so d el con cor so . .

alv. F.

10° D oti . Gius. G. da C. (ahbo11a lo N. 7660). I docun1enti z)'ervenul i d o1)0 la scacle n za. d el t er 111i11e n o11 son o Yalut a1Jili. Non è· efficace l a d a t a ' . cli parte11za; Yal e inYeCe CfUe]l a di presentazJOne e, n el caso di trasn1ission e l)er i11ezzo d ella p ost a, auella di arrivo. • L ' ufficio co1111111ale deYc lras111e ller e anch e i clor,u1ne11li t a ròi Ya1ner1t e presentati , si a pure segn a](ind o l a d at a; p e tta alla Com111is ione cli d eliber are. 11° D ott . Pas P. da 1 r. (abbon a lo N. 7961). Son o p er su aso ch e, p er effetto d ella co.nve~zi one j lal o-svizzer a 28 giug n o 1888, tuttora in vigor e, L ei abbia diritto di eser cì tar e la ])r ofessione di J11eèl jco chirurg·o, e11tro i limiti , s'in1 en<l e, s tabiliti d alla conven zione st essa. Qua11do ques ta fu approYa La, 11on er an o is tituiti g li ordini dei sanitari, p er ciò n on fu previ s ta la i scrizion e . Cre~ o, p er ò, ch e n on soltanto Le i ab])ia diritto , m a si a a11che ob])li 5O'ato ad iscriYer si n el] 'albo , con UY\ erlenza cl ella lin1i tazion e cli eser ci zio e d el titol o SJJeciale ( conYe11zion e) in b ase al qualr .ap partien e a ll 'a lbo.

12° D ~tt. Gius. C. da S. (abbon a t o N. 83 4). 'f r a llandosi òi 111 isure g·e11erali contro la diffu sio11.e <1 i m ala ttie jn fe lliYe, son o a1)plicabil i le dis11?s1zjoni d egli ar t.li 132 e segg. d el reg·ol a1nento 3 febbraio 1901 n . 45. :\ n ot n1a cl ell 'art . 138 il trasp or to clegli ogge tt i , le disinfezion i cli . ~s i e <~elle case or d inat e dall 'autorità so110 eseg·u1 t1 g·r a lu1tam e11 Le. Qltand o sieno richies ti d a priYa li , il Co~unc p ol~à far si rimbor ar e, in b ase acl una tariffa ~pe~ cia le, l e sp ese fat te en1pre c~e n on. si trat t i cl i 1)erson a i critta n elI 'elen co dei pover 1.

Se il capitolato, con disp osizione t u ttor a ill Yigor e, a ttribuisce la indennità di car oYiveri agli impieg;1ti coniuga ti, io cr ed o ch e, esse11clo Lei d al 1929 etinmogliato , abbia diritto all 'indennità . Lo s tanzia1ne nto in bila n cio n o11 sar ebbe suf1icien le. È n ecessario ch e una disp osizion e del CU})itola lo o rlel

qu esiti degli abbon nti si ri~pond.e ,. in ogni caso, diret tamente, per lettera. I q~ esiti devo no essere inviati , in b usta, acc~ m P_a{/nat.~ .dal fran cobollo per la risposta e sempre indzr~zz.a t~ in1rersonalmentc alla J{edazion e del « Policlinico », ria Sisl.ina 14, Roma. . . Le risposte ai quesiti ch e n on richiedon o esame di atti o sp eciali in dagini, sono gr atuiti.

~-

eser ctin te in Oassa.zion e, cons. leg. del n ostro Periodico.

8° Dott . E t t . Q. da T . (abbonato N. 8813). -

· "'> L a present e r ub r 1ca e- a ffi·d ata all' avv ·

G10VANN J SELVAGGI ·

N. R . _

Ai


202

cc IL

POL:CLINICO ))

l1\ NNO XIJI,

NUl\{.

5]

.

NELLA VITA PRO .F E S S I O N AL E. CONCORSI. POSTI VACAN'.fI. A~coNA.

Conso,.zio l'rovi11ciale ,4. n li l ube r colare.

·- Concorso, 11er Lii oli, al posto cli 1\.iu lo Med ir.o clel Di pensario pr0Yi11cjale a11titt1bercolarc di Ancona. Età rr1assin1a a11ni 40; nes t111 limite i:>er quelli in servizio presso Provincie, Comuni , Co·n sorzi. Occorre clj1Jlon1a di al)i}jtaziolle all 'esercjzio <li medico chirurg·o con seguito òa aln1e110 due anni alla cl ata d el concorso. Stipendio L. 13.000, ol Lre ì11dennit à di servizio attivo di L. 2210 riòotte i11 base al Decreto 561 cl ell 'aprile 1934. Scadenza 20 Jl1arzo 1935-XIII. P er inforn1azionì .rivolg·ersi alla Seg·releria ciel Consorzio presso la ProYincia di J\ ucona. AQUILA. Ospedale Psichialr. J>rouin,c. Scad. 28 feòb . Medico di Sezione. L . 11.000 e quattro quinquenni decimo; riduLioni e trattenute èli legge . l11dennità c ... v. Incarico di clisin1pegnare il servizio di gabjn etto, con asse.g'J10 cli L. 1200 lorde. Vitto nei g iorni <li gt1ardia, o a facoltà dell ' Amministrazione indennità gjorn aliera di L. 8. Inde11nità allog·gio L . J 200, qtla11do 'f'Jesto non fosSf:' fornilo nello Sla1Jjlime11lo. Età lin1ite al 28 feb. nn ni 32. Ta a L. 50,10. I{j yoJg·er s i ~lla Segr elerin <lell 'Am1ninistrazione Provi11 ciale. BARI.

Consorzio Provinciale A nlit ubercolare. -

Sono revocati i concorsi a diretlore (lel consorzi o e del Dispen s. anli luberc. prov. cli Bari e nd aitll o ln edico del Dispen sario predetto. CosENZA. Ospedale Civile e r:asa di Nlale1 n.ità. Con cor so per ur1 p osto di ait1to. Stipendio annuo r1elle L. 212:J, oltre p ercentuale su g li atti operati" i. Documenti di rito . Scadenza 15 feh braio 1935-Xlll. FonLì. Congregazione rli r:arità. - Al 15 marzo . ore 18, concorso, per titoli, al posto di dirP. ttore sa11itario e m edico . primario dell 'Ospeèlale G. n. Morgng ni; s li j)endi L. 3. 000 c0 me direttore e lire 12.000 come primario, lorde; compartecipaz. 50 %; elà li 1nite 45 anni. Per Je altre co ndizioni ebi edere nnnunzio alla Segreteria. GENOVA. I sliluto di Studi Scienlifico-Pratici sulla tubercolosi. ~ È aperto u11 concorso per 10 pos ti di ass is tente volo11tario presso l 'Is tituto di ,S tucli Scienlifico-Pralici sulla 1'ubercolos i in Genova. Il concorso viene fatto per Lil oli. I 11ominati hanno cliritto: 1) di far pratica clinica e di lahoratorjo Ilei Re parti ncll 'Istiluto sp ecie in quello cli Accerl[l m e n lo, Assislenzja le-Cu ra Livo e l)rofilatlico; 2) di prestare servizio n elJ a Scuola di Perfezionamento in clinj ca tubercolare diret ta dal JJrof. E. Marag lia no coadiuvato dal prof. Sivori; 3) di lavorare i1ci laborat0ri dell 'Istitu lo l\i[aragliélno, gentjJmPnl e concessi. l~Jl a fine del] ' an110 verrà çonferito un certificalo comrirova11le la frequenza ed il profillo ricavalo dalla pratica fatta. Non è nltrib11ito alcun assegno ai no1ninati j quali non sono tenuti, peraltro, a pagare nessuna tassa per n essun tjtolo. Le domande r el ati ve, corredate dai documenti dei 1 itoli, devono essere jn<lirizzalr al1<1 Segreteria d ell 'l s tiluto in vla Balilla 1, non più tardi del 15 feLhraio 1935-XIII. I nomina I i clovranno presi a re i:;crvjz io dal 1° 1narzo 1935-XIII .

LrvouNo. Spedale cc Coslanzo Ciano ». - Scad. 18 fcbbr.; concorso per titoli ed eventualrr1. · esami a primario della Sezione ostetr.-ginecol.; L. 5280, compartecipaz . 50 e 'i5 % c. -v. Elà limite 40-50 anni s. e. r. Chied ere an11u11 zio.

LuGO. Ospedale U1nberlo 1. - Al 28 febbraio , ore 18, co ricorso a due -posti di medico assistente ,

d ella Sezione Cl1irurgica e della Sezione Medica· età Jimite 35 an ni al 20 gennaio; attestato dei pun~ ti conseguiti jn ciascun esame speciale; tassa lire 50,10; <loc. él 3 mesi dal 20 gennaio; stip. L. 3300 lorde e partecipaz. ; allogg"io, vitto ecc. Chiedere élnnunzio. Rivolger si alla SegrPteria d ella CongregJ.zio11e cli Carità. MrLA~o. I stituto Nazion. l' it!t. Em. III per lo

stu-

dio e la cu ra del cancro. '-;- ..t\iuto ed assistente; ti-

t oli ed eventualm. esami ; stipendi rispettivàm. L. 12.000 e L. 10.000, aumentabili <li 3/10 e di 2/10, ol lre assegno di servizio L. 1200 e L. 1000, partecj p az. ; età limite 35 e 30 anni. Nom. annuale; confern·1e bienn::ili. Scad. ore 18 del 26 marzo. Tassa L. 50,1O. Chjerlere a11r1unzio. Rivolger si alla Seg·releria (piazzale Gorini 20). ~l o oENA.

Istituto Provinciale di S. Filippo.

Scad. 28 marzo ; sanitario; L. 1200 annue e c.-v. ; Ira llenu te e riduzioni di legge; indennità caric;-T... 1000 lorde; età 21-32 anni s. e. r. ; diploma di luurea in medicina e cl1irurgia ; attestato di abili.fazione all'esercizio della professione; tassa concorso L. 50,20. Do1na11da e documenti all 'Amminis lrazi o11 c Provinc. NovARA . Ospedale Psicl i iatrico Prov. - A tutto il 4 aprile, medico direltore. Rivolgersi al'la Segre1cr i a generale del] 'Arnmi nis trazion e. \

ORTE ( Viterbo) . Os7Jedali Uniti. - La Presidenza dell 'Ente, con avviso del 24: g·ennaio comunica: cc A parzjale rr1odifica del 111anifes lo in dn.ta 10 gen11aio relatiY ~ all ' avviso di concorso per il posto del Cl1irurgo Direttore dei suddetti Ospedali Uniti, si a,·verte cl1e tra i documenti cla presentarsi dai candidati si ri cl1iede la in scrizione al Partito NazioDale Fascis ta o n orrna d el D. L . I. Gennaio 1933 N. G41 n. P er il resto vedere l 'an11unzio pubblicato nel nos tro preced e11te 4 d el 28 gennaio u. s. , PALEnì\10. Albergo dei Poveri . Scad. 28 fcbbr.; nleclico dirigente; titoli c<l esami; L. 4000. RiYo1g·ersi alla Segreteria de]l 'Amministraz. Istituto Nazi.on. Fascisla della Previdenza 'ociale. - Il con corso a 60 posti di medico assiR ol\fA.

s lente presso gl i Ospedali sanatoriali èlell 'Istjtl!llo P, prorogalo al 15 febbraio; i documenti a validità lem1)oran ea. allegati alle don1ande presentate oltre il 31 dice1n1re, dovranno essere di data non anteriore al 15 novembre. Chienere annunzio alla sede centrale, via Minghetti 22, Ron1a. 'foRTO~A (A lessandria) . Cong regazione di Carità.

Assistente di chirurgia I1ell 'Ospedale Ci \'ile. L . 3500 a11nue lorde, èla dedurre del 12 %; c.-v.; compartecipazion e del 20 % e nel 5 %, da dedurre <l el 12 %, rispetlivamente sui provenli clell'Amht1latorio e èlella Sezione Chirurgjca, p er cure agli ab1,ienti . Età limi te anni 30. Rivolgersi alla Segre1crin. Scacl c11za 10 marzo.


[ ANNO

XLII,

NUJ\11.

5)

Un1KE. Osp edale Psicliiatrico Prov. - ì\tiecl ico di 'Sezione; L. 11.000, oltre i11dennj là ser v. att. L. 2300 e indennità c .-v.; trattenute e riduzioni di legge ; sei a umenti p eriodici di un decimo, d ei quali i JJri1ni quattro quadriennali e g li altri due quinquennali. Età massima, al 10 g·ei;inaio , anni 35 s. e. 1. Compe tenza tecnicé: acquistata per studi s1)eciali o per servizi prest a ti in m anicomi o i11 cliniche psichiatrich e . 1'assa L. 50 . Rivolger si al1·_\n1n1.ne ProYinciale. Scadenza 2 felJJJ r. 130RSE DI STUDIO.

F on daziort e « G. Galilei » . La F ond azio11e « G. Galilei », sorla i11 Pisa per

j11iziativa dell 'Università e per l 'alto inler essa111 ento del Duce, ha b a ndi lo u11 con corso· p e r u na Lor sa di s tudio di 15.000 lire a studenti italiani e s trani eri cl1e si dedj chino alle cie11ze sperin1en tali . Possono concorrervi giovani laureati ch e ~b biano conseguilo il tilolo d a no11 IJiù di cinc.rue anni alla data cii chiusura del concorso, fi ssata il 31 m ag·gio 1935. Le domande, corredate dai doc umenti e dai titoli cie11tifici relativi, d evono esSE·r e sp eclit e in t en1po utile alla seg·reteria d el! 'Università di Pisa. Il vincitore, se italiano, sarà i11via lo n ell 'Istituto in Italia o all 'estero che lJiù crederà confacente all 'i11dole d ei suoi studi; se straniero , dovrà frequen tare un Is litu to · sci e11tifi co italiano. La borsa sarà ver sata in quattro rate 1ri1nes trali , a partire dal 28 ottobre 1935, per l a durata dell 'anno accademico 1935-36, che sarà ancl1e il periodo n1i11imo cli pern1ane11 za del vincitore del concorso presso l 'Istituto prescelto.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE •

203

SEZIONE PRATICA

La F acoltà medica rlella R. Univer s ità di GenoYa, al la ca ttedra di fisiologia r esasi vacante per la morte d el compianto prof. Gaetano Viale, h a chia1nat o da P alermo il prof. l Tgo Lombroso. Sulle risulta"'lze di un concor so recentemente co11clusosi , è st a to chiamato alla direzione del J~ e1)arto olo-ri110-Jaringologico dell'Ospedale cli San :\[a rtino in Genova, il prof. Ernesto Pallestrini , i11caricalo dell 'insegnamento della specialità a :\Iodena, prim:-> classificato fra 14 concorrenti. Il prof. F' L1lvio Pulcher, in caricato dell 'i11 seg·n a1nenlo dell'igien e nella R. Uni ver sità di ~1od ena , è 11on1inato vice-direttore d ell 'Ospedal e di S. Martino <li Genova, in esile: a concor so, in cui è stato classificato primo . A dirig·er c };Osp ed ale san atoriale « Alessa 11driniRon1ualdi » dj Teramo, al pos to d el prof. rYiaes lrini, 11omina to dire ttore d el Sa11a torio di Gorizia, <~ stato chiam ato il d o lt . Ild ebra11clo PotYin . Il R. Istituto Lombard o di Scien ze e Let ter e, 11a J)rocedu to il 20 dìce111brc 1934 all 'esatne d ei l a' ori JJer l'aggiudicazione del Prcn1io D evoto, di lire J0.000. inte r11az1onale, da asseg·narsi all 'autore di un laYoro, p11bblicato, il quale << abbia portat o un contributo r isol u l ivo su di u11 pl1n lo d ella p a tologia cl el lavoro >~ . Vinci lore d e l con cor so è ris11ltato il cl ot L. Alfreflo Ferrunnini , il quale l1a presen1 a to <lei lavori sulla « Pneumoscler osi d ei zolfatari ». E quesln l a prima volta ch e t ale prernio vien e a -eg11a to ad un medico ilali a110. L a R . Accad en1ia di nlcdi cìn a di Torin o ha co11ferito il J)remio Lomhroso al i1rof. Leo11ìdio Ribeiro,

docente di n1edicina lega le e cliret tore d el! 'I stituto <li idenlificazione crin1~ale a Rio de Janeiro; la cerimonia si è svolta con solennità; il Ribeiro ha tenuto una conferenza , illustrata da proiezioni, sull a patologia delle in1pron le digitali. Il Se11alo accaden1ico d ella ll. Università di Nlod ena, n ella sua seduta del 18 g ennaio, ha conferito per l 'anno 1934 il premio << Riccardo Lu zzatlo », d estinato ad un l aYoro o complesso di lavori. i1el campo della biochimica e della terapia speri1nentale, alla dott. a Carmina 1Vla11unta, aiuto n el1'Is liluto di Zoologia e Anatomia compara la, per varie pubblicazioni di chimica fisiologica. Il prof. l\1ario Con1is, orèlinario cli fisiolog ia a Parma, è nominato r e llore clell 'l TniYer sità per il b iennio 1934-36. Sono nominati presidi di Facoltà medich e per i I bien11io 1934-36 i proff. : Giovanr1i Zanda a Cagliari, F erruccio Scl1upfer a Firenze, Onofrio Frag11ito a Nap oli , Alber to ~Iarra ssini a P arm a, Carl o Ferrai a Pisa, Giusep1Je Bolog11esi a Siena. È r eYocµto il decreto co11 cui il prof . Carlo Ri-

gheL.ti , ordinario di Clinica chirurg ica ge 11erale e lecn1ca delle dissezioni a Bari, era trasferit o a Pisa.

.

Il prof. Gaetano ~farli110 è nominato ordinar10 rli chimica biolog ica a Messina. Il i:>rof. Antonio ,Seb as tia ni , nostro coll aboratore, g'ià docente in patologia n1edica, ha conseguito in ques li g iorni una seconda li]Jera docen za in sen1eiotica medica. R allegrame11ti. ' Il ·prof. ·Titu~ Gané, segr e tario generale al Miriistero clella Sanità in Rom ania , è nominato titolare d ella ca ltedra di pt1ericullura, di recente i stituita all 'Università di Bucarest.

Il dott. · Giovanni Lucang·eli , l enente colonr1eJlo 1nedico a riposo, è n o minato podestà di Teramo; a lui si d eve, tra l 'altro, l 'inizia Liv a d el g·r andioso Ospedale Civile di q,u esta città.

'' IL PO LI CLINI CO

''

SEZIONE MEDICA (Mensile)

diretta dal prof. CESARE FRUCONI. 11 Nrwnero 2 {1° Febbraio 1935) contiene: LAVORI ORICINALI: Pietro STEFAN17TTI - Contributo allo studio delle variazioni della crasi idro· proteica del sangue fra arteria e vena. F rancesco LANDOGN.A - L' ipof·onesi sull 'estremo ester· CASSONE no della clavicola secondo PENDE per il rilievo di al· terazioni apicali incipienti. Crastone BECCHINI - Studio in tema di cancero. logia polmonare primitiva (con 7 illustrazioni). lviari o TRIPODI - La riserva alcalina negli stati ipogli ce mici provocati nell 'uotno normale e nel diabetico. Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Srzione Medica: Italia l. 50. • Estero l. 60 Se cumulativo t.on la Sezione Pratica: Italia L. 1 O O, Eetero L. 1 5 O; se oumulativo oon la Sezione Pratica e CQ'Il la Sezione Chirurgica: Italia. L. 1 2 5; Estero L. 1 80. Inviare V~glia all'editore LUIGI curs.ile diciott'1. RC MA . •

POZZI. Ufficio Postale

Su~


204

C(

lL POLlCLlNit;;O >)

NOTIZIE DIVERSE.

• di gastrof>,nterologia. 1° Congresso internazionale Dall '8 al 10 agosto, in occasio11e d ell 'Esposizione univer sal e di Bruxelles, avrà luogo il 1° Congresso ji1 Lernazior1ale di g·a stroenterologia, il quale ha per scopo cli riu11ir e tutti i inedici che si inter essano di pa.tolog'ia diges Uva e di fon<lare la Società jnternazior1ale e.li gaslroente.roJogia. Fig ura110 all 'ordine del giorno l e due questioni seguenti: 1) (( Le gastriti >>; 2) cc Le coliti ulcerose g ravi i1on am ebicl1e >> . ·L'Italia sarà deg·name1Yte rappresentata al Co11g·r esso, sia i1elle relazioni ufficiali (proff. Donati e lJall 'Acqua), sia per opera di 1111 co1nitato apposilan1ente non1inato, l a cui presiden za è stata affid a ta ai proff. Micheli e l 'rugoni, e n el quale figurano l e più n ote personalità della sci enza me<lica. Con1e me1nbri del Cong resso sono ammessi tutti quei m ed1 ci , chirurg hi , })atologi, radiologi e bior.himici , che mandino la loro adesione al comitato ed i11viino una quota cli 30 franchi belgi , ir1dirizzandola al tesoriere Dr. F. Evely (239 rue Royale Sainte l\1arie, Bruxelles). . Com e m e o1bri aòerenti saranno an11nessi anche i m err1bri della famiglia , m ed iante ve·r samento fli un n quota <li 15 f.ranchj helgi. Nello svolgimento ct ei lavori potran110 esser e trat1ati soltanto i problemi inere11ti alle questioni postf~ all 'orni11e <le1 g·iorrlo. J_,e ~ rlesioni e i titoli <l elle comunicazio11i, accompag nati da un breYe autoriassunto , dovranno esser e fatti p erve11ire al segretario del comitato ita1iano prof. P_ Al essandrini (Istituto di Patolog·ia <lig·estiva e dietetica degli Ospedali Riuniti , Ospedale S. Spirito, Ron1a) , non oltre il 28 febbraio. I11 occasione del Congresso sono state concesse sp eci ali ag·evolazioni per i vi aggf e J)er gli alberghi (p er informazioni rivolger si: Sez. E-xprinter 1 via Nazionale 9o-A, Roma). 1

1

1" ConYPgno per lo studio della articolare.

tub~rcolosi

osteo·

Come n e abbiamo <l~to annu11zio nel N. 2. ques lo convegno si t errà a Cortina <l'Ampezzo il 23 e il 24 febbraio. Ten1i delle reli-lzioni: « Loc1:\lizzazioni interne n ella tuber colosi os-teo-arlicolare d el ban1bino », relatore il prof. Gino Fro1rtali ; cc Radio-diagnos tica <lella tubercolosi ost eo-arli colare », relatore il prof. Raffaele Zanoli. Saranno anche tenttte <lue conferen ze : il prof. Livio Herlilzka tratter ò d r.i cc NuoYi ir1dirizzi sulla fi si ologia dell'alta n1ontagna >>; il prof. Filippo Eredia prenderà in esan1e <l Le caratteristi ch e clir1-ialicl1e iti Cor tina d 'A.mpezzo )).

Associazione medica aeronautica francese. È so rta all o scopo di cos tit11ire un orgar1ismo

p erman ente di s tudi , di propaganda e di colleg a111 ento tra personalità n1C?<lich e le quali s'ir1teressino all o sviluppo d e]! 'aer onautica erl all 't1tilizzazione cli questa a b en efizio d ella sanità. L 'associazione faciliterà ai s u oi n1 embri la pratica ò el turismo aereo. Organizzerà un centro di docum ent azione t ecnica e m edica. Det erminerà rapporti pii1 stre l ti fra n1edici, ingegneri coslruttori e t ecnici del! 'aeron autica . per quar1t o rigt1arda l'igien e dei tras11orti aerei , il t raspor to di malati e feriti , l 'u1i•

[ANNO XLII, NuM. 5}

lizzazione di tali rr1ezzi a scopo di st11dio ed a scopo terapeutico. L 'AssociRzione indirà riunio11i scienLifich e e ina11ifestazioni di propaganda. Per essera soci occorre: I 0 posseder.e un diploma (frances_e) di medico, farmacista, cl1irurg·o dentista , o essere interno d'osp edale, o studente con almeno 20 iscrizioni ; 2° d e le11ere la lice11za di aviatore pilota od osservatore, o aver effettuato òei voli ,: 3° essere presentato da due padrini. I n1embri titolari r.orrispondono una quota di 50 franchi francesi . · Una prima riunjone g·enerale si è tenuta il 22 <licembre, nella sede dell'« Aéro-Club n di Parigi (r-ue Galilée 6) . Alla presiclenza è stato eletto il <lolt. Emile Strohl e quale· seg·retario generale il dott. Roberto Charlet. P er inforrnazioni rivolgersi al segretari J gen erale, rue .Touffroy 95, Paris XVIJe .

Prossimi congressi. La Lega internazionale contro il r eumatismo terrà il suo 5° Congresso internazionale nel settembre 1936 a Lund (Svezia) ; ne sono stati nominati: i1resid ente il prof. S. Ing·var, di Luncl ; segretario· generale il prof. G . Kahlmeter, di Stoccolma. Per ir1formazioni rivolger s i al segretario d ella. Lega , Dr . .T. van Breem en , Kejz(>rgracht 489/491 , Amster-dam , Olanda. Il 3') Cong·resso i11ternazio11ale fli otorinolari11gologia sarà lenu to a Berli no nell 'agosto 1936, sot lo la presidenza del prof. v~on Eicken. Relatori per1'Italia, sul tema « Raflioterapia dei tumori malig ni d elle prime vie respiratorie )), sono stati no111inati i proff. Torrigj ani e Palum.bo.

La da la d':!l 7° Cor1gresso inter11azionale su gli infortuni e le malattie rlel lavoro, indetto a Bruxelles, è fissata per i giorni 22-26 lugJio. La segreteria ger1erale è stata assunta dal Dr. L. Dejardin, rue du Co·m merce 23, Bruxelles, Belgio: Il 16., Co11gresso inter11azion ale cli a ntropologia <~ incletto a Bruxelles d al 5 all '.8 setten1bre; alcune Sezioni in Leressa110 la 1neòicin.:i. Segretario generale: Dr. ·L. Dekeyser, rue des Sablons 9, Bruxell es, Belgio. 11 4° Co11g·resso cle.ntario belga avrà luogo a Bru xelles dal 1° al 5 ag·osto, nell'Istituto dentario J:~astman ; presidente: Joachin1 ,; segretario generale: Dumoulin. Seguirà una Sessione della Feòerazjone deritaria inter11azionale, presieduta da Georges Vi llaj11 di Parigi e che si }Jrolungherà fino al 10 agos to. ,Sede: ave nue Fot1 sn y 15, Bru?Celles, Belgio. L '8° Congresso d elle società francesi d 'oto-rinolnringologia si adunerà a Nizza dura11te le vacanze pasquali; segretario generale ne è il Dr. Auguste 1'our nay, rue d e Vaugirard 58, Paris 6e. Nel me5e di m agg·jo si svolgerà a Ginevra la prin1a Settimana intern azionale rl 'ig·jene. Seg reteria: rue Butin 3, Ge11ève, Svizzera. P11re per il rr1aggio sono an11unziate a Lilla le G iornate di studi biologici del cancro. Commissaria lo generale : rue Royale 101 , LilJ e, Francia . Un Congresso rli s loria dell a medicina greca si terrà acl Atene dall '8 all -'11 m ag·gio; sarà diviso in tre sezion i, che tratteranno lo sviluppo della medicina clle11ica contemporanea sotto tre punti di


SEZIONE PI\A TlCA

, Yista: 1° scie11 Lifico; 2° dell 'org·a 11izzazio1te igienioo ~ 3° n ei riguard i professionali . Sono in program1r1a b en 105 relazio11i , 1101tch è 79 comuni cazioni. La Società t edesca per la medicina intern a, in conside razione del cambiamenlo portato n ell a data d'inizio dei semestri di studio , h a deliberat o di anticipare la data di convocazione del st10 47° Congresso, che resta indetto dal 25 al 28 m ar zo in \\' iesbadtn. In rapporto con il congresso di cui sopra, il 24 e il -25 nlarzo si riunirà la Società tedesca p er le ricercl1e su 11 a circo Lazio ne, e il 28 e il 29 m arzo s j riunirà la Società t edesca di idro-clim a t ologia. ,\Icu11e sedute saranno tent1te in comune.

Azioni giudiziarie. Il Pref~tto di Seine-et-Oise (Ji'rancia) aveva an11ullato una deliberazione del Consiglio municipale di Athis-Mons, il quale intendeva d'istituire un disp en sario municipale. L 'annulla111ento era determinato dalla. con siderazion e che il dispensario avrebbe danneg·giato il libero esercizio rlei m edici nel co1nune. Un contribu ente lta avanzato rico~so contro il provvedimento prefettizio, presso il Consiglio di Stato, il quale or a ha approvato il divieto del prefetto, ina solo per quanto concerne il libero esercizio, m entre h a co11sentilo l 'istituzione del dispensario per gli indig·enti. In altri termini, i medici del dispensario non potranno fare le visite professionali agli abbienti. ·II d ot t. Barthélemy, esercP.11te a Lo1 1g ueville-surMetz (Francia) , aveva curato per cir1;a due anni, 11el 1927 e nel 1928, una si g nora; IIt(lllo dopo egli le invi ò una p ar cell a d1 7085,50 fra11clti. La sig nora oppose resis tenza, adducer1do la prescrizione , poichè erano t r ascorsi pii1 cli due anni (art. 2272 d el C. C. francese); tuttnYia riconobhe di esser e in debito, ed in base a ques ta dichjarazione il Tribun ale di ~Jetz ebbe a conda nr1arla . Ella si limitò poi a corr jspond er e 1800 franchi e int erpose appello; m a questo or a è s tato r espinto (Corte d 'appello di Col111ar , Camera civile distaccata a Met z).

Medici e infermiere scioperano ali' Avana. Centocinquanta m edici , impiegati nell'Ospedale n1unicipale d ell 'Avana, e tutte le infermiere e gli i1npiegati dell'Ospedale st esso hanno dicbiarato lo sciopero in seguito al rifitito del sindaco di r eint egr ar e tre assist enti licenzia ti per insubordinazion e. Più di trecento a1nmalali nel .reparto m at ernità e in quello del pronto soccor so sono ri1 nasti sen za assiste11za, e si sono dovuti organizzare degli aiuti volontari. Gli s tud enti dell 'Univer sit à cli Avana h 3nno anch'essi di clti arato lo sciopero per solidarietà con i inedici , mentre g li Ospedali venivano circondat i da soldati e agenti di polizia, in seguito a minacce cii violenze contr o i volontari . Non sono per altro avvenu Li disordini gravi-. Gli Ospedali sp agnoli hanno offerto i l oro ser vizi al Governo. (Notiamo che in Italia, sott o l 'impero del Fasc i"1110, il quale h a instaurato il regi me delle corporazioni , fatti gravi del gen ere non potrebbero n eppure concepirsi , mentre d i t ernpo in tempo ne sono dent1nziati al lrove).

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Un po' dovunque. Nell 'aula d ella R. Cli11ica neuro-psichiatrica cli Na poli, gentilmente con cessa dal prof. O. Fragnilo, si è tenuto l 'annunzia1o 20° Co11vegn o del Gruppo cenlro-n1eridionale-siculo-sardo della Società italiana di r ad iologia; v'intervenne il prof. L. Siciliano, presidente della Società; presied eva il prof. G. Piccinino. .F'u com1nemorato il prof. 'l'andoja dai proff. Busi, Chiarolanza, Piccinino, Sorrentino e allri . \ :enn e poi svolto e discusso il tem a: cc Irradiazione post-operatoria del carcinoma del la mammella », s u r elazio11e del prof. D'Istria; seguirono varie comunicazioni. Ebbe luogo una gi ta a ~ompei. La prossima riunione si t e rr~ a Catania. A Padova , n ell a R . Cli11ica Oste lrico-Gi11ecologica, il 2 dicembre 1934 venil e fondata la Socie tù di Ostetricia e Ginecologia delle Venezie. Alla presid enza vennero eletti : proff. A. Bertino, })residente; E. Sar1ti , vice-presid ente; E. "Nl aurizio, cgretario; :G. De-Biasi , econorno. L a 1a riunione scientifica venne te11uta a Padova il 6 ge11naio 1935. Il presidente aprì la seduta comm emorand o il prof. Pes talozzn. F urono poi fatle 11 comunicazioni . Nell 'Ospedalc Italiano di Buenos Aires si sono tenute delle riunioni scientifich e il 2 ottobre e il 3 novembre, sotto la presidenza del prof. N. V. Greco, assis tito dal segr etario dott. A. Bigatti. Tel]a prima seduta furono fatte comunicazioni da: R. P alazzo, D. Calisti , J. Foglio - B. Prosd oci mi, J . · Capurro - A. Bigatti ; nella second a da: N. \ i . Greco, D . CaJisti, A. Grapiolo - C. L . Pinto, D. Boccia - J. Ri zzo - B . Palazzo, E. Pierini , V. Girardi - F . F. Oliva. La Società a r gentina di eleltr oradiologia me1lica si è ae,luuata il 17 dicembre. La Societ à di Cultura Medica Novarese si è ad u j r1ata il 3 genn aio, ~otto l a preside n za del prof. G. Dellepiane, assistito dal segr e tario V. Gallina. Furon o fatte comurLicazioni da : .S. M. Dogliotti, G. Dellepia n c, G. F. Capua11i, F. Ottolenghi. i\ell 'aul a 1nag11a cl ella R. CJniversi là di Milano , g· remi ta di u11 follo pubblico, la Società Dantesca I taliana h a inaug·urato le proprie manifestazioni c.:ulturali p er l 'anno 1935 con una conferenza sul tema: (( Dante clinico ». L 'argon1en1o è st ato svolto clal dott. Ernesto 1'ru cchi . A Milano , presso la sede dell 'Istituto Nazionale Fa scis ta della Previdenza sociale, sono stati ir1augurati r ecer\temente i nuovi locali destinati alla Mutualità scolasti ca del! 'Istituto per la profilassi e la cura inalatoria infantile, a beneficio dei bimbi che presentano forme di rachitismo e di adenoidismo. La cerimonia si è svolta alla presenza deJI 'on. Giuseppe Bo ttai. Han110 parlato i proff. Poni, presidente, e Andrea Vinaj , direttore degli uffici di c ura.

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23 di cembre fu sole unizzato il cinquant en ario dcl! 'ospedale « EYangelismos » di Atene, il più grande della Grecia; interven11ero alla cerimoni a j I president e della Repubblica, il presidente del Governo, il ministro d ella previdenza . L'ospedale venne fondato dalla co111pianta regina Ol ga, col con cor so dei fil ant.ropi Synbros e Sournaras; in


206

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fL POL ICL1N I CO »

princ1p10 con1prendeYa 110 letti, i11a g·radat am cnte j I numero tli < Juesti Yenne portato a 550 ; esso risulla di 33 Sezioni ; vi son o r ap1)re enlati tut ti i rami della m edicina. L 'Ospedale Britannico <li Costa11t inopoli è st ato chiuso il 31 d icembre~ a cau sa cl 'insormontabili diffj col 1à fin an ziarie. Il 14 gennaio, i1el l\Iuseo d.'ig·ien e della ci ttà <li Pa.rig·i , fu inau gura ln una Sezio11e sull a difesa a 1t tiaer ea passiYa . Il Con siglio Mu11icipale di Parig· i h a ap1)rovat o un progetto relat i\·o alla costruzio11e di annessi alla Facoltà di m ed jcin 3, n el posto occupat o dal vecchio Osped ale della « Charité » . Il progetto prevede ch e l 'ar ea e l 'ed ifizio attu ali verranno ceduti dal] '« Assistan ce pul)lique » all 'Università, dietro corrispet tivo di 20 milioni di franchi ; p er la costruzion e dei nuovi edifizi è prevista la spesa di 63 milioni di fra11chi . pr ossimo ad essere ultim at o e co111i11cer à pres to a fu n zion ar e il nuovo brefotrofi o cli Reggio Calabria. L 'Tst jluto san atoriale di Ron1a, g·ià intitolat o a Benj to Mu ssolini, lo è stato or a a Carlo Forlanini . È

L 'Istituto t edesco per le missioni m edich e h a fest egg·ia to il 25° anniver sario della sua fondazion e; h a11no parla to i pr off. Olpp , Doerfler , Fi sch er e ll l tri . L 'Istituto h a lo scop o di prep ar ar e e assistere i m ed ici e le infermier e delle mi ssioni, n el car11po scie11l ifico e pratico: esso è in stretta con 11e ionr con l 'Univer sità di Tubinga. Per gli osped ali di Bor dea ux si è i tituito un deposito d i sangu e umano, pr oveniente da datori professionali o volont ari , saggiato per gTu ppi , di~ tribu i lo in boccett e da 300 cc., inan tcnuto li<iui<lo per n1ezzo cli citrat o sodi co e conse~va t o i~ refri ger a11t e; si può t1sarlo p er due o p1ù set t 11nan e. Traenèl on e motivo d a un articolo di « Rinnova1nent0 ~1 ed .co », ove si mrttono in di sr.u ssio·n e i r esocont i, pubblicati in alc11ni periodici , del Con g·resso della stampa m eciica latii: a, il pr~f. çapasso ribadj sre ecl avvalor a, n el « Pen s1ero .San1tar10 >) del 15 ge11n aio, il con ce tt o della inopportunità di una rivis ta m edica di Stato e ricbi an1a l'atten zion e sul Bolle ltino del Con siglio Nazion ale delle Ricerch e, i I qua le clocu men la tutta la produzione m edica it alian a. Con ordinan_za di sanità m aritt ima numerose provenjenze son o sott oposte alle m isure con t ro la peste, iJ coler a od il tifo esan tematico. La pr ova relativa di pat ernità per m ezzo . dej gru ppi san guigni è st at a ~mmess a, per ~ a prima YOl ta in Egit to, d a un Tribu n ale del Cairo: una perizia, eseg·uita da tre m edici , st abilì c?-e u.n b ambino pos tum o, n ato d al second ~ n:a1:1mon10 cli u n ricc,) n otabile, poteva essern e il f1gl10 . Al òot t. cav. l~rancesco Craver o, il quale van la t>n cinquantenni o di co11d.otta m edica .Cdal .5. luglio 18 4), il podes tà di Piner olo, m ~lt1 ~m1 c1 ed e lima lori 11an no offerto una m edagl1 a d oro, com e omaggio del comun e. I11nanzi al padiglione dei labor at ori dell ~ Facoltà Jl1erlica di Atene è st ata erett a un a st atu a in on ore d i Ippocrate.

lA NNO

GUGLIELMO

XLII, NuM. 5)

BILANCIONI

Con la morte del prof. Gt.T GLIELMO B1LAi,CION1, avYenu ta il 6 gennaio scor so, un gr ave lutto colpisce la, scien za italian a, che aveva in Lui uno dei p iù appassionati e lab oriosi cultori ed alla quale a·veva dedicato tutta la Su a vita. Scompare con L11i una tipica e bella fi~ura di scienziato, che n el cam po pratico dottrinale aveva impresso l 'orma. della Su a ·vast a intelligenza, acquistandosi benemere11ze di primissimo ordine. l\1entre ci accingiamo a rievocare la .S ua vita den sa di opere, sentiam o an cora nel n ostro cuore vivo il dolore p er la Sua in1n1 a tura scomparsa, ch e h a commosso profondam en te l 'animo dei colleghi, dei discep ol i e di tutti coloro che poterono comunque apprezzar e le Su e alte doti di m ente e di cuore. Qu anti avevano avuto la fort un a di conoscer e i11 vita il ~Iaestro scompar so, er an o rin1asti sorJ)resi dell 'attiYit à in stan cabile di quest 'Uomo, ch e trattava con intui to sicuro e con il m assimo equilibr io i più svar ia li ar gom enti di scien za, di storia e di arte, arricch endo in t ale m aniera il p atrimonio culturale de·lla Na:~ion e, con opere ch e difficiln1ente verrar1no dimenticate. La Sua oper a più bella è quindi l 'armo11ico complesso della Su a a tlività, per ch è Gu glielmo Bilan cioni scien ziato ed u1nanist a n on r appresentava il tipo dello s tudioso, i11t er arr1ente p reso dalle iI1dagini della m at eria prediletta e sor do alle voci dell 'arte e del dover e, m a assommava in sè tutt~ le virtù dell 'Italian o nuovo, pr onto a lasciare la severità d egli studi o il chiu o r accog·Iim ento di un laboratorio, p er andare dove il Suo am ore per il bello, il Su o cu or e di Italian o lo spingeYano. Tutta la Su a vita quj11di è densa di idee e di fatti, per cui sembra quasi impossibile ch e un uom o in solo 53 anni di vi la abbia potuto com pier e, con una t en acia ed u 11 amore al lavoro sen za par i, un complesso così importante di opere che stanno chiaram ente a dimostrar e la Sua p;ep arazione profond a e la Su a vast a intelligenza. Ad un gr and e sen so di b ontà e di tenacia univa un arr1ore inten so per le ricerche storiche e scien tifiche ch e fin d ai primi a11ni della Sua carriera lo av~vano imposto alla attenzione dei maestri dest ando ammir azione n ei condiscepoli, fino a f~rne uno dei n ostri migliori insegnanti, alla cui scuola si er a venuta forn1an do :una valorosa schiera di giovani. Ed a n oi ch e lo avevamo segui to n egli ultimi anni della Sua fecond a ina turità e ch e avevam o avuto m odo di ~ pprezzar e le Sue alte doti di Maestr o e di Sanitario, n on riman e che il conforto di pen .,ar e a quest a Yita <legn am ente d edi~ata ~Il? studio ed al lavoro, com e ad un esempio d1ff1cilmen te imitabile. E ques le parole non vogliono esser e altro ch e l 'espression e sin cer a del n os tro profondo dolor e ~ della n ostra devota ricon oscen za per un Uomo, ch e consideriam o an cora in m ezzo a noi , essend_o qu esta ]a sorte deo-li spiriti eletti, ch e soprav~10 von o con le opere e con Je Yirti1 oltre la vita t erren a.

•••

Il Prof. Gu glielm o Bilancioni n acque a Rimini iJ 2 luglio 1881 e cl opo aver (lato am pie proYe del Su o ingegno dur ante il perio.do stud.ent ~sco, n el quale si gu adagn ò tre premi << Rolli n in Pato-


[ANNO

XLII, NuM. 5J

SEZIONE PRATICA

Jogia generale e Materia inedica, in Patolog·ia me<J.ica e ~Iedicina leg·ale, in Oculis tica e Derma tol ogia, frequentando nello stesso t empo il labora1orio cli Patolog ia generale dire tto dal Prof. Bignami e quello di Fisiologia diretto dal Luciani , compiendo sotto la guida dei suddetti Maestri, cl1e Lo ebbero sempre p articolarmente caro, importanti ricerche sperimentali ed istologjch e, ot1enr1e la laurea, con il massimo dei voti, nel lu glio 1905 presso la R. Università di Roma. Nel 1906 gli fu conferito il premio Corsi e la riconfer1na p er l 'anno seguente, ch e gli permise di perfezionarsi presso un Istiluto Scientifico.

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A qu esta attività s lre ttan1enle scie11tifica e sa11itaria va aggiunta quella non m eno importante di uomo e di cittadino, che ci fa co11siderare la personalità d el Maes tro scomparso sotto un aspetto profondamente umano e patriottico. In occasion e infalli d el terremoto che devastò nel 1915 la J'viarsica parlecipò, con alto senso di civismo e di solidarietà un1an a, all 'opera di soccor so , meritando i })Cr tal motivo la m ed aglia di ]Jr on zo . Allo scoppiar e d ella gt1err a, sebben e riformato p er una g raYe 111alaltia alla artjcolazione di un arto, partì volo11t ari o ed esplicò instancabilme11te

(2 lug·lio 1881 - 6 genn aio 193.5). Così fin dai pri1ni an11i comvrese quale compilo rlovesse aden1piere un giovane ch e aspirava a fare d ella Sua vita una missio11e nobile in favore d ell a umanità sofferente, quasi presago della. 1norte in età arLcora giovan e. E con tale proposito g·li fu possibile g iungere alla fine della Sua giorn aita con un complesso di opere e· di attività ver a1nente degno di ammirazione. Iniziò -rapidam ente quella carriera scie11tifica che lo d oveva condurre alla direzione della Clinica di Roma ed infatli n egli anni ch e va.n no dal lfJ07 al 1910 fu assist ente n egl] Osp eù ali Riun i li , dopo aver sos tenuto un con corso p er esami, ed in seguilo ad una n t1ova prova Yen11e n omjn ato niulo presso la Clinica Otorinolar ingoia trica, otten endone le su ccessive riconferm e. Conseguì quindi, dal 1911 al 1914 la liber a d ocenza p er esa1ni in Patologia generale , in Otorinolari11goiatria p er titoli e n ell a Storia d ella medicina. Esercitò dal 1912 al 1913 il libero insegnamento, contribuendo validam ente, con la Su a preparazione culturale e con il Suo alto sen so cd u cativo, alla form azio11 e di p ar ecchi giovani specialisti, che, siamo sicuri, terranno alto il Suo n on1e di Maestro .

la Sua opera, co111e Capo Reparto di Glorino. Jarin.goia lria prin1a e come con sule·n1e cli i\r. mata p oi. Nel ig19 fu n o1ninato Diret tore clel Rep art o Otolog·ico d ell 'Ufiicio Psico··Fisiolog·ico di Aviazione ~Iilitare in Ro1na e 11ello stesso an110 g1i fu asseg·nato jl cc Pre111io Baccelli » al merito Clinico. Dopo esser e s tato n omi11ato, in seguilo a concor so, Professor e s traordinario di Otorino]aring·oia lria n elia Jl . U11iYer si Là di Pavia, e dopo essere s la1o chia111ato, con YO to un ani111e, a diriger e ln. Clinica di Pisa, ch e sol lo il suo fer vido impulso !:> i po e, i11 soli tre anni, all 'allezza dei migliori Ts liluli italiani clel genere, ne~ 1929 ve 1111e 11 0111i11alo dire ttore d ella Clinica Oto-rino-lari ngoia lrica cli Roma, che 11a diretto fino ag-Ii ultin1 j g iorni della Sua vita, anch e durante la malattia che doYeYa condurlo alla to111ba; clanclo co ì an cora una volta prova d el Su o pieno senso del dovere. Fu un Fasci la ferYen lc : er a i cri llo al Par lito d al 1923, epoca i11 cui il Fascio di Rimini , i11 riconoscimen lo dei Su oi m eriti di Italiano, fedele alla Causa ~Iu solinian a, gli conferì la tessera ad lionor em.

F onclò n el 192.5 la Ri,ista n1ensile intitolata « Il


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<< l f . POLrt:Lll' iICO

\-alsalva », uno clei 1nigliori P eri odici italian i d ella specialità, ch e so tto la Sua g uid a si affermò i11 breve t emJ)O p er la orjginalità d ella trattazion e di tulti i j)iù i111portanti i)roblen1i di Otorinolaringoiatria e di q,u elli rela tivi alla storja della medic i11a, ol Lre che l)er l a costante esalta7ione del le più g r an(li fi g ure i11 ecl ich e del pas~ nto , esaltazione Lanto più op11orluna e meritoria in quanto con ciò Egli si impose in ogni occa, ione cli riYend icar e ad .c\.u lo ri Italiani scop er te <' principì scientifici attribuiti i11vece a stranieri. Fu quindi ,Su o g.r ande m erito quello di aver compreso, ai fini culturali e poli Lici , l 'importan za (lelle ricer cl1e storich e d ella n1edi cina sulla p ar i e 1118110 conosciuta , rrta i1011 lJCr quest o meno interessante, della vita e delle opere dei n ostri Somn1i . Per questa P atriottica opera, oltre ch e per i Suoi m eriti sp ecifici di scienzia to, venne nomi11ato ~Iembr-:> d el Con sig lio Superiore di Sani tà P1Jbblica , Socio Orclinar io d ella Accaden1ia Medica cli llon1 a e Socio corrispondente dell 'Accad e1nia ~1edico-Chirurg· i ca di Bolog n a, d ei Fisiocri ti ci di Siena e della 1-l. Co111missione Vinc jan a. Contribuì effi cacem ente inoltre, attraverso i . ' u oi scritti e l a Sua parol a, alla affermazione deJ 1Je11sier o scientifico Italiano all 'Ester o ed alla diffusione d ella cultura, tanto ch e parecchie Socie tà llalia11e e Straniere, quali la Società di Fonetica Biologica di Vienna , le Società di Otorinolaringolo~ria Spag nola, Francese, Polacca, U11gl1er ese e il ColJegium Amici liae Sacrum lo a1111overaron0 com e 111embro ordi1tario e come socio s traordinario. :\. comp1e1T1ento della Sua rivis la « Il Valsalva » e a raccogliere e valorizzare quanto di veramente originale e )nter essante s i riferisse a studi e speci alis tici e affini alla specialità e n el campo s tor ico della Medicina, n egli ultimi tre anni promosse la pubblicazion e di p od erose i11onografie costituen ti la « Collana del Valsalva n, la quale si arricc:t.iì in breve di b en diciassette volumi. ìvla se tutta ques la attività basterebbe ad in11alzare un u om o n ella con siderazione e nella stin1a clei propri similj , il l\1aestro scomparso m erita

»

lANN O

XLII,

NUl\1.

5]

tulta la i1ostra a111mirazione e quella dei Sa11ilari d 'Italia per avere aato alle stampe circa 300 pubblicazioni , rigua,rda11ti i l) ÌÙ svariati argo1ne11ti e prob lemi sia d1 Patologia e di Clinica, ~ ia di Biologia generale e di Storia della Medicina, <:he di arte in rapporto alla sci enza medica . Troppo lungo sarebbe p er noi esa111inarle si11goJar1ner1te tutte e parlarne d egna111ente, p er cui ci limit eremo a ricordar e sollanlo quelle che r ecano una impronta di vera origi11alilà e che seg nano l 'indirizzo della Sua sc uola. ì\1erita in11a11zi Lutto uno speciale rilievo il Suo con1plet0 « 'l'ralta lo di Otorinolaringoiatria» e lo s luù io sull 'i11flue11za d el fattore m orfologico . i11 !)atolog ia e quell o profondissimo dedicato alla <l l ulJercolosi faringea e laringea ». A Lui si dev 3 anche la p oderosa opera scientifica in due volumi, intitolata « Pri1ne linee di una Patologia d ello sviluppo», accolta da tutti i comJJele nU con interesse ed ammirazione. Ma il prof. Bìlancioni, anc.h e con gli altri du e volumi « La voce parlata e canta ta normale e pa1ologi ca » e « Un gra11de allucinato dell 'udito Martin Lutero» , no11 limitò le Sue cure alla trnt lazion e dei problemi scientifici e di quelli iner e11tj all a Sf)Ccialilà, poicl1è conta al Suo attivo un i1nportante numero di scrit ti a car a ttere letter ario, ch e gli a.vevano m eritato una l ar ga rinoman za 11 el p ubblico dei letlori. ~er tutta questa somma di attività, p er tutte le iniziativ e intraprese e condotte a termi11e, per la s tima cli c ui era circondato e per le be11c1ne1·enze acquis tale in tutti i can1pi, il compianto l\ilaestro poteva rindar e fiero d ella Sua vita, che deve esser e co11sider ata come u11 esempio continuo di bontà, di tenacia e di amor e al lavoro. Si può dire che Egli è cadulo, non stanco, al Suo posto di operosità e di responsa):>ilità e noi nel salutare commossi la ,Sua m emoria inviamo ai figli ed ai famigliari i sensi del nostro più profon<io dolore . G. V1nAu . 1

Indice alfabetico per materie. A11es tesia ure tro-vescicaJe . . . . . . . Pag . .A.t elettasia d ei 11eo11ati : con I ribulo clini)) co e m edico-l egale . . . . . . . . . . . Basedo,viani e g r avid e: so la nza anti)) Liroid ea n el sangue . . . . . )) l1ibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 11lLAì'ICTONJ G . . . . . . . . . . . . . . . Calcin osi so llocu ta11ea g·c11crn l izzAt a e )) osteogen e tica nell 'infa 11 zia . . . . . . Cervelletto : anatomia e cbirurg·ia dei )) l umori . . . . . . . . . . . · · · · · · )) J)iatesi emorragica . . . . . . . . . . · J)ifterite: patogenesi e lJrofilas i d ella )) bronco-polmonite . . . . . . . . . . . Dolori addominali: apprezzn111 en lo rl el)) l 'inte11 sit à . . . . . . . . . . . · · · · )) Ei1cefaliti non suppuratiYe . . . . · · · )) l:pis lassi sinto1n a l i ch e di i11nla l lie letali )) l 'ebbre papu Iosa : desi gn azion e . . . . . )) (~a rgari snìi : p ericoli ed inulili là · Giurisprudenza sanilaria: quesiti . . · ·

Ic l us cer ebrali: tra ttam e11to . . . · · · ·

)) ))

189 176 185 194 206 185 198 196 198 199 197 200 200 199 201 198

La ring·e : sar coma circoscr il to . . . . . Pag. 191 La tino: u so 11elle puJ>1Jlicazioni scie;n.)) 194 tifich e . . . . . · · · · · · · · · · · · )) 199 Malallie dell e vie aeree: terapia . . . . · ~ eteorologi cl1e: variazioni - ; ripercus)) 191 sioni medich e . . . . . . . . . . . · · ~lilza: .r ottura traum atica trattata con )) 181 t ampon am e11lo . . . . . . · . . · · · )) 1R7 wl orbo di Bright cronico : trattam . . . · )) 186 Nefrite gl omerular e acuta diffusa . . · )) 190 ()recchio medio e mastoide: tubercolosi )) 189 Orecchio, naso e gol a: esame . . · · · · Ossalemia e ossaluria in alcu11e altera)) 184 zioni d el sist ema glicoregolatore . · · Polmonite infantile a sindrome cere)) 197 brale . . . · · · · · · · · · · · · · · · )) 200 Proteasi nel l 'urina dei reumatici . · · · Se tticemia s treptococcjca di origine fo)) 169 cal e a form a tifoidea . · · · · · · · · )) 196 Sporotricosi ciel dorso della m ano · · )) 196 1'uber colorni cutanei . . . · · · · · · · · )) 193 ' ' ino n ella poesia <.l i Orazio . · · · · · ·

. seguito ad se non •n 01ritt1 di proprietà riservati. - Non ~ consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico autorizzazione scritta dalla ,.ed.azione. E t1ietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

e

FRUGONI.

Red

A. Pozzi, Resp.

capo

Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier


A.NNf) XLII

Roma, 11 Febbraio 19:15 . Xl Il

Num. 6

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Problemi sociali O. Troil i: Contributo clinico alla conoscenza della. instabilità dei minorenni. l. a~o~i originali : lVI. Bufano: Sopra una fonma pseudot1fo1dea della settice1nia 5treptococcica di origine focale. (Oon~rib~t_o alla clinica delle infezioni focali ). Osservaz1on1 chn1che : G. Scollo: Di un raro meccanisn:o di rottiu1·a da $Coppio della porzione extra-perit::>nealc della vescica, co n contemporanea rottura sottoc~tanea del muscolo r etto di sinistra. Su~t· e rassegne : ORGftNI DELLA RESPIRAZ I ONE: H. Netter: L ed.ema pu1monare acuto. - M. Valli: La crisi emoclas1ca_ nella prima jntrodnzione di pneumotorace terapeutico. - A. Courcoux e A. Alibert: Pleurite tube;rcolare detta priu1itiva e pri1ma in1fezione. - A. \V1sbler: Contribu to alla cli nica dell'asma bronchiale. . ~o~ORE: Z: 9ope: I dolori addominali ed il loro s1gn1f1cato cl1111co. - J . R . Lea.rmonth : La chirurgia. del dolore. Cenni bibliografici. Accademie, Società Medich e, Congressi: Società MedicoChirurgica di Padova . - 8 ocietà Medico-Chirurgica Venezian a.

PROBLEMI SOCIALI \

CLlNICA N:EUROPSICHIATRICA DELT.A R. UN I\1 ERSITÀ DI ROMA

Direttore: Prof. S.. DE

s.~NCTIS

per il medico pratico : CAS I STICA E TERAPIA: L'anemia. - Alcuni caratteri citologici e sierologici della ino°:on ucleosi infettiva. - La rea,zione xantoproteica e 1'1ndacanemia nelle to sicosi gravidiche. - Il trattamento dei vo1miti della gravidanza. - 11 trattamento d ell'aborto. - N ell'a.borto abituale. - ·Risultati pratici della endocrinologia ginecologica . - La fitoterapia della, metropatia emorragica giovanile. - SEMI~1or1 c A: Sulla diagnosi della cirrosi carcino matosa (cancrocirrosi). - ~fEDICINA SCIENTI FICA: 11 chimismo dell ' ulcera gastrica. - L iperpolirpeptidemia nel cor so dell'occlusione intestinale acuta. - NOMENCLATURA: IJ nazionalismo nella ter1ninologia n1edica. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. elvaggi: Controver sie giuridiche. Nella vita professionale : A1nminist1·azione sa nitaria. Crona.ca del movimento profe. sionale. - Concor si. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice al1abetico per materie. A ppu~ti

clj~t11rbi

i11olori spe o le11ui e di diffi cil e rilievo cJ1c }Jcrò sLan110 ad attestare , una le_ione, per qua11to tenue, dei -:e11 tri nervo i . Molli al tri aiutori si sono interessati dell 'arg·o 1n~nlo e fra i pri11cipali il Dupré, l 'Hamburger, il Thomas, il Tanzi, lo .Tacob , ecc. F in dal 1909 però il De Sanctis descrive, a dei « piccoli segni » motori che egli e i suoi a1lie,,i corrent~1~·1ente . nota'1 ~no in 1nol1 i fr~nastenici hiopat1ct. Tal1 segni erano: tre1nor1 , spasmi , i poci11esie, ipercinesie, iperrifl es~iia, n1anci11is1110 , p ·eudon1an c ini ~n·1 0, an1bide .. tri s1110, ecc. Ne l 1U25 llella sua 011era l\'eurofJsic hiat·ria infantil'e, i I De ._arlrt is spieg·aya cl1e la ragione per cui gli cc nparetici >> i1resen lano scarse . indromi motorie i11 co11fronlo ai cer cbroip atici, era in dipendenza di leggere lesioni dell a corteccia o dei nuclei della ba. r. Più tardi lo stesso De Sanctis (E'orme clini cl1e ne uropsich iatriche co11 d efìc1:t mentale 1933') dis lin gueYa i mi11orenni defì cilari croni ci in tre ti1Ji, a seconda del prevalere dei di turbi piran1idal i o extrapiramidali o di tt1tti e due i :;istemi. Fissa''a così tre ti 11i cJj _ . n1c1: Tipo A ) , in cui predomin-a.n o i sintomi a carico della corteccia e delle vie piramidali; Tipo B ), con preYa lenza della sintom ato.Jogia subcortico-striata ed extr a piramidale; 1

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C()ntributo clinico alla conoscenza della instabilità dei minorenni. Dott C. TR01c1, a sis le11te vol.

I recenti studi nel ca1npo neurologico 11anno portato i ,,ari os.servatori a riferire a lesioni a.r1.atomicl1e molti disturbi finora consi derati di ordine funzionale psicogeno , perchè erano i11su f fi cienti i n1czzi semeiologici a disposizion e J>er esplorare il sistema ex1rapiramidale, il neurovegetartivo e l 'endoc rino. E ormai di n1olti Jt1stri ]a c]as ificazione di S. De Sanctis sui n1inorenr1i deficitari cronici; egli li divise in bio1)a lici, cerebropatici, bioe di $gla11dulari · a econda del (·erebropalici . g ravame ereditario e dei segni a cari co della n 1otilità, del sislen1a umorale, ecc. che pres0ntavano. I biopatie i sono detti nella nostra scuola an.ch e oggi aparetici , ma in modo r elatiYo. perchè un attento esame net1rologico mette in evidenza ~

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IL POLHJLlNICO

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Tipo C) , casi con sinton1atologia i11i :sta, corlicaJe e basale. Anche 11ei de b-Oli-in st~bili e 11egli i11stabili cc puri » n or1 1r1an cano .disturbi 11e urolog ici Da a1lni il D e Sa11c tis ir1 base a lunga espe rie11La clir1 ica soslie11e c11e quei piccoli seg1ii niolori, già d escritti a pro posito d ei frer1astenici bio11alici , sono lJresenti an cl1e n egli a11or111a] i psicl1i ci (veri) c l1e si i11contra110 co111u11 e1~ ente 11e1le scuole. Al Congresso Nae:io11ale Me dicope·d agogico di 1\ilila110 d el 1930 egli 11e lJ a s ua r elazione sugli anor1r1ali rib·a lte.v a questo suo vecchio co11cetlo e concludeva che molti casi di deb olezza (vera) sono p·r odotti da fatti flogistici delJa corteccia cer ebrale, cl1e i1ella 111aggior parte d ci d t boli-instabili e instabili , la loca lizzazione Qel processo n1orboso ri ie de, oltre cl.i e 11e Il a corteccia anche 11ei gan g li dell a ba. e. ed infì11e cl1e i11 alcuni instabili i)uri co11 disturbi del tono e in gener e d el siste1na extra pira n ii d a le. la 1ocalizzazio11e d el i)r oce ·o m or lloso orio-i11 ario era da ricer car si rome prevalente 11clla })ase. J\"el terzo Congresso Medico-pedagogico tenuto&i 10 Rorr1a n el setteimbre 19:)3 . jl nr 0·b ·l e111 ;) clinico neurologico de;g li anormali psichici d el cara LLere, ve11iva nuo,1a111ente in1postato e discu sso da S. De S<inctis, co·m e quello che d o,-esse in buona parte risolvere la qu€stione del1'in s tabilità. 1

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Scopo d el presente mio lavoro è d i esan1inare da l lJunto di vista neurologico in generale ma, in s1)0Cial nlodo , ricercando i « }Jiccoli ~e g11i 1notori » g ià osser vati nei fre11aster~ici biopatici, la sinton1alolog ia extrapiran1idale, in un certo Il u111 cro di fa n ei ulli , -al u tati a111]) ulatoria1nente come I nslabili puri , cioè senza d ebolezza n1 entale. I disturbi n1otori os~e r·yati 11ei f'r enastenici ch e so no oggetto delle 11ostre ricer cl1e, vengo110 dal De Sancti riu11iti in sei g ruppri : I ) l)is turbi n ei mo, in1enti pa ssivi (ipertc·n o, ipotono) ; 2) Alterazione dei riflessi profond i; 3) Dis turbi nei movimenti a tti vi (fo rza inuscola r e, abilità motrice); 4) Disturbi d ella. loquela, della i11in1ica e de.11 'andatura; . 5) Alterazio11i grossola11e 11ell a s fer a n1 otrice (spasn1i . ticchi , lren1ori , sin cin esie, paresi, movimenti coreici e atetoidi, fen on1eni catato11ici); fi) Di - turbi oculari (st r a his n10 , a lterazioni pu1Jillari). (Cfr. S. De Sa11 ct is : Ne nrops. infa1,f ., TJ. 475), 111 qt1esti sei gru p1)i , con1e è fac il e n otare, son o ele11cati sinton1i di sicl1ro sicrnifi rato corLi ro-piran1idale e si11to111i di p robabile natura ext.rapira111idale. P erò in questo la' or o abbian10 in oltre ri cer ca li i riflessi di postura locali (bicipite, tibiale an_teriore , 111uscoli po. teriori della coscia.) ' il . e~no . della troclea dentata (Camilla Kc,g ro) ed alctlni dei riflessi di ])O iz:one ge1

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NU?\l. O~J

lAl\ !'\O \LII ,

11erale, cioè <li que i rifl es::;i to11ici (Balduzzi) cl1e servono a maptenere la posizione normal~ d el cor1Jo durante il r1poso o n ella nlarcia. F~ noto però che lo studio di questi rifiessi s tatici e stato-cinetici, quiantunque il Cerletti, il De Lisi e il Balduzzi vi abbia110 n1olto co11tribt1ito, è solo all 'inizio, e attende ancora di e6sere approfondito per poterne trarre dell e co11 clusiorti pratiche. Certo è che, malgrado le 110stre ricerch e sui venti soggetti , di cui ora parleremo, i detti riflessi non possiamo certifi c.ar li , })erchè .a lcuni 1101t ci fu possibile di verif~()a1rli e la rrtorb-0:s ità di qua lcl1e :iccertame11to 1)0.~itivo non si potr ebbe assicurare. Le nostre osservazioni furo110 eseguite sopr a ve nti fanciulli di sesso ntaschil e, di età variabile fra i di.eci e dodici a11ni, dieci dei quali presentavano il fenom eno catalettoidismo, tutti ins tabili, ossia anormali d el carattere, non epi J0ttici; se nza debolezza m entale , rilevabile con interrogatorio e con i r eattivi d el De Sanctis. Ql1esti venti fa11ciulli ins tabili non presentava110 r~aralisi di sorta, qua si tutti erano alunni di ~cuo]e 111 'aperto nelle qu él li ~ i in,1 iano fan ciull:D gracili. Riferiamo ])revem·ente le lorie cliniche dei1 rtostri venti n-iinorenni : 1

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Il. ~~ . , anni 11. Nonni paterni morti in t arda et à sembra pe1· }Jronco polmonite. Nonno materno vivente e sano .. Nonna ina terna morta di tumo,r e alla inamm ella. Zii viventi e sani. Padre san o. ~l adre pleuritica . Tre graYid an ze a termine. ,Secondogenito da gravidan za e parto normale_ SYiluppo p . ico-fisico n orn1ale. E11 lerocolite all'età• cli 16 rnesi ch e si è protratta p er ci.rea due mesi. :\Iorbillo a sei anni. I on enure i nè conYulsioni . Esam e o.b biettivo gen.erale: Cos I ituzione gracile. Pannicolo adiposo scarso. 1'1asse muscolari ppc()I SYiluppate. Cute e 1n u co e palJicle. ~ficropoliad e11ia. Orga11i i11ter11i nor111ali. Esame n e.u rologi co : ulla a carico clei nervi cr anici. Mu scoli rlel collo . norrnali. _i\tteggia111ento,. rr1otilità a l liYa e pa ssiva deglj arti superiori ed'' ii1feriori, norm ali . Des lrisn10 cl]namometrico. Riflessi: rotulei sono esagerati co11 patellari superiori. ViYaci p11re gli acl1ill ei. Osteo-periostei , cu tanei e mucosi norn1ali. Jrjdei normali. Riflessi di postura locali: appena accennati quelli dei tjbiali anteriori simmetrican1er1 te. Non si a pprezzano quelli del bicipite e del quadricipite. Riflessi di postura gen erali: non sono alterati. Non di sturbi della sensibilità. Esame psichico: con Leg110 instabile, attenzion e-mobile, umore gaio, .intellige11za sufficiente. Diagnosi : Instabilità (di origin e infettiva ?) in• predisposto alla tubercolosi. U. O. , anni 12. Nessun precedente ereditario. Padre 1nodico bevitore. Non lue. Madre sana. Otto gravidanze ar t er1nine. Quattro fi gli morti in tenera età per bronco-polmonite ed e.nterile. <) uarto genito da· aravidanza ~ parto normale, Prin1i denti a dodici .~esi. Primi p assi a sedici 1nesi. Prime parole a venti mesi. - Ha sofferto di rachitism o. Morbil1 o• a tre anni; mai convulsioni n è enuresi.


!ANNO XLII,

~"Gi'l.

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SEZJONE

Esa1ne obbie·ttivo ge{ierale: Soggetto di costi lu1 ione

scheletrica gracile. l)an11icolo adiposo sca.r so. (~ualche ghiandola la tero-cerYica le. Organi 111 tern1 normali. Esanle ri etl r ologico: :Xon seg·nj di paresi o partili si , n è alte1azioni del 10110 m11scolare. Liev i tremori a scosse a nlani !Jrotese e a ling ua protrusa . Staz i o11~ eretta e d eambulazione i1or11lale. Oestris1no. Riflessi:· rotulei vivaci con p a lellari s uperiori. Achillei 11o rmali. Osteo-periostei, cutanei , i11ucosj, i1ormali. Riflessi pupillari norn1a li. Riflessi di postura locali: presenle bilateral111ente quello del Li}>ial e anteriore. No11 si apprezYa110 quelli del bici1)i le e clel quadri cipite. Riflessi di postura gene rali: no11 sono a11 erali. ~ul­ l a a carico delJa sen sibilità sia s111Jcriicinle ch e J)fOfor1d a. ~011 dis lui:bi d ell a loquela . Rsarne psicli i co: 1\tl enzio11e n10J)ile, JJer cezion c ad eguata , n1emol'ia ed i1n111ag"i11azione norn1a1i. Contegno in tabile, in leìligenza sufficien Le. Diagn.o.s i: Ins tabilità, i11 ~ oggel lo g·racile. S. C., a1111i 10. Nonno palerno YiYente e sa110. ~01111a i11aterna 111orta di tuber colosi polmonar e. TJn o zjo n1ater110 n1orto di J11e11ing"i te tuber colare. Padre bevitore. Ha abba11donato la famiglia. ì\iladre san a. Cin({ll C graYid anze di cui due aborti. Secondo nato da g-r a' i<lanza e parto nor 1na1e. _\lla lla111e11to artificiale. Sviluppo p ~i co- (i . ico iJ1 ritarclo. A 12 i11c i ha sofferto ent eri"le. , carl a ltina a sej anni. 111 .. eguito fu operato di 1na: Loidilc . :\ort enures i 11(• conYulsio ni. Esan1e obbiettivo generul e: Facies ad e11oicl ea . 01igoen1ia accentua la. ~ u111erosi g·an g·li pal]).3 hiJi u<'i Yari terri Lori. Organi interni n or111ali. /~some neurologico: Oc11lon1ozio11e normale. Nulla a carico d eg li al lri ne.rYi cranici. :\Ioti1i l<1 att iva e pa · iY3 clegli ar ti superi ori ed i nferiori 11or1nale. Slazio11 e erel la e deambulazione 11 or 111ali. Des tri ~ 1no. Rifless i: rot11lei Yi,·ac: i' COll ralellar i superiori. i g·li acl1ill ei. Prcse11ti gli a<.ldon1inali. Pupill e uguali e })e11e r eagenti. Riflessi cli pos l11ra locali : no11 si lnel1ono in eYiden za. Riflessi di J)Ostura ge11erali: non so110 alterali. ... ensibilità normale. Esame psicliico: .A.Lte11zio11e 1l1o)Jile. ìVIernoria lal>ile . U111or e gaio . Contegno scorr etto. In Lelli ;:re 11za suffiri enle. Diagnosi: Instabilità d a a lrooli -n1 0 in sogge l lo preclisposto alla tubercolosi.

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f{. N.,

a11ni 11. No11ni pater11i b evitori a11cor a Yive11li. No1111i ma terni ' iYe11 li e sani. ~ad re i11orto per broncopol rnoni te . Bevitore. Madre sana . Tre gravidan ze a term ine. Primoge11ito da gravidanza e parlo norn1ale. Allattamento inis to. De11tizjone, dean1bulazio1le, loquel a, i11 epoca tardiva. Morbillo e pertosse all "et à di quattro anni. f:same obbiettii'o 9enerale: Con<l i1io11i ge11erali scadenti . Scarso pannicolo a di po. o. Pallor e intenso cute e inurose. Mi cr op oliaò e11 ia periferica geucralizzata. Organi ir1 ter11i nor111ali. Esame n.eu r ologico: ~ulla a carico dei 11ervi cra nici. Lievi tremori a mani i:>rotese e a lin gua protrusa. Non disturbi della m o tilità attiva e p assiYa degli arti . Stazione eretta e deambulazione normali. De~lrismo. Rifle i: rotulei Yivaci con

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PHATI CA

pa lelln ri s uperiori. .i\cl1il lei 'i' i . Iridej nor1 naJi. Hifle - j di post ura locali: non si apprezzano. Ri flessi di 11os tura generali: 11on so1lo alterati. Nulla a carico de ll a sen sibilità sia s uperficiale che profonda. en -j . p ec j.ficj in ordine. Esame fJSiclii co : Alte11zion e inobile. Conteg110 scorretto. Comportamento iperattivo. In1pulsività. Intelligenza sufficien Le. Diag nosi: Ins tabili Là da eredo-alcooli smo (e da n1alattia infettiva ?) . F. A., anni 11. Non ereditarietà 1norbosa. Padre e n1 adre forti b~Yi to:i. NoYe gravidanze a ler111ine. 1'u Lli i figli v1ve11t1. Uno so ffre di enuresi. ~ato a termine da parto nor111al e . Denlizion e, deambulazion.e e Ioqueld i11 epoc:-t 11ormale. A cinque anni scarlattina. Esani e obbiet tivo generale: Discreto sviluppo sch eletrico e i11u scol are. P a11nicolo adiposo scar so. l')allore inlen so cl ella cute e delle mucose. QualcJ1e g hiancl ola nelle varie stazioni. Null a a carico dei vari organi interni. Esarne rieu r ologico : Oculo11101Jo11e normale. ~10lililà a tli'a e passiva n orn1ale. ~on disturbi della s tazio11e er e tta e nella clea111buJazione. Mancini1110. Rifl e. si : presen li e Yivaci i rotul ei e gli acl1i1lei JJi lJ tera lrr1en le . 1\ddon1i11ali e cremasteric i prc e nt i. l r idei i1ortnali all a · luce e all 'accon1odaz io11c. Riflessi cli ])OStu ra locali : presente rr11ello del bi cipite brac hial e. l\tln11ca110 quelli de] cru aclricipil e fe n1 0,ra le. Rifl e si di postura genernli: ìlo11 so110 alter .l ti. ~on disturbi nella sensibilità. Esame psicl?.ico: Ois lraibiJità. Immaginaz io11e Yivace. Intellige11za sufficiente . Contegno iperattiYo. I1111)ul ivilà. Diagriosi: I11s labili là rla ereclo-a1coolismo (e da i11fezio11e ? ). ~I ., ~011na

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a11ni 11 . paterna nlorla cl i par alisi cardiaca . Nonn o paterr10 e 11011ni nlal erni Yiventi e sani . Padre sano. Madre ancn1ica, deperita. Cinque gravidanze a tern1ine. Una sorella morta in seguito a pleurite e bronco-polmo11ite . Terzo nato da gra,·idanza e parto normale. ,\lJ attamento artifi ciale . Dentizione, dea1nbulazjo11e, loquela in epoca tardiva. _I\ quattro a11 11i n1orbillo complicatosi con bronco-polmonite. Esa1ne obb i cl li Po ge11erale: Costit11 zione scheletrica r egol are. 111 ns e n1uscola ri ben e sviluppate. <:·u te e mucose ro ee. ~Iicropoliadenia. Organi i11lerni normali . Esame neurolooico: Non clisturbi del tono mucolare. Lie,·i tre rnori a mani protese. Destrismo . f\ ifle"si: i r otulei appaiono YiYacj con patellari superiori. ~orn1ali i riflessi 1nucosi, muscoli cutanei e perio t·e i. Gli irid ei pre. enti alla luce e all'accomodazio11e. Prese11te il riflesso di postura del tibiale anteriore bilateral111ente; non si apprezzano i riflessi di postura d el bicipite e d el quadricipite. Rifl essi di postura generali : n on sono olterati . Sensibilità: u1)erficiale e profonda norn1ale. Esam e psichico: a ttenzione scarsa, memoria normale, contegn o irrequieto, impulsività. Intelligenza sufficiente. Diagnosi: Jns t abili là (in soggetto predi sposto e da infezione ?) . •


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IL 1'0 1.I CL LN J UO

C. N., anni 11. .\onna mater11a a lcoolizzata. Paclre bevitore. Madre sana. Lno zjo d ella 111 adre al manico111jo 1)er paralisi prog ressi' a. Selle g r avidanze di cui tre aborti. Uno nato i11orlo. 'fre figli viven U. Secondo nalo da gravidanza e parto i1ormale. De11tizione, d ean1bulazio11t- 1 logueJa in e1)ora nor1nale. Nel 1924 fu 111ala to cli tjfo. La ma1altia durò circa 25 g iorni, in seguito il fanciullo di,,enne vivace, disaLle11to, disubbicJiente. ~Iorbillo 11el. 1926 indi pertos e. ~lai convulsioni 11 è e 1111 1 es1. Esame obbietti vo gerierale: Costjtuzione schele-

Lrica regolar e. Buo110 s tato di 11utrizione e sanguilicazione. Nulla a· cari co d egli org·ani inlerni. Esam e neurologico: Ocl1 lo1nozione IJor111ale. A tteggiame11lo, i11otilità a l li,·a e J)assiva d egli arti superiori ed inferiori 11or1nali. Destri sn10. Riflessi: i r otul ei e gli acl1illci Yivaci. Normali i riflessi n1u cosi, 111uscolo-cutan ei e perioslei. Pupjlle ugualj e })c n e r eag·enti. I rifl essi cli postura Jocali, no11 s j J)rovocano. I riflessi rli postura generale, no11 so110 alterali. Lir\~,rl1ag·gjo marca la1nenlc infantile, ca r san1e11le :1rl icola lo. Blesità. Sei1s i]Jilità n orma le. Esan1e {JSi<· h.i co : ,,\ .t le11zion e e i11e111oria Dlohilc. Inlelligenza s ttfficie11te. U1nore gaio. Coh1leg n o iperattivo. · Diag11osi: Ins labiJità d a e redo-a lcoolisn10, c:reclo-lue (e da ìnfezior1e ~ ) . anni. 12 . No1tno paterno 111orto per tbc. poln1onar-e. l'0n11a paterna alcoolizzata. 1'onno mater110 bevitore. Tonna mnter11a sana. Genilori viventi e sani . 'l're g r avida 11ze a termi11e. Kato a tern1ine d a o·ravidanzn e parto llOrnlil le. ' viluppo l)S ÌCO-fÌSÌCO ~egolare. A tre anni pcrlosse e bronco polmo11i1e. ì\ilai convulsioni, ma e11ure j n ot1t1rn a Séd tuaria fino alla e là di sei an11i . Esan1e obbiettivo generale: Cor1dizio11i genP.r ali scadenti. Masse muscolari por o ·vi lup1Ja te. An emia inten sa. l\ licropoliaò eni a. Org ani in terni 11ulla. Esame n eurologico : Lievi tre mori a scosse a mani protese. 1\i[ol ilità al ti va e passiva degli arti r .orrnale. Stazior1c eretta e òeambulazione n ormale. Ambiòestrismo dinamom e> trico. Riflessi: Rotulei simn1elrici e vivaci , con pat èlJ:ari superiori. Achillei e pl a11tari normali . Iri dei presenti alla luce e éllla accomodazione. I rifless i fli pos lura locali: sono assenti . Riflessi postura generali: non appaiono al lerati. Non òistu.r hi della sen sibilità · .Esame psichico: Attenzione mobile. M~moria normale. Immaginazione vjvace. Intelligenza sufficiente. E-Ontegno scorretto . Diagn osi: Ins tabilità ò :i eredo ~lcoolism~ i11 soggetto predi spo~to alla tubercolosi (e da infe. il) zione .. .,. A• 1 •

1

· S. L. , anni 10. Nonni paterni vi vel}ti e sa11i. Nonno ma.terno 111orto rli tt1more. Uno zio p a terno m alato d1 tbc. polmonare. Genitori .viven t.i e. sani. Tre fratelli viventi. Uno morto di m ening ite tbc. Nato a ter:flline da O'ravidanza e parto normale. Denti zione deambulazione, loqt1el a in epoca normal e. A '10 mesi h a sofferto d 'enterocolite. A sei a11ni morbjllo .

l>

; cli" NO .\LII, NUl\1. 6)

Esan1 e obbi<!tl l i vo generale: 1\ulla a carico dei nerYi cra11ici . ~Iuscoli del collo normali. l\ilovi-

n1enti attivi e passj vi possi1Jili e completi. DestrisJ110. R~fl e~si : llotu.lei vivaci con pa lellari s uperiori. Ach~lle1 no.rmal1. 1\ddominali e cremasterici presenti. Pupille uguali e reagenti. Riflessi di pos Lura locali: 11on si ap1)rezzano. Riflessi cli p os tura . ge11crali: non sembrn110 al tera ti. Se11 ihiJità s uperficiale e profonda nor1nale. Esarrie psichico: Intelligen za sufficiente. c.;011 t egno n o teYolmenle iperattivo e scorretto. Vi olento, prepoteu Le. 1\.ffettività i1ormale. Diagrto'S i: Instabilità i11 soggetto predispos to n1ln tuJJer colos j (e eta infezio n e ?). O. M., ar1ni 10. Nonni paterni e materni vivi e sani. Padre sano, forte be,·itore. i\Iadre sana. Tre gravidanze a t ermine. Primogenilo da gravidanza e parto 11ormaJe. Sviluppo psico-fisico r egolare. Enuresi rtotturi1a Ii11 0 a quattro anni. Esanie obbiel li vo geri eral e : Costituzione gracile. ~lasse muscolari ileficienti. Scarso pannicolo adiposo . T\1icropoljaclenia generalizzata. Esame neurologico: Oculo1nozione nor111ale. 1'i c al volto. T\Iotilità a tti,·a e passiva, a rti U}Jeriori ed inferiorj n or111 ale. l)est r ismo. Riflessi : i rotuli vivacjssi1ni con J)al ellari superiori. Achil lei nor111a 1i. Riflessi i1rofondi d egli arti superiori nor1na li. Present i g-1 i arl <I 0111inali e cre1n as lerici. Rifless i cli }JOs t ura JocaU: no11 si provocano. Rifles i rli postura gener ali: i1on sono alterati. PupiJle uguali e bene r eagenti. ~ on disturbi d ella sen sibilità sia st1p erficiale che profoncla.. E sam e p sic h ico: Attenzione e p er cezio11e 11orm ali. Intelli ge nza sufficient e. Contegno scorre tto, irrequjetezza, indoç- ili l~. Dfagr1osi: In si abilità da er c<l o alcooli srno in oggetto enure li co e ticcl1ioso. B. R ., a nni 12. Nulla di noteYole i1egli a ·c:e11de11 li e colla terali i a paterni ch e materni . Nacqu ero cinque figli di cui il soggetto è l 'l1lt im o. Nato a lermine. Parto euloci co. Allat la111enlo ar lifi cial e. Pri1ni d enti a 16 i11 esi. Primi pa sj , ])ri111 e parole in epoca tardiva. Nella r,Tima infanzi a ha sofferto cJj g·astro-enterìte fe})J)rjle. Pert osse a due anni. Esame obbietti vo gen er a l e: Sviluppo scheletrico e muscolare discreto. Scar .. o pn11nico1o adiposo. Qualche g hian dola al collo. Orgn ni internj: 11or1nali . Esarne sislema nervos o: Oct1lon1ozione n ormale . Assenza di paresi. Non tremori nè tics. Attegg ia.menti catalettoidi . Destri sn10 . . Riflessi: Rotulei vivaci. Achillei normali. Addominali e cremast erici: pronti e simmetrici. Riflessi postura locali: non si m e l tono in evi~enz~. Riflessi pos tura generali: non sono alterati. Rifl essi iridei presenti e normali . Non disturbi della sensibilità. E sam,e psichico : Attenzione e m e1noria n or1nali. Intelligenza suffi ciente . Umore variabi le. Contegno iperattivo. . . Diagnosi: Instabilità 1n soggetto gracile con atteggiamenti catalettoidi (e da infezione.?).

R. S. , anni 11.

Nonno paterno morto di tumore• al13: ~oc~a. Non11a materna morta tbc. p olmonare. Nonni ma-


lAl\NO XLII,

NU:!\1.

61

SEZl ONE P UATJ CA

terni vive11li e SJ11i . L.T11 a sor elJ a d el jJadre i11or la p er tl)C. 1ne11ingea . P adre san o. ì\l adre 11er vosa. 'l're g r a vicl a11ze a t ern1i1ie . Due a b orti . Due figl i vive11ti e sani. Un o m orlo di L roncop olmonite. 1'er zogenilo . YiJup po psico - fi sico r eg olare . A tre anni morbill o. _!\. diec i a11 n 1 pleurite essud a tiva. Esa1ne obbiet t ivo gene r ale: 'fi po l)io11do . Costi tu zion e sch el e trica r egolar e. ~lasse n1u ~col ari poco sviluppate . Scar so p a nni colo adiposo . P a ll or e in le11so, c ute e 1nucose. wlic ro1Jolia d e nia . Organi toracici e addominali: nulla d i i1ot evole. Esam e n eurologico : i\ull a a cari co d ei n er vi cr anici . Lievi tremori a 1n a11i prot ese . Lin g ua tren1ula . _>\.tteggia m enti ca tale tloidi. Des lr ismo . Riflessi: r o tulei }Jronti co11 p at ella ri superiori . Achill ei normali. Os teo-perios tei , cuta11ei , mucosi , normali. P u pille u g u ali e b ene r eagenti alla luce e alla accomod az io11e. Rifl ess i postura locali : n on si apprezzano. Riflessj p ostura gene.r ali: n o11 sono aller a ti . Sen s ibilità superfici ale e profonda normale . Esarn.e psi cli i co : a lten zione e n1e111oria 11ormalj . In t elligen za normale. Umore gaio. Conteg110 iper a ttiYo. Diagn osi: Inst abilità in sogg·e tt o predisp osto e g ià a ffetto d a forn1a tuber cola r e con tremori e at tegg-i amenti catalettoidi (e d a infezi on e?). 1

A. D ., a nni 10. Ness un preced ente n1 orboso 11el gent ili zio. l~ni­ co fig i.i o d a g r avirla11za e p arlo n o rn1ale . .i\ll atlélme11to n1is to. ,Svilup p o 1Jsico-fi sico r egol ar e. ./\ sei a11ni o li le inedia }Jurul en la . Bron co p olmon it e a sette anni. ltsa1ne obietti vo gerie r ale: Be11 sviluppalo e b en :n o g uj fi ca to. St azioni ghiand ol'1ri integr e. Organi i11terni : nulla di n ot evole. Esam e n eiirologi co : Lieve . trabis1110 con ver ge11 le a D . Ling u a b en e sp orta. Lievi tremori a scosse a m a11i pro le e. Des trisn10. Atteggiam enti ca lale lloiclj. Riflessi: r o tul ei acce11tuali bila te.r aJn1ente, co11 p a tellari uperi o,ri . Achillei vivaci . Acldo n1inali e cr e 1na ~ teric i : 11 ormaJi. Non Balii n ki . Riflessi p os tura locali: i1011 si m e ttono in ev id en za. Rii1es i di p os tura gen erali : n on so11 0 a lt er ::i li . Tridi u gu ali e b en e r e agenti . Non clisturh i d e lla scn . ibiJità . E'sa n te psi cli i co : J) is trail1Hil ù. In1pt1l.i vilà. Co11 t cg110 i]Jer a ttiYO. Lociuac ilà. T11t e lJig·e n za suffi c ien le. Diagriosi: Ins lab JUtà in fi g·li o uui ro con strabi sm o e a tl eggia111c11li ca ta lc lt o idi (e d a infe. e . l. z1on ~

I. G., anni 11 . Gc11lili zio n ega.Livo ~ j a d al la to pa terll o ch e n1a ler110. Ge11ilori sa11i . O tt o graYida 11za a t ern1inc . Se tte fig li vive11ti e a ni . l 1 no m or to d'e11lerocolile. ~ a to a t ermin e. Prin1i d enti , p ri rni p as i e paro le i11 ep oca n or111 a le. /\ qu a t tr o an ni morl)ill o. Il r agazzo è la to sen 1prc irrequiet o, in1pl.1l i\ o. Esarne obbiel I i tio ge n era le: SYiJ u ppo sch ele trico regol a re. La to cli 11utrizion e e san g·uificazion e r1orn1aJe. Organi interni n orn1 ali. Esanie n ea r ol ogico: 1·r e1n ori a sco se a n1 a11i p ro le e . .:\ 1t eggia1nenli ca tal et toidi . •i\n1l)irl estris n1 0 <lin a1110111e tr iro. Riflessi : ro tule i viY i co11 p a te ll ari super iori . J~o rn1u li g li ac hill e i <' i pl an-

213

lari . R iflessi d i pos tura locali: 11011 si provoca110. l1iflessi di p os tura ge11er ali : 11on sono alter ati. Sen sibilità superficiale e profo11d a : normale. Iridi u gu ali e b en e r eage11ti. Esam e ps i chico: Alle11zion e e n1en1oria n or111ali . Contegn o ins tabile. l n lelligen za s11fficienle. D iagn osi : Inst abili là in soggetto co11 a lteggia:. n1en ti cat a le lloid i e Lre111ori (e da infezion e ?).

B. N., a nni 10. ~onni p at erni Yiventi e sani . No11110 matè r11 0 1norto di en1orragia cer ebrale . Nonna m a tern a per bro n co p olmonile. Zii p a ter11i e n1 at erni vi ven ti e sa11i . Genitori sa11i . Tre g r avid a n ze a t er 1n1ne . Tutti e tre i fig li g odono buona salute. Ultimo genito d a g r ayjcf an za e p arto 11orn1aJ e. Sviluppo p sico-fisico regola re. l\1.orbiJlo a cinque a nni. Esam e obbiettivo ge 1ie r al e: ,S" ilu iJPO sch ele lr ico r egolare. Stato qi nuLrizion e e san g·uificazion e buon o. Stazioni g hia 11d olari integr e. Or gan i interni n or1nali . Esa1n e 1i e~ ro log ico: ~l o lilità a l (jv u e pn ·siva i1orm aJi . Destrism o. A tleg·giam enti cat alettoidi ag li nrti superiori. Riflessi: i rot t1lei vivaci simmetricam ente. Achillei norrnali. Acl don1in ali e cr e1na- · s terici presenti bila t er alm ente. Rifl essi di po tu ra locali 11 011 si m e ttono in eviden za. Riflessi di postura gen er ali : 11 011 son o alterati . Sensibilità ben con serva ta . Esa1ne psich.i co: T11t e lligen za sufl'icie11Le. Con1 p orla111ento iper a ttivo. J) js trail>ili L ~• Diagn osi: Ins tabilità con a tlcgg·in111enti ca t al e l~ Lo idi (e da infezionj ~) .

. ·r .,

a 11ni 11. ~o nn o p a t ern o 111 orto di 11efrite. Nonna p :l Ler 11a i11orta p er p a r a li si cardiaca. Non110 n1 a lerno Yi vente e sano. Nonna i11at ern a n1orl a dj bron coJ.>01111.onit e . P adre Yivente e sano. ~I adre al sa11 a lorio )Jer tbc. p olmon ar e. Due g r a jd an ze a t ermiu e . L 'altro fig lio vivente e sa110. Secondo genito (l a g r aYid a11za e p arto n orn1 ale . Sviluppo })Si co-fj si~o r egola r e. ~1forbillo e 11crlo se a ci11 que anni. /Ssa m 1> obbie ttivo ge n er ale: C~stj luzion e gracile. S la lo di nutrizion e scad ente. Oli goemi a. Micr oJJO Iiacleni a. Or g·ani i11t erni n o r111aJ i. Esa m e rieuro log;co : Oc ulo111oz io n e 11 or111ale. No n seg ni di p ar e i. S tazion e er e tt a e d eambu lazion e 11o r111a li . De tri sn10. Atteg~· i an1e11l i ca la· le ltoidi . Riflessi: ro lul ei acce ntu ali ron p at ellari -upe riori . Achille i 'i Yi . l\ ifJ es j di }Jos lura locali: i 1011 i }Jr ovora110. ll ifle5si di p ostura gen e ral i: 11on on o alt er al i . Pu p ill e u g u a li P 1Je11e r eag·e11U . Sen sil1ilil à u 1)erficia le e profond i'l n orm ale. Esa m e 7Jsichico : ~on <l e ficit n1er1la le. A t lcn zio1te sc .ir . . a. l ln1o re inciif fer en te. Cont egno ipera ttivo. Diay 1ios i : 111 · talliìilà in s<iggctlo predi post o a ll a tub e rco l o ~ i (e d a ii1 fezione :1) .

. n.,

a11ni 12. ~o nna p a te rna 111or la i11 tard a e lù jJer })ron co11ohno ni te. on110 prl ter no viYente e an o. No n no 111 a lerno 111ort o cl i e1nor ragia cer ebrale. on n a J11:. ter11a YiYen te e a11a. Geni tori sar1 i . Tre gravid a 11ze a I ern1ine. ~ eco n clogen i lo d a g r aYid a11za e rarlo no rn1ale. .\1l a ll a1ucn lo nr ti tic iale. Prin1i den ti arl un nn 110. Pr i1 n i pas i e parole i n rporn tnrcli' a. Ne. s n na n1ala l tia de~11 ·- a di no ln.


214

n I L P()T.lCLINICO

J:;s<nne obbi ettivo ge n erale: Sogg·etlo gr acile . De-

nulrjlo. Pallore 11otevole cute e mucose. Si palpa110 gl1iandole la lero cervicali. Organi i11lerni normali. Esame neurologico: Oculomozione 11orrr1ale. No11 disturbi d ella n1oti li là a ttiva e })assi va d egli arl i superiori ed jnferiorj . Al leggiam e11 li ca t a1et toidi. Destrisn10. Rifl essi : 11orrnali i ro tulei e g li ~cl1iJ lei . Riflessi di j)os tura locali:- non si metton o in eviden za . Riflessi cli ]Jostura generali: non sono alterati. Pupille u gu ali e JJeu e reag·e11ti. Sensibili là normale. Esame p sichico : Int elligen za suffi cient e. Atten zion e mobile. 1Vle111ori a scar sa. Cont egno irrequieto e scorre tto . Diagnosi: In stabili Là i1 1 sogg·e tto gracile con atteggiamenti catal ettoidi . A. F. , anni 10. J\11a1nnesi fa111jgliare n eg·a tiva. Prim o ge11ito d a gr avidanza e l)arlo · nor1nale. Prin1i denti , primi pa ssi , prime parole i11 e11oca norm ale. Morbillo a tre an11i . Pertosse a cinqt1e an ni COIDJ)li catnsi con bronco polmo11ite. Esa.1ne obbiettivo gene rale : S tato di nutrizione ·e san g·uificazio11e buono. Nulla a carico cl egli org·ani interni. Esame neurologico: l\1ovin1enti d ei bulbi ocu lari normali. Li11gu a bene STJorta n1a tremula. Movimenti atti , -j e pr1 ssivj ò eg-1i art i Slrperiori e inferiori n0irm:ili. Atteg·gian1 e11li catalettoicli. Riflessi rotulej vivaci. ' 7ivaci pure g·l i achjllei. Riflessi di p os tura locali: non si provocan o. Riflessi di polura g·enerali: i1on sono alt er ati . Riflesso 1)upillare i1ormale. Non distur)) i ò e lla sen sibilità. Esa rne psichico: At ler1zio ne n1 obilissima. Con t egno instabjl e irreql1ie1o. Int ellig-P11zn s u ffi cien te . Condotta iper attiYa. Diagn.osi: In stal) i} i lii (cl R infezi on e?).

l ..\;\'.~ O XLII

J)

Nul\1. 6)

F. O., ar1r1i 11. Nulla da rilevare n ella ar1amnesi famigliare. Genitori sani. Quattro g·ravida11ze a termi11 e. 'f er zo n ato da giravida11za e })arto normale. Allattamento materno. SYilup1Jo j)Sico-fisico regolare. l\IIorbillo a tre a11ni. A iiove a11ni perl o se . Non e 11 uresi nè convulsio11i. Esame obbiettivo g en erale : Costituzione sch eletrica reg·olare. Buono · stato di nu Lrizion e e sa11g uificazion.e. 1\1asse mu scolari ])en e sYi1 uppate. Nulla a carico degli organi interni. E sarrie neurologico : Non clisturbi cl.ella motilità attiva e passiva deg'li arli superiori e i11ferior i. St azione er ett a e deambul azione: normali. Destri smo . Atteggiamenti cataleltoidi. Rifl essi: ten (li nei, perioste i normali. Non BaJ;jn ski. Riflessi cii postura locali: non si m ettono in evid en za. Riflessi di postura gerterali: non sono alterati. Pupille uguali e bene reage11ti. Sensibilità superficiale e profonda noini.ale. · Esame psichico: Attenzione mobile. if emoria scarsa. Umore gaio. Facilità al riso . Con legno irrequieto. Intelligenza sufficiente. Diagn,osi: Inst abilità con a1tteggiamen ti cataleltojdi (e da infezio11e ?) . ~

CONCLUSIONE.

Se ora si considera l 'e·t iologia della I11stab ilità nei venti alun11i da n oi osseryati si l1afl1110 le cifre seguer1ti: 1

Predisposizione alla tbc. Gracilità . . . . . . . . · Alcoolismo in famiglia . . . . · . ·L u e . in famiglia . . . . . . . Malattie infettive second a i11fan zia .

8 5 6 1 18

T\ia l 'etiologia è sei111pre multi1)la . Difait ti tro' rammo1: Sola predispo·s izion e a ll n tb(' in Sola g·raGilità in 1 Solo a J,c ooli.smo in fan1igl ia in Sola lue in famig lia in . Sole rnalattie infettive in 6 1

C. V. , anni 10. Nonni p aterni e n1aterni morli i1t l ~ rda età per malattie imprecjsat e. Uno zio materr10 al san atorio: Padre fort e lJevilo·r e. ~ladre sa11a. Tre gravidanze a termine. Due aborti di du e o tre m esi. Un f iglio morto di tbc . n1e11ingea. Nato a terrni ne, parto distocico. Sviluppo p sico-fisico regolare . A circa sei mesi enterite. A tre anni 111or}Jillo con1plicatosi con b,r oncopolmonite. Enl1rcs i Jlotturna saltuaria fino a cìnqt1e anni . · Esan1.e obbiettivo generale: Costituzio11e scheletrica r eg·olare. ~tfasse muscolari poco svi1t1ppa-t e. Panr1icolo adiposo scarso. Pallore int enso cut e e 111t1cose . Micropoliadenia. Orgri.ni in t ernj nor111ali . Esame neurologico: Nulln a carico d ei n ervi cranici. Lievi tre1nori a scosse. a inani protese. Stazione eretta e <i eambulazion e normale . Attegg iam enti catalet toidi specie agli arl i Sl1periori . Destrismo. Riflessi : rott1l ei achillei e pl antari viYGC' i simmetricame11 le. Acldominali pronti. Riflessi ci i pos tura locali: n on si n1ettono in eYiclen za. Rifless i di i)ostura gen er alj : non sono alter ati. Riflesso pupillare norn1ale. Loquela normale. Esame psicJiico: Attenzione n1obiJe . Un1ore va~ r iabile. Cont eg·no j,rreqnieto. Intelligen za sufficiente. Diagnosi: Ins tabilità da ere<lo-alcooli smo co11 a.I teg·giarnenti ratalet-tojfli , trem ori , ent1resi, i11 soggetto predj sposlo rtlla tubercolosi (e ò a in. ;) f E'7.10Tl e ! ).

1

fi.;gli altri tredici 1'e LioJogia, è n1ultipJ a: Predisposizio11 e all a tbc. e altre cause e Uolog'iche 8. Gracilità e altre cau se etiologiche 4. Alcool jn fan1i o-lia e altre cau se etiologiche 6. ·L ue in famig·li; e altre cause eti ologi ch e 1 . Malattje seconda infan zia e altre ca11se et1ologiche 12.

La a-rande frequei11z·a della 1p1redis.posizione alla tb~ può essere in par~e SI).Ìe·g~ta dal. fat.to cl1e le scuo]e all 'ap erto os1)1ta110 gl1 alunni gra cili; ma la frequer17a dell 'alcoolismo. n e1la. famj alia ·è un dato etio]og·ico degn o d1 sp·ec1ale rili~vo. Gl 'i11te1rroga t.ivi m essi n e]Je diagn osi a propo·sito dell 'etiologia in~etti.va: l1_anno questo signific.ato ch e I.a inalatt1a i11fett1va fu realmente sofferla dal soggetto per lo }) ÌÙ in seconda infan zia, n1 a cl1 e tt1ttavia non poteva es~ ser e riconosciuta da altri sinto·n1i ch e- n on fosse l 'i11st abi·l ità. 1

1


~AN1'"0

XLII, Nul\1. 6)

215

SEZ l 02'fE PRATICA

Tulta' ia 11011 può tra curar i un dato eti ol og·ic o cli una fr equer1za così in11}0rla nle. Le scuole all'aperto ospitano sì n1olti g ra ci1i , n1a non ,è affatto un luogo di ra ccolta ùi a lunn i ell e ~offersero in prima o seconda infanz ia u11 a i11 tezione- anche grave. Ciò 1potrel1be aulorizzarci a d.!.chir,rare olte l 'etio1logia d el]a inst abilit à è n1ultipla e corr1plessa. Ria ssurr1iamo ora i sintomi cl1e, d,a l punto di ,·isl.a ne11rologico ahbian10 11ot·ati nei n oslri venti fan ciulli ; esprimendoci in p ercentuali s i ha :

LAVORI ORIGINALI ('. ;J lNI C,\ l\ilEDIGA GE NERALE DELLA 01

Pt.

UNIVERSITÀ

GE~OVA

dirella dal Sen . Prof. N. PENDE

1

5 q6

·riccl1i facciali l\iiancini m o . . An1bid estrisn10

.r:) oo JO o~

,., lrabi smo . . . . .

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Blesità . . . . . Iperriflessia profoncl a

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l detti inlomj sono di più ch e prol)abil c s ig nilìcato cortico piram ida le. Tremori . . . . . . . . . F enomeni ca tale ttoidi . . . . . . . . Riflessi <.ì i postt1ra locale • •

50 ~6 50 % 20 %

Qu esti ultimi tre sintomi son o di probabile 11a tura extrapira1nid.ale. Non furo110 tro,;ati alt erati ~n nessun cais o i cosidetti r iflessi di pos tura gen erali.

T nois tri ve11ti casi po ssono divide•r si in tre 1

g1u.p1)i. Nel :p rimo gruppo son o con1ipr esi i fan<;1ulli con sintomi prevale1iti cortico-piira.m idali. 11el econdo, i casi in cui prevalyono i segni .extra.piì'am,ida.li; i1el lerzo quelli in cui i sinton1i sono misti, cioè piramidali ed extrapiramidali . Cosi. t1sando lai nomen clatura di S. ·D e Sanctis abbiamo n egli Instabili (anorn1ali per carat.tere) da noi esaminati : sinl o1ni preval enti corl ico-piramicln1i n el 20 % )) 15 ~6 sinl o1ni preva lenll i extrapiran1 iclali sin io111i 1nisti )) 65 ~b Ciò vuol dire che uria parte degli instabili, -senza 1paresi n è epilessia , portano segni di iattttra a carico, di funzioni p r ef;unte di sede cort1 co-1piramidale, nlenlre a ltri jn tabili portano segni di iattura ;Jrevalenlem ente -extrapirami<lale. Da tale modes ta con tatazione si può Ele t(lurre ch e la massa degli instabili è form at a <.la tnrati cerebrali con sintomi a sede prevalente, ]a maggioran za a sed e prevalente corticopiramidale e una n1in oran za a sede prevalente (·xtrapiramidfl le. 1

Volendo con cludere diren1n ch e I 'inst abilit à c ou sis te in u11 difetto prirnario (morboso infan tile) o 1nagari origin·a,r io d eg·li en1isferi cer ebraJi, ina è probabile cl1e i intorni motori d elrbano interpretarsi co111e dovuti ad affezioni o ipogenesie della corteccia cer eb-rale, rnen l r e i pii1 rari sintomi extr apira midali degli ins labili . J)Otrebbero spiegarsi con1e fenon1pni di libera7.Ìone o disinibizione (ri e l ~e n . ò di Ht1a l .Ti arkr son).

Sopra una forma psendotifoidea della set· tieemia streptococcica di origine focale. (Contributo alla clinica delle infezioni focali). Prof.

M1GHELE BuFANO,

aiuto

(Continuazione e fin e: vedi num. p r eceden te).

1l qt1adro clinico dell 'inizio dell 'infezione cLerll1ia1la è q11i11di con1pleto . La diagnosi d ifft·r enziale più sicura e obbie ttiva è possibile farla con l 'en1ocoltura, eseguita1 con1e dianzi i.: slalo d etto , e con la r eazione di agglulinazio11e. È necessario eseguire ambedue ]e ricerche poicl1è in caso di em '1coltura positiva solo per la forma di sLreptococco, si potrebbe pensare s h e si tratti u gu almente di una infezio11e 11b erll1ia.n a o paratifica, a cui si associa una batteremia ~trepto co~cica. Qual cl1e caso di ques to gener e ne 11anno descritto Scl10Ltmi.iller e. BinQ·old. Ora in tt1tti i nostri casi la reazione ,_ cli agglutinazione è stata negativa per I ' Eberth e per i paratia comE; p ure per il coli e per la rne liten se; i11vece è sta ta positiva in diluizione 1i 80 1/100 per i g·ern1i isolati dal san gt1e. Si h a ~1 l lor a la certezza assoluta trattar.. i di seps i streptococcica focale. La m a ncanza di com·p)icar1ze m a ligne si diag 11ostica con sicurezza esclude11d o ch e vi s ia Ilel caso i11 qt1es1iu11c una endocardite , sia con l 'anamnes i ch e di111ostr a a ~ enza di le io11i r eun1atich e, ed assenza di fatti cardi aci; . . ia con l 'esame obbiettivo cì1e d1m ost ra 1'assenza di soffi da ' 1 izi o da endocarditi in atto o di al-· te-razioni d el volume e d ella· f or111a del cuore. Questo esame è b ene farlo co11 lél n1assim a a t1c·n zione poich è , se vi è endoca rdite. la 1)rog·nosi varia, e da be11igna coni 'è in ge n ere in quest e forme di,1en ta maligna , con1e lo è 11ell 'e ndocardite Jenla. No11 ch e la se1). . i endocarditica non sia. di orig~ne focale, 1na ii1 qu e . . le alt re al foco primitivo (tonsillare, dentario). si sos tituisce un focolaio· secondario valvola re 11on aggredibile e ch e, proba1bilmen te , dà al ln 11 1a laL1ia il st10 cara11 r r e di inesor abile n1n lig11ità. La ricerca d el f'nct1s de,re essere fatt a , indagando bene ne11 'allamnesi circa Ja pre.Qre~::-él <'$1. . tenza di ton si) 1i ii più o n1e110 recidivanti, di so ffer e nze dentnrie 11iù o n1 en o gravi e ren1ote. In gen ere , c111ando il focolaio primiti vo della settiremia è dentario . n on si rileYa r he JlOCO prin1a ciella malattia i1 der1te infetto ab1

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« JL POLICLINlCO n

bia dat e~ 1 arlic.olari -. noie a·i .Pa:tie11le. Vicever a Il elle ep i tonsillari è facile rilevare nell' anan 111es i cl1e )JOC? prirna dello sco.p ·pio clel ]a n1a1.attia il i)azienle l1 a. ripetutamenle ·oflerto di recidi ve tli tonsillite. L 'e a111e delle tonsille e.leve esse.r e fatto 11011 s<Jlo con Ja più energica spr e111itura, ma, qua11d o questa è inefficace a svelare l 'esist enza di ascessi di origine più o nle110 recenti, si deve I .roc,edere al n1assagg·io. Allora o ve·n gon fuori zafTI di pus, o si nota st1bito dopo (2t! -48 ore) tula r ecrudescenza della febb·r e. lnvece per sve1Rr e ascessi apicali _dentari è utile la radiog rafia dei denti , specie di qt1elli ch e 1'esame esterri \' è l~:t carìatj. t 'identità del germ e i o lato clal 1)u de11tari o o tonsillare co n qu ello troYalo 11el a11guc; la riaccens io 11e febbril e dopo il n1as~ag·gi o to11sillare o do1Jo la ton i11 ecton 1ia e d<. po 1 e ~ tra zio11e dei d er1 ti infetti, 0110 fatti cli e decidono sic11ran1ente irt favore cleJJa se;p·s i fo cale ·treplococcira contro jl SOS)Jetto cleJl 'infezio11e eherthjan a o paratifì ca o melilcnse. L'e111ociton)etria e l 'esanie rnorfo)ogico del sar.gu e in queste forme di se1Jsi ~t reptococcica di origine focale dànno ri~ultati quanto mai i11teressanti. All :i11izio della malattia vi è sen111re uno ~tato di oligociten1 ia non molto spic ca la er1za alterazi oni particolari cli forma, di \ Olu11te, di contenuto er11og'lobinico. I g lobuli bia1tcl1i invece so no aumentati modica111ente (12.000-1±.000) con1e nel caso 1° e 2°. Tale fatlo p uò aver valore nella diag11osi cli fferenzia]e cori la ser'si el)ertl1i ana. .Nel e.a.so ~ • la c ifra è n o r111 ale. La fo·r mula i)r esenta per ò u1t dato caratteri. . . . . .' $t.ico 1n Lutt1 1 casi : una n1011oc1tos1 p1u o men0 ·s1)iccata. Le cellule monociticlte osservate riel . a rtg uc ùi tutti i nostri pazienti appa rten eva ?lO a quelle cellule erte si dico110 monociti aclulli , cioè cellule non n1olto volumjno e, con protoplasn1a non sca~:so e liev i si1nan1e11te h·asofìlo, c.:011 nucleo a reticolo cromatinico unil'or111en1ente compatto, 111a i10J1 intensan1ente coloralo, co1t pochi e fi11i g·ranuli azzurrofili rl el proloplasn1a, senza vac_u ol1. Cellule più imn1ature di Lipo monoblastìco sono state sen1pre 1nolto :car..,e. Quasi se1111Jre assenti cellule endoleliaJ~ vere e pro·p rie. Que te r1on so110 mai c.01n1)a1:-ie o aume11late d opo ]o ~ tropi ccio del f)91pa ·trelle. L 'aun1enLo di monociti è stato })articolar• men le inte11so n el pri1r10 caso · cioè 11ell 'unico caso in cui la n1ailattia l1a avuto un d ecorso p iù bertigno; con lenue a11n1enlo di tutti i g lobuli bianc.h i , ,,i e ra ben il 61 ~o di mo11ociti , mentre ~ .p olinucleati 11eutrotili era110 alJlJena 1'8 %. Vi era quindi q11asi uno stato di agranulocitosi. 1

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Que "ta1i11l e n ~tl reazi011e 111011ocitica 11el sangue periferico c i 11a indoli.i ad esplorare in questo caso il con1portamento de.gli organi ematopoietici: abhia1no tra1)anato Ja tibia ~ ed abbia1110 estralto t1n succo n1idoll,are che con una certa scarsità délle solite cellule generatrici dei 11ormaii glob·111i nel sa 11g11e fJres-entava una abbonJa_nti. sima quantità di encloteli. Questi aveva110 il loro aspetto classico : elementi volumino,s i , con nucleo a spugna non niolto colorato e ' con uno o due p iccoli nucleoli basofili; protoplasma ab·h ondanle, velame11toso, tenuamente tirJto in azzurro, m11nito di ptolu11ga•m enti ch e sembrarlo anastort1izzarsi con qu elli deg·li e1emt-nti vici11i, qua A là vacuolizzato. In questo c..aso quindi indubitabile la corrispondenza di una in1ponen Le tipica rige11erazione di endoteli nel midollo os eo con u11a ab·b ondante n)oitocitosi circolante . Ch e 111olte ii1fezioni si a1r con11)agnino a n10nocitosi o a li.J1fon1onocitos i è largamente noto. Ad esse si :tgginngor10 queste forme di settirerrtie streptococcich e di origin e fo cale rpseudo tifoidee. Ab·b ian10 già eletto che g ià molti L\A. , tra <:ui il Pende , 11anno pe11sato per quesle particolari reazioni monocitiche, che i gerrr~i di quesle infezioni abbiano un particolar~ tropis1no ver&o il sistema reticolo endoteliale eccitandolo oppure d a n11eggiandolo. Pare ch e quando lo eccila110 , favorisco110 la proliferaz~t>ne Jegli endole li _specie neg·J i organi emopoietic,i , e q ui1tdi il pa sag·gio di 1nonociti e (li endoteli in circolo; quando lo danneggia110, facilitano il pa s~ag,g io de,rrli elementi endoteliali con raratteri di a ffere nza, cellulare, e ch e cc)1npaiono iii circo,~o SJ'.l'e:cie dopo strofinar11ento de] p unto di prelievo d el sa11gue (P atella , L. Fo11Lana), conte ·i ha nelle sepsi ler1te o· ttcute maligne. t\ que to proposito il Froln 11ella no,s t.ra c linica ha portato irnport a•11ti s i111r contribuiti speriment ali. Così linfo·n 1onocitosi è stata i1o lat.a nella fe.b bre tifoide e nfl ]la 111alaria, r1e]le spirocl1 etosi f:H.>11ta11 ee e s1:>erin1entali. nelle tripanosomiasi, 11ella inoculazione di virus vaccinico, nella 11 bercolosi sia s11onlunea (in .alcune form e ed in speciali condizio·n i) cl1e perimentale, nel tifo peteccl1iale; nel reumalisn10 articolare acuto e nell 'eritema µolin1orfo ( Ricritelli e CostalJlzi); in tutte le se tticen1ie streptoco cciche maligne. ~la è ancl1c o·ià noto, dalle osservazioni fatte in questi ultin1i anni, ch e ar1 cl1e in cert e forn1e di streptocor.cem ia ber1igna , co11 un quadro e un anda111e11 t o clinico diver ._ i dalle forn1e )JSeudo lifo idi qui descritte, VÌ può essere Ull<l lllOTIOC i to. i l)iÙ O ll1eJ10 . {)Ì C'Cata. È notevole j f fnilo cl1e i11 ae11 cr e que:::-l e _trept ococcemie . ono anch'es e di o rigine foca le. 11 Pend e ha 1

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pubblicato l'anno scorso un caso interessantissimo di setticemia diplostreptococcica, 1a cui origine era dovuta ad ascessolini pexiapicali; e (,be si ma11ifestava. clinicamente solo con febbre intermittente più o meno alta, co n senso di lieve astenia e di deperimein to, tale però da 11011 obbligare l 'ammalata a letto; e in cui ,.·era il 30 % di n1onociti. In questo caso era i11teressante il fartto che lo stesso germe, raccolto e studiato dal Frola, ha mostrato, iniettato negli animali di labo,r atorio (cavie), le stesse capacità monocitotrope ed endoteliotro·pe. In seguito all'iniezio.n e endoperitoneale di sospensione dei germi, ottrnuti da brodo colture, si fiveva l:a comp·a rsa in circolo non solo di m < nociti che superava110 il numero normale, ma anche di endoteli, talvolta a gruppi ·sinciziali, con saratteri più o meno spiccati di immat11rità oppure di degenerazione. Rimando al lavoro importain te del Frola ed alle interessanti figure che lo coir redono . Anzi richiamo l 'attenzio ne sul fatto che la fig. 2 del lavoro del Frola mostra che nel sangue delle cavie eralD.o passati in circolo elementi endoteliali simili quasi in tutto a quelli ohe io ho tro;valq abbondantisSlimi nel puntato midollare del caso n. 1. Pare dunque che questi streptococchi, cl1e d~nno fonne più o 1neno benigne di setticemia di origine focale ad andamento clinico pseudotifoidoo o andamento molto più lieve, abbiano specialmente sp~ccato·, ora più ora meno , un particolare tropismo elettivo per le cellule ~tamina li dei monociti adulti e per gli endoteli, eccita1I1doli alla proliferazione e al passaggio in éircolo in quantità più o meno abbondante. E credo chf>: a streptococcemie, difficilmente fin' ora determinate col reperto obbiettivo della p(•Sitività dell'emocoltura, per la scarsa coltivabilità di alcuni ceppi di streptococchi, debbono esseTe riferite alcune forme cliniche di agranulocitosi e delle cosidettc. cc angine monoci1iche n. Jn queste ultirrte il termine di angi1Ja dà già lai din1ostrazione che si tratta di infezione ge,n eralizzata di origine fo,cale. Cotrel nel 1927 ha pubblicato una serie di casi di sepsi acute decorrenti con febbre più o meno alta, oon linfomonocitosi (in media il 40 per cento), con aumento modico dei glo·b uli bianchi, con la tumefazione di linfoglandole, con 5plenomegalia1, costantemente precedute eci accompagnate da angina. l fn caso interessante lo ha descritto il Sigon nella nostra f:li11ica. Anche in questo caso non fu possibile coltivare dal sangue un germe, seminando in terreni permettenti lo sviluppo sia aerobiotico ohe anaerobioti co. Che si trattti di una set1

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SEZIONE PRATICA

Li.cernia no11 c 'è dubbio; e la n egatività del re11erto de]l 'en1ocoltura non esclude tale diagnosi. perchè i1on furono tentate le prove che for~e avrebbero dato risultato positivo, come la bemina di puntato splenico, o la emo.c oltura dopo splenocontrazione. Si trattava di un caso, in cui l'inizio della rr1alattia fu acuto, :preceduto da intenso raffreddore specie alla pri1ne vie aeree, con dolenzia alle fauci ail la deglutinazione: contemporaneamente cefalea e febbre. All'ingresso in Clinica l 'esame obbjettivo fu negativo tranne che per un tumor di milza (si palpava quattro dita sotto 1'arcata, costale), e che nel sangue vi era una quantità (55 % circa in media) di eleme,nti mononucleati maturi di tipo linfocitario o li11foiide. Nel· puntato splenico era J)articolarmente interessante, co·m e nel puntato midollare del mio primo caso, un reperto di iperplasia notevole del sistema reticolo-endo·teliale. Il paziente dopo aver presentato un periodo di febbre con intermittenze, preceduto da forte aumento del numero di globuli bianchi e: nella formula, degli elementi monucleati con la diminuzione dei polinucleati, a poco a poco sfeb b.r ò e il numero dei leucociti oa.dde fino· ai valori nor1nali, pur restando una certa preponderanza delle cellule linfocitarie. · Quale significato e quale importanza ha la Jinfomonocitosi in queste malattie e in special n1odo in queste setticemie streptococciche? Per rispo·n dere a questa questione bisogna notare e.be nei nostri casi , come pure in quello di Pende, manca,rano forme monocitiche o endoteli o endotelioidi con fatti degenerativi; si trattava di monociti maturi, e, negli organi e-m opoietici , fatti di attiva proliferazione degli en.doteli. C:on tutte le riserve che ci impone la mancanza di dati 0 bbiettivi e palesi , dobbiamo ritenere i)irob·abile che la monocitosi sia la conse·g uenza di una iperfunzione non solo plastica, ma forse anche di difesa istogena e specialmente umorale da parte del reticolo-endotelio. E la sua comparsa sarebbe indizio di difesa attiva del1'organismo contro l'infezione e quindi autorizzerebbe, ceteris paribus , una buo·n a pro,g no-· si. Difatti nei nostri casi il più lieve, per decorso e per imponE.'Ilza di disturbi , è stato il n. I: in esso era spiccatissima la monocitosi e la proliferazio ne emdoteliale nel midollo o5seo. Notisi poi il fatto che anche nel caso di Sigon, con esito partiçolarmente benigno, v'era anche una notevol e m onucleosi ch e precedè una bre,re esacerbazione termica e poi la graduale scom!parsa della febbre. Il Frola attribuisce ai monociti normali senza particolari caratteri degenerativi un significato di iperfun1

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zjor1e plastica e umoral e del sisle111a reticoloendoteliale, 111enlre giustamente attribt1isce u11 significato di grave intossicaizione al la com-· ])arsa (li celJu le er1doteliali e d endotelioidi con fenomeni degenerati vi (va.c uolizzazioni , fra1nmentazioiI1i, scarsa ti11gibilità dei nuclei ecc.). Infatti qt1este ultin1e cellule, che aumentano special111e11te dopo lo stropiccìo , che con11)aior10 tran sitoriamente e, J1elle infe,zioni speri1nentali , precocen1ente (!J?rola), e che p,e rtanto sono di origi11e non p,r oliferativa , ma de•s quarnativa1, sono 1)resenti in ge11ere, nelle fo:i:me n1aligne di streptococcerr1ia (endocardite len -· ta). Riccitelli e Costanzi affermano ch e nelle loro ricercl1e h a11no regolarmente osservato un n·etLo aun1ento dei monociti circ.olanti in stretto rapporto con .fatti di miglioram ento de] decorso e del quadro n1or])oso; e viceversa una diminuzior1e in ra·piporto a peggiorarnenti e all 'esito letale e affermano cl1e questo stretto parallelismo tra sinton1i clinici e tasso monocitario è un indice prezioso per seg·uire il movimento immunitario: « a vo11 e l 'e·levarsi di essi (cellul€. n1011ocitarie) corrisponde alla fase di decisivo su peran1ento dei poteri immunitari con tro i fattori carusali del morbo, a volte di tentati vi di superarr1ento; le perce·n tuaJi bassissime corrispo·n dono al1a eccezionale g ravità de11a rr1alattia ».

* ** In quanto alla prese11za di fatti in1munitarr i, è stato visto nei nostri malati un modico potere di agglutjnazione per il germe isol'ato dall'emocoltura. Nel caso n. 3 la comparsa di ql1este ·~apacità agglutinanti ·è stata transito ria in quanto che in piena con valesceinza , p·o chi giorni 'J..1'rima ch e i.l malato lasciasse la Clinica, sono· scomparse. Lai co·mp·arsa di que'8te capa1cità élgglutinanti co11 ferma che il gerrr1e trovato 11el sang·u e i1011 è un repe.rto di banale hatteriernia , i11a ·è ì'esponente causale del fatto n1orboso in quanto ha suscitato nell'organismo reazio11i i1111n11nitarie. La conceùltrazio11e delle agglutinine i1on è stata mai molto alta : i maggiori tassi sono stati da 1/80 a 1/ 100. DoIJO, in pie110 periodo di apiressia , quando l 'ammalato è già levalo da letto, il tasso di agglutinazione a poco a poco din1inui sce fino a scomparire d·e l tutto. In questo 1)unto affiora la questi ori e, oltremo·do ardua , ch e è pur se·m p1re affiorata fin da quando si è co·m inciaito a parlare di infezioni focali. Qual ' è il fattore èhe fa sì che i germi eh~ entrano in circolo da un focolaio latente che clura da tempo imprecisabile, ad un certo punto determinano una vera e propria setticemia ? 1Bisog11a considera·re che Schottmtiller, 1

Ilegatore dell 'esistenza di infezio·n i focali , al congresso di Wiesbaden nel 1930, si basava per questa negazione sul fatto che i foci pu:ssono esistere da nlolto tempo senza dare sei)Si . P11r essendo convinti che questa co11siderazione di Schottmuller non è v<ilida• per scalzare I.a teoria delle infezioni fo cali , è certo cl1e i mome·n ti, per cui i germi cl i un focolaio pcr1elPando in circolo dete•r n1.ir1ano Uira malattia, sono irt g·ran parte imprecisabili. Poss i i~n1 0<tmmettere che u110 di essi sia l 'esaceTbazion e de1i fatti flog·i tici o J)er aumentata ·v:irulenza del ger111e o per minorata· difesa de.O. tessuti nel fo,c olaio cro nico; che altro dei momenti sia un trauma che colpisca la regione del focolaio J)rovocando l1na mandata di germi in circolo , come ri~u lta dalle esacerbazioni della s inLomatologia set tic-emica in seguito a massa~gi ,tonsillari, a to11sillectomia, ad estrazione di denti con asc~ssi apicali , Ma è indt1bitabile che vi sono casi clinici in cui l 'a11amnesi accurata non accen11a· ad alcuni di q11esti fattori. Solo in via di. cal1ta ipotesi i)ossiamo immagi11are ch e il portatore cli uri focolaio settioo sia, per la presenza del focolaio stesso, in istato di immunità; e che q11ando ammala della se.1lsi cièl accade per il fatto che , per ragio11i "arie, questo potere immunitario dimit1ui. .. < e o SCOIJl f>are. La diIT1coltà di spiegare sodclisfacente1t1 ente· tali fatti è la sle5sa di quella cl1e si inco11tra per spiegare co1ne n1ai individui che hanr10 il pneun1ococcc• di Ta1an1on-E·raenckel 11ella bocca C()ffie saprofita, am1nala110 solo in determinati mo111enti. Che l'in oculazione di germi attenuati , tali· però da cau sare un movimento immunitario, preservi poi. l'organism·o da una su ccessiva inoct1lazio·n e di germi molto virulenti, è 11n fatto speri1nentaln1 er1te acr.ertato dal Morg·011 roth tra· gli .altri. Ora qu·e sto fatto sperimeniale pt1ò spiega.r ei i] perchè della benignità di certe sepsi fo!~ali come nei nostri casi: il foco] aie> cronico l1a indotto uno stato di relativa inln1unjtà nell 'organisrno. Ora sia per un decad ere di questi fatti i.m rr1unitari , sia per un improYviso aumento della virulenza di germi di 1u1· focolaio si ha la sepsi benigna : benigna per-· chè sia in un caso che nell'altro l'organisn1 0 si troYa sempre sotto uno stato di immun ilà· relativa. ìVIa d'altra parte dobbiamo ip1Ur considerare che l 'in1rr1 unità di q.ueste forme mor• bose ha lltil.a importanza non essenziaJe; ~e l 'autovaccinoterapia (come pure secondo altri· AA., la vaccinoterapia, la sieroterapia, la colloidoterapia ) ha effetti utili sul decorso di queste forme morbose, la sua efficacia non è asso1

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SEZIONE PRATICA

Iuta e d efinitiva. P er la g·uar1g1one perrnanente è necessario, ed i11 n1olLi casi sufficiente, l 'abolizione del focolaio cr o11ico. L'inguaribilità delle streptococcemie co·n endocardite dipende dalla 11on a.ggredib·ilità del focolaio endocardico (De GennesY.

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tenuto fin· ora. (~ osì è guarito il caso già acc·e nnato di ' .iiglietla; so11 guariti i casi di De S1an ctis 1\tlo•n aldi; sono· guariti i casi di streptococcemia curati còl siero antistreptococcicu, di Vincent, di lJidter, di Virtcent stesso, di Couriy. La prognosi benigna è però condizionata dalla ado·zione di provved]ruenti terapeutici be11 d efiniti.

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La prog·nosi della 111alattia è benigna; malgrado clte i1t qualcJ1e casq il decorso raggiunga un a&petto di gravità impressionante fino a fai dubitaire della ' 'ila. I malati di,rentano spiccatarrLen te anemici, l 'aster1ia è notevolissi111.a, fino al punto che i n1alati si stancano al rni11imo movimento, e si mostrano psichican1e11te .ibbattuti; l'en1aciazio11e è gra;ve~ l'ipotì·ofia muscolare raggiunge gradi notevoli; verso la fine della malattia si nota spesso rarefazione spiccata dei capelli: stait o che è uguale in tutto a quello che mostra110 individui che hanno avuto una grave tifoide dopo un paio di rnesi di malattia. Il polso è piccolo, molle, frequente. L'ipotensione è n1arcata . Nel caso n. 4, si sono sviluppati, n el perio-· do inoltrato della malattia.• ascessi muscolari e sottocuta11ei ripetuti: tipici ascessi da fi s8azione n el cui pus è stato trovato lo stesso gern1e circolante ne] sangue. i\ltro proce~so dovl1to ·a localizz.azione del germe circolante, osservato n ei nostri e.asi è la i~eritonite sierosa acuta \caso 11. 3). Anche questo processo -perito11ea]e accertato mediante estrazione di ·essudato si eroso contenente il germe circolante nel sangue, è guarito senza alcun speciale sussidio terapeutico, e sen za lasc,.;iar 0 consegue11za di sorta. J\1anc°"no, come è da aspettarsi , nel perioào ava11zato d ella malattia , corrte pure nella conval1escenza, enteroTr agie e disturbi inte·stinali di qual siasi specie. Solo nel caso 3° è stata oservata una enterorragia nei primi gior11i della n1alattia, ripetutasi dopo pochi giorni. Non sappiamo prer-i.sare ]a causa e la natura. di queF-te enterorraigie, anche perchè da1g li esan1i eseguiti non so110 stati i:iscontrati i segni di una vera e propriR diatesi emorragica'. È possibile che queste enterorragie i11iziaili abbiano lo stesso significato delle epislassi ch e comunemente si osservano non solo nelle infezioni eberthianr, , ma anrJ1e negli s tadi i11iziali delle p,i ù c01nurti Ììl fezioni acute. La pro~1osi de i casi come i nostri è quindi da'. considerarsi beni.g-na. n1al4rado la gra,rità del qu aciro 111orl1oso. E del resto tutte le stre·p tor.occemic , che non hanno dato luogo a forolai endorarcli ci o enòometriri. hanno in gE-1tere esito n1enc infau to di quello ch e si è ri1

La terapia di queste forr1le di sepsi streptococcìsl1e ch e pern i.elle di dare la guarigione definitiva è quella di r,ortar via jl focus. Dallo sluciio d'}ì nostri casi si ricava la conclusio11e c11c') ·è solo il fo('o]aio la causa della seip si e quello che la mantiene. Anzi in certi casi, i1ei p11ì Je.ggeri , b.asta l 'ab 1>li zion e clel focolaio ptr [:11 guarire deliuitivamente la forma morbosa. J11 tl1tte ]e for111e è un in~ervento di ob·h ligo. Deìlo st:esso parere son.o Rosenow e LusE.'D.a e Chin i. A11che se si riesce con altri mezzi a sedare la febbre, a matntenere l 'apiressia nel malato , ad avviarlo alla guarig ione, le r e.cidive sono faciliss11ne .~orrte dimo.stra :1ll'evidenza l'ulti1110 caso. Bisogna eseguire la tonsillectomia totale i1t casi di fo colai to11sillari: 1a tonsilloto·m ia è assolutamente inefficace, come ancora inseg·11a l 'ult.ir110 caso. Quando vi sia110 foci dentari , eseguire l 'esti1 pazio11e del dente, previa individualizza1z ione con la r adiografia. Ma ancl1e se un de11te sicuramente guasto no·n presenta . a1l 'indagi11e radiografica evidenti segni di ascessi apicali , è n1eglio estrarlo. In r1uanto al momento in cui bisogna eseguire g·li interventi per l '.abolizio·n e dei fo colai , 1'esperienza esegui I a sui nostri -± caf'i ci di ce che è be11e, quando si può, -c ioè quando i I malato è i11 condizione di sopportarli , eseg uirli il più presto µo sib ile. 1'ale neces ità la dimostra110 il 2° e 3° caso. Ma se ciò è facile quando i=;j tratta di focolai dentari, in quanto l 'estrazione di un dente è un trauma so·p portn.bile anche da un malato settico alquanto de-· fed.a to, non è co,s ì iper la tonsillectomia bila1erale. Allora è necessario portare all 'apiressia il p·a1ziente con altre curei, e, quando si è rin1esso alquanto dalla n1alattia, procedere alla tonsillectomia totale bilaterale. La nuova ulLirr1a ortdata di germi in circolo provoch erà ·olo una ra.pida e fugace riaccensione della sintomatologia settica (vedi caso n. 2). La terapia imrrtu11it~ria nelle sepsi streptococcich e pseudotifoidee ha molta importanza, purchè fatta con lE· clovute norme. In que~ ti casi vale il principio che essa deve esse re attiva e quanto più l)OS. ibiJmente specifi ca. ()uindi l1a minore importanza la sieroterapia. 1

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« JL POLLCLINICO »

[ANNO

i)erchè l 'impiogo dei vacci11i è eno·r memen,t e 11iù. utile. Dei vaccini, i più efficaci sono gli a utovaccini preparati dalle colture ottenute dal sangue o dal vus dei focolai . I nostri auto,vaccini sono stati preparati stemperando una ansata di patina su a•g ar in un cc. di soluzio·n e fisiologica; si infiala e sii sterilizza a 100°

XLII ,

~UM. 6~

nica con la diagnosi di febbre tifoide. Vi è anoiressiai, astenia, cefalea, n1ialgie vaghe, epistassi, diarrea, talvolta enterorragia precot.:e, febb.re ins0rgente ed elevantesi gradualmente o talvolta rapidan1ente con brivido, oppure assum.e subito un andamento co11tinuo leg·germente remittente o un andamento nettaJ.>el' 20'. mente intermittent.e; le esacerbazioni serotiLa maggiore efficac..:i.a degli autovaccini , usa- ne ac~om·pagnate talvolta• da · brivido. Compati anche da De Sanctis Mona•l di con successo re splenomegalia do.p o pochi giorni; il polso riei suoi casi di se•p si da viridans, rispetto ai i11 genere ·è poco frequente·. i1l' · rap•p orto alla Yaccini antipio·g eni uni- o poliv~lenti lo dimo- terr11peratura ~ è m.olle e frequentemente dicrostra il caso n .. 2; fìnchè abbiamo usato un vac- to . Do po la prima settimana di malattia pos. cino a11tipiogeno rpolivamente.,. somministrato s0rto comparire tipiche roseole, che ha1n no la gior11alrr1ent.e, la temperatura . è rimasta quasi solita evoluzio·n e fi110 a presentare il minuinvariata; invece coll'inizio della somministra- 8colo punticino t:en trale purulento, da cui è zione dell'autovaccino la febbre ha 'declinato possibile coltivare il germe che circola ne] sangue. Il comportamento dell'alvo si manverso l 'a pires~ia. L'autovaccino così pr~1-,arato l'ab biamo im-· tiene, dura.n te la n1alattia , irregolare. piegato a. giorni alterni n·ella do·s e di 2 cc. inIl sangue mostra una tendenza alla dimitramuscolare; quando abbiamo voluto un 'azio- 11uzione dei glo,b uli 1:©ssr; ·il numero dei glor1e ancora piiì efficace l'abbiamo somministra- buli ·bianchi talvolta resta normale, talvolta a umenta leggermente; , nella formula è semi o quotidian.a1nente. Quando ab·biamo· voluto un'azione a.n cora più intensa, l'abbiamo iniet- l)re presente una··. tipica mononucleosi, sipetato endovena alla dose di 1 cc. In genere alle cialmente a carico déi monociti, che in qualiniezioni sia intramuscolari che venose non che caso , nei più benigni, possono raggiunso110 se,guiLe reazioni notevoli ; non brivido , gere quasi fino il tasso del 70 °fo. Contemrponon ipotensjo11e, no·n tachi cardia, no·n accessi Taneamente diminuzio,n e dei granulociti, che febbrili elevati; 1 azione terapeutica si esercita 11ossono quasi scomparire in casi di massimo senza1 estrinsecarsi con particolari fenomeni <t'u mento dei monociti. Manca la penetrazioIl(l in circolo di elementi nettamente immaobbiettivi. Abbiamo cornpletato la terapia di questi sta- . turi di qualsiasi serie di cellule. Dal sangue è possibile coltivare, seminanti settici con la somministrazione endovenosa cli urotropina o derivati, o con la sommini- d0lo in terreno di Tarozzi, e quindi in anaestrazione endovenosa di preparati iodici (sep- robiosi, lo streptococco, talvolta sotto forma tjcémine, septojod) oltre ai soliti analettici, e <li diplostreptococco, talvollta di str eptococco c. o·m e antipiretico nei momenti di febbre par- tipico., talvolta di diplococco . Se non riesce ticolarmente elevata il chinino. Ma tale tera- la coltura dal sangue è bene ri peterla dopo· 5 l)ia è assolutamente accessoria, poichè i due n1inuti dalla provocazione della splenoconmezzi di gran lu11ga più effic.aci sono sem- trazione con la polverizzazione di cloruro di pre stati l ' allon~anam,ento dei foci e l'auto- et.ile sull'aia splenica. 0 ppure quando è pos• sjbile la splenocoltura , ·è consigliabile sémiaCCIIlO. nare in tei-reno di pfarozzi il puntato splenico. Le reazioni di agglutinazione per l 'Eberth. * ** per i paratifi, per i coli, per la melitense, soCo,n cludendo : si tratta di sindromi settice· n.o sempre completame·n te n egative. Talvolta miche dovute allo streptococco nelle sue v.a- si trova che il sièro del malato agglutina a rietà morfologiche e colturali, penetrato in deboli concentrazioni il gern1e isolato dal sanc ircolo da preesistenti fo ci dentari o to,nsil- gue. In questi casi l'emocoltura e l'assenza lar1. Lo 5tre.ptococco non si localizza in ge- delle reazioni di agglutinazione per gli anzinere in nessun organo importante, tranne , detti germi sono i più fondamentali e imprer1ei periodi avanzati della malattia, nei mu- :::cindibili mezzi per la. diagnosi differenziale. Stabilita la diagnosi di sepsi streptococcica. scoli e nel 5ottocutaneo formando asc.essi metastatici, ovvero riel peritoneo, dando perito- bisogna andare in cerca del focus : lo si tro11iti sierose b·e nigne. Il quadro clinico della verà in genere o nelle tonsille o nei denti. Difatti nelle colture in brodo delle tonsille malattia1 ha , fin dai rprimi giorni, il tipi co aspetto di 11n 'infezione eberthiana , per cui e&'PDl'tate o dei denti estrart ti si troverà semtutti i casi descritti sono stati inviati in Cli- 1)re lo stesso germe circolante nel sangue, 1

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SEZIONE PRATICA

con proprietà n1orfologich e e colturali più o rneno variate (te11denza a d assumere la fo~r­ ma dip1ococcica, tendenza ad assumere proprietà en1olizza11ti o ·viridanti su agair-sangue). Le co1n plicazioni della malattia co.i1sisto no solamente, per quellò che rig u arda la nostra esperienza, in miositi purulente o in flern-· moni sottocutanei facilmente guaribili previ~ evacuazione del pus e drenaggio; oppure in peritonite sierosa, facilmente e spontaneamente guaribili col g uarire della malattia. La prog nosi di queste forme è in genere buona. La• tera pia con siste essenzialmente nell 'allon tanam e11 to quan.to più possibile precoce dei focolai , tenuto conto delle condizioni del malato; poi ne]]a som.m inistrazione a giorni alterni o quotidiana sia sottocute sia, quando è necessario, endovena, di autovarc cin,o , preparaito come è stato sopra detto. Oltre alla so·m ministrazione parenterale dei comuni antisettici (urotropina, preparati iodici). Oltre la solita t era1p ia a base di analettici e que.Jla antipiretica princi1),a]ment e a base di chinino.

221

8. FROLA. Su l t ropismo eleltivo degl'i streptococchi: streptococco endot eliosico. ·Minerva Me9.

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10.

Jl.

J 2. 13. 14. 15 . 16.

d ica 8-XII-1933. LusENA e CHINI. Le infezioni focali. Relazio11e al XXXIX Congresso della Soc. Ital . di Med . Intern a. Pavia, ottobre 1933. MARTELLI. Un caso clinico di setticemia tip·o mtte da streptococcus viridans. Soc . di Cultura m edica novarese, 7-11-1927. PENDE. Trattato sintetico di P atol. e Clin. Med. ~1essin a, 1929. · I n. Sulle cosideite cc infezioni f ocali ». Le forze sanilarie, 20-VIl-1933. R1cc1TELLI e CosTANZI. L a cu rva dei monociti nelle m a'l:attie infett~ve. _i\.r ch . di Patol. e Clin. Med., voi . XIII, 1934. ScHOITMtJLLER e BINGOLD. Le malattie setticlie. ~rrattato di medicina interna di Mohr e Stahelin, vol . I, parte II, 1927. SIGON. Mononucleosi infettiva di tipo leucemoide. Arch. per le Scie 11ze l\tled. , vol. 58°, 1934. ·r~ounE. Sep.ticémie à streptocoqu es h émoly-

tiques guérie pair le sérum antistréptococci<[ue de Vincent. Bull. d e l 'Académie d e Med. 1931. J 7. VrGLIETI'A. Un caso di sepsi' pura da strepto-

coccus viridans a decorso tifoi de seguito da guarigione. Minerva Medica , 20-1-1933. 18. Vrì'iCENT. L e septicén iie à, streptocoques. S on traitem ent par un nouvea1u sérum antistrép1tococcique. Bull. de l 'Acad. rl e Med., 5-V-1931.

RIASSUNT(). I

In questo lavoro si espongono 4 casi di set1:cen1ia strep lococc jca di origine focale (ton$i.llare o dentale). ]_,e caratterif~tiche più in1f>Ortanti di questi casi, oltre l 'origine focale s]curamente dimostrata, sono la sintomatologia m olto simile a quella della fehbre tifoide , 1::\ lin fo monocitosi spiccata, la1 curabilità con 'g 1i autovaccirli ma specialmente con I 'asportazione del focolaio infettante. Nel lavoro sono esposti dettaig liatam enle tutti i crite•r i per la dia1gnosi differP-nz1a le nei riguard·i dell'infezion e eberthiana.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

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OsPfjJ>A L E

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I

ques guérie per le sérum anttstreptococcique cle Vincent. Bull . de l 'Acactémje de !\Iédecine, 28-VII,1931. .S. DE GENNES. Les septicémi es slreptococciqu es. Progrès l\llédical , 1-Xl-1933. 6. DE SANCTIS Ì\1oNALDI. Batleriemia t ransitoria da cc streptococco virida11s ». A utovaccin oterapia. La Riforma Medica , 29 luglio 1933. 7 . FROLA. La mobvlitazione in circolo di elementi

di origi11e istiocitaria in seguito ad inocula:;ione cli gern1i svariali. La Cl inica Med ica Ita1iana. Yol. 65°, 1934.

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RoM.\

Di un raro meccanismo di rottura da scoppio della norzione extra peritoneale della vescica, con contemporanea rottura sottocutanea del muscolo retto di sinistra. Dott. Sco1. 1.. o GrcsBPPE . aiuto chirurgo Osp. Riuniti.

BIBLIOGRA~'IA.

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S. SPIRITO I N SASSI.I\. Prirnario Prof. E1;cnr. DI

Le lesio11i ch e i trau1natisn1i sottocuta11ei . r>roducono a carico della vescica si sogliono distinguere in: rotture e lacerazioni. La vescica, cioè, si rompe quando , sorpresa dal trauma in istato di replezione, viene con1pre. sa Lra due forz€ 01p poste che ne provocano lv scoppio. La vescica invece si lacera se, per una co ucom·i tante frattura del bacino, un frammento osse0 'Puntuto va a perforarne la parete; oppure, con un meccanisrtto di certo più eccezio11aìe. se i legamenti pube-vescicali , stirati ·Il<)te, olme11te a causa di una grave disgiunzione d e lJ~ sinfi si pubica, strappano il loro p ur1to d 'in erzione alla vescica (Vin1ont). La distin zio11e sì fatta delle lesioni ,-escicali trau111atich e, in base al d.iverso meccani~m o cli 1


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H

IL POLICLINICO ))

loro produzione, 11on avrebbe gran che impor tanza se considerata nel suo effetto finale : thè lacerazioni o rotture che siano producono in definitiva una soluzione di continuo della vescica con lo stesso risultato d 'interromperne là funzione di serbatoio d ell'urina. I.1a distinzione invece ha importa11za e per-ciò è adottata da molti trattatisti (I.. eguelI , Ja111breà.u, wJarion, Nicolicl1 , ecc.) in quanto il diverso meccanjsrr10 patog·enetico co11duc e di r6gola a una diversa lo'C~a lizzazione della l·e-sio11e vescicale. E cioè, la ~ottura si fa abitualmente a spese della porzinrte intraperitoneale della v·e soica, mentre la lacerazio11e si produce a carico della porzio11e extra peritoneale. La lesione da rottura , quasi sempre comp let.a , si stabilisce nella regione postero superiore della vescica , punto di minor resistenz.a, ove l 'azione di scoppio ha 1no·d o di esplic arsi maggiormente. D.ai lavori ii1fatti di St.ub·enrauch e Berndt, di Lamotte, Vignard e Bert, dalle ricerche anaton1iche di "\i"ersari, è risultato che la vescica, in quella sede, è sprovvista di ogni sostegno e l)r esenta lo strato muscolare a fibre più divaricate , che per111ette, sotto Ja spinta della pressione intracavitaria , una ipiù facile ernia della 1

JllUCOSa.

La lacerazione invece ha sede abitualmente in a'1anti , nella porzione extraperitoneale , a causa della .più frequente .djastasi e frattura dei pubi, rispetto alle altre ossa costituenti il cingolo pelvico. Non mancano tuttavia dei casi di lesione traumatica del.la vescica a tipo eccezionale, per sede e modalità d'insorgenza della lesione stessa, come per esempio nelle osservazioni di 1:U'romme (1924) e di Sch,varz (1928). Il caso cJ1e noi qui riferiamo ·è un esempio di eccezionale rottura da scoppio , meritev0le per molti aspetti di illustrazione. R. S. , di anni 48, di professione carrettiere, m entre conduceva un carro di vino, ribaltava dal carro, rovesciandosi per terra. Lungo la via aveva a più riprese attinto saggi di Yino dai vari barili, si che in ultimo si trovò un po' alticcio e steso a terra senza spiegarsi come la cosa fosse precisamente avvenuta. Fu trasportato all 'ospedale di Santo Spirito ch 'era ancora un po' brillo, ma si teneva benissimo in piedi, allorch.è spinto dal bisogno imperioso di urinare era costretto ad alzarsi ripetutamente dal letto per cercar e di Yuot ar e la vescica. Aveva polso buono, aspetto piuttosto tranquillo, non febbre . Obbietti-· ,·ar11ente si constatava: addome un po ' espanso nei seg·m enti inferiori. Sul muscolo retto di s. si apprezzava una leggera sporgenza a quattro dita dal 1)ube , dolente alla pressione senza però che ques ta provocasse con trattura parietale. La cute era

[A NNO

XLII, NuM. 6]

integr a., nè si apprezzavano lesioni a carico dello scheletro del bacino. In vista della impossibilità a urinare pre~entata dal paziente, si procede cautar11er1te al cateterismo: la sonda penetra agevolmente in vescica m a non si estrae che solo una piccola quantità di liquido sanguinolento. Il sospetto di lesione vescicale da scoppio fu così fondato, e poichè nel bre., \?e p ericolo di osservazione, il polso tendeva a farsi più frequente e una modica contrattura cominciava a farsi evid ente, palpando la regione ipogastrica e un po ' verso la fossa iliaca d., così fu deciso di praticare subito l 'intervento esploratore. Oper. (dott. Scollo) : Eteronarcosi : posizione del paziente legg·ermente declive; incisione mediana all 'ipogastrio. Reperto: scollamento del sottocutaneo dal piano aponeurotico ; tra i due piani, raccolta sieroematica, a quattro dita dal pube , l 'aponeurosi del retto di s. interrotta parzialmente, con lacinie penzolanti; il muscolo retto sottostante, sezionato quasi totalrr1ente, sfibrato con coaguli nella sede della lacerazione; scollamento del piano muscoloaponeurotico dal peritoneo, il quale appare echimotico in qualche punto, ma integro. Fatta la toilette del focolaio traumatico della parete, si apre il peritoneo. Reperto: anse ileali , 11el piccolo bacino, un po ' dilatate e leggermente , iperen1iche; piccola quantità di liquido siero-emati co nel cavo del Douglas; soluzione di continuo , di circa 2 cm. di lunghezza , della porzione posterosuperiore della vescica, interessante la sola sierosa. Riparata la lacerazione peritoneale della vescica e suturato il peritoneo parietale, non convinti che il danno causato dal trauma alla vescica fosse tutto quello, si passa alla esplorazione della parete extraperitoneale della vescica, prolung·a11do l 'incisione sino -al pube. Reperto: la cavità del Retzius scollata ampiamente sopratutto verso i lati, è riempita di liquido rossastro e di coaguli; u11 'ampia rottura a m argini n etti ed eversi, da scoppio , si cliparle quasi a livello del collo vescicale in basso, ciirig·endosi verticalmente in alto per circa 10 cm. di lunghezza , lungo la faccia extraperitoneale della vescica. Deterso il cavo del Retzius, si riesce a suturare con doppio strato l 'ampia rottura vescicale lasciandone solo aperto un piccolo tratto all 'es tremo superiore, tanto quanto basta a introdurre a tenuta una piccola sonda di Petzer in vescica. Sutura della lacerazione del muscolo retto e del piano aponet1rotico con punti ad U, sutura subtotale della cute, piccolo tampone di garza nel Retzius. Il decorso fu r eg·olare e si ebbe çompleta guarigione in circa 20 giorni.

Il caso app;are inter essa nte, innanzi tutto per i.I quadro c,ornplesso delle lesioni associate. In segt1ito a ur1 trauma sottocutaneo si è a,·uto contemporanean1ente: scoll1amento d ei ' ?ari piani delléi parete addominale, con rottura del muscolo retto di s.; piccola lacerazio11e incompleta della parete posteros uperiore intraperito11 eale della vescica: ampia e completa rc•ttura invece della porzione antera-inferiore etxraperitoneale della vescica stessa. Come e con quale meccanismo si sia determinato un tal con1plesso di lesioni , non è dif-


' \'" o XLII, N

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SEZIONE PRATICA

spiegar~i,

i1011ostante che il paziente, rotulato dal carro in istato di ebrezza alcoolica, r1on sia stato in grado di fornirci particolari anamnestici circ::i. la modalità del trauma Sllhito. Lo scollan1ento d ei vari piani della parete addominale ipogastrica, con versamento siero.e1norra gico sul Lipo di qu ello desc ritto da 1\iJorel-Lavallé, c 'induce a pensare che il no~ stro uomo, rovesciandosi dal carro, deve esSfre stato colpilo all'addome da un agente traumatico, diretto dal] 'alto in basso e in senso tangenziale. La vescica, nel momento della caduta , era certamen Le di stesa, come del resto è abituale <t trovarsi negli individui che hanno abbondantemente bevuto; quindi la parete addomin n)e doveva essere un 110' prominente e perciò facile bersaglio all'azione traumatica tangenziale. Si descri.vono rotture sottocutanee dei muscoli addominali in seguito a sforzi di contrazione specialmente in individui alcolizzati , o <·onvalescenti di tifo , n ei quali i muscoli sono paLologicamente alterati; ma nel nostro caso. per il tipo e la sede delle lesioni riscontrate, è da ammettersi, senza alcun dubbio , che la rottura del muscolo retto di s. sia avvenuta principalmente col meccanismo del trauma tangenzialmente diretto; pt1r non potendosi escludere il concorso di una concomitante contraYione n1uscolare. .i\ vvenuta la rottura del muscolo retto e l 'azione tra u1naLic;.a continuando, la sottostante vescica distesa ven11e ad essere compressa su] margine del pub·e. Si ebbe come conseguenza till aumento br11sco e improvviso della pres-sione del liquido intravescicale, il quale au1r11~n to di pressione non poteva che farsi maggiormente senlire n el pt1nto più debole ciof. ir1 basso verso I.a r egione del collo vesci cale, ove si iniziò l'ampia rottura da scoppio , mentre ir1compl eta e corne accennata fu la lesione della p0rzior1e postero-superiore intraperitoneale d ella vescica, ri1nasta in un certo modo come sostenuta d alla stessa forza traumatica. Qualunque sia stato il meccanismo patoge11 etico , resta in ogni modo assodato il fatto che l1na tipica lesione da scop,p ,i o può prodursi, sia pure eccez ionalmente, nella porzione extraperitonea]e d ella vescica e in una sede non davvero abituale, con1'è quella del collo , senza ·cl1e contemporanea1nente si abbia la menoma in frazione dello scheletro d el bacino. l ìn t a1 fatto ha , si cap·i sce, una non lieve im1)ortanza nei riguardi diagnos tici e terapeuti ci. Noi siamo portati generalmente a ricercar e t1na lesion e della ' 'escica, se con comita una fra I tnra del baci110. 0

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La vescica infatti, essendo protetta dal cingolo osseo dell,a pelvi, ·è relativamente indenne alle azioni traumatiche che non ledono lo ~cl1eletro (Stirling e ~elt): salvo nei casi in cui essa diventa, per eccesso di distensione, da orgarto racchiuso nel bacino, organo addominale: il quale può allora rompersi, per un traun1a contu sivo della parete, come ogni altro organo cavo dell'addome. Ne viene di conseguenza ch e i traumi interessanti la vescica so,n o relativamente rari riSfiie tto a quelli che colpisco·no le altre sezioni dell'albero urinario; e che le lesioni della porzione extraperitoneale della vescica , per il fatto che richieggo110 in genere gravi traurnati.srni con fratture del bacino, sano molto meno· frequenti delle lesioni della porzione intra1)eri 1o~oale .

Secondo Bartel$ , l e prin1e si hanno n ella r)roporzio11e del 23 ~'~ ; le seconde nel 77 % dei casi di lesion-e vescicale in g enere. Per tutto ciò si capisce come nel nostro caso, nel q11ale mancava ogni segno di lesione sch eletrica e cominciava d'altra parte a manifestarsi un certo grado di contrattt1ra parietale, emesso il sospetto generico di rottura della vescica, la lesio11e si diagnosticasse p,i ut1<lsto a sede intraperitoneale. Certo tardivamente la diagnosi tra una lesione extra, o intraperitoneale della vescica i1on è difficile a porsi, in base alle diverse complicanze settiche che lo spandimento di urina determina a carico del cellulare rparavescicaie, o della cavità peritoneale, ma all'inizio la differenziazione delle due lesioni non è tanto agevole co r11e si crede. · È vero che ìnolti sussidi diagnostici sono si ati consigliati per stabilire se la vescica è tata interessata in un traumatismo; e più particolarmente se è s tata interessata a spese dell 'una1, o l'altra sua porzione, ma sono sussidi incerti e spesso dannosi. Si consiglia tra l'altro come un mezzo d ei meno offensivi l 'introduzione di aria sterile in vescica (Vaughan e l{udnick) , esarninando n el frattempo l 'infermò al fluoro scopio , per praticare poi una radiografia , i1on appena l 'inlroduzion e gassosa è termin ata. In tal modo si con staterebbe aria nello s1)azio prevescìcale, in caso di rottura €Xtraperitoneale; aria invece fra le anse o sot~o al diaframma , in caso di rottura intraperito11eale. Tuttavia anche con qt1esto m etodo si ipuò fa1lire nella giusta diagnosi, com e accadde a ~ lepl1ens ,e- Vinal ek i Cflla li . anche dopo introduzione di bAn 300 cc. di aria in vescica, nulla di aLiormale notarono con 1'osser,1azione Roentgen; e solo dopo dl1e ore 11otettero . co11rire la le ·ione vescicale, dalla crepit azion e di


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« IL POLICLli\JCO »

aria c·h 'essi risco11trarono nella zo11a s.oprapubica sin verso l'o1nbelico. Noi rite·n iamo pertanto che il miglior metodo di chiarire la diagnosi è, nel dub·bio di una lesione vescicale, l'intervento esplorativo. E come in una perforazione traumatica ad es. della faccia ant. dello stomaco, sarebbe grave errore non assicurarsi· dell'integrità della sua parete posteriore, così allo stesso modo p er le lesioni vescicali -è doveroso praticare un~ metodica esplorazione della vescica che può essere con temporaneamente colpita nella sua porzione intra Bd extraperitoneale. Negle)' ha consigliato di iniettare 10 cc. (li soluzione d'indago carminio al 0,8' % per via intravenosa poco i)rima di incidere la parete. L'urina colorata, spandendosi fuori de11a vescica, localizzerebbe la sede della lesione; così come si consiglia l'introduzione di una sostanza colorata nello stomaco, per scoprire agevol111ente una piccola perforazione ulcerosa. Però anche con questo metodo, se non vogliamo e,s porci a dei gravi errori, non possiamo esin1erci dall'esplorare sia la p.arte intra che extraperitoneale della vescica. ' Così se noi ci fossi mo accontenta ti della so I~ es1)lorazione intra-addomjnale avremmo suturato la forse jnnocua lacerazione del rivestin1ento sieroso , lasciando incurata ·la ben p iù grave lesione della porzione extraperitoneale della vescica. Il nostro caso è perciò istruttivo. Esso insegna che una grave lesione da scoppio può risiedere unicamente nella porzione extraperito11eale della vescica, senza che si accompagni g frattura del bacino; che la lesione può in ogni 1nodo essere mista e ch·e pertanto inderogabi] e appare la necessità di espJ0rare metodicamente in ogni caso di sospetta lesione della vesci ca, tanto l'una che l'altra delle sue due parPti. 1

RlASSlJNTO. L 'A. ilJ ustra un caso di rottura da scoppio del collo e della porzione extraperitoneale della vescica, occasionato da un trauma tangenzial e che provocò contemporaneamente lo scoJlamento dei piani della parete addominale e Ja rottura del muscolo retto di s. L ' A. fa seguire alcune considerazioni di.agnostiche e terapeutiche. BIBLIOGRAFIA. BARTLES.

Arch. f. Klin. Chir. Bd. 22.

NrTzE e SoNNENBERG. in tratt. di Chir. prat. del BERMANN. LEGuEU. Tralt. chir. d'urol. N1coL1CH. Manuale d'urologia. F. NEU GEBAUER. Zentr. f. Chir ., n. 20, 1932.

[ANNO XLII, Nu:-.c. 6)

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SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. ' L'edema pulmonare acuto. (H . NETTER. Gazelle des 1-lopilaux, 5-12 0uc 11naio 1935). L'edema acuto del pulmone, accidente il11provviso e drammatico, è ca ratterizzato da u 1Hl crisi di dispnea parossistica1 eguìta da es1)e.t1 orazione mucosa ed aJbun1inosa più o meno :i I)bondante. È dovuto ad u.na brusca transu<lazione sie-ro-en1atica intralveolare: è l 'apop) es~i·a sie,r osa degli antichi arutori. Può verifi carsi nel corso : 1) di affezio11i re11ali e cardiache; 2) delle infezioni generali e localizzate ai po]moni; 3) di a'rve]enarmenti var1: 4) di malattie nervose; 5) dell 'as fissia; 6) di disturbi meccanici endotoracici. I ) Nelle affezion·i oordio-re11ali si hai la form.a classica de.II' edema acuto polmonare. Si può verificare nella nefrite cronic·a azotemica ed ipertensiva, nelle nefriti acute nella nefrite gravidica, nell'ipertensione arteriosa permanente, nelle fasi di scompenso cardiaco, r1eJle aortiti, nelle cardiopatie ,,alvo lari srJ€cie r1ella stenosi mitraljca. I 8eooni premunitori sono costituiti da piccoli accessi di dispnea e dolori precordiali a tipo anginoso. In questa fase l ~esan1e mette in e'ridenza, ritmo di galoppo , tachirardia1 extrasistoli, i lJertensi on e. La crisi scoppia improvvisamente in ogni ora. di notte come di giorno. favorita dallo strapazzo fisico , da eccessi alimentari, da emozioni. II paziente avverte un senso di tillichio alla gola , una tensione cloJoro·s a del tor~ce , una oppressione rapidaniente crescente. In qualche minuto il quadro si con1pleta. Si ha dispnea intensa, polipnea (.)5 -4-0 al n1inuto), ortoprtea. Questa di's pnea aTigosciante dà l'impressione di morte ·vicina come per annegan1 en to. Si ha un dolore r etros1ernale con irradiazioni al dorso , alle spalle, aille braccia fino ai J)Olsi. Contemporaneame11te con1pare una tos e incessante, superficiale, dapprima secca, in seguito accompagnata d.a un'espettorazione r l1e dà un breve senso di sollievo. Quest'espettorazio11e è cara tt eristica• per la sua abbondanza (da 200 a 500 g r.), per il -..t10 1


•\ ì\NO

XLII,

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-Ul\I.

<i.SJ)elto denso, filante, finem e11Le aerato, imile a bianco d ·uovo baLtuto , rosato o anche sang uinolento. La sua composizione chim.i ca è .analoga a quella del plasma sanguigno . È ricc a di albun1ina e no11 cor1tiene n è mucina , n è fibrina . L 'esame citologico dimostra al pri11coipio qualche rara cellula1 alveolare o bronc hiale, qualch e polinucleare con emazie; più t.1rdi possono co1nparire m acro fagi carichi di i1igm enti ed in caso d 'infezione pn eumococ-c i.ca secondaria numerosi polinucleari. Il" ma]ato è p a11ido, a n sioso , terrificat o, co1)erto di su<lore, ha ]e n1ani fredde e li vide, le labbra cianotich e, non può parlare. Dal o qu e~t.o stato l 'esarr1e fisico è difficil e. Alla percussione si ri]eva una sonorità normale o anche tim11ani ca indice di enfi sen1a acuto delle parti n on colpite. Su tutto l'am bito :;i a!:)coitauo r a11Loli cr epitanti a boll e finissime, molto fitti , ch e diventan o sen1pre più umidi e più abbondanti. · All 'ascoltazior1 e del cuore si nota ritmo di .galoppo. Il polso è piccolo, frequ ente. La ten sione vasale rimane invaria ta dura nte la crisi, per caidere rapidamente a mis11ra ·Ch e ci si avvicina ali ' esito letale. Questo costituisce la r eg·ola e il malato n 0 11 è prontamente ed en ergicamente soccor so. Il polso si fa sen1p r e più piccolo, rapido ed irregolare. L 'infermo non espettora più, i pul moni ed i bronchi si rien1rpiono di liquido, la .cianosi cr esce e la morte sopra'1' 1 ien e n e]l 'asi1-itolia in ca-p o a te·m po variabile, clopo qual<:he ora o uno o due g iorni. Se l'infermo è curato a tempo i sintomi posl"ono regredire rapidan1ente fino a scomparsa totale. In qualche caso persistono r antoli di ·congestione e sinton:1i' di asistolia. Di solito sopravvengon o recidive cl1e con 1!.andar del tempo si riavvicinano semp-re piii. t , 'effi cacia: dei salassi e dei medicamenti cardiotonici risulta se1npre più debole. La morte si ha 1101 corso di una crisi meno brutale ma I'iù lunga o ::\ ca11sa della 1;rogr essi,1a insum<.·ie11za ca rdiaca . Per quel ch e riguarda la prognosi de11n cri si so·n o segni favo revoli Ja· fa cilità e 1'al1hon<lanza dell 'espe·t torazione. In ogni c::.so 1'esito dipende essenzialmente dalla temp.e stività de] • soccorso. . La prognosi ulteriore è in funzion e dello s tato di resisten za dell 'apparato cardio-vasale e d in ispecie del ventricolo sinistro. ~ favore' 'ole nel ·c.aso che la pressione risalga1 rapi'dam e11te alla sua cifra iniziale, è grave se con tinu.a nd abbassa rsi. Dopo qualch e giorno di cal1na ingannatrice sopravviene una sincope o ur, 'as istolia p·r ogr essiva. Il rumor e di g.a loppo, la r>e r~_s l e11za della tachicardia e delle extrasistoli e sopratutto la comparsa del po] o all er11 a11te sono indici di g ravità. L 'eden1a pt1lmonare acuto r.-ardioren ale pt1ò ~·~ l1n1er e for11 !r r linicl1e diver~e: 1

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SEZJ ON E J11\ATI C A

a) evolutive : siricopale (lai morle avviene dopo qualche istanl e con un po' di schiuma alla bocca); bro1icoplegicai (la morte avviene per as fissia do1JO qual cl1e ora , se·n za tosse n è e&pettorazior13>); prolu.n.gata (l ' espettorazio11e divie11e i)urulenta, si h a fe bbre e la g uarigione eventual e i ha do1'.) o parecchie settimane); n-1,.ista (co·m binazione di edema cronico e acuto: dopo una crisi tipica la dispnea si attenua f;en z.a scon1pa rire, l 'espettorazione è discontinua e posson o aversi nuove crisi acute); b) sintcm acliclie : dolorosa (il dolore a tipo anginoso domina il quadro); em oftoi ca (Ja e&pett orazione è poco a bbondante ma carica di sangue); ipertermiaa (la fe1bbre d enota l 'i11 fezione secondari.a); c) attenuate: cliscre;ta (piccoli colpi di tosse con esp·ettorato scairso , spumoso1, leggermente salmonato); larvata (tosse senza espettorazion e indice di congestion e lari.ngo-tracl1 eoh ro·n cl1itica) ; piccoli edemi d'allarme ch e po'"' son o preceder e la g·ra11de crisi e conve11ientemente curati e\1 itarla; d) parziali: si tratta di edemi ]ocalizzati c.he l'Ìentran o n el quadro delle· congestioni J1assive dell 'insuffici·enza cardiaca o in quello clegli e·de·m i infelti vi subiaeuti. N·e ll a stenosi initr.ali ca l 'edema acuto l)U]n1onare può verifi car si n el corso d ella gravida11za (per lo più al 4° o 5° m e . . e, l 'ab-0rto è fatale e vale spesso ad atrestarre la crisi). L'interruzione della g ravidanza è indicata ma non sempre· evita o-li ac '"'identi. Oltre la gravidanza p o so no determi11are l 'edema , g li strapa,zzi e le i'n fe.zion i. 2) Le infezioni possono determinare 1'ed en1a pulmonare acuto nei segu en1i casi: 1

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A. Edemi

sopravvenienti ili tin cardiaco in, occnsione di u.n'infezione delle vie resp·iratorie. Il caso più frequente è quello d ell 'infezione pulmonare, nel cor so della quale si pos~ono avere edemi in gen ere meno gravi di quelli precedenti . B. Edemi nel corso di un'infezione seriza

localizzazioni pulmfJnari preesistenti. Tale evenienza può verificar si nel corso del reumatismo articolare acuto , del! 'influen za con o &enza localizzazioni delle· vi'e aeree superiori, deJ!:-i roso]ja_ Si tratta quasi sempre di accidenti letali .

C. Edemi n el col'so di infezio11i a lo oolizZal.Ziorii prilmonari. Al riguardo I 'influenza preponderante d~llo pneumococco è stata m es· sa in evià en za da tempo. Si possono aver e edem·i pneumococcici acuti come ]a sola 1nanifestazione di u,n a pn eumopqtia, com e il segno rivelatore di una setticernia ch e secon dari:a n1 ente si localizzar rtel pulntone , o com e corr1plicazione di una pu1mo11ite o b1·oncopuln1oni I e nella fase iniziale. di r.lato o di convaì est·en za so11ra tutto n ei vecchi (ede111a agonico dei ' 'ecchi). Nelle ste se condizioni gli edemi subacuti o loca liz7a I i ~i ini ziano silenziosan1 ente ed e-


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« IL POLlCLINICO ))

' 'Oi''ono lentamente. Si tratta per lo più di for111e congestizie rorl te11denza edematosa Le complicazioni ed ematose dell 'in.fluenza sono costituite da fo colai di e den1i parzi'a li e Jocalizzati , .associa ti a lesioni broncopulmonari emorragich e . rei corso delJa tubercolosi prulmonarre si ])O ono avere ecceziona l111ente crisi di edema a cuto o subacut o. Gli edemi infet tiv i dei lattanti pio sson o verificarsi 11el cor so di una p ulmonite o broncopuln1onite o essere apparentemente primitivi'. Hèl11110 seni pre esito infa usto . Sono curabili so lo quel li che hanno un d ecorso subacuto. 3. Lèi in. tossica.zioni ch e po<Ssono determiinare J'eclema pu1m.onare acuto son o ' 'arie. Sperimentalmente è stato provocato con so~t1zio~i clorurate, con l 'acido pru ico, con gli Jodur1, con la muscarina, con il salicilato di n1etile , con i'l nitrito d'.amìle e l 'adrenalina . Clinicamente è s tato costatato a eo-uito dell 'a1b u o di alcuni medicamenti: joduro di potassio·, iodofo·r mioi p iloc.a rpina, etere, sali di oro, cianuro di mercuri'o, i1Jiezioni ma sive cl i sol11zion e fisiologica in individui con ritenzione c lorur a ta. . È .. tato anch e osservato· in se guito a rapido r iasc;orbimento di e d emi periferici, a shock alla filatti co, a morsi di serpenti. Il c olpo di san g u e pulmonall'e d egli a lcoolisti è un edema acuto nell'etiologia d el quale influi cono tanto il freddo o il caldo come la i11 to5siraz)or1e alcoolica. Tra i gas di guerra il cloro e i t1oi derivati (CO Cl2, fo gene, palite, surpalite, cloropicrirLa) e alcune aifsine (lew isite) provocano e d emi !JUlin on ari acuti più · o m eno gravi e fulmi' nanti. I .g as vescicanti, il cui tip,o è l 'yp1rit e, i11 ien1e a ll e scot,tature cutaneo-mucose, I)OSsono pro,rocar e n1anifes tazioni p ulmonari r11ultiple a tipo infiammatorio e ed.e matoso. 4. Le affezioni n.ervose n elle qua1li' si può. veri.ficare l 'edema pulmonare acuto sono varie: trau.mri de·]l 'encefalo , epilessia , morbo· di Pari i11 on, tumori cer eJb rali, emiho,l ie e trombosi ( C:-re!)ra li , fra l ture del rachide, mielite, tabe, JJolineurite . · · 5 . N ell 'a1sfissia, d i.penda essa da im.p icca mento, soffocazior1e, strangolamento o annegamento morto . spesso si c"on statano i segni dell 'ed ema pulmonare àcuto. Anch e nell 'elettrocuzione si può avere l 'e1

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c1en1a : Nell'asfissia ossicarb-0nica ] 'anoxiemi.a prq· ' oca 1'eden1a ·pulmonare. . 6. L 'eden1a · puln:ionare acuto m e.ccanico o a -i;acuo si può ·verificare n el corso di una toracenle i troppo rapida o troppo ab bondante, nel cor , o d ell a parracentesi e an cl1e durante la produzione d el pn eumotor ace .artifi cia le. . T cara1~eri anatom o-p-atologici ~ella lesion e sono 1110Jto pr~çisi. All'ap~rt~ra del t orace si i101a el1e 11 pl1ln1onf\ è turgescente, con le im -. 0

lANNO XLII,

~Ul\1. ()]

pronte cJelle cost ole, e non si affloscia. I margini a 11terjori sono spc so gonfiati dall 'enfisema e la pJeu1.'-\ viscerale può esser e distaccata dal pul1nol}e fla un edema g iallastro. La pressione d el dito non provoca crepitazione e lascia un 'irr1pro11ta. Al taglio si nota una sie rosi tà abbondante, incolore o g iallastra , trasparente , spuì11osa. All 'es.ame micro co·p ico si rileva: p·a reti alveolari rotte, capill ari sanguigni dilatati, linfatici di stesi , vene ca riche di sang ue , bronchi 1-iempiti di essudato edernat oso. Il meccanismo patogenetico d ell 'edema puln1onare acuto i1on ·è an cora ben chiaro. Varie ipotesi sono state .avan zate, ma nessuna de] tutto convin cente. La più accr editata è quella r1ervosa : qualunque ne sia1 la cau sa originaria l: acci'd ente sar ebbe determinato da un 'improvvisa dilatazione dci vasi pulmonari attraverso un' eccitazione ri,fle sa vago-simpatica. IJ tratt amento di urgenza dell'edema pulmonare ~cuto co11 t a di qual tro p•r atich e : I ) Si praticherà subito un salasso ab·b ondante (400-600 gr an1mi), prefe·r ibilmente con ago. }:sso p rovoca llil sollievo immeidiato. La sua ai21·o n e è comp·l essa p rovocando diversi ri flessi vason1otori e secretori. DeteTmina un vuoto circolatorio ' 'enoso ch e sgombra il cu ore dt:}Stro e ri chi amando il sangue attraverso i ca1)i]lari diminui ce il lavor o del cuore, sinistro. 2) La morfina, una volta ritenuta dannosa o inutile, è ora consideratta il medicamento ]Jer eccellenza d ell 'eden1a pulmonare acuto . L 'ini ezione sottocl1tanea di t1n centigramma di morfina e.alma lo psichi mo dell'infermo e I.a sua irritabilità neurovegetati,1a, favorisce l 'azion e elettiva d ei medi came11ti del cuore. 3) Per tonificatre l 'azione del cu or e si pratich erà un 'iniezion e endovenosa di un quarto di milligramma di ouab ain.a e si pi:atiqheranno quindi ir:tiezioni ,alternate di canfora e di spart eina ogni tre o quattro ore. 4) Nelle forn1 e soffocanti si somministrerà l 'os·s igen o. Intanto si farà os er var e al paziente il riJJOso più assoluto e la d ieta idrica. Gli si som1r1ini'streranno diuretici. L 'iniezion e. di ouabaina si ripeterà ancora per 3-5 giorni, e co~ì a.nche_ quella ?i . mor~na. Se il cu ore ·è ar1tn11co· s1 somm1n1.strera la di'o-italina (40 goccie in tre giorni). Ey.entualr11~nte si alterneranno le cure di digita1e .con quelle di. teobromina. Il riposo assoluto .a letto dovrà ess~re osser~·.ato al:qieno ·per tre settimane . La dieta idrica sarà osservata ancora per qualche · giorno au1mrentando gradatam?nte la quantità ·q uotidiana .di. acqua ,da un ~1tro ad un litro e m ezzo; poi s1 passera .alla dieta ]a ttea, e quindi si passerà .ai le.gumi , a ll e paste. alla frutta cotta , alle marmellate .ed anche ad . ur1 po ' di carne, sempr e .con niente o poco sn le. 1

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r1\ '-='- O XLII, Xul\t. 6]

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SEZIONE PRATI CA

Per calmare l 'eventuale eccitabilità n ervosa si può ricorrer e ai bromuri, ai bairbiturici , alla belladonna. Per evitare le recidi ve si curerà l 'affezione DR. ca usale.

Pleurite tubercolare detta primitiva e prima infezione.

La crisi emoclasica nella prima introduzione di pneumotorace terapeutico.

.La p leurite tlllhercolar ej a·t.trae ogn or a l 'atten -

(A. CouRcoux e 1\. ALIBER1'. Paris 111 édical, 5 gennaio 1935) .

7ione d ei clinioi sopra tutto per il suo prognostico a più o meno lunga scad enza . Nel fa11(M. VALLI . J~ivis ta llì Pato·logia e Clinica della ciullo _essa lascia spe so il soggetlo molto de bilitato eq ~sige una con vale cen za lu·n ga; 11el1'ubercolosi, 31 :licembre 1!)3-1). l 'adoiescente e nell 'adulto fino ai 25 anni La crisi emoclasica osservata per la prima -.evolve rap·idan1ente e f'avore.rvolm ente anch e' volta da \\7idiil e s tudiata dai s uoi a llieivi, viene ltei riguardi d ella progn osi lontana; n e·l l 'età arr1essa in rapporto co1t ]a ir1tro duzione di i11d gita, poicp è si' tiratta in gen e·r e di form e asdividui ada tti, di sosta11ze cap aci di rom1p e•r e sociate a le&ioni polmonari , la prognosi è no11 l 'eqt1ili,b rio fra i colloidi e si m ia nifesta con buona ; do1)0 i cinquanta anni in fine ogni pleu_:rtodilicazioni en1atioh e e t on sioim etrich e conrite è u11a affezione grave assai. sistenti in : leucopenia, abbassamento della L 'A. si so ffe rn1a n el p·r e ente ]a,,oro sulla pression e d el san gue, abbassam en to d ell 'in<lice pleurite tuber colare, d etta primi1 i' a, della ado di r efrazio11e· del siero, arterializzazio,n e del lesceinza e degli adul ti giovan i. Es a è b eni gna sa11 gu e v en.oso in vari distretti. riel p~ù dei c asi·; r ecidi,ra di r ado ed ha una Successi,-<trr1ente la crisi emoclasica è stata prognosi eccellente a lunga scad enza. La raprovocata come r eazione diagnostica in molte ~io1\e di ciò va rice rcata n el fatto ch e questa malattie: sifilide, tuhe·r colosi , tifo e meliten se, ple'l.1ri te .(: in generale un episo,d io molto, preaffezion1 gonococcich e, p ertosse, kala -azar , coce n ella evoluzion e della tuber colosi e pes o· echinococcosi, insufficienza epatica ed anch e ne è l 'e1Jisodio inizia le. Ciò è contrario alla dotnella diagnosi di gravirlnnza. trina predominante per lungo t en1po· secon.do· D 'Amato propose ed attuò la ricer ca della la qu a le Ja p rima infe,zi'o ne si produrrebbe crisi emoclasica da iniezione di tubercolina , quasi e1r11>re n ei primi anni della vita . Ma qual,e nuovo me~zo diagnostico n ella tuberco- ques to dt)gma vien e. scosso p~ofondamente se· losi. _l\:vezzù e Bog gian studiarono per primi le si pensa ch e recenti statisti'c.h e fatte u m imodificazioni della pression e e dei leu cociti , gliaia di <.x'lsi 11.anno messo in erviden za ch ech e ·lvvengono in seguito al rifornimento in i11.dividui di venti e ta lora più anni la cupn eumotoraci co : la reazione emoclasica riscon - tireazione è riuscita n ega1.iva nelle rilevanti pertrata venne da loro attribt1ita alla en trata in cent11ali del 3'0 al 50 °fo . • C·i rcolo di materiale tu:]Jier co la re perr effeitto Una vol ~a accettato il fatto de·11 ~ prima in della co1llassoterapia. f ezione tarpi v·a 1'A. i d o1n 1anda se si possa Successivamente a ltri ricer cat ori hanno riammettere ch e Ja l)le11ra sia talvolta la sed e trovato g li' stessi risultati. della lesion e tubercolare inizial e o a1m e110, cl1e L ' A. ·l1a ripreso questi studi ed h a osserla pleurite sia contemporan ea alla classi'c a le vato 21 casi di tubercolosi polmonare in oc- ::;ion e ganglio-polmonare. In fa,rore· di ciò micasion e della ·pir jrn11a in troduzion e di p noomotoli Lano diverse prove a n atomich e, c]1,n ich e e bio logich e. ra ce terapeutico. I . a via Jinfatica ha una importanza di prin10 Ad eccezioin e di un sol caso in cui fu dubordine i1ella diffu sione d ella tub.e r colosi pri bi a, la r eazione . emoclasi'ca ap1parve sempre, n1aria. Qualun que sia la ·porta di ingre, o d ella più o meno positiva. Il massimo v·a lore di essa si ebbe in circa la m età d ei casi' a l 40° i11fezion e, la pleura, data la ricch ezza d e·l ~uo r eticolo linfatico e le su e connessio,n-i , r ischia minuto dopo I 'introduzion e d el gas, in un quarto d ei casi al 20° mi11uto, in un altro di essere uno dei pr1n1i organi colpiti. Clinicamente esi ton o rlellei analogie ap1parenti quarto al 60-80° minuto . :È ma11cata sempre la inve.r sione della for -: tra g·Ji accidenti della J)ifima infe1zione e certe mula leu cocitaria ; fu n otato. in,rece una certa pleur iti . Anzitut to entrambe le affe7.ioni comtendenza alla m on onucleo· i ed alla deiviazione pniono in individui d ella stessa età gipvanile ed a sinistra d ell 'ind.ice nuclear e di Arneth e h ann0 11na ervoluzi-0·n e molto simile, n ella sinSchilling. In un t erzo d ei casi fu ri sco•n trata ton1.a to.l<)g ia. In essi infin e Ja guarigi·o ne anat orr1ica delle les.i oni n on implica l 'arre to della arterializzazione d el sangu e venoso. L ' A. ha fatto pure ricer oh e pe1r acceirtare infezione bacillar e. Ma vi è di p iù: in alcuni se la ~emplice puntura pleurica possa, i'n in di- casi' l 'indàgin e radiollogica mo tra la coe ividui affetti da tubercolosi polmonare, produr- ste1tza di queste due manifestazioni , en za ohe r e la 0ri si emoclasica, ma i ri su ltati sono stati . i possa st abilire ciua le delle due lesioni, Ja polmonare o la pleurica, costitui. ra 1'acci clent ~ n e,gativi. VICENTI NJ . in iziale, p1·or.1riam ent e parlando . 1

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(( IL POJ,I CL;NI CO »

~Ia u 11 argo111en lo ir1confutab·i le alla tesi del-

1'A., potrebbe esser e arrecalo dall.a i)ratica sis temati ca e ripetuta delle reazioni tuibe r colinich e, ohe potrebb·ero svelare la co111,p arsa d ello tato allergico conte m1J·oran eam ente aJl 'inizi'o d e lla pleurite. I. 'irrlportartza della cutireazione non sa rebb~ in qttesti casi solamer~.te teorica, ma a11ch e pratica, data l'importanza prognostica e teTar1eutica d ella diagnosi. d ella .1Jrima infezione. Il concelto ch e n ei soggetti gioiVani la. pleuro tubercolosi p1rin1itiva costituisce molto spe1sso una d elle nu111ifes.t·azior1i d e·l]a prima infezior1e, c01r1porla J.lcurLe conseguenze pratiche importantisbi1ne : r1elle pleuriti ·è n ecessario ricerca.re acrurata111e11te il contagio recente ed allo11tanare il n!alatc' d a ogrli sor gente di contagio b·aci'll.ate; in esse è di regola la astensione da ogni form a di tera11ia l ocale, m entre è lo statc. gen erale ch e va çontenuto·; ogni pleuritico in fin.e, dopo i I pe ri1:>d0· fe1b 1b rile1, ' 'a sottoposto ad l1r1 a c:ura di riposo sorvegliata , per la durata di al1ner10 sei mesi 1

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VrcENTI!'lI .

Contributo alla clinica dell'asma bronchiale. (A.

WIEHLER .

Mediz. Klinik. , 14 dic . 1934).

Dalla raccolta di 176 caRi clinici si de.duce oh e ne·lla patogenesi d ell 'asma broncl1iale h anno importanza da un l ato la « predisposizion e a1llergica », d 'altro la to la azi·on e di un determinato antigene. La p r edisposizione allergica può anch e venjre ar~qui.sita in sep·11ito a d infezioni delle vie aer ee : così in 3-0 tra i' pazienti studiali , i quali prima di detta inf~­ zionei (pe·r lo più u11a b ronchite o broncopol m onite) m ai aveva1n o· presentato intorni a llerg ici . Sulla predi posizione allergica influi conr) fa ttori e·n dogeni e fattori esogeni. Tra i prim i h.a nno particolare importan za le· condiziorti di tono n el siste.m a n ervoso ve,g etativo e la sjtuazione ormonica. Così in 27 pazie n Li si poteva osserva.r e una netta azione sfavorevole della posizione u p ina degli accessi: questo è dovuto alla stimolazione d el vago ch e d etta p1Jsizi'o ne determina. Alcuni ormoni sessuali .agiscono in senso favorevole sulla p r edisrosizione allergica: all'epoca della p·u bertà si trova una1 percentuale 1nirtima di asmatici. In 16 casi dell 'A. er a evidente una azione sfavor e vole della m estruazione sulla intensità d e,g li accessi, talvolta gli a ccessi erano strettamente limitati al periodo ch e di pochi g iorni precedev·a e di pocl1i g iorni seguiva la nl estruazion e. I fattori esogeni di.m,ost.rano la loro in1portanza co11 i rapporti ch e esistono tra la c·o mpar sa degli accessi e 1'o.ra, la st.agio·n e, le condizioni meteoric.h e. S pesso g li accessi di a ma si' lin1ita1Do alle ore della notte: cos6. in fil casi dell 'A. Nella n1aggior parte d ei e.asi l)erò la comparsa notturna è dovuta o a lla azione di all er ()'en i ch e emanano d al letto, op-

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[ANNO XLII,

NUl\l. () }

i}ure allo s ti11\olo eser citaito sul vago dal d ecubito orizzontale : non si 1'.)UÒ i)erò escludere ch e abbia in11)orlan za anche lo spostan1ento cl~ll a r eazio11e ematica verso la p·a rte acida, d1rno,s trata da SLraub duratDte il sonno. Le stagioni hanno pure· una certa influenza: la maggior parte· dei p·az ienti presentano una inten sific.azione d~gli accessi nei mesi tra l'agusto e 11 gennai o, e sopraittutto in novembr e (jmp ortanza dell 'aurn·ento d ella rise:rva alcalina ?). Indubbia importar1za sfavorevole esercita110 su,g li asmatici .a nch e le brusche variazioni m eteorologiche. La causa scatenante gli accessi di .asn1a t.· l 'azione di un allergene. È di so·m ma im.portarJza la identificazion e d ell 'allergene dannoso perchè spesso basta · la su a esclusio-n e per far ce,.ssaire gli accessi. ~iolto utile· è una a ccurata ari aronesi: coslì in 17 casi l 'A. pot·è conc lude.r e p·~·r alle1r~eni in rap·p orto con la r egione di so gg 1orno, in 15 casi pe·r allergeni domes tici , in a ltri casi per allergeni alime·n tari o provenienti da d eterminati animali. Quando non sia d ecisiva già lai anamn esi , si riesce spesso ad identificare l 'allergene nocivo abolend o volta a volta l 'azio·n e di tutte quelle sostanze, alimentari o ambientali, ol1e potre1bibero rite.n e·rs.i sosipette. Questo criterio ex juvantibus dà de1i risultati altrettanto b·u oni quanto la applicazione delle prove cutanee: queste danno risultati probativi solo in un certo numero di casi, perohè molti paz ienti e soprattutto quelli di data più antica r eagiscono contemporaneame·n te a più a11tigeni. Tutti i casi de11' A. venne·ro sott,oposti alle proiVe con 35 estratti di allerge111 : di essi 55 r eagirono ad un so·l o estr at to, 38 a due e- · stratti diversi, 30 a tre estratti , 8 a cinque e 7 a più di cinque estratt i. Di edero le più freqttenti r eazioni positjve, l 'e . . tratto di polvere i11 100 p,azienti , g li estratti di so lanze alimenta ri in 81 pa1Zier1ti, e l' estratto di piume d el letto ir1 18' pazie11ti, La cura con si ste nell 'allontanare dal paziente l 'azione dell 'allerge·n e dannoso : quando questo incontri delle difficoltà, si cer ca di' dese11sibilizzar e il mal,ato con iniezioni sottocutnnee di dosi crescenti di est.ratto d ell 'allergen e verso cui la r>rova cutanea si n decisamente positiva. In 75 casi l 'A. praticò questa cura specifica con gli est i·a tti dj polvere : otte·n ne· ottimi risultati speciaJ1nente nei bambini. DoiSe iniziale, 0,005 com. di estratto: quindi aumento prudente a 0,01, e al caso ancora fmo ad 1 oom. dell 'estratto che a.vanti la cura aveva dato reazioJn e locale alla dose di 0,01. ·D apprima Z iniezioni la se ttimana; dopo il miglioramento g li intervalli venivano prolungati a d 1, 2, 4 e 6 settimane. Durante la cura di d esen sibilizzazio· ' n e unal lieve reazione locale è piuttosto utile, talora anch e un.a leggera reazione generale conferisce, dopo un in.iziale peggioramento, una p rotezione più duratura . ~n quei pazienti n ei quali le prove cutanee avevano dato risultato 1

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[Al\ NO XLII, NUì\I. 6)

Ile:gativo l 'A. t entò una desen sibilizzazione asriecifica, inietta11do COil buoni risultati 1-2 ccm. di estratto placentare preparato secondo la presc;rizione di l\iiun te r , e in 22 casi la tubercolina vecchia. R. PoLLITZER.

DOLORE . •

I dolori addominali ed il lort' significa.to clinico. (Z. CoPE. Prac.liti-oner, settembre 1934). La p•a rete della cavità addo·m inale ·è innervata da n ervi cerebro.s pinali, m entre i visceri sono irr~1er~ati d a, fibre simpatiche S'.Pil ancnich e, ed il rJr1n.c 1pale n ervo motore d ello stomaco e d el-· l 'i11testino è il vago . La loca lizzazione esatta d ei dolori ad domin ali dipende essenzialmente dai nervi della r>~­ rete. La superfi cie inferiore del diiruframma è innervata da fibre afferenti del frenico c h r· provengono d·al quarto segmento cerYi ca le . J_,n p~­ r ete a nteriore e laterale dell'addome è innervata d ai fibre degli ultimi sei n ervi toTacici e del primo· lomb·a re ; questa parte· d ella parete Rddo1l1i nale è n1 olto se.n sibil e speci·alim ente n elle sup·erficie peritoneali e cutanee. La parete poster~o~e dell 'addon1e, lo p~o?-s e la pairete delle· p·elvt e n1olto ineino sens1b11le tanto da costituire un 'area pressoch è sil ente. La stimollazione d ei n ervi addo·m inali prodotta dalla p·r essio·n e, da processi infiamma1tori o d a liquidi irritanti provoca UL dolore locale acuto ch e ra ramente d·iventa diffuso. Tale dolore di rado è accomrp ag nato1 da su.clorazione e non ha tendenza ai provocare vomito. I visceri addon1inali sono innervati principalme1n te dai nervi s,p lancnici costituiti da fi .. bre sin1patiche provenienti dag li u ltimi sette s.egmenti toracici del midollo. Le eccitarzioni di questi n ervi son o prodotte da stimolii differ enti da quelli occorrenti per l'eccitazione d ei n ervi spinali: p er gli organi cavi tari (ure·t erj·, ' re&cica, tomaco, intestino ecc.) il dolore è pro·dotto dall 'iperdistensione o dallo spasmo della loro tunica muscolare· e per gli orgatni compatti (fegato, r en e ecc.) i1 senso di p ena locale è prodotto dalla1 c on~estio,ne. Il d olorP pro dotto· da11 ·eccitazione d elle fibre simpati ch e è spe$SO accompagnato da vomito e talvolta da sudorflzione, e differisce dal dolore proveniente dall 'eccitazio11e piarrietale per il1 fatto ch e è a ·socif\to con grande irrequietezza e che si può o1lenere qualche sollie,ro (alm eno n ell.a fase iniziale) dalla pressione eser cit.ata sull 'addo1m ie. Bi so.gn~ innanzi tutto te·n er conto cl1e i dolori addo minali possono essere provocati da a.ff ezioni lontane. Nellla pulmonite e n ella pl e11rite acuta si può avere, un 'irritazione degli ul timi sei nervi inter costali , ch e si tra.d uce con u11 dolore ventrale. È a nota1re ch e si può essere tratti in inganno talvolta dal fatto ch e n eilla pulmonite-il dolore è localizzato allt'ip·o condrio d estro ed è accom.p agnato da ittero. La pleu1

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SEZI ONE PHATICA

rite dà più di sovente dolore nelle fosse iliach e. Comunque è a tener presente ch e n elle affezioni toraciche unil aterali il dolore ventrale è lìmitato allo stesso lato ed è accentuato d ailla pressione solo su1lei parti omolaterali. I n ervi addominali p·o ssono essere eccitati nlla loro origine m.idollare, come avviene nelle I ube e nelle clerosi a1 placch e. Nellla tabe l 'eccitazio·n e di una delle radici· posteriori dalla sesta a Ila de.cima dorsale può ·p Tovocare, dolori gastrici ch e possono simt1lare affe·zi'o ni addo·n1inali ta111to più ch e comu1n emente sono acC<>mpagnati da vomito. La diag11osi. si fa facil111ente a ·egu.iLo d·el risultato dell 'esame de1l] e pupille e dei riflessi. . Le affezioni acute e cr onich e d ella colo·n na vertebrale possono essere aJCcompagnate da do._ lori addon1i11ali a .seguito dell 'eocitazio·n e deo-li ultimi seii n ervi toracici. È ben noto come n el mo·r ho di. l)ott si p1ossano aver e d olori epi-· gastri·c i. An.c.he l'osteo-artrite verteh·r ale può esser e accoo1pagnata da dol ori a1ddomin.ali. Un 'altra cau~a extra-addominale di d olori ,~entrali è costituita dall e c.ard~op1a1t ie. ·È noto com e insi.er11 e o a seguito di pericarditi, endocarditi e trombo&i coronaria si posso•n o avere violenti dolori epigastrici. Non è dubbio ch e <J ltacchi leggeri di angina pectoris sono spesso cambia1ti con disordini gastrici, e talvo·ltia le sofferenze d erivanti dalla con gestione eipatic.a .acuta da in sufficienza cardiaca son o ritenute dipendenti da affezioni addominali primitive. I dolori d erivanti da le ioni d ella parete addominale son o generalme11te d ovuti a distr azioni muscolari a seguito di sforzi ecoossivi , tosse violenta ecc . Sono neittarne.n te localizz.a1ti, si esacerbano alla contrazione d el m JU colo· leso e scompaiono con il riposo del muscolo stèsso, 11on sono mai accmpagn.ati da vomito, o da al1ri sintomi di affezi'o ni degli organi endoa d 1

domin~li •

I aolori dipendenti da questi ultimi posso·n o essere propriamente viscerali o p.a rietali. Nel JJrimo tipo il dolore costituisce la parte essenziale d ella sindron1e, n el secondo ].a parte complementare. Il dolore propriarrtente viscerale è difft1so, distribuito, in rrtodo n on netto , ma s.pe.sso violento e locia.l izzato al s~crmejnto di distribu zior1e corrispondente .al n ervo dell'o·r gano leso. Al principio non è a ccompagnato da d olore all.a pressione, anzi .può esser e da questa alleviato. Nell.a vera colica biliarre ~ ha pesso un òolor e .a cintur~ all'altezza del]' om1b elico·, corrjspondente al livello dii distribuzione dell 'ottnvo e n ono segnJe11to toracico. Talvolta la cintura dolorosa1 è solo lat erale a destra , ma in ogni caso i.1 purtto di massima inten sità si trova nell a linea n1tdiana in avanti o indietro. Nelle coliche del piccolo intestino il dolore massimo è sentito anteriormente nella r egione om~ l>elicale e sopra-ombelicaile, mentre in quelle d el colon ·è sentito tra l 'omb elico ed il p ube. J,:appendice ha una mu cul at11ra continua con 1

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POL LCL fN I CO ~'

I f,

quella del co.Jon, n1a i u oi ne1rvi, cl1e passano a~traverso il mese.n tere appendicolacre, iPlfO·b ab1lmen te hanno la stessa ori'g ine dei nervi del basso ileo. Pertanto i do,l ori appendicolari son o di solito sentiti nella r egione sopra- e p·erio·m belicale, ina talvolta .anche p·i ù in giù. Le, coliche delle trom·b e e dell 'utero sono qu aisi sen1pre sentite. posteriormente n elil a piarte medi•a na della regione lo·m bo-.s-acrale. Quando il dolo·r e dipende da un viscere o da u1t co ndottp non a contatto con la parete a ddo·n1inale lai su a localizzazion e è strettamente se gmentaria , m ·entre il dolore lo,c ale è asse·n te o minimo, e comparirà in seguito· •q uando il processo si diffonde alla parete. Così quando si ha I ' infiammazione dell '·a ppendice nella· catvità addominale e il u o lume è ostruito da concrezioni o stenosi il dolore sarà sentito all '~~gastrio o intorno all 'omb·eJico, perc.11è questa è l 'area rli distribuzione segmentari.a in rarppo,r to con le fibre ch e i11ner,~ano l 'appendice. Ma quan.do l 'infiam.n 1azione si diffo·n de attraverso· lo strato peritoneale e l 'appendice di,1iene aderente alla patrete vicina, allora si h.a il dolore· loc·a le, per oh è sono eccitate d1rettamente le fibre cerebrospinali . D 'altra parte se l 'appendice è retro-· e.e.cale, è cioè situata in moclo d.a esse,r e in contatto con J.2. parete; allora, in casi d'infiammazione, il dolore .sar à locale fin dal p ri1m o mo1ne,nto . Il migliore esempio di dolore ;parietale è quello d.a to dall e peritoniti quallllnque n e sia la natura e l 'origine (infiamm aizi one· o rottura di un viscere, infezioni per la ,,ia de·l angue). Si h a sem pre un inten so dolore locale in rapporto all'eccitazione di fib·r e r1ervose cer ebrospinali. Il dolore è sem·p re· acco·m pa,crnato da rigidità dei musco,li contigui all 'ar€a infiammata. Però n elle affezioni p.a ri etali pelivich e il dolore lo<'.ale è quasi sempre n1inimo e trascurrihile e si h,à invece una dole·n zia a tipo visce-· rale più o meno in alto i11 pro·s siinità dell'o·m belico e dovuto pro·b ab·i lmente a contrazio·n i reattive· dell'intestino. In questi casi l 'esa.m e rettale può dar co11to delil a sede dell'affezione. Il dolore dell 'occlusion e intestinale è quasi sem:p re a carattere viscerale ossia segmentario. Nelle occlu sioni del tenue è localizzato an teric)rmente intorno o sopra l 'ombelico in quelle cJel col'o n n ella r egione soprapubica mediana. Nella prima fa~e dell 'occlusione del tenue il dolo,r e centrale può costituire l'unico sintoma , ma il vo·m ito segue subito e tende a divenQre biliare. La rigidtà della p:itete e la febbre mancano sem prè. Nell'occlusione del colon, come si è detto, il dolore è subombelicale e c'è sempre meteorismc>. . Il dolore diventa a tipo piarieitale, ossia localizza tm, quando a seguilo della strozzatura la purte d 'intestino le•s a diventa fi ssa, co,n giesta, in fi1ammata e dist esa per mo do ch e la pression·e sulla parti vicine provoca dolore. Ciò avviene sopra1 tutto nell 'ernia strozzata. A parte ciè1 lo stesso tipo di dolore locale si può avere quando l 'occlusion e avviene in una parte del 1

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XLII, NuM. 6)

[ANNO

c,olon contigua alla parete posteriore dell 'addome. Al :t ig·uardo vanno 1~cordati i dolori dipen clenti dalla torsion e o costrizione del m esentere o dei 1)edun coli degli o•rgruni. Essi possono e."S~ere niolto violenti ed a tipo viscerale, ma i1on a J')pena si stabilisce l 'in fia1nmazione e l 'aderenza alla p·a rete si ha il dolore locale. Ci sono fo rme di dolo ri addomin1aai a carattf're cata.s trofico. per la loro estrema violenza e J~er?hè so no accompagnati dé! grave co·l lasso. Essi sono dovuti ad u .n 'ecoessiv.a stimolazione delle te·rminazioni n er vose parietali o splacnich e e sì verificano a se·g·uilo della perforazione di llfj 'ulcera gastrica o duojd enale, di grave stro·zzamento del tenue, di tromtb.osi ed e·m bolia d el mesentere e n ella pan,c reatite acuta·. Nel~'ulcera perforata la improvvisa invasio,n e di contenuto e&tranoo nella cavità peritone·a le con l 'eccit.lzion e coutempora11ea di termin:arzioni n e·r vose di una larga superficie spiega I 'intensità del dolore. ed il colJ.asso la rigidità della parete muscolare fa disLingu ere questa dal1le altre condizioni ania1logh e. Nel1a 1p·a ncreatite acuta si ba u11 dolo.r e e1pigastrico fortissimo acco,m pagnato cla un dolore localizzato alla regio·n e dorso-· lc\Jnbare in punti co•r rispondenti alla testa ed alla cod·ar del pancreas. La tro·m b1osi a·cuta del mesentere pro~o,ca un do,Jore addominale diff11so , ma la rigiù1tà co mp·a re solo con il sopravvenire della pe-ritonite. Le emorragie intraddo·m inali anch e abbondanti pro,rooain o poco o ni·e nte dolore. :È noto com e questo fatto fa ccia scambiare il ;polso piccolo e frequente delle emorragie addominali l>er attaccl1i dci. tachicardia di origine nervosa. Il dolore colico dell'aborto tuh1atrico è avvertito a11 'ipogastrio ed alla regio•n e sacrale ma n o·n è dovuto all'irritazion e pro·dotta dal sangue ma dalle contrazioni spa,s.n10 dich e della s'11pinge. È interessante però il fatto ch e il' san g u e stravnsato eccitando la supe1rficie dii afram.matica i11ferio1re provoca attrarverso il frenico un dolore nella r egio·n e acro•n1io -clavico].are. Tenuti presenti ·questi .concetti fisiopiato.Jogici e olmici ch e g overnano il meocanismo di produzione dei dolori addominali riesce poc lo più agevole fare l·a diagnosi di sede e di natura1 del male. Iliferendosi a casi partico1'ari è a n otar e ch e il dolore spon tan eo e alla pressione , la rigidità n el quadrante superiore de tro so110 di solito determinati dall 'uJieera du odenale e. dalla colecistite. Spesso riesce difficiJe fare la diagnosi differ enziale fra le due affeizioni . Al riguardo giova tener J>resente cl1e il do·l ore riferito a lla regione sopra1cron1ia ].e è più frequ ente n ell ' ulcera che n ella colecistite . Il dolore pèritonitico limitato alla fossa iliaca destra è per lo J)ÌÙ dovuto ad appéndicite, ma può essere dovuto anch.e ~ m olte aff~­ zioni de] r ene deslro , alla per1ton1te secondaria aid · ulcer a duodenale. alla pancreatite acuta e alla colecistite. È raro tr ovare t1n clolore peri tonitico all'ipo1

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t1\NNO

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cpndrio sin istro, per quanto possa verifìcarsi i11 alcuni casi di ulcera duodenale e di r ottura ~1>ontanea d ella milza. Il dolore perilon itico nella fossa iliaoa sinis tra è dovuto o .a diverticolite o a pericolite intorno .ad un can cro del colon , ma talvolta è dovuto ad a1ffezi0ni del r en e sir1is tro e a perito11 i Le pelvica seconda ria a salping~te o nel caso di localizz.azion e i)elvica del! 'appendice. Vi sono forme di peritonite generali accompagn.ate da d olenzia. diffusa di tutto l'addo me 1na senza rig idi tà, come n egli ultimi stadi d ella perito·n ite consecutiva ~ perforavione di ll1cer.a duodenale. I dolori addominali acuti e11za rig·idità m11 scolarre sono di più difficile diagno1si. Nella colica biliare r~uò essere un buon criterio diagnostico la dis tribuzio·n e segmentaria d el dolore ed a cintura. Nella colica renale il dolore s 'irradia all 'inguine e a l testicolo corrispondente e la pressione profonda. ne.Jil 'angolo tra l 'ulti rr1a costola ed il r11uscolo erector spi'f}iae provoca ''ivo d olore. I dolori provocati dalla stipsi e dell 'i.p1e rdiste~sione del colon sono 1oca1izzélti .al di sotto dell '01nbelico e sono all eviati con l 'emissione di aria per l'ano. I dolori dell 'inlus ·u scezion e del colon so.n o ~11asn1odicf, molto acuti e a ccompagnati p~i da emissio·n e di sangue e muic o, e spesso riesce possibile palpare un ingro ssamento. Il doJore colico del tenue è localizzato nel1la regione ombelicale, è acco.mp,~gnat~ ?a nause~ e vomito che tende a d1ven1re b1l1aire e 1101 s tercoracee>. I piccoli dolori centrali so·n o spesso dovuti ad ernie 0111rali ig·norate dal paziente e ch e possono anche sfUig·gìre all'esame d el m edico. L'aneurisma dissecante del] 'aorta aidd omina1e può provocare gravi dolori e collasso. A secondo della natura, d ella sede e del grado de.Jla lesione causa le i dolori aiddo,m inal i possono essé're c L1r.ati m ·e. dica1ment e é ohirur, 1

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gicament€~' !.L

La cura n1edica consiste essenzialmente nel riposo e n ella son1ministrazione deff.11a morftn.a. Questa non dovrebbe essere data: prima ch e sia stata fatta la diagnosi, perch·è s.11esso altera il quadro sintomatologico. La scel ta d ella.i cura medica o chirurgica, r1on è un prob!ema f aci~~· ln ~a~to .~i dolo~ . addominali ·acut1 ànche i med1c1 piu sper1menLati p.ossono sbagliare. C:o,n viene quindi u sare J,e maggiòri precauzioni· e di:ridere l~ responsabilità C·h ìedendo il parere d1 un chirurgo. 1

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D R. .

La chirurgia d~l dolore. R. LEA.RMO rTH . . Brilish J11~diical ./oizrrtal ,

12 genna io 1935): Il dolore è in i11olte n·1a.lattie il sinton1a l)l'e• Yalente ed ,è talvolta co ì inten o da riu cire del tu.tto invalida11Lc Q d a r endere intollerah·ilc l 'e. i t e11za. . La ·capacità di . Oill)Orlare il dolore , -aria d~ i11diYid t10 a indi,.idt10 : lo stesso d o lo re cl1e <::

ag,onizzante ver uno, è tolleralo da un altro . Pertanto per g·iudicare 1'intensità di un dolore 11on si può fare affidamento esclusivamente ulle a lterazioni e sulle esp,r essio ni mimiche tlel paziente. In ogni caso bisogna r erlder si conto della ua mentalità in relazione a ll a sua ca1)ac it.à a tollerare il dolore. Dal i)unt.o di ,,ista clinico i dolo:ç_i pos ono esser e così classificati: I ) Dolori d a causa ch e può essere rico·n osciuta· e ct1rata chirurgicam ente com. .e ad esempio il dolore dipendente da perforazione di 11lce,r a gastrica o duodenale. 2) Dolori la cui cau a può essere r iconosciuta ina 11on curata, co·n11e ad esenl1)io i· dolori da ca11cro inoperabile . 3) Dolori con etiolo·g i a ignota , ch e posso110 6 11on e ere eliminati con mezzi chirt1rg·i.ci , come a1d esempio i dolori da 11eYralzi'a del trigen1ino e della faccia non legati a 1 trig·emino . l .1e fibre n ervose destinate a condurre la sensib·ilità dolorifi ca dei t e suti del corpo sono con te!1ute i1ei troncl1i ne-rvosi sensitivi o misti. 11assano qt1indi a i i1le si e si distribuì cono a ] m idollo s pinale a tfr.aver so le rarlici posteriori .' Non appena g iunte n ella. sostanza grigia le fì11-re dolorificl1 e i distribuisco110 alle cellule gan 1gliari, donde p artono altre fib,r e che s'in c-rociano rapi dan1e~1le ron quelle d el lato opp osto l') rendendo quindi posto nel cordo ne antero lateral e del mi<lollo. Le fibre. stesse si di. _,1)ong·ono in s trati ciascuno dei quali corriSl)O·n de ad un segn1 ento m i dollare ed in mo·d o cl1c .le fibre dei segmenti inferiori sono gradatamente . pjnte a ll 'ìn fuori da quelle provenienti· dai segmenti s uperiori : così ch e nella ezio11e toracica d el m ii dollo Je fibre dei ba si segmenti sacrali affiora110 quasi .alla superficie del cordone antero-later.ale del midollo. Oltre a ciò le fibre simpatiche p·eria1rteriose trasmettono al midollo sen sazioni dolorose di tipo oscuro. Le fibre sen sitiYe dolorifi che dei visceri si dirigono éld uno dei tre sist emi plancni'ci -cerv'icale, toracico; -µelv ico, o ai n ervi pelvici parasimpatici d erivanti . dal econd0 al quarto seg·mento sacrale . D.a i sistemi splancnici si dirig·ono alle ca:tene . s imp·~tiche p~rave~eibra~i , e di qui a mezzo d ei rami comun1cant1 ragg1unaono i n ervi. midollar.i , ed infine entrano nel ~idoll o attraverso ]e radici posteriori. Esse r.aggiungono il cervello no~ .a 1:lez.zo di fibre lung.h e , n1a interrom.p endos1 varie v~lte .lungo il m idoll o sninale: ne risulta una serie d1 fibre hrevi disposte semp1re nei. cordon~ ~ntero-Jate­ ra li ma a·ddossate alla sostan7a gr1Q1.a. La sezione di un nervo sen itivo o misto ·p rovoca una ~ona d i an estesia empre più ristretta dell'area di distribuzione d el nervo stesso; ciò r, in dipe11 denza di ~ovraP:po. i~i~ne ed interferenze.. di fun zione dei nerv.1 ' '1c1n1. ll f~non1e1?-o è più spiccato per la sensibilit~ dolorifica, 1n qt1anto le zone- di ai:ia 1gesia r.1 .. u ltano. sen1pre 11ii1 1}icco le delle corr1sron c10n t; zone di anesteF-i n tattile.... Il · fatt 0 11a 11er il chirurQO n~tevole i 1 ni-: o rtan 1~ l:errl1r ~e .egli rlesi dera abo lire un dolor 0 n?ed1<tnte la ~e7.1 one del nervo. deve cer1

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lANNo XLII, .\u)I. 6)

« JL POI,rCLU\ l CO n

care di rispettare tutti quei rami ch e si distril1uiscono alle zone vicine. La chirurgia analgesica mediante la sezione d elle raidici post eriori presenta serii inconver1ienti , perch è nell 'area corri~pondente si determina insieme con l 'abolizione di ogni forma di sen si·b ilità an ch e l 'atassia e l:atonia musco lare. D 'altra parte le difficoltà tecnich e sono n1olte e può capitare di scambiare un filamento per l 'altro . Si sp i'e ga così co,m e in operazioni del gen ere si sia verificato eh.e do·p o una breve cessazion e il dolore sia poi ricoinparso. Questo fe·n omeno è stato anch e spiegato ammettendo ch e le fibre n ervose periferich e si rior ganizzino prendendo contatto con le fibre simpatich e locali attraverso le quali gli stimoli dolorosi ragg iungo·n o çli nuovo il midollo. Come si è visto le fibre della sen sibilità dolor ifica sono concentrarte n el cordone antera- laterale. La sezione di questa parle , cordoto•m ia , determina l 'abolizione della sen sibilità dolorifica e termica in un territorio ch e naturaln1ente varia con la profondit à ·della1 sezione: a parità del tratto del µiidollo sul quale si· opera il livello d ell'anaLgesia è tanto più a lto quanto Jliù p·r ofonda è la sezione. La zona di analgesia c~h e egu e i1 n 1mediatameinte all 'op€razion e può i1on persistere , forse in relazione al fatto ch e l 'edema e l 'emorragia aume11tano g li e.ffetti d ella sezione : parecchie fibre sono interrotte funzionaJ111ente ma non anatomicamente, e ri prendono gradatan1e.nte la loro ronducibilità e quindi il dolore ritorna. Ta.l volta la sezion e unilaterale del cordone anter ol.aterale non elimina il dolore dell 'or g.a no leso ancl1e quando si tratta di organ o pari (ren e, te·s.tico·Jo ecc.) . Nelle crìsi gastrich e tabetich e si può avere la cessazione del dolore anch e a seguito dell a cordotomi.a unilaterale, mentre in alcuni casi an ch e quella b1i'la terale rimane in effi cace. In r elazione ai fatti su esposti prima di decidere l'intervento operatorio per la eliminazione di fenomeni dolorosi co11viene precisaire : 1° se Ja lesione organica e il dolore da essa prodotto sono localizzate n ello stesso lato ; 2° se la zona dolorosa è più estesa della lesio11e locale, come ad esem.pio n el cancro del retto ch e può in,·adere i n ervi de] !)lesso sacrale : in tali casi, è ovvio , l 'operaizione non può esse·r e limitata solo alle parti n ervose ch e si 1istrib·u i scono alla lesione; 3° se si tratta di un do,l ore diretto o riferito. Ad esempio n èJl e affezioni cardiach e si possono aver e dolori riferiti a] mascellare inferiore : se 1 in tali casi , si procedesse alla lesione della radice posteri ore del trigemino per allevi·a re il dolore gli effetti sairehhero di sastrosi. Vi sono infin e alcune algie, a tipo urente, ( .b e non risentono alcun beneficio dalla sezion e nelle corrisuonde11ti fibre n ervose. Si tratta d.i simpatica lgi'e, c-h e, vengono trasmesse peT vie diver se da quf ll e ordinarie. Vi sono alcune affezioni , come ad esempio il can cro inoperabile, n elle qua.li è diffi cile sce-

g·liere il m elodo J11igJiore per eliminare il dolore: g li oppiacei o ]a denervazion e. Ambedu e presentano inconvenie·n ti e riscl1i. I~'uso degli oppiacei: determina a lungo andare effetti disastrosi sulle condizioni sia organiche ch e n1e11tali del paz j ente, n1en tre l 'oper,a zione importa il rischio di abbreviare la. vita .. Al ri·g uardo non si possono dare norme generali, la decisione può i)r ender i solo caso per caso.

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* ** chirurgici

Gli interventi per eliminare i dolori somatici posson o eseguirsi su i nervi periferici, midollari e cranici, sulle radici po terjori, s u i cordoni antera-laterali del n1idollo. I n er'ri periferici ·p osso·n o essere· inte1Totti mediante la sezione, la cauterizzazion e o l 'iniezione di sostanze chin1icl1e, come l 'a1lcool ·e la formali11a. 11 metodo h a applicazjoni .limitate. F~ stato adoperato con scar~a eflì caoia n ell e alg ie dei monco·n i di amputazione. Può essere tentato allo scopo di evitare l 'ampiu taJZione n elle ulceri dolorose del piede da arterit e obliter.a nte. In r elazione al la sede dell 'ulcera si seziona il tibi.a]e posteriore, il tibiale anterior e. j rami cutanei de)l mu sco]o-cutan eo, il safeno int erno e esterno·. La s~zion e intracranica del glosso- faring·eo t' molto utile n ella cura della n eural.gia g 1ossofaringea. Si aggredisc,.e il n ervo .a tt raver so lfl fossa i1osteriore del cranio. La sezion e del n er vc) n on d n paralisi motorie e la perdita dell a sensibilità non dà notevoli di turbi. Lai sezione delle radi ci posteri ori in q.uesti ultin1i anni ha avuto un campo di app.Jic.azione se1npre p iù ristretto in r elazione ai notevoli di~tu1·b1i motori ch e esso provoca e dell alta n1orta]ità operatoria. Essa è stata ed è molto adoperata solo n ella. cura della n evralgia del tri~err1 in o. La sezione della radice posteriore del tri gem in o si' è din1 0strata sempre preferibile all 'alcoolizzazione del n ervo e del ganglio di Gasser. La sezion e del cordone ain tero-laterale è indi cata nei dolori dovuti' a: 1) cancri inoperabili cl1e p1remono o infiltrano tronchi n ervosi sp·ecie cancri della pelvi; 2) ingrossamenti ossei (spondilite) o artriti (coxite)· ch e eser citano pression i s11 n ervi ; 3) neuriti periferiche incurabili o n euriti de·11a cauda eqt1ina; 4) m onconi d 'an1putazione degli arti inferiori. L'operazione. va praticata a livello del qui11to segmento dorsale ed eccezionalrr1ente più in a 1to. Si deve aver cura di" rispettare il fascio r,;_ ra.Tl]•i dale incrociato, ch e è ~it11 ato p iù µ·r 0f0ndan1ente e dietro il fascio della sen sibilitfl dolorifica e te.n nica. Si me1te il n1idollo a]J n scoperto procedendo a11a 1an1inecton1ia. d~ d1 ~e ~'e r ­ f ebre, di solito la 3a e 4a. dorsale, qu1nd1 t fa la leggera incisione. Occorr e 1.a cordotomia bilal erale ql1ando il dolore è h·il atera le o è a tino viscerale . Quando la cord0tomia è ben fatta. non si h a11no disturbi motori e degli sfinteri. 11 rischi0 cl e ll 'ope razion ~ non è forte quando Je condizio1


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XLII, NuM. 6)

SEZIONE PRATICA

ni ge11erali del paziente r1ou so,n o gravi. Essa ' deve essere comunque te.n tata quando non vi sono speranze di guarigione e le sofferenze son o intollerabili. P er eliminare le crisi dolorose dell 'angina pectoris sono stati proposti vari p1rocediment.i chirurgici ohe in prartica si sono rivelati estre1namente1 rischiosi. Il metodo più conveniente è quello di' bloccare le fibre afferenti cardiacJ1c fuori del rachide con iniezioni di alcool dentro e intorno il quinto ganglio toracico della catena simpatica del lato sinistro. La prima zona di con centrazio11e de lle fibre simpatie.be degli organi pelvici -è convenientemente attaccabile. Nel nervo presacrale di fronte alla quinta vertebra lo·m bare passa110 le fibre provenienti dalla vescica, dal retto e di alcuni organi geJ1itali interni. La sezione di questo nervo elimina i'l dolore senza serie co11seguenze: nell 'uon10 si clete·r mina la sterili1 à ma i1o·n l'impotenza. L'operazione è stata praticata in a lcuni caisi di cistite incura1bile e come cura palliativa di tumori inoperabili della vescica, 11onchè in al cuni casi di dismenorrea con gravi dolori colici. È probabile che l'esito analgesico più ch e alla sezione di fib·r e con ducenti la sensibilit.ìt dolorifica dipenda dall 'i11terruzione di fibre vasomotori·e con la conseguertte riduzione di fatti congestizi, e nel caso di colich e uterine dall'interruzione di fibre della musculatura del l'utero con la co,nseguente riduzione· degli s11asmi coJici. DR.

CENNI BIBLIOGRAFICI (H. BRAEUNING . Lu n gentuberlcu.lose u. Scht<1rr.·1gerschaft, editore G. Thi en1e , Li pigia , 1935. M. o . 24 pag. 276 con 391 curve e figt1re. È un volume di ricchissima obiettiva doc umentazio11e clinica su un terna senl:pre ap1p·a ssio,n ante come quello d ella tu l)er colos.i rolmonare in g ravidanza , specia lrn ente co11 gli orie11ta111e11ti" con~erYatori che l1redomi11a110 da qualche anno. È u.n a trattazione esauriente , moderna , serena; le conclu'5.ioni ch e « il pro·b.Je·m a non è ancora ri ~ olto » din1ostra la prudenza dejl l 'A .. la qual e ' i afferma ancl1e do·v e egli giudica sempre diffi cilissin1a ]a dec i·,i·one sul contegno ostetrico· da tenere. Chi si vuole· approfondire nell'argorr1ento no11 può trascurare que to sostanziale contribl1to di Braeiuning. p. g.

e;.

TJa tubercolosi li11fo-ghiand ola re n ellia secorida irijanzia. "CJ11 vol. in-16°, di 190 pagg·. LISI.

Edi.t rice Latina. Napoli e r>resso· l 'A. (V. Tito Angelici atl Vo1n1ero, n. 8'). Prezzo L. 12. Non~ r certan1 eint e il caso di in istere sulln in1,p ortanz.a del problen1a trattato dall 'A. n ell a 1~rese11tc ino nografia c.h e1 però non è streitta111ente. 1i111itata aJJa f orrna lin f o-ghiandolare ~ rna ~i diffonde anc·l1 c 11el ra111po generico d el la tl1 brrcolosi . 1

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L ' A . .<là. alcuni ~e111ti di an~lo1nia,. li siologia. e sen1e lo·t1ca dell api.larato l1nfo·-.gl11·a1Udolare occu p.111do· i poi dei \'ari 1p1rohlemi connessi con la tubercolosi (costituzio11e, fattori ormonali, allergia, ecc.). Studia in seguito le sin gole localizzazioni cielle forme linfo-ghiandol~.ri, t~altandone la . diagno··i, tera.pi.a , profilassi , assistenza . Un'ampia bil)liografia acco·m ,p agna il lavoro cl1e l1a vinto , nel 1932, il con corso bandil~· dalla Fed. it. naz. fa1sc. per la lotta contro 1.a : Luhorco·losi. fil.

J· r. WoLTER. Das 1uberkulos0-Riitsel von. Pesl er~s~bet u11d seine Losri1vg von ep;;demiolog.iscnen S~an.dpunkt. In -8'\ di 31 pagg. G. Th1.e1m e, Le1pz1g·, 1934 . Prezzo RM. 2. Dal 1925 si è ma1ìifestata1 nel territorio di Pesterzsébet, un so bborgo di Budapest, una 11ntevole. retrocessione nella mortalità per tuherco,Jos1, ohe da qualcu110· è stata attribuita al1'uso del vaiccino Frìed111an11 . I / A., sulla scorta di nume·r osi dati e di e·l aborazioni tatistiche, dimostra ch e a nzilntto la dimi11uzion e delta Jnortalità pe.r t11bercolosi si era già inizjata, ed in proporziolli :.nche m1aiggiori fin dal 1n20, cioè 5 anni })ri1l10 cli c si usasse il vaccino Friedmann e ~be , de 1 resto, tale dimin u ; jone fa parte de] fenom~110 ben più generale ùella di1rtinuzione ch e si o serva in gMIIl parte· del mon·do e ch e 'J1'r obabilmente è connessacon fattf}ri climati ci e telluri ci. fil. 1

ANTONINO CASET.LI. La via endotracheaJle nella

terapia e n e l~a diagnostica dell'apparato resp1iratorio. Pado,v.a, 1934. Rivista sintetica co1mpiil.a1ta nella Scuo la di perfezionamento nelle malattie dell 'a1p parato. 1·espiratorio di Padova, annessa al]a Clinica Medicai Generale. Dopo cenni storici viene riferito su]~ 'u so del la i11iezion~ endotracl.1 eaJe a scopo terapeutico, di poi su Il 'uso· di e.. a a scopo diagnostico . v·engono messe in evide11za indicazioni e conl roin dicazio·11 i . MoNTELEONE. 1

''IL PO LI CLINI CO

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SEZIONE CHIRUR(jlCA· (mensile)

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI 11 Numero 2 (15 F ebbra.i o 1935) contiene: LAV OR I ORICINALI : E. FIORINI - T entativi dì riproduzione speri· mentale di bronchiettasie. No· ta I. Bruno PAGGI - Considerazioni sopra un caso di liponecrosi della mammella con degenerazione xantoma. tosa. Giova.nni SELVAGGI - Peritelioma primitivo del fegato~ Prezzo del Numero L. 8

Abbonamento annuo aila Sezione Chirurgica: Italla L. 50. • Estero L. 60 Se cumulativo con la Sezione Medica : Italia. L. 1 O O, Estero L. 1 5 O: se cumulativo con la Sezione Pratiea e con la Sezione Medica: Italia Lire Estero L. 1 80.

1 2 5,

Inviare Vaglia all'editore LUlG[ POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto , ROM.A.

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e< I L POL l CL L ~lCO

ACCADEMIE,.SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta d el 7 dicen1bre 1934. Presidente : prof. ~1AR10

TRUFFI .

Una rara sindrome alterna bulbare.

'Pro f. E. PEsERJco. - L 'O . presenla un sog·ge l Lo <li 41 anni, ch e h.a conlra tlo 1nfezione lu etica n 22 an11i, jl q uaJr l)r esenta a11es lesia lermo-d oJorifica al ternn, m e tà (lestra (lell a faccia e m età sinis Lra d el tronco: sinclro111e oculo-sj1npat ica p araJj tica des tra; en1isindrome cer eb ellare d est ra; pa' alisi lari11g·o-farin g·o-velo p alatin a d es tra. Si tratt a di t111a sindron1e alter11a bulbar e nota come sindrom e di vVallember g·. La lesion e an a tom ica i' u n focolaio di n1e111n go -bujbite alla r eg·ion e bull)ar e p o terior e r e Lrolivar e d e tra. Il fattore emolitico nell'anemia splenica infantile . G. F no

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L 'O. riferisce sopra 11 casi di :a11em ia spl enica od an e111ia p seudoleu cen1ica in::fantil e (sec. v. Iaksch-Luze L) i n b ambini d ai 6 mesi a j 5 anni d i vita (escludencio le form e connes e con n1alaria, lu e con g·enit a ed al tre infezioni not e). In tutt i l 'affezione, iniziatasi subdolamen ·le fra jl 6° e il 12° rnese di vita con p allor e cer eo (t inta g iallog·n ola ci.elle scler e) ed ep ato-splenom cgalia , si associaYa ad alter azioni sch ele triche di tipo r ac11itico (cr anio lalvolta natiforme). Accanto nlle b e11 i1o le cnr a lleris tjch e del cruadro em a tolog ico (ridu zion e d ei g·lobuli rossi, riduzion e d el'1'em oglobjna, valore globular e infer ior e all 't1ni Là, 11umer o d i glo})ulj bian chi aumen ta lo) spiccava 11na più o mer10 n o leYole erilroblas lo i con b en ev1·cl ente mjcrocitosi . Il ricamb io em oglobini co r iveJaYa 11na evidente iper em olisi : iperbilinia fecale, nro bili n11r i n, ])ilirt1bin e1nia at1men1 at a (r eazion e d i v. d en BeTg h ir1d i r ett a posit iva). Di fronte a ques l ' ulli mo r ep crlo er a importante il comportamen'to d ella r esistenza globulare, ch e econcio il m 01odo dj fla1nburg·cr risu l t ò normale : 1 njni1na fra ·0 ,40 e 0,45, m assim a fra 0,30 e 0 ,20 . In q t1es te condizioni si trovava an cl1e un bam ]) j n o il cui fra tello 1nag·gior e er a m orto p er un 'em o1)a tia an alog·a, e tale d a ricord ar e l '1Ltero emoli tiro familiar e. · L 'O. t end e a d ar valore ad 11n fa llor e em oli tico Ttclla gen esi di p articolari forme di ar1emia splen ira , an r h c se n ei casi stuciia1i ]a r esis le n za glohu lare non si presen ta d imi1111ita. ,\ tale scop o appar e i nler essa1rte l 'abbin am en to cli que Ia con la co1J111nicazio11e segu ent e. TALI. -

r1ttero emorragico fa mi li are con eritoblastosi e con resistenza globulare aumentata.

G. FRONTALI e F . RA SI . Ve11go110 p r esen latj d ue fra1clli (di 7 1/2 e di 9 anni), nei quali esjs te p nl lor e ! in.o cl al 1° a11no e, n el m ng·g·ior e , . d al 3° a1 u10 i11 p oi, lieve ittero, ch e si esacerba ~n r ap p or to con 1nalatlie infettive int crc~rrent~ . ~n ­ tran1l' i p r esen la110 epato-splenomeg·al1~, ol~goc1te1r\i a , ol igocr o1ne1n ia, valore gl obul ar~ infer1or~ all 'l1ni là, eri lroblast o i spicca In ed ev1d ente m tcr ocitosi . E11Irnn1bi in oltre pr esentan o: bilirubinemia au Tll c11 tn la, u robilin u ria, iperbilinia fecale. In com plc ... o il ricambio en'loglobinico, esattam en1 e d e-

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[t\ l'\:\o XLII,

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lern1ina lo col 111e loclo cli Ter \ve11-Greppi, è .risull&to noteYoln1en te aun1e11tato, indicando un 'ipe1 emolisi assoluta. La r esist e11za globular e è r isu l1 at a p er entrambi d ecisam enle aumentat a : min. 0,47, m ass. 0,05. Par tend o dal! 'ipo tesi cl1e la m assa globulare circolante subisca cost ante1nente t1n 'i11fluenza emolitica, la quale elimini le em azie meno r esisten1i , selezion ando cosl globuli rossi di particolare r esist en za, si è prova ta la r esis le11za dei g·lobuli r ossi . d ei due inalati di fronte a clilu.i zio11i ptogressiYe cli plas111a <li sog·getti sani appartenen ti allo s lesso g ruppo san g uig'110 e r eciprocam ente la r e' islenza d ei globuli rossi di questi co11t rolli sani ver o diluizioni del plas1na d ei due n1alati. U:>sì si è potuto Jn e lt er e in ev id e11za una r esistenza d ei globt1li r ossi sani a conla lto col plasma d ei inalati eYicientem ente r idott a, com e se il p las111a di questi 111ti n1 i favori sse l 'em olisi totale od eser ci lasse un ·azione ag·gr essiva piit evidente su i globu Li r ossi d i soggetti sani. , .olendo s lah ilire in quale p art e d el plasm a si trovasse l 'eYentuale sos tan za o l 'ag·e11te favorente l'emolisi , si è potu lo a . . oil ar e cl1e l 'ultrafiltrato (at traver so Jncn1bran a cii collod ion e acetico secon ci o Bechholc1) conten enle i cr jstalloicii ~el pl~sn:a, riporta lo al volume e alla con centrazione JOn1<:a i1 1izialc co n erva l 'i nfl11en za en 1oli zzan t e; m entre ques ta n on si ritroYa i1el1 a pa.r te colloidale, rin H1sl a sopra il filtr o. eg·u al1ne11 Le trattata. . Le conc1l1 io11i cl1e si ricava110 d a qu esta indag ine sono le seguenti : . . 1) l 'ane1nia sp lenica infan lile co11 iper.e~ol1s1, er i troblastosi e micr oci tosi pl1ò p er g·r ad1 m sen sibili assumer e le car a tteristicl1e dell 'itter o emoli Uco familiare <lella Yar je1à caratterizzat a da m icr ocitos i e cla resis te11za g·Iobular e n ormale od at1111en lat a: 2) l 'aun1 e ntat a r esis ten za globul ar e riscontrala i1ei due casi riferiti può esser e la con segu en za cli tln 'in fluen za en1 olizzante esplicat a Cl al plasm a .. ulle em azie n1e110 r esis lenti; 3) il pl asrn a ctei due m alati si comporta com e se favorisse 1'em olisj lotale · d ei globuli r ossi di sog·getti sa11i up11arten enti al 111ed esimo gruppo . . san guigno ; 4) la so~ 1an za o l 'agente e1nol1zzante ~ n q~e­ ~ li one sembra trovarsi n ella }Jar te u ltrafi11ra.b1le d cl plasn1 a: 5) rima11e aperto il J)r obl e111a se le em azie d i piccolo dian1etro sia110 piì1 r esis le11ti alle influen ze em oli licl1e s tt1diaie. 1

Atrofia ottica tabetica ed emianopsia binasale.

G. B. B RI,LON r e L . ZoLD.\N. - Gli 0 0 ., ch e già e])b er o a di111os Ir ar e un caso si111ilfl al Con gr esso d ella Socie tà cii Oft almologia clel 1932, presentano 1~n soggetto <li 34 n11ni c~n e111ianopsia b ip.asale e con segni di atrofia o l li ca, n el qt1ale l 'esa111e n evr olog jco dini.o l r ò 1'esis ten.za d i .u11a t ab e d or sale, m entre le ricer ch e sier ologich e rivelarono una lu e ign or a la . n ra ~o è il 13° (lescr i1~ o · 11e~la le tter atura. l)n l l)ll lll o d i ,-i s ta n ev rolog·1co v1en ~ se~n~lato l ln r eper to liquor ale ins~lit? , con. d1.ssoc1~z1?ne g·lobl1 lin o-r i lo.l ogica e r eaz1on1 collo1d a~ 1 neg at1v~. Un risco11t.ra to at1n1ento della pression e d ~l 11: quor co11 siglia gli 00. ad acen?ar e alla t~or1a ~1 ' '' alker e Cl1sl1ing· su lla ~ten es1 dell a em1 anops1a hina a1e 11er id r op e ciel ITT Yrn lricolo, p~r r on c111cl ere ch e essa 11011 ~ i aci nll a al caso attuale. I l Se9 r efar ;o.


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SEZIONE

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Sedu ta del 20 dicembre 1934 - XIII. Pres ide11te: Prof . Sen. D. G10RDA1'0. ~anglioneuroma voluminoso

(Kgr. 2,500) a sede pararenale

Prof. FoRNr. - Riferisce un caso cli tumore retro1)eritoneale in una r agazza di 19 anni. La diag11osi corredata d agli esan1i rad] ologici e urologici, c ro111ocis loscopi a e cateterismo ureterale fu di 11eoplas1na re troperitor1eale. L 'interYento co11si.ste l te nella asportazione del turnore, al traverso ad una . breccia 101nbare d estra lunga c111. 30 ri11scì difficile sio. per la ma11canza di un piano cli cliYagg·io, sia per l a inten sa emorragia Yen osa sia i11fi11e per aderenze con la vena cava, decor~ente in lln sol co scavato n el t umore m edesimo : ]11 due punti la caYa si dove LLe suturare essendosi prod otte l acerazioni n ella pare le di questa durante l 'abla1io11e del tumore. Il n eoplasma asportato J)esava Kgr. 2,500, ovoide, avcYa con sistenza compatta, rlura e colorito giallastro; aél esso era accollata la , urrenale schiacciata e ridotta a piccole striscie cli parencl1i111a di colore giallo-zolfo. L 'esame ist ol ogico dimostrò tratLarsi di un fibroneuri1ì on1a beTJ ig110 di probabile orig·ine simpatica. Il decorso postoperatorio fu grave n ei pri1ni giorni, l 'ammaJata però g uarì perfettamente. Il caso presenta ,inLeresse sia dal p unto ana I 01no].)u tol ogico, per la sua .rarità, che da quello clinico })er la sua sede, per il volume, p er l a distruzione rl i l1nai capsula surren al e e per l a ectopia renale -ch e cl a esso veniva ad essere d etern1i11ata . Riguardo alla prognosi si d eve osservare che è i11 rapporto alla varietà anatomo-patolog·ica del n eop las1na. Discussione: Il pro!. F ABRIS descriYe le particolarit à js tologiche del tumore ch e era estremamente scarso di cellule e molto ricco invece di fibre, il ch e sta a d eporre per l a su a scarsa malig nità. Il -cnso del res to ha un p articolare inter esse per le j11<:ertezze nella classificazione anatom o-istologica cl1e ancora esistono in questo capitolo. Prof. GroRDANO. - Ricorda un caso analogo, il qt1ale per ò r ig uardava una do11na di 35 anni. Il 1umore pararen al e asportato pesaYa Kg·r. 3,800 ed era Yeraimenle en orme: anche in questo l 'esam e jstologico J)ra ticat o dal prof. Fabris permisero di asc.r iYerlo nella cl asse dei tu111ori di origine nerYosa simpatica, poichè trattaYasi di un paraganglioma; tal e ·tumore però ha u11 carattere di spic·c ata m alig nità ed infaitti 11el caso in parola si ebbe a distan za di circa sei mesi una r ecidiva locale <:l1e venne asporta ta d al prof. Ciceri , ed all 'autopsia. della donna morta a distanza di tempo da que" to second o i11tervento si trovò an cora del tessuto bla ~ tomatoso riprodot1 osi i1ella stessa sed e élel tun1ore J)rimitivo. la fenestrazione della capsula nell'idrarto cronico del

ginocchio. Dott. Ì\IoccrA. - L 'O. riferisce i buoni ri sultati ol t.enuti colla fen es trazione della cap sula in due casi di versa1nento os tinatamente r ecidivant e, malgrado ripe l n te paracentesi dell 'articolazion e d el gi. itocchio. L'operazione consiste nell 'asportare un pezzo cli ca1) ula e nel fissare i inarg'ini di_ essa al Yns1o n1ediale r ealizzando così un drenaggio linfa1ico per g·li sp azi intern1u scolari . ·1 'intervento sare]Jbe ancor a poco noto i11 Italia. Discussione: il prof. GIORDANO fa n otare cl1e si

PRATICA

235

lralla in clefiniliva fli u1la ap1)J icazione al g·i11 occl1io clell 'op erazion e d el li'iorani per l 'ictrocele. Il <lolt. ì\•IoccrA presenla i casi op er ali e fa rile,·are l e condizioni del ginocchio tratt at o col m etodo d escritto.

Le variazioni postoperatorie del tasso creatinico em a tico ed orinario. Dolt. GABRIELLI. - Dopo un inter vento chirurg·ico si Yer ifica, a quanto l 'O. potè constatar e, un aumen 1o della creatinid en1ja indipenden_temenle dalla a11e. te. ia usala. 'Tale aun1ento ch e è modico e cli l>reve durat a d opo l e app endicectomie è p iù cospicuo dopo g·as troenteroslo1r1ie o colecistec tomie I è pure nolevole n elle O})erazionj gravi esegujt e sul rene j1 ch e sta ad indicare u 11 a r i Lenzi on e re11al e di crea Linina n el p eriodo pos toperatorio , verosimil mente irL rapporto alla lisi tiss11lare, alle elevazioni t ermiche ed alla funzion aJità renale. Discussione: Il prof. FARnrs chiede se sia stato preso in esame qualche caso ir1 cui vi siano stati feno1neni di shoch. GABRIELLI risponde cli non avere esperienza personale in proposito . DALLA TORRE ricord a ch e il valore prognostico <l ella crealininemia. venne a111 1Jiamen te s tudiato r1e1 1e forme r en ali in cu i soltanto può avere importanza e p arLicolarmente t ale d et er111inazione avr ebbe valore nell e forme cr oni ch e, in cui si ha 1111 aum ento della cr eatininem ia prima ancora che dall 'urea, m a non n elle n efriti acute.

Doppia ulcera carcinomatosa dello stomaco a sede trale e pilorica in un un uomo di trent'anni.

2 n-

DoLt. CornN. - Il caso riferito dall 'O. in cu i l 'esame 1stologico òimos lrò la d eg·enerazione carcinomat osa cli d~e ulceri a sede antraJe e pilorica, h a un particolare interesse per la sua rarità essendo circa 50 i casi pubbli cati . L 'O. fa n o tare ]11oltre alcun e pairLicol arità diagnosticl1e e prognosticl1e . JJi scu.c;sione : Il prof. FoRNI fa osserYare alcun e parl icolarità radiologiche del caso riferito , e richia111a l 'a ltenziorLe sulla frequenza con cui ha potuto osservare n ei su oi operati ulceri multiple gastroduodenali. Il prof. F Ann1s conferma la possibilità ch e esistan o ul ceri multiple d ello ston1élco e del òuodeno.

Cistoma del mesocolon sinistro (Kgr. 220) da append ice epiploica 1 Dot L. BoHl\1. - L 'O descriYe un voluminoso cis Lon1a il quale er a co11nesso co11 un lar go peduncolo él 11a faccia anteriore del colon tra.sver o: al1'esame i stologico il tumore appari Ya ros li lt1i to da caYi Là rivestite da endoteli o e contenenti un liquido con i car a tteri della linfa. Per tali rag·ioni l 'O. an1met le che il tumore si a origina lo dalla rete linfatica sottosierosa d el colon, i11 seguito a fatti di ri'ler1zione e che una delle a1)pe11d ici epi1)loicl1e sia s ta la inglobata dal tessuto neoforrnato.

Su di un caso di papilloma dell'uretere con concomi· tante occlusione dell'uretere sinistro da calcolosi. DoLt. NAZARI - Il caso de critto rig uarda un soggel lo di 78 anni in cui l 'aulopsia n1ise in evidenza a d.estr~ un papillo111a ureteral e, i tologican1ente benigno, a sinistra u11 calcolo incuneato J1ella papilla Yescjcale. L 'O. fa rilevare l a rarità delle lesioni così associa te e comme11 ta la scarsa sinl on1at ologiél clinica cl el caso r iferilo .

Il Srqretario. ~


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I '

l< I L POL I CL l NI CO n

[ANNO

XLII,

NUl\l.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. ,

CASISTICA E TERAPIA. L'anemia. Wintrobe (Arch. int. Med. , val. 5t1, a.g oslo 1934) ha proposto, basandosi sul volume de·g li eritrociti e st1l loro ·contenuto in e·m og lobina, 1111a c lassificazione d elle ane,m ie in quattro grandi g ruppi: anemia monocitica, normocit.,ir.a,• micro·c itioa1 i1ormale e inicro·c ita ipoc ro1n11ca. La prima form.a è propria d eJ1l 'an em ia JJe-r11iciosa di altri stati morbo>Si associati a glossite e diarrea (sprue non tropicale, pellagra), di cerr1 e disf11nzi on i d el midollo osseo (tumorj , mielomi), delle perdite a cute di sangue , degli tati di disfunzione epatica e d ell a g ravi danza; si' ritro,ra inoltre in casi diver si da Jui osservati com e in un caso di cancr o d eiJlo ston1aco, in uno di lue5, uno di Addiso·n , uno di uremia. La seconda forma (a . i1ormociti ca) si risco·n tra n elle distruzioni acute d el sangue (1:rer es. da malaria), ' perdite ac11te di sangue, an emie apJastiche, leucemie , n elle i11alattie infiamm:at arie, in quelle cronicl1e non in fiamm·artorie, i1 elJa n efrite e, talora , nella gravidanza. La terza (a . sem};lice microcitica) si osserva i11• cert e forme morbo·s e di natura infi amm·aif.oria o n o. L'ultima (a. microcitica ipocrom-ica) è propria d elle p erdite croniche di san O'u e , ma si trova .anche in casi singoli isolati , dovuti per esempio a dieta in suffi ciente o a infezioni parassitarie (vermi). , Nel commento cl1e ~egue alla sua cla ssificazion e 1' A. dimostra c.ome sia in tal m odo possibile disting u·ere nettamer1te. le forme d i anen1ia che si g iova110 della e.p1art ot erapia dn qu·e11e in cui. è più efficace l a cura del ferro . L'ane·m ia macrocitica (aun1 ento d el volt1m e e del contenuto in Hb delle ·emazi e) si giova del fegato; quella normocitica, n è d cl fegia1to i1è d el ferro, e va curata con l1'allontanamcnto (se po si.bile) della causa ch e l'ha prodotta e la mantiene : l 'a. rr1i cror.itica ipocr o mi ca (dimi r1uzione de] ' rolun1e e del conte11uto i11 Ill) d elle em azie) si 21.ova en ormemente del f et'r o. Tuttavia questa distinzione sarà utile a lo quando la i11isurazione d ell·a emoglo·b ina e iJ g iudizio d el volume d elle en1azie si.a no fatte con scrupolosa esa.ttezza. . V. SERRA. 1

1

A.lcltni caratteri citologici e sierologici della ino-

nonucleosi infettiYa. Stuart, Burgess , Lav·vson , V\Telln1an (A r ch . int. i'1ed. , val. 54, agosto 193-!) studiano 11'aspetto morfologico d ella cc fe1bbre glandolare »; g iungendo a lla con clusion e cl1e la cellula1 ch e cnratLeri zza il veriodo di a c111e d ell'a m a laLtia h a tuLto l 'a..,1)ei.to di 1111 linfocit a in1maLl1ro;

tale essai appare anc.I1e con i metodi di colorazione sopravit.ale. È possibile notare anche segni di amitosi leucoc itaria, così ·come si osserva nel sangue d€lle leucemie linfatiche. In quanto al potere .a gglutinante del siero dt questi sog"getti di fro nte alJ e emazie di P ecora, gli AA. hanno osservato alcune d eviazio11i dalla norrqa che non autorizzano pe1rò, seconde loro, una vera e J)ropria interoretazio11e diagnostica. V. SERRA. 1

4

La reazione xantop1·oteica e l'indacanemia nelle tossicosi gravidiche. A. La D elfa (Clinica ostetrica, nov. 193'4:) osserva ch e i valori alti di indacan en1ia sono indice d ella gravità di alterazibne della funzio11e renale, divenuia insrifficie11te per l' eliminazione de]l 'indacano ch e si ritrova , quindi , n el sa.·nguie in quantità maggiori; invece, d ei ' ralori ii1feriori indicano u11 di stu rb·o nel p rocesso cli cc,niugazione da 1Jarte d el feg-ato. Una reazione x.anto-pro1te,i cà d'intein sità JPit1 o meno elevata rispetto a1lla norm1a le sta all a bn se di una disfunzio·n e del fegato.. ch e ris1)011d e. in modo insuffi ciente nei suoi processi di os.sida7.ione e di coniugazione. Nei· casi osse-r,·ati dall'A., con rea zione xanto-proteica cl i ~rado elevato, i1 fe~alo alla prova di amin o;1ciduria provocata , ha sempre risposto con i11sufficìenza , del processo di deamminazione deg li aminoa cidi. TJn valore pronol'ti co molto buono e molto attendibile è dato da i risultati e11tro i li111 i1i 11ormali dellt.l r eazione xanto-proteica e d e1l 'indaca1n emia; i1ei casi dell'A. a tal e fatt o . ' corrispose una prognosi fausta, anche qua11do l ;entità della sindrome clinica e del r epe1io renale parlava110 per una particolare gra,·ità del processo tossico. fil . 1

Il

~rattamento

dei Yomiti della gravidanza. S~ondo R. Leven (.Tourn. des pratioieris, 15 dic. 1H34) sotto Ja influen za di modificazio11i u1norali ed endoCJ·i11e, il plesso solare s'irrita e provoca Ja compar sa od esagera una dispepsi.a anteriore. I11 altri casi, l'eccitazione del vago provo·ca l 'aerofagia , fa cili.tata da uno stato spastico_ d el tratto esofag·o-gastrico; 01)pt1re la g ravidanza provocai dell e modificazio,n i d el tessuto e;lastic.o , ch e determina od esagera d elle ptosi e sì h a u11a forma dispeptica con dilatazione a.tonica dello s tomaco. Tutte queste fc~r­ n1e possono cornhinarsi. Il trattan1ento va e>Ssenzialn1ente indirizzato all ,irritazione del plesso solare (riposo in letto, regime· alimentare calmanti del sistemai i1er \'OS0) e lottare an ch e contro l 'aerofagia e Je plosi. · Il ri11oso ir1 letto è in<lispen abiJe. Il reg·i111e


X.LII, , Nu~1. 6]

tA2':'-0

~ Ji111entare

comprende i 3 primi giorni a dieta li11uida (il 11), 1500 eme. di infusi; il 2°, la stessa quantità di inf11&0 mescolato a parti uguali con latte; il 3°, !alte). Al 4- giorno incomincia 1·éllimentazione solida, da cui si elimina il pane , ch e si sostituisce con dei biscotti. Come medican1en ti, si prescrive il gardenal , dapprima per suppositori (a 10 cg.) o per iniezioni, poi P'e r bocca, usa!Ildo le compresse da J o og. di cui se ne somminist~a la metà, prirna dei 3' pasti e prima di addormentarsi (in totale 10 cg.). Utile ·è l'associarvi i clisteri di })romuro di sodio (3 g. in 100 di acqua) od in lJozione (20 g. in 300 di acqua distillata; un cuc.ch1aio ai due pasti princip1a1li). Per l'aerofagia, ~i co·m batterà anzitutto la scialo·r rea, con la nota pozione di: Carbo1n ato di bismuto g . 10 Gomm.a -.\rabica g . 20 Acqua dist. e ster. g. 300 0

3-5 cucchiaii nelle 24 ore; in 8ebauito, dose

desarescen te. . Per utilizzare l 'evacu,azione dei gas, utilizzare la manovra consigliata da Leven, del soffiamento della candela. Contro la dilatazione gastrica, si solleverà lo stoma!C.o mediante una fascia di crepe, del1 altezza di 30 cm. Nei primi giorni, i vomiti persistono, pure di1ninuendo progressivamente. Si dirà alla malata di fare ogni sforzo per evitarli, poichè i l vo mito chiama il vo·m ito. Per impedire la disi'd ratazione e l'inanizione, è consigliabile la somministrazione, ogni 2-3 giorni, di un clistere con un bicchiere di acqua e mezzo di latte. Il trattamento va iniziato alla prim~ comparsa dei fenomerii e continuato ed attuato con ogni cura. fil. 1

11 trattamento dell'aborto. E. 'F rontioolli (Clinica ost<:lrica, dic. 1934) <lit alcuni consigli pratici sulla. terapia dell 'a. h<Jrto La presenza di err1orragia vaginale in una gravida di 1-5 mesi non indica sempre l 'aborto; il sangue può venire da abrasioni della ''agina o della portio, da varici, da tentativi· criminosi di aborto; è quindi sem;p re necessario assodare ohe il sangue provenga. dall 'utero. Il trattamento, poi, varia a seconda c!ell'entità della perdita, dello stato del collo , della po&izione c:J.ell'utero, dell'eventuale temperatu·ra feb,b rile. Una modica emorragia, senza sensibili contrazioni uterine a collo chiuso e senza febbre, indica completa astensione. Riposo, trattan1ento antiemorragico (coaguleno, zimema , calcio), e seda1tivo (oppiacei); se la perdita è cc,spicua, è utile l '.applicazione di ghiaccio sul! 'ipogastrio. In caso di retroversione, effettuare la ridu·• • z1one anteriore. 1 •

237

SEZIONE PRATICA

Se la perdita è abbondante, e con collo chiu so e senza temperatura, aggiungere al detto tratta1m ento il tarnponamento vaginale fattp con ogni scrupolo di asepsi. Dopo 24: 0°r e, l 'emorragia può essere cessata senza segno di travaglio abortivo, oppure il collo si è dilatato in nlJodo da permettere l'estrazi·one dell'uovo. La · dilatazione artificiale del collo è generalmente inutile; può invece diventaire n ecessaria quando, espulso l 'embir ione, vi sia ritenzione degli annessi. La buona r)ervietà del collo ' tale da lasciare i11trodurre comodamente il dito, è la migliore garanzia per lo svuotan1e11to completo dell'utero. Lo svuotamer1to digitale ·è vivamente consigliato dall'A. come quello ahe operai meglio senza determinare t.raun1atismi dannosi. Indispensabile ·è una · buona contropressione a.ddominale, mentre il dito operante - l 'A. consiglia il medio - de·ve altresì m1a ntenere l 'u.tero in anteversio·n e; I 'indice trova posto nel Douglas ed aiuta a inantenere il corpo u1 rrino anteverso. Il medio deve penetrare fino in fon do alla cavità e agli angoli tubarici; staccato 1'uovo e-<l i frammenti ritenuti, si procede alla loro· estr.azi·one con la pinza d'aborto . In qualohe caiso (eccessivo adipe, involonta1 ia tensione delle pareti addominali, retroversione) può essere necessaria la narcosi. Lo svuotamento digitaJe non può farsi nel1'abortb di poche settimane, specialmente se si tratta di utero ipoplasico. In tali casi, se nulln urge e la temperatura è normale, si useranno con vantaggio le laminarie, che agiscono dila tando ed attenu_a ndo la durezzar del collo, sì d.a r~cilitare poi l 'introduzione dei dilatatori di !legar. Si scelgano laminarie tubulari: conser,·ate imm·erse in soluzione antisettica in fiale chiuse alla l.timpa1da; evitare i bastoncini volur11inosi e preferire i fasci di laminarie sottili che, dopo il rigonfiamentc>, si possono estrarre fncilmente. *l caso di espulsione spo:q.tanea di un uovo di 2-3· mesi, grosso modo integTo, bisogna fare molta .attenzione alla facile ritenzione della decidua! uterina, che determina persistenti emorrogie, cattiva involuzion.e e poi tutto il . quadro delle endometrjti deciduali; nel dubbi'o, si prati cherà una detersione della cavità uterina , spazzolandola con un tampone imbevuto di alcool jodato; manovra innocua che abbrevia. e regolarizza il puerperio postabortivo. Se l 'er.nostasi è buona e l 'utero contratto, disinfettato l'endometrio con tintura di jodio. ogni altra manualità è superflua. Se persiste emorragia e l'utero è flaccido, si tampone~à con garza al vioform.io od allo jodoformio, stipandola discretamente e servendosi di un tamponatore di Carrel. La presenza del material e· stimola le contrazioni uteri·ne ed i frustoli ovulari .aderiscono alla gar za e con essa sono facilmente estratti dopo 23 ore. L'A. si occupa in seguito dell'aborto febbri J


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POLI CLINI CO »

n IL

le, per cui co11siglia nei ca i nettan1entc ettici 1'attesa; e esiste forte reazione peritoneale, è con sig liabile l 'in1mediato dre11agg io per abdornen, a i1cl1e se11za vuotare i)reli111inar111ente l 'utero. fil.

Nell'aborto abituale. G. 'cJ1v,·ar z (Z. Blatt f. G)'niilc, 1934., Jl. 30) osserva cl1e vi sono p·a reccl1i casi in cui s fugge I.a cat1sa dell'aborto a.bituale. Le donne con utero molto s0r1sibile i11 cui l 'aborto si ha 11eii primi mesi e quelle in cui la prim.a g ravidanza i ha a d una ce rta età e l'ab·oTto· si manjfesta una o due ,,olte non vanno conta·t c fra le donne ad aborto abituale . P er prcve•11ire l'aborto abitunle, l 'A. con iQ .. ·Ji:a anzitutto la son1mi11is tra zione di n1edi camenti, come ferro, calcio abb·o ndanti ,ritami ne e SOJ)rattutto lo j odio (soluzione di j oduro di pota io). TJtile B il corpo lt1teo, i')er bocca o, meglio, per iniezione. L'A. ra ccomanda. a nch e <;e no11 vi è so petto di lues, le iniezioni- e·11dovenose di neosalYn1 an (do . . e consueta di 30--!5 cg.) sost enuto .'. 111cl1e dal bis111uto. Le iniezioni si fanno a dis la n z.a di t en1po magg·ior e ch e nel const1eto tra1.lamento d e lla ll1es, si i11iziano al lJiù p•r est c1 o si co11tirtuarno :ino a poco prin1a del 1)arto. 1

/ìl. Risultati pr:itici della endocrinologia g·inecologica. Nel can111)0 d egli orn1oni. femminili le nostre cognizioni sono molto can1·b iate ncg-li ultimi a1l 11i: i parlava p 1rima di u11 solo o rmone se l1ale femminile, oggi se ne distin o-11ono T'nrecchi e se n.e giudica la atti,rità a eco11d a d ella azione sull'estro, sull'o ~1ato di nutrj1zione, sullo sviluppo d egli o,r g·aini scs u ali. sulla n1amrnella, sulla cinesi d el] 'ute,r o, ecc. Si è ri'c onosciuto inoltre cl1e per ottenere g·Ji effetti deis i d erati sono necessarie d ell e do si di ormo1n i mo.Jto maggio·r i di quanto un t e·m po si rite ne' a. No•n ostante questi prr og r essi p re,-ale1n ten1onte teorici, i ri'sultati ch e j ott engono co11 la 0 poterapia sessu.aJe in ginecolo gia sono ancora m .olto incerti. second o quan lo so stiene Bt1cura (l'rfedi'zin. Kliriik. 11 49, 193±). Non è ber1 chiara In ra.gione d ell 'evide11te. contra s to tra le acquisizioni nel ca111po teorico e la a1:.i plicazione pratica di queste, in terapia. :e: probabile che i m etodi di estrazione cletrli ormoni siano ancora difettosj: f.o~-. e non si è arncora nem;rneno riusciti a s tabi·l ire (1uale sia il momen.to .p iù opiportuno per la e trazion e degli oil'moni dag li o•r gani. I,c teorie moderne non vemg·ono poi ammesse da tutti , sp,e cie p er ciò ch e rig uardai la molteplicitf\ d egli ormoni: l"'ene sic11r a è 0 ggi soltanto l 'azio,n e dell'orn1011e follicol(a re. Non si l)UÒ n egare d el t11tto ·l'efficacia della apoterapia se st1ale femminile : i rist1ltati positivi non doVTebbero però a opinio11c dell '.t\., superare di n1olto il 20 %. R. P oLLTTZEn. 1

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XLII, Nu:rvr. 6]

La fitoterapia della metropatia emorragica giovanile. Secondo _i.\.schner, ono utili alcuni rin1eclì popolari jn forma di infusi, com e i segue11ti: Equisetum, Polygonum, Capsella bur~ae pastoriB, ana gr. 30. Con un c:ucchi'a io IJre1)arare una t azza di tè; da prendere 2-3 volte al g io rno. Opp1u re: Equi·s etum,, l\ilillefolium, Ce11taurea, Raclice di san1buco, R.a d. di tormentilla, ana g1r . 30. ])reparare· come sopra ; 2-3 volte al gior110, un'ora prii11a dei pasti. Oppure: Erodium cicutarium , Urtica dioica, a11a g. 50. Preiparare co1ne so·p ra; prendere 2 ,-olt e al g iorno. (Scliiveiz. n1 ecl. Vfloc.h en., 1° dic. 1934) . 1

fi,l.

, SEMEIOTICA. Sulla diag·nosi della cirrosi carcinomatosa (can· crocirrosi '· L. H ess, della scuola di Ileppinger (Wi en. J( l. ltV0 c1h ., 21 set.t . 1934) di scute, in bia1St· ad u1 1 gruri1p 0 di o,s ser ·v azioni eliniche e anato1rto1p atolo·g·icl1e, gtli ele1ne11ti cl1e· p,e rmettono, ir1 vita, di fare o alm·e no cli sospettare la diagi1osi di' u11a presenza contt1n1p·oranea di cirr o,si e di cancro d el f egarto. Quando esistano epato megalia sple1:r;ton1egalia e ittero , si pt1ò pensare ad una cirrosj ])iliare ipertrofica tipo Hanot.; ma la. prese11z.a cos tantEJ dell 'ascite e l' età avanzata dei malati S<'no inconciliab·i1i con questa diag nosi. Lo stesso qua1dro clinico può essere dato cla 1u1a lues t erziaria ; ina le reazio ni sierologi'cl1e positive, l' efficacia d elle cure antilueticl1e mancarto quando si tratta di una can crocirrosi inentre è ma1rcatissima la cacl1 essi'a , fatto c.11e' no·n si osserva· nella lues.. Stanno· n ettamente per il tumore, la cachesi.a pro·gTe,s siva, 110 straordinario pallore dei rii.alati, e il carattere emorragico dell 'ascitE.· r he in n1olti casi· all'inizio è ancora citrin a. ()u~sta trasformazi~ne del liquido endoperi to1teale è leg·at0 o ad una sovrapposizione flogistica d elle pareti a ddominali o alla frag·ilità Yasale. P er il fegato, hanno i'm1portan za1 la st~a or­ clinaria durezza , l'irregolarità di su perfic1e, e la mancanza di &postame·n to, n egli atti di re~piro; quando si r>unge l 'ascite, se il fegaito è T'iccolo . atrofi co, è pur sempre possi'bile localizzare ·in un tratto della sua superfi cie una zona più rilevata , dura, sed e di un dolore , acuto o, sordo, che manca sempre nelle cirro·si semrpliGi. · . Il tumore di milza ha importan za per la d1a crnosi di cirrosi. dato ch e esso manca costantemente n E:l tumore 11rimitivo isolato del fegato. Caratteristica1 è an ch e la ra1)idità del d ecorso; è vero ch e e~i stono cirrosi· ad evoluzion e 1

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SEZIONE PRATICA

rapida (cirrosi malig·11e deg·li _t\.A. fra11ce1si ), 111a si tratta a llora di cirrosi iipertro.fìch e i11 · cui .l 'a~ cite o n1anca o no11 l1a car atter e emorrag1co . L 'ittero è u11 epife11ome·110 ch e può comparire i11 un momento qualu11que della 111a.latti'a: i fe110111e11i. e111orr~g·i ci (vo111iti ecc.) no,11 m an. cnno· quasi nia1. Il dolore epigastrico è un seg·no incostant e, la di'azore·a z1o·n e n elle urine è ·pe so positi' a; lei n1o·r te av, 1iene in stato di c.o,m a . Il quadro istopatol'o·g i co è caratterizzato dal1'assenzai di m et astA. ·i, fatta eccezio11e p er i i1oln1o·n i e il peritoneo, Il rapi'do decorso della malattia, il p allor e e la cachessia precoci e progressivi , a cui si 11uò aggiungere l 'ittero, l'ascite emorrag·ica, il tun1 o r e di milza., l 'e mate11e i e ]e mel e11 e ~0 110 i ]1rinci'pali ele1nen.ti d ella dio g 11 osi . V . S E RRA. 1

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MEDICINA SCIENTIFICA. Il chimisn10 dell'tilcera gastricn. -i~ elle

n1olte ri e.e re l1 e 1)ra ti ca te a s piega r e Jn patogenesi dell 'ulcer a g·astri ca si è en1 prc tesa l 'attenzione sui fermenti e-aslroduodrn a.... li, tripsin a, pepsi11a, 11on è però s Lalo e!'a111 i nato il f~rme11to autolit ico, la cat epsi11a. Tamas11e Hirosl1i , assi ' 1e11tc de]J n1 C-: l . C-:h i1 urgica dell 'l Tniver sit à J\)'t1sl111 a Fakuoka (Gia1)Jì<ln t:) lJ a e~aminalo il pote·r e at1tolitico della ca tE:psina so tto le ~eguc 11 ti co11<lizio11i : Ph. diverse ter1sioni di ossig·en o e di azoto. Egli 11a poLulo ~ tabilire con1 e l 'aut oli s i vad n au111entaudo aUlr1entando I 'acidità d ell 'a1l1biente, come essa venga inibita rla1l'aum en 1o di os~:g·cno n cll 'ambiente, e al contrari·o l'i t \ Orita da una clcYata p·r e·&sion ~ d1 N in ;1 ... se:nz.l di O. In 3.ltre parole l'azio11 e auto Jitica d ella catepsina vie·n e favorita dalle co11di'zioni an1b·i e.n lali e l1e potremrno d efinire asfitti che: acidità scarsa 1ensione di O, a lta t en sion e di' N. Su que<Sta b a.se l 'A. ce·r ca di 1piegar e l 'in~or­ gen za dell 'ulcera ga tric.a (di cui è chiaro tra ttar~ i cli u11 fatt o autolitico) con fatti s.p astici vasali ch e provochi no u11a asfi ssia lorn•l e di t essuto. L 'ambient e acjdo irt questo ca ~ a r provoc;Jto dall 'acido lattiro cl1r si fo r111a i11 n1agg ior qt1anti:t à in tcs, uti asfittici cl1e in t e&sl11i bene respiran Li. La reida7io.11r :::; t e~~a della ri,,i.. la (Dt sch . Z. f;J?.ir. 24-2-706. 193:.J:) (v. Haberer) rir l1iam a la atte-nzi0ue. su ll'inteireR~e di qu e.~ 1 i r eperti , pur però d iffl dando d a 1111 a loro i11ter preta zio n e troip·po urjJ[l1 eTa1e. \1.no CALÒ. 1

L'iperpolipeptidemia nel corso dell'ocelu~ioue intestina.le ac11ta. È noto che la sindrome umorale d ell 'occlu ::; ione int e8li11 ale acuta è u11'autointossi ca7io 11 r

di orj g·i11 ~ intes Li11a] e (JJ01ig'lobulia , iper g licemia , azo tc1nia prog·r essiva cd ipocloremia precoce, le quali ultime so110 interdipendenti) . Le tossine d€1 conte11uto intestinale· 11ascon o rion solamente fleJ tratto immediata111ente a] d i ~01 ~ra dèlJ a : Lre Llur.a , n1a an ch e 11 0 1 duod eI lO . La pressione inLra- intestinale au1nentata osopraLutto le alter azjoni i tologiche d ella par ete fanno ·passare que t e tossin e nella circolazione g·e1l e1«ale. D ette sostan ze furono pro;vate essere delle proteasi . Normaln1e11te· la varete i11testinale appare ostacolo al passagg·io d e]le albumine e d ei lor o· derivoLi , quali i polipe ptidi, n el circolo ei:rn.a tico . 1\{. Polor1owski e J. D rien en (C. R . Soc. Biol .. t. (~XV, n. 12, 193.J., p. 1427) 11a11no ricer cato la quantità pr esente n el san~u e circolante d i m alati (17) di occlu ione intestinale a cuta co n alterazioni anaton1icl1e \rarie . In essi gli AA. hanno potuto dimostrare una iperpoli1)e1Jtidemia manifesta , la quale sembra strettarnente legata all o st ato anat omico d ell a parete enterica. Perr iò essi cr edo·n o ch e l 'invasione di polipeptidi nel sang·u e circolante ca ratterizzi lo slo to t o~.- i co dell e for111e g·r avi di occlusione intestina le a cuta. Si avvici11ereb·b e Lale sindro1ne umoral e n quella d ell e distruzioni cellulari (i sto lisi pos l opera tor1 a , sco t tn ture , radioterapia). JuR .\. 1

NOMENCLATURA Il nazionalismo nella terminologia medica. pro~.

Enderle11, di t.occarda, r ile' a 11clla 11/ùncli. J\l ediz. fl .oc h.. (16 f0b·b ·raio 193-J.) c J1e u11 nazio11alis1110 ad ol tra11za induce o,g·g·i g·li studiosi tedeschi a d eli111inare dal linguaggio tecr1ico i t er111ini im1)ortati o deri\ ati da lingue s tranier e, per o ·tituirli con termini di pretta 111ar ca tede:::>ca. Queste cc Verdeutscl1ung·e11 » o g·e rn1anizzazio11i c rean o d egli ostacoli i1011 solo· a n·li s tudio::; i di a ltri Paesi, n1a anch e agli st essi tedescl1i ; così eg·li , in un articolo , h<t troYato c1uattro t ern1ini cli c ui no11 è riuscito ad a fferrare il significalo. Sarebbe come se in italiano volessim o tra durre e.hoc o shock con cc urto » o « colpo » ; bistiiry o bistori con pis Loino (d a Pistoia, o e 11acc1ue lo ~ lru11 1en t o il&lia11i in10, n1a cl1e 11 essu110 più individuer C'bb e se d esig·n.ato in i lailiano); bruit d 'a irain co11 i ur11or e di bronzo, ecc. ello stesso nu111ero, u11 corrispondente cl1e conosce di'eci ling u e n1oderne deplora il molti1)ljcar s i d ell e lingue n elle quali si pubblicano i lavori scientifici . 11 n azionali .. mo porta i vari lJopoli a ' ra lorizzar e ed u sare la propria lin.g·ua col ri sultata fre(1uen te di i1on farsi più ca11ire e di cr ear e dei i11ondi cl1iusi. Egli ricordar con ran1111arico il te111po in cui bastava co11oscer e ]a lingua la Lina. L. V. (Da cc _t\.nn . d'Jg. », _i\llegato). Il

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e< J I,

POLICLINICO »

[ANl\O XI~I , i\Ul\'l.

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(*) CONTROVERSIE GIURIDICHE.

nate le norn1e regolamentari del procedi.m ento e, p·e·r altro, non essen do stati indetti dai JJrefetti concorsi provinciali. ' Frattanto, sono in corso proce·d imenti di nomina per condotte singole comunali, secondo le disposiz.io11i del preoedente te·s to· UiD.ico: sono in corso perohè non esallil'iti o in seguito .ad .a nnullamento, pe,r effetto ·di decisi,o ni giurisdizio·n ali o di detem1inazio·n i in sede gerarc~ica, o, per carusa di revoca, .si chè il proce·d1mento deve · essere rinnovato. Quali dispos izioni sono applicabili? E, specialmente, la gradu·atoria vincola il Po.destà, o permane il potere di scelta, che senza dubbio, era attribuito dalle no rme anterio ri? Generalmente le nonme di diritto pubblico regola1I10 anche i rapporti in corso, salvi gli atti compiuti ohe· non siano incompatibili con· le nuo ve disposizjoni o non siano, invalidati per effetto reJtroattivo, quan·do , s'intende·, la nuoiva legge stabilisca e.cceiZionalmente questo effetto. Ma le dis1p osizioni del testo unico 19314, regolando le nomine dei sanitari co,n dotti, stabiliscoin o un ordinamento organico, del tutto dive·r so dai quello precede·n te. L 'ob bligo di os servare l 'ordine della graduatoria presuppone un ' c~oncorso p1rovinciale in<letto e de finito secon'd'o il nuovo sistema. Non si può eiiluc}e,a re da questo una dis,p osizione ohe soltanto ad esso aderisce e appartiene , peT app licarla ad un procedimein to diverso, i.n iziato o comp1iuto, secon·do· il p recedente ordinamento. Ha efficacia vincolatrice la graduatoria formata dalle Commissioni provinciali e approvata dal Prefetto, a' norma dell'art. 68· e segg. del T. U . 193'4; non ave.vai e non ha questa efficacia la graduatoria dei conco•r si comunali regolata dal T. U. 1907. Le disposizioni sopravvenute non modificano singole norme .anteriori; mia ad un ordinamento co.mpleito· ed organico ne sosit ituiscono un altro, dispooendo in tutto, per l'avvoo5re, e riservatn do al r&golamento le norme di attuazio,n e non ancora emanate. È, quindi, da ritenere ohe i concorsi co·m unali, per qualsiasi causa non ancora esauriti, siano regolati dalle , prec,e denti disposizioni, le qu.aili hanno' efficacia u·l trattiva. Non è poi dubbio ohe le stesse1 norme siano applicabili ai concorsi rinnorvati, per effetto di annullamento in sede gerarchica o giurisdizionale: essendo, in tal ca.so, ricondo·t te le parti nelle condizioni giuridiche e di fatto anteri_ori agli atti invalidati e dovendosi rifare il procedimento nelle medesime con·d izio ni, coim e se gli atti annullati non fossero stati compiuti, n e deriva che·, anche per effetto, della decisione di annullame·n to , devoin o essere applicate le norme anteriori La graduatori.a non ha effica cia vincolatri ce e l'autorità de1liberante ha facoltà di sceltai. 1

I. · Quali norme regolano i concorsi si1tgoli comunali~

11 testo unico delle, leggi sanitarie 27 lu.glio 1934, 11. 1265, e1s sendo stato pwbtb·licato J1ella G.azzetta ufficiale del 9 ago.s to, n . 186, ha 'rigore dal quindicesimo gio·r no dopo quello della p·u bb·licaiZione1, cioè dal 215 agosto. Alcune. disposizio ni non sono però in1meidia.tamer1te. a1)plicabili, essendone coin dizionata ['atluaz1one o a determinati presupp.osti di fatto o a norme regolamentari non ancora eim anat:e. Ql1alche diflìcoltà si può prese.n tare IJier le nomine dei sanitari condotti, se· il proce·di1nento, già iniziato secondo le precedenti norn1e, sia in corso o detb1b a essere yjnno;vato ,per effetto di annullamein to. L.'art .. 68 del nuovo testo unico l1a stab·ilil() un ordi11amento nuovo . La nomina dei sar1itari c.0 11 dotti è deliberata da1l Podestà o dalla rap1?r eson tanza consorziale, in se•g uito a J)llhblico concorso indetto o·g ni · anno dal ·Prr;fetto pe·r il nwn e·r o complessivo dei posti va·canti nella provinci.a. Il ~finistero dell 'Intern o 1lomina le Commissioni giudicatrici dei concorsi p rovi11ciali ed ha facoltà di' affidare' il giu dizio di più concorsi alla stessa Commissione. ·Questa, in ogni caso, forma la graduatoria dei can·did.ati, risultati idonei, secondo l 'o.r dine de:lla votazione ed osserv.ate le p·r eferenze sta1b,i lite per legge. Il Prefetto controlla, appro·v a e pubblica la graduatoria dei conc-0rrenti e COilllUnica al Podestà o alla rappiresentanza consorziale i nomi dei vinci.tori, in rela·z ione a1ll '01r 1 din.e d·e lla graduato·r ia e alle sedi. per le quali i candidati hanno p recedentemente dichiarato di concorre·r e. Il Po.destà o la raprpiresentanza ..con sorziale· proiv vede alla no,m ina:. Soggiun.g e l'art. 69 che sono .a pplicabili le àispo,sizio.rii del 3'1, 5° e 6° comma dell'art. 36: la Comm1issio·n e può dic1h iarare i,nefficace l 'esito del con cors·o p·er uno o più posti; in caso di man cata accettazione da parte del prescelto o di cessaizio11e dal servizio per quals,i asi causa , entro i primi sei mesi dalla p ubblicazione della graduato-ria, sono no1m inati succes·· si.,·ameinte gli altri concorrenti dic1h iarati idonei. . . La graduato·r ia ha. dun<lU€, efficacia· vin colatrice e il Podestà o il rap1p1resentante del co11sorzio non ha ·potere di scelta. La funzione di essi non si limita però ad un atto seml)]i cem ente formale. L'o·r gano deliberante non può rivedere e controllare il giudizio· tec nico della Com missione., ma può n egare la nomin a per 111oti, i legittimi estranei alle condizioni di ~mmì ssione al concorso e alla valutazione della capacità assoluta e con1parativa. ·Que to è, in sintesi , 11 nuo;vo ordina.m ento·, ancora però non aittuato, ·non esserndo state ema1

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{*J La presente rubrica è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodico. '

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lA1'NO

XLII , i\uj\r. tiJ

SEZIONE PRATlCA

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VITA ., PROE-ESSION AL.E . . I

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Istituto di Sanità · Invio di dati sanitari. Il

~Ii11islero

clell 'Intern o (Direzione Generale San i là Pubblica - Divisione 5a - Sezione 1 a), ha dirama to ai sigg. ~reietti del R eg·no e aulorità assim j] a te Ja segu en te circolare, N. Pro1. 20300-2, in da1a _22 gen11aio 1935-XIII: Con jl 31 corre11Le mese entra in funzione presso l 'Is liluto di Sanilà Pubblica il reparto di epide1njologia e d i J)rofilassi, al quale viene affidato il • con11)i lo d i seg·uire e controllare lo s tato sanitario C(l il inovimento demografico, specialme11te p er ql1a11Lo riguarda le malaltie e le cau se più impor-· ta11ti cl·i esse. Allo ·scopo di agevolar e e di affrettare la raccolta e la elaborazione d ei d a ti e dei fatti sanitari cli particolare interesse per la Sanità Pubb lica, si i11teressano le EE. LL. di voler disp orre ch e venga c urata l a precisa osservanza delle seg u enti disposizioni: l ) Denurizia rlelle malattie in,jellive. Si è rilevalo che 11on se1npre vien e data dai medici la dovuta cura nella ~ollecita d e1J.unzia dei casi di 1nalattie infettive ai sen si degli articoli 254 e 2.5.) de l les lo u11ico delle leggi sanitarie, e del Decr elo 111ini teriale 15 o l lobre 1923. Per lalun e 1nala ttie a11zi , - co1ne per la polion1ielite, per l 'encefalite Jetargica - le denunzie effettuate dai medici risu 11 ano i11feriori al numero d ei morti per le st esse rna la ttie. È facile arg uire quale rjpercussione ciò possa Dvere sullo st at o sanitario della Nazione. La nor1 conoscenza di n1anifes lazioni diffusive e<l il 111anca to o t ardivo intervento profilattico sono causa dell 'ul leriore sviluppo di focolai epi den1ici, talora a11che rilevanti, Ja cui J)rofilassi r c11<1esi poi difficile ed eccessiva111ent e cl i pendiosa. Necessita pertal1lo ch e lale serYizio v.eng·a discip lin ato con il n1agg·ior e rigore e le EE. LL., di intesa con i Sindaca li 111edici, YogJi ano emanare prec ise disposizioni, r ichiamando g li obblighi ch e spe ttano ai medici , e l e san zioni ch e la legge Inb ilisce per i contrav,ren tori. 2) Reda zione de lla clenuncia. Q u es la d eYe esser e inclividuale e cleve essere r eda i l a sul n1oclello N. 15 che viene gra tu ilan1en te rime so a codesta l1 refeltura , a seguito cli a1)posita ricl1jes ta al Prov' ediloralo Generale dello Sta lo l~li11i. ter o d elle l~ jn anze) con l 'i11di cazion e clel nun1ero ch e si })r esun1e sufficiente per i bisogni della Provincia. Il n1edico proYinci ale deve, p er ciò, curare , almeno per le malatlie più importanti, che le de11unzie i1on ve n gano fatt e globalme11te ma · i riferiscano ad ogni singolo caso, e ch e ciascu11a cli e se contenga le indicazio11i sui qt1 e j ti pro1Josti e contenuti nel n1oòello, specie per quanto riguarda l 'e tà la quale deYe essere sen1pre specificata in n1e i quando i I n1 alato abbia ine1 10 di un anno. H) Tn1 •io delle denunzie indi niduali . Il lTle-

etico f ll'O\ i~1c iale, ricevute, racco l le e controllale le denunzie d el 111 ese, le i11via èl r1ues lo Minilero, e propria111e11 le cc all 'Istituto di Sa11ità - Rep arto di epiclemiolog ja , via Regina ~I argherila 299. Ro111 a ». .A.Ilo lesso inclirizzo devo110 esser e invia li i bollelti11 i ecl i dati sa11i Lari che prese11 leme11 le ve11g·o110 compilati, e cioè: a) Bolleltirti selli1nanali e 1nerisili (Modelli ~ - 14 e 16) . L 'impor la11za sanitaria di quest i bollel lini s ta nel la solleciludine e prontezza di pubblicazio11e; og·ni rilarclo fa perdere il valore ch e principalment e COÌlSiSle Ile} clare Ìll og·ni ll10me11lo Ja conoscenza d ello s lat o sa11itario dei Co1nuni cle l l~ eg·no n ei riguardi delle malattie i11fe ltive. l)erlanto rendesi 11ecessario che il bollettino se lli111anale Yenga invia lo r1on più tardi di quattro g·iorni dalla fine della seLtjmana, e che quelli m ensjli p e r tulti i Com u11i della ProYincia ve11gano ri1nessi nel mese successiYo. b ) Sc l1ede indi viduali J)er la denunzia delle 111 ala l lie Yener ee (~lod . 5 e 6). I direttori degli a111bulalori e clelle sale per la cura d elle dette 111.al at tie devono curare la reg·olare ed esatta redazione delle relalive sch ede per tut t e le persone Yis j la le, e p rovvedere cl1e a fjne di ciascun anno, 1 ~on o Jtre il mese di febb r a io, ve11ga110 inviate alJ ' j11cl i rizzo a n zide llo p er lo spog·li o e la elabor azione dei dati. e) Riassunti annuali rel~Livi al fu11zionamento d egli an1bulat ori a11 ti tracomatosi , a11tivenerei, e clrll e aie celtiche. d) ProspeJlti riassu 1ilivi delle ' accinazioni e d elle riYaccinazio11i an Li' aiuolose eseguite in cjascu11a sessione ordinaria di vaccin azione e nei sing·oli comuni della provincia (Mod. 19). e) D ati demog r aj ici mensili per il capoluogo e<l i Con1uni più in1porlanti. f J I11clagini sul n10Yin1en to e la 1nor1 a1 ità nei l>refo lrofi . <) ues lo ~Iinis tero è icuro che le E J~ . LL. darann<i il n1agg·iore intere ·arr1.e11to J)er }'osservanza delle cli ~ posizioni illl })é.l r lil e, e che i 1nedici provjnciali ne cureran110 la cru1)0)0 a e ecuzrone. Si allende assicurazione.

Crona·ca del movimento professionale. Medici di bordo. Dalla Federazio11e 'a1.ionale Fa ci s ta della Genle del lVIare (Ro1i1a, Larg·o Chigi 19), Ufficio ind acale, . . rJceY1amo: B.0111a, li 29 gennaio ~935 - Allno XIII. r'. l1iar.1n o ... ig. Direi/ore rie « Il Policlinico » fiO:'.\lA Co11 rife-rin1enlo a ll 'articolo . inlilola lo: « Per l "au lorizzazion e a viaggiare con1e J11e<l ici <li bordo »


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« IL

POLICLI~lCO

.comparso nel r1u111 e ro 3 del 21 ge11naio 1935-XIII, IJag. 122, del diff u so periodico dalJa S. \ r. diretto, ·Ci pregiamo segnalare che presso questa Federazione esis te una Sezione Medici d i Bordo a ll a quale <!ebJ)ono riY016ersì ed inscriversi, in conformi tà ·delle tassali ve disposi zioni sindacali vigenti, i m eclici di bordo cl1e clesi<lerino in1barcare, a ll o scopo di evilare, per oYvie ragioni di tutel a si11Clacale e cl i controllo de11 ·osservanza (le lle condi zioni co11lrattu ali . ogni diretta trattaliYa t ra i da tori di la-voro e i prestatori di opera. Ci pregiamo richieclere alla S. V. chiar.n1a cli voler portare a conoscenza degli intere5sati quanto :Sopra, pubblicandolo s ul Su o pregiato giornale . Ringraziamenti e saluti fasci sti. p. il Sef1relario Nazional e: ENRICO l\1ADILLA.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

~.\NCONA.

Consorzio Pro11in cia l e Anlil ubercolare . - Concorso, p er titoli, a l pos lo cli Ai t1to Medico cl el Dispensario provi11ciale a11tj tubercolare cii An.çona. Età massima a11ni 40; nessu11 lin1i te per quelli in servi zio presso Provincje , Comun i , Con-sorzi. O ccorr e cliploma di ab ili tazio11e a11 'esercizio <li medico chirurg·o conseguito da almeno due anni olla d ata d el concorso. Stipendio L. 13.000, oltre .indennità di servi zio attivo di L . 2210 rido lte i11 l)ase al Decreto 561 dell 'april e 1934. Scadenza 20 1narzo 1935-XIlI. Per in forrr1az io n i riyolgers i alla ·Seg·reteria del Consorzio presso la Pr.oYinr i a cli Ancona.

AQU ILA. Ospeda l e P sichialr. ]>rovine. Scad. :28 [eòb. l\1edico di Sezion e . L. 11.000 e quattro quinqu enni d ecimo; riduzioni e trattenute òi leg·ge. Indennit à c ... v. Incarico di disi mpegnare il servizio di gabin e tto, con asseg110 dj L . 1200 lorcl e. Vitto nei giorni di guardia, o a facoltà rlel1 ·Amminis t razion e ind ennità giornaliera cii L. 8. Tr1dennità allog·gio L. 1200, quando questo non foss e fornito nello Stabilimento. Età Jii nite al 28 feb . a11ni 32. T a ssa L. 50,10. Rivolgersi alla Segreteria -<lell 'Ammini strazione Provinciale . AQUJJ,A. Consorzio Prov . Anlilubercolare. Concor o .peT· ti toli ed esam.i a i posti di l ) irettor e dell e Sezion i cl i.spensariali provi n e ial i <li Avez7.1.1110 e L1l mo11a: L. 7.000 rit enute e rièluzioni ; indenn i là di tra sf er ta e rliar ie . Scacl. ore 12 del l:J marzo. E t à limite 45° anno a 1 10 g·e n n . Tassa L. ~)0, 10. Chiedere annunzio. Rivolger s i a lla Sefrr e leri a. FANO. Cong regaz. di Carità. - Sr a< l. 15 febbr. ; due m edici ass is len li nel GiYico Ospedale S. Croce; 1ip . L . 5000, erv . att. L. 480. c.-Y., compar tecipazione; nomina e co11ferma biennal i . FonLì. Ospeclale G. B. }.tforgagni. Scad. 15 nlarzo. Direttore sanitario e ni edico prim.ario: l J. 3000 come direttore, e L . 12.000 con1e primario, oltre compart ecipaz ione. Pratica, congil111ta ·o <liYi s a, d i an11i 4 aln1.eno presso una Cl ini ca U ni ,·er s i tari a o presso un O sp edale con non meno ò i 100 lel li se i11 qua] i l à òi prin1ario e con non n1en0 rli 200 letti se i11 ql1alità di ail1to . Età non :'upe riore ad anni 45, salvo e. 1. e salYo per coloTO cl1 c r icopro110 analogo p os to presso n1t ri O spe-

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dali per i qu!1.li il li111ite n1ass imo di età viene elevato a 50 anni . Libera <l oce11za in clini ca o ' p aLolog'ia medica. Tassa L. 50. RiYolg·ersi Cono-reo·a0 zione di Carità. ~ (Gorizia) . R. Mi,nier a . .-- caci. 31 n1arzo . Medico; stipenrlio L. 12.600; c.-Y. AbitaZ'ione ed . ~Jluminazione elettrica g r a tuile. Lo s lip enclio e al net lo di qualsiasi riduzione. Elà n1assima anni 35 s.e. l . Certificalo clei punti 11egli esami s peci ali e di laurea ed eventualme11le nell 'esame cli Stato . Obbligo della residenza. Il non1i11ato viene assunto con le i1orme d ell 'i n1piego privato (R. D. L . 13 novembre 1924, n. 1825) . lDRI.\

l~IPERIA.

.consorzio Prov. A 11lilubercolcrre. · Scad. 6 aprile. Concorso per esan1i e per titoli a Direttore del Consorzio e Direttore del Dispen snrio Provinci ale; L. 24.000 e indennità servizio attivo L . 6000; rite11ute, ma non ridt1 zio ni cli cui ai Regi Decreti L egg·e 20 i10Yen1bre 1930, i1. 1491 r 16 april e 1934, n. 561. E tà, a l 26 gennaio 1935-XIII , anni 32-46 s. e. 1. Abilitazione all 'eser ci zio clel1a professio n e <l a almeno 5 anni d a l 26 gen11aio 19'35-~III ; .certificato d ei punti conseguili per og11i 1na ter1a d1 s ludio. Certificati di specialis t a in ti siologia. 'fassa L . 50.

L uGo. Ospedale U1nberlo l. Al 28 feb})raio, ore 18, concorso a du e posti di nieclico assistente, d ella Sezione Cl1irurg ica e della Sezione l\tJedica; età limit e 35 anni al 20 g·ennaio; a ttestat o dei pun ti consegu iti in ciascu11 esame speciale; tassa li re 50, 10; doc. a 3 mesi dal 20 gennaio; stip. L. 3300 lord e e partecipaz.; allog·gio, vi l to ecc. Chiedere annunzio. Rivolgers i alla Segr e t eri a della Congregazione di Carit à. (Venezia) . Osp~rl(JJle Civile. A tutto 12 aprile concorso per Liloli ed even ll1al met1te esa1ni acl Aiuto Cl1irurgo. Rivolgersi a11 a Segreteria. MESTRE

M1LA~o. I stititto Nazion.

l' it l . E1n. III JJer lo studio e la cura del con.ero. ,__ ii\.iulo ed assist en le ; 1i t oli ecl eYei1 tualrn. esami ; s tipendi rispet tivan1 . L. 12.000 e L. 10.000, aument abil i cli 3/10 e di 2 10. o l lre assegno di ser izio L. 1200 e L . 1000, partecipaz . ; et?l limi le 35 e 30 an nL Nom. annuale; coniern-ie biennali. Scad. ore 18 ò e l 26 marzo. Tassa L. 50,10. Chieder e anrtl1nzio. RiYolg·ersi a lla Seg·rel eria (piazzale Gorini 20). PoGGIODOi\IO (P er iigia) . Cercasi Meclico Chirurgo jnterino, massimo a11ni 35. S tj pen clio ine11 si le L. 800 l orde, cavalca tura a cari co del Comune. I11Y iare òornanda e documenti al Podest à. RAVE~ !\'A.

Ospeclaile ( ;i vile S. "i\1aria delle Cr oci. -- Concorso per tj to li , ed even tua1rne11te esan1i , nel Aiuto Cl1 ir urgo. lli,·o lg·ersi alla Segre teri a delJ(I Co 11greg·azione di Carit à, via Diaz, 2. Scad. or e 12 clel 5 niarz0 1935-XIII. l~ tà limite 31 anni· ta , a L. 50,10. Slip. L. 5000, o ltre L . 1200 i.n.denn. vit1o, c .-v. , compart ecipazione.

R oì\rA. j}f inistero rlella G11erra. Con òecreto l\{i11isterial e del 1° dicembre 1934-X III, p11bb1 icat o nella « Gazze tta Ufficj ale » ò el 5 ge·n naio c. a . e r iportato nel « Giornale l\1Iilitflre n d el 25 s te so J11ese. è ind e tt o un concorso, per titoli e per esa 1ni , a 35 posti cii tenente n1erli co i n servizio p er111 atLen le effetti Yo n el Corpo sanitario èl el R. E ser cit o. A tali concor5i potra11no part ecipare gli t1ffir ia I i in s. p . e. e <li con1plen1enlo, i so ttuffic iali e i11ilitari di truppa in s erYizio o in congcclo , <li nu1l. ia s i arma o corpo, noncl1è' i m edici ciYili , r l1e tut ti


(Al\NO XLII , Nul\1. 6J

no1t ollrepassirlo il 02° a1~no di età aJl a cl a la d ei d ecreti. P er i concorrenti ch e a])biano pres ta to ser vizio mililare duran le la g·uerra 1915-1 sarà t en ut.o con lo del djspos to cl el l 'arl. 42 del R . decret o ..'30 settembre 1922, i1 . 1290, cl1e ele a (li c inque a1111i il limite di e là s tabilito r1ei vari con cor si . Per coloro ch e risultino r eg0Jarn1 e11le iscri lli ai J~asci di combattime nto senza i11te rru zione, da data anteriore al 28 otto]) re 1922, il del lo I i1nj le è elevato di quattro anui. I concorrenti dovranno far clo111a11<la i11 carta da bollo da L. 6 al Mini stero della G uerra (Direzion e generale personale ufficiali), pre entand oJa , t1 on oltre 60 giorni dalla d atfl di pubblicazjon e del decr e to sulla « Gazzetta Uliicial e», al Com an do del Dis tretto cui sono effel tiYi, oppure, ~e in ervizio mili tare, al Comando del Corpo ocl enle d al quale dipendono. Seguono, 11ei d ecr eti , le rli chiarazioni da fare n elle domand e, i d ocumen I i (la presentare, Je norme del concorso ed , a part e, i ~)Togrnn1mi <l 'esaì11.e. ·rARANTO. Ospedale Civile << S, . A rin u 112ia l a ». Scad. 25 febb Concor so i)er titoli ed es«n1i a du e n1 eclici a s is ten ti; s ljpendio L . 3000; co1n1)artecip az ion e . Indennità g ior11ali era rli L . 36 per og11i 1u r110 di g·u ardia (li 24 ore ; lra tten u le e(l even1u aH ri(l11zioni di l egge. E1à li111ite anni 80 a lt ' gen11a io. U DINE. Ospedale Psichi atrico Prou. ~[e<l ico d j Sezion e; L. 11.000, oltre indennità ser v. a lt. L . 2300 e inde11nità c. -v .; trattenute e riduzioni cli legge; sei aumenti periodici di un decimo, dei quali i primi quattro quadriennali e g·li altri due qutnq t1ennali . Et à massima, al 10 gennaio, anni 35 s. e. l . Competenza t ecnicu acquist ata p er stucti speciali o p er ser,-izi pres tati in m anicomi o in clinich e psichiatrich e . 1'assa L . 50. Rivolgersi ali 'Amm.ne Provinciale. Scadenza 28 feb])r . , .ERONA. A mmini slrazio ne Pro vin.ciale. - l\ lutto il 15 Inarzo 1935, XICI, è aperto il con cor o al post o cli medico di sezione presso l 'Osp edale P ichi a trico di ' rero11a. Stipen rlio i11iziale L. 14.400; s liJ)endio a 1naturazione di tulti gli aun1en ti }Jeriodici lire 19.500, il tutto diminuito delle rid11zion.i e 1ra ltcrt11te di leg·ge. ·P e r schiarin1enti rivolg·er . . i alla Segreteria <lell 'Amn1inistrazione ProYin ciale. l\1edi co-chirurgo quaran lenn e l)ra Licn el1irt1rg ica ed a111ministrativa Case di cura e OSJ)ecl a] i . Parla ci11que ling·u e; associerebbe i e'enlu al. n1ente an ch e finanziariarr1enle Casa <li cura ])rin1 0 ordine , Italia od Estero . P er propostt- criver e a Picarelli A., Yia S is lin n n . 20, Rvma. Col\CORS I

243

Sl '. ZJO:\"E PH '\T I C.r\

\ PR Ei\rr.

Prerni Nlnssol in.i.

La Soc ie tà It a li an a !1Pf il Progre o d eJJ e Scie11ze, ir1 occasion e de ll a X\.J,. Ri11nione ch e lerrà n Palern10, dal 12 al 18 o ll ol)re, h a stabililo ch e sjano nssegna ti alle 21 Scz ioni .cl el Co1tg r es ·o altrettanti premi di L . 1000 l)er le n1igliori co n1u 11i raz ion i !'rientifich e cl1e sara11110 1)r e entat e d a g ioY;ini stt1dio i . I 21 pren1i , intit ola li al noni e cl el DtLr·r ~0110 m e. i a co n cor$O. 1111 0 JJe r Sezio11 e. su trn1 i apposilan1ente fi s a li (l al Con1itato Scien t ifi co. Per Ja Sezione di Fi. io logia e Psicologia ( pre i<lr nte : J)rof. Gaetano Qn agli ari Pll o: . eg·rel :l.rio:

d oll. wi urio Sa' ia1to) è fis a lo il lem a: « Bi og11 0 <I i J>rolei ne cl ell 'orga ni .. 111 0 ai1i1nale e varia a ltitt1d ine d.elle 1nedesin1e e di altre so. la11 ze azotale a ... oddisfnrlo » . Per la Sezione cl i Patologia ( presid ente : e11. prof. Giacinto Viola; segret ario: prof. Piero Bened elli) è· fissato il t ema: « La cos li tuzione chin1ica dei batteri in rapporto all a funzion e patogena ». Chiunque pt1ò. concorrer e a i << l~remi ~1fttssolini » a lla ola condi zione di esser e o fnr i . ocio d ell a « .l.P.S. ». Inviar e jn bus ta racco111a·n d ata entro il 31 agos to 1935-~ III, il t esto con1plelo e d efinitiYo del proJ) I io l aYoro, r edatto in duplice copi a d a ttilog·ra fat n f' acron1 pag·n a lo dalla do1n anda cli parlecipazjo11 e nl con corso, 11 onchè da un bre' e cu rri culu1n del la l)fO})ria oper os it à scjentifjca. Chiedere il prograrr1 n1a. Indirizzél r e il lavoro e le eYentuali ricl1ie Le di chiarimenli alla Segre leria, Yia d el Co11egjo Ro111an-0 26, Roma. f'onda zio ne « Gaelano A1azzoni ». ~

aperlo il con cor so ad un premio annu ale (lellri l1'ondazione « Gaeta110 ~Iazzoni n . Il 1Jremio co11sis le n ella rendita d el capilnle di lire 50 mil a di minuita cl elle t asse e delle spese òi an1mj11 it l r azjone. Vi sono a1nrn ess i gli studen Li ch e abbiano seguito regolarn1ente luli.i i cor si della Facoltà di rr1:edicina e chirurg ia e supc->r ate al primo esa111r le prove p er gli esarni di profitto e di laurea n ell a Università di Roma. Indiri zzare al Retlore clo111an cta di ammissione al con cor so, su carta boll a la da L. 3, n on ])iù Lardi delle ore 12 d el 31 luglio 1935. Accademia L ancisi ana di Roma.

Il Direttorio d ell 'Accad en1ia porta a conoscen za cl ei sig n ori accademici e soci i lem i p er i concorsi a premio banditi p er l 'a nn.o 1934-XII - 1935-XIII : l \ « R apporti tra stali anemici e dis turbi cliges livi », premio di L . 2000 del Sin<l acat o \ f cclico T•'ascis la di Roma e· ])rovjn cia; 2) « La ei11holec lon1ia », premio di L. 2000 (l r 11 a Presicl e nz;i degli Ospedali Riuniti di l~ on1 a. I t emi dovr anno essere con seg11ali n on pil.1 lardi clelle or(~ 8 del 15 sett e1nbre 1935-XIII. I lavori con cor renti a i premi doYranno essere orig jnali i11editi, cl attilog·rafati in ling u a itali ana e contrasse· g11a li qa un. n1otto cl1e d eYe esser e tra crjtto SOJ)rél una bus La chiusa (con le11en le il i1on1e cl el concor. r ente) l a quale verrà a perta d all a Co111mis ione esaminatrice dopo fa tta l a Yot az ione (l efinitiva . P er inforn1 azioni riYo1ger si all a segre lerin rl el 1·Accademi a. RonsE DI STUDIO.

Borsa di stud;o .Tacobi per rn crlicl1esse.

L '1\ ssociazione d ell e n1erl ich esse di Ì\ev,· York lta pos to a con cor5o Ja b or ·a di t u elio l\Iary Pu l nn111 .T acol)i , ò ell 'imporlo <li 1000 clollari, p er laurra te irJ. n1edicin a ch e intencl ano co1n1)iPre s lltdi di per fpzionan1enlo. Le canclid él lP <l eY011 0 produrre nlt e. taziorti d egli i I il uli scicn I ifici OYe g ià h anno laYoralo ed i111peg11arsi n cl edj ca r e il loro len1po :-i lio ~ 1uclio d el probl en1a pro~J)el l::t1o. Le òon1 anrlr 'rin n o a11cl1e acco111pagnélle d a a ll e. ta li cii lJt10 11 :1 . alt1le e dai titoli. Rivolgrr ·i (l ll ;i $c:a-re lari a, Dr. Rosr Coh en, the ' ';on1 en ·.. :.\Ceciiral .\ sociation . ,,~e t i\"in eli e tl1 S tree l :16, i\e'Y York Cit y, . {·. (l .L\ . , r arl r n 1n 1° npri l() 195t>.


:l4 4

« IL 1.>0 Ll CLIN I CO n

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ~a . Facol Là m edjca di J" \apoli ha chia m a to il prof. Lu1 g1 Torraca, ordinario di p a lologia c hirurgica, a ll a ca l.ted!a cli cli11ica chirurg ica, g ià illustra ta d ?. I sen. G10YaJ111i Pascale. Ce 11e co n11)iarr ia n1 0 co11 l 'illu tre c1i11ico e Luclio::,o.

Il prof. G i u eppe \ Ti(fau è i11carica lo d elJ 'i11 eg11a111 e n lo di clj1 ii ca oto-ri110-lari11goj a trica i1 el Ia R. Uni, e r s ilà cli Ro111a. R all egran1 e11ti.

Il prof. Fra11cesco Lasagna, i 11caricalo di cli11i ca otorj11ol ari11go ialrica a Parma, è i11 s ig· nito de11a corn111 e1lda d ell a Legion d 'Onore. Nell 'Ordi11e d ella Corona cl 'll a JL.1. ono 11omì11ati: ca val ier e di g ra11 croce l 'i11clustri ale Ezio Granelli, fi h111 lropo clell 'ù njyer sità di ~Iilano ; g ra11di ufficia li i proff. Bindo De Vecchi, r e llore d ella R. Uni ver il à di Firen1.e e Gian11i Pelrag·11ani, rettore d ell a R. 11iYer i tà di Siena; com111 e11cl a lori i })r off. Salvatore ~Iaggiore, presi<le della FacoJ là inecli ca di ?\Ce i11a, e Gio,·a1111 i Corracli , i11carica lo <li odon1o ia lria a Parma. Il clo ll. Fran cesco Li o, 111eclico coloniale a Hon1 ·, r no n1i11alo cavali er e nell 'Ord in e Colo11iale <l r ll a S tell a d ·rt n.lia.

Il sig. He 11ri Q u euiJ]e è i101ni11alo n1i11istro della sa ni là pu hl)I ica e dell 'educazione fi sica in Francia. I I cl o t I. l\1.1x C l1 lJe.r è no111ina lo l)fe. id c n Ie ilell 'Associazio11e Americana per ìo studio d ell e neop Ia ie . .. · Il d o li. J o. é li'abeJl a è 11on 1iuato co1nn1i . ' nr io cli sani1à de lle Isol e FilipJli11e.

Utilissimo ad ogni Medieo:

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico n1ensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. ·Avv. Giovanni· Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

11 Numero l (Gennaio 1935.i cc..nt1ene:

Del commercio di sostanze st11pefacenti. Obbliglti 'lei medici e dei farn1ncisti. No-rE SIN'rETlCHE : I sindacati professionali possono co tit11irsi parte civile nel giudizio per abusi,·o esercizio della professionP ~ Ra~.scgna di giurisprudenza. -

Impiego pubblico ; nol'm e applicabili; contestazione cli a ùdebiti; trattenuta di st i t)endio per eventuali reFponsabilità. - Ufficiale sanit ari o; concorso; sort eggio d e l teina; partecipazione dci co1nmissari. ·- Sentenza penale; · procediment o di ·ciplinare. - Licenzian1eht·o per fin e di prova; rnotiv i dj cip li nari; comipetenza. Ljcenzia1nento; acq n icsce nza; ricorso. A bitazi one antigienica; provvediim e nto urgente. Leggi e Atti del Covernl. - Acque potab ili. - Convention sanitaire internat ionale pour la navtgation aérienne.

Prezzo del suddetto numero separato L . 5 N. B. - L 'abbona.mento ai dodi ci Numeri del 1935 costa L. 3 6, ma af!Ji associati al " Policlinico. ,, è concesso per sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante Vaglia Posta.le o Bancario . a ll'Ammin istra zio n e del 11 Diritto P nhhli <'i' Sa nita .. io.. (Editori FratE>lli Pozzi). Via Sieit in a

14 .

Hom'1..

[A N o XLII, NuM.

()J

NOTIZIE DIVERSI!,. 29° Congresso italiano di dermosifi.lografia. L a \XIX lliu11io11e della ,Socjetà Ilaliana di Dern1alologia e Sifilogrclfja avr ~1 Juogo a Roma all 'inizio d ei Littoriali d ella ct1llura (15 aprile e se.g ue11ti) . 'fe1ni di relazion e: l ) << Lr alrofoder1nie n (affid~ Lo alla ~- C1i11i ~a permosjfilopatica di Sie11 a) ; 2 ). « L e d1etotera1)1e in dermatolog:ia » (affidato t1 l Ia R. Cli11it a Derm osifilopa ti ca di J\IIilano); 3) << Il valore cli11ico degli esami del liquor nella sifi]jde » (afficlato alla R. Clinica J)er111osifilopalica <li ~alerrno) . 1'emi delle Com111issioni inlernazionali: 1) « Riforr1:a .della ~o~e11 clalura n, delegalo: prof. G. l\Iar1an1; 2) « R1for1na della <.; lassjficazione », de!egato: proJ. M. Truffi. 0 11de proced er e a lla compiJ azio11e d el proara1n0 111a di lavori la l) r esidenza prega j soci di farle })ervenire al più pre lo - e in og11 i ca o non più tardi d el 1.5 febbraio - il titolo d elle comunicazioni c he i11tend e ~ero svolgere, possibilme11t e acro111 pagoa lo dal ri assunlo clelle conclusioni. Sara11no poste all 'ordi11 e d el g·iorno le sole coJTtunicazioni rig uardanti i te111i di r e]azione. Di norma è a1nm e sa una sola con1u11icazione J.1er ogni socio. Chi desjclerasse riferire su più nrg·o 111e11ti · è preg·ato di i11òicare la con1uni cazione JJreferi ta, intendendosi che Je al l re sara11no an11nesse se Ja m ole dei lavori l o per1ne tl erà. Per desiderio di alcuni soci sarà port~ta all 'Assernblea, dal solo punto di vi s la pratico J>rofilattico-epide1niologico e profilattico-sociale. la ques tione della « Lebbra autoc tona n in I1alia. Per facilitare la vi ione inleg·rale d e] proble111a e p erC'h è la Presidenza p o a pro. pel larJa all 'Asse111blea ro11 esattezza numerica e geografica, si prega110 quei colleg·hi r h e al)biano avuto occasio11e di osservare n el period o pos t-belli co casi di lebbra sicuramenle autorlo11a, <1 i Yolcr li egnalare alla Pres id enza con notizi e ·ul luog·o di proYenien za e resjdenza abituale di eia c un caso. Infine si ricorda ch e sarà pa.rl icolarinente gracfj ta ai soci l a cl in,1os trazione cljnica di casi in1ercssanti. La Società ila]ia11a è anche dispos ta , p er i casi di 111ng·giore jn leresse, n<l alleviare le spese r elative. \ll a \XIX Riu11ione ara nno co111unicati le dis pos izio11i ed iJ prog· ram1na p er i] IX Cong·r esso in ler11azional e di Budapest (selte1nbre 1935) e saran110 di cu . :e le })roposle che i soci delegati dalla nos lra Socie t à p orlc1anno in ~ en o alle ri spell ive Co1nn1issioni i11ternazio11ali. Pre ilile111e nella oc i e tà è il prof. L. Ton1masi ; segre tario il prof. ' ' . l\iion tesan o (pi azza Campo ~ lélrzio 3, Roma).

Pr.ossimi Congressi scientifici n Rolognn. Com 'è noto, prossimamen Ie Bolog·na sarà sede di importanti Co11g·re s i Scien tifi c i l11ter11azionalL J_,a serie sarà aperta dal -Co11 g resso Internazio1tale Stornatolog·ico.' P ost o so llo 1'alto Patronato di S. i\'1. il Re e so l lo la pres icl e11za onorari a di S. E. il Ca1Jo del Gove r110 , i I C0ng,r esso, con l 'espos izione annessa, snrà te nulo dnl 14 al 19 a1)rile. .i\rl esso seguir~1 Ja Nlo .. l ra Tn Iernazionale d el Li11r o di Medic ina , con le n1 poranea ad alfrj Convegni e Co11 µ- r essi . cienlifi r i, d a l 1° :ll :31 o ll ohre pros.

S I I no.


[Al\ NO

XLII, J\ Ui\l.

()]

SEZIONE PRATICA

Poicl1è le i11anife Lazio11i i11 parola jJre .. en leran.110 _u1_1 cara l.Ler~ cl~ ' IJ i~ca.la affit1iL à, pur sYolge11d ?s1 in per1od1 d1Yers1, I Con1itati organizzatori giu s tame11 Le aveva110 espresso l 'inlertdimen t o che esse, ar.1cl1e 1)er : ag· io11i econon1icl1e, po Lessero aver luog·o 1n uu unica . ed e. In. vis la di ciò, il Porte5là 011. wlana.resi, co11 tempes t1Ya ed OJJporttL1La disposizione, 11a deliberato le. clue i~1anifesLazìoni s i SY0Jg·a110 al l 'Archig1nn as10, antica e gloriosa sede del! 'Ateneo BoJog11e ~' che a~che J?er il p assato ebJJe ad os1>i tare so lenni raduni dell ar te e d ella scien za. II v~tu s l o edificio che tuttora spl ende di un fasto s1ng·olare e ch e è tutto u11 ar111011ioso trionfo di affreschi,, di d orulure e cli s Lemn1i gen tilizi , si avvantag·gera llo teYo l111ente per g li i111porlanti lavori cl i restauro e di ada ttamento che, fra breve verra~r:o ini ziati , cosicch è potrà apparire alle per~ sonal1la cor1ve11ute a Bolog11a })er J'occasione da ogni par te del m o11d o in tutta la sua g loriosa se<:olare bellezza. 1

c?e

1 servizi sanitari nella proYincia di Littoria. Il 18 dicembre . E. il Capo ci el Gover1to con

..,•)4-v

dcl J·L 11io11e ~ledica Lali11a e della U1iio11e Inteli e I I ua]e Fra~co-Italiana , l1a a' ul o Juogo la sera clel .2 .,fe~b.ra10. alla ,Sor})o11a, u11a conferenza d el IJroI. Gr~1l10 .Do11ati . ctelJ 'lJ11iver sità di Milano s ulJe i1:io,·e .cl1ret t1ve della cJ1 irurgi a. ·Essa si è svolta c1 1na n L:1 ad u n pulJb1ico nun1eroso ecf a l Lentissimo cd alla presenza di S. E. l "~<\J11JJa , cia tore cl "Ital ia co11te. ~i~n~tti Morano di Cus loza, no11ch è delle n u lo r1La. italiane e cli cospjcue personalità del nlondo ~l1 ecl1 co ecl u1:iver itario .parig'ino. .L ora~ore ha dJmo tra Lo per q u ali cara lleris ticl1e rl1 pensiero e di azio11e si corttracJdj s tin o-u a I 'odiern a c~ir°:r~ia e, cou nrgonte11ti di orcli1~e filosofjco e sc ten.l1f1co~ h a segnalalo quale J10sizion e spetti l1 lla ch1rurg1a n elle gerarchie cl e11 e scienze illus l ra~do l 'i~1porta11za d ell 'indirizzo ])iolog·i~o. Il prof. J?on_a ~1 ha e\'OC'ato i con 1ribuli port a li allo . lesso. 1nd 1r1~zo clall ~ chirurgia francese ed ha })assa lo in rnp1cla ras egna i risulLali ot t e11uli ed i p roblen1i r~e sono a11 ·ordine del g iorno, auspica11do a lle 1m111a11c1d >ili ro11quiste ful t1re ecl alla sen1pre più in tima colla1Jorazione franco-it aliana. ~uranl e la sua pern1anenza a Parjgi il l)rof. Do11a l1 h a anche fatto du e in11)orta11ti con1unicazioni scie11tificl1e a_J~a, cc Socié l~ \a ti o11ale <le Cl1irurgie » ed, alla cr • oc1e te d es Ch 1rurg·ie11s d e Paris », noncl1e u11a molto apprezzat a se(luta opera toria.

un d iscorso n1emora1Jile jJei con ce Lti espos Li inat1g~ò. la i:iovantatree jina provincia d'Italia: quella d 1 Littoria, sorta per volere di Lui dove er an o le mefitich e l ande cl ell 'Agro Po11 ti110. ~ necessario che si sappra quan I o si è fatto e si va facendo in inateria ig·ienjco-sa 1tjlaria nella nuova provincia. Il . Con sorzio ani i I uùerco1ar e, ollre al miglior f unzionamento di qt1elJe già e is len li, ha provYe<luto alla istituzione di allre sezioJ1j dispen sariali le quali so110 dei Yer i e propri ce11lri di igien~ sociale e cl 'organizz.1z io11e profilattica, forniti anc he di u11 reparto cli policonsul lazio11e per altre mal attie. Nel! 'Agro Po11lino s pecial1n en le I 'azione (fei Dispensari è efficacem e11 le int eg·rala dalla Croce Rossa ch e ha i s tituì Lo s laz io11i sanilnrie i11 ogni borgo. Si può affer1l1 are ch e Ja 11uova })rovincia trova g ià ben avYia ta la su a definitiva organizzazione an titubercolare, in gua11Lo esistono g ià dispensari in piena efficienza, come quelli di Priverno, Form.ia, Gaela e una sezione ospitaliera a Fondi per i casi urgenti; un centro d'igiene sociale fu1tzionerà a Li I toria con1e diSJ)ensario provinciale. L'Oper a per la Materni Là e l 'I11fa n zia h a istituito <'011sul tori fissi non solo in tutti i comuni della nuova provincia ma anch e nei borghi cl i Littoria, nonch è cenf.ri di zona J)er l'assist enza materna e i11fan Lile a Gae ta, a ì\[i n lt1rno e nel nuoYo capolu og·o, ove però, clopo l 'esperienza del primo anno, lo si va trasforn1anclo, per ad egu arlo alle l)artico1ari esigen ze della po pol azione femmi1tile sparsa n el territorio p on tin o. Altivissima è s t a ta 1·o!)era d el Co111ita lo antima'lorico, il quale , p er Ja r ura e la profilassi , ha avu to I 'efficace collaborazjone di vari enti ed t1ffici. Per ·quanto riguarda parlicolarmenLe l '1\.gro Pontino va ricordata l 'azior1 e volt a dalla Croce Rossa attraverso le stazio11i ani1 arie cos1i tl1ite al lo scopo in Littoria , nei borg hi e in altre località e quella -veramen1 e benemerita d ella Stazione sperimentale r1ell a zon a di Terracina, nonch è l 'opera del Genio Civile per lavori di piccola bonifica in vari e zone. Nu ovi an1bulatori per l 'assis Lenza antin1 alar ica sono s lati i stiLuili a Fondi, Itri , Formia, Ca telfor te.

·P er onorare il prof. Giovanni Gallerani, cl1e come g ià abbiamo an nu11ziato - lascia quest ·anno la ca lleclra di fisiologia presso I'Univer ità cl i Bari JJer Jin1i ti di !~ tà, i l p erson ale d ell'Is tituto present erà all 'illustre Maes tro, in occasione d ell e onoranze, che g li sara11no tribu ta le, una raccolta di pubblicazioni scientifich e di va rio argomento. La rivi s l1 cc Fisiologia e Meclirina », dire tta dal prof. Silves tro Baglioni, s i è assunto l 'incarico cli 11ubbli care per i suoi tipi, nel giugno corr. anno , t111 fascicolo giubilare d ed icato al prof. Giovanni Gal lerani , in cui con1pariranno i ]aYori cli biologia e cli clinica inviati in onore del festegginncio.

-Conferenza del prof. Donati alla Sorbona.

Azioni giudiziarie.

Per iniziativa e so tt o g li a u spici del Con1itato Italia-Franci<t presiedl1 lo dal sen. Borletti , nonch è

La Corte· di Cassazione ha riconosciuto e1nesso legalmente ai sen si dell a legge penale e n e1l 'an1-

L'opera del prof. Boccl1etti al Sanatorio militare di Anzio. Il 27 gennaio, ricorrendo il 15° anniYersario d el! 'inaugurazione del nuovo Sa11alorio militare <li A11z_io,. è.· .ta ta app~s l a 11ell 'atrio cli uno rl ei grandi J )~c~1gl1 01_11 u rt~ la~ide ch e ricorda l 'opera cli quin1 anni dell ex diret tore prof. Federico Bocchetti a1c1 a Llua~1r1ent~ diretlo~e d el Cei1tro OSJ)Ìlaliero Sa~ J1 ator1alc cli P orla J· urlJa in Ro111a. Sull a l a1)i(le sono s tate incise le p aroJc: cc Quelo Sa11at orio cl ella Sa11i là ìVIilitare - Pio11iera 11 el l a lotta contro la tuJ)ercolosi in ILalia - riconosce e rjcorda nel suo 1° Dire llorP. - per tre lustri .-il cap. med. prof. Feclerigo Bocch et Li - il uo fondatore, il suo assertore - e ne consacra il merito l a t enacia e la fede - Anzio X\-IT-J-ì\1Cl\J ~XXV ~ Ai1110 XIII E. F. n. 1\ ll a se111plice cerin1oni a., a ll a quale l1 a n110 p <trlcc ipato tutto il persona'l e d el Sanatori o e lll Oll i inala li g u ariti , h an no parlato il colonnello medico Na politano e l 'a Ltuale direttore d el Sa11a lorio i11 ao-o giore medico Bianchini. Ha risposto il J)rof. Bocr hell i con un commosso discorso, a cui è> , egt1ì t a u11a vibrante n1anifeslazione di plat1 o e <li affe tto.

Onoranze al prof. Gallerani.


24(.)

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lli lo d c lla podes tà a 111111i11 is lra li'a una co1u la1111a pro11 u1t1: i a la d a I Pretore di 'foln1ezzo flC. r co11 t ;r~a ' en zio11e a u11 'orcU11a11za d el Pocles l ù di Su I r io ( di11e), c h e 'icla-v l la \ e1uiita del pa11 c ,tgli eser ccnli del < ~on1u11e 11 011 espres ~ a111e11le aulorj1.zaU, all o sco1Jo cl i rego lar izzar11e il co111n1ercio e u 11 ifor111arlo alle 11 o r111 c ig·ic 11icb e prescritte dal] e leggi 'ige11li. Al 'L'rjJJu11al e cli Livor110 , i11 -ecl e ci' il e, è i 11 corso u11 'azi o11c g iu(lìziaria prorno. sa da un a Ca:a di . alule co11lro il cav . I~' arinala Farinal i 1>e r ri c upero di spese cli assis le11za i1 1 L . .J0.000; '1-ll a ca u sa ci il e se lt 'è ora sovr appo · t a u 11a ]Jc 11 uJe, per diffa111az io11e, co11tro lo s teso Fari11 n li ; il 11 11 0Yo proce '. o ·i sYolgerà al 'fri])1111ale di l)is lo iu . •

Un po' dovunque. Il congresso trie11nale dell 'A"sociazio11c i11lernai'.ionaJe d elle medic h esse si le rrà a Ecli111hurgo nel 1937; di c ute.rà i t e1n i: cc Il ca11rro nell a don11a e stia l)ro fila si », « L 'aborto >>. I.a clotL.a 1\l1na Sundqui · t cli toccol1na Yenne eJe t la presideH le alla riun io n e te nutas i i1\ questa cit tà 11 ell 'ago to 1934. Il :3° Co11gre o pana111ericano ·ulla lltber co]o i i è le nt1lo a ~ [ 0 11LeYicl eo dal 16 a l 19 di ce111bre; vi han110 parlec i1)a to circa 200 m edi ci ap]Jarle11enti a ll e pr in cipali azjo11i dell 'Ameri ca 11u::ri<liona]e. Alla , edula inaugura] e, svoltasi n ell 'Ate11eo, interve11ne il lninistro della sa11i tà pubbJicn, prof. E. Pi la n eo Accveclo.

L ' .i\s. ociaz ione a n1erica n a per iJ 1)rogr" ·'o dell e scie 11zc le nn e il ~~ uo 95° co11gresso a Pill ' hl1rg·h da l '27 dicen1bre al 2 ge11naio: la ezione "i fu d edi cn ta alle . c ié u ze i11edich e. 1'e111i disc u s i fl1ro110 : « Ja po li 0 n1i elile »; cc la chin1ic:1 e jl i11 e la))oli s1110 cl ei co1n po I i . ol fora ti dell 'org·a11i n1o >i . Furono lenl1lc due conferen ze: « Sl1i progre i recenti piit i1npor la 11 l i i1e l lo tudio delle en1opatie n e Sll <1 L'uo n10, il g rn11cle inlegratore ».

Le <1u in le g·ior11a le od on lolog·iche arge11 l i11e s i so110 l c n u le a Bue11os Aires dal 12 al 17 noYembre. 111 ro n for1nità arl un Yoto del 5° Co1l gresso 11azionale di niecli cii1a, arlun a tosi a R osario n el sell c rn bre 19:34, j] prin1 0 Co11gresso 11azional e arge11 lin o cli oclo1\lol ogia s i adun erà a BL1e n os Aires 1\ el 19:~7.

La pri111a riu11ion e bra ilia11 a d i of'lal111ologia .. i è tc11 u la a Sa11 Paolo d al 19 al 25 ge1111aio. La oc ie tà leclescJ. per g li s t~di . ull a cir<'olazioue i adu11erà il ')4 e il 25 Inarzo a Wie bacle11. 'l'e111a pri n cj pale: << Circolazio11e e r e ]Jirazio11e »; rela tor i : \\ R. He -~ , òi Zurig·o (fi ~ i ologia) ; K. F. c 11cke hac l1, di ' rie11na (cli11jca) ; ~l . Horhrein, di Lip. ia ( la j)iccol a circolazio11e 11e i riguardi i1or1nali e pa lologici) . l~el secondo gior110 la ocie1à s i ri u11irà i11sie n1e all a Soci e tà ted esca p rr la 111ed ic i1la in l erna. Rivolgersi al presid ente Prof. Eb. l\ oc h , l)euLcl1e ()esellschaft ftir' Krei sl aufforsch 11 in g, 13ad '\ nuh ei1n . Secle socia le: 1\eR id enz lra s~c :~2, l)re ·clen- Blase"v ilz, (~er111 an i a. 1 •

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lAN2'ù XLII, Nui\I.

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La .. or ie ll\ L eclc ~ ca di palologia l1 a d e li bera to di tc•n e re una riu11io11e cientifica ordinaria a G iesst' n dal 2 a l :30 n1 arzo; Lema: «,Sviluppo e differ cni' iazione ». La « Società ted e ·ca dei n1edici per la gola, il t\ 3 o e le o rerr h ir >> s i aò11nerà dal 6 all '8 g iu-

61

g110, ·ol lo la pre::i id e11za de l ))I'Of . \ Vagener dir Go t li11 ga, a Bad Jlej cl1e11hall . La Società tosco- u111bra c hjr,1rg·ic;J i è adunala il 16 novembre e il 7 di ce 111 bre, sotto la presid e11za del prof. I). 'Incid e i. F'uro110 falle con1u11icazioni d a: O. Bar loli , I·: . Fla11rcschi, F. Bucalos i; U. L . 1'o rrj11i , C. l~erca ri - F. Gberardi A.Rilli. , Un Conveg·110 a11LjlulJcrculare 11a a'ulo luogo il 13 gen11aio 1935 a llegg'io J~ 1nili a. Vi hanno part ecipato circa 150 li siolog i d e ll 'E1nilia e della Ro1nagna, tra cui i proff. R. Paolucci ed E. Marag·lia110; presiedeva il prof. D. Ottol enghi. Ven11ero presenlate 46 comuni cazio11i. Agli intervenuti ven11e distribuita una pubblicaz ione contenente scrittj· f'! ulla ntedicina e sul naturismo, tra cui una n101tog·rafia del prof. Bot tazzi su Lazzaro Spallanza11 i e una d el prof. G iorda11 0 . u Cesare Mag·ati. La Società ~1Ieclico-Cl1irurgica Veronese si è adu11 ata il 3 dicembre e il 7 gennaio, sott o la pres id en za del dott. F. Delaini assi stito dal segr et arjo prof. G. Za11ni. ell a 1)ri n1a eduta furono fat I e co1nu11icazioni da: ~I . rloin, _I\.. Rossi, E. P edra1:zoli. Nella eco11cla fu falla una comunicazione <la G·. Zanni; A. Au Li 1d le1111e una co11ferenza sullcsi11dromi ad(l omin ali act1 le. La Socic l ~t (l ei c hi.rurg·i cli Parigi 11a celebrato il su o 25° a11 n iYer sario il 24 g·e111taio, sotto la pres i(l e11za d i He11rj Qt1e i Il e, 111 i nj stro d ella sanità pubblica e rl ell 'edttcazio ne l'i ica. Alla cerimo11ia J)Urleciparo110 il preside11le <lella Repl1bblica, All iert Lebrun . il presid e11le d el Co n siglio dei n1i11istri , P.-E. Flandir1, e nl1111 er o e al tre perso11aI i tà. Ai <lisror i ~eg·uì un ri cco e varjo progranunai orches trale, cli can li e di danze. La ser a ebbe luogo un panch ello. U11 cor o co1nple111 cnlarc d ' ig ie11e pratica per a .. p ira11ti al po lo di ufficiale sar1itario si svolgerà, n e l R. I ti1ulo cl ·1g·iene di Pa ia, a partire dal :) aprile, l)er la cfurat a <li t111 bi111es lre; la se L. 415,10 ro111pless iva n1e11 le; un altro a l\lilano, a partjre dal 1° al)ril e; In sa d 'iscrizionr L . 300. ì\ifocl ali t à co n s uete. ~

Il p rof. Er11es lo Bertarelli ha ten11l o a ~iil ano, n ella sede cl ell 'Istill1lo fascis ta di cultura, unai conferenza sul t ema: « ~[al aria e bonifica in legral e » . Per Yolonlà e con l 'n iuto 1norale e materiale clella no tra Sovr a11a, pre ~ ·o la R. Clinica neurologica <li Bologna i è co. ti Lu ito e verrà tra breve inaug ura to un r eparto per il lratt amento dei postc11cefalitici , appli cando l111a cura ch e Ella st essa l1a imporla I o d :i ll a Bulgaria; c iò ar1a]oga111en le a quanto s i è g ià faL1o a Ro111 a ed a Pisa. È stato di posto per ]a creazio11e a Ferrara cl i

t111 Istituto <li Meclicina Legale a ser vizio d ell 'Ael 011au ti ca. L 'Ts titu lo, ch e sorgerà p er Yolere d el Capo d el Gover11 0, sarà ~<libil? special_m~nte p~r ricerche r ad iologicl1e, p 1colog1c l1e, ~h1m1che, f1ich e, ecc. .!\ parziale rettifica d ell a 11ot izi a, clata nel 11 . 4~ d ello scorso ai1no, ull 'O peòale di Fatebenefratel~11 di Milano aYvertiamo c he 1a Confraternita costru1sce un ~uovo padiglione per 240 posti-letto,. rle tinato a malati di m edicina .


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SE7JONE PRATICA

B s tato cr eato a Parigi u11 cc L l'ri c io del cine11J a 1uedico », sotto la direzione scien Lifica del ·aotl. ~Iaurice Fabre e l a direzio11e tecnica d j Pau1 1~h.o­ hy; i11dirizzo: rue du ConserYatoire 13, Parj s 'Ixe.

_.\Il 'Is tituto l\fedico di Birmingham (Sezio11e di Odonlolog·ia) , il prof. Leo11ard Gamgee h a lu1negg iato i cambiam enti che si sono venuti determi11ando nell 'assis tenza ospedalier a : un ten1 po qu es ta era lin1ilata ai poveri e del tl1tto g·ratuita , 111entre poi si è estesa ai non poveri: ora la magg ioran za d egli assistiti viene obbligata a co11tr1 buire nelle sp ese. l T11 t empo si giustificava che i 1nedici ospedalieri prestassero opera onoraria, gratuita o quasi, poi ch è essa andava a van _tag·gio deg li i11digenti; ora non più. 1'utlavia g]j ospe(lali mant en gon o la tradizione di r etribuire m alissi1no il i>erson ale medico. Sar ebbe t ernpo òi provYeòere. Il :.\linistero del! 'istruzion e dell 'Estonia 11a e1na11a lo un 'ordinanza, jn confornti tà d ella quale per il 1° semestre d el 1935 n on sono più ammesse iscrizio11i presso l'Univer sità di Dorpat. Il Governo aveva g ià ripetl1tam ente a111monito sulla necessità di lini i tare il 11un1ero degli stud e11ti. Il Procuratore d el Re di Cremona , co1nm. Pagnacco, ha interpost o appello co11tro u11a sente11za n. solt1toria di un abusivo. I g ior11ali r ecano di u11a con sultazione n1 edica per racljo avvenuta tra un vill aggio r en1o tissin10 della Groenlandia •-. Eskimonaes e Copenagh en , a b en efizio di un pescatore ch e presentava fatti g r avi di congelame111o.

I giorr1ali recano ch e all 'Osp eù ale cli Lubia11a sono s tati estratti, d allo st om aco di un r agazzo

qu ind ice11ne, 98 chiodi , alcu11i dei quali lunghr 12 cn1. , cleglutjti , pare, in seguil o ad un a scon1 111 essa co 11 i co111pagni. Durante un l te111pesla di 11cYe si sono scorle r d a lle coste d ell a Scozia, delle segnalazioni telegrafiche 1urninose prove1Lien1i da un 'i soletta, Pop aslour, ch e inYocaYano soccor so per un ferito. Un i11edico ed un 'infer1niera si recaron o sul pos lo con un b at tello di salvataggio. ~ell 'aula dell 'Is li tu lo cl i i Lo 1og i a e fisiolog·ia ge11 erale clella R . U11iver s j I à d i Na11oli è s tato inau g·ura to, con au s tera e solcn11e ceri111011i a t1n bu-

st o d el compian to prof. sen. Gjovan11i P alaòino. ch e fu il fondatore dell 'Is tilulo e del quale sonc Len note le import anti ricer ch e scie11lifich e. Tcu ne un discor so comn1 en1ora tivo il prof. Vincen zo Diamare, su cceduto al Paladino. Il dott. Ll1dovico Lipparinl, i11edico co11dot t o d i Cutigliano (LiYorno), è st a to ~oll o da graYe n1alore lnen tre si r ecava a visitare u11 colono am111 J lato ;· è lato ricoverato in gravissi111e condizioni n el l 'O i)edale di S. l\!Iarcello Pistoiese.

R n1orto a Napoli il prof. ' ' 1NCENzo ,S C.\LE ~ E, d oren le di patolog·ia chirurg ica, apprezza lo operat ore· e · ,·a lc11le · t udi o. o. Segnaliamo la n1orte (l el prof. ~e 11 . Jnarch c e· E~rANOELE PATERl\Ò Dl SES S.A, cl1e ha jn eg11 a lo chi111ica a molte g·e nerazioni clj a lJj evi n elle U11 iverità di Torino e di Uo1na ecl ha co111piuto studi: importan ti sulle solu zioni colloidali, sulla fotosintesi, su arg·orncn li Yari i di lereoch in1ira e cli. eh i 01 ica fi sica.

Indice alfabetico per materie. Abor to: lralla1nc11fo . . . . . . . 237, 23 A 1nn1,i nistrazio n e sanilaria . . . . . )) 241 )) 2;36 A11e1nia: I ' ~ . . . . . . . . . . · A11e111 ia splenica infan lile : fa t lore en10)) 234 li lico . . . · · · · · · · · · · · · · · · )) 22 A n1a bron chiale: cli11ica . . . . . . . . )) 233 Bibliografia . . . . . . . . · · · · · · · Cirrosi carcinomato a (can crocirrosi ) : dia1

gnosi

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Concorsi con1urial1. sin goli: n or11 1e Cronaca del mov irn enlo professionale . .

Dolore: chirurg ia . . . . . . . . . . . . . Dolori adclominali e lo ro ~ i gnifica lo cli IlJ l~O

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Ede1na poln1onare arti lo . . . . . · · . . C~a11gJioneuro111 a YO l un1i110 o a sede pararenaÌe . . . . . . . . . . . . . . . . Gin ecologia : opot er apia . . . . . . . Ginocchio: idrarto cronico ; interven to I11stabilità p sicl1ica dei 1n i11ore1111 i .. Il l~ro emorr agico fan1 ìliare . . . . . . · · ~f esocolon: ci ton1a . . . . . · · · · · · Metropa tia e1norragica giovanile: tra tlam.

)) 2:39 )) 240 )) 241 )) . 231 )) ))

229 224

)) ))

23.5 23

)) )) )) )) ))

2;3.5 209 2:34 235 239

~J.ono11ucl eosi

i111'e lliva . . . . . . . . . Pug. 230· Occlu sione i11les ti11a)e acu ta : ipepoli1)e1)li delll..ia . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 230 Op erazio11i chirurg ich e : tasso cr eu tin i co en1atir o ed uri11ario . . . . . . . . . . . )) 235])l eu r ìte tuberco lare detla pri111ili' a e prima infezione . . . . . . . . . . . . . . )) 22/ Pneumotorace t e rapeutico: crisi e111oclasica alla }Jr11n a in lro(luzio11e . . . . . )) 227 Se tticemi a s trep toroccica di origi11e foca le, a forn1a p seu d oti ro icl ea . . . . )) 215 Sind.r ome bulbare alterno .. . . )) 234Stomaco: chiJ nj ._ 1110 n ell ' ulcera . . )) 239 t on1aco: d oppi a ulcera ca rcino1na to a . )) 235 1'abe: atr ofié1 ot li ca ed emian op sia binasale . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 234 Termin ologia n tedica . . . . . . . . . . )) 239· 1'ossicosi gravid ich e: ind ican en1ia e rcnzione xan toproteica . . . . . . . . . . . )) 23€> Uretere: papilloma . . . . . . . . . . . )) 235 , -escica : rottura da scoppio ; conten1poranea rottura sottocutan ea di n1 . r e tto )) 221 \ "omiti d ella g ravid anza : tratta111 . . . . )) 23&

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Dlrittt di proprietà riservati. -:

N~n ~

A. Pozzi, resp.

C. FauooN1, Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. C<>urrier.


e< IL POL CCLINICO >'

lANl\O

XLII, Nu1v1. 6)

Ricordiamo la interessante pubblicazione:

Prof. Dott. LEONARDO DO!llNICI

Direttore della R. Clinica Chirurgica dell'Università di Peragia

Prefazione del prof. ROBERTO ALESSANDRI

Dol\I~~fc~~ lia,no

due dei tanti lusinghieri giudizi espressi dalla stampa medica, su questa opera del prof.

. « Dopo l'ottimo Compendio di semeiotica chirur-

un. patereccio osseo o perchè, sospettatolo nulla ha gzca,. c?sì prezioso per gli studenti ·all'inizio dei loro fa.llo pe: accertarsi della diagnosi, e, fatt~ infine la s~udz~ ~Z prof .. Dol\or1N1c1 fa comparire un manuale cJ1e ~1~gnosi, o ha tarda~o a incidere o ha inciso superriusci~·a pa_rtzcolarmente gradito, oltre cJie ai lauf~cialmen:te se:iza arrivare al periostio e quindi senza 1't!andi, agl.i stessi "!-edici pratici, che assai più spesso llberr:i1~e il paz1~n.le dalle size soffere1ize, rendendo più <:lLe ':~n .si cr~da. sz lrova1iu alle prese con casi chigravi i postumi irreparabili della malattia. Un 'occhiarurgici,. z~ cui una pronta decisione può essere imta d<:-ta_ oppo1:lunamente a questi capitoli, il piccolo portan.ti~~ima per la vita del paziente e in cui 1ion cunsiglzo pratico sulla c<>ndotta da tenere, sulla tecnie possibile aspettare l'intervento dello specialista per 1 ca. da seguire n~l ~ieve i ntcrvento td il giudi::io che salvarne la vi la. pe: sma~ri rsi ~ sonnecchia,,;a, è rimesso sulla . E: un er~ore molto diffu.c:.o la credenza che il me- st_ava g! usta via ed il medico pratico può insieme col padico gener1.co, e sopratutto il medico condotto che z1ent~ ~ssere sod~isfaf lo dell'opera propria. dev~ agire ge1.iera.l1ne.nte isolato, debba essere s'opraNoi szamo perciò certi ch,e arriderà a: questo volume tutco_ un. medie? int~rnz1sta, perchè la chirurgia è re la stessa forluna avuta dal trattato di Semeiotica e ~aggio di pochz, e le mala!tie cliirurgichc debbano auguriamo che ogni 111edico voglia a1;ere sul suo scritinl~ressare sop1:atutto. il cliirurgo specializzai o. A partoio .quest? 1~rez.ioso co1isigliere per i momenti più t~ il f 0:tto che il medico generico è quello che prima g.ravi e pzerit cli respon.sabilità della nostra profesv 1~ene zn~erpellato dal malato e clie deve perciò saper sz one >>. d1agno.c;tica~e prontamente i mali cliirurgici e saper 0TTOHINO UFFRED U 7.Zl. a1icli e qqali sono le possibilità tecniche della cliirurgia per affidare a tempo l'infermo alle cure rtclatle (cla « "J\tlin erva 1Vfecl; ca n , Torin o). a. part.e. ques~o .~atto, clice?Jo, rimane una lun.ga seri~ dz ca.~i in cu.i l ·intervento può e deve e.~.c;ere praticato da l 1:1-~~.i~o g.enerico stesso, o per l ' urgenza o per l'imcc Nella Collezione cc Manuali del Policlinico » il prof. poss1.?itil?- dz. avere ~ disposizione lo specialista o perchè in /1 ne il medico rzbdichcrebbe ad og1ii sua di~conar~o Domir:iici ci ~à un prezioso vademecum per g11ità se per lutti i piccoli n?a.lanni dovesse rimetzl medico pratico. D1rem1no qua.si che quest'opera tere in allre mani l'onore di aàem.piere al suo nobile co1·npleta l 'altra che. il Doniiriici slesso dette alle stan1 co11i7Jilo, che è quello di sanare o almeno alleviare pe qual cli e anno fa, « Il Compendio di Semiotica chirurgica », se i due libri non avessero intendimenti le soffe 1:en~e dei l?,azienli. E del r eslo un veccJiio prodiversi, poichè la cc Semeiolica » si rivolge sopratutto ~<:; rbio .indw_no gia accennava a quesf n necessità per ai giovani studenti, mentre « IJa Cliirurgia d'urgen:il n:iedico di essere .versato in entrambe le discipline e pittorescamer1;te diceva cJie il 1nedico che si accinge za » è destinata ai pratici. Non è facile dire entro quali limiti rlebbano intena curare malati senza avere nozioni chirurgiche è codersi la chirurgia d ·urgenza e la piccola Chirurgia, .1ne un uccello che vogl ia volare con una sola ala. z_;ercìiè anche un inleri:enlo d ' urgenza può essere un I l .nianual~ del DoìV11N1cr è il fedele consigliere del grande inlerven,lo. ft'orse 1iella armonica fusione di n1edico pratico, quello che con poclie parole dice su queste due parli sta il gra nd€ pregio del volume del -0gni argomento quanto è necessario richiamare alla ~>ominici, il quale ci !ia t1'asfU:sO tutta la sua espen;emoria, nel 11iomento del clubbio e dell'ansietà quel rienza clinica ed il suo buon senso, svolgendo la ta'nto che basta a ridare fiducia e sicnrezza nei motrattazione , con lodevole .'nzsura e con grande chian:enti di perplessità._ La tecnica dell a piccola chirurgia rezza. _ v i è esposta .con chiarezza, co n se1rlplicità, illustrata In quest'opera il n1edico' pratico, costretto ad eser-con, bllone figure e il niedico pratico, che spesso è citare in luog11i lontani dai centri di cultura, troverà res.tìo a~ intraprende r e la cura di piccole infermità <:uanto è sufficiente per rinfrescargli le nozioni ap-ehirur,qiche, solo perchè non ha imparato a tempo [;rese aìl ·universi là e guidarlo nei casi di spettanza -0 no1i ricorda gli elemenli per fare un apparecchio, ch,irurgica che gli capi leranno; ma vi è ancora di più n1agari semplicissimo, un intervento senza pericoli o <lello strettamerite 1iecessar io, senza che ciò sia un -clifficoltà, troverà in questo libro quanto gli occorre baga.glio pori<leroso di cognizioni. Le figtzre e l 'indice per passare dalle parole ai f alti. alfabelico fa cilileranrio la lellara e la consull,azione Bustn leggere i capitoli che si riferiscono alla cura del libro edito cori. sobria eleganza dal Pozzi dz Roma. ·del patereccio e del flemmone delle guaine per comSia1no liet; ii consigliarn.e la lettura ai colleghi e prender e quanto si debba raccomandar e a tiztti i merii espri1nere all 'riuto re le noslre congratizlazioni per -clici la lettura di questo libro . Diceva un nostro vecave ,. scritto, un.'ope ra clie merita ogni elogio » . ·Chio maestro che è assai più frequente vedere un malato operalo correttamente di laparotomia che un maI;". B GONOMO LA ROSSA. lato bene curato per un palereccio. E questa è la (da « J.Ja l~assegria Internazio1iale di Clinica e TeqJcrità. lviolti ammalali si vedono gravemente muti~a ti, solo p erchè il maestro h.a tardato a diagnosticare 1apia », anr10 VI, n. 9, ,Napoli). 1

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Volume <li pagg. IV -452 con 225 figure nel testo, rilegato in tela. Il libro è elaborato con criteri di assoluta praticità, e corrisponde in tutto alle esigenze dei medici chirurgi in condotta, dei giovani laureati e dei laureandi. Prezzo L. 5 6 più le spese postali di spediz.ione. Per ~li abbonati al e< Policlinico )) sole L . 5 1 in porto franco . 0

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Roma, 18 Febbraio 1935 - XIII

ANNO XLII

Nnm. 7

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA I

REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO~ Gasbarrini: Osteoartr~atia ipertrofica pneum1ca di P. Marie. (Varietà BMD.berger ). Lavori originali: A. Ohiasserini: Va>gotomia destra in un cas0 di asma bronchiale grave. Riviste : _D .. D' A_m_ico: Anisocoria ed wppendicite. Osservaz1on1 chn1che : M. Barbiroli: Contributo casistico all'eviscerazione post-laparoto1nica. Sunti e rassegne : MAL&.TTIE INFETTIVE: N. v. Jagic: L'influenza. - A. Brook~: Le cause della morte nella polmonite. - H. Becker: Recenti dati sulla sieroterapia della polmonite. - Schlossberger e Krumreich: ·Sul t r atJt:llID.ento della poliomielite con siero di convalescenti. - L. Bernard : Melitococcia e tubercolosi. - W. Block : L 'infezione da « Proteus » nell'uomo, con speciale riguardo alle sue manifestazioni chirurgiche. - R . Otto: Tifo petecohiale e febbre petecchiale endemica. - G. M. Antonioli: Contributo alla linfogranulomatosi inguinale subacuta. - DIABETE: W. C. Mennin1ger : I fattori psichici nell'etiologia del diabete. Labbé, Boulin: Sulla difficoltà. della diagnosi di ta· lune forme anomale di coma diabetico. - R. Engel: Diabete ins1.1liuo-resistente nelle gravi lesioni epatiche.

1.ezioni : . A.

:Notizia bibliografica. -

Cenni bibliografici.

LEZIONI ISTITUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE DELLA R. UNrVERSITÀ DI PADOVA

diretto dal Prof.

ANTONIO GASBARRINI

Osteoartropatia ipertrofica pnenmica di P. Marie. (Varietà Bam berger). del Prof. A. GASBARRI NI, diret. raccolta dal dott. G. BAssr, assistente.

LEZIONE CLINICA

Vi presento oggi un.. caso di notevole interesse pratico. B. E., a. 55. Il padre <iel p. morì ad 84 a . di l\7ecchiaia ; la 1nadre a 65 a. per una forma durata lungo tempo, caratterizzata da dolori intestinali, <iiarrea, deperi111ento gravissimo . Durante tutta la s uo vita era sempr.e stata debole, anemica e frequentemente sofferente per disturbi intestinali. Essa ebbe sei gravidanze a termine. Dei sei figli .3 morirono in 4 g·iorni per difterite (uno a 4 mesi , uno a 4 ed il terzo a 9 anni). Nulla di particolare nei collaterali. La rr1oglie del p. godè buona salute in gioventù. Un figlio morì a 16 a. per diturbi gastrici, causati, pare, da vermi, gli altri ·sono sani. La 111oglie non ha avuto aborti. A 32 a. .amn1alò di poliartrite acuta, che la condusse a morte dopo pochi m esi: la forn1a fu dal m edico g it1dicata di natura specifica.

Accademie. Società Mediche, Congressi: Società MedicoOhir1u~gica

di P a dorva. -

Società 1tfed1co-Chirurgica

Venez1ana. Appunti per il medico pratico : CASISTICA

TERAPIA: Sulla dissenteria amebica. L'intensiva alcalinizzazione nell'ulcera gastro-duodenale. - Il trattamento dell'ematemesi e della melena senza limitazione nella nutrizione. Sull'asportazione dell'a'Ppendice nella tuiberoolosi ileo-cecale. - Il trattamento chiriu;rgico della tubercolcr.:;i r ettale. - Il 'Prolasso degli ani iliaci si nistri. - L' ATl'UALITA' TERAPEUTICA : La terapia della ,poliomielite con le iniezioni di virus antirabico. NOTE DI RADIOLOGIA: La coleci stogra.fia rapida a lla adrenalina. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V.ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Con· troversie guiridiche. Nella vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Cronaca del m «wimento prolfessionale. - Concorsi. · Nomine, promozioni ed onorificenze. E

Notizie daverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetic.o per materie.

Nato a termir1e, il p. ebbe allattamento materno ed in parte mercenario, a causa delle precarie condi zio11i di salute materna. Crebbe sano e robusto. Ebbe perto.;;3e e morbillo , di c11i guarì bene. Fino ai 12-13 a. soffrì di geloni, che si estendevano al1'avambraccio e duravano fin verso Maggio o Giug110. Le l'iélghe assumevano talora aspetto gangrenoso, ed il medico dovette più volte intervenire con cau s licazior1i di nitrato d'argento. Non si è mai mosso da Padova e dai suoi immediati dintorni. Ha sempre fallo il contadino. Non ha mai sofferto di malattie vere e proprie, se si eccettua qualcl1e raffreddore nella stagione invernale e qualche imbarazzo gastrico. Nel Novembre del 1932 il p. cominciò a notare che i piedi di sera erano edematosi; col riposo notturno il gonfiore scompariva e le parti ave vano al mattino seguente un aspetto normale. Dopo poco tempo il p. non riusciva più a calzare l~ scarpe; per ciò si recò dal medico, che prescrisse una cura iodica per os. Il p. non aveva allora n è dispnea da sforzo, nè cardiopaln10, non tosse O(l altri disturbi. Anch e la diuresi era normale. La cura non diede alcun giovamento, che anzi i11 breve l 'edema cominciò ad avere durl1ta maggiore, e ad estendersi anche verso l 'alto, colpendo gli arti i11feriori bilaleralmente, fino a metà del i:1olpaccio. Al gonfiore si associò anche dolore (alle al·licolazioni del collo del piede), che scompariva col riposo. La pelle era rossa, calda, dava senso cli bruciore e sudore abbondante. La deambulazione risultava alqu anto os tacolata dal neso degli


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(( JL l'OLJCLJNICO

arli, tantochè il P. doveva soffermarsi , per riposare, assai spesso. Perdurava da circa due mesi questo stato di cose, quando, anche a carico delle mani, cominciò a co1nparire un ingrossamento, prevalente a destra, che si a11dò man ma'110 accentuando. Anche a carico di questi segmenti il riposo nottt1rno delerminava un 'attenuazione dei dis lurbi. Col t empo il gonfiore si estese anche ai polsi e lungo gli avambracci (fino alla 1netà i11feriore). Il gonfiore non si accompagnò mai, nè a dolori, n è a sen so di freddo. Il P. afferma che la11lo i malleoli, quanlo i polsi e le mani erano, pri1na di 5 mesi or sono, perfettamente normali, e nota attualmente che anche al maltino, quando cioè il gonfiore è minimo, la parte inf. dell 'avambraccio, le mani, le gambe ed i piedi sono notevolme11te più voluminosi di qua11to non fossero i11 passato. Esiste una profusissima sudorazione a carico delle estremilà, ma il P. afferma di aver se1npre sofferto di tale distur110. In q11csti ultimi mesi il P. ha dovuto sospendere ogni attività, perchè l'ingrossamento delle n1ani gli impediva di conl11iere i movin1enti necessari. La forza pare sia diminuita. Da u11 mese o poco più è cominciato a comparire un ingrossan1ento anche a carico dei gomiti, molto più spiccato a d., con limitazione del movimento di estensjone dell 'ario, movimento che, se viene un po ' sforzalo, provoca dolore. Altri disturbi non si sono accompag·11ati a queste tumefazio11i degli arti, che 11on hanno subì to alcun cambia1nento di colore. Non disturbi visivi, 11è della mas ticazione. Il P. non sa dire se abbia o no mai avuto febbre, non aivendola misurata. 1'1ai cefalea o vomilo. Appetito ed alvo normali . Il P. è stato forte bevilore, n1.odico mangiatore e fumalore. Nega lues ed altre malattie veneree. Ricoveralo in -}Uesta Clinica, ne fu dimesso il ] 8 Luglio dello scorso anno. Egli afferma che le sue condizioni fi110 all 'Ottobre u. s. si so110 mantenute invariate. In questa epoca l asciava freque11te1nenie il letto, ave11tlo però a notare che se la pern1ane11za in piedi si prolungava, i suoi distur. , bi ed il gonfiore, alle gambe ed ai piedi, noncl1è ag·li avambracci, aumentavano, per dimi11uire con un nuovo riposo in letto. Da Ottobre, con l 'inizio della slagione fredda, il P. ha avvertito un notevole peg·gioran1ento nelle sue condizioni. Ai primi di NoYenilire del 1933 ha cominciato a notare un gonfiore 11ella regione maromaria di d. Da questa epoca il P. prolungò ancora la sua permanenza in letto duranle la giornata, e dopo un po' di giorni i dolori diminuiror10. Asserisce che la diuresi, sia 11ei periodi di peggioramento, che in quelli di re1nissione, si manteneva press 'a poco invariata. A metà Dicembre il P., approfiltando del suo apparente inigliorame11lo, comir1ciò rli nuovo ad alzarsi, ma di lì a pochi giorni fu di nuovo cos tretto al letto per tutta la giornata, essendo aun1enlali 11otevolmente gli edemi alle regioni suddette. In tal modo essi diminuirono fin quasi a scomparjre del tutlo , ed ai primi di Gennaio, le sue mani avevano aspetto normale. Soltanto il g·onfiore dei ginocchi è rima slo sempre invariato, anche n ei periodi di remissione. Ad una nuova ripresa della stazione eretta, seguì in breve una rico1nparsa dei disturbi, e di nuovo il P. dovette rimel lersi a letto. In quest'epoca, e per la prima. Yolla , l 'infermo ha notato la comparsa di un gonfiore delle palpebre (più spiccalo a d.) ed una sensazio11e di pesantezza al capo. Anche questa volta 11011 vi furo110 moclific;izioni , almer10 grossolane,

I)

della diuresi. l\ilai cefalea. Dallo scorso anno il n1alato ha notato una progressiva diminuzione del visus; non ha mai avuto diplopja. Dopo le recenti ricadute, il P. ha cominciato ad avere, flue o tre volte la seLlirr1ana, degli accessi di soffocazione, specie durante la notte, che l 'obpligava110. alla stazione semiseduta nel letto. Gli attacchi durava110 in g·enere due o tre ore, poi spontanea111ente cessavano. Nella stessa epoca il P. diver1ne tossicoloso, emettendo con la tosse scarsa quantità di escreJ..to muco-purulento ed accusando nello stesso tempo senso di oppressione nella regione· median:.t anterio.r e del torace. Mai dolori nelle· parli laterali, mai singhiozzo; in questi ulti1ni ten1pi è però comparsa una certa difficoltà alla rleglutizione dei solidi. In 14 mesi di malattia il ~· è diminuito di 14 Kgr . Il P. ha aspe tto di persona alquanto sofferente·; giace preferibilmente in posizione semiseduta~ Esiste una lieve dispnea (22 atti al m '). Stato dii nutrizione alquanto scaduto. J.,e mt1cose Yisibilii 1nostrano u11a lieve cianosi su fonrlo pallido. A carico della cute si rileva un a discreta succuler1za:. dei tessuti declivi (reg. poster. del clorso). Muscoli ipotonici ect ipotrofici. A carico del capo si notano: modeslo turgore delle vene temporali, bilateralmente , spiccata tumidezza delle palpebre sup. (specie della d.); leggiero ectropion, scolo quasi continuo di un liquido vischioso e biancastro dalle due rime palpebrali; iniezione delle congiuntive (specie a d. ). La puyJilla cli d. si presenta talvolta più ampia della sin. Normale la reazione alla luce ed accomodazione. Nulla a carico della Locca, ali 'infuori del rilievo fli una dentatura , in parte guas la. Il collo appare tozzo, tendente al tipo proconsolare. Le vene laterali sono turgide, non si svuotano dura11 le gli alti del r espiro. Non si avvertono pulsazioni al giugulo . Nelle regioni laterali del collo non si palpano ghiandole. Per quanlo si riferisce all'apparecchio linfoghiandolare : linfomi di vol11me e consistenza magg iore della norroa a carico dei due inguini. A carico dell 'emitorace d., nella sua parte post~ si nota una maggiore rilevatezza, sp ecie verso lai ba se, ove si osserva un netto rientramento in1ercostale durante l 'inspirazione.; la reg·ione interscapolo-vertebrale di d. è parimenti più rilevata della s., così pure la parte ant. della metà d. in rapporto ad un infiltrato edematoso del connettivo sottocu laneo, con mag·giore accentua.zione n ella regione mammaria di d. Alla percussione nulla a carico dell 'emitorace di s. A d. il suono si va smorzando dall'alto al basso, divenendo ottuso verso l'angolo della scapola, e rimanendo tale fino alla base. Lo stess~ reperto di progressiva ipofo11esi, fino ad ottusità, si rileva an leriormente. Nulla all 'ascoltazione a s. A d. di1ninuzione del respiro n elle due fos se infras1)inose; netto soffio bronchiale su tutta la zona ipofonetica e di ottusità (specie lateralmenle). Non triangolo di Grocco. Nettamente trasmessa la voce bisbigliata. Su tutta la regione già descritta, come sede di alterazione del respiro e del normale suono di i)ercussione, si ha abolizione del f. v. t . Esan·Le radiografico del torace: Versamento pleurico con livello un po ' mobile all 'altezza della terza costa anteriormente. In sede ilare destra: u11 'omb;a densa di sospetta natura mediastinica <i tipica, dell a qu ale si possono malamente analiz1


[AN1~0

XLII, l~ u1vr. 7]

SEZJONE PRATICA

r.are i caratteri e lo sviluppo, perch è in gran parte masch erata dall 'ombra del versamento. Cuore : nulla di anormale all 'ispezione ed alla palpazione. Percussoriamente non si riesce a determinare il margine sup. dell 'ottusità epatica per la presenza di una zona ottu sa alla b ase del polmone des tro. Il fascio vascolare misura al 2° spazio 10 cm. All 'ascoltazione nulla di anormale se si ecc.e ttua una certa opacità d ei loni su tutti i focolai. Non si percepisce pulsu s differens. ~1an­ ca il polso paradosso di Kuss1naul . All 'infuori di u.na ce_rta ~achi cardia . (1~8 al m '), nessun segno r1le:V?b1le d1 comprom1ss1one del vago, e del simpatico. Il riflesso del Dagnini dà risultato positivo (da 108 a 96 pulsaz . al m ') . Pressione arteriosa (RR.) : braccio d. : Mx . 105, rvtn. 65; braccio s .: Mx. 115, Mn. 67. Riferisco i dati dell 'oscillometri a: Braccio d. : 170 2 Bracci o s. : 170 140 5 X 140 120 10 120 100 13 100 80 13 8ù 70 8 70 6 60 60 50 4 50 40 3 40 30 2 30

251

ch e offrono i1el loro .aspetto la forn1a di salcicciotto. Le unghie sono foggiate a vetrino da orologio. I movimenti atlivi dell e articolazioni d elle ~ani, d~i p olsi e d ei gomi li, come dei piedi e d elle g1nocch1 a, son o ridotti , e n ei tentativi di mano' r e passiYe si risYeglia dolore. A carico d egli arti i nferiori I 'aspetto della cu te è analogo a quello d escr itto per i superiori. Le gi11occhia si present ano gonfie, la pelle sovrast .1n-

IX 2X 7 10 11

8 6 5 3 2

Per quan lo riguarda 1'esame del niedias tino, si deve notare il g ià d escritto turgo.re delle vene d el collo con direzion e d ella corrente dall 'alto al basso . Alla percu ssione: smorzamento d el su ono retrosternale, pii1 eYidente n ella regione l aterale dello s terno, ove il su ono è nettamente ottuso. Nl111 a di noteYole all 'ascoltazione. Non segno di Schmi d1. Non trasmissione della voce bj sbigliata lungo la colonna vertebrale oltre la terza vert ebra toracica. Con l 'ascoltazione si appr ezza il caratteri stico ru1r1ore cli H g1u-glu >> durante l a deglutizione, sia a11teriormenle ch e sulla colon11a. L 'o torinolaringoiatra ha dettato il seguente r efer to: u gola leggermente deviata a d. , ipoestesia diffusa della parete posteriore faringea , dei pilas tri e del velopendo1o. Funzionalità laringea nor111ale. Add ome pian eggian te con spiccato reticolo ve- , 11oso n ella p arte alta e lat erale di d. La corrente venosa h a direzione d1ll 'alto al basso . Varie chiazze ecchimo tich e, d ell a g r and ezza di una mone ta rla due lire, si not ano sull a cute dell 'addome e clel torace. Nulla a cari co della palpazione. Non segni di versamento libero 11el cavo addomin ale. Il feg·ato deborda di circa un dito c1all 'ar co costale ; la milza è in sede. Arti: si nota u na notevole sproporzione di volume fr.1 avambraccio e braccio. L 'avambraccio di d. è notevolmente aumentat o di volume. La cute sovrastant e è tesa e lucida ; al t ermotatto leggermente p iù fredda delle altre p arti d el ·corpo, difficilmen te soll evabile in plich e. Comprimendo, permane un 'impronta piuttosto persi stente. Car atteri u g uali, ma m eno n etti, all 'avambraccio s. Il fenomeno è ancor meno evid en te a carico delle b raccia , sp ecie a s. Il dorso della mano d. è n otevolmente edematoso, e la cute presenta gli st essi car atteri già descritti all 'esam e d ell 'avambraccio. Le dita di ambedue le inani sono ing r ossat e (specie a d .), soprattu lto verso le ultime falangi,

FJG.

1.

te è un po ' più tumida, pii1 scura e l eggermente più calda dell e parti circon vicine. Leggero sen so di fiotto con la p alpazione bimanuale dell 'arti colazione. Ai pied i si nota un lieve edema sul dorso, ove la cute presenta chiazze pigmentate, alternate con chiazze più cl1iare. Le ultime falangi sono a bacchetta di tamburo; le unghie a tipo di vetrino da orologio . Esam e radiografico clelle ossa. - r.ranio: b ase rtorn1ale, r egolare il profilo della sella turcica. Bacin o: nulla d i anormale. Arti. Avambraccio : nor1nale lo sviluppo; minore la densità ossea; evident e la struttura trabecolare dell 'epifisi. Il radio e l 'ulna sono circondati per tutta la loro lung h ezza d a un manicotto di reazione periostea, part icolarment e marcata alla metà inf. delle due ossa (v. fig. 2) . Esso è carat erizzato <l alla pre en za di un fes tone, che mentre n ell 'ulna h a un and am ento regolar e, n el radio varia sen sibilmente di spessore (da 2 a 4 n1n1.). In certi tratti la festonatura sembra far corpo con la compat t a, m entre in altri tratti è nettamente divisa da


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tt lL POLlCLINI CO >'

questa per mezzo di una _sottile linea trasparente. La sua de11silà è spiccala, e qua e là di tinta ossea, ma discreta1nente uniforme nelle regioni, ove lo spessore è uguale. Nei tratti, invece, che prese11tano un inargine esterno irreg·olare, si notano aree di stratificazione long·itl1dj11ale più dense verso l 'osso ed attenuate alla periferia. Lo stesso aspetto, meno accentuato, ai 1netacarpi ed a molte falungi e falangine (v. fig. 1). Spalle: piccola reazione periostea al margine

[.\N~O

XLII, NuM. 7]

Nulla a carico del sis lema nervoso. Diarl. - Il 13, iu, 18 Ge1111aio e 16 Febbraio so. ' no state praticat e delle torace11tesi , estraendo rispettivamente cc. 2250, 1250, 750, 750 di liquido. Dopo l 'estrazione, sono comparsi degli sfrega1nen ti a carico delle zone, ove si udiva il soffio bro11clùale ed i rientrame11ti intercostali si so110 fatti ancora più ne tli. Il 20 Gennaio si estrae clal gi11occhio s. cc. 40 di liquido: una ])arte del quale è s lato iniettato

., .

\

.'

F1G.

sup. estremo laterale della clavicola d. Gli omeri djmoslrano un sottilissimo festone alla metà inf., I! ettamente separato da una tenue linea trasparente, dal profilo stesso dell 'omero. Interessata c111che l 'epifisi distale (v. fig. 1) . r\.rti inferiori: evidente la reazione periostea di tutto il p erone; dimostrabile, invece, a ca:rico delle tibie, soltanto nella metà inferiore. Piedi: marcata la· reazione periostea con i soliti caratteri, al V metatarso. Sottile linea densa, separata dalla solita striscia trasparente, nei primi metatarsi (v. fig. 3). In tutte le ossa esaminate, le lesioni sembrano arrestarsi alì 'altezza della regione meta-epifisaria.

2.

in una c1via, cl1e non presenta a tutt 'oggi alcun clisturbo. Lna terapia cli Tachiclrolo ha nettamente aumentato la diuresi, riducendo gli edemi ed il turg·ore venoso. Sospeso il tacl1idrolo per due giorni, sono ricomparsi gli eclemi , con1e oggi voi vedete, e si è andato riformando il versamento nel cavo pleu. r1co. Il P. ha fatto a11che un a cura iodica, e ricos Lituente. Per tutta la degenza in Clinica è stato febbrile (37°-37° ,5). E veniamo agli esami speciali.


[ANNO

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SEZIONE PRATICA

Nelle urine: traccie lievi cli albu111ina ; urobilina 1 :7; nulla a carico del sedi tnen lo. Sangue: gl. r. 3.840.000; Hh. 68; val. glob. 0,89; gl. b. 14. 700, cli cui 11 so110 linfociti, 7 monociti , 4 eosinofili, 79 neutrofili. Reazione di Wassermann: negativa. Cutireazione alla tubercolina: debolmente positiva dopo 48 11. l\iletabolismo basale: tipo 1435, accertato 2089 , eccesso 45 %. Aciclo urico nel sa11gue (~let. Ben edict) : 3,15 %; acido urico nelle uri11e (Ruhen1ann) : 0,30 %; cal-

quei disturbi ch e hanno costretto l'infermo a venire nuovamente da noi . Intendo dire: l 'ede1na palpeb-rale, il continuo peso al oa1po, il lur~gore delle vene e 1. edem·a a mantellina da lui notato , l 'o·p pressione sulla regione media~ tinica, g li ace.es i di soffocazion e, la tosse, la lieve disfagia, i dolori e la limitazione di n10·v imento degli arti, la cospicua diminuzione di peso (14 kg.), la febbri cola . I ])U11ti più salienti dell 'obbiettività sono: 1) il versan1ento pleuri co di destra; 2) i segni dell ' i11teressa,1n.e nto mediasti• nico; 3) le r11a11ifes tazioni artropatioh e; ±) i segn i di osteopatia. Sul'l a b.ase di tali r ilievi, rispettivam·e nte a1 amnest1ci ed o}}biettivi , intraprenderemo lo studio diagnostico dE.:l caso, tentando anzitutto di indaga re sui rapporti ohe esistono fra le varie manifestazioni morb·o se; non dimentic.a ndo cioè che è canone fondamentale in n1edicina , il cercare di stabilire ai fond.amento di ogni nianifestazion e morbosa, anche nei casi l)iÙ comp1lessi , una interdipendenza dei fatti patolog ici , e di riparlare questi ad un 'unica c.a u·n pa1togena. Cominciamo dallo studio degli eden1i. Due a ffezioni po ~siamo subito scartar e e cioè: a) 11.na 1iefrite idro1Jige1ia a co·nsegue11ze Ui'emigene, un.a nejrite senza album1ini1ria, contro di cui parla: qui la mancanza di uno s1u.to idropico ' 'er o e proprio , e delle abituali rnodifìcazioni nella quantità e nel peso· specifi co delle uri11e; b ) u11 ede.m a da lesion.e d el m;ocardio, non soste11ibile per la n egatività del reperto cardiaco. D'altra parte, g li edemi nel nostro P. h anno unf\ distribuzion e circoscritta, contraria a]l 'ipotesi cli una causa generale, n1a riferibile piuttosto a slimoli locali , con1e potrebbe essere, se, si arr1metteisse a1d es. una osteoartro1

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FrG. 3. cernia (sul siero, a dig·iu110) : 111mgr. 10 %. La curva glicemica, partendo da un valore a digiuno di 0,81 %u, dà, dopo 1 h. e 111ezza, 1,89 %0, e dopo 3 h., 2,19 %0. Gli esami pratica ti sul liquido pleurico, estratto n1ediante paracentesi, hanno dato i seguenti valori medì : ~. S. da 1010 a 1030; albumina : 2024 %o; colore costar1temente giallo-citrino; f{ivalta: debolmente positiva. Nel sedimento : linfoc1t.i in cliscreta quar1 ti t à. Il liquido estrallo con puntura dall 'arlicoJazione del ginocchio si11. offre i seguenti caratteri : ~i­ trino, filante, legg·erment e opalescente, coagula in breve, con formé.l zione di grossolano ed abbondante reticolo. AJl 'esame citologico : cellule di tipo n1acrofagico-istioci tario , qualche cellula linfoide, rarissimi polir1ucleati, volumir1ose goccie di grasso, libere.

Come avete se11tito, la toria del P. è n1olto complessa, ricca di dati cl1e, insieme con quel li forniti dall 'ob·b-ie tli,rità, riassumertrno breven1ente , i)rin1a cli intraprendere la discussione del caso cli11ico. I fatti anamnestici più r1otevoli si riferiscono all 'in orgenza recente di

fJalia associata. ad oslacolo del circoPo della ve-

na cava superiore. Quest 'ultim.a possibilità d eve e sere atlenta111ente vaglia.ta, con siderando i rapp orti che tale vaso assume col mediastiIto, e tenendo presente che il n o tro infermo è certame,n te portatore di una compromissione rnediastinica. Qua.l e può essere qui la cau sa in g·iuoco n ella detern1inazione del la sindron1 e in l)arola µ L 'obbiettività parla sicuramente contro un versam.ento pl:eurico, di cui non esiste alcun segno fisico. Non ab,b iamo elem enti per sostenere una mediastinite callo~a. Scartiamo la possibilità di un aneurisma dell'aorta, per la mancanza di sofiì sul focolaio aortico e d el sintoma di Oliver e di c:ardartilli . l ln 'i pote i che va tenuta in seria consid erazio11e riQ1larda I 'esistenza di un echinococco del mediastino, a cui potrebb·e farci p·ensare l'eosinofilia. Ammettendo tale concezione diag nos tica, si potrebbe fino ad u11 certo punto spiegare anche il decorso della n·1alatlia. e,-oluta in un primo temip o (durante l 'accrescimento d·ella cisti) con 1


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et IL POLICLINICO »

.segni g r aduaìi di compression e nJediastinica, indi con 111anifeslazioni più 11otevoli , quasi t11n1ultuose, come si può osservare ove la cisti stessa subisca un 'infezione secondaria e suppuri. In tale caso, t11ttavia , i sintomi son o assai più gra,,i, e dillìcilmen te gli infermi riescor10 .ad evitare complicazio11i ad es i fatali. L~ mancanza di una ~fJlenon1 ega lia , il reperto r1eg·ativo di gh~an d oJ e tumefatte nelle comuni -stazioni , l 'assenza di una curva t ermi ca c.aratteristica, sono tuttj ·e lem enti , e.b e parlano d ecisa1m ent e contro un li·n.fogra.niilo•m a a sede ln ediastinica, alla cui l)0 ssibi1 e esistenza dovete tuttavia rJen sarc in ogni caso, ri corda11do t:ome r1011 di rado tale malattia pre diliga lo<alizzarsi al 111ediastino, il a11ale può anzi ra.p presentare l'unico cen Lro di com p·r omissione g l1iandolar e di tutto 11 si tema linfatico. ~"'i­ r1almente, il decorso stesso della malattia, la mancanza di ga11g li tumefatti durissimi ed a caratter e infìllrativo, ci fanno esc111'dere la possibilità di 1111 ìinjosarcoma o di un sarcoma linfoghiandolare . "\ri ho esposto ra~1idame·nt e queste i poi rsi . non tanto per la n ecessità , nel 11ostro caf.o , di !:;l11n gere ad una di.agnosi per vj::t di eliminazione , quanto p1er ab-ituare ]a vostra mente al bisogno di inda.gar e sempre r1 e11a ricerca deìle cau se morbose, f.accndo corredo di tutte le vostre cognizio·n i di patolo1g ia , SE-'Ilza accontentarsi mai di una diagnosi direttamente posta, e n on di ra1do, in simi]i circostanze , acceltata1 per la valutazione di uno solo o di qual1ch e sintom.a c.h e n1olte ,ro]te costitui sce un troppo fragile elemento diagnostico. !\on così n el n ostro infermo, ove noi siamo , direi, quasi tenuti in 'ria di obbligo aid im-· perniare la di scu ssione della sindro1n e media' stinica sullo studio del liquid o ch e abbiamo estratto, mediante puntura dal cavo pleurico. Tale liquido , per i suoi carait teri fisi ci , chimici e citolo gici , si può classificar e a cavallo fra un essudato ·eid un trasudato . D 'altra parte, il liquido si è riformato con una notevole soll ecitudine do1p o l' e·s t1~fliiione , e voi sap ete che un simile rapido rip·r o·d11rsi deve esser e messo in conto , il più delle volte, di uno stato comp1ressivo a carico della ' rena azi1g os. La natura media tinica del ve·r s.am ento è denunciata an cl1e cla lla notevole dimi11uzione de ll 'ince·p po nel circolo dell a cava dopo l o svu o tamento della raccolta. E iccon1e J'indagine radio log ica tende ad t'Scludere lai presenza di liquido in altre parti , 111.entre non denunci.a esiti di l esion e mediastinica, cos] do1b biamo amn1ettere che u.na m ediastinite vera ·è prop1r ia sia qui in g iuoco, e cl10 sia e ssa stessa respon sabile dell 'into·p·po alla circolazio11 e superficiale . ' ' oi ricord.a te, tuttavia , come noi abbi amo poco fa d·iscu so la possibilità di un 'a lte·r azione del mediastino , in1putabile a lesioni di ti po calloso : riprende11do ora a con iderare tale ipote .. i, dobbiamo prospettarci il problema della cliopr.togenesi di questa media tinite, ilon callo a , quindi, ma a Lipo essudati''O. E 1

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siccon1e 11 nostro i11ferrn o presenta un'affezio11e, che compron1ette l 'a11parato osseo ed a rticolare , dob?'iamo domandarci se per avv~ntura non e~1st~ un nes o fra questa e la lesione del m ed1:i1.5t1no , entrando così a discuter e direttamente la· dia gnosi di natura dell 'osteoa rtropatia. Vi dico subito cl1e l 'introdurre n ella ~iscu ssion e del caso quest'ultimo quesito , sigr11fìca addentrarci in lln campo di incertezze. i11quantoché le artropatie cronich e ratp1p resen t.ano uno dei c.a p·i toli n·i1ì indeterminati d ella J1atolog ia. Ci do1na ndiamo , ·IJert.anto , se non J.10ssa eventu.al1ne.n te qui invocarsi un reumai ismo croriico progressivo, def ormainte, ainchilosarite , prirnilivo o secondario. Molti elementi r>ar]ano contro una tale possibilità, giacchè, anche JJTescindendo dalle a trofi e muscolari , mancano nel nostro P. molti sintomi , che si osservano quasi di reo-ola n el r euma.t is.mo arti colare cronico, come le lesioni a carico delle ìJiccole articolazioni delle mani e dei piedi. le deform.azioni, deri,,anti dalla presenza di travn le fìbro se ed ossee; da, dislocazioni o sublus$::tzjoni, le .anchilosi, le nodosità c.aratteristich e di Heberde.n e di Boucl1ard, ]e r etrazioni del1'a·p oneuro,s i palmare nella varietà di reumatibmo cro·11ico fibros·o della m,ano; la f)o.g osi J)eriatrticolare , il cui segrlo più caratteristico· è costituito da un aurneilto locale della te·m peratura cutanea; mar1cano i prodotti osteo.f itogeni ; i11oltre, tale forn1a 111orbosa si accompagna duram.te la sua evoluzion e a febbre, cl1e qui non si è avuta, infine, il decorso d el r eumatismo articolare cronico si com11ie a poussées, ed ha quindi, anche sotto questo plinto di vista, una e,·oluzione diversa da q11ella ch e offre la malattia1 del nostro infern.10. Ancora più clifiìcil c areb])e sostenere la possj bili tà di u 1i reurrint is1n o articolare vero, contro di cui depongo110 e la mancanza di alte teJnperatt1re , di poussées reumatich e e di Jesio11i ossee con comitanti . In un ' el.à abb.a stanza avanzata della vita si cle,,e sempre sospettare, in casi a nalo·g l1i a quef'lo, uria forma arti.colare su base discra.sicoftOtto·sa. Nel caso particolare escludiamo , tuttavia, lilla simile sindrom e per le seguenti rag ioni: a n zitutto la gotla (cara tterizzata, come sapete da. a1Lerazio11i articolari a tipo essudatiYo , c ro11ico, a cui si sovrappongo.n o disturbi ad evo luzione egualm ente cr onica delle borse f:ierose) &1 staibilisce in sogge tti costituzionalrnente tar;iLi, nei qua li fi gura il carattere diatesico eminenteme11te faimig liare, ed un abito n1orfolo.g ico nwgalosplancnico. Inoltre molto SJ)esso è in g·iuoco un fattore cl1e qui fa assolutam e nte difetto , v.ale a dire, l 'influe·n za , sicuramente dimostrata in quasi tutti i casi di g·otta, di disordini aJin1 e11lari. D 'altra parte, anche i disturbi gottosi presentano nella loro evoluzione un caratteristico andamento a poussées acute , pur aYendo la malattia un decorso squisitam ente croJ1 ico. l\eJ nostro P. poi n1ancano i tofi, tipica espressione dell a sin 1

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·drome in l1'aro1 a; le artico1tazioni d ei piedi {~empre compromesse nella got la) so,n o qui del tutto indenni; fanr10 , infine, difetto le manife·8tazioni abarticolari d ei .g,otto si , qua1li le alterazioni vasali, gli eczemi. ribelli a d ogni terapia sinto·m a tica, le n evr a lg ie, i segni di una ·Calcolosi r enale, lai sindrome iperuricemica {i1el nostro inferrn o il ricambio purinico non <llJpare affatto alterato) . L 'assol11ta iI1tegrità del sist ema endocrino ci fa qui scartare con facilità 1'ipotesi di un 'arrtropatia da alterazio.n e delle g hiandole a se.erezione interna ed in particolar modo della tiroide (ipo tiroidismo). -ello s tesso modo la mancanza: di tare di 1ues, la 11eg·ativilà della renzione cli W a serm.ann , la p rPJt>enza d ei riflessi r otulei ed a c1l1il1ei , il perfetto comportan1ent o d elle p,u .p ille alla luce ed all'accomodazione, so no, e.Je,m e·n ti .cl1e pa1rlan o d ecisamente con tro la possibilità ·di tin' artropatia neuropatica (da pregressa infezione s ifilitica, come è dato osservare n ella tabe. Ed eccoci trasportati in un capitolo di patologia mollo discusso, quale è quello dei pseudoreu'mr.1lismi in/ettiv i. Tale dizion e fu conjata dai vecchi A1\. ad esprimere un concetto .ch e n on trova più oggi l 'ap1)rovazion e de·gli s tudiosi, giaccl1è, m entre una volta: si chi~­ mava ~1seudoreumatica ogni malattia o, sindrome articolare, avente una sin tomatolog ia cli1'tica uguale a ·q uella del vero reumatismo , ma :sostenuta da una causa patogena differ ente e 11ota (mentre, come sapete, il virus reumatico è tuttora ignoto), oggi la de finizione riposa non solo sul r eper to d ei sintomi , ma ha <l11che un substrato morfologico e pato,g ene1ico, on d e, differ endo soltanto d al qu(!dro reun1atico classico per il criterio dell 'etiologia, è ·ve11uto a cad ere la necessità di m ant en er e il t ern1ine di pseucloreun1atismo e si è daito a •qt1este forme il n om e più esatt o di r eumatismo, unendo ad esso l 'attributo « infett ivo n. ]~ si ccome si conoscono g li agenti etioloo·ici , <'l1 e possono provocare tali form e morbose , c.o·sì si parla di r e u1natism o cronico luetico, go11ococcico, stre1)t0coccico, tuh,er colare , a cui va aggiL1nto il morbo di Stilì , ch e, come vedrGn10 di qui a poco. n ou ha ancora una sicura etiolog ia. Le forn1e, invece, sost enute da un agente €tiol ogico ig n oto, son o indicate col solo attributo generico di cc infettivo ». Abbiamo delto più so111ra ch e il no tro P. i ton è un lueti co, scartiamo quindi la possib·i 1i Là di un reu,nialismo cronico di tale natura. Non cr ecli ate J)er ò che tale e clu ione sia sem11re cosi agevole: ciò deriva so·p rattutto dal fatto ch e il capitolo del reumatismo cronico lue· tico è sempre in attesa di una sistemazion e definitiva. Le molte1)lici classifi cazioni proposte da varr1 AA. , sono avvolte da non poch e in(:ertezze. Ricorderete cl1e la localizzazione articolare (..lel virus luetico r>uò realizzare or.a una sem l)lice airtralgia , ora, in rece, Ja flogo i di un 'ar1

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S EZIONE PltATICA

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Licolazione, i ola Lan1ente (monoartrite) o di più giunture (poliartrite); in altri casi un'artrite <lP,f orma.nte, o d infine., per la su a fissazione unicamente alla color1na vertebrale, una sporirlilite. R adiologicamente sono possibili tre var1età di reurnati mo cr onico luetico, e cioè: a.) una forn1a di osleoartrite p·rolif erativa , caratterizzata da ispessi1l1enti periostali ed o~teofitic i a. ede epi fì ari.a, p iù di r a do a livello clell e carLilagini articolari; b) un'osteoartrite. rareface1ite (e l 'attributo spie1ga assai be1i.e il re·rerto in simili casi); e) un 'osleoa rtrit e distriittiva , ch e si aiccompagna a gravi processi di distruzione d ei Yari elementi articolari , e ch e può non di rado essere confu sa co] tumore biartco·. Molti .ar.g on1enti piarlano qui contro la pos~1bjlità di. un reu1natismo articolare cronico qon,o,coccico : a11zitutto n·e l n ostro P. Je lesioni i11ter essano. n on t anto le articolazio,n i vere e 1-'roprie, ma piutto.~to i t e su ti periarticolari . ed off1·0.n o, più ch e un a spE:tto essu·dativo , il tipo produttivo. Poi ,,a ricordato come la forma in p arola di a con gr andissima freqt1enza anchilosi invincibili delle p,a rti colpite, mentre qui il g iuoco delle giunture, affette già da lungo tempo" è a n cora lib,erissi mo . Il reumatismo gonococcico comporta dolori assai vi,,i 11ei punti col pili, c·h e qui sono costantemeint e n1anc,ati , e si accom ipaigna, durante la sua evoluzione a feb·b re e ad algie , ch e hanno egu almente fatt o difetto. Meno irnportante è il cri terio del rtumero di articolazioni colpite, giacr.11è, se è vero cl1 e il più d elle volte si r ealizza t1n a monoartrite 0 d una oliigourtrite, vi sono dei casi , nei quali p iù di una g rande articolazione può essere .a ffetta da] pro·c esso m orboso. f'iutto st o dobbian10 qui ri cordare ch e l 'anamn esi è .assolutante11te muta, p·er una pr6bo-ressa i11fe.zion e gonococcica, la quale assai difficil mente, ed in specie n ell 'u omo, può passare i11osserv.ata. Un a varietà, ohe potrebb·e quanto rn.ai esser e qui sospetta ta, è la poliartrite ble11orra.g ica cronica (o f orm.a n.odo,sa di Fou rn; er), ma escludian10 anche tale possibilità, sia in b·ase ad a lcu11e con sider azioni or a, ricordate, c}1e per la netLa comµartecipazio n e, in tale forn1a , d,ei tessu Li periarticol.ari . per le d eformazjoni ch e iJ 1)rocesso m orb·o so induce rapida1nente n elìe J:Jarti colpite. e per i notevoli fa.tti di arnio.t:rofìa , a carico d ell e masse muscolari i 11 rap porLo con le giunture affette. Infine, sappiamo che il reumatismo gonococcico, .anclle in questa sua varietà , offre un andamento a poussées c o!l crisi evolu tive. diverso da quello ch e il nostro P. ha fino ad oggi presentato. Ne sun argomento possediamo in favore di un reum atisnio cronico streptococcico, da inf ezione focale, che, secondo vedute affatto recenti , è rnolto più freryuente di qualllto cor•1unemente no,11 si creda. "Cn 'altra n1alattia , cl1e ha a\ Uto una certa ri11 omanza ed ha intert'Ssato molti AA ., in questi t1l limi tem·p i, è il ·n1.orbo di "f; ll, il quale può 1

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definirsi nella sua. essenza come una poliartrite cronica progressiva primaria d ell 'età infantile. P er quanto molti AA., fra cui alcuni autorevoli .anche ir1 Italia, come il Micheli, abbiano sostenuLa lar netta individualità di tale form,a , ch e non cleve essere co,n fusa con altre localizzazioni articolari, pure la n ozione della etiologia è a n cora da acquisire: per i più essa è ignota (tossica od infettiva), p·e r altri, invece, deve IJorsi in conLo di un fatto•r e costituzionale o di un 'infezio ne focale (tuber colosi) o di tossi11e endogene di origine digestiva o da alte·r ato ricambio (Lorenzini); infine, da no·n pochi vi ene considerata una sepsi cronica . Il Mich eJi pensa che il· morbo di Still abbia UIIl 'etiologia a sè, specific.a, per quanto ancora ignota, di natura1 infettiva , in base anche allo studio clinj co della malattia. :È questa caratterizzata anzitutto da manifestazioni artrop·a tiche, n elle qua-li, accanto a dolori articolari e~ all 'arrossamento della cu te ch e le ricopre , si apprezza t1na con sistenza pastosa, dovuta a compromissione dei t essuti periarticolari, m entre lievi so11 0 Te alter~zio.ni di tipo essudativo. Le tumefazio·n i alfticolari (gomiti, ginocchi) ~ono simmetri.ohe:; nel morbo di Still posso,n o essere colpite anche le p iccole giunture~ co,m e quelle delle mani e dei piedi. Un altro sintoma cairatteristico di questa forma è dato dalla splenomegalia, ch e rara~ rr1ente manca e che offre tutti i caratteTi del tumore infettivo di milza (Still , Micl1eli , Gan11la). Inoltre, .a c:canto· alle m .a nifestazioni articola ri ed alla spleno,m egalia, nel morb·o in parola si ritrovano, come terzo elemento di diagnosi , delle ade11opatie, in prossimità de lle articolazioni colpite. Nel n ostro ca so escludia.m o la malattia dello Stili anzit11tto per l'età del P . , poi per la mancanza asso.Juta del tumore di milza e del risentimento ghiandolare, infine, per l'assen za di segni di una sepsi cronica, cui va oggi riportaito questo m orbo (il nostro infermo è apireti co) e soprattutto p er il tipo delle ÌE!sioni articolari , ch e non è mai essudativo , ma infiltrativo, · fibroso e periarticolare. Potrebb«~ allora traittarsi di un reumatismo tribercolare? Furono il Grocco ed il Poncet, com e sapete, i primi ad osservaire questa for 1na ed a sospettarne l'individualità nosologica . f>ggi essa rappr esenta una re·a ltà clinica , b en documentata : si presenta clinicamente con1c una forma r--omune di po,l iartrite senza endocardite, in soggetto co,n terreno allergico, particolarmente sen sibile di fronte all!a tubercolosi. Tenuto contd delle sue scarse .p articolarità fisionomiche, non semipre agevo le riesce lo scartare tale forma morbosa , alla cui esclusione si giunge peraltro dj solito non in via dir etta , ma per eliminazione, in base al~'esame a I tento di tutta la &into•m atologia deg·li infermi. Orbene, nel n ostro P. l 'assenza di tare ereditarie specifich e, la su a costituzione no,n aff~t1to long ilinea, lia ma n canza di una febbre 1

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r1etta, di dolori a rticolari notturni (carattere dominante n el reur11atismo tubercolare), il risultato del·l a cutireazione che ·è stato assai debolmente positivo, l'esito n egativo dell 'iniezi0ne nella cavia di un .p oco di liquido estratto con punt11rai da un 'articolazione, so no dati nettamente contra r! all'ipotesi di un morbo di· Poncet, a favore del quale potrebbero, n1ai , parlare la contemporanea esistenza di una pleurite mediastinica e l'inefficacia del trattamento salicilico. D · altra parte, i caratteri del liquido pleurico e l'esito Ilegativo della terapia salicilica, n1entre stanno co ntro il coin cetto di una formaJ r eumatica, non depongono in via assoluta per I ' etiolo.gia tub·e rcolare deFl 'affezione. Do·b biamo quindi con cludere che la natura del1'artropatia, da cui il nostro P. è affetto, resta Ct>mpletan1ente oscura 1

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••• Ma lo stu dio del caso n o,n è es~.urito : dob. biamo ancora occuparci della distrofia ossea, di cui a' Tete sen tito accennare durante l 'esposizione dell 'obiettività e del reperto ra1diografico. .P assian10 r apidamente in r ivista le varie forme morbose ch e possono essere sospettate, pe1 vedere quale di esse valga a meglio interpretare ed inquadrare tutta laJ sinto,m atologia del nostro infermo. _Comincian10 dall ·acromegalia, sindrome c1li~a['a dal p1 u nto di vista clinico, anatomico e, raidiologico : è a p1punto in b·a se a tali criteri c.h e, si è fondata la differenziazione fra acroroegalia ver;) e propria e le sindromi acromeg·.a lich e in genere. Sono tro p1p o note le caratteristich e dell 'acromegalia, perchè io vi de.bha oru insistere: mi basterà ricordarvi l 'assenza rLel nostro infE'I'mo di un amp·l iamento e deformazion e delle se.Jla turcica , la mancanza di quel co·s picuo ispessimento delle ossa1 del cranio e della fac,c ia (mandibola), le quali ultimer così alterate , danno agli acromegalici una singolare fisiono·m ia (facies acromegalica), infine, ! ~ aspetto no,r male del11a lingua del nostro P. (11on macr oglossia). f\ia. anch e volendo prescindere dall 'as$enza di questi dati , e considerare qui l1' anomalia della mano sinistra e delle a ltre ossa, non trovian10 punti di contatto fra la sindrome del P . ed il quadro acro meg·alico ; in quest'ultima malattia , infatti, si possono be,n sì osservare altera1zioni della miano (mano acrom.egalica), Ina I ';aumento uniformle del suo spessore è legato essenzia11mente all 'ipertrofia delle parti molli, assai più ch e al1la ip·e rtrofia delle ossa del carpo, metacarpo , falangi , e le produzioni di tessuto osseo, sono circoscritte alle estremità terminali delle ultime fa lamgi, ch e si fann o cla·viformi per un p ro·cesso di osteofitosi; qui, in vece, è dato da un ispessimento diafisario dei metacarp·i, delle falangi e falangine, ad eccezione delle terminali, che non appaiono in gr ossate. Le lesio,n i ossee dell 'a1c rorr1egali:a consistono in un aumento nello spessore e n ella lungl1ezza delle coste, della clavi1

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.cola e dello sterno, mentre sono risparrniate Je -0ssa lunghe degli arti; le lesion~ stesse riguarda110 poi le apofisi ossee, che sono aumen't ate , la spugnosa, che si ritrova ugu·almente esube·rante, la corticale, che, al contrario, va incontro ad un 'atrofia. Orbene, nel nostro irifèrmo $i realizza uno stato esattamente o•p posto, in·quantochè l 'anomalia delle ossa .ha a base una irregolare produzi9Jn e di lamelle ossee corticali , di origine perio stea. Un'altra n1alattia , che si accompagna a di-st.urbi trofici delle ossa e che potrebbe fino ad .u11 oerto pu11to dare un quadro morbo·s o simile a questo, è la siringomielia. (chiromegalia siringomielica). Non intendo o·ra qui entrare in mf'rito alla questione dei rapporti fra siste m.a r1ervoso e· trofismo <lelle Ot;Sa: mi basta ricor<iarvi 1a possil1ilità di simili alterazioni in taJle processo morb<>so, che, del r esto•, com·p orta an<·]1e clistrofie ài altri tessuti, quali la cute ed il sottocutaneo (ge]oni) e di altri ~pparati , come quello delle articolazioni e d ei muscoli, no·n chf> disturbi vasomotori. T enete, infine , a me·n te le caratterisliche alterazioni delle mani e dei riedi in tale malattia (n1ano succulenta di Mari11csco, piede succulento di Crocq). Del r esto, ,a.d elin1inare J.a p·ossibi11tà di una siringomielia , so110 sufficienti l'assenza assoluta del quadro clinico di tale infermità , (non manifestazioni motrici, ed in particolare non la caratteristicai dissoci.azio11e delle sensibilità). Quali argome11ti clinici militano in favo·r e di un'osteite d'eformante d1i Paget? No·n il tipo tle lla ìesione ossea, costituita da un 'osteite· rarefacoote; n on I.a distrib·t1zione della stessa, rig11a•rdante il tratto diafi sario delle. 0 ssa lung h e. e JJemme110, i11 fir1e, ]a sed e d elle alterazioni , localizzate di preferenza alle tibie, ai femori, che si poss0no presen Lare ingrossati, incurvati , d eforn1ati , t~l ora alle oss~· della colonna verte'trale e del bacino., n1ai, con1unque, a quelle delle m.a ni e dei pie di. ~ perciò evidente il contrasto col carattere prevalentemente prolifera tivo dell'osteopatia , piresentata. dal nostro paziente, che induce un noteivo.Je ispessimento dvlle ossa , circo&critto elettivamente a livello delle epifisi. Inoltre mancano in tale form~t alterazioni dei tegumenti cutanei. Infine , anc l1e il decorso della malattia1 è assai diverso : l 'osteite di Paget , infatti , ha un 'e,roluzione a • • cHrattere 11ettamente progressiva , car atterizzata dai dolori vivaci e ccintinui , n onchè da indebolimento cresce11te dello sch eletro, in paragone del decorso, di solito torpido, della sindrome osteopatica del n ostro malato, in cui figurano episodi dolorosi periodj.ci , ch e e.volvo110, quasi, si p·u ò dire, a tap1pe isolate·. ScartiéJ mo perciò taile possibilità. Rimane a considerare un 'ultima forma mor1,osa: l'osteoartropatia pneumica di P. Ma1rie. Scoperta e descritta da questo A. n el 1890 e quesi conlen1poraneam enie dal Bamberger, coTt()Sciuta in Germania con il nome di osteor eriostite ossificante tossigena (Sternberg) , tale sindrome, caratterizzata anatomicamente da un 1

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SEZIONE PRATICA

lento processo di osteite e periostite ossifica1I1te, r l1E- conduce aJd ispessimento prevalentemente cliafisario di alcune ossa (metacarpo, metatarso, e fra le ossa lunghe , il radio, l 'ulna, la tibia, il perone, sopra.ttutto nelle loro porzioin i distali). Fra di noi si è occupruto di tale quadro inorboso il C:ag11etto. Nel nostro caso si arriva :1d t1na diagno·s i d~ tale maJattia noin solo in via di esclusione, 1na ·a!Ilohe perchè si può r1otare un combacian1ento perfetto fra il morbc1 di Pierre ~1arie e la sir1drome del nostro infermo. Ab·b iamo qui la · caratteristica manifest~zione cli11ica delle unghie a becco di papp&gail lo od a velro di orologio·, le dita a bacclietta di lan1}) uro, il cosidetto p·iede di elefante, che p·nò accon1pagnarsi a disturbi dei tegt11nenti, come iperidrosi, eczemi, pigmenta.zioni anomale. Le osS<l del cranio so110 in gertere risparmiate, e così pure quelle della fac~ia: ricordf.).te , tl1tt.avia, la possibile esistenza di forme atipiche, quaili la pseiidoacrorriegalica, descritta dal Micheli. da S·chiiller, ed altri. Soltanto il naso appare più grosso durante il corso della n1alatti.a (osservazione del Peritz), mai si nota macroglossia . 'Finalmente do·b hiamo ricordare come le articolazioni partecipino al processo inorboso, dalildo dolori articolari ai movim enti d egli arti , poussées congestizie , impotenza funzionale. La diagr1osi cl1e va posta nel n ostro P. ·è pertanto di os.t eopalia ipertrofica· pneumica1, va-

rietà Bamberger.

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Come sapete; questa sindrome ha subìto con l'evoluzione del tempo e col progred~re degli studi , non lievi n1odificazioni, _specie nei riguardi dei limiti della forn1a morbosa, chcj sono stati a111pliati ed estesi, tantochè vengono com1prese, ogg i, sotto tale deno:r:ninazione, molte nuove sindrorr1i, così ad es. 1'ippocratismo digitale (la_ cµi esistenza· in rappo·r to con affezioni polmonari è s tata rironfermata anch e re,. centen1ente d.a l Ferrio, lvfassaJongo, Bertolotti ed altri AA. ). Il morbo di P. Marie ha sviluppo lento, raramente acuto , nonchè scarsa tende·n z:i alla reg ressione. · Un rap·p orlo di interdip·endenza fra 1'esic.11i de 11 'app!élrecchio resp~ratorio e m orbo di P ierr E; · Mavie fu esatta11tente posto dagli AA ., ch e per primi descrissero la malattia , ed ancl1e oggi si amJnretLe una forma di osteoartropatia ·p neumica. derivante da processi broncopolr11onari croni ci, bro11chiti putride bronchiect"'15ie, as.cessi del polmone, e mpiemi, n1edias1.initi. Oltre a tale etiologia, se n e so110 invocate delle altre : così , la tossigena , secondo la quale, la causa d elle l esioni' .andrebbe ricf::rcata in processi purulenti od icorosi , co.m e pure nel1·azione di tossici , (ad es. l 'alcool); in altri casi, in,·ece, si incolpano i disturbi da stasi circolaJtoria, · soprattutto nei vizi con geniti di .cuore. Anch e influenze nervose possono esercit::tre un ruolo patogeno: citiamo i disturbi d el i&tema ·n ervoso vegetativo , i quali, com 'è noto , possono · indurre varie alterazio·n i trofiche . come l 'acrocianosi, . il--m{}rbo di Raynaud, ecc .


2CO

<t IL

P OLICLINICO >'

I.o stesso dicasi per l 'influen za delle g·hia11dole a secr ezione interna , in particolar m odo dell '1p·ofisi e delle paratiro·i di. Infine, poiSsono esst:re molte volte in giuoco a determ.inar e la si11drome , alcune infezioni, come ad es. la tub er co1osi e la sifilide. Nel i1ostro ca5o l 'etiologia della forma ci sfugge: anzitulto è difficile poteir stabilire la dì11'enden za, fra l ' a] terazion e mediastinica e la forma osteoarticolare, essendo quest 'ult·i ma c01nparsa ir1 ordine di temp·o , prima anco·r a di quella . E nep pure dell a m edia1Stinite sian10 in grado di pr'e cisare la nat11ra. D 'a llro canto, n o11 po . . siamo invocare l 'azior1e di i->roce,ssi suppurativi, non dimostrabili itel nostro· infe1~n10 . Quali argomenti possecliamo per sosten er e un'etiolog ia lut-1ica o tu})ercolare, se di entram.b e queste malatti e non abbiamo alcun segno a namn estico, biologico, obbiettivo? Sarà a llora il si ·tema endocrino ad esercitare un 'influen za cau sale? Non possian10 soslenerlo co11 dati di fartto , di fronte .all'assenza di qualsia&i segno di patimento dell 'ipofisi, della tiroid·e e d elle paratiroidi. Siamo dunque costretti ammettere che altri fatto·r i, oltre lJUelli abitualmente incriminati, siano a base della malattia di P. l\lari e, co·s ì ad e·s . uno squilibrio delle gl1iandole a secr ezio.n e interna, od. anomalie del ricambio , a·g e.n ti com e ele1nénti o·cr.:asio nali. Comunque , è onesto rico·n oscer e ch e, aln1en o fino .ad oggi, le ve·r e cause di•lla forma mor:b ·o sa ci s.0 no com·p1letameinte • sconosoute. La progn osi , posta fra ! ~in certezza d ella patogenesi, e l'impotenza della terapi~, non può e~sere eh~ riservata ai poteri s.p-o ntanei di difesa del! 'individuo. La cura, rip,eto., n on p·u ò g·iovarsi di alcun rimedio sicuramente efficace, peroh·è diretto contro· la cau sa prima del male, e co·&Ì a\rverrà purtro·p po fino a quando il problerna etiOJJa LaigeneLico della malattia sarà font.e di f e·r vide discussioni. 1,

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Pabblloazloae Indispensabile

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a tutti I medio/ praUcl:

Prof. LUICI MACCIORE Direttore della R. Clinica Oculisti ca di Genova

Segni, Sintomi e Sindromi oculari nella diagnostica Medica Gen~rale Prefazione del Prof. Sen. N. PENDE Questo volume del prof. Maggio re è destinato ai m edici p,.a. tici. La necessità di potere aumentare il numero di elementi se· m eiologici, sui quali porre la àiai?nosi clinica, è della più grande importanza nell'esercizio pratico della medicina, e i medici, che t roveranno in questo volume ricordati e discussi i numerosi segni e sintomi oculari che accompagnano l.e più svariate malattie ge• nerali, non potranno che esser grati all' A. Non esiste infatti in Italia alcuna trattazione del genere e chi volesse arricchire la sua cu ltura in quasto campo non saprebbe dove farlo. Il volume, corredato da numerose fig ure dimostrative , in gran parte originali, per la chiaretta della esposizione, per il suo in• diritto eminent em ente pyatico, riusciYà della più grande utilità a tutti i medici.

Volume di pagg. XX-328. con 130 figure nel testo, molte delle quali originali. Prezzo L. 5 2. P e r gli abbonati a l <1 Policlinico », sole L. 4 5 fran co di porto, in Italia. Per l'Es tero, a lle L. 4 5, aggiungere L. 5, per le occor renti m aggiori spese postali di pedizione .

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Inviare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· cursale diciotto, ROMA.

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LAVORI ORIGINALI Vagotomia destra in un caso di asma. bronchiale graTe. Prof. _.\NGE1.o CHIA.SSERINI Chirurgo Primario de·g li qspedali di Roma Verso la fine dello scorso settembre venne ricoverato nel Padiglione da me dirEJito all 'Ospedale del Littorio un paziente di 29 anni) certo V. D. G. affetto· da asma bronchiale, che· si era dimostrata ribelle ad ogni cura m edica. L'anamnesi J) UÒ essere così riassunta: il paziente, che er a st a lo bevitore e fumatore fj110 a 4 anni fa, è di professione contadino· a 14 a11ni· ebbe influenza; n el 1927 sofferse di ~alaria; ha avuto blenorragia. La malattia attuale risale al 1929. A quell 'epoca, senza cau se apprezzabili, il paziente cominciòa soffrir~ dS crisi dispnoiche, sopratutto verso la sera e duranle la n o tte. ' Le crisi, assai spesso molto violente, costrjngono il paziente ad assumere la posizione eret-· ta ; esse durano circa un 'ora , so.n o accompagnate da espettorazione abbondante siero-mucosa; si ripetono con notevole frequenza, talora così spesso da assumere il carattere di inale asmatico. Si sono verificate anche delle r emissioni di 15-20· giorni; mentre durante la stagione calda la malattia sembra esacerbarsi. Il pazien ~e ha fatto cure inediche svariate, ma· senza su ccesso. Riesce tuttavia ad attenuare la Yiolenza e a diminuire la durata degli attacchi con iniezioni di adrenalina. È stato ricoverato nel luglio 1933 al VI Padiglione del Policlinico, ove fu riscontrato uno pneumotorace spontaneo. Dal novembre 1933 al febbraio 1934 è st ato curato nella R. Clinica m edica di Roma, e durante· qu esto tempo ha subìto anche l'asportazione di alcuni polipi nasali ; degente successivamente è· stato anche n el Sanatorio di Porta Furba. Persis tendo la malattia in tutta la sua gravità nonostante le mol Leplici cure, il paziente venne inviato da un medico nel mio Reparto , perchè· fosse tentato un tra ttamento chirurgico. Obiettivamente il malato appariva in condizioni di nutrizion e scadente. La mucosa delle labbra e la cute del viso erano cianotiche. Le r espirazioni si aggiravano sulle 30 al minuto, l 'espirazione era prolungata e rt1morosa. I muscoli r espira tori ausiliari apparivano attivi. La p er cu ssione del torace dava una risonanza timpani tica; si ascoltavano ronc.hi e sibili su tutto l 'ambito. L'esame radiologico del torace dava: diaframma destro deformato per pleurite pregressa; grosse ombre ilari; marezzatura a tipo fibroso dei due lobi superiori. Pressione al Pach on: 125 x 80. Il paziente nei pochi giorni , ch e precedetter.°' l 'atlo operativo, appariva in un vero stato asmatico, ch e era mitigato sol o da iniezio11i di adre- · nalina. Il 4 oltobre 1394, in anestesia locale, traverse>


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SEZJ ONE PRATICA

, lina in~isione sopr.aclavico.lare destra, parallela alla clavicola, ve1me scoperto e sez ionato jl nervo Yago di des tra al disollo del ricorrente. L 'interven to tu u11 poco indaginoso per la coesis tente stasi ver1osa (il paziente era quasi costan!ei:nente cianotico). Scoperto il vago, fu in esso i111ettata clella. novocaina, per eYitare i pericoli, che potesser o insor gere per le trazioni sul nervo stesso, durante le manovre per mobilizzarlo. La sezione del vago non provocò inodificazioni del polso o del respiro. VIJ. lieve abbassamento della voce s~. ebbe su]Jito dopo la iniezione endonervosa di novocaina. Fin dal 2° giorno dopo l 'operazione il pazi~ntc ha notat o u11a notevole diminuzione nel numero e nella intensità degli attacchi a'sìnatici. Il 22 novembre, cioè 18 giorni dopo I 'intervento, le condizioni gei1erali del paziente apparivano 11otevolmente migliorale: la cianosi era scomparsa; nessun (attacco si verificava durante il giorno e solo uno durante la notte. Il giorno 1° novembre , (lopo la somministrazione di 50 ctg. di aspirina, si ebbe una ripresa degli attacchi asmatici, per circa 24 ore. Poi scomparsa degli stessi nei giorni su ccessivi sino a1la u sci la del paziente da11 'Ospedalie (10 novembre). Un esame laringosco1)ico praticato i..l giorno stesso aveva dimostrato la paresi della corda vocale destra , ciò che corrispo11de all 'abbassamento della voce osservato sin dal momento della novocainizzazione del vago. Il paziente è stato riveduto alla fine di novembre : eg·li dice che ha riavuto altri attacchi, ma 11on così violenti, n è · così nu1nerosi come prima dell intervento. Persiste l 'abbassamento della voce.

Ilo ,,oluto comunicare quEJsto oaso, perch è la curai chirurgi Cd dell 'asma bronchiale è un problema tuttora all 'ordine del giorno; e perchè, se fuori d 'Italia gli interv.enti sono· già abbastanza numerosi, in Italia credo siano anr,, ora: n1olto scarsi. I chirurgi, che iniziarono il trattamento r l1irurg·ic·o· dell 'asn1a bronchia]e1, sono Kiimm(:Jl, che nel 1923, eseguì la prima simpatoctomia ce rvicale , e Kappis, che nel 1924 fece la r 1rima v.a1goto1m ia destra cervicale. Successivamente Kiimmel in seguito a•i fondamentali studi di Braeucker, EJ'Seguì, per via intrap1le1urj r.a , la sezion e dei ran1i broncl1i.a]i i)osteriori del vago (1926). I dati forniti dalla fisiologia ascrivono al ve.go la funzio,n e di n er, 0 bTonco·s trittore: era quindi log i'c o che alla sezione del vago si dovesse pensare in quei casi di asn1a bronchiale gTave, che si eramo dimostrati tenacemente ribelli alle cure m ediche . Nonostante questo presup1p osto di ordine· fisiol'ogico la sezion e del vago, che, per poter essere eseguita per via cervicale al disotto del r;corrente, può farsi &olo a destra, ha dato un 1

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rtv.mero di gua1rigioni durature piuttosto esiguo : çirca il 20 %. Perrcentuale, che di poco sorpassa quella ottenuta con la simpatectomia cervicale. Si sareb·b ero ottc·11u ti cioè risultati inediocri, e presso· a poco ana!loghi, con interventi su n ervi, la cui fu11zione è considerata come O}Jposta : broncocostrittore il vago; b·r oncodila .. lrltore il simpatico. Ulte·r iori ricéTch e sperimentali di ordine ai1atomico e fi siologico hanno permesso di s_pjegare, fino a1d un certo punto, queste apparenti co11tradizior1i. Si è visto cio·è che tibre bro11cocostrittrici decorro,110 non solamente nel véìgo, ma possono segtiirE:, in proporzione vari.a , anche la via del simpatico. Bisognerebbe &.1lora se.zionarb 11on solo il vago di destra, ma ar1che resecare il tronco cervicale del simpatico da ucn lato o da a1nbedue. Ed invero Gobel avrebbe ottenuto g uarigioni llel -t:2 % dei casi, e note- oli miglio·r amooti in un numer0 ail trettanlo g rande dì quei pazienti, in cui aveva Er~eguito· una vagotomia e la simpatectomia c.e rvicale bilaterale. ~1a anche con questo i11 tervento sfuggono alla interruzjone quei ran1i broncocostrittori di origine spinale, cl1e arrivano ai bronchi, via i rami bronchiali posteriori dc•l vago, com e ha b,e ne dimostrato !Braeucker. Nei pochi casi operati da Kap pis e da Kumm el di sezione dei rami bronchiali posteriori si eb·b e una completa scom .p.arsa degli attacchi; ma dopo un certo tem1po si sono avute recidivE.: anch e dopo questo intervento, davvero assai più difficile e peri coloso della vagotomia e dell.a· simpatecto1nia cervicale. :È E.' vidente, che tutte queste operazioni, delle quali solo la simpa tect o·m ia può essere bilaterale, lasciano indisturbato un d·aito numero di fibre broncocostrittrici : do,n de la possibilità di una recidi va. Io non intendo entrare nel complesso problema della genesi degli attacchi asmatici; e d'altra parte me ne ma11 cherebbe la compete11za ; ma non posso non ricordare alcune osservazio·n i di Danielo·p ulo, e l\1arcou .. Questi 1\.A. parlano di un circolo vizioso broncocostrittore, il quale si stabilirebbe per il fatto ch e il fattore determinante broncocostrittore eccita i rami centripeti dei bronchi e provoca, traver so i centri·, un riflesso anfotropo , con predominanza sul gruppo eccitatore. Ciò esagera la broncocostrizione, e così ' ria . La effi cacia occasiona le della semplice vagoto·m ia o simpatectomia dipende da che in alcuni casi que~ti atti operativi permettono la interruzione• di un gran numero di fibre centripete, e quindi delJ 'arco riflesso. 1


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IL POLICLll'\lCO

Secondo Danielop1u lo e Marco u la cura chirurgica dell'asma bronchiale do·vreibbe appunto avere lo scopo· di sopp·r imere il massimo nuIDt'l'O di fib·re b·r onchiali centripete, con· lo scopo di interromp-e re l'arco riflesso che tende a ma1n ter1ere e ad intensificare· lo spasmo broncl1iale. Ciò si potrebbe ottenere co·n la vagotomia destra .al disotto del ricorrente, asso·c iata alla sim·patoctorr1ia cervicale de·stra, con sezior1e del nervo vert.t-~b·ra1l1e e dei rami co·m unicanti provenienti dal ganglio· stellato, conservando però questo . Se l'intervento si dimo·s tra insufficiem.te, conviene, in un sE-Jco·n do tem1Jo, eseguire la sin1.p atectomia cervicale sinistra . Nel nostro paziente, in cui la vagotoim .ia destra hai portato un notevole miglioramento, ma non la guarigione, inte·n dian10 eseguire anche J.a simpatoctornia cervicale. 1 • Di'cem.b re 1934. 1

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RIASSUNTO. L 'A . riferisce brevemente su di un caso di asn1a bronchiale grave . e ribelle alle cure mediche, ne] quale, con la vagotomia destra , si è otte11uto lln i1olevole migli.oramento . '

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R I V ·I STE

A.nisocoria ed appendicite.

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fANNo XLII, NuM. 7]

sin istro e, nel rìmane11Le 6 %, non ha risco11tratò invece alcuna disuguaglianza pupillair e. Lo Scotti, ha ripreso l 'argomento portando la sua o&seirvazio n·e tanto sulle appen,dicii acute quanto sulle subacute che sulle croniche, ed ha riscontrato positivo, il segno dell 'anisocoria con midria1Si a de.stra, nel 40 % dei soli casi di appendj1cite cronica. Il Rabb·o ni, infine ha studiato 112 casi comprendenti l 'appendicite cronica allo stato iniziale, quell~ che ha già dato il quadro della sin drorr1e addominale destra e l'appendicite acuta. Di questi casi, solo in 63', ha riscontrato anisoco·r ia con midriasi attiva della pupilla destra, mentre nei rimanenti casi trovò perfetta eguaglianza pu1p illare, tranne cl1e in 5 casi in cui vi era anisocoria con midriasi della pupilla sinistra. Fra i 63 casi (60 %) nei quali il sintomo era stato positivo, e·s istono alcuni' casi di appendic]te acuta, onde il Rabboni fa rilevair e che il suddetto sintomo è presente, no·n soltanto nella infiamim azione cronica dell'appendice in cui era stata, soltanto, riscontrata (Bauchmann) ina anche in quella a1cuta. Varie sono state le i potesi per spiegare i fo,n dame·n ti fisiologici e, sopratutto, anatomici onde compirendere le ragioni della midriasi atti va dell'occhio de·s tro. · Il Buchmann in1p osta la sua teoria sul seguente ragionamento': :È noto che la dilatazione attiva della p upilla è una delle funzioni del sistema nervoso simpatico e dip·ende dalla con trazione delle fibre longitudinali del muscolo dell'iride (dilatator JJiipillae) con rilasciamento•1·I simultaneo del muscolo costrittore ·( cos.tric~or pupillae) innervato dai tronchi del sisterµ a. parasimrpa tico. La stimolazione del primo sisten1a dà :midriasi della pu p1illa; l .' eccitazione del secqndo dà miosi. I filamenti della parte del sist~ma . ' 11ervo·s o simpatico .in questione 1 si inìziano nel centro di !Budge (centro ciliospinale) che si trova nel midollo spinale, fra l'ultimo segmento cervicale ed il primo dorsale. Questi fila~ inenti vanno fino a1l ganglio stellato, del troncc) basale del simp atico; si .dirigo·n o, attraverso l 'arco frontale dell'ansa di Wieussens nel gan· glio simpatico . cervicale superiore; decorrono lungo la carotide e, passando attraverso il plesso carotideo., 11ella carvità cranica, pervengono nell 'orbita come nervi nasociliari e ciliari lun. ghi, raggiungendo infine- il muscolo dilatatore della pupilla ed il muscolo. di Muller. Seguendo il tronco basale simpatico destro e delle sue branche fino all'appendice, è facile ve..: · .dere, co·m e sia possibile la trasmissione di ql1a1

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Dott. DIEGO D :AMrco (Palermo).

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\. La diagnosi di ap·p endicite non presenta, in genere, sene difiìcoltà pratiche. Esisto·n o tuttavia dei casi in cui la possibilità di errori diagnostici, può IJortare aid inutil:i, se no·n dannosi, atti o·perativi. Non è quindi da meravigli.~rsi se, numerosi autcri si so110 occupati della ricerc~ di sintomi nuovi , cli p u11ti dolorosi, di riflessi dolorifici, ecc., tali da poter meglio indirizzare nei casi dubbi ---:' ad ammettere o escludere una forma appendicolalfe. Uno· dei segni su cui numerosi autori hanno recentemente insistito è Z' anisocoria con m idriasi attiva del la prip-illa destra, sintoma osservato per la prima volta da Mosohowicz e studiato dal (Buchmann. e dal Rabbo ni ,' dallo Scotti ed o·r a dal Cobellis . Il Buchmann ha 0 sservato circa .3 50 0 casi di a ppendiciti cronicihe riscontrando l 'anisocoria con midriasi dell'occhio destro nell '88 % circa dei casi di appendici te cronica nei quali poteva,, beninteso, esGludere altre affezioni dolorose in cui si p uò avere midriasi (apparato respiratorio, sistema nervoso, ecc.); nell'altro 6 % h a riscontrato midriasi attiva dell.' qcchio 1

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SEZJONE PRATJCA

1t1nque specie di irradiazione (n1eccanica o tossica) sin0 alla pupillfl destra. Questa reazione della pupilla si verificherebbe ir1 seguito alla infiammazione dell 'appendice e non nella infiammazione degli altri organi della cavità a1ddominale, perch·è solo l'appendice possiede una grande abbondanza di plessi gangliari simpatici con rete nervosa molto sviluppata, cosicchè una tale ipergenesi siml'atic.a non può - secondo il Buchmann - non portare uno stato di irritarz ione di tutti i· tronchi nervosi simpatici e delle loro· diramazioni, comprese quelle che vanno al dilatatore della pupilla ed al muscolo del l\tfiiller. Or, poichè nessun altro organo addominale .:__ all'infuori dell'appendice - presenta tanta ricchezza1 di cellule nervose, non c'è dubbio conclude il ~uchmann, che il sintoma del1'anicosoria con niidriasi destra deb b·a ritenersi patognomonico di un processo ir1fiamn1atorio dell 'appendice, il quale agireb·b e anche provocando una jrritazione biochin-iica verso gli elementi nervosi. Il Rabboni si associa ail le idee del Buchmann considerando che « lo stimolo nervoso abnorcl1e determirta la permanente midriasi della pupilla destra negli. ap1pendicitici - ammesso che abbia origine periferica - non può partire che da organi in cui esistono elementi simpatici. E siccome in questi ma1lati, il verrr1io i11fiammato è ricco di elementi cellulari 11ervosi di i1atura simpatica, è logico pensare che l 'eccitazione patologica parta dall'appendice ed abbia .appunto sede anatomicai negli abbondanti plessi anatomici delle sue tuniche. L'esislenza del lega111e anatomico fra pupilla ed appendice ci illumina a11cora di più, su tale ipot~i . Per lo Scotti, la dilatazione della p upilla sarebbe invece causata dalla tossiem ia dell 'infezione appendicolare diffondentesi, verisimilmente ::; ui centri bulbari. 1\fa il Rab·b oni ed il Co·b el)is non confermano la possibi'lità di questa evenienza in quanto essa i1on spiega perchè le tossine circolanti ne) sangue a1giscano solo, e diretta.m ente, sul centro della p upilla destra. Il Cobellis ha recentemente ricercato il sintoma riferito in 52 casi di cui 38 di ap·p endiciti (acute e croniche) 6 di annessiti a destra, 3 di di appendiciti cor~ colecistiti, 3 di sola colecistite ed infine in 2 casi r1ei quali - clinicoradiologicamente - era stata posta la diagnosi di appendicite cronica, non confermata, all'atto operativo. In tutti i casi, poteva certamente escludersi la concomitanza di quelle forme rr1orbose (malattie polmonari, affezioni: del collo, della tiroide, del sistema nervoso) che sogliono produrre anisocoriar con midriasi. 1

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Dai· casi del .Cobellìs risulta che nei 38 casi di appendicite confermata, il sintoma midriasi fu presente in 34: casi.; in uno non vi era disuguaglianza pupillare, inentre negli altri tre vi era anisocoria con midriasi della pupilla destra. Nei due casi in cui l 'atto chirurgico e· l'esarne islologico esclusero qualsiasi processo infiamma torio, il segno dell 'anisocoria era assent.e. Nei tre casi di appe·n dicite con colecistite, il sintoma fu presente. Non venne invece riscontrato nei tre casi di sola colecistite, Nei sei casi di annessite, il sistema non venne mai riscontrato, tranne in uno solo . Di con seguenza, anche il Cobellis. conferma la grande i111portanza della anisocoria con, midriasi attiva destra1 nella gran parte dei casi di appendicite: 9·0 'ì~ dei casi. e, è da aggiungere che il sintorna non è S6mpre n1olto evidente, ma i11 questi casi occorre un esame accurato da parte dell'oculista , talora ripetuto, magari sotto manovre (pressione ne]]a regione appendicolare) che valgano ad acc1e nt,uarlo. Il sintoma non si attenua durante l 'anestesia e sco1np·a re dopo J'op·er.azione, in un tempo r11olto variabile che suol variare da~ 10 ai 40 • • g1orn1. RJ1\.SSUNTO.

L' A. espone le più recenti vedute porti tra anisocoria ed appendicite.

.

SUI

rap-

Per la letteratura, vedi: BucHl\1ANN. Presse ivlédicale, n. 65, 1930. RABBONI. Ann . Ital. di Chirurgia, 1933. Scorn. Policlinico, n. 23, 1932. CoBELLIS. Incurabili, n. 9, 1934.

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sa Interessante •

pubblicazione:

oott. E. FIORINI a.iuto nel Reparto Chirurgico dell'08'1>ed. Oiv. di Verona

L'APPENDICITE C RONJ CA Sludio anatomo.-patologico e clinico (oon 18 figure su tavole fuori teeto). !NDICE. - STORIA J! JEFINIZIONE, pag. 7 a 10. - SIN· TOMI, pag. 11 a 20. RADIOLOGIA DELL'APPENDICITB CRONICA, pag. 21 a 30. DIAGNOSI DIPPERBNZIALB, pag. 31 a. 56. - APPEt\DlCITB CRONICA E:J OCCLUSIONE lNTEflTINALJ!l, pag. 57 a 59. - APPENDICITE CRONICA ED ERNIE, pag. 60 e 61. APPENDICITI CllONICBB Al'PARENTEMBNTE O RBAlr MENTE A SINISTRA, pa&-. 62-63. APPBNDICITE CRONICA B ALTERAZIONI DEL SISTEMA NERVOSO, p.a.g. 64 a 68 AP. PBNOICI rE CRONICA E TUBERCOLOSI POl1MONABE, pag. 69 a 71. 1

APPENDICITE CRONICA E INVAGINAZIONE INTESTINALB, pag. 72-73. ANATOMIA PATOLOGICA, pag. 74 a 94. LA CURA, pa.g. 95 a 100. BIBLIOGRAl'lA, pag. 101 a 117.

Volume di pagine 120, con 18 f:iigure ~n ~avole. ~uori testo. Prezzo L . 1 4, più le spese postali di spedizione. Per ~li abbonati al 11 Policlinico », sole L. 1 2,60 in porto franco. Inviare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA .


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JL

POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE Clinica Chirurgica della R. Univarsiià di Modena. Direttore : Prof. P A01.o FIORI.

Contributo casistico all'eviscerazione post-la parato mica ))er il clott . l\ilAR10 BARBIRor.1, aiuto volonta[['iO.

l "' eviscerazione7 post-laparato·m ica rap1p1resent a t111a evenienza ben nota ai cl1irurgl1i. Ne caratterizzano la nos ologia la r epentinità e la rapidità co11 cui il quadro si istituisce. Ve·rso la 9a._1o:i giornata dall 'intei"vento più di rado dopo la 12a giornata, m entre l~ ferita la1)aratomica sen1b·r a avviata a sicura g uarigion e, cioè per prima intenzion e im. ' f>rovv1san1ente ed in,s ospettatamente si nota u11 allontanarnen Lo dei m.ar gini d ella ferita e dalla b·r eccia ch e n e risulta si verifica deiscenza dell 'omento e delle anse intestinali . Quale la pa.togenesi d el feno1m eno ? Vengono chiamati in cau sa: fatti ge·n erali e fatti lo·c ali. Alterazi0ni n el tro.fìsmo e nei poteri ripara-. tori dei tessuti impedireb b·e ro, secondo alcuni, la cicatrizzazione della ferita lap·a rato·m ica re.n denclola m en o compatta e quindi suscettibile di offrire scar sa r esistenza alla tensione dei visr.eri endoaddominali. Altri in colparo:i10 la qualità del ina leria le di sutura; ciò, p erò , non sembra a vere importanza poi eh è si è vista insorgere l 'eviscerazione sia rpe·r suture con catgut, sia con seta, fili d ·argento, ecc. A t ail proposito Bufalini sperimentalmente 1 stu.diò comparativa111ente la resistenza allo st.r.a ppo delle ferite lap1a rato miche suturate con catgut e r.on seta . Sia le ferite suturate co·n ca tgut sia ·quelle suturate· con seta dimostra1ro110 ugu ale co1nportamento ·di fronte allo strappo; per cui Bt1falini potè avere conferma di quanto aveva asserito nel suo precedente lélvoro·: non doversi incolpare, cioè, la qualit à del maiteriale di sutura nella gen esi dell 'e' riscerazione post-laparatomica. Anche le com.p licazioni settiche, le emorragie n ell a sede, furono chi.amate· in causa ed effettivam ente posso·n o costituire una condizion e sfavoirevole per una buon a cicatrizzazione di unai fe·r ila; m .a sta di fatto che cotali complicanze raran1ente si co·n statarono in e.asi di eviscerazione. Inoltre, allorchè i11 una ferita laparatomica si sviluppa un prooesso suppurativo, di solito i n1argini della ferita si riar prono lenta111ente, pro•g ressivam ente; contrari ame11Le quindi a quanto si verifica nell 'eviscerazion e vera e propria. Come fattori con comitanti si invocar ono infin e un 'aumentatru tensione endo-addominale per m eleori mo o per ascite, nonch è trazioni 1

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[ANNO XLII,

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sulla ferita p·r o1v ocate da l Yo111ilo e daila tosse in sistenti. La se de dell 'incisione laparatomica non sem})ra IJriva di in1portanza. Da.Ile osservazioni ra ccolte dal Madelung, circa 150 casi, risulta 11iù frequente l 'eviscerazion e n ell e incisioni la1)aratomiche m ediane. Così n ei 5 casi descritti dal Bufalini l 'ir1cisione era stait a ese1g uita sulla linea alba : i11 due ne lla regione sotto-ombelicale, in due sopra-ombelicale e nel quinto par.a-omb·elica le. Rileva il 'B ufalini che la rag ione della frequ·enza dell 'eviscerazione ii1 corrispondenza della linea mediana deve ricercarsi probabilmente in fattori d 'ordine meccanico , poich è la linea alba corrisponde alla inserzion e m ediana dei muscoli larglti del ,·entre che per la ]oro contrazione esercitano su di essa trazioni clirette later alm ente ed in f'en .. o opposto. P er cui si comprende com e i margini di una ferita situata in questa sede tendano all.a diYa• • r1caz1one. Pren1esse queste considerazion i d 'ordine genera.ile, passo a riferire sopr a t1n caso di evisceraz;one p·ost-lap·aratornica orrorso alla 1nia osservazione. L'interesse, com e si ·v edrà in seguito, deriva dall e con siderazioni patogenetiche che a mio avviso posson o trarsi ; 11on i)ri,·e cr importanza. Riferisco in breve la storia clinica : Viene ricover at a in Clinica il 6-4-1934 A . . Ter esa, d'anni 40, nubile, d a Guiglia (Modena) . Gentilizio negativo. Sviluppo fisico rilardat o: l a paziente incominciò a camminare a 5 anni e m ezzo. Le m estruazioni comparvero a 16 anni e furono irregolari per epoca e durat a. Dai 19 ai 21 anni soffrì di • g rave anemia. Stato presenle: Da qualch e t empo la paziente soffre di dolori gastrici violentissi111i, tanto da r endere assolutam ente in1possibile qualsiasi alimentazione. E. O.: Condizio11i gen er ali scad enti. Cute e mucose Yisibili pallide. Pannicolo adiposo sottocutaneo scar so . Muscoli ipoto11ici eù ipotrofici. Statura m. 1,44. As1Jetto psichico deficente-cretinoide. All'esame d ell 'addon1e si risYeglia vivo dolore nll 'epigas trio. Stoinaco ptosico. Gli esami comple1ne11tari d ello stomaco (pasto di prova, radioscopia) non rivelan o alter azioni deg11e di nota. Atto operativo: L apara lon1ia mediana xifo-ombelicale in anestesia l ocale novocainica. ,Stomaco normale per forma e volume, piloro pervio con sierosa normale, libera da aderenze. L 'appendice presenta all 'unione del terzo inferiore col t erzo m edio 11n rigonfian1ento delle dimensioni di una n occiola . Appendicectomia. Nell 'appendice si trova in corrispondenza del rigonfiamento un g r osso cal colo feca le duro. Decorso post-operatorio buo110. La paziente è apiretica, non ha voI11i to n è t osse. Scomparsa co111pleta dei d olori all 'epigas lrio, tanto che in terza giornata è già possibile una alimentazione liquida (l atte) sos til ui la verso la fine della settimana d a altra pii1 co1Lsis lent e . !11 settima gior-


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XLII, i\1.r:1'1. 7]

nala Yengo110 I ol li i J)unti i11 seta della cute . .Cicatrice i1or111ale. Durante la decima giornata la paziente all'insaputa <iei curanti si è alzata ed ha co111piulo un movimento consistente nel portare una gamba su un tavolo alto circa un inetro. Quasi in1111edjatan1ente ed ista11taneamente la cicatrice cedeva per tutt'-1 la sua estensione e .profondità, lasciando adito alla fuoriuscita delle anse in tes Li nali. A incidente avvenuto lo s trato n1uscolo-aponeurotico della parete addominale <lai lato sinistro presentasi completamente tagliato dai punti della .su tura in catgut, la quale si presenta pressochè intalta. on essendo possibile rifare la plastica a strati, dopo aver ridotto i visceri erniati, si chiude co11 ,punti di seta a tutto spessore. Dopo 12 giorni, tolti i punli, la ferila si r1apre per il divaricamenlo dei inargini che non avevano contratta salda tura alcur1a e non preser1 lavano efiettivaJJ1ente alcun segno di attività proliferativa. La .guarigio11e avvie11e len La111en le ad opera di un tessuto di g ranulazione da parte d ell 'ome11to. La paziente esce guarita da lla Clinica il 24 g·iug110 1934. 1

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SEZIONE PHATJCA

D.all 'osservazione che ho bTevemente riferita emergono due ordini di fatti di fondamentale irr1portanza che invoco senz'altro come fattori patogenetici p·rohab1ili dell'eviscerazione. Innanzi tutto richiamo l 'attenzione sopra le notizie an·amnestiche dalle quali risulta che J.a !1ostra inferrna ebbe sviluppo al di fuori della norma, deamb·u lazio11e ritardata, ad anni 5 X. •C omparsa tardiva, a 16 anni, delle mestruaizior1i i cui cicli si sùccedet,tero in seguito con notevole irregolarità. Anche l'anemia di cui soffri la pazie11te per il passato e di cui potemmo 11o•i stessi constatarne la gravità allorchè fu ri<·o,1erat:3. in Cli11ica, concorrono a formulare un giudizio di costituzione gracile , p·e r dirla con frase di· uso comune. · Se po.j sulla guid~ di concetti moderni, noi volessimo ri&alire alle cause di questa gracile costituzione, potrem1no con verosimiglianza soSJ)ettarne il nesso coll 'esistenza di qualche disfunzione P-ndocrina. P·er contingenze speciali non fu possibile rendersi Go11to esatto delle condizio11i segnaitamente relative a l ricambio ed alle funzioni di quegli 01rgani ed apparati (specialmente il tiroparatiroideo), che volta a volta vengono invoc1a ti quali influenzatori dei processi di riparazione delle ferite: debbo quindi arrestarmi a quelle supposizioni generiche che mi derivano dal rilievo clinico dei dati somatici più appari cen ti. Questi testirr1oniavano con evi·d enza uria torpidezza accentu·aita nei processi del ricambio e della nutrizione, segnatamente m11sc;olare, che tanta parte ·giocano nella restituzione anato·m ira e funzionale dei tessuti ed organi sottoposti alla dieresi chirurgica. È loQico quindi assegnare al fattore cc costituzione » l 'episodio che per poco non compromise la vita della nostra paziente.

È qui opportu110 il ri cltiarr10 dell'osservazio-

!ie 3a deil Bufal i11i cl1e alla co11cezion e patogen.etica suggeritai dal caso mio mi sembra porLare grande appoggio·. Non soltanto nell'osservazione sopra ricordata da l Bufali.ni si era verificata deiscenza dell a ferjta laparatomica., ma ar1cl1e una recente sutura fra stomaco e tenue ave,'a manifest.ato ter1der1za a lac erarsi. Onde giusLan1 en t.e il Hufalini invocò a spiegazione dei fatti una me·n omazione generale nei poteri riparativi dei tessuti . Na tural111e·11te il fattore costituzionade nel nostro come r1ei casi analoghi r.appresenta una r.llusa predisponente di importanza varia, n1a non la so1la effi ciente: quasi sempre esiste un·a determinante ch e 11el caso nostro verosimiln1ente fu rapprese11lata dal movimento inçonsulto e cl1e i11 altri , oltre che in questo, può ricercarsi in condizioni diverse com uni a tutti g li OfleraLi (distensione addominale, tosse, vomito) . Co1m e ilazione pratica se ne può dedurre la opportunità di modificaire il concetto classico della rimozione dei fili di s11tura al 6° e 7° giorno protraendoli più a lungo od eseguendola a tappe specialmente nelle suture della linea mediana e nei soggetti sospetti. Pro,c edura da molti anni adottata in questa· Clinica, alla quale il caso i11 questione si sottrasse per me·r a casualità. RIASSUNTO. 1

L' A. illustra un caso di eviscerazione postla.paratomica, r ilevando ] 'importanza del fattore costituzionale nella genesi del feno·m eno. AU'fORI CONS'UL1'A'fl.

1\1. BUFALINI. Annali Italiani di Chirurgia, 1923. In. La Clinica Cl1irurgica, 1932, pag. 869 1

Ricordiamo l'lateressaate volume : Dott. Prof. MAURIZIO BUFALINI AIUTO NELLA R.

Q.INICA CHIRURGICA DBLL'UNIVBRSITÀ DI PISA

.Fisiopatologia dell'operato Prefazione del prof. DOMENICO TADDEI ' Indice Sommario: Prefaz. pag. V. • Introduz. pag. IX. • CAP. I. Il fondamento fisiopatologico della resistenza del · malato all'inter.. vento chirurgico. .. CAP. I I. Il sangue nell'operato. • CAP. I I I. Fisiopatologia della circolazione nell'operato ... CAP. IV. Fisiopatologia della respirazione nell'operato. • CAP. V . La termoregolazione nell'operato... CAP. VI. La sensibilità dolorifica viscerale nell'inter.. vento chirurgico. • CAP. VII. L'eccitabilità muscolare nell'operato. .. CAP. Vili. Fisiopatologia dell'apparato urinario nell'operato. • CAP. IX. Di alcuni fattori del « trauma operatorio » nell'intervento laparatomico ... CAP. X. La motilità intestinale nel laparotomizzato . .. CAP. Xl. Fisiopatologia dello stom~co operato. • CAP. XII. Fisio, patologia dell' intestino operato . .. CAP. Xlii. Fisiopatologia delle vie di escrezione biliare dopo interventi sulle medesime. • CAP. XIV. Fisiopatologia della splenectomia. .. CAP. XV. Fisiopatologia dell'operato sul torace. .. CAP. XVI. Fis iopatologia dell'operato sul cranio e sul rachide. • CAP. XVII. Fisiopatologia della chirurgia del simpatico. , CAP. XVIII. Fisiopatologia dell'operato sugli arti. .. Indice. Volume di pagg. XVl-280. Prezzo L. 3 O 1 più le spese postali di spedizion.?. Per gli abbonati al (\ Policlinico 11 sole L. 2 7, 5 O in porto franco.

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« IL POLrCLINICO » I

SUNTI E RASSEGNE MALATTIE INFET'fIVE. L'influenza. ,N. v. JAG1 c . Vli ierier klin. Wochens ., 25 gennaio 1935). Col nome di 1nfluenza o di grippe, si indi'ca u11a rr1alattia infeLLiva che da 2-4 secoli si pre~ent a in forn1a di epider11ie· o di grandi p an,decnie. diffondendosi talvolta su inte·r e p·a rti del tnondo . J due t1omi sono sinonimi, p·r eferendosi qu.€'11o di influenza dagli inglesi e dagli il:1li:.ini. quello di grippe dai francesi ed anche dai tedeschi . Neg]i intervalli delle grandi par1den1i'e, ~i hanno anc;h e piccole epidemie e quasi' ogni anno dei casi spor.adici . Le ultime gra11di pau de.mie si sono avute ne.gli anni 1847-48, 188'9-9 ] e 1918-21, ma si hanno noti.: zie anche di pandemie nel secolo XVI. Pfeiffer, nel 1892. ha descritto come bacillo dell'influenza un piccolo batterio gram-ne•g ati,·o, di cui però jJ significato etiologico non è a11cora ben dimostrato . .F. probab1le che un virus tuttora ig·noto, che si trasmette per infezione da goccioli'ne, rappresenti la vera causa dell'influe nza. Con1e vie d'ingresso , sono da rnenzionare il naso e l'anello linfatico faringeo. I diplo-strepto- e pneumococchi, che si trovano nello sputo degli influenzati, e· forse anche lo stesso b aci'llo di Pfeiffer, costituiscono delle i,nfe.zio·n i miste. L'incub,azion,e dura da 18 ore a 4 giorni: la r11.alattia si inizia 1.mprovvisa·m ente co,n ·febbre, dolori' al torace ed agli arti. come pure con faringite, tracheite e r affreddore. Dopo 3-4 giorni. cade la temperatura. L'influenza semplice, non comolicata si inizia, come si' è detto , con alt~ febb·r e e talora anche con bri.v ido. I malati ~i sento·n o fiacchi e· spossati. hanno aspetto p allido·. Nelle ultime grand;. pandemie, oltre ai dolori al torace ed . agli arti, si avevano spesso, aJl'atrrie della malattia, d~i. cram1p i dei muscoli addominali e, r1ei casi letali. si sono anche osservate de]l e emorra.g-ie nella muscolatura addominale. Il polso è molle, poco teso, sp·esso reJati'van1ente raro in rapporto co·n la temp1eratura, ~i hanno però talora delle tachi cardie. Il raffreddore è per lo più secco·; si hanno talora anche epistassi. La go1a e le tonsille mo strano arrossamento diffuso, l'ugola è arrossata e rigonfia. La tracheite, caratteristic a della influenza, determina un forte stimo]o al]a tosse e non raramente dello sputo emorrrtgico. Reperto sangt1ig no: al prjmo giorno leucocitosi, al secondo leu cop enia e linfocitonenia. Gli eosinofili mancano e son o assai scarsi·. NeJ1' urina, si. trova spesso a1'bumina , pur senza segni di nefrite. Nell'influenza non complicata, la febbre dura 2-5 .giorni o si ha po! un rap1ido abh·a ssamento liti co, con retrocessione di tutti i s1n• tomi. 1

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[ANNO

Alle complicazioni più frequenti e più ter11ute dell '"influenza è da ascriversi la polmonite· ir1fluenzale. Dop,o la caduta della temperatura caratteristica dell'influenza non complicata, in-comincia un nuovo innalzamento; all'esame fisico, si sento110 su uno od entrambi i lobi inferiori, dei · rantoli consonanti ed i11 seguitot1no sputo emorragico non rugginoso. All 'esame radiologiGo, si scorgono dei focolai lob·11lari nelle parti più basse dei lo b-i infe-. riori. Anato.m icamente, si tratta di una ·p olrnonite lobare emorragie.a , con suddivisione Gentrale. 1\11 'inizio, i focolai lobulari possono. essere tanto piccoli' che il quadro radiologico può rassomigliare alla tubercolosi m1liare. Essi danno, all'esame fisico, per lo più suono· timpanico e solo raramente ottusità. Per il riconoscimento di' focolai centrali. è n:olto ut1le· la bro·n cofonia de.Ila voce susurrata. Il numero dei leucociti, nella polmonite in- · fluenzale, oscilla fra 5000 e 15.000; gli eosinofili scompaiono. Per la prognosi, è importante il comporta: rr1ento del cuore e dei vasi. Nei gravissimi casi· t<>ssici, si t.rova fin dal princi·p1o un grave col-lasso vas~l0, che può p(>rtare all'esito letale·. IInportante è anche il riflesso p·a tellare che> · • • • nei casi gravi. manca. Altre complicazioni e postumi dell 'influenza· sono l 'otite, le affezioni dei se·n i e le neura l gie. Nei giovani co,n gozzo, sono state osservate delJe ~pertireosi postinfettive, con t11tti i se·g ni caratteristici al cuore ed al sistema nervoso. Al ... tre complicazioni sono la pielite e la colecistite· ed è poi da m enzionare il fatto che i focolai tubercolari possono essere attivati da]l 'inf]uenza. Nelle donne. si ha talvolta l 'anti·cipazione· dei m estrt1i, nel le g ravide, vi può essere in cas1 gravi, il pericolo di aborto. ' Particolare attenzione _meritano il cuore ed· il circolo. Mediante l'e1èttrocardi0gramma, si· sono spesso rile·' ate lesioni miocardiche che per · lo più règrediscono, ma che possono talvolta dare delle conseguenze durevoli. In un caso, I 'A. ha osservato, in rapporto con una grave polmonite influenzale, u.n blocco completo del· cuore, cojn accessi di Adam-Stokes ad e·s ito ] eta le. Nei vizi valvolari, vi .è il p eric.olo che siri desti l'endocardite. Importante è l'osservazione attenta del circolo periferico ed il collasso va 1mpedito e prevenutò con ogni mezzo. Casi particolarmente· gravi di' collasso vasale si sono osservati durante la grande epid emia del 1918-21. I ·p•a zienti e- . rano assai pallidi, con polso appena sensibile e · con il sensorio obnubilato e la quantità di sangue circolante era molto ridotta. . Spesso. i malati d'influenza si lamentano di dolori addominali. e si possono addirittura avere dei sintomi appendicolari. Per ]o più si ha costipazione, raramente enterite. 11 fegato è · SJ">eSso sensibile alla pressio,n e, la m1Jza non i11gro·s sat.a . Nei bambjni, si vedono di freque~­ te dei gravi fenomeni gastrici, con forte vom1- · to. Si parl11, in tali casi di stomaco da inf1u en1

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l.t\NNO

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SEZlONE PRATICA

.za, e·s pressione che ·p erò non è esatta, co.m e quell 'altra di intestino da influenza, quando JJredominano i sintomi addominali. In alcuni casi, si :QOSsono rilevare all 'auto1)~i.a delle infiammazioni emorragiche, special1nente tiflite emorragica , che non sono a ltro .che un fenomeno ·parziale dell 'infezione· g·e11erale. Da aJcune statistiche risulterebbe che, -<.lurante le epidemie di influenza, aumenta la frequenza dell 'appendicite pura. L 'jnfluenza colpisce tutte le età. Da ril evar si il fatto che, dura11te la grande ultima pa11demia, i casi più gravi e letali si osservavano 11ei giovani, che probab-i'ln1ente non erano stati immunizzati durante la precedente pa11de.111:ì a , -0ccorsa un trentennio prima; :p·a rticolarme11 te ininacciate erano Je gravide. Per la diagriosi differenziale, è anzitutto da n1enzionare l'infiltrato · precoce, per cui u11 buon esarr1e radiolog ico elimina ogni dubb:io. La differen2iazio11e dalla 1)oln1on ite crupille si fa per la· diffusione del processo pneumonico ; J1ell.a polmonite, lo sputo è rugginoso , rtwntre 11ell'influenza è neLlan1e11te anguigno . Anche la feb.b ·r e g11ia11d0Jar e può inco1nincia1·e con sintomi influe11zali: febbre, farin.g·ite e <:lolori neuralgici; n1a a] 2°-3° giorno il quadro leucocitario dissipa ogni dl1bbio. Anche le forme tossicl1e di psittac.o si con fatti poln1onari possono esser e simili all 'in fluenza; in entrambe ie malatti e , 1roviamo epistassi e sputò en1orragi'co. Il quadro radio·logico, nella psittacosi, dà un 'o·m bra moderata ed omogenea, mentre nell'inflru·e nz.a dà de-i focolai 1obulari. L'anamnesi indica poi i'l contatto con p~ppagalli.

La terGpia dell 'influenza se11z.a com1)licazioni .c:onsiste nel ri.p oso in letto e n el trattan1onto si11to,m ati'c o. Col piramidone e l 'antipirina, i <larà anche della caffeina , allo sco110 di toniciz.zare il cuore e d i vasi._. L'uso dei salicilici e dell '.anti piri·na, in grandi ·dosi non ·è consigliabile e non porta affatto ad jugulare la malattia , m entre aumenta il ])e1ricolo del collasso vasale. r\.l tempo della grande pandemtìa, I' A. ha an-c he tentato l 'urotropi'na, l 'autoen1oterapia , il -siero di cavallo, i vaccini m;,sti , l 'omnadina ed ·a ltri rimedi analoghi, 111a in 11es un caso po·t è ,,sservarne un effetto. Come si è d etto , la coSél -e8senziale è di star ben e attenti al cuore ed ai vasi , somministrando in tempo digitale, ca ffeina e specialmente stricnina per rialzare il to·n o ·vasale. Particolarn1ente la f.tri cnin a si {:. dimo-strata, nella pandemìa del 1918-1919 , il rimedio mi cr11ore oont.ro il collasso vasale. La polo , I monite i11fluenzale va trattata come que la cru -pale, con transpu1min , e solvochin associate a {)igitale, caffeina , stri'cnina e canfora. P er la profilassi antig·ri•J)IJ)ale. è stata recent e111ente con sigliata la chi11ina a piccole dosi di 5 cent.i g rammi al g iorn o. in tutto g ran1mi 1,5 nl m ese. L'e peri~117a dimo ~trerà se tal e profì1.<issi è re<lln1ente effi cace . fil . 1

Le cause della morte nella polmonite. (A. BROOKS. .Tourn.cil A 11ier. 'JlJ ed otto,b re 1934:).

Assoc., 20

In questo s.tudio l ' t\. si propone ricercare la causa della morte nella puln1onite valendo i dell 'osservazione qi 200 casi di pulmonite _co11 esito letale tudiati sia clinicamente c·h e anatomo1p atolog ican1ente. Dal p unto di vista clinico sembra ch e quasi ~empre ]a morte è dovuta a,d insuffi cie.nza cardiaca . È notevole il fatto che in 116 casi si r iscontrarono all 'autopsia d C' finite lesioni car diache croniche, certamente preesistenti all'inizio del proc.;esso pneumonico. Questo fa.tt<) potrebbe essere jnterpretato ammettenclo o ch e le lesioni cardiach~ costituiscano una specie di predis1Jiosizione alla pulmo,n ite, o che le lesioni stesse rendano letale l 'affezione pulmonare. In 73 casi si ri sconlraTono· lesioni cardiache a:cute che cETtam·e nte si svilupparono n el corso de.Jl 'infezione e la resero mortale. Il cuore fu riscontrato normale o per lo 111eno senza apprezzabili alterazioni in 29 ca5i, mentre ir1 14 si trovò endocardite valvola.r e acuta Que•s ti dati· con fern1erebbero 1'opinione ror rfnle cl1e srli individui ~1rdiopazienti corrono UD. riscl1io r>artico la r e C[Uando contraggono la puJ.moni.te, Tuttarvia l 'insuflìcie nz.a cavdiaca no·n è il solo fattore d ella mo·rte provocata dalla deficienza· r:ircolatoria n el corso della pu·l monite. Sta di fatto ch e J.a deficienza circolirutoria ·è s1_)esso preceduta pt.•r giorni, ore o anch e per m inuti dalla dila tazione e congestione dei. ca.p illari e d elle vene, anche 1q uando l 'arttività C:1rdiaca pern1ane n ettan1ente integra. Non è dubbio oh e la paralisi vasomotoria dei ca1pi1 J.ari sup1errficiali e ·profor1di è il fatto ,p iù importante n el collasso circola tori o, ed esso fu 1·]scontrato, ben 109 volte nei r.asi esaminart i . Ora mentre si posstggono m ezzi terapeutici razionali e d efiniti per sostenere e rafforzare l'azion e cardiaca, non si banno ch e mezzi scairsi e mal siouri per la cura del coJlasw circolatorio perift.Tico . Solo l'a pituitarina e I 'epin efri·n a riescono talvolta a migliorare Ja condizione ristabilendo la pression e vasale e alleviando la congestione capillare. La som m.ini5trazione di ossiigen o in qualsiasi forma e quantità non riesce sempre· a p r e,renirc o· nel alleviare il collasso circolatorio. È ben noto co,t ne I' emocu]tura .p ositi,ra in tutte le forme di pul.monite costituisca uno dei più o·r.aivi, se non il più grave segno prognosti·c o specie 11egli stadi iniziali della malattia. Ora in 'i5 casi dei 200 $t11diati riscontrarono l'E1111oc11ltura positiva o segni di settic.emia all 'a1Utop'Sia. Queste conclusioni sono con fermate da11 'esame olli nico. In effetti in 1-t. casi si rileYò endocardite acuta attiva. in 13 menin.2"itc ac11ta, in 20 empiema ed in 6 asc~sso pulmnnare. 1

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cc J Lo POLICLù'ilGO »

In molli casi la febb·r e a tipo se Ltico con toss icn1ia profonda b a lo s tesso g rave signj fic.ato 1)r ogno tico ancl1e qua11do l 'emocultura è i1ega Livru. L ' A. 01p·i na ch e il g·rado della sep ·i serve a v·· lut.arLJ la p r ognosi della m .alattia e ch e essa s ia l~a1 più f rcquente cau sa d i morte. Questa t.1 uò c. ·ero provocala d a fatti diversi\ m .a l 'in s ufiìcienza c.ardia ca costituis~ in m o do, pref t011.d cran te il fa tt or e determina11te d ell 'esito le tal e. r\nch c ]a meningite costituisce una fre.que:nte oausa immecliata di rr1orte i1el g ruppo d ei casi, rie i qua1li la se;psi risulta evidente ali' esame clinico o batteriolo·g i'co. Anzi essa è un i11dice cli s0p 1s i. 1Fu tro·v ata p1rese·n te com e causa IJr edominantc di nlorLe in tredici casi. La sua comparsa no11 hia a lcuna r eazione con l'est en ion e e la sede d el processo pulmonare e ne)pp1u re con il tipo di p n e·u mococco agent e d ell ' infeizione. Di so·l ito i clinici des.i gnano con il 11ome di mening·i&n10 i sintomi ch e riJe a110 la l ocalizzazione meningocerebral'e de·l 1'infezionc, ma in effetti si trattai sempre di" 111oningite o encefalite p iù o mt)no grave. Ciò 11011 loglie che qttalche volta si può ave re EJS:ito in guarig io·n e. Non i pu<1 p r ec isare fir1 0 a qua l punto l 'intonsità dell 'anossiemia abb~a1 im portan za come c.au sa immediata di i11orte n ella lpJUlmonite. Gli esami cl1imici dE.'l san gue preci an o al rio-uardo e lementi ìnsuflìcie1lti, nè si i)ossono trarre a1dc~unti d.ati dagli effetti ottenuti con Ja son11n in i trazione di ossigen o fatta ai puln1onitici a1JJ)a rc nten1cnte moribondi. J_,a esto11sio·n e del p1ro 1ce~so p·n eumonico non cn l.ituisce elemento di presunzion e progno" Lj ca. Nei 200 ca i mort.'lli studia ti dall'A. il 11roccss.o er a· localizzato .ad un solo lobo in 50 1 casi , a 2 lob·i i11 42 , a 3 10 bi in 19 casì, a 4- o o lobi in 18 casi, mentre in 71 casi non si ebllero a l rj guardo r:lati 1precisi . Gli e ffetti terapeutici d e·l la somministrazion e di ossigeno ai IJ'lllmo·n itici è an cora discussa. Alcuni 11e sosten,crono 1'effi cacia c·on entusia$JTIO, a ltri la riten gono del t,utto, inutile. Vero € ch e ]'ossigen o in molti" casi produce all 'in rormo un e fft1tti vo sollievo, ma n ei casi n ei qu.a li esiste sepsi o g rave defi cienza circolalorin1 il vantaggio è affatto effim e ro. Es o quindi i1 on J)UÒ sostanzialm ente modificare la prog11osi specie quando esistano gravi lesioni anatc11no.p at olog iol1e, con1(' ad es., collasso· mas i ' '0, at r lct t,i:li.. ia o embo,] ia. Al riat1ardo va n o tato ch e le alterazio,n i p ul 111onari abbiano una r>arte im·p ortainte nel ca11~n rc la. 111orte. Nei 200 ca i studiati i nota l 'e·n1pien1a venti vo lte , l 'atelettasia dovuta ad i 1tsacca111,c.nlo· di un b·r onco con essudat o teJ\are nove volte, e colla so mas~ivo quattro ' 1 olte . Tutte quE.Ste le ioni furono riscontrate solo all 'aulo.p i.a, e ciò fa p1:esumere eh €! esse , ia110 n1ollo più fre·q uenti di quel ch e si . ri lf>vi rt.11 'r•. a111c e1inie.o e ch€J abbian o dal p11nt o di ,,i sta i)rogno 'tico un signific.a t o n1o1to 1

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J)iù serio di quel ch e vie11 loro attribuito. Nei quattro casi di collasso massivo, questo senza <iubbio fu la cau sa immediata d efila n1orte, cd a lmeno in qua1lcuno d ei nove casi di atelettasia, questa fu un i'mport ante fattore letale. L 'embolia pulmonare si verificò · una sola ' 'olta eid era molto piccola , tanto da· no·n polere essEJre cau sa di n1orte. ~ 1pro·b abile ch e o·.tiolti casi di collasso rnassivo e di atelet.tasia sono scam·b ·iati pe·r emboliia1 pulmonare. L 'eml)olia di altri o•r gani si verificò in d11c casi senza con corre.re all'esito letall•. La g·angrena pulmonare fu un fattore. n1ortale· preminente irt due casi. L 'influen za della pree ,istente tu b ercolosi C(•me fattor e aggravan le d ella pulmonite è stata certamente supervalutata. Nei 200 oasi esamina ti si trovarono le,'S ioni tubercolari guarite solo in 18 casi, e solo due volte il processo pneun1onico attivò antiche. lesioni glandularri })rovo·cando tt1hcr rolo·si gen eralizzata e m orte. Qualch e cosa di sin1ile .p uò dirsi per l 'a1coolisn10, ch e è generalmente ritenuto come l1no dei fattori· più attivi per .aggravare la pu ln1onite. Nei casi s tudiati esso si riscontrò solo c inque volte . L 'irritazion e e 1a con gestione renale so n o di solito segni premi'nenti fin d ail l 'inizio dEJlla pulmonite, desta quindi meraviglia come il fattor e r en ale figuri molto poco come causa in1mediata di morte. Jn effetti nei 200 casi studi'ati la n efrite si riscontrò solo tre volte sen za pe.r altro assumere importa111za clinica definita e seil·za co11correre alle cau se della DR. 1l1orte. 1

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Recenti dati sulla sieroterapia della poi· monite. (ll.

BECKF.H.

Milncli. Med. Waohensc·h r , 28 set-

tembre 1 9~4) . La sier ot era1pia nel ca1n.p o· d elle infezioni p1Jeumococciche, ch e nel primo ttmpo• non h a l:11Sciat10 ch e delusioni , è stata di nuovo valorizzata d opo le ricerche dovute principalmente agli AA. americani (:F elton ed altri), i quali misero in evidenza l 'r·fficacia d etl sieiro spe·c ifì co d el dato grup1p o, se a1pplicato prerocen1ente e in dosi suffici enti . Un nuovo contributo allo studio d el probl!e ma ' ' iene portalto all 'A., il quale nel p eriodo di quasi due anr1i (1932-1934) ha .avuto 0 cca.sione di se,g uire e our ar e 180 polmo nitici ; in questi la sieroterapia è stata aiµplicata. in 70 % dei casi. 11 siero t1sato P. stat o nellé'I. g ran maggioranza de,•i casi quell;o 1n.o novalente1; a~ siero polivalente ·si l'icorreva solo .quando non e1~a possibile stabilire il gruppo del pneumococco .per la mancanza dell 'espettoTato o nei .casi dovuti al gru·p po 1''. P er l 'idootificazi one del g ruµipo .. l 'A. si ~ er,' i va dE·l metodo rapi,do di Neufeld, il quale non richiede più di 20-30 m' .di ten11)0 . 1


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I risulta;ti sono slati molto incoragg·ianti per quel che riguarda le polmoniti dovute ai ipneu ... mooocchi del I e II gruppo; difatti in essi la mortalità in seguito ad applicazio1n€,1 di siero discese risp. da 20 a 8,2 e da 30 a 15 %. Naturalmente oltre alla mo11ovalenza del sieiro, il sucee6so in gran parte dipe·n deva dalla precocità della sua applicaz1ione. ·La dose usata era di 100-200 cc. inti'odotti intr.amusoo1lia1rmoote. Va notato che rr1entre nei casi del I g ru·p po la ri5oluzione dopo il siero avve11iva rapidamente per crisi , in quelli del secondo essa iiohiedeva ancora 1-2 giorni: discer1dendo la fE:bbre per .JSI. . . l ~fentre sceimava la febbre e n1ig lioravano r apidamente le condizioni ge nerali, tanto da da:re al malato l'impressio ne di guarigione comipleta i &inton1i fisici si mantenevano ancora i)e r quaffche tempc». I casi di polmo1n ite dovuti al pneumococco del tipo III si sono dimostrati (d'accovdo C-Oi dati di altri AA.) del tutto refrattari all'azione del sioco specifico; la morta·l ità i·n questo grup... po (che presentava la sindrome più grav.e con frequttnti fenomeni tossici) raggiunse i 56 % e non potè essoce ridotta dalla sieroterapia, la qu a1le .altresì no·n influiva sullo. stato generale degli infermi. Condizioni simili, per que l che iiguarda l'azion e del siero sul dc•co rso· della polmonite, si sono verificati nei cia1Si dove l 'agente della malattia era da anno,v erarsi fra i tipi a1prpartenenti al gruppo IV ; solo in qualohe c.a so la sierotera1ria se·mbrava influire favoif'evolmente sulle condizioni generali. I casi di sepsi pneumoco·c cica, malgrado la applicazio-ne del siero ebbero tutti esito infausto; qui però l'esiguità del materiale (in tutto 6 casi) non p e1rmette conclusioni definitive ; secondo ì 'A. nella sep si d·ai ·pneumococco sarebbe da tentarsi la somministrazione di grandi dosi di sie·r o per via endovenosa. Come• terapia coadiuvante oltre ai rimedi si·n tomatici (cardiocinetici ecc, ), in tutti i casi veniva! somministrato anche il chinino; l 'A. coin sidera quale 0 pportiuna l'associazione di ·e sso alla sieroterapia; i risultatj di quest'ultima pur rton essendo miracolosi, autorizzano alla sua aµplicazione su più vasta scala; la sua accessibilità al medico pratico deve farr così ohe il t rattarner1to precoce. dive·nti la r~~ola. 1

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s.

MINZ

Sul trattamento della poliomielite con siero di convalescenti. ( " caLossB~RGER e

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SEZIONE Pl\ATICA

KRUMRE I CH.

J(lin. Tifi ooh en-

schr., 1934:, n . 23). Recentemente alcuni AA. 11anno presentato i dati statistici circa l'efficacia del sioco di convalescenti nel trattamento de]la po·l io,m ielite. 111 base ai risultati otter1uiti (ohe si riferiscono a 227 casi dell'epidemia del 1932) gli A~. h anno co ncluso sulla scarsa o nulla efficacia del siero nel pe1

riodo paralitico; applicato invece n ello stadio preparalitico, di cui la sindron1e si presenta come quella di meningite sie rosa, il sieto avrebbe dato risultati notevoli inquanto ch e su 26 casi in 24: si ebbe in seguito ad esso una g uarigione completa. Quest 'ultima conclusione viene ora1 sev~ra­ mente critica la da E. Haessler (Kliri. ltf/ och enisahr., n. 35, l ~elt. 1934:). Que5t 'ultimt A. cita la sua esperienza personale dell 'epidemia del 1927, quando già egli ebbe a ossei'va re ch e la forma con sindrome meningoo a riflessi con ervati (diagnosticata qt1al e. poliomi'elite peir ragioni eipiderni.c:ll e) 11a n1ol to r.aramente esito in paralisi. Attualmente ai casi degli AA. precedenti egli cont rappon e 19 casi propri a.e} 1932 di tale sin drome a tipo di m eningite sierosa, nei quali fu tralasciato il tralttamento sieroterapico: ebben e, la p àralisi non si è manifestata ohe una sola volta. L ' A. crede p ertanto ch e le os e·r·vazion i cleg·l i AA. da lui criticati, mancarono di casi di con trollo e perciò le conclusioni di essi sono da considerarsi erronee. L 'A. senz'altro n ega ciualunque efficacia cura.t jva del siero di conv~lescenti di poli'omielite e considera superflua la sua applicazione, la qual e, danneg-g iando relativamente il convalescente donatore, non fa ch e generare il1usioni. n on fonda1te . S. Mn~z , 0

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MeJitocoecia e tubercolosi. . .

Presse J\lédioale, 17 ottob·r e 193±)'.. Le relazioni tra m·elitococcia e 1uber colo. i sono inte·r essanti i1on solo per alcune analogie c]1iniche che esistono fra le due malattie, ma anch e pe1r la loro p ossibile associazio11e. . Doit ato di una ricca sino11imia (febbre di Mal 7 la . febbre m editerranea , feb bricola , febbre ondulante, brucellosi) la m elitococcia ha una eliologiru complessa, che so·l o recGntem ente sembra alquanto c.hiarita . Prim a . . i ri ten ei,ra cl1 e la 111alattia si diffondesse solo con l ' u~o di latte caprino inquinato dal micrococcus m elitensis (Bruce, 1883). Poi si è C!l'eduto ch e la stes...~ mal:attia urr1ana ·p uò contrarsi n1ediante il con tatto con <:1 nimali affetti da una m alattia ~pe. ­ ciale, una epizoozia ch e provoca l '.ab-0rto e do·v uta ad un m1 crorga11i~1n o , B rucella aborf ns . identificato da Ba11g. La identità dellt• due affezioni , m algrado i criteiri epidemiologici , n on è ancora accetta ta da tutti gli AA. . La sintomatolo·g ia clinica della m elitococcia è inultiforme. Essa, tra l 'altro , assume m olto ~pesS-O il quadro e l 'andamento clinico della tubercolosi polmonare. So.n o stati g li autori italiani a richiamare l 'atten zione sul fatto ol1e talvolta la diagnosi djJfere11ziale riesce pressoch è impossibile. È noto il quadro clinico della tubercolosi n el per·i odo iniziale o d'invasione: astenia , pallore, din1aigrin1ento , sudori oi1ì o m P.no abbondan ti. (L.

!BERNARD.

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t< IL P OLICLINICO

spesso s tato sub feb 1b ·1i]c co11ti11uo o i11stabilità t?rm.ica. Qu e~to st.ato si s tabilisce per lo più insidiosamente, di soiJ!ito in individui giovani, e diventa persistente, spesso ribelJe, ad ogni c ura . Ora spesse volte la melitococcia si cro1n icizza in uno stato simile. D 'aJtra parto non di rado a questi sinto111i ge.n erali si a g~giu11 1g ono fatti a car~c o dell 'albe ro r espiratorio. (tosse, esp·e ttor.a zione, segni 1p1Jeissim etrici e ascoltator1 agli apici e pe·rfino emottisi) i qu.a li .a umentano la, confusione. Gli autori italiani h anno partico,Larmente, insi stito s~1 queste• ai1alo gie s1J1tomato·l ogicl1e1, e1d 11anno rilevato che ta1lora possono .avt:.•rsi n el pulmone a11che segni di lesioni a focolaio. Nella melitococcia, in effetti, po.s sonq aversi varie form e ])Ulmonari: 1) una forma di congest~or1e pulmonare , l)n euano·patia a cuta, oh e rjcorda la malattia di. V\; oillez; 2) una forma di cort.ico-pleuritei, ne·ll.a quale predominano i segni pleurici, o forme di pleuriti coin versarr1ento. • ' ' i . sono forme prolungate1 d e1lla m e lito,c occi.a, nelle qua li lo s ta to ge nerale è così profondame1n te alterato da co·n durre ad una ca ch essia c.h e simula la tisi. Grocco in Ttalia. e Cantaloube in Francia l1anno descritto questa ti si 'hleliten se. Il dimagrin1enlo , l 'astE.'Ilia, il pall ore , i sudori profusi diventano impressiona.n ti . Per poco che la febbre diventi contjnua o remittente si com~pl eta il quadro c lassico della tisi. Tn qur·sti malati l 'evo·1 uzione è lenta, si pro·lt1nga per anni e anni , l' può a.n che aversi l 'esito J:etaile. In ~.Itri casi la melito·c occia assum e un d ee.o rso .a cuto sin1ile a quello della tubercolosi miliare a cuta. Sono stati riferiti casi nei quali la diagnosi di tuber colo·s i a cuta posta in pri:r;no t empo fu n1odifi cata in seg uito a]l' esam e del sangue e casi ritenuti di m eliten se n ei quali l'esame radiolo·g ico del torace e l 'ulte riore d e,c orso i11dusse1 alla diag nosi esatta1 di tt1bercolosi. Infine vi sor10 forme -anormali di melit.ococcia con fenomeni }oc.a li (coxiti , spondiliti, m eningiti, .a deniti , osteiti, orchiti, asciti) che ricordano le varie localizzazioni tub·er colari. Purtroppo i criteri di dia1gnosi differen ziale non sono se·m pre decisivi. · L'esame radiografi co del t.orace p·u ò in molti casi decidE::r e , ma conviene tenere conto che con l:a m elitococ,c ia possono coesist ere · :immagini sospett~ di tubercolosi , e viceversa vi ~o ­ no forme di c o.r tico-pleuriti tubercolar i senza espressione radiolog1.ca. Sen za dire,· cl1 e forn1e p seudopneumopaticbe di melitococcia possono a ccomp·a gnarsi a qualche rr1o dificazion e radio- . log ica1. · Il tipo ondulante della fe1bh11·e n ell:a n'le1litococcia non è c ostante, nè si st.3bilisce sempre preco cem t 'Il te . · D 'altra parte anch e nella tubercolosi l 'ipertermia J) llÒ a1sst1m er e 10 ste s~o· andam ento . Co1

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NUl\·I .

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n1unque n ella tuberc olosi il tipo ondul.ante clella fEJb1b re ha un signifiGato prognostico o-rave: le lesioni dive11tano rapidamente e,sten~ive dando segni fi sici ch e consento110 di raddrizzar e Ja :liagno·s i. Adunque l 'analisi clinica può darei risultati fallaci; solo le pro,re biologiche e le ricerc~e di laboratorio po·s sono togliere ogni dubb·10. La ri.cer ca . dei .bac illi di I\..och ne.Il' espettora to e la c ut1reaz1o·n e poss.o·n o dare indici pi~ o m eno sicuri .p.e.r la diag·nosi di tuberco·lo.s1. Ma sono so·p ratutto decis.iv€! : 1) la sieroag glutinazion e con Rr11.ce.f.la m eliterisis o abortus; 2) ì 'en1ocultur::i; 3) l 'intr<tid ermoreazione con la me]itina o l 'ab·orti11a. L 'associ.azio·n e della n1eJitococcia e della tu11,er colosi è stata _costatata più volte. Lai tuber colosi può sopravvt:.•11ire secondaria mente in individui affeitti. da m elitococcia o questa ins t.all.arsi in tubercolotici. Ma l 'ordin e· di rp recedenz.a ll01I l sempre è facile a stabilire, co·m e n ei casi di l\:fagg·esi, !JTranchini , Ran1que e Senez. Ma1r telli ha V€dµto. la febbre ondulante seguita da tuber colosi n1iliare . I casi di Roger , di J anbon· e Balrn ès, di Iodlew ski , di Jullien fa n no pe.n sare cJ1e la tuber colosi ptiò esser e ri svE.'-· g·~i? t!l dalla melite·n se. Questa azio·n e .aig gravaute . d ella m elitense sul18. tuber colosi n on è costante . SE:..icondo I1ayat. e Masselot l 'associazione delle due malattie è rara, e J.a loro rispettiva evoluzior1e rimaITTe indipende1nte~l'una dall'altra , senza influtr1za reciproca. Da quanto si € esposto. risulta che vi so;n o di scoTdanze di fatti che no11 consento·n o conclusioni sicure. A co·m ·p licare le cose sta il fatto· ch e esistono nell'uomo certamente forme occulte Lii n1 eliten se, che ricordano ciò che si verifica n ella caipra , come esistono forin e occulte· di tub·er colosi. L 'un<t e l'altra infezione l)UÒ essere svelata co·n le intrader1n oreazioni po·s itive ris;p etti vamenle alla mE.•litina o alla tube1~colina. E le due reazioni possono rìscontrars.i assoc iate· in soggetti normali in località più o me no colp jte dalla melitococc~a Questo fatto giustifi cl1er eb·b e· I.a ipotes·i, èl1e alcune sindro1m i c lirtich e1 siano dovule a questo stato occulto di jn fezioni miste . Jullien pensa che le fo·r me dii rt-umat~sm•o cro11ico .attribuite ail l.il Bru cel~e­ mclitensis siano invece dovutE.· a infezioni i bride. Questa ipotesi è sos te11uta anche da Nalli ," il quale g·iunge .ad affermare che tutte le forme ribe,lii , interminab·ì li dE1lla melitoCC\·Ociai so·n o dovute .ad a.s soc j.azione con la tubercolosi. Allo stato dei fatti si JJiUÒ concludere che: 1) la m elitococcia ·e la tubercolosi possono esser e faciln1enl.e confuse in differenti congiunture, e. posso110 .an che essere asso• c1ate. 2) La confusione può essere facilmente· eliminata non so1lo in bas e ad un 'analisi olinica GO'Illrpleta ed a ccuralta, ma sorp ra tutto I

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[AKNù XLII, NUl\l. 7]

SEZIONE PRATICA

fo11dandosi sulle p rove biologiche speciali (e rr1ocultura , sieroreazione, intradE.·rmoreazione). ' 3) Le i11dagir1i epidemiologiche recenti d1,m ostrar1do la frequ,e nza })rogres iva delle 111elitococcie obbliga110 il 1nedico a tener presente che queste n1alatt.ie provocano u11a nuov.a categoria di falsi tubercolotici. DR.

denso e biancastro, la febbre è per lo più modica. Maggiore importanzéll ha il ipirote·u.s con1e agente di i11fezioni delle vie urinarie ciò che è facilmente comprensibile se si ~nsa alla ~ua spiccata capacità di scindere l 'urea1. Lo si troya. in c.irca il 2 % dei. casi di cistite. e pieloc1st1te, talora come unico· germe, più spesso crune . g erme associato al coli o agli streptococc~1. Qu~stE:J infezioni urinarie da proteus guariscono in genere con i soliti proc.e dimenti terapeutici me1dicamentosi e locali (lavande ves~ica li ): un caso di cistite da· solo proteus, res1s~ente a tutte lE:J cure ?suali, venne guarito relativamente presto dall A., con I 'autovacci11.oterapia. R . PoLLITZER.

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L'infezione da '' p1·oteus ,, nell'uomo, eon speciale riguardo alle sue manifestazioni chirurgi che. C\V.

IV/iinch. 8 nov. 1934). iBLOCK.

jlif edi'z.

275

vVochenschr,

Tl bacterium vulg·arE.' deve il suo nome di t< µrott~us >' al rilevai1te polimorfismo e alle mo lteiplici trasfo·rmazio11e c:h e esso pjr ese·n ta. Tifo petecchiale e febbre petecchiale en:E: considerato iI tipico rappresentante dei bat demica. teri putrefaoon.ti, di quelli cioè dotati di (R. Orro. Deuls. Jt ed. 'Jtfl och. , 31 agosto-7 spiccata capacità di sci11der e e di traisformare sette1m bre 1934). Je sostanze proteiche. Le ricerche più recenti dimiostrano però che 1più ch·e il proteus, altri Studi sperimentali e recenti acquisizioni di bacilli sporigc'Ili anaerobi so·n o gli age.n ti epiden1iologia e di in1m uno logia fanno ritedelle putrefazioni: a questi il p1·oteus facil- nere che il binomio ccpidocchio tifo esantematico, 1> non sia più d'ammettere come i11scin1nente si associa, esso possiede una spicoata dibi1e. c.a pacità di scindere l'urea. Aerobio ·e facoltativan1ente anaerobio, il Accanto .al tifo esantematico classico che si proteus si p1rEJSe-n ta nel suo aspe.t to ti pico co·- trasmett~ da uomo a uomo per mezzo del piJne un bastonci110 ad estremità arrotondate, docchio esistono delle forme di febbre petec dotato di vivaci movimenti, senza capsula, chiale nelle quali il ruolo dì agenti trasmettitori spetta agli ectoparass·i ti dei topi e dei ratr•.<>n sporigeno, Gram-negativo. Temperatura ti ohe rappresentano la riserva del cc virus n. ottima 22-.37°. Si sviluppa su g·elatina in forPer di più è da ammettere, i11 base .ad osser1na di isole, su agar in fo·r ma raggiata,. Fluidifica la g elatina dopo 2 giorni, il siero di vazioni ben fondate, che anche in certi diJ.,<>ffler e·n tro 12-24 ore. li'orma indòlo in pic- stretti europei, ove; prima esisteva un ge·r me cola quantità e11tro 24 ore, in quantità rile- diffuso nei ratti e che occasionalmente detervante do·pio 3 g iorni. minava nell'uomo una infe.zione .a ssai mite, si L'infezione dai proteus ·è ah·h astanza rara sia poi svi·luppata peir successi,ri passagg i da r1 ell 'uomo. La sepsi da p roteo è eccezionale, uomo a uomo attra,'erso i pidocchi e in certe il quadTo clinico ~omiglia a 1 tifo , mancano pa1Tticolari contingenze (guerre , fame ecc.) una soltanto le roseol€._ Il punto di partenza di n1alattia a grave decorso...: A nessuno potrà sfuggire la grande· imporqueste infezioni, gTavi ma no11 semrpre mortali, può essE::re l 'intestino. Egualmente ecce- tanza di questi fatti per la epidemiologia e zionale ·è l 'infezione emato·g ena da proteus di i1er una lotta efficace contro l 'infezi·one petecor.g-ani interni: l 'A.. ha osser, 1ato un caso di chiale nei suoi diversi as1:>etti clinici. Volendo fare una classifi cazione possiamo e1npiema recidivante , guarito in seguii-o .all 'au ~ distinguere: to·v accinotera pia. I) la febbre pet.ecchia]e epidemica de] L'impoirtanza del proleus nelle malattie delcc ,-ecchio mondo n trasmessa da] pi'docchio; 1'intE::stino non è ancora ben chiarita. Sembra 2) la fe hbre a decorso mite del cc nuovo e~so abbia in1portanza preponderall1te i1elle rare forme di peritonite di oTigine intestinale; n1ondo » (malattia di Brill, TabardiJJo), per le lo si trova nelle feci soipir atutto nelle affezioni quali ratti e topi sono da considerare come dissE::nteriformi e co.Jmiformi, nei catarri in- rise,r ve del virus, mentre il pidocchio non h a alcuna responsabilità; 1e ~ t inali dei ban1bini e talora1 in avvele·n amenti 3) certe n1alatti e molto simili al tifo esan irt n1assa. Non è ancora cl1iarito se il proteus tematico trasmesse da zecche (la febbre amerossa da solo provocare questi fatti mo·r bosi: r1egli avvelena1m enti da carne guasta la sua ricana delle montagne rocciose) o da .acari (fe bbre g·iapponese da Tsutsug amusl1i). importanza -O decisam ente secondaria in conA ben disting u er e (1111 punto di vista c]inicofronto agli altri agt-'Iltj infetti vi , e sopratutto ai b. paratifici.. Raire sono anche le infezioni sperimentale le due forme più importanti torlt)cali determinate esclusiv.amente dal proteus: n e utile riportare la seguente tabella: per lo p iù lo si trova come germe associato, Ja 1,ebbre p etecchiale epiPebbre p et ecchial e mite s11.ppurazione è allora particoJ,a rmente p·r otratta, demica tifosa ( tifo endemica. la ferita n1anda un odore c.adaverico , il pus è pe lecc11iaJe). 1

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« IL POLI CLI NICO »

An1bedue dà11110 n egli animaJi da esperin1ento, superata l 'infezione, immunità crociata. Trasmissione: Uomo-pidocchio-u om o. Ratto-pulce del ratto (e pidocchio del ratto)ratto ; occasionalment e ratto-pulce del ratto-uomo ; poi eventualmente an ch e uomo- pi docchj o-uomo. l\lanifes tazioni inorbose : Sinto1ni cerebrali graSolo scarse o n essuna vi ; })etecch ie. manifestazione cerebrale; solta11to roseol e, n essuna petecchia. Seria.

Progn osi: Generalmente buona.

Stagione : InYerno e primavera. Non ben delin1itabile, per lo più in estat e e i11 autunno.

[.\N NO XLII, NuM. 7)

La 111alattia è prodotta da. un virus filtrabile ch e inanifesta un n eurotropjsmo molto marcat.o .pe·r l 'en oefalo, il midollo spinale e Je men ingi; il suo· po·t ere patoge•n o· resiste a parecchi trapianti da animale ad animale e da ll 'animale all uomo; senilira ch e nei malati si ·possa ottenere, dopo un certo 1asso di tempo, una imr11uni tà attiva • L' A. 11a osservalo due casi di linfogranulomatosi inguina1le subacuta in due fratelli ch e n e-gava110 di avere avuto raprporti sessuali coin la stessa tlo11na o con donne· ,,iventi i'nsieme, e n ei quali i potevano· .escludere rapporti o·m osessué;\li , ina ch e, in r a:gio·nE.' delle penose condizioni finanliarie d.ella famiglia, erano· obbliga ti a dormire n ello stesso letto . Nulla di 0 biettivo ai genitali, all'ano, al retto. Con il matsriale proveniente da i gangli, escissi chirurg ican1E1nte, l'~ A. ha e•s eguito ricerche batteriologich e in culture, saggi di ino~ lazione n elle cavie e saggi di auto- ed 01n0 juoculazione fra i due fratelli. Le culture risultaron o n egative; l'inoculazione n elle cavie provocò l a comparsa di picr.o.Je tun1efazioni gano-Iionari nelle regioni ing uinale e ascellare senza partico1ari caratteri . L'in oculazìone di pus inguinale eseguita allo stesso soggetto n el sottocutaneo, in vicinanza delle asce·l le, non produsse mai alcuna reazione ingui11.a.le di vicinanza nè tumefazion e i.nguino-crura le n.è alcuna manifestazi<}ne geni:,Tale immediata o tardiva. Uguale risultato J1egativo ottennero le anal'o·g h e esperreil zei di OllTIIO-iniezÌOl1e d.a lln fratello· a11 >altro. Le riceiroh e dimostrano : 1) lai po·s sibilità di ~1na trasmissione ,p€Jr con tag·io indiret1o a m ezzo degli abiti' o degli ogge·t ti u sati in comune; 2) la resiste nza ad Ullla nuo·, ra infezione ol1e il soggetto acquista, se non co5tantem ente, alm eno in aleuni sta1di ·lE:ll 'e,v oluzione morbosa; 3) l'opportunità del trat1tamento biologico s.p ecifico di questa malattia a me.zzo· di iniezione endovenosa di antigene diluito in soll1zione fisiolo!rica. ~eco·ndo le ihdi·cazione di fiellerstroE,m ._e Gay Prieto. C. ToscANo. 1

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Prove sugli animaJi: a) c<l' 'ie: Noduli cerebrali; ecceRari noduli cer ebrali ; dopo inoculazione inzionalmente lieive ritraperitoneale quasi gonfiamento scr otale. r egolarmente evidente rigonfiamento scrotale e gravi alterazioni periorchitiche. b) ratti:

Non febbre; infezione latente; incerto passaggio sperimentale da animale ad animale.

Per lo più febbre ; facil e tras1nissionc ir1inI errotta. da ratto a r atto.

Rickettsie (n egli animali infetti): Reperti dubbi. Nelle cellule di rivestimento della tunica propria per lo più dimostrabili in quan_ 1Jtà.

Se è vero che anche da

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possono darsi forme di infezione da rickettsia o da micr obi rickettesia simili trasmesse da zecch e, coim e la « fièvre boutonneuse » (Marsiglia, Tunis i), e la (< febbre eruttiva' J) (Italia), non biso·gna dimenticare, tuttavia , ch e- p er co·m battere le epidemie di tifo e~ntematico, che è sempre il n emico più pericoloso, anche adesso, com e p rirr1a, è necessario mirare a]Ja distruzione ·dei pidocchi. I. Dr M ARCO . 1

Contributo alla linfogranulomatosi inguinale su bacuta. (G. M. ANTONIOLI. Soc. Int. ;.,f icr ob. (Sez . .Italiana), settembre 1934). L'etiologia e la immuno·l ogia della linfogranulomatosi inioOJUinale suhacu ta (mallatltial dli Nicolas e E'avre) sono anco·r a oscure e discusse.

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DIABETE. J f'attori psichici nP,ll'etiologia del diabete. CVv. .. C. M BNNINGER. Journol Nervo·q s and Me;ntal Disease, ge.n naio l93G). La glicosuria di or·igine e111oti,·n è un faitto noto da mo]t1: anni. Fu s perimentalmente con statata negli animali fin dal 1877 da Boehm e Hoffmann , e successivamente da· Cannon, Sho·h l 0 Wright e da Hirsoh e Reibach. Provocando nei aatti e n ei conigli forti sen sa1zioni doloro·s e o u;o stato di grave irritazione fu accertata la prese•n za di g licosuria pi~ o ~l eno abbondante. e l'aumento del tasso gl1cemJco. La glicosuria emotiva n ell ' uom~ è statai. accertata in varie contingenze. 1Fol1n, Den1s e


fANNO XLII,

NUl\iI.

7J

SEZIONE PRATICA

Smillie l 'accertarono in s tudenti, uomini e donne, in occasione degli esa.m i. Osservazioni analoghe fecero Malmidirta e lVIikko·n en. m a Mac--Leod riferì di non essere riuscito n1ai a trovare la glicosuria in studenti anche quando s<>sten evan o esami diffici]issimi . i.\.d ogni modo in tutti questi casi si trattava di UI1a g licosuria di lieve conio ed assolutame11te transitoria. Ma non mancano osservazioni tendenti a dimostrare cl1e le emoziorli posson·o essere la cau 5a·- di un diabete vero e propoc-io. Maudsley e Sa.vage riten go·n o ch e il dia.bete può essere causato dall 'an goscia. Naunyn e Lepine hanno osservati casi di diabete consecu tivi a shock psichic o . Allen ritiene ciò teo·r ica rr1ente possibile., rna osserva oh e il fattor e psichico non fa che mettere in evide·n za1 un diabete- latente: in effotti le paure, le angoscie, g li sfo·r zi m entali figurano molto sp·e s o n el1: anamnesi d ei diabetici. Joslin rileva la n o·t evole frequenza del diabete in ind1_v idui ch e han110 occupazione di molta r espon abilità. Neilso11 sostiene ch e i fattori n ervosi 11anno molta importan zai n ell'etiologia del diabete. Cam1nidge e H oward osservano ch e almeno in una piccola proporzione. di casi non piu ò e ere n e.gato oh e i disturbi em otivi p·o ssono in durre iper glicemi.a e g licosuria transitorie e posso110 avere notevole. infJuenza sull 'eivoluzio11e di un diabete preesistente. L'influenza .a,ggravante dei faittori psiobici nel corso d el diabete ·è unanimamente· riconosciuta. Al rigua]}do è stato ampiam1ente docu m entato com e le emozi·o ni e g li sforzi. n1ootali accentuano la g licemia e la glicosuria , e possono eventualmente aggravare gli altri sinto·mi n1orbosi del diabete . L' A. ha studiato 22 indivjdui nei quali' iJ diabete era associato a disturbi m entali. E~ si si dividono in tre gruppi' : 1) casi n ei qua);_ il diabete sembra essere stailo di origine psichica; 2) casi nei quali il diabete ed i diso·r dini m entali sono associati. ma la loro inteirdi'J)endenza non appare chiara; 3) casi nei quali la sindrome m entale sembra essere stalta cau sata dal diabete. Nel presente articolo è preso in considerazione solo il pTimo gruppo, al quale apparten g·ono solo 5 d ei 22 casi studiati . I cinque casi riferiti avevan o le seguenti car atteris Li che: I ) I fatti p sicopatologici erano r1ettattnente evidenti p rima ch e si manifestasse la glicost1ria. 2) Ln sindron1e mentale era affatto differ en te da quella tos. ira ch e uoJe ri.scontr arsi nell 'iper- e l 'ipogli remia. 3) L'evoluzi'o ne del quadro psichico si d im ostrò parallelo al livello della -g licemia e della g·licosuria. 4-. I disordini metabolici consisteva!Ilo in gli coF-uria persistente. ritardo d ell '11ti'l izzazione d e1 ~lucosio , reazione al r egim e di eteti co ed allA terapia insulini.ca. 5) Con l a g·uarig·ion e d ei di sordini n1entali guarì anch e il -di.abete . en za bisogno di modificar e rig·orosamente· 11 r eg·ime alimenta1r e e senza· terapia inst11ini ca. . Dn-.

277

Sulla difficoltà della diagnosi di talune forme anomali di coma diabetico. (l .1ABBÉ , Bo uLrN. La Presse médicale, 15 settembre 1934). La dia.g nosi di co111a diabetico· è ordinaria1l1ent.e consider ata facilissima: quando un diabetico cade in coma e quando l 'abolizione della coscienza si accomrpagna a dis1J11e.a di K ussmau l , .ad una r eazion e di Gerl1ardt n elle urine , ad un abbassam ento notevole della riserva alca1li'na, si diagn ostica sen za esitar e un coma di.a betico. Ne11a maggior a11 za d ei casi la diag11 osi r esatta, ma in talaltri ca i la diagi1osi r uò essere resa dit1i cile da 11 'assenza dei se.gni consider a ti co1ne essenziali , o dalla presenza di segni non facenti parte d el quadro abituale r.l el co·m a diabetico. Un primo fatto è da 11otare : la possibile assenza , n el vero coma diabetico , della reazione \li Gerhardt. Il fatto era già stato segnalato da:ll<J Stadel1 nan11, Geelmuyen ecc., ma si tratl ava di osservazi·oni anticl1e in cui mancava la n azion e della riserva alcalina , in modo che' ]a diagnosi di coma diabetico n on era del tutto al ri1Jaro di critiche. Identi ch e critiche possono essere dirette al1e o!'-servazioni r ecenti di Bock , l~ield , Ader, Warburg: c:Ia rke, Payne e Poulton ecc. Gli .!\A. riportano dt1e casi in cui i fat1 i si svolser o n ello stesso sen so: la r eazione di f;erhairdt n egativa n el mom ento del con1a, riapl)Hrve dopo la m essa in :)pera d el trattam6'Ilto i11 sulini·co , p er riscomparire dopo le dosi sufficienti -: lel medicamento . La cliagn osi era avYalorata in armbo i casi dalla riserva alcalina, nolevo]n1en Le abbassata. Una seconda nozion e dt:ve e::;sere segnalata, ed è la possibile esiste112.a, n el' corso d e] coma di·abetico, di una sindrolll e di insuffi cien za r en.fl le. Da molto tempo .si Sil-peva ch e nel cor so d el coma diabetico r>o~sono a1)1parire albuminuria, cilindruria azotemia (KuJtz-Ch auffard , , Ilendu) : anche altri . ull eri0rrrìente segnalarono lo stesso fatto . Questa sindrom e pi insufficienza renale si osserva n ella m età circa rlei e.asi di coma dia}1etico ~ co·mperta o.Jtre 1'alburninuria , lai cilindrr· ri,~, l 'elevazione dell'l1rea sanguigna. La si11t ornatolngia non n~ v.i en e moqi,fi·c ata , JJlçl Ja r1rognosi notevolrrtente a1g gr'\ vat.a. Gli AA. l1a1;.no se,gnalato· casi in cui sotto l '.a1.ione dell 'ri11sulina ]a riserva .".\ lcalina bi eleva notmolr11e11te, scompare l'acetonuria , mentre l 'aiur11er..L(. della azoteni.ia fa presumere la sc~denza f'ltale. · P err. iò l e1ter 1)resente accanto al coma <.l ial)etiro i I -:urr1a ure111ico. . Un teirzo fatto bisogn.a co11oscere E'd è ch e iJ cc test n ch e prova 1'azione del_] 'ins ulina , Ja reazione del (;rrl1ardL pt1ò n1artra re anche con u11a terarpia in st1linica in1peècahile : ]a reazioné cli Gerh ardt la riser va a1lcalina possono restare in1mutat e a malgrado dosi an ch è elevate di in sulinà, e la inorte sopravvenire per: acidosi grave ed irredt1cibile. il coma si' dimostra insulino-resisten te. Quel che: complica le cose è


278

«

la possibilità di veder sopravvenire n el corso di alcune nefriti, ed all 'infuori del di:abete, una sindrome di acidosi molt o vicina a qu.ella .del coma diabetico. Le ricercLo di Pa·lmer ed Hendeirson, Peabody, V\tnitne)~, Chace e Meyers, Cast.ex. W eill e Gu1llaumin ecc., h anno indi,ri dualizzata questa nuova sinc;lrom e r enale, cara t leTizzata dall 'abbassan1ento della risE:rva a lcalina, sp esso marcato come nel coma diab etico , ed a11cbe con dis.p nea di Kt1ss·m au1l. Si rendono pertanto ·e vi·d enti le difficoltà 11el.Jia diagnosi di: un coma ove questi sin tomi manchino oppure ailtri se n e presentin o. Il caso descritto dal Lahbé e Boulin è din1ostrativo: u11 soggetto g iovane, senza antece denti renali, diabetico da molti an11i, cade irL coma, La prima prima 1potesi ch e 'riene a l lJen iero è ch e si tratti di un coim·a diabetico, ma l 'esame delle urine pur 'Presentando zu ocl1ero, non rivela n è aceto.n e nè acido· acetico; no·n esistei dispnea di Kussrnaul, esiste miosi, dunque può essere un coma uremico. La. 1nisura della riserva alcalina, dando cifre estremamente basse, conferma la n ozio·n e di coma .acidosico, ma non pé'rmette di le·g·arlo necessariamente ad uno stato di ohetosi, anohe per ch è l 'azote.n11a è dell ' l ,65. Con certezza rton si p1u ò dire se ci troviamo in presenza di un coma diabetico o renale. L'insulina, data c:on 920 unità, non fa u scire il malato dal coma. Due fait ti f.anno pensare ch e si tratta di coma diabetico : la cifra molto elevata dei cor pi acetonici n el san g1Je (2, 28) e l'az ione ber~efi oa dell'insulina sulla riserva alcalina. Solo . l 'aéidosi diabetica obbooisce all'insulina, n o11 la r enale. In tal caso l 'alta acetonemia e l 'azione del} 'insulina sulla riserva alcaltina, hanno fG\tto fare la diagnosi: rna taiora la diag nosi è impossibile. Esistono pertanto n ei diabetici dei com:a la cui origine ci sfugge, ve ne so·no altri i11 cui la natura ch eto&i ca non può essere stabi·lita ch e da un insieme di ricer ch e ove bj . sogn ai .associare al~a misura della riserva alcalina quella dei corpi ac·etonici n el s.angue , e sr>ecia lme·n te lo• studio delle variazioni della r1serva aloalina sotto 1'azione dell·'insulina. 1

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Nio·N TELEONE.

Uiabete inso.lino-resistente nelle g1 avi Je. sioni epatiche. 9

(R.

ENGEL .

/(linische Vl' ochens., 24 nov. 193:!-).

Il punto d 'attacco dell 'in suli11a per il ri<-.a mbio dei carbo... idraiti è i11 1)rir1 1a lin ea il r~gato in cui per m ezzo· di essa si forma i] gl1co g·e no. Si' può sopp,e rire alla n1ancanr,a di i t i sulina fornendola artificialmente; ma essa i1on agisoe più se delle g ravi lesioni eipa ticl1e ne ostacolan o l 'azione . L 'A. riporta il caso di un uomo di 43 anni co11 g ra,re cirrosi epatica e diabete bronzino in cui , 11onosta;it e fortissi111e quantità _d 'insulina (180 unità con linuate per vari giorni) la glico~ur1 a ri111a11eva al 46.'1000 e la glicemia a 2,±1. 1

I

.

[~\~.No

IL POI.ICLII\"ICO »

XIJI, NuM. 7]

La morte avvenne per cqma, quando l 'acidosi sembrava g ià vinta . Ne furono probabilmente causa delle lesioni cerebrali tossich e (manifestantisi con intontimento ed acce si epilettici) do"-ute i)robabilmente ai bruschi cambiame nti di acidifiofillione ed alcalinizza zione, alla forti ssima perdita di acqua ed al collasso circolatorio. t da escludersi cihe i f.atti che condusse·r o a morte il paìZiente fossero dovuti .a lesio.n i da insulina, sia per la r11ancanza di ogni r eazio·r1e. ipogliicemica, sia per ·i1 contenuto nor.m1a]e: del fegato in .glico1g·e110 . Quest 'ultirno d'alto, in c·o·n fronto della scars~zza del glicogeno nei muscoli, dimostra la inefficacia dell 'insuli'na in questo malato così g·ra\ e111ente toccato n el fegato. fil. 1

1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA .A...

Le Emopatie. Vol. I , ·p. l a

2a.. Vol . II, p. 1:i , di com.p lessive pag·g. 1476. Soc . Editrice Libraria. Milano 1934. L. 255 . FERRATA.

e

1 ;

Le « Emopatie » costituivano già n ella ]oro 1a. edizione , un ' op:e•r a classi.ca n ella b1ib,Jiog rafia scie·n tifica internazi'ona1e; si compre1n de quindi il grande interesse su scitato da questa seconda edizione . Il ~,errata ha messo al lavoro l 'intera sua Sc uola, h a cl1iamato a collaborare va lorosi cullori dell 'ematologi'a e, se nel far questo il suo intento era di creare un 'opera di ematologia completa in ogni senso, ri1gorosa dal punto di vista scientifico , prati·ca n ella sua 1)arte c linica, possialffiiO affermare ch e egli ,,i è pienamente. riuscito. Libro qui.ndi ch e costituisce una notejv olissjma affermazione scie11Li fica, ch e valorizza i 1totevoli contributi ita liani e specie quelli del :F errata ·e della su a Scuola nel campo dell 'ema tologia e ch e appartien e a quelle· produzioni che dirnostrano com e in lta lia i. c11ltori delle ~cj enze Mediche possano r ender si de·l tutto i11dipendenti daJla produzione Jihraria stra• n1era. Le due l)a rti dcl I volume clelJe cc Ernoµ<> tib » sono dedicate alJa parte g·enerale : La i11orfologia e la funzion e degli elementi figu rati del sang·u e, le proprietà del plasma e del sjero, il rj cambio en1oglohinico, i g·ruppi sang uigni , i tessuti emopoietici, la tecnica per la ricer ca ematologica, costituiscono i principali argom enti svolti da F errata, Gayda , Pellegri ni, In trozzi, Villa , Greppi, Arto·m , Lattes. Evidentemente, a parte i capitoli svolti da F errata e dai suoi allievi, non potevano essere ~celti in Italia , autori pi1ì competenti qual-i Lattes per i g ruppi san g uigni . Greppi per il rie.a mbio emoglobinico, Veralti per le culture in vitro. La vasta bil}liografia ch e è al termin e di ogni capitolo, l 'ab·b ondante iconog rafia a colori, 1'armonicità tra le varie parti cli questo 1)rimo volume . fanno di esso una trattazione ulilissima , i11di spensabile a chi si occt1pi dei mo-


[ANNO

XLII,

NU.l\l.

7J

281

SEZIONE PRATICA

derni problemi de11 ·ei11aLolog'ia. Così particolarmente interessanti sono le questioni relative alla genesi delle cellule del sangue ri. guardo alla quale la moderna concezione uni· taria del Fe1Tata ha assunto importanza .fo11dan11entale, le questioni riguardanti l'orj 1gine del1e piastrine, il significato dei monociti, le funzioni del sistema reticolo endoteliale, i'l quadro biochimic.o d ell 'e·m o li'si norm.ale e patologica. La prima parte, del Il volun1e assume, alto interesse sopratutto dal punto di vi·sta clinico, così utilissimo è il capitolo della semeiologia generale ematologica, il quale in modo assai chiaro può indirizzare anche il pratico alla ir1terpretazione delle manifestazioni emato1ogj,che nei vari stati fisiologici e patologici (anemie in generale, eritrocitosi (leucocitosi , Jeu copenie, piastrinosi, ecc.). A detto capitolo ne fa riscontro un altro pur e molto interessante nel quale sono trattate le rnodi ficazioni ema Lo logich e nelle ma]attie non en1opatiche, specie ne~le malattie infettive . Fa ~eg11ito la dèscrizione della cloro si peich·è, secondo g li AA ., la teoria patogein etica più fa vorevolmente accolta fa oggi d ella clorosi una sindron1e da carer1za ormonica e· consi'd era le alterazioni d~lla cras1 sanguigna come secondarie al detto disturbo endocrino. Lo Zavattari con grande competenza svolge tra le malatti e parassitarie d el sangu€J ]a filariosi , Ja schistosomiasi, la tripanosomiasi, la leishma niosi , la malaria. I contributi ita ìinni importantissimi, sia quelli classici d ella Scuola Ro·m ana sulla malaria, sia quelli più recenti (Castellani) sul]a i11. tropicale sono ampiaine,n te ricordat1. Bene svolto sotto ogni punto di vista è i] 08pitolo di Villa sulle anemie pernicioser: si.a ]e appassionanti attu3:li questioni patogenetich·e sulla m. di Biermer, sia l'estrinsecazione clinica di questa nella sua form a più tipica e n elle sue moltep11ci varietà. e gli indirizzi terapeutici moderni sono svolti dall'A. con profonda con oscenza della m.ateTia e con concetto altamente scientifico e clinico. · Chiude la prima J1'a rte de] II volume un note·vole capitolo d el Greppi sulle malatti'e della m1.lza • Dalle nozioni sull a struttura anatomica, ai riohiami di fisiopatologia, l 'A. passa a trattare le principali malattie n ell e quali la milza ha importanza prevale·n le. Co~1 interes~~nte ?i1t particolnr modo la tra ttazion e delle' anen1ie splenomegaliche, del morbo di Banti, della lin fogranulomatosi splen ira. C:hiudono infin e il capitolo del Grenl1i le sindromi spJenoe1m ioli tiche e le splenomegalie· primitive, costituendo u11'organica trattaz;one di argomenti che appartengono ai più interes~anti e dibattuti problPmi deJla T)atolo,g:ia. L'opera del 1Ferrat.a I.a quale arà presto con1nletata dalla pubbli cazione della 2a parte d el II volume, appare un lavoro utili ssim o sia 1

al c ultore della clinica come scienza, sia al nliedico ch e desideri approfondire le proprie 11ozioni: tale opera fa veramente onore non so]o alla Sc.u ola del E.. errata e·d ai suoi collaboratori, ma a tutta la scienza m edica italiana. · A. P.

CENNI BIBLIOGRAFICI A.

Leziorii sull'a epidem: logia e profil(}Jssi della malaria. Un vo•l . i11 -8° gr., di MISSIROLI.

r

pagg. 552, con 156 fig. e 6 tav. a colori. Edit.: Luigi Pozzi, 1934. Prezzo L. 80; i~ile­ gato L. 90. Caratteristica note1volissima di questo libro è l ' impostazione biolog1ca, in conformità ad una concezione venuta sempre più affermandosi e che fa della medici11.a un ramo - grande e nobilissimo ran10 - delle scienze naturali. Anch~ il trattato di V. Ascoli e•r a impostato sulla stessa concezione: c-01n sidera va la malaria , ne1 suoi n1olLeplici aspetti, corne la risultante delle mani Cestazio11 i vi tal i dell 'ematozoo n ell 'u om o e i1ella za11zara. Missir o 1i 110. vedute ancora 11iù !a!~ghe e prende in esan1c i rapporti tra e·matozoo , uon10 e anofele tra loro e con g li alLri esseri viventi. Così tutta l 'epidemiolog ia è 11npostata sulla nozione di «cen,o·biosin o e1q uilibri'o c,o mplesso ed i11st.abile tra i vari esseri che vi,,ono .i n una data zona ~ l 'epidemiolog·ia ne ri sulta singolarn1ente lun1eggiala e se ne traggono applicazioni ben definite .alla profilassi. Un'altra caratteristica di queste lezioni € l;h e esse derivano da una esperienza personale diretta estesissima: non solo ne vengono animate, n1a compenetrate. Il Mi iroli - g ià autore di importanti ricer ch e di fisiologia e d 'igie·n e - per un decennio è vi&suto nella malaria e per la malaria, organizzando un istituto di 1)rim'ordine e fac~ndo r ealizzar e. i prqgressi be·n noti. Egli ora ~ in grado di espo rre osservazioni proprie, esperienz~ proprie,. g iudizi p ro,p ri . t così che le· misurei p rofl lat Lich e 11011 sono 1)oste tutte s ulla si.essa linea, come in tanle. altre trattazioni , ma consid era I e nel loro va lore· r elativo e in rap1porto alle varie co ntin g enze locali . Anche la tera pia si inquadra nella p·rofi lassi , 1rta so lo i11 quanto e. sa porta a far esaurire le sorgenti. d 'infezio11 e. Tutta la trattazio,n e è ispirata a criteri dj 1)r<ltrcità; per es., sono descritti nei particolari 1 n1etodi di colorazione dei parassiti malarici ed 1 caratteiri differenziali. delle specie e varietà di anofeli. TI ìibro si allontana al massimo grado dalle opere di compilaz1one; ma, pur non essendo sis1ematico. risulta completo e armonico in ogni sua parte. Lo sviluppo dato al1a profilass1., l 'importanza sociale attribuita all'igiene, rispondono a1 mònito dj ì\fu ssolini , con cui si apre il · volume: « Preferiamo prevenire piuttosto ch e r eprimere n. L. VERNE1' . 1


282

C. i

•• I L

POLICLIKICO

Region i nialarich P. Decade11za, risa1ia1m ento e spese. << Sardegna ». Vol. primo, FERMI . 0

in-± , di pagg. XXXII-13±±. Tipografia Editrice di Roma , S. A. 193±-XIII. Prezzo: Ita lia L. Jl O; Estero L: 120. 1

C..

FERMI .

Trat.lal o

f elo-·malarica. Scuola

di

.sui m eitod'i di Votta. an tia.rio-

Vol. di pp. XX-6 02. l\oma, Tipog rafia (;. (;iudice. Pre.z zo:

L. 60. . Per i due ,·olurl1i: concessio11ario i1el R eg·no e Colo,11ie; Giu ei)pe SoJinas, via Scano, 2, Sassari; per l'Es lero: l\ro I"'on g, via 1Farini , 4, Ron1a. Nella })rima d i ques le 011'er e l 'A.' i:>r end e in ~f'ame iJ p ro,b ,]er11a d ella n1alaria in ·ar degna sol to molte1)1ici aspetti: ~torj ci , geoifi . . ici, eco11orrtici, agricoli, socia li. Egli a ccumula una q ua11tit à veran1ente forrnidabile di d atj. Da ulfi ;l10 tratta della lolla antin1a larica; que ta part e è anch e t)Ubblicata a IJarte e forma, co ... ì, iJ secondo dei due vo lun1j sopr a an11unzj·a ti. Le con clus1oni d eri,-ano in n1odo se111plice dai d.a ti raocolti , ch e parlano qua si di l)er è stess i. <:osi , i1ei rig·uardi dei rapporti tra malaria e deca d enza dei popoli , l 'isu]ta che ]a malaria , ])lÙ ch e esser causa. è e ffetto d ella deic a d en za: ma si stabilisce u11 c ircolo \r.izioso. Jl léJvoro dirnostra di quale fib·r a di lavoratore sia d0tnto il F errl1i e costituisce una ri c cl1i ~ irna 111inier a p er g li studiosi . A. P.

G.

El iratam.iento de1l pa1'l1 dismo. l Tn vol . in-1 6° , di pagg. 108'. ~·Tadrid , presso I' A. (Facultad de l\:ledicina), 193± Pe e tas 2,50. PlITALUGA.

L 'A. tratta co11 amp;.ezz.a il J>robleima tera' peutico della malaria: rimedi u sati , azioni su11e \ 7ari:e fa i d ei par assiti e sull e vari e forn1e di nl a laria, v; e cli son1ministr,azio11e, do, i , fatti d 'iJ_)er :en ibilità e d 'i11t oll er an za ve,r so la c·h i nina e verso altr i rimedi , ass9c iazioni me,d ica n1entose. Ne der iya una trattazio11 e con11)leta e u1 ol to aggiornata, P'Ur in p•i ccola n1 o)P A. P.

Traité de Cli1na.tologie biologique et médicale. Editore 1\!Jasson, Parig·i. Prezzo

.M .

P1ERY.

Fr. 330. Quest'opera ponderosa in tre grossi volumi è stat a p ubblicata so·t to la direzione di M. Pier!· da numerosi autori. O~ni c.o llab<>ratore ·è uno specialista n e]l'ar.gcH11ento tratta1to Tutta ln vasta materia sulla influenza d el cli1na e dei s u oi com.p o nenti, sull e· varie manifest azion1 v itali, sull 'org.a nisn10 umano . sull e div er. . e attività sociali e individuali, sull e su e azioni terapeu ticJ1e, è ampian1ente t rattata . Si tratta di un ' operai di con sulta zione ,·eramente comtpleta. :È illu . . lrala '-ia 1111n1 ero~e fì g ure, ~cl1e111 i e gra fì ci. DR . 1•

1

A.

»

[ANNO

P uGL!.t.SE.

XLII, NuM. 7]

Fisi0logia. Terza edizione .

U11

vol. il1-8°, di 8±6 pagg. , con 326 fig. in nero e colori. U . H oepli , l\ilila110, 1935. Prez- zo L. 60. .

A soli cinque a11ni di distan za dalla seconda '

presenta ora questa terza e.dizione notevolriìente aun1entala nel nun1ero d elle pagine e delle fig ure e rj v·eduta nei tratti in c ui appariYan o l)ÌÙ utili le n1odifìcazioni. Al! 'inter essan te ca pitolo sui fen omeni generali della vita , indi spe,n sabile per chi voglia c omprende r e l 'essen za d ella fì siolo,gil.ai, segue la parte speciale riguard ante la vita organica e vegetativa e quella della vita di i~elazione (movirnento, n1eccanic.a anirpale, sistema i1ervoso, funzio.ni sen soriali). Da ultimo, l 'appendice i'n cui sono con siderati la hase chimica del corpo anima le ed il m etabolismo intermec1io,• ivi co1nprese le vi tami11e, g li ormoni, gli • enz1m1. La precision e d ei dati, completi ed aggior11ati e l 'es1.)osizi on e c hi ara ed effi cace sono i 1,r egi essenz~ali' di questo trattato·, adatto per g li studenti , c.orr1e per il meidico colto. f il. ·1

1

Prof. ALno LursADA. Ap·pi1nti di die.teitica. cc Rass. Internaz . di Clin. e 1'errap,1a », Napoli , 193±-XIII. L. 6,50. ' Le pubblicazioni di terapia praitica fatte con criterii n1oderni d ohb·i amo dire ch e sonc p 1iutto~t o r are in [ta li a; e altrettanto trascurata è la dietetica che è ramo importante clella terapia. La ragione di ciò deve esse_r ricer caita n el fatto c1h e non si è. riconosciuta, . . d a noi , alla terapia, u11a aut o11oma dignjtà scientifica; n1anca, pertanto un vero e proprio inseg11an1ento della materia ch e i prof:tni t endere1b bero a riten er e la fondamentale dei n ostri studi. I corsi liberi. per quanto valor osissimi si.a no i ·do·c enti ch e ' li t eng ono , e il l ,uisada è certo tra questi , non esercitano n1a 1, n è l o potrebbero., quell 'influenza cultura le ch e, sola, potreb1be cr ear e n ei · me,d ici l1na coscien za <{ terapeutica ». II Lui·sad a, che h a riu·nito in questo volumetto le su e lezioni riguardanti la terap\'a diet etica, ha , secondo m e, fatto soprattutto 1111 'opera buona p er due rag·1.oni : 1) perch è l1a approntato un prontuario ch e mette in luce le J)iù importanti questioni di una b1 anca d ' importa111za fondan1entale in ter~­ pi.a, quale è la dietetica; 2) perch è non ha disdegn ato di scr1,v ere un libro pratico per la pratica, vene1ldo così a dimostrar e, ch e anc11e un cultore d ella clinica n1edica come scienza, qt1ale è il Luisada, può non s<?lo colla p·a rola 111a ancl1e co,g li scritti, utilmE?n- · mente e in n1odo lodevole esercitare una attività didattica . ·· II manuale, seri tlo in n1odo semplice ma e d € svolto con o • Preciso , è bene ao·giornalo ]11dir1z.zo sopratutto clini co, e pratico. Esso riusc irà perta11 Lo di i11dt1hbia utilita ai 1


~A ì\"~O

XLII, Nu l\I. 7]

SEZIONE PRATICA

medici specialmente, agli studenti e co·rne lo Zagari giustamen1e ri]eva ne lla prefazione al l1el Manualello del Luisada1, agli infermi stessi dato c11e iì libro per la Slla chiarezza si pre ·ta a u11a facile co111prensione. 1

M.

MESSINI.

L :anrié0 pédiaitriqiie par R. BROCA e J. MARIE. Ed. Masso11. Vol. in-8°, qi pagg. 166. Con questo volun1e, pub,b licato sullo stampo di altre « années )) , come la terapeutica, la r!ldiologica ecç. e destinato, co1ne quelle, a raccogliere la descrizioin e e la n1es a a punto di un certo numero di malattie, gli AA. hanno lnaugurato u11a raccolta di piccole, ma complete e aggiornatissime mo11ografi e su sindromi morbose j,nfa11tili • E precisamente : l 'acrodin"ia, la i11aJattia di S1 ill, la linfogranuloma tosi malig na, le setticemie m1e ningococ0ich e, la nefrosi· lipoidea, il piocetalo del lattante;, l 'edema polmonare del lattante, l 'eritema nodoso nei suoi rapporti c on 1'infe·zione tubercolare, le pielonefriti colibacillari, la profilassi del morbillo ecc. Ogni capitolo ·è trattato con rapida chiarezza ; un cenno di stor1a , niente patog enesi; pochi nomi, nessuna teoria. Invece una sintomatologia accuralamente espe,r ta e una cura dettagliata e moderna; molte illustrazioni. In complesso un libro ad orientamento pratico, s' elto, utilissi·mo: apre la serie ·d elle A nJtées pediatriques e ci auguriamo ch e si.a seguito r egolarmenLe da moltissimi altri. 1

V.

SERRA.

Ricordiamo le lateressaatl pubbl/caz/oa/ :

Dott. MARINO BENVENUTI Assistente nella R. Clinica Medica e docente nella R. Università di Pisa

Sul meccanismo d'azione della malarioterapia Prefazione del Pror. W AGNER-JAUREGG (Lavoro premiato dalla Società Italiana di P sichiatria ).

Indic e in r iassunto: PREFAZIONE. l r-rrRODUZIONE. Parte Prima : CONSIDERA, ZIONI, ESPERlENZE E RILIEVI CRffiCl S U LLE VARIE TEORIE DEL MECCANI, SMO DI AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA. Parte Seconda: RlCER, CHE PERSONALI SUL MECCANISMO DI AZIONE DELLA MALARIOTERAPIA. Parte Terza : CONSIDERAZIONI GENERALI E CONCLUSIONI. - BIBLIO.GRAFIA.

Volume di pag g. Vlli-312. Prezzo L. postali di s pedizione. P er gli abbonati al « Policlinico » sole L.

30, più le spese 27

in porto franco.

Prof. ETTORE MARCHIAFAVA

La perniciosità nella malaria Indice in riassunto:

PLURALITÀ DEL PARASSITA MALARICO. , SEDE ENOOGLOBULARE DEI PA.RASSID MALA.RIO. , LA PERNIQOSITÀ SOv '!A.NTv DAL PAKASSITA ESTIVO, AUTUNNALE (Pa.smodium faLciparum). , CARA1TERI MORFOLOGICI E BIOLOGICI DI QUESTO PARASSITA. , GLOBULI BIA.NC.'lil E FAGOCITOSI. , DECORSO CLINICO DELLA INFEZIONE MALARICA BSflVO, AUTUNNALE, , ANATOMIA PATOLOGICA DEU.A MALARIA PERNICIOSA. , PROFILASSI DEU.A PERNICIOSITÀ. , CENNO SUU.A CU RA .

Volume di pag g. 66, con 3 grrufiche n el te s to e una tavola a colori fuori tes to. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di s pedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. franco.

9, 9 O

in porto

Inviare Vaglia all'editor*" LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.

283

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI Società Medico-Chirurgica di Padova. Seduta d el 18 gennaio 1935-XIII. Presidente : Prof. TULLIO TERNI.

Linfogranul.om.a e reazione biologica di Gordon. Dott . M. BonToLozzi. - L 'O. richiama breve1nente le teorie sulla gen esi del linfogranuloma malig no, soffer1nandosi p articolarmente sulle tuber colari. Co11s lala con1e recentem enle Gordon ed altri AA. Ing·lesi abbiano potuto produrre una m e11ingoen cefalj Le in conigli inoculati en<locer ebralmente e contem J)Or an eam e11te endovena con sospensione in brodo cli linfoghiandole invase da granuloma maligno, a ttribuendo tale lesione con inolta proLabjlità ~ Il a presen za di corpiccioli simili ai corpi cli Pasch e11 cl el vaccino. Ottennero tali lesioni anche con filtrato attraver so candela; perciò riten . gono ch e si tratti di mal attia d a virus fillrabile. L 'O. comunica l1lteriori sue ricerche sull 'argomenlo, in ))as e al le quali ritien e di i.oter si unire a Gorclon 11el pensar e che il linfogranuloma maJjg no, innla tlia sicurame11te infettiva e diver sa dal~ la lul>'er colosi, sia dovuta ad un virus filtrabile. Ot lenne nel coniglio il tipico quadro anch e · con linfoghiartdole fissal e in for111alina al 10 % da 40 ore ; nìaj però JJOlè Lrasmetter e la malattia da anim ale i11 animale .

Presentazione di 4 casi trattati e.on un metodo di vaccinazione antitubercolare con bacilli morti , per via orale. Dott. A. SALA. - L 'O. espone quattro casj di vaccinazione antituber colare con bacilli morti, p er via orale, mediante un metodo p articolare da lui seguito d ai circa un setlennio. Si ri serva un giudizio clefinilivo sulla bontà di detto trallamento curalivo in una prossima comur1icazione, avendo un cenlinaio di casi già trattati od in cor so di vacci11azio11e.

Ricerche chimiche, farmacologiche e chemoterapiche per composti organo-mercuriali. Dot t . B. BREYER . - L 'O. espone i criteri gen er ali ch e cl evono g uidare n ella preparazione di co1np osti organo-mercuriali ad attività chemoterapica . Riferi sce J)Oi alcune ricer che da lui fatte in b ase a tali criteri.

Il Segretario.

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Seduta d el 20 genn aio 1935. Presid.e nte : Prof. Sen. D . GIORDANO.

Micosi vegetante ed ulcerativa dovuta ad Acremonium Poltroni i. Prof. G. B. F1occo. -. La osscrYazion e rig u arda l1n orlola110 di 63 anni il quale presentava delle ulcer azio11i alla m an o con Jinfan gioite e linfad enite. In questo caso la diagnosi p articol armente difficile potè esser e fa tta oltre ch e m ediante la ~ccurata osservazione clinica, con vari esami miei oscopici e culturali. Co11 'esam e diretto fu infatti identificato ch e I 'agente patogen o d oveva ascriver si agli lfon1ice l i , e coll 'esam e culturale in t erreni di abo11rat1cl , . i po lè cl efi11ire il par as-


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POLICLINICO

cc JL

n

[ANNO XLII, NuM. 7t

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sita quale l 'Acremoni"t111i Poltror1i'.L Venner·o anc]1e esegui. te sia la cutireazione sp~cifica eh~ la reazione di Widal ed entrainbe riusèiròno positive. In tal modo si potè escludere .con assoluta certezza che si trattasse di una piodermite vegetan. te , o di lesioni dovute ad altri ifòm'ì éeti (Blasto111icosi, Spo.r otri,co&i, ,Actinomicosi). L '#r~moqium Poltro·riii è un p'~ :ràssita cne vive s·apro'f1ficarri~nte 11eile piante: esso raramente "è patogenb per l'uomo e scarse sono le' osservazioni · descritte'. Pl).ò d·are forn1e generalmente' a svìlu.p po lento · che si posso110 distinguere i.n ··un tipo go1n.moide, in un tipo tubercoloid~ ed in un tipo sifiloide; il parassita può dare a11che lesioni articolari e periarticolari : L 'O. · infine dimostra numerose proiezioni rjproducenti la lesione Cl1ta u ea ed i reperti microscopici diretti, e presenta pure varie culture del parassita le quali offrono un particolare in- . leresse, poichè dai caratteri di queste risulta trattars"i di una v.arietà ancora 11on descritta e che l 'O. propone di denominare giallo-grigia. '

I

La sacro-ileite; considerazioni su 35 casi personali.

Prof. MARCONI. - Nel biennio 1933-1934 ve1111ero osservate all'Ospedale al Mare di Venezia 35 sacroiJeiti su 47 casi di tubercolosi del bacino. Esposti alcuni dati statistici, anaton)opatologioi e clinici, l 'O. accenna oltre alla cura climatica generale ed o.r topedica che deve sempre stare in prima linea, al trattamento chirurgico (resezioni, incavigliamenti, artrodesi intra ed extra), che in qualche caso è indicato. L 'O. comunica quindi un metodo perso; · rtale di. artrGdesi e:xtra che fu già ·in pratica con buon risultato e che co11siste in un ponte o~seo quadrangolare, scolpito dalla crest a iliaca nella sua parte posteriore e dal tavolato esterno dell 'a1a i1liaca corrispondente, collocato trasversal1nente tra I e II apofisi sacrale e bordo posteriore dell 'ileo sotto alla massa muscolare sacro-lombare. Sopra due casi non comuni di tubercolosi della scapola. Considerazioni cliniche e radiologiche. Dott. MoccrA . .- La prima osservazione è note-

volme11te rara essendo il processo localizzato al corpo dell 'osso. Nel secondo caso 1a localizzazione tubercolare era a carico· dell 'acromion ed aveva dato un voluminoso ascesso freddo al braccio si11istro; fu praticata la resezione sottoperiostea del1'acromion e si ottenne in 20 giorni una perfetta guarigione con integrità funzionale dell'arto corrispondente. Malformàz.ioni reno-uretti'ali e malattie varie dell'apparato urinario.

Dott. PLAcITELLI. - L 'O. espone numerosi casi di malformazioni renoureterali, che dimostra con r adiogra1nn1j 1 facendo notare la frequenza COD: cui in tali casi coesis tono svariate lesioni del rene, della pelvi e dell'uretere. Discussione: Prof. FORNI. - Fa notare la impor tanza della endosqopia e della indagine radiologica, n1ediante le quali soltanto è possibile giungere ad t111a esatta . diàg·nosi r.li malformazione re11oureterale," Agg·iunge inoltre. ripete11do le conclu sioni di su a precedente ce>municazion e all.a . Società Me-dic·o-cliirurgica Veneziana che non r1t1 ene doversi ~ t trinuir~ àlla presenza di vasi anorn a li una importan zu n ell à .PJt<?.genesi di a1 c11ne affez ioni r en ali . ·

una

Prof. GIORDANO. Ricorda di aver cliagnosticato ed operato molti casi di malformazioni .r eno-uret er.ali) anche prima che la i11dagine endoscopica e radiologica venissero praticate c0munemente; concorda sulla importanza di tali ricerche, quale complemento allo studio clinico del malato, in quanto che possono facilitare e render certa una diagnosi. Fa notare che rientra ne11e regole comuni della patologia che un viscere1, il quale presenti delle anomalie di sviluppo e tnorfologiehè ammali più facilmente e che d'altra parte ~ono appunto questi casi in cui alla t.nalformaziollte · coesiste una · malattia del rene, della -pelvi e dàll 'uretere quelli che cadono sotto la nostra osservazione in quanto ohe i soggetti che prese11tano. 1nalformazioni renoureterali si presentano. al chirurgo solo allorchè cornpaiono disturbi connessi ad una malattia d'el sistema u.ropoieticc;>: Quanto. alla importanza che i vasi anorr1ali possono avere nella patogenes~ di alcune malattie renali, dichiara, in base a numerose osservazioni personali, in cui ottenne la guarigione delle lesioni renali, pieliche ed ureterali mediante la semplice sezione del vaso amomalo, di essere proclive ad ammetterla. Il Segretario: Prof. C. C1cERI. Rlcorilfamo l'Interessante pubbllca:iloa~:

oott. Prof. ERMANNO MINCAZZINI Primario lUrtiiogo negli Ospedali Riuniti di Roma Docente di <'.:linica delle Malattie delle vie urinarie nella R. Università di Roma • •

UROLOGIA P~ATICA Compendio ad uso dei medioi

Prefazione

R. Alessandrij.

Riportiamo un'altra giudizio espresso di r~c~nté su questo libro del M.ingazzini, dall'insigne urologo · prof. CARMELO B RUNI dell'Univ.ersità di N apoli: « L' « Urologia Prati.ca » del prof. Mingat,Zini che l' editore Po;ai ha statnpato in veste elegante, viene in buon punto perchè troppo pochi sono i libri. sul genere in Italia. Essa vie·n e con la prefazione di. Roberto Alessandri, viatico sic11ro perchè al · ,• · libro non manchi il successo. « Scorrendo $Olamente l'indice, appari.1-à al' lettore l'importanza deCl'opera, non solo utile ma necessaria aL medico e~ allo. spe, ciati.sta urologo ed ove l' A. ha saputo profondere l espen.enza acquiistata nella branca che coltiva da anni con intelletto d'amore. « In questo libro vi è tutto ciò che tocca all'Urologia moder, na dallo strumentario aUa tecnica del cateteri.smo, bene spèsso m~le conosciuta, alla disinfezione degli stTumenti, alla lubri.fica,, zione alt'anestesia, e infine a' medicinali d'uso corrente. « Un capitolo è dedicat·:> all'esame sommario delle orine, esame che . Guyon imPotJ.eva di conoscere a' suoi allievi. . « Tutta la patologia dell'appa'Yecchio urinari.o è trattata m breve ma chi4ra sintesi, con mano maestra. « Brevi cenni di anatomia e d'anatomia patologica · precedono la descri.zione delle differenti affezioni, che sono passate sue,.. cessivamente in rivista dal'Vuretra alla' prostata, dalla vescica a• Teni. « Un riassunto clinico di ciascun male illuniina la diagnosi, mentre una larga parte bene importante è riservata alla cura. « L'Urologo vi troverà un capitolo sulla cistoscopia, ove bel,. Ussime figure a colori 1'.llustrano gli aspetti cistoscopici c~e più spesso s'incontrano. Infine gli ultimi progressi della radiologia applicata alia diagnosi ed alla terapia delle malattie urinarie vi sono esposti con tutti i dettagli desiderabili. «Nella 3• parte del libro notevoli sono gli « schemi di terapia,. mercè i quali il medico in ogni evenienza d'urgenza Potrà tro• vare la linea di condotta da seg·uire. cc L' cc Urologia P1·atica » è un lavoro che fa onore, si Può ben dire, alla scuola chirurgica di Roma e o <tni m edi o ,..,. ur logo dovrà averi" nella ~ ua bibliofe• a . ,. Pr-0f. CARMELO BRUNJ. Volume in,8°, dt pagg. XIl,420, con 83 figur e nel testo, delle quali 8 in tricromia. Prezzo L. 4 O, più le spese postali di spe, dizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 5 in porto fra nco. Per 1'estero, alle L. 3 5 aggiungere L. 3 , 5 O per le occorrenti mag, giori s pese postali di spedizione. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. ·ufficio Postale. Sur...cursale diciotto , ROMA.


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SEZIONE PRATICA

·APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulla dissenteria amebica. ll violen.iA .• insorg~Te de·ll 'e11idemia di .a~e­ biasi a Chicago nell estate del 1933 ha r1ch1aItljato in onore il problema di questaJ malattia, a oui· i medici americani sono venuti dedicar1de>.,~ in questi ultimi te·mpii, lunghe ricerche di -clinica e d 'igiEJne. G. W. Mc Coy e A. S. Chesley (Journ. Amer. Jvledic. Assoc., 13 olt. 1~34 ) ricordano quanto -sia stata viole11ta l ' epidemia di Chicago·; e come prim1a. di essere identificata, essa abbia wn'dotto a numerosi errori clhirurgici (o·p~a­ :zioni di appen·d icite, di colecistite ecc.). · Gli AA. si occupano particolarmente della sorgente d 'infe2io ne: essa sembra essere rapp1esentata, sopratutto, dai vegetali crudi, co·~­ cìm:ait i con deiezioni un1ane, dal.l e m.osc:h e (11 cui significa t.o di vettori no·n ·è pE-Tò. ancora dimostrato con certezza), le acque mfettate per insufficienz.a di protezione e, infine, i .p ortatori· di amebe. . Quest'µltimo lato de] p rob·l 6ma,)la dato luogo a grandi discussio 11i e co ntrasti e, per. la -sua st~ssa incertezza, ori'g inato in alcune città americane delle restrizioni draconiane. In realtà il pro b·l ema dei iportatori si fa viernimente urgente quando 10 si riferisca.~ tutti quei soggetti che. hanno co·n tatto. col c1b?; da chi lo vend e al cuoco clhe lo man1·pol1a: d altra parte l'esame sistematico dEJlle feci di tutti questi indivi~ui (s_ono .migli~ia. e. ~igl~aia) è pratticamente l'rreal1zzab1l~. C1 s1 ~1m1tera dun: que al controllo dei casi sospett1, trattando.J1 poi come ma~ati. ~cuti ~nche se, oltr~ la pre: -SC'nza dei parass1t1 , essi non present1no altn fenomeni morbosi . V. SERRA. 1

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zoato, che' però si conserva poco bene, si'cchè la polvere va rinnovata spesso. Nella IJ11 seLtin1ana, pane, burro, panna ecc., qualche uovo cr.u do. Entro 3 settiman e, si dinlinu,i scono le dosi della polvere a 3 nella. giornata, dando però quelle della sera. In questo periodo, si aggiungono n ella dieta p atate e legumi ervitando acc11ratarrner1te i ci1bi acidi . La carno ed i pe.sci freschi si. danno soltanto a guarigione avvenuta ed in sca rsa quantità . Alla ricomparsa anche .di minimi disturbi, ri1\rendere la terapia della I"' settimana. . fil. 1

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ìl trattamento dell'ematemesi e della melena senza limitazioni nella n11trizion e. E . Meuloograc.ht (Klinisch e lVoohen s., .1934, n. 2) rac.comartda di non prescrivere le con-

sùete diete di fa1ne nelle emorragie g.astriche.. In 11!1 C;élSÌ, eg·Ii l1a prescritto , con la dieta sotto inclicata i segue11ti medicamenti : bicH·rbonato di sodio, sottocarb-011ato di .rnagnesio, ana g . 15; estratto di giusquiamo g·. 2; I cucchiaino da tè , .3 volte al giorno. I>ure 3 volte al g iorno , 50 cg. di lattato di ferro. I pasti sono così suddivisi . Alle 6, tè, coR IJane al burro; alle 9, tritello di avena1 con latte e p,a ne al b1urro; alle 13, p ranzo; aJle 15 , cacao , alle 18, pane al burro e tè. Il pranzo de.Ile 13 consiste di frutta , minestra di Iegun1i o tapioca, cren1e al latte, braciole, fritt ata , polpette di pesce, sfo·r mato di legumi, purea di patate. Quantità ad li.bitum. I risultati sono b·u oni; l 'alimentazio·n e non y1iù limitata agisce da emostatico. Il quadro sanguigno con1e lo statto gen erale migliorano rapidamente m eglio ch e con la consueta diE-ia da ulcera. fil. 1

L'intensiva alcalinizzazione nell'ulcera ga.stro-duo· de.nale.

Sull'asportazione dell'a1)pendice nella tubercolosi ileo-cecale.

Beco (Presse médicale, 1934, n. 57) racco manda nei casi acuti il ripo.s o in ]etto p·er J -3 settimane; quando il paziente si aJza, si r~ìccomanda di fare pocJ1i movimenti. Gli si • prescnve: Carbonato di bj smuto Carbonaito di m agnesio ana g. 100 !Bicarb·o nato tli so dio g. 50 Un cucchiaio da tè ogni 2 ore, in un rp o' di I.atte o di acqua; allia sera, il doppio; in tutto , 8 -10 volte al giorno, i1ella prima settimana {eventualmente 1-2 anche di notte se il sonno è disturbato). I do.lori e gli sp·a &mi scomp aiono itl 1-2 giorni. Con1e dieta : 2 litri di latte, in 5 dosi, ogni .3 orv. Se la polvere provoca diarrea, diminuire 1a dose della magnesia , aumentando quella del b ismuto: viceversa se dà costi1Jazion e. Oppuìl'e, sostituire il bicarbonato di sodio, col b en -

La m aggior parte ·i ei testi di chirurgia n on

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prendP. in considerazione n ella diagno si diff e: renziale dell'appendicite acuta la tuber colos1 ileo-cecale. Quest'affezione può dare sintomi acuti (febbre, dolore, difetia, polso frequente, ecc.) come l'appendicite ed an ch e le ri cerche ematologich e e radiologiche spesso non danno criteri differ en ziali. Secondo Mandl (Zbl. f. chir. , 46 , 1933) in tali casi , in cui la giusta di agn osi pl1ò porsi ad addom e a perto , .è n et tarr1 ente co ntroindir~1ta l '.appe11dicectomi a per i pericoli ch e questo inter vento importa co1ne dimostran o 4 casi di osservazion e per3on ale ch e I ' A. riporta in succinto . Questi co nsiston o nella f ormazio11e di un ascesso freddo con fì stoli zzazion e su ccessiva e ·frequ ente possib·ilità di peritonite acuta. Dei 4 casi dell 'A., 2 m or irono; in 1 la fi stola si c hiuse dopo n1 olti n1esi; 1 è ancora i11 cura. G. PACl.:.:TTO. 1


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« TL POLlCJ,.,INICO »

Il trattamento c11iru1·gico della tubeMcolosi rèttale. iF ausler e Petter (Surg., Gyn. a. Obst. 1933) riassurno·n o i r isultati della .. cura· sull'i~siem~ di 700 pazienti del Sanatori'o di Glen Lake nel Minn·esota. Essi dividono la tubercolosi rettale in tre categorie : 1) . ~a t11bercol o·s i cutanea p,eirianale, ch e si sud~1v1de· a su.a volta in 4 classi: a) l 'ulcera tubercolare ariale, con reazio11e connettivale abbondante, operabile; l)) la tubercolosi c utanea dell'orifizio, con se.a rsa reazione. non convenien'te di operare; e) la tub·ercolosi miliare, episodio terminale, non c urabili ; 1d) I.a tuberc~losi cutanea a ti po lu.p oide operabile. 2) L ascesso· e la fistola p erirettal0 lesioni assai comuni e molto diffuse. Si inizi~no con un piccolo nodulo indol ente che cresce jn un mese circa è poi si .a pre d a11do esito a liquido siero-purulento . 3) Le ulcerazioni rettali tubercolari diffuse . ' spesso associate con ent erite tubercolare, ·a prognosi infausta. La cura chirurgie.a dev·e esser e radicale ed energica : gli AA . usano il coltello diatermico. Spesso pratica no un.a biopsia per accertare Ja natura della lesione. Nelle cure ])Ostoperatorie g li AA. includono un b·a:gno o due quotidia ni . V. GHIRON. 1

Il prolasso degli ani iliaci sinistri. Amza Janu (Gazette des llopita·ux, 3l geni:iaio 1934) p·a rla d·e lla notevole frequenza del prolasso degli ani definitivi iliaci sinistri e ne riporta tre casi a lui capitati negli ultimi tem1)i . Rigua:rdo alla etiolo.gia e patogenesi bisogna distingt1ere: fattori predi., oonenti dati dalla ll111gl1ezza del n1 eso e rlalla debolezza della parete addominale; fattori Jete.rminanti dati dallo sforzo sia attivo che passivo. Dal lato anato·m o-clinico si distingue .: il prolasso n1ucoso, il prolasso totale a due cilindr i (che si forma cruasi sem·p re n e] capo inferiore), il prolasso strozzato (non si tratta di vero strozzamento ma se1n·pJicemente di fenomeni in fi.ammatori). Nei tre casi osservati rla 11 'a·ù tore il prolasso era comparso circa 2 mesi do.po l'inter,rento operatorio eseguito in due ,·asi per rettite ste11osante linfogTanulo111.atosa eicl in uno p·e r can cro dell 'a11 1polla. Nel 1° individuo si aveva prolasso totale dei due capi con strozzamento; 11el 2° .1J:rolasso mucoso; nel 3° prolasso f,otale . Nei p·r imi due casi il p rolasso si era ina t1 ifcstato lentamente , nel terzo bruscan1ente in seguito a s forzo. Si è i11tervenuto chirurgi1c am ente con b·u on risultato nei pri1ni due ,casi , invece 11el terzo si è .applicata ·1a sola riduzione per op·posizione del malato a un intervento chirurgico. Come concl ùsione l'autore d i ce che il trattamen to deve essere chirurg ico, eccetto nei

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m~lati con n·e oplasmi ino1)~rabili; in questi s i P.U? provare. u1!- se~ pli~e cc cer clage a lla

Th1ersch )) . 81 p u o seguire il metodo extraperito11eale, ch e è una se1n·p lice resezione della 1nucosa ·pr olassata; e il inetodo intraperitoneale, che- si p uò fare per via intr:1 addominale vale .a dire a distanza del prolasso nella grand~ cavità i)erit0 nea.le, per cui si reseca in b1locco l 'ansa colica inva~ata, e per via extraaddon1inale, ch e apre la cavità peritoneale passando al limite ueriferico del :cilindro est ern o ' ~ vale a dire in un peritoneo g ià vaccinato e isolato per aderenze. . La m~gl!or cosa è di resecare jl pi'olasso, di r1mp1cc1ol1re la colostomia con la sutura della parete o con .un cerclage e proscrivere l 'a ppar ecchi o collettore specialme·n.te qu elli a ventosa tipo Reverdin, ch e favorisco-n o, anzi posso•r io addirittura provo·c are il p1rolasso. 1

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BRA.CCI.

·L'ATTUALITÀ TERAPEUTICA. La terapia della poliomielite con le. iniezioni di virus antirabico. Gli e·f fetti che si possono · attendere dalla lt"rapia con siero di son,ralescente nella· poliomielite sono sub,o rdinati alla possibi•l ità di una diagnosi 1~rrecoce, sen1pre difficile, e sono'; an ch e in queste condizioni , molto discussi. l Jna te-rapia caus.aJe dovreb·be rispondere ai segu en t i r equisiti: 1) il su o punto d1 attacco deve esseire poJ ~otrc(p10 , concordando con quello del virus poliomieliti co; 2) il suo eif fetto deve· essere contrario a que·l lo del virus; · 3) deve attenuare l a disposizio·n e de·i te·ssuti n ervosi ai processi infiammatori; 4) deve promuove·r e la reattività d egli elementi, nervosi stessi. Il virus rab·i'co risponde. alla prima esigeinza . Esso in.oltre presenta altre .affinità c:on il virus d ella po1lio.m i'elite. Esistono delltei ri,cer che ch e dimostrano che1 le scimmie· antro1JJ01idi ,, reJse i.mmuni contro l 'idr.ofo•b·ia presentano dif e-sa anch e, contro· l 'jnfezione· po·l io·m ielitica. Circa i'l terzo punlo, le statistiche: di Hog·yes sulla terapia dell 'idrofobia con il suo meto.do. rassicurano cont,r o ~l rischio di' una mielite rirovo cata dalle iniezioni di sostanza cerebrale. La i--0ssib·i lità che g·li ele1m enti nervosi darineiggiat;. dall e tossine d ell a polion1ielite possano rea crire è la condizjone fo11dame·n tale di ogni tentativo t erap eut.ico . l Js.ando la terapia con il ,-jrus rabico questa nossjbilità si deve tanto al virus r.ahico ch e. alla sostanza cer eb rale coin e:::so inoc.u lata ed è clovl1ta ad un ignoto proccdin1 ento b iologico reattivo ch e, si svolge fra Jn toss ina del virus dell'idrofobia e gli ele,n1e11ti ner,Tosi insufficienti, ma n on ancora divenuti incap,aci di reazione. S·e no11 v'è un an 1

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SEZIONE PRATICA ,

tagonisn10 i11 :::;euso in1111u11olog i.co tra il Yirus d.ell'idrofobia e quel]o del]a polio·1 nielite, è presumibile un effetto t era1Jeutiro del i)rin10 sul seco11do. Queste considerazioni hanno indotto E. Barla-Szahò (La Pedialria, 1° gennaio 1935) a pro,vare le inie.zion i antirabich e n ella cura della poliomielite., seguendo il procedimento di HogJes. Egli 11a ottenuto risultati incoragg ia 11ti in 17 casi di paralisi subacute. Le ini.ezioni non _reca.no alcun disturbo ai b.a n1bini; n eg·li adulti si ha talora una mod erata infiltrazio11e l<)cale; 1.n generale si ha febbre leggera . Per valutare esattam ente i b en efici d ella cura occorre senza dub·b io· un largo materiale clin~co tratto da epidemie di genio epide111ico di.verso; il metodo proposto rapp re e11ta co munque una nuova possibilità n ella terapia poliomielitica. C. T oscANo . 1

NOTE DI RADIOLOGIA. La colecistografta rapida alla adrenalina. (S. Zan e tti (Presse Médicale, 23 n1agaio 1934) dopo aver m esso in e'1idenza l 'i11111'o·rt <1:nza della colecistografi.a - rapida col metodo di Antonucci, 11011 olo dal punto di vista di una co,n sidorevole riduzione della durata dell 'esame colecistogra fico, ma anche p er il valore ohe li.a 11 « metoid o di carico n mediante colecistografia1 rapida per la dia'.g nosi d ell e varie forme di coleci tite, rico·r da co·m e p erò il metodo , così com e è <lese.r itto d.a Antonucci si presta a i1ume ro,s i incon veinien ti : ta]li la preparaziono del malato e la n ecessità di praticare t1na fleboclisi gluco·sarta. All o sco·p ·o di sen1plificare il m etodo l' A. ha ·pensato di provocare I 'iperglicemia per mezzo di t1na iniezione sottocutanea di adrenalina. Le prove a questo sropo praticate hamno, dato risultati notc'Vo]i L'iperg·licemia adrenalinica ha il vantaggio di !'emnlificare la coleci stografia rapida: la dose di I mgr. (al massimo 1 mgr. e mezzo) di adrenalina è su scettibile di pro,•orare una iperglicernia suffi ciente P ·E-T ottenere un.a buo na. dimostrazio1n e di carico. Per rinforzare Ji'azion e del medicame·n to si p1u ò sommini strare, un 'or a circa prima della iniezione. 8'0-100 g r. di zuc! cl1ero disc iolti in un po' d'a cqua ; n1a ciò no11 è necessa.r io. L'ombra vescicolarE.' ai1·pare n1 olto n ettamente. n el! 'individuo sa110 due ore d op·o l 'iniezior1e e tal,rolta anche prim.a. Quest 'o·m bra. ·più o r11en o intensa. a s.econ da l 'in teg-r;tà d e)Ja funzione epatica e c:lEJ11a vesc.i cola biliare, si mantiene per varie ore. Essa è talvolta tardiva1 ed c:lppare solo alla 6a., 8a ed anche l Oit ora. Que to ritardo ha un a gra nde importamz.a dia o-n ostica in quanto indica un disturbo ft1nzio11ale del feigato (irn·p ossih·ilità d1 una glirogenolisi rapida) o d ella vescicola biliare (con centrazi one rtife ttos.a~ che la colecis toigra fia sempJice non può rivelare. G. LA CAVA. 1

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POSTA ' DEGLI ABBONATI

_.\l 1)rof. ~~. L. di l -\F.YERE (ab·b . 9348): La i>iù r ecente e la co111pleta p ub.blicazio11e ri gu arda11te l 'argo111ento cui accenna è quella clel Cazza11iga: Le basi nie·dico•-legali per éa stinw del do11no del clelitto o quasi delitt·o. Socie1.à a11011i111a I ·ti tu lo Editoriale Scientifico - Mi1.1110 . B. D1 TULLIO. 1

l rnpiego dell'islamina meclia11le la cataforesi. - Al iJr o f. R. D., Li orno: Il i11e lodo di Deutscl1 11011 è cl1e la alas~ica

ior1oforesi praticata con l 'is.ta111ina. P er far i1en etrare u11a sostan za nel cor1)0 u111a110 basta porre . u lla ])art.e da trattare due elet l r odi : u110 i b~g·11 a co11 acqua , I '.altro de·l la '"'o]uzione cl1e si vuol for ·p enetrare. i deYe t 211er J) rese11te cl1e gli' io11i negati,·i te11do~1 o a portar i ''e~·so il i)o lo p·o sitivo e quelli po it ivi verso il polo n egativo : se dunque si 11a a cl1e far e co·n un ione negativo (ad es·. iodio) si otterrà la penetrazione bagnando 1'elettrode n egativo co11 soluzione dj ioduro pota sico. Lo iodio n ega tivo te·n de a· p ortar i v~rso il J10lo positivo. Qua11do in vece di io11i emp·l ici si tratta di io11i co·n 1ples i , si deve t ener pre·s ente ch e l 'ossig·e·n o, lo iodio, il cloro , i radicali ac1di I endono a ·portarsi Yerso, il polo p1ositi1yo.; I 'idrogeno, i metalli e i radi cali b asici (e con questi Ja s tri.c 11i11a, l 'a conitina ·e cc.) verso1 il p·o,Jo n eg·ativo (e b·a0'11er anno dunque l 'eJettrode ]JosiLivo) . E. Mr1A~I. 1

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VARIA I medici in R11ssia. Il eco11cl o piano quinquennale preYPde un vasto prog ram1na n el ca111po liell 'igien e e specialmente in quello cl1e co11cer11e il nu1nero d ei n1edici. Ben chè i territori dell 'Unio11e ne contasser o 76.000 dopo i cinque anni ri al primo piano (in Juogo dei 20.000 o tto l'Impero) qt1 esla cifra è ancora insufficjente. Nel 1928 il nu111ero <legli stud en ti in i11ed icir1a era di 26.000; nel ge11naio di ciuest 'anno raggiungeva i 48.000. Il nuovo piano pr evede un aum ento nella proporzione Cli 15.000 J>er il 1934, 24.000 per il 1935, 30.000 per il 1936 e 33.000 per il 1937. Vi sara11no i11 totale pii1 di 600.000 studenli in medici11a alla fi11P del secondo piano qui nqt1ennale. Gli s I ud enti suppl emen1 ari avranno tutte le loro spese }Jaga1e: sono s ta ti previsti 5 m iliardi e 400 milioni di rubli su un total e di 25 miliardi d el pre,·e11 livo gener ale del] igier1e. Gli studenti arruolali dall 'TJnione dovranno sul1ire un esame di amn1issio11e ed un a con1mj ssione cli Stato indipenrie11te dalle scuole in cui i sYolgono gli tuòi , li e a1ninerà ognj sei 111c . . i. Si spera ch e il 75 °{i d egli s luder1tj termin erà i suoi s l udi; e si di Yerra11110 salaria li al servizio del Com111issariato d 'Igiene. È poi intere sante nolare cl1e qt1est 'anno il 74 % d egli stt1den li in 1nerli cina è rappre enta to da fl onn e. ( « Brt1xelle l\Iéòiral », 11 110Yen1bre 1934). 1


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cc IL P OLICLINI CO >J

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.(·) CONTROVERSIE GIURIDICHE

II. • Rimedi giuridici contro gli atti degli enti locali e del Prefetto. Dispone l 'a.rt. 5 del T. U . della le gge cor1 tunale e provinciale 3· marzo 1934, n. 383: « salvo clie la legge non disponga altrimenti., contro i pirovvedimenti delle autorità go.v ernat; ve inferiori è amm·e sso rico·r so in via gerarcl 1ica alle autorità superiori». Soggiunge l'articolo 343 : cc le de1ib-e razioni d ei Comuni, d elle Provincie e d ei Conso,r zi integr ate secondo i casi con visto del Prefetto, o con l 'appro;yaizio11e d ella G.P.A . o comunque divenute esecutive sono pirovvedin1enti d efinitivi . Agli atti coi quali vien e dalle suddette autorità n egata l'esec utività o l 'approvazione delle deliberazioni e a i decr eti prefettizi che ne pronuncian o l 'anr1ullamento, è applicabile il disposto d ell 'arti. -colo 5 )) . Quest e disposizioni devono essere b·e·n consid erate, peroh·è modifìc'a no in p·a rte l 'ordinamento precedente, regolano i rimedi g iuridici ~ontro g li atti degli enti autarchici e dell e autor ·i tà gerarchiche e sono già in vigore. La prima regola è questa : le deliberazioni dei Con1uni .ecc., quale ch e sia l'oggetto di -esse, se approvate o r ese esecutive da1l Prefetto , sono proiVVedimenti d efinitivi . L'interessato che voglia eser citare azione di annullamento d eve, quindi, ricorrere 1n sede g iurisdizion.ale : alla G. P . A. o al Consiglio di Stato, a seconda d ei ·casi. Esempio: sulla base d ei risultati d e.J conc orso il Podestà no mina i,l m ed ico condotto; il Pre fetto r en de effi caice la d eliberazi on e vistand ola ; il provvedin1ento è de finitivo e d ·è amm ie sso ricorso al Consiglio di Stato in sed e g iutisdizionale , n el t ermine di giorni 60 dalla comunicazione. Cosi è anch e SB s1 tratti di provvedimenti ap·provati d.alla G. P . A. in sed e d i tutela : modi ucazione di circoscrizioni d elle condotte, d el trattamento economi co ecc. In tal caso competente, in primo grado , è la G. P. A. in &ed e giurisd izionale. Se, però, rifer endoci a ll a ipotesi d ella deliberazione d i nomina, il Pref etto non la renda esecutiva , atto lesi,·o è quello d el Prefetto e <:'On tro di esso l 'in Ler essa to può ricorrere in sede gerarchica n el termine di giorni 30, c ioè a l Minist ero d ell 'Inteimo , sa1lvo poi il ricorso al Consiglio di Stato contro il d ecr eto ministerial e. Co,s ì ·è anch e per i provvedimenti della G. P. A. ch e n-on approvan o una d elib·erazione d el Podestà. Sin qui le r egole sono chiar e e non presentano difficoltà pratich e. 1\1.a le situazion i di fatto e gli sviluppi degli atti ammini trativi i1on so110 en1pre così semplici e non po ono 1

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La presen te rubrica è a ffidata all'avv.

GtOVANNJ SELVAGGI,

essere ricondotti, purtroppo, a ipotesi definite. Ecco un caso, ohe è opportuno segnalare. Ci spieghiamo meglio con un esempio. Il Podestà d elibe ra di nominare il secondo graduato; 11 Prefetto non rende esecutiva questa delibe·r azione: apip1icando l'art. 334 già ricordato, -è evidente cl1e l'interessato può far valere le sue ragioni, ricorrendo in sede gerarchica contro l'atto n egativo del Prefetto. Ma poi :i l Podestà riesami11a la situazione · e delibera di nominare il primo graduato, Jedendo co·s l l'interesse del secondo che ha fatto ricorso in sede gerarchica contro l'atto del Pref ettoi. La seconda d eliberazi'o ne diviene efficaoe essendo vistata . È sufficiente il primo· ricorso ;) La sorte della seconda deliberazione dip ende cLaJ risultato di questo rimedio o è necessario ricòrrere anche contr.o di essa? Non è dubbio ch e la seconda deliberazione sia provvedimento auto·n orno e per sè stante, non p•JtAndo essere con siderarta sem ·p lice esecuzione dell'atto negativo d el Prefetto. :E::, qùin.di , provvedimento lesivo· e d efinit1 vo. Contro di esso , l'interessato d eve ricorrere al ConsigJ1o di· Stato in s.eid e giurisdizionale. Praticam ente p11ò accadere ch e la ste~sa quistione sia risoluta in sede gerarchi ca e poi in sed e giurisdizionale contro il provvedimento mini steriale e, in rapporto al) a se con da delib·erazione1, sia decisa diversamente d.a l Con sig lio di Stato. Può anche veri,ficar si contraddittorietà di giudicati o un conflitto tra l a risoluzione del Minist&iro in relazione a ll'att.o del Pre fetto , e quellà del Consig lio di Stato, sul ricorso con cernente la second.a deliberazione. No11 è il caso di esan11i11are Ol'a, da un punto di vista giuridico , questa si.ngo1ar ei situazione. Vogliamo solLanto :avvertire ch e, n ella ipotesi d1. un provve·din1 ento n eig.ativo d e.J Prefetto e <ii una successiva d eljberazio·n e. d e] Co1nune r esa esecutiva, 1'int.er essato che voglia agire d eve ricorrere in sede gerar chica contro il pri.rr10. atto e i11 sed e g iurisdiziona]e contro il se. condo. 1

DOVERI MORALI DEGLI ABBONATI: Diffondere il <• Policlinico » tra i colleghi, facendolo conoscet'd ed apprettare e procurando nuovi associati; i) Provvedere al pagamento della quote. dovuta all'Amministrazione, senz~ farsi sollecitare. L'importo d' abbonamefl to va inviato preferibilmente mediante Vagli.a post ale od A ssegno Bancario. Può anche essere ,,,,. viat'o ve-rsan<lo la ,.elptiua somma all~Vfficio di Posta per sl Conto Co<rrente Postale N. t / 5945 dell'editore Luigi Pozzi .. Roma. ColoYo che p,.ef~riscono aspettaYe dall'Amministrazione la Tt'at.. ta Postale, tengano presente che questa aumentet'à di L . .5 l'importo dovuto per l'abbonamento, a motivo delle vane tasse postali e altre spese che la T ratta comporta. r)

esercente in Cassazione, con s. leg. del n ostro periodico.


(ANNO

XLII,

NUl\I.

7)

293.

SEZIONE PllATlCA

NELL-A VITA PROFESSIONALE. CONCORSI.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI

POSTI VA CANTI.

L'assistenza sanitaria ai lavoratori agricoli Con decreto del Capo del Governo, Ministro per le Comunicazioni, è stato pro~·eduto alla ricostituzione del Consiglio di amministrazione della Federazione Nazionale Fascista delle Casse Mutue di ~Ialattia dei Lavoratori Agricoli. Di esso è s tato 11 01ninato presidente l 'qn. prof. Franco Angelini. La nomina del nuovo Consiglio di amrninistrazio11e costituisce il primo passo per l'attuazione di quel più vasto progran1ma di attività ch e ]a Federazione si propone di svol ger e allo scopo di con seguire un effettiYo miglioramento della situazione assistenziale contro le n1alattie a .favore dei lavoratori dell 'ag·ricol tura. ,Si rileva in proposito ch e, sebbe11 e per iniziativa della Confederazione Fascista d ei Lavoratori d ell 'Agricoltura, nuoYe Casse provinciali si ano, in questi uilin1i tempi , sorte a Pavia , Mjlar10 , Verona e Bari, tuttavia non si è ancor a raggiunta quella efficien za assistenzi ale ch e la dichiarazione XXVIII della Carta d el LaYoro tassatiYame11te preYede. Pertanto, in seguito alla ricostituzione del Consi glio della Federazjo11e, la Confeder<tzione <iei l a,·or atori dell 'Ag·rico,tura , in perfetl_a intesa co11 il ~1i11istero d elle Corporazioni , inizierà sollecita1nente, d'accordo co11 la Confederazione d egli Agricoltori, una efficace azione p er istituire la Cassa Mutua Malattie in tt1lte le provincie dove essa appare t ecnicamente ed economicamente possibile e dove gli attuali contratti collettivi di laYoro ne conte1nplino la i stituzione .

Cronaca del movimento professionale. Per la tntela professionale degli oc11listi. Riunitisi presso la sede del Sindacato dei Medici di ~lilano, un g·ruppo di oculisti hanno votato un ordine del giorno con cui si riafferma che la misurazione della Yista è atto esse11zialme11te m edico e che gli ottici posson o solta11to confezionare e vendere occhiali e lenti dietro prescrizione medica. Di co11segu en za si richia1na l 'atte11zione delle aulorità perch è sia tutelata l a dignità professio11ale d el n1edico. Nella secle della Co11ferlerazione Fascist a dei Con1mer ci a11ti ha avuto luogo, sotto la presidenza del co1nm. E11rico Broili, u11 Conveg·no nazionale d ei commer cianti i11 ottica e articoli fotog r afici. Dopo di scu ssio11e d egli argon1enti pos ti in esa111e, l ·assemblea h a. approvato all 'unani1nità un ordin e del giorno co11tro og·11i abu sivismo profesio11al e.

AQUILA.

Con sorzio

Prov .

A n lilubercolare.

Con cor so p er titoli ed esami ai posti di Direttore delle Sezioni dispe11sariali provinciali ct i Ayezzano e Su l mona; L. 7.000 ritenute e riduzioni;· jndennità di trasferta ~ diarie. Scad. ore 12 del' 15 inarzo. Età limite 45° anno al 10 genn . Tassa L. 50,10. Chiectere annunzio. Rivolgersi alla Segr eteria. ANCONA. Consorzio antitubercolare. - Concorso , per titoli , al posto di direttore clella sezione dispensariale cli Osi1110. Limite età anni 40; djploma abilitazione eser cizio medico cl1irurgo; stipendio L. 8000, olt r e indenn;.là servizio L. 2000. Scaden za 8 april e 1935-XIII. l)er informazio11i rivolger si Seg·reteria clel Consor zio presso la Provincia di Ancona. CATANZARO. Ospedale Ci11ile. Aiuto n1ectico e radiolog o al Reparto Sanatoriale con i11carico di radiol ogo d ell 'Osp edale CiYile; co1npeten za in tisiologia e in radiologia. Chieder e annunzio. Rivolger si alla Congregazione di Cari là . Scad . ore 14 clel 30 lnarzo. Tassa L. 50,10. Documenti' a 8 m esi' dal 23 gennaio. lip . L. 4000 a11nue sogge tto alle riduzio11i d el 12 % ed alle altre ritenute di l egg·e . FANO. Congregaz. d i Carità. - Scad. 15 febbr.; due medici assisten li nel Civico Ospedale S. Croce; s lip . L. 5000, serv. att. L. 480, c.-v., compartecipazione; nomina e conferma bien 11ali. FORLÌ. Ospedale G. B. A1or gagn i. - Scad. 15 1r1arzo. Direttore sanitario e m edico primario:. L . 3000 come direttore, e ·L. 12.000 come primario , oltre compar tecipazion e. Pratica , congiunta o divisa, di an ni 4 almeno presso una Clinica UniYersilaria o p resso un Osp edale con non m eno dì 100 letti. se in qualità di prin1ario e co11 non J11en0 di 200 letti se in quali l à di aiuto. Età i1on superior e ad anni 45, salvo e. l. e salvo p er coloro ch e ricoprono an alogo pos lo presso altri Ospedali per i quqli. il limite m as imo di età viene elevnto a 50 a nni. Libera doce11za in clinica o patologia medica . Tassa L . 50. Rivolgersi Cong regazione di Carità. lDRI.\ (Gorizi a). R. Min iera. ,__ Scad. 31 marzo. i\IIedico ; s tipendio L. 12.600; c.-v. Abitazione ed illum inazione el e ltrica gr atuit e. Lo stipendio è al netto di qual si asi riduzione. Età m assima an11i 35 s.e.l. Certificat o dei punti n egli esami , peci ali e di l au .r ea ed eventualmente n ell 'esame di Stato. Obblig·o d el la r esiden za. Il n omi11a lo· Yien e assunto con le norn1e dell 'jmpiego priva la · (R. D. L . 13 noven1bre 1924, n. 1825). Aritituber colare. Scad. 6 aprile. Co11corso per esami e p er li I oli a· l l\IPER IA .

Co n sor zi o

Prov.

Dir ettore d el Consorzio e Dire l tore del Di 11en sario Provinciale ; L. 24.000 e ind e11nità servizio a lliYo L . 6000; ritenute, ma non r idt1zioni di cui ai Regi Decr eti Legge 20 r10Yembre 1930, n . 1491 ~ 16 aprile 1934, n. 561. Età, al 26 gennaio 1935-XIII, a11ni 32-46 s . e . 1. 1\.bilitazion e all 'esercizio della· profession e da al111eno 5 anni dal 26 gen11aio 1935-Xlll; certifica to d ei punti con seguiti per ognf ina teria di s tudio. Cerlificati cii specialista in ti-iologia. 'fa ssa l . 50.


294

« JL P OLTCLINICO »

L A SPEZI\. Ospedale Civile l i illorio Eman.uele II.

-- A tutto il 31 inarzo 1935-XIII è auerto il con('Or o p er ineclico specialista di r adiologia e terapia Jj ica. Chiedere copia dell 'avviso di co11cor so alla egreleria cl ell 'Ospedale. ~1ESTRE (Venezia). OspP,dale Civile. A t utto 12 aprile con corso per titoli ed eventualmen le esami ad Aiuto Chirurgo. Rivolgersi alla Segret eria. MILANO. Co11so r zio Pro vine. ,4 nlitub ercolare. Scad. 20 marzo. Concor so, per titoli e per esa111 i, ad u11 posto di l\tlecli co Direttore di Sezioni Dispé11sar iali; slip. L. 14.000 sogg·etto alle riduzio11i e all e lra tt e11ule di le gge. Obblig·o cii preslare alme110 18 ore se ttin1anali di servizio non esclusa l a do111enica. I gruppi delle sedi Dispe11sariali, cia scuna delle quali comprende u11 g·ruppo di Comuni, sono 5. Ai Direttori di Sezioni Dispensariali è vietato l 'eser cizio professio11ale solta11to nelle singole circoscrizioni alle quali Yerranno assegna I i. È a m111 essa p erò l a con sulenza anche in t nli circoscrizio11i, su richiesta del medico co11clo l lo. 'Trasferte. Et à limite al -20 gennaio anni 40. Diploma di abilitazione da almeno due a11ni al 20 gennaio. Tassa L. 50,10. Domand a e docu111enti <llla Segretri a, via Manforte 35. Os11\-10. - (Vedere ANCONA). Cercasi Medico CJ1iP oaa1000Mo (P erugia) . rurgo interino, m assimo anni 35. Stipendio inen sile L. 800 l orde, cavalcatura a carico del Comune. Inviare dornanda e docun1enti al P odestà. PnA SOMASO (So ndrio) . r--o Co11cor so, per tj Loli ecl .eventu almente per esame, ai posti di 1° e 2° Ass is tente i1el Sanalorio Umberlo I . Età non superiore 35; documenti di rito. Stipendio rispettiva111ent e L. 8000 e L. 720-0 al l ordo della R. ~I . Guar-Oie 100 me11sili ; vitto ed alloggio « ad perso11 am ». Scadenza 28 febbraio 1935-XIII. 1

1

R AVENNA.

--

Ospedale Civi l e S. Maria delle Cr oci.

Concor so per titoli, ed eventu aln1ente esami, acl Aiuto Chirurgo. Rivolgersi alla Segret eri a d ella Con gregazione di Carità, via Diaz, 2. Scad. ore 12 del 5 m arz0 1935-XIII. Età limite 31 anni ; tassa L. 50, 10. Stip. L. 5000, oltre L. 1200 ind enn . vit1 o, e. -v., compartecipazione. ROMA. Ministero de lla Guerra. Con decreto Ministeriale d el 1° dicembre 1934-XIII, pubblicato nella « Gazzetta Ufficiale » d el 5 gennaio c. a. e riportato n el « Giornale Militare » del 25 stesso mese, è inde tto un con corso, per titoli e per esami, a 35 posti di ten ent e medico in servi zio p ermanente effettivo nei Corpo sanitario del R . Eser ci1o. A t ali concor5i potra11no partecipare gli ufficiali in s. p. e. e di complemento, i sottufficiali e militari di truppa in ser vizio o in congedo, di quals iasi arma o corpo, nonch è i medici civili , cl1e tut I i no11 oltrep assino il 32° anno di età alla data dei decreti. Per i concorrenti che abbi ano prestat9 servizio 1n ilitare dura11te la g uerra 1915-18 sarà tenuto con to del dispos to dell 'art. 42 del R. decreto 30 settembr e 1922, n. 1290, ch e r leva di cinque a1111i il limite di e tà s tabilito r1ei vari con cor si . Per coloro ch e risultino r egolarme11te iscritti ai li'asci di combattimento sen za interruzione, da data anteriore al 28 ottobre 1922, il detto limit e è elevato di quattro anni . I con correnti dovran110 far do111anda in carta da b ollo da L. 6 éll Ministero della Guerra (Direzione generale personale ufficiali), present andola, non oltre 60 g iorni dalla data di pubblicazion e del d e-

lA.N:'\O XLII,

~Ul\I.

7]

rreto sulla cc Gazzetta Ufficiale», al Comando del IJ istret to cui sono effe ttivi , oppure, se in servizio 1nilitar e, al Comando del Corpo od ente dal quale dipendono. Seguono , n ei decreti, le dichiarazioni <la fare nelle domande, i documentj da presentare, le norme del concorso ed, a parte, ì programn1i c.I ' esame. SIENA. ocietà di Esecu lori d1 Pie DiSJJOsizioni. - Due p os ti cli m eclico pra tica11te presso l ' Osped ale P sichiatrico cli S. Niccolò a titolo cli posti d i lJerfezionamen Lo ; ind enni là di servizio L. 700 iYlen sili nette; i11d en11. g u ard ie; cam era arredata; e là li11Li te 30 a11ni . Chiedere annunzio. Rivolger si nll3 Segre teria della Societ à (via Ilorn a 41). Scad . ore 17 d el 4 marzo. TARANTO. Ospedale Civile « SS. Annuriziata ». Scad. 25 febb Con corso per titoli ed esami a due n1edici assistenti ; stipendio L. 3000; compartecipazione. Indennità g ior11alier a di L . 36 per og11i turno di g u ardia di 24 ore; trattenute ed eYenl u ali riduzioni di legge. Età 1in1ite anni 30 al1'8 gennaio. ,-EROi'~A. Amministrazione Provirt ciale. A tutto i I 15 marzo 1935, XIfI, è ap erto il concor so al post o cl i m edico di sez~one presso I 'Ospedale P sichi atrico <li Verona. Stipendio iniziale L . 14.400; stipendio 11 ll1aturazione di tuttj gli aun1en ti p eriodici lire 19 .500, il tut to diminuilo delle riduzioni e frati cn11te di legge. P er schiarim enti r ivolger si alla Segreteria ciell 'Amministrazion e Provinciale. B ORSE DI STUDIO

xa

Borsa rli si 11di o TVasse rm ann

Presso l ' Associazione Naz. I tnliana Fascjsta Dot1oresse in n1edicina e Chirurgia di Salsomaggiore (P ar111a) è aperto il concorso per llna borsa di stt1ilio di L. 5000 da asseg n a rs i acl u11a <lottor essa i Laliana , laureata in ~·I erlicin a e Chirurgia, ch e i11tenda compiere un ann o conseru tivo di studi cli perfeziona1ne11t o presso una Un iYersità oò I sti t tt to St1periore d el Regn o. L 'assegno s:i.r à corrisp osto in rate trimestrali 1n1ticipate di Jire n1ille ciascuna , con decorrenza d al 15 Iì1arzo 1935, clietro present azione (per l a II , III, IV rat a) di un certificato d.ella Segre~eri.a dell )Univer si là o dell 'Istiluto Superiore da cui r 1sul Li l 'i sçrizior1e e l a r egolare frequenza al Corso o ai Cor si di p erfezio11a111ento. . Le ultin1e· mille lire saranno versate alla v1n cjtrice d el con corso alla f ine ll ell 'anno di studio , oYe essa 11e din1ostri il buon esito, presentando un l avoro pubblicat o. . La scelta dell 'CniYer silà od Is lituto Superiore è in facoltà d ella concorrente, ma deve esser e subordinata alla approvaz ione d ella Commissione aggiudicatrice. ,Si t erranno i1l inaggior cons~de~a­ zione le do1nande delle co11corre11ti ch e dichiar assero di vol ersi dedicare alla Ostetricia e Ginec,;ologia, oppure all a Chi1nica Biologica. . La ·Commissione .agg·iudicatrice, composta di tre inedich esse, sarà non1inata dal Consiglio del] '.l\.ssociazio11e alla scadenza del terniine cli concorso. ·L e do1nande in carla liber a dovranno esser e in c1irizzale alla Presidente dell 'Associazione Naz ionale Italiana Fascisla Dottoresse in Medicina e Chirurgia, prof.ssa dott. ssa l\l yra Carcupino Ferr ari , Salso111aggiore (Parm a) no11 più tardi del 20 1narzo 1935, corredale clai docun1e11ti. ChiederP il t es lo clell 'ann u11zio.


[.i\.N:\'O XLII,

~Uì\L

7~

295

SEZI ONE PRATI CA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

In esito al co11corso per la cattedra di Clinica ·oculj s tica nell a R. università di Perugia, il prof. lJor1a lo Cattaneo, primo classificato, h a occupato il post o pBr ques t 'arino scolas tico, m en lre p~ prossimo anno egli è s tato chiama lo a Parma. A sos li l11 !rlo è stato già chian1ato, con votazione u11anime, il prof. Salvatore Sgrosso, secondo classifi cato. Il gr. uff. clott. W. S. Bai11lJriò ge è nomin ato presidente del! 'Associazione d ei medici militari degli Stati. Uni ti d 'A1nerica.

Il prof. co11te Amalio d e Gimeno y Cabafia s presict ente d ell 'Accadem ia nazio11ale di meclicin~ di Spagna, è stato decorato co11 la m ed ag'li a d 'oro della Facoltà cli medicina d ell 'lJni.ver sità di Ambu.rgo. La decorazione gli è stata rimessa dal prof. P. ~1til1lens, clirettore d ell 'Istituto delle malattie rtavali e tropicali di Amburgo e dall 'Ambasciatore d ella Germania. È confer111ata d efinitivame11te l 'abilitazione alla

ljbera docenza in p atologia sp eciale chirurgica al prof. Pietro Chironi di Roma, ten. col o1111ello m edico i11 aspett atiYa A. R. Q.

_, Mentore legislativo, per tutti i Sanitari Italiani

Nuovo Testo Unico delle leggi Sanitarie con NOTE e 0 0 ~~"&NTO di CARAPELLE On. Dr. ARISTIDE, Consigliere di Stato

e JAN1NITTI PI ROMALLO Dr. Prof. ALFREDO,

Con sigliere di Ca8sazion e . Riportiamo qui appresso uno dei tanti giudizi espressi in qu esti giorni dalla stampa amn1iu istrativo-giuridicol egale, su quest'opera, dell 'on . Carapell e e del prof. J annitti-Piromallo :

Il nuovo testo unico delle leggi sanita·rie, oltre a coordina·re l'ampia materia legislati11a f inora esistente, provvede anche a u n opportuno aggiornamento. Il testo unico si divid e in dieci titol·i n ei quali son o contenuti 395 articol1. Il commento del Carapp,lle-Jan·nitti, n ell'accurata ed elegante edizione fatt a dal Pozzi , ben n oto per altr>J pubblicazioni in materia sanitaria, oltre al Testo unico, contien e gli A lleoati d elle varie Tabelle e un'App endice con le convenzion i di Ginevra sull'oppio e sugli stupefa~enti e l'elenco delle iLisposizion i per la tutela della sanità pubblica emana te dal 28 ottobre 1922 al 31 aoosto 1934. I l commento ha caratt er e em inentemente pratico, l'esposizione è sobria, accurata e tale da poter dare u na direttiva sicura per l'interpretazione legislativa. Della viista e complessa materia gli autor i sono riusciti a da1re l e linee f ondamentali , logiche e giuridiche, e a lu1neggiar e i vari istituti in m odo do. condurre a una esatta e precisa interpretazione e applicazione della leg(Je. Ogni elogio, pertanto, sareb·be superfluo , giacchè le pubb licazio~·i sia d el Carapeile, e sia del Jannitti·Pir omallo, raggiungono sempre la perfezione e rispondono a tutte le esigenze pratiche » . «

(da « La Paleatra del Diritto », Perugia, N. 11-12, n ovembre·dicembre 1934). Volume in formato tascabile, di pa.gg. XII-720, in ni· tidissimi caratteri corpo 8 e corpo 6, stampato su carta tipo « India-OJJ/ ard u , r ilegato in tel a . Prezzo L. 4 5, ·più le spese postali di spediz ione. Per gli abbonati al << Policliniro • , . ole L. 4 O in porto fran co. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI Postale Succursale diciotto - ROMA.

Uffici<'

NOTIZIE DIVERSI!.,

L'attività del Con siglio delle Ricerche. La recente a ttività d el Consiglio Nazio11ale d elle Ricerche, ch e si svolge solto l 'al la clirettiva di Gu glielmo f\1arconi, è sottoli11eat a rl a una puh}llicazione u sci La i11 questi gior11i sulle indagini che il Consiglio h a affidato agli Istituti, alle Rl{ . U11iver si tà , al le .Scuole Superiori ed alle Stazioni Speri1nentali . Alcu11e di queste .ricer ch e, ronrlotte a fine, aveva11 0 lo scopo di risolvere det ermi11ati J)Toblemi su ggeriti da speci ali co11tingen ze cl el m o1nenlo o sottopost e al Consigli o da organi d ello Stato, rla or gan.izzazioni i11d u strjali; altri invece, e so110 la n1aggjoran za, sono indagini ch e tend ono al progresso scientifico e tecnico in camp i pit1 va. li di ricer ch e. So110 spesso l avori di Junghi a1111i che si svolgono ir1 tappe su ccessive e che quasi s~mprc hanno lJisogno di una l arga s1)erimentaz1on e. Kel ca1npo d ella biologia, negli a11ni 1933 e 1934 h an110 condollo H ricerch e suj J)roblemi cl ell 'alim en lazion e » j l Labor atorio Cli fis iologia della ll. U11iver si là di Napoli , gli I slitu ti di ch in1ica biologica d elle RR. UniYer sità di Napoli e Pad ova, J'Istituto cli Far1nacolog ia dell a R. Univer si tà cli Genova, l 'I s tilnlo cli chin1ica fi siologica della R. U11iversità cl i llorrta . Gli Is tj l uti d i ig·ien e cl eile RR . Univer si1 à di Bologn a e Genova h anno risp etlivamente condotto i icerche sulla b iologia del b acilJo d el tifo, sulla epiòemiologia del 1i fo e su i l11odi di propagaz ione del tifo.

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4• Settimana medica Padovana. Anche ques L'anno p er i11i zia l iva del SjndacJ to Provincial e Fascista dei Medici sar à organizzat a ò al 9 al 16 g iugn o r - in coincid e11za con la Fiera Campioni - la Settiman a l\!Iedica ch e t anto su ccesso h a avu to n egli a11ni scorsi. Le l ezio ni saranno 1e11u le d ai professori d ell a Facoltà di meclici11a e chirurgia cl1e 11anno già d ato il loro entusias ti co assenso. Prossimament e verrà }JUJ)blica lo il prog·ra mn1 n d efinitivo.

La nuova Clinica oculistica di Genova. La « citt à uniYersi taria >> di Ge11ova, ch e per 111 erito ri el Regi111e è sorla in questi ultimi a11ni nella zona <li ::san ~1ar lino , si è arricch i la cli u11 rLuovo e gra11ctioso ecli (icio n el qua le h n trovat o degna sede la Cli11ica oculis ti ca dell a R. UniYersjtà. Qu es to edificio, costr11ilo co11 <'ri ler i i11ocl ernissimi, si comp o11e di ~1 attro pia11j e di due corpi i11dipencienti annessi al piano t erren o. L 'organi zzazio11~ della 11uova clinica è s tata curata i11 tulli i òetta,g li . Ne l con1pl~sso , la 11t10Ya Clinica Oculistica cli Ge110Ya può e er e co11s iclera la LI .l l e n1igliori J1011 solo rl 'Itali~, in a d 'Europa. All 'inaugurazio11e, il 10 febbraio, sono interYenuti il prefetlo, il podes tà, il segre tario federale , il preside della Pr0Yi11 cia., il cardinale ~Iinore lti , i se11atori Moresco, Pe11 de , l\faraglia110, 0Yio clire tlore della Clinica Oculi Lica cli Ron1a , il prof. Guglianetli direttore della Cli11ica ocul . di Tori no. il prof. Ro si clire ll ore della Cl i11ica ocul. dj Pisa, il col . i11edico clella li.. 1\riarina prof. l\1aiorcn, ed u110 s tuolo di J)rofe~ ~ ori , assi lenti e luclenti . Il prof. l\laggiorr , cli ret lore cl ell a Clin ica , J)ro-

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JL POJ~ f CLIN J CG

rLunciò il discorso inaugural e. Parlaro110 poi il prof. se t1. Ovio, il prof. Barda11zellu ed il cardir1ale Minoret li ch e procedette alla benedizione dei locali. Infi11e Yenne i11a,u gurata un a lapide ricordante l 'a ttività svolta dal compianto prof. Pes nei clieci anni in cui r esse la Clinica. Dopo, le autorità e gli i11vit ati visitarono i grandiosi e m oderni ]ocali.

Nt1ove istituzioni scientifiche e cliniche a Mont· pellier. Il 6 e il 7 g·ennaio ebbero luogo a Montpellier pareccllie cerimonie inau g·urali di nuove istituzioni biologiche e scientifich e dell'Università e degli Ospedali. Il nuovo centro a11ticancer oso (cli11ica Curie) si eleva nel r ecinto delle cliniche di Sant'Eligio; il prof. Forg·ue, che adempiva l 'ultimo suo atlo di n1edico ospedaliero, tratteggiò la s toria d el Centro e ri1nise la direzione al prof. Grynfeltt; il d ecano della Facoltà medica di Pélrigi, prof. Roussy, pronunziò un discorso in elog·io del Forgue. Il nuovo I stitulo di biologia della Facoltà di m ecljcina non costituisce che un a parte di un piano il quale verrà realizzato a n1isura ch e si av.r anno rnezzi eco11on1ici disponibili. Compr ende per or a le cattedre di fisiologia, di batteri ologia e d 'igie11 e, ch e, così spost ate cla dove erano prima, h ann o permesso alla cattedr a di chimica biologica di es lendersi considerevolme11te. In parte si sono llljlizzati locali antichi; ma tutti i laboratori sono arreda ti e attrezzati ex novo. Il i1uovo Istituto di chimica della Facoltà di scienze è un vasto edifizio, ch e ospiterà tutti i servizi chin1ici della Facoltà di scienze e numerosi laboratori di ricerca. Infine, un nuovo padiglione della città universitaria comprende due ali, aggiunte a un edifizio cenlrale, g ià occupato d a t empo; esse ne restano indipenden ti; il nuovo stabilin1ento fa aumentare di un terzo le possibilit~ di siste1nazion e degli studenti. Sui terreni liberi del recinto dell 'Ospeclale generale sorgeranno le Clinich e di San Carlo, che cos tituiranno un grandissimo edifizio, in cui trovera11no p osto in primo tempo 4 clinich e speciali: clermo-sifilografica, neurologica, urologica, otorino-la.ri11gologica; poi altre potranno ag·giungerse11e. In prossimità verranno costruiti i nuovi locali per l 'amministrazione centrale di tutti gli ospedali di Niontpellier, le cu cine e la centrale pel risca lcl an1en to.

Co1111nemorazione del prof. Bilancioni. L'Is ti t11to Fascista di Coltura di Rimini, sotto g-li auspici dell'Amministrazione Comunale e del locale Fascio, aderen ti il Sindaca Lo l\[edico Provinciale, la Societ à l\1edico-Chirurgjca Romagnola ed il Centro di Sludi di 'Talassoterapia Medica, il g iorno 10 marzo p. v. alle ore 10,30 con semplice e<l auster a cerimonia co1nmen1orerà uff1cialmente l 'illus lre fig·lio di Rimini , prof. Guglielmo Bilancioni, direttore della C1inica o torinolaring·oiatrica dì Roma di r ecent e sco1nparso. Ne rievocherà l 'eletta ~igura di scie11zia to, di be11efatlore, di umanista i11 signe, il prof. Giuseppe Zanni , conci Ltadino e discepolo deYolo del Venerato ì\1aestro. La cerimonia sarà pubblica ed avrà luogo n ella Sala clei Concerti del Teatro Vittorio E1nanuele.

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[ANNO XLII, NUl\I. 7)

Azioni g·iudiziarie. La Corte Suprema del Dakota Settentrionale (Stati. Uniti) ha dalo il suo giudizio in una causa determinata da un ban1bir10 nato 250 giorni d opo che la madre aveva avuto i primi rapporti sess1:1ali co11 un signore, il quale reclamava la paternità. Quest a non è sta.ta riconosciuta , perchè· i11an cava110 i segni di nascita prematura Cl 'anticipo era di una trentina di giorni) : se fossero esistiti, sar ebbero stati rileva ti, tanto più in quanto che la n ascita ebbe luogo in ospedaJe. La causa è stata dalla Co.r te deferita ad u11 nuovo Tribunale~ Un n1edico chiamato a constatare 1Javvenuto clecesso di una donna che egli aveva avuto in ct1ra,. ad Hull (Inghil lerra), in~ormò il marito che questa era da tempo molto preoccupata per una gravidanza non imputabile al marito, e che ella aveva anche te11tato di su icidarsi. Il marito intentò causa contr o il n1edico per infrazion e del segreto professionale. Il medico si è difeso dichiarando ch e il tentativo di suicidio giustificava, in lui, il sospetto· di un avvelenan1e11t o e che, per legittimar e le indagini r elative, egli era in dovere d 'informar e il n1arilo sui precedenli occorsi . Sir Bernard Spilsbury, reputato n1edico cui si è chiesto il parere , ha dichiarato che la condotla del collega era deontologicam ent e corr e lta. 11 giudice istruttore ha assolto. il preYenuto, 1na ha rilevato che questi avrebbe potuto legittimar e le su e indagini ancl1e adduce11clo il timore, ch e la clonna aveva manifestato, di una gr avidanza ed astenersi dal riferì.r e i precedenti: il magistrato h a cosi dato una lezio11e cli corre ttezza professio11ale. Stra11a e la condotta rlel n1arito, che con la su a azione ha reso nolo a tu lto il mondo anglo-sassone il proprio infortunio coniugale, dacchè i giornali si sor10 impadroniti della vicenda. Un modesto processo avYenuto i11 Inghilterra m erita di essere registrato a titolo di curiosità. Il dott. Noe Pines andava praticando una serie d 'iniezioni ad un a donna, affetta da eccezionale ping·uedine, Rebecca Gerber; alla 6a iniezione l'ago si ruppe e non fu possibile di repertare il frammento. Il marito di lei, Aro11ne, aveva preg·ato il m edico di i1ascond ere alla consort e qualsiasi incidente, dato ch e ella er a oltremodo impression abile ecl e1notiva. Perciò il medico t entò d'informare il solo marito; ma non lo trovò e non si occupò oltre della cosa. A. un certo punto gli venne intentata causa, e gli si chiedeva un for le inde11nizzo; ma il giudice h a condannato il n1edico a corrispondere. soltanto sei g hi11ee e h a condann ato la signor a alle spese del processo. Una do1nestica diciannovenne di Reims, nubile,. aveva avuto un ban1bin o, ch e ella ave' a decapita lo valendosi di un paio d i forbici ; er a stata condannata dal Tribunale correzionale, per omicidio volontario, a due anni di prigio11e e 50 franchi d 'ammenda. Il perilo, <..lott. Sainton , ha p erò cli~ostrato che la morte del J1eonato era avve·n uta pr1ma, per rnancanza di cure idonee. Per ciò la Corte d 'Appello· ha ammesso un omicidio per imprudenza ed ha con cesso la sospensione della pena del carcere.

La 16a. Cam era correzionale di Parigi ha condannato un fabbricante di specialità chimiche e Lerapeu ti che, sig. nler1nind, il quale, col concorso cli una farmacista, oprana Casa, fabbricavélJ degli afrodisiaci (cc Venere », cc Ercolasi )) , ecc.); ri-


_\ ' · o X.LII, 1'u1'1:. 7j

SEZIONE PRATICA

correva ad una pubblicjtà suggestiva e u tìlizzava dei rappresentanli; accordava una provvigione del 30 % alle così delte (( l\faisons de Société » . È risultat o ch3 i prodotti conten evano .polvere di cantaride, ma in quantità minima, tale ch e n on potevano cader e sotto la sanzio11e del r egolamento sulle sostan ze tossiche: dunque agivano solo per su ggestione. TuttaYia il 'fribunale h a conda11nato i due impulati a un'ammenda di 1500 fr a11chi ciascuno. La Cam era. penale della Corte di Cassazione del] a Repubblica francese ha r espi11:to un ricorso del clo lt. Sa.lon1011 Wiesner, il quale era stato condannalo in Tribu11ale ed in Corte d 'Appello a 200 fra11chi cl 'amrr1enda per avere ~atto incetta, n ella su a casa di salute, d 'infortunati del lavoro, valen. dosi di lusinghe, o prestando le prime cure senza compenso e perfino corrispor1dendo del den aro, del quale si r ivaleva poi su gl'i11dennizzi.

Un po' dovunque. Il t ern1ine ultimo per l 'annunzio di comunicazione aJ 9° Congresso internazionale di dermatologia (Budapest 15-21 sett embre) è stabilito al 28 febbraio. Si prega d 'inYiare il testo od un breve .sunlo delle comunicaz ioni, per le traduzioni. ~re­ .siclenle : prof. Lud,vig Ne](om , ~Iagyar TudomanyEgye tem, Bud apest. La 1a assen1blea n azion ale dei chiru.r gi del Mes.sico si è tenuta nella città dj Messico, dal 18 al 2l n oven1bre. Durante il convegno, svoltosi nel grande ospedale Juaréz, si inaugurarono in questo ospedale i busti di Yon Behring e di Ram6n y Cajal, donati dalla co1onia tedesca e da quella .S])agnola. La Giun ta gen eral e straordi11aria dell 'Unio11e ,gern1anica di difesa dei 1nedici s i è riunj la il 22 '-licembre. Il 27 gennaio si sono riuniti a l\llila110, sotto la 1Jreside.nza del dott. Siro11i di Gallerat e, alcuni n1edici dell '« Unit alsi » (Unione Nazionale Traspor1to Ammalati a Lourdes e Santuari Italiani), per .studiar e i nuovi perfezionamenti da apportare al1 ·organizzazione dei treni ospedali ed ai servizi assistenz iali sui treni di ammalati . La Societ à Medico-Chirurgica 'f revigian a si è :tdunata 1'11 gennaio, sotto la presiden za del prof. A. Bozzoli, assistito dal segretario dott. M. Bor.tolozzi. Furono fatte comunicazioni da : G. Olivi, ~I . Bortolozzi (du e comunicazioni), C. Cella. r\.nche qùest'an110 si t errà a Genova, n el mese .di n1aggio, presso l 'Istituto Universitario d 'igien e irt viale Benedetto XV, un Corso mensile, per i J neclici, di coltura in igiene scolastica. Le doman df• si deYono presentare a detto Istituto. Il Corso .aYrà inizio il 1° ma.g·gio, a o.re 11 . Un corso di perfezionan1ento in igien e per aspiranti ufficiali sanilari si terrà nella R. Università «li F irenze durante il bimestre rnar zo-aprile; t asse .(·0111plessive L. 400,60; le iscrizioni si ricevono alla eg·releria della Facoltà di ~I. e C. , piazza S. Mar1C<1 2, fino al 27 febbJ'aio; chiedere l 'annunzio. Il prof. L. Torra.._ca 11a tenuto a Napoli la prolu sione al cor so ufficiale di clinica chirurgica, trallando de « L 'o ttimo chirurgo n; l 'esposizione ft1 di una lampante chiarezza, densa di pensiero ~ di fede e destò u11 vivo interesse .

297

Il prof. E. Federici h a pronunziato a Bari la prolusione al corso ufficiale di clinica oculistica, SYolgendo e documentando il t eina: « Prevenzione della cecità in regime fascista ». · E; entralo in funzione il giorno 11 febbraio il Re-

parto epide1niologico del! 'Istituto della Sanità pubblica, diretto dal prof. Antonio Labranca con la collaborazion e dei do llori Alberto Canaperia e Vi11cenzo Pacilio. Presso la cc Library Ior american studies in Ilaly » (Biblioteca per studi an1ericani in Italia), diretla da Umberto Fr11goli, è islituita una ,Sezio11e medica, affid ata al maggiore rnedico dott. Giovanni Perilli; vi si accolgono pubblicazioni di m edicina preve11tiva e sociale, d 'igiene e di sanità pubblica. Sede : palazzo Salviati, cor so Umberto L 271, Roma. Il Senato della città liber a di Da11zica . l1a deciso di fondare un 'Accademia statale di m edicina pralica; come direttore è stalo designato il dott. Kluck, preposto ai servizi sanitari ed alla politica demografica; com e segre lario gen erale, il prof. Burgeler. L 'or ganico con1 prende 8 professori in piartta e 15 docenti d 'on ore. stat a organizzat a a Pisa una. « Mostra di difesa aerochimica » dal Servizio chimico militare, per iniziativa del Ministero della Guerra. Come parte dell '8sposizion e centenaria di Rocl1ester (Stati Uniti), si è t enuta una Mostra sui progr essi della medicina ; vi hanno cooperato molli e11li; alla presidenza del comilato era il dott. S. S. Bullen. È

Nella Scuola i\IIedica Superiore di Saratoff (Russia) si è istituita una Sezione tedesca; tutto l'insegnamento v'è impartito in ljngua tedesca. La ca ttedra di chirurgia è stata affidata al prof. Siebenhaar, ch e i1rima esercitava a Balzer. La Stazione infortunis lica della Clinica chirurgica presso l '0$pedale Ge11er ale cli Vienna ha celebrato il su o 25° anno <li vita. A Vercelli è sta,ta reìn legrata la Scuola ostetrica (vi esist ette fino al 1919); la direzione ne è s.tata affidata per incarico al prof. M. Massezza, direttore del Reparto ostetrico-ginecologico di quel1'0spedale civile . . 11 Collegio ili Medici11a di Long Island (Stati Unili) ha ricevulo un lascito di circa un milione e me~zo di dollari (18 n1ilioni di lire italiane) da parte del sig·. Frank L. Babbott; gl 'introiti dovranno essere destinati a promuovere l'insegnament o e la ricerca . L'Università di Wisco11sin (Stati Uniti) ha avuto una donazione di 450.000 dollari (circa 7 m ilioni ,j j lire italiane), da parte della sig .a J ennie Bowman, per la fo11dazione di un Istituto sul can cr o. Il dot t. Leo Weber, consigliere federale della I{epubblica elvetica, morto di recente, h a legato lJn terzo dei suoi beni al sanatorio « Allerheiligenberg » di Solothurn ed un altro terzo ali 'Ospedale cc Insel », di Berna. Da una relazione del]' « Unitecl Hospital Fund » ri sul ta che il nurn ero di posti-letto negli ospedali cli Ne"v YoPk dal 1927 al 1933 è aumen lato da 33.535 a 41.064; il numero annuale di ricoYerati cla 549.824 a 673.767.


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«

IL

POLLCLJNICO »

A Trescore !3al11eario (Berga1110) è s lato or a a11izzato il Primo Centro Itali a110 per il tratta1ne1~to d ell 'as1p.a broncl1iale e su e su ccessioni morbose; è diretto dal doLt. Piero Sangiorgi. ·L a Regina Ele11a ha visi.t ata il Di spensario ai1 lituber colar e d el Governatora to di Roma intitolato ad Umberto I e Marg h erita cli Savoia, ed h a assistito all:i distribuzione di doni offerti dall 'Augus ta Sovran;i stessa, dal G0Yer11a lorato e d al Mi11is tero d ella Real Casa ai ùa111l>i11i predisposti o figli di tubercolotici . Da « L 'Univer sità Italiana n si cl esume ch e alla session e 1933 si prese11tarono 1553 candidati me<lici e 11e furono approvati 1403, ossia 90 %. La proporzio11e tra iscritti e riconosciuti idor1 ei fu <li 92 % a Cagli ari , 91 % a. l\Iilano e Napoli, 90 % a Pal er1no, Sie11a e Torino, 88 96 a Parlova, 86 % n Bari e l\1oden a, 83 % a Rom a. Il « Co11necticut Health Bull e tin » calc ola che nel Connecticut eser ciscon o 2027 medici, dei quali 995, ossia 48,5 %, n elle 4 inagg·iori città dello Stato ; 847 , ossia 41 ,6 %, nei centri fra 5.000 e 100.000 abitanti; 185, ossi a 9,9 %, n ei centri minori. Tra questi vi son o 45 comuni SC'nza medico. Secondo dati u ffici ali, al 31 dicembre 1933 ris ull avano eser cenli nella Cecoslovacchia 7394 m e<lici. Il prof. Carlo Vercesi, d ell 'l.T11iversità di P alermo, <.· e11tr a lo a far parte del con siglio direttivo della « Rifor1na Medica ». Il prof. G. Illber g h a lasciato l a direzione redazjo1tale della cc Allgemeine Zeitschrift fti.r Psychialrie und phychiscl1-gericl1tli.ch e Medizin », che è s I a la assu11ta dal prof. Carl Sch11eider. Com 'è nolo, l 'i11fluen za ha ,a su11to for111a pand en1i c~a . 111 varie r egioni h a 11101lo intralcjato i ser izi pubblici; si so110 dovute chiudere molte cu ole; ecc. Si cal colano ad almeno 30.000 i ni orli p er l 'epid emia di inalaria nell i sola <li Ceylo11. A Kuruneg·ala , una cl elle local1 Là ove l 'e1>iclemia è stata partj colarme11le violenta, tullo il p erson3Je ospeda ]ier o è rin1as to colpito. 1 inedicinali richiesti dall e autorità i11glesi sono g iu11li an ch e p er 1nezzo cli aer oplani Con profoncta cos lernazion e r egis triamo l a perdila del prof. ACHILLE Dv. FAnn , u110 dei piì1 va]e11ti e s ti11tali chirurg·hi pri1narì rlegli Osp edali <li Roma.

Il periodico italiano più vivo , più vario, più ricco nel campo del! 'igiene , della medicina preventiva e della biologia applicata alla medicina, è dato dagli ANNALI D'IGIENE diretti dal prof. G. SANARELLr. Se n e chiede un numero di saggjo e sarà i11viato grati s. -~bbo11amento annuo : per I 'Italia L. 6 O , per I 'Es tero L. 1 O O ; ai nost r i al)bonali L . 55 e L. 95 ; è is liluito un abbonan1ento al sol o allegato (Igea) p er L. 1 O. Rivolgersi all'Fiditor e LUIGI POZZI, Via Sistina 14, ROMA (106)

lANNO .\LII,

!~Ul\1. 7)

RASSEGNA DF!LLA STAMPA. MElllCA. Nled. Klinik, 16 i1ov. ~ I11chi esla sulla necrosi

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[Al'ì~O

XLII ,

~u ?-.r.

7]

SEZIONE

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PRATICA

299'

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1

CRONACA EPIDEMIOLOGICA

Le malattie infettive in Italia. Mese di Aprife 1934

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28

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g Da 6 I ll 13 13 8 9 9 10 Tifo petecchia le. Colera asiatico. Peste bubbon i ca. - l\ t-1i-su 11 a.. denn nzia

Indice alfabetico per materie. Ani iliaci sinis lri : proJasso . .. Pag . A11isocoria ed appe11dici te . . . . )) Asma bronchial e g r ave : Yago10111ia )) 'l3ibliografia . . . . . . . . . . . . . . 278, Coleci stografia rapicla all a adre11ali11a )) Con1a d iabetico,: for1ne a11omale: <l ifficol là diagnostiche . . . . . . . . . . )) )) Composti or ga110-mercuriali . . . . . (,ronaca de l movim erito professi ona le )) Diab ele : fattori p sicl1ici nell 'et iologia )} Diabete insu l ino-resis lente n ell e g r avi lesioni epatiche . . . . . . . . . . )) ·l) issenteria amebica . . . . . . . . . . . )) ·Ernat emesi e melena : lratt am . . . . . . )) lin.ti lo cali e Prefet to: atl,i: rin1erl i giuridici . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Evi cerazi o11e p os t-laparo tomica . . . . )) I11fezione ò a cc prot eu s >> co11 particol. ri)) g uardo aìle 1na11ifes tazioni chirurg icl1e )) I 11f1 u enza . . . · · · · · · · · · · · · · I ta1nina: introduzione 111edj a11 le ca ta)) foresi . . . . . . · · · · · · · · · · · l .. infogranul on1a losi ing u inale st1hacuta )) I .. infogranul oma, malig110 e reaz. biolo)) g ica di Gordon . . . . . . . · · · · ·

288 262 260 281 289 277

283 293 276

278 287 287

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266 275 268

289 276 283

M alfor1nazioni r e1 10-uretral i e 111alat ti e d ell 'appar. uri11. . . . . . . . . Pag . 284 l\1eli lococcia e tubercolos i . . . . . . . )) 273' )) 283 Micosi vegetante ed u lcera liv a . . . . . Ost eoar tropat ia iper trofica pneun11 ca clj )) 249' P. Marie, varietà BJ,m ber ger . . . . . ·Poli omiel ite: tra ttam. co11 ini ezio11i di virus antirabbico . . . . . . . . . . . )) 288 Poliomielite: trattaJn. co11 iero cJj con valescen ti . . . . . . . . . )) 273 )) 271 P ol1nonite : cau se d ella J11 ort e )) 272 P0Jn1o nile: si eroterapia )) 284 Sacro-i lei t e . . . . . . . . . . . )) 293. Se r vizi igienico-san; tari . . Tifo petecchiale e febbre pelecchial e en)) 275 d e1nica . . . . . . . . . . . . · )) 284 1'uber colosi cl ella scapo la . . . - . · · 1'ubercolosi ileo-recale: asportaz. d el)) 287 ! 'appendice . . . . . . . · . · · · Tuber colosi rettale: lra t lamento chi . )) 288 rurg1co . . · · · · · · · · · · · · Ulcer a g aSlro-duod e11. : alcalinizzazio11e )) 287 intensa . . · · · · · · · · · · · )) 2 ~ , .. ace i n o ler a,p ia a11li l ubercolar e . · · ·

Diritti di proprietà riservati. - N on è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Po lic li nico se non in seguito ad. 11utorizza~ione scritta dalla Tedazione. E vietata la pubblicazione di sut1ti di essi senza citaTne la fonte.

C. F nu GoN1. Red. capo.

A. Pozzi, Resp. Roma - Stab . Tipo-Lit. Arm ani d i M. Cou r r if>r .


Rammentiamo J 'Importante pubblicazione :

Prof. Dott. PAOLO GAIFAMI

iE LEMENTI DI

Direttore della. R. Clinica Otitetr100Gineoolag]ca dell'Università di Bari.

GINECOLOGIA

Avviamento alla Diagnosi Ginecologica e Schemi di Terapia per 1\!Iedici pratici e

Studenti

Perchè i Signori Medici possano formarsi un giusto criterio dell'importanza di questa pubblicazio-ne, ri· 1portia1110, qui di seguito, alcuni dei tanti giudizi espressi dalla stan1pa medica:

. «questo libr~ d~l prof. Gai/ami è certamente. de~tinato a~l~ ,Più grande diffusio~e, rappresentando quel tipo di trattato di piccola niole e nel contempo di spiccata utilita, che ancora tanto scarseggia nella leuera·tura medica italiana. E troppo modestamente nella sua premessa l' A. dice di averlo scritto, a solo sçopo di orieritamento per medici e studenti, nientre in realtà egli ci lia dato, rivestito della forma più attraente, un compendio completo e preciso CJ.€lla moderna ginecologia. La materia viene presentata nell:a seguente dispoJi· .zionc: «Norme generali e deontologiche · La anamnesi ginecologica, sua importanza, modo di raccoglierla . L'esame obiettivo in ginecologia · Sintomi principali della patologia ginecologica · Le direttive clinico-dia· gnosticlie · Cenni di patologia genitale - Le modificazioni gravidiche e la patologia degli organi genitali in rapporto con lo stato puerperale · Le associazioni plurineoplastiche e neoplastiche infiammatorie . La pato· .logia dell'apparato urinario l'he più interessa ginecologo · Schemi di terapia ginecologica • I più comuni ·errori ginecologici del medico pratico. · Nella lettura dei singoli capitoli si rendono evidenti i molti pregi dell'opera; ma particolarmente encomiabile è il largo sviluppo dato alla par.te semeiotica e diagnostica, la quantità e l'ottima scelta delle figure, molte -de.lle quali sono origi1iali, gli efficaci e ben coloritt richiami della numerosa casistica e della lunga esperien:a perso1iale, la riccliezza delle notizie e dei dettagli di indole terapeutica, la valorizzazione dei principali con.tributi delle scuole italiane. Con questo magnifico frutto della sua 1nultiforme e feconda attività l' A. si è meritato il plauso unanime .dei colleghi specinlisti e si è assicurato il più largo successo del campo della pratica>). ( Da cc Annali di Ostetricia e Ginecologia», Ivrilano). CoLOMBINO.

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« Il libro del Gaifanii, edito in bellissima 'Veste ti po grafica, quale 1ion siamo abituati a vedere stampata .in Italia, è una nobile fatica. /., 'A., ad ogni passo, dimostra che ha vissuto, che vive la nostra specialità tanta è la copia delle osserva·

.zioni cli1iiche personali che egli offre, con munifìcenz a di gran signore, all'avidità del lettore. Egli ha voluto dare un'impronta personale non solo raggruppando la materia in maniera originalissima, ma esponendo, poi, lucidamente e sinteticamente quanto [ltLÒ interessare un medico pratico. Basterà trascrivere i grandi capitoli del libro per accorgersene: Norme generali deontologiche . La Anam· nesi ginecologica, sua importa,nza, modo di raccoglierla • L'esame obiettivo in ginecologi<J • Sintomi principali -della pat.ologia ginecologica, le direttive cli1iico diagnostiche · Cenni di patologia genitale • Le modificazioni .gravidiche e la patologia degli organi genitali in rapporto con lo stato puerperale · Le associazioni plurineo· plastiche e neoplastiche infiam11iatorie · La patologia dell'apparato urinario che più interessa il ginecologo • Schemi di terapia ginecologica · Ì più comuni errori ginecologici del medico pratico . Indice Analitico. Il libro del prof. Gai/ami avrà fortuna. A mio modo di vedere questo è il nucleo del futuro trattato di 1 ginecologia, che il valoroso clinico di Bari, saprà donare alla Bibliografia nazionale e che sarà l'espressione della attività della giovine scuo.la italiana. Perchè egli è un lavoratore formidabile. Non appartiene alla schiera -di coloro che sono la maggioranza, che arrivano alla cattedra col deliberato proposito di dedicarsi alla pratica #professionale ~ d'infischiarsene dell'insegnamento, della scuola, degli studi e dell'avvenire dei propri assistenti. I medici pratici troveranno in questo volume tale una miniera aurea di dati, di fatti, di osservazioni, di consigli preziosissimi che ne resteranno entusiasti )> . ( Da «Rivista di Ostetricia e Ginecologia Pratica», Palermo). F. MoNTUOBO.

« Nella colla1ia dei Manuali del « Policlinico

che onora l'attività dell'Editore Pozzi di Roma, eccelle que. sto volume per la eleganza della veste tipografica e soprattutto per le qualità dell'Autore il qual,e, in una terra -ove la maggior parte dei cattedratici ritiene di essere grande soltanto per la continua e puntualissima suzione alla mammella dello Stato, raggiunge faticosamente la grandezza e la fama con le opere e con gli scritti. Anzitutto si deve convenire che soltanto alla modestia sua si deve il titolo di « Elementi » a questo bel zibro ~che contiene in forma chiara e ordinata quanto talvolta si cerca invario in grandi e grossi trattati: non manca neppure un capitolo preliminare d-j, Deontologia che, data la delicatezza della materia trattata e la competenza ·dell'Autore, acquista pregio grande. Ma è sopratutto lo stile ed il modo onde il libro è allestito e condotto, che deve essere messo in rilievo e additato all'attenzione di tutti. Lungi dalla solita filastrocca di formole assiomatiche che fanno di molti libri specie tedeschi e purtroppo anche italiani una edizione povera dei proverbi di Salomone o dei fioretti di S. Francesco, qui tutto è logico e ragionevole ed il"luminato e confortato da numerosi esempi tratti dalla diretta esperienza .dell'Autore e che, più delle f ormole stereotipate, trovano riscontro in pratica. Oltre ai capitoli sull'Anamnesi, Esame ~biettivo, Direttive clinico-diagnostiche, Cenni di patologia genitale, Modificazioni gravidiche, Schemi di Terapia ginecologica e a quello già accennato di Deontologia, vi si trova infine uno speciale capitolo di estremo interesse su « I comuni errori ginecologici del medico praticO » &ui quali è m erito del Gaifami soffermarsi ed insistere. Numerose e belle figure ed un ottimo iro.dice alfab etico arricchiscono il libro che deve essere consigliato a tutti come un chiaro esemp·i o di scienza e coscienza ginecologica». (Da « Rinascenza Medica », Napoli). M. >l

Volume di pagg. XIl-373 con 243 figure nel testo, rilegato in tela. Prezzo L. 68 , più le spese postali di ·spedizione.

Per gli abbonali al « Policlinico», sole L. 60 in porto franco .

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R:inc::itio all'editore LUIGI Pozzi. via Sistina 14, oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


A.NNO XLII

Roma, 25 Febbraio 1935 · XIII

Nnm. 8

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRA.TIOA. REDATTORE

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Riviste: M. L 1r.::tcer : Il pneumotorace bilatterale simultaneo nel biennio 1933-34. Note e contributi : S. Solieri : Sierositi peritoneali prianitiive aspecifiche e addome acuto. -Osservazioni cliniche : G. Za,pipalà: Sulla duplicità com'Pleta bilaterale 'Pielo-ureterale. Sunti e rassegne : ORGANI DIGERENTI: V. Bonney: I distunbi .funzionali dell'intestino dopo operazioni add-Ollllinali. - K. Blond : Patologia e cura del complesso eintomatico varicoso del retto. - J. Ch. Roux e R. Goiffon: L'equilibrio microbico · intestinale. La regolazione dei ,ge:roni dell'intestino. La dismicrobia digestiva. - SISTEMA NERVOSO: P . Wertheimer e P. Frieh: L'ipeTtensione arteriosa nei tra1Umi cTanici. A. Magitot e A. DUJbois: La patogenesi della retinite detta briightica e la sua scomparsa colle decompressioni cefalorachidiane ripetute. - H. Roger: Le complicazioni nervose della melitococcia. L'attualità scientifica: A. Misei'roli: Com e aviviene l'infezione malarica. - Chorine: La reazione di Chorine nella malaria. Divagazioni : F. Marsella: La dissim'l1lazione delle malattie. 1

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Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, congressi : Congresso della 1S ooietà Radio-N euro-Ohir·urgica Italiana. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Le temperature subfebbrili protratte. - Le ritenzioni azotate mute e tollerate. - Ipocloremie ed accidenti ipo::;toperatorii. - Emitetania nell'uremia. - La debolezza miocadica subbiettiva. - Le ipertensioni ar1 eriose parossistiche da eccitazione nervosa. - Il trattamento dell'emofilia . Granulopenia consecutiva alla somministrazione di a.llonal. Il saccarosio nelle ferite suppuranti dei diaibetici. - La dieto- e fangoterapia dell'eczema. - Il ·batteriofago in terapia. - Azione dei batteri intestinali sulla vitamina O. - IGIENE : Le irrigazioni vaginali nella igiene della donna sana. - SEMEIOTICA : La Teazione di Faust Zambrini nella pratica pediatrica. - M19DICINA SCIENTIFICA : Il ritmo della cistifellea e l'effetto di certe medicine. - V ARIA. Nella vita professionale : Cl'onaca del movimento ·professionale. - Servizi igienico-sanitari. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie.

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Preghiamo coloro che non hanno effettuato ancora il pagamento del proprio abbonamento al emen O cc Policlinico » della corrente annata 1935, a voler provvedere con cortese sollecitudine, appli... cando, possibilmente, sul polizzino del vaglia postale, la fascetta con la quale si sono finora riceyuti i fascicoli o, quanto meno, indicandovi con esattezza il rispettivo numer11 di abbonamento. Coloro che faranno uso di chèque, vaglia o assegno bancario provvedano che questi siano riscuotibili in Roma, e ne con:servino lo scontrino. Questi debbono essere intestati o girati al nome dell'editore LUIGI POZZI e indirizzati in Via Sistina N. 14 .. Roma. .... I vagli.a postali, sempre intestati al nome dell'editore, LUIGI Pozzi, vanno fatti pagabili. in Roma nell'Ufficio Succursale diciotto (18). Anc~e dei vaglia postale inviato in saldo delL' abbonamento si con servi la rispettiva ricevuta. 5O

L'imporlo dovuto può anche essere inviato versando la somma all'Ufficio &i Posta per il Conto Corrente Po.. stale N.

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5945 .. Roma.

RIVISTE '

Istituto di Clinica MediDa della R. Università di Palermo diretto dal prof. MAURIZIO AscoLI.

Il pneumotorace bilaterale simultaneo nel biennio 1933-34: RIVISTA

DI AGGIORNAMENTO

del dott. ·M. LucACER, assistente e lib. docente. Il pneumotorace bilaterale simultaneo (pn. bil . sim.) proposto nel 1912 da l\1aurizio Ascoli con F~giuoli al Congresso internazionale della 1'ubercolosi (proposta appoggiata alla sua avvenuta esecuzione) ha avuto per oltre 3 lustri un cammino oltremodo difficile e questo perchè esso importava necessariamente una revi~ione dei concetti dogmatici che imperavano incontrastati neila, terapia pneumotoracica. Difatti il pn . bil. sim. non è che uno sviluppo 1

conseguenziale del principio del pneumotorace ipotensivo introdotto da Maurizi'o, Ascoli accanto ed in certo qual modo in contrasto col classico pneumotorace compressivo di IForlanini la cui efficienza terapeutica presume una immobilizzazione assoluta del polmone. Le vedute di Ascoli hanno trovato una serie valevolissima di ragio,n i di ordine clinico-radiologico, fisiomeccanico ed anatomopatologico e sono andate, seb1b ene solo assai lentamente, diffondendosi da potersi dire oggigiorno universalnìente riconosciute. Il pn, bi'l. sim. ha potuto CO·SÌ avere trai il 1929 e il 1931 i'l rico11oscim ento ufficiale in 3 Congressi in Italia cd in Germania. Il •m etodo ne uscì molto rafforzato fatto che ebbe p·a recchie ripercussioni in quanto che fu di stimolo a molti la,rori sperimentali valevoli a colmare qualche lacuna dottrinale, come a ribadire nozioni già acquisite, costitui impulso ed incoraggian1ento a chi stava ancora in


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cc JL POLICLINICO »

disparte e non si decideva ad applicare il meto1d o e quindi portò ad una· i1uova ondata di la vori e contributi clinici . Ci sian10 proposti di fare un breve bilancio di qu.e st 'ult imo biennio del p11. bil. sin1. per n1etterne a fuoco le questioni dibatLute e per aggiornare la ~etteratura sull'argomento; la leLteratur.a anteciedent e a questo periodo di le111po è sLata compulsata ne·l nostro volun1e edito da Masson (1\1:. Ascoli e 1\1. Lucacer: Le ;. 1Leumotliorax bilaléral sim.ullarié, 1932, P.a ri ) . Fisiopatolo1g ia : Le fond.amenta fisiopatologich e ed i squisiti feno111eni di compenso deJ p·n . bil. sim. furono in questo biennio oggetto di parecchie interessanti ricerch e. E11ifanio , c... quale già siamo deb·i lori di i1otevoli contributi sull 'argomento e prrecisa111ente il fondamentale rilievo della disLribuzio11e b ilaterale degli effetti fisico-mec canici del pneun1otorace mo110laterale e I.a din10 strazione delle atelettasie distreltuali a livello dei focolai, ha precisato con un ingegnoso studio radiologico quali possono essere i criteri di suffi c,ienza e di toller()Jnza del i)neumo in genere e del pn. bil. sim. in i pe.cie. Egli intende per sufficienza il grado di pressio·n .e capace di indurre in tutto l 'albero respiratorio il collasso elettivo delle, zone colpite e che lascia al con Lrario libere e funzior1anti ·1e zone saine. 11 con cetto di toll·e ranza poggerebbe per lui sulla capacità di ipercon1penso funzionale delle zone polmonari integ·re. Radiologican1ente l 'on1ogeneizzazio ne delle opacità da focolaio sar6bbe segno di ...u1T; cienza, mentre la diaf.ania del]e zone integre segno di· tolleranza.: la coesistenza di questi segni rap1p resenterebbe un criterio prognostico di a lto valore cl1e la radiologia può fornire alla clinica della collassoterapia . Nel pn. bil. sim. i criteri di sufficie·n za e di tolleranza e quindi g li element i prognostici si basano squisitament e sul principio di elettività del collasso e sulla proporzione fra zon e collabite e zone funzio nanti favorevole a quest 'ultime. Brieg·er e Paasch trov.ano ch e i conig li apportan o il .p n. bil. sim . anche a lungo andare senza altera.zioni del chimismo respiratorio . Difatti r estano normali i'l volume resp iratorio, la ~aturazione in ossig·eno del a11gue ar terioso, lo scambio gassoso respiratorio e ciò anche in seg uito a copioso rifornimento; in quest 'ultimo ca o si o serva olo che l'utilizzazione periferica1 dell 'ossigeno è aumentata , mentre diminuisce il vo lume-minuto. Solo quando il rifornimento è eccessivo il volume r espiratorio si abbassa b·r uscamente, la saturazion e arteriosa si riduce e l 'anin1ale muore per asfissia. Reichel studia sperimentaln1E>nte il meccanismo d'azione deil pn. bil. sim. ei conigli sottoposti a q u esto intervento i)er oltre tre me.gi egli nota un lieve ispessimento della pleura ' i. cerale ed una pronunciata produzione conn ettivale nel tessuto polmonare viciniore. La velocità della corrente sanguigna non varia; l 'inchiostro di china ini ettato per via endovenosa, si ritrova in contrasto a quanto avviene negli anin1ali norn1ali , ancl1e n elle piccole arterie 1

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pol~o11~1~. La elin1inazione dell 'ioduro di po-

tassio in1etLato nel polmo11e, n1entre avviene già dopo m ezz'ora i1ei cani normali, in quelli Lrattati col pn. b il. sin1. è ritardata ed arvviene solo dop10 un 'ora e mezza. Reich el pensa qui11di cl1e l 'azione' disintossicante del pn. bil. s.in1 ~ debba essere ricondotta al fatto che esso rende IJiù difficile l 'assorbimenlo delle tossi11e. l)'-1~1 trova cl1e il pn. bil. sim. induce nel cane apprezzabili modificazioni del respiro (accelerazione con climinuzio11e d '.a n1pi,e,zza) proporzionali alla pressio11e endopl curica e correggibili con le so~ta11ze ad azione eletLiva sul centro respira torio, co1ne la lobe lina, la corami,n a, ]a stricnina e la caffeina . Beere11s ri ... conLra n ei portatori di p11. bi·l. sim. un ,ora, u11 'ora e mezzo dopo il rifornin1ento unai diminuzione della capacità vitale (c. v.) ed una lieve acidosi - diminuzio11e della riserva a lcalina sia n el san g·ue ve11oso cl1e arterioso - confermando qua11to ab·b iamo precedentemente messo in luce (Cannavò e Lucacer). Anche Ag·nello riprese lo studio della c . v . i1el corso del pn. b il. sim. constataindo che questa abbassandosi in un prin10 te1npo dOJ )f' istituito il secondo pne urno te11de ad aumentare progressivamente ed in un tempo piuttosto breve fino a raggiungere e qualche volta an ch e a su perare i valori di partenza. Trai i vari fattori di con1pen so e di ipercon1penso. funzionale ch e entrano i11 g·ioco eg·li, giusta1r1ente ribadisic e ,la particolare imp ortanza d~ quelli ch e si riferiscon o all 'equilibrio bilater·ale delle pressioni endopleuricl1e ed alla esatta centralizzazione del n1edia1stino. Ad identich e con clusioni perviene Allevin. Baroni ed ancora Monaldi st.udiano il comportamento della g.a bbia toracica. Baroni tro\ 1a c!Je le escursioni di questa nel pn. biJ. sim. . . ono molto piccole come pure piccola è la differenza trai le escursioni in a•prnea volontaria e· n ella respirazione forzata, 111entre accentuate sono le espar1sioni respiratorie addominali , pur Lr.a ttando.si di donne in 'tutti i sei casi da lui studiati . Malgrado ch e tra l 'app licruzione deI primo e del secondo pneumo fossero passati da tre a dodici m esi ' no1n si poterono rilevare del ~ Je differenze di q11aJ ch e entità n ella m otilità> dei due emitora ci. Nei casi con collasso bi]nLerale elettivo superiore egli notò che i movi1n.enti toracici superiori ed anteriori rimangono sempre maggiori di ql1elli supero-posteriori che sono notevolmente diminuiti o a1d dirit.tura aboliti. I movimenti delle basi diventano paradossali. Secondo Monaldi n ei pn. ad inizio simultaneo a livello delle regioni con gas si h a scar sa o n essuna ri·duzione dell 'attività parietale, m entre si può esageraTe notevolmente il movimento eupnoico a livello delle parti non occwpate dal gas, specie ~e la camera pneumotoracica è assai ampia. Nei pn. bilaterali ad inizio su cic essivo nel primo tem~o e quail ch e volta per tutto I 'ulteriore decorso, il mo,rimentc può risultar e n otevolmente prevalente nel Jato ultin10 trattato. Anthony pea1sa ch e la ragione della mancanzn 1

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[ANNO XLII, Nu~r. 8)

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SEZIONE PRATICA I

spesso sori::,rende11te di disturbi r esp iratori nei portatori di pneumotoraci bilaterali an ch e vo1un1inosi risieda principalmente nel frutto che il r eale colla.,,so polruouare cl1e in essi si raggiunge è straordinarian1ente lie,,e. P er la deter111inazione del grado del collasso polmonare egli ritiene di particolare interesse la ricerca della ,g ran dezza.i del volume respiratorio non già a lla fin e di una profo11da inspir.a zione che offre la i11is1Ura della capacilà respiratoria totale, ma irl\'ece dopo una normale espirazione - . fase resptirartoria di maggiore costanza, durante la q uale senil)ra che il g iuoco delle forze attive e passi,re del r espiro si siano placate tanto da far parlare di fase cli ri1Joso respiratorio -- ch e dà la n1isura della ca1pacità normale; co1npo ta dalle arie di riserve e residua. Si può ])arlare seco11do _.\.ntho11y di effettivo collasso J)Ol111onare , olo a llora quando la capacità nor111ale è ridotta: la sola riduzior1e della capacità res1Jiratoria totale non darebbe praticamente a lcun collasso del polmone, ma soltanto una limilazione clelle 111assime inspirazioni. E mentre i11 parecchi casi di pn. bil. sim. la ca1pacità totale è notevoln1ente ridotta, la .d iminuzione della capacità 11ormale è invece miinima. L 'effettivo colla so poln1onar e 11ei iJortatori di pn. bil. sìn1. è seco11do AnLhon)~ , cl1e lo studia spirograficamente, strao·r dinarian1ente lieve, i11iIJore di quello cl1e ,_j ottiene col semplice passaggio dalla j)O..,izione seduta a quella supina, duranle il t1uale la capacità normale diminuisce di 500-700 cn1c. Rileva ancora Anthony con1e que_to ri ultato stia in contrasto col reperto ra1diografico cl1e mostra spesso una cospicua dimi11uzione del volume dei· polmoni e pensa ch e la di . . cr epanza troYa la sua ragione rlel fatto ch e le radiografie polmonari vengono fatte in inspirazio ne profonda e quindi viene documentata la riduzione d ella carpacità respir a toria totale cl1e è semp·r e più o meno marcatamente ridotta in tutti i pneun1otoraci bilaleraJi. L 'A. ripone pertanto grande importanza n ella radiografia fatta n ella suddel.ta fase di nposo del res1>iro . I~ 'aun1ento del contenuto endotor aci.c o cl1e l 'i11s ufflazione del gas prodl1 ce verrebbe conlr0bila11ciata dall'aumen to della capacità della gabb·i a toracica ch e as urne ben presto unal posizione di maggiore inspirazione; ed ancora potrebbero secondo lui entrar e i11 giuoco altri fattori riflessi centripeti a punto di parte11za polmonare, a tti, ad impedire un 1naglgiore collas..,o dei polmoni al di là di un dato limite. Una acuta analisi del co1111)lesso di fenomeni com.pe·n satori nel pn. biJ. sirr1. fa l\{onalcli nc 1 la ua r ecente n1ono grafia sulla fisiopatolog ia d ell 'ap1parato r espiratorio n ella tub·e rcolosi polmonare. A ragion e egli ritiene che questi com1)en si sian o di natura pre,ralentemente n1ecc.a1nica alcu11i parietali, ai qu.a li abbiamo già accennato ad altri 1Jol111onari cl1e culn1i11ano nel l"'Il. e.lett.ivo ed in quello a delensione ed altri r11edia ... Lini ci ch e riguardano la funzione di setto diYisor~io. Tor11ing· e ~Iicl1elsen J)arlano non a torto an1

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zichè di « collasso elettivo » di « retrazione eletliYa )> e ved.or10 iì ])rir1cipi.o del p111. bil. sin1. 1 ello sfrutla1ìter1Lo della r elrattilità pontanea del parenchi111a polmonare infiltrato. Questi r\ !\.. 11anno i11\ ece i11eno ragio11e quando passando al capitolo qelle iJLlf icazion i affermano che il pn. ])il. sin1. va applic.a lo solo in casi con caverne - i casi i1on cavitari andr ebbero trattati coi sali d 'oro - anche se essi ab biano potuto ottenere d elle gu arig·ioni di lesioni cavitarie bila1terali. Confortante è (in qua11to si rispecchia nella maggiore uniformità, come vedremo, dei risultati clinici consegnati in questo biennio) che il problen1a delle indicazioni, in special m odo 1.an1piezza n1aggiore o i11inore di esse, va tro,·a11do il suo assetto defi11itivo ed i criteri di sceìta dei casi da trait tare, vadano sempre più uniformandosi presso i vari AA . L 'indicazione n1a.g g·iore e la più frequente è 311cora il « pneun10 sussidiario » nelle diffusio11i controlateral i precoci o tardive nel corso di un p n eumo n101101.aterale. Léon l{indberg, insis te per ch è non si tardi con l '.appJicazio·n e del p neumo « su ssidiario » 11ur consigliam.do un breve periodo di prova con u11a cura sanocrisi11i ca, co>Sì pure Guinard e ancora 1F ici pensano ch e esso va applicato tempestivamente prima ch e si formino delle irreparabili cavernizzazioni. Fici si dichiara per l 'ap1p licaizion e p r ecocissima del pn. « sussidiario » anche per una diffusione controlaterale n1.iriima, iniziale p er poter precedere così la fase delle aderenze plooriche e delle caverne specialmen te sotto-cortic.ali ed ancora per trarr1e vantaggi, quali la i11inore durata del pneu1no stesso, la minore frequenza di complicazioni , ed an cora la più facile riespansione d el polmo11e a cura ultimata. Anche quando l 'inter,'ento è così p·r ec oce da assumere il valore di unai appil icazione profilattica, esso non p.u ò secondo l 'A. venire condannato in quanto vi sono osservazioni sufficienti per dimostrare che la detensione pol111onare può opporsi allo s,•iluppo di un i1uovo p r ocesso specifico o per le.:· ine110 può ostacolarne notevolmente la progression e, tanto più ch e gli altri metodi terapeutici ·p roposti, come i sali d'oro, la frenicoexeresi non offrirebbe ... econdo lui tali garanzie di su ccesso da 111eritare la precedenza. Bonomo si g iovò con successo del pn. bl. sin1. in u11 caso di eim1ottisi no11 localizzabile ribelle alle comuni cure, Sokolovvskaia lo applicò in una gravida al terzo n1ese con un proceso cavitario bilaterale ot.te11e11do la rapida caduta della temperatura e la scomparsa dei bacilli; il p·a rto è sta to normale, il bambino sano. Frischb,i er ed ancora Kaufn1ann si dichiara110 fDutori: del pnei1moiorace co1ilrolatera.le di sostegrio (del mediastino e del cuore) proposto cla ~I . Ascoli (1929), nei casi in cui si debba ricercare un compenso a~ lo quilibrio mediastinico. "Cna curiosità co Litul... ce l 'aJ)pli cazione di Pollak il quale attuò il pn. bil. sim. a tre pazienti sofferenti di asma bronchiale durante l 'accesso ottenendo in uno di essi dopo tre 1

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« IL P OLICLINICO »

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di trattame11to la sco1111)arsa duratura. defurono segnalate delle complicazioni del tutto gli ac,c essj ( !) ; risultato nullo neg·li altri. Egli i111previ,s te, ma esse rimasero isolate ed ebibero si propone di eliil11iinare così lo stato di spa- per lo pri ù esito favorevole. sn10 dei bronchi rispettivan1ente dei b·r onchioLa complicazione la più temuta, quella delle li, ch e si .a vrehb·e l)0 CO· p1rima, durante e dopo 7Jerfora.zioni pleuropolm.onari è stata più volte l 'attaccc, asn1atico·: evidente1nente u11a tale reg·i'strata ma costam.temente con esito favoreindicazio.n e del p·n . ]),i l. sim. dovrà ancora pas- vole : co1s ì nei casi di Luzzatto-IF egiz, di Nissel, sare altraverso il crisma della maggiore appli- di Schurn1ann, in quest ' ultimo. si trattava di cazio11e pratica e del giudizio clinico. una perforazione bilaterale. Liebermeister insiIn tema di tecnica e condottlJ.. della cura Lie- ste sulla rarità delle perforazìoni polmonari abermeister rib·a tte l 'importanza -d ell 'im piego vendone osservato solo 2 su 164 casi, che tratdel contro llo spirometrico in quanto che lo tò col pn. bil. &im. Alexander e Pollerb·eck ristudio ma11ometrico delle pressioni endopleu- Le11gono che i11 una parte dej ·casi descritti no·n riche, le qu,qli variano sp esso anche nel breve si trattava a1me110 originariamente di una perspia.zio di tempo e nem,m eno il controllo radiofor.a zione 1na di uno spo,s tamento del m~ ­ logic,o possono semp1re fornire eleme·n ti suffi- diastino. Bruno della nostra scuola conse·cienti di giudizio sul ritmo e srul dosaggio del- gnò due casi di ròltura spontanea di cale insufflazioni da stabilire nel caso singolo. verne, confermata all'autopsia, non imputabile né a ferite o·p eratorie e tanto meno a Anche Leitner si dichiara farutore convinto della necessità dell 'in1piego della sp1iro:rnetria, sia strappamento ·d i aderenze pleuric·h e trattandosi per la valutazione del patrimonio funzionale di p11eumi totali . ma invece allo stabilirsi di respiratorio prima dell 'istituzione del pn. bil. b·r uscbe differenze di pressione tra cavità pleu~im., che per il dosaggio suc.cessivo dei riforniri·che e polmoni durante i colpi di tosse alle menti. Leitner m ette in luce la dipende,n za del- quali non resistono processi cavitari di antica la grandezza della c. v. della ,m .u scolatura to- data e superficiali. Egli suggerisce quaJe corolracj,ca, che ìllustra con l'applicazio·n e di ce- lario pratico la esclusione dal trattamento rotti adesivi e le variazioni di essa nei vari de- pneumo.toracico bilaterale delle forme diffuse cubiti, fatto quest 'ultimo· già da noi preceden- con pro cessi cavitari a pareti fibrose e sede sottemente rilevato (Lucacer e Polizzotto) . Alle- topleurica. vin in contrasto con la n1aggioranza degli AA. Oim odei-Zorini e Di Natale hanno descritto ha visto ir1sorgere ·d isp nea nei suoi ammalati un caso di una transitoria perforazione endoappena la c. v. sce·n deva al disotto di 1500 pleurica con ab.n orme comunicazion.e tra le eme. (4). Zaborsky invece si lascia guidare nel due sacche pneumotoraciche nel co rso di un graduare, dei rifo rnimenti semplicemente dalla pn. bil. sim. parziale superiore senza che l'amprogressi va disintossicazione, dell ' o'.fganismo malata ab bia accusato alcun disturbo. Un alsegnalata dalla scomparsa della febbre, dei su- tro caso del genere ha1I1no oss.ervato Jullien e dori notturni, della i11appeten z.a e mantiene Mollard. Le pleuriti sono state de·n unciate sempre mesen1·p1re uria pressione finale negativa; dal morb.ento che si ·è raggiunta questa pre1s sione opti- no frequente·m ente, ed a carattere mite e pasrnum eg·li co·n tinua la cura almeno per u11 seggero. Sardo ha segnalato un ctaso, in cui anno. Ancl1e ·F aniel e Courtois insistono sulla due .anni dall 'inizio del pn. bil. sim. si prer1ecessità di non sp1ingere troppo i] collasso, sentò improvvisamente un versame·n to pleurianche p er chè ve rrebbe in tal modo ridotto· al co sinistro formato da un liquido nettamente rr1inimo il lavoro del polmon,e quale cc ghian- emlélltico, facilmente co·a gulabile, con.trassegnadola endo·c rina >> con ripe·r cussioni dannose per t.o clinicamente da intensa disp,n ea 1n contrastu con l'entità moid esta del versamento e pasl 'organismo. Omodei-Zorini praticando i riforni,m enti dn sato a guarigione, dop·o ripetute toracentesi, ambo i lati nella stessa seduta ha ideato un di- con sinfi·s i p1leurica. L' A. esclude il fatto·r e spositivo che serve ottimame11te allo scopo ed traumatico ammettendo quello infiammatorio è nello stesso tempo di g·rande semiplicità: si specifico. Vado.n e osservò un caso di dilatazione ane·utratta di un tub,o di vetro ad Y che porta al e.entro un rub1inetto a tre vie 'di cui una re·s ta in rismatica dell 'arter~a polmonare in un portarap porto con l 'apparecchio da pneumo e le al- tore di pn. bil. sim. · Per Trofimov l'asfissia può verificarsi anche tre mediante due tubi di gomma che portano due aghi dello stesso calibro sono in comuni- quando il collasso bilaterale no~ è eccessivam ente spinto per la mancan~a d1 .a1dattament<? cazione co1n le due cavità pleuriche. Delfini ha fatto un aiccurato studio del fe- · dell'org anismo e potrà avvenire sot.to fo~ma d1 11omeno di Trousseau (bruit d'airain) nei por- anossiemia o di i percapnia1 le· qual1 offri:eb1b~­ tatori di pn. bil. sim. stabilendone alcune par- ro secon:do l 'A. quadri clinici alquanto d1vers1. Evidentemente la capacità di adattamento va ticolarità patogenetiche e cliniche e Vannuccj un altro si occupò delìa pressione venosa p·e ri- bene valutata con tutti i mezzi di indagine a ferica bilaterale che offre per lo più valori al nostra disposizione e spingendone l 'analisi fin dove è possibile, prima dell :intervento ed andisotto della norma. Ed eccoci al tanto discusso capitolo delle cora controllata m an mano s1 procede col tra1tcomplicazioni. La letteratura del biennio lo ha tamento ed allora si potrà n ella stragrande magrespinto al secondo piaino. ' 'ero è ch e quà e là gioranza dei casi non solo evitare la sindl'oi11esi

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SEZIO::\"E PRATJ CA

111e asfittjca ma ancora il i11enomo disturb 0 re~pirato1i o , cor11e lo hanno rileYato I)iù di u11 A. Tutto sommra to si tratta ancora della necessità di restringere il campo di applicazione del pn . bil. sim. ai casi non troppo gravi con lesioni non troppo diffuse. l)er la sezione delle ad eren.ze pleuriche !Boselli è intervenuto con successo col metodo di Jacobaeus in 5 casi di pn. bil . sim,. previa localizzazione stereoradiografica delle aderenze. Ugualmente b uoni sono stati i risultati otte1tuti da Dabrowski· e Gacko\vski, da Zucchetti , da Gabe e da Al"''ens quest 'ultin10 procedette alla pleurolisi intrapleurica con la metodica di 1\1 aurer; rist1ltato parzial e ott e111lero· in un caso Orrego Pueln1a, Corbala11 Tru111bull e Garcia. Per le l0sioni tuberoolari intestinali che si sono manìfestate in portatori di pn. bil. Sim. Fici e Banyai hanno appli cato con S1Uccesso il pneumo-peritoneo. 1

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Risultati: Per Jullien e Mollard « l 'ammalato di tuberc.o losi bilaterale non ha da scegliere che tra il pn. bil. sim . e la m .o rte » . Essi ottengono nei· loro 50 casi il 54 % dei risultati favorevoli, cifra che nella centuria di casi di 'F errari scende a 36 ,5 %, nei 65 casi di Dabro\vski e Gackowski scende a 3'5 %, nei 24 casi di Lorenz e Wiillen,veber a 30 %, in quelli di Al'''ens a soli 25 %, mentre risale a 60 % nella statistica di Pollocl~ (34 successi in 56 casi trattati) ed a 65 % in quella di Zaborsky , il quale ottenne noteYole miglioramento in b en ±5 dei suoi 69 ammala1ti, al punto, che divenuto negativo l'espettorato egli continuò il trattamento ambulatorian1ente ecl i pazienti sono tornati a Ile loro occupazioni. Mentre Pollock e :Nlarvin trattarono 25 ammalati con risultruti assai fa~orevoli ed in più di uno hanno potuto raggiungere la chiusura di caverne b ilateirali e Zuc chelli ottenne che dei suoi 9 ammalati 3 diventarono abacilliferi, uno << idealmente e tecnicamente guarito » e 4- notevolmente m~gliorati e ancorai Zappia con5eooUÌ buoni ris ultati in 5 casi e Longo , della nostra Scuo,l a in 12 , !Bianchi ottiene solo 8 miglioramenti nei suoi 23 ammalati, mentre 12 sono peggiorati e poi deceduti (degli ultimi 3 non ha notizie) evidentemente non può trattarsi che ancora di criteri di applicazione diversi del m etodo , sui qua.li abb,i arr10 già insistito . Impressionanti sono i risultati ottenuti da Barbera in 12 casi di tuber colosi bilaterale prirticolarmente grave : essi (periodo, di' o ser vazione cl1e va da un minin10 di due ad un massirr10 di sei anni) sono s tati i seguenti: 4 guariti , 5 migliorati 2 st aa:ionari , 1 deceduto. Toller anzll perfelta. Anche I\icl1ard 1"1or gan 01te11ne buoni ri ulta li in alcuni r asi da con sid era re iccon1P. disperati. Ri eò ha voluto istituire llD confronto assai suggestivo. Egli ha par ag·o11c:> to i risultati o ttenuti con l 'andamento d ella malatti a in un altro gru ppo di ammalati (bam l1ini ed a dol escenti) ch e J)r e entavano lesioni e stato geTlerale press' a poco u guali e n ei q t1ali il 1

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l)fl. bil. sim. non ..è stato ap plicat.o. Dei 68 casi JLon trattati 39 (il 57 ~{i) rin1aser o bacilliferi, i11e11tre dei 77 trattali col pn. bil. sin1. rimasero bacilliferi soli 21 cioè il 27 ~~ . Dei ±4 non trattati sono deceduti entro due anni dalla dimissione dal Sanatorio 33 - il 75 ~lo , mentre dei 16 trattati e dimessi nello stesso tempo è deceduto sol<.". 1 - il 6 %. Giuffrida della nostra Scuola ha riferito sui risultati a distanza 11ei suoi 5U casi trattati; egli otten11e il 16 % di g·uarig·io11i stabili, cifra un }Jo ' più bassa de1la media consegnata da altri r\.A. come Liebermeister, Roloff, Veran, ecc. e che si ag·gira in torno a l 19 %. Per il pn . bil. sin1. s1 è verificato quello che è avvenuto per il p11eumo ~onolaterale. Da una p·arte la magg·ior~ p n.dron.a11za del m etodo, in specÌ[i l modo la precisazione delle sue indicazioni e la cristallizzazione della tecnica, con1e p ure la crescente fiducia in esso a l lume dei risultati c:o nseg·uiti e dall'altra parte la sempre crescente funzione sociale della collassoterapia hanno spinto alcuni AA. di praticare il j )n. bil. sim. anch e a·n ibulaloriaimente. E i l1an110 avuto da lodarsi. 1\.i 45 casi di Zaborsky abh,i amo già a1c cennato'. Dei 21 infermi di Reichel e Biedern1ann 13 sono guariti clinica1nente e radiologicamente, di cui 9 lo sono ancora un a nno dall'abba11dono del trattamento. Beerens ha trattato con successo lG casi, 1~1.as, Fermin e Brugnin 7 e se·n za1 a lcuna complicazione. Buoni risultati ottennero Hodson e Johnson ed ancora 1\ilendelsson. Bernard il quale trattò alcuni anni fa (1928) an1bulatoriamente 12 casi gravi ottenne 4 guarigioni ohe durau10 drue e 4 anni , 3 migliora1ner1ti ohe per sistono da due anni, 5 decessi, l 'A. rileva cl1e il 33 % di guarig·ioni da lui ottenute rapJ:.>resentano una cifra piuttosto b assa e che se avesse avuto, allora l ' esperienza che possiede oggi non avrebbe ap plicato il n1etodo a ln1eno iu 3 dei 5 deceduti poicl1è essi p·r esentava110 lesioni oltrenrodo gravi ed estese. Anche noi che sino a tre a11ni fa nella relazione al Cong resso antit uber colar e di Bologna abbian10 recisamente riservala la pratica del p11 . .b·iJ. sim. ai sanatori o ad osp edali bene attrezz.a ti, da un po ' di Lempo ill quà , spinti da considerazioni clin iche e da altre n on n1eno im1)01t anti di ordine sociale siamo addivenuti a, praticare i1elJ 'an1bulatori'o alcuni casi di pn. bil. sim. in pazienti n o11 g r avi con lesio~i i1 01~ tropp? diffuse e con soddisfacente patr1mon10 funzion ale r eS]Jiratorio (c . , .. superior e a 1500 cc.) ed ancora con un buon cir colo : disponiamo per ora di poch e osservazioni di b·r eive. dt1r ata1; 12ossia mo solo dire di non avere sin ora r egistrato incon venienti. 1

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lnterventi combin..ati. Fici att uò con su ccesso in 6 casi di pn . })il. sim. l 'exeresi unila ter a le' a scopo di pol c:nziam ~11t~ d~l. pneumo .il.l u... Lra11do a111pia1nente i cr1ter1 f1s1opatolog1c1 e m ecca11ici d i tale associazion e collassoter apica. L 'associazione è slota attuata u g ua ln1ente <:on su ccesso in un caso di Di Ger o11i1110


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e< J L .P OL fCLJ ~J CO ))

In un portatore di un pn. bil. sin1. in cui i] p,n eumo sinistro, .è andato p·e·rduto in seguito ad un versamento pleurico Jullien, Ecot, e I\1ollard eseguiro,n o con successo una p la.stica sinistra dalla 1a alla 5a costola. Maurer possiede un altro caso uguale ed ur10 Po1lock e Marvin.

NOTE E CONTRIBUTI DI,' ISIONE CHIRURGICA

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DELL 'osPEDALE

G. iB.

MoRCAGNI IN FORLÌ

diretta. dal Prof. SA~TE Sor.rERI.

J)isson.arize. Da ques to coro di voci di mag·-

g·iore o nlinore cor1se11so al pn. bil. sim. Sierosi ti peritoneali primitive aspecifiche e addome acuto (*) s! stacca la vooe ele,rata da Gardère e ~1ollard. Essi posse·g g·o110 due osservazio11i IJer il prof. S..\N'.I'E Sor.IEnr. 1 di pn. bil. sim. di cui evoluzione mo l to favorevole fu interrotta i11 pieno benessere NEJ~la mia memoria cc Addome destro e sinap·p 1a rente da accidenti dran1matici (?I), al aderenziale p eritoneale » (1) del 1933 l' unto da fare rirnpi'angere di non aveT ab- (lrome • scr1ve, v o: bandonato pri111a il trattamento, Gli AA. « Per l 'importan za che nella patolo·g ia e pensano che non si debba addivenire alr1ehla c linica delle affezio ni addominali · hanno l 'app1licazio.n e di un pn. bil. sim., se· non quando g·li alt1ri m .etodi di cur.a sono falli,t i e se i fart:ti n1orbo1s i cl1e si svolgono nEJgli organi questo è stato ap1p 1icato la stia durata dovrebcontenuti e p er i quali be11e sp esso entra in be esser e :n1inim,a : essi posseg·g·ono infatti due flogosi la si.erosa .p eritoneale , si è finito col altre osserv.a zioni in cui l 'abb·a ndono fortuito oo·n siderare questa come le·g ata quasi esclude.I seco11do i)neumo è stato ben tollerato e sivamente alla sorte di queg·Ii or gani stessi . In 11on si ebbero recidi,re. linea scientifica però !a s.iero1s a per itone.ale va ·D io·n ys Hellin rievoca le sue ricerche datanti conside:r.ata alla stessa stTe,gua (le11e altre siedal 1901 al 1908 ed .a tte a dimostrare che negli animali (con.igli e cani) l 'attu azione di un rose deill'eco·n omia: pleura, pericardio, n1embrane sinoviali, borse sierose di ~corrimento pn. bil . sin1. può essere con1p·a tib·i le con la ,~it a ove essa venga circondata da alcrune cautele ecc. J\1entre 0 1g nuna di cisse 11a a1ssunto, carate p recisamente che il diametro delle breccie te·ri eid attitudi11i speciali a seconda d ell 'ortoraciche r esti i.nferi'ore al diametro clella tra- gr1no o d egli or,g·.ani che .è d eputata a protegchea. Tali ricerGl1e essendo antecedenti a1lla gere, acquistando quasi una funzion e specific.a introduzione in terapi·a del pn. bil. sim. fatta i1ella imm.uriità locale, non f) UÒ a meno di nel 1912 da Mauriz]o Ascoli, egli fa una l.a r,1a- n1antenere l1r1 cA.ratLere comune a tutte le sieta rivendicazione della sua p1riorità in materia. ro~,e, cioè rli an1m.alare ed essenzialmente inNella sua r'i sposta ~laurizio Ascoli rileva chE· fiam1111arsi in due n1odi : o per diffusione dalla p·r oposta e l 'att.u azione del pn. bil. sim. a scopo terapeutico· ·Così con1e furono da lui con- 1· organo o dagli organi cl1e protegg·e o per infezione primaria ». oepite no11 stanno in alcuna relazione con le riLa qualB io riteng o sia nel perito11eo J)ÌÙ frecerche di Hellin , p oicl1è in questo doppio p neun1otorace artificiale· dosabile a, volon.tà la que- quente di quanto ordinarì:-11l1e11te si J.l e.n s;.. stio1n e del pericolo e tanto meno dell.a com,p'.élSp·e sso, in se guito a l)erfrig eirazione del ven, tibilità con la vita non e·r a per nulla da p rent.re, sogliono determirLarsi dolori. addominaJi dersi in considerazio·n e. cl1e ve1n.g ono d efiniti dolori visceriali; in realtà Il p·n . bil. sim. è invece filiazione diretta del questa interpretazione ;pa toge11etica nulla dice, pneum10 ipotensivo introdotto dallo stesso Ap erCJh,è no,n è din1ostr.abile. Sorto invece , a mio scoli, mentre p·r im.a do111inava sovrano il mo1do di vedere, di origine congestizia o reatdogn1a d ella necessità di un pneumo compres·. tiva perito·n eale ai frigor e. Non altrimenti fesivo . no1neni pleuritici .si accendono per raffreddaUri lib ro. Nei ti.p i cli Sp1erling· e I\.upif er di Mi .. n1ento del to race. Ripeto q11anto il 1\1urri inselu110 è ap1p~rso l 'an110 scor so il libro di V. iFerg11a,ra che csrti dolori p·untori al torace della rari su « Il pneumotorace bilaterale 11ella cura della tubercolosi p,o.Jmonare » venendosi co1s ì n durata maga1ri di un g·iorno o di pochi giorni Dccompag·nati da m alessere generale, ma anche colmare una lacmla della letteratura nostrana eh.e non possedeva ail cuna trattazione mono - senza feb·b re e portati ,a111.bulatoriameiJ1 te, deil}grafica dell 'argomento. Il contrib·u to del !Fer- b·ano interpretarsi co111e fatti di i)leurite prirari ·è sta1o definito cla ~faurizio Ascoli , ch e lo roitiva. Dai quali. possono ancl1e trarre origi11e presentò al pub1b1ico n1edico siccome << conso- le aderenze pleuriche r <=!perto casuale di autoJJilidator e e cl1iarific.ator e » : « consolidatore p·er sia, rne11tre la storia c linica non a\·e,-a reg ila ricc.l1ezza della casuistica p·ersonale che am- s1rato alcuna rr1alat1ia toracica. ~nontai ad una centuria di casi e rappresenta un.a delle s tatistich e- più numerose·; chiarifica("') Comunicazior).e al XL I Co11gresso della Sotore per la pad1onanza assoluta della lettera- · cietà Italiana dj Cl1irurgia (Ron1a, 17-20 ottobre tura, dei problemi fisio1)atologici e di quelli 1934-XII). (1) SoLIERI S. Le F or ze Sa11itarie, 1933, n. 12. clinici attinenti all'ar gome11to >> . 1

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Dalla manifestazione elementarfJ su accennata di reazione peritoneale per raffreddamento ~i può andare sino all ~estren10 più grave cioè, .alla peritonite diffusa pnwmocoocica, ben nota anatomo-patologicamente e clinicamente. l\1a tutte le gradazioni, tutti gli stati intermedi .ci possono essere, ca.pac1 di dare luogo a focolai circoscrittj di sierosite peritonea]fJ semplice ·od a sierosite diffusa. . Ciò ohe ho esposto, se d.a l lato· teorico può ·e::>sere .accettato senza difl1col tà perch·è no·n contravviene alle idoo fondamentali di patologia generale e speciale ed ·è basato sopra una argo:. mentazione logica. non potrebbe essere accet-. t.atc 11ella pratica stmza una d·i mostrazione, ol1re clte clinica, anatomo-patologica. Nel mio scritto, a cui in princi;pio ho accenI\3 Lo, e ne11 'altro (2) sulle cc .<;ieros i ti circoscritte 3ottojaksoniane » ho riferito già su pareccl1ie osservazio11i <la 1ne fatte al tavolo operatorio nel giro di clivvrsi anni ed ho m ·e sso in ·evidenza co·m e per lo più avessi arvuto occaf io11e al loro rilievo in perio di di epidemia inflt1enz.ale. E andando ancora p iù addietro, ri«.·ordo che già nel 1925 io feci pubblicare dal Dott. Pansini (3), 'n1io aiuto, una memoria in1:itol1ata cc Sindrome addominalie pseudJo-peritonitica n, in cui già erano raccolte diverse os· servazioni fatte in periodi di influenza e che so110 per certo . da includere nella forma morbosa che sto ora descrivendo. Allora la fisionomia clinica del prooE:fsso non era ancora ben delineata e definita nella mrai menfe . Ma una -epidemia di influenza estiva che si è avuta nel corrente anno in 'F orli e nel contado con predominantfJ ]o,calizzazio ne addominai~e mi ha ·concesso un~ serie di o&servazioni complete, perchè corredate dal reperto operatorio. ·Sicchè po·s so· ora affermare con sicure~za non solo la caraitteristica clinica ma anche quella anatomo-pato logica della malattia . OccorrfJ dire che la propaganda incessante d:;t, me fatta già da lungo tempo in questa r e·gione allo sropo di convincere medici e p uib blico della necessità di far giungere al ohirurgo -i sofferenti di male acuto addominale nt1J.le prim.issimfl ore della crisi lta condotto a questo, che giungono nella mia clinica addo mina1li di tale specie che in altri parti non arrivano per ·certo alla 0 sservazio-J1e del ahirurgo. Gli arm·m 1a lati ìn l)arola vengono inviati dai ·curanti: con diagnosi di male acuto del ventre: coli ca addominale febbrile , apiJJendicite acuta, peritonite da a:pp·er1dicite, occlusi~ntl intestinale, volvu]o del sign1a. annessite acuta ecc. ·Ciò dimostra che l'inizio de] m .a]e è quasi sempre critico e si presenta con c.aratteri di gravità 1

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OLlERI PA1 SI N!

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SEZIONE PRATICA

S. Policlinico, Sez. Pratica, 1933. L. Studium, anno "'\'' II, n. 3, 1927.

3llarmante. Però, se viene fntta indagine accurata sull'anamnesi, si riscontrano alcuni segni di importanza molto grande, cioè la precedenzai per alcu11i giorni sul fatto acuto addon1inale di malessere generale, cefalea, rachialgia assai penosa. A questa segue assai presto Ja sofferenza, addominale: do·l ori diffusi di solito molto iI).tensi , m eteorismo, alvo chiuso. Il vo m,ito è scarso od anche del tutto assente, talora si11ghiozzo. Poi il dolore tende a localizzarsi manifestamente verso la p·artfJ bassa del ,·entre, a destra sulla regione del cieco o.d a si11istra sull~ regione del sigm.R. Ancl1e si hanno a tale periodo disturbi dell a minzione, cioè l)ruciio re e IJollacuria. La temperatura oscilla fra 37°' 5 e 38°' 5 . Il quadro tumultuoso di solito si attenua a i1artir e dalla 4n o 5a giornatai e termina sull'8a. Spesso alla fine l'tintestino si fa diarroico; tuttavia la diarrea è di breve durata e non molesta. Il che si osserva sp,e sso nella risoluzione di altri processi ,p'f-Tjtonitici, anche prettamente chirurgici. Il quadro clinic0 è co·5l descritto nella su.a e' ;oluzione in base a casi 0 perati ed altri non operati, che p1ass.aro·n o a g uarrigione spo·n taneantente e con curti mediche, di cui dirò più avanti. Si comprende tuttavia cl1e questa nosografia rimarrebbe poco persuasiva o per lo i11eno rrtonc.a , se ai control]o non si fo sse aggiunta la biopsia. Desideroso a·p punto di completare lo studio (a che mi dava occasio11 e ed agio la ud detta epiden1iia influenzale) io decisi di sottoporre a laparotomia tutti questi infe rmi internati nella n1ia d.ivisione, accettando la diagnosi di am1nissione tale e quale era ed intffi'Venendo d 'urgei1za, benchè !n q,u alche caso io dubitassi della s.u a esattezza e fossi propenso ad ammett ere appunto la esistenza rli una si,erosite peritoneale primitiva influenzale. Non mi ritenne dall'intervento scrupolo di coscienza , perchè SRpevo già per prova fatta in altri casi che la l1~1paroton1ìa con la medicatura della sit1rosa, come dirò, aveva una rapida azione risolutiva. Alla biopsia il reperto di solito si presenta 1

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' CObl:

Iper t.n1ia notevole della sierosa peritoneale tanto parietale che visceral e; presenza di tenue siero·s ità citrina nel ventre; tutto al più qualche scarso fiocchetto di fibrina. Bene s1)esso i fatti più accentuati sono a carico dellE~ regioni colicl1e, a destra ed a sinistra. A destra talora la essudazion fJ è limitata dalle membrane di .Takso11 a formare quella c.he io ho già illustrata col nome di sierosite circoscritta sottojakson iaria, a sinistra si evolve col quarlro della perisign1oidite sierosa o sierofibrinosa. In tutti i casi in cui, dopo la bio:p-


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sia, ho pois to la diagno,s i cli sieirositv primit.i•va , OSSERVAZIONE II. - V. . . E . .. , d i" a. 10, d a ForI'i. Entra il 9-VIII-34. era esclùsa, per diligente esame a ventre aperDiagnosi di entrata: appendicite acuta (da due to, ogni lesione in atto degli organj. addoÌnigiorni, temp. 38°). n·aai, comJ?fesa l 'appendice. La quale, estirDiagnosi anatomo-patologica. Sierosite peritopata, è stata t.isaminata sempre microscopi.oa- 11eale diffusa primitiva. menle. Ope~azione : !l-VIIl-34. Narcosi eterea. 1"aglio di Dei casi dubbi noil ho tenuto e non teng·o Jalagu1er ampio . Organi addominali sani, compresa l 'appendice. Arrossan1ento diffuso di tutta la conto in questa rassegna. sierosa: lieve essudazione citrina· scarsa fibrina L'operazione ha sempre cio nsistito in questoi: . p~ecipita~a. '!olet~a . asci~tta della ' sierosa, appen1.apaJrotomia, assorbi1ne11to della sierosità C<}'n cl1c~ctom1a, .1mill:1ss1one di 15 cc. di zimargolo. garza idrofila, constatazione delle condizioni Chiusura pr1mar1a della parete addominale. La temperatura persiste ancora per 3 giorni. dtJl peritoneo, esame dei \7isceri contenuti, apLeggero catarro bronchiale. 11endioectomia , immissio11 e nella siero sa di 20Guarigione in 10 g·iorni. L'appendice esaminata 30 cc:. di argento· colloidale, chiusura comip1leta microscopicamente risulta sana. dell:ai parete senza drenaggio. In alcuni eia si h o OssERVAzroNE III. - P ... E .. ., di a. 21, da Forlì. eseguito ricerche bacterio-logiche, desumendo l 'll-VIII-1934. il liquido di i.nseimenzamento dalla sierosa o Entra Diagnosi di ammissione : Colica appendicolare dallo spazio. sottojaksonia·n o circoscritto ed u(da tre giorni). sando i. mezzi con1uni di cultura; fuo·r che in Diagnosi anatomo-patologica : Sierosite diffusa peritoneaJe. u11 ca3o eh·bi sempre e·s ito negativo. Operazio,n e : 12-VIII-1934. Rachianestesia. Tecnill de.cor$o po·sto·p eratorio è stato facile e ca come sopra; r eperto anatomico pure simile, asbrieve : caduta.i d.ella temperatura per lisi in po- sen za però di fibrina. Immissione di 25· cc. di arcJ1i giorni, s;pesso co n notevole sudorazione, gento colloidale. Guarigione in 11 giorni. L '-a pcessazione de,i dolori ad·do1m inali; svuotamento pendice estirpata risulta de] tutto norm ale. ,., de~l ~ alvo verso la_4a. giornata co·n teinde'!1za alla OssERVAZIONE IV. - L ... A ... , di a. 37, da Forlì~ diarrea. GUJairigio·nfJ p,er primfcm . , Entra il 15-VIII-1934. Jrt un caso solo· il decoir so· fu anormaJe (Veid. Diagnosi di entrata: appe:qdiQite acuta. Diagnosi anatomo-patologica: sierosite diffusa Osserrvaz. V). peritoneale. · In qué\_n to al] 'esito anatomico a distanOperazio·n e: 15-VIII-1934. Rachianestesia. Tecniza no1n ho dati personalmente rileivati al ca come sopra. Arrossamento assai notevole della tavolo· 0 1p ·eratorio: tuttavia non è difficile sierosa parietale e viscerale, notevole quantità di pe11sare, per analogia di quanto avviein e nelle liquido sie~oso nel ventre. Nessuna lesione viscealtre sierose, ohe nei casi più lle1g ge!r i si p1ossa rale. L'appendice è fissa al cieco, ma non flogosata. Appe11dicectorr1ia, previo pro:sciugamento avere la restitutio ad integ rum p·erfietta, ma che della sierosità. Immission e di 30 cc. di zimargolo. 11ei casi più gravi il quadro finisca in processi Chiusura primaria del ventre. adere•rJziali più o meno ·e,ste5i intervisceral.i o Guarigione in 11 giorni. ·L 'appendice esa1ninata nei n1 esi , i quali si tro·v eranno t.!Veintu.almente 1nicroscopj ca1nente risulta normale. i11 laparotomiie successive: perivisceriti di oriOssERVAZIONE V. - A.. . I ... , di a. 36, da Forli~ g ine indeterminata. Entra il 9-IX-1934. Riassumo· ora b,r e·ve1n1oote le, os1se rvazi'oni Diagnosi di entrata: peritonite da appendicite. D~agnosi anatocno ·patologica: sierosite peritofatte durante qut1Stta epidemia influenzale. Per le antecedenti .osser1 azio1Li rimando ag li scritti 11e::1le diffusa 1specifica. Riferisco più diffusamente. questo caso per I 'incitati più sopra!. t eresse ch e presenta, data la evolu zione particola1

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SIEROSITI DIFFUSE.

OssERVAZIONE I. - R ... L .. ., di a. 24, da Forlì. Entra il 7-VIII-34. Diagnosi di entrata: colica addominale febbrile (da 3 giorni, t emp. 38°). Diagnosi anatomo-patologica : Sierosite periton eale diffusa p·r i1nitiva aspecifica. Operazion.e: 9-VIII-34. Rachianestesia , taglio di J alag·uier ampio. Arrossamento diffuso del periton eo parietale o viscerale. ·Leggera sierosità citrina limpida. Tutti gli organi addominali normalJ, compr esi i genitali e l 'appen<lice. Tuttavia qu est a si-asporta. 1'oletta asciutta del vP.ntre. Immi ssione di 25 cc. di zimarg·olo. Chiusura primaria della pa1·ete. La temperatura p er siste per due giorni . Guarigione in 10 giorni . L 'appendice esaminata microscopicament e risulta san a.

re della infermità dopo la laparotomia. Il paziente si era ammalato una settimana avanti con raffreddo·r e leggermente febbrile, poi era insorta tosse. 'fre giorni prima dell 'entrata in Ospedale dolori intensi diffusi al ventre, con meteorismo e alvo chiuso. Essendo poi compa.rso vomito e sing·hiozzo e t endendo il dolore a localizzarsi n ella fossa iliaca destra, il curante inviò il cliente in Ospedale con la diagnosi sopra segnata. La quale dal! 'esame clinico sembrò avere con ferma. La temperatura era di 38° ,2. Si interviene di urgenza il giorno stesso, 9-IX-1934, in rachianestesia. Alla biopsia si scoprono le anse intestinali tutte uniformemente arrossate e distese; leggera qu antità di liquido sieroso diffuso. L'appendice è fissa dietro il cieco, 1na è la meno arrossata fra le parti del! 'intestino, quantunque aderenze sovrastanti lascino pensare che in altro ten1po possa es-


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SEZIONE PRATICA

ser~ stata infiammata. 1\essu11 altro orgarlo esplo-

rabile appare leso. Toletta asciutta, immissione di 30 cc. di argento colloidale, clriusura totale del ve~tre. I primi due gior11i del <lecorso post-operatorio furono favorevoli, perchè tutti i fatti morbosi 1)arvero regredire, ma poi ripresero più imponenti con 1neleorismo esagerato, sing·11iozzo insiste11te, alvo chiuso e temperatura sui 38°,5. Ricominciò anr.he il vomito. Il polso J)Crò rlon era del peri toni tieo acu lo. Pensai el1e si potesse trattare d i ileo meccanico secondario per posizione viziata di 1111 'ansa inles Linale e riaprii la parete. Fuoriesce liquido citrino appiccicaticcio in notevole quan tità; le anse sono enormeme11te d jstese ed arrossale Nessun segno di strozzamento o di torsione; sulla sede dell 'appe11dicectomia nou Yi è essudato fibri11oso o purulento. Immetl0 altri 20 eme. di zimargol o fra le anse e dreno, chiudendo, però non senza difficoltà, una parte della ferita. Il reinterve11to ebbe azio11e efficace, p erchè la temperatura diminuì per lisi; il ventre cominciò a demeleorizzarsi e dopo 48 ore era quasi al n0rrnale. Non più vomiti, alvo aperto, diarroico. Il singl1iozzo i1ersistette incessante per 8 g iornj (mollo simile al singhiozzo epidemico) e cedette solo alla atropi11izzazione. Il paziente è guarito, · avendo sorpassato nel decorso anche catarro bronchiale diffuso. Srr;nosrTr c1ncosc1\ITTE

(4).

OssERVAZIONE I. ~ E ... C ... , di a . 23, cla 'l'eodora110. Entra il 30-VI-1934. Diagnosi di enlrala: appe11dicite acuta (da d11e giorni; rachialgia p en osissima antecede11 te; cefalea). Diag nosi ;lna tomo-patologica: sierosite circoscri tta sottojaksoniana. Operazione: l-VI-1934. Narcosi eterea; Laglio di Jalaguier. ,Sierosa viscerale leggermente arrossata; apper1clice non più arrossala che i restanti visceri, libera. Notevole quantità di liquido sjeroso torbido limitato dallo spazio sottojaksonian9. Cieco e parele del colon non infiltrati. Con una siringa dfl 10 cc. si aspira il liquido e poi si iniettano 20 cc. di zimargoJo. Il col1oide resta tutto inclu so n ello spazio sottojaksuniano e forma un manicotlo che si estende dalla metà inferiore del cieco sino Yerso la flesst1ra epatica, ber1 evidente e delimilalo per la colorazione r1era del1'argento colloidal e. Interessante il fatto che it: basso lo spazio chiuso sottojaksoniano non s i estendeva all'estremo del cieco ecl al1 'appendice: del cieco rimaneva110 libere due dita trasver se e lì era la inserzione dell 'appendi~e. Questa tutta via viene tolta. All 'esan1e istolpgico risultò normale. Dal liquido estratto dallo spazio sottojaksoniano si fecero colture che dettero luogo a sviluppo di stafilococco albo. Chiusura totale della parete addominale. Guarigione per pri1nam in 11 g·ior11i. OssERVAZIONE II. - B ... G .... cli a. 21 , da Petrignone. Entra il 25-VII-1934. Diagnosi di entrata: Colica appendicolare (da 5 giorni, rachialgia intensa). Diagnosi anatomo-patolog·ica: s ierosite sottojak soniana.

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(4) Sei osservazioni simili a queste furono già

pubblicale 11ella mia memoria su ccitata « Sierosite circoscritl'r .~ottojaksoniana )>.

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Op~razione: 26-VII-1934. Taglio di Jalaguier, ap-

pencl1ce normale. Resezione delle membrane di Ja kson cltiuse, da cui fuoriesce not evole qua11tilh di liquido sieroso. Cieco e colon ascendenti normali. Dal liquido aspirato con una siringa si fan110 colture nei vari mezzi , che riescono negatiYe. Appendicectomia. Guarigione i11 12 giorni. . 1

III. - B ... P .. . , di a. 24, da FQrlì. I•;ntra il 26-IX-1934. Diag·11osi di entrata : appendicite act1ta (da 4 giorni, cefalea, rachialgia insistente). Diagnosi anatomo-patologica: sierosite sottojaksoniana. · Operazione: 27-IX-1934. Rachianes lesia. Tecnica come sopra Notevole quantità di liquido sieroso limitato dalle membrane di Jakson. Apertura di esse, detersione. Estirpazione dell 'appendice, che · risulta sana. Immissione di 30 cc. di argento colloidale. Chiusura totale del ventre. Guarigione per primam in 10 giorni. OSSERVAZIONE

OssERVAZJONE

IV. -

R... R ... , di

a.

38, da Ca-

s trocaro. Entra il 17-IX-1934. Diagnosi di er1trata: annessite acuta sinistra (in~ orgenza acuta sei g·iorni avanti, non diarrea, cefalea, rachialgia, tcrnp . 38°). Annessi sani. Resistenza e senso di impasto alla rc:.gione il]aca sinistra. Urine nor1nali. Diagnosi anatomo-patologica: perisigmoidite. , Operazione: 18-IX-1934. Narcosi eterea. Taglio lombo-iliaco sinistro. Arrossam ento diffuso della sierosa peritoneale. Essudato sieroso attorno al sjgm.a con poche deposizioni fibrin ose. Il viscere però appare sano in tutta la sua estensione. Detersione, immissione di 25 cc. di zi margolo, applicazione del drenaggio nel punto pi-L1 declive. Decorso post-operatorio regol arissimo. G11arigione in 15 giorni.

A questi casi che 110 riferito percbè corredali d<J.lla biopsia potrei aggiungerne altri in r1umero notevole, in cui la diagnosi clinic<i dn me posta di influ&nza addominale co,n sierosite diffusa o circoscritta semb rò avvalorata dal decorso clinico e dal criterio terapeutico. TJoict1è il quadro acuto del ventre si eliminò r:ell 'a.mbito di una 8ettimana ·circa, mentre quello generale decorse poi con fenomeni a tipo influenzale (corizza, catarro hTonchiale ecc.). E sembrarono avere efficacia spiccata i salicilic.i uniti al chinino ed alla caffeina , e I 'argento colloidale per iniezioni endomuscolari. Ma voglio ricordaré-' fra i più singolari un i1aziente invinto con di<1gnosi di occlusione in· testinale, u11a donna entra1ta con diagnosi di gravidanza extra-uterjna, un bambino con diagnosi di calcolosi ureterale, nei quali Lutti gli esami , clinico, radio]o,g ir0 e di laboratorio , invalidarono la diagnosi di entrata , mentre il deco,rso avvalorò quella da m e posta di sierosite peritoneale primitiva circoscritta o diffusa. S11 di essi tuttavia non n1i baso perchè è T11anca to il con troll o delìa bio.p ia. Ognuno comprende quanto sia importau le per la diagnosi delle Jil81nttie acute addominali la conoscenza di questa sindrome. Per ciè ho 1


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« IL POLlCLINICO ''

[ANNO

,,oluto par]arne ancora al Congresso nazionale anche essere au1nentato .d i volume, o di lundi Chirurgia. Sarebbe n ecessairio yhe la osser- ghezza e pr€se·n tare un accenno alla suddivivazione ·d i molti portasse contrihruto più vasto sione in 2 massè od a11che un aspetto lobaito a alla conoscenza dell'argo1m ento. iipo fetale. · Insisto però su questo concetto, che, se le La disposizidr1e dei 2 bacinetti è abb·a stanza manifestazioni influenzali nella sierosa pre rito- c.aratteristica: essi sono serr1pre sovrapp.osti, ne,ale po ssono simulalfe lesioni acute del ventre UJlO su periore e uno inferiore senza comunicagravi e peric.o lose, 0 cc.orrf..' la massima ocu!are fra di loro. tezza e pruden.za nell'escludere queste, perchè Abitualmente il bacinetto superiore. è molto non trascorra il ten1po uti1le (cioè precooe) p·e r r1iccolo e corrisponde al grande calice superiou11 intervE.'Ilto chirurgico ed il pazieinte non re, m entre il bacinetto, infe riore è più grande sia co ndotto così ad un mal ;passo. , e corrisponde al grande calice inferiore ed ai Nel dubbio quindi o·p eraire sempre, mo·l to calici accessori. più ohe la 1.aparotomia associata allla teirapia I due ureteri sono generalmente di aspetto e volume normali. Essi sono avvolti in una colloidale della sierosa, ha una ,a zione curativa • • d.e cisa ·nella sierosite p1rimitiva aspecifica, coguaina unica . m e è di1no-strato dalla mia esrp E-Tienza persoNella p·a rte superiore l 'uretere che viene dal nale. calice superiore sta all'interno com e conseguenza dell 'inclinazione in dentro del ·pio lo RIASSUNTO . superiore del ren e. Durante il · loro tragitto i due ureteri possono incrociarsi variamente. L 'A. in base ad osservazio·n i c.Iiniohe correI. . ~incrociamento più frequente è il seguente: date da11a bio,p sia .traccia la nosog rafia della l 'uretere superiore passa dietro all'uretere insierosite peritoneale primitiva aspecifica e feriore, poi s'incrocia da die,t ro in avanti nella n1ette in rilievo la sua imp·o rta·n za n~lla diasua parte inferiore, talvolta n ello spesso,r e delgnostica delle affezioni aclllte addo1m in.ali. la parete vescicale. Raro è l'incrociamento a spirale indicato da V\Teigert. OSSERVAZIONI CLINICHE. Per quanto rig uarda lo sbocco in vescica,. OSPEDALE l)EL LITTORIO ìN l{OMA 'Veigert ha notato che l 'orificio vescica}€ infePADIGLIONE MoRGAGNl. riore corrisponde sempre al b·a cinetto superioPrimario Chirurg·o: Prof. C. ANTONt:OCI. re e l'orificio superiore al b·a cirtetto inferiore . Jr1oltre l\tiejer ha visto ch e lo sbocco dell 'ureSulla duplicità completa bilaterale pielo- tere. superiore è sen1pre più interno; per cDnsenreteraJe. gt1enza I 'uretere suip·e riore sb·o cca sempre in basso e d in dentro dell ' inferiore. Dott . GAET_.\.NO ZAPPALÀ, assi stente. Gli orifici dei due ureteri in vescica possono D·a cchè l 'introduzion·e in clinica della uro- essere accollati o separati da una distanza vagrafìa discendente, permette di eseguire facil -: ri.ab·i le da I a 15 mm . Non sempre però ambedue gli ureteri si mente e più fre.que:n temente che co·n i metodi • • precedenti uno studio accurato· e com1p leto delaprono in vescica. }' apparato urinario, la frequenza delle anoma l Jno dei due si apre sempre n ella sede norlie r e.n.ali e pielo-ureterali si è dimostrata no- male, l'altro può aprirsi nella donna, nell 'uretevolmente superiore a quella indicata dalle tra , vulva, tube, vagina; n ell 'uomo: uretra statistiche puramente an atomiche. Ciò proba- prostatica, vescichetta semin ~ le, dotto eiacubilmente è in r elazione al fatto che i reni anorla.tore, otricolo prostatico; nei due sessi: retto r m·ali sono molto, più frequ en.tem ente n1,a lati dei i11testino, uraco . Questi sbocchi sono stati r ireni normali. scontrati in feti non vitali. 1F ra le numerose anomalie rnesse in evide11za CAso I. - A. G., anni 39, sposata, non ha avuto mediante I 'urografia discendente nel periodo di 3 an11i nel! 'Ospedale del Littorio, credo op·- gravidanze. Da dieci anni circa soffre di coliche epatiche tiportuno illustrare \brevemente 3 casi di duplipiche. cità completa bilaterale p ielo -ureterale, anoDa tre anni circa mestruazioni abbondanti e do1orose. malia descritta come abbastanza rara. Da (}ue anni di8turbi vescicali consistenti in polPapin ne ha riuniti 39 casi di cui 3 persolachiuria bruciore durante ]a minzione, tenesmo . r1ali . Da un ' anno senso di peso al fianco destro, a Il rene coll due pelvi e due ureteri può avere volte dolore che si irradia lungo il d ecorso delun aspetto completamente normale ma può l'uretere di destra fino alla radice della coscia. 1

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L 't.;~ame

ginecologico moslra la presenza di u11 fibroma dell 'utero strinsecantesi in avanti ed a destra. Esame cistoscopjco: vescica b en continente, mucosa di aspetto normale. Gli sbocchi ureterali sono in nu1nero di 4 (2 per làto) . Lo sbocco inferiore, di ciascun lato, è più ampio del Sltperiore. La distanza fra i due è di circa 5 mm.

CASO

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SEZIONE PRATICA

I. -

FIG.

1.

L'eliminazione del' color e inietta to nelle vene, avvjene da tutti e 4 gli sboçchi. L 'esam .! radiologico dopo iniezione endovenosa di Abrodil mostra: Duplicità completa bilaterale della pelvi e d el1'uretere. Nella pelvi inferiore destra conflui scono 3 grancli calici, superiore, medio e inferiore. Sia la pelvi che i calici sono leggerrr1ente ec tasici. Superiorrrtente non si riesce a fare un 'iden tificazione dei calici e d ella pelvi, tanto da sembrare che l 'uretere imbocchi direttamente in un grosso co !ice. A sinis tra la pelvi inferiore è di aspetto n or1nale. Men o chiar e sono le ornbre riferibili alla cavità della pelvi s uperjore. Ancl1e qui p are che i calici sboccl1ino direttan1ente nell 'uretere . Bilateralmente l ' uretere superiore, mediale rispetto all 'inferiore nella St1a prima porzione, incr ocia quest'ultima in corrispo11den za della 3a_4a. vertebra lombare e diventa così laterale. Un allro incrociamento fra i due ure teri avviene a ijvello delle articolazioni sacro-iliache. Più in b asso g·Ii ureteri non sono b ene visibili. La vescica moslra un 'impronta cost ante semicircolare a concavità rivolta in alto, nella sezione destra del suo fondo.

Si tratta probabilr11en le <li una compressione estrinseca sulla vescica co1npressione che spieg·a a11che lo stato ectasico degli ureteri e delle cavità pelYiche di destra. CAso II. - D. O., cli an11i 38. Nulla nell 'ana• 111nes1. Da due a11ni circa avverte in corrispondenza delle regio11i lombari senso di peso e dolori vaghi che s'irradiano in avanti verso la vescica. Contempo-

GAso II. --

F1G.

2.

ranean1ente la pazienle avverte stimolo frequenle alla minzione, che si accompagna a bruciore. Cistoscopia: vescica b en conti11ente, lieve iperernia della mucosa . GJj sbocchi ureterali sono in nu1nero di 4. Da ciascun lato lo sbocco inferjore ed interno a1)pare di s tato cd ampiezza normali: il superiore ed esterno è piccolo ; an zi a S. solo l 'eliminazione del colore riesce a metterlo in evidenza. Es. r adiologico (Abrodi1 ) : éluplicit à completa bilater ale delle pelvi e d ell'ureter e. Le pelvi inferiori di ambed11e i la ti sono di aspetto normale. Esse ricevono 3 grossi calici. Gli ureteri superiori sembra invece ch e imboccl1ino direttamente n ei calici ch e sembrano due. L'uretere superiore, d a amb edue i lati è medjale : esso incrocia l 'inferiore una prima vol La a livello de1la cr esta ili.aca ed una seconda volt a ali 'ingresso nel piccolo bacino. L'imbocco d egli ureteri in vescica, e la vescica stessa, sono poco individualizzabili. CA so III. - ~. A. , di anr1i 37, coniugata. Nulla riel gentilizio. A 12 anni appendjcite, a 15 tifo. A 25 anni cistite.


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[Ai~NO

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NUJ.Vl.

8]

Da G m esi minzione frequen Li , scar se, dolorose.

ste : i calici 1-2 sboccano diretta n1ente nel] 'uUrine di cattivo odore, torbide. Di tanto in tanto retere. febbre alta preceduta da brivido e che si accomL 'uret ere superiore è sempre interno aJJ ' upagna a dolori lung·o il d ecor so degli ureteri. Cistoscopi::..: vescica ben contìnente. Edema bol · retere inferiore in rapporto all'analoga situaloso del trigono che è arrossato. A. D. 2 sbocchi zione delle rispettive p elvi, dovuta ad una legureterali all'apparente distanza dì 1 cm. l 'uno dalg·era inclinazior1e del ·pDlo superiore del rene in ! 'altro, di aspetto normale; a S. si vede uno sbocco (fe11tro. solo . Come calil)oro l 'uretere _, superioi'e sembra l'iù. so tt ile dell 'in f-eriore. Un primo incrociç> fra i due ureteri avviene a livello delle ultime vfrtebre lombari. Più in basso non è possibile seguire b·e ne il decorso degli ureteri. Pare tutta Yia che essi si incroc ino u11a seconda volta 1;rin1a di sboccare in vescica. Per qu<1nto . rig uarda la sintomatolog·ia cli11 ica da 11ota rE· cl1e tutte e tre Je malate son ve11 t1L.e all.cl r1ostra osservazio11e per i disturbi · dell'apparato uri.n ario (cistite-pielite). Dall'anamnesi inoltre risultava che da m olti aJ1ni le infernte accusavano disturbi vescicali. Quartto la 111a]formazione pieloureterale abhia in fll1Ìto sulle genesi cl i questj disturbi, € lln qL:esito cui non è possibile rispondere con • sicurezza. Se ir1a.i l )lJÒ ava11zarsi 1'ipotesi che la 1nalformazio11e ab.f)ia rappresentato una predisposi.~iorte '.llla 1r1alattia. Per cor•clutlere ~re e.lo ch e l'osservazione di 3 casi di duplicità pielouretcrale bi.laterale com11leta . in così bre,~ e periodq di tem_p o ed in un solo reIJarto ospedaliero, ·po,s sa permetterci di :1ffermare che la Inalformazione in questione non sia tar.1to rara come appare dall'esan1e del11 letter atura fino ad oggi, e cl1 e lo studio .d,e gli CASO III . FIG. 3. Dr11rrtalati dell'apparato urinario con la urografi a disce ndente m~tterà in evidenza ìn una Gromocis tosco pia: buona eliminazione d el colore in 6 · bilateralme11te. m.aggiore percentuale queste malformazioni A. D. eiaculazione alternala dai due sb occhi'. pie1oureterali. 1

Urografia endovenosa (Abrodil) : buo11a eliminazione bilaterale. Pelvi doppia bilaterale, uret ere doppio bilaterale. I .quattro ureteri si segu ono i11 basso fjno iri vesc1ca. La disposizione e Ja morfologia d elle pelvi e negli t1reteri son o simili a qu elle dei casi preced enti.

rl IAS·S lJNTO. L 'A. illustra 3 casi dì duplicità compl eta })ilaterale pielouretera 1e. BIBLIOGR 1\ F'Ir\.

t\.d alclli1e con siderazioni ci. porta l 'esame dei . ANTONUCCI e CASSUTO. De quelque," cas d'ano1nalies reno-uret erales .. Journal d ·urologie. Tome XXI\' , tre casi descritti. Per quan to riguarda ]a co11 1927 formazione delle pelvi ed ai loro rapporti di VITALE. Le 1;,r.,omalie rent: li. Poli clinico, Sez. Chisede e di grandezza, tutti e tre i casi si ·p ossorurgica, n . 5, 1930: r1 0 riportare al tipo classico ch e abbiamo deIn. Le anomalie ureterali. Ar cl1ivio Italiano di Urologia, vol . V, fase. III, 1929. scritto nel riassumere brevemente la letter atura AscoLc. M. Sulla du 7Jlicazione bilaterale degli uredell 'argome11to e cioè : teri con uno sb occo ectO[Jico. Archivio Italiano La pelvi inferiore è p iù grande della superiodi Urologia, vol. IV, fase. II, 1927. re situata più lateralmente. .Essa ha l'aspetto PAPJN E. Les an.omalies del rein s et des uretéres. di una pelvi norn1a1e cui affiuiscono 2-3 grandi In. Chirurgie du rein , vol. I. cali ci . \ 'ERLIAc M. Anomalies reno-urélérals. Journ. rl'Ur. l JnA vera e r1roprin pelvi. ~l1peri ore non esiT. XXII, n . 6, 1926.


[ANNO XLII,

NU:l\I.

8]

SUNTI E RASSEGNE. I disturbi funzionali dell'intestino dopo operazioni ad domina] i. B o·N NEY.

1-.i1e Lancet, 15 dicembre 1934).

Ognuno cl1e abbia 't-' ratica di o·pEJrazioni addominali, e più di tutti forse i pazienti stessi, sanno che all 'operazione segue quasi sempre un ·di&Lurbo a carico dello sto,n1aco e dell 'intestino carallerizzato da un eccesso di gas e da iJeristalsi disordinata. La gravità di tale distt1rbo varia notevolmente. ir1a tutti coloro i quali 11anno avuto la loro cavità addominale aperta sono d'accordo r1ell 'ammettere cl1e il fast idio ca usato dall 'alterazione intestinale era la parte i)eggi0re di ciò che essi a,-evano sofferto. Ness1111a i11tportanz.a ha la sede in cui è stato praticato l 'intervento : il disturbo comincia d~llo stomaco e dalla parte alta dell 'intcstino e rarame11te ::;i n1a11ifesta ·p rima del secondo giorno dopo l '01pre·r azìone . I disturbi sono caratterizzati da una intensa p eristalsi e da Ull accentuato aun1ento dei gas int~:stinali: ciascuno di questi' due elementi può pre valere sull'altro nel qu·a·dro clinico: ad un estrem.o vi so no casi in cui non si appirezza a1cuna distensione addon1inale ma una peristalsi accei1tuata e dolorosa, all 'al lro casi con grande me1eorismo e poca o nulla peristalsi :- fra questi due estremi sono da porre i casi p iù comuni in cui sia la distensione che l 'aumento di peri.&talsi sono presenti In quanto all'influe nza del trat1m.a1 operatorio si è vi.sto che tali casi ~ono J'Yiù frequenti dopo opéTazioni che invol~ vono u1n 'area più ampia e in quelle n e 11 ~ qual· 1'incisiorte è sottoombelicale e nella linea· mediana: non. ha importanza1 l' essere l'aréla opie rativa f'.eltica o 1'es~ere stati gli intestini trattat1 n1dPf!llente: il di.sLurbo è molto più frrquente nei soggetti anziani che nei giovani : anzi' l'il t.•o pall'alitico, ch e è la condizio•n e est.r ema di tale complì razio11e , è caratteri·s tico dei vecchi. Inoltre è da rico·r dare che una notevole distensione intestinale può seguire ad in terventi retroperitoneali o a lesioni del tessut n retroperitonea]e stesso (n e.fr ectomie , emorragie, eoc.). Origine dei gn s iTitestinali. - I gas co·n ter•.uti 11ello stoma~~o ed inle Lino derivano d:ì tre meccanismi : 1) aria imn1essa nello· stomaco con l'atto di inghiottire; ' . 2) diffusione attraverso la parete gastrica ed intestinal e di g as disciolti n el sangue; 3) modificazioni chimicl1e del cont enuto intestinale. Le proporzioni con c~i quest~ tre f~ttori ~n: tribuiscono alla formazion e d ei gas 1ntest1nal1 sono naturalmente variabili. Nell 'in divid110 sa1

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i10 il g·as intro dotto o [or111ato·si nel tratto intes tinale viene eliminalo per mezzo di due fattori: a) assorùimenlo, la cui intensità dipencle dalla quantità di gas ch e il sangue può assorbire; b) peristalsi, la quale ha grande importar1za pe r cl1è non solo permette l 'elimina zione daìl 'ano d ell'eccesso di gas mai anohe ne rende rpossibile un maggiore assorbimento da parte del sangue in quanto suddivide il gas stesso i1ei vari distretti intestinali . La p·r essione intrat)ieritonea]e e c ioè J.a· pressione esercitata dagli inté'Stini sulla parete :' d.ominale dipende da ,,ar1 fattori: 1) la tendenza degli intestini .aid espandersi; 2) il loro peso,; 3) la lJresenza o 1'a:senza di contrazione de·l diafram.m a e della n1uscoilatura addon1inale . Se i tessuti che circo11dano i gais. intestinali (e cioiè la parete intestinale e la parete addominale) fossero tessuti non vitali , la pressiont.' d ei gas do.v reb·b e aumentare fino· a superare quelJ.a1 atmosferjca e si dovrebbe avere una disi vn sione passi va della parete: n1a ciò no,n è il caso per tessuli viventi, i quali hanno u11 fJOtere di adaL tarr1 e11to attivo ai gaf' da essi cont<=:nuto. La questione rli quanto, ,grande questo adattan1ento· vitale possa essere. in so,g.g·etti' umani no,n è senza im·p ortanza , in quanto , quando ta]e adatt.a.mento ha raggiunto i suoi lim1ti estremi', og11i ulteriore disten sione può esse.r e effettu.ata soltanto· per mezzo di' una di- , slensio·n e meccanica t.Jd è a c.iò n ecessaria una 11resiSione ne1crli intestii1i di nlolto superiore a quella atm.o sferica. 1

ORGANI DIGERENTI.

(V.

321

SEZIONE PRATICA

111eccanismo della. disien.sio1ie addominale. I f'rch è J.a disten sio.n e addon1in ~l e s.i JJroduca 1

è n ecessaria una interruzione dell'equilibrio de] meccanismo <li rego.J.a1zione dei gas jntestir11.1li , si~ nel $enso di uJ1a aumentata ])roduzio11e ch e di u·n a diminuita rimozione di E:JSsi o di amb·edue i fattori insi eme. In quanto, alla aun1ent.arta p·r o duzion e di gas vj en e d.ata teo·r icamente una grande importanza aJl 'aria ing hiottita dur·a!Ilte J'intervento EJ n elle 2~ or e su ccessive. m.a in pratica si è visto che t.3le fattoir e è 1rasc11rab·i1e Maggiore importanza pare i11 vece che ab,b ia il fatto ch e ]a r>re enza di Co•., n é·ll 'intestino è a umentata quando ]a corrente sanguigna aLtraverso i c.apillari intes1inali è rallentata• da una parziale ostruzione clel reflusso venoso, fenom en o que t o ch e s.pesso si verifica in seQUito ad 0 perazio·n i sull 'intestino. Più diffi cife è •J)r ecisare quanta parte abbiano n.el n1ecc.-anisn10 della distensione addo·m inaile post-o·p eraloria ]e variazioni ~ioch~­ mi che che avvengono 11el contenuto 1ntest1nale. La d iminuita rimozione dei gas intestina]j l1a sicuran1t.•nte n1~agiore importanza nella o-en esi di qt1esti di turbi: e fra le cause di tale minore elimin.aazione certantente il diminuito potere di a so·r bimento per .alterazione della circo•l azion~ di rito,r no da con~te tj one delle vene mesenteri che è queJJ a che è più da in crin1in ar r. 1

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322

« IL POLICLINICO »

La distinzio·n e fra disturbi intestinali po Loperatori e ost1uzione funzionale (ileo paralitico) port-operatorio è puramente •q uantitativa, 11.on qual; tativa . clinicamente, fra questi dué e~tremi, si inconLrauo tutti i vari gra1di di gra,·ità, ciò ch e dimostra ch e si ha a che fare n on con ootità cliniche diverse mia con varie fasi dello stesso fenomeno . Ria ·suntendo·, le operazioni ch e ap·r ono la cavità peritoneale o cl1e, senzai aiprirla, involvono i tessuti .a d essa giustapposti, causano disturbi intestinali caratterizzati da una cessazio·n t1 generale o regior1a1le dei movimenti intestina.Ii e un 'alterazione della circolazione mes6ntfilica : risultato dì ciò è uno squilibrio del n·1 eccanismo di r egolazione dei gas intestinali a cui segu e la distensione gassosa. St• questi f enomeni motori e v.a somotori sono accentuati e la di'st ensione raggiunge un alto g ra do , il reflusso venoso dai vasi intestinali vi ene ritard ato si a per la te11siont1 del m esentere ch e per l 'aurnentata pressione intraperitoneale: la parete dell'intestino· disteso diventa p·a talitica e si formano ripiegan'lenti multipli dell 'intestino (quali si vedono quando si reinterviene in tali oper·ait i) ch e producono un.a se·r ie di ostruzjoni m eccaniche. L'ostaco.Jata circolazione attraverso Je n1est1nteriche ·è seguìta da essudazione n el lum e dell 'inte&tino., esiSlllldazione che 'è p iù accentuata in quel1a sezione i11 oui l·a con gestione· ven osa raggiun.g·e il suo maximum, ed il liquido e~~udato subisce trasformazio ni biochimioh0 c•h e 10 rendo1n o tossico: è questo liquido che vjene em esso con il vomito. I fenomeni sud descritti non sono specific.ar11ente da porre in re1azione con il trauma 01)eratorio o con l'esposizion e .delJ 'intestino, percllè .p ossono verifioairsi anche dopo inteirve·n ti ch o !ton aprono 1a cavità peritoneale: e ciò, insie.me con il fatto ch e l 'area dell 'operazio·n e è SI>eSS01 distante da ll 'area in c ui tali feno mefil.i r1anno luo·go, può S0 lO e·sse•r e S·p Ì t 1gato con }'ipotesi ch e i disturbi motori e vars o·m otori del}' intestino, che· son o la base della sindroim e, siano cat1sati da un agentle generato, in qualch e r1nrte dt•i te.ssuti cl1e l 'intervento ha traumatizzato: è a pensare infatti che l'origine dei disturbi debba ricercarsi in alterazioni circolatorje. L 'i1)oclor emia e l 'alcalosi oh e accompagna la sindrome pienamente sviluppata! è da con siderarsi come fenon1eno termin.ale non causale. G. LA CAVA. 1

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Patologia e cura del complesso sintoma· tico varicoso del rPtto. (J~. B LONU ,

vVieri . l(lin. Woch en.sc hr, 23 no-

ve1nbre 193±). Le varici alte del retto posso·n o determin are una seri'e di con segu enze e di successioni nlorbose, che l'A. definisce in bocco come cc com plesso sintomatico ,,ari coso del retto ». A questo compl.esso appartengono molte fortl1e designate prin1'a1 con dei nomi spEJciali e considerate molle con1.e manifestazioni indi-

[ANNO

XLII,

NUl\11.

8]

JJer1denti: noduli emorroidari, fessura anale , 1!'e ri proctite, erite1n.a e prurito anale. I noduli ernorroidari sono solo un sintomo iJarziale della m·alattia: essi appartengono al l-)lesso emorroidale inferio.r e o m edio , m entre le varici int~:ressano il plesso superiore. L'as1)ortazione chirurgie.a dei noduli non guarisce quindi la malattia. La presenza, di varici alte determina fenon1er1i da stasi, e quindi. alterazioni trofiche della cute corrispondente: EJritema, eczema anale, prurito •ainale, depigmentazione e atrofia della pelle circostante all'ano . Sono altt1razioni perfettamente an,a1loghe a quelle che si osse rvano alle estremità inferi ori n elle varici ·delle ,g.amb·e. Talvo.Jta si ma njfesta ancora un 'altra· com1p.Jicazione : una tromboflebite suppur ativa nel territorio del IJJresso emorroidario superiore Suppura in tal caso, oltre al tromb·o del n odo emorroid.ario, a n ch e il trombo sitl1ato n ei rami a1fferenti, fino alle diramazioni capillari. In uno o in due posti simn1etrjr,i si osserva allora dopo pocthi giorni una tun1ef.azio·n e e un arrossamento dellai pelle e quindi l'a fusio·n e del tumo·r e in(ì.a mmatorio. Que1sla co,m plicanza è detta comunement.e cc perip.rocti~e », sii riteneva che l 'infezionEJ avvenisse per via linfatica. L' ascesso è invece tn diretto rap·p orto con una trom·b ofleibito su.p puraba1 alta: solo eliminando rq ?Uest'ultima si rieSC•e a far guarire le in terminabili fistole, ribelli a tutti i co·m uni trattamenti. Come lE.· fistole ana l~ derivano da un nodo amorroidario alto suppurato, così se suppura un nodo situato al punto di pass:i.ggio della mucosa alla rpelle esterna, si svilup1pa la cc fessura anale ». Anohe questa concezione ·è nuova: la fessura anale è un'ulcerazio1n e formatasi l)èr la rotturai di un nodo emorroi·dario suppiurato . La ·oura di tutle le manifestazioni morbose finora passatEJ in rivista con siste nel' far oblit er.aire Je varici del 1plesso emorroidario superiore. L'A. u sa a tale sco1r)o delle soluzioni di chin ~no, ed h a trattato in tal mo do 350 pazjenti: in 110 casi esistevano anche fessure ano.li, in 26 casi una o più fistolE.•, in oltre 50 cniSi prurito ed eczema anale, in oltre 30 casi ur1 pro lasso del retto. Quasi tutti i casi di fistola analt- era110 stati in precedenza operati u11a o più volte senza successo. Quasi sempre la tE,Ta.pia ob.Jit.e·r ante h a fatto guarire tutte le rn.anifestazioni. Nel caso di fessura anale ba sta iniettare al di sotto della ulcerazione 2-3 gocce di soJuzione di chinino 'll 33 % per darre la pro nta guarig·ione. R. PoLLITZER. 1

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L'equilibrio •nicrobico intestinale. La re· golazione dei germi dell'intestino. Là dismicrobia digestiva. (J. CH. Roux e R. Go1FFOl'ì. Presse flll éd., 16 genn. 1935). I processi microbici che si verificano n el1·i11testioo sono sopportati senza soffereJ].-


,( ANNO

XLII,

NUl\I.

8]

325

SEZIONE PRATICI\.

.za apparente dall 'organis1no a condizione ch e tfermentazioni e putrefazioni siano equili·b rate ; se l'attività di uno dei grup·p i micro•b ioi (fermentativo e putrefart:tivo) do1m ina su quella dell 'altr·o, si presentano dis turb·i locali e g enerali che sono stati spesso oggetto di studio • In effetti, anche se si sup,p one ch e la vita dei microbi intestinali sia localizzata strettament e nell '1ntestino, i sottopro dotti di ques ta vita p·o sson·o i'rritare la mucosa e., se asso·r biti, pos8'0 no agire con1e tossici generali. I m etodi di biatteriolog·ia classica (cultura e identificazione) ha11no permesso di. acquisire importanti nozioni sulle variazioni d ella flora intestina.le, ma sono insuffi cienti, sia perc h è con essi si coltiva solo una parte d ei ger mi delle feci, quelli sopravviventi, mentre la massima parte sono morti, sia perchè lo stesso germe, come il colib·a cillo , può, secondo l.a natura del m ezzo in cui vive, ag ire co1n1e fermentatore o com e putrefattivo . Il metodo che ha dato i mig liori risultati ·è la ricer cai e la mis11razione d ei prodotti delle fermentazioni e dell e putrefazioni. La tecnica di dosaggio degli acidi organici volatili ha pern1esso una diagnosi p1recisia delle ferm entazioni intestinali , siano o no a1c.compagnate da gas, siano le feci a ci de o alcaline. Il tasso di a cidi org anici, espresso in {",entim e tri cubi di soluzio11e n ormale di acido per cento gr amn1i di feci è n ell'uomo norn1ale di 15 cc . e può e.Jevarsi a più di 50 cc. in · certi stati pa1tologici. Le putrefazioni intestinali , ch e si fanno non soltanto a spese dei residui· indigeriti d egli alimenti ma sopratutto r)ef di struzion e delle sostanze azotate provenienti d alla muc osa, danno luogo alla forma 1z ion e di amino .a cidi e di an1moniaca che € fa cile dosare in blocco c on il m etodo al formolo. Nell'individuo norn1ale si ottengono meno di 4: cc . di soluzione normale di ammoniaca per 100 gr. di feci , mentre si possono ottenere valori di più di 10 cc . quando le putrefazioni sono intense. Scarse sono le variazioni dell'indo.Jo . I fenoli inveoe possono, da valori n orn1ali infe riori a gr. O, 4:0 per 100 g·r. di Ceci , elevarsi a più di 1 gr. in condizioni a r1 orn-ia 1i. I prodotti a cidi da una parte e l 'ammonia.ca e le secrezioni alcaline dell 'intesti no dal1'altrru, so.n o gen eralmente in un tale equilibri'o ch e la r eazio11 e delle feci è vicina alla 11eutralità. Malg r a do la varietà d elle sostan ze n.utritive, malg ra d o le vari.azioni a limentari gi ornaliere e la m olteplicità dei fattori cih e possono modifi ca•r e l 'atti'vità n1i crobi ca, n ei -soggetti normali si ritrovano invari abilmente per 100 g r. di feci da 14:, 5 a 16 cc. di a cidi -organici e da 2 a 3 cc. di ammoni'a ca. Ciò presuppone l'esisten za di una r egolazion e. fi s ioLog ica. NumeTosi fatlori tendono sostan zialmente ~ di. trugO'ere que I o eqt1ilibrio . 1

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Frai le condizioni e.b e ·tendono ad aumentare gli a cidì organici è anzitutto da considerare l 'eccesso di aliment1 idrocarbonati ohe sfuggono all'azione dei fermenti solubili e lttsciano nel colon destro dei residui più consider evoli. È sopratutto il caso d egli amilacei i11 c ui il gra11ulo di amido è c ircondaito da un 1.nvolucro di cellulosa (sopratutto leoa umin ose) o degli amilacei che non h anno subìto !:azione deìla cottura o degli' amidi delle banane insufficientem ente mature. Il lattosio svilup·p ·a ugualmente una fermentazione a cid.8 n el grosso intestino , essendo difficilmente sdoppiato e digerito nel tenue (è grazie a questa proprietà ch e può essere uti'l izzato in terapia). JJ 'eccesso di amido può esser e r elati,,o se i fermenti. digestivi sono ins.ufficienti . Un 'altra causa di eccesso di fermentazioni è l 'invfasiJo,n e dell'1int•e:stino 'tenu1e da p·a rte ·di · ur1a flora batterica particolarmente attiva. I su cohi diges tivi e forse la mucqsa d el tent1e eser citano un 'a zione microb1 cida , ma basta un arresto di questa dife.sa perch è i microbi ch e r efluiscono n el tenue pro•' 'oc hin o fermentazione qu:asi esplosiva dello zucch ero li,b·erato clag li alimenti. Quando le ferr11entazioni si installa no provocano una leigg·era acidità del m ezzo intest.1.ria le '2 l1e arresta le l)Utre fazioni compen satrici e accelera an cora l 'a tti,rità d ei microbi a cidificanti. 'F ra i fattori capaci di far vari.ar e l 'equilibrio verso un a ccesso· di formazione di ammoniaca è in p,r imo luog o da considerare un eccesso di alimenti azotati , sopratutto se già in vj a di putrefazion e, ciò che si verifica spesso con le sostanze carnee. Ma l 'ammoniaca si sviluppa più spesso a spese dei liquidi albu· n1inos1. secr eti d all 'intestino. La più piccola ir ritaz1.o ne colica p rovoca una produzione consider evole di un liquido che si m escola ai residui al;mentari e subi sce una putrefazione fl.mn1oniacale rap ida ed è la ca11 sa r eale delle feci alcaline, putride della colite. Infine il r islacrn o n eJ colon dove si sviluppa una flora di putrefazione h a lo stesso effetto. Il movin1ento e la progr essione d el contel).uto ·è uno dei mig liori' m ezzi di lotta contro l'azione dei 111icr obi. Com e si oppone l'organismo a quest i diver si fattori ch e tendono a sviluppare n ell 'intestino t1n eccssso di fermentazione o di pu1

tre faz io n e~

In n an zi tutto l 'intestino assorbe ed t1tilizza u11a parte degli a cidi or aanici e d ei sali' am,.. maniacali . Ma l 'intestino può d1fender si contrc. i germi' stessi face11do inter venire diver si fattori. Un o di essi è la rap1dità del tra n ito. Qua ndo le p utrefazioni aumentano ed il tasso delle sosta lize n ocive divi'e n e n1olto elevato , l 'or gan isn10 si liber a con una diarrea ch e pern1et te la ri costitu zion e di una flora batterie.a 11ormale. Oltre a ciò, è da con si·der are l 'antagonismo


326

<< IL POLCCLINICO 1>

microbico tra flora ferm entativa e flora putrefattiva e forse anche l 'azione del b·a tteriofago. Sotto l 'influenza di queste diverse azioni le feci sono evacuate con un tipo chimico e batteriologico b en definito . Quando l 'equilibrio fra i prodotti fermentativi e putrefattivi è rotto si ha quello che gli AA • chiamano la dismicrobia intestinale. Essa si manifesta con un eccesso di fermentazione o di putrefazione o con i due disturb·i associ a t i. La dis•m 1icrobia intestinale ·è dovuta ad u11 difetto di e·q uilib-rio fra la n atura dell a ali'n1entazione e la r esisten za d ell'organ1.s mo . Esiste una tendenza un po' se•m plicista a volere fi ssare un tipo ·definito di · alim.e ntazion e pe·r un adulto norn1ale. Ma tutti g li individt1i sono ben Io ntani dal p·o ssedere la stessa capacità digest1va. Vi so·n o individui a tendenza vegetariana, altri a tendenza carnea , nel sen so che i prin1i posso-n o so·p portare facilme:n te un r egime molto ric:co in celJulosa e in idrati d 1 c.arb·onio, g li altri un regime carneo. Se il reo-ime n on s~ adatta alla loro capacità dige~ti va ne segue una dismicr obia digestiva . Questo t ermine tende a ricordare ch e, in patolo.g ia intesti.n ale, oltre alle lesi'oni organ.ich e del tubo digestivo, esj.ste nel pullulare o n ell 'inib·izione della fior.a microbica, aci1d1ficante, o a lcalinizzante, una causa reale di disturbi i11test1nali numerosi. Questi sq,uilib·r i della flora microbica devono esseire studiati accuratamente allo stesso· titolo .d elle coliti e delle d·e ficienze secretorie·, tanto p.iù ch e n oi r>osse·di'a mo al r\guardo numerose risorse terapeutiche. C. T o·sCANO. 1

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SISTEMA NERVOSO.

[ANNO

• • DICI.

(P. WERTHEI~IER e P. 19 gennaio 1935).

'

!_t.-:RIEn . .Pre.sse

111 édicale,

I traumi cranici deter111inano mo·dificazione della p·r essi'one arterio·s a di due tip.i : a) fa se ir1iziale d'ipotensione seguìta da i.pertensione lenta e mo·d erata; b) ipertensione spesso improvvisa op·p ure g radatamente ascen,d ente, precedut~ o non da una fase i{Jotensiva. Il primo tipo corrisponde di solito ad un t raurna unico o a traurr1i ripetuti ma leggeri, ed il secondo a traumi violenti, isolati o ripe tuti. ~i\Jbert trovò che 11n 'iperte,n sione intracranica moderata provoca un 'ipotensione arteifiosa si.a enoofa li ca ohe generale, men tre un ' i perten sione i'ntracranica forte o rapida s:vilup p•a una re.azione ' rasale di tipo ipertensivo. L'ipertensione vasale provocata dall 'ip·e:tensione intracranir,a acut:l è un fenomeno d1 eccitazione dei centri vasomotori simpati ci, e rappresenta un indice progn ostico del] e emorrag·ie ventricolari e dei traun1i cranici. 1

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NU1\1.

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Si sp~egherebb·ero così i focolai emorragici a distan ~a : essi sareb11'ero una conseguenza dell 'i p·ertensione va sale. In ogni caso la morte per ipertensione vasale sar e.bbe possibile solo· negli individui con tare organiche di fragi.1ità dei vasi, mentre neg li altri è pro.v ocata sempre d.a p·a ralisi del centro respiratorio·. . Gli accidenti g ravi consecutivi a traum1 cra11ici sar e.b·b ero p·roclotti da] blocco parziale o totale delle· vie di deflusso del liquido cefalo- · rachidiano . Que,s:to b.Jocco :-;i traduce clinicam ente con i seguenti fatti: assenza della fase iniziale di ipoten sion e arteriosa, iperte11si.one arteriosa progressiva, respiro stertoroso, assenza d 'ipertension e del liquor alla puntura sottocip1itale. Il libero deflusso del liquido cefalo-rach1.diano , in·vece, è indicato da una brusca ipote11sione corrisponcle11te ad u11 periodo di arp11ea, seguìta da un' ele·v azio·n e lenta e p·ai·allela della pressi o·n e del liquor e del san gue. la differenziazione dei du e quadri clinici e dei reperti anatomo-patolo,g ici corrispo·n dentj permettei di concluder e ch e il ti po « passaggio libero » ha una prognosi favorevole, mentre iJ ti.p o 0p1Josto « blocco d-el liquor » implica la 111orte dell 'an imale. l\ia fra questi due estremi ve ne è uno inter._ nie,dio di « blocco relativo ». Il b1occo comp·l eto è provocato da11a presenza di u n coagulo di sangue n ei ventrico.Ji o 11ella regi.o·n e bulb·a re o dalla .c ompression e· clelle vie r1e1le, quali circola il liquor (eden1a delle parti circost a11ti, deviazìone o compressione esercitata dalle vie stesse del li.q uor ncru.m ,u lato sotto pressione). Ora malgrado Ja presenza di questi fatti le vie di de.f lusso del liquor p ossono rimanere in parte pervie1, in modo e.b e no·r1 sj prod11ce l 'idrocefalo trau1natico. Questa distinzion e ha una notevole im.portanza p·r atic·a . In effetti il b·Jocco, relativo de'1ermina co·m e que]Jo completo un aumento della pressione vasa]e, di cui p·e rtanto viene ad essere attenuato l signifi cato prognostico. In co11clusione: l ) Ogni trauma ventricolar e o sottodurale deterr11i11a u11 )ip·ertensione arteriosa per il solo fatto e.b e p•r ovoca un 'ipertensione in tracranica. 2) L 'ipertensione vasale è d<Jvuta ad t1n'eccitazio11e diretta dei centri vaso-motori simpatici; ed , in p·r esenza di fragilità vasale, essa è responsabile della produzion e di emo·r ragie a distan za ohe aggravano la sindrome d 'iperten sione intracranica. 3) Ir blocco del liquo·r , compJeto o p·a rziale, si traduoe con un 'iperten sione rapida ed elevata. 4-1 La puntura lombare con sente di distinguere il blocco completo o relat1,vo; perch è la sottrazione prudente di ]i1quor p·r ovoca la caduta· progressiva della pressione vasale nel caso di blocco parziale o tra11sitorio, mentre non arreca alcun sollievo nel caso di b·l occo com pleto. 1

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L'ipertensione arteriosa nfli traumi era-

XLII.

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(ANNO

XLII, NUl\>1. 8J

Questi dati sperin1entali trovano riscontro itl buona parte nella clinica. Le osservazioni finora fatte al riguardo con set1tono le seguenti deduzi,oni pratiohe: In ogni caso di tra un1a cranico recente si deve praticare quotidianan1ente l 'esame della pressione arteriosa. L 'assooza d 'ipertensione arteriosa esclude 1a costituzi.one di un bocco del liquido .c efalo-racl1idiano. . Tuttavia la persistenza di una pressione arteriosa norn1a] e. non implica una progno,s i as~olutamente favorevole. Questa. rimane sempre in funzione dei segni clinici e della loro evoluzione nonch è delle variazio11i della pressior~e del liquor. Ma nei casi di una pressione del J1quor bassa o ancl1e stabile coincidente con un aggravamento, della sindrome clinic..a, l 'ipotesi del blocco può essere scartata se la pres~ione arteriosa rimane al suo livello iniziale. L 'ipertensione arteriosa, sopra tutto rap1,da e forte, associata a pressione del liquor bassa e non in aumento, indica la produzione di blocco. Quando a seguito di rachi.centesi lenta e pru,d ente, a goccia a goccia, si ha abbassamento della pressione arteriosa si tratta di blocco rela tivo . Se nelle stesse condizioni la p,r essione arteriosa non si modifica , il blocco è completo ed effettivo. DR.

La patogenesi della retinite detta brigh· tica e la sua scomparsa colle decompressi~ni cefalorachidiane ripetute. .

(A.

MAGITOT

e A. D u B01s .

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SEZIONE PRATICA

J,.,a Presse Médic. ,

22 settembre 1934). Se la genesi della retinite dei n efritici pare ~ia strettamente legata qll'ipertE-1nsione generale, è certo c.h e esiste anche un 'itpe1rtensio·n e lc.)oale cl1e si mette in evide11za colla sfigmosco·pia mentre si ·compri1m e l 'occhio con un di namometro. L 'indice normale di pressione locale -è di 10 gr.; nella r etinite albuminurica può essere il doppio. Ma oltre all'ipertensione sanguig n·a1 generale t' JooaJe , c'è un'ipertension e del liquor. Le chiazze biancastre della retinite .albumin.urica sono alcune precoci (da essudazi·o ni ftbrinose e da scolla1menti di elementi n ervosi per efrmto di queste essudazioni) e altre tardi Ye (pe·r deger1erazione gangliform e dei cilin drassi otti ci e per i depositi lipoi.dici contenu tr nelle cellule dE.ite g ranulose). Le alterazioni vascolari J1 anno notevole impo·r.tan za e sono un po' diverse dall 'angio~cle­ ros1 comune. Gli AA. riten gono ch e la teoria tossica della retinite non sia acc€:ttabi1e, •rH~rchè non spie.g-a sen z'altro tutti i fenon1eni. Di più: spesso la retinite compare a11 'inizio della n1alattia, quando anoora l'azotemia è 11onnaJe. Anche l« colesterinemia non 11a importanza , perchè pt1ò

essEJrVi ipercoJesterine·mia senza retinite e vice- · versai retinite con scarsa colesterinemiia. La teoria vascolare è quella che ammette la e~istenza di iperte nsione. con spasmi· vascolari (111 contrapp.osto all 'ipt.•rtensione benigna detta rossa perchè senza spasmi) e si conosce n ella genesi della retinite una lesione retinica da vasocostrj·zione. . ì\Ia gitot e Dubois ritengono che anche la teo.ria clegli spas.n1i dei vasi retin ici non sia accetta.bile percl1è ha11no veduto regredire llai reti111te (con scon1parsa anche delle chiazze biancastre da essudati) colla sottrazione riipetuta di liquido ccfalor achidia!Ilo, per cui riteng0no che la retinite dipenda da iperten si'o ne endocranica, ch e produce prima edema della papilla. I>erò essi riten,go·n o che l'ipertensione generale e ]:o c.aJe siano indispensa!bili, oltre all 'iJpertensione dul liquor, Der diag:r:iosticare la retinite albuminurica e pen sano che la sottrazione di liquido cefalorac hidiano riduce il volume del liquido interstiziale dell'occhio, diminuisce la trais udazione capillare e 1:iduce Ja stasi venosa. E'.s.si pb!nsano che l 'associazione dei tre fatti, ÌJ>ertensi'one arteriosa generale, iperten sione locale e ipertensione endocranica oo]Ja borano 11ella iproduzione dE.•Jla retinite. In attesa: che ulteriori studi ci dicano se la ipertensione precede o segue le lesioni v.asco- .· Ja1i· e se queste. sono, e in che modo, influenzate dalle ghiandole endocrine . un fatto r esta assicurato alla pratica: ch e la decon1 1)ressione cefalorachidiana miglio·r a le lesioni R . LusENA . oculari .

Le complicazioni nervose della melito•

COCCI&.

(H.

RoGER .

Gaizelle des Hopttaux, 28 .ott. 1934-).

'

· Per lungo. tempo è sembrato che la febbre . di Malta non avesse una grande affinità per il sistema n ervoso ; ma più accurate . ricerch e hanno receintt.mente pe.r messo di compilare un intiero caipitolo sulla neuromelitococcia, comprendente: le parapIegie melfitococciche, le meningoencefaliti, la nevrassite e le nevriti. Generalmente le paraplegie sono flaccide con abolizione dei riflessi rotulei, achillei e addomina·l[; predominano· aille estremità e presentano una accentuata atrofia muscolare. La sindrome sensitiva consiste in alcune atlgie del tipo radicolare e poi in dolori sipontanei o pro,·ocati dalla pressione delle masse muscolari. I /evoluzion e è lentamente progressiva, ma 1·affezione una1 volta costituitasi può .anche regredire, lasciando però delle sequele. Questo quadro clinico è da riferirsi ad una meningoradicolone.urite: E5istono infat,ti delle intense .. modificazioni del . liquido cerebro-spinale che parla in fa,v ore di una i'nfezia:ne meningea. Vi . ono alcunj casi , più rari , di parapl~gia spasmodica. da riferirsi ad una n1ielite; ques1é forme , non si 3ccompagnano a reazi·one me• n1ngea. 1

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« IL POLICLP.t I CO );

Le nleningoencefaliti n1eli.tococcich e sono singolari per l 'insieme sintomatico ch'e presc.n tano. Sono da cort·s iderarsi .a nzitutto gli spasmi vasc.o lari silviani. Il malarto presenta UJja o ipiù crisi dì formicolii unilate rali che ri&algo·n o lung o l 'arto superiore fino alla raàir.e e l)Oi ·a1lla faccia, opp ure cl1e discendono dalla nuca all'arto inferiore . Contemporaneantente si hanno disturbi motori a tipo di paresi e ta lvolta di rnovimenti anorn1•a1li localizzati. Le c risi di em i<lisestesia durano da · qua1c11e minuto ad una o due ore e possono acco~pagnarsi a1d inte1n sa cefalea ed anche a febbre; posso·n o essere uniche o ripetersi pf}r a.1.c.u ni giorni. Un a1'tro carattere delle· meningoencefaliti n1elitococciche è costituito dalla coosistooza di l111a sindrome coch leovestib·ol<lre che consiste in rumori auricola1ri, sordità mono o bilaterale, vertigini e disturbi dell'equilibrio. Vi è in fìn e uno stato mentale particolare: · astE,nia, i11differen.za affettiva, euforia, episodi di de·lirio e ·di stato confusionale. D 'a1ltro canto l'esame mostra la assenza quasi comp,l eta di sintomi neurologici obiettivi, ali 'infuori di un Babinski mono o bilaterale. La puntura lon1hare ' ri\rel~ u•n a import.ante reazione citoalbuminosa del liquor. L 'A. è del par~re che la lè · ~i'one principale sia a livello delle meningi della basE:J, con r~azio11e irritativa dei vasi silvi.ani e delle radici dell:'VIII paio di nervi c~·anici; al processo meni'ngo-vascolare · si aiggiung·e un certo grado di corticalite. La ·malattia può evolvere verso la guarigion.e dopo un tempo più o meno lungo, co·n. · o senza e..~iti; ma alcuni casi terminano con la morte, · d~rante un attacco di confusi·o ne me1n tale. · 1Delle nevriti melito. c occicl1e la più frequen1te è la sc~atica ; ha una evoluzione lur1ga ed è caratterizzata da 11n dolore inte·n so e ribelle che ob·b lig.a il mal~to ad· un riposo jn letto as- · sai pr9luhgato. Alla sciatica si associano ta- · lorai doTori nel territo-rio del crurale. In al cuni ' casi si · hanno alg·ie intercostali, paresi del ra.diale, ric'Vrite ottica . L ' A. il}siste sulla importanza consi'd erevole dellai reazione delle mt:nipgi nella melitococcia: rea.zione ohe va dalla lievissima 'li'iifo.c itosi ._ e ip ~ralburnino,si latente del periodo àcutc> de1lla feb,b re di M__altc1, fino alla sindron1 e di ipera:lbuminosi ed i'percitosi intensa cl1e caratt'erizzano tanto la 'paraplegia a tipò di n1eningoradicolonevrite, quanto la sin.dro111e ·enoefalomeinin.gea a tipo di meningite sierosa deilla b·a se ed anche ] e · vere meningiti cliniche da mreli.ten·e nse. · Un'altra caratteristìca importante dell'a neuromE:.1litococciai è la diffusione del1a n1alattia alle ·di·ve·rse re·g ioni del ne;yrasse, fino ad aversi una vera n~vrassite melitococcica. Le complicazioni n'eui:ole·g iche della febbre ond11la1rtt.· appaiono tardivamente , runzi in alcuni casi .a distanza di al cuni anni dalla .m alatLia iniziale, cosiccbè la diagnosi e.tiolog·i.ca 1

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XLII, Nul\ir. 8]

ap1parire dubbiosa. In questo periodo tardivo l'emoc ultura e la agglutinazione nel sangue sono ormai negative e sarà d 'uopo ricercarle ~el liquor con qdaitta tecni'ca. Si praticherà utilmEJnte la intradermoifeazio.n e con la mel~tina o la ab·ortina. Per spiegare queste com;plicazio·n i ultra-tardive bisogna ammettere una cronicità della melitococci:a ed una lunga latenza delle manifestazioni nt.Tvose. Per quanto suscettibile di cura nelle sue m ·a1nifestazioni la neurome1Jl:itococcia ip~olunga il decorso ed aggrava il prognostico della melitense; essa lascia spesso delle sequele indelebili ed in qualche caso è causa di morte. F'ortunatan1ente ]e complicazio·n i nervose sono molto rare, al co nfronto degli innumerevoli casi di m€:1ìte·n se o di infezione da Bang che . infestano alcu11e regioni. VICENTINI. I) UÒ

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L' A T Tu AL I T 'A se I ENTI F. I e A Come avviene l'infez·i one malarica. Una scoperta ohe crediamo fondamentale n-e lle1 nostre co·n oscenze sulla malaria ·è stata compiuta da A. Missiro1i , il quale l' ave:v a già annun~iata nel suo volume di Lezioni ed ora ne ha fatto argomento di una breve m en1or1 a (Riv. d'i "f\1alari;oiogia., l, i1. 5, 19.34). Risulta che gli .sporozoiti determinano l 'i11~ fezione attraverso· il sistema linf.atjco. Le esperienze so·n o state condotte negli uccelli. I gametociti inoculati sotto I.a cute mostrar10 u11 duplice comportam.e nto : una parte di e&si subisce delle alterazioni di natura degener.ati.va~ pr0&lMfli1:>ilI-r1ente · s~no quelli im.m ·a turi e non idonei a · produrre -I 'infezione. La parte maggiore di essi, invece, presenta modificazioIli già des.critle dall' ...\. ed 01·a rneglio precisale dall'A. stesso e da J. C. 1F erreira: esse con1provano l'esi·ste111za di un nuovo stadio dei parassiti malarici.. Queste forn1e si allontanano d,a l tessuto sottoc utaneo per la via dei linfatici: difatti non si tro·vano che per poco', e inoc1Ulando gli s,porozoi~;.. nella part,e distale dell 'ala degli . uccelli , ~e . ·1 ala 'riene recisa. alla ba:se, l 'infezione si ptoduce solo quando questa recisjone si com.p ie dopo almeno .4 minutj. Dunque l 'infézio11e non può . prodursi per la via sanguign~. ' Difatti allora sarebbe iinmer . ta . d Ia In collaborazi'one di E. M(>Sna, l 'A. ha anche ir1dagato il , comportainent<;> della reazi'one . di Feuilgen 11ei parassiti n1alarici. Quesfa reazione è caratteristica della sostanza nuclear~; essa è risultata positiva in tutti gli stadi de] Plasmodiam viv'ltX , co·s ì nell 'uon10 come ne]l 'anofe le, fatta eccezione per gli schizonti in yia di sviluppo; nel P. relictum d.e gli uccelli si è din1o&trata debolmente 1)ositiva anche durante tale stadio (ricercl1e di Joreve.c e Cerny). La reazione di Feulgen assume, .cosi, impor' anza per ritrovare i ' 'ari st.a·di dei parassiti malarici e, quindi, per le ricercl1e sopra menzionate. 1

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[r\ NNO

XLII, NuM. 8]

SE ZIONE PRATICA

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Una confern1a di tali ricerche parve esser data qalle esperienze di G. Raffaele , da noi già rif0rite, condotte negli u ccelli e seco11do cui gli sporozoiti inoculati nel torrente ci.rco·l atorio i1on sono in grado di prod11rre l 'infezion e . Tutta' ia nuove ricerche eseguite dallo stesso ,A.. e condotte nell'uomo (Riv. di Ma.ùnr., I , 193±, I! . 6) hanno avuto esito negativo. È probabile che n egli uccelli ìntervenissero fattòri di 1)eTturbamento (per es . l 'im1)iego dell'anes.t esi,a ' . eterea; . Comunque, non sussiste un contrasto tra ques,te e le ricerche di Missiro1i , sulla via linfa tica prescelta dagii sporozoiti, poichè dall a circolazione sanguigna gli sporozoiti possono passare in quella li'nfatica . Aggi11ngiamo che wlissiTòli docu1m 1enta ch e Grassi , con straordinaria intuizio·n e, aveva già previsto l 'esistenza, n ei parassiti malarici·, di 11na fase intermedia tré.l quella di sporozoiti e q11ella che si osser,1a u elle en1àzie; poi egli era rimasto sviato dal]a descrizione di Scrh audinn relati va alla pen etrqzio11e· diretta deg1i sporozoiti n elle en1azi'e; per un tre11tennio ·qruesta presunta scoperta ha parali zzato le ri cercJhe in tale c:a1npo di studi. I,. V.

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La reazione di Chorine nella malaria. Con1 'è n oto , Henry a,reva preconizzato, per la diagn osi della malaria, una reazion e di flocculazione tra i sieri di malarici e una ospensione, in acqua distillata li even1e1n te fenolata, di un pigmento assimi1abi1e a quello m alarico, per es. la m elanina dell ' occhio di bue (ovvero con una soluzione di composti org anici. di ferr o, c.;:h e, però, dava ri.sultati m er10 decisi). La reazion e. di Henry è stata larga.m ente speri1neintata ed applicata ed ha condotto a risultati pote•v olissimi; vf?niva acl o~frirci un'ottima risorsa per la diag nosi di malaria n ei casi du1b bi e n elle latenze secondarie. In Italia n. e l1a.n no riconosciuto il valore F. Sabatucoi . A. Pozzi, A. Corradetti, G. Brotzu, M. Biasi·otti, ecc . Si è tentato di sostituire al pig m ento di co.r oide di bue altri. pign1enli, come il n er o S€'l)pia ·e il pigmento di coroide umana ; ma la tecnica primitiva della melanoflocculazion e di Henry è q11ella più pratica e più ge1n eralmer1te adottata. Henry pr esumeva trattarsi di una r eazio11e tra nn ti geni e anticorpi . Lavorando n ell 'Jstituto Pasteur di Pari gi (reparto di l\.1archoux), V. Chorin e h a dimostrato, invece, ch e si tratta Q.i una semplice flocculazion e fi s1-co-chimica. Difatti egli l1a ricon osciut <J ch e Ja reazione si ottie.n e anch e diluendo semplicem ente il si'ero e.On acqua distillata , a 1: 10 ; se non ch e, in quest e condi zioni di flocculato non è ben vi sibi1e ad occhio nudo e per a pprezzarlo occorre valer si di un fot.om etro, r on~e quello di Vern es-Bri cq.:Yvon (V.B. Y.). Il p ig m ento non 11a · altro compito ch e di rendere ]::\ r eazion e più visibile ad occhio nu '

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do , in quanto esso fa da. su p1)orto al floccu1.ato, con1e pure per il colore. Chori11e ha indagato il n1eccanisn10 della reazione: risulta ch e l 'i.perfloc·c ulab1ilità del sierq, dei màlarici è ascrivibil e ad aumento clell 'eug lobulina. In conforn1i tà alla sco,p erta di Chorine1, dovrebbero precip}lare con acqua distillata non ~ olo i sieri di malarici, ma tutti i sieri n ei qua·11 vi è aumen1ç .d i eu globulina . . E . così accade infatti : la reazione di Henry non è. rigo·r osan1erlte specifi'c a, ma si osserva in malattie varie, !n cui 110n v 'è produzio11e di m elanina , come i·l kala-ai ar, il tifo esantem atièo, o·e rti casi di · lebbra, di tripanosomiasi, di :c iiTosi epatica ecc. Essa consetva il suo valore diagn ostico· i1elJa malaria solò perch è, in gen ere, tali malattie si possono escludere quando si ricerca la ma laria • · È :accaduto per la reazio11 e di He11ry lo stesso· la ttq avveratosi per la rea:zion f di vVassermann : a llche1 per quf..s La si era · par ti ti dalla prem é sa di l!n.a reazion e biologi ca, e cioè la fissazione· del complem e.n to su di un antigene s1p1ecifico· per mezzo di un ambocettor e (i'eazione di BordeL ~ Gengou); 1r1a poi si è dovuto riconosce·r e · ch e si tr.a tta di una sem·p1lice reaz1.one fìsi cocl1irçi.ica , tanto ch e si può far e a n1eino dell 'antig·en e specifico. In tutt'e due i ca i le prem esse non rispondono alla realtà, ma i ri s.u]tati si sono dimostrati validi. La st o:f;a della reazion e di Henry e della reazione di Chorine è riferita ampiàn1ente e· n ei dettagli in uno st11dio riassuntivo pubblicato da Chorine sulla Rivista cli ~1a la rioloqia (n . 6, I , 1~34) ; i.vi sono descritte n Pi dettagli an ch e Je JTlanipola zioni per la reazione da lui i11trodotta e che neii laboratori bene attrezzati dovrà credian10 - sostituire quella di· Henry, pe.rchè l)lÙ sensibile e più se.n1plice.. A. Pozzi.

O I V A G A Z I O N 1· La dissimniazione delle malattie. 1F .

~farsella

(L'Assistenza sanitaria, 15 otto-

br6 1934) ha pubblica to un o s tuclio interessante sulla dissin1ulazione delle i11alattie con speci.ale ri guardo all 'a ssicurazio11 e ul1a vita. Dopo avere definita la di si1nuJazion e l 'atto di n òn palesare o di celare per interesse d_;. vari o gen ere disturbi , infermità e difetti fi sici, 11ota con1e pure es5endo l 'opposto della sin1u lnzione abbia_ con questa in comun e le finalità e 1 n1 etodi , l 'astu~i-a e l'in gann o. _1\ n1bedue l1anrto u11 'espression e comune, la rnenzogi1a. 111 n1edicina co11 la $irnulazio11e i tende a far cr edere di èssere· i11a lati , con ]a di 1m1u lazion e si tende a far credere di e. sere sani se·m .p re a llo scopo di trar profitto da11 'ine istente stat o d i m alattia o di salute. La sin1u]azion e a differ enza della di. . . ~in1 ul a-


3;32

cc IL POLlCLlNICO >l

zi on e ha u11 'a])])Oll(la11te letteratura , in relazio11e al fatt"o ch e la prima è st ata praticata fin dagli antichi ten1pi. Con il con1plicarsi d ella , 11 a socia le e con l 'istjtuzio1n e e lo sviluppo di ll u o,re fo·r me di previdenza , sopra tutto d ell 'a icurazione sulla vita la dissimu.Jazione si è fatta più frequ ente ed ha assunto nuovi aspetti. Ma non è dubbio che Ja dissimulazione, for se a1lcor più della si1n ulazione, è l 'es1p ediente più nbituaJe d e1Jla vita con1une, e forse quello oh e rende possibile il consorzio civile. Nella lotta ·per la vila fon1entata dalle più s':ariate n ecessità e cu pidigie si adoperano per i.I con sPguimento d ell 'agognata vittoria tutti i mezzi rite·n uti idon ei , e tra questi il più comun e, e talvolta inco11sapervo]imente adoperrato, è I:i dissimulazione di tutto ciò ch e può rimpic c iolire la personalità n ella con siderazione degli <i l lri . Le probabilità di s uccesso son o .m a,O"giori se si appare forti: d a ciò la n ecessità di nascond er e ogni carattère di · d ebolezza o di "in feriori1,à. An oh e uo·m ini en1i11enti. non hanno saputo sottrarsi a queista te·n de·n za i stintiva. · .Byron ce iava accuratan1 e11te il piede varoequino postumo di polion1ielite mediante un a scarpa ortopedica e pantal o11i larghi. !Bee1ho.v en 1)er 111olto Le·Illl)O .~ fi110 a Gh e n on cli ,·entò clel tutto .. orùo n1a11 i .festo cer cò .di n asconder e il suo difetto uditivo. . :È .ovvio ch e la dis im1t11azione trovi . il su.o maggiore ca.n1po di app1icazione. n elle .cose cl1e riguardano il sesso . .r\ l r1guardo le .donn e dimost~'?~O una sup.eriorità i11 contestabile·. Ogni clifetto , ogni in1perfe.z ion e tutto ciò cib e p1u ò rendere me.n o attrae11ti ,-jene abilmente, e ost1natameJn te nascosto o corr etto con ogni sorta di espeidie·n ti. Si cer ca so·1)ra tutto di arrestare <' corregger e quelle ch e so110 le fatali ing iurie del t empo e ta lvolta con .artifi ci . ch e vanno al di là d ello scopo. Quantunque i'n minor ~·rado l 'uo·n10 ricorre alle me<lesin1e n1is t ifì cazioni , intese a correggere eventuali dife lti fi sici o d e·fici enze spirituali , ma so1)ra tutto ad a ffern1are una virilità vacillante o decadente. Il Carrara riferisce il ca o di un maresciallo di Francia che p er dissimular e la sua impotenz~1 ~i fece co11da1111a re per violen za carnale. La dissir11.u lazion e è ·n101to diffusa n el vasto ca1npo d'. applicazio ne delle leggi igienico-sani tarie. Per evi tare· i11i ure di limitazi'on e della libertà personale con ricoveri coattivi o osservanza d 'isolam ento a don1icilio si sogliono te11er celate le i11alattie infettive. Ed il medico s1Jesso si presta 11on fa ce.n do le prescritte d e11u11zie. Si verifica cosi il fa tto strano cl1 e il 11l1111ero d ei c~si. di 1norte per una data malatti~ sia superiore a quello dei casi denunziati <l·ella st essa malattia. LTn a tal e eìVenienza s i constata opra tutto nei paesi, ·D animarca e 1

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Australia, dove è obbligatoria la denunzia del la tubercolosi. In fatto di n1edicina militare è a rilevare cl1e è p iù frequ ente la sin1·u ]azione, in quanto è g rande il nun1 e-ro ~ii coloro che, t.e•ndono· a sottrarsi agli obblighi del servizio delle armi d enunciando malattie o imperfezioni inesistenti . o esagerandone la portata. Ma non son n eppur r ari i casi di dissimulazione t entata da co·l oro che desiderano intrapr ender e la carrie,r a milit are o continuarla. Trombetti cita il caso di un uffi cial e ch e ai ·pTi.mi segni d e.Ila paralisi progressiva chiese una luno-a aspetta t,iva per moti, i d el tutto es1raneii ed andò a c urarsi in una clinica , do,re con la malariotcra11ia conseguì la rimis,s ione completa. Quindi a ffrontò il g iudizio del Co1lJegio m e.dico n1ilitare · ignar o d ell a ,rer~ maJatti.a da lu.i soffertd, potè rientrare ne·i ranghi e sostenere brillanten1énte gli esami per il g rado · superiore. · Benassi riferisce il caso di un ufficiale affetto d~ tabe dor~al e, il. quale avev_a imrpaz:ato a dissimul.a r e il suo s tato in n1odo da non farlo rilevar e da parecchie commissioni m ed.i ch e . F~gli fra 1'altro riprc1du cev~ beni~sirno il riflesso rotuJeo, c.h e er a in,rece abolito. · La s toria militare annovera an r h c dissin1ulazioni di sessò. Ciampolini ricorda il caso di Enrioh etta Faber ch e si arruolò come cl1irurgo militare n ell 'armata fran cese facenclosi rit en er e uomo. Ande) ·poi a Cuba a d esercitare la professione di medico. Là fu se111pre ritent1ta m e dic:o e per una serie ·di ,,icen.d.e fu ·costr etta a prendere rr1og li.e. ~ta fl1 d enunziata e condannata a 10 an11i di r eelusione ed all 'e~j li o. Dopo sco,nt;.ata la pe,n a morì suor a di carit à a 'V·era Cruz. Oggi la dissimulazion e delle 1)rO])rie infer 1nità o d e fi ci enze si. eser cit a largament e dà.o-li as·p iranti ai pubbli ci impi egl1i , dagli as.111iranti all'autorizzazione a condurre auto,v eicoli. dai giovani ch e d evono essere an1rnessi in collegi. A parte tutti questi m otivi ch e possono indurre alla dissimu],azione d~. ogni specie di malanno , vi so.n o mal attie ch e più d ell e altre sono temute nascof'te al] 'infuori di ogni r agion e contingente. Tali sono le n1alattie \ 1 en ereosi'fili,tiche, le ne.uropsicopatie la tuberéolosi. :È noto l'antico adagio : « 0111nis )7 ph'i1ìtj cus n1endax ». La sifilide per un lungo periodo di tempo ha avuto un carattere infamante e degradante, J)8rchè era la inalattia delle prostitute e s i con ~ traeva avendo comrmerc1o con esse. . ·L a malattia, d 'altra parte, conserva, un Jun~ gc> periodo di contag iosità , ed è trasmissibiJe alla pro1e : il denunziarla , quindi , è ritenuto dannoso p er chè r ende 1'uomo « .evitando » sopra tutto nei. rap·p orti sessuali', e in desiderabile per il matrimonio. Striimpell al rig uardo scrive : cc R eca m era1

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XLI( ,

~U~I .

SJ

SEZI ONE PRATICA

viglia ~orr1e non solo gli infermi ap1Jarte11enti .a ~le· basse. classi s~ciali, ma anch e quelli d otatj d1 cult.u ra , cer cl11no con tanta freique•n za, e spes~o a lo,r o danno, di trarre in inganno jl r11ed1co, nel quale dovrebber o avere fiducia sotto· tutti gli àspetti ». Tutti i mala ti di mente, specie in un certo perio do della ni.alattia, ce·r cano di dissimulare i propr~ ~listurbi. Sopra tutto i paran oici , nella fase in1 z1ale. quando il delirio n on è an cor a tale da annullare ogni poter e di autocr1,tica, cerc~no di nasconder e le loro idee deliranti. In tale periodo a nche i più e·s perti psichiatri riesco·n o con difTir:o,l là a superare la barrie,r a della. di ssi111ulazione , ed a scovare il n ucleo paranoicale. Coloro cl1e hanno sofferto psico·p ati e· nascondono con molla acco·rtezza e tenacia questo ]or o precedente. Si dichiara con franch ezza di aver s Jfferto l 'a1p pe11dicite, l 'ulcera duodenale1 il tifo e alt re malattie, ma nessuno denunzierà di aver e offerto uno stato confusion ale o un acce so maniacale. A diffe·ren za dell'isterico, che è teatra le esiÌ•isce, anzi cr ea o esagera le sue sofferenze 1'epilettico cerca di nascondere ìl proprio ~ale. L 'epilessia è ritenuta uno dei peggiori n1ali, for se per l 'improvvisità de·g li accessi con vulsi,ri accom.p agna ti da incoscienza , o fo·r se perc,h è r ende l 'indi viduo fortem e·n te minorato in r elazion e .al fatto che eg1i non può. considerar si CO$ta ntem ente padrone di sè stesso. Nei tempi m oderni la di ssimulazione delle r11alattie h a avuto il suo m aggiore svilU])PO sopratutto n e.I campo delle assic urazioni s11lla vita. F etisin ger ha scritto : « J_,e. ~i mul ateurs des m aladies sont legions ; ]es si'm ulateurs de antè ne e11er chen t a trom per 1e n1 édecii n qu 'à l 'occasion de, la signature d 'un contrat d 'assurance ». Naturalme nte si nascondono ·quelle ma lattie i cui dati sem eiologici possono sfuggir e all 'esam e fisico quando non concorrono gli elerr1e.n ti subl.ettivi o anemnestici forriiti dal pa·ziente, com e ad esempio l 'ulcer a e il caricro dello stomaco nella fa se non ·avan zata. Oppure f'i fanno teimporaneamente scomparire i segni più significativi di stati morbOsi : il diabetico farà scomparire il glucosio dall e urine con un r egi1m e dietetico rigo,r oso e con la cuira insuli· nica ; il nefritico farà scomparire l 'albumina dalle urine, con qualch e giorno di riposo e di di,eta lattea; il sifilitico r enderà negativa nel ~an gue la reazione di Wassermann con un 'in tensa cura antilueti ca. Da ciò en1erge l'importanza e la delicatezza del com pito affidato ai medici degli istituti assicuratori. Essi pur con la m aggiore discreziorie, devono m etter e in pratjca tutti quegli accorgimenti necessari ad accertare il ver o stato di' <::alute degli assicurandi ed a fru strare i ten ta ti,ri di d1 ssin1ulazione. DR. 1

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333 •

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA N oavelles lett ;es à un m édecin ,prati~ien s~r la Dermatologie et Zia V énéreologie, Par1s, Masson et C.ie, éditeurs, 1935, pp. 224. 1F r. 35.

C LÉMENT SIMON.

L' ~ -, che durante ] 'ultima guerra E?ra a capo d1 un centro di dermatoven~eologia , eb·b e alle sue dipendenze un giovane medico di campagna, non eccessivamente ver sato nella specialità, ma desideroso, tuttavia di fare del suo megl_io per adempiere all'incarico affidatogli. Le amichevoli conversazioni· con cui il nostro A. ce•r cava di rispondere alle numerose questioni ohe gli poneva il 'g iovan e assistente . . ' ~1 continuarono poi, a guerra finita , in u na serie di lettere di cui le prime. trenta furon o gi~ pubblicate n el 1930 con lusinghiere accogl1 enze da parte dei lettori e de1lla critica. Segue ora questo secondo volume, con venti1tove l et~ere sui più diversi argomenti di der1natolo·gia e venereologia trattati con fini essenzi~lm~nt~. pratici ma al lume dei più m oderni cr1ter11 e delle più recenti acquisizioni scienti fiche. La forma epistolare, c.h e·, insi'eim e· con quella dialogata, fu già cara a scienziati di altri tempi , serve all'A. pe r dare ai suoi scritti snelle:zza di stile e chiarezza di esposizione·, cui aggiunge sapore ed interesse il tono a volte argutamente polemico, a volte garbatam enteironico con il quale egli, forte di una ]unga esperienza clinica e di una solida pr~arazio ­ Jl e scie·n tifica, discute e ribatte opinioni e teorie ·non del tutto conformi alle sue. L 'enumerare gli argomenti di tutte le let tere ci porterebbe troppo per le. lunghe; ci limitiamo perciò a rico,r darne qualcuno , com e Ja storia di Natatjla, fanciulla russa patomimica; la foto-fitodermite o dei risc:hi per la pelle umida dei bagni di sole sui prati (ov'è C>pportunamente ricordato un lavoro del n ost.ro De Napoli a proposito di questa derm atite bollosa praten se di Oppe·n heim e con secutiva pigme~tazione) ;. sull '« athletic foot » o epi dermofizia . del . piede nelle persone <;ledite• a gi'u ochi sportivi a piedi nudl'; su di un caso di dermite-artificiale da guanti neri ; sq.lJ e stigr11ati cutanee dei n1istici (ch e danno l 'occasio·n e éi ll 'A., di es.porre un suo .nuovo punto di vista su · qu est'e eruzioni che m olti cr edono più o rrien o consciamente simulate); sull 'urticari a; sulla trasmìssi•b ilità all 'uom o della scabbia del cane e del gatto; sull.e· medica zioni generali in dermato·l ogia (m etodi profi lattici. antinfettivi , · dise,n sibilizzanti , metodi diretti a modifi care · le funzi.oni en docrine, viscerali e nervose); sull 'intoll~ran za e idiosincrasi'a ; sull 'ulcera r otonda se.m plice de]la va-_ gina o malattia di Zahn; sulla durata del trattamento della sifilide; sulla sifili.de tra umatica : sull'.azoospermia con integrità dei carat1

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334

« lL POLICLINICO »

teri· sessuali secondari (sindrome endocrina di probabile origine eredo-luetica); su di una cervico-vaginite en1orragica ed ulcero-membranosa nel corso di un trattamento bismutico, ecc. L 'ultima lette·r a, la. quale non ha nulla a ch e vedere con la dern1atologia e la vene1·eo10 gia .. è ispirata dalla lettura del cc de Senectute » di Cicerone' e di un recente li·b1ro di V. Pauchet: cc l 'autOtilltDe de la vie » ed è un gustoso confronto fra le due concezioni, quella del filosofo antico e quella dello scienziato moderno. Nulla di strano, nota lo stess·o A . • ch e un de·rmatologo s'interessi ai proble.m i, corpora li e morali, che ispira ] 'aut.unno della vita. Non per nulla egli non trova disdice·v ole citare nélle sue lettere anche Machiavejl li ed · ha messo come epigrafe al 1~ volu.m1e i ver i italiani 1

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... mi gioverà narrar altrui le novità vedute e dir: io fui . che ricordano il dantesco Quando ti gioverà dicere: I ' fui. ed il vergiliano « ... forsan et h aec olim meminisse iuvabit ».

Lo spirito umani·s tico ch e anima questo epistolario scie11ti.fic-0 è proibab·i lmente il filo che tiene uniti fra di Jo,ro i disparati argo menti presi a studiare, e· co~~ent~e ~ll'A .. di n?n ~i~~ tarsi alla gretta analisi d1 singoli casi clinici osservati ma di elevarsi a con siderazioni d'indole gener_a_lei per discutere etl esaminare con ampiezza di vedute, ~e pure talv_olta con prudenti' riserve le teorie ch e dominano ora nel campo derm~tolo.gico ed i numerosi problemi ch e ne derivano. Segnali.amo perci? v<:>l~~tieri que·s ta. ~acco1ta di lettere la cui utilita, anche pe1 i provetti dennat~logi, è a{;c-resciuta dallo stile piano lucido e1d attrae•i1te in cui sono redatte. ' V. MoNTESANO. 1

[ANNO XLII,

NUl\1:.

fetto esercizio professionale, e pe·r dare con esso Ja più completa assistenza materna . P erchè? P erch è l 'opera del Viana è aggior. nata per tutte le nozioni di fisiologia della gra"idanza e del parto norn1ali e per le cognizioni ultime di Patologia ostetrica. Il Manuale · è ricco di notizie per l 'assistenza al neonato, per l 'allattamento, per iJ reg·ime dietetico <lella n1adre e della nutrice allattanti. Ottimo il capitolo dedicato all"eugeni.ca, che si legge con piacere; cosl. quello che I: vedere il grande valore della campagna demografica e delle leggi sociali e sanitarie, per la Maternità . So·n o ag·giornate anohe le notizie sul Regolamento per l ' esercizio ostetrico delle le·yatrici, quello che, con il prof. Pestalozza, io ebbi l'onore di preparare per incarico della Direzione generale di Sanità Pub·b lica; Regolamento ora con1preso nelle Leggi dello Stato. No,n vi manca 11otizia delle Leggi Si11dacali Fasciste, e dei corri&ponde11ti doveri sindacali delle levatrici. Basta questo sorn·m ario ricordo de;. capitoli più in1portanti del Manuale· del Viana, per pensare che esso do vr eibb e essere sul ta,ro]o, n.on solo delle le·v atrici , ma anche su quello del medico condotto , che vi troverebibe notizie preziose di. profi la&si e di assistenza mate111a propriamente detta, tanto necessarie per la vera protezione del]a Maternità, nell€ zone lontane dalle Città più grandi. In qualche trattato di Ostetricia per m edici, anch e ricco di inse.mamenti clinici, forse non ~i troveir6bbero notizie costì estese di pt1eri'coltura, di eugenica e di legisla zione sanitaria per-la Maternità, come nel libro del Viana. Io sono contento di aver letto qu~to bel ì\ifanuale e di averlo nella mi·a bibliote·c a. CESARE MICHELJ. 0

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J.

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1) ()noR1co V1ANA. i11anuale di Ostetricia per le Leva1fri ci e le azz;eve levatrici·. In due V olumi , Seconda e·dizione. Roma, Casa Editrice L • Pozzi. Prezzo L. 96. · II 5enatore nrof. Pestalo.zza, il tanto com pianto Maestro~ dettò la prefazione alla prima edizione di questo ~ianuale. Il succes ore d~l Pestalozza alla Clinica di Roma, il prof. Ga1fami, ha scritto una premessa all'attuale seconda edizione. · · ·· Il Mant1ale del v~iana, testè ·p1uibblic.a~o, .~~­ rila veran1ente oo-ni più lusinghiero giud1z10 , e<l io pe11so, çlov~ebbe esser p~eferito da tutte le allieve-levatrici, . ch e ~tud1ano , non solo pe1 gli e&tmi, ma anche per· ottenere un per(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui si clesidera la recensione.

8]

HEttMoossoN. Roentgenologische studien iiber di·e traumatischen und habitueZlen Schiilte.tgelenkverrenku;n.gen nac.h vorn und nach un,ten. Acta radiologica . Supp l. XX. Stoc·colma, . 1934. Il volume esce coni e supplemento XX degli Acta radiologica e raccoglie in una ~ste?a mo: noc;rafia gli studi c.h e I' A. 11a esegul.t o m casi di :olussazione recente e inveterata della spalla valendosi di una proiezione obligua ~articolare che O'li ha per1nesso di mette·r e in EWidenza lesioni~ ossee respor1sabili de·l la recid~va . ~o studio non ~i limita .a l solo cam•J)O rad~o!o1gico n1~ prende in. visione .la clini ca e stabilisce punt1 pr_eci.s i per la tera i.1ia . Figure molto dimostrative illustrano p~rti­ colarmente . .la frattura del tubercolo .maggior~ dando risalto alla frequente concomitanza d1 essa nella lussazione. VAI.DONI. 1


(ANNO XLII, NuM. 8] I~.

SEZIONE PRATJCA

li\iege z uJ· verhiltung und ausbreiliing ller I\ rel>-

.E' 1scHEI-l-WASELs.

der Enl~l eliurig skrankh.eit . Edit. , G. Spinger, Berlino, 1934. ln -que_ta bi:eve monogr::lfia l 'A. richia1na

le sue idee sulla genesi e l 'essenza del can cro e in ba~e a ques te fa un a serie di proposte per prevenire l'affezione sia dal punto di vista della predisposizione individuale e locale che dell'importanza dell'alimentazione. if a una disamina dei vari tipi di terap· e propo ste, in i11odo particolare della organo terapia. V~LDONI. 1

r;.

PoRTMANN.

LVouveDles

consiiltatioris

ot·o-

rhino-laryn.gologiques

du praticien. Vol. in-16°, di pagg. 364, cori 30 fig.; 2a ediz. G. Doin , Paris, 1934. ~Fr. 35 .

La 2a. edizione ch e appa·re ora è stata profon.darnente rimaneggiaté;l pt;rchè po,t e·s se ri~pondere alle necessità della tera1p.ia moderna; ]a prima parte in parrticolare comprende la aura di ogni affezionè più comune d ella spec-i alità; la terapia di ordine generale (tonica, rivulsiva, vaccinoter a.p ia, climatica, terma le, ecc.) e la tecnica dei diversi met.odi tocapeutici costituiscono rispettiv.amente J.a1se,c on·d a e la terza parte in c ui il volume è divi'so. L 'indirizzo del tutto pratico impresso, dal1'A. e ragg iunto con un'esposizione chia'fa e sistematica rendono il volrume veramente utile per il mt:dico pratico, c.h e si trova quoti·d ianamente a contatto con 1p rob·l emi che· rigua.rdano la spocia]ità . M. SILVAGNI.

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sclusa la traumalologia) d el piede e della gamba, ogni ca~)itolo .è riccamente illustrato e. compl etato da una bibliografia abbondante e r edatto molto i11 esteso in modo da darci u11 lib·ro di consultazione che· mette il lettore in condizi.or1e di cono::;cere quanto è stato scritto su _ll 'intetvento . Ottima la vesle tipografi·ca. V ALDONI.

S. Drnz.

Giurispruderiza m eclico-legale nelle

conlroversi e da injortu,rii sul lavoro. Società

Palerm; Lana Editri'ce l\f edica . i\filano (Ruggero di Lauria, b). Prezzo L . 28'. È la raccolta d elle sente11ze estese dal Diez

in seno a ll a Co·11tn1is.sio11e Arbitrale Centrale r•er g li infortuni in Agricoltura. Ogni sentenza rappresenta la soluzione ·di urt problern.1a, 1~affem1·azione di un principio. I pareri sono elaboratl con profondo senso g'iuridico, con una lo gica severa, oon u1na ohia· rezza cristallina: Molti dei princ ipi co11te.nuti nelle dette senter1ze sono stati accolti ed adottati dall'autorità giudiziari~ ordinaria ·p er la definizione di controversie ri s ultanti da infort,u ni industriali. La pubblicazione è interessante non solo per la parte con plusi 'i.a , ma anche per le considernzioni m e-d icl1e e giuridiche ch e attestano an . . cora una volta la vasta e profonda competenza d_ell 'A. in m ateria di medicina-legale infortu11istica. DR. 1

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E. E. Intr oduclion .à la chirurgie répa.ratrice. Vol. di 77 pagig. e.on p1'ef. di OM-

L AUWERS

ed. 1Fr. 18. L ' A. e1s pone i11 una sinte·si brillante i problemi e 1'indirizzo odi:erno della c!hitrm~ia plastica; senza E:J.h trare nei dettagli rico·r da la tecnica dei trapiia.nti di tessuti, quindi le prin~ipali operazioni plastiche che possono trovare indicazioni nei vari organi o apparati. Chiudo1lo il1 volume alcu.n i cenni sui trapianti di • 'Jr.gllnl. Il libro costituisce un' ottin1a g uida per ohi oerchi delle idee generali ed aggiornate s~ questo interessante campo d ella moderna ch1rurgia. E V. BREDANNE. ~Ias~on,

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G.

Fas s 1i1icl Bein (ihre Erkrankungen und deren Beharidlun,g). ' Tolume di HoHì\1ANN.

pagg. 380, con 326 fi gure. Edit., Bergmann, Monaco , 1934. R. M. 24. Il )ibro de]l 'A. , direltore d ella Clinica Ortopedica di ·F rancoforte è alla sua secon~a edizione, n1o1 to an1pliata. rispetto alla pnma e r.on "apitoli completamente nuo,,i come quelli delle artrosi e artritj d i, d elle lesio~i da ~ l'}Ort, ecc. Il g rosso ' 'olun1e si occupa esclusivan1ente delle affezio.i1i cli èo1npeten za ortopecli•c.a (e1

ACCADE~,IE, SOCIET~'· MEDJCHE,

eONfiRESSI

Il Congresso della Società Radio-NeuroChirurgica Italiana. (Milano,. 30-31 ottobre 1934) . . 11

Il Congresso si è inaugurato solennerrienté nell 'Aula Magna dell'Università alla presenza del l>uca rli Bergamo e di tutte le Autorità cittadine, con l'intervento di oltre 200 medici, convenuti' da tutte Je r egioni d 'Italia e di alcuni scienziati stranieri . I Congressisti passarono quindi nella Sede della R. Clinica Chirurgica per l 'inizio dei lavori scienLifici. Presero anzitutto la parol a i relatori proff. Bosca1, BERTOLO'ITI e BAsTIA·NELLI, rispettivamente p er la parte n eurologica, radiog r afica e chirurg ica .

Criteri di indagine nelle affezioni del nevrasse. Relatore per l a parte n eurologica: prof. GAETANO BOSCHI. Divide la materia in quattro p arti: 1) Esame diretto dell 'ammalato.

Il R. accenna ad un certo numero dei moltissimi segni, evitando la maggior parte di quelli ch e non h anno ancora l a san zione di una vagliata esperienza. Accenna a modalità tecnich e, le quali possono rendere significa tivi segni antichi in casi in cui altrimenti non risponderebbero (riflessi adclominali , patellare, riflesso dell 'alluce). E dalla


3:3U

«

l i..

POLICLL~ICO

disamina complessiva osserva come sia. d 'uopo disporre di molte tecniche per il singolo segno e di molti segni in complesso, perchè nel singolo ca.so può rendere maggior servizio qualcuno di quelli, ch e non sogliono andare p er le maggiori . L 'iperten sione, se non sia di spiccatissimo grado, · è più o meno innocua; e quei disturbi che m eglio sarebbe chiamare « disturbi generici », tanto possono accompagnare affezioni svariate del n evrasse, sono per lo più di origine tossica o riflessa. srcchè la cifra della pressione, rilevata però nella .posizione di decubito del paziente, vale a in<licare , fino ad un certo punto, per quanto sarà detto poi, il regime tensionale dell 'i11dividuo ; mentre non vale ad attestare condizioni patologiche, se non quando la cifra raggiu11ga limiti molto elevati. Al di sotto di questi vi può essere pure un certo grado di ipertensione, come conseguenza di condizioni patologiche, ma l 'interpretazione di natura patologica non può scaturire dalla cifra pura e semplice, sopratutto perchè vi è possibiJità di grandi variazioni normali , tra individuo e individuo. Molto più significa tivi sono i dati desunti dalle misurazioni molteplici in rapporto con circostanze Yarie, quali la posizione del corpo del malato e la avvenuta sottrazione del 1. c. r . Il R. esemplifica con una formula ch e premette di leggere in cifre il modo di essere della circolazione e in date circostanze. Altra idea piuttosto semplicist a, da rimuovere, il R. ritier1e sia quella riferentesi a circolazione e fisiologia del 1. c. r. Oggi possediamo una dotlrina italiana in proposito: la maggior par le dell 'l. c. r . è prodotta dai plessi cqriodei . m~ singolarmente importan~e è la pa.rte ce viene prodotta da tutta la compagg1ne del nevrasse, cui corrisponde una funzione di drenaggio dei' prodotti tossinigi ed infinitesimali del ricarr1bio n ervoso. , In armonia con gueste l 'O. ha potuto escogitare una cura, sia per la sclerosi a placch e, sia per la sclerosi laterale a1niotrofica, paralisi labioglesso-laringea, grazie alla quale potè ottenere la guarigione nei primi due soggetti trattati, che l 'O. presenta, .e crede che siano i primi noti nella letter atura m edica. In base a queste vedute, l 'ipertensione cronica endocranicR nei tumori endocranici, se può pensarsi derivi da una reazione· riflessa dei plessi per sopperire a speciali bisogni di mezzo liquido onde attutire le azioni compressive indirette del tumore, è da con cepirsi sopratutto com e espressione di attivato drenaggio per la espulsione delle tossine tumÒrali della compagine del nevrasse. ·L 'O. richiama quindi e commenta i vari dati di laboratorio e la loro significazione diagnostica. Analizzato il co1nplesso dei fatti fisio-patologici, per cui p11ò essere gravemente complicata la diag nostica dei tumori , causa la simulazione e la dissimulazione dei fatti di focolaio, l 'O. passa breven1ente in rassegna le pri11cipali sindromi, che sogliono ritenersi più caratteristiche dei vari focolai e considera il problerna della modalità dei sintomi equivoci in rapporto col focolaio leso dirett am ente. Concltide, esprimendo il parere ch e in singoli <'asi di sus~idi radiologici diversi sieno indispensabili })er Ja diagnosi : in attri vargon o ad anti -

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lANNO XLII, Nt.rl\I . 8 1

ciparne la possibilità; in al Lri a11cora valgo110 a confortare la coscienza diagnostica. Ma nella maggior parte dei casi , prima di sottopor.r e il sogg·etlo all 'esame radiologico, il neurologico può e deve aYere risolto il problema diagnostico con i suoi mezzi. Può e deve, perchè il ricorso troppo rapido aj pezzi sussidiari, radiologici semplici ovvero a loro volta sussidiati con m ezzi di contrasto, .rischia di distoglierlo dall'approfondire la n atura del caso, che sola può indirizzare ad un tratlamento profondo, radicale e globale.

Reialore per la parte radiologica: prof. l\iI. BER'J OLOTTI.

La

prima parte della relazion e è dedicat a ~11 a a11atomia e fi siologia del sistema ventricol~re e degli spazi subarac11oidei, secondo il concetto classico, che rimane ancora oggi alla base dei nostri studi, perchè il D ANDY potè dimostra.r e con i suoi esperimenti sull 'idrocefalo interno ch e, quando esiste una ostruzione lungo la via della circolazione del liquor, la parte del sjs tema a monte dell 'oslacolo va incontro ad una ·· dilatazione. Questa osservazione· fondamentale ha condotto DA '<iDY alla scoperta dei due metodi di insufficieP.za gazosa, l 'en cefalografia spjnale e la ventricolografid diretta. La seconda parte è rivolta allo studio dell 'en cefalog·rafia gassosa spinale, ed il R. in primo luog·o si preoccupa di fissare il quadro en cefalogr afico r1or1nale, secondo i dati acquisiti dopo gli studi PENDE-GRAY. Per quanto riguarda la lecnica, il R . ritien e cl1e l 'en cefalografia debba essere sempre totalitaria. Ri corda poi le modalità tec11iche dell 'indagine radiografi~a , facendo notare la necessità di ripetere le radiografie ad inlervalli, n elle prime 24 ore e l ' utilità dell 'esam e stereoscopico. Passando alle indicazioni cliniche dell'encefalog·rafia, il R. fa risaltare in particolar modo !"utilità della ricerca degli esiti di traumi cranio-encefalici , illustrando alcuni casi ch e presentavano il fenome110 del ventricolo migratorio e discutendo il 1neccanismo ed il significato di quest a alterazione . Per quanto riguarda i tumori e sopratutto quando esistano i sintomi clinici di una ipertensione, il R. è d 'avviso sia più conveniente ricorrere alla p1111tura dir etta dei ventricoli. Accetta però l 'opiJlione cli BEsTA, che in tutti i casi di epilessia jack sortìana, l 'encefalografia sia ancora l'unico 111ezzo per arrivare ad una diagnosi precoce di tumore cerebrale. Inoltre l 'encefalogr afia costituisce un prezioso metodo di ricerca n ello studio del1'epilessia essenziale. Nella t erza parte il R. si occupa della pneu1noventricolog:raiia dirella, ricordando fra i m etodi quello ,recente proposto dal D oGLI OTTI . Si sofferma a studiare la visualizzazion e del terzo venlricolo, otle1111ta con una proiezione speciale a testa arrovesciata, insistendo sull 'importanza di un esa lto r ilievo delle condizioni del t er zo ventricolo. Accenna al rendimento che può <lar e la ventrico1ografia diretta con sostanze opach e (lipiodol , torothrast) secondo il m etodo della scuola american a di J osÈ AncE, ma ritiene non a11cora dimostrata la sua innocuità per il paziente. Le conclusioni del R. sono che 1 'esperienza prog·ressiYa dimostra come la sintomatologia n euro]oO'ica focale dei tumori cerebrali sia insufficiente a o . stabilire una diagnosi topografica esa t la, data la fre-

,


[ANNO

XJ.,II,

NUl\I.

8]

quenza di certi tumori a natura infjllran te n on dist.ruttivR, il loro len lo svilu1>po e le lurbe circolatorie prodotte a distanza del n eopl asn1a. Si comprenderà allora guale sia il valore sc1neiolog ico dei dati forni ti da l111a venlricolografia eseguita con tecnica corretta. Relatore per la parte chirurgica: prof. RAFFAELE BASTI ANELLI.

Nelle affezio11i i1cl n evrasse grar1cl e interesse h a l 'esame del liquor , che si può estrarre con la puntura lombare o della cis terna, rilevan<io così le condizioni di pression e a vari livelli (ciò che perrnette di sapere se il sistema è pervio o chiuso,: e le condizioni fisiche e chimiche ai diversi livelli. ~{a , la sola pl1ntura ventricolare con la visualizzazione dei ve11lricoli, permette di conoscere veramente le conci izioni d el t~ervell etto . Dei ventricol i si può raggj1111g·ere il corno fro11t ale, facendo la trapanazione n livello del bregma , oppure usando la via orbitale descritta da l DoGL1orr1. Quando si parla di puntura riel · corno o r ci pitale, ger1eralmenle non si in tende rn g·giu11g·ere il corno occipi lale, che spesso è sottile ed impiccolito, ma il ves tibolo, cioè quella par le del ventricolo laterale, che dalla parte cen Lrale passa nella posteriore. La trapanazione del cranio a questo scopo può esser e fatta secondo DANDY e second o KocHER. Al tre tecniche ed altre sedi sono suggerite da diversi autori e possono essere utili quando 11on si .r iesca a raggiur1gere il ve11 tricolo )Jer le vie 11suali. Ge11eralmente tl R. preferisce la via occipitale secondo DANDY. Per studiare esat lamen1e le confljzioni d ei ventricoli, conviene fare una puntura bilaterale in punti esattamente simmetricj, con uguale inclinazion~ dell 'ag·o dai due lati. Per la puntura occipitale jl l{. consig·li a l a posfzione prona, per quanto altri autori con siglino posizioni diverse. Nei pazienti in istato di con1a, in cui l 'esa111e neurologico non· p u ò valere a 11ulla e la pneumografia è troppo pey-icolosa, può esser e di grande utilità la stima ventricolare, normale o abnorme. La capacità ventricolare media è cli cc . 25, estratti con l 'aspirazione. L 'intercon1l.1nicazion e ventricolare si mette in evide11za iniet tando, i11 uno dei <lue ventricoli cc. 2 cli inci~ cocarminio e cercando se fuoriesce liqui(lo colorato dall 'altro; si potrà arLche raccogliere il liquor <lalla cisterna magna e dall o spazio ... oLtoaracnoicleo lombare , p er ric0noscere- se l 'idroce.falo è ostrutti vo. Ugual e prova si può fare co11 la fenolsulfonftaleina o co11 ioduro di sodio. Per eseguire la Yentricolog·rafia, si es trae una ce.rta quantità di liquor, sostit11 endola lentamente . c:on aria. L'ini ezione di aria l)roduce irritnzione d ell 'epen<lima e quindi ipertensione di liquor f><l aumento della pressione intravenLricolare. Perciò si ha cefalea, nausea, vomito , aumento della temperatura di 1-2°; si possono avere distur})i convulsivi e visivi; uno stato soporoso deve in ettere in allarme. L'iniezione di aria è pericolosa in presenza di turrJori con iperpressione e g rave ictrocefalo. La ventricolografia può 1ne11 ere in evidenza tu mori allo s tato inizi ale o romunque non cliagnostical>ili neurolog ica111e11le e J-Hlò rilevare i11f('1,ioni (lues), lesioni per dis turbi circolatori, traumi cli -

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SBZJONE PRATICA

s truttivi od e1nbolie, che 'h anno per conseguenza un 'atrofia cli tessuto cerebrale. Ma perchè la Yenlricolografia sia dimostrativa occorre che vi sia inceppo nel deflusso del 1icp1ido cerebro-_s pi11ale o deformazione ventricolare, altrimenti il reperto non è probaLivo. Con l a ven1ricolografi1 la possibilità di diagnosi si è elevata· al 70-90 % dei casi di tumore e con essa, naturalmen Le , la possibili là d i t erapj a. Infattj la ventricolografia può indicare il lato in cui risiede la lesione, perme Lte (li seguire l 'evol11zione del m1le e ci può i11clicare la via nligliore per l 'intervento chirurg·ico. Prof. l 'H. DE

(l)arigi). r- Diagnos i radiologica dei tumori cerebrali. L 'O. insi s te s ulla difficoltà di diagnost icare e di localizzare un tumore cerebr ale. Egli fa rileYar e che, oltre ai casi che si accompagnano ai segn i classici di un a ipertensione endocr~nica, ve ne sono molti altri nei quali 11on si può supporre l 'esistenza d i un tumore. Egli jn siste sull'incos tanza dei segni t1eurologici per la localizzazione <lei tumori e con clude ch e in quasi tu l ti i casi è megli o praticare i1I1n1edia la1n en Le u11(\ YertlricoJografia che m etle in evidenza il tumore, il volume e la sede di esso. Prof. J. A.

l\ilARTEL

(Strasburgo). -

Posizion e attuale de l rieurologo di fronle alla questione dci lu1n·ori cerebrali. - L 'O. con sidera ipertensjo11e vera del l . c. r. 11uella ch e SUJJera i cc. 50 d 'acqua nella posizione supina. Egli insis l e sul fallo che la i perBARRÉ

ten'sione i1on è necessariamente sin lom a òi tu111ore cerebrale, co1ne pure può n1ancare in caso <li tumore docu m entato. L 'iperten sione cer ebrale può coesistere con stasi papillare, l'una o l 'altra posson o anche esisrere indipendenlemente. Ques1e forn1e parzjali d 'ipertensione sono spiegabili con la eede del 1umore ch e interrompe neterminate cornunicazioni , o possono st1ssis lere senza ragione apprezza])i] e, con1e fe11om e11i assolu I amen le paradossali. Aci ogni modo la prevalenza dell 'uno o dell 'altro elemento dell 'iperte11sione cerebrale è un utile lato cliagnostico per la localizzazion e d ella lesione. Sicuramente localizzal)ili sono i lun1ori che interessano le regioni sen soriali , e speci alment e le vie ottiche. In teressa11li sono anche le sinclromi doYu te alle vie vestibolar i, cl1e permettono I al ora una localizzazione abbas la11za precisa . Meno stu diata è ancora la sinclro1ne cocleare; p e r la quale bisognerà creare tutta una semeiolica particolare. Nelle sindromi piramidali, l 'O. mette in evicte11za la frequenza della sindrome di deficit, spesso difficile da ricercare, e dell a qual e la m ::i.novra dell a gamba da lui d escrjtta è un segno fedele . La sindrome extra-piramidale ha nei tumori ce1 ebrali u11a fisionomia caratteri s Uca, no11 simile a quella della malattia di Par.kinso11. Manifestazioni cliniche curiose sono dovute alla sindron1e di squilibrio dovuta ad alterazioni bilat er ali delle vie vestibolo-spinali. L 'O. 11a i solato il segn o della disarmonia vestibolare , ch e mette in eYidenza il coefficiente cerebellare, anche in assenza Cli altri segni caratlerislici, m entre la reazione di caduta n on ha il valore che )e iene a ttribuito. Riguardo alle crisi motrici , l 'O. pe11sa, cb e ol Lre a quelle note, ce n e siano molte altre di i in portanza diagnostica noteYole, n on an cora sufficientemente studiate. L 'O. dimostra con quale pa. siYità silen ziosa il


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« JL POLlCLJNICO n

cervello sopporta anche· enormi compressioni, se .si stabiliscono a poco a poco, mentre risponde nettamente ad una compressione anche piccola ma '.l epentina. Prof. F. MASCARPA (Milano). -

Encefalografia del III e IV v entricolo. Mezzi di contrasto opaco pe1\ la venJtricolografia. - L 'O. comunica i rilievi più

interessanti avuti nell'encefalografia dell'Istituto Nevrologico V. E. III di Milano, comprendente -quasi 3000 encefalografie. Parla infine dell'uso ·delle sostanze opache nella ventricolografia, dichiarando che attualme11te si può rico.rrere solo alla a11troduzione di lipiodol, con la te.cnica di Aree. Prof. C. BESTA (l\ililano). -

Nuovi dati sull'im{JOrtanza, della esp1oraziorie encefal? e . vent~·i?olo­ grafica p er la diagnosi dei processi patologici cerebrali. - L'O., in base ad un 'esperienza decen-

nale di encefalo e Yen lricolografia di1nos lra l 'impor lanza fondamentale che tale inezzo di esplorazione ha assunto per la diagnosi precoce dei tumori cerebrali, mettendoli in evidenza in numerosi casi, nei quali la diagnosi, basata sugli ele1nenti clinici puri avrebbe fatto pensare ad altra n1alattia e non al tumore. Soprattutto l'epilessia tardiva è frequentissimamente l 1espressione di un tumore iniziale. ' L 'O. illustra poi .l'importanza dell'encefalografia anche nelle forme traumatiche recenti ed a11tich~ nell'epilessia co1nu11e, nell 'idrocefalo cronico. In moclo particolare prospetta il problema delle forme neuro psichiche infantili. Prof. G. G. PALMIERI (Bologna). -

Significato e meccanismo genetico delle impronte digitate visibili con la craniografia. ~ L 'in1piego dei mezzi di

contrasto in neurolog·ia non cleve far dimenticare la comune craniografia , ma questa non dà per lo pii1 che segni indiretti, i quali richi~dono .un_a più prtidente interpretazione , c~ e non 1 segni d1re tli raccolti con la pneun1ograf1a. Tra questi segni craniografici pi.ù comunem~nt~ sfruttali vi. è quello dell'aumento delle press1on1 digitate, che.t second,~ le noz~oni classiche ~a parte della sindrome dell 1pertens1one enclocran1ca. Ma il 11esso genP.tico tra questa co11dizione fisio-pato]oo·ica ed il reperto radiografico non è così immedi~lo, come a tutta prima può sembrare. Per ques to sembra possibile che il 1nedesimo effetto, trad.u cibile nel predetto segno radiografico, possa riconoscere una causa prima diversa. Già LucHEnINI dimostrò un caso famigliare di òislrofia adiposo-genitale con reperto craniografico di aumen1o delle i1npressioni digitate, ma con pressione del liquor normale o subnormale; ed avanzò l 'ipotesi di u11 legame co11 l 'azione trofica to111promessa dei nuclei rliencefalici, che si ha in for1ne più g·ravi di dis trofi.a ossea, qual 'è la M. Hand-Christian Schueller, il che fu controbattuto poco appres~o da Nuvoli. Un caso analogo a quello di LucHERINI viene ora riferilo con sindrome adiposa (non ancora può dirsi o-~nitale dato che si tratta di una bambina di 10 °anni) ~ con reperto di. aumento. dell~ impressioni digitate della volta, sella turcica p1ccol~ e nessun altro segno bacillare, con assen za d1 ogni altro segno di aumentata pressione en~ocra: nica. Ciò costituisce un richiamo alla necessità d1

LANNO

XLII, NuM. 8!

non accettare senza opportuna c.ritica la spiegazione corrente di un segno , come quello dell'aumento delle impressioni digitate, il quale non è ancora chiarito nel suo vero meccariismo genetico. Dott. C. SoLOM (1'riesle) . -

Considerazioni sul rrielodo di reperage ventricolare idealo dal prof. Laruelle. - L 'intervento provoca sempre un bru-

sco aumento della pressione del liquor perciò è controi11àicato nei casi che presentano aumentata pressione intracranica. Il reperage non è da preferirsi all'encefalografia. I pazie11ti p resentano con frequenza disturbi secondari più o m ·e no gravi. Le immagini che il me lodo forr1isce sullo studio anatomico del contenu Lo cerebrale non sono di facile lettura e perfettamente attendibili. 1

Prof. SA.~ (Trieste). - Angioyrafia e pneumografia dell 'encefailo. - L 'O. ha praticato in collaborazione col radiologo prof. P1NCHERLE ed il chirurgo prof. V ALMA RIN una ventina di arteriografie cerebrali. L'arteriografia cerebrale non presenta difficoltà tecniche, pur essendo di esecuzione più delicata della pneumografia. Essa dà in vari casi immagini eloqu.e ntissime, mettendo in evidenza tumori, nonchè anomalie ed alterazjoni vasali. Ha l 'inestimabile vantaggio rispetlo alla ventricolografia di non ledere il ceTvello e di non turbare la pressione f'ndocranic.l. Di fronte a questi vantaggi però ci sono degli inconvenienti : l'interpretazione delle arteriografie è spesso difficile ed incerta. Arteriografie apparenle1nente normali possono accon1pagnarsi a lievi spostamenti o ingrandin1enti ventricolari, che la pneumografia rende bene visibili. Un inconveniente è dato anche dalle cicatrici residuali al collo, me11tre la ventricolografia non lascia tracce visibili, ma richiede la rasatura del capo. Quindi nei casi senza aumento della pression: endocranicc.t (epilessia) ed in cui non preme d1 mette.re in evidenza le condizioni vasali, l 'encefalografia alla Bingel avrà, per la semplicità di esecuzione ed il rendimento ò.iag·11ostiro; l'assoluta precedenza sull 'arter) ografia. Prof. C. CLIVIO (Milano). - Il liquor nei tumori cerebrali. - Riassumendo brevemente il reperto liquorale di oltre 300 casi di tu1nore cerebrale, con. sta La come ques to vada da una negatività asso~ut~ ad una positività intensu con notevole leucoc1tos1 e talora anche numerose' cellule tumorali. Il più spesso si ha dissociazione albun1ino-citologica. Importante è sempre il reperto liquorale. Prof. C. CLIVIO (l\!filano)

~

Su un caso di cisti

della tasca di Ratke. Reperto ve1itricologrdfico. L 'O. preser1ta i radiogrammi riferentisi ad un

caso di cisti della tasca di Ratke che non mettono in evidenza il 3° ventricolo. Un solo .radiogramma, in posizione di Wacomer dimos~ra l'esist~nza di una raccolta d'aria alla base ed interventr1colare. L 'autopsia ha dimostrato 1'identità della ~orma con (a cisti. Anche il liquor ve11 tricolare in questo caso era r1egativo. Finite le co1nunicazioni sul tema di relazione, ha inizio la Discussione.


( ANNO

XLII, NUlV{. 8]

SEZIONE PRATICA

I

Sul t en1a di relazione prende la pa.rola il prof. DELISI, j} quale sottolinea l 'importa11za della sen1eiotica neurologica, e specialn1ente dei fenomeni di posizione, come la cosiddetta Grunversuch, la reazione di appoggio ed i fenon1eni di rotazione. Il prof. KoHLER di Ginevra riferisce sull 'applicazione della terapia con onde corte ad alta frequenz~ in casi di iperpressione ventricolare; non foss 'a~tro come trattamento preoperatorio. Il prof. DoNAGGio di Moqena ricorda l 'importanza del segno del Boveri e dell'antagonismo tra i riflessi fendinei e cutanei. Inoltre afferma la possi-· J)ilità che lesioni del lobo frontale determinino sindron1i extrapiramidali. Si sofferma quindi a discutere il valore della reazione da lui descritta. . Prende poi la parola il prof. MEDEA di Milano, il quale sconsiglia l 'applìcazione della v~ntricolo­ grafia in ammalati con ipertensione notevole, e ri corda l 'importanza dell'esame del - liquor per la <liagnosi differenziale ' tra meni11gite e tumore cerebrale. Il prof. BESTA, pur riconoscer1do l'alto valore dei segni neurologici riconferma il suo punto di vista dell'importanza fondamentale, che l'en·c efalografia ha per la diagnosi pre~oce <lei tumori e di altre lesioni encefaliche. Il prof. BARRÈ insiste sulla difficoltà dell 'interpretazior1e dei segni clir1ici, la cui genesi in gran par le è tutt 'ora oscura, e s11lle scar se conoscenze , · éhe finora possediamo sui fasci extrapiramidali. La discussione è riassunta dal presidente prof. DoNATI, il quale, co1ne chirurgo, sottolinea l 'importanza di tutti i 1nezzi clinici e radiologici, che possono permettere ltna diagnosj precoce, la sola che abbia importa·n za pratica, rendendo possibile I 'intervento tempestivo.

Ripre11dono qui111li le comu11itclzioni su argomento vario: ~rof.

GIULIANI (Genova). -

Cura chirurgica del-

In caso di lesioni del nervo radiale al terzo medio dell 'omero, essendo impossibile la neurora~ia, perchè i due monconi erano immersi in una cospicua quantità di tessuto fibroso, l 'A. procedette al trapianto, col concetto di indebolire il gruppo flessorio della mano e di u.tilizzare questi tendini al ripistino funzio11ale dei tendini estensori delle dita paralizzate. Il risultato funzionale è buono, essendosi ottenuta l'estensione delle dita, l 'opponenza del pollice ed un modico n1ovimento di estensione della mano. la paralisi del radiale. -

Dott. A. ALEXANDER (Vienna) . . Cicatrizzazione cerebrale post-operativa. L 'O. presenta diseg11i schematici e microfotografie di un caso operatv nel 1920 di tumore nel giro centrale anteriore. Una seconda operazione per aderenza della dura inadre nel 1926. Il paziente non lamenta più alcun disturbo cerebrale fino alla morte avvenu1a 11 el 1933 per cancro pros latico. L'esame istologico del cervello di questo e di altri casi dimostra l 'esis tenza di una cicatrice postoperatoria guarita senza reazio11e e divisa in tre strati. La zona esterna può presentare aderenze ineningo-cerebrali oppure una superficie libera di uno strato gliale; solo i11 questo secondo caso sj può avere una perfetta funzionalità. La seconda zona, o di transizione, è costituita da glia fibrillare e tessuto con11etlivo vascolare. La zona centrale è una massa gliale uniforme e ricca di cellule gliali, che dà l'impressione di una regolarità pressochè geometrica. La maggior parte deJle cicatrici è rappresentata dalla zona esterna. Il li1nitc tra la cicatrice e la sostanza grigia è di una nettezza lineare.

Discussione: Il prof. AYALA riferisce su un caso si sua osservazione.

Prof. CH1AnOLANZA (Napoli). - L esioni traumatiche cranio-cerebrali della vol'ta . L e esperienze dell 'Ospedale dei · Pellegrini di Napoli. Contribu t.i personali. ~ L 'O . riassume la statistica di 20 an11i dell'Ospedale dei Pellegrin.i di Napoli, per ciò che riguè.t.rda Je lesioni cranio-cerebrali ·d ella volta. Ag. giunge i suoi contribuli personali e si sofferma Rispond.en11o, il relatore prof. BERTOLOTTJ si · dibrevemente sulla diagnostica e su alcuni punti chiara d 'accordo col prof . .A.YALA nell 'ammettere' un rlella terapia chirurgica. Egli sostiene che bisogna fenomeno attiYo e non soltanto passivo nel ventrasformarJL nei limiti consentiti le lesioni aperte tricolo migrante, ed osserva al prof. PALl\iIIERI che ir1 lesioni chiuse e che per la chiusura della brecle impressioni digitate 11on so110 indizio di ipercia ossea è opportuno servirsi di brattee ossee ripressione attuale, possono essere segno di u11 'ipercavate dal focolaio di frattura. ~1ostra il metodo da pressione ora scomparsa. Il prof. BoscH1 ammette lui seg·uito attraverso proiezioni radiografiche. l 'importanza di tutti i sintomi n eurologici ricorProf. O. ALBERTI lBrescia). - Su l ]Jneumocefalo dati d ai vari autori e da lui già citati per est~so traumatico. - L 'O. illustr a 4 casi da lui personalnella relazione scritta, ma crede che grande imn1ente osservati secondari a fraltura delle pareti portanz3 debba essere atlribuita al fattore persoprofonde di cavità pneu1natiche cranio-facciali (in nale. Insiste Slll fatto, già messo in evidenza nella un caso a carico dei se11i frontali, negli altri tre sua relazione della produzior1e del liquido cefalocasi a carico dell 'etmoide). In tutti i casi la rac1·acl1idiano in tutta la corr11)agine del nevrasse, iporol ta aerea endocran1ca si era prodotta tardivamentesi confermata da Badouìn e Schaeffer d el Paris tP. a qualche settimana dal trau1na ; in due casi Médical. si ebbe riassorbimento del gas e guarig·ione sponIl prof. BASTIANELLI pur riconoscendo l 'importanl anea; un terzo caso venne a guarig ione dopo in za de11 'esame neurologico del paziente insiste sulla lervento operativo; nel quarto caso, particolarmen11ecessità di procedere sernp.r e all 'esame radiologile grave e complicato <la pneumoyentricolo e 0scesso cerebrale, il paziente venn e a mor-te, nonoco e sull 'utilità di una stretta collabQrazione di sta11te l 'atto operativo. i1eurologi, radiologi e chirurghi. Tenendo conto di possibili errori di localizzazione, il chirurgo deve fare una craniotomia ampia. I~ prof. DONATI si sofferma ancorll sull 'epplicazione della vent.ricolografia nei traumi recenti , applicazione p~r la quale non nutre eccessiva fiducia, dato lo stato di shock dei pazienti.

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344

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IL POLICLINICO »

L 'O. esorta a pen sar e alla possibilità di una formazione di p. t. tutte le volte che si riscontri all 'esan1e r adiografico uri a frallura cranica interessante pareti di caYità pne11n1atiche d ell a base, perchè p en sa ch e questi casi debbano essere mol to più freque11ti di quanto n o11 si cr eda. Discu ssione: il prof. P cETR.\NTONI dà alc un e ò eluci(lazioni sul caso da lui trattato chirurgi cam ente. BASTIANELLI, DoNATI, FERnERo e ~IEDEA ricordano casi analoghi della loro esperienza.

l)rof. D1 ~IAuz10, J)rof. CAVINA, prof. DE N1GRIS (Bologna). - A r acnoidite ch.icosnirol.i ca . - Glj 00. descr ivono 6 casi di aracnoidite chiasm atica verifica ti all 'operazione. La p ersis ten za del miglior am ent o ottent1to , ma soprattutto la m an cata comparsa (li sinlomi di localizzazione o comunque ge11erali di tumore a èlist<lnza di due anni ciall 'alto op eratorio, esclude sufficienten1en le la possibilit à di un tumore la te11te. Dal lato clinico è car ati eristica l 'insorgenza brusca d ei sintomi oculari (d ec~d in1 cnto del visus) e l a lunghissima p er sis ter1za d ell0 stesso quadro n ella sintom atologia. In genere coesistono fatti llracnoiditici a carico lt ella corteccia. L'att o operatorio di solito dà luogo a sca r sj miglioramenti d ei disturbi oculari. L 'inlervenlo cl1irurgico (prof. CAvrNA) P con sistito nella liberazione d elle aderenze aracnoidee prechiasn1a tich e p er via tran sfrontale intradurale . Prof. E.

~I EDEA

(l\ifj]ar10) . - Alcuni casi di tumori della fos sa media. -=- L 'O. ricl1iama l 'attenzione su tal u1 ti tumori di origine s fe11oid ale, rjportando i crileri p er la diag·nosi differenziale tra tumori d ella piccola e della grande ala dello sfenoide. Comunica 2 casi èli turnare cr anio-faringeo del secondo tipo di Bertolotti ed u11 secondo caso di tumore della grande al a dello sfE>noide con diffu ione alla piccola ala. Son o questi casi ai n otevole interesse per la diagnosi differenziale con affezioni dei seni e con l o stesso lumore cer ebrale.

;. 1\NNO XLII, Nuivr.

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le ulcerazioni, l asciando inalterata la sintomato· logia t ipica. Si ebbe invece un a Lipica sindrome di Horner bilaterale. Una seconda p. era già stata operata nel 1930 di gangljecton1ia cervico-toracica e poi di simpa tee tomia periomerale, e la sindrome del Raynaud recidiva la scon1parve completan1ente durante il p eriod o di gravida11za. L 'O. è d el! 'op inione ch e l a M. di Raynaud non sia in ·rapporto con alterazioni d el sisterna simpatico, ma che il tono d ei capillari dipenda cl 3: cause ignote. Ved e l 'indicazio11 e della ganglior1ecto1nia r1elle ulcer azioni, ir1 quanto queste sono venute r apidamente a guarig ione e vi è stato un miglioramento d elle alterazioni sclerodermich e d ei tessuti. Discussione : P.ren (lono parte alla · discu ssione ì proff. P1ERI e RoA SENDA. Prof. C. CAVINA (liologna) . -

c:onsiderazioni intorno a 22 inter ven ti per via transfrontale intradu r ale p er aff ezi oni var ie del la r egione chiasmatica. - L 'O. riferisce di 22 casi operati (4 adeno111i ,

6 cisti di Ratke, 1 cisti ipofisaria, 1 adenomantinoma, 1 p sammoma, 1 p eritelioma, 6 aracnoiditi chiasmatich e, 1 an eurisma della carotide interna, 1 meningioma) intra tt en endosi sui criteri diagnost ici, sulla t ecnica op er a tori a s11j risultati immed ati e tardivi. Prof. A. SANTORO D 'EMIDIO (Roma) . -

Tun1or e ( astrocitoma) cist i co dell'emisfero cerebellare sinistro invadente l'a parte anteriore del verme. R ecidiva operatoria. R adiumt er apia efficace. - L 'O.

illustra un caso di tu1nore cistico dell 'emisfero cerebellare sinistro, d ella parte anteriore del verme con sintomatologia gr ave, in bambino di 5 anni trattato con su ccesso con la radiumterapia. Il risultato terapeutico buono tutt'ora si mantiene dopo un anno dall 'u l lin 10 i11t ervento .radiumter apico, circa due dal pri1no. L 'O. fa rilevare l 'importanza d ella parlicol ar e tecnica da lt1i u sa I a (irr adiazioni di d ebol e in le11sità ripetute a brevi intervalli) e l 'utilità in simili casi di una stretta collaborazione r aci io-cl1irurg1ca.

Prof. A . FoÀ (l 'orino) . - · T eca cr ani.ca ed assorbimento delle r adi azi oni rad i ti1n e r oentgen. -

L 'O. h a condotto ricer ch e su preparati ossei isola Li, e su u11 c1·a nio umano a fresco. Nelle ricer che su osso isolato ha notato notevoli differ enze tra l 'osso fresco e l 'osso secco, sen sibili ss ime se l 'osso è d ecalcificalo. Su cr anio uma110 di indivirluo adulto deceduto p er malattia acula, ha praticata una serie di irradiazioni sia attrJverso la breccia ossea preventivamente praticata, si a attraYerso la teca intatta , ed ha p otuto di1nostrare che lél dose eritema pot eYa essere din1ostrata in un t empo di circa 1/5 inferiore attraverso l a breccia ossea, che non attraverso l 'osso in tatto e ch e p er con segu enza in tempi u g·ua]i poteva essere raggiun la l a dose erile1na adoJier artdo da una pa.rte radiazioni di durezza X dall 'altra radiazione di dur ezza X-1. Discu ssio11e: Preser o par ie alla cliscu ssion e i proff. RATTI, PALl\I1Er\1, PE1rpss1A, DONATI e BEsTA. Prof. P. V..u.noNr. (Roma) . -

La ganglionectomia ce r vico-to r acica nella cura de.l 1norbo di Raynaud con scle r odermia. - L 'O. riferisce di un caso tipico

di l\1. Ra yna ud d egli arli superiori con scler odern1ia con artrile ed ulcerazioni, nel quale la gane-lion ecton1ia bilaterale . p ortò alla g u arigion e del-

P.r of. CAMPAILLA

(Ferrara~ .

- Casi di tumori endocr anici multipli. L 'O. riferisce su 2 casi a sintomatologia clinica co1uplessa, nei quali i1on fu possibile una diagn osi di seéle in vita. Al} 'autopsia si trovarono tumori n1t1ltipli, onde l 'O. ritiene che sia una. buon a n orma cJirii cn di non trascurare n el lavor o diagnostico di prendere in con~id erazione la p ossibilità rli tu1nori multipli. Prof. G. CAl\IIPAILLA (Ferrara) . - - D olore ed alter azioni r adiologiche della colorina lornbare nella sclerosi a placche. - L 'O. con clude: 1) il sintorna

dolore variamente l ocalizzato, m a più speso lombare è presente n ella scler osi a pl acch e; 2) spesso è dato riscontrare alterazioni radiologiche d ella colonna lombare a ti})O lomboartriti co ; 3) i dolori riconoscon o varie origi11i: a) aracnoidite second aria ; b) l esione dei cordoni laterali; e) . lo~oartrite. (~uesti ultimi più frequent~ e s~1ent1 P?Sson~ spiegarsi col fatto ili atlegg1a1nent1 e mov1ment1 viziati e turbe di inn.ervazion e si1npatica sul t r a l lo d ell a colonna più m essa ·in giuoco . I congressisti visi lano l ·l s tit. Neurologico Vittorio Eman. Ill (lire tta dal prof . C. BESTA e il R. Istituto di Rarliolog'ia eia] prof . 1·· . PEnuss1A .


{ANNO

XLII ,

Nu~r.

8]

347

SEZIONE PRATICA

·APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

Le temperature subfebbrili protratte. L. Gelman (D eut. Ar. f. kliri. M ed . e Journ. am. ·med. asso·c., 17 nov. 1934) c.e rca di risolvere la questi'one se le temperature subfebbrili protratte debbano con siderarsi o no,n come un vero processo fe·b brile. Manca, e·g li osserva, u11 aumento nella produzione di calore; inoltre, egli ha l 'impressione che in molti pazienti, si tratti soltanto di un aurnento di teimpe~ ratura regionale. Il disturbo della tern1ore,g olazione di persone con iperter:mie (intese i1el se11so di lemperatur6 superiori alla norn1a) protratte è connes o con disturbi neuro-vascolari, che si svilup1)a. . no presto in pazier1ti con instabilità simpatica. Nei disturbi della termoregolazione esistenti nel gozzo esoftalmico, si avrebb,e 10 stesso rr1eccan1smo. Krehl, a tale proposito , parla di una condizio11e atassica degli organi interessarti: è probabile ch e tale atassia che coinvolge anzitutto il meccanismo neuro-vascolare, si:a sufficiente per turbare la normale distribuzione del cc ca 1do sanguigno >) r1ell'organismo. Lo sviluppo di disturbi della· temperatura si ha dunque per un 'ab·n orme distribL1zione regionale ed elirn i IJazio1n ·e del calore, me11tre non vi è affatto aL1me11to nè del metabolismo, n è dei processi di c.ssidazion e , nè nella produzione di calore. Si tratta probabilme11te di in suffic.ienza delle barriere naturali <lell 'organismo, come quello del sang11e-liqu9r, quella vascolare endotelia~e .e quella in testinale, per cui le sostanze toss1<:he possono arrivare all ',apparato regolator~ del sistema Jlervoso centrale. Può anche darsi ol1e l ·atassia del sisten1a regolatore nervoso siu dovula a 8tanchezza dell 'apparato centrale. La parte del sistema en0.ocrino nella patogenesi dell 'ipertern1ia protratta è fa cilm~nt~ comprensibi le tenuto conto delle conness1on1 di esso con il sistema simpatico. Non sono quindi dei processi infettivi od infiammatori od altre modificazioni anatomic he che provocano le ipertermie protratte, rn a piuttosto dei cambiamenti nella reazione del1·organismo del paziente, specialmente del suo :sistema nervoso. Nel trattamento dell e temperature subfebbrili protratte, si deve evitare di far presenti al paziente le possibilità di diagnosi diverse e di numerosi tratta men Li . Cambiamenti nel modo di vita, metodi di terapia fisi ca , come idroterapia e galvanizzazione della porzione cervicale della spina dorsale possono essere tentnti. l rtile può essere il soggiorno in sana · torio od i.o carr1pagna.

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Le ritenzioni azotate mute e tollerate. La tolleranza alle 1ite11zio11i azotate durante l ' i1u~ufficie11za . r enale è uria nozione. ancora male st ab·i lita. Abb·astar1za b,en conosciuta è la form.a latente od ambulatoria dell 'iperazotemia, ma è raro che essa si svolga con un sile11zi·o sintomatico quasi del tutto con1pleto , ar1che se i segni t1n1orali so110 di una certa f'Jl ti tà. L. Ri.mbaud (Bull. Acad. de méd., 26 dic. 1934) riporta due casi in cui tale contrasto era particolarmente evidente. Neil'uno, si· tratta di un individuo di 65 anni tenuto in osp·edale da 20 mesi, co·n dispnea attribuita ad un processo bronchitico cronico, con inizio d 'insuffi cienza cardiaca. Urine con suffi ciente co ncentrazione di urea e di clorurj; alb·u minuria 0,37. Una prima anl.Ji,sj di sangue ri,·ela un 'azote111in d1 1,85 per 1000. Nei giorni seguenti, la sindrome di ritenzione azotata sen1bra affermarsi clinicamente co11 accentu.a zi'o ne della dispnea, vomiti e sonnolenza; nonostante la cura l'azotemi a aun1 enta a 2, 62 e l 'A. fa t1nn prognosi grave, tanto più cl1e sono aum.entate anch e la polipeptidemia. la creatinemia (O, 142) ed è molto ab bassata la riserva al calina. La ritenzione clorurata è pa · rallela all 'azote-mia. Ciò nonostante e senza modifi cazioni dell~ terapia, lo stato va in seguito n1igliorando fin o a diventare e cc-ellente . L 'osservazione del malato continua ancora per oltre un anno rivelllndo cifre di azotemia di 1,50, con sb,alzi a 2, 02. L 'abbassamen to a O, 90 coincide con la ri1)resa del r egime carneo. Si manifestano i11 se.guit<i del le cr isi dispnoiche , con i11ertension r migliorate poi con il regime declorurato ed i rimedi cardiotonici.. Stato g-enera1 e buon o, azoternia sempre su 1, 70 circa. Un a ltro malato è stato osservato per du e anni ed otto mesi ecl è poi morto per polm onite acut.d. a 67 anni. Presentava albuminuria (U,3,0) con ipoazoturia e i.1)ocloruria, ip ertensio·n e moderata. L'inappetenza, la sen sazion e r~rmanente di secchezza alla bocca e di cattivo sapor e decidono l 'A. a determinare l 'azotemia , cl1e si dimostra a cifre variabili da 1,72 a 2,07 . Flevandosi poi· a 3, 95 e ±, pure con stato gen erale eccellente. Quando si manifestò la poJm o• , l ' aiotem1a . era a 2 , 41";' n1te '.;).. C.iò che colpisce, in queste os ervazioni . è a11 z; tutto il contrasto fra un qu.adro clinico quanto n1ai frusto ed una sindrom e umoral e g·rave: notevole poi , era nel primo caso la va1 iab·i lità della ritenzione d egli altri prod otti azotati ir1 confronto con la fissità d ella ri t PJ l • • z1o ne ' ureica. ~1a soprattutto è importante il fi s ar e t111 tif 1C e li nico di ri f en zione a zotat a , ch e I' A. pro · 1

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pone di chiamare cc muto », ch e è ancojr a p jù silen zioso, p iù frusto, più ingannatore ch e i tipi a111b·u latori di altri autori. Le fo rme ambulatorie permetto110 al rnalato una certa attivjtà, ma improvvisamente prendono un 'evoluzi·o ne rapida , ohe conduce alla morte in pochi g·iorni col quadro della g rande uremia. Le forme puran1ent.e azotemiche di a ltri autori presentano i. segni nervosi e digestivi d ella pìcco1a o g·rande uremia , mancando soltanto i segni cardiovascolari. Nulla d.i questo i1ei due casi d ell 'A., di cui l'uno soccombette per un episodio infetti;vo acuto, l'altro s'i11cammina ver so l 'insuflì cie11z::i. cardiaca associata a disturbi da ipe-rcloreirnia. L 'iper azotemia ureica è quindi da con sider arsi pesso soltanto come il Lesti'lr1o nio passi vo della ritenzione azotata, n1entre gli altri 11r o·dotti (polipeptidi, cr eati,ni11a) sono da coni derarsi uno specchi'o più fedele e più sen sibile dell 'evoluzione d ell 'insuili cienza r enale. Malgrado· tutto , ri.mane poi il fattore vitale clella resistenza individuale, con le sue segr ete sorgen ti' di en ergia. La biochimic.a h a sperato con dei procedimenti sem1)ire più del1.c ati e lJrecis.i di fissare le cifre d elle diverse fa si della lotta , ma non è arrivata ancora a p•r e,·edere con sicurezza la durata e l 'esito. fil. 1

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lpocloremie ed accidenti postoperatorii.

H. Cl1ab1anier e Lobo -Onel'I (Masson et C.ie Edit., Paris) i1el ser vizio chirurg ico d el prof e. sure Le.g ueu hanno sludiato l 'argomen to . servendosi non solamente delle osservazioni J)r oprie ma anc.h e di quelle pubblicate da Robineau e Levy. Nel presente lavor<J dopo aver preso in esa1ne gli accidenti postoperatori e d il loro meccanismo , la cloremia e la cloruria n el periodo dopo 1'operazio11e, mettono in rili·evo il valor e d el cloro sanguigno e l 'a1zione della so mrr1inistrazio.r1e dei sali nelJa c10 remia postope·ral oria. Dopo aver dimosLrato l 'importanza della cloruria postopera torìa sotto l'influenza de11a r ec.l o·r urazione, vi portano le tecniche d ell:i d eterminazione del c1oruro sodico plasmatico e d el cloruro di sodio g lo,b ulare. [n seguito dim ostrano i rapporti che esisto1to tra iper.a:101emia ed ipocloremia ed anali'.zzar10 l:azione dell:1 ipocloremia n el mecca11ismo dell 'i perarotemia post-operatoria , d ella quale ricer· cano la pBtogenesi. J)i poi nelle alterazioni del 1netabolis1110 azotato a ccennano all e· n1odificazio11i di oi·d ine quantitativo e qualitativo, entrando nel campo della ec tosi pos toperativa e della i'nflu e11za di questa nella ·deterrr1inazione degli accid enLi tossici. post operatori. Essi esa111ina110 le vari:izioni dell 'equilib rio acido-basico in rapporto alle cadute immediate e tardive d ella riserva alcalina , stabilendo il m eccanismo dell'alca lo si postopera toria1. Dopo aver completato lo studio clinico d ei disturbi postoperatori nei loro rapporti' con l 'ipocloremia 1

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giungono alle conclusioni sul meccanismo degli accidenti postoperatori e danno le indicazioni del trattarr1ento e delle prevenzioni degli accidenti tossici postoperatori. V. JuRA.

Emitetania nell'uremia. Quasi mai è stata osservata una: tetania come C<>mplic.anza della uren1ia. Può quindi presentare interesse un caso descritto da A. Landsiedl (Med·iz. J{linik ., 14 dic. 1934): un paziente di 49 anni affetto da rene grinza nefritico , che Ite1lo s tadio cronico-uremico p reseintò sintomi tipici di tetania1. La t.etania era unilaterale e si n1anifestava in forma di spasmi tipici: l 'esame elettrico din1ostrò che la contrazione alla apertura dell'anode a\ veniva costantemente a valori più bassi che a.lJa chiusura dell'ano d e, talvolta persino più b assi che alla chiusura d el catode, segno ch e var1 l\.A. considerano importantissimo per la diag nosi di tetania. Dall'altro J.ato d el corpo esis teva una leggera emiparesi da lesione piramidal e: I 'A. la attribuisce ad un edema cerebral e localizzato. L'autopsia dimostrò un ed ema cerebrale accentuato, specia1lnJente intenso i1el1.a regione d el ponte : le paratiroidi erano un po' più gr an di del norm.a lr . fortemente iper emicl1e· e infi lt.rate di grasso. L 'A. attrib·u isce la tetania ad un.a lesione tossi cai delle paratiroidi in conseguenza della urem ia.: la unilateralità deg1i spàsmi tetanici, limitati alla parte opposta a quella d ella emiparesi (la emitetania ch e accompagnai le emipar esi è p er lo più omolaterale) all 'edema ponti no che avreh·be danneggiato i centri· n ecessari' per Ja manifestazione degli spasmi tetaniaci. R. PoLLITZER. 1

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La debolezza miocardica subbiettiva. Alla d ebolezza1 miocardi ca ob·b iettiva apJ1artengono, quei noli s Lat.i morbosi c.h e il m edi'co pratico vedei sp,e.sso, di individui con le lab1bra blu, con di sp1n ea al minimo sforzo , con palpi1.aziont, ecc. Ma vi sono altri casi, in cui si può parlare di debolezza miiocardica suhbietti,·a, in cui ha g rande impo-rtanza il criterio ex juvantibus. TratLasi spesso di cog liere iI principio di uno stato morboso, ch e a ltrimenti Cllntinuerebbe subdolamente ad agire fino alla comparsa di sintomi g ravi , che si ritengono improvvisi sotanto perch è non era stato cono sciuto il male a l suo inizio. L'inizio di form e morbose degenerative, fra cul W. ~Iilhlb.ach er (Aiilnch. m ed. Vl1ochens., 2;3 nov. 1934) annovera appunto ]a de b-0Jezza miocardica, si trova app1unto nella zona-limite fra la salute e la n1alaittia, in cui si deve tener conto soprattutto dei fat.ti s ubbiettivi. L' A. , pertanto, trova utile il trattare i di~turbi cardiaci detti nlJrastenici , quando non cedono con i consueti nervini, con preparati d'i digitale e con i r elativi consig li d'indoJ e fi sicodietetica. Mai soprattutto importante è la prova terapeutica con la digitale, per cui egli con1

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SEZIONE PRATICA

Va evitata ogni terapia cl1e ab·b revia 11 siglia la somministrazione di preparati titolati, · te.m po di coagul<:i.zione del sangue venoso e in modo da somminislrare 3 volte al giorno dosi corrispondenti a 72 mg. di foglie di digirton diminuisce il fenomeno del sangui11an1ento. In tre pa1zienti emolili'ci, gli AA. hantale (per indi'vidui deboli, per le donne, 40 mg.); il mòdica111ento viene dato per 2 giorni. no tentato l 'iniezione intradermica di piastrine Se questo produce un sensibile miglioran1e11antiumane: m ,a se ne ebbe·, come conseguenza, una notevole dirr1inuzione nel 1empo di coato, si può concludere ch e si tra,t ti realmente di debolezza n1iocardica s11b·biet.tiva. fil. gulazione del sa~tgue venoso ed una fase acuta di emorragia. Le ipertensioni arteriose parossistiche da eccitaIn casi in cui sia necessario il p1ronto oc co r• so contro l 'emorragia, non è affatto indicata z1one nervosa. trasfusjone perito11eale ; il sangue va i11iet M: Villaret, P. Harvier, l\f. Bariéty e L. Ju- ]a tato sempre endovena. fil. stin·-Besançon (Soc. méd. hòpitaux, 23 nov. 1934) ricordano c1l1e il parossis1110 ipertensore Granulopenia cons~cutiva alla somministrazione di iton è altro cl1e lo sregolamento b·r utale del allonal. processo fisiolog·ico, che regola normalmente Per circa 5 mesi, un.a donna di 60 anni prel 'equili'b-rio tensionale. se due tavolette, ogni seira, dj allonal (acido In un gruppo di fatti patologici, tale perally l-isoprò111il-ba rbiturico ed amidopirina), turbazione risulta da1ll 'intensità normale delper co mib·attere l 'insonnia. Do·p o 3' mesi, inco1'esaltazione ner,,osa, ohe presiede alla vaso minc1.ò ad avvertire •p erdita di forze, do1p o un costrizione e dalla secrezione adrenalinica. Di tali ipertensioni arteriose parossistj:che altro mese. malattia delle geingive, con ingrosda eccitazione nervosa, esistono due gruppi: · samento delle ghiando le del collo; ascessi al la regione g lutea. 1) I paressi mi ipertenso·r i deriv~nti ad t1n tempo all 'adrenalino-secrezione e dalla ' 'aAll'esame del sangue : emazie 2. 160.000, e~o-costrizione . Essi sono detern1ina ti da ec,c i111 oglob·i na 55 %, leucociti 5. 700 (polim orfotazioni periferiche o centrali: crisi iperte11sive nucleati 12 %, 11.n fociti 58 %, grandi mononuda eccitazione del capo centrale del pneumocleati 18 ~~' di passaggio ± <J'o, b,a sofili 8 %). gastrico· e fatti sirr1ili derivanti da lesioni' del Cinque trasfusioni aumentarono le err1azie a trigemino o da eccitazioni sensitive varie; 4.180.000, ma i leucociti scesero dap1Jrin1a a 2) L 'ipertensione parossistica di nat.ura 2800 (con 2 ~~ di polinucleari) ed a 1200 (con puran1ente n ervosa, che può manifestarsi con ne;ssu11 p0linucleare). un 'ipertensione globale o·p pure con elevazione lF eb1b1re di tipo setlico. fra 36°.7 e 39°,4. Il tensionale in certi territori vascolarj, ad esclumiglioramento inco·m inciò sol tanto dopo la sosione di altri, per aisinergia circolatoria. spensione dell 'uso dell'allo1n al e co·n tinuò fino L'analisi del meccanis.mo, in ogni caso cliall'uscita dall'ospedale. nico può portare ad una terapia razionale, che c .h . H. Stone e J. Marcol,L; (Jou.rn. am.er. i1on si limita a mascl1erare gli accidenti, ma med assoio., 22 dic. 1934-) che riferiscono il che si sforza di colpirli 11ella loro genesi. caso attribuiscono la granulopenia al fatto che ' fil. il midollo osseo della paziente era dep resso a • causa della terapia ad alto voltaggio prec:e den. . 11 trattamento dell'emofilia. temente usata e delle tossjne elaborate dal care r.oma del colJo, r,urato in precedenza co] H . VV. Jones e L. wl. Tocaut.ins (Journ . am. fil. med. assoc., 1° dic . 193J) dopo· avere ricordarlo radio. 1'importanza dell 'eugenica per imp·e dire il diffondersi della malattia, a carattere essenzial- Il saccarosio nelle ferite suppuranti dei diabetici. rr1en.t e ereditario, rileva la necessità della proIl trattam.e nto delle ferite co·n zuc:obero, in filassi individuale diretta a1d evitare i traumi pc•lvere od in soluzione, è già stato preconize. di un'adatta· preparazione prima di proce- znto da alcuni AA. P. Escudero e S. Orgaz (Sedere a qualsiasi atto operativo. nlana med., 23 ott. 1934) hanno ottenuto ecPer la prevenzione ed il trattamento degli celle11 t.i risultati nelle ostinrute ferite suppuattacchi emorragici aiCuti, il mi:glior metodo r.an.tr dei diabetici mediante applicazioni di c·o nsiste nella trasfusione del sangue non mo- z11cchero in polvere. Già dopo 24 ore, la fedifìcato: il sangue citratato dà pure b1u oni ef- rita si rir)ulisce e si vitalizza : rapidamente si fetti, n1a provoca altres] m ag1giori reazioni. stabilisce la epidern1izzazione. I11 qualche p·a ziente, sono utili· anche le inieQuando vi sono trélgitti' fistolosi , piaghe, ecc. zioni endomuscolari di sangue intero (20 eme.). si dovranno dapprimai asportare le parti n eIl siero fresco è un buon agente emostatico. crosate ed esplorare le anfrattuosità ed i traSi può anahe tentare. l'iniezione endovenosa gitti, introdt1èoodovi della garza imipregnata di sangue defibrinato, mentre è del tutto inef- con polvere · di zucchero. Si usa la polvere di zt1cchero·, tale e quale, senza sterilizzarla: baficace l 'endocrinoterapia. Cosi pure nessun effetto hanno delle diete ~ta leva1Tne le evein tuali i·mpurezze; se ne cosparge poi tutta la ferita, in modo che questa s1~ciali . 1

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rie rirr1an ga b en e in1pregn a ta . In due m .a la ti s i scino 1)er s1no p o Lule e·vitare le a mputazioni ch e sen1bra vano dap1)rin1a n ecessarie. 11 ris ultaito si n1antie11e bt1ono da sei m esi.

fil. La dieto· e fangoterapia dell'eczema. M. Com el (11/ i1iervci m edica, 22 dic . 1934) esam in.ando i r app orti fra acido urico ed eczen1a trova c"b.e j) Oc a luce vi a pportano anch e gli ·studi r ee.enti , i quali però possono dare qualc l1e indiri zzo t erapeutico. An zitutt o n ei riguardi d ella dieta ch e, gener a ln1ente, n egli eczematosi si t ende a p r escrjver e p iù o rneno a1>urinica. Tale prescrizion e rton è a ffa tto suffrag at a da ll o ~ Ludio d ei r ap porti sop·r a citati e la clinica, del r esto, rileva il vantag·g io ch e si ottien.e n e.gli eczemi cronic i con le di et e iperpurinicl1e. D el i ésto è n o to ch e q u es te son o s tat e da qua lcuno r accoman d aite i1ella diat esi urir.ofila per eccellen za , la gotta. P er quan to ri guard1 la far1 goter apia, l 'A. in u.n a lunga serie di ricercl1 e 11 a dim ostrat o ch e, sotto la su a azion e , aun1 en ta l 'uric·emia e dimi11uisce ] 'elim inazione di ac ido urico. P er la ccqJiosa perdila di liquido i)e r s udazione· - in seguito a llo stimolo tern1i c·o eser c.itato da l fang·!) gran copia di liqtii do vien e dren a ta n e] sa11gue, d ai 1es uti (musco li , cute, articolazio: 11i) . In t al m odo , vi en e n ocl1e asp·ortat o dai focola i morbosi , con altri metaboliti , l'acido uric o . P er tale. r.ag io11e esso aumenta n el sangue, ni en t re la sua . dimi11uzio,n e n ell e urine sarebbe (lovula all 'intervento d ell<l uricolisi fa coltativa1, la cui so1g iia verrebbe r ag·giun ta per Ja mobilizzazion e d ei dep ositi di acido urico. Per tal m odo si spiegano anch e i fen om eni aller gi ci (gen er ali e locali) oh e si osservano n ella fan go:ter apia. fil. 1

Il batteriofago in terapia.

1\1. ·D . Eaton e S. Bayn e-Jon es (Jo·u.r 11. am er . med. assoc., 15 e 22 dic . 1934) in u n lungo l a , -or o sull 'ar gom ento ven gon o alla con cl~sio·n e a n zi tutto ch e l 'agen ~e litico chi am ato cc b·a tt e rio fa g o >> n on h a an cora lasci ato rico·n oscer e l a sua natura; la t eoria di d 'H er e,J] e eh e &i tratti di un virus viven te non è p r ovat a , m entre tutt o fa riten er e ch e esso sia costit uito da u n m at eriale inanimato, p r ob abiln1ente un en zim.a . Poicl1è, dun que, non si pu ò c0n cluder e cl1 e il b atteriofago sia un or gani.snio vive.ute , no11 è g ius tifica to l 'a ttr il, uire il suo e ffetto sull e culture b a tterich e o Ja su a l:ossibile azion e t er apeuti.ca a d una p r oprietà vi tale. ~ ben ì ver o ch e il b·a tteriofago discio.g lie i b atteri sensibili n elle cuJ lure e p,r ovoca nun1er o . . e modiH cazioni degli organismi , m a la su a azione litica nell' or ganism o è inibita o di m olto o tacola ta d al san gu e e d a a ltri liquidi d el:l ' 0 1 gan isn1 o st esso. Il m a teriale ol1iarr1ato batterio fago è costi-

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tu ito gen er a lmente da r11icrorganismi disc iolt i e contiene, oltre al priucipi·o litico , d elle so.. tanze batterich e antigeniche, de-i prodotli d el! 'accr escim ento d e; b.a tteri ed ancl1e dei co·m lJ~ n enti d ella ~ullura. Gli e·ffetti di tutti que~ t1 con1 pon ent1 devono esser t e11uti pr esenti c1uando si studia l 'azione t era pe uti ca d el batteriofag o . Lo studio d ella letteratura dimostra ch e i par eri sul val or e t erapeutico del batteriofacro sono assai con tradditori. Soltanto n el trattarnento dell e i,nfezioni locali s tafilococciche e forse d ell a cistite (d a B. coli e da stafilococchi ) ~embra raggiunto l 'accordo . Nul1 a prova ch e in vivo si abbia la lis i o la u cci sione d ei b·a tteri, salvo forse nella vescica o d in alcune cavità in cui vi si.a scarsa qt1antità di essudato e si possa u sare un 'abbondan t e irrigazione col batterio.fago . I risultati favorevolì possono essere do•v uti all 'azione immunizzante d elle proteine batteriche n el i11ateriaJc u sa to ecl ag li effet ti n o1i sp ecifici dei filtra ti di brodo . fil.

Azione dei batteri intestinali sulla vitamina C. Step p e Sc.h roder (I~lin. W ochen schr, 2 febbraio 193'5), rilevane cl1e le m alattie do·v ut e a d eficienza di vitarri.ina gu ariscono p iù prontamente se la d etta vitar11ina vien e som ministrata per via i_ìarentera le . Sopratutto quando esisto no processi enteritici la so1nn1i TListrazione or a le di vita n1in a n on dà risultati del tutto soddisfacenti. In par t e ciò può esser e dovu to all 'au111en ta ta peristals i d el tenue cl1e eliminerebbe la vitan1ina p·r im a d el s uo riassorbi·m ento : la vita n1ina po t rebb e per ò ancl1e venire dis tru lt a da Jl 'azion e dei batteri c]1e in si n1 ili casi hanno invaso il ten ue . Gli AA. , h.anno s tudiato i'n vitro l 'azion e di vari lla tteri sulla vitamjna (~ : 11ar1no u sato p er le • esperienze 8 ceppi di coli, i h·acil1 i para tifici , i dissenterici , i b acilli d el tifo, il b. Gart11 er , il prot eo , l ' enterococco, gli st afilococc.h i e g·J1 $treptococchi . Alcuni ceppi di coli d;.struggeva nc1 entro 24 ore qua sj compl eta111ent e la vita1n ina C, altri n on la intnccavano affatto . Degli allri b·atter~ esa1r1ina ti , i tifici e i paratifi ci A non a lteravano affatto la vitamina e: m entre i ba cilli d el p·a ra tifo B la distruggevan o quasi t o1nl n1en t e. R. P o1jLITZER.

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IOIENE. Le irrigazioni vaginali nella igiene della donna sana. 1\ti olto op·p ortunamente ~,. D e Nap oli (Boll. Scieinze m ed. B ol ogria, n1.aggio-giugno 1934) richiam a l'atten zio11e su g li sva ntaggi ed i pericoli oh e posson o rappresentare le irrigazioni Yagina li n ella donr1a sana . Questa non d eve assolutame11te seguire tal e pratica , p er ch è n on TLe 11a affatt o bisogno e c iò ch e in n a tura n on è n ecessario, non è util e e riesc.e spesso da n-


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noso. La pratica, sorta per un giusto conoetto di profilassi contro le malattie veneree è stata poi generalizzata non pensando che anche l 'a zione del più innocuo degli agenti esterni detersivi, se non viene applicato cautamente e soltanto nelle parti in contatto con l'am•b iente esterno (mucose nei punti di passag'gio alle cavità naturali: bocca, vulva , ano) p uò riuscire nociva. Assoggettare ~·n individuo del tutto sano ad un clislie re, ad u11a doccia nasa.le, ad una lavaturra dell'uretra, ecci. vale e nuoce quanto assoggettare una donna sana ad abituali irrigazioni in vagina. Qualunque sia il liquido cl1e si usa, le irrigazioni nuocciono ledendo, trau111atizzando l'epitelio; se poi il liquido è medicato, la reazione chimica può anche com pron1etter e la f econdità della donna. Di fatto, se tale reazione è a cida disturba l'alcalinità dell 'ambiente d el fondo della vagina, dovie il muco proveniente dall 'ute,r o è favorevole alla n1obilità degli spermato,zoi·. Se il liquido iniettato è alcalino disturba la reazione della parte inferiore( circa i due terzi) che .è acida per proteg gere il canale genitale dalle infe.zio,n i prodotte da germi ed', al temp 0 ste sso, per impedire che g li s1)ermatozoi depositati nella parte alta tornino ir1dietro, respingendoli ve·r so la po rzion e alcialina, dove essi trovano le pro prie condizioni, di vita . La natura ha provveduto di per sè alla p111lizia m ediante le secrezioni che, per forza d ella contrazione dei genitali interni ed esterni o , per forza di gravità , ve1n gono espulse attraverso il canale vag inale od ewentualmente riassorbite. Nella donna , poi, in confronto con le femmine di altri animali , le n1estruazioni servono anch'esse per li·b erare il canale vaginal e d all e ~ ecrezioni e dai detriti di qualsiasi gen ere; perciò gli antic-.h i ed il' popolo l e hanno deno1rr11:inate a11che purghe mP1isili. Tn qualcl1e caso , le irri g azio11i posso n o essere n ecessari.e,, n1a non d evono affatto assun1ere il oarattere di pratica igienica , abituale, quotidiana. E la natura ha provveduto in modo cl1 e la donna, allo stato normale di salute, non debba avere bisog11c' di irriga z1oni vaginali . Il grado di p11lizia della vagina è i11 rapporto con l 'acido lattico ch e essa contien e e ch e cleriv~ dal glicogeno. t appunto l'aci.do latti co ch e r ende a cide le ecrezioni ,,aginali, co11fer end0 ad esse lln J>otere b·a ttericida ch e, unita n1 ente alla flora norn1ale, si o·p pone all 'in,rasio11c di germi patogen1. Le irrig azioni vag inali alte•r a11do le secr e1.Zio·n i e led endo l ' epit.elio finisco110 col favorire l 'at tecchimein to di tali gern1i , n1entre produco110 anch e la sterilità ed an ch e a questo fattore . ., i deve la sterilità di m olte coppie, p rin cipaln1enle n elle citi à , d ove l1iù largan1e11te è di ffusa t ale pratica cl1e n on ostante le co11trari c a1>paren ze è quan to m ai an tii g ienica . fi l . 1

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SEZIONE PRATICA

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SEMEIOTICA. La reazione di Faust Zambrini nella pratica pe· -· diatrica. Trattasi di una reazione che si esegue sulla~ saliva e che darebbe utili indi'c·azioni pronos tiche. Il reatti,ro si. prepara sciogliendo in 1000 grammi di alcool a 95°, 1 g. di coccini'g lia, 7~ di diossiantrachinone, 1 di triossiantraohjno- ne e 1,50 di rubia tinctori.a. Si fa sciacquare berne la bocca al malato e. si · preleva po·i in un tubo da e•m olisi 1 eme. circa cii ~aliva a cui si aggiun.g·ono 15-20 g occe del· reattivo. Dopo agitazione, la miscela prende una colorazione che varia dal giallo molto pallido al violetto scuro. Una gamma di 16 campioni permette di trovare quello corrispondente alla saliva in esa.m1e. Il colore costit.uirebbe « il tern10n1etro della resisti,rità vita le dell'individuo in esame. I gradi bassi della reazione, corrispondenti a colorazioni p allide indicano uno stato dì decadenza organica profonda, di cui si deve tener conto nel1o sta.b,i lire la prognosi; le colorazioni scui:_e ap partengono ad organismi vi.g·orosi e r esistenti , da cui ci si J) UÒ attender e u11a energica difesa contro le malattie . H. Grenet e P. Isaac-Geroges (Gaz. des hopitaux, 9 genn. 1935) hanno saggiata la reazione· ' U circa 3000 b ambiini di un ospedale infantile. Si trattava delle m alaltie più diverse, per· la maggior parte malatti e inf~tti,re (tifoide, scarlattina, difterite, reu111atisn10, tuber colosi', ecc .). Nell 'i11sjeme, gli AA. hanno riscontrato una· corrispondenza fra lo stato gen eral e de] m a lato ed i risultati.~ella r eazione. Nelle affezioni febbrili, la r eazio·n e as$un1e un and.amento sen sibiln1e11te inverso a qu ell o dc IJ.a tem:p eratura. Una con1plicazio11e, u11a rj caduta si n1anifestano co.n reazio11i di li11ta pallida, n1entre il miglioran1en to prog1·c ... siYo si most.r,a con tinte sempre più 1nar cate, ro11 va riazioni contempor an ee al1e m odifi cazioni clinich e. Senza ind agar e le basi teor icl1e della r eaziorie, g li _!J.,._A. osser van o cl1e la sen sibilità d el rcat li,~o egue le ' 'ariazioni d el pH. C.on1unque . la r eazione }) UÒ costituire l l ll uLile co1npleta.m en to d el! 'esam e clinico. fil . 1

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MEDICINA SCIENTIFICA. Il ritmo della cistifellea e l'effetto di certe medicine. G. M. Hig·g·ins e I\.. Deiss1er (Proc. Staff. ~1 eet. 1 11ayo Clinic, olt. 193-1:) 11an n o studiato il con1portameit1to del tono e dcl ritmo delle contrazioni della cistifellea dell a cavi.a, isolata per intero e sosp esa in soluzione fisiologi'ca a 38° ,5; uno sl1eciale dispositiYo, st1l ti110 del pletisn10gra fo di l\1osso , p cr met tcYa cli r accogli er e le r11odificazio11i del ,-olun1c della ci .. t.i'fellea.

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lL POLlCL l.Nl CO »

Gli AA. 11anno· osser,rat o ch e la cis,t ife.Ilea l'r esenta un 'attività ritmica auto matica di enl i Là assai' sup eriore a qua nto si cr eid e•s se si1101·t1; oh e que.sto riln10 di'p1 ende dal rap porto ch e r•asisa fra jl to110 musco lar e, il volum1e del liq uido endo\ esci colar e e la pressio11e cl1e n e ri sulta. Un a cistifella vuola e so,rr ariemp,i ta no1n pulsa più . . L ' aggiunta di farmaci ad azione vagopar ali tica, come l 'a tropina . d etern1ina un rilascian1eri1 to del ton o e la r egolarizzazione· d elle con t r.azioni , sp ecial1Tte11te se prima sono sta Li ag_g iunti farn1aci ad azione sin1patico,p aralitica, co111e la pilocar pina, cl1e hanno aum entato il t ono d ella cisti'fella e i1e 11anno arresta to l e -con t razi o·n i. V. SERRA. 1

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derata co111e w1 pa rad o so, da qualsiasi pu11to dj vis ta la si guardi. « Arde nte cattolico, eg·li dive11n e un famoso !3cienzia to (è p oi questo dav ver o un p·a radosso ? TV. dJ. r .) : I.e ques ti oni spirituali er ano di grancle in1p ortanza per lui, eppure solo le sue sco])erte llsich e gli diedero fama e g loTia nel m on do d ei fì sici e dei cl1irnici. Primo ad isola r e l 'ossigeno , egli lavorò tutta la su a vita a controbatte1:e J.a teoria fra11cese ch e affermava esser e la c.om.b ·u st ione u11a ossidazione. La su a st essa sc.op erla ab b·attè la Siua profo·n da co11vinzione scie11tifìca, e cioè la teoria d el flogisto n ella conr b·u s tione. In questi giorni , i11 cui lo sp·ettro dell 'intoller.an za e del p r e1g·iudizio sta di nuovo sorgendo i11 a lcu1l e p·a rti del m ondo considerate come cc ci.v ilizzate >> può esse·r e interessant~ r icordar e cl1e Josep1 h Pries ll e)r dovette fug gire dalla su a pa tria pe r aver pub1b licato dei libelli re1li giosi e poli tici. Egl i soggiornò in 1F rancia ~ fina lmente 11 e~li Sta ti Uniti , do ve egli si stabilì n el 1794 a ~ortl1umbierland Pa e d ove ri.m ase fino alla s.u a i11orte . La su a casa in America è s tata con ser\·ata come un museo e cen tinaia cli per son e vi r e·n do·n o de.vota visita . Sir ]\fi'ch ael F orteir dic.e oh e Lavoi&icr fu queJlo ch e realm·e nte sco1prì l 'o sigeno, e cl1e Priestley e Sch eele lo aveva110 soltanto isolato . In verità La·voisi.c r aiu.t ò m olto a d em olire la teoria d el f logi sf: o e din1ostrò i veri rar.»porti fra la coml>ustion e e g·li scambi r espiratori animali. (Dal .Jourri . Arri . ntf ed. A ss ., 8 aprile 1933). 1

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VARIA Priestley e l'ossigeno. Il m ondo scier1.tifico 11a r ece11Le·n1e11te celebrato il d uece11 tesi1110 anniver sario d ella nasci ta di J ose·p h Priestley, il cui i1ome r este·r à p1e r sen1pr e associato alla scoperta d ell ' os ig·e110. l-'rie1stl ey è st at o u 110 dei l)Ì011ieri in u11a i1u ova ·er a delJa ch jmica, qt1a11d o la co11 osce11za di alcuni fra i pt.iù co111uni elen1enti e co111po... ti gassosi si p·e rfezio·n ò con r a})ida su cces.sio11 e. Fra ·questi l' « a.ria fissata )) di ·B lack, ogg'i cl1i.an1ata anidricle carbonica, l ' « arj a infiamm1abi le >1 ~j e .a vc11dish , c o~osciuta o·g gi co·m e idro1g·en o) 1 l n 1trog·eno stu (l1ato d a Ruthefor d. A qt1es.te seguì la irnportan t e sco11e.r t.a d i P r iestley , il 1° agosto 177 4, di qu ella ch e, sotto l 'i11flue11za d elle correnti teorie, eg·li cl1ia111ò << a ria d e.flo1gisticata ». Egli isco1npo·se col calore la polvere ottenuta caloin.a ndo il m er curio e r accolse ed ·esaminò il g as ch e n e cl erivava . Co·n un r acconto ve1.,a n1e11te e1Y1ozionant.e delle sue esperiooze eg·Ii riferì come in qu el gas le cand ele ed i carb 1)ni accesi bruciasser o co11 str aordinario vigòr e e co111e il to1p10 vi,resse in esso sotto una cam pa n a e.l ì vetro anch e pjù .a 11111g·o oh e al] 'aria libera . R agion3nd o su]la vecchia ipotesi del flogist o, Pri13stley scelse il i1om e. di cc aria deflog'isLi ca ta >' p1erch è il g as eTa ricavato d a lln m e t allo ])ruciato e cioè d eflogist icato e inoltre era i11colorc vd ino<l1)r e con1e l 'aria pt1ra . P oco p iù ta rdi il chi.miro svedes·e Sch eel e, indipe11de11teme11te cla Priestley. scoprì lo stesso· gas e lo den oro in ò '~ ari'a en1pirea )) . Ri111ase al brilla n Le La\1 oisjer , cl1ian·1a1o il padre d ella ricer ca d e]l n nutrizione, i·0i1ore di clar e il su o ver o va lor e al ~:as sco r er to d al Pri estley e di co,n i are la par o la « ossi ge·n o n ora u sat a . N u1t1ero e altre scop ert~ r l1im icl1e di g1'an de j111porLarlza <;01n o a ttrib1u i bi·l i a Pries·1le)·, ~l1:flì­ c ien t.i, secondo l 'esp'fe1s sio11 r di. lll1 r ecente illl1s tratore della sua vil a, a , ,inrcre J1u111crosi pr errli Nob·el cli oQ·g-i ...... . 1.. 1 0 s.tesso scritt ore ]1,a Jlota to co111c la fìg·l1ra di Pri rst.l c•)r l1ossa e~sere con si 1

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C. LA C .t\VA.. La televisione al servizio della scienza medica. . . Il senator e Mar coni in una i11te·r vista concessa ad a lcuni g ior11ali'sti ing lesi 11a n1esso irt eviden za, i contributi ch e n el futuro potr à dar e la teJevisio11e alla scien za m e1dic·a . Sarà possib·il e r ipr ender e u n a· fot ogr afia ai. raggi X di u11 pazi e.n te in un osip ed ale di citt6 e ri1netterla a qua lch e s11·e cialista d ei gr andi centri. Il sen.ator e Mair coni h a aggiunto cl1e i.n Italia - a i11ezzo d el Ra dio t el etrasm ettito~e jdeato d al sen . prof. P ende - è già stata effettuata la radiodiffusion e d ei h·a ttiti di un cuore umano p·erm.e ttendo cosl di piar agon ar e a di "'t an za1 una l1'ersona sana con un a m alata, a n1 ez7.o d elle pulsazioni ottenute .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. '

G.

I l n1is/er o defl' eti opatogen esi dell'en ur esi essenzia.le n otturn.a. -· 'f i11. Zerbon i, l\llilaV rrouANI.

no , 1934. . M. M ANGI OLA . Su l la d if f usio11e de ll'a lebbr a i n. p r ov. di Reggi o Ca l . - Tip . Mor gan a, Regg·io Cal abria, 1934. C. A . LtrzzATTT. f;ulla freq11.en.za delle eclipie in nait ura. - Arti Grafi cl1e De Grancii, Var allo Sesia. 1934. N. RRtTNI. E la sifilide in. aun1en to 11eg li eserci ti ? - Ist . Poligr. d ello 1St ato, Rorna, 1934.


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SE ZIONE PRATICA

VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Indagine sul.ta tossicomania da sostanze soggette alle disposizioni sug·Ii stupefacenti. Il ~Iinistero dell 'Interno (Direzione della Sanità Pubblica), in clata 8 ge11naio c. a ., ha co1n unicato a tutti i Prefetti del Reg·110 e autorità assi111ilate la seguente circolar e : Come è noto, l'art. 156 del Testo Unico delle leggi sanitarie, ch e riproduce la norn1a d ell 'articolo 153 del 'festo Unico d elle leggi di pubblica sicurezza, prescrive cl1e le persone affette da intossicazione cronica prodotta da sostanze o d a preparazioni soggette alle disposizioni su gli stupefacenti devono essere denunciate all 'Autorità di pubblica s] Cl1r ezza. L 'obblig·o della d enuncia incombe al sanitario, HbeTo eser cent e o rl·irettore di ospedali, ambulatori , istituti di cura in g·enere; e si concr eta n el 111on1ento in cui l'intossicato è visitato, assistito o ricoYerato. Si prega di r ichiamare l 'a t1 enzion e deg·li Organi sinclacali interessati stilla citata norma di leg·ge e sulle sanzioni previste a carico d ei contravven1ori, le quali , specialmente in caso cli .r ecidiva, son o di particolare gravità . È necessar io, intanto proced er e ad una indagine per il d ecorso anno, sulla p sicosi t ossica cl a stupefacer1ti; e ciò an ch e per valutarne la effettiva entità. E , con sidera to ch e la norma di cui al! 'articolo 156 del Testo Unico clelle leggi sanit arie è entrata iq. vigore nella seco11da m età del 1934, questo Ministero preg·a le LL. E.E. di voler forJ)ire i d ati in base, sia alle denuncie fatte d ai sa11iLari all 'Autorità di pubblica sicurezza, sia anche alle i1otizie da richiedersi, pel tramit~ dei competenti organi sindacali, ai sa11itari liberi esercenti, nonchè agli an1bulatori, ag·li ospedali ecl agl 'istituti di cura in genere. I cl ati da fornire per ciasc11n tossicomane, sono i seguenti: a) sesso, stato civile, etFI , professione e resid enza ; b) natura flella psicosi t ossica (se d a m or fina, da diacetiln1orfina, da cocain a, d a canape india11a ecc.); e) r ecidività ; cl) luog·o di cura, e p erioclo di deg·e11za effettivo o pres.u nto . Le r1otizie sudd ett e dovra11n o pervenire a questo l\1inis tero non oltre il 15 marzo p . v.

Cronaca del movimento professionale. Ottici e medici oculisti. Il l\1ini s lero ciel.l 'Interno (Di r ezione Ge11erale della Sanità Pubblica) ha dirama lo , in d ata 7 gen naio 1935-XIII, la segue11te circolar e ai Prefetti e autorità as i1nilat e: Il Sindacalo Nazionale fascista dei inedici ha

seg·nalato l 'illeg·ale éltliYilà spiegata d a n1ofti n egozian t i ottici, a dan110 d el pubblico e dei inedici J1beri eser centi oculjsti, cl1e ha for111ato oggetto d i rilievi e di forti protes le in occasione di un r e. cente conveg·n o di i11edici oculisti indetto d al Sindacato. Il pubblico verrebbe at t r atto da i11olti ottici con forme pubblicitarie r eclarnistich e, non consenlite dal R. D. 21 m ag·gio 1928, n. 1334, per l 'esecuzione della legg·e sulla discipli11a d elle arti ausiliarie delle professioni sanitarie, guali ad esempio gli annunci di <<1nisurazio11 e g·raluita della vista)> o di « visita eseguita n el neg·ozio da m edico specialista » e di altri sin1ili, per effetto dei quali 11 p·u bblico e.rr o11earne1Yte viene a credere di trovar si di fronte ad un meòico oculista e di risparmiare il prezzo della visita. I medici oculisti Yerrebbero, a loro volta, a risentire da tale abusi va concorrer1za degli ottici , una sensibile riduzior1e della loro attività professionale. Si richiama p e.rtanto all'attenzione delle EE. LL. il disposto dell 'art. 12 del sopracitato R. D. 21 ir1ag·gio 1928, cl1e nettamente d elimita l 'attività degli ottici. Essi cioè possono « confezionare, appres t ar e e vendere direttam ente al 1)ubbli co occhiali e len ti solta11to su prescrizion e del m edico, a meno che si tratti di occhiali protettivi o correttivi dej dife tti semplici di m iopia e presbiopia esclusa l 'ip er1netropia, l 'astig·ma tìsmo e l 'afachia » . Si richiama inoltre l'articolo 22 d el ridett o regolan1ento, rigu ardante il divieto a tutti gli esercenti le arti ausiliarje cli far e uso, a qualsiasi scopo e con ,qualsiasi n1ezzo, n ella indicazione delle arti ch e professano, di denominazioni e tern1ini ch e n on sia110 la rigorosa, letterale riproduzio11e di quelli u sati dal r egolan1e11to nella desig·nazio11e delle arti stesse. Si preganq le EE. LL. di curare la rigorosa osservanza di t ali disposizioni, avvalendosi ove occorra d ella cooperazione clegli or g·ani del sind acato medico locale.

CONCORSI. VACAN'fI. ANCONA. Consorzio antitubercolare. - Con corso, per titoli , al posto di direttore della sezione disp en sariale di Osimo. Lin1ite età anni 40; diploma abilitazion e esercizio m edico chirurgo; stipendjo L. 8000, oltre indennità servizio L. 2000. Scaden za 8 aprile 1935-XIII. Per informazio11i rivolgersi Seg·reteria del Consorzio p,r esso la Provincia di Ancon a. POSTI

AosTA. Comune. Scad. 10 aprile; direttore del Disp en sario co111unale antiYe11ereo ; nomina trienn ale; asseg·n o an11uo L. GOOO lorde. Rivolgersi Segreteria co111u11 . Coriso rzio Pro11i11c. An li l u bercolare. Scad. 10 aprile. Co11cor o, p er titoli ed esa111i, BRINDISI.

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cc IL POLICLINICO »

seguenti posti : 1) Aiuto-Medico d el Dispen sario d'Igiene Sociale in Brindisi; 2) Direttore della Sezione Dispensariale in Os tuni. 1Stipendio L. 11.600 con tre quadrienni di L . 600, 700 e 900 oltre in~ dennità ser v. att. L. 2800, il tutto al lbrdo delle rite?ute e riduzioni di leg·ge. Età limite, al 1° febbraio, anni 40. Diploma di abilitazione a medicochirurg·o da almeno due anni e di specializzazione in tisiolog ia. Tassa L. 50,10 . CATANZARO. Ospedale Civile. · - Aiuto medico e radiologo al Reparto Sanatoriale con incarico di radiologo dell 'Ospedale Civile; competenza in tisiologia e in radiologia . Chiedere annunzio. Rivolgersi alla Congregazione di Carità. Scad. ore 14 del 30 marzo . Tassa L. 50,10. Documenti a 3 mesi dal 23 gennaio. Stip·. L. 4000 annue soggetto alle riduzioni d el 12 % ed alle altre ritenute di legge. FinENZE. Ospedrile di San Giovanni di Dio. Assistente chiru.r go ; L. 5000 oltre indenn . guardia L. 1200 e c.-v., lorde. Doc. a 3 mesi; età massima 32 anni. Domand e al Presidente del Consiglio d 'Amministrazione. Tassa L. 50 (alla Cassa del1'0p er a Pia). Chieder e annunzio. Scad. ore 16 d el 1° maggio; prorogala al 15 n1aggio. GENOVA. Opera Pia D e Ferrari Brignole Sale Primarjo chirurgo degli (Ospedali Galliera). Ospedali Galliera; L. 6000 lorde; titoli ed eventualm. esami; chiedere annunzio; età limite 50 a.; tassa L 50; d oc. a 3 mesi dal 15 fcbbr. Laurea da 6 anni. Scad. ore 16 d el 15 m ag·gio . Rivolger si alla Segre teria (Ospedale S. Andrea, via A. Volta 8). I.SOLA CAPO RizzuTo (Catan zar o). ---.. Scad. 15 m ar.; n1eclico chirurgo, L. 8000 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 500 indenn. malaria, L . 3000 trasp.; riduzio11i e ritenut e dì legge; età limite 32 a. al 28 gen.; tassa L. 50,10. LA SPEZIA. Ospedale Civile Villorio Emanuele II . - A tutto il 31 marzo 1935-XIII è aperto il concor so per m edico specialista di radiologia e terapia fisica. ·Chieder e copia d ell 'avviso di concorso alla Segreteria dell '·Ospedale. LoAzzoLo (.1llessan.d ria) . - Cercasi interino; stip. L. 551,45, indenn. trasp. L. 73,35, assegn o uff. san . L. 34,45, n ette; d o1nand a di semplice assunzione al Pod està. . MILANO.

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Conso rzio Pr ovine. A nlitube r colar e. -

Scad. 20 marzo. Con cor so, per titoli e per esami , ad un posto di Medico Direttore di Sezioni Dispensariali ; s lip. L. 14.000 soggetto alle riduzioni e alle tratle11ute di legge. Obblig·o di prestare alm e110 18 ore settiman ali di servizio non esclusa la don1enica. I gruppi d elle sedi Dispen sariali , ciascuna delle quali comprende un gruppo di Comuni, son o 5. Ai Diret tori di Sezioni Dispen sariali è vietato l 'esercizio professio11ale soltan to nelle singole circoscrizioi1i alle qu ali verranno assegna ti . È amn1essa però la co11sulenza anche in tali circoscrizioni, su richiest a del medico con no l to. Trasfert e. Età limile al 20 gennaio anni 40. Diploma di abilitazione a·a al n1eno due anni al 20 gennaio. Tassa L. 50,10. Doma11da e documenti <l Il a Segreteria, via l\Ionforte 35. Os1l\ro . - (Vedere ANCONA}. P\nO\'.\. Ospedale Civile. Assis le11te effet tivo dei Reparti. ~Ialati di Pello; tiloli ecl esami; L. 5500 lord e: 2 bienni deci1no ; n1edaglie di L. 30 per il servi1io di accett az. e pronto soccor so. cad. ore 17 dcl 12 n1arzo. Età li111i l e 33 a. al 10 feb . ; doc.

a 3 mesi dalla st essa data. Tassa L. 50,10. Chiedere annunzio. PRAs.ol\1Aso (So ndrio) . ...-- Concorso, per titoli ed e~entualmente per esame, ai posti di 1° e 2° Ass~stente nel Sanatorio Umberto I . Età non superiore 35; documenti di rito. Stipendio rispettiva1~ente L. 8000 e L . 7200 al lordo d ella R. M. Guardie 100 mensili; vitto ed alloggio « ad personam ». Scadenza 28 febbraio 1935-XIII. SIENA. Società di Eseoutori di Pie Disposizioni. Due. po~ti .di m~dico praticante presso l 'Osped~le Ps1ch1atrico d1 S. Niccolò, a titolo di posti d1 perfezionamento; indennità di servizio L. 700 rnensili nette ; indenn. guardie· camera arredata · età limite 30. anni. C~ie~ere a~nunzio. Rivolgersi alla Segreteria della Società (via Roma 41). Scad. ore 17 d el 4 marzo . _VENEZIA. Ospedali Civili Riuniti. - Aiuto nella Divisione Otorinolaringoiatrica; proroga al 16 marzo, ore 17,30. CONCORSI A

PREl\'li.

Società Italian a di Psichiatria.

La Società Italiana di Psichiatria indìce due concorsi a premio fra gli studiosi che si siano inscritti alla Società almeno entro il 1935. . In occasion e del XX Congresso della Società Italiana di Psichiatria tenutosi in Siena nell'ottobre 19?3, l~ So~ietà di Esecutori di Pie Disposizioni propr1etar1a di quell .O spe~~le Psichiatrico metteva generosamente a d1spos1z10,n e della Società Italiana di Psichiatria la somma di L. 10.000, affinchè fosse data in premio ad uno o più studiosi, autori di lavori di p sichiatria o neuropsichiatria. La Società Italiana di Psichiatria, bandisce perta~to un .pubblico con cor so al quale potranno partecipare i cultori d elle scienze neuropsichiatriche ch e siarto cittadini italia11i. I lavori dovranno rig u ardare la psichiatria o n europsichiatria nel campo clinico o in quello anatomo-clinico biochimico sp erimentale, o jn tutti assieme e dovranno es: sere scritti in lingu a italiana o l~tina e inediti o pubblicaLi non prima d el gennaio 1934-XII. La ~omma predetta è da asseg11arsi, in uno o più premi, detratte le spese per il concorso. Sarà assegnato un premio di L. 2000 al mig lior lavo,r o di istologia patologica d el sistema nervoso preferibilmente in r apporto alle malattie m entali: Scadenza per i due co·n corsi 31 agosto 1935. Per le altre modalità chied ere il bando di concorso. Segretario della Societ à è il prof. Padovani; presidente il prof. A. Donag·gio, direttore d ella R. Cli11ica n euro-psichiatrica di Modena . 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

La Socielà Lombarda di ~1edicina (Sezione del1'Accad emia medica lombarda) ha proceduto al rinnovamento d elle cariclle sociali ; sono stati eletti: presidente il prof. Adolfo lt,errata; vice-presid en ti i pro~. Carlo Bes ta e Ferruccio Marcora; con siglieri i proff. Marcello Lt1sena, Ivo Nasso, Giuseppe Str adiotti, Emilio Veralli ; v1ce-segretario il dolt. Luigi Gallone; cassiere il dott. Anton S1)artaco Roversi. . Alla Società Lo111barda di Chirurgia, su proposta del prof. A. l\1Iajoccl1i, i nuinerosi soci inter,·enuti ha11no riele t to per acclamazione a presidente il prof. Mario Donati; la Presidenza venne poi così con1pletata: Yice-presidente: prof. Fedele


I~

[1\Nì\'O

XLII, NuM. 8)

361

SEZIONE PRATICA

Fe<leli; consiglieri: i)roff. Girolamo Bagozzi, Giov. Battista Lasio, Stefano Lussana , Gjuseppe Solaro; segreta.r io generale : prof. Enrico Ettorre; vice-segretario : dott. Giuseppe Rotolo; cassiere : prof. Giuseppe Nogara. Il prof. G. Costanti11i, d ella R. U11iversità di Bologna, è stato nominato membro corrispondente della ,Société Médicale d es Hòpiteaux di Parigi. La Società Reale di Meclicina di Londra ha assegnalo la medaglia J enner a Sir George Bucha~ nan, presi<lente dell'Ufficio internazionale d 'igie11e pubblica, vice-presidente del Comitato d 'igiene presso la Società delle Nazioni, direttore (ufficiale sanitario principale) dei Servizi sanitari del Regno Unito. La r11edaglia .J enner è co11ferita a chi, « mediante i suoi lavori e la sua attività, abbia reso i più eminenti servigi all 'umanità ».

NOTIZIE DIVERSI!.. 20 Congresso internazionale di microbiologia. La Società ~nter11azional e di microbiologia ha (}eciso di convocare il suo 2° Congresso a Londra, dal 27 luglio al 1° agosto 1936. Il Comitato esecutivo è presieduto dal prof. J. C. G. Ledingham; 11e è segretario il dott. J. T. Duncan; ne è tesoriere il dott. St. John-Brooks . Il (;ongresso sarà diviso in sette Sezioni: 1° Batteri: morfologia , fisiologia, coltivazione; 2° Virus: 1nalattie da virus filtrabili; tumori dal pur1to di vista sperimentale; coltivazione di tessuti ; 3° Batteri e funghi in rapporto alle malattie dell'uomo, cl.egli ani1nali e delle piante; 4° Batteriologia industriale e agricola; 5° Zoologia e parassitologia m ediche, veterinarie e agricole; 6° Serologia, immunologia e investigazioni chimiche relative; 'l° Chimica microbiologica. . Per informazioni rivolgersi al segretario del Co111itato, Lister Institute, Chelsea Bridge Road, London S. W. 1, Inghilterra.

Congresso internazionale dei lavori d'igiene pubblica. , Il Comitato ordinatore si è adunato a Ginevra, sotlo la presidenza rli Justin Godart. Il prof. Parissot h ·i riferito sul pi.ano delle informazioni che verranno presentate, da GO Paesi, sui lavori realizzati in materia d'igiene pubblica. Si è approvato il programma della « Settimana d'igiene pubblica », ch e il Congresso organizzerà a Ginevra nel .g iugno 19:)6. I lavori saranno inquaclrati nel seguente sche1na: Documentazione internazionale in materia di approvvigionamenti idrici, risanamento ed elettri1.ficazione degli alloggi; Rendimento finanziario ed umano dei lavori d 'igiene pubblica ; Metodi finan.ziari che permetteranno di realizzare i detti lavori. Si- ammetteranno comunicazioni d'igiene urbana e rurale, d'igiene alimentare e di politica e tecnica dei lavori d 'urbanesimo. Si progetta un 'E:sposizione. Il Comitato comprende, oltre al Godart, il sen. Ue Michelis, Sir Buchanan e il sig. Castro; segretario gen erale ne è il sig. Mage. ;Sede: Comitato ·d 'Igiene della Società delle Nazioni, allée Wilson, Ginevra, Svizzera.

'Centro di radio-consultazioni mediche a Roma. Per iniziativa del prof. Guido Guida si è costituilo in Ro111a tln « Centro Internazionale di :J\adio-Con1unicazioni Metliche ».

Lo scopo di tale istituzione è altamente umani Lario poichè se~ve a fornire ai Co111andi delle 11avi mercantili, sprovviste di medico, consigli ed jndicazioni di carattere sanitario , qualora vengar10 richieste in caso di malattie od infortuni occor si a persone imbarcate sulle navi stesse. L'istituzione del servizio di cui trattasi è intesa ad integrare l'opera che, con risultati sotto og11i as petto lodevoli, è stata finora prestata dai meclici di navi, richieste, a 111ezzo radio, di con siglio rla altre 11avi sprovviste di sanila.rio. Al Centro di radio-comunicazioni mediche potranno rivolgersi anche n avi di Nazioni estere che, come l 'Italia, hanno apposita organizzazione raclio-medica. Il se11. Guglielmo l\1arconi ha accettato la Presidenza 011oraria della nuova istituzione a caratlere assistenziale. Il Comitato Direttivo è costituito dai proff.: A. Castellani (senatore del Regno), Antonucci G., Caronia G., Dubinsky A. La Direzione è stata affidata al prof. G. Guida. Alcuni . direttori di clin1ca del Policlinico di Roma e primari ospedalieri daranno com e consu lenti, il proprio concorso all'attività del Centro. 1

Fondazione di ttn centro per la lotta antitnber· colare a Catania. La Società Medico-Chirurgica di Catania ha approvato per acclamazione una proposta del prof. G. Di Guglielmo di fondare a Catania un centro per la lottu contro la brucellosi, malattia che desta serie preoccupazioni, per la sua enorme diffusione - specialmente in Sicilia - e per la graYità dei danni economici che arreca. Per attuare un pi ano di lavoro, la Presidenza della Società Medico-Chirurgica h a nominato una Commissione composta dai sigg. : prof. F. A. Fod erà, presidente della Soc. l\iled.-Cbir.; prof. G. Di Guglielmo, direttore della Clinica Medica; prof. P. Redaelli, direttore dell'Istituto di Anatomia Pato1ogica; prof. A. Alessandrini, direttore dell 'Istitu Lo d'Igiene ; comm. ll. Ronca, medico provinciale; prof. S. Fi.ch era, segr etario Sindacato medici ; dott. Previtera, ufficiale sanitario; dott. Palazzolo, vet erinario i)rovinciale. Alla Cli11ica 11.edica di C~tania, diretta dal prof. G. Di G-uglielmo, il Consiglio Nazionale delle ri(;er che h a assegnato la somma di L. 10.000 per ricerche sulla vaccinoterapia n ella infezione melilense .

Un po' dovunque. L '« Opera Nazionaìe per la P.rot ezione ed Assistenza degli Invalidi della Guerra » ha diramato al le Rappresentanze Provi11ciali una circolare, nu111ero 2·94, in data 26 gennaio, sulle « Norme per ì :assistenza sanitaria »; ne daremo an1pia notizia 11el prossimo numero. La « Gazzetta Ufficiale » ba pubblicato un decr eto ininisteriale in data 22 dicembre, concer11ente la classificazione di 44 stazioni di cura, sogg·iorno e tu.risme. Il 35° Congresso dell 'Associazione francese d 'urologia si aprir~ a Parigi, nella Facoltà di medicin a, il 7 ottobre, sotto la presidenza di Thévenot (Lion e). Tema: Influenza della gestazione sull 'apparecchio escretore del rene; relatore: de Beaufond (Parigi). Segretario gen erale: Louis Michon, bouJevard des Invalides 34, Paris VIIe, Francia.


362

<< JL POLl CLlNI CO

La 3a Riunio11e a11nua d ella Fe(lerazione delle . oc i e Là 1nediche cl ' Algeria , ~1aro cco e Tunisia si terrà ad Grano dal 10 al 12 aprile, sollo la preside11za di J. Abadie (Ora110 ). Teina: cc La malattia idatidea n ell 'Africa del Nord». La 'ocie là Lon1barda di Chirurgia si è adunata il 4 e il 18 gennaio, sotlo la presidenza del prof. M. Do11ali. Ft1ro110 fatte co1nunicazioni da: A. Peroni, L. ~Iucchi, B. Austoni - G. Coggi; A. Ratti C. Picchio, R . Fumagalli, G. Galli. La 14a assemblea nazionale della Federazione 1nedica di Cuba si è te11uta in cliceml)re a Card enas. · Nella R. Università di Bolog 11a, presso l 'Istituto di Ig·iene, si terrà dal 1° aprile al 31 maggio un Cor so bimestrale di perfeziona111ento in Igiene é Balteriologia per aspiranti Ufficiali. sanitari, dir e llori di Labora torio micrografico , batteriologico ecc. Modalità consuete. RiYoJgersi alla Direzione clell 'Is tituto o alla Segreteria dell'Università, Yia Zamboni 33. Nella Clinica oto-rino-laringologica cli l\iionaco in BaYiera , Sezione per i n1alati della voce e del linguaggio, si terrà un corso suJla fi siologia, la palolog·ia e la terapia della voce parlata e cantata, dal 25 a1 30 marzo, affidato al direttore clella Sezio11e, l)rof. Narloleczny (Polilclinik, Pette11kofers·tr. 8a, ìVf uncl1e11 2 SW) . Il co1111ni, ::;ario federaJe dei 111edici della Germania, clot t. v\' ag·ner, considera11clo che l 'jnsegna111en to i11eclico J)OSt-universit1rio d ebba essere riordina lo e sol lo unica clirettiYa, vi ha preposto il <lolt. Blon1e. al quale sono da richie(lere tutte le n otizie .relative a d e tto insegnamenlo; indirizzo: Lincl e11s lrasse 42, Berlin SvV 19.

:b ritornata dall'Eritrea la sperlizione organizzata clall'Is Lituto Sieroterapico f\..Iilanese d 'accordo col l\llinistero delle Colonie e con la Direzione ge11erale della sanità pubblica , per lo s ludio dei serp enti velenosi della Colonia e la preparazione di sieri an tiofidici. L 'on. Bruno Biag·i ha visj tato la sede milanese dell .Is titulo nazionale fascista d ella previdenza sociale, alla presidenza del quale egli è stato di recente chia1nato dalla fiducia del Capo del Governo, e il grande Ospedale Sanatorio cli Viall>a , che accoglie oltre 1000 ammalati assistiti in regime assicurativo e che è a1nminis trato dall 'Istiluto stesso. Ad un 'Esposizione coloniale. organizzata in Oporto hanno avuto 1nolta parte l a 1nedicina e l 'igien e; specialmenle cospicua è stata la collezione della Direzione dei servizi di sanità delle colonie; notevoli anche le collezioni della Scuola di inedicina tropicale e dell 'Istituto anaton1ico di Oporto. Per d ecisione del Consiglio amministrativo del1'0spedale degli Infermi di Biella, si è intrapresa la costruzione di un nuovo blocco ospedaliero, a seLte piani, il quale, fra opere mUJ'arie ed impianti sanitari, in1porterà la spesa globale di 8 mili o11i cli lire.

>i

[1\NNO

XLII, NuM. 81

g·azione di Carilà del Comune, per opere varie di beneficenza. . La N. D. Isabella ArriYabene ved. Fenili, nativa d1 Canneto sull Oglio, deceduta in una casa di cura cli Brescia ha disposto affinchè tutti i suoi })e11i, escluso qualche legalo, rimanessero alla Congr~egazì?11e . di ~ari Là di Canneto s11ll 'Oglio. Il patrrmon10 s1 puo calcolare cli oltre un milione fra be11i stabili e Lilolj cli Slato. Il clott. Wat:ry è chiamato, dalla Commissione cl 'assislenza pub])lica di Bruxelles alla direzio11e d.ell,'Isti.tuto de.rtlario Giorgio Gastman df questa crtta. S1ccorne il pos to è « a tutlo tempo» , il Watry i è dimesso dalla direzione della Scuola denta. ria b elga, ove eg-Ii aveva dato prove di abneaae z1on~ ~ ?i. spirilo organizzativo. Si recherà negli SLal1 Un1t1, per rei1dersi bene edotto dei desider a l a clal foncla lore. Il l\Iinistro in glese dell'aria ha pubblicato le nuove norme per l 'esame medico cli idoneità degli aviatori. Speciale attenzione viene rivolta all 'acutezza YisJva. Il prof. Leo11ildo Rjbeiro, di Rio de Janeiro, 11a tenuto una conferenza a Parigi ed una a Torino , tra Ltando « la patologia delle i111pronte digitali n e « lo s tudio biologico dei crin1inali nel Brasile ». Il prof. Luig"i Califano h a tenuto a Bari la sua prolusione al cor so di patologia generale, trattanclo i11agistr alme11 le il le111a: <( NuoYe vedute sul rnelabolismo dei batteri ». Si è pubblicato il prin10 fascicolo della riYista inlernaziona1e cc Cos1nobiologie n, desti11at a allo studio delle scienze co11cernenti le relazioni tra l 'universo e la vita; esso è prese11tato da LaignelLaYastine, della F acoltà meclica di Parigi; comprende 0 contributi originali e varie recensio11i. Un supplemento è consacrato alla memoria dei coniugi Curie, cli P. Blum e cli A. odon. La periodicità è trimestrale. L'abbo11ctn1ento annuo importa 35 franchi per la Fra11cia, 40 per le altre Nazioni; 10 franc11i p er i su11ple111enti. Scrivere a cc Cosmobiologie », rue \/ erdi 24, Nizza.

La

cc Rasseg·na Internazionale di Clinica e 'Te-

rapia >> di Napoli (18, S. Felice a Piazza Dante} organizza rlal 6 al 14 1naggio u11 viaggio medicoturistico a Vienna e Budapest. Si partirà il 6 magg io alle 7 da Venezia; riLorno a Venezia. La quota individuale di partecipazione per medici e loro familiari è di L. 9"20, ridotta a L. 750 per coloro che, godendo di speciali ricluzioni sul percoJ'SO ferroYiario italiano , si provYedera11no a loro spese del relativo biglietto fino al confine e viceversa . Per coloro che non tisufruendo di alcuna speciale riduzione, faranno capo a Venezia, saranno svolte pratiche per ottenere .riduzioni ferroviarie. Versare al più presto la tassa di jnscrizione in L. 100 (compresa nella quota) ed il resto 10 giorni prin1a dall 'inizio del viaggio.

1

La « Lega per la costru zione di ospedali evangelici n, costrl1isce a Interburg u11 nuovo ospedale capace di 150 letti. IL ig. Giuseppe Lorenzini, deceduto a Suzzara, ha la cialo oltre 5 inilioni in faYore della Congre-

La levatrice Palma Beatrisini e il dott. Umberto Bosio, reside11ti a l\1ontaJciata (Novara), sono slali denunziati per rifiuto di assistenza a una partorjente; secondo la d e11unzia, la leYatrice intendeva cli essere accompagnata dal tnedico e questi rifiutò di muoYersi ; non si potè ottenere l'assistenza cli una levatrice residenle in un comune vicino, perchè infortunata; la partorie11te cloYette essere lrasportata d 'urge11za all 'o. pedale di Biella.


[Al'\NO XLII,

Nul\1.

8]

SEZIONE Plt.\Tl C.\

363'

RASSEGNA. DEJ,J,A ST!.MP! MEDICA. ITALO

MENATTI

Tutte le gerarchie coloniali dal Gover11atore ~· ~· il ~Iares~iall~ Italo Balb~, al pi"L1 modesto 1mp1egato e c1ttad1no h an110 tribu lato al d ot t. l~ALO l\1ENATTI, ch e era decorato dalla medag·lia d1 bronzo dei benen1eriti della salute pubblica e che è morto all'alba del 5 febbraio nell'Ospedale di T.ripoli, deg·ne esequie, come al soldato che inuore in combatti1nento .. E tale è stato chi è rimasto vitti111a della « 1ìicltetsia P ro,;yazeki » come fu chiamato il parassila in n1emoria delle due vitti1ne della ?Cie11za, ch e lo stt1diarono nei pidocchi del tifo petecchiale, rnl-l11attia rarissima per fortuna nella nosLra colonia , per le provvidenze ig·ienicl1e energiche '~olute dal nos lro Reg ime. La morte d el camerata Italo Menatti nobilita, se. ce 11e fosse bisogno , ancor pii:1, insie1ne con g li altri caduti in guerra e in pace, la nostra professione. Co111e be11 disse il r<ip·p resenlante del Governo Coloniale, davanti alla salma lagrin1ata, presente il genitore, il dott . Menatti sprezzò il pericolo perchè seguitò, finch è le forze lo ~orressero, la su a nobile op-era, adempiendo il inandato assegnatogli in quei g'iorni dalle Gerarchie Sanitarie. Italo Met1atti dopo aYcr s11per ato tutti gli esa1ni brillan lemente clel 1° tr1erLnio nell ' Ateneo di Pavia, si iscrisse nell 'U11iversità ùi Roma dove nel 1923 consegt11 la laurea col massin10 dei vo li ed il premio Girolan1i. Nel 1924 dopo a.ver seguito j l corso di patologia e clinica coloniale nella R. Università di Bologna, Sllperandone tutti g·li esa1ni ed ottenendo il diplo111a di i11 eòico coloniale, ritornò in Roma, dove, dopo qualche a11no di frequenza clei corsi della ormai g loriosa scu ola ospedaliera, conseguì, riuscendo fra i pri1ni in g·rad.uatoria, i1 posto di sa11itario nella nostra colonia Libica, dove si recò con entusiasn10 a prestar servizio in diverse località, ultin1a Sliten, dove contrasse la fatale infezione, che cloveYa condurl o a morte in soli nove g·iorni.,. Il dott. Mena.t ti fu sempre apprezzat-0 come medj·c o, come cittadino e come colleg·a. U11ico figlio mascl1io di un distinlo medico Valtellinese, aYrebbe potuto ottenere facile su ccesso e menare comoda vita vicino al padre suo ed alla ma1nma sua ed ai suoi inti1ni congiunti che l'adoravano, ed invece preferì la vita dura coloniale, immolandosi e restituendosi a quella terra africana, che lo aveva visto nascere e vagire essendo egli nato trentadue an11i or so110 in Tunisia. A me che lo conobbi com e congiunto e lo ebbi studente co11scio della serietà e difficoltà d elle nostre discipline e co1ne collega alieno da ogni idea di facile arrivismo, sia permesso affermare ch e egli ebbe u n 'a11ima eletta. R un mistero psicologico del perchè l 'Africa attragga anche tante anime elette e le avvinca a sè a11che qua11do esse non vada110 in cerca di fortuna ! I ... P. MARICONDA. Si è spento a Pied emo11te d 'Alife (CaseTta), s110 paese i1ativo, il ten. ge11 . medico della R. l\tlari11a i11 P. A. comm. GIOVANNI PETELLA , in età di 76 anni. Era molto apprezzato p er l a vasta e soda coltura, per il valore professionale , p er la capacità organizzativa. M. P.

Gaz. d. Flop., 28 nov. - H. RoGER. Lé coì11plicazioni i1ervose della inelitococcia. - 1 dic. J. OnJ-· NET. L 'iperlro.f ia del Limo. Acta1 J\lled . Scand, 27 i1ov . .- . E. l\IIoGENSEN. Il ferro i1el tralla1n. dell 'anemia uer11 . - C. HoLTEN e al. J\.granuloci tosi da a1nidolJirina. - .S. DREGANEsco e E. FAçoN. Disturbi nervosi nell'influenza. - I,"' . LEIRI. .i.\zjone dell 'aria io11izza ta unipolare. - R. BARANY e P. KALL6s. Il r eumatislno. 1nuscol are come i11alattia allerg'ica. iVled. W elt, 1 dic. - I>. UHLENHUTH. Sieroterapia e sieroprofiln ssi. - H. STAPPERT. Sifilide recente· att iva con siero neg·3 Livo . Giorri. di Clin. ~~Iecl . , 20 nov. - V. PENNATI. Corpi cli r\uer nelle leucemie acute . .- M. SELLA. Comparsa d 'un infiltrato precoce tbc . nel decorso· di una febb.r e ondulante . Cliri. Nled. I t., i1ov. - A. J:i""n.\TE·N. Sifilide i11 10.000 autopsie. - F. Nf,\RCOLONGO. Patologia d ell 'acido ossalico. Journ. deo3 Praticieris, 1 d ic. - G. MARION. La febbre n eglj urinari. Arch. Roum. de P atii. exper. ecc ., sett. - A. SLATINEANU e al. Turbe 111et aboliche nella pellag·r a . Cliir. d . Org. di 1-Ylov., ott. F. PERRICONE . Coxalgia co tiloidea. - G. l\1ANCINI. Esiti lontani è! ella cura san atoriale i1ella tbc. osteo-artic . - ~I. PALTRONIERI. Tbc . osteo-artic. e tbc . pleuro-pol111. Riforrn a Nf e,d., 24 nov . L. CANNAVÒ. Virus. botlonoso siciliano. J ourn. Nléd., nov . .____,. Nu111ero sul kala-azar in Francia. Paris l\!léd., 1 (lic. -- Nu111ero cìi t erapia. Pradtitioner , dic. - Lavori sulle eTnie. Anter. J oiurn. Ob st . a . Gyn., n ov. C. F .., FLUSHìVlAN. La natl1ra d egli orn1oni slin1olanti le OYaie . - L. A. Ei\IGE. I11fluenza della g·r avida11za sullo sviluppo dei tumori. Sperimeritale , ott. R. PAzzAGLI. Comportamento d ei rifJ.essi di orig'ine pe.riostea ed articolare in vari tipi di anes tesia chirurgica. - G. PATRAssr e E. MACCHIONI. Il <Jt1adro J1ucleare neutro filo nell 'et~'- senile . - A. TRIGGIANI. 'fumari mesenchin1ali di tipo i111matt1ro primitivi della ci stifellea. R evu0 de Chir., nov. - N. KoNKINE. Endoarterite obliterantè'. -. G. BoNNET e Dt1 BounGNUET. Rachisintesi. vVien. Klin. Wocli ., 7 dic. - FELLEIL Trombosi ed embolia. Klin. vVocli.' 8 dic. - H. ETZEL e A. LORSER. I11ibizio11e dell'attività della tiroide mediante sang u e animale. - H. LIP·P ELT e C. Hm..LER. Azione delle 011de cor te sui batteri. Bul'l. Ac. de Nléd., 27 nov. - ~I. LoE.PER e al. ~i11drome istan1inica d 'orig·ine intestinale . Du THEY e H.-P. CHABANNEs. SieroteJ'apia di streptococciemia. - L . PrroN. Veleni, vipere e cancro. Presse Niéd., 8 dic. - l\II. LoEPER e al. La crisi d 'imidazol in certe malattie. Brit. 1\tied. Jour ri., 8 dic. - A. B. DuEL. Trattamento opera,tivo d ella p aralisi facciale. Lan.cet, 8 dic. - . J. A. RYLE. L 'ideale ipp-0cratico. - A. ))1f. CooKE. Sinto1natologia d ell 'ipoglice:mja insulinica. An1i. di Ost. e Gi1i., 30 nov. - E. ~fOl\1IGLIANO. Aborlo radiologico. - G. GARHASL Viziature p el,·ich e : prog11osi e t era pia.


. 364

« JL POLICLINICO

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[AKNO XLII, NuM. 8J

>)

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elet troca.rdiografica

Rinas o. Med.,

15 dic.

~

dell'infezione

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DICO.

Paris Méd.,

15 dic. -

Numero di ginecologia

e ostetricia. A nn. de M éd., nov. - Numero di neurologia. Presse Méd., 22 dic. - E. BENHAl\trou e R. AR-

BECAl"'lIS. La tbc. polmo,n are n ei malarici. Med. Welt, 22 dic. - R. ScHil\iIRICH, A. SLANEK. Scl erosi multiple. Riforma M ed., 15 dic. - E. CALnARERA. La triade sieroematologica di Mauri zio Ascoli per la diagnosi dei tumori maligni . - · A. FILrPPI. Trattam. ir1cruento della calcolosi ureterale . Presse '!v!éd., 28 dic. - M. NAGEOITE-WILBOUCHE'"ITCH. Influenza teratogena delle minacce d 'aborto. Brit. Med. J ou rn., 22 dic . - L. S. P. DAv1nsoN e al. Il morbo di Weil (leptospirosi). Riv. lt . di (}inec., Supplem. al vol. XVII. G. ABRUZZESE. La predisposizione costituzionale ai tu1nori degli organi genit. della donna . .Wien. Klin . Woch., 28 dic . -- REITTER e Lo\i\TENSTEIN. Bacillemia tubercolare sulla polio·r trite acuta. Arc.h. Ist. Bioch. It., nov. - E. MoMIGLIANO. Rica1nbio dell 'ac. fosforico n el sangue della donna gravida. - L. GOBBI. 'fumari della granulosa ova• r1ca. Presse Méd., 29 dic. - ,i'\T. BERARDINELLI. Iperinsulismo e ipoglicemia nel corso di un adenocarcinoma del ancreas. - M. GuY. L'evipan solido.

Indice alfabetico per materie. - Batteri intestinali: azione sulla vitamina e . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 350 )) Batteri intestinali: equilibri . . . . . 322 )) Batteriofago in terapia . . . . . . . . . 350 ; Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . 333, 334 Ci s tife llea: ritmo: azione di certe m e)) 353 dici n e . . . . . . . · · · · · · · · · · )) ··.Cuore : debolezza subbi e ltiva . . . . . . 348 )) Cronaca del movimento professionale 357 )) Eczem a : dieto- e fangoterapia . . . . . 350 )) Emofilia: trattamento . . . . . . . . . 349 Ferite suppuranti nei diabetici: u so del )) 349 saccarosio . . . . . . . . . . · · · · )) 349 . . . . . . . · Gr anulopenia da allonal )) 326 Ipertension e arteriosa n ei traumi cranici - Ipertensio11i arteriose parossistiche da )) eccitazione nervosa . . . . . . . . . 349 · Irrigazioni vaginali nell 'igiene d ella )) 350 d onn 1 sana . . . . . . · . · · · · · · )) ~ Malaria: com l3 avviene r 'infezio11e .. 326 )) 331 --r,1ala.r ia: reazione di Chorin-e . . . . . · orritti di proprietà riservati.

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J\!Ialattie: dissimulazione . . . . . . . . Pag. 331 Operazioni : acciden li consecu Livi ed ipocloremia . . . . . . . . . . . . . . )) 348 Operazioni addominali: di sturbi funzionali consecutivi dell'intestino . . . . )) 321 )) 353 P ediatria: reazione rli Zambrini . . . . Pelvi renale ed ureteri: duplicità completa bilaterale . . . . . . . . . . . . )) 316 Pneumotorace bilaterale simullaneo . . )) 301 Priestley e l'ossigeno . . . . . . . . . . )) 354 Radio-neuro-chirurg ia: congr esso . . . )) 335 Re.tinite detta brig htica: p atoge11esi e

tra ttaID.. . . ,. . . . . . . . · · · · · · Ritenzioni azotate mute e tollerate .. Servizi igienico-sanitari . . . . . . . . . Sierositi peritoneali primitive aspecifiche e addome acuto . . . . . . . . . . 1'emperature subfebbrili pro tratte ·uremia: emitetania nell 1 • • • • • • Varici rettali: p atologia e c11ra . . . .

N~ ~ consenlfta. la .ri.stam.Pa ài. la~ori .1>ubblicati. nel

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Poliolinioo se non in sepk> M

•lltontzaz;ione scritta àalla redazione. E wetata la pubblicatsone ài sunti ài essi senza citarne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FRUGONI, Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XLII

Roma, 4: Marzo 1935 - XIII

Num. 9

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIOa Lavori orig inali: G. Chiucini e A. Aradas: Aurodermoreazione ed auroterapi a nella tUJbercol-0si pol monare. ~a. se n~ib~lità ct1tanea ai sali d'oro come guida alle ind1caz1oa1 della auroterrupia nella tbc. polmonare. Note e contributi : E. Savarese: Sul trattamento degli ascessi peri-tonsillari. Osservazioni cliniche: G. B. Cottini: Su di un caso di diabete sifilit,co. Sunti e rassegne : VASI SANGUIGN I : C. Angeleri: L'atngio· m.atosi emorrrugica familiare (morbo di Osler). - J. D.iez: Trom•b oan gioi te obliterante. Anatomia patologica. - H . Reginald, Smithwich, E. Norman :Freeman, C. J . White : Effetto dell'adrenalina sull~ estremità simpatect.omizzate nell ' uomo. G. Jefferson: Embolectomia al·teriosa. - A. Sipinelli e C. Panà: Occlusione del le vene sovraepatiche con -01bliterazione dell a ven:t cava inferiore e di tutite le sue collaterali con persiste!lza della vena ombelicale e ginecomastia. - MISCELLANEA: W. Kikuth: I recenti progressi nella terapia. delle malattie tropicali. - F . Wiegmann: Herpes zoster cephalicus (20 osservazioni personali ). M. N adoleczny : Sulle ca use della raucedine cronica. - E. Farguharson: La fleboclisi «a permanenza ».

Divagazioni : A. Filippini: Le virtù magiche e terapeu· tiche dell'urina. Cenni bibliografici. Acca.d emie, Società Medic he, Cong ressi : Società MediooCh1~rgica di Pavia. - Accademia Medico-Fisica Fiorentina. Appunt.i per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: La q~~st1on~. dell 'ip~I" tonia maligna. Gli aspetti clin1c1 dell 1p~rtens 1one. - L'avvernire degli ipertesi. La p~es~r1z1on~ della siparleina. - L 'aeroterapia nelle a~.fez1on1 card10-po1monari. SEMEIOTICA: La depil a· z1one ascellare n elle cirrosi epatiche. - MEDICINA SCIENTIFICA : Variazioni della calcemia doipo interventi chirurgici . - V ARIA. Nella vit!l professionale : SERVIZI IGIENICO-SANITARI: In sede. di bilancio. - A~sistenza sanitaria dell'Opera ~ a~1onale per la protezione ed assistenza degli inval1d1 della guerra. - Medicina sociale. - Cronaca del movi·m ento !professionale. - Conco:rsi. - Nomine promozioni ed onorificenze. ' Notizie diverse. Indice a lfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

gomento così delicato e che presenta sotto JnoltepJ.i ci a~petti an co ra tam.ti pl1nti discutibili. _.t\.nch EJ con questa p ratica però, convalida t,a sia pu re da una certa esperienza di meclicina generale, indispensa bile in og11i ran10 a11ch e &p'ecialistico, n on si potreb1b e considerare al siot1ro di EJventuali incidenti o insuc<. essi. Perch è esclusi quei pochi principi sui quali _sembira quasi una11ime l 'accordo (dosi picoole, controindicJzio11i nelle forme marant,ich e e cach etticl1e, 11elle con1plic.azioni viscerali) quanta discor danza di giudizi ancora in te.ma di al1roterapia ! Se le forme tubercolari ritenute più adatte per l 'impiego dei sali d·i oro si considera1110 dai più quelle sub-acute o é1cute recenti evoluitjve, e gli episodi acuti nelle forme fibro-caseose cro11ich e (Campani) altrj (Fabri) prediligono le forme croniche subfe·b brili, quelle sclerosanti o torpide e lentamente evol11tive. E non è necessario di scorrere lnolta. letteratura sull 'argomento per no1ar e tante diverge11ze. Basta osservare quaJr he articolo dei più recenti , EJd il resoconto dell 'VIJI conferew,a dell'Unione Internazionale della lotta contro la t.b.c. cc La crisoterapiai è utile nelle forn1e t.b.c. acute circoscritte sia prim itive cl1e secondarie, nelle cronich e circoscrit.te a lento decorso , nelle for~

OsPEDAL1 OSPEDALE

RIUN ITI

S. G IOV.t\.NNI -· Primario : prof.

DI

RoMA

O S P IZIO UMJ3ERTO

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I

L AU.RENTI.

A.nrodermoreazione ed auroterapia nella tubercolosi polmonare. La sensibilità cutanea ai sali d' oro come guida alle indicazioni della auroterapia n ella t . b. c. polmonare (1)

per i dottori G. CmucINI , aiuto e A. ARA.DAS, assi ten te. il inedic o pratico ch e volresse rendersi esatto conto attraverso la letteratura dello stato ~ ttu.ale deli.a c r iso tera·p ia nei malati di t.b .c. polmonar e affronterebbe un problema di difficile soluzio•n e. Egli troverebbe più facile orientam ento se - guidato dai pochi elem enti ch e appaiono meno discordi in questo sis1ema di cura acquistasse quella conoscenza e pratica personale necessarie in un ar(1) Il piano e la red azione del laYoro spettano al dott. CH1uc1J~1; l 'esect1zione delle r icerche in parti eguali ai due AA.

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<< IL POLICLINICO

me pol·m onari a tipo essudativo (Giordano); n.elle forme benigne iniziali (S·aje), nelle mar1.ifestazioni evoluti,re con lieve starto sub febbrile (!I3occhf1tti), nelle fihrocaseose cron·iohe, essudative recenti, essud.ative produttive interstiziali sub-aoute circoscritte (Sitanganelli), e$sudative l'o hulari evolutive che no.n sono favormolmente influenzate dalle cure san.atorial~ e per le qu.a li no·n si è potuto aiprplicare la collassoterapia, e• nelle forme essudativoproduttive (Carpi); medicina effi.c acissima ottima nella quasi totalità dei casi purchè si t1·atti di casi iniziali, anzi preinizial1 (Cherubini); nei casi di tbc. recenti rimontanti a meno di 6 mesi (I\.nud-I?aber). La crisoterapia è stata effioace i11 tutti i casi di tbc. non curati col pneumotorar.EJ o altro metodo chirurgico· ad eccezione di tutti quelli nei qua~i era rigoro-· samente controindicata (Burrel S. T.). SE.nza aggiunge re poi quegli autoifi che dopo pratica perso nale si schierano coin tro questa terapia o la considerano incerta (1F ici, Cinque-mani). Seguendo peirò le· i'doo di coloro che in un problmn.ai così discusso sembrano più e·quilibr.a ti e sereni nel giudizio definitivo e la nostra esperienza di alcuni anni' è in11 egabile che esistono delle forme, anzi noi preoisi.amo dicendo dei casi, di t.ubercolosi polmonare che si avvantaggialD.o con l'o·r o in modo inequivocabile. Ma quali possono 'essere queste forme è difficile precisarEJ. Infatti l'elevata di80ussin1r1e che all'VIII Congresso co·ntro la tbo. fu fatta da eminenti personaaità sulla auroterapia, pur avendo portato· un arto con' tributo nell'argomento non valse a dt.Timere il nucleo più importante che ·è quello più ricco di imp1rmisti: le indioazioni. È questo il punto più in1tP0rtante dell'auroterapia su cui siamo anco,r a lungi d'aver raggiunto l'accordo. Chj come noi ha largamente ap!P1licato tale metodo sa che non ostante i suggerimenti clinici d.a ·v ari ricercatori segna1lati, e la rigorosa osser·vanza delle nonne per l'applicazione della cura, norrrtEJ riguardanti le dosi , gli intervalli fra una iniezione e I "a1Itra, la scelta de1l preparato più opportu110 , ci si trova taltvolta di front e a casi di assoluta intolleranza anche quando cli11icamente essi rientravano del tutto nel quadro delle indicaz1ionì, di quEJlle indicazioni ritenute almeno dai più le meno incerte. Qu·ind i no1n fo·rnie ài tuberoolosi polmonare che si 1

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avvantaggiano cori l'oro, ma sol'tan.t o singoli casi e sirigc>Earniente in prac edenza scelti. Del resto questa nostra espressione trova sicuro e perfetto riscontro in a]Lre precedentEJmente apparse in tema di auroteraipia della tl1c. polmonar€l. Ad es. : cc pur tuttaJVia talora l 'ap1)arizione di accidenti cutanei può essere lega ta nncl1e alla somministrazion e: di una

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XLII, NuM. 9]

piccola dose di un sale aureo dato in una sola volta : in tali casi è ovvio ·p ensare ali' esistenza di ·palrticolari condizioni di intolleranza insite n.e l]' organismo » (Marabottini Marabotti). « Poichè l'intensità della reazione del mEJSenchima allo stimolo, aurico varia da i11dividuo ad individruo fìno· allai refrattarietà si srJiega come l 'auro terapia possa considerarsi una sorta di tera.p ia co·s tituzio•n ale ed una: terapj a della1 individualità. Occoir re quindi una rigorosa individualizzazione nella scelta dei pazienti, nel formulare la prognosi, nello stabilire Fe dosi e nella soelta dei metodi di cura combinati \) (Stanganelli). cc Lai crisoterapia con i preparati att,uali messi in commercio deve essEJre applicata con grande prudenza sopratutto, in considerazione che aaiohe le piccole dosi posso110 darci inconven.i enti dovuti alla eccessiva sensibilità al medicamento presmitata da non pochi infermi. Occo·r re segt1ire comunque una tecnica precisa, prudente e ,p1erfettarrtenLe a1derente al caso trattato in ra pporto alla s11a individu.a lità cois tituzionale, clinica, b·io1ogica, so•pratutto dal punto di vista reazionale i> (Boccl1etti). 1

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Intesi in questo 0 rdi1ie d'idee riguardanti la. individualizzaziione nella scelta dei pazienti di tbc. polmonare noi per primi abbiamo r~ ensato di saggiare la sensibilità <mtanea ai sali d'oro quale g71ida alle indicazioni della 0111roterapia nel1la tbo. polmonare. E perciò noi abbiamo sottoposto alla prova clella intradermc)reazìone all'oro un gruppo di 20 infeirme di tbc. polmonare la maggior parte delle quali ritenevamo poter beneficiare oon questo sistem.a. di cura. Buona parte di queste ammalate e:r.ano in discrete co.n dizio1n i di nutrizio[}Je e ftra quE.1ste figura qualcuna in ottimo stato generale, n1entre fra le rimanenti in minor nurrtero., che pur p·resein tavano uria forma tbc. polmonrure a tipo evolutivo, i1essuna era in condizioni di aggravam<:,'Ilto tale da essere ritenuta non adatta alla cura da prél>ticare. La prova è se1nplicìssima e consiste nello iniettare nel derma I milligrammo del prepa!I'ato d'oro ritenuto il più adatto al singolo caso. Per le nostre inferme ci siamo serviti rlel fosfocrisolo e n ei risultati di queste aurodermo... reazio·n i noi distinguiamo dell'e reazioni fortemente positive ( -r· + +) caratterizzate dalla c·o,m .p arsa di una zo,n a arrossata ed infiltrata a limj ti netti non o poco dole·n te ohe comipare srubito o dopo qu.a lche ora, si accomp·agnaJ o no a Jie''e risentimento termico, persiste aJcuni giorni e può lasc.iare una lieve pjgmentazione cutanea; d€Jlle reazioni positive ( + +) in cui la reazio11e cutanea è simile alle reazioni precedentii ma meno marcata e sen1

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X.LII, Nt;l\I. 9)

SEZIONE PRATICA

za risentimfJ11to generale; delle reazioni debolmente positi, e ( +) quando appare una zona di arrossan11ento senza infiltrazione evidente che tende a dileguarsi entro 24 ore; ed infine delle reazioui negative (-) ove resta solo evid611te la traccia della puntura cutanea. Noi rjteniamo che non esistano delle intradermoreazioni dubbie ai sali d 'oro 1n1a so lo r eazioni negative o positive e fra queste ultime la posjt.i vità diversa cas0 da caso v.ar1 datl la pie... cola chi;i.zzetta di arrossamento, o dal p1iccolo bottonoino d'infiltrazione (reazioni de·b olmente positive) fino alla infiltrazione co,n arrossan1ento, risentimento generale ecc. che distingue le reazion·i fortemente positive. I dati riguardanti ogni ammalata figurano n elle due tavole seguenti A e B: la tavola A riporta le in fE-·rme con aurodermoreazione positiva, la tavola B quelle con aurodermoreazione negativa ; inoltre le due tavole contengo110 i risultati delle cutireruzioni alla tUJbercolina prùticate qualche g iorno prima delle auro1dermoreazioni , ·e il co·m portamento delle ammalat1e in co,n fronto alla crisoterapia. Alle tf!Nole segue in succinto la storia e lo stato della inferm a 11. G, ch e. abbiamo ritenuto utile riferire da ta la reazione così caratteristica e dimostrativa che presentò all 'inoculazione intraderrt1ica di i111 r(1illigrammo di oro. 1

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TABELLA A. 1. Niccolina C. : aurodermoreazione +; cutireazione Pirquet - . 20 anni, malata da circa tre mesi :

broncopolmoni le lobo superiore e medio di des1ra. È in cura pneumotoracica, febbre 38° ,2-38°,5. Si inizia una cura aurea con fosfocrisolo e si sospende d opo 3 iniezioni per l'accentuarsi della febbre ad ogni iniezion e. 2. Elisa I . : aurodermoreazìone + +; cutireazion e Pirquet -. 20 anni, ammalata da 11 mesi. Broncopolmonite a focolai disseminati, febbre 37°,3-37°,5. 2 endovenose di crisalbina da gr . 003. Si sospend e per l 'accentuarsi della febbre ad ogni iniezione. 3. Antonia A. : aurodermoreazione + +; cutireazione ~irque t --:.-. 24 anni, ammalata da 4 mesi, broncopolmonite a focolai disseminati , febbr e continua 38°-38° 1/2. 2 iniezioni di crisalbina da gr. 003. Si sospende la crisalbina per l'accen tuarsi clella febbre e dei fatti umidi. 4. Vincenza S.: aurodermoreazione + +; cutireazione Pirquet +. 22 anni, ammalata da 6 mesi. Bron copolmonite disseminata; temperatura 38° 1/2. Ha fatto in passato 5 iniezioni di Solganal al 2 %. Riprende con la crisalbina a piccolissime dosi, la temperatura non subisce modificazioni apprezzabili, lo stato si mantiene st azionario. 5. Liduina S. : aurodermoreazione + +; cutireazione Pirquet + +. 40 anni, ammalata d a 9 mesi, bilaterale fibroso-essudatiYa. Ha un episodio acuto con temperatura 38°, 1/2-39~. Si sospende il fosfocri solo dopo 3 iniezioni per l 'accentuarsi della ten1peratura.

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6. Vittoria Z.: aurodermoreazione + + +; cutireazione Pirquet + +. Vedi storia ed esame obiettivo a l)ag. 9. 7. Rosaria S.: aurodermoreazione + +; cutireazione Pirquet + +. 32 anni, ammalata da 7 anni, bilaterale a tipo fibroso con febbre continua 37°,3370 ,5. _Si sospende alla 4a. di crisalbina per la febbre più alta, aumento della tosse, dell 'espettorato e dei fatti umidi. 8. Eufelia P. : aurodermoreazione + +; cutireazione Pirquet + +. 29 anni, ammalata da sei anni. Bilaterale p·r evalentemente fjbrosa; piccola escavazione nel sottoapice destro, temperatura alla sera 37° ,2-37°,5, in passato forte reazione febbrile alle dosi alte di neocrisolo. Ora sopporta discretamente il Solganal al 2 %. E ancora alla 6a. iniezione molto distanziata. 9. Barbara R.: aurodermoreazione + + ; cutir eazion e Pirquet + + +. 29 anni, ammalata da 2 anni, bilaterale a tipo ess11dativo, febbre 37° 1/ 2380. ,Sospeso il ~osfocrisolo alla 3a. iniezione (0 ,05) per l 'accentuarsi della febbre e dei fatti umidi. 10. Maria M.: aurodermor eazione + +; cutireazione Pirquet + + +. 22 anni, ammalata da tre unni, bilaterale, prevalenteme11te fibrosa, temperatura discontinua lievissima. Ha praticato con bene·ficio la serie di fosfocrisolo ma alle ultime due dosi (15a. e 16a. iniezione, gr. 0 ,10) febbre più alta e poi subittero durato 15 giorni, dolori addominali. 11. Domenica P.: aurodermoreazione + +; cutir eazione Pirquet + + +. 22 anni, ammalata da un anno, pneumo torace d estro t erapeutico per lln processo produt tivo lobo superiore, apirettica. Alla l a iniezion e di fosfocrj solo (0 ,01), temp. 38° e cefalea. Ha dovuto dist anziare molto le iniezioni e le continua a dose piccolissime ogni 12-15 giorni . 12. Silvana D. : aurodermoreazione + + +; cutireazio ne Pirque t + + +. 25 anni, ammalata da 1 anno, essudativa bilater ale evolutiva, febbre 38°. Ha sospeso la cura aurea dopo 2 iniezioni di n eocriso lo per l 'acce11 tu arsi della febbre.

TABELLA B. 1. Cristina P.: aur odermoreazione - ; cutireazione Pirquet + . 16 anni, amn1alata da 5 m esi bilaterale disseminata essudativa, febbre continua 38°-39a., 3 iniezioni di crisalbina, buona tolleranza. 2. Gabriella C. : aurodermoreazion e - ; cutireazione Pirquet + . 24 anni, ammalata da 4 ann i, for1na fibrosa e proliferativa destra, frenicectomia destra pregressa . Pneumotoraice terapeutico d estro parziale. Febbre 37°,5 òiscontinua. Ha fatto cure auree nel 1931 e 1932 con notevole migliora111ento; 20 iniezioni di fosfocrisolo le terminò n el marzo u. s., pure con rr1ig1ioramento. 3. Elisa B.: aurodermoreazione - ; cutireazion e Pirquet - . 19 anni, amn1alata da due m esi, forma infiltrativa circoscritta al lobo superiore sinistro. Poco d opo il suo ingresso alla fine di luglio ebbe pleurite essudativa sinistra con febbre al la. Allora fu eseguita la aurodermoreazione e la cutireazione alla tubercolina. Attualmente il versame11to pleurico si è riassorbito ed è sen za febl)re. Condizioni buone. Ha fatto 4 iniezioni di crisalbina tollerandole bene. 4. Guglielmina N.: aurodermoreazione - ; cutireazione Pirquet + +. 20 anni ammalata da 2


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« IL POLICLINICO »

anni. !\el dicen1bre del 1932 tollerò bene 12 fiale di crisalbina. Forma catarrale disseminata nei due terzi superiori del polmone destro. Ha fatto 16 iniezioni di Solganal al 20 % con discreto migJioramento e buona tolleranza. 5. Rosaria P.: aurodermoreazione - ; cutireazione Pirquet + +. 21 anni, ammalata da 2 i11esi, processo catarrale a lenta evoluzione a destra, tollera bene la crisalbina. 6. Emn1a F . : auroder1noreazione -; cutireQ zjone Pirquet + + . 27 anni, ammalata da 5 anni . Forma bilaterale essudati.v a con complicazio11e larir1gea. Nel 1931 2 serie di neocrisolo fino a gr. 0,40, evidente miglioramento, recentemente 18 iniezioni di fosfocrisolo fino· a g·r. 0, 10 terminate in luglio. Aurodermoreazione eseguita in settembre. 7. Edwaide T.: aurodermoreazione - ; cutireazione ~irquet +. 22 anni, a111n1alata da 2 anni. Bilaterale fibrosclerotica. Ha fatto con n1iglioria un ciclo di iniezioni di fosfocrisolo da gr. 0,01 fino a gr. 0,10. Evidente n1ig-Iioramento, sconi.parsa l 'afonia. 8. Maria G.: aurodern1oreazione - ; cutireazione Pirquet - , 45 a.nni, a111malata da un anno, forma essudativa destra febbrile evolutiva. Dopo il pneumotorace, notevole miglioramento e scomparsa della febbre. Ha tollerato bene 4 iniezioni di crisalbina. Storia ecl

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esame obiettivo dell'iJnjerma n.

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[A:\""No XLII, NuM. 9]

diog·rafico mostra I 'esistenza di un pneu1notorace destro totale con discreto collasso dei due lobi superiori del polmone e n1odico collasso del lobo inferiore, e opaca1nento dei due lobi superiori. Peso kg. 64. Apiressia, espettorato negativo. Urine: albumina e zucchero assenti, nulla nel sedin1ento. Il 30-VIII si pratica l'aurodermoreazione iniettando nel dermai della faccia anteriore dell 'avam])raccio destro 1 n1illigrammo di fosfocrisolo; pochi 111in u ti dopo appare una chiazza di arrossamento viYo poco più grande di una comune moneta da 10 lire di forma ovoidale. Dopo 6 ore questa chiazza è appenai infiltrata e rilevata, clopo 24 ore l 'infiltrazio·n e è più evide11te e l 'arrossamento di una tonalità più scura. Non modificazioni della temperatura nè risentimento ghiandolare. La reazione si inantiene ben evidente ainche 48 ore dopo ma non infiltrata, e si attenua lentamente nei giorni successivi. Al matti110 del 5 settembre si pratica alla piega del g·omi to di sinistra una iniezione endovenosa di 5 cE!ntigrarnmi di crisalbina, quanrlo l 'aurodermoreazione non era ancora svanita per la permanenza di una zona di color g·rigio roseo. L 'inferma tollerò benissimo l'iniezione ma in giornata ebbe un lieve rialzo ter1nico co1ne risulta dalla temperatura rilevata 11elle due ascelle e qui sotto riportata ; lJerchè nelle an1malate con p11eumotorace terapeutico il rilievo clella te111peratura biascellare può dare spesso se non sen1pre utili inseg·namenti (Chiucini), e nel nostro reparto questa ricerca viene eseg·uita a tutte le inferme con pneumotorace irt atto. . Giorno 5 settembre: temp. ascella d., ore 8, 36°,2; ore 12, 36°,2; ore 16, 37°,1; ore 20, 37° 9. Giorno 5 settembre : temp. ascella s., ore 8, 36°,l; ore 12, 36°; ore 16, 36°,6; ore 20, 37°,2. Il giorno stesso la paziente ebbe cefalea, quello successivo la temperatura tornò normale e la cefalea scom.parve. A carico dell 'aurodermoreazione si rilevò un 'accentuazione che oltrepassò i caratteri della reviviscenza perchè la chiazza di arrossamento raggiunse la grandezza di 5 centimetri di lunghezza per 3 di larghezza con la parte periferica di color rosso vivo e la centrale di color

\/ittoria B. , di 16 anni, sarta. Nulla nel gentilizio e nei collaterali. Penultirr1a genita di 4 gravidanze a termine. Due sorelle ed un fratello viventi e sani. Ha condotto sempre vita buona. Da piccola morbillo. Funzioni mestruali normali da 13 anni. Sempre bene fino aJ g·ennaio u. s. In quel! 'epoca disappetenza, stanchezza, dolori lievi alla spalla destra, e dopo qualche settimana una sera febbre con brivido che raggiunse in poche ore 40° e si protrasse in modo continuo con lieyj remittenze (1 c.) mattutine per circa 20 giorni . Nello stesso periodo deperimento, tosse, espettorato discreto. Dopo pochi giorni di apiressia nuova ricaduta con ]e medesime caratteristiche durata circa 10 giorni. Ricoverata al 4° padiglione. del Policlinico fu riscontrato un processo tbc. a carico del lobo superiore destro ed espettorato positivo per il bacillo di Koch. Il 12 feb·b raio pur essendo l'inferma senza febbre ed in condizioni migliorate fu inizjato un pneumotorace destro che fu rifornito in seguito circa 20 volte con introduzioni che oscillr1Yano dai 400 ai 500 eme. di gas. Rimase in padiglione sei mesi durante i quali crebbe di circa ) 3 kg. mentre la 1osse e l'espettorato diminuivano sensibilmente fin guasi a scomparire del tutto. Durante tale periodo di degenza la temperatura saltuariamente aveva delle· modeste elevazioni alla sera. Trasferita in sanatorio il 25-VIII-1934. Status. Condizioni buone. Ottimo lo stato dt>lla nutrizione e de~la sa11guificaztione. Nulla ' agli apparati linfoghiandolare, muscolare, scheletrico, e cardiovascolare. Il torace è ben conforFaccia anteriore arto sUJperiore destro. La zona grimato e si1nmetrico. Alla percussione si rileva un suono un po ' più alto nel terzo superiore delgia a.ll'avaimbraooio r a.ppresenta la reviviscenza e la 1'emitorace destro . Nulla a sinistra. Al! 'ascoltaa ccentuazione della auroderm-0reazione, quella 11>iù piczione a destra murmure debole su tutto l 'arnbito cola alla .piega del gomito la chiazza di arrossa,mento con qualche crepito inspiratorio. nei d?e terzi .su_ eguale a quella di sinistra - e comparsa in sede meperiori. Nella regione ascellare il respiro a<:qm~ta t a ruericMnente opiposta a quella ove era stata pra,tica.ta un leggero timbro metallico; a sinistra respiro l 'iniezione endovenosa di crisalbina. rinforzato senza rumori aggiunti. L'es ame ra1

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369

SEZIONE PRATICA

r osso scuro, più calda al t at lo cl1e non il resto della cute ma senza dimostrabile infiltrazion e. Degn a di 111olto inter esse fu inoltre la comparsa di una cl1iazza di arrossan1ento cl1e si man ifestò r1ella piega del gomito del braccio sinistro ove era stata eseguita l 'iniezione endovenosa di crisalbina, (iniezione praticata con somma facilit~ data l 'evidenza della vena e sen za la fuoriuscita di una mir1ima parte dimostrabile della soluzione n ei tessuti p ar aYenosi) e di una chiazza simile e della stessa grandezza alla piega del gomito del braccio destro com e dimostra la fot og·r afi a acclusa. L 'esame delle urine e la formula leu cocitaria eseguite lo stesso giorno clettero: urine: tracce di albun1ina, zucchero assente, urobilina assente; seclimen to: qualche cellula, scar si leucociti ben con servati, qualche emazia, frammenti di cilindroidi. Ii'or1nula leucocitaria: polinucleati neutrofili 60 eosinofili 1:3, basofili 1 monociti 11, linfociti 15'. Il giorno su ccessivo 7 settembre le chiazze di arrossamento alle piegh e dei gomiti andarono n1an mano attenu andosi e scomparvero clopo 3 o 4 giorni, in corrispondenza invece de]la aurodern1oreazione p ersisteva ancora una zona di cute arrossata il 24-IX quando la paziente lasciò il sanatorio in buone condizioni. CONSIDERAZIOJ\'I CONCLUSIVE.

Prima di conclud er e dai ri-sultati E.mer genij daìle nostre esperienze riteniamo opportuno a,-vertire che in questa breYe pubblicazione, cl1e noi c,011sidE,Tian10 co111e u11a nota preventiva , non entriamo in meri I o al meccanif'mo dell 'aiurodermoreazione cl1e sar à svolto invece j11 un successiYo stt1dio nr l quale fig urerà un numero più confacente di casi trattati ed ove l :aurodermoreazione sa r à &lata praticata con i i irincipali preparati oggi in uso. Ciò premesso prendia1110 p rim a in esame i risultati d ella tavola A. La piTima cosa che risalt.a subito all 'evidenza è oh e tutte le ammalate hanno dimostrato chiaran1ente l'intolleranza ai sali d 'oro ch e l 'aurodtrmoreazione ci aveva in preced en za resa ma11ifesta,. In special m odo l'inf~:rma n. 6 in ottin1e condizioni generali e senza febbre si è dimostrata così sensjbile all'oro che l'iniezion e' praticata (5. milligrammi di crisalbina) lw prodotto cefalea, febbre, lieve albuminu.r ia ed em aturia microscopica ed eosinofilia, olrtrechè re, iviscenza e accentuazio11e dell'at1rodermoreazio ne e la c·o1m pa1Tsa di due zone di arrossan1ento simmetricamente opposte nelle piegh e d ei due avambracci . Per ciò che riguarda la febbre n oi am111E:ttiamo n el ca5o in 1Jl1arola d11e fattori nei suo determinismo: uno l 'intoller anza all'oro perchè un risentim ento termico si può arvere oltrechè in individui a1nn1alati di altre foifme n1orbose non tubercolari anche nei sani (Mar abottini l\lfarab,otti), l'altro il riaccendcTsi del focolaio tbc. ch e in questo caso è dimostrato da~l'aumento della temperatura (37,9) rilevata t1eìl 'asce ll a de&tra (corrispondente quindi a l 1

1

polmone ammalato) in confronto della temfera tura rilt:va la n el} 'asce lla <li sinistra (37 ,2) fl ch e interpretiamo co,111e un riflesso viscera cutaneo . P er l 'albuminuria e l 'en1aturia n111croscop1ica, sinto1ni ch e non esistevano in ·p recedEJnza n ella nostra paziente ci basta averli rilevati r.anto si prese.nta110 di frequente nei ca&i d 'intollerar1za a ll'oro. In riguairdo alla forr11ula leu cocitarié' questa i1on era stata es6bauita n ei giorni ch e p·recE,1<lettero l 'aurodermorea7ione e questo dato mancante no,n ci permette di esprin1ere u11 g iudizio compar ativo, ma l'a,·er osservalo in un su ccessivo esame· praticato il g iorno 9 settembre, quattro g·iorni dopo ese~ita l 'iniezio ne di crisalbina , soli 5 eosin ofili per cento ci induce a mettere nel rapporto consequenzia1le an cl1e l 'eosi11ofilia osservata con l 'iniezione di or o. Il fenomeno della riviviscenza e le,· due cl1iazze di arrossamento a disposizione sin1metrica alle pieghe dei goIr1iti ]JOssono essere rite11ute in base ad alcuni criteri come reazioni allE.'rgich e, e sono riportabili a1 fenome:110 di Sanarelli-Sh''"artzn1an con la caratteristi e.a parlicolare della reazione metamerica per ciò cl1e. si riferisce alle due chiazze di arrossarnento. Per oiò che si riferisce a lla tavola B. avvertiamo che ne1lle inferme 1, 3, 5, 8, ch e in pretedenza non erano state rr1ai sotto,p oste a cure di sali d 'oro l 'auroclerrr1oreazionE: è stata eseg11ita lJrima d 'intraiplfendere la crisoterapia l1el1e altre ir1ferm e 2, 4, 7, c.I1e !~ave.vano p1raticata in precede11za e attualme11te E.'I'ano in perio,d o di cura è stata eseguita dopo terminato il ciclo d 'iniezioni, a d eccezione del n. 4: ove l 'auroderrnoreazione è stata fatta nell'intervallo fra due iniezio1n i . Dall 'osservazione dei risultati en1ergenti da l1'esperienze riiporlate nelle due tavole appare e\ idente ]a niarjcanza di parallelismo fra le cutireazioni alla tubercolina e le aurodermor eazi oni : cosi le prime tre inferme della taivola A hanno avuto una cutireazione negativa 1à dove l 'intr.a derrr1oreazion l' è stata positiva e per queste t.re no11 esitiamo a ritenere ch e si trovava1n o in co11dizioni di anergia seppure il loro stato generale poteva far su pporre diversamente. Infatti nelle tre a1r11nala le in questi ultimi mesi il processo è andato sempre più aggravandosi. Ma questo meccanismo non si può in,rocare per le auro dermoreazioni per le quali intoodiamo diverso il meccanismo di produzione. Qt1esta mancanza di 1parallelismo frél le due reazioni appare più evidente nella tavola B ove t.u tte le infern1e hanno avuto l 'auro dermor eazion e n egativa laddove la intrél dermoreazione alla. tubercolina è stata positiva. Solo n elle a1nmalate n . 3 e n. 8 la risposta è stata ugi1ale; ma la cutireazione a l la tubercoli1

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cc IL POLICLINICO »

na nel! 'inferma n . 3 non desta meraviglia poich è E:JSeguita durante 1'inizio di una p1leurite essudativa, per l 'alt-ra (n. 8) non pensiamo si possa invocare I' a11ergia dato il suo stato mediocre e non grave ma. sopratutto per il miglioramento, l 'asser1za di fe·b bre e l 'immagine r<1 dio grafica dell'apparato r espiratorio la quale, per la presenza di numerosi e chiari nuclei di calcificazione faceva pensare ad una discreta reattività organica. Nelle due tabelle .a ppare evidente arnche il fatto che rnentire l 'aurodermoreazio·n e è stata praticata a tutte con il fosfocrisolo il successivo tentativo di oura co] quale abbiamo controllato la tolleranza è stato fatto in 7 ammalate con il fosfocriso lo, in 11 , con la crisalbina e in dut,• con il So~gamal. La crisalbina l'abb iamo· 1preferit.a perohè nei casi d'intoll~ranza, dato il suo uso endovenoso avremmo avuto una reazione più immediata, ]e due inferme trattate col Solganal (n. 8 della tavola A e n. 4 della tavola BJ erano già in cura con questo prep.arato e sarebbe stato inop1p ortuno cambjare il sale d'oro. l\ifai co me sopra abbiamo accennato in u11a nt1ova pub1b licazione avremo l 'occasione d'illustrare il meccanismo ohe secondo noi sta a base dell 'aurode:rmoreazione e nella medesin1a, figuréranno anche le eventuali diff~q-enze di 1persensibi1ità ch e la cute offre in confronto di diversi preparati di oro. Questa nota ha il solo scopo di avere richiam·a1to l 'attenzione su di una ricerca molto semplice ecl alla q11ale noi attribuiamo una grande importanza prati ca. Volend0 fare delle conclusioni dal proouppostc. teorico· che ha informato queste ric.e rche e dai risultali otlenuti dalle es.perienze pTaticate noi diciamo : 1) Rileniarno che la ricerca della1 reattibilità del derma ai sal i d'oro saggiata con l 'iniez.ione entro il derma di un milligrammo di un prfJparato di oro possa dare utili ins~onamen ti primai di ese.g uire la crisoLerapia negli ammalati di tubercolosi po•l monare in s1p ècie e nei malati di tuberco1o·s i in genere. 2) Con detta reazionE-· ohe noi c1h iamiamo « Q!Urodermoreazione » abbiamo saggiato la reattibilità del derma con un mi1lioDTammo di fosfocrisolo in 20 ammalate di tbc. polmonare, erl abbiamo otten11to 12 reazioni positive ed 8 • • • reaz1on1 neg.atrvf..•. 3) I caratteri che distinguono le reazioni iJJOSitive e negative sono semplicissimi e f4:,aurano nello svolgimento del lavoro. Escludiamo l , esistenza di reazioni dubbie ai sali d'oro. ±) Abb·iamo ottenuto le reazioni positive 1telle inferme r.he hanno presentato una intolleranza alla crisoterapia, quelle negative invece nelle amn1alate che tollera,'alilo bene detta cura. 1

[ANKO XLII, Nu:\r. 9]

5) Avendo in tutte le ammalate praticata la cutireaziont,• alla tub·ercolina abbiamo notato delle divergenze di reattibilità della pelle in confronto· con le aurodermoreaz,i o·n i, e perciò escludiamo un paral~elisn10 reattivo fra cutire.azioni alla tubercolina e intrader1noreazioni ali' oro negli amn1alati di tbc. polmonare. 6) Qualun que possa essere il meccanismo cli questa aurodermoreazionf', abbiam·o la certezza che essa serva .a svelare la reattibilità degli amrr1al.ati di tbc. polmo·n are ai sali d'oro, e quindi ad individualizzare quelli nei quali la . . ' . cr1soterap1a puo vssere vantaggiosamente prescritta. 1

Rl1\.SSu.NTO.

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A]lo scopo di sel1:Jzionare ed individualizzare fra i tubercolosi (speoialme11te nella tbc . polmonare) quelli into·l leranti .alla cura dei sali d 'oro, rpiroponiamo una1nuova reazione: Z' aurodermoreazione. Con questa prova che consiste 1tell 'iniettare nel derma un milligrammo di un preparato d'oro abbian10 saggia1to la reattibililà di 20 ammaLate di tb·c . polmonare (in confronto dell'oro) ottenendo reazioni positive in qt1elle intolleranti alla crisoterapia e reazioni rtegative nell e altre che l1ar1no tollerato bene detta cura . Quindi la prova convalidata dai risultati ottenuti o.ffre una g·rande in11)orlanza di orientamento· p1ratico in tema di auroterapia. Roma, otto·b re 193-1. 1

AUTORI CITATI. .Allergia eniorragi ca o fenomeno di Sanarelli-Shw<11rlzn1a11. l\Ionilore di Endocrino-

ALES S Al'iDRINI.

logia per il medico pratico, 1934, n. 5. BoccHETII F. VIII Conferenza dell 'Unione Internazionale della lotta contro la tbc. La crisoterapia. ·L otta contro la tbc., 1932. BURREL S. T. Ibid. CAl\IIPANI A. La crisoterapia nel trattato La tisiologia nella pratica medica. '~ 7 as ermann e C., Milano, 1933. CARPI U. Lotta contro la tbc., 1932. CHERUBINI L. Ibid. CH1uc1N1 G. La dvffereriza della temperatura biascellare nel pneumotorace terapeutico. Bollettno e Atti Accademia Lancisiana , fase. I-II, 1929, e Tubercolosi, 1929. CINQUEMANI A. L'auroterapia a piccole dosi nerla tbc . polmonare. Lotta contro la tbc. , 1931. FABRI G. Il tratta.mento clella tb c. J)0[111onare con i sali d'oro. Policl., Sez. Pratica, 1932. Frc1 V. L 'auro,terapia a piccole dosi nella tbc. polmonare. Lotta contro la tbc., 1931. GroRDANO F. L'azione antitubercolare, 1931, n. 9. KNun FABER. Lotta contro la tbc., 1932. In cidenti cutanei nella terapia aurica della tbc. poln1onare. L 'Ospedale

MARABorrr.n MARABOTTI.

Maggiore, 1932, n. 2. SAYE. ·L otta contro la tbc., 1932. STANGANELLI P. La crisol erapia riella tbc. polmonare. Lotta contro la tbc. , 1833.


:[ANNO XLII, NuM. 9]

SEZIONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI Is·nTt:To DI MEDIClNA DELLA R. UNIVERSIT.~

OPERATORIA DI GENOVA

Sul trattamento degli ascessi peri-tonsil· lari.

· Dott. E.

S ·A VA.RESE,

assistente.

n1olto diffu~a ·è nei medici pratici l 'o·p inio11e che gli ascessi 'Peri-to.n sillari, per la loro iendenza a risolversi spontaneamente, non cicl1iedano alcun tratta1nento chirurgico. In r ealtà la cura medica o aspettante, se può €ssere giustificata all'inizio del processo, durante il periodo flemmonoso, specialmente nei ba1npini 0''6 n1e110 f1·equente è la fluidificazione, è invece assolutamente da prescriversi non appena si rilevi no i primi segni od il sospetto di raccolta inquantochè, la permanenza per più giorni cli una sacca marciosa in un a zor1a dell 'importanza di quella to·n sillare, oltre a prolungare inutilmente le forti sofferenze del paziente, espone ai pericoli di tutte le gravi complicazioni locali (edema della glottide; ascesso latero faringeo; u sura delle carotidi; angina del Lud\"vig ecc.) e generali (setticopiemie, endocarditi, nefriti ecc.) nonchè alla instaurazione di quelle forme di sepsi tonsillari cronicJ1e dovute all'insufficiente o mancato svuotamento dell'ascesso. Siccon1e tali complicazioni non possono1 mai .. . . in nessun caso ·e ssere previste con sicurezza, e dato ~lte l ·unica arma atta, nei limiti del possibile, ::\ prevenirle ci è fornita dalla cura chirurgica , è logico cl1e questa debba essere sist e m~ticamente adottata, ciò che -conco·r da del r~sto, con l 'una11ime parere degli AA . Come per tutte le forme settiche però, il valore dell'intervento dipende dalla precocità della sua al tuazione, di\'entando pressochè nullo qualo·r a ~i lascino passare i g iorni: nell 'attesa di vedere Ja raccolta, ciò che oltre a permettere l'insorgenza delle eventuali complicazioni, prelude z· apertura spontanea deDl' ascesso. La cura chirurgie.a pur esse11do semplice ed alla portata di tutti richiede tuttavia una certa esperienza. Varia è la sede degli ascessi periLonsilJari, potendosi essi svolgersi in un punto qualsiasi del cellulare peri-ghiandolare: prRtiramente però la loro via comune di estrinsecazione è q ttella fra tonsilla e pilastro anteriore, dove appunto si vanno ad aggredire sia passando direttamente attraverso il pilastro (Chiari) sia aJ di dietro e tangenzialmente a quc ' ~O (Killian). In ha ·e ai rilie,ri che ho potut o fare a carico di un centinaio di ascessi y1eritonsillari da rr1e trattati, ritengo che la se-

371

conda ' ria sia da preferirsi e meriti una maggiore divulgazione fra i m edici pratici che la tengono in poco conto quando addirittura non la ignorano. I vantaggi offerti dalla manovra di l\.jlli'an sono q uellì di una maggiore facilità di esecuzione, di una maggiore efficacia terapeutica e di un minor pericolo. 1) Stabilita la necessità dell'intervento precoce, 1'incisione attraverso il pilastro anteriore offre spesso la difficoltà di scelta del punto dove essa debba esser€. praticata, inquantochè lJ. metà della linea unente la base dell'ugola e I 'ultimo n1olare, fissata dal Chiari, non corrisponde sempre all 'ubicazio11e della raccolta 1na ci indica solo una sede di probabilità (fossetta sopra tonsillare) e la zona di sicurezza per l'affo11damento del bisturì. La localizzazione dell'ascesso, banale a processo avanzato quando esista una decisa fluttuazio·n e o la Lozza caratteristica che spesso lascia trasparire i I colorito giallognolo del ~us, diventa più indaginosa all'inizio dell 'affezione quando l 'ubicazione deve essere basata solamente sul dolore localizzato, sintomo che per la sua soggettività si presta ad errori di rilievo resi più facili dalla consueta intolleranza di questi ammalati e dall 'angustia del campo visivo dovuta al trisn1a , quasi sempre presente, ed alle abbondanti mucosità. Per raggi11ngere la raccolta passando tangenzialmente al pilastro anteriore, il compito dell'operatore è invece di molto semplificato, bastando in questo caso di individuare solamente il pilastro, ciò, che con l 'ausilio della luce riflessa, riesce sempre agevole, ed introdurre fra questo e la tonsilla uno degli strurt1enti ideati allo sco·p o o meglio un semplice piccolo K1emmer curvo che, divaricato in sito, aprirà un'ampia via peir il deflusso del pus. 2) In rapporto alle difficoltà di orientamento , l'incisione attraverso il pilastro anteriore è da considerarsi meno efficace per la facilità di cadere lonta·n i dall'ascesso, o in un punto non sufficentemente declive, ciò ch e è causa di ristagno del pus che viene d'altra parte normalrr1ente favorito anche per il fatto che i bordi dell'incisione durante le contrazioni del velo tendano a collabire e si saldano molto precocemente , onde i pericoli della necessità di un • re1ntervento . Con lo scollamento del pilastro anteriore, quando la manovra sia ben eseguita, gli ascessi peritonsillari vengono invece sistematicamente raggiu11ti ed an che in quei rari casi 11ei quali non si ottenga lo scopo, sia per errore di tecnica come pure per decisa lateralità della raccolta (ascessi latero-tonsillari), noi avremo comt1nque preparata quella che è la


372

« JL POLlCLINICO >J

via elettivu di sv uotamento spontaneo di tutte le raccolte peri-tonsillari, e attraverso ad essa normalmente dopo qualche ora dall 'intervento vedre1no sgorgare il pus. Raggiunta che sia la raccolta ~ on questo mezzo, minori sono le probabilità di ristagno, perch·è qui le contramoni del velo tendono a ridurre la cavità ascessuale ed assicurano anzichè ostacolare 1'espressio11e del pus. 3) Sebbene i11 effetto l 'incisione degli ascessi tonsillari non esponga a seri pericoli, pure sot to certi i)unti di vista essa è da considerarsi

(_\ .NNO

XLII,

~U M .

9)

rr1a1ie vasali (gon1itature co11 deviazione verso il piano mediale) unitamente ad una tecnica errata (incision e lateralizzata con eccessivo affondamento della lama). Il Klemn1er richiesto invece per lo scollarr1ento del pilastro anteriore, anche in mani i)oco esperte, mette al sicuro da ogni pericolo del ge11ere e potrà essere spinto con coraggio , sapendo dall'anatomia che andando parallelamente al pilastro nella pegg·iore delle ipotesi esso fi11irà col doversi arrestare, senz.a aver recato alcl1n da11no, cor1tro l'ostacolo opposto

'

FIG.

1.

più pericolosa della loro evacuazion e per via ottusa. I pericoli sono in dipendenza dello strume11to tagliente, necessariamente usato allo scopo, che i movimenti inconsulti di difesa del paziente possono guidare in zo11e pericolose anche lontane come quella dei !!rossi va"\ del collo. Infatti , sebbene questi si trovi110 all: esterno e indietro delle tonsille (17 m1n. secondo Rieffel, 20-25 mm. secondo Testt1L. , per ]a carotid e interna e più a11cora per quella esterna) e quindi rela tivame11te al sict1ro , non è escludibile in via assoluta che possano essere raggiunti dal bisturì durante la ~ua cor a nel sen so antere-posteriore, special. J11 e n te qua11do all'evenienza accennata dai movi111en ti incon sulti dell'ammalato si aggiungan o 1'n se nza di una ,·era sacca marciosa, ano-

FIG.

2.

dal pterigoideo interno e dall 'a11golo della mandibola. A ronfr.rmare 1'esattezza delle cognizio11i anatomiche su cui i basa tale affermazio11e, abbiamo €seguito u110 t:tudio radiologico delle regioni atto a stabilire i rapporti fra tonsille e grossi vasi del collo. Ci siamo serviti in tutto di trenta cadaveri convenientemente iniettati aj quali abbiamo prati cato il cerchiago·io delle tonsille ovvero l'infission e dei pilastri con materiale opaco. I radiog·ran1rr1i eseguiti in proiezione laterale h anno dimostrato come effettivamente le carotidi siano poste all'indietro e completam ente fuori dei contorni della loggia tonsillare, a Slla volta totalmente compresa in' 'ece nei limiti de]] 'angolo della mandibola (fig. 1-2). I radiogran1 n11 ottenuti in proiezio~


, [A~NO

XLII.

NU1''l.

9]

375

SEZIONE PRATICA

· ne antero-posteriore dimostrano invece che gli org.ani i11 esame si trova110 in piani sagittali

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.

I risultati tera1p-eutici ottenuti. con lo seollamento del pilastro anteriore nei casi di angina flemn1onosa capitati alla mia ·osservazione fl1rono veramente ottimi. Sopra 93 soggetti così trattati non eb·b i mai ad osservare alcuna . recidiva nè complicazioni di sorta; deg·na di itota la constatazione che in 18 di questi pazienti era già stata praticata senza effetto da altri sanitari l 'incisione , uno di essi anzi aveva subito tre incisioni in due • • gio·rn1. Accanto a questi risultati e a conferma d·elIa necessità del sistematico trattamento pirecoce deg·li ascessi peritonsillari credo opportuno segnalare due casi di angina di Lu·dwig di cui lì.no mortale, sei casi di ascesso latero-.faringeo, ed un caso di flemmon_e sopraioideo da 111e osservato, con1e forme secondarie ad ang·in a flen1111011osa non trattata.

'

I . .,

RIASSUl'lTO.

FIG.

L ' A. ricorda la necessità del sisten1atico trattamento pr-ecoce degli ascessi peritonsillari e consiglia per la lo·r o evacuazione come metodo di scelta la manovra di Killian che ritiene più facile , I)ÌÙ efficaee e meno pericolosa del! 'incisione. U11isce alcune radiog rafie atte a dimostrare i rapporti fra la log·gia tonsillare ed i grossi vasi del collo.

3.

Rammeatlamo l'lmportaate volume: Prof. oott. LEONARDO DOMINICI Direttore della R. Clinica Chirurgica . dell'Università di Perugia.

Piccola Chirurgia e Chirurgia ·d'urgenza Prefazione del prof. Roberte Alessandri. N e riportiamo l' Indice sistematico in riassunto: PREFAZIONB~ PARTE I : Le condizioni indispensabili per un'operazione chi"'""" gica (in sette capitoli'), pag. I a 36. - P ARTE 1l : Cura delÌe (e.. sioni traumatiche (in otto capitoli), pag. 37 a 220. -· PARTE. lii: Cura delle infezioni chirurgiche (in dieci ca~itoli), .,. pag. ' 221 a 272. PARTE IV: Tecnica di alcune piccole opef'at;itmÌ é'•àèi· soc, corsi di urgenza (in trentaquattro capitoli), pag.' 1273' a · 431 . l'+Indice sistematico, pag. 432 a 438 . - .Indice alfabetùo g'ene-rttw, pag. 439 a 446. .1 I I • Il libro è elaboralo con criteri di assoluta praticità,

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n tolto alle esigenze odierne dei medici chiru:rgi condotti, ·dei giottltni I

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225

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.. FIG.

4.

n1olto r.a'Vvicinati specia l1nente in basso (figu1ue 3-4~ .

,. Inviare Vaglia àU'ecÌit~re LÙIGI POZZI ; Ufficio Postale. Sue.. cursale diciotto, Roma.

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« JL POLJCLJNICO »

[ANNO

XLII, NuM. 9);

OSSERVAZIONI CLINICHE CLINICA DER.LV10:5IFJI.OPATI\.A DELLA R. UNIVERSIT-~ DI PAVIA Direttore: 1)rof. U. l\ilANTEGAZZA

Su di un caso di diabete sifilitico. Dott. GIAN BA·r·r1sTA CoTTINI, assistente Si può bene affern1ar€J che la questio11e del1 esistenza di un diabete sifilitico sia stata averta nel 185'i allorchè Le·u det ha riferito, per la i)rima volta, di un diabe te conseguente ad una gomma d el 4° ve11tricolo. Da allora nu, . ' . . . ' n1erose osservaz1on1, n·asate su cr1te,r r p1u o meno accettabili o sicuri, hanno creato correnti diverse di pensiero a proposito, di questo r>roblema, la cui risoluzione non è solta111to di puro interess-E.' dottrinario, ma riveste u11 valore pratico e tera;peutico di capitale im .. portanza; appare i11faLLi evide11te che se la sifilide è c·aru&a diretta di un diabete, questo può e;Ssere event11almente influenzato dalla t6rapia antiluetica la quale, in tali casi, · a~i­ rebbe direttamente sulla caiu sa della malattia. 1\fentrEJ numerosi Autori (Freriches, Schnèe1. Lemonnier, Sch emann, Kulz, Arnaud, M. Pinard, ecc. ) ritengono la sifilide come un f~t­ tore etio·l ogico importa11te e frequente del dia})ete numerosi altri (Cantani, Lèpine, Touflet, Lahbè , Mauriac , ecc.) _li.., T)p,nsano che la sifilide • r<lppresenti solo una parte molto secondaria e cliscutibile nell 'etiolo·g ia del diabete: tra queste due opinioni ne esiste una terza, meno assoluta nelle sue conclusioni, la qual~ ammette che la sifilide sia pure eccezionàlmente e r1on frequenteme~te, possa cagionare il diab~te.

So·n o stati desoritti casi di diabete in ogni perio1do d~ll ~ infezion e luetica : nel p1 e rio~o primario i casi sono rarissimi·; P. Plum e V1linrct avrebbero constatato un diabete dopo 12 o-iorni dalla com.parsa del sifilo·m a iniziale, ed ~nche Merklen avreb·b e notato una g licosuria dopo ur10 stesso periodo di te~po. Da molt~ però viene osservato che un intervallo cosi brt.'Ve non parla tro,p po in favore di una r elazione delle due n1alattie. Nel periodo secondario l 'esistenz·a; di un dist u.r bo nel metabolisn10 idrocarbonico è s tato ri scontrato da Paris e Dobrovici (4 casi su IO) , d a ~fanchot (9 casi), da Servant.ier (2 casi), da Du.h (2 c·asi·; : Troller, K~vezn1kow e ~a~­ los, J ulliEJJ1, G.auclter Fourn1er so·n o dell op~­ nione che nello sta di o secondario possa e61 stere il più delle volte solo una glicos~ria temporanea - ch e deve sempre d estar e 1 atte11zione del m edi co la quale rpuò an che trasfo·r m1a1rsi i11 vero rli'abete. Una glicosuria passeggE,Ta sare·b be stata rilevata pure durante una reazione di !ìerxl1ei111er. Il con1portamentc, d ella glicemia nel corso dell 'infezi~ne sifilitica è stallo studL1t o da Schul1n.ann , 11 quale avr ebbe ottenuto ,.,,,lori normali riel pE~riodo l

pri1nario e terziario, e di poco elevati n e l periodo secondario: le differenze però sono. troppo piccoile per poter servire a q ualch~ conclusione di uri ce·rto valo.r e. Anche Crosti ·a vrebbe osse.rvato nella lue secondaria un.a. r11odesta iperglicen1ia, ed in quella primaria e terziaria valori norn1ali. · La maggi·or partt:J dei casi di diabete è ~ :.<1 ta con.;tatata r1.el pèriu(lo terziario (Meyer. TrolJer. Deker, ~1onier · Vinard, Umber, Rathery,. ecc..)· Pinard e Villaret pensano anzi cl1e · di rLatu;·a luetica siano l•f'rsino -ailcune nlanifestazioni (paralisi oculari, nevriti etti.che, male i)8rforantei.. perdita dei riflessi ~otul~i, ecc.) che si ri~co ntra110 talvolta n el d1abet1co (nu· i11erose sono però lEJ opposizioni ai tale ìnodo di veclere). .V P.lla sifilide ereditaria casi deg11 i di fede sono slati d escritti da Lemonriier, da Rathe-rv e IFEJrnet da Schnèe, da Castronuovo ,. da Segfort, da V. Noorden e da m.olti altri an co·r a. Allo stato attuale delle conoscenze si deve clunque ammettere e.b e. posson~ . e.sistill'e. d~i ~1si --di diabete provooat1 dalla srf1l1de n ei diver si stadi d ell 'infezione. Alterazioni specifiche del i1ancrEJas, come di di, erse a ltre parti dell'organi·smo ( fegato , sjstema nervoiSo , glandole endocrine), ne sar eb·b ero la causa od almeno ne favorire1b 1b ero I.ai i11sorgenza. Carnot ed Ilarvier, ad ese~p~o -.-: t~nto per citare .alcun e de~le osservaz1on1 J?lU. dimostrative - trovarono in una donna , d1ab e1 tea da due anni lesioni a tipo di polion1ie' lesioni si ero- ~ornmose ~'d1 Jjte, feg3.to cirrotico, end01periarterite del pancreas: Ste1nhaus no~ò. gomme del fegato, del pan~reas ~ dello st?maco· Sahlesinger :f'aroy 'V. Salt1s, ecc. r10taron~ freque11te~ente (20 %) delle lesioni, pancreatiche nei b1am·bi~~ ere~o~ l~etici~, ; e· 'Varthin e Wilson (100 .%) in casi di ant~c·~e· sifilidi latenti; Charnaux descrisse uria , pancreatite sifilitica nei diabetici e Gilbert e ~ rt::boullet studiarono le cirrosi sifilitiche d~l p:::ncreas con di~bete; Ma}he·r be, Ler.h artz, Queyrat, Lemonn1e'r, Labb~, eco. .~otacro~o C{J si di diabete in con comt1.tanza .d1' epa t11te· ipertrofica guarite ( ?), ambe·d ue le forme, con la cura specifica, e Sooger, .D ub! ~·, otte~­ nero risultati identici in casi di d1·atbete dipendenti da l.esioni n~'l'':o~e s'if~litic~e ; Le~de~; trovò infine in un sifil1t1co diabetico les1onl! del tipo della meningite sclero-gommosa ba-· silare e di sifilide epatica. Il riscontro lYerò di tali lesioni non cost~­ tuisc:e una prova assoluta della natura s1fi]itica dell'affezione: ]e cause che possono agire sulla genesi di un diabete sono rr_iolte-. J)lici ed il più delle volte legate a fattori ch e sfuggono, daLo la non completa ~o?-oscenza­ che noi possediamo intor110 alla f1s1opato.Jog ia di tale forma morbosa .. Del resto, hanno un valore r elativo anohe le prove basate su~la frequenza degli antecedenti sifilitici n ei ~1a­ b etici, e sulla presenza o mt-'Ilo della R. V\ as1

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SEZIONE PRATI CA

serma11n p·ositiva o di manifestazioni sifiliticJbe in atto. l l criterio delloi terapia a1itiluetica rimane · ar1cora oggi, il solo sul quale porre la dia~ gnosi di diabete sifililico. Secondo Epstein, pt.·r poter considerare un djabete co111e dovuto a sifilide, bisogna òttemperare alle se.g uen ti co·n dizioni : l 'inizio del diabete d~ve av~enirc dopo il contagio luetico, ma non in p€r1odo tro·p po precoce: nel diahE- tico devo·n o esistere lesioni dovute alla sifìlide o per lo 1n-€:no una r. Wasserma11n posi1 iva, e non si devono constatare n1alattie eip.atiche, del sisten1a nervoso o delle ghiandole endoc.rir1e di 11atura diversa dalla luetiGa : una tt!rapia antilu,e lica co·m binata deve combatte.re 'le due r11alattie e portare , in breve ttinpo, una gua1rig ion e durevole del · proce.sS<) e riportare la glicemia alla norn1a con normalo sopportazione delle prove di carico. :È d 'uopo tuttavia tener presente che possono esistere con tutta proba.bilità casi di diabete di origine sifilitica nei quali la cura specifi ca non ha alcl.ln. beneficio: ciò è do·v uto verosin1ilmente al fatto che la si·filide può determinare lentamente ed in modo progressivo delle i11odificazioni che conducono al diabete, 5€.'nza ch e si r>ossa influire sul processo rnorboso una volta arrivato allia sua estrerr1a cor1 seguenza (vaste distruzioni di tessutoSt ' lr.r<Jsj,1. 11 caso che 11oi ora riferiamo ra1ppresenta ur1u di quelli nei lJ:Uali la sintomatolo·g ia, il decorso e l 'esito si prt. stano ad utili consid·erazioni dal punto di vista diagnostico e patogenetico. 1

. B. Natalina, vedova, contadina, ,Ja Casarile (Pavia), che non aveva mai sofferto in passato di ma]a ltie degne di parti colare rilievo, viene ricono5ciu ta affetta, il 19 maggio 1924, sul far dei 50 anni, da sifilide papulosa: paraboloide + + +; r. "'' assermann + + + ; Sachs G. + + + . Sottoposta a cure regolari ed alterne con preparati bismutici , salvarsanici intrarnuscolari , jodici, m ercuriali solt1bili, non ebbe più manifestazioni apprezzabili del male. 1Sospese volontariamente ogni cura specifica all'inizio del 1931 e si limitò solo a qualch e blando preparato jodico nella primavera e nel1·autunno. Il 4 aprile 1934 si presentò al nostro ambulatorio per farsi visitare di una dermatosi, localizzata agli arti inferiori, a quelli superiori ed al le parti dee]ivi del tronco, i11sorta, senza sintomatologia subiet.tiva particolare, da non più di cinque giorni: essa aveva tutti i caratteri di una porpora emorragica. Avendo però riscontrato, nella sommaria visita fatta, una forte glicosuria (5 ~b) abbiamo invitato ltt malata al ricovero in Clinica. Entra il 19 aprile 1934. Esame obiettivo. - L 'aspetto della malata è soddisfacente: il colorito della cute e delle mucose è roseo: il pannicolo adiposo abbondante: le masse 1nuscolari toniche. "oggettivamente si lagna di scar sa stan chezza generale.

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Temp. 36°,5; P. M. (R. R.) 175 p. m. 100; polso 72; Kg. 75,800. All 'esame obiettivo dei diversi apparati ed organi si riscontra solo il fascio aortico un po ' di1atato. Nulla di speciale alle mucose. SulJa cute, come già detto, sono visibili numerose chia~zette en1orragiche, a tipo di porpora. Alcune dimostrano la tendenza all'assorbimento del pigmento, altre, più r ecenti, presentano sulla St' perficie delle piccole vescicole con contenuto e1natico. Esan1i di laboratorio :

R. Wassermann - - .- ; Sach s G. - - - . Glicemia 3,45 %0. . Curva glicemica (saggiata con gr. O, 75 p. Kg. d1 peso) : a tipo chiaramente diabetico. GJicosuria da 5 % a 8 % dopo un 'ora, indi lenla1nente a 5,80 ~o dopo 3 ore. Glicemia e glicosuria sulle cifre di partenza dopo 9 ore. Hb . 100 %; glob. r . 5.600.000; glob. b. 10.000. Valor e globular e inferiore all 'u11ità. For1n. leu coc.: neutr. 67, eos. 1, bas. 1, linf. 27, mon. 4. Tempo di entorragia: aumentato. Temp-0 di coagulazione: 15'. Prova del laccio e del martello: n egative. Ca1cemia (Kramer-Tisdall): 10,40 % mgr. Pota ssio ematico: 19,83 % mgr. Azolemia (m et . Segre) : 0 ,48 per mille. Feci: negativa Ja ricerca dei grassi con il Su<1 &11 III e di sostanze amiloidi con il Lugol. Radiografia della sella turcica .: reperto normale. Esame del fondo oculare : Visus 10/ 10 ad O. O. e fondo senza lesioni oftalmoscopicamente rilevabjli. Si notano solo papille un po ' piatte ma rosee : il reperto non ha significato patologico. Orine:

Quant. giorn.: 3200 cc.; glicosuria gr. 5 %; aspetto limpido. P. spec. 1029; Jievi tracce di albumina . Sangue, pigmenti e sali biliari, indacano, uroJ,ilina: assenti. Reazione di Gerhardt: n egativa. Sedimento: nulla di p atologico. Funzionalità renale : normale. Funzionalità epatica: tutte le prove hanno dato risultato n egativo per una disfunzione epatica. Alcune indagini per svelare disfunzioni nel campo n euro-v egetati>Jo-endocrino, non hanno fornito risultati attendibili , essendovisi la malata sottoposta di mala voglia ed anche con un po' di indisciplina : ad ogni modo i pochi dati ottenuti, a qua11to sembra, non depongono per la presenza di alterazioni in questi campi . D ecor so della m alattia . - Durante la prima settimana di ricovero, la malata fu posta a riposo in letto, a dieta ~issa povera di idrati di carbonio e nel tempo stesso sottomessa a trattamento con J11suli11a (fino a 50-60 unità pro die) . La glicemia, dopo 7 giorni, era ridotta a 3 % o; l<\ glicosuria era del 4 % circa e la quantità giorItaliera di orina si aggirava sui 3000 cc. : scar so miglioramento si n ot ava alle forme emorragiche. Si continuò la cura con lo stesso ritmo per una settimana: alla fine di questa riscontrammo ancora glicemia 2,95 %o; glicosuria 4 % e quantità giornaliera di orina 3000 cc. circa. Nessun c:. modificazione quindi avevamo avuta dall'ultima determinazione di valori: anche le


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« TL POLIGL!j';IC(),_ »

manifestazioni e1norragicl1e avevano fatto notare solo u~ lieve i11iglioramento imputabile forse di più al riposo a letto che all'efficacia della cura generale. Decidemmo allora di associare all'Insulina un preparato antiluetico: scegliemmo il sublimato aJla dose di 1 ctg. pro die per iniezio11e intramuscolare. 11 risultato non poteva essere più brillante : dopo tre giorni la glicemia era ridotta al 2 ·%a; la glicosuria al 2,8 % e la quantità giorn~liera dell 'orina a 1800 cc. Riducemmo la dose Jell 'Insulina a 20 unità , non modificando la cura specifica. Dopo altri tre g iorni ottenemmo glicemia 1,50 %n; glicosuria non d osabile, quantità della orina 1300 cc. Sospendemmo completamente l 'Insulina, continuando con il solo subljn1.ato. Alla quindicesi1na iniezione Cl 'insulina era sospesa da nove g-iorni) i valori erano i seguenti: 0,90 %n di glice1nia; g·licosuria assente; orina 1200 cc. Alla ventesima iniezione, ultima del ciclo, ottenem1no glicemia O,90 %n; glicosuria assente; orina 1200 cc. I fatti en1orragici erano notevoln1er1te inigliorati ed in n1olti punti scomparsi. R. ,,,- . - - - ; Gl. Di1nettemmo la malata (~O n1aggio 1934) prescrivendo solo una dieta povera di idrati di carbonio ect invitandola a tornare dopo qualche giorno per ripetere gli esami. La malata si fece riveder e solo d opo quindici giorni (5 giugno): aveva bell 'aspetto , si sentiva bene, non aveva più inanifestazioni emorragiche cutanee; ci affermò di avere seguite scrupolosa1nente le norme dietetiche consigliate. Glicemia 1,70 %n; glicosurfa assente (5 giugno). Il risultalo non ci stupì; ci accertammo ad ogni modo con più rigoroso interrogatorio, che la malata non avesse assolutamente derogato dalle regole dietetiche irr1poste. Ripetuta la glicemia a digiuno il gior110 ·dopo (6 giugno) ed il seguente (7 giugno) ottenemmo ancora i valori di 1,60 %o e di 1,70 %0. Decidemmo di riprendere la cura con sublimato sottoponendo la inalata a dieta povera di idrati di carbonio. Ecco i dati: 7 giugno: prima iniezione <li sublimato da 1 ctg. : glicemia 1, 700/0o; 9 giugno : t erza iniezione di sublimato da 1 ctg. : glicen1ia• 1 ,50 %o; 13 giug no: settin1a iniezione di sublin1ato da 1 ctg. : glicemia 1,05 %o; 15 g iugno: no11a iniezione di subli111ato ·da l ctg. : glicen1ia 1 o/oo; 18 giugno: dodicesima iniezione di sublimato da 1 ctg·. : glicemia 0,90 %o; 22 g iugno : sedicesin1a iniezione di sublimato da 1 ctg. : glicemia 0,95 %o; 26 g iugno: ventesima iniezione di sublimato da 1 ctg: : glicemia 0,80 %0. Alla fine del· cicìo (28 giugno), effettuata la curva glicemica, somministrando gr. 57 di glucosio in 570 cc. di acqua , ottenemn10 risultati perfèttamente normali. La malata fu poi seg·uita fino al 26 agosto ; quantunque la paziente avesse ripreso a mangiare liberamente, la glicen1ia, ripetute volte esegu~ta, diede sempre valori normali: pure normale fu la curva glicémicJ. effettuata anèora il 20 agosto 1934. Abl)iamo riveduto la paziente il 16 ottolYre 1934 : orina normale e glicemia 0,90 %0. '--T -

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Sch en1aticar11ente il quadro della forrr1 a morbosa che ci accingiamo ad analizzare è quello di u.n di:abete mellito, grave, complicato d~ f.a,tt1 emorragici cutanE,i a tipo di porpora, ln ~oggetto da 10 anni luetico (attualme~te con r. "\iVas-se·r mann - - ) per 7 ann~ regolarmente curato ed in riposo da 3 anni. . Il 'ìua~ro e.mor~agico non offre spec~ali diff1colta ?-1 sp1egaz10.ne: escluso, per il compl~'Sso sin tomatolog1co , che si ,p otesse trattare ~i un~ form~ ~i 1p orpora emo·r rag·ic.a primit1va t1tpo pel1o·s1 reumatica di Schonlein o morbo n1aculoso di 'VeTlhoff si doveva am:r{.ettere la relazione con l 'ir1fezione luetica e con i.I di.ab·t'te. Non sono infatti rare, allorch è esistf. la seconda forn1a morbo·~ le·sio11i a carico dei vasi sanguigni consist~nti in la·b ilità delle pareti vasali (emorragie, ecc.) e in occlusioni del lume vasale (trom·h·o si con conseguenti gangrene, ecc.); tuttavia, in questo caso, nel determinismo del quadro morboso bisogna tenere prese·n te l 'azione concomitante esercitata da lunga data dalla sifilide tanto sulle pareti dei vasi sanguigni quanto sulla crasi ematica: ai suddetti fattori, aggi ungiamo la elevata pressione sanguigna. ~ ulla• poss i.[ln10 dire di preciso sull 'e.p oca d'inizio del diabete, perchè la donna 11o'r1 si accorse mai dr alcun disturb·o: possiamo solo aic ce-rtare che esso ·è sicuramente posteriore a.I 27 n1arzo del . 1931 noic.h ·À in a1lella ò~t.~ r1oi abbiamo eseguito un esame con1pleto delle orine e la glicen1ia, non tiscontrando ·11ulJa di patologico . f'uori cli og11i discussione è dunque la diagnosi generj,c a di diabete mellito. Più diffici.le è la sut1 classificazione: mentre infatti l 'elevato valore della gli·cemia e della glicost1ria. l ' a~senza di lesioni a carico del sisterrJa n orvoso e di quello endocrino e.i fanno ~nsare che un 'insufficie·n za panc-rE:.!atica n ei sia la causa, la rnanca nza di dimagran1ento, l 'assenza di astenia, di polifagia, la non eccessi,ra polidipsia invece, avvicinan·o tale forma di diabete a quelle deriv:anti da endocrino-simpatosi. Solo la incompletezza degli. esami in questo ultimo campo ci impedisce una sicura di·f ferenziazione. Tuttavia noi crediamo più esatto e ri,sponàente a veriLà porre il diabete in relazio·n e con u11a disfunzione pancreatica. Le i11dagini svolte sull ai funzionalità epatica e quelle fatte sulle feci ci permetto,n o di rite11ere poco probabile una partecipazione evidente del fegato al processo morboso. Rimane da accertare la naturai del diabete. Era logico che si dovesse pensare a chiarire la questione di un eventuale rapporto con I 'infezio•n e luetica, specialmente considerrundo la data piuttosto recente del contag io e la sospensione di ogni cura ormai. da quasi. tr.e an ni. La r _ Wassern1ann n ega.t1va non infirmava la natura sifilitica; anzi il nostro sospetto ' rE-niva poco dopo a'rva1orato dall'esito della cu1


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ra a11tiluetica cl1e determi11ava la guarigione dél diabete. Il ris11ltato potrebbe esimere da ogni discussio11e. tanto cl1iara appare la relazio11e tra il princi1:.i jo del trattamento a11tisifilitico ed il decisivo e rapido miglioramento dei valori glicemici, della glicosuria e della quantità delle • orine. t da rilevare tuttavia la prontezza r on lct quale il sublimato ha decisamente indirizzat(> il male verso u·n pronto miglio·r amento fin dalle :prime iniezioni, cosicchè dopo l 'introduzione del sesto ce11tigrammo potemn10 sospendere de.finitivamente l'insulina. Ora, attr~verso quale rr1dccartismo hà agito il medicamento? ... Non pare che si possa pensare ad un'attivazione del potere terapeutico dell'Insulina, poic.1hè il miglioramento ·ha progredito e.d è aumentaito :1ncl1e dopo la sospensione di questa; non ci pare neppure che si possa pen·sare, come qa alcuni autori è stato prospettatQ a propo~ito dei medicamenti !lntiluetici Hg, Bi, As - , ad una ~pacità antidiabetica del pre·pa.rato, indipende11terr1ente da ogni sua proprietà specifica (1). Noi crediamo invece che il miglioramento $ia da attribuire ad un ·arzione diretta del farmaco sulla lesione, di qualunque tipo essa fos5e, prodotta dall'infezione sifilitica . Bisogna pensare che la lesion e fosse di una cert.a i1,tensità, poichè non fu durevolme·n te influenzata d.alla .p rima medicazione sifilitica: successivamente però Io stesso medicamento fu ca.p ace di riportaire ogni cosa alla norma . permettendo le prove di carico, il ritorno· ad lJn regime dietetico comune e la scom.parsa di ogni t1~.• ccia di diabete. Possiamo qui11di concludere che la sifilide è stata la oarusa del diabete: non ci sembrano possibili obiezioni di una certa importanza a questa conc lusione. RIASSUNTO . Dopo aver esposto in breve lo stato attuale d€:11a questione relativa all'importanza della sifiJide nelJa genesi del diabete, l'autore descrive un caso di diabete mellito insorto in soggetto luetico e guarito in se·g uito a terapia n1ercuriale. (1) PoRTER,

in seguito a nu1nerose osservazio11j personali , hanno prospettato la possibilità di un 'azione propria dell 'arsenobenzolo sul diabete, mettendo in dubbio, quindi, in certi. casi, la natura sifilitica del 1nale. BERY anche, a proposito del Bi, si è domandato se si possa pensare che esso sia 11011 solo un ai1tisifilitico potente, 111a anche un importante medicamento epatico nel senso che precisamente alla r~go~arizzazione del funzionamento della glandola epatica, e forse alla sua esaltazione, si debba essenzialmente il suo potere a torto detto specifico. PIRERA invece ricorda che il Hg. può, talvolta, dar luogo alla comparsa della glicosuria, che sparisce con la sospensione del rimedio . (PrRERA. Trattato di Patologia Medica, vol. 2, parte I , p. 362). AcHARD1, CouRNAUD,

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SEZIONE PRATICA

SUNTI · E .RASSEGNE VASI SANGUIGNI. L'angiomatosi emorragica familiare (Morbo di Osler). (C.

ANGELERI.

Haem,atologica. 1F asc. I-1935).

L 'A. descrive un caso di angiomatosi emorragica ereditaria, malattia conosciuta anche sotto il nome di teleangectasia emorragica familiare o ma lattia di Osler e caratterizzata dalla segue11 te triade sintomatologica: emorragie, a11giomi, tr.as1nissio11e come espressi'o nè di ca1·attere dominante. Le en1orragie hanno origine di solito dalle i11ucose, con n1aggior frequenza da quella nasn le e da quella boccale, e le perdite di sangue llanno il loro mo~ente in minimi traumatismi ir1 corrispondenza delle zone colpite dalla dilatazione dei piccoli vasi, cosicchè basta tal' 1olta l'atto del soflìarsi il naso. o dello ~ternu­ tire o· de·l masti•care o del lavarsi, per provo• care emorragie. In genere l'emorragia è il primo· sintomo a ccHn1p arire. in età abbastanza giova!!.ile, verso i J4-15 anrti' e la frequenza e ~'intensità di que~ta manifestazione vanno mano a nlano aumentando col progredire dell'età; la durata dell'emorragia è variabile da qualche minuto a qualche ora, talvolta anche a qualche giorno e ' >aria1b ile è pure la sua intensità: in casi rarissimi p1u ò essere mortale. Gli angiomi di solito con1paiono in età più tarda e si presentano con1e piccole macc·~ie, i1l genere confluer1ti, di grandezza variabile da quella di una capocchia di &pillo a quella di un grano di migli'o, di colorito rosso-vi·11oso, ed hanno la loro localizzazione elettiva in corTispondenza della cu·t e de.Jle guancie, delle orecchie, del meinto e della mucosa n.asale e buccale. Posson o essere però riscontrati aneli.e j,n altre zone cutanee o mucose c d anche in orgn ni interni (fegato, reni). Gli angiomi cutanei scom,p aiono· co mplet.an1e11te con la diascopia . All'esam e capillaroscopico appaiono formati da grossi trondhi vascolari ripieni di sangue. Oltre alle· emorragie e agli angiomi, costanti nel quadro de~ll 'angiomatosi emorragica fami1~.are de,v ono essere tenute presenti altre alterazio'ni di assai minore importanza e di scarsi'Ssima frequenza . · Una di esse è il tumore di milza, sempre però di modico grado e talora riconoscibile solo con la percussione dell'area splenica. In alcuni rasi è stata riscon l,rata epaton1 egalia. Lo studi'o del quadro ematologico ha serr1JJr e offe:r to in questi malati reperti noml.ali o a sa1 Iieivem ente discosti dalla norma . L'esame n1orfologico rivela in _gener~ la presen~ di. una artemia poEt-emorragica. Non alteraz1'0n1 apprezzabili dei leu cociti, non alterazioni sens1hi1i del numero delle piastrine, del tempo di 1


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cc IL POLICLINI CO ))

emorragia e qi quello di coagulazione. La prova d ello stropiccio, di cui non è cenn o n ella letter a tura , fu n ega li va n el caso d ell 'A.; il segn o del laccio h a dato risultati n on concordi n ei pochi casi i11 cui è stato ricer cat o (n el caso d ell 'A. d eb olme11te positivo). Nulla di n otevole si ricava dall 'esame chimico-fisico d el siero di san g ue . Mentre le les io·ni m acr oscopicam ente rilevab ili n ei casi di malattia di Osler son o di scarsissi•m a importanza , limitan·d osi ag li angiomi, ur1 g r anqissimo va lore assum e invece lo s tudio is to•lo·g ico n on solo degli ang iomi stessi , dei vasi e del co11nettivo delle zon e a ngiom a tose, n1a an ch e quello dei tratti di cute n on colpiti d a lle dila tazioni vascolari. Le ricer c;h e istologi r.h e dimostra no un 'alterazion e costituzion a le d el m esenchima e più specialmente d el tessuto di sostegno d ei piccoli vasi e d ell 'appar à to di sc1~ tegn o m esen chin1ale in gen er e. Essa si r ivela con la scon1parsa d ell !elas tica e d ella m u scolare d ei picco]i vasi a livello della cute e con alterazioni gra vi d el collagen o e d ell 'ela51ina, non solo n e1Je zone cl1e p r e,s entan o le dila.tazior1i vasali , n1a anch e n·e lle zo·n e a p par c.Jfl.temente san e . fatto questo . ch e dimostra come &i tratti di una n1a lattia sistem a tizzata, pur esse.n do le alte·r azioni n1acroscopi·cam ente rile vabili locali,zzate a ques.La od a quella zon a c utanea o mucosa. La cau sa prin1a ed essenzìale di questa displa~ia m esen chimale sistein1ati1zata e trasmissi·b ile come car a tte r e domin ante a ttraver so l ' uno C' I 'vltro ses~so ci sfugge con1ple tam ente. A q uesta debolezza d~l te·S.suto di . . ostegn o si d eve ricondurre Ja forr11azion e delle dilatazi<)ni vasali ed a lla facile rottura dell e lor o par eti la c0n1par sa d elle en1orragie. P er quali ragioni la loca lizzaz1on e d egli an' g iorni avvenga con m iaggior freque n za in a lcune d e tern1inate zone cutan ee e mucose n on è facile stah1ilire. Non ·è in1proba1b ile ch e gli Rhitua li t r aumatismi, di lieve grado m a co11tinu·i e ripetuti, favorisca110 l'insediar si d e.lle 1tisioni vasali n elle r eigio11i più esposte; ce rto s i è ch e in questo fatto si deve, con ogni · p r ohabil1,tà, ricer car e una pr edisposizion e er editarj a locale, I)Qich è € possibile riscontra r e con una certa frequen za n ei cliversi m embri di una stessa famig lia un evidente par allelism o n elle localizzazi oni cutanee e 111ucose d egli a n giomi. Tutte le alterazioni rjis con \.r a bili a carico d eJ q11a rlro em atologi co rientran o n el quadro d elle arte1nie post-em orr.ag ich e, m en tr e la n egatività d~lla prova d ello s tropiccio s ta a di1 m ,o st r.a re u11a volta di p iù ch e la lesion e an atomie.a d e,l la m a1att1.a n on è a carico d ell 'e,n dote·l io ' 'asale, nla del tes,s ut.o di sosteg110. t stata a ffe,r n1ala la esisten za di form e fru s1e:. di m ala ttia di Osler , di casi cioè in cui si p r E>sen tan o o u11 'an gi'omatosi pura o d elle en1orragie 1 ~ol ate. Cain e Our v assai recenteme.nte h anno sostenuto ch e a lcune forme di en1or.ragie en1orroidarie. ribelli ai com11ni tra t1

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tam e.n ti d ebba no Gon siderar si com e esponen ti di un •quadro i11completo d ell 'an g ioma tosi efOl()rrag1ca . La questione fondam enta le è, senza dubbio, quella deJl 'er editarietà d ella nialattia, e solo n ei casi i·n cui sia possibile di.n1ostrare la p r ese1iz~. in a lc uni r11enlhri d ella fan1ig lia di casi di t1.pica mala ttia di Osler si potranno ri'PQr t.1re allo st esso quadro le lesioni ano-iomatose o~ em orragich~ isola ta111er1t e present{' n egli a ltri componenti lo stesso g rupPQ fami'l iare . La diagnosi d ella ma lattia, basata sulla tri adP ~!ntoma toJogica car a tteristica , è facile. La prognosi è discr e ta n1ente buon a cc quoad vitnm » m entre· è infaus ta «quoad vali'Ludi11 eim». I~e unic,h e cure attuabili sono que lle sintomatich e, a tte a frei1ar e le e.i11orragie ed a trattar e l 'anemiA. C. ToscANO. 1

Tromboangioite ebliterante. Anatomia patologica. (J . DrEz. La Prensa "t.1edica Argentina, n . 21, 22, 23 e 30, m aggio 1934:) . P er molto tempo si è cr eduto cl1e la tromhoa11 g ioite obliterante si loca lizzasse unicamente nelle arteirie e ven e d egli arti infe·r iori . Pe r ò da osserva.zioni fatte risulta ch e n el 30 % dei casi sono colpiti an ch e i vasi dt.•gli a r ti S·Upe·riori . e an ch e., sebben e con minor e frequ en za, le arterie di tutto l 'or ganism o, onde bisogna considerare la tromboa n g ioite come una affe1ione_ gen er ale d el ~ i sten1a vascolar e e questo concetto esige d a l chirurgo una serie di precauzioni estreme per prevenire le moltepli r 1 com iplicazioni post.-opera torie ch e posson o condurre a m orte il sogget to·. Le cor o·n arie son o le arteri e viscerali a ttaccat e con più freque11za da lla trom bo31Dgioite che pu ò dele.r mi·n ar e una lesion e e'Sclusivam en te p&rieta le 01ppure la su a to tale occlusione.; le ostruzi oni lente so no toller a te d al m iocardio grazie alìe nume·r ose .anastom osi termina li , quelle brusch e determinano la ·p·r odni i6n e degli infarti. Le cri si di an.,g-ina pectoris a ppa ion o com e con seguen za d ell e lesioni parietali e il dolore può esser e interpretato o com e una vera ~loo dic azi on e del miocardio insufficientem ente ir rorato e sotton1esso ad un eccesso di lavoro opp ure la lesion e parie1a1e agisce com e . . . ·' .. una &prna 1rr1tattva e or1g1na un o spasm o cor onario . Qua1nd o alle lesioni g ià esistenti si agg iunge una trombosi acuta si h a l 'infa rto del mioca rdio . I Al tr on1!b·oan gioite delle F11 rterie cer ebrali è m en o fre,qu ente <:1 preferisce la Silviana e le art6rie d ella base ; l 'accidente oiù frequen te è l 'emi plegia. oor ò ]a oar a lisi h a bre,re dura ta p (:.' f il rista bilirsi. della circolazion e collater ale. La t ron1b osi delle a rterie m esenterich e segue n e11 'ordin.e di frea11en za - ra rn è quella d el] ' aorta, d e11 €.' r en a li e sperm atich e. 1

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SEZIONE PRAT I CA

Lo studio n1a.cr oscopico perm ette differ en.ziare vari stadi evolutivi della tromboangioite. Quando le arterie degli arti sono ancor a, i11tatte è caratteristica l 'eno,r me contrattura dell 'involucro muscolare, dovuta ad un feno·m en o rifl~sso, a~ uno spasmo, che colpisce tutte le· a rteri e dell arto n1alato. l ,e arterie con lesioni parietali foca li presentano un ingrossamento dei suoi vari involucri ch e al tag lio si disegna n form a di m ez1a luna. Quando il processo è più avanzato il lume dell 'artE,Tia è occluso da una neoform,a zione scleros a perfor a ta da picc oli tunnel tortuosi. · Contem·pl()ra11eait1cnte alle lesioni endovascolari con1pare una fibrosi che ihvade tutto il f;~scio vascolo-nervoso e ch e si perde insensih1lmente nel tessuto cellulare circostante Le ven e sono co lpite ugualmen.t e dalle · arterie , p €tTÒ .più limitatamente ; infatti mai si è \·isto oltrepassare il Jivello de l cavo popliteo. Microscopican1ente le arte.rie possono esser e parzia1lmente od obliterate d ol tutto e in ques to caso è caratterist.ico l 'enorme predomonio d.ell 'involucro muscolar e. Il lum e può esser e o ccluso da formazioni polipose o da un tessuto fibroso n eoforma t.o a ttravlTsato da molti tunnel . .Esiste poi una grande vairietà di obliterazi'on é parziale. Le fibre muscolari sono perfett [,ment-e conservate e l '·A. mai ha notato una ir.t filtrazion e 1€Jucocitaria e linfocitari.ai come h anno voluto sosten er e vari altri studiosi . L 'av,-e11tizia presenta u11a ipertro fi a tanto più e vid ente quanto più ava111zato è il processo . Del tessu~o elastico car a tteristico è lo sdo,pp~amen­ f() e ingro ssamE,~nto della limita nte interna . La €ndoarteria poi prolifera, ciò che è stato n ega;1o da Bue:rger. A livello dei n ervi periferici si è potuto osservar e l 'ingrossam ento del n eurillma e la fib r osa perin eurilerna ti ca . Rigua~do. . a ll 'int.erpretaz~one paitqgenetica d elle lesioni istolog ich e due toorie fondamenta li cercano di spiegare la patogenesi' di queste le~ioni di Winiwarter, il quale afferma che la lesione iniziale è un.ai prolifer azione dell 'end oarteria ch e porta ·progressivam ente a l 'occlus ion.e vascolar e e quella di 1Buer ger , il quiale sostiene che su un a arterite infé'f:tiva primitiva s ~ sviluppai una tro rrtbosi oh e p orta a lla distru11 0 11e del vaso. P er il Di e·z invece tanto la pro!iferazione endov.ascolare quanto la trombosi t11 terveng ono con1 e f.atto ri .p rimordiali n ella gen esi d ella tromboangioite. Le lesioni primiti'Ye sono costituite da una prolifer.aizione d el'intii;na , di ~ui n on si. può assicurare l'origine i11fett1va , lesion e pr oliff-Tante ch e g razie alla ('.ompar sa dello s pasmo è capace di occluder e <'Omplet.a.meinte .il lun1 e vascolar e . La lesion e dell 'endoteli'o e l'ostacolo alla circolazio·n o p<:>rta rapidan1ente a lla trombosi autoctona . Con questa teoria eoclett ica il Diez n on solo con cilia i .punti di ' 'isla di vViniwarter e di Buer ger ina spiega an cl1e le osst,TVazioni istologich e e l evoluzione clirti ca della m alattia. N. Dr P AOLA. 1

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Effetto dell'adrenalina sulle estremità sim· pateetomizzate nell'uomo. (R EGINALD ll. Sl\1rnrw1cn , NoRMAN MAN , JAME S c. vVHITE. Arcltives of

E. FREESurgery,

nov. 193'4).

Un 'altra causa di ir1successo delle oper azioni ller la malatti.a di Revnaud. Nel ~1assachussetts VGen eral Hosp. son o state es~ite 75 ga~glionectomie simpatich e per 1nalatt1e vascolari; la grande· maggi'oranza di queste 0 perazion.i furono eseguite per spasm o vascolare, un piccolo numero fu eseguito i.n casi di obliter azione dei vasi in c ui era molto appariscente uno spasmo .vasale. I risultati immediati sono stati m olto soddisfacenti, ma non si può dire lo stesso per i risultati a distanza . Gli AA.. hanno trovato ch e i risultafi della g ang lionectomia lombare so n o più diùrevo li cl1e quelli della ganglionecto1ni·a dorsale. Nello spasm o vascolar e delle estremità inferiori gli AA. hanno asportato il tronco sim1)ati c_9 e 11 2°, 3° e ,1° gan glio lomibare. Nella gang lion ectomia per gli arti su perio ri l1anno asportato il g anglio cervicale inferior e e il 1° e il 2° dorsale. Dopo questa operazione gli AA. hanno n otato la ricomparsa dello spasmo vascola re a vari intervalli; le cause furono qualche volta l 'esposizione al freddo o emozioni psichich e. Questi pazienti furono sottoposti a pr ove sever e ohe dimostrarono , secondo ogni ver osin1igli'anza, che esisteva un 'interruzione completa delle vie efferenti sim·patiiche delle estremità in questione, perciò .il ripetersi di uno spasmo vascolare n on poteva esser e spiegato :-on la rigenerazione dei n ervi o un 'operazione incom,p leta per a sportarli. Lo stretto rapporto esistente tra la ricompar~ dello spasmo e gli stimoli em otivi suggeriva fortem ente ch e si trattasse di un 'azi one diretta sui vasi sanguigni de11 'ormon e circolante col sang ue, l 'a,drenalina . P er ciò gli .: AA. 11anno sottoposto ad alcuni es.per imentr 9 pazienti simpatectomizzati per ,·eder e come si com portavano in 8efooUito a somministrazione di adrenalina. In ogni caso è sta ta prima dimostra ta la completa simpatec.t omia per m ezzo del blocco con 1J cloridrato di ·p rocaina e con altre pr ove. In seguito è stata eseguita una somtrnin istrazione endoven osa prolungata di una soluzion e di adrena lina in soluz. fisiologi:ca d i ~a Cl a lla diluizion e di 1 :250.000, n ella quantità di 40,60 gocce al minuto. Ri:s.ultati dell'es perimento : 1) In seguito alla ~amministrazi one deJl 'adre n a1ina come su de:critta compar e una rapida ca duta d ella temper atura su perf. n elle estremità simpatec ton1izzate. Il colore delle estr emità d iven ta cianoti'c o. Quan do cessa la somministrazione dell 'adrer1alina si b a una r apida a cesa n ella tem per a tura su perfi ciale e il colore torna n or · 1

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« JL POLl CLJNJ CO n

male.:. Le estren1ità i1orn1aln1ent.e innervate Jtlostrano telativan1e11te piccole alterazio11i i1ella tempeiratura supe·rficiale e n el colorito. 2) 111 seguito al blocco coll 'idroclorato di pr?caina le estremità acutan1ente si1npat ecto1n1zzate non sembrano sensibilizzate e reagiscono co·m e quelle normali. 3; Le estremità sin1patecton1izzate inco111pletan1e11te reagiscono anche con1e quelle norn1ali. , 4) L 'ipo·g licemia da insulina p1roduce u11a ca,d uta nellia te·m peratura s11perficiale delle es~ reI!}ità simpat.eq to111izzate, c.h e è simile a quella . che avviene per l 'iniezio.n e di adrenalina . Gli AA. interpretano que6to fatto am·m ettendo una iper secre1zione di adrenalina in questo stato. . Da un i;unto di vista ch1rurgico si può a.v ere una soluzione con la con1pleta escissione della porzione midollare delle gh. urrenali , la simpatectomia delle due gh. surrenali, o la sin1 patectomia di una e l'escissione dell'altra Gli AA. hanno eseguito quest 'ultimo i~ter­ vento sui gatti e i conigli, ma il tempo t.ra~c~rso è .ancora troppo breve per poterne. dire 1 rJ.sultat1. 1

C<?1iclus~o1ii. -:-- I ) Si' din1os.tra i11 que1s ti esp~r~men,t1 che i. vasi sanguigni di,rentano se11sih111 all adrenalina circolante in seguito alla resezione dei gangli simpatici. . ~) ~ fenomeni vasospastici dell 'i'p<>glicen1ia 1nsuJ1r11ca sono aboliti dall 'enervàzio11 e opr:arenale . • 3) L 'ipersensibilità delle arterie all'adrenalina a~·iene solo nella degenerazi'o ne dei nervi vasomotori. Non è presente dopo il blocco co11 il cloridrato di procaina. , 4) Gli AA. credono ohe quest'i·p ersensibilità all 'o·r mone circolante l'adrenalina ohe si sviluppa n~lJe estre·m ità ~im·pat'ectomiz~ate costituisce uria · importante causa dei ris~ltati non so·d.disfa centi nelle n1alattie di' Ra)1 naud.·

R.

MARTONE .

Em bolectomia arteriosa. The B1'itish "ft1edical .Jour11al, 15 di ce n1bre 1934).

(G.

JErFERSON.

· Il trattamento ideale dell 'en1boli'Smo arteri<>so, eve•n iènza grave che ri chiede un intervento urgent.e quanto alme110 è richiesto dalla perforazio1n e di un viscere, è sicuramente l'arterioton1i·a in1mediata, la rimozione del coagu lo e la sutll!a del vaso. Un tale intervento·, qua~do riesce, serve a ristabilire la circolazione ed evitare la can crooa. ~folti tentativi in que~to senso erano stati fatti all'inizio di questo secolo, ma sempre senza successo: fino• a ch e Carrel, con studi sperimèntali non ebbe esattan1ente, stabilito la tecnica più effi cace da seguire. nella chirurgia dei vasi. Fu oosd poss1hile a Labey, nel 1~11 , df operare con su ccesso un prin10 caso di en1bolo della femorale. Do-

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:ro d'allora nu1n erosi casi di en1bolectomia seguiti da ripristino della circolazione e della funzionalità sono stati riportati da varl chir~rgi e specialmente dagli svedesi, con a capo E1nar Key, si che l1ggi si possono calcolare a i1ji1 di trecento i (~asi ·di embo.Jecto1nie S€6 o-uite da successo descritte n ella letteratura L'A. desc rive sei casi di embolectomia la cui iJlustca21.one può riuscire i11Leressante. .

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CaiSo 1. Sogge.t to di 42 anni , operato di' ernia 0111.belic;ale . Ventisei ore dopo l 'operazio·n e, dolori, parestesie e paralisi di tutti i muscoli al disotto del go1n1ito sinistro. Pulsazione normale alla su cclavia, meno di~t_i~ta s ~ll '~sce.ll~re: Due ore. e mezzo dopo l "in1z10 de1 s1ntom1, in anestesia locale, arteriectomia ali 'uni·one fra arteria ascellare e bracl1iale, asportazione dell'embolo, sutura della i)a rete arteriosa con seta fina paraffina ta. Im r,1ediatc.'lmente ritorno del colore e della funzionalità muscolare e cessazione del dolore.. Guarigione.

Cas·o II: Soggetto di 49 anni, d1.abetico, co11 ascesso del ca, 0 ischio-rettale. Durante la nott.€ viene svegliato da un dolore acuto al braccio siriistro. , ,-isto <loi>o diver se O•r e, l'arto sinistro si prese11ta pallido, freddo , con assenza d1. tutti i movi1nenti dell e dita. Pulsazioni as.senti su tutto l'arto: al disopr~ della clavirola, pre·me"!ldo fortemente, si poteva avvertire Ja pulsazione de,lla succlavia. Quindici ore dopo l'inizio dei si11tom~, in anestesia morfio-scoT1olan1in'<r e gas, Ja succlavia sinistra veniva scoperta per mezzo di un 'incisione trasversa, con sezione del capo c]avicolare deflo sterno cleidomastoideo, scostamento del nervo frenico e sezione dello scaleno anteriore. L'embolo era visibile e p1a lpabile: isola 1n~to dell'arteria, trazione con due strisce di gomma sul vaso al disopra ed al disotto q el coagulo ed incisior1e dell 'a rteria : asportazione del coagulo prir1cipale e di altri piccoli, usando an.che un piccol<> tubo di vetro collegato con l'aspiratore. Sutura della J)arete arteriosa. Miglioramento netto dei sinton1i: come esito finale car1crena limitata alle sole dita 1

Caso III. Soggetto cli 42 anni, affetto da fibrillazione auricolare. Rmholo alla biforcazione de lla artecria braol1iale: operato dopo due ore e rnezzo. Embolecto111ia. Guarigione.

Caso IV. Soggetto di t3G an11i, con fibrillazione auricolare.i. Diagno·s i di en1bolo alla bifo1cazione. della iliaca co111une. Operato cinque ore (lopo l 'embolisn10, per via estraperito~ neale viene rimosso l'e.1 nbolo , cl1e ave;va forn1a di Y. Guarigione. CGJSo V. Soggetto di 52 ar111i con stenosi rr1ìtraliea·. Diagnosi di embolo nella femorale profonda. Operato di crr1b-01ectomia:, il risultato imn1ediato fu buo110, 111a nei giorni seguenti, accentuandosi la sinton1atcI<0giair fn ne--


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S EZIONE PRATICA

.cessario am1)utare la gan1ba. Si trovò un a ltro embolo che bloccava l 'arteria tibiale posteriore.

Caso VI. Soggetto di 48 ::\nni , c on fibrill azio11e auricolar0. Diag·nosi di en1boli·a brachiale. Operato dopo L3· ore fu a sportato un em bolo al li111ite superiore d e-lìa arteria b rachiale <li destra. u 11a seconda i11 c is io11e nel terzo inferiore d eJ bracc1,o pern1ise l 'estrazione di un secondo embolo. Nessun r11iglioramento. Il giorito seguente rt1orte per e111bolia della 1l1e• senter1ca. 1

Caso iiJL. Soggetto di 33 a1111i con endocar dit.e ulcer a ti\r.a e aortite . Diag nosi di embolia arteriosa dell 'arto inferiore senza precisa localizzazione. Operato tre ore ed un quarto dopo I 'inizio d ella sinton1 a L0Jogia , fu praticata .una i11 c,isione p er ~pìorare l 'arLeria iliaca. Si trovò t1n ematoma ch e occu11ava la m età anteriore della ci.r conferenza del vaso , al disotto, d ell'av,·entizia quasi si trattasse del l)Timo stadio di t1rt .a11e11risma dissecar1te. Ln r accolta sangui gna fu in cisa : si notò un mig lioramento d ell e c ondiz1iani dell 'arto, m .a dopo tre g iorni si e.b be morte p er altre circostanze sifavorevo.Ji . Dall'insieme di que~ ti casi si possono d edurr e alc.uni dati di fatto importanti. La dia.o- nosi di embolia arteriosa è abb·a st a11za fa cile perch·è il m edico pra tico possa farla ~ubito ed inviare quindi a] più presto il malato al chirurgo . PeTchè 1·embolectomia riesca è bene ch e si inter\: er1g a su})ito , da quattro ore al m ta ssin10 fi110 a di'eci or e dop'o 1' ini zio cle11a sintomatologia. Il quadro clinico cor1 s is lo in dolore , pa ll or e, parolisi ed assenza c]j pu1sa z1,one n e11 'arto col pito. Talvolta si trov~ anch e an e tesia cu ta n ea in delimitati ter.ritori cutanei. Anche la diag nosi di locaJizzazio·n e è ab·b astanza fa cile : difficile p uò risultare quando si tratta di emboli multipli o quando 1'embolo, che si era prima arrestato in una arteria , si sposta e si. arresta ad un livello più basso . Gli em boli di solito si fermano all e bj forcazio ni . Se vi è n1olta difficoltà a localizzare 1'en1bolo si può ri correr e all 'arteri·ografia. Talvolta l'embolo 11on ooclude comr·lelamente l'arteria e ]ascia passare una piccola quantità di sangue : in tali casi la sintomatolo·g ia è inolto m eno a ccentuata e può risolversi p er la discesa del 1'embolo in un ram,o arterioso meno im·p'Or tante. Riguardo alla cura l 'A. crede ch e molti d egli ;nsuccessi siano dovuti al fatto oh e, o si è intervenuti troppo tardi , oppure esistevano più emboli e non perchè si ven ga ad aver e una trombosi ne] punto in cui 1'arteria è stata incisa. L'an e~tesia d a preferirsi è quella locale 11er in fìltrazion e. G. LA CAVA. 1

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Occlusione delle vene sovraepatiche con obliterazione della vena cava inferio1·e e di tutte le sue collaterali con persistenza della vena ombelicale e gineco• mast1a. •

(A. SPINE LLI e C. PAN À. Rivista di Clinica Medica. 1Fasc. 14-15 , 1931:). È n oto da tempo un quadro mo·r boso, poco

conosciuto dal pu11to di vista clini co, perchè difficilmente di'a gnost1c abile in vita, ch e è sostenuto da un ostacolo pern1anente n el deflussc. sanguig110 p er la via de lle ven e sovr aepatir h e . Tale qua dro rivest e un inte•resse notevole, 1t1algrado la sua rarità, ed è stato oggetto di studio accurato da l lato anatomico e·d istolo gico . Sotto il nome di sindr•)me di Baumg arten sono descritti dei casi , an ch 'essi ec~ezi'O­ n.ali e 11oti sola mente attraverso reperti di au top1sia i quali sono caratter1.zzati dalla persis.1 enza e dalla p er vietà anch e dopo ]a nascita della vena ombeli cale ln t u tto il suo tratto, dalla porta fino al I' on1 be Jico. D'altra })arte ono b en noti i quadri clinici ed anatomo-1J'a tologici di o•b literazione , totale o parziale , della sola vena cava inferiore. 11 caso descritto dagli AA. è verame.n te interessante percl1è in esso questi tre stati morbos i , obliLer azio·n e delle sovraepatich e , p,e r sistenza della vena om.b·elicale , occlusio·n e d ella vena cava inferio re, sono risultati coesist enti. Si trattava di u11 g iovane di 16 a11ni, il quale tre anni pri1m 1n d ell'ingresso aveva avuto ittero i11ten so, 11on accompagnato da febbre nè d a fenomeni d o lor os i., e ch e sco1nparve dopo circa un n1ese. Da quattro mesi aveva r1otato grave d eperimento e diminuzione delle forze, inappetenza e lievi ri'a lzi t ermici serotini. Dopo qualche giorno ·aveva notato tumefazione del ventre ed edemi ai n1alleoli . Dall 'addome furono estratti c1.r ca 2000 cc. di liquido g iallo citrino. Fat.ta diagnosi di probabilità di una forma tuber colare di cirrosi epatic·a con ascite si interven11e con Ia·paratomia a scopo esploratrvo per una eve11tuale omentopessia che miglioras8€ lri condizioni di circolo cr eando nuove vie di de flusso ne] campo ven oso p ortale . Il ch e venne fatto . Es endo però venuto il p . a morte l 'autopsj a dimostrò , oltre i dati rifer entesi all 'intervento chirurg ;.co. una trombosi antica occlu dente il tronco d ella ven a cava inferiore n el suo tratto sotto dia framm atico , delle ven e sovraep a ticbe , dell e ven e r en ali , sp erm atiche · ed iliache. Enorme dilatazio1te d el sistem a ven oso sottocutaneo addominal e e t or acito , dell e fre11ic,h e e d elle ven e della capsula a diposa de] rene. P ervietà della ' 'ena ombelicale. F egato d a stasi cronica. Edem a polmonare bila terale, jpop1lasia dell 'appar at o cardio-\1ascolar e con


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IL P OLICLJNlCU »

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dilatazione· di ' alto g rado dell'atrio di de tra, della vena cava superiore e del tratto toracico . della v. cava inferior e. 111fantilismo co·n ginecomastia h·i laterale e atrofia testicolare. . '! In un caso di. sì complessa entità vari sono i problemi che si possono a ffacciare' e c.h e richiederebb ero una soluzione . Gli AA. dopo aver fatto un 'ampia rivista critica della letterat.ura esistente sopra i diversi argomenti iner enti al caso, basandosi sopra uno studio veramente accurato dei dati clinici ed ancor più dei reperti istologici che esclusero l'esistenza di qualsiasi forma infiammatoria, vengono alla conclusion e ch e, nel loro caso, l 'inizio della affezione debba esseTe fi ssato n ell 'ultimo periodo della vita fetale. Soffermandosi in particolare poi sulla sindrome di Baumgarten n e discutono la pato·g enesi, n e indagan o la frequenza, sta·b ilendo su basi anato·m iche il m eccanismo di form azione. del circolo collaterale porta-ombe.Jica]e-cava superiore. G. LA CAVA.

MISCELLANEA .

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I recenti progressi nella terapi.a delle ma. lattle tropicali. ('V. KrKurn . Kl. Woch ., 10 n ovembre 1934).

L 'A. accenna alle grandi tappe seguite n ello studio del pro·b lema t erapeutico in genere, di quello riguardante le malattie tro·p icali in ispeGie. La ricerca della terapia causale delle malattie infettive si è impuntata dapp1rima nella aJ)plicazione dei disinfettanti chim1.ci, che in primo tempo h a deluso·; l'esordire trionfale della sieroterapia ha avuto la su a ripercussione b en efica anche nel campo ù Jlle malatt1.e tropica'li1 dove n otervoli successi sono stati registrati mediante I 'applicazione di essa al cole·r a eid alla febbre 'g ialla; in quest 'ultima, l'associaz1one tlel vaC.Cino da virus fisso col siero immunizzante, ha permesso di r ealizzare un sistetna · profilattico (Sawyer , lf indlay ecc.). · I m ezz1 immunologici fallivano però n ella <1ppli c'a zione alle malattie protozoarie; e si ritornava di nuo·vo ai m~zi chi.miei, seguendo le orme di Ehrlich; e infatti 'in questo campo che sono stati con seguiLi i maggiori trio nfi; b·asta citare la scoperta dell'emetina e del Yatren , l 'àpplìcazione della Germanina e del triparsarriide n ella m ala ttia· del ·sonno. Soffermandos i s ugli ultimi due farmaci l 'A. sottolinea il po. t'ére profilattico della Germanina; dopo la somm .1 .nistrazione di 1 gr. di essa endovena, l 'indi1 vidùo per circa 3 mesi rimane no·n infet.tah ile; riel suo potere 'curati'Vo la Gr.rmanina è inferibre alla tripai::samid.e che riesce e•ffi cace anche 11egli stadi avanzati della m alattia; perrò a differenza , di questa crea n1olto più raramente i ceppi arsenoresistenti , che n el caso della triparsamide rimaneron o tali anche dopo il passaggio attraver :Jo l '1nsetto trasmitteinte. Per quel ch e riguarda le modalità d'azione 1

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dei m edi can1eo.1ti chin1i ci, 4u e ~ Le secondo l 'A~ riossono_ essere sia dirette ch e indirette (n1edi1ante esaltazione di difese organiche); l 'attivit.à diretta è stata molte volte rilervata anche in , .j tro: così le soluzioni ancl1e diluitissin1e u ccidono i tripanasomii in vitro (a m eno che non $Ìano arseno-resistenti); l 'emetina diluita un n1ilione di volte, no·n uccide le amebe (tale azione non si ha neanahe co1n soluzioni concentrate), ma ne inibisce la division e· e con~eguen­ t.emente la moltiplicazione. Ta 1e azione è str~t­ tamente specifica per l'entameba histo~ytica e non si man 1fes ta per l 'emt. coli. · In seguito l 'A. si sofferma sui progressi n e] campo della terapia della malaria , realizzati cqn la scoporta dei nuovi m e·zzi sinteticj.. Egli ri1eva com e la plasmoohina per la sua azione gameticida ha p ermesso di influire sul decorsi> epidemioo; con1e l 'atebr1na, per la possibilità del trattamento breve r ende più facile la terapia e, associata alla plasmochina, riduce di molto il nurr1ero delle r ecidive. Anche la ricerca del mezzo pro,f ilattico ant1malarico seguirà indubbiameinte la via dei preparati sintetici. I su ccessi raggiunti sono dunque stati note' 'oli ed incoraggiano a ulteriore ricerca. È interessante di osservare però come nel caro.p o delle malat~ie infettive tropicali la . terapia è molto più effi cace e si direbbe più felioo ch e i1<.1 n n elle infezioni dei climi moderati , m algrado tentativi innumeirevoli di debellare quelle che costituiscono sem.p re una minaccia del~ 1'individuo dei paesi civili, e talora looono collettività intere . S. M1Nz. 1

Herpes zoster cephalicus (20 osservazioni personali). (t ' . W1EGMANN . Miin ch. Medizin. Wochenschr., 2.0 dice mbre 1934). Herpes zoster cezJhali1cus è quella forma di erpete in cui le vescicole si forn1ano nel territorio di distribuzione dei n erv i cranici. Con tr.ariameinte. a11 'herp es lhoracicu,s, per 1o più le manifestazio·n i non si ]imitano aJ territorio di un solo n er·vo cranico, ma invadono an ch e altri territo·r i: questa differenza è dovuta a T f.a~to clte, a differe nza dai. n ervi intercostali, t ... . . . nervi crap1ci presentano numerose anasto·m osi Nei 20 casi de.Il' A., 11 pre~tavano· un erpete semplice, 9 il tipo po lin evritico . In 3 casi del prim9 gruippo l'erptfte era bilaterale ma r1on 5immetrico (palpebra superiore destra e a11golo oculo-nasale sinistro; padiglione auricolare sinistro· e mucosa del setto nasale dell altro lato; padiglic»ne aurico]are· sinistro e J1arte d·e stra del velo pa1latino):- Nelle fo,r me polineuritich e erano colpiti prevaleint-eme~te il i1 ervo trigemino ed i'l nt:-TVO facciale. In uno di questi casi esistevano un erpete laringeo con tiipiche vescicole ed ulcerazioni della rnucosai, paralisi del ricorrente, erpete della par ete faringea con paralisi del velopendolo ed erpete del padiglione aurir,•)lare destro con n evralgia occipitale e del trigemino. 1

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~Uì\r.

XLII ,

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L'herpes zoster è una 11e\·rit e, cl1 c l1rtlò n~&11n1ere sia il tipo mononevritico che quello polinevritico. L'etiologia è per lo più infet.tiv.ai; esistono anohe casi dovuti a cause tossiche ed a fattori traumatici; no·n è ancora ben sta.!Jilito se anche questi ulti1mi due gruppi oo f.aittori non agiscano per via indiretta, ri~1'eglian­ d0 dei germi . infettivi. Nella ma.2'' :0 r part'e dE.i c asi il iprrocesso nervritico colpisce· il ganglio er la parte p eriferica del n ervo . Alcuni s~­ stengono una1 origine meningo•g en.a : la malattia co1lpirebbe primitivan1 ente· l e m ening i e da questé' si estenderebbe secondari·a mente al ganglio ed al nervo. L 'origine meningogena è bensì p•o ssibile, non dovreb'.b e essere però frequente. La forma polinevritica viene spieg.ata1 da Minko'''sky co·n la trasmissione della malattia lun,g o le· a·n asto mosi: perci ò 1'erpete toracico ~arebbe mononevritico (assenza di anas tomosi nei nervi intercostali), l'erpete cef:tlico inveiee, s.pesso polinevritico. Lai ipotesi di Minkovvsky, probabilmente c•satta per un certo nun1ero di casi, non spiega rp1erò le fò rme bilaterali di erpete cefalico; foifrne in cui si d eve escludere anche la origine m ·e ningogena. per la assen_za di alterazioni me1n ingee Tra le comuni niono e polinevriti, 1'herpes .zesteir occup.a un p0~to ·a sè soltanto per la coesis tenza• della eruzione vescicolare; il noffi1é' più appropriato sarebbe quindi quello di « 1no·n o- o polinevrite erpetiforme ». La diagnosi differenziale rpu.ò presentare delle difficoltà quando· anco·r a non si.ano co·m parse le vescicole o quando queste sia1I10 regredite. Si po•trebbe allora co nfonderre la malattia con la otite interna (in caso di n evrite del n. cocle·a re o n. vestibolare), con la sindrome rli Ménière (in rasc1 di nevrite del n. acustico), con la ·o tite grippale (in ·caso di eruzione erpetiforme nel meato uditivo e sul timpano) , con la n e, rite luetica e con le lE,esioni dei nervi cranici da tumore cerebrale. ~n impqrtante se.gno "he differenzia da tutte le forme suddette• la nevrite erpetiforme, è lai spiccata iperalge,~ ia cuta11ea ch e in 1q·u est 'ult.i ma si constata nei ten~itori ·colpiti. La terapia ,è quella solita delle nevriti : riposo eli n1inazione degli stimoli locali , dieta vegetalt•. Localmente, po,m ate ed analgesici. Buoni risultati dll la applicazione del calore, sia asc iutto rhe umido, nell'erpete delle mucose. R. PoLLITZER. 1

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Sulle cause della raucedine cronica. <M.

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SEZIONE PRATICA

NADOLECZNY. j\i[ii,nc1h.

Jlfed.

vll oche11.schr. ,

3 genn. 193'5). V~rie e molteplici sono le contingen ze cl1e possono p·r ovocare l'instaurarsi di una ràucedine cronica; un ampio elenco di esse, ch e non è possibile riportare qui per esteso, vien~ re?~tto dall 'A. Sono 1)er ò sopratutto degne d1 r1lrevo l ~ O$Servazior1i fatte a proposito dell e rau cedini funzionali, le quali solo in secondo tempo pos"'ono portare ad alterazioni anatomiche . In tale ('<l$O il con cetto f un:zionale 11on è contrapposto

al co11cc lLo di organico · 11r1 sc11 ... o cl1c 11011 ~ i tratta di di sturbi insorti ul terren o is Lerico, cui così frequentem ente ed inop portu11an1ente vengono riferiti' le alterazio.n i della voc·e , · pe•r le quali non è possibile la dimostrazione di un'al ter-.azione anaton1ica ; I.a raucedine inv·e ce è do' 'uta spesso ad un affat.icarnento eccessivo d el l ' orga110 vocale che, solo qualch e volla, ha per fatto·r e coadiuvante un ' eve·n tuale1 imperfe2ion e conge·n ita ed acquisita. Co.s ì , già nei b·a mbini , anch e se di ten era età e sopratutto n egli scolari , la r a ucedine insorge spesso i)er la t endenza a superare la tonalità adatta, 1.en<le.n za dovuta a s.ua volta o al desiderio di far i sentire m eglio degli altri , o all'imitare inconsciamente la tonalità dominan te nell 'arnhie1ìte; la pratica ecces iva del canto può portare a risultati ar1aloghi. Il pericolo della raucedine funzionale è s.pecialmeiflte notevole n el periodo del mutame.nto della ' 'oce·, quand<) l'organo fone·t ico è molto più fragile e sensibile· a causa d el suo r apido a ccr escirn en to. Le discinesie vocali de·g li adulti , posso no di pendere, oltre che dalla debolezza co·n ge111ita (e spes~o ereditaria), anche da una errata tecnica di emissione d ella voce p·a rlata o cantata. Uno dei fattori coadiuv:)nti e talora causali è rapr,resentato dall 'intervenlo de ll 'elemento n europatico; il pazi ente, c ui l 'attenzione è rivolta a lla propria voce, cer ca co11tinuan1ente di in1postarla artificialmente, di schiarirla , sforzando semp1r e di più le sue corde vocali; il « r aschiare » volontario che il soggetto pratica per allontanare il catarro e,rentualm ente p resenl e non fa ch e provocare n1ag·gior e secrezione; l 't1scit.a da questo c ircolo vizioso i1on è possi'b il e se non dopo la proibiz1011e as olut a . ~i cc rischiarare » la voce•. Nelle sue forme p1u marcate la neuropatia può portare ad un 'afonia da spasmo. . P er quel oh e rig·uarda i] trattamento , nelle forme dovute ad u1\a en1i· sio11e falsa si dovrà ricorrere ad esercizi fonet1 ci adatti ; quando i11vece si nota cl1e la disfonia costituisce una preoccupazione graye e un re·11tro d 'attenzione del pazie11te, si pratich erà l '011po·r tuna cura psicoterapi ca ; ancl1e se si do' e. sera scoprire n1odiche alterazioni orga ni che d cl istema fonetico, per lo più causate da di turbi fu:r:izi or1ali pr~crressi , queste do,1 rann o e er e taciute, o eventualmei11te spiegate al p. quali in ignifican ti . L 'opporLur.a ginnastica , -oca1e, associat::. a trattan1ento .ane tetizza11te locale, farà il r esta.· 1 aturalmente anch e la profe ione del malato dev'essere t enuta presente sia n ella ricer ca etio logica cl1e nelle pre~criz i on i cura· ti,' e. Infine l 'A. ricorda come la sen1eiotica d egli organi della fonazion e n on può fare a meno delle prove fu11zior1ali , d estin at e a svelare le qualità, l 'este11sione e i difetti d~ lla voce en1 essa; senza di es e anche la t er ap1a non può essere cl1e illusoria , e rimane sen za la con ferma dei ris11ltati fu11 ziouali otte11uti. S. M1Nz. 1

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« JL POLI CLINICO n

La tleboclisi '' a permanenza ,,.

(E .

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ARG U HARSON.

Edinbo1lrgh M ed . Joiirn. ,

~ett.

1934). La on1minislrazione co11tinua di soluzione fisiologica per v:.a endovenosa è stata proposta d a · l\ia tas sin dal 192±. Tale sisten1a però solo 1 ccenten1ente 11a trovato applicazione più diff usa, sp·e cie in America. L 'A. cnun1era i va11taggi, le indi,cazioni e rn elite a punto la tecnica relativamente fa cile clel:a fl eboclisi continua. .i_:A. la co11sidera quale un p rocedimento più fi siologico e m eno lesivo d ella retto- od ip-0d f·r1noclisi , con esso si assi cura un continuo a pporto -d~lla soluzione opportuna all'organisrr10. Spesso tale via è un1.ca inqua ntoch è la ,~ia r ettale può esser e co ntroindicata (p . es. d opo gli interve11ti sull 'inte5tino o per l 'intollerar1za d ella 1nucosa d el colon) e la via sottocutanea si presta solo ad introduzio1n e li.mitata di liquido. D ' altra parte, mentre colla solita fleboclisi ven gon o introdotte rapidamente grandi quantità di liquido, il ch è non sem p r e costituisce un vantaggio·, la fleboclisi continuata, g·raduata opportunamen te consente l 'introduzione graduale di liqu~di., tanto di no•n super ar e i 200-300 cc. all 'or a . Comé l 'esperienza l1a dimostrato la durata delJa fleboalisi cc a pern1anenza » p uò essere anch e di 10-12 g ior11i , senza a lcun danno locale o generale . Le su e indicaz1oni sono molteplici : quale fireparazio·n e preoperatoria nel c.aso di pazienti n11en1izzati. dura11te inter venti chirurgici p1er preveni.re la 1>-0ssibiilità dei choc da ca·duta di pressione, 1101~ d ecorso post-operatorio', do.ve re11de preziosi servizi face,n do evitare le sol1Le complicazioni so tto for1na di nausea , vomiti, ' a11uri a , e n ello stesso tempo può rappresentare ·a n me,z zo di nutrimento , qualora si ricorre alla soluzion e g lucosata ch e· nnita all 'in,s ulina l >.UÒ essere addirittura providen ziale nel coma cliabetico. Nella prati c a os tetrica la fleiboc lisi c.ontinuata si è dimostrata utile nell'eclampsia, n el periodo preeclamptico , n ella iperemesi delle gra, ride, n ella sepsi puerperale ecc. L 'aggiuin ta d ell e sostanze terapeutj.che al liquido da inie ttare apre d ei nuovi orizzonti spe· cie n el campo delle malattie infeit tive, dove si è visto ch e l 'int.rodt1zione lenta d elle sostanze antitossich e e specialme nte d el siero pe rmette n on solo di superare di molto le dosi abituali . n1a anch e di evitare g li incidenti anafilattici (Hyman e Hischfeld). . La tecnica e lo strtrmentario per la fleboclisi conti11uata sono fa cilmente accessi1bili. Vi ene adoper ato il solito boccione a cui si unisce il tubo di go mma coll 'ago o ago-cannula; per riscaldare 11 liquido da iniettar e l 'A. raccomanda d i fare passar e una parte del tubo foggiata a U attraverso un tern1os nel quale ogni 2 ore viene messa l 'acqua bollente; ne·ll'ulteriore s~om.ento <lel tubo il lìouido ... ' data la lentezza del moYi111ento si r a ffredda di tanto da avvicinarsi alla ' t e-mperatµra corporea. Per 1'in troduzione clel1'ago è da presciegliersi la , -en a rarlia]e a l 3° 1

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[ANNO XLII, NUì\L 9 j

inf. dell 'avambraccio, dove la mobilità è mi1tore ch e 1ion alla piega d el gomito; l 'ago viene fissato col cerotto, l 'avan1braccio fasciato e i11·esso 111 posizione di riposo. Gli inconvenienti di un tale procedimento sono minin1i e facilmente evitabili; face11do ·p assar e altr a ver so l 'ago 30-40 goccie a l minuto' difficiln1ente veng·ono superate le facoltà secretrici ciell 'or ganis1110. Dopo 3-4: g iorni si può n1anifostare ìegg~ro gonfiore dell'arto oh e del r esto i1on p rog r e.disce e solo in rari casi riesce cloloroso. In caso di infusioni glucosate si può , ,erificare una « flebjte c himica » d el braccio , cl1e sco1npare n on appena si leva l'ago. L 'A. ha applicato la fleboclisi continuata in 45 casi secondo le indicazioni e la tecnica citata , quasi sem.p re con ottimi risultati. Abb·iamo dunque davanti a 11oi un procedim ento r elativamerite nuo,v o , il qua le. a p regi di facile e ect1zione unisce· qu elli di vantaggi non trascurabili ; forse, come og11i nuova via potrà anche portare a d a·p plicazioni e risultati an cora poco prevedibili. S. M1Nz . 1

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DIVAGAZIONI

Le virtù magiche e terapeutiche dell'urina. Ai l ~ quidi d e11 'organismo so110 stp.te spesso attribuite in passato proprietà particolari, quasi sopran·aturali, che la scienza n1oderna dim os lra in qualc l1e caso non sen1pre del tutto infondale. In mi11or grado cl1e per il sangu.e centrò di. tutte le s trego11erie - anohe l'urina è stata l 'oggetto di pratich e magich e e di applicazioni terapeutiche anche in tempi non Jo11tanissimi. t rn manuale di materia medica <lei 1716 la raccoma·n dava per uso interno contrc· l 'ostruzione d el fegato, della milza , de.Ila cistifellea, pt:r prevenire la peste, per alleviare 1:1 gotta, guarire l 'idropisiia e dissip·a re i vapori. L'urina del marito', bevuta dalla moglie durante le doglie, facilita il parto (ormone ipofi sario ?). Parecchi guarirono d ai morsi di vipera b evendo alcune once di urina. Nemmeno le delicate signor e disdegnava110 tale ri111 edio e la stessa Madan1a di Sevigné. 1.n l1na lettera d el 168'5 vantava g li effetti d elI ' essenza di urina Un rimedio sovrano è stato il balsamo di urina, cl1e g ua risce tutte le infezioni ' arresta i vomiti e fa ritornare i mestrui. . . Antichissimo n e è l'uso nella cosmesi; 1 Celtiberi, di fatto, l 'utjli zzavano come d entrificio e Catullo canzona , in un suo carme, un tale Egnatjun1 , ' ch e coglieva qua1.unqu.e oc~­ si one per mostrare il candore dei suol' denti. d o,·uto .. cer lamente :ille s ue abitudini da Celtibero: .e Quorl quisque n1inxit, h oc so]et si'bi mane Dentem, atque r ussam confri care gengivam n. Il si0o-nifi cato diagnostj co e prognostico che . si- può trarre dall ' esame d eIl. ' urina non e:a sfuggi to ad Ippocrate ed è P?I stato ~esso 1?1 0!1ore dalla scuola ale~sandr1n.a e, p1u tardi , d Hgli arabi e codifi ca to dall a Scuola Salerni-


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SEZIONE PRATICA

tana. L'uroscopia si diffuse largamente, passando I?Oi alla moderna analisi: urologica, ma dovette per lungo tempo lìmitarsi all 'ois servazione dei caratteri esterni non esoluso forse il sapore. Un antico cc Discus urinae » riproduce i varì aspetti e colori dell 'urina, con grada zioni di ti11te molto maggiori che no n l 'odierna tabella di Vogel. Vivaci polemiche si accesero sul valore dell;uroscopia. Uno dei primi a ridurne il valore entro più modesti limiti fu il medico· romano Clementius Clemootinus (1512) a cui segu~ E. Cordus che, nel suo ·trattato « De Urinis » P1Uhbli·cato a ~~.,rancoforte nel 1543, ribatte le bpi11ioni di coloro che - non diversamente dai clienti d'oggi - pretenderebbero riconoscere con l'esame dell'uri11a lutte le malattie. Tale limitazione del valore dell 'uroscopia era r;.ecessaria, tanto più ohe questa era· frattanto degenerata in una vera uro man zia, che fiorì ~pecialmcnte in Germania nei secoli XVI e X\ 711. La tecnica dell 'esan1e dell'urina si raffiM ava con arti m ·a giche; la si esaminava in vieinanza di u110 specchio, col sussidi,o di un artello magi·co, proveniente da Venezia che, accostato ali' ore~hio susurrava i presagi. E l'uromanzia non si limita alla meidicin·a , ma estende il suo campo di azione ai presagi amotosi, agli affari di denaro, agli avvelenamen• t1., ecc. L'iconografia ci mostra l'attività de gli uro· scopi ed uromanti, a con1inciare ·da un bassorilievo della Cattedrale di ·Ptouen (1180-1200) ~gnalato da Nic,olle, in cui S. Luca, il patrono dei medici, considera un urin.a le tenuto ad altezza dell.occhio. Analoga raffigurazione troviamo in una terracot1La rohbiana all'ospedale del Ceppo in Pisto1a. ~ia sono stati· soprattutto i fiamminghi che hanno inaggior.mente contribuito a farci conoscere la diffusio ne e le pratiche dell'uroscop·ia. Van Ost.ade, Te niers, . J. Toore11vliet ed il Dou nella sua donna idropica e nel graziòso quadretto del « Mal d'amore e le urine ». La scienza moderna ha fatto tabl1la rasa di tutto oiò, ma le scoperte modernissime ritro·vano qualche germe di' verità nelle antiche pratiche e superstizio11i. Così, è proprio ridicolo e riprovevole l'anticl1issin10 e volgare uso di lavare le ferite rece11ti con l'urina? Nella maggior parte dei casi, questo è un liqui do perfettamente sterile e come tale adatto per trattare asetticamente le ferite; per ~i più, ha il vantaggio di" essere tiepido ed ipertonico e, quindi~ nulla osta che in mancanza di m eglio, possa anche essere utilizzab ile. Le recenti ricercl1e sul passaggio degli . ormoni ipofisari' accer1nano a virtù maravigliose di questo ìiquido. Si è sempre riso dagli. uron1anti che-, dall'esame del] ,urina, ~ su tale esame è basata una facezia del leggendario mons. Perrelli, asserivano la presenza o m eno di' una gravida·n za; essi non hanno fatto che preconizzare le scop.erte di Aschheim e Zondek che , se l)Ure alquanto più con1plicatè di un esame uro1

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sc.op1co, arrivano allo s lesso scopo e sono orn1 ai entrate nelìa pratica. Ma non soilo l 'urinai della gTavida, ben sì quella della donna in ge11e.re, si presertta ricca di particolari sdstanze. Sr.>ecialrnoo.te n el periodo premestrl1ale si tro- · vano in quantità spesso assai rilevanti, l'estrogenica e la preipofisina, di cui è nota l 'azione st1.molante sull'apparato sessuale. Le espocien-ze di Warschavvsky dimostrano l ,azione mascolinizzante dell 'urina di do,n na incinta ; altri:; at1tori, i11 bambini con ipo pituitarismo , otten- · 11ero aumento di volume dei genitali e svilup-po dei' caratteri sessuali secondari. ii\.ltri ancora curarono con lo stesso rimedio , delle insufficienze pituito-oviariche e varie ano- malie mestrual1, osservando miglioramenti n el-lo stato generale ed i·l ritorno dell'appetito sessuale. Effetti strani che le mo·de·r ne teorie en-docrino·l ogiche attribuiscono alla presenza di.; vari ormoni, ma ohe spiegano forse certe per-versioni sessuali ed il culto dei primitivi per · l'urina , che continua inconsciamente ai giorni r1ostri e che Havelock Ellis riassume e geinera-li%za col nome di on.dinismo. ,i\1cuni anni fa, l'idea di usare l'urina nella· terapia app~riva co1ne una pratioa ributta11te~ ed una curiosità arcaica di te.m pi da lungo sor- pa$sati'. Oggi, la vedian10 somrn inistrare per · clistere e per iniezionì ed anche per bocca in· for1na di estratti. e di costose specialità, pre-· parate co n m etodi che fra qualche secolo fa- fétnno- sorridere, come noi sorridiamJO oggi' leggendo la co.m plicata preparazione del . bal5-l~mo di urina, quale ci è descritta da Reusner. 4

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A. ....

FILIPPINI.

Rlcordl111110 agli abbonati l'Importante libro :

oott. Prof. ANORiEA· FERR·ANNINI

Docente di Patologia Sp,eciale Medica e di Cllinica Medica nella R. Università di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medioi e degli Studenti Prefan;ione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'Ietituto di Patologia Speciale Medica nella. R. Univereità di Roma Riportiamo uno dei tanti giudizi espressi dalla Stampa Me-dica Italiana su questo libro del prof. F°ERRANNINJ : « Non si tratta veramente di un trattato, ma di. un breve e sue« coso riassunto di Patologia speciale Medica, di un " Epitotne ,,. « come si esprime l' aut01'e, il quale, nello spazio di poco più di « 500 ~e , ha com!en.9ato quanto di più· essent,iale e di più si« curamente acquisito esiste ai. giomi nostri neU.'ambito àeUa Pa.« tologia del Cuore e dei Vasi, delle vie respiratorie, del ricambio· (( m ateriale aegli organi endocrini, del sisrema nen.ioso, delle ma.(( lattie infettive, ecc. Si pu-0 affermare che in genere la sintesi" (( fatta àall' autore è riuscita felice e chiara, cosicchè il medico e · « lo studente possono trovare nel libro di Ferrannini un compen « dio di patologia medica generalmente ben condotto e ben agu giornato, che 'l!arrà a richiamare rapidamente alla sua m emoria· « gli elementi fondamentali etiologici, fisiopatologici, sintomato« logici, e diagnostici delle varie fonne mo-rbose. « Assai bella la veste tipografica del Manuale, edito da L . Pozzi « di Roma. FERDINANDO MJCHBLJ )). (Da Minerva Medica, Torino, n. 9, Anno XI della SecondaSerie). Volume di pagg. Xll-524, con 151 fi gure in nero ed a c~lorr nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6; rilegato in tela L. 64; più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinic<> » rispettivamente L. 5 O e L. 5 8 in porto franco.

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Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Su~ cursale diciotto, ROMA.


cc lT1 POLICLINICO »

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> Ergebnisse der gesa1nle1i Medizin. Vol.

t questo il XIX volume della serie dell 'in111ortante pubblicazione, oh~ esp?n~ in ~c~e l: 1cn li mono.o-rafie dettate dai n1g liori spec1alist1 1~er le sing~Je materie le vedute attuali· e più 1rr1ode1ne su determi11ati argomenti. Il volume contiene 16 lavori, alcuni dei qua · fl i di olt,r e 60 pagine. Ne dian10 l 'elep cv con il rnrjJne dei rispettivi autori . ' ' ita1ninc ed ormoni (L. ' '· Gordon). La gua1 igione naturale m edia11te l<t malattia C E. Ne· 'l er). La tuber colosi larin gea; su oi rapporti co11 ;il quadro polmonare e suo trattamento (A. 'Svlla). I~a patologia del r11c)rbo di Bri:ght (R. ·1iuckel). La pertosse ,(Il. de Rudder e C. Ben-n}10ldt.-Tho,m sen). Considerazioni generali sulla tubercolosi cutanea (.E'. Blumentl1al). Le forme ..clinich e de.Ila tubercolosi c utanea CC. Fr. "t~E'ur1k). 'F isiologia e farn1a cologia dei movi1nenti uterini (H. Seel). Progressi della terapia · ft~i.ca (E . Schlieph·a ke). Il trattamento dell 'ul, cre.r a gastrica co11 1'alim1e n tazione di·g iunale per mezzo di sonda ClI. e;.. Schol tz) . Il r ei!to ne~ ·qt1adro ra~iolog~co (V~ . ~ì\lagn~r) ..La ps~ttacos1 (C . Hegler). Sui .g·raVI disturbi di moVJmento dello s tomaco n el po,p pante -pilorospasmo, pilorostenosi (H. v. l\ilet.tenl1eim ). La silicosi (A. ~Bol1me) . La trombosi e l 'embolia in chirurgia ·(S. fFrey). Il ~ignifi.cato clinic? del polso v~1>oso con speciale riguardo all a t1mentata att1--vità tiroidea (B. Mi&.ske). fil.

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Kranlrlieiten der Leber und der · Gallenwege. Ed. Springer, Berlin , 1934. 1~. l\'.l. • 18., 80. Il libro si apre con vedute generali sul si·gnificato della patologia' del fegat~, sulle .su~ principali funzioni fisio·l ogiche e ~ui. metodi d1 ·esame funzionale, per ognuna dr queste . Dopo un rapido abboz7.o d~l1 a sintomat?lo·aia epatica in senso lato , s1 ha una ch ara . ~si:J.osizi on,e' dottrinale sull 'origine e .la con:posizione del1a bile ed una presentazione clinica delle var1e forme d 'ittero. Seo-uono le forme leggeTe e gravi di n1alat'tie a~ute diffuse del fegato , le cirrosi (cui sonc, dedicati tre capitoli), le infezioni spec1fi..ch e le malattie di natura n on infiammatoria, i t~mori benigni e mal1.gni , l 'echinococcosi, le malatti·e dei vasi del fe·ga to. Infine sono Lrattate le affezio,n i delle vie bi.'lia.ri. In complesso un libro utile e 1nteressante, chiar o, aggiornato: ed un a b ella veste editoTiale. V. SERRA. RosENTHAL.

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui -:-Si desidera la recensione.

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~. CHABROL.

La thérapeutiqize cholaigogue. L"n vol. ir1 -8°, di 4:7 pagg. J. -B. Bailliè re et fils, Paris, 1934. Prezzo 6 fr.

~ 9,

anno 1934:. Diretti da Th. Bn uGSCH. U11 vol. jn-8°, di 572 pag., c<)Il 138 fig. Urban e ·schwarzenberg, Berlino, 1934 . Pre·zzo RM . 27 (rilegato Rl\il. 3'0).

[ ANNO

La frequenza dei disturbi epatici rende di g rande attualità 1a1 questio ne dei colago·gl1i e dei coleretici e spiega il gran numero di specialità d&.l gene.re che sono state lanciate in questi ultimi tempi . L ' A. st,udia sistematicamente la question e esaminando palftitamente i vari metodi e le diYerse sostanze usate, basandos,i e~senzialment e sulle nurr1erose rice.r che da lui fatte, spesso 11egative a11che p er a lcuni rimedi che godono una certa fama sotto tale riguardo (bolodo, ral•arbaro). fil . 1

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L. .Tu sTIN-BESANQON . Cure h ydroclima.thique des maladies du rein et des vies urinaires. Masson e C., Paris , 1934. LEMIERHE e

'E'r. 20. Gli AA ., premesse alcune indicazioni d 'indole generale, ricordati alcuni dati &ull'esplorazione funzionale r enal e, trattano diffusan1ente 1·uso de1l trattamento termale n ella cura delle r1efriti , di alcune turbe r enali dette fun.zionali , della litiasi renale ed infine delle· infezioni urir1arie. l\ilolto opportunamente precisano che le ir1dicazioni nor1 possono essere stabilite in un r enale ord in un urinari'o S€ no11 dopo avere eseg uito u·n o studio accurato basato sugli esami e Jinici e sui dat1 di laboratorio. Ali ' esplorazione funzionale renale ed alle i·n dicazioni cliniche delle cure termali è dedicata la prima parte del li,b ro. · La ·parte propriamente idrologica è divisa in tre capitoli , o·v e gli AA . si soffermano parficolarmente sullo studio fisiologico delle cure terni.ali. 11elle n1alattie del ren e e sull 'organizzazi·o ne delle cure. Accennano infine brevemente Je varie indicazioni e controindieazioni generali e quelle speciali·. Il volume, che presenta un indubbio 1nt.eresse · per l 'importanza deile questioni mediche moderne ivi trattate, consta di 138 p~oine con 1 ~ fi g·ure. A. VITALE. 1

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F.

e R . WAuco_l\lroN1·. Les 'm édicaments antisyphiliques. Un vol. in-16°, di 18'6 pagg. l\tlasson et C. ie, Paris, 193.) . Prezzo HENRIJEAN

20 fr.

La terapia della sifilide, ben lungi dall 'essere dominio esclusivo dello specialista, entra largf.l1m ente r1ell 'attività di ogni medie? .pratic.o ed è bene che così sia per le moltiepl1c1 manifestazioni che tale malattia dà nell 'o·r ganismo ir1. generale. ~la , al momento di ap·plicar~ la terapia il medico che non h a avuto occasion e di cur~re molti s ifllitici , rimane spesso indeciso : il medicamento da scegliere, la ' 'ia da usare le dosi, gli inconvenie11ti, ecc. , sono altretta~ti problen1i che g li si presentan.o e che g li ,\ t\ . qu i ri so 1Yono , trattando dappr1ma ron 1


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SEZIONE PRATICA

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'la maggiore ampiezza gli arsenicali ed in se:guito il bismuto ed il mercurio, accennando ·da ultimo al trattamento misto. ' Libro essenzial1nente pratico e di evidente 1utilità. fil.

Dott. ALESSANDRO BASCAPÈ. - L 'O. descrive una varietà di Porpora di Scboenlein-Henoc, mette11do in rilievo il fatt o emorragico addominale predo1ninante sul q11adro sintomatol ogico.

ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CON6RESSI

Accademia Medico-Fisica Fiorentina.

Società Medico-Chirurgica di Pavia. Seduta del 1° febbraio 1935. Presidente: Prof ...i\.

PENSA.

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-Studio istologico di un tumore della pelle con alcune considerazioni sulla natura delle cellule dendritiche dell'epidermide. Prof. E~1IL10 VERATTI. Dall 'esame istologico particolareggiato di un tumore ulcerato della cute ;del p iede con metastasi n elle linfog hiandole re:gionali e dall'analisi di una serie di singol ari ·alterazioni dell'epidermide in. corrisponclenza dei 'bordi dell'ulcerazione l 'O., dopo aver preso in ·Considerazione e discusse le diverse interpretazioni possibili, conclude doversi ritenere ch e l a neo1oti::nazione maligna abbia preso origine dalle cellule denclritich.e dell ;epidermid·e. Siccome poi il tumore, sia n el nodo principale che nelle meta·stasi, h a l a struttura di un fibro-satcoma a cellul e polimorfe~ l 'O . ritiene che da ciò si possa trarre argomento per affermare che le cellule de11dri ti•che, contrarian:iente all 'opinione oggi prevalente, •qevono essere di natura conn ettivale.

fticerche batteriologiche nelle infezioni della cistifellea. Dott. IPPOLITO Bonsorr1. - L 'O. ha coltivato l a bile e la parete di 53 vescichette biliari chirurgi•camente asportate o stomizzate nella R. Clinica Chirurgica di Pavi a ed ha avuto il 39,9 % di cul, ture positive con prevalenza di stafilococco · (55 %) ·cu i seguono il coli (25 %) , lo str eptococco (25 %), iJ bacillo del tifo (5 %) ed il paratifo B (5 %) . Ha ·studiato anch e istologicamente tutte le cistifellee ;asportat e; avendo potuto osservare t alora lesioni 'infiammatorie imponenti in cistifellee risultate batteriologicamente sterili, richiama l 'att enzione sulla imp-0rtanza della p~eparazione preoperatoria con antisettici e drenaggio medico.

!Ricerche sul tropismo dei germi : studi su alcuni ceppi di stafilococco isolati da colecistiti umane. Dott. IPPOLITO BoRSOTTI. - L 'O. ha voluto ricercare l 'esistenza di un tropismo per !a colecisti in alcuni ceppi di stafilococco provenienti da colecistiti umane; i ~rmi venivano iniettati' nel ·coniglio per vie diverse: direttamente in circolo in animali normali, oppure precedentemente s0ttoposti alla introduzione di un corpo straniero nell a cistifellea: nel circolo portale o direttame11te in cistifellea . Tali esperienze diedero .risultati pres:sochè analogh i a quelle condotte 0011 st afilococchi -di prove11ienza indifferente.

Un caso di osteomielite del pube. Dott. IPPOLITO BoRSOTTI. ~ L 'O., dopo aver dato 1Un rapido sguardo alla l etteratura, che permette di riu11ire 11on più di 36 casi, illustra un caso di osteomielite acuta primitiva del pube, di natura ematogena, a carico della spina e della bran~a orizzontal e destra, con sintomatologia co1npleta in t1n giovane di 18 anni.

Considerazioni su di un caso di porpora addominale. I

I l Segretario:

~TROZZI .

Adunanza del 17 gennaio 1935. Presidente : Prof. CARLO Co:t\IIBA.

Un caso di meningite in parotitico. Dott. A. F1A.t~o. - L ·o., dopo aver breven1ente cspos le l e inodern e vedute sulla meni11gile parot itica <.lescrive un caso insorto in giornata dal l 'inizio della t·un1efazio11e par0tidea, co11 sintom.a1ologia cli11ica car atteristica ed in cui si ebbe liquido cerebrospinale di aspetto, fortemente torbido, con notevole linfocitosi. il bambino g u arì completamente nel cor so di una settimana sen.za alcun postumo. L 'O. dopo aver discusso il caso, mette in evidenza il reperto no11 comune di liquido ir1te11samé~te torbido, ie richiama l 'attenzione sul se nso di vertigine, .~cousato in'izial111ente dal bambino, il che l 'O. attribuisce ad un lieve interessamento del l abirinto nel decorso della for1na morbosa ; e richian1a l 'atte11zione su forme di labi.r inti più g·ravi, che si possono presentare corrJe esclusive complicaziorti nel decorso delia ·p arotite e che possono avere come esito sordità defi11iliva.

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Paralisi .difterica consècutiv_a a difterite cutanea; considerazioni critiche sulla p:a10i9.enesi .della paralisi difterica, con speciale riguardo "1ill• par..alisi dell'accomodazione. Prof. C. CoccHI. - L 'O. descrive un caso d i paralisi difterica grave, gen eralizzata, consecutiva a difterite clel palmo della mano, imp_iantatasi su di una piccola abrasione traumatica: - i muscoli del vel opendolo non partecipavano all a paralisi gener ale. L 'O. trae occasjone da questo caso per riassurr1ere i rist1ltati clinici delle osservazioni di Frontali, Magni , e Bombassei , sui bambi11i colpiti da intossicazione difterica per iniezioni di anatossina imperfettamen te preparata. Enunci a infine un 'ipotesi, suffrag*lta da dati nnatomici e fisiologici ch e spiegher~bbe l a facilità della par alisi della aGcomodazione nei bambini osservati ed in tutti i paralitici difterici. Non si tratterebbe di u na elettività della tossina per il nucleo deJl 'oculomotore: essendo la funzione delL 'accomodazione legata a ~e silstemi atltag·onisti, uno n eur.ont.uscolare (nervo oculo- · motore, e- 1nuscolo ciliare) e l 'altro connettivo elastico (fascetti fibrosi della zonula che agiscono solo per for ze meccaniche, non legat e ad influssi 11ervosi), e l a tossina diftterica agendo in modo elettivo sul sistema 11euromuscolare, è logico pensare che i segni di sofferenza del sistema nervoso agisca110 prima e con maggior frequenza sulla accomodazione di cui uno solo clei due sistemi antagoI1isti è neuromuscolare e che solo risente aell 'azione della tossina : dove invece esistono due sistemi ad opposta azione egualmente neuromuscolari, ed agendo la tossina in eguale n1isura su tutti e due, gli effetti clinici esteriori saranno mancanti o si riveleranno co11 minor intensità, perchè se vi sarà paresi, vi sarà se1npre eq.uilibrio funzionale. I Segretari : Prof. L. PICCHI , P. N1ccOLIN1.


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t< JL P OLICLINJCO »

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTl€A E TERAPIA. La questione dell'ipertonia maligna. J. Olivet (ll-linische VJ/ och e1is., 15 gennaio 1 ~:3 5) riferisce alcuni casi · di questa malattia, cl1e corrisponde alla pseudouremia e ch e Becl1 er suddivise i11 3 for1ne: apoplettiforme, dispnoica e p sicotica. Il quadro clini co è essenzialaniente dominato dall'alta pressione, generalrr1e11te oltre 200 mm. ed accompagnato dalla retinite albuminurica. La fl)nzione renale studiata con i .metodi clinici, è buona; eleivata la concentrazione 1024, anche 1030, con la diluizione di almeno 1010; sangue sempre privo di scorie e con urea non oltre i' 50 mg.; sediJ11ent9 ur!11ar10 :sc(!rso . Buo1i-a la funzionalità rard'.aca, conservantesi tale fino alla morte. Ali ' auto psia, le lesior1i più gravi si av·e vano nelle arteriole dei reni e del cervello; lo svilupp0 delle lesioni nei detti organi è probabi.1rrtente contemporaneo se; non forse più precoce nel cervello. Per quest 'ultima ip0tesi depone· il fatto ohe si hanno fin dall 'inizio i due si;ntomi della torn1entosa cefalea e della retinite angiospastica. Fra gli altri sintomi, sono da mie nzionare: la dispnea, quasi sem.p re presente del tipo Cheyne-Stokes, ·senza segni di insuffici'e nza cardiaca ed altri disturbi dipendenti dalle modifi cazioni vasali oore·bi·ali : lievi attacchi di vè,1~­ tigine, malessere, senso di angoscia, incerteiZza nel cammino, tutti fenomeni che posso,n o arrivare fino ai più gravi insu]ti cerebrali, con disturbi del linguaggio e spontanea emissione di feci e di urine. Tali stati possono manifestarsi jn1provvisamente e durare anche 24: o-re e ·p iù, lasciando eventualn1ente gravi disturbi psichic i.. In qualche caso, tali pazienti vengono presi per dei· paralitici. Altri sintomi segnalati so·n o Ja claudicazione intermittente ed il dito morto. L 'ipertonia maligna si presenta come una malattia autonoma, maligna ed a rapido decorso, in media di 1-4 anni. Essa compare generalmente un decennio, più presto· delJa forma b enigna e·d ha ]a sua origine in les·i oni. ge11 erali arteriolari, non però limitate ai' r eni, ma a11ch e di altri organi (cervello, muscoli, reti11a). L'ipertonia maligna non va, quindi, consi'derata soltanto come un p-roblema renale, ma piuttosto come un pro·b le.n1a dei vasi sanguigni, d el ri cambio ed, in uJtilma analisi , di tutta la patobiologia generale della persona. fil. 1

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Gli aspetti clinici dell'ipe1·tensione. R. W:vbau'v (Le .Scalp·el, 12 genn . 1935) di• st1ngue: 1) Gli ipertesi t.ran sitorii', con iperte·n sione acl accessi od a periodi, in cui gli spasmi arteriosi posson o provocare dei danni· gravi . L 'i-

pertensione, nei nervosi, può essere intermittente prima di stabilirsi definitivamente. Per tale considerazione, non si devono mai considerare come normali gli individui che presentano queste· tendenze. · ·· . 2) Le iNrtensioni secondarie co·nnesse visibilmente a ipertfroi:dismo, a n~frite, a fibroma uteTino, occ. . 3) Le ipertensioni senza fenomeni renali , JJl quanto ohe tutte le prove della funzionalità r~.ale s<?no . ri~1as~e negative. Si tratta spesso d1 intoss1cazion1 alimentari, con ele.Nazione della sola massima, mentre la minima è normale. Tali. i1:11 di'Vidu~ I><:>ssono . passare alla categoria degli insuffi cienti renali. La prognosi, però, è abbastanza favorevole e le misure dietetiche fisioterapiche e d idrop·i niche hanno delle pro: babilità di SUCC€5SO. 4) Vi sono infine gli insufficien.ti renali a i:ressi?11e rninima e·l evata, g li ipertesi palli.d i; s1tuazione grave. L'A. attribuisce grande valor e al comportamento della preS&ione minima; se essa è elevata e tale si mantiein e nonostante la te·r apia, si tratta generalmente di insufficienza renale e la prognosi ne è oscura. La prognosi è influenzata anche ·d a un altro ~attore. ;\lcuni ipertesi sopportano bene la loro ipertensione, mentre altri ne soffrono e si· lagnano di c.efalea, di oppressione, di distw"bì cardiaci, di .angjna da sforzo, ecc. Non si deve attaccarsi tenacemente alla spe·r anza di' a:bbassare qi 20-30 mn1. la pressione di un individuo eJ1e noo accusa nessun fein.0 meno suhbiettivo di malessere; spesso accade che un abbassar111ento cosi ottenuto provochi dei fenomeni morbosi. L'organismo si adatta spesso ad una iperten sio·n·e e se anche noi riusciamo nella nostra terapia, ci si de:v e aacontentare di un m e.zzo risultato. La causa vera dell'ipertensione è la nostra ci·viltà, ch e troppo si a llontan a dalle condizioni i1aturaJi di vita. fil 1

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L'avvenire degli ipertesi. Considerate isolatanient~, le pressioni massi1na, m edia e minima tlevate preannunziano ch e il cuore dovrà cedere., m entre l'aumento anche notevole della massin1a può essere tollerato a lungo. Consi'd erate n el loro insiem.e, la prognosi è fa,;o.revole se le pressioni . sor10 divergenti, m entre è riservata t;e sono con cordanti specialmente con l 'eleva111e11to della minima. L 'oscillogramma a spianata i1tdi ca la sclerosi arteriosa, mentre quello ad uncino indica la loro elasticità. 1 '1.p erten sione stahile è p iù benigna che quella instabile., la quale espon e a sorprese vascolari parossistic.h e.


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SEZIONE PRATICA

' Sen1bra che in nlolte famiglie, vi sia come u11a predisposizione alla ipertens.i one. Essa però non è frequente 11e.i giovani. 'f ino alla quarantina, l 'evoluzi:one di un 'i pertensione permanente è generalmente pro~ressiva e la prog11osi è tanto più grave quanto più l'inizio è stato brusco. Verso la cinq11antina diventa un i11cidente banale·, speci'alrr1ente nella donna alla menopausa; in generale, mligliora con gli anni. sono n1olti vecchi ipertesi, di cui· si deve rispettare l'ipertensione in quanto che essi tollerano male ì 'abbassamento provocato artificialmente. La prognosi è esse11zialmente fondata sull 'esame funzionale organico, specialmeinte cardio-renale: scovare i piccoli segni di sofferenza cardiaca (precocem e11te rive] a ti dall'elettrocardiogramn1.a), osservazioni sull'urea sanguigna. oftalmologiche. È difficile giudicare J'in1portanza esatta della sifilide nell'ipertensione. Insufficientemente trnttati, i sifilitici sembrano predispo>S.ti all 'iperte11sione precoce, di cui il trattamento specifico sembra li1nitare ed .attenuare le conseguenze; ma in m.olti casi esso è ineffi cace, mentre po i n ei veccJ1i va attuato con prud enza. Nei tubercolo i, l 'ipertensi.one è di buo11a prognosi e le cadut e di pressione corri spondono ad aggrava1nenti. L'ipertensione d ei p1letorici è p1iù fa ciln1ente rr1 :gliorata che ql1ella degli individl1i 111agri· e palli1di. La riduzione del volum e a1ime11tare , sr•ecia ln1ent.e dei liquidi e del i)oan e è utili zza la (1a molti. Gli ipertesi che, a quanto se;i11bra 11anno il migliore avve11ire so·n o quelli che si ~forzano di mangiar poco e, senza op1 p rimere 1,c.1lime·n tazione car11ea, riducono l 'uso dell r S<)Stanzei azotate (ar1cJ1 e s·e nza elev.ata azoten1ia) e sor·v egliano l 'introduzione dei cloruri. Ciò i ton irr1 plica u11 1·egirr1e n1olto r estri'l tiYo , contrn il quale, anzi, si deve n1ettere in guardi a il pubblico, che tende sempre ad esagerazio,11i. In t.utti gli ambienti sociali, vi ono degli i1-..ertesi, anche nei contadini; sono più rari nelle campagne do·ve si fa un 'ali1ne11tazione (rugale. La vita calma è la ·p rescrizio·n e più preconizZ::\t a; nefasti sono g li eccessi di og11i sorta , rr1entre la nozione de11 'influenza dannosa della montagna è ribattuta dalle o& ervazion1. Soprattutto è in1portante combattere la fobia .dell ,ipertensione. Come terapia sono racco n1anda ti: il salasso (piccole err1issioni sa11g·uig·n e period1.ch e, sr)ecialmente le sanguisughe); le cure sedati,·e (fi sioterapiche, tern1ali e climatich e); i mediCé•111enti (gardenal e citra lo di sodio, medicazione bromo-jodurata, aglio , acetilcolina , benzoato di benzile). (Gazette d es hO{.~itaux , 16 g enn. 19315). fil.

, vr

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La prescrizione della s1,arteina. La spartieina trova le sue indicazioni nei disl urbi funzionali del cuore, tachicardia ed aritmia; essa va con.siderata come il to,n ico d ei nervi del cuore, m entre la digitalina e lo strofa11to sono quelli del miocardio. Generalmente, però, essa viene p•r escritta a dosi troppo alte; bastano per bocca 2 cg. i}er do~e:

Solfato di sparteina cg. 2 Bromi·drato di c1l1ini11a cg. 1 Estr. di valeriana q. b. per una pillola. Di tali n . 30. Una a mezzogiorno , una la se.ra. Tali pillole si prescrivono in casi di aritmia rtervosa , che resiste al tr.atta111ento caolino,-b! smuto ed al regin1e dietetico delle m.a lattie gastriche. S<l ra11no a11cl1e prescritte i11 casi di aritmia organ ica , negli intervalli fra la digitalina e io ::>L1 ofa11l.u . .Per ese1n pio, n ell 'aritmia , da s te11osi n1itralica, che è qt1ella che n1aggiormente predispone alle embolie, V gocce della soluzione di digitalina a 1/ 1000 per 6 giorni; sospensione di 3 giorni con son1mini'strazione di sparteina e poi ripresa di digitalina. Nella miocardit.e senile, la sparteina si darà r1egli intervalli dello strofanto, di. .cui si darà un ntg. di estratto, mezzogiorno e sera, per 6 giorni e le pillole di sparteina per i 3 giorni seguenti . Nei disturbi cardiaci delle malattie infettive (taohicardia), la sparteina si usa per iniezioni sottocutanee da 2 cg. a cui si agg·iunge, nel ca~o di. aritmie, la digitalina per via gastrica. (Journ. d es pratic-i6ns, 2 febbr. 1935). fil . 1

TE e N I e A ME D I e A. L'aeroterapia nelle affezioni cardio·polmonari. La generalità dei nostri n1edi.ci conosce ormai adeguatamente le applicazioni de I pneum otorace terapeuti co e ricorda con am.mira zi·one riconoscente il nome del Forlanini. Ma la maggior parte di essi non conosce ap:p ien ' le concezioni fisioterapich e di questo nostro grande clini.c o, per que•l che ri,g uarda quell e forme di ginnastica respiratoria ch e si compendiano sotto il nome di aeroterapia. Ne l ' ro lume cc Scritt.i di Carlo Forlanini 1). Pdito sin dal 1928 presso la Casa Cappelli di Bologna, troviamo solo la nota sui << Nuovi apparati pneumatici trasportabili. » (corp.parsa n el ~tf orgagni del magg·jo 1889), ma non vi rin,renian10 alcuni altri lavori sull'aeroterapia, ohe ora abbiamo graditamente visti come pl1bbli r ati a cura del dott . Bortini di Pavia. Rileggendo questi lavori , che da molto ten1po non erano più n el domini'o medico , ci C?I: p\sce l'impressione ohe la mente del 1~orlan1~1 ri sulti ancor ·p iù polieidrica in fatto d1 terapia pneurrtati'ca, ed offra al pratico un indiri zzo 1

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« IL POLICLINICO »

razionale di cura per u11 vasto campo di. affezioni cardio-pol.monari e·d anche del rie.ambio. Dai rnenzionati scritti si possono spii·g o·l are asserz1c>ni eh.e potreb·b ·e ro in certo modo assumere un largo significato aforistico. cc Che può fare il inedico, me11tre sta curan·do il pleuritico, se .non p·e!r ottene11·e la gt1arigione., almeno per accostarla? Nulla con la terapia ordinaria : i11olto con la aeroterapia » . . . « Le 1nsp1irazioni di aria compressa sono il mezzo più diretto e razionale' sul quale possiamo contare per ridurre al minimo i postumi di pleurite » .. .. « I risultati più notevoli' dalle espirazio,n i nell 'aria compressa li el>'bi nella cura de1lle eim orragie polmonari » . . . « L 'uso maggiore degli aprparatì penumatici traspo•r tabili io lo facci'o co·n i tisici, e posso dire di avere ottenuto dei risultati davvero splendidi dall e espirazioni in aria compressa per arrestare delle· bronco-p1n eumorragie » ... « Io nle 11ei valgo [delle mariov re coll'aria com.pressa] già da molto tem·p o· in casi d!.v ersissim i e con tale so.ddisfazio•n e, d '.avermi fatto completamente ab bandonare ogni' pratica o rimedio congene re ». È d.a doman·darsi , se· non sareh b€ iattura lasciare nel din1ein.tic.a toio tali concetti del nostro F'orlar1ini. C0rto, l 'ae-roterapia ric hiede cono8cenze soli de ·d i seme1iotica e di pato,l ogia, richiede inso·m ma una huo na preip arazione cli• . 111Ca. Le odi:erne -vedute sulla collassoterapia no.n possono contrastare con le applicazioni aerote·rapiche. Ci ·risovveniamo frattanto che in un arti'c olo comparso in Forze Sanitarie del 30 settembre scorso, si rilevava come moil te turbe , clella fisio·meccani.ca respiratoria e circolatoria p·o ssano di gran lunga migliorare seguendo l 'indirizzo pneumo terapico del 1F orlanini. Tale indi1izzo costitui1·eibbe grande aus1lio, nella prevenzione antitubercolare, poichè, ad ese.mrio, l 'aeroterapi·a potrebbe impedire la for1nazion·e dell e aderei.nze post-pleuritiche ch e sovente favori.scono l 'iniziarsi d 'un processo ti• s1ogeno. È da auspicarsi che si costruiscano e si diffondano neill'armame ntario terapootico, adeguati appa.recchi pneumatici, trasporta·b1ili al letto del malato. :Von posspno certamente u·s arsi i vecohi modelli dcl \\Taldenburg, anche coi perfezioname([lti apportati dal IF o·r lanini stesso. (J.ggi la meccanica e l'elettrotecnica possono risolvere la costruzione di tal sorta d'apparecchi , rendendoli oltremodo pratici; a ti.tolo di esempio un moderno e ben concepito modello potrebb.e ritenersi quello del dott. Bortini. 1

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bre; le altre regioni pelose se1m brano meno· toccat e. In un caso in cui I.a cin·osi epatica era discutibi'l e ed i dati anamnestici e se.meiotici_ i1on permettevano di concludere, la presenza; dì peli alle ascelle orientò l'A. ve·rso l 'esclusior1e della cirrosi e, di fatto, il decorso consecu-tivo della malattia dimostrò trattarsi' di un rteoplasma. È prob.ab1 le che tale depilazione derivi dat qualche dist,u rbo e1n docrino, come anche la pigmentazione che pure si osserva nelle malattie epati'c he. Un fatto analogo è la depilazio•n e degli arti1 inferio·r i che è stata me.s sa jn rilievo, se non, erro, da A. Ferrannini per la uricemia e che risponde alla realtà dèi fatti. Un più ampio studio su tale argomento potrebbe essere interessante dal punto di. vista scientifico e pratico.

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t. g. SEMEIOTICA. La depilazione ascellare nelle cirrosi epatiche.

A. Jacob (Presse tnéd., 22 dic . 1934) ha riur1ito alcune osservazioni da cui risulta che nei n1alati di cirrosi epatica le .ascelle si' fanno gla-

MEDICINA SCIENTIFICA Variazioni della calcemia dopo interventi chirnr· • • g1c1. R. Leri'che e A. Jl1ng (Jo1irn. de Ch~r . , n. I, 1935) in base ad uno studio di 15·0 casi giung·ono a i s~auenti risultati: 1) Variaz.. della calcem·ia dopo operaziori.i: i;arie non, interessan.ti il sistema eridocririo, simpatico, osseo. Si tratta di }1'azienti con tasRo calcemico normale; le variazioni sono incostanti e minime e comp-rese nei limiti no1rmali. 2) Variaz. d e,illa cale.ernia dopo operaz. pa, atiroidee (ablazione di una o più paratiroidi;. i11ierventi sull'arteria o sulle arteri'e tiroidee) . Nell'individuo con calcemia normale, l'exeresi di 1 o 2 paratiroidi no n mo1d1.fica il tasso cale.emico; 1leÌ: soggetti .con iperca lc.en1ia, ma senza adenoma paratiroideo, l 'asportazione di I o Z r>aratiroidi (di apparenza normali) rip·o rtano la calcen1ia alla no·r ma; in pazienti o in animali con calcen1ia i1ormale la legatura di un.a o più art. tiroidee· (anche di tutte e quattro), salvo rare eccezior1 i , non ir1fluenza Ja calcen1ia, mentre la riporta110 al normale in pazi'e nti o animali ipe.rcalcemici; nel Recklingh.a usen, l'ablazione dell 'adenoma riporta, dopo una transitoria fase di iJ)Ocalcemi.a, iJ Ca al tasso normale, salvo rar o eccezioni (adenomi multi'pli, recidive ecc.). 3) V ai;iaz. della calcemia dopo opercnz. sulla tiroide. La tiro·i decto·n1ia parziale intra o estracapsulare in gozzi comuni o esoftalmi'ci con calcemia normale, non ne modifica affatto la calcemia . 4:) VarW.z. della calcemia dopo op'eraz. sulle surrenali. La surreinalectomia sugli animali e sull'uomo non modifica la caloomia. 5) Variaz . della calcemia dopo operaz. sul sist. nervoso simpatico. La simpatectomia cer1

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vicale non esp]ica netta ii1flue11za sulla calce111ia normale, inentre può elevare il tasso calctmico di in,d ividui co11 ipoparatiroidismo sponta11eo la simpaticecton1ia in altre regioni i1on modifica la caloon1ia. 1 ;

6) Varia.z. della calcemia dopo iriterventi

sullo scheletro.

Si soi10 osservate piccole e trans,i torie ipercalcemie. 7) Variaz. della C'GJlcemi-0 dop•o anestesia.

N'è l 'anestesia eterea nè la locale modificano ia calce:m ia.

R.

GRASSO.

VARIA Il significato dell'abitudine nella patologia clinica.

L 'illustre pediatra viennese F. Han1·b urger (lfiien. Klin. lrv'ocli., 25 gennaio 1935) riohian1.a l 'attenzione su] significato clinico dell 'cc abituid ine n, intesa con1e « ripetizione continua di ur10 stesso processo ». La famosa legg·e di Haeckel ch e l 'o,n toge11esi ri])ete la filo genesi va interpretata appunto con1e un ese:m.p io di codesta abitudine nel ritm,o dello sviluppo. Clinicam ente, da un 'abitudine, da un « etisma n, come egli propone di chiamarla , può nascere u11a n1a1atti a, e il meccanismo di questa va ricercato n ellà automatizzazione di riflessi condizio nati che seguitino a produrs,1. an che quando la causa ch e prima li produce è scom.p arsa. Uno stimolo iniziaJ" è necessario, ma non sufTìcienle a provocar e un 'etisma, quando manchi la disposizione a questo : esso poi sarà Tna11tenuto da un giuoco di riflessi che si svolgono n ella nostra subcoscienza Quanto più spiccata è la tendenza costituzio11ale ali' etisma, tanto minore dovrà essere lo stimolo iniziale. Gli etismi corrispondono a quelli clhe Zappert ha chiamato le nevrosi d 'abitudine e la te11denza ~gli etisn1i corrispond e alla costituz~one n europatica. Vi sono etismi puram en te funzio,n ali, co·m e i muscolari (tic, spasmi, vomiti, stipsi , forse Ja miopia) vasomotori (con disturbi nei vari organi), s~cret?ri~ (sali~azion~, . i:i;ieracidit~ , diarree), sensonal1 (dolori) e psicl11c1 (focolai , molte forn1e di schi'zofrenia ecc.); e vi sono etismi organici come lo struma paren chimatoso' l 'acetonemia periodica,. certi stati febbri. . . li., le verruche e gli eczemi, in ou1 un unico intervento terapeutico (nello struma la so·m , ministrazione di 0,0001 di jodio una volta tanto n el vo1nito 1 oc. di soluzione fisiologica, n~lle febbri una dose isolata di piramidone bastano a interrompere per ' sempre lo stato mor110 o. Qt1esta « sl1ocktherapia n indica con1e un nuovo stimolo ohe agisca dell 'esterno sia ~­ pace di interro.m pere un a volta per s~pre il circolo vizioso « etismatico » formatosi n elV. SERRA· 1'organisn10. 1

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SEZIONE PRATJ CA

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Le conseguenze della castrazione dal punto di vista psichiatrico. Allo sco,p o di vedere quali conseguenze po1rà avere la 11uova legge tedesca, ch e impo11ela castrazione ai delinquenti sessuali abituali,. .J. Lange (M ed . Klinik, 1934 , pag. 108'1) ha. esaminato 300 soldati, ch e erano stati castrati. j_11 con seguenza di ferite di g u erra o di tub·er -· colosi genitale. Nessuna conn essio n e con I.a. schizo.frenia e I' e pi'lessìa , men tre sembra es1-stere una certa influer1za sullo stato psiohico . i1 el sen so della forma maniaco-depressiva; in 90 si eb·b e ro delle forme depressive; frequente · t1na labilità del carattere, per cui I' A. parla di cJimat erio virile, con sintomi analoghi a ql1el-· li della do,n na. l\'essuna influenza avre.bbe eser c.i tata la ca- · straziane su] la condizione di vita; il più strano si è che dei 220 celiib i ali 'atto della castrazione· se ne sposarono ben 165 e parecchi, anch e, più• V<J}te! · fil. 1

Oscillazioni nella tendenza agli accessi convulsivi ...

C. Schneider (Nerve1iarzt e l\. lin. Wochens. , 14 genn. 1935) dallo studio di un ricchissimo· materiale di epilettici deduce che vi sono de·g li anni· della vita in cui è massima la tendenza· agli .accessi ed invece degli altri in essa è assai' min ore; chian1a tali fasi, rispettivamente ictofile ed ictofobe. Es.se sono del tutto indipendenti dalla terapia e possono , pertanto , venireattribujti a su ccossi od inefficacia di essa, m en tre sono in.vece condizionati da cambia.m enti di fase endogeni. Il più curioso si è ch e tait fatto si verifica non soltanto nell 'epiless1a ge-· rtuina, ma anche in casi di glioma co·n ge,n ito· a lento accrescimento. L 'A. fissa gli anni iotofili a 3, 6, 9, 11, 19-2 2: 25-30 e così via. Ora, che la ten denza agli accessi sia maggiore in certe fasi della vita che rappresentano co·m e dei punti n~dali (infanz~a, i1Jizio della pubertà, ecc.) è ant.1 ca osservazione· ma il fissare con precision e gli anni ci rico~duce a ll 'astrologia m edica e peggio. La prima, aln1eno , segnava g li anni pericolosi a seconda del segno dello zodiaco sotto il quale 1~ individuo era nato , n1a il fi ssare de,g li anni determinati costanti per tutti &e-mbra , oltre ~be inesatto, cervelloti co.

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. CozzoLT. Due casi persorlali di degenerazione famig liare della m acula lutea. - Soc. An. Tip ., Teramo, 1934. G . VEDRANI. Il cosidetto « vomiJto incoercibile » è realmente espression e di tossicosi gravidica? Arti Grafiche Cappelli, Copparo, 1934. 1\1. L EVI BIANCHINI . Ricerche cliniche sulla terapia bron cobarbiturica de lle epilessie con un nuovo preparato sinergico italiano. _,. Ind. Tip . ed affini , Napoli , 1934.


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cc IL POLICLINI CO »

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:NELLA -V ITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Provvedimenti del Consiglio dei Ministri. Il Consiglio dei Ministri ha approvato i seguenti :.provvedimenti: I concorsi p er sanitari dei Co muni e delle Provincie.

Schema di regolamen lo per i co11corsi a posti ·(li sanitari addetti ai servizi dei Comuni e delle Provincie. Il nuovo Testo unico delle leggi sanitarie ap1 provato COLL R . Decr eto 27 luglio 1934-XII, n . 1265 ha modificato sostanzialmente le i1orme attinenti . all 'assunzione del per sonale per i servizi sanitari degli Enti locali. Men tre prima i concorsi per i posti di ufficiale ·sanitario e di sanitario condotto veniYano espletati separatam ente, per ciascu11 Comune e per . ogni posto ch e Yeniva a render si disponibile, in base alle nuove disposizioni i concorsi vengono jndetti periodica1n e·nte dal Pre~etto, p er tutti i posti sia di ufficiale sanitario, sia di sanitario con··dotto (medici, veterinari e levatrici), che risultano vacanti n·e lla Provincia . Col regolamento, approvato dal Consiglio dei · Ministri, vengono stabilite. norme dettagliate per lo svolgimento di tali con cor si , analoghe, per . quanto possibile, a quelle ch e regolano i con corsi J)er gli irr1pieghi .statali. Degne di n ota sono le di sposizioni, con le quali . -.. accogliendosi i voti dell 'Associazione nazionale fascist a Pubblico Impieg·o e delle organizzazioni · 5indacali interessate - si prevede l 'inclusione, 11elle Commissioni esaminatrici, di un rappresenlante delle rispettive categorie; le norme che fis: sano 1'ordine di preferenza dei titoli da prender si in considerazione; e, infine, le norme per i] conferimento dei posti , le quali - .ribadendo il prin.. cipio già fissato dalla legge - fanno obbligo, n elle nomine, di seguire rigorosam ente l'ordine : stabilito dalla graduatoria dei concorrenti . Il provvedimento disciplina anche i con cor si per ·il personale dei laboratori provinciali di igiene e . profilassi nonch è per i posti di sanitari addetti ai servizi integrativi di assistenza, vigilanza igiemica e profilassi. I stituto della Sanit à Pubblica .

Sch ema di provvedim ento col quale s'istituisce jl posto di ])irettore dell 'Istituto di Sanità Pub1•.blica. Il provvedimento mira ad assicurare ch e l 'Istiluto possa assolver e, col n ecessario prestigio , l 'importante funzion e scien tifico-sperimen tale ch e il •Govern o Fascist a g·li ha affid at o all 'a tto della su a fond·azione . ·

In sed-e di bilancio. È stata distribuita alla Camera la relazione del-

1'on. Bruni per la Giunta g·ener ale del bilan cio

·sullo stato di prevision e della spesa del Ministero dell 'Interno per l 'esercizio finanziario dal 1° luglio 1935 al 30 giugno 1936. Per quanto riguarda la sanità pubblica, la r_ela. zione, notando che l 'ingerenza sempre maggiore in intensità ed est011sion e da parte delle autorità governative in tu tti i problemi annessi con l 'igiene pubblica è llna t endenza comune a tutte le

Nazioni civili, almeno nell 'ultimo mezzo secolo, afferma che in 11essun Paese questo progresso si è affermato quanto in Italia nel dodicennio di Regime fascista. Nessun uomo di Stato h a rivolto la sua perso11ale attenzione a questi proble1ni con altrettanta lungimirante cura e con comprensione veramente pratica quanto Benito Mussolini, che ha detto: « In uno Stato bene ordinato la cura della salute fisica del popolo deve essere al primo· posto ». La relazione passa quindi a parlare del Testo Unj co delle leggi sanitarie, dell'Istituto di sanità pubblica, per soffermarsi poi ad esaminare la lotta contro le principali malattie e11demjche ch e minano in un modo })ericoloso la salute del nostro popolo, quali la malaria, la tubercolosi e i tumori maligni , contro le quali il Governo fascista comb atte le più umane e sante battaglie. Dopo aver trattato della di~esa sanitaria ai confini, del controllo degli s tupefacenti, la relazione si sofferma da ultimo sulla protezione della maternità, dicendo che la sempre maggiore estensione di t ale assjstenza , ch e mira ora a penetrare più decisamente n elle zone rurali, costituisce un elemento, oltrech è notevolissimo dal punto di vista della difesa della stirpe, anche importante dal punto di vista social e.

SERVIZI MEDICO-ASSISTENZIALI A..sssistenza sanitaria dell'Opera Nazionale per la protezione ed assistenza degli invalidi della guerra. stata diran1ata alle Rappresentanze Provinciali una Circolare N. 294, in data 26 gennaio 1935-XIII, avente per oggetto : cc Norme per I 'assist en za sanitaria ». Ne riportiamo molta parte. L 'assistenza sanitaria agli invalidi di g uerra, agli orfani d 'invalidi ed ai figli di invalidi fino al .raggiungi1nento del quindicesimo e, in casi eccezionali, del dicotlesimo an110 di età, dev 'essere sempre più perfezionata e disciplinata entro i limiti delle possibilità finanziarie dell 'ONIG secondo crileri su ggeriti dalla lu11ga esperienza. Occorre inoltre ch e essa ven g·a adeguata alle attuali esigenze sociali, ed uniformata alle direttive ch e nel campo assis tenziale sono s tate tracciate dal Governo Fascista. Questa Presidenza quindi, n el1'inte.nto di assicurare il perfetto funzionamento delle varie forme di assistenza sanitaria attr averso le proprie Rappresent anze Provinciali e di poter in qualsiasi mon1ento seguire e valutare I 'opera di ciascu11a di esse, dispone ch e d'ora innanzi ciascuna Rappresentanza Provi11ciale si attenga alle seguenti precise istruzioni: È

1. -

Somminist r azione di medicirtali.

Le disposizioni impartite co1t la Circolare nu111ero 281 del 7 giugno 1934-XII, doYranno essere, a11che in avvenire, rig·orosa1nente osservate. In tutti i casi la so1nministraziorie cli specialità m edi ci nali dovrà limitarsi al periodo ritenuto sl r ettame11le necessariio per la cu r a e - fatta eccezion e per i C(lJlmant; e sedativi in uso per le forni e n ervose g r avi n on protrar" i a temz>o indeten;inal o.


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SEZIONE PRATICA

2. -

Ricoveri ospedalieri di in.validi, orfani di irivalid i di guerra o f igli iJl invalidi viventi.

Entro il più breve tern1ine possibile, ciascuna Rappresentanza dovrà r egolare la po izio11c degli invalidi e loro figli , cleg·enti in Ospedali, RR. Cliniche od Istituti di Cura specializzati, siano quesli convenzio11ali o ineno con l'ONIG. Si clovrà innar1zi tutto Yerificar e se i ricoYeri sono stati regolarn1ente autorizzati e se le infermilà p er le quali tali autorizzazioni furono con cesse sono, per gli i11Yalidi, in diretta rela.zio11e co11 le fe.rite o 1nalattie per le quali oltennero la pen~ione, e p er i loro · i11inori, se l ·assistenza ospedaliera è con1patibile con le disposizioni della Circolare 204. I Sigg. Consiglieri Delega ti, col concorso dei Medici Fiduciari, d ovranno scru1)0]0 amenle controllare se le prolungate degenze di inYalidi, degli orfani e dei figli n1inori di invalidi siano realm e11te g iu tificate dalle condizioni ar1itarie di eia cu110 di essi, disponendo affinchè siano senz 'a1tro dimessi lt11ti coloro ch e p ossono continuare le cure an1bulatorian1e11le, o che dalla per111a11e11za n ei Nosoco111 i i1on i)ossano ottenere un n1ig lioramento percl1è gil1dicati ormai cc cronici » o << incurabili ». P erò p er qu est'ul tima categoria di invalidi, le Rappre:ie1iitanze avan ze ranno sub ito alla Secl e Cen trale r egolari proposte p er il ri covero a ca r atte r e t en1pora11e.o o p ern1anenle in l slilu ti adatti, mentre all 'assisten za degli orfani e r1ei figli n1inor i giudi cati cc incurabili n dov r an110 JJrovveder e i rispettivi Enti di B C'rtef icen za.

Ciascuna Rapprese11tanza dovrà richiedere a tu lti gli Istituti di Cura p resso i qu ali trovansi ricoYerati invalidi, orfani o figli di inYalidi della propria giurisdizione, una breYe , sir1tetica r elazio11e inensile rigu a.rda11le lo s tato di salute dei singo1i ricoverati, onde poler seguire l 'andament o delle loro infer111ità ed i ris ullati terapeu tici r agg iunt i. Nell 'au Lorizzar e i ricoveri presso Osp edali o I Lituti. di cura, le Rappresent an ze Provi11ciali d ovranno assicurarsi preventivame11te se l 'infer1nità per la quale è richies:to il ricovero di invalidi o di minori di inYalidi è d1 n atura tale da poter essere agevol1nente ed efficacen1erlte curata presso l 'Ospedale o l 'Ist itttto di Ct1ra conYen zionato da esse prescelto, o se per abbreviare la degenza ed assicurare al n'lalato una c11ra più razionale in a1nbiente meglio at lrezzato , n o11 sia preferibile la su a assegn azione a1d un Reparto Specializzato di al tra Sed e, nel quale caso rlovrà - di volta in Yolta - essere chiesto il giudizio di questa Sede Ce11trale. 1

Ciò natu r almente per i ri coue ri che n on ha11no caratte r e di assoluta urg en za.

Le Rapprese11ta11ze dov,r anno estendere il pii1 possibile le conYenzio11i con RR . Cli11ich e ed Ospedali non ai1cor a conYenzionati co11 l 'ONIG, avendo cura di dare la. disdel la, a t en1po oppor tuno, a quelle esist enti co n, l sliluli di (:u ra che non offron.o le necessarie garanzi e tecni co -sanitarie, igieniclie, organizzative, ecc.

Tt1tte le convenzioni indis tinta111ent e, dovran110 essere est ese an cl1e agli orfa11i ect ai fi gli ininori di inYalidi di guerra, seco1tdo lo schema g·ià in u so, con unificazione della retta giornaliera, ove n on sia possibile o ttenere uria riduzione rispetto a quella pra tica la per gli invalidi. La. r etta diaria dovrà avere - in og11i caso - caratter e

globale e con1prencler c il i11 a11Le11in1e11lo e lulte· le cure i1ecessarie ad og11i sing·o]o i11fermo. Le Rapprese11Lanze P.rovinciali dovranno o lle-. r1ere che le con tabililà Ospedaliere sia110 loro ri111esse trimestraln1en le. Dette contabilità, debita1ne11te verificate e corredale di tulti i dati necessari, dovran110 perve11ire, nel più breve tern1ine possibile, alla Sede Ce11trale per la liquiclazione. ·rale disposizione Ya osservata in moclo, preciso e sotto il p er sonale co11trollo dei Sign ori Con siglieri Delegali. 'fulle le a utorizzazioni di ricoYero ct0Yran110 seg·uire secondo le norme fi ssate· 11ella Circ. 2 O del 31 mélg·g io 1934-XII. 3. -

Co11 sule riza sani l a:ria.

Le Rappresen tan ze dovranno consider are d'ora innanzi I 'ufficio Sa11ilario dell 'ONIG, quale or g·a110 centrale di consulenza sanitaria. .\.d esso quindi le li.appresen Lanze Prov incialj polra11n o rivolg·ersj JJer consjglj e pareri ogniqualYol ta gli inYalidi di gu erra richiederanno loro. una qualsiasi forma di assis ten za sa11ilaria, per sè o p er i loro congiu11ti , cl1e 11on sia conlemplala dalle Yigen li norme assisLen ziali d ell 'ONIG, e ch e qui11di i1011 p ossa far car ico a questo Ent e. È preciso intendime11lo di ques ta Sede Centrale che gli i11Yalidi , si Yalgano se1npre d el consiglio del compe tente Ufficio clella Sede Centrale, dal quale potranno avere utili e pralici sug·gerimenti su llni scelta degli Istituti di Cura più adatti e sulle modalità d a seguire, onde evitare loro delle spese super.flt1e e Inol lo graYo~e. 4. -

Assistenza sanitaria agli orfart i ed ai figli' d i invalidi di guerra.

FondaI11entalmente, essa continuerà ad r.ssere r egolata second o 1e i1orrne a su o tempo fissate r1ell a Circolare 204. D ·ora i n poi l'ONI G as. unierà a proprio carico· l e spese di degenza sollanto se i ricove ri saranno stati r eg olarn1ente aulori;:;:ati dalle Rappresentanze Provin ciali.

I minori dovranno essere ricoverati sola111ente in Ospedali od Istituli di Cura co11ven zionati con l 'ONIG, salvo casi speciali che ricl1ied an o cure particolari. Se l 'infermità avrà richiesto il ricoYero· d 't1rge11za, la fan1iglia d el malato dovrà darne subito n oti zia alla Rapprese11tanza Provinciale del1'0~IG per il n ecessario << nulla osta ». L"assis lenza ai mi11ori iscritti n egli Elen chi dei poveri del Comune di soccor so spetta a l Con1une stesso. Le cure pretuber colari ed antituber colari ai fig·li di invalidi devono essere prest at e dai Consor zi ProY inciali anliluber colari o dall 'Opera ~a­ zio11élle di Protezion e p er la ì\Iatern ità ed Infa11zia. Le cure climatich e individuali e collettive no11 JJO sono effettuar si a carico d ell 'Of\1IG. Il ricovero di n1i11ori deficenti psichici in Istituti di rieducazion e, è - p er ora - sospeso. DoYrà essere preYentivamente richiesta l 'at1lorizzazio11e della Sede Centrale p er le operazioni• di ad e11oidec lo111ia, lo11sillolo111ia e tonsillect omia cl a praticarsi ad orfani ed a figli cli invalidi, ed in base a peciali accorcli ch e le Rappr esentanze Pro,·inciali ù0Yran110 prender e con Ospedali, Reparti specializzati e l\Iedici SJ)ecialisti ot olaringoialri, le spese per t ali atti oz>e r atii 1i andran n o rido! t e al minin10. Tutte le sp e e rifer enti i a piccole oper a.1.ioni


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« IL POLICLINICO »

di cl1irurgia generale e con eg·u e11ti a traumi di li eve e11tità che no11 richiedano, sia pt1re per breve ten1po, il ricovero ospe(laliero rlovra11110 rimanere a carico delle famiglie. Ricl1ieste di .rimborso spese per interYenti chirurgici, presentale dalle famiglie di invalidi di guerra che vi abbiano provveduto per proprio conlo se11zai aver chiesto ed o lle11uto la prescritta autorizzazione dell 'ONIG, n on, dov ranno più es-

sere ltrasrnesse clalle Rappresentanze alla Sede Centrale. Le contabilità ospedaliere relative a ricoveri di orfani o figli nlinori di i11 validi clovranr10 perve11ire alla Sede Centrale corredate delle complete ge11eralità d ei ricoverati cui esse si riferiscono e d ella data di entrata e di u sc ila dell 'infer1110 dal! 'Ospedale o Istituto di cura.

5. -

Assistenza ad i11va.lid; di guerra !tubercolotici.

Tutte le visite di accertame11lo diagnostico dovran110 essere pra ticale presso i Dispensari Provinciali Antitubercolari che fungeranno da Centri di Accertamento Diag11ostico. Nel trasmettere alla Sede Centrale i questionari compilati dai predetti Centri diagnostici, le Rappresentanze Provinciali dovranno controllar e ch e essi siano completi di tutti i d ati richiesti e siano scritti con calligrafia chiara e leggibile, possibilm enle dattilografa ti. Per un maggiore controllo, l 'invalido asseg·nato ad un San atorio, o Tubercolosario dovrà, all 'at I o della parlenza, ef'sere inunito di una dicl1iarazion e medica attestante che l 'invalid o può SO}Jportare il viaggio senza nocumento. La co·n cessione di viagg·io in II classe dovi;:à esse.r e riclol'ta al minin10 possibile, specie per i tbc. poln1011ari assegnati ai Sa11atori, poich è, in base alle disposizioni impartite a suo ten1po ai Fiduciari dei Centri di Accertamento diagnos tico, sui criteri di sanatoriabilità, si <l.eve rj tenere ch e pochissi1ni invalidi ne abbisognino. Comunque tale concessione dovrà essere sempr e preventivan1ente richiesta alla Sede Centrale all 'atto della trasn1issione d el questionario m edico. J lVIedici Fiduciari delle Rappresentanze Sedi di Sa11atori od Ospedali Sanatoriali clovra11no p·roced er c a visite })eriodiche di eletti Stabili1nenti a scopo di controllo, per s tabilire se le cure praticate agli invalidi tubercolotici ricovera ti dànno, p er ciascund di es i, risultali ~avorevoli, se il trattan1ento dietetico è bt1ono e se veng·ono osservate le necessarie nornJ.e ig·ieniche, se le richieste di proroga di ricover o sono r ealmente giustificate e se i ricoverati si atte11g·ono alle norme disciplinari vigenti in · ciascuno Istituto. Le Rappresentanze Provin ciali controlle.r anno le licenze concesse dai Sanatori oc.i Ospe(lali Sanat oriali agli invalidi ricoverati scg·nala11rlo prontamente g·li eventuali abusi, sia ch e ne siano responsabilj gli i11validi stessi, sia. le Direzioni degli Stabilimenti di Cura. Ad evitare la facile co11cessione di permessi o di licenze, le Rappresentanze Provinciali dovra11no prendere accordi con le predette Direzioni per<:'.l1è dura11te le giornate di a senza autorizzata del malato la retta rii aria venga equamente ridottta. essuna licen za cl1e superi le 24 ore, dovrà essere concessa ad i11validi cl1e intendan o recarsi a riscuoter e personalmente la i1en sione. Ad evitare t ale inconveniente più volte la1nentato, sa.rà necessario ch e le singole Rapprese11tanze - allorchè

[ANNO XLII, NuM. 9]

gli invalidi sono ricoverati in Sanatori lontani (lalla loro residenza - ottenga110 che la pensione spettante a ciascuno di essi venga loro' tempora· n eamente corrisposta dalla Ricevitoria Postale del (~on1une ove ha sede il Sanatorio. · Gli invalidi ch e dopo una breve permane11za in Sanatorio si d.i1l1etteranno volo11tariamente senza giustificato 111otivo e senza aver11e dato pre,:e11tiva1ner1te ~oti.zia alla Sede Centrale per il tramite della D1rez1one del Sanatorio, verranno per un certo tempo esclusi dal beneficio d ella successiva assistenza sanatoriale, a meno che essa no11 veno-a 15 g iustificala da particolari condizioni di aggrav an1e11to dell 'infermo e g iudicata indispensabile ed u,rg·enle dal rispettivo Ce11tro di accertame11to diagnoslico. Le dor11ande per il contributo giornaliero di L. 20 a m ente degli articoli 30 e 31 delle cc Norme per l 'Assiste11za Sanitaria », dovranno lim.itarsi a casi specialissimi non potendo i ormai consentire ~he gli inv~li~i di guerra tubercolotici, ai quali e r esa poss1b1le la cura sanatoriale in Sanatori modernan1ente organizzaiti ed attrezzati - in località adatte, sotto la vigile sorveglianza delle Aulorità sa11ilarie governative prei.1oste al co11trollo - , preferiscano c urarsi per proprio conto usufruertdo dell'aiuto finanziario da parte dell 'O:\'IG, aiuto cl1e il più delle volte si prolungai ollre il 1ermi11e con se11tito dalle predette Norme, senza l{Uei risultati terapeutici cl'le si possono ottenere soltanlo con Ja permanenza dei inalati in Istituti ad atti, in tutto e per tutto rispondenti alle moderne esigenze. . Le singole RappresenLa11ze, pri111a di proporre j l ricovero di in ,-aliùi tubercolotici, dovranno accertarsi cl1e questi non siano assicurati presso I 'Istituto Fascista di Previdenza Sociale. Esse dovranno i11oltre trasn1etlere, alla fine di ogni tri1nestre , una i1ola dei tbc. di guerra assicurati, informandosi se1npre se gli stessi sono in regola c:on le quote assicurative. I ricoveri degli invalidi tubercolotici assicurati dovranno g ravare sul predetto Istitt1to .

6. -

Trasniissione di doc11n1enti.

Nel trasmet te domande di invalidi, lli carattere assistenziale, alla Sede Centrale le Rappresentanze Provinciali dovranno a vere la massima cura p erchè tali domande siano se1npre corredate di tutti i documenti prescritti. I certifica ti medici allegati alle domande dovranno essere chiari, esaurienti, con1pilati in ferina leg·gibile su cartai intestata del Sanitario o muniti di un suo timbro. Il Consigliere Delegato della Rappresentanza, 11ell 'esprin1ere il suo pa.rere - sia esso favorevole o contrario - dovrà se1npre motivarlo con franca cl1iarezza. Va tenuto presente ch e il sistema di chiedere alla Sede CentraJe il ri1nborso di spese incontrate per curarsi per proprio conto d eve essere rapidamente infrcnato, fino a cessare completamente, perchè esso i11genera gravi inconvenienti e crea spesso delle condizioni dj privil egio che l 'ONIG non può n è deve accetlare. Si avverte inoltre che doma11de riferentesi a spese sostenute per cure intraprese qualche anno prima, non dovranno pii1 essere inoltrate alla C::ede Centrale . lJgualinenle no11 sara11no accolte don1ande tendenti ad otte11ere il parziale rimborso di spese


{ANNO

XLII,

NUl\I.

9J

sostenute per interventi operativi sia pur g r avi, ma che non siano in rapporto con l 'infermità per la quale l 'invalido è pe11sionato, n è rich ieste di totale o parziale rimborso di spese funerarie. 7. -

407

SEZIONE PRATICA

8. -

Contrib uli gior11alieri ai grandi invalidi nervosi, mentali, ed affetti da gra1 1i i11fermità dell'appara1lo locomoto ri o. (Omissis) .

9. -

Cure ba.ln eo-iterrriali.

Tale ass.isten_za, nella forma finora vigente, è stata abolita sia p erchè le condizioni di bilancio

non consentono di applicarla con criteri di larghezza che valgano a soddisfare le richieste della maggioranza d egli invalidi giudicati abbisognevoli di t ali cure, sia anche per il fatto che le infermità, per le quali le cure balneo-termali ed idropiniche venivano richies Le, non potevano - nella stragrande maggioranza dei casi - essere con siderate in di.retta relazione o dipendenza con quelle per le quali gli invalidi richiedenti sono pensionati. Ad ogni modo l 'ONIG si adoprerà per ottenere facilitazioni di viaggio a favore degli invalidi e loro famigliari che intendano praticare d ette cure a proprie spese. Essa ha già chiesto altresì, anche per l 'anno in corso, alla On. Presidenza del Consiglio dei rviinistri, l'intervento per la concessione: da parte delle varie Amministrazioni dello Stato, a favore degli invalidi di guerra d a ciascuna di esse dipendenti, della speciale licenza per le cure suddelte. Le Rappresentanze Provinciali - nella cui giurisdizione esislono stabilimenti balneo-termali ed idropinici - avvieranno subito le necessarie trattative con le Amministrazioni degli st essi , onde ottei1ere le massime facilitazioni a favore degli invalidi di guerra e loro famigliari ch e intendano sottopor~i alle cure isolatamente o in cornitiva, a proprie spese.

Segnaleranno poi alla Sede Centrale, r1on oltre il 15 marzo p. v., tutti quei ca~i eccezionalissimi di in.validi poveri, assolutamente sp r ovvi sti di mezzi, disoccupati, con numerosa fan1ig lia a carico, che a giudizio dei medici fiduciari abbiano

assoluto bisogno di cure balneo-termali od idropinich e. La Sede Centrale - in base a proprio giudizio insindacabile vagliate le p arti co1arj condizioni di ciascun posto, deciderà in merito alla eventuale co11cessione di sovvenzioni straordinarie per cure da eseguirsi esclusivam ente n egli Stabilimenti che essa crederà di fissare caso per caso. Dette propo st~ d ovranno esser e corredate clello Stato di famiglia, dati di pensione, rapporto dei RR. CC. in merito all 'occupazione ed alle condizioni economiche di ciascun proposto. La persona di accompagno verrà co11cessa ai soli invalidi, ch e 11e hanno diritto in base alle vigenti disposizioni e per essa verranno corrisposte le sole spese di Yiaggio e di soggiorno per un periodo massimo di giorni quindici. Per ciò che con cerne le modalità di liquidazione delle sovvenzioni suddette da parte d ella Sed e Centrale, e delle speciali legittirnazioni che le Rapprese11tanze d ovranno rilasciare a ciascun i11valido ed eventuale persona di accompagno, verranno impartite disposizioni a parte. I casi specialissimi di infermità per i quali l 'invalido gode di pensione e ch e da cure salsojodiche e idropi11iche, a g iudizio di questa Sede Centrale, possano trarre un assoluto b eneficio, verranno considerati - in qualunque periodo del1'a11no - con1e una normale forma di assistenza sanitaria, indipe11dentemente dall 'enunciato crit erio eco11omico.

l1'ollì di giierra ricover ati.

(Omissis) . 10. - Cura agli in.validi af/etti da postumi di encefalite lelargica.

L 'ONIG potrà assun1e.rsi l 'onere del ricovero di j nvalidi pensionali per p os tt1n1i di encefalite lei argica clesiderosi di so ltoporsi alla cura ·denorr1i11ata volgarrnente « bulg·ara » ma ch e non è nuova, a condizione : a) che dal « q1Ues tion ario medico », del quale si al.leg:1 :un fac-si1nile e che le Rappresentanze Prov1ncial1 trasmettera11no ili volta in volta in duplice copia a questa Sede Centrale - compil~to da uno specialista in ~Ialal tie m entali e nerYose --, risulti - a giudizio insindacabile del Direttore del~a q1inica od I stituto Specializzato pre'7 scelto per il ricovero - ch e le condizioni dell 'invalido sono tali da consigliare la speciale terapia con una qualche probabilità di su ccesso; b) ch e l 'invalido accetti incondizionatamente il ricovero n ella Clinica od Istituto di cura fissato caso per caso da questa Sede Centrale; e) che il ricovero - salvo casi eccezionalissimi e solo su particolare richiest a dello specialista cu1 ante non d ebba superare un trimestre; d ) che il ricoverando si adatti ad attendere il proprio turno dato che - almeno per il momenlo - i posti letto disponibili n ei pochi Istituti $pecializzati presso i quali la precletta cura viene })faticata, sono limitati . Nessun contributo o rimborso totale o parziale verrà con cesso ad invalidi post-ei1cefalitici che intraprendano la cura già cenn ata per proprio conto, senza esserne aulorizzati ii1 Case di cura di loro scelta.

11. -

Spese di viaggio per orfa1ii e rnirior i di inval'idi e persone clie li accon1.1Jagn.ano. (Omissis). • 12. - Sc l1ecle individua.li. (01nìssis). 13. -=- Dati statistici. - Comunicazioni periodiche.

Non oltre il 5 di og·ni 1nese d ovr anno pervenire alla Sede Centrale le segu enti nolizie su formulari tipo, che verranno spediti a parte. l l Presidenlle: LusTIG.

MEDICINA SOCIALE. La propaganda e le mète della quinta campagna anti tu bere olare. La Federazione n azionale fascista per la lotta co11tro la tubercolosi, all 'inizio della quinta can1pagna nazionale antitubercolare, h a inYiato alle org·anizzazioni , agli istituti ed agli enti che co11 essa collabor ain o una cir colare progran1matica e cli incitamento. La quinta campagna è definita co1ne quella che dovrà segnare la « svolta decisiva » per il raggiungimento della mèta: « una lira per abitante )) come già si ebbe a Zara, 1'erni, In1peria, La Spezia, Lucca, Savona e Genova. Successivamente la circolare ricorda le parole « penetranti e ineditative » cl1e il Dt1ce pronunziò per la fondazione di Po11lin ia: « Pii1 profondo è


408

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IL

POLICLINICO ))

il solco, pi11 a lto è il d es tino n. E sse diventano or a la p ar ola d 'ordi11e d ella qttir1ta campagna ed incitan o capi e g reg·ari, con sorzi antituber colari e Cr oce Rossa Italian a ad u 11 lavoro fer vido e proficu o, jn co111unio11 e in ten sa cli aspirazione , di sfor zo, cli v.it toria . La circolare rileva ch e gli or g anizza lori n on valgon.o se i1011 p er qu ello cl1e operano, osano e dànno; n o11 val gono se di fronte al g rande scopo da r aggiung er e non sentiranno l a gioia d ella fatica e l 'org og lio <l ell 'oper a vittoriosam ente .r ag·giunta.

Cronaca del movimento professionale. Gli oc11listi di Palermo. c.;li Sp ecialisti e Docenti i11 oculisti~a riuniti il 16 g·e1111aio 1935 - A. XIII n ella Sed e clel ,Sindacato Fasc:js ta l\ti ed ici di P alerm o p er invito del Dirett oTio e so tlo l a Pre~i d ~ 11z a <iel Segr et ario Provinci ale ; Plauclen cl o ai can1er a li rom a11i cl1e, a11cor a una volta, 11a11110 ricl1ian.1 a lo 1'atten zione cl elle Autorità sul proble111a d ella scelta d egli occhiali, ed ai g·iornali ch e 11anno él])erto le l or o colonne alla voce cle] buo11 e11so ,; Rifle llendo ch e la scelta d eg·lj occhiali in gen er e costit11i sce u11 p r oble111a 11nica111ente sci en t ifico e 1nedico per ri olYere il quale sono quasi sempre 11ecessarie alLre ricer ch e collater ali ch e sp esso m ettono in rilievo af fezioni 1ocali e t alora gener ali d ell e quali i disturbi vi sivi n o11 sono che manifes Lazjo11i ch e <lan110 la p ossibjlità di u11 ' appropriat a e t em pes ti va cura; . Con sider ando ch e gli ottici 11on possono aver e la cul l u ra sufficiente p er m e ttere in .rilievo t ali sinton1i e ch e p erlanto essi dovrebber o limitar si - n è p ii1 11è n1en o co1ne i far1naci sti - ad eseg·uire le prescrizioni m ediche ; F a11n.1 voti alle Autorità competenti: ch e, n ella co111pilazione del Reg·olarne11Lo al Test o Unico d elle Legg"i Sa11itarie, siano previsti de gli articoli a tt i ad a) evitare l 'ing·a11no d el pubblico sul titolo d1 o tlico e cr11e llo rli oculista ; b) ch e d etto titolo· sia concesso solo ai cjttaidini italL1ni muniti di licen za tl ella scuola m edia superior e cl1~ abbian o seg· uìto p er almeno un anno un corso di o ttica presso 11na Clinica Ocl1listica d el Regn o autorizza ta clai co1npet enti !VIinisteri e co11seguito il relativo cl iplon1a; e) ch e ia vietata l a vendita di l enti (eccezion fa tta p er quelle colora le no11 g·radual e) senza la rice tta d ell 'oculis ta ; cl) ch e sia Yie talo e punito l 'esf..r cizio della specialità d a p ar le d.egli oculisti presso i neg·ozi di ottica, così co 111e è viet at o e pt111ilo l 1 esercizio d ella 1nedic ina presso l e far1nacie.

CONCORSI. P OSTI VACANTI. AosTA. Comun.e. Scad. 10 aprile; direttore d el Disp en sario co1nunale antiven e.r eo ; n omina t r ienn al e; assegr10 an11uo L . GOOO lord.e. Rivolg·er si Segret eri a co1nu11. BoLOGN <\ . Isti ttii o <) rtop edi co R i zzoli. - - J\iledico ass is lenle _; L. 4500 ol lre t1n st1p11l emrnto di L. 1020; riduzl oni e ri Le111.1le.; p er cenluale p ro Yen ti Sezio11e Kinesiter ap ica ; titoli ed esa111i; e tà limite 30 anni; 1

[ANNO XLII, NuM. 91

tassa L. 25. Chiederre a11nunzio. Scad. ore 17 del 30 inarzo. Rivolgersi Segreteria. BRINDISI. Consorzio Provinc. An.litub ercolare. Scad. 10 aprile. Concorso, per titoli ed esan1i, ai seg uenti posti : 1) Aiuto-Medico del Dispensario d 'Ig iene Sociale in Brindisi; 2) Direttore della Sezione Dispensariale in Os tuni. ,Stjpendio L.. 11.600, con tre quadrienni di L . 600, 700 e 900, oltre ind ennità serv. att. ·L. 2800, il tutto al lordo delle ritenute e riduzioni di leg·ge. Età limite, al 1° febbraio, anni 40. Diploma di abilitazione a medicochirurgo da almeno due anni e di specializzazione in tisiologia. Tassa L. 50,10. F1u.ENZE. Ospedale di San Gi ov anni di Dio. Assi st ente chiru.r go; L. 5000 oltre indenn. guardia L. 1200 e c .-v. , lorde . Doc . a 3 mesi; età massima 32 anni. Domande al Presidente del Con siglio d 'An1mini strazione. Tassa L. 50 (alla Cassa del1'0pera Pia). Chieder e annunzio. Scad. ore 16 d el 1° m aggio ; prorogala al 15 maggio. GENOVA. Opera Pia De F errari Brignole Sale (Osp edali Galli era). Primario chi.rurgo degli Osp ed ali Galliera; L . 6000 lorde ; titoli ed eventualm. esami ; chiedere annunzio; età limite 50 a. ; tassa L 50; d oc. a 3 mesi dal 15 febbr. Laurea da 6 anni . Scad. or e 16 d el 15 magg·io. Rivolgersi alla Segreteria (Ospedale S. Andrea, via A. Volta 8) . I soLA CAPo R1 zzu10 (Catan zaro) . --.. Scad. 15 mar.; m edico chirurgo, L. 8000 e 5 quadrienni d ee. , oltre L. 500 indenn. malaria, L. 3000 trasp.; riduzio11i e riter1ute dì legge; età limite 32 a. al 28 gen. ; t assa L . 50,10. LECCE. Co n sor zio Provinci ale Antitu bercol'are. Posto di Direttore del Consorzio - Direttore del Disp en sario Provincial e Arrtitl1ber colar e : stipendio annuo iniziale L. 17.000, con cinque aumenti quadriennali del d ecimo , sino a rag·gil1ngere il massimo di L . 25.500, oltre il supple1nento di servizio a ttivo di annue L. 5.000. Tali assegni sono al lorclo dell 'imposta di R. :NI. , d elle riduzioni di cui ai l{R . DD. 20-11-30, n . 1491 e 14-4-1934, n. 561 , e del contributo alla Cassa di Previdenza p er i Sanitari. Età non 1n aggiore di anni 40 salvo eccezioni di legge. Scadenza ore 12 del giorno 20 aprile 1935-XIII. Obbligo della residenza fissa nel Capoluogo. Chia.rimenti presso la Seg·reteria rlel Consorzio . LoAzzoLO (Alessandria). - Cercasi interino; stip. L. 551 ,45, indenn. trasp. L. 73,35, assegno uff. san. L. 34,45, nette; domanda di semplice assunzione al Podestà. PADOVA . Osped(J)le Civile. - Assistente effettivo dei Reparti Malati di P etto ; titoli ed es ami; L . 5500 lorde; 2 bienni decimo ; medaglie di L. 30 per il servizio di accettaz. e pronto soccorso'. Scad. ore 17 del 12 marzo. Età limite 33 a. al 10 feb.; doc . a 3 mesi dalla st essa data. Tassa L. 50, 10. Chied ere annunzio. VENEZIA. Osp edali Civili Riuniti. - Aiuto nella Divisione Otorinolaringoiatrica; proroga al 16 m arzo, ore 17 ,30. 1

~1edico-chirurgo quarantenne pratica chirurgica

ed amministrativa Case di cura e osp edali. Parla cinque ling u e; associerebbesi event~al­ m ente anche finanziariamente Casa di cura primo ordine, Italia od Estero. P er propost e scriver e a Picarelli A., via Sistina 11. 20, Roma.


{AxNo XLII , 1'uì\I. 9J

SEZ lO~E

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

CONCORS I A PnEl\IJ .

Pre1nio Casoni.

La signora Fan11y Sorokiadjs vedoYa del prof. Casonj , per onorarne la n1emoria e in ossequio a clesid erio da lui espresso ha dispos lo un })r emio di lire cinquemila da asseg11arsi al medico italiano ch e compilerà il miglior lavoro sul tema cc Cura delle n efriti azotemiche », pubbli cato nel 1935. La Commissione giudicatri ce sarà composta dal prof. Frugoni, direttore d ella Cl inica Medica di Roma, . dal prof. Vernoni, direttore dell 'Istituto di Patologia Generale di Rom a e dal prof. Sotti, direttore Istituto Anatomia Patologica di Roma. I lavori dovranno essere inviati al prof. Frugoni, Clinica Medica, Roma, en tro il 28 febbraio 1936 e doYranno essere pubblicati nell 'an no 1935. La Commissione d ar à il suo verdet to entro il mese d 'agosto e il premio sarà consegnat o il giorno 6 sette111bre 1936, terzo anniver sario della m ortP. del prof. Caso11i. BOR SE DI STUDIO.

Fondazione lif ichele Conte p er stu de rit i di medicina. È aperto il concorso ad un premio di studio

della Fondazione ~Iichele Conte dell 'importo di L. 5000 annue a favore di u r10 stud ente preferibilm ente di con dizioni eco11onliche non agiate, il quale, avendo super ato il terzo anr10 di studi nella Facoltà di n1edicina e chirurg·ia di qualunque Univers ità del Regno e conseguita la media di almeno 27/30 negli esan1i prescritti, sia stato iscritto al quarlo ann o del corso di nledici na e chirurgia presso l 'Universit à di Roma. Saran:.10 preferiti - purch è abbiano superati tutti gli esami del triennio e siano di disagiate con dizioni economich e - i candidati provenienti d a Frigenti (Avellino); e, in mancanza di essi, a parità delle condizioni gli orfani di guerra o di caduti per la cau sa nazionale e i figli d 'invalidi di gu e r ra o p er azioni fasciste. I concorrenti dovranno presentar e i docum enti prima d cl 15 maggio alla Segreteria della R. Universj tà di Ron1a.

'' l L PO LI CLINI CO

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PRATICA

''

SEZIONE MEDICA

(~enslle)

diretta dal prof. CESARE FRUCONI.

Il N•UJmero 3 (1° Marzo 1935) contiene : LAVORI ORICINALI : Mario TORRIOLI - Studi su Ila biologia dei mega. e Vittorio PUDDU cariociti sopravviventi in vitro. Nota V. Azione del sangue venoso splenico. Aldo LUISA.DA - Sul contenuto in glucosio della saliva. Augusto GU AI;DI - Sindromi emorragiche e stati anemici nell ' uremia cronica da ritenzione. Giuseppe RABBONI - Sul meccanism-0 di azione dele S. E. GURRIERI l'autoemoterapia nell 'emorragia cerebrale. Francesco GUCCIONE - Su tre casi di sarcomi primi· tivi dell-0 stomaco. Prezzo del Numero l. 6

Abbtnamcnto annuo alla Sezione Medica: Italia L. 50. • Estero L. 60 .se cumulativo con la Sezione Pratica : Italia L. 1 O O, Eetero L. 1 5 O; ~e oum~la.tiv? oon la. Sezione Pratica e oon lia Sezione Chirurgica : Italia L. 1 2 5: Estero L. 1 80. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Poetale Succursale diciotto, ROMA.

Il prof. Ernst Philip1), di Berlino, è chiama1o Alla ca ttedra di Ostetricia e gi11ecologia di Greifs"'rald. L'Accademia di l\Iedicina di New York ha conferito la medag·lia d ·oro McCullagl1 al dott. Charles Norris. .L\lla cattedra di a11a lo111ia e istologia di Lipsia è stato chiamato il do tt. Max Clara, medico co1nunale di Blumau, p.resso Bozen. Il prof. Friedrich Scl1ultze-Rhonho~, di ostetricia e ginecologia a Heidelberg, è chiamato a BreslaYia .

NOTIZIE DIVERSI!., Gruppo cardiologico italiano. Allo scopo di riunire quan ti i11cd ici, anatomici , fisiol ogi e patolog·i si interessai10 a questioni ch e b anno riguardo alla fisiopatolog"ia e all a clinica clell "ap·p arato circolatorio , un co111itato prom?tore co111posto d ei proff. L. Zoja, R. Segre, C. Pezzi , lJ. Pace, C. Frugoni, D. Cesa-Biancl1i, segr etario il prof. E. Bt1ccia11ti, i1a sLim ato uUle d 'indir~ un a riunione il 14 aprile 1935-XIII alle ore 9 ant1n1. a Milano i1ell 'aula d ella Clinica lVIedica Gen erale della R. Univer sità, in Yia Francesco Sforza 35. In ques la riunione saranno SYolte le du~ se~uen­ ti relazioni: 1) A. Cesaris Den1el , « .\.lteraz1on1 an atomicl1e delle coronarie e sindron1i cardiach e n; 2) C. Pezzi , cc Le corona.r iti ». Seguir~i1n.o I.a discu ssione sulle r ela1jo11i e le co111t1111caz1oni cl1e venissero annunciate, per t empo, sullo s tesso ar g·omento. . . , Chi vuol prend ere parte all a rrl1~11one .e ~regat~ di: rinviare, al più presto, l 'adesione; indicare i titoli delle eYentuali con1u 11icazioni che desidera fare entro il 20 nlarzo ; consegn are prima d ella ~eduta il t esto d elle eventuali co1nunicazioJ1i dovendosi subito provvedere alla pubblicazione de 5ali Atti della Rit111ion e in t1n numero speciale di cc Cu ore e Circolazio11e », riYolgen dosi al dott. Ercole Buccianti (R. Clinica ~1edica Ge11erale, via Fran cesco Sforza 35, Milano). L 'iniziativa dell a coslilu zion e del Gruppo Car diologico Italiano spetta a R. Segre, la cui vita fu Inattesan1enle tronca la 1'11 gennaio 1935. 1

Prossimi congressi. Il Con gr esso delle Società d 'O Lo-Neuro-Oftalmologia (Riunion e internazionale in lingua fra11cese) è indetto a ·Nizza dal 14 al 18 aprile. Relazion e : cc Ascessi del cervelletto », relatori i dottori Ramadier e Cau sse (etologia), André-Thomas e Barfé (n eurologia), Vel ler (oflaln1ologia J. Sono in programma gite_ e fes~eggiam~n~i . Rivolgersi al prof. Q. D1 J.\;I arzio, R. Cl1n1ca Ocu]istica, Bologna. Il 3° Cona.resso inter11azionale di patologia comparat a si ri~nirà ad Aten e dal 15 al ~8 aprile ~936 sollo la presiden za del prof. ' V. Bens1s.e con 1 ~lto palron ato del Presidente della Repubblica Ellenica . Comprenderà tre Sezioni: patolog ia umana, patologia veterinaria e patol?gi~ ve~etale .. Temi: I~ Sezione: 1) Nefrosi e am1los1, 2J Ec~1noC?cco~1 , . 3) Leishmaniosi, 4) Spirochetosi, 5) Av1ta1!11 llO 1 : influenza- sulle funzioni digestive: Il01 ,Sezione : 1) Le


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echinoco.c<:os! ne~li a11i111.ali ~omes tici , 2) Le spiroch etos1 an1mal1 , 3) Le i11fez1oni anaerobiche n egli a11i1nali domestici, 4) Le leishrr1aniosi animali· IIIa. Sezione: L 'in1munità n ei veget ali . i>resident~ del Coinitato n azionale italiano è il prof. G. Sanar elli, R . Is tituto cl 'Igien e, piazza , -iminale 7, Rorna. Segr etario ge11erale è il prof. A11t. A. Codou ssis, Diclotou 40, Atene. La 14a. session e delle Giornate Mediche di Bruxelles si lerrà dal 29 giugno al 3 luglio, n el quadro ed in occasione dell 'Esposizione internazionale univer sale. La maggior parte dei lavo,r i verterà sulla fisio-patologia delle glandoJ e endocrine· tra i confer enzieri sar à il prof. Pende. La confe;enza i11au gurale jn occasione della seduta inaugurale sarà pronunziata d al prof. Loeper , sul tema cc I 1uusici avanti la medic;ina ». So110 i11 programma inolle feste e saranno riservati importanti vantaggi ai congressisli. Quota: fr. 100 per i medici, e fr. 50 per le p ersone cl1e li accompagnano. Indirizzar si al segretario generale, Dr. René Beckers, rue Belliard 141 , Bruxelìes, Belgio. La 59a ri1111i o11e d ella Società tedesca di chirurgi a si t errà dal 24 al 27 aprile, in Berlino; temi principali : « Embolia pos ttraumaLica >) (rel. Stich, di Got tinga); « L 'emofilia, con speciale riguardo alla sua in1portanza quale m alattia ereditaria » (~c bl ossmann , di Bochun1); « 1'ecnica e metodica d ell a sterilizzazione» (Dauer , di Breslavia) ; « Lo sta lo al luale del problema d ella prostata, con speciale rig u ardo alla tecnica op er atoria » (Voelcker, di Halle). Il 1 Co11g res:so i11ter11azionale dei medici amici (lel Yino è ind e tto dal 26 al 31 agost o, a Losanna; si svolger à n ei locali della Facoltà di Medicin a (palai d e Rumine), sotto la presiden za d el prof. Porl111an11. Te1ni : cc Le vita1n ine del vino » (prof. Baglio11i, di Ro11i.a); « Il vino n elle m alattie della 11utr izion e >> (do lt. Weissenbach , di Parigi); « Il vi110 in psichiatria » (ùott. Anglade, di Bordeaux e prof. Iliser , di Tolosa) . Per inforn1azioni rivol- . gersi al Dr. Donarche, place du Palais-Bourbon 1, Paris 7e; Francia; per il comita lo locale al Dr. Gay, Gr an d Ch en e 8, Lausanne, Svizzera. (J

Il 7° Con gresso della Società internazionale di balneologia avrà luogo d al 26 al 30 luglio in San Sebastian (Spag·n a). 'f em.i: cc Trattam ento delle flogosi d elle glandole cervi cali », cc Indicazioni e controindicazioni d ei ])agni di sole ». Segre teria : Plaza Bon P as tor 20, San Sebastian, Spagna.

All'Istituto '' Carlo Forlanini ,,. L 'on. Biagi presidente d ell 'Istituto nazionale fascis la per la previdenza sociale, si è r ecato a visitare il g rand e Is litu to sanatoriale « Carlo Forlani11 i n d i Ron1a. È s la lo ricevuto d al direttore on . prof. Eu genio i\tfor elli , il quale lo ha accompag nato n ella visita ai Yari reparti. L 'on. Biagi, dopo essersi 1ntratt enuto con nu1nerosi s ludentì stranieri è entrato nellai grande aula della scuola dove erano raccolti più di 2-00 1nedici italiani cl1e seguono un cor so di perfezio11a111ento. Accolto da vivissime acclamazioni, I 'on. Biagi h a con incisiva parola illus trato ai presen ti i risultati rag·giunli n ella lol ta con tro la tuberco]osi con le numerose provvicl e11ze app restate dal Governo fa ci ta e d ag-Ii Enti a ciò preposti . Ha poi esalta lo il gesto del Du ce ch e h a voluto intitolare al grande scien ziato Carlo Forlanini il più 1

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grar;td\3 Istituto .sana toriale del mondo. Le parole d.ell oratore suscitano una calorosissima manifestazion e al Duce rla parte dei m edici italiani presenti e d egli studenti stranieri . ·L 'on. Biagi, che ha pott1to seguire nel corso della sua visita il perfetto funzionamento dei vari rep arti dell 'Isti luto e la completa attrezzatura di esso, alla fine si è vivamente co1npiaciuto col direttore e con tutto il personale sanitario che dedica la sua opera a cosi nobile fine .

Conferenze del sen. Pende in Romania. Il sen. Nicola Pe11de è stato invitato a tenere in l\omania un ciclo di conferenze sotto gli auSJ?ici dell 'Istituto italiano di cultura. La prima di quest.e . confer enze su~ tema: cc La biotipologia e la bon1f1ca umana cos t1Luzionale » ha avuto luogo il 25 febbraio nell 'aula d ella Fondazione Reale Carol I. Vi assistevano il dott. Angelescu, Ministro della pubblica istruzione, il fvlinistro d 'Italia col person ale della Legazione e un numeroso s tuolo di scienziati e di studenti universitari ro1neni. In .onore del prof. Pende è stata organizzata n ella capitale romena una serie di ricevimenti.

Azioni giudiziarie. Si è svolta in Inghilterra un'azione giudiziaria c?ntro u11 ~edi co ~ un dentista n elle segu enti c1rcoslanze: il rn ed1co aveva i11 cura un uomo 36enne, con lon1bag·gin e e sciatica· egli trovò che il p azie11te era a11c11e affetto da piorrea alveolare e prescrisse l 'asporlazio11e (li tutti i d enti, ch e era110 in numero di 28 ; l 'op erazione ve11ne praticata in unica seduta da un dentista, mentre il n1eclico somminis trava l 'anestetico. Dopo una decJna di minuti, si noLò emorragia dagli alveoli den tari ; si riuscì a fer111 arla ; si son1111i11istrarono opp1acei. L 'en10r.ragia riprese; il d entista eseguì cl ei tan11)onamenti. Il nlcdico non dispone,·a di emosla tici; si r ecò a cer carne ed al ritorno trovò cl1e i tamponam enti n on reggevano e che l 'emorragia persisteva; eg·li si conYinse ch e v'era t endenza éJ.l l 'en1ofilia e n1a11dò il paziente all'ospedale, ove, entro 24 ore, n e avvenne la n1or te. La vedova intentò causa con tro i due sanitari, adducendo i pareri d i clue dj stinte per onalità m ediche, H. J. \ ' an Praagh e L. R. A. vv-ells, secondo i quali una palpazion e avr ebbe dimostr ato ch e il paziente aveva la mil za i11grandita, e ciò av.rebbe p otuto indurre J1 el sospetlo di leucemia; gli s trisci eseguiti post n1orlem co11 su cco splenico dimostr arono effettiva111ente una leu cen1ia mieloid e. D 'altra parte, non er ano s tate adottate alcune precauzioni, come fornirsi anlicipata1nente di en1oplastina e valersi dell 'assisten za continuativa di un 'infermiera qualificata. Il giudice h a escluso ogni respon sabilità d el d en tist a . Ha ammesso la n egligenza del medico, jn qua1tto ques ti n o11 aYeva eseguito un esam e prAlj1ni nare del sa11g11e; h a rilevato ch e la negljgenza è stata lieve, poichè scarseggiavano gli elen1er1li p er sospettar e la leu cemia mieloide, malattia molto rara; perciò ha escluso ancl1e la respon sabilità del medico. Dian10 nolizia di un altro processo svoltosi in Inghillerra: un chirurgo aveva inandato la su a parcella, per u n interven to alla gola, in 168 s terline, ossia circa 10.000 lire it.; 1na il paziente rifiu lò cl i pagare, afferm ando ch e si era convenuto an ticipatan1ente il prezzo cli sole 125 ghinee (la ghinea ha un Yalor e alquanto superiore alla sterlina). Il chirurgo protes tò, per letlera, affermando


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SEZIONE PRATICA

che si era co11venuto il prezzo di 120 ghi11ee per l 'intervento operativo , mentre le spese accessorie dovevano essere conteggiate a parte; aggiunse un poscritto, in cui diceva che il paziente « avrebbe dovut-0· vergognarsi ». Il giudice dichiarò che, mancando impegni scritli, doveva ammettere che le due versioni contrastanti fossero in buona fede; ma ha finito per accettare la versio11e del paziente (il quale, a richiesta del giudice, ha riconosciuto che Ja vita « gli era stata salYata dal chirurgo ))) . Conflitti del genere sono ra1rissimi: la parola tra persone dabbene 11a più valore di un contratto scritto. Nel caso speci~i co, è da notare ch e il cliente, sig. Cade, è molto ricco. Ha noci11to al chirurgo, dott. Symons, il suo poscritto , il quale rivela ch e egli h a un tempera111ento irascibile ed è poco dotato di auto-controllo.

Un po' do..vunque. L'Accademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara si è adunata l '11 febbraio; furono fatte comunicazioni dai soci Vig nocchi, Ortolani, Lambertini, Ricci-Bitti, P.-L. Fusaroli, N. Drico. La Società Tosco-Un1bra di Chirurgia i è adu11ata il 21 dicembre , il 4 gennaio, l 'l e il 15 febbraio, sotto la presiclenza ctel prof. D. Taddei, assis tito dal segr etario dott. P. Bucalossi. Nelle 4 sedute furono fatte 19 con1unicazioni. La Società di Ostetricia e Ginecolog-ia delle Tre Venezie si è adunata il 6 gennai o, sotto l a presidenza del prof. A. Berti110, assi stito dal segTe lario dott. E. iVIaurizio. Furono fatte comunicazioni d a : De Grisogono, G. ReYoltella, P. Mandruzzato, A. Duca. La Società "'Iedico-Cl1irurgica Veronese si è adur1ata il 4 febbraio , oLto la pTesidenza del dolt. F. Delaini, assistito dal segretario prof. G. Zan11i. Furo110 fatte comuni cazioni d a: G. Artom , I. \ ' er onesi, P. Biasi , F. P on1ini. La Società di Cultura Medica Novarese si è ad.ur1ata il 7 febbraio , sotto la presidenza del lJrof. G. Dell epiane, assistito dal segretario dott. V. Gallina. Furono fatte con1unicazioni da: U. Clerici Bagozzi, G. Fregognara , G. F. Capuani, U. Secondi.

La Società Medico-Cl1irurgica Trevigiana

si è adunata il 15 febbraio, sotto la preside11za del prof . A. Bozzoli, assistito dal segretari o d ott. M. Bortolozzi. Furon o fatte con1u11icazio11i da: R. P elleg·rini, Rita Cohn, G. Dei Grisog·ono. Per invilo del Iviinist er o feder ale dell 'inter 110 d ella Germania, la « Società ted esca dei medici n eurologi » e la « Leg·a tedesca di p sichiatria » s i sono fuse nell '« Associazione t edesca dei neurologi e p si chiatri », che compre11derà due sezioni, le quali manterranno una certa autonomia; q.u ale comn1issario governa tiYo è stato prepo to all 'A... sociazione il prof. Riidin di ~1ona co . Il ramo irl andese <.l ell '« .A.ssociazione Medica Bri t annica >~ e l '« Associazione Medica Irlandese >> si sono fu se 11ell '« Unione Medica del Libero Stato Irlandese ». Si è sciolta , il 31 gennaio, la Lega med1ca di Brema, ch e tre an11i or sono aveYa festeggiato il suo centenario.

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Il 17 febbraio, in occasione della riapertura delle llegie rf crme Berzieri a Salsomaggiore, si è orga11izzato un conYegno al quale h anno partecipato t•llre 500 uditori, tra cui n1oltissimi sanitari e stud enti in medicina . Il sen. Pende ha tenuto una inagistrale conferenza su « Le cure di Salsomagg'iore e l e glartdole a secr ezione interna ». Corsi complementari d'igiene pratica si terra11110 nelle RR. Universi tà di Bari e di Pisa dal 1<> a prile al 31 maggio ; modalità consuete; tasse rispeltiY. L. 400 e L. 300. A Drestl a si terrà un corso di perfezionamento. per medici, n ella Cli11i ca g'inecologica, dal } 0 al 30 aprile. Un corso rapido sulla tuber colosi si terrà dal 13 al 18 maggio n el sanatorio Rheinlaud (Heilstatt H.h ei11laud, bei Honnef am Rheim, Germania). La Regina d 'Italia si è r ecata ad Ariccia p er Yisitare il Sanatorio d el << Gior11ale d 'Italia ». Un a11 011imo ha dona lo all 'Ospedal e Santa Maria Cli Londra la somma di 95.000 s lerli11e (oltre 5 milioni di lire it. ) destinandole alla costruzione di un dorn1itorio p er le infermiere e di un padiglion e per p azienti di scar se risorse economicl1e. Nella Clinica p ediatrica della « Cbari Lé » di Berlino si è costituito un reparto climatico, sotto la direzione del prof. Bessa u ; n e fa p arte un an1biente per lo studio d el clima, i11 cui la temperatura può far si variare a Yolon Là e in modo durevole tra - 10° e + 10° C., e l 'umidilà tra 50 e· 100 %; sono possibili Yariazio11i ininjn1 e.

A Prag·a si è fondato u11 Istiluto p er della die la d ei 111a]ati ; è SOY' cn7iora lo " lero d ell 'i s lruzio11e e d alle Stazioni di Il 15 dice1nbre Ye1111e inaugurato a

lo s ll.1dio· òal l\Iinicura.

Baltimora un nuoY~ « ospedale tiniYersitario », il quale 11a la forma cli una croce a bracci uguali; cqnt a 10· piani, salvo la p arte centrale, ·c he si eleYa a torre per altri 5 piani ; è capace di 394 letti, mentre il veccl1io ospedale univer sitario ne conteneva solo. 250. Queslo verrà ora r i1nodernato ecl u sato solo· per gli ambula torì (policlinica). 11 6 g·ennaio venne inauguralo a Sciangai, dal con ole francese, un in agnifico padiglione ospedaliero inlitola to a Sa11 Vince11zo; esso fa p arte degli stabilimenti ospedalieri francesi. È capace di 300 letti ; comprende 4 r eparti. (chirurgia , medicina gen erale, p ediatria ed oftalmologia) . Un piccolo IJadi glione annesso è destinato al pronto soccor so. Si è aYYiat a la pubblicazione dell a « ReYue d 'In1n1t1nologie », dirett a da R. Debré, G. Ramon e P asleur Vallery-Radot, é(lita d a Masson , a p eriodicità bimes trale; l 'abbon an1ento imporla 80 fra11cl1i in Francia, 90 ali 'Estero. È u scito il secondo numero della cc ~Iedicina Contemporan ea », org·ano dell 'Ospedale l\Iaggiore di

S. GioYanni Ba ttis ta e della citlà di Torino , a periodicità n1ensile; l 'abbonament o annuo p er l 'Italia è di L. 36. Il bilan cio preYentiYo del :'.\Ii11is tero <lell 'Erlt1cazion e :\1azionale an1n1011La a L . 1.632.596.359,65, con una contrazione di L. 1~5.835.499, 15 sull 'esercizio precedente, essa cleriva })rincipalmente dalle riduzioni (li . lipendi e cli allre competc11ze al person ale.


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cc IL POLICLINICO »

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L 'cc Associazione Medica Britannica » è er1trata in conflitto con l '<l U11ione dei Medici Pratici », fondata nel 1915 e che conta più di 5000 soci; il conflitto è determinato dal fatto che l 'Unione si è ,iscritta J.lle « Trades-Ur1ions », che hanno carattere socialista. Gli studenti di tulte le Facoltà m edich e francesi si sono n1essi in sciopero, fra il 31 gennaio ·e il 2 febbraio; i1elle varie Facoltà la percentuale d egli scioperanti è anelata dal 90 al 100 % degli iscrjlti . Il movimento 11a il significato di t1na protesta co11Lro l 'eccessiYo numero di studenti stranieri, i quali poi r estano in Fra11cia e so ttraggono dei pos Li ai medici francesi. Gli amici, colleghi ed allievi del prof. Leo11e Bernard, volendo onorarne la memoria, h anno deciso di collocare un meclaglione con la su a effigie nell 'Ospedale Laennec, ove eg·li ha insegna to ed ove egli ha trascorso tutta la su a vita ospedaliera. Nei sobborg·hi di Caserta una quarantina di ragazzi h anno presen tato dei si11tomi d'avvelenam ento, prodotti dai dolciumi forniti da un venclitori ambulante. Il traffico della metropolitana di Londra è stato interrotlo p er mezz 'ora, onCle prestare soccorso chirurgico ad un infortuna to graYe, cl1e era stato troYa lo sui binari tra le due stazioni di Aldgate e di Liverpool Street ed evidentemente era caduto ·da un treno; fu trasporlato alla s tazione di Aldgat e; mancaYano locali adatti; Yennero sbarrati gl 'in.g r essi, sgombrata la piattaforma e fermati i treni, 111entre due chirurg·i procedevano all 'an1putazione delle gambe; portato all 'ospedale però il paziente poco dopo cessava di vivere. La IV Sezione della Corte d'Appello di Roma ha assolto con ampia formola il clott. Domenico Natale, medjco condotto a Terni, dall 'accusa òi ·estorsion e.

Si è spe11to a Modena, in età di 52 anni, il prof. iVIIcHELF. BoLAFFIO, direttore di quella Clinica ostetrico-gineco]ogica. Allievo del Pestal ozza, l1a con1piuto una serie cli pregevoli studi; van110 ricordati quelli sull 'inclice opsonico nel sangue malerno e fetale, sulla r.> arabiosi quale n1ezzo di ricerca delle cause del travaglio, sulle anemie in gravidanza, su ll 'anafilassi, s ui lipoidi e su l potere lipolitico nello stato puerperale, sulla durata della gravidanza, sulla determinazione del sesso ecc. Fu da noi ~ra i pio11ieri n ell 'applicazione clella roe11tgenterapia. Uno <lei suoi ultimi lavori è quello sull'anemia delle gravide, argomento che aveYa formato oggetto di sue indagini in più riprese . Era un entusiasta ed un allruìsta. ' rolle volonta.rjamente partecipare alla grande Guerra e andare al fronte, dove più che medico fu soldato con i suoi Alpini. Esempio anche in quella conting·cnza d ella dirittura del suo carattere e del suo e11tusiasn10. Entusiasmo cl1e egli portò anche nell'insegna1nen to, nell'aiutare g li allieYi, nel sostenere gli an1ici. p. g. :È con 1nol ta costernazione che r egistriamo un 'al-

tra gravissima perdita degli studi superiori, con la morte di SANTE DE SANCTIS. Di questa insigne p ersonalità pubblichere1no u11a biografia prossimamente. A. P . :È morto a Castelnuovo Magra, poco più che ses-

santenne, il dotl. conte ALBERTO Ons1, n otissimo a Roma, ove aveva svolto p er n1olti an1ti la sua attività molteplice di medico, giornalista, romanziere, dra1n1natu.r go. M. P.

Indice alfabetico per materie. Abj .Ludj11e : sig·11ificato in patologia cli-

n1ca . . . . . . · · · · · · · · · · · · Pag. 401

Aeroterapia nelle affezioni cardio-vascolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . Accessi convulsivi: oscillazioni sulla tend enza agli ~ . . . . . . . . . . . . . Ang·iomatosi en1orrag·ica fan1iliare (morb o di Osler) . . . . . . . . . . . . . Ascessi peri tonsillari: lrattarn. . . . Assistenza sanitaria dell 'O . N. I. G. . .

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . · Calcemia: variazioni dopo interve11 li chirurgici . . . . . . . . . . . . . . . Castrazione: con segu en ze dal punto di vista p sichiatrico . . . . . . . . . . . Cirrosi epatiche e depilazione ascellare ·Cistifellea: batteriologia delle jnfezioni Colecis Li ti : stafilococco . . . . . . . . .

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•Cronaca del movi1nenlo professionale .

Diabete ifilitico . . . . . . . . . . . . Embolec tomié.l arteriosa . . . . . . . Fleboclisi a p ermanenza . . . . . . .

Herpe zoster cephalicu s . . . . . . . . Pag . 388 Ipertensione : aspetti clinici . . . )) 396 Ipert esi : avvenire . . . . . . . . . )) 396 Ipertonia maligna . . . . . . . . . )) 396 )) 388 l\1alat tie tropical i: rece·n ti progressi l\iieningite in parotitico . . . . . . . . )) 395 )) 395 Osteomielite del pube . . . . . . . . . Paralisi difterica consecu tiva a difteri te )) 395 cutanea . . . . · · · · · · · · · · · · )) 395 Pelle: tumore . . . . . . . · . · · )) 395 Porpora addominale . . . . . . )) 389 Raucedine cronica: cause . . . Simpaliceclomia degli arti: efrelto d el! 'adrenalina . . . . . . . . . . . . . . » 383 )) 399 Sparteina : prescrizione . . . . . . . . . )) 382 Tromboangioite obliteran te: aJ1at. pat. Tubercolosi polm. : aurodermoreazione )) 365 ed aurodermoterapia . . . . . . · · · )) 407 1·uberc olosi: 5a. campagna contro la )) 390 Urina: virtù m agiche e terapeutiche . . Vene sovraepaticl1e e cava infer.: occlu)) 387 sione; circolo colla Lerale . . . . . . .

. Dir itti di P""Opriet à r iservati. --: Non è consentita la ristampa di lat1ori pubblicati nel Poliolinioo se non Jn seguito ad autoriztazione scritta dalla f'edaz;one. E vietata la l>UbblKatione di sunti di essi senza citame la fonte.

A. Pozzi, Resp.

C. FRUGONI, Red. capo.

J\oma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cour rier .


ANNO XLII

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Roma, 11 Marzo 1935 . XIII -

Nnm. 10

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fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

'' DURANTE

SBZIONS PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Note ~ contributi: A. Colarizi: Osse.rvazioni clinico-statiiStiohe ed epidemiologiche sull a Leishmaniosi in Roma. Osservazioni cliniche : S. Manca : Pneumoperitoneo spontaneo da iprobabile perforazione di ulcera dissenterica. - C. Azzarello: Contribut o allo studio del pneumoperitoneo spontaneo. Osservazione di due casi. Sunti e rassegne: RENI E VIE URINARIE: F. Marcolongo e C. Rotta: Sull'amiloidosi renale. Le sindromi cliniche e i ,f enomeni caratteristici del quadro morboso. - C. P . Mathe: Un nuovo segno per la diagnosi dei flemmoni perinefritici delle perinefriti, del ioruncolo renale e dell'ascesso .corticale del rene. - L. Wugmeieter: 11 cateterismo nei prostatici. - GINECOLOGIA: W . Kolde: Gli errrori diagnostici più comuni nel campo ginecologico. - J. Baumamn: Le emorragie ovariiche intrruperitoneali non gravidiche. Divagazioni: J. H. Schult.z: P sic:he ed a llergia. Notizia bibliografica. - Cenni bibliografici.

Accademie, Socfetà Mediche, C·o ngressi : Società Medico· Ohirurgica di Bologna. - Società Medico-Chirur.gica di Catania. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Cisti idatidea del cervello. - La cuxa dell 'emorragia cere·brale. - Le fol"llle anomale della corea infantile. Il trattamento della lombaggine. - TECNICA MEDICA : Trattamento dell'asfissia della .cellula cerebrale sugli incidenti t raumatici e sue complicazioni vascolari, mediante le iniezioni sottocutanee di acido carbonico. SEMEIOTICA: L 'infedeltà dell'azotemia n ella indicazione e nella prognosi operatoria. -- MEDICINA SCIENTIFICA: Le lesioni epatiche nelle a,ffezioni della colecisti. VARIA. Nella vita professionale: Servizi igienico-sanitari. Cronaca del movimento prooessionale. - Concor si. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI

loctoni in Roma, osservati in bambini. Mi è sen1brato di compiere ora un lavoro utile, no·n solo per la clinica, ma anche, e sopratutto, per la epide1niologia, di raccogliere i casi di lejshmaniosi osservati fino ad oggi in Roma. J.'indagine è stata particolarmente rivolta ai casi in cui l'infezione poteva dimostrarsi sicuran1ente o molto probabilmente contratta in lloma, onde poter 3.mpliare le conoscenze sulla distribuzione geografica della leishmani0si. e favorire quindi le ricerc.he dell e cosidette « ri~erve di virus » e degli agenti trasmettitori. Sin da!} 1910 il Basile, avendo dimostrato ia esistenza in Roma del]a leishma11iosi del cane, a veva e&presso l 'ipotesi che casi di Kala-Azar dovessero esistere a Ro ma o n elle vicinanze. E .... fu proprio il !Basile a comunicare, insieme con •t 'ulci, il .p rimo caso di leishmaniosi viscerale a Roma. Si trattava di un giovane di 19 anni, cleceduto al Policlinico Umberto I con diagnosi clinica di pleurit,e e anemia perniciosa. La storia e i sintomi clinici fecero sorgere al !Fulci, ohe praticò l 'autopsia~ il sospetto che potesse trattarsi di un l(ala-Azar, diagnosi che fu pienamente confermata da un accurato studio anatomico e istologico .

CLINICA PEDIATRICA DELLA ll. UNI\"ERSITÀ DI ROMA Direttore : Prof. L. SPOLVERINJ.

Osservazioni clinico-statistiche ed epidemiologiche sulla Leishmaniosi in Roma. Dott. ARRIGO CoLARrzr, aiuto. Si nota attua1mente in Italia un inten sific.ar.si da -studi sul]a Leisl1maniosi. Clinici, anatomo-patologi e parassìtolo gi portano oggi un altro contrib11to veran1ente notevole alle conoscenze sulla Leishmaniosi, per ]e quali da cinque lustri le Scuole italiaine, specialmente delle Università meridionalì , avevano dato così larga messe dì r isul tati ( I ). 1

In una mia recente co,m unicazione (2) ho de-scritto due casì di leishmaniosi viscera]e au(1) Per l'ampia bibliografia rimandiamo sopra-

tutto ai più r.ecenli lavori di JEMMA, di AscoL1, di FRANco, d~ BoGLIOLO, di CANNATA, della Società Medico-Chirurgica di Catania, di MoNACELLI, ecc. (2) R. Accaden1ia Medica di Roma, seduta del .30-6-34

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Se però il caso iE,ulci e Basile è il primo riconosciuto a Roma, non si può ritenere come dimostrato che l'infezio ne sia stata contratta a Roma, sia p·e.r il luogo di nascita dell'infermo (Castelnuovo di Porto, piccolo comune sullai via Flaminia, a 25 ]{m. da Ro,m a), dove presumibilmente questi doveva recarsi - tantochè durante una ricaduta del male fu ricoverato nell'osp,edaletto del paèse - sia per il mestiere che egli esercitava (carrettiere) e che doveva portarlo in zone rp1iù o me,n o distanti da Roma. Anzi il Concetti, ohe p·r op,r io nell'anno 1911 comunicò all'Accademia Med. d i f\oma un caso autoctono di leishmaniosi viscerale in un bambino nato e vissuto a Roma, nE>,ga che nel caso di Fulci e Basile si sia tratta.t o di lln 'infezio·n e autoctona « perchè il malato proveniva da Terracina ». Ciò afferma il r.on.cetti nella co municazione del 1912 di un secondo caso diagnosticato da lui a Ro,m a, non però autocto110, poichè riguardava un bambino di t 7 me.si e vissuto a Roccasecca (Caserta L dove il Prof. Spolverini (allora aiuto della Clini.c a Pediatrica) eseguì anche· un 'inchiesta con 1.1 quale potè escludere altri casi in quella località, che, dato di un certo interesse, risultava persino sprovvista completamente di cani. Non sappiamo se il caso autoctO'Ilo in Roma citato dal Wen·yo,n sia quello di C·o ncetti o quello. di Fulci, non riportando l 'A. nè il non1e dell 'osservatoir e nè altra, indicazione. Il caso descritto da Mazzitelli nel 1911 riguar-· dava un b1a mbino di sei anni , pro·v eniente da 1Fondi di Gaeta. Dal 1912 in ~1oi tacciono le comu.nicazjoni ro,m ane sulla leishmanio·s i fino al 1922, quando Sympa comunicò al Congresso Laziale di Pediatria tre casi di Kala-Azar osservati in Roma , di cui dt1e. autoctoni, l'altro invece proveniente da; Monopoli (Lecce). Dei due casi autocto·n i il primo riguardava un bambino di venti mesi, abitante a Vigna Pia (piccola collina sulla riva destra del Tevere, a va1lle. e poco lontana dalla città), l'altro riguardarva una bambina di quindici mesi, abitante in campa'g na a Monte Mario. Il Sympa1, che non comunicò notizie più precise (sappiamo· so lo che i due bamb·ìni vennero a morte dopo l'osserva-· zione), espresse alloTa l'ipotesi che nella campagna romana esistessero nasc.oste, sotto la diagnosi di malaria, forme sporadiche di Kala~ Azar. Tra i. casi di leishmaniosi viscerale osservati nella nostra Clinica ne·g li anni 1933 e 1934, due debbor10 con siderarsi çome certamente autoctoni, tre con1e probab ilmente autoctoni in

[ANNO XLII,

NUl\1:. 10~

Di questi cinque ca-si, eis porrò in breve ii principali dati ai1amnestici e clinici.

1

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f\Offia

CAso I. - P. Margherita, di mesi 18, nata a Roma, Borgata Prenestina, da cui proviene. 'N ulla di notevole nei famigliari. Gravidanza gemellare, di madre prin1ipara. La bambina ha avuto allattan1ento misto, svilupp-0 alquanto ritardato. All'età di tre 1nesi ebbe bronchite catarrale febbrile per circa dieci giorni. Nel luglio dell 'anno scorso, all'età di dodici i11esi, la bambina fu residente per alcuni gior11i in Albano, dove fu colta da disturbi intes tinali a tipo colitico, che s i protrassero per circa due mesi. In s~guito ha goduto buona salute. Racconta la madre che la bambina da circa un mese ha fehb.r e quotidiana , irreg·olare, intermittente, non rnolto elevata (37,538,5), si è dimagrita e notevolmente impallidita. Negli ultimi giorni è stato osservato un app,r ezzabile aumento di volt1me dell'addome, che però era stato sempre un po' pronunciato. All 'ingresso in Clinica (11-1-1933) la bambinai si presenta piuttosto sofferente, deficiente nella nutrizione (peso kg. 8,910) con lievi note di r achitismo. La cute è pallido-cerea, succulenta al volto. Si palpano numerose linfoghiandole nellevarie stazioni. Negativo l 'esame del torace e del cuore. Addome globoso, trattabile, il fegato deborda 4 cm. ·dall'arco, limite sup. alla sesta costola, liscio di consistenza lievemente aumentata. La milza di consis~enza i1otevolmente dura, occupa tutta la melà sin. dell 'addome, giungend<> in basso ad un centimetro al disoprai del pube e sorpassando la linea mediana col margine anteriore. 'L imite superiore all'ottavo spazio. Negativo l 'esame degli altri organi e apparati. Esanie del sangue: Eritrociti 3.080.000; Hb·. 30; Val gl . 0,50; Leucociti 4500. · Formula leucocitaria : 'Neutrofili 27, Eosinofili O, Basofili O, Linfociti 64, Monociti 9. A carico della serie rossa si nota anisocitosi, poichilocitosi, policromatofilia, alcuni eritoblasti (8 % delle forme nucleate). Ricerca del parassita malarico: n egativa . Prima puntura milza: negativa. JJa puntura milza: positiva per la Leislimania (sca.rsi parassiti). Decorso clinico: Le condizioni della bambinai peggiorano nella prima settimana, durante la: qtiale la febbre, continuo-remittente, pr?sentò elevazioni anche a 40°. Nella seconda settimana la febbre divenne nettamente intermittente, quotidiana. Si iniziò il trattamento antimoniale (Fuadina intramuscolare, a giorni alterni e a doseprog~essiva, da 0,5 a 2 cc.), facendone 3 cicli, i~­ tervallati da alcu.n i gio.r ni di riposo (compless1varr1ente 16 iniezioni). Si osservò un discreto miglioramento nelle condizioni generali e la .febbrecadde, pef ripresentarsi con accessi saltuari, se~­ za alcuna regolarità. L'esame del sangue dava i~ 23-3-1933: eritrociti 4.100.000, Hb. 45, Val. glob. O 56 Leucociti 13.600. Formula leucocitaria: neut;offli 30, eosinofili 2, baJsof. O, lin~ociti 66, monociti 2. Dopo circa due mesi di degenz.a, una .sopravvenuta infezione grippale aggravò improvvisamente le condizioni della bambina e il 4-111 si ebbel'ob,i tus. 1

II. - P. Maria, di mesi 18 da Roma, gemella della precedente. . . Ha avuto anch'essa allattamento misto e s1 & sviluppata abbast~;nza regolarmente. A)l 'età di CAso


[A~No

XLII, Nul\1. 10]

SEZIONE PRATICA

tTe mesi ebbe per qualche giorno febbre con manifestazioni catarrali delle prime vie respiratorie. All'età di un anno disturbi intestinali durati pochi giorni (contempo.ranei a quelli della sorellina). A detta dei parenti, la bambina è malata soltanto da sette giorni: irrequietezza, anoressia, pallore, dimagrimento, scarsa febbre intermittente (37°,5-37°, 7) modica tosse. All'ingresso in clinica (12-1-1933) la ba1nbi11a si presenta sofferente, molto pallida, in mediocre stato di nutrizione, con lievi note di rachitismo (peso . kg. 9,220). Negativo l 'esame del torace e del cuore. Addome globoso. Il fegato, poco au111entato di consistenza, liscio, deborda 3 cm. dal! 'arco costale, limite sup. ·al 5° spazio. La milza <1eborda 5 cm. dall 'arco costale, dura, limite sup. all '8'> spazio. Nulla di particolare e carico degli altri organi e apparati. Esame del sangue: Eritrociti 2.800,000; Hb. 37; \'al . glob. 0,66; Leucociti 6000. Formula leucociLaria: Neutrofili 36; Eosinofili O; Basofili O; Linfociti 52; Monociti 12. A carico della serie rossa si nota modica anisocitosi e poichilocitosi, alcuni eritroblasti poli- e ortocromatici (5 % sul totale delle cellule nucleate) . Ricerca del parassita malarico: negativa. Puntura della milza: ricco reperto di Leishmania. Decorso clinico: La bambina restò deger1te in

clinica due mesi. Nella prima settimana la febbre ~u irregolarmente intermittente, per lo più non molto elevata (una sola volta raggi11nse i 40°), con accessi quolidiani, talo.r a biquotidiani. Si iniziò cura antimoniale con iniezioni intrw muscolari di Fuadina, a dosi progressive, di cui vennero praticati 3 cicli di complessive 18 iniezioni, distanziati di 5-6 giorni l'uno dall'altro. La febbre, ridotta a piccoli accessi durante il primo ciclo di cura, cadde per qualche giorno, poi risalì di nuovo per una settimana. Dopo il 2° ciclo di cura la febbre scomparve per 10 giorni, ma si ripresentò nell'ultima settimana di degenza, per cui fu subito ripresa la cura specifica. La bambina venne ripresa dai parenti il 4-111, in condizioni generali evidentemente migliorate nei riguardi dell'anemia (eritrociti 4.000.000) e del peso (la bambina aveva guadagnato durante la cura circa 1 kg.) ma con persistente epatosplenomegalia, leucopenia (3440 leucociti) e netta inversione della formula leucocitaria. Epicrisi: Si tratta di due casi di leishmaniosi viscerale in bambine gemelle, nate e vissute in u11a borgata alle porte di Roma. La permanenza per alcuni giorni in Albano (a 25 Km. da Roma) 8 mesi prima del ricovero in Clinica, mette in dubbio se l 'infezione sia stata contratta nella lo·· colità di abituale domicilio o non piuttosto in Albano. Le notizie anamnestiche possono poco aiutarci. Anche se si voglia tenere ·nel debito conto la coesistenza di più fattori per spiegare in parte l 'artemia e l 'epato-splenomegalia (gemellanza, anemia costituzionale, rachitismo), non si può pensa.ere che un tumore di milza e di fegato di così alto grado, specie nel primo caso, si sia costituito nel ])reve spazio di tempo , in cui vennero dai genil0ri notati i r>rimi sintomi della malattia. Le manifestazioni a <'arico degli organi ipocondriaci e della crasi sanguigna risalivano a qualcl1e mese addietro, almeno per il 1° caso, e quin-

415

di I 'infezione potrebbe rientra.re nel periodo di tempo trascorso in Albano. 1'uttavia, essendo que~t'ul t~ma l~calità sita ad una maggiore altitudine, sinora indenne, per quanto ci risulta da leisì1maniosi, mei1tre il domicilio abituale delle due bambine rappresenta il classico ambiente a11Ligier1ico, all'aperto, vicino a corsi d'acqua e a località che ci risultano sicuramente colpite da leisl1maniosi - pur in 1nancanza di dati anarnnestici precisi anche per quanto riguarda cani etl insetti -:- riteniamo sia molto più probabile che I 'infezione sia stata contratta nella Borgata Prenestina, anzichè durante i pochi giorni di soggiorno in Albano. GAso III. - l\II. Nu11zio, di anni 3, domiciliato in n.oma! in , ViC:J Monte Somma (Monte ,Sacro). Il ha1nbino e nato a Roma. è stato allattato dalla l~ropria madre, ha convissuto sempre con la far2r1ig·lia in una baracca al n . 54!) di Via Nomentar1a (località Batteria Nomentana), fino .:ill 'epoca della malattia attuale. Lo sviluppo e i primi atti cis.iologici sono stati normali. Nessun precedente 1J10rboso degno di nota. Il 1° ottobre 1933, in seguito a demolizione delle . baracche di Via Nome11tar1a, il bambino si è trasferito con la famiglia al nuovo domicilio di l\tlonte Sacro, sulla riva destra dell'Aniene. In lale epoca erano già comparse le prime manifestazioni della malattia (febbre quotidiana, anemia, tliarrea, dirr1agramento, aumento di volume dell'addome). Il bambino viene ricoverato in Clinica il 14 febbraio 1934. Egli si presenta in condizioni di nutrizione molto scadute, con accentuato pallore e succulenza della cute, addome rigonfio, tumore di rnilza (dalla Vll costa alla spina iliaca a. s.) e di fegato (dal V spazio a 5 cm. dall'arco costale). Nulla di p~ticolare a carico degli altri organi e sistemi. La febbre è quotidiana, irregolarmente remittente. Esame del sangue: Eritrociti 2.600.000; Hb. 60; Val glob. 1,15; Leucociti 8600. Formula leucocitaria: Neutrofili 20; Eosino:fili O; Basofili O; Linrociti grandi 38, piccoli 36; Monociti 6. A carico della serie rossa si nota modica anisocitosi e qualche rara emazia nucleata. Ricerca del parassita malarico: negativa. Esame del midollo osseo (puntura della tibia): ricco reperto di Leishma11ia. Decorso clinico: La febbre rnantjene il suo car Dttere intermittente con elevazioni massime di 30°-40° fino al giorno 29 marzo. Durante la degenza il bambino è colpito da polmonite D, che supera felicemente, nonostante le condizioni ger1erali fossero molto precarie. Come terapia fu usato il Neo-stibosan (preparato di antimonio colloidale) per iniezioni intramuscolari, di cui vennero fatti 2 cicli di 8 iniezioni ciasc·uno (g. 0,10 a distanza di 3 giorni l 'una dal1'altra) con un intervallo di 20 giorni. Un successiv > esame del midollo osseo il 4-4-1934 (il bambino era apirettico da una settimana) non climostrò più Ja presenza di leishmania. L'esame del sangue, dopo un aggu-avaml?nto clell 'anemia con spiccata leucopenia (3600) ed inversione della formula leucocitaria (3-3-1934) aYeva dimostrato verso la fine del periodo febbrile t1n notevole miglioramento, specie a carico dei globuli bian chi. Al mom ento della dimissione

d


416

(<

IL POLICLINICO »

(10-5-1934), dopo tre mesi di degenza, i valori leu-

cocitari erano divenuti quasi normali, mentre persisteva un notevole grado di anemia. Il maJato aveva riacquistato circa 1 kg. di peso. Riveduto a distanza di un mese, il bambino si presenta in buone condizioni generali, con stato di nutrizione discreto, ma è sempre piuttosto pallido. La ini]za deborda solo 3 cm. dall 'arco, il fegélJto 3 cm. Nor1 è stata più osservata febbre. Epicrisi: Non può esistere alcun dubbio sul! 'origine autoctona della infezione, le cui n1anife.stazioni sono state quelle tipiche del Kala-Azar, diagnosi conferrnata dall 'accertamento del parassita nel midollo osseo. L'esito della cura permette di parlare di guarigione clinica, pur non pote11dosi ancora escludere la possibilità di rrcidive. CASO IV. - I. Bruno, di mesi 18, domiciliato a Roma in Via Bixio 82. Ha avuto allattan1e11to materno, non ha sofferto malattie degne di nota, è stato sempre a Roma fino all 'agosto 1933, quando Iu condot~o dai genitori a Paterno in Abruzzo (4 km. da Avezzano). Riferisce la 1nadre che dopo 5-6 giorni di sog!!iorno in Abruzzo il bambino incominciò ad ave~e febbre intermittente, con profusa sudorazione. Non essendo stata posta alcuna diagnosi, che potesse tranquillizzare i genitori, il bambino fu subito ricondotto a Roma, dove un sanitario nella ipotesi di una cistite (non fu però praticato esame delle urine) lo curò con elmitolo ed urotropi11a. Il bambino in pochi giorni era notevolmente deperilo e divenuto molto pallido . La febbre scomparve per una diecina di giorni, rr1a poi si ripresentò per la durata di due settimane con gli stessi caratteri, cioè irregolarmente intermittenti accompagnata da sudorazione (fu diagnosticata influenza !). Seg11irono altri periodi febbrili di varia du rata, di cui il più lungo in dicembre (diagnost.icata infezione intestinale) e un altro in gennaio con progressivo accentuarsi dell'anemia e del di' magramento. Verso la metà di febbraio la febbre riprese con maggiore intensità e questa volt.a senza alcuna tendenza a cadere, tanto che il ])ambino venne condotto in Clinica il 9-3-1934. All'ingresso le condizioni del P'i ccolo paziente si presentano grav~. Cute intensamente pallid~ e succulenta, nutrizione molto scadente. La milza, che in alto raggiunge il VII spazio, oltrepassa col rnargine mediale la linea mediana e in basso raggiunge la spina iliaca a. s. Il fegato,, notev<?lmente duro, deb-Orcla circa 4 cm. dall arco, in alto è alla V costa. Null 'altro di particolare a carico degli altri ?rgani ·ed apparati, se si eccettu~no una bronchit~ catarrale lieve e la presenza di qualche nota di rachitismo. Esame del sangue : Eritrocitj 2.550.000; Hb. 3~; Val. glob. O,70; Leucociti 5800. Formula leuc~ci_­ taria : Neutrofili 22· Eosinofili l; Basofili O; Linfociti 75; Monociti Discreta ani socitosi. Emazie nu cleate 3 %. Ric er ca del parassita malarico: negativa. . . L 'esame del midollo osseo (puntura della tib1a) rivela la presenza della Leishmani~. (Parassiti num erosi, ])er Io più extracellular1). . D ecorso clinico: 11 bambino, durante i nove giorni di d egen za in Clinica., presei1tò febbre quo: ticlian a intermittente, spesso con. due 0 accessi nello stesso giorno (elevazione massima 4? ,?) .. F~ iniziat a ubi to cura antimoniale con iniezioni

2.

[ ANNO

X.LII, NuM.

10~

ogni 3 giorni di Neo-slibosa11 intramuscolare (1 a. dose ctg. 5, 2a ctg. 7,5, 3a 10 ctg.) . Dimesso il ban1bino per volontà dei parenti, la cura è stata continuata ambulatoriamente. Dopo il 1° ciclo di 10 iniezioni la febbre è scomparsa. Attualmente il bambino continua a curarsi ambulatoriamente ed è in ottime condizioni. Epicrisi: Si tratta di un tjpico caJSo di leishmaniosi viscerale in un bambino di 18 mesi, che fino all'età di 11 mesi non era mai uscito da Roma, nl> si era allontanato dal quartiere di abitazione. I si11tomi clinici, che stabiliscono una chiara continuità di malattia, dai pri1ì1i attacchi febbrili dell'agosto 1933 al momento del ricovero in ClirLica, debbono far ritenere che il primo attacco febbrile verificatosi durante il breve soggiorno in Abruzzo, sia stata la prima manifestazione della leishmaniosi. Le rliYerse diagnosi, pos te a breve rlistanza l'una dall 'a]tra, non possono che confermare tale ipotesi. Amtnessa questa, come sembra logico, non si può pensare che il ban1hino abbia contratto l 'infezione in Abruzzo (si trattava poi di una zona do,re finora non sono stati segnalati casi di leishmaniosi) poichè il periodo di incubazione sarebbe stato troppo breve (5-6 giorni). Riteniamo pertanto che ancl1e ques to caiso deponga per infezione autoctona in Roma. CAso V. - F. Giacon10, di ai1ni 6, nato ad Ar11ara (Frosirlone), ma doiniciliato sin dall'età di 15 giorni a Roma, in Via Borgo S. Lazzaro (Qual'tiere Trionfale, alle pendici di M. l\ilario). Il bambino è stato allevato al se110 materno, si è regolarmente sviluppato e n on 11a mai sofferto malattje degne di nota. Nello scorso anno il ba111bino soggiornò dal 21 aiugno fin verso la metà di ottobre al paese nativo. Non fu mai malato, se si eccettua una manifestazioné cutanea senza febbre, di cui soffrì ai primi dell'estate scorsa, c~e. v?-ene des~ritta come una e,ruzione al dorso d1 fini elementi vescicolosi secondariamenle crostosi . guarita in una cliecina 'di giorni e attribuita da un sanitario a cause tossiche generiche. Nell 'invellno è stato bene. I primi sin tomi della malattia si sono. manifestati ai pri1ni di aprile di quest'anno, cioè due mesi e mezzo or sono : elevazioni termiche irreaolari talvolta molto forti (4.0°), sudorazione, pallore, dimagramento (furono diagnosticate febbri r eumatiche). . . Il bambino fu ricoverato per q11alche giorno in un ospedale infantile, d?nd~ venne dimesso dop.o pochi giorni percl1è apirett1co . . ~1a la ~ebbre ricomparve ben presto ; i11oltre il ~an1b1n? aveva spesso diarrea e si lamentava rli dolori addorninali. . b b. All'ingresso in clinica (16-6-1?34) .il a~. 1no si presenta in condizioni g~neral1. e d1 nutr1z1one discrete. Cute piuttosto pallicla. 81 p~lp~no nu~e1ose linfoghiandole in tulte le stazioni. Negativ~ l 'esame del torace e del cuore. Addome u.n po. rigonfio, trattabile, indolente.. Il fegato, il cui limite superiore è al . V spa.z10, debo~da. 8 cm. dall'arco , in alto raggiunge il VI spazio intercostale, di consistenza notevo.lmente . dura.. . 1ulla di particolare a carico degli altr1 organi e apparati. E same d el sangu e : Eritrociti 4.150 .000; Hb. 8~ ; ' '" al. glob . 1,05; Leucocili 7100. Formula leucoc1-


[ANNO XLII, NuM. 10]

41~

SEZIONE PRATICA

taria : Neutrofili 55; Eosinofili O; Basofili O; Linfociti 36; ~Io11ociti 10; Endoteli 0,5. A carico della serie rossa r1on si notano alterazioni morfologiche. Qualche raro eritroblasto. Ricerca del para.ssita malarico : negativa . Puntura del midollo osseo : negativa per parassitidella Leishmania. Puntura della milza: reperto abbastanza ricco di Leishmani a. Decorso clinico : Il bambino, che trovasi attualmente ricoverato in Clinica, presenta febbre intermittente, quasi quotidiana, piuttosto elevata (39°-89°,5). Le conrlizioni generali si mantengono buone, l 'anemia è modica. Da alcuni giorni è stata iniziata la cura specifica (iniezioni intramuscolari di Neostibosan). Epicrisi: Tipico caso di Leishmaniosi viscerale in urt bambino grandicello le cui prime manifestazioni datano da circa due mesi e nlezzo. Ma l 'epatosplenomega1ia cospicua fa ritenere che la malattia sia iniziata da più lungo tempo. Il soggiorno di quattro m esi in provincia di Frosinone, sei mesi prima d~Il 'inizio delle manifestazioni fel>brili, pur non essendo stati segnalaiti nella località casi di leishmaniosi (3), tolgono a questo ca.so la certezza di un 'infezione autoctona. Tuttavia l'ambiente romano in c11i è vissuto e vive tuttora il paziente è forternente sospetto come zona di possibile contagio. ·L 'abitazione è situata alle falde di M. ~1ario, sulla destra del Tevere, un p oco a valle della confluenza dell 'Aniene, in u11a1 località quanto mai sudicia, infestata da moltissimi pappataci. In casa non ci sono cani, ma la zona è popolata da 1n0lti cani randagi. ~ ormai un dato acquisito ch e la leishmaniosi

non è malattia soltanto della costa mediterranea , ma prevalf.nt.e del]a costa. SaTebbe pe·r altro illogico escludeTe dalle zone di possibile contagio Roma , situata a così breve distanza dal mare, sp ecialmente oggi che i traffi ci e il movimento immig ratorio; - in l_PifevaJ.enza dal1'ltalia meridionale - hanno se·n za dubbio aumentato le pos&ibilità di tras:eorto del virus sia con. l 'uo;m o, sia co,n gli animali . I primi casi autocto.ni segnalati, sia pure provenienti ail cuni dall 'in1mediata periferia dell 'l Jrbe, fa cevano forse allora ritenere che a11che la casistica romana sarebbe in pochi anni notevolmente aur.n entata. In realtà i casi di leishmaniosi viscerale diagnosticati a Ro n1a in un ventennio sonr. aun1entati , ma non i11 proporzioni tali quali poteva presurnersi , specie· se si tien conto che molti dei ca1Si roim ani provengono da re;gioni notoriamente più o m eno colpite dalla leishma. . n1os1. La malattia d eve quindi ritener si per Roma una evenienza rara. È ciò legato al fatto ch e « mancano le co,n dizioni favorevoli adla diffu-· 1

(3) Il dott. F1cHERA, alla cui cortesia debbo le

riotizie, assicur a ch e n è in .A.rnara, di cui è medico condot1 o, 11 è in comuni limitrofi sono stati finora segnalati casi di l .

sion e del virus », o alla deficienza diagnostica? r:orse son vere an1bedue le ipotesi. Ma se veramente esistessero focolai di leishmaniosi di una certf\ importanza a Ro·m a o nelle vicinrunze, gli Ospedali e le Cliniche, in considerazione anche dell'auim ento dei ricoveri verificatosi ne.. g]j ultimi anni, dovrebbero testimoniare una statistica di leishmaniosi ben su1p-e·r iore. Nell 'intensificarsi di studi sulla leishmaniosi in Italia un notevole co·ntributo è stato· dato ar1ohe dalla co·n oscenza della leishmaniosi cutanea. In questo campo recentemente sono app•a rsi irr1portanti lavori di l\iionacelli , ohe, oltre ad a,·er individuato una estesa endemia di le·i shma11io·s i cutanea in Abruzzo, quindi in una zona finora ritenuta indenne anche in consi,derazioILB della sua latitudine, ha segnalato casi sporadici in diverse regioni d'Italia e persino a Jloma. Poichf. attualmente possono co,n siderarsi in gran parte cadute le barriere poste tra la TJeishmania Donovani e la Leishmania tropica - pur 11on potendosi sicuramente an1mette1re un 'assoluta identità tra la Leishmania cosidetta viscero-tropa e quella dermo-tro·p a - è da rite11ere che là dove esiste leishmaniosi viscerale esista anche leishmat!liosi cutanea. Per lo meno si può affermare che in Italia il supposto· antagonismo tra le dne forme non ha rp1iù ragione di esistere. Ciò appare evidente anche dal confronto della distribuzione geografica dei due tipi di infezione, almeno per le zo·n e, in cui la leishmaniosi può rìtene·r si endemica. Anche nella endemia abruzzese , descritta da Monacelli , figurano accanto ai numerosi casi cutanei, diagnosticati soltanto ora nella, loro ve ra natura , non pochi casi già da tempo diagno sticati di leishn1aniosi viscerale. In alcune regioni d 'ILalia sono stati segnalati casi arutoctoni appartenenti soltanto ad una delle due forme di Jei sl1manio~i . ma ciò dipende verosimilmente, J>iù che da particolflri co•11dizioni d 'ambiente e da possibili differenze dell 'ospite interrr1edio , cla un reale difetto diagnostico, inevitabile per le zone in cui la malattia non era conosciuta in p~sato. Per quanto riguarda Romia, l'importanza <li aver segnalato la zona di prove11ienza, trova conferma nella recente osservazione di .r'1onacelli di un caso di leishmaniosi cu tanea proprio nel quartiere Nomentano (S. Agnese), cioè in una zona che distai poco più di 500 metri da quella di provenienza di uno dei miei malati. Si può quindi legittimamente sospettare la presenza di un focolaio di l~ishma11iosi (viscerale e cutanea) in un quartiere urbano di recente sviluppo edilizio. È di questi giorni la con1unica1Zione di un caso di leishma1

1


420

TABELLA

Età

Osservatori

Co.so

1. N. Luigi 2. C.

...

Vincenzo .

Fulci e Basile

1

4. N. N.

Mazzitelli (B. Gesù)

5. P. V.

19 a.

4 a.

Concetti (Cl. ~ediatr. )

3. N. N.

Id.

Anno

Provenienzo

1911 Castelnuovo

2 mesi

Obitus

Roccasecca (Caserta)

5 mesi

ì\!Iig l ior.

Fondi

Monte S. Biagio (Fo11di-Gaeta)

Sympa (B. Gesù)

20 m . 1917

Koma

, .igna Pia (Roma) Monte Mario (Roma)

15 m. 1918

Roma

7. S. Maria

Id.

30 m. 1921

~[onopoli

3 a.

1921

9. M. Vittorio . .

Id.

2 a.

1921

Id.

2 a. 1926 6 m.

10. P. Vito

11. G. B. . .

12. I. Maria

13. M. Elisa

• •

9 m.

3 mesi

Specif. Obitus ,Specif. Obitus

Monopoli (Lecce)

3 mesi

:specif. Guarig.

S. Lucido (Cosenza)

8 mesi

Specif. ~ig·lior.

Roma

R. Calabria

2 anni

,Specif. l\IIiglior.

Rotna

Roo1a (Città Giardi110)

6 mesi

Specif. Obi tus

S. Remo

San Remo

2 mesi

.Specif. Ivfiglior.

Siracusa

10 m esi

Specif Guarig.

(V. A. Ri- 11 mesi stori) o Terracina ?

pecif. Guairig.

s.

Lucido

5 a.

1931

Roma

Id.

3 a.

1932

Roma

21 a. 1932

Roma

Catania

5 anni

Specif. Miglior.

Cl. Pediatrica

16. R. Mario . . . ··- ··-·. . ' ...-~.,

Id.

17. M. Nunzio ·. .

Id.

18. P . Margherita. 19. P. Maria

1927

l~oma

5 a.

1933

Itri

Itri (Roma)

4 mesi

Specif. Guarig.

4 a.

1933

Frosinone

Villa S. Lucia (Frosir1one)

6 mesi

,Specif. Guarig.

3 a.

1933

Roma

Ron1a (V. Nomentana)

5 mesi

S pecif. Gua.rig.

Id.

18 m. 1933

Roma

Roma (Borg. Pren. ) o Albano?

1 mese

Specif. Obitt1s

Id.

18 m. 1933

Roma

• •

Id.

18 m. 1934

Roma

Id .

21. F. Giacomo 22. N. N.

23. L. C.

• • • •

24. N. N.

25. N. N.

• • • •

Obitus

Cl. P ed iatric a

15. C. Pasquale .

Obitus

3 a.

Osp. Littorio

20. J. Bruno

-

Fanano (B. Gesù)

Goffredo .

Esito

Roma (V. Sicilia)

1912

Cl. Pediatrica

Terapia

Roma

1911

8. C. Giovanni .

Inizio malattif\

di Porto

Id.

Località in cui fu contratta l 'inf.

17 inesi

• • •

1

Roma o Terracina ?

17 m. 1912 Roccasecca

6 a.

x111, Nuì\r. loJ

I.

6. N. N. . .

14. L.

rANNO

« JI, POLICLJK1CO »

6 a.

1934

Roma

An tonelli e Galli 13 a.

1934

Roma

Monacelli

53 a.

1933

Roma

Sarnelli

23 a.

.

.

Roma (Borg. ~ren. ) 7 gg. ( ?) ,S pecif. ~Iiglior. o Albano? Roma (V. Bi xio) 8 mesi Specif. Guarig. Roma (Q. Trionf. ) 2 mesi e mezzo o Arnara ?

Specif. In cura

Roma (Città Giard.) Qualche .Specif. In cura o Anzjo-Nettl1no? mese 4 mesi Forma cuta1lea Roma (V. Non1enta11a)

1933

I

Vernoni e Ferreri adulto 1933

Nettuno Roma

1 anno Neltuno o Caprara (Pescara) ?

Forma cutanea

6 n1esi

Forma cutaneo-mucosa

Ron1a ( \r . Goito)


d ANNO

XLII, Nui\1. 10]

423

SEZIONE PRATICA •

1~iosi

vjscerale (Anlonelli e Galli) proveniente proprio dal quartiere Nomentano (città Giardino). Ma persino i1el passato alcuni dei rari

dal quartiere Non1entano o dalle sue immediate vicinanze. Nella tabella I ho riunito tutti i casi, di cui A CASI AUTOCTONI 01 LE1 5HMAN1051 ~ () PROB!E u I

' ,.,.., "'" -, (IVITAVECCMI

\

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I

CASI AUTOCTONI

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AONAQA

•MONTl MARIO

A

VILMAPlA A

GAE TA TABELLA

casi di leishmaniosi viscerale certamente o probabilmente autoctoni , che abbiamo ipotuto rintracciare con una accurata in~agine nelle Cliniche e negli Ospedali di Roma, provenivano

II .

potuto avere esatte notizie, o attraverso pubblicazioni , o attraver o l 'esame delle schede cliniche e ospitaliere. La breve stati stica non ha la pretesa di raccogliere con certezza tutti }10

d


(24

<< IL POLICLINICO

i casi diagnostica1ti a Roma, ina essa ne contiene certame·n te Ja n1agg ior parte (4). Nella statistica si nota un aumento evidente dei casi negli ultimi anni, non tanto fra quelli provenienti dall'Italia meridionale, fatto ch e per sè avrebbe poca importanza, quanto fra quelli sicuramente o molto probabimente autoctoni. Vien fatto a questo punto di ripeteir e la doma11da se si tratti di un arumento della morbilità per leishmaniosi a Roma, o soil tanto di un miglioramento dei co·n cetti sulla malattia e di un più largo impiego dei mezzi diagnostici. ~ difficile dirlo. Tuttavia pro,p endian10 per quest'ultirr1a ipotesi, tenuto conto che non si trattai di grandissime differenze tra il numero dei casi del passato e quelli di oggi, che le località colpile sono· per lo più le stesse e che d 'altra parte non può esservi dubbio che le conoscenze sulla leishmaniosi siano oggi più progredite e che sopratutto sia oggi usato su più larga scala l'indispensabile sussidio dia~ gnostico della puntura della milza e del midollo osseo·. Le stesse considerazioni possono· valere per quante' riguarda i primi casi di leishmaniosi cutanea diag11osticaiti a Roma , rper i quali c',è forse da attendersi ben presto un aumento della casistica. Tralasciando co111pletan1ente i casi provenienti do regioni 1011tane da Roma (quelli del Lazio sono stél1ti però notati nella tavola Il) desidero or[I considerare particolarmente i casi romia ni, per quanto riguarda sopratutto la loro distribuzio11e to,po·g rafìca e le notizie ambien' tali. Risulta evidente dalla tabella II pri1na carta della distri.b uzio·n e della1 leishmaniosi in Roma e p rovincia che la zona di Roma do,, e può ritenersi dimostrata l'esistenza di un focolaio, endemico d~ una certa entità, è rapp(fesentata da•l Quartiere Nomentano (casi 10, 1

1

1

17' 22, 23) (5). . (4) A completamento del nuinero possiamo él€g1ungere tre casi (non inseriti nella tabella I per mancanza di notizie dettagliate), osservati dal prof. ARCANGELI (V. discussione alla seduta del1'Accademia Lancisia.na del 14-6-1934), di cui uno proveniente dalla Sabina e due da Terracina e un ' o~ caso, proveniente da un paese della Calabria, servato in Roma dal prof. SILVESTRI e dal prof. Guco10NE (settore). (5) Ci sareb,b e forse da aggiu.n gere un altro caso, osservato in Clinica Pediatrica nel 1911: un bambino di 17 1nesi in cui l 'anamnesi e la sindrome clinico-ematologica deponevano pe..r una lei hmaniosi viscerale. Trovo scritto sulla scheda, di pugno del prof. CoNcETTI: « non si pratjca la « puntura della milza per le gravi condizioni del (( bambino » (i11fatti il bambino morì dopo pochi

»

lANNO

\.LII,

NU!\f.

101

Altri casi provengono dalle immediate vici11anze di via Nomentana (casi 2, 12, 24). Tra le zone sospette ve11gono poi quella di Monte Mario (e.asi 6 e 20), quella della Borgata Prenestina (caso 18 e 19), quella di Vigna Pia, a sud di Roma (caso .. o) . Gettando uno sguardo alla carta topografica di Roma, risulta che le zo·n e colpite sono per lo più situate in vicinanza del rfevere· o del suo afiluente Aniene, in punti ricchi di acqua. e di vegetazio11e con abitazioni tipo rustico. Nei .rigu.a rdi delle conc;Iizioni sociali, la maggior parte dei malati compresi nella statistica appartiene a classi povere: manovali, carrettieri, conducenti di cam~ons, cantonieri ferro._ • • v1ar1. Esorbita dal cor11pito prefissomi in questo ìavoro, di erttrare in discussione riguairdo agli ospiti intermedi e ai veicoli della leishmaniosi, sui quali i ricercatori non hanno anco·r a raggiunto· completo accordo. Tuttavia, poichè allo &tato attuale d elle co11oscenze sembra ohe si debba dare realme nle 1a massima i1m portanza al cane come « ospite intermedio di riserva per la L. infantum » e ai fle·h otomi, come cc ve icoli della L., sia cutanea che viscerale » (Sorge), ho cercato di fornire tutte le notizie che al riguardo ho potuto avere con l 'inchiesta al domicilio dei malati. L'inda:gine ambientale nei miei casi porta ad escludere in tutli la convivenza con cani, mentre è segnalata dagli stessi famigliari la freiquente presenza di cani randagi nelle vicinanze. Nei casi 17, 18, 19 e 21 le condizioni di ambiente erano quelle che sono classicamente descritte come le più frequenti a riscontrarsi nelle zone colpite da leishrr1aniosi: mise·r ia, sudiciume, vita 1'\ll'aperto. La p·r esenza di insetti come pulci, zanzare, pappataci è in·dubbia e chiaramente indicata dagli abitanti. Nessuno dei famigliari dei bambini, di cui abbiamo dato la storia cli11ica, presentava segni sospetti di infezione cutanea o viscerale e dall'interrogatorio, sia dei famig lia(fi stessi , sia dei vicini di casa ness11n altro bambino risulterebbe a.m malato in q11ella zona con manifestazioni sospette di leishmaniosi. Più difficile è stabilire l'eventuale contagio per mezzo di cani ed insetti nel caso· 20, proveniente da un quartiere1 urbano centrale, spe~ialme11te trattandosi di un bamhìno, che all'epoca dell'inizio della malattia , era ancora lattante. Ma la ipuntura. di insetti 1

1

1

giorni). Segr1alo tuttavia questo caso di probabile· 1. viscerale per il fatto che il bambino proveniva· da un 'abitazione al Viale della Regina 159, cioè in pieno quartiere Nomentano, in quell'epoca al suo iniziale sviluppo edilizio.


( ANNO

XLII, NuM. 10]

427

SE ZIONE PRATICA

(phe , sareb·b e stala notata invece in mo·d o ab·b·a stanza preciso dai n1.a lati . aidulti , affetti da ~orDJ.a cutanea, r1ei casi riferiti da Monacelli e da Vernoni) anche se nlai osservata dalla madre del bambino, 11on può ·cyrtamente esC?ludersi. J\1.i sia concessa ora qualche breve consideraziqp.e clinica p·e r quanto lo permetta il numero non rilevante dei casi, di c~i solo u:q.a parte venuti alla nostra diretta osservazione. ' Nei rigi1ardi dell'età, mentre i sog getti colpiti da forme cutanee appartenevano esclusi:vamente all'età adulta, le form e viscerali sono state osse.r v.a\t e nella .grande · maggio,r anza in bambini. 'futtavia figuranq in JJercentuale notevole anche sdg getli cl1e, ave,vano superato, ormai l'età della. leishmaniosi infantile (13, . 19 e 21 anni (6), il che conferma come il parassita possa aggredire a11che organismi più forti di quello del piccolo bambino e come errata sia st.ata l 'o·p inione di Piane.se, che rite-neva ~i poter esclu1dere la leisr1111a11iosi dalla diagnosi ne·l1e anemie Stplen.o megalich e oltre la secon·d a infanzia. Nella statistica si 11ota una lieve rpirevalèn za dei casi nel se s~o m aschile (12) su quello fen1 m.inile (lOj . ~l fatto non ha particolare importanza , ma lo ab·b iamo notato perchè alcune oss ervazioni statisti ch~ co·m e quelle in Puglia e 1rt Sardegna (Fra n co, Greco), danno in realtà molto più freiquer1teme1rte colpito il sesso m aschile. In n essuno dei casi da noi riportati è possibil e avere un criterio rig uardo al periodo ' . . di incubazione della. rnalattia, poiçhè tanto nei o(~asi autoctoni in Ro·m a, co.n1e in quelli jmportati , non possono stabilirsi precisi rap.p orti col sog,g iorno in ui;ta .detern1i~ata~ località. sic-qra1nente infetta · da leishn1.a niosi. _Ai. a·- iudi car.e dagli scarsi dati cli11ici sicuri riferiti n ella letteratura, sembre·r ebbe ch e. il perio,d o di · i:ç.cuba.zio·n e possa osc illare da qualc:Qe · settimana ad :alcuni mes i , (11on i11feriore ai 35 g iorni n ell e ricerche sperimentali sul cane, secondo Ni-colle). · · Per ·quanto rig uarda . l 'influen.za ·stagionale, dato che ha 11na notevole importanz.a epidemiologica.i, l'inizio della n1alat~i a in undici casi , ·ch e comprendono quelli autoctoni di Roma ·e del Lazio, in cui -le notizie anarrnnestich e so-· no precise, si ~ -yerificato per lo più n ell 'inveirno o all 'inizio della primave ra ; solo in un caso (n. 20) n el m ese di a gosto e i.n un altro (n . 17) 11el m·e se qi· ottobre. Pertanto l 'insorgei11za del1

1

(6) Nella let ter a tura itali a.na si t r ovan o ormai numerosi · casi di Kala-Azar in adulto (oltre i casi di P ONTANO , S ANFILIPFO , AscoL1, ecc. vedi la ricca -casistica ripor tat a d a FRANCO e da BoGLIOLoì .

la malattia a Roma sembra verificarsi nelle. stagioni dell 'anno in cui .è stata trovata· la m aggior frequen za seco11cio le statistiche dell'Italia m.eridionale (Gab,b i, Longo, citati da Jemma). . Circa l 'epocn della · com,p~rsa , dei primi ,sintorni risultano dall 'anatnnesi dei malati notevoli differenze : da un minimo di 7 giorni a un massimo di 5 .a nni , con il maggior numeche ro dei casi intorno ai "5-6 mesi. È ·' evidente . al dato anatl11n estico « primi sinto·m i » n~n si può dare ch t un valore relativo, poichè ~i tra~­ ta per lo più di bambini in te!1era età, pe,r .i quali p urtrOJJpo il difetto di osservazione .. da parte dei genitori è la ~egola e le notizie anam11estiche sono piene di incertezze. Come primi sinton1i della leish1na1niosi viscerale . debbono intendersi sopratutto la febbre e, in una part.e. d·ei casi, i disturb·i gastro-intestinali. · Il tumore di milza nel peri o.do · iniziale è lieve (Je·m ma) ': n1entre n el secondo p·e riodo do·m inano, oltre la febbre, la splenomegalia e l'anemia. Tn tutti i casi osservaiti a Ro1na da m e ripo.rtati è notata una splenomegalia di alto g rado ed un 'anemia discreta o intensa. Erano . . . . tutti n1alati in cui la diagnosi fu posta- tçtrdiva~men·te. Interessante mi semb-rano i casi n. 18 e u. 19, de1le due gen1e1le di 18' mesi, ri.coverate cont~mporaneamente· nella nostra Clinica, poiLlt·è un 'anan1nesi precisa dà per . -q.n~ di ~sse. la r,omparsa di &intorni febb·r ili: d.a ci;rca un m ese, iJ1er l'altr.a so1o da sette g iorni. Ma , data ia p;re- , sen za di un cospi cuo tu m or e di milza n ~lla .prima e discreto 11ella seconda , è logico pens~ r:e. che la malattia si sia svi]up p·a ta in un periodo rli terripo i)iù lungo, durante il ·quale de,c0rse s ul)dol a.rn.ente, sen za fe1b bre o per lo n1eno con fcl»bre molto lie ve. Vero . è eh.e nei barnbi11i si p•u ò an1rr1ettere., per le b·e n n ote ra· g·i onì co·stituzio·na.li , per r~chitism o ecc. , che la 1nil z.a, g ià .ab·11orrrte1nente ing randita , p os&a più rapidamente r a:g.giungere dime·n sioni 11otevoli, e che ·1uindì pos,s a in alcuni ca~i a ccet tarsi ·come esatto J1 riferimèn to de)l 'iJ1izio dell a malattia a,d un 'epoca abbastanza recente . Ma. non si ·..o uò. esclude·r e ch e in alc11ni casi il primo $tadio della m alattia sia co1T1;pJ elan i.ente latente e ch e- lo sviluppo ! dei parassiti n egli orga11i ipocondriaci ed err1 0])0ietici }JOssa esse re r)er m o"Jto tem po co1np.atibile con uno st.ato di apparente benessere . Per i casi 18 e 19 delle due ba.m bin·e g·e. Jn elle vien fatt-:> anch e di domandarsi se non si de·b bar10 con sidera re come prim e map.i fe&tazioni della n1alattia i disturbi intestina ]i sofferti n ell 'estate, con temporaneam en te dalle. due bambin e. Tali disturbi , a tipo colitico 1

1

1

d


428

<< IL POLICLJNICO

nella baniliina 18, in cui i sintomi della leishmaniosi 1)recedetlero di circa un mese quelli !iella sorellina, furono più gravi e si }Jrotrassero per due mesi. Durante Ja degenza ir1 Clir1ica 11on furono invece osservati nelle due bamb·ine disturlJi intestinali. È noto che nella leisl1rna111iosi viscerale si verificano spesso diarree, talvolta a Liipo· dissenterico·. I di.~turbv · intestinali sono dati rrtolto frequenti da Jem•m .a , e frequentissimi ap•p aiono nella st&tistica pugliese di Greco. Per quanto ri· gu.a rda i casi da rne rip-0rta.ti, solo in tre di ·e5si figurano disturbi intestinali a carattere più o meno transitorio, mai a tipo dissente• rlC-0 . Delle altre i11anifestazioni secondarie descritte nella leishmaniosi ricordo solo in un caso (n . 16) la presenza di scarse emorragie sottocutanee in forma di ecchimosi. ·rer quanto rig.u arda l'accertamento diagn.ostico, riferendomi alla tabella n. 1, risulta che l·a diagnosi - il .c ui sospetto venne sooza eccezio·n e n1osso dal tripode sinto.m atico : epaitosplenomegalia, febbre, anemia con leucopenia ed in versione ·d ella f orrn ul.a leucocitaria - fu posta nei malati dal n. 1 al n. 13 e inoltre 11ei n. l '1, 18, 20 e 22 in base alla sola puntura della milza; nei malati 14, 15, 16, 19 in ba's e alla sola puntura del midollo osseo (in secondo tempo, a scopo clinico o ver cultura fu talvolta praticata anche la puntura della milza) . Soltanto nel caso 20 la presenza del p arassita si potè dimostrare solo co·n la puntura della milza , essendo stata negativa quella del rr1idollo osseo . Nel bambino è sempir e consigliabile di far !)recedere la p1u11tura del midollo osseo - esente da pericoli e di faicile esecuzione - .alla pt1nlura della milza, anche se gli incidenti da qu·esta causati debbano ritener~i eccezionali, quando la puntura sia eseguita con le dovute r>recauzioni e regole di tecnica. Anche &e il reperto parassitario è di solito più scarso nel midollo osse~, è a. questo che riel bambino deve il medico pratico rivolgere la prima ii1dagine nel sospetto di leishmaniosi . l 1na im<porta11za anche maggiore viene ad acquistare la puntura · del midollo in quei casi in cui per criteri epidemiologici o clini ci venga il inedico indoLLo al sospetto .di leishmaniosi viscerale. i1el periodo iniziale della inalattia, quando ancora il tumore di milza può èssere piccolo e rende·r e perciò difficile e più pericolosa la puntura dell 'orgaino. È d a augurarsi che in avvenire possa la diagnosi di lei&hn1aniosi venir posta anche pr~cocemente , mentre si11ora tutti i casi venuti all ' osservazione in Roma , a g iudicare dall'anamnesi e dal cospicuo tumore di milza, deponevano per 1

»

[ANNO XLII, NuM. IO?

una malattia iniziata da qualche mese e lasciata 1purtroppo senza tera.p ia specifica. Un 'ulLima considerazione è quella che riguarda la te~·apia. I p rimi quattro casi riportati nella tavola l non ebbero terapia specificai. I casi .jal 191 7 al 193 2 furono cura ti con tart.aro stibiato o con preparati antimoniali sr>eciali per via endovenosa. Dei casi oS.Seirvati nella nostra Clinica, quelli cb·e vanno dal 1933 acl oggi sono stati esclu~ivarnente trattati con inieziorti di preparati organici di antimonio pe.r via intr.a musco·llare. Di tutti questi preparati ci ·è sembrato i.)referibile, a giudicare dai risultati ottenuti e dalla buona tolleranza da parte del bambino, il p.-amminofenilstìbiato di dietilamrnina \in commercio sotto il nome di Neostibosan) ( 7). In quattro casi cosi curati non furono mai r1otati ir1convenienti (se si eccettua una swp1puraizio.n e circoscritta nel punto di una iniez1ione, verificatasi in url caso) e, p1u r non poterJdosi se·n za un.a u1teriore osser·vazio·n e der malati, p1arlare di guarigior1i definitive, ci Sfmbra di poter esprimere, conc0rdemente adl altri /\A., un parere favorevole per questo preparato, che potrà fo·r se con :vantaggio sostituire la cura en,d ovenosa , che nel bambino offre talora non lievi dilficoltà . 1

CONCLUSIONI. a) Lo studio clinico- sta~istico sulla leish-

n1a11iosi a Roma 11a portato all'accertamento di 25 casi, di cl1i 22 di l. viscerale, 3 di l. cutanea, in un periodo· di tempo che va dal 1911 al 1954. b) Dei 22 casi viscerali , sei sono sicuramente autoctoni in Roma, 5 {>rob.a bilmente autoctoni. Gli. altri provenienti da paesi lazi~]} IJiù o ~neno lon ta.n i da Roma o da p·r ovincie deJI'Italia 1neridionale. Dei .tre casi di l. cutanee (uno cutaneo-muc(ISa), due debbono considerarsi come certamente autoctoni in Roma. e) L'età d ei malati di l. viscerale and.avad a 18 mesi a 21 anni: quindici casi sotto i 5 anni, quattro casi tra 5 e 10 anni, tre casi fra10 e 21 anni. I malati di l. cutanea erano tutti adulti. Dei ventidue infermi di I. viscerale, dodici' erano maschi , dieci fe111mine dei tre infermi di 1. cutrunea, due i11ascl1i e una fem1m ina. d ) La zona di Rom.a m aggiormente colpita non solo in questi ultimi anni, ma anche 1 ;

(7) Il preparato, adottato con ottimi risultati dal NAPIER nella cu.r a del Kala-Azar indiano, èstato consigliato per la lej shmar1iosi infantile specialmente dalla scu ola catanese (vedi : Ricerche e· studi sula leishm ainiosi , ecc., della Soc. MedicoChirurgica di Catania).


LANNO

XLII, NuM. 101

429

SEZIONE PRATICA

nel passato, risulta quella del Quartiere Nomentano. e) Dall 'indagine ambie·n tale dei cinque casi personaili (osservati nella Cl. Pediatrica), r1on risultano dati sicuri circa la modalità dell'i11 fezio11e. Le co11dizioni di ambiente in quattro di essi erano quelli più comuni a riscontrarsi nei casi di leishmaniosi: classi povere, abitazioni rusticl1e e anti igieniche, vicinanza cou corsi d''aicqua, abbondanza di insetti, come pulci, zanzare, pappataci; presenza frequente di cani rand.a gi (ma non convivenza con ca11i) f i Nes$l1n dato 9rob·a tivo si può ricavare da11 ·ana1T111esi circa il periodo di incubazione della i11alattia, le sui ·prrime manifestazioni risaliva110 per lo più a ql1alche mese addietro, solo i11 tre casi ad un periodo di tempo i11fe1iore ai tre mesi. In questi ultimi casi l"anda,111ento della rrtalattia deponeva per la forma acuta, mentre in lutti gli altri si trattò di forme subac,ute o croniche. 1 sintomi clinici ed i reperti en1atologici furono in tutti i casi quelli tipici della leishmaniosi viscerale. g) La stagio1\e i11 cui si verificò p·e r lo· più l'inizio della n1alattia fu quella invernale e primaverile. h) In n ess.un ~o fu osserva t.a l 'associazione della rr1alattia con malaria o con tubercolosi. i) La diagnosi fu pof;ta nel maggior n·umero dei casi in base alla puntura splenica, in un minor numero di casi in base alla sola puntura del midollo osseo (p,o sitiva in quattro casi su cinque). In un ca&o fu positivo ancl1e il re;p:erto del sangue periferico. l) Dalle osservazio11 i esposte risulta come la leishmaniosi esigla indubbiamente e sin dal pa&sato ancl1e autoclo11a in Roma. Tale cogr.1izione deve sempre indurre il medico a pensare alla diagnc-si differenziale con la leishmar1iosi , in tutti quei casi di epato-splenomega-· lia, con segni cli anemia, co11 o senza febbre, per i quali si è i11 genere propensi a discutere o l'infezione malarica o· alcune emoprutie pri• • . m1t1ve. Roma , 31 luglio 1934-Xll. RIA SSUN1'0.

L 'A. riferisce cinque casi di Leishmaniosi viscerale infantile osservati nell'ultimo riiennio nell.1 Clinica Pediatrica di Roma, di cui due certa1ne11te e gli altri tre prohab·ilme11te, autocto11i. Lo studio di questi maJati ha dato l 'occasione di ricercare gli eventuali casi autoctoni o&servati a Roma nel pa~sato, e di potere in ·oose ad esso presentare una prima statistica

ro1nana 'd i 25 casi di leishmaniosi (22 della forma viscerale, 3 della forma cutanea), tra i quali sei risultano sicuramente autoctoni i1li Iton1a . l.' A. riferi&ce i principali dati clinici ed eipide1n1iolo.g ici di questi casi e, dopo ave1rne stabilito la rispettiva posi·zione topografica, si sof ferma su alcune considerazioni di ordine cli11ico e terapeutico. LETTERATURA. (Sono riportate le indicazioni bibliogratiche li1nitata1nentP agli A.\. citati. Per l'ampia letteratura sulla Leishmanio,si, rimandiamo specialmente ai lavori di Abate, Bogliolo, , Redaelli, Monacelli). Leishmaniosi interna infantile. Catania, Di Mattei, ed., 1916. ANTONELLI e GALLI. 1Vota preventiva su un caso (ji leishmaniosi osservata in .Ro1na. Ace. Lancisiana di Roma. Seduta dei 14-VI-1934. AscoL1. Kala-Azar mediterraneo nell'adulto. Riv. San. Siciliana, n. 1, 1930. BoGLIOLO. Le cosidette « riserve del virus » leishrnaniosico. Ann . di Med. Nav. e Coloniale, a. XL, vol. II, fase . I-II, 1934. Io. Lo stato attuale delle conoscenze sulla tramissione della leishmaniosi. Ann. di Med. Nav. e Coloniale, anno x ·L, 1934, vol. I. fase. III e IV. CARONIA. (Un caso di leish1naniosi viscerale a Civitavecchia) citato da JEl\ICl\ifA. CoNCETII. Il 1° caso di Kala-Azar infantile studiato a Roma. Boll. della R. Accad. Medica di Roma. Seduta del 29 gennaio 1911. . In. Un nuovo caso di leishmaniosi. Ibid. Seduta del 22 11ovembre 1912. FANANO . Su un caso di leish1naniosi interna infantile. Policlinico, Sez. pratica, anno 1929. Ii'nANco. Le leishmaniosi in Sardegna. Re1az. al I Congresso Inter. di Igiene Mediterranea, a l\larsiglia, settembre .1932. Paris, Baillère, 1933. I•'uLc1 e BASILE. Un ca.so di J(ala-Azar a Roma. Ilendic. della R. Accademia dei Lincei, vol XX, serie "\', 2° sem. Seduta del 22-1-1911 . GRECO. Prime osservazioni statistiche e considerazio ni gen. sulla leishmaniosi viscerale studiata in Puglia. Ann. di l\lledic. Navale e Coloniale, a. XL, vol. II, fase. I-II, 1934. J EMMA. Trattato dv pediatria. Vallardi Ed. , 1934. MAZZITELLI. Cit. da CoNcETTI. MoNACELLI. Osservazioni e ricerche sul Bottone d'Orienle nell'Italia Centrale. La Riforma M€d. n. 5, 1934. In . La leishmaniosi cutanèa in Italia. Pozzi ed., Roma, 1934. PONTANO. Leishmaniosi interna in. soggetto di 5! anni, contratta in Abruzzo. Policlinico , Sezione Pratica, n. 49, 1929. In. Le malattie da infezione. Idelson, ed. Napoli, 1932. REDAELLI, BAsERGA, SORGE ed altri. Ricerche e studi sulla leishmaniosi viscerale del ~fediterraneo. Cataniai, Muglia ed.. 1933. SARNm.r.1. Bull. ed Atti della R. Ace. Medica di Roma, 59, 289, 1933. SYMPA. Casi di Kala-Azar nella campagna Romana. La Pediatria, I, X, 1922. VERNONl e FÌIBRERI. Bull. e Atti della R. Accademia Med. di Roma, 1933 (in stampa) . VlENYON. Protozoology. London, 1926. ABATE.


l< 1 L POLICLlNIC..:0 »

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OSSERVAZIONI - CLINICHE. \

TSTITUTO

ì\IEnrcA nELLA r\.EGJA 1_: N1vERsrTÀ n1 RoMA 01 Cr,rNICA

Direttore: Pro.f.

e.

FttUGONI.

Pneumoperitoneo spontaneo da probabile perforazione ·di ulcera dissenterica. Dott.

SEa.\ F I NO

M AN CA.

C. G. , anni 22, da Frascati , giuocalore di pallone, celibe; entra in clinica il giorno 5 dicembre 1933. Gentilizio: genitori viventi e san i . La madre ha avuto tre g ravidanze condotte a terinine B una finita in aborto. Anamnesi fisiologica: nato da parto eutocico ha avuto allattarr1ento materno . Normali furono i primi a lti fisiologici di dentizione e deambulazione. Ha frequentato le sct1ole sino alla 4a classe e]ementare. È stato dichiarato idoneo al servizio militare, che p erò non po1 è prestare, trovandosi alla chiamata infermo. Ha sempre, sii1 da r agazzo, giuocalo al p~lJor1e, pe~· cui si è frequentemente esposto a forti strapazzi corporei. Si è sempre nutrito con cibi abbondanti e ~ostanzi osi . Modi co bevitore. Non fumatore. An.am.n esi patolo,g ica : Non sa dire se abbia o no sofierlo i comuni esantem i infantili . Asserisce di aver sempre goduto buona salute e di 11on aver sofferto malattie degne di nota sino all'agosto d el 1932. In tale epoca ebbe tifo protratto a ricadu la con conferma sierologica. Da allora è stato sempre bene sino all'attuale inalattia. Questa .ha avuto inizio cir ca 2 settim an e prima del suo 1ngres~o irt clinica. Preceduta da malessere generale, cefalea stordimento e sen so di vertj gine, l 'infermo comi~ci ò ad avere temperatura febbrile e dolori m11scolari diffusi , che si protrassero per 4-5 giorni. Qualche giorno dopo insorse senso di calore e bruciore alla vescica e all'uretra , prima e du rante la minzione. Tre giorni prima del suo r icovero jn ospedale si lamentò di dolori abbastanza vivi , a . tipo trafittivo, alla regione peri ombelicale e,1 in p articolare, alla fossa iliaca de~"'tra. L '~Ivo divenn e piuttosto diarroico (3-4 scariche al. giorno) con feci di consistenza poltacea, commiste a muco e talvolta anche a traccie di sangue. Nega lues ed altre malattie veneree. 1

E. O.: I11<li viduo normotipo , in buone condizioni generali di nutrizione e sanguific~zioi1 ~. Sensorio e psiche integri. Masse muscolari. toni: che e armonicamente sviluppale. Non edemi agli arti inferiori 11 è in altre parti del corpo . Qualche lirtfoghiandola piccola, dura, indolente, mobile non deformata alle regioni latero-cervicali. Pol;o molle, ritmico', frequente (96) . Respiro ritmj co , piuttosto superficiale, frequente (26). ~ap9 : Norn1ale n ella su a base di impianto e mobile in tutte le direzioni . Non dolenti i punti di u scita dei nervi cranici. Globi oculari normalmente sporgenli ; oculomozione normale. ~upille u guali, a contorni regolari , bene reage11L1 alla Juce e alla accomodazione. Dentatura guasta per mancanza di diver si d enti e per carie di alcuni altri . Lingua patinosa, umida , lievemente arrossata ai margini e all:i punta. Collo cilindrico, normale nella su a base d 'impianto. Tiroicie normale. Torace:

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alla ispezion e statica il torace appare simmetrico, con spazi intercostali poco visibili; n on devjazioni abnormi della colonna vertebrale. Fosse sopra e sotto spinose poco accentuate. All'ispezione dinamica le due metà del torace si espandono poco, ma in modo eguale d'ambo i lati. Fremito voc. tatt. ovunque conservato e bene trasmesso. Il suon o di p ercussione è chiaro polmonare; gli apici si trovano ad eguale altezza al livello della prominente; le basi a 4 dita al disotto dell'angolo della scapola, poco mobili. All 'ascoltazione respiro un po ' aspro su quasi tutto l 'ambito polmonare, con qualche ronco e sibilo alle basi.: alla base di sir1istra è pure udibile quaìcbc sfr egamento. Appar ato circolatorio: non bozza preçord.iale; non ectasie venose ab11ormi . La pun La non è visibile; con la palpazione e con la perc11ssione essa si delimita al 5° spazio intercostale ali 'interno dell 'emiclaveare. Il margine sinistro è a un centimetro dentro l 'emiclaveare; normale l 'ipofonesi sulla 3a cartilagine costale; il margine destro s la nei limiti . Toni cardiaci piuttos to deboli, ma n on accompag·nati da rumori patologici. Addome: di volume pressochè normale; cicatrice on1belicale spianata; non r eticolo venoso. La palpazione d ei vari quadranti fa · rilevare una parete tesa, con dolenzia addominale diffusa. Ma specia1111ente do1ente riesce la regione del quadra11le i11feriore di d~stra ove si apprezza una m assa piutt~ s!o allunga~a, d~­ retta d all 'alto in basso, a superf1c1e abbastanza 11scia, d ella grossezza di una piccola arancia, fissa sui tessuti profondi, non aderente con la cute soprastante. Non si rileva presenza di li~uido .ne~la cavità addominale. Fegato: in alto al 5 spazio intercostale in b asso si palpa all'arcata, di consistenza i1~rn1ale indolente. Milza: pressochè nei limiti. Arti: m~bilità attjva e passiva, sen sibilità e rifless l praticalmente n orm ali. RICERCHE COLLAT E RALI.

Es. d el sangue: Gì. r. 4. 800.000; Gl. b. 9.800;

Hb . 90; V. G1. O, 9.

. Formula leucocitaria: Neulr . 72; Eos. 2; L1nf. . . . 18; Mon. 8; Bas. O. Esame de lle urine: Aspetto lin1pido; reaz. acida; peso specifico 1020; albu~ina ~racce mini.m_e; gluc. ass.; acetone ass.; p igm. bil. ass. ; uri~il. tracce; sang·u e ass.; ind acano + +; urea 8,85 ~o; cloruri 5 80 %o. Sedimento: cellule delle basse vie, rari leuc~citi ben con servati, qualche cilindro ialino, non emazie. Pressione arteriosa al Ri va Rocci: (Mx. 112, Mn. 60). Reazioni di Wassermann, Mei11icke e Kahn : negative. . . . . Ricerca d el parassita malarico: n egativa . Es. d el sangue nelle feci : + + +. Sierodiagnosi : positiva per il tifo : 1 :200.

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Sia per le notizie anamnestiche che per le ri cerche praticate al momento ~ell 'ingress.o · i~ clinica del p . è facile vedere come un g·1ud1zio diagnostico esatto fosse quasi i~p os~ibile porre, n essun dato, rivestend~ par~1colar~ caratteri. Esisteva è vero una s1erod1agnos1 po.' sitiva per il t ifo a 1 : 200, ma e per avere g1a


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iJ p. sofferto tale infezione l 'anno precedente, per la modica leucocitosi n~utrofila e per l 'assenza di splenomegalia., la positività della sierodiagnosi era verosimilmente da co·n siderarsi come una agglutinazione p·o stuma, b enchè a titolo in realtà molto alto dato il lungo p eriodo di tempo. Co·s i pure era da escludersi qualsiasi altra. infezion.e;: melitense, mala• ria, ecc. Nel · frattempo però un nuovo dato veniva ad aggiungersi alla sintomatologia presentata dall'infermo. Infatti 3-± giorni dopo il suo irigresso, mentre le condizioni generali si mantenevano buone e senza che avesse avuto a notare alcun dolore speciale, co·m inciò a manifestarsi un aumento pro·g ressivo del volume dell ·addome, per cui il p. n e ritraeva molestia, specie nella posizione seduta. Nel termine di 24 ore l 'addome andò ancora più tumefacen dosi sino a divenire n otevolmente vc1lumi:noso. La perc11ssio11e addo·m inale intanto metteva in rilievo un suono nettamente ipersonoro. Ricercando allora i limiti dell 'ottusità epatica fu notato che essa era nolevoln1ente diminuita. Non potendo trattarsi quasi sicuram ente di semplice meteorismo si dovette lo·g icamein te f)ensare che aria 1ibera fosse contenuta nella cavità peritoneale, nonostante fossero mancati tutti i segni che abitualmente accompag nano il determinarsi di un pneumo·p eritoneo. Caisualmente f11 pensato di vedere allora se, in modo analogo a quanto si ha in cas i di pneumotorace, il fenomeno del soldo fo sse presente anche in casi di pneumoperit~1neo e, con nostra sorpresa, esso fu tro, ato positivo. Anzi tale segno sem·b ra costituire un rilievo semeiologico utile in casi di pneumoperitoneo, come ris11lterebbe da ricerche i11 corso del p•r of. Pozzi della nostra Clinica. Orientati così verso la di.a.gnosi di p·n eumoperitoneo spontaneo, 11aturalmente si domandò la confern1a all'indagine radiologica ed infatti questa dimostrò « in posizione eretta: al] 'ipocondrio destro la presenza di una bolla di aria, a forma di semiluna fra l'immagine del diafra·mn1 a e il fegato che viene scollato da quella. A p. in 1posizione supina si osserva la scomparsa dello spazio semilunare chiaro che si sposta verso la }Jarete anteriore. Ir1 posizione orizzontale con proiezione dorso-ventrale (p. sdraiato c;ul fianco sinistro) lo spazio chiaro sopra descritto si sp·ost.a verso I '·esterno fra la parete di destra e l'ombra epatica ». Stabilita così in modo indiscusso la diagnosi di pneumo peritoneo rin1aneva tuttavia da 1>recisarn e la na.tura . Non vi è dubbio che un.a delle più comuni 1

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SEZIONE PRATJCA

ca use a cui senz 'altro si pensa quando ci si trova di fronte a un pn·e uperitoneo spo·n taneo è quella riferibile a una sua eventuale origine dallo stomcco o cl.a l duodeno, consecutiva alla perforazione di un.a relativa ulcera. Sappiamo come diversi siano i casi descritti di ~emplice )Jneumo·p eritoneo, istituitosi in seguito alla perforazione sil1enziosa di un ulcera ga.strica o duod·er1ale (Schepin , Zaniboni, ecc ) . Ma nel nostro caso nessun dato anamnestico n·è sintomatolo·g ico parlava per l'esistenza di tina eventuale ulcera gastrica. Nel p. infatti n1ancava assolutamente qualsia i sen so di o·ppressione e di gonfiore alla regione epig·astrica, nè aveva avuto mai alcun dolore e la digestione era stata sempre perfetta•mente normale. <..:osì pure n0n esis.teva alcun segno di ipercloridria, che spessissimo a.ccompagna l 'ulcera gastrica. V~e ro è che in non rari casi il dolore 11uò mancare completamente e che il p rimo segno dell 'ulcer a è dato dalla comparsa improvvisa di una ematemesi o di una perforazion e. Ma alla perforazione, oltre al dolore violentissi1110, a colpo di pug·nale, S6t,oUe di regola una pnet1moperitonite, .con passaggio nella cavità peritoneale di liquido e gas, mentre neJ nostro caso no·n era stata rilevata alcuna JJresenza di liquido. Per ragioni più o rr~eno analogh~ si poteva anche escludere una pe~forazione di un 'ulcera duodenale . Nessun dato , n è r emoto e n è recente, parla va infatti nel nostro· l?· in favore dell'esistenza di un eventuale ulcu s dt1odeni. 1\,-on dolori tardivi, i cosiddetti dolori da fam e, ch e come sappiamo, sono tanto frequenti e che scompaiono, o per lo mèno si attenuano , con 1'ingestione dei cibi. Dolori che itelle forme pii1 comuni vengono localizzati a 1r1età della linea xifo-orrtbelicale, un dito tras,rerso a destra e che hanno come fatto tipico la periodicità: insorgono cio è a perio·di di durata varia, men_tre nei periodi intervallari i paz. si se11tono bene e possono mrungiare quasi tutti i cibi. Le emorragie occulte, frequenti 1:Jnto n ell 'ulcera g·astrica che duodenale , non potevano nel nostro caso assurger e a elemento diagnostico di una certa importanza, per ch è il riscontro positivo di sa11g ue n elle feci , indipendente da qualsiasi lesione ulcerosa gastrica o duodenale era riportabile a11 'affezione intestinale da cui , come vedremo , il paz. era affetto. I dolori ch e acct1sò 1'infermo tre o-iorni prima del suo in gresso jn clinica, e di cui mai prima di allora ebbe a Jamenta.r si , erano a sede periombelicale e specie del quadrante inferiore destro, dove si palpava la massa di cui abbiamo rif~-rito nell 'esa·m e obiettivo e a cui 1

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« IL POLICLINICO »

q uin·di doveva essere rivolta, in modo 1parti'-'')lare, la nostra attenzio.ne. Diciamo pure che la fisionomia clinica che ~i era andata delinean·do nel malato indizzava senz'altro il pensiero verso un 'affezione clella fossa iliaca destra . e più precisamente dell 'appendice. r~ in u:µ primo tempo riJ11anemmo in dubbio se effettivamente· non si l JOtesse trattare di un 'affezione del processo vermiforme e 11on si dovesse quindi affidare .i I paz. al chirurgo, stando d'accordo per essa ] 'inizio dei disturbi, la sede, la temperatura e ]a tumefazione, che, come sappiamo, quaile e.E'pressione di una reazione appe·ndicolar~ , acr.ompagna .sp·esso l 'appendicite. Ma co·n tro que~ la ipotesi rimaneva il fatto che il quadro no~ologico no·n aveva, rivestito l 'aspetto del tipic0 attacco ap pendicolare, seguito da fatti perforativi. Non ebbe infatti il paz. vomito, non singhiozzo , non la facies p·eritonitica. Non esisteva una tensione addominale spiccata e lirnitata al quadrante inferiore destro quale noi riscontriamo in genere nelle forme ap·pendicolari, ma una tensio;n e inodica e diffusa qua~i uniform,emell'te a tutto l 'addome. Solo il <.iolore era più manifesto nell~ fossa iliaca destra, senza però la presenza di punti dolorosi part.icola1·i. L'alvo poi, contrariamente a quanto si ha nell 'ap·p endicite,. non solo1 era completamente libero, sia ai g·as che alle feci, 111a era Anzi diarroico. :È da conside-rare inoltre che co1n un 'affezione appendicolare mal s ·accordava ~'esistenza di un puro e isolato pneumoperitoneo, trattandosi, ge~eralmente, nelle perforazioni .appendicolari di pneumoperito·n ite. Un 'altra for;m·a,, che poteva ~ssere presa in r.onsiderazione, sebbene piuttosto rara, era la r>eritonite tubercolare circoscritta alla fossa iliaca de·s tra e proveniente, i1) genere, da un.a affez!one specifica dell 'intestino . Anche in que~ta,. s:imilme11~e ~ quanto si ha nella comune appendicite e· periappe1n dicite, il p1rocesso può ~sordire . acutamente, co11 dolori \ ivi al quadrante inferiore destro dell 'addome, elevazione di temperatura, vomito e formazione rap·i da di una resistenza locale, ·per lo più . dolente. !\'J ai, n~ssun dato anamnestico nè nessun segno semeiolo,g ico eravi nel nostro caso che parlasse per una lesione specifica in atto o pr~o-:ressa . Un 'importa:pza particolare as.sume•v a I 'infezione tifoidea, cl1e, in forma protratta , il paz. aveva sofferto. Il tifo addomi~1 ale, specie nelle forme gravi, può pro durro ulcerazior1i nel cieco e causare una peritiflite. acuta con o senza forn1azione di un tu. p.1ore flogistic0. Tumore acuto peri tiflitico, cui tale malattia p·llÒ dare origine anche in a1ltro 1

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mo.do : quar1do cio·è le glandole linfaticl;te paracecali si rigonfiano in grado ·molto intenso. Però ·è da notare che il paz. si era completamente rimesso dall 'infezione tifoidc,a da circa ' un anno e che la sinto·m atologia clinica attuale be11 poco p.a rlava in favore di una simile ipotesi diagnostica, come gi'à abbiamo in p1recedenza. fatto rilevare. Non p·o tevamo n·e mmeno :µensare ad un })I1eumoperitoneo a punto di partenza, dalla regione subfrenica per ascesso relativo e in rapp·orto co11 l 'azione gasso ge·11a di germi anaerobi,. in quanto nessun dato nè anamnestico nè clinico parlava in favore di un processo rr1orboso di ta1le sede e ne.tura. Credemmo così di arrivare all'esclusione delle forme nìorb·ose più comuni che nel no~Lro studio po•t evano entrare in causa per l 'inlerpre·tazione della natura ·e patogenesi de] qu.a dro nosologico presentato dal paziente. Nel frattempo IJerò un fatto nuo·vo, che non poteva .p,assare inosservato, ci veniva fornito, durante lo· studio del caso, dall'esame del]e feci, che ritenemmo opportuno di praticare, essendo 1'alvo del paziente nettamente diarroico, co11 scihale commiste a muco e, talvolta, a trace.e di sangue. Esso, ese·g uito· ·p iù volte, sia nell'Istituto di P·a1rassitologia (Prof. Alessan.d rini) che nel nostro Istituto , dimostrò la costante pte-senza di numeTose e tipiche for;mè vegetative e cistiche di ame·b·a histolìtica. E se ·è vero che·, per il passato, il paziente non aveva sofferto disturbi intestinali tali che p:otessero mettersi in rapporto con un eventuale am ebiasi, sappiamo pure come ciò. abbia una importanza abh·asta11z.a relativa. ~ noto infatti. come tale affezion·e possa decorre·r e co•n una s.into1m atologia quanto· mai varia., a volte completamente muta, sì da poter costituire una ~orpresa il reperto dell 'ameb·a nelle feci; mentre altre volte sono le complicazioni, sp·ecie quelle a carico del fegato , che richiamano per prima, l 'attenzione sia del me1dico che del paz'iente, ìl quale asserisce, non ecoezionalménte, di aver avuto un alvo se·m pre regolare, svelando invece l'esame cop1rologico·, nell 'entoamoeba histolitica, l 'agente causale del processo morboso·. Poteva, nel nostro studio, 1'amebiasi essere a b ase dell 'insieme del quadro nosolo gico presentato dal paziente? Questa .è la ragione principiale ch·e, ci ha indotti a riferire i1 presente caso, il quale, se dovessimo concludere in senso favorevole ci dimostrerebbe la grande rarità e la particola.re importanza dell'affezione morbosa, sinora, a quanto ci risulta, J1on ancora descritta in una forma clinica cosi singolare. 1

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SEZIONE PRATICA

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noto che l'ameba histolitica svolge lé;\ sua azione patogena nell 'i11testino crasso, oltrepassando sol0 eccezionalmente la valvola del Bauyhino e localizza1n dosi, con predilezione, nel cieco, nel sigm.a e negli angoli epatico e splenico del grosso intestino. La lesione, cui essa dà luogo, non è suppurativa, ma essenzialmente necrotica i con la formazione di un 'ulcera che ha delle caratteristiche morfologiche particolari e cl1e, in genere, non oltrepassa la sottomucosa. Ciò, però , non esclude che t.alora il processo morboso p ossa interessare tutta la parete intestinale sino alla sierosa, con consecutiva IJerforazione e con le conseguenze relative che, come sappiamo, da. tale p·erforazione ne possono derivare. Un caso analogo di perforazione del sigma da ulcera amebica con sindro·m e peritoneale acuta ed esito letale è stato ultimamente riferito da Scotti e De Renzi. Può quindi sorprendere sino a un ce·r to punto che in un amebiasico possa determinarsi improvvisamente una perito.n ite acuta, una pneumoperitonìte o a11che semplicemente un pneumoperitoneo" qualora la lesione determinaitasi nel]a parete intestinale sia molto piccola è indovata in seno a un tessuto cicatriziale, di cui le aderenze blocchino in p arte le perforazioni, limitandole a un breve pertugio, attraverso il quale possa av~rsi il passaggio di gas e no·n di liquido. Evenienza, questa ultima, non certo frequente, ma che non riputiamo nemmeno eccezionalissima, data la proteiforme moid alità di lesione della parete intestinale, cui l'agente specifico in questione può dar luo·go. E se anche nel nostro caso, come riteniamo molto probabile, lai patogenesi del pneumoperitoneo è da riportare a un 'ulcerazione amebica, con punto di partenza dalla regione cecale, dobbiamo ammettere che 1a massa tumorale sia d~lla stessa natura e che in seno ad essa si sia prodotta una piccola e circoscritta .p erforazione, attraverso la quale si sia avuto il passaggio di gas. È possibile che la ameba possa dar luogo a dei processi anatomo-patologici così cospicui? Certamente. Sebbene non cois tituisca un fatto frequente, è ormai dimostrato da diverse e indoobie osservazioni che l'ameb·iasi non solo può produrre lesior1i intestinali distruttive (ulcerazioni, ascessi: perforazioni) ma anche processi tumorali proliferativi, costituiti, per lo più, da un tessuto di grarnulazione, che, maturando, può finire per sostituire completamente il muscolo e la sotto·m ucosa. :È! questa la forma neoplastica dell'amebiasi, che bisogna tener presente, in quanto può simulare le più diverse forme tumorali dì altra natura e dar quindi luo1

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go ai delle sorprese, che po·ssono essere ca usa di incresciose conseguenze. Riferiamo breve1nen te in merito, fra i tanti, il caso descritto da Ricaldoni e Berta, riferentesi a un infermo ' ' che fu operato di un tumore del cieco, presentante tuttq l'aspetto clinico del tubercoloma. Estirpato il tumore, fu inviato all ;Istitutc di Anatomia Patologica, dove, dopo un minuzioso studio ainato·mo-istologico, l 'anatomopatologo venne alla conclusione che non trattavasi di un tubercoloma, ma di un tumore pura n1ente amebiasico. J)ietro a tale responso, l'esame accurato delle feci del paz., che fino a1lora non aiveva sofferto disturbi intestinali di p articolare interesse, diede luogo al rinvenimento di alcune forme tipiche di ameba histolitica. L'importanza di un' esatta diagnosi s'impone in questi casi, percbè il trattamento specifico emetinico, tolte le forme inveterate, dà luogo , com'è ·stato più volte constait ato, a dei risu]tati brillanti, facendo regredire, sino alla scompa.rsa, i processi flogistici neoformati. E fu appunto tale criterio terapeutico, che nel nostro caso apportò un suggello al concetto diagnostico da noi formulato, facendo scompalfire la massa tumorale e gli altri fenomeni morbosi, per cui il paz. potè essere dimesso clini• camente guarito. Probabilmente nel nostro caso l'infezione amebica, datante da lungo tempo, è stata ravvivata dall'infezione tifoidea. Per quanto riguarda i descritti fenomeni orinari , pensiamo, stante le negatività dell 'esame delle tirine, che essi siano dai riportare a fatti di pericistite reattiva. ~bbiamb voluto illustrare il p resente caso, oltrf~ che per l~ sua rarità, per gli insegna~ menti, che specie dal lato p1ratico, esso ci apporta. Ci dimostra anzitutto, in linea di massimai, le freqi1e11ti e non lievi difficoltà, cui il medico non raramente si trova cli fronte nella discriminazione diagnostica di diverse forme morbose. Cose s'imponga un'esatta e completa disamina della fenomenologia clinica, corredata spesso dagli esaimi accurati di laboratorio, per avere quella luce che illumina e indirizza sulla strada da seguire, sì da arrivare all'emissione d'un esatto giudizio diagnostico. Il caso specifico ci dice poi come I 'amebiasi la cui diffusione, è bene ricordarlo, è molto p1iù estesa, a11che nei nostri climi, di quello ch e non si creda, possa essere causa non solo delle sindromi intestinali e delle altre più comuni e a t.utti note, ma anche di certe forme peritoneali, simulanti i più svariati processi morbosi di altra natura. E, ripetiamo, l 'esatta diagnosi di queste forme acquista un 'import.anza notevolissima dal lato terapeutico, che spesso 1

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JL POLICLINICO »

è esclusivamente medico, evitando interventi cruenti, che non sappiamo che esito possano a.v ere.

RIASSUNTO.

· L' A. riporta lo studio di un caso di 1)neumoperitoneo, spontaneo da probabile perforazione di t1lcera dissenterica, m ettendo in rilievo la rarità del caso e l 'importanza che talvolta assume l'amebiasi nella pa.to,g en,e si di lalune sindromi peritoneali. BIBLIOGRAFIA. DE VEcCHi. Lo sperime11tale, J 924. FINOCHIETTO e VAccAnEzzA. La Prensa Medica Argentina, 1920. GAMINARA. Annales de la facultad dc Medie. de Montevideo, t . 3°, 1928. GAMINARA e DE BoN1. Acta de la Soc. Argen1. de Patolog·. del Nord, 1929. GUNN e Ho\vAnn. ,4 m,ebic granul. of the large bowel. J ournal america11 l\IIedic. Ass., 1931. lzAn . L'amebiasi. Congresso 11al. Medicina Interna, ottobre 1932. In1BARNE e CoNTRE~As OaT1z. Acta de la Soc. A rgent. d e Patol. del Norte. MoHR-STAEHLJN. · Traltato di Medie. Intern a. PONTANO. Le malattie da infezione. Casa ldelson, Napoli, l 932. . R1cALDON1 e BERTA. Cit. da GAMTNARA. ScBEPIN. Soc. Mcd. <~hir. Brllunesc, 1932. ScoTTI e DE REnzc. Atti e Mem. della 1Soc. Lombarda di Medicina. gennaio 1934. ZANIBONT. Soc. Med. Chirurgica di Padova, 1932.

l\OMA. OsPEDAIJE DI S. SP1nrTo JN SASSI.<\. ISTITUTO n1 ' llADiOLOGI. \ , dir. dal -pr. S. ATTII,J. ÙSPED ·\LJ .RIUNI fl iii

Contributo allo studio del pn~umoperito­ neo spontaneo. Osservazione di .due casi per il do~t. ~ESARE . AizARELI.or assistente. Nel .preseulare queste n1ie osservazioni su due casi non certo comuni , ho cercato di mettere in , evidenza due considerazio,n i essenziali : l 'imp o"rtanza· di una ricerca radiologica nei perforati, .o· ritenuti tali, e la mancanza di pericoli in tali ricerche, quando esse siano esegu ite con· oct1latezza, considerazioni ohe p•u r essendo state più volte fatte, e ormai accettate, almeno in teoria, stentano ancora a penetrare· nella pratica corrente, in cui l'esame radiologico è tutt'ora spesso co·n siderarto superfluo o anche pericoloso. Quanto possa essere importante une diagnosi tempes tiva di p11eumoperitoneo è ben c~mpre, o da tutli: essa ci dice che la cavità peritoneale è, o è stata, in comunicazione co11 un organo cavo per mezzo di un tramite che, se anche in un p1rimo tempo potè lasciare passare c.;olo del ga , può . presumibilmente in un 1

[ANNO XLII, NuM. 10)

periodo successivo più o meno immediato lasciar passare· del materiale settico, con le cÒnseguenze che ben conosciamo; e infatti la maggior parte degli AA: consigliàno I 'intervento immediato quando, in seguito ad una sindrome anche bland.a, si viene a sco!p,r ire l'esistenza di un p11eumoperitoneo. D'altro canto la diagnosi clinica ui r>neumoperitoneo non sempre si presenta facile, e (a parte i casi di p11eumop·e ritoneo pro·v ocato accidentaln1ente nel praticare un pneumotor.a ce, un pneumo-rene, pneumo-relzius, i)neumo-vaginale, ecc. in cui l'operatore saprà bene diag n,)sticar10 in tempo e provvedere in proposito) specialmente in casi di traun1i addominali (ferite all'addome, o traumi violenti senza lesioni della parete) come anche nei casi di sindrome-p~ritoneale per probabili perforazioni dr.I tub·o gastro-enterico (da ulcerazioni per ingestione di sostanze cl1imiche, neoplasmi , ulcere 1peptiche, luetich e, o comunque di origine infiammatoria) sarà facile sospettare una avvenuta perforazion·e nellé' ca-vità peritoneale, m.a non altrettanto facile . concludere con certezza per tale evenien za, nè è qpport.uno attendere a lungo per raggiungere la certezza voluta. Anche lo studio clinico più completo de-1l 'aro.m alato· non è sem·p re sufTi ciente a derimere o·g ni dubbio chè spesso anche i caratteri più propri, oltre ch e mancare , possono de,·iarci .dalla g iusta diagnosi. L'anan1nesi, di indubbia irnportanza, non è sempre chiara, nè, d'altro canto, è sempre facile raccoglierla; il dolore acuto , lancinante non sem1p re è sintomo di .perfo1raz.io~1e, e tanto meno· di una perforazione nel cavo peritoneale; la difesa muscolare, il vomito, Ja febbre,. lo stato generale, possono essere presenti in qualunque caso di irritazio·n e peritoneale; la scomparsa della ottusità epatica , forse il sinto·m o più probativo, sappiamo bene che può anche e~ere causato dalla presenza del . colon ripieno di gas tra il feg·ato e il diaframn1a, e -r1011 sempre ne è facile una diiagnosi cli111ca differenzia le. Che siano tutt'altro ch e rari i casi di perfora.z ione di ulcere gastriche o duode11ali in cui non sia possibile arri.vare a una diagnosi clinica, oltre al nastro Alberti. · lo ripetono Schottmuller, Citronblalt, Wagner , ed anche Benda, Brinton e 8itronb,l att stesso, secondo quanto hanno ·p,o tuto riscontrare nelle autop$ie. Ritengo perciò utile rafforzare questi concetti 001n l'esposizione dei seguenti due casi: 1

CAso I. - C. E. di anni. 84, celibe, muratore. Genjtori morti per malattie che non sa preci1

snre.


l l\ NNO

X.LII, i\

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SEZJON E PH.\TI L .\

Nega lues ecl altre malattie ve11eree . Circa 30 anni fa contrasse malaria ; qualch e .an110 dopo polmonite . Nel 1929 fu operato pare <Li occlusione intestinale . .Successivamente ha notato il formarsi in corrispondenza del mesog·astrio -di una tumefazione che è venula aumentando neg li ultimi giorni. Da molto tempo ha stipsi ostinata e oliguria. Da circa 10 giorni ha tosse ostinata con scar so €spettorato e perciò chiede il ricovero in ospedale. E . .O. Condizioni generali discr ete. Stato di otlu11dir11ento psichico. Polso e r espi ro r egolari. Torace depresso e allungato; basi appena mobili a 5 dita dagli angoli scapolari; murmuri ovunque, con 1 ari rumori bronchiali. L 'addome tumido in toto , a p areti tese, presenta una lunga cica lrice mediana sotto ombelicale. Al centro dell 'addom e si ·nota una tumefazione g rossa quanto una testa fetale in corrispondenza della quale l a cute è lucente e tesa. È elastica e, .flepressa, lascia riscor1trare un a vasta porta erniaria circolare. L 'addome è ovunque timpanlco, dolente e poco trattabile specialmente st1lla tun1efazione su descritta. Non è possibile apprezzare i margini inferiori <l el fegato e della milza. Ricoverato in cor sia l 'an1111alato persiste in discr et e condizioni generali, la temperatura oscilla fino ad un massimo di 38 gradi. Dopo qualche giorno ci viene inviato per un esame radiologico del torace. Un esame r adioscopico mostra presenza a carico d el campo polmonare destro di numerosi tralci opachi dovuti a t essuto sclerotico; cuore senile leggermente aumentato in toto, e lieve ecta~i a con iperopacità dell'aorta. A destra si nota la cupola diaframmatica notevolmente sollevata, la sinistra invP.ce appare all'altezza normale; al disopra delle cupole diaframmatich e esiston o segni di isp essimenti p Jeurici e aderenze. L ~esame dell 'addome n1ostra forte quantità di gas situato sopratutto n el quadrante superior e des tro . Il fegato appare completamentr. circor1dato dal g as, al disopra del qual e spicca nettamente per la su a opacità il diafra1nn1a cl1e segue una curva a bbastanza r egolare e presenta n1argini quasi net .. ti inferiormente, mentre superiormente in corrispondenza della trasparenza polmonare presenta un aspetto frastagliato J)er le ader enze ed ispessimenti pleurici già descrittj . Altre r accolte g·assose meno cospicue si notano itel quadrante superiore sini tro e n el quadrante inferiore destro. Stabilita l 'esist en za di un pneumoperitoneo spontan eo si insiste sulle ricer ch e anamnestiche, E> si riesce a sapere ch e una settimana circa prima. del suo ricover o in ospedale il paziente ebbe forte clolore improvvi o al ven tr e e vomito ch e durò per 3 o 4 giorni ; non si sa se ebbe febbre. Alvo chi11so per 20 giorni sino al giorno precedente al s uo ricovero in cuj ebbe defecazion e spontan ea. Si tenta allor a di ricer care quale possa essere stata la cau sa e la sede di tutti i disturbi, e si procede pertanto all 'esame del tubo digerente previa 01n111inistrazione di pasto opaco. Lo , lon1aco appare sinistroposto, a forma di U con il piloro quasi all'altezza del cardias, e malgrado la pre enza di iperperistalsi , ha vuotan1en1

lo r itard ato, e clo1)0 ore vi pcr111a1te circa 1/4 ciel pasto opaco . No11 si i1otano difelli cli rien11)i111ento nè d a tj 1 adiolog·ici di ulcerazione. Il bu l bu ed jl resto d cl d nocle110 ap1)aiono n ormali . Il t enue si presenta i11 quaJcl1e punto d iscinetico, a volte dilatalo da gas specialmente in corrj spond enza della tumefazione già descritta. Il colon pure è dilatato da gas e con riempime11to incon1plet:> a p) ccole macchie. In seguito a tali ·osservazioni si crede di po1 cr

n .\n.

I.

for1nulare la diag·n osi di perforazione inles linale p robabilmente in seguito a fatti occlusivi, in corrisponden z" d el tenue. Durante la degenza il meteorismo aun1enta, dopo qualch e giorno però gradatamente migliorano le condizioni generali, e dopo circa 20 giorni dal ricovero l 'addome è trattabile, indolente, pur restando costante il timpanismo sull'aia epatica; continuando ancora saltuariame11te le osservazion i radioscopich e si nota la graduale diminuzione della raccolta g·assosa peritoneale sino all a sua totale sco1nparsa. Intanto il paziente continua a n1igliorare, è apirettico, persist e però la stipsi e saltuariamente ha modici dolori addominali diffusi , perciò r in1ane in osped ale ancora 5 m esi , dopo di ch e è cl hn es o n1olto inigliorato. Un anno dopo aver lasciato l 'ospedale, il paziente è nuovamente ricoverato con sintomi occlusivi. Ad un primo esame r adiografico no11 si rtota presenza di gas libero, ma l 'intestino è for1ementc dilatato da gas. Si tenla un cli sma opaco, cl1e non oltrepassa il sig m a, i1è si ritiene opportuno insistere in tali praticl1e date le concljzioni piuttosto gravi d el paziente. Dopo qualche giorno in seguito ad una polmonite sopravvenuta , si ha j} d ecesso del paziente: All 'au t opsia si nota: oltre ai fatti polmonari che n e cau sarono la morte, vaste aderenze pleur iche specie alle basi; calcolosi epat ica; torsione del sigma con fatti di necrosi; reazione peritoneale nel piccolo bacino. Nessuna alterazion e ch e potesse sp iegare i feno1Tieni clell 'anno precedente. 1

CAs0 Il. - R. A., di anni .58, celibe. meccanico. Madre Jnorta a 85 anni per malattia sconosciuta. Padre, probabilmente l11etico, morto a &j anni jn sco mpenso cardiaco. . . . Il paziente non ha soffPrto ò1 ma~att1e nella giovinezza; nega lues ed altre malatti e Yener('P. d


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(( IL

POJ,J CLI~TCO

Sette anni fa ebbe J11alaria reciclivata per 3 anni. Da circa '15 anni soffre frequente1ne11Le di n1 aJessere, spossatezza, salivazione abbondante , eru ttazione, tutti disturbi insorgenti poco dopo j .pasti e di breve durata .

U.\D. II. l J11 a n110 fa ebbe u11 perjodo · febbrile durato cir ca 10 g iorni, accon1pagnato da malessere ed ~l

I l {' I ! I I , I .

Da circa 3 mesi ha lievi dolori addominali e

se11so di peso senza alcuna caratteristica riguardo alla secle, alla intensità ed al periodo di insorgenza. Nor emate1nesi, non melena. Talora vomito ali1ne11tare o a digiuno. Inappetenza. Si è nolevoln1ente a11emizzato . Il giorno 29 agosto ha feb bre clcYata (39° circa) e modici dolori addo111i-

[ANNO ~LII, NuM. 10]

>J

stabile, con liquido che però non appare abbond ante. Sono nettamente visibili i margini superiori del fegato e della inilza, dissociati per la raccolta gassosa delle cupole cliafram1r1aliche c,he ap1Jaiono regolari come forma e mobilità. .Eseg·uiti dei radiograrr1mi variando il decubito e la proiezione si conferma che- la raccolta gassosa è completamente spostabile i11 tutta la cavità addominale. Da le le buoni condizioni d.el paziente si sommi11islra il pasto di Bario che ci mostra: nulla di i ·otevole nell 'esofa,go. Lo stomaco è normale per forn1a, dirr1e11sioni, secle e inovimenti peristaltici. l)il oro pervio. Il bulbo duodenale presenta defor 111azio11e spastica con grossa in1mag·ine di nicchia da lllceta. Non si riesce a vedere alcun tra tuil e nstoloso. Si osserva inoltre un lieve grado di ectasia del. 1'angolo inferiore del duode110 con ristag·no inter111ittente Cli li.quieto opaco. ro11 si osservano alterazioni a carico del tenue e ò el 001011. Il Yuotamento dello stomaco è completo dopò cj1·ca 8 ore, ma anche dopo 24 ore a stomaco e tenue completame11te vuoti di pasto opaco, per"L le ancor-i una ombretta duodenale attribuibile ;dl a i1icchia ancora iniettata. Formulata intanto la diagnosi cli pneun1operilor1eo libero ci.<1 perforazio11e di ulcera duodenalel il p aziente viene n1esso ad assoluto riposo e alla 1lieta opportuna . Dopo una se llimana, i)ersistendo l 'infermo in buo11e co11dlzìoni, si ripete l 'osservazio11e diretta e si con s lat.a notevole dimj11lizione della raccolta gassosa, che n on è più visibile dopo un 'altra setli1nana. Il paziente dopo altri pochi. g·ior11i di degenza lascia l 'ospedale in completo benessere e sol o dopo p i'Lt cli t1n mese ricominc io a soffrire de~ soli~i lievi dislurbi (liges Uvi c h e accu sa da vari an111.

Questi due casi dj pneu.r11operitoneo spo11taneo cl1e ho esposti, diff.erenti come etioloo·1a anamnesi e sintom.atolo gia, hanno un fato ' tare in comt1ne, e cioè la mancata dia gn osi clinica e la in1mediata diag·n osi in seguito al1·osservazione r adiolog ica, ch e nel 2° caso potè a11cl1e spieg·a rn e con esattezza l'etiologia m ettendo in evidenza la nicc1l1ia Lo stesso non fu possibile nel primo caso , dove lo studio racliolog·ico però p.o tè indirizzare validan1ente verso una di.ag·nosi clinica . Naturalmente, se in rasi come quelli ch e 110 esposto , con una notevole quantità di gas , basta u11a semplice osservazio11e radioscopica p er formulare una diagnosi di pneun1oper~­ ton eo, no·n altrettanto facile· ·è però quando 11 ttos libero si trova in scarsa quantità. Allo ..., . r."\ è necessaria una più accurata osser vaz1onB, dci buoni radiogr.ammi eseguiti possibilme11te ai paziente in posizione retta o anche sen1iseduta, per riuscire a n1ettere in ev id~nza 1~ zona di trasparenza data dal gas che r1salterél meglio fra le zone più opache del fegato o del diaframma. Ultin1a.mente Mucchi ha . con1unicato t1n nuovo seo-no ch e m etterel1be in eY ide11za la gas an cl1e e carsa 11ell a caYit à -11rese11za 1

i

LRAD .

III .

I• Dli per cui il g jorno appresso si J)resenta all 'ospedale p er es ere ricoverato. All 'atto del ricovero si nota: E. O. Condizioni generali un po ' scadenti. Sensorio i11leg·ro . Decubito i11<.lifferente .C ute e muoo e Yis] bi li n o tevol1nente anen1iche. Muscolatura ipot o11ica. Ljngua umida . Polso nor111ale. Respiro tranquillo. Ten1peralura afebbrile. 1\u lla cli notevole al tor ace. i\ <ld on1e JieYe111ente g·loboso, n1eleorico, incloJe111<\ l)OC'O Ira tlabile. No11 si palpa110 i n1ar g·ini iiìferiori d el fegato e della n1.i1za. Te11uto in corsia per 6 g·ior11i , r1on presentando altri clisturbi cj vie11e inviato J)er un esan1e radiografico dell 'apparato dig·er ente. Eseg·uita una i11clagine radiosco11ica diretta d 'insien1 e, cl1 e rist1lta negativa per il torace, all 'aclcl on1e 111os lra la })r esenza di noteYole r accolta gassosa, 111obil e , co111pJeta111ente spo-

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SEZIONE PR.\'fl C:\

J)erito11eale. eco11do tale A. in questi ca ... i, pr atican do un r a diogramma , a paziente su1)ino e con P'r oiezione postero-anteriore, si noterebbe in corrispondenza dell 'ombra epati ca una cl1iazza di n1aggiore trasparenza a contorni netti , rotondeggiante o rpolicistica, più o meno grande. Bi og·na i1a.t uralmer1te saper discern er e lJerò qua·n do tale zona di trasparenza può, essere data da gas libero e non piuttosto da ga contenuto nel colon o anche in una zona del tent1e interposta tra la parete addominal e e il fegatu. Ancl1e quando di fronte ad una zona trasparente sottodiaframmatica si è in dubbio fra pneun1o·p eritoneo e çolon interposto tra il fegato e il diaframma sarà facile ricer car e ai margini della zona trasparente i segni, generalmente caratte ristici, degli au stra , e qualora ciò non dovesse bastare, si potrà ricorrrere, semp r e ch e fosse necessario , e, naturalmente, sempr e ch e le condizioni del paziente d ovessero permetterlo, a un clisma opaco che ci tog lier à ogni dubbio. Allo stesso espediente, o ancl1e a u11 pa ~to opaco, si potrà ricorr ere, ~ empre decide·n do con prudenza e oculatezza, q uando non si riuscirà con una accurata o servazjone djretta a discern ere fr.a trattj d' i11testino dilatati da gas e bolle di gas di un eventu~ le pne,u m.o peritoneo saccato. Resta an cor a da fare una domanda: l 'indagine radiologica rap presenta un pericolo per il paziente P Certo sar à sempre opportuno praticare l 'esame usando un appar ecchio portatile, in modo ch e non sarà n emmen o llecessario muovere dal pro·p rio letto l 'ammalato. Però, quando non si abbia a portata di mano un tale. apparecchio ritengo ch e non possa considerarsi l esivo (specialmente quando il paziente dovrà poi esser e trasportato in sala operatoria. ciò ch e rapp1r~senta I ' evenienza più frequente 11ei casi di perforazione) il su o trasporto nel gabinetto radio.logico, dove, inutile dii rlo , le manovre saranno sempre ridotte al minimo i Jl dispensabile. Di tale essen za di pericoli fanno, fede, ol-· tre ai due casi qui illustrati , tutte le innumerevoli osservazioni eseg·uite nel nostro Ospedale, dove l 'indagine radiologica n ei ospetti cli perforazione è ormai consuetudinaria , senza per questo a' er e mai pro,rocato il minimo i11cidente. P er I' opportunità di profittare del pasto o del clisma opaco naturalmente, ripeto , si dovrà sempre decidere con oculatezza volta per ' roltai, a seconda delle condizioni del paziente e d 'accordo col chirurgo, e comunque qualnr? fo se neces ario e non bastasse l'osservazi011·e diretta. 1

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co11seg·ue11za di c1ua11Lo 110 e !)Osto credo di poter insi .. ter e a11cl1 "io sulla opportu11ità di una1 collaborazio n e sein11Yre più con11)leta e costante fra il cli11ico e il radiolog·o. Quest 'ultin10 i)otrà molto ·p,es o co111pletar e, e talora anch e guidare le ricerrl1c del pri1110 , o a11cl1e soltanto conferm are i ri ·ultati delle sue ricerch e, dand oO'li la sicurezza n ecessari a per emettere un parere e stabilire una c ura , a tu1 to bcn·eficio del 1)azie11tc e della Scie11za. T11

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l{IASSlTNTO.

L '.:i\. , nel presentare due casi d i pneu111opcrito·n eo SJ)ontaneo di cui n o n ere1 tata 1) 0 · ibile la diagnosi clinica, acce1111a all 'i.m portanza di tale diag t) o . . i , e r ichjam a l 'attrnzio11e sulle difficoltà che l)O...... on o in contrar i jn tali occasioni sia dal pu11to di , rj la clinico c11 e radiologico. DOJ)O avere acce1111ata all 'assoluta inanca11zadi pericolo nello studi o r.adiolog·ico d ei perforati, quando e ~ o sia fatlo con oculatezza , si unisce .flgli ail tr j AA. i1el o· tenere l 'utilita di lln controllo r adiologico si ten1atico di tutt i i sot> p·elti perforat i . . BIBLIOGR.AFI1\ . Sin cl r om e aèlclornin.a le da p er/ orazio11e. Co1it ri bu to casistico. La Rad. ~led., 1931, p. 832. CoRSERI .. Qu.a_dri radiologici di perjorazioni azJerle e perfora; toni ch.iu se gastro- cluodena li. XXIII Riunione del Gru 1)po ~lei Radiologi E1niliani. Fr1~STERBUSCJ-I I-l. e Gnoss. Il valore d ella din1osi razio11e r adi ol ogica [Jrecoce d el pnco n1operiton eo sporitaneo ri ell "u ! cera clello si ornaco perforata e di altr e malattie clel I r atto cligererile. Act a Radiologica, Yol. ~III , fa ~ c . ' ' · 1932. G1BsoN. Perforazio11i aciil e dello stomaco e d el cluoderio. La Rad. l\fecl.. 1929, p. 224. Hrl\I~IELl\fA~.i: . L e consegue11ze della per/orazi on e g_a~trica d opo il. pasto opaco r arl iologico negli an imali da esperimenlo. D. Zeit. f. Cr ., fase . 1-2. ~fuccHr. Un nuovo segrio per diagnosi rad i ologi ca di perfo·r azione gastro-d u odenale. XII Jladu110 B B ntt1 .

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L 'i n1por trr ri: a rl ella r ariiolo(lin nelle rliagn osi cli ulcera f>l! j )ti ca p erfor ala . T.n

VAXGXA) r

e

Rad. )led. . 1930, p . :219.


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<t JL POLICLIN I CO

SUNTI E RASSEGNE. RENI E VIE URINARIE. Sull'amiloidosi renale. Le sindromi cliniche e i fenomeni caratteristici del quadro morboso. (F.

M AHC01LONGO

e

e.

ROTTA.

A rc li. ]Je J' l e Se.

J)tfed ., gennaio 1935).

Era ecl è ancora assai diffusa l 'opinione che l 'an1iloi'dosi renale deb ba considerarsi con1e ir1alatti~'l del rene clte, a parte la sua rarità, assL1me as5a i di rado asp etti di qualche interesse cli11ico e diag nostico, :piuttosto adattandosi. ad es.s•• il sig11ifì r.ato di una p eculiare condi'zi1)_11e a11ntt11ni cv. del r t:ne anzich è quello di affel1one aulo11oma e a cui possa spettare una irtdi, idl1alità clir1i ca sua l1r opria più o m eno 1

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caratt erj ~ ti ca. Neg ~i ultimi

anni uria serie di osservazioni cliniche e istopatolog·iche ha perm esso in breve tenlpç> <li. <~o rnpi()fC una rielaborazion e de.i vari problen1i cli11ici e anato111ici i11er enti a questa particolare 110fro1;ati o, cosiccl1 è ogg'i, .al cor1cetto ineno rece11te clell'amiloidosi renale in tesa co111e se1n plice fenon1eno an atomico concon1itan te o con1r)licante ·una nefrosi si cont1·appone <.1 uello di una n efropati'a a sè, a ln1e110 ir1 certe forme ben in dividualizzate e auton ome, e ail 'afferm.azi.one del su o p oco valore pratico e d clJ a ua indja g-11osticabi.lità . i sostituisce quella dell 'evidente in1!porta11za del quadro cli'nico asfìai p esso specificfJ, all 'idea infine d ~lla dipel).dcnza e secondari età della de·g en e1c:·zione antiloide dei vasi e d ei glomeruli rì~ 11etto alla nefrosi spesso coesistent e, l 'idea contraria ch e la prim,a r app re·senti il fatto fo11 c1Am entala d ella lesio11e renale i'n molti casi , non raram o1l te uni co o predominante. da cui questa ])r e11 de l e s11e pri11cipali caratteri stich e e le particolari moda lità clella sua ulteri or e 0,·oluzior1e. Sebbene no11 vi sia punto della clini·ca del1'am. r enale cl1e, attraverso le r ecenti osser' 'azioni, nq,1l torni ad essere disou sso, è pe:r altro su alcuni 1quesiti p rincipali ch e verte la i1uo~~ descrizion e dei fenomeni p·r opri di. tale !l~fropatia~ quesiti che gli AA. prendono in e"a1n1e secondo le dimostrazioni della casistica propr ia ed altrui: a) i] comportame11to della funzi·one r enale Ill~i corso d e1 l'am . renale ~ il s uo inter esse per l 'i11rl.ividunliLà clini ca della malattia; b) i r eali aspetti cìinici de•ll e varie sind.~omi' a c u,i essa può dar luogo e il valore diag·nostico dì ciascu11a di esse; e) i fenomeni caratteristi ci dell a malattia ulili ad una precisa diagnosi di essa e alla su a sc1)arazione dalle :'.lltre affezi.oni del rene con ct1i potrebbe andare confusa . Dalla moderna ca$istica prende ri salto il l.'l tto dell a note' ol f' frequenza delle manifesta 1

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[A NNO

XLII, NuM. 101

z~oni d ': n sufficienza funzronale del rene i1el-

l am ... renale. Il deficit della funzione r en ale che s'instaura i11 quasi la m età dei casi di a1r1~ rena~y pres~ent.a poi a lc,u ne caratteristiche ch e l1:~r1~0 gr~~de im~1ortanza per l 'indivi'd ualità cl1n1ca e d1agnost1ca -d ella malattia. Innanzi tutto l'insufficienza r enale s'inizia 11on ..infre.quentem~n~e in modo brusco e progredts~e a volte rap1dame·n te· a volte i'n modo ~Lraord~n~1:ian1e!1te. veloce; frequentissimamente il s:u? 1111z10 c?1nc1de coin i primi segni accertub1l1 della Jes1one renale . La poliuria semb ra vf.ramente un sinton10 capitale dell'aro. r er1.ale , ~er il s uo significato diagnostico e per la precocità del suo inizi'o , cui di solito rap,i dan1en~e . più r.a ramente dopo lungo tempo , segue il quadro d el r ene i11sufficie,nte. È da notare ch e sembrano andate incontro ad una evoluzione particol.arrnente maligna proprio quei casi in cui o la sintomatologia clinica generale dell 'an1. è sfumata o quant.o n1.en o è passata a lu11go inosservata, e i'n cui l ;ezio log ia non risiede neppure in uno d ei fat tori causali più g ravi, con1e la tubercolosi aperta e le diver se cacl1essie . Altre volte da uno stato di insufficienza r en.ale iniziale o po·c o progredita si passa brt1scan1ente in UIIl quadro uremico che rapidarr1 e t1t.o uccide i pazi enti , senza quel progressivo pPggiorarrnento ol1e siamo soliti di vedere n ella n1 aggìoranza d eill e sindromi uremiche e in al1ri casi di questa s i.essa nefropatia. ~1a il tratto fondamentale d ella insufficienza r enale n ell 'a1n . r enale è quello di presenta r ·i con il quadro di sindromi r en ali arieggianti or a Je 11.eh·osi . apparentemente pure ora le glon1crulonefritr sub·a cute o cronich e m a senza avere n è delle une n è delle altre tutte le caratteristich e fondamentali. E sono queste i.ncongruenze ch e conferiscono spesso all 'am . r enale gli aspetl-i i)ropri di una nefrop1atia a sè, c1h e noin si co.n fc1ri·de con n essuna delleJ altre affe1zioni, clel rene. _/.\. questo riguardo, il quadro di una n efrosi !lpparenten1ente pura con una insufficienza r en_ale con i caratteri già esposti sembra agli AA. assolutan1ente tipico pe•r l 'am, re:nale e tale da garentire la diagnosi , anche quan.do veng·c1no_ meno o siano incerti g li altri fenomeni r elativi .alla peculiare eziologia~ all 'amiloidosi conconùtante negli altri organi, al reperto urir1ario. D'altra parte, la m1an can za di ipeTtensione, di cardioipcrtrofia , e di retinite differen ziano l 'am. r enale in quei casi nei quali' la ]r1sufi1cienza renale si presenta con il quadro d i un1 glomerulonefriLe subacuta o cronica . Passando a consid erare gli altri caratteri clinici dell 'an1 , r~nale , e dopo aver notato c.h e la dimostrazione di una delle varie cause cl1e nl1itualr~1ente producono l 'amiloidosi (tubercolosi , sifilide, suppurazioni croniche, ecc.) e il rilievo di sint.on1i di amiloidosi a carico di <:.Itri organi hanno un ' 'a]ore notevole , m a ito11 sont) indispen sabili p er la diag nosi , g li .".A. mettono in e,·j den za 1'i1111)ortanza capita1

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SEZIO~'E

Jc dell'edenla i1ella sintomatolog·ia del rene ainiloide, sia per la sua freqltenza , sia pe.rchè ~ti esso è fondata i11 moùo l1rinci1)ale la confusione fra il quadro delle co111u11i i1efrosi e c1ueilo proprio dell 'am, renale. L'edema però manca in un ceirto i1t1111ero cli C<!~i; manca nelle forme asinton1ati·che e con ~carsi sintomi renali, n1anc.a i11 alcune for111e con insufficienza renale e cach essi·a (for111c secch e). Ma nel maggior numero dei casi l '€·den1a è i)resente, i11 grado più o n1e110 cospicuo. Noi casi in cui l' eclema, cong·iunto a forte albun1inuria, si ac;rompagna a insufficie11za reo.a le e ad assenza di fenomeni nefriti ci (e·m aturia , ip13rtensio11e). la separazione dai casi di glon1erulonefrite sub,a cuta con screzio nefrotico è agevole. M.a in altri casi, cl1e nt erita1to il vecch1o nome di cc nefrosi amiloidea », l'edema riproduce in pieno, per le sue variazioni con la dieta, per la scarsa influenza del reg·ime declorurato , per le sue spontanee oscillazioni, i dati fondamentali dell'ede1nia nefrotico e l.a sindrome nel c;;uo co111ple&so non è facil1nente differenziabile da quella d el1c· comuni i1eirosi. Infine l'edema pruò esistere ,1el rene am. in completa indipendenza dall 'affezione r enale, come edema maranti'co, cacl1ettico o da debolezza cardiaca. Un altro <lei ca rdini della diagnosi di re11e a111. è costituito dal reperto urinario. I dati sulla quantità e sulla densità delle urine rientrano nello studi'o già con1piuto della funzione renale. L'albuminuria è di solito intensa, ma non eccessiva (di regola 10-15 %0). Un Cte rto valore può avere l'alto tasso di a1bumin a nelle forme sec.:che, perchè non con1une 1n altre forn1e di nefropatie senza edemi. l Tn clato più caratteristico è ra1)presentato a.alle forti oscillazioni dell'albuminuria. Essa può oscillare da un giorno all'altro in n1o•do ei11orme (p. es. dal 2 al 35 %0) e perfino nella stes8n criornata nello spazio di qualche ora. Ques1o fenorn.eno è abbastanza tipico per il rerne arniloide, perc.hè nelle comU111i nefrosi variaz1011i, così spiccate dell 'albun1inuria non si Yerif1cano o si hanno solo in corrispondenza <li cause speciali (a'limentazio11e, riduzione deli<1 diuresi, terapia nor1 appropriata 1 ecc.). Un altro dato caratteristico, in alcuni ca. i di ar11. renale, è rappresentato dalla composizione de11 'albumi11a eliminata dal renei, con1 pc:&izione che dl.n1ostra un tasso notevoln1en1e alto di globuline che possono anche prervalere sulla frazione alb·u min.a fino a costituire quasi tutto il quantitativo di ~lbumina elimi·nata. Qua11to al sedimento urinario , di solito i11anca l'ematuria; anche i globu1i bianchi so110 scarsi; non costante la presenza di cilindri; la ricerca della sostanza amiJoide nei cilindri spesso è r1egativa; la sostanza birifrang·ente è abitual1nente scarsa e la quantità di essa è ' 'ariabile, dati questi abbastanza caratteristici. Le n1anifestazjoni card.io-vascolari proprie delle nefrorjatie (ipertensione arteriosa. iper1

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PRATl C.\

trofia cardiaca sinistra, alterazioni del fo1ldo oculare) n1 ancano quasi sempre nell'.am. renale, anche nei casi più gravi e con più marcata insufficienza renale, fatto che ha grande importanzq diagnostica specie in quei casi cl1e per il loro decorso arieggiano le glomerulor1 e fri ti suba cute o subcro,nicl1e. La pressio11e arteriosa è in. questi casi anzi piuttosto bassa Ilno a valori di netta ipotensione. Vi sono però forme con ipertens1one, ta]ora anche con oardioipertro{ia e fenomeni di retini te. In questi casi bisogna pensare al) 'as~ociazione dell 'an1 . con altre lesj on i del rene: eli111inate ·queste, si potrà ammettere il rap porto, affermato da F'ahr, tra ipertonia e rene amiloide, nel senso che l 'au111ento della pres~ione arteriosa sia direttame11te riconducibile alle alterazi'.oni dei glomeruli, prodotte dall 'am. stessa, e che esso ma11chi nel più dei c:asi a causa della grave cacl1essia. Il reperto ematochimico dell'aro. ren . può fornire elementi di grande interesse per la diagnosi. I dati dell 'azolemia, dei vari componenti azotati non ureici, della reazione xan.toproteica , dell 'indacano, della riserva alcalina ecc. non hanno alcun carattere speciale r- seguono le variazioni della funzionalità r erJale. Le proteine totali del siero di solito din1i nuiscono il quoziente albumine :globuline diminuisce o si inverte e corrispondentemente si a·bhas.sa la pressioné oncotica. II comportamento della colesterina è vario: in casi abbastanza numerosi il tasso della colesterina è basso o normale, in altri casi è Ii·evemente aumentato , in pochi casi ·è alto. È da notare come l 'ipoprotej.n emia con abbassamento o ir1versione del quoziente in casi senza ede1ni P, con insufficienza renale più o meno progredita , ed il tasso colesteri'nico basso o appe.na aumentatio in casi ch e invece pres~ntano spiccati fenomeni nefroti ci , rappresentano dei fatti che devono richiamare l 'attenzione sul ren e an1iloi(le non essendo quelli che di solito si riscontrano nelle altre forme renali che potrebbero er11 rare in discus ione. Esamirtati i vari elementi clinici che fa11110 i ·;irte o possono far pa1te della comples6a e varia sinton1atologia dell 'an1. ren., un seco11do problema pratico si })resenta, quello dell a i<lentificaLione dt>i quadri' clinici con cui la i11dlattia si prese1tt.a. Gli AA. prt.•portgono di dividere tutte le e,, ,~ntualità moroose dell 'aro. renale in due gru1>pi: nel prin10, che abbraccia diverse for1ne. i sintomi dipendono in tutto o in parte dal processo di amiloidosi dei ' rasi e dei o-lomeruli e presentarto pt rciò dei tratti più o n1eno caratteristici: nel secondo non vi sono sintomi o almeno quadri clinici speciali, la malattia o resta un fatto anatomico oppure &.ssume forme sinton1atich e ch e sfuggono :.J qualsiasi descrizione e a qualunque sforzo diag11ostico. Appartengono al 11rin10 gruppo i casi in ge1

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<< lL POLICLINICO

i1eralc in c ui un si11Lo1110 o più sintomi possono far pe11sare all 'ami·loido i , come: a) casi in cui il reperto urinario, che no11 ricorda quello di nessun 'altra nefropatia , dimostri un 'albuminuria massiva o molto oscillante o co tituita in gran parte da g lobuline, ecc.; b) casi che apparentemente si pre entano come UP.a nefrosi, m .a che n1ostrano insuffi cienza renale e altri sintomi caratteri sti ci nell'urina , nel reperto ematochimico, ecc.; e) casi che decorrono con insufficienza renale lentamente progressiva, ma di regola senza ipert ensicne, cardioip,e11rofia n è retinite ; clJ) casi con insuOì cienza renale a rapido decorso e cac}1essia, pure senza alcun fenon1eno glo merulonefritico. Apparte11gono al secondo gruppo nu1m erose osservazioni ch e rispo11dono alle seguenti quattro possibilità : a) a•m •iloido i r enali associale a nefrosi; b) associate ad una g lomeru]onefrite subacuta o cronica, di olito djffusa , raran1e11te a focolaio; e) as ociate a tumori del rene , a le ioni arter~o sc lerotic.h e, si'filitir.he, eco.; d ) pure o isolate. Per i quadri mo1·bosi d el i)rin10 grup11)0 gli AA. credono sufliciente, agJi scopri clinici, la denominazione di am.iloidosi renale; per queilJi d el secon do gruppo quella di amiloidosi renale asint·omatica o latente. Le am. renali asintomaLiche sono caratterizzate dalla assoluta mancanza o dalla estrema povertà (talora . oltanto lieve a1b·u minuria transitoria) dei· fenomeni cli11ici ohe spesso non fanno i1eppure pensare all'esistenza della nefropatia; mentre l e an1. ren. latenti possono riaccostarsi alle forme diagnostica.b ili o tipich e della malattia , po sono ad un certo JJUnto del loro deco·r so rton sfuggire ad alr; une indag ini (prova del f{osso Co11go) intese a rivelarla possono infjne trapassare in essa dorp'O un tempo p iù o r11eno lungo , come avviene quasi esclusivan1ente n ella forma che comunen1e1n te g·Ji AA. chi.a ni.ano cc nefrosi con amiloidosi ». (:oncludendo, gli AA. riteng·ono ch e la diag11osi clinica di am . renale sia possib·ilf\ nel più gran numero dei casi di questa affezione e che essa si debba porre essenzialmente sui f.a I ti clinici diretti , relativi cioè alle stesse man ifestazioni. renali , anohe quando gli e le·m enti indiretti 1na11chino o siano incerti. C. Tosc \ NO. 1

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Un nuovo segno per la diagnosi dei ftemmoni perinefritici, delle perinefriti, del foruncolo renale e dell'ascesso cortica1e del rene. ( C~ .-P.

J\IATHE.

L 'Union il1édicale du Carta.da,

ùicen1bre 1934).

L 'A. rileva che nonostante la conoscenza d ei vari segni clinici, pur tutta,-ia in alcuni oasi la diagnosi' è difl1cile e spes o dubbia. Egli facendo la pielografia in posizione ' rerti cale per ~tt1diare i differe11ti a petti della 1110-

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[ANNO

"X.LII, Nuì\r. lOJ

bilità renale a'1re})be co11statato l'assenza di • detta mobilità nei casi di lesioni sup,p urale della corteccia r enale e nelle perinefriti su1)purate e non suppurate. Ceroando questo seg·no in tutti i casi in cui aveva ragione di sospeltare una suppurazion e c.orticale o perire,n ale, lo 11a costa11tememte trovato positivo e all'atto 01)erativo o all'auto1 11si·a 11ei casi non operati. Per tanto 1'1\.. considera detto segno come palog11omonico. L 'A. nei casi sospetti consiglia di p rendf're le films n ella posizione di TreJ1delenb1u rg, in po·s izione 0 i'izzontale e ' ;erticale. La fascia di oon1rpiressjone del Potte.r -Buckey dev'essere tesa quan.d o l 'an1n1alato sta nella stazione eretta e questo per e;vitar~ c'l1e il r rn6 possa rimanere in posizione alta invece di d1scendere. il che porterebbe a con clusioni erronee. S ,in-vita l 'an1mu lato a res pirare e si prende il filn1 in eSJ.lirazione profonda. Comparando le rispettive posizioni del calice su1)eriore e _çli quello inferiore in rapporto ad un p1u11to deten11i11ato, sulla ve:rte·b ra adiacente, si osserva la posizjone del rene. Nei casi di fl e1:111t.011e pcri12efritico, di pe·r i.r1 efrite, di forun,colo ren.ale e di' as ciesso corticale , il rene si trova ·piazzato in un rerlo piano e la su.a pos.izioneJ non camb·ia nè in l) Osi zione di Tre11delenburg, in posizi'one vertica le nè durante la respirazione. L 'A. osserva cl1ei sei la tecnica è seguita scrupolosame11t.e, il segno della fiss:.tzio11e r enale. è costante. Naturalmente detto segno ha maggior valo,r e quando concorda con tutti gli altri dati clinici e gli altri esa111i urologici generali e speciali'. Dopo avere ricordati i vari seg·ni clinici del1;ascesso e del flemmone perinefritico l 'A. co11ferma cl1e con la formazione di un a ces~o, il rene perde la s ua mob,i lità normale, a poco a poco si fissa e questa assenza di mob·il:ità può e~seire scoperta prendendo delle pielografie retrograde o ir1 tra venose in espirazi on e e in posizione eretta. Il segno d.ell 'A. assu.ine maggior valore nei c0si di perinefrit e non suppurata, dove, si sa, i segni clinici sono ]JOco chiari. 111 questi casi, 111ancando talvolta la febbre, la leucocitosi e i ~egni urinari , la diagnosi ...,j rtnde quanto mai difficile. Il segno dell 'A. può chiarire ogni dubbio. Nei casi di s u1)1n11razione limitata alla corteccia del rene la diagnosi è .p iù difficile di quella d o11 'ascessu perinefritico, ma meno di quella della peri.11e.f rite. non. s~ppu~a~a. ~ell.a r11,a ggi·or parte cli questi casi 1 anal1s1 dell uri n.a proveniente d,a l re11e affetto è negativa. Un semplice cliché n1ette in evidenza il ca111hiamento nel contorno renale. Anche nei casi dì ascessi miliari, di piccoli fJen1moni o di ascessi isolati , il segno de11 '~\. J)UÒ essere os -ervé1to su una piel(\,crrafia pre. a in posizione Yertir,tle. 1

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C A~DURRA.


SEZLONE PH.\Tl CA

Il cateterismo nei prostatici. (1.

Wur.1v1EISTER .

Gazz. degli Osp. e delle Cliri.,

10 febb r. 1935). 1

~falgrado i pi~ogres i clella lec11 ica o lJer atoria

( 11c permeLtc di ::;oLtoporre alla operazione u11 11t1n1er? sem,pre n1,a ggiore di prostatjci , rin1a11.e e . r1marr~ un conti11gente rilevante di pa711enL1 che r1fiuta110 l 'intervento o e.be all 'inl. erve ~o non P.osso.no esser·e sottoposti pe•r tarda eta o a rag·1one dell e non favorevoli condizio11i. generai~. Il , caleterismc• raprpre enta per questi malati un ancora di salvezza , almeno l~mporar1ea, di CIUÌ f>efÒ l 'indiscutibi le valore ,·1e11 spesso frustrato dall 'assenza di metodo J1~1.1 ~ appli?azi_one! dall 'im.precisione nello tab1l1re la 1nd1caz1011e e dalle manch e"·olezze di tecnica. L 'A. es1~011e le indi'cazioni e la tecnica del cateterismo cos.i come la intende l 'urolo,g·o. 1

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.Slru1n enta.rio attucile. -

Per il cateteri ino i ad<:»peran~, esse~zial1nente due tipi di sonctc: d1 caucc1u e di tr uto di seta ric.o perto di go1r11na. Le sonde di cauccil'1 o di· g·omn1a rossa dette con1une~1ent~ N~ J aton sopportano ripetutan·1ente , 1 e~oll1z1one . 1n. acqua con1une ma dopo urL po d1 ten1po s1 r tg;onfiano leggermente s,ì cl.a .acqui,s tare un .c '~ Jibro di 1-2 nun1eri superi.ore a q~c]lo or~g1 nale. Hanno il vantaggio dt adattarsi a tutte le curve del canale uretrale e di passare quindi ancl1 c ncl Je uretre ino]t.o deformate daJl'ad~nor:na prostati'c o. Espongo110 r11eno a trauruat1sm1, ma sarebbe esag.eralo 11e11sare ~he adoperando la sonda N élator1 i è completan1ente al sicuro di qualsiasi acciclente traumaLi co. · I cateteri di go111·111ia detti scn1i-rigidi so1)portano t ' ebollizione n1eno b ene de·l le orlde cli ~éla.ton e .g·ener.q.Jmente dopo 5-6 boll iture cou11nc1ano ~ i)resentare delle screpolature nella superficie g·omn1ata . l\ pari calibro h anno u.n lume interno magg·iore· inoltre sono forniti di dy,_e aperture terminali invece che di l111a , il che pern1ette \1uotan1ento ·p1 i ù rapido e lavatura più energ'icia. Ke esistono vari' tipi. Il più adatto per i pro Latici ò quello con cur'ratura di 1\tler cier. I cateteri metallici devono essere handiLi ~a.llo stl"':1menta~io moderno , perchè sono inut 111 per 11 medico e p ericolosi per i mialati. ~e i rari casi in cui fosse nece ario un cateter~sn10 con trumenti rigidi , i può adoperare il mandrino curvo intro1dotto in un catetere tli gon1n1u. J.Ja scelta della sonda per il cateterismo dei i)ro&Latici non può essere lasciata al caso o al posses o di una o di altra sonda. Essa deve esere guidata esclusiva1T1e1lte dal risultato della e .. plorazione dell'uretra per 111ezzo dell 'esplotatore di Guvo1ì. •• L ' i11troduzione nell '11retra di strun1enti di qt1alsiasi g·enrre , enza ]a pre,rentiva esplora -

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;;,io11e dell ' urelra, ra1Jpresenla un vero e pro-

prio errore di tecnica. Co11 l 'espl{)razi·o ne del! 'uretra si l)Ossono ~r0sentare -1 possib·i lità: 1) 1'esploratore passa 11hera1ne11te tutta I 'uretra e penetra in vescica· 2) l 'esploratore viene arres tato nell 'uretra an~ Leriore; 3) l ' e ploratore viene arrestato i1el bulbo dell uretra ; -1-) i ·e pJoratore non può passar~ per un ostacolo .., i tua to i1ell 'uretra posteriore . . Nella prima e'1ent ualità . i può fare uso ind1fferentementf; di qualsiasi sonda. Si deve I.1'Brò preferi· r e la sonda di I élaLon ' come· meno . trau111at1zza11te. N~l s~condo. c.~so ?i <leve preferire, se il pass~gg10 .e P?Ss1b1le, i l cate tere semi-rigido di piccolo calibro con becco di ~1ercier. Solo q.uando un Mercier piccolo non passa si può r1~orrere al catetere sen1i-rigido conico-olivare dnlto . .Que&to catetere esser1do diritto deve e~­ ~e~e ~11aneggialo con est.rema circospezione, po1ch e data l 1 accentuazione della curvatur~ dell 'uretra, per effetto dello sviluppo della ipertrofia , esso può facilmente traumatizzare la 1nucosa o, peg·g·io , produrre una falsa strada. Qua n<lo l 'es1Jlor atore ' 'iene arrestato al bulho d ell'uretra, p e1 stabilire se si tratta di r estri11gi'mento o di ~ pasn10 dello sfintere esterno , o si introduce un dilatatore metallico curvo cli grosso ca.libro , il qt1ale passa facilment e se si trat~a di spa rno, oppure si riempie l'ureLra antenore co,11 una soluzione di pe1rcaina a l 9 %0, che vien e lasciata per 15 '; se vi· è spasmo C<)n l 'a11estesia scomparirà. Se i tratta di I c11 osi . arà indiciate ricorrere al c~tetere semi-rigido d1 piccolo calibro co11 becco Mercier o al conico oliYare diritto o nelle slet1osi molto accentuale, alla so11da fiiiforme o al cateterisn1 0 a fascio. . ~nfir~e n el 4° ca::-io, il più comune nei prostat1c1, · 1 ~dopererà il cate tere semirig ido cori curvatura <li l\iler cier ad ang·olo di 35°. In ca o di diITìcolLà o di impos ·ibilità nella introduzior1e d el catetere a becco si r icorrerà al catetere -~ doppia c urvatura senza mandrino , e solo irL caso di in.:u cce so si può ricorrere al cateleri·smo su inandri110. Questo mezzo deve essere i)er~ riser.valo a mani n1olto esperte, potendo altr1me·nt1 es ere fo1lte di disturbi. Sterilizza,z,iorie. - Il m ezzo più rapido e ;_ cm·o è l 'ebollizio11c, che ha il solo inconvenianlc del rapido deterioramento delle sonde. Tu tti gli altri inezzi di sterili zzazione richiedono troppo tempo. Per la lubrifi cazìone è da preferirsi l 'olio di oli,1a tenuto in ,·asetti ern1eticamente chiu i e ~terilizzati iJ.1 autoclave o a bagno-maria. Ogni ·vasetto , dopo l 'apertura , non deve es ere adofJerato per più di 2± ore ·enza essere di' nuovo sterilizzato.• el}SÌ , i1r11den za , pazienza e T ecnica. lentezza so110 i qua ttro ca J)i . . aJdi d el catete. r1srno.


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448

tt

IL

J>OLl CLI :'\I Cù u

Lavare pri.111a l 'uretra con 200-300 cc. di L111a soluzio11e di ossicianuro di n1ercurio ali ' 1 per 4UOU; colla s tessa soluzione sarà la·vato il glande etl il sacco pr epuziale. Per l 'introduzione della sonda Nélaton, n1e11·· lre con la mano sinistra si tiene il pene co11 1'i11dic6 e il m edio dietro il solco coro.n ario, e lo si stira fortemente in alto p er appianare le pieghe della mucosa, con la destra munita di una p inza sterile o di una com·p ressa di garz.l.l sterile, si prende la so nda a 3-4 cm . dalla 6Sirerr1ità ch e deve essere introdotta e si spiuge grada tamente fino a penetrare in vescica . Il catetere con c urva tura di ~lerci er viene iiJtrodotto nello stesso modo, solo cl1e il su o. becco deve essere rivolto sen1pre in alto e il ca tetcre deve essere tenuto per il su o padiglio r•e. Se si incontra un ostacolo bisogn a ritirare il catet ere di 1-2 cm e voltando leggerm enLe i l b ecco ora a destra ora a sinistra cer care p•r u<le11Lem ente il p assaggio. Il cateterismo su ·m a ndrino cur,10 richiede 1J11a maggiore abilità tecnica. Si adopeTa gen eralmente il aaleter e semi-rig·i1do col b ecco di Mercier. Il main drino, ben Jub·r ificato , vie110 introdotto n el catetere o fino in fondo o fino a 1-2 cm. dal fondo , secondo la curvatura che si vuol dare al catetere. Mentre la ·verga vie11e afferrata con la mano sinistra nella posizione indicala, con la destra si intro,d uce n el 111eato il cateter e, tenuto parallelo alla piega in guinale destra con la concavità della sua c urvatura rivolta in basso . Nello stesso tem po r.l1e si spinge il cateter~ lentamente si attira s0pra di esso il pene . .l\.rrivato al bulli{) dell ' uretra si fa il giro di 1/4. di cerchio portando il cat et ere in a lto ver so l ' ombelico. parallelam ente alla linea mediana . In questa posizione con1i.n cia il terzo tempo o abbassam ento del catetere: lascJato il pene, s'imprime al paclig·lio1te del catetere un movimento r otatorio at torno alla sinfisi pubica . Il becco d.el cateter e che era arrivato dinanzi allo &fintere ester r10 , lo sorpassa, scivola attraver so ] '11retra 110st.eriore e pen etra in vescica. Nell'abbassa.m e nto del catetere n on si deve mai imprimerg li m o vimenti di prog r essione in crua111o con il solo movimento di ro tazion e at to rn o al pube eS$O p~n etra i11 vesci'ca. In1.. licazìoni del cateterismo. ~ Il cateterism o è inutile n el primo pe riodo della malattia , i n cui la vescica si vu o ta completamente. Nel secondo periodo, o periodo di resi'duo, il cateter ism'o non è n ecessario fin chè il r esiduo è di '3 0- 10 cc. e l 'urirta è asE>tlicà . Se invece il r e id110 su per.1 perman entem ente gli 80-100 cc., }) i ~ogn ~ pratica re ~n cateterism o evacuatore al giorno, ch e s~rà suffi ~icn te finch è il residuo rlon ~orpassa i 300 gr . · Al di sopra de1, 3'00 e fìno a 600 gr. il catete1i m o dovrà esser e ripetuto un 'altra volta duraJ1t e la g ic)rnat':l. Quando il residuo sorpa ~'l i GCO gr. e !ìn::> ~ 10()0 gr. sarann o indìrati 0 catrterismi giornalieri . Un paziente ch e pref--e n tn un re idt10 superiore a 1000- 1200 g r . è 1

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[Ai'JNO

XLII,

i\l.1 ~\l .

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g·e11 eraJ111ent e un <liste.s o e allora i'l ca leteri ·1110 11a le ue r eg·ole particolari. ~' el ter zo p eriodo o di disten si 011e, le reg·ole . del caLeLerisn10 asettico, prude11te e le11Lo de, ·on o esser e osservate con massi1n o scru1>01o. 111 quest.i m alati Lutto l 'albe ro urina1vio è dist eso so LLo la costante pres io11e dell 'uri11a e u11a decom .p ressione troppo rapi da pro' ocl1ereb·b e un 'emorragia e iactliter eb·b e l 'infezion e. F; dunque della massi,m a importa11za la le11tezza n ello S\ 1 uotam ento della vescica. La prim a volta si lasceranno uscire dal catet er e 500 g·r . di urina. Do1Jo 3-4 ore si ripeter à la st e sa oper azione e, se n ecessario , per 3-4-5 e a11cl1e G volte durante le 24 ore. Alle volte occorr era n110 3-4-5 e talvolta anoh e 8-12 giornì p ri111a ch e la vescica sia completam ente svuotata. Se ùura.v.Le lo svuotan1ento della vesci.ca (indifferentemente se la prima o le volte ·uccessive) il malato com,i n cia ad accusare un dolor e all 'ipogastrio o se l 'urina con1incia a colora r si in r osa per la pr ese11za <li sangue , è 11ecessario interron1pere immediatam ente i ·e ' acuazione e riini ettare in· vescica tanto liquido ·disir1fetta11te (ossicianuro di m er curio al 0,25 <}'oo) qua nto è ·11ecessario p er far ces are subito il d_o iore o il sanguinam ento. 1

Il calelerism o n.ella. ritenzione comp,Zela. N·ella ri tenzio11c completa acuta bisogna ca Leteri zzare U,11n1ediatamente , poichè più p recoce sa r à il calelerism o, più lieve sar à la di ·te11$lOne vescicale e più probabile sarà il r itor110 1 apido alla min zion e spontan ea. Lo svt1otar11ento della vescic.a sarà g r aduale se l 'infc r1r10 era r1el ter zo p erj odo della m alattia, totale se l 'inferm.o er a n el pirimo o n el econdo perj o cl o. Dopo !lo svuotan1ento il cateteri&mo ~arà continua to sistematicamente fino a ristab'.limento della minzione spontanea. Il catelerismo n on sarà mai i'nterrotto b·r uscamente. nìa sa rà praticato ad ir1tervalli sem pr e più lung·h i fì110 a cessar e del tutto . Nella riLen zione cronica il cat eter jsm o sarà r 6golato secondo la quantità di urina ch e secernono i r eni . In via geinerale si farà un sondag·g io g·iornaliero per ogni 500 gr. di uri11a o frazion e di essi , cj-0è UlJ1 cateterismo se il i 11a l;; to 11on l)toduce più di gr. 500 al gior110, due da 500 a 1000 gr., ecc. l ricidenti del cateterismo. - Se duran Le ]e m anovre di introdu'l:ione si produce una en1or r&gia cospic ua, si· praticherà una lavanda calda co11 a11t.ipirina (I o/oo), s1 con siglier à un bag·n o caldo prolungato e si somministrerà qualc-h P emostatico. Se questi m ezzi non rag·giung·eranno lo scopo si ricorrerà con est ren1~ ()ruden zc:i , al catetere in perma n en za ch e sara lasciato per 2-3 giorni'. In caso di produzione di fal a strada, l 'in fr rrr10 avverte un dolore p1.ù o n-.en o acuto. si -i=1r odt1ce ìJna uretrorragia e ~ 1 catetere n on può e~sere irttrodotto in vescica. Se la lacerazion e si è prodotta durante una ~e11111 li ce esplorazion e e l 'infer n10 può t1rin a-


r ANNO XLII,

Nu~1.

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451

SEZIONE PRATJCA

1\e <la solo, es.sa ,·errà lasciata a sè e il malato sarà sorvegliato1. La cicatrizzazi0ne avviene di solito in 6-8 giorni. Se si è prodotta durante un cateter.ismo e.vacuatore in rrlalati ch e posso110 urinare, si desisterà da ogr1i ulteriore manovra fir10 a cicatri zzazione. Nei malati con rit e11zione con1pleta o in cui le co ndizioni della vescica necessita110 il cateterismo (cistiti', emorr8 gia) si 1netteranno in opera tutti i, mezzi per pen0trare in vescica (v. prima) e, una. volta riusciti a introdurre u11a sonda la si lascia a permanenza per 5-7 giorni . fino all 'avvenuta guarigione della falsa strada. Se con n essun rnezzo si riesce a penetrare in vesci.ca, bisogna ricorrere alla ci~t0tornia o, se questa fosse impossj.bile, alla puntura soprapubic.a, che può u~serE} ripetuta imp1 Ulllen1ente più volte. Catetere a perman,enza. - Uria delle principali indicazioni del catetere a permanenza è l 'infe.zione vescicale, nella quale costituisce un drenaggio pern1anente di una cavità suppurante, drenaggio cl1e mette anch e in riposo la parete vescicale i11fiammata. È an che indicato nei casi in cui il cateterismo deve esser~ ripet:uto troppo di fre1q uente o qua:i:i.do esso è difficile o provoca emorragia o arreca al malato notevole disturbo o comporta manovre pericolose (catet. a mandrino). Sono ancora indicazioni del cateter e a permanenza lo stato ge11erale ca ttiv·o, la distensi(>D e delle vie urinarie superiori, la comparsa di sir1tom\ pre-uremici, le em1aturie vescicali o J:>rostatiche, la fal sa strada , l 'irregolarità de11'uretra. Si possono adoperare sia lo sonde Nélaton ell e i catet eri semirigidi. Il più adatto è il catetere scn1irig ido di Mercier. l .1a scelta del numeJro del cateter e è della più grande i1nportanza per il buon funzionam ento e !'innocui- · tà del In via di n1assima si sce• procEldin1ent.o. ' glierà un catetere che entri facilmente, sen za sfregamenti . ne11 'uret.ra e ch e lasci uno spazio Iiber b fra esso e la parete dell'uretra in modo da permettere la fuoruscita delle secrezioni uretrali , ch e inevitabilmente si formano pe; l~ pre~~nza del catete·r e. Perchè il catetere a . p.ermanenza assolva bcr16 il suo con1pito bisogna ch e sia m esso es ~lf tan1ente a punto, cioè ch e sporga in · vescica solo quan to ,è necessario per uno svuotam ento continuo e completo. Se il catetere venisse a spQrgere troppo in vescica irriter eb·b e la i)arete & provoch er ebbe lesioni traumatich e. Per evitai;.e questo si procede n el modo seg u ente : quando la fuoruscita regolare dell'urina (o del liquido messo espressamente) in dica che il catere è sicuran1ente in ve8cica , esso viene lentamente ritirato f1n ch è il flusso si interrompe: ciò significa ch e l '.apertura del catere è ri entrata nell'uretra; allora si spinge di n1=1ovo il catetere per 2-3 cm. dentro Ja vescica e si fissa in que·s ta posizione. Quando il catetere è fissato in posi zione esatta , l'urina, dopo lo Vl1otam ento della ,rescit .a, 1

deve fuoru scire goccia a gocc ia con lo stesso rit1rn_o c0l quale arri va dai i:eni. . .. [>er 1a fi~sazione del catet ere il m e·zzo i11igliol'(' è di annodare attorno al catetere a livello del 1neato un do1)p io filo di coton e forte. Sui. dtl•) dop r)i capi vien e fatto un altro n odo all 'a11 0z7:i del $Oleo coronario e si fanno delle nnse non strette at.torno alla verga, poi i· capi ·ver1gono l(•gati ad u11a ciòcca di p1eli del pju be. 11 inala1.rJ va n aturalmente sor,regliato p~r di sostr~ire il .ca tetere se p er una qualunque causa s1 ostruisca o per cambiarlo in caso di i:11c~der1ti (dolori, r-ottura del catetere, ecc.). (Jua11do n on si presenti alcu11 inconveniente il ~t~tere si può lasciar e per 2 giorni e, in c:1 ~J ~1 toll erar1z,a, anch e per 3-4 giorni senza carrtb1arl•l Durante il cambi am.ento del catet ore è indis1)e t1~abil e p raticare u11 ab·bonda11te la vagg~o clìE-i11fettante dc11 'ure.t ra per attenuare g·Ii effetti del! 'uretrite r eattiva. In gen erale saranno eseguiti lavaggi disinfettanti della vesc i1:a una e• clue volte al g iorno durante t utto il tempc; di applicazione del catetere a per1

m ~' ll€>DZ t1 .

II ca:.etcrf\ a permane11z.a sarà tenuto costa11tc111ente aperto se non v1 è disten sione del sistema urinarj o o q11ando ]a vescica è già staLa s·, uoLata. Es ~o dovrà essere riaperto solo ad i11l.crYalli fissi se è indicato lo svuotamento frnzionat0. In questo Ga$O si procederà come j.>'el' il cateterisn10 ripetuto cioè ev.acuando f)gni 3 ore lJOn p~ù di 500 gr. di urin ~ fi110 a ch e la vescica sarà completamente svliotata. So1o ::\}]or a si potrà lasciarlo aperto perma1

n ~nL~mente .

l 1u t,cce.11ente 111ezzo che rende talvolta servizi ir1estimabili è l 'evacuazio11e g·occia a goccia , .la ql!a l~ consiste n el lasciar fuoru scire dal catetere, lasciato .a· permanenza, l 'uTina gocr, i.1 a goceia con un.a cadenza fi ssa di ·cir ca 2:3-310 gocce al minuto pri'n10. Essa ha per ìsc opo lo ::;v11otamiento lentissimo della vescica ed una gr~duale decompressione del] 'albero u1·1r1ario. Dopo lo svuotam ento com plel.o si procede secondo le circostanze o lasciando il cato1 ~I'r a permane11za o procedendo al cateteri sn10 ~is Le1n atico opp,u re proce dendo alla cistos101nia. J, 'i11dicazi'o,n e priri cip·a le del cateterismo g occi.a a goccia è la di stensione della vescjca e delle vie urinarie a]te con l1no stato g<:1terale c0mpron1esso. I.a tecnica è as&ai sem1Jlice : si fi .·$a . ul padi glio11e di un cateter e, m esso a pern1anenza , u11 apparecchio di Murphy per rettoc]j si e i regola il rubin etto in n1odo da ot1en ere lu sgocciolio voluto. Oppure più semp,Jicemente si pu1) rnetter e su] rateter e un tapp'O di legno di fo rrna conica 11el]a parete de l qual e i sca,·a co1t un ferro a punta un.a doccia longitudin al e. Attraverso que~ta doccia si stabilirà lo sgocc1olic1 con ti11uo. ch e arà più o meno intenf'o sc·conclo ]a larghezza e lc:t j)rofondità della doc. 1

CJ .l .


452

cc IL POLICLCNICO n

GINECOLOGIA. Gli errori diagnostici più comuni nel campo gineeologico.

[ ANNO

XLII, NuM. 10]

. Nel porre la dia,g nosi di deviazio·n e uterina occorre tener presente la possibile esistenza di iteoformazioni che possono si.m .u larla ; così un mioma anteriore può far pensare ali 'antiflessione, un essudato n,e l Do uglas può simulare la retroflession e; r1ella gra,ridnnza la diagnosi diventa in genere più difficile. Per la diag 11osi precoce della gravidanza un ausilio prezioso è ora rappresentato dalla reazion e di A5cl1heim-Zondek; i'l reperto palpatorio diventa probativo solo qua ndo a distanza dj 10-12 giorni si possono osservare le modificazioni di grandezza dell'utero . ~ da tenersi ~empre presente c1 h e un mioma può ·simulare e talora coesistere colla gr;;tvidanza. Mentre la rottura de11a tromba accom,piagnata da dolo ri vio lenti e perdite di sangue r en,d e facile la diagnosi di gravidanza extrauterina, tale diagnosj presenta ma ggiori difficoltà nel caso di aborto tubarico; i dolori dello stesso ti110 con metrorragie irregolari possono essere P!Ovocati ?nche da pratiche abortiver; il problem,a dev es ere ri . . olto colla pu ntura della parete vagjnale posteriore, colla quale sarà din10,s trata la presenza o meno del sangue nel f)ouglas. 11 raschiamento diagnostico avrà valore sicuro solo se m ette in evidenza dei zaffi cc,riali - resto di una gravidanza intrauterir1 a; - la mancanza in.veoe di trasformazione d.eciduale non è sufficiente per escludere la ,g ravidanza ectopica. La presenza di qualunque neoformazione rtel co llo uterino , anch e se a tipo di polipo 01bbliga alla biopsia, possibilmente abbo,n dante, poichè non in tutte le parti di una neoformazione può essere manifesto il oarattere e·p iteli o111atoso eventual1nente· presente. C11a speciale atten zione dev'essere rivolta al . cnmpo ginecologico n el caso di dolori lon1bari; questi oltre che essere dovuti a lesioni della co.lonna, ad un piede piatto ecc., possono essere spesso causa ti da ptosi uterine, da a1terazioni di posizione, da affezioni del bacinetto ecc.; talora basta l'adozione di una fascia addon1inale perchè ceda la sintomatoJo,gia dolorosa; occoTre. però tener presente le pos sibili cause extragenitali, specie le alterazio,ni sch eletricl1 e; il duhb·i o sarà risolto mediante un esame radiologicò. Infine l 'A. ric.c>irda coim e un 'affezione cc li· mitro fa » al camipo ginecologico sia rappresentata dall 'appen.dicite cronica, non solo :r.-e rch è può essere facilm en~e scan1biata con una ann essite destra ma an c1h e perchè le due affezioni possono essere in rapporto causale·; l 'o1>erazio1n e dell 'appendicite _n ella d<;>nna deve compre.n dere sempre anche l 'esplorazione del1·annesso vicino; più d 'una volta i reliquati dol9ros~ persistenti ancµe dopo l 'app~dicecto­ n1ia sono da attribuirsi a processi aderenz~a li verificatisi a carico degli organi p,e)vici. 1

,C\i\ì . J(oLDE. .J\!l fln.clz.. genn. 1935).

~1 ediz.

ii,.ocherisclir., 3

In un articolo compendioso vengono p·assati in rasse,g na i vari si11tomi a carico dei genitali femminili e ven go·n o impartite alcune direttive pratiche della ricer ca di.agnosti~a. ·Q uesta fra altro deve comprendere non solo l ;esplorazione vaginale e r ettale, eseguite a ve·s cica e retto vuoto, ma anche nella pratica corrente dev'essere completata dall 'osse,rvazio·n e collo speculum. Fra i disturbi più frequenti figura il fluor . {Jra già all 'ispezione si riesce talvolta a_ stabilire ch e esso non proviene dalla vagina, bensì dall 'uretra, dai dotti uretrali e dalle ghiandole di Bartolini; .la tera pia varierà naturalmen te a geconda dell'organo affetto; sarà diversa a11che a seconda che si tratterà del catarro della vagina, del collo o dell'endoim etrio·. Mentre la secrezione bianca è per lo più aovuta al Tri.cho.m onas, quella giallo-purulenta è da riferirsi al go11ococco. La ricerca di quest'ultimo riesce quasi impo&sibile n el primo tempo, quando, esso viene sopraffatto dalla flora mista locale; soltanto do po 7-8 gi.orni di lavaggi lo si riesce più fa cilmente mettere in evidenza. Il fluor abbondante e acquoso fa pensare alla Lbc. genitale; tale diagnosi richiede la conferma di una biopsia da pr~ti­ carsi però con prudenza e delicatezza affinchè 11on si risvegli il processo. Fra le n1alattie dell 'età avanzata va ricordata la colpite senile; in essa, più che di catarro , s1 trattq di u·n processo eczematosimile di desquamazione e di disseccamento deilla rr1ucosa vaginale con frequenti eim orragie pun tiformi che posso·n o indurre alla diag nosi di .cancro; talora la perdita dell' epitelio p·u ò provocare concrescimento delle pareti vaginali. Il trattamento con irrigazio ni è più nocivo ch e utile in questa affezione. La di,a gnosi di natura delle erosioni della pqrtio richiede quasi sempre una biopsia; il criteriq de-I fa.cile sanguinamento per eisc1ludere la tbc. ·è· da ritenersi fallace . Per quel che riguarda le ulcer azioni della p·a rete vaginale -0c.:con'e anzitutto escludere la possibilità di lesioni mecoanich e, con1e P'. es. da pessari, da congegni a ntifecondativi, da coito violento, da tentato aborto ecc. Le ulcerazioni neoplastich e sono caralterizzate da cercine e fondo duri. La molteplicità di lesioni depone per l 'ulcera venerea o per il cosidetto « ulcus acutum » (Lipschiitz); anche la lues può p1rovocare l)iù d'una ulcerazion e, però con m àncanza di dolenzia. 1

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MTNZ.


[ANNO

XLII ,

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455

SEZIONE PRATICA

Le emorragie ovat·iche intraperitoneali non gra vidicbe. (J. BAUIVIANN. Jourri. de Chir., n. 6, 193-1, l. XLlV). L ' A. riporla 17 casi di tali emop·e rito11ei osservati alla Clini.ca di Lenormant e tratta il capitolo per esttiso. La frequenza di tale affezione viene apprezzata variamente ma no•n è tanto rara; l 'A. ne ha osse1rvaLo 3' casi in ci11que aI1ni. Si osserva durante l 'attività g enitale, col massimo di frequenza qualche giorn c· prima della mes lruazione1 e 15 giorni do1p o di essa; nelle vergini ·è stata osservata n el 10% dei casi. La quantità dell 'emoperitoneo si aggira dai 200 ai 500 cn1c . , ma e.i sono stati ca_.:i in cui· ha raggi Uiilto i 3 litri . Origina in gelLere da un 01vaio (rno)to priù raramein te da en 1.ramhi) che di freque11te è sede di degenera zione n1icrocistj ca. L, err1-0rragia può originare d·a llo stroma o\ é1 ri co, o da un follicolo, o dal corpo lutéc\ La p1rima evenienza è molto· rara : s.i trova una fessura dell'albuginea che porta n el pal'enchima ovarico o in una cisti e·m atic.a di questo. La seconda evenienza è molto frequente e J. 'emorragia può provenire da un folli•colo j1> via di maturazione, o da un follicolo mat uro , o da un follicolo cistico . In realtà tale distin zione è molto difficile e l 'A. ha l 'impressi'o ne che le grandi emorrag ie derivino p iù spesso da rottura di cisti follicolari. Le emorragie da rottura di corpo luteo normale o cistico, sono meno frequenti. In tutti i casi l 'ovaio corrispondente si trova in p·a rte o in toto ir1filtrato di sangue (apoplessia ovarica), ed iperemico. Questi dati anatomici ci dicono che l'e morragia ha preceduto ed ha cau sato p·e r distensione la rott~ura della vescicola follicolare o luteini,ca; i traum·i , esterni o interni, r>ossono avere so]o valc•re di concausa . P er spiegare poi l 'in1ponenza e la persisten1a dell 'emofragia l '.f.\.. in a lcuni casi invoca la discrasia sanguìgna (stati: ernofilici emo1g enici) e quasi sem.p re l 'iperemia , passiva a]le volt~ ( concomi Lanza di deviazioni uterine o di fibroma) in genere attiva infettiva , ma più ~1Jesso endocrina peT squilib·r io sirnratico, come farebbero fede Je emo;rragie nelle cisti luteiniche degli anim a.li in cui si è ·p raticata la reazione di Aschheim-Zondeik , e la frequente concomitanza di degenerazione fibrocisti ca dell'ovaio, lesione qt1esta di sicura origine ipofisaria. Molta importanza deve pure avere l'aspirazione da parte della cavità .p1eTitoneale ; ad ogni atto respiratorio si avrebbe una vera suzione sull'ovaio $anguinante. Dal punto di vista sinto·m atolog ico si può distinguere una forn1a dolorosa , da una for1

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ma anemica. La diag11osi è quella d ell 'en10peritoneo ed il trattamento si riassume nella laparo·t o·m ia, con asp·o rtazione dell 'ovaio san guinante e della rispeltiva tromba, e n ell 'eventuale trasfusione per vin cere lo stato ane. n11co. Il. GRASSO.

DIVAGAZIONI l'sichc ed allergia. J. 11. Schullz lD eiitsche tvl ediziriisch e l-l/ ocli eriscftrift, 14 dicernbre 193±) rileva come g li stati allergici sono spesso acco1npa gnati· ed ii.1flu0nzat~ da varie condizi0ni psichich e. Nel corso di tali sLati bi verificano spesso fe1tome11i di depres sione e di eccitazi·o ne di va1ia specie. I pazienti accl1s1no talvolta senso di sta11chezza e di ab·b attimenLo che può giungere fino alla sonr1olenza, talvolta eccitazione ~ smauia , irrequietezza , 11Jer sen sib,ilrtà, e malu n1ore. Questi disturbi psico-nervosi possono manifestarsi a mo ' di cc aura » prin1a degli accessi o essere con qu0sti con comitant.i . Solo eccezionalmente segu ono alla reazi·o ne allergica, perchè di solito dop 0 l 'accesso l 'individuo ritorna al suo equilibrio psico··n ervoso normale. Ques te manifestètzioni neuropsichiche d el] 'a llergia documentano sempre· più I 'influenza dello psichismo sulle condizioni somatiche e • viceversa. Oramai è generalmente ri conosciuta la indissolubile u11ità delle funzioni vitali. Tutti i f'enome11i biologici hanno la medesima essenza fondamentale, e sono tutti fra loro interdipender1tr. Lo psichismo è una delle più a lte, delle più evolu! e funzioni biologiche ma non 11uò essere concepi to all 'infuori dell 'organisn-io, sottratto alle influenze sorr1atiche e vicendevolmente senza jnfluenza sulle condizioni so1natiche. Lo psichi·smo è l 'es11ressione funzionale del sistema nervoso centrale, e del cer,:ello in ispecie . .Ma ciò non toglie che essa sia indipendente dal resto dell 'organismo. Tutto ciò che modifica l 'equi] ;,brio bi·o chimico e biofi$ÌCo del corpo agisce sul cervell o e quindi n e a ]Lera ]a n1nzione specifica, 1o psich ism o . D'altra parte le modi fis azioni. psichich e in fluisco110 a Joro voJta sulle aJt.r e funzioni organi c.h e. Tulto sommato tra il cer,1ello e g li altri organj del corpo, tra lo p ich ismo e le altre attivilà fisiologi'c he esistono interdipenrle,nze fu11zion ali. forse più complesse e pi.ù effettive di quelle che esistono tra gli organi della vita vegetativa. Graficamente questa interdipe11denza fun zionale può esser e rappr esentata da un a11 ello costituito da tre parti: sistema n ervoso centrale e neurovegetativo , sta to umorale, m~ ssa vi.vente. Queste tre sezioni agiscono l 'una sull 'altra in modo da formar e un circolo d'infl11 en ze reciy)ror h e. ch e può diven1

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cc IL POLCCLCN I CO »

tare VIZIOSO qua11do la funzione d'i una di esse sin comu11que al~erata. La prevalenza d ei fattori J)Sichici sulla funzione di siIJgoli O·r g·ani o su complessi di orga11i è stata sperimeI1ta lmente (ipnosi) e clinicamente dimost rata . N'on rip ugna quindi an1m etter e ch e ì fe110J11eni d elle sindromi allergich e funziona} i p ossono esser e d et erminate da influen ze psi conervose. ~ n oto c.h e r eazio11i org anich e riguardanti particolari funzioni posso no prodursi in a ppa1enza sp ontaneame11te o indi'piendentemente da g li st1moli ab·i tuali ch e i)er primi li produssero. Così il freddo produce costrizione d ei vasi cutanei , b·r ividi e au1nento d ella produzi'bne di ·calore, fatti tutti oh e sono cleterminati egu.almente da sta ti }Jsichici: s'impallidisce e si i·abibri'Vidisce per IJ.aura. Analogamente forti stirnoli emoti,~i possono attivare 1'intelligenza P. d all 'altra parte lo stato di lotta per ambizion e può provocare stipsi spasti.ca. Si tratta talvolta di profondi, inconsap e,roli stati di angoscj.a ch e favorisco110 o det erminano stati iper·tonici, così ch e iier riconoscer e il ,rer o sta to d elle c,ose ·è necessario rimuovere dall 'inco~ci ente com plessi d a lungo tempo r epir essi. IJe m anifest azio11i allerg icl1e sono r eazioni biol.og1.c}1e di difesa di g rado ecce~sivo: l'organismo risp 011de a llo s timolo di sostanze qualita tivame nte e quantitativam e11te sen za import <: I·) za con una difesa ter11pestosa , spropor zioTlata. 1F enomeni d·e l tutto corrispor1denti si riscon trano n el campo d elle neurosi. dove si h anno im1)rovvise e violente reazioni di difesa per stimoli di solito i11diffe·r enti. I malati di agar ofobia per fatti insignifi canti possono avere gravi crisi di ang o scia, ch e possono g·iungere fir10 a « catastrofi vegetative ». La difesa ver so fatti d ella vita ordinaria , come quello di attra y.e r sar e UJDa stra da, in questi m alati è ec'cess.i \Ta. inco11tr0llabile e sbalorditi.va, prop·r io co111 e · lo .è la r eazione di difesa Ilelle crisi allergi cl1e, sen_za dire ch e le espir essioni b.i ologi ch e rl ei vari s tati pociso110 essere affatto simili. Siffatte ana logie .conducono ad una con cezi i)n~ monistica d ella vi.La , ch e potrebbe chia1nar si biops.i cl11ca o biocentri cH. Tutto ci ò è. confern1ato dalla clini ca . Veil n el su o ultimo lavor o sul cc Reumatismo come mal ~ttia ge11era]e ) > parla << dell'influ en za addi r i t..tura m agi ca del fa ttor e psichico » e « d ell ' effiçac ;,~ sp esso sorp·rendente della t erapia sugg_e.stiva n egJi artriti.ci n . cc Perfino le temp:e r ature feb1b ri]i di tali p·azienti si m odificano sp es§o sotto I '.azione dell a s uggestione n. Veil trovò n eg li artr-i tìci reazioni prop,r ie del g·rup. lX' aller gico costituzio n ale . Nell 'asn 1a , nelJ.q febb·r e da fieno , n el! 'or ticari~ , r1 elle dar11la.tosi aller g ich t> e simili , son o s tate fa tte n egli ultim i anni .n u m erose osser·v(l I' ioni secondo le quali il fat tor e 1Jsicl1ic o e s11Iich er ebbe u n 'azion e d an 1losa o u til e . 1

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A ques ti rilievi clinici corrispondono i rÌ~ultati sperime11tal. H eiljg e lfoff facendo ricerche cc Sull 'influen za centrale d elle forze protetti ve· dèll 'organismo n dimostrarono èh e le lesioni d ella corteccia cerebr.a.J,e e d el cervelletto- non hanno alcuna importanza n ella produzion.e d elle sostanze in1mun.i tarie, mentre le lesio·n i d el s1,s ter11a strìopallidale e delle parti d e.1 cervello rr1e.d io abbassano i p oteri di difesa_ l\.hreninger-Guggenber ger · s tudiò i rap rp orti tra psiche ed infezione sottoponendo· ad azior1i paurose i sorci bianchi. Oltre m)lle animali, tra sani ei infetti , furono sottop osti a stimoli acustici dosati. I ris ultati furo,n o c onvi,n centi : le emozioni di paura rendo·n o p1ù gra vi le infc.zioni , aun1e11tano il numero dei casi mortali , 3Ccorciano il periodo. 1d 'i:ncubazione . Diehl e Ileinichen l stud1arono Q'li effetti d el"" lia su sani e Ja suggestione in ipnosi ed in veg su n1alati di orticaria .all er gi ca. Tn cinque d ei sei casi tr.e-ttati 1'orticaria~ in seg·l1ito alla sug·g~stione aumentava o diminuiva i.n m odo cosiÌ sen sibile da far scartare sen z'altro ogni sospette) di erro·r e. È stato a11ch e rilevato ch e la concentrazio·n e psiohica può attenuare o r jnforzare la cutireazione. Ed è di comune osserva zione n ei Sanatori che talvolta si può aver e una tipica reazione tuber colinica praticando la cutireazion e r:on u11 ag o s terile . affatto pulito. Metaln1kow del! 'I stituto Pasteur h a r ecentem ente fa t to inter ess·a nti esperin1enti ch e dimos Lrano la spi ccata . 'influen za del sist em a n ervoso n ei processi immunitari. Il b·r uco dell:;t Galleria rnellonella, privato del suo primo e secondo g anglio toracico può esser e j.m munizzato contro le infezioni, ma la dist ru zione, d el ter zo gan g lio toracico annulla rap.i dam ente la i111munità n aturale o acquisita . I Ja distruzion e di un gan g lio a ddominale n on modifica lo sta lo i1nmUI1itario del bruco. Se si pratica U·n a Jega· tura n el m ezzo d el corpo d el biruco e s'inietta in un.a m età d] esso il va ccino, si d etermina l 'immunità aI1ch e n ell'altra n1età del corpo n on raggiunta d1rett,an1ente d.al vaccin o. MetalnikOV\' n e d educe ch e l'immunità si stab·i lisce a ttravèr so un 'azione d el siste1na n ervoso. Al r iguardo è molto inter essante l 'azione dei r iflessi condìzional i. È noto come i riflessi condizionali , secondo il m etodo escogitato d.a P awlow , si st abiliscono sostit u endo ag li stimoli sp ecific i. d ei riflessi ordirlari stimoli indiffer enti (tattili ,· acu stici , termi ci, ecc. ) ch e acquistano la capacità di provocar e Ja ·r eazion e solo · se ripetutamente associati all 'ecc1tazion e ch e p r ovoca abitualmente la r eazion e· stessa . Questa con cezion e fi siologica è stata ri scontrata ap pli cabile· a11c·h e nel cam po d ei pr ocessi di difesa an ti ba t terica . L '~ssudato periton eale, le car atteri stich e alter azio·n i d ella for m ula leucocitaria, la p r oduzion e di agglutinina colerica posso,n o pr odu r si solo g·rattando l 'anima]e o facendogli udi1

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{ANNO

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re un certo suono, se questi sti 111oli Lattili o acustici sono associati per 20-30 volt.e a ll 'i11iezione batterica. La patosindrorne della r eazione immunitaria può ottener si, dunque , non solo dagli abit.uali agenti batterici , ma anch e da stimoli ordinariamente indifferenti. La importanza d el sistema n ervoso n el n1eccanisn10 dei processi immunitari, ch e pure l1anno tante .affinità con quelli allergici , r esta oramai clinicamente e ~perir11entalme nie dirr1ostrata. Non è azza rqato ammettere che le sindro1ni a llergiche p er intensità e frequenza degli fl.Ccessi variano in rapporto non solo allo stato d 'ipersensibil• tà allergica dell 'organismo ma <lnche all'idiosincrasia · psichica . Se si app1licano all 'alle1rgismo le nozioni sul! ' influenza d ei riflessi condizionali n ella produ2ionè dei fenomeni immunitarì, si può ritene re c1h e l'herpes labialis, l 'orticaria. l 'asma, l 'emicrania, la cangi.u nti vite possono essere provocate non solo dal con tatto o dall ' ingestione di determinate sostanze, ma anch e da situazioni psichiche particolari. Una tale r eazione naturalrr1ente ha una grandissima im.portanza n ella pratica terflpeutica della desen sibilizza zione. La d ese11 sibilizzazion e deve essere biologica nel senso più lato, fisica e psichica 1nsieme. 1

argo. . f'ro MARFORI. 1 ralta.io di farm acoilogia. e terapia. 1va ed. , Casa ed. Idel son , Napoli , 19341

XIII. L. 95. La farm acologia e terap1ia del Marfori è u1n l i,bro divenu to orn1 ai classi co n ella bibliografia itaJiana. Esso è noto non solo ai farmacologi 6 ai pratici, ma ancl1e agli stude·n ti ch e sanno dj trovare nel libro un 'utile guida, sia p er l 'esame, sia per l'attuazion e terapeutica alle prime diffi col Là che offre l 'esercizio professionale. Quest.a quarta edizione d el trattato si presenta i1 otevolmente rinnovata ed amp·l ificata e ..1nco1n trera' certan1 ente ampi. con s.oos1.. cc Richiamare i giovani alle pure fonti d ell 'osservazio11e, deìl 'es1Jerimento sincero e d el rigoroso ragionarr1en to n ello studio e n ell'ap plicazio1n e dei rirr1edi, è stata semp re I.a princi.pale meta ch e mi sono proposto n el mio insegnamento » a ffermava il l\'Iarfori n ella prirr1a edizione del suo libro e a t,a1e programma €gli è rimasto sempre fedele e pienan1ente l 'h a .attuato in questa nuova presentazione. Una trattazio ne d ella farma colog ia generale precede i capitoli specia li; e in questa prima parte particolaNnente interessanti sono i' capir toli s ulle vie d 'introduzione, · sul dosaggio e <'Ontro llo biolo gico dei farmaci , sull'associazione dei medican1e'.flti, sull 'incompatibilità , s ul sinergismo: d'altro canto tutti g li argo 1

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meriti di farmacoterapia gen erale sono esaur ientemente trattati. Segue la farm acolog ia e ter apia specia le svolta secondo una classificazione, che, n elle li· i1ee generali, tiene conto d ella composizione dei varii fannaci, e nei singoli capitoli raggruppa detti farmaci , secondo la loro azione terap·eutica. P er ogni m edicam ento è stata svolta la part e fnrmacologica vera e i)ropria, con riferimento ai va rii preparati ch e d 'uno stesso. farma co possono essere usati, la p arte tossicologica e infì11e la parte t erapeuti ca colle indicazioni, le co11lroindicazioni e 111ò lti dettag li utili p er la pratir.-a. Dei ~nuovi mezzi t era.p euti'c i di r e.cente introdotti, l 'A. ha tenuto larg amente co.n:to e null a si può dire g·li sia .sfu ggito di quanto più dire Ltamente può 1nteressare l o s tudente e il n1edico pratico. Così le nuove no.zioni sull 'azione delle vitamine, sull 'azione terapeutica di alcuni ormoni ed estratti' ghiandolari , sui diuretici me.r curiali , sugli antiluetici sui barbiturici, su gli ipoten sor1 di r ecente· introdotti , sono amrpiiarnente e praticamente svolte. Non sono state dimenticate alcune specialità dalle quali il r11edico spesso 11on può prescin dere, specie quando ra p presentano vere vittorie scient~.fiche dei laboratori dell 'Industria farm aceutica; d evesi rilevar e tuttavia ch e l'A. si è sopratutto preoccu1)ato di ab ituare il m edico alla pratica della ricettazione. Interessante ·è ~l capitolo s ugli avvelenamenti. Utilissimo è poi il ca1:itolo di cr enologia e dì crenoterapia dato ch e oggi si va se·m pre p1iù r1conosce11do quanto sia in1 portantè ch e le in dicaziDn i della terap ia termale siano n ote ai giovani m edici , sia rig uardo alla uti]ità ch e la loro prepar azione cultt1rale abbia an ch e un a in1pronta pratica, sia riguardo .alla n ecessità d'una ma.g giore valorizzazione d el 11atrirr1onio idrologico nazionale. t certo ch e, com e il Marfo~i. a fferma, n1oltepli.ci circostan ze, oltre al] 'indiri zzo e ai prog·rar11mi del i1osLro i11seg·name11to ufficiale, facilitano il determinar i del dannoso concetto che scar sa sia l 'importanza d elle cure e « ch e qualch e idea generale s ul modo di ·agire dei p-rinciJ>ali rimedi sia tutto quanto può occorrere per far e una buona terap1a ». Finch è tale concetto non sarà sorpassato , unica possibilità c1l1e i giovani si formino un a preparazione t erapeutica sta n ella diffusione di libifi fatti coli 'indi rizzo ch e il Mar-fori ha seguìto n el suo tra ttato . cc Le scienze che ervo·n o di base a11a farmacoterapia sono p rincipalmente la Chimica, la F'isiologia, la Patologia gen erale e speciale » ... (< I m eto di d ' in dagine farmacoloo-ica sono quelli d ella Chi mica , d ella Fisiopatologia e della Clinica n scriYe il fi1 arfori ; affern1 a quindi il concetto d'una magg·iore estensione ch e do I

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NOTIZIA BIBLIOGRAFICA

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SEZIONE PRATICA

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JL POLICLINICO

vrehbe esser data alla preparazione farmacologica dei gio.var1i, e se nei nostri insegnam enti deficienze vi sono, queste appaiono, talora, proprio i1ei riguardi dell 'impartizione di notizie sull'applicazione prati ca dei rimedi e sul determinismo della loro az1-0ne terapeuticaclinica. · Il tr1ttato del Marfori t ende in o•g ni sua parte a colmare dette deficienze e rapp1resenta p1e·r tanto un utile paradi.gm.a de1l rno,do e.o n cui la farmacoterapia, a11che sull'ammalato, potrebbe essere inseig·nata. Concludendo p1o ssiamo dire cih e esso si' presenta come un lib ro classico Jlella concezione, nuovo n ella impostazio,n e, pratico nel suo indirizzo fondamentale, comI>leto s0tto ogni p·u nto di vi.sta. È pertanto consigliabile a chiunque vog li·a avere a disposizione una g uida sicura n ell'interpretazione dell 'az1one dei farmaci e n ella p r escrizione di et:si. MEssrNr. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICI C. [BoMsKov. l'lletho dik der Vitaminjorschung. 1

G. Thie m e, Lipsia, 1935. J\iIJ(. 24. 1

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[ANNO XLII, NuM. lOT

L ' A. dà inoltre curve dimostranti il comportamento sperimentale di animali sottoposti a vari trattamenti, tabelle de ttagliate e una ri·cca documentazione iconografica. Con tale indi.rizzo il Bomskov passa in rassegna la vitamiina A. la vit. D, la vit. E, il complesso B (vitamina Bl, B2, B6, B3 ~ B4, B5), la vit. e la yjt. IF : il faL.t.ore x·) R e H e gli altri fattori d1, ti•p o vitan1inico tuttora in discus• SJ.one. Possiamo concludere ch e il librr o, del Bo·m sko v ·è veramente utile, anzi presso·c hè indiSJ>en sabile a chi si occupi di r·;ce rc·h e di vitaminologia . MEsSINI. 1

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G.

J.

e E. LE CLERC. L es problèm es de pollution de l' atmosphère. Editore Masson e C., Parigi. Prezzo Fr. 40. lBATTA,

FIRKET

Il problema dell ' inquinamento dell'atmosfera da parte degli stabilimenti industriali to1nò all 'ordine del giorno nel 1930, quando tutta la \'allata della ~Iosa fu invasa di un 'i.m mensa nuvola di fun10, che pro,dus·s e un gran numero di avvelename,n ti pareccl1i dei quali m1c)rtali. L 'inchiesta ordinata dal governo Belga stabilì cJ1e qt1el f un10 tossico proveniva dagli stabiiliInenti industriali, ma rimasero· imprecisate le cause meLereologiche ch e lo avevano fatte addensa re lungo tutta una vallata. In questo libro sono esposte esaurientemente tutte le cause di inquinamento dell'at.m osfera , sopra tutto di origine industriale, e sono indicati i mezzi atti a eliminarne gli effetti ·d annosi.

Nel fervore di ricer ch e, cos~ feconde, sul probJ en1a della natura delle vitamine e della loro fun zione n ell 'organi'simo, un libro di m elodica dell'indagine vjtaminica non può essere oh e b en e accolto dagli studiosi. E, con1e afferma il Rominger dell 'Università di l\.ieJ, nella present.azione del volum e . una sisten1a tizzazione delle numerose tecniohe usaDR. bili n ell e esperienze sulle vitamine a pipariva 11ecessaria, dato ch e l 'enorme nu·m ero di con- E. R _L\FAUD. Zoologie bioloç1iqli.e . !f ase. 3°. L es tributi , se ha certamente moltissimo fatto pro- · phén<imènes de rep rotitictiori. Un vol . in-8°' gredire i pro b.Jemi affrontati, ha inondato la (da ·p . 175 a p. 784, cort 157 fig ure). Paris,. letteratur.a anche di dati i1on se1mp1r e accettaGauthier-\. ill.ar s, eidito.r e, 1934. Prezzo fr. 55. bi]i e cl1e non resistono a u11 seveir o c'Ontrollo. I .o studio ir1orfo1ogico, cui si' è limitata a Lavoro qui.ndi delicato era quelJo che il Bor:n · si<ov d o1veva po,r tare a compim.ento, e la men- lu11go la zoologia, ·è oltremodo incomp1leto; la talità criticn più vi,Qile doveva essere J 'indiriz- fo1rna non costituisce elle una d elle proprietà zo fondamentale n ella comp1ilazione d el libro. degli esseri viventi , la p1iù facilmente accessiDobbiamo ri.conoscere ch e a tale diretti\ra il biJe: ma il funzio·nan1ento degli organi. ed i rapporti coin altri esseri e con l'ambiente caBomskov si è mantenuto fedele. È vero ch e, dato il continuo ri'11novellarsi di indagini , libri r.fl1 ierizzano g li ani1)1ali allo stesso titolo d ella come questo corrono 1'aJ ea di invecchi ar e ra- morfologia. Seguendo quesLo n1etodo , Io zoopidissimamente; non per questo l'A. e l'edito- logo coin osce m eglio i, fenomeni vitali e la zoor e sono m en o encomiab·ili'; io credo anzi lo logia divien e uno strumento di cultt1ra genesiano maggiormente, in quanto compiono o- ral e. Tale è lo spirito con cui è cooc.epito il per.a sopratutto utile al progresso scientifico. libro di Rabaud . Un p1rimo vol11mre ri g uardò la fo:ma ester: L'A. in un primo caipritolo d 'indole generale na e il s1.stema n ervoso; un secondo i fenom eni si occu·p a sop,r atutto d eg·Ji animali da esperi di n11trizi'one; questo prende in esame i fenon1ento usabili n elle ri cerche sulJe vita1mrin e e rneni di ri1Jiroduzione , nell1e loro varie r:io·d a · delle << diete tipo » fondamentali. lità e n elJe loro Casi. È una trattazione d1 alto Passa poi alla trattazione dei, metodi d 'indai11teresse. M. P .. g ine sulle singole vitamine, occupandosi molto dettag liatamente clei quadri avitaminosi e e : FRACASSINI. l' eleni anirnali attivi e animali di 1pervitaminosi dei vari testi biolog i'c i usa· ·avvelenatori. Prato. Prezzo L. 15. bili per identificare detti quadri , dei tipi di È una rassegna molto dettag liata su un ardi eta --ia clas8ici cl1e r ecenti, u sabili n ell e varie moàalità di ricer ca, e infine nel dosago-io del le gomento di palpitante interesse. In effetti l 'A: tratta l 'argomento dei veleni animali e degli vitamin e su sub trati \rar1. 1

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[ANNO XLII,

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SEZIONE

a•rJimali avvelenatori in n1odo gooerale ed in particolar mo•do degli ofidi. Il libro ha un interesse p·r atico. in quanto espone lo stato attuale delle nostre conoscenze rlon solo sulla cura degli avvelenamenti animali, ma anche sulle loro indicazioni tea:apeutiche. DR.

ACCADEMIE, SOCI ETA' MEDICH.E, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Bologna. Adunanza dell '11 gennajo 1935. Presid ente: prof. M. PrNCHERLE.

L'auroterapia nelle pleuriti essudative tubercolari. E. Azz1 ed M. L uccHESI. ~ L 'O. espone i risultati prossimi e lontani del tratt amento aurico pralicato con sospensioni oleose di sali d'oro, in un gruppo di 20 p leuritici . Un precoce influsso sulla velocità di sedimentazione e sulla r eazione tubercolinica è caratteristico di questa cura, alla quale segu e rapidamente un miglioramento, talora veramente notevole, nelle condizioni di nutrizione e nella crasi san guigna. Nei soggetti dopo due anni si notò l 'assenza di febbricola e di reliquati locali o generali di una qualche entità. DiscussionA : F. ScH1Ass1, P. CALICETI.

Ricerche cliniche quantitative sullo sviluppo individuale del sistema linfatico nel lattante. A. RoBLES. - Riferisce i risultali di una serie di ricerche condolte secondo le direttive di ' iiola sullo sviluppo quantitativo individu ale del sistema linfatico sui neonati e sui latta11ti sani i1L numero di 60. La valu tazione dei reperti è stata fatta in base ad una scala pentenaria e ha dato luogo a seriazioni, alc11ne delle quali regolari e simi:neLriche. Dalle ricerche emer ge la esistenza di uno stato ili linfatismo fisiologico con varianti in eccesso (iperlinfatismo) e in difetto (ipolinfatismo, Pincherle). Discussione: P. CALICETI, M. P1NcHERLE, E. Azz1, G. G. PAL~TIERI, P . BENEDETTI.

lperbilirubinemia indiretta con ipobilinia: osservazioni cliniche. F. ScHcAssr. Illus tra alcuni casi clinici caratterizzati da elevata iperbilirubinemia indiretta; bilìnia fecale e urinaria iponormale o normale; anemia ipocromica, con microcitosi , scarsa reticolocitosi, resistenze osmolitiche in aumento leucopenia; acloridria (due casi), ipocloridria ' (1 caso), normocloridria (1 caso); azio1w efficace del ferro tridotto; splenomegalia e anche (in due casi) epatomegalia , età giovanile. Discussione: U. DE CASTRO.

Potenziamento dell' azione diuretica dei mercurial i me· diante il sale sodico dell'acido deidrocolico. U. DE CASTRO. - Esposizione d ei risultati di un grande numero di osservazioni sopra soggetti sa ni, sopr a malati di cirrosi epatica e sopra casi di perilonite tuber cola.re cssudativa. Discussiorie: S. STEFANINT, 1\11. PrNCHERLE. Il .. egretario: P. BENEDETTI.

PRATI CA

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Società Medico-Chirurgica di Catania. Adunanza del 12 ge11naio 1935. Preside11te: prof. F. A. FonERÀ.

Azione ipotensiva dell'autoemoterapia. V. M. BuscAJNO e V. LoNGO. Nei soggetti ipertesi, dopo l 'ic tus emorragjco o « trombotico » o·p pure in assen za di questo, l ' autoemotera~ pia provoca di regqla un abbassamento de.Ila pressione del sa.ngue; nel la maggioranza dei casi fin dalla prima iniezio11e di autosangu e. 'f ale abbassame11to della pressione dura in ge11ere al di là della fine del periodo di iniezioni di al1.tosangue; i11 due casi è stqto. osservato fino aq un mese e mezzo e rispettivamente tre inesi circa dalla fine della cura suddett a.

La reazione di Weltmann nel liquido cerebro-spinale dt malati nervosi e mentali. V. LoNGo. La coagulo-flocculazione, modidifica la da come Well1nann l 'ha pralicata nel sangue, costituisce il primo t e11tativo di applicazione p er il liquido cerebro-spinale. L 'O. l 'ha praticata in 82 liquores, di cui 15 appartenenti a so·g getti normali ed il resto a soggetti affetti da malattie diverse 11ervose e mentali. Nei liquores normali s~ è a.v uto costantemente u11 tipo di K. B. con nessu11a precipitazione in tutte le provette; in quelli patologici,, in quas~ tulli , si è avuta preci pi Lazio11e, con m odalità, in Jinea generale, differenti, a seconda dei gruppi di malati sperimeIL lati . Speciale import anza acquista il reperto })Ositivo della demenza precoce, perchè costituisce uno dei pochissimi segni patologici nel Jjquor dii questi malati.

Sul presunto potere agglutinante dei sieri tubercolari· per la brucella melitensis. Dolt. A. LONGO. - L 'O. , esaminando 185 sieri di ammalati di tubercolosi polmonar e, ha n otato scarso potere agglu tin an te per la Br. melitensis e il 14,5 % per la Br. paramelitensis. L 'intradermoreazione alla melitina negli st essi ammalati ha dato risulla li negativi, confermando l 'u tilità di t ale ricerca.

Contributo alla conoscenza della lipomatcsi pancreatica. DE GAETANI G . L 'O. porta in discu ssionediversi quadri di aume11to del t essuto adiposo nel pancreas. Distingue: 1) Un aumento dell 'adipe per adiposità gen erale. 2) Un aumento dell 'adipe ir1 seguilo ad atrofia pancreatica primitiva. 3) Un aumento dell 'adipe in seguito ad atrofia secondaria del parenchima esocrino (compr essio11e per cisti, tumori della testa del pancreas, ecc. ecc.). 4) Discute una lipoma tosi vera e propria in cui gr an parte clel parenchima esocrino è sostil uito da tessuto adiposo (sono conservate le sole i... ole di Langherans) sen za che si possa definireun corso preciso. Illustra a questo proposito un caso in cui, con ten1poraneamente nella adiposità pancreatica pri mitiYa esiste una complessa di turbe endocrine, paragor1a11dolo ad un caso esislen te nella lette· l l Segrelario: Prof. G. D1 l\1Acco. t a tura.


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(( JL P OLICLINICO

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XLII, NuM. 10]

APPUNTI ·. PER IL MEDICO PRATICO . CASISTICA E TERAPIA. Cisti idatidea· del cerv.ello.

Devv (Surg. Gyri. , obst. , settembre 193±, n . 3, vol . LIX) r iporta 4: casi di cisti da echino.rocco del cervello. Di questi tre casi, di giuvani o di b a1nbini sono primitivi, sen za localizzazioni rile.v abili i11 altra se1d e . I sintomi <~he danno sono anal oghi a quelli degli altri tu1nori cer ebrali. Con l 'i11tervento operativo si l1anno buon e speran ze di g uarig ion e. La m or taJità o·p eratoria ·è r elativamente poco elevata. Il qu.a rto caso rig uardava un ca so di cisti seconda ria. Come è stato dim ostrato i)er il prin10 da Den e tali cis ti so110 seco.n darie ad una r ottura intracardiac.a di una cisti 1)rin1itiva fertile della m età sinis tra d el cu or e. Quando taJi cisti intra cardiach e si r ompo·n o si lla una crisi g ravissima di sh ok da cui i m al<iti possono riaversi e dopo un certo period o di t empo si ha l 'inizi o di fenomeni n ervosi c ome per le cisti prir11arie. ~, ino ad ora tali casi J1anno avuto tutti esito infausto . 1

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GHIRON.

La cura dell'emorragia cerebrale. W estp·h al sostiene da te11np 0 ch e il 11teccan ismo patoge11e tico· dell 'emorragia cerebrale d ebba esser e ri portato n on alla rottura di un vaso cerebrale, ma alla costrizio11e spastica di di tratti' interi di rete vasale. Allo spasmo segue l 'isch emia, all 'isch emia un 'acidosi d el Le.ssuto n er voso, a quest o una fr agilizzazione delle par eti vasali , onde l ' emor1·agia . (Un a n ota su questo arg om ento è stata pubblicata da · V. Sen ·a, Policlinico, Sez . Prat ., 1933). Or.a lo le so A. (D eu lsc./i e Prt ed . i voc h. , 23 itov-. 193±), in base alle esperien ze' r accolte· n eJ s uo r eparto, con sigl1.a di usare, n ella cura delle emor r ag·ie., al p iù presto dopo ch e l ' inciden ie si ·è verificato, iniezioni endovenose di 40 cc. di soluzion e glucosala jJJ1ertonica al 40 ~fc.. da r ipetersi per 2 vo1te al dì per 2-3 giorni . i1oi una volta per altri 1± g·i·orni. I risultati ottenuti sono veramen te soddisfacenti., per la loro entità e la r apidità con cui si manifeslano. Di solito , alle iniezioni si fa pr eceder e un salasso di 350 o 3'00 cc. al più. Ricer cl1P di controllo sul fondo dell 'occhio e sull a cu t.e (cap·ill.arosco·p ic·h e) h anno· dimo st rato ch e alla ini ezion e d i soluzioni ipertonic he segue un.a ' 'asodilatazion e e u11 m ig lior a n1ento della corrente capillare. Nella forr11a d i d em en za sen1J ~ , basata st1 ar teriosclerosi cer ebrale , i'l W est p1h al h a alter Itato , con buon su ccesso , le iniezioni en d oven ose di soluzion e ipertonica con ipodermocli 8i d i soluzioni' ipot om ich e (5,+ %) in ab bon1

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dante 1quantilà, così da detern1ina r e un vero e proprio cc lavaggio » de.Jla sostanza cer ebrale . Com e profilassi delle apoplessie, n egli iper1esi con cefalee, vertig ini ecc ., è uti'l e l.' iniezion e g iornaliera endoven osa di soluzione glur os.ala 40 ~~ i)er 10- 12 g·iorni. Ottima az i.one ipo ter1 si'va esplica il rodanio , che va dato pe rò a piccole1 dosi, onde evitare delle ipote11sioni m olest G. (Rod anato di sodi o g r. 0,10 al giorno, 3 settiman e sì e 1 n o). La r odanio-calcio-di111et1na, trop·p o attiva, è rr1al t ollerata ed è preferibil e da r e questi me(licam enti ognuno· per sè . V. SE RHA .

Le forme anomale della corea infantile. Elle n.berger (Journ . des praliciens, 5 genn. 1;)35) o·s serva ch e vi s-0no degli equivalenti della corea , co·m e si conoscono p·e r l'epilessia e riporta vari casi di s ua osservaz1one. Una bambina di 11 an1li è portata alla consultazior1e per una svecie di a bbaiamento r auC<J che si ripete a brevi inter valli da qua lche giorno. Nessuna lesione larin gea. ma soltanto u110 spasmo dei muscoli laringei. Circa 8' mesi prima, cefalea , sensa zione dj slanch ezza , eccitabilità di un1ore. In g iun gendo alla ba mbina di rima n er.e im..rp.obile, non si vedono ch e dei i.iiccoli inovin1enti, che agitano · le rnani, i p iedi e &tira no i tra tti de ll a fa ccia. Si tratta di corea ed. una cura adn t.ta la gu.arisc.e in pochi . g1orn1. In t1na sposa di 18 annj. sconvolta dalla rr1orte del padre all 'idea fissa che esso non è morto e che soffoca i1el]a b ar.a , l 'ossessio n e si n1anifesta con sensazio11e di soffocam ento , con piccola tosse breve e cattivo stato gen erale. Piccoli movimenti incessanti d elle m.a ni., d ei piedi t- della testa, tan Lo deboli ch e n e·s suno vi aveva p restato attenzior1e. Gu.arigion e in pochi gi.orni col trattam ento anticor eico. Una bambina di 1 O anni , in seguito ad una storia impr~ssionante di asfissia raccontata .a.Jla scuola , incùmincia a g rid.a r e in p,1,e na scuola : « aria l aria! soffochiamo tutti I ». Tale stato dur a da 4 m esi , con cefalea , dimagrimento , insonnia . PiGColj m ovin1enti involontari q elle mani e dei piedi , g ià iniziatisi prima d ella lezione dcll 'asfi ssia, n1a a cui n essuno aveva bacl&to . Guar'ig ione rapida . In tu tti i casi , i disturbi psichici avevan o µreso un 'importanza m aggiore, m en tre quelli motOTi erano rimasti dl scr e tii ed ign or a ti a prima vlsta. I lavori r ece11ti dimostra110 , poi) le· an alogie ch e uniscono Ja cor ea alla m anìa acu ta. fil . 1

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Il trattamento della lombaggine. • La lombaggine acuta , seco·n do G. L. (Journ . cles pratici ens, 26 genn. 1935) è r ar a ; ad 0/2" " · inodo, è la forma ch e più facilmente cede al]a ter apia. L 'inizio è spesso quasi brutale; il ma1


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XLII ,

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SEZIONE PHATI C.\

lato ri111a11e in111tobile, come fulminato o cade seni.a conoscenza. Il dolore è calmato dall 'im mobilizzazione corr1pleta, ma ricomp·a re al n1inimo movimento; il malato è inchiodato a let to per 8-10 giorni. · La medicazione esterna (compresse, senaJJ smi, revulsi·o ne) si mostra insufliciente e senza effetto rimangono anche gli analgesici abitua li ed il salicilato di sodio • In poche ore, invece, si p uò portare so•l lievo a tali' malati mediante iniezioni praticate. nel1€ masse muscolari sacro-lo1m!bari da ogni lato della colonna vertebrale, proforid·a mente, quasi a contatto con le vertebre. Si fanno , da entram.h i i lati, ai punti più sensibili, ~-3 ini'ezioni ad altezze diverse, di 2 eme . di una soluzione di: .acido salicilico a I / I 000; si può utilizzare allo stesso scopo il salicilato di sodio ir1 soluzio·n e a 5 cg. per eme. Lei iniezioni non sono dolorose o soltanto per pochi istanti'; possono e.5sere ripetute. I risultati sono, di solito, rap1,di e tanto più 1tetti quanto più acuta ~ la lombaggine. La lombaggine cro,n ica è spesso, ri1belle alla terapia. Sicard consiglia. di iniettare in piena massa muscolare 3-4 cn1c . di lipjo dol. I risultati sono talvolta soddisfacenti, ma sempre lenti a m anifestarsi fil. •

l,<Jcutaneo regola11do ja p ressio11e i11 111odo ch e l 'enfisema sottocutaneo che si forma non deYe ro1nper e il derma, regolando la velocità con il sorvegliare lo svilupp 0 dell 'enfisema e dosando la quantità ch e deve essere dì 100 cc . J?er volta i·ipetuta anche a breve distanza di tempo. Gli AA. descrivono l 'apparecchio usato ch e è un (~ arbodental Sparklet modificato da loro . 1

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M.

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PLASTINA.

SEMEIOTICA.

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TECNICA MEDICA Trattamento dell'asfissia della cellula cerebrale negli incidenti traumatici e sue complicazioni . vascolari, mediante le iniezioni sottocutanee di acido carbonico.

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G. Zorraquin, M. B. Pou e L. Urcaray (Sociedad de Cirugia de Bue.nos Aires, Sez. 14-111034) hanno potuto vedere sperim entalmente ehe n ei cani, ai quali era stato prodotto una prof9nda commozione cerebrale, l'iniezio ne ~ottocutanea di acido carbonico agiva benefican1 ent.~ nello stato con1mozionale·, ugli atti respir~ori, aumenta11do la espansione respiratoria ~ la capacità vitale, e $ulla circolazione aumientando la pressione arteriosa e la vasodilatazio.n e periferica. Inoltre hanno potuto con~tatarn e i b·enefic.i effetti sull'uomo in tre casi <li gravissima commozione cerebrale. Il meccanismo di. azione dell 'acido carbonico si esplica sulla respirazione eccitando i centri dell 'automatis1110, nella circolazione J)er una azion e cardiotonica centrale e vasodilatatrice periferica , determinando ulJla inib iziona sul ~~mpat.ico la oui eccitazione provoca una isch emia cerebrale. Inoltre l'iniezione sottocutan ea di a cido c_arbonico accelera il ritmo biologico r espiratorio , provoca una leggi era ac.idosi passeggera e stimo la direttamente il bul bo ~on l '.acido carbonico libero; siccom e la . U:l diffusione ~i ricom.pie Jent.am ente si ottien e un 'azione ch e dura n1olte ore, cosa ch e non S•Ì ]1UÒ fare per inalazione. Q11est e iniezi or1i devo110 essere fatte n e] sot1

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L'infedeltà dell'azotemia nella indicazione e nella prognosi operatoria. Pierre Duval (Bul. méni, .Soc. nation. Chirizrgie, 60-1144:, 193±) l1a visto numerosi casi dj affezioni urinarie in cui l 'azotemia pre-0pe·ratoria essendo ottima il decorso su ccessivo era cattivo. Egli cr ede ch e più ch e la determi11azione dell 'azoto ureico (con1e si fa n ell'azoten1ia generalmente praticala in clini ca) abbia im·p ortanza la determinazione dell'azoto di origine ail1Jinica. In un grave caso di in&ufficienza r enale dopo operazio11e di pr ostatectornia presentava O zo %o1 di' azoten1ia e 0,62 o/oo di N. ami• nico. In 50 casi da lui esaminati n el 25 % dei casi l'az0to ureico i1on seguiva l 'azoto aminico e forniva i:p.dicazioni pro·g nostich e inesatte. Ciò si spiega anoh e biolo.g icamente. A noi Ilella valutazion e preparatoria e progno stica in gene.r e dell 'azotemia n on importa s-0ltanto fissttre il grado di eliminabilità o m en o renale ma b ensì il grado di invasio11e dell 'org anismo da parte di prodotti tonici la cui trasforn1azion e in urea costituisce un processo di di sin tossi cazi on e. Presa in questo sen so 1'.a zote,m ia deve illun1inarci sullo stato di intossicazione e sui poteri disi'nto·s sicanti dell 'or~anismo più ch e del semplice grado di permeabiJità renale. Se po·i si con sid era. la n1aniera con cui i polipeptidi provenienti dalla disintegrazione di g randi masse di tessuto invad e l'organismo dc.po un'operazione e com.e la ]oro fi ssazione ir1. urea non possa avvenire, ch e lentamente, si comprende com e la detern1inazion e della azo te.m i'a non p ossa1 dar e ]uce sull o stato effet ti,10 delle cose. A L DO \ LÒ. 1

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e

MEDICINA SCIENTIFICA. Le lesioni epatiche nelle affezioni della colecisti. A. ChiateJlino e G. OseJladore (11rch . it. nialattie app. dig erente. sett. 1934) h anno studia lo ±0 casi di colecistite semplice o li tiasir a , Dì.eJttendo in r affronto i risultati degli esami funz110 nali con il reperto an atom o-patoJogico clella --i ti'fellea e di fran1n1enti di fegato prelevati durante 1'intervento . Iìanno osse1,ralo quasi costa11tem ente· altera i' ioni istologicl1e de] fegato, di entità variabile 1


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« JL POLICLINICO »

e coi caratteri generali dì epatite ad andamento subacuto o cronico. Non di rado, manca una corrispondenza netta fra l ' entità delle alterazioni epatiche e quelle della colecisti, sicchè in casi determinali , si può riconoscere al) P prime un 'individualità propria ed un·a importanza decisiva 11el determinare ]e manifes.tazio11i aliniche·. · _ :f.~ presu111ibile cl1e l 'alterazi·o11e ep·a tica si cte.b ba riten ere con1e prj.rr1itiva o p er lo m en o contem.poranea a quella della colecisti; ad ogni modo, però, la persistenza dei fatti morbo·si a ~ari co di questa influisce a sua vo lta sul parenc.hima e·p atico. La colecistite, pertanto, non va con iderata (:Ome una entità morbosa isolata, ma il più spesso come facente parte di u11 quadro più 'Co1nplesso di epato-colecistite; tale concezione può :ivere notevoli riperaussioni anch e da] i1unto di vista pratico, nella disoussione delle indicazioni agli inter,renti e n el1a preparazione agli i.rtterventi. fil .

[ANNO

facciano una specie di inve11tario della biosfera e stabiliscano la densi Là della sua fa ll!Ila di cui ' gli entomologi an1ericani fissano il limite superiore verso 5000 m. , seco11do le stagioni e le regioni. Utili saranno ancl1e le ricerche sugli eventuali .microorganismi, che potrebbero anch e delucidare delle quest.ioni epidemiologiche.

fil.

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VA R IA La fauna dell'alta atmosfera.

L . Berland ha ripetuto in 1Fra11 cia le ricer cl1e fn lte da Coad agli SLati Uniti A., sulla fauna <lell 'alta atmosfera, applicando una r ete si·m ile <t quelle da pl.anb.ton, dell'apertura util e di 30 cm., su un biplano e studiando poi il materiale r acco·l to . Tale r ete r esiste ben e alla p ressio11e determinatia dalla velocità (circa 120 . km. all'ora); per evitare che, per g li urli a ] fo,n do clella rete, gli insetti .avessero a g uastarsi, vi l1a a:µpli cato del cotone chirurgico , in c ui . g·li i11setti si impigliavano, permettendo così di manteneirli ancor vivi. In parecchie ricercl1e (su cui riferisce in Nature, del 15 ott. 1934) l 'A. trovò a d altezze fra 1500 e 2000 m. numero si insetti e cio1è, in ordin e di frequenza: ditteri , tisanotteri , emittRri' , imenotteri , un coleottero ed anahe dei cPllemboli (che sono apteri). Tutti questi inset I i hanno delle dimensioni no·n superiori a 2-3 mm.; non si sono mai trovati insetti' di dirr1ensioni maggiori o buoni volatori. Questi inse tti molto piccoli e leggeri·, con 5ca rsa potenza di volo, sono trascinati in alto dalle correnti calde ascensionali o de.i venti; arrivati ad una certa altitudine, vi rimang ono ir1defìnitamente e vi flottano sec-01n do le corr e111; aeree, corri portandosi come t1n ,,er o ])la11kton. Con gli insetti, si trovano dei detriti ,,egetali . come stan1i, reste di grarninare€, fibre varie fili d 'erba e persino una spig a d1, log lio con una oorte del fusto. della lungh ezza compl essi va di 15 cn1 . Oltre a ciò , dei frammenti n1 inerali ed una fine pol,•ere rnin era le con p arti celle ·da 1 mm. di dian1etro. Saranno interesSStnt; t1lteriori ri rer r h e. ch e 1

......

XLII, NuM. 10)

Il mistero dell'Oceano. · L'acqua n1arina, 1'elemento primordiale in cui sembra abbia avuto origine la vita, non è a:ic ora perfettamente nota nella sua composizJone. Oltre al suo contenuto in cloruro di sodio, che si calcola in media del 3,50 per cento, l 'acqua di mare contiene altri 32 elementi, alcUlli dei quali si trovano in quantità tanto pi.ccole che la loro presenza non può essere rivelutc'l ahe dall 'esame spettroscopico ed, in qualc.h e caso, soltanto dedotta dal fatto ohe essi si trovano in piante ed in animali marini m ia l 'analisi no n li ha ancora i'solati. ' Alcuni degli eleme11ti che si trovano nell 'acqua marina sono ind;,s1)ensabili alla vita umana. oltre cl1e alla riproduzione ed allo svi'lu·1' P·O degli organismi marini : tali sono il ferro lo jodio, il rame, il ma11ganese. Alcuni si tro~ YHno in qua11tità nlinim.e, com·e è il caso degli (:lementi' citati e del vanadio , del bario del boro, che, in,rece, sono accumulati. nel ~rpo dei pesci , dei nlollusohi, dei crostacei e dell e alghe. Cosi, secondo quanto riferi's ce S Galtsoff (Scientific monthfy, agosto 1934) lo jodio che nell'acqua di mare si trova in proporzione di ci!;ca 3 decimi per miliardo, è accumulato in. grande ·quantità nelle alghe, nei' mo Il use hi, net crostacei, n elle spugne; le arago,s te ne contengono ~ ~ parti per milion e, le ostriche 6 pure per .m1l1one; una spugn a molto coim une, Mi crociana, che abbo1n da dove si trovano delle co lonie di ostri cl1 e, ne contiene più del 5 per r.e11to. Vi sono, quinài , dei casi in cui l 'accumu•lo di un dato eleniento è e·n orme , senza ch e si co~osca la ragione di ciò e l 'uso e1he g li organiSJl11' possano farn e. Così, per es., non si spiega il peroh è le ostric,h e ed i Pecten contengano 1-0.000 volte più di zin.c o e 1000 volte più di ran1e ch t> 11011 l 'acqua di mare. L'Oceano app,a re pertar1to come un immenf:O laboratorio di chimica, i11 incessante lavorìo; I'atti,rità chimica deii suoi abitanti sembra variare co·n ]a loro for:rna e la ]oro struttura. fil. 1

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La RIVISTA DI MALARIOLOCIA raccoglie copiosi oontributi scientifici e pratici e i·is peccbia i progressi realiz7ati in tutti i P aesi dalle nostre conoscenze S'Ulla malaria. ~diretta dal prof. G. SANARELLI. Abbonamento annuo: per l'Italia L. 50, per l'Estero L. 90; ai n ostri abbonati L. 45 e L. 85. Rivolge:rsi all'Edito r e LUIGI POZZI, Via Sistina 14. ROMA (106) .


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SEZIONE PRATICA

VITA PROFESSJ()N ALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI L'igiene e la sanità. pubblica in italia nel 1933

La consueta Relazione del Direttore Generale della Sanità Pubblica, per il 1933 (1), pur essendo :sintetica, è vasta perchè investe i più svariati problemi connessi con l 'igiene e la pubblica salute e costituisce uno specchio fedele dell 'opera fattiva ch e la Direzione Generale della Sanità Pubblica con gli Uffici dipendenti svolge silenziosamente a beneficio del Paese. Diamo un brevissimo cenno dei principali argomenti svol ti nella Relazione, rimandando ad essa gli studiosi che volessero approfondire qualche a.r gomento. Due fatti di grande importanza :sono anzitutto da segnalarsi; il fervido e comples so lavoro che ha portato alla pubblicazione del Nuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie e l 'i11augurazione dell 'Istiluto di Sanità Pubblica, che comprenderà come è noto vari laboratori (Batteriologia, Chimica, Fisica e Meteorologia, Ingegneria Sanitaria, Epidemiologia, ]\tialaria ecc.) e che per la grandiosità e la modernità fl 'impianti éostituisce un modello del genere. lvi saranno tenuti anche cor si di perfezionamento, ritornando così al]e antiche tradizioni di circa un cinquan tennio fa, quando si è costituito il primo nucleo del personale tecnico della Sanità Pubblica. Largamente trattati n ella Relazione sono i problemi demografici, con l 'assillante .questione della diminuzione della natalità, che segna una lieve diminuzione in confronto del 1932 arrivando al quoziente dì 23, 7 per 1000 abitanti;' vi sono vari compartimenti che lo superano (p. es., la Lucania con 36,0), m a anche altri che lo h anno inferiore (minimo in Lig11ria, con 14,4). Confortanti sono invece le cifre d ella mortalità , che è arrivata nel 1933 al più basso quoziente di 13, 7 per 1000. , Buone sono le condizioni p er le malattie infettive, senza episodi epidemici importanti ; motivo di vera soddisfazione è il fatto di non avere r egistrato nessun caso di vaiuolo, tanto più in considerazione dei nu.m erosi casi verificatisi in paesi d el bacino del Mediterraneo, con cui vi sono frequenti rapporti. Questo indica l'efficacia dei provvedime nti presi in proposito e la loro buop.a esecuzione. In cost ante di1ninuzio11e è la febbre tifoide nei centri urbani, mentre si mantiene ancora p ersistente 11elle campagne. Per la malaria , ricordiamo la promulgazione dei nuovi provvedimenti ch e, uniti a quelli sulla bonifica integrale, assicurano delle armi ef~icaci contro "tale malattia. Malattia sociale ch e richiama la più intensa azione è la t uber colosi, per cui sono note le prov(1) Sui fatti e sui provvedimenti più notevoli riguardanti l 'igiene e la sanità pubblica nell 'an110 1933. Un vol . in-4°, di pag . 387. Istituto Poligrafico dello Stato, Roma, 1934.

videnze istituite d al Governo fascista. Diamo qualch e cifra: i Consorzi provinciali h anno introitato 104 milioni di lire e i ·Assicurazione obbligatoria cir ca 140 milioni. l Di spen sari sono saliti a 406 (da 108 n el 1924); il num ero dei posti-letto è ora di 37.018; quello d ei preventori di 111, con 19.752 ricoverati. Segno assai confortante è la diminuzione d ella mortali tlt cl1e, da 15,6 per 10.000 abitanti nel 1924, è passata a 7 ,6 nel 1933. Notevole è l 'interessamento della Direzione Ger1erale di Sanità Pl1bblic~ p er l'attività mutualistica e per una più efficiente e più estesa azione assistenziale in prò d elle categorie m eno abbienti. Vari sono, ormai, gli Enti che provvedono all'assistenza sanitaria e si tratta ora di coordinare I 'o~ pera fra di loro e con quella dei Comuni e delle Opere Pie, stabilendone i rapporti in unione ali' Amministrazione civile ed al ]\tlinistero delle Corporazioni. Problema vas to e complesso, che va affrontato con grande ca utela ed in piena cognizione di causa. ,Segnaliamo inoltre, l'attività svolta per la disciplina delle professioni sanitarie, la r epressione dell 'eser cizio abusivo, le specialità m edicinali con promulgazione della r1ot a legge ch e colpis~e il così detto cc comparaggio », ecc. Negli cc Allegati )>, si trovano tutte le disposizio11i in materia sanitaria eman ate 11el 1933, n onchè m olte notizie e dati statistici in argomento fra cui sp ecialmente particolareggiati quelli ri~uard an ti i servizi an ti tubercolari. fil.

La lotta contro la malaria. !l r egio decreto 28 gennaio 1935-XIII n . 93 pub~l1cato nella « Gazzetta UfficiaJe » n. 49, approva il regolam ento· p er 1~applicazione delle norme volte a diminuire le cau se della malaria. Il regolamento con st a di 68 articoli e tratta d elle zone di endemia m alarica e dei doveri delle autorità de i luogo; del Comitato pro\iin ciale per la lotta contro la malaria; dei compiti della Provincia dei comp~ti d~i Con_iu~i e di altri Enti ; dei prov~edi­ n1ent1 ass1stenz1al1, della profilassi antianofelica e delle d enuncie dei casi d.i malaria e d ei decessi.

Cronaca del movimento professionale. Contributi sindacali per il 1936. La quota p er la t essera e il contributo associativo dovuti dagli iscritti alle Associazioni sindacali aderen ti alla Co11fed erazio11e Fascista dei Professionisti e Artisti per l 'anno 1935 so110 fissati n ella seguente misura: Tessera L. 10; Contributo as~ociativo - applicato in base al reddito accertalo in dipendenza della propria attività, ai fini dell 'applicazione del1'imposta sui redditi di R. lVI. - professionisti e artis ti con r eddito fino a L. 5000, L. 20; professionisti ed artisti con r eddito superiore a L. 5000 e sino a L. 10.000, L 30; per i professionisti e artisti non accertati agli effeili d ell 'imposta di R . M. il cont.ribulo è Labilito in L. 10.


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POLICLI~ICO

Sindacato Fascista Medici di Roma e Provincia. Il Sirtdacato comunica qua11to appresso: Nell 'interesse del pubblico e dei inalati, a tutela d ei quali il Regime ha impartito provvidissime di sposizioni, e ad evitare che il pubblico venga altrallo da seducenti réclames, che tendono a mettere gli ammalati in diretto rapporto con gli esercenti di arti ausiliarie sanitarie, sottraendoli agli indi spensabili consigli e prescrizioni dei medici competenti, con danni, spesso gravissimi, dei malati stessi, questo Sindacato rende noto che le disposizioni del Regime proibis·c ono tassativamente : Agli ottici di diagnosticare i difetti della vist_a e di prescrivere lenti. Agli ernisti di prendere dir ettamente misure e modelli sul malato senza previa prescrizione del medico e collaudo del cinto, jl ch e, implicando un severo controllo, non può certo essere fatto da eventuali medici di fiducia dell'ernista . Alle infermiere, infern1ieri, massaggiatori, di eseguire massaggi senza il controllo del m edico curanle, e di praticare iniezioni, bagni a scopo terapeutico, frizioni, bendaggi, i1npacchi, cataplasmi, lavande ecc., senza prescrizione del medico curante. Si raccon1anda quindi agli am1nalati di presentarsi ai de tti eser centi se1npre con la p-rescrizione di un m edico di lo,r o fidt1cia, e di far conlrollare da esso 1'eventuale cu.ra e l'applicazione.

CONCORSI. POSTI VACANTI . BARI. Co11.c;or zi o Prov . Antit ub er colare « Vilt. E1n . Ili ». Direttore e aiuto del Preventorio « Eduard o Germano >> (li Molfetta; stipendi lire 14.000 e L. 12.000; ind er1n. serv. att. L. 4000 e L. 2500; assegno fisso L. 2000 sp ese di via~g~o ; rispett. 3 trienni e 4 quinquen11i dee.; et à 11m1te 40 a.; tassa L. 50,10. Scad. ore 12 del 31 marzo. Per l e altre condizioni cl1iedere annunzio alla Segreteria del Consorzio, via Dante Alighieri 42. BOLOGNA. Istituto <Jrtopedico Rizzoli. --.. Medico assistente · L. 4500 oltre un supplemento di L. 1020; riduzioni' e ritenute; percentuale proventi Sezione tassa L. 25. Chiedere annunzio. Scad. ore 17 del 30 marzo. Rivolgersi Segreteria. CANOSA n1 PUGLIA (Bari) . Ospedale « Caduti in Guerra». Scad. 10 aprile; chirurgo primario; titoli ed esami. Rivolger si alla Coi1gregaz. di Carità. L ECCE.

Consorzio Provinci ale Antitubercolare. -

Pos lo di Direttore del Consorzio - Direttore del Dispen sario P.rovinciale Antitub.ercolare: sti~endio annuo iniziale L. 17.000, con cinque aumenti quadriennali del decimo, sino a raggiungere il massimo di L. 25.500, oltre il supplemento di servizio a Ltivo di annue L. 5.000. Tali assegni sono al lordo dell 'imposta di R. M., delle riduzioni di cui ai RR. DD. 20-11-30, n. 1491 e 14-4-1934, n. 561, e del contributo alla Cassa di Previdenza per i Sanitari. Età non maggiore di anni 40 salv.o eccezioni di legge. Scadenza ore 12 del giorno 20 aprile 1935-XIII. Obbligo della residenza fiss~ nel Capoluogo. Chia.rimenti presso la Segreteria del Consorzio. Rol\IA. R egi I sti l uli F is i ot erapici Ospil alieri . Con corso a 3 pos ti di t ecnici prep ar atori di labo-

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[ANNO XLII, NuM. 10]

ratorio nell 'Istituto Regina Elena per lo studio e la cura dei tumori; scad. ore 12 del 6 aprile; titoli ed esami. Licenza di scuola media o diploma di scuola professionale o certificato di aver prestato servizio almeno tre anni in un Istituto scientifico in qualità di tecnico preparatore. Assegno L. 24 giornaliere e tre quinquenni di L. 500 annue, oltre l 'aggiunta di famiglia. A11no di prova (9 / 10 della paga giornaliera). TnrESTE. Cassa Provincial.e di 1Yalattie. ---.. Scad . 16 marzo, ore 18; tre medici generici, per un rio11e di Trieste, per uno di Monfalcone e per il rione di Ronchi dei Legionari; rivolgersi alla Direzione, via dei Gelsi 15, chiedendo condizioni. CONCORSI

A . PREl\111 .

Propaganda per la difesa conlro il cancro.

La Sezione di Bari della Lega italiana per la lotta contro il cartcro bandisce, tra i inedici italiani, un concorso per un opuscolo di propaganda per la difesa contro il cancro. I manoscritti, che non debbono oltrepassare sedici pagine di stampa in corpo 9 formato 16°, debbono essere non firmati ma contrassegnati da un motto ripetuto su di una busta in cui è chiuso il nome e l 'indirizzo dell 'autore, e debbono pervenire raccomandati al prof. L,u igi Ferrannini, direttore della R. Clinica Medica di Bari entro il 30 giugno 1935. Un 'apposita commi ssione del Consiglio direttivo della suddetta sezione di Bari aggiudicherà u11 premio di trecento lire al miglior lavoro, che resterà di proprietà della sezione stessa. Per l'esercizio sanitario nella marina mercantile, ricordiamo l'lnt.eressante pubbllcaa/one: Dott. ROMOLO

RIBOLLA

Medico diplomato della Marina Mercantile

Medicina Tropicale e Igiene Marinara MANU AI,E TEORICO-PRATICO ela bora to secondo i prescritti programmi. Ecco ca.me si sono espressi due scienziati italiani su questo libro del Ribolla: « Caro Ribolla, chi è di noi, che chiudendo un libro « già letto n on aòbia rimpianto il tempo perduto nel « leggerlo?' Ella, caro amico, può vivere sicuro che non e< ci sarà uno, che dopo aver letto il suo Manuale, non cc lo riap·r a per impararci meglio ciò che c'è dentro. « Noi che nascemmo e vivemmo sempre qui sul suolo, « onde venimmo, non ci ac corgiamo troppo della nostT~ 1c ionoranza, ma ora che ol'Italiani sembrano. voler n« cercare le vie d'acqua che percorsero oloriosamente « un tempo, i1 suo Manuale sarà prezioso per tutti .ZoTo~ ,, e nessuno lo studierà senza mandare un grazie di ,, cuore a chi lo ha lav orato per loro. « I o Le mando le mie congratulazioni. « Aff.mo . collega AUGUSTO MURRI )). • Caro Ribolla, • • • • cc Ho ricevuto il di Lei eccellente . ~anuale eh~ sarà « di orande utilità pratica per ~eàici e studenti. cc Le auouro ooni successo e mi ralleoro davvero con « Lei. « Aff.mo collega ALDO CASTELLANI».

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Da New Orleans, La. (U. S. A.). Volume di pag~. XVl-491, con 39 fig ure interca late nel testo. Prezzo L. 52, più le spese postali di spedizione. Per gli abbona ti al t • Policlinico,, sole L. 46 in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.


lAJ\NO

XLII,

1'uM.

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSI!. 4° Congresso internazionale degli ospedali. Come abbiamo annunziato, dal 19 al 26 maggio si terrà in Roma il IV Congresso Internazio11ale degli Ospedali. Il Congresso è chiamato a discutere importanti relazioni su temi che co11ten1plano ta·n to l 'organizzazione tecnico-sanitaria che quella amministrativa degli Ospedali. È anche all'ordine del gior110 una serie di relazioni ufficiali sul ruolo dell'Ospedale nel quadro sistematico dell 'assistenza, sociale. I precedenti Congressi furono tenuti ad Atlantic City nel 1929, a Vienna nel 1930 ed a Knockesur-Mer nel 1933. Oltre alle relazioni ufficiali verranno lette e discusse molte importanti comunicazioni d'indole scientifica e pratica . Precederà il Congresso un viaggio di studio a l\1.ilano, Torino, Genova e Firenze e seguirà un viaggio nell 'Italia 1neridionale, in Sicilia ed a 1'ripoli. Il Comitato ha deciso che durante il Congresso sia aperta una Moslra degli Ospedali Italiani e t1na Esposizione di Materiale Ospedaliero di esclusiva produzione italima. Mostra ed Esposizione sono destinate a far vedere quale sviluppo ha preso l'organizzazione ospeda.. liera, quali le su e caratteristiche storiche, quali gli importanti nuovi Istituli sorti n ell 'ultimo decennio, e quanta produzione iiatliana è a disposizione dei nostri Isli tu ti. Il lavoro tli or ganizzazione delle due m anifestazioni è stato affidato a dl1e segretari generali, ambedue con sede nell'Ospedale di S. Spirito in Roma, e la cui opera procede naturalme,n te di co11serva. ,S egretario generale del Congresso è il dott. J~doardo Ligorio. Segretario della mostra è il pro!. Nicola Sforza. 109 Congresso internazionale di chirurg·iu. Il 10° Congresso della Società internazionale di Chirurgia si terrà al Cairo dal 30 dicembre 1935 al 5 gennaio 1936. Temi: « Chirurgia delle paratiroidi », « Chirurgia del sin1patico lombare », ·« Chirurgia del colon (eccettuato il cancro) », « Condizioni chirurg·icl1e della bilharziosi »; tra i relatori figurano, per l'Italia, i proff. A. Chiasserini e M. Donati. Dell'importante congresso da;re1no ulterio.r i notizie. Compagnie italiane di viaggi stanno organizzando le gite su piroscafi italiani; si pregano perciò i soci italiani di non impegnarsi per ora a partecipare a combinazioni di viagg"i già preparati da co1npagnie straniere. Delegato per l 'Italia della Società Internazionale di Chirurgia è il prof. Roberto Alessandri, direttore della R. Clinjca chirurgica di Roma.

3° Convegno tridentino di tisiologia. Il ter.~o convegno della Sezione per la Venezia Tridentina della Federazione Nazionale Italiana Fa&cista per la Lotta contro la Tubercolosi si è adunaito a Bolzano e Merano il 16 dicembre, sotto la presidenza del prof. l Tmberto Carpi, assistito dal segretario prof. Vittorio Lubich. L'inaugurazione ebbe luogo con solennità, nel salone delJ 'A1nministrazione provinciale di Bolzano, ove fu-

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rono anch e iniziati i lavori, poi continuati nella sala del Casino di Merano. Furono discusse rlue relazio11i: una del prof. U. Carpi sui « Criteri cli11ici di orientamento nella terapia della tubercolosi polmonare »; l 'altra del prof. G. Cevelotlo, sulle « Funzioni degli Istituti cu.rativi clinico-ospedalieri nella lotta antitubercolare »; seguirono varie comu11icazioni. La discussione su queste comunicazioni fu .ripresa in una ulteriore seduta, tenutasi ad Arco il 20 gennaio. Seguirono altre comunicazioni.

Una riunione antitubercolare del clero genovese. Ha avuto luogo il 2 n1arzo a Genova, per iniziativa della sezione Ligure della Federazione nazionale fascisla antilubercolare, una riunione del clero, sotto la presidenza del cardinale l\tlinoretti, arcives~ovo di Genova . 1Scopo della riunione era d'invocare 1a collaborazione del clero alla lotta antitubercolare. La riunione riuscì assai numerosa: i sacerdoti presenti erano o1tre trecento. Per la sezione parlò il sen. Maragliano, che la presiede unitamente al sen. Pende. L 'illustre cli11ico esordì ricordando che il Capo del Governo Fascista ha proclan1ato ch e la lotta co11tro la tubercolosi è obbi eLtivo fo·n damentale e scopo di essa è redimere l'umanità dal tributo di giovani vite ch e paga alle malattie tubercolari. Espose le verilà for1damentali che la scienza, ispirata da Dio, ha conquistato e sintetizzò i termini della lotta . Rilevò infine che la sola vaccinazione si può estendere alle grandi masse. In Italia il Governo Fascista l'ha ripetutan1ente racco1nandata e 11e propugna in tutli i n1odi l 'attuazione. L 'orato·r e è stato vivan1ente applat1dito . Il card. ~1inoretti ha ringraziato il sen. Marag·lja110 e soggiunlo che il clero seguirà con zelo i sugg·erimenti clell 'illust..re clinico.

Conferenza del prof. Bocchetti. Il prof. Federico Bocchctti, segretario generale della F ederazione nazionale fascista per la lotta contro la tubercolosi, ha tenuto una conferenza al Lyceum di Roma, illustrando l 'organizzazione del Regime fascista nella lotta contro la tubercolosi. Egli ha in modo particolare ampiamente esposto quanto è stato realizzato nel campo profilattico ed assistenziale e quanto si profila n egli ulteriori vittoriosi sviluppi della lotta, che tende a liberare il po·p olo italiano dalla più grave delle sciagure umane. Ha annunziato, illustrandola nella sua finalità, la imminente organizzazione della « prima settimana nazionale della diagnosi precoce», che tende ad orientare il pubblico verso i dispensari antitubercolari. Infine l 'oratore ha fallo una rapida sintesi di tutta l 'opera sociale svolta dal Regime fascista per la difesa della razza, ch e ci m e lte all 'avanguardia tra le varie nazioni.

Un po' dovunq11e.

Il 4° Congresso della Societas Oto,Rhino-La.ryngologica Latina è ind elto a Bruxelles dal 20 al 23 settembre, sotto il patronalo dei Reali del Belgio; il Comitato d'onore comprende il Presidente del Consiglio belga; presidente del Congresso è il Dr. Buys di Bruxelles; segretario generale il dotl. ChaYanne (li Lione . Tra i numerosi relatori figurano, per l 'ItaJia, i proff. Bruzzi, Cala1nida, Carnevale, Citelli, Ferreri, ~Ial a n , Ricci, Traina; uno dei tre conferenzieri sarà il prof. l\Ialan. La

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quota è fissa ta i11 100 franchi francesi per i congressisti, 50 per le persone di .famiglia; va indirizzata al segretario generale (Conto chèques postaux 461.28, Lyon).

Il Principe di Piemonte ba visitato l'Ospedale degli Incurabili di Napoli, sofferrnandosi nei vari reparti e interessandosi ai lavori di definitiva sistemazione.

L '11° Congresso an11uale dei 1uedici radiologi di lingu a francese avrà luogo a Bruxelles dal 30 luglio al 3 ottobre; il comitato è presieduto dal dott. Z. Gobeaux di Bruxelles ; segretario ne è il dott. Dariaux di Parigi.

L'on. Bruno Biagi ha visitato le Terme Operaie aperte in Salsomaggiore, un paio di anni or sono, dall 'lsti tuto Nazionale Fascista della Previdenza ,Sociale.

Data l'importanza e lo sviluppo degli studi di :rYiedicina delle Assicurazioni, per iniziativa del prof. Arnolfo Cian1polini s'intende costituire una Società Italiana di Medicina delle Assicurazioni ch e potrebbe raccogliere centinaia di soci con l'adesione di tutti coloro che traggono la loro fonte di vita spirituale ed eco11omica d allo studio e dall'esercizio d ella ~Iedicina delle Assicurazioni. Le adesioni a quest a iniziativa dovranno essere inviate al prof. dott. Arr1olfo Ciampolini, via PallaYicino 22, Milano. L'Associazione Medica T.r iesti11a si è adunata l '11 e il 18 gennaio e il 1° febbraio, sotto la presiden za del pro~. G. Ravasini, assistito dal segretario dott. G. Robba. F·u ron o fatte con1u11icazioni da: G. Baltigelli (2 co1nunic.), P. Pinch erle, G. Robba, B. Ulcigrai, :rvr. Geyer. Ll Scuola di applicazion e di sanità militare ha inaugurato l 'anno accademico il 27 febbraio nell 'aula magna della scuola, di11anzi alle autoritjl civili e militari e degli allievi ufficiali m edici. Dopo un discor so del direttore, generale Mazzetti, l 'on. prof. Pentimalli ha tenuto la lezione inaugurale sul te111a « I fallori r ealizzanti lo sviluppo del can cro ». Il 2° corso internazionale di chirurgia riparatrice) })lastica ed esteti ca avrà luogo dal 29 marzo al 15 aprile a Parigi (Hospice des Enfa11ts assistés), Praga (Istituto di chirurg·ia riparatrice della Facoltà) e Milano (Padig·lio11e M11tilati del viso). Rivolger si al do tt. Claoué, rue Schef.fer 39, Paris XVIe. Il 41° cor so di perfczion ame11to sulla terapia 1nedica e idrologia si svolgerà, presso l 'Università di Parigi , dal 1° al 13 aprile sotto la direzione del prof. 1\IIaurice Villaret ; concernerà le affezioni vascoJari, r enali, r eumatiche ed umorali vegetative. Il 43° corso, dal 6 al 20 n1aggio, riguarderà le malattie del tubo digerente, del fegato e della r1utrizione; sarà integralo da una visita a Vichy. Quota per ogni corso: 200 frar1chi. Chiedere il programma al: Laboratoire d 'Ilydrologie et Climatologia Thérapeutiques de la fi"'aculté de Méde· cine, Paris Vie. Il prof. Pisu , docent e di batteriologia e immunologia, h a tenuto a Ptorr1a u11a conferenza su cc L 'igien e dello sport ». •

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Il Sindacato Medico Provinciale Fascista di Milano, in accordo col prof. Prassitele Piccinini, uno dei Commissari della Fiera Campionaria di Milan o st a organizzando la tradizionale Giornata Mecli~a, fissata per il 25 aprile. Nell 'occasione l '~c­ cademia ~Iedica Lombarda promuoverà una Riunione straordinaria sulle onde corte in biologia e in medici11a . Il Re h a ricevuto in priYata l.1 clienza il prof. Giuseppe Franchini, il quale g·li l~ a prese~tato in 01naggio il suo nuoYo tr~ttalo d1 patologia e parassitologia dei paesi ca lcli.

L'Accademia delle Scienze della Russia è stata trasferita da Leningrado a Mosca; essa costituirà, 11ell 'Unione sovietica, la più alta istituzione scientifica, organo ufficiale di consultazione, presso il Governo, per tutti i problemi riguardanti la scienza e le su e applicazioni sociali. I quadri dell "Accademia sono stati ringiovaniti ed allargati. 1

Presso la Casa Imperatrice Federico di Berlino verrà costituito un Museo medico storico, dal « Collegium medico-chirurgicum » dell 'Università; vi saranno raccolti numerosi strumenti, disegni, docume11ti ecc.; tra l 'allro, vi figureranno il prirno oftalmoscopio di von Helmholtz, il microscopio di I(och, la mano artificiale di Gotz von Berlichingen ecc. L'architetto Otto Onegger, rr1orto a Zurigo, ha lasciato alla città la ~omma òi circa 500.000 fran .. chi svizzeri, per la cos lituzion e di un fondo inLitolato al suo nome e destinalo a mante-nere dei letti per I 'assistenza gratuita nella sezione medica e in quella chirurgica dell 'Ospedale Cantonale di Zurigo. L ·Università di Edimburgo ha fissato le norme per an1ministrare la somma di 103. 771 sterline (6 inilioni di lire it. ), legatale dalla sig.a Annie Mina Cameron, vedova del colonnello medico Le\\·is Cameron; è destinata a compensare le migliori ricerch e di batteriologia o sulla diagnosi delle malattie, compiute da studenti dell 'Università. Una legge andata recentemente in vigore nel1'Inghilterra stabilisce che, in casi d'infortuni au1omobilistici, il inedico che presta assistenza di pronto soccorso deve essere compensato, in ragione di 12 scellini e 6 pence (oltre 6 pence per ogni miglio di percorso al di là di 2 miglia). Lo stesso compenso è dovuto agli ospedali che prestano le prime cure. Il compenso deve essere corrisposto dal proprietario del veicolo in cui sono i feriti o che ha pro,·ocato il ferimento di estranei. Qualora venga poi accertata che la colpa è di altri, egli ha diritto di rivalsa. Le società di assicurazione devono sempre corrispondere quanto compete ai 1nedici o agli ospedali; le clausole restrittive dei contratti d 'assicurazione sono nulle. L '1\.ssociazione dei medi<:i specialisti dell 'Austria ha dettato le norme che definiscono le condizioni per il riconoscimento di specialista qualificato a.a parte dell'Associazione, la qual~ ~a car.at~ere privato. Qualu11que medico può d1rs1 spec1al1sta; ma per essere qualificato d all 'Associazj one, o~r.orro?-o 4-5 anni di esercizio in istituti o reparti specializzati (4 anni per le specialità m ediche, 5 per quelle chirurgiche), d ei quali una parte può essere dedicata a r ami affini a quello prescelto. È entrato nel 25:\ anno di vita lo cc J ahreskurse ftir arztliche Fortbildung », periodico di revisione

annuale dei progressi della medicina ; esce me~­ silmente; ogni numero riguarda un ramo definito della m edecina. Rivolgersi a: I. F. Lehmanns Verlag, Mtinch en 2 SyV, Germania.


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SEZIONE

Il prof. Prassilele ~icci11i11i, i11 i11emoria di Andrea Bacci, assertore delle Ter1ne « totius orbis )), gli ha dedicato u11a tavola in policromia, ove la fjgura ael grande elpìdiano sovrasta un disegno geografico dell'Italia, recante l'indicazione delle principali Stazioni idrotermali e marine. Il dolt. G. Borromeo, esortato dal Piccinini, provvederà a farne omaggio a tutti i ntedici d'Italia . Nella « Deutsche Aerzneitaxe », che regola le competenze per le prestazioni professionali dei farmacisti in Germania, sono state aggiunte, per il 1935, · 92 droghe vegetali nostrane, in considerazione dello sviluppo assunto dalla fitoterapia domestica non soltanto tra i profani, ma anche tra i medici. Vi figura la YOCe nuoYa: « mescolanze di oarti ta,eliuzzate di niante » Da un censimento eseguilo nel 1934 è risultato che la popolazione di Vienna raggiungeva 1.874.618 abitanti, il che segna una diminuzione di 142.000 rispetto aJ 1914. La natività nel frattempo si è ridotta incirca del 50 %. Gli ebrei raggiungono incirca il numero di 178.000, contro 200.000 nel 1914; la natività degli ebrei si è ridotta, nel frattempo, incirca del 60 %. Il Municipio di Napoli ha deciso che orga nei giardini di piazza Cavour, di fronte al! 'Ospedale clegli Incurabili , un ricordo 1narrnoreo a Mariano Semmola, che onorò nel secolo scorso la clinica inedica napoletana. Il busto è l111a pregevole opera rleìlo scultore J era ce. Nell'Università di Goltinga è stato tolto l 'insegnamento al docente priYato dott. Saller, perchè l 'cc Ufficio della politica razziale >> ha trovato che, sotto il manto di un corso biologico , egli cornpiva una propaganda politica .c ontraria a quella del Governo. La dott.a Martha M. Eliot, c.he dal 1924 presiedeva alla divisione d 'igier1e i11fantile e materna del cc Children 's Bureau » degli Stati Uniti, ha orai assunto la direzione di questa grandiosa istitl1zione. La Eliot ha moltissime benemerenze, così nel campo scientifico (eziologia del rachitismo, pediatria preYentiva), come in quello sociale. Il 1'ribunale Penale di Milano ha condannato ad un anno di reclusione e 5000 lire di multa un farmacista della città che aveYa, quale concessionari o del servizio di disnensa dei medicinali ai poveri , consegnato medicinali non rispondenti alle prescrizioni. L.a colpa venne acclarata da un 'inchiesta condotta dall'Ufficio d'Igiene e dal Direttore del Servizio farmaceutico comunale. Il dott. Julian Para, inedico titolare (condotto) a Cantalejo (Segovia), in Spagna, è stato assalito da un'orda di forsennati, partigiani di due altri 1nedici - due fratelli , s labilitisi nello stesso paese - e ridotto in tali condizio11i che dopo alcune ore moriva. ·L a cc Medicina Ibera » del 23 febbraio, che dà ]a notizia, parla di cc ca11nibalismo ». •

Si è spento il gr. uff. prof. dott. RINALDO CASSANELLO, primario chirurgo emerito dell'Ospedale Cjvile Vittorio Emanuele II cli La Spezia. Nato a Pegli nel 1872 fu allievo del Cec_i nella Clinica Chirurgica di Pisa. Ricoprì quindi il posto di Chirurgo Prin1ario n ello Spedale di Chiari,

PR.\.Tl C.\

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e dal 1913, in C}illello di La Spezia. Nel 1933, mir1ata la Sua forte fibra per il lavoro di tanti anni, aveva dovuto abbandonare l 'esercizio professionale. Docente in Patologia speciale chirurgica e in clinica urologica, pure n eli 'assillante lavoro di un grande Ospedale, coltivò sempre lo studio che completa e perfeziona l 'esercizio prcltico. La pubblicazione di numerose 1nonografie fra le quali figurano interessanti osservazioni, frutto della Sua g·rande esperienza, sta a testi111011iare il fine intuito clinico e la rara perizia di questo Cl1irurgo, veramente completo e perfetta1nente equilibrato. Il Suo amore di studioso lo spinse a fondare la Società di Cultura l\1eclica della Spezia della quale, fino a pochi g iorni prima della fine, fu ferYente animatore. Alle doti elette di mente corrispondevano quelle del cuore: che lo spinsero a capo di I stituzioni benefiche quali la Socielà di Pubblica 1\.ssistenza e la locale ,Sezione della C. R. I. È ancora grandissi1no merito del Cassanello l 'avere dato impulso alla lotta contro il cancro: alla Sua attività l 'Ospedaìe Civile di La Spezia deve· la dotazione di 200 milligra1nrni del prezioso radium. Alla memoria di ques ta bella .figura di Professionista e di Benefat Lore, Ya commosso e riconoscente il pensiero d ei Colleghi che tanto lo hanno a1nmirato e apprezzato, e della schiera innumerevole dei malati che dalle S11e cure sono stati ridati alla vita. MAURIZIO BUFALINI. defunlo a Lione il prof. VrcTon RocHET, professore onorario di clinica chirurgica d elle vie urir1arie in quella Università . Allievo di Ollier, dopo essersi dedicato alla chirurgia generale, con speciale predilezione per la chirurgia ossea, passò brillante1nente alla chirurgia urinaria, ancor giovane allora. Mentre oggi a Lione vi è uno stupendo Istituto (da Lui disegnato), Egli pur nel vecchio e modesto quartiere all'Ospedale dell 'Antiquaille seppe creare un importante ce11tro di studi. Fu t.ra i primi a occuparsi di chirurgia della prostata (1898) ; pure fra i primi, se non il primo a eseg·uire cistectomie totali per cancro e nel suo. volun1e cc Chirurgie de la Vessie Basse» consacrò. la sua vasta esperienza su quesla importante materia. Ma il maggior merito che a Lui deve essere attribuito, si è per avere sistematizzato. con la derivazione delle urine mediante la sect10 alta e lo stoma temporaneo, tutle le operazioni che di poi sono s tate stu<liate e eseguite sull 'uretra posteriore , per plasticl1e, stenosi, fistole vescico-vagi11ali ecc. Egli icieò anche lo sdoppiamento dei lembi ' con rifacimento d elle pareti a due pia11i, . nelle . fistole vescica-vaginali alte, da operare per via Intravescicale. Aveva inolli amici in Italia, ch e lo rin1piangono: fu ;Socio Onorario della nos tra Società di Urologia. AUGUSTO CAssuTo. È

morto a Napoli il prof. GAETA ·o CORRADO, emerito di medicina legale in quell 'Ateneo. VoJontario durante la guerra., diresse l 'Istituto di rieducazione p er i 1nutilati. Rives tì due volte la carica di preside di Facoltà. Lascia numerose pubblicazioni scientifiche. ~I. P . È

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RASSEGNA DELJ,A ST.lM.PA MEDIO! Pracltitioncr, gen. -

Numero sulle malattie del

torace. Journ. de Méd. de Lyon, 20 dic . -

io:

A. ALESSANDRINI • E. PAMPA,NA • M. SABATUCCI

dell'Istituto di Igiene della R. Università di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO Tecnica e Diagnostica

Numetro di

nnatomia patologi ca . Riv. ·di Patol. nerv. e 1nent., nov.-dic. _,.C. BERLUCCHI. ,S peciale forma di grave frenastenia accompagn ate da miosclerosi. - G. PELLACANI. Componente neuroveget~tiva degli stati ansiosi. P. RADAELLI e A. PREVITERA. Idrocefalo interno sperjmentale. - O. MEco. Scarsità di reazione piretica nei dementi precoci. · Pathologica, 15 dic. - G. PRussr. Lesioni epatiche e colecistiche da associazioni ipo-schizomicetich e. L. ANTOGNETTI. Studi sull'imbibizione. - S. Lrnoo. Brucellosi aviaria spontanea. Journal A. ~tl. A., 15 dic . ..--,.. P. S. PELou sE e al. L 'infezione gonococcica. Arch. Sch.- u. Tr.-Hyg., gen. - M. SALAH e A. HASSAN. L'antimonio n el trattam. della schistoson1iasi. - H. RuGE. La funzione epa lica nella m alaria recente. Milnch. Med. Woch. , 3 gen. - vV. H . WEIL. Le malatti~ dell 'ipofisi. \:V. KELDE. Errori diagnos tici . in ginec. - M. NADOLEC:ZNY. La raucedi11e eron1ca. Presse Méd., 2 g·en. - J. ARLOING e L. LANGERON. Desensibilizzazione e insen sibjlizzazione. Deut. Med ..Woch., 4 g·en. - MoRA"\-VITz. Terapia 1nedicamentosa delle cardio11ati e scompen sate. Med. Klinik , 4 gen. - L. 1\.scHoFF. La concezio11e di malattie allergiche. - Referendum sul sis tema endocrino nel diallet e. Gaz. d. Hop., 5 ge11. - H. KETTER. L 'edema acu~o del polmone . Paris Méd., 5 gen . - Nt1mero s11lla tubercolosi.

[ANNO XLII , NuM.

Prefazione del Prof. Sen. GIUSEPPE SANARELLI. Riportiamo, in sunt~, l'Indice sistematico dell'Opera: .lf etodica oenerale (Dott. M. SABATUCCi) : Il principio d ei saggi in serie - Delle diluizioni - Alcoli - Determinazione del pH. Suo aggiustamento. - Esame del sanou.e: Prelevamento del sangue - Esame emooitometrico - Esar me morfologico - Alterazioni del sangue in alcune mar la.ttie - Esame parassitologico - Esame fisico e fisioo1·bimico - Esame chimico - Esame batteriologico - Esame immunologico. - Esame del liquido cefalo-rachidiano: Prelevamento del liquor • Esame fisico - Esame mioro:J0opico - Esame chimico - Reazioni colloidali sul liquor · Ricerca delle emolisine e del complemento - Reazione di Wassermann sul liquor· Reazione di Kahn sul liquor. - Esame ti.elle urine (Prof. A. ALESSANDRINI) : Esame fisicv e chimico. Esame delle feci: A) Esame fisico e chimico - B) Esame microscopico - C> Ricerca dei calcoli nelle feci - D) Esame parassitologico, proto. zoologico e batteriologico (Dott. E. PAMPANA). - EsCJ.. me del latte <Prof. A. ALFSSANDRINI): A) Esame fisico e chimico - B> Esame microscopico e culturale - C) Ricerche speciali. - Esame del succo oastrico : A) Esame fisico e ohimico • B) Esame microseopico. - Esame dell'espettorato. - Esame deuli essudati e trasudati: A) Esame fisico e chimico - B) Esame citologico - C) Esame batteriologico. - Tecnica òatteriolooica (Dott. E. PAM· PANA). - Diaanostica batteriologica. - Micosi. - Tecnico pTotozoolooica. - Tecnica el171.int0Zooica. - Tecnica en· tomoZ(Jgica. - Reazioni c11.t anee (Dott. M. SABATUCCI). Esami anatomopatolooici. - Tecnica per la preparazione dei vaccini batterici (Prof. A. ALESSANDRINI). - Appendice I • Es·1,me di acqua : R.icerche chimiche e batteriologiche ai fini dell'igiene. - Appendice II - Ricette utili. Volume di pagg. XXXII,636, in formato tascabile, con 69 figure in nero ed a colori nel testo e tre tavole a colori fuori testo. rilegato in tela. Prezzo L. 5 ~ 1 più le spese postati di spedi, zione. Per i nostri <tbbonati sole L. 4 7 1 6 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale. Sur, cursale diciotto , ROMA.

Indice alfabetico per materie. A.llerg-ia: p sich e ed . . . ~ . . . . . Pag. 449 Autoe1noterapia : azione ipotensiva . . . )) 457 Azotemia: infedeltà nell 'indjcazjone e nella prognosi operatorie . . . . . . )) 461 !3ibliografia . . . . . . . . . . . . · . · 453, 454 Bilirubinemia : ricerch e . . . . . . . . )) 457 Circolo polmonare: nuo,v e vedute sulla )) 435 funzione . . . . . . . . . . · · · · · C js ti di echin ococco vol11minose d el Dou glas . . . . . . . . . . . . . . . . )) 423 Cis ti idatica del cerYello . . . . . . . . . )) 458 Commozione cerebrale: trattame11to con iniezioni sottocutanee iii acido car -

bonico . . . . . . . . . . . . . · · · · ·Colecistiti e lesioni del fega lo . . . . . . .Corea infantile: forme an on1ale ... Emorragia cer ebral e : cura . . . . . . Emorragie ovariche jnlra1)erito11eali non gravidi ch e . . . . . . . . . . . · · · · Ernia strozzata contenen le diverticolo di ~leckel . . . . . . · · · · · · · · · · · iFauna del! 'alla alrnos:Eera . . . . . . .

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G-inecologia : errori diag11ostic i più corn. uni . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag . Lattante : sviluppo del s is le1na li11fatico )) Leishmaniosi in .Ro1na: con icl erazioni clinico-statistiche ed epidemiologiche . )) Lipomatosi pancreatica . . . . . . . . . )) Lombaggine : trattamento . . . . . . . )) ~1ercuriali: potenziamento cte1 l 'azione diuretica . . . . . . . . . . . . . . . · )) Pleurili essudative tuber colari : at1rote)) rapia . . . . . · · · · · · · · · · · · Pneumoperitoneo spontaneo : casis Lica . 430, Prost atici: cateterismo . . . . . . . . . . )) Reazione di Weltm ann nel liquido c.-s. )) di malati i1ervosi e mentali . . . . . Reni : amiloi.dosi . . . . . . . . . . . . )) Servizi igienico-sanitari . . . . . . . . .

Suppurazioni renali e p erirenali: dia•

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gnosi . . . . . . . · · · · · · · · · · ·

1'uber cololjr i: potere agglutinante dei sieri p er l a brucella melitensis . . . . \Fita marj11a: selezio11e e accun1ulo di elern.en ti . . . · · · · · · · · · · · · · ·

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orritt1 di proprietà riservati. --: Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non in 1epito IMI 1.noriaatione sc:itta dalla f'e"4t,ione. E

fJÌetata

la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FauGoN1, Red. capo.

Roma · Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .


A.NNO XLII

Bou1a, 18 Marzo 1!}35 - XIII

'' fondato nel 1893 da GUIDO BACCELLI e FRANCESCO

Num. 11

'' DURANTE

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SEZIONE PRATICA '

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO~ Lezioni : A. Gasbarrini: Adenocarcinoma latente del corpo del pancreas. Note e contributi : Ciaccio Case: L'ascesso del polmone. (C-0n speciale riguardo a l la cura del Dr. Connors col tamponamento). o sservazioni cl iniche : A. Scalfati e U. Bizzwrri: Postumi tardivi (angiocolite suppurativa a lunga scadenza) da ritenzione di proiettile nel parenchima epatico. Nota preventiva. Problemi d 'attualità: P. Di Mattei: Sulla cosi detta 11 c.ura ·bulgara » dei rpostumi di encefalite letargica. - ·3-. Panegrossi : Sulla così detta « cura bulgara » del iparkinsonismo ipostencefalitico. (N·ota , aggiuntiva). Sunt i e r a ssegne : SISTEMA NERV080 : J . Gathal a, E. Friedman e .R. Lruplane: ·s ulla diagnosi del reumatismo cerebrale. I. Va.lore semeiologico del delirio di morte. II. Disordine cerebrale e disturbo dell'equilibrio acido-base. - A. SalJino n: Alcuni dati favorevoli all'ammissio ne di un centro diencefaliiC~o nella patogenesi dell'asma ·b ronchiale. - A. Sezary: La cura della paralisi pr ogressiva con lo stovarsol sodico. - G. Passeau e M.me Leguerrière: ])pisodi meningei tubercolairi curatbili e bacillosi meningee. - CUORE E CIRCOLAZIONE: G. Scaiglioni : Ossalemia e ossaluria. nelle 1

LEZIONI ls·r1TUTO DI (:LI NTGA 1'1EUI CA GENERALE DELl,A

P\..

UNI VE11SI T_l DI

Dire ttore : Prof.

P..L\DOVA.

ANT ONIO GASBARRI NI .

Adenocarcinoma latente del eorpo del pancreas. . Lezione clinica del Prof. A.

GASBARRINI,

direttore

raccolta dai dottori G. SoTGIU e C. CALABRESE, assister1ti. L 'an1111alata, di cui oggi .t ralteren10, pret-enta un insieme di manifestazioni , che rendono il caso veramente non comune. La disarà. laboriosa e, se il giudizio diascussione . . ' . gnostico, a cui no·1 perverremo, potra essere in qualche punto incerto, non minore sarà per voi l'utilità ch e ne potrete trarre. Vi riassumo l 'anamnesi e l'obbiettività. S. S., di a ..56, sarta, nubile. Nie11te sappiamo <lei famigliari, essendo la paziente figlia di ignoti. La p. non sa riferire nulla circa la propria a11amnesi dei primi anni. Mestruò a 14 a. e le me·slruazioni continuarono ad essere abbastanza regolari per epoca di comparsa e quantità. A 22 a. 1ebbe un figlio naturale da un uomo sano, il qua-

afifezioni cardio-vascolari. - P. Morai,vitz: I ·singoli farmaci nella t erapia delle miocardiopatie non scompensate. - _G IENE : A. Aibra.ha..ms: Le diete nell'atletica. Cenni bibliografici. Discussioni importan ti : R. Jarn1an : L'eviipan come ane· steti co per via endovenosa. Accadem ie, Società Mediche, C--l ngr essi : R. Accademia Medica di Roma. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Studio sull..:i parotiti p·o st-oiperatorie. Vaccinoterapia specifica nella Hnfogiran·ulomatosi i·n guinale benigna e sue oomplicazioni (virus di Nicolas e Favre). Cura dell ':·steon:jeli·t e. - Sulla cura dell'ascesso del poLmone. - Un nu ovo tra.ttrumento delle malattie dei seni. - Il tratt amento della febbre melitense. MEDICINA SCIENTIFiCA : Sul plasim odio oval e di Stephens. - VARIA. Nella vita professionale : Insegnamento superiore. Cr·onaca del movimento professionale. - Con·corsi. Nomine, ·prom ozioni ed onorificenze. No lizie diverse. Necrolog io : G. Ayala: Sante De Sanctis. Indice alfabetico per materie.

le morì a 44 a. di ictus apoplettico. Il parto fu r1ormale; la p. non allattò. La bambina morì ad un mese di età per croup difterico . Non ebbe aborti . A 45 a. intervenne la menopausa. È stata sen1pre n 1oder ata mangiatrice e bevitrice. Anamnesi p atologica remota. A sei anni pare che abbia soffer lo di morbillo, in forma legger a; d i questo g u ar ì perfettamente. A 15 a. tenne il le~to per un.a quin dicin a di giorni per u na infezione tifoidea lieve; ebbe modica elevazione t ermica; du rant e tale malattia le mestruazioni si soppressero e non ricomparvero per due o tre • mesi. A 20 a. soffrì di anemia, che durò per circa due anni, con accenluazione durante l 'estate. Tale malattia si accompagnava ad una leggera elevazione termica, a pallore, ad astenia profonda, talvolta a cefalea ed a senso di vertigine. La p. non sa se tale forma fosse accompagnata da epatosplenomegalia. Riferisce inoltre di essere dim in u ita notevol mente di peso . Fu curata con i11iezioni a base di ferro e con dieta adatta. Migliorò notevolmente, ma non guarì, poichè residu ò un senso di astenia leggera, che si accentuava durante la stagione estiva. Nel 1918 (a 40 a.), duranle l'epidemia influenzale, l'inferma ebbe una leggera forma febbrile, con un po' d i tosse: stetle a letto solo un giorno. Fin da giovanetta è stata stittica, per cui abitualmente doveva ricorrere a purganti. Quando per molti giorni (3 o 4) non evacuava, la p. accusaYa forte ma] di testa. Da giovanetta restava ancl1e 8 o 9 giorni senza il beneficio dell 'alvo.


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cc IT. POLI CLINICO l>

La cefalea cessava quasi ~ smnpre dopo l 'azio11e del purgante. Sette anni fa prendeva abitualmente, ogni giorno, purganti salini; dopo qualche mese dall 'u so di - tali purganti, questi le procuravano forti dolori addominali; li sospese e ricor se alla serina. Molto spesso, oltre a tali disturbi, accu sava astenia, più forte di mattina, e lieve anoressia. Fino ad un anno fa ha emesso spesso degli ascaridi . Da tre-quattro an11i l 'i. va soggetta a dolori addominali nell 'ambilo del quadrante superiore destro dell'addome, dolori a tipo colico, di intensità sempre modica, ed in n etti ssimo rapporto con le condizioni dell 'alvo. Scompaiono per qual~he giorno, quando evacua. L 'estate scor sa ebbe, per un giorno, forti dolori addominali a tipo colico e due scarich e diarroich e; la p. li attribuì a cau sa perfrigerante. Da molti anni la p . soffre di emorroidi. Non h a mai avuto perdite sanguigne rilevanti. I disturbi relativi non si son o recentemente accentuati. Anamnesi patologica prossima. Nell'estate scor5a la p . h a avuto un periodo di relativo benessere; era ingrassata. Verso la fine di Agosto ed i primi di Setten1bre si era presentato un lieve m alesser e gen erale e debolezza. Sebbene le condizioni di nutrizione fossero floride, la p . si sentiva fiacca. Una notte, circa la metà di Settembre, la p. accu sò una dolen zia addominale diffusa, dei grandi rumori intestinali e< come se avesse preso una purga» ed una punta un po ' dolorosa fra l'ombelico e l 'arcata costale sinistra. Durante la notte stessa ebbe due scariche alvi11e. Il giorno dopo si sentì abbastanza bene. Persisteva però il punto clo1oroso a stnistr a, ch e molestò la p. durante tutto il giorno. Dopo 8 giorni di questi disturbi, essa si recò da un medico , il q,u ale p arlò di colite e le ordinò dei sali . La p . n e con sumò due bottiglie. Prendeva. un cucchiaio di sale ogni mattina . Il dolore a sini stra scomvarve, ma rimasero i dolori a destra, ch e la p. accu sa da molto tempo. ' Essi anzi divennero più intensi, 1nentre la p. notò lo sta.bilirsi di un sen so di malessere generale e di astenia. I dolori lasciavano in genere tranquilla la p. durante il giorno e si presentavano di n otte. Erano· localizzati so tto l 'ar co costale destro, più in basso ed a tutto il fianco dello st esso lato. Nessun 'altra irradiazione. Non ebbe mai dolori violenti, m a essa spesso aveva bisogno di lasciare il letto e girare p er la casa, oppure li calmava con applicazioni calde, o comprimendo con la mano il fianco. A letto doveva t enere il decubito supino . Sul decubito sinistro aveva un senso di stiramento doloroso, ed il decubito destro intensificava i dolori. Non vi fu mai nausea, n è vomito. Non vi furono mai ripercussioni generali (sudore, ecc.). In seguito (fra Ottobre e Novembre) i dolori comparvero cp1alche volta anche di sera. A. partire da quel periodo, la p . ha notato il comparire di frequenti borborigmi. Durante qt1esto periodo, qualch e r ar a volta, la p. ha avuto sin ghiozzo: Solta11to da un mese a questa parte è venuto a mancare l 'appetito. Non ha avuto mai eruttazioni acide, nè vomito, n è nausea. In ques to ultimo mese, oltre all 'a11oressia, ha 11otato sen so di peso allo stomaco , alito peante, bocca asci11tta e cattiva. La p . afferma ch e in cp1csti due ultimi mesi

[ANNO :\LII, Nl:~I. 11]

è molto dimagrita; non sa peraltro precisare dati. . I conoscenti della p .. hanno notato da qualche giorno, sulla cute del viso e sulle sclere una tinta itterica, e la p . ha visto che le urin~ sono diventate scure. Per questo la p. si è finalmente decisa a farsi ricoverare in questa Clinica. Esam e obbiettivo. L 'obbiettività ci dice trattarsi di una donna, dell 'apparente età di anni 60 di cui notiamo anzitutto lo stato di deperiment~ ed il colore itterico dei t eg11n1enti. , L'inferma non lame11ta particolari disturbi , al1'infuori di una notevole astenia. È di st atura poco inferiore alla nor1na. Di costituzione scheletrica normotipica . A carico dello scheletro si nota una lieve scoliosi sinistro-convessa della m età superiore della colonna dorsale, con curva di compenso inferiore. La spalla sinistra è un p~co più alta della destr a. La cute è sottile, liscia, asciutta, uniformen1e11te e n ormalmente calda, di ti11ta gialla, alquar1to in tensa al tronco ed al viso; è di un giallo tendente piuttosto al verde. La cute degli arti è, specie distalmente, molto meno colorata lii quella del tronco. Intensamente colorate le sclere. Il viso è, inoltre, pallido, dalle carni sciupate, casca11ti. Qua e là sul tronco si nota l 'esistenza di 1ninuscoli angiomi neviformi. La cute, molto sottilP-. aderisce ad un sottocutaneo spesso, inelastico, che mantiene a lungo le pieg·h e. Non esistono edemi, ma se si comprime co11 u11 corpo duro (piede dello stetoscopio) contro una superficie ossea (tibia, st erno), si !orma un 'impronta nettissima a marg·ini duri e pallidi, durevole. Il pannicolo adiposo è abbastanza sviluppato nell'addome, a struttura spiccatamente lobulare, flaccido . La muscolatura è discr etamente sviluppata, ipotonica . .Eccitabilità idiornuscolare marcat a. All 'esame del cavo orale: lingu a con spessa patina bianca, asciutta; ql1alch e denle mancante; alito fetido. Istmo delle fauci arrossato. Apparato linfoghiandolare . Niente di noteYole all 'infuori di un noduletto, grosso come un chicco di grano, di m edia consistenza, mobile, all 'i11guine di sir1istra e di un altro simile alla fossa sopraclaveare di si11istra. Non si palpa110 altri noni nelle comuni sedi. Apparato respiratorio. Vie aeree superiori lil1ei re. Torace asimmetrico leggermente, per la già eletta 1r1alformazione scheletrica. Angolo del Louis poco accentuato. Angolo epigastrico r etto. Ampiezza delle escursioni respiratorie . alqua11to ridotta a destra. Respiro di tipo ·toracico, cli frequenza : 22 al l '. Con la p alpazione, n on si provoca dolore iI1 11essun punto. Discreta elasticità della gabbia toracica in rapporto all~età. Il f. v. t . è abolito alla base destra, posteriormen te sino alla punta della scapola e lateralmente in basso; al di sopra , esso è trasmesso con più inten sità a destra ch e a si11istra. Percussoriamente si rileva l 'esistenza di una completa ottusità alla base 'destra, ch e po·st eriorn1ente arriva sino a due dita trasverse sopra la punta della scapola. Il limite superiore di detta ottusità declina . verso l'est erno, raggiungenclo il margine superiore della ottava costa sull 'ascellu:e media ed indi decorrendo orizzontalmente in avanti. Anteriormente non esiste un margine inferiore spostabile, bensì, circa al livel~o del .m;:t~­ gine superiore del fegato (quinto spazio sull e1111c]aveare) una ottusità assoluta. L 'angolo epato-


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SEZIONE PRATJCA

cardiaco non è occupato. I lin1iti della detta ottusità si spostano di pochissimo nei diversi decubiti. In corrisponde11za della stessa, senso di resistenza molto aumentata. Sulla regione soprascapolare sinistra, che è alquanto più sporgente (v . . sopra, malformazione) esiste discreta i pofonesi . Non riduzione dell 'ampiezza del campo di Kroenig. Alla b ase sinistra, a ridosso della colonna vertebrale, esiste una piccola zona ipofonetica a triangolo di _Grocco. Margine inferiore sinistro in sede, leggermente espansibile. Sulla regione sottoclavicolare destra, suono di p ercussione leggermente più alto. Ascoltatoriamente, sulla base d es tra, p osteriormente, respiro scarso, alterato nel timbro, che è nettamente soffiante, nasale e lontano nell 'espirazione. Esiste netta egofonia e trasmissione integrale della voce afona. Non il segno del soldo per i versamenti liquidi . Ridotta trasmissione transtoracica. Sull'ascellare anteriore, al livello della quinta costa, si ode qualche debole rumore <li sfregamento. In corrisponde11za delle parti alte dell 'emitorace destro: respiro aspro e qualche fatto bronchiale; a sinistra niente di notevole . Apparato circolatorio. Itto r1on visibile, p alpabile al quinto spazio, mezzo cm. infuori all 'emiclaveare. Il margine d estro no11 deborda dal .margine destro dello sterno. Il margine sinistro è portato leggerme11te infuori (di circa 1/2 cm.). Il profilo del cuore è normale. Toni netti. Il secondo sull 'aorta è breve, secco. A carico dei vasi: esiste al giugulo una pulsazione, diretta dal b asso all 'alto, espansiva, abbast an za superficiale. Visibile la pulsazione delle arterie omerali. Non altri seg·ni di alterazioni vasali. Polso radiale ritmico, compressibile facilmente, fiacco, frequenza 58 al l '. Pressione arteriosa al Riva-Rocci: Mx. 118, Mn . 68; pressione Mx. agli arti inferiori, d 'ambo i lati : 118. Addome. L'addome è tondeggiante, simmetrico. La r egione epigastrica è pianeggiante ed il suo cùnfine inferiore è segnato da una piega trasversale, costituita dalle parti molli. Invitando l 'inferma a r espirare profondamente, non si apprezza nessun movimento dj organi sottostanti , trasmesso ai tegumenti . Con la palpazione, si esplorano non agevolmente i quadranti inferiori e le regioni laterali, per una facile reflessività, che induce uila contrazione volontaria delle pareti . Si riesce tuttavia ad escludere l 'esistenza di fatti anormali, al di fuori rli una resistenza nel quadrante inferiore destro, i1nputabile al colon ascendente, poco precisabile nei suoi caratteri per le dette condizioni e la cui esplorazione risveglia accentuata dolenzia. Meglio si esplorano i quadranti superiori e l'area epigastrica. ·L a palpazione accurata di questa rileva I 'esis tenza di una massa profonda, che ne occupa all'incirca tutta l 'estensione, massa irregolare 11el suo conto.r no, ch e arriva circa a 3 cm. dal1'ombelico con un limite inferiore abbastanza netto, esplorabile con la p alpazion e profonda, limite orizzontale, non regolare, più sporgente a sinistra. I termini Ja terali di questo limite si perdono verso le arcate costali. La massa occupante tutta la parte alta d el] 'epigastrio, p er una considerevole a1npiezza, è pianeggiante, ma non presenta una superficie netta, liscia, sibbene, sembra, ondulata, per quanto permette di affermare

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la palpazione, data la profondità d ella nl-assa stessa, e lo spessore e la struttura lobulare del grasso della parete. La massa è dura, quasi lignea, non spostabile minimamente, saldamente fissata ai piani profondi ; nè si sposta durante i moviment1 r espiratori . Trasm ette bene l 'impulso aortico, di dietro in avanti. ,Si ode su di essa distintamente un soffio rude, sincrono col polso. La palpazione della massa riesce alquar1to molesta alla p aziente, od addirittura d olorosa. Infossando con forza la punta deJ dito sotto l 'apofisi ensiforme si provoca vivo dolore. Lateralmente, due cm . al di sotto d ell 'arco co stale, si palpa, n elle profonde inspirazioni, un margine alquant o duro, corrispondente per sede e decor so al margine epatico. Esso è indolente. La m anovra di Murphy è negativa. Al di d entro clell 'emiclaveare il m ar gine epatico si p erde. Margine superiore del fegato: v. torace. Il limite sinistro del fegato si fissa , percussoriamente, a quatlro cinque cm. dalla linea mediana, lungo l 'arcata costale. Si palpa nelle profonde inspirazioni il polo inferiore della milza, d ebordante di un dito trasverso, duretto, indole11te. Il limite superiore della milza è al limite superiore della 8a cost a; il dianletr o massi1no di essa è di 13-14 c111. , il ininin10 di 9. L 'esplorazione d ell "area gastrica, percussor1a1nente, n on metle in evidenza d ati degni di rilievo. L 'area di 'Traube è alquanto sviluppata. Schiacciando in sed e pilorica, si avverle spesso un breve gorgoglio . Con la p er cu ssione: suono jpofonetico sulla massa, solo se si affonda fortem ente il plessimetro. Esisle una lieve ipofonesi spostabile nelle p arti più d eclivi dell 'addome. Non fiotto. All 'ascoltazione, non sfregamenti p eriepatici , n è p erisplenici. SiJstema n ervoso. - Riflessi profondi e cuta11ei tutti presenti e vivaci. Riflessi pupillari normali . · Psiche integra. Riassunto dei <.liari dal 13 al 20-1-1934, XII. L 'inferma è entrata in Reparto 8 giorni fa. Dal giorno del suo ingresso ad oggi la tinta itterica sj è andata lentamente e continuamente inten sificando. Le feci, prima un poco colorate, sono diventate, all'aspetto, del tutto acolich e. Le urine si sono fatte legrermente più scure. Si è anche accentuato il se11so di astenia denunciato dall 'inferma , la quale peggiora sen sibilmente come aspetto e come nutrizione. È stata sempre apirettica. L 'alvo è rimasto sempre stittico. In questo periodo la p. ha avuto tre volte dolori notevolmente vivi, del tipo di quelli ch e ave,·a a casa. I d olori sono comparsi tutte e tre le volte nella notte. Er an o localizzati sotto l 'ipocondrio ed al fianco destr o, talvolta davano un senso dolor oso di fascia . Non c'era iperes tesia cutanea, n è parestesia. I dolori cedevano dopo un 'ora o più alle applicazioni calde. Avevano, come decorso. un caratter e colico. Mai c'è s tata nausea o vomito. La p . accusa assoluta anoressia. Quanto alle condizioni della massa addominale , essa è parsa diventare ancor più evidente durante la degenza. Il secondo giorno si è praticata una puntura alla base toracica destra ed il giorno appresso si seno estratti 300 cc. di liquido. Entrambe le volte il liquido h a presentato i caratteri descritti nel referto speciale. Dopo l 'estrazione, il livello del

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liquido, che era due dita al di sotto della punta della scapola, è nuovamente cresciuto (v. esame obbiettivo). Una puntura esplorativa, pra licata in data odierna, nel quadrante inferiore sinistro dell 'addorr1e, ha dato esito a poche goccie di liquido giallocitrino, limpido, che ha presentato all'esame una r eazione di Rivalta debolissin1amente positiva. Ri cerclie di laboratorio. - Un primo esame di sangue, praticato il 12-I-1934, giorno d'ingresso della p., ha dato: glb. rossi 5.300.000; emoglobina 85 %; valore globulare 0,80; gl. bianchi 6000. Formula leucocitaria: linfociti 12 %, mo11ociti 10 %, granulociti n eutr. 77 %, eosin. 1 %. Non anisocitosi; non poichilocitosi. Un secondo esame dj sangue, praticato in data 20-I-1934, ha dato: glob. rossi 4.000.000; emoglobina 75 %; v. g. 0,9; glob. bianchi 4000. Formula leu cocitaria: linfociti 12 %, monociti 4 %; grar1ulociti neutr. 82 %, eosin. 2 %. 1\1oclica anisocitosi; 11on poichilocitosi. L 'esam e delle t1rine, fatto all 'i11gresso, ha dato: colore: di birra; lraspar e11za: torbida ; reaz. acida ; P. S. 1012; traccie di urobilina; non albun1ina ; r1on san gu e; non zucchero; non indacano; prcse11za di pigmenti biliari. Al sedjmento si ricontra: grandissimo numer o di elementi figurati ; qualche globulo bianco. Discreto numero di cellule di sfaldamento , alcune delle qt1ali. ti11tc in giallo; qualche cilir1dro jalino; n o11 glob . rossi . Un altro esame di urine, 1)raticato il 20-I-1934, h a (la lo : colore : marsala carico; trasp ar enza: opalina: reaz. acida; P. S. 1028; albumina O,75 %o; n on sangue; non zu cch ero; traccie mini1n e di indacano; pigmenti biliari : presen ti ; reaz. di Haj : })OSitiva. L 'esame (lel sedim ento m ette in evidenza: cli scr eto numero di cellule di sfaldamento colora le in gj allo; scarsi g loh11lj bianchi; numerosj cilindri jalini e jalino-granulosi; grande quantità cl i muco. Non glob. rossi . Le feci sono grigio-giallastre, di aspetto tipica111ente saponJicee, oinogenee. Al microscopio presentano abbondantissimi sapori ; rnodica quantit à di acidi gr assi ; r ari grassi neutri ; non fibre car11ee; n on g·ra11uli di amido. Reazione del sang·u e occulto: positiva, un po ' tardiva, m a intensa. In qualcl1e giorno le feci b a11no presentato un nspetto un poco diverso: giallo-chiare, disgregate r con contenuto m aggiore di grassi neutri. Con particolare attenzione abbiamo dosata la bilina nelle feci. Essa ha presentato una continua riduzione (stria limite sec. Riva e Zoja, dapprima ad 1 :80, poi a 1 :.SO e 1 :40) ed attualmente si mantiene d a parecchi giorni fiss a ad una cifra b assissima (1 :30). Esa1ne del liquido pleurico: è un liquido di colore birra scura con · scl1iuma verde. Esso separa grossi fiocchi fibrinosi e ricchi di sa11gue. ~. S. 1022; albumina: 40 %o; Rivalt a positiva. Nel sedi111en lo: mollissi mi gloh. rossi ; glob . bianchi prevalentemente m ononucleati (75 %). Non elementi atipici. Esame clell 'escreato: escreato scarso, siero-mucopurulento, Yerdastro, con striature di sangue, inocloro. Niente di notevole al microscopio. Ricerca del bacillo di J{och: ripetutamente negativa . Liquido estratto dal cavo addominale: poche goccie di colore giallo , limpido. Rivalta debolissimamente positiva. Niente ·di importante n el sedimento. S11cco gastrico dopo colazione di Evald: quan-

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tità assai scar sa, con residui alimentari be11 chimi.p.cati ; notevole quantità di muco. Non sangue inacroscopicam ente. Acido cloridrico libero assente. Acidità totale : cc. 1,50 cli soda n / 10. Acido lattico assente. Al microscopio niente di notevole (specialm130 te ele•rJ.en ti neoplastici). ReazionP, <lel sangue : positiva intensa . Cutireazione alla Von Pirquet: debolmente positiva. Intradermoreazione alla Casoni: n egativa. Ricerche speciali sul sangue: R. ~ 1 • n egativa; R. Meinicke T. e R. M. K.: negative; Reaz. di Hijrnans van den Bergh, diretta ed indiretta: positiva intensa. Dosaggio rlella bilirubinemia, secondo Enriquez e Sivò (bilirubina totale) : mmg. 8,8 %. Potere diastasico nel sangue, secondo Wolhghemuht: valore al limite inferiore della norm alità. Curva glicemica da carico (glucosio per os g r. 75), dosaggio, seconélo llagcdorn-J en sen . Glicemia a digiuno dopo 30' » 1 ora )) 1 30' )) 2 ' ore )) 2,30' » 3 ore

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1,05 1,92 2,27 2,36 2,35 2,18 2,08

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Glicosuria assente. Prove emogeniche: negative. L 'ir1dagine radiologica h a messo in evidenza: Torace: versam ento pleurico D. di lieve entità. Ispessimento del setto mediano. Visibile la linea rlel Da1noiseau. Abolite le escursioni dell 'emidiaframma D. Sto1naco: allungato, atonico, destroposto. Peristalsi attiva. Piloro pervio. Bulbo a mitria, spinto n1edialmente dalla r egione epatica. Normale la II e III porzione. ,Svuotamento in tempo medio. Nulla al tenu e. Rapido il progresso del pasto n el grosso intestino. Cieco in sede, mobile. Appendice normale, Jocalizzata lateralmente. Modico grado di ptosi del trasverso. Dopo ore 6 dal pasto si vede iniettata, buona parte del discendente. Conclusioni: non lesioni organiche del tubo digerente, nè segni indiretti di alterazioni della lesta del pancreas . Mancano deformazioni da aderenze.

Prima di adde11trarci nella interpretazione diagnostica, rileviamo i· dati più importanti dell'anamnesi e dell 'obbiettività. A 20 anni questa do·n na 11a s-0fferto, per un discreto periodo di tempo (due anni) , di disturbi vaghi, riferiti ad anemia; do,b·b·i amo ricordarli perèhè ora siamo davanti ad una epato-sp lenomegalica ed itterica. Si sarà trattato, per avventura , di una sindrome anemica da splenomegalia emoliti ca~ I pochi dati ~he ci. sono ·riferiti non ~onfortano questa 1potes1. Mentre niente sappiamo degli ascendenti dell 'inferma non risulta ,~J1e in quel periodo l 'ammalat~ fosse itterica , nè ~he allora, n è n1ai, abbia sofferto di quell'insieme cli disturbi quali·ficabili come crisi spleniche, crisi biliari od epatich e, che si osservano facilmente nei sog1


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getti con ittero en1olitico, specie nelle fasi di deglobulizzazione. La lunga intermissione dei disturbi ed infine il carattere degli attuali, ch·e non è, come vedremo, quello proprio della sindrome emolitica, ci allontana da questa ipotesi'. Sirr1ilmente non abbiamo elementi d1 qualche valore 1per ammettere una febbricola t .b.c. con anemia. È più probabile che si trattasse semplicemente di una sindro·m e clo·ro-anemica, più o meno dichiarata, accompagnata da quei disturbi cosi facili .a verificarsi nelle fanciulle. Difatti la amenorrea, che in quel periodo si stabili, rientra propriamente in questo quadro. Si può restare incerti sull'epoca d'inizio del1'attuale malatti.a, quando si noti che, da circa quattro anni. la nostra inferma presenta dei disturbi addominali. :È vero che essa hél cominciato a soffrire nello stato generale so·lo dal Setten1bre scorso e che è itterica soltanto da una die~ina di giorni; ma potrebbe darsi cne l'affezione (calcolosi epatica? appendicite cronica?) covasse da così lungo tempo, e che complic:lzionJ ret~enti a·b ·b iano portato ad un tale aggravamento del quadro. L'ulteriore valutazio·n e di tutti i dati clinici potrà dirci una parola sicura al riguardo; ma noi possiamo notare sin d'ora che i dati anamnestici no·n co·n fortano questa supposizione, se siano ben considerati. I caratteri dei clolor1, che l'ammalata denunciava al quadrante superiore D., e più o meno diffusi a tutto l'addome, non sono quelli dei' dolori da colica biliare -- che voi ben ricordate - nè per la durata , n.è per il perio.do di insorgenza, n·è per la diffusione e per i disturbi collaterali. Per analoga ragione non possiamo pensare si trattasse di coliche renali, tanto più che l'inferma non ha mai accusato disturbi urinari di nessun tipo. Una appendicite cronica? Ma i dolori erano· prevalen•t emente alti, non vi è mai stata febbre, nessuna sinton1atologia gastrica ri1flessa , ed il complicarsi della sintomatologia presente non può logicamente essere attribuita ~d una tale • on• gin e.

Avete sentito parlare di massa , di sospetto di versamento addominale. Potreste pensare che una condizione peritonitica, dovuta a qualche germe, che agisc.a con estrema lentezza, fosse responsabile di quegli antichi disturbi, oppur e ad una peritonite t.b.c. , e ricordate che si -è anche parlato di una peritonite lenta, che rientra nel quadro delle croniosetti'cemie di Loewenardt. Ma invero noi non sapremmo trovare nessun elemento che par]i per la natura infiammatoria di quei fatti, a prescindere da molte altre considerazioni che si potreb,b ero fare a riguardo . Ci con ten tiamo di rilevare che questa i. non ha mai avuto febbre, che non vi è stata nessuna continuità nei disturbi e nessuna progressione. "'\1 contrario. come avete sentito, le condizio1

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SEZIONE PRATJCA

ni generali dell 'i. si sono n1ante11ute sempre ottime, anzi, nella rp rimavera e nell'estate scorsa, esse erano diventate ancora pjù floride e la donna era al.quant0 ingrassata. Non dobbiamo wn1enticare, invece, che era una stittica, tanto da abbandonarsi spesso ad un vero abuso di purganti. Questa semplice condizione può spiegarGi, da sola, quei dolori dai caratteri che avete sentito. I disturbi collate·r ali, che ad essi si accompagnavano (cefalea ed inappetenza) rientrano pure a pennello nel quadro della stipsi cronica. Se aggiungiamo ancora che nello stesso· periodo di temp<) 1'inferm.a era affetta da elmintiasi (ascaridi), ahbiamo un elemento di più per giustifiacare la pregressa sintomatologia dolorosa , senza ricorrere ad alcuna delle ipotesi dianzi .p rospettate. Invece nel Settembre scorso, cioè circa 4 mesi or sono, questa iJonna ha. inco·m inciato a non sentirsi più bene, ha notato una diminuzione di appetito, una pesantezza epigastrica post-prandial~, un csenso di astenia ed un dimagramento vieppiù crescente; e solo da una diecina di· giorni si ·è stabilita una itterizia sub·d.o lamente, senza fe·b bre, senza dolori, a deco·r so· l·e nto, progressivo. E da parte dell 'obbiettività : un fegato modicamente ingrandito, non du·r o, liscio , indolente, anche in sede cistica, dove non si palpa la cistifellea; una milza modicamente ingrandita , dura , lisci.a , indolente; una massa profonda in sede epig·astrica , fissata alla parete posteriore e con i caratteri che vi ho già denunciato·; un versamento ·pleurico a D. abbondante ed un versamento addominale iniziale, il prim0 di tipo esst1datizio, poco pro1111nciato; infine un ittero, del quale, la positività della reazione dì H". v. d. Bergh diretta, ]a coluria e Ja colaluria intense, l 'ipobiJinia fecale, ci indi cano la natura meccanica. Questi i dati dell'obbiettività , che dovete tenere in maggior rilievo. Itterizia meceanica , abbiamo detto. E proprio da qui cominceremo la di scu ~sione. Dov'è e qual'è l'ostacolo ch e si oppone al normale deflusso della bile verso l'intestino ? Rispondere a questo punto interrogativo vuol forse dire trovare il filo conduttore per l'interpretazione di tutti i sintomi. Voi· $apete che la sede dell'ostacolo può essere: nelle vie biliari stesse; al di fuori delle vie biliari o Ilel]a bile.. Infatti alterazioni delle pair eti canalicolari possono ostacolare il deflusso: alterazioni che possono essere di natura in fiamma toria , dovute a retrazioni cicatriziali, o di natura tumorale , a partenza dalla m.u cosa. Ma l'osta colo può essere indipend€nte dalle pareti e trov8rsi ne] lume dei dotti: un r a] colo, un elminti (ricordate che quest::i donna ha avuto infestazione da ascaridi). Altre volte il deflusso è ostacolato, non da alterazioni proprie delle vie hiliari o per corpi rhe le ostrui1

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scono ma per compressioni che su di esse che un indice molto grossolano della loro ricvéngano esercitate d{;l_ll 'esterno. E pos~ono es- chez;Za in elementi biliari, poichè questi vi sere le ghiandole linfatiche dell'ilo che, tu- . p0ssono essere contenuti come bilinogeno inrnefatte, schiaccino l 'epatico od i suoi rami. coloro, quando siano deficienti i processi putrefattivi, che normalmente trasformano que~iel}o co.m:-4nem~nte è qualçhE} ghiandol~ disposta àl l~~o del coledoco, che esercita ana- sto in stercobilina-; e d'altra p~~te, le feci pos1.ç>ga azione. La compressione può esercit;irsi sono essere più o meno colorate in rapporto piil in ~sso, ed allo1ra sarà dovuta, il più agli elementi introdotti (vino, verdure, dieta spesso, ad un neoplasma della testa del pan- lattea). Le feci della nostra inferma sono tipicreas, o anche, se vogliamo, ad una cefalo- camente saponacee. Ne vedete !,' aspetto di pancre.atite cronica, che strozza· il coledoco. mastice in questo campione che vi presento, Invece che da masse n eoforma«:; essa può es- omogeneo e lucido. Se questa donna fosse sere esercitata da retrazioni cicatriziali peri- una p ancreatica .co11 occlusior1e del Wirsung, toneali , meno frequerttemente. Tutte queste avreste avuto le tipiche feci pancreatiche, cioè: condizioni trovano riscontro nella pratica cli- mo\to abbondanti, grigiastre, asciutte, come 11ica giornaliera. c·retaoee; oppure di's gregate, ricche di elemenIn altri casi potrete pensare che nella bile ti mal digeriti, acide, con tipico odore rancistessa risieda la causa del diffico·l tato deflusso , do dovuto ai grassi non scissi e che talvolta per ch è essa sia più rlensa. più vischiosa e appaiono all'occhio co·m e tali. quindi m,e nq facilmente possa fluire per l'esiSe noi avessim1J trovato una quantità magle sistema canalicolare intraepatico. Questo giore di grassi neutri 1 avrer11mo dovuto conpotr·eb·b e accadere perch·è troppe ·e mazie siano cludere per una lesiene del pancreas, co·n instate distrutte, troppo pigmento sia stato forsufficienza della secrezio·n e esocrina di esso. mato e la l_>ile ri~ulti perciò più densa che di L'importanza di un accurato studio delle norma: bile pleiocromica. Sapete che nelle feci sotto questo pu·n to di vista è stata classicondizio·n i di esaltata .emo·c ateresi (ittero emo- ~ camente dimostrata da-I· Riva e dalla sua Scuolitico, malaria, certi avvelenamenti) si stabi- la, particolarmente dallo Zoja, e ribadita in lisce un ittero presentante una reazione di diversi studi eseguiti, anche recentemente, nel mio Istituto . H. v. d. Bergh diretta negativa , che si è voNel caso presente n on 1potremo escludere luto spiegare con questo meccanismo. Il quaanche una lesione pancreatica; ma possiarr10 le, del resto, è molto discusso, poichè éerti AA. vogliono che queste forme itteriche si debba- dire che le feci non accusano una insufficienza della secrezione esterna del pancreas , invece no a lesione epato-cellulare. Nel caso· nostro, e,·identemente, non è da p·a rlare di condizioni un "insufficienza del flusso biljare: facciamo questa distinzio11e, perchè sapete che una leiperemolitiche. Per l 'interipretazione della sindrome itteri- sione del pancreas p1u ò decorrere per lungo ca dobbiamo anche t ener presente quelle che tempo muta , se non impedisce al succo di sono le modalità dello stabilirsi di essa : l 'in- fluire nell'intestino o se non si rende evidente sorgenza brusca dell'itterizia da ostruzione altrimenti. Nel caso no·s tro siamo condotti ad affermacalcolotica, quella lenta e insidiosa dovuta a re l'esistenza di un ostacolo lungo le vie bineoplasie, quella meno suh·dola ed accomp a, gnata da disturbi collaterali, delle forme tossi- liari. In quale punto delle vie biliari esso sarà infettive, dette di cc ittero cataTrale n; quella situato? Esistono alcu11i criteri che permettooscillante, a JJOussée, dell'ittero emolitico, ecc. no, nella maggior parte dei casi , di fissare con molta approssimazio.n e la sede esatta delL'intensità stessa dell'ittero ·ha importanza. In questo caso noi abbiamo numerosi cri- 1'ostacolo . Intanto la esistenza della colecisti, teri , che ci permettono affermare Ja natura, che si inserisce col suo peduncolo in un dealmeno preval entemente meccanica, di questo terminato tratto delle vie biliari, ci permette di fare una prima distinzione: se ittero : i più sicuri e i più classici sono quelli dati dai caratteri degli escr eti : feci quasi com · l'ostacolo è al di so·p ra di esso ·punto d'inpletamente p·r ive di pigmenti; urine , invece. serzione, la cistifellea non sarà tumefatta , e si sottrarrà , come di norma, alla palpazione. riccl1e di questi componenti e di sali biliari Essi dimostrano c,h e vi è una vera derivazione Se l'ostacolo è invece al di sotto, la bile che della bile dalle vie biliari verso il san.gue con ingorga l 'epatico andrà anche a riempire la secondaria, n ecessaria, eliminazione - di essi cistifellea, l.a quale diventerà palpabile al di per i reni , unitamente ai sali biliari. Ho detto sotto del bordo epatico. assumendo un volupoc'anzi ittero di natura prevalentemente me più o 1neno cospicuo. Ma perch è la cistifellea si inturgidisca è nemeccanica . Questo perch è una diminuzione di pigmento fecale p11ò aversi no11 solo •per osta- cessario che le sue pareti siano distensibiJi, colato deflusso, m a a·n ch e per alterazioni della non siano cioè ispessite o raggrinzate da procellula epatica, la ql1ale ad un dato momento cessi tum orali od infian1matori di vecchia daperde in part~ la funzi1)ne biliger1etica e pro- ta. Ed è altresì necessario che ]a bile possa duce soltanto l1na piccola quantità di bile. Te- refluire 1ibera·n1ente attraverso il cistico, che n ete presentr ch e il' colore dell e feci non è questo cioè non sia chiu so. ad esempio da un 1 ,

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SEZIONE P RATI CA

calcolo, e ch e l 'ostacolo stesso n on si tro vi per avventura a livello dello sJ,occo clel cistico, si da impedire alla bile .no11 solo }'accesso a l coledoco , ma anch e al cistico stesso. Queste regole, di grande in1portanza pratica, costi tuiscono la legge di CourvoisieT-Terrier. ~{a oltre a questa prima distinzione, (ostacolo sopra-cistico, sotto-cistico) noi possiamo m olto spesso precisare ancor meglio la sede della lesion e. Essa può trovar si negli stessi dotti .ir1traepatici , con1e in casi di angio- e peria11giocolite, di n oduli tun1 o rali , di cisti da echinococco. In tal caso l'ittero sarà poco inten so e le feci poco -scolorate, poich è è ber1 diffi cile che queste condizioni arrivino ad occludere tutte le vie biliari intraepatich e. Se I . ostacolo è all 'ilo, esso potrà più facilmente comprimere n ello stesso tem:p o le due radici de]} ' epatico , e condurre ad una ritenzione con1pleta , m a a.Ilora facilmente vi sarà una com pressione anch e della vena porta, che scorre affian cata ad essi, e si avrà un 'ascite trasuda tizia. In entra·m b·i i casi la cistifellea non sarà ing randita. Se invece l'ostacolo è sottocistico, oltre alla tumefazione della cistifellea avr ete ugualmente ascite, n ella massim a parte dei casi , se la compressione è esercitata da una tumefazio11e della testa del pancreas. In tal caso la compression e si farà sentire contem poraneamente sui dotti escretori pancreatici , e Je feci , man cando la steapsina , · saran r10 n on più sapon acee , ma grasse. Qua lora invece la comp ressio·n e è dovuta alle linperi pan creatich e, quest 'ultima foghiandole condizion e mancherà . In · entrambi questi casi vi aiuterà il reperto di una massa ·p alpabile in sede cefalo-pancreatica ed all 'indagin e radiologica si vedrà un 'ansa duodenale slargata, descrivente un'ampia ruota intorno a questa testa ingrandita (per tumore o per processo pan creatitico cronico), oppure delimitante tun1efazioni linfo~hiandolari peripancr eatich e. Peraltro , l 'assenza di amplia r11ento dell'an sa duoden ale all'indagine radiologica è possibile solo per alterazion e iniziale della testa del l)an creas, ch e non comporta un ingrandime·n to dell 'org ano (Nuvoli). Noi vediamo un'ansa niente affatto ingrar1di ta , anzi, se mai, portata un poco verso la linea 111edia11a. Infine, quando l ' ostacolo sia a livello de]1'am polla di Vater , ci sarà l'ittero completo da occlusion e, an cora con tumore cistico, e la tipica steatorrea , salvo il caso ch e i] dotto di Santorini i1on fu;nzioni in m odo vicario , eventualità praticainente assai rara. Gli elem enti ch e ci permetto110 n el nostro ca§o un indirizzo diagn ostico, relativam ente alla sede, sono per l 'a ppunto·: l'esistenza di un 'itterizia n on inte11sissima, co·n m an canza quasi com pleta di bile n el! .intestino; un fegat o alq uanto grosso, regolare; la m an canza di un tum0re della cistifell ea; la m an canza di un tumor e in sede cefalo-pan creatica , la n1anca11za di un a steatorrea , la pr esen za di

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u11 'ascite iniziale. Sen za ri1pelerci, direm o che questi elem en.ti ci permettono di pen sare ad una sede alta dell'ostacolo e pr ecisamente in corrispondenza del dotto· epatico. Con ciò i1on riteniamo di aver chiarito co·m 1:>letamente la patogen esi di quest'ittero . Abbiamo dètto testè: ittero m odicamente inten::;o, feci quasi completan1ente 3:bilinich e. Ed invero chi ve de questa malata n on po trà non essere colpito dalla sp.roporzione fra l 'in ten sità dell 'ittero e l 'abilini a intestinale quasi completa, rivelata dallo studio delle feci . Noi non esitiarr10 a riten ere ch e questa sproporzione sia da imputare ad una più o m eno spiccata lesione epatocelluJare . Ch e le alterazioni degenerative del fegato portino ad una diminuita foi;_mazion e di bile, è noto d8 tempo ai medici pratici. Ad essa si deve se, ad un certo momento, incomincja a diminuire l 'inte·n sità di un ittero, m entre, no·n si ricolorano le feci; e le condizioni gen erali continuano a peggiorare. I pratici conoscon o l 'infausto sig nificato di questo feno·m eno . Ammesso quindi ch e l'itterizia sia dovutn ad un ostacolo al ,deflusso della bile s·i tuato n elle vie biliari extraepatich e ed al disopra dello sbocco del cistico, e ch e una lesione della cellula epatica i11tervenga e si rifletta sulle m odalità di quest 'ittero stesso, noi ci dom an diamo: qual '·è la natura del processo m orboso, che ha . suscitato questa sindrom e? Non occorr e ch e fàcciamo Ja diagnosi differen ziale co11 tutte Je forme itteriche. Abbiamo già accenn ato alle ragioni principali, ch e ci fanno escludere la possibilità di 11n ittero emolitico ; piuttosto potreste pen sare alle diverse forme di epatite o di cirrosi itterogena; e non tanto al tipico m . di Hanot con le sue poussées itterich e e febbrili , pur senza lesioni degenerative della cellula epatica, quar1to alla cirrosi a fegato grosso co·n ittero di Eppinger, nella quale per altro il fegato e la milza sono solitam ente più grossi e le feci sono iperbilinich e, essendo l 'ittero dovuto essenzialmente a condizioni spleno ·emolitich e, ch e qu·i n on potreb bero assolutamente amm etter si. Cirrosi di Ep pinger , di cui il decorso è cronicissimo. m entre la malattia che ha colr.rito la n ostra p . dimostra di aver fatto, g ià in pochi n1esi, tanta1 strada. O potremmo ·p en sare ad una di quelle forme di epatite in fettiva con ittero e splen om egalia , chiamate do,p o Naunyn e Humber di conangia, o m eglio cola.ngite cronica recidivante, secondo Naunyn , di colangite autonorJ1a inlraepatica, secondo Siegmund e con altri n orn i da altri AA. ? Noi invero oggi sappiam o ch e la lesione delle vie biliari, nei casi descritti in questo gruppo, ha generalmente un 'importanza affatto secondaria , quando in realtà n on si tratti veramente di epatiti inter stiziali1 jn fettive. È certo comunque ch e la sintomatologia di questi casi non corrisponde a quella offerta dalla nostra malata, n e1la quale sono mancate le riaccen sioni 1


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morbose con ittero e febbre e dolori i:µo co11driaci, s osì bene descritti da Nau11yn. e necessari per fissare una caratterislica, almeno clinica, a quesli casi, visto ch e la eziologia è quanto mai varia. Tanto n1eno vorrete 1pe11sare ad una così detta cc itterizia catarrale », sia essa so·s tenuta da una ep·a tite, siia da una angiocolite o coledocite. Il fegato e la nYilz.a son•) notevolmente duri , l'inizio è stato subdolo, lento con ripercussione generale cospicua, senza un periodo prodromico all'ittero. Nessun fatto di tipo infettivo ha mai presentato la nostra p. Ed ancora vi ricordo che in essa e·s istono altre lesioni, le quali escono completarnente dal quadro, come un versamento pleurico di tipo emorragico ed ur1a massa in sede e·p igastrica. Nè possiamo ammettere una sifilide epatica, sia sotto forma di epatite interstiziale diffusa, sia di forma gommosa o sclero-gommosa; da queste ipotesi ci allontanano l 'anamnesi e l'obbiettività per i caratteri stessi del fegato, le esagerate ripercu ssioni gen·e rali la mancanza di una f ebbrico1.1, come di altra lesione di tipo luetico, ed infine il laboratorio con l 'assoluta neg atività delle ricerche sjerologiche. Neppure possian10 arnmettere una echinococcosi epatica con idatidi contenute dentro al fe.gato, chè allora questo viscere dovrehlle essere più grosso e più duro , oppure situate all'ilo : in tal caso avren1n10 avuto una stasi portale ben più intensa che n ella nostra p. Ricordian10 infine che m an ca un 'eosinofilia, che l ' i11 Lradermoreazione con l 'antig·ene specifico è riuscita negativa, e che vi è un tumore di milza, ch e sarebbe indaginoso spiegare con la ec hinococcosi. Vi sono anche dei casi di linfogranuloma addominale, che possono dare una sinto·m atoJogia simile. Questa ipotesi m erita invero· più attenzione. delle precedenti. Essa spiegherebbe infatti la massa epigastrica, l 'e11atosplenomegalia, se vogliamo, anche il versamento pleurico e si accorderebbe con lo stabilirsi lento e Sl1bdolo della sindrome. Non possiamo tuttavia non. essere colrpiti dal sinto1na ittero, che oggi predomina. Invero, fra tutti i non pochi casi di linfogranuloma con questa sede cl1e sono occorsi al nostro studio fino ad ora, mai ci fu dato vedere un simile ittero . Tuttavia lJOssiamo ammettere ch e una massa granulorr1atosa all'ilo o lungo il ca11ale escretore pr<)du ca 1'itte·r o. Ma come spiegare l'assenza assoluta di febbre P L'esa·m e d el sangue ci offre dei dati che discordano da questa ipotesi. Ricordo ancora che la cutireazione alla. tubercolina è po~itiva. Appena la malata entrò da noi , ci prospettan1rrto l 'irpotel·i se quest~ donna non fosse portatrice di una peritonite plastica adesiva, seco11daria <td . un'ulcera gastro-duodenale, oppure (e più proba1b ilmente, data I 'anamnesi) di u11 "ar cinorrlD. gastrico, il quale, attraverso 1 ,

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le metastasi ghiandolari, avesse con1presso il èoledoco o l 'e·p atico e spiegasse l 'itterizia, mentre ci avre·b he dato ragione della massa palpata all'epigastrico del tumore di milza e dell 'ascite inci1Jiente per u~a comp,r essione della splenica e della po1ta. Ma, a prescindere da molte considerazioni cliniche e dati di laboratorio \Crasi sanguigna normale; la r~,a~ione del sangue occulto nelle feci non ha impo rtanza, data la colerr1ia . e l'incipiente stasi porta] e), vi è poi l 'indagi11e radiologica , che esclude in mo1. do assoluto una lesione pri;n1itiva gastro-duodru1ale, siil ulcerosa che neoplastica. Escluse queste forme, restano da prendere in considerazione le seguenti possibilità: an1i tutto una calcolosi biliare con calcoli incuneati nel coledoco od allo sbocco del cistico. Questa è la possibilità, n ella cui considerazione il medico sente tutto il peso della propria responsabilità; al di fuori di essa, corne vedrerr10 , non restano che da prendere in serio esame le [orrne neorplastiche. Se voi pe11sate ch e n el caso di una calco]osi noi 1)otreJ111110 conse·g nare la p. al chirurgo e co11durla a gl1arigione, vedete subito quanto grave sia. il 11ostro compito, e con quale ansia e lrepida7ione JlOi ci accingiarno a pronunciare un con('ef t0 diagnostico, che com.porti lln deciso orientamento terapeutico. In,·ero, l 'ipotesi della calcolosi biliare potrebbe raccog1iere qualche suffragio. lJna sjn1lrorr1e <lispeptica c'B stata, se pure non mo·l to netta e non del tipo più frequente nelle calcolosi biliari. J_,c. modalità del! 'ittero, come abbiamo detto, i>arlano netta1men te per 1'esistenza di un ostacolo localizzato nelle vie biliari extraepatiche. L'assenza stessa di un tumor e colecistico :palpabile potrebbe essere invocata, poichè negli itteri m eccar1ici essa, com e abbiamo ricordato, è quasì sempre l'espressione di una vecchia colecistite. calcolosa. Notiamo anch e che la crasi sa11guigna della nostra n1alata si mantiene pressoch·è normale. Con tutto ciò non propendiamo per l 'esistenza di una cailcolosi. La malattia è abbastanza recente. In pochi mesi l'ammalata , ad onta della conservazione della crasi, si trova grandemente deperita . Noi ci spiegheremmo un simile deperimento anche in una calcolotica ma che avesse avuto CO'mplicanze infettive' cospicue, che qui sono mancate. Abbiamo detto delle masse in sede epigastrica, ch e, nel caso della calcolosi, potrebbero essere soltanto delle linfoghiandole tumefafte secondaTiamente allo stesso .processo infettivo, che non possiamo ammettere. Abbiamo, oltre un versamento addominale iniziale, un versamento pleurico, che non corrisponde ai caratteri della pleurite metaepatica, così fr~quente nelle calcolosi biliari e tanto bene illustrata dal Grocco. Queste considerazioni ci indu cono senz'altro ad ammettere la natura neoplastica della forma morbosa, già estesa probabilmenle a molti territori de11 ·organ i ~n10, e 11ertan1


l ANNO

XLIT, Nu M. 11]

Lo i1oi ci assur11iamo la r esponsabilità di no1L

conbegnare questa do11na al chirurgo. Diciamo quindi: itt~ro da occlusione i11 donna portatrice ùi un n eoplasma. Orbene, questo n eo,p la,s ma do·ve ha sede P E un tumore _primitivo delle vie biliari o è secondario·? Esiste w1 cancro .g,astrico, che giustifichi ]a m a sa epigastrica (metast.asj alle lin fo.g·hiandole preaortiche) ed il sa·n gue occ ulto nelle feci ? Ma questo r ep erto di laboratorio ha nessun valore, come si è detto , in una itterica come segno di n eoplasma ulcer.ato, e tanto meno in u11a paziente cort sintomi di stasi 1portale. Le linfog hiandole preaor ticl1e possono essert second.arje ad lln tumore siiuato anche altrove. Cancro della testa del pancreasµ Abh·i amo g ià escluso qti·esta sede e i1on ci ripetiamo. l!ossiarrto piiitto·sto, pensare ail corpo d cl pancreas. Ma se così è dovrà e sere lln tumore clinicam e11te rrtutc, poicl1 è invano cercheremmo la si11tom.ato]o.g ia vascolare o .dolorosa (crisi solari), e, a rnaggior ragione, le alterarioni della secrezion e in ter!1a èd esterna . che nel cancro del corpo comp-a10no incostantemente , e solo se il n eOJ}lasma è molto esteso. Esiste, è vero, una certa quar1tità di grassi neutri nelle fe ci, ma non · tanto da superare que Ilo che può vedersi in og~ i ittero grave. E siste altresi una curva glicemica molto alterata , vorr 0mmo dire quasi di tipo diabetico. _l\bbiamo visito anc?e dei valo!i dia slasici notevolmente abb·a ssat1. Lo studio dei ferme11ti ' che da anni si pratica nella mia. Clinica ' ci ha· dimostrato c·h e spesso questi . . dati hanno valore·, e specialmente 1r1 un itterico, in cui , a rpancreH · normale, si h a anzi una te11denzp. a val()ri el~vati . Conflessia1no che se non fosse pe r il [ rir1cipio direttivo, che semp1re inforrna il nostro sludio degli CJmmalati , il principio cioè « ~l1e il laboratorio debba cedere il passo alla Clinica », noi saremmo portati in <1uest o caso a pensare ad una lesione primitiva de~ panc reas, ch e si m anteng·a muta ancor ogg1. Francan1en·1e no11 ci sentian10 di impostare con sicurezza una diagnosi sui soli due dati ùi lab·or ato rio ch e vi ho riferito, com e avremmo fatto se il loro reperto fosse stato P'i ù netto ( ad es. intcn s~ glicosuria da c~r! co , più · n.et.ta riduzione dei poteri fe rmentat1v1 pan cr eat1c t). ·sa1)pian10 bene come tutti i sintomi clinici possono mancare, se il can cro del corpo è poc o sviluppalo e sappiamo ch e esso può restare tale , m entre prendo.n o t1n notevole svilup,p o le 1netiastasi . Pertanto , non potendo affermare c.h e coSiì stia di fatto, n on ci entiamo n ean chf· di escluder e questa possibilità . Rimane da con siderare l 'eventualità di u11 ca11cro primitivo delle ,·ie biliari. Dopo quanto .abbiamo detto , com.p ren d·e te ch e non potrem.<? situare una tal e lesion e J1ella porzione sottoc1stica di esse, sia il col edoco, sia la papilla di 1

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' 'a1er.

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SEZIONE PRATIC A

J)otren1n10 i11vece an1n1ette.r e un neop1asm a primitivo dell'epatico e così ci spiegl1 eremmo la

mancan za di l1na tumefazjone colecistica; 1'it1ero m ecca11ico lento -e prog ressivo, la co1nparsa di segr1i di stasi portale (vi cinanza della vena porta). Le masse retrope ritoneali in sede epigastrica possono be·rte essere state invase secondariame nte dal ])roces8o neo1)lastico .Non palpiamo invece noduli sulla su1perfice d el fe: gato. Come ab·b.iamo ~~ià accennato , riteniamo ch·e il versamento pleurico si.1 anch 'esso sintomatico di metasta:3i, probabilmente avvenute per via tran sdiaframrr1atica , che per ora danno segni soltanto a carico della sierosa. Noi ap·p oggiamo questo ~oncetto col rilievo della su cces' ione dei fatti morbosi . del ca rattere stesso del liquido, e deJla rapida rj produzio11e di esso. Comunque ci sentiamo abbastanza tranquilli ~e affermiarno che la natura del processo è n.eoplasti ca e n1aligna , e che 1'ittero è causato da lin ostacolo situato nel tratto sup·eriore· d elle vie biliari extraepatiche, precisan1e11te :.µel1'epatico , sia esso intrinseco od estr inseco (compressione da parte di metastasi g hiandolari), mentre n on 1p ossiamo escludere cl1e un focolaio primitivo sia situato, ~nzich-è nelle vie biliari, in qualche altra p·a rte ove sia 11ascosto e silente, come nel corpo del pa11creas; per le rag io11i g·ià dette; infine, cl1 e lf! mas e profonde, che palpiam o in sede epigastrica, siano espressione di metastasi ghiandolari e che a m etastasi sia anche d.ovut o il versa m ento })leur1co riscontrato. . Vedete adunque a qu::tle co111plesso lavorio ci abbia costretto lo studio di questo caso e come tuttavia qualche ,;sc11rità resti necessariamente nell 'ir1terpretazione di esso. Io ve 1'ho presentato dopo solo otto g·iorni di degen za in Clinica. Un 'osservazione piùprolungata ed il completamento delle ricerche ci avrebbero forse permesso una conclusione più sic ura; 1na ho creduto va11taggioso per voi presenLarlo in condizioni tali da ri chiedere uno studio soprattutto clinico . Tanto più che vi Lerre1110 i11forrr1ali dell 'ev0Jl1zion e della n1al.attia, e ciò sarà per voi oltremodo istruttivo. •

I

* **

L'ir1ferma venne a morle il 25-II-1934. L 'evoluzione della m alattia h a preser1t ato i seguenti fatti: L'amm. h a continuato a deperire sempre più . Si è sviluppato un Yersamento add ominale libero, di lie,·e grado, con carattere leggermen te e1norragico. L'ittero n on h a subito oscillazioni ; le feci si sono manten11te quasi complet arne11te abiliniche e le uri11e cariche di pigm enti biliari. In qualche g iorno si è avuto una piccola pu11tata febbrile (37°,2-37°,3). Il versan1en to pleurico d . n nòò ri proélt1ce11dosi con notevole rapiciità e do' ette essere cYacua lo tre volte. Nel perioclo ter1nin a le si st ::t hilì l1na i11toller a11za gé!strica · a qu alsiasi alìrnrn lo. Il 24 Febbraio l 'ì . ebbe un 'en1aternesi assai abbonclante con sangt1e, in gran par te scuro erl anche in grossi coagu li . Coni:.emporaneamente l 'i . em etteva an ch e con le d eiezioni con sid er eYole quantità di sangue scur o. Il fertom en o si è ripetuto diverse altre vol-

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JL POLJCLIN lCO >>

te e no.n potè essere dorninato da nessun mezzo terapeutico, cosicchè ha determinato il decesso. Del referto dell 'autopsia, praticata dal chiar .mo collega prof. Cagnetto, direttore dell'Istituto di Anatomia Patologica, dò qui un breve riassunto: Entro il cavo peritoneale è contenuto del liquido sieroso tinto leggermente di bile, in notevole quantità (circa 1 l.). Il margine epatico presso a poco in sito. La colecisti non ne sporge. Milza sotto l'arco. Nell'atto di aprire il torace, esce dal cavo pleurico di d . liquido siero-ematico in piccola quantità. Deposizione di fibrina emorragica sul diaframma e sulle ultime cartilagini costalj. Sotto di esse, un disseminio di placche tumorali, che dalla superficie peritoneale passano sulla superficie pleurica. Il polmone d . è adeso in gran parte alla parete e ridotto di volume, infiltrato da noduli neoplastici alla base. All'esame dell'addome: colecisti aderente al grand 'omento, avvizzita, digitiforme~ Si asporta la matassa intestinale. Le anse del tenue contengono 111aleriale sanguigno. Sangue è contenuto anche nel duodeno e stomaco. Le pareti di questi organi appaiono indenni. La papilla di Vater è appiattita. Lo specillo vi penetra per circa 7 cm. Vicino alla papilla esiste un diverticolo della parete duodenale con mucosa apparenlem.ente integra. Pancreas non ingrossato. Negli spaccati si nota l'esistenza di una massa neoplastica grossa come un uovo di gallina, fibrosa, omogenea, rigida, sita fra corpo e coda. Le linfoghiandole peripancreatiche disposte ,lungo la vena splenica sono notevolmente ingrossate, come pu:ve le linfoghiandole preaortiche situate più in alto, dietro la borsa omentale. La vena splenica è solo modicamente compressa. Il coledoco è alquanto ampio (come un pollice). Ne fluisce poca bile pallida, grigiastra; con qualche fiocchetto di muco. La vescichetta biliare è impicciolita e vuota. Non calcoli: Tuffi:efatte co~­ sjderevolmente sono anche le 11nfogh1andole disposte lungo l'epatico e presso l'ilo del fegato. Non noduli neoplastici nel fegatò. Diagnosi anatomica. -- Cancro del corpo del pancreas. Metastasi alle linfoghi~ndole soprap~!l­ creatiche, preaortich e, retrogastr1che ed alle lrr~­ foghiandole fiancheggianti il dotto epatico ed il coledoco. Ittero meccanico per compressione delle vie biliari. Metastasi cancerigne transdiaframmatiche alla pleura d. ed alla base del polmo·n e destro. Diag1wsi istologica. - Adenocarcinoma del cor· po del pancreas. Interessante

pubblicazi~ne:

Prof. ATTILIO OMODE1..ZORIN1 Aiu to nel1a Clinica della Tubercolosi e del1e malattie dell'apparato respiratorio. Istituto l< Carlo Forla nini » " ROMA.

LE

BRONCHIETTASIE

NOTE E CONTRIBUTI L'ascesso del polmone. (Con speciale riguardo alla cura del pr. Connors col tamponamento).

Dr. Th.

Cap. I. Etiopatogenesi, pagg. 1 a 18. Ca.p. II. Studio clinico, pagg. 19 a 52. - Ga-p. III.

INDICE-SOMMARIO:

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Terapia medica e pneumotoracioa nelle bronchiectasie, pagg. 53 a 68.

Volume di pagin~ 68, con 7 radiografie nel t esto. Prezzo L. 1 2 • più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. 1 O in porto franco. Inviare Va~lia al1°Pditore LUIGI POZZI . Ufficia Pos tale Sue· cursale diciotto, ROMA.

CASE

C1Acc10

.. Peir quanto già negli scritti del Morgag·ni,. Van Swiete·n , e Stoll si trovino descrizioni' di ascessi e cangreine polmonari ' fu Bovlc• che > ~ J)eT primo•, pubb li'cò una c.on1pleta descrizione della condizione morbosa e la ohiamò « Ulc:e r)a1 .Po·1m-0nare ». Nel 1818 I~ennec ne descriss€,i l''anaton1ia patologica e l 'àspetio olinico. Egli fu il primo a rico,n osoere l 'ascesso del polmone c;oim e una entità morbosa separata dalle altre malattie polmonari; in,a lo rit<:,•nne una rarissin1ai le5.ione. - Più tardi Virchow e Fisher, cercando di scoIJrire la natura1 della malattia, tro•v aro·n o parassiti nelle zo11e cangreno se del tessuto pol1nona:re. Traube e De•trick affermarono che la pl1trefazione era dovuta a pro·p rietà chimiche degli e·s sudati ristagn1atnti nei b1ronclhi. Leiiden e Jaffoo nel 18·66 cl1i.an1arono il ge1me LeptoLrix Pul111onalis e lo ritennero una varietà dellia Leptotrix Buccalis,. Nel 1875 Bucquo}· desc-risse una forma pleurica ei nel 18·83 Landi,e r pubb·licò il suo, lavoro &ullru cangirc•na po1lmonare come complicaz.io·nei ~i alòune affezio·n i aro·n idhe dei b ronchii e po·l m.o ni. In seguilo Pasteur, nel suo, lavo,r o sulla p·u tre·fazione , portò, un grande contri'b u-· to al so.g getto. .F_;gli affermò' ch e la putrefazione era doJVUta all 'azio•n€J di germi an.a1ero1bi , e q·u esto asserto fu ·Cì0il1fe,r mato dai I.avori dii v·eillon , Hallé ecc ., che descrissero varie forn1e di anaero,b·i isolate n elle aree cangrenose. Nessuna1 cura fu tentata fi no· a1 1897, quando S·k o1d..a tentò di disinfettare l1e aree · cangrer1ose coin inalazio[li di oreoso·t o. In s~.auito· furono tentate iniezi'o ni di eucalyptus a scopo· palliativo sintomatico, pi1ì pe1r atte•nuare l 'oclore fetido dello &}>uto ch e con l'idea di a.t ta·c;care il focolaio cang·reno.so. Nel 1875 Cluck, Mo·&ier e· Schmidt avevano· iniziato un lavoro, sperin1e11tale S>ulla r6'Seizio'11e co stale e n,el 18'9'7 Tuffier , p·e r primo publ)licò u.n rapp-0rto classico sulle indicazioni e la tecnica della cura chirurgica de1ll "asce6so e c.angrena po lmo·n ar e. Più tardi Mikulicz pubblicò n1olti lavori flstatistioh e sul valo,r e curativo dell'intervento chirurgico per l 'ascesso del polmone e Picot riferì e discusse la te(;.J1ica1 della toracotomia. come metodo curativo. 1

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(Broncopolmoniti ero nlche bronchiettasiche)

NEw YoRK

OSPEDALE 1-l.i.\.RLEM -

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( ANNO

XLII,

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11]

1F orlanini nel 1918 consig·l1ò il pneumotorél ce artificiale, ma non fu accettato gen eralmente in m,odo, favor evo.l e. D 'altra parte non vi era stato 11n gran progres~o n ella t ec11ica operativa, avendo a disposi zione il solo m etodo i11 due tempi per il dre11agg·io con il tubo di go111ma. Nel 1926 il dott. Connor::; u sò per primo, il rr1 etodo del tamponamento stipato dell ' asce so polmonare. Il primo caso non fu ta1n pon.a to a sco110 curativo, 111a a scopo en1ostatico. Quando il tampone fu rimosso d opo tre gior11i , egli notò con gradita sorpresa che il fo11do dell 'asc€:sso era deterso e graIl.ulante. Da allora nell 'Ospe1dale Harrle'D.1 di N·ew York ogni ascesso polmonare viene trattato con questo metodo·, cl1e è stato gra,dua.1mente perfezionato, tentando di intervenire i11 un solo tempo con tampor1am ento stipato di garza jo,d oformica. 1

Ebiologia. ·- Con1e ca.u se i)r edisiponenti del1;ascesso polmonare ve n gono considerate : 1

1) diminuita r esistenza gen e1rale; 2) dim:in11zione o inibizi·one del m eccani-

smo di difesa locale (tra1t1mi o condizioni ch e ir;ibiscono l :attività del riflesso della to sse oome l 'aneslesia ed il coma, o l 'azione d elle ciJin d ella n1ucosa bro n ch:Lale co·m e, .a vviene for~e nella bron chite cronica), e ; 3) 1ai presenza di un sufficie·n te ruumEJro di organismi patoge,n i cap·a ci di pro,d urre la su'P. . purazio1r1e (con dizi oni della igien e orale) . Le cause deterrr1inanti in ordine di frequenza, sono, in breve: 1) Aspirazro·n e di m•a teriale infetto. Questa sembro1 la più frequente ca usa e le statistiche dir11ostra no ch e oìrca il 41 % degli a scessi polmor1ari si svilup1p ano dopo inteTve.nti' 01per ativi, e ch e 1'80 % di questi inter, -enti cadevano sulla p·a rte superiore del tratto respiratorio (60 ';b tonsillectomie ed estrazioni d1entarie). Pe·r ò, bench è, dur a1Ilte la tonsillEJcto1r1i.a avveng a aspirazio·n e di n1iate1rial1e infetto , pure, come è stato notato ,da F etter olf, è un errore rite11e·r EJ questa con1·e l 'u11i ca o anche la più frequente via, d'infezione. I linfatici ed i ' rasi sanguigni sono vi.e dirette e ipoten ziali di trasmission e da un letto toMillarEJ la cerato ed infetto . Alc uni degli ascessi pol1n o21ari 1>ostopeTat ori sono indubbiam e·n te di origine embolica. 2) Polmonite . Nel 21 % si hai storia di polmonite fin dall 'inizio . L 'ascesso polmonar e è un,'l co•n11p1lic2zion e mo.Jto rara dell a poln11onite lo·b ar e r d IIart""-ell nel Rockefell er Institute ne ripor t a due casi su 700 m alati di polm011ite Jobare pne·l1mococcioa1. La r elativa frequen za dell 'ascesso consecutivo a bronco1

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SEZIONE PllATJ CA

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l}0 1ln1o·n it€}

purt> di cutib ile, trattandosi lllnlto probabi]men1e cli ascessi p olmonari fin <lall 'i11il 10 e i10,n ricouo scil1ti, data la difficoltà di differenziar e il processo pneiumQ1n itico co11co1ì1jtan te aid un ascesso iniziale da un foc.olaio di broncopolminite vera e :proprja. .3) Orig·ir1 e er11bolico . Gli ascessi 001bolici si hanno dura 11te un processo piemico o sono det erminLtti da tron1.b·i infetti 0 riginatisi in una trt>mboflebite o end ocardite ulce·r osa: 1

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3 ,~

%.

Est en 5ione di un processo infettivo : 3,G /o tin asct-·s so subfre.n ico·, u.n asces.so della CUJJOla del feg·ato, perfo randosi nella p leura o nel polmo11e o infet.tandolo p·ffi' via li11fatica può prod11rre u11 ascesso polmonare secor1clario. A qtiet to 1p unto io voglio ricordare r.he è assai 1>robabiie che la diffusionE.1 di u11a ir1ferion e , per ' ia li11fatica da focolai n ella borea sia la cau~a di 1nolti ascessi po•l monari t·r1 on eamente diagnostir.aiti da princ11p10· coim e processi pne·u mo·11itic i (bronoopolmonitici) o di quelli di etiologia indeterminata. La maggiore frequenza deg li ascessi p olmo·n ari nel periodo· n1edio della vita è pro·b abime·n te d ovuta al ~att-0 Gh e in quest o p eriodo noi tro,·iamo molto c o1nuni l(e mfe.lzio·n i tdentarie , rn e11tre j bambini raramente hanno piorrea o dE-111ti infe tli. Questa sare·b1b e la ragione della rarità di quest.a, malattia n·ella prima decade della vita. fi) Trauma. Un.a contusione profonda da un colpo , da una caduta o da uno schiacciamento può produrre uria lacer azione polmo nare o, più comunemente, una eochimosi in ~ terstiziale con edEJrna seioa uita da pr ocesso .pneumonitico e liquefazio·n e con infezione della por zione lesa del polmone. L'ascesso ch e ~egue una ferita p en etrante del polmone, come una ferita da p11gnale, è dovuto all 'azion e clevitalizzante del tra uma sul tessuto , ma l 'infezion e può risult.are in un asce·s so molto tempo dopo che la ferita è g uarita. P erò n oi vediamo pocl1i di queste varietà di ascessi, dato il processo di cura da n oi usata n elle ferite da punta e taglio del torace. 6) lnfee;ioni specifich e. &Pn o rari tipi di infe zioni producE.'Ilti asoessi polmonari (actin omicosi , cisti da ecchinocovco infette). 4: )

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Ana,t omia Patologica. -

Essa è determinala dalla vja d 'infezi'o ne, dal tipo d el germe irJ fettante dalla r esisten za dei tessuti e dalla ' lesion e. L 'ascesso ac uto può esdurata dEJlla ser e solitario, gen er alm1ente sferico , di vario volume, dal miliarico a 19 e ipiù cen timetri di diam etro. Il tessuto poln1on ar e circostante può presen tar e una r ciazion e fibrosa precoce, talvolta questa n on è presente. La cavità asces-

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« JL P OLICLINICO »

s11.ale è inàividuata e diagnois tìcata radiolog·i. camente daJla presenza di liquido a livello orizzo1nLale. In a lLri casi una estesa reazione infiammatoria 1)oln1011are è 1a nota caratteristi c•ai del radiogram1na . A ·questo· punto io cr ed(ì 0 ppo·r tuno· di insistere su due punti dell '.a·natomia pato1logica dell'ascesso polmonare, ch e sono di essenziale importanza dal ·p unto di vista chirurgico. E questi sono·: 1) cihe l~ mag·gìo r parte degli ascessi poilmonari, so·n o· .periferici; 2) ch e la pleura partecipa precocen1ente al processo e che, per questo, si forn11ano ade venze tra la p1leura viscerale e il1a1rietale. Se l 'a·scesso· è situato· tra due lobi, esso ·è solo apparentemente centrale, ina di f·aJtto1 periferico rispetto al lobo colpito. In questo ultimo caso la p1leura può 1p-artec ipiare o no: questi casi rappresentano la grande minoranzar. Queste os. servazioni furono fatte da Tuffier n el 18.97 e sono state recentementtt co·n fermate in Ne''" York , da noi nel i\ilt. Sinai, da Rabin ed altri ric.e;r oaito·r i. Gli ascessi cro1n ici so1n o generalmente g randi . Il grado· di fibro·s i circostante varia in estensione ed intfJnsità e si notano modificazioni ·bro11ohiet.tasidl1e nei bronchi' comuni~ canti, molto frequentemoote. Più l 'ascesso è di lu11ga data , più è intensa la re.azione fibrosa e più è difficile ottenere la guarigione ohi• rurg1ca. 1

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Diag n,01si. -

N el ce·r care di fare la cli.agno,s i bisogna tener p~esente che l'anamnesi ·è della m1a1Ssima importanz·a . La diagnosi di ascesso polrrn1onare è basa1a sulla determinazione della et.iqlogia e doi sintomi e s 11 lla esclusione di altre co,n dizioni mo·r b·o·s e che danno· un simile quadro1clinico. I sinto·m i vari.ano, natura1lment e , co1l tipo e viruler1za d ell ~ infezion e, con la r esistenza d el malato e la durata della malattia. Ne]Jo stato prodron1ico·, prim,a che 101spruto diver1g a dell'odore caratte.r i sliro, si nota110 m .alb&ser e, brividi, e febbre ed un aumento della Crequenz:1 respiratoria. Do1)0 la formazione dall'ascesso la si11drome è data dallai tosse .accompagnata a sputo purulentq-feti.do e segni d 'infezio·n e di vario grado. Lo· sputo fetido è più caratteristico d ell ' a,s cesso che di ogni altra c.ondizione morbosa co·n cui possa E.'Ssere confuso. L'emottisi può essere un si'ntomo, iniziale. L'esame obbiettivo talvolta dà scarsi dati, m a qiuando que&ti sono i1·r esenti, sono quelli di un processo di addensamento e formazione di cavità. lìn asce~$O non Rncora aperto in ur1 bronco darà i segni di addensamento. I segni c.flvitari sono presenti solo dopo ch e l 'ascesso si è vuotato, in tutt o o in parte, in un bronco , dopo .averlo perforato·. 1

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Nell 'ascesso cro-t1ico i sintorni variano granclemente per gravità secondo l'estensione del prooes5o·, il grado di assorbimento e la iprebenza od assenza dì complicazioni. È mo·l to difficile talvolta differenziare un em11ie1na intP. r lo bare iT1cap1sulaito da un ascesso l>ol1no11are o da un ascesso con emip1ie111a seconda rio ; però SEJ si p·u ò ottenere una acr11rata a1ta111nesi e fare un accurato esame radiologico (netta localizzarione d ell 'em 1p1iema nel setto interlubare e presenza di liquido a livello nell'ascesso) questo, con il carattere dello :;µuLo, r end e l·a dìag·nosi differenziale non dif · f ic1le1. I mezzi più importa11ti per la diagnosi' de l1'ascesso 1p o·l monare e per la sua locali.zzazione, sem PJ'e te11endo 1p resente che esso è periferico, sono,: l 'e~,a 1nu radiolog ico ed i segni fisici rilevabili .a ll 'esa1ne . obbiettivo. I :ra1ggi X S]Jes.so mostrera11110 un 'are.a di ])0}111onite Jocalizz.ata e la pre..,enza di una cavità co·n liqui do a liv0llo. Debbo insistere sull 'impoir tanza dell'esame la Lerale del polmo,n e sospetto. Nella palpazion.e dell'area so1spetta nei sciegliamo il centro d ell 'ottusità e $]JEJsso noteremo che es a f. dolente, fatto dovuto alla: reazione ad ader enze pleurich e. Talvolt.a ·i ri co,r re alla b ronco.s c·o·p ia ed a Jl 'i11ieziot1e <li li.pi odo], ma non freiquentem e11tei. La b·r oncoscop·ia si deve u sare in tutti i casi i.11 c ui si sospetta la presenza• di un COl})O estraneo. 1.>eve essere .a ssolut.an1t:,'l1te evitata 1'asp irazio11e a traverso la parete toraoica1 (puntura espJoraiiva). Può portare a con clusioni errale ed esser e causa di serie ' e talvolta fata~i com plic.a zioni, come infez io·n e della cavità pleJU.ìI'ica e fl emmone della 1~ areite toracica. 1

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~; ura.

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La princi1)irule obbiezione alla cura chirurgi ca << per se » è l 'alta n1ortalità; ma a n1e sernbTa che noi esagerian10 c1o nsiderando ciò co1ne consegue11za dell'atto 01perativo1, m entre dohbiamo tener presente che si tratta di una malattia molto grave e che molti malati ve11gl1no op·erati di toracoto·m ia m olti mesi dopo l 'in izio dell 'ascesso. Molti casi di ascesso poln1onare ve11gono curati con il drenaggio postural e (po nendo il malato ·in po·s i'zioni tali che il pus Vé:nga per gravità a scorrere nel 1'a lbero bronchiale). In altri casi l '.aspirazio ne bT011 co~r. orpica è di grande valore. Quando sia acc..erlato che il malato non possa guarire sponta1ten1nente o con 1'uso del broncoscopio, esso deve e~seirt-· sottoposto alla cura chi,r urgi·ca, e non troppo tardi. Anche nelle mani del più es1Jerto broncoscopista il massimo che si po·s sa nt1 e·nere è ]a d eter sione ed irrig-azione della .... cavità mentre 11on si potrà n1a i av&e un co l~ 1

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rAN~o "'<LII, Nui\1. i1 ~

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SEZIONE PRATI CA

lnsso e stabilire ur1 ade1g uato drenag gio ed aereaz ion e della cavità, cl1e sono essen ziali alla cura (:Bact. anae,robi). Bisog na ir1oltre te11er piresente la possibilità di infettare· col liquido ascessua le ;parti sane del poln1 0·11e" durante il processo 01p erativo. La r ollassotcrrrpia è, in que·st.i casi , un m etodo pericoloso ri$ervato solo· a speciali varie tÀ o co·m plicazioni (a scesso centrale, ascesso :).anguina11te) . Kelln grand e maggioranza l 'infezione p·olmo·n a1re si estend e alla perifE,ria del j) Oi1none e sono presenti aderenze tra la pleura ·plorr1onare e parietale. QuE.ste aderenze non solo impeJdiscono i] collasso del polmo n e; ma , sotto la :pressione possono lacerare i] sottost .1n . t e p o·lmo11e necrotico , determinando una grave infezione dclla cavi Là pleuri'ca. Inoltre la presenza di tessuto fibroso circondante l'ascesso impedisce il collasso della ca, 1ità : spesso la apert11ra corr1unicante della cavità si chiude e Ja rit~nzjo·ne d ~:J co·n tenuto ascessu.a le ag grava le co11dizioni. (Usato un.a vo·l ta in un ascess o sanguinante) . Noi pe:rciò ricorriamo all'intervento cl1irurgico (toraico·t omia e zaffam ento) con1e 11oiStro nleto·do di scelta 1)e·r la cura degli ascessi polmonari e questo metodo, ri&po·n de a tutti i requisiti fo ndamentali p er un adeguato r. co1n,pleto drenag-o'io della cavità. Il miglio,r momento per l'intervento è circa ei settimane dopo l 'inizio de,•lla· malattia, se altre oomplicazioni n on siano insorte, e questo per • • • varie r!lg1on1 : l j p e.rch è durante questo rpierio do l'ammalato ha avuto l'opportunità di guari.re spontaneamente (il 10 % si risolvono sp·o,n tanea mente) ; 2) duranté' questo perio do si so•n o formate sufficienti adere·n ze pleiuriche; 3) se si atte11desse p iù a ll.lJilbO"Q, l 'infezione J)Otrehhe c;o·p raff.are l'ammalato e potrebbE:J svi·lupparsi complicazioni inerenti al lungo p,r oC.f,s so suppurati, 0. 1

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Processo operali vo. - I m alati sono anestetizzati con AverLina ed Ete•r e, ed una ipoder m ocli si con soluzione fi'siol ogica viene iniziata prim1a dell '<J[Jera zione e continuata1 diuirante ~ tutto l 'atto operativo. Il malat o € po•s to n ella posizione pi1ì conveniente per l 'apertura della cavità ascessuale. L'incisione, lung a daJ 8 a 10 ceP.t.imé•tri è f.atta nella direzion e e sulla costa che i1tcrocia il cen tro dell 'area di ottu ità. Ven gono r esecati sottoperio.s teia]m.e nte circa 5 centimetri di costa e vengono ispezionati e paJpati i tes uti sotlo~ta11ti. Se sentiam o i- tessuti indura Li e n on osser Yian10 alcun n1ovim ento respira torio del polmon e saremo quasi certi di c .~ ~ Pre sull 'ascesso e procederemo all 'att o 01)era tivo in l1n solo tempo. Se v'è del 1

dubbio si incide .p1rudenten1ente la fascia enclotoracica con un histuri b en tagliente; ed il r1ostro dubb io, in o,g ni modo, sarà chiarito comunque se verrà aperta la libera cavità pleur) ca . A quEJsto, p•u11to, si zafferà e si attenderà un1a settimana per il secondo intervento. Se la localizzazio1le è giusta, si inserisce un ago di siri11ga aspiratric·e n ella cavità. Si otterrà pus e. gas putrido; una son da scanalata è intro1dotta nella cavità . Se la cavità si estende in alto ' 'cTrà resecata parte del1a costola1 superiore; se la c.a vità si estende· i11 h·a so, verrrà resecata la costo la inferiore in modo da ottenere un adeguato drenia1ggio Verranno Jegati con i vasi inter r,ost.ali i mu . co•li ir1tEJrcostali ai lati della ferita, e rin1o&bi in m odo da avare liber o e vasto accesso alla carvità. Si romperann,o le adesioni tra lo diverse cavità a scessuali intrapolmo•n ari in m o,d o da fo1rmare una O::lrvità so·l a. La cavità vien e accuratamente dete.rsa e tamponata 11'i•utto, to fortem ente con garza jo,doforn1i ca . La ferita cutanea vi e11e lasciat.a largamente a1p erta con lo zaffo1, i margi11i p1rotetti con garza va::;eli1tata , il t11tto r.operta con m edicatura asciutta. Se du:ron te l'operazione. la cavità pleurica vt.11i sse acc identalmente aperta, l 'a scesso, verrà tamponato con garza jodofo·r mica e la cavità pleurica co·n g arza sen11p lice. 1

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Cura posloperaloria . -

Verranno son1mi11istrati liquidi irt grande quantità , e per ipoder111oclisi, se fosse n ecessario.. Il malato sarà m antenuto a dieta grasso-idrocarbonata (dieta aicl alto valo·r e calorico) e verrà somministrato éd { ..ool, special1nente a coloir o· oh e fo,s sea:o beYitori. Sono state fatte trasfusio·n i frequentem t0nte1, s111ecie n ei e.asi in cui si mois traro•no· vari gradi di colla.s so. Il malato è te•n uto in posi7io1n e sen1i seduta nel letto, ed è incoraggifa/to ad alzarsi appena le s11e condizioni glielo perm ettano. Una volta a lzatos i ·è invitato a passeggiare ed u scire lJ ellc g·ior11a le di tem po buono. Lo zaffo è tolto dopo 3 o 5 giorni , comunem ente al quarLo giorno, e la caYità si pre&enta in genere pulita co,n le aperture bronchiali GhiaraL11ente in vi "' ta. Lo z.affo in iziale . . tip,a to distrt1gge la m embra 11a pio·g ena conte11 e11te bac teri , pu~ ed essu dato fibrin oso. Dopo l~l prima me dicatura la cavità ascessu ale viene zHffata, ma i11e11 0 stipatam enle. Questa vien e ripetuta a gi0rni alterni e la cavità si lascia g tanulare dal fo1n do. l)uando la cavità è sLata pulita e m ostra gralLUlnzio·n i dj buona n atura la larga ferita n on € più neces ·aria. Si la cerà cl1i udere gr adualmente fino alla largh ezza di circa due centim etri o poco m en o, per cb è il drenaggio sia rodf'J!'Uato e ven ga eJin1i11a lo il n1ateriale t0~-


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cc JL POLICLINI CO

sico secreto dal SE,'Ilo bronchiale, cl1e rimane ; evitando cosii su uessivi interventi . L ' orificio dovrà rin1ane re aperto per a lrneno qruattro mesi e J:.>Oi lasciato chiudere solo dopo 0l1e l' esame radiologico e le condizioni ·g enerali ci convincano del risultato iìarvore'Vole deJJa cura. I ' rantaggi del metodo d i cur.a d e]] 'ascesso voill1orlare co·n lo zaffamiento so110 molti come venne dimos trato dal Dr. Connors n el 1931 . 1) la 0a1vità ascessuale viene 1prulita in tre giorni e si m.antiene tale fin o a guarigio·n e; 2) 1e aure postoperatorie vengono facili tate, n a11 sono necessarie frequenti m e dicaturn, e ,,e11g ono evitate lungl1e e detlaigiliate n1ed.ica• • z1on1; 3) nrJ11 è necessar1a l 'introduzio11e di tubi , evitando così ogni causa di irritazio·n e pleu1-ica e di osteorniclil e costale. 4) Ja larga ferita toracica perme tte un a perfetta i~"pezio·11e delle co·n dizio ni arnaio•m ic11e d el c.a1111)0 0 pe·r ativo. 1

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XLII, NuM. 11)

OSSERVAZIONI CLINICHE OSPEDALE :MILITARE DI

LIVORNO

Postumi tardivi (angiocolite suppurativa a lunga scadenza) da ritenzione di proiettile nel parenchima epatico. Nota Preventiva. ::v.Iagg. Medico· S CALFATI dott . .l\.LBERTo Cap•i t. Medico c . BIZZARRI dott. UGo.

I\.ojen e I>opovit.c l1 11a11110 r ecentemepte (111ag·gio 1 933~ pubblicato due casi di ferita del feb'ato Gon permanen za di proiettili seguita a lun.g·a scadem..a da. colelitiasi che venne tratl[1ta collai colecistecton1ia e (in un caso) colla a.blazionE' d el proieLLile r ima::5to ritenuto nel feJg ato . Nel g iugno o. a. è c.aduto sotto la nostra O·sservazi'o·n e il caso segu ente ch e r iteniamo ÌJ)ter esisante (oltrOOh·è per 1a s ua rarità) anche dal punto d i visl.rl assi.sle11za so·c i·a le trati.anclos-i di p~stumi di ferita r ij)Ortata n el lont.a1lC· gennaio· 1918', po·s tumi ch e iniziarono Ja ]oro c omp·~rsa '.'.ltp1pe11.a un anno fa. 1

RJASSUNTC). 1) La cura cleJl 'ascesso pcln1o nare è i)reva -

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lenten1ente ch irurgica. D eve raggiungere lo s ropo di 1m precoce completo ed ade.oauato dren 2ggio . Il m etodo dello zaffamento di Connor'"' corrisp o•n de perfett <l:m ente allo scopo. 2) Co1i l 'opportuna coo·p er.azion e dei raggi X l'internista può fare una precisa diagnosi e nella maggio·r ariza d ei casi l 'intervento• ·è possil)i) fJ in un solo tempo, il ohe ·è il m etodo· di FceJta. 3) U11a J>olmonite attip1 i ca d eve far sorge1r e il so.$1)et I o di un asciesso polmo nare1 iniziale, se I:anam11esi di.a has€ a questo soggetto. 4) È mo· l to pro·b~b,ile c h e una diffusio11e •• ~er mezzo de i linfatici di una infezione d ella b occa i.ai la causa di molti ascessi polm onari erron ea1nenie diagn osti·cati da princ1pio com e poln1onite e di quelli la cui etiologia è indeterrr1inata. 1

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Pubblicazione inte1·essante: DoU. Prof. MANFREDO ASCOLI Aiuto nella R. Clinica Chirurgica di Roma L ibero docente di patologia chirurgica, clinica chirurgica e medicina operatoria nella R. Università di Roma

Chirurgia del Torace (Pareti, mediastino, timo, pericardio, cuore, esofago, pleura, polmoni e diaframma) Volume di pagg. 252, con 144 figure nel testo, 20 delle quali in tricromia. Prezzo L . 3 6, più le spese postali di s p edizion e. P er g li abbonati a l 1< Policlinico », sole I1. 3 1 1 5 O in ·porto fran co. In viare Vaglia all'editorP LUIGI cursale d1c1otto. ROMA.

POZZI. Ufficio Postale Sue·

Il ~ogge tto è urt ex b er sagliere d i anni 44, da Me~zan a (Bag11i S. (~i uli a110) ~ il quale il 29 genn aio . 1918 sul! ' Al ti piano di Asi ago riportò ferite multipl e rla scheggie di granata a tutta la m età destra d el corpo. Una di queste ferite (la più importante) duran te la degenza osperlaliera del soggett o impose la n1utilazione dell'avambraccio destro. P er questa mutilazi on e il paziente, visitato colleg·i alme11f e nel magg"io 1918, fu ascritto alla seconda cat egoria di }Jen jone. Il 16 giugno c. a., e cioè dopo b en sedici anni, è ven11to al nostro esame presen tando un quadro manifesto di ang"iocolite supp urativa ch e il p aziente riferisce esser e insorto un anno fa. Tal e quadro non venne infatti riscontrato in una precedente visita di revi sion e praticata n el dicembre 1932. Il paziente narra ch e appunto da un anno a . questa parte è comparso ittero, senso di sp ossat ezza, e febbre intern1ittente. Lungo tutto l'emitorace destro (facci a laterale e faccia p os ter ior e) e all 'ipocondrio clestr o, si notano molteplici cicatrici di Yaria grandezza, Jassamente ad er enti. L'esame radioscopico praticato ]n data odierna (16-6-34) ha dimostr at o: presenza di sch eggie m etalliche ritenute alla base dell 'emitora"e d estro. La radiografia acclusa alla presente nota dimostra l 'esiste11za di una scheggia in corr ispond en za d ella ombra epatica (v . fig. ) . Le lesioni del fegato secondarie a ferite da proie ttile n on sono eccessi vamente frequenti. 1

Ruggj (Bolle·t tino del l.e Scie11.ze n1,ed i ah e di Bolo1gna, 1916) dt•scrive ur1a voluminosa raecolta em atico··biliare soltodiafran11natica co11secutiva ai ferita d 'arn1a da fuoco del fegato. · Scalone (Pensiero 1'v1 edvco Milano, 1917) riferisce sulla trasform azione cavernosa tota le del fegato :per fEJrita <l 'ar1na da fuoco. 1


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Nu~r .

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SEZIONE PRATICA

Novis (f3rit . .~. J. , JJo·n don, 1917) ri·porta un.ai ferita del fegato da proiettile di fu ci'l1e coin e;1norragia secondaria trattata co'l l·a legatura dell'arteria ep•a tica. C.artney e 1D rummond (Brit. J. Surg. Bristol, 1918) riferiscono ll!Il (,aso di ferita del fegalo da proiettile di fucile c J1e, penetrato in circolo attraverso la vena epatica, fu trovato ritenutò neil ventricolo cte. stro del cu ore. Lenorn1a nt (Bull. et m ém. Soc. de Ci1.ir. de Paris, 191 9) pub.b-lica due casi d i estrazione secondaria di proiettili dal! fegato .

proiettile f.: colelitiasi secondaria a lun ga scadenza. Nel nostro caso l 'angiocolite a farnia supJ!Urativa riscontrata n el soggetto venne forse ori;gin.a ta da un pro cesso· di semplice angioco1ite catarrale delle picc o•l e vie b·i liari su cui si impiantò su ccessiva111e11te un processo di infiamm-a~ione ulcero.sa prodotta dal coir po estra11eo e lenLan1.ente detern1ir1aLasi. 1

RIASSlJN1"0. Glj AA. riferi'scono u11 caso di colangite suppurativa co1ne postumo lardivo di ferita bellica con ritenzione di p·r oicttile n el parenchin1a epatico, radiogra fìcamente' dimostrata. JJetto caso interessa, olLrechè per la sua rarità , D11che dal punto di vista della assisten1,a sociale trattandosi di paziente ch e venne feri Lo i11 co1nbattime,n to nel lontano g·en11aio 1918.

' PROBLEMI D'ATTUALITA I S 'f lTUTO

n1 l~'ARiv1AGOLOCIA SPERIMENTALE

1ìELL.\.

l\ .

Ll NJVEBSITÀ DI PAVL<\.

Snlla così detta ''cura bulgara,, dei postumi di eneef'alite epidemica. f)rof.

P1ETRO

D1 1"JA·r1"EI, rlirettor c.

C~ on

l 'articolo p,ub,b li cato n el n . 2, 1934, del cc Po.liclirtico », il pro[. G. Pan egrossi h a dato c om.pietenLe e esauriente re,lazionei dei risultati ( : 1 tenuti , n el Padig·lione ch e Egli dirige, sui numerosi sofferenti di l)Ostumi di en cefalite e.pide1nica sottoposti alla così detta « cura · bulg·ara ». Relazione al Lesa e oppo rtunissima cl10 m et le, orn1a:i'., in g·rado i , med-i ci e g li sLu dio si <Ji conosrere , ir1 l11od0 con creto, i p ral i"ci e ffetti di un traLtamento ch e aveva interessato , per motivi teorici e pratici, tanto i e linici che i farn1acolog·i e ch e aveva con servato fi11ora un certo sapore di mistero. Quale poslilla al suddetto articolo può servire qualche ragguaglio sul tasso di ·p rincipii al ti vi contenuti· n ella cc radice bulgara », ch e st.a alla bas.e della cura e c.h e il Panegro si riferisce tratLarsi di radici dl solan acee (preva}(l-ntemente Bellado1111a; . Occorre sapere se competa o i10 alla lC radice bulgara >> un particolare privilegio. l :on 1no lto criterio il Panegrossi annota: cc è molto probabile che coo le radici di Belladonna nata o coltivata in Italia si otterreihhe lo stesso effeLto, ma non 110 avuto rnodo fìnora di fare delle ricerch e ». iffatte ricerch e essendo state fatte d.a tempo i1el mio J~tiiuto è possibil e di·rimere subit o c r u c~ t a q11e~t ione. 1

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Balkanyi (Zen lralbl. f. cJiir., 1926) riferisce un caso di feTita d 'arma da fuoco del fegato e della cistifellea . Beltran (S iirgicatl Cli1iics of 1\-o rth, Jl rrie.r., 1928) u11 caso di ferita d'arn1a da fuoco del fegato unitan'len te allo stomaco, !X'ncreas e 411gli' intestini. Borde.scu e Maroulescu (li ev. San. 1Vlil., Bucarest, 1929), una ferita penetrante d ·arn1a da fuoco lombo-addomi11ale con lesion e del fe,gato E,t del r ene· destro . Herzberg (Zentralb l f. chir., 1931) sulla trasfusione del sa11gue in u11 caso di le ione del ftgato per .arma da fuo co. Fauteux (Union 11téd . du Canadà, aprile, 1933) una ferita penetrante dell 'a1ddome trattata colla sutura del fegato . I già citati Koj en e Popo,~i Lcl1 (BuZZ. 1riém. • oc. lVat. de Chir, . m aggio 1933) riferisc.on o clue casi rli ferita del feig,ato con riteIDzione di 1

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« JL P OLl CLfNJCO »

Il tasso di a lcaloidi contenuti n ella cc radi ce bulgara » da i11e esaminata è apparso di gr. 0,49 %. Benchè si ~ap1pia cih e il conte.n uto i11 alcaloidi delle radici oscilli - come avviene del res to r1elle foglie -· entro limiti assai no tevoli. il tasso m edio d egli alcaloidi nelle radici è di gr. 0,44 %, ' 'ariando da gr. 0,31 a gr. 0.64 %. Quindi i.l tasso della radice b1u1lga1·a corrispondere.I1be a quello com une. Tasso che rientr.1 altresì n.e lla i11e.dia del coin tenuto i1l a lcaloidi delle f <>glie di Belladonna, oflìcinali i1ell.a nostra e in moli e a ltre 1F armacopee stranir.re irt luogo clelie radicj ch e vi era110 accolte una volL~ e· chr. in seguito alle d e.Jibe1~zi'o11i della Conferenza internazio·n ale di Bru. xelles ( P) la nostra .~,arrr1acopea ha sopp·r ess' ) (sono· rirnaste nelle, lTarn1acopee1 inglese e Nord-Americana) a causa delle eccessive variabilità quantitati,1 e dei principii attivi'. Variabilità insita, 5em1)r e, a tu11e l e parti d ella p;anta, t.anLo che nelle foglie. stesse il contenuto di pri11cipii attivi può oscillare da g'. Q., 14 ~~ a g . 1,32 7~ . A causa di tale vari.abilità che porta naturahne nte a J:.1rep·a rati di incost.ante .a tti·vjtà nell~1 pratica t erapeutica, molte :E'arn1acopee ric.hiedo110 aln1e110 un tasso mirti1no, di alcaloidi nella droga officinale, che è di g. O, 30 % nelle ·E,ar·n1aCOJ2e<.: inglese, tedesca, spag·11ola, nord-americana e del 0,35 % Tielle 'F armaco.p ee russa e svizzera. La nostra 1 Far1n.a co·p ea (' l . cdiz.) non precisa un tasso ininin10 i1è medio di alcal oidi n ella droga offi cinale ma lo precisa per g·li estratti fluidi (n,25 '1~), idroalcoolici (1,25 %) e secchi (1 %) : l 'Jtalia ha d·altr.a parte aderjto· a ll 'accordo internazionale d el 1930 ch e ha ·deliberato un min 1mo di g, O, 30 <;~ di alcaloidi totali nella polvere di foglie secche di 'B elladonna. Il conte r1uto ·ji alcaloi cli ritrov<t1 o 11elle cc radici bulgare » appare quindi notevolmentte. superiore c. quello m.ininio richiesto per le foglie e praticamente corrisponde·r ebh·e al tass-0 inedio , ta11Lo delle foglie che d eJle radici della droga europea. Conviene tuttavia g judicare C'.On molta 1;ruder1za i valori r elat1:vi a ] tasso degli alcaloidi e i confronti che p otrebbero praticarsi fra le « r::tdi'ci b·u lgare » e quelle italiane o di altri. paesi. Nor1 si dirà n1ai abbastanza che il tasso d egli alca Ioidi in qt1alsiasi pa1te, della pianta (fo.g lie, r.ar11i, radici) è le.g ato alla natura del lerreno, all ' alLitudin e e quindi , firto a un ·:erto punLo, al paf>se di produzione n1a ..opratutto all ' ~por a della raccolta, ali ' an-dan1ento metereolcgico dell 'a11nala, all 'età della l>ianta, all'esposizione aJ1a lu ce solare ecc. e cl1e pianLe cresciute n el inecle.simo terren o possono fornire una quan'.·ità d1 alcaloidi che ha variato (Sievers) da un m a si.rno di g. O, 925 % 1

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a un n1i11i1110 di' g. 0,277 o/-, . Condizioni che~ variamente interferenti, oltrep·a ssano 1'importnnza geografica del paese di origine. Nè Lutti questi fattori ihterferenti sono forse noti, nè su tutti c'è accord<). La nostra Farmacopea vuole, f:>er esempio, ch e le foglie di Belladonna siano raccolte dalla pia11ta al n1ome11to della fioritura ma non ir1anca Ghi esclude l ·importanza che ~petterebl)ie all 'cp oca della ra ccolta e · chi ha os&er·vatc1 cl1e la 1· 11assa degli .a lcaloidi dimint1isce l)T<)prio a1ll fiori1nra. È Jo s,v antaggio fatale dell ' jmpi e€o d·elle drog·l1e in luogo d e i loro prii1c..ipi'i fl Lti,1i ben dosali. Per q11ant o riguarda le piante di Belladonna. col1 jv~ le -- cl1 e iJ f>an c.g·rossi tie11e g iustame11te i11 c<J'1l1t1 - s.i ·P ·llÒ dire cl1e ìn ge·n erale i r-i.~ultati sor10 molto soddisfacenti e in taluni casi, rie·r pnrticolari conci111azi'oni, assolutan1e.11te superiori a {111elli delle piante spo11, ta11ee . P er limitarci aJl'ltal;~!:l si può ricordare che la mi.ci assist ente P. Marangoni ha accertato u.n tasso di alcaloidi di g. 0,532 % in foglie cli Bellado·n na colti.v ate a Pavia, dirnostra11do cl1e la cultura in pianura può dare i buo11i risultati delle cult11re submo ntane e n1011tane, che otti1ni risultali avevano osservalo jl Gnglio e Ìl Bignan1i dalle foglie <li Atropa Belladonna coltivate dal Cortese a Rorna e rece11tissim;amente lo Zanotti ha tro·v ato i11 r<tdici cli 13elladon11a coltiv.ata in Trenti110 il 0 . ~2 e jl U,35 % di alcaloidi. In con clus ione è da ritenere che i·l tasso nied1.o d egli alcaloidi della radice di Atropa Bf:'lladonr1a bulgara introdotta i'n Itali.ci corris.ponda presso a poco a ] tasso medio di .al(:aloi(li delle radici di Belladonna •1ostr:1na , tanto, &pontanea che coltivata , e corrispo:qdc..:.i al ta:-;so nJe·dio delle foglie di Belladonna e:flicinalf3 d ella nostra 1Farmacopea. Tutt'al più è so lo dj voco su1Jeriore. · ~i può q111,ndi dare buor\ ~ uffragio alla supposizione del Panegrossi cl1e « con le radj ci di Bèllado1t11a nata e coltivata in Itali'a si otterreb·]}e lo btesso effetto che co11 la radice bulgara 1) ag·g iunge·n do, che, probabi,Jmente, lo s1esso effeLto si otlerrebh·e co n le comuni foglie off1ci11<lli , meglio es~uribili i1ella decozione delle radi ci e col va11tagg io , forse, di una n1ir1ore variabiliLà di pri11ci1)ii attivi di quanto nc>n a vve11ga n elle radici, spcc i~e q11ando queste ri sultar10 aggiunte, come avviene nel n1.<lteriale bulg·aro. di IJezzi di rìzoma o quando, cc~me è pP.ggio, son0 m escolate con pezzi di alt re· radicj. Io suppong o che nella cura dei post u1ni di en ce fali Le n essun danno proverrebbe d~ 1Ia sol )pre:,si'011e ùe1Je pre 1Jarazioni ottenute clalle· altre· drog h e cl1e -so110 state 1.ntrodotte dal huJga1 o I~aeff insir,r11r ~ ll e r n di ci di 1Be1ladon1

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SEZIONE PRATICA

na e che risultano di cauli di Acorus Calamus, come nessun danno ancora dalla eliminazione delle pillole di mollica di pane, custodenti tracce di 0atd1ella o di i1oce rrtoscata o dalla sco1n11arsa d elle n1is teriose cartine ·d i carbone ar1imale. La cura bulgara perderebbe un po ' di mistica: ma non &arebbe gran male per i malati nè se ne dorreLbero i m edici curanti, ch e in Italia, d 'altronde, preferiscono fondare la terapia su datì il più possibile scientifici. Io n c11 lio alct111 111otivo per non condividere l :autorevole pareTe del Panegrossi che i prepara ti d elle radici di n~lladonna (bulgara O· di <l.ltri paesi) siano più efficaci di quanto non siano la sola atropina o la scopolamina o la iosciam]na somministrate come alcaloidi puri. I clinici sono d 'accordo , in molti casi, nel trovare più va11tag·gioso l 'impiego de-Ila droga in toto ch e dei loro principii atti vi : ti11ici i casi della dig itale, d oli ' op1p io, della segale cornuta, d ella stessa Belladonna. Può darsi , in verità, che intervengano non raram,e nte fatti di sinergismo , terapeuticamente n1olto appreizzabili, nonch è ne derivi una magg iore tolleranza e azione più prolungata per la ~tessa lentezza d ell'assorbiIl1ento. 1\ila, tra parentesi, sia d etto ch e molte ,Tolte si tratta di una se1nplice impressione e che il ritorno alla rfroga non significa sempre n·~ un progreS$O sci entifico n-è un vantaggio terapeutico. N~l caso in i~·pecie può darsi ch e principii secondari noti o malnoti , presenti nelle radi.ci di Atrop·a Belladonna (nelle fo,g lie è stata accertata la p r esen za di basi amminic h e, piridiniche e l)irroliche) coad1.u vino forse, fir10 a un certo punto, l 'azione dell'atropina. Va ricordato però che le numerose « reazioni individuali » che di'sorientano il me dico e crea.' . . r10 perpless1la P- impongono una categon ca sorveglianza individuale trovano spesso. la loro ragione non già n ell ' individuo ma n el maneggio di una droga imperfettamente nota qualitati,·amente e quantitativamente. Cosa ahei non a"'-viene con l 'impie;go di un principio attivo ben noto, purificato e dosato. Sarei ancora portato a cr ed er e che le prescrizioni bulgare clella ginnastica, d el massaggio o le i)ratich e idroterapi che non spieghino una importanza d ecisiva sulla tolleranza , s ul 1'azione 6 sulla eli1ninazio·n e ·d ei principi atti' i . Bensì giovi no, se m.ai , a migliorare i'l ricambio muscolare , più o ineno compro messo dallo stato di jnerzia. Infin e sia riconosciuto, senza esitazione, c,he la massima parte - se non la totalità - d ell 'efficacia della cura riposa effettivamente sulla assunzione dell 'atro• p1na. Non avendo pratica personale n on spetta .a • • ,m e stabilire se i risultati della somm1n1stra1

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zione del decotto di radice di Belladonna siano superiori :i quelli ottenuti dall 'impiego della so la atropina ad alte dosi. Il farmacologo, su questo terreno, deve limitarsi a seguire e possibilmente interpretare i fatti che la clinica rileva. 1\ila pe-r la doverosa attenzione riservata alla bibliografia su questo soggetto non ini sembrerebbe che gli effetti, quali appaiono ora pe r l 'impiego della Belladonna I iulgara, siano molto differenti da quelli riferiti dal Roemer sui suoi 200 pazienti o da quelli di Marinesco e 1F açon o da quelli di J)uthoit e Se n ce o da quelli , riassunti nel 1933 dal Ravina. Si ritrovano g li stessj1 giu.dizi altamente favorevoli: e quasi le stesse parole. Conclusio1n i, in verità, sovrapponibili in tutto e per tutto : scomparsa della rigidità, d ei tremiti, d ei: dist.urbi della p arola e della m.a rcia, delle orisi oculogire. Col trattan1ento esclusi- • vamente atropinico il 60 % dei malati avrebbe potuto riprender e le normali occupazioni . In un caso che datava d a 13 anni (Duthoit e Sence) l 'a.mmalato·, corn.p letame:nte immobilizzato, che i1on poteva mangi3re da sè, si alzò e bastò a sè stesso , dopo 40 giorni di cura. Se così è, si accantoni dunque alla terapia questo nuovo prezioso trattarnento. Restino liberi i medici, corne per qualunque altro tratlame11to, di preferire i preparati galenici d ella Atro,p a .Belladonna, reperi.bilissima, come si sa, in Italia e ovunque (foglie o r adici), ov' ;ero il principio attivo fondamentale e decisivo. l 'atropina. ~la si svuoti, come h a felicemente iniziato il Panegrossi, il mistero bulgaro, r imovendo altresì le r esidue incrostazio11 i empirich e e tranquillamente riportando il successo all 'imp iego di una radice ben nota, quella dell'Atropa Belladonna e quindi all 'azione d el suo principio attivo, l 'atropina . È possib ile ch e alla n1igliore posologia di questo alcaloide g iovi il fatto ben stabilj to della maggior tolleran za che ne h anno g li encefalitici (BremerJ, la convenienza di adottare un m etodo (~a uta1nente p rogressivo (w .n o stati toccati. a cura J.nollrata, anche i 1ng. 20 quotidiani ed oltre! iniziando però da ])iccolissime dosi), la mancanza sicura di feno1neni di accum ulo e di assuefazioni , nonchè l 'opportu11i tà di somministrare l 'alcaloide in dosi molto refratte, per via di granuli o n tPglio di gocce. Se la sorveglianza è ocul ata i disturbi, come il Panegrossi ha pur rjJe,rato, non sono notevoli e saranno assai meglio evitati , ricon0sciuti , presentiti e quindi opportunnr11ente combaltuli ora che si sa che dir,endono da atropina. Sono i trattamenti ignoti ql1elli 1~he lasciano di·sorientati i medici ~ spiacf\vol mente espotiti j sof ferenti : la sana te1

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rapi<l , anche Ja più audace, non può riposare, ai r1ostri giorni, che i1ella co11oscenza quanto p iù possibile completa delle arn1i ch e in1pieghinrr10. RIASSUNTO.

[ A NNO

minora1, za, il n1iglioran1ento è stato n1eno de ciso ed essi de, rono, specie in alcuni giorni, essel e an cora a iutati in qualche loro n ecessità . I maL~.ti gravi~si1ni passano ancora la loro ,·jta fra il letto e la poltrona, ma tutti 11anno guadagnato qualcos.a (possono essere alimen tati m eglio, riescon o a dire qualch e parola, alcuni JJ'os::;ono anche can1mi11are da soli) e qua si tutti accennano a guadagn.areJ ancor più. Non son mancati esempi , in cui il miglioran1Jento è stato inaspet tatarnente rapido o 11a assunto }Jiroporzioni insperate ed altri invece, in cui es&o, contrariar11en te alle previsio11i fatte, s1. e' a un certo punto arrestato, presentando delle forti oscillazioni, che fanno temere di una grave infezione an cora in atto e quindi dell 'esito d ella cura. Il i1umero di questi ulti1r1i casi è stato per fortu11a assai esigu o . Tal~ risulLaLi non han110 pre entato carattere e1l1mero, transitorio. I 111alati primr entrati nel reparto e ormai in cura da nove mesi, salvo qualch e eccezione, 11ulla h anno perduto di qu anto hanno acquistato. Nei casi gravi il m iglioramento si è spesso manifestato i11 modo e,·idente solo dopo qualcl1e mese clacch·è la cura 8l'a stata iniziata: segno, ch e gli effetti di queste r.a di ci , con l 'assuefazione a l rimedio, anzichè dilegu arsi, si so111ma110 . Sono a conosc.enza, da fonte inecc.eipibile, ·d i malati che h a11no fatto la cura sette anni or sono, smettendola dopo un biennio , ed an cora van b en e . Ho avuto notizia di un ingegnere, in cura orn·1.ai da quattr o anni , oh e, do po aver potuto, grazie a ciò , riprendere il suo p osto in un grande stab·ilin1ento industriale, nel suo ufficio attu3.lmente per se,•era ed è anch e in grado di diseg·nare con abilità no11 comune. La previsione che quindi p uò farsi sull 'av\·enire di questi an1111alati, reSita sempre, ch e, ri ei casi lievi, dopo un certo tempo la cura potrà senza pregiudizio venire interrotta, salvo ad esrer e ripresa, per i)r ecauzione , di tanto in tantçA, e, che, ner casi gravi, conti11uandola a lungo, sia p·u re pe:r tutta la vita, il pericolo che il malato torni allo stato q1.lO ante, p·o trà. quasi sicuramente, venire sco11giurato. L 'ultima parola in proposito, p erò, non potrà dirla cl1e il tempo e l 'osservazion e ulteriore. L'esperienza, oggi più lunga, ha confermato che questa cura , non giova solo nei casi di parkinsonism o apparentemente stabil1zzal o, ch e hanno più l 'aspetto di un « postumo » dell 'encefalite epidemica, ma anch e in quelli a carattere progressivo, che m eglio vengono interpretati come cc forme protratte n di questa affezione, p•u rch.è il dee or so sia sufficientemente lento, dia tempo, 1

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La radice della Atropa Bellador11na bulgara l1a un tasso di alcaloi'di ch e corrisponde. a quello della radice italiana (spontanea e coltivata) ed europea in gen eTe, nonch1è a quello d e] le stesse foglie officinali in tutte le Fa rmacopee . L 'azione spiegata dalla r adice b1u lgara Itei postumi dell 'encefalite epidemica è da riportare t:tlla riconosciuta azione della atrop1in.a, il cui impiego esclusivo permetterebbe probabilmente trattamento p iù sciolto a posologia più pratica e sioura. Nessuna azione è da attribuirsi ai prep arati collaterali (pillole, • cartine: ecc.) della cosiddetta cc c ura bulgara ». ' 1

(Pervenuto in Redazione il 28 gennaio 1935).

0SPED.'-\LE AL POLICLINICO UMBERTO 1° VI PADIGLIONE (REPARTO (( REGINA ELENA )) )

Snlla così detta ''cura bnlgara ,, del parkinsonismo postencefalitico. (NCYrA AGGIUNTIVA). Prof. GrusEPPP. PANEGRoss1, n1edico p1rimario . La cura d el parkinsonismo post.encefalitico r l)e to praticando al Policlinico con prodotli provenienti dalla Bulgaria continua a svolgersi , 1egolarn1ente con esito sempre più lusing hiero. Il nl1JI1€;ro dei malati , così curati , ch e n ell 'ottobre u. s. (epoca in cui la n1:ia prima nota su ll 'argo1nento fu compilata) er a di 105, è ogg·i salito .a 236 e va continuamente aumentando. . L'ulteriore osservazion·e h a conferrnato il rr1io .p recedente giu dizirJ, ch e cioè questa c ura rapprese11ta quanto di meglio e di più r azio11nJe sia possib ile offrire a questi ammalati. J risultati della rnedesima sono stati infatti i segue11ti : Nei casi leggeri , anch e di ar1tica data, si è avuta costantemente la « virtuale » guarigio:r:ie dell'infermo, sia pure con lieve difetto (è residuato un po' di tremore o qualche accenno di lauto in tanto a crisi oc,ulogrre o un po' di debolezza o qualche disturbo della parola). Tutti i pazienti sono tornati i11 grado di riprendere le loro occupazioni, o, p er lo mejn o , di appli::ar si a qualche lavoro leggero. J)ei n1alati di m edia gravezza e anche gravi, i più sono 11otevolmente migliorati e tornati in ~ondizioni di muoversi e camminare libera111ente1 di bastare a loro stessi: in una grande 1

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ioè, all'infezione di speg11er si, spontaneamentè o grazie alle razionali condizioni igieniche e dieteticl1e in cui è '.}?Osto il n1alato, nel mentre vien riparalo ai suoi danni . L 'ob1iezione cl1e la s ua utilità no11 sia qui che apparente, perohè l 'i11fezione a11cora in atto può finire col neutralizzarne I 'effetto, è quindi' applicabile, al più, a quei casi, particolarmente gravi, cui sopra ho accen11ato . L 'esperienza, oggi più lunga, ha riaffern1ato la necessità ch e questa cura venga iniziata in u11a clinica o in un o pedale. Tali n1alati no11 posso110, i11 un p1rin10 tempo, essere cu rati .a don1icilio e tanto meno ambulat0rian1t:11te. Durante la co11ti11uazio11e dell'esperimento nuove analisi sono state eseguite sui pTodotti da 11oi usati e il risultato è stato il segu.e nte : t ~tato assodato , i11 modo sempre p1iù certo, che parte- esse11ziale di questa cura sono le radici di i i l ropa Belladonna, co1nmiste· al rizon1a di questa pianta; che queste radici (in m inor grado il ri'zoma) sono ricchissime in princip'i attivi (ne contengono circa il 0.80 cy~); cl1e tali principì so110 in massìma parte rappresentati dall 'atropjna, per il resto dall 'ioscian1ina, dalla scopolamina, dalla dUJl)oisin.a, ecc.; che sul 1010 contenuto influiscono circostanze le più svariate (piante spontanee o coltivate, luogo di provenienza, qualità del terreno, metodo di cc11cimazione, ecc. ). È stato accertato, altresì, ch e gli altri ing·redien1.i che con1pongono questa cura, fatta eccezione forse per la seconda radice , appartenertte J.1 Calamo aron1atico, 11on hanno alcu11 appart>ntP. ,-Blore terapeutico e 11on possono 1)erciò esser presi in se,r ia considerazione. Ciò iton infirma peraltro l'importanza degli altri elementi . Una don1anda, i11 ,apparenz<-.i giusta, a quesLo pur1to potrebbe farsi. Se, base di questa cura so110 le radici di Atropa Belladonna, percl1è insistere nel loro uso e non preferire piuttosto quello dell 'atrop,i na, di più facile ma11eggjo e che in forti closi se111bra riesca egualmente effi cace fl Si vuole co11 ciò alludere alla cura cl1e Roen1er pratica a Hirsau, giungendo a dosi cli quest 'alcaloide quasi iperboliche (fino a 2..1: i11illigra111n1i JJro di e!) e r ealizzando, a suo clire, effettivi vant.aggi. Da quanto a me consta, però, J)e.r la cura di floemer, anche più che per la nostra , è ne ce ~ sari o un lungo periodo di a suefazione, sotto un rig·oroso controllo ; siccbè nessu11 beneficio cla questo pu11to di vista ne ver1 ebb·e ai n1al.atj. Roen1er poi, ace usa i successi, rr1a non dice in quanti casi la sua cura non è tollerata. A giurl.icare dalla nostra f

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SEZIONE PRATICA

es11~rie11za ,

tali casi non dovreb bero essere molti. Essa ci dice infatti, che l 'azione di questo ed altri alcaloidi suoi ison1cri (scopolamina, ioscina, iosciamina, ecc.) riesce qui viole11ta e fug·.ace, ch e la loro dose deve essere con l 'abitudine continuamente au .. me11tata, ch e il tollerarli è p ri'vilegio di pochi, fra i tantissimi oh e dovrebbero usarli . Sa ppi a1110 inoltre ch e qui in Italia non si è riusciti a superare la dose di 10 milligrammi' di atr<)pina a l giorno e ciò anche in via di eccezj one. Altri var1taggi ha su quella di Roemer 1ll nostra cura. Nelle r adici bulgare, oltre l 'atropi11a, son conte11uti numerosi altri alcaloidi e forse ar1cl1e dei principi attivi finora ignoti, nella naturale loro distribuzione e proporzione : e qui sta certo il segreto de1llo &peciale va lore di questa cura. L'azione di siffat16 radici non è effin1era come quella del1·atropina : lo prova il fatto , che, mentre con la cura Roe1ner basta sos1)endere per un sol giorno ed a n cl1e men<.l la so·m ministrazione del rimedio per vede,r e ricomparire tutti i disturbi, con le radici bulgare questa sospensione· è potuta avvenire pE:r una settimana ed anche più (una volta due mesiJi senza che il rrLalato ne abbia rinteso. Ciò verosimilme:n te iil rapporto col più lento assorbimento e la più Larda eliminazione dei principi attivi ch e si verifica con queSlte radici. Si è fatta acousa alla nostra cura di n1et tere a troppo dura p rova il tempo e la p azienza del medi co durante il per1odo dell 'as.suefazione iper l 'incerta e incostante co1ctposi'zione del preparato. Ma se i malnti di Roen1er sono tenuti tre mesi sotto conlrollo, segno è ohe non questa è la causa di ciò, b·e nsì la forte tossicità delle solanacee, la diversa tolleranza degli infermi di fronte ad esse, qualU!D.·que sia la forma sotto cui son propi11,a Le. E ancora, memtre con l 'atropina una volta raggiunta la massima dose, questa deve essere mantenuta allo stesso livello , pena di \ eder comparire, con1e nei n1orfinomani , i111ponenti sintomi da astinenza e di riperdere d 'un colpù il b eneficio ot.tenuLo, con le nostre r.adici, una volta trov,a ta la cc dose ottima >>, questa non solo può, ma deve essere diminuita e l'effetto continua egualmente, anzi spesso si accrescei. Senza dire infine cl1e in certi casi assai n1eno p ericolo o è m ettere in mano al malato o ai suoi famigliari una bottiglia di questo decotto , anzichè una soluzione concentrata di atropina, sufficie11te ad uccidere pareccl!ie persone. Il vantaggio che offro110 le radici b ulgare s11ll:atropina vuò paragonarsi a quello delle foglie di digitale sulla dig italina, dell 'oppio sul1

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la 1~1orf~na, della segala cornuta sull 'ergotina e ''1.a dicen do. E nessun medico che io mi . ' sappia, ha ancora protestato co.n tro tal modo di somministrare questi medica1r1enti che an. ' z1, a11cor oggi, nella grande maggioranza dei casi, vien preferito, perchè più naturale, perche più efficace. Di fronte a siffatte considerazioni, c.h e potrel»bero anche semh·r are non giuste, sta sempre· il fatto (e i fatti hanno avuto semrpre più importanza delle p·a role), ohe questi malati, ridotti ormai nello stato· pietoso che tutti sanno, con la cura che viene praticata al Policlinico, fatta eccezione per qualche caso speciale, sono tutti tornati a rivivere o almeno a bastare a lcro stessi: alcuni non sembra neanche siano stati malati: e dopo nove mesi co.n tinuano a star hene. Che poi trattisi qui di empirismo, come da talu110 si è fatta accusa, è questione di secondaria importanza. Tutte le nostre cure sono più o meno e1npiriche. Quello ohe 1nonta, è che Ilon difettino degli opportuni accertamenti scie11tifici e sopratutto c.he siano efficaci. ~~ arr1bedue queste condizioni si verificano nel caso nostro. 1

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(Consegnato in Redazione il 5 marzo 1935).

SUNTI E RASSEGNE SISTEMA NERVOSO. 1

Sulla diagnosi del reumatismo cerebrale. I. Valore semeiologieo del deli1~io di morte. II. flisordine cerebrale e distur· bo dell'equilibrio aeido- base. (J. CATHALA, E. IF RrEDl\1AN Jl1éd., 9 gennaio 193'5).

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R.

LAPLANE .

Presse

11 reu11 natismo cerel)orale rappresenta

u11 quadro puramente clinico, sen za substrato anatomico definito. La diagno·si è assai' facile quando g li accidenti cerebrali scoppiano n el corso di una crisi reumati ca o quando colpr:i.scono un vecchio reun1ati<;o o quando una 181sione cardiaca permette di presumere con vero ~imi'glianza l'origine reumatica. Difficile di,-enta la situazione qua11do si osserva per la prjma volta e in assenza di notizie precise sui preoedenti un n1ialato agitato, delirante, ·confuso. Non bisogna infatti dimenticare cl1e il reumati'sn10 cerebrale può essere un accidente precoce di una crisi frusta, di cui le localizzazioni articolari sono state discrete o sono rimaste. igr1.orate. R impression ante, in casi di questo genere, 1:.l gravità eviùente dello stato del malato. L'agitazione o il torpore, l 'a lterazione dei tratti,

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[ANNO

il pa~lore del viso o al contrario la sua viva colorazione, lo sguardo disorientato o ansioso e implorante, i sudori, la secchezza della lingua il grado della tem.p eratura spesso molto eleva: t() (ma talora no~ oltrepassan~e i 38°5 0 i 3'9°), la par?la breve, interrotta o 11 mutismo assoluto, I sussulti tendinei o i lenti movimenti carpologici', eventualmente un delirio con ricc~ez~a di g~,sti , . d 'az~one che può arrivare ali 'ag1taz1one p1u d1sord1nata e frenetica sono, tutti segni che ri vela110 uno stato gr~ve anche rrJolto allarmante. ' D'altra parte la semeiologia vi'scerale è assai povera. All'esame accurato non si trova nulla ~i molto consi'stente, la diagnosi resta incerta. Si è. eh~ nel reumatisn10 ce~ebrale i segni sui quali b1sogna concentrare 1 attenzione e che con la sindrome tossi-in.fettiva danno alla ma: l~ttia la sua personalità clinic~ sono i sintomi mentali', la confusione e il delirio. Occorre dun1que trovare nei libri di sen1eiologia mentale un 1netodo di esan1e di questi malati. J1 delirio ha nel r euma tisrr~o cerebrale una sua tonabilità caratteristica. Attivo, disordinato, caratterizzato da un flusso di p·a role incoerci.b ili, di crisi, di minacce, di tentativi di fuga o di violenze contro le persone, o, al contrario, più calmo su un fondo di depression e angosciosa. Assai spesso l'ammala to è tormentato da funesti' presagi e l 'ide a della morte emerge sul fondo inobile e incoerente del delirio e gillstifica le reazioni violein te di difesa o (li fuga. Poi Sri assiste a questo spettacolo: l 'amm.alato si dice mo rt9, assiste ai pro prr i funerali , partecipa alla tristezza dei suoi . Senza voler affermare che il delirio di morte sia proprio del r oumatismo cer ebrale , poichè altre tossi-infezioni del sistema nervoso possono cr eare i disturbi della anestesia che ,·t:.rosimilmente sono all'ori.g ine di questa sip ersonalizzazione delirante , non c'è dubbio ohe questa nozio11e , segn·a lata dai classici, si' ritrova in un buon numero di osservazioni e vien confermata da due osservazioni riportate dagli AA. Occorre notare che il reumatismo cerebrale,. affezione particolarmente proteiforme nella sua espressione clinica, comporta anche altre modalità deliranti o] Lre al deli1io ansioso. Tuttavia in una affezione di diagnosi· difficile tutti gli indici clinici hanno il loro valore, e la frequente orientazione verso il delirio ansi'o so deve evocare l'idea del reumatismo cerebrale. Gli AA. richiamano poi l'attenzione sui di&l urbi umorali presentati da uno dei loro malati. Esso presentava u11a ipocloremia con ab·hassart1ento del rapporto eritro-plasmatico, dunque orientamento verso l'alcalosi vera; correlativamente, senza dubbio in seguito a diminuzione della ventilazione polmonare, la riserva alcalina era alta. Questa con statazione sugg,..eriva l 'i11di'c azione di terapie capaci di comper1sare lo squilibrio osservato. 1

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SEZIONE PRATIC.\

Gli ,à,..l\. ha11no praticato delle iniezioni di siero clorurato ed l1an110 avuto l 'impressione C·h e il inalato se 11e sia giovato. La patogenesi del reun1ati's mo cerebral e resta misteriosa e tale rin1a1Tà probabilmente fino a che il problen1a etiologico e patogeneitic·o della rr1alé!ttia di Bouillard non avrà avuto soddisfacente soluzione. In certi casi gli accidenti cerebrali guarisc,ono senza sequele; in altri lasciano un indebolimento globale e prolungato delle facoltà intellett11ali. Nei casi mortali la tecnica istologica ha messo in evi1denza delle lesioni delle cellule cerebrali, diffuse, a carattere, tossico . Gli AA. reputano che i disturbi dell'equilibrio umorale ed in particolare dell'equilibrio acidohase bastino a spiegare sia i disturb i f unzionali sia la lesione distruttiva della cellula nervo&a e pensano che verso questa via deb bano essere orientate le ricerch e future. 1

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C.

TOS CANO.

Alcuni dati félvorevoli all'ammissione di un centro diencefalico n~lJa patogenesi dell'asma bronchiale. (A. SALMON . Studiiim, I 0 feb1b-rai'o 193'5). L' A. rip·r ende in esame il dibattuto problema della patogenesi deill 'asma bronchiale. -Ricorda anzitutto che n ella genesi di questa malattia è stato da molti invocato uno squilibrio umorale; caratterizzato dalla diminuzione del calcio e dall 'aumento del potass1io. Si è parlato anche di sostanze affini alla aretilco1ina ed alla istamina rhe si form erebhero nel sangue de@'Ji asmati.ci. La genesi anafilattica della affezi1one è stata recentemente conferinata dagli esperimenti di 'Frugonj e d ella sua Scuola. È stata anche prospettata t1r1a stretta correlazione c ol si.sterna endocrino e sono state chiamate in causa volta a volta: la tiroide, il timo , l'ipofisi, le surrenali , il pancreas. Molto importanti sono i: rapporti tra asma bronchiale e si stema nervoso. Le crisi insor gono in fatti spesso in soggetti di famig lie ·n evropatiche e gli asmatic;i stessi soffrono talora di. emrcrania, epilessia, nevriti ecc. ~fa è sopratutto il s1,s t em a 11ervoso vegetativo ch e viene incriminato: l'a.b . è stata d efinita financo lln edeim a angioneurotico d eJl 'apparato bro1Jchiale. Certamente vi è stretta correlazion e tra le crisi di asma e il n. vago, la cui eccitazione provoca la contrazione e Io spasmo d ei muscoli. bronchiAli; inoltre le crisi mig liorano in sPguito ad ini.ee:ioni di · adrenalina e r1ituitrin a. Ma è bene ricordare che nel decorso dell'accesso di asn1a non mancano i sinto111i simpatic1 : la tachicardia , la rinorrea spasn1otic~, la vasodilatazione e la ipersecrezio11e d ei bronchi. Quindi' l'accesso asmatico n on è una crisi puramente vagoton1 ca, ma l1eurotonica a ca1

rc; tttlre pre' alenlemente vagoto11ico, doYe i sintomi parasirnpatici si comb,i nano con quelli si1npatir.i. L'in1portan za del bulbo nel meccanisn10 dell 'a. b. è convalidata dai si'ntomi che d epongono per l 'eccitazione del nucleo· centrale del vago e delle sue terminazioni (ac1centuazione del riflesso oculo-cardiaco, vomito). I disord1.ni del ritmo respiratorio confermano l 'intercssamento del centro respiratorio bulbare. Infine i rapporti esistenti tra questa malattia e il seno carotideo confermano indirE.ttamente l 'importanza del bulbo nei riguardi dell'a. b . L' A. viene quindi a trattare, ed è questo il principale scopo del suo lavoro, dei sintomi r1un1erosi ch e parlano per una partecipazione al processo asmatico d ei nuclei dien cefalici , i quali sono i principali centri r egolatori d e,l-. la vi ta vegetati,ra. Gli a ccessi di asma insorgono spesso dura11t e il sonno , sono seguiti da sonnolenza e n1ig liorano co11 g-li j1)notici clie hanno azione elettiva sui nuclei diencefalici d el sonno. Essi si a ccompagnano s pesso a lieve ipertermia, cessano di frequente· durante le feb·b ·r i da caus~ tossi ca od infettiva e ri con1paiono al termi11 e di esse : ora la febbre, come si sa, implica la r eazione d el tt1ber r in er et1m. A1 termri.ne d egli. attarch1 cii' .a sma bronchial e si n ota talora una crisi cli polit1ria (sintom a dienr.efa lo-ipofisario). La p11ntura lombare ch e provoca una viva reazione dei nuclei diencef{) lic,i , è s tata capace in alcuni casi di sospend~re le crisi . Degni di nota sono i rapporti tra a. b. ed ipofisi in quanto ch e si ha un miglioram ento spontane,o d egli accessi asmatici r1elle condizio1Ji in cui l'ipofisi è iperattiva (gravidanza , castrazione ovari ca ecc.). Vi sono nt1merosi punti di ravvicinan1ento tra attacchi di a. b. ed accessi' epilettici , ch e depongono l)er t111 comune fattore patogein etico. Vien e oggi ammesso sulla base di d::iti. clinici. e s.nerim enta li un elemento dien cef.q lico n ella patogene~i delle cri.si eni JPtticbe. T,'A. À d e] ·parer e ch e per analo,gia un elemen to die11cefa li ro interven&ra ::lnch e nel m ecca• i1isrno degli accessi di asma . ch e presentano , come quelli epilettiri . t1no stretto rapporto con le principa1i funzioni diencefalich e. Più precisamente gli accessi di asma bronchiale troverebbero un terreno f:tvorevole al loro svi1ru1ppo n ella depir ession e funzionale dei nuc.Iei tubero-infundi.bolari di natura simpatica , con con seguente iperatti,rità n1n1ionale d ei nuclei vago tonici bulbari.. L' A. richiama infine I 'atten zion e su1la stretta aflìnità patogenetica tra acce~~i di a. b·. e crisi anafilattjche, spi egabile col fatto ch e gli uni e le altre ~,i sviluppano sul me~esimo terrer10, costitl1ito da uno squi1i b·r io dell 'apparato veg-etati.vo. ct1i partecipano i nuclei bull1ari e di en ce fnli rep-olatori di qt1esto appar<l to .. V I CE'XTT'.'\I. 1


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<< IL POLICLINICO

La cura della parali~i progressi va con lo stovarsol sodico. (A .

SEzA.RY.

Bulle,,tiri Médical, 23 feb. 1935).

La paralisi progressiva ,è oggi gen eralmente curata co11 g li accessi feb1b•r ili , sopra tutto co,n quelij o t.tenuti dall'inoculazione della malaria. I su ç.c-essi sono incontestabili: almeno un terzo dei casi si giovano della cura introdotta n el I f120 da vVag11er Jaur egg. T~ttavia non sor10 stati ab·b andonati i tentativi di cura ch emioterapica. È noto ch e l 'ar·senico trivalenle deg·li arsenobenzoli si mostra i11attivo v~rso la n1etalu,e nervosa. Gli esp€rime.11 li fatti e.o n 1'arsenico p1en tavalente son o stati più fortunati. Contemporaneamente sono state fatte lar g h e appliçazioni con la triparsamide in America e con lo ~tovarsol in Francia, e con risultati più qh e i~_coraggianti. Lo stova rsol è l ' acido ossiacetil.aminofenilars iJ~ico. t in olubile nell 'acqua, e quindi può essere somministrato solo per os. Ma per questé• via si djrr1ostra p oco attivo al meno n ella sifilide i1ervosa. Il suo s~l e so dico, lo stovar sol sodico, è so1ubiie in a oqua e quindi adoperabile per via p~raen tera le . L e solu~_joni possono conservarsi parecchie settimane all ' oscuro , ma ·è preferibile p repararlEZ al momento dell'uso. A t.ale scopo b asta versar e in u·n a · fiala ch e co11tiene la polvere 10 CJrlC. d'acqua distillata per ogni g r ammo di stovars,ol sodico. • Le i11iezioni riescono indolore. È preferibile la via sottocutanea o intramuscolare . Si inietta un g·ra1nn10 per ,rolta: è consigliabile fare la pri111a iniezione di mezzo gr. per saggiare la toll eranza _del m,a ]ato. Si praticano 21 iniezioni, tre ogni settin1ana . Dopo la prima serie si sospende p1er un n1ese, e quindi si fa una seconda serie di 21 iniezioni, e dopo un intervallo di un mese e mezzo una terza serie ed eventualmente una quarJ;a nelle medesime condizioni. Tale cura p1u ò <~s,sere praticata nello ste5,so 1nodo nell 'anno 'Successivo ed anch e pie r più • anni. Le condjzionì su esposte so110 tassative. A uì11entare le dosi, re.ndere più frequenti le inie.. zi'o11i_, a,do1Jerare la via endovenosa es,p one a riscl1i seri. e d 'a] tra parte con dosi più basse e ir1eno frequenti si con1promette I ' efficacia d ell~ cura. TuL! !a l più qu ando n ella prima serie, in ge 11~re dopo la quindiGesima .iniezione, si constata un miglior;amento si possono praticare fl.110 a 30 iniezioni, invece di. 21 , p.er confern1are il buon risultato. Si può eventualmente associare alla cura il l-1ismuto, praticando un 'iniezione di questo 111etallo ogni ci·nque giorni , ossia dieci inie1i t>11i per og11i seri e di sto,1ar sol . 1

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[A NNO

XLII, NuM. 111

Duranle la cura il malat.o deve essere atts11ta111 ente sorve~sliato perch.è lo stova1vsol in alcuni ind~vidui non è scevro di pericoli. Si IJ<)Ssono av.ere, quantunque più raramente accide11tì analoghi a quelli ·d ati dall 'arse~ico. trivalente (crisi niLroide , n eurite, eritema, eritrodermia), e sopratutto, quando si adoperano dosi eccessive o la via endover1osa, o quando il ner' o ott1c,0 del malato è particolarmente fragile, dj s turbi gravi della visione. Occorre perc iò ell e pi:ima di ogni i11iezione sia esan1i'nato il camp:o visivo e I 'acutezza visiva e indagar e se il n1alato ha fosfe11i. L'esplorazione del fondo dell 'o,c chio non è sen1pre po1ssi'b1ile, nè <Jà indicazio111i · utili percl1·è n ella neurite ottica da arsenico pentavalente si può avere un forte abbassamento d ella vista ed anche la cecità prim.a che com paiono modificazioni della papilla. Al primo sospetto di disturbo visivo bisogna interromper e la cura e n el caso il disturbo p eirsi:;t a abb1a ndonarla del tutto. Costituiscono altre con troindicazioni per lo sto~~rsol l 'alcoolismo , l 'insufficienza renaleT epatica e cardiaca, la coesistenza della tabe per le concomitanti lesioni del n ervo ottico, lo· s_tato di deperime11to generale, la cachessia~ Lo stovarsol, come del resto la m alariaterapia, non dà success i costanti e comiprleti , ma tuttavia abb,astanza soddif'facenti. Dall'esperienza fattane in !100 si puo deHun1ere ,q uanto segue : Su i disturbi neuropsichici 1'e ffetto dello stovarsol sì manifesla verso la quindi eesi rr1a ini ezione e si accen lua con il progredire della cm·<.i: durante la prima sosta e la secon.da serie di iniezior1i. Poi se l 'azìone terap,eutica è inC<)mpleta i p rogressi sono più lenti e le serie ulteriori i1on fanno che consolidare il risultato. Con1unqu e bisogna sen1pre insistere nella cura per evitare le ricadute. Qua11do il miglioran1ento uon si verifica nepipure nel cor so della secq_11da serie ·è difficile che si ab·b ia in seguito. MJglior.ano più sensib,i lmente gli stati di ecci tazione e deliranti, meno gli stati di indebcJlirnen Lo inte llettuale e meno anco,r a la den1er1za. N~i prirr1i il successo più o 111.eno con1pleto si 11a nei 4ue terzi dei casi. Talvolta si ha perfino l 'in1pressione della g uarigione completa. Nei casi nei quali esi&te solo indebolimento intellettuale il vantaggio si nota nella metà dei • casi. Nelle forme demen ziali il va11taggio si h a in un quarto dei casi e veramente sensibile solo nel 10 %. Dal p·u11to di vista psi'co si ha un aumento di peso ed una ripresa di forze. Sulle a11omalie del liquido cefalo-rachidiano l 'azione dello stovarsol si m.anifesta più lentame11te che sui disturbi mentali e somatici, senza ch e per altro esista un parallelismo tra le modificazio11i clinich e e quelle biolo\g iche. 1

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[A~NO

XLII,

NUNL

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SEZIONE PRATICA

Tutta via a lungo andare nel liquido cefalorac~idiano i'l contenUJto chimico e morfolo,gico: nonch è le reazioni biologiche ritornano norn1ali. t str ano che anche in tali casi possono persistere le manifestazioni cliniche e sorr1a Li_c,h e della paralisi progressi,ra . L..Q stesso comportamento ha 1a reazione di ·V\ra~sermar~n i1el ::;angue. Nel corn.QJesso ris ulta non dubbio che lo sto\ ,a rsol sodico ha un 'azione favorevole nei p a1ali Lici progressi vi. Non si può ancora dire se qutsto m eta.do di cura sia sup,e riore o infe1·iore alla malariaterapia. Sembra ch e lo stoYarsol dia ins uccessi quando la malariaterapia sia ~i1nasta effica.c e e viceversa, specie quando i due sisten~ di cura sono adoperati a distanza di tempo l 'uno dall'altro. Certo ch e l 'associazion~ delle due aure, trattamento allo stovarsol fatto s ubilo dopo la malariaterapia, dà i mig1iori risultati. . DR. 1

Episodi meningei tubercolari curabili e bacillosi meningee. e ~i.me LEGUERRIÈRE . Ann. de !vl éd. , febbr.aio 1935) . Sono nQ.ti dei casi autentici di meningite tubercolare con esito in gu arig ione. Jousset ne ba riunito 72 nei quali la natura della n1e1l.ingite ·è dimostrata dalla presenza dei bacilli nel liquido cefalo-rachidiano completata, in qualohe caso, d.alla inoculazione neila cavia, .che dimostra la normale via"U]enza dei bacilli. Gli Ai.\. si sono chiesti se le nuove tecniche .cJ1 e sono state applicate a llo studio batteriologico della tubercolosi no11 possano permettere di precisar e la frequenza reale di queste meri.ingi ti tuber colari curabili e anche di stab·i lire una r elazione fra l 'evoluzione favorevole di queste menrngiti e la virulenza .d el b1a cillo tubercolare. Adoperando contemporaneam ente i metodi <li inoculazione secondo la t ecrtica di Calmet.t e-Valtis e le culture secondo Lowenstein, gli AA. hanno ottenuto dei risultati ch e possono essero classificati in tre categorie: episodi menin gei curabili dei tubercolosi, meningiti acute linfocitarie benigne e bacillosi meningee 'Senza meningite. (G.

PAISSEAU

Episodi m eni11.gei curabili dei tuberciolosi. -· Si tratta di si11 ùromi che possono esser e .a tte11uate ma presenta110 talora tutti i caratteri di una m eningite tUJbercolare nel s uo periodo di stato da cui n on s1 distinguono ch e pe·r la loro e' 1 o]uzion e im11)revista verso la gua• • • r1g1one. Non è eccezion.ale osservar e, n el corso di tube.reolo si evolutive a localizzazioni diverse, d egli accidenti meningei che terminano con la guarig ion e o c·o n una remissione prrolu11g& ta. Generalmente, in assenza di dimostrazione batteriologica, l 'jnterpretazione di que~ti episodi m eningei curabili dei tubercolosi t est a incerta.

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[n due casi di i11e11ingiti linfocitarie in tubercolosi, tern1ir1ati i11 guarigione, g·li AA. 11a11uo potuto m ettere in evide11za, con la cul tura e l 'inoculazio11e, la preser1za di bacilli acido-resi~tenli nel liquido cefalo-rachidi:an o. l Jna terza osser\-azione concerne un oaso di n1eningite consecutiva a traumatisn10 cranicc> ugualn1ente tern11nata 1n guari.gio11e. Il liquido cefalo-rachidiano , i11 cui la linfocitosi era estreman1ente abbondante, er.a, all'esame di1etto, popolato da numerosi b acilli acido-resistenti. E da n otare ch e, me11 lre n el primo caso ft1 t rovato un b1acjllo acido-resistente con car atteri analoghi a quelli del virus tubercolare filtrabile, n el secondo caso furono trovati bacilli acido-resistenti ch e, s u m ezzo di Lowe11stein , diedero luogo a formazio11e di microcolonie non coltivabili nei passaggi successivi e ch e non Lubercolizzarono la cavia . Quest e osservazioni t endono a fare ammettere che, a lato alle menin giti 1ubercolari d ovute a b acilli di virulenza normale, ohe nonpertanto possono esitare in guarig·ione, altre rr1eni11giti u gualmente cur.a bili, ch e inte,r vengono tanto i·n individui tub,er colosi quanto in individui apparentemente no11 tub er colosi , posso110 esser e do'\fllte a bacilli tubercolari che pr eseritano le carat teristiche. del virus tub ercolare filtrabile, di cui la virulenza modi'fi cata potrebbe spiegare l 'evoluzione ve1·so l 'esit o fa' ror evole. I procedimenti di ricerca che gli AA. h anno adoper ato potranno forse dirci qualcosa di più sulla frequenza r ea]e di questi episodi meningei tubercolari curabili , permettendo di rinvenire, nel liquido cefalo-rachidiano, sia dei baci Jli tuib·ercolari ti·p ici, che i procedimenti ab,i.t u.ali' di ri cerca 11011 avrebbero permesso di n1 eltere i11 eviden za, sia g li. elementi filtrabili de] b·acil] o tubercolar e. . 1

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Stati meriirigei o n1 e.nirigiti linfocitiche. Sono noti da inolto tempo questi stati 1neningei ch e insor gono con l 'apparenza di uma sindrome meningitica con reazione del liqui do di int~nsità variabile e che tffiJ11inano i.I più spesso in gua1igione. Si parla di mening ite acuta linfocitaria benigna, di natura indeterminata, simulante la m enin g ite tubercolare. L 'ipotesi dell'origine tubercolare di questi accidenti è stata avanzata e gli AA. insiston o sulla su a vero&imiglianza, citando anch e urt caso di loro osservazione in cui n ei' gangli di due cavie inoculate furono troYati alcun i bacilli ... acido-resistenti . isolati.. Bacillosi meningee . - Alcul'1i r i,sultati fanno l)OOSar e ch e, in condizioni eccezionali , sia possibile la penetrazione nel liquido cefalor achidiano di bacill1 tubercola ri senza ch e insorgano manifestazioni clinich e di meningite e modificazioni del liquido ce falo-rachidia110. 1'oulou se, Valti s, Schiff e ' Tan Dein se J1an no trovato, nel liquido cefalo-rachidiano di un malaLo affetto da demenza precoce senza al-

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cc IL POLICLINICO >'

XLII, NuM. 11]

<u11 ~egno di meningite un baoillo tubercolare

ne ossalica o;rinaria totale delle 24 ore era nei

di virulenza media. Gli AA . hanno fatto la stes::,a constatazione in un lattante di 17 mesi', affetto da granulia e che, 12 giorni prima della n1orte, p1resentava un liquido cefa)o-rachidiano, assolutarnente normale citologicamente, e come contenuto di albumina, ma rapace di provocare nella cavia u11a tube·r colosi gelLeralizzata nel termine di sei setti1nane. S·i tratta,·a dunque di bacilli di virulenza normaJe , ma in numero n1olto picc.olo, poichè una seconda cavia inoculata simultaneamente non rimase tubercolizzata. Tuttavia, fino alla fine, l 'infermo non presentò segni meningei. Il carattere eccezibnale di queste osservazioni non permette attualmente di trarre delle con clusioni; esse tenderebbero però a fare ammeltcre la possibilità, nel corso di oerti stati tubercolari, del passaggio nel liiquido cefalo-rachidiano di bacilli tubercolari che, malgrado la loro virulenza, non provocherebbero i1ec.,ess.aria1nente meningite. Resta de determinare se questa bacillosi meningea può restare completan1ente latente o se non preceda semplicemente, in uno S1p azio di tempo determinabile, lo scopp io di sinton1i m eningei.

limiti nor1nali; 2) entrando nel periodo di compenso l 'ossal.e mia era quasi o del tutto normale ed il tasso ossalurico era abbassato; 3) nei vizi di cuore ed in genere in tutte le cardio·paLie co111pensate, l'ossalemia si rivelò sempre nor1nale. Nel tentativo di spiegare 1q uesti fatti, l 'A. crede debba tenersi in poco coin to l 'ipotesi di Loep:e r e Tonnet riguarda11Le una esagerata formazione di ac. ossalico rlal g li·cogeno cardiaco, percl1è in tal caso l'ossalemia ·d ovrebbe e8sere aumentata anohe nelle cardiopatie c-01npensate. I11vece l'orgai10 çhe probabilmente è alla b&se di queste alterazio11i del n1etabolismo dell 'ac. ossalico è il fegato, il quale avendo alterate le sue funzioni nella stasi sanguigna, influenzerebbe i pro vessi del ricambi'o ossalico. Però € difficile stabilire se il fe,gato da stasi sia e.a.usa di maggior ])roduzio·n e di acido ossalico oppure di una rninore scissione di esso. Anche il rene da stasi può avere la sua parte in queste alterazioni del ricaniliio ossalico. VICENTINI .

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C.

TOS CANO.

CUORE E CIRCOLAZIONE .

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[ANNO

I singoli t·armaci nella terapia delle mio· cardiopatie non scompensate.

'O ssalemia e ossaluria nelle affezioni card io-vascolari.

(I). Mo:.:l.\Wirz. Deutsch e ~1ediz. Wochenschr.,

(C.. ScAGLIONT. La R if ornia ftl edica, 2 febbraio 1935). Poichè le alterazioni di circolo portano modi fic.azioni nutr1tive e respiratòrie dei tessuti, $i è pensato· che esse potessero di conseguenza alterare il metabolismo dell 'acido ossalico; ma le ricerche finor.a fatte sull 'argo1nento . non hanno portato· a co·n clusioni conco1rdi. L' A. perciò ha ritenuto 0 pportuno se gui.r e il co1nportamen to ·d ella ossaìemia ed ossaluria I1elle alterazioni dell 'apparato· vascolare, ser-vendosi· dei inetodi, rispettivam,ente di MerzMaugeri e !vlaugeri che permettono l1na precisione di ricerca notevole. 1 pazienti in esame ' ;e11ivano sottoposti a dieta p,r i •1a di sostanze ossalofore: il sang ue veniva prelevato a digiuno e l 'ossaluria era ricercata sulle orine delle 24 ore. Comi n ciò l 'A. le sue ricer che con · la detern1inazione del tasso ossalemico ed os.salurico in indivi dui nor111ali: per la ossalemia riscontrò cifre oscillanti fra mgr . 2,8 % e 5,4 %, per l'ossaluria fra mgr. I e 6,5 %· I malati studiati furono 17 n1itralici, 7 aortici, 2 casi di insufficienza d·el cuore destro portatori di defor1nità toraciche, I blocco parziale, I caso di miocardite acuta , 1 caso di miocardosi post-tlifterica. I risultati ottenuti furono i seguenti: I) nelle cardiopatie scompensate con segni di squilibrio idraulico, l'ossalemia apparve -costantemente aumentata (6, 1-13 ,8' %) e così pure il tasso ossalurico, mentre la eliminazio-

Sono molteplici le malattie del muscolo cardiaco, ch e pur non ri'entrando nel quadro dello scompenso, hanno bisogno e si giovano di oure rrtedicamentose. tF ra ~sse vanno annoverate le ari.t1r1ie, i disturb1i di conduzione, stati taahicardici, C(!rdiopa tie 1uetiche e infine l'angina pectoris. L 'A. nella sua esposizione, inveoe di riferirsi alle singole malattie, ha preferito studiare caso per caso le indicazio11i· dei singoli far. mari. Considera11do le indicazioni della digitale, l 'A. fa rilevare come questa viene applicata troppo spesso e sc11za discerni1nento. N~l campo delle aritmie senza scompens~ essa s1 rend~ utile sopratutto, e forse esclusrvamente, nei casi di tachiaritm~a; la digilatizzazione prolungata riesce a detern1i11are una pseudoeuritmia - cioè un· azione cardiaca non troppo frequente - co11 miglioran1e11to della sintomatologi·a sub.j ettiva. Lcwis e ìBarrier avreb·b ero talora osse·r vato sotto ·1, azione della digitale iJ trasformarsi di un et flutter » in fibrillazi.on~ con ritorno al ritmo normale dopo la brusca sospensione del farmaco. Le aritmit: extrasistoliche. fra que"te anche la tachicardia extrasistolira, rappresentano una controindicazione alla digitale; lo stesso dicasi dei disturbi di conduzione e della sclerosi coronaria. L' .t\... si di·n1ostra poco fa,·orsvole anche alla digitalizzazione sistematica di tutti i cardiopatici anziani proposta da Christian e Jagic, perchè qualunque schema-

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± genn. , 1935).


[A~No

Nu~1 .

XLII,

11)

tizzazione in 1q,u esto 0ampo i1on può ri.u scire che Jannosa. 11 chinino e il suo d erivato - ]a chinidi11a godono la n1eriLata fama di cc specifìci » dei disturb i del ritmo, da quando Wenkebacl1 ha osservato il r' torno al ritmo nor1nale di u11 cuor<! in pred.a ad arit·1n~a con1µ leta i11 seguito all'azione d el clti11ino. Il procedimento classico della normalizzazione del ritn10 con i i •' nel somministrare, previa digitali1zzazione , dosi cresce11ti di cl1inidina (fino a I , 2 gr.) e poi bruscamente ritornare alla dig·itale. Però , il successo ottenuto rar.a.n1 ente i n1antiene ])iù di qualcl1e settimana; il procedimento inoltre non è scevro di 1Je1·icoli sia p er I 'indebolimento del n1iocardio sia per la possib·i lità di un blo'f:co o di mobilizzazione di u11 en1• • bolo. Tale trattamento du11que , pur essendo talvolta racco.m andab,1le, non costitui'sce oramai l'indicazione princ i·p·a le d ella chinidi11a; essa può r ender ·i utile anzitutto quale profilatt~co del~ ' aritmia completa; somministrandone piccole closi (0,2-0,3 g·r. pro d;e) si pre"Vengono g li attacchi tra11sitori di fìbrillazio11e che frequepteme11te pre]udono a1J 'istituirsi deJl 'aritmia pePp·e tua. I11oltre, co l trattan11e nto cihinidini co .~ i riesce talora a deb ell are le ariln1ie extra&i8tolj che insiste11ti. Ancl1 e l 'attacco di tachicardia t)1rossistica pt1ò. essere i nterrotlo mediante so1111ni'ni trazio11 0 e11dovenosa di cl1ininc~ (0,2-0 .•7 gr. di bi c lori'drato di chinin o). l\iia · sopratutto riesce prezio~a l 'attività della chini dina nel]a profilassi deJla in rope ca r diaca (« Se.kundenherztod ») conseg ue11za della fibri'llazione ventri c.o lare . So1111ministrando .: istematicame•n te 0,2 gr. di chinidi11a basi~a pro die agli infermi r1ei qual1. era da pre&umersi Lale pericolo, l ~l\ . è riuscito a ridu.r re di 1r1ollo il numero delle morti da in suffi cienza cardiaca acuta. Valulartdo l'azione d ei cos;.detti o rmo11i circolatori , d el tipo di cc Padutin n e cc Lacarnol ", u Eulonon n, l 'A. osserva con1 e le speranze, in prirr10 tew.po s usci t ale da questi, si sono clinJostrate infondate . Ria ·sumendo in bTe-Ve le possibilità terapeutich e de·g 1' or111oni circoJatori (e fra ques ti an ch e dell 'or111one disinsulir1izzato del pancreas) si nota con1e esse sono li'mitai e esclusi'\ ame11te alla con1ponente funzionale delle angiopatie. Dunque se p os. 0110 essere utili in alcune neurosi vason1otori~ (tipo n tor.Po di· Raynaud) e solo i11 qualcl1e ca o di angi]ia pectoris. ue]la i11aggior i)arte ~eJl e malattie circolatorie sono destinati a fallire; confidaI!_do troppo ili que t i ~1ezzi si o-iunge. talora ..a nuocere al pazi ente inquanto che viene ritardata la terapia r.adicale. come p. es. l 'amputaiione i1 elle gangrene arteriosclerotiche ecc. Le fleboclisi g lucosat e costituiscono un 'acquisto rece11te n ella t erapia dell e miorardiopatie. Gli effel Li favor evoli del g lucosio ;ntrodotto n el circolo non sar ebb ero dovuti , come pensa Budin.o-en , alla mi g liore nutrizione d el mio0 cardo ma secondo le vedute più recenti areb b ero • Ìa con segu enza d ei µro rcssi osmotic i r l1e esso provoca ; s i avrebbe un 'imn1i .. ion e n el 1

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SEZIONE PRATJ CA

cj rcolo di liquidj ti ssulari cort scarso conteIluio salino e proteico e quindi una diluizione del sangue ; si osserva i11oltre u11a va odi'latazi one speci e a· carico delle coronarie. I n1 ig liori r·isullati veng·ono con eguiti nell 'angina pecloris con o se11za i11suf1ì cien za circolatoria co1T1e }Jurc nella claudicazione in I ermiLtente . l)er quel che riguarda le. modalità di son1n1 ;ni trazione: l 'A. dà la pre fer e11za a _oluzioni concen lrate (25-50 % in quantità di 50 cc .) a cui a ssoc ia la s trofantin~ o la digitale n eì c,aso di scompenso. La S<ln1n1ini strazione contem1)oran ea d ell ' insuJin a non sareb·be necessar1a seco11do l 'A. I con1uni edativi e a11Lis.pas lici posson o r ender e preziosi servizi 11e11 'aritmia extrasi si olica e 11ell 'angina di p etto; 1'_i\.., raccoim anda 1'a . oc iaziune d i essi alla teobromi11a e alla chi nidi11a come p. es. n.el la i'orn1ula ; solfato d 'al1 opina g i:. 0.0005, lu111i11 a l g r. 0,05, solfato di r.l1it1idina gr. O.I, teobromina gr . 0,30 2-3 vol te pro die. E~ra i m edicamenti sedativi, s1)eci e per la sua azjon.e sul sistema neuro-veg·etativo V\l ri_cordato il calcio , efficace p erò solo i1ella som111inistrazio11e per via parenterale. P~· queJ che riguarda le cardioi1atie di origine luetica, esse nella maggior parte dei casi sono pass1bili della cura p ecifica; la base di questa è costituita cl.a llo jodio in grandi dos i assoc iato al bismuto; ma anche g li arseno be n1oli trova110 la loro indi'cazio·n e alvo j casi di n1Jgina di petto e disturbi di conduzion e da g·0ntme 1niocardìche. Tali sa1:ebbero le direttive principali della terapia fQedicamentosa delle miocardiopatie r1on scompensat~..: Come abbiamo visto, esse, salvo qualche eccezione, si lin11tano ad ind1cazio11i di farmaci oramai noti e largamente S]Jerimentati; ed è appunto per questo che hanno il merito d1 poter essEre appli cate nell'atti' ·ità corren~ d el medico pratico. S. M1 :\IZ. 1

1

IGIENE. Le diete nell'atletica .

'

(A. J\.BRAJlA~1s. The praclitioner, di'c . 1934).

Le vedute odierne sono assai diverse da quelle cl1 e si avevano in passat o. quanclo, al1'atleta si permettevano o si n e gavano particolari cibi e b evande, partendo da criteri purament ) e1r1pirici e da apprezzamenti arb·i trari . Il cibo contribuisce certamente alla trasformazione di. u11 org-a11i n1u non atletico in atle ti·co solo con1e ge11eratore di ener gia ; è perc.iò evidente che o,g·11i cibo , in quanto sor ge11t e di en ergia , sia adatto al ca o. Condizione prin ~ipal e p er ò è ch e esso sia ben di·~erito pel'ç}1è un accum11]0 di materiali n on digeriti det ern1ina tino spreco di en urgia , venendo questa a<l esser e con1c deviata ver~o g·li or gani digestivi e quindi sottr a1ta a quella necessaria per il ron seg;uimen lo de] pi eno sforzo m11scolare, sen7A;l con lar e j di, t11rbi ri percuotentif.i sui poln1oni e sul cuore dovuti a l sollevamento del diaframma c.:- u sato dalla soverchia disten s ionP ad1

L.

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-016

cc JL P OLICLINICO >'

dc)11l t1ta1 e con una si11to111atolog ia ch e a volte 11uò far p en tiare ad una \ e·r a e propria cardiopuLja. Si darà perciò, in linea di massima, la prefer en za a cibi facilme11 I e d~·g·e rj bili e ave nti un a lto poter e en ergetico. '~ irca la quaritità d el cibo , no11 bisogn a i)erpel~i.) re l 'er1 or e con si stente. nel cr ed er e ch e, jn perio do di alJ enamB·n to, ad una mag giore quantiLà di ci])o cornspo11da u11 proporzio,n alc accl!.111ulo di e11ergia, p erchè spes o i 11ver,e la s u.p er11utrizione non porta che a disturbi dis])P jJI ~c i. Btsog·na piuttosto roveisci.are i t ermini Ù<~ 1J a relazion e : se l 'esercizio· rnuscolare gen er a ,aJipe LiLo , l 'atleta de,re mar1g·iare, prendendo a .gui1J~ questo naturale istinto. l\i[a iJ1 g~ rire d elibe ratan1e11te g raJ1 cli qua ntità di cibo , spe r-i'e di proteine animali , c on l ' jdPa l..'l1e in questo n1odo la forza mu colare ve11ga ud essere automatican1ente aun1entat a, è un e~·rore , c he p erò forlunatan1enlc vie1te e111pre JJi ù u11iver sal111ente ricono -ciuto . Si us;;;erva del resto ch e i ciclisti su strada , pur dove1)do fare sforzi co11sider evoli·, non in .ge r i ·cono ~l1e quantità relativarr1ente molto pi ccole di a limonti; ciò app1o g gia ancl1e l 'idea ohe il Il1~ngiare sia spesso u11a questione di al>itudine e non una vera rappresentazione deJ bisogno di cibo. Si JJruò però a r1che J)e11sare .cl1e in cer!i individui sia magg iore la c.apacil à cli cslran'e ed uti]iizare i prin ci'p i nutritivi dei -.;i bi. Rig u ardo alla qualità, le protei11 e, c o1n e 1'e p erien za inse·g n a . sono mollo adatte. I carboidrati a11 che sono da 1enersi in conf'iderazione; ingerire zucch e•r o J) OCO prima di una gara è cosa molto diffusa e p uò es.:>e re giuslii iGaia da ricercl1e fatle r ecentemente in A1r1t,ri ca, secondo le quali l 'esaurimento d ei n1ara10n r.t1 dgvrebbe ascriver si ad i'poglicemia . E .ridic~.lo i11vece cr e dere che p·e r ogni tipo ù i g·Dl'a d eb ha essere adatto uri parti·colare ge11 cr e alimentare; solo l'e s1)e.rienza deve indic ar€1' quale è quel cibo che per q ·u alità e quantità J.l01'meiite il mag.g i'o r rendimento col miniill •) disturbo. Il « fattore individuale » d eve ess ere · percip ben ponderato. Se 10 stesso atleta d eve in una sola riunione di sp11tt1re .diver se gare r>uò con vantaggio , pri: m 3 della gara finale , p r endere una tazza d1 te c on q11::il c]1t; zolla di zucc,h ero. P\.i g u1r do ul regime vegetariano, bisogna ten e1 C•)llLo ch e n el coside tto veget arianismo al~unL cibi .çii ori gine .animale corne le uova, il latte, il for111a gg·io , sono p erm es i e che p er ciò in ti r.a la sola differenza consiste nell 'astiIJ Cn za della carno. l Tn 'alimentazion e a base di soli vt-\gctali ~5 ins uflìciente a fornire· all 'organisn 10 un1111J <. il 11umero di calorie ricl1i est e . e;." .\.1. \i\'i 11art (Journ. Physiol. , J 9:)·-1, 189), ha r eoe11l e111l' rtle osservat o c.h e in un ciclista vùaeiarian·o col variare d ella dieta, si è ottc1~ u to il n;_ussimo r endimento con u11a dieta a lt:,111e n Le ~.calorica ricca di proteine anim ali. I 11 ge1n er a] e si può dire ch e l 'al let a r 11e n on n1nng·i ec1r11e è una r a1 il à. 11ercl1è ni e11te m e1

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lilNNO

XLII, NuM. 11]

glio cie liti protei11 r della carne è in grado di n s ic urare la piena eflìcie11za 111uscolare. · l)ellc vi1a1ni1ie, la più necessaria se-n 1bra la B. Questo darebbe rag io11e del perchè l'atleta senta un ...(orte i s Lintivo desiderio di burro dura11 t ~ l 'alJen :1Jr1ento, desiderio che i vac:.~hi alJené:!Jori i1011 a ssecondavano. Purtroppo esiste an cora il pregiu dizio che l'acqua danneggi l ' a ller1 ar11 cn Lo; la r estrizione dei liquidi non 1>11ò che ;.~rrec are danno , poichè con J'esercizic• muscol·lre si perdono, sia a traverso la i)clle che a traverso i polmoni. forti quanlità d ·acqua che d evon o es·sere co111prnsate. Le b·eva11de sar.ar1no p erciò permesse, ma acl i uLervalJi e possibil1ne11te a ston1aco vuoto , p er 11on d ete1;.minare sover0l1ia ripienezza, vale a ilire il n1attino n ell ' alzarsi , il giorno tra i p;)St~ e la sera prima di cori carsi. L'alcool non è n ece .. ario , e l 'opinione generale ch e lo fa un cc Lonico » deive essere deprecc:ita. È oi.>portu110 infine lrallare del fumo , qua1ttu11·que il tab·a cco non faccia parte dei cibi . E~so gode universaln1ente la fama di nocivo 1)er la r espirazio·n e; è stato di1nostrato anche che il ·p ol§o del fumatore di fronte allo sforzo SVF;la una n1iuore efficie·11za cardiaca. È anche possibile che il fumo eserciti un e ffetto i1ocivo s ul ::;jsLC;ma nervoso , co ~1si&tente nel paralizzare ci nel rìtài·dare gli in11pt1Jsi. Per tutte queste raqioni, d eve esLer e i)iroihi·to. M. RAsTELLI. 1

1

1

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> L.

Les irijecliu1is gripp01les et saisori:iières. Gn vol. in-16° di 104 pag. G. S CHEKTER.

Duin, Paris , 193,! . f)rezzo 12 fr. Lihro essenzialmc11te 1;.ratico sull 'influenza e sui raffredc1ori, presenta lo da u11a lusir1ghier.a prefazione di N. 1F i e::;si11ger. Si occupa delle c11re generali e d ella terap·i a prop·r iamente d etta (antiseps.i , alin1einlazione , trattamento dei ~ i.ngoli sintomi e sisten1i), della sintomatolog ia e delle con1µli cazioni del] ·i11 fluenza, ac cennando ,,,da ultimo all a prog·11os.i ed alla profilass i. Le prescrizioni sono inspirate a criteri di pi aticità; tal or.a forse si eccede nelle rnisure di c. ntj,sepsi , di efficac ia r elativa. L'influenza è una n1alallia proteiforme , ch e J>UÒ talvo]ta d are quadri di grande gravità e merita tutta 1' a lte·n zion e de] rne.di'co a cui il libro dell 'A. dà , per og rli c aso , dei buoni consigli. fì. . l.

L.

Le li vre lie l'lt.épatique. Un vol. in-16° d1. 199 pag . N. l\laloin e , Paris , 1934. CAILI,ON .

Prezzo 8 fr. L'A. i11dica i segni ed i sinton1i che fanno ~aspe ttare un 'affezio11e epati ca , a ccennando al(1) Si prega d •inviare due copie dei libri di cui si desidera la recensi0 ne .


XLII,

{ANNO

NUl\1:.

11)

519

S E ZIONE PRATIC.\

le di"·et·se n1a1altie che J:JOSso110 colpii.re tale organo. Si diffonde particolarmente sul regime, sull'ig'iene dell'epatico P. sui vari m eidi can1enti che sono con sigliabili in tali affezioni. Un capitolo speciale è dedicato alla fisiot erapia ed un altro alle cure idro minerali , special1ne11te di Vichy. Da ultimo , numer ose ricette veran1ente pratiche, per la cucina d eg li ep·atici . Libro molto chiaro e consig liabile per i pa zient1. ai quali il medico non sem 1Jire può dare tanti partic.;olari . D 'altra µ arte , il malato inte] ligente diventa s1Jesso un vero specialista p er ln sua malatti a ed è op portuno fornirgli dellr nozioni semplici , ch e Jo aiutano a cono.scer s i '~c.l a c11rarsi 111egl!o. [ìl. 1

0110; a lcune di esse so no orinai tanto entrate 11ell 'uso cl1e 11on ~0110 i1e111me110 più considera1·0 co111e tali . La cons11ltaziori e di questo r eJ>erl o rio è p erta nLo di notevole utilità ed è an t i da lodarsi 1 iniziati,ra di raccogliere, a l eliso pra ecl ai dif11ori di ogni com p etizione in divi cl uale, le specialità ch e si i>r ep arano in data Nazion e . fil.

\

1

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1

l{. D.

L .\WRE NCE

diabetico.

u·n

La vila del vol . in-8c, di p·ag,g·. 223, con

e G.

r '.EDt; LLO .

22 fi g·., rilegato. V. ldelson , Nap oli, 1935 . 1

L

L'evipan come anestetico per via endo-venosa . . (!Jroc. of the 11.o}'. 'oc . of Aied. , ger111. 1935, fJ. 341). 11-.:. Jarman divide gli interve11ti eseguiti co11 an estesia evipanica in 2 gruppi:

20 .

1)

l l La \Vren ce, cl1e è doce1t te di b iocl1in1ica 1

e Direttore d el l\eparto diabetici al King' Colleg·e Hospj tal di' Lo11dra , e&po ne qui in modo cl1iaro i principi ch e r egolano la vita d el di abeti co: 1'eziologia , i sintomi , la diag·nosi del fljab cte e le di verse questioni connesse : ìl di1

giuno, i vari tipi di cura, le complica zioni , cli ffondendo si pa rtic.0J.ar1ne11te sul trattan1cenlo i11sulinico e le :-.ue m od alità. P er facilitare i calcoli nella somn1.inistrazione della die ta , adotta il m etodo della co ì de l.la razione-liriea, ch e erve p er dare un ali n1 e11tazione suffi ciente ed una giusta ripiartizior1e degli elenlenti nutritivi. Altro m etoclo a cui accenna è quello d ei 5 grammi (peso d i ltna porzione d ei vari alim 011ti conte•n ente 5 gJ art1n1i' di idrati di carbonio). Indica i1oi il modo di pTeparazio11e dei vari cib.i, i metodi di ar1alisi d elle urine e ripo1ta numeroS€ t.abelle di coni posizione dflg li alimenti, di n1if-:ure , ecc . Ol lre che p er i pazi enti, per i quali forse il lib ro è pi11ttosto difficile, esso è utile per i rnodic i che d evono prescriver e le norme ai loro 1nalati. La trad·uzione è dovuta al dott. F edullo , a ssi stente nello s tesso Osp edale, ch e ha anc he faLLo qualche adattame·nto p·e r le nostre abitudi11i alime_.ntari. fil. 1

1

1

L.

DISCUSSIONI IMPORTANTI

V1DAL. Di c tion. nair1~

de spécialit és pliarma-

ceuiiques, 1935. Off. d e Vulg arisation pharr114ceutique, 107, Rue Lafayette, Paris .

11 pres ente dizionario

1

con1prende l elen co deìle specialità francesi (circa 6000); 11er circa ~ 000 , fornisce l 'indicazione dell e rispe ltiYe d itte fabbri canti , della composizio11e, delle dosi, d eg·li u si, d f l prezzo. Precede un elenco d elle azioni m edica1nent ose e d elle rispettive indicazioni t er ap eutich e d elle sing·ole SJJecialiLà e, da ultimo , un elen co alfabetico d ei laboratori produttori , cor1 le sp ecialità ch e preparano. ~ onostauLe ch e d a lt1tl e le ]Jarti si sen ta l uonare contro le specialità , tutti le prescri-

Ogerazioni eseguite an1biilatoria.nie11le.

Non è i1 q_cessario n e sun traltan1ento preanes tcl ico e d eve essere usala soltanto la dose i11i~ i1i111a di évi11an (da 2,5 a 5 cc .) . Non importa ridurre i1! preced en za la dieta , n è attender e ch e siano trascor se 3-4 ore rlall 'ulti1rl10 i)asto. Le <2.per azio11i ch e co1nunem ente si eseg uono con la d ose minin1a sono: estr.a zioni dentarie, incisioni di a scesbi , rimozioni di u11g J1ie , . biopsie e sin1ili, ricl1iedenti da p ocl1i econdi <l qual ch e n1i11uto di a11 e lesia ecl ogni i11·terv e11lp d eve esser e i11iziato non a11pena si i:roduce i11coscien za . Se non vien e su1Jerata ·l a dose 111inin1a, il pal ie11te, dopo qua lch e 111inuto riprende coscienza , può star seduto opra uria ~e·dia per 20 ·-30 ' e q11i11di andarsene H csi. a so lo . Se i11vece la dose n1inima viene su11erata , .è 11 ecessario cl1e il p·aziente riposi p jù a lun g o e venga quindi a ccompagna to a ca sa. Si ini ell a110 prin1a 2,5-3·· cc . ab·b astanza rapidame11Le (da 5" a 10 dopo di ch e i a tte11de p er 30 (ten1po d1 una compl eta circolazio11e d el s.a11 g·ue) . Alla fine di questo t e1n1)0 generalm cpte si ha p erdita cli coscien za ; ~e ciò r1on •lvvi ene si ini eltano a11cora 2-3 cc. e si eseg·uc 1'op erazion e . La coscien za ria·p pa re quasi co,11 la stessa rapidità con cui era scon1JJar:-s.a. Iniettare dopo i p1i1ni 2- 3 cc. altri 3-4 cc. senza alcuna pausa , equivale a raddoppi ar e o anche più cl1e r addoppiare la dose e allora l inco&c ienza dura da 10 ' a 20' ; col ritorno dell.a coscie11za il p aziente avverte allora fac jln1e11te segni di eb·b·r ezza, la qual cosa 11on succede con la dose minima , ed è ancl1e i1 ecessario cl1e stia a riposo , sdraiato, per un p eriodo j)iÙ lu11g o. 2) Operazio1ii P,Scg uil e su in alati degenti in Ospedale. Prim a di tutto, l 'amm a lat o deve essere tra 9quillo e J1on avvertire i preparat i,-i dell'operazio·n e. E b en e eseg-uire un tratt an 1ento prean estetico a b ase di on1nop on e , copolan1ina un 'ora 11rin1a de ll 'operazi·o ne (la scopolamina d eve e ser e la levogira ch e 11a effetto sed ativo e n on d eve conten ere l 'alca ]oidr • d e lrogiro ad azione eccitante). E, -1Lar e i 11ur1

' )

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520

cc JL POLICLINICO

gét11Li e qualsiasi altra forma di disidratazione a J1 ne110 nelle 48 ore precedenli all'intervento; al ir11e11lazior1e liq u1da , glucosata. Controindicazioni all.' anestesia con evi pan sono: le n1.aJaLLi e di fegato (l 'e·v jpan è metabolizzato rapidau1 e ule 11el fegato; ogi1i epatomegalia ed ogni i'l Lerizia r~pp·resen ta110 co11troin dicazioni assolute), l 'ipo le11sione arteriosa (poi chè l 'anestetico abbassa neltan1e11Le, sebbene t en11)oraneam e11Le, la pressio11 e del sangue). la posizione ere Lta , (anche. n el caso di estrazior1 e di denti, ~en 1pre a cau sa dell "ipotensione) e ]a f'Omrr1ini~l1 azione di altri b·a rbiturici. Ne ll e operaz ioni di rr1inore enti tà· i omminisira pie na dose (g·r. I di evipa11 sciolti in J0,5 cc. di a cqua sterile) precedl1ta o no da 01H11oµon e scopolamina. P~ r le operazioni di entità 111ag·gi'ore i può u are l 'evi pian corr1e anestetico totale o come a11esletico basale. Con1e ai1estetic o totale i fa uso d t:lla piena dose che può essere ripetuta fino a cQ..e lo richieda la durata d ell 'operazionp. In giovani robus ti è spesso necessario ripelere ]a piena dose dopo alcuni minuti , rne.qtre n ei bambini e nei vecchi ciò non è ~1 ecessario che dopo 20 ' -3.0' . La ·p1e·n a dose è s tal~ ripetuta fino a 4: volte, i11 u11 periodo di 2 ore. (;pn1e aneslelico b·asale, può usarsi p1r ima della ra chianestes ia o di un altro anestetico; ii1 ·~uesl ' ulLin10 caso è bene dare la preferenza al protossido d'azoto ossigenato e non all 'etere f · al cloroformio che sono notorian1ente dannosi in con1b inazione coi barbiturici. Pericoli dell' evi1>an: do1)0 15 '' -25' ' dalla 11ertj.ita d ell a coscienza i ha caduta della i11a1).dibola ali 'indietro e proi ezione d ella lingua in avanti cori serio O$tacolo alla respirazior1e , tale da mettere i11 pericolo la vita del pazi~nle; è. necessario che un assistente sempre se ne occupi e sappia rnar1te11ere una buor1a r es1Jirazione. La pressione sanguigna subisce uria çaduta di circa i'l 20 9~ . An ch e la respirazio11e su.b isce una de pressione simile ma rneno impprtante perch è tran sitoria. In a lcur1 i cas i iin sor~ono movin1 enti 11ttvolontari a tren.!o ri che però di solito 11 0 11 avvengono quando si esegua il trattamenLo preane t eti'co r sono d~l r esto pronLan1ente eliminati con u11a nu ov_a iniezione di 5-10 cc. di e\ ipan. QuaJche volta individui operati amb·u 1atoriaJtleQte n1a trattati con una dose superiore alla ini11,.i111a 11anno mostralo segni di l1briachezza per la s tr~ada. liantaggi: il n1alato non subisce alcun traun1a 1) ichico non compaiono vomiti , preesi s1e11Li malaLLie dell'apparato 11olmonare non ' en go no ~ggravate . Gli 01itiàoti non differiscono da quelli u satj per gli allri anestetici: se si b a collasso , coramina a dqsi generose (da 5 a 10 cc.), e d ebol ezza r e piratoria a.-lobelina oppure , come s lirn.o lanle diretto , la n1i scela al 7X 0/o di C02 in 02 J10 : ibil11 ~f\ 11 te sotto pr es . . ion e. 1

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[ANNO

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canipo ostetrico ,

XLII,

Nu~1.

111

.p uò dire che un g·rande nu..rnero di operazio11i cesaree sono già state eseguite co11 I 'aiu to del solo evipan, con cor14f>leto successo. Anche i1el parto normale i::i è visto che una dose di 2-3 cc. iniettata l~oGo pri1l;_l.a dell 'es,p ulsio11e della testa è utile perchè e~iJn in a lo s tato d 'a11sia della partoriente. Efjet.ti µo sturri11:: t.ra i ~UOO casi di anestesia con e" ipan , l 'A. non ha avuto alcun decesso imp11tabile all 'anestetico. Solo in alcu11i casi 0cc9rsi a1l 'i11i zio, pe:· n1ancanza di adeguat~ <..1ssi15Lenza e dei n1ezzi atti a n1antenere una buona respi'razione , si sono osser'Vati stati di ansia durati qualche minuto. 1\ilai si è notato· aggravan1 e11to di p-ree ist enti processi patolo g ici_. . In una dozzina di malati è seguito stato di é!gitazione i-nuttosto marcato. l lna piccola parte ha avuto von11ito dopo ingestione di un oppiaceo ma vi è da con siderare che questa tJiccola parte (1'l °lo) no1l supera la percent:ual~ di quelli ohe vomita110 dopo il semplice \tso di un preparato d 'oµp.i o. ~essuno di' que•l li ch e l1a11no ricevuto soltanto evi1)an h.a avuto vo1r1ito. All 'in Lroduzion e ii t vena non è seg uito n1ai alc u11 effetto SJ)iacevoile. Dal 1933 g li ai1estelizzati con evipan in Inghiltezza a111n10 ntano a 90. 000; di questi solo 16 sollo 1uo1ti e in nessu110 la morte è stata -· a ttribuita all 'evipan.

w_·.

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A. Low ha usat.o l 'evipan in 140 casi per ir1lcrventi vari: in 30 casi solo evipan (dilata~io11 i , curettage, cistoscopia: rimozione di poliRi nasali e r ettali e apertura di ascessi); risultati eccellenti: nessun disturbo consecu,_ tivo all'anestesia. In 75 casi evipa.n seguito da pro~ossido d'azoto ossigeno (ernie , operazioni del m c11isco, operazionj sul torace, cistotomie sonrapubiche, esiti di fratture , operazjo11i gifLecolo,g ioQ.e escluse quelle ·per via addomi11a] e~ operazio11i· sul naso, tonsillectomie, mastoiditi, operazioni dentarie;; risultati b·uonissimi. 111 20 e.asi eù·Ìp an, gas-02 eil etere (operazio11i sull 'addo1n1e). Poco etere è stato suffi ciente. Dopo l 'ane ~ tesia non si è mai' avuto 'omiLo e le co11dizioni generali sono rimiaste sen1pre buone. L"nico inconveniente, la comparsa troi)po rapida d ei dolori postoperatori. In 15 casi evip·an, gas-02 e cl'oroformio (ov·erazioni sull 'addome). Anche qui , poco clor0f ormio è oocorso per produrre rilasciamento corr1pleto; il rischio di questa anestesia è più ~grar14e di quella associata ad etere, perchè il cloroformio come deprimente viene ad aggravare notevoln1 ente le condizioni già stabilite da Il ' evi p an. In alcuni ca si l 'A. 11a a.g giunto un po' di anestesia i·egiona le per la colostomia; in altri J1a praticato l'an estesia spinale bassa per le operazion~ r ettali , ·enza inconvenienti. ~'ass~­ ciazi 011e invece d el] ' evi IJan con l'anestesia sp1nalé a lta d eve riten e rsi 111olto dannosa a causa del forte abbassan1en lo della pressione sang uigna . \I . R-lSTEY .LI. 1

1


[ArxNo XLII, Nul\1. l lj

SEZIONE PRATICA

ACCADEMIE. SOCIETA' MEDICHE. CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordinaria d el 24 nove1nbre 1934. Presiden za : prof. S. BAcLIONI. Prof. A. Cn1ASSER1~r. - Vagoloniia de~lra i11 lln caso di· asma bro11cliia le grave. Discu ssione: proff. ARC.<\NGELI, ANTONELLI , PONTANO e BAGLIONI. Varici del collo. ~rof. V . .Tu RA. - L'O. prende i n esan1e tutti i casi di ci sti ematiche del collo, sinora pubblicati , dando speciale rilievo ai casi, i quali so110 da rifer ir si a flebectasie, isolate dalla vena di orjgine od in comunicazione ancora con questa. Sull 'in~ dirizzo di t ale studio 1'O. presenta clue casi di Yarici d ella giugul are anterior e cli destra. Il 1° in una donna di 44 a11ni, ch e aveva n o 7 t ato da otto m esi circa la co1npar sa di una 1111nefazione n ella m età anteriore dest ra del collo, dovuta a varici d ella giugu lare anteriore destra con sviluppo di cavern e a cau sa della esisten za trombi in organizzazione. Il 2° si riferiva ad una bambina di 11 a11ni , ch e clalla nascita aveva alla base de1 collo , a11teriorm1~nte a destra, una tumefazioni , accrescentesi con gli sforzi. L 'operazio·n e fece i solare u11a varice d ella giug ulare anteriore, che confluiva in un1 dilatazione a g uisa di seno, sviluppatasi a carico della vena trasver sale anastomotica. L 'O. in merito alla eliologia e patogenesi di tali lesioni m e tte in speci al e rilievo la struttura di g·r an parte dell e vene del collo , le quali 11anno solt:i.nto fibro-cellule circolari, ed anche in inodo irregolare ed incostante. A ci ò si aggi unge la mancanza di valvole sui tron chi venosi brachiocefalici e sul1 e vene caYe superiori, r eflu en<lo perciò il sangu e venoso verso la periferia clurante ogni sistola a uricolare. A ciò indubbiam e1Yte si deve aggiungere la esis lenza di lesioni cori ge ni te ed acquisile da parte della p arete venosa, siano esse prin cipalmente da rjferirsi a processi ir1fin1nn1a tori dell e ven e. D.iscu ssione: prof. P ONTANO e ANTONELLJ.

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l 'azione dell 'i nsulina sul 'tasso glicemico in rapporto con la funzione polmonare. 2• nota. Prof. A. GALAl\fINI, dott. E. SERIANNI e R. CAsoLA. - Gli 00. h anno conferm ato l 'osservazione precedente (Nota 1a) d ella minore sopravvivenza al trattam ent o j11 sulinico dei Bufo Vulgaris con legatura dell a glol tide in confronto di quelli sen za polmoni. Har1 r10 inoltre osserYato ch e l 'azione d ell ' insulina sulla glicemia a digiuno n ei B. Vulgaris in stato di semiasfissia, provoca ta sia con esclusione dei polmoni che t on la legatura d ella glollide, ha lo s tesso d ecor so che negli animali i1orn1ali. L'azione dell' insulina sulla curva glicem ica e pneumotorace. Nota 3a. Prof. A. GALAl\IINr e dott. E. SEnIANNr. - Gli 00. h an110 osservalo ch e l 'azione dell 'i11suli11a sulla curva glicemica a dig iuno non differisce riel co11iglio con pneumotorace u :iila terale da qt1ella ctel coniglio normale. Decors o della curva alcoolemica e funzi one po lmonare. Prof. A. GALAl\1JNI e dott. E. SERIANNI. - Gli 00. hanno o servato che nel sangue del Bufo VuJ .. gari con glottide chiusa o con asportazio11e dei

11oln1oni, non compaiono in cir colo n orn1aJ1n en le sostanze riducenti volatili e ch e la curYa alcoole1n ica provocata non si all ontana sosta11zial men te d alla norma. L'azione dell' insulina e dei pasti sull'alcoolem ia provo cata in malati di cirrosi epatica. Dott. E. SERIANNI. - In quattro malati di ci~­ rosi epatica atrofica è s tato osservato il comportamento dell 'alcoolemia provocat a dall 'in gestione cc. cii alcool a 95° p er Kg. di peso corporeo in soluzione al 20 % o dopo iniezior1e d i insuli:ia ( l~-20 -u .) eseguita un 'ora cjrca, prima d ella in gestione oppure dopo un pasto misto abituale in gerito 3 ore prima. In n essun caso è s la lo osserva lo u11a I11odifica1ione r1 ella curva alcoolemica di fronte a quell a ch e si verifica p er la sol a ingestione della s tessa soluzione alcoolica a digiuno. Il comporla1nento osservato jn d etti 111a1ati si cl i scosta nettam ente da quello riscontrato i1elle s tesse condizioni d 'esperim cnlo in sogge11i sa11i, r1ei quali sia l 'iniezion e precedente d 'insulina , si a il pasto misto provoca no un notevole abbassam ento della curva alcoolemica proYocala (dal 50 % al 60 % circa).

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L'alcoolemia provocata in malati di diabete mellito. Dott. S. M1Nz. --.- L'O. h a osservato il decorso dell a curva alcoolen1ica provocat a a digiuno e d opo i pasti in 8 malati di diabete inellito. La curva al coolemica a digiuno 11a dim ostrato u11 comportamento pressochè normale, salvo un caso di diabet e giova11ile, n el quale si è presentata 11 e llan1entc inferiore al la n o r1na. La curYa alcooJemica invece dopo i pas li, sagg ia la in 5 <li ques ti m alati, h a dimostrato un decor so che si discosta da quello dei sogget ti normali in guanto l 'abbassam ento d ella alicoole n1ia provocata dopo il paslo risp etto alla curva a dig·iu110 è stata n etta1nente inferiore a quella ch e n elle s tesse condizioni si verifica nei r1orn1ali . L' influenza dell 'al cool e del vino sulla glicem ia di mti lati di diabete mellito. Dott. E. SERIANNI e ll. CASALE. - È stata sagg iata l 'azion e d ell 'alcool puro i11 soluzione acqu osa e del vino sulla glicemi a <li 7 mal ati di diabete n1ellito di diver se g r avità, a i quali tali liquidi venivano somministrati in quantilà corrispo11ct ente a cc. 0,5 di alcool a 95° per Kg. di peso corpo.. r eo, in soluzione al 20 % p er le soluzio11i idroalrolich e , e 13 % per il Yin o. Sulla maggior p arle tlei 111ala ti esami 11at i è s la lo eseguito u110 studio comparatiYo tra glj E>fiet ti d ell 'alcool puro e quelli del vino sommin jslr ati a p arità di conler1 uto alcoolico. L 'azio11e delle soluzioni iclroalcoolich e sull a glicemia diabetica si è di1nos lra ta ta11to più j11len ::ia quanto più la gli cemia jni zia ta er a alta. In media n ei malati con glicemia i11 lorno al 3 'Yon è st ato osser vato un abbassamen lo d el 20 ~~ . L 'azione del vino si è dimos trata generaJ1ne11te più costante, più intensa e persis tente di quella d elle soluzioni idroalco0Ucl1e. Ancl1e il vino ha presenta lo solo 1nodica azione nei casi di diabe te lieYissi1no con glicemia di poco superiore alla nor111a. Nei casi invece di di abete m edio e g r ave l 'a1Jbus am ento si è aggiralo intorno al 30 %. In un solo caso Ja oluzion e idroalcool ica h J d et erminato un abbassan1en lo poco più intenso cli que llo determinat o dal vino, però sen1pre me· no per sis tente I l egrefario : G. ~\ i\rA~TEA.


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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Studio sulle parotiti post·operntorie. A111ulf (Re:vae de Chirurgie, n. 9, 1934) prende a corisiderare solo le p 1arotiiti che sopravvemgo,n o dopo un :operazi,o ne, al di fu ori di qualsiasi affezio11e d ella bocca o di' parti vir.ine alla paro t1de e per le q·uali il traumatismo 0J)eratorio è la sola causa determinante apparente. Intesa co ì la parotite p·ost-0 p·e rato ri,a, la via d ·infezione è la sol.a via canalicolare ascendente e di essa l.' A. d à nun1erose pro,re sia cliniche ch e srp1eriu1entali. Il germe più freiquentem e.nte trovato € lo stafilococco aureo ch e fa fJarte del con1une m ic.r obisn10 boccale . Le cause che pern1.ettono ai n1i:crobi di seguire la via ascendente e di fissar si sulla parotide sono : a) 1'arresto sccreto·r io provocato da moltep1 lir i fattori legati all '0 perazion e; disidratazione, a11estet; co , assenza d i n1ovimenti di mas ticazione, e sopratutto un riflesso inibito·r io ch e ha il suoi punto· di partenza per lo pi·ù addo min ::l le; b) alterazioni n ella grandezza d ell ' orificio di Stenone. L'A. no1n ritiene come invece altri oh e il traumatismo d ella ghiandola nel corso deJll :a11estesia gen eral e possa avere una qualc:h e i·n fluenza. Come corollario terapeutico J'A. conclude che per preve11ire la p:arotite post-operatoì'ia è Ilecessario: 0 perazio11i poc-0· traum.atizzanti: un'jdratazione pre- e post-operatoria abb.o udante; un'accurata igie·n e boccale; degli' eccitanti della secrezione saliv.are in caso di secch ezza d ella b occa . P er trattare precocern1ente la parotite bisog11a favo·r ire lo scolo salivar e m ediante degli eccitant i d e.ll.a hocc.a o m edicamentosi, e cal etetrizza11do prudentem1ent e il dotto di Ste1J1one se 11on vi è da questo a11cora scolo di l) US. G. GENTI LE. 1

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nrLi i11feriori e due casi di artralgia . Trattaro110 ugualn1ente 4: casi· di anorectiti di natura linfogran.ulomatosa con I guarigione, due miglioran1enti, 1 inl!mune. NeJ corso della cur.a (10-20 iniezioni) si può D. vere reazione di focolaio, ch e poi sparisce. D.alle priIM1 5-10 iniezioni in generale si ha la scompairsa del dolo re, l 'abb·a ssamento della f éibb r e, la diminuzio11e d ei g angli. Il mo do di azi:one di questo vaccino, secondr1 g li AA. , è esclusivamente specrifico ed essi concludono che il vaccino a11ti1info_g ranulon1atoso t)reiparato come inna11zi è cennato, ha un 'azione curativa netta, meno ch e nelle rectiti da virus .Nicolas e :r·aNr e. 1

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JURA.

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Vaccinoterapia specifica nella linfogranuJomntosi ' inguinale benigna e so.e complica~ioni. Di fror1Le agli insu ccessi delle altre cur e, ed alla inefficacia d e]l'an.tigene. di Ravant , Levaditi ecc.. .J. Mihaiesti , S. Longhin e B . Wi sner (C. R . .Soc. Biologie, T. C. XVII , n. 29 , 1934, p. 292) ri1feriscono· i risultati ottenuti con il vaccino da essi allestito e·d usato d al ,1932. E si lo p1,epar arono da en1 brione di 01tgani di scimn1ia infettata da virus di Nicolas e 1F avre. Tutte le emul~ i oni ch e d an110 reazi'one di Frei positiva sono m escolate. Gli AA. riferiscono 180 casi di linfogranulon1ato i b eni·gna : 137 adenopatie inguinali , uno bilaterale, 34 adenopatie suippurate e fis1olizzate, 5 adenopati e cervica1li, 2 adenopatie i11 ~in a li acco1npagnalc da ele fan li asi degli 1

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Cura dell'osteomielite. Klages (A rch. /{liti. Cliir., vol. 180, p1a g. 66, l 93-1) ha a1)plicato j,n num ei·osi casi di 0 steomielite il nletodo di Orr modificato da Lohr che con siste n·e ll'osteomielite· acuta ne ll 'apertura ùell 'ascesso sottoperio::>teo, nell 'im1paccan1ento d ella ferita con pasta grassa (vaselina e olio di fegato) , nell 'avvici.nare i margi'ni con pun. ti . di fiUtura e nel chi'udere tutto l ' arto in un apparecchio gessato. Nelle forme croniohe viene aperto il focolaio centrale. Ila così txattato 12 casi di os:teo·m ielite acuta c.011 7 guarigioni per prin1arr1 e 27 di osteomielite c.r onica co·n 17 guarig·ioni co mpleite. Il metoclo ha i seguenti vantaggi : 1) la possibilità d1 d are un riposo assoluto all 'arto grazie all 'app·a rec,c hio gessato; 2) a causa d ell 'in·1 1Jaccamento con pomata si eìvita l'e,csiccam ento d el tessuto e il contatto dir~tto con l'aria. 3) azio·n e sterilizzar1te d ella pasta di Lohr; 4) evitare medicazioni frequenti che impiecliscono o disturh·a no I 'accrescimento del tessuto di' g·ranulazione osteogeno; 5) azione stimolante etoin etaoin etaoin seo eser citato daJJa pasta di Lohr. 1

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VALDONI.

Sulla cura <lell'ascesso del polmone. Ecco, un airgo mento in cui veramente e-0nfi.nano la medicina e la chirurgia; e, coll''andar del tempo·, la tendenza dei medici verso l 'uno o l'altro· indirizzo terap·eutico, il conservativo p1edicamentoso e l 'operativo-oscilla . Oggi - è un internista ch e p arla - (K, J\ilacl1old , Deut. A1 ed. lìVoch. , 18 ]luglio 1934) ~i tende generalmente ad aspettare, e non affidarEJ il malato s ubito al chirurgo; naturalmente non bisogna neppure attendere troppo r1er l 'intervento, ma, in ogni modo, è 01pportuno tentare prirria la cura n1.e dicia1 che si im pe.r nia s.u quattro punti fondamentali: il mantenim e11to delle forze dell'organi smo, la lotta 1

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contro l 'infezione, la limilazior1e del p1rocesso suppurativo e l1a p r evenzio,n e della diffusione del pus. Di questi varii pUlilti, l 'A. tocc.a ·olo quel]o della lotta contro l 'infezio·n e: egli ritiene, in base a 6 casi c.h e b1reve•m ente riporta , e ch e ebbero un decorso favorevole, di dover attribuire que~to esito all'uso de·l l 'on1nadina. Il co·n trollo accurato. della feb·b re della ' quantità dell'es·p ettorazio·n e, del1la curva del peso, lo hanno convinto dell'utilità di questo prodotto. V. SERRA. •

Un nuovo trattamento delle malattie dei seni. I. D. Sporell (1imervcain mellicine, gennaio 193q), dOJ!P che le mucose si sono contratte e così i turpinati i1asali, adotta il m e todo segueq.Le: 1) Ter1noterapia, mediante il caloTe secco. Un Jlloto·r e elettrico fa circolare una soluzione scaldata a date tcmperat11re•, attraverso dei tubi cli gomma in seriti pe r tutta la lunghezza delle cavit.à nasali , passa ndo sopra i turbinati medio ed inferiore e gli ostii delle cavità clei seni. I tuQi hanno la llllilgl1ezza di circa 15 cm. ed il diametro di uno, e rr1cssi in modo che la soluzio·n e entri da un lato ed esca dal1'altro, sp·!nta dal rl1otorc erl .a pirata da una poIIjpa. 4 soluzione vitne portata a lla t emperatura desiderata mediante u11 risc~ldatore elettrico. Il trattarnento &i inizia a 44°-45°, salen<lo gradatamente e lentamente fino a 54°; in11)qrtante è l'incomi11ciare ad una t emp·e ratura così bassa da non r ecar e molestia a l p1ariente e di salire molto lentamente , in modo eJ1e egli _vi si ab·iLUJi. Si p rovoca così iperemia ~ dilatazione vasale, con attiva leu cocito i . Dopo l.q seconda-terza seduta, si ini'zia il dre!_!aggio d ei seni e gradatamente tutto ritor11a alla 11orma . 2 ) Vacci11.otera,[Jia con germi coltivati dalla seorezio..ne s tessa del paziente, prelevata a setticamente; culture di 36-4-8 ore; l 'A. r.acco·rr1anda di uccidere i ger111i con la t e mperatura più 1)..'l sa possibile ed inco1nincia con 25 mil~oni, ~lendo g radatan1ente fino a 500. Altre misure adiuvanti sono l 'a pjrazione delle secrezioni , la VaJ)Orizzazione cli olii volatili e l'introdl1zjone dj ari a calda per mi.g·liorare la venti]azione. fil. 1

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Il trattamento della febbre melitense. J. E. Debono (Lanc et. 16 febbr. 1935) h a usato con s uccesso in 105 casì, la m elitina (filtrato di culture di 8 settin1ane). Se ne fa dapprin1a un 'inie.z ione intradermica di erme. 0,2 per confermare la diagnosi e agQ"iare la r 0a t.t1vità del paziente. La dose seQUente di pende da ll 'intensità della r eazione locale e gen erale, S<{_,mm inistr andoJ.a in r agi on e in, er sa di questa: gen eralment e si i11comincia con 1/4.-1 /2 cnìc., p er iniezione endomuscolare. 1

Cqn u11a dose suffic ie11Le, la reazio11e ler1 t1 i ca è h 1usca ed iu1mediata; la temperatura i11con1inoia a saliTe i11 G-12 ore, raggiunge il ma~ s1111c\ in 12-18 e cade al .giorno seguente, per lo più sotto la 11orrr1a. Si sono osservati pes:so~ cefalea , brividi, malessere; 1a temperatur a p uò r aggiu11gere i ±0°,5, ma non çlura cosi ell e P.oche ore. Dopo 3'--! gi(>rni, si fa un 'altra i11iezione di 1; 2-1 em e ., secondo la gravità clella r eazio11c. Bastano , generalmente, 3-4 1

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Jl1J·e Z10 llì .

La pri1na iniezione i pratica durante il decli r1u dell 'ondaia di pire ··sia o quando. la t cmperatu.ra è relat:ivamoote bas. a . I risultati va riano & secopda d el i)eriodo d ella n1alattia; quelli' n1ig liop si otto11gono con il trattan1 ento dura nte la prin1a on<lala di piressia. L;~.\. non i11dic.a il n1odo di IJr eparaz·ion e della !nelitina. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA Sul plasmodio ovale di Stephens. P. Miihle11s (A r ch. f. Schiffs- u. Tr openH )'fl·ie1i e, &ett. 1934) discute l ' identità morfo logi ca e clinica del p lasmo·d io ovale de . . r rittoda Stephens n el 1022 e sru cui , da .allora , è sta ta attirata l 'atte11zione d ei n1alariologi. In base ad osservazio11i pe1. anali , i clii r i&u1tati sono dettag liatamente r ife1riti, anch e co u 1·l.liuto di tavole a colori , il Miihlens co nfronta i I pla.smodio ovale· con altre Eor111e di ]}ara :si ti, scoperte da Al1med F:m i11 , da Marzi110,~r .. sky e da Zieo.n;ann ; e g iu.n cre alla con clu ion e c1le, sebb·ene n o n in grado di g iudicar e con certezza, pure gli sem1b r a verosin1ile ch e il plasmodio ovale m eriti di essere con siderato cornc· t111 cc quarto para sita n d ella n1alaria. 1

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' '· SERRA .

VARIA I vini verdi. Si dà qu esto nome a d ei vini prodotti in ~J)ec inl i con dizio11 i georli n1atic 11e di a ]cun e regioni del Portog·al] o - "E:ntre Douro, l\tlinho (~ U!fa pie.cola est en ion e ai margini d el Vouga - facie·n do u so di uve incon1p1etamente mature e, p erciò , ricch e di clor ofilla e pover e d i enoc~ianinéJ:i; sono an ch e molto acide e forni scon o vini aciduli. Perch·è la maturazione r e~1.i in tperfet ta pruro r.aggiungendosi lln buono ·yiluppo deg]i acini - i vitig ni' ven,Q'ono co l t.i~a t.i a ceppo ass~i alto: così i Q'ra ppoli non sono ra,g~unti dal c.alore ri fl e~so dal suolo , i·n d ispen sabile per u na n1aturazione per fetta. I ,Yini ve rdi sono di pr oduzione r ela tivamentr liJP..il ata : n 5l 1 9.~3 i di:tretti di' Viana , Bragq e Porto n e forniror10 781. 000 ettolitri; ono consuma ti su l posto e i·n parte mandati nell 'Afri ca e nel Bras ile. (Da cc ~Iedican1 e11ta n <li Rio de Janeiro. novenlbre 193 J- ).

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NE.LLA VITA PROFESSIONALE. INSEGNAMENTO SUPERIORE In sede di bilancio. Si è disc1tsso il bilancio dell 'Ed t1cazione Nazior1al0, su relazio11e d ell 1011. Bolzon. Cj limitiamo a riferire la parte della cliscussione concernente l 'jnsegnamento superiore. L 'on. Zingali si è occupato del r eg·ime òi liber tà accad emica introdotto nelle Università daUa riforma del 1923. Consic1era doveroso, a questo i1roposito, di seg11alare 13. n ecessilà della elin1in azior1e di talune <lisposizioni che 11on hauno rag"io11e di e·ssere, e confida nell 'autorità e n el prestigio del Ministro De ecchi perchò i ri1nedi sieno prontamente adottati. Rileva eh e l 'atrtono1r1ia didat1ica delle Università è venuta sem1)re più d eg·e11erando, col risultato di t1n vero polverizzan1ento delle cattedre uni ver sitarie, g·ià d eplorato da autorevoli camerati. Rico rda che lo s tesso ~Iinistro I~elluzzo ebbe ad nssicurare la Can1era che il Capo gli aveva in1pa:r.lito fra le altre fo11dn1n entali istruzioni, quella di. rico11clurre molli insegnamenti cli materie speciali all 'i11segnamento , fondamental e, es teso e rafforzato. Senonche le ramificazioni so110 ~ndate ancora estendendosi , come l 'oralore ha potuto rileYare a,tiraver so un 'i11clagine cond~tta co11 molta dilig·enza. L 'aulono1nia va esa1ni11ala, seco11do l 'oratore, .a n ch e j11 relazione alla libertà accordata ai giovani di sos tituire alle materie fonda1nentali altre inaterie di loro scelta.. Ques to · pri11cipio della libertà d eg·li studenti è esiziale, percl1è nuoce grand e1nente alla serietà degli studi. Ve11endo alla libera docenza, l 'o-ra1or e osser va ch e 11egli ulli1ni te1npi sono stati nu1ninati troppi. liberi docenti, specie in medicina. L 'on. Berr1occa vorrebbe u11a mag·g·jor e seYerità nell 'ammissione alle univer s ità e n ella concessione d elle lauree. L 'on. Orano consjd era ques li ultimi anni , n ei confron ti del! 'Educazione Nazio11ale, com e un periodo di esperimento. Il Regi111e ha lasciato che la così detta riforma facesse le su e prove. 1"ale rifor1na è risult atcl as traila nei riguardi del programma lotalitariò d el Regi1ne. Riforma formale, che ha favorito la tradizio11ale cultura dissociativa , Dnalitica mentre la cultura che inter essa lo Stato ' . è essenzialmente storica e scie11tifica. L'esame d1 Stato si è risolto in un processo cli professori a professori de1lo stesso g·rado: d à 1nodo a. ostili prese di posizione d ei metodi, delle . dottrine., dei t en11)eramenti , ecc., cl1e bisog·1la evitare. Il Gar attere nuovissimo della cultura di Stato ir1 It alia è militare. L '011. Gig·lioli richiama l 'at te11zio11e ·della Camer a sulla parte del bilan cio ch e interessa i m ezzi di s tudio. Così le Università mi11ori , per r :m an ere, han110 bisogno di aume11to cli m ezzi . A questo rig uardo l'on . l\IIussolini d ichi ara ch e le Un i versi tà 1ninori rimarFanno .

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L 'on. Giglioli 0 contr ario al contingentamento <lelle lauree. fij corda l 'ammoni1nento del Duce che occorre guardare a 1 })assato, ma marcjare incontro all'avvenire. L 'on. Visco ritiene che co11 una dozzina di milioni a11nui si potrebbe risolvere pienamente il problema <li assicurare i mezzi necessari per l 'incremento di quella ricer ca scientifica che risponde a moltepli ci esigenze della Nazione in pace e in g·uerra. Rir1vigorire la ricer ca scjentifica in Italia i:.• nelle presenti circosta11ze una 11 ecessità assoluta e indilazio11abile. L 'on. Ghig'i s li1na i1ecessario insistere sul problema degli assistenti universitari, i quali costituiscono il vivaio da cui sarà tratto il più grande n lln1ero dei fu turi nrofessori universitari. Cjrca la libera doce11za, solo una 1ni11oranza la o ttie ne in m aterie sperimentali , n1entre la grande 1r1aggioranza , specie in rnedicina, la consegue in inaterie professior1ali, per scopi extradidattici. Converrebbe limi tare gli incarichi a materie prettamente speri111 eH1 ali e affidarli di preferenza ngli assister1ti . Circa gli stud enti slranieri, osserva che noi non possiamo negare agli stranieri di segui.re il n ostro inseg·namento univer sitario. . L ~on. Pentimalli osserYa che la xiforma del 1923 non si può dire sia st ata corrispondente al ·r innovamento spirituale operato dal Fascismo . Ritiene opportuno riformare profondan1e11te I 'istituto della libera docenza, per il decoro ~ il prestigio r1on solo dell 1i11 segnamento, ma. del Paese. Richiama l'attenzione del Mi11istro sulla necessità di rifor1nare gli stud.i di m edic111a. ~

Nel suo discor so org·anico e volitiv-0, il ministro 011. De Veccl1i, per quanto ·.r iguarda le Università, .ha parlicolar111ente rilevato che il Regime ha dedicato loro cure a tle11 te e vastità di i11ezzi. Sono sorti p·r esso una Ye11tina di U11iversilà o sla11110 sorgendo edifici di s tudio, gabinetti, cliniche, istituti così poderosi e al trezzati da gareggiare talora vittoriosamente coi inig·Iiori del mondo. In pochi ai111i lo Stato fascis la ha erog·nto oltre seicent o n1ilioni a qu esti fini . Stiamo per inaugurare in for ma solenne ed austera la magg iore delle n1 onu1r1entali città . univer sitarie: quella di Roma , ch e étpparirà deg·n a Jell 'Urbe n ell a sua imponenza e Jlella, s11a perfezione. Il nurnero dei posti di ruolo è stabilito il agli organici delle Facoltà in 1575 professori, in confronto ad oltre 3000 . insegnanti. In r ealtà la sperequazio11e è anche maggiore perch è ·quei 1575 professori nominali sono .in fatto oggi soltanto 1383. La sproporzione, an ch e se rilevante, non allarma. L 'oratore vorrebbe dire anzi ch e questo difetto g iova per tr ovare la soluzione al p,roblema g.r avissimo del fran11nentari smo degli stu<li , fatto più gr ave ancora da una indispensabile limitazio11e di m ezzi e d a una non meno fatale


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SEZIONE PRATI CA

lin1ilazione d el numero dei n1aestri degni di reggere una cattedra nelle Università del tempo fascista. Le gloriose Università italiane avran110 dall 'oratore tutte le cure ch e meritano e saranno guidate dal centro con quello spirjto u11itario e disciplinalore che atlendono con ansia che non verrà deJusa. Il grave problema della sistemazione degli assisten ti verrà affrontato con l 'attenzione che merita. La scuola segue la Rivoluzione nei suoi sviluppi, creando il cittadino soldato, una conseg11a che il Ministro ha ricevuto dal Duce.

La sessione di abilitazione alla libera docenza. Con decreto 5 del 25 febbraio u. s. del Ministro dell'Educazione Nazionale è stata indetta la sessione dell 'anno 1935 per il conseguimento del1'abilitazione alla libera docenza. Il termine per la presentazione delle domande P. fjssa to al 31 maggio 1935. Le domande, redatte su carta da bollo da L. Q, debbono essere indirizzate al Ministero cc Direzione generale istruzione superiore, Ufficio libere docenze » e debbono GOntenere l 'indicazione della materia per la quale l 'ab il i tazione viene richiesta.

Cronaca del movimento professionale. Per la disciplina giuridica delle professioni sanitarie. Il Consiglio dei Ministri ha stabilito la costituzione di una Comn1issione Cer1trale presso il Ministero degli Interni, la quale si propone da un canto di controllare i deliberati dei ,Sindacati sanitari, da11 ·a1 tro di esercitare 1'alta sorveglianza clell o Stato nell'esercizio delle professioni sanitarie. Contro le decisioni deJla Commissione Centrale è ammesso il ricorso alla Corte di Cassazione per incompetenza, per eccessivo potere, per violazione della legge.

Le provvidenze del Regime a favore delle pro· fessioni sanitarie. A Roma, nella sede della Confederazione fascista dei professionisti e deg·li a.r tisti, si è adunato, il 1° marzo, il Consiglio Nazionale della Confedera-

zione stessa. L 'on. Pavolini , riferendo Sl1i risultati raggiuntj nell 'ultimo quad ri1nestre, ha ricordato l 'istituzio ne dei fondi assistenza presso le lJnioni provinciali e ha esaminato i risultati dell'azione svolta contro la disoccupazione sia con la disciplina del conferimento degli incarichi, sia con la destinazione del due per cento delle spese per p·u bbliche cos lruzioni alle opere d'arte, sia con l 'abolizione dello scavalco nelle condotte metliche e veterinarie. Nel campo delle professioni sanitarie il Governo fasci sta ha Yalorizzato l'organizzazione sindacale sciogliendo i Yecrhi Ordini e regolando 1'iscrizione

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ngli albi dei laureati stranieri. Ha conferito alla professione di levatrice l'istituzione dell 'albo e il regolamento della categoria. R stata istituita la tariffa professionale dei rnedici, regolato l 'esercjzio professi?nale degli ottici, stipulato l 'ac~orclo lra velerinari e tecnici agricoli, risolti i problemi dei farmacisti, riconosciula la qualifica impiegatizia alle infermiere diplomate e, infine, rag·giunto l 'accordo tra il Sindacato levatrici e la Associazjo. ne del pubblico impiego. Al termine della riunione, dopo ampia cliscus$ÌOne, cui hanno partecipato con proposte concrete i segretari nazionali, il presidente h a espresso la profonda gratitudine dei professionisti e artisti al Capo del Governo per le recenti proYYid enze a loro favore e al ,Segretal'ÌO · del Partito per il suo Yigile e costante interessamento; h a elogiato i segretari nazionali e i loro <'ollaboratori per l 'opera che vanno svolgendo.

Consiglio delle Casse Mutue Malattie. Il Con siglio Diret,tivo della Federazione ~azio­ nale delle Casse Mutue Malattie per i La,'oratori, · ricostituito r ecentemenle con decreto del Capo del Governo, Ministro per le Corporazioni, h n tenuto sotto la presidenza dell ~on. Angelini la sua ])rima ad ur1an za. Il Consiglio ha ampia1ne11 te esaminato la at luale situazione delle Mutue esistenti e funzionanti nelle diverse Provincie ed ha riconosciuto l 'inrlerogabile necessità di accentuare e perfezio11are, i11 applicaziona anche alle direttive im partite dal 1\Iinistero delle Corporazioni e delle nor1ne co11te11ute n ei contratti collettivi di lavoro vigenti, l 'assistenza sanitaria per i lavoratori dell 'agricoltura. Dopo un 'esposizione dei rappresentanti clei ì\·Ii11isteri del Le Corporazioni e d ell 'Interno in seno al Consigljo, sui criteri a cui deve essere ispirato i1 programma di sviluppo del! 'assistenza sanitaria, sono stati fissati alcuni pur1tj <iell 'azione rlelle d.ue organizzazioni sindacali co1npetentj.

Sindacato dei ntedici di Napoli e t>roviu cia. A Napoli, nel salone ·dell 'ex Consiglio Provµ1ciale in S. Maria la NoYa, s1 è Le11uta un 'asse1nhlea straordinaria del Sindacato Provi11ciale d ei ~ledici. Il ;5egretario provinciale, prof. Urbano Sorrentino, richiama l 'attenzione sui bisogni materiali e sui più necessari provvedimenti per lenire i fenomeni de11a contingen'te crisi professionale. 11 prof. Sorrentino fa qui11<ii presente la n ecessità che presso gli Ospedali Je cure ambulatorie vengano prestate solamente a coloro che 11a1t11o, jn qualsjasi modo, diritto all'assistenza g ral ui ta, in inaniera da evitare dannose ir1terferenze con la libera attività dei professionisti. Nel trattare le relazioni tra Sindacato e ~Iulue, mette in evide11za i provvedjn1en:ti legislati'i e l 'opera dell .on. ~Iorelli. Infine rileYa la 11ecessità di i11ler1sificare !a lotta contro l 'esercizio abl1sivo ed il sensalismo. Per la Sezione 'fecnica Stomaco-odontoiatrica il prof. Lippo, Fiduciario proYinciale, presenta un

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IL

POTJICLINICO »

ordine del giorno per il discipli11amento della professione di odontoiatria, specie per quanto si attiene alla difesa contro l'abusivismo.

Reciprocità per l'esercizio delle professioni sani· tarie ·con la Svizzera. La « Gazz. Uff. >> dell '8 nov. 1934, n. 262, pubbJicaYa il R. D. 28 sett. 1934, n. 2753, che approva la Dichiarazione italo-svizzera del 5 maggio 1934, la quale stabilisce, per i rispettivi . territori, la reciprocilà sull'ammissione agli esami per l'esercizio delle professio11i di n1edico, di farmacista e di veterinario.

C 'ONCORSI. POSTI VACANTI. ASCOLI ~ICENO. Congr-ega.z. di Carità. - Scad. 30 marzo; chirurgo primario dell 'Ospedale Civile 't G. Mazzoni ». Rivolgersi alla Seg.reteria. BARI. Consorzio Prov. Antitubercolare « Vitt. E1n. III ». Direttore e aiuto del Preventorio « Eduardo Germano n di Molfetta; stipendi lire 14.000 e L. 12.000; indenn. serv. att. L. 4000 e L. 2500; assegno fisso L. 2000 spese di viaggio; rispett. 3 trienni e 4 quinguen11i dee.; età limite 40 a.; tassa L. 50,10. Scad. ore 12 del 31 marzo. Per le àltre condizioni chiedere annunzio alla Segreteria del Consorzio, via Dante Alighieri 42. CANOSA DI PUGLIA (Bari). Ospeda,le cc Caduti in Guerra». - Scad. 10 aprile; chirurgo primario; titoli ed esami. Rivolgersi alla Co11gregaz. di Carità. CASTEL S. PIEl'RO DELL'EMILIA (Bologna) . Congregazione di Carità. - Scad. 31 mar.; medicochirurgo assistente nell'Ospedale-Ricovero. Rivolgersi alla ,Segreteria. CREl'vlONA. Istituti Ospitalieri. - Scad. 10 apr. ; due chirurghi aggiunti presso gli Ospedali Maggiore ed Ugolani Dati; L . 8000 e c.-v.; quinquenni· età limite 35 a.; tre anni dì pratica in Clinica chirurgica o grande Ospedale. LECCE. Conso rzio Provinciale Anltitubercolare di Terra d'Otranto. Con avviso dell '8 marzo il Presidente informa che il bando di concorso pel posto di Direttoré del Consorzio - Direttore del Dispensario Provinciale Antitl1bercolare, pubblicato jn data 10 febbraio corrente anno, iresta revocato a lutti gli effetti. In conseguenza sarà pubblicato al lro avviso. Rol\IA. Pio Istituto di S. Spirilo e Ospedali Riu11iti. _,. Scad. 30 aprile; tre posti di primario chirurgo. Le norme per l'ammissione e il metodo 'Jel concorso, gli obblighi degli eletti e la durata (lel servizio risultano dal Regolamento per il personale sanilario e dal Regolamento igienico sanitario i11 vig·ore. ~

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Ro~cA.

Regi Istituti Fisioterapici Ospitalieri. -

Concorso a 3 posti di tecnici prepara tori di labor a torio nell'Istituto Regina Elena per lo studio e la cura dei tumori; scad. ore 12 del 6 aprile; titoli ed esami. Licenza di scuola media o diploma di scuola professionale o certificato di aver prestato servizio almeno tre anni in un Istituto scientifico in qualità di tecnico preparatore. Assegno L. 24 giornalie-re e tre quinquenni di L. 500 annue, oltre l 'aggiunta di famiglia. A11no di prova (9 /10 d ella paga giornaliera).

[ANNO XLII, NuM. 11]

TRIESTE. Cassa Provinciale di Malattie. ~ Scad. 16 ~arz'?, ore 18; tre medici generici, per un rio11e di Trieste, per uno di Monfalcone e per il rione di Ronchi dei Legionari; rivolgersi alla Direzione via dei Gelsi 15, chiedendo condizioni. ' BAGNO ROMANO, SUDATORIO TURCO, . centralissimo, cedesi a medico, desideroso di trasferirsi a Roma. Ottimo reddito dimostrabile. Miti ·pretese. Rivolgersi Dott. Russo, via 'fomacelli 134, Roma. CoNcoRs i

A PRE1v1i.

Premio « Guido Bariti >) . È aperto un concorso per il premio biennale « Guido Banti n , istituito presso la R. Università

di Firenze coi proventi del fondo raccolto dal dott. Silvjo Dessy, allievo del prof. Guido Banti, fra i medièi di Buenos Ayres per onorare la memoria del Maestro, da conferirsi al miglior lavoro originale sopra argome11Li di anatomia o istologia patologica a preferenza con indirizzo etiologico e patogenico. Possono partecipare al concorso studiosi italiani regnicoli o non regnicoli o argentini, purchè le ricerche sieno state eseguite in Istitut1 italiani o argentini. I lavori debbono essere scritti in italiano e presentati in cinque copie. Si pos~ono presentare al concorso anche lavori già pubblicati, purchè non antecedenti di due anni alla chius-ura del bando di concorso. Il concorso scadrà il 30 giugno 1935. I lavori saranno indi.rizzati al Rettore della . R. Università di Firenze e dovranno essere recapitati non oltre la mezzanotte del termine sopra indicato. Il premio ammonta a L. 7000: è unico, indivisibile. I lavori saranno giudica Li da una Commissione di cinque membri nominati dal Rettore della R. Università di Firenze, su proposta della Facoltà medica; ne faranno parte di diritto i titolari di Patologia ge11erale e di Anatomia patologica. La Commissione dovrà deliberare non più tardi del 1° novembre 8Uccessivo. A concorso ultimato i concorrenti po. tranno procedere al ritiro dei loro tiloli. BORSE DI STUDIO.

Ministero dell''Educazione Nazionale.

Con decreti ministeriali vengono banditi i concorsi a una borsa di perfezionamento all'interno e a due borse di perfezionamento all 'estero per Yarie. Facoltà, tra cui quelle di medicina e chirurg1a. L'importo di ·ciascuna delle borse per l'interno f> di L. 6000, quello di ciascuna delle borse per l ·estero è di L 11.000. · Sono ammessi ai concorsi coloro che hanno conseguito la laurea da non oltre quattro anni com rJutati alla data di scadenza del concorso, che è fissata al 30 aprile. La disciplina in cui i candidati intendono perfezionarsi può essere liberamente scelta. A parità rl.i n1erito tra due o più concorrenti, sarà peraltro rlata la preferenza al cul tore delle discipline indirate nei bandi di concorso. I c.o ncorsi sono per tjloli; e gli aspiranti dovranno prorlurre almeno una memoria a stampa, o manoscritta , in cinque copie, oltre gli altri documenti elencati nei bandi. Gli interessati potranno rivolgersi, per notizia e chiarimenti, al Mini lero dell'Educazione Nazior1ale, Direzione Generale dell 'islruzione superiore.


lA:'.'."~O

XLII, Nuì\1. l lj

~NOMINE,

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SEZIONE PRATICA

PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il prof. Eugenio Di Mattei è nominato emerito <i 'igiene daìl 'Università di Catania.

NOTIZIE DIVERSE. 2° Congresso internazionale di sto u1atologia.

llicordiamo ch e è indetto a Bologna d al 14 al Alle cattedre di patologia generale delle Uni19 aprile, sotto l 'alto Patronato. del Re e la Preversità di Bari, ~erugia e 'Sassari •sono nominati , sidenza onor.lria dell 'on. Mussolini. I lavori si svoli profI. Luigi Califano, Bruno Borghi e Vincen zo geranno ·nell 'A.rchigi11nasio (antica Univer sità). Bisceglie. Verranno trattati i seguenti soggetti a Sezioni riunite: Stomatologia profilattica e sociale in rapIl Capo del Governo, Ministro dell 'Interno e delporto alla patologia infantile; Problemi . didattici le Corporazioni, accogliendo la proposta del Goverdi stomatologia; Le osteiti di origine dentale; Nuonatore di' Roma, ha disposto che la Cor1sulta delvi metodi di protesi parziale; Terapia fisica nella 1 'Urbe, scaduta per compiuto quadriennio sia rinpratica professionale stomatologica ; Il problema novata su base corporativa. Tra i componenti cnnico del granuloma apicale ; La previdenza in· della nuova Consulta, tutti ~ascisti di fede prodividuale e collettiva nella cura delle malattie d ei vata ed attaccati con viva passion e alla grandezza denti; L 'indirizzo biologico n ella terapia ortodon-ed all 'avvenire di Roma , è stato chiamato il prof. tica; I fattori costituzionali nella eziologia e teRoberto Alessandri , Direttore della Clinica Chirurrapia delle malattie d el parad en zio; I problemi delgica della R. Università e Direttore della nostra la diagnosi r adiologica denta ria ; Direttive per le Sezione Chirurgica. Ne esprimiamo il nostro comfuture ricerche sulla « sepsi orale ». piacimento all'illustre cli11ico. Avranno anch e luogo numerose sedute di Sezjoni. Nel comunicare la 11omina del dott. Massimo Al congresso saranno unite 4 esposizioni. · Clara, g ià 1nedico condotto a Prato dell 'Isarco Sono in program m a ricevimenti , visite, gite , presso Bolzano, a titolare della cattedra di anaviaggi, escursioni. tomia e istologia dell'Università di Lipsia, sono Ai congressisti verranno concesse facilitazioni di incorse inesatte citazioni geografiche, che vengoviaggio e di soggiorno. no corrette con la presente comunicazione. Il Comitato organizzatore è presieduto dal prof. Il dott. Ch . Buzojano è chiamato alla cattedra A. Beretta; n e è vice-presidente il ·prof. C. Cavina; · di oto-rino-laringologia d ell'Università di Cluj i1e è segretario il prof. A. Brunetti. Ha sede in via (Romania), resasi vacante in seguito a dimissioni San Vitale 59. Alla Stazione di Bologna funzionerà · del prof. Predesco Rion. un Ufficio d 'informazioni del Congresso. A richiesta s 'invia pro·g r amma dett agliato. 1

Utilissimo ad ogni Medico :

Croce Rossa Italiana.

II Diritto Pubbliao Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: - On . dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. AvY. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 2 (Febbraio 1935) ceintiene:

_Ablazione e trapianto di ghiandola sessuale. Se costituisca negozio ginridieo lecito. NoTE SINTETCCHE: La tabella organica delle farmacie ed i trasferimenti in sede e fuori sede. · Rassegna di giurisprudenza. Con corsi; istituzioni di pubblica ben eficenza; votazione; benemerenze. Concor so ; i llegittimità. - Concorsi: procedim ento e giudizio illegali. - Sanitario <>3p3daliero; periodo di pro\a; licenziamento. - Stipendi ; ricch~a mobile ; onere dell'ente. - P er son a le sanitatrio delle Ferrovie ; dispen sa. - Domanda di r etribuzione; competenza. - S•p edalità manicomiali; rimborso. - Dentista; determinazione del compenso; tariffe. - Farmacia ; attività ·professionale e commerciale. - Vaccinazione contro il carbonchio; notificazione agli _in teressati. - Pensione privilegiata; causa di servizio. - Il farmacista non è ma 1p uò divenire commerciante. Parteci pazione a i provent i delle contravvenzioni; controversia sulla mis•u ra. Leggi e Atti del Coverno. - Pianta organica delle farmacie. - Lebbrosi; contabilità a carico dello Statto. - Convention sanitaire internationa le pour la navigation aérienne. 1

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Prezzo del sudd etto numero separato L. 5 N. B . - L'abbonament o ai dodici Numeri del 1935 costa L . 3 6, ma. a.gli associati a.I u Policlinico » è conces.s o per sole L . 3 O, che vanno invia.te, mediante Va.glia . Postale o Bancario, a.Il' A mministra.zione del « Diritto Pnbblico Sanitario » (Editori Fratelli Pozzi), Via Si· - stina. 14. Rom;\,.

Nella sede del Comitato Centra le della C. R. I . si è riunito il Consiglio Dire ttivo dell 'Associazione. Il Con siglio, udita l 'ampia e precisa relazione presentata da. S. E. il sen. Cremonesi, ha approvato il bil ancio preventivo 1935 ·ed h a particolarmente fermato la sua attenzione sulla esposizione fatta dal Presidente Generale in riguardo alle due grandi direttive di m arcia che si presentano all 'imminente compito della C. R. I . per l 'anno XIII e cioè le opere relative all 'affinamento e al potenziame11to dell 'attrezzatura fondamental e dell 'Ente e la lotta contro la malaria che la C. R. I. ha condotto con strenu 1 efficacia m erilatam ej1te ricon osci uta d alle superiori gerarchie competenti. Il Consiglio ha anche esaminato, vagliato ed ap. provato altri dettagli della complessa opera che la Associazione svolge nel suo particolare settore di azion e, fra cui un progetto d estinato a realizzare in Roma un moderno centro ospedaliero a beneficio d ei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, nonch è altre provvidenze che S. E. Cremonesi intende di porre in a tto perchè la fiducia e l 'ausilio ch e il Regi1ne attestano alla C. R. I . trovino sempre più in questa la rispo11denza perfetta dei risultati e dei vantaggi. Al potenziamento, infatti , delle due grandi branche di attività già accennate, corrisponde un analogo aumento di mezzi e di risultati di tutta l 'opera dell 'Associazione che si muove così in senso progressivo ed om ogen eamente totalitario verso gli obbie\:tivi a segnati. Il Co11siglio, nel dare la su a approvazione alle esaurienti relazioni presentate dal sen. Cremonesi , ha voluto testimoniargli il suo plauso ed h a rivolto un vivo elogio a tutto il personaltl ch e, in ogni rango e in ogni g rado, serve la Croce Rossa Italiana. La seduta si è chiusa con il aluto al Du ce.

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IL POLICLINIOO n

Riunione dei dirigenti di Consorzianti tubercolari.

[ AN~O

XLII,

NUl\I .

11]

cteative ecc. Sede: Hopital Tenon, rue de la Chi1te, ·_Paris XXe.

Convocati d.alla Federazione Nazionale per la lolta contro la 'I'ubercoJosi, i presidenti, direttori Lo t< Aide aux enfants paralysés » ha tenuto la e segretari dei Consorzi provi11ciali anti tuberco.sua assemblea generale il 21 gennaio; il dott. A. 1ari, sono stati ricevuti all'Istituto Sanatoriale Tournay ha descritto il funzio11amento di questo Ca·r lo Forla11ini, dal direttore on. Morelli, che, centro di cernita e di cura, che fu aperto il 14 dopo averli condotLi a visitare i reparti, li ha dicembre 1932; da allora sono stati curati 140 riuniti nell'Aula Mag11a, ove ha portato ad essi bambini, che presenlava110 esiti vari di poliomieil Sl10 cordiale saluto. lla pa.r lato quindi il prof. Jite; si sono attuate 2686 sedute individuali di Ilvento, che a nome della Sanità Pubblica ha luginnastica rieducativa e 1051 sedl1te di meccanon1eggiato la vasta opera cl1e svolge la Federazione. terapìa. Infine il prof. Bocchelti, segretario generale della Così la cc Presse Médicale » del 23 febbr. 1935. Federazione, ha portato il salUito del presidente on. Paolucci ed ha tracciato le direttive per la Nella stampa medica. prossima V campagna antitubercolare. La riunio- Il compianto prof. Bilancioni aveva fondato e ne si è sciolta con una alta manifestazione di diretto « Il Valsalva », cui aveva consacrato no11 omaggio al Duce. P.oc~ parte della sua straordinaria attività; il per1od1co conta ormai 11 anni di vita. La direzione Un corso di medicina per i missionari. ne è stata ora assunta da un con1itato composto di F. Brunetti (Venezia), A. Malan (Torino), C. Tor11 12 dicembre 1933 il Ministro del Sovr. Ord. rigiani (Firenze) e G. Vidau (Roma); redattore ~Iil. di Malta presso la S. Sede, Rufo l'.\uffo della capo è nominato D. Di Vestea (Roma); si è anScaleltéJ , comunicava al Car(linale di Stato Pacelli che costituito un comitato di redazione, compo- · I a fo11dazione di una Associazione Missionaria desto di E. Borghesan, R. ~lotta e M. Silvagni. Non cisa dal Gran "Niaestro e dal Sovrano Consiglio. dubitiamo che il periodico manterrà le sue alte 1·a1e Associazio·n e ha per compito di raccogliere tradizioni culturali. I 'adesione di qua.nti fanno parte dell'Ordine, svolgere la sua propaganda fra gli associati e realizConferenze del sen. Pende a Varsavia. zare Opere a favore delle Missioni, come già i1e Per iniziativa dell 'Istituto di Cultura Italiano, 11a l 'Ordina stesso realizzate nel campo della cail sen. prof. ~ende, ba tenuto a Varsavia, dinanzi· rilà e dell 'assistenza. fraterna co11 i treni ospedali, ::td u~ fo·l tissimo pubblico, tra cui si notava110 peri vari dispensari, le cucine eco11omiche in tempo sonalità del Governo, professori universitari, medi guerra e gli ambulalori di recente creazione, dici e membri del corpo diplon1atico, una confenonchè il «. Reparto ~Ialla » nell'Ospedale di San re11za , accompagnata da proiezioni, sulla <e età di Giacomo in Augusta. Ivi è stato ora inaugurato sofor111azione e di deforn1azione della vita », ottelennemente il Corso d 'ir1segna111ento teorico-pra11e11c1o un vivo successo. tico per soccorsi medici e chirurgici d'urgenza L'oratore ha esposto la genesi e la decadenza riserva.t o ai missionari. È gues la la prima scuola della esistenza umana ill11strando il risultato dei· del genere, foggiala come quella del Belgio, della suoi studi e soLLolir1eando i nuovi metodi introFrancia, d'ella Germania. dotti dalla scienza italiana nel! 'arte medica. Erano presenti, con il Gran Maestro principe La conferenza ha costiLuito una interessante maChigi Albani , molte e spiccate perso11alità, oltre nifestazione dei nuovi criteri, cui si ispira il per-· a una schiera di settanta missionari, di cui 40 fezionamento fisi~o umano a cuj tende l 'Italia fasuore. scista. Dopo brevi parole di alto elogio a questa opera, espresse dal Cardinale Sincero, e il ringraziamenAccogliendo l'invito del Rettore dell 'Università , to del Gra11 Maestro, ha tratteggiato i fini del iJ sen. Pende ha tenuto nell 'aula magna dell 'Ur1i-· Corso, che a,vrà la durala di quattro mesi e sarà versità una confere11za su l « ter.r eno tubercolosa a volta a volta teorico e pratico, il prof. Roberto bile » illustrando, <lina11zi ad un 'imponente asAlessandri, medico Capo dell 'Ordine di Malta. semblea cli professori e di medici, le sue teorie ed Quindi il sen. Aldo Castellani ha tenuto una i ris·ultati dei suoi studi. lezione, illustrando con esempi tratti dalla espeL'oratore, che ha messo irt rilievo tutte le provrienza dei suoi lunghi viaggi, quanto valga l 'invidenze att11ate dal Regime Fascista nel campo segnamento e la pratica dei soccorsi di urgenza clella lotta antitubercolare, è st::ito applauditissi1no. per quei missionari che esercitano il ]oro apostolato nei paesi tropicali. L'Ambasciatore d 'Italia Bastia11ini ha offerto un pranzo in onore del sen. Pende. Vi hanno pa.r teciOpere assistenziali francesi. pa Lo il Minislro degli E teri, Beck, il Presidente L '« Association amicale des cardiaques » ha tedel .Senato e personalità clel monflo scientifico. nuto l 'assemblea generale nell 'Ospedale Tenon di Il prof. Bilancioni commemorato. Parigi, sotto la presidenza di G. Guillaumin . L 'Associazione, fondata nel 1930 da Lian, è coIl Gruppo otorinoJaringologico roma110 l1a commemorato il prof. Guglielmo Bilancioni, che fu s tituita da cardiaci, che corrispondono una quota 1ninima (5 franchi), e da benefattori, che versano presidente del Gruppo stesso. La commen1orazione quote più importanti (non meno di 20 franchi). è stata tenuta nell'aula della Clinica otorinolarin-· Durante il 1934 l'Opera ha distribuito 30.000 goiatrica della R. Università. franchi di soccorsi; inoltre ha prestato molteplici Il presidente del Gruppo prof. Geronzi 11a, con elevate parole, prese11tato il prof. Donato Di Vestea l'.ltre forn1e di ~ssistenza: collocamento di carincaricato della corrtmemorazione. cljaci in posti adatti, Lirocinio a mestieri adatti, ricovero in convalescenziari, fornitura di lavori Con rapida sintesi il prof. Di Vestea h a ricoradatti a domicilio, prestiti d 'onore, riunioni r idato l ·eletta figura d i scienziato, di maes tro, di


[Al\.'.\"O XLII , ~Ui\I. 11]

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SEZIONE PRATJ CA ·

cjttadjno e di medico del prof. Bila11cioni, esaltandone l 'opera e il carattere di it alianità dell 'ind irizzo scientifico. La comme1nor azione del prof. Di Vestea è stata ascoltata con viva defere11za da parte dei numerosi interYenuti, i quali alla fine, su invito del prof. Geronzi, si sor10 raccolti in un minuto di silenzio per onorare la memoria del grande maestro scom parso.

Un po' dovunque. L '8°_ Congr esso di psicoterapia si terrà a BadNauheim dal 27 al 30 marzo, sotto la presidenza dei proff. GOring e J ung . Informazioni dal Dr. W. Cin1bal , Allee 87, Altona (Elbe), Germania. La Società tedesca di r oentgenologia si adunerà dal 28 al 30 aprile n ella Lan ge11beck-VirchowHaus @i Berlino. La Società d'idrologia e di climatologia medica di Parigi si è adunata il 14 marzo.

SANTE DE SANCTIS (1862 - 1935).

A11che urta volta nel volger di poche settim ane il labaro del glorioso Ateneo di Roma si è abbru11alo; ancora un lutto , e dei più grav), h a dovuto registrare la Neuropsicl1ia lria italiana; ancora uno spirito eletto ha volta la fronte verso l 'eternità e un nuovo cordoglio pervade l 'animo di coloro che hanno il culto per le incarn :i zio11i più genuine della multi~orme genialità di nostra ge11te.

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L'Associazione professionale dei giornalisti medici francesi ha tenuto l 'assemblea generale il 14 febbraio; al1a presidenza è stato chi amato, per il 1935, J. Minet di Lilla. Al principio di febbraio si è tenuta a Mosca t1na conferenza per lo studio della trasfu sione di sar1gue; vi hanno partecipato più di 500 medici. Secondo ricerche riportate da Bad gassoroff, il sangue può essere conservato per 10-20 giorni ; Cha1noff h a riferito su cani u ccisi da 7-11 ore e risu scitati mediante la trasfu sio11e; Judine ha descritto ]e sue osservazioni sulla trasfusione di sangue cli cadaveri. La Facollà medica di Halle ha organizzato un corso sulla terapia senza medicinali; riguarderà: foto- , aero-, idro-terapia, dietetica, esercizi fisici e cure cli lavoro; durerà dal 24 al 29 giugno; quota 20 inarchi. Informazioni dal prof. Clausen , Direktor der Universitat-Au genkJjnik , Halle a. S., Germania. Un corso sulle tecniche di laLoratorio per la diagr1osi di tuberco losi e sul loro significato clinico si terrà presso l 'università au tonoma di Bar cellona , dal 26 marzo al 6 ap-rile, sotto la direzione dei proff. P. Domingo (di microbiolog·ja) e P . Sayé (di tisiologia); tassa 100 pesete; iscri zioni presso la Segreteria della Facoltà di medicina. Sotto g li auspici del Sindacato Provinciale Fascista Medici di Roma il tenente colonnello di a.r tiglieria dott. Aldo Foà, ha tenuto nei locali del Sindacato una co11ferenza sull 'i1npiego bellico dei gas aggressivi, alla quale h anno assistito molte personalità m ediche sia civili ch e militari e moltissimi medici pratici di Roma. Fu presentato dal commissario prof. Perez. Per invito dell'Istituto di ,SLudi Romani , il prof. Domenico Marotta, direttore del Laboratorio chimico d ella Sanità, h a tenuto una conferenza sulle acque minerali del Lazio. L 'on. Bruno Biagi , presidente del! 'Istituto nazionale d ella Previden za Sociale, h a visitato il sanatorio Agnelli in Val 1'isone e le opere previdenziali di Cuneo; a 1'orino ha inaugurat o il nuoYo convaJescen ziatjo in via della Chie a. rel K. 8, p . 331, articolo cc La r eazion e di Ch orine », 1. 4a, leggere: formol ata.

Sante · De Sanclis era fig·lio ·della grande, austera, verde Umb·r ia; di questa sua origine si compiaceva e nella sua terra spesso si rifugiava non per riposarsi od oziare, chè il suo spirito non co11obbe tregue nè pause, ma per isolarsi , per essere in maggiore intimità colle vibrazioni più intime del suo animo, con le sue idee, coi suoi pen sieri, germoglianti incessantemente e svolgentisi verso le più alte sfere del conoscibile. Nato a Parra.no in quel di Terni il 7 ~ebbraio 1862, seguì i corsi liceali a Siena,. dimostrando fin da allora una non comune attitudine agli studi umanisti1~i. Conseguita a Roma la laurea (1886), con una tesi sull 'afasia, tema allora di grande attualità , iniziò la su a carriera sa11i taria quale medico condotto Allora apprese ch e sotto ogni male fi sico c'è una sofferen za, for e maggiore, n ell 'intin10 déll 'essere umano, ch e l 'anim o d egli umili doloranti Ya curato sapie11le1nenle guanto e for se pj i.1 del corpo . lVIa il suo spirito pla n1 alo per « vivere per pensare » secondo il progra111ma di pinoza, sentì . ubilo il fascino d ella feco11da prin1avera delle scienze biologich e e l 'i11flu .. so J)repo te11te d elle


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JL POLI CLI NI CO »

idee di quel tempo, in cui << l 'arte e l a saviezza politica si atteggiavano a diSJlU tarsi la cognizio11e anatomica e fisiologi ca del sistema nervoso », co1ne ebbe a esprimersi il Moleschott, che i11 un 'altra memorabile occasione ripet evA: « l 'uomo misura I 'universo, e misu.r ando se stesso, la velocità del suo pensare e dcl suo volere trova le correlazioni fra tutte le parti ». Era il tèmpo in cui, accanto al grande fiammingo , senatore del Regno d 'Italia; giganteggiava n el mondo scientifico ro1nano anche la figura di Giuseppe Sergi, venerando vegliardo testimo11e di un felice p eriodo di rinnovellamento della scienza italiana. Egli fece compre11dere che la antropolo·g ia, studiando i vari aspetti e la vera natura della famiglia umana, n e rivela i diritti e gli errori, la sua poesia e il suo ideale, che si solleva sempre più col crescer e delJ a cognizione che l 'uomo va acquistan1o di sè medesimo. Era il fortunato momento, in cui ! :anatomia e l 'istologia del sistema nervoso, che avevano subìto un fondamentale rinnovamento, grazie alle opere di Golgì, di Forel, di His, di Cajal, di Dejerine e di molti altri, si affermava quale indispensabile fondamento di tutte le cognizioni fisiologiche, p sicologiche e patologiche sulle funzion~ e disfunzioni neuropsichiche. In quegli anni l 'anatomia nella scuola di Roma, dal puro morfologismo si elevava alla dignità di scienza biologica, grazie alla originalità di Francesco 'Iodaro , dalla scuola deì quale usciva Giovanni Mingazzini. Ai corsi cli quest 'ulti1no, allora giovanissimo docente di anatomia e di psichiatria, accorse anche i l De Sanctis, che, lasciando la medicina pratica per entrare nell 'aspra via della carriera scientifica, sentì il bisogno di una preparazione anatomica, sulla q.u ale sviluppare e costruire solidame11te le co11cezio:ai psichiatriche e neurologiche, ch e Ii11 ~da allora si impo11evano al suo spiri lo versatile ed eclettico. Iniziando questa nuova tappa della sua vita, egli dovette sentire anche tutta la importanza dei problemi posti, e solo in parte risolti, dalla neuropatologia da più di un venten11io sorta dalla genialità prepotente di J ean Martin Charcot. E d 'altra parte egli fu attratto dalla vastità e bellezza degli orizzonti dischiusi dalla scuola psicofisiologica di Lipsia, dove già il Wundt aveva costruito una -nuova psicologia a somiglianza delle scienze i1atu .r ali, come u11a scienza esa tta, e dove una schiera di indagatori aveva accu111ulata una dovizia di ricerche tendenti a deterrninare le Jeggi dei vari e complessi fenomeni organici, che co11dizionano i processi della vita psichica. I primi lavori di neuropatologia clinica del De Sanctis risalgono al 1887 ; ma più importanti sono quelli ch e risentono e si ispirano da una parte all 'indirizzo neuro-anatoinico e dall 'altra alle dottrine p sicofisiologiche allora in onore. I primi riguardano strutture anatomiçhe allora (1893) pochissimo note, quale il corpo mammillare, il nucleo del funicolo terete, il nucleo inter calato, le commissure cerebellari e così via; i secondi concernono alcune osservazioni origi11ali ·di psicologia generale, nella quale branca il De Sanctis 11on doveva tardare ad affermarsi m aestro e capo scuola. Dopo avei: co11seguita la libera docenza ip psichiatria e poi in psicologia, egli ebbe la ventura di poter fondare in Roma la. catt edra di p.sicologia sperime1ìtale (1902) ch e, grazie ai suoi lavori ed a quelli dei suoi allievi , divenne subito notissima. Alcune osserva-rioni · dell 'allora giova11e pensatore italiano, sulla psicologia e psicopatologia dei contrasti, riscossero. presto il consenso

dei più· competen Li italiani e stranjeri in 111ate- · ·r~a e trovarono conferma n egli studi d.e l Krapelin . Non tardarono poco dopo a dìvenire ben note . e J)Oi c~assiche le monografie su il sonno e i sogni, ll nter1ori al « Traumdeutung ». di F·r eud. Come· classici sono considerati i lavori sulla psicologia della attenzione, sviluppati poi n el suo libro « La inimica del pensi'ero ». Chi volesse conoscer e la portata e la vastità del1'opera del De Sanctis quale p sicologo e · psicopatologo, non ha che a meditare sui due volumi della sua « Psicologia sperimentale ». In quest'opera egli non .indulge alli esigenze di coloro ch e vor.rebbero soddisfare i loro bisogni filosofici con la psicologia, ma dà posto a noti~ie che .riguardano particolari di un j11teresse in apparenza limitato, come la Soglia, la Idetica, j] Subcoscente, la Forza, ecc., ed espone, sviluppa e critica acutamente le nuove teorie, com e quelle dell 'energia p sichica, del determinismo psicofisico, del funzionalismo, del fenome11ologismo, del behaviorismo e così dicendo . Il suo insegnamento in p sicologia si basò sul dato empirico della energia psicl1ica, operante intimamente all 'energia vitale o fisico-chimica e sul principio che i fatti psichici 11anno un significato proprio del quale vale la pena di ricercaTe gli antecedenti, le con catenazioni e le prevedibili seguenze; principio quest o co11nesso con i.·alitr<i>che i fatti psichici i1on sono separati dai fatti del1'organismo e .quindi essi ci sj offrono come in,Limamente aderenti ai fatti vitali: Il De Sanctis,. come si vede, rimase fedele alla psicologia empirica, nel sen so di sperimentale o quasi, e i1 t. ogni .caso in opposizione alla psicologia razionale .. La tirannia dello spazio ci vieta di dire adegu atamente dei numerosi lavori sull a psicologia applicata alle scienze della educazione, .resi noti dal De Sanctis specialn'lente r1egli anr1i di attività del' Seminario Psicopedagogico,, da lui fondato (1907) d 'ac1,;ordo col Credaro. Chi non conosce il suo volume sulla « Educazione dei deficienti » e le mo11ografie sui metodi da lui id euti per misurare l 'intelligenza P Non me110 interessanti son o le su e ricerche sulla psicologia a.pplicata alla criminologia, fra le quali basterà ricordare la « Biografia di un bandito» e la b en nota p.r ima parte del Trattato di psichiatria forense. Sono più che mai di autorità inoltre le ricerche di psicologia applicata alla scienza 'd el lavoro, e destano ancora polemich e ]e concezioni del De Sar1ctis · st~Jla psicologia della religione e su « La Convers'ione religiosa», anche oggi considerata come una delle più acute e complete trattazio11ì di un così scabroso argomento. L'ultima tappa della sua laboriosa esistenza è segnata dal ritorno alla origine 1nedica, alla psichiatria, da:lla quale era partito, e dalla quale non si era mai distaccato, anch e quando lasciò il. suo posto di aiuto della Clinica Psichiatrica di Roma, come dimostrano il centinaio di lavori sui più vari argomenti di n europat ologia e di psichiatria pubblicati dal 1887 in poi, fino agli ultimi giorni della sua vita. Sono, infatti, di queste ultime settimane i su ccosi e b·r ilìanti articoli su cc Il dolore )>, su « Le affezioni del sistema nervoso e le malattie neuropsichiche », sulle « Reazioni >) in ca.ratterologia e psichiatria, sulle « Date memorabili nell'assistenza dei minor enni )) e vari altri lavori comparsi o ancora in bozze di stampa , nei quali è riflessa la poliedrica mentalità di pensatore- e di osservatore acuto ed · accuraio. Quando, in seguito alla scomparsa di Giovanni Mingazzini (1929), fu chiamato alla direzione della


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SEZIONE PRATJ CA

Cli11ica Neuropsichiatrica di Ro111a, egli si accinse con giovanile fervore ad apportare importanti rin11ovamenti e modificazioni a quell 'Istituto già notissimo nel mondo scientifico, pur rispettando con esemplare d eferenza quanto era stato fatto e ]asciato dal suo grande predecessore. Subito di1nostrò essere egli il degno continuatore della gloriosa schiera degli psichiatri italiani, che a Roma ebbero il nome di Bonfigli, di Sciamanna e di Mingazzini, per m erilo d el quali la scuola neuropsichiatrica romana era assurta ai più alti fastigi. • In neuropsichiatria egli seguì l 'indirizzo somatista, non nel senso esclusivamente morfologico, come reputavano gli p sichiatri dell '800, ma Dmmettendo una causalità biochimica. Ed inYero il metodo biologico in psichiatria non è la negazione, ma un raffinamento òe] somatismo tradizionale. Giu stament~ perciò a questo proposito egli faceva osservare che la così detta cc psichiatria colloidale » può co11siderarsi com e i11di.r izzo di avanguardia, :ina non come n egazione del tradizionalismo. La originalità del De Sanctis in questa branca della medicina, si affermò specialmente nel campo della patologia nervosa e inentale della età evolutiva, con le n otissime monografie sulla frenastenia, sull'infantilismo, sul mongolismo, e sopratutto nel suo cc Trattato di neuropsichiatria infantile », l 'unico in lingua italiana e uno dei migliori esistenti in materia. Ma in questo campo egli non si è ]imitato alla sistemazione del dottrinale; fin dal 1899 attuò negli asili-scùola di Roma quella organizzazione assistenziale aperta che r esta tuttora il prototipo adattato in tutta Italia. Al De Sanctis, inoltre, risale il merito indiscusso di avere descritto e studiato il ~enomeno della esauribilità della retina, nel]a neuropsicosi che va sotto il nome di tipo a spirale del campo visivo; di (!Vere illustrato gli equivalenti inusicali di attacchi epilettici; di avere individuata la cc d emenza praecocissima », i piccoli segni motori nella fre11astenia biopatica, e la sindrome aparetico-afasica tardiva nella frenastenia cerebropatica postnatale . B suo merito, infine, come abbiamo accennato,

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di avere esposto e r eso accessibile la sem eiotica e la graduazione delle insufficienze intellettuali. Dopo unr,t così laboriosa e feconda esistenza San te De 1Sanctis si spegneva nelle pri:rp.issime 01re del 20 febbraio , abbattuto da una breve ed acuta infermità . Le voci, ch e correvano sulla sua salute da qualch e tempo, veniva110 smentite dalla sua attivai e fattiva presenza nell 'Istituto da lui diretto, dalla regolarità delle lezioni e dalla ininterrotta operosità scientifica e professionale, svolta fino agli ulti1ni g iorni con se1npre rinnovellato fervore. Con lui scompa"e una delle figure più car att eristich e d el mondo scientifico italiano, u110 dei più illustri rappresentanti del nuovo orientamento degli studi psicologici e neuropsichiatrici. Spirito eminentemente indagatore, curioso di squar ciar e i veli che avvolgono i fatti p sichici più riposti dell 'essere normale e del rnalato, rifuggiYa. dalle soluzioni più superficiali e sen1pliciste. La sua mente aperta agli orizzonti più vasti, lo chia1nava ad esercitare una grande efficacia non solo 11el dominio della p sicologia teorica e dottrinale ina in tutti i campi d elle applicazioni sociali e individuali delle discipline da lui professate. · Quesle doti })reclare della sua mente, e l 'innato a1nore per tutti i sofferenti, egli mise a servizio d ella Nazione, quale membro del Consiglio Superiore de]Ja Sanità Pubblica, e xifulsero qua11do, quale Presidente della 14'ederazione Laziale dell 'Opera· Maternità e Infa11zia, egli si rese in terprete chiaroveggente delle direttive d el Regi n1e. Era P.residente della Lega Italiana di Igie11e e Profilassi mentale e della ,S ocietà italiana di Psicologia e Membro del Consiglio Nazionale delle f-licer ch e e di numerose Accaden1ie e Società scientifich e italiane e straniere. Chi, come noi, ebbe la fortuna di essergli vicino per vari anni, di sentire il fascino della sua bonaria e scintillante personalità morale, della sua eloquenza e della sua conversazione efficacissi111a e suadente, sente tutto il vuoto lasciato dalla su a di.. partita e si inchina reverente alla memoria di quest 'insigne figlio d 'Italia. G. AYALA . 1

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Indice alfabetico per materie~

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Alcoolemia pr0voca ta: ricerche' . . . Pag. 523 Ascesso pel polmone : curé,l . . . . . . . 492, 524 -~sma bronchiale: p~qgen esi .... )) 509 )) 516 Bibliografia . . . . · ; · · · · · · · · · Cardiopatie non scompensate: terapia . )) 512 Cronaca def movi m enlo professionale . )) 529 Diabete m ellito : ricerch e . . . . . . . )) 523 Dieta ne]! 'atletica e nell 'allenam ento . )) 515 Encefalite epidemica: cosidettrl « cura bulgara » dei postumi . . . . . . . . 501, 506 Febbre melitense: tratlamento . . . . )) 525 Fega Lo : ritenzione di proiettile; angiocolite suppurativa secondaria . . . )) 498 Ins egnamento superiore . . . . · · · )) 526 )) 523 Insulina : ricerche . . . . · · · · · · ·

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Linfogranulomatosi inguinale· ben.igna: vaccinoterapia 1 • • • • • • • • • • • • Pag. 524 Malaria: plasmodfio ovale . . . . . . . » 525 Ossalemia e o~$luria 11elle affezioni )) cardio-vasco]a.r i ' . . . . . . . . . . . . 512 )) Ost eomielite: cura . . . . . . . . . . . 524 )) Pancreas : adeno~rcinoma del corpo . 477 Paralisi progress~\ra : cura con lo sto)) varsolo sodico , . . . . . . . . . · 510)) Parotiti post-operatorie . . . . 524 )) Reumatismo cer ebrale . . .. 508 )) Sinusiti: trattamento . . . . · · . · 525 Tubercolosi : episodi meningei curabili » 511 )) 523 V a.rici del collo . . · · · · · · · · )) 525 vini verdi . . . . · · · · · · · · · · · ·

Di ritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa ài lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad •vtonuazione scritta dalla f'edazione. E wetata la 1>ubbucazjone ài sunti ài essi senza citame la fonte.

C.

FRUGONI.

Red. capo.

A. Pozzi , Kesp

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.

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cc r1, POLICLI N I CO >1

[ANNO

XLII, NuM. 11]

MONOGRAFIE MEDICO-CHIRURGICHE D'ATTUALITÀ CO LLEZ 1 0NE DEL ''POLICLINICO,, Di ' rec~nte pubblicazione :

Dott. Prof. , MhRIO· MONACELLI AI U TO DELI,A

R.

CLI NI CA DEH.lVIOSIFILOPATICA DI R01\1:A

La Leishmaniosi

lll

Italia

con 2 tavole e 147 illustrazioni nel testo

Prefazione dél Prof. P. · L: BOSELLINl Riportiamo la Prefazione che !~illustre vrof. BosEI L~NI si è degnato scrivere per questa pubblicazione.

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« Questa monografia fa seguito a. numerose pubblicazioni che il mio aiuto prof. Monacelli ha ded'ica·to {C all'argomento dell-a Leishnianiosi cutanea e specialmente all'illustrazione dei caratteri clinici, istopatologici « ed epidemiologici di questtl affezio1.i e. Occasione a questi studi gli è stata data dall'aver egli identificato e .(.< descritto una delle più importanti endemie, sin qui misconosciuta, di Leishma11.iosi cutanea e dall'aver dia· (< gn osticato altri numerosi casi pure in zone ritenute indenni. L e ricerche del prof. Monacelli hanno così di· ·« mostrato quanto rispondessero poco alla realtà dei fatti le nozioni che si avevan-o sulla diffusione nel no« stro Paese di u1ia malatt.ia ritenuta li.mitata a poche fra le zone più meridionali; in,oltre, richiamando l' at << te1izione su l' argomen.to e illustrando gli speciali caratteri assun.t~ dalla malattia nelle nostre regioni, que « sti studi h,anno indirizzato altri osservatori al ricono sciniento di ulteriori casi in località pure credute im . -<< muni. cc La Leishmanios~ cutanea co1itinua però ad esser e poco conosciuta, particolarmente dai m edici pratici « che, per la prevalente diffusione d ella malattia nelle' campagne, avrebbero, più dello stesso specialista , op«< portunità di osservarne casi , anche iniziali. La dia gnosi precoce della malattia render'e bbe più facile e più << ~icuro il trattame1ito, e avrebbe anche estrema impor tanza dal punto di t:ista profilattico, ri(Lucendo la du« rata del periodo <li co1itagiosità. « Ritengo perciò che 'la lettura di questa monografia sia rla consigliare non, solo al dermatologo, che vi e< tro verà una nitida, ampia esposizione dei reperti clinici ed istopatologici dell'autore e la messa a p·unto di re quelli ch e s.o no i lati controversi del prob.lema dellP. L eishma1iiosi (rapporti tra forme v iscerali e cutan,ee, « modcdità di trasmissione ) ma anche al m edico generico le cui nozioni su la L eish.maniosi cutanea si ridu« cono niolte volte al lontano ricordo di un breve capitolo di trattato, in cui l'affezione veniva posta a fianco « di malattie tropicali e rare e sommariamente descritta. « Al merito del prof. Monacelli di aver dirriostrato come fosse falso il concetto che faceva della L eir.h ma« 1iiosi cutanea una nialattia di evenienza eccezionale nei nostri climi, e di aver notevolmente · allargato il « limite di quelle che si ritene van.o le regioni esclusivam ente colpite, va ora aggiu1ito qu,ello di contribuire, « con questa organica esposizione delle sue osservazioni e di quanto è acquisito su l'argoni.e1ito, a , una mag« giore conoscenza di una affezione della quale è ormai innegabile la notevole . importa1iza nella nosografiu « <lel nostro Paese. P. L. BosELLJNJ )) . • Riportiamo tre delle 147 figure che illustrano il libro, nonchè l'Indice Sistematico;

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Prefazione. - Introduzione, pagg. 1 a 7. - Distri buzion~ f?ieografic~t del. bot~onc d 'Or iente e Cas·~stica. Italian a, pagg. 8 a 20. - "Leishma n ia T r opi ca» e e uo mod o di t r .1sm1ss1on e: Epidem1<?lo.g1n., pa.gg. 21 a 35 . .- Si~toI?a:to· logia, pagg. 36 a 45. - Casistica per sona le, . pagg. 46 a 90. - - Anatomia patol?gica., pag1g. _91 a 139. - D<J.agnos1 clinica e biologica, pagg. 140 a 149. - Ter apia e Profilassi, pagg. 150 a 158. - Indice S1stemat1co. · Volu me jn-4o di vagg. IV-160, n itidamente stampato in carta patin~ta, con ~47 figu re nel tes~o e due tavole fu or i test<>. Prezz~ L. 2 5, più le spese postali di i;pedizione. Per i n ostri a bbon ati sole L. 2 1 , 5 O in ;porto f ran('O . . Inviare V aglia Postale 0 Chèq ue Bancari~ all'ed?tore L UIGI Pozzi, via Sistina

14.

oppure presso l'Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA •


A.NNf, XLII

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Roma, 25 Marzo 19:15 ·XIII

Nnm. 12

. ...,

fondato nel 1893 da GUIDO 'BACCELLI. e FRANCESCO

'' DURANTE

SEZIONS PRATICA: REDATTORE

CAPO:

PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. La vori originali : R. Lusena: Nuo'Vo orientamento nello studio delle ,g hiandole endocri n e. Sensibilità e sensib il i ~z a zione a d ormoni OlVarici n elle donne in attività sessuale ed in menopau sa. Osservazioni clinico-sperimentali. Note e contributi : F. Gi·ugni: Alcu ne not e s ulla terapia vaccinica per via endovenosa nella «febbre melitense ». osservazioni clini che : A. Ven t ura: Voluminosa cisti d i echinùcocco del Douglas. Problemi d:attualità: A. Lustig : I ntorno all e arsin e aggressive belliche. Sunti e rassegne : TISIOLOGIA: W. Burton Wood: La dia gnosi della twberoolosi polm on are iniziale. - M. Ma1 tina,: Contrilb uto allo studio del pneumotorace OIJ)aco. - SINDROMI TOSSICHE: A. Tzanok, M. Cachin e J. Boyer: Gli itteri della chemi oterapia. Analisi patogenetica. .J. Bén ech: Pirofilassi degli acciden ti dovu.t i ai novarsenobenzoli. Metodo personale. Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Congressi : R. Accademia Medica di Rom a . - Società Medioo-Ohirul'lgica di Catania . Appunti per i.I medico pra tico : 0 ASIS'J'ICA E TERAPIA: Aff ezioni articolari n europatogene. - I l trattamento dell a rtrite cronica. - L'infiltrazione n ovocainica nei traUJID.atismi articol arri. - Le resezioni delle a1rtico· !a zioni. - La riduzione delle liussazioni della s palla. - Cisti idatidea n eoplastiforme del femore. Morte da choc anafilattico. - Un nuovo t r attamento dell'osteomielite oroni ca. - L 'olio di fegato di merluzzo nel t r attan.!.ento della osteomielite. - Rottura del capo lungo del bicipite brachi ale. - MÉDICINA SCIENTIFICA : La reazione del glicogene nei protozoi. - IG1ENE: Sulla innocuità delle storvi.g li e di a lluminio. - POSTA DEGLI ABBONATl. - VARIA. Nella vita pr·ofessionale : Servizi igienico-sanitari. Oronaoa del movimento .professionale. - Concorsi. Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

Questi studi rappr esentano un progresso no tevo1le in bi ologia ed in m edicina, · perchè mentre h anno fornito un.a i11igli·or e conoscenza d e1lla fisiopatolo·g ia g·hiandoJ.are h anno potuto an ch e indicare un mezzo b iologico di d iagnosi d ella gravidan za e dar e u n indirizzo nuovo alla cur a dr alcuni disturbi d eJl 'appararto genitale femmini le, p·er i q uali si è po t.u to ricono cere un p rocesso patogenetico pure nuovo n ell 'alterata funzio•n alità ovarica. Come giustamente ha affermato il Gaifam i (1) cc in que•sLo cai)Ìtolo di ei1docrinologia a è i'n at to una ver a ri,roluzione e se alcune « delle nuove acquisizioni hanno il carattere •( di ' 'ere concp1iste definitive, per troppe alrc tre a1tcora si tra tta di · materia in continuo cc divenire ». Un problema interessante è queJlo riguardante i rapporti fra ovaio e fegato, interessante del punto . di vista della c lin ica e da quello della patolO@ia. Su ques ti rar}porti , che hann o indotto il Binet (2) a p·a rlare dì una « sindrome

OSPEDALE DI S. SPIRITO - ROMA SALA S. MARIA II Primario : Prof. 1 0MMAso LucHERINI 1

N11ovo orientamento nello studio delle ghiandole endocrine. Sensibilità e sensibilizzazione ad ormoni ovarici nelle donne in attivit à sessuale ed in menopausa. Osservazioni clinico-speri mentali. NOT;.\ PREVENTIVA d.el dott. RENATO LusENA, aiuto n1edico. In tutti i tem:pi la fisiopatologia dell 'ovaio ha destato l 'inter esse d egli studiosi e d ei p1ratici . La periodicit,à della sua funzione, le sue correlazioni colle altre g·hiandole, endocr ine, i suoi rap1p orti coi vari org·ani e sistemi della vita vegeta1tiva sono stati ampiame·n te studiati. Gli studi su ll 'ar gomento h anno avuto un ri goglioso sviluppo in questi ultimi a11n~ e un compo nuovo è stato quello offerto dall 'e trazione separ.ata dei singol i or1noni dell OiYaio, quello <lel corpo luteo e qt1 ello de] folli colo. 1

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(1) Prefazione alla monografia di G. REvoLTELT.A. Gli ormoni sessuali femminili. Eclit. Pozzi, Roma, 1933. (2) M. E. B1NET. Tl? e epatoendocrine s.vndrome. T11e Rev . of gastroenter. , giugno 1934.


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cc IL POLICLINICO

epato-endocrina », h1a!Ilno scritto recentemente il !13inet, stesso, L. Levi, R . Jahiel (3) e p1iù rece11Len1entei ancora P. Alessandrini (4) . Particolarmente interessante è la co municazione di Alessandrini, il qruale è riuscito a p1ro·v ocare una colica ep·a tica mediante ini'ezione intradern1ica di estratto ovarico totale in una donna sofferent.e di coliche e•p atiche preme1struali, e a prevenire l 'insorgere de·gli attacchi desensibili'z zando con estr.atto o·v arico totale. :f~ stata data così in modo indub·b-io la dimostrazione della sensibilità patologica, a tipo arnafilattico, per l'ormone ovarico. 1F rugoni e ..\ncona (5) hanno osservato casi « di donne nelle quali l 'insorgooza o la g uari·gione dell'asma 11an coinciso colla pubertà o la menopausa >> e inolte donne « che asmatiche fino alla pube·r tà hanno godut.o di lungm amni di sosta per ricadere coli 'inizio della menopausa, quante che asmatiche di ogni giorno han visto cessare coll'inizio della gravidanza le loro sofferenze e rico mparire durante il travaglio del parto, quante migliorate o peggior~te per tumori, interve·n ti chiruit,oici o radiotevaipia delle ovaie e quante, infine in vario m odo influenzate dai periodi mestruali J » . Quattrini (6) 11a desc~itto il caso di una donna trentenne, che aveva una lesione dell 'apparato respiratorio e presentava attacchi asmiartici esclusivamente nel perio·d o premestruale e in cui gli attacchi cessarono, colla slerilizzazi'o ne Roentgen permanente. Alla casistica di queste forme asmatiche che hanno un rap1p orto indub·b io colla funzio nalità ovarioai poss11 aggiu1igere un caso da me osservato a ~Iarino (Roma) quattro anni fa : si trattava di' una donna trentaduenne che soffriva di attacchi asmatici frequenti e c!he si trov·aiva in stato asmatico permanente nei lunghi periodi ( 4-8 mesi) di amenorrea a cui andava soggetta. Questo stat~ asmatico', ch e per vari mesi era stato curato con tutti i m ezzi più in uso (adrenalina , atropina, cloruro di calcio, pieiptone, lartte·, auto.e moterapia) scomparve solo dopo alcune iniezioni di estratto oiVarico totale (endoovarina I.S.M.) ohe provocò anche la rico·m parsa de11a me·· st ruazi on e. 1

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(3) R. J ARIEL. Gli stati di sensib~lizzazion e epatica in rapporto' colla funzione ovarica normale. tvfonitore di Endocrinologia, ottobre 1933. (4) P . ALESSANDRINI. Nuovi orientamenti nella t eoria medica. della colica epatica. Comun. alla lt. Accad. Med. di Roma, 28-4-1934, in Policlinico, Sez. Pratica, n. 32, 1934. (5) FRUGONI e ANCON .\. L'asma bronchiale,

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T. E. T. 1927 . (6) QuATTRil\I. Asma bronchiale premestruale. Minerva Medica, n. 24, 1934. I

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Ma t.utti questi' casi riguardano la patologia1. Normalmente come si comportano le donne nei rigt1ardi di una possib·iJe sensibilità ad ormoni ovarici? Ilo cercato di rispondere a questa dorr1anda, che sorge spontanea dopo aver se•g u.ì to· quanto· ho esposto p1iù su, studian do co m1e si comportano alle iniezioni di fallico lina e di luteina le donne che non abbian.o disturbi di orgaini estranei all 'o·v·a io·, ma che possano riferirsi anche in via riflessa o umoral,e , alle ghiandole genitali. Più precisamente ho fatto 1'intradermoreazione alla folli.colina e alla luteina1 in donne in attività se·s suale no.r male e in menop·at1sa. I risultati delle mie osserv::tzioni· sembranrr i11teressar1ti, non solo perchè rap·p resootan6 le prime osservazioni sistematiche fatte con queslo procedimento, ma anche perchè dànno la dimostrazio·n e sicura che le do,n ne in attività sessualie) sono serrisi:}),j·]jzzate spontaneament.~ a,gli ormoni ovarici o a]meino a quelli che si considerano ormoni ovarici p·u ri, se si vuot segu~re il Brunelli (7) e il Viale. (8), che giustamente hanno fatto notare che gli ormoni J-'uri che si usano in co1nmercio non possono confondersi colla funzio,n e di una .ghiando,l a endocrina, sebbene indu.b tbiamente di questa ghiandola abbiano .alcune proprietà. Ho fatto anche delle ricerche sulla natura di questa sensibi'lizzazione e le rife·r irò in seguito. Inol tre le mie osservazioni in dicano un mezzo di ind a.~ne. semplice· ch e può essere esteso a.Ilo s1udio di altre ghiandole endocrine oltre J'o,vaio , come sto facendo attualmente con osse•r vazioni s.isten1aticl1e. Ilo voluto intanto comunicare i risultati delle mie indagini con una nota preventiva, che sarà seguita, a• ricerche terminate, da un la,"oro più ampio. 1

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Le osservazioni da me fatte furono eseguite colla seguente tecnica: ho praticato I 'in tra dermo reazio n e alla follico,11.n a Me,n formon (Degewop) e alla lutei na (sevlutina), ini ettando 11el derma, in modo da provocare un po,n fo , 1/4 di ca. di soluzìone (corrispondente a centigr. 0 ,02 di sostanza fresca per la luteina e a 250 unità i)er la follicolina). La reazione è positiva se dopo 5-10' si produce in sito una zona di arrossa1nento più o meno estesa, qualcl1e volta anohe rilevata e modicamente 1

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(7) B. BRUNELLI. Estratti ghiandolari totali od ormon_ i puri'? Giornale del Medico pratico, n. 7,

1932.

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(8) G. VI\LE. Commenti alf'articolo di Br?-nelli. Es:tr. ghiandolari totali od ormoni puri?' Folia Therapeutica, n. 3, 1933.


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SEZIONE PRATICA

infiltrata, che dura un tempo variab·i le dai 30 ai 60' e anche più. Contemporaneamente ho f at.to il controllo con acqua distillata per la follicoli'.na e colla soluzione fisiologica per la luteina, tenendo conto del liquido ado·p erato per la diluizione del prodotto', che è appunto acqua distilìata e rispettivamente soluzione fi siologica . Intradermorea.z ioni alla follicolina. - Ne ho eseguite 25 . 16 so·n o state fatte in do nne i11 attività se·s suale, 6 in donnP.' in menopau sa e 3 in bambine no n ancora n1estruate. :F ra le 16 donne in attività sessuale ce n' erano 3 gravide e le escludo d.alla discussione• per ora avendo in corso altre ricerche in proposito; fra le 13 rimanenti ho avu~o 12 reazioni n ettarr1ente positive. L'unica che ha dato r eazione I1egativa era.i una 25enne affetta da acrom1egalia per tumore ipofisario con amenorrea da • tre anni. Le 6 donne in me•nopausa diedero tutt'e sei reazione negativa. Le 3 bamb·ine n o·11 ancora mest.ruate hanno dDto due r eazioni n ega1tive e una positiva ; in qu ella positiva c'era scarso sviluppo delle mammelle con p eluria d el pube; fra qu"elle con reazione n egativa , una non .p resentava nessun carattere sessual e seco·n dario mentre I 'altra1 aveiva solo se.arsi p·eli. al pube. Tntradermoreazion.i alla luteina.. - Ne h o fatte 26, 14 in donne in attività sessuale (di cui 2 in gravidanza) e 10 in m enopausa (d i cuj una in m enopausa artifici a le). Anche qui. e$cludo dalla1 discussione Je gravi.de. Nelle 14 do nne in attivit.à sefo\sruale ha avuto 14 reazi'o ni positive.. NelJe 10 in menopia usa i ri&ultati sono stati questi: in 9 donne con m enopausa naturale 7 r eazioni n egative e 2 de·b olmemte positive; in un c aso di m enopau~a artificia1 l,e datante da m eno· di due mesi re·azione n ettam ente positiva. 1

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Riassumendo breveme·n te : le 25 donne in attività sessl1ale normale, cioè mestruate r egolarmente e non g ravide, hanno d ato 25 r eazioni positive, cioè il 10·0 °fo (12 alla luteina e 13 alla follicolina); le 15 donne in meno,piarusa naturale hanno d.ato 6 reazioni n e·g ative (in quelle saggiate colla folli'c olina) e 7 nE\,~tive (in quelle saggiate co·l la luteina). cio è complessivamente una a1lta percentual e di reazioni. negative (86, 66 %) e un.a b·a ssa percentuale di r eazioni i1osi.tive (13 ,34 %). Una donna non in menopausa , ma con amein orrea da tre anni e affetta da ac romegalia per tumore ipofi~ari'o h a dato reazione neg-ativa alla follico, lina . Una donna in menopausa artificiaJp r e1

ce11te ha reagito positivan1 ente alla lute ina , sola sostanza per la quale fu saggiata. Il numero dei casi non è gTande, m a la costa11.za d el reperto permette di stabilire ch e le donne sessualmente mature, non ameno rroiche nè graNide, hanno sen sibilità alle iniezioni intradermiche di scarsissima quantità di follico·l ina e di luteina, mentre questa sensibilità manca in una forte peircentuale dellle donne in menopausa. Ho ceircato di stabilire la natura di questa sensibilità e, non avendo trovalto nulla nella letteratura che ho p otuto consultare, ho proceduto ad indag ini diret,t e sulle donne in os• servaz10 n e. P ensando che la natura d ella re•a zione po·tesse essere anafilattioa, ho comincia to a studi.ar e il comportamento dei leucociti durante la reazione, avendo presente il concetto· che la conta dei globuli bian,chi raprpresenta il mezzo più semplice per stabilire in clinica la t-$islenza di uno stato anafilattico. In 2 casi cli r eazion e positiva alla sevlutina ho trovato una netta leucopenia r elativa dopo 10' dalla provocazione d ei ·p·omlfo e preci'samente in un caso i le uco·c iti scesero da 6900, quali erano prim51 , a 3600, e in altro da 9800 a 51010. In 2 casi con intradermoreazione positiva alla follicolina ho trovato pure una leucopenia relativa!, e precisamente in un oaso 5400 leuoocit.i prima e 3700 durante la r eazione, e r1ell 'altro 8600 prima e 5000. La leucopenia relativa è una delle caratteristiche delle reazioni a tipo an.afilattico ed :f. certamente quella più facilmente rilevabi'le i11 clinica; inoltre essa non può essere molto facilmente modificota da cau se esterne, come suciced·e per esempio par la pressio·n e arteriosa, ch e costituisce col suo abbassamento uno dei caratteri differenziali di questi' stati, ma può essere fa cilmente ailteirata da condizioni emotive oh e n on hanno nulla a che fare colla reazione, mentre sappiamo ch e la m odificazion e emotiva del numero dei leucociti è m eno frequente e anche meno intensa. La leuco penia non è p erò un elemento sufficiente a far r·iconoscere come di na1ura n ettarmente anafiJattica la reazione ad ormone ovarico inietta to nel derma in donne in a ttività sessuale: può soltanto r endere molto presumibil e che la natura di questa r eazione sia anrufilattica. Per questo h o voluto cercare una dimostrazione più sicura: h o tentato, e (lo dico subito) ron successo., il trasporto pas ivo della sen sibilità da una donno che r eagiva a,d una che • non reagiva. Ho seguìto per que ~to il n1etodo del trasporto della sen sibil ità pa iva locale indi cato 1

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dal .PrausniLz e l\.ustner (ù), che ho pir eferito al trasporto fatto con notevoli quantità di sier(: di sangue, anche e specialmente tenendo conto che la perso·n a ch e doveva subire la sensibilizzazione era di età piuttosto avanzata. Ecco quello che h o fatto: ho prelervato sterilmente circa 30 cc. di sangue ad una donna di ~5 anni ch e reagiva positivamente tanto alla follicolina che alla luteina : I '.h o slllbito ce.n trifu.g ato, e, ottenuto co.s l rapidamente il siero, ho prelevato, sempre steri~mren te, 2 cc. del siero stesso e co,n esso ho infiltrato una zona cutan.oo. di circa cm. 5 x 1O di una vecchia di 73 anni ch e non ave,,a reagito n è alla luteina n è alla f o,llicolina. Otto ore dopo qu e t'infiltrazione di siero di donna sensibile h o p1raticato in questa vecç.hia l 'intradermoreazio·n e alla follicolina nella zona infiltrata e in una zona lontana dal punto infiltrarto e preci amente nella zona simmeitricam ente opposta (queste osiservazioni sono state fatte sulla faccia anteriore dell'avatmb-r aocio ,· la reazio·n e anche neìla zo na simmeitricam ente OJ}p·osita a quella infiltrata ,è stata fatta. &01}0 per vedere se oltre alla sensibilizzazione lo·cale ce n e poteva essere una generale). Osseirvai allora, cioè dopo 8 ore, una r eazio1n e nettamente positiv::t tanto n ella zona p1recede1n te1nente iniettata1 con sier o eh ~ in que·lla simn1etrica. Dopo 24 ore l'intradermoreazione alla fo,Jlicolina era ancora fortemente positiva nella zona infiltrata e debolm ente positiva i1ella zona simmetricamente opp,o sta . Dopo 48 ore daàl 'infiltrazion e c·o n siero I l 'intrader. n1oreazio11e era n egativa per la follico·l ina in t.ut t '€ due ]e zone. Ho ripetuto lo st esso espe1r imento colla ~ Lessa tecr1ica prele1 v ando il siero di sangue ad una g iovane ventottenne1 ch e aveiVa reagito 11ettamente alla luteina e anc.h e in questo caso, clopo un certo tempo (12 ore), ho ottent1I o in una veccl1ia o ttantacinquenne, che prima non aveva reag·ito a lla luteina, una r e.azione neLtamente posit:i'va allai luteina tanto neìJa zona infiltrata col siero di donna se11sibile cl1e n ella zona simmetricamente opj)OStu . La reazione persisteva ancora fortemente positiva, n1a di intensità minore, 60 ore dOlJO l'infiltrazione col siero. NO·n ho potuto seguire ulteriorm1e nte il comportamento del fenomeno, per chè la vecchietta sull.a qt1ale eseguivo l' esperimento si rifiutò di farsi pur1:Q:ere ancora. L'aver potuto sensibilizzare pas ivamente con siero di' donne sen sibili due donne insensibili agli o•r moni ovarici dà indubbia1

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e KusTNF.Il. Zentralbl. f. Bakter. H. I . Orig. , 8(?, 160, 1921. (9)

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mente la dimostrazione ch e la r eattività alla ii1traderm oreazione a questi ormoni n e,l le donne in atti·vità sessuale è di natura anafilattica, perchè il trasporto passivo della sensibilità si ha solo n ell 'a11afilassi vera.

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Come si possono interpr etare le mie· osse,rvazioni? Nulla si p·uò averè da studi p:riocede·n ti ,. perchè non ho trovato nulla in p1rop osito n.ella letteratura ch e mli è stato po•s sibile consultare. Comunque riferirò .su ricerche fa1tte da altri e che possono i11 qualche modo. interessare p·eiJ.' il mio argomento. Si tratta , come dirò in seguito più dettagliatamente, di esperimenti fatti sugli 3nimali e precisamente di sensibilizzazione provocata s.perimeintalmente, 1~on 5pon tan e.ai. Nell'uo·m o c 'è solo uno studio interessantissitt10 di Jacchia, su·l quale mi tratterrò dopo, e che riguarda solo il fegato . Che e.osa si può dedurre dalle mie osservazioni ? Un.a so.Ja (ledu zione sicura è possibile fr\r e e p•recisamer1.Le che le donne normaJ.miente mestruate hanno tutte r eat tività agli ormo... i1i. ovarie:i (lutein:l e follicolina), meintre questa reattività è scar sissima n elle do,n ne in m eItopausa. Secondo le mie osservazioni e P'i ù precisamente per la leu copenia r elativa ch e si ha durant.e la r ea1zion e e per la possib·i lità di sensi'bilizzare passivamente agli st essi ormoni donne i1o·n sen sibili, la sensibilità ad ornn.oni ovarici è del tipo anafilattico. Ch e si possa essere eccessivamente, patologicamente sensibili ai pro·p ri ormoni· è già nettament e provalo. Ho già oitato i ],a vori di alcuni auto,r i su]Ja oosibilità agli e·s tratti ovarici: n elle coliche ep·at.ich e premestruali ei in c.asi di asma in rapp1orto colla funzione o•v arica . Si possono r icordare altri fatti in proposito e precisamente l'osservazion e clinica indubbiamente im1portante ch e gli ipertiroidei 1>eggiorano coll 'u so di p1reparati di tiroide. EnLra11do n el campo delle ricer ch e sperime1n tali, Estler e Pfeiffer (citati dal Carli11i (10) hanno reso ipersensibili a rene e testicolo ]e cavie con r ipetute iniezioni di rene e di testicolo e colJo schiacciamento di questi organi (in modo da provocare la penetrazi•o,n e in circolo di so,s tanze estran·ee al p lasma). Selleil (citato pure dal Carlini) ha osseirvato una reazione più intensa verso es.tratto deilla pro,p ria pelle e verso il pro.p rio succo prosta·tìco oh e non verso queIJi di altri individui. 1

(10) PERICLE CARLINI. Una nuova ipotesi sulla

causa della mestruazione. Annali di Ostetricia e Ginecol. giug no 1924; Io. I n di/esa di una teoria italiana sulla causa della mestruazione. Le forze Sanitarie, 1934, n . 17.


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