Il policlinico sezione pratica anno 1930 parte 1 ocr parte4

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SEZIONE PRATICA

Il presidente della Croce Rossa Giapponese. Il Princ:1p~ To·k ugava, presi'd ente dèll~ Croce Rossa Giapponese, ha visitato · le varie iniziative assistenziali e sanitàrie attuate in Roma, fra .cui il Sanatorio « Cesare Battisti >), il Preventorio << Em~.lio Maraini >>, ecè., - ~n teressandosi .dettaglia·tamente della Qrganizzazio·n e di questi lst~tuti ed esprimendo i,l suo alto · e incondizioD:ato compiacimentQ per il modo con il quale gli Istituti stessi funzionano., apportandoi un noteVQle contributo nell~ lotta organizzata dal GoverIlQ rascista Cd·n tro la tubercolù·SÌ. ' Il presidente della C.. R. Italiana, sen. Crem-0nesi, lQ ha sole11nemente i1nsiignito della med~­ _glia al merito·, la, l) if1 alta o·n orificenza della Croce Rossa Italiana, in rico.noscim,erito dell'alta ed intelligente Qpera spiegata dall'illustre presidente della Croce Rossa co·n sorella, nel campo del1 'assistenza, al quale egli particolarmente si· è ded~cato1~

Per l'ospedale di S. Bartolomeo a Roma. /

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ratorie, · .un numero rilevantissimo di laboratori, ccc. :È a quattro pian~, salvo una torre, che si eleva . a otto piani. , La capacità .de1le cliniche universitarie del! 'Università di Durham viene ad essere così portata a 744 letti.

.Per un istituto . cardiologico a Buenos Aires. . · L'In,tendente Municipale d~ Buenois Ai.r es ha sottoposto al -Consiglio Del~berante della città un messaggio, in cui progetta la fondazione di un Istituto di cardiologia, in vista dell 'importanza che hanno assunto le inalatt:e cardiache. Stima ch e le spese di costruzione e d 'installazio ne importeranno 3 milioni di pesos (ossia c~rca 30 mi1ioni di li~e 'it.). ' · · Quasi contemporaneamente, il pro.f. Rafael. A. Bullrich ha pure prop-0·.sto, alla Facoltà . medica, la fondazione d~ un Istituto di cardioJogia, an11esso all a Clintca medica da .lui diretta, co·n scopi scientifici, ·didatt ic.i e di consultazione; all 'uopo ha chiesto un credito di 10.000 pesos annui (ossia circa 100 mila lire it.). Il · Con siglio a=.rettivo della ~acoltà ha approivato. 1

Il secolare Ordine. dei frati di S. Giovanni di Dio, _che in tutto il mondo ha diffuso la sua opera in favore di coloro che soffrono, da vario tempo,. a c~usa dello sviluppo . sempre crescente _All'Istituto .oncol0.gieo di Buffalo. della «. Cas.~ madre n, che occupa tutto ·il lato Lo Stato. di New York aveva stanziato la· somsettentrionale dell 'isolà d'.; S. Bartolomeo sul Tevere - se iSi esclud'e la piccola casa governato- 1na di 300.000 doll., pari a circa 6 milioni di .riale, ora adibita a centro ~ antitubercolare - era lire it., per l'acquisto di radium desitinato alstato costretto ad una serie . di adattamenti pre- l 'Istituto oncqlogico dJ Buffalo. Di questa somtna so.n o .ora stati. spesi 291 .000 doll . per l 'ac-cari de·i1 locali, i1on certo· init on ati ai criteri igienici ch e debbono presiedere alla vita di un quisto d1 5.735 milligram:mJ di radium : si vuole ch e ora la provvista dell 'Istituto· s,i a, la più ricca g.rande nosoeomio. I Fatebenefratelli hanno, deciso· recentemente del m,ondo. L.'Istituto van,ta 800 guarig~o·ni stabili d;, casi <li dare un assetto· definitivo ed· organ!co· , àlla zona, e affidavano lo studio della restaurazione e di cancro. I successi vengono ascritti alla tecnica perfezio·n ata; vi so,n o però ancora moltissimi . casi .i lavori ad un art~s la di v~lore, Cesare Bazzani. Chiesa, convei:ito ~ ospedale saranno ripristi- che resisto·n o, a qualsias~ trattamento o che renati nel loro originarioi aspetto , settecentesco, ria- cidivano.. ·prendo cortili ora chiusi, restituendo gli ambienti alle lo·r o pr~mitive proporzioni, eliminan- Allestimento di un nuovo treno di pronto soccorso. -Oo le s.o prastrut ture. L 'Ag·enzia « L'Italia d 'o·g gi )) informa che le FerL 'ant?ca costruzione ch e per circa 100 metri -sorge quasi a picco sul fiume, dal lato del Lun- rovie dello Stato hann,o· ap prontato , un nu.ovo -gotevere Cenci, sarà C~·mpletata e· le vecchie ca- treno1 speciale d~ pronto soccorsoi per agevolare :Sette sar anno sostitùite con varie dipendenze del- l 'opera di ausilio da prestarsi in caso di terrel'ospedale, che avranno quanto più è possibile moto o d =, altre calamità. Questo treno1, ch e può una forma nuova e pittoresca, intonata al- luo·g o e essere alles,tito per la partenza nel term,ine di tre ore, è compQsto oltrech è delle vetture e dei ~I nucle·o centrale delle costruzion~. In questi edifici secondari, trovel'ano posto i gabinet;ti odoin - carri adibiti al trasporto del person ~ le e del materiale di primo invio anche di un c.arro equi loiatrici, radiologie~ e per cure antitubercolari. Le opere di restauro si prevede ch e saranno ' pag·giamento capace di contenere due automezzi e d~ un b agagli·aio ,.é;lttrezzat-0 in n10do speciale comp ~ute entro il 1932 e co-incideranno· con il f)er servj zi di comunicazione comprendenite andecimo annuale - della Marcia su Roma. che un centralino telefonico·, un grup·p o telegra{Jn nuovo ospedale annesso alla Scuola Medica di , fico Morse e Hugues e un impianto radiotelefonico co1npleto trasmittente e ricevente. Contiene, Durham. · . inoltre, il materiale per real~,zzare . cinque posti TI 21 lug·lio venne inaugurato un lussuoso telefonici volanti e due radiostazioni mobili . . :È ·Qspedale annesso alla Scuo•l a Medica dell 'Univer- ~ Gosì possibile un rapido allacciamento sia con ·sità di Durham (Carolina del Nord), eretto mer- l 'interno della zo11a colpita, sia con le sed~\ degli cè )a donazio·n e di lO milion,i di dollari, pari a 'o rgani centrali. 180 milion~· di lire, fatta dal dott. J ames B. Du1k e: , 4 milioni di. dollari sono stati destinati all 'edi- Nuovi tipi di auto-ambulanza per la. Croce Rossa. -fizio e 6 sono · stanziati per il funzio namento. L'ospedale è capace solo di 400 letti, ma comIn un vasto localp, addolJhato con bandiere triprende 1000 ambienti ; vi sono addette 200 suore, , colori e piante di fjo1~i , al Corso Umberto I in -ossia una, O€ni due mi;tlati, e 100 me.d ici, ossia Roma, quattro nuov!, tipi .di autoambulanza del·1 ogni 4 malati; l 'aud1torium è capace di 250 la Croce Rossa, con1pletamente attrezzate per il ~tudenti; dèll'ospedale fanno parte 11 sale ope· trasporto d.ei feriti e degli .u omini ·di sc?rta, sono 1

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IL POLICLINICO

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Ricordiamo l'interessantissima opera del Prof. Dott. GIOACCHINO F UMAROLA Libero docente e 1° Aiuto nella Clinica delle malattie Nervose e Menta.li della R. Università di Roma.

Diagnostica delle malattie del sistema nervoso '

Prefazione del prof. GIOVANNI MINGAZZINI. .

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1PARTE GENERALE, con due Capitoli d el prof. G. M1NGAzz1N1: Volume in-8°, di pag. VIII-352, in carta di· stinta, nitidamente stampato, con 175 figure quasi tutte originali intercaJate n el testo e 8 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 4 2 più le spese postali di spedizione. P er i nostri abbonati sole L. 38. 2 5 in porto franco. ~pARTE

SPECIALE, in tre puntate: 1°) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO. Volume di pagg. 24 2, con 67 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 2 8 più le spese postali di ~pedizione. Per i nostri abbonati sole I... 2 5, 7 5 in porto franco. 2<>) SISTEMA NERVOSO CENTRALE. MIDOLLO SPINALE. Volume di pagg. 238, con 66 figure intercalate ne) testo. Prezzo L. · 3 3 più le spese postali di spedizione. Per i no~tri abbonati s~le L. 3 O. 7 5, in porto franco. 3°) SISTEMA NERVOSO CENTRALE. IL CERVELLO. Volume di pagg. 350, con 66 figure inter calate n el testo. Prezzo -L . 4 2 p.iù le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 8 • 2 5 in porto franco. Prezzo d ell'opera completa (Parte Generale Parte Speciale) L. 1 4 5 più le spe~e postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3 3 in porto franco.

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_.- JYostpe Quo ve pubblicazioQi: Prof. Dott. GAETANO BOSCHI Dott.ssa MARIA CORI DEL REPARTO NF.UROLOGICO DELLA POLlAM BULANZA MEDICO·CBl· RURGICA DI FERRARA; GlÀ MEDI CO I NTERNO PRESSO LA CLINICA :: ,: : :: MEDICA DELLA REGIA UN1VERSITÀ DI PADOVA

•DELL'OSPED. PROV. DI FERRARA; NEUROPATOLOGO ONORARIO DEL· L'ABCISP. DI s . ANNA; DOC. DI NEUROPATOLOGIA NELLA R. UN I·YBRSITÀ Dl PADOVA; MEMBRO DELLA SOC. DI NEUROLOGIA DI PARIGI

ompress1on1 midollari Rilievi clinici e guida diagnostica (CON

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FIGURE

NEL

TESTO,

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DELLE

QUALI

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COLORI)

Eccone il Sommario: -3?REFAZIONE . DEFINIZIONE DI « OOMPRESSIONE MIDOLLARE» . RICHIAMI ANATOMI C I . ANATOMIA PATOLOGlCA. SINTOMATOLOGIA: SINTOM I DELLA COM PRESSI''NE EXTRAMIDOLLARE . POSIZIONE DELLA COMPRBSSIONI RISPETI'O Al PIANO ORIZZONTALE. C OMPRESSIO NI EXTRAMIDOLLARI A SEDE I NTRA O EXTRADURALE. COMPRESSIONI DA CAO dB ESAMI SUSSIDIARI : SIUDl O MANOMl!JIRI CO INTRAMIDOLLARI- "DIFFERENTE SINTOMATOLOGIA A NORMA DELL 'ALTEZZA. DELLA TENSIO NE DEL cc LIQUOR». PUNTURA LOMBARE. SEGNO DI Q u ECKENSTAEDT. P ROVE DI QUECKE,NSTAEDT-STOOKEY . f NDJCB DI PRESSIONE. PROVA DI AYER (E DI BOSCHI) . ESAME DEL .e LIQUOR»· ESAME OEL LIQUOR 11: 00.PPl A PUNTURA. PROVE RàDt~ LOGICHE DIRETTE. PROVA DEL LIPIODOL DI SJ CARD E FORESTIER. CASI P.EJRSONAI;J. 1NDIRTZZAMEN1.'0 DIA· GNOSTICO: DIAG NOSTI CA DIFFERENZIALE. DIAGNOSTICA DI NATURA. DECORSO E PROGNOSI. CURA. CON· OLUSIONI. BIBLIOGRAFIA.

Volume di p·agg. VIII-128, con 28 figure in nero e 2 .a. colori inter cal ate n el testo. Prezzo L. -spese pootali di S'l)edizione. Per gli abbo'Ilati a l « Policlin.i.co», sole L . 16,50 in porto franco.

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Prof. Dott. GIULIO MÒGLIE OOCENTID NIDLLA R. UNIVIDRSITA' DI ROMA

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ad uso dei medici pratici e degli studenti (CON 68 FIGURE INTERCALATE NEL TESTO)

Prefazione del Prof. SANTE DE SANCTIS DIRETTORE DELLA

R.

CLINICA DELLE MALATTIE NERVOSE

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MENTALI NELLA R. UNIVERSITA DI ROMA

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Volume in-8°, di pagg. XVI-420, nitidamente stampato in carta americana, con 68 figure intercalate nel teste. Prezzo L. 5 6 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O, 7 5 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale d~ciotto - ROMA


ANNO XXXVII

Roma, 29 Settembre 1930

Num. 39

fondato dal professori: \

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA. TICA.

REDATTORE CAPO:

PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavo r i ori g i1nali : G. C. Bentivoglio: Sui crit-eri di d.:i-

luiziOID.e del latte per l'alim entazione ·a r tifici a le n-e1 pr.i mi mesi di v ita. o sservazioni clinich e : p. Ca,pone Braga: Linfaden.i te iperpl astica dell'ilo epat:Loo oon ittero da stasi. E. P etir ina: Un oaso r a ro di duplice cd.stifellea, con dol)pio dotto ·ci sti co, in u no dei quali trova.si UIIl. calcolo. Note. e contributi : E. Ventura : A prop-0sito doi cc Particolari Inc1diflcazioni del quad·r o eberthiano in epidemie attuali >i . Lezioni : C, Pototzky : Il bambi·n o nervoso. Su nti e r assegne: ORGANI DIGERENTI : J . }I. W.a teon: L'll1cera gaJSltrica e ·duodenale perforante. - A. Horo: witz I . Sautet e G·. Terrial: L'aziome patogena d1 a l cuiii protozci pa,rassiti in·t estinali. - G. Ly on : Le co1iti a.a parassiti m icr-OSIC>OIPi-Ci. - . J. w. Dr~'Per ~ R. K. J ohn son : Os truzione intest1•n ,a Je cronica d.1 t.i po segmentario. G. Moretti : O&servazio?i e~l tragitto degli ascaridi attraverso l a pa,rete intes~1nale deli'uomc. - R. Burna..nd, Ch.-L. Perret, M. GiJ.0

bert :

'l'u·beT>colosi

intestinale

ulcerosa

guarita.

-

Vic:tor-Pau.chet, Le Ga-e e Lu gu et: Gastro·-enter-0etomia sem pJ.ific.ata. - VASI SANGUIGN J : ~p,a~g en b erg e Muni.st: Le arteriografte negli aneu.nsm1 artero-venosj. - A. Lun·dberg : Casi di rottura a.ortica gua-

LAVORI ORIGINALI. Istituto di Clinica Ped iatri ca della R. Università di Roma.

Di:r:etto:re : · Prof. L. SPOLVERINI

Sui criteri di diluizione del latte per l,' alimentazione artificiale nei primi mesi di vita per il dott. GIAN CARLO BENTIVOGLIO, aiuto e lib. ·dcc.en te. I. -

NOTE CRITICHE.

Non sono m olti i problemi d i dietetica infantile cl1e h anno su scitato tante ·discu ioni , t alvolta anch·e aspre, qu.a nte quell 0 ch e si riferi sce al cr iterio ·di diluizione .d.el latte per l'all,a ttam.ento a rtificiale. Ben cl1è l 'argome11to abbia un 'apparente semplicità pratica, poich è . e non .altro in vi.a eimpirica è a.ssod.a to ch e il latte d iluito vien,e tollerato m eglio dagli organi dige ti vi del lattante che non il la tte intero, es o i complica subito quando si tratta di tabi li1~e, per lo men o in tesi gen·er.ale, il g rado di di] uizione e ·di commis11rarlo all'età d·el lattante. 1

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rita. - M . P'iuland: Distribuzione insolita di C·am.cre11a emboli ca. - E . Dc:p.p ler : P atogenesi e terapia della. diatesi angiospastica delle estrem ità. Cenni bibliog rafici. Ap punti per il m edi co pr at ico : MDDICIN A SCIENTIFICA:

Immunità del neonato e d el lattante. - Sulla genesi dell 'atfez;ione difterica. SE!\1EIOTICA: Il peso specifico dell'urina per lo stu dio della funzio n a lità r enale. - Criteri per la diagnosi d.i ff erenz.iale dei t ipi di ne frite i1ell'infanzia. - CASISTICA E TERAPIA: Encefalite epidem i.c a frusta. - L 'evoluzione c l•i nica dell'en cef a lite m c.Tbillosa. - Parki n son•hsimo postencefa.Jitioo e gravidanza. - Il trattam ernto del pa,rkinso.nismo cronioo e n·c~faliti100 con :preparati secchi di stramoni o. - Problem i d·i agnostiei e terapeu,t i ci nella f.asE" acuta incipiente della malattia. di H e'ine-Medin. Il tratta.mento della scler-0si dieGemin ata. - Il trattaa:nento della seii.atioa. - Sulla g u a ribilità della m e.ningite tubercolare. POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : R>iflessi con diziona li e psichismo. Nella vita Qrotessiona le: Concorsi. - No.m ine, prnmoz;ion.i ed on·o!"ificenze. 1

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Not izie diver se. Rassegna dcB?_ stamp a medi ca. Indice alfabetico per m a terie.

I criter] seguìti n°ella pr.atica sono ancora abbastanza ampi per n,o n n.a scon·d·e re l 'inoer . tezza ch e in rp arte su ssiste ne.Il 'indirizzo· teorioo e scientifi co d ell.a qu,e stion·e. T.ali criteri ven,gon o fo.rmandosi in gen erale nella m ente d·el m ·edj co pir.atico per lo più a econda del g rado ·e ·delle po,ssibilità ·della pro,p ·r ia e5perien za personale. D 'altr.a parte un 'esperienza di questo gen ere n on è sempre facile da acquisire .sul lattante si.a per ·l '1esisten z.a ·di co·n °di zjon.i e reazioni individuali diver e, sia per ch è quete po ono pre tarsi talvolta a v.alutazioni ed a interpretazioni pure differenti. Non basta, infatti, ch e un lattante dimostri ·di bene tollerare un latte ·di vacca diluito a m età e iperzucch er.ato, . per riten ere quella diluizion,e la p iù a·datta al caso sin golo, .p oichè an ch e ammesso un buon .andam,ento della curva i)onder.ale, ciò ch e n·on rappre enta davvero il caso più comun,e, bisogn,a ved ere se questa crescita si .accompagni ad u·na adeguata robustezza organica o n on .s ia inv·ece in parte apparente p er una sproporzion.ata im bib.izion e d 'acqua da parte dei tessuti. In sen so OJY})Osto un lattante alim en tato con una misc·ela di latte diluito a 2/ 3 o a 3/ 4 può pre. . en tare a d un certo momento 1

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. disturbi digestivi con arresto o .calo del p eso Alla stregua dei valori suindicati · la diluiper indil'etta co·n .s eguenz.a di un fatto intercorzion.e del latte di vacca h a lo scopo evidente rente parenterale, non sempre clinicamente di avvicinare l 'eccesso di casein.a e ·d i sali del acc ertabile co·n fa cilità, per cui il giudizio del latte di v.a cca (circa il qu.a druplo) a quel1o d1e1 medico sul valore ·di quella -d eterminata dilui- latte di donna. Alla stessa stregua la diluiziozion e n e esoe talvolta fu1orvi.ato. n e dovrebbe arrivare a 3/ 4 ·di acqua per 1/ ± Già le ripetute disc u ssioni, anch e recenti, im- di I.atte se vol,esse raggiungerie questo scopo pegn.ate sull '.argomento in Italia e altrove, stanper intero. A ciò tendono i1aturalmente i sono a testimoniar.e che tanto l 'uso d·el latte ·d i sten-i·t ori ·d.e lla ·d iluizion·e ad oltranza, partendo \ 7acca previa ·diluizion e an·c h·e notevol,e quanto dal pr.esupp·osto che i danni tanto temuti· delquello del latte pressochè intero , hanno ciascu- l 'allattamento .artificiaJ.e, e sopratutto la diffi.n o , .p er i requisiti ·d·ell 'all.attamento·, i propri cil e .digeribilità d.el latte di vacca, siano i;mpuvantaggi e svantaggi, ed è b ene qui di riassu- tabili in gran parte all' eccesso ·di caseina e di n1 ere g li uni e gli a ltri p er farsi un giudizio sali in esso contenuti. Segu·endo anzi la teoria il più possibile co·m pleto'.e spassionato. d·el prodel Bied·ert ch e fra i primi diede l'allarme, sabl.em.a . lìebbe sopr.atutto l 'ecces.so di caseina, e per di Vantaggi del' latle diluito. - L ' uso ·del la tte più di case.in,a •ete.rog.enea, qu.ello che ha richia·diluito tro-v a la sua r.a gione d '·~ssere ·S opratutto m.a to I 'attenzione ·e·d i tim.ori di n1olti p ediatri. nei migliori risultati immediati . ch'.esso regi- In questo senso i r·e perti d·ell 'analisi chimica stra n ella pratica in confronto ·del latte int ero; quanti·t ativ.a· 1sembr.ano d.are un.a r.a gione suffita.Ji vantaggi s o·n o essenzialmente d'ordin·e diciente dei vantaggi con.s eguibili nella pratica gestivo p er una m.aggiore adattabilità agli orcon l ' uso ·del latte diluito: I.a ragione tuttavia gani di.ge.renti .d.el lattante ch e proviene a l latte non è affatto esauriente e su di essa d.o,vr-emo di v.a cca (pr eso comie il tipo più comun~ di in seguito ritornave. latte per 1'allattamento artificiale) .dalla sem- . plice a·g giunta .di .acqu.a ·di diluizione. Svantaggi del latte diluito. - Più dimostraL'analisi chimica quantitativa delle varie so- tiva , comie si disse, appa~e I.a tabella sopra sestanze contenute nel latte di v.a-c ca messa a gnata p er .e.s pri m·el'e le d·efici,enz·e alle quali va in contro il latte diluito. Avendo infatti il latte confronto con qu ella del latte di donna (alimento testo per il pr!mo ann«:~ di vita) spiega di vacca intero press 'a poco uguale valore nufino ad un oerto punto i vantaggi conseguiti tritivo, 1esp~esso in calorie, d·el I.atte di ·do11na, n-ella pratica dalla ·di.lwizione del laute, mentre la diluizione comporta anche una sen sibi],e din e m ette su.b ito in evid.enza anch·e i danni. Riuminuz.ion·e dello ste so potene nutritivo. E a1>nisco n.ell.a segurente tal;>ella corm pra r,a tiva l a ri- p-t1nto .d i fronte alla n ecessità imperiosa di ovviare a qu·e to d.anno che si sono escogitati alspettiva quantità per milJ,e espressa in gram.m i ed in calo·r ie .d.ei principali comip onenti ·d·el latte cuni procedimenti ,_ la cui n10Jte11li cità vale da sol.a a d enunciare l 'imperfezione e i difetti ledi donna, ·del latte di vacca inte ro e ·d el latte gati a ciascuno di es i. di vacca ·diluito, prendendo come tipo medio di ·diluizion-e .qu~llo a m età: Il proc·edimento più sen1plice pote,ra essere qu·ello di so pperi:re alla povertà nutritiva del latte diluito con un corrispondente aumento Latte di La.tte Latte Per 1 litro di : 1 ài donna di vacca vacca diluito .d.el volum e complessivo -d ella miscela, senonal 1 '2 ch è la capacità dello stomaco del lattante ha cal. gr. ca I. gr. gr. Valore in ca l. de i limiti in rapporto al l 'età ch e no:n si p·ossono tanto f.a·cilm ente sorpassare. Pur ricono.scen1go 15 do oggidì ch e questi limiti non sono così fissi 60 7 30 30 Ca$eina . • • • e rigidi co·m e · lasciav.a no presumere .l•e misuraLattoalbumina e zioni fatte sul cadavere (e sendo portati ad 6 25 4,5 20 2,2 10 lattoglo bulina e em·p io alcuni lattanti ch e toll eravano miscel1e· di volume assai superiori .alla norma), tut330 17,5 165 Grassi • . • • 38 360 35 tavi.a non -pos ianio invertire }'.e ccezione con I.a regola, e rimane pur sempre, oltre ai danni 180 22,5 90 Idrati di carbonio 68 275 45 (lattpsio) di una soverchi.a introduzio11e di acqua, ]a im2 prescindibile difficoltà .d'ordine pratico di fare 7 3,5 Sali • . • • . ingerire .ad un lattante volumi considerevoli I• di liquido. 325 . 690 . 650 Calorie totali: Scartato perciò questo primo espediente, si I 1

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è dovuto provvedere in altro m odo a riportare il I.atte diluito . al valof'e calorico del latte intero, reintegran,do nel primo le sostanze organiche ch e venivano a trov.arsi in defi cit per effetto della diluizion-e. Tali sostanze sono g li zt1ccheri, i grassi e la ·lattalbumi11a. Gli idrati di carbonio posso·no ·esser e fa cil- · me nt e r eintegrati n el latte diluito , otto forma di 1m ono- o disaccaridi, per la loro solubilità e per il loro minimo costo, m·e di.ante aggiunta di lattosio o m eglio di saccaroisio o m.eglio ancora di zuccheri misti (a.d •e s. saccarosio maltosio). La quantità addizional.e di zuccl1eri d·eve ragg iunger e in ci fra t onda a lm·e n-0 40 gr. per un litro , ad es. , di latte ·diluito al 1/ 2, cioè 1'8 % d.e.Jl'acqua di diluizion e, e vuol r ecuperare - vedi tabella - n,o n solo il tasso di lattosio contenuto n el la tte -di vacca intero, nl.a qu.e].J.o g·jà sup·erio-r·e ·d1el I.atte di -d on·n .a . Più diffi cil e riesce inv·ec·e di colm .ar:e I.a p erdita di grassi ch e subisce jl latte -diluito. P er questo sco1po le vie seguìte cl.agli AA. ono due : · gl.i uni hanno tentato ·di aggiung·ere panna al latte diluito, gli altri, ,e son o la g r.a n.dissin1a maggioranza , p·l"escrivono se1mplicem.ente una aggiunta suppleme ntare d·egli stes i idrati di carboni·o iino a ragg iu.n ger e il .valore calorico del latte intero . Il prin10 procedimento, b en ch è a prima vista ]) ÌÙ r.azion.ale, è pressochè fallito n·el1 l.a pratica di fron te ad un J)robl,e m a d 'ordine fisico-chin1i·c o, cioè .all.a ·d.ifficoltà ·di incorp·o rare il graso aggiunto, in modo ch e questo riacquisti n el latte diluito qu.ello .s tato di p erfetta ·emulsion•e ch·e possiede originariam ente. Ciò p iega a ufficienz.a g li in su coessi (facilità d.i di.aree g r.asse e di fen om eni to&sici) i1r1putati a l la tte-pann.a del Bied·ert ·e d .a pnepar.azioni analoghe, pur e fa cen.do u o di panna terilizzata in scatole. Anch·e il l,a tt.e ma,ternizzato d·el G.a,e rtn.er , preparato m ediante appositi ap parecchi di oentrifu g.azionie re di prelevamento ·del latte in m od·o da ottenere nello stesso latte diluito una conc.entrazio·111e di g r.asso d·el 35 per mille, n on h a avuto migliore fortuna, ed inoltre n on è di agevole prrepar.azione. Un n otevole progresso in questo senso è staeinsto in.d·u·b biamente r·ealizz.a to da Czern y-l{J • chmidt, m escolando i.I. bu.r ro con fa rine comuni: si d.i1m o·stta infatti ch e g li .a milace i rigonfiandosi con I.a cottura h a nno la virtù di emulsion.are l·e sostanze g rasse formando una massa omogeneamente suddivisa. Lo stes o principio è stato sfruttato per aggiungere a l I.atte gras i vegetali sotto forma di pappa oleo-farinosa (Frontali). 1

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S EZIONE PRATICA

Purtroppo anche questo pro.ce.dimento dietetic o, b en ch è alla poTtata di tutti, n.o n può esser.e propòs to all'u.so co·rr~ente nel lattante dei primi m·e.s.i , poich è proprio in quest'.epoca p iù delicata -d ell 'allattamento artificialie e nella qual1e ha maggior rag·ion d '·ess·ere la diluizione del latte, no n possia mo fare ordinario affidam en to sulla sua funzione amilolitica: questa, ben ch è p·r esente fin ·dalla nascita , dimostra infat ti , .alme no n ei primissimi m.esi, un 'attività più o m eno precaria e instabil·e, e come tale si rivela a ppunto rin1an en-do talvolta O·Stacolata n elle g ià .diffi cili co·n di z i·o·ni ·digestive dell 'allattamento inn.a tur.a l1e (1). P·e rtanto il problema d-ella so:s tituzi.o·n ·e 11el latte diluito d ella razione deficitaria di grassi no·n può esser e risolto n.ella pratica che per via indiretta, com e si fa comune1nente, r.eintegran.do la perdita coir ris,p o·n ·dente -di calorìe con un,a qu.a ntità equic.a loti ca ·di zucchero. Es endo 9,4 il va lore calorico di un grammo di g rasso e ±, 1 quello di un grammo di zucc]1,e ro, occorrie, per ,es. ad un litro di latte diluito al 1/ 2, una quota su·pplem .entare di altri, ±0 grammi ·di zucchero per sopperir.e alla corrispettiva pe r.dita ·di g r. 17 di grasso. La qu.a ntità g lo·b al.e ·di idrati di carbo·n io in agaiunta ch·e richi ed·e il latte diluito si elev.a p·ertanto al 16 % d ell'acqua di ·diluizion,e. Biso,g n.a notare che qt1 esta ecoessiv.a .agg-iunta ·d i idrati di carbonio, in ispecie ·di zucch eri , riesce in d efinitiva d.annosa (come d '.a ltra JJarte una sover chia riduzione di m aterie g rasse), an.ch.e .all 'equilibrio del chimismo intestin.ale e dell·e stesse 'fun zioni ·digestive, tant'è vero ch e gli AA . si lin1ita.no .a prescriv·er-e I '.aggiunta di idrati di carbonio al latte in ragione d el 10 % cl ell ',acqua di diluizion.e. Questa percent11ale è però insuffioiente, in ba e .al calcolo d elle calori e, .a rip·ortare il val o1'ìe nutritivo ·d·e l latte diluito a quello del la tte intero - con una .differenz.a in m·eno, se si p·r ooed e, a.d es., alla diluizion e al 1/ 2, tutt 'altro ch e indifferente, cioè di 125 calori.e p er litro e lo raggiung·e solta11to quando si aumenta almeno di 1/ 5 il volume com1p,Jessivo della 1nisoela, somministrand o cioè 120 g r. di latte. diluito al 1/ 2 in luogo di 100 g r . di latte int·ero. Dobbiamo infine ricor.dare la deficienza di latta]bumin.a eh.e ubi sce il latte per effetto a.ella diluizione; ma d opo quanto si è d etto e si fa p·er la sostit11zion·e d ell1e sostanze grasse, 1

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(1) G. e BF.NTIVOCLIO. Nuo vi crite ri clinici intorno al compo rtam en t o èligestivo e all' uso dell e

sostanze amidacee n ei primi mesi di vita. òi Clin. Peòiatri ca, J 928. 1

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Non si d eve infat ti discono,s eer e ne lla valui co1nprende come considerando il valore n u tazionie d i un alimento composto qual ' è i l lattri tivo de l I.atte quasi soltanto dal punto di vite, l 'importanza che assumono i singoli coms ta d el suo rendi.n1ento calorico g l obal,e , la perdita di pochi. gr.am_mi d i l.attalbumin.a n e l lat- pon1ent i e sopratutto qu·elli org,a nici, a lla strete diluito sia .t ata per lung o tempo trascura ta g ua ·de lla funzion,e fondam.en tale cui ognuno di ,essi .a ssolve n ei processi d ell.a nutrizion,e . dag li AA. La comune distinzi1o n1e ch e si fa ·d·egli aliSecond o I.a legge d1el1l ' iso.dina mia .d,el Rubner, 1n,en ti .a secor1d,a d1egli scopi cui sono d estin.ala quale a mmette l a possibilità di sostituire anch e jn larga misura alcuni princip 1 a lim.e11- ti, cio1è in a lim·eriti plastici (proteine, sali , a cqu,a) e a l·i menti te1·mo-dinamoge ni (grassi e tari co 11 a ltri in qu.antità iso>Clin.ami.ohe 01d equicalorich e, il problem a sci,en tifico e p·r a tico ch,e idrati di carbo·n io) va intesa cum grano salìs: qui ci interessa poteva considerarsi a questo co,m e i pro1d ot ti d ella scissione a lbuminoide.a i) unto risolto._ pois sono benissimo sostituire gli idrati di carbonio ·e i grassi com.e m a te riali termogeni e S·eno,n ch è il problema clinico s ' impone una volta di più a .di;mostr.azion-e d·el fatto ch e l 'or - dinamog,eni (n on importa se d opo ·essere stati g·anismo n ella prima età d·e lla vita - epoca di in tutto -0 in p arte trasform,ati in zucch ero), m .assim e ,e sigen ze e di squisita sen sibilità r eat- d'altra parte an ch e gl i idrati di carbonio e i tiva - ha le sue leggi fisiologich e ,e biol-0gi- g rassi .ad.empion 0 in un.a certa misura a d una cl1 e - un,a di queste è proprio J,a scatsissim.a funzion e ·p lastica quali costituenti n·orm ali d el1.a sostanza vivent,e d elle oe]lul1e e d·ei liquidi facoltà di formare g·r.a&si dag li idrati di carbonio e dall1e prat1ein e ed inol.trie p ossie·d1e de ll 'origanis.mo (2), 1e vi a.ssumono inoltre una le stesse 'l1eggi d·elJ.a fisio-bi,ol ogia oomune pili importante funzi on.e di m ,at1eri,a l1e di riserva : qu1esta però è b en ·d iversa n ell'un caso e n elramn.ate ie p iù indero·g abili. l ',altro , pÒi1c h è m e·n tre l.e rifs erve zu cch erin,e d eSono b en noti purtroppo g li esiti a distanza in g.ener,al e sfa·v orevoli ·dell '.a ll.attame nto arti- posita te principalm·enie n.el fegato si esauriscofic iale anch·e ma_l.grado la tecnica a limentare no in poco· più di 24 ore, l1e materie grasse, più oorr.etta ·e pure .a mm ,ettendo una · su ffi cien- accumulate un po ' d appertutto (nel lattante in notevo.1e p neval·en za n el tessuto sottocu tan eo) te toll·er.a nza dig,estiva . -Ta li risultati , per unanin1e constatazion,e d ei pediatri, si m.ani~estan o har1no un mairgin.e di esauribilità mo]to magcon -qna crescita in'egolare, di solito più sten- g iore che s.i prolung,a, nell 'organismo .adulto posto a ,digiuno , anch e per qualche settimana. tata n ei primi m ie si , e rf ac ilm,ente interrot ta da Non meno indispen sabili sono i grassi d al perdite brusch·e d el peso, con una formazion e d i p annicolo a dipo,s o m ie no stipato rispetto a l punto di vista biol o·g ico poichè ad essi si a clattante a l sen o, per un cont·e nuto ,d i acqua comp.a.g n,an·o i lipoidi , sostanze .dell,a massima più e l ev.a to n ei tessuti , con uno sviluppo me- impo,r tanza quali vettori ,di princi!pìi vitaminici (vitamin.e lipo·solubili) si.a ,allo stato attivo cl1e no arm·onico (caratterizzato da d efici en te ton·o m9 scolar:e , m .ani festazionie r.achitich e f:rieque n- potenziale (pro-vitamin e); agli stessi li1)oid i è 1 ti ss.ime, ·e da un certo grado d '.anemia) ,e d in- co·n nessa infin1e, seco n do le modern·e cogniziofin1e con una marcatissima diminuzione di r e- ni , una parte cospicua n.e lla formazione d ei si tenza all,e v.ari·e i nfezioni e quindi una •estre- prooessi immunitari ·die}l 'organismo. Si dimostra pertanto ch e la sostituzion e dei ma morbilità e con secu tivo contributo di n1ortalità .all•e più comuni m .a latti e infet tive pare11- grassi con gli zu cch eri qu.ale si pr.atica con1uter ali , ciò che rappresenta tuttora uno ·dei più neme nte p er il latte di vacca ·diluito, no·n impedisoe .a questo di rappresentare una dieta g r avi titoli di de'm ,erito a carico d1ell 'a llattacarenzata, pr.ecisam ente p er ca·r en za di sostanm ento artificiale. E b en ì v:ero ch e queste .e d al tre d eficienze Z1e g:r:asse di cui d 'altra parte l 'alt-0 contenuto sono in g r.an parte d,a ,ascriiverte .a d altri impon- n·el latte di ·donna ci attesta l 'elevato fabbiso<lera bili coie ffici.,enti d 'o,r dine biologico ch e r en - g no d el lattante . B.a ti infatti pen sare ch e ]a metà -e d o ltre .deJ.l.e calori,e alimentari ch e utidor10 e rien·de r.a nno sempne irraggiun!g ibili i son o fornite dall e so• benefi ci d·ell'al1J,attam,e nto n atura le : ma non è . lizz.a il l,attante .a l seno stanze grasse e solo i 2/ 5 dagli idrrati .di carboll1eno ver o e meno facil.e ·d a d im ostrare ch e le tesse d eficie nze sono a n ch e ·dovute o per · lo nio, m e n tre n el lattante a l poppatoio allevato, t\1eno aggravate da una a limentazione per sè ad ·es., con latte diluito al 1 / 2 e iperzucch era sle s.a in1per~etta, ,e, n1el caso particola r e pTo1)rio per e ffetto di una in congrua diluizione (2) ~,. BorrAzzi. L,e basi fisie>logiche dell ' alid el latte di vacca. rnentazion e. L 'Alime11taz ione, 1930, n. 1. 1

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SEZIONE PRATICA •

to sec«:}ndo l.e ·dosi già indicate, soltanto 1I4 d elle .c·a lori.e .totali so no rifornite ·dal grasso e p iù d·ell.a rn:età d.agli zucch eri. Qu.esta inversion e del r.aip•poTto t r.a griass.i .ed idrati di carbonio con~erisoe perciò .al.lo stesso latte diluito e iperzucch.erato anche i caratteri di una dieta squil~brata, per Le i~ipe:rcu.ssioni sul rica.mbio idro·-salin o legate a·d un .e.coes,s o corretativo ·di ·idrati .di c.arbonio (maggioI~e ritenzion·e ·d i sali e ·di acqu.a n ei tessuti, e con seguen oo riduzio ne d·ellie re·sisten z,e imm.unitari·e). Si 1ril1eva facil•m ente eh.e qµ.esti effetti sfa vorevoli si iden.t ificano in g·r.an part·e con gli stessi inconvenienti lam1e ntati a proposito ·dei risultati \)UJesp101sti ·d e!l1l '.all attam·ento .artifici.al.e, p·e r ·c ui riesoe difficil,e di contestare l ',esistenz,a tra g.1'i u ni e g li ,a ltri di un oerto r.a pporto di cau sa a·d effetto. Ma v'ha di più : a n che quan,do si lfiesca a colm.ar e il deficit di gr.a sso •e di zucchero co·n aggiunte corrispond enti, su ssiste con l 'u so ·di latte ·diluito 1.a possibilità ·di un '.altr.a foTma di car:enza alim1entarie ch e si ripercuote più direttamente s.u ll 'impt1lso a lla c r escita. Ciò dipend·e d.a}l.a dimi•n uita razion.e ·di latt.albumina ·dato }'.alto contenuto di questa in uno ·d egli aminoacidi ·più in dispen sabili 1)er I '.accresci, miento, la cistin.a (Osborn·e è Mend·el). Mentre infatti la casei na ne contien•e solo il O, 26 %~ la latt.albumina n e contiene una p,r oporzio,n ·e 16 volte m .a ggior.e, cioè d1el 4,25 % (3) . P1er oiò soltanto dalla somministrazio·n ·e di .latte d i vacca in tero il lattante può av,ere a disposizio11'e, a parità ·d i utilizz.a zion·e .d.elle sostanze proteich,e, una quantità co·mplessiva di cistina p·a ri a qu elI.a ch,e ricev e con il latte ·di ·donn.a. A questo specifico inoonv·eniente d el la tte diluito si è cer cato ·solo in quie sti ultimi tempi di rin1ediare m .a nipo1and p il latte i:n guisa da . ottener-e non solo una riduzion.e ·d·el per oento di ca&eina, ·ma anch.e la sua sostitu zione l)arzia]1e con una adegu.ata quantità di 1atta1bun1ina (4). ~ 1

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stante ch e questa .a bbia a ' suo crie-dito quei r>articol.ari v.antaggi d 'o·rclin.e ·digiestivo ch·e tutti riconoscon·o'; ·esse però tendono a ri.solv.é rlo più idealm·e nte che pTaticamien te, ·essen·d o tutte più o m ·eno legate alla n ecessità di m.a nipolazjoni tecniche difficilm,e.nte tr.a ducibili n.ell 'uso corr en te. Tali i·nizi1a tive dànno ragion.e comunque delle ob.i.ezio,n i mosse ·d.a più parti .a ll 'uso· ·di ·d iluizioni eccessive ·d·el latte (com.e quelle che sup er.ano ·11 50 % d ,ell 'acqu.a di «1iluizion,e), .anoh e tp er l 'alim.entazio·n e del la ttante n·ei p·r in1i (Continua). m·e si di e tà. 1

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OslJedale al Policlinico Umberto I in Roma - 4° Padiglione

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Tutte queste meritevoli inizi.a tive, ed .altre analogh·e, stann·o a dimostr.arie il gran·d e interessamento d.ei pediatri ad un.a soluzion·e ~ d.e1 probJ.e1na ·di.e.tetico d el lattante migliore e più razion.a le di quella che n.on si.a la semplci.c.e diluizion e d el latte co n acqu.a zucch·erata , nono1

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(3) J oNEs, BREESE, GEHSDORFF, i\1oELLER . The Journ. of Biol. Chem. , 1924. (4) C. CoocHr. Ric erch e sperimentali sull ' imp·o rtan.za de lle dive r se protei ne nell.a ,alimen,taziOrie d el laltfLrite. Scr1i~ti medici d edicali a C. Con1-

ba. 1,ip Niccolai, Firenze, 1929.

diretto dal Prof.

GIULIO GALLI.

Linfadenite iperplastica dell'ilo epatico · con itte1~0 da stasi '

per il ·dott. P. CAPONE

BRAGA,

assistente.

Fr.a le cau se estrinsech e ch·e possono compri1m er e le grandi vie b iljari , oltre tutti i tumori primitivi e metastatici d elle vicinanze, le cisti ·d i echino100 oco, eoc., occorre r i cord.a re che, sebben di ra.do·, interv.engono anche i ga11gli dell 'ilo epatÌC'O per con·s iid erevole aumento del .}oro volum1e in seguito a un ·p rocesso cronico o sub.acuto. I gan gli che si trovano in prossimità del coledoco son o essenzialmen te r,a ppresentati d.a un p iccolo gruppo di tre ele.menti; un ganglio è situ.ato in vicinanz.a d el cistico e riceve due dei tre gruppi ·di vasi lin fatici d ella cistifellea, due linfogl.an1dole sono' situate a l m.a rgine laterale d·el ligamento epato.d uoden_ale e ricevono il grup'.Po 1.ater.ale dei linfatici d ell.a cistifelle.a . Sovente però il ganglio · d el cistico· manca o è r a•p1presentato da I n o1dulo e i 2 g·ang.li ,d.e.l ligan1e11to epato·duo·d enale possono esser e fusi insieme o sostituiti anch 'essi d a due no·duli linfatici . ·Fr.a le affezioni ch·e colpi scono i gangli d el lig·am.ento epato·d uodenale, ricordiamo anzitutto le metastasi Gan cerigne, le affezioni d el sistema emopoietico, come ad esem·p io le leucemie linfoic\i che , ·d etermil).a11do ùna iperpl.a s ia d elle g h iandole d ell 'ilo epatico, possono essere cau sa di ittero cronico n1eccanico . Rirordi.a mo ancor.a la tubercolosi ch e può insorger e sia per via linfatica attraverso una lesion e d ella cistifellea , che per vi.;1. s.ang-uigna in caso di tubercolosi generalizzata al si ten1a linfo,g,Jand ot are .addominale o di tuber colosi miliare . 1


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IL POLICLI NICO

Dai cas i riportati n ella letteratura si può <led urre ch e la tubercolosi prevale fra l e affezioni cl1e colpiscono i g.angli d ell 1ilo epatico e che sono ca usa di ittero da stasi. Mentre non ris.ul t.a ch e l ' iperplasia semplice cronica intervenga di frequente qua le fattore di compr ession e sul coledoco in m .aniera da proYoca r e una ·s indrome n etta ·di ittero meccanico. Infa tti troviamo i cas i d i Hu·eb sch , di Pototsching, di Ciaprini, F accini , Orth, e di a ltri i qu.a1 i sono d ovuti tu·t ti .a tubercolo j g·an gl ion a re . Qu.asi mai è stato possibile far 1.a diagn o i i)rima d ell ' intervento e g li ammalati erano in,~i a ti .al tavolo operatorio per lo più con la . e ti ch etta' di calcolosi. D '.altra parte la sindrome non h a particolari co ì n·etti da poter in,durre il .111edi.co o il ch irurgo .a sospet tar e la n.a tura d·e ll.a stasi coled o" a le. Si potrà a l più ten er conto che la calcol os i è affezione p r,evalentemente d ell '.e tà m.a 1lira rr1entre 11el ca o di tuber colosi l 'età giov an e prev.ale; ch e l 'ittero si stabili sce l enta111ente e progressivam en te; ch e m anca una stori.~ di vere e propri·e colich e com e si può in vece verificare n ell a litiasi. . Il problem.a divien e ancora più arduo quando si tratta di stabilire. la natura della l esion e gan g lion.ar e ch e n on tanto I 'atto ope:r.atori o quanto l 'esame istologico ·p.u ò rivelare . In fatti la fortuna d i .aver e potuto seg·uiPe in questo sen so i 1 no stro malato ci ha permesso di scoprire con esattezza la lesione, ch e a n ch e qui , a prin1a v·ista sembrò al l ' 01)er azion e trattar~ i di linfad enite tuber colare . P er m odo ch e fra i casi di compressione es trinseca d el coledoco, quando interven g a il sospetto di linfadeni te d ell 'Ìlo epatico occorre . ricord.a re la possibilità di se-m ·p'lice infia·minazion·e cronica per flogo i d ei territori i cui ' 'a i. linfa ti ci si port~no .a que i g ruppi g.an glion ari. (~ re do qt1indi utile esporre il caso occor1

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"01Il l :

CA so. - De :San . L ., di an11i 14, studen te i11 o.c:rraria, da Sezze. Pndre inorto in g u erra ; madre per influe11za 11ella pand e111ia de~ 1918 . Un fr atello è rnorto a 12 a 11ni p ar e p er cardiopa tia. Ila ctvnto rnorhillo a 6 nnnL Da t ale epoca, durante l n ~ t.agi o n e est jva, il p. è anelalo fac il1ner1te sogg·e~to a pe1":od i febbrili con modicl1e elevazioni t ern1ich e dell a durata di 4-5 g ior ni n o11 accomp ag n.a ti da p articol ari disturl) i, ch e r ecjdi vavano pi i1 volte durante il volgere (I i mesi. . Cii ca u11 a11no fa ve11ne colto da vio lento d oJorc all 'ipoco ndrio di des tra senza al cuna '..rrad.iazione, accompagna to da ittero, prurito, fec i ipocoli ch P, ltrine in t cnsamen te color ale . Ft1 rico Yer n ~ o in ospedale d ove rimase cir ca due m esi . l v i fu o l top osto a Cl1re varie fra le qu ali ad

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XXXVII , NuM . 39]

;,11iezio11i endovenose d~ nall1ra ch e il p. non sa precisare 1na che molto probabilmente corrispor1dono a Ne0salvar san forse p er sosp ètto di ered olues. l\ilig·lior ò di scretan1en te e stelle be11e Jier 4· 5 i11esi fir1 ch è co mi11ciò di nuovo a notare p jccola febbre, itte ro, da prin1a lieve e poi gradu aJn tt>nte più ir1 tenso ; in tal '. cond izioni viene ric.:over ato al 4° Padi g lione del Policlinico il 29 settembre 1928 . E . O. Cor1d jzior1i g·enerali ]) u one, se11sorio, in· t egro, de~ ubilo ir1differente, itter o di m od:ieo g r ado. 1'empera tura 37°,9. Pol so 120. Resp iro 20 tipo rnis to. l) upill e r11idri atich e reage11ti. Lab.b ra aride, h erpes lalJia li s e m entoniere. Ling ua im1>aniata é).Sc'. utta . Si n ota un abito ipoplasico e t1 n arres to d i sviluppo. Sta to di nutrizione scadu to; p annicolo ac.l1poso sca r so. Fari11 ge e tonsille normali. Denti piccoli e segh ettati. Colorito g:.allo spiccato dell a cute e delle sclere. Segn!, di grattame11to· agli arti inferiori e i11 piccola parte r1elle altre r egior1i. Ga11g li piuttosto iperplas tici r1elle comuni stazio11:. Torace: bene sviluppato simme lr ico, s i espande bene ad ambedu e i lati. Apici e b asi ad alLczza n o r1 r1ale, si espa11dono bene. Murmure vescicolar e normale. Cuore : Itto al 4° spazio sulla mammillare, a:a cardiaca deborda di un ditq dalla marginosler nale a destra . A si11 . il margi11e superiore è édla 3a cos tol a. Soffio si st olico su tut ti i focolai ; 2° poim o n e rinforzato. Addome: Jegg·erment e protuberante specie n ell a metà s uperiore, trat tabil e, non d olente. Not evole 1ne leorism o . Fegato: marg:Jie sup. alla, 4a cost a. Il margin e inf. deborda di due d ita dall 'arco cos~al e; la superficie è li scia_, il marg ine t~gl iente, duro, I)OD dolente. il\tiilza: n on in g r andi ta in al to. Si palpa il polo infer ior e duro a circa due dita dall 'ar co costale. Gen:.tali normali . Riflessi rotl1lei presenti e viYaci.

La provienienza da zona malarica, la splen om egalia indu sser o in primo t empo alla riceroa d el parassita , m a questa fu r ipetutamente n egativa e la somn1inistrazione d el chinino non ·died e a l cun risultato favorevole . La formula leu cocitaria d.ava : polinuc leati 52 ; linfociti 33; eosinofili 3; baso fili 1; m ieloc iti 2; mononucleati 9; g lobuli bian chi: 10.500; globuli rossi 4.000.000. L 'insor gen z.a talora brusca d egli attacchi di itterizia con febbre elevata fece successivamente pensare ch e si fosse di fronte a·d un caso di ittero infettivo in probabile malarico cronico, rna le cure dieteti ch e, la terapia, urotropinica per os ed endovenosa n on influì sull 'andamento .deil'],a mialattia. I n con i d er.az ione d·e ll 'h abitus d ella epatosplenomegalia fu ventilata la ipotesi d i uria er ed olues, ma la R. w .a s erm.a nn ripetuta tre volte previa a n ch e sen sibilizzazione r i ultò costantem ente n egativa. La GhediniW eimberg fu d el pari n egativa. Tuttavia fu1

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rono spe rim·entate cure antiluetich e ch e m igliorarono solo lievem en te la situazione. Dopo circa tre m esi d,a ll 'ingresso, l 'ittero appari,ra i111111utato, il P. presentava feci aéolich e, urine fortemente biliose, per cui si feoe st1~a d,a la convinzion e ch e potesse trattarsi di un ittero <l1 stasi. Il son·dag·gio ,d u·odenale non d.i ede risul1ati troppo soddis,facen ti ; si ebbe scarso liquido talor.a liev,e m1en te colorato .di bile e quindi si formulò l ' ipotesi ch e n on fosse una stasi assoluta. Non fu po·ssibile al sonda.g gio isolare germi dal liquido. . Fu perciò invi.ato il malato in ohirurgia a1 1° Padiglione, e dopo qualch e giorno sottoposto ad interven to. (prof. Puccinelli) : 8-1-1929. Eteron arros i regolare. 1'aglio transr ettale destro. Si trova il fega~o molto ingrossato con vaste aderen ze fra · la capsula e la parete addominale, s1)ecie in corrj s:ponden za del lobo destro. I n qu alch e punto de11 a super ficie ep atica si n ota f[t1alcl1 e chiazza di aspetto, cicatriziale . Cistifellea lnolto ingrossa ta e Cl istesa; non si svuot a co·n la pressione e presenta lar ghe ader enze col duodeno. Il vuo·~an1ento si pratica ii1vece con una siringa p·r evia puntura della parete cistica. Fuoriesce b il e verde ·i 11 notevole quantità . S :, liberano le adere nze col duodeno e si riesce così ad esplorare l 'ilo epatico. Questa regione presenta nurt1erose masse ch e sembrano linfoglandole e ch e circoscrivono il coledoco deformandone il de~orso; si escide una p arte di queste m asse a sede pancreat ica e un altro g ruppo sito n ello sp essore del ligament o epatoclu oden ale. La emorrag:ia ch e si provoca con questa escissio11e si arresta con punti di set a. Una puntura esplorativa del lobo destro è negativa. Si esegu e una colecisLogastrostomia con due piani di sutura. Parete a tre str ati. l)ecorso JJOstoper atorio 11ormale. Il p·. ritorna al 4° P adiglion e dopo qualch e settimana e sembra lievemen te inigl iora~o, ma dopo alcuni m esi si no·ta ch e l 'il tero con tutto il corredo di si11ton1i persi ste ben ch è atte11l1ato . Notasi un abbassam ento dell a curva fe])brile e una n otevole r arità degli accessi acuti . Il sondaggio gastrico r ipetuto d :·m ostra assenza di elementi biliari, l<l qual cosa dinota ma11can za di fu11zionamento dell a bocca anastomotica gastrocolecistica. L ·esame raciiografir.o ù imostra un vuotamento abbast an za rapido dello stomaco sen za dare un a visione netta della a11 as tomo s~. gastrocolecistica. l,, 'e3ame del pezzo, esegtilto da S. E. il prof. Dio11isi, dà i seguenti risult ati : Prepar ato colorato con ematossilina ed eo-sina: l 'esa1ne microscopi co del preparato colorato dimos tra la strutt ura glandolare con notevo]i moctificaz:o11i soprattut to dello stro·m a connettivale reticolar e e dei seni ; i follicoli sono irregolarmente distribuiti s ull a corteccia, ·rivestita questa òa capsula connet tivale fibrosa poverissima d '., grasso. l·:ssi sono di d ime11sio11i s·variate, gigant esch e e piccolissime e itimostrano nettamen~e una parte cen trale e t1na parte periferica. Fra i folli coli e fra • cordo11i i11tP.rmediari è contenuto tessuto 0PERAZ10NE

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SEZIONE PRATfCA

connettivo fibroso den so che circonda anch e i vasi san g uigni. Sia n ei fol1icoli come nei cordoni intermediari s~ n ot a110 frequ entissime emorragie; talora fra gl~· elementi biar1chi contenuti nei seni no tansi eosinofili. Non v'è alcun accenno ad aggrega ti tubercolari, solo in alcuni tratti si rinYengono1 g rosse ·cellule mot1onucleale con nucleo pallido che ricordano elemen li reticolari ingr anditi. Si notano d: r ado cellul e giganti del tipo 111egacarioc itico. In b ase a tali dati di fatto si po·n e la diJ3gno-si cli 1infadenite cr o1n ica iperpla:;tjca. Dato il risultato neg·at!,vo. della R. W. e non r itrovand o alcuna les ione tipica tubercolar e, non si puè> emett ere ' l sospetto di forma linfadeni tica a gro·sse celll1le di Ziegler . Anch e· la forn1a pseudoleucemica è esclusa dalla p erfet ta integrità di molti foll:coli. TJ11a forma di linfosarcon1atosi e anch e di l i11foblastomatosi è esclu sa per la con servazion e relativa della struttura delle glandole linfatich e. Non rimane p er ciò ch e le; i po~esi cli una forma infiammatoria in r apporto con alterazion4 degli organi vìcini (fegato, cisti· fellea). 1

L'.e sam e isto'l ogico ci orienta chiaramente e inequivocabilm,o ote n el con si dera r e il bloccò ghian dola r e ch e comprimeva, ostruendolo, il coledoco com e un.a semplice i·p erplasi.a flogistica, poichè non furono riscon trate lesioni tub ercolari n è .luetich e. E ciò, b en potev.a spiegarsi per la sequela di poussées febbrili accompagrn ate d.a ittero, d olore all 'ipocondrio di destr.a e con secutivo r isentimento dei gan gli ilar i epatici. Lo scarso miglioramento derivato da11' intervento chi rurgico provenne evi,d erl.temente dal fatto ch e n on fu possibile r imuovere completamente l 'ostacolo a cagion·e ·delle 1aderenz.e ch e il blocco . ghiandolare presentava con i grossi tronchi ven osi. Inoltre ·COm·e si potè col sondaggio e radiologicam·ente con statare, la bocca an.astòmotica colecistog,astrica aveva mal funzion.a to . Ma dond.e questa linfo.a.denite iperpla•s tica ~ L 'andamen to clinico dell 'affezione, di cui abbiamo già pavlato, ·e più chiaramen te i dati riscontrati durante l 'atto operativo ci farnno prop endere con quasi sicurezza n el! 'attribuirla ad un processo infiammatorio. Infatti le aderenze della capsula epatica alla parete .a«1dominale, quell e ~icatrici ed ancor più tutto il istema gh i.a1n dolare çlell 'ilo re patico formante un blocco indivisibile e con molteplici, tenaci e fitte .a derenze agli organi vicini non possono essere ait tribuiti ch e a d un prooes o infiamm.atorio piuttosto viv.a ce d egli org·.a ni cont enuti nei qu.adranti superiori ·del-l 'addome e pecificatamen te del feg.ato e delle vie biliari. Passando d 'altra parte a con iderare le varie possibilità diagnostiche, si può facilmente e eludere per l 'anamn·esi, l 'età e il decorso, una cirrosi a llo sta.dio preasciti co , così pure 1

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JL POLICLINICO

il morbo di Hanot per i caratteri dell 'ittero e dell a splenomegali.a . Pe r un.a epatosplenomegalia luetica manca il ·dato di laboratorio essendo ri sultata la R . W. n eg.a tiva più volte. D 'altra parte i caratteri d'ella periepatite, la presenza di ader~nze non stanno ·per l,a lues ma, com e g ià si è detto, p er un processo flogi tico. La linfa,d·e nite iperplastica cronica semplice rim.a n·e quin.di a domin.are il qu.adro qu.ale le'ione infiam.m atoria con secutiva a fenom eni ~l og· i rtici acuti e ripetuti delta cistifellea e delle vie biliari, com.e lo dimostran o clinicam ente i p«~·ri o di febbri.li, ch e .a più ri1p re·s e il P. p:re entò accom·p agna ti da ·dolor e epatico ecl ittero. L 'a portazion e il più possibile completa del blocco gilan·do1lare è in ta.Ji oasi la cura mi glior e, e senza dubbio i risµltati n el n ostro sogg·etto . . arebbero stati di gran lunga superiori ·e le aderien z.e con i g rossi vasi n on n e ave ~ , sero in1p•e diito l 'abl.azio11e totale. 1

RIASSUNTO. L 'A. riferi sce su di un caso di linfadenite iperpla tica del'l 'i•lo ·epatico con con secutivo ittero da stasi. BIBLIOGll:\FIA. F Acc1Nr. I lte r o cro nico

dole

da

ftibercolosi de lle gliiartlinfatiche del legamento ep atodu odenale.

Es trat to Atti riel l a Società l\1ed. -Chir. di Padova, 15 g iug no 1923. . I tte r o cronico da tubercolO'Si dell e g'h.iandOle del legamerilo epatoduOd'e nale. Ar ch .

P oTOTSCl:II NG.

It . di chirur ., vol. 6, fase . 3, 1923.

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S EnGEN T

XII. Foie el p an cr eas. A. J\1al0ine . et Fils, éd., Paris, 1923.

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CrAPn1NI

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Chr uni scl1er Ik terus d. Kompress1on Tu berkul. tyn1phclrii~e Zentralbl. f.. Chir., 18,

OnTR.

1922

Un caso ra1·0 di duplice cistifellea, con doppio dotto cistico, in t1no dei quali trovasi un calcolo. Dott. ENRICO PETRINA, :F'o.i.an o d el la Chiana (Arezzo). C. M. , 11ata a termine . ~ladre,

per m al a ttia imprecisabile, m ort a. . l\fes tru a~a a 15 a., periodi m estruali r egol ari. offriYn sp esso di tons illiti. ì\•f ari lala con uo1no sa n o, due anni addietro.

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Un aborto al III m ese. Non ha avuto altre gravida1ize. Da due anni 1a p. avvert:va dol-0ri a fascia che si iniziavano all 'epigastri-0 e si irradiavano ai lombi, specialmente dopo i p asti e della durata di molte ore. Detti dol ori, si sono protratti i.ninterrot1 ame11te tanto (fa costringere l 'inferma a sottoporsi fi cure m ediche e dieta l attea, ma i1ulla ricavò dé\ t ali cure. ~1ai vo·mi.Lo·. P&rd11rando de~ti .dolorj se11za alcu11 n1iglioram ento per le cure fatte, rico.r se in questo.. Ospedale. E. O. Esame d el torace, neg ativo. Cu-0re . i1ei limiti normali, toni n e t.ti. F egato nei limiti. Milza id. Nulla si riscontra a carico d ello stomaco a11ch e all 'esan1e r adioscopico . Punto cistico i10 n cl olente. La pressione profonda n el punto di 1\1. B. risveglia dolore ch e si irradia allo epigastrio. Esame delle urine nega ti O•. Nulla a car~co d ella colon11a vertebr ale. La p. che ha çla molto temp·o dolori addominali 1nol to fast id.io si reclain a l 'o·p erazione p er esser e liberata d all e su e soffere11ze. D ai~e l e s,offer en ze dell a p. e i1 do1o·r e all a p alpazione in corrispondenza del punto di J\11. B. , si fo~1nul a diagno·si d1 appe11dicite cronica e s=. d ecicle l 'operazione, prefiggendo·si però di fare conteI11poraneam enle un.a esplo,r azione dei visceri addo1ninali. Operazione il 10-12-1929. Rach =,a11estesia con stovaina 0,07. Lap aroto mia transr ettal e a D. co11 punto inedio in, corrisp o11den za della cicatrice ombelical e. Si trova 'l 'appendice nor1nale; introdotta allora la mano des.~ra nella cavità addominale si ispezion ano · tutti i v :sceri. Nulla a carico di tutti gli or gani addominali, genitali compresi . La vescichetta biliar e ~è flaccida e libera d a calco1li; introcluce ndo un dito nel fora111e di Wislow e stringendo fra dt1e dita il peduncolo epatico, ~ scorrer1d-0· con le di~a stesse lungo questo si se11te a un certo punto scattare fra le dita t1n~ tumefazione della g·randezza di un vago di ·pe.p e. . Sembra da princip·i o trattarsi di un ganglio, ma pungendo. con un ago re~ to armato su u11a pinza, si cons.tr•~a ch e trattas'.. di calcolo· ch e trovasi n el punto di sbocco d ~l cistico n ell 'epatoco·l edo<:o. Si incide il p eritone-0 pericis tico e si dis tacca l a colecisti dal fega to, inentre un aiuto ne tiene fuori· il lobo D. Non si trova un piano di clivaggio e l a, dissezion e è malagevole sia per i grossi vasi sia p er il tessu to conne b~iivo (cicatriceo! tra fegato e colecisti. Nor{ si riesce in n essu11 n1odo ad isolare . il cist \co per cui si giud ica cori veniente di . asportare Ja cistifellea lasci a11do un monconc1no. Il calco1o sta al di l à del punto dove cadreJ)b e l a sezio11e del cistico· qt1i11di si cer ca di ricacciarlo verso il segmento d a asportare, ma ciò n on riesce ed allora si incide sul calcolo e s= asporta questo, si sutura con catgut la breccia e si asporta l a cis tifellea sez ionando il cis tico n ~l ptrnto det to, l egandone il m oncone. Dren agSutura n orn1ale oO'io della loo-gia o . sottoep atica. della pare.te. Il decorso è s tato sem1)lice e la p. dopo 25 g iorni h a l asc:,ato l 'Ospedale comple tamente guari~a. La c istifellea presen ta una parete superiore 1

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SEZIONE PRATICA

(epi.ltica) inolto spessa e piuttosto ipertrofica e u11a parete. inferiore sottile da cui trasparisce bile in~ernamente. Incisa la parete superiore più spessa, si troYa una cavità esente da tracce di bile, co·n superficie interna un po.' rugosa, detta cavità si segue .sino in basso e si trova che sbocca in un . dotto a pareti ispessite, anch e esso è senza tracce di bile . . Si in:cide <JUindi la parete :.nferiore, che h a .a.spetto di cistifellea n ormale, e nella cavità vi .si trova bile, segu endo. t1uesla seconda cavità si trova u11 seco11do dotto a pareti normali; anch e questo è sporco di bile. l Jn setto mediano resistente d:vide completan1e11te le due cavità, mentre i due dot ti hanno· pareti proprie. Non si può dire, perc.hè non è st ato possibile vedere, se i due dotti sboccassero separatamente t1el dotto principale, però tutto fa supporre ch e così sia stato e fa pensare che il calcolo st esse incuneato nel do~to pii1 ispessito e ch e le pareti ispess:.te retratte e la mancanza di bile della cavità sup erior e fossero coin seguenza della calcolosi stessa, come sempre avviene p.ella colelitiasi. 1

RIASSUNTO. Illu·st,r azion·e di u.n caso, piuttosto· raro, di d ·u plic-e cistifell,e a e d·o tto cistico.i con re trazion e di uma dii esse ·p er calcolo incun,eatosi n·el r·el.ativo cistico.

NOTE E CONTRIBUT,. A proposito di '' Pa1"ticola1"i modificazioni del quadt"O ebei·thiano in epidemi e attuali,,. Dott.

VENTURA ETTORE -

Ma·g,en.ta (Milano).

:Sotto questo titolo, I ',aiuto d ella Scuola med~ca di Cat·a nia , ha .puibbliic ato sul Policliriico (Sez. p·r.atica), n .. 44 del 1929, .alcun.e note, ch e .m'induc o110 a rend.ere pubbliche le mie, ch e fin d.al 1925 , vado raccogliendo, an.a logh.e ne.Jle c ooclusioni a quelle dell '·egregio a utore. I m.a]ati di tifoparatifocoli, preis i in istudio, :som1nano ad 80. I~ 'e·mocultur.a venne pr.aticata, nel periodo .di .m ag·g io.r e piressia, al letto .dei pazienti; e, _po ichè questi abitavano ta·l volta più di qualche cl1ilom et·r o lrun.g-i dal mio laboratorio, i tubi ed i ma tra,o ci inn.estati venivano mantenuti, .durante . il tragitto, a T . di circa 37° C. La rice·rca e·m ocultur.alie, tro1pip o di fr.e quente, tardiva, p er ch è tardiva fu la chiamata del me-dico o per.ch è i fa.m iglri ari, di leggieri , sulle JJrime, 'op J)Onc,rano all 'esame , v·enne es·p erita in solo quattro ' a,ra·n ti il 10°· gio·r no; J.a magg io·r parte dopo i1l 15° ed in dieci oltre il 20°. Malgrado le difficoltà ed i ritardi , l 'emocultura riu cì positiva, quasi sempre alla prima ricerca, in 75 m,al.at.i. su _80; ed, in quasi tutti, .a sai precocem ente: appena oltre la 12a ora; 1

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qualch e rara vo-lta verso la 16a; n ei vecchi, spe o tarda, oùtre le 24; in uno di 73 anni, in cui la malattia assunse decorso gravissimo con esito fau &to dopo il 3° giorno. Le identificazioni, avv.alorate dalla prova agglutin,ante, mi er o in evid·enza : il b. Eberth in 72 casi; i·l b . paratifo B in 2; il b. coli in 1. La sierodiag·nosi, ·esperita con ceppi di altri miei malati e del,l 'I st. sierot. mil., la prima vo,l ta, con l '·e rpoco1ltu·ra, fu semp:r'e negativa, avainti il 18° giorno; in du.e anch.e oltre il 20°. Tutte qu·este prov·e richiesero molta cura e sacrif.icio d.a parte ;mia e d'un aiuto, e&perto in tal ordin·e di rice·r che , po·i ch è fu soldato di sanità, du.r .ant.e il periodo b ellico, presso il laborato.rio del prof. P ezz i, allora diretto re del1'0sped.ale militare p er m.alattie infettive: Mantegna in Mi,lano. P er quanto riguar1d.a il decorso clinico, rilevai un fenome.n o g ià risaputo: della nessuna corr.el.azion e tr.a la precocità o l 'inten sità d el] '·e1no·cultura e d·ella sier9 diagnosi ed il decorso . ' o n1e·n o grave . p1u Il decoTso fu s·p esso, in vario modo , a ti.pico ; pov.ero o muto di sintomi; non sen1.pre grave, ma1lgrado la 'setti.ce·m ia tardi,·a, sve'] ata d.a l l 'e n1ocultu·r a. È da par·ecchi anni, fi n o dalla guerra, che n on sian10 i)iù u i vedere, se non r aram ente, la sind.rome cl.a s ica d el tifo. Più d 'u11 inalato, con emocultura po·s itiva, fu , con non li e,re fatica , tenuto a letto , poichè il paziente accusava euforia com·pleta; in più d'uno I.a T. i1on r aggiunse n1ai i 39°;. là roseola comparve solo in tre casi, di cui in due appena ·'.l cc·enna ta. Ma, per ve·r o dire, qualch e rara volta, il d1eicorso fu grav.e, q u.asi proprio d.el tifo classi,co. La mortalità s'agg·irò intorno al 12 %; la morte .avv·e nn.e in se i, nei primi giorrni, pe.r lo stato tossico; più spesso, per complicazioni, in ordine di fr.equen z.a: per broncopneumoni te; J)eritonite perforativa, trop.p o spesso, 1nolto s ubdola; melena. Assur e a ' 'alar e di diagnosi, ])erch è r eperto quasi costante, il tumore splenico con le su,e ca.r .atteristiche semeio1logiche, ma ch e da solo, senza l 'ausilio d ell 'e.m ocultu.ra, 110,n sempre valse a dirim er e, nei pri111is imi giorni ·e con sintomato·Iogia scarsa o i11uia, l ' in~ezjone infìluenz.a le. Da quanto è stato detto , scaturisce la so11i.n1a in'1po.rta11za d.ell 'emoct11tur,a, cl1'e assume tutto i1l valore pratico, di g·ran lunga superiore, pe rchè indubbio , a quello che p erde la sierodiagno•si, pe-rchè tardi,ra . Ognun sa quanto ia difficile , per non dire in1po, ibi•l e la dia.gno i, senza l 'aiuto del 1a1:>oratorio , d 'infezione tifoide, non solo n ei pri1

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IL POLICLINICO

n1i g iorni , i11a anche a d ecor o inoltrato, troppo ... pes o i.n certa; resa ancora più a rdua d alle 111oltep1lic i fo·r me atipich e . Ed ancor più ardua rjesce la diagnosi differenziale con altre malattie, ch e offrono, all 'inizi o, r eperto organico qua i 11u llo o di dubbia inte1'1pretazion·e : feb])re da tub. occulta , tuib . a cuta n1iliare, febbre 011d·u la nte, tifo esante.m .a tico , endo·c arditi acute o l ente, settic.emie diverse, malaria da plasmodium praeco•x. D'.altra part e, ognun sa la som- . n1a in1po rtanza d ella diagno si precociissima e della differenziazione tra gruppo tifo e parati1fo co·l i ; fumature clinich ~ si leggono in descrizioni nosogr.afich·e , cl1e non 11ànno poi valore alcuno a l letto del paziente. Non è , rero ch e si.a difficilissima la tec·n ica d ell 'en1ocu ltu ra , al.la portata di qualunque m edi co, cog·nito di cogniz.ioni bact eriologiche, quali ... i possono imparar.e presso i Corsi acoeler a ti di molt i I stituti e con il corredo d 'un piccolo labor.atorjo, di cui dovrebbe esser.e for11ito ogni m edico mo·d ·e sto, qua le, di fatto, sono io . Come più voil te .a11spicarono jllt1stri clinici, i Co m ·u ni, le Opere di as,s ist en za do' 'rebbero })org·e1~e a iuto ai m ·ed·i c i pratici di ])uon voJ.er·e, poichè s·e una diffi coltà , esiste, que lla è certamente l 'economica. Il mezzo colturale, che n1egli.o mi corrispose n ell 'emocultur.a d el gru·p po tifoparatifocoli , fu Ja bile co,n p eptone e glucosio, ch e ognuno può, di leggieri , allestire; e che ha il vantaggio di t osto criminare i.I b . d el tifo dai b. parati focoli . ·ottima l 'emocu.J tu.ra in bro do, secondo Ca,- t.e.l]a111; ma, ol1tre ch e esser.e fa cile l 'inqui.: n am .e11to per la distanz.a de l m .a lato a.a] },abor a t oJ.·io e più tardiva n ell 'esito, richi ede n1.agg·iori pro,re d 'id.e nti fic.azione. 1

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RIASSUNTO. Tn 80 ca i di tifop·a ratifo.c oli , preSii in esa111e dal 1925 a l 1029, si rilevarono l e segu enti m odifi cazion i 11 e lla sindron1e class.i ca : ritard o spiccato i1ella co 111 parsa d ella sie rodiagn o i; 111ai 1)ri1na cle] 18° giorno ; prolungamento del la ~e tt icen1ia , oltre il 20° gio,r no , svelata dal1'e111 ocl1l tura. 1\ que ._ t e n1odifi cazioni , co1~rispo·se u11 d ecor ... o ol i11ico a ...a i spesso, varian1·e nte at~pico , co11 111ortalità a lqua,nto inferiore a ll a m edia. Se 11 c deduce qu.al corollario: il m .a . imo valore pratic o, per la d1ia.g ·nosi, dell 'en1oc l1l tura e la n ece sità di questa ri cerca, ch e do' 'r ebb e 01~1nai entrare nel novero d elle cognizioni comuni, perch è alla portata, com e dimo~tra n o que ~ t e i1ote, di qual ia i i11edi co di bt1011a Yolon t à. 1

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LEZIONI . Il bambino ne1·vo s o. (C . PoTOTZKY. Deut. m ed. Wochenschrift, 15 .a gosto 1930).

l:l coin cetto di ba,n ibino nervoso viene .ap!Jlic.a to -d al, .pratil co a tanti disturbi ·ed a tanti quadri clil).ici ·di 0·1"ig'in e così diversa, ch·e mi sembra 01pip·o[·tu1n o ·d i additare, s1u lla base della r11ia esper·i enz.a , u·n .in1d'i rizzo p eir il ·diff.eren zia1n·ento causa le dei diversi quadri clinici che sono con·n essi con que to co ncetto. L 'errore princi p·a le ·i n qu·esto caim po con siste in ciò che ~ i t ende p·e r lo più .a id·e ntificare og·ni disturbo Gon una malattia ·in,1eoe ·di co·n siderarlo semplioemente com.e un inton10. Lo stesso a ccacle p er uno dei magg·iori crucci de·l pediatra , al~',enurresi ch e anche .oggi viene considerata e trattata da alcuni .a11tori com e un.a malattia a sè me.n.t:rie 1essa, in Tealtà, ·n ·o'n è ohe una reazio·n •e..di un d·eteirmin.ato ti1)0 ·ne-rvoso costituzionai1e. N,on è ·p iù l1ec.i to a;l gio rno· d 'oggi, co1n·e s.i facev.a qualche :anno fa, i l co.Jloc.arie l 'un·o a ccan to all 'altr·o i diversi tipi costituzi1o nali e ou.r.arrli solltanto sintom.a tioamie·n te, trascurando i mo·m enti caUJsal'i. An,oh e in pediatria, ~ il conoetto unificatoue d e'l.l:a n.euro1si l.a m,e ntato da R.eicha:rid, ha 1n1Jrodotto non po1c a confusione. 1

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I dentifièare il tipo f oridanientale e dirig ere secondo questo la teraz)ia: tal e deve esseJ"e la m .assimia. per }.a diag no ii ed il tr.att a1nento del

bambino cc n e.rvoso ». • P.rima rego•la pe1' un conv.eniente andamento d.eJ.1e 1r ioer che deve esse.1ie que tla ·di osservare,. ol,tre al bambà·n ·o , il contegno verso di lui di chi lo a ccompag·na, n eJ momento stesso cl1e entr:a n ell.a sta,n za ·d·e'l m e·dico. Anco1r m ·e gli·o· sa.r ie bbe co1n1·p ie1re ta1e osser vazi·o·n 'e già :nel].a stessia sit a:n za dii .at-~esa, qua ndo il bambìno .e ·chi lo accom fp agna non si sentono o'Sservat~. T.aJ.i sta,n ze ·di 0 S1 erv.a zione (•p er i oùi ba·mbini) so·n o all1es.tite in America; aJ.tretta·n to, se non for e più im1)ortante è l 'osservazion·e de lla persona ch e accon1pagna il ban1bino, s1pecialn1en.te l.a madre, poiichè in tal mod·o ci s i o·rienta :rap1idamente sui div-e.rs..i difetti del1 'educaz.ion.e. 1Ben !)Oche ono l1e m .adTi ch e ·r iconoscono J,e loro ma·n can ze in fatto d ell 'e.d.ucazion.e 1d.e1 proprio bambirn .o , rigettando in, ·eoe tutta la coJpa sul pa·d re (e vioeversa !). E n1ent·re si. r.accogJ.ie I '.anamnesi, ·1a parola ·« ne.r vo.so » ricor.1~e a Sisa i frequentemente; essa è poi u s.ata tan.to spesso n1ell '.amb i·e·n te famigliare ch e, poco tempo fa chi"e·cLendo ad un bambino cl11e cosa avesse, mi so.n o sentito r ispoilldere: « ma io sono n ervoso ». Tali osservazioni d evono esse:ne registrate dal m edico i·I quale non deve brascu·r are nessun si n tomo per piccollo che e so s ia. La n1imica d eT bambino, la sua andatu.r a (p. e . , pas.tica), tutto il corpo (spec,iaJmente iI cranio t enendo 1

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SEZIONE

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PRATI C.~

tessuto circo.sta·nte (quali l 'appai:ienza vitrea presente la rachitid·e), i car atteri costituzionali ·d el G: 01rion , la stasi abnor111e delle vene del d i Kretschme r , i tipi .c:lii Si.gaud (Gereb·r ale, mupl es.so sotto1p ap1illar,e) ch e .jndicano d elle mod~­ scola·r e, r espiratorio , dige·stivo), l ' habitus di Stil'Jer, €CC. ficazioni mix·ede n1.atose, ·e si osserva.n o in casi di imbecil~·ità (endocTina c urabili coo l'adatta L 'orientamento ·d €11l.e rioerche d eve essere ad un te·m p·o n eurolog ico, p si chia·trico e p edia trico t1er.a.p1ia. Su tali b~si si può stabilire la ·diagnosi € sarebbe m olto utile ch e i v·enisser o forn1and o di ffere11ziale fra casi di mongolismo .endocrin o o n,o n, d1iag·no &i im•p·o rtante d .ail punto di èlei medJici conte m1p'Ofran·eam ente psich iatri e vista prognostico oom,e t e.r.apeuti.co. pediatT.i. D 'importanza essen zial·e è il poter giuSi v ien·e così ·diffe1r enziando il bambino psidicaire se i~ ban1bino è di a ni:in10 e di s pirito copatico (senza -r eperti ·caipillaroscopici) da normali ed in qua le g rado egli è d eviato dalla qu ello p·s e1udops.ico1piattico, -~1 quale è i1J1vece soln orma . Un '.a1ltr:a qu1estio·n e .as ,ai impoir tan·t e p·er la terapia è qt1e lla di co·n o cer e in qual e tanto .n,eu·r o1pat-ico, patocrino o fetali~tico; difter1en ziazione ch e h ,a grande importanza per I.a bipo costituziona lie va in se.r ito il b,a mbino ed in q·uaàe raprpo.i·to stanno i fattori en ,d,o g,eni (co- p r ognosi e la t er apia . · D i g rande sign ificato è anche lo stu.dio dei stiLuzio·n a li) ed esogeni (educazione, amb.ie11te) n ella gen e.sii d el distu;rbo·. · di sturbi ,d,el sonno oh·e 1' A. ha ,s tudia.t o in conFr.a i m e todi p sic olog ici di ricer ca vanno ·11essio,n e ·con il tipo costituzi·ona·l e. Per essi, il ad·o ttati q.u,e ll.i d ella p sicolog ia app.Ji cata ed in ra·p porto .d ei b ambini 1n europatici (vasoneuritiqua l'Ch e caso que llii. drella p s.icoana·l isi . Fra i ci) a quelli ~e talistici ,e patocrini è di 8: 5 : 3, m ·eto1di biolog·i c i 11on va .djmenticata l 'osservamie n t-ve . il ·r appo·r to d.eii n;europa ti ci a g li psicozione mii.er o co1p ica d ei capillari ch e , usata con patic i è. di 5 : 3. Gli p sicopatici rappresentano prude11za , fo,r nir à utili .dati . quindi so.Jta·n to· il 60 % ,d ei n·eiu ropatici, m .entre si riten e,ra lllil tempo ch e rapp:rresentassero il Da lla co·n ·n essione d e'lJa psico.logia e de1la biologia si avranno in1p.o.r.tanti segni p er il ri90 %. con oscimento di d ebolezz.a m entalie e di psiool GRUPPI PRINC I PALI DEI BAMBINI NERVOSI. p.atia ·e p1er differ enziare i fa ttori e·n ,dog·eni dag li e·s oig e·n i. La prefe-ren za per l 'un o o l 'altro Da l 1plhllto di ,rista dlinioo e con }.)aiuto .dèlm eto·do di r~cerca ·diipen·de,r à dal] 'ab ito m e ntala ca·p.U1larvoscopia i possono· distinguere i se1,e d·eil n1edico ; ma sj teng a p resente ch e solg u en·ti gruppi e n dogeni (costituzionali) : 1) Neutanto con l ' u so di e ntr.ambi si potrà arrivare ad ropatici ; 2) Psicop.a tici ~ 3) F ·e talistici; 4) Paun g.iu.s to g iudizio diagnostico. tocrini. Ogni g ruppo è diffe renziabile capillaroL 'A. insiste sull ' osservazionie mioroscopic a s.coipirc am·e1J.11t1e (.gli .p sico1p atici 1per esclusione) e de i capi}I.ari, nre.lla cruale si deve fa1·e .atten<.JuiÌn1di d ev;e e. er e cUJrato diviersamente. . zione anch e a l tes uto circostante ... e cioè sia N·el bambino, p sicoipatico, si potrà stabilire norn1.ale o·d imbevu to e ri:g onfio, sen za d.a - i1l g1~ado 1di ·deboil ezz,a m entale mediante i mere agli cc a11chica1)~~l.a1r i n i.J s.i.gnific.ato diagno- to,d i ·P icolog1ci. Fra i ,d eboli m 811tali si possostico pier l 'in1becillità cl1e al:cuni a ttribuiscono n·o ·disting u e1ìe (;p1er :r;ne zzo d·e1l,a capillarosco-: loiro. È però n ecessario <listingu,e1~e, econ,do la l)Ìa) qu·e·hli co·n o senza note en·docrine, il che loro fo·r ma , i n eoca·p i llari . ed i cà1p i11'l ari i1poplaè 1i·n11)iorrta111te speci,almrente p er le fo,r me fr.u ste. stic.i; p er i primi, si d·ev·e faue att enzio1n 1e alle In ogni ·Caso, si vedrà .di stabi·li:re l '·e·z iologia co•n djzioni a normali di cir colazio·n .e o di stasi con un 'a ccurata anamn,esi, ·esami di sang ue , nonch è a ll.a forn1:azion'e con tor.t a, tutte c.ara tpuntura lonlhar e .eventualmente encei:alografia; teristich·e di dis tuir bi vaso-nel1ifotici-neu•ropatinon, i trascurera·n no l1e r.ioerch e p iù ·p ropriac'i. Le form.e ipop1lastich e ch e i os>Serva.n o n eii n1 ente pediatriche (rachitismo !). Non s.i d:imen primi 6-8 mesi di ·vita ma oh e 1n ·e-i prematuri tiol1j ch e g·ià n e1l ' età i11fanti:1e ,s i possono avere persist ono più a Jung·o, so·n ·o <::.a•r atteristi ch e ·de i psic,01 i, com·e 'l,a d em 1e nza precoce 1e Ja ciclotidistu.r bi feta'listici , cl1e s i h an·n·oi n ei b a111bin i 111-ia; l 'elp ilessia può mo·s trars i anc he in t enera 01r g.anii.c1am ente i.pop1l.asti·c1i .o rr.in1a t.i .a ])as i et à; 111e1lla .et à scolastica, runo d·ei segni a~ quagradi dello svilup,p o psichi,co. J,i s.i rd eve fa.:re ;più attenzione è la poiriomania . Il e< fetali smo n si ois serva n1ell '80-90 % d ei La l"ic.e,r c.a ips.icoil.o·g ica va di1ietta a stabilire la prematuri; n ei :lle talis ti, vi sono an ch e a ltre al}Jterso na·l:i1tà com e un tutto e ne i suQÌ r apporti te r azio,n ·i ca1·diova ·cola ri , com,e , p. es., nell 'eco:l mond,o est erno, per cui sa·ranno m o 11to utilettrocardiog·r amma, l 'ab11orn1e altezza della Jri le ricerch e psico-ainalitic h e e del.la p sicologia d entell.atura Jp,, .i n confro·n to della J (]{) . In i11c1iv-iduale. Sono tati partico1armente studiati qu e ti fetaliisti , vi è una particolare di s.armoalcuni ti1p i di bambini ; i1l figljo unico, q ool:lo ni.a psich ica, per cui in uno stato gene ra lmenisolato n·e-lla socie 1d eg1i a~tmi fratelli, quello te buon·o d·errl o spirito vi sono d ellre d eficie11ze con.tr.astato dopo il divorzio d,ei g-enitori e così i11 qualch e fun zion e psi,chic.a . Si o.sser va110 i:n v,ia. Evid,entemoote , ·n ,on ba.sta,n o i momenti ques ti fuambini dcell:e incongruenze 'Var iabiJ·i ester11i p er lo villiuppo di una neurosi , per la cl1e, talvolta, sono tanto car:a.tte·r isticl1e <la far q,u .a;le è n eoe·ssa.r i.a la d·i sposizion e c ostituzionale. porre senz'altro la diagnosi di cc f.et alisn10 >) •• Gli aUfto ri americani riten gono invece che delImportanti son o a11ch e l e i11odific.aziio11.i d.el 1€ psicopatiJe infa:ntjli. i d ebbano soprattutto 1

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IL POLICLINICO

inco11pave dei difetti di e ducazion e; indubbiam ente, anch e senza valutave eccessi van1ente i. m,omenti esogeni , è n ecessario ten ere n el debito conto le condizioni ·deJil 'ambie11te (fami_g1ia, scuola) in cui è vissuto il bambino . ·un 'altra rideroa a cui si dà ora gra nde im~tanza è quella dei test. Si d eve p e-rò guardarsi dall 'attmbu.ire a·d essi un sig ni ticato eccess ivo, m ent:ve vann·o co1n siderati soltanto come ausili.ari. Essi son,o certa.m ente n·e·oess ari per chi non ha m·alta pratica, in quanto che iµ. tail modo si può .an.ali zz.a re n1eglio il caso ., Altra oon&i1derazi.o ne che va tenuta presente si è che ii test s on:o da ,c onsider.a rsi soltanto com e l1lil mezzo qualitativo e non g ià trarn,e dellle determina zioni quantitative. Essi si }.imitano a rioonosoene il grado d 'intel!ligenza , di volontà, del sentimento etico. Il oonoelto ·d~ intelligenza è di d:iffici1e defi·n izio·n e; praticamente, sa:rà utiile la distinzione fra inte1ligenz.a teoretica e pratica. I test son:o istalti aggruppati ·n ella nota scala di Binet ·e .S im·o n, mord ificata da R·o·b ierrta.g . Cosi, p. es., un bambin10 di 3 an·ni dev·e saper mpeterie una proposizione id i 6 s~illab· e, in1dica.r1e i nomi dei frun~1iari; .u no di 8 .a nni d·eive conosoeve, ·ne11a lettoca, iJ punto ,p,r incipal1e, n1o minare 4 oolori, contare all 'iindi·e tro d.a 20 ad .1; quello di 10 ioorrljpor.re 2 proposizioni co n 3 par.ole, conoscere tutte le monete, ecc. Anohe questi test d ebbo,n o 1esse.r e a pplicati e<>n discernimento, ten,e ndo iil .debito conto dell'ambiente in c ui è vissuto il bambino, del1'educazione, ecc . Altri test sono sk'lti recentemente .proposti ·da C. Buh·1er e ·da lla s·u a scuola. Un . altro m etodo psico.Jogico di ·rioeTca è CQstituito dal·l a ,r ioe'flca 1d ell 'associ.azione, giudi~ ra·D!do da·l la pa:vo:]a che viene .d.a ta in ri.s posta a q·uella ·oh e serva 1da •e ccitatrioe; il . c onte1n uto del11a paTola di :r:eiaz10.n1e, ·l a ripetizione , il tempo di latenza fra la doma·n 1dia 1e la risposta possono oondur:r:e a soopri.re dei sin tomi cara tteristici e ·psico-pato1ogici . Le 1priove sulla volontà sano ma l1ag,evolii da seguire secondo uno soh ema u·n ico Tapprresenta1nd10 la volontà una fumzione complessa; meglio c onduoe allo scopo ·l 'osseirvazion e e d i>} giudizio sulle azioni . Così pure va soggetta a molte criticl1e la prova d el .sentim1einto e tico e le risposte a domande in tal senso vanno più che altro vallllta•te come prove ·d 'intelligenza. 1

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LA

TERAPIA DEL BAMBINO NERVOSO.

Yfl .soprattutto

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cido carbonico, in1pacohi) nonchè il bagno di a ria (ohe no n d,eve essere troppo freddo), mentre sono da esclUJdeirsi i bagni di sole. Per i bambini psicopatici, vienie in prima l inea la psicoterapia , scegliendo, secon.do i casi, i m ·etodi eh.e vanno d.alla semplice persuasione fino a1l 'ipno·si ; più ch e i singoli mie todi, si dovrà consid·eT.are la :p·erso·o olità ·del pazi.entie. L ' A. r a ccomanda special1n1·enite il mie to,d o .suggestivo a mbiental1e, pone·n ,d·o il paz'i ente in u.n ambiente g·r.a.devole e T1&nd·e11do.l o oo·s ì più accessibile a'lJa .s uggestio n·e . L ' ipno5i no·n è più u s.ata dal1'autore. Di e ss enziale1 impo.rtanza è l 'edrucazione, rego;l;ando e sceglii.en·do il giardi·n ·o d 'infanzia, la cuola , i com pagn.i , le lettUlI"e, gli sport e, più taridi, l'occupazione . P·er .aume·nitare la capacità td i conoontrazione, l 'A. raècomanda la « Ginnastica di con centrazione » (Konzentratio·nsgimnastik, G. Thiem e, ed., Lipsia) che è u·n a ginnastica psichica più ch e fisrica e fornisce un gra·n 1de impulso al1a qoncentrazione. Il tratt,amento sinto m.a tico è n•ecessario, per es. , e.on tro i ti.e p e.r i quali va fatta una terapia di esercizio. Per i h.a mbi·ni fetalisti.ci, no·n si è ancora trovato Uit trattam.e·n to specifico; si tent.erà di r.afforzarli fi sic:l1nente ·e si potrà somministrar.e il lo bo anterioire de1ll 'ipofisi. Importante è, .in qu,esti casi, di rassicurare i genitori ch·e la ·p rògnosi è favo.revole ·e cl1·e questi bambini si svilupperanno poi in modo n0lf1l1al·e. Nel bambino patocrino, si farà un 'adatta terapia, s•p ecialm·ente tiroidea -la quale (accanto al lobo anteriore ·del·l 'ipofisi) può anche essere utile in altre form·e di ·debolezza mentale; talvo1ta in qu.esti b,a mbini può e ssere giovevole Ja ron tgen·t eira pia. ,In tutti i casi è poi n ecessario un trattamento p cd.a g·ogico e può esser.e assai utile il cambiamento d '.ambiente, fatto però con .grande disceif·n i mento. In compl·esso, per la ·diagn.o si e la tera pia del bamb.ino nervois o, si dovrà semprie badare ad un.a rigorosa in·dividualizzazione -la qu.ale sola potrà dare in questo campo ·dei risultati. fil. 1

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Teniamo disponibili ancora alcune copie della interessante pubblicazione :

''MEDICAMENTA. '' (CUI DA TEORICO-PRATICA PER SANITARI)

3" ediz., i·n formato ampllato e notevolmente aumentata Alla perfetta J.•iuscita di questa o:pera indispensabile a tutti i medioi. hanno oollabora.to, e-0tt0 la direzione dèl dott. U.g o Cazza.ni, l'a.vv. G. Mariarui, il pxof. E. Bajla, i dottori u. F.isso, C. Poggio, T. Rabotti della Ooop. Farro. di Milano, nonchè i proff. L. Carozzi, D. Della. Rovere, G. Guer.rini, B. Neppi, C. Terni, ed i dottori A. Celada, F. Cova, G. Ferri, G. Ga,glia.rdi, E. Robecchi: cias'CU·no per la riconos<Ci•u ta propria compet enza. Uri volume di pagg. XXXII-2286, in ca.rta finissima, f a tta espresaa.rnente fabbrica re, prezw L. 6 O più le spese postali dii spedizione. Per i nootri a bbonati L. 5 7 in porto franco.

ba.sata sulla causa, pur dov~do e ssere anche sintomati ca. Secondaria"'!" mente vanno trattati i diversi tipi ·di reazio111'e, come i disturbi del sonno, l 'enuresi , l·e col1iche ombe'lica·l i, -1 'asma . Ne l bambino neuroipatioo, sta in prima Linea della terapia la somministrazione ·de·l cal- · cio e dei me dicamenti ch e n 1e fa voriscono i l m e tabolismo. Grande importanza h a l 'idro teInvia ra pia (semicupi , doccie a1ternabe , bagni all 'a- cursale

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Vaglia all'edito-re LUIGI POZZI, ROMA, Sucdic iotto, ROMA.


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1) Inizio improvviso con dolore di estrema Ì•nten~,ità, ch e· assorbe tutta l'attenzione del pa .. ziente. 2) Dolenzia profonda diffusa d·ella parete ad.dominale. 3) Rigi·dità precoce 1 inten.sa, lignea, della mus colatura addominale. .· Oltve a ciò si ha: . I ) polso lento, ampio, con tensione norrn.a],e o l eg·g.ermente aum1e nt.ata; 2) t·em ·p eratura subnormale o normale; . 3) 11.au see e vom.i ti ne l la maggiorianza . . dei

SUNTI E RASSEGNE. · . ORGANI DIGEREJ\'.TI.

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L'ulcera gastrica e duodenale perforante. (J. H.

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Brit. Med. Journ., 2 ag. 1930).

La perforazion1e di un ' uloera gastrica o .d·uoden.ale, specie d~ qu.est'ultima,. è ·div,e nuta più frequente negli ultimi' anni. Si verifica l)iù spe&so 1n qu·egli in·dividui ch·e per ragione del ca 1. loro •m ·estiere o 1d,elle loro abi·tudini sono ineno 4. R·espiifazionie suip e.r fic'iale e frequ.ente, a regolati nei pasti o intemp•eranbi. tipo toracico superiore. La peritonite consegu.ente alla perforazione dell ''l1lc·e ra è g·ener.almente meno g·r.ave ·di que·lSinto1ni meno costanti sono : iperalge_sia sula di·p en.dente dall'a p·p en·dicite p e·r forante. E ' pe.rfici1al1e, 1d olore scaipo1rure, paihl1ore 1ed in·fosmeno virul1enta , percl1è il .conte11ut·o d.el1lo sto,_ same·n to ·d el1la fa ccia , sudo.ne aJlla te·sta ed al maco e d·e l duodeno poco. do1po i pasti divernta p·etto, pneumo-peritoneo, aumento ·d el.l'aia di praticam e nte st eril e e perchè i diSipe·p tiai croottu: it à epatica. Il pazi·ente è per lo più irrenici , quali so·n·o g li i11·di, id.u i cui capita tale qu1re to, si I.amen t.a iloTtem,e nit e per il dolore, accidente, ingeiriscono o]o }J~ ccol e quantità di qualche volta è irrigjdito in posizrione supina a limenti n•Oll rp esantà. Pertanto, quan do avvie·n e a gambe f·leis se. la rottur:a, ril v·ers.am1en1to è 1per 1o più sterile. La presenza di liqui1do }.i bero neJ.l 'addome, E' a notare, comunqu.e , ch·e la tossicità del ver- il m ·etieorrismo, ili raf~1 didam·ento dell 'estre; sam,e·n to è dipen·d,ente dJa.1 te mpo n 0l qu.a le ,esmità, ·i sintomi d·ello sh.ock profondo · ~· del1~a so si verifica. Le 1perforazioni ch e 1a vvengono a to .i en1ia , so·n o ·,segni tardi".i e di pessimo preprocesso digestivo avanzato son-0 più o meno s.agio. Molto si è di scusso su1ll 'origine dell'intenso innocu·e in rappoirto alla scarsa quantità e :goca viruJ.enza d.ei batterli. Quan do inv.eoe I.a rottu- do1oire epigastrico. Sappiamo ch·e i visceri non ra avviene subito dopo l ' ingestio·n ·e abbon.dante sono su scettibili agli ·stimoli che agiscono codi al,i:ment:i, la grand.e quantità ·di mat,e riale 111u11en1ente su i rioettori superficiàli e che versato .determina una fo·r te reazion·e da parte ·es i ,ono in·sensi1bili .alte vari e forme di ecéitazi·o•n .e (•meccanica, te·r.m,i ca, elettrica). D'altra del ·p eritoneo e facilmente l 'infezion.e. Le ulce re perforanti ·p ossono essere classifiparte n·elle condizioni ordinarie le reazion.i che cate i·n du;e olassi: piccole ulcer:e con scarso avvengono n ei visceri - non sono apprezzate ind'llrimento e grandi ulcere callo·s e che deterd alla coscie·n za e gli st~moli abnormi provominano d.eformazio.n i più o m eno notevo].i ed cano di so lito sensazi<1ni rifroite in a:ree somatich,e lo,n ·t a1n e dal pu·n to stimolato. impe dimento allo svuotam·e nto ·dello stomaco. La quantità di liquido versata n·e l sacco peIl dolore dell'uloera gastrica o ·d ell'im·p rovviritoneale è in raworto a l tem .p·O D e.J quale SÌ sa sua rottura è verisi·m ilmente prodotto dalla è ve.r imcata la perforrazione ed alla sedie d ella . conlrazio·n e ·della tuinica musoolare liscia. Si ulceTa. Quelle duod-enalii dàll'I1o in gen.ere un tra tta , cio~, di un dolore prodotto da uno stiversamento più abbo·n dante di qu elle gastrich e, molo vita.le, com.e lo chiama Mackenzie. Quein rapporto a l fatto ch·e Je p erforazioni dru·osto stimolo produce un dolore riferito ir1 dedenali sono più ampie ed alla co1n oo1miit:ante tern1 ina te .a.ere1e d·e lla su1perfic1ie cu tane.a, e prosteno·si ch e im.pedi.soe il passaggi.o .d.e.g·li a liporzi 011atamen te alla sua intensità si d~ffon.de menti. Negli individui n ervosi lo spasmo pilo- :a d a ltri centri viscera·l i .d el sistema ·n ervoso rico fa au·m ·e ntare la quantità d.el versamento. centrale, pro ducendo disturbi vasomotori, carIl contenuto gastrico è n1olto p iù irritante filiac i , r esipiratori ed altri riflessa. di quello ·duodenal e. Hugl1 on ha dimostrato con esperimenti su I caratteri d el versamento variano a secondo i c.an~ eh-e lo spasmo ·de l piloro n elle affezioni d ell 'epoc.a nell;a quale si fa la laparotomia. ad:don1inali è prodotto ·dall'irritazione della Oltre al conte·n ut9 gastrico e du·o1d enale con su1p e·rf.i ci·e peritoneale. Nella per·forazione di notevolie quantità ·d i m'l.l·CO, si p1u ò trovare bile. u n 'ulcera , qUJin1di, l 'im·p rovviso contatto del R.aramente si osservano particelile indigeste di .Jiqu i·do irritante con il peritoneo determina un alimenti . La quantità di gas è ' 'ar.ia b.iJ.e. v.iole11to p ilorospasmo attraverso vie vagali e Quando l 'essudato perito·n eale diventa ·p u.ru, i111•patich e. Per altro gJ.i esami fluoroscopici le nto, il ch e di r egola avvi-ene d o.p o sei ore, J1a11110 n1esso in evidenza ch e n egli individui si con stata la presenza di stafilococchi, strep~ affetti d a ulcera gastrica le crisi dolorose spes~ tococchi e coli virulenti. o coincri.do.n o con le contrazioni peristaltiche I sintomi fondamentali d ella perfo.r azione di della p orzione pi lori·ca eh-e tentano di svuot.a~ u11 'u·l oera gastrica o ·duod en.aJ.e sono: r e lo tomaco attrav~ il piloro contratto . 1

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I re p ertJi riscontJrati alle operazioni chirur-

co111e e i to·11 0 ca i in c ui altri protozoi possog ich e confemnano questi punti di , -;i ta . n o sin1UJ],a De tale forma n1orbosa. Il pilorospasmo provocat or e d el d olore diGli AA . riferi cono le torie di due gruppi pen·d e da un 'eocessiva attività d ei n er vi d el1o di an1111alati. Il 1)ri1110 g ruppo, ·di tre ca si, è s ton1 aco e del duode nro . Gli stin1oli abn ormi costituito d,a n1.a la·t i ch e da .an·n i soffrono di provocan o ru1n focolaio d 'ir;ritazione n·e l midoldi tu•r bi inte tinali pa ragonabili a quelli prolo spinale (dal setti.m o a l d odicesimo segmen- dotti d .all.a dissenteria a111ebica; l 'esame delle to d or sal.e) . Questo stato d ' ipereccitabilità agifeci i11vece 11a ino·stra'lo pr.esen za , talora abbonsoe s ulla riecez.i onre ·e 1.a con·duzione d·ei vari d a11te, ·di eritanioeba coli, cliilo•m astix m esnili, impul·si I"egionali, per mo do che un i111pul so giardia. in.testirialis'· endo1lima,x naria, ·e cc. ; tali tattil e 011dinario, passando attrav1erso il oentro ' i)a·r.assiti 11ann.o oe duto .ad lln.a legg·era cur.a alterra to, vi.en1e c osì 1esag,e1~ato d a ·d e tar:e ·n ell:a co11 ar &enico trivalente. c oscienz.a un 'im1p ressione do·1 orosa. I due casi d el secondo g ruppo aveva·n o g li l ·n oltiie g li stimoli viscerali a ffer enti pos- a 111'eoed en·t i e l1a s t oniia clinica ,d 'UI1a d issenteria sono diffon.d ers i a oe,n tri de lla sen sibilità so- a 111·ebica, n1a g li ·esan1i ri1)etuti non furono positivi ··p er l 'a,m eba li.ystolitica. matica provocando i dolo ri riferiti o a centri di alt ri visceri danrd o sintomi rifl,es i ·di altr·e N:ella di... cu ssi one .d ei ca i g li AA. &i ·domandano qi.}ale v.à·l101ie i può .a ttribuire agli altri lesioni orga·ntich e . Contvairiam·ente a quel ch e ' 'ien e g ene tal- I)I'O~oz·oi nella ])ro d•U1Zione dietl1 a s intomato1ogia c I ill11i·c a. me;nte a fferonato, il ,po1so n ella p erforazione dell'u1oera duodenale o gastì~ ca non è n el priSono p assati in rassegn a i cara tteri biolog ici di diVieir se form e di prot ozoi 1r isoont.rate, e mo s ta dio cattivo. Es·s o è le nto ·e 1piieno 1 menso1110 · valutate le 101r-0 azion.i n ell.a i)atogenesi tre la pression·e è normai.e e l1eg.g erme nte aumentata. Solo più tardi i.I .p olso ·diventa piccolo d el1e .a,l1teirazri..011i i·n testina[ii. . Come conc lusione en11eTg1e ·oh e è m ·o·l t10 ·diffi,c i1e ·p oter .s tabilire l 'ae vuoto . Per qu·el che :rò.guarda la na u sea e.d il vo n1ito zi·on1e 1patog.en.a ·dei dive1isi J)arassiti in.t esti11.a lì; è a ril·eva re che in tµtti i c asi rd i pilorospasmo probahl:lmiente a·lcu!D.·e oon1dizioni sp eciali di e dorlooie epigastrioo c.,è un 'inibiz10 n·e rifles- a-IIi:bi1ente e 1di m .on11ento favo·r i sco110 lo svilu1Jsa d el ç.ardias p er influe nze ·sim.p atich,e .e ch e 1)0 ed il patene patogen o di a lcu.n i di essi ,: nello st esso te·mpo si ha una contrazion e d ei 1)01ssono ituttavùa 1esser.e causa d ei d~sturbi intemusc·o l·i dtel1la pa:r:ete addomin ale. ' M.a questi stinali al.tri batteiri o Le m odificazion·i chin1icl1<e fatti n ·o n son•.o spasmodici, così ch e in e ffetti d ell a mbi·ente, sen za a lcun int.er,·en to d ei pail vomito può essere legger o o m ia n cante e tutra,ss.iti n o mi·n a.ti, a n ch e qua11do la scomparsa to ridursi a.II.a seore.z.i o,n e abbondante di sali- de i disturbi co,i nc ide con quella d ei protozoi. va viscida. L ·asse·n za .di a.m eba. hystolitica I1'ell1e feci n on La respirazione frequente ·e superficiale è ·esol1Ulde :I.a rpr:e. . ein~ a ·di t ale })a.ras~ :i ta n ell ' i11te ~ dovuta alla fissazione ·d·e lle :p arti b.a s&e ·d el tostiino, t e·n uto oonto d ei p eriodi ·n ega tivi n ei ).)l~otozo,i. ,r a·oe -d.a spasmo d e.gli ultimi inter cost ali e de lla porzion·e periferica d el dia framma (inne;i·vaCom,e t,er .a pia s i ri·.;orda cl1e l 'e111etin.a agita d agli int·ercostali). 1sc.e sulla ·dissentieri,a .an1·e·bic.a, s11il l1e pseridoliGl.i .altri sintomi asoesso;ri (p allore ed infos- max biitschlii e ·1e dientanioeba fragili s; l 'arsaim ento d el vi so, sudore d ella faccia e del s.eni·co .penùav.a ~ente (stQIV.ar solo) ~u,llte a ltre for.p etto , riflessi pilomotori , nl idriasi , ·e cc.) s i n1·e .d i pro1to,zoi, eccett o cl1e sulle giardia o lamblia intestinalis, :r.efuat'tarie ad ogni t era1pia . spiegano con la diffusion e d·ell 'eccitazione a centri .n ·ervosi più o m eno vi c.ini per modo ch e CARUSI. sii 11anno abnormi reazioni ' rasomot orie, secr et ori e, p ilomotrici e pupill'8.ri. Le coliti da pa1·assiti mic1·oscopici. Il tra ttam ento unico ed urgent e d ella perfo(G. LYON. Le Biill . /\l ed. , n. 33, agost o 1930). razion e d ell 'u•l oera duoden.ale o ga iric a con sjst e n el} 'intervento chirurgico. I p a;rassit i n1ic1~0 co1)ici cl1e })Osson o p r odur1

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DR.

L'azione patogena di alcuni protozoi parassiti intestinali. (A. HoRowrTz , I. SAuTET e G . TERRIAL . Arcl1 . App. Digesti/, n. 5 , m agg·io 1930).

Sulil 'az ion.e ch e e&plica l 'an1eb a d.i e·11tcrica neJ.l 'ti•nLe tin o si è scritto abbastan za; e i t on o tuttavia d ci casi· in cui i d i tu r bi su bbiet t i'ri e l 'e an1e clinico d •eponìebbe per una di sse11teria amebica, senza ch e tale diagn osi possa e sere con•fortala d al reperto positivo n el],e feci ,

r•e ·dis.tJUrbi i11t estin a li, ecceit t o l 'an1ebiasi di cui si co11.oi..,co1110 i c.ar.a tteri c1i11ici , son·o l·e 1amblie, l e tric.omana , i t etran11i11u s Me.snili, il b alantidi·u n1 coli , .al!cuni pi1ril~i , ecc. Tut t.a,via è diffi~ ciLe p oter st abilire i l J)Ot ere pato~ren.o di ciascu110 ·di ·e sii, o 1)iti .a}) i1>u ali del l 'in ·oestino. Il 1)arassita cJ1c, d OJ)O l 'arrteba 11ystolitica è :'Lato :IJiù stu·diato e cli.e d à d el J,e coliti . i1n ili a quel }Jara ·ita, è .Ira la111bl1ia : oggi è amm es a da tutti in ge11erale l'e·n t eri te d a l an1blia . · Il caratit€re })afltico]are d i tale par assita è cosLituit o d al u o habitat; e o ...:i tro,ra n e.} duod eno, . lungo tutto il tratito d el] 'intestino, 1

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TANNO XXXVII, NuM. 39]

SEZIONE

nella vescichetta bi1i.a.re e i1 el1a bile, e ·p ertanto può ,da:rie, oltre i ·disturbi co,litici, an·che lesi1oni a cairic·o ·d el.I.a ci.stife·~lea e .del1e vii e 'bili.a.fii. Il cantag,io più fuequen·t e è qu·el.lio in.di.retto : .con gli ,ali1m ·e11ti, oon J'.a cqu1a po.tabilie, per 1e mosch·e; è. amm·e·s so pe·r ò a n oh e il co nta.gio dire,t to . I sinton1i non hann.o nulla .d i caratteristico,; sono quelli di una enteT·o,coLite, con diaifree alteuna te a st~psi, oon ~eci .m uoo·s e; dolori lungo il colion, m·et,etC)rism·o·; .lo· stia.to g·eneraJ.e n1e soffre , tanto da poteir sos.p etta.re tal or.a una tuheTco1o.si in testina Le. Il deco1iso è cronico, ·ilntenrotto da crisi acute -O 'en.t e[ite ·di ·t empio .jn tem,p o. All1orchè Ja lamblia si lo calizza ne1le vie bii1iiaini, si può riscontr.are suh1itterio, dol101ri cisti.ci simi:l~ all1e ,col·ic h e ·e·p atich e ·ed attriobuite al1la .oo•l ici1stite. L',esarrne dellra bi1e, s·eoo!I1do l1a tecni.. ca di ~{ieltz,er-Lyon, può sve1are ila vera natura ·dell1a col•ecisti te . In conclusion e, no•n vi son·o se·g ni sicurri pe.r _1.a di.agn·o si, la q·u al1e d1ev.e ·esseiie co,n f.ermata <lall,' esam•e d·el•l,e Eeoi o della bilie. . ' I disturbi i 1n .b estin.ali dov.uti .agJ.i .a l tri. paras'Siti- so1n 10 più in,oérti, e quin,di bis101g na ricocrere .al oontroJ.1o bioJogico· per l 'esatta 1d~.ag,noisi. 11 tratJtarm·e!llto di ·q u1es.te 1co1J.iiti ;rip,osa sull 'uso 1c1eill '.arsenico pentav:a,1 ente, il quale è l 'uni•CO medicinale più ·efficaoe. Più difficile .a curar.e so n10 l·e localri.zz.azio1n i ·d!e'}},a lamb1i.a nel1le vi1e bili.a·r i; è sta.to coin sig1iato d'introdur.rio con la sonda urrta .so1uzi·on,e .air.s.enioale, do po e.v1a cuazio·n 1e 1d e}1}a bil·e con ,s olfato ·di ma1g n1esia. 1

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' SperimentaJlmente è sta..to ·d imostrato eh-e .},o di.la taz.ionie d·e l ceco è seconrd1a:ria a ostruzione paTzi.al1e d1e1 .r etto ; e che I.a di.J.atazione ·d el duoden·o è seco.n 1daria ad ostruzion·e parzia.Je dell '.i1l100 termin.a le. Orbene, le osservazioni -c.Jj _ nich,e nell'uomo si .accolìd.a·n o con tali repe·r ti. La di1atazio·n e oroni·c a del duo·deno n·on è però di n•eoessità il resultato ·di cause meccanic h·e loca.li. Le tossine proidotLesi a ·Cau.s a di U'llta o·s truzion1e intestina·l·e segmentaria, acuta o cronica, mostr.ano rapid.am'e nte un.a pr.edil,ezione per il s1i s1ten1a 1i-eTVoso· cen tral,e. · La com•p-ressione sul colon è d 'i.mporta11za capita,~ e, e a l paragone di questa la posiz-io11e d1el colon .e il suo dism·orfismo sono praticamente trascurabiQi. 1 N·ell 'uomo J.e ostruzioni segm·entarie d·el colon sono co·n g enite e v·e ngon·o .p ro1dotte peT lr più da · svilup1po patologii1co del.J'omento . L ' in11portanza di tutti questi d.a ti è rapprese·niEata d.al fatto, .secondo gli autori, eh.e tali ostruz.io·n i segmen,ta.rie .s ono susoettibih di ven.ire ·diagnosticate ,e curate chirurgiG.a·m ente. 1

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CARUS't.

1423

PRA1'1CA

M.

FABERI.

Osservazioni sul tragitto degli asc~ridi attràverso la parete intestinale dell'uomo. . (G.

Pathologica,

462, .apri1e 1930) . I ro·s ì .del passaggio di as1c ari1di n,e i diversi or.g.ani rife·riti in l•e tt•er.atur:a sono numerosii, e così puTle g·li sva·r iati acci:d·e nti a cui posson,o darr luogo. In un c.aso i n cui .a ll '.a uto1p sia f.u Tiscontr,a to un ascaridé Il•el peritoneo, l 'A. 11.a fatto· ·d e l:J.e ricerch'e microscopi·cl1e peT poter chi.arire il mo1do con cui l 'as·cari1d e pa.ssa attrav:er so la pa•r ete intestin:all e. L 'o·pintion.e più .a ccettata è q11e11.a ch e l'.a scari1d e .è iin·cap,a ce :a pa·ssarie attraverso u·n a n1uco·s·a initeg·ra; o·c corre ch e preesista una lesione ·d·el picco.l o tr.atto i.n·testi·n .ail e; qu·e·s~a co·n cezione è contestata da altri o·sservatori. L 'os&er\raz.ion·e istolo·g ica de·l caso rifeTito dall 'A. fa ritenere oh e ' 'i sia sta·t o un vero at,t o di Sl1zion·e .d.a parte de1l] ',a&cari1d·e, che abbia .determinato una .p erfo razio11e con1pleta d e]}'intestino , lais cia·n do tracce così l)Ìcco.J,e d·el suo .tr.ag-itto· 1da sfug.g ir·e 1n on solo .all 'occhio ·d·el chi,ru;r·g·o , ma a·n ·che a que]1lo d ell 'anatomoMORETTI.

n.

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Ostruzione intestinale cronica di tipo ·segmentario. { J. W. DRAPER e R. I\.. JoHNSON (./otir. A . M. A., n. 10, 1930) . .

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Esiste analogia tra l 'o1struzione &egme·n taria prodoit ta sperim1en ta·l m en te n·ei cani e quel la c ongenita n 1el.l 'uomo. Sperim·eontalm,ente si è inoltre dimostr.ato iene le o·s truzioni seg·mentarie co.i1 'devita·l izza·Z1ion1e deil tessuto ,g.ono molto più tossiche ch,e ]e sempli1ci ostruzioni dovute a·d interruzion·e :a1.Jo stesso 'Ii vell.c. ·Nei ·can·i la devitalizzazion·e di anse escluse 'è il resultato deill 'i.schren1i.a J)rod-0tta d.a1la pr·ess ione interna; nell 'u omo, invece, una form a Qmo:log.a_ idi devitaùizzazione è g'e11 er.ata d.al1' ischemia r·e su1ta.n te da11a pression·e .o mental·e 1

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~sterna.

La rioerca olin'ica nell 'uomo 11a ·d imo·Sitrato

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p·ato'l ogo.

Favoris·oe l 'atto ·di suzione e c1uin·di la IJierfor.a zione un pro,b~bi1e n1eocariism o chin1ico, 1di•p en·d1e11ite da specia!]i sostanz.e irritanti secrete d.a ll ',asc.aride. CARusr.

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.ch 1e Te ostruzioni seg·mentarii e dovut1e a p.r essione congenita divengo·n o cron·i ch e nonostante la de)rita.lizz,azion·e incom·p leta dei tessuti e 1a ·COn·corriitante diffusio·n e dei pro.dotti tossici. La costipazi0ne abitu.a le , ossi.a la cosid·etta stasi intestinale, è di im1)ortanza re1ativa111e11te picc ola n·ella produzion1e ,d el cronico 1Ca ttivo funzionam.e nto d eJ.l 'intesti-no. 1

Tubereolosi intestinale nlce1·osa guarita. (R.

CH.-L. PERRET M. GrLBERT . B. et Soic . Méd. d. Hop. , r11. 17, mag·g·i o 1930).

B u RNAND ,

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Dopo i lavori compar si sulla tuber colosi intesti11.a1e, tale m .a lattia n o11 si 1può con iderare più ing,ua'.r ibil·e, e gli AA. ne riferjscono un caso la cui g·uarigione pogg·ia su tre el en1enti : I )


....

1424:

constatazione ope ratoria iniziale; 2) esame :ra<lii 0 log i00 .a,ddominal e prinw e ·do·p o cinque anni; 3) osservazione clinica pe·r pii ù di 5 anni. Si tratta d 'una donna di 28 anni con una :Vo1uminosa cavern,a al l obo sup. del polmo·n e sinistro e nun1er osi focolai cavitari ed infiltrativi n el resto dell ' e r g.ano. A ,q ueste lesioni si .aggiunsero disturbi a carico d ell 'app,ar.ato ·digerente, oo·n sistenti in n.ausee frequenti , diarree in serie intermittenti . L 'es.ame radiolog·ico mostra che dopo .9 1/ 2 ore ·d all ' ingestione d el pasto di bario l'aspetto d ei tre colon .a pp.are come un semplice tratto lineare, e d il pasto è g·ià passato nell'ansa si.gn1oide. E siste il seg·n o quindi · ·d e.11 'ipercinesi , detto anch e segno di Stierlin, ch e secon.do Bro\vn e Sampson è il segno più fedele d ella tubercolosi ulcerosa. Con tale reperto .si pr.a·tica la la para tomi,a, e si trova ch·e il cieco ed il ,c olon ascen·d en te e trasver so sono invasi d a lesioni tubercolari infiltrative e r etrattili. Anch e l ' ileo ·p resenta tutte le par eti infiltrate da tubercolomi in stato av.a nz.ato. In tali con·dizioni si rinuncia all'o!p erazion.e sull ']ntestin o. Da quel momento, anzichè peggiorare, la paz. mi.glio·r a rarpidam·e,n te ·d ella s1i.a J.esion.e intestinal A, e la funzione rientra nel normale. !Benchè neg·li ,a nni successivi le su e lesioni p·o lmonari si esten.de&sero, la funzio11e ·d ell 'intestino è· stata sem.p re perfetta; un esame y,ad:iologico fatto dopo 6 an.ni circa mostrò un normale ri~m,p irnento d el grosso intestino, senza alcuna soluzioJ?.e di continuo e . senza alcuna lacuna. Anche la motilità d·ei colon appare presso ch e normale, e.d il segn o di Stierlin è negativo. A cl1e cosa attribuire la guarig ion·e? Due sono le ipotesi : o la gua rigione s i è ottenuta 1con lo stesso meccanis mo ch e si ha n elle laparatamie per peritonite tubercolare, il ch e è poco probabile, ·d ato l' estensione a.e lle lesioni , oppur·e essa è dovuta a ll 'intervento tera-peu tico, essen·do stato sommi11istrato carbonato ·di gu,a i.aco1o per bocca, e ordin.a ta l 'elioterapi a addo·m inale e gen er ale. Probabilmen te diversi fattori h ar1 con.corso n 1e l·1a guarigione comJ..ileta ·della lesi(>Ile ad·dorr1inale. 1

[ANNO XXXVII, NuM. 39}

IL POLICLINICO

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CA'RUST.

Gastro-enterostomia semplificata. Bulletins et '!.1 émoires de la Société des Chirurgiens de Paris, t. XXI , n . 15). \

(V10ToR.- PAuCHET, LE GAE e LuGUET.

Gli /\A. comu11ican·o le osserv.azi oni di tre casi rec,enti di ga.stroient~ostomia operati c.o l bisturi diatern1ico. Il metodo S emplifica i11olto l ' intervento. Niente pi1n ze , niente emostasi n è a p e·rtura d'e lla cay.i.tà gastrica.. Si fa un solo piano di sutura sulla incisione siero-muscolare ; il solco tracciato dal bisturi sulla 111 u cosa d ello sto111aco e ·de l ·digiun0 pr·e pa.r a la n ecrosi della mucosa I.a cui apertura spontan ea si fa secondarian1ente. 1

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L 'intervento dura circa dodici minuti ed è d ei più sem:p lici . La sola difficoltà consis te ad étppr.ezzare il grado di calore da dare al bisturi p er mortificare la mucosa ch e si ottiene qu,a ndo l a sottomu cos.a acquista una tinta legg.er·m ;en te g·i.allastra, ciò ch·e p'l·ov.a che I.a necrosi è vicin.a . Il P.a uchet r itiene che il bisturi elettrico è n ettamente sup·erior e al termo o g.a lvano-·c auterio per l '.apiertura d elle pareti gastriche o intestinali. Bucc1_

VASI SANGUIGNI. Le arteriografie negli aneurismi a1'tero-venosi. ( SPANGENBERG

Mu~IST .

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Prense Med. Arg. ,

n. I, 1930). D 01p10 l 'introduz-ione del~10 i·odi10, in special mo1do sotto forrm;a di olio iodiatio, ·pe.r la ricerca di p:rro·o ess.i p1a.to1},o gi1ci .a cari co d·ell 'appaa·ato resrpir.atori10, genìta1l1e, u rin1ario , dieii tumori del sistem·a n 1ervo1&0·, taJ,e m .etod 0 fu applicato, sebben.e COil ri1sulta1ti m ìenro' hri11ant:i , a ll.o &tud i o de.11'a.J:bieiro v.a s00 la:ne . La pnes.e.nz:a ·di circoi&ta.nz·e .an.atro miche .parti1coliari (a.b bo n1danza di oo,Jl.ater.alr.i) , il p1ericolo di em1b olie .gr:assoiSe, in·d·u sse 1però successivam en.te gli AA . am.erican i ad abbandonare gli o1:ii :i101dati e .a il'icor.rerr!e .a soluzioni .ac quose di ioduro 'e d.i b romur-0 di .s od.io. • La tecnic,a ·è più diffi,c iLe·, ma l a viisibilità ·a.r ter;1osa è più nitida e·d an.ch e a i fini diagnostici i Tisultati so·n~o inigl.iori , tanto ch·e oggi ta1e ·metoid o è .entraito, n eilla cli111·ica c101m 1e m .ezzo· ·di 1espl10 razion,e •d ella ciircto·l.azio,n1~ .arter1ial.e, spe,c i:e n ei casi di &tenro si vascola·r i e di tumori ceDeb rali . Basa.ndrosi su ciò, g·li AA. hanno :ritenuto inte,r1e1ssan te .a:p•p lii c a.r.e it ale m·etod10 1n•ella esplomzion•e 1d1e1'1e lacun1e vasicola:r i dei tumori teleng~i,oota:sici, ·dellie diJataz~onri é.a pillari, d egli a•n eurismi oirs.o idrei, n1a so pratutto nello stu·dio d egli .a n,eur.i smi 1artero.- ve·n1osi. La tecnica .a,doipera ta è quell.a ormai nota : soiJ.lO gli AA. inffisùotI1'0 in un ·d·e ttaglio, che riteng·ono essenzia1l1e p1e.r ott€n•e:rie una buona arteriog:r.afi,a 1e ci o1è, quan1do il v.as-0 è mess.o .allo scoperto, .di 1eser.cita.Te u·na · oom.priessionie su. dì ,esso in moid o 1da difficoJta:rie momenta.n .eamente 11a ci.iìcol.azione a1~t1e,rio·sa. Jn tal 'In·o do la soluz.ion,e iodurata non si diluì-scie ,e ccessivamente 1ed ·offne un.a bu·on.a ·O.p acità .ai r.aggi X. · l1n pnese.nza di urn 'aneu risma aTt1ero-ve noso due sono gli interven,t i ·d i soe1ta : o sopprime~e iJ segmento v.asc;oLa.r ·e anasto,m .otico (procedim·ein to ra,dica.J,e) , io ppuir e tentar.e un ·p rooesso .coru&ervatoi:rie, con il qual e si lascia la comunicazione .artero-ve•n os.a, cons erv.a n·do la permeabil1ità vascola11e. Alla prima eventualità si deve ricoir.r1ere solo quando ]e condizioni della ~esione no1n autoriz1

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[ANNO XXXVII, NuM. 39]

SEZIONE PRATICA

z.a no .a p owe .i n esecu zio11-e qu•a lcuno d ei m efu preceduta ·d a un p 1erio do ·di a ssenz.a del todi conserva tori. }Jol so radiale , éiò ch e fa pen sar e a d un em-· P·er qu.e sti ultima. pe-rò si d eVle contaQ"e sulb olo ch e d.a pprim? l1.a occluso I 'art eria ascel1'in t eg·.ri tà .art1eriia.1e (con servazio1n 1e ·del cailibr o la.r e-, e si è p·o i sbriciola to , andando a·d occludielll '~rrteria) ·e sajla 1possibilità rie.al izzare derie coi framme-:1ti. i r.a mi t ermin.a li d elle aru11a e·m ostaisi ·Con111J1~eta . terie d elle dita . C e11tam~eillt·e nroo sM'.anno 1patrtÌm·O·n io di que All '.autopsia nC'·n fu tro·va t a traccia d ,e ì tromsto m etodo i cas.i i11ci qu.a ·Li (esista u1n sac,c o a.rb o ch e occlude-v a l 'a scella r e . t erri.alte .g·ià c,osti1tuito·, o quarn 1do ,esist a un sac Do RIA. co in cistato iuxta-aTterialre cl1e si accompag!Ila a dci:struzionie ·p iù o m ien o ·eis1t1e.s.a d1e.ll.a p,ar;ete . Pat9genesi e te1·apia Si })Otrà i n vece :a·p p1ic arne un n1·Btodo conse.rdella diatesi angiospastica delle estremità. v.a to11e (1e.g atui:r.a 1d.el can1ail1e id i comunicazione, sutura ·d ell ' orifiaiio doip10. 11a sietp araziooe dei va(E. Do·PPLER. M ed . J(linik, 31 g.e1nnaio 1930). si .an astomo tiici , S'utu1r.a d1elll '·o~rifi cio per v·i.a enL 'A. riunisoe i1n qu,e·s to g.r u·p1p,o I.a cta·u dica·d•ova·sc,ol,aTie), in tut ti q ueii ca si n1ei q uali \rii sia zion.e intermittente, la g·ang-rena pr·esenile e sei·n t eg1r ità a·:ntertil()1S~ e con osic1enza preciisa del 11ile .eid 11 mo rbo di Rayn .aud. Sp ecia lmente I.a prunto d1ov:e si è costituita la fl,eb oartelj.a . clau-d icazio·n ·e i1n t ermittente era , un tem~ , atDo1po t al.i con siderazio·n i , si oom prende di tribuit a a m ·odificazio·n i .ar terio·scl·erotioh e dei qu.al1e utilità pu ò esiseTe 1'.rurt,e·r iio·g r.afi;a n·e llto s t:udio d·eg·li aneurismi ai:r.t eT'O·v.en,os.i . Il rie1n pi- ·vasi. L e, r ecenti .r ioe·r che h .a nno invece . di.mostra t o ch ,e no n si tratta di .d eg·en er.a--zione grasm e1n to ·d ei Viasi c om. la soluz1i,on e ·di io·duro dii sa , calcificazion•e o d egen·er.azion e j.alina, sodio ·p e:r·m 1e1Jt,er à .di ·C onois oero con ·e sattezza se il tu1n or e vibratile ch ·e si palp1a , èo rrisponde ' m .a ch·e il prooesso pren·de p-rinci pal~·e n t e l 'irit~ma, di cui 1~e cellule p r6.Jii.1ferano· e v en g o·n o ad ad un '·ectiasiia rurteniosa o a d un ' ectasia venois a o.c clu:d·er e c omp letam.ein1te il lum,e vas.aJ.e . Oltre o 1a~rte:r0Vie·n1osa 1e ta1e in.dioazio1ne sar à p11~eziosa a qu·es.te mo1dificazioni anatomich e , vi sono an}J<er il chirurgo, . p erchè co n la conosoenza de.Ilo ch ·e ·d·ei f.attoiri funzionali , qu.a li il .tono del ·s tato ,rascolare e d·elle vie coill.at;er.ali , c.a so pe·r sim•p ia tico , ch e po,r ta alla vasoco striz1io1n e . · caso, potrà applicare il n1 eto·d o· 0 1p era tor io ·p iù L ' A. d escrive tre fas i d ella diatesi ang i9spaappropriat o . A . P ozzr. stica. Ne}J,a prim.a , vi è un.a notevole irritazio' n e ·d el simpatico, che provoca una compresCasi ~i . rottura aortica gu11ri ta. sione dei vasi, diminuzione ·d ell '.aflflusso arte' rioso e cong·e stione vènosa. Il polso diventa · (A. LuNDBERG . Acta m edica scaridiriava, 28 :febd ebole e si h.a un.a color.azione livid.a dei te' b1~aio 1930). g umenti. All'inizio , è conservata la sen sibilità In u.n primo ca s0 la T·011Jtura era da a ttt ibuirsi t attile, ch e t en d e a soo·m p.a rire n ei casi di lunall 'urto d-el sangue co.n tro le ,ra lvoJ.e .a ortich e g~ du~a·t.a; ·],a sen sibilità p•r ofo n'd1a 1~m an.e indovuto a·d au~·~nto in1·p rovviso di pressione tatta. L a prim.a fase è .r ev.ersibile, n el senso' p er la oaduta da un.a oeirta a ltezz.a ; il fatto era ch e la d epressione d el tono ·d el sim patico proa ccaduto 54 an:rui prima d ella morte d·el pavoca dilatazione de lle arterie e·d iper emia. zi•ente e .la le.siom·e fu riconois c.i·u.ta .all 'auto·p sia. N·e lla secon.da fase, vi è un ' irr itazione masNel secondo ca so , si era . pure avuto un ausima ·d el simpatico ; la compressi on.e d e.Ile arm e nto in1provviso di pressio11e .p er eccitament erie è g·rave , le pulsazioni non sono percepjto sessuaile, in un indi,riduo in cui la parete bili , l '.artò h .a un p allor e come fosse morto a ortica e ra in·debolita d.a pregr essa m .a laria e ed è fredd9 al tatto; la sen sibilità tattile è forse sifilide . compromessa od .assente, que lla ·p rofo11·d.a non Nel t er zo caso , la lesion ~ er.a localizz.ata , noJ1 è affetta. La . condizione è e str.em a m ente peg·ià in vicinanza d elle valvole, ma n ell ' aorta n·os.a e, se si prolunga p er .a l c un.e or e, si passa ·d-i&eendente, o ltre a .d un'altra n ell 'aS_cend.ente . n ella t erza fase, di n ecrosi. Si. era pr od otto lln ematoma intramura le e d P er qu.anto rig ua r·d.a I.a t'erapia, l 'A. ritiene un emoperica:rdio , cl1e avev.a ag ito d.a tampoch e Ja sim·p atectomia non costituisce il m eton e sul cuore . La cau sa di quest 'ultima rot tura d o mig·li oTe . È invece più a d,atta l 'esclusione n on potè esser e d et erminat a . fil. chimica d el simpatico p er m ·e zzo d ei d erivati d·e l fen olo. Vanno evitati l 'app1icazi on e d el Dist1~ibuzione insolita di cancrena embolica. caldo , la diatern1i.a , il trat tam ento elettr ico ed il n1a ,s,ag.g io, ch e a .u men tan o lo spasm o e, (M. PruLAND. lVew Englar1d Jo·iirri . of m ed. , quindi , la gang r en a. Sono d annosi i cibi mol22 nove n1bre 1929). t o con·diti , le b evande stim olan t i e d il fu m are , L ' autore riferisce u.n caso di endocardi·t e sucome pure l 'eccitan1ento n ervoso . È a ssoluta b acu ta i·n cui si e,bbe una ·c anorena d elle m ente n ecessario il com p leto ripo,so. estremità d elle dita d€ll a m ano sinis tra. Essa fi l .

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IL POLICLINICO

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CENNI 8/BLIOORAFICI ·G . e F. KLEMPERER. Neue deutsche J(linik . Vol. IV. U n vo1. · in-8° di 811 pag. con 153 fia. •n el testo e 18 tav., di cui 13 colo·rate . ui:ba·n e Schwarzenb.erg, e dd. Berli1n -Wie·n , 1930. Pr.ezzo RM. 35 (rilegato RM . . 40). Quies.to qua.r to voJ.ume d.ell 'ecoel·lente encicl o~ pedia di m ·edici·n .a p1p~tica ~om.p~end·~ l1e yoc1 .ch e vanno d.a : m .a lattl1e art1oolar1 ch1rur.g1che (Gele.nk.e·r~r.anku111gen) a m .alattie del mio·catrdio .e d ei 1n ervi ·d el cu·olìe (H er zmu skel- und He.rznerve1n 1k ra.n kheiten) ed h.a cap·i-toli d·e l più alto inteuesse, ampian11ente trattati. Basti citare, p. es., I.a gotta (O. Min.k o,vski); 1e m .al.attie i?-dustria.li (W. B.a•n d eìr); la gon·o•rr.ea (W. ~,rei); l 'emo fili.a e le dia·tesi emorr,a.g i ch e (E. 1F ra.n k) ; le malattie cutan·ee (A. Jo·seph); l·e e Pn·i e (1. .Schonhau.e r ); l1a car.diolo,gi.a com,p·vend-e n.te i m ie to.di di ricerca (E. Sta·d'Ler); i vizi valvolari acquisiti (G. J(.a-tz e F. Lah r) e co·n g,eniti .(H. Pa·sslie r); le malattie .d el mio·cardi-0 e de i nervi · .ca:vdi.aci (H. Ve il). P er fac ilitare 'le rioer c·h e, questo volume porta un in·dioe .alfaib.etico d·elle v-0.c i trattate Itei .quattro primi volumi . fil. 1

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·C. N100LLE. Naissance, vie et mort des rriala-

.dies infectieuses. Un vol. in-16° di 21 9 pag. F. Alcan, e d. P.a ris, 1930. Prezzo 15 frs .

L ,A. p·r ospetta i proble·m i d·e lla ·n.asc ita , d ella vita e ·d·el1a ·m o·r te d1elle m .al.attie infettive. Vi son·o d1elle m .a1attie., egli osserva , g ià anti.che, p1rob.abi.J.m,ente trasfo·r mate:s i n el temp~ , .a ltre ·di orio·in e ;r eoente (p. ·es. , la febbre m .el1tense, l a in~ningi te oe·J'1eb1ro-spi·n .a·Je e pi d·emica, . forise la pertosse), a.lt re infi·n!e ch e si avranrlo forse in avvenir e. Anch e i g.ermi h.ann.o subìto via via , d elle trai-sfoiT'mazio ni, d ai saprofiti .ai' patogeni, agli ultravirus -0,d infr.amicro·b i , .(/Offi·e 1'A. li chia m a. Conoezioni arrdite svi1'u.p·p.a te ie ·d edotte d.a fatti sper~m e-ntali e ch e p·r.estera·n~o forse il fia11 co a c1~tiche, in.a sono indubb1.amente su·scitatrici di .n u·o v.e oorr.enti di id1ee. Altri 1)rohlemi ·d 'in,d o·1e p1ratica· si affacciano : distrL1zio·:p.e d·egli a nimali . infesta·11ti p·e r mezzo di e1)iZ'O·ozie, gu,e rr:a· n1icro·bi c~, ?ltre :a.Ila ausl)icata soo·m parsa de·~ le malattie ì·~fett1ve p er . opera d·e ll 'uo mo ch·e 1 A. , d.a v·e ro b101ogo, ritien·e attu.al-men te im:p ossibil·e ar;i.ch e p·e-r quelle oontro le qu.ali sem ·b riam-0 m ·eglio ag·gue rr iti. Ad og'ni rm o·d o in .o n ·d o·bbiaID:9 di sperar~ ·d ell 'avveinire .a n ch e per con ten°e1~e entro oert1 lim.i ti l e n1alattie infettive. La cono cenza d.elJ.e m .aJ.attie infettive h.a a·n ch·e un .g ra.n de vantaggio : C[U ello ·di insegna;rci la gran·d e e D·ece saria .solid.a~'i.età un')..a~,a; el ~­ va,n·d·o i al di opra dell1e reciproch e d1sco rd1~ g'iorn.alier·e, g li u o1mini si entono .affr.atel lat i nella l ot ta contro il comun e fla gello. Libro cl1e i leg·g·e con vivo interesse ed ac. t~essibj l e ad ogni person a colta. fil. 1

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Traitem ent m édico-chirurg. des pleurésies purulentes tuberculeiises. G. Doin, P.aris, 1930. Frs. 16.

DuMAREST - Gu rLLEMINET - RouGY.

Da lla collaborazion e d el ti siologo e d el cl1irurg o è sorto questo nuovo volumetto d ella pr.atica co ll~zione id~ata e ·diretta 1d al Sergent. L 'argomentc) è di attualità o.ra ch e l'ardire chirurgico fa rag·ionevolmente b en e sperare per la ter apia di a ffezione così g·rave: dall 'antico an tagonisn10 me.dico-chirurg ico di fronte a lle pleuriti purulente ' t1:1bercolarì sorge l 'attuale auspicata coll.abor.a zione ch e sempre maggiori su ccessi segr1ala. Tutto è questione di scelta , cioè ·d i stu.dio ·d ell,a forma clinica, stabi lita la quale un :q:ialato dovrà essere ·inviato al chirurgo , un .altro al rnedico. · Nel lavoro d egli AA. vien e sviluppato questo studio ,a tto .a separ.a re e .a d indicare ] 'indirizzo appropriato per la cura d ell 'ascesso fred·do pleurico , ·del V·er• sam.e nto infetto ,• del versa• n1ento settico , d el ' 'ersan1ento coesi sten te con lesioni p·oìn1on.ari . l\1oNTELEONE. 1

J. AuCLAIR. Vaccination préven,.t. et curat. du

cobaye et du la<pin con,tre la tbc. hiimaine . Masson et C. ie, édit. P aris, , 1930. Frs. 2u . . Esposizione .di esperin1enti 1)er seg· uiti da moltissimi anni ·su cavie e conig li per tra rne u tili indicaz•ioni sulla ,,,accinazion e cur-ativ.a e preventiva n ell'uomo. La prim.a p,a rte d el libro si occup.a d ella vaccinazion e preventiva d ella c~via cont ro la tbc . um.an.a ; la secon·da })arte studi.a l e con.dizioni d ell a n1edesima ' 'accinazione n el conig·lio. . .Nel ca1)itolo ter?:o è es1)0Sta la teoria nuova d ell 'A. sull 'O·r ig ine 1Yan c1';eat1ica ·d ell 'imn1unità tubercolare . , La seco11d.a parte d el libro mostr.a },a })Ossibilità di una vaccinazione curativa ·d ella ' cavia e d e] conig lio contro la tbc . un1.a n.a con una scor sa storica sui r isultati possibili e probabili tiella vaccin.azione .antitub er colare n ell 'uomo . J,d ee. ed esp.erie1l'ze d ell 'A. si trovano espof.te I.a.ngam.~ nt~ in tino degl~ scorsi .numeri .di questo per1o·d 1co avendo n oi recensito a1np1an1ente un ri.assunti,ro .articolo d ell 'Auclai r con11)arso ull a Presse m édica.le. MoNTELEQNE .

Difte1·ite. Nate epidemiologiche e profilat~iche. In-8° .d i 56 pag. , co11 ± ta''· I st. pol1g r.af. d ello Sta to. Ron1a, 1930.

La Direzio11e ge11erale di Sanità pubblica, dopo avere en1anato i. c?n si$'li e le . no~me per la ' 'accinazione ai1t1d1fter1ça , pubblica ora questo ottimo studio sull 'epidemiologia e prof ila si d ella difterite. Nella prin1a })arte sono chiaran1e11te des?ritte J.e forn1e clinìcl1e, l 'eziologia, l e sorgenti e.d i veicoli d 'infezione, le con·dizioni cl1e influenzano la r ecettività. · Più J.arg·.a part e è fatta a]l,a profilassi, in cui


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XXXVII, NuM. 39J

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SEZJ ONE PRATlCA.

segnal~an10

soprattutto i capitoli sull'accertamento diag nostico, sull 'isolamento e disinfe.zione, sull 'uso d el siero antidifterico, sull 'apprezz,amer1 to della r ecettività e r eattività in·dividuali e. sull 'imn1unizzazio11e profilattica ·d ei ricettivi. Ottirne tavole color.ate rappresentano le reazioni ·di Schick. Fra i .d is.positivi p er il prelevamento ·del m a teriale sospetto , è .da rr1e11zionarsi la provetta in cui viene impedito l 'essiccamento del in.ateriale stesso; chi ha ricevuto , in laboratorio , ·d ei tamponi sec1 -cJ1i ed inutilizz.a bili apprezz.e rà i v.a ntaggi ·di questo sistema. La r ed.azio11e è dovuta al prof. M. Pergola, di cui è b e11 i1ota la sp·eèial e compe1enza .sul1.a. .difterite. . · f ti.

Wiener Arcliiv fiir inriere Medizin, dirretto d.a W. FALTA e K . 1F . W ENCKEBACK . Vol . XX, 11. 1. I'n -8 ° di pag-. 15 6, co·n fig. U rban e Scl1vvar ze11b·erg·, ·edd. Berlin e Wi1en. RM . 12. Dia1110 J',elen co ·d·ell e mo·n o,g·ra f~e conten ute in questo interess.ant·e . fascicolo . ~l t ono n orrn.ale e patologico dell 'app1ar.arto ciTcol.atorio ·dell 'uo·m o (D. D.a nie10 po1u). L 'Ulro·b ilina ed il suo sig·nificato di.agn~}stico (M. W eiss). Il problema del rin'Ilo,v am ento satD..g uigno (K. Si·n g·er). Il r.ap·p orto delta e.r itro- e linf~ci~osi da adr·en alina co,n la milza (A. Rados av:1Jev1c e M. S ekulic). L '·e q·u ili b·r io .acido·-b asico ·de Il ' org.anismo con spieci~le riguardo all 'ur ina (0 . Sarke e R. Bartolo n1ey) . S.e psi p1n .eumococcica ·con insufficienza epatica ·ed a n emia ep.a.to,g ena (K. Lede·r er). fil. 1

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in pratica la sua idea-. D·OI)O di che il Gra nduca or:dinò e sperienze .a P.isa ch,e furo n o fatte d al Bo:De.lli e dal F:r a,cassati, con1e risulta d a l etiter e richi.amatie d.all 'A. ; il cui studio su qu1esta part~ è comp1e.tato ·d·a11 '·esposizione di tutte le espe- . 1·1e n ze fa1tte ·d a qUJe1 ten1.p·O in poi sia i n I tali a che all 'Estero. Rig·:ua.r do p1oi all,a priorità italri.a1i.a , d elle iniezio,11i n1edicam1en to,se n elle ve111e, eg·li la J'liven,dica .a l vicentino Aless.a n·dro lVIassaria ch e fin ·d al 1588 n e1l suo, soritto <e Disputation·es Du.a·e n .avev.a .a sserito .a verl.a praticata no.n un,a sola volrta. Egu alme·n te su qu.esto argom·en to il Di S·egn1i ·dà n U0\1 i c·ont1~ibuti docun1en tari. . Questo scritt.o,- m 101lto -acoo.rato, v iein e 1a·r ricchito· da n1um erosissjn1a e scelta bibli og·ra fi a (123 cit. ), n ella q·u ale sono inclus1e le citazior1i dell.e su e moJtHplici ,e proficu e ricer cJ1.e ·d 'Arohivio . La p·r io1rità ,i taliana, de11la idea e d e]le c.onsegue·n ti 1eispe.ri.enz·e su qu·esti due capitoli di tera·p eutica, vesta così, da1l10 studio d el Di Se.g·nii, sicu.r.an1ente e d i11 moido d·efinitivo provata. PtETno CAPP.l \RONI. 1

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LA CLINICA OSTETRICA

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Rivista mensile diretta da Paolo Gaifami

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Ri'Qendicazion.e n~azionale . Il contributo italiano alle 0 rig.i ni della transfµ sione del sangue e della iri.ieziorie d'i m edica, m en,,ti n. elle vene. I stit·ut·o N.az . Me·d. F.arm .a-

MosÈ

DI

SEGNI .

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c.olog ico cc.Sero·n o n. Roma , 1930. 1

In questo su,o scritto, il g·i o~r.a.n1 e 'e sol erte -situdi,0.50 di Sito·T'ia ·d·ell.a Me1dicin.a, Mo,s è D.i Setg·ni, sulil1a b a1s1e dii in e-cc·ep·ibi.Jri documenti , per la n1 a.ggio[' parte in editi , .èla lui ·r itrovati , l)iv.endica .a~l ' Italri.a 1.a pri.o rità, . i.a 1della ide.a che d.ei ])rimi ·e sp·e rin1enti , dell a transfu.51io·n ·e d,e.J sa·ng· ue e d e:]La m:eidiciin.a infusori.a . V aig li.a te tUJtite le asseTziioni sul] 'rè ra cl1ie eg·li c h i.aro.a mri.to1'01oo·ica ·d·e•11,a. t:r.an.sfusione; <limo:. strato info ndato il ·r.acoonto rig·uarda·nte il Pori. te fi ce Innoc1e11zo VIII, l 'A. riv1e.ndica a France sco FoJili .da Po·p1p i (1624-1685) la prio·r ità ·d elJa idea .d,ella tr:a nisfu,sio11.e .d eJ .sangu:e. E ciò s.opra un im1)or t.an tissimo ·docu1n1·e·n to d 'Archivio 'Ch e eg·lii è riuscito a .scovare .alil.a N.azionale di F ri11e1nze fr:a il Cartegg·io ·de.Il ' Accad·en1ia del Cim ·ento, ov·e è nitr.atto ·10 st r um ·ento ide.ato ·d al FoJl li i)er ese.g·uire la tra11sfu sione., unitan1ente a d un diseig·no ·.a p1ein·11.a di n1ano ·del Gran.due.a 1·affiguranite il Foltl i. I·n fatti ·eig·li asser iva n elle -su e ope·r.e ·di .aver co•n 1segn at o, in lln colJ.oquio a' ruto con :F eDdina n.do II .di To cana i1~ 13 agosto 1654, il diseg~·O eh.e p ern1•e tte\ra di tr.adulTe 1

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Il Numero 9 (Settem bre 1930) cont.iene: l avori originali : S. PASCAL! : L a riserva ·a1.calina nel sangue dura.nte l a .gestazio ne . Fatti e documenti: A, MARTINOLLI: Contribu to .alla teTapi a ·COnoServaitiva dell a in.v ers1one puerperale idell 't1t eiro. La rubrica degJi errori : C. PAMPANINI: Dri una tor.m a ·P•3eu<lo-:n,eoplastjca sinistr~t ·d a a'l)'Pendicite scambiata per tir as.formazione necrotica o m ·ail1igua di ut,er a fi.Lro.matoso preced-enteme·n te drraidiato. Riviste sintetiche: M . ARCIERI: L 'ister-0salpin1go.g.r afìa e J.a .p •r ova di Rnbin nel1o studio della eteri1ità fen1minile. · la rubri·c a medicQ-legale : G. DEL VEOOH IO: La re~p.01n sabilità pen·a le ne1la soppressione di feto a pnO'ico. Mecti cina sociale: P. G.~IF _t\.MI : Le p-rovvidenze del Re.g im e pèr l<t tiutela della maternità. 'Dalle riviste: Ostetricia : Sondaggio bic11o.gico del sistem.a en·docrino ·i n gravidanza .c on iil m etod·o Leone. - R aipipo.rti frR l'a.lbuminurj a 1reci.ctiva nte e J.a n efrite ,toGisicp_. - L.q, cu ra dell'asfìs &ia f etrule end o uterina senza interventi opera tiv·i . - Sulla .rott1t1ra p.re•ooce del i:;acco. - Inversione puer!lerale dell'utero d.atante da 19 g.io rni. - P er focaz1on,e del fon·do 9,ell'utero da refildui placentari a.bortivi •i ncapsulati n ella par ete uterina.. - Cinecologia : S1.1lle an omalie m est.1'u a li nei sar oom j ov.a rioi. - Jn.omidazic.ne perit oneale :per rottuTa, d'<tlll co.r.po lutoo m ·e struale. - . Un caso 1d·i aece&So dell'utero. - Liui-0-dol intrauter ino ; perforazione tt1barica scC'll-0e1c~1-1ta; ister ectom·ia: controllo r a diogra fi.c o 1-1ter o-tu b?.1'·i·co pos.t-oiper atorio. - A proposita del prurito vulvare t r attato con -la neviro·W.m ia bilaterale dei i1ervi nudendi ti·nter:ni. - G1.1arigione delle fhstole ureter a li m e dian,te esclusi one fum.ziona le ·del ren·e r elativo.. - Turbe vas·omotor.ie ed iperest esi che con•Eecut-tve ad una r a •ohianestesia. - Tera pia C.IJ.'m.o nica oo·n .iniezioni en.aomui.5ool ari di satn g'ue d·i gravid·a nei r}.ist u ribi della m e.strua zi o11e. - Pediatria: L?. su bglossite difteroide. - Contributo aJJa conoscenza del pemfigo ereditario. - Prova della oo.n oentraztone e della dilu·i zione n el lattant e. - L P. ro,r mula eritraicitoo:netrica a l la n ascita e n·ella prima settimana di v.ita. - C-0ntrolli snll.a refratt-0metria si er o-em atica 111ell'i nfa nzia. 1

I li~ri. Interessi

lev.atr.i1cri. varietàL -

9rofessio.nali : A

proposito di concorsi p er

Notizie. Abbonamento pel 1930 : I talia L . 4 O; Estero L . Per glii associa ti al « Policlinico)> : I talia L.

6 O. 3 6;

Estero L . 50. Un numero s eparato L. 6. Per otten ere quanto s opra rivolgersi diretta m ente all'editore LUIGI POZZI, via Sistina 14, ROMA.


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[ANNO XXXV.II , NuM. 39)

IL POLICLINICO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. Immunità del neonato e del lattante. '

Pre111e sa la d efinizione di in1n1unità, intesa n el e11so di un o tato di d1fes1a più o men.o valido ed efficiente di un organismo in toto, o d·ei suoi tie ssuti , ·di fronte .a ll '.a zi·one d·ei germi patogeni e d ei loro ' 'eleni , ·e.d accennato a lle t eori,e emesse per spiegarie la gen esi di tale tato, I. Nassa (Pediatria, n. 12, 1930) riassum·e i d.a ti fo1rniti· d.all.a clini ca n·ei riguardi dell 'ar g o1m en to. · Nel n·eon ia to è v·er so l 'azion e d1ei germi piogeni cl1e si manifesta una I'ecettività piccata , tanto ch e a tale · et à la g en°er.,a lizzazione d,ei proc,essii settici è un fatto frequ.ente . L 'al1atta.me11to i1.a.t·urale, tuttavia , ·e leva i poteri di difesa e presie r,ra, entro certi limiti , da talune infezioni , pe·r virtù .di ostanze es ist e·n ti n el lat te n1aterno stesso. · Rigiu.ardo .all 'im,mun.ità ' re r so le malattie e sa•n ten1.a·t ich 1e, talo ra ·può ·esse:re invo,c.ata l a presen za di corpi immuni n el J.atte n·e1l.a madre, mentre altre volte tale ... piegazione non è su ffi c iente. Nè si ·dovrebbe din1enticare •CO·m e le man:iifustazioni cutanee d e11e malattie esal)tem.atioh·e si presentano n el lattant e per lo più in forma del tutto abnonme, e talora appena abbozzat e. La difterite in,rece è piutto,s to freque nte a tal e e tà, co11 loca]izzazio·n e p·revaJ.entem ·ente nasale, alil'o·recch io, a lla congiuntiva , all 'ombe lico , ·ecc., sen z.a forn1.a zio·n e di p seudom .e mbrane, a causa d ella srpeciale maniera di reagi·r e .d,egli e piteli e d elle mucose. el lattante, in·o l t.r e, esisterebbe uno stato di ine rzia r.eattiv.a d ella cute, cl1e jn1p·e,di1~e bb e di stt1diare, dal ip unto ·d i vista in1n1unita rio , il ~ uo comporta1n1 ento alle re.azioni cutan·ee biolog ic he, sì ·da offrire dati di cardanti paragonando con:tempo1ianea1111.e nt·e t ali reazioni n ella ma·dre e n·el bambino. Un ' ipo·t esi ora n1ai tran1o·n tata è poi ·da con&i1d erare que11a per la quale l'org·anismo infantile era sin qui r itenuto i·n caìpace ·di p·r oduIT!e anticorpi in quantità sufficienti. Esperienze istituite n,e lla clj nica ,d,ell 'A. , e confe·r mate d a altri , h anno din1ostra.to eh.e la vaccinazione provoca anch·e in que ta t ene r.a età la com1par a dei vari an t1corpi , alla st e sa guisa di quanto a ccad e n .e1ll 'adulto . Solamente le t o.ss)n,e di1fteriche inodifi·cate n on e·111bra no c.aipac i di g·en er.are uno stato di imlil1un ità nel lattant e de i prin1i m e.si. P eT qua nto con cerne i11finle la tube.i-col o.si , bi_ogn a con i·d erare com e la via di contagio sia prev.a lentemen t,,e qUJella .a.er.ea, IJer cu.i dei bacilli virulenti i o fferma110 n.elle prime vie respirat orie, facendo poi an1n11alar.e le ghiandole p r os imiori . La tra. n1i ... io11-e tran splacen tare sarebbe po . ibil e duran te una malattia tu0

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b ercolare della i11a·d re, pur ess·en·do poco nota J.a in·drom.e present.a ta da un b.ambi110 così infettato. L ' A. riti.en e p erò ch e non s i possa parla re di un aun1·e nto di rei istenza o di recettività n·el n eonato, a secon·da d ella virulenza e· d ell.a d,ose d·e l viru•s in 1paro·l.a, ei sen d·o que·sti fenom ~ni l egati a lla presenza n,e~l 'organismo di germi tubercolari viven.ti . Una vera i1mmunità tubercolare potrebbe esere .amm·essa solo per l 'in f.ez.ione da virus filtrabile, con forn1azion,e di baci lli da1l virus ste,s so. L 'effica cia d ella vaccinazione alla Calmett e· non sar ebbe icuramente dimostrata , a lmeno· da l punto di vista t eorico , p er le scarse conocenze cl1·e .a bbiamo circa il modo di re.agi:re· d el n eonato di f.ronte alla pe(n etrazion1e de l virus· tuber oolare. l\tl. FABERI. 1

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Sulla genesi dell'affezione difterica. F. Hambùrg·er (~lilric h. iYied . WocJi., n. 25, 20 g iugno 1930), sulla base di osservazioni e tu·d i person.a li, e sull o tudio d ella letteratura, dimostra. che la difterite rappresenta un esempio scolas tico di m .a]a ttia infettiva facoltatjva. Ambedue i fattori fon·d.a mentali , cioè l 'agente n1orboso e J.a d i po izione individuale, sar ebber o ·d elle ·entità variabili. Il contagio si ,,erific.a molto spesso; I.a disposizione però è non solo ·diversa da individuo a in.dividuo, ma oscil]a anche n ello stesso individuo .. L a disposizio11e, 1Jo i, dipende n on soJ o dall 'antitossi11a, ma ancl1e da un seGondo fattor e X, forse ide11tificabi1 e con il potere batt ericida. L 'imn1unità antitossica e verosim·i]mente an·ch·e il fattore X oscillano ìn parecchi soggetti a bbastanza forte C1)o ichi1 o filia), inentre in a ]tTi o cillano m eno o affatto (isofilia) . Fino a·d or.a si sono s tudi.ate solo le osc illazioni d ell 'immunità antitossica, le qu.a li possono essere d etermin.at e in m.aniera specifica o non specifica. Tanto gli individui ]JOichilofili qu·anto quelli iso fili possono esser e a tti a produrre quantità abbond.anti o scarse di a ntitossin.a (euergici, m esergici, d~ sergi ci) . . . Graficamente, l '.i\. riporta uno schema lnd1cante l e possibilità di ma 1attia, in seguito ad un.a infezion e virul ent.a.

1\1. FA BERT.

SEMEIOTICA. Il peso specifico dell' urina per lo studio della funzionalità renale. F . Lasl1met e L . ~ewburgh (Joiirri. am er. m ed. assoc. '· 1± g iug no 1930) pro1)on gon o di n1i urare Ja fun z,ionalità renale me diante la deLerminazion e d·el p e o peci fico in deter1n in ate

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ANNO

~<xxv11, NuM.

39]

condizioni. Du:ra nte tre giorni, il paziente viene te11uto a·d una ·dieta flissa, . consistente in 45 g·r:amn1i di proteina, 106 cii g·rasso e 180 di carbCYi·drati (ci1rca 2000 calo1rie) con 2-3 grammi ail g·io·r.no di sale . La quantità di liquido è lim·i tata a 1500 cm.e . Alle 18 ·d·el terzo gioTno, d opo la c.ena, si sospende la somministrazione di alimenti e di bevan.de, fino a m ezzog·ior110 del g iorno seguente; al1l.e 10 di tale giiorn o, sri fa vuotal'e la ves•cica , e poi si r.a cco.o-lie l 'urin.a d·el mezzogiorno ; su questa , si ·d·etern1ina il peso spe· .oifico. . La presen z.a di albumina può indurre i·n errore aumen,t ando il peso spec~fico. Gli AA. hanno fatto unia g r afica •p er la coTrezione; si può calco'l.are che la presenz.a di .albumin.a aumenta i·l peso spe.ci~ic.o nella misurra seguente: 0,5 / 1000, P . S. 1002; 1,0 / 1000, P. S. 100±; 2,0 / 1000, P . S. 1008 e così via. Si fa 1a coll'T·eziione, sotrt·raen·do ·dal pe1SO· trov.a-to, qu•ello dovuto a'l l'albumi.n .a ; così se si è trovato un P. S. di 1020 e .si aveva 1/ 1000 di .albumi1n.a , si .cor:regg·e il P . S. a 1016. Gli AA. hanno coisi esami11ato 120 pazi e·n ti di cui 95 con malattie ren.ali , g li altri sani. Nei normali, l 'urina ha raggiunto il P . S. di 1026 ed oltre (la m.aggiorr pa:rte 1028). Nel 95,8 % d·ei .r e·n ali , il P. S. s i è trovato iruferiore a 1026; im molti di questi , 1la quan:tità di azoto n el sangue e la 1prova alla fenolsui1fon.ftalein.a d.a vano v.a'lori normali, m·entre il P. S. si è trovato , .p er ·o1tre .la m età, infe Tiore a 1020; soltanto i11 due si ebbero valoT~ di 1025 (paziienti con iperten sione ·e·d albuminuria b.an.a11e). Nei pazi.enti con de·fi ciente escPezion·e di fenolsulfonfta1l.eina e con azotemi.a oltre 40 mg., s~ ebbe sem ip re P . S. inferior,e a 1021 (in m·età 'd i essi, in.f.erio.r.e a 1016. Il pro·ce.dJim.ento propos to dag·li AA. offre il vantaggio di s:tu·di.are la fu·nz·iona1ità l'en.a le nell e co11dizio1n i norm al.i e n·e l suo complesso. 1

fil . Criteri per la diagnosi differenziale dei tipi di nefrite nell'infanzia. . C. A. Al.drich (Journ . a1ner. m ed. assoc., 24 maggio 1930) h a a·d ottato in uno studio s ulle n efriti n ell ' infa11zia i segu enti criteri di diagnosi differ enziale : 1)

Nefrite post-infei.tiva emorragica acuta.

Storia di un.a prece·d·e n te infezione; presenz.a di ematuria; decorso benig·no , o morte nella malattia acuta. 2) Nefrite cronica non specifica. Edema, en1aturia, iper tensione, aumento de11 'azoto n el sangue, decorso cronico o m o.rte. 3) Nefrosi. Notevole eden1a , a ssenza costante di ematuria , pressione del san gu e n orma le, qu.antità normale di <lzoto n el ang t1e, note' 'ole albuminuria. 1

142~

SEZTONE PRATI CA

4) En,docardite batterica subacuta con ne-

frit e. Edema, segni della endocardite batterica su·b .a.cuta, sangue albumina cilindri e leucociti n ell 'urina . 5) Sifilide con nefrite. Edem.a , diagnosi di sifilide, a lbumina, cilin·dri e leucociti nel1'urin.a. 6) Tub ercolosi con nefrit e. Criteri per la diagnosi di nefrite cronica non spe cifica, diagnosi di tuber colosi mili.are . · 7) Infantilismo renale. Criteri p e·r la diag·n osi di n efrite cronica non specifica, infa n tilismo gen erale.. fil . 1

CASISTICA E TERAPIA.

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Encefalite epidemica frusta.

. Un uomo ·di 28 anni , robusto, .attivo, si lam·enta da qua1lch e settima na d·i stan èh ezza ocula-re e di vedere, in oerti momenti, do·p pio, ed .attribuisoe tal.e disturbo al sovr.a ffaticamento. In seguito la diplopia si a ccentua e riman·e il solo ·disturbo funziona le; insistendo nell 'inter·r ogatorio , si viene a .sapere ch·e, in qualche giorno -il paziente si sente più sonnolento. All 'esame fa tto ·da M. Nathan (Presse m édicale, 24 ·m aggio 1930) si trova che la .diplo·p ia è monoculare ·destr:a); b.a sta o·ccl ud1ere l 'occhio d·es.tro p1erchè essa cessi; non esiste dunque strabism o. D.all 'esam1e fatto m etten·do dinna nzi a ll 'occhio san o un ve tro rosso e facendo guar·dare una can1de1la, ·dalla po·sizio,n ·e 11.spettiva delle du e fi.amm·e, rossa e bi.an ca, si arriva a conoludere ch e non si trattava di paralisi isolata , ma ch e tutta. la musco la tura ·estrinseca d ell 'occhio era inter essata glob.a lm·ente; i riflessi pupillari, alla luce ed al·l 'accom odazione, era no leggermente pig ri. Trattavasi di il e.siooi ·diffuse e leggere, con tondo ·dell '.o cchio ind1enn·e ch·e potev.ano lo·c alizzarsi n ei nuclei ·d 'origin·e d ei n·ervi n1otori d·e ll ' occh io (paralisi nucleari). P er quanto rig·uarda J'ezio,l og ia ·di queste paralisi si potev.a no esclude re facilmente le ·emorragie (inizio brusco, spesso g l9bali) e le polioe·n cefali ti ascendenti con secutive alla p oliomie·l ite (n essun sintom·o ·di qu·esta). Si poteva prend ere .anch e in con siderazion e la difterite, ch e pe~ò il malato non aveva avuto e ch e si limita, ·di solito, .a l]a par.a lisi del1'accomo·dazione e·d a paralis i 1paroella ri. Più ·difficile è }'.eliminare la sifilide, la quale, però, raramente è così di tifusa e così d iscreta , m·entre poi l 'an.amnesi ed i r eperti di laboratorio la facevano escluder e. Rimane dunque la sola e n cefa lite epidemi e.a , ch e ' 'eni va an ch e confermata dalla presenza di iperg lirorrachia (O. 90). Com·e te-rapia , l 'A. h a a·dotta to le j11iezioni endoven ose di salicilato di sodio cg. 55, in 5 em e. di siero g luco a to al 10 %) . di cui n e 11a praticate 15 , facen·do seguire un tra tt:amento con i1illole di Datura stra.n1onium (5 r.g .; 1

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1-130

I L POLI CLINICO

[:\. NNO

XXXVII,

Ul\'.f.

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5 })ilJol e al o·ior110). P er u11 certo Le n11)0, il malato ha })Ortato ·degli occhiali con un ,retro sm erig li ato su ll 'o,c cl1i o affetto; dopo un m ese })Ote,ra farn e senza e la di1)l o1)ia era scomp.ar a. L 'A. ritie11e utile di d over fare, n ell 'anno, a ltre due erie di ini ezio11i di ali cilato di sodio e di far prender e ogni i11 ese, per ·10 g iorni , 15 c.g·. d i lJolver·e ·d i d.a tur.a , sorvegli.ar1·do b e11e il n1alato, in quanto che la toll era·nza p er tal e i11 edic.an1ento è strettamente individual e. . fil.

quasi una con1pleta parizione di tutti i diturbi. Nessun.a a lterazione ha presentato i1 feto. · La cons tatazione di talri fatti consiglia, econdo le vedute dell 'A. , I 'interruzione della g ravid.a nza, proposta in simili casi , per e,·itare danni, peg·giori per la madre .

L'evoluzione clinica dell'.e ncefalite morbillosa.

F u Jruster n el 1925 cl1'e d1eisori ... "e i I valore ù ell o stramonio n·el diminuire la rigidi tà parki.n soniana, seguito n 1e·l 1926 da Laig nel-La' 'astine e Val en·c y, i quali pubblicarono i re~u'lt a Li ottenuti con Lale m ·e.dicinal.e in 2~ ca i d ella malattia. Questi ul~t i1mi tro·v a.rono cl1e il i11iglioram·ento i manife1stav.a a ca1ico della rig· i.dità muscolaire , d ella b1radicinesia, d·eil'la '"'aliv.azion·e, 1del tremore 1e dell 'in1e rzi.a m ·e11tale . N·e l 1928 comparvero ·l avori sull 'argomento d.a parte di Sh.a p,i ro, di C.a rmich aea e Grieen , ·e n el 1929 di Ja co·b sen e.d Epplen. C. Worste·r -DTought ·e T . R. H1ill (The Lancet, 7 g iu g no 1930) portano un u lteriore conLributo, d esunto d.aJ.lo s·tu.dio di 80 e.a si ottop·ois ti a -trattaimento· con p·r e1p arati · di stramonio. Si trattò di pazienti dell 'età tra 12 e 40 anni, i quali prieser.o rego.Jarm-e nte lo stramonio in fopma ·d:i. .e1stratto, secondo la forn1ula d ella farma copea am eri cana . Di essi 15 er a110 s tati in pre·oe1d·e nz.a cur1ati co·n ·d·o si massime di iosc·in a p1e r via ipoderni.ica. Tutti n10 trarono miglio r.ainento duraturo . Nei cas i di m 1edia gravità la dose e fficace fu di g. O, 75 tre volte al g iorno, per bocca, diminuita ta·lora ancl1e a 0,50. Un paio di vol te. ·s olamente s.i portò la dose a g. 1-1 ,375 , se111pre 3 volte a l g· iorno,. trattan·do•s i di ca~i :n1Qll t?' g r.avi, la cui si11to111.atolo1g i.a .andò i11 La l1ora ndo con1·e negli altri. All a stie 1 a guisa deg·'l·i ,a uto ri .su ccitati, si n ot ò d1minuzi011e e ta1lora addirittura scomp,ars.a del~ a rigidità 1muiscolar'e, noncl1è d e ll.a , c ialorrea 1e d·élla Furcrulenza cutan·ea . Mig liorarono molto .anch e Ja bradicine i.a e ].a })ra·difren.ia, co1n miti,gaz ion e .del tren1or e, 111 ago· io·r ·flui1d. ità d.e]1la loqu.ela, fac i liitazion e d ella po1s izion·e ·er etta ·e d ell a d ea·111bulazio11c.

CARUSI .

Il trattamento del parkinsonismo cronico encefalitico con preparati secchi di stramonio. 1

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E . ~1{ en i (Cl i 1i . e I g . i ri fan t. , n. 8, 19 3 O) p·orLa il co11tributo di 2 c asi di encefalite postn1 orbillof=-a da lui re centemen.te osservati. N,el p rimo si tr.a ttò di bambina di anni uno e m ezzo, e l 'e.n oefalit e, a forma meni·n gea , inorse dur.a11te il morbillo, d ecorren do tumultuariam.e.nte, fin·o alla n1orte, i1nputabil e anche a ·con comita11te ])ron co1)o]monite e p leti.rite purule·n ta . N·el secon·do oas.o si trattò di , un rag.a zza di 1-! ann·i , n el quale la co·n1p.licanza si p rese·n tò dopo il i11orbillo·, .e.d i11 forn1.a di poliomielite a tipo m eningeo. Qu esta volta il decorso fu subacuto, e l '.esito· .favor:evole. 1

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M. •

FABERJ.

Parkinsonisrno postencefalitico e gravidanza. I r apporti ch e passano tra la gravidanza e l'encefalite, come pure l 'influenza ch e h a I.a prin1a sui postumi encefalitici non sono ancora sist em .ati. O. ~1. Bernardi (A rch . di Ostetricia e Ginec. n . 3, marzo , 1930) ha studiato un caso di encefalite .in g·ravidanza , cap itato sotto ]a sua osservazione. Dallo stu·dio fa tto em e r ge ch e la g ravida nza h a favorito se i1on provocato, il manifestarsi d ella forn1a postencefaliti ca lat ente ch e fino allor.a non ave,ra d ato chi.are note di sè. Le ricercl1e cl1imich e e cl1in1ico-fi ich e fatte sul ... an g·ue d ell 'i11 ferro.a 11anno m e, so in evid en.z.a i segu enti fatti : . 1) la Len sion.e d el C0 2 dell 'ar ea al eo]are e la ri er va alcalina non h anno n1esso in evid enza al cun.a acido i, s ia pur a n che lieve, con1e si afferma da qualch e A.; 2) non è stata constatata alcuna iperglicen1ia, contrariamente a coloro che affermano una iper g·licemia c.aratt eri ... t ica d el parkinso11 isnì.o po .. t e11ce falitico in donne non g ravide. l l11a transitori.a iperg·licemia si r ende ev id ente in r a1)1)ort o a lla cura di scopolamina, i ~ tituita n ella i)az iente; 3) lo ... tudio d ell 'equilibrio elettrolitico 1110 tra u.n a lie e ipopota ..... ie111ia ed una scarsa i per cal cem ia. In rapporto al la i11to111 atolog ia po ten cefalitica, la ~ c opolamin a è ~ tata di n otevole effi cacia; d o110 il 1)arto, la paz. è din1es a con

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~11. F .\BERI.

Problemi diagnostici e terapeutici nella fase acuta.. jnclpiente della malattia di Helne-Medin. L '·ulti1ma no·t evole opiden11ia di poliomielite· a c uta verificata i n ell 'esta te scorsa n ell 'Italia Settentrion.a le e sulla Riviera Ligu·r e , porge occa ione al Cozzolino (Rassegna medica, n. ±, 1930) di rie&an1inare i probl1emi diagnostic i e terapeutici più jmportanti d·e ll a h1a lattia. P er la di.agnosi precoce hanno valort , tra g'li altri) il criterio d ella stagione, evolv,e ndo leriacce11.. io11i e11ide111i cl1e i11 e tate e al princi-

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[ANNO XXXVII, NuM . 39]

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SEZIONE PRATICA

p io di autu11no, e quello d ell' e tà, €, se11do colp i ti a ip1ie ferenza i lattanti e i ba111bi11 i fino a 3-4 anni. T ra i . i1 ttomi morbo si più i:1npo·rta·n ti son o da , an11overare, mo. . . a ll 'inizio. , quelli . irritativi . tori e se11s1t1v1 , con spiccate iper·estes1e e par est esie, e Ja S·u do-razio11e abbondantissin1a , i qu.ali segn.i, uniti .a qu·e l Ji in.enin.g ei , all 'andan1·ento fe])brile ed alla g·r avità d ello stato gen erale, possono in·di r izz.ar·e ver o la d j.agnos i. Degno di nota è cl1e i riflessi patellari , ch e scom 1pa iono ~ap id.am1en be, poss.o·n o inizialmerite essere trovati esagerati . Il qu.EHlro en1atico no11 oiffr.e 11u lla di praticame11te utilizzabile; la puntura lombare, in,·ece, dà il re1)erto caratteri tico d1ell ' irritazione ineningea , con t111 liquor 1i1npido , a pre ione awment.ata, c.on .e.ar so a ume nto d elle albun1ine, ·m ·entre as.sa i più abbo11da11ti ch e n ella n1eni·n g ite tubercolare appaiono le sostanze riducen ti. i trova poi li11fo.c ito i ·e , t er ilità assoluta. La cura deve iniziars·i co11 l 'isolamento del l 'infern10 , .p rotr.atto per 6 settin1an·e, cong iunto a tutte le Tegol,e .igienico-profil at tiche necessarie ·per la n.atura d el morbo. Eccellenti . r e u ltati i a'rr ebbero con 1'iniezione di ier o di con,-al escen te, purcl1è praticata i1 el 1°-2° g· io,r no di n1alattia. La l)U11tura lon1bare 11.a valore ·d econ1pressi,·o, e non va trascurata, fa cendola eventualn1ente seguire da ini,ezione n ello sp eco di .a dr·enalin.a al n1ill esi1110 .i n qua.n tità d i 2-6 em e. Nel i)e rio·do ac uto inizi.ale trova indicaz ion e l 'i11iezi0n e endoracl1idea ed endomu scola re di iero ·Ùi P ettit, otten'Uto ·da cavalli n ei c1u.ali fu inoct1lato .i11i,dollo di scin1mie po.Jion1 ieli tich e. Le dosi medi·e criornalj,er e sarel)bero di 50-70 cn1 c . e })iù. · Subito ·dOI)O la caduta d ella fe~br·e . i d·eve 1Jo i pass.are .a]l '.ap1Jlicazione d el n1 eto,do di Bordier , basato ulla Tadioter a·1Jia d el seg111e11to 111idoll are colp jto, assooiata alla ·diatern1ia. Nel peri odo ·di paralisi con clamata va u. at a l 'elettrot er apia con cor1.,en te g-.a] vani c.a. 1

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:'.\'{. F .'\BER J . Il trattamento della sclerosi disseminata. .

Jan1·e ... Purve -Ste,vart (Roy. Soc. of m ed. , 13 n1aggio 1930) osserva ch e il trattamento di qu·est.a n1.al.atti.a p·u ò esse.r e fatto i11 du·e n1odi: con i m edicam enti e con la cura spec ifi ca o causale. Fra i primi è soprattutto da m en ziona r si l '.ar enico, pecialmente in forma di a r senoben zoli (ottin10 fra q11esti il salvarsan argentico); ven gono in seguito, l 'argento colloidale, lo jodio ed il m ercurio. U n ·.a ] tra forn1a di t erapia è ba ata sui vaccini esogeni , in r igu ardo ai quali si citan o d ei buoni r isultati. F in dal 1927, ~1 i s Ch evassut h a potuto coltivare dal l iquor d i 200 casi consecutivi di scler o i di s en1inata un virus ultramicr oscopico. I11 alcu11i casi , il r eperto del 1

liquor era n egativo fino a ch e si _sommini strava· 1'arsenico, ma diventava positivo con la sospen sione di questo. In 269 casi di controllo, si sono ottenute sempre colture n egative. Tale microorganismo , Sphaerula insularis,. cr esce b e11e a 37° e la coltura richiede da 12 a 72 ore. N·e gli .a nimali inoculati con tal e virus, s i sviluppano d egli anticorpi ch e inibi-scono lo sviluppo del viru s d el paziente ed an ch·e quello proveniente da altri . Col v.a ccino prepar.a to con tale germe, sono· "tat i trattati oltre 200 pazienti, m a soltanto 73 poterono esser e seguiti abbastan za a lungo (du-e anni e più). Non s i ottennero però· dei uccessi brillanti , n è clinici , n è sierologici. ei casi inizia li , i segni ed i sintomi subirono· un arr esto e·d, in certo modo , si ebbe qualche m ig·1ior.amento ; rimasero, n.a tur.almen te, g li ·effett i d ella d egen erazion e g ià a vvenuta. Di un dici fra questi casj, si otte nnero colture neg·ative in cinque, un certo numero di colture i1eg·ative si ebbe a n che fra i casi ' mediocren1ent e avanzati, m entre n ei ca si avanzat), non .. i ottenne n essun risultato. È n ecessaria una grande cautela prima d i dare un giudizio sull '·effetto d el v.a ccino in qu·esta malattia, perch è s i h a nno an ch e d elle remis ioni spontan·ee; ad ogni modo , vi è una ·forte differ enza fra queste e quelle t er apeutiche. osservate ·dall 'A. in cui , non soltanto si ebberof · d elle ren1issioni clinich e, m a an cl1e le reazioni negatjve n el liqu or. fil.

Il trattamento della sciatica. Prima ·di pro1 ce1 d·e1~e all tra ttam.e n to, è essenz ital1e diia1g n osti1ca:re esatta.m ente }.a cau sa ch e 'lJrov.pca 1i dolori nel territorio d·ell·o scia·t ico. Fra 108 •paz~enti ch e si. lamentavano di tali doloiri, C. W. B·u ck'ley, ne ha troiv ato le segu•enti ma'la ttii e : O.ste101a1r tir.iite dle11l '.an·ca (3 O) ; d istorrsli o nie rr-0·m bare e acro-iliaca (26); n eurite del1lo ci.atico (20); acr.alizzazion,e d ella V vertebra lombare .(9); fibrro1site (8); p·on·dilite d·eformanle (5); artrite sa.cro-ili.aca (4); o t e·oartFi te d·el g-inoochio (2); b or site gil.uteall e, O• teite def.o rn1.ante, n eopil a ma petlvico, pro tatite, rispetLiv.a mie nte 1 caso. &u 45 casi inviati a ll 'o,s pedale com,e soiatica s i trov.a rono : n euriite ci.atica (18); oiSteoartrit e de'l l 'anca (9) ; distor ion e l ombare e sacr oi .Li.aca (6); fibro1~ i te (7); n·eopl.a&ma p1elvico , bors it e gl utea , sa oral~zzaz ione, artrite saoro-11iaca o. teit·e d e{orman te, ri&petti·v am:ente 1 caso. Il tratia·m ento n 1egli sta.di a cuti richi,ed e iil r~po1 so ed i m e·d ica·m e nti analgesici, m a è n e cessario rri cor rere a ltresì .a lla terapia local1e. E' imp-0Ttante determi.nare an zitutto la cau sa; se , i t r.atta di distor rione, i provv·e,derrà in conseg U1e1n za. Quan·d o :iJl sacro è spois tato in avanti, con a umento <fel1 'angolo Jo·mtbo--.. acr ale, si farà una fl essrione d ella co e ia ull 'ad d,o·m e; se in' 'ece lo sipostam1en·to è avvenuto in di11ezione 0 pposta, si fa.r à un 'ipertestenisiorre, ch e però è 1

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più diEficile. P·er im.p ed•ifte un ritorno al:l,a posi~ion·e fa1sa, si aprplicherà una larga striscia ·di oerotto attorno .a ll'anca con un ou scinetto suJl sac ro od un cinto sa.oro-iliaco. Se ta·li mani1pol,a zioni sono ·m olto doloro:se si farà da·ppri·ma un tJratta•m ento antiic ogestivo , con applicarioni calde lo·cali; buoni i cataplasmi ed Ìil ~erro da stiro, ch e combina il mretodo d·e l caù do con un m .assaggio. Uti'le è il calore radiante, s.p ecialm·e.n te la lampada ad a•rco ed i raggi infrarossi; i ra.g gi .uJtravio·letti sono utiàii soltanto ne1le forme &uperfic iatl i di fibro ite. La di.ate:rmia è l '11n.i co .metodo di portare il ca lor.e diretta men te &ul1'are.a a fEetta, ma forse è più efficace l '.a zion1e derivativa del cal1do ap1pli1cato ahla sup,erficie. La jon~zz,azione arpp'licata al le n.atiche p uò essere uti1le, speoialmente n.ella n euirite, ma il suo ef~etto è d1ovuto piuttosto a~l '.a zione della .corr.ente ch e a qu·eù1la deil ·m e1di camento. Util·e è i·l massaggio, speci,a1m1e nte se pTeceduto dall 'azione del ca~ore ra diante, nella maggioranza dei casi di distonsione sacro-i.l iaca, di n eurite sciatica e dri fibrosite . • Ne1·l a perin,eu·r ite, •p o rtan·o giov.amie nto le iniezion·i di solruzio,n e f~sioilo·gica (20-100 eme.), fatte alll ' em erge•nz.a dello sciiatico e .p recedute dal1 'in1iezion.e di })Oche gocoe di novocaina . iLe ini1e zioni di ailtri me,dicam ·enti ,s o no, a detta dell 'A .. senza va·n taggi . Le iniezi oni di os-sigeno od an·ch e di aria pos ono essere utili .rompen1do ·l e ade·renz.e. Nei cas·i preooci di osteo-.air trite, può giovare il mov·i m·e nto fatto sotto anestesia. Gli in.terventi chirurgici a camp 0 aperto sono stati adottati per la sublussazione saoro- iliaca. Si andrà al•l.a rioeirca di eventuali foco:l.ai infettivi e si invi erà i·l paziente alle stazion·i termali; fra i diversi m etodi idrote.r a pici, l 'A. dà la prefer en za all a do•ccia subacquea durante 1 'i-m·m e·r sione ·in acqua calda. Non si tra~cure­ rà. i~l trattamento d el'le con·dizion·i d el metabolismo e ·degli stati di d ebiJitazione. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. Somministrazio11e di ioduri alca.lini.- All 'abb. n. 8447-4:

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Il n1etodo più con1une e più efficace è quello di fa r prendere al ma.lato la soluzione a parti egu,ali ·di a cqua d·istillata, a gocoe (co minciando da 1-5 gocoe ed au.111entando di g·iorno in giorno in proporzioni rela·t iv·e) diluite in m ,o lta acqua, e da b·eTsi preferibilmente a più rip rese durante l 'intera giorn.ata . Se non vi sono feinomeni di inrt olleiranza si può arrivare sino alla dose quotidi.an.a di 40-80 goccie .ed ain che più . L 'effi cacia di qu,e sti p1r.eparati n-elle ma.n ifestaz.ioni tardive della lues è fuori dri.scussionie e talvolta bastano essi soli a fa.r l,e scomparire. Ove però si tratti, co·n1e n .e l caso seg.nalato dalJ.',abbon.atto, dii m .an.ife:51tazi-0n1i gastro...du.odenali, è coin siglia·bi,J.e a ltra via: o quella rettale (una pe,:rietta quotidiana di 1 / 2 gr. di joduro di sodio o ·di potassio i11 50 gr. d 'acqua d·i stillata) o q:uella 1)e1~cu.tanea (frizioni quotidia.n e di pre·p arati an.a l oghi: .iotion.e, ecc.). V. MONTESANO . 1

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All 'abb . n . 7779: Se peir ~antodermia l 'abbon.ato inten1de design.arie qu1ell 'alterazion e di colo rito della cu·t e ch e va so·t to il no·m.e ·di « au:ranti.asis cutis », o per a1lcuni , di xantosi e che si r itiene dovuta a rite.nzion e di lipocrQmi, indipendente da lesioni biliari, d.a l di.abete , ·ecc ..i n1.a fa,rorita da .disturbi nutJritivi di va:ria n_at:ura, si .p uò co,n sultare GRAGGER in cc Derm.atologi sche Wochenschrift », 18 maggio 1929, pag. 716. (Aurantiasi cutanea. 1

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V.

BAELZ).

MONTESANO.

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VARIA.

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Riflessi condizionali e psichismo.

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fil. Sulla guaribilità della meningite tubercolare.

La do·ttr.ina ·d ei rifl.essi condizionali di Pawlow si va sempr e p•i ù svilruppa·n ·d 0 e si ~ivel.a empre più cap·a ce di spiegare oltre che molti fatti fisio log·ici som.atici, .a nah,e il n1eccanisn10 ·dell 'attiV'ità psichica . Co,m e è b en 11oto i1 rifl,esso condizionale si cr ea a.., ocia11d 0 ripetute voil te allo timolo ordina.rio una qualsiasi ·ecci~azion e sensoriale. Que ta fini sce 1)e;i· produrre da sola la reaz1cm1e. Se ad u11 cane n1 entr·e n1angia un i)ezzo di carne si fa ::;entire se111pre il 1nedesin10 suono o si fa vedere sempre il medesimo oggetto, e si ripete più volte qu·e"' ta e perie·n z.a, ·dopo qualcl1e tempo la , ec1iezion e alivare che accompag-.11.a I.a 11Jia. tieazion·e dell.a carn·e si può provocar e so.Jo con l 'audtiz ione d el suono o con la \Tli.. La dell'og·getto e·n za far più ' 'edere la carne al ca11e e se.nz.a l 'inter' ento di qua·l sia i e nsaz io,11e o·ustatiYa. 1

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B. De Lu ca (Riv. Clin. Ped., agosto 1930), ria·ssunta I.a J.ettelfatura esisten·t e su questo argomento, i]lustra un caso di affezione men,in..goo., co·n staitato in un bambin·o ·di 10 ann·i, ·e diagno..:ticato di natura tubercolare per il decorso, i)er i intorni e per i ~ar,at·teri d el lriquor .oereb1r o.:spina'l e. Ne·llo SI)iazio di po·c o più di un m ·e se si verificò la g uarig ion e clinica ·d·el paziente, senza ·yieliquati morbo-s i. L 'elen1ento fond an1entale d ella diagnosi, essendo rjus.ci1.a n eg·.ativa la rioer ca de'l baciJ.ilo -di Kocl1 nel Iiquo.r , è ba ato sulla constatazio·ne di ghi andole case1ificate in.guin.ali e r etrope· ritoneal i ·n ella ca,ria inocuJ.ata col liquor stes"SO, ed t1cc isa però dopo due mesi.

M.

FABERI.

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SEZIONE PRATICA I

P.a wlow spiega il fenom·eno· amm·ettendo ch e . pac.e d·i .nispo·n dere a m .ezzo ·di attività d efinite i] nuo·v o eocita.n ·t e, prima indifferente, trova a stimoli per i qu.a li 1er.a d.a pprim.a in·diffen·ell 'emisfero cerebr,a le un focolaio d 'eccitazio- rente . ne i1n tensa, e ten1d·e a d ap·r irsi la v-ia v,e rso queQu·esto stabili.r,s.i di nuove vie, di nuov i r.a·psto oentro ,e poi Vle•r so l 'organo corrispond·e,nporti, di nuov.e in.terferenz.e nel sistema n·e rte, ·e così diventa eccitante ·dell'organo stesso. voso cenLr.a.Je com ·e effetto d ei mutamenti d elle condizioni 1es.1Jern·e d,a parte ·d egli anim.al i suVii ·s ono rifles.si con·dizio1n .ali ·éffettivi ed inipe1iori e dell 'u omo è un fatto chiara.m e·n ite acbitori. u .n .esemp1io di qu·e sti ultimi è il sequisito a lla comu.n1e esperienza. gu en te: se durante l 'Jecoitazione succe... siva d elL 'in1d,ebolim·e1n.to d·ell 'attività rifl1e sso-creatrila g l.an·dol.a sal·i va.r ·e, m ,e di.a·n te 1'1e.c citantJe condizion.alie di un dato suono,, s'i.n tercala di tanto ce ·deg·li e1ni:sferi, J.a dissoluzion·e o l 'involuin tanto un jmprovviso abbagl iam ento, que ti zio,n e d ei r.ifless.i coin·dizional.i acquisiti con la acquista ].a capacità id i .arrie:stare la seorrezio,ne J)l"ev.aleinz.a .dei rifle s.i incondizio1n,ali ossi.a con il trionfo degli istinti , la distruzion,e d ell 'atsalivar.e. tività rifl1essa con·dizion.al,e costituì con o i tre Questi fatti ·el en1enta.ri sono tati il punto di }Jrin ci:palri gruppi di s:i1n1tomi oh.e so1n ò a.lla ba.se par.tenza ·di studi.i semp r·e più comp.J1essi. · cl.elle n eu.rosi e delle psicon·euro.si ·e J.e tre tapP,awlo,;v, con 1a ,s o·s tit•uzio·n,e ·degli eccitanti rifilessi, h a oercato di chiarire il m eccani mo _ 1)e di qualc he p sicosi. La nozi·O•n e .d,e,i riflessi condizion,a]~ ra•pr.e n·u odelle ·r unzioni oere·b r.ali ·superiori . Becl1teDevv h.a ve vi e a lla terapia ed alla .p edagogia. fondato su i .riflessi tutta una p icol ogia p uraCon l a ripetizione di stin1oli ad.a tti si è rium ·ente o biettava, un.a ·P ico,r eflessolo.g i.a . citi ad inibir.e abitudi1ni pa·t olo1g ich e, co1ne Glri ·emi .~eri oereb.rali hanno la fu.nzione di l 'enu.res.i ·e l 'on.a.n ismo. E' cjò ch e Bechterew creare e con erv.a re i rifl essi condizionaiJ.i ch e cl1.iiama r eflie oterapia da non confo1n ·d ersi co·n si stabiliscoin o a ,misura che si viluppa lo psict'u1ella ·di cui ,i è di r1ecente D·ccup,a t.a I.a cro'chis1no·: riflessi ,effettivi o rp o1sitivi ·d .a u.n .a p,a rnaca. te, ch e governan o tutta la nt.otilità abituale, Co1n l 'u so di timo] i psichici .ad.atti s i posriflessi inibitori o negativi come qu,elli creati so1n 10 cr.earie ·determi.n a ti ·ri~l·essi ·c ondi.vio·n ali e dai ·f:rieni ·i nibitori etico· o,c i.aili. Questi riflessi condizi onali acquisiti , d' orig i- i 1nfluJir.e così srulla co ndotta dell 'in·dividuo. E ' stato dimostrato ch e i rifl·eis si condizion·e remisferica, si oppongo1n o .ai rifl.essi incoin dizio·n ali, ·innati , semplici o co·m p.o,s ti (qu esti ·n ali si possono tr.asm ,e ttie:re ,a lla ·p:r.oil e. Si spieultimi co,s titue nti g li i tinti i cui centri sono gh,~r~bb.e co· ì con1e certi caTatteri ps,i cologici ein1c1 s1 trasm.ettoin o· di g.en·er.azione in ge.n.·esottocorticali o mesoencefalici). La· sup·erio,r ità de1lo psichismo è ~n :rielazio•n e r.azio·n1e .e .soin o i 1n ·dipendenti da11 ',e,ducazioille i.n~i~idua~e. Questo dato di fatto agli e f~etti praalla qua.ntità e compl.essità d ei rifles. . i con·d it1c1 h.a i~ter~ e peirch è p rov,a com·e .anch,e pe~ zioin ali. I ·riflessi con·dizi1o·n ali ,e in·CO·n 1diz:io·n ali rea- questa vi.a s1 p ossa ·Oitten•er.e il mj~gl io:r.an1·e·nto giscon10 jin ogni momen:to tr.a ]o.r o. L' eccitazio- ·d·ella razza agendo su gli in·dividui. a.rgo.. n e inoo1n.dizio,n .a l1e .d .el oentro a]i.m.entare 1nediante I.a sen·saziion·e inm.a ta d ell.a fam e eccjta l 'attiv·i tà ,d egli .emisfeTi .e la formazione di nuoPUBBLICAZIONI PERVENUTEC I vi legami condizion.ali 01"ienta verso la ri·cerca D. MAESTJ\INI . Sulla patogenesi del feno·m en,o di d egli ailim e.nti. l(ienboeclc. -- T:p. (~ons. Nazionale, Roma, 1930. J.n fo•n do tutti i fatti fi&iolo.g·ici in en so laE. BENASSI. Effetti colecistOcinetici della cOlLna to, somatioi ce psichici, costituiscono la r eae dell 'ace tilcolina, si ud ia ti con la colecis tograzion1e oltre che ·d egli stimo·l i esterni e d inn.ati fia. 'fip . Gian n ini , Nap oli, 1930. · o abitual1i a 11'c h e ·di eccitanti nuovi, accidentaG .. Vrscn.1A. JJ'influ_enza dei raggi Roentgen sul li, tem:po~a·n.ei. . s11-n:palico adclomina.le nel cane dopo ablazione u r~ilaterale d·el surre11e. Tip. E. Zerbani, MiSi spiega così la .g .r a1n·d1e capacità ·di adattala110, 1929. mento <lel1l 'organ.i sm10 anim.ale alle va.riazioni B. BEDLu ccr. Su lla epilaziOne del cuoio cap,elluto d ell 'amhiente esterno e d interno. col meto'do misto Roentgen-tallio. 1'ip. Ed. Og ni ·eccitant e ·n uovo .a ttr.av1e1rso le vie nerMinerva, Torino, 1929. · vose r aggiw1ge l a corteccia cer ebrale, si sostiV. LAPIERRE . .[ l ne nouvelle n1 ati èr è pour les protuisoe allo stimolo .a·b itu.ale e p rovoc.a una r.e.atlieses maxillO'-faciales : l ' acetate d e cellulose. zio.n .e affatto sim ile. Ass. Tip . Lyon11aise, Lyo11, 1929. . Qu·esto eccita.n te nuovo ·p uò e sere estern o o i\I. MAzZITELLI. La lavorazione del marmo nelle cav e e n egli opifici di Carrara. - Tip. Studiurn, interno', somatico o psichico. Nap,oli, 1929. E ' ovvio ch e ~l iriflesso co1n .dizio·n .ale si staE. ALFIE RI. L 'attività della Cli,.1ica OstetricO-Ginebilisce più faciln1ente e più d•urevolmente in colog;ca cc L. Ma.ngiagalli n dell'Università di relazion·e· a l tono em·oitivo d·e llo timolo. f\.1ilano. - 'fi:p. Card. Ferrari, JVIiJano, 1929. Il oomp,l ess.o d1egli studii su i rifilessi condi(). P ERS TCH. Atti uità an.titubercOlare in Fiume. zionali fa con cl.u dere ch e l 'essere v i\ ente è caTip. l Tra11ia , 1ç)29. 1

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IL POLICLINICO

NELLA. VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI

V ACANTI.

ANCONA. Ospedale. Civile Urri.berto I . - Direzione Sanitaria. Cercasi Assistente volo11tario con tutti i doveri degli Assistenti effettivi e coll :obbligo di sostituirli durante le loro assenze. Probab:lissima promozione ad Assistente effettivo rende11dosi vacante un post o dl Assistente. Alloggio e vitto tutt~ i g io·r ni. Inviare curriculum vitae e per informazioni rivolgersi alla Direz=one Sanitaria. ARZIGNANO (T1 icenza) . - Scad. 10 ott.; 2a cond.; L. 9000 e G quadrienni d ee., oltre L. 2500 trasp., L. 1050 serv. att.; nessun limite d 'età; tassa L. 50.10. . . BASTIGLT.\ (Nlodena) . Scad. ,8 ott.; L. 8500 e 10 bienni ventes., c. -v., L. 500 uff. san., L. 600 indenn. vettura, addizion. L. 2 oltre i 500 pov. ; età l: ni. 35 a.; t assa L. 50, 15. Bor.or.NANn (P Pscarn.ì . -

Scad . 10 ott.; L. 9000 e 5' quadrienni dee., oltre L. 1500 trasp., L. 500 uff. san., addizion. L. i5 ol ~re 500 pov . ; ~tà li1n. 40 .a.; tassa L .. 50,10 . . BRACCA DI CosTA DI SEnINA (Bergamo). - Scad. 25 ott. ; L. lQ.000 oltre indennità c. -v., uff. san., elenco poveri, mezzi di trasporto e ambulatorio. BRISIGRELLA (Ravenna) . Scad. 25 ott.; chjrurgo primario del Comu11e; L. 10.000 e 5 · qua<1rienni dP.c., oltre L. 1000 servjzio nell ' Ospedale S. Bernardo,; c. -v.; nessun li1nite cl 'età; tassa L. 50 , 15. CAMPOBASSO. Conso r zio Provinc. Antitubercolare. - Direttore tecnico; L .. 22.000 oltre L . 2000 serv. a tt.; età mass. 45 a. Scad. 25 nov. Rivolgersi al Presidente. CHIARI (Brescia) . pPdale !Ylelli ni. - Medico primario; età Jim. 35 a.; doc. a 3 mesi çlal 15 se-t t.; tassa L. 50 al tesoriere dell'Ospedal e; L. 10.000 e c. -v. ; chied. an11unzio. · CrvITELLA PAG.\NICO (G rosseto) . Scad . ore 18 del ·20 ott.; per Pari ; L. 9700 e 5 quadrienni dee. ; età l:,m. 40 a.; tassa L .. 50,10; serv. entro 10 giorni partecipaz . n omina . DELEBIO (S o'ndrio~. Medico-condotto consorziale. Per t'.toli. Stipendio L . 8000. Indennità trasferta L. 500; trasporto L. 700 se bicicletta, L. 1800 se motociclo, L. 3500 se automobile. Scadenza 15 ottobre. P er chiarimenti rivolgersi al Presidente del Consorzio sig. ing. Ettore Bassi. FERRARA. A 1nniinistrazione Provinciale. - Pr0roga a tutto 15 ottobre dei concorsi a direttore e assist ente della Sezione Medico-Mlcrografica e Batteriologica del Laborato·r io Prov!-pciale di Igiene e Profj}assi di F errara; rispettiv . stip. L. 16.000 e L . 12.000; L. ·4000 e· L .. 2000; 5 quadrienn-i decimo; premio di operosità. (Ascoli Picertoj . - L. 9000 oltre lire 1000 i11dennità forese; L. 500 di laurea e L. 500 uff. an.; trasporto L .. 400-1700-2700; cinque quaLAPEDONA

drienn1 dee.; età limite 3;5 a.; tassa L . 50,15; docum. a tre 1nesi. Scadenza 15 dic. Serv. entro 15 giorni. LuccA. R. Prefettura. Per titoli ed esami. Ufficiale Sanitario del comune di Lucca. Stipendio n1inimo j,niziale annuo lorde L . 14.000, aumentabile di un decimo per ogni quinquennio di effettivo servizio e per 5 quinquenni; inden11ltà di serviz :o attivo annue L. 3000 e indennità di trasferta a forfait nella misura di L. 1000 annue. All'Uffi ciale Sanitario spettano inoltre i compensi di cui l 'art. 31 d el R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889 e dell 'art. 6 de.Ila Legge 23 giugno 1927, n. 1070, stabiliti con decr. prefet. N. 19517 dell'll ottobre 1928. Divieto del libero esercizio professionale . Dom anda e docl1menti l egalizzati debbono pervenire all 'Uflìcio del Medico Provinciale di Lucca no11 oltre le ore diciotto del 15 ottobre. Allo stesso l Jffic :.o gli i11teressati possono chiedere il bando di con corso con l'elenco dei documenti e tutti gli altri chiarimenti. PALERl\IIITI (Catanzaro). e 5 quadrienni.

Scad. 30 sett . ; L. 8000

RoccA PrETORE (Belluno). - Scad. 10 dic. ; lire 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000-2000-3500 trasp., L . 500 uff. san., L . 540 spese ambulat., c .-v. Tassa L. 50, 10. · S. ELPco10 A MARE (Ascoli Piceno) . - Per una zo,na d el capoluogo' (500 ab. circa); L. 9000 oltre L. 1000 inden11. foriera, L. 500 i.ndenn. studio, 5 quadrienni dee.; obbl igo assistenza poveri fino a 25 % degli abitanti; direz. dell 'Ospedale; assistenza chirurgica in tutto, il Comune. Età lim . 30-40 a. 'fassa L. 50, ~O. Chied. annunzio. SANT'EusANIO DEL SANNIO (Chieti). - Il Podestà informa che il con corso a questa condotta con scadenza all '11 ottobre, è stato sospeso. TERMI~i

(Pal ermoì. Sa11itario d eJl 'istitue11rlo D~ s.pensàrio anti.tubercolare ; L. 300·0 annue. Rivolgersi alla Segreteria Co~unale. l !\IERESE

Avvertenza. - Quando non è altrimenti indicato ~ co11corsi si riferiscono a condotte mediche, ~ compensi allo stiper1dio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Una borsa triennale per lo studio della chirurgia, jstiluita presso, il « Sa;pt Mary 's Hospjtal » di Rochester, diretto dai fratelli lVIayo, è s tata vinta òfll dott . Cesare Gianturco, figlio deJ grande giurista Emma1tuele. Rallegramenti per I '·ambi io premio. Il prof. Hen r :.ch Eymer, di <;>stetrjcja e ginecologi a, passa da Innsbruok ad Heidelberg; il proif. Wilhelm Briinings, di oto-rino-laringologia, passa fl a J ena a Monaco'. La dolt.a Clelia Lollini è nominata · direttore ciel Conso rzio Ant itubercolare della Provincia ò i I111peria, in esito a co11corso per tito]:, ecl esami. È la prima volla in Italia che un posto sanitario òi tanta importa11za viene occupato da 11na donr1a. Ralleg ra111enti sentiti alla valente collega. 1


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NOTIZIE DIVER5E. ~°

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SEZIONE PRATJ CA

Congresso internazionale di pediatria.

Si è tenuto a Stoccolma dal 18 al 21 agosto. I.. a · partecipaz :.one degli )taliani fe ce rifulgere il lavoro della scienza italia11a e costituì una splendida affermazione di italianiià : 22 pediatri italiani presero parte ai lavori del Co·11gresso, fra cui 1naestr:. quali J emma,' Cattaneo, Allaria, Frontali, Spolverini. Cattaneo, quale relatore italiano, parlò sul terna: « Ji'i sio l ogi~ e patolog ·a del sistema timo-linfatico »: egli port ò chiara luce Sll un argomento assai discu sso e·d oscuro; Fro11tali, oratore invitato sul tema dei raggi ultra-violetti , comunicò le sue ricerche sull 'argome11to, co1n vedute nuove ; altre ne addu sse lo Spolvcri11i; J emma, nominato vice presidente del Congresso·, par]ò delle anemie da leish mania; Valagussa prospettò l 'a ttività dell 'Oper a Nazio·nale Maternità e Infanzia, suscitando v:.v o interesse; For11ara, rfacqone, ecc.. ebbero interessanti co111 u11icazioni. L 'affermazione di i tal i ani tà culmi1na ~a nella letl ura in italiano cl ell a relazione di Cat ta11eo ed il r=·gido att eggiarr1ento fascistico destarono tale impressione, che i giornali di Stoccolma nella relazio11e sulla sedt1ta del 20 agosto poser o addirittura il titolo:- « Inat1gt1razione fa sc istica del secondo Congresso J nt ernazionale d ; Pediatrja n .

1° Congresso internazionale di ortopedia. l11detto dalla « Societ à Inter11azio11ale di Ortopedia », si adunerà dal 2 al 4 ottobre a Parig·i. Terni: '' Tra~tarrLento della lussazio11e co·n genita dell 'an ca tlopo l 'età d i ql1indici anni », r elatori Fairbank (Inghilterra), (;aensle11 (Stati Uniti). Kreuz ~Germania) , .l:)utti. (I talia); « Tratta1nento dei traumatismi del pug110 n, rela tori Mouchel (Francia) e Murk-J ahnsen (Olanda). Il preside11te, sir Robert Jo·nes di Liverpool, terrà u11a conferenza sul terna: « Il dominio della chirurgia dell'apparato motore ». Le riun=oni avranno luo·go alla Sc uola di Meclici11a, nell 'Anfi~ea tro VuJlJian. È jn program1na un ba11chetto sociale (al prezzo, di 125 franchi frar1cesi), presso I 'cc Union Inter alliée >> (Fa11ho11rg Saint-Honoré 33), ove po·ssono richiedersi informazio11: . •

23° Congresso nazionale dei medici condotti. Co·m e avevamo an1)ur1ziato·, si è svolto a Venezia dal 18 al 20 se tb~mbre . 1\ll 'inaugurazio11e interve11nero molte autorità e rappreserLta't.1ze, una folla di medici e d '!nvitati. Prese per primo la parola il prefetto S. E. Bia11ch~ tti , per il Ministro dell 'Interno; egli rilevò come la legisl az jone fascista abbia mjgliora to le cond · zioni del medico condotto, c ui le garanzie dei co11corsi, di stabilità e di carriera hattn() tonferito l1na in,eccepibile dignità professionale ; anche in mome11ti di angustie per la l)UhbJ!ca finanza, il Governo non h a esi ta~o ad impo•r re sacrifici ai comuni, per assicurare una adeguata situazione economica ai funzionari 1nedici e lin 'adeguata assistenza alle popolazioni meno abbient~. Si a11gura che il sentimento del dovere e lo spirito di Sé\Crificio dei medici cond-0tli , consacrati dalla tradjzione, rimangano im111t1lali. Par]arono poi ·il segretar=,o nazional e dei

, medici condotti dott. .A.gostinelli , il segretario del Sindacato dei medici fascisti della provincia dott. Allegrin~, i_l gen. De Plato per la l\llilizia, il sen. Maragliano per l ' Associazior1e Naz. Fascista d i Stucli sulla 1\1berc-0losi, il segre ~ario federale avv . St1ppiej, ~l segretario generale dell ' Associazio11e Generale del Pubblico I1npiego on. 1\ldo Lusigr1oli, ~l podestà dott. Alverà, I 'on. Scorza per jl Segrelarjo generale del Partito on. Turati. Dei lavo·ri ci occuperemo pross jmarne11te.

19° Congresso italiano. . stomatologico . Dal lR al 19 setterr1bre si è tenuto a Ver1ezia l'annunziato Congresso stomatologico nazionale, c,rg·a11izzato dalla Federazione stomatologica itaJia11a, sotto il p atronato dell 'Associazione stomatologi ca =~nternazionale. .i\lla solenne cerimonia inat1gural e, 1te11utasj r1ella sala i1ap.oleonica al Palazzo Reale, erallO prese11 ~ì S. E. il prefetto Bian.ch etli, il conte Volpi di Misurata, l 'on. Perna, in rapprese11tanza ci el Presiden te della Camer a, S. E. (j- iuriati, il podestà dott. Mario Alverà, !l segretario federale avv. Suppiej, il prof. Cavall[lra, presidente della Federazione stomatologica italiana, il do~t. Cl1ompret, presidente dell 'Ass-0ciazione storna tologica i11ternaz:i0nale, il prof. Saraval, preside11te del· Cornitato orga11izzatore del Co:11gresso, con numerosi inembri, illustri personalità dell a scienza stomatologica. Parlat'ono il prefetto, il podestà, l 'on. Perna, jl dot t. Chompre t, il prof. Cavallara, il prof. Tarava! , :.1 dott . .i\llegrin i. Dei l avori daremo ulteriori notizie.

8° Congresso italiano di medicina e ig·iene coloniale. J. . a Società di Medicir1a e Igie11e Coloniale terrà clal 3 nll '8 o ttobr e a Tripol :. il suo terzo Co·r1gresso ch e, p er il n1od.o come diTigenli e perso11alità ernjnenti del Regn o e delle Colonie hanno atteso all a preparazione d i esso, per il significato speciale che detto Congresso assume, essendo la prima r iunione scientifica che s! tiene nei possedin1en t i Coloniali , proinette di riuscire un 'affer1nazion e deg11a dell'It alia fascista. Il Comitato Organizza tore Nazionale ha provveduto a render e ql1anto, pj ù co·rt ver1ie11te possibile l 'intervento da parte dei n1edici a questo importa11te r aduno e graz ie al! 'interessam ento del Min~.st ero delle Comunicaziorti si è ottenuto il 50 ~{, di ric!t1z ione s11 tutta la rete ferroviari a fino ai porti d'imbar co di Napoli, Catania e Siracusa, n oncb è, per gen ti le cor1cor so dell a Socie~à di Navigazione Italia11a, un prezzo. cumulat ivo J'ra andat a e ritorno i11feriore a L. 600. So110 in lercorsi anche accordi con i principali alberghi di Tripoli, per o ttenere una forte ricluzione. I11 complesso i sig nori medici che vorranno prendere })arte al IJI Congresso di l\1edicina Coloniale sarnnno gravati di una spesa fra viaggio e soggio·r no a 1'rjpoli 11on superiore alle L. 1000. l. 'eloque11z= 1 , tii tali cifre e la prospettiva di visitare uno de:. p ii1 impor tanti nostri possedimenti Coloniali . cosli tuisco110 un miraggio ch e i1on dovrebbe trovare alcuna riluttanza da parte dei medici italiani , sopratutto perchè la gita in Tripoli ta11\a cos tituisce un avvenimento scie11 ti· fico e t11ristico di son1mo jnteresse. Il romi.tato organizzatore ha sede in Ron1à, via Giustinian i 5. · I


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IL P OLICLINICO

Congresso medico inglese. L 'Associazio11e l\fedica Dritannica ch e raccoglie la gr ande maggior anza tj.ei medici inglesi h a Le11uto la s11a gga riun ione durante gli scorsi giorni. Il chirurgo lord ~1oy n:han ha fatto la com1nemorazione cli Lis ter.

Congresso sulle malattie digerenti e del ricambio.

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· preparare il d1 segno di convenzione internazio·11ale che dovrà, dopo il. parere d ella Commissione e del Comitato permane11te d 'igien e, essere sotto p osto alla ap·p rovazione dei vari Governi.

Al 5° Congresso internazionale per la navigazione aerea lenu ~osi all 'Aja il 2 se ttembre e ss., i~ nostro clott. G . B. Cacciapuoti ha riferito sul tema: t< La patogenesi del m ale degli Aviatori e i rim eòj curativi e profilattici >> .

La cc Gesellschaft fi.lr: \ rerclauung·s., u11d Stoffwech se lkran1k heiten » t err?.t , come abbiamo gi à ann11nziato, l a sua l Qa riunion e a Budapest, dal Corso co.mplementare in urologia. 6 al l '8 ottobre . Temi: « Cambia1nent~ di pos'.r ' zione e d i f-0rma degli organi d fgerenti, in sp eUna serie d~ conferen ze è sta,ta organizzata alcie ptc}si e diver ticQli n; « Ma,l attie d elle ossa n ei 1'cc Hopital Laboisière >> di Parigi, nel Servizio d el r app·or t i col r :.cambio d el calcio·, con l e secr ezi0pr o.f . l'viarion, a par'lire dal 3 settembre . Tassa 11i im.t erne e con le vit am~ne n; cc I11fian11nazio11i d 'iscrizione 300 fr . Rivolger si all a : Faculté de tlegli organi d igerenti come problema patogeneMédecine, A. D. R .. l\1., Salle Bécl ard, Parigi. t ico ». Conferenza : cc Organizzazion e delle cu cine diet etiche n elle cli11::eh e di Budapest ». Dimo· Il nuovo Ospedale di Bergamo. strazioni : {e Sten .osi pilorich e non emoTragiche n, cc Rettoscop ia >>. I l avori si svolgeranno n ella Il 20 set tem}Jre i Princip i di Piemonte h anno g r ande sala d ei concerti clella Scu ol a superiore inaugurato sol enneme11te il nuovo grandioso d i 1VI11sic.a (Liszs F erene t ér 8, Budapest VI), ospedale d'.. Berga_m o, ch e è intitolato alla Pri 11sotto l a presiclenza d el prof. Koranyi. Vercjpessa Mari a. r anno in at1gu.r at~. co·11 t1n di.scorso d el ministro Il Governo era rappresentato clal sottosegr etario <lell a cultt1ra conte VO!l J( lebelsb er g. rf a·ssa d 'idi Stato p er l e corpo·razioni on. Alfieri. I Prinscrjzjone R. :VI ... 10. Per informazioni rivolgersi cipi era110 accompag n ati dall 'aiutante d i campo· al segr et ario gen er ale, prof. R. von d e11 Vel clen, ge11 . Cl erici e cléll prjncipe e dalla p r i11c=ipessa di Bam])er ger Strasse 48, Berlin W 30, Germania. St1lmona. ' L 'on. Alfje ri, a n ome d el Governo, i nneg·giò· 1o Congresso spagnolo di tisiologia medico-sociale. ai Prin cipi di Pien1onte, r ecatisi a con sacrar e la creazior1e poderosa nel campo ass!sten ziale ed \ ;-iene preparato allo scopo e.i 'illum inare il pubumanitario , resa possibi le dalla ferrea volo11tà blico e il G.overno sulle s~rag'i recat e dalla tudel fa scismo bergamasco, e dichiarò inaugurato· berco·l o1s:. ch e in Spagna fa 75.000 vittime l 'a11- nel nome d el Re il nuovo ospedale. no, sui 'mezzi di lott a contro· l a g·rave malattia I 25 be'llissin1i padiglioni che costituiscono I 'o~ e pe r pro·r n.u overe le ini.z iative atte ad intensisp edale sor gono nella vasta con ca d :, Santa Lu-ficare questa l ott a. ria; occup:a no t1n 'ar ea di 300 m etri di fronte , su ·r ra gli ader enti si co.n tano· mo lte spiccat e p er- 500 di pro.fondità . Ideat ore n e è st ato l 'ing . Giulio sona! it.à, tra cui Rccasen s, Sousa, Valdes ecc. del~1arcovigi , lo stesso che h a progettato· l 'osp edale· 1'Accad emia Reale rl:. Medjcjna; Pittalug·a, dire t<li Bari. La cap acità raggiunge 1000 letti. tore della Scuol a i1azioI1al e di Sa11ità; Hinoj ar , per il Co1lleg jo. clei medi ci ; Mo·ge11a, p er l 'AccaNuovo padiglione all'Ospedale di Gallarate. d emia lnedjco . .chir11rgica; ~cc . Il Cons ~glio Ospedal iero di Gallarate h a appro1o Con~resso argentino di neuro-psichiatria e me- vato il ]}rogetto tecni co p er l a cost ru.zion e di. un· dicina legale. nuovo pad iglione, che comprenderà . l a ~uc1na~ l a l avanderja, i bag ni (in due r eparti, dei qual~ La « Soci ed ad de Neurol ogia y P siquiatria >) di uno per il pubblico, con apposito ing·r esso), gli B11enos Aires h a dec:so di co,n vocare un ConAllogg:. p er l e infermier e e p er le suore ; l a spesa gr esso nazio·n ale- di n e11rologia, p sichiat ria e meè preven ~iv a ta in l1 r1 milione di lire circa. dicina legale per l 'ottobre rl el 1931. Il Comitato esecu tivo· è p 1 resiedt1~0 d al dot t . Juan M. Obarri? ; Istituto per lo studio del cancro a San Francisco. segr etari n e sono i dottori J osé C. Belbey, Jul10 L. Hano·n e Roque Orl anclo. Sede socjale: Santa Il sig. Geor g R.o ss e sig 11ora h a11n o offerto alla F é 1171, Buenos Aires. Scu ola Medica d ell 'l Jniversità di California in San Fra11cisco l a so1n 1na di 105.000 doll. , p ari Commissione per lo studio delle norme sanitarie a 2 m :,ljoni di lire it. , p er una Fondazio·rte in merr1orj1a d ei gen itori della signor a, J. J. e Netinternazionali per la navigazione aerea. tie ~Iaak di cui r ech erà il nome, d estinata allo J\. Parig :, s~ è riunita la Co1n1nissione per lo ~tudio del cancro · e delle malattie chirurgiche ~ studio tielle i1orme sanitarie di carattere ~nter­ d el t orace. All 'I st it11to è annesso un ambula~on azjonale d a applicare alla navigazio·n e aerea c.i- rio. L 1inau gurazione ebbe luogo il 9 g!1Ugno. vjle . Erano presenti i d.el eg·i=l ti dei seguenti ~ta~1 : Italja , !n gh~lterra, Fran cia, Germani~ , . Belgio , Consorzio Provinciale Antitubercolare di Roma. Oluncla, G iapp·on e e Per s ja . L a Comm1ss1o·n e h~ Nel Palazzo «J el] a Provin cia, si è riun=ta la tracciate le li11ee ò ire l live di ·massima. Son o st a ti (}iunta esecutiva del Con sor zio pro.vinciale antii1om :,11ati d11e r ela lori - tra cui il dott. Lutrario, tu})erco~ are di Ro1na, sotto l a presidenza del clelegato d ell 'Italia - i quali h an n o l ' in carico d i 1

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SEZIONE PRATI CA

co1n1r1. d9tL. 'fomn1aso·

Cia:rnpa11i, co1nmissario prefeltizjo dell 'A1nm inistrazione della, Provincia e presidente del Consorzio . Fu invialo un defer e11te sa,luto a Umberto Ricci., già preside11te d el Co11s0Tz'.o, ora destinato Prefetto di ':(orino, e l 'augurio d i pro nta guarigione al prof. Ascoli, vice-presidente. La Giunta esecutiva ha d eliberato di inaugurare per il 28 ot~obre pro·ssimo una sez=one osp itoliera a Fo11di, p er malati cli tubercolosi polmonare; il dispensario di Frascati e di Subiaco, con annessa sezione o·s pitaliera ; ha approvato l 'esecuzione d e i l avor:. p er l a trasfor1n azion e deJ fabbricalo e< Conservatorio » - ch e il Consorzio h a acquistato in Pales1rina dal Brefortro·f io1- in C?lon :.~ profilattica permane11te }Jer b ambini pred1spost1 alla tubercol osi. A tale colon ~. a permanente sarà annesso UIL disp ein sario profilatLico a beneficio anche delle p opol azioni dei Comuni limitrofi. Ha inoltre st abilito di i st:t11ire un altro disp en sario profilattico a Valmontone, ed un disp en sario a Mon~ erotond o c-011 annessa sezio11e ospitaliera. La Giunta esec utiva h a preso an che atto co11 compiacimer1lo d ell 'opera svolta dal C?11sorzj ~ per utilizzare prof:1cuamenle la collaboraz ione de1 1nedici condotti n ei rig uardi della lolla contro la tubercolosi nella Provincia. Sono st ate pure prese altre d eliberazioni d 'orcline assi sten ziale e varie.

Una Commissione di medici Georgiani visita l'Opera maternità ed Infanzia. U11a Con1miss.io·11e di m edici so·v ietici Georgi ani cotnpos t a dei sig·g . dollori Kor1iasch "vili, Fra11gulia11 e lVIcedlidze si è r ecata 11egli Uffici d el) 'Opera nazionale ll'l:a ter1tità e infa1:1zia p er prendere n-0.tizie sul funz ·~o1na1ner1to d1 questa massi111a isli tuzione. Fascis~a p er l 'i11cren1er1to della razza. La Comntiss ione acco1npagnata dal co·m rn . rfommasi Crudeli del ~1lin1sLero d ell 'I11terno· e da un consig liere d ell '}\mba~cidla Sov ie Lica, s:, tratte1111e 11egli UtlJci dell 'Opera _v.er ollre ùue ore, pre11de11do i1urneros e n,ote ed appu1~L1 s ul funz1011am ento dell "l s tiLulo. ven11e p oi acc-0n1pag nata d al di.rige11Le d ei servizi sanitari d eJl 'Opera a :i~ :.­ lare varie i s tituzio1ti n,elle quali so0:0 messi i1t pratica i p os tulali dell '13:ss~s l enza fascis ta. I delegali sov1e.Lici mn11'.,fesLarono a più riprese il loro favorevole g·iuciizio· s ulla po1itic_a sociale cosi vig·orusa1ne11te seguila dal Governo F asc'..sta p er l 'e1evazio11e :morale e cultur ale d el nostro P aese.

Ambulatori medici presso le farmacie. Il Consiglio Medico d~ll ' Unio1~e Sud-Africa11a ha fatto voto perchè sia vietato il funziona1nento di a1nbul atori · medici annessi alle farmacie, • quali si ri solvono in un co1nparaggio medi~o ­ far111aceutico, les ivo per la dig11ità aelle professio11i sa11itar ··e .. L 'L1ffi cio di Farmacia ha tenuto u11 'adunanza in co1nune col Consiglio s uddetto, allo scopo di n1e ltere in rilievo che si Lratta di u11a con su et udine an,tica, la quale va gradatamente scomparendo, in modo automatico, di modo che non me·~te conto di occupar sen e. Furo110 trattati anche altr:. problemi di deo·n tologia rriedico-farmaceulica. '

Elargizioni all'Accademia Medica di New York. So110 s tate fatte recentem ente varie elar g izioni all 'Accaci emia Medica d i Ne'v York. Ne segn aliam o una, di un a0:oni:rno·, dell 'importai di 10.000 dol. (ossia circa 200.000 lire it.), lp. onore del d oit t. vVilliam S. Hals ted, già profe sore di clinica chirurgica . Il r eddito sar à destina to all 'acqui s to di libri. All 'Accademi a vengono onche offert :, quadr i, statue, incunabuli, tra cui segnal iamo un « Nico·l au s Sal ernitanum n donato dal dotl. A. S. W. R osen bnr k .

Per l'insegnamento medico post-universitario in Inghilterra. . Un comitato nominato dal ministro Neville C hamberlain, p er concretare uno· schen1a d ' insegn~mento 1nedicQ post-universj~ario a Londra, h a r edallo un rapporto, i11 cu:. si raccom anda di fondare una Scu-0 la Medica Britannica Osped aliera Post-universitaria (British Po·st-Graduat e Hospital and ~Cedical School). . Pit1t~o &to ch e costruire. un nuovo ospedale, il rapporto p-ropone di valersi dello Hammer smith Hosp ;tal. La sp esa inizial e p er nuove cos truzio11i, arredame11ti, · ecc. è preventivata in 250.000 sterline (ossia oltre 20 milio·n i di lire it.); il funzionan:ienlo i~porterebbe 100.000 sterline l 'anno (ossia circa 9 mil~oni di lire it.). Il Governo fornirebbe la somma ~njziale; .si confida nel concorso d ella città e d ella co·11tea di Londr~; verrà an ch e l a11ciato un appello al pubblico. 1

Studiosi italiani all'estero. Si apprende ch e il prof. Giuseppe Franchini è stato invitato· d a diver se l lniversità all'l:ericane, per tener e d elle confer enze di propaga nda. Egli parlerà a Brooklyn, Ne'v Yor1k, · Filadelfia, Baltin101ra, Washingto.n , Clevel and ed altre città su argoment '. della sua materia. Qual e cultore anch e della Sto·r ia della "Niedicgia, egli commem or erà il 2° Centenario della morte del nostro gra11de naturalj st a e fisiolo·g o .A ntonio Vallisnieri d a Scandiano.

Viaggio medico internazionale alla Costa Azzu1·ra. Per .festeggiar e la 11uova l•~acollà m edica di i'v[ar siglia , !ù 7° ,viaggio n,atalizio1 sull a Costa Azzurra, org·anizzato d alla cc Société Médica]e du Littoral lVIé(litherran éen n, avrà quest 'anno un lustro maggiore del con su e lo. Sarà diretto dai proff. Forg u e, clinico ch irurgo di Montpellier; Jmbert, clinico chirurgo· di l\·far siglia; M. Labbé, clinico medico di Parigi. Ad 111l ata a Marsiglia , il 26 dicembre; si visiterarir10 _I\ ix (l 'an tica _i\quae Sextiae, g ià cap itale <l ella Provenza e che oggi t orna ad esserne l a m etropoli termale) ed una serie di al~re città e di p aesi , tra cu:1 .T olone, ~yères, An t1bes., Cannes~ Nizza Montecarlo, l\lfentone, ccc . ; a San Remo I Yiaggiat ori sar anno ricevuti d alle au~orità. ital ian e; a Bordig hera verrà, con una cer1moi:1a .~ffi­ ciale , intitolata una strada a P ast eur; si v1 s~terannc) anche altre s t nzioni climatich e italian e. ll viaggio si chiuderà a Nizza l '8 gen11aio. Gli aderenti r: cevPranno un big lie tto di abbon an1ento , a m età prezzo·, s1111 e ferroYie francesi e ila·

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I L POLI CLINICO

liane d ell::i località , valevole per u11 mese. I v iagn-ia tori godra11no del massimo cOmf Ort. Il nu~ero dei po·s ti sarà , necessariame11te, limjtato. Scrivere al più presto al preside11te d ella societ à ... 11cld e tta , r11e ' ' erd! 24, Ni zza.

Incendio in un ospedale. Un incendio sYiluppatos i n elle dipendenze d el1'0spedale Centrale di Sivig lia (Spagna), assunse proporzioni abbas l anza con s =der evoli e determinò g ravi clanni n1ateriali ; fortuna t am ente noiJ.1 de' on o d e plo·r arsi i r1fo-rtu11i alle perso n e . 1

L'introito della tassa sui celibi. Ne11 'escr cizio finanziar io 1929-30 il gett~~o d el l 'in1posta sui celi b'.. è st ato di J07 milioni e mezzo circa, co·n un fl un1e11 lo di oltre tre milioni i11 co·n fro·n to del! ' anno f i11anziarjo preceçlente. Com 'è noto·, questo i11t r o-ito· è assegna~o al1'0 pera Naz iona~e ~1a ter11i tà Infa11z ia . 1

Un medico dà il suo sangue.

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I l d ot t. Leo11a rùo Bini, assisle11t e 11ell 'Osped al e di Emp oli, h a d a to 300 g r ammi di sangue per una puerper a anemizza ta, c h e p erò no11 veniva s a lva~a.

Un consulto a 14.000 chilometri.. '

Il do tt. Just o Lejo P avia di Buen os Aires, tro,·andosi a Berlino, ha voluto cons1iltare il prof. ~1ariano Cast ex, di Buenos Aires, su dì un mala t o g r ave1nente colpito nella vista. L a folografia d egli occh~ ve11ne trasmessa con un sistema speciale, per r ad io, il ch e richiese 15 minuti di arduo lavoro. Poi il dott. Pavia espo·s e la storia cl~nica per telefono . Il prof. Cast ex assicurò che l a · trasmissione radiofo t ograf~ca er a riuscita alla p e rfezione e ch e egli p o teva porre l a diagnosi di n1alatlia inc l1rabil e. Così « La ' ' oz ì\<l édica n d: Madrid.

Poco dopo aver comp~uto ·il 63° anno, cessava di vivere il prof. THEODOR AXENFELD, direttore della Clinica oftalmologica di Friburgo . Era n a to a Smirne; fu ass ist er1te di Uhthoff prima a Marburgo e poi a Breslavia; a soli 30 anni con seguì l a ca·t tedra di cli11ica oitalmologica a Rostock, oome ordinario; n el 1901 l a camhi ava con quell a di Friburgo. H a creato una scuola che fu repu~ at i ssima in Gern1a11ia e fuol'.~: )1 suo I stituto e r a vis= .t atò · e frequentato d a studiosi di og ni parte del mondo. Ben noti sono i suoi studi sulla halteriolog ja d elle con g iuntiviti e ch er atiti. Il s110 lrn t tato di oftalmologia è g iunto alla 7a edizione. Nel 1904. assu nse la direz =()ne d ei e< Klinisch en ~1c n a lsl)latter flir A11genbeilkunde », fond ati da .Zeb.e11der, e v'in1p r esse un impulso poderoso: ne f ece Ull,o dei p eriodici più quotati d ella spec=alit.à. Si adoperò i11olto per attivare i rapporti internazionali, vale ndosi dell ~ sua perfetta cor10scen za di più ling u e . Da poco er a r edu ce dal G iappone, o ve e ra st a to invi t ato a tenere d elle confer enze . Ha fat t o molti allievi di valore, a lct1ni cl ei qu ali occupano d ell e cattedre universit arie. Non n egava mai il s110 a:.u to e il suo con· sig lio: si prodigava per g li altri . MEZZATESTA.

[ ANNO

XXXVII, NuM. 39]

RASSEGNA DELLA ST.!MPA MEDICA. Lotta contro la Tu bere., mag. A. lLvE.NTO. La tuber colosi si v:.n ce nella seconda generazione- G. R oNZO Nr. Il pneumot. ambula l . dal punto di vi&ta pratico e socjale. ,. \rch. lvlal. Ju Coeu r, ecc., g iu . P. PERRlZ e DRoNET. E1ettrocardiogram1na durante il pneumoLorace art. L .. GRAVIER. Parali si transitorie e crisi q.nginose. C hir. d . Org. d i M01Jim . , n1ag·. R. ZANOLI. Ost eomielite verteb rale. - E. LEO. Ir1nesto autoplastico di sangu e n elle cav:.t à ossee. Paris A1éd., 21 g iu. - Numero di farmaco log·ia. Presse Méd., 21 g iu .. - G . RAMON e al. Imn1unità an-tidifterica. - F. PAnon1. Interpre t az. del! 'allergia ct1t anea di Pirquet. Jou rn. rl. Prat. , 28 giu. - H . V1GNES. Si può accelerare il parto P Riv. di PalOl. nerv . e ment., 25 g :u. ·- llesoconto dell '8° Congresso it. di n e uro!. Deut. M ed. Woch., 27 g iu. - P EIFER. Irregolarità dell ' attivit à car diaca · n ell 'infanzia. HuBENER. Prognosi d elle Célr d iopatie. Biill. _,iéd., 28 g it1.. - Numero sui reumatismi. Neder l. · Tij dsch. ·u. Geneesk., 28 g: u . - L. K. WoLFF. L 'immunità aspecifica. R evue B elge des Se. A1éd., apr . - G. GALLERO. E1nois totlasti basofili. l~iv. San. Sic ; l., 15 g iu. A. Di SALVO e al. Gruppi sang. i1ella tbc. polm. Clin. Ch i r. , mag. - RoToLo. FraLture del calcagno . - :F'1ASCHI e fl ENASSI .. ~1i xo·1na dell'omer o . r1cta M ed. Lalina, mar. -ap r. - C. NiNNI. Batte rioterapia l attica. J ournal A. M. A. , 14 g iu. F. H. LASHl\IIET e L . H.. NEWBU RGH. P eso· sp ecif: dell 'urina nell 'esan1e dell.a funz io11alità r en ale. - H. A. FnEUND e W.. B. CooKSF.Y. Tirotossicosi i11 soggett.;.. anziani sen za segni di g o·z zo. - I. F. H u nnRESON e H . ·v\1 • J oRNSON. Brucellosi . JOurn . de 1\1 éd. de Lyon, 20 g iu . - Numero di neurolog ia. Pathologica, 15 g i11 .. G. SANGIORGI. P at ogenesi d elle spiroch etosi- itter ogen e . G. TnufFI. Pot er e s piroc h e t:cicla di sieri di lue tici. Rif. M ed., 9 g iu. - I . I ACONO. Bron co-williasi. - 2° Cono-r o esso. m edico di S. Pellegrino sulla fisiologia e p a tolog ia d ella pell e. Bull. _11c. de !vl éà .. rle Paris , 17 giu. - C. LEYA DITI e al. L 'encefalite d a ricorre nte. Soc. d. El òp., J3 g i1l. - l~. F'ou1LLÉ. Ipo·f: Jassi e t erapia auto.fila ttica . - F. BEzANçoN e al. ·Linfog ra11uloma tosi inalig·11a . An11. Institut Past eur , g iu . A. CALl\IETTE e J . VALTIS. Gra11ulemia prebacillare e bac illosi. V. DE LAVERGNE. S ierocliag n. n ella disse11~eria bacillare. Giorn. d i M ed. 1\-Iil., lu g. - A. GERl\tINO . L 'esan1etilen tetrnmina n ell a preparaz. di vacci11i batLerici. -- F.. GHJFFt. l\ilaln cia traumatica del se1nilun ar e. HadiO·l. .Wed., lug. - . V. DALL 1\ CQUA. Aspett i radiologici del duod e no mo.JJi]e . - L. G1UNTOL1. <; ns lrile t ossi ca segmentaria d el l'an tro. L ott a co ntro la tub., g :u. - A. I LVENTO. A11dam en.lo della mortalità p er tbr. in Itali a. E. TnEPrcc10N1. .A rea di ip-0fo11esi parave rtebrale n e l· l a frenico-exeresi unilateral e. S oc. d. Chir. ri e Patis , 16 m ag. - G. li' . CLF.l\IENT. Ileo po~ t-op erat. tra tta to con iniezjon i e n1


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XXXVII, NuM. 39]

1439

SEZIONE PRATJCA. •

·

<lo,e11ose di solt1z. iperto11ica di cloruro di sodio. - LANos . Osteomiel jte cro11. - 6 g iu. l{. l\ilASSAHA. l\falformazioni articolari. oslelriche . LAVENANT. Cori l u sio11e r enale; pio11efrosi go11ococc1ca u11 anno dopo; J1efrec to111ia. DermJJ~ifLlOgrafo, lug. V .. N1coLETT1. Prove di terapia anti s11ili t ica con sale organico di strO.YlZ :IO. l)tultium, 1 lug. (i-. B. CACCIAPUOTI. Patogenesi del male degli aviatorj. Ann. de Méd., mag .. - C. ll1crrET fig. L 'asn1a anafilattico. - ìVI . LABBÉ. Il coma diabe tico. Presse Méd., 28 g iu. C. GANDY e P. BAIZE. Calcificazioni pleuriche. l\11 . DoGLIOTTI e l\II. 1VlAIRANO .. 'l'erapia sala la i1e ll 'o cclus. intestin. Journ . A. i\t1. A., 21 g iu. --- N. B. FosLER. L 'i11sulina: uso corretto e scorretto. - 1 . B. FosLER. L ' alimentaz. del diaber~ico. Quaderni di Psich._, 1r1ar.-apr . A. GEMELLI. Nalura e genesi del carattere. Practitioner, lug. Nt1rnero di pediatria. Br asil-M ed., 14 giu. J. l\tf. DA RocHA. D iagnosi precoce__e trattam. del mixedema conge11ito. Lancet; 5 lug. - J. Co\VAN. l:i"''..brosi del cuore. - F. D1cKENs e F. S1;. 1EH. Metabolismo dei tt1mori. Deut. Wed. VJ! oc/i., 4 111g. - BoRsT. Rappon~i tra ormo·n e del lobo ant. dell 'ipo.fisi e gland . genit. masc l1. -- ScHRODEn. Il secre to fl ella tiroicle. N!ediz. liVell, 5 lug. -- G. Mo0G. La press~one sartg. norn1ale. - H .. H1nscHFELD. l\1or])o di Recklingha11sen grave. . J?evue Su.d-_-1mer. de Mt-~d. et Chir., n1ag. E. VAMPRÉ. Sindrome di Christian. - A. FonTES. Il problema J)atogenetico d ell 'infezione tbc. Arch. It . di U r ol., g it1. - M. Tn1N CAS, C. RAVASJNI, G. B. LAs10, G. V\T1GET, R. llii~ALDI. Radiog rafi a uro~ogica . Revue de Méd., g~u. - Numero di ve11ereol-0·g ia.

Soc . d. flo[J., 20 giu. - C. LACORRY e A. TzANCK. ~1eccanismo delJ a sincope. J. GATÉ e GIRA un. I Ltero infetl ivo seguito da zona in eredosifili·tico. 'fvfediz. Klini.k, 4 lug .. - . ;R. Scu~11nT. Colelitiasi. -- SLA uK. Eziologia dellè 11 evralg~e e delle i1evr~ti.

Brit. Med . Jo urn .• 5 lug. - S . A. KrNNIEn W 1LsoN . Se1niologia nervosa con sp. riguardo all 'epilessia. Riv . di Pat. nerv. e ment., mag .-giu . U. P oPPr. Esiste una sindro,n 1e del corpo, su btalamico di 1.. ,1ys? P. _l\n~rnNT SE. Piretoterapia chi1r1ica nella par al. p . e in al Lre i11alat tie del nevrasse. R iv . di Pat. e Cl. della Tub erc., 30 giu. - A. SEGA e A. BnusTOLOl'L Virus tbc. filtrabile. - C. ~[ARCIALlS. Intradern10-reazi-0-n e alla resorci11a. C. ALE~SA NDHr. Tclengiactesie c11lanee to1·aciche i1ei tuber colotici. Paris A1.éd., 5 lug. - Numero s ul cuore e i vasi. Journ. A. lW. A., 28 g iu . - W . W. HAMBURGER e l\1. W. LEv .. Ipertiroidismo mascherato. - H. l\I. JoH NSON e al . La posiz:;0ne nel sonno. - W. G. ~1oRGAN . Il paternali smo i11 medicina . lVten.. .T~lin. J'll Och., 10 lug. - KovAcs. Stati febbrili. Riforma M ecl., 23 giu. - V .. P ·urr1. Ar•trite vertebrale e trat1ma. An11. d 'Ig ., giu. l\.. SEPPILLI e G. F1U.ì\IB. Disi11fezione co11 alcuni derivat:. del· catrame. C. G. GAsPERINJ .. Allergi a 11el botto,n e d 'Qrjente. Gazz. d. Osp. e d. Cli,n ., 6 lug. - A. CLERICI. ll prurito pleurico. L. Sussr. Rottura spont a n ea d ella cfstifellea . · Ac la JV!ed. Scand., Suppl. - Resoc. del 14° Congresso Nordico cl.i med. int. l d., l'r .. - K. SF.CHER. Cause dell 'iperto11ia. S. A. HoLBOLL. Anem:J! p seudo,- perniciose.

'

Indice alfabetico per materie. A11eurismi artero-venosi: arteriografia . Pag. 1424 )) Angiospasmi delle estrP.mità . 1425 )) 1425 Aorta: rottura guarita Ascarid :-: tragit~o attraverso l a parete )) 1423 intesti11a]e . )l Ba111bino nervoso 1418 )) 1426 Bililiograf ia Ca11crena e.m bolica: cl. :,stribuzio·n e 111so)) 1425 lita Cistifellea duplice con doppio d otto ci)) 1416 stico, uno dei qual! caJcoloso )) 1422 Coliti da parassiti microscopici . )) Difterite : genesi 1428 )) 1429 Encefalite epidemica frusta J~ncefalite morhillo·s a: evolu zione c]j. )) 1430 11 ~ca F'ebl)re tifoide: m orlificaz ior1e del qua)) dro in epirlemie attt1ali . 1417 Fega to: linfadenite iperpl astica del] 'ilo )) 1413 con ittero da stasi . )) 1424 Gastro-enterostomia semplificata )) Tmmun~tà del neo nato e del. latta11te 1428 I •

1

[11testino: os tru.zio11e cro·n ica a tipo segmentario . . Pag. l11testino: tubercolosi ulcerosa guarita )) )) Ioduri alca]ini: son1mi11is trazione . Latte : criteri di dil11izione per l ' ali)) rne11tazionn infan~i1 e )} ~1alattia di Hej11e-~tfeclin: fase incipien~ e )) Meningi te tuberco,1 are: gu;:ribilità . ~efr:.te 11ell 'infanzia: diag11osi differ. . )) Parkinsonismo c ron .. encefalitico: tra t)) tamento . Par.k insonismo i1ost-encefalitico e gravida 11za >> Protozoi parassj Li i11lest;.r1 ali : az1011e patogena » Riflessi condiz:-011ali e psichis1n,o » Sciatica: trattamento . » Scler osi disseminata: trnttan1ento » Ulcera gastrica e duodenale perforate » TJ rina: peso specifi co e fu 11zionaljtà :·enal e >>

1423 1423 1432 1409 1430 1432 1429 1430 1430 1422 1432 1431 1431 1421 1428

Diritti di propriet·à riservati. - Non è consentita la ristampa di Zavo-ri pubblicati n el Polialinico se non in aeouito ad auto-rissasione scritta dalla -redazione. 'JJ vietata la vubblicasione di sunti di essi tensa citarne la tonte.

Roma - Stab. Tipo:.Lit. Armani di M. CourriP.r.

V. AscoLI, Red. resp.


1440

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 39)

Interessante pubblicazione a disposizione dei nostri abbonati:

IPOTENSIONE E. IPOSFIGMIA

Dott. ALDO LUISADA ASSISTENTE NELLA

R.

CLINIC A MEDICA D( PADOVA

-

DEFICIENZE DI CIRCOLO

Prefazione del Prof. CESARE ·FRUGONI - Clinico Medico di Padova. Riportiamo qua~cuno dei tanti g·iudizi espressi dalla Stampa medica, per questo libro del dott. LUISADA. <e Nel

parlare di questo in.teressante libro, bisogner ebbe r ipete r e le parole clie il. prof. FRUGONI ha

« voluto scrivere per p r esen.tar e agli studiosi ed ai pratici. la r accolta sinletica d i osservazioni e di f atti, I

« la quale è stata per molti anrii oggetto di studio sistematico del

L u I SADA.

« L 'Au'tore, con Zurigo studio e co n grande a1nore, lia compi1ito buon.a opr-.ra d i clinico. Una serie « larga di c·oritribu ti personali e di corollari pratici

-

« base ed il corpo di questa oper a. cc

e cli co ncrete applicazioni t' erape·i iticlie formano la

La materia viene esposta co n m etorlo, partendo da l le nozi oni di tecnica e da premesse spe rimentali,

« cose clie costituiscono iin capitolo complet.o d.e lla fi siologia e della ~emei oti-ca dcl circo·lo . Nello studio « clinico delle sindrorrii di ipoten·sione e di iposf i gm ia v i ene utilizzato un materiale ricco e so110 imp ie« gati anche metodi p ersona.li di tecni.ca e strumentario appositamente costr uito.

.

.

« Quasi tutti i capitoli portnrio un contri bu to p ersonale, e la materia si presenta largamente vis « suta ed imp r egnata di sano indirizzo clinico, pe 1~ lo ·stiid'io iride/esso e retto che l 'Autore ha dat0 a

« questa branca della medicina. « Il li b ro del L u 1SADA è destinato alla buona for tu 11a. Opera di scienza e d i pratica, esso rappresenta « il m etodo e la st r ada di una del l e niiglio ri scuo le cliniche ital iane ».

(Da Rinascenza "A1edica, Napoli, N. 13, giugno 1929).

'

« I n questo v~ ram. e rtt e accurato e pregevo"le studio del dotl.. J.jui·sada, pregevole tanto dal lalo scien- ' « tif ico che da quello pralico, la materia delle ipot ensioni è svolta con metodo . Nella prima, costituita « dalle. « p r emesse », il lettore vi t r ova uri complet o capitolo clella fisiologia. e della semeiotica del cir« colo. Seguo1io : la parte seconda, nella quale sono t r attate le si11dromi ipoie risive in generale . con lo « studio del loro signifi cato , d ella loro eziologia e anatomia

patolog ica ,

sint omatologia,

decorso,

dia-

« gnosi e pro·g n,o·s i; la p art e t:erza cledicata alle form e iritensi·ve in particolar e ( da cau se fis iologi clie, costi-

« tuzionali,

nelle nialattie irifettive, nelle mala~tie cr on i ch e, nelle cachess i e, 11elle malattie da carenza,

« n elle intossi caziOrii, ne lle narcosi, n el l 'anafilass i , nelle malal ti e del cilore, clel polni one, del fegato~ « del r ene, degli organi emopo i et.ici, nelle endocrirlopati e,

1ielle malattie n ervose e mentali,

ecc. ) ; la

« part e. quarta si r i v olge invece allo studio delle for1ne ipo tensive parziali . I n/irte · la p arte quinta è « dedicata alla terapia. Ogrii par~e è suddivisa in

vari capitoli, ed alla fine di ogni capitolo il let tor e

« t r ova r accolta la r elativa bibliografia. « Dobbiamo aggi-ungere che il lavoro compiuto dall 'A .· non è u n semplice arido lavoro di raccolta;

« tutt 'al tro perchè i n quasi l u tti i capitoli egl:i por ta il suo contributo ed esprinie il siio convincimento « personale, frutto di liingo studio e di grand e amor e,

cosicchè , come afferma il prof. Frugoni nella

cc sua prefazione, il l ibro non in.leressa ·soltanto gli studi osi specializzati, rna q1ian,ti in Clinica sanno il I

'

val or e di una esatta conoscenza e valutazione . di .sintomi e di sindromi d'i tanto comune osser vazione « e che quot idianament e al l ett o dèll ' ammalato pongono problemi, suscitano dubbi, esigono p r onti e<

cc int er venti ».

\

(Da Minerva Medica, Torino, N. 22, giugno 1929). Volume di pagg. XVI-352, con 52 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato in carta semipatinata. Prezzo L. 4 5, più le spese postali di spedizìone. Per i nostri abbonati sole L. 4 1 ,9 O in porto fran co.

Per ottenere quanto sopra invi are Vaglia Postale o Chèque Bancario all'edito re LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


.ANNO XXXVII

Roma, 6 Ottobre 1930

Nnm. 40

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRA. TICA

REDATTORE. CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali :

G. C. Ber1tivoglio: Sui rcriteri di

diluizione del latte per l'alimentazione al"tifi.ci ale nei primi mesa di vita. Osservazioni cliniche: c. Catureg1i: Un rara caso di osteoartrite aot1ta in·f·a nti1e in feto· a termine. G. Vent.u roli: FTattura della olwv.icola in neonato intervenuta in parto fisio1ogioo. Sunti e rassegne·: FISIOPATOLOGIA : Schlomka : Nuovi d·ati sulla fisiologia ·della veccihiaia e l aro signifì·c ato clinico. - ONCOLOGIA : Tod·d : La -cur.a m edica del r.ancro. - M. Dalla Palma: Oantribru.to aJl·a oonoocenza dei tumori cram.io-la.ringei. - .J. E. McWhorter : Sui tumori epiteliali del collo ·di oxig.i ne eoonoeciuta. - N. Finzi e D. Harmer: Trattamento ieol r·a diu.m del car.ciùoma intri·n seco del l:arin.g·e . - R1CAMBlO: Oriel e B arber: Un .proteose nelle u•r dne elimm·a to negli stati anafilattici ed allergici M. Roch: L'az-0tem.i8, senza leSlioni renali. 1

Notiize bibliografiche. - Cenni bibliografici. Ac~ademie, Società Mediche, Congressi : VIII CongresLnternazionale di Derm·a tologia e Sifilogr.afì.a a Copen.hagen. - Il Con·g resso per il Progresso delle Scienze. S-O

Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: GJi ruforism·i basali della chirt1rgia sperjmerrutale del polmone. - Rapporti tra brcn ohiettasie e tuberoolosi. - SEMEIOTICA: I versamenti colesterinici nelle eierose. - Valore diagnostico del contenuto d·i ool esterin·a nel sangue nelle col elitiasi. - OASISTICA : Le .a rtropa1Jie ·da insufficienza ovari-oa. - Contcibt1to allo studio delle emon-ag·i e u terim.e d.i origine ovarica; le micro.cisti metrorragiche. - Emorr.agie postcLimateriche e ·ca.I'lcinoma uterino. - TERAPIA: Il triattamento dei disturbi Qir.colata.rii dell'età med ia. Il trattamento 1dell'i-pertensione acuta nefritica. Iniezioni endoven.o ee di adrenalina nelle sinooipi cloroformi<:he soooa:idarie. IGIENE: Sulle alterazioni del latte .pasteurizz•ato. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA. .Nella vita professionale : Servizi igienico>eanitari. Concorsi. - - Ne.mine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrisp.ondenze : Da Pavia. Da Pa;dov·a. 1

Notizie diverse. Rassegina della sta"'pa medica. Indice alfabetico per materie. •

LAVORI ORIGINALI. Istituto di Clinica Pediatrica della R. Università di Roma.

Direttore: Prof. L.

SPOLVERINI

Sui criteri di diluizione del latte per l'alimentazione artificiale nei primi mesi di vita per il dot-t. GIAN C ..\RLO B ENTIVOGLIO, aiuto e lib. dooente. (Cont. e fine~· v . num. prec.) .

II. •

CONTRIBUTO' PERSONALE.

fino a rag.g iungere quella a 2 I 3 solo verso il 5° m·ese ·e quell.a a 3 / 4 ver so 1'8° m ese (6). Tale .disparità, ch·e si riflette ancora nei criteri ·didattici 1s11ll 'argom.ento, n on dev·e far.e m·eraviglia qua·n·do si pensi, alla stregua delle nozioni .esposte n·ell.a . prima pa.r te di qu esta monog·rafia, che ·la diluizione .p er sè stessa, sia .al 1/ 2 sia a 2/ 3, non r.appresenta nu]Ja di de~i1n.ibi.vo, ma solo un com,p rom esso tra due principi opposti; questo com·e tale non soddisfa oorn pletam.ente nè all'un·o nè all 'altro, cioè nè al fabbisogno integralJe ·d·el lattante nè ai suoi requisiti dig·estivi: ,esso anzi esprin1e l 'i·mpos·s ibilità per lo mie.no pratica di Òo·n ciliar·e i vantaggi della diluizio·n e ·d el latte con qurelli ch e ·deriv.anio inveoe dalla somministrazione di latte intero. 1

1

1

Nella n1aggior parte d·ei testi pediatrici mod,e rni si prescriv·e, oram.ai, il latte .non più diluito ch,e al 1/ 2 a cominciare già da.lle i)rime settim.a n,e ·di vita; notevole disparità s.ussiiste inveoe nelle in°d-icazio·n i per il passaggio a Posta in questi termini, la qu.estione poteva co·ncentr.azioni m.aggiori a secon·da ·d·ell 'età del considerarsi chiusa jn una specie di circolo poppante; così mentfle alcuni prescrivono il ' 'izioso. L 'unico modo per tentarne una solulatte diluito a 2/ 3 già dalla fine del pri1no ' zione miglio:ne era quello -d i invertire le sue mese, o dal.l 'inizio del secondo (5), altri auprem·esse teoriche, di veder.e cioè e no·n fo,sse m entano assai gradual!m.ente la concentrazione 1

1

(5) ~l~RFAN. Trai té de l 'allaitement. Ed . rviasson, Parigi, 1930.

(6)

FRONTALI.

L 'alimentazione

Ed. Pozzi, Roma, 1928.

del

bambino.


1442

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 10]

per ca•so possibil·e di conferire invece al latte lume minore in rapporto al.I.a riduzione della intero gli stessi vantaggi che dà la diluizione caseina, ma sopratutto modificandolo anche in senso ·qua.Jitativo a vantaggio evid.e nte quindi senza bisogno di ricorrere a questa. La impostazione del problema in questi terd ella prima e più importante fase del ci1clo dimini tocca dire ttamente il meccanismo per gestivo. L'obi·ezione mossa da alcuni AA. cbe il quale ~a diluizione drel latte esplica ·la co n il latte diluito non possa a ve.rsi nello stopropria utilità. L'interpretazione del fenomeno maco un coagulo diverso da quello che darebè tutt 'altro che chiara, e il primitivo concetto be una corrispon·d ente quantità di latte non dich1e spiegava e giustificava i vantaggi del latte luito per il fatto che con la coa,gul.azionie la diluito olo in rapporto alla riduzione del per parte liquidia si sepa:ra subito, efilm,i nan.dosi atcento di caseina, risuJ ta alla prova cri.tica dej traverso il piloro, non mi pare atte·ndibile: è anzi di facile e comun•e oon.s tatazion e in vitro fatti insufficiente o troppo semplicista. Inn.anzi tutto l'ipotesi ch1e la caseina d·el lat- il repe·r to Ofpposto, cioè la formazioin e di un te di va~ fo&se per .sè stessa dannosa o tos- coo1g ulo rpiù f.in1e e più poroso con l 'uso dli latsica n·el lattante carne sostanza albuminoidea te ·d iluito in confronto del latte intero. Ciò dimostra che l'acqua di diluizione ineterogenea, ha perduto terreno essendo dimostrato d:alla fisiol ogia che la scissione idroliti- fluisce già in un .p rim·o tempo e direttamie nte ca dig.e stiva spoglia ·le sostanze proit eiche an- sulle modalità intrinseche del pTooesso di coache d1el Loro carattere primitivo di specificità, gulazione ·del latte, e allo stato attuale delle ren·d en do innocui i prodotti ultimi della dige- n.ostne conosoenz.e appare giustificato conoepire stione (amin.6aicidi). La stessa ipotesi po,,. talie ·i nfluenza in relazione a quell'indirizzo fiintrapreso in questi ultimi annJ trebbe sussistere nel caso eicoezionaI.e di sog- sico-chimico • gre tti ipersensibili per i quali del resto n.o n ba- nella nostra Scu·ola per lo ,s tudio del problema sterebbero certo le comuni diluizioni d·el Jatte dell 'allattamie nto artificiale, e giià affermato in per evitane fen·o meni di anafilassi alimentane. alcune m·e mo rie originali (7), ed anche nel laSe si vuole ammettere quincli u·n 'azione tossica voro d'insieme pubblicato sull'argomento dal da par.te ·d ella caseina, bisogn.a p1'eSU·ppor.re mio Maestro (8). Il meccanismo della diluizione del latte può una formazione eccedente di prodotti a·ssai incomplieti della digestione pro·teica, i quali tro- essere allora inquadrato negli effetti . che l' agvino inoltre una abno:rm·e permeabilità della giunta di acqua o delle comuni decozioni mucibarri era intestin.al•e, e scarsa di iesa da parte laginose esercita sull'equilibrio colloidale del latte stesso, modificandolo (come risulta dal,le d el fegato. · Si può al lora accusare l'eccesso di sostanze osservazioni ultramicroscopiche) in. senso favoalburninilldi coone .causa per sè stesso di una revole ad un maggior grado di dispersione delle insufficiente 1e·d incompleta elaborazi<0ne dige- micelle di caseina e, di conseguenza, secondo stiva da parte d.el lattante? In senso assoluto le leggi della chimica colloidale, in senso p ure ciò non è sostenibil1e quanfd o si •pensi che lo favorevole ad una ooagulazione più fine e mestesso lattante al seno riceve proprio nel1le pri- no massiva. Al1o stesso meccanismo fondamentale si rim e du.e settim.a ne un latte particoliarmente· ricco di materie azotate e più po:vero invece di connettono i.n parte le differenze comunre mengrasso e di zucchero: no·n è sostenibile anche te riscontrate in vitro nei processi di precipinel caso ·d el lattante al poppatoio d·opo le di- tazione e <li coagulazione tra il latte ·di donna mostrazioni date dal Finkelstein in mie rito al- e il latte di vacca: il reperto dell'esame u.ltramicrosco1p ico nei due latti ·dim,o stra in.fatti nel la larga tolleranza vevso la stessa casei.n a del latte di donna la presenza della caseina in uno latte di vacca. Pertanto l'accusa fatta all'reccesso stato di dispersione colloidrale assali maggiore di caseina non può essere amm.essa che in via che non nrel )atte di vacca. Ciò sta in rapporrrelativa cioè subo,:rxfinata ad un 'altra condito, secondo i colloidisti, alla funzione prozione di fatto. Se si con•s idera che due razioni identiche di latte intero sono diversame·n te tollerate dal lattante quan·do l 'una viene som· (7) G. C. BENTIVOGLro. Studio sui lattoconi. La mini trata nella ua concentrazione bruta e Pediatria, 1928. Su alcrine nozioni di chimica coll'altra con a.g giunta di acqua, si deve necessa- loidale applicate al problema e alla tecnica del. l 'allatta1nento artificiale. Boll. Soc. ~1:ed. Ch~I" . , riamente dedurre che il meccanismo della di. Pavia, e Riv. di C1in. Ped., 1928. · luizione opera e giova anche all'infuori del (8) L. SPoLvEnINI. Le recenti acquisizioni della fattoDe quantitativo, cioè non solo attraverso la scie~a . sulla alimentazione dellà prima infanzia. formazione n ello tomaco di un coagulo di vo- Cap. III. Edil'. Pozzi, Roma, 1929. 1

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XXXVII, N·u M. 40] N. l, -

GRAFI CA

1443

SEZIONE PRATICA

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1444

IL P OLICLI NICO

N. 3. -

G RAFI CA

XXXVII, NuM. 40]

[ A NNO

Z.. M. , giorni 16. Kg . 2.100 (prem aturo).

Settim ane di vita 4

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N. 4. -

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[ANNO.

XXXVII, NuM. 40]

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N. 5. -

G RAFICA

B. F., giorni 10. Kg. 3.000.

Set tiinane d i vi:ta I

1445

SEZIONE PRATICA

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1446 N. 7. -

GRAFI CA

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[ANNO

XXXVII, NuM. 40]

1447

SEZIONE PRATICA

tettiva o stabilizzante esercitata su di esso dal- reno semplicem en te chimico qu.antitativo a la n.atur.al1e presen za di I.attalbumin.a co.n tenuta quello più ·p rop,r iamente tiisico--chimico. A su·ffr.agi.o -d i questa tesi già esistono del resto alin proporzioni correla tive assai maggiori , n el latte di donn.a, n•ei co·n ·fro·n ti di qualunque lat- tr.e dimostrazioni indirette : nna di queste, co· m e si disse, è la larga tolleranza dimostrata te animale. Pertanto l 'indicaz ione a ll 'aggiunta di u-n dal Finkelstein per il suo latte albuminoso, qualsiasi colloid-e protettore (albumina solu- per la qua.l1e non crie·d o eh-e si possa prescinbile, g·elatin.a, go·m ma arabica), atto a mo·difi- dere da lle partJicolari m o dificazioni che subisce care 1°0 stato ooll10,i dal e d1ella ca.sei.n .a nel latte la caseina i.n questo ·Caso do1p o la coagulaziodi vacca, veniva a buon punto p·e·r ten.t.are una n e in, vitro, condizi.on1e an zi questa indispensamiglio re soluzione del problema scientifiço e bile p·er il successo ne lla pr:atica dell o stesso pratico d 1ell.a diluizione d.el latte per gli usi latte albuminoso. * dell 'allattamento artificiale, potendo sostituir** si almeno in p.arte ai vantaggi dige·stivi ragLe indicazioni relative alle proporzioni tra giunti fin.ora n•ella pratica co·r r·e·n te .solo dal1'uso ·di un latte di vacca conv·enien temente gomma arabica e latte, eh.e credo di poter dare co·m e più adatte a lla genera lità dei casi, sodiluito·. Nei va·r i latta-n ti tenutJi in osservazio·ne nel- no le s~eguenti: la nostra clinica, e dei quali diamo qua lche • Nel pn·m o mese • g r . 3-3 1/ 2 di g . ar. es.empio n·elle gra fi che .annlesse, si è potuto real- . )) )) )} )) 3 secondo m ese . • m·ente dim,ostra:rie la poss·i bilità di ri·d urre la di)) )) )) )) 2 1/ 2 terzo· e quarto m e.se luizio·n e d-el latte. a proporzioni assai minori dì )) )) )) quinto mes'e • • • )) 2 qu.ellie co·n ·suete - fin dall 'inizio a 3/ 4 nei lat(su gr. 100 di latte intero). tanti normali e non p·i ù che a 2 I 3 in quelli sotto peso - quando si .sos~ituisca -alla sem'Plice Riesce più conveniente e anche più risponacqua di -d iluizion·e un.a soluzione di g.o mma a- dente ai fini pratici l 'aggiunta a l latte di gomrabica , ottene·n ·do allo stesso m odo una sod-di- ma a•r abica preced.en temente sciolta e stempes facen te tol1eranz.a da iparte d-e gl.i organi .dige- rata in soluzione acquosa al 10 % (an ch e fastivi . Questi anzi in molti casi hanno risposto c.e·n do uso di acqua .di fo·n te bollita). È a·n cora m eglio ch e non alle comuni miscele di latte preferibile. e speci.alm.ente racco·m anda bi1e ne l più diluito , m.a nifestand·o , oltre ai vantaggi lattante dei primi mesri l'aggiunta ulteriore di sulla crescita e sullo sviluppo co·m •plessivo del un.a piccolissim.a qu.a ntità di bicarbonato di so1.attante, impliciti con l 'uso di la tte qua-si in- dio (2 per mille) od an ch e di acqua secon.d a tero, una maggiore regolarità e stabilità dell.e di caloe a l 1O % a scopo alcalinizzante, in mofunzioni digerenti. Faccio notare che in nes- d·o da aversi pronta pe·r l 'uso una iSoluzione sun caso si è verificato, pe.r lo m eno in forma cosi preparata: 10 gr. di polvere di go·m ma co·n cl.am.ata, l 'insorgenza de·l.Ja co·m une ·dispep- arabica pura, IO gr. di acqua seconda di calce, sia albuminoidea, cioè di quella chiamata giu- 90 gr. di acqu.a. stamente dal Marfa n « dispepsia da I.atte di Sull1e rag ioni ch e informano qu·e sti criteri di vacca », la quale r appresenta invece una delle tecnica (del resto fa cilm,ente accessibili nella consegu1enz·e più temute neJ.l 'u-lteriore decorso pratica ed ultraecon omici) e specia lmente indell 'alla ttam·ento ar.trificiale quan.d o s~ proceqe torno a ll 'utilità di n eutra lizza:rie !'.acidità della preoooemente alla som·ministrazione ·d i mi- soluzione gommo.sa se·m plice, ritorne·r ò in alsc.ele di latte ·di v.a cc.a troppo· co·n oentra- tr.a s·e,de più ampia con dettagliate osseirvazioni. te. Ciò starebbe a dimostrare, in base al preLa soluzione gommosa così preparata venisu·p posto1 patog.en·e tico ·di ques ta dispepsia, co- va aggiunta ogni g iorno, n elle n ostre esperienm e l'aggiunta al latte di gomma arabica inte- ze, al latte subito dopo la bolllitura di questo sa a modificare :l o stato colloidale de lla casei- e contempor.ane.am ente, secondo le proporzioni na, possa ag ir:e in sen so profilattico alla stessa sotto,i ndicate, i:p. tutte le bo.ccette corrispondenguii sa d.el le più forti ·diluizioni , influen.do su1 ti a l num·e•ro ·dei pasti nelJ,e 24 o:rie, ben conmomento causale primitivo della pred.etta di- servate in ghiacciaia, e·d inizia·n ,do la sommi• speps1a. nistrazione de l primo pasto circa due o tre ore Pe·r tanto il problema della pretesa indige.ri- dopo aver termi:nato la preparazione. Le proporzioni di latte e di soluzione gombilità del latte di ' acca in rappoTto all 'eccesso di caseina viene scalzato da lle sue basi , spo- mosa da n oi adottate i'n rapporto a ll 'età de~ sogg.etto corrispondono approssimativamente standosi con maggiore verosimiglianza dal ter.. 1

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IL POLICLINICO

per i latta·nti norm.a li die:i primi mesi a qu·el.J,e segnate n ella seguente tabella:

Età del lattante

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Quantità di

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N. · B.. Lo zucchero è aggiunto in proporzione <le.I 4-5 % del vo~ume totale della miscela.

Come si apprende dalla lettura dell e cifre, la qua.n tità di latte di vacca intero che può ess,ere on1min.istrata in queste con.dizioni ~11 dai primi mesi di vita corrisp on d·e press'a poco (9 / 10 circa) a lla razion.e u suale -completa del lattante a.I seno e sen.do rispetto a que ta un po ' ecce.de nte, sebbene n1ei limiti fisiologici d ella capacità gastrica del lattante, il v:olume con1ple. sivo dell,a miscela. Ciò risrpo•n ,de al.lo scopo di sod·di fare quasi integralmente n el lattante .a nche .al fabbisogno di grassi' e ·di lattalbumina . Si può osservare ch e il valo.r e calorico cl.ella miscela indicata vien.e a supera~e un poco qu1ello d ello st esso latte di donna; tuttavia qu1esta ~ievie e:coedenza non è nemm.eno inu.tile o del tutto ingiustificata se forse si tiene calcolo d·el minor vendim·ento di una caseina ohe nor1 ia qu1ella del latte di speci·e omologa e sopratutto considerando il m.a ggior dispendio energetico probabilm·ente l1egato all'allattamento artificia l e. Tal·e ecoedenza ten·d e pertanto a controbilanciare n ella m isoeJ.a l 'eccesso di sostanze proterich e n1ediante un lieve in,c remento della quota i·dir oc.arbonata, ristabilen·d·o cioè un equilibrio più adatto ad una miglior·e utilizzazione e fissazione degli stessi prodotti della digestion e albuminoidea. · ~I.al gr.a·do co·m unque ch e la miscela d-a n.oi a dotta ta comporti in evitabilmente un 'introduzione e quindi una eliminazione più abbondante di sostanze proteiche oltre che di sali, tut1

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XXXVII, NuM. ·10)

tavi.a ·d ovendo soegliiere tra i possibili inconvenienti l.egati a-d una simile alimentazione di lusso (n.e1nmeno frequ·enti, se gli ingredienti di qu·e sta sono in con·dizi·o·n i tali da con sentire una bu.on.a digestion·e) .e i ·dan·n i certi ·di un.a alimentazion.e carenzata com'è nel caso del latte a più forte diluizion e, a noi sembra ch e non si debba e sitare a dare la preferenza ai primi, e ciò te·n uto conto si.a ·degli affidamenti che ben posso·n o dare n el lattante J,e con dizio1n i più vivaci e più rapide d·el suo ricambio, sia sopratutto della necessità di soddisfare il più possibile alle massim.e esigenz·e nutritive l.egate ai diritti dell 'accr.e scim·ento e d ello svilup,p o per parte degli organismi più giovani. 1

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RIASSUNTO. Dopo aver discusso 1'impossibilità pratica di conciliar.e i vantaggi .d 'ordine digestivo ch e offre l 'uso del ).atte di vacca diluito per l 'allattamento artificial·e con la soppressione degli svanraggi d 'ordin1e . nutritizio che J.e dilui z.ioni comunem·ente usate compo,r tano, l 'A., sviluppando alcune proprie ricerche preoed.e nti , si po.n.e a considerare il problema dal punto di vista f.isico-chimi co e giu.dica gli effetti del1'aggiunta, al latte, di acqua di diluizione in senso favovevole .a-d un maggior g rado di dispersion·e colloidale delle micelle di caseina e, di con seguenza, ad un.a coagulazione più fine e m·eno massiva. Avend.o co,n seguito lo stesso sco·p o ·CO·n aggiunta a l latte' di sostanze aventi funzione di colloidi protettori, l 'A. esperimentò con successo I 'uso di d.iluiZiioni di latte vaccino assai minori -d elle consuete (a 3/ 4 fin dal1,e prim.e settimane di vita) so·s titu·en·d o semplioem iente .all'acqua ·di diluizion e una soluziorle così preparata : 1 O gr. di polvere di gomma arab.i ca pura; 90 gr. di a cqua; 10 g r . di acqua Seco1i.da di calce. 1

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_ . Ricordiamo l 'Interessan t e pubblicazi on e del: Prof. FRANCESCO VALACUISA Medico della Fa miglia Reale, Direttore e Prdm.arlio del

Preventorio per l attanti <e E. M ara.in~ », ~edioo pri. mario nell 'Oaped.ale inlam.tile « B.ambdno Gesù•. Do· cente di C1in1ca. pediatri-0a. nella R. Univer8ità d• Roma..

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia infantile. Terza edizione o•mpletamente ri fatta e notevolmente a mplia f.a Pref azio·n e dJ A U C USTO M U R R I Volume in-8, di pagg. VII-488, nitidamente stampato, con 42 figure intercalate nel testo e finissima quatrioroIDJia s•u lla oopertina. Prezzo L. 3 6. Per i nostri abbonati, sole L. 3 2. 5 O in porto franoo. Inviare Vaglia a ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA . •


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OSSERVAZIONI CLINICHE. Un raro caso di osteoartrite acuta infanti, le in feto a termine 1)er il dott. 1

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SEZIONE PRATICA

CARLO CATUREGLI

Buti (Pisa).

Più unico che raro io cfledo sia il caso che vengo descrivendo.

Ed ora vedia1m o di studiare un po ' questa malatti.a ch e determina d.a·n ni oosì 1rneparabili. L 'osteoartrite acuta dei lattanti è una malattia non molto frequente ed h.a come agente etiologico o i cdmuni piogeni (Broca, ecc.) come n1el caso nostro (foruncolosi della ma dre) o il pneumococco (Taccoin e, Trinci, Broca, ecc.). Detta malattia ·evolve ra1p idamente e con de001rso b enigno., tanto b·eni;g n.o da confonde·rla talora con semplici f.atti suppu·r ativi su perficiali. S·ede preferita è l 'epi,fisi femor.al·e, ecoezi-0n.a le la pelvi. Il perchè .d ell 'invasiane de11'articolazion·e coxofemora.le lo troviamo nel.le coo,d izioni anatomich·e, cioè n ella cartilagine di coniugazione dell 'e•pifisi su1p eriore ·del femove, ch e è intraarticolar.e, e nel fatto ch e il prooosso osteomi·elitico ha sempre, o qu.asi, origine dalla faccia d.iafisaria di essa. P.atoign·o1nonica ·è poi ila di·s truzione della testa ,e del col,l o femo.ra.le mentre le l1esioni cotil·oidee sorno o scarse ·O seco!n d.arie. Log ica conis eguenza ·della distruzione sudd1etta è la l.ussazion.e, ·e m1eglio - secondo P.utti e Za·n ·o li - una pseuid o .lussazione. La diagnosi esatta è difficilm,ente formu1.ata all 'inizio ·e durante il periodo acuto d·ell 'osteom ielite. Chè a n zi si pensa di sol~to ad u!ll processo SUJppurativo banale, deoor:vendo come tale. Può ~e~ire 1inveoe fatta aI.l 'atto· dei pri1ni passi, ,e non sempve p1erch è n,o n ricordan1do ·magari il pr.e ced.en te anamn·e stioo si può oonf on d.e,De con una Iu·s sazione conge'ni ta. È sol·o con una anamn.esi accurata e con l 'e sam·e r.a1dio·gna:fico ·ch e si può .a ccertare I.a .na:.. tu;ra ·p ato·1ogica. La radio.g rafia in modo specia le, 1p e·rchè ci m·ett·e in evidenza le .al terazioni patognomonri1ch·e . Io 110 eg·uito i oasi di Putti ed altri, ma in l1'essu·no di essi è stato osservato alla nascita il J)r ooesso acuto in par·o l.a. Quelli che più vi si approssimano sono l'VIII e il XV di Putti. (Vedi 1,ette.Tatu:ra). Rig uardo alla cura noi po· sriamo cegliere fra la cruenta e l 'incruenta . I.I nostro caso fu ott oposto a quest 'ultima sen za n essun effe tto. Or.a tenter.en10 la 1p1rima. È oerto, oon1·e b e;n dice il Putti, che a1pren1do w1.a di qu·e ste .articol.azioni ci si tro·v a din.a nzì ad una massa cicatriziale ·di co11nettivo denso, •Sti pato, resistente e stridente al taglio, che, come un ou soinetto d 'i olamento , epara e distanzia l '·epifi i femora l1e od i u oi r e idui, n on diciamo da.I fondo, ma dal piano tesso d 'imb occo dell 'antro cotiloideo di cui non è .a pri1

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Circa 2 an:Q~ fa, in do11na grav~.da albuminurica, cer1ta L. l\ilaria, sopravvenuti i dolori del p8:J'tO, fu~ chiarriato per sorvegliarn e l 'andamento. Esso s~ svolse reg<>lar~ente ma quale non fu la sorpresa m,ia e dei famigliari nel risco·n trare ch e i.l feto, di sessq· masch~Je, presentava l 'arto inferior~ di destra più voluminoso del sinistro con cute non arrossata, non sollevant esi in pieghe, mentre l 'a,rt-0 corrispondente era di aspe~f,-0 gri11zoso e denutrito. St ato generale scaduto; s~nza febbre . Il giorno dopo lo rivedo e tro·v o che si ìamenta continuamente, l~ngua arida, nOfl: febbre.. Provoco clolore. alla press:one della regione inguinofemor:ale glut~a e lorr1bare di destra. Procedo alla misurazione Qi co11fro,n to dei d u e arti e confer1no che I 'arto di destra è notevolmente aume11ta~ di volume in con fro~~o del corrisponde11ie in modo t ale da raggiunger~ al 3° superiore della coscia ~ 20 cm. d :, differenza. Cert a1nente con qt1esti dati doveva esistere un processo infian1n1atorio. ~1a, di qual •natura ? Nel padre vi sono fatti di apicite. La nladre, sana, dura11te la, gravidanza ba costantemente presentato albuminuria ~ t111a settimana prima del parto febbricole e foruncolqs :'. Esisteva i nol tre nel feto dolore al] a regione 101nbare che poteva far pensare anche ad un ascesso freddo fattosi strada lu11gq lo psoas iliaco. ~Ia dato l 'eccezio•11ale passagg"io dell 'infezione tubercolare attraverso la placenta,, mi oriento, nonostante l 'assenza della febbre, verso una for1na acui~a e co nsiglio· applicazioni caldo-umide;. Faccio i1ltanto una puntura esplorativa e preparo deg·l ;, strisci che, colorati ed esaminati al microscopio, mi di1nostrano un pus ricchissin10 d~ cocchi corr1uni. 1\.ttendo ancora q u alche gio,r no po,i incido e dreno ampiamente. La febbre suppurativa, ch e negli ltll::mi due g iorni era comparsa, se ne va. Il bimbo cessa di Jamer1larsi, poppa r egolarmente e dorme tranquillo. L 'aP:o gradatamente prende l 'aspetto del corrispo11dente e dopo otto giorni è normale. IL bim,bo sta bene ed al fatto suppurativo non vien data alcuna importanza. Alla distanza di 9 mesi però - e cioè all 'epoca clei primi tentaitiv!. del cammino - i familjari si accorgono di una lieve claudicazion e. Lo invio da un distinto radioiogo· r l1e fa diagnosi di lussazio.n e dell 'an ca da osteoartrite e, in base ad essa, un ab~Je chirurgo• procede alla riduzio ne i11cruenta e glt applica un apparecchjo gessato. Dopo tre r11esi nuova radio·g rafia e, vista inut1le la p,r ima, vien fatto un altro tentativo <li riduzione seguito da un altro apparecch;o ges alo. E fatto ritornare a dist anza cli quattro mesi e s~tloposto a nuova radiog·r afi a, la quale - dimostr~ndo inutili i 2 tentatiYi - fa clj chiarare al ch\rurgo impossibile e la r idt1zion e e un miglioramento della statica del bambino. 1

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ma vista ric-0n oscibi·l e alcuna traccia , tanto eso è colmato ·dalla gan ga cicatrizia le . Infatti il tem po più indagrinouo ,e lung o del.I 'in·tervento crue,n to è pro1p ri o la rioer ca e lo .s vuotamento d.el cotile . Tutto questo p er dimostrare quanto van a sia la •p retesa co n1e in tale ambiente possa o tten er si u.n a stabile e sicu ra riduzione di un residuo ·di epifi.si, di un mon·cone di collo ·e, peggio anooTa , di un bu1lbo troca·n terico r ivestito di inser ziooi muscolari. La pr ofilassi o la riduzion e incrue nta si può, ain zi si d e.v,e otten1ere,. &econ·do Putti e Zia.noli , aprendo precocem en te l ' arti colaz.ione p er dare a dito allia ra ccolta pu.r ulen ta e ma nten ere a lu11go l 'a·r to in traZJion,e . Dopo il riooltato· dell ' operazion e incruenta sul mio caso, che fu an1che i.n viato; abbastanza p resto (dopo 9' m .e si) e di altri (vedi 1F roelich, ecc .) e ·di quelli cruenti di Putti e Zan.oli , s·o1110 convinto ch·e tuttte le v olte ci trovi.amo di fronte a ca si simili si debba senz'altro, per n o·n perd·er·e d el tem1p o pr.ezioso, CO•n .si gliare la fam iglia a ten tare la cura cru.e n ta. 1

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RIASSUNTO. L 'autore. espon e un caso ·di osteoartrite a cut a de]l 'infanzia p!ìesente già .a lla nascita , espon e l '.e tioll{)gia e il decor·~o di essa e riguaTdo a l.la cura ·della malatti.a si dioe favorevole al t ra ttamento cruento. . LETTER.1\ TURA. B nocA,

D EL ANGLADE

e

B ARBAHIN .

Art hrites aigu es

et osteom ye l i t cs de la lia.nc h e. Revu e d 'Ortho-

p eclie, vol . XIII, 1902. BROCA.

A rthrites non iu l> ercu l euses cle la h anche.

Pr esse Médicale. 1922. F noE11cH. L e.s rlfffcrenfes var iétés de lu xations congén itales de la l1anche . Co·n gr ès Fra11.ça js de Chirurgie, 1907. P1Jrr1 V. Trattamento chirurgi co de lla lu ssazione p atologica d'ell 'anca da osteoartrite acuta infantile. XVII Con gresso d ella Societ à J.t alian a d 'Or-

topedia, Ven ezia, 1916. T RLNCI.

[ANNO XXXVII, NuM. .f:O]

IL POLICLINICO

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A rtriti acute p u riz lent e n ei l attan ti . Cli-

nica Pediatrica, 1910, n. 6. · P u rr1 e ZANOLI. Cura della l ussazio11e da osteoartr ite acu ta infan tile dell 'arica. La chirurg ia degli organ~ cli m ovin1en to, YOl. XI, fase . 6, 1927. 1

Frattura della clavicola in neonat(l inter· venuta in pa1·to fisiologico~ Dott . G1u s EP.PE VENTUROLI -

~'1on tiano

('Fotfl.ì).

Il g iorn o 10 g iugno 1930 v~ene portato dall a n1adre al i11jo an1bula to·r io il bambino M. Gino, di m esi 1 e i11ezzo, resident e in l\1ontian o. La lnadre, u n a gioYane donna d i 25 anni mi dich iara di aYere n ot ato ch e il bamb ~no fin d alla

n ascita pr~sentavq nella regior~e antere-superiore destra d el torace un tu1nor~t to cui in primo tempo essa nQ~ died e n essuna importanza. Non scomparendo esso peraltr~ n el prosieguo dei gior11i, si decise a cor1sultare il medico; aggiungg eh~ :. m ovimenti d ell 'arto s uperior e destro d el trqn co e la palpazion e del tumoretto riuscivan o nei primi t e111pi notevolmente dolorosi. 11 l1amhir10 ch e alla n àscita p esava chilogr an11ni 5.500 è in o ttim e condizioni gen erali : p esa chilogra1nrr1i 6.400. All ':sp ezion e quello eh~ colpisce i1111nedia ta-· m ente è Ja a,n om ala forma d ella cl avicola destr a ch e, fra ter zo m edio• e ter zo distale, presenta una rileva tezza grand e quanto una mandorla. La palpazio11e rileva eh~ la n od osità è om ogenea e compatta, quasi l~sci a e d el tut t9 indolor a; si sente esélit tamente ch e il pian,o d el segmento prossima}~ delJ a clavicol a è anteriore rispetto alla p or_zio11e di ~tal e, ch e es \5te insom1na l 'accavallamento d ei du e segmenti. Non esiste n è ipotrofia d el1'arto, n è disturbi della sen sibilità: il circolo , è normale. Nulla di anormale all 'esame d ei diver si organi ed apparati. La d \ag·11osi di pregressa frattura d~lla clavicola con forrnazione di callo osseo esuberante era, per.tanto ovvia. Riguardo alla causa e a,l mome11to in Clii s~ er a prodotta la frattt1ra, esclusa per le p·recise dichiarazioni d ella madre la p ossibilità di qualsias!. trauma che avesse p otuto provocare la lesione dopo la nascita, si er.a portati a concludere che la frattura si era d e tenni11e..ta durante il parto e precisamente n el momento del disimpegn o d elle spalle. La levatrice all 'u~po interro·g ata mi dichiara che il parto avve~ne col · feto in presentazione di vertice (in O. S. A.) e che il period o espulsivo, d ato il n otevole sviluppo del fe to, fu lungo e penoso ; ch e in particolar modo "il disi1npegno d elle spalle n1 assolutamente dlfficile. Essa non notò nulla di anormale n ella conformazione · 1to·r acica del n eonato ma ciò si spiega pensando che le prime cure e la toilette del n eon ato furon o pra ticate in un ambiente male illumina to. Era dunque oram ai chiaro il m eccanism ·o per Cl1i s~ era d e terminat a la frattura : il notevole sviluppo d el feto e l 'ampiezza d el diametro bisacr omiale i~ p ar t icolar e, r endevan o già di per sè difficil e il dj simpegr10 delle spalle; le m an ovre di sostegno del perineo, in questo· caso certamente pii1 en er g·ich e del solito , tendenti a r esp i11ger e fortem ente la sp alla anter=,ore (la d estra) contro il pube, h anno f atto il r esto.

Rigua vdo alla ·c ura di tali fra ttu•r e, p osto ch e siano tempestivamente ·diagnosticate, molti autori riten gono che. non sia necessaria l 'a1p plicazion.e 1di al·cu.n a1ppare,c chio conten.tivo in qua nto, .anche &e si verificasse qualch e sensibile spostamento dei fra mmenti , la clavicola s.uole ri1pren°d1er:e I.a ·Sua folPffi.a norma l e colla g ra·duale evoluzion e del torace. E ' n ostra modesta opinione ch e non sia sem·pre senza pericoli la·soiarie co mpl·e tamente libera una frattura de lla clav~cola con sen sibile spostaim ento dei fran1.n1enti. Ch e co sa potr.ebbe. infatti gar.antirci contro una l·esione vascolare o ner vosa ch e difficil111'ente ci sarebbe poi perdonata ? 1

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XXXVII, NuM. 40]

145I

SÈZIONE PRATICA

può ess1e·rJe ~ire.so e omie l 'esiJX)n en tie funz·i onale drellia vecchiaia. IJr .pr.òce1SISO· :diehlia ,dll sidra,taziio,n e e de1l1l '.i sp·essim1ento tis·suilare è 1'a causa prima di questa serie ·d i futti; giacchè pie1r ·esso· ,è turbata la nutTizione dei 1te ssuti , n°el sieillS<} ·di un.a ne1cro·b i 0si; n1e 1segUJe U111'altJeirazio,n 1e dell.a solubilità neii. .J.i1qui1di ·oosì mo·difi·c.ati ·delle conrposizio·n i ·d i oa]ci·o e ic oleis terina, ·e, in u·l.tim.a an.alisi, la RIASSUNTO . loifo dep1oisizi()II1e: que1sta di per sè f1ende più L 'autore e.s pone ur.n caso di frattuira delila cla - g·r.av·e il distu!flbo', ·e faciliita d1ep·os.izioni ultevico1la in teJ'venu ta ·d m.ante il pa:rto fisio1logico in noin• . So1tto q-µ.esto pun to1di vista le limpregnazion[ 111eon.ato a terrr:i.fi.n,e; f.a segujr.e 0onsi de·razioni di ca1·c io, 1e ·di 001l1este.r ina p1e.r1d<?n0 il ca·:riattelfie sul meccanis1110 e sulla cura d·i tali ,fratture. di tur ble del ricambio ·p er aw·a;rire sem.plioeme1n1te 1l'.espressi 01n e ·delle fatafl.i leggi ·d'invecchiam.e·111to· dei 1Jessuiti. L 'ii.die,a d1el 1la i peroo·Leis teri nemi.a. n1ei vecchi , • .s ostenuta in queiSti ultimi · tempi da molti auFISIOPATOLOGIA. tori, ·n on è .aiflf.atto oon~ern1.ata: si tiìattia inveNuovi dati sulla fisiologia della vecchiaia ce de1rl:a coin seguenz·a di ulll fisio·logico isipessie loro significato clinico. , m 1em.1to tis1sul.alfle d~ disi·cLratazi,o nie.: l 'atero·m atosi ·dell 'a orta, la cùi in ti ma e m·edia soin·o n:u( ScHL OMKA . j\f ed. Klin., .n . 29, 1930) . tl'.i te per ·d iffusione e a1p parteng·o no .a~};a ora1SS:e L 'A. r:i.a ssu1ne in qUJes.to su-0 in·teress.an tissi- dei teissuiti b radit.iroifi, ri1entra in questa cateig·omo lavo·rio 1e pazienti if'i1ce1)che inizia·t e cinqu1e riia di ~eniomenii 1ed a cquista cara·ttePe pato]oanni prima, · in sien11e con !Bu1eiTig,e r, su.Il.a fisio- gilCO ·s ol tan.t o se molto est·esa o precoc-e. 1l A.ccanto . r ulla p iù oomurne opinri, o ne chi e i l1ogiia 1d1ell 'inv-ecch·iament 0.. Sirn1ora i tentativi tatti p-e;r spi.eg.a r.e q·u esto [prooe1ssio1 dell 'irnviecchiamento oolpi1soe e1ettivaprocesso o si son·o lin1itati a studiar.e istologi- mente un oiigano o un .s.istem,a e d:a que·~lo a trav.e·r.so -cui dOtmina ·e regola l 'inv.eicah~amento c·a m!en·t e i tessuti .e gl'i or.rgalili inv1ecchiatJi, o· .a gen1enal1e (v.asi, ce~lu~ie n·eirvos·e, g'la.n,d 0.J e endosa.g giare lie lOTo capacità ·di funzione e di difesa. Invece rl 'A. ha preferito1 seguirie una via di- c:rin,e), ·c omincia a farsernie strada un'alit ra , mee tte un inv.ecchia ' 1ersa, in sipiTandos.i a conoetti ·dii chim,i ca fisio- no ·di1ffusa siin·o ra, che amm, 1moniico .di tutti i ·sin rto c o· n tempor.an1 eo ·e . a r m.e. logica, ed ·h .a Tivolto la .sua atternzion·e .a1Je n1-0dificazio1ni c·h·i micl1e che 1a seillili tà detern1~na 1s temi. A·l·l 'rertJero1cronismo vienl8 a 1sosti tu.i:r.si l 'i1so1cro·n·ei tessuti « bra di.t rofi n a irll'0 raziorrlle sca·r sa e r~cambio· po·c o .a ttivo·, 1n cuii tal1 e ri.oerca è più nismo della v,e cchia ia; e ['A., in una in teres·d imos.tr:a che l 'ii.nve1ochi.amento facii1e (ca·1 tilagin·e cois ta1e., criistalli110, 1padig.li-0- san:ùe ,g rafica, 1 n1e, statio .oorn·eo dell,a cute); più ·tarrd i h.a 1este- ,dJeilla cut e, ·d el testi100·10· e d ella milza avanza so le rioerioh e anche a·d a}t.r i tJessuti (pel1e u- d:i ·pirur.i passo .pe.T tutti e tre i tessuti.1 · L 'invecchiamento ·p re·co·ce e i1s·o·la:to di un· o:rmana, .ao,r t.a). 1]lo1ra n1on si.an110 più g a. n o può 1 eisi:site-:ne; ma . a Base del11e ricerche ·chi·m~ch,e è &ta·t a l:a conosoenza 1c h1e 1'inve.cchiam·e1J;I to si accom1p ag·na n iella fi1sidlogia, ma · in piiena patologia d·ella V. SE RRA . a1d una p·r oigr esis.iva pe rrdita ·d i acqua, quin·di ·v.e cclri.ai.a. ad un ispes1siin1.ento. tissul.a.rie: ma , 01lt·r e queONCOLOGIA. S1t.o· ,prooe&S0, è stato indagato· anche r} oqmpo1rba:me,n.t o die.ll1e so1&tan ze IJ'esidUJe .a z.ota·t e e d1ei La cu1·a medica del canc1·0. oosi1ddettii « die triti » (ca'llce, oo·lieiste-rina), che è [l:oto si .ac:cun1ulino , con l'età , in questi or(Tonn. The Lancet , 23 agosto 1930) . ga1rn.• . Da·l ·C01n1pl1esis-0 di 1200 osserv.azio·n i isolate Sebb1001e non. si éo·n osca u1n a vera cur.a m e 1n e no n r e pingere ri.sul1 ta che l:a. disi, d Ta· t azione · d ei t essuti ; che si di' c a ·del cancro, pure è be . . . .' . . '. inilzJa grLa Qn g·1o·v entu , pro segue n.elfla vec- .t utti i ·t én·t ativi ch e sii fa n.n o in quest o campo chiaia b en ohè co·n ritmo1 d ecTes0ente; oontem- con la speiranza di risolvere un giorno il propocaneame~ tie e ·pra.r allJelan1·o o·t1 e a questo problema. Quindi stin1ian10 utile di sunteggi.are oesso., aumenta la p.e rce·n tual1e <li sostanze azo- questo .artico·lo. tate. Il piombo· è un vecchio rimedio' pei:r il cancr o, In quanto allre sostanze di .s coria, ai d-e,triti, perchiè già se ne serviva i.I Paré. N°el 1925 l 'A. iJ Joro arccu·m ulo 1p resenta in Vieccniaia u.n a·c- cominciò d·el.Ie ric·erche unen·do il s·elenio al crescimen.to intenso e progressivo, 01n de ··]a ' lo - piombo e precisamente servendo ... i ·di se]eniu·r o ro p.riesenza è 1'indice stesso del parti.colare didii piombo colloida le. Egli .soelse tutti casi v.e1ni-Pe che caratterizza i tessuti i.n v€cchianti, e gr.avi e inopei:rabi·li ed ebbe non la guarig ione Pare a noi che a salva:guaf1darci da qu.esto sia .S'Ulf.fi cientie ed agevole l 'applicazi-0n·e di qualche stri.scia ·d i cero·t to adesivo per contenere i fra.mn11en'ti e ,d i un piccolo cusoinietto n·el e.avo ascel1lare. Monti.aJl:O: lu1glio 1930-VIII.

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SUNTI E RASSEGNE.

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IL POLICLINICO

del cancro, ma la scomparsa del dolore, un senso di e·u foria e una regressione del tumore, per cui egli ·r itiene che p erfezionan.do il metodo se n e possa ottenere molto di più. Il coilloide usato è <li scarsa tossic ità e raramente dà fenom eni di intossicazion·e ·da piombo. Ra·r i sono pure gli s hocks dopo le i.niezion·i e n-0n diffe:niscono da quanto 1Si osserva. co·n ;} ' uso. di qualJUnqu·e altro metallo pesante e si possono evitaue somministranido .efedrina o ad.r enalina. Qualch e volta si h .a nno· ~e.nomellli1 Te.attivi che l'A. ·inteTlpreta oom1e dov·u ti a veleno proteico derivante ·d.a.lla distruzio,n e d·e lle oellule can. oeir1gne. La dose varia seconido il ti po del tu1m-0,r e : p er i tumori resistenti (cancro delle lab·b ra, della 11ngua, della vulva, ·della pelle in generale, adenocarcinoma ·d ella mammella, cancro del collo u·terino ·e ·del ·r etto), d«)se inizial·e di 5 cc.; per quelli sensibili (ogn·i tu.m ore irradiato di r·ecen.te con ;raggi gamma, sairco·m i, endoteliomi, carcinom.i ·d ell 'ovaio, ipernefromi, .cancro primario e secondario d el fegato) si usa dose iniziale di 1 cc. Si fanno i·n i1ezioni ·e ndoven1ose, una alla settimana. La dose si aumenta fincl1è si ·t r·ova una d.o se ch e provochi soddisf,a cen te ·r isultato clinico e d ematologico ( ?} si continua con questa ·d ose. In 1/ 5 dei malati non si ha nessun risultato. L 'azionre ·del piombo si spiega, secoin ·do J.a scuola di Liverpool, col•l 'assorbimento del pio.m bo da parte della oellula tumor.a le· e co·n seguente ·distruzione di essa. Invece secondo la scuola di Bristol, dipe·n d.e ·d.a ll 'aum.ento dei linfocit·i picooli e degli ~o sinofili e dal.J'a diminuzion1e d·ella lipasi d el san.g·u e ·che si no•t ano solo n ei casi che migliorano, quindi si tratte1~ebbe di ·u no stimolo gen er.al e a lla d.i fesa d el1'organismo. Irr:ad.i.and.o m.al.a ti che faoev.ano la ourra del seleniuro ·di piombo l 'A. notò un aum.e nto del t11morie; ·egli ritien·e eh.e ciò 1dipenda dal selenio e non dal piombo. Egli sta completan.do· 1le rioer che ~n proposito e '.fliti ene che si debba uisar e minor qua ntità ·di radiazi·one e an·c he min or quantità di selenio. A.Ila cura col seleniuro ·di ·p iombo l 'A. a ssocia il cloruro di calcio p er oor:reggere l'alcal<;ls i del ca.n oeroso ed o·vviar.e alle per.dite di calcio, sommjnistra'lldolo sotto fo·r ma di albuminato·. E' ruti.]e ain che 1'u so di vitamine liposolubili e di estria·tto paTatiroideo e ti.r oidoo, com e puTe, per combattere l'an·e mia, l'uso di estratto .epatico. L 'A. con olu·de dicen do eh.e col suo metolo n on h a ridotto la mo1rtalità d el cancro, ·p oiéhè è stato applicato in casi avanzatissimi di malattia, m .a spera ch e questa mortalità si ri.duoa trattando casi meno gravi. Egli ritiene che si d ebban 0 trattaive col seleniuro di piombo tutti ~ casi che hanno già subìto cura coi raggi, che n ei casi i noper.abili si faccia l 'asportazione della 1naggior quantità pos ibile del tumo1'e seguita 1

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da.Ila so1111m[ni strazion~ del sel,e niuro di piombo e che questo pro1dotto si adoperi anche dopo interv·ento iradicale e ch e al seleniuro di piombo si aggiungano cloouro di ca lcio, vitami·n e liposolubili, estratto tiroideo ed epatico. R. LusENA. 1

Contributo alla conoscenza dei tumori crani o-faringei. (M. DALLA PALMA. Riforma Nled ., n. 40, otto-

bre 1929). . I tuim ori cran io-faringei sono certo i più difficili a diagnosticare; la loro individualizzazio·n e p erò 1p ermette di poterli seguire passo passo nel.la loro evoJ1u zione, per la specia le sinto1m atologia .che presentan.o . I ..a conoscenza di taili tumori solo rece ntemente è stata messa in evidenza; è pregio del Bertolotti di aver po tiuto portare ·u n notevole contribuito radio logico SJU tale prob·l ema, ~ così da fargili aftiermare ch e per mezzo della ricerca radiologlica spesso si può diagnosticare tali · tumori prima ·d1ella co•m pa.r sa di ogni segno olinico. Egli divi. de i tumori cranio-faringei in ·epifari·n gei 1e laterofaringei, a seoonda drel punto 1d·i . origine; la loro proip agazion·e endocranica avvien<0 g·en-eraLmenJ;e p er · con·tiguità, II'ara·m·ente per me tais tasi, ,s eguendo una delle tre vie segùenti: via tubarica, vi e dP-i seni ipneu·matic i posterri.ori, via inista sinu.s ale e tuba1"'ioa. Di queste diffusioni, m entrie la via tubarica pres·enta una sinton1ato1logia netta e prog·ressiva in dipendenza ·dell'invasione n eoplastica, oo·n ronzii , .r um,o{'i , ipoacusia, n·evralgia del trig,e mino, 1lesione dei vari n1ervi ocu·lari fino a11 'oftalmo•p l·egiia totail e, l·e altre due vie invece presentano una sintom.atologia molteplice, a seconda deil la diffusione ·e .de.Jl,e z.one colpite; priedomina no tuttavia i segni della compromi ssion·e d,ei n1ervi ·d·e1la base, a tipo p eriferico, ed a 1dis:tribuzione per il o più ·u ni].ater:al€. Il caso ri~erito riguar1da un uomo di 4~ anni, tlerrovier.e. I ·~isturbi legati alla lesione in oggetto ·o omparv·e·r o due m·e si prima, sotto forma ·d i rinite p el)sistente e oe fal·e a a tipo frontal e e periorbita•le; scom1p arsa del senso olfattivo; in seguito si aggiunse dolone vivissimo alla m età sinis·tca d,eJ.la fa.c cia, prevalentemente alla region·e masoelol.arie; intorpidimento d·ella stessa rieg ione, difficoltà n ella masticazione, insensibilità d ella zona innervata dal ramo infraorbi1tale; il senso del gusto indebolito; ·diminuzione della motilità linguale, ·e tutti quegli .altri disturbi ch e potevano essere ,dà.pendenti da una i1esi:one mul ti•p la dei nervi deJla base, esclusi· vamente sinistra per il III-V-VI-IX-X ; bi.late~ oo1e, ma preva len.t e a S. per il XII. L'esam e oculare, al momento dell'ingre~so n•e g.a tivo , in seguito presentò in O. S. oftalmoplegia esterna ed interna completa; comp3rve e si acoentuò l'afonia e la difficoltà n ella deglutizion-e. 1

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S EZIONE PRATICA

Tutti i disturbi che durante la dege nza avevano assunto un andam,e n·t o progressivo , n egli u1ltimi giorni, prima del·l ' esito, diminuirono notevolmente, dando l ' imrpl'e·s sione d 'un rapi1d o e n·e tto mri~lioram·e nto. L' A. tratta de ttaglia tam.en te d el.la sintomatolog ia pPesentata da l p . , e prosp etta tutte le diagnosi che po1tevano essere fa tte di fronte a tale caso. E poichè la puntu.ra ·esplorativa dei seni sfenoi1daili mise in 1evid.e nz.a oellu1le a tipo n-eoplastico, fu fatta diagnosi di tumore d e-11 'epifa r.inge con d iffusione endocr.anica; la ,d iagnosi anatomica con1fe:rmò i1l tumore malig.n o - sarcoma - d ella volta fa ringea, sporg·e nte n ella cavità crani1ca a •live1lo d.e l corpo d ello sfenoide e d ella rp orzionie b asil1ar:e d el1l'occipi1taJ.e , cori prod•u zione di piccole n odo,sità ipodurali a ca vallo d ell 'ipog losso e anteriormente ad esso. Passa.n<lo a ccmsi1d•e rar,e il punto di origine del tumore, b en ch è l'esame is tolog ico sp esso sia malsicuro, pu·r tuttavia in questo ca.so si può p1en,sare ch·e il sarcoma .abbia preso svi. , lu,p po o dal tes&u1to fibri·l•l are g rasso addossato aJ.la ·superficie esterna ·d.el clivus, o d al con· nettivo sottomrucoso de11 '·e pifari1nge . Da qu·esto punte il neoplasma s'è diffuso lungo il for o lacero-anteriore da un lato , e ·dall 'atl tro lato , in ·ù na seconda fase, si sia avuta l '.inv.asione endocr anica a ttraver so il seno stenoi dale a liv1e.J:l o d·e}J.a inostosi occipito-,s fenoida.Je . Più difficile ad inten·dere è lo stato di no· tevole 11lig liora m.ento di tutta la sir1tom .a t0Jo, · gia presen taita dal paz. prima ·d el.l a m orte. Questa osseTv.azion·e è .stata fatta in molli altri casi, ed è s.pi egata dal Bertolotti co.n la spe· oiale ra diosen sibi lità di questi tumori , o con la loro dii1sposizion·e pavim·en1to1sa. Ma se si esclu.de ch e il migilior.am ento sia da attribui:r:e alla necrosi e al ramm·o1'lim1ento della massa n eopla1sti1ca , 1e quindi ·sia di caiti va progno si, le altre rag ioni invocate a spiegarne i·l co,m portamento , come pe r es . la cura di salvarsan ecc. non so1ddisfano completame nte . P er u·ltimo va notato che in qu1esto caso l 'indagine ra diolo,g ica in un primo mom·ento fu n egativa , in un secon·do es.am·e non indirizzò a d una pre cisa diagnosi , .secondo le affermazioni d.el Ber to,l otti ; resta quindi com1e principale elem.ento di di1a gnosi il 'in1dag ine clinica, con·d otta co11 c1'i·t eri di scrimina tivi e con la con,sid·e razione critica di tutti i fen·O·m e ni . 1

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CARU S J.

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Ho d gkin e col linfosar coma. Si so·n o m a nifestati in in·dividui intorno ai 40 anni, per lo più s-.;il lato sinistro, talvolta bhla tera1men te. Tutti questi tumo,ri insor gevano n el distretto d·elle linfoglandole g iu.g ulo-digastr1che , d ette an ch.e di Hudson. E sse sono situa te sulla faccia m·e diale della giugula r e i11terna e si estendon·o dal ventre posteirioir e del digastrico alla punta del corno su p e·r iore dell 'osso ioide. Esse drena no il meato uditivo ·e sterno , la tuba di Eustachi.o , il naso·fa ri.n ge , le tonsille, la lingua , e altre formazioni poste sopra il laringe. Questa area cor.risp ond·e a lla sec onda fiessura branchiale. Clinicamente il tumore compare dietro e sott.o l 'angolo d·e lla m andibola. Pro·b abilme nte in 3 casi s,i trattava di tumori primitivi d ella l)occa o del fa.ringe. Negli altri casi fu im1p ossi~ii~e m ette r e in evid,e nza alcun focolaio prim1t1vo. L 'A. n on si pronunzia s ull 'orig ine di questi tuano·r i. Amm·ette l'ipotesi che possano esser e di origin·e bran.chiale. Ma in nessu.n o di essi preesisteva una cisti n è alcuno si presen.tava ~om e una massa fluttua nte. Microscopicam en te errano chia:r amente degli e1piteli-0·m i. La diagnosi è molto diffi cile e in molti casi può esseve fa t ta solta.n to all 'esame istolog ico , siocom·e i dati clinici non .so·n .o spie sso suffi centem ·e nte cara tteristici per differenzia r e questi tumori da alt~e tume f.azionii del collo. Si può dire che quando t1n indivi.d:u o p:r.e.sen.ta una tumefazio n·e n ella region e g ià desaritta e narra u.na st?ria di uno sviliu1p po rapido e progress\vo , bisog na s.e·mp:rie con sider.are l,a possibilità di un epitelioma primitivo. Si p ossono disting u ere d.a i tumori. dell a parotide e della glando.Ja carotid·e a so1p ratutto p,e r la sede . Hud.son ch e ne h.a anch e descritti dei casi (16) st·udiati al Mid.dJ.esex Ho.s pital li di sting ue a n ch e dai tumori di 01rig in·e bran chial e ch e cr ede insorg.a n o a un livello più basso e più m edialmente. Tentativi terapeutici sono stati fatti col radium e co,n l'asportazione .chi,r urg ica. In amb ed.u e i casi i risulta ti son o sta ti poco soddisfaoen ti . Si può as·portar e il tumor e a scopo pa lliativo , ma g l 'inte.rve nti sono sempre difficiJ.i data la situa zione del tumo·r e e la sua diffusione. I sin tomi ai quali si cer ca di ovviar e con un intervento sono I.a compressione d el farin O'e e della t rach ea ed esofago. La prog n osi è sempre infa t1 st.a e il d ecor~o piuttosto ra pido. M. As coL1.

Sui ti1mori epiteliali del collo di origine scoliosci uta.

Trattamento col radium del carcinoma intrinseco deJ laringe.

(J. E. rvi c WHORTER . Ann. of Su.rg ., lug. 1929).

(N. F1Nz1 e D . HARMER. British med. Journ. , 17 n ovembre 1929).

L'A. rip·o rta 24 di questi casi osse·r vati in 8 anni a l Bellevue Hospital , n el r eparto chirurgia adulti. Crede ch·e siano molto più frequenti di quel che gen·eir a J.men.t e non si cr eda , e m olto spesso sono ronfusi col m orbo di

Gli autori , ch e prj m a u savan o forti dosi di ra,d iu m , applicate per breve tempo per la massima parte all'esterno del la ringe, ora pre fer iscono p ie.cole d osi appli ca te per lung o tempo , 1


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IL J;>QLICLJ NI CO

n ell'interno d el tumor e, sotto form~ di aghi di platino iridia te. P er applica·r e g li aghi, pr·e via tracheotomia, inci,dono la cute in corrispoDJdenza d ella carti1lagin·e tiroide, ie fanno uno sipo!rtel.lo sulla cartilagine da un lato, ·e, occor.rendo , d ai due lati. In.d i infiggono gli aghi intorno al tumore : g li aghi portano un f·ilo di coton 1e intriso di una soluzio·n ·e di flavina 1 : 1000. Usano aghi di platino iridiato lung hi 1-2 cm. conten e·n ti da 0,5 a 1 mmg. di radio-elem ento. Applicano in m ·edia 8 aghi se il tumor e è d.a un solo l,ato, 12 se è bilateTale. Ll I.ascia no in posto ·da 5 a 8 g iorni. Talora fanno preoedere I '.applicazione da un.a dose di ragg i X molto filtrati di c irca il 30 % d ella dose eritem a. Dopo I 'applicazion e i tessuti son o, con gesti ed ed ematosi, cosicch è la glotti1d e rimane. a lu11go chiu·sa, m .a dopo qu.alch e settim .an a la tracheoto1m ia può ·esoor0e Timossa: talor.a però si è dovuta lasciare in de finitamente. <Jli autori fo:ri1dano il loro meto·do sul seg u ente principio. Un tumore tra ttato in vitro con una certa dose ·di radiazioni, d etta d ose , letale, n on è più tr.a.p ianta·b ile. Se si trapianta vien·e riassorbita, e l 'anima:l·e a cquista immunità per ulteriori trapianti ·d ello st·esso tumoTe. Gli AA. ritengono ch e il ra·dium sia il mig lior m etodo di trattan1ento ·del car cinoma . . intrinseco d el la ringe. N.ei casi iniziali in cui il tumo!'e è limitato ad una corda vocale si ottengono risultati assai supierio,r i ,al1l 'o,p er.azione , oon un 'alta percentuale di guarig.i on·e , e anche col ri pristin9 del· la voce. Nei casi avan zati il ra dium va provato prima d ella laringectomia; qu.e sto ent:r.erà in discussion e se dopo tre m ·e si d.a lle applicazioni di radium non si ha giovamento. 1

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D oRIA.

RICAMBIO.

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tain amento d·eà'l,a porzion e i11fe.riove d el•l 'urina t1~ttata come sopra indicato e .a g·itan·do la porzione superio11e c ollo s tesso volun1,e di a lcool, si aveva t1n p:nec.ipitato. La soluzion~ acquosa di questo ·1)rec ipitato dav.a la reazione del biu1~e to, oome pure la reazione di Mil1 1on. Conten.eva carboidrati, istidin,a, a1rgin.ina, Li.sin.a e va·ri monoa minoacidi. Non si coagula:va col calore,. ·ma ~ra pnecirpitata da~ m etalli ·dei sali pesanti, com .e l 'acetato di Pb, ·e d.all '.a·l co,o l, con1e pu.rie ·da·li~a com 1pbeta satur.azi o·n e co11 solfa to d 'ammonio. Il pvecipitato ottenuto con acido c lo.ridri·co· 1di1uito contenieva fosforo ed er.a probabil.n1ente acido. nruol e in~co. Se n e ottenne un ozazone fi'ltrand·o il prod.otto d ella sua id·r o·li si. Gli AA. h a nno cer cato ·di ottene.i-e a11cl1e dei dati quantitativi ,do·s an·d o. col m e todo di Kield al1l l 'azoto ·d i questo precipitato. In .u n oas.v di m .a].a tti.a ,da i.e r o essi fecer o i seg·UJent.i esi1)e.1~im•e n1ti: 1/ 10 di cc. di si ero di san g u·e estratto dal n1a lato n el perio1d o ,di attiv.ità de i sinto mi fu in1ettato ad uno ,d i loro nel ~'? r~:a d e.Il 'av.amb.r.~ccio in due puniti; po~o. p1u d1 24 or e ·dopo 1n uno d e.i du1e punti si inI:ettaro•n:o 0,025 oc. dell'1.a di.11t1~ z i o1n1e 1/ 100,0010 d,el proteose e se ·n ·e iniettò la ste a quantità .a11ch e in un '.altra zoria n·o·n pnecede1n·tiem,en1e in'i ettata , in.'e,ntue n·eil seco•n 1d-0· p1u nto trattato· il g i.orno 1p1~e cedente col siero '"' i .iin.iie ttò diluizion e di proteose ottenruto ·da'1l1e urine di .u n maI.ato di pru.riginie . N,e l p unto in cui era stato .i n.i1efJtato p rima siero e poi pro1teose d el n1ala to di mala ttia da sire ro si ·e bbe in sito dopo 3/ 4 d 'or a u1n 1e1ritema oon pon1~0, n1•eintre nea ]i a ltri due p unti si ebbe pomfo sen za eritenw. Poi ·due a.ree culf:an1e e di i)ersona ·n o rmal1e fur1o n·o ini.ettate oon siero 1di ·pazri·e n te in stato di a.l l1e rg ia 1per siero idi cavalJo; .i;l proiteose d e]lo tesso malLato a·d a lta ·dil.ui zi.on.e p1·ovo·c ò il g iorn,o ·segu·e·11te .rre1azion1e ·r oca l;e ch e man·cò col proteo e d·i ·u11 .altro ma·1ato. Pu.re r eazione positi va a ll1'ini ez.ion1e · intrade·rn1·i ca di prioteose <le.I.l o stesso ca o di mal.attiia d a si1evo , se·m prie a di1uizione ·di 1/ 100,000, 5i ebbe in tlìe ... oggetti n oti con1·e sen,s.ibili ,afl c.avalilo. Questi espe.r in1e111ti ·dimostran·o ch e il proteose oon ten,eva ·I '.a1n ti•g e·n 1e ' rer so il qt].a·1'e il paziente e ra sen sibilizzato. Identici risultati si ·e bbero con e J)e·r im·e nti anal oghi fatti con p r oteose e trabto da m alati ·di cui 1'antig·e ne e1~a ignoto e precisan1ente in lllil ,c a·so di ·emicr ania . l i proteo·se elim.inato col! ' urina n eg·.Ii stati a:tJ1e1rg ic i oon.t·ien e l 'antig,e·n e attivo J)robabiln10etn te cins ie n1.e .aii pr.odotti d·e ll 'autolisi. U·na piècolia q.ua·ntità di J)rioit eo e si ottie1n e anch e d.a ·p er srooe normali e non prov:oca ne l la cut e del oggett.o stesso n·e ssuna r eazione. La qiua ntità totaflle di proteo e eliminata è r ela ti' 'a111e1nte g rande n.e;b1e in,~ezio1ni acute, ne ll 'an a f ilias.. i ·e ne·g 1'i .;t.a ti a ll1ergii ci acuti e c ro ni ci. 1

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Un proteose nelle urine eliminato negli . stati anafilattici ed allergici. ( ORIEL e 'B ARBEH .

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L a.n~et ,

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ag.

1930).

Gli AA. g ià 0d ue anni fa av·e vano ottenurt o dalle u.rine in c asi (d i mal.atti1e .al1J,erg.iche e febbrili un p1'ecipitato a.ppartene.nte a l g ruppo no n be,n ,d,efinito dei proteo1si. Essi av.e vano, ot~nu­ to qu.e·sto pr.ecipitato n el m ·odo seguente : l 'urina e ra acidificata con aci do sobfari co e,d agitata con 1/ 5 de:l suo volume di e tere; ~a:scian­ do poi 'la prove tta di:i"itta s i ·n otava ch 1e la porzione superiore e terea inveoe di esser-e chiara, com' è n orma lm.en1te, era opaca ·ed aveva l 'appar enza d!i oera . Q uailJd,o J.a prova era fortemen te positiva la provetta poteva essere capovolta sen za ·Che n·e oa desse una goccia. 1F acendo la rr:-eaz io ne i11 u·n tubo c.}1,e ·p e.rm etteva l 'alflon 1

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1-155

SEZIONE PRATICA

11 proit eose isoil ato in periodi d.i qu·}ete dell 'asma o d.etll'urticaria no1n provoca le reazioni cutanee su1ddescritte. Le reazioni anafilattiche sono i1nteiip~etate ·da v.ari au~torti. oome .di.pendenti ·da un 'a1nafi:l1otossina ohe si produrrebbe nel fegato ed ay.r,ebbe I.a m.e1d esiim.a azi1o·ne d·e1l'istamina. SeccmdD glii AA. qu1esta sostanza è ,e1iiminata collie urine ,e d è oonten1Uta n 1el pro· teose. Essi V«:jJJ,e.rio .a•pplica·r e in t.e ra pia il proteo.se urilila:rio servend-01semie sem'p rie ad alta diluizio· n.e. Su 90 casi di unti caria croruica ed ederr1a angi.o.neu;rietiioo .ourati in·u tilm·ente ·ooi so1l-iti me· todi ·di ·diissensibilizzazione ebbero 60 casi d:i g.uarigi·o,n e, qua1oh.e volta oon poch e ini·ezionì, qua.J,c h1e voillt a dro po 3 m 1e1si 1di aura. Ebbero an. ch e buoni risultati n el prurig o semplioe, nel prurigo, di Besn0.1er e specialme,n te n.ell.a d ermati1te ·er.petifar:me , e anch e n e1la psoriasi. L 'uso del gl·u ic osio è .arnch e consigli;at·o da· gli AA. oog1l'i stati anafilattici ed a:la1wg·~ci sopra tutto p erch è p erm'B-ite il ripristino del glicogeno epa1tico ch e scom·palf'e nie1lo shoc k a.na· filattico. R. LusENA. 1

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L'azotemia senza lesioni renali. (1\1. Rocn . Rev. Méd. Suisse Romande, n. 9, lug·l0. 0 1930). 1

elimin1a ancl1e att·r.a ,·e,r so le ghia11dole digestive e le ghia.n dole sudoripa•rie. A parte quindi un.a lesione :r-e,in.al,e, è n oto ohe il sistema ne.rvoso può inf1ui-re sulla dit1r.esi e sull.a 1e l1iminazion,e d·el.J 'urea attr.a verso i ve1n i. Soven.te si può riscontrare un 'azotemia n,el1l.a mieni·n gite, meSiso iin rapporto da Merklien con il cattiv·o funzionamento dei cent:rii nervo1si regolatori ·del:la nutrizione. L 'azoten1ia c.he freque·nte si riscontra n el·la faise .a,c uta d ell '1en oe falite 1epid emi•c.a può spiega:rsi con una disin.te.grazion,e oe}1ulare, bench è qu.alcuno l ' a.ttribu~ e.a ad un ' az.ion e nie:rvosa. Si può .aveT·e un'azotemia d 'origi.ne rifless.a, oome nella co·Lica n efritica co·n anuria. Nello ste.s so modo agi1scono le in1flezioni delle vie urina·r i1e : ·ciistite, prostatite, ipertro.fia ·p rostatica. Vri sono ·d eii irif.l1eissi che parto·n o da regioni che no1n son.o l1e vie uri11arie, e che producono al1tl'1esi il 'azotem.i.a : J.e coliche epatiche, l e crisi ~ppeindico.Jarri, le crisi tabetic he, una emozio"111e. An·che un trau·m.atismo chi1rurgico può p:vo· vocare un 'azotemia passeggera. Esiste un 'azo·temi.a surrenalioa; inf.atti essa è fr:equente 11el morbo di Addison -e nell 'aspo1r· tazion1e delle suir:r1enali . Dipende qUJest 'azo.t emia dal:l 'ins ufficienza funzio,naJ.e del i~ene per accumulo di oSostanze ~~poi1diche nei tubuli con to1 r ti, o perohè l 'adren1alina acCJelem 1'elimin.azio·n·e d1elrl 'u·ve.a ? L 'azote mia che sii riscontra n1ell 'asistolia trova I.a su.a spi1eg.a zione n .ella dimi1nuita .d iuresi ch1e .s i ha n el!l e ma1lattie cardiache; essa si può iidentifi,oaire oon ·] 'azotemi.a per oliguria, e tal-ora può associairsi ad u.n a insufficienza r·ena1e. T.alre .azoten1.ia m ig liora notevolmente con l 'uso delil a :dig.ita,]·e, a:llorchè Jo scompe·n so card1aco va migl'iorando. L'·oliguria non è esclusiva delle . lesioni cardiac l)e; si può av,e Pe una diminuzione n ella eliminazio.ne ·di uiPina in casi di ·diarree profuse, vomiti ri p1etuti, su1d,o ri .abbond.anti ; anche in ta·li casi ] 'azotemia aumenterà in rapporto ali ' o;}!iguria. Tale m e{'.,c.anismo si deve invocarie a spiegazione di alcune azotemie ch e si risco ntrano du·r,a.n te ·il corso di n1.alattie inEettive, ch·e si ac.co·m pagnano ad oli guria , s.udom pro.fu.si ecc. Recenteme·11te, 1)er o•p era di Blum speciaJm,e nte, è stata mess.a in ,evidenza un 'azotemia per olo1ropenia ; in tali stati, ·la sommini trazio.n e ·di sale fanebbe diminuire il tasso azotemico. In l1etteratu.r a son riferiti diver i casi cli1nici che ap1poggia.n ,o t,ali ~edute; tuttavi.a le opin·ioni non sono tutte concordi, ed è pren1atuiro stabilire un n etto ·e costan.te rapporto tra qu.asti .du e fattori . Azotemia per eccesso d'apporto. Anc he nei niC)ltmali u1n regime ricco di o,s tan ze azotate può far eleva1re il tasso UJre'i.C:o del sangue ; n e i 1

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L 'azotemia .costitu•i sce un argomento su cui s'è scritto un cumulo di ·l avori, m,a non m8Ji suffi cienti a chiarire l 'iim1portanza che ha l 'az,o to d·e.J sangue in diverse condizioni fi sio-patoJogich·e . , :È noto i:l val,o re che ha l 'azo1temia niel:lle illrefriti ,e lte re·g o·l1e ·enunciate ·d a Widal, i11 rapporto a'l tenore dii azoto ·s anguig no e }.a gravità ,dell 'individuo. 'Tali :riego:1e , se i·n parte co"' stituiiscon·o un pr.ezioso termin:e di in1dirizzo, Il!on sono state però co·n feTmate assolute in ogni caso. Acoan to a quest'azotemia pe'f una 1esio·n~ r enal1e, ·e-siston.o anche altr·e azo,t emiie le quali n on sono in relazion·e col catti.vo ·funzlionamie nto ·del ren,e, e di queste si occu1pa ~1 'A. n el p resente ·caipilto.lo, pùr rieonoscen 1do esplicitamient e ch·e ],e lresioni renali costituiscono 1e cause più frequ·e:n ti dell '.azotemia. 1

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Meccanismo della ritenzione d'urea nell' orga1i.ismo. Il m,e cca·n ismo dell '.azotemi.a può esser.e · tripldce: I ) insufficiente ·eliminazione; 2) eccesso d '.aippovto; 3) ieoceSISO di pFoduzione. Tal•o1ra diverse cause po,s sono conc orrere i·n sien1e a p rovocare la ritenzione azortata; tuttavia quiesta d·ivisio,n e rispond.e m eglio per una chiara eS1posizi-0ne'. I ) Azotemia per insufficiente eliminazione . Ol·tre il I1ene, che coiStituisce il m.assimo organo di eliminazione dell 'urea , tale ma.t eria si 1

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casi patologici ta1l1e evenienza è m0'1to più freNOTIZIE BIBLJOQRAF/CffE. qu·e nte a verifica:rsii. Azotemia per eccesso di produzione. No tia- R. P oLLITZER. Malattie gastro-intestinali e della riutrizione nel la·ttante. Vol um·e di pagg. mo un 'azotJemia per in.anizione; l '.a zo,t emia i·n v111-l08, con 7 fig·uTe n el testo. Editore Lui gi questi casi è da attribuirsi alla di ~ truzione acPozzi, Roma . Prezzo L. 9. c,e l,erata dei tessuti. Abbiamo ricotrdato I 'azotemia traun1atica di :È noto . ch e la causa p·r incipal·e de ll 'alta m o·r ori1g ine rafle·s sa; si può anch·e av·e.iie un 'azotebil.ità e m ortalità inf.a ntil1e durante il primo mia traumatica e post-operatoria ·dovuta a l1la bi ennio di vita è ·dovuto all·e malattie gastrom essa in lib,e~tà di sois tanze proteich e in quanintestin a·l i e de lla nutr.J.ziooe; ma non è egualtJità talii da a um,e ntare il tasso uT<eico sain g uimente con vinzione gene rale che esse rap.p reg n o; è quel.l a ch e Am,euill e h.a chiamato urèosentino il capito lo pii1 ·difficile ·dell 'a·r te pedia genia istolitica. trica, in specie dal punto di vista terapeutico e Ugu.ale patog.enesi ha I '.azotemia risoon.t rata ch e in nessun '.altr.a m a1attia dell'infa nzia la n·eg·li atrepsici. vita e l a salute d el piccolo paziente siano veraL 'azo,t emia ch'e si ha in casi ·di emo1lisi è mente in rapporto dire tto colla valentia d el d·o vuta a lla produzionie di · re&idu.i azotati che m edico. si metto·n o in lib,ertà , tal·ora in modo brusco, Giacch è per la cura ·di tali affezioni n·essun con la distruzione d.ei g lo·b .u1li ro.ss.i. effetto util e si può spera·r e d a.l:la semplice somA · questo stesso m eccatll.ismo d1e vono .esse.re ministrazionie dei soliti m e·d icin.a li (qu.a ndo esattribuite .I.e azo.t emie che si hanno n·e ll è radio - si n on riescano a·d diritt11ra dannosi!), do·vendoteJr.apie, ne lle mala ttiie infettive gir.avi , con di- si inv·ece tr.arre le d eduzio·n i terap eutich e - di sinteg.raz.io·D.ie ti,s surale, n·e lle intossicazioni, ecc . natura esclusivamen te dieteti ca - d·elle cau se Spesso Urli infezioni &i com plica,n o ·Con una etiopatog.en·etich e c h le rin ·o gni ,singo·l o caso vera lesione reina1e; ma quando ta],e fattore si h anno provocato il ·d isturbo. pu.ò ·escluder.e, bisogna attribuil:re .I 'azotemia ad Ond·e è che in tali circostanz·e qu.alunque una intensa distruzion·e .oellula~e, co·n produ- errore ·diagnostico in sen so ·lato d eve n ecessazione d·i sostaMe azotate . riam ente ripercuotersi a da nno di una razionaL 'im·p o•r ta1n za ·d el fegato n·ella produz~·one . l e te·r ap1ia , comprometten·do in tale m odo ne lla delll 'urea è m .assima; inon è però ohiairo quaice m .a ggior.anza dei casi 1.a vita stessa ·d el bambifunzio!lre esso ·e&plich.i ·n egli sta.ti •t ossici e.d inn o, la quale può essere salvata soltanto da una fe ttivi n ei confronta d ell'azotemia, e se q·u esta pron ta ied intell·i gente terapia dietetica. sia dovuta a·d una ·iJpe:repatia .seco·n da ria ad acCiò p r emesso come con cetto g·en·e ra:l e assiocumulo di sostanz.e proteiohie o ad una iper e pamatico, e tenuto conto d ei notevoli progressi tia ipri·m itiva. · oompiuti in qu·e sti ultimi tempi in m.e·r ito al.la In ultimo va vi{'.IOIXiata l 'azotemia ·d eg li a zo- fi siopatolog ia de lla nutrizion·e nel piccolo bamtemici, inten·d·en·d ·o oon tale d esignazio·n .e · taubino, ritengo ch e il prof. Po·l litzer ab·b ia comtologica qu1el•l 'azote·mia c he ·provtirene, e si som- })Ìuto ·Opera V·e·r amente utiJ.e pei m e.dici pratici ma a qu.e·l la già esistente, dall1a ·d i.sinteg!I'azio- e di ci.amalo pure sen z.a :r-etioenz.a, anche per n e c·ellulaire ch·e un 'azo tenua grave produ ce. u n· buon .numer·o di P ediatri - a pubblicare un.a m ·onog-r.afia riassuntiva su cosi importan C ARUSI. t-e e difficile a·r gotnento. Essa, a ·dire il ve ro, si ·p resenta con n oteiVoli pregi, riuscendo a volgarizzare -in maniera breDott. Prof. CUSTAVO RAIMOLDI ve, ·e co·ntempo·r.ane.amiente chiara , i moderni Docente di Patol ogia Medi-0ia neJlia. R . Univeredrtà con·~tti etiolog ici e terapeutici riguardanti le I Chirurgo-aiuto negli Ospedali riuniti di Ramra .affezioni gastro intestina li e d ella nutrizio n.e d el la ttante, .lasciando da •parte ogn·i argomento pur.am·ente teorico e soi·e·n tifico. Questo ha permesso all'A. di presenta·r e l 'arcon i m oderni metodi di indagine gom,en to in forma sem p lice ed assai schemaPrefazdone del P rof. Roberto Alessandri tica, ciò che in pratica n on sempre è d ato di Direttore della R . Cl.iniioa. Ohir uTgiea cli Roma. osserva.r e; .ma un tale m etodo ha il grand e vantaggio di riuscire facilme nte compren sibil~ e U·n volUJ1De di pagine VIII-247 <N. 14 della cr Oollana ·di con senti·re al m edi co pratico di inqua dTar e Manuali del PoU-01i·nico 11). nJitddamenrtA' stampato su o·~ tlima carta. oon varie figure nel testo - Prezzo L. 3 O. rapidamente il caso in esame in un con cetto Per gli abbonarti al •< Polieliinico sole L. 2 7, 7 5 in diagnostico preciso e oonseguentem ente adotport0 rrancç tare l 'unica ·r azionale terapia - quel la d·i ete• tica - ch·e l ' A. descrive minutamente, no n senza - e Q"iustamente - in sistere n ell 'i11uInvi.are Vaglia all'editore LUIGI POZZI · Ufficio ti l ità ed i danni d·ella so·n1ministrazion e dei Postale SucmiTeale diciotto - ROMA. 1

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medicamenti tutt'or.a in uso (purganti, disinfettanti, lavaggi, ecc.). 1F.orse, dat-0 lo scopo pr.atioo pel quale la b:r.eve m·on0t,cr.rama è stata ,s critta, e nel1l'intento di riendePe più facile e .s icuro l 'ori,e n tamen to del medico nella soelta della dietetico-terapia, sar.ebbe stato più p:r.oficuoJ a proposito dei latti modificati, il·l ustrare soltanto quel.l i che in pratica re ffettivamente si adoperano e che l 'esperien•z a cld.nica ha d1mostrato essere i più utili. Ma non vi è drubbio ch1e l 'ope(fia d,eJ Pollitze·r sarà ~eoon.da ·di bu·o ni risultati, ed essa incont:r.erà il favore sinceTo di tutti i medici pratici, i quali per sùo m ·e zzo ve-drann-0 notevolmente fa cilitato il grave e difficile còmpito del·l e cu·r e di tali affezioni. È da .augurarsi pertant·o ch·e m 1edici e stud1entii l1egg.a no atten tamente questa inter.essante ed utile monog·rafi.a. P.r of. L. SPOLVERINI . 1

CENNI BIBLIOORAFICI (l ) G.

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SEZ IONE PRATICA

Technique th érapeutique médicale.

Un voi . iin-8° di 435 pag. oo·n 162 fig. J. B. Baillièrie, ed. Paris, 1929. Prezzo 50 frs. Il me dico trove.r~ in qu esto volume tutte I.e i;ndicazioni che guideranno la sua condotta nella pratica giornaliera. Trasfusio·n e di sangue, sala·s so, terapia delle ad·eniti tubeircol.ari, pU1D.tuxa delle artico·lazioini, del perica.vdio, tor.aoentesi , paracentesi, · puntll!Pa lomb.arie, terapia d·e'11J.e vie urina.r ie, d·e l tubo .d ig,e-vente, ·ecc. , oltre a·d a:rg·omenti che non sono g·e n·e ralmente oomp:resi S-0tto la tera pia medica , quali l 'an.e stesia, la cura della blenorragia, ecc. I singoli capitoli son.o stati redatti con cura e 1chi131rezza e costitUJiscon·o un.a guid.a co sci1enziosa ohe sarà sempre consultata con va·n taggio. fil. 1

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W. LANGnoN BaowN. Phys.iological principles in treatment. VI e d . U·n vol. in-16°, di 464 pag. con 8 fig., ril.e gato. Baillière, Tindall an·d Cox, London, 1930. P·r·ezzo 10/ 6. Lo studio della fisiol1ogia è general mente n e-

dispnea, l 'asma, ecc. In tutti questi argomenti .Jo studio della fisiolo·g i.a poota ad applicazioni pratiohe ·d·el più alto . i,n teresse. Il fa tto eh.e q·u esto lri:bro di Brown ha ragg·iunto lia sesta ·eidizione mostra il giusto favore con cui è stato accolto. fil.

A.

Ther(J)pie innerer Krankheivol. in-8° di pag. 420, ril1eg.ato. J.

GoLDSCHE IDER .

ten.

u.n

Sprir1ger, ed. Berlin, 192·9. P1~ezzo RM. 28.80. 1

In un 1ecoell1ente ca1p itolo i1n .troduttivo l 'A. conside ra la terapia generale. Se n·oi se·g uiamo di salito, ·egli osserva , il pri1n cipio ippocratico d1el « Contraria contrar.iis », non ·dobbiamo però ·essern1e schiavi. Ciò che è adatto per u1n caso, è falso per ·u ·n alt.r o. N·o n vi è, di fatto, alcun sistema te.r.apeiutico. La tera·pi.a a.p,p arti.en·e ali ' inscindibile tutto dei processi vitali e n ·o n al .I.etto di Pr.ocuste ·di llln sistema. Il medico, egli aggiunge, deve servire la Natura, non combatten do ad ·ogni costo il sintoma, ma seguendo la via che poirta a li.a guarigion·e natuifale. Ciò, ben·Ìr!lteso, non ·deve condurre ad un .n ichilism·o ·ter:apeutico, m.a .ad un.a •ter:api.a oculata e sagac·e. Difficil e è poi, og·gi, il còmpito d·e.J n1edico in questo campo, tanto più di fronte alla gr.ande molteplicità ·d ei rimedii, la quale esige uin rito rno alla semplicità , specialmen.te perch è il cc troppo » no11 fa nascon.dere un cc troppo poco » . Ho· voluto· cita.r .e a lcu.n i dei .p rin-c ipii g.enerali dell 'A. per mois trar·e lo 1spipto di1,ettivo di qu·e sto ·l i·hTo, ohe non è qu·elloi d~ fornire I.a ricetta (anche q1ueste del vesto non ·m an.ca.n o) al. m edico chè oerc.a frettolosamem. te qualche cosa ch e si addica al caso che deve tratta·Pe, ma ben più vasto .e comprensivo. Un li1b:r.o, qui,n ·d i, ah e v,a 1.etto 1e m·editato, .segu1en·do· i pr.ezio·s.i con sigli ·d ettati .d.a lla ·l u·n·g hissima pratica d·e ll 'A. All e consi.d.erazioni su.Ila tera·p ia generale seg u·e J.a trattazion,e della terapia speciale delle diverse malattie con un 'accurata scelta d ei metodi da .a dottar.si. fil. 1

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gletto ·dal medico per cui invece sarebbe tanto utile il tenersi in con.tatto co·n i progressi di quiesta scienza, eh.e può aver.e un riflesso nella pratica. -A ta.J.e scopo può bene servire q·u esto l~·bro che esami·na, dal punto di vista fisiologico', a lcuni dei principali problemi ch e possono presentar.si .n ,ella pratica. I principii d·el}'.orga.n oiter.apia, la terapia razional1e dei di sturbi gastrici, l 'azione ·del feg.ato e .del pancreas, l'acido urico, I 'ossalu·r ia, l 'allbuminuria , il dia~ bete, .I 'intossicazione intestinale, ·l a cia:nosi , la (1) Si prega d'inviare òue copie dei Jihri di cui Bi d esidera la recen sione .

R.

Moderne Th er(J)p·i e in irinerer '1\1 edizin und Allgem eiri-praxis. IV edizione. Un FRANCK .

voi . in-8° ·di 71 0 pag., ri1egato.. IF. C. W. Vogel , .ed. Leipzig, 1929. Prezzo RM. 15. ~Il

volum·e è ·diviso in due parti. Nella prima, ·di circa 240 pag in e, è trattata la terapia d el1e m.al.attie inte.r ne (infettive, d ei ~ari si ten1i ed organi). Ne.Il.a ,s econda so·n o con siderati anzitu.tto i diversi m edicamenti di sposti per ordine alfabetico.: seg-uono molte ricette m agistrali delle' clinich e b erlinesi, le tabelle delle d·o si, l 'elenco di sostanze alimentari e corroboranti , le indicazioni p er i bagni, per il trattam ento con le tubercoline, con diver si sieri ; d.a 1

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ultiim o, le i)rincipali indicazioni petr il soccorso n·e gli avvel enamenti. ia nella trattazion.e delrl a te·r apia d·elle singol1e malattie, come nell1'elen co dei medicam enti è fatta larghissima parte al·le specialità tedescl1e : il che non toglie che, n .e lla :p refazionie, l 'A. sconsigli l 'uso d,e lle speci.alità, con cui il medico· si fa lo schiavo e ·l oJ smercia.torre d ei prb,do tti ·d,e l1l1e singo1le ·ditte, ahdic.an do alla sua i·n di·pend,enza. ·M,a le gen,e;rale, ·fo,r se ancor più sentito in G~r.m.ani.a, dov e J,e speci:alità pullrulan·o iin mo do· incredi1b ile. Allo scopo, di imp edire un.a dannos.a réclame in favore delle ditte produttrici, 1'A. consiglia id i ooidi,n a.r e pure l.a specialità, seg·Tuand-0: cc sine confection e n, cioè set:nza ,}'impacco originale; in tal modo v eng·ono tolti i foglietti-réclame che accompagnano il medicamento e ch e ne vantano oltre og ni rmisurra l 'az.i one. Il ·m anual1e de]J.' A. è e.ssenzialm~nte pratico e di utile consultazione. fil.

to di div.erse forme di tlllhercolosi, pur non essen.do esente da oritich e, ha i suoi ardenti sostenitori ai quali però g iustamenite H. Herma·n nsdorfer raccomanda ·m ode.razione e prudenza . Ad ogmi modo, alcuni de i princ~pii dire ttivi di 1~l1 e di eta p:r;esentano, a quanto sembra, dei reali vantaggi. E·ssi sono qu:i "esposti con in,d icazion!i. precise sulla scelta e pveiparazione dei ci!bi, f.orneindo a n che ultla lista setti:m.amale per ogni m ie se dell 'anno. Là 1tra.duzion. e e l 'ad attame•n to relativo ai nostri gusti ed a lla ·n ostra cucina sO!Ilo s tati fatti coo cu•r a ·dalla sig.ra Silvana Lupo. fil.

Die Therapie an den Wiener Kliniken. Un vol . ·

L 'VIII Congresso in t ernazioQ.a le di Derm~tologia e Sifilografia, svoltosli nello scorso agosto a Copenhagen, ha as.su~t o1 una particolare importanza co me quello in cui, per la prima v-01lta dopo la grande gu erra, dermatologi di, tutto il ~ondo si riunivano so tto lo stesso, cielo ed era loro dato modo di scambiare le proprie idee sulle nuove corren1t~ scientifiche determinatesi negli ultimi due decenni. Una riun~i0ne preliminare fra i delegati delle varie Nazion i (per l 'Ilalia 1"'RUFFI presidente, PASINI, PORCELLI con l 'assistenza del ségretario lVIoNTESANo) ebbe luogo· all a vigilia dell 'inaugurazione. In essa fu discussa la possibilità di una orga11izzaz71one dermatologica internazionale e si proced è. alla nomina di un com1 1tato, a far parte del quale fu eletto il prof. rfRUFFI per }'Italia, con l'incarico di s.tt1diare l a ques tioin e e stabilire la sede del prossimo Cori.g·resso'. L 'i11at1 gurazione ufficiale ebbe 1uog·o nel grandioso palazzo di ·Christianborg, all a presenza della Maestà d el Re di Dani111arca e di tutti i più alti dignitar:iJi dello Stato: con un discorso del prof. RAscH, presidente del comita to ordinatore, il quale COI!:, elevate parole volle ricordare il ·nostro illustre prof. 1,. DE AMICIS ch e con tanto onore aveva presiedl1to il Congresso precedente t enutosi nel 1912 qui in · Roma. Seguivano i discorsi del primo Ministro1 STAUNING, del sindaco di Copenhag~n, del decano della Facoltà medica, del prof. ÒAHJI-.H e del segretario generale del Congresso d ott. Lol\1nor.T. Alla fine dei discorsi S. M. il Re si co,m piacque i~tratteners i con 1 pr~sidenti delle varie delegazioni estere, a ciascuno dei quali rivolse cortesi ed amabil~ parole. Le sedute scientifich e s'iniziavano subito (lopo con la discussione d ei varii temi. ufficiali.: Patogenesi d~ll'eczema (relatori DARIER di Parig i, JADASSOHN di Breslau) ; Jmmiinità, reinfezione e sup erinfezione nella sifilide (r elatori1 TRUFFI di Padova, WADE BnowN di New York). La relazione del p r of. 'fnu FFI, già pubblicata per le stampe in lingua italiana, fu ogget lo di lunga ed ani· mata di scussione ed universalmente g iudicata i1on solo come lln quadro fedele e completo dello

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i11-8° d·i p1ag. 838. F. D eutik e, 1ed. Leipzig e W i.e11, 1930. P rezzo RM. 30, Sch. 45. 1

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Questo lib-ro è ch i.am .a to, pe!r .a ntonomasia; il << Lan·desman n, ,d.al nome di chi ·ebbe .I 'id ea di riuni·r e in un volum.e i metodi terap eu Lici in u so .pr.e sso ·l e clinriche viennesi, i·l cl1e ·dimostr.a ·l.a g:r;a.n de diffusione ch 1e esso h.a p er i m etodi tedeschi. La undecima edizione ch e qui ci si presenta è diretta da A. Froelich ed è alquanto diveTsa ·dalle altre pe•r il fatto ch e, invece di I.asciare .a1-le singo1le cliniche la trattaz·ion e .d ei diversi m ·etodi terapeutici, è stata affidata .a.d ogni speci.a1lista la trattazione d ci sin.g.,oli capitoli. Il l ibro viene così ad açquisia·t e m .aggi.o,r e omog·eneit.à , m entr e sti. evita.n o ripetizioni e oon traddizioni. La v.asta m ,ateri.,a è ·divisa in due ;parti. N·e l.Ja prima son·o trattati gli i1Jlteiv·enti non ope·r ativi (m·edicin.a intero.a, pedi.atri.ai neu.r o l·o gia e psichiatr ia , der·m o-sifilo1g rafia, :voientge·n terapia, disturbi della fav;el'la, avv·el en,a m,e nti). Nella secon cla si ha•n no g li ..interventi 0 perativi: ma·l.aiti e chirurgiche, ortopedia, ostetricia· e ginec olog·ia , oculistica, otorinolarin goiatria, O·dontoia tri.a. Gli a r o·om enti ono trattati conc!samente, ma con ufficien.te largh.ezza. Nun1'erose sono· l.e specialità (tedesch e) consigliate (una cinquantina pe·r 1,a sol.a .anemia) . Il medioo esercente tro, erà in questo libro· u .n buo n consiglie·r e per la pratiç a. fil. 1

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HF:RMAN NSDORFER e M. HERMANNSDORFER PoRRO- S CHIAFFINATI. Guida pratica per l'ali-

m entazione senza sale dei tubercolotici. Un v ol. in-1 6° di pag. 71. L. Cappelli , ed. Bol ogna-T1rieste, 1930. Prezzoj L. 10.

La dieta ch e va sotto il nome di GersonH ern1a n n $d orfer-Sauerbrucl1 per il trattamen-

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ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONCìRESSI VIII Congresso Internazionale di Derma· tologia e Sifilografia. (Copenhagen, 5-9 agosto 1930). 1

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..stato aLtuale delle · varie que~t1Q11;i, :m,a altresi quale valido contributo originé\.le. di personali esperie11ze alla soluzi.o ne di pro·ble:m,i di tanta importanza scientifica ~ pratica. Il terzo te1n:a: TubercolOsi cutanea e suo trattamento ebbe a rel&tor~ i proff. AnAMSON di, Lon.dra e REYN di Copenhagen e fu quello che insjeme all 'altro dell 'im:m,u11;ità ecc ..· nella sifilide -suscitò più vivaci dibattiti. Di particolare i,nteresse fu la presentazio1n e dii numerosi casi ·clinici, fra cui molti di malattie rare e qualcuno di diàgr\QSi ardua, che ebbe luogo nella m agnifica Clinica dermosifiJo·p atica del1'Unive.rsità al RinghQ,s pitalet, ~ l 'esposizio·ne- di fotografie, calchi 111 cera., libri, strumenti, apparecchi, medic~11ali ecc . annessa at locali del Con.gresso. La prossima pubblicazione degli Atti del Congresso permetter ··~ di valutare meglio· i risultati scientifici di questa riunione mQndiale che per il numero d'intervenuti e per la importanza dei probl em i discussi segue degn~m~n,te quella memoTabile di Roma nel 1912 e ci. ripromettiamo di farne a st10 tempo una più ampia disamina per i lettori del « Policlir\ico », ma si può dìre sin da o·r a ch e, se l& soluzione di tanti. problemi -scientifici po·sti allo. studio sembra ancora incerta, il fervore delle ricerch e ed i .più perfezionat.i mezzi d ~indagine consentono, l a sp eranza che i,n .epoca non lontana molti lati oscuri, soprattutto per quel cl1e rig·u arda malattie sociali come la sifilid e e l a tubercolosi, verranno rischiarati alla luce dei nuovi stud~i ; ed ~l p eriodo dell'analisi succederanno le· gr andi ·s~:Qttesi, p er quanto è possibile, cl efinitive. Non p ossiamo peraltro, in omag·gio alla ve.r ità obbiettiva, tralasciare di ricordare brevemente jl .contributo dei dermat ologi Italiani l a, cui rappresentanza fu :una delle più n,umerose e certo la ·più omogenea e co·m patta grazie alla sapiente organizzazio n e che, sotto gli au spicii d~l Sindacalo medico Fascista, a mezzo· del suo r appresentante prof. PoncELLI, jcl ooi:m,itato OTdinatore eletto in seno alla Socie tà Italiana di Dermato1logia e Sifilografia e pres:eduto dal pro_f. TRurFr, aYeva compiuto· sia per la parte scientifi.ca, sia per i1 viaggio in co1nitiva, s.vo•l tosi, mercè 1~oper a del dott . CATTANEO di Milano, a ciò spec~almente preposto, ' in :m,odo più ch e soddisfacente. Ed è g·i11stizi a . il rilevare ch e. non solo la lingua l·taliana, p er la pri.m·a voJta n ei Con.g ressi internazionali della specialità, figurò fra ·le ling ue ufficiali, m a ch e tutti e tre i no-stri delegati ufficiali furono chiamati alla presiden za -Oi onore : segni crues ti dell'estimazione che la -scienza Italia11 a h a conq11istato' all 'estero1 e che i l1uovi t e111pi han110 giust amente m essia in valore. Fra j presenti ricordo i collegh i ARTOM (Novara), CASTELLI, CATT~NEO, PA sINI, VIGANÒ (Milano), ·TRlJFFI (Pado va), DE FAVF.NTO, FREUND, LEVI I. (Triest e), PET~ANICH (Fjume), CHIAPPINI (Ferrara), "TEDE SCHI (Bolog·n a), PoRCRt.LI (Li.vorno0, CJAMBELLOTTI (Siena), BosRt,LINI, ENGEL, FrvoLr, GRANELLI, 1\ioNACELLr, MoNTESANO (Roma), DE AMICIS A. (Napoli), CIPOLLA: Tol\1'J\fAST (Palermo), LONGO, VEnUOTTI ~ ( ;;) t.ania) , S ERRA (Cagliari). D~amo qui, secondo l 'ord.ine alfabetico del non1.e degli AA. , un breve ce11110 dell e varie comu11icazioni, chiedendo ve11 i a fin d a ora se qt1alcuna n e fosse sfuggita . 1

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SEZIONE PRATICA·

ARTOM M.. (No.v ara) .. - La sifilide acquisita degli eredo-luetici. - Trattando della superinfezio· ne nella sifilide l 'O. fa un raffronto tra le caratteristiçhe della superinf~zione sperimentale e quelle dell~ st1perinfezione cli,nica a proposito della quale s~ sofferma sulla iD:fezione acquis.ita da S-O·g getti con lues congenita. L'O. ritiene sia possibile che un eredo-luetico possa infettarsi di sifI,lide e che in questo caso sii debba parlare di superinfezione, ~ dopo avere accennato al :problema de.Ile· differenze fra la, lues congenita oosì detta spirochetica ~ quella così detta <.listro fica, discute i varii fenomeni allergici ed im~11rti tari~ che sono dovuti alla lue congenita e che J;<>ssoin o m odificare ~l corso del! 'infezione acq11isita .. 1

CIAMBELLOTTI E.. (SieD:a). L'azion.e sellativa di un pr.eparato organico di . stronzio sulle sin,dromi dolorose tabetiche. L'O. riassume le sue _ricerche già pub·b licate ed, i risultati ottenuti e confermati da altri Autori sull'azione sedativa di un sale organico di stronzio1 (Biostron) sui! dolo·r i t abetici, qualunqu~ sieno la loro violenza, data d 'insQrgenza, sede e· carattere. Sembra che il suo imp·iego po·ss~ essere efficace anche su fatti moto1ri (di,sartria, atassia) . Sul m eccanismo' d'azione . occorre far~ an cora molte riserve per quanto non po-ssa escludersi u n'azione antisililitica specie ne•l le· foifme terziarie e quatern arie . Data I 'elettività cl~ questQ pre· parato per il si1stema nervoso centrale l 'O. ritiene possibile Qttenerne aiuto co·n tro la metalue e co·n sigJia 'di associar!~ ad o·g ni cura specifica nella sifilide terziaria e quaternaria, quasi come un mordent.e del sisterna nervoso centrale e dei trepo·n emi a q uesto divenuti affini, in g uisa che i più attivi antiluetici ( Arsenobenzoli, Bi, Hg) possaD:Q effi cace:m,ent~. esplicarvi la loro· azione . 1

CrAMBELLOTTT E. (Sier\a). Disc us.~ion e suL~ l'eczema .. - Non, condivide l 'opinione qel Darier ch e l 'allergia $la un~ con,segu enza n ecessar ia della vita. Per I 'O. l 'allergia è una reazion e ·v itale ar\01m ala anche se t ende, di regola, alla difesa or.ganic3:; compare quando l 'organism o o una parte di esso (sistem a, organo1, tessuto) non è P.iù in grado di rispond~re normqlmente (e cioè con i1nmunità o ass11efazio n,e) a . uno sti~ molo qualsiasi in seguitQ & con.dizio·n i ·ereditarie o acqu~site, durature o' transeunti. , TJgual1n ente n on ritien e che I 'allergia, considerata n ella su a espressior\e pura, e I 'idiosincrasia siano alla base di t utte le form e di eczèmi , ma che molteplici cau se della più varia natura, esogene ed endogene, possano assumere valore di :n;iomento eziolo·g iéo: F~ a queste ricorda l 'iperp ess1a cuta11ea sulla qual~ da tempo1 i11sis1te e Ie· forme di alt~rata diatesi uricemico-gotto-sa. 1

DE FAvENTo P .. (Trieste). - Esiti lontani di cure abortive de.ll.a sifilide. - Rip-orta una st atistica perso•n ale di 35 casi curati abor tivamente dal 191Q al 1920 e rimasti in osservazione per un periodo di 11-16 anni . Tutti furon o sottoposti a tre ciclj di cura mista: og·n i ciclo OO·m prendeva 3 gr. di n eo-salvarsan per via endovenosa e 12 iniez. di salicilato di Hg·. Osservò due casi di r ecidiva e due casi di. sicura reinfezion e. L 'O. si mostra convinto della possibilità di g u arigione dei malati curati con tali metodi n el primissimo stadio della sifil!de.

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IL POLICLINICO

E. (Triesle). - - Su due dermatosi di nuova osservazione. - I/O .. espo~~ numerosi disegni e prepar~t~ istologici eseguiti nello studio di due dermatosi di ~uqva oss~rvazione, nonchè fotografie e microfotografie ò.ei due casi. L 'O. h~ esposto pl1re n11merosissimi preparati istQlogici di molte n1alattie rare e le proiezioni d~ quara~ta diapositive d~lle medesime. FREUND

LEVI

I . (Trieste).

Fibrosarcoma primitivo

(c.q11 presentazione di microfotografie e proiezioni). L 'O. illustra un caso di fibrosarcom.a della cute del pene (tipo Darier-Hoffmann), raro per la sua localizzaz!pne (tre casi in tutta la letteratura) ed impofltante. anche per il trapianto nei nodi linfatic!; constata to all 'esame istologico; ciò che no11 era stato mai descritto, sino ad ora. Si deve dunq1te 1 ammettere che i fibrosarco mi cuta11ei non possiedono soJo una malignità localé, ma hnnno il carattere principale de,l la malignità in genere, sia pure dopo una lenta evoluzione : la possibilità cioè della generalizzazio· ne, e possono sotto questo punto di vista _paragonarsi all 'epitelioma baso-cellulare n ei confronti dello spi~o-cellulaire. · della

pelle

della

verga

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MoNACELLI M. (Plo1na). -

Irradiazioni e sistema r eticOlo-istiocitario cutaneo. - Dosi deboli di rag-

gi Rontgen (180-500 R) provocano· nella cute del conigl1o, pr;ma ch e compa1a ogni altro fenome110 reattivo macro- e micrqscopico degno di rilievo, un aumento delle cellule dotate di proprietà granulo..pessica per i colori vitali. Questo feno·m eno rn,anca nelle zone di cute dello stesso anjmale non j,r radiate. CQll 'aumentare della dose (500-1650 R) ~ col co·m parire di feno·m eni reattivi e degenerativi a carico dell'epidermide e del d erma, pure avendosi una analoga proliferazione degli elementi 1stiocitari, questa non pare seguire in ma~iera prop<»rzi.onale. l'aumento della dose ~ sembra tenersi in qualche modo distinta per quanto riguarda intensità, decorso e distribuzione nel tessuto dai fenomeni reattivi di tipo infiammrutorio. Negli, animali irr~diati a forte dose si osserva pure aumento deg]i eleme11ti istiocitari nelle zone non irr~diate, per quanto i·n misura molto minore ch e non nelle zone irradiate. I fenomeni osservati va~no riferiti non ad un d !iI'etto stimolo eccita~te delle irradiazioni sugli istiociti ma alla produzione negli elementi più radio.. sensibili - cellule epidermiche in un primo tempo - di prodotti di ,alt~ato r .: cambio probabil111ente appartene11ti al gruppo delle così dette amine biogen e, prod.qtti che vengono riassorbiti e portati in circolo dagli elementi cellulari dell'apparato reticolo-isti.ocitario i quali entrano perciò in uno stato di aumentata attività funzionale.

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XXXVII, NUM. 40}

Poncr-:L1.1 Il. (Livorno). Sulla tu9.ercolosi cutanea e sua cura (a proposito della relazione

REYN). -- Accenna alla necessità di associare alla lampada Finsen j bagn,i, di luce specialmente nel lupus VQlg1re. D'altronde ~ bagni di luce, artificiale e natu1·ale, possono da soli guarire altre forme di tubercolosi cutanea e·d a questo proposito fa rilevare qua~t.o largam~nte ).1 n~slro Governo appoggi ~ favorilscq, ora l 'istituzione di colonie di montagna e mar~!le per ! fanciulli predisposti, la lorqi perfetta orgar1izzazione ed i notevoli risultati ottenuti. I

ToMM.\SI L. (Palermo:) . -

Insufficienze e scomp ensi cli fun zioni cutan ee nella patogenesi di alcune dermatosi. Si cita110 brevemente una

serie di fatti clinici e di co n siderazioni a proposito di eritrodermie e di disturbi della pigmentogenesi, eh~ inducono l '0. nel convincime·n to che nella interpretazione pa1to genetica di alcuni quadri dermatolog·ici occorre invocare - più decisamente ch e non si, faccia clai modei.rni dermatologi - · anche per la pelle Yere insufficienze e veri scompensi di ·attività e di funzioni cutanee, analogamente a quanto si ammette per altri organi vitali. I11 s1lfficje11ze e scorapcnsi ch e non sempre sonocorr~sJi>ondenti ~ proporzionali a lesioni visibili anatomo-patoil ogich e primitive ~ che risalgono a cause v~rie. 1

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Tol\11\IA ~I

L. (Paler1no). Discuss_ione sull 1ecze1na. - L 'O. accetta i concetti di Darier che fa dell 'eczema una r eazione vitale soprattutto ep:dermica, no·n sempre però e solo da ip~rsensibi­ lità allergica co~e vorrebbe ~l Darier . Una ·volta accettati questo larghissimo co·n cetto e definizione str ettamente bio-morfologica, cade ogni e qual sias~ !}iscu ss?oinc sulle forme da includere ed escludere dall 'eczema. 1'roppo però in questa d~scu ssione sul! 'eczema si è guardato alle cause diverse esogene e assai poco al contributo endogeno senza il quale difficile resta spiegare tanti fatti clinici e tanti vari aspetti, localizzazio·~i, e decorsi dell'eczema e senza il qt1ale tanti ins11ccessi t erapeu;tici sono da aspettarsi. L'O, richiama il contributo della sua Scuola per spiegare come le condizioni patologiche ÌJlterne, uricemia; intossicazioni, ecc .. possono formare o rendere pii1 efficienti delle ipersensibilità più o meno specifiche. La cute una volta ammalatasi ;tende a ricadere nello stesso tipo di reazione patologica per cause via via meno specifiche e più leggere. Superinfezione e ter apia immun.itaria nella sifilide. - Riferisce i ri' ' F.HROTJ'J

G.

(Cata~ia) .

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sultati ottenuti m ercè una terapia vaccinale, eseguita servendosi del materiale treponemico vivente prelevato da sifilomi ini.z iali e inoculato su PoncELLl B . (Livorno). - Tiimori cutan ei e loro cura. L 'O. si sofferma anzi tutto a spiegare picco.li tratti di cute scarificata, i11 sette casi rli sifilide in periodi di seconda incubazione, tardii crilerii della nuova class'.ficazione dei tumori cutanei da lui proposta, ed in special modo dei . va, recente (sifilide maligna), con lesioni cutanee, tumori epiteliali e vascolari , ba§a ta essenzialmen- con lesioni nervose. I risultati furono varii: dalla guarig~i0ne comle sull a radiosen sibilità ·delle var~ forme cliniche, pleta e rapida delle lesioni cutanee vicine al foed esp one · quindi , con belle e dimoslrative proiezioni , gli ottimi risul lati ottenuti con criterii. colaio d 'inoc11lazione in alcuni casi, s~ arriva apeccleltici in ben 15 casi di n eoplasmi cutanei e pena in altri ad una lieve e fugace riduzione dell e m11cose visibili, (sar coma del fornice gen - dell e m edesime. L 'O. pen sa ch e si debba attribuire al materiale givale) con l 'eleltro-coagulazione, la radi•u mp·u ntuinoculato un ·azion e vaccinogena più o meno evirn , col m etodo Ghilardt1cci , col m elodo Costa, ecc.


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SEZIONE PRATICA

dente: sta di fatto peraltro che la ch emio·terapia, successivame11te impiegata per la regressione delle lesio11i da super!.nfezione e per quelle preesistenti e non ancora guarite, ha dato risultati migliori . ~ più duraturi in rapporto- a quelli ottenuti negli stessi malati precedentemente alle esperienze e ciò q~che ne: casi in cui le lesioni da superinfezioni era~o1 abo~tite. Tali espcri1nenli n-0r1 sono pericolosi per l 'organismo già infetto ed i risultati ottenuti con una solJ i11oculaz=or1e treponemica giustificheranno o me110 l 'opportunità, ove occorra , di ripeterla sullo stesso malato. L 'O. si mostra convinto che esista la po ssibilità di una Cllra vacci11ale n ella sifilide la quale rinforzerebbe la ch emioterapia , anche nelle forme nervose organiche, com,e ha potuto eglL stesso osservare, sia dql punto di vista clinico che da quello si~rologico e dell 'esame del cc liquor », in un caso di diagno,si dubbia (tabe dorsale anomala o paraJjsi progressiva iniziale?) fra i sette da ll~ i studiati. 1

Accenniamo di volo alle comunicazioni di CA(Otto anni di terapia arsenobenzolica sottocutanea) ; ENGEL (Tubercolosi cut(J)nea) ; TRUFFI M. (Sull 'aziorie spiro,c heticida dcl siero dei luetici); STELLc

di tulle, come si è detto, co·n tiamo dare più larga notizia clo·p ·o la pubblicazione dei. rendiconti.

T gior11al i politici h anno già accennato ai festegg·inn1enti ed alle . accoglienze signorili e cordiali cui furono fatti seg·no i congressisti e le Loro siq11ore e n e parliamo qui solo p er ri11novare, '3ic·urj d'interpretare ~l pensiero di quanti eravamo colà , i pii1 calorosi ringraziamenti ai collegh:, d anesi ch e seppero offrirci un 'ospitalità veramente grandiosa il cui ricordo resterà incancellabile ne1la m ente di tutti gl 'intervenuti. E con la più viva gratitudine rivolgiamo un pensiero ai componenti della nostra Legaz;Qne, del R. Con~olato e del Fascio locale ~ quali si prodigarono in ogni sorta di cortesie verso i congressisti con11azior1ali. Un sontuoso ricevimento offerto dal R. Incar icato d;: affari ai congressisti Italiani coin 1e rispettive signore coronò le affettuose acooglienze ~el palazzo della Legazione, degno ora per fasto e per artistico arredamento della grande Ma<l~e la Clti ~magin~ ideale mai come in quei gior111 era così vivida e palpitante n el cuore di noi tutti. V. MoNTESANO.

11 Congresso per il Progresso delle Scienze. stato j11augurato a Bolzan-0 da S. E. il Ministro Giuliano con un elevato discor so in cui ha innegQ"iato all 'idea della concorde unità d;·aletti ca di pe11siero e di volontà, tra scienza ed azione, tra teoria e pratica, all'idea di una santa armonia tra ·co:5cienza e vita umana m ettendo in ri1ievo che oltre alle scienze che' penetrano i misteri della natura ed aprono la via per sottometterne le forze , sono altrettanto benedette quelle che indagano la, vita dell 'umano· spirito e ne accrescono le primitive virtù . Nor1 è rossibile parlare cp1i dei nun1erosi ed importanti probJ emi 'trattati , d! alto interesse scienÈ

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tifico ed economico, riguardanti la politica dern,ogr1.i fi ca (C., FoÀ), le frOn.tiere della nuova fisi ca (Padre G1ANFRANcEscrr1) , i fertilizzan ti italiani (PARRAVA~ o) , la protezio ne d ella. · Malernità ed Infanzia (D 'ORMEA), ecc . Accenneremo solt::111to <1d alcuni terni che sono ])ÌlÌ çon soni all 'inòole del n ostro giornale. Sulla fisiologi a del lavo ro ha p arlato il prof. F. BorrAZZI. Egli def:·p isce il concetto . fisiologico ai lavoro, ch e non co,j11cide interamente col concetto fisico, in quanto ~l pr i1no comprende oltre al lavoro dinamico, anche il lavoro statico; e brevemente riassume lo stato attuale delle n o·stre conoscenze sui processi biochi1nic'.. e term.odinamici che ne~ muscoli si svolgono quando lavorano; rilevando le lacune ch e tali conoscenze presentano·, e in modo speciale, le obiezioni che recentemente sono state mosse alla conceziQne, divenuta classica, conforme ~lla ql1ale l'acido latt~co è con siderato come la. cau sa della contrazi'One muscolare. Ma la co11trazione muscolnre è una foTza ch e va diretta, controllata , coordinat a perchè possa contrib:uire alla produzjo11e d i quelle sintesi armo_niche e risp.o nde11ti allo scopo che soi;io gli atti ·volontari. L 'O. passa in rassegna le iunz =pni. organich e, per l 'intervento· delle quali i materiali occorrenti son9 somministrati al muscolo in quell a m aggiore quantità o con q11ella I1'lagg io.re velocità che è re~a necessaria , a11zi urg·ente, <lnrante e subito clopo il lavoro. Per q11anto r \gu arda la nutrizion e del lavoratore , 1'0. dimostra , ch e n on solo di idrati di éarboni0 ha bisogno', ma anche di proteine di alto valore fisiolo,g ico, oltre che òi grassj, cli sali inorganici e di vi tamine, e rileva il fatto statisticament e messo· in eviden za, che il consumo della carne è venuto aumentando col t empo presso tutti i popoli e che la razione alimentare del lavor atore si arricchisce di carne n misura che aumenta il suo salar:.o: il ch e non pl1ò essere se non l 'espressione di un bisogno fisiologico. Passa quindi ad illustrare le profonde modificazioni che durante il lav.oro muscolare subiscono le fur1zioni deg1! apparati respiratorio e circolatorio; spiega il concetto di debito di ossigeno, che i muscoli contraggono, quando la loro qttività è sollecitata al massimo grado, come negl;, esercizi atletici, n on chè il m eccanismo con cui il cuore spin ge n ell 'albero arterioso un n1aggior v.olume di sangue e aumenta la frequenza delle su e pulsazio11i e la genesi della iperpnea da lavoro muscolare; e accenna all 'intervento funzionale delle ghiandole endocrine, eh~ presiedono al me,tabolismo degl'iclrat~ cli, carbonio, i quali 8ono la fo·n te preferita dell 'energia mecca11ica e del calore che i muscoli sviluppano lavorando. In modo speciale l'oratore si sofferma sul meccanismo fisiologico dell'allenamento, che ha per effetto un maggior rendimento del motore umano, oltre a una maggiore perfezione dei mov:.m enti inerenti a qualsiasi . forma di lavoro. In conclusione, dice I 'O., n ell'u omo che lavora, attivi sono non solan1ente i muscoli ma quasi tutti i grandj sistemi\ oirgan ici ; onde la Scienza d el lavoro è, innanzi tutto, fisiologia dell'uomo che lavora, ch e equivale a dire fi siologia dell'intero organ~smo umano. E t ermina dicendo: È desiderabile che anche rl~ 110:. cioè n el p aese dove rifulse . i·l genio di Angelo Mosso, ~rga , com e pre$SO qu asi tutte le altre nazioni , un istituto


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IL P OLI CLINICO

n el ql1ale ~ proble1n i scientifici - n1ecca11ici e t ecnici, biocl1in1ici e p sicof~siologici - del lavoro possan o esser e oggetto di indagjni sp erimentali. Sull ' imp or tan za dell a p sicologia sp er i m entale nello studio de llo sp ort h a r iferito l)adre AcosT1No

Egli, che cominciò ad occupar si duran te la g·uerra della p s:~ofisiologia dei piloti di aviazion e, in ordine qlla selezio11e dei piloti ed agli effet~i del volo sull 'organism o uma:q.o, si è poi dedicato con fervor e alla p sicot ecnica del lavor o, co~1_Jl r isultato di applicaz=oni pra tiche nel can1po ind u striale, cd applica or a gli stessi metodi della p sicot ecn ica allo stl1dio del la ginnastica, dello sport , deg·li eser cizi fi siiei . · Alla r icerca fisiologica sugli esercizi fisici, egli fa sego.ire e sviluppa la ricer ca psicolog:ca alla corsa, al salto, al golf, al cricket ed an alizza11do l~ singol e fasi di questi eser cizi. e di111ostrando ch e l 'attit udine, da un puntq di vista psicologico, è appunto d ~ver sa d a quello fisiologico, rlimostra ch e la fatica p sichi.ca m anifesta i su oi segn i assai t ardi, e la n ecessità di preve11irli. ~n una seco nda parte slt1dia l 'i1n portan za del1'esercizio, fis'.<eo sul lavoro m entale. e sul lavoro ' m anuale, in relazion e alla diver ·ità del lavor o st esso, a cui si applica l 'uomo. Egli pen sa ch e gli eser cizi fisici devono cooper are alla co·m pleta opera di educazione, ~:ntesa questa co·1ne form azione dell'uom o, p er i fini supremi ch e l 'uomo si propon e I condan_na tutti gli abusi ch e si fan n o degli eser cizi fi sici ; rileva ed apprezza la recente istituzione dei m edici sportivi, il cui scopo è esclusivamente m edico .~ qt1indi igienico · ed eu geniço, c:10è curar e in sp ecial 111odo il mig·lioram ento rlella r azza p er m ezzo dell 'eser cizio fisico ed afferma ch e Jo studio e l 'ass'.s len za n egli eser cizi fi sici e sportivi devono esser e jntegr at! con lo studio e l 'asistenza dal p1unto di vist a psicologico e si au g ura ch e la Feder azion e dei med~ci sportivi chiami m edici competenti n el campo della . psioologia sperimentale e completi il suo compito con quello dell 'assisten za psj colog~ca negli eser cizi fisici e sporti vi. GEMELLJ .

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' ' iva1nenl e attesa er a la comunicazio11e del Prof. S. F1cHERA sull a cu r a biologica cJ,el can cr o. Fondamento di t ale ter apia è il princ'.1pio di corregger e le condizioni esse11ziali ch e consentono l 'insorgenza del tun1ore. ~unghe indagini precedenti avevan o por ta to l 'O. alla id entificazione degli orga n~, dotati dei poteri inibitori dello sviluppo tt1mor ale; l 'efficacia m aggior e in questo sen so sarebbe da attribuirsi al timo ed alla milza . Le prove esposte r :..guardan o gli. effetti distruttivi , specificam ente esercitati d a principii litici ricavati da detti or gani anliblasti ci su cellule can cerig n e con la con secutiva so stituz~one da parte di tessuti n ormali di r ipar azion e ed. a volte, con rigen er azion e di strutture proprie della sede già invasa dal tum ore. Que~ ti con cetti e i tentativi connessivi ve11gono suffraga ti d a una r~cca e nitida serie di prep ar ati m icroscopici direttam ente proiettati, m edial'.lte j q uali è possibile, in confronto alla struttura primitiv!l del tl1rnore, seguire g rado a gr ado l a dege11er azion e e l a scompar sa dall e form az~ni can cerigne e l a contempor an ea in vasion e da parte di elem enti n ormali di ripar azione o re~n te­ gr ativi. L 'O. termin a prenden do I 'impegno solenne di

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contin u are n elle su e ricerch e e di te11tare di g:.u11ger e ·alla sqluzion e e di toccare la m èta. Il prepar alo sa rebbe composto con sostan ze citoregolat rici estratte d agli organi sopra accennati. Esse sarebber o cap aci di produrre feno m eni curatiYi nel tumo re, com e mirabilmente h anno di1noslrato le proiezioni . I tessl1t~ vengon o da questa cura rig·en er ati. Qu esti (h a sog·giu11lo il Preside11te della Sezione di Patologia, prof. DroNrsr), s~no d ati di fa tto fond ame11 ~al ~.. ~appi an10 che bisogn a aspettare an cor a lu11g hi n1esi per veder e i r isultati definitivi ; m a tuttavia si è notato un n1iglior·ament-0 n ello stato gen er ale. 1

Su propost a del prof. D 10N1s 1 viene po-i approvato u11 ordine del g ~or110 in cui si affer111a essenzialm e11t e quanto segue: « Presa èliretta conoscen za delle sezioni microscopiche allestite d a biopsie di tumori m aligni umani, le ql1uli dimostran o la capacità posseduta d alle sostan ze sperimen ta te dal F;·ch er a di demoljre gli ele1nenti di alcuni blastomi an ch e iniett ati in vivo e di destare in alcuni casi a11Ch e la rigen er azione del tessuto preesistente; ~nformati cl1e il i>rep ar ato è stato ottenuto con l 'impiego cli sost an ze citor egolatrici elaborate da organi inibitori delle pr olifer azion f cellulari; oonv!nti , in b ase ai r eper ti, della ben efi ca influen za esercitala da dette sostan ze sul decorso dei bl astomi medesimi; fanno voti ch e la presiden za dell 'Istituto ''ittor~10 En1anue]e III p er lo studio e la cura del can cro, cui indjrizzano il più vivo plauso per quanto in esso è stato fatto, favorisca con ogni 111ezzo l 'immediata esten sione delle ricerch e iniziate dal F ich er a e contr~.buisca così ad accrescer e le armi di difesa contro il terrjbjle flagello». · Quanto agli altri ch e perseguo110 gli studi del can cro, non m an cherann o n1ai a~,uti e n on m an ch eranpo mezzi p erch è tutti possan o contin u are a stl1di ar e, naturalmente con le dovute garan zie. f i l.

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Sta~. Avv. Giovanni Selvaggi, Eser cente in .. Cassazione. Editori F.lli POZZI - ROMA Il Nun1ero 9 (Settembre 193!') eon tiene: La qualifica di pubblic-o uff.ciale ai sanitari nel pro. getto del nuovo Codic.e P.enale. Rassegna di giurisprudenza : Responsab,iJit à civile del

ohirurgo per fatto colposo. - Procuraito a,bor to; r a pporto di causalità. - Dif fa mazione e diri t to di c-ensura. Ord.ini, sindatea ti, associazioni. - Con,c or renza eleale. Biogeno!. Leggi e Atti del Coverno : Tooto unico de lle leggi sulla OasGa di previden.7Ja per le pen sioni dei sa,nita.l.'i. - Norme -per i rileva menti etatietici su11a morbilità e mortailità del bestiame. - Assicura zione t u ber col oei e m e dic i con dotti.

Abhonamento per il 1930: Italia L. 3 6. Per gli ~bbonat~ al « Policlinico » sole L. 3 O. Un num ero sep arato L . 5. Ai nuovi abbonati si inviano subito i Numeri pub· blicati da Gennaio ad ora. Inviare Va gli a all'editore del • Policlinico n LUIGJ POZZI · Uffi ci o Poetale Sucoursale diciotto • ROMA .


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. '

MEDICINA SCIENTIFICA Gli .aforismi basali della · chirurgia sperimentale del polmone.

Così vengono enunciati dal .Rosei1thal (Ar-

chives méd. chirur. de l' appareil respirat., tome IV, n. 6): Bisogna .r iservare il non1·e di ch~ruTgia polmonare agli interventi ch e interessano metodicam1ente il tessuto· propTio ·d e1 polmon,e (resezione dell'apice, cauterizzazione delle suppurazioni ecc.). L'esperienza d el Rosenthal fa afferro.are '~he la soluzione d el « noli me tangere » risiede n el m etodo post-pneumotoracico. L'anim.ale di scelta non è nè il cane, nè la cavia, ma il conig·lio, specialmente a causa della r esistenza del suo mediastino che rende tollerabili le toracotomie unilaterali. Anestesia a mezzo .del laudano n el tessuto cellulare fra le due orecchie: tecnica rigorosamente asettica; non usare catgut perchè mal tollerato. Per qualsiasi operazion·e non usare animali che non siano acclim.a tati nel laboratorio. Sia n ella pneumectomia, che n ella toracoplastica, in ui1 primo intervento togliere una costa ed aprire la pleura: poichè tutto è statica nella chirurgi.a polmonare, questo interv·ento non turba fondam·entalm·ente la respirazione o la circolazione. Nella pneumectomia i~ un te!llpo la morte quasi costant~ è 0 dov~ta sia ~l disor· dine cardio respiratorio con insufllaz1one d el polm·one a mezzo ·dell'ari~ espira~ d~l po1lmone sano sia allo choc oper.ator10, si.a alla cachessia r~pida. La semplice ablazione ·d i una costola con larga apertura del tor.ace, produce nel coniglio un rapido dimagramento: la successiv.a oper.a zione non ·deve essere f.atta se non quando il coniglio ha riacquistato il suo J2eso. Nella toracoplastic.a à' emblée, con ablazione • da due a tre costole, la morte avviene per con. g·estione polmon.a re di origine car-diaca, per disordine toracico. Nel momento d el secondo intervento l 'animale sopporta · con indifferenz.a la larga apertura: i grossi bronchi ·d el coniglio sopportano la legatura , è facile una pneume.c: tomia con spezzettamento. La capra of~re facili successi. la scimmi.a sembr.a obbedire alle stesse regole ·del coniglio. MoNTELEONE. Rapporti tra bronchiettasie e tubercolosi polmonare.

Le broi1ch1i1ettaisie secondo G. Si111on (t.1ediz . l(linik, n. 23 , 1930) si possono formare neg·li in1divi1dui affetti da tubercolosi sia <iuTante la regre sian.e d.i com·pl1es i primari, cl1e durante lo st.adio infiltrativo d.ell.a tubercolosi primari.a ; m eno fre quentem,ente nelle in:filtrazioni .secondarie, abba tanza spesso invece n.eìll:a tubercolo i po1mornare cronica. I complessi primari in via di iregries.sione possono dar luogo a bronchiettasie cilindriche , piccole. C.linicamente si ascoltano rantol~ asciut-

ti in una reg·i on.e c irco1 critta, per lo più sotto la cl.avicola. La radiiogr.afia co.mune non semprie consente rra ldiagn,os.i; &i vedon·o invece ch•iaram·ente l·e bronchi,e ttaisie do.po riempi1nento dell 'a1bero bron1chiale con io1di pina. Le dil1atazioni risultano al!loi~a ·p er lo più -localizzate nei dintorni de~l 'i~o. T·iipica è la localizzazione a d•estr.a : all.a b.a se del lobo su~periore destro ·l e bronchiettasie si dirigono in forma cuneiforme Y.erso il focolaio 1primitivo di indurimento. Es~e risuJltano m egli.o evid·enti in proiezion·e frontal1e. Ta·l volta .si osservano anche dilia tazioni c i·r coscritte di un unico ramo , ·lunghe alcuni centimetri. Queste ecta.sie sono pooo estese e poco g.ran1di, mancano perciò mani festazioni cLini ch e di un.a aum,e ntata disposizione v·erso i catarri . La tubercolosi nel suo p eriodo prim.a rio può determina:re bronchiettasi1e durante lo stadio ·di inf~ltr.azion·e acuta: lo stadio pneumonico del~a twbeiricolrosi ha .i n questi casi la stessa importanza ch e per il d eterminarsi di bronchietta·si1e spetta .al1l1e infi.amm.azioni po1monari acute aspeci1fi1ohe . Gir avi tu·bericolo si •p rimarie co·n nucleo caseoso e d intensa infiammazione p e:rifo1cale posson·o però dar J.uog o anche a bronohi1e ttasie estese e gra•ndri, ohe soTtpassano ,d i mdlito la regionie in cui sono J·o call1izzati i focolai ·d i c a•l1cifiicazion.e r esi1dui. In al.cuni ca•s i è 1possi b·iJe dimostrare I.a formazi,one di bron1ch iietta sie in seguito ad infiltrazioni sieic on.darie, quando qu e.iste inVleoe della solit a forma tra·nsitoria e benigna, .assun1ono una forma im1pon,ente C()lffie n ella pneu·monite maissiva. In sin,g oli casi si possono sv1i1lruppare bron·chietitasie ci·l indrich 1e anic he in e.arsi di tube1icolosi d~ssii min,ata . N e'hla tub·ercoloisi oroni1ca d ei polmoqi vari fattori fa,oilitano I.a formaz,i o·n e di bronchiettasie : in fezioni m •iste che danneggiano la par:ete, lia\ tosse violenta, Q.a tr.azion·e da parte d el tessu.to polmonare che si raggrinza. Rioerche su animali e inoculazioni in animali h·a·n no dimostrtao l a p~esenza di baci~·li di Koch in 5 su 70 bronohi•ettasici in c ui l 'esame d·è'llo striscio non d·irrno trò bacil1li tuberco:J,ari. POLLITZER. 1

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SEMEIOTICA. I versamenti colesterinici nelle sierose.

I versamenti ·n elle sierose conten gono tutti u·n a oerta quantità di colesterina, m .a ggiore negli essudati, minore n ei trasudati. Ma in certe circostanze il contenuto in colesterina sa·l e straordinariamente, cosicch è si deve parlare di veri e propri versamenti c~le­ sterinic i; dive r si si occupano: C. Bonor1no Udaondo, A. Vadone e E . F·riedlander (La Prensa m edica argentina, 20 dic. 1929) a J>roposito di un raro caso da loro studi ato.

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IL POLICLI NICO

Nei v·e r samen ti colesterinici, la colesterina può .apparire cristallizzata o disciolta· i cristal J.i . . ' ~n sos.p en s1on.e ap·p aiono co•m e punti bril1lanti , 1n sen o a l liq uido .sie ro-fibrinoso e precipitano lasciando i1l liqui.do in riposo. Il tasso della colesterina disciolta è varia-· bile. Le cifre ,più a lte incontrate n egli essuda ti de.I la ple ura sono d i 11, 25, 45 %0. La etio-pa togenesi ·di qu·esti versamenti è poco chiara : g li essudati in gen·e re sono asettici , ma in qua:l.che caso vi è. stato t rovato il · baci•l.Io di l{och . L 'alcoolism o pare ch e abbia soltanto .azione coadiuvante. N 011 an cora bene spi egata è l 'origine de·l la coil esterina: secondo al cuni d·eriverebbe dal sangue; secondo altri si formerebbe localme nte per secrezione d.alle p-0reti pleuriche m .a late o per lipo-p.roteOllisi leucocitaria .p er azione di un feTmento .lipasico. Probabillmente vari sono i fattori patoge n e. tici in gio.co, nè è possibile per ora definire quale sia il pr.eponderante. L 'evoluzion e d ei versamenti co·lesterinici è to·r pida e cron ica. Essi non ricl1iedo·n o in·di cazioni teraperutich e particoilari : essi saranno ~rattati variiam·e nte coi .m ezzi abituali adoperati nel,l a cura d e},la ma lattia ch,e li h.a originati.

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XXXVII, NuM. 4:0]

CASISTICA.

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Le artropatie da insufficienza ovarica•

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VICENTINI.

Valore diagnostico del contenuto di colesterina nel sangue nelle colelitiasi.

Robinson (Th e Lancet, n. 11, vol. II , 1929) or itica dapprima i vari metodi attualmente seguìti per il do saggio d·ella col·esterina nel sang u1e e propone una !11\odificazione personale del m etoid o colorimetrico di My1ers ·e la descriv,e m inutamente. · Serven dosi di que&ta, egli ha eseguito anzitutto delle ricer ch e su ind ividui normali, mostrando eh.e il tasso n ormale è più alto d i quello abitualmente riscontra to. Questo tasso è, in m·e dia, a umentato r1ei pazienti di coJeli tiasi, ~a la ·ricerca nei singoli casi è inutile, com e m ezzo diagn ostico. La colesterina totale n el san g u,e è notevol1nente a umentata n egl 'itteri da ostruzion e, e si.n o a ch e l 'itt~ro no·n guarisoe per il dren aggio delle vie biliari. L 'aneste.sia eterea tende a produrre una cad·u ta della col esterina n el sangue, ma questo può essere resip onsabile solo per una piccola parte della caduta d o po il d renaggio b iliare. La colesterina del san gue , i·n fine, tende a mante ne r si a d un livello costante in ogni individuo normale. La digestione e d i regimi variati son o senza azi one ul tasso ·della oolesterina ; questa resta a un t.asso nooovo1'mentie ~i.s so nello stesso indi,;duo. La ci fra medi.a d.e1.I.a colesterina nel sangue tota]€ è di 0,15 1 e di O, 142 per il plasma. V. SEHRA . 1

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Fra le affezioni a rticolari degli a·dulti , Laub e: e Ram.m (Miinch. m ed. Wochens., 17 gennaio 1930) danno un posto speciale a quelle ch e si osservano nella donna all 'epoca della menopau sa. I n.u ovi stu1di ·dimostra no che una gran parte di esse di pen·dono da disturbi d ella secr ezion e endocrina, .il ch e ha g ran·de importanza dal punto di vista pronostico cc>me d a quello terapeutico. . Tali artropatie ovaioprive si Òsservano specaalmen te alle parti m olli ed ai tessuti periail'ticolari e sono verisimilmente .determinate da ' uno spasmo vascolare, che si ma nifesta anzitutto con d ei formicolii e con una sensazion e di ten sione dolorosa della r egione affetta: dita ·delle mani o dei pie di, carpo o tarsi , più raramente ginocchio. Il freddo fa vorisc·e questi fenomeni , ch;e .si osservano ·p articolarmente nel'le donne che m ettono le mani n ell 'acqua fted·çla, donne di casa, mentre le lavandaie ch e :u·sano per lo più a cqua ca1d,a , non ne sono affette. La ma lattia sembra iden•t ica con quella a ltre volte descritta sotto il n ome di « a rtrite dei poveri• n. Obbiettivamente, si vedono le articolazioni rigonfie . I movimenti attivi e passivi son o molto 'l imitati e dolorosi . Non vi so·n o , però, ·dei veri sintomi infiam·m atori, n è rossor e, nè calore locale. La ra diografia mostra, a ll'inizio, un inspessim ento capsular.e sen za l·esione osteo-cartilagine.a; più tardi, I 'affezione, ch e può subire dell e com•plicazioni secondarie, presenta i seg ni ra·diologici d e'l reumatismo deform ante banale. La terapia razionale opoterapica deve essere associata, in queste malate, al trat tamento a bituale del reum.a tismo cronico; si possono così otten ere delle regressioni notevoli nei casi trattati precocem ente, come dimostrano le osservazioni che riporta l 'A.; m entre, n ei casi trattati tardivamente fu a ssai .difficile otten ere delle m odificazioni . Questi risultati terapeutici mostrano che è n ecessario pen sare a questa eziologia di alcun e a rtriti reum.atich e, ch e possono risentire van taggi da un.a terapia razionale applicata prer;ocemente. fil. 1

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Contributo allo etudio delle emorragie uterine di origine ovarica; le microcisti metrorragie.be.

TPe casi di tale affezione sono riportati da I,. Michon (R evue franç . de Gyn. et d'Obst., apri le 1930). Si trattava di giova·n i do nne affette da metrorragie, e n·e.lle quali ]a laparotomia permise di 0011sta·t are la presenza di U!Ila cisti follicolare emorragica, tol ta la quale si 0bbe guarigione.


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SEZIONE PRATICA

Il si•ntoma clinico prin cipa·le è quello di una emorragia a tipo metrorragico, in.on in rapJX>J;tò a.Ile m.estruazio1n i .e ·non influenzata dal nposo in l1e tto e dal,l a terapeutica usuale. Fatti ·dolo rosi al 1.ato .alfrimal.ato possono apparire, co1me pure rialzi feb,b rili. Se p oi preesistev.a bl1enorr.agi.a si tratterebbe, secondo l 'A., di pura coincidenza. All 'esam·e ,gin·ec;ologico si trov.a u.n u te·r o pi.coo l,o no·r male, con co Ho chiuso, ·ed a.n nessi pure ·n ormali, CO·n run poco di ·dolor·e, ieventualme1n t1e, ~n ll!Ilo dei fornici laterali. La diagnosi differenziale s 'impon.e con l 'annessite flogi stica, con l 'ovarite scl1e:r.o-cistica e, in caso ch e l 'utero sia un ·poco grosso e col collo piuttosto m ol}e e beante, con l'aborto. Da l punto id i vista anatomo-patologico· si trova UJ1a cisti ·di piccolo v.o lume, di colore blieu-nerastro o rosso, cbntenente del liqu.ido ematioo ·o un co a·g ulo . L 'esame istologico , poi, dimostra trattarsi di cisti folli colare o di ci.sti del corpo ,luteo. Il probl em:a patogenetico non è risolto, perch è, .m1eintr e alcuni tendono ad incrimit!lare I.a oell.ula lutein ica, altri 1So1s tengo.n r0 il disturbo di ovulazion·e, altri 1'~pe·rplasi.a muco.sa pseu,do,.. decidJual,e. Il risentimento sulla m ·u cosa uteri,Tua avverrebbe poi o per ' Ti.a ormonal e, o secon·dariamente all'intervento ·di llJil riflesso nervoso. La terapia , infine, dopo aver p rovato il riposo in le tto, ·I.a somministrazi one d i prodotti opoterapici o placento-mammari, od ovarici e folliool.ari, e l'insulina, si r.estri.n ,g.e ,a ll 'intervento chirurgico laparoit·omico, limitato a1'la enucl1eaziooe d ell,a cisti, o a·d ll!Il.a ov.a rio,t omia parzial1e, o, al massimo, ad una annie ssiectomia m roin ola·teTalre. M. FABERr. 1

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curatam,ente p er accertarne la causa. Non d ovrre bbe più essere p ermesso di vede re ·delle donne con emorrag ire trattate per ettimane e mesi con ·deill1e cc gocce » e sieinza a lcu·n esame . Il tra.Iascia·r e la .r icerca ginecologica in questi casi signiifica trascuratezza e·d erro:ne, per cui il carcino,m a può svil1Upparsi i·n modo da rend ersi inoperabile. fil .

TERAPIA.

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Emorragie postclimateriche e carc·inoma. uterino.

E. z,v.eifel (Deut. med. Wo·ch., 15 a.g . 1930) ha O·s serv.ato che in più d ei 4/ 5 d elle emorragie postclimate1riche e circa in 1/ 3 di q·u e lle 1

climate rich e, si .ay.ev.a un ca.rci1n ·on1a. Quindi ogmi emor:r1ragia post climarte1ica, se anche è trascorso soltain to mezzo a.un.o dalla cessazion1e .Qei m estrui, va consi.derata come ·u n segno di caroin·om.a, a meno ch e l 'esame g in·e cologjco •n on riconosca un 'altra causa d ell 'emorJ:agia stessa. Le a1ltre ca u se ba·n a1li ,d i 1en1orragie possono essere date ·d.a erosioni, polipi, uloeri da d ecubito, tutte ,J,e si,01n i eh.e possono' -e ssere facil1m .e nte ric·o·n1osciute ·da.I m·e1dico pr.atico. .Se la diagnosi è incerta, si rico,r rerà all 'ab·r asio,n ie di prova a ·C·u i è meglio -vicorrer:e dieci volte di più ch e una volta di meno. Anche ogni e moTragia olimaterica, cioè que lla che si osserva nel period.o ·di transizione alla m·enopausa, va .s empre considerata come sospetta, i·n quanto che in 1/ 3 dei casi vi è la presenza di carcinoma. · E' quindi da d e iderar si che qualsiasi e morragia irregoJ.are deJ.la donin a vad.a studiata .a.e1

Il trattamento dei disturbi circolatorii dell'età media. I disturbi circo.Jato'l'ii d·e l'l 'età m edia co·n sito.n o essenzia1m1ente in : 1) i·po>tensione e d.ebolezz.a iniocard1ica, con o seinza difetti valvo.l ari; 2) i•p e.rtension·e congestiva o neirvosa (iperpie sà, angina pectoris, ecc.); 3) . moI1bo di Ba e·d·o w. I princìpi genera·li ·d el t1~attamento consiston10 in: r1poso fisico e rn·en tal e; c.an1biamento di amb~en,te, aria :libera re pura; eseirraizio ·r ego·l1are eli·m ·in.a zione d e:l:l e sosta·nz.e to.s siche, tonici o cal1na.n ti appl1icati a l·l a crute; incoraggiamento m ·ora1e. · Di gran·de v.alo re è il triattam,e nto idrotwap1i•c o. Acqure mi·neriaJi ipe·r to nlicb e e purgative o ·diureti cJ1e prese giornalm.enrlie p1er periodi di s·ettima n,e o m esi. Bag n1i di diverso tipo : bag nJi i.n pi.8 cina subterma,Ji, bag·ni effervescenti, <Cioccia ,e bagni a1i pie di ipertermici. Di gra•n de importanza sono i bagni effervrescenti natuirali oont aoqua corrente, in cui il paziente riman·e peT 10-20 minuti , m entre innumerevoli bo}licine di anid·rid·e carbonica si fo,r m.ano e si rompono a.Ila superficie cutanea, ·e sercitando oosì un.a particoJ,are azione sulla circolazione perifeTica. R. Fartescu·e F·o x (l)ractition er, giugno 1930) così ·r i.assum.e le indicazi.o n•i principali : Defi cie riza miocardica. P.a1recchie p·erso.n ·e sul pri·n csipiio d e1l1l 'età adulta o n1e:l'la media , son o prieisri. da stanch·ezz.a invin·c ibi1·e, soffrono di l1i•eve malessere preco:r.dial e, tachicardia, fiato co1)to, s1>no pallidri.. All 'e am e, la pressione sangu-iig·na si tro·v a bassa, il cuor e leggermente dilatato, :co·n irrupulso e toni d eboili. Qu esta condizione segue un attacco di influ e·n za o di altra malattia o qu.a1lche Siforzo fi sico e mentale. Può p er &] stere per anni, Pende·n ·do im1possibi1le ogni e·se·n i zao fi sico; sono qu·e &t i g li in.dividui ch e • aavorano menialm·ente m eglio in posizione sup11n,a . . . In tali con dizio ni, i b.a gni carbo-gassos1 diminuiscono il a firequenza d e,} polso e lo fanno più valido. Si pre,s criverà il r,i·p o•so in posizri?ne supin.a pr.r uri d·etermin.ato peri:iodo n ella g iorna ta . Neg~Ii individ·uii gra si, con infiltrazi one g r.assa d-el mio card~o, si un.ira n·n o le acque sa·l ine e l e docce a pioggia. Sono utili .an ch e degli esercizi fisi ci gra·duali: m ovin1 enti pa s1i\ i .con resistenza, ,ginnas tica .v edcse , Jma so1p raittutto passeg~i.a t e a ll 'ar ia li b era. Stato congestiz io dell 'età niedia. Le abitudin1i edentarie, la mancan za di eser cizio, l 'ec1

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IL POLICLINICO

cesso di alimentazione e di s tin10 lanti sono le cau se princi1p ali di questa c on·divion e. Si hanno disturbi del fegato, de ll 'in•t estino , d.ei centri nie rvosi, dieà. ren·i , ma la carrattaristica è data dal11a ten Siione e:J.evata. Una f.a se a cuta di tal g·enell'e, con disturbi digestivi o n ervosi , o crisi circolatori·e , si può osse•rv.ar e in irl·dividui di 45-50 anni. In ques.tì casi, un sogg·iorno fatto· tutti g·l.i anni ad u.na stazion e di .a cque salO.ne è ·d i g r.a·n ·de util·i tà; può essere utile fa r e preoed.er e la cura t~mal e d.a picco·le dosi ·di ca1lo·m elano ·e, se la i)re1ssion.e è mo1to alta , fare a ddirittura un salasso. _ ecessaria è anche aa riduzio.n e di liq11idi. . In un a ltr o ti1 . p o, .p iù grave, si .ha un 'iperr-tenion e progre.ssuva; in esso osoorv1amo uno spasmo a·rteriol afle abituale, che porta all 'ipertrofia d e,} ven Lri colo sinistro, .a ll 'em orragia cere brale ed alla d,e ficienza car.diaca . In questo stato riscontri.amo due ti·p i di ma~ati: quello fl orido, ple torico e queJ.Jo pa llido con espress ione ansiosa ; la progno·si è più grave in qu1est 'ultimo. Anch·e pe,r questi, so,n o di g·r.a nde uti·l ità i b agni ca,rbo-g·ais so.s i, ch·e ha.n ·no per ·effetto di 1·ilasci.are lo StPasmo arterioso, r en·d1en·d o così più ampi o il letto vascolaire, senza acoelerare il ritmo ca·r diaco. ell 'an,gi1ia pectoris , i bagni freschi o ·fre ddi sono contJ:o1in<lic.ati p erchè aume·n tano la pres&ion e san guigna , m entre sono contiPoindicati an ch e qu·elli caldi p er ch è a ocele ra·n o il nitm o cardiaco . P o sono avere invece un buon ef1ìetto i b agni subterm.ali o n eutri a tem1p eir ature ·di 31°, 1-36°, 7. Nel} m orbo d i Basedow , ch e si h.a sopr.attu·t to n ellle d onne a'lla m en opausa son o lltili le a cque puirgative ed i bag.ni tonii ci; p er le fo·1'm1e più senie, son o indicati iil raffiredda1m.e nto dell 'org.a,11ism o con l 'espos izio·n e al1l'ari.a 1ed i bagni, n o·n ch è ·le app.Jicazioni di freddo a lla tiroide e·d alla r.egion e c.ardiaca. I bagni ch e un tempo si riten evano conitToi·n di ca ti n el le m .a lattie cardiach e diventan-0 così un elementò u tile di trattamento. 1

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fil. Il trattamento dell'ipertensione acuta

nefri~ica.

W . Lemherger (ll1ed. Klinik, 28 f.ebbr. 1930) asseriis ce ch e nrella ne fri te a cu 1ta , vi è sempYe un disturbo ciré oJatorio, sp ecialm·e.nte un aum en to not evol1e d·el•La spvessionie a rteiri<)sa. Tale iperten1siane va com ib aittuta , ciò che si può far e con un1a tera1pia ca11diioiton~ca, con la riduzio11·e di lriquiài e col salasso. L 'A. ri,p orta il caso di illlla do!Ilna di 21 aruni , i11 cui la pres_io11e venne aumentando rapidan1en te ; vi er a d~sp1n ea , olig uria , albumina n elle ori.ne con cìlin.dri ed ema zie; scarso e de ma , li111i tato ad un lieve gonfiore d€lla faccia e delle pall pebre. Ora, l 'edema costituisce una difesa d e1l1] 'origani ~o, in quanto ch e, per suo m ezzo, _i el in1 i11ano delle ~ostanze tos icl11e ; e e so è 1

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a1ssente dura nte Jia nefràte , ne r isulta un aun1en to n·ella pressione sanguigna. el caso ·deill 'A., era controindiie.ato il sarlaso, per cui egli pen sò ad attuare 0.1 <lire.naggio intierno d!el sistem.a vascolare, modificando la pressi o.n e os111otica. Praticò un 'iniezi·o ne s ottocutanea di m·g . O, 75 di ista.m in,a, r~petendola du·e volte ad intervalli di due 01rie eq esfJra en.do il succo ga1s1tJrioo pe r n11ezzo di un tub.o a pe;rn1a.Tuenza. Sotto l'i1n fl,u ien z.a dell ' istamina, penava .l 'A., il cloro si cojncent ra nell succo gastrico ·e d·iimi nuiisce quii:ndi , in pr01po1rzionie, nel sanigu1e e n el1l'urina . L 'i tam ina, inoltre, favo11isc.e 1a permie.abilità dei capillari e·d , in con.seguenza di modi,fi cazionii d ella p1"Yessione osmotica, si ha un dren agg.io del s ie ro sanguig no vrwso i -tessruti. ' Si ebbe, come ,e ffetto, n ella paziwte, din1in1l1Zi one d,eJ,l a pressione 5an guig.n a e del.Ja dispn,ea e f o,r mazione di un leg·ge·r o ·edema agli arti in·feriorrti e d alla r e,g ione lom bo1sa.crrale. D!i.m .inuì a,n ch e l ' escr.ezione g io1r:nali'era d ell 'urina . La quantità di su·c co gars trioo estra tta fu di 250 c:m c ., il ch e favori ill d·r enaggio interno . Seco n·do Il ' A., l''istamina influenza le ghia1n doJ.e g.a stJriche direttamente pélr mezzo d elllél . .' . corroo·te san gu 11g na e non g1a p,er Vlla neT,rosa. E ssa, inoltre, n·on in°de b oli1sce .l' azione card;iaca , m ·a ag isce di'latando i vasi ,p eiriferici. fil. 1

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Iniezioni endovenose di adrenalina nelle sincopi clorof ormiche secondarie. In questo titolo è raccolta t utta l 'essen za del1'argomento che Gabrelon e Pascalis discutono sulla Presse Médicale, n. 39, 1930. L 'u so sistematico delle iniezioni intracardiache di ,a dren.a lina nelle sincopi ha d,a to luogo a morti improvvise nei casi in cui la sincope era .dovuta .a d intossicazione cloroformica. Gli studii di Blumfeld prima e di Levy poi hanno dimostra to ch e l 'iniezi on e en·dovenosa di adre11alina in un anima le cloroformizzato provoca,-a la morte dopo 20· o 25 secondi (sincope adren alino·-cloroformica). Ma questa sincope non può essere messa in r apporto con l 'a·drenalina, che uccide o con il n1eccanismo dell 'edema polmonare che non è stato mai osservato in questi casi, o con quello della fibrilla zione ven tricolare che a ppare però soltanto dopo parecchi minuti;· nè azioni riflesse, n è ] 'iperten sione possono essere invocate come cause della morte. E ' invece noto ch·e l'adrenalina accresce la sen sibilità ,d ell 'organismo v·erso le sostanze ad azione anestetica ; se si p en sa ch e 1'adrenalina provoca la costrizione dei vasi polmonari e la .d ilatazione dei coronari, e se si permette coll a r espirazione artificia le (ch e sempre si effettua) al circolo di m anten er i an cora per un poco, si comprende come il cloroformio giunga col ang ue all e coronarie ed ivi entri in intimo contatto colle cellule cardiach e; inoltre 1'A. 1


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pensa ch e l 'adrenalina, che ha in un prin10 tempo un 'azione vagoto:dic.a, favorisca il passaggio in circolo di un ormone tiroideo che aumenta l 'attività del ricambio della cellula cardiaca ed il suo impregnamento col cloroformio . Si può ovviare a tutti questi incidenti facendo una iniezione intracardiac.a di .a tropina; dato ch e il cloroformio eccita il sistema inibitore ·d·e l cu ore e ch e l 'atropina inv.e ce lo paralizza, tale con cetto terapeutico sembra ragionevole, e difatti si è n1ostrato .assai utile in pratica. L 'ap·p lic.azione n·ell 'uo·m ·o non è s tata a11cor.a tentata, ma l 'A. confida che essa sarà praticata un giorno, e senza pericol o; anzi con un vantag·gio netto e sicuro. V . SERRA:

dopo l 'impiego. Basta ch e il latte pasteu1rizzato in bottiglie sia tenuto ad una temperatura infe1riore a 45° :F. (7°, 2 C.), perchè il numero d ei batteri, i quali h.a1n ·n o sop:r.avvissu.to all,a pasteurizzazione, risulti limitato anche dopo· moJte o·r e (ùna notte). (Da Ann.. d'Ig., lug. 1930) . 1

POSTA DEGLI ABBONATI _,\l dott. G. S. da P :, abb. 6538: Co·n sulti : MELOGRANI. Codice Sanitario. Pietrocola, ·e d., Napolri. Per le leggi più recenti: Raccolta di leggi sanitarie. Pirola, ed., Mil.an o, nonchè J,e a.n nate ·del Diritto pubblico sanitario, d ello stesso ed·i tore de.I Policlinico.

fil.

IGIENE.

Sulle alterazioni del latte pasteu1·izzato.

P. S. P·r ick.ett e R . S. Breed (New York State Bull., 1929, 11. 571, di p. 25, con 3 fig.; ree . Experim . Stat. 11ecord, genn. 1930) rile' 'a·n o che la songente iniziale ·d i co·n taminazione ·del latte pasteurizzato risied e n1ell e materie esorementizie degli ,.an.i n1ali l.a ttiferi ,e Il·ella polvere jnfretta delle stalle. G·e n·er.aln1e nte i batteiri termoifili aumenta·110 g ià n el corso della paste·u.rizzazio·n·e; poi co ntinuano a molti1~1iciarsi , unita.n1.e nte a qu·e lli sporigeni le cui spore hanno r esistito al calore dell.a :pasteur.i zzazione. I pro,d uttori di la.tte possono ·r idu n·.e questi gr.avi inconvenienti, limitan do .al minin10 le cause .d 'inqui11.am .ento, il quale pro,rie ne daJ.le feci e dal l '·u rin.a d·e gli ani mal.i la tto-prod·u ttori, dal fieno e ·dagli altri alirm.enti , no nchè dalla scarsa pulizia d ei recipienti in cui si r.accog·lie il latte e ·di tutti g li utensili con cui questo vien,e a contatto. P er quanto co·n ce·r ne lo stabilime.n to di pasteurizzazi-0ne, l'A. r.accoman.d a ch e, onde evita.r e u!Jlo svilupp·o eccessivo d ei batteri termofili e sporig€ni , i qu.a li frustr.ano i·n gran parte gli effetti della pasteurizzazio n e, v·en g·ano restituiti ai produttori recipienti be·n puliti, s_terjlizzati e ..ecchi . Inoltre raccon1anda di non r in1ettere, ·entro il p·a steur.i zzator,e, il latte avanzato; no·n que llo ch e scola dall 'a•p parecchio di ste rilizzazione o dall ''.imbottigliam·ento; ne ppure il la.ti.e ch e 'viene r estituito all-0 stabilim ento. P-eir so1'ito i•n tutto questo m .ateriale residuo si è prodotta una ve ra sel ezione ed una coltura artificiale di germi teTmofili ; e per tal n1odo pois sono venire inquin.a te, in modo irrin1e·d iabile, intere i)artite di latte. · Ancora : la durata d!Ellla pa ~teurizzazione deve ·e ssere mantenuta entro limiti bre,ri; altrim enti essa favori sce lo svilu ppo d·e i tern1ofili. Il latte non d e,r'esse·re miantenuto più di 30 minuti sopra 10,0° ·F . (37°,8 C. ) e il pasteu.r izzatore dev'.e ssere lavato all 'acqua calda, prima e 1

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_i\l dott. - F : M. da B., ab1b. 5765:

Non conosco libri che trattino de lla diagnostic.a id i la·b orrato:rio ·applicata .al.la pratica pediatrica . Speci,a lmente per qu.anto riguarda l 'interp1~etazione (p er la medicina genera le e nojn 1imitata alla parte pediatrica) t ro,rerà utili indie.azioni in : V. GrunrcEANDRE.<\: Diagnostica medica e mezzi sussidiari di la:boratorio. L . Pozzi , e d., Ro.m a. fil . 1

Al dott. ~1. C., da J\. P. , .a bb. 8721: Non esistono liibri per la prepa.razion·e a.Il '1esame di Stato per J.e specia1ità e , tanto meno, libriccini succinti. La « specialità », qualunque ess.a sia, v.a studiata a fo·n ·d o. S·e d esid·era ·conoscer.e d elle opere per lo stu,dio ·d i qu.a lche specialità, ci indichi quale essa sia e pot1~em o ·da·rl e le indicazioni ch·e le occorrono. jil.

V ARI A. Prop<•1·zione degli adulterini in Germania. F. Morrei (Gaz. des H op., 16 marzo 1930) rif]erisce che in Germania si sono avuti, durante g li ultimi a11ni , più di 1000 processi giu.dizia .Ti p er contestazione della paternità, nei qual.i si è ricorrso all 'esam e dei gruppi sanguig ni. Si è .a vuto· un centinaio di casi di esclusione d ella p:a tennità. Com 'è noto, qu·a n do l,a ;rioerca è n egativa, permette dì esclud·e re categoricam ,er1te J.a paternità; ma quando è positiva, dice soltanto ch e un dato uo·m o può ·esser e il padre d el bambino. .Aipplicando il calcolo de lle ·p robabi•lità, si otterrebbe un.a percentuale ieJ.evatissima di fig li adulterini e, quin,d i, un forte iiilassamento d ei costumi. E però da notare che i processi g iudiziari vengono intentati solo ne i casi di dubbio sulla paternità: quindi i ri su.Jtati non poss?no estende rsi alla geneifalità d.e lla popolazione. 1

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VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Vaccinazione antidifterica. Ii l\llinistero del1 'l11terno (Direz. Gen. Sa11ità Pubblica - Div .. VI) ha, diramato ai signori Prefett: e Autorità similari la segue11te circolare N. 20300.2, in data 18 settembre 1930: Con la circolare 21 dice1r1bre 1929 e con le successi ve istruzioni tecniche '' No te epidemiologiche e profilattiche s11lla difterite » si rappresent~ alle EE. I.JI.. la necessità di uria più i,11Lensa ed orga11ica aziÒin e profilat.t ica contro l 'infezione difterica dando le dire ttive e le norme per l 'impiego, 'il più largo possi~ile, della va~c: nazione _a i1tidifterica con anatossina, da farsi con speciale riguardo nell~ popol azi o i~e infantile, che è la più recettiva. . . . Le periodich e segnalaz 1011 : perve11ute dalle EE. LL. mos trano che l 'eccitame11to rivolto da questo 1\1ini&~ero non da per tutto è stato intes? con quell 'interesse, richies to dall 'importante misura profilattica. Infatti ~n, parecchie provii1c:e è mancata, od è stata insufficiente e non persistente, l 'azio·n e di propaganda presso le fami g]ie, sicchè scarso è stato il numero d~i bamb:_n i v~ccinati; inoltre s'.1 son fatte le vacèinazioni senza una direttiva prest abilita, ed applicandole limitatamen t e nella contingenza di qualcl1e caso di difterite; in poch e sol tnnto si è orgai1izza to apposito servizio per le pubblich e vaccinazion!, antidifteriche e pe~ la r egolare registrazio11e di esse da part~ degli uffici sanitari comunali. Ad eliminare simili defj cienze le EE . LL. , facendo tesoro dell e difficoltà e degl! inconvenienti rilevati i11 questo primo periodo di applicazio-ne, vorranno rivolgere parlicolari cure in modo da ob~enere al1neno nei centri più importanti, una organica s:stemazione . dei servizi ch e renda la pratica p iù agevole e bene accetta. . Com e g·ià s~ è inani.festato, la vaccinazione antidifterica con anatossina non è obbligatoria; essa però deve sempre consigliarsi e deve entrare nella coscienza della popolazione e delle fam~.glie, le qu ali, r ese convinte di poter e con un trattamento innocuo preservare i figliuoli da una infezione tanto g rave, non dovrebbero più avere riluttanza all 'ad-ozione di esso. Al rig uardo - e ciò rendesi magg ·rormente necessario dopo il doloroso incidente avutosi a Lubecca nell :esec.uzione della vaccinazione antitub er co] ar e, - occorre t en er presente n ella divulgazione della pratica vaccinale an~idifterica , a' sensi della circolare 31 di cembre 1929, l 'opportunità di insistere sul concetto, non sempre bene comprel'o dal pubblico, che n ella specie n on tratt asi di con seguire l 'immun{zzazione con impiego di b acilli vivi comunque · attenuati od an ch e u ccisi sibbene con l1n prodotto dell 'at;tività bacillar~ r eso completam ente atossico , e ch e prima di esser e m esso :n ven<lita viene rigorosam ente controllato J1ei rigu acli nell a s terilità e dell 'innocuità . Del pari è cla ciiffondere l a convinzione che, n on tra l·~ando s i ci i siero, il timore, qualch e volt a pro peltato, <li poter aver e fatti an afil attici, n el ca o debba rico rrer si n ei Yaccinati all 'u so di siero antidifterico', n o·n ha consistenza. 1

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Ormai non vi è più dubbio sulla i11nocu: tà del •t ratta111r;nto co:n anatossin a e neppure inoonvenie11ti si &Qno constatati nell 'app11cazione del trattaJ.Penlo per Yia ipodermica, che resta sempre il procedimento più agevole, spec:~ nelle collettività, e pre'f eribile, perchè dà maggiore garanzia di successo. Le EE. LL. vorrar1no, perciò, in particolar rr1odo curare lo svolgime11to di una intelligente e ben cor1dotta opera di propaganda popolare, ed otte11ere l a premurosa collaborazior1e de:. medici e delle istituzioni tutte aventi per fine il migliorarr1en to igienico-sanitario del nostro popolo, concorso necess~rio per una sen1pre più larga difft1sione della be11ef!ca pratica profilaittica. · Tenenclo poi presenti le is trt1zioni date co11 la circolare 31 dicembre 1929 (VIII), si dovrà intanto ott e.r1e·re: 1) che la, vaccinazioi1e anthlifterica si eseg ua nelle collettivit à giova11:Ji ; 2) che n el I 'imminenza del1 a ri apert11ra delle scuole, r.revi accordi co11 le A11tori,~à scolastiche, si attui opera di pro·p aganda e di co11vinzione presso le famiglie, in. modo da ottenere i.I loro co11senso per la vaccinazione dei f jgliuoli, vaccinazione ch e si r enderà più agevole se praticata ltel l 'ambiente scolastico e per ,-ia ipodermica. All 'uopo dovranno ~1n ciascun edifjcio scolastico essere apprestati un amb:.ente apposito, e gli occorr enti mezzi; 3) ch e ~ comun i is~ituiscn 110, secondo la necessità, posti per la vaccinazione pubblica antid jfterica, ne~. quali il trattamento sarà gratuito salvo a poter richiedere il rimborso. del puro costo dell'anatossjna in1piegata, sempre quando llOn si tra•tti di p~overi ; 4) che sia curata la registrazione dei trattamenti eseg t1iti la regolare tenuta dei r elativi registri, ed jJ gratuito rilascio dei certifica~i di sub1ta vaccin azione. Questo Ministero n on dubita ch e ei a parte delle l~E. LL. , dei me<l =ci provinciali e dell e autorità locali verrà dato il maggior impegno per una ])en co11dotta e l arga applicazione rlelle vaccin azjoni antidifterich e con anatossina. Frattanto gradirà di avere un breve rapporto sull 'azione fino ad ora spiegata al r: guardo, con l 'in<licazione dei comuni nei quali si è praticata eietta vaccin azione, del numero dei trattam enti , nonchè con le eventuali propos~e delle EE. LT,. per il n1igl'-ora~e_pto del servizio . 0

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ME D Ie INA

s o e I A LE.

L'attività assistenziale per le malattie dei lavoratori ag·rtcoli.

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Si è riunito ~l Direttorio della Federazione i1a zionale delle Casse mutue malattia per i lavoratori agricolj, sotto la presiden za dell'on. Razza. ch e ha fatto brevi dichiarazioni . Il segretario genera le avv. Roberti ha, quindi, rifP.ri~o su uno schem a di co.n venzio'ni che è allo st 11dio fra le organizzazion~ sindacali de]l 'Agricol tura di Trento e qu ella Feder azione delle Casse amn1alati per estend ere alle nuove provincie I 'assicurazione malatti a a quelle categorie di lavor atori agricoli ch e n e sono esclusi in base nlla


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legislaz: <}ne vigente nelle provincie reder1te. Il Direttorio ha approvato l'iniziativa, salvo ad esa1ninare la convenzione r1ei suoi particolari quando gli sarà sottoposta per la ratifica . L'avv. Roberti e il pro.f. Zevi hanno r!.ferito sui lavori del recente Congresso dei medici co·n dotti tenuto a Venezia e cl1e. si è anche occupaito d elle Casse mutue, soprattul to· per ~ rapporti . con i medici condotti. Questo argome11to h a dato n1odo al presidente on . Razza di fare alcu11e chiare ed esaurienti dichiarazioni in.to·r no ~l programma e al metodo di azione d ella Federazione . Il D:1rettorio ha con st atalo ch e non esiste alcuna diverge1Jza di vedute fra l a concezio·n e della Federazio·n e e ·quella delle -0rganizzazio11i s: a dei inedici co ndotti che dei medici liberi professionist it, per quan~o rig u arda I 'assi s tenza sanitaria ai lavoratori agricoli, sal vo ad esaminare i d ettagli man n1 ano che si estend eranno gli esperi~enti. · Su relazione d el presidente d el Collegio de~ revisori il Direttorio b a, poi, appr ovato il conto consuntivo chiuso il 30 g iug n o 1930. So·n o stati, quindi, nominati ~ r el atori per esaminare gli statuti delle costituende casse mutue di Agrigento, Padova, Vercelli e ~ovara, st atuti che saranno esaminati in un a prossima riunio11e insième a quelli d elle Casse ~f utt1e (l~ Alessandria·, R.o vigo, Bar:i , P avia per i qt1ali l ' ist:r:uttoria è già st ata con chiusa . Il Direttorio h a, qt1indi, esaminato l 'attività svolta dall a Ca ssa mutua lavoratori del tab~cro di Lecce, prençlendo atto con plauso dei r :_.s ultati raggil1nti. 1

CONCORSI. POSTI VACANTI. AP1no (Atl acerata) . - Scad. 31 0 1tt.; due condotte.; L. 9000 oltre L. 2500 tras.p·., 3 quadrienni dee. ; riconoscim . 1 quadr~ennio anter. ; età lim . 40 a. ; tassa L. 50, 10. ARZIGNANO (Vice nza) . - Scad. 10 ott . ; 2a. cond.; L . 9000 e 6 quadri'enni dee., oltre L . 2500 trasp., L . 1<150 serv. atl.; nessun limite d 'età; tassa L. 50.10. BALVANO (Poten za) . - Scad. 15 ott.; L . 6700 e· 6 quadrienn;. dee .; se uff. san. L. 1000; età lim . 40 a. ; tassa L.. 50 , 10. BIELLA. Ospedale d.egli Infer1ni. - Scad. 31 ott. Primario direttore d ei Gabinetti di Fisioterapia . Bs.1sIGHELLA (Ravenna) . Scad. 25 ott.; ch irurgo primario d el Comune; L . 10.000 e 5 quadrienni d ee., oltre L. 1000 servizio nell 'Ospedale S. Bernardo·; c .-v.; nessun li1nite d'età; t assa L. 50, 15. . CARLOFORTE (Cagliari) . - Scad. 15 ott.; L. 8000 e 5 quinquenni dee.; c .-v . L . 840; età lim . 40 a.; tassa L. 50. . CARPI~ Ospedale n. Ramazzin.i. - Scad. Bi ott. l\1edico 'chir. aiuto ; L. 7500 oltre c.-v., quota integrartiva 10 % s tipendio, 10 % atti operativi su paganti; età mass:,na a. 35 non compiuti ; cl assifica esami di laurea. CERESOLE n 'ALBA (C Scad. 10 ott.; . . uneoì L. 8000 oltre L . 500 uff. san., L . 1000 trasp . , 4 quin.q uenni d ee. ; e~à lim. 45 a. : tassa L. 50.15.

CHIARI (Brescia) . Sp edal e -~e llini. - Medico primario; età li·m . 35 a . ; docum. a 3 mesi dal 15 se tt. ; lassa L. 50 al tesoriere dell 'Ospedale; lire 10.000 ~ c.-v.; chied. annunzio. GENOVA. R. Pref ettur a. Scad. 30 nov.; ufficiali. sanitar~ per 2 .c onsorzi.; ti~oli ed esami ; L. 14.000 e 10 bienni ventesimo, oltre L . 2000 visite, rimborso sp ese di trasporto ecc. Età lim. 45 a. LAPEDONA (Asc oli Pic erto) . - L. 9000 oltre lire 1000 inde nnità forese; L . 500 di laurea e L . 500 uff. san . ; trasporto L .. 400-.1700-2700; cinque quadrienni d ee. ; età limite 3:5 a.; tassa L. 50,15; docum. a tre mesi. Scadenza 15 dic . Serv . entro 1.5 giorni. LEYNI (Torino) . L. 1000 trasp .

Scad . 10 dic. ; L. 8000 oltre

Rol\rETTA (Niessina) . - Scad. ore 12 d el 20 ott.; 2 condotte; L . 9000 oltre L·. 2000 cavale . SANDALO (Sondrioì . - Scad . 10 ott .; L . 7500 per 700 pov . , L .. 140Ò trasp., L . 3500 cavale., L . 500 uff. san. , c. -v.; et à lim. 35 a.; tassa L. 50. "

S. _l\.NGELO IN VADO (P esar O- [Jrb ino) . Scad. 6 dic.: n1 edico di campagna; r esid. n el capoluogo; L. 8000 e _c. -v. , oltre L. 3000 trasp., 3 sessenni dee. S. LEuc10 nEr... SA,~Nto (B enevento) . - Scad. 10 dic.; L. 7000 ollre L. 1000 cavale., 5 quadrienni dee .; età lim. 35 a.; t assa L . 50, 10. SGURGOLA (Frosinone) . - Scad . 31 ott.; L . 10.500 per 1000 iscritti ; addizionali di L . 4 . e L. 5; p er uff. san. L. 400 ; 5 quadrienni dee .; doc. a 3 mesi dal 20 sett. T ERì\III'NI I~1ERESE (Pal erm o) . Sanitario d el l 'i1s tituer1do D :spensario antitl1bercolare; L . 3000 annue. Rivolgersi a.Ila Segrete ria Comunale. ·ruEv1so. CO'nsor zio Provinci ale ..4.ntituber colare. - Direttore medico e medico assistente d ell 'Istitu·to l\IIarino. Scad . 10 ott . VILLANOVA MoNTELEONE (Sassari) . Scad. 19 otl .; per Putifigari ; L. 10.200; tassa L. 50 ,0!5. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. ' Il prof. Carlo G. Gasperin'. è nominato, iI1 esito a cor1corso in ternaz :o,n al e, vice-di.rettore cl el Servizio sanitario inarittimo e quaranten ario del1'Egitto . Il n ostro connazionale è risultato· primo su oltre 80 con correnti.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Pavia.

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Congres so Int e r nazio na le di Biologia .

Il prof. Acl olfo Ferrata, direttore della Clinica ~1edica Generale della R. Università di Pavia, è stato, liffic ialmente ii1Yitalo al Co11gresso Ir1tei:nazion ale di Biolog ia che avr à luogo a Mon~evideo nel prossirno o ttobre in occas:one del centenario della indipenden za urug uaia11a. Appena l a notizia è stata appresa negli altri paesi dell 'America del Sud e cioè n el Brasile, nel1'Argenti11a e nel Cile. diver se associazioni me-


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d~·che

e di alta coltura si sono affrettate ad invitare per cor si di conferenze 1'illustre clinico di Pavia il cu~ nome gode larghissima fama internazionale. Nonostante il ministro Bernardi dell 'Uraguay abbia personalmente telegra,fato rinnovando l · ~·n­ viLo al prof .. Ferrata, questi, per i1npegni imprescindibili, è stato costretto a rinunciare rinviando all 'anno venturo il ciclo delle sq.e conferenze.

p arassitologia e simbiosi, nomenclatura), e venne· ro infine di stribuite le car~.che che risultarono le seg·t1enti : segr eteria generale, prof. F~usta Bertolini; president~ i proff. Buresch (Bulgaria), Georgevitch (Jugoslavia), Tahen ~l Omari-Zavrel (Cecoslovacchia), Mortense'Q (Dan,imarca), Kuhn (Germania), Isqu:,erdo (Cuba), Robson (Inghilterra), Antipa (Rumenia), Piiper (Est-0nia), Garmandia (Ve-nezueJn), Van Bemmelen (Olanda), BQok (SveP. INTROZZI. zia), Stephenson (India), Storch (Au stria), Odon de Buen (Spagna), Gravier (Fran,cia), Ghigi (ItaDa Padova. lia), E11tz (Ungheria) Johanfl:sen (Stati Uniti). Xl Congresso Internazionale di Zoologia. • Do·p o l 'inaugurazione n,ell ',t\ula Magna il Congresso ha continuato i lavori in altri Istituti, ed Il Co11gresso venne te-r1uto in Pado,v a 11ei g'orni !J prof. Cagnetto ha raccolti tutti i congressisti dal 4 all '11 settembre, e vi p·a rtecipò anche la nel be1llo e ricco Istituto di ,i\nato1nia Patologica Facoltà di Medicina cQn, diverse comunicazioni che foTma suo vanto, come il gemello di Anatodi anato1nia fisiologia e patologia comparate. mia Norm~e forma vanto del pro,f. D. Bertelli. • l~sso costituisce un avv~n:.mento scientifico di ]vi il prof. Cagnetto parlò applauditissimo ricorimportanza ecceziona,le perchè difficilmente accade dando j suoi predecessori n ell 'insegnamento in di Yeder racc-0lte a scopo di studio in una stessa quella caltad-ra, fra j quali furono Morgagni, Corcittà così i11 gran n,umero personalità di tutto· tese, Fabrici d 'Acquapendente. Quindi le diverse il inondo. Ancor maggiore i1nportanza vi aggiunsezioni si radunarono separatamente, e fra le nuse ~.l fatto d 'averne S. M. il nostro Re accettato merose comunicazio•n i che vi s~ tennero ricordel 'al~o patronato. remo solamente quelle che hanno maggiore atLa scelta della sede padovana per l 'attuale continenza coi vari rami deg·li studi di medicina. vegr10 era stata deliberata tre anni or sono al Vincig u err a ricorda il contribu~o· dato dal l\!Iuseo Congresso di Budapest su proposta fatta a 11ome C!vico, di Geno.v a allo studio della faunistica delle 1 del Governo italia110 dal nostro prof. Pao lo Enri- 11ostre colonie. Valikansas (Finlandia) parla sulle qt1es: e perciò Padova in questi giornt 'fu ospite variazioni 11ella costituzione delle faune dei ma1ndelle principali au~orità della scienza zoologica miferi. Terni (Paòova) dà relazione di esperienze e di sc:ienze affini. Fra i ~appre sentanti degli Istico n le quali ri11scì ad ottenere la nascita d~. tritltl ' •· tw1~1 stranieri notiamo il dott. Buresch delegato to11i con doppia coda. D. Bertell1 rivendica a sè · di··· S·.. NI. il .Re di Bulgaria, i proff. Pelseneer e la priorità di studi sùlla secrezione delle glan· · ,, Riuha:y per il Belgio, Leon, Ga,stone Seraut per 1'Aldole labiali delle sanguisughe e ne annuncia nuogeria, Otto SLorch per l '_t\ustria, Mortensen per vi che ha in cor so. ~fiiller tratta della preparala Danjmarca, Kuhn e Stellwaag per la Germazione del siero contro il veleno delle vipere. niar Hertwig per l\fonacQ, Robson per l 'Inghil- Grande interesse desta la relazione del presidente ter.na; Ant:pa per la Rorn,enia, Stejneger e 'Stiles generale · del Congresso prof. Enriques illustrante • per gli Stati Uniti d 'America, .Roux per la Svizla legge da lui enunciata col nome di « quarta zera, Geza Horwarth e Geza Entz per I 'Ungheria, legge. dell 'ereditarietà » o legge dell 'i11dipendenza JiJ.Onchè tutti i membri del r.A)rn,itato Permanente e della variabilità, per la quale si dimostra che dei Congressi Internazional~ di zoo·l ogia. specie different!1 possono· presentare variazio,n i siLa seduta inaugurale, ten,t1tasi nell 'Aula l\!lagna mili dei singoli fattori ereclitari arrivando alla dell ' l1 n~versità, assun,se un, carattere di gra11de formazione di n,uove specie che tuttavia presensolennità per l 'intervento d~ S. E. il Ministro tano « affinità intrecciate >' o cc combi1naz!-0 ne dei A. Rocco. La città vi era rappresentata dalle au- caratteri ». All 'applauditissima comuni cazione torità civili e militari, l 'A.teneo da numerosi pro'- dell 'Enriques fan110 seguito, fra altre, quelle di fessori di d)verse Facoltà, fra ~ quali i proff. LanColosi sul ·tema biogeografia ed evoluzione, di ducci, Berlelli, Fasiani, Frug-0ni, Casagrandi, Ca- Sewertzoff (Mosca) a proposito d i. sue vedute sulgnetto, Ducceschi, Pari, Terni, Dal Piaz, Gola, e la teoria dell 'evoluzione, di Dulzet to (Catania) dal direttore di Segreteria dott. Violani. Per sulla fisiologia delle glandole del gozzo, di Ghigi l 'Istituto Veneto presenz~.(\va il suo presidente se(Bologna) sul tema « ibridismo e nuove specie n, natore Davide Giordano. d! Riddle (Ne\v-York) sul 1netabolismo sessuale, Il Congresso venne apertQ con discor si di S. E. d,i Przibra;m (Vienna) sui fattori èt'ambiente, con il Ministro RQCco, del Rettore Magnifico prof. G. l 'esposizione di esperienze riguardanti l'azione Ferrari e <lel presidente prof. Enriques i quali della temperatura st1gli organismi, di Fausta Berricordarono le glorie dell 'A~eneo Padovano ed i tolini (Padova) sulla r:·g enerazione dell'apparato Grandi che vi t ennero cattedra in passato, p-Odigerente nelle oloturie, di Teresa Stolt.z (Milano) n endo in evidenz~ come con le direttive del Gosul reticolo e11doteliale, di D'Ancona sulla strutverno Nazionale vi sia in Ita1ia un ravvivamento tura delle fibre muscolari striate. Per quanto di degJi stùdi poichè o·g ni movimento civile, e quincarattere tecnico affatto speciale, pure, dato il di ai:iche ogn~ movimento scientifico, vi è inquagrande jr1teresse economico che ha per. la. nostra drato· ~ spinto dall'attività del fascismo·. Nazione, tutt~ quanto r: guarda la produzione agricola, meritano d 'esser ricordate anche le reFurono costituite quindici. sezioni per i diversi lazioni del prof. Luciano. Pigorini e dei suoi scolavori (zoologia generale, meccanica dello sv~lup­ po ed embriologia sperimentale, ecologia, zoo- lari sulla fisiologia e sulla patologia del baco da seta. geografia, paleozoologia, anatomia comparata , fisiologia comparata, protistologia, entomologia, La città di Padova accolse i, congressisti con i11vertebrati, vertebrati, zootecn,ia, bachicoltura, onoranze e manifestazioni di viva cordialità of1

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frendo loro festeggiamenti e banchetti alla Villa Reale di Stra, a Casino Pedrocchi, nel salo11e dell.a Ragione. Ess~ furono a,nche personalmente inv'.1tati ad un the d 'onore offerto dalle contesse Luisa di Sambonifacio e Noemi Giusti. Per iniziativa dei proff. Ageno e Ducceschi la. Biblioteca UniJversitaria in onore dei co1n venut1 organizzava una mo·s tra di antiche stampe e di antichi tr~ttati di z.oo,l ogia che vanno daglì albori delle arti tipo,g rafiche p. tutto ~J sec. XVIII. Il Congresso· si chiuse i.l giorno 11 co11 parole cordialissime del pro·f. Jo,u bin presidente del ())mitalo Permanente de~ Congressi Internazionali, e con 1un brillante d~.scorso di saluto del prof. Pao.Jo Enr iques. PFL. ~

IYOTIZIE DIVERSE. so

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SEZIONE PRA'I'1<..;A

Congresso internazionale di storia della medicina.

Si è tenuto a Ron1a dal 22 al 26 settembre, con largo ·conc<?rso di studiosi da ogni parte d~l , mondo, sotto la presidenza del prof. Capparon1. La cerimo·n ia inaugurale si è svolta solen11emente al Campidog1io, nella, << Sala di Giulio Cesare », con l 'intervento del Sottosegretario di Stato all'Edt1cazior1e Naz:on,ale on. Di Marzo, del vice governatore di Rom,a conte D 'Ancora, del reggente In Sanità Pubblica dot.t . Basile, del direttore gerterale della Sa11ità militare gen. Riva , del direttore generale d~l Mi11istero degli Esteri dott. Sandichi, <lel ques·tore del Senato on. Brusati del segretario federale dell 'Urbe avv. Vecchir'ii e di altre spiccate autorità e personalità. Prese per primo la parola il conte D 'Ar1cora, che a nome dP.l C-r0vernatore portò· ai congressisti il saluto di Rorna. Rilevò l 'importanza assur1la dagli stud~ di storia della medicjna nella forrnazione del pensiero medico: onde l'interesse dimostrato per questa disciplina da tutte le Nazioni civili, tra cui occl1pa un posto d 'or1ore i 'Italia ove S. l\1. il Re si è compiac=,uto· di accettare l 'aÌto patronato de] Congresso e il Capo de] Gover110 di accettarne la presidenza onoraria. Ha concluso bene augurar\do· per gli scopi che il Congresso si propone. L'on. Di Marzo recò poi il fervido saluto <lel G.overno fascista; illustrò il concetto che la stor:ia. della medicina trae dal passato elementi per valutare le conquiste odier11e e prepararne di nuove. Nel non1e augl1sto del Re dichiarò aperto il · Congresso. l'enne un efficace elevato discorso il prof. Capparoni, che rievocò le glorie ital :1ane nel campo medico·. Infin~ il prof._ 1'ricot-Royer, presidente della Società Inter11azionale di Storia della ~1ferlicina, sotto i cu i a11spici s:. tiene· il Congresso, ringraziò a nome dei · congressisti stran=~ri osp·iiti di Roma e rivolse parole di viva ammirazione all 'Italia. I partecipanti s~ so·n o recati all"Abbazia di Mo11tecassino, per rimettere al ~Ionastero una targa ricorno, dO·IlO del C.t-0ngresso, in riconoscimento dell 'opera prestata clai monaci per la conservazione dei codici riguardanti la medicina. Alla presidenza della Società i.n ternazionale di

storia della medicina è stato chiamato il prof. sen. Davide Giordano. Il prossimo Congresso si terrà a Bucare&t. Dei profi cui lavori compiuti c~ occuperemo 1)ross :.I11nmente.

2° Congresso internazionale di ortodontia. Si terrà a Londra da,l 20 al 2Q luglio 1931, sotto la presidenza di J. H. Badcock; vi sarà annessa una Mostra. Il Cor1gresso precedente ebbe 1uogo a New Y or.X riel 1926. Tutte le ir1formazioni co11cernenti le facilitazioni di viaggio e di soggiorno saran110 fornite dalle c;lgenz:~ ufficiali del Congresso : Morton, Pope & Co. (St. J a1nes Str. 7, London·; rue Caumartin 6, Paris; '\' a~rlerbilt Ave. 71, New York) e Noel Vester u. C. (l lnter den Linden 44, Berlin).

21° Congresso nazionale d'idrologia. Dal 24 al 26 settembre si è svolto a Radi!.l':ill ... ·· .: 21° Congresso idrologico convocato dall'Associa- · zione nazionale di idrologia, cli~atolo·gica e terapia fisica. Ad esso parteciparono numerosissimi co11gressisti italiani, oltre ad · un forte nucleo di: medici ver1ut~ dall 'l·~gitto. Nella seduta inaugu' rale 11a111Jo p·r onu:qciato discorsi il pode stà Biliotti, il direttore del R. ·Ospedale prof. Gallina, il prof. Devoto., il pr<»f. Furno, residente in Egitto, il segretariQ federale Chiorando ed infine il . Governa.~ore S. E .. Lago, che ha dichiarato aperto il Congresso i:q nome di S. ~1 . il Re. I lavori si sonq svolti presso le R. Terme di Galatea e 11ell '<..ìspedale dei Cavalieri. R stat.o comm e111orat<1 l 'idro1ogo prof. Gt1stavo Gasperini dal sen. Gabbi, dal dott. Andreoni e dal prof. Valenti. Ascoltale e discu sse furono le relazioni del dott. Carlo Gasperin~\ e del dott. Brunetti. Il 27 settempre i partecipanti al Congresso, recatisi a Coo, hanno' dedicato l'ultima giornata • dei loro lavori alla glo·r ificazio11e di Ippocrate. Hanno parlato il prof. Giuliani, :.J prof. Valenti, il p·r of. Cat taneo, il prof. Devoto e il sen. Gabbi Ghe ha proposto l 'istituzione di una biblioteca dei lavori di Ippocrate e di tutte le opere scritte attorno al fondatore della med~.cina. È stata approvaita la co-stituzione di una Commissione Jn- . ternazionale presieduta dal Governatore L·ago '"-e ·-·-·· di cui faranno parte anche il sen. Castellani, il se11. Gabbi e il prof. Devoto pei: la istituzione della proposta bibl~oteca. Il Congresso si è chius.o con la lettura del giuramento di Ippocrate fatta dal Governatore Lago. In onore dei congressisti si sono svolti grandi f es teggiamenti. · 1

8° Congresso medico giapponese. Si è .~enuto ad Osaka, sotto la presidenza del dott. Sata; vi hanno· partecipato molte personalità nlediche straniere, tra cuj il prof. Erich lio'ffmann, cl inico derrr1atologo di Bonn ; il dott. 'fhomwald ~1adsen, d:rettore dell 'Tst~tuto serologico statale di Co·p enagher1; il dott. Etienne Burn el , vice-direttore dell 'Istituto Pasteur di Tunisi; iJ prof. Arthur Blak, direttore della Scuola di odontolog·ia dell 'Universjtà Northwestern di Chicago; il dott. Ch11a11 Shao Cheng, d \rettore del1'Ufficio sanitario di . Tien-Tsin (Cina) ; il prof.


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Anichkoff, p atologo all 'Università di Leningrado; ecc. Ti;a i r el ato ri il dott. Mad sen trattò delle variazioni s tagionali d elle mal att~ infet~ive; il prof . Hoffmann d ell a Cl1ra'bilità d ell a sifilide ; il prof . Hashid a (Tokio1 dell 'irritabilità d ei tessuti ; il dott. Furu tuaque (Osak a) d el m et abolismo deg li am \n oacidi. Il d ott. Bur11et si occupò del probl em a d ella lebbra . Furono presentate più cli 2000 comunicazi-011i. •

7° Congresso dei dermatologi delle Tre Venezie. Il 20 setternbre a Ver o11a ebbe luogo il VII Con g r esso d ella sezione dermatologica d eJle Tre Ven ezie; vi h a p ar tecipato buon numer o di m edici d ermato logici. Il r aduno si è t enuto n ella Logg ia d i Fra Gioco·n do in piazza Dante, co11cessa d all a p r es i<le11za provin ciale, so·tto l a presiden za d el prof . ]? j occo.

Associazione Italiana dei volontari del sangue. Nell 'intento di est ender e ai principali centri i t aliani l 'orga11izzazione dei volontari, datori di sangu e,_ ch e prima sor se in Milano presso lo Stuclio Em a tologico Mil anese, è stata presa la decision e d~ costituire l '« Associazione italiana volontari (}el san g t1e n con il fine 9-i organizzare, n ei p 1ù impor tantt capoluo·g h i, .delle. sezioni, d alle quali p-0·t ranno ~,n seg·uito clipendere delle sottosezioni. La sed e central e d ella nuova Associazion e rim a11e a 1\1ilano, in vi a Moscova 18. Lo Stud io Em atologico ~Iil anese sarebbe gr at o ai colleg11i cl1e vole.sser o assum er e n elle varie provincie ita lian e l a d~rezione tecnica di una sezio11e o sottosez ione .

Nella Federazione Stom~tologica Italiana." Al Xl X Con gresso Naz=onal e della F eder azion e Stom atoil ogica Italian a ch e ha avuto luo·g o a Ven ezia d al 16 al 21 settembre u. s. , 1 assemblea gen er ale d ei soci h a proceduto al rinnoiv amento delle carich e sociali eleggendo a pre·s idente il prof. Nicol a Pap a della R. 1Jnivers.1 tà di Bari , a vice-president;1 ~ proff. Grandi di Trieste e Sar aval di Ve11ezia e a t~soriere il prof. Piperno di Ro·m a. A direttoìfe d el periodico « La Stomatologia », or gan o ufficial e d ella F., S. I ., è s tato riconfer m ato p er un quinquennio il prof. Arrigo p :_ p erno di Rom a. 1

Scuola di perfezionamento in odontoiatria. So no ap erte fino al 31 otto,b re le iscrizioni p er i corsi di p erfezionamento in od ontoi atria e protesi den1 ar :.a per l ' ann~ accademico 1930-1931, pressu l a Scu ola di Perfezion am ento in Odo·n toia tria d e lla R . Univer sità di Milan o·. Gli aspir anti , laurea ti in m edicina e chirurgi~ , po1tran110 eh \ed er e il progr amrna alla Segr et eria d ell 'Istituto Sto·m a tologi co Italiano , via Com1ne11<la 19, ~'1il a no (114), t el ef. N. 51.269 .

Corsi per assistenti visitatrici d'igiene a Milano. Secondo le n or1ne su 11 'ordinamen ~o d elle Scu ole proiessjo11ali per assistenti vis:,tatrici di ig ien e 1nater11 a ed i 11Ia11tile (vigilatrici scol astich e) e vigila t r ici d ell 'infanzia, son o a11ch e qu est 'anno aperte le iscr :zior1i ai cor si presso l 'I stituto pro-

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vinci ale di protezione ed a ssi s-~ enza della infa11zia d,i Mila110. Le lezioni h anno inizio n el mese di novembre e terminano n el mese di g iugno success:!Yo per i corsi di assistente visita trice di ig iene materna ed infantile e di visitatrice scolast'.ca; hanno inizio n el m ese di dicembre e terminano nel ID: agg io su ccessivo per i corsi di vigilatrice d ell 'in1

fa nz~ a .

La Amministrazio·n e Provinci~le di Milano ha 111esso a disposizio·n e venti pos~i gratuiti di vitto ed allo·g gio p er le pri1ne a spjrant~ iscritte e p er le p)i1 meritevoli. Pe r le iscrizioni e gli schiarime11ti rivolger si alla direzio·n e d ell 'Istituto Prov!n citale di protezione ed assis tenza della infan zia (viale Piceno 60).

Istituto radiologico a Belluno. Il 21 settembre venne inau gurato il nuovo Istit uto di Iladiologia e Fisioter apia dell 'Ospedale Civ~Je di Belluno, alla presen za del prefetto comm. 1\II . Mont ecchi, d el prof . R. Balli presidente della S. I.R.l\11., d elle al1torità cittadine, di numeros i radiologi <ti tutta Itali·a e di un folto gruppo di inedici della citt à e della provincia. Numeros: i discor si. L 'I s~ituto dispo.11e di 100 m g . di radiu1n. P er solennizzar e l 'avvenimento, la Società Medica Bellunese, presieduta dal prof . Gino Pieri, t enne p oi una seduta dedicata escl·usivamen.t e ad argom enti di radiologja; vi furon o fatte comunicazio•n i d a Balli, Cer esole, Vespig nani, Pier~ , Darrlani, Bernarclj e J.. ap enna. ·

Istituto oncologico nel Giappone. \ ' errà fondato a Koishika,va, in Totkyo, e con1prenderà ul1 osp ed al e di 40 letti e un lab or atorio di viso in 4 sez ioni.

Dispensari universitari a Filadelfia. La « 'f err1ple ·l lniver sily Sch ool of Medicine )) d :, Filadelfia st a face11d o eriger e u11 fabbricato adde tto ltnicamente a disp e11sarì ; esso cos·terà un milione dj d ollari, oss ia 19 m ilioni di lire it.; comprender à molti piarti ; sar à p r onto ir1 ottobre . Un a11onimo h a -0r a clon ato 25.000 doll ., ossj a c=rr ca mezze i11ilion e di lire, p er l 'attrezza1nento di u11 piano .

Elargizioni.

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L 'Univer sità di Chi cago si segn al a per nu1ner ose elargizion~ ed assegn azio11i ch e riceve : sono d estina.te ad or ga11izzar e i1u ove ricer ch e scien·~if: ... ch e, ~ n1iglior are gl '! stil uti, ad arricchire bibliotech e, ecc ., sovr atutto n el campo m edico . Segi1aliamo, a titolo c.l ·esempio, 1;el ar g izione d \ 50.000 dol. , fat~a d al sig. lVIax Ep stein, p er istituire un servizio d 'am}) \1latorio; una di 10.000 dol. , fatta dal d o tt. J. R. De Lee, p er istit~ire una sal a di lettura n ella Clin'.ca g inecologica , in memoria d ella m aclre; ecc. 1

Nella stampa sanitaria. Il periodico e< Orthopedi a i Traumatologuia », pubblic-at o dall 'Istituto cl :.nico d 'ortopedia e di traumatologia rlel Commissariato di salute pubblica d ell 'Ucr aina, esce ogni due m esi, in f ascicoli di 6-8 fogli di stampa; contien e articoli or~­ g inali, critich e, r el azioni, r esoconti di societ à e d ~ cong ressi. Lo scambio del p er !odico con I 'eI


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SEZ IONE P RATI CA

•Stero viene effettualo attraverso l 'cc Association Ukrain ienne pol1r relatioQs scientifiques et i11lellect.uelles avec l 'é tranger », ~ue Sadowokoulikiwaka 7, Charco' v, Ucrai11a.

••• Ha avviato le pubblicazioni ~l periodico mensile « Le case privat~ di cura », organo· della cc Federazion e Nazionale Fascista Istituti Privati di Cura »; è diretto .d all 'avv. Don1enico Santo·; ne è r edattore responsabile l 'avv. Sebastian,o Vizzoca. n :,rezione e a1nministrazione h anno sede in Roma, Corso U·nberto I 300. L 'abbonamento ann uo import a I.. .. 20. Auguri .

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Due bambini seambiati in una Maternità di Chicago. In una lVIaternità di Chicago è avvenut a u11a confusione tra due ham 1Jini, tanto da non sapere più ::;tabilirc quale fosse la madre dell 'uno e quale dell 'altro. Il problema è stato portato innanzi il Tribunale;. che si è ispirato, alla saggezza biblica, senza però aJJplicare il giudizio di Salomo11e. In m,ancanza di pro.ve biologiche positive, il Tribu nale h a senten ziato che ~ due bambin i saranno allevati come se av~ssero ciascuno due inarl.r .i. ~ due padri, f~no a che la s-01m iglianza fisica con l 'u na o con l 'altra famigl ia redimer à 1a questione.

Pletora di farmacisti nel Belgio. La r ivista belga cc Na ljonale pharmaceutique » d:.ch iara che nel Belgio v 'è 11n n11mero doppio di farmacis ti di q11ello 11ecessario. So110 1860 contro 600 in Olanda, per una _popolazione uguale. Ne ris.u lta che il rend \mento nel Belgio è infinita111er1te più r idot.to. Vengono ine§si in guardia ji genitori contro la tendenza cl1e avrebbero a spingere i loro figli ver so u na professione di tal genere, poich è j 1nol ti far1nac~sti belgi no11 h anno in p rospel ti va ch e 11 na vita d i privazion,i. '

Contro un Istituto Zeileis in Czecoslovacchia. Il Ministero della Salute Pub:Qlica della Czecoslovacchia ha negato la licenza per la fondazione di un Istituto Zeileis ~,n Czecoslovacchia. Com'è not-0, Zeileis è un ciarlatano che viene recando una vera rivoluzione nell 'Europa Centrale con i suoi processi curativi . (/?rrcs. Med., 6 sett. 1930) . 1

Il dott. Asuero arrestato. Il dott. Fernando A.suera è stato denunziato, dal Dipartimento Nazionale d 'Igiene di Buenos Aires, all 'autorI.tà giudiziaria, per esercizio illegale della medicina, . esse11do egli sfornito del <;liploma argentino.. È stato arrestato, ma subito dopo rilasciato a condizione ch e non abbandonasse la cit.tà senza darn e notizia . Ciò nonpertanto egli si è allontana to . (Journal A. M . ;1., 16 ag. 1930).

Stoicismo di un medico. Il clott. Leonard ~!ark, del cc St. Barthelen~iew 's Hospital » d J, Londra, malato di acron1egalia, ha con fredcla, i1npassibilità descritto tutte le fasi del suo male, fino a che non è stato colto dalla morte; si è fatto radiografare ogn~, mese; le . sue no~e verranno raccolte ~·n un volume dai suoi collaboratori.

Autore di un attentato scoperto mediante le impronte dentali.

. Alle miniere del Giffe, a Saint-Geoire (Fr ancia), l'autore di un attentato alla cheddite potè essere individuato n'lediante impronte dentali lasciate sulla cartuccia. Anch e le impront e delle scarpe ferrate sul suo1lo corrispondevano. •

A 85 anni si è spento i ] prof. JEAN HENRY ADOLPHE D '.F~SPINE, che fu per lunghi anni direttore lf ella Clin ica pediatrica di Ginevra. Ha legato ~l s130 nome al seg110· di d 'Espine (broncofonia o pet tiroloquia afona) per la diagnosi di adenopatia tr~cheo-bronch!ale nei bambini. Nel 1877, a11CO'ra interno d 'ospeclale, pubblicava, unitan1eI1te al collega C. Pico t, un (( Manuale di malattie dei bambiQi » il quale ha ottenuto largo successo ed è stato pit1 volte rieditato. Esplicò un 'attività molteplice ~ benefica a favore dell 'i11fanzia, sovratutto nella cc lTnion Internationale de Seco·u rs aux Enfants >) e 11el Com~tato Inter11azio1n ale della Croce Rossa.

R mort-0 a

82 an11i il prof. 1\LBXANDRE VOGT,

già p rofessore alla Facoltà inedica di l\IIosca. Durante ~ suoi anni gio:vanili egli aveva fa.tto del teatro e si era rivelato t1n poeta ed un fine letterato·. Co·n sacratosi alla medicina, s: distinse presto ; fondò in Russia ~l primo Istituto di patologia g·enerale. In u l tin10 si era specializzato nella cardiologia; qualche sua opera in tale campo è stata tradotta in francese, tedesco e inglese.

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Falso medico.

' J"'ç stato arrestato, per abuso di titolo, illecita profess.io·n e ~ falso i·n atto pubbliCG>· lo studente i11 med icina Antonio i\fazzoni da Copp·aro (Ferrara), il quale si era spacciato come medico, aveva assu11to la supplenza del do.tt. Scarrone nella condotta di Cantello (Varese) ed aveva falsificato un certifi cato d'iscrizione all 'Ord:ne dei Medici di Milano, sostituendo il suo non1e a quello del dol t. Po111peo Calvetti. Per qualche tempo egli aveva disimpegnato regolarmente, a quanto pare, il servizio di supplenza ; ma poi debte . ad!.to a sos,p etti . •

Con proifondo cordoglio registriamo la perd~ta del prof. dott. RODOLFO UGOLINI, "direttore dell 'Ospedale di San Giovanni e dell 'Ospiizio Umberto I in Ron1a. Diresse anche per alcuni anni i servizi san1~ari degli Ospedali Riu11iti dj Roma. Fu uno dei migliori a)lievi del Marchiafava. Era apprezzatissimo dai colleghi f. dalla poi)olazione.

Al n101nen to di andare in macchine apprendi arno la perdita dell 'illustre fisiologo sen . prof. GIULIO FANO. Ci riserviamo d1 darne un cenno 1Jiografico in un prossimo numero.


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IL POLICLINICO

RASSEGNA.. DELLA STAMPA )IEDIC.A.. JOurn. A. l'-'l . .4.., 5 lug. -

I

C. F. CRAIG . Fissaz .

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[ A~No XXXVII, NuM. +O]

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[ANNO

XXXVII, NuM. 40]

1475

SEZIONE PRATICA

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In~ice

alfabetico per materie.

A1tro,p atie da iQs11ffic~:er~za ovarica . Pag . )) Azotemia senza \esioni renali . 1456, Bibliografia . Bronchiettas.ie e tubercolosi polmo11. : )) rapporti )) Cancro : cura biologica . )) Cancro: cura 1nedica )) Cancro laringeo : radil1mterapia )) C:Toolazione : disturbi nell 'età media )) Colelitiasi : colesterina nel sangue . Dermosififògra'fia : relazioni e co~uni)) cazioni . Emorragie postclimateriche e car cino)) ma uterino Emorragie uterine di, origiQe ovarica . )) Ipertensione acuta nefritica: trattamento )) Latte: diluizione per l 'alimentaz. ar)) tificiale nei primi mesi di vita .

1464 1455 1457 1463 1461 1451 1453 1465 1464

Latt~

pasteurizzato: &l lerazioni . Lavoro : fisiologia .

)) Mutue malattia p er i lavo ratori agricoli )) Neonato: frattura di clavicola intervenuta in parto fisiolog~co Neon&.to : osteoartri.: e acuta congenita . Polmone: chirurg:_q sperimentale Sincopi cloroformiche secondarie : iniezioni endoven. di adrenalina, Sport: p sicologia sperimentale 'fumorii cranio-faringei Tumori epiteliali del oollo Urine : proteos~ eliminato negli stati anafilat lici e allergici . 11ace inazione anli difterica Vecchiaja : fis:ologia Versamenti colesterjnici delle sierose 1

1458 1465 1464 1466 1441

Pag.

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Diritti dì proprietà riservati. - Non è consentita la 'ristampa di lavoTi pubblicati nel Poliolinico se non in aeouito ad autorizzazion e scritta dalla Tedazione. E vietata la yuòblicazione di sunti di essi 1enza citaTne la fonte.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Ar mani d i M. Courrier.

V. Ascou, Red . resp.


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IL POLI CLINICO

[ ANNO

XXXVII, NuM. 4..0J •

Si è pubblicato l'atteso ..

/

Atlante schematico di punti e nodi (hirurgici del Dott. Prof. GUIDO EGIDI •

Chirurgo Primario negli Ospedali di Roma.

L'Atlante si compone di 25 Tavole, contenenti 66 nitidissime figure, racchiuse; ma snodate e tenute ferme con due perni d'ottone, in elegante album rilegato alla bodoniana.

Riportiamo una delle illustrazioni. •

\

,

F1G.

50.

Punto .incrociato in ferita di cu ore.

Prezzo dell'Atlante L. 30, più le SP.ese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 25,90 in porto franco. .

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA


ANNO XXXVII

Roma, 13 Ottobre 1930

Num. 41 ..

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fondato dal professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURA_·N TE

SEZIONE

REDATTORE CAPO:

PROF.

PRATICA

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. Lavori originali : L . Cappelli: Il criterio della «radicar mitosi » nelle sue conseguenze sulla tecµica raidium-

teraipica e sulla .collaborazione chirurgic·a . Osservazioni cliniche : v. G. Barone: Tra.-pianto di tumore ovarico maligno nella pa.rete aiddoo:n&nale lungo il tramite del trequ·a rti di una paraicenteed. - R. Rossoni : Su d1 un caso dii tumore m isto sap.ra.renale in un bambino. Epidemiologia: A. Cusumano: La ·di1f.fusio1J1ie dell' « entamoeba. hyst-0litiea » iln Sicili~.. Sunti e rassegne. SISTEMA NERVOSO: H . V. O'Shea: La diagnooi dii ascesso -cerebra·l e - - Beriel e BM"bier: I tumori ponto-cerebellari senza distul'lbi uddtivi. - C1R. COLAZIONE : (iJ. Laubry e R. Castéran: Tensione arteI'lio.ea e vecchiaia. - ' Forti : V~.lore e signifi,c ato delle differenze del R . O. C. nelle corupressionii monooulal"i. DIAFRAMMA: A. Ramsbottom: Le in·fi·a nnm.a zioni del 1di.aframma. - E . Sergent e J. Vibert: Le imma.girti rad.i ologiohe di reetrin gim ento emitora.cico e sowaelevazione rliafiram.matica. Cenni bibliograflci. AGoa.demie, Società Medichè, Congressi : Soeiietà Medlieo.

Chi.rurgica Bel'gamae·o a.

Appunti per il

medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA:

Sostanze estrogene. Appareoch·i e metodi di p repar1a· 0

LAVORI QR.IGINALI. R. I STITUTO FISIOTERAPICO OSPEDALIERO . DI S. MARIA e S. GALLICANO - RoMA.

Il criterio della '' radioamitosi ,, nelle sue conseguenze sulla tecnica . radiumterapi· ca e · sulla collaborazione chirurgica. C~po

Prof. LUIGI CAPPELLI d el S·ervizio di Radiumterapia.

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1

zione di .e stratti stabili di or1g1ne n•aturale. - GLi ormOID.i placentari. - SEr-tEIOTICA: A proposito della febbr.e a-piretica. nella tubercolcis!i del polmone. Elevazione premestJrua·l e dell:?. tem•peratura nella donna t.ubercoloea.. - CASISTICA : Sulla para.miloidosi. - Ca.use d·e gli edemi :ai piedi ed al!le cavi.iglli.e. - Ddsturbi del ricambio· dei grassi in ma.l·a ttie del paincreas, staibi1itesi nel ieorso di affezioni gastriche ed i:ntestmali. - Ipofisi e ipertolllÌa. - L'ipoglicemia ciro_ nica,. - Le cause di morte nei dd.aibeti·oi. - TERAPIA : RappOll'to tra m ediciil!a e ohiru~gi2. nel trattamento de1l':uJ.oera gastri ca e duodenale. - Il trattamen to · insu1linico nell'rulcera g.astiro-d·uodenale. - Ll trattar m ento degli c:;.pasmi pilorici e duoden.a1i. - Le dOOti tera-peutiche e le indicazioni dell:?. pwpaverina. RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO : A. Fra-nic hetti : MiÌ· sure oontro la diffusione delle malattie infettive. Isolamanto e d:isin.f ezione. POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : J,a a.e terminazione del sesso. 1Nella vita professionale : Servizi !ig.ieni·co..:eanitari: L'Istrituto di Sanità Pubbli<>a. - Conoo rei. - N omilfle, pro-·m Ozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna d~lla stampa medica. Indice alfabetic'o per materie.

spes o uperiore alla quantità tollerata dai tessuti da rispettare (do sie antineoplastica relativa), io proponevo la sostituzio:n e del vecchio criterio con u·n in·dirizzo funzional e, consistente n·ell 'utilizz.a re la facoltà freriatriae dell e radiazioni sul processo mitotico (radioamitosi') . Dicevo , i:n·oltr.e, che l'inte11.sità a.mitogen,a dir·etta contro la cario·c·inesi, ·d ovendo insistere per il tempo opportuno a che le cellule n eoplastich·e .a1bbiano compiuto il loro ciclo vitale, il nuovo c riterio porta una rigorosa, ta sativa di sciplina nella . ·modalità di somministrazione d elle radiazioni (intensità e tempo) ed elimina lo scoglio d ella radioresi tenza . Ora, poichè i primi saggi clinico-sperimentali mi hanno dato risultati oltrem-0do incor:ag·gi.anti , ved:i amo, per n·ecessità di spazio in u ccinto, quali arebbero le consegu enze d el1'aidozion,e di un sin1 il e criterio funzional e sullo trume11tario e sulla tecnica radiu1ntera1)ica, e, oprattutto , n ei rig uardi della collab orazione chirurg·ica. Un a tale discu ssion e potrà essere utilissima per la e,-entuale ricerca cli n·i co-sperin1entale. Rispett-0 allo strumentario dirò ch e, d ovendo esso rispon1der e alle e igenze di una q uan to 1

1

In un.a mi.a preceden t.e nota (*), dopò avere din1ostrato che il criterio fisi co direttamente citocida, attuale guida della ra·dioterapia antineo·p lastica, ri·duoendo la ·dose ad un prodo,t to i)ur.am ente matematico, n-0n disciplin.a il valor,e dei su oi singoli f.attori: inten.s ità e te·m po (donde l 'incongruenza delle tecniclie) ; e dopo avere rilevato ch e la quantità di r.a diazioni n ece saria e sufficiente a distruggere un deter111in.ato n eoplasma (dose antineoplastica assoluta) no11 può essere se1npre utilizzato, perchè ('"') V. L.

co11.s1d eraz iOni di radiobiO. l ogia antirieoplastica. L 'interisil à e la dose amita... CAPPELLI.

ge11.a. Il Policlinico, Sez. Pratica, n. 29, 1930.


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1478

IL POLICLINICO

più perfetta uniformità di irra1diazione, quello attua'le non si presta allo scopo. Trattandosi, invero, d'imbevere un determinato territ-0rio di una intensità minima efficac·e, è indispensabile che <la tutta la superficie ·d ell 'apparecchio fuori.e scano le ra diazioni in uguale quantità, per non correr l 'alea di ·e ccessi o di difetti. Ora, i tubi e gli aghi, mentre ·emettono radiazioni in misura ma·g giore nei loro 2 I 4 medi o nella 'l oro parte, direm così, diafisar ia , agli estremi, per ovvie ragioni, l'intensità del fascio radiante è assolutamente minima. Dunq.u ·e, assenza ·di U1D.iformità. Preve.d endosi , inoltre, lungo il tem·p o di permanenza deg.l i apparecchi radi1feri in sed·e d 'irra·diazion·e, le est:r.emità più o meno acuminate ·degli aghi e dei tubi stessi })Otr.ebbero· in qualche caso riuscire lesive. . Dietro queste coo·s iderazioni, non resta che con·c epire appareochi a form1a di sfere o palline, di minimo ' 'olume, forate nel centro per l 'eventuale passagg·io di un filo ·da sutura. Apparecch1i così foggiati, poss0010 essere ~tili , inoltre, sotto forma di coroncina, per I 'irradi.azione di tr.a n1iti o di cavità - comun.q ue tubulari. . La oarica radioattiva di simili sfeTe io r iten·g o che debba esser sempre infteriore al milligrammo di Ra dium-e1emento; forse 1/ 2 od an·c h e I I 3 e 1I4 di mi·l ligrammo presumo che ,possano esser sufficienti. Lo spessore delle pareti (filtro) dovrebbe limitarsi a mrilli·m ·e tr.i O, 6 di platino, vale a dire a quanto basta per la emissionie esterna di soli taggi gamma m edi e -cl.u ri. L 'esiperienz.a dirà Se sia necessario ricoprire d·e tte sferi11 e di un ·debole strato di sostanza capace di .a ssorbir.e i raggi secon dari d el platino (ad es. di bachelite), i quali, come ·è n.oto, sooo men·o ;el1etti vi e più caustici. Tutto questo consid·erato, e poichè il m etodo dovrebbe esser e diretto· sopr.attutto contro i cancri radioresistenti, ve1diamo ora in lin.e a g"enerica le con.d izioni della collaborazione chi1

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rurg1ca~

Dire, intanto, cancri ra.dioresistenti (intenid o sempre can cri e•p iteliali), è 'q uanto allud·ere agli epiteliomi interni: oam·p o rim.a.sto all'attu.ale Tadioterapia .d irettamente citocida, quanto mai interdetto. Primo c6mpito del chi:r.u:rgo, a·d unque: m ettere in evi d·enz.a la sede del n eoplasma. Questo eseguito , la diagnosi clinica va confortata subito con qu,ella m1icroscopioa, ch e, m ediante microtomo a congelazione, può esser,e fornita da l} 'istologo appros·simativa in soli cinque minuti. Tale primp esame istologico 1

[ANNO

XXXVII, NuM. 41]

provvisorio del fram·m ento neoplastico, dicendoci se realmente si tratti ·di cancro, potrà, inoltre, d.a rci qualche notizia, per quanto l 'impePfezione e rap,i dità del metodo lo conceda, sulle condizioni ·del1 'anapl.a'Sia citoil ogica, notizia per n oi oltremodo preziosa, in quanto il g·ra,d o dell.a differenziazione ontologica, può essere grossolanam·ente ;ritenuto. proporzionale ail l 'intensiità mitoti·ca, al metabolismo cellulare e, (q uindi, alla ra diosensibilità. Ora, questa notizia, unita .a · 1qu.e lle accuratam·e nte ricavate ·d all '·~ndagin.e anamnestica sul deco:nso del prooesso morboso, sono per noi utilissime nei rispetti della distribuzione spaziale degli apparecchi ra diferi. Infatti, sarp en.do ·che le radiazioni diminuiscono d.all?- sorgente radiogen<i. se.con.d o· l.a legge ·dei .qua·d rati delle ·d i)s tanze, o·o corre che un punto equi,d is.t ante d,a . q.u.aittro apparecchi distribuiti 1nel~e tre dimensioni dello s·pazio, abbia sempre la ·sua intensità aimitotica efficace, ·e Ia densità ·d·e gli a·p pareochi da distribuire dev.e seguire diT+ettamente la sèn:sibilità di ·quel deteTminato neo·p la-s ma per la r idioamitosi, dl8sunta .p er quarito si può dal reperto istologico provviso.rio e dal decorso. In tal modo , form.a toci un concetto su.Ila d istribuzione rs pazia1e degli apparecchi, noi siamo in gra.do di c oadiuvare i1l chirurgo, il quale pròcederà .con la sua parti·c olare competenza in ;proposito, al,la seconid a mod.alità di distribuzione ·d egli a•p parecchi stessi : quelil a topo1

graf~ca.

Quanto a queJs ta, io dirò eh.e; trattan·d osi nel nqstro ca·s o di un assedio regolare e non _pi-4 di 1un assallto, come ora si fa , m etodo preferibile sarebbe 1d 'iincomin ciaire la deposizione deg1li apparecchi radiferi nelle stazioni e lungo le vie linfatiche~ 1meta e sede ordin,a ria d·e lla pro.pagazio,n e ril·etastatirc a, sia qu·esta avvenuta • o non , e, ·da uliti-mo, aggredire il n·e oplasma ci1~con,dandollo col criterio ·d ella distribuzione s.pazi.aJ,e, di sferine radioattiv·e. In linea · di massima io non ritengo O·p port una I} '.asportazione cruenta del1la m .a ssa primi.tiva, poichè se il tumore h.a aperte ·l e vie dei linifu.tici a lla sua or.dinaria inva.sione metastatica, l 'intervento diretto può spalancargli anche le vie "'Sang uigne, con trapianti a dista·n za non più raggi ungibili. La vicinanza del chirurg o ci sarà, inoltre, p1~ziosa per a iutarci ad evitare, con le risorse ·dellla sua tecnioa, l 'i•m me diato contatto degli apparecchi radioattivi con vasi e nervi importan1ti; a d utilizzare tutti gl 'interstizi opportuni ; a d a:prire ev·e ntualmente minuscole breccie, en1

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SEZJONE PRATICA

tro cui deporre ed assicuraTe i focolai radioattivi, tanto più che la coa1escenza di queste piccole soJ,u zioni di continuo, dalle ra·diiazioni deJ,J,e sfierine radioattive non può esser gran che disturbata. Questo compiu·t o, i1J chirurgo procederà alla chiusura del campo operatorio. Aprpena J.e condizioni del paziente conoedano , sarà bene eseguire un ra1diogramma d 'insien1e, il qua'l e, oltre a fornirci notizie sulla stabilità degli apparecchi deposti , potrà servire come campi0ne per radiogrammi successivi ed accusarci eventuali spostamenti. E questo esame comparativo, con u·n po' di a·ddestraim ento, potrà un giorno riuscil'ci utile ad apprezzare la riduzion·e ·de lla massa n eoplastica , desunta dal1'aiddensairsi delle sf.erine meta1liche d.a cui è stata circondata. Circa il ten1po ,d i p.erm,a nenza degli apparecchi radioattivi in sede d 'ir.r a,d iazione , dirà a mano a mano 1'esperienza e lo studio, che va incominciato dai casi più semplic i ai più complessi, per evitare in·c onvenienii derivanti da eventualità teoricamente non prevedibili, non che per uti·l izzare gli ammaestramenit i d'una progressiva es·p e.r ienza. Intanto io posso dire ch e da qualche tentativo preliminare, eseguito con lo strun1entario a mia di sposizione, mi ri sulta essere i tessuti normali estremamente toll·e ranti per le piccole intensità ra,d ioattive, dirette contro la mitosi in essi enormemente rara o assente del ' tutto. Anzi, senza intenzion,e .di generalizzare, io riife rirò che in un caso di e·p itelioma divenuto radioresistente per .precedie nti trattamenti (diate:rmocoagu·laz.ione e raggi X, ra·dium du.e volte, in1tervento chilffl1rgico inefficace), I 'esatta intensità an1itogena (piccolissima I) oltre al p,r0cuT1armi la totale scomparsa in un m ese del]ra miassa neoplastica, non ha affatto impedito la ricostituzione del1la peridiota di sostanza derivatane, oome potè notarsi sopratutto dal concentrico progredire diella listerella epid·ermica riparatrice, ·durante 1a stessa irradiazione. Sicchè resta aperta anch.e ques~ incor.aggiante possibilità. Unico inconveniente, se tale può dirsi i·n una malattia così grave qual e il cancro, è la necessità .di un secondo i·nteirviento chirurgico allo scopo di ritirare g.Ji apparecchi radioattivi , deposti. Questo dovrebbe a\rvenire SJU tavolo operatorio trocoscopico p er l 'eventualre ricerca , mediante sche1'metto 1enticola.r e terilizzabile, di qual che apparecchio, ch,e a l radiogramma fo·sse apparso spostato. In mancanza di tavolo operator1io fo:rinito .d~ am po1'la sottostante a 1

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i·agg.i X, lo stesso scher·m ·e tto fluoresc,e nte, a 0.amera operatoria buia , potrà r,i velarci la luminosità provocata ·dall 'appare,c chio ra,d i fero sorttoposto a ricerca. In tal modo e con ma.g gior comprensione T·e ciproca, la collaborazion·e chirurg ico·- radiumtera1p ica diverreb1be n eoe,s saria, più intima e più razionale, i·l lumi•n.ata dall 'inten·d:imento di un.' opera non solo palliativa, ma mirante ad un esito feli cemente risolutivo. Collaborazione che al chiru.r go non può riuscire discara , qua·Illdo con si,d eri che, n e1la ingratitudine ·di una simile l otta, la sua opera resta integrata non già da un m·edrico fo.rnito di grossolane nozioni fi sich e, ma da un coa·diutore che è soprattutto un biologo. · Tutto questo io ho voluto es1porre, non già per precorrere g li eventi , ma per fa.r sì ch e se alcuno ere.d esse di sottoporre il principio delil a ·r adioamitosi al v.aglio del! 'esperimento scientifico e clinico; per diretti g.r ossolani di previsione non .a bbia a traIT'e conseguenze tali , da in.firmare un metodo, ch e solo da rigorosi ~tativi, ripetuti n ell1e mig1liiori. con dizioni, può e·s sere respinto. E io mi auguro la fortuna di più di un collaboratore, in un campo di Tice:rca biologica così ampio, ch e sovrasta alla possibilità di un sol uomo. Soltanto lavorando in parecchi, potrà dirsi. se l'indirizzo sia giu·SltO od errato, e, ne]la prima eventu.a lità, presto fi ssarsi i para digmi ch e, per diverse localizzazioni noopl.astiche, secondo i vari tipi isto}og,:fci ed evolutivi, d·efiniscano le dosi e le tecniche più convenienti. E, niella stazionaria impossibilità in cui siamo, vale benie la pena il tentare di sostituire ad un me·t odo fisico ir.nsutifi ciente, un criterio pù bio1ogico perchè funzionale, col mirr:aggio diretto , se non altro , di poter sostituire all ',emrpiri1simo dei metodi una severa gui·d a n ell 'impiego dei fattori della dose , re con la r emota speranza di riuscire maggiormie nte proficui ai colpiti d.a una delle più rib,elli i·n fermità. 1

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RIASSUNTO.

L 'A. ricordata 1'impossibilità radioterapica , derivante dal criterio fisico della dose direttamente citocid.a, e l 'incongruenz.a d,eJle attuali tecniche per l 'indisci1plina d ei fattori d ella dose $Lessa; propone di adottare I 'indirizzo biologico della ra1d io.amitosi , d.a lui sag·g iato i·n preliminari esperimenti. Discute, quindi , 1'intensità e la dose amitogena, le ]oro conseguenze sullo strumentario e sulla tecnica radiumterapica e traccia, infine, le linee della col·l abornzione chirurgica .

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lI. POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

MAURIZIANO

SEZIONE MEDICA

UMBERTO

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DI TORINO .

diretta dal Prof. E.

GRU.NER.

Trapianto di tumore ovarico maligno nella parete addominale, lungo il tramite del trequarti di una pa1·acentesi. Dott.

VITTORIO ·GrusEPPE BARONE, assistent~.

C1iedo inteveis sante riferi1ie il ca:so seguen·te, da m·e ·osservato, e .co11trol:lato coi}l'e.same anaiLorno-patologi1co rn.a cro re mirc rosco·p ico, perchè esso o:ffre Ulll netto 1e si·curo ·e sempio di uilJa parti·cO'lare mod1allità de·llia ·di1sseminazione m eta,s tat1i·ca id i tumori maligni: la · m·eta.s ta.s i ·da iirunesto o trapian•to . CAso CLINICO . S. E., d 'a1111( 54, maritata, portinaia. Nulla, q ·~n1portante nell 'anamnesi fa1nigliare d.ell 'ammalata. Mestruò a, 14 anni e le m~struazioni s~ succedettero sçn1pre regolari - per ritmo, . durat~ e quantità s~1~0 a 48 a11ni. Da sei aD:D:i è ~n menQp·ausa. })al n1atri111onio l 'amrnalata ebbe due f!.gliJ v~Yenti e sani; l '~mmalata ebbe anche tre qborti, nei pri1n~ 1n:es~ di gravidanza. Sofferse di ileot~fo a 18 anni; a 27 anni di reumatismo· articolare a,cuto, cui residuaro·n o lievi fenomeni d~ debolezza cardiaca: cardiopalmo e dispnea alle fatiche, che si sono accentuati in questi ultimi anni. L '~ ttualei malattia co1ninciò, a detta dell 'a1n1nalata, 11el rnese di febbraio 1930 co11 d ebolezza gen~rale, d eperi1ne11to, a11o·r essia, senso di tens=pne e di g·o·n fiore all 'addome, edemi serotini ai pied~ e ai malleoli. · L 'amn1alata credette dapprin1a trattarsi dei f~­ ~omerii d.i debolez~a cardiaca, cui g~,à ei:a abituata, e co11tinuò i1el suo· mestiere· di portinaia, sino all 'apr:le. 1930, epoca in cui dovette abbaf!donare co111p-letamente il lavoro, e fu ricoverata in Ospedale · per i seguenti fatti: anoressia e de.perimento not~volis si1ni, dispnea, tosse stizzosa, talo·r a nausea e vomita, tu1nefazione spiccata dell 'addome e meno d egli arti infer:ori, dolori vaghi addominali. Riporto dalla storia cli11ica q ell 'ammalata i dati più i1nportanti raccolti all 'esame obbiettivo: condizion~ generali scadentissime. Psiche i11tegra, ansiosa. Cute, e nfucose visibili pallide. Decubito ortopn.oico o sul fianco destro. Torace asimmetrico, con emitorace destro più an1pio d~l sinistro· e· meno m obile durante gli att:. respiratoil'i. Alla percussione e all ' ascolta~ione i segni di un rilevante versan1.elj.to pleurico d estro: F . V. 'f. abolito dalla spina della scapola jn ))asso, a des~ra , ottusità, e r espiro bro•nchial ~ lontano, a carattere dolce. Tr~angolo p aravertebr ale di Grocco a si11istra. All 'ascoltazione d el cu ore: i)rimo tono alla punta assai. vibrato, scoccante, preced11to da breve ~offio ~spro presi stolico, ch e ha talora. u11 equivalente palpa torio in breve fremito presistolico. Acce11tu azione d el s~condo tono polmonare. '

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XXXVII, NuM. 41]

Adclome r1otevol1nenLe tumido, espanso·, globoso,. 0011 cicatrice ombelicale appianata ' senza evidente circolo venoso collaterale, con 11ett:. segni di versa111ento libero (ottt1sità nelle parti decli· vi, tiQtto-). Dal.a la, presenza dell 'asci~e e la dole11zia addo1ninale diffusa, riesc~ n~alagevole I 'esame del fegato e clella milz~.. Colla palp,azio11e a scòsse si avvert e talora, nell . ipocondrio destr<:l, una inassa dura, alquanto irregolare. La milza non è palpab:fe. · La dit1resi era assat sca:rsa, di circa . 300 cc . giornalmente. Urine d~ aspetto torbido, di colore g iallo arancione, di reazione acida, con der1sità 1024. AlbuTnina ~ glucosio : assenti. Urobilina: presente. L'esan1e gastrico, p,raticato col metodo del sond~g,gio, frazionato, .0011 so1~din,o d~ Einhor11, e d_o.po· iniez'.-0·:ne di istanìina (1 cc. di soluzione alJ 'l per 1nille) diede: a digiuno: stomaco vuoto ; a 15 ' 1 a 30 ', a 45 ' dopo iniezio·n e di istamina, anacloridria persiis tente oon AT massima di 10°, 15° Topfer. ~i\.11 'esplorazione vagin,al~ si rilevò: utero abbassato, co11 cistocele e rettocele.. Data l'ascite e la ·dolenzia diffusa, la palpa.ilone bimanuale i1on perntette di rilevare le condizioni degli an· lleSSl. Colla paracentesi addQ'n~inale, prat:c~ta per i11ezzo di un trequart~, nel quadrante inferiore di sinistra, s.i estraggono circa cinque litri di liquido torbido, di colore giallo ro ssastro, con clensitù 1021, Rivalta positivo. Nel sedimento, così a fre3ro, come ~r1 str1sci color ati col metodo di May-Grunvvald-Gie1nsa, si notano: globuli ro,ssi, li11foc iti ~ rari polinucleati e numerose cellule g rosse, abnormi , mostruose, con nt1cleii semplici o 1n11ltipli, con vacuoli e granulosità e11docellulari. Dop.q solo due sett:.1 nane di deg·en za ospeda~ liera l 'anìmalata venne a morte per I 'aggravarsi rlei fe11omeni di cachessia e di debolezza cardiaca. Il risultato ·dell 'auto·ps.~a fu il seguente: In corrispondenza della pa,rete addominale, 11el quadrante inferiore sinistro , laddove . dieci g iorn.:~ prima della morte era stata praticata la paracentesi col trequarti, si nota un 'infiltrazione dura dei piani sottostanti alla cute. J\.ll 'apert11ra del cavo addommale fuoriescono circa sei litri di liquido t0,rbido, n1an1festamente emorragico, coi caratteri di essudato. Sul perito•ne-0 par.ietale e sul viscerale si notano numerose chiazze, consistenti, ceree, bianc--0 g:allastre, di netto aspetto tumorale. · -All 'apertura del cavo· pleurico destro fuo·r iesceno circa tre litri di liquido torbido·, con i caratteri di essudato en1orragico. Il p olmone destro è atelettasico e congesto. . Sull a pleura J)arietale di destra (costale e djafra1nn1ati ca), numer osi · noduli tumolfali, sin1ili a quelli riscontrati s11l p eriton eo . :Reperto si•m ile, 111 a assai pii1 n1odico, riguardo all 'entità d el versa1nento, e al numero di noduli tl11norali, a carico d ella pleura sinistra. Cuore p:c colo: attraverso l 'orif~zio mitralico non ·passa che un dito; i lembi valvolart d ella mitrale sono alqua11to ispessiti , coartati e aderenti.

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SEZIONE PRATICA

Il fegato p.resenta ;,~ corrispo11denza del periepate, e anche al taglio nello spessorre del &uo parenchima, nodt1li t11morali, con sistenti ·bia11c:o-g ~aJl astri .. , ' Stomaco i11de11.ne. La disseminazione (li r~oduli tumorali sulle sierose è particolarmer1te abbondante in corrisponde11za del periton eo pelvico a sinistra, e in corrispo·nde11zn del perito neo subfre11ico e d ella pleura sovradiafram111 at =ca destra. L 'ovaia si11istra è trasfo·r mata in una massa · della grossezza di un pug110, di con sistenza un po' diversa da pu11to a pu11lo, ora molliccia, cerebroide, ora pii1 dura e rlen sa. Al taglio, no11 si apprezzano inacroscopicam ente caYità cistiche ; il color::to è bianco-g·iallastro, con alcune aree con più abbondante irrorazjon e sanguigna ed aspetto qu ~si e1norragico. Al taglio della pare1e addoininale, in co.Yrispo11d e11za d ella g ià 110.tata zona infiltrat a e dura, nel quadrante i11 feriore sin =.stro, si nota u11 tessuto di nel to as1Jelto tumo•r ale, omogeneo, bia11castro, r h e occupa il tessu~o1 sottocutaneo e infiltra gli strati n1uscol ari d ella p ar et e. (~uesta m assa si estend e )n a1npiezza per circn ctto-110Ye centin1ctri · ii1 _ spessore p er circa u11 centi1ne.tro; 11el se11 o deJlo spe ... sore no11 g~unge i11 profo,11dità :>i110 alla ierosa p eritoneale, 1na è cla questa scparatn d a strati muscolari e co1111ettivali eh~ sono jnde1111i da aller azioni. Pezzi di questa 111a&sa tt11nor ale, ~o sì co1ne pezzi d ell 'ovaia sinistra, e dei i1oduli1 perito11eali e diafra1n1natici, ve11g·o110 prelevati , e previa fi ssazior1e in liquido cli Ze11ker e inclusion e in . paraffi11a, se 11e allestisco110 preparati 1n\ ::r oscopici. All 'esame i stopH,tolo·g ico clei preparat!, di ovaia, si nota ~l tjpico aspel ~o i11j cr-0scopico di un adeno-car cin o111a papillifero co11 11u1nero·s e for1nazioni tt1bular J., tortuose, iD:trecciate, rivestit e cli epi Lelio i11011osl r atificato cilindrico, ch e p erò t.e nde ~n -più p1111ti a disporsi su più strati , e forma prolifer azio11 i e p ·.tel ia1i , cl1e tal or a sporgono a gllisa di papille i1el lume de~ tubuli, e talora i11Yado1to, a g t1isa di propaggi11i epiteliali solirle , O le11t1e slro1na co11netlivale sottostante. Ide11tica struttura s! ripet e n ei noduli tt1moraJi p erito·n eali e plel1rodiafra1nmatici, e n ell a 111assa sviluppatasi n ella parete ·add ominale, Ju11go jJ lra1nite <le] trequarti della J)ar acer1tesi .

ne sospettai .Ja natura di n1eta·stasi tu1nora1le, ch e ·d oveva poi aver-e piena co·n fe rma .all 'au topsia e all 'e.s ame isiopatologico. Se ain .a'lizz:iamo un po ' ,da vicino il tipo de'l le i11 etatSta&i tumorali ch e furono osservate al~ 'autopsia n eil mio caso, ved~amo che in esso sono rapp:resentate qua.si tutte le moid alità di m etasta5i contemplate dallo studio patolog ico gen era~·e dei tumori maaigni. Comcsider:allldo ·Come m etastasi, o·g ni riproduzione de l tumore in uno o .più p·u nti del conpo, 1più o m eno lontani d·alla &ed e ·p·r imitiva, per d1sseminazione ne1ll 'o.r g.a:nismo ·d i cellule n eoplastic;h e, t~oviamo che nel nostro ca so, i nodlllli tumorali su lla sier:osa pe ritone·a le rappresentano ,esempi di m etastasi da in1pianto sp ontaneo o disseminazione (impianto e dà sseminazion'e sul la sierosa che , è ben.e av,rerti.re, non è esclusivo dei tumori con n etti neperti istologici di m.a~ignità, ma si v erificano an che ~n altri tumori ovarici, ad es. nel cii to,a d,e noma p.a pi l1iifero). Ra ppresentan 0 e s-em,p i dii .m etasctasi per via circolatoria, ematica e linfatica, 1 noduli trovati nel parenchima epatic·o, n el diaframma, ne1]] e pleure. R.appr eS'enta infine un tipico esempio di cosi·detita m eitas tasi a.a innesto operatorio o trapianto, la massa tumorale sviluppatasi in corris1)0n·den za d e] trarnite de] trre quarti a.ella parra.cenJtesi. La patoge11e i di q·u e te n1etasta i è unica e d è .spiegata dai] fatto che cellul e neoplasti: ch·e ·dotate di sufficienti abtitudi·n i aJ:la vita autonoma si distaccan o dal tumore primitivo e, o i)er impianto spontan.eo su lla sie rosa, o pier via em atica o 11.infatica, o p er inn,e sto o·pera torio , co-s tibuiscono altrove un centro auto.n omo di svr.illuppo ·e di p·r o,d uzio·n e di un1a m etastasi. Nella lett-eratu;ra io ho trovato già riferiti Nel cas o da n11e osservato e riferito tra·ttaisi c,a si sin1ili .çll mio, di inn.e sto o·p erato·r io di tuquin·dri d~ u11 a'de noca11ci'noma papi:J]i1fero d elmori, in seguito ed in corrispondenza di una 1'ovaia sinistra , con ·p eritonite e pleurite d e- paracentesi: ricordo i casi di GerhaPdt, di stra ca:r.ain-0ma1tose, c on di1s&e1n i11azio1n ie di no- {l.e.i.nck·e, di Quin cke, di Lewin-Litten , Quar-el,l i , ecc. 1druli m1eta stati1ai u 1l pe1~it-0nreo, su1Tle pl1eur1e., n el ~egato , e con w1a g r osisa in etastasi del tu· Con Quinc.ke, Mil·n er , possiamo domandarci more , sviilu1)patasi r.a:1)i·d.a 1ne11te n el;].a piarete se· l 'innesto· dei} tumor e siia 1~ealmente avven·u to ad.dominate, :l ungo il rtragi·tto di una paracenproprio n el momento delll 'estrazione d el tretesi evacu.atò.va del] 'aiscite, i)r.ati.cata di€ci giorquarti, ·o e l 'innesto si sia avverato pel fatto 111i ·p1-.i1ma de11 'exitus le ia]1e. cl1 e, do po la paracentesi , per qua lch e te111po, Notevolie appunto è la rapidità dell o sviluppo liquido ascitico ha con·ti-nuato a tluire dal pee accre·s cim1e nto di que . . to t ra·p ianto del tumoriton eo lungo i] tramite di puntura, e h a perT·e, perc h è g ià quiattro, cin1que giiorni d opo ]a · m esso la diffusione e l 'inne to n ell o pes'"'ore parace11tesi , io m 'accor si, rimo,1en,d.o la me did e~la parete addon1.inale degli elementi n eoc.azio11e prot.ettiva di g.a r z.a e· ,c erotto, .d1e1l ' inplastici i11 esso co ntenuti.· fi1traziio,n e dru.r a cl1e ])resen ta,·a ]a T>are·te add 0P osso dire cl1e questo n1eccanismo d eve esrlrinale, in·t orn o al })Unto d€'11.a }Xl tacentesi, e er e stato quell o cl1e ~ i € avverat o nel m.i o 1

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IL POLICLINICO

caso, in cui, data la precedente disten sione debla parete addominale, e la con segue nte fla ccidità e atonia d ella muscolatura, io h o notato ch e stillicidio di liqUJido asoitico da1l tramite di puntura h a continuato per alc une ore do1po la parra.o entesi . Dur.an·t e 1e indaginiÌ bibliog rafiche, io ho rilevato un altro inter.essante dato: che la grand e magglor.anz.a dei casi con.s egnati n1ellta I.etteratur.a di tr.apia·n ti di tumori , in seguito a paraoentesi , o di ripro duzioni m ·etastatich·e postoperatori e, su1lle cicatrici laparatomich e (ch e ven gono .an c h '-esse .consid1er.ate come dipende nti da inn.esti operatori) rig uardano casi d.i tu1nori ovarici. R·imando peir questo e p er le im·p orta·n ti deduzioni d 'ordine pratico e ohirurg ico, alla monog rafia di Da~la Ve dova , ed a~l lavoro di Villata. 1

Virch0\1\' 's Archiv, v. XLI, pag. 391. QuINCKE. Dcu tsch . Arch . f. Klin . Med. , voi . XVI, pag. 137. LE,vrn-.LirrEN. Zeits. f. Kreb sforsch vol. IV p agi~~ 55. ' QuARELLI. Gazzetta d egli Ospedali e d elle Cliniche, voi .. XXXVIII, p ag. 257, 1917. DALJ,A VEDOVA. Annali d~l R. Ist. Clin. Chirurg., Roma, vol. II, 1909 .. VrLLATA. Policli.nico, Sez. chir., 1923, pag. 306. REINCKE.

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OSPEDALE CIVILE DI A NAGNI

diretto dal d ott. Vr1'TORIO RossoNJ.

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Quanto io ho osservato n·e l caso c h e ho riferito costitmisce una .conferm.a d ei segue nti fatti: la straordtinaria flrequ1enza dii m etastasi da imp i.anto e dissemin.azione su'llle si er,ose nei tumori ovarici, la frequente p ossibilità di innesti o traipi.anti ·o per.atori di questi tumori (dopo paracentesi, lungo il tramite d e-I b1~­ quarti, e dopo interventi opera tori d·em ollitori , suJla cicatrice laparatomica). Questa po1s sibili tà , avveratasi n1el mio caso , era ·docum·entata dal repe~to c itologico de ll 'essudato periton·eale in cui riJ.ev.avasi abbonda n za di ele m e nti n .eo,plas tici mostruosi. No·t evole , infin,e, fu la rapi.d ità d·ell 'a.ccrescimen1to d·e l trapianto di tun1ove, riifernbil1e d a u11 lato alla malign~tà d·e l tumore, e d 'altro lat o a .lJ1e soarsie di1fers e e \flelS~stenze g·enera1li e looa'l i , presentate dall'orga·n.ismo cach,ettico d e'll 'aim malata. 1

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RIASSUNTO.

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L ' A. descrive un oaso ·di trapianto di tumore ovarico maligno , sviluppatosi ·r apidamente n ella parete add omina le, lungo il tr.a mit e del .trequarti di una para.c entesi e svolg·e br.evi considerazioni ·pato~eneti cl1e e richiami bibliog·rafici , riconferm a ndo la frequenza di innesti spontane i e di trapi.a.n ti operia.tori d ei twnor-i ovarici.

Su di nn caso di tumo1·e misto sopra1·enale in un bambino per il dott. RrccARDO 'RossoNI.

I t umori maligni semplici del r en e e del urrene - semplici n el senso ch e il tessuto n·eoplastico risulta di un solo elem e nto morfo log ico fondamentale ch e ne ·de t ermina la fisio.n omi,a istologica - ·s ono piu.ttosto frequenti n el bambino, essendo una ·delle localizzazioni preferite. ' Molto più rari sono invece n el bambino i tumori misti - a compÌessa c ostituzione iDJte.lìeSsa·nti il r ene o .i}. surre ne, esclus.ivan1ien te d origin·e · embrionale, costituiti da tessuti derivanti ad un tempo d ai tre foglietti blastod ermici. Mentre il Barbacci li cl1iam a tumori misti re.g·ionali, nome g·ene ralmente accettato, il Roncali cer e.a di differ enziare le n eoplasie miste ·da lle compless~ , in quànto le n eoplasie mi.ste, pur form.a te da elen1·enti appartenenti a tessuti ·d i v.a ria speci e, avrebbero un ' unica prov.e nienza .embrio nale (cet o o m eso o endod-e rmoni), mentre l 'apparten enza d egli elementi n·e oplastici conte111poraneamente a due o a tutti e tre i foglietti embrionari costituirebbe la caratteristica precipu.a dell e n eo1Jlasie c-0mpJes . . e. A seconrd.a d ell.a costituzione i t ologica d el blastoma son o orte numerose clasificazioni varianti da trattato a t.rattato: il Bion·di n.è riporta u11a d ell e p iù accurate e complete. Alcuni t essuti olo molto raramente so no r.appresentati n ella campo izion e di tali tumori; in specia l modo il tes uto ne uro-epiteliale, il tessuto oartil.agineo e l 'osseo (Biondi). Mentue da tutti è accettata l 'orig i11e oongenita d e i tun1o ri misti , non si è a·n oora stabilito in qual mome nto il blastoma si va ad intovare ne l re ne o n el surrene n ei vari i11omenti evolutivi d e llo sviluppo embrionario. Nella ricerca di una spiegazione con incente son o sorte nun1erose dotte teorie, tra cui m eritan-0 particolar e m en zion e quella enunc iata J)rima dal Du1

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LET'fER ..\1'URA. LuNGHETTr. Tumori ~ia Patologica di

in g en.eral e. 'fratt~ro A11atoP. F oÀ. Parte generale, ca-

pitolo X, U. T. E. T. PARODI. Apparato g eni tale f emminile. Ibicl. Parte sp eciale, cap. XIII. GBntTARDT. Rip . in Nothnagel 's Hanclbuch > vol. XIIf, p arte II, pag. 29.


[ANNO XXXVII,

~\fuM.

41]

rante e conosciuta poi come teoria del Cohnheim, ammettente la ·dislocazione embrionaria di germi differenziati; qu·e lla di Birch-Hirschfeld ammetttente la derivazione dei tumori misti ·da germi ectopici del corpo di Wolff; quella di Muns che li fa derivare dall 'abbozzo renale primitivo; quella di Wilms che ne fa risultare l 'origine ad uno sta-d io ancora più precoce dello sviluppo dell 'embrione ammettendo la trasposizione di un tessuto germinativo indifferenziato; quella -d i March.a n·d , s-0stenuta dal Roncali, riguardante l'inclusione dei blastomeri ecc. L 'origine congenita di tali tumori misti è talvolta dimostrabil·e direttamente, perchè visibilmente sviluppati alla nascita e di volume tale da poter provocare distocie. Il più delle ' 'olte lo sviluppo si compie tra il 1° e il 2° anno di vita, sviluppo ch e poi prosegu e rapidan1.ente fino a raggiu.ng·e;rie proporzioni con sid·erevoli sì da produrre gravi turbe meccaniche. Sono rarissime le descrizioni di tumori misti svilupp.a tisi tra il 7° 9° anno; eccezion.a le il ca.so ·di Israie·l a 14 ànni . I sintomi fondamentali, costituiti ·dall'aun1ento di volume della r egione colpita, dal dolore e dalle turbe meccaniche, possono talorra passare inosservati fino al sopraggiungere della cachessia. Quale sintoma iniziale è frequente il riscontro dell'aumento di volume (Chevalier 60 volte su 100 casi; Imbert 59 volte su 98 casi). Mentre nell'a-d ulto il tumore rimane a lungo ·n ella regione lombare, n el bambino e o tende a sporgere rapi·damente e a invadere tutto l'a-d do1me; sono stati descritti casi di tumori misti del peso di kg. 4 in un bamIS'ino ch·e ne pesava kg . 11 (Chipault) ·e un caso del peso di kg. 8,500 (Israel ). Piuttosto rara invece come reperto è l'em.aturia (propria . dei tumori renali) - freque ntissima invece negli ipern eif.romi - ch e avviene per lo più in forma di crisi e maturiche della durata di qu.alche ora ·e talora di giorni - non mo1dificate dal riposo n è ·dai movimenti, uniformem ente rosse d.a l principio alla fine - alterna te con periodi di urine chiare; talora le crisi po sono essere vicine e causare la morte (caso di Scibbert). . Il dolo re è meno frequente e poco rilevabile; la sua rarità è certamente in rapporto con l'età del bambino che non sa indicarlo con precisione e che per lo più a·d esso reag·isce con modificazioni del carattere (tristezza, inappetenza ecc.). Alcune volte il dolore non è spontaneo, ma viene provoca to vivamente dalla palpazione sulla regione lombare o sul-· l'addome. 1

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14:83

SEZIONE PRATICA

I disturbi da compressione possono essere a carico di tutti gli organi circostanti; visceri splancnici (di.st'llrbi deJ.la canalizzazion,e intestinale, occlusione cronica intestinale, ittero da stasi ecc.), vasi (svilJU.ppo della ciroolazione co mplementare della parete addominale, e dema degli arti inferiori per lo più unilaterale, varicooe1e, asoite ecc.), .nervi (turbe nevralgiche dei rami dei n. intercostali; del plesso lombosacrale ecc.), colonna vertebrale (de·v iazione, di struzione dei corpi vertebrali con consecutiva compressione mi·d ollare ecc.) Il Ma rtin riporta perfino un caso di compressione del r en e d el1'.a ltro lato con idronefrosi in un bambino di 5 mesi, di modo ch·e solo il rene .d el lato affetto era in grado ·d i funzionare ·ess.e ndo ancor.a pervi·e 1e siu1e vie. Con una oorta friequenza - specie nelle forme con punto ·d i partenza dalle capsule . ' . . s1 e osservata rperp1g m entazione della cute e sindrome addisoniana; qualche volta pure sviluppo anormale d el sistema pilifero (Kuhn). È stata· d.ata una certa importanza ai movim enti febbrili piuttosto frequenti , con temperatura a tipo continuo con legge re esacerbazioni vespertin·e , di rado oltrepassanti i 39° (Durante, Kopal, Lazarus). Qualche volta è stata notata tosse riflessa e dispnea (Eberth). Più tardi compaiono il dim.a grimento e la cachessia. La ·diagnosi - oltre all.a sintomatolog·ia descritta - si basa sui reperti della palpazione , de]la percussione e dell 'esan1e radiografico. ~ per lo più una diagnosi generica di tumore della loggia renale, perchè il più delle volte so'lo l 'esame istologico può con chiarezza stabilire la -d iagn·oisi di tumore misto . D'ordinario la prognosi è letale per la malig nità ·del tumore, per le f.acili recidive e metastasi: solo un atto operativo condotto molto precocemente può da re una guarigione definitiva. 1

* ** Essendo caduto sotto la nostra osservazione un caso ·di tumore misto delle capsule surrenali , riteniamo interessante la sua descrizione. . T. Ca~aldo, di anni 3, da Gavignano , ricoverato 11 2~ .g.1ugno 1929 nell 'Ospedale di Anagn:. Nel gent1l1z10 nessuna tara nel senso neop1astico . Padre di 44 anni, contadino, sano. Madre di 38 an11i, sana: ha avuto una sola gr avid an za. Il p . è nato a termine da parto eutocico; allattamento materno, sviluppo scheletrico, dentiz=one, deambulazione normali. Circa al 3° mese i genitori notarono la presenza di una tumefazio·n e piuttosto dura al di sotto dell'arcata costale di S., indolehte: poichè il p. non presentava disturb~, non le attribuirono


1±8:1

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IL POLICLINI CO

alcun a i n1p ortan za. 'f ale tu1nef azio11e a loro p ar er e regr~dì e scompar ve dQpo circa una q u indicina di g iorni . A 5 inesi il p. fu colpito d a febbre a tipo forte1ne nte r emittente, con d elle puntate serali a oltre 39°, insorgente talvolta con br~vidi : u11 sani tario riscontrò una tumefazione dura, liscia, i1el qu adrante sup . addominale di sinistra e inLerpre la11dola co1ne tumor e d i milza, diagn osticò u na febbr e malarica. Ven11e in'.ziata una terapia cl1inin ica ; dopo· qu al che giorno· la febbre rin1ise e il b a1nbino t ornò i11 u110 stato di r elativo benessere durato circa u11 anno. Tali elevazioni febbrili si ripetetter o e an ch e allora venner o curate con ter apia chinini ca . ~ei primi mesi d el c. a.. i geni tori notarono che la d eambulazione del bambino• non era pii.1 norn1ale : i movimenti dell 'arto inf. di S. veniva 110 com piuti stentata1nente, sp ecie quando il b ambino cer cava di scender e o salire l e scale. Qu esto disturbo si è se1npre più accentu ato e, rico1npar sa di nuovo la febbre, il bambino· ~iene co11dot to all 'Ospedal e. E . O. Conrl?zioni ge11erali scadute, sen sorio iilteg·r q, costituzione schel e tr~ca n ormale , st a to di i1utrizione ~ieficie11t e, colorito pallido inten so d ell a c11le e delle mucose visibili, pannicolo adiposo scarso. Microµol~ adenia cervico-inguinale. Non edemi. N11lla a carico d e11 'apparato circo1atorio, r espiratorio e del sistema nervoso. L 'addom e si presenta leggermente aument ato di volu1ne e svasato n el quadrante sup. di S., con lieve sollevam ento dell 'arcata costale corrispondente : sulla cute a S. è apprezzabile un discreto reti· colo Yenqso. L~ p alpazion e del quadrante fup . di S. m ette in aviden za una massa ovoidale, a Gon vessit à inferior e, rlisp Qsla al centro rli detto quadrante, coll 'asse m aggior.e n el senso verticale, co·l di ail1elro inassimo· di circa 10 cm. , di ·co nsi~ t enza fibrosa, a Sl.1p erficie irregolare e bernocco. luta, <\ m argjni p or,-0 n etti., indo•l ente, r aggiungente i n ])asso la linea ombellicale trasYer sa: tale rnassa appare fissa, n è segu e gli atti r espiratori. Pos terio rm e11te essa invad e la fossa lon1bar e di S. , ch e appare un p o' spo•r gente e oiffre m,aggior resite11zR ch e a D. Con la p alpazion e bimanual e com])ina la n on si r !1esce a mettere in evide11za il se~nn di Gu yon (ballottan1ento re.n ale) . Ponendo il p. in decubito la terale D. s~ avverte u11 minimo sp osta111ento m ediano d ella massa sudde1tta . No11 si avverton o frerr1iti. La p er ct1ssion e lieve eseguita al di sopra di d etta t11mefazio·n e d à suono t•mpanico, l a p er cu ssion e profonda d à ottusità . F egato e milza n ej. confini f~siolog·ici : non s i r iesce a p alpare il r ene D. La inanovra d el Lasègue a d estra è p ossibile e n on r isveglia <lolore; a S. è diflicoltata p er l'insor gen za di dolor e. Esame àe l san gu e : E111oglob in a 70; Glob . rossj 2. 200.000 ; Gl. b ian chi <3500 ; Val. gl ob. 0,90. Formula leu cocitaria : Pol;morfonucleati neutr. l30 ; b asof. l ; eosin. l ; inon. 4.; linfociti 34. Esam e u rin.e. - Colorito g iallo inten so, aspetto lim p id o, r eaz. acida, P. s1Jec. 1026; albu111in a , glucosio assenti , i1t1lla di pat ologico nel sed~ 1nento. Ricer ca del B .. di K och con il m et ocl o dell 'ri rric<'hin1l'n l o : n ega tiva . a11gue assenle 11 ell e fec L Cu tireazione all a t11ber colina: legger1nent e poi lÌYa. 1

1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 41]

R. Wasser1nann e Il. Ghedini-,Vein1berg: i1ega t =ve (Levi d alla Vida). L 'insuillazion e r ett ale di aria determina un ri~ gonfiam ento d el colon, il cui angolo sinistro si trova d el tutto al dinan zi della tumefazione descritta, che è p er ciò completamente r etrocolica. Nel per:odo che il p aziente ha trascorso n ell'Osp edale pri111a d ell 'a tto operativo in al tesa d ei ris ultati degli esa1ni speciali - ci rea 4 g iorni il p . h a sen1pre presentato febl)re remittente co11 massimo serale di 39°, alvo e .diures: n ormale, app etito scarso. non tosse, non vomito, non iTrerrujetezza. . I•'a tta l a diagnos i di tu1nor e m aljg 110 della r eg ione soprar en ale di S. si decise di praticare un inter ver1tq ch '. r11rgico . La· diag11osi fu fatta sia p er esclusione, si a sui d a~j del decorso clinico e . <leJl 'e~ame 01bbie ttivo . Per esclus:io ne si potevano agevolmente mettere f11ori cau sa i tumori d ella p are te addor11inale, sia p er (;h è s11perficial: , sia p erch è mo])ili zzantisi con la cqntrazione muscolare; i tumori dell 'intestino, del mesenterio e d ell ;epiploo·n , di solito occ11panti la reg :on e centroaddominale, n on propagar1 tisi (li prefer en za ver so l a l oggia lombare, per lo più ampiam en :e spos tabili ; i tum ori delle ghiandole r e troperito11eali d :sposti ir1 senso trasvP-rsale nella m edietà d el1'addome, di forma e superficie irregolarissima , a inasse b e r11or.colute , di ·durezza lig nea , sp esso di rendenti ver so il piccolo bacino ; i tumori dell a milza mob ilizzat? d agli atti respira tori; le cis ti d a echinococco per la n1ancanza di eosi11ofilia, per il risultato della G·hedini-\i\t eimber g , per l 'assen za nel] ' unam11esi di orticaria, prurito, ecc. Non r :r11aneva che chian1are i11 causa il r en e, sopratutto p er la posizione cl el tu1nor e che anteriormente er a r etrocolico e pos teriormente i11vadeva la l oggia l ombare. Si scartò l 'ipotesi di u11a litiasi renale, di una pielon efrite, di una for1l1a . tbc., d~ un r ene policis tico congenito p er i caratteri della superficie d el tumore, p er la .. ua consisten za , volume, durata e p er Ja comple ta n egatività ilell 'esame d elle urin e. Negalività completa , p er cui si p c11sò p iù alla capsula surrenale che al rene, per ch è u11 tu111ore d el paren chjma r enal e di quell e prop orzioni 11 011 avr ebbe m an cato di J)rodurre aller nz io11= r1ella secr ezione urinaria (albumina, em a turia , iscu ria, ecc.) . . Questo p er l a sede; m entre la febbre, le condizioni generali scadenti e m an m a110 p eggior anti , l 'evoluz: on e d ell a · tum efaz ion e, \ 'ìncjpjente cach essia face,·a110 p orre la cl ing n osi di t11mor e 1naJj g no d ella cap sula st essa. 26 giug 110 : Atto op er atorio (Dott. Vitt orio Rossoni) . E teronnrcosi. Tagljo obJ i quo cl1e p arte posterior m ente d alle ultime ·coste e g iunge alla spina il =aca anterior e-superiore . Estrinsecato il r ene, ques to si prcse11ta di gr a11d ezza normale, con lasse ader en ze con una tumefazior1e che gl~ st a nl davanti e al di sopra, incastrata sul suo polo superiore. Il tumore viene facilme nte l:ber a to d alle ad er en ze con il r ene e con i tessuti circostan ti, e viene porta to via. 'En1ostas i, pulizia , dre11nggio di garza, ricos truzion e della }1i'.lrete. Gu arigion e p er 2a !11lenzion e; la febbre n o11 ric.:on1par e d op o 1'inter Yen lo e le condizioni gen e-


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SEZIONE PR..\ TlCA

rali miglioranQ. La deambulazione ritorna normale. Dopo 2Q giorni ·il bambino è dimesso dall 'Ospedale. Esame anatomo-patologico (Prof. Dion'.si). - Il tum-0re del peso di gr. 300 à forma ovoidale e grandezza di una grossa mela, lobata grossolanamente specie verso u110 dei poli, e al taglio consta di una sostanza calcificata. In una zona; estesa per circa 1 cm. nel senso dello spessore e per circa 4 cm. nel ·s enso della lunghezza si notano crosticine c~lcaree. Nelle altre zone il tumore as. stime un aspetto lqb11lato i n cui si ·alternano n oduli della grandezza d~ una lenticchia circondati co·m e da una capsula e noduli an,cora p~ ù grandi d ella grandezza di t1na n oce avellana che risult ano dalla fusione de.i noduli stessi . A tali noduli forma una specie di cap sula grigia il tessuto uniforme in p arte calcificato della massa del tumore. Attorno ai n oduli si osserva110 spesso emorragie. Esame istologico (PrQf. Dio11isi). - .Il tumore consta di uno str-oma co11nettivale e di grasso. In alcun~ tratti ~l can1po microscopico è occupato d à placche calcar ee d i forma variabile, essendo ora rotondeggiar1ti qr a oblunghe, e di dimensior1i anche m olto diverse (fig. N. 1) . · Il p ar enchima del tumore semhra costituitQ nei tratti ove non è necrotiCQ di elemen,ti rotondeggianti variabili di volume i.n clusi in una rete di fibrille, come il sarcoma alveolare. L 'esame istologico limitato ad un n odulo solo dimostra ch e U nodulo con sta d~ una capsula fibra-connettivale ricca di vasi, CQn sost an za fondamentale più o m eno abbondante, e in profondjtà, ver so la parte calcifica ta, di accumuli calcar ei disposti in un tessuto r~ticolato n elle cui m aglje spar se qua e là si trovano elementi cellulari r :cchi di protoplasma con nucleo rotondo od ovoidale e con le caratteristiche degli elementi che compo11gono il tumore .. Tale tessuto si confonde con un connettiv,q denso fibroso più profondo ancora dal quale si dipartono setti di varjo sp essore, che s'jnsinuanq in un tessuto· blastomatoso ricchissim,q d~ capillari sanguig ni, decorrenti tra gli element~ del blasto·m a. Questi sono disposti a fasci di varia grandezza e coslituitj da elementt polimqrfi che vanno dai linfociti ad e1 em ent~ poligon ali gigantesch! o fusati, a n11cleo picnotico o con netta distinzion e della cromatin a nucleare . Il fine r eticolo ch e separa tali elementi è composto di fibre esilissime variamente intrecciate e n~lle cui m aglie si tro-vano gli elem enti descritti ; tra questi non sono molto freq11enti le figure di cariqcines!, mentre numerosissime sono le cellule giganti e le cellule a nucleo picnotico (vedi fig. 2 a piccolo ingrandimen to, e fig .. 3 a forte ingrand~mento) . Il nodulo perciò corrisponde a una formazione sarcomatosa cqn struttura alveolare, e il caratteristico r eticolo fibrillare, il pacchetto dei capillari san g uigni ~ il polimQrfismo degl~ elementi costituiscon q le car atteri stiche della neoformazion e. In altro tratto del tumore si osservano cumuli di cellule nervose o cellule nervose isolate con fibre riunite in m aniera da costituire nervi. I n ervi sono numerosissimi, t anto ch e si ha l 'impressione di essere cadl1ti su tessuto nervoso del

simpatico con cellule e fibre nervose in così gran 11umero dé\ costituire grossi fasci di questi. In questa sezion e la parte preponderante è r ap prese11tata da tale r eperto (ved j fig. N. 4) in modo ch e si p11ò essere completamente s~curi della partecipazione di tessuto nervoso alla formazione del tumore. In altri iratti in tin tessuto reticolare sono disposti con varia aggregazione e separati da fasci di connettivq elementi dall 'app aren za l~ nfoide, poco differenziati,. che ricordano il tessuto linfalico (vedi fig. N. 5). In alcuni tratti s~ n otano elementi del reticolo grossi, ram~ ficat~ come :qel timo" ma non si rinvengono mat corpuscoli di IIassal . Turno-re inisto perciò composto di tessuto d 'origine Jnese11chimale e d 'orjgi11e ectodermale costilt1isce la n e-0forn1azìone : si tratta evidentemente

-·-.-.-.po ..

r.

l 1

F JG.

1.

tivale.

Placche

cal care~

nello stroma connet-

di un tumore teraton1atoso della reg:one soprarenale. La struttura alveolare, la disp-0sizione degli elen1enti del tumore in alveoli sottili o, in rapporto con i '/asi in ma11iera da assumere un aspetto peri.teliomatoso conducono a ipo~esi riservata, potendo tali elementi assumere uno svi1uppo cli infiltrazio11e e diffondersi metastaticam ente, tanto p~ù ch e n on sono rare delle formazioni . picnotiche de~ nt1clei e accenni a moltiplicaz1on e. Fen orç.eni degenerat~vi e n ecrptici con neofor11J azio·n i coslituiscono i caratteri del tumore ch e con sta di elementi derivanti e dal inesoderma e da 11 'ectod erma. Da notizje frammentarie avute poi dal medico 1ocale risulta ch e il bambino verso la m età del n ovembre u . s. fino allQra le condizioni si erano rnantenute b11one; comi11ciò a peggiorare rapidamente, presentando pallore d!ff11so, nutrizione sempre più scadente, addome volumi11oso, ac-


1486

IL POLICLINICO

centuata epatomegalia, febbre di tipo intermitten te, finchè venne a m orte verso la fine del dicembre, sei mesi clopo l 'atto o·p erativo, probabili11en te per metastasi epatica.

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XXXVII, NuM. 41]

carattere fortem ente remittente, che si può dire abbi.a seg·nato tutto lo sviluppo del tumore, . • • • • • lil su ccessive r em1ss1on1 e r-1prese; scomparsa

-

I

2 ..

Accumulo di eleme11ti polimorfi con frequenti figure di cariocinesi (a piccolo in g·randimen to) .

F IG.

...

FrG. 3. -

Cellule blastomatose a forte ingrandjmento.

Da.l purito di vista clin.ico è interessante il fatto ch e per un lungo periodo il sintoma principale .del blastom.a è stata una febbre a

dop·o l 'atto operativo, la febbre è ricomparsa con le metastasi. Dei disturbi m eccanici, descritti frequenti e 1


[ANNO

XXXVII, NuM. 41 J

'

1487

SEZIONE PRA'fICA

svariati, abbiamo ·n otato nel n ostro caso, oltre a·d un lieve disturbo cir colatorio· car.a tterizzato dalla marezzatura venosa addominale, solo una ~-

della coscia sul bacino: la liev.e ·eilltità dei disturbi .m eccanici è di certo in rapporto con la rela tiva tempestività dell 'atto operativo.

- , --.,......--

1

..

\

• '

Fra. 4. - Grosse cellule n ervose e fibre nervose eleme11ti c1el ])lasloma. '

tra gli •

'

F1G.

5.

Tessuto linfoirle.

m odica ·difficoltà n ella dea1nbul.azion e, in sp·ecie n el salire ·e n ello scendere le scale, per l 'impossibilità di una pro11unciata a dduzione

Da n otarsi pure l.a buona funzionalità renale, quantunque il rene fo s e compresso e spinto in b.asso dal tumore, e la m ancanza di


\

1488

IL POLICLINICO

segni di insufficienza surrenale, insufficienza frequentemente notata .anche in tumori unilaterali (Rossi, Slaviero, Kuhn). Dal punto di vista istologico è interessante il i;eperto di abbondante tessuto n ervoso nella C01Stituzion·e d el blastom.a, reperto piuttosto raro nei tumori misti (Biondi). L'origine 1degli ·elem.enti del tumore d.ai due foglietti blasto.dermici può far porre secondo il Roncali - Ja diagnosi di n eoplasia mista con1plessa. Il decor so su ccessivo ha conferm.ato pienamentè la prognosi dettata dall 'esame istologico1, b.asantesi sulla speciale struttura del sarcoma a lveolare, sulla picnosi nucleare d·el]e cellule sarcomatose e sul loro polimorfismo , sug li accenni a cariocinesi nucleare, sulla presenza d·ei numerosissimi vasi san guigni di neoformazion e. ·Probabilmente g ià al! '·epoca d ell '.att-0 operativo .delle zon-e blastomatose m·e tastatich·e avevano iniziato il loro lento ciclo di sviluppo terminato 6· m·esi dopo con la morte d el paziente . Nel formul.are perciò la prognosi d·ei tumorri misti dei bambini occorre eccessiva prudenza, an che quando - come nel nostro caso - si possa intervenire precocemente ed asportare il tumore in blocco: e, se un accurato esam e istologico ha dimostrato la presenza di elem·e nti immaturi, anche un lungo ottimo decor so post-operatorio .n10Il a utorizza a mig Ji0'1'a1'e ·1a prog.n o i, p oichè tal.i e lem.enti o p er :recidiv.a locale o rper m etastasi non ta.r der.a.n no a 11icostruire il tumofle. • 1

I

* **

I

Rendo viv·e grazie al chiarissimo prof. Di on i si eh.e mi è stato I.argo di preziosi consig·li nell'illustrazione d ei preparati istologici. RIASSUNTO. L 'A. descrive u•n caso di tumore misto soprarenale - costituito da tessuto sarco1matoso alveolare .e da tessuto n ervoso - in un bambino di 3 a nni, tumore riprodottosi per m etatasi vario tempo dopo l'atto operativo . BIBLIOGRAFIA. BAGIOALl~ Po

e

VEBG~OLLE . d 13 r ino n.

.4. proposito de los tumor e.s mix tos Archivos latino-am ericanos de Pediatria, Buenos Aires, 5-V-1927. BARRACCL 1'umori. Vallardi, ~1ilano, 1918. lo. Neoplasmi. Ist. S. M., 1926. B10No1. Tumori del r ene nella prima infanzia . Bonelli, Napoli, 1914. C.\RDIA. contr ibuto alla co noscenza dei tu.mori ipcrnefrOidi . Tumori, fase. V, 1929.

[ AN NO

XXXVII, NuM. !I]

CAn1s1. Contributo alla casistica dei tumori renali, l>oliclinico, Sez. chir. : 1923. Cor.1BY. Turneii r s du rein ch ez les enfants . Archives de Médecine des enfants, 7-VII-1926. DE ~AOLJ. Contributo allo stu clio dei tumori primitivi delle capsiile surrenali. Nel 25° anno di F. D unANTP.. Roma, 1928. FoÀ. Anatomia Pa.tolOgica. T.qrino, 1923. JEMMA.

Osserv.

su

alcuni tumori r enali nell'in-

fanzia. XXII Congresso It. di Pediatria, Napòli,

ottobre 1927. l sRAEL. Berl. Kl. V\'ocbe11. , 1889. KAUFFì\iIANN. Anatorriia patologica. Osscrv. anatomo-patologièhe e cliniche sugli ipernefro1ni. Atti della Soc. It. di Chirur-

LEOTTA.

gia, 1927. LYr..IAN. Enibryonal sarcoma o/ the kidney in a nirie nionths old baby girl. Archiives of Pediatries. Ne\v York, V, 1925. MoGGJ. Sarcoma della regi one renale con sindrome lomb ar e. Rivi sta di Clinica Pediatrica, Xv~III , 1925. P EP E.RE. · Is toge1iesi e classazione dei tumori. Rassegna scient. dell 'l st. n:och. It., 15-XI-1929. REGOLI. Cont r alla conoscenza dei tumori renali nell'infanzia. Pathologica, l-IX-192$. RoNCALI. Trattato rlei n eoplasmi maligni, 1911. RONDONI. Eziologia dei tumori. Rassegna Clin. scient. dell 'Ist. Bioch. It., 15-XI-1929. Rossi F. I ntorno alla co n oscenza dei tumori delle siirrenali. Clinica Cbir11rgica, 1925. SABATINI L. Cont r. aJllo studio del mixo-sarcoma n el bambino . Policli11ico, Sez. medica, 1927. ScHIPPEus. Renal t1imou r s in, Children. Act a Pediatrica, U ppsal a, 15-IV-1925. Sr..~YIERu.

D i una neoplasia r enale a sintomatologia non co mune. Gazzetta delle Clinich e e de-

gli Ospedali, V-1925. VoLKER. Beitrage zur Klin. Chir., Bd. 46, 1905. _..

Ricordiamo l'Interessante volume del Dott. LUIGI CAPPELLI

.AJiu·t o ailla ç.attedra di ElettToteraipia e Radiologia della R. Università cli Rom.ai

RADIUMTERAPIA MANUALE PER J MEDICI PRATICI

Prefazione del prcxf. Francesco Ghllarducci. Riport iamo soltanit o !'INDICE dei capitoli, onde i lettori possano formarsi un criterio dell'importamza del volume: PARTE I. Cap. I. 11 radium nelle sue proprietà fisiche, p a,gig. 1 a 30. - Oap. II. 11 radium nelle sue appli· cazioni alla medicina, pagg. 31 a ·76. - Ca.i>. III. Radiumbiologia, p agg. 77 a 98. - <laip. IV. Terapia, .pagg. 99 a 146. - PARTE II. Oap. unico. Nuovo si-

stema (1nobile) e nuovi pagg. 147 a· 156.

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Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio P<r stale Succursale diciotto, ROMA.


• '[ANNO

XXXVII, NuM. 41]

EPIDEMIOLOGIA. La diffusione dell' '' Entamoeba hystolitica ,, in Sicilia. Una recente disposizion-e del Consig lio Sanitario .P rovin·ciale di Palermo h a richiamata molto opportu:r;i.a me n te la vigilanza d egli ufficiali sanitari e 'l 'attenzione d ei m edici sullo estend·ersi de1ll 'infezione ·da entamoeba hystolitica, anche n ella provincia di Palermo , come in tutta quasi la Sicilia , ricordando l'obbligo d ella d e nunzia. • In,rero n el 1la provincia di Pa.lermo l 'infezion e non · è più diffusa ch e a•l trove, ci<?è i~ tl_ltte le altre regioni d 'Italia; come a leggere i giornali di M,e dicina, può dirsi che in Jta lia sia molto meno estesa che in altri paesi e specialm ente in Francia , dove vere epid·emie sono state osservate e registrate con forme più o • meno graVI . Tuttavia è n ecessaria . una difesa, ch e non può essere efficace se n on attraverso l 'azione collettiva dei m e.dici nei vari centri, intesa a sorprendere e rilevar e i mezzi di diffusion·e e i nuclei di infezion.e. Ma perchè ciò sia possibi'l e è bene ch e i me·dici sian o ed otti deJle ' . varie forme clinich e ch e l 'affezion e può r1 vestire, tanto più ch e la necessità di eseguire la ricer ca dell 'entamoeba, subito dopo emesse le feci, ren.de impossibile o almeno moil to ~if­ fi cile in tatl i centri la con ferm a di labor.ator10 . E le fanne cliniché appunto obbligano oram ai a mutare quella con·c ezione a ntica ch e si e ra formata quando ·s i riten eva una in'f~zione. es~ sen zialmente tropicale con so.Je m an1festaz1on1 dissenteriche, così ch e è giustificata la proposta di Ravaut di sostit11ire alla d enominazione di ·d issenteria amebica quella di am.e biasi, rispon,d ente volta per volta ad un qua·dro sintomatoil og ico vario e multiforme, dovuto a condizi oni individua li , di clima e di ambiente. Come è noto , da ta dal 1903 la tassativa differ enziazione fatta d a Schaudin d ell 'am·e ba patogena dalla non patogena, prima confuse ~ almeno non bene distinte nei loro caratteri morfologici ed evolutivi. Tuttavia ce~tamente in Sicilia, come d el resto nella m .a gg1or par·. ., d 'Europa, non era mai stata segnata la amebiasi che in rari casi autoctoni , pur essendo n ella letteratura il caso di Quincke e Roos provenien.t e da P.alermo e pur potendosi dare una d ocumentazione in.diretta d-e lla sua ;presenza attraverso i casi di ascesso d el fegato non sostenuti da piog·e ni. La g uerra libica e poi la mondiale ne sono chiamate responsabili e senza dubbio per la Sicilia l 'infiluenz.a specialmen te del.l a prima n on può escluder i , ia per i n1ovime nti d elle truppe ch e per lo spostan1en to dei borghe i. 1

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SEZIONE PRATICA

La 1F ranca, Izar ed altri se ne sono occupati , com e è merito d el.la Clinica Medica di Roma di .avere riass unta la fenom.e nologia d elle fo.rme atip1 ch e e larvate e del Pontano di aver e specificato la ver a n atura dell'epatite amebica e del.la colliqu.a zione tissurale, g ià rite nuta un vero ascesso. In Sicrlia od almeno in alcune provincie, quali Pale rmo, Trapani,. Caltanisse.tta, A~ri: gento le forme prevalenti sono-: .n.e1 barnb~n1 la dissenteria ; n egli adulti la oolite spastica con stitich·ezza ostinata, risentimento doloroso alla palpazione d el colon,· sp ecie in corrispon d en za delle flexure e de.I tratto d el discendente fino al sigma (La !Franca) . In queste forme n elle feci è f.acil e costatare l"entamoeb.a, j ;. ispecie n e lle su e form e cistiche . La manifestazion e ·dissenterica può anche riscontr.arsi come· processo di a cutizzazione · dell~ co~ite. , con l~ ­ sione d ella sottom·u cosa e, nei casi p1u gravi,. d ella · tonaca muscolare, fino alla perforazione, fortunatamente molto r.a ra. Considerata n ella forma di colite spa.stica, la fre quenza è mago-iore di quel ch e non appaia. anche perchè b . . . non sempre la ricerca nelle feci riesce positiva ed occorre ripe tere l 'esame con somministrazione di purganti (preferiti i salini) per avere la ce1'tezza deHa presenza ~eill 'entam oeba. Le coliti spastich e d ecorrono per lo più a febb r ili , non è però raro riscontrarvi una lie,v e elevazione termi•ca giornali-era, . come è frequente ch e qu·e·s ti infer~i a ccu si? o .anor~ssia con sen so di vuo to ·o ·dl ·p,eso all epi.gastrio e provino un malessere gen·erale indefinito con astenia, poca volontà a] lavoro, e talvolta uno stato di stordimento e di confusione m ental e inesplicabili . Qu·esti casi costituiscono di certo i centri 1nagg iori di propagazione, pe~ch.è us~almente si ritiene la stitich ezza, specie in ch i n e h:a sofferto da tempo per conto suo , come un episodico aggravam ento di u~ d~st.urb o cos~itu : zionale. Ad essi vanno agg1unt1 1 portatori ~1 cisti amebiche segnalati n el dopo guerra in Ita.lia, com e in altri paesi dell'Europa e d el1'America con una diffusione mai sospettata. Non è ;aro osservare in alcuni casi di co.Jite amebica l '.altern.a rsi di diarrea e stitichezza; in a·l tri , dopo un periodo di stitichezza insorge la forma dissenterica con diarrea, muco e sangue, frebbre più o meno elevata con o senza risentin1ento peritoneale. La forma dissen ter1ca può essere r ecidivante a lunga scad en z.a . Fra le altre forme non frequenti, ma nen1meno rare come d.a qualch eduno si CTlede, vanno ri centrate la sindrorne appendicolare, la sindron1e pseudocol ecistica, ·l a sindrome a carico pre,·a·lentemente d el r etto (rettit~) anch e con forma stenosante d el retto ; la 1ndrome di. p eptica, la sindrome duod~nale. 1

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IL

Le m etastasi possono essere multiple (Chauffard , Petzetakis, Iz.ar) ; l '.a mebiemia è stata bene dimostrata e form.e v egetative sono state. riscontrate n ei v.a ri org.a ni, oltre ch e n el feg.a to , qua·l i il oervel1lo , ~I polmone, la milza, il pericardio, il cuore, le articolazioni, l 'apparato uropoietico, le linfoghiandole .e fina.n che il sistema vasaJe periEerico . A tal ·p ro·p osito è da rico:vdar1e un caso osserv1ato in un bambino e tudi.ato dalla ·dottoressa Priebil , in cui 1a chiusura ·di un v.aso del piede. av·e va p rovocato· I.a mummi.ficazio·n ·e ·d·ella parte ·ed i l su o di·stacco. È molto importante per ii m ·e dico conoscere le porte di en·trata d ell '.entamoeba h ystolitica. Certamente la più frequente è la via digerente, e la loca,l izzazione nell 'intestino attraverso le forme cistiche - che sono le r esistenti ne è la pro.v a . Vien·e a n ch e amm·e ssa a·d·e sso la via polmonare, si.a per contagio· diretto n e·l1Ie forme bronchiali o broncopolmonari, sia p er .aspirazione d·e lle forme cistiche a d errenti al pulviscolo atmosferico. Qual·cuno ha anch e pen-sato ch e questa sia la via più frequente e ch e l 'ameba , pene trata n·el cir coil o polmonare, poi. trovi I.a sua sed.e n.atu.r ale n el1l 'in·testir10 dove g iun gerebbe attraverso la circolazione; ma è <l.a a mme ttersi come più ri spon.dente che il pulviscolo ven g a d epositato sugli alimenti e 1con ques to le forme cistich e p en etrino n·el canale digerente. Infatti quan.do 1'in·fezione avviene per via r espiratoria si ha I.a l ocalizza·zio1n B p()llmo·n.are , come è stato osservato ·d a Lambert n el Capo Ver.d·e delle Antille do,re 'Sono frequenti ta.Ji forme . . Per la contamin.azio~e ·degli ail imenti ·giocano una parte rilevante le mosche, che infette 'Sono capaci , secon.do W enyon O' Connor di trasmettere, .p er m ezzo d egli escrem.enti, l '·i nfeziorie per vi.a cutanea attraver so microtraumi 'O ragadi ed anc h e per qualcheduno a cute integ·ra . S·econdo P etzetaki.s le tonsille sarebbero U•l l•a vi.a 1d 'entr.ata 1d'1ecoezione. La conoscenza delle vie d 'entrata e d ell·e v ie di contagio dimostrano quanto im:portanti siano le norme igi enich e di ovdine pubblico d.a adottare e l 'obblig o del m,edico di diffon·derle n ella popo11.azione pe r chè la difesa si.a oltre ch e c oll ettiva in,divi.duaJ.e , come anch e la pron tezza d ella ·d iagnosi, specialm·ente n.e.J.le forme atipich e o lar,rate, permette di toglie~e di m ezzo con una cu~a a·d eg u.ata i nuclei di infezione c h e si dimostrano tanto p ericolosi. · La cura d ell 'entamoeb.a ormai è fo.r tunat.am ente conosciuta, ma è da ten er presente ch e s·p ecialmente n e.J.le forn1e ci stich·e J,a infezione è r esistente e·d a nc he do·po una prima ricerica n egativa n elle feci , occorre ri·pete.re l 'esame a ~unghi intervalli onde assicurar i d ella s u a con1pl eta compar.. a. 1

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POLICLINICO

P alern1 0 , 15 lug lio 1930.

A. CusuMANO.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La diagnosi di ascesso cerebt"ale. (H. V. O'SHEA. B1it. Med. Journ., 2 ag. 1930). Dal punto di vista diaignostioo gli ascessi cenebra· in .due . l i possono esser.e c1assificati , gruppi : I. Casi nei qu,a li sono p"Desen ti i sin tomi c1assici d ell 'ascesso cer.ebral e. Questo gruippo può esselìe suddiviso nie i .seguenti soitogru·p pi: a) Casi nei quali sono :pr.esenti sin-tomi locali e .l 'ascesso è d eterrnin.ato dalla diDetta d.iiffusion,e ·di un p rocesso infettivo : tali .sono, g li ascessi otogie~n ·ici (sfeno-tem.poral:i o 1cenebell.ari) ch·e sono una conis egu enza . ·di un'a·ffezio[le d ell 'o-vecohio m1edio, ·e q·u elli dei lo1b i ~ontali ch e sono consecutivi ard un.a suppurazi·o ne o a d llll trauma ·d ei seni frontaJ~ o ·etmoidali o de·] le ossa di queJ.lia r egion·e . b) Casi n,ei quali mancano· sintomi locali, l ' origin·e d ell 'asoesso è in una parte lon tan.a e l '1ai~ente in·feit tivo è traspoir tato d1a 1.l.a corr.ente sangui.g n.a : tali sono g li a·soessi 1m etasta-tici ch e possono •essere .a n.ch-e .otogeni·ci in quanto l 'ascesso trovasi a d istanza dalla malattia auricolane 1ed anch e n el liato opposto . II. Casi n ei qual1i 1'asoesso ,d,eco.r:iie senza sintomi .e talvo1ta enza anche che sia presente il punto d "origine. In que:ste fo1rme 1l'a·sceisso può ·evolv·efie sile nzio samente fino a quan·do non .si aipfie n·ei v,entrico li o la ten sione ·en docranica a'll!Illien.ta notevolmente, o la di·ffusion,e d el prooesso infettivo non provoca una m ·eningite o 1

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encefal~te.

Gli ascessi ·d e•l primo ·gruppo possono essere acuit i e cron.ici , quelil:i d1e.l .seoondo ·sol 0 cr oni oi. Nel ca·so si sosp•etti la p:riesenza di un asces,50 .oere1 b ral,e ·COIIlviene· mccoglierie un '.anamnie si a ocurata allo scoip o cli accertar·e .s e il .p aziente abbia sofferto .affezioni a·u Picoliari, sinusiti frontalte o sfenoidal1e o ,e tmoiditi, traumi cranici. Al Tigu.ardo oltre i 1d:ati ch e sono forniti 1da] paziente bisogna tener priesen•te i risulta·t i del} ',esame obi1ettivo. Qua.n do si sosp etti l 'asoe·sso m e tasta ti!co occorne esamina.Pe il .cuore 1p er l 'eNentualità che I '.ascesso (specie qu.ello fro·n tale) a bbi.a un' orig ine embolie.a. Anohe l1e affezioni pulmonari (tisi, bTonchi•ecta ia , pulim-0nite, em ·p iema) possono esesre jl punto ·di ·pa·rtenza 1di 'U iil ascesso m ·etastatico ·e·m ·b olico. ·Quando I '.emboli.a si vierifica in ·segui. to a piemia .e pro"V'.o·ca ré\mm 0 llimento oere·h rale, il v.aso leso è oridin.a,riam.tente ,}'arteria cere brale meidia, e .l a intomatologia ra somiglia a quella d ell1'iapoplessria . Le l1esioni osteomieliti.che e sifiliticl1e delle ossa cranich e p o ono ·da :ve l 'asoesso oePebral e. La forma più co·m une di ascesso cer ebrale 1

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SEZIONE PRATICA

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è q·u ella otogenica . Può eS:sere ·p ro,v o·c ato da un'aiffezion·e cro1nica 1detl 'oreicchio m ·e1dio ·ed essere loc alizzato n e l lobo t em •p'ora.le o n·el oervell1e tto; esse.rie adiacente al•l 'o·s so ma.lato ed al·1olf"a · è do,vu;to a·d una di:vetta diffusiomre di una r.accollta di vus extra- ·o intradu:rale , o dovu.to a·d infezion·e tra:spo·r ta ta a m e zzo· d·e ll1e vene o degli spazi Linfatici ed a-1·1o·r a ·è localizz,ato a·d una certa ·distanza n e11a .sostanza bianca. L 'ascesso è qu.asi sempre u:n.i co. D1evie ·esse.r e so .. sp e1:ttato oig ni qualvolta ;nel ·Co1r so di un' otopatia crronic a si h1a cefal1e.a , vomito e n·eU1rite ottica. La 1fo1rmazion<e di ·p us n·el cervello è aiccompagn .ata di solito -da febbrie, brividi e cefa·le a. Segue un b:veve p e riodo ·di latenza n el quale i disturbi sono p ochi o mancanti, ma non ta:r:dano aid a ppa-r ire fe·n io·m eni di comipr.e ssion•e ·e ·di tossiemia . N el ·peirio,d o in1iziale la ·diagnosi ·differ.enziale con la me·n ingite è difficile. Al rig uiardo possono g iovare i seguenti caratteri: ne11 'a scesso il .p ol1so è .J enito, e negol.are, l1a temp·eratura subnormale , i rifliessi su•p erficiali sco1m paiono ta!rtdivame nte ·e d.a un solo lia to·, manca la rigidità nuca1e, 1'e.c:Lema 1p•api~1are è ·l egg ero e d unil.at·eral1e , ·meTutf!e nella m ening ite il polso è irregolare 1p er freque nza e foTza, la t em rp eratur.a è .al·ta, i :ritl.essi su•p1erficial1i soom ·p1a iono presto re bilaitera.lmente , si ha ·r igidità nucale e l 'ede m a papill.a:ve è n otevoile e bil.atera1e. 01tr.e a ciò n el1lia m eningite 1purulenta ]a p untura lombare 1dà ·qu.a·si .semprie un liquor i1p w teso, torbido ed infetto. P er gli a scessi otog.e nici la 1diagnosi di se·die è g en eralmente facil1e, rno n così .per qu1el·l i metastatici o l atenti p eT" i quali 1'a.ccertamen~o d ella loca1izzazione è difficilie o im1possibile. Gli 1a soessi t emporalri ·Ortogen:ici s i formano di 1solito a1lo stesso lato ·dell'orecchio malato. I pri•mi sinrtomi .so n.o c ostituiti da fatti p ara1iti ci la cui frequ·enza e·d est en·sio·n e è in ra:pporto .a}lia g ra.n d,ezza d;el.J '.a scessoi. Si h a prima 1a ,p aralisi ·d el 1faocia~e , ·p·o i 1d el b.r accio ed i·n~ fin·e .d.ell '.arto1 inferioife. Quando la .par.a.lisi seg ue un ordine inverr"so l 'a sce so, è lo·c a.Jizzato .profon1damente .ed eseric jta un.a pressio1n 1e su}]a capsula interna. Si può aver e afasia motoria o se.n oria quando l 'a•s cesso inter essa risp ettivamente .I.a :fir.o n taJ.e i·nfierio1r e sini str.a o la temporale su.p eri or e . ip aralisi .oculari , come I.a pt o·si o ·l o stra bism ·o Jateral1e con ·pupilla ri.g i,da .e mi1driatica indica .una 1p:riessione sul ·terzo ·p aio. Qua ndo l 'a scesso è loca,1 izzato n el ·lobo parietal e si ha parr:ali.si iin1croci.a ta 1de.Jl.a faccia 'e 1deg li ia rti. Gl.i a soessi cere b ellari in un buon t erzo d ei casi sono preceduti 1d:a in.~ezione de l seno latera1e, 1ecl in tal 1caso i siniton1i 1di un ' atifezionce masch era no que lli .dell '.a.l tra . In un altTo t erzo l'asce so oe:rebellare segu e a ·l1abjrintite suppurr.a1tiva, ·ed .a},}1or.a i sinton»i preva lenti sono l.e n a u 1e1e, i vomiti , l e v·ertigini ed a1tri di sturbi lab iri11tici. 1

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Le

N·ei rimanenti casi l 'ascesso si stabilisce per distruzion e .diretta d e11 ' inf~z ion1e m a toiid ea , ed allora si ha p er lo più l '.a cesso extradurale d·e11a .parre te po·s t eri10Pe d ell ' os so, p ie troso. La diag n.o si differ:en ziale tr a asoesso cer ebell1are e . a scesso sfelllo-te:miporal1e non è difficile quando son,o ·p:r.esen ti i si11 to mi a foco1aio. Le vertigini, il nistagmo spontaneo , il Romb er g, l 'atassia, ecc. so·n o sinto,m i dell 'a soesso c·e"Deb ellarie; ·m 1entre l1e va rie forrm·e di .aJfa.s ia parl1ano a favome dell 'a scesso sfeno-tem!p orale . Neo n m .anc ano, .p er altro, altri c rite rii di 1d iagno1si difl~erenzia.lte anche qua.n id o man,cano i sin to·m i .a focolaio. .La cefa·lea , co.m u.n ·e in ambo i caisi, è m eno g.r av.e n 1el.l 'a&cesso tempo1ro- s fen.o~·dale 1eid è id i ·solito localizzata n·e l1l.a regione tem·p oral1e de] lato l•eso. · Nell ' ascesso cer,eb ellarie è più intensa e continua, ,e ·l ocalizzata n el lo,b o occipitale 1d.a l lato del.la .lesion,e. Il vomi td è s·ernpre presente in ambo i casi al prin1ci1pio d e1'1.a m .a lla tti.a, ma n:e1la forma t emporale diventa sempre m .eno fu-equ,ente c on t en,d enz.a a scompa1~ire, m entre n•ell 'a soesso cer eb ella::re s i ha ,c os.tantem1e nte e a1d i·n·t e.r valli ir1iegolari. Le nausee ed i vomiti sono indipend enti dai pasti. Nell 'ascesso t empo·ro-&fienoida-l1e si h.a costant emen·t e ·ottusità mentale, c he i•n 1quello cere b el.l.ar e si ha s o1o n·egli staidii avanz.a ti e quan·do la rp re sione endo·c ranica è ·div.entata mo,l:to .alt.a. Le vertigini n ell 'a oesso t empora l e sono varirabilli -e d in·c ostan.ti , m e11tre sono un sintomo precooe e costant.e ·d e·ll ' ascesso c·erebellare. La n·eurite ottica, .la papillia da ·stasi sono molto m 1eno fDequ·enti nell 'a soesso1 cer eib elilare. Le :p aTe·si mu,s co1ari , quando sono presenti , sono controlaterali n ell 'ascesso tempoir ale e ·o mol.ater .a.11i in ·q u.e1110 oer eb.elJl1ar.e . I dati più important i µ er ]a 1diagnosi differenziahe tra 1'.aiscesso cer.ebe·l l.are e la labirintite suippurativ.a diffus a n ello s.tadio acuto sono i siegu.e n ti : 1

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Ascesso cerebel'l ar e.

1. Jn;.zio gr aduale.

2. Nistagmo ro tatorio pii1 pr.o nunziato al lalo de] l a lesio·n e, ma variabile con la direz jo11 e d e1l 'occhio.

3. Il n istag1no aumenta con il prog·r esso della 1nalatt~1a.

4. La vertigin e in pri11cipio è influen zata dal n.ist agm o, m a p oi per siindipeJ1de11tem ente ste d al nist agm o.

l .1ab ir in tite suppu rativa d iffu sa.

Inizio improvv :130. N~stagmo

rotatorio verso il lato san o; aum en ta quando l 'occhio è r ivolto ver so il lato san o e cessa quando I 'occhio, è rivolt o dal lato m alato . . Il nistagmo decr esce e t ende a scomp,arire do, po 2-3 sett jman e. Vertigin e rotatoria sul pifl no clel n :,st agm o. Dimin l1isce e scompare con il n~st agmo.

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IL POLICLINICO

5. Atassia indipendente dal nistagm o, senza tendenza ~ scomparire. 6. Reaz=Dne calor~ca presente e di solito normale. 7. Udito. n ormale se l a affezione cer ebellare è presente da sola. 8. Disdiadokoikinesia e incoordinazio11e presenti.. 9. Segno del dito con deviazion e dal lato della lesione solo p er l 'arto del lato leso. 10. La temperatura si eleva al principio, cade gradual~ente e diventa normale e subnormale. 11. Polso lento talvolt~ an:che n ell 'ipertermìa.

Atassia n el pian-0 del nistagmo e scompare con quest o. Reazione calorica assente. l Tdito compl etamente perduto nel lato malato. A ss~ nti1 •

La deviazio·n e si ha in direzio ne opposta quella del nistagmo. Si verifica in tutti e due gli arti superiori. Elevata al principio, n ei" casi non compl~cati ritorna n1ai . . normale, subnormale. Frequenza del polso variabile co·n la temper:at ura. 1

Vi sorno .asoessi cerebr.alii ch e d·ecorrono senza al cun sintoim a a fo colaio. Son·o so1p ra tu.tto bo- li asoessi n1·etasta ti ci d·ell.a so·s tanza bi·a nca e d ella r<egio n1e fr,o n ta·1e. . Vi son·o a,s c.essi oerebra li senz.a alcuna soffer enza 1e senza alcun segno, lre ·c o sì ·d ette form e liatenti . In questi casi la priesenza de'l l '.ascesso è nivelata ·dalil:a sua ro·t tura, ch·e provoca una meningite fulminante a d e•s.ito qu.a&i sempre letal e. DR. 1

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I tumori ponto-cerebellari · senza disturbi uditivi. \

e BARBIER. Journal de Méd . d e Liort, n. 251, giu g no 1930).

( B ERIEL

, I ·disturbi u·ditivi n'ei tumori poi:to-ce!'ebel.lari sono in gen ere, un ·el em ento 1mportan·~ per la diagnosi c~.in~ca; m.a si con·OSG0 no m?l ~1 casi in cui questi d1sturb1 pwe ,essend~ minimi ·Od anch e assenti , si trattava nòn d1 me no d ei t u:rn ori in pa•r o lia. . Gli AA. richiamano ·l 'a·ttenz1one su questo importante aiJ'gom ento. . , Essi ricordan o come .Ja sindrome dell angolo ponto-cer eb ell.ar e ·p uò aver~i p er sa~comi delle meningi , p er tumori ~n~amma~or1 ~ p~r alure n.eop1la si1e, orb enre .a t1;1tt1 ci:i·e s.t1 ca~1 gli ~A . riservano il nom·e gene rico d1 tumori dell a~­ golo ponto-cerebellare; . m ,e ntre . c~nser:vano il nomre ·di tumori pro nto cerebellari a1 vem n e·u ro·0 o·liomi na ti sui n1ervi e il p1iù spie sso su.ll 'VIII };aio. S 'intend·e· ch1e questa distinzio,n e non è ch·e con vien zio·niale . Sono troppo n oti i s.intomii. ca·r atteristici. di questa sede ·dei n,eoplasmi e s1 sono dov.ut1 al fatto che quest i i sviluppano n ehlo spazio ancrola.r e forn1,a to ,d al cervelletto e d.al tr-0nco oer ebrale ed in modo più gen erale, n ell o strato ' . . o ' teo fjbro o, non esten ibile ch e co t1tu1 ce 1

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la fossa cer eb ellare chiusa in alto dalla tenda ·del cervelletto. In ogni caso si r.iesoe a m ,e ttere in evidenza un.a triplioe serie di fenom·eni : Cushing: 1) Seg ni di compressione intracranica in cui domina un e dem.a precoce de.Jla papilla, peTchrè l'acquedotto di Silvio è rapi damente ·compresso e la disten sione V·entricoliare che n e risulta si risente presto sulla nutrizionie d el nervo; 2) dei segni di looalizzazion•e dia ti .d,a una sindrome ce·rieb·ellare, spesso unilatera.I.e all ' inizio, qua~­ ch·e volta già bi·l.ateraLe quando si ·e samina 111 malato·; 3) infine ·d ei segni di interessamento dei nervi d·ella base. Il deficit colpisce sopra0 tutto 11 V e il su o segn o principale è la anestesia del1a corniea, il facci.al1e (VII) con paresi o paralisi totale a tipo periferico e sopra tutto l 1VIII paio con le sue ·due branch·e a custica e v.estibola.r è . I segni di questa partecipazion·e sono ol tvemodo tipici. . All 'Inizio si hanno, ronzii confusi, malesseri v.acrhi talo,r a veri ruÌno ri ano rmali che il ma1.a t~ p1eiroepisce : per lo piiù d·ei fischi anche assai inten si, in altri casi dei veri ruggiti . Poi lentam•en te l 'udito si attenu a, si che in varj m ,e sì si g iunge alla sordità comp.J,eta d1el.l 'orecchio dal l ato ·d·el m.al.ato, chie p erò non impedisce la persistenza deii ::r:onzii . Si .a ssocian 0 importanti distu rbi labirintici com e v•ertigini sutbiettive, (titu,b anze, dreambuJ.azion·e da ubb.r iaco) che sono di difficile interpr1etazion.e pe-r la contemporanea .lesione de l cervelletto. Le indagini suJ.lo stato ·del la birinto (prova di !Ba rany) chiarisco.n o la l1e sione . Ora gli AA . anche comp~~sando la letteratu~ ra e d in base .a casi propn1 han notato che i ,d isturbi uditivi così imp·a rtanti per la diagn osi possano essere a ssai ·t enui da sfuggire o addi·ci·tt'l.l.r a mane.aire. T.ale a.ssenza dip1end·e ,d al fa·tto chie cr:esti tumori sono, dei n euro·g liomi e ohe questi decor:r.on.o facen·do paTte d·e l tessuto n ervoso stesso, ve,1~e nieo·f ormazio·n i del n ervo, si oh.e questo può oonserva,r e p e-r lu•n g hissimo terp po gli eliem.en ti della sua attività funzionale. Per qu.a nto ciò sembri a prin:a vis~a J?<lTadossa·le si può ·d unque fare la diag nosi di tum or.e ponto-cerebellare, e d anch1e più preoisam énte -d i tumore d·el nervo a cu stico, quando no,n esiste disturbo apprezzabile della funzìone ud.i.t iva e si hanno solo, segni -d i .local.izzazzione dipendre nti dall1e palf'ti vicine . 1

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L.

TONELLI.

CIRCOLAZIONE. Tensione arte1·iosa e vecchiaia.. e R. CASTÉRAN. R ev. de M éd. , ann o 47°, n. 4, aprile 1930).

( C. LAUBRY

Gli AA. classici da Bou char·d a Hucha rd eo-nalano una elevazion e gen erale della pressione ~rteriosa a1 di sopra della norma in più della


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SEZ IONE PRATI CA

metà dei vecchi , e danno com·e cifre d ell e variazioni tra 19 e 25; a·l tri più r ecentemente (Wildt, .e Bo"ves.) amm·etto·n o un.a elevazio·n 'e media di 2-2 l / 2 cm . sopra •l a no rma. Tutti riconoscono. m -0lte eccezioni a qu1esta r egola. Long ammette c·h e in mancanza di arteriosclerosi la ten sione sia tn-0rmale o diminuita. Anche Gallavardin e Dumas amm·etto·n o1 che i sogg etti che non . si sono S-Ottoposti a cause ipertensive abbian·o verso la fin.e d ella 1oro, vita una leggera rd iminuzione d·e Jla loro tensione. Vaqu,ez dice ch e le mqd.ificazioni d ella ten sione presso ~l vecch~·o risultano .m e no d.a l.J,a .età che dalle condizioni pato lo·g ich e in·e~enti alla età . · Gli AA. han.no ripr:eso lo stu.dio ·dell 'argom ento in: base a·lla J.oro :larga esperienza: essi studiano: 1) i dati sfigmomanometric i; 2) j dati olinici ed etiologici; 3) il sig·n ificato e la prognosi d·e lla tensione .arteriosa n el vecchio. 1) Dati sfigmoman·ometrici: Tensione massima: con l 'apparecchio .d .e l Vaqu·ez-Laubry essi hanno o ttenutoi come cifra più deb ol e 13 e com~ più alta 27. In un caso. 315 . Si deve sempr.e prendere 1a pvessione ad ambo le br.acci.a p e.r ch.è vi ROsson·o ess'e re facilm ente diseguaglianze tra i du,e• ,l ati , oltr·e ch e per ectasie vasali anche per semplici ch i.azze di ate·r-Oma· e h.e possono :restringe·I~e Un vaso più di un 'altro. Essi distinguono tr.e gradi dj ipertensione: le legg.ere tra 116 e 20 ch e si hann o n .e.I 40 p. 100 de i casi ; le inedie tra 20 e 25 , pressappoco ne1J.e stesse proporzio ni ; 1e le forti ' con massima sopra il 25 che h anno una freque.n ·za pressappoco egual.e a quel.I.a delle pressioni norma:li . Ten sion·e minima; è curioso nota~e come qu·e sta si mantenga spesso vicino alla no rmale . N·ella metà ci;rca d ei casi e ra tra 9 e 10 oio:è normale. Nel 25 p. 100 pure .avendosi lievie elevazione, questa non superava mai i due cm. e -0ioè 11 1/ 2-12 , e c iò, natisi, con tensio·n i massime .sempre superiori ai 20. In pochi casi si avev.a un.a ipotensione diastolica variabile tra 6 e 8 . Indice. oscillometrico: G li AA. n oin han dato una gran·de ,attenzion·e a questo stu·di-0 , aven .d-0 notato ch e da esso non si pote"·a.n o ricava.re ·delle d edruzi oni inte ressanti . La altezza dell'indice oscillometrico è condizionata a tale molteplicità di cause cardi.o-aortiche, e queste sono cosi complesse, ch e non è poss.ibile trarre alcuna Jegge semplice e pratica da queste osservazioni (Cestan) : Curve oscillom etrich e: Anche. qu,e ste hanno scar so significato n ei casi in esame e vennero trascu-ra te. In riassunto si può dire : ne i tre qu.arti circ.a d elle person·e .al ·d i so1)r a. de i 65 a nni , esistono d elle m o dificazioni ·della pressione, queste si venificano sopra tutto s ulla sistoli ca in m odo ch e secondo la clas ificazion,e di Laubry si potrebbe parla.r e di ipert ension·e quiiiòrata a predominan!Za massima le. 1

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Gli AA. rileva110 po i 1 <lati ottenuti d.a l l 'Esame del mala.to, cl1e n on . . 0110 m eno inte·r essanti : i ·d.istu.r bi funzion.ali con isto·n o in massima parte in spasmi,; non si ,d eve .d.i menti ca rc oh e .esistJe un nun1ero en orm.e di i1Jerten sioni l.atenti , n elle qu,ali pesso il disturbo funziona le si rivela solo fortuita1nente o durante malattie intercorrenti . L'importanza ,d ei eg11i obiettivi clinici sarebb e m olto scarsa; solo avrebbe un ce.r to valore . il rinforzo dia.stoli co alla ba e ull 'oTifici.o aortico. Nel \'eéchio è diffi c ile ·distingu·er.e n ell ' urto dia tolico <lella base e iò c he dipende dalla pression e, e ciò ch e d eri v.a dall 'indurimento d e·lle valvole sig moidee. Tra g li a ltri seg·n i ob iettivi d evono e sere ricordati: 1' insuffic icn za aqrtica è abbastanza frequ,e nte, e talora, ebbene n on sem.p re, spiega la con com1itante ip·otensione diastolica . Le arterie periferich·e ono spesso dure e tortuose ma ciò coin cide talora con una ten sione , norma le·. Anch 1e l 'esame radiolog ico n o11 dà d ei dati molto costanti ; la. ten ion e art.eriosa, il cuore e }'.a orta spesso radiograficamente n on son o in un.a correlazion e tipica. Neppure le indagini ananmestich e ·e lo st udio d ei f.a t tori etiologici perm ettono di traTre utili conclusioni. R1igua·r do .a l fatto-re renal e n·o·n par e chJe ·e sista un rapporto tra rene e tensione arteTiosa .più di queJ.lo ch e n on esiste tra questa e il cu·o re; l 'elimii n.azi on.e r en.al·e fu tl'ova ta sensibilm ente n ormale, e se è modi1fi cata essa non si ·r ipercuote sen1pr e a lla stessa .m .al).·iera sulla pressione arte·r iosa. Circa il fattore g landolare l ' u11ico dato da .r ite·n ere è ch e piccola parte delle m odificazioni di pr.essione d ei vecchi si iniziano dopo i distu,r bi dina mici c h e si presenta110 a ll a m en opausa. Le ricer ch e sulla colesterinen1ia no.n hanno dimostr.ato un 'importanza etiologic.a in questo elemento. In co.n clu·s.ione si può. dire ch e ù.l fatt ore genetico più importante d ella ipertensione senile sembra esse·re la sclerosi v.a.scolare. 1

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Significato e · prognosi dell'iperten.sione nel vecchio. La prognosi \raria con la natu.ra della ipertensione; 1) Nelle ipertensioni equilibrate sistoliche e diastolich e si nota un.a notevole tolle·r an.za dei malati senili in contrapposto a lla gravità d ella iperte n sion e simiJ.a.re neg li adulti . Dumas nota che qu.esti n1alati evolvono verso l 'insufficienza cardiaca o \ er o l 'emorragia cerebrale. Gli At\.. ritengono i n vece siano form e reJ.ativ.amente benign e . 2) Vi è poi la grande massa d elle ipertensi oni si tolich e squjJ.ibrate ; non si d eve a n zitutto dimenticare ch e in genere n on si tratta d·i una \rera e propria iperten sione. L 'appaPeccb i10 mi . . :u·r atore infa tti da r à d ej datj infed el i per il ... Clnpli ce m oti\TO ch e a r)a1

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11 , POLICLINICO

rità di l)l'C ~ sio11 e ~i ott erranno ,delle cifr e difD alla co11s iù.er azio11e d ella lettera tura en1e rge fer cr1ti se la pressione è mis urata su una artecl1e g ià ,a ltri AA. a,·evano os er"·ato effetti diria ela ·tica o irrig idita. Di più le cifre d el la ver ~ sulla frequenza d el polso i11 seguito- alla ten ione sistoJ.ica J1el , ..ecchio, più ch e in altre compressione sepaTat.a d ei ·due bulbi oculari, e tà, non e ... primon o .la \ er.a pressione san g uiopratutto in soggetti con lesioni del simpa. g·n a, n1a ·d elle con.dizioni dinamicl1e differ enti tico cervico-to1~acico, ciò ·ch e confermerebbe n·eJ ' 'olume d ell 'onda ang uigna, n ·ella ·u.a l ' opinion e ·d egli AA. fran cesi. for P er poter porta·r e un ç_ontributo di conferma . za ' 'iva, e lo tato st esso delle pareti arter1 osc . a tale opinione, bisogna ricer care il R. O. C . Queste consideraz.ioni i1on d evon o di strt1gge·r e co·n que.lle mp,da lità ch e riducono al minimo J ' im1p!o·r tanz.a id ell.a '.i.p erten·sio.n e s isto·1'ica n ei Je cau se di errorie; e pe•r dar valore alla espresvecchi ma ·devon o indurci ad interpretar.Ja in sa opinione, bisogn .a , secon·do 'F orti, ricercaTe un .modo un j ) 0 JYeciale. _Essa infatti ·esprime dapprima com·e si comporta il R. O. C. nei }'in teg·rità ·d el CU OTe r81 c linicam,ente aS urne n orm,ali, poi se esso è sempre d isu gu.a l1e in taloir.a l 'aspetto d i un fattore ·di compen o. portatori d'i lesioni del simp·a tico cervice -dorsaL 'iperten ione si tolic a quilibr.at a enile va le unilat er a.le : ~ d infine com e reagisce il quindi rim essa a l suo po to, si d eve gu a rdare R . O. C. 1n <.,O.toro in cui }'.inter essamento d el ad essa .., enza sorp1~esa e ta.Jara con una relaimp·a tico è peI'iodico (pneumotar.acizzati). tiva soddisfazione.· L '·e lem en to fondam entale A tale scopo so:p.o stati presi in esam e 50 inp er I.a i)rognosi non è dato dal.la t en sion·c artedi,1idui, con diverse affezioni, in cui è stato riosa , m .a ·clalle les ioni arteriticl1e c.a paci di ricercato i l R. O. C. b iJ.a ter.a.l e e ·u nilate·r ale. svolg·er si n el vecchio . Ne:l 68 % di casi il R. O. C. bilaterale è stato Int er essante sar ebb.e poter dare un ·esatto vapositivò; n el 2·0% è stato assen·te. P er q uanto lore progn.o stico a:lle m ·o·dificazio,n i ·evolutive rigu.a rda il ·compo.r tam.ento d el R. O. C. u.n id ·ell.a i)r·e ssio.n.e : a questo riguardo la pressione e in 10 laterale, in 40 soggetti è stato ucrua.l1 0 ch e i va ·el evando a n}ano a mano parla per ·disu g uale nei due occh ·i ; di qu,e sti 40, in 20 è un accr·esce r si d ell.a ·estensione d.e ll·e lesioni tata p r esente, .a ss·ent.e in 10, inve·r tito in tre . a·r terio e, sebben e non in modo sicuro ; invece , Consid,erando'. i casi in. cui fu disu guale, non pjù ig11ificati\70 sar ebbe 1'abbassa!-'si d e.l]a p rese stato notato 1n alcuno di· tali soggetti ,de lle sion e e più ancora un accrescersi ·d e11a pr,e ssion e n ot e ch e d epon,evano per un inteTessamento differ en ziale ch e d eve essere considerato segno ·del imJpatico cervioo-to·r.acico : in 6 casi tale di insuffici enza n1ioca rdica . fa tto si poteva escludere in niodo assoluto. Qu·esta constatazion e vien e a d infirmare il Con.elusioni terapeuticlie : com e n on ci s i d eve .a ll arm,a~e eccessivamente .d i una iperten- va lore d el R. O. C. 11n.ila te·r a:l e quale e leme nto per sospettar.e un inter.essam ento d el sin1p? sion,e in un vecchio, così non ci si d eve a ctico cervico-toracico. e.ani re a fa1·1.a .abbassar.e , ·e tanto m en o con Vir~ ne in·oltre r i.fer i t.a ] osserv.az ion·e di u11a m ezzi vioìl enti. Ciò ch·e si d eve curare n el vecpazien~e con sindron1e inistra di C. B. H. per c hio .n on è l 'iperte11sione, ma .la sclerosi val.a sezione ·d ella cate.nra s i1npatica a l di opr.a scolar·e contro l.a quale non ,abbiamo .al tri r im ·ed·el g.andio cervicale i11~eriore ; in essa il l\.O. C. di cl1e l o io·d io e g']i io,duri , ·e talora si J)UÒ bioculare pr.e sente, non assum e,ra disu g u.ag.Ji.a naggiunger•e c itr.ato di sodi o·. Si J)rovve·d erà pr za ·n ella compres ion·e m o·n oculare. Ciò dimoa l.le d ebol ezze cardio-renali co·i m ezzi so1iti. st-r.a eh.e no11 .sar.ebbe in·d i ffier ente l 'a]tezz.a d ella L. TONELLI. ~esio.n e d e-I in11)ati co cr r' icalc nel J)rovocare 11 R. O·. C. Yalo1·e e significato deJle diI"fe1·enze del ·ei pneumotora cizza ti j] R. O. C. mon oculare R. O. C. nelle• con1p1·essioni 1nonoculari. è s tato positivo in du e ca i s u djec i, il ch e din1ostra ch e se n on j può negare il R. O. C .. (F.FoRTI. Ri v. Clin. 11/ed.) 11 . 10, inaO'g io 1930). unil.aterale con1e e pre ion.e di irritaz ione d el ~ in1patico d or a1e, esso è .. car amcn te frequente. L e pre se11ti o er,razioni p ig liano lo spunto cla ' CARUSI. una comunicazion e di AA. francesi i quali h a nn o ·ri ce n trato differe11ze ·d el rif1esso ocu1o-car- . DIAFRAMMA . <liaco a econda ch e esso ~ ia pro\rocato colla c o n11) r·e, ione d e.ll 'uno o d.el1'.a ltro occhio i.n Le ìnfiainmazioni del diaf1·am1na. . . og·g etti in cui era110 })r e e11ti e ·dimostrabili (A. R.L\MSBOTT01vr. .Tourn,a.l ll1 edical A ssociation ·... egni di p.ar a]i.. i o di eccitazio·n e d el ·im1)atico G lug lio 1930). ' ·CC I'\ ica ]e di un lato . Tn 1Ja e .a tal e con .. talazio11e i d etti AA. cr eI into1ni ,d el] e i11 fi n1n1naz ion i del dia fram·d o?10· r Ile a I rifle o oculo- cardiaco unilaterale n1a o d e1le parli , ,ici11 e po · 0110 a ssumere forpo~ a r ~ .. e re attribui to un certo valore quale 111e ed in Len ~ t~ d iver .. i .. ~ ime , dalla legger.a so fnl rzzo cl i e J)loraz ione del - i111patj co cervicofer e11za a fatti 1111 poncn L1 cl1 e ri corclan o 0o-li ... tatorar ico. li addomin ali ac uti. 1

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Le infia111mazioni del diaframn1a possono dividersi in due g ruppi : quelle ·d ella s uperficie superiore o pleurite diafram·m atica, e que~le .d ella superfi cie inferiore o .a scessi sottod1aframma ti ci. E' a notare ch e le prime i)ossono dare sintomi rassomiglianti a quelli ·degli s tati a ddom .inali aouti , e quelle inferiori, in rapporto ..alla ,d istribuzio11 e -d el n ervo frenico, dare ,dolori all e spall e 11elle regioni sopraclavicolari. A parte la in11.ervazio·n e simpatica, il diafran1ma riceve fibre a.al frenico e da l sesto o settimo paio intercostale . . Il frenico provien e da l ter zo, quarto e qu1n·to ramo cervicale, n1.a so·p r.a tutto d.a l quarto ; ra1ni ch e pro,rengono dallo st esso segm ento ini dollare che i)ro,rvede a ll ' innervazion e cutan e.a delle reg-.ioni sopra cl.avi col~ri . . Si spiega co ~ ì j.} ·dolore riferito a d ette r eg1on1. Il frenico contie11e fibre .afferenti ch e si di·s tribuiscono nella parte più centrale d el diafr.a n1m.a, sopra tutto nella super fi ci e inferiore. IJ dolore, quindi riferito alle spall e, l1a un particolare interesse clinico , p er ch è indica ch e la irri tazione risie.d e n ella parte centrale d el dia!framma. Vicev~r a l e fibre e11sitiv.e dei nervi .intercostaJ i s i ·di tribuisco110 alle parti . p iù periferich·e d el . diafran1ina . L 'irritazione di queste parti d et ermi11.a clolore · n ella dis tribuzione cu1anea di .d etti nervi i11ter costali la quale .co1nJ)rende n on solo la b a sa regione t?racica~ ma anch e .J.a p·a r ete a d·dominale .anbeno·r e. S1 .piega così come le infiaI?r:riazioni .diaframmatich c anch e della su perf1c1e superiore pos=Son o simula r e un 'a ffezion·e a ddon1inale . La pleurite diafra rnmatica l) UÒ clini ca~en­ te suddivider i in .acu ta, ubacuta e cr onica . Nella forma acuta l 'inizio è bru co . Il pa ..ziente è pre o d a dolori viol·e nti e ''on1 i~o. Ne.i .casi tipici il d olore è riferito alle parti ba ~ -Oel torace, ma più frequentem ente alle . partt ·superiori 1d ell 'él!d·dome con t endenza a d1ffon.der i .al torace, e, se è colpita l.a parte centrale del diaframma , posso110 a\rer si d olori riferiti a lla regione sopraclavicolare d el J.at.o -0mologo. Si ·di ting u e dal ·dolore d ell a colecistite .acuta , p er cl1è in · quest a i h a la sen a·zione com e e uno stilo ar.ro,;entato pas~sse attr.aver o jl fegato per rag·g·iunger e la parte b a a d ella scap ola. D 'altra parte il d olore d ella colecistite .acuta n el suo acme è spesso riferito all' epigastrio e quando si calma tende ..a localizzar i n ella r egione d ella cistifell ea . P erò an cl1e n ella J)l el1rite diaframmatica può .a vvenire cl1e il d olo re è loc.a] izzato olo a ll 'ad.dorr1e senz.a .alcu.n Tiferin11ento al t orace . 111 qu·e sti casi, specile se il vomito è co picu o e d 1 intomi sono i1npon enti , è facile scan1biare l 'a ffezione ·diaframn1atica con l 'appendic ite, la .colecis Li t e co11 la peri t.011ite perforant e, la 1)anc rea t ite ac11ta en1orrag·ica qua11tn nque in qt1e1

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SEZIO E PRATI CA.

ste condizioni il grado di rigi dità addon1inale è sempre maggiore. . . Nella. pleurite di.a framma tic.a c'è d1 sol~to febbre n1oderata , il pol. o è frequente e piccolo, la respir.a zione difficile ~·a non molto accel erata e spesso a tipo esclusivamente toracico . La cute in corrispon·d enza d.ell 'ar ea ·dolente è squisitamente iperalge~ica, così ch e il se·m plice contatto provoca inten so ·d olore, m entre la pressione fatta co11 la m~no è n:iolto meno ·d olorosa, anzi può da r e anch~ sollievo. Manca oani difesa muscolare addominale. Un.a v~lta fatta la diag·n osi è con sigliabile, · se il dolore. è forte; somministrare morfina p er vi.a ipodermica ed .a pplicar e localmente il caldo umido . · Nella pleurite .diafram matica subacuta il. do~ lore non è co·sì forte , è l ocalizzato· nell e r.eg1on1 costali inferiori , con o senza riferimento alla r eg·ione sopraclavicolare, ch e per altro talvolta è il primo a comparire.. . . Nel g ruppo ·d,ella p~eu·r1t~ di·a~ram:nat1 c.a. cr~­ nica vanno com presi quei casi n ei qual i es1s tono v ecchie aderenz.e tra pleura viscerale e diaframma . Molti di questi casi d ecorrono senza sintomi speciali , e la dia·g nosi pu.ò es~ere tabilita solo mediante l'esam e rad1olog1co, ch e dimostra ·u na limitazion e delle escursioni della base pulmon.ar.e. . . . Si chi.amano asoessi sottodiaframmat1c1 tutti a li .ascessi .a contatto c on la superficie infe~iore d el diaframma , eccetto quelli d el fegato e d ella mi]z.a. Possono essere sitJuati a d estra o a sinistTa e oltre il pus possono contenere o·as. Questa ' caratteristica è dovuta ali' origin e d·ell 'asoes o. In e ff.etLi ]a cau sa più comune è Ja p erfor.az ion e ·di un ulcera p eptic.a, per mo·d.o ch e 1'a scesso è in comunicazione con un v1cere cavo, ·d onde il c ontenuto di g.a s. 9uest? può mancare quand o l 'ulcer a peptica e n1olto piccola . L 'ascesso sottodiaframmatico p·u ò e sere c.a usato .anch e d a un .a scesso .a ppendi cola r e. In questi casi , a differen za di quello dipendente d.a ulcera peptica, I '.a scesso è localizzato a d esi ra e di solito non cpntiene gas. · I intorni gen er.a li · del·l '.a scesso sott odiafram1natico son o quelli ·d egli ascessi localizzati in altre parti d el corpo: malesser e, inappetenza, dimagrimento, tipsi ,· lingua secca e patinosa, febbre irregolare, t achicardia, sudori ed eventualn1ente brividi. L 'inizjo e la sintomatologia varian o con la c.al1 a e la localjzzazione d el) 'ascesso . ci ca i consecutivi all 'a cesso ap1)endicol.ar.e o .all 'operazione per ulcera peptica l 'inizio di solito è insid ioso. Se la febbre ' ~ te c inque o e i g· iorni d opo l 'operazione persi sen za s intomi locali ch e la g iustifichino , e v'è d ol ore i1ella bassa Tegione costale e difficol tà, non i1 eces ariamente accelerazione, del respir o , ~ i deve so pettare la formazione di un n cc. so ottodia fran1mati co. T seo-ni . . u cce. Ì\ i di]}Cnd o110 cl.all a localizzaz ione d e ll 'a ~c e ~ so, 1

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[ ANNO

IL POLICLINICO

LXXVII, NUJ\il. -!l }i

ugualn1cnte . L 'esame tradiologico ci.n ematico mo tra I 'opposizione <l1ei movimenti dei due· e1ni!toraci: dal lato sano i movimenti co ·tali hanno un 'ampiezza esagerata e cosi pure l 'èn1.idiaframma. Dal lato malato tutto o quasi tutto è immobile, fisso in posizione più ò meno· ca[fatteristica, ovve·r o con minimi movimenti di.aif:riamm.a ti ci, più o me n·o irneg·olari, con .acoen tuaz.ione ·dei festoni e d1elle 1ondulazion·i (briglie adesiv.e). La cine-matica respiratoria èsoppflessa in un emito·r ace. Questa è l 'imn1aginie del restlìin.gimento per · ·sc1erosi retrattile1del polmone, con s~nfiisi .p leurica totale. Ma la sclerosi può essere parziale, ciasc11n lobo formando una unità anatomofisiol1og·ica, e percjò si può ave.r e una sinfisi J.obare, co·m e spesso si v·e rifica per il lobo ,s uperiore destro, con la deviazion,e del m ediasrtiino su·pe-riore, ·della tr:a-chea ·e ·l a deformazione della scissuTa. Le fals e immagini radiologiche di sclero,s i polmo·n ari retrattili con sinfisi pleurica, possono essere dovute a.Jl 'ateliettasia polmo1n 1ane. L'atelettasia polmona.ne pt1ò esser1e ·totale parziale, può ·e·sse.ve trans.itorja o permaniente. L'atelettasia 1p olmon.are passeggera può essere1dovuta a·d un coppo 1e.st.ran1e-0 aT·.11est.ato nei bronchi, ad es. Il polmone ~on iiespi:ra più, la trasparenza diminuisoe in tutto· }'em.itor.aoe, .i v.asi sono dilatati e questo diminuisoe ancora di più la tra~pa11enz.a, il poln1onte sa no prende lo-spazio lasciato libero dal ;polmone atel1ettasi co· Le immagini radiologiche di 1·estringi- ve.nso · il quale è .sosipinto il n1e diastino, iJ c ui spostamento si accentua con lia irusrpiirazione, mento emitoracico e sov1·aelevazione don·de il movimento a bi·1an,cia, I.a tracl1rea sediaframmatica. gue lro spostamento mediastirn ioo, ma la .sua d1 evi.az~one v.erso il .polmone .atelettasjco rrie t.a (E. SERGENT ·e .T. VrnERT. Archives médico-chi- lin·e are n on sinuosa , il diaframma si solleva rurg. de l'appareil respirat., 1930, ·n. 2) .. ma resta r egolare niella forma, libero e capace Da vari an,n i 'l 'attenziQn·e del Ser~ent è sta- di ·p iccoli 1n-0vimenti. Causa dell 'atele tta ia può esser e un conpo estraneo, rpuò e ssere il ta fermata s ui caratteri di alcu111e i·mmagini racc ·tappo n1ucoso post-01p eratorio n d1egli ameri·dio:l,ogiche ·Che, 1evocando in suLle prime l ' idea di una r etrazione emitoracica con sovraeleva- cani. Tolta l.a causa tutto rientra in oiidinie. zion1e 1dell 'emidiafr.amma pe.r scl1e1iosi .polmo·- Non coisì succede, ad és., ne] l 'ate1etta.s·i a da nare e sinfisi pleurica, .s i oonsta.t ava esser do- cancro bronohia]1e, ateJ.ettasia che dura fino a l' rute al'l'atelettasia polmonare ed a.Ila ·p aralisi la morte. A ·d ifferenz.a 1del1Le Vie.re imm.agini d·escritite ,pDecedenrtemientè, nelle pseud·o irnn1adel nervo fpenico. Il priesente lavoro· precisa i caratteri distintivi dell1e imm.aigini rradi.o sco- gi·n i da atellettasia .Jo i.nifossamento <l«3'1.l 'ernitoraoe è mi1n1ore, lk:> spostamen,to mediastinico· piche. più negolaTe, la 1d·eviazione tracheale non siLe immagini radiologiche dovute alla sclen u:osa , ecc. rosi :rietrattile e d al'la sinfisi pleurica compleM.a al tire ful s·e .immag ini ·possono essere dotano e confem1ano le oonsiatazi·o ni c liniche della cc 1'10trazione toracica postpleuri ti ca » d·e l vute alla paralisi del frenico: essa può esseretemporanea e d efinitiva. Il quadro ra.d iologico· Laenn·ec : infossamento d.e l cavo so·p ra e sottoè il seguente : dal punto di 'rista statico n ella c·la,1icolare, abbassamento della spalla , allosntana1n ento de1l'omoplata, scolio@ d-orsa1e com- · paralisi de l freni co il 1diafram1na non è festo-pensatrice, im1nobilizzazione di tu1tto l 'emito- nato, :l'ombra cardiaca h a cc bila·n ciato » e semrace corri ponde nte. La radiologia - a quiesti bra obliqua. D,al punto di vj sta cinematico l 'emi<liaframm.a conserv.a u.n.a n1obilità passiva e caratteri ne aggiunge degli altri: obliquità delle coste - maggiore , maggiore strettezza rd•e gli sii può vediere u111 moto a bilancia dei due emipazi inter costali, n1ediastino, cuore e trachea diaframmi, ]e coste non sono immobi·l izzate, · attirali verso il lato Tisitretto. Emidiaframma ma co n i·p ennotilità com•p ensatrice. Spe.ssosopraelevato, ineguale, deformato; emitorace pa;ra]i i d el freni co ed atele ttasi.a ~ j .as ociano .. MoNTELEONE. m en o traspare·n te, talora opaco, più o meno prevalentemente toracici nella localizzazione posteriore, e addominali in quella anteriore. Sull 'a soesso posteriore si ha nella base .del p ulmone un'ariea di ottusità che aumenta gradatamente e che essendo limitata dal diaframma conserva :nella parte superiore ·u na linea convessa e non monta verso l'ascella come nel versamento pleurico. IJ 'itto della punta è spostato in alto e ·n on lateralm1e nte come nel versamento pleurico .. Non di T.ado però quest'ultimo è presente nell 'asoesso sottp,di.aframmatico ed a llora I.a. linea superiore del diaframma non può esser e de limitata dalla percussione e l'itto 1d ella punta è spostato in .alto e lateralmente. Sull'area di ottusità c'è una marcata sensibilità . La compressione sul pulmone determina respiro broncl1iale. Se l 'ascesso è localizzato a destra il fegato diventa palpabile, se a sinistra la normale rison,a nza dello sto.m aco e d ell 'angolo splenico del colon può essere sostituita da ottusità. Qu.ando l'ascesso è situato anteriormente si può apprezzare un gonfjore sulla parte superjore d1e ll 'add.o m·e ed i segni toracici mancano. L 'esam·e radiologico ,darà risultati interessanti specie se l 'ascesso contien·e gas. In tutti i casi di ascesso sottodi.afr.amm.atico la ·p rognosi è grave, ma spècie in quelli che contengono pus e gas. Il trattamento è chir~rgi co. 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SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICI (1) N. PENDE. Anomalie della cresceriza fisica e psichica. Un vol. in-8° ·d i 320 pag., con 182 fig. L. Cappelli, ed. Boiloigma, 1930. L. 40. In questo lavoro·, ch,e oostituisce il secondo vol ume dei .lavori dell'Istituto Biotipologicoortogenetico ·di Genova, il prof. Pende studia le sind·r omi della cr,esce.nzy patologica, delimitando anzitutto il 00n·cetto clinico ·d elle malattie da 01ìe1soenza, ch,e ·e,s am111a poi siiug01.arm 1e nte : l.e cardiopati e degli adolescenti, l 'albuminuiri.a lord.otica, le neuro- e psico.p atie, le emopatie da crescenza, le sindromi dell 'apparato schel.etro-legamentoso, g li ipo- ed iperevolutismi, le precocità patol{»giche. Riporta .p oi un 'ampia ed i.nteressante statistica d·ell1e sitn,dromi da oresoenza osserv.a te n1el 1927-192·8 , c~n l 'a.n amn esi, l 'esam.e ob·b iet1tivo, psichico, b iochimico, l~ sin tesi bioti·p ologica e la diagnosi cli·n ica, il tutto corredato d<:i. eccellenti fo,t ografie . A guisa di appendioe viene descritta l 'uttività m eclico-.perdaigogica ·e .m ,edico-soci,a l·e ·dell 'Istituto ·ed è ripo rtato l 'el,e nco ·delle n•u me!'o &e pu.bblicazion:i. dei co·m pom,e nti l 'Istituto stesso·. fil. 1

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H. ScHLESINGER. Klinik und Thera:pie der Alterskrankheiten. Un vol. di pag. 13~ . Edit. G. Thieme. Lipsia, 1930. . L'A. p,ass.a in rassegn.a, in questo V·o lumetto, le ·m alattie che si presentano o esclusivamente o con modalità particolari nei vecchi. La sintomatologia e la aura occupa.n o i1l posto più importante ·della trattazione; gran.de importanza vie11 data specialm ente a.l'la prescrizione dietetica. L'in1dirizzo prev.a lentemente pr:atico di tut.ta l'esposizione ren,derà utilissima la pubblicazione. VALDONI.

N e illustra l 'in1portanza e il significato e ne disr,ute il m ecc.anismo di comparsa in determi,n ato malattie. VALDONl. P. KIRCHBERGER. La théorie atomique. Editore

Payot, Parigi. Prezzo FT. 25. · La traduzione francese sulla secon·da edizione ted,e sca dell 'interessante vo]ume ·d el prof. Kirchb1e rger ne co·n ,s e·n te un1a 1p iù di1ffu~a c,o~ nosoenza. L 'A. ·espone la storia e lo sviluppo della teoria atomica giungendo fino alle ultime conq·u iste delle nostr·e conosoenze sull'infinitam ente piccolo, sull' elemento ultimo d ella materia, conosce·n ze ch e se sembra·n o fantasti che , hanno per altro del pro.d igioso per la loro esa·t tezza. Sono pa.ssa ti in rassegna l 'atomismo dei filoso ti, l 'atomismo d ei chimici , l 'atomi&mo dei fi sici ch e costituiscono le tne tappe della saìenza da-11 'ipotetico .al certo. DR. 1

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI • Società Medico-Chirurgica

B e1~gamasca.

Seduta del 20 luglio. 1930. Presid enza : Prof. D' Ar..F.sSANDRO. Un caso di gigantismo acromegalico.

rata, Ma1drid .

l)rof. Dot~. G. .NASTnucc1. - Un bambino di 4 anni presenta alterazioni tali di cresce·n za del sist ema sche.leirico muscolare, genitale, laringeo> p=i!ifero., da potere con siderare il suo sviluppo somatico com e quello corrispondente ad un giovan e in pien a pubertà. Considerando i segni cli11ici, corredati da racliogran1mi, stabilisce ch e l 'alterazio·n e dipende da. disturb '., della secrezione or1no11ica e par~lcol armente da una iperfunzione del lo1b o anteriore dell 'ipotfisi e da un ipergonadismo o ipe.rg·enitalismo. In C<Yntrap·p osizione ·presenta pure un caso· tli frag·:.Iità delle O's sa o osteopsatirosi nel quale il disturbo di crescenza e le alterazioni patologiche (fratture spontan ee) sarebbero, secondo 1a opinione dell 'O., date da una ipofunzione ipofisaria ed ipogenitalismo.

È la tra.duzion.e spagnola di uno studio bio-

Sopra un metodo di correzione operatoria dell'alluce valgo.

A. LIPSCHUTZ. Por qué morimos. Editore Mo-

log.i co- filoso~ico

dell fisiollOg·o es1to1n e, attua~l­ m1ente in1segn.ante nel~ 'UniVlersità ·di Con1cepcion (Chilì). Stu1dio interessante, peirchè, pur te·n endo conto delle ricerche p:r.eced,e nti, espone idee originali sul p~ob lema della vita e della morte. DR.

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MAGNTJs-LÉvY. Von Basen und Siiuren, beim Kranken Meri.schen. Un fascicolo ·di pag. 28. Edit. G. Thieme. Lipsia, 1930. In poche pagine l'A. raccoglie le nozioni più importa.nti suJ!la fisiopatologia degli acidi P. delle basi che si originano nell'organismo. (1) Si prega d ':inviare due copie dei libri d i cui

si desidera la recensione.

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Dott. M., MORETTI. Alle d~verse osteotomie lineari o cuneiformi, articolari o paraartico·l ari, l 'O. preferisce fare u so di osteotomia cuneiforme extra-articolare, associata a trapianto de.i muscoli dell 'alluce per stabilizzare la correz!one anche funzi onalmente. Presenta un caso di alluce valgo p er fe t tam ente ri u sciito. Rivista critica di un anno di lavoro chirurgico.

Prof. Dott. LussANA- - L'O. espone i dati statistici ri'guardanti il lavoro svolto nel primo anno della sua direzione del Reparto chirurgico. A quest~ fa seguire con siderazioni cliniche su gruppi di forme morbose specialmente interessan•ti. Infine a dimostrazione dei risultati ottenuti, presenta alcune serie di operati (oltre una trentina) riguardanti la chirurgia gastr;,ca, quella delle vie biliari d ei . r eni e vescica, d ella tubercolosi fJOl mo•11a~e. Il Segretario: C.


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IL POLI CLINICO

[ ANNO

XXXVII, NuM. 4 1]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. Sostanze estrogene. Apparecchi e metodi di preparazione di estratti stabili di origine naturale. L 'in:trodu zio.n e d el m etodo di Allen e D oi1s y d1el secveto vag.ina l e u.sa..to come saggio dell 'ormone ovariic o ha con:dot to a n um1e rose ri ceirc h:e per pr.ovocave l 'estro n elle femmine castra•te. Recente m ent·e da vari autori fu ottenuta la critalizz,a zi one d ell 'ormone ov.a rico, il ch e r.appy,esenta un notevo·l e p rogPesso n·eJlo stu.dio d el meocani1smo chimirc o d ell 'estro e della rirprodiu 1

ZlO!Ile . •

Sostanze eis trog'en e son o state otte.n ute da l sec r eto follicolaire, dal coiipo luteo, dalla placent a, .d.a l angu·e , ·d·a.Jle u·r in·e , dal liquido, a mnio·tico, .dal feg.ato·, da l.la bilie, d.a·l I.atte , ·d.a l t estiic olo, d~lle ~eci , da l le u ova d'uooe:lli e da alcun·e p iante. · Non si sa .a n.cora se q·u este sostanz·e atbive d.i orig ine diversa abbiano .la m ed.e sima comipos1zion1e chi mie.a. Ja nney e Waltker (Endocrinoil ogy , marzoa.p ri1le, 1930) d escPivono mi.n·u tamente la tecni1ca ·da essi segruiita p er ottenere estratti cloroformici ·e o pen sioni acquose stabili d.alle urine e dai t essuti . La stabilità è per gli estratt i cl.or oformici di almeno un a·nno e p.er }.e sospen sion·i a cquo.se di almeno quattro m ·esi. R. LusENA. 1

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Gli ormoni placentari. .R ecenti ricer ch ·e poirterebb.ero a CTleid·ef!e eh.e la pla·centx.'\ sia do·t ata 1di poteri di sec~ezion e interna simili , biolog i cam ·ente, a quel1l1 del'l e ovaie. Wislanchi (Polska Gazeta Lekarska, n. 46, 17 no,v·e mbre, 1929) h a dim ostrato. ciò oon in t·elìessan ti esperim,e n•ti. L a p lacie nta d·i coD:ig li a.I t1ermin·e ~el1la g r.a: v·i danz.a, iniettata n ei cani , ·el abor.a l D questi d egli a nticorpi contro· la gravidanza : infatti s i1ero d ei cani così prepar.a ti , in1ettato a de i conig li susoettibili di ·diVrenire gravidi , ·e m essi in con tat to con ·d ei maschi impedirebbe la f econdazion e per un perio do di ci·r ca tre settin1ane do·p ·o di eh .e l a influ.e nza ·d el siier:o iniettat o scom·p ari:r.ebbe. La g·ravidanza d 'al tra parte p,r odurr.ebbe n·e lJ'·01~rr.anismo d1e·l·l1e · o·s tanz,e .di dif.e a contro qu ete tossine prodottesi n el·la gravi danza st essa , oh e durante questa si trovano in circolo n el1'organi smo e risulta·n o immagazzinate n ella L . T oNELLI . p lacc:>nt.a. 1

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!fiferisce al cuni casi pubblicati suJl '.a rgomento di pazien ti con ·p oln1onite crupale, febbre tifoid e ecc. decor si senza temperatura febbrile. La ~ebb·re n·ella tuber coil osi, oome in .a ltre infezio1nii, ubbidisce a due fattoir i fondame ntali ; essa è prodotta da endotossine b.a cillari e da 1prod o1tti d.i disfacim ento ·de i .t ess.u ti invasi dal b acillo. A·lcruni patologi .i nvece con sid eran·o la febbre oo.m 1e .u n '.alteir:azio·n e ·d1el lricambio, un turbam ·ento nu·t ritivo . N.ella tubèr colos i pol.m.or!1a·r e .la febbre non p u ò m .a i manca~e, corrie11a1ta a d una modificata ·distribuzione re disper sion e di calore , ch 1e le ricer ch e t e·r n10.metriche no,n r.iesco,n o o non posso no .sV1el1abe, per cui si ha 1l 'imp11essione ch e i-1 sog.g;e·t to sia apivetico, m .e·n tre in rea·l tà è in preda a lla febbre, una febbre apiretica ». Con sideirando quin1d1i .la febb·r e oom ,e originata da run a l·t era to ricambio, e m ie ttendola in ra pporto con I '.a umentato .m eta1b orlismo, che esiste n ,e.Jl a tbc . p·olni.onare anch te n,e1 p eriodo febbi'il.e, si pot~ebbe ch iama·r e questo perio·do , seco,n do l 'A., il p eriodo di febbre apiretica, e trarne le opportune d·e duzioni igienich e,· diet etich e e t er.apeutich.e . CARUSI. 1

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.Elevazione premestruale della temperatura nella donna tubercolosa.

E. M. J.a me.so,n , D. A. Bristol· ·e S. A. Cavena u g h (Jl. A. M . A., 5 -luglio 1930) l'ha n·n o studiata in 386 donn·e ricove·r ate in San.atori o, e niscontra ta n·el 42,4 % ·d ei casi. ·L 'entità d e·J.l1e l,esioni tu·b eroola.r i no n emb ra aver valore u tale el,e vazi,on.e, la qua]e oscilla i·ntorno .a l 1° C., •p er jng r.andirsi verso il 9° g iorno, n 1elle fanne p iù gravi . La durata m edia d el·la .elevazione variò da un caso .a ll 'atl tro. 1

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~1. FABERI .

CASISTICA. •

Sulla paramiloidosl.

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SEMEIOTICA. A proposito della febbre apiretica nella tubercolosi del polmone. A. Rubino (J\ll in. Atf ed. n. 33, agosto 1930) ricorda che n o,n .d eve d estar meravig.l ia il concetto di un.a febbre ap.i re tica, ed a tal proposito 1

L. Picchini re·d A. IF abris (A r ch . Se. M ed.' n . 22 , ago sto 1930) riferiscono il caso di una d onna di 51 ail!Ili, oon p·r eoed enti di sifilide e di a:lcooJ.ismo , la quaJ,e bre anni prima aveva in·iziata una strana malattia, i cui fenomeni principali consi stevan o in un ing .r ossam ento e d i.n,durim1ento progressivo d·elle labbra, d ella .ling ua , d·e lla mucosa d el pa:la t o, d el laringe ~ parte su periore .d ella tr,a ch ea, afonia e stenosi ·dell·e vie aeree, ingrossam en to ed in1dur:ime n 1to qu.a i lig n eo d ei mu coli s9tton1ascel:l ari. Inoltre a ndò oggetta .ad em orragie cutan ee multiple ricmr·enti, specialmente a ll e palpebre e alla b ase d el collo, n elle congiuntive, n elle mucose d.e lle J.abhra, d ell e guance e d ei genitali est erni· a d en1aturie; in fine ad ingrossa1

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SEZIONE PRATICA

Si a·m ·m ette clie, a base di questi dJi.s turbi m entoi dlell1e g·la·n dol·e cervicali, sottomascelvi sia uno stato di acidosi, di cui no·n è esattalari ed inguinali. • . m.e nte ;ii.ota .Ja cau a, il quale tende ad a ccumuDi fronte a·d un caso così con1plesso, tenuto lare una oerta quantità di acqua n ei tessuti; n ei .oonto del.l 'i.nizio ·d el:la malattia, che c:omingradi più li·evi d·e ll.a m.a lattia, la quantità di ac·Ciò con un risentimento· delle glan·dole 1nguin,ali, dell '·e·sam·e ·d·el sangu·e e de:lle rip etute qua è tanto piccola ch e n.on si r·end.e evidente ·emoJ'r.agie, si pensò ad una forma di linfoade- che quando se ne accumula in un certo g r.ado. n .i a; ma ili decor so della malattia escluse la lin- Vi è, in questi individui, una diminuzione nei foadenia e la sar com.atosi, diagnosi prospettata valori ·del bicarbon.ato nel plasma ed una certa ·da qualouno. i·drr·emia ·del sangu e, siioch è la quantità ·d i emoN·è si poteva pen s.are .a d u.n.a co,mun.e de- glo1b in1a è ridotta. Il ·t ra ttam·en to ·da farsi i·n qu.estri. ca i congen·eravione 1amiloi.de, in qua·n to gli ·org.a ni ·ch e gen eralmente sono colpiti in tal1e affezi·o n e SIÌ1ste n ell.a somministrazion e ·di alcali per bocca, in forma di citrato di potassio e dii b icar- fegato, .milza , reni - n el caso in ·esam e non bonato di sodio a parti u g ua[i, in mo.d o d.a pr.esentav.ano· .alcu.n a a lter.a zione. L',e same an.a tomo-patoilogico ·ed .istologico .d e- iria1za·De al 1liv:e1lo· normal1e il bicarbonato del pl.asmia ,e .da aum,entaT1e, .possibi'l mente, l'alca·gli org.a ni ·e d.ei diver si pr1 epa·1~a ti mise in ·eviliTuità d eii. tessuti e da favorilie il a diuresi, p er ·d enza una diffusione presso ch e gen erale ·d 'u.na ·sostanza d egen.er.ativa, ,la qu,a;le ai div·ersi me- elim·i n.are l ' eccesso di .a cqua d·ell 'org.an:Lsmo. fil. todi cromatici non si id.e nti ficava nè con la so stanza ialin.a, n1è con I.a coll·o·i de n'è co·l l '.ami- Disturbi del ricambio dei grassi in malattie del 1oide, ma partecipava di alcuni 'attributi delpancreas, stabilitesi llel corso di affezioni gastri1'iuna e ·d·ell 'altra, per cui fu chi.am.ata dagl i AA. che ed intestinali. ialinoide o ial oamiloide. Le.o Engler '(Zent. fur inri. Mediz., n. 33, P.assando .alla discu ssione d.el caso, tale os1930) espon·e un.a b11eve casistica, con oerne nte se:vazion·e è d,e g·n a d'interesse, peTchè costiindivjdui affettii d.a u.Jcer.a gastrica, duodenalre, tuisce uno di q·u·ei casi r.ari ·di paramiloidosi o da ~nfezione intesti.n ale, ·e nei quali si sono generalizzate, dif.flereitte da:l l·e a miloid·o si locali stabiliti disturbi riferib~li .a d alte1~azioni d el o d ei g.r an·di visce·r i, ch e si p·o·s son o anche diTe , pancr·eas., disturbi in g·en·er.e m·olto favorevolcJ.assich·e. E m entre tale a.m ilo·i do i classica si potr.e bbe m·ente influenzati da ll.a somministr.az,ion e di preparati pancreatici. Dal decorso della maanche chi.amaiie parericliimale, rper la pr·eferenlattia in tali oggetti, si è portati a·d .amn1·etza ch e ha per i grandi. organi , ,]a pa::ramiloido i tere la po.g.sibilità ·di una a lterazio n e, iso.Jata e pot~bbe definirsi vascolare, per I.a grande d.ifd '01rdine endocrino, ·del.la utilizzazion·e d el grasfusio:ie ch e presenta in tutti g li orga.n i e sistemi. so ·n ·e i tessuti, imputabil e a lesione panc~eatica, e senza La coesi tenza di un difetto o assorbiLa mononucleosi osservata ' 'er o la fi.n e delmento d·ei gra i· nell'inte ti.n.o. Uno ·dei - casi 1<.t mal.~tt~a e le fre qu.e nti 1em orr.a gie possono ci tati inoltre sta.rebbe .a dimostr.ave com'e oltre mettersi in ·rapparto con le specifiche alteraad un '.affezi·one pancreatica stabilita si per conzioni v.a.sali . " CAB USI. tatto (.aderienze, penetr.azio·n e) su·ssiste:r:ebbe la possibilità, 5e1b bene p~ù rara, di una m'a lattia ·cause degli edemi ai piedi ed alle caviglie. insed i.a ta i n el pancr·eas per via ematogena e A. OSIIllan (British med. journ., 26 .apr.ri1e ·orio·in.a tasi da u.n 'infezio·n e .de].}'intestino·. .1930) ·de·scri·ve un tipo d'i e·die·m :a , abbastanza L 'j.n flu·enz,a di g r.an.di dosi di insulina su ~rtequ1en·t e, ·Ch·e non è aissociato· a·d .a l'b umin:uria q·u.este lesio1n i ·d·el pancreas (esternantisi con ·din è ad altrre g ravi m alattie oTganiche. Lo si os- sturbi del ricainbio dei gr.a si) somministrate serva prinoi1palmente ai piedi, .al.le caviglti.·e ed n·ella supposizion·e eh.e l ' in u:lina conteno-a un al~,e gaimbe, ragg iunge ill mass1imo verso sera, increto cap,aoe di m·o dificare il ·ricambio d ei è m1aggior,e dopo .oh1e il pia ziente ha fatto· ·delg·rass.i, avrebbe bisog·n ·o ·di ·essere contr ol·l ata. 1'·eserciz\io f1si,co ·e n·e lla ·stagion·e calda . Può ·d ' aJ.trond·e, su più .ampia c"a istica. ielssere 1co tanteme:nte p:r.esentie e d aum,e ntare SALVATORI. ·o dim·i nuire con i fattori accennati, ma talIpofisi e ipertonia. -vo!Lta scompar e .s pon tan·ea·m ,en te per settim.ane ·o mesi, per 1po i rito·r nare. Ricerche ìfadiologi·c h e c11'c cercano di dimostr~ane un ingrandimento del.Ja sel'la turcica Vi è ragion e di criede r e che esso .sia ·do·v uto n,e i pazieinti a ffetti ·da ipertonia e enzjale hanal.Jia g:riavità e d ipenid a .da u·n ecoesso di acqu.a, da un edema , g'enerale in tuttJi i tessuti del- no valore soil tanto neo-li individui no11 troppo avanzati in .età; infatti le alteirazioni enili ~' organri..s m·o , sebben·e 1esso .n on si.a, g·ene rald·e lle o a svi er ebbero i ·ri ultati. Perciò W. m1ente, tale da attiir ar.e 1'art:tenz[<)ne. N.e1l CO['SO Hrir cl1 (Deutsche Med. Woch\enschr. n. 29 d elll:a g i1o rniata, ..J 'edie m.a t.e.n .de a postarsi ve·rso 1930), h a eseguite le u e ricerche in indiYidui i piedri ed, alla era, raggiunge il st10 massitra i 25 e i 55 anni. Su 1± l)azienti affetti da m o e ·Si r ende ' ' Ì5ibi11e. 1

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;L POLICLINICO

ipertonia essenziale, venn.e ·r iscontrato in 6 casi un .i ngrandin1ento ·d·ella sel·! a turci,c a; specia·lmente notevole il gra·n de aum1ento a.ella sua profondità. E ' possibile ch e I 'ingrandimento della sella turcica ch·e si osserva spesso negli individ·u i do·p o i 55 a n·n i , e che finora è stata con sid.erata esppnente ·di_ un 'atro·fia senile delle ossa, stia invece in qua1ch e rap porto co·n l 'ipertonia essenziale, tanto frequente p ro·p rio in questa .stessa età. PoLLITZER. 1

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D.a l punto ·di vista terapeutico ha la m.assin1a importanza la cura dei disturbi . intestina li d.i cui si è g ià p.arl.ato, avendo i11vece un effetto so1ltanto palliativo l 'aum·e nto degli idrocarbo-. nati della dieta. Rammen tan do in·fine i n essi .e reditari importanti n·el ·determini1smo ·d i questa forma morbosa, si compren·de ·Co,m e potrà riuscire · giovevo1e, n ei .discendenti dei sogg.etti riscoli-· trati affetti da ip,o glicemia cronica) il trattam ento p·r ofilattico. M. F ABERI. 1

L'ipoglicemia cronica. P . J. C.a mmidg·e (LanceJt, 3 magg.io 1930) nello · spazio ·di 5 anni ha trovato più di 200 sqggetti nei qua.Ji la glicemi.a era dì 70 m g. per 100, o m·eno. Si tratter·ebbe ·dun,q ue di un 'evenienz.a meno ràr.a di quanto gen er.a lment-e si crede. · Non esiste un segno caratteristico di questa speciale 0on dizion·e; l 'A. ha tuttavia r.accolto d·ei d.ati, la conoscenz.a ·dei quali può riuscire utile al medico p er in·dirizzarlo in qualche mo·do verso la di.agnosi. L 'età ·dei sogg·etti stu.d iati va da me·no di 1 anno· a 70, con m.a ggior numero dii casi n.e i primi ·dieci. . L 'ere dità sembr.a av.er e la sua importanza, essen·d o·si trovata ipoglicemia , in un certo nu- . m ero ·d i casi, in v.ari m embri della stessa fa miglia. Sperimentalme·n te, poi, tale fatto sembrerebbe .e ssere indiscutib1il·e .. La ·maggior part·e d·ei soggetti ~isultò sofferen te di disturbi intestinali cronici, co_n stipsi ostinata o con diarrea. Potrebbe quin·di vero·similmente tr:attarsi d i un.a infezione· cr onica, provocante la form:a zione di sostan z·e tossich·e, ch e in seco1n do· t·empo lederebbero il fegato e i suoi meccanismi regolatori della glicogen esi. N·el 53: 100 ·dei casi le urine presentarono qua·n tità variabili di zu cchero, in forma p 1e r lo più .di destrosio, e più raramente di p en tosio , levulosio·, pseud·o -levu.l o·sio e galottosio. In una oer ta percentua le si trovò poi acetone, e, più raram ente, a lbumina. D.a l punto di vista clinico l 'i·p oglicemii a fu trovata in varie condizio·n i morbose tra cui: vomiti ciolici dei ba·m bini, accessi biliari ricor1'enti , vom.iti gravidici , cefalee ricorren ti. nevr.a·s tenia, a ttacchi convulsivi, asteni.a. Altrie volit e 1'i·poglicemia fu constatata accid entalmente esamin.ando il san gu·e in seguito a visita .di società -d 'assicurazione del·l a vita, o·pp,u re in occasione di <altri disturbi o malattie ch e non avrebbero certamente fatto pensare ad una simil~ .evenienza. D 'altro canto esister.ebbero individui con tas i gl1icemici assai b.assi,. pur non lam.entan.do disturbo alcuno. In tali casi si ·doVPebbe penar e ch e la con dizione esisterebbe sin dai primi. anni di vita, crean·do in tal modo uno stato di equi librio org.an·ico, com pati•b ile con una buona alute. 1

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Le

caus~

di morte nei diabetici.

M. Lyon e R. Murr:ay Lyo n (Larv.oet, 9 .agosto 193·0), hanno fatto· uno studio sulle cau se di morte in 15·0 ·diab.e tìci. Il c·o ma h.a p1receduto I.a mo11..te i·n 59 cas.i, ed è stato, aggravato dal.l a se1)si, d.a con dizio·n i .a.d·dominali , da cura inad.a tta. La morte senza coma è do·v uta princ ipalm·ente .a .J,e•s io·n i cardio--v,ascoJ.a.r i, a sespi, a tuberco1lo·s i, a malattia_ oan oerigna, che non coinvolge n eoes·s ariam.e nte il pancTeas. Ris.u lta in com .p lesso, ch e i casi di diab·ete poss·on 0 esser.e riuniti in ·d u·e categorie: 1) ' : tipo tossico, d·ei g~ovani, c·o n ten·denza al com.a; 2) il tipo degenerativo, oar,a tterizz,a to da1 un 'età p iù ava nzata, con arter.ioscl.erosi e tend.e nz.a .al·}'.o besità . La cura va seguita ri.go1r.osamente in t utti gli ind,ividu i sotto l 'età me.dia , p1er ·evitare il pericolo d ell 'acidosi. Qu,e sto è meno impo·r tante nel di.abetico di et à più .a v.a nz.a,ta , in cui si de-· vé &0 pratutto1 fare. attenzio·n e al sistem.a · cardiova·s colare. .fil . 1

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TERAPIA. Rapporto tra medi~ina e chirurgia nel· trattamento dell'ulcera gastrica e duodenale. Le ulperi g:astrich e e -duoden.ali sono primitivam,en te ·delle affezioni m ediche . La m.a ggior pia rte di esse, quin·di, g·uarisce· co·n un trattamento medico adeg uato , purchèa·p plicato con criterio ed in uno staidio precoce ·d ella m alattia. Tale trattamento sa rà basato su r egole ,d ietetiche e sulla n·e utralizzazione d el1'ec·oesso di aci1dità per mezzo di ailca1ini. · Affinchè però sia no evitate le reci·div,e, il inalato · ·d ovrà osservare durante tutto il resto della propria vita la dieta prescrittagli. Si ri correrà al1la chirurgia solam.ente allorqu.a n,do un 'uloera semplice n on appare suscettibile .di guarigione col trattamen to m·edico. Il compito ·d ella chirurgia sarebbe q u ello di modificare il meccanismo gastric o in maniera da riendere im·possibiJe lra recidiva; ma poi.ch è tale r esultato è ancor oggi incerto, conviene ·dopo ogni operazione studiare il contenuto gastrico, in maniera ch e, se non si è stabilita un '.a clori dria , il pazien te dovrà essere di nuovo affidato alla cura me.d ica. 1


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SE ZIONE PHATICA

Comunqu·e , secon do C. Bolton (Brit. Med. Jour ., n. 3615, 1930, il medico dovre bbe eser_citare la massima attenzione n·el diag nosticare e nel trattare la dispepsia e l'ulcera iniziale, per vincerle subito con le proprie risor se. 1

Il trattamento degli spasmi pilorici e duodenali.

La diagnosi di q·u·esti spasmi colla stenosi

organica ne è sempre difficile; può avere un oeTto va lor-e i l .riconoscer e che n on vi è i peraM. lF ABERI. . ciidità e che lo stomaco è vuoto dopo tre oTe, m .a manca.n o i veri segni ·di ce.rtezza . P·er ciò P. Il trattamento insulinico nell'ulcera gastro-duode- Le Noir e Beloux (J ourn. des p·r atioiens , 9 ·a gosto 1930), CO·n ·sigliano d,i tentare .dapprima il nale. tr.attam.ento .a ntispia smo·dico. Riposo .assoluto in letto·, ingestion1e di picIl triatt.a1nento i.n sulinii.co de'lil 'uloera ga,s trocole sorsate ·di latte ogni o:r a, i.n m ·o do da duoden.a.le è stato a·pplicato1fin dal 1926 . A. Cae vitar.e .o gni ·dii sten sion·e gastrica. Qompresse d e ·e Ph. Barrai (Journ. de m éd. d e Pccris) 12 umide ·e oalde ·r icoperte con baudruch e, .da apgiugno 1930) hann0 trattato sistemati•c amente plicarsi ogni ·due ore sullo stomaco. i .inalati che e ntrav.a no a.li.a loro sezione ospedali1era , ottenren.d one i seguenti risultati. N·e l ba·m bin·O, prescriv1er e la tintura di belPrimo gruppo. Dieci malati .arrivati in piena ·la·donn.a, in ;ragion.e di 3 gocce per anno sencrisi, con segni r.adiologici d el! 'ulcera, i·n 6 za oltrepassar,e le XXV al g iorno;· n ell 'adulto sangu1e n.e llre feci . Si somministr.a:r.ono ogn·i m.atl.a stessa, in qua.n tità di XXV go cce al g io r1lina 15 ru.n ità d 'in·sulinia e, fin dal primo giorn o, in 3 volte secondo· ·la tollera.n za, oppu-r e no, vitto co,m plre to comune d ella sa1a, n on prescrivere lie segu enti pillole: esc1usa la carn·e o d anche il vino. 1F in .dall,e Polv·eT·e di f.o·g·lie di belladonna prime iniezioni, no tevole solliev·o , alla terzaEs.tr.a tto di b.ella.donn.a .an.a cg. uno. sett im,an,a scom •p arsa d1el bru·cior·e postpra ndi.aPer lrna ,pi}lol,a, 2-4 a.I gio.rno le , al 5° g iorn·o, scompairsa ·del sangue dalle feci. Si può ass-o·ci.a.ve il g iu.s qu1i.am o in pill;ole con Secondo gruppo. Sei malati. L 'insu1lina ha 2 cg. di estratto di g·.ius.quiamo, 1 d i b ella.attenu.ato n1olto i d·olori, m .a non li h,a fatti scomparive. Essi oessarono solta·n to .d·opo i l trat- .d.o,n n.a e 1estr.atto ·di val,eri~ana q. b . Se n•e fa pre.n der·e una prima ·d i ogni pasto. tamento misto insuli.na-g-lucosio (20-80 g ramL '.atropina può d·arsi in ·ragione di 1/ 4 di m ·i , in forma di sciroppo, mezz 'or.a dopo l 'inm g. a l giorno. Se n e 0 rdina una soluzion·e di sulin.a). T erzo gruppo. Un m a lato con sten osi pil10- solfato di a tropina (m g. qu.a ttro) in 100 e me. rica; i Eenom·eni ·d ol-0rosi ricompa·r ivan o ogni .di acq•u a clisti1l•l ata (3 cucchiaini da caffè al g io r.n o prima d ei pasti; ognuno contile n·e 2/ 10 tanto; intervento chiru.rgiico. Quarto gruppo. Qu~ttro .m .al.ati, in c ui il, di m g) . N-e i 1b ambini, 1/ 10 ·di mg. Qgni anno, trattam e n to misto insulina-glucosio h a calmato sen za ol t:r.ep!f ssare 1I 4 ·di m g. al giorno. so1ltanto i.n oompletam en·t e i doJ1orri; interv·ento, Utile è a-n ch e la ppzion.e segue nte: r eperto di ulceri con perig.a strite. BromuTo ·di iso·dio g . 10. Quinto grup po. Quattro, m ·a lati, in cui il tratSolfato d'.a tro pina m g. 4. ·t a.m ien to non potè ·esseifte seguito· .T1egoil arm1ente. Acqua distil . g. 10·0. In geniera·l·e, bastano piccoLe quantità ·di inUn cucchiaino prima d ei p·a sti in un po' , suli.n.a (15 unità .al g iorno') d.a oontinu.a rsi per d '.acqu.a zuccher.at.a . 20-2•5 g iorni (pPo.lungarie 10 g i·o rni dopo la Dei bagni a 37°, p er 10 minuti, mattino scompar sa d ei dol ori o delle ,em orragie occulte). Nuova serie ·di iiniezi oni dopo qualch e m 1e - e ser.a, cal.méranno 1'1e ccitazione n,e rvosa. Le se, sen za a tten.derie la Ticompa-rsa dei dol1ori. docoe si u seranno sol o nelle forme croniche. Il r.i poso ID·OTale e fisico è un.a condizione esSe il miglioramento n on è su fficiente associarsenziale per la g~uarig ione . Ricorda:re che lo vi il g lucosio. Nessun·o incon v•eni.ente, salvo un 'eruzionie ·di spasmo può prolung.ar i anche per d elle settim a n e. Nelle ·S tazioni idroterapiche il trattaorticaria o qua lch e m .alie ssere. Il m eccan~smo ·d 'azione sanebbe, secondo alm ento si calcola di 5 settin1an e. cuni , UlI1 'azion e .aJcalinizzant·e , seco·n do a l·tri, Tostochè il I.atte non viene più vom.itato, , una m .o·dificazi o·n ·e d el! '.equilibrio v.a gosimpasi prescriver a il lìegime la tto-v.egetariano a dotico. Gli AA. ha·DnO· trio·v.a to :riego·l armien te a·u si pr·ogriessiv·e. Uo·v a str.apazz,ate od ial latte, pem 1entato 1l,'acid10 cl:oridtri00 !gastrico 1~ibie:ro 1e sce bo1lito, p1ast-e, purè, f-rut~a ootta, biscotti. n essun.a modificazionie ·dello stato v.a gotonico. Come beva.n .da , l 'a cqu.a ; utile un bicohiere di In complesso il trattam,e nto in.srulinico, se .aoqu.a ca1d.a l egg·ermente zu cch er.a ta dopo i paanche n ,on guarisoe .l 'ul1cer.a g.astro-duo·d,enale sti. Con tro la costipazione, clisteri o polveri (so·no note },e soste di .questa m alattia) porta, mag.n .esio·- bismu tate . in un numero n otevole di oasi , un.a sospe.n sione Con questa vura, molti d ei .m alati ch e i ritedei fenom eni dolorosi e inerita l 'attenzione de l n,e va do,1.essero .essere operati guariscono e fugm edico. gono a l chiTUrgo. fil. fil . 1

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IL POLICLINICO

[ ANNO

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Le dosi terapeutiche e le indicazioni della papaverina.

Anche pri·ma •p erò eh-e .e·n trin o in funziione E' n oto con1e il cloridr.ato di papaverina sia tali m eccanismi proifilattici d i caTattere pubblico, I.a legge vuole (art. 132 del Regolamenun ottin10 m edicam ento per i dolori d'origin,e to gen·e rale .sanitario) che il medi co clllrante dig·estiv.a, ,e per J.e so.fferenze del:l 'ap parato dig·ed·ia, a coloro che assistono ·O avvicinano l 'inrente. P erò non sempre si ottengono gli effetti ferrmo, le istruzioni neoessarie per impedire la d e ider.ati, e ciò d ip end.e ·dalla dose impi·egata prop1agazi on1e ·d el con tagi o ie che, nei casi di o ,d.a lla natura d el ma.I.e, essen do·v i dei dolomalattia particolaTmen t·e d iffusiva, uggerisc.a ri gastrici ch e non si g iov.ano di questo meil conveniente isolam-e nto del1l 'a1rnmalato e deldicam ·en to. 1 , e p•er son·e che l '.a ssistono, ed a1ll '-ocoorrenza, F . Mercier (Le Bull . l\1edical, n. 35, .a gosto richieda il suo trasporto in l oca•l i di isolamen1930), riferisce un g ruppo ·di casi in cui 1a to. In pr:atica l 'uffici.aJ.e san,i tario, Ste]1za fa.re pap1av·erin.a ~ stata di no·t evole efficacia. sov-eirchio afridame·n to sul·l 'osiseirvanza ·di qu.eDall 'osservazi 01n ·e ·d elle storie em·erge che la te ipriesccizioni, ·dovrà sempre im.teirveni.re, perpapaverina ,esercita un 'azion e terapeutica. favoonalm ente ·o a m ezzo di m ·e dici d1pen denti, r evole n elle sindro mi do.lo1ro·se .d i orrigine spaper aooerta.r e se le misu:r:e profil,attiche , nel sn1odioa : co tipazi on.e spasm_o·dica, spasmo ~ingoio caso, sian·o ufficienti , e per completard ella c·i stifell ea o ·d el col edoco·, vomiti della le se n·eoe9sario. g ravid.anz.a probabilm·ente in r.app,o rto· con u n I solamento. L 'ii olamento p·u ò essere fatto• a legg,ero stato di spasmo gastrico. Per ottenerie domicilio od in locQJle a.pposito (o peda1le p eir una oes azione .dei -d olori bisogna ·r icoTI'ere a contagiosi, :veiparto iruflettivi di o·spedali comudo .i di papaverin.a elev.a te, ·e cio·è id i ctg·rr. 215 -30 può essere al g iorno, divi si in du·e volte, dose molto su- n i ·ecc.). L 'isolamento a domicilio 1 fiduciario, cioè affidato al le cure ·dei fan1igliaperiore a quel·la ch e si usa somministrare, e ri 1ch1e .a ssistono I ':in.fermo, ai quali sa11anno d.a c ioè 0,05-0, 15 g r . pro· di e, .as.solutamente in.e fte t u tte le istruzioni peoc,hè l 'iso,1 .amento stesso f.i cace. Accanto a q·uesti ri u1tati positivi 1 la papa- si1a, p er qu.anto è possi.b i1le, ·efficaoe; opp,u re può ver in.a è r·estata sie nz.a .effetto .anche .a dosi mas- es&e:r ·fatto co·n p1iantonamento a m ·ezzo di insi,1e n ella g astrite con iperclo ridria , nello spa- caricati co·m un.a li, (guardie· oomun.a li, eventualmo p ilorico da ulcu s, nel·l·a colite aouta, n-el - · m ente persona·l e mil•i tare o militarizzato), ch e 1'.en tero-oolite muco-m·e mbr.a n,osa, ne.I tumo·r e dovr.anno r icev.ere o·v dini tassativi, ed ·esigere d.a ga trico, e n ·ella titich·ezza di origine endo- i:;arte di cl t ichessia il rispetto -a ·soluto dei medesimi . In questi casi, coll 'isolamento domiciliacrina o p er in suffici enza epa tica. r.e , dovrà org.anizz.arsi il servizi o .d i assistenza e Le ·d·o si .d i g·r. 0,25-0,30 v.a nno 00 ntinu.ate p er diversi giorni con secutivi, .e poi somn1ini- d i vettovagliamento. L 'isolamento in locale apposito si fa trasportan·do l 'infern10 in questo lotr.a te ogni 2-3 giorni ; non è stato notato alcun cale, mentre .}.e persone sospette .d:i aVier avuto sinton1 o ·d ' intoll eranza. CARUSI. contatto oon esso, potra.n no, se occorre, essere i.solate in altro modo. RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO È b en ·e, irn fat t i, avve.r tir·e subito che, almeno 1 per a lc·u ne mal.atti.e gravi e ·difrusiVie, quando Misure contro la diffusione delle malattie infettive. si parila di isolamento, si devie inte·n dere l 'iIsolamento e disinfezione. soilam·ento, ·ol tfle eh.e _del•l 'aimm.aliato, anche de lRicevuta la d·enunzia ·di malattia infettiva, o le p errsone sos·p ette ·d i poter tra·smettere la maem·p licemente sospetta, ed in· attesa ·d<ell '·e venlattia (familiari , convivre nti od altri ch e abbiatuale aooea:-tam,ento diagno·s tico, è còmpito del no avu·to Tta p•p orti col malato), o.s sia ciò c l1e, l 'U1fficial e Sanitario curare l 'applicazione d·elle più pr·opri.amrente, si chia1m a la contumacia. misuTe •p rofilattiche fondam entali di isolamen- Anch·e la co•n tu macia può far i a domicilio, to 1e di disinfezione. Peir agevolarre l 'attuiazion·e fi duciari.a o con. p i.anto·n am!ento, o·d in l ocale di tali p1rovvi1d enze l 'art. 126 d el T. U . .delle appo,s ito (locale contumaciale). leggi anitarie -d à f.acoltà ai Comurni di unirsi I n q uali casi s·i dovrà applicar e l 'una o l 'alin con so,r zio p er l 'im;pianto e il funzionamento tra forma di isolamento? Di r egola l 'i1solame nd·eg·l i '8tabiilimenti di disinfezione e dei locali to in locali appositi si riserva alle maliatti·e esod 'i olamento contro le malattie in~ettive; i tich e e d a l vaiuolo, e per queste si farà il posco nsorzi stessi possono esser postitmiti d 'uffisibile per ad.o t ta rlo a1'la prima manifestazione , c io dal Prefetto. Parimente ....q'art . . 9 del R. d·e· d ella malattia; ma anche per a ltre forme mororeto 30 dioembre 1923, n. 2889 (ri·form a debose (scar lattina, difterite, febbre tifoi.d e, eoc.), gli ordinam·enti sanitari) con cede ain .c h·e a.Jle quando assumono particola;re gravità epidemiProvincie I.a facoltà di provved·eTe a questi ser - ca, sarà n ecessario far funzionare r eparti ospe' izi, fa coltà ch e, in particolari circostanze, dalieri o altri locali d'isolamento. In questa l )UÒ, ·dal P·r efetto , e e:re convertita in obbligo. materi,a, però, è difficile stabilire una norma Per i Comuni , l 'obbli cro ·d el local e di isolamenteorica generale, ed il criterio del caso per cato è ..,ancito puTe da ll 'art. 1!6 del Rego.Jamenso , prudentem ente a,p plicato, guid.erà l 'ufficialo g·enerale Sanitario. le sanitario, conscio de lla 1p rop ria r e. ponsabi1

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SEZIONE

lità, .n ella risoJuzione dei singoli problemi profilattici. Elem.enti impo1~tanlti di valutazione saranno le condizioni ·d,ella località e d ell 'ambiente, nel quaJe si è verificata la mani (e zione in fettiv.a, il gra·do di cul tuira ig ienica d ei familiari d·el1 'inferm·o , ·ecc. Per esempio un primo caso d,i vaiuolo in una abitazione isolata in cam·p ag na, può riescire più OJ)portuno i sola-rlo col piantonamento a domicilio, che non trasportandolo nel locale di isolamento, il qua1e talvolta, ne.i Comuni rurali, è notevolmente di stante od offre difficOlltà !di funzli,o·n .amento. Viioeve.r sa un caso· scoppiato in un nucle o di popolazione pove ra , dens.a1ne•n le abitato , in ·diefic i.enti con·dizioni io-ieniche ambientali , e ch e non offre garanzia di effic ace isoJamento domiailiar.e , dovrà essere allontanato a qualunque oosto, sia pure impTovvisando un l ocal1e d 'isolamento ·di fortuna o ricorrendo a locali ·di Comu1J1i vicini. In molte circostanze una d·ecisione illumi. esecuzione . , puo' nata , prontam,ente m essa in sailva'f.e una collettività da un '·epid.emia e, per contro, una titubanz.a od un errore, posson·o p eTm·ettere il dilagare d el contagi-o. · In c aso .d i n ieoessità a ssoluta ed urgente ·d ella tu tela della salute pubblica (i.m pianto di locali d 'tiso1.am1ento, ·dii ·c·o ntumaci.a, di disinfeziione , eoc.) ~ 'Autorrità ha fa coltà di occu·p are proprietà private (.art. 127 del T. U. delle le ggi sanitarie e art. 65 d·el R . ·decr eto 30 dic . 1923 , n . 2·889). E' 01ppocrtuno ric ordaDe ch e l'art. 66 del citato decreto p ermette anche all 'Autorità 001m'l11J1·a.11e, su ·p roposta .d ell 'ufficial e sani tani o , qua.u do si sia manifestata una malattia a caratterie epi1demi1C{), ·di imporre .a qu.a:lsiias.i cittadiino , nell 'intere&se d ei servizi di d1fesa contro ·lre m .a latti.e, 1pves tazio·rui conformi .a lla su.a con·dizio.n ,e, arte o profession·e . L 'ufficiale sani·t ario, se 1e qu.a.n do n ,e riconosaa 1'.a s.s.oluto e uirgente bisog no , non d eve esitar·e a proporre al Podestà dii v.aler si ·d ·e ll·e facoltà ch e il a l·e·g ge g li conced·e in materia, come, ben inteso, ·di qu.e l1a di dis.po,rrie I 'i.sola.mento d ei malati e d el l·e persone che c_o·n essi ha n•n o avuto contatto, ia :norrn.a deil '.art. 134 ·d el R egol.a mento g en erale sanitario. A. FRANCHETTT.

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PRATTCA

rapporto con la lue, è n .atur.almente indicata una cura specifica ·e così pure, ove i so.sp etti I ' influenza di disendocrini1e (o·va io, surren e), si può t entar.e l'uso di adatti preparati opowrar1ici. V. MoNTESANO. 1

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Al dott. E. D. :F . ·da S. M.assimo: consiglia·r e : MoNTESANO V ., Manu.ail'e di m ailattie cutanee. v .o ll. 2. R·om.a , Pozzi , ed. , 1927-1929. FONTANA A. Sifilide e ma.la.ttie veneree. Uni·o n e Tipog·rafico-Editrice Torinese 1928. Po

i.amo

A. P. •

VARIA.

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La dete1"minazione del sesso.

Un o d ei pro·b lemi p1iù interessanti ·d ella bio'lo·g ia è quello· riguardante la ·d·eterminazione d el esso. · ·Qu.ando è ch 1e il sesso· .d,e ll.a proil e Sii st abilisce ·d efinitivan1·ente ? Quanto, t empo un u ovo può restare allo stato· indefinito capaoe di svi·l upp·a rs i i.n maschio o· in femmina ? Il sesso è prestabilito o non prima del la .fecond.a zio,n e? Qua.le è la pa.r te ·oh e han.n o g li sperrn1.atozoi .n ello sviluppo dell '·e mbrione in un sen so o in un a ltro ? L 'emb·rion e po·sSi·ed·e la poten zialit à d ei ·due sessi ? E cco una serie di d·oman·d e alle q.u ali si è t entato· di rispondereb asan·dosi su studi stati tioi , citolog ici e sp erim,e ntali . L e teorie ·em ·esse al rig u.ardo sono innumer evoli e p11rtToppo1 in gra.n parte disoo1rdanti. E sse possono così I~aggrupparsi. 1) L ' ainbiente può infl,u ire sulla .p rol e sessu.a l-. 1nente indet eiflmi.n,ata anch 1e ·dopo 11.a ~econ.da­ zio,n .e concorTendo .a lmeno in p.a.r te n·el'l.a d eterminazione del esso . Si è trovato ch e la propor zione d1e i .due sessi 1n l.arv,e oh.e rimang on·0 p er a lcun t empo ses,u almen te indiffer enziate può variare in \ 1ario tempo sottoponend·o le 1lanr.e ·st esse all 'azione d el caldo o d el fr eddo o alimentandol e in va rio n10 do. L e esp erien ze i lituite a.l rig ua r.do non ono concord.anti ,al punto di fare a coettar e sen z 'altro quest e conclu ioni, ch e sono su scet tibili di POSTA DEGLI ABBONATI. C·ritica i·n qua11to non si è t enuto co·n to d elle Trattamento della vitiligine. - Al dott. E: L . differ enze di m ortalità ne i due ses i p er azione d elle variazioni ambientali. La spro poirzione d.a Villalago: fr.a il num,ero dre i n1aschi e del.I.e femn1ine pu ò on si conoscono m e zzi di sioura e fficacia esser e d ovuta alla loro· ·diver sa r esisten za ag li contro la vitiligine. Loca lmente si può tentare · ag·,en ti est ernj . · I 'applicazione di ostanze irritanti (crisarobina , 2) I 1l sesso· è in,d et erminato fino al inoin ento carte senapate) nie llo sco·p o di provocare una ii.el qu.aJ.e le oel.lule g·erminali s'uniscono per I.a r eazione cutanea con . . uccessiv.a pig m entazione. fecondazion ·e, in eguito alla quale il sesso è Al cuni vantano risultati ir1coraggianti con la d.e cis o ·d a l1le condizioni T-el.ativie d elle due cellamp•a da di quarzo, m .a si tratta s empre di m e lule o da lla n1e ... sa in ·equilibrio d elle lor o todi con aziorr.e incerta dai quali è b ene non t en•d1enze, senz,a ch e ,lo sp erma tozoo o I 'u ovo attender si grandi risultati . abbia n o isolatamente un 'influen za decisiva a l Quando 11'alterazione p1igm·e1ntaria fo sse in rigua rdo . 1

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Secondo questa teoria la ·d etermi.n.azion1e del sesso sarebbe .dipendente so·pr.a tutt.o dall 'età d·ei genitoci. H ofack.e r .e Sadle r in base a dati statistici concluse:ro che qu.ando il pa.dre è più anziano la p·r ole è ·prevalentemente maschia e . vicev·ersa. Successivi stu.di di Girou e Starkw.e.a the av.r.eb,b ero ·dimostr.ato che il sess.o della .pr-0l1e tende a d ·e·sserre ·que llo· del genitoir e più vigoroso. · Viceversa Van Linit sostiene ch·e la pro•le ha il: sesso de l g·enito,r e sessualmente più d·ebol1e, o meglio ·del g·enitor:e le cui ce1ll:ule se·ssuali sono· .relativam.ente più d·eboli al mom·e nto· delJa fecon·dazio1ne. Se !llil uo vo relativan1·ente deboil e è fecond ,ato d.a uno 1Sperm.atozo·o relativ;am.ente forte , 1·',emibTioiD.e :Sairà fe·mmina ma · il suo coirpo Tico,r d1erà quello ·de l padre. Thury :ritiene che l 'uo;yo più fresco ossia fe1C01n ·d1ato poco dopo l'o·v ulaziome pr.odu.c e una femmin.a. Hertwig' ·e Kuschak1ewitsch hanno sperimentalm,e nte .dim·o·s trato che le,. uova iperrmature danno· .esclusi vame1n te maschi . · In e ffetti tutte que·s.te teo·r i·e ha.n no tutte de·bale b.a se scientifica . Schultz ha potuto· .a ccertare ch·e le p·r opor·zioni d.ei sessi n 1ei topi non sono affatto influe.n:z.a t·e 1dall 'età, dal vigore apparente, da.Jle unio.ni c o·n sanguin·ee, cl.alle ripetizioni delle co1n ce-Zioni e ·d·el gsner-e di alim.e,n tazion.e ·dei genitori. 3) II sessò è sta1b ili to .ad un,o stadio precocissimo· .dall.a co,s tituzion·e stessa d·elJ.e oelJt1le germinra li, ·o ssi.a vi sono .cellule pro·dutt·l_'ici di m aschi 1e cellule pr:oduttrici di femmin·e, co,. ~stituzio,na11m.ente p·:red·etermi.nate fin dall 'i.n izio. Qu·e sta teoiria, eh.e iesclude le due precedenti, ·si s.u·ddivide in .a.ltre ·due: ·gue ll.a .p er la .qu,al.e vi son·o due speci·e di uo·v a, che dann·o maschi O· f.em·mine, senz.a ch e 101 spermato.zoo· interve.n ga n·etla ·determinazio•n e del sesso; e quella per 1a quale l1e ·U·O·v.a ·&areb1bero· l.i.ndiff.e;reriti ·e si svilupperebbero in .in1dividui maschi o femmine a second.a ,d,e l.la n,atUtra d·e llo sperm.a.t oz.o o. Ambo lie c·o nc·l usio1n i sono· state suffragate da · di.lig1enti studi citologici, ch e h.anno m.esso in èvidenza ·differenze struttu.r a•li n.el1e cellule gern1inaJ.i . La teo·r ia ch·e n ei v·e rtebra ti uno d1ei testi.co·l i di.a sperm.atozo:i produttori di maschi e l 'alltro -spermatozo.i pfr oduttori di femmin·e è insostenibile, essen do risapi11to che g·li individui privati di un testicolo proic r·e ano figli d'ambo i ·sessi. 4) Secondo alcuni a·u to1ri ia m .a scolinità e la femm inilità son·o caratteri m e nxalliani n el senso che i due sessi son.o gli ibri1di di sess·o o· eteirozigoti, ·o che il maschio è solo 1'·etel}ozigote e la f.emmina il monozigote recessivo· o . VIoev er a. 15) ln!flu.enze funzionali ·e ia:m:bi·snta!J.i 1operanti attravierso ~ corpi dei genitori possono· modificare l.a proporzione ·delle cellule germi1

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nali p1rod uttrici di f.einminie e produttrici di maschi. Questa tea.ria riguar·da sopr.atutto l'alimentazion-e. S·u pponen1do che le oellule germinali si.ano co.s tituzion.almente indiff.er.e·n ti o· che sia.n o in egual. numero .p r·od.u ttrici di maschi e di ~em.mine, ~I.e condizio·ni d1ell'alime:ntazione possono agir1e favorendo lo sviluppo dell·e cellule g ermi'nali ·di uno d·ei due sessi o ·decid.en·do il d estino ·di cellul.e sessu.almente in.differie nti. Alc·u ni h.an.n o ~dluto d1edu.r re da stait i·stiohe uman·e l1a co·n clusion·e che l'alimentazione abbondante favorisca la produzione di ·prole femminile. Ma altre statistiche prove·r ebbero il ·Contr.ario. ·S enz.a ·dire. eh.e 1e differenze riscontra·t·e p otrebb.e ro attribUJirsi a·d altri fattori com·e la differ·eìnz.a di morta'lità n·ei bambini ·d i sesso div erso ed alla diversità età nella qu.a le .avv.engon·o i m.a trim·o ni nelle ·c l.assi ricche ed in qu e1le pover·e. Tuttavia .1e ·esperienze di Heap1e fatte su gli ucoel.li 1e su i m.am-m iferii tende·r ebb.e ro a ·dimostrare eh.e attrave·r so i l .n utrim·ento fo·r nito all'ovai9 si.a per q·u.antità eh.e per qualità, sia per ·ffi~etto «iiretto ch·e in.dir etto, si pro1d uce una vari.azion·e n 1ella propoTziruie d1e i sessi ·d elle uov.a e q~in.di dei, mgli. Russo trattando coniglie con ·ini·e zioni di 1ec~tina (s0iluzion·e al 15-20 % in olio di va·se1lina) .n otò ingro ssamento d'ella ov.ai.a, d·e i fo·l licoli di Graaf, u ova ricche dli. materie n'l.ltritive ed un num·ePo ecoeziona.l e di pro11e fe mmina. Lo spermatozoo ·di conigli sottopo1s ti allq stesso trattam·ento .accentuer-ebbie ·la tendenza d·el1'uovo, pelìch1è la prol·e femmini1e .d,e rivante da .a nim.ali ..oosì trattati sar.e.b be a.noora in maggior proporz10 ne. ·Queste .e speri·enze .ripetute d.a Ba:sile e da Punn,et avr:eb·b·e::r-o dato .e sito n1ega tivo. La m .aggior.a.n za d·e gli .a utori tend·e ad attribuire all'alimentazion.e abbondante ·l a capacità di mettene· le U·OV·a in condizione di p:ro1durrr:e f.em ·m ine . Le uov.a in fase .an.a·b o1J,i ca sa1~eb·b1 ero femminie ·e quelle in fase catabolica maschie. Q.u esta ·Opinio·n e quantunque suffragata da n·u m·ero se ·esperi snze, n ·o n è condivisa da molti auto1ri aii quiali le stesse espeir.i·enz:e n·o n avrebb·e:r.o dati i m.edes,i mi rJsultati . L ' esp1osizion1e di tutte queste teorie prova unicam.•en·t.e oh.e siamo a·n cora ben lontani d.al conoscer·e r.il m·e cca.n ismo ·Ch·e r·eg.o la la determin.azione del sesso ·e tanto men-0 i m ezzi atti a • varia·r e artificialmente le proporzio·n i dei sessi. C·o m·e la maggior .p arte ·d·ei fenomeni biolog,ici .s i tTatta di un fenom eno ·di est:r.ema compl·éssi tà 'e delioa tezza che sfugge .alla no stra conosoenza e ad influenze artificiose. In fondo ·I.a differ.enzazione del sesso non è eh.e l '·e spressione del ritmo ch e governa tutti i fenom·enii della vita ·e ch e ha la fina lità di ga:rentire la perpett1azione d ella specie. 1

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SEZIONE PRATICA •

NELLA VITA PROFESSIONALE. 'SERVIZI IGIENICO-SANITARI

sti, di igiene, di .assistenza ·e di profilassi sociale. . L 'in1pianto sarà compiuto con mo·dernità L'Istituto di Sanità Pubblica. di vedute, in a rmoni.a con le nuove ·esigenze E' in ' ria di realizzazione: ·n e è stato ap pro- ed i nuovi sviluppi dell 'igien e pratica, ai fini ,-ato il progetto di massima, . ed è .i n corso precipui del miglioram-e nto delle condizioni d 'elabo razione il pTogetto· esecutivo, cui atten- ·di vita, della prevenzione d elle malattie in gened.e 1'Ufficio tec11ico della Direzion e Generale .r e, della lotta contro quielle a carattere sociale d.ella Sanità Pu·b blica; si prevede ch e fra tre in specie, di tutt-e le p1rovvidenze d.i tutela igieanni al più tardi il nuovo Ente sarà ultimato nico-sociale per 1'int·egrità fisic.a della razza. ed entr·e rà in funzione. U.n o dei con1piti che l 'Istituto si prefigge P·er m·eglio studiarne e definir.n.e 1.a proget- è la costi tuz·ione di un.a Scu·o la di p reparazione tazione n·ell 'insi•eme e n ei particolari, una per g li i.gire.nisti, a ca.ratte.re essenzialmente Co111missio11e, non1inata dalla S.anità Pubblipr.atico e con fin.alità ·d·efini te e b,en distinte ca e post.a sotto la presidenza del pTof. Canada quelle degli Istituti Universitari. lis, si è r.ecata l '.ar1no scorso in America e que- . Detta Scuola v.a rrà a educ.a re e ad.d.estrare il st'.an:no in Ung·he·ria, a pr.e n·d ere ~n esame r>ersonale tecnico da' adibire alle mansioni ed alcuni Enti similari. Si è così con cretato u.n ai ervizi ·di igiene e sa·n ità ·pubblica, alle diJ}rogramn1a organico ch e, tradotto in pratica, pendenze dello Stato, .d.eJ.le prrovincie ·e d·ei corenderà l 'I stituto italiano uno dei più ef- muni. Potrà così otteri.ersi una eletta e b ene ficienti . preparata falan.g e di igienisti, batteriologi, chiN un1erosi servizi, tra loro coordinati e col:- mici, ingegne:ri sanitari, epi·den1iologisti, n onlega ti, funzion eranno n ei suoi vasti l ocali e I ' i- ch è di perso·n.ale .assistenziale e ausili.a.rio, la c ui giene e la sanità pubblica non ·potranno che utilità è gener.a.Jm.e nte riconosciuta. on ~ i tratta, com.e potr.ebb,e apparir-e trarne b enefici cospic ui . La :F ondazione Rockefeller - ch,e si è data .all.a pr.im.a , d·e;}].a .semplice ricosti tuzio11'e la nobil e missione di promuov·e re l 1igien e presdella Scuola di perfezionan1e.n to in Ig ien e, fon, o tutti i popoli e ch e, a tale scopo, ha fatto data nel 1889 da France co Cri pi e da Luig i elargizioni ingentissin1e .a molti Paesi in F>agliani e ch e fu una vera fu cina di esperti ~ eg uito a pratiche avviate .e condotte dalla noig ien isti, i quali attesero .a l rinnovamento igienico d,e}la Nazione (cui rr1irava la prima str.a Direzion·e Generale della Sanità Pubblica, l·egge organica sulla tt1tela della Sar1 i tà Pubco11 l 'approvazion·e del Capo del Governo, ha messo .a disposizione circa 15 n1ilioni ·di lire blica, piromulgata nel 1888). So1·g.er à - inveper }'erigendo· Istituto: cli essi 12 sono destice - un 'i tituzion·e più comp leta ·ed org.a nica, nati all'edificio e il r esto ad arredarlo e attrezdi cui era mo,Jto sentito il bisogno: in tal en so zarlo. Non è escluso cl1e, qualora em·erga l 'u- erano stati fo·r mulati ripetuti voti nei · Contil ità d 'i ngrandirlo ·O di .arricchirlo, potranno gre i italiani d 'igiene, particolarm.e nte in quelessere stabil ite ul teriori assegnazioni. lo tenuto .a Roma d,all'Associ.azione Nazion.ale Fasc ista lJer I 'Igiene n·el 1927. Grazie .a questo· generoso concorso, l 'iniziaell 'l ... tituto si trasferiranno. gli attu.ali Lativa della Direzione Generale della Sanità è stata gr.a n dem,ente facilitata; n1,a l.a 'F ond.a zio·n e boratori della .Sanità Pubblica (batteriologico Rockefelle r non assume alcuna ingerenza nel- e n1icrog·rafico, chimico e fisico), e per essi è la progettazione, n ell 'esecuzione e nel fun- pre,rista un.a m.aggio·rie disponibilità ·d i ambi,e11ti e un attrezzam ento più mo·derno e completo delzionamento. Di sporremo, dunque, di un I stituto pr·etta- 1'atluale; a tale scopo, alcuni tecnici d elegati n1ent.e italiano, il quale sorge·r à su di una va- d,a} Mini te.r o 1dell 'Interno tanno esamin ando all 'E t:ero i più reputati e mocier11i impianti del sta area con cessa dal Demanio Statale, della superficie di oltre u11 ettaro e mezzo , n elle genere, per mod·o ch e ancl1e nei ·d·ettagli il immediate vicinanze del Policlinico Um·b er - nuovo I stituto, possa rappre. entare uri modello. L 1Istituto Italia.n o di Sanità Pubb"1ica sarà in to I 0 , tra gli I titut i u11iversitari della Facoltà .gn-:a·do di affrontare anch·e problemi scie·n tifici , di M·edicina . con finalità pratiche. Esso con1pr-enderà varie L 'I stituto funzionerà alla diretta ·dipendenza ez ioni: chimica; fisica a·pplicata .all'igiene; midel Ministero dell'Interno e verrà a rappre en- cr o copi.a e battieriologia ; ingegneri.a ..,anitaria; t.are un i11oder110 .attrezza111ento a ·di ~ po izione epid.emiolog ia; stati tica ~anitaria. Vi ... airà inoldella Direzion e Ge11erale della Sa11ità Pubblitre un r eparto per la propaganda pop·òlar e, u11 ca, la quale avrà in esso un organo utilis- museo ·didattico, un,a biblioteca. ~in10, per atten.dere ai propri compiti, ch e diViene an°ch e considerato l ' impia11to di una seYe11gono im1nancabi~n1 en te sem1)re più va- zion e di fi iologia, ch e attenderà allo studio 1

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IL POLICLINICO

<lell 'alimentazione; e di una sezione per lo studio della tubercolosi quale malattia sociale. Nell 'edifizio dell'Istituto verrà sistemata la Stazion e sperim·entale per la lotta contro la malaria , e potrà trovare sede, con funzi one a utono1na, la Scuola superiore di malariolog·ia. La funzione dell 'Istituto verrà ad essere collegata con altre istjtuzioni , già alla ·dipende11z.a della Sanità Pubblica, quali l 'Istituto fisioterapico di S. Maria e S. G.allicano , il 1~1boratorio di Stato pe;r le sostanz.e .r adioattive (conservazion-e, taratUJra, produzione delle emanazioni), l 'Istituto per il cancro, che sta sorgendo ne.Ila zona d egli istituti scientifici universitari. Il nuovo Istituto di Sanità verrà, dunque , ad aver.e una configurazion e abbastanza netta , con compiti precisi e definiti , suscettibili di ulteriori sviluppi qualora se n e presentino l 'opportunità o il bisogno. Costituirà un or ganismo ope1-;a nte ed attivo. Si tratta di una r iforrna cornpl eLa e ricotruttrice. In appa~enza essa è r elativamen te mod,e sta; ma per l 'imp,ostazione e per l 'orgaganicità con cui vien e attuata, ci sembra destin.ata .ad esercitare un 'influenz.a n otevole sullo sviluppo dei nostri servizi sanitari. E' certo ch e gl 'inoessanti progressi compiuti nel campo sociale, scientifico e tecnico, portano a far estendere sempre più le funzioni della Sanità Pubblica. Di fronte a questo ere. scente sviluppo, i compiti del l 'Istituto pos?on o sembrare ristretti. Ma sono, anche fondam·e ntali, poichè esso educherà il personale, ch e è l 'organo più indispensabile di ogni fun· zione sociale. Forse non si è lontani ·d.al vero riel considerare I.a fond.azione dell 'Istituto di Sanità com.e l 'inizio, per noi, ·d i una nuova èra san itaria: .a condizione tuttavi.a · ch e esso risulti efficiente. Ci sembra destinato ad accrescere il prestigio e l 'utilità socia le ·della Sanità Pubblica. la quale è ormai matura per una più vasta azion·e; ed indubbiamente il nuovo personale esperto , che venrà g.r.adatamente educato n ell 'Istituto, avrà non poca parte in quest 'azione di rinnovamento igienico-sanitario, ch e si risolverà in un benefizio ingente 1)er la Nazione. 1

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Pubblicazione utilissima per ogni' medico: Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO ( Doctor Justitia).

LA LE fil SLAZI ON E SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale :: (Manuale oontenente Leggi, Deoreti, Regolamenti, Circol ari e tutto ciò che ei ri.!ferisoo all 'eeeroizio profeeeionale, ad uso dei Medici -con·d otti. dei liberi eeeroenti, degli rufificiali sanitaril e del personale addetto ai 1a,borato.ri dà vigilanza i.gieni.ca). Prezw L- 1 6. Per i n ostri abb~ti sole L. 13.7 5 in porto f ranoo.

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(Brescia) . Spedale Mellini. -

~1edico pri-

mario·, età l im. 35. a.:' docu1n. a 3 n1esi dal 15 sett .; t assa L. 50 al tesoriere dei! 'Ospedale; lire 10.000 e c. -v .; chied . annunzio. GENOVA. R. Prefettura. Scad. 30 nov.; ufficial i sanitari per 2 consorzi.; titoli ed esami ; L . 14.000 e 10 bienni ventesi1no, oltre L. 2000 visite, r i mborso sp ese di lrasp orto ecc. Età lim. 45 a. FALCADE (Belluno) . - Scad. 31 ott. ; L. 10.000 e 5 quadri_~nni dee., oltre L . 500 uff. san. , L. 1000 bicic~. , c .-v. ; età li.ID: . 35 a.; tassa L. 50,10. L EYNI (Torino) . L . 1000 trasp .

Scad. 10 dic.; L. 8000 oltre

ìVIEZZENIRE (Torino). - _i\ tutto 30 nov . ; L. 900~ oltre L . 700 uff. san . e L .. 1800 trasp.; aumen t1 p eriod ici. NovELLARO (Reggio Ern. ). Scad. 30 nov , 1a condotta; L. 8000 e 5 fl uadrienni dee., oltre c. -v., L . 500 trasp. , L. 500 a1nhulal., elà lim . 35 a. ; t assa L. 50 . OLMEDO (Sassari) . - Scad. 31 oLt.; L. 9500 dl Lre L. 800 uff. san. , L . 1000 arm. farn1., c. -v. se coniugato; tassa L . 50. Scad . 30 nov.; L. 6500 e 10 bienn~ ventes., se uff. san . L . 5QO, trasp. L. 2400; e·tà lim. 40 a.; tassa L . 50. PENNE

(Pescara) . -


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, •

[ANNO

XXXVII, NuM. 41]

REGGIO EMILIA. Ospeclale di S. Maria Nuova. - Primario di ginecologia ed ostetricia; L. 9501) e 5 quadrienni dee., oltre due c. -v. di cui l1no di L. 1500, partecipaz. ecc . ; biennio di, esperimento; scad. ore 18 del 31 d :c.; tassa L. 50,20 all 'esattore-tesoriiere; a .o c. anter. al l q sett. ; tiloli. Rivo1lgersi ag·li l iillci rlell 'Amministraz. ("\!ia De Amicis 31) . Ro~1A. Pio Istitrito di S. Spirito ed Ospedali Riu-

Ci·n que primari inedici ed uno dirigente di J_.abora torio p atolog·ico; titoli ed- esami; età lim. 45 a. al 25 sett. ; L. 7800 e ·c ...v.; tassa L. 50. Scad . ore 16 del 15 nov. Chiedere bando alla Segreteria General~ (P al azzo· S. Sp:iriito) . niti. -

Rol:\f:ETTA (Messina) . - Scad. ore 12 del 20 ott. ; 2 condotte; L. 9000 oltre L. 2000 cavale. S. LEucio DEL SANNIO (Beneve nto) . - Scad. 10 dic. ; L. 7000 oltre L. 1000 cavale., 5 quadrien11i dee . ; età lim . 35 a.; tassa L. 50,10. .I

S .. _..\.NGELO l N VAno (P esarO-[.l _rbino) . Scad. 6 dic.: medjco di campagna; resid. n el capoluogo; L. 8000 e c. -v., oltre L. 3000 trasp., 3 sessenni dee. S. NICOLA DA CRissA (Catanzaro) . - Scad. 8 dic . ; L. 7500 e Q quadrienni dee.; età lim . 40 a . ; certifica to dei punti se n<)n risultano dalla laurea; tessera P. N. fi,., se in possesso. SGURGOLA (Frosinone). - Scad. 31 ott.; L. 10.500 per 1000 iscritti; addizionali di L. 4 e L. 5; per uff. san. L. 400 ; 5 quadr1enni dee.; doc. a 3 mesi dal 20 sett. ToRTORICI (Messina). Scad. 25 ott.; L. 8000 oltre L . 2000 trasp. e L. 500 uff. san. VILLANOVA MoNTELEONE (Sassari). Scad. 19 ott.; per Putifigari; L. 10.200; tassa L . 50,0f5. CoNcoRs e

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SEZIONE PRATICA

A PREM-I .

J>remio Di Vestea.

La R. Università di Pisa jndjce i1 co11corso al pre~io tri(ntnnle Alfonso di Vestea di L. 1000 fra i l aureati da r1on oltre 3 a11ni in quella Università, per la migliore rnonog·rafia in tema d 'infortuni sul lavoro con rig uardo speciale alla profila ssi. Scadenza 31 dicembre .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. I11 seguito alla 1norte clel compianto prof. Ug~o­ lini il presidente del Pio Is tit11lo di S. Spirito ed 'ospedal :. Riuniti di Ro1nél, h a deliberato di i10111inare, a decorrere dal l 0 o ttobre, il prof. p =,etro Chiarini, vice-djrettore sanitario dell 'Ospedale a S. Giovar1ni in l 1aterano e d ell 'Ospizio Umberto I e primario medico, a direttore sanitari 0 del1'0spedale ed Ospizio suddetti. In pari tempo h a inc arica lo il prof. Gaetano Laurenti, medico primario del] 'Ospizio Umberto I , delle funzio·n i di · vice-direttore sanitario, tanto d ell'Ospedale del SS. Salv~tore di San Giovann~. a l Laterano, quanto dell'Ospizio Umberto I. 1

Alla cattedra di fisio·l ogia di Basilea è I10·111inato il prof. Vezzar. · Il prof. Leon Ascher , diret~ore dell 'Is tituto fi· siologico di Berna, è nQm~,nato rettore dell 'Uni versità per I 'anno scolastico 1930-31.

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1507

NOTIZIE DIVER5E. 2° Congresso internazionale di patologia comparata. Avrà luogo a Parig·i dal 14 al 18 ottobre 1931 ; il Comitato organizzatore è presieduto dal prof. C. Achard. Gli argomenti all'ordine d el giorno saranno: le brucell osi umane e animali, il latte come. agente patogeno, le car enze mir1erar, il ca11cro, la p si.ttacosi , g li 11ltra-virus, l 'ana:filassi. Tassa d 'iscrizione 100 fr. francesi. Per inforntazioni riv.qlgersi al segretario gen,erale Dr. Grollet, rue f)·u stave-Nad aud ·7, Paris (X' ' l e) , Francia.

20

Conv~gno

nazionale della Società italiana di

anatomia.

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Dal 4 al 6 ottobre si è te11uto a F irenze il secondo Convegno n,azion,ale della Società italia11a di anatomia. All 'inaugurazione, dopo un breve saluto del rettore dell 'Un,iversità, 1prof. Burci , prese subito la p arola il pro·f. Terni d : Pado·v a, il quale svolse un.a relazione sulla « moderna 1norfologia· del sistema nerv.qso autonom-0 sim~ patico » . Furono ancl1e fatte ~ltre importanti r elazioni sugli studi. ~natomici e sui rappo·r ti co~ Le discipline ID:edico-chirurg iche, nonchè n ot evoli comunicazioni. Ebbero lu.ogo interessanti dimostrazion~ di preparati.

70 Congresso

'it~liano

di oftalmologia.

Nei giorn,i 22-24 ottobre si terrà n ei locali della R. Cl'..nica Oculistica di Ron1a l 'annuale, cc Co11g·r esso-' della Società Italian a · di Oftalmologia », sotto la presidenza del prof. G1t1seppe Ovio, dir ettore dell a Clinic.a .

90 Congresso italiano di Medicina del Lavoro. Si ter:rà a Roma n ei g iorni 16-17 ottobre, presso l 'I stituto di Pato·l ogia Me{lica al Policl:1nico . · Il t ema di relazio11e è: << Malattie d ell 'appar ecchio respiratorio da polveri »; rel atori sono: il prof. Sr.ip.ione Caccuri (etiologia e patog·e11esi), il prof. Ezio Co·p pa (cli11ica) ecl il clott . Mario Sgambati (radiologia) . Le et<lesioni si rice.vono presso l 'Ist\~ ut o di 1Vledicina (lel J.;avo·ro di Napoli , via Filan gi e ri a Ghiaia 72; la tassa di i scrizione al Co11gresso è costi tu~1 a per ~ soci della Societ à di ìVIedicina d el Lavor o dal versa1n ento della quota sociale d i L. 50, qt1aloi'a non sia st ata ancora versata; p er i i1011 ·soci l a quota· è di J_,: 25.

11o Congresso internazionale di veterinaria. Si è svolto nel decorso agosto· a Lon<;lra e v i so no s tate fqtte importar1t!. relazioni e comunicazioni, di cui non pqch e i11teressa110 la medicina umanR, coim e i rappoP.ti tra febbre m elitens~ e aborto epizootico, la vacci11azio11e antituber~ colare, la vigilanza sùlla cai:n e e sul ~att e. Gli ·.talia.I1i hanno avuto n1olta parte n,ei lé!_vori ; tra i relatori er ano i proff. Alberto Ascoli, Finzj, Pirocchi, ecc. 1

9° Congresso rumeno di oto-rino-Iaringo1ogia. Si terrà a Bucarest n ei giorni 25 e 26 ot tobre, sotto la presidenza d el dott.. C-Ostinin ; t ema u n ico in discu ssione è « La rad~.ografia in oto-rino-laringologia », affidato al prof. I . Tetu e ai dottori Jovin e Andreescu. Seg·r etario generale d el Congresso è il dott. Lazar ~1 ayersohn , Mosilor 81, Bucarest.! I , Romania.


1508

[ ANNO

IL POLICLINICO

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70 Congresso spagnolo di tisiologia. . .

Si t errà a Burdeos dal 30 inaggio al 2 g iug110 1931. 'femi: « Il proble1na dell a lis:. del baçillo ~u­ berco1élte )); « La diagnosi di attiYità d ella luber~o: losi » · << Co1ne rendeI"e accessil)ile ai tubercolot1c1 il tr~ttamento p11eu1notoracico i1ell 'ospedale, n el . a11a~orio .. ospedale, · i1el sa11atorio e nel dispensar:o ? » . Per infor1ri nz io11i rjYolg·er si al doitt. F. Coca, A1):irtacto 290, ~'f adrid, Spag11a.

90 Congresso pan-rt1sso di ginecologia.

Si adunerà 11ell 'au tt1n110 del 1931. Temi di r elazio11i : « Graviclanza ectopica »; << L 'aborto• pro·vorato co1ne fo11te d 'i11fezio·11e per la inadre »; « Profilassi del can cro uterino >>; << Stato del! 'ostetricia i11 Russia e pia110 ge11er al e di protezione· nll a in a ter11;1tà e all ' j11fanzia n. I11oltre si discuterà, ft1 ori rel azione, il t ema: « Co111pito dei s.i s temi neurovegetativo ed endocrj110 i1ella patolog ia mulie])r e ». I ginecologi italia11i che volesser.o· nssjst ér e al convegno, po,ssono ·scrivere allo: « I st1.tuto Sc:entifico della Protezjo11e alla l\lai~ernit à e :111 ' [nfanzia », l 'ouj ik 3, ~1osca, Rt1ssi a.

20 Congl'esso degli oftalmologi russi. È indetto a Kie'v p er

il giugno 1931. Temi : « L 'orientazione profilattica i11 oftal1nologia »; cc La 11europalologia cl ell :occhio n; cc La preparazjone degli oftalmologi »; << I proble1n~, della refrazioin e n · « La profilassi e il trattan1en.t o· delle è' ffeziont della cor11ea >) .

L'assistenza sanitaria ai combattenti di Roma e • • prov1nc1a. In occasio11e del Co11gres. o Prov i11c iale de.Il.a Federn zion e Cornbattcnt•, di lloma è stata pubblica l a la Relazio11e lll SerYizio San~tario svol•to a faYorc dei ro1nl)atle11ti regol arr11ente tesserati n ell a Sezione <li Ro 1na e llclle Sez iont della Pro" i IlC.Ì a. La l~elazio 11e è s la la r ecl a l ta cl al dirigente il ervizio Sà11itar' o dell a Fe<ler~zio 11e, d o tL. pro.I . 1\iloi sè P agljélro, ed è t111 'a1n1)ia, docu111entata dimoslrazio11e dei larg l1i ])e11efici di cui posson o u sufruire i co1n])attenli d ell a CF11) ilale e d ella Pro. . v1nc1a. Oltre trece11to son o st at e l e Yisi te · g ratuite pass& ~e .presso l ' a1nbulalorio d el clirige1\ te ~l Servizio 1)r of. Pagliaro, i11 via ~1arsa la 8, ove i co1nbatt e11ti posson o essere Yisilati se11za al cuna spesa, ulla so1n prese11tazio11e d ella tesser a a11nuale d el1'As or~nzio1ne. Quanto n1ai i1u1nerose sono· state i110.Jtre le visi te p assa le pre so i Yari sp ec i ali st~ , Yaloro i profess~oni st i quasi t-':1tti. ex-co~nbat.t~nt1 , che co_Liluisco110 il Corpo Sa111 Lar-.~ a d1spos 1z1011e d ell a b e11emerita F ecl er azio11e e Sezione Ro111a11a Con1ba l te11ti , al cui presid ente, inedaglia d 'oro lJJderico De Cesn.ris pelta il nierito di aver sapnlo or g nr1izzare t ale importa11 ~e e be~1efico ser' ·izio a11ilario, ta11lo l<1rg·a1ne11 te e g1 u stame11le n11prezzn to òall é) g ra11de fa1niglia degli ex-con1ba tte11ti ro r11a11i e laziali. 1

Ospedale psichiatrio a Genova. Il Pre~ icl e d ella Provi11cia di Ge110Ya ha . ~otto : p o ·~o al Rett orato pr0Yi~1 ciale il proge tto e. gl~ a l ti di a ppal lo d elle nuoYe imporl an ti costruz ·0111

XXXVII, NuM. 41]

che la Provincia intende far so·r gere nell '-0speclale p sichiatrico di Cogoleto, al fine di d~re Oìfg~ni~a e <l efinitiva sistemazione alle parecch~.e c;e11t111a1a di maniaci cr onici ch e dovranno a breve scadenza lasciare libe·r i alcuni reparti dell 'Istituito di Ge11ova Quarto. A questo istit-p to. sarà r:.servata la esclusiYa funzione ospedaliera per sgo1nberare il vecchio ricovero· genovese cli Pavera110 che d ovrà essere . soppresso. Il costo complessivo dei nuovi padiglioni cli Cogoleto, ·che dovranno aver una cap :·enza totale di 450 ricoverat~., è preventiv~to in cinque milioni e seicentomila lire . 1

Istituto della nutrizione in Argentina. È stato creato a Bue11os Aires un « Istituto ~a­ zionale d1ella nutrizione » , diretto· dal clinico ine-

dico prof. Peclro Escudero·, specialista d el diabete e dell e allre mala.tt:e del ricambio. Ha per scopo lo studio e Ja cura di queste 1nalat tie. All 'Istituto è annesso un refettorio, i11 cui l 'assis~enza medica al malé'.\to verrà integrata sorveg liandon,e l 'alimentazio·n e. Vi è an ch e a1111esso u11 cen,tro di rieducazione professionale, per adattare il lavoro del malato o dcl convalescente alle sue nt1ove cond :.zioni fi sic he . 1

Una fondazione Rockefeller per lo studio della febbre ondulante. La Cor11tnissione Rockefeller ha scelto l a Fra11cia per ins tallarvi un "is tit11zione la cui neces ità ò dimostra La dalla gravissima n1inaccia ch e fa pesare s·u 1 mondo intiero la rapida prop·agazio 11e della febbre ondulante, m :naccia aggravata cl ai rapporti co n l 'aborto epizootico. Il dott. Taylor, d ell a Fondazio1J.1e Rookefeller in "F'r ancia, aveva prop.os~o al prof. Marcel Lisbo11n e di r.reare a Montpellier questo centro, alla soJa condizio11e eh~ i la])o,r atori dovessero essere aperti ai ricer~ tori stranieri , spec~:almente agJi a1nerica11i, l cui p aesi so 1io infestati d all a febbre 01tÒ.111 :=111te. L 'o ffert;;i è st a ta accebtata dal prof. Lisbon11e a n ome dell 'Istituto Bouisson-Bertrand. Per un accordo comune tra i 1ni11istri dell 'istruzione p ubblica e d ell a salute pubblica della Francia , è ~tato deciso che l 'Isti·~ulo sudcletto sarebbe d 'ora innanzi incaricato di accentrare tutti gli st t1di e tutte le qt1estioni co11cernenti la febbre ondul an te. Lo stabular'..u m sarà in un vasto local e, situato sotto i tetti e che sarà disposto in modo tale da poter i sol are gli animali co.n taminati che vi saranno accolti: u11a qui r1clic i11a di capre e una o due vacch e, per ora Il p ersonale addetto · al <;e11tro di studi compre11derà: un d \rettore, un Yeterinario ·p ratico• delle an ali si batteriologiche, un aiuto ct i l élhora torio e t1n addetto allo stabulariun1. D 'altra p ar·~e, una 1nissione epide1niolog ica , diretta dal d.ott. Hazenian, ass'.:;tjto da u11 Yeteri11ario, da ait1t i e. da 1111 seg·retar10 perso11ale; sarà incaricata di proced er e u lutto il t erri ~ori o francese a inchiest e sulle cpicl e nl.ie di febbre on dulan te ch e le verranno seg11al ate. L 'i11s=e111e di quesle diYer se istituzion i costerà annualme11tc la som111a di 250.000 franchj, i11l ier an1ente soppor~a t:. clalla fondazio 11e a111er ira11a. · Gli studiosi, i i11e<lj r: frl'111resi o &4Janieri avran- · 110 !)iena libertà di recar s i a lavorare all 'Istituto 1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 41 J

1509

SEZIONE PRATICA

di ìviontpellier e rli apportare il con cor so delle loro conoscenze a quelle del perso•n ale dello s tabil~111enlo.

di Tsitsikar. Og·11i dieci a1111i u11a s'..m ile e1)id e111 ia suole scoppiare nella r egione, nonostante lo studio indefesso d ei r apprese11tanti d el Co1nita to sar1ilario della Società delle I azion~ ch e n on so n o riusciti a scoprir11e le cause. Dopo i p ri111i casi del flagello l a paura ha in,vaso la popolazione cl1e iugge j lt1oghi colpiti. Le autorità hanno tagliato l e ferrovie per i1npedire ch e gli altr;( fuggano i luo·g hi colpiti. 1

Per il siero di convalescenti di paralisi infantile. li ~f iI1ist.r o dell 'I11ter110 ha nominato u~a Comm :·ssione presso la Dire·z ione di San~tà' ·perch è sl udi il metodo ~i ra,ccol la ~ di co11ser azio11e del siero di conval escenti di morbillo , scarlattina, paralist in,fantile. · L 'on. E .. FiQretti, Segretario Naziornale ~el S!.11. dacato ìvtedici, ha emanata una circo·l are a tutti i :::ìegretari dei Sindacati i\1edici provi11ciali, invita11do alla stretta collaborazione con gli istituendi centri . di ra,ccolta di detti sieri .

Igiene rurale negli Stati Uniti. Neg-li Stati U11:.ti ~l i1u1nero dei distretti rurali 11ei quali i servizi igienici so110 affidati a sanitari ch e non possono avere altre occupazioni (a tutto servizio), sono aume11tat : da 109 nel 1920 a 505 i1el 1930: ossia sono quasi qui11tuplicati i11 poco più <.li un decennio.

Pro igiene infantile a New York. Ha co1nir1 . ciato a ftinzio11are la Fondazior1e. He·· cker cc Jlro Jg·iene infa11tile » di New York, il c ui compito è ·di preve11ire le 111alattie o cli scoprirle all ' i11izio, curarle terr1pesti vamen le e precisare i progra1n1ni delJa medicir1a preve11tiva. L 'Istituz:i<>ne assiste già più di 5000 bambini. È in progetto I 'apertura di filiali i11 varie parti degli' Stati Uniti.

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Casi di peste ad Orano. Sono s tati seg·11alati alcuni casi di pesle ad Orano (Algeria), · onde il porto è s tato chiuso·; le n avi che cl 'ordinario v1 facevano carbo11e s1 recheranno a Bo11a.

Il prof. Dojerlein. I11 occasio11e ~lel 70' ro111plea11110, so110 sta te rese in1p-011 e11ti 011ora1~ze a1 i)rof. Alberl Doderlein, direttore della 2a Clinica ostetrico-gi11ecologica, d~ Mo11aco. . Nel Doderlei1"\ si co111peuclia110 il cli11ico p ersp:cace, l 'i11vestigatore i11telligen1te, il rnaeslro di rara efficacia. Egli ha ci:eato la scu ola bavarese di ginecologia, ch e va11ta, ~ 1101ni di W eh er, Sae11ger, Niir11berg·er, ecc. I suoi lavori sulla flora l>at terica vagir1ale e sulle i11fezioni puerperali s-0110 classici ; lna n1erita d.i esser e ricordato anche il valore d el D. come chirurgo: egl~ h a proposto tec11iche originali di pubioton1ia, ~ di cesarea exlraperito11eale, 111odificazio·n i d ella via vag·i11ale, un basiotr:;t>o ecc. Le sue op ere ilid tl!tticb e h a11110 avuto largo· successo, e son,o s tate quasi tutte tradotte; menz~10niamo il ~fanual e di ostetricia pratica, il Corso di opr.razion ~. sul fantoccio .qs tetrico, le Operazioni 1nL1tila11·ti sul fe to , la Ginecologia operatoìfia (in collaborazione con Kro11ig) . No11· si contano le sue mem.orie scierituiche . In occasion,e delle ouoran,ze, g li so110 s ta te offerte var:·e pubblicazioni giubilar~, un ritratto ad olio, alcuni diplomi cli inet1:i,bro, q 'onore di Società scientifich e ed t1n gra1111no e 111ezz.o di radio, del valore di tin 111ilio•11e e inezzo di lire il. , con cui verrà fo11<lato· t111 I t :tu·to aclinologico, intestato al SllO no1ne. 1

1,

Propaganda igienica nel Messico. La ::;tzione di .Propag·a11da e di Educazione d el Dipartimento d,i Sanilà l)ul.>.l>lièa del ìvlessico ha d:ifuso una serie di pubblicazio11i l)revi e pratiche. Rip,o rtiamo i I itoli di alc ur1e: « La salu.te pericola nei veicoli »; H Il certificalo san itario pre11uzrale è garaD:zia di felicità n el matrimo11io »; c< I bambini sono l 'avvenire della Nazione»; << L 'uso d ei narcotici apre la via alla den1enza »; « L 'alcoolismo, vel~no sociale »; ecc. IIa anche distribuito l argamente una serie di cartelli. a colori, cl1e rispon<io110 ai fini della propaga11da; recano i titoli: cc Zanzare >>; « Le m,osche infettano la casa n; ecc ..

Premi dell'Accademia Imperiale del Gi11ppone. ·rra u11 gruppo di pren1iati recenteme11te dall 'AccaQ.emia Imperiale del Giappone, è un, solo rappresentante della, famiglia medica, jl dott. Buntaro Adachi, pi:ofessore ein:erito di anatomia all 'Università di Kyoto, per i suoi studj 1 trentennali sul sisten1a arterioso nei giapponesi. L 'Accademia ha assegn ato, .dura11.te l 'anno scorso, 43.000 yen per incoraggiamen·~i a s tudiosi, tra i lJUali. figurano 12 1nedici. 1

Al Parlamento giapponese. Alle ultime E-lezio11i p er la Cam era bassa d el parla1nento ni1)po11ico, sono risultati 14 medici e tl11 de11tista . ·rra i 1nedi ci ha raggiu11to la 6a Jegisla l ura il do~t. Tsu chiya, r ed élttore della « J apan ~1[ed ~cal World n.

La peste bubbonica in Manciuria. La peste hllbbonica è scoppiata i1el noTd della l\Ianciuria e malgrado u11 a pronta offen siva sa11itaria, essa, s~ estende r apidam.en ;te 11ell a direzione

. .

A. soli 37 an11i ver1iva stroncata l 'esi&Lenza del prof. GIULIO GIAN'fURCO, da un 'i11fezione gravissin1a, che aveva colpito u ccessiYa1nente i figli, l a inogl :ie, la cognata, . tt1tti da I ui curati con abnegazione e tutti salYa·~ i i. Era docen1e in patologia cl1irt1rgica e si preparava a cimentarsi per l a cattedra univer itaria. Viveva a Poten za, dove ~gli aveYa fo11c1at o una Policlin)ca intitolata alla compian.t a madre Remigia Gianturco, e vi spiegava tl11 'inten a at ti vità professionale. Coprì la carica di presicle11 le clell 'Ordi11e dei l\fed :,ci e d i segretario poli lico de lla provi11cia. I11 g u erra, con1e tifficiale n1eclico, ft1 coi ber aglieri a Col di La11a, co11 la :\Carina ~ til Ba so Piave, se1npre i11 pr\111a linea. Dopo il terremoto d el Vulture si prodigò, co·n i s uo-i collaboratori , 11~1 soccorrere i ferì ti. Era figlio (l el gra11de giuri tn Ein111anuele. Di r ecen te abbia1no dato notizia di u11a cl = ti11zion e conseguita dal fratello Cesare. B.


1510

IL P OLI CLINICO

RASSEGNA DELLA ST!.MPA MEDICA. l~ev.

Sud~

Amér. de 1\1 éd . et (;Jiir., g iugno. -

EscunEno e LANDABlJSE. L a prova del gono-yatre11 nella diagnosi di a rtrop at ia. -- F. EsPOSEL. St u . dio f) Sichiatrico di u11 profeta . A rner. J l. :~1 etl. Se. , ag. I. STARR. Il p:.ede r1el dial)ete - - ..\. F. ConuNN. Chetosi d iabetica e insuffi cie11za renale fu~zi o11ale. - R. Frrz. L a tbc. nei diabetic i. ·-- B. M. l3ALYEAE e F. L . Bn1TTAlN. E n 1icrania allergica. - J. J . LEEMANN. Inutilità del trattam. alcalino nel coma diabet. Nled. J(linik, 15 ag. · -- il. ScHMIDT. Angina pecloTis e protei noterapia. L. HAHN.. Emicr a11ia e allergia. ~l iincJi • .Yed. woch. , 22 ag. -· R. ScHi\IIDT. Teoria n e uroge11u-vasomo toria dell 'angina peotoris. LANGE. Diagnosi e trattam. precoci d ella paralisi infant. A rch . .ti1al. R eins, ecc . , ag·. - J . PARAn1s. Tratt amento d e1la blenorragia con i sali d 'acridina. R ev . ~téd. S uisse R01n., 25 ag. - . E. JAEGGY. 1\ n tisettici uri11ari. Deut. Mecl Woch., 22 ag. ScHnODEn. Prog 11osi d ella piemia puerper . L. I{. WoLFF e OvERHOFF. Caro·tina e vitamina A. EcKSTEIN e al . Clinica della en cefalite vaccinica. Wien. Klin. woch.' 14 ag. - · Dol\IIANIG. Me·!odi moderni di narcosi. - 21 ag. ScHu n. Costituzione e malattie gastro-intestin. Med. Welt., 23 ag . 1\. . LAQUEu n. Modo d 'azion e d ell ' idro-termoterapia. - O . D1ETRICH. Di at ermia profonda. J Ou rri. Ne r v . a . ivlent. Dis., ag. 11'. G . L1NDEMULDEH. Valore terapeutico dell~ temperature elevate n elle scl erosi n1ult \ple. - C. voN EcoNoMO . Il cervello cli perso·n e d 'eccezi one. Paris 1W éd., lG ag .. N11mero· in omaggio a Marey . .. J oizrnal .1:. ~vl. A., 2 ag. F . H . LABEY. 1'r a ttarr1e11to d ell 'ulcera gastr. e duod. - J . H . HEss e al . L 'ergos terolo irradi a to: dosaggio profilattico e terapeutico·. :\1. H . STREICHEn. Achilia gastrica. Riv San. Sictl., 15 ag·. - F. N1coLETTI. :Nlo·r t e cl a ace talo di Lallio. _4:11n. d ' l g., l ug. - \ '. l)uNTONI e M. SABATucc1. natter ~o tubercol are u111an o avirulen to. E. CASELLA.. L otta con tro jl cancro J1ella Repubblièa Arge11tina. Minerva 1\1ed., 11 ag. -- -~· ~~LLODI. Azior1e d el l 'acetilcoli11a nel chinismo gastrico. Proc. R . ~'> oc. A1ed.. , ag. - Discu ssioni sul tratt amen to del r arciD0111a del retto e del colo11. Cnsi. t ica . Gliri. f:hi r. ,. g i11. _i\ us.TONI. Colec'..st ectomia. - l11g. PRETO. ·cistocele inguinale. CASANOVA. Co1l1portan1. del sangue nella narcosi avertinica. Riv . Atf ed . , 4 ag .. L. DE BEco. L 'empien1a inter lobare primitivo. ' - L. VILLA . Epati ti ed it t eri i·:f\fettivi d a s piroch e te. Pathologica, 15 ag. -· G. GuASSARDO e F . P EoLA. Assorbi1nento del calcio e de~ potassio. . ~IA UGERI. Jperi11sulismo. Polia Clin. et Biol., gen.-apr. M. BuFANO. Esa111e Iurl zionale del fegato e l a curva amm1n0acidemica . A1·ch. per le Se. Med., lug. - A. ALLODI. Iper.ecrezione e ipercloridria nell 'ulcera gastr. e duoden. - L. S·ess1, Cura chir urg. del diabete.

'

[ ANNO

Presse Al éd. , 8 ag. -

XXXVII, NuM. 41]

R. LERICHE. Il p ar adosso della se11s'.JJilillt ossea. 1.). LE l1'LOGE. Autosiero~erapja ~ei reumat. cronici . Med. Jierald, ag. -- C. K. Sl\1ITll . Fatti ed errori SL1lla gla11dola pros tatica. - S . GnovER BunNETT... Coccigodinia . Diag1ios tica e Tecn . di J..ab., 25 lug . N. ~rono. Labi. T~iv. di Malariol . , mag. -g iu. D. Bn1GHENTr. A l trazjone eserc:t a ta d ai colori su gli anofeli. R.. Gosro. ~~sn1ne analitico· della curva termica 11ella feb])re malarica. - B. NocuT e P . Mu HLENS. La c ura della malaria con l a plasmochina. .T . KLIGLER e G. l\'IER. Valore t erapeut. d i 1nescolanze di plas1nocl1i11 a e cl1inina. Supplem. : A. M1ss1ROL1. Le g r andi bonifich e. Journal A . M. -A., 9 ag. L . L . l~EED e al. Lipodi strofia da in.iezioni d 'insulir1a. - IX. VAN PETF.RS WJLSON. c=.s li del col edoco. Lancet, 23 ag. - J. J . R. McLEoD. Il piabete come problema f isio]og'ico. A. T. Tonn. Trattamento medico d el can cr o. Studi 11.~m , 1 ag. G. ZAG~n1 . Diagn . fra tbc. 1e ca11 cr o d el colon. - F. GALDI. L a lo tta antitubercolare co1ne funzione di Stato. .Journ. d. Pra l ., 9 ag. P. LEGUEU. Indicaz.io11i della pros tatectotnja. l1nn. de M éd., g iu . - E. J oLTRAIN .e al. OrtiL caria da fatica. - J . VALTIS. Ultrafiltrabilità del viru s tbc. Brasil-Med., 12 lug. ' '' · BERARDINELLI. C.ostituzione e temperame11to. A r ch. It . d'i Dermat. ecc., g iu. F. MACCARI, E. C1Al\fBELLOrr1. _!\.Iterato ricambio' cellulare e dermopatie. A r ch . !V/al . du Coe u1~ ecc., ag. - A .. LANDA u, .l . HELD. Ascol Laz. delle arterie del collo. Ann.. If~ di Chir., 31 ag. - V. GHIRON, C. G1A.. COBBE. Variazioni di volu1ne dell a m '. l za. P. L. BAniLE. Idrope appendicolare. Su rg . , Gyn. a,. Obst., ag. - J. T. GvvATHMEY. Ai1algesia ostetrica. -BARTLETT e W. BARTLETT jr. Semi-a11estesia da luminal. - R . W. STUEBNER. Ve11e varicose e tratta1n. p er iniezioni . Arch.. per l e Se. Med., ag. L. Suss1. Malattia di Buerger. - ~1. GIANOTTI. Reaz. all 'adrenalina 11el t erritor=,o vasale d ei tessuti infiammati. - L. P1ccH1Nr e A. F ABRIS· Paramiloidosi. Rcv . 1\il éd. de BarcelOna, 111g. F .. FERRER y SoLELlVICEN~. Sifilide epatica e cirrosi epatica sifilitica. A. P1N6s e al. Vis11alizzazione rad:~­ ] ogica dell 'a ppenQ.ice. Riv. i(i Cl. P ed., sett. - C. MALoss1. Sindromi 11ervose postvaccinali. Rif. M ed.: 18 ag·. - D. GIORDANO. Asces so paran efritico. Med. I bera, 5 giu. J. PALANCA. L 'epidemia di poliomielite n ell 'autun110 1929 a Madrid. Rass. Cl. -Scien.t. dell 'Ist. Biochim. I t., 15 ag. - R. J EMMA. Meningite tbc. n ell'infa n zia. - V. ~f. I3trscAJNO· Roe r1tgenirradi azione de~la reg ione ipof '.sar~n n egli epilettici. .4.rc Ji. I t. di Anat. e Jst. Pat., mag.-giu. F. GuccroNE. Trombosi primitiva del tronco della pDrta. - G. INVEIL~1zz1. Ricambio colesterinico in uri caso di cistoma ovarico. H aematologica, A. r cJi., IV. L. CROSETTI. Re- · perto ematologico nell 'ipert iro:dismo. - L. CATTANEO. l\1egacariociti n ell 'infezio·n e vaccinica sperìn1enta1e .

,,r.


[ A NNO

XXXVII, Nu M. 41]

SEZIONE PRATICA

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..,. Interessanti pubblìcazioni: Prof. CUGl.I ELMO BI LANCI ON 1.

CU GL_I ELMO BI LANCION I

' Questioni di Oto-rino-laringologia moderna Eccone l'Indice :

r.

Importanza biologica e sociale degli organi dei sensi. Prelezione a.l cor so liber o dii P atologia gen erale degli o~gani d ei sensi, .1912, pag. 1 a 37. - I I . Programma d1 lavoro. Prolusion e a l oor so 1924-25, ne lla R . U.nive~ità ~i P iea. pa~. 39 a 77. I II. Oto.rino-laringologaa d1 pace e d1 guerra. Conferenza tenuta. i l 13 marzò 1926 alla Sc11ola di .S~ità Mi litare di Firenze, pag. 7~ a 154. - IV . La visita prem~trim-0niale e gli oto1og1. Per le generazioni nuove: La vis ita prema· t r imon iale ne1l'incbieeta ·d el ., Resto d el Ca.rlino » , Bol ogna, Stabilimenti poligraficrl. r i uThiti, 1927, pag. 156 a 166. - v. Tubercolos i laringea e cure marine. Convegno di TaJassoteraipia in Rimi'Il!i, 22 luglio 1923, pa.g . 168 a 186. - VI. forma anatomica e sua importanza nella patologia del naso, della gola e dell'orecchio. Oonferenza tenuta il 26 Novem bre 1927-VI, nell'Aula Ma.g;na dell'Ospedia le Civile di Venez.ia, pagina 188 a 251. - VII. L'orecchio e il sens o dello spazio. Disco.reo d i claeee a l Oon•g resso della Sa.cietà per il progresso delle scienze, Firenze, settem bre 1929, paig. 253 a 318. - VIII. I fenomeni dell'eredità nel campo dell 'ot0-rino-laringologia. Second'O Oon·g resso nazional e idi e ugen.i-0a e genetica, Rom a, 1929, p a ,gin·a 319 a 367. - IX. EquHibrio statico ed equilibrio dinamico della laringe. Comu.n i.ca~ione a.ll'Acoaidem ia Lanciei ana di Rom a, febbraio 1929, p.ag. 369 a 404. - x. Per la diagnosi precoce del cancro laringeo. Lezioni tenute ai med.i ei oondotti per invito d ella Società Itailia.na per la lott.a enn.t ro i l ca.nero, 1928, pag. 405 a 466. - XI . Civiltà nuova. I compiti de ll'oto-rino-laringologia nella politica sanitaria e sociale fascista. Prolusione a l cor so dti. olinioo. oto-l'linol airin.gaiatri~a . pron1 uncia.ta i l 14 Novembre 1929-VIII, nell'Anla della Clinica omonim a della Un!iversità di Rom a, pag. 467 a 514. - Indice, pa,g. 517 a 519. Volu me in-8°, di pagg. VII I -520, nit id·a ,mente stam· pato su ottim-;i, ca,rta. Prezzo L . 6 O, più le spese poetali di spedizione. Per i n ostri abbonati sole L. 5 3. in porto frMICO·

Sulle rive del Lete. Rievocazioni e ricorsi del pens!ero selentlfloo Italiano. SOMM.-tRIO. - Dedica. - Lettera a s. e. Michele Bian. chi, Quadru.mvi ro della Marcia su Roma. pag. 1 a 16. - PABTJ:!l I. L'opera a,na,tomi.ca. di Bartolomeo Eusta. chi, p.ag. 17 a 24. - Bartolomeo Eustaohi e lo studio di Ippocrate, p.ag. 25 a 34. - Mafpighi e Redi, pa g . 35 a 76. - La fi. gur3\ e l 'opera di Valsalva, pa g . 77 a 100. - Cian Maria Lancisi e lo studio degli orgam1 di senso, pag. 101 a 146. - Per l a Storia de ll'anatom ia dell'orecch io. Lettere inedite di Domenico Cotugno e d i Leopoldo Marcantonio Caldani, pa,g. 147 a 204. Catvani come studioso delil 'anatomia del naso e del· l'orecchio, pa..g. 205 a 218. - Michele Rosa m aest r o di Maurizio Bufali1ni, pag. 219 a 234. - Ciovanni Rasori medioo e patriota, pag. 235 a 280. -- Per le onoranze al p r of . Domenioo Barduzzi n el suo LXXX oom.p lean·n o, p.a,g. 285 a · 290. - P ARTE II . Storia della Scienza e N·azionalismo. Alla ri-0€ll'Ca di una gi ust izia in.t erna zioniale, pa,.g. 291 a 310. - Vita e op-e ra di maestr o Pietro da Tossignano, pag. 311 a 318. - Al.cuni pen· eieri, .rlalJa lettura dei m anosoritti d i Lazzaro Spallanzani, pag. 319 a 328. - Scienza e etCl{ria . Proemio ai pro5hli biog-rafiei di medici e n·a tura;lieti i talian i , pag. 329 a 336. I Volume i n -So, d i pag. 346, n i t idamente s tampato eu bu on.a carta. Prezzo L . 6 O, più le spese postali d i epediziione. P er i nostri a,b bonat i sole L . 5 O in p-0rto franco. 0

Indice alfabetico per materie. 1\lluce valgo: correz1one J>ag. 14.97 Ascesso cer ebrale : diag n osi >i 1490 Bibliogr afia » 1497 Ch irt1rgia: cas:stica >i 1497 Diab etici : cause di m orte i> 1500 Diaframma: jnfiammazion '. n 1494 Diaframma: sovr aelevazione » 1496 Edemi ai piedi e alle caviglie : gen esi » 1499 << Entam oeba h ystolitica n : diffusione in • Sic :.lia, » 1488 Gigan tism o acrom egalico n 1497 Ipertonia e ipofisi n 1499 Ipoglicemia cronica » 1500 I st i t u t o d i Sanità Pubblica Malattie infettive: iso lam erito e disin f ezi on e Pancr eas : malattie e.on djstur1Ji d el ri-

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»

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cambio d.ei grassi P apaverina: dosi t er ape11tich e e i.n dicazioni Para1n iloidosi · Plaren-ta : ormoni

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1502 1498 1498

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Radiumterapia: tecnjca; cr it erio della « r adioamotisi >> Riflesso ocu lo-cardiaco: esplor az :t0n e monoculare Sesso : deterrn,inazion e Sp ~smi p ilorici e duode~al i: trattam ento Ten sion e arteriosa e veccl1ia,ia Tuber èolosi p.olmo11arc : febbr e apiretica Tuber colosi : elevazion e prem estruale della temperat ura Tumore misto sopraren ale =n bambi110 Tumore ovar ico malig n o: trapianto lungo il tramite di trequ arti · . ·ru1nori ponto-cerebellari sen za distu rbi uditivì Ulcer a gastrica e dlfJ.oden ale: rapporto tra m edicina e chirurg;,a n el trattarnento Ulcer a gastrica ~ duoden ale: trat tament o insulinico . \ ' itiligi11e: trattamento

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Diritti di proprietà riservati. Non è con sentita Ia 1'istampa di lav oTi pubblicati n el Poliolin ico se n on in seouito ad autorizzazione sc1'itta dalla redazion e. E vietat a la vubblicazione di sunti di essi aenza citarne la /onte.

Roma - Stab. Tipo-Lit . .Armani di M . Courrier.

V. AscoL1, Red . resp .

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1512

lL POLI CLINICO

[ ANNO

XXXVII, NuM. 41]

Interessantissima pubblicazione .· Prof. Dott. PAOLO GAIFAMI

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en 1 •

1

Direttore della R. Clinica OstetricoGineoolOlgica dell'Università di Bari.

1neco o 1a

Avviamento alla Diagnosi GinecolooiCa e Schemi di Terapia · per Medici ·pratici e Studenti

Perchè i Signori Medici possano fo rmarsi un giu sto criterio dell'im portanza di questa pubblicazione ne riportiamo qui di segui to l'Indice Sistematico.

I

ma della pubertà. Metrorragia d ella pubertà e giovanili. Norme generali e tieontologi- . prima Metrorrag ia n ell'età feconda. Meche. , trorragia della menopausa . DiLa anamnesi ginecologica, sua sturbi in rapporto con la menoimportanza, modo di racco- pausa. Emorragie genitali traumatiche . Abnormi per dite vaginali. glierla. Dismenorrea . Dismenorrea memPrecedenti famigliari. E~à. Malatbranosa. I l dolore in ginecologia. tie dell 'infanzia. Data della prima Prurito vulvare . Dispareunia. Aumestruazione. Caratteri delle memento ·di volume del ventre. La struazioni su ccessive. Ultima mesterili t à. struazione r egolare. Perdite vagiCenni di patologia genitale. nali abnor1ni. Gravidanze, parti, puerperi preceden li . Malattie ge~fal co nformazioni dei genitali enerali pregresse. Malattie genitali sterni. pregresse. Eventuali interventi oMalconformazioni dei genitali perativi o cure pregresse. Vita ses- · suale. Dolore. Sintomi a carico inter ni. degli organi vicini. ' .Disturbi a diIpoplasia uterina. Ciò che si vede stanza. ai genitali esterni. L 'esame. obiettivo in ginecola- Spostamenti, vizi di posizione e ài PREMESS A DELL'AUTORE .

.

gia. L 'esame obiettivo generale. L 'esam e costituzionale. L'esame dell 'addo·m e. L 'esame genitale. L 'esame combinato addomino~genitale. L'esame r e ttale. L'esame vaginorettale. L 'esame strumentale. Sondaggio dell 'utero. Trazioni sull 'utero. Esame n ella narcosi. Paracentesi. Puntura esplorativa vaginale . Laparatomia esplorativa. Raschian1ento endouterino . Endoscopia uterina. Biopsia del collo. Esami 'rnicroscop~ci . Permeabilità delle trombe. I raggi X nella diagnosi g inecologica. Indagini sull'apparato urinario.

Sintomi principali della patologia ginecologica. Le direttive clinico-diagnostiche.

Le modificazioni gravidiche e la patologia degli organi r• nitali in rapporto con lo stato puerperale. l\1ola· vescicolare. Subinvoluzione uteri11a. Iperinvoluzione uterina. Polipo placentare. Invasione CO· riale dell '11tero . Gravidanza extra· uterina. Il corio-epitelioma. Le complicazioni neoplastiche e flogi· stiche d ella gravidanza.

Le associazioni plurineoplastiche e neoplastiche-infiamma. torie. La patologia dell'apparato uri· nario che più interessa il gi· necologo.

forma dell ' iltero .

Schemi di terapia ginecologica.

Prolasso utero-vaginale. Inversion e. Antiflessione acuta. Retroflessione uterina. Ernia dell ' utero. Lesioni traumatiche. · Vizi di circolo, varicocele pel vico .

Qualch e consiglio di igiene fem· minile e di profilassi g inecologica. Qualch e gen eralità di tecnica ope· rativa . Amenorrea. Oligomenorrea. ~Ienorragie. Metrorragie · della pu· bertà . Metrorragie in genere. Metriti emorragiche. Disturbi generali della menopausa. Varicocele p elvico. Leucorrea. Dismenorr ea. Prurito vulvare. Vaginismo. Sterili tà. Ipoplasia uterina . Antiflessione esagerata e stenosi del collo.

Proc essi flogistici.

Vulvovag initi delle bambine. Vulvovaginiti delle adulte . Vulvovag initj delle vecchie . Cerviciti. Endometriti. ~1etrite . Annessite. Peritonite p elvica . Parametrite e cellulite pelvica. J...a infezione gonococcica. Tubercolosi genitale. La sifilide dei genitali femminili. Actinomicosi, echinococco, parassiti vari. Fibromi. Adenomiomi, adenomiositi. Endometriomi. Polipi uterini e cervicali . Cancro del collo dell'utero. Cancro del corpo. Sarcoma dell 'utero. Tumori dell'ovaio e del parovaio.

Lesioni traumatiche.

Perforazione dell'utero. Lacerazion e dei fornici. Lacerazione del rollo . Lacerazione p erineale. Malconformazioni dei genitali. Prolas· so utero-vag inale. Prolasso della mucosa uretrale. Inversione del1'utero. Retroflessione dell'utero. Malatti e varie dei genitali esterni.

Dermoidi. Cistomi ghiandolari e Bartolinite Cancro della vulva . Mestruazjonc precoce. l\festruaziocistoadenon1i. Cistomi sierosi . PaGravidanza extrauterina . Fistole pi1lon1i. V11lvo-vaginiti senili . Cer- vescico-vaginali. Mola vescicolare. n e d eviata. Criptorrea. Amenorrea. Oligomenorrea. Cisti del Barviciti. Erosioni d el collo . EndomeSubinvoluzione uterina . Corioepi· tolini e vulvovaginali . Condilomi trite. 1\1etrite. Annessiti, p arametelioma. Complicazioni n eoplasti· vulvari. Edema vulvare elefantiasi. triti, peritoniti. Tubercolosi genich e e flogistiche della gravidanza . Emaloma vulvare. Estiomene. Fi- tale. Blenorragia. Fibromi , adenoCistiti, uretriti , disuria. Ritenziobron1i YUl vo-.vaginali . Idrocele. miomi. Polipi cer vicali. Sarcoma ne òell 't1rina. Fistole vescico-vagiKraurosi vulvare . Leucoplasia. Uldell 't1lero. Cancro dell'utero. Tunali. cera molle. mori d cll 'ovaio. Can cro dell'ovaio. Proc essi flogistici. Fibroma e sar coma dell'ovaio. SeI più comuni errori ginecolo· Vulvo-vaginiti dell e bambine. Vulde e complicazione in genere dei gici del ~edico prat ico. vo-vag initi delle aòulte. Menorrat11mori ovarici. Diagnosi dei tugia. Metrorragia. Metrorragia pri- .mori ovarici . Indice a nalitico. Un volume in-so, di pagg. xII-373, stampato su carta ameritana in nitidissimi ~ratteri borlo~ia.01 , con 243 fi~1r e nel testo ed artisticamente rilegato in ·p iena tela, con inscrizion i sul :p iano e s11l rter~o . PrPzzo L. 6 8 più lP ~pef:e po~tali tli QpPdizionr> . - P er i nostri abbon ati sole L. 6 3 in norto fran ~o _ _ _

Disturbi nella mestruazione.


ANNO XXXVII

Romà, 20 Ottobre 1930

Num. 42

fondato dal professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

sgzIONE

PRA. TICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lavori originali : M. IJueacer: Sull'uso dell'adrenalina per via endotracheale nell a curia dell'emOttisi. Osservaiioni cliniche : P . Ferrari: Asceeeo sUJbfreniico bila,terale ed empiema da ascesso splenico. Rivi sta sintetica : c. B asile: Sprue. Studio didat tico. Sunti e rassegne : T rsIOLOGIA: B. La.nge: L'importanza dell'irrn m unità specifica per la patogenesi e i l de(}OTSo della tubercolosi nell'uomo. - A. Calmette: Granulemia pirebaicillare e baioil losi. Bertier e Oarbonel: La topografia delle lesioni tubwcolari in 62 <>asi di forme unilatera li. - R. Fitz: Tubercolosi po1monar e e diiia bete. - E. Archiba 1d-M. I selin: Rieultati del trattamento chiirurgico della t ubercoloei. - ONCOLOGIA: N. Gocxmoghtigh: Quali SOI10 le tendenze attu ali del la cancerologia? Sotta;r: OsserTazioni s u ll'uso dii <<sem i » di radon .nella cura del (}anero. Cenni bibliografici. 1 Congressi di Medicina e Chirurgia : XXXVI Congresso di Medicina Interna.

Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Contribu to a lla .dcttrina dell'emolisi. - Contributo allo studio delle modl.fic~.zioni ematologiche ne11a va,. ricella. - Xantoma ed ipercolester-inem i.a. - Adrenalina e ipoglicemi·a . CASl.STIOA: Sulla. progn<>si dei v.i.21i di cuore. - Lé!.. ·f orma suba;cuta.. mortale rdel1a peri-car dite tubel'CClare primit iva. - Sindrom e d'.Adajm e-Stokes a rapid a evoluzione. - Le. psicosi IIlelle m alattie circolator-ie. TERAPIA : La medicar zione leu.cogena nei vomiti gravi della gravidanza. - Tratta.mento della gr·a vi·danz.a, e.~trauterina a termine. - Attenuazione del dolore 1I1.el parto. - Il solfat-0 di magnesio nella cura della eclampsia puerperale. -- POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA· Nella vita professionale : Medioina sociale. Con<;0rsi. - Nomine, promozio ni ed onor.Lfì.cenze. Nostre corrispondenze : Da Liegli. - Da An.v ersa. Da F irenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

non ha avuto },a dtiffusio·n ·e della qu.a le a nostro giu.dizio è meritevole . Si tra tta d·elol 'ini,ezion,e ·di adren.a lina per via . endotrach.e al e, che n,el 1925 Giuffrida ha propois to, ·i n rie1azion·e con la terapia .loca1e d el.la tuberco losi polmona.re, m ·e dian te iniezioni ·en dotr.acheal·i , stu·di,a ta da,lla nostra scuola (Maurizio Ascoli, IF ich·era, Giuffri da). La via prescelta è ,s tata la sopraglottidea. La• tecnica è ·l a seguente : · Si colloca di fronte all' infermo una sorgente luminosa pon·endosi l 'o,p -eratore ·d i fa ccia al paziente i·l quale viene invitato a sporgere la lingua; questa si stringe fra .l 'indice e.d il pollice .a.el la mano sinistra, m entre con la destra si tie.n .e im·p ug n.ata I.a siringa conten·ente l 'adrenalina. Si fanno compiere a l paziente profon~ de ·e lente inspirazioni: s'.int:roduoe la can.nula 1lateralmente alla lingua fin sopra l' epiglottid-e e ·durant·e un a tto inspirato,r io .si spinge il pis tone. L 'introduzione d ell 'adr.enalina p;rovoca spesso tosse, l1a qu.a le serve anch e come prova che il m edicinale è arrivato a ·d esiinaz<ione e non è stato ing hiottito : g.li ingrediient.i n ecessan• son o: • 1) Una siringa di vetro da 5 em e . munita di una can.n ula d el ,d iametro di 2 mm . lunga

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CLINICA 'MEDICA DELLA R. UNIV. DI PALERMO d iretta da l p r of. MAURIZIO AscOLI .

Sull'uso dell'adrenalina per via endotracheale nella cura dell'emottisi iper il 1dott. M. LucACER, assisten te . Il gran de nume ro dei rim1ed·i via via escogitati iper la cura d ell 'emottisi dimostra la scarsa effi,cacia di .a,l.m eno la maggior parte di essi . Il meto do più fede le e sicuro, il pneumoto, i~aoe em·o stati·oo, sipe1sso n·o n è .attu.abiJ.e per in"nincibi.Ji ad~venze pl1euriche , .per l 'im·possibilità in cu.i ci trovjamo frequ entem ente di stabilire quale è il lato colipito. I noltre I '·esecuzione di un ·pn. ric·h iie de uno strumentarjo no n semplice, un m e dico esperto e non semp1rie l 'amm .a lato accons ent·e, senz 'altro , a lla sua .applii.cazione. Praticam ente ci si -limita a ll'uso dai 1nezz..i fisici , dea coagulanti e d e.gl1i emostatici . Non ore.diamo pertanto suiperflu o· Tichiamare l'attenzione siu di un meto,d o .di cur.a d1ella e1nottisi, ch e n el.l e mani dti chi l 'av.e va proposto e d•i qu ei pochi ch·e 1'11.a nno riprovato si è dimostrato quasi costantem en.te efficace e che 1

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IL POLICLINICO

11 cm . ' incurvata alla distanza id i 7 cm. dal cono a·d ango·l o dli circa 110 g ra,d i. 2) Una soluzione ·d.i adrenalina al %o. Ci1'ca la quantità di a drena lin.a da introdurre, ·do,si m inori o m aggiori d ànno gli stessi riultati; il Giu ffrida cons iglia per faci1itare .la di·stribuzione di essa a1 livello b:vonchial·e ·di diluire w1a fiala di a·drenalina al %o c·o n 2 cc. di ,a cqua portan·d·O così il volume totale ·da· iniettar·e a 3 om c. Quello· ch e importa ·di, più è in,rece ·la qu.a lità dell '.a dnenalina, che deve essere di buona marca. Nell'eimotti·s i di una certa abbondanza, cessata .l 'emiissione ·di sangue rin seguito alla pri· ma iniezione, spesso (dopo 12 ooe circa) ricomincia uno s tillicidio, il ·q ua l.e può ·degenerare 1in u.n a nuo.v.a ·emottJi.si se non è fatto cessare con una seconda ini1ezion·e. Pertanto il Giuffrida suggeriis ce ·di pr.aticaTe ·sistematicamente a tutti gli emoftoici ·due iniezioni al giorno a di,s tan za 1di 12 ore una ·da ll 'altra, facen.do osseirvare, a scorta 1del1la sua esperienza , che nelle e1m ottisi ·d i un.a d?-ta gravità conviene oontinuare .le ~niezioni per tre-quattro giorni: due ini1ezii0ni giorn1a lmen te i 1primi .d ue g io rrui ed un a sola per gli altri, a1ppu.n to per evitare delle riprese. Il m etodo, co,m e a bbiamo accennato, n,o n ha avuto •la.r ga ·diffu·s ion·e; 1p erò ~ 1p och.i che se n.e son·o ·Occurpati . ha nno pienam.ente confe<:nmato il uo alto valore tera:p eutico. La ragione ·d i . questa m a.n.·c ata diffusione no n tpuò stare, secon1do n oi, ch e n ella falsa impressione che la parola cc via .en·d otrachea1e » eser cita sulla mente ·d ei molti; si ritie·n e di trovarsi di fronte ad una 1pratica com1p l1e.s sa e forse .a nche .p ericolosa. Nul·l a ·di p iù fa1lro. Durante quiest 'ai;ino sco1astico ho continuato nella nostra Clinica il trattame nto con adrenalina di tutti i ·c asi di emoftoe ·di u.n a oerta entità . Il nurrnero ·dei casi è stato di 14. In 12 bastò una sola .iniezione per far cessare l 'emottisi e definitiva·m :ente . Negli a lt·:ri du·e sono state n ecessa.ri.e, i·n uno qua ttro ·e n rel l'altro 6 iniezioni praticate a ·distanza di 12 ore, per evitare J.e riprese denunziate ·da inizia lie stillici1dio. Nell 'ins ieme il metodo si è -d imostrato di una e~ficacia per m e sorprendente. La tecnica dell 'ini,ezione è «ielle più .sem p lici ed innocUJe. La 1procedura è re-sa anch·e più agevole dalla i~po,refliessia eh.e accompagna spesso, pel trau1na psichico, gli stati em o fto ici. La tosse più o inen o pronunziata, che si ha subito dopo la introduzione, è passeggera, in parte facilmente ' Tincibile con qualche parola suggestiva e d'alt.ro.n 1de preziosa qua.le segno .sicuro che l ' introduzione è av,'enuta e ch e l 'adrenaJ.in.a non è 1

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sta.fa inghiottita . In qua·l che caso in cui ciò si è av.verato .abbia1mo dovuto semplicemente rimettel'e la fatica di ri•p etere l 'ini·eziome. Ci auguriamo che .i l n .o stro richiamo su que sto m re todo di cura così semplice e pur così efficace negli effietti im·m e d.ia ti ·e più a n cora benefico n el ipreven~re complicazioni più o meno :prossime, ·p ossa contribuire a d.iffo.n derla, s111.l princ~pio , aJ.m,e no ne ll 'u so corrente sanatoriale. RIASSUNTO . 1

·L'A. richiama .J 'attenzion-e su di un m etodo I

,di cura dell 'em o ttisi proposto nel 1925 ·da Giuffri.da e c-o nsistente nell 'ini ezio.n.·e intratracheale di a drenalina, c he ·e gli ha co·n tinuato ad usare .i n Clinica 00n 001s tante su ccesso. Si auguTa che il s uo :richiamo su questo m etodo possa contribuir.e a 1di.ffonderla, sul princi·p io, a lmen,o nel1l 'u so ·oor rente 1sanatoriale. 1

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BIBLIOGR ..\FIA .

1) F. G.r.uFFRIDA. Rif .. med., 1925, 18; Boli. Soc. Biologia sperim ., 1926, fase. 1-2 e 4.; Mtinchener ~1ed1z. 'Vochenschrift, 1928. 2) CroFFr. Rif. med. 1925, 45. 3) Gnoss1 . Presse ~1édicale d 'Egypte, 1926, 165

OSSERVAZIONI CLINICHE. Casa di cure chirurgiche " G. Rogato,, - Castrovillari.

Ascesso subfrenico bilaterale ed empiema da ascesso splenico per il dott. PASQUALE

FERRARI.

Nel lt1gljo 1929 fu ricover ato n ella mia Casa di cure chirurgiche t al G. B. da Firmo perchè da lungo tempo affetto da febbri a t \po intermittente, inizia~tisi con brivido e ter~inanti 0011 profu.sa sudorazione. L 'in1zio degl i. accessi febbrili si verificava quasi all a medesima ora e sempre con i medesimi car atteri . Il paziente n on accusava alcun dolore n è lamentava alcuna sensazione spec~ale a car1co di qualch e organo sì da poter richiamare l 'attenz~one ed indirizzare le ricerche. Individuo di costituziQne sch eletrica valida con in asse muscolari ben sv~ luppate e pannicolo adiposo in buono stato di conservazione. Stato di san g uificf!zione n ormale. N.qn poliadenopatia. Nulla di anor1nale si rivela dall 'anamnesi. Non ha sofferto malatt:.e degne di nota e non si è mai contagiato di mali venerei . Ha 38 anni, è ammogliato con: due figli. La moglie n on ha mai av11~ al-,orti. È contadino ed ha vissuto in luogh i, malarici. Ad lln attento esame clinico, allo scopo di sistematicamente studiare ! v~ri organi, n on si riscontr a alcunch è d i an or1nale a carico del cuore e dei polmoni. Il fegato è n ei limiti normali. La n1ilza, invece, deborda I 'arco costale di circa tre dita, è dura, a margini r egolar!, non dolente all a pressione. Alla percu ssione si nota ch e il volume è aumentato anche verso l 'alto. L'alvo è libero. L 'aumen lo d~ volume della milza, il tipo feb, brile n ettamente intermittente ripetentisi acl accessi quasi sempre alla n1edesima ora, l 'aver fre -


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SEZ IONE. PRA'JICA

queµtato luoghi malarici, inducevano i11 primo momento a pensare che si trattasse di una forma febbrile malar~ca a, tipo quotidiano. Si praticò la ricerca del parassita inalarico · che fu negativa. Negativa fu pure la reazio1~e d~ Wassermann, co1ne negativa fu la Viclal per il micrococco di Bruce. L 'esame del ang11e mise in ev~denza una importante poli1norfo-nucleosi . Si tentò una ~ntensa curél chininica e di succedanei che diede co1ne risultato la cessaz;p11e della febbre per un periodo di cinque giorni dopo di che essa riapparve coi medesimi carai.tteri d!. prima e con optimum di temperatura di oltre 40°. Escluse Je affezioni che potessero, far pensare ad una forma 'infettiva e d'. natura emopoietica si pen sò, data anche la notevo·l e polimorfonucleosi, ad un J)rocesso- s11ppurativo profondo a sede probabilmente intra-splenica o delle adiacenze dato che l ' u11ico organo che richiamava l'attenzione era la m~lza . Si procedette acl u11 esame radioscopico che diede come reper to: Kulla '\ carico degli organi toracici. Motilità diafran1n1atica quas~ abolita ~ sinist.ra e conservata a destra co11 percepibile movime11t.o di bilancia delle d11e 1netà del d=,a fram: ma che dal lato sinistro .si nota essere innalzato . e di forma coni<;a. JJa milza appare ingrossata. Dall 'insierne de~ dati rileYati sia clinica1nente sia radioscopicamente si pone la diagnosi di ascesso subfrenico da spontaneo svuotamento di ascesso intra-splenico nello spazio· sotto-d=·aframmatico sinistro. Si pralicò una puntura esplqrativa che diede esito all 'aspirazione di pus commisto a sangue. C9nval;t<lata cQsì la diagnqsi decis~ l 'intervento che venne da me eseguito in narcosi n1orfino-eterca per via transpleuro-diafram1na.t ica data la estrirtsecazione del processo in dietro ed in alto. Aperto in tal modo lo spazio subfren:co si diede esito ad una considerevole quanlità di pus. Attraverso la breccia mi r~uscì non difficile aprire una collezione intra-splen~.ca. DrenaggiQ e bendaggio della ferita oper~toria. All 'intervento seg11ì presto un migliora1nento notevole e dopo. quasi dieci giorni il paz ~-ente sembrava si avviasse a g·uarigione qua11do , pur mostrandosi buono lo stato della ferita operat oria ed il processc tn via di ri soluz~one , ricomparve la febbre coi medesimi caratteri di prima. Osservand.q il paziente, il quale non accusava nessuna sensazione dolorosa, si notò al disopra dell 'ottus~tà epatica, posleriorn1.ente, una zona di ottusilà marcata a convessità superiore. Nulla di rilevabile a carico delle pleure e dei pulmoni. Una puntura esplorativa diede esito a pus avente i medesim~ caratteri di quello fuoriuscito dal1'ascesso di si11istra ed insemenzato su terreni d.i cultura rivelò l~ presenza del bacterium coli. Si procedette subilo all a cura vaccin~.ca e si aprì Ja, nuova collezione purulenta sotto-diaframmatica destra. Rapido 1niglioramento nello stato generale del paziente, graduale scomparsa della febbre. Dopo circa dodici giorn~. di relativo benessere senza che l 'a1nmalato accu sasse il benchè mi:qimo disturbo (non tosse, non dolore toracico, ecc ..) r~comparve la febbre a tipo intermittente ~ si notò alla base dell 'emiit;orace destro una marcata qttl1sità con scomparsa del fremito toraco-vocale e silenzio respiratorio al! 'ascoltazione. Diagnosticata 't1na pleurite p't1rulent~ si provvide allo svuotamento del cavQ pleurico mediante il sistema del drenaggio permanente a sifqne.

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~uovo

miglioramento, scomparsa della febbre, regressione dei fatti infiamm~tori~~ stato generale soddisfacente.. , Quindici gio·r ni di treg·ua in tutto questo quadro tumultuoso e d i boltQ la febbre si riaccende ed , a por termi11e alla dolorosa via cru cis di quest o infelice paziente, ecco comparire col seguito del suo corteo fenor11e11ologico il terribile quadro della 1nening'..te purule11ta che in brevissimo periodo di tempo· uccise l 'ammalata.

Qu€ ta in breve la dolorosa storia; questi i fatti narrati con assoluto obbiettivismo. l)ove l'importanza del caso? Poche considerazioni. Mi son deciso a dare alla stampa queste brevi 11ote partendo dal conoetto1 che non sia frequente incontrare un caso simile n ella pratica quotidj an.a ed .anch·e perch è le statistiche non cr·edo ·ne registrino casi numerosi. Che si possa avere un ascesso· sub frenico non è cosa stran.a; che un processo su·p pur.a tivo si possa .iiffondere dalla cavità pleurica allo spazio sottodìafr.a mmatico può · sembrare cosa. naturale;. ma che un processo suppurativo invada le due logge sotto·diaframmatiche e·d il cavo pleurico e la sierosa m,eningea è un caso strano e, direi, una di quelle bizzarrie c1iniche che raramente occorre osservare. E' a domandarsi: siamo1noi stati in presenza di una comune forma piemica, oppure ad un.a diffusione ·di processo con predilezion·e d·el g erm·e a localizzarsi alle sierose e·d a successivam·en te invaderle sino .a poTtare a morte il paziente? L 'idea più confacente è che si fosse trattato di un .ascesso splenico apertoisi spontaneamente nel cavo subfrenico sinistro ·donde i germi e per contiguità e per via metastatica sanguigna si diffusero alla sierosa subfrenica destra e d a quella pleurale, e che un embolo settico, partito dalla vena splenica che in simili casi è quasi sempre colpita .d.a trombofle. bite, si fosse andato a localizzare alle meningi dando origine al quadro della m·e ningite purulenta. In terzo, luogo è da rilev.ar-e come, pur avendosi avute localizzazioni multiple, esse siano decorse senza presentare .alcuno d ei tanti sintomi obbiettivi che troviamo descritti n ei trattati di semeiotica e ·d i patologia e ch e si dicono patognomonici di tali processi patologici , sì da poter fare ann.overare il caso fra quelli che si d·e•f iniscono a sintomatologia oscura. RIASSUNTO. L 'A. iJtlustra un caso di asoesso sub frenico bilaterale ed empiema da ascesso splenico, tenendo in particolare considerazione la sintomatologia presentata ·dalil 'ammalato e descriv,e ndo il decorso della malattia e ·l a terapia a·dottata.


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RIVISTA SINTETICA.

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Jstituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal · Prof.

VITTORIO

AscoLI.

Sprue. Studio didattico per il prof. dott. CARLO BASILE, incaricato di Patologia coloniale.

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Allo studioso di Patologia coloniale è noto quanto sin da antico tem~o la .sprue ab?i~ i~­ teressato varie ricerche et1olog1ch·e e cl1n1che. E ssa ebbe varie denominazioni: Aphtoides cronica Diarrea a lba, Pilosis ling uae, Phtisis ' . abdominalis, Endemie diarrea, e presenta SlD.drome diarroica, infiammazione della bocca, d ella lingua, d el palato, ~ell 'esofago , ed an.cora anemia, deperimento organico, stato neuroastenico. Distribuzione geografica: questa malattia è · 1comun·e in Cina, Gi.appone, Cuba, Stati !Federati Malesi, Ceylon, In·d i·e, Meso1potam~a, }\.frica Orie.n t., America centr., Barbados , Gu1ane, Fig i, Australi.a. . Definizione: 'S ir Patrik Ma·n son, al quale & d ebbono i pri·m i studi clinici , d efinì n el 1880, la Sprue nel seguente termine: «Nel termine Sprue è intesa una peculiare e veramente da nnosa forma d 'infia mma zione catarrale di tutto o parte d el canale alimentare, generalmen te associata con disturbi della funzion e cologenica del fegato e, presu~ mibilmente, ·della funzi.one di a·l tri · organi utili alla digestione . Sebbene m.a lattia dei climi tropicali, essa. può svilupparsi per primo temp.o, .in .c~irn~ temperati, solamente, del resto, i.Il: indry1~u1 che risied·e ttero precedentemente nei trop~c~ »: Col progredire delle conoscenze, fu osservato . infatti che una Sprue indigena (non tropicale) esiste presumibilmente, n elle r egioni dove è temperatura ,e stiva caldo-umida, a,~­ biente f.avorevole a lJ.a ·diffusione di questa forma morbosa. Epidemiologia. Q~est infez.ion e si ri~contra in tutte le età, ma in maggior parte, 1n sog getti di 30-40 anni. . Nell 'anamn esi si n ota prolungata r esidenza in zone tropicali endemich e; del r·e sto furono -osservati casi dopo una residenza 'di 1:2 an~i; S:i può notare la precedente presenza di m~l~t· ti.e intestinali, ·di malaria, sifilide, deng·u.e , .colera ecc. Ètiologia. Nella prima letteratura· d.~ I1a . Sprue, il Van den Burgh, il Manson, accennarono alla possibilità di una specifica i~­ fluenza dei climi tropicali sulle gla ndole digestive e successivamen te, col progre·dire ~ella scienza, s'iniziarono ricerch e sull 'organismo pa togeno di questa infezione; le prime ricerohe furono e eguite sui vermi, sui batteri, sui pro1

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POLICLINICO

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tozoi, ma successivamente si dimostrò cho questi organismi sospettati, non sono causa della Sprue. P.r oseguendo ·l e ricer-che si annette imporLanza anche ai fung'lli ; Koldhrugge sospettò eh.e un fungo del genere Monilia fosse causa delia malattia, per i suoi caratteri di fermen. tazione delle feci, per la dispepsia gastrica, per i sintomi ·della bocca, quali si notano in casi di Spru·e. Queste osservazioni furono · notevolmente estese d.a vari AA.: Castellani e Low trovarono grande qu.a ntità di funghi del genere Monilia e Saccaromyces n ella booca e ne·l l 'inoostino non solo degli infermi di Sprue, ma anche in persone sane; Bahr notò funghi nelle feci e come infiltrazione n ella lingua, e nel muco intestinale ; Ashford pretese aver ottenuto sperim entalmente la malattia, con inoculazione intra peritoneale di cultura di funghi; egli considerò il fungo Monilia pilosis come specie peculiare. Le r,e centi ricerche di Ma·r tin es (1), Mich el (2}, Fairley (3) sull.a fissazione del complemento, u sando come a~tig.ene una sospension·e carbolsalina di Monilia pilosis, dimostrarono che nessuna esatta informazione può ottenersi d.alla fi ssazione del complemento nella diagnosi d ella Sprue o come indiee d el progresso ·del caso sotto trattamento. In con·clusione i funghi, come sin dapprima fu a mmesso da Castellani e Low, non possono essere consid.e rati com e agenti causali, ma soltanto rappresentano una secondaria infezione ifomicetiéa ; r ecentemente lo stesso Low, in uno. studio analitico di 150 casi di Sprue (4), avanzò l 'ipotesi ch e una tossina gastro-intestinale offre la migfiore spiegazione della sintomatologi.a della Sprue . .Invero la deficienza glan·dolare organica, c~usa t~ d.a l cibo e falsa ·d ieta, le tossine intestinaii ; lo stato gastro-intestinale, lo stato anem'i co del ma1l.a to, 'lo stato n.e uToastenico, seg~.çtno n·ella Sprue i dati più interessanti di patologia e sintomatologia, ch e io riferisco. Patologia e sintomatologia. - I·n questa infe~ione vi è una grande varietà n ell e combinazioni e n ella gravità dei sintomi; I 'infiammazion e d ella · lingu.a segna la sindrom e patologica più interessante: la ling ua durante I' esacerbazione d·ei sin tomi è rossa, ·congesta e dolorosa : essa è accompagnata da alterazioni ·d 'in-d ole trofica; spesso ·si n otano 'lungo i margini: papule rosse, piccole vescicole, piccole ulcer e; . }'epitelio si distrugge, le erosioni si estendono alle labbra, alla m embrana mucosa , al palato; i folli coli mucosi sono ingranditi , 1

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Journ. Tr op . Dis. and Prev . Med., 1916. A.meric. J ourn. Med. Science, 1917. Indian Journ. l\1ed. Res ., 1929. Sprue: An .4 .nalitJiic stiidy of 150 cases. G. CARMJCHAF.L Lo"'r: Q11aterly J ournal of Medicine, n. 84, july 1928. (1) (2) (3) (4)


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SEZlO:;-,E Pl\ATJCA

il collo, l'ugola possono apparire anche congesti e dolorosi . In queste condizioni, i condimenti producono sofferenza, l 'irritazione causata dalle lesioni sen sitive, provoca salivazione; è possibile soltanto una blanda dieta . La lingua quando n on è infiammata, si presenta piccola puntuta e secondo le condizioni anemiche d ell 'infermo, può essere gialliccia com e pergamena; alla superficie perde i caratteri n ormali , e diviene lucida , liscia, lucente ed eventua lmente percorsa da solchi profondi (v. figure). Anch e la diarrea è peculiare nella Sprue; essa è un primo sintomo della m alattia, cl1e

creas; infatti è noto che la lipasi pancreatica sbinde buona parte d·ei grassi neutri in acidi grassi: per deficienza di quest'organo , la distruzione lattea non è assorbita ed il latte passa non cambiato n elle feci. . , La patologia della malattia spiega eh~ la difettosa assimilazione del g rasso è dovuta an ch e a ciò, ch e una larg.a parte d·el canale alimentare no.n può assorbire appropriato nutrimento per erosione ·della mucosa intestin.ale. Anche il fegato è colpito n ella Sprue; questo è dapprima allargato, congesto , in seguito diminuito di volume per. generale atrofia; . le sue funzioni rimangono inalterate, la bile è secreta nello intesti.no , i sali biJiari hanno azione attivante sulla lipasi pancreatica.

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F1G .

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Stadio acuto (sec.

TH1N).

u sualmente avviene n elle prime ore d·el n1attino - ore 3-4 antim. - ; allora 1'intermo d efec.a una-tre scariche spesso di natura bi· lia re , prima della prima colezione. p,e r quel giorno, l 'infermo resta in quiete, ma il sintomo si ripete nei giorni successivi; d opo qua lche tempo i caratteri delle feci cambiano: esse diventano puzzolenti , schiumose, e di colore bianco-grigiastro, l 'usuale colore bruno scompare . Se l'infermo non è cura to, la diarrea diventa eccessiva ed occorre durante il giorno come nel mattino; .se invece è curato , allora le feci diventano solide e sen za alcun colore. L'assen za di colore n elle feci è un segno interessante; la bile è secreta, ma il materiale colorante, la bilirubina , si trasforma n ello intestino, in leucobilina oJ leuco-urobilina, sino11~mo di urobilinogeno; la gra·duale apparenza d1 colore n elle feci è un segno di ritorno al normale. L 'analisi chimica d ell e feci n ella Sprue mostra g rande quantità di grasso, con acidi grassi in eccesso di grasso n-eu tro ; questo reperto indica defi cienza di lipasi pancreatica, e favorisce la diagnosi di malattia del pan-

FIG.

2. -

Stadio crq.nico (sec ..

MANSON-BABR).

Il pancreas può essere normale, infiammato, o cirrotico; · quando il succo pancreatico è asen te, si nota , come de tto sopra , una nuova forma d i urobilina, priva di colore, · chiamata leuco- urobilin~ , che per ossidazione si riconvert,e in urobilina. Sembra apparire che la flora intestinale h a alterato i suoi caratteri determinando probabilmente la stessa anormalità nel pancreas o nel] 'intestino (Castellani). Parimenti si n otano ne1 midollo osseo : inizia.i.e ipertJrofia megaloblastica, e secondaria atir;ofi.a; .anoir ma lità queste che si ~iteng·ono dovute a tos ina intestina le, di carattere aliment.are (Fairley, Mackiè , e Bi·llim-0re, 1929). N·elle sud.dette condizioni s i sp,i eg.a no la di~ p~psia, la flatul enza, il vomito, la perdita di t~no dell 'intestino, la distensione dell 'addome come un tamburo, per la presenza di molti 1nierorganismi formanti gas; talvolta quando questa ,d istensione manca, le pareti del} 'addome sono soffi ci e deboli , con poco o nessun t ~n-0 n ei muscoli e scarso pannicolo adiposo ~ n ei casi di Sprue, 1'addome è caratteristico. Sangue. - Nei primi sta.di di Sprue non si n()ta anemia; questa appare successivamente


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IL POLI CLINICO

per.. azione di. .sostanze tossiche, specialmente . nei casi cron1c1. Talora può essere descritta come cc tipo pernicioso » una progressiva perdita di globuli Tossi, con r eperto ematologico simile all' cc anemia addisonia11.a »; molti di questi infermi muoiono con m ezzo milione incirca di corpu·scoli rossi, con glob uli rossi n~ucleati ,e ano1~..: mali, ~aperto simile .a,111'<e anemia perniciosa ». I leucociti nelJ.a Sprue sono normali; qnan·d o l'anemia è grave può notarsi leucopenia; la leucocitosi indica l 'esistenza di una infezione. Neurosi .. - Gli .a mmalati di Sprue soffrono di neurosi (5)' n el principio l 'infenmo . a causa ~ dopo qualche emozione e senza ragione, no11 sentirsi b ene, inquietitudine, freddo; talvolta accusa sudore freddo, iperidrosi veramen~e insopportabile, che dà luogo agli a.Itri disturbi (par:estesia, pizzicore). L'infermo è molto sensibile ad ogni circostanza, egli non osa bagnarsi in acqua fired da , e saggia 1proteggersi in, ogni momento; soffre di « fre.d do in testa », rinorrea, corizza vasomotoria, ch·e vien.e in improvvisi attacchi, spesso a l mattino, con numerosi sternuti; questo stato è transitorio, talvolta rimane un certo gonfiore, sol.letichìo alla faringe e bo,c ca, il muco è rosso, anche la lingua è colpita; ad ogni cambio di tempera tura, tutti i sintomi si aggravano, la mucosa è ·gonfi.a, in tal n1odo , che la respirazione attraverso il naso, è impossibi·l e; si notano corizza, fenom·eni a.s matici , diarrea, ev.acuazione di feci acqu-0se. Questi att~cchi si ripetono spesso il mattino ; essi non rappresentano reale malattia; l 'infermo accusa soltanto dolor.i a1le g.a mbe, al dorso, congestione e freddo. Di certo la Sprue è altanìente mortale come la m .a laria, dissenteria, peste, colera .. . ,e come queste malattie causa invalidità e cessazione di ogni ope·r osità. Sprue: secondaria ad· altre irifezioni, incornpleta, pseudo-sprue. - Talvolta la Sprue è secondaria alla dissenteria, all'enterocolite acuta; la forma incompleta è determin.ata dalla prevalenza di alcuni sintomi (orali, gastrici, inte tinali); col nome -d i pseudo-Sprue (Low) va intesa una malattia ·determinata da alterazio.n i cronich e o mali.g·ne ·del pancr·eas o degli organi inerenti alla digestion·e., Del r e to .ai classici sintomi dell.a Sprue; possono coesisterne (Low) degli a ltri che possono av·crre poca -c o,n nessione con essa: cachessia con pigm·entazione della faocia e d·ella pelle: alterazioni m entali d.a irritàbil.ità d·ell 'umore; edema alle gambe ed ai piedi ; piressia; p elle secca; crampi ai muscoli e stomaco; sudore: vomito; appendicite; emorroidi; emorragie ; fibrillazioni auricolare e sincope. 1

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(5) LooN. Tropical Neurastenia a. Sprue. Con-

gresso di Medicina Tropicale, Cairo 1928.

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xxx,r11, NuM. 4:2)

Anatomia patologica. - Il corpo dei malati di Sprue è veramente emaciato; la pelle cade in larghe pieghe, .s i nota edema alle gambe. .Il·:grasso è completamente assente; i muscoli ed i visceri addominali sono anemici; si osserva notevole atrofia deila milza, d-el fegato, d·e lle gilan-d ole surren.ali; il pa·ncreais presenta deg·enei~azione grassa, rammollimento di acini isolati e.d infiltr.azione infiamm.atoria (Be;rtrand e Fontain). La lingu,a most1~a atrofia delle papille filiformi ed ingrandimento delle papille fungiformi ch e sono prominenti; le fauci e le tonsil·le mostr.ano i·n fiamn1.azion e subeipite'liale e·d ulcerazione. L 'intestino è così esile da sembrare diafano; i n1usooJ.i sono atrofici; 'la me m1b rana mucosa, dalla bocca all 'ano, presenta zone in cui è completarnente erosa ed atrofizzata interstizialmente; la sott0mucosa è generalmente buona. La superficie interna del! 'intestino è coperta di un muoo tenace grigio, contenente numerosi funghi e miceli, ch e costituiscono zone di con gestion e, d'.e rosione, e spesso d'uloerazioni, fra cui zone di .p recedenti malattie. All'esame microscopico si nota : in molti posti, i villi e le glandole sono erosi e com. :pletamente distrutti , in.durimenti sferi ci circon,d ati di un :aureo I~ cong·esta pigmentata in bruno; questi sono una minuta di)atazione dei follicoli mucosi di materiale muco-purulento. Le zone d'erosione sono sparse in tutto il canale alimentare, più marcate al termine del1'ileo e del colon (M.anson-Bahr). Trattamento. - Il trattamento, pronto ed accurato, è in1portante nella Sprue; le misure drastiche non han.no alcuna importanza; data la erosione ·dell.a mucosa e l'atrofia intestin.ale e per i disturbi delle glandole ed alla superficie assorb·ente, ch,e v,e ngono· dis.t·r utte o m·e nom.atie ij'.1'elta lo1io funzion·e, tanto da .p oter determinare la morte dell'infermo, si consiglia restarè a letto per settimane e mesi, usare ta\1oia da letto e bottiglia, non eseguire alcun mo,rimento, se non per an,d are al closet. Il migliore trattamento è l'uso del latte in picool·e quantità fin dapprincipio e finchè scompaiono la diar1·ea ed a·l tri sintomi acuti; osservando quando le feci sono solide ed è scom])arsa la di1stensione dell '.ad<lome, la dispepsia : si ·p ossono a llora dare ca·rboidr.ati, biscotti e suooessiv.am·e11tie, ·p ollastri, b.an.a ne, ·fragole, patate, spin.aci, com·e vegetale; le sudd·ette frutta , specie le fragole se f~esch·e, sono in alcuni casi veramente utili, in a ltri non hanno alcun effetto. ·Questa dieta si u a all ospedale o in casa; n·on si dia a lcun cibo irritante, non alcoo]; si u si grande precauzione per il freddo-umido. brividi e qualunque esercizio muscolare. Il dettò trattamento h a b en marcato effetto ~ul sang u e e si nota poca, o nessuna, anemia; quando questa si sviluppa bisogna usare trattamento drastico: poche gocce di laudano 1

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SEZIONE PRATI CA

sono sufficienti , una grande quantità è dannosa. L 'età d ell 'infermo prende posto importante per la prognosi di questa m.alattia. C-0n questa cura i giovani infermi guariscono; i vecchi g uariscono con più difficoltà; parimenti si comportano i casi cronici , dove i. sintomi durano da a nni . Bisogna evitare indiscrezioni e mancanza ·d i cura , per cui si consegue recrudescenza dei sintomi; in tal caso, se possibile, si ottengono buoni risultati colla trasfusione del sangue; talvolta gli infermi muoiono per sovra imposta infezione. Riguardo a lla cura me.dica specifica, furono eseg·uite numerose ricerche, e molte furono le osservazioni cliniche; si notò d appri;ma la rimarchevole simiglianza dei sintomi della Sprue, a quelli di a ltre m .a lattie, in cui si osser.v a ·d·e ficienza di calcio (6), o disordini di questo da parte ·delle g·landole paratiroidi; l 'u so del carbonato di calcio, sotto forma di « pillole di Batavia », dato in bicchierini tre volte al giorno, si dimostrò utile nei casi di diarre.a; l 'uso ·del lattato di calcio e paratiroidi non diede costante utilità (Low, Manson .. Bahr) ~(7). Data l 'erosione e l 'atrofia della mucosa intestinale, del tegat-0, dei vari organi utili alla dig.e stione, fu di partico1are interesse la cura o~~ra~ca . . Nei casi di anemia g rave, Castellani (8) sin d.al 1910, con sigliò zuppe di feg.a to ·di vitelilo o capra prese ·i nsiem·e a1l latte; .Pari risultato si e bbe con preparati epati·cii . Nei casi ·di deficienza pancreatica, secondo lo stesso A. sono utili le zuppe di pancreas fresco di agnello, vitello, capra, tritato in macchina ·e d.a to 1-2 volte a l giorno, d.a pprima in tazzin·e da t~, poi in tazz.e ·da tavola includenti il succo; dato il gu sto, molti infermi preferiscono .aggriu·n gervi il la tte; i prep~rati del pancreas possono esser dati, ma la loro azione è inferiore a l pan creas fresco . . Nei casi ·d i an·emia perniciosa , gli estratti di ~tomaco (v·entricu·l ina) presentano S·econdo lo tesso A. m aggiori vantaggi ch e gli ·estratti epatici. ·' T1r:attamemto con raggi u 1ltraY:ioletti: pro·posto ·da M.ans.on-Bahr, n .ei casi d i sprue eh€ n,-0n ;r ispondono pro·n ta.mente .a l trattamento dietetico. Il trattam·ento di vaccini, tentato d.a Aschord , Michel, Ma·r tinez, su autolizzati di M anilia pilosis, Piariasac har.om ycet; asfhordJi , 1

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(6) Scorr HAROLD. _4 new theo r y to the causation, of Spru e a.nd the r esults oj treatment based tl tereon . Trans. of Roy . SQc. of Trop. Med ., feb-

braio 1923. .(7) Low. Loc. cit. (8) CASTELLANI. Manual of Trop. Med., i a. e 2a. ediz.; To11rn. of Trop. Med., 1925-30.

·non diede a lcun.a conoscenra del loro valore terapeutico. Per cura generale sono utili: la somministrazi-0ne , per bocca, del 1liquore .arseni,c ale del 1F owler, e le iniezioni intramuscolari di arsenicato di ferro. Per gli infermi che, essendo lontani, desiderano rim•p atri.are, il loro ritorno, se neoessario, esige ·I.a m.assima attenzione per il viaggio, I.a dieta, evita·r e il freddo umido ed ogni strapazzo muscolare. La cura della Sprue richiede costante, scrupolosa atten zione del medico, e pazienza del m .a lato.

SUNTI E RASSEGNE. TISIOLOGIA. L'importanza dell'immunità specit·ica per la patogenesi e il decorso. della tubercolosi nell'uomo. (B.

LANGE.

Med. I<Zinik , n . 23, 1930).

Le con cezioni moderne sulla patogen esi del1'in fezi.one tubercolaTe si basano in gran parte sull 'ipotesi ·di una immunità acquisita in segni to a l11a rprima m~ezione. Ch e la prima infezion e tubercolare lasciasse dietro a sè una specie ·di immunità, sembrava orm ai indiscutibilmente dimostrato dagli esperim·en t·i di Kooh .p rima, di Romer e Hambur~ g·e r poi; q uesti esiperi1.n enti assieme ad osservazioni clinich e e·d anatomo-·p atologiche ha nno in.d otto Ranke a suddivi.dere il decorso della tubercolosi in 3 stadi, .lo· stadio .del complesso pri·m ario , .lo stadio secondario caratterizza·t o da una aumen tata sen sibilità specifica verso l 'infezione metastatica, e lo sta.dio terziario caratterizzato da una diminuita sensibilità in seguito all 'immunità acquisita. L 'importanza data all 'immunità specifica acquisita ha portato con sè anche una iperva1.u tazione della modalità di infezione: infezioni legger e immunizzerebbero l'organismo, infezioni gr.avi determinerebbero malattia e recidive. L 'infezion·e tubercol.a re subìta nell'età infantile •proteg·gerebbe soltanto contro le infezioni lievi ; le infezioni massive supererebbero invece l 'immunit~. Anch e le notevoli differenz e con cui i singoli individui reagiscono alla prim.a infezione venivano spiegate con la diversità I)ella dose e n ella virulenza ·d ei bacilli infettanti. Queste con cezioni devono venire in gran parte abban·donate. L'infezione praticamente la più imiloirtante per l 'u omo, ·quella .polmonare, viene di solito d eterminata da pocl1i bacilli, forse anzi da run solo bacillo; non è affatto dimostrato ch e goccioline contenenti più bacilli lPOssano essere inalate nei polmoni. Solo n ell 'infezione p er ' 'i.a intestinale le dosi 1


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IL POLICLINICO

infettanti possono variare largamente. Negli esp erimenti su animali, si varia di solito la d')se infettante in un modo . che non (ì()rrispond e affa tto a quanto avviene naturalmeinte nell 'in fe zio,n e ipolmo na re dell'uomo; varian.do n eg li a11imali la do se infe ttante ·entro .i lin1i'.t i ammissibili per 1'infezione aerogena umana, non si nota alcuna influenza della dose sul ·decorso d ella malattia nè sull 'esito delle r einfezioni. Conferma la scarsa im·p ortanz.a d ella dose infettante l'osservazione anatomo-patolo·g ica che la tuber colosi a d ecorso progressivo è egualm ente freq.u ente n egli individui che hanno nej polmoni complessi primari multipli e in quelli in cui il complesso primario è unico (in un caso di Ghon e Kudlich, 17 focolai primitivi p olmonari formatisi in seguito a·d una infezion e massiva e ra no tutti in via di guarigione). La dose d ei bacilli infettanti ha certamente qua lch e importanza, ma un 'importanza secondaTia; lo stesso si può dire d ella virulenza dei bacilli , si possono infatti isolare d.a casi di tuber colosi }Jolmonare progressiva , bacilli attenu,a ti. Molto m .a ggior importanza della dose e d eila virulenza 1dell 'agente .jnfettante, hanno i fattori costituzionali , am·b ientali, igienici. Esiste nell'uomo una immunità a c quisita ver so la ·tubercolosi? Secondo Behring e Rom er quasi tutti si infettano di tuber colosi dur.ante l 'infanzia; la tubercolosi polmonare <lel1'a·dulto si svilupperebbe quindi sem ·p re in organismi g ià stati infettati, i1 decorso sarebbe in rapporto con il gra·do di immunità specifica a cquisito in seg·uito alla prima infezione. Anch e queste concezioni sono in gran parte errate. Non più del 50 % degli in.dividui si infettano di tubercolosi durante 1'infanzia; in molti casi dunque la prima infezione tubercola re c o·lpd..sce 1'indivi1duo non più n ·e11'età infantil e. Gli individui che ammalano per la pri1na volta di tubercolosi in età non più infant ile presentano forme gravi in p er centuale' in.a ggiore d egli in·dividui già stati infettati, n on p er ch è questi ultimi possiedano un 'immunità a cquisita , ma perchè essi sono in certo qua l m odo cc selezionati » : r esistono e su·p er ano la prima infezione infanti!~ quegli organi smi ch e per cause ·p revalentem ente costituzionali s ono in g rado di r eagire efficacemente, e questa st essa r esist enza essi naturalmente oppon gono an cl1e alle reinfezioni ch e avvengono n ell 'età a dulta. Gli or.ganismi costituzionalm ente ·p oco r esistenti hanno dovuto, se infettati , in g ran parte già soccomber e durante 1' infa n zia. Tutte le ricerche sperimentali di1nostra n o ch e un 'infezione tuber colare protegge l 'or ganismo contro le reinfezioni, solo fino a ch e essa è ancora attiva: infezioni superate e spente non lasciano traccia di immunità. L 'A. h a infettato d elle cavie con piccole dosi di b acilli poco virulenti . In una p arte d elle cavie l ' infezion e venne a g uari g ion e d opo al1

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cuni mesi. In un altro gruppo si sviluppò un processo tubercolare al punto di inoculazione, processo che dopo un anno dall'infezione si manten eva ancora locale senza alcuna tendenza alla ~eneralizzazione . In un altro gruppo, molto esiguo, dopo alcuni mesi di latenza si ebbe l.lna esa cerbazion e d e1 processo tubercolare con esito in morte. Queste ultime cavie affette da tubercolosi progressiva erano del tutto immuni verso reinfezioni con piccole dosi di' bacilli tubercolari virulenti. Anche le cavie con un ·p rocesso tuber colare locale dimos!ra:ano una immunità di fronte aJ.le reinfez~on1, questa immunità era p erò molto. in•fer1ore a .quella d egli animali con tuber colosi l)rogres&Iva; 1'infoezio ne .a ttecchiva in tutti i · casi, so~o il d ecor so era più benigno che n ei controlli non prece·dentem ente infettati. Le ca' 'ie guarite dall 'infezione tuber colare non presentavano invece traccia alcuna di immunità . Anch.e esperimenti su pecore e su conigli hanno dimostrato che Ja tuber colosi guarita non las?ia ~lcu!1a i~mun!t~, e che i ·processi loc.ali re in via d1 guar1g1one .danno 1una immu:_. nità ·m olto minore d ei ,p rocessi progressivi. Nelle pecore e n eJ.le vaccl1e i focolai tuberco- • lari calcificano ·di solito 6 mesi dopo l 'infezione; se gli animali sono b en tenuti e curati , i focolai g uariscono dopo altri 4-6 anni. Pa rallelamente a·l l 'a tten na zione del processo tubercolare, si attenua la reazione alla tubercolina, fino a scom.p arire d el tutto, analogamente nell'uomo: numer osi autori hanno potuto c onstatare ch e le r eazioni tubercoliniche eran0 negative in bambini in cui ra.diologicamente si potevano ·dimostra re focolai prim.ari antichi . Tutte le ricerch e su animali ·dimostrano du:mqu·e concordeniente ch e I 'infezione tubercolare non lascia in1munità e protegge contro reinfezioni solo fino a ch e è ancora attiva. Esse dimostrano ancl1e cl1e hanno un 'importanza predominante p er il decorso ·d ella tubercolosì i fattori costituziona li e ambientali-igienici. Così infettando una g ra nde quantità di conigli p er via ematica , pe r via 1p olmonare, per v ia cutanea , con una ste s.a dose piccolissin1.a di bacilli virulenti , v·e diam o notevoli differenze di ·d ecorso tra g li a nima li infettati n ello stesso modo; spesso alcuni animali ammalano di tub er colosi progressiva (in al cuni a cuta generalizzata , in altrj cronica localizzata a singoli organi) m entre ir1 altri l 'infezione guarisce così com·p letamente cl1e dopo :alcuni mesi si stenta molto a riconoscer e all 'autopsia i focolai prin1itivi di infezione. Mentre n ei conigli si manifesta in ·modo cosi n etto l 'influenz.a di fattori costituzionali, ne i bovini hanno una importanza pred-0minante i fa ttori ambientali e il tenore di vita. Così vedia mo spesso ammala re di tuber colosi progr essiva i bovini che si trovano in stall e chiuse, di fronte a un ran.i1


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SEZIONE PRATICA

male ammalato, nonostante che l.a quantità di bacilli che può in tal caso infettare i polmoni i)er via .aerogena non possa che essere molto scarsa. Se invece si tenta di fare ammalare d ei bovi11i ben tenuti. , in stalle igieniche , non soggetti a.d alcun lavoro·, ciò riesce solo se si iniettano quantità di bacilli 100.000 volte maggio:Fi ·di quelle attive nell 'infezione naturale: per vi.a endovenosa· almeno 1/ 100 mg., ossia circa un milione di bacilli. Solo con queste dosi massive si riesce a superare la resistenza 11aturale di questi animali. La second.ari.a importanza dell 'immunità sp·ecifica per l'attecchimento e il decorso dell 'infezione tubercolare, limita n,a turalmente molto il valore delle vaccinazioni protettive (cc Le basi teoriche della vaccinazione profilattica contro 1a tubercolosi )>. i\1 ediz. Klinik, n. 26, 1930). Esperimenti su animali dimostrano che il ris·u ltato immunizzante è costantemente proporzi.onale a•Lla .p atogenicità del vaccino .ado perato. Praticamente non passi.amo vaccinare l 'uomo con hacilli virulenti , ma solo con ba_c1lli attenuati; l 'attenuazione toglie però in g·ran parte ai bacil1li la l1oro proprietà di antigene immunizz.ante. Gli effetti ·di una tale immunizzazione sono perciò molto scarsi; usando b.acilli morti, l 'A. non è mai riuscito ad ottenere negli animali d~ esperim ento una immunizz.a zione ·d i qualche entità, indifferentemente con quale m etodo siano stati uccisi i b.aci.1'li, sia usan,d o culture recenti che anti.ch·e, sia bacilli umani ch e bacil.li bovini. Calmett~ u sa per I.a vaccinazione un ceppo attenuato di ba.c il.li. Sembra ·escluso eh.e qu esti germi possano in determin.a te condizioni riacquistare una virulenza pericolosa. L'attenuazione ha però d et erminato anche una notevole diminuzione de}le proprietà immunizzanti. Perciò con il vaccino C.a lmette non ·s i riesce ad immunizzare animali sensibili alla tubercolosi, com e le scimmie e le cavie: negli .a nimali vacc inati si è notato solo un ritardo nell'inizio della ma.lattia. Si riesce invece a determinare una certa immunità in quegli ani,m ali che già ])er natura sono più resistenti verso l 'infezione tubercolare, n·e i bovini e nelle pecore. Questa immunità non è però costante, essa dura 1)er un tempo molto breve. Analog.am.e nte a questi risultati sperime11ta1i, possian10 ammettere ch e la vaccinazione .alla Calmette giovi a qu.ei ba·m bini, che già i1atura1mente dispongono di un certo grado di resistenza verso la tubercolosi ; l'immunità provocata dal vaccino favori sce la guarigione dell.a malattia se qu·e sti b.ambini vengono poi infettati, e si oppone fino a un certo punto alla ten·denza progressiv.a d e11 'infezione e .a.Ile !'Uccessive reinfezioni. P er i bambini che non dis.pon·g ono di resistenze n.a turali contro l 'infezione tubercolare, la vaccinazione alla Cal111ette è probabilmente ine~ficace . 1

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POLLITZER.

Granulemia prebacillare e bacillosi. Press. Méd., .n . 23, marzo 1930). Fontès (Rio de Janeiro) nel 1910 scoprì l 'esistenza .d i ·elern e.n ti viru1enti, invisibi1li e fil(A.

CALMETTE.

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trabi:li, n ei p1ro·dotti tubercolari; ma solo nel 1923 do1>0 il a comunicazio,nie di v.au1dvemeir alla Société de Bi01logie ·di Parigi, un 'infinità di lavori in tm.p re1si in tu:tte l e Nazci.o,n i confermarono e perfezionarono questi conoetti. I fatti più irm portanti c h,e iSi poterono stabibire furono i &eguenti: pvesenza di elementi viru1e.n ti, invi.sibili ·e filtrabili, negli organi, nel pus, .espettorato, sa·n gue, utrina, Jatte, 1iql1idi pleu rici ·e nel,l e cultuTfe giovani dei baci1lli di l(och; possibili·tà di passaggio di qu·esti elementi i11v:~sibil.i attrave.r so la plaoen.ta ·dell.e donne .e diegli an1ima li tubercolosi in gestazio·n e; infezio,ILe ed into•s si cazio•nre fr eqUJente del feto e del neonato p er 01p era di questi .elem,e,n ti filt.rabili che si coltivan·o solo con grandi diflìco1tà e sol 0 in m1ezzi artificiali .c ontenenti vitami.n e; messa in evidenza n·el.Jie cul.twre di questi virus, .di una -to·ssin.a assai attiva e labile, diffei·ente da·l le tuberoo.Jine ed a cui si debbono attribuire lia ,d.enutrizione 1progressiva, e la moirte inesp.Jicabi1e ch e si hanno· nelle pri1ne settima·n ·e ·di vi•t a dei n·eo,n ati ·d a madri tuberco,l ose. Recentem·e·n te a questi fatti , la cui im!poirtanza non può sfuggire, si sarebbero aggiu11te le interess.an.tissime osservaziorn i di vari stadi di evoluzione dell 'i.ntravirus (Mo,r ton C. Kol1.n ) che .appa.rinebbero 1p,r im,a ·com e grani ·di polvere ·estremamente fini, poi di g·ranuli cocciformi alcun i dei quali d.arebbe~o nascita a dei bacil:li a.s sai fini che si allu1n gano , si ·dividono per ·sci.ssionie trasversal.e, acquistano acido-resiste.n za, che lo,r o prima mancava, e divengono veri bacilli di Koch. L 'ucl·travi·ru1s l1a la curiosa ,p roprietà di coltiva.r si bene, e di 'localizza·ffe i· su,oi effetti sopratl1tto n·e gli o.rgani ·l infatici, di p'!)efere11za nei ga•ngli co:ron.ari, trac.heobronchiali e m ediastini. I vi esso cor11.i>ie gli stessi stadi evolutivi che ne1J,e culture e si trasforma in bacilli di I\..och, ma non crea mai del1·e verre ·liesrioni tub-ercol.ari, ma solo de'll1e iperp la·sie gangli onari . I tubercoli non .compaiono che d101p o d·ivense r.einocul.azion1e o ·p assaggi succ,essi vi ·da anima•le a·d a.n imale, essi acquistano a·l~·Olfa tutte le proipri,e tà ·del b.a.cil.I.o tuberoo.laDe virulento . Di fronte a questi fatti nuovi anche la cliriica d·ev.e modifica.rie le sure vedute. Oggigiorno Sii d evono quindi distingu1ere: 1) un gruppo di rn.a lattie, g·en·era'lm1ente acute determinate rlal1'U1ltravirutS e caratterizzate da~la ass enza o rarità deJlie forme nominal1i acido-resi stenti del bacillo. Per questo gruppo il Calmette propoJloe il nome ·di granulemia prebacillare,· e 2) un secondo g ruppo di malatti e, a decorso general1n.einte c;rionioo, che i·appresenlta sia la fase termi1n ale di u na infezione realizzata dapprima 1

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d eJ.l 'ultra-viru·s, poi dai bacilli acido-resistenti che n e de rivano; .sia una infezione :realizzata d' emblée dalla p enetrazione ·dirretta dai bacilìi di Koch n ell'organismo. Queste malattie devor10 a11dare so tto il .n ome di bacillosi. Nel pri1no gruppo ·di malattie e·n trerebbe·r o tutte quelle f.orn1e che 11a clinica già d.a iungo so.sp·etta di natu.r a tube rco1a.r e, pu fle non potendorue dare ancora la dimos.tr.aziom.e, e che gli AA. moderni rite.n gon·o dovu·t e a d ultravirus: p. es., versamenti ·p l1eurioi, per.ica.rdici, p e·r itoneali, articolari, meningei; i drooe'l1e; e.ritema 1p olimorfi; <livense af~ezioni die11ia pelle (sancoidi, itubercu1i<l.i papulo neOPotici); la tifobaciJlosi , ed infi.nie 'la miiliare in cui è diffic il1e scoprire dei veri bacilli, mentre il sangu1e è ricco di ultravirus. Bisogn·ePebbe dunrq ue ammette·r e ohe, come l o presenti ·Baumgarten, esiste una tappa preba.c i.Jlarie viru11en1~ che .preced e l:a 1loca1.izzazione •tuberrco1are . · Si .dev.e oggi riconosoe:ne ohe il bacillo sco-perto n el 1882 ·d.a K..och r.a·p,piiesein-ta solamie•n te uno ·deg li sta di ·di evoluzion1e ed una fOIITila di :resisite:n za ·del virr us tuhe11colare; a1spetta a.Ila ,clinica ·di delimitaTe i .domìni rispettivi della gr.a.n u1emia preba.oi 111are, de1la gran ulia propriamen te d·e tta (forma di rp assaggio) e delJ;i bacillosi. L. TONELLI. 1

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La topografia delle lesioni tubercolari in 62 casi di forme nni~aterali. ( BERTIER Il.

,e C..t\.RBONEL. Marseille Nl éd., 67° a11110 ,

12, 1930).

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L.e manifestazioni apparente.m .en·t e iniziali so• . no b.en lun ai {}.all 'essere .e sc·lusiv.a mente ap,1oali com ,e so~tenn·e Gr:auch·e r; l1e m .anirestazio·n i .polm.on.a:r-i di r.iattivazione sfugg<1no a qu.a·l unqu.e sistematizzazione clinica, ma presentano tuittavi.a ·d·elle zone di ie.l.e zion·e : il lobo superiore, la T·egione sottoclavicolare e l·e vicinanz·e immediate deJ.l 'ilo. Sotto questo punto di vista gli AA. dividono . . . . . ' l.e loro 62 osservaz1on1 :in sette gruppi, c1oe :

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IL POLICLINICO

1) l esioni apicali; 2) infiltrazioni sotto.c laveari limitate; 3) l obiti (infi:ltrazioni labari totali); 4) scissuriti o m ·eglio iustascissuriti ; 5). cavern·e. i solate; 6) liesioni parailari; · 7) l esioni uni.laterali ·dissemin.a te .

Il primo gruppo si trovò n el 14% dei casi. e per .Jo più a sinistra. Il secondo gruppo è p~ù inte11essante ancora. P·er quanto non sempre in modo classico si ·ebb e ·spesso una immagine ricordante il focolaio sottoclaveare di Assmann furono empre, in questi-casi, con statabili una as ociazion e con una forte reazione dell'ilo e una evoluzione estremame nte Tapida.

La pe-rc.entu.a le fu di soli 4 casi su 62 . Il terzo gruppo ha ·dato il 20% dei casi. Anche numerose sono state le iustascissuriti. Il quinto gruppo d.elle caverne iso.Jate è stato trovato n.el 6,6% e sempre niel lobo superiore. Nel 24% d.ei casi si tro·v ano lesioni parai1.ari. Qu·este talor.a ricoridan.o l'aspetto d·elle adenopatie infantili, ma se n·e distinguono p er cl1è l 'o·m bra è n·egli adulti me-no omogen1ea, ·e perch·è ~n proi·ezion.e obliqua l o spazio :r.etroca-r diaco ·r imane chiaro. Altre volte si presentano come :stri scie verticali eh.e ricordano ·l'aspetto dell.a pJ.euri te me·di.astinica, però h.anno una opacità minore di quel·la che si ha nei versa·m-enti pleuTici. Non è qui .inutile ricordare che Armand-Deli}le, Lestocquay e Vib·e rt, hanno trovato · al1'autopsia ch·e una ·J.esion·e che ra·diologicamente appariva per un tipo di lesionre a punto cli pa·rtenza ilaT.e, era in realtà localizzata nell'angolo polmonare occupante la doccia vertebrocostale.. Il settimo .g ruppo d·ette solo quattro • casi. Si può ·OODcludere che ~l risyeglio tubercolare non si produce gre,.n.eraùrnente solo al) 'apice, sebb en·e qui SÌ tTOVi nel 14% dei ·Casi. Ma .tuttavia la zona e l-ettiva di questi risvegli è ·la parte tra clavicola e la .scissura superiore (44 % d e i casi). In secondo luogo che non si può essere assolutisti ed .ammettere I.a costanza di una d.a ta sede come zona ·d i risveg lio, m .a si deve oggi es.sere eccl ettici. I1nfin·e , con statazion·e no·n m e no importante in pratica, è quella triste ch·e questi malati di così ·dette fQrme . inizial·i V·engon-0 invece purtroppo scop e-rti qu.a ndo l·e form·e sono tutt'altro che iniziali. L. TONELLI. 1

Tubercolosi polmonare e diabete. '

(R. F1Tz. American Journal of Medical Sciences, agosto 1930). Il coma, 1a gang·rena e ~e infezioni sono le complicazioni più pericolose del diab~te. Tra le infezioni un posto premin·e nte è occupato da.I).a tubercolosi. . Le statistiche raccolte dai rn umerosi autori ch·e si sono occupati dell 'a.r go·m ento concorde rebbero nell'amme ttere c he la tubercolosi po.Jm,onar,e si veTifica n ell ' 1, 6% d·e i oasi di diabete . Il ·diabete e la tubercolosi sono ma:l.attie che si :riscontrano sepa·ratam.e nte in tutte ·l e età. La combin.azfi.one idiabete-tu b er colosi ·è :rara Jl·ei ' giovani e diventa sempre più frequente con l 'av.an zare dell '.età. La tubercolosi si verifica con più facilità in diabetici di condizion·e pov·e ra e çhe una vo.lta obesi deperisoono più o men-0 rapidamente. Vi. vanno particolarmente soggetti gli individui ch e trascurano ogni tTattamento. ·Non di rado capita di osservare malati di 1

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petto che ignoravano di essere ·diabetici con co1n1une ; essa .deve e'Slse'.fe extrapleurica, sottoforte glicosuria e glicemia. periostoo., oon r esezione bene ad d ietro, di un. E' stato notato ch e i diabetici-tubercolotici dici rCOSte. R·esezione po.r tata fino .aJ.l 'a pice dell·e apof,i si trasverse . . w ·n o i più :resistenti al trattam1ento insulinico. Tanto ch·e è stato suggerito di pensare alla La roenioectomia, più semplioe, m .e no <efficacoesistenza d·el.Ja tub.eTC0loisi , anch,e quan,d o ne ce, è in·dicata in tre casi: a titolo d1i p·r ova, m.a nchino i sintomi c linici, ·o gni qual volta un· allorchè non si è sicuri sul·la l'esisten za rd el polmon1e opposto, ovvero come coa diuvante della . diabetico non mig liora a l trattamento adatto. In effetti la tubercolosi può inizi.a rsi nella torncop11astica, ovver.o ancoira come metodo regione ilare e decorrere pe·r qualche tempo isolato in l·e si·o ni e stese, in dcenutriti. La pleurolisi: la sezione delle .a dere,n ze pleusenza alcuna manifestazione alil 'infuori d ella prog·ressiva perdita di peso e di qua lche eleva- riche ,c he in un pneumotor.race imrpie·discano lo schiaicci.am·ento 00 m1pleto 1del p101'mon e. zione ifebbrile. Ma ·più comunem en te si presentano i segni ' I risu l tati debbono valutarsi a seconda si tratti ·d·i : caratteristici d·e lla regione apicale: tosse, febbre, d·e p1erimento, ottusità e rantoli agl.i apici; .tubercolosi parenchimatose 1non ' compliespettorazione con :reperto microscopico po- cate, ·di tube·l'COlosi n·el qoiiso di p1neu.mo .artisitivo. In ogni caso sospetto conviene pratica.Te l'e- ficiale, di tu.b e·r.col osi complicate ·da ·p le11rite pusame radiologico. · Qu,ando la tuber colosi ·~i è manifestata con rulenta. evidenti .sintomi clinici assume subito un anI malati ·Ch1e vengono a l chirurgo possono d amento rapida.mente .p rogressivo ad onta di divi1c1e:nsi, come ·fa il Sauerbruch ed il Bruntutti gl~ sforzi fatti per arrestaTla. . n1er, in : ca·si b11-0ni, catsi ·discutibil·i casi cat. . ' Nei casi studiati la morte si è ve.rificat.a n 1el- t1v1. l '86%, e entro un anno nel 63%, in m eno di Nei ca·s i buoni s i tratta di tbc. croniche oon tre a nni n·el 23% ed in più di tre anni n.e1 13%. 1predomini·o un.ilatera.1 e, fibro,se, magari coin Talvolta I 'infezione assume un decorso acu- u·lceriazioni, con :p icdolissime caverne senza tissimo. lesioni 0 1pposte. Stato g1einerale buono, 'a·p iresIl tTattam.e nto consiste n·el riposo assoluto sia, ·p neumo fallito, infru·t tuio se 1e curie sanae.d in tutte quel.le .altre misu;re che si adoperano toria-Ii, b.acililife.ro, debole. contro la tubercolosi polmonare ordina ria. Si Nei casi di scutibil~ .s i tratta ·d i maggioTi ledeve ,aggiun.g ere il tr.attam·ento in·sulin.ico. sioni ·d a l Iato mal.ato, di ·cavern·e voluminose, La prognosi è per lo più infarusta. Si possono ·p rogressive, però con .segni di retrazione; n el . a'1 ere perio·di più o meno .Jung hi n ei quali sem- polmone opposto I·esioni sospette, a tenid enza bra che il progresso d.el prooesso ·p olm·o nare imaga.r i essudativa. Stato g·en erale m .e diocre, sembra arrestato, ma imIJrovvisamente e senza sub-vebbriJ.e, d·ebo·l e.zza, an-0ressi.a, bacillifero. P.ro·g n osii m edica infausta. alcuna cau sa apparente esso ritorna attivo. In un ca·s o e.attivo, l,e l·e sio·n i, be·n c hè appaTenuto conto <l·ella tendenz.a di diabetici a con trarr·e la tubeTcolosi e che questa suole as- ren·t emente ancora limitate, o sono con·si dere.sumere in essi un· carattere parti colarm·ente voli, o sono in iprog:riessionre. :È u:a caso cattivo grave, c onviene in og ni caso di diab·e te prati- qu.arudo vi sono grosse .c av.erne rin .d.u·e lobi. caT·e periodicamcente ·e sami minuziosi a llo soopo Nel 'lato opposto lesioni che n el mese precedi accertare non appena compa.rse le even- ·dente hanno dato ·s egni di attività (se sono tuali lesioni tub.eTcolari, ch·e, co,m e in ·o gni a l- attive .n el t:rnom ·e nto ·de,J.l 'opera.zione, è inutjle parlare di intervento). Febbre alta da mesi. tra forma, affrontate n ella fa se iniziale son o più su scettibili di cedère al trattamento a·de- progressivo dimagramento ; questi ma lati tend·o no a « .sic iv.o l,à re ». · g u,a to . DR. I m alati di qualsiasi categoria, rin seguito al! 'interven to po ssono essere : praticamente Risultati del trattamento chirurgico g uariti , molto migli·o rati, medio!cremente mi'della tubercolosi. glioratri, m orti (e fra i ·morti occorre distinguere i morti O'p eratori, dai morti per com(E. ARCHIBA.Ln-M. I sELI N . A rchives des maladies plic.azion.i o iper ripr,eisa de1 pro1cesso tubercoi esp ira.toires, 1929 , n. 2). colare). Ora ecco le statistiche dell'ArchibaJ,d : I buoni ri·s ultati della chiru.r gia polmonare Casi buoni: 30 o·p erati, di cui 2-1: da più di non 1dip1en1don·o tanto 1d,a lla tecnica opetratoria, un anno; d i qu·esti 4, 2 % mo·r ti 101p eratori; quanto d.a lla scelta giudiziosa dei malati, cio·è 67 % .guariti; 4 molto mig liorati. · d:all·e indioaz.io.n i operatorie : questo vuol diCasi discutibili: 4:5 operati da più di un an·m ostrar1e l 'Ar ch1ibalid ri1p0Ttan,d o Ue sue 167 no: di essi il 6,6 % 1m orti ·o pe;ratori; 17 (38 %) osservazioni operatorie fatte in nove a nni . praticam·ehte guariti; 8 molto migliorati; 9 I procedimenti operatori: n1ediocremente migl1iorati; 2 aggravati; 5 morLa toracoplastica to,t ale è1 I 'operazio ne di u so ·ti rp er evoluzione. de1lla tbc. . 1

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catt1v1: 21 operati; di es si n essu·n o è g uaTito; 3 ono migliorati; ± m ediocr em ente migliorati; 14 morti (8 operato1r i - 38 % -, 6 p·er evoluztione d ella tbc·.); 7 sono stati frenicectomizzati co·n 5 morti per ·evoluzione ·d ella loro tube. , ·di 2 .altri null.a si è saiputo. Da1.J 'esposizio·n e num·eric a sorg·e il contrasto fra i su ccessi della 1primia e secoin ·da categori.a ed i cattivi ni ultati d·ella terza, tanto da farci dire perchè v.engo·n o operati m .al:ati · simili. T·u tti questi dati ci dirc ono q·u anit o è im.p ortant e ta scel ta d ei n1alarti: nei m 0trti ·orp·erato•r i i co·n tan.o n1.alat.i ch e non h.anno potuto sorpportare la frenicectomia, sia il primD tempo dr lla tor.a co1plastJica , 1evidentemente per il cattivo tato generale. A parte bisogn.a par}a:re ·d·ella tube . complicata da pneurrnotorace: il chirurgo in tali casi intervienie ·du·e volte, o quand·O· il pneumo è parziale, ·Cioè insu fficiente, -0 quan·do è quasi total e p er briglie. I mala ti c he da qualche ten11po hanno un })n·eurrno parzial·e non tard:a n·o .a mostpa.r e i seg ni rd1ell 'evol uz.ione ·d ·ella tbc. È 1i1n1dica to· a llo. 1·a l 'interve.n to ·O ·Con to:nacoplastica parzial e alta, con con·&ervazion e del pn-eum.o in basso, o con tor:acoplasuica total1e. Il mo·m ento d ell ' intenrento di1pe1n:de dalla natura dell1e lesioni. A. ha ,operato nove malati: quattro tor.aco·pl.as tiche parziali con td ue guaritii e du,e morti non operatori; cinque toracopJ.a,s tiche totali co11 du1e guariti. Nel 1pn1eum·o totale insuffic iente per briglie, qu·este possono essere: briglie spesse, corte , suip eriori, taloria con tesis uto poJ.mon.ane, diffi. c ili a ta·g liar.e. È .m1dicata la toracoplastica totale o ·parzi.a·le ; brigfil1e sottili e J.u1nghe, fib·r ose , facili a.1,la Jacobeus: i c hiJDI·r ghi .p refeTisco·no r.es:ecarle a ci elo sooperto, con la lìese.z.i o•n .e ·di un.a ·OOSta. Brigli·e con inserzionie polmon.ar e a l1ivello ·di unia oavieirna, peri,colo ·d i p·erforazione con ·e m·piema. La loro resezione porta n·el 15-20 % d·ei casi a suppuir.az~one pleurica. Pre feribil·e ·è ·per.ciò la tCXI'acoplastica precooe. Sei casi simili ha o,perato A. con quattro buo.n i risul1tati e due morti per ·evoluzione d-elJa tbc. TJn cen110 speciale ·n1·er] tano le pleuriti pl1rul·ent·e tbc . : .e sse possono essere: V ersamenti sieropuTulenti (pl.eurite svelata dalla pun~ura, o con sec1JLiva a pn1eun10 SJ)Ontaneo, o complicante un pn·eu1no artifi,c iale). J r1 molti ·di lfUes li casi è i·nutile in sistere sulle rip·etute punture, .evacu.a zioni, rein,suffl,azioni, il ·ca.so è « c hiru1,g ico ». Sei ne ha operati l ' A.: tve sono guariti, ·due mo,l to mig·lio.r ati, tino m ediocrem .e nte ,m igliorato. Voer sa:me ntJi })urulenti ·c on . . ecutivi a qu·e lli ·precedenti : evoluzione 1lenta, stato gen erale buono, pu V€r.da stro, bacillifrero. Toracoplastica totaJ,e, posteriorie e laterale rin tre o quattro temipi. Di sette malati operati, due ono guariti, uno molto migliorato, uno miglriora1

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to, uno morto sei ·n1e i dopo l'operazione. Queti risultati sono ta.nto più importanti in quanto colla solita tera1pi.a son·o votati alla n1orte. Ve.rsamenti sovrainfettati : termine di u no d ei versamenti precedenti, o insorti per perforazian·e di cav.ern·e in pneumo aTttificiale o spon.t an,eo. Pus, spesso fetid'O, stato genie rale g·rave, ·spesso fisto1e broncopl euri,che, evoluzio111e 1eta1e. Se la cura con puntuire e·d irrigazioni n·o n giung.e ad arrestaT'e l 'infezio·n ·e, bisogna ·diìena:re e fle.secare con lìesi·du.a fistola e p erir..ol o «li complricazioni mortali. Dal punto di vtsta oper.a toPio, se c'è stato gener.ale r·elativom1ente buono, bisognra disting uere qu1ei èasi in C'Uli ssi può fave una tor.acoipl,asti.ca, e quelli in cui si 1dovrà drenare con resezion·e. Il dren.aggìo ·n ·o n ianipedirà .a quasi tutti di morire. ·m a una n1inoranza , sebbene pie-c ola, potrà con su.coessiva tor.aooplastica totale, migl~ora­ re. Il problema non è ta.nto dli tecnica chirurg ie.a quanto di precocità di intervénto. Quattor·dici pl:euriti pu·r u·l ente sovrainfettate sono state oiper.ate .al Royal Victoriia Ho·spital: in ·dodici ·c a.s i fu fatta una sem.plioe riesezione cos.tal1e oon 1dren.aggio pleurico : sei mo,r iron·o da uno a cin,q ue a n.n i ·dopo l 'operazi•on,e , uno è staz1on,ario. Cinque c.a·s i con fistola sono stati 01pera:tri. ·secondariamente con tora coplastrca total.e : du:e scmo molto migliorati, uno mediocremente, 'lNlO è in cuar a, uno è morto. Due ebb.ero una toracoplastica d' emblée; uno morì, l '.altro viveva un anno dopo l 'operazione. Risul.t ati dunque in qu1e sta categoria pessimi. La cattiv·a 1~eiputazio1n·e della chirurgi.a nella tb,c . po·l mona.r.e è ·d·ovuta al fatto cl1e me.di(,i e chi.r ur·gi le im·p utano un.a gr.a ve mortal1ità operatoria. Ora l·e statistiche ·dell 'A. 111ostra110 che ·essa, in 112 toriacoplastiiche praticate .d.a pilì di un ann·o , è solo dell'll %; il 14 % morì per ·evoluzion1e della m .a liattia. Cons1ide1~ati i e.asi soelti per l '1intervento (avanzati!), con1si.derata l 'evoluzi-01n e ·n ormaile di 112 tbc . .avanzati, siamo spinti ad ammette·re che be.n più d·ella predetta percentu.al1e savebbero morti sipontanE·am·ente. E le statistich·e dei Sanatori stanno a d1imostrare che quasi tre quarti sooco mbon.o in più o men-0 temrpo. E di contro ai mo;rti ben il 37 % sono rpraticam·e nte gu.a•r iti. Di qui l 'interesse social1e del trattamento chirurg ico·: tutti i malia ti er.ano giustiz.i.a bili di molti anni ·di cura sanatoria·le, erano se1n1pre contag:iosi, in.a1bili a l lavo,r o. La cura chirurgica li h.a lasciati po·co tempo al san:a torio e li ha resi non contagiosi ed .a tti .aJ J1avoro. Pertanto qu·este considerazioni de bbon·o esser-e m ·e ditate d.a i mediai più che dai chirurgi: la neoessità rd i una str·etta collaborazione medico-chirurgica si fa senti.r e n·elle affezioni del petto molto - più 1mperativamente che nella n€1Urologia. Considerato il progresso che questa col l1a borazione ha fatto fare alla neu;rologia, se ne può intravedere l'e ffetto per l e malattie respiratorie . MoNTELEONE. 1

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GooRMOGHTIGH.

Revue Belge des Scie11ces

médica.les, 1930, n . 1). Per ori.entarci chiaratJnente sulle questioni, proce·diamo con ordine, ed anzitutto esam1inian10 su qu.a le m.ateriaJ.e sperimenta-le attualment e gli studio i lavorano. D.a C. Firk·et (1892) fino al · 19 13 ci si 0 1ccupò soltanto dei tumori innestati, ossia dei tu111·ori sp·o ntan.ei del topo trapia.11tati in serie a generaziioni successiv·e di anima1li. Ma q'l11esti tumori !flO traro110 un comportam ·ento poco simile .a quello d•el can cro um1a no, mancan·do in essi 1'andan1ento distruttivo e la tendenza a lle n1etastasi, p er cui il risultato di quei lav-ori fu accolto C·on n1olto soetticismo. Dopo il 1913, grazie ai lavori di Peyton Rous sul sarcom.a d·el1a .g·all~na, siamo stati in g.r a·do di provocare sperimentalmente .la proliferazio·n1e m.a]ig1n.a d·el tessuto sano, prima del no tro intervento. Attualmente si conoscono comie tu.m ori sperim entali : 1) Il sarcoma di Rous, di cui l 'in·i ezione di filtrato provo·ca senz'altro lo svilu,ppo d 'un tumore del tipo analogo a quello a.a cu.i proviene il filtrato. 1

2) Il cancro da nematodi (Fibig er).

3 Il cancro da catra.m e. La varietà dei mezzi per produrre il cancro, n1o tra con11e ancora non si cono ca l 'agente c,au·sa1e specifico, ·e com.e possa agire secon·do diverse modalità, tra le quali sembra avere una certa i1n1portanz.a l 'irritazione cronica. F.ermiamoci intanto a considera.r.e ciò cl1e ciacuno di qu1esti cancri sperimenta.Ji, ci ha rivelato in particolar.e : Il sarcoma di Rous è stato, ·ed è anoora, il p1iù stud-iato: ·esso ha ·dato in questi ultimi anni le maggiori .speranze .e le m.aggiori disillusion i. Da esso ·Gye e Bernard c:redevano <Li aver isolato un virus agente di eone-e rto con una sostanza pecifica. Carrel h.a studiato .a ncl1e il sarco·n1.a del·l1e -g.alline : egli coltivan do in vitro le cellule sa.rcoma to e di Rous h a trovato che quelle vi si comportano per lie loro propri età lique facenti del mezzo , con1·e monociti cioè com e reticulociti . M.a ciò che h.a magg·iore interesse pr.atico è che Carrel è giunto a provocare la prol iferazione n1aligna dei t•e ssuti delle g.a lline, me·d iante iniezioni di arsenico, di indolo e di scatolo : ora liberandosi queste due ultime sostanze .n ·el1'organismo umano da funzioni normali, fisiologiche, sarebbe inter•e ssante sapere se possono contribu~re allo s' riluppo del can cro. Ma que te ric.erche non ha11no avuto segu·ito , 1

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av·endo Begget e Cramer, dimostrato che i dati riportati da Carrel sono il risultato di cootaminazioni .avv.enute n ei l.abor.atori ,do·v e num.erose g.a llin.e portatrici d·el sarcoma di Rous, . . sono in osservaz1on·e. Il cancro da verm i parassiti (spiro•p·tera neoplastica) ottenuto ·da Fibig.er non è praticamente m .a negg,evoil e nei I.abor.a tori di c.ancrologia. Le e p·erienz1e di Fibiger sono p·erò ricch e di in. egnamenti, esse han1no· n1esso· in luce la nozione d·ella predispozione cellu~lare, ridonando interesse alla vecchia teoria di Conh ein1 · il V·e rme sarebbe però p.o.r ta to·r.e del virus. L 'autore ch·e più si è accanito n.e] sos.tenerB' la 1n .a tura iniettiva d el cancro è Borrel. Fin dal 1906 egli h.a d1escritto I.a presenz.a di filarie· n1i·croscopiche in v1icinanza d·ei tumori pontanrei del to1p·o, ma i su oi lavori , sebben e nu-. n1erosi , non hanno portato ad a.Jcun risultato decisivo.. Il cancro sperimental e da catram·e, ha form.atio 1'01g.g.etto·, in questi iultimi anni, d~ u~ crran nuim ero di lavori ·e·d è b ene fermarsi sui "O ri ultati ·di questi. · Una pr.ima qu·e stio,n e è stata approfondita. Qual'è l "elemento attivo d1el complesso mi?cua lio ch e oostituisce il catrame? Bayet so.s t1·e ne ~he sia l 'arsenico, ma non così :l a maggioranza .a.egli autori. Sembra che i ·p rodotti cance rigeni del c.atrame si trovino tr.a qu1elli che 11.a.nno un punto (ID eballizion·e molto elevato, sebbe~e n .o n sia stato p ossibile isola.r.e un grup·p o definito di composti chimici con azione' canee. r1gen.a. Il ca.n ero da catram,e ha d 'altra ·p arte avuto il m1erito di <:hiarire i.J can cro profes i·on.'.lle. Il can cro d-e.gli sp,azz.aca:n1ini è stato studi.ato da Perc iv.a.l Pott n·el 177·5. V·e rso la fine dell 'rultimo secolo, 1'attenzione è stata attr.atta sul cancro sv.ilup,pia ntesi p resso gli operai che manipo1ano gli olii pesanti e~ il catr:ame e sp,e sso .q u·elli che 1.avor:ano n·elle industrie 1di colori ·.d 'anilirn a (cancro urinario). Vi era prima su quiesta qu·estione molto scetticismo in quanto si osservava lo sviluprpo d.el ca:n c.r o in un piccolo nu1n1ero di quegli o·p erai, e .s oltanto dop·o ·u n .p eri10 do di tem.p o mo·l to lungo (10, 15, 20 anni) per oui si -d ava i mportanza all 'età dell 'ruoim o e i metteva in secon·d.a l inea la c.ausa pro~essior1ale . Oggi le opinioni a queto riguardo . ono cambiate e endosi dim ostrata la possibilità 1di p1ro·v oc.a.r e ca11cri sperimentali , mediante applicazione prolungata di agenti irritanti (c.atr.ame, lanolina, o]io di p1araffina). In In.ghilterra , fin dal 1920 ogni ul cerazione ·epjtelio matosa della p·elle, è consi>derata malattia indu triale .e ne è obbligatoria la denun• eia. Ciò ch e sopratutto ci mostrano d'importante le e perienze fatte con il catrame sul topo, è il ·luncro t1em.po n ecessario all 'agente irritante o . per pro,rocare il can cro, e que to ci fa spie1

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fa re l.a presenza del canoro nell 'u·omo di età matura. Un qu.arto ipun to ch e il can ero ·d.a ca trame ha posto in luce e che trova :riscontro in clinica è la question·e de ll.a susoettibll ità g·OO·eralie. Vi sono n ell 'uomo come ne] topo dei fattori gen erali di susoettihilità al cancro : l'organismo in toto è atto o no a can.c.erizzarsi: se lo è, le oondizi oni ·l ocali interv.engono per fi ssa.rie I.a sed.e ·del trumorie (l\1urray). Ci ·dom.a ndiamo i·n cl1e con siste questa sen sib.ilità g·en•e rale, al can cro: per una oerta parte, essa è verosirnil·m ente ereditari.a, sebbe·n e , a qu•e sto riguardo, n·on possiamo avanzare ancora id·ee t:ro1p1po sem 1plriciste. Le osservazion·i pazienti ed estese di l\1aud Slye mostrano ch e la predisposizione canoerosa si .·comporta come un fattore 1nen·d eliano reg ress1vo. Si ·lavora molto an cora .p er pr:eci.sare qual.i fattori i.ntervengano nella creazione di qu.esta suscet tibilità e quali siano capaci di modificarla. Maisin h.a attratta l 'attenzion·e .su runa serie di condiz·i oni sp·erim·entali ch·e fav·o·r iscono I.a cancerizzazion·e degli animali; secondo lui le · ini·ezioni di sali di 'ionio accorcerebbero il temJ) O .di latenza ·e p11e dispo:r.i~ebbero l 'an·imale alla m·et.astasi . Il regime sembra anch·e aver·e influ1einza. E' disc·u ssa a ncor.a l 'in·fluenza del1e ghiandole sessuali. I ·c oll a.b oratori ·di Maisin ha11no dimostrato che I.a castr.azione fav orisoe lo scoppio ·d·e i tumori e la diffusione delle m ·etasta,si. Ma altre esperienze non son·o co11c0Pdi .p er c ui bisogna ancora .p erseverare n·ello studio rpr.ima di dire in proposito l'ultim.a ,parola. L 'autore stesso insi·eme oon An1erlink, suo col·laboratore, ha dimostrato ch1e iniezioni ripetute di foll.icolin.a, sono capaci di produrre a.denomi mammari, la cui importanza, come lesione precancerosa, è fuori dubbio. R.ed-ing attribuisoe in1portanz.a .al'le .par:ati:r.oidi, che :riego·l ando il .metabolismo ·del ca·l cio, infiuenz.ano il pH del sangu e. In questo ordine d 'i.dee, l·e comunicazioni di Slosse e R1edin:g h.a nno avuto eco. Swon1do essi la malattia d el cancro ·è ca-ratterizzata oltr·e ch e da·l lo svilu·ppo del tum.orie, d.a forti turbe umorali, la dimostraz.ion•e delle quali , potrebbe contribuire al1l.a di.a gnosi del cancro. Ma non:ostante il m erito di ·q uesti lavori, è b ene riservarci ancora di acoettare ·i l loro valore determim.a nte. E' stata anch e incrimin.a ta, come stato preparatorio al cancro, l'avitaminosi . Mc . Garrison .aveva a. questo proposito pubblicati dei dati interessanti: i piccioni sottoposti a regime di caren za si sarebbero mostrati più susoettibili a l ca·n cro ; m.a ni·ente ·di positivo è stato ain oora stabilito. Lo studio dei cancri speri1nentali, 11.a tuttavia portato delle luci molto utili che fanno b en·e sperare per I '.a vvenir€. 1

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Ma il problema è anche abbordato in via indiretta, in quanto· si tonna a studia.re il deter.min·ismo d·ella molt·iJplicazione cellulare e della sua oo:ntinuaz~-0n,e . Fa parte di questo ·p rogram·m a il pr·o olema della partenogenesi sperimentale. Dustin ha dimostrato che i fenomeni di picnosi (distruzione nucleare) e di mitosi dipendono gli uni ·dagli altri. Dopo una poussée .division~le intensa, l 'ond.a di picnosi sembra com·e Ulil fenomeno limitativo che riporta al normal·e il nru.m ero delle · celJule. Al contrario l 'ond.a di ca.riocinesi sembra preparata da un 'onda di picnosi. Certi veleni del nucleo (es.: :la tripaflavina) a dosi minime, e così i raggi a piccole dosi, u ccid-€1ndo un piccolo [lUlffiero di n'liclei, sono capaci di provocar.e moltiplicazioni cellul.ari sorpassanti · in importanza qu·el·1e d·i picnosi . . ~i p eten1do l 'ini·ezi:on.e l 'org.a nismo normale f1n1soe per non ·p iù reagi.re: è cin.e filattizzato. Questa cinefilassi non si m .a nifesterebbe neo-li animali cancero·s i. Gli stessi effetti si ottengono con v.an,azi.oni brusch e d·el pH, che piegando desso 1 a cido provocherebbe ·p icnosi; l 'alca·lo,s i favorireb·b e I.a 1m itosi . E' ·evidente ·da ciò l 'im.p ortanza ·delle ricerch.e di Sl osse e Reding, se venissero confermate, po~ch1è si potrebbe allora ammettere che l 'alcalosi o sservata d.a qu•e sti autori scatena o favo1risce la moltiplicazion,e del•l e cellule. Harde 1e Denysz pare che a.r rivino a conclusione opposte a quelle di Dustin, poichè secondo loro sono piuttosto delle reazioni in sein1so acido che favo·r iscono 11'accresci:rn·ento rapid·o dei tumori. Le sottilissime ricerche di Dustin sono a-n cora ciroon·date da concezi-0ni i potetiche : tu ttavia esse .h anno il merito di aVier dimostrato ch e un.a distruzione nuolea~e o oellulare, può favo·r ire, per un meccanismo ancora sconociuto, un'onda division.a1e. !Bisogna credere che 1a distruzione o l'autoJ.isi ce.lluJ.are metta in lib·ertà sostanze .eccitanti la proli1ferazion·e cellulare, ciò che risulta a·n cora più eviden.t e d.~i lavori di Drew. E' i!loto che in coltura i tessuti non cominciano a proliferare ch e dopo un tempo ·d i 'latenza di parecchi giorni: basta aggiungere un po d 'autolisato alla .coltura p er vederla entr.a.re in prolif.erazione subito. 1F atto impo~ta[lte è che si ottien e lo stesso effetto aggiungendo del succo di cellule canceI'<ose (non autolizzate). Il parallelismo tra le rioerche di Dustin e di Drew ··è evidente : ·l 'azion•e prolungata rd i irritanti ·di 01g ni n.a tura può mettere in ·l i1b ertà per ·distruzion.e nucleare o protoplasmatica, nel seno .d ella cellula, sostanze ecoitanti la .m oltiplicazione che restano n .el.J'elemen.to canceroso. jn sen·o al suo te·r ritori-0 oellul.are. V-i sono inoltre attualmente numerose rice r ch·e eh.e indicano in qual senso il metabolismo dell'elemento canceroso è sviato. Fischer ha .trovato ch e in coltura le cellul e 1

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SEZIONE PRA TIC.~

canoe.rose, contrariamente a quelle normali; possono vivere indefinitamente; e ciò perchè la cellula can cer osa è capace di utilizzare delle. sost:an~·e che la cellula norm.al1e è inca pace d1 ass1m1lare. Warbu1rg a questo proposito h a dimostrato eh.e la cellula can ee.r osa è capace di produrre ener gia s·e-nza ila presenza dell 'ossig·e no, ossi.a può utilizzare ·l 'en·e rgi.a potenzi.aie d·e l g liooge·n o senza. il· processo di ossida.zionie . Di po·i è stato dimostrato ch e qu·esta proprietà è p1ossed'Uta an·ch·e ·dai tesooti normali in .p rolifer.azio,n e : l·e ricerche di W arburg ci mostran o quali risorse v.itali possiede la oellula can.oero·s a. Con.chiu d1endo su quanto abbiamo esposto, dobbiamo :rioo,n oscere che anoo·r a la natura del cancro ci sfugge com·p1etamente, in quan-" to nulla ci permette per ora, di dire che il can cro 'Umano sia dovuto a·d un virus simile a qu.ello scoperto rnel sarcoma de•l la gallina, e .n ulla ci può fare ammette:re urn a etiologia infettiv.a . Di 1positivo .s appiamo ora d·e ll'importanza d ell 'irritazion·e cronica agente di .per sè ovvero 1arando· ·l·e cellule a rioevere -1 'azione di un prep • 1

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Vlf'US .

Il .p rogr.ess·o tmaggioir.e iraggiunto ' sino ad oggi è rappr.esentatoi .d.a lla facòl tà di provocare cancr.i sperimentali. Questi ultimi ci han:n o dimostrata la realtà dei can cri prof.essionali, la necessità di fattori generali, senza di cui la canoerizz,a zione non è ·possibile, e sopratutto la l·unga durata n·e cessaria all'agente irrita•n te per ·dar .luogo a lla proliferazione maljgn.çi. Qu·esti dati per nulla trascurabili, debbono ora interessare i:l pratico. Se un giorno saremo in grado d'intraprood·e re un.a profilassi . antican cerosa, essa dovrà esser diretta quasi certa.m en te verso 1'infanzia e l 'a.dolescenza. Cosi, in questa ·materia , com e in a ltra, indtrizzan·d o le nostre cure a.i fain .c iulli, potremo sperare ·di migliorare le sorti dell 'umanità. 1

MoNTELEONE.

Osservazioni sull'uso di ''semi'' di radon nella cura del cancro. . (SoTTAR. Th e British Medical Journal, 23 agosto 1930).

L 'u so ·di eman,azio·n i di radon sotto for.m .a di « semi » è vantaggioso ·e l 'autore se n e è seTvito n egli u!l timi due anni, .e scluden·d o gli altri metodi, ogni volta che gli è stato possibile. Da l punto di vista chirurg ico · la :ra·diazion 1e de l radon è identica a quelll a d el radio· colla differenza che, m•entre il radio è una sorgente_costante e n on variabile di radiazione, il radon , sepairato dalil a su.a gen er.atPice, ·r a·p idamente p erd1e attività, tanto che nulla rimane dopo un mese di 100 mi·llicurie cli radon. L' A. adopera « semi » di 1-2 millicu;rie <li radon protetti da

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sotti:l~

· strato di argento, ch e si possono assicurare ad un filo, se occorre. Questi semi sono lung hi 5 mm.. e h anno diametro di mm. 1,5. I semi si possono quasi sempre lasciare i·n sito perman·entemente sen za incònvenienti. Se ne possono adoperare molti con·t emporaneamente, secondo la vastità ·d·ella zo•n.a da irradialf1e. Si an1mette g.en·e ral·m ·ente ch e 1 mi.J.licurie di radon u sato fino .ad esauri:m .en·to è sufficiente a distrug.g e.re tutte }e cel.lùle can cerign-e poste entro il r.aggio di 0,·5 cm ., queisto .p uò s.ervire sol.o com.e orientamento n·e l calcolo d·el1a ·d·o se. L'introduzione dei semi si ·fa con speciale agécannula al quale l'A. ha applicato un dispoitivo ch e permette il rapido de posito di un num·ero r ilevante di semi. Per applicazioni esofagee l 'agocannµ la no·n è ad.atto e ci si devie servi1"e di uno speciale i·n troduttoce da u sarsi so·t to il cqntrdllo del:la vista coll 'esofagoscopio. La lingua è pa.r ticolarm.ente adatta a ll'uso de i . . en1i ed è necessario tr.attare collo sbe.sso metodo· anche le glandole che presentano metastasi. Il tor.ace si presta ben.e a q u·e sto genere d i terapia. · Anche il retto si presta a lla cu·r a. ·F uron'o ·trattati così 85 am•m alati . Sull.a pe1.Je si notan·o i migliori risultati: in 11 ·Cas.i il tum·Ofie è semp~e scomparso, senza recidive ·nello spazio di 27 mesi. Pe1 can cro del la·b b·ro &u 5 casi, 3 sono .s tati :b•en·e 6, 13 e 15 .m esi rispet. tiv.a men te. I cancri d:eila 1ingua ·eran o stati tutti sottoposti ad .al1tr.e cure ed ·e rano casi senza speranza; in tutti i casi però ci ~u rapida risposta a lla cura ed in tutti m ·e no uno il tumore scomparve; in 4 casi furono cu·r ate contempor.a·n·eamente anche le gla ndolie infiltrate che :r.apidaim.en te ·decrebbero; in 5 casi ricom·pa:rvero i t umori. D1ei t'U:mori d·ella bocca curati in 1 solo non si è avuta Tecidiva dopo 2 a.n ni. Su 11 cancri ·opeiraib i.l i de·l petto trattati col radon non si ·ebbero reoidiv1e n1ello spazio di 6 m·es:i1 anno. Lib·eri ·da re,c idive dopo periodo vario 1·im.a sero anch·e tlllffiori inoperabili ·del petto·,. ~ra i quali si . eb•b.e un caso ·di morte e uno di recidiv.a . Buo ni risultati . ha avuto 11 'A. ·in 26 e.a si di can cro dell 'esofago. Scomparsa del tumo1"e .e benessere ·ch e d·ura ancora dopo 6 mesi ... i ebbe in .u n caso di can cro del retto. R. LusENA . 1

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Importante

pubbli~a.zione:

Prof. bott. REMO MONTELEONE

Assistente nella Regia Clini-0a Medica Libero Dooen·te di Patologia Medica dimoetrativa nella Regia Università di Rama.

L'esame funziona le dell'apparato respiratorio L'insufficienza respiratoria in Clinica

(oon 30 figure intercalate nel t€6to). Prefazione .del Prof. VITTORIO ASCOLI. Volume in-80 (N. 34 della Collana Manuali del « Policlinico ») , ·di :pag.g. VIII-267, nitidamen·t e sta.mpato in carta semipatinata, con 30 figure intercalate nel testo. Prezzo L. 3 2. Per i nostri abbonati sole L. 2 9 1 7 5 in Porto franco. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.


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CENNI BIBLIOQRAFICI S. CANNATA. I disturbi di nutrizione del lattante. Unione Tip.-Ed. Torinese , 1~30. L . 10. In tem.a di ·disturbi nutritivi d el lattante non fanno certo difetto le pubblicazioni cliniche; non tutte però riesco110 a d.are una idea esatta della complessa sinto·m atologia , sì· ch e spesso lo stu·dioso si di sper.de n ei m e.andri .dei tipi morbosi cr ea ti dagli autori, non riuscen·do talora n·emmeno ad individu.a re alcun-e d elle forrne ·descritte. Il Cann.a ta h.a voluto offrire .al me.d ico pratico ·ed allo stu·d ente la ·p ossibilità di orientarsi r.apidam·ente, e d h.a adottato un suo schema, per il quale vengono distinti e ·descritti con chiarezza i di sturbi ad evoluzione rapida, ch e r.ompren dono la dispesia e la to:-::.sicosi, e i disturbi ad evoluzione lenta, comprendente 1a distrofia e l'atrepsia. Il lavoro è ino] tre corredia to d.a tutte le nozioni fondam entali .r iguardanti i ·dati etio-patogenetici n eoessari .a co11oscersi per I.a migliore compren sione della parte patologica. Si tratta, in sostanz.a , ·di un.a monografia assai raccom.a ndabile a tutti i cultori ·delle scien ze medich·e e di quelle pediatriche in isp·ecie. l\{. F Al3ERI. 1

i11ento questa seconda edizione, ch e è suddi' risa in più volumi . Questo 1° raccoglie gli argon1enti di maggiore inveresse per il medico gen€rico e pratìco . . L 'A. do,p o brevi ma compiuti cenni storici, i)assa subito all'esposizione del m etodo originale di Wa ssermann e delle mo,d ificazioni imm 1ediate. Viene succes ivam·ente ad una disamina d1elle qu.estioni biochimich ·e e serologiche con·nesse a.Ila n.a tur.a ed a lla preparazione d·e i vari ing:r.edienti per -la reazione, discute poi sulle variazio,n i e su i p1erfezion.amenti metodolo·g ici e sui risultati del.1,a reazione eseguita altrov.e che sul siero. Basandosi sull'ampia casistica personale, 1'A. affronta in seguito il problema de lla specificità d.ella reazione, scendendo ad una minuta analisi, quindi tra tta d ell'evoluzione e ·del compoirtam·ento d1e1'1a :reazione suJle successive fasi ,dell 'infezione luetica. Da qu,esto rap~do sguar.do appare evidente tutto l 'interesse dii questo 1° volume, donde è da augurarsi ·Ch·e i successivi volumi che Tigu.ardera·n no campi speciali (ma chie l'A. affieTma già scritti) Vieng.a no presto .a lla 1luce per r.en.d ·e re completa questa bell.a opera ita:liana. A . P.

C. BucuRA. Die entziindlichen Erkranlr,ungen e PIRQUET. Haridbuch der Kinderttzberkulose. Vol . II, pagg. 660, con 170 figu re, Edit. Thieme. Lipsia, 1930 .

ENGEL

È u sc ito a po·c a distanza dal .primo: il secon-

do volume di q11esto trattato sulla tubercolosi d ei ba mbini d iretto d.a Engel e Pirquet {ve· recen sio·n e prece.dente). Anche questa secon,d a parte è stata compilata da nu·m .e rosi autori. I capitoli di questo volume riguardano la diagnosi, la prog·nosi e mo] to per esteso I.a cu r.a d.ella infezione e la pro·f ilassi. L'ediz ione è molto .accur.ata . VALDONI.

Scritti medici dedica.t i a Carlo Comba. L. Nicolai , e d . Firenze, 1929. È una raccolta di circa 60 lavori pediatrici,

pubblicata per festeggiare i.J 25° anno di inseg namento d ell ' illu tre maestro. Vi h.a nno contribuito colleghi e discepoli numerosi ed ammiratori stranieri, con correndo ad un.a manifestazione di stima e di affetto ben meritata dall 'illustre scienziato, il quale h a saputo spargere intorno a sè, attraverso ad una opero ità mai interrotta, una rigogliosa m esse di bontà e d i sa·pere. M. F AB ERI.

V. La sierodiagnosi ,della. siftlide. Vol. in 8° di pagg. 539. L. Cappelli, !Bologn.a , 1929. L . 60. Fu nel 1924 che l 'A. presentò per la p·r ima volt.a ai lettori questa sua grandiosa opera . L'esito fu favorevolissimo ed in breve tempo l 'edizione si esaurì, n1a l'A. solo or a per circo tanze diverse ha potuto portare a comp iFACCHINI

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der lVeiblich en Geschlectsorgane l hr W esen, ihre Erkenriung und B ehandlung. Vol. di pagg. 206, J . Springer, Vienna 1930. · Mk. 12,60. Troppo spesso le affezioni infiammatorie degli organi sessuali femminil i, curate troppo tardi e in maniera insuffi ciente, portano a lesioni delle porzioni più profonde dell'apparato sessual e, lesioni il più d elle volte giustizi-'lbili soltant<) con interventi operatori gravi e de1110litori. Or.a questo non avverrebbe o avverrebbe in proporz]oni molto più ri·dotte se il cura11te si preoccupasse a tempo di stabilire una sicura diagnosi e di i stituire una terapia relativa, non disdegnando di occuparsi esso stesso ài appl icazioni e manualità terapeutiche~ .il più delle volte affidate all'esecuzione più o 1neno intelligente e precisa della paziente. Al riconosci1nento e al trattamento di queste affezioni è ·dedicato il volume del Bucura, ricco di preziosi inseg11.amenti pratici e steso nella forma più chiara e accessibile; senza inutili divagazioni e sfoggio di cultura. Larga parte è fatta natura-lmente alla blenorragia , specie per quanto riguard.a la dimostrazione del gonococco nei secreti degli organi sessual i femminili, · dimostrazione di cui tutti sanno la difficoltà, ma della cui necessità pochi sono convinti, e per quanto riguar.da la cur~ con esposizione dei più recenti metodi di irnmunoterapia e fisio-t erapia. La lettura di que to volun1e, prezioso per il vener eologo e il ginecologo, sarà di sommo i11teresse anche per il n1edico pratico. M. MoNACELI.I.


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SEZiONE PR.A_TI OA

I CONGRESSI DI l\IIEDICINA E CHIRURGIA. XXXVI Congresso di Medicina Interna. Roma, 13-16 ottobre 1930.

L'inaugurazione. Alle ore 9,30 del 13 ottobre nell 'Aula della R. Clinica Nie(lica al Policlinico Umberto I di Roma ha avuto luog·o l 'inaugurazione del 36° Congresso deìla Società Italiana di 1\·1cdicina Interna. Era110 prese~ti quasi tutti i clinici e pa~ol-0 1gi delle Università Italiane, S. l~ . ~ l Gen. ·lVInssarot·lj, ~l T .. Col. De Bernardinis, il 'f. Col . Lovaglio, in rappresentanza clella Sanità Militare il Preside della Facoltà d i 1\1edicina, prof. 'Bu si , la rappresentanza del Sindacato i\'Iedico Fascista e 11umerosi soci e aderenti conYenut :. da lut~e le parti d'Italia. 11 Seri. ~I aragliano, Presidente della Società, ha preso per prini.o la parola e così ha detto: Nello iniziarsi de! nostri lavori in que st '1\ ula il mio pensiero, e certo anch e il vostro ricorre a Gu:do Baccelli; qui dove lo spirito Su~ a~eggia e parla e parlerà sempre fin ch è la medicina Italiana, terrà vi'VO il culto per col u.i ch e n e incarnò la dignità, la potenza ed il valore. Or so110 42 a11ni i11aug1.1rando jl primo nostro convegno -- il 20 ottobre 1888 - Egli disse: « I C lin~ci ·so110 coloro ch e colla scienza e col! 'arte medica ogni dì perfezio·n ata confortano la caducità, i dolori ò ell 'umana famjglia ed elevano la intrinseca nobiltà clel sa1)ere, coll a diffusa utilità di questo n. Ed i Cli11ic =, Italiani j11 qt1esti 42 anni che da quel giorno trascor sero non di. ' menticarono 1n,ai il co1npito ch e l 'antico Maestro, con quelle scultoree parole assegnava ad essi. Il lavoro delle Scuole l\1ediche Italiane esposto nelle tren1acinql1e ri11n ion~. nostre precedenti lo dimostra, con1e lo dimostra quello che qt1esta nostra lrigP.sima sesta si propone di svolgere, col concorso e coll e parole di Maestri insigni. Da tutto questo con1plesso di lavori appare qual; ~ q~anto sia stato il contributo che gli Ital1an1, 1n con corso colle scuole mondiali hanno portato alla personificazione della clinica, quale branca bene individualizzata della scienza scienza essa stessa, che feco11da le conquist e' dello scibile nelle varie s11e branch e, le corregge i11 quanto sono utilizzabili ai compiti su oi, che rifiuta le non utilizzabili, che crea, sempre intenta ad elevare - come d!ce il MaeS!tro - la intrinseca nobiltà del sai1ere col re11derlo utile all ' uon10. Ed oggi segnalo co11 compiaci1nento la consacrazione avuta dalla scienza mondiale testè ad Oslo, dove settecento eminenti studiosi di tutto il m ondo, r appresentan·ti di trentadue nazioni decretarono alla . Clinica Italiana il trionfo nell~ p ersona di un ~if aestro suo: Carlo Forlanini in Yocando il concorso di tutto il mondo, maestri e. nor1. rr1aestri , medici e non medici per la erez·one. 1n R-0ma di un mo11ume11to che sarà pure un ricordo perenne in onore della scienza clinjca, che. si è n obilitata nel compi1to suo più ~lto : 1~ difesa dell 't1on10 da l1na delle più temute infermità che lo affliggono. Tessl111 trionfo pari ebbe la clinica d a un secolo, i·n alcuna parte del n1ondo, quale quello ch e ebbe la Clinica Italiana e di qui lo addito ai Corpi Scientifici Italiani ed agli u on1 ini di · lato Italiani e l 'effige di Forlanini, torreggiante nel l>ronzo, peret1ne1ner1Le lo additerà . 1

Lo addito perch è 111ell tre j11 · tutto il 111ondo civilizzato ornai la perso11alilà scientifica della clinica è riconosciuta, in Itali a progressivamente è via via più m1 sconosci11ta e la sua posizione nell 'ord inamento cl eg·li studi via via pi-L1 d epressa, con danno, della preparnzio11e d ei medici a quei compiti cl1e p er Ja diJesa della s tirpe assegna lo·r o la sor.ietà. È il cu lto preYalente deile scienze pure che da più. anni 11a preoccupato serr1pre più i nostri corpi scien tifi ci ed i nostri l1on1ini di Stato, per quan·~o n0n tutte quelle branche dello scibile annovera le fra Je pure, tali effettivamente no·Il lo siano, se J'a l trib11to (fi pure si vo.J esse esclusi,·a1ne11 te couse11tire a quelle creazioni dello intelle tto, che nasco-no e s: svolgono .indi1)endenten1ente da ogn.i conco·rso ·delle discipline affi11i. E le varie branche de ll e scienze biologich e cui n on si r1fi u·~a il titolo di pure, si nu Lrano vlcendevolmente delle co·n quiste di tut to lo scibile e 11on si differenziar10 eJfe ttivamente dall a clinica scienz.a . biologica essa pure, che al pari di ess~ le ut1l1zza, le feco·n da, le correg·.o-e e n1ette in 0 Jl1ce verità ignorat e. La Clinic~ .I tal :,ana ha quindi ragione d~ aspettare la pos1z1one che Je spetta ed ha ragione di attenderla fiduciosa ·dal Governo fascista. L'em in ente pensatore che, cogli altri su oi compj ti ogg: ha quello d i J) ro~;ved ere all 'ordinam er1to rl eg]=. studi superjori , in u11a s ua n1irabile orazione Lcnt1tu tes tè a Bolzano, inaugurando il convegn o della benemerita Società I·~aliana pel progresso d ell e scie11ze, ha, e g iustan1ente, ricordato ch e l 'Italia fascif;tq è og·g'i presa dall 'ardore rli realizzazione. È cruell 'ard or e con cui ~I Duce, mai dimentièo di quanto interessa la vita che s.i v ive vuole che sia utilizzato tut~o quanto è util izz~bile c.leJle conq uis te fatte in og11i campo della umana a ttiv~tà a beneficio di ogni in teresse positivo e spir1ltuale della patria Italiana, iI1 questa r innoYata primavera del1 a sua vita di grande 11azione. Ed a raggiungere le alte finalità cui· la chiamano i suoi d estini la patria ha b~.sogno in primo luogo che la forza e la salu te della stirpe siano curate, tutelate, aumentate e moltiplicate ed =,1 Duce vuole che così sia. Fidu ciosi in questa attesa procediamo soll eciti ~ ora nei nostri lavori, dolenti che il Collega eminente che con tanto amore ed intelligen·t e cura, li h a ordinati, il n<:>stro pro.f. , .ittorio Ascoli, oggi ancora convalescente di una sofferta infermità ornai felicemente superata, non possa essere qui fra voi . Vadano a lui, i nostri voti nell'interesse dell a Clinica Scientifica Italiana, e pel decoro. specialmente di questa Clinica Romana in cui segu e luminosamente le tradizioni del 'Maestro Ed ora lavoriamo. · 'f ern1inato il suo dire, !l Presidente ha dato s11bito la parola ai proff. P. Castellino e G. Scala di Napol?., i quali han110 svolto la loro Relazione su:

Diagnosi differenziale tra nevrosi viscerali ed organopatie. Proff. P. CASTELLINO e G. SCALA ( 1apoli) . Concli1sioni.

I PJ\. d edicano la prima parte del] 'esposizione allo studio d ei li1niti e delle corr elazioni che p assano, conforme ai progressi conten1poranei della


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IL POLICLINICO

Cli1Lica, (Lell a 1)alol ogia cos;~:.Luzionale, della fisio1Ja lologia del sist eJ11a r1euro' eget ativo ed endocri110, della biochimica, lra l e organonevrosi e le organopatie, d irnoslrando cJ1e l ~ maggior parte d egli. s timoli paloge11i, co1ne le var~ azion1 dell 'eqL1ilibrio i1euroveg·e Lativo, d el] 'ormo nico, cl ell 'elellroli·tico, d ell 'acid o-basico. della curva g·licemica, della coles teri11ica, per d ire sol ta11to de~ pri11cip aJi, so110 cotn u11i a i d.u e gruppi (li affezio11 i i11orbose. Delerrninan o il concetto a11a tomop1alologico più opportu1io d el termine « patìa » od e< organ op atia n, conforme alle no,z:-0ni ati~uali d el proce o flogL. tico, d a cui appare evid ente come il so ttogruppo d i organopatie, n1eglio conosci ulo per le sue car atteristich e citopatologi ch e con1e « or gan op a tosi » è la ver a zona di frontiera ·lra le or gan o11evr osj e le organopatie. Auspjca110 p erciò u11 n1aggiore incrernento cl ell 'Anaton1ia patologica costituzio11ale, grazie alla quale sarà se111pre più agevole la illustr azione di qu esti rapporti tra Ja or ganonevrosi e la organ opatia e da c u ~ si dimostrerà sempre più co,m e l a pri111a r apprese11li la fase d~ preparazione alla seconda. ·rraltano p-0i d ell e più impoPtanti dottrine della neYrosi, a corniJ1ciar e d a qt1elle di Sydenham, Cullen e:d _L\.xenfeld, fino alle ultime della scuola francese con caratter e prevalentemente p sicolog'ico, dovt1le a, Cl1arcot·, J a net, Forel , Dubois. Mettono in evidenza jl carattere pll'Ovvisor~o di tutte quest e ir1terpretazioni, l 'equivoco della designazio11e cc Psiconevrosi » ed i vantFig·gi invece che offre la dottrina d elle Nevrosi, secondo gli ind:.rizz1 clella MorfoJog ia Clinica di Achille De Giovani1 i. Illustra110· così diffu samente la SUJ)eriorità ch e la do ttrina d ella Somatogenesi d elle Nevrosi poss:·e de in confron lo di que11 a della Psicogenesi , tanto più cht:' lo s tudio dell 'Individualità , condotto secondo i dettami dell a Dottrina costituzionale , ir1 or11aggio appun·~o al co·n cetto unitaris tico della personalità con1e unità p sico-somat1 ca i1on esclud e affatto la partec: pazione, nello s tudio d ella Nevrosi in ge11ere e delle organonevrosi i11 jspecie, di fa ttori p sicogeni. ·rrattano perciò dell 'importanza che possiede il paleoe11cefalo depositario, dei p '. ù elevati cen·tri vegeta tivi , sul neoen cefalo n ell 'imprimere le particolari note della costituzion e e del temperamento all 'individuo e d i con seguenza p er ciò il gran valore ch e una patogen esi neurovegetativa p o·s sa porgere nello slud \o del meccanismo fisiopatologico dell e n evrosi.· Ques·~O valore diventa tanto pi(1 con sin erevole clopo la do ttrina del sisten1a vegetativo della scuola costituzionaljstica germ !1nica, la quale, unificando in un solo sis tema i vari membr i. dalla membrana cellulare fin o a i centri veg·et a tivi pitL elevati, ri.conferma carne lutto il siste1na sia capace di funzi.onare ]n ambedue i sen si e come un perturbamento, dovunqu r indovato, ~! riper cuota s u tutti gli altri el errte11·~i d el s1stem a vegetativo. Conform e a quesle premesse d o ttrin ali, d efiniscono il concetto più adeg·u a to cl ella Nevrosi vege ln lj vn, n e illustrano la sua più frequ ent e etiol ogia da di quilibr ! net1rovegeta tivi ne] quali prcdon1 in ano le prcYalen ze as o]ule o r e1ative del paras in1pat ico e ricordano co111e la distriJJu zione s tessa ch e 1e nevrosi vegeta ti ve JJrese11Ia1lo n ei l-0ro quadri i1osolog ici rironfern~: ques ta predomin nn le orig-i11p clrll a neYro. i vegeta tiva da parasi111JH'llicoe tesia. Queste con id er azioni aYYalorano il car a ttrrr ò i a ffezion,i :stematicl1e d a prevél l er'l>~ i a l)errnz ion i òei fog·lic lU blas tocler111ici cb r a n r l1 c le nryrosi Yi ~cerali , all 'uni 0110 ro11 tu l le lo al lre 11eYro i vegeta li Ye , 1)r esc nl a11 0.

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XXXVII, NuM. -12]

'J'eatro predo·1nirla11le delJe i1evros: viscerali i11fa tti so110 ~ deriYati d el l 'endodern1a e del n1esen chima e questo particolare car a L•tere addita co n 1naggiore evidenza come l 'aberrazione possa esse rsj determinata i1e l tempo s tesso sia r1egli a1Jparati d eriva li fl ai s udde tl.:. foglietti , qua11to n ei ineccan is1ni di corr elazion e r1eurovegeta·tivoendocri11i Joro prep os ti e for se prin1a ir1 quelli ch e in ques ti. t. n ter za p arlc è ll oclicala alla ù :,agnostica delle or g·anonevrosi ecl a quella differenziale tra le orgar1on evro·si e le organopatie. La djag11osi della org·anonevrosi, p er quanto ricl1ied a la Jnan ca11za cli a l lerazio11i trutturali vere e proprie, 11011 s i g iova solta11to di questo criterio n ega tivo, 1na s!, sorregge con maggiore sicur ezza su çriteri p,osilivi. Dj ques ti i più in1po rlan li so110: l ) la valutazione del patrimo11io ereditario ci e l paziente, esplorato part'.colarmente nei suoi ascc11denti e discendenti dire tti, n1a anche nei collaterali, con parti col ar e riguardo alle costituzioni J)redon linanti n ei familiari, · a n1an~festa­ zior1i di nevr opatie ecl endocrinopatie farr1iliari, a IJrevalenze di dislJU:ljbri vegetativi ed endocri11i a, seg·1t i di tempernn1 enti p sjchic j, veget ai.ivi ed endocrini predon1inanti a tendenze verso prevalenti organo1)atie famil ~.ari; 2) la valulazior1e dei precede11li a11am11estici personali, dei quali appaiano segni di pregresse dia tesi spasmofilich e, ess urlcttive, 1:.n fatich e, ti1n ico-lin fa ticl1e. Merita importanza anch e l a ripetizione freque rtte sotto Jor1na pii1 o meno l arvata di t11rbe vegetative che possano avere correl azioni più o 111eno ?,rrtime con gli n"vcnimenti morbosi attuali ; 3) Je anomalie d ella pubertà maschile .. e femmi11ile con particolare riguardo ad aritmie a·e11'nccrescimentD, lo stt1dio dei disordini m estrua1i, Je iitdagini della con co111 :tanza della s11ccessio11e o d el] 'alternanza d ell e turbe n e\ r osich e con le si11gole fa si del p eriodo n1es truale (premes truale, mestrua]e ed jntermes truale) . Hanno grande valore anch e le a11on1alje della gravidanza , d el puerperio, del clilnaterio e delle crisi di Yecchiezza masch :.le. Per l 'an n1nnesi prossin1a dell 'or g anonevrosi vanno presi in particolare considerazione: 1) lo stt1cl io della costituzione organica ; 2) il disquilibrio neurovegetativo con paPt:col are rig11ardo ai riflessi organo-Yegelativi , ai car a tteri dei capillari, aj perturbamenti delle reaz:.oni farma codina1nic h e e dell 'equilibrio biochi111ico ; 3~ l o ~ tat-0 urnorale (co1 n attenzjo11e a feno. ' me11i di all er g ia, di colloirloclasia, di an<lfil assi) e la formul a en1atologica. Per questa ultima si rivolge p articolarmente l 'a tte11zione alle rnodificaz:on i del r npporto lrn granulociti e li11fo\ i ti , all 'cosinofilin , a pi astri 11op enie, ecc.; 4) il "nr attere ritmico ed aritmico di alcuni Clis turbi d ella cen estesi, dell a temper a t11ra, della veglia e d el so11no e di <tltre at·~iv: tà Yegetative. Si esplori quale sia la fa se prediletta di qt1este l u rbe: se il so11no o la veglia, se lt1ngi o vicino all e otlivilà d igestive, SP iu r el azione o me110 co11 fa t lor: · em -o tiv i, clima lici, barometrici, metereol og ic j in genPre. se in r apporto col perio<lo me1rt1a le (e specia1me11te quale cl elle fasi di ques loì co n l a grélvidan za, col clirt1nl erio; 5) lo s tato ge11er a le cl el pazien le nffetlo òa 11e' ro i v iscera]j e qt1ell o <lcl p az ien·!e affetto d a orgn11011atia. Si clisct1La ~e i l dis tu rbo della nu-


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lrizio11e, la preser~za di cachessia è carattere as_solu1o di rliagnosi djfferenziale. Dopo ayere stabilito ~ criteri generali della dia_gnos.~ della nevrosi viscerale j llR. passano allo studio della diag·11osi differenziale sofferma11dosi ill: particola.r modo sulla cen,estesi, la teir1peratura, le :nodificazioni delle a•ttività vegetative, . delle :i:eaz;1oni de.r1nog·rafiche. Dedicano· un i11teressante. paragrafo alla dislinzione, ir1vero ardua, tra dolore viscera!~ da o-rganonevrosi e quello da organopatia, ]!lustrando le prevalenti llJa i1011 assolute caratteristiche di dolore profo~do che il ·p rimo pqssiede. E pass-a110 poi i•n rapid a rassegna i criteri sem eiologici pi·ì:1 i1r1porta11t~ per la diag 11 osi <lifferenziale tra l~ nevrosi viscerali cefaliche tora.. ciche ed addominali e ·le .più importanti organopatic che loro ri s1)etL~va;mente somigliano 0 con esse abbiano vincoli fisiopatolog ici. Dopo q11es.ta minuzio·sa disarr1:.n a i llR. non . dissi1n ulano quali gravi difficoltà presenti tuttoira una siffatta diag·nosi clifferenziale e co11clu. dono co1ne sia più gi1t s·~o , in tema di fi-siopatologia, e piì1 utile, j n tema di diagnostica e di prqgnostica , di prendere in cor1siderazione, accar1to agl! ~ncerti cara t.teri differenziali, quelli più .certi delle correlazior1i che passano tra le -organo·n~vrosi e le organopatie e per i quali è . -doverciso con siderare Je prime stadi di predisp-0s1z1one e, i1or1 di rad o, di vera e propria preparaz ~·one alle seconde. . TJna _siffatta con clusioiie p e.rò non auto ri ~za a rJ1~e~e r~ ch e la cliagnosi differenziale tra le organonevrosi e le organopatie sia in1poss.ibiJ.e. In molti casi e forse nel maggior nuinero la diagnosi c1:1fferenzial e purJ essere pos ta con rigorosa . certezza, purcliè l 'osservatore s! avvalga di tutti i ~et odi dell 'ana1nnesi , d el] 'esame obiettivo fi. sico e funzionale e non si soffermi limitatamente sull 'importanza dell ' uno 0 dell 'altro sintoma . qualunc1ue sia :11 valore che questo po·s segga'. ~agg·i.ore è il n11mer o dei criteri adoperati, mag·..g1ori so110 le prohnbilità di evitare l 'equiv-0co dia,gnostico che in qt1esto caso supera la dignità -.del cl ~ni co ed ass urge acl t1r1 significato altamen~e umanitario, perchò in nessur~ altro caso, come 111 q11ello della distinzione clell 'organo·nevrosi dal-1 'organopatia, <e equivoco diagnostico equivale acl ..error e prognosti co n. ·

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SEZIONE PRATICA

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Però, ar1ch e (1ua11clo la diag~1osi dell 'orga11onevrosi p ossa essere affer1nata co.n la più document~ta sicur~zza de~ metodi d 'ir1dagine, la prog·nosi -diventa d1 poco me110 grave Nell'interesse della pra tica clinica è do·veroiso affinare i nostri metodi d 'indagine per raggiungere, con una n1ag·g·iore sict1rezza di quanto non sempre sia con s·e11tito allo stato attuale delle nostre conoscenze, la diag·nos! differen ziale. No·n m.en o iJ1t~re sse però de ve sollecitare l 'ar clua que-st1one cle1 co11f111 i tra l 'organo·n evr osi e l 'organopatia. La <lo tta e interessa11tiss i111a Relazio11e è accolta d a ripe tuLi e t1na11in1i appla11si. Il Prèsidente fa .qt1in rli svolgere le seg·u en1i comunicazioni.: Seduta pon1rrtrJia11.a (ore 15ì .

Preside11za: l\ [AH.AGLIANO, CA STELLI NO. VVEI NREn.c (Gen.ova). - Sulla ilnporlariza e necess;tà degli studi sulle 111alatlie dell'età aua riza la. L 'O. i11s i ~e an zitutto su lla in1porla11za d el _fa l tor e rostituz io11ale e t1lla dis11osizio11e i11cl i vi -

duale alle I1.1alat.tie, r ~ chia1nando sopratutto l 'a1tenziqrne co·m e ~l biotipo uma~o subisca nel suo ciclo vitale dell~ m odif]cazioni tali da d eterminare disposiz. fis.iolo·g'.~he e p·a;tologich e speciali e questo partie-01larmente in rap,p o·:r:to con la fase della vit a o età n Qlla quale si trova il s-o·g getto . I~ 'O. acce11na poi alle cau se invocate ab an.tiquo per spiegare l '1nvecchiamento giungendo alla conclusione che, se molte son,0 le teorie., la causa causarum è tut t 'ora o·scura e molto p·ro·b ab~lmen­ te legata a fattori m olteplici . 1

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rvI ...

(Napoli). -

Importanza della rice r ca dei rifless i nellà diagnos.i d"iffer erizial e tra nevrosi viscerali organopatie. Insiste sulla importanza d ella ricer ca de~ riflessi vi·sceraJi i•n LANDOLFI

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siffat•ta diagnosi differenziaJe ma insiste sopratutto su di un riflesso splenico studiato recenteme11te da Inglese, cioè la splenocontrazione provocata con la concuss~one spl~nica, il cui valore semeiolo g icq è notevole . U.11'importanza a parte h anno i riflessi ovaroviscera!~ (~Iarotta, Mag·liulo, Landolfi). Col rQa ssaggio d elle ovai~ l 'O. in donue nor1 isteriche, riesce a do·m inare delle crisi dovute a spasmi, d~lle vie biliari, pan creatiche e cl uode nali. ' . I?. BALDI (Napo]i). - Lo smemb ram ento della nevrastertia. L'O. accen~a all~ revisione del cor1cett0 di nevrosi in base alle nuove dottrir1e costituzio·n alistiche ed endocrinolo·g iche, che con la nuova terminologia introdotta di si,n dromi simpatico-endocriniche, d,isfunzioni endocriniche, ~cc., recano un ceMo co~fusionismo nel capitolo della Nevrastenia e specialmente alla comprensione di· questa malattia. Esamin·a ~ sintomi mentali, somatici di ordine endocr~D:O, parla dell 'ereditarieità, dell'esame neurologico e psichico di tal~ malati, per co11cludere che si pnò distinguere una nevrastenia vera dalle sind~omi neurasteniche, dipendenti da cat1. se d~verse. 1

J\ .. LuzzATTO (Geho va). Contr{buto alla conoscenza_ della semeiotica e del.la patogenesi del basedow ismo. l\1ette. in rilievo j, mezzi1 scien1

tifj ci ch e gli risu1tarono più adatti a differenziare una vera ~ p.rop·r ia iperfunzione della tiroid e da un 'affezione ch e si.a invece principalme1tte espressior1e di una · al•t erazione del sin1patico cervicale. Qt1esti mezzi sono Ja ricerca del 1n. ] ). , del segno di Pende e la capillaroscopia. In ]Jase a ques te rj cerch'e si deve amm ettere ch e, sp~sso in qt1es ti casi p'.14 che a dei pri 1nitivi iperliroid i ~rrd, si è di fronte ad alterazio11i d el plrsso cerv'.cale , e che q1=Jesta sintomalologia si p11ò r iscor1trare con discr e·t a frequenza oltre ch e in alcune rnalattie acute e cro·n ich e, a n ch e i11 convalescenze, specjalmente di polmonili , cos1 come si pos~ono r isco11trar e, come post11rr1i : nJtre n euriti d el s istem a di relazion e. R. M.AHOTTA (Nap ol :) .

Ric er clie sperimentali su alcune fun zioni del limo. - L 'O. ha s t11diato

il co·1 1~egno dei corpu scoli cii IIassal ne11e infezioni acu te e cr onich e nonch è ! 'importanza d ei cor1Juscoli stessi nel ricambio del calcio. Affermn che ~ corpuscoli seguo110 la evoluzione dell 'ir1fezione e ch e jn un prin10 mon1ento si ba u11 nu1uento nu111erico dei corpusco1i e poi ]a loro cl in1i11uzione sino ag]i s tatj degenerativi. Ricono·sce alla g·l anrlola ti1no in Lo to e non ai soli corpu, coli <li !Iassal t 1n 'in1J)Orl nn za n el ri cambio


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IL POLICLINICO

del calcio ~ ricorda jl valore d elle vitami11e e la d enominazione del timo di « centrale clel ri camLio vita1ninic~ ». Ha in cor so indagini sp erin1 e11tali , fatte, co1ne le precedenti, nell 'l slitu to di Anatomia Patolog ica della R. Università di Napoli e rjfererit !.si all 'importa uza del timo nel m,orbo di Cru vellijerCastellino.

R. CoLELLA (Palerm o). -- lrtfluenza del l 'alimentazione idrica. siil l ' accrescimento co rporeo e sulla genesi del _ q ozzo e dell e dic;junziOni tiroidee. -

Da ricerche sperimentali p r aticate per più anni sopra differ enti specie animali, jn rapporto alla alimentazio n e idrica e alla comp·? sizione chi1nica difettosa delle acque e dallo studio cli11ico di 512 cas~, di foirme tipich e e di forme fruste di gozzo esoftalmico , l 'O. p erviene alle seguenti co11clusioni : 1) Il gozzo, l 'accr esci1nento corporeo, le disfu:r:izioni tiroidee sono in diretto rappoTto co n l '11so di de torn1i~ ate acque (acque gozzigene). 2) Con l 'u so delle acqu e su dette faitto fino dal primo t empo della vita - s~ può d eterminare sperimen ta lme~te il gozzo dj alcuni 111ammifer~: gatti, cani, ecc .. (gozzo sperimentale da causa idrica) . · 3) L 'aliment azio11e idrica - fatta lun gan1ente e f:·n o dal primo tempo della villa con tali acque gozzigene, n ei mammiferi su detti oltre a produrre l 'iperlrofia tiroidea, colpisce l 'intero organismo, determi11ando, specialmente n el p eriodo della crescenza, una diminu zione dello accr csci ménto co rporeo assoc~a ta ad una precocità dello sviluppo somatico-psichico. · 4) L'uso d elle acqu e goz.iìgene su d ette, 11ell a specie umana, produce l arg·amente una tumefazione della g hia11dola tirQide, ch e ricorre con carattere quasi endemico tra l~, popolazio·r1i cl1e · si alimentano di queste acque, mass:·m amente nelle do1nne. 5) Negli stadii pii1 ~vanzati - in dipendenza delle .acque. medesin1e, con, lo stesso carattere quasi endemico -- da qt1este forme di semplice tumefazione tiroidea possono derivare moltepl'.ci Yarietà di disfunzior1e tiroidea (p seu do-basedo\vismo), fino alle forme tipiche di go,zzo esoftalmico, massimamente in seguito ad alcune particolari influen ze (g en es i i(lrica delle disfunzioni tiroideè). Gozzo e morbo di Flajani-Basedow diventano allora una sola malattia: l 'urio è il primo, l 'altro è l 'ult;1mo ·anello di una lunga catena di forme intermedie, che affermano sempre pii1 la nozione di unità della sindrome ipertiroidea. 6) Cir ca i principii attivi di queste acque gozz~ge11 c., l 'O. da alcune indagini e r eperti, inclina a riten ere che siano germi specifici o anche elem enti tossici, elaborati da microrgani smi, ch e agiscono tossica1nente sull 'organismo e precipuarn,en,te sull a g hiandola tiToide. È possibjle che i su d etti elementi agiscan o entrando in corn,bi11azione con i composti jodati d ell 'or ganismo e con I 'ormone jodato tiroideo.

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XXXVII, Nul\1. -!2]'

lrapanazio11e cran~ca sulla li11ea m edia11a anterior~ente alla sutura pariet-0-parietale. Si ini ettano imm ediatame11te 11rima della esecuzione della radiografia 10 c1r~c. di soluzione di ioduro di· sodio al 25 ~b . Tale iniezio11e è i11eglio v toller ata di ·quella ch e si pratica i)er l 'ar leriografia en cefalica . L 'O. dirr1ostra un caso jn cui l1n l umore della falce ch e comprimeva iJ seno longitudinale, è · s tato esé\ittarn,ente diagnosticato, .n ella sua sede, con <l ues to procedime11 to. L 'esame necroscopico pralicato dopo alcuni mes:, confrontati con il reperto r adiografico ha co11cordato p erfe~tam ente. una

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L. CoNDORELLr (Napoli). -

I.a sinog rafia de l seno

lOrtgitudinale nella diag n.Osi dei tumo r i cereb r ali.

·- L 'O. riferjsce sull a utilità ch e p11ò offrire la sinogra r:fl del seno lo11g itudinalc nella diagnostica dei tumori cte11a fal ce, cl1e per la loro sede P.ossono essere clinicamente difficili a diagnost icarsi. La lec11ica segui ta è la seguente: sj pratica

l\IL lVIEsS 1Nr e M. CoPPO (Padova). -

Azione di sp erir>ie ntale da ·

est r aili di timo sull 'ater oma ad r en alina. - Gli 00. allo scopo di vedere quale

influer1za avesse l 'iniezione di estra tti di ti1no • sull e lesio11i ateron1atosc. provoca te dall 'ad r enal :na, l1ar1no eseguito esperi1nen·~i s u n1olti animali (co11igl(J; ltll a seri e fu so ttopos ta a i11iez . quoitid. o a g iorni altern i di 1 mmgr . di adre11 al~n a p er · via sottocutanea, una seconda serie, oltre all 'adrer1aJir1a, venivano iniettate sotto cu·~e piccole d osi di du e divers i tipi di estratt: d i timo del com1nercio. Le riceré:b e d egli 00. pur inquadrandosi nei cor1celto generale di un antagonismo funzionale fra timo e midoll are . surrenale, · non pretendono· avere lt11a di retta applicazion e '. n terapia , sopratutto pe:rchè si tend e a 11:011 identificar e le lesio11i rir teriose provocate d all'adrenalina con quel -· Je d eJl 'arteriosclerosi umana , b en ch è d etta identificazione, almeno n elle linee gen eralj , s:ia in vece possibile in consider azion e di osservazion i istolo,g iche e di alcune teorie d el! 'arter iosclerosi umana.

ç-. b rl o

CEnu Tr (Tor!no). acido-basico

nei

l' arlazioni dell'equili-· car diopatici . Ha fatto

determinazioni del pII col metodo elettrometrico· e della riserva alcalina col metodo di Van Slyke sul sangue venoso , sul san g ue arterioso di_ car diopatici in scompen so. Ha osservato valori soprattttto verso l ' ac~dità del sangue venoso, mentre nel san g ue arterioso h a avuoo valori acidi per la riserva alcalina e· normali pel pH, cioè 2 h. un 'al calosi gassosa arteriosa. Col migliorare d elle condizioni obbiettive dei cardi acL si aveva uno sposlamento verso i valori" normali su delle- ris. alcalini che del pH. Sed uta ant. (14 ott. , çr e 9) . Seduta in comune col XXXVII Congresso df Chirurgia.

Presid. : MARAGLTANO, ALESSANDRr, FAs1AN1. PARTE ì\!IEDT~A.

Le Ematurie. (Diagnosi e Terapia). Prof. A. FERRATA (Pavi a). (Concliisioni) .

Ogni volta cl1 e passa nol l 'urjna l111a quantitlr· pii.1 o m eno gr<lnòc di sa11gue in toto, coi suo i cos Li Ll1enti cellul ari e u1norali, si parla d i ematur; a, ben distin la quindi da tutt e le al tre forme n ell e quali le urine possono colorarsi p iù o meno intensamente per presenza di pigmento emoglobinico o dei su oi derivati (ema loporfirina, urobilina).

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SEZIONE PRATICA

Prescindendo dalle ema~ur:.e di orig1ne urelrale, prostatica o vescicale, quali sono i criteri per una djag11osi differ enziale di fronte al reperto nelle urine di sangue di sicura origine r e11ale? Quale l a terapia ? Ecco lo scopo di questa breve rassegna. L 'ematuria può essere l 'esponente di una le.. s_~one tub ercolare del r en e, ma nor1 ne è la manifestazio11e più preC-Oce . La tubercolosi renale si inanife.sta prevalentemenle con, l esioni funzionali della ·mÌ!Ilzione, per uri processo di irritaz'. 011e vescicale cau sato dalla dj scesa dal re11e malato di rnateriale infetto da b .. di Koch, o più precocemente con fenomeni di poliuria e pollachiuria per serr1pl:,ci turbe nervose re110-vescicali. Qualche volta si manifes la con ematurie abbondar1ti e imr.rovvise, generalmente indolori; ciò rappresenta un sinto1no relativamente precoce dcl processo morboso e n ella grande maggiora11~a dei casi esso nor1 manca mai p er tutto il decorso della malattia sotto forma di una m :croematuria, la quale a scopo diagnostico ha p erò jmporla11za assai meno grande della micropiuria e dei sintomi caratteriS1~ici vescicali ( ler1 esmo, pollachiur'..a, oriue torbide, ecc.). La cistoscopia, il catelerismo clegli ureterj, la pielografia asce.i1dente e dj scendente (urosel ectan), le indagini bat terioscopiche e biologich e, le ricerche ra(liografiche semplici giovano non poco per una esat ta diag nosi. A diagnos= fatta, la terapia medica è sola coacli uvante o di attesa, ma l a terapia vera è la nefrectomia, quando non vi siano co11 troindicazioni generali e le prove funzio-n ali e cl '.·nich e garantiscono la capacità r elativa funzionale del re11e presunt o sano. Nelle forme bjlaterali, quando la lesione di uno dei reni è lieve e l 'altra assai grave, n on si <leve escludere a priori Jn p ossil)il.tà di u11 i11l erYe11to . u.~ile a prolunga re l 'esistenza dei malati. Anche nei. tumori clel rene (ipernefromi, car cinomi, cist(}mi maligni, sarcomi) l 'ematuria è uno dei segr1i più costanti e persistenti. In:zia spesso sotto forma di gravi emorragie se11za dol ori, se11za cause appar enti e ha durata più o meno lunga (da qualrhe giorno a qualche. settima11a); la du.rata fra un attacco ematurico e l.'altro può essere breve (settimane, mesi) .q assai lungo (da 1 a 4 e p:11 anni). Elemen ti per la diagnosi differenziale di fronte alla tubercolosi del rene SO·nO: nel tu.m ore domina l 'ernaturia , r1ella tubercolosi la piuria e la cis ti.~e tubercolare seco11claria; nella l ubercolosi, con l 'aggravarsi della malattia , I 'ematuria, anche se i11i ziatas'.. sotto forma solenne, tende ad at·tenuarsi fino a ridursi ad una mioroematl1ria òi origi11e in parte r enale, in parte vescicale, inentre n ei ·~umori sp esso l 'ema tur=a persiste abho11dante e si fa col tempo più frequente. Difficilmente n ella tuber colosi del r ene si riesce a palpare u11a tumescenza renale senza che coesista pi urja e si ritorni vescica!\ palpare quindi un r ene grosso con sindrome ematurica ad intervalli lunghi , senza piuria e cistite deve te11dere a fare escl liòere la tubercolosi. La d: agnosj esatt a di turnore renale è, poi , la risullante di .accurale indagini storicpe e obbiettive uro-logiche (cistoscopia, ca teteriSD!O· degli ureteri, prove funz :or1ali dei reni , pielografie, ecc.). L'unica terapia è la chirurgica , praticata precocem ente, anche per la pos~ibilità di metastas~ (specialmente nei polmoni e 11elle ossa). Quando il tu1nore è assai avanzato. la mortalità operatoria diviene rela~vamente alta. Nei tumori renali inoperabili , giovano sintomaticame11te le applicazioni di raggi X.

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Nelle Jorme cistiche r enali e special111ent e nella degenerazione policistica <lel r e11e (affezione quasi sempre b~laterale) , Qinicamente, oltre I 'ipertensione e i segni di scler osi r enale, 11011 di rado vi è e1n,aluria, la quale cistoscopicame11te può essere riferita ad uno solo dei r e11i. In caso d,i fatti suppurativi. gravi di u110 dei reni, urge co11&~atare la funzio11alità dell 'n1tro ren e, per u~ eventuale necessario :Intervento (11efros1tomia e nefrect 01nia). un altro processo rnorboso dove domi11a la si11drome ematurica è 1a calcolosi, l a quale può essere relativamente asettica o complica ta con idronefros~ e pionefrile. !11 qu esti infermi il dolore è uno dei segnj pii1 cara~teristici , sia che si inanifesti nella classica forma dell a colica r enale sia che si tratti tli dolori vagh i non ben e local: zzabili. L'ematuria è in alcuni casi assai a})bo11da11te, specialmer1te in coincidenza con u11 attacco (li colica; ~n altri casi è solo chiara con l 'esam e n1.icroscopico. La vera piuria è assente nella forn1 a asettica, ine11tre predomi11a i1ella forma settica. Nella forma cronica della calcolo·s i, Ja sindron1e dolorifica si attenua men tre l 'eina tur ia })llÒ pcr~is lere costar1te. La diag nosi è facil :.l.ata da una precisa inòag in e ra<liografica, coadiuva ta dall 't1so dell 'uroselectan. Circa la pato·g enesi della calcolosi deve ~e n ei·si presente ] 'importanza del fattore localistjco t ew r1ale , pur senza to·g liere l ':.mporta11za ch e ir\erita 3}l 'eve11 tuale tara costitt1ziona le. Per la terapia, si prescriveranno l 'nlofa11 e .In piperazina, ~ preparati di litjo e le acque 1nit1crali. Come cura preventiva , si correggerà il t:po di alimen tazione limitando i cjbi purjger1i e car nei: favorenclo l 'uso di frutta , di verdura e di heva11de alcal'.:n e. Ne.Il 'attacco colico acu Lo, sono lJtili a seconda dei casi l 'oppio e i suoi derivati, la helladonna e l 'atropina, i cataplasmi caldi , 1 sen1icupi , le bevar1de tiepide e relat=.vame11te a1>bondan ti, nonchè, quando esista vomito, le i1)0dermocl isi e le procl.ocl isi . La terapia chir11rgica va Yalutata caso per caso. L 'anl1ria è un si11toma che può imporre l 'operaz:one (ureteroto·m ia o pieloton1ia), quando il ca teterismo dell 'ure~ere cl al lato dove esiste jl calc.o1o o, talora, dal lato oppo .. sto, o, talora, ]a distens ione dell a vescica neJJa manovra del ca teterismo degli ureteri , rton ba stano aà elimin arla ,, Il n. t ende a dive111~are sempre più i1tterventisla nell a ca l colos~ r enal e, n on soJo per asportnz jorie di calcolj ill seguito a nefropie]o-ureterotun1ia rnn an ch e, qua11do gli accessi tendono a ripetersi e le prove funzionali del r en e col1>ito parl ano p er un òiscreto def;cit funzional e, consigli ando la n efrectomia. L ' inle rve11.~o chirurgico, quir1di, può essere necessario an ch e n ella calcolosi rton settica. Nei casi di er11aturie con pio11efr :.ti o pionefrosi. calcolose, di fronte a suppurazioni che abbiano provoca lo n otevoli dan11eggiat11enti del rene~ se la funzione dell 'altro ren e è inleg ra, la nefrectomia deve essere eseguita sertza alcu11a esitazione. Non si può disconoscere J 'jmpootun za dell 'em aturia co1ne segno precoce di pielili (Taddei. Lasio, Za11ellini , Sinibaldi e Finzi, Bl och , Blanc, Rinaldi, ecc. ). Si tratta di manifestazioni clinich e accompag11a1e da scar s:i febbre, con qual che fatto cl: surico ed emnturia ; talora quanto più au1nenta il fatto s uppura~ivo~ tanto pii1 l 'ell1aturia diminui sce. Ne è agente palogeno quasi sempre il bacterium coli. Per l a òi agnosi differ enziale si tengano prese11ti la tubercolosi del rene, ~- tumori del r ene e le nefriti ema lurich e. Per la tera-

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IL POLICLINICO

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pia, 1Jas la110 s1)esso il riposo, la dieta lat:tea, le cialmente quanùo il sintoma a11uria è invincibile acque 1ninerali, un po ' di urotropina o d !· cilocon altri n1ezzi. tropina, per n1igl \orare le sindrome. In casi p arNelle n efrosi miste e nel decorso secondario ticolarmen le ostinati è utile l 'auto-vaccinoterapia. tard ivo della nefrite ac11ta si tratta piuttosto di Nessun giovan1ento dànno la proteinoterapia e i ematurie microscopiche, la cu~ terapia è esclusipreilararti colloiclali. L 'intervento o·p eratorio è reYamen te :medica. Così è pure delle nefrosclerosi latiYamente raro; quando l 'ematur=.a è persisten11elle qt1ali si possono avere pure microematurie. t e, si con siglia il catetere a permanenza. Volhard è contrario a qualsiasi i.r1tervento chiEn1aturie si possono avere anche 11ell ' idron.erurgico nelJe fq-rme sclerosanti, ma autori amerifr os i , la quale più ch e un 'entità morbosa ~ una cani consigliano anche i11 forme simili la decapsusindrome dovuta a caLtse diverse, distinte in meclazione, la quale avrebbe dato buoni risultati ancanich e e cii11am:·che. La cura scalt1risce appunto che 11elle nefriti croniche co·n ipertensione. da un 'esatta diagnosi di tali cause. l:Q CQnclusione, g11 interven.ti chirurgici oon Rara è I 'ematuria da rerie mO_Qile e non bisogna manifesti ~uccess~ nelle r1efropatie bi.J.aterali si an11ne tterla se 11on· dopo aver scartato tutte le alhanno sopra tutto nelle forme congestizie ematutre possibili catise; accertate so110, invece, le emariche. Tale intervento, se si consid~ra i) divenire t11rie da traumi sul la regione renale, anche se di del ren~ dopo U:Q processo acuto nefritico, do:1nediocre !ntensilà. No11 -si pt1ò escludere la possivrebbe, a ragion veduta, s'i:Qtende, acquistare bil~~à che i.l trGurr1a riveli alterazio11i a11atomiche sen1pre più la fiducia dei medici curanti. preesistenti e clinicarr1e11te si1enli nel rene colpito. PARTE Cnm u .r.GIOA. Mollo cauti bisog11a essere nell 'a1nmettere una d '..ag11osi di ernaturia essenziale, di sa11gue di proProf. G._ B.. LAs10 (Milano). ve11ienza renale, èioè, senza bas·e ar1atomica alcu11a per il suo deiterminis:m,o. Per quanto no n si L 'ematuria _è uno dei sintomi che p :·ù di frepossa disco11oscere la effettiva esis~enza di tale que:Qte si osserva !\ella Pé\tologia umana.: tutti sindro·m e, pure la diag11osi è dif.ficiliss'. ma e vi i segmenti del sistema urinario, tutte le affezioni si arriva solo i11 via i11diretta, qt1asi ma~ con cridello stesso in special modo, ~a anche ~olte alteri di certezza, qua11do s: sia documentata come tre affezioni chirurg'.che. molte aff~zioni mediche unilaterale l 'en1att1ria e g·li esa1ni relativi esclupossono dar luo·g o a questo sintoma che impresdano l'esistenza di calcoli, di tubercolosi, di neosiona l 'am1nalato più che ·11:0., attacco cqlico, più plasmi, di rene policist'. co, di pieJonefriti. Le che. la febbre, pit1 che la piui;ia. ' cure rr1ediche (adre11alina, em,ostatici) non sono La disl ~.11zione dell 'ematuria da forme mediche di solito moJto efficnci; lo sesso dicasi delle ist=Jda quella d_a forme chirurgiche è puramente arlazioni di adre11nlina o di nitrato di argento n el b '.traria dal pu11to di vista a1\atomo-patologico, ))acinetto. So·110 consigliate con vantaggio secondo ma giustificata dal fatto che l 'ammalato $i indialcuni AA. le appl!cazioni Roentgenterapiche; di rizza al med.ioo per il primo e spetta a qµesti fronte ad un 'anem,ia -secondaria notevole sono sceverare l ~~maturia che ha il substrato fondaut!.li le l.rasft1sioni· sanguigne. Ma quando si tratti mentale in alterazioni ematologiche o vascolari, di perdile di sa11gue ripetute e abbondanti, tali· in alterazioni del sangue o dei vasi, in condizioni da m ettere in pericolo la vita dell '!.nfermo, la discrasiche generali, in fatti di auto ed eteroin11ecessi bà de1 l 'intervento chirurgico si impone. La tossica.zione, in lesion~. del filtro renale acute o nefrectomia è quasi comJJletamente abbandonata; · croniche e di indole medica dall'ematuria da pro1'e11ervazio,11e del re11e, lla so]a, è poco usata; alcess~~ djstruttivi del · sistema urinario o 1 di altri c u11i .A. A. (Lasio) consiglia:Qo 1a nefrotomia. La orga11 i~ di spettanza chirurgica. Da ciò la neces- . operazior1e più segui.ta o·g gi P:, però, la decortisità d1 un 'intima collaborazione tra medico e chirurgo. cazio11e nssociata secondo i casi con la enervaPer em.aturia si intende l 'emissione spontanea zione e cori la nefropessi. oppure mediante un caiteterismo uretrale, conveAlcune volte l 'e1nat11ria si ha come ségno di n ;ientemente eseguito, di urine contenenti sangue patimento o di comparlecipazi6ne del rene in seo meglio ancora tutti gli,. elementi costitutivi del guii~o a processi inf ia1nmatori del faringe e della sangue. Questa aggiunta è sugger1ta subito dal gola, d ell ' appendice, della cistifellea. Alcune emadesiderio di fare una distinzione sostanziale tra turie i11 tcrmittenti so110 stat~ indubbiamente ematuria ed emoglob.i nur:,a, due sintomi che si m esse in rapporto con speciali co11dizioni inf'.:ampresentano co11 U:Q aspetto molto somigliante, ma matorie delle ton sille· (amigdaliti croniche, picil cui significato è notevolmente differénte. In coli focol ai di ù.ecrosi delle cripte tonsillari, non presenza di urine ematiche il compito diagnostico di r ado piccole raccol~e purulente) e la semplice deve rispondere ai seguent!. quesiti fondamentali: tonsillectomia è riuscita a guarire ematurie di 1) esiste ematuria ? 2) quale· è l'organo urinario lunga durata e persistenti. Me110 frequente è l 'eche è sede di emorragie ? 3) quali sono le lesioni rhaturia rla appendic'..te, di eccezionale rarità di quest'organo? 4) sono queste lesioni l 'espoquella <la ccilecistite calcolosa. · nente di una affezione primitiva dell 'organo SitesPer ultimo debbono menzionarsi le ematurie so o sono seco11dar;oe ad altre affezioni di indole ch e sono l 'espon en•~e di nefropatie b~laterali , n egenerale o locale che ha però sede in altro foco· friticl1e, nefrosiche, sclerotiche. laio primitivo prossimo o lontano? Nelle nefriti acute l'ematuria è sinitoma coDopo aver accennalo ai metodi di indagine per st ante ~ la diagnosi è fa cilitata talvolta dalla febrispondere ai primi -due quesiti, il Relatore passa bre, dagli edemi al viso~ dalla cefalea, dal vomia rispondere agli altri due. to, cl Ri dolori ai lombi , dall 'oliguria. Oltre al sanNelle forme chirurgiche la relazione di causa g ue, i1ell 'urina si r :.scontrano albt1mina e cilined effetto tra lesione ed emorragia è facilmente dri. 'È jn.~ere ssante prospettarsi il problema delidentificabile: .il calcolo che contunde col movi-. l'intervento chiruTgico (decapsulazione) in questi mento la ml1 c06a vescicale o pielica e la fa sancasi. . Autori tedeschi e americani lo hanno proguinare è l 'esempio t :pico dei fattori meccanici posto ed attualo, anche con buoni risultat:, spe1


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.dell 'amallrri~: però una più particolareggiata osservazione ar1che di questi casi ·ha dimostrato che altri eleJl!enti 11011 puramente meccanici debbo110 prendere parte alla p at.og·enesi d ell 'emrut uria. NeUa calcolosi la colica e l '~rnatur:<a non sempre sono dovute al rnol)i1izzar:si qel calcolo, perchè ambedue ~ sintomi possono aversi per calcoli fissati fuori delle vie escr etive pielo-ureterali; così ·è 11oto che un calcolo divertico·l are può essere ac\COmpagnàto da ematur~.a senza che in questo caso il niovin1e11to possa essere in,v.qcato a causa del .ie11om,eno. Deli 'em,aturia, i~ella calcolosi renale conv~~11e cer care la spieg·aziqne in alterazio11i del pa:ren,chima sia asettiche che settiche: i1 . rene .calcoloso, an,che se apparentemente n-0r1nale, porta sempre d elle l~sio11i in,fiammatorie. Più complesse e men,o sche1natizzabili -sono le lesioni .della calcolosi settica, capaci di dare ematuria: la pielite con, le sue -f~rmaz ioni plastiche ed · ulcerative è costante, il passagg·io dèi fermi · dal bacinetto alla sottomucosa e al parenchima renale è faci~e,· e da ciò la formazi-011e di focolai infiltrativi (p :,elonefrite ~· nefropielite), che pro.vocan,o em-aturia e piuria. L 'e1naturia d el latQ san,o è di origine nefritica e tossica (Voelker) : sono gli element~ d er .:.va11ti dalla graduale dis.truzione e dàlla in~eziol).e clel pTi·m o r ene che rientra11do in circolo determ1nano una nefrite tossica emorragica controla'terale. ' La congestione h a i1nportanza bene dimostrata J1elle en1aturie tl:'a affezioni urologiche periferl,ch~, e così pure i dtstu rbi d'?l c~rco•lo renale, iJ quali possor10 dipenrlere da un, fatito generale e da un ~lemento locale.. Tanto nell'un caso. che. nell 'altro si ha ipere1nia attiva e passiva, anemia. Tra ~l '.. elementi locali occupano il primo posto alcu11i cosid-etti veleni ren.ali (sublimato, cromo, · cantaridi) che ir1 un primo tempo provocano una a1terazione degli epitelii · tubulari, in un, secondo la lesione dei cap =,llar i ~ quindi stasi e quindi ernorragia cd e1naturia. L 'ematuria rjconosce qualche volta come caus-a l ' infarto renale, che fu osservato nell '.endocardite, 11el1a degenerazione grassa del miocardio, in molle forrr1e tossi-ir1fe.ttive. Un, posto speciale meritano le cosiclette ernatu rie essenziali, come quelle <ielle istei·ich e', clei condannati a morte, da angiospasrno scco11dario alla eccitazio11e dei n ervi re11ali : la spiegazione va ricer cata i11 turbe vasomotorie. I .. 'en1aturia può comparire ~n seguito ad au1nen to (lel to110 vasale: emati1ria iperton.ica, o trovare la st1a causa · i11 u1~a diatesi emorragica (fra tutle più freque11te la porpora). Le prove ch e valgo110 a<l ider1tificare le varie forme diatesiche sono: l ) te rnpo d.i coag·ulazione del sangue, 2) il numero delle piastri ne del sangue circolante, 3) <lurnta dell'emorrag·ia, 4) potere d ii retrazione del coag·ulo , 5) conseguei1ze· della stasi venosa artificinl 1ne 11 I e provocata. Allr~ forn1a discra sica del sangue, che p·u ò essere cl1i:1n1ata in causa è l 'emofilia. Su questa Senalor for1dnva Ja sua concezione colla quale non ' si potevH spiegare co1ne da una diatesi generale polesse derivare ltn fatto locale (ematuria r enale ur1i1a ter nle senza fattori cau sali che l 'emofilia). Osservazioni più recenti . intend erebbero a stabiJire u11 tneccu11ismo inverso, e cioè d a una nefrite persistente deriverebbero alterazion~ della coagulalJililà sanguigna e quindi ematuria unilaterale ( Lian-l\1elanotte). Guyon 11el 1897 richiamava l 'atter1zior1e sui rapporti che possono esistere tra ~nio turia e gravidanza. Nel passato s~ ritenne che 1

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essa dovesse rientrare nel capitolo poco chiaro della patolog'ia g~avid,i ca; ·m a indagini ulteriori tendono a togliere alla gr:avida11za un.'irriportanza diretta sull 'etio.logia dell 'e~atur~.a e ad ammettere che essa po-ssa solo co11tribuire a creare condizioni pre<lisp·o11enti destinat~ ad aggt avare cose già esistenti. _ L 'ematuria coin cide qual ch e v~lta con l 'infiam1I1az·1one d~ alcuni 0 rgani addomin,ali, annessi femminili, colecistj, appendice. ·Ematuria ed appen.dicite so110 spesso associate insieme, e Gottlieb distingue <lal p·unto di vista clinico: 1) append!.cite acuta ed ematuria contemporanea: è forma grave in cui 1~apperidice ha provocato anche dei tatti qi pielonefri·~e emorragica grave, di indole set t :~cem~ca; 2) err1aturia dop·o l 'a1~tacco appendicolare; 3) appendicite cronica ed ematuria . Per quanto riguarda l 'ematuria n el bambino d alla si11tesi di' Auricchio risulta che tutta la patologia urinari~ dell'adulto può osservarsi anch e nel barr1binQ ~ che anche a questo sono applica, b :li gli stess.! - criteri etiolQgici e diagnostici. Vi son,o però special~ condizioni . legate· all'ereditarietà (siifilide), ~Ilo svilup·p o ~ alla p.a tdlo·g ia di questo ch e posso.n o dar: luogo ·all 'ematuria che resta oscura in rapporto alla · sua patogenesi e al substrato a11atomo-patologico. L 'ematur:a può trovar·e il suo substrato, i110ltre, a11che in fatti puramé nte infian1matori, di cui la maggior parte hanno esclusivamente carattere medico. È og·gi riconosciuto che la glomerulo-nefrite è di origine toss::n ica (streptococco, pneumococco) o tossica (piombo·, sublimato). Fondamento di questa · forma è una capillari te dei glomeruli e da questa l 'en1.aturia che si osserva n ella pneumonite, tifo, scarlattina, angina, difterite, perfr:, gerazioni, reumatismo poliarticolare acuto e dopo 1!inges tione di vele11~ co=m e il sublimatò, il pio·m bo. SemlJra ·che a l1na lieve irritazione glomerulare per sviluppo di eccessiva quantità ~i formaldeide debbansi attr:1buire i casi di ematuria osservati dopo la so1nn1i11istra.zione dii urotropina. u·na forn1a di 11.efrite che è di spettanza esclusivamente chirurgic,a, che si termina con la· suppurazi-One, che ha carattere sett'.cemico grave, spesso m ortale è la cosiddetta nefrite apostematosa dei tedeschi, sutgical J(idnej deg·li i11glesi , pielonefrite acuta fulmi11ante dei t edeschi . Essa è in so&"!anza fiovuta -a lfa penetraziotie, per ·la via circolatoria, nel rer1e, di - emboli settici provenienti da altri focolai primitivi (e.n docardite, osteomielite , eresipela, battcriuria cla tifo, ecc.): Da quanto sinora ha esposto, se1nbra al R. poter con cludere che ·alla costituzio11e del . sintoma ematuria non concorrano solo elementi mecca11!~ i e còngestizi ma anche tossici e tossinici; l 'ematuria è i11 stretta dipendenza c6n la funzione cardiovascolare, colla biochjmica del sang11e, con la fisiopatologia dell o stesso. Per quanto si r~ferisce agli esami strurnentali , il cistosco~ p:P dovrebbe entrare nella corrente pratica internistica; la radiografia, ma specialmente l 'urografia discendente (uroselectan) seg11a un grande progresso ed tin enorme vantaggio da cui ogni medico an ch e non specializzato può trarre un saggio e completo profjt,to. Il R. passa poi a esaminare il sintoma ematuria ii1 urolog·ia e considera che lo studio di esso come capitolo a parte è g il1stificato dal fa:tto: ·l ) che il sintoma ha ·in urolog ia la mass;ma frequenza (l '80 ?~ dei ca5i di ematuria son o di spet.1


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JJ, POLI CLINI CO

tan za d ella urol o~i a) ; 2) elle la interdipendenza anatomo-Iunzio11aJe d ei vari seg1ne11ti del sistema urinario ·cr ea p er se stessa n1od :ficazio11i impor·tanti d el sinto111a ematuria; 3) che la diffus10 n e d ei processi n1orbosi da un segmento all 'altro è caratterizza la da speciale sj11tom atologia e d a sp eciali modiiicaz ion :. dell 'erna turia; 4) ch e la semiologia urolo·g ica, gli ~sami clinic j, strume11t ali e di laboratorio ch e fan110 parte d ella giornaliera pratica uro·log:-ca, so110 anch e quelli ch e ser vono pe r lo s tuòjo di ogni form a ~edica o chirurgica . S tudiati rapidarr1ente ! sir1to111i ch e accompagnano i vari lrau1ni sul sisterna urinar :,o, e che posso~o provocare contusioni e lacerazio11i d el r ene, dell ' ure tere, della vescica e d ell 'l1retra, i n cui 1'ematuria è sintoma quasi costante, p assa al r erie mobile. L 'ematuria del r e11e rnobile, accerta~a solo da poct1i ann \, può avere u11 inizio brusco·, improvviso, accompagr1a to da fatti }ipotimici (pol so piccolo, frequ e11le pallore, espressione angosciosa, pollachiuria , oliguria, aumento brusco del volume del re11e pl osico). Questa cri si · rich :.ama l 'idea di u11a lu ssazion e o incarper a111ento del r ene. Nella casistica personale n on h a osservato alcu110 di ques ti fatti, r11a solo uri11e ematiche ~ lieve dol-0re al fianco. Il subs trato anatomico non è an cora ·ben noto. L'ematuria nell ' uronefrosi fu segnalata n el 1897 da Israel e qualche anr10 più tardi d a Guyon e _i\lbarra11. Sede dell 'e111orrag ia so110 i capill ari d ella sotlomt1co sa, ma i ] sa11gue può anche prove11 ire dallo spessore del paren chi1na, quando di ques to ne è con servata u11a parte a})bastanza ])rovvista di vasi . I.a diag·nosi di ematuria da idro·n efrosi, oltre ch e d ai con cetti r)a togenetici, è d a ta dalla presenza n ella regione renale di u11a intt1mescenza flacc'. <la, indolente n ei periodi di qujele ch e Sltbisce rapidi accresci1nenti e d à luogo a crisi dolorose, e dall 'ematuria totale ch e si ::ilter11a col comparire e cessare dell e crisi dolorose, inen tre si protrae p er diver si giorn~. dopo la cessazione. d el clolore, n1e11lre l a inassa ch e or.,c11pava il fianco di1nini.1isce di vol11me e di tensio ne. L . en1a.turia occupa p er i1nportanza, frequenza e sig11ificato il pr '. mo posto nella si.1 1tomatologia dei t umori r enali , sia d ell 'organo per se stesso, sia della pelvi e del! ' ure tere. I vari m etodi sJnor a i1t i.1so b astano a forn1ulare la diagnosi : n ecessi~ar10 p er ò ch e !l t11more sia abbastanza sv!lupp a to e ch e i suoi prodotti comunichino con le vie escr etrici, 1na 11011 sarà mai possibile una diagn osi ultraprecoce come per Ja tubercolosi, la calcolosi, ecc . Nei tumori vesc ical~ l 'ematuria è il si11toma l)Ìtt freq11ente (100 %) e pii1 precoce: esso segna l 'inizio d ella malattia e l 'accompag na in tutta la sua evoluzione da solo prima , associato a tutto il resto della sintomatologia, più lardi. L 'e1naLuri a è precoce perchè il villo ch e pesca e oi;degg:.a n el liquido urinoso su b isce una spec1e di spremitura quando la vescica si vuo ta: questo è più far il e per la sede· di predilez:.one di questi 11eoplasmi: regione del · trigono, p eripapill ar e. L_,ematuria è allora parziale, termI nale, rilevata dallo stesso pazier1te, semi)re dal medico se fa l a prova d ei tre bicchieri o llna lavatura vescicale. L 'ematuria è saltuaria , insor ge e scompa r e sen za cau sa appr ezzabil e e indipe~cl en~e da o'g.ni ca usa es leriore movimento, q11iete. L 'ematur· a . co11 lo svi1t1p pa rsi d ell a massa n eoplastica, diver1 ta p iù abbo11dante ed a crisi più avvicinale, 1

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XXXVII, NuM.

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fi11 0 a, quando dive11ta continl1a ed abbondante i11 modo da m e ttere iit pericolo la v:ta del paziente. La ci&~oscopi a soddisfa pienamente a quasi tulte le esigenze della diagnosi, e va associata alla cistoradiografia ch e è o·g gi il metodo più completo p er c011oscere la natura della base d'. i1111)ia11to dei tumori vescicali. Lo studio dell 'ematuria nella calcolosi u ri naria (r e110-ureler o-vescico-prostato-t1retrale) è opportu110 ri u11irlo i11 u11 u11ico quadro rli assieme per il fatlo che la calcolos:. primitiva per lo più solo 11el r ene, è secondaria nell 'ure ter e e nella vescica, perchè l 'i11terdipendenza ai1ato·m o-fisiologica dei vari segrr1e11ti e specialmente la continuità ar1ato1nica d ell e vie escr etrici è un elem ento fond aH1e n·tal e tlell a sintomatologia della forma e ] n ispecial rnodo d ell 'ematuria. Questa è sintoma costa11te della litj asi r en ale, e può essere acuta e cronica. Nella calcolosi ureterale si prese11tn n el 50 % dei casi ; 11e lla calcolo·s i vescicale, pros ta tica e uroprostatica dipende da fal t : mecca11ici, fu11zio11ali e infiammatori. Ugualme.n te il sil1to111a si risco11tra nella tubercolosi e n ella si1

i ili de

uri1iaria. Nella pielite l 'e1naturia non è di solito gr ave

per sè s tessa 11eressita ur10 sp eciale tralta111e11Lo. Il clort1ro di cal cio è u sa to con vantaggio. Nella cistite, i c ui sintomi !J R. analizza mi11ula1nente, essa è t1110 ilei sintomi più importa11ti, e così pure 11ell e fOrnie ostruenti p eriferiche, <l u ali il r estri11g irr1e11to liretrale ~nfi ammat or io, l 'iperlrofia prostatica, dove assume caraittere di gravità oltre ch e dalla sua imponenza, anche dalle co11111lica11 ze settiche e di scompenso r enale. Nell a ])rosla til e e 11elln vescicolite acuta, il si11Lon·1a passa i11 seco11cla l :11ea p er l 'impone1ìza de. g·l i altri, i11 quclJ e cro11iche l)llÒ indurre in grossolani errori d ing·nostici . Le ernatiirie essenziali· d Gbbono esser e meglio classifica le : t111 J)rirno g·ruppo comprende quelle da les:oni varie di 11efrite acuta e cr onica , t111 scco11clo g·rn 1)PO è crnell o dove no11 si h a n essuna les ion e di 11efrite se se i1e eccell11ino l 'en1.orragia e i suoi esiti , lll1 terzo rig u arda le ematurie in re1ii se nza lesio11i neppure 1nicr oscopich e. . Col prog·red ire d ell a se :.e11za il capi lo lo di quest e <'1nal urie 1>erde se1t11>re }) i tl qt1alch e su a parte. 11è

La tera1>ia delle e rn n~urje i11 gen ere deYe essere diretta pit1 contro il sintonia che contro l 'affezione. Il R . tralascia la terapia operatoria, cl1e ritiene con1e essc11zjale, e si occu1>a solo ,di quell a ~11cruenta , che clivide i11 misure di indole s tre ttamente 1nedi r.h e, st1cldivise ·a loro volta in m i ~ sure dietetiche e misure medicamentose, generali o locali ,· come i comu11i e1nos ta tici e la trasfusione di sang·u e, e in · mi sure eh :rurgich e non cruente, tra le quali jl dren aggio p er le vie n aturali I 'ele ttrocoagulazione, le lava ture vescicali, ec~. sjno al lamponan1e11to della vescica, d~ dom :,nio pretta1nente chirurgico. 1'ra i farma ci en1ostatici si possono attl1a1mente distinguere: ltna prima ca tegoria di sostanze e procedimenti coi quali si tenta mobilizzare j f~ttori d ella ~oa­ gulazione del sangue dall 'organ1smo m edes·nw dell 'ammalalo. In una seconda ca tegoria entran o le sostanze ch e favoriséo110 la coagulazione d el san g u e (coag11leno, clauden). L 't1so di sier o ~ l aro-amente diffu so e r aramente dà fen omeni spi~cevoli. Anc l1e il cl-0ruro di calcio e la gelatina per via endomuscolare godo110 molto favor e, ma l 'ultima è co11troindicala ne'. n efriti ci p el pericolo di a]lJuminurie. (Continua).


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SEZIONE

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PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA

1}ica la leucocito·s i r eatiiva, iniziante i spie so prim.a d ell.a soom parsa ·d ell 'esan tem a. La ser1e rossa ap1p1a·r e poc o o ·n ulla mo dificata. M. ·FABERI. 1

Contributo alla dottrina dell'emolisi.

Il Bompiani porta con le sue ricer ch e (Arch. /tal . di Anat. e Ist. patologica) un contributo di gr.a nde importanz-a al p-robl·ema ·d ell'emo1isi ch e è .an cora ogg i nella sua pien.a attu.a lità. Dopo una {disamina critica d elle ricercl1e -con1piute dagli altri autori , fino ai più mod erni, disamina in cui si rivelano la grande cultura d ell 'A. }.a sua proif on·da conoscenza dell '.a1rgon1ento ·e la pien.a m aturità scientifica del SU·O ragio·n amento, . il Bom·p iarn i riferisce le proprie rioer ch e . Eg li ha iniettato per via en,dovenosa globuli rossi nucleati di pol·lo n ei conig li, sacrifi cando poi i conig li d opo una o due inie.zioni, o seguitando in quest e sino alla morte spontanea d egli anin1.ali. Egli ha o sservato ch e, in queste condizioni, n è la milza n è .altri org.ani ritenuti capaci di eser citare un 'azione emocateretica, dimos tra-vano figure di ,eritro.fagocitosi, ch e i globuli Tossi nucleati si erano accumulati, oltre che n ella milz.a , n el feg.a to, n ei poln1oni . ·e n ei reni; n el letto vasale di que·s ti org ar1i e n el sangue ·p eriferi co si o sservavano « om·b re » .di g lobuli fram1nentati; in quanto a lle alterazioni d ella milza esse erano da n1ettersi in r apporto, non tanto con una attività emolitica, quanto con la sua funzion e di « serb.a toio d el sangue ». Le conclusioni a cui il · Bompiani giunge s ono dunqu.e che la milza raccoglie i d etriti sb.arazzandone il circolo periferico; essa non provoca l'emolisi, ma dà il primo impulso, con la sua .a zione ematocatonistica (Bottazzi), al cc consumo » d ei gl obuli rossi : impedisce in1fine ,l a r eversione ·d ell 'emolisi, on.d e si spiega il b en efi co ·effetto che, in certe form e, la splenectomia esercita sull '.and.amento de11a malattia. V. SERRA. 1

Contributo allo studio delle modificazioni emaìologiche nella variceJla.

N. Carrara (La Pediatria. n . 16 , 15 ag. 1930) hia studiato il ·o omp101rtamento del sangue in 14 casi ·di varioella, re d ha troiVato ch e, m entre n iel perio1d 0 ·di incub.azi.o ne si ha n eutrope·n ia con linfooitois.i :relativa, durante lo stadio esan tematico po·t è i1n vece 0 sserva:r-e l·eu copeni.a n-el 50 % <lei casi , n.ei q·u al.i l ',esanteim a e ra m ·o lto acoentuato, con n eutropeni,a e costan te linfocitosi a.elativa. In 8 casi a·ssienza di e osimo1fili, in 10 aum1en to dei mononucleati e r eperto quasi costante di pliasmaceHru.1e, m ientre eccez-iom,a lm1en te si ritrovarono mielociti e metamielociti n eutrofili. Dur.a-n te la convalescenz.a, fi.n.alm ente , è ti1

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Xantoma ·ed ipercolesterinem\a,

Da lla l eLter.atura e d.alle ricer che sistematiche di H. W. Siem en s (J\Tederlansch tijdschrift voor geneeskunde, 16 nov . 1929), r isulta ch e i m embri sani delle famig lie di pazienti con :xiantom.a h.anno spesso iper colesterin.ernia . Di 7 parenti stretti d ei 4 pazienti d ell 'A. con '.X!antom.a alle p.alpebre, 4 avev.a no un aun1ento de l contenuto colesterinico d el san gue, con valori ch e arrivav.a no anch e a 0,324. L ' ip er colesterinemia, ch e sta alla base d ello xantoma, si dimo tra quindi come una d ominante er editaria del d isturbo del ricambio . È inoltre d.a tenersi presen te ch e non vi è soltanto ipercolesterinemia sen za xantoma, ma an ch e, come ha dimostrato l 'A., x.a ntoma senza ipercolesterin ernia. Di fatto, in un caso di xantom.a d elle palpebre, nonost.ante rip·e tute ricer ch e colorimetrich e, non è stato possibile dimostrare la presenza di colesterina n el sangu e. fil. Adrenalina e ipoglicemia. I sintomi ch e seguon-o le forti ·dosi di insulina non si spiegano completa,mente coll 'ipoglicem ia sp·eci.almente nei fortemente iper g lice1nici. Esperimenti di Norsted, Norgard e Th.aysen fanno IJen sare ch e le iniezioni di insulina st imoilimo la midolla surrenale a secerne r.e di più, per cui i sintomi di ipoglicemia sono in parte dovuti a adrenalina. E ssi -d ifatti osserv~rono n ell 'ipog licemia d a iniezioni e ndovenose di insulina un aumento d ella presione sistolica con diminuzione d ella diastolica ed accel erazione d elle pul sazioni. Sundberg ed .a ltri h.a nno n ot.ato .a sostegno di quest'ipotesi ch e g li animali surrenalectomizzati sono più sen sibili a ll 'insulina. Honesay, Lewis e Molinelli hanno riunito la vena soprarenal e di un c.ane colla giugulare di un altro ed hann o osservato ch e un ' ini,e zione di insulina n el primo cane è seguita da aumento della glicemia n el secon·do. Inoltre ·n el m . di A.d.dison spesso la g licemi.a è subnorm.ale. L ' «iper sur:rena lismon sarebbe r espon sabil e di alcuni, non di tutti i sintomi d ell '« ipoglicemia ». (Th e Lancet, 28 g iugno 1930). R. LusENA. •

CASISTICA . Sulla prognosi dei vizi del cuore.

G. Hii·bene-r (Deut. fttled . VJ 1 och . , n. 26, 1930) 1·icorda ch e rara men te l 'endocardi te acuta è letale, e raramente guarisce : in genere essa diventa cr onica (vizio v.alvolare) .


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[ANNO XX~VII,

IL POLICLINICO

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La prognosi dipende da u11 lato dalle capacità di .ad.a tt.amento del miocardio, dalle sue riserve, e dall'altro rdall ' intensità ·del vizio; nel formulare la prognosi il m edico deve giovarsi delle prove funzionali (ripetizione ritmica di u.n dato movimento .ad es.), dell'elettroe radio·g ramma; ma S-Opratutto si varrà della sua esperienza: i vizi congeniti avranno una prognosi severa, sopratutto q11an1do la cianosi è intensa e com•pare anche ard un minimo . forzo. Le insufficienze valvolari sono da considerarsi più f.avorevolm-ente delle stenosi; più favorevolmente di t·u tte l ' insuff. mitrale. Tra le m.alattie che provocan .o un vizio di cuore, la più benigna è la poliartrite, meno la difterite e la scanlattina. La stenosi mitralica sembra più grave .n elle donne che negli uomini; nell'insufficienza .aortica si terrà particolarmente conto dello stato del circolo periferico : in questo vizio lo scompenso si manifesta più tardivamente, ma è diffi cilmente riparabile, al contrario di quanto si osserva per i vizi mitralici. La concomita.n z.a di crisi anginose peggiora naturalmente .Ja prognosi del vizio aortico, e deve far prevedere anche I.a possibilità di una morte improvvisa. L'associarsi sullo stesso or.ificio di due vizi diversi non è di . favorevole prognosi, come potrebbe arguirsi i.n base a concetti teorici, giacchè impone al miocardio un -lavoro ecoessivo. In qu.a nto a i vizi del cuore destro sono troppo rari, perchè si possano formulare direttive diagnostiche, basate su larga esperienza. V. SERR.~. 1

La forma subacuta mortale della pericardite tuber. colare primitiva.

Tale forma sarebbe, secondo V. Audibert e J . Olmer (Presse Méd., n. 67, 20 ago·s to 1930), piuttosto friequ•ente e si inizi.ereb?e in ~anier:a i111si diosa, con anoressia, ast•en1a .e dispnea, prima da sforzo, .p oi .an ch ·e d.a iriposo, diurna e notturna, m e11 tre il dolore preco.r dia.l1e r esta per lo più insigni·fi cante. . . Cos·t ituitasi la ,m alattia, si trov·eran·n o i seg t1·enti segni fon·d.amieri·t al'i: Dispn·e a, aumento dell'aia cardiaca, febbre, alterazione dello stato gen.e ral·e, ai quali po~so·n o aggiung·e·r si: .l 'ind ebdlim·ento dei toni cardia·ci, 11.a tosse, l 'espettorato, gli ,edemi .periferici, l '1epatomieigalia, nonch è .i intorni d ell.a sindrome di comprenion1e m 1edi.a tinica. La raclio copia offre poi l'immagine caratteristica della pericardite, mentre la p untura esplorativ.a .dà un liquido citrin·O, spesso ematico ' ricco in .albu.m ina ·e linfociti, e tuberco. lizzante p.er la cavia. L 'evoluzione è progressiva, con aggravan1ento dei sintomi, -e con Tapida formazione di liquido dopo ogni puntura, mentre anche 1

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n·elJ.a pl'8ura compare essudato con a.n .al-0gl1i caratteri. Tale decorso, f.ata le in uno spazio di 6-8 mesi, sar:ebbe ca,ratte.r istico di tal1e forma tub er col.are. Anatomopatologicamente si trova i:l pericardio cod•pito n·e lla sua totalità, con assenza di adierenze tra i foglietti e ra·re granulazioni visibili sul foglietto parietale. La primitività della pe·r icardite così descrjtta dev·e intendersi tuttavia solo d.al ·p unto di vista clinico, ·dovendosi amm·ettere, analoig amente ad al.tri processi tubercolari,. che .de·b ba invece sempre .r iportarsi ad una infezione specifica trascorsa senza segni Tilievabili. La d'iag·n osi di ff.erenzia·J.e unica può farsi con l'asistolia per miocardite primitiva, la quale pe·r ò ce·d·e .al ripo,s o .assoluto in ]1etto, mentre i;l pericarditico seguita ad essere dispnoico anche in tale stato. L 'asisto1ico poi, appena migliorato, riacquista subito l '.eUJforia .e a'appetito, m ientre il peTicarditico è sempre anoressico, d·ebo·l e, e di colorito ·l ivido. A tali segn~ aggiung.ansi la febbr:e -e i ri·l ievi ra,diologici e dell.a pu.n tura ·esplorativa. Dato il decorso inesorabilmente mortale, i·I tratta.m·ento ·di questa forma n.o n sarà che palliativo. M. FABERI. . Sindrome d' Adams-Stokes a rapida evoluzione. 1

Accanto aJ1le teorie patogen1e tich1e invocate a sp·iegaz.ione d·ellla sin·drom·e di Adams-Stok·es, ·da qua·l chre anno è avanzata quella .dei ·c ardiou-ettori del Geraud-el. , Vi è tutto una serie di ricerch1e sper.imentali e cli·n .i cbe ch1e truid·e ad aff-e.r ma'r e l 'ipoLesi avanzata d.a questo A.; il caso· priesente riferito da E. Gerau.d.el e J. Lereboullet (Paris Méd . n. 27, luglio 1930) dovrebb,e portare un nuovo oontributo alll a teoria ,dei ca:rdio-niettori. Si tratta d 'un u omo di 70 anni, il quale due m esi pr.ima d·e lla morte presentò una sin1drom.e di Adams-Stokres, con bradicardia di 40 pUll1sazioni al minuto, vertig ini a·d intenr.alli, dispnea 1ed eden1i . Un episodio febbr~le con Localizzazioni pleuro-pdlmonari aggravò le sue condllzioni e lo condusse a morte. . L 'esa,m e elettro-·cardiagrafiico mise in evidenz.a un blooco parziale, sostituito ad intervalli ,d a un blorc co tota:le, ·con extrasistoJi, talora sdlitari•e, talolìa a salve, dri vario tipo . L'accurato -esam e i to.1ogico del fa scio idi His, d·el setto, deIJ. 'ai:itieria ventrico·l o-nettore. arteria che nasce dalla coronaria destra , fatto con la tecnica già indicata in altri lavori mise in evidenza i segu·e nti fatti: .il fascio di His non mo stlìa alcuna lesione; la coronaria d estra invece ·e 11 suo ramo, l'arteria del ventricolo-n·e ttore pr~senta delle ·lesioni 'd i rd ue tipi: si n·ota una lesione di endoarterite cronica poco marcata, a ten~ienza stenosai;te, . ed u~a arterite acuta trombizzante. Quest ultima rie1

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sce ad oblite rare la parte termina le de l1a coro1n airia d estra e l 'arteria de:l ventricolo-n·e ttore. Sicch è è ,evid enrte ·una lesion'e arteriosa de l ven trti1c o·l o-n1ettore . Quale rapporto vi è tra qu·est e lesioni e la sinton1ato1logia clinica? L 'endoarterite cronirca non è. abbastanza steno,s ante p er poter produrre la sindrome ; è p 1iù probabilie che la causa n1e sia stata l '1arterite tro1rn.bizz.a nte; ta'le ipotesi sarebbe giu stificata dalla durata relativame nte breve de11 'evolruzio·n ,e ·d ·ella sin.dro·me. 1

CARUSI .

Le psicosi nelle malattie circolatorie.

I ·r apporti f·r a 1e malattie

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SEZIONE PRATICA

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ci.r colo e psicosi sono noti da tempo, ma sulla genesi di taJi psicosi i pareri d egli autori sono disparati. Alcuni ritengono che ·Si tratti di stasi o di edema oerehrale, altri amme ttono delil e ver.e modificazioni oQTganiche. S. Wassermann (Wien er A~chiv. j. klin. med., vol. XVIII) sostiene invece che n·e l,J.a .m .a ggior parte ·d ei casi esse d·ebbano r.i·fe·r i1rsi a .r r1odificazioni Trespi.ratori·e , speci.al1111e n:te quando si ins.ta.ll.a il ·r itmo di Cheyne-Stokes. Tali psicosi si manifestano nel corso od al1la fi·n ·e ·d elil o scompe·n so. Nè.J primo caso, 1esse so.n o caratteristiche dell ' insufficienza v,entricola.r:e sinistra, cioè del difettoso ci.r colo arterioso ie sono in r.a ppo,r to stre tto con 1la r espirazione periodica (psicosi di Cheyne-Stokes); in un malato con forme a·n ch·e J,e ggene di psicosi , si d eve osservare atten·tame nte la r espirazione ·p er coglaerne 1'even tuale perio·dioità. Le psico·s i ciroo·l.atorie d·ell 'insu ffi ciienz.a ta.r .. diva si hanno n·e1lo stadio finale d elilo scompenso (psioosi ·t ermin.a li 01d ago.n iche) e d ha·n no una progn<)si p essima. Le psicosi ci1rco1l1a torr ie posso·rio m .anifesta·r si in forma di leggeri deliri notturni nell 'insuffici·en za V·entricol.a r,e sin:i stra e ·du ra1re sino all.a fine esternandosi poi in p sicosi mair iifeste . Le psicosi c ircolato,rie apparten.g ono a l tip o delle psicosi di angoscia. La sensazione di angoscia non provi:e n·~ d.al cuore, ma ha 0 rigine oen trale e va a ttrjbuita a1l 'insufficiente irrigazione sanguigna, a d una cc fame di ossigeno >J d e1 cervello; da ciò i &uoi rapporti con il respi.ro di Ch eyn e -Stok·es c he puire è d ,ovuto a deficie nza di ·Ossigeno. Qu·e sta genesi chi.a risoe l e ca1ratteristich,~ di tali psicosi, cioè quella di -essere notturne (anossi1emia no.t turn.a) e I.a m .a nif.est.azionie intensa n ell 'insuffi ci:e nza aortica · in .cui acquistano un ca.rattere futribondo. Le psicosi da insiu ffici enza d eil ventricolo sinistro sono su scettibili ·d i mig lio ram,ento, specialmen·t e con un a datto tra ttamento digitalico. Qua ndo si a~bi.a il Tespiro di Ch ey·n e-Stokes, si può portare la calma anch e di accessi furibondi m edia nte I 'u so terapeutico di ossigeno . . fil . 1

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. TERAPIA. La medicazione leucogena nei vomiti gravi della gravidanza. P. A. C.a b.an es (J ourn. des praticieris, 9 agosto 1930) ha ottenuto buoni risultati i·n 10 cas i su 11 (in que:lld con insucce.sso, coesisteva Uiil 'infezione eherthi.a.na ed un.a pi.emi.a streptococcica) col trattam·e nto segue.n te. · tiber.a·r e il crasso con piccoli clisteri oleosi da 100 grammi, somministrare c on una son.d.a e r·i petuti secon·do r:neoessità · (2-3 . .aJ g iorno). Ascesso di fissazione o , m egli·o, iniezione quotidiana di pus asettico; utilizzare di prefe Tenza i preparati a cui è stata aggiunta de l1'urotropina. . Iri~icazi_oni dietetiohe. Restrizione d ei liquid~ , p1ccol1 pasti composti di pu.r è di legumi e ' d1 frutta; ·e ventualmente, per ovvi.ave alla disi·dratazion•e ·de l1 'orga·n ism•o , iniezioni ·di siero glucosato. Al1la fin e .a .e lla prima settimana qu.ar_ido i V·0 miti sono scompa.r si, ·c a·r ni all~ · g raticola od arrosto, se 1o stato degli e muntori lo p·erm,ette. L'isolamento è di rig.o re n 1ei casi gravi.• fil. 1

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Trattamento della gravidanza extrauterina a termine.

J. Iléb ert (R. Fr. Gynec. et d'Obst ét., . 11. 7, lrug li·o 1930) xi ferisce il caso d 'una d onna di 36 an •nii, lia qu:al.e si acco1ìse d '11Il ing r.andiment0 d·e.11 'add,ome e di i.IT1egolarità nelle m ie struazioni. In segui.te ·guesto volume add·ominalie cuebbe pro·g.:ress1vaim enlie e ·do·p o qua1ch·e tem ·p o e l1.a avv1eirtì d!ei movimenti fetali. L '·e·same o·stetrico mette in evid·e nza una massa addomina,le , n01I1 .di form.a ·ovo ide a g~ra·nde .ais se longitu·dinal1e, n1a d·eviata lat;eraln1·ente, a li·m iti poco n.etti, scansamiente mob~le . Non si a\rvertono con,t razioni a l:Jiv.e.11,o del tumove. Accan to a questa massa, si può palpare un utero p iccolo, talora spinto indietro. La diag n osi di gravid an za ect opica dapp1~i­ ma presenta d elle diflìcoltà, p erchè può essere confusa con un fibrioma , o con una ciste d ell 'ovaio. Pe rò ·d opo il termine d e.l la g ravidanza I.a diagn osi si semplifica, per ch è ogni g.r avid.a11za ,c h e si prolu1n ga di alcune settinia·n 1e o n1esi è ·ectopica. · Il trattam ento della g r avidanza ·ectopica consigli.a l 'interv«mto, se la d iagnosi è fatta prima d·el 5 ° m ese; d.o po tal[e epoca è 111 eciessario a tn ·ormale evoluzio·n ·e, .e l1a vitalità del ten d.ene la = feto. Alloroh è si hann·o i segni d eli1a sua n1orte, }',intervento si impone. L 'attuale t ecnica operatoria h a abbandonato ora l 'intervento per via vaginale, per preferire q.uell·o per via add ominale . P er evitare gra,,i e1norragic .alcuni con sigliano di ·lasciare in sito 1

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IL POLI CLIN ICO

[ANNO

XXXVII, NuM. -12]

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la r:>laoenta, purch è no1n vi siano infezioni; Pin ard preferi ce la ma•rsupializzazione. Il sacco j) UÒ e .. er e lasoiato in sito, per evitar·e gravi d.a n·ni con seg1u.enti a.11'.asportazio·n e, i)er le aderenze ch e si tabiliscoruo. Queste regol e non ·ono tuttavia .a ssolute, m .a v.aluitabili ed a pplicabili ca&o pe:r caso. 1

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CARUSl.

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Attenuazione del dolore nel parto.

e lle case private i attenua efficacemente i I .do!l or·e del parto oon iniez ioni ·di narcofina, con la cc narco· i à la r·eine » e con la cc narcosi d el })a aggio » (Franknstein, Deut. Med. Wochenschr. n. 29, 1930). Nella « n.arcos.i à Ja r e ine .» i ·danno durante le doglie poch·e g·occe di clorofo·r mio sotto la masch era coperta; si riesC·e così a dim·i·n uire il dolore , senz.a ind.eb ol 1r1e la cont.razione d·ei n1u·sco1i .d.e].l 'addome. ell a cc n.arcosi d·el passagg.io » si t1~asfo. rm.a la pr·e·c.ed ein te, in narc osi co mpl·e ta ma moil to br.e' '·e, dur.a nte il pas~.aggio d ,e,ll.a testa fetal.e. Nelle ·donn e m o lto .sen sibirl i si può provocare, verso I.a fin e del perio·d·o di·l atante, Ull1 soono co·n jl « i)ernocton »; è }'lerò m eg1io non ad.ottare anc-0.r.a questo metodo n e]],e ca&e priv.a te . I

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PoLLITZER.

Il solfato di mag'nesio nella cura della eclampsia puerperàle. L 'ec l.am.p sia puèr per.ale costituis,oe u·n qua·d ro di tale do:Jorosa impetuosità che ogni tentativo di cura di essa assume una grande imJ)Ortanz.a pratica. P. Natole (A nnali di Ostetric. e Ginec., a . LII, n·. 1, genn. 1930) passati in ra "segna i dan·n i che possono d1erivare alle ecla111ptiche d.a i rim edi sintom.a t·i·ci comu·n e1n·ente in uso , e di5cussone i pochi vantaggi invece che se ne possono ricavare, espone 26 casi dj eclampsia da lui curat·i con s0lfato di magnesio per vi.a e ndov·enosa o muscolare. I risultati veramente soddisfacenti ottenuti lo spin,gono .a credere che jl MgS0 4 adoperato })er \ ia en1domuscolare o en·dovenosa col far c~s s.are l e convulsioni, coll '.abbas are la pres~ ion e, col far scom1parire gl·i ed.e mi, senza aumentare le già gravi alterazioni parenchimatose d egli organi interni, col non influe·n zare affatto la durata del tr.av.aglio del parto, possa r en·d er e nella cura sintomatica d ella eclampsia ' 'er.amente gran di servigi. · 1"ecriica: l 'A. ha preferito la v·ia endovenosa e la e11domu colare: ha u sato una soluzione al 10 % p er le endovenose ed al 25 % per le endo1nuscol.ari , iniettò 20 em e. per volta dell.a prin1a e 15 e me. p er volta della seconda e cioè 2 g r. di sale per via endovenosa e qu.a si 4 gr. per via endomuscolare . In gen ere furono -suf. fi centi 3 in11ezioni per ogni malata alla di~ tanza di due ore. 1

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L.

TONELLI.

POSTA DEGLI ABBONATI Azione della chinidina. -

Al dott. G. d. R.,

Rom.a . La chinidina è uno d ei quattro alcaloi1di c1ell,a cortecci,a ·di chin.a. Si d ev·On·o a ·F rey le r.ecenti conoscenze nel valore terapeutico in cardiolog ia. Le nozioni che prima si avevano s11l valore ·d·ella chinid,ina oom·e cardiocinetic·o e1~ano inco·m ·p<lete, non pTtecise: v. Frey affermò eh.e I.a chinidina fa scom ,p a·r ire l 'a ritmi.a oorm ·p le1ta d.a fibrill.azi.on·e. La su,a .azion·e flt studiata lungamoote e sperim1einta lmente e i potè rilevare che ·es a ha .azion·e d epr,essiva molto en.ergica (Clerc ·e P ·ezzi) . Nei malati con .a.ritmi.a com·p l1eta essa fren.a l 'eccitabilità d·ell 'orecchietta, allunga cioè il p eriodo refrattario; rioostituisoe I "in.e ccitabilità perio·dica delle sue fibre , interrompe1ndo 1l'onda circolare ·e facen,do progredire effi ca cemente lo stimolo ·e il movin1·e1r1to verso il .basso, sì ·d a !lico·s tituire i l ritn10 perduto. , Non sempre J.e cose si svolgono così favorevolm1ent·e, ·n·el 50 % d,e.i ca·si l 'aritm1ia completa .persiste ~m1mutata. La chini1dina dà i migliori' risultati n·ei soggetti giovani con tachic.ar1dia di r·e1cente .d.ata, :rneglilo an·coira nelle fibrillazioni parossistich·e. E ' m eno indicata n elle .aritmie co,m plete invete r,ate, ne1:l e quali l'effette> spesso m .a nca o è transitorio. Ne~le a ritmie con scom pen~o a.e } miocardio è n ecessario prima tentare di con·durre i:l cuore in uno stato di comp·ensq 1e poi .agire con la chiniid ina. L'azione della c hinidina può essere utilizzata con v.a ntaggio n·el1e tachicardie parossistiche e n elle ·forme accentu·a te ·estrasistoliche. I danni sono stati esag·erati, ma è sem •p re temibile -l'embolia: u sata però con prudenza non dà nnoonvieriierriti gravii, si tr.a tta sol 0 di ·porre esattam·ènte le in·d icazioni e di non esager.are n elle ·dosi . nelJ.e prime somministrazioni. PONTANO. 1

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Intubazione ginecologica. -

All'abb. n. 8041. cc Intu.b.a zionle »in senso ginecologico è l'introduzione di un pessario rigido endouterino ch e ·di solito ha per scopo di ridurre l 'angolo .esa.g er.ato di flession·e d·ell 'utero e ·di to·g liere le stenosi cervicali, speci.almente d·ell 'orifizio interno. Le in·d icazioni attuali si sono molto ridotte n elle sana ginecologia moderna, ch e ha tolto molto va.Jore alle ca·u s·e semplicemente meccaniche ·di sterilità e dism.enorrea. Il pericolo è di risvegliare vecchi processi flo·g istici pelvici, spesso specifici, o ·d·i portare ·d elle infe• • z1on1 ex-novo. I vantaggi sono problemati ci, se non a s ociati ad altri a ccorgim·enti. Maggiori particolari può ved erie .n .el m .a nuale « Elem ·e nti di Ginecologia » ·d el prof. P . Gaifami, editi da lla nostra Ca~a (via Sistina, 14. Roma). p. g. 1

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[ANNO XXXVII,,NuM. 42]

SEZIONE PRATICA

Cura vaccinica nell'infezione tifosa. -

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V ARI A.

Al

dott. R. M. da C., Brescia: Il valore della cura vaccinica n ell 'infezione tifosa è molto discusso; ad 0 gni modo il suo effetto è sempre tardivo, spesso qua·n do l 'infezione per suo conto tJend·e ad esaurirsi o è esaurita. La cu.r a vaccinjca si può iniziare anch e nei primi giorni, se una ·e mocultura positiva ha acoertato la diagnosi. Iniziarla nei p rimi g iorni, senz.a oertezza della n.atura ·d·e1la m .a ]attia, signifi1ca rinunzia.r e al·la sierodiagnosi , perchè la vaccinazione tifica ·dete rmi 11a la produzione di agglutinine per sè. Più vantaggiosa è ·p er gli .e ffetti rapidi se pur incostanti , ·e ip erchè non i·n ·fluisce sulle indagini serologich e successive, è la proteinoterapia a pecifiéa. PONTANO. 1

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Trattato

medico

dli

medicina interria..

All 'abb. n. 3939: Trattati com·p leti di medicina interna moderni italiani non ne esistono ma ne sono a nnunziati di prossima pubblicazione aln1eno du·e. . Per ora io non sap1~ei consiglia.r gliene uno m ig liore del.lo Strumpell, ed!izione aggi?rnata, trad0tta in italiano ed edita da·l Vallar·d1. T. P. Al dott . E. T. da P.: Le modalità per il corso di tisiologia ch e si terrà quest'anno presso l'Istituto di Benito Mussolini. diretto dall'on. Prof. MoPelli, non sono ancora state stabilite. Appena concretate sara,n no og·getto di avvisa su tutta la stam1p a medica. G. ~1. Al dott. U . S. ·da S. : Consulti : il volum,e di Médecine sociale, del

Traité de pathologie médicale et de therapeutique appliquée, pubblicato sotto 1la divezione di SERGENT

da A. Maloine di Parigi .

fil. AI dott. A. G. da C., abb . 8775: Con sulti: E. MARIOTTI: La reazione di Wasse1m.ann1. Soc. ed. libraria, Milano. G. PisToc-

Preparazione1 e tecnica dèlle sie'roreazioni per la sifilide. Cappelli, ed., Bologna. Per 1a sieroceazione di Widal, qu,alunque

CBI.

trattato di Batteriologia (p. es. quello ottimo e reoente ·d i V. PUNTONI).

fil. Al dott. E. tF . da P., abb. 8363: Come atlante delle ma:lattie del~la pelle e veneree, consulti que llo di JACOBI-ZIELER di 161 ta:vole con 266 fig . coJ.o,r .a te. F. V.a:llardi ed. Milane, prezzo L. 220, o quello di E. RIECKE, tesso editare, prezzo L.1 00. Per altri atlanti colorati , consulti quelli puhbJic.a \i da.Ila Società editrice lib·r aria di Milano. 1

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fil .

Esplosioni di anestetici. (P1NsoN. The British Medie. Journal, 30 agosto 1930). Recentemente l 'A. ·e bbe notizia di due esplosioni che furono attribuite a'l cloro formio . Poichè il cloro,f ormio non è infia1mmabile n·è brucia (men we una miscela di 2 parti di clorofarmio e 1 di etere o una misoela di cloroformio, alcool e etere brucia), e poichè in un caso di esplosione q.uesta era avvenuta mentre si usava un elettrocauterio, :egli ha fatto d1e~.le rioerrch·e per stabi lire se i vapo ri di cloroformio possono dive ntar.e infiammabili i1n oerte circostan ze. Egli fece passare una corrente ai ossigeno attraverso il cloroformio in una bottigli.a di Ju.n k.er , n1a non riu.s cì ad accendere il vapo re ch e ne u sci va. Pemsan,do ch·e forse il ca.lore ,d ·e1ll 'elettricità potesse ren.dere combustibile il v.apor-e ossigenato egli pr·eparò un esperimento facen·do 1b ollire d el clmoformio in un recipie nte n·e l q.uale gorgogli.av.a una cor:rente .~i ossigen·o. Poi applicò a'l vapor·e la fiamma di un tubo con ossiacetilene ·e arroventò nel vapore stesso ·u n frammento di acciaio per mezzo .di un getto di ossigeno. Egli ritiene di avere 11.·aggiunto così runa temperatura superiore ai 4000° C. In tutt'e due i casi il vapore del clo:rofo.rmio si trasformò in colonn e di fu- · mo n ero m.a non si ·i nfiammò. Il che indica. che nei casi in cui si ebbero esplo,s ioni, non era il oloToformio che era infia mmabile, e lo scoppio s i può solo: spiegare ·O · con aggiunta in.avvertita di etere o per formazione ·d i gas oombustibile da tessuto sovrariscaldato in uno spazio ristretto com·e la bocca. In InghiltePra si registra al,m eno un oentinaio di .esplo·sion·i .·ogni anno per .u so di etere con scottature di sopraccigli , ·d elle il abbra e d el faringe, n1ai ·del polmone perchè J.a mistU1ra è troppo debole per bruciaTe anche lì. Petchè ciò .avv.e nga è necessaTio un calore notevole: difatti un ago d eve essere a:r:rov.entato· per in-. fiammare il vapor.e dell 'ete!'e. Fu !fiferito un caso ·d i accensione d·e'l l 'etere con conseguente emorr.agia mortale d·e lla bocca · per l 'u so di ·u .n a siringa da .dentisti p er aria cald.~; e certam ente I.a siringa non ·e ra a-I·ro;yentata. Le aoce.nsioni più g ravi sono state no.tate per bottiglie di etere rovesciate in camere dove c'er.a .acceso il fuoco o c'era un ra·diatore elet1 Il cloruro d'etile non s'infiamma ne ll 'atr:loo. . na. Gravi inconvenienti si sono avuti dall'uso dell 'etilene e ·d ell'acetilene come anestetici e si spiega facilm·ente perchè sono gas esplosivi, e •s erve·n dosi di qu.e st e due sostanze è bene non adoperare lampade elettrich e che si debbano mettere molto vicina o per lo m e no assicurarsi che la connessione ·della lampadina co lla cor.rente elettrica sia pe rfetta. R. LusENA. 1

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IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXVII, NuM. 42]

VITA PROFESSIONALE. . .

ME D Ie IN A

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s o e I A LE.

Per I' assistenia sanitaria sulla poliomielite anteriore ae.uta. Il Minister o dell 'Intel'Yl:o (D;,re·z. Generale della Sanità Pubblica, divisione VI) ha diretto all 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia una lettera in data 16 novembre 1930 Ìfl: cui è d etto : Da pavte di qt1esto Ministero e delle Autorità ·sa11itare provinciali e comunali verranno impegnati i maggiori sforzi per la larga e rigorosa attuazioD:e delle ·misu:r:~ prod:ilattich e prescritte, colla fiducia di p otere fronteggiare la costituzio11e di focolai infettivi ed il propagarsi della poliomielite in forma epidemica. Ma su di un puTuto di speciale e grande im.p ortanza nella lotta contro la poliomielite acuta rendesi necessario richiamare l 'attenzione di cod esta on. Op era Naz'.·o nale . Esso riguarda il problema assistenziale dei bambini colpiti, proble11~a che presentasi vario a seconda che trattasi -Oell 'assistenza <lu.rante l~ malattia, e dell 'assist c11za ad esito di essa. Questo Ministero h a insist i.to sul concetto de.Jla ospedalizzazione d ei rnalati, e ciò anche per il fatto ch e, richiedendo la malattia cure lunghe ed appropriate ed interven·t i speciali per prevenire, mod~,ficare e migliorare ~ gravi danni che essa per lo più determina, questi interventi.i (radioterapia , diatermia, applicazioni ele ttriche, massaggi, ecc.) n on è pos~ibile applicare a domicil~o. E più grave rendesj, poi, il modo di provve.dervi qualora trattisi di bambini della classe operaia e povera. Necessita, p ertanto , che da parte di codesta <Jn. Opera, ch e presiede per istituto alla protezione dell 'infanzia, sia esaminato i.I modo . mi,gl:·ore èom e ven"ire in soccor so di questi piccoli infermi, agevola~do' il ricovero di essi in cliniche ed isti.tuti t ecnicamente bene attrezza,t i, nei quali sia p ossibile dare quelle prestaz!.o ni e quelle cure .cl1e la scienza ritiene più utile per prevenire la 1nanifestazione delle p aralisi, e per limitarne i .clanni quando esse si fossero costitui.te, possibilità ch e n on sempre p11ò aversi n ei comuni ospedali . Ancora più importante ai fini sanitari sociali è il problem a dell'assistenza ai. bambini ch e hanno già super a ta la malattja, ma n ei quali so no r esiduate p aralisi e deformità d egli arti. Sono questi d ei veri g ravi minorati, che 1Lon assist i.ti opportunamente restano p erennemente degli individui paralizzati, deformi per contratture, incapaci di l avor are, e r appresentano un grave e doloroso peso per le famiglie e la società. Ora questi sventurati bambini, an che se colpiti da paralisi di anllJo gli arti posteriori, sono sani·tariamente e socialmente in gran parte rec uperabili; adatte c11re ortopediche e la graduale r ieducazione degli arti possono in molti casi mi-

gliorar~ la loro condizione, e metterli in grado

di essere, il meglio possibile, utili a sè stessi ed alla società . Ciò, però, può solo ottenersi con l 'internamento di essi in ist!,.tuti ortopedici, ove possano attuarsi Je cure del caso, ed il graduale ricupero di questi minorati, senza di che la società vedrà annualmente aumentare il numero degli individui paralit~.ci, immobilizzati fisicamente ed inadatti a qualsiasi lav.oro. 'fali necessità assistenziali questo l\iiiniSitero prosp etta a codesta on. Opera Nazio11ale, nella sicurezza che, tenuto conto della g·ravità e dell 'urgenza di addivenire ad adeg·uati provvedimenti, essa vorrà dedicare particolari premure all 'assis tenza dei poliomielitici, durante e dopo la malattia, al fine di evitare, p er quanto possibile, la determinazione dell~ gravi forme paralitiche e di ottenere il r icupero alla Società dei bambini minorati fisicamente.

CON CORSI. POSTI VACANTI. J\.CERNO (S a!erno).. Per t!.loli; condotta per i poveri. Stipendio lordo I., . 6700, oltre quattro aumenti quadrien11ali di u11 decimo. Scadenza, per la presentazione dei documenti, 30 novembre. Per chiari1nenti rivolgersi alla Segreteria Comunale. ...\ osTA. A m1ninistrazione Prov!nciale. - Per titoli ed esami. Direttore della Sezio,n e 1'iledico-Micrografica ed Assistente della Sezione Chimica d ei Laboratori Provinciali di Igiene· e Profilassi. Stipendi risp ettivam ente di L.. 13.500 e L. 12.000, aumentabil~ di un ventesimo p er ogni biennio e per dieci bienni. Supplem ento di servizio attivo rispet tivamente di L .. 4000 e L. 2500. Com p artecipazione contr-avvenzioni e 25 % al Diret~ tore e 10 % all 'Assistente sui provent!i per ricerc.h e, aQalisi, ecc. Scadenza 15 dicembre 1930, or e 18. Per informazioni e domande rivolgersi Segreteria Generale Amn1~nistrazione Provi11ciale. APECCBIO (Pesaro). Proroga al 15 nov . ' . AscoLI .PicE~o. - Proroga a t11tto 31 ott. BANARr (Sassari) . - Scad. 2q ott.; L. 9500 e 5 quinquenni dee., oltre c. -v., L. 800 uff. san., L. 1000 arm. farn"l. BASSIGNANA (A l essaridria). - Scad. 31 ott.; lire 8000 e 4 q11inquenni dee., oltre L. 700 uff. san ., L. 500-1000 trasp.; età lirn. 35 a.; tassa L. 30. BRESCIA. Sp edali Civili. - l\{edico aiuto in n1edkina generale; titoli ed eventualm. esami; lire 4700; scad. ore 15 del 25 ott.; e là lim. 37 a, aJ 20 sett. ; biennio di pr9va; t~toli non anter. al 1° ag.; tassa L. 50. CAPRINO BF.RGAM~sco (Berga1no). Scad. 25 dic.; L. 6500 e 5 quinquenni dee. , oltre L. 650 uff. san. , L. 400 arr1bulat.; età lim . 40 a.


[ANNO

XXXVII, NuM. 42]

CASTAGNARO (Verona). A tutto il 30 nov.; L . 8000 e 5 quadrienni d ee. p€r 700 pov. , addizion. L. 5, c.-v. in L .. 2320 se coniuga.to, L. 1600 se celibe; L. 1000-2500-3000 trasp . ; L . 600 ambulat. ; età lim. 40 a . ; doc. a 3 mesi dal 1° olt.; tassa L. 50, 10. CASTEL L. 7500 e 2000-3000 L. 3 oltre

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SEZIONE PRATICA

n'ARGILE (Bologna) . Scad. 25 ott. ; 5 quadr:enni dee., oltre c .-v., L. 500trasp., L . 500 uff. san., addizionale i 1000 pov.; età lim. 35 a . ; tassa L. 50.

CASTELNUOVO C11,ENTO (Salerno) . Scad. 16 nov. ; L . 7000 ~ 4 quadr~enni dee., L. 1500 trasp.; età l~m. 45 a. · CETRINO BERGAMASCO (Bergamo). Scad. 25 dic.; L . 6500 e 5 quinquenn!. dee., oltre L. 560 uff. san., L. 400 amhulat.; età lim . 40 a. CHJVASSO (TOrinO) . OS]Jedale civico. - Scad. 15 nov.; assi sten·te ~nter110; rivolgers~· Segreteria. CRE~IA

(Cr emona) . consig lio degli I stituti Sp edalieri . P er titoli. Medico assisteru.e. Stipendio a n11uo L. 4000, con g lj obblighi disposti dalla leg·ge 14-7~1 898 , N. 335 e 2-12-1909, N. 744 sulle p en sioni. Car o viveri d.i annue L . 1820 e indennità g iornaliera di L .. 15 per guardia medica in turno co11 un solo altro rr1edico assistente. Durante il servizio di assistenza è a disposizione camera arredata COI\ riscalda.mento e luce. Gli aspiranti non dovranno s uper ar e l 'et à di anni 35: Domanda in carta da bollo di L. 3 e documenti debbon o pervenire alla Segreteria d el Con siglio Ist~.tt1ti Spedalieri entro jl 31 ottobre.

FALCADE (Belluno). - Scad. 31 o·tt.; L . 10.000 e 5 quad rj.~nni dee., oltre L . 500 uff. san., L. 1000 bicicl. , c. -v. ; et à li~ . 35 a.; tassa L. 50,10. FIRENZE. R .. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stabilimenti Riuniti.. Pirettore sanitario con r esidenza ~n Gareggi ; L . 15.400 aumentabili a L. 19.400, oltre L . 2500 cariGa, c.~v., allo·g gio, ecc.; età lim . 45 a. Primario, aiuto e assistente per il Sanatorio di Careggi; aiuto medico e assistente p er il R . Arc isp edale di S. M ar~.a Nuova. Per il primario L .. 5255 e percentuali ; non limite d 'età. Per gli aiuti L. 7050, c. -v ., ecc.; età lim. 35 a. Per g li assis tenti L . 6400, c. -v. , ecc. ; e tà lim . 30 a. Tassa di L. 50 p er ogni con corso. Scad. ore 12 d el 31 d:,c. Chiedere annunzi. Rivolgersi alla Segreteria. GussAGO (B resc ia) . - Scad. 31 ott.; 1° r eparto;L. 8000 oltre c.-v., L .. 1800 ' trasp ., L . 1200 ser v. alternativo uff. san., L . 1500 turno Ospedale. Preferenze: titoli m edie. e ostetr. IESI (Artcona) . - Scad . 1!5 no:v. ; 2a cond.; lire 8500 e 5 quadrienni d ee., o.] tre L. 1000-2000-3000 trasp .; eità lim. 35 a .. ; voti esa.mi spec. e di laurea .

!vfoNTEFIORE CoNCA (Forlì) . - Al 30 ott. , 9 re 12; L. 10.000 e 10 bienni ventes.; oltre le indenn. c .-v .; se uff. · san. L . 300; t assa L . 50,10; doc. a 3 m esi dal 4 ot,t. Scad... 30 nov ., ·NovELLARA (F~eggio E1n. ) . 1a condotta; L . 8000 e 5 quadrienni dee., oltre c .-v., L . 500 trasp. , L .. 500 ambul at., età lim. 35 a.; tassa L .. 50. 0LìV»EDO (Sassari). - Scad. 31 ott.; L . 9500 oltre L. 800 uff. san. , L . 1000 arm. farm . , c. -v. se coniugato; tassa L . 50. (Pescara) . Per t~toli; s tipendio an11uo lordo L. 6500. Aumenti biennali di 1/20 per dieci bienni. IndeQnità lorde L .. ·2400 per inezzi di trasp orto. Scad. 30 novembr e . Assunz . servizio entro 30 giorni partecipazione sotto pena di d ecad e nza. P er chiar in1enti rivolgersi alla Segreteria Com,unale. P ENNE

P ERRERO (Torino) . - Scad. 31 o tt.; con sorzio; L. 10.000 e 6 aumenti, oltre L. 900 uff. san ., L . 3500 cavale ., L . 600 allogg io; e tà lim. 45 a.; tassa L . 50. . REGGIO El\IIILIA. Ospedale di S. Maria 1V11.ova . - Prima'f.io di ginecologia ed ostetricia; L. 9500 e 5 quadtiènni dee., oltre due c.-v. ·ai cui i1.r10 di L. lf>OO, partecipaz. ecc.; · biennio di esperimento·; scad. ore 18 del 31 d ic .; tassa L. 50 20 all 'esattore-tesoriere; doc . anter. al l p sett .. ; ' titoli . Rivolge r si agli Uffici dell 'A1nminis traz. (via De Amici s 31). Rol\.rA. Pio I s.titiito d i S. Sp irilo ed Ospedali Riu1i,iti. Cinque primari m edici cd uno dirigente ... ' di L abor at orio patologico; titoli ed esami ; età lim. 45 a. al 25 se tt.; L. 7800 e c. -v . ; tassa L. 50. Scad. ore 16 del 15 n ov. Chiedere bando alla Seg r eteria Generale (P al azzo . S. Spiriito) . S. GREGORIO DELLE ALPI (Belluno) . Scad. 15 dic.; L. 9000 e 5 quadrienni dee .; et à li111. 45 a.; tassa L. 50. S. NICOLA DA CrrISSA (Catanzaro) . - Scad. 8 dic, .; L. 7500 e 5 quadrienni d ee . ; età lim. 40 a.; certificato d éi punti se no·n risulta110 dalla laurea; tessera P. N. ~., . , se in possesso . SAl\1ASSI (Cagliari) . c. -v.; servizio obbl~ga t . pusi, spese trasporto a Siì\>CAxrs (Cagliari) . --

Scad . 30 ott.; L: 9000 e presso l a Bo11ifica Pi1ncarico d ella Direz. Proroga a tutto 10 n ov.

TonToRrcr (ìl-1essina). Scad. 25 ott. ; L. 8000 oltre L. 2000 trasp . e L . 500 uff. san. URBANA (Padova) . Scad. 25 otl .; L. 9000 e 5 quadrienni oltre c.-v.,, tra i)'. L. 3000, per uff. san. L. 500, per an1bulat. L. 600 ; età 1i1n. 40 a. VETRALLA ( Viterbo: . 3a CQildotta; scad. 25 ott.; età lim .. 35 a.; buona condo.t .ta nloral e, civile e politica; doc. a 3 inesi dal 15 sett.; ·L. 8500 p er 1000 po,r., ;'5 quadrien11i dee., c. -v. in L. 1080 , cavale. L. 3000, se uff. san. L. 800 ; assistenza operaz. chirurg ich e 11ell 'Os1)eclale non oltre L . 400. 1

LAP:e noNA (Asco li Piceno). Scad: 15 dic.; L. 9000 ol•tre L. 1000 indenn. forese, L . . 500 in-. <l ennità laurea, L . .500 u ff. san. , L. 400-1700-2700 trasp.; et à lim. 35 a . ; tassa L. 50, 10. (Torino). - _A,. tutto 30 n ov . ; L . 9000 oltre L . 700 t1ff. san . e L .. 1800 trasp. ; aumenti periodici. MEzzENlRE

Mo~TECA BLO con L~rio; L .

VERSIGGlA (Pav ia). - Scad . 15 dic.; 13.000 e 5 quadrienni dee. , c. -v. , L. 300 uff. san .; e tà lim . 40 a.; t assa L . 50, 10.

BOLOGNA. R. Scuola di Odontoiatria e Protesi denta ria. - A ·tutto !l 30 novembre sono aperte le iscrizioni per l 'an110 scol astico 1930-31 ai corsi di perfezionamento i11 Odontoiatria e Protes~ dentaria per i laureati in medicina e chirurgia. Esse11do il numer o dei pos ti li1nitato, l 'accetta.z :one


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IL POLICLINICO

viene regolala secondo la priorità 11ella presen~azione delle doma11de e 11el versamento delle se. Per jnfor_mazioni rivolgersi alla Segreteria della Scuola, via S. Vitale 59, Bologna.

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ra. .

Il Governo provvisorio della Repubblica Argentina ha nominato i dottori Gregorio Araoz Alfaro e Tiburcio Padilla rispeitt . presidente e seg retario generale del Dipartimento Nazionale di Igiene.

Medico-chirurgo assumerebbe subito servizio sanitario come interino, supple·~te, ass~ stente anche Clinica Privata, rappresentante inoltre o propagandista prodotti farmaceutic~, ecc . Scrivere specificando: Famiglia Casarecci, v!a CastelfI·d ardo 34, int. 14, Roma.

Il dott. Brunet è nominato generale medico della Mari11a di Guerra francese . Egli ha avuto una carriera part icolarinen te brillante; è decorato di parecch~:e medaglie d'oro, tra cui una dell 'Esposizione d'igiene di Strasburgo (1923).

CONCOll S I A PREMI E POSTI DI STUDIO .

Presso la R .. Univers~ tà di Roma sono aperti i co11corsi a : due post~ di studio della Fondazioni Maggi, per laureati a Rorr1a doPQ il 25 dic. 1928; L. 166.66 mensili per 2 anni; scad . ore 30 del 24 nov. 1930; <l ue posti di stl1d~o della Fondazione Corsi, per laur eali , ~ Roma da :QQ·:Q oltr~ un triennio solare dopo aver frequentato i cor s1 per due anni almeno; L. 225 n1ensili per 8 mesi; scad . ore 12 del :3 dicembre; tredici premi della Fondazio:qe· Rolli. per stu de11ti; L . 1000 ciascu:Qo; sc~d. ore 12 d ell 'll dicembre·, un Jlre1nio Qella Fondaziq.ne ~Iazzoni, per lauredti a Roma; che abbia:Qo avuto il maggior numero di voti ; rendita del capitale di L. 50.000; scad. ore 12 d~l 31 l u g·. 1931. Il periodico « La Medicina Internazionale » di Ì\1Iilano (via Sempione 28) ha bandito un concorso fra studiosi italiani, per lavori sui temi : 1) (( Le periviscer~ti >>; 2) cc Glandole endocrine ed apparecchio circolatorio >>; 3) « Il valore della terapja calcica ». I lavori prescelti saranno tre, ,possibilmente uno per argomento, e ad essi verJ'anno a~segnati complessivame:Qte tre premi, di T~. 5000, 3000 e 2000 .. I lavori, la cui lunghezza non deve superare 50 pagine d~ stampa di forinato del periodico, devo•n o inviarsi no,n oltre il 29 dicen·1bre 1931, alla direzione.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Al ùott. \ Gjrolamo d ' ....\ssisti, di Margherita di Savo~a (Foggia), è stato conferi·to dal Ministero dell 'I11terno il Diplo1na con medaglia di bronzo al merito della Sanità Pt1bblica, i11 riconoscimento dell 'opera efficace e della proficua a ttività continuamente svolte nell 'i1~teresse della salute pubblica 11er circa 35 . anni, i1ella qualità di medico co11dotto e di ufficiale sanitarjo del Comune, special1r\en te durante le g·ravi epidemie di dermotifo de·l 1902 e di colera dcl 1910. Degne d! considerazione presso· il Ministero· sono state varie pubblicazioni su proble111i di grande interesse igie11ico d elJa Cap'.,t anata . • Rnllegra111enti . Con d eliberazione unani.tne del Collegio dei Medici dello Stato di Nuova Jersey (S. U. d 'A.), è lato 11ominato presidente del (( Board of Medical Examiners n il connazionale dott. Arcangelo Liva, tin1ato e valente profession~sta di Rutherford. Al ''ollcga illustre, cl1e onora I ':It alia e la Nazione che 1·osi)j t a, le nostre più Yive congratulazioni.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Liegi. Il Congresso Internazionale contro il reumatismo.

Il JI Congresso si è tenuto a Liegi dal 18 al 21 settembre sotto 1a presidenza del prof. R. Forlescue Fox (Londra) e del prof. M. Labbé (Parig i), i1nmediatamente dopo il Congresso internazionale di terapia fis:ca. Sono intervenuti perso. . nalmente oltre un centi11aio· di congressisti in rappresentanza deJle varie nazioni. Per l 'Italia erano intervenuti il prof. Cipr~an!. (Torino) e il prof. L unedei (Firenze). Aperto il Cor1gresso, i segretari delle apposite comm,issioni precedenteme11te :Qomin~ti riguardo alle questioni de]la classificaz:,one delle cc malattie reumatiche » e della cc stanrlardizzazione dell 'analisi ematologica », riferirono brevemente le conclusioni delle commissioni stesse. Rig uardo alla classificazione (rapporto dott. van Breeman, An1sterdam) !11 segret ario dell~ commissione, dopo aver riferito che er ano state presentate al! 'esame più di cento diverse classificazioni, propose di distinguere nettamer1te una nomenclatura pratica per dati statistici e fini soc~ali, e una nomenclat11ra medico-scientifica. Non occupandosi, in questo primo tempo, della 2a nomenclatura, la Commissione si limitò a proporre la nomenciatt1ra. prat;,ca per dati statistici. Tale nomenclafl1ra fu considerata poi, ne.Jl 'ulteriore discussione, in n1assima troppo semplicist,a, dimostrando ciascun rappresentante delle varie nazioni di rimanere fé.lvorevole alle classificazion?. generalmente seguile 11elle singole nazioni; co-sjcchè l 'accordo sulla nomenclatt1ra d ell a classificazione non fu raggiunto pur essendosi svolto un utile sca1nbio di con cetti a questo riguardo. Le. conr.lu sion~ della commissione sugli cc esan1i ematochlmJci » furono riferi·t e dal dott. Fischer di Berlino il quale cOI\Cluse per la necessità di esami morfologici, s1erologici, ematochim:ci in tutte le forme di artriti. Si svolser o quindi le relazioni sul tema del Congresso, cioè « Sui distt1rbi della c;ircolazione della pelle e r eumatismo cronico » con r elazioni del prof. Pemberton (Fil ndelfia), che espose i suoi llOti, numerosi studi sull e alterazioni delle circolazioni capillari n elle a:r:tropatie, del p·r of. Laign elLavastine (Parigi), del prof. Lu~edei (Firenze) ch e espose con competenza i metodi di esame erl i risultati da lui ot te11uti r1elle forme di artropatie croniche, ch e depongono per la frequente presenza di perturbuzion: funzionali che l 'autore ritiene concomitanti alla lesione artropatica, ed altre relazio11i del prof. Gunzburg (Bruxelles) con esposizione lii os~ervazjoni cliniche, del prof. Van nreemen (Amsterdan1ì con ricerche sull a tem-

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SEZIONE PRATICA

peraturn cutanea, pletismograI~che e capillaroscopich e, ed altre anco·ra. Furono poi presentate nu1nerosissi1'ne comu11icazioni sulle pil.1 varie questioni attinenti al reurnatismo. Speciali discuss:o0ni suscitarono le co1nunicaziorii sulla poliartrite ret1matica acuta speriment ale oltent1ta sulle scimmie da du e alJievi del prof. Voronoff ~ le di1nos·trazioni analo1no p ntologiche del prof. Graff (l\Ìlonaco) s ull 'origi11e infettiva delle artriti. Da parte d e'.. congressisti ifaliani furono presentate com,unicazioni sul « ì\1:orbo d i Still », e sulla Classificazione dell e artropatie cr oniche (a nome d el prof. Micheli), su g·li esami ematochimici, sulle artriti croniche (prof. Cipriani e dot t . Robecch~, Torino e 'f erme Acqui), sulla peliosi r eumatica (prof. Lunedei , Firenze). Gran parte dei Congressis ti si trasferiror1 0 poi a Bruxelles e ad Amsterdan1 dove furono visitate rispet tivamente le c1:.nich e sp ecializzate del prof. Gunzburg (Bruxelles) e d el prof. Van Breemen (Amsterdam); ivi fl1ro110 an ch e presentati e cliscussi in modo molto interessante vari tipi di artropatici da parte dei vari congressisti, dimostrandosi quanto sia varia e difficile l 'in·terpretazion e ·d iagno·s tica, etiolog·ira e pato·g enetica d '. queste forme. Come sed e del prossimo Co,n gresso da tenersi n el 1932 fu fissàta l 'Italia.

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CIPRIANI.

Da Anversa.

II I Congresso 1nternazionale di Polizia Criminale.

I11 t ale Congresso, ch e si è svolto daJ 25 al 30 settembre con l a partccipazio·n e di circa 30 Nazion ~, l 'Italia è stata uflicialmer1te rappresent ata dal prof. Salvatore Oltole11ghi, il quale, salutato n el discorso i11aug uralc éome scenziato di fama mondiale, ha iniziato i lavori d el Congresso con una applaudi-tissi111a r elazion e sulla « Biolo· g ia crimi r1ale nella Polizia internazionale », seg uito subito dopo dal suo allievo prof. Di Tullio, che ha svolta, u gualmente applaudita, una comu· 11icazione sul « l\Iedico crirr~il'l;ologo· nella Polizia » .. È sp ettato in t al inodo all 'Italia, p er l 'iiilLeresse delle/ sudd ette comunicazio~i - possiamo affern1arlo senza fal sa m odestia ~l posfto d'onore fr~ le nun1erose ed al lrettanto importanti comunicazioni ch e sono sta te poi svolte dai rappresentanti delle altre Naz:.oni. Il giorno su ccessivo jn seguito alla r elazio11e d~l prof. Lentz, ordinario di J)irit to .Penale tiella Il. Univer sità di Gratz , sulla « Tecnica delle constatazioni biolog iche nella Poliz '.ia », il Congr esso h a sentito l 'op p ortL1nità di creare una nuova Comn1issio n e sp eciale di J3iologia Criminale, alla cu i Presidenza è s tato cl1iamato il prof. Ottolen ghi , ed i cui membri f uro110 nomina ti n elle p er sone del prof. Lentz, del J)r of. Zanggerr, ordinario di lVIedicina Legale in Znrigo, del prof. Di Tullio, d ei rappresentanti della Polizia di Karlsruhe, dott. Bar cik., e di Bre1na, doll . Pe~ri . Tale Commissione, dopo apposita seduta , h a formulato ~ seguenti voti : 1) Necessità d ell a diffusione d~ll 'orientamento biologico nella Polizia Criminal e, r elat ivamente non so•l o alle constatazioni giudiziarie, m a a tutte quelle funzioni r epressive e preventive sp ecialmente, ch e richiedono la conoscenza dell a p er so·n alità del 1

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d e li11quente; 2) Necess! tà dell 'islruzione adeguata in Bio logja Criminale . p er tutti i F unzionari di 1). 8 . ; :~) <~reaz ione di Fu11zionari Medici Criminologi. E lali voti sono stati accolti ec1 approvati ad u11animità dal Congresso n elle sedu·te su ccessive. l~ eviden te p ert anto il cp1npleto trionfo d elle Sct1ole Med icu·l,egale e d~ Polizia Scientifica di llo1na, che hanno v!sto pienarn ente accertate le loro nobili e h e11 n ote tradizioni scientifich e, create e volut~ dal loro direttore Salva tore Oltolenghi . In tal m odo ·ancor a una vol ta l 'Italia, precorrendo ~ tempi, h a aperto 11u ovi orizzonti alla m edicin a, nell 'interesse supre111-0 della sc:enza ~ della Civiltà. Prof. B. DI TuLLIO. Da Firenze.

. Il Convegno della Società Italiana di Anatomia.

Si è svollo i11 questi gior11i il II Co11veg110 della Società I taliana cli a1taton1ia al quale h a11110 partecipa·t o numerosissirni a11 afo·m '.~ i, fi siologi, biologi di tutta I talia. La sed uta inaugurale è stata · tenuta il 4 ottobr e n ell 'anfiteatro an a:to·n1ico del n ostr o Ate11eo, alla presenza d elle Autorità, del Corpo Accade1nico, di un numero in1po11ente di cultori d elle scie11ze medich e. Ha ·portato p er pr :.mo il salut o a ugura!~ ai con gr essis ti il !le t tore Magnifico prof. B11rci, dopo di ch e il prof. Chiart1gi., Pr~side11te d ella Società h a letto il cliscor so :.11augt1rale, nel quale, dopo aver cornrnem orato il prof. · Sala, anatomico di Pavia, r ecer1temente scomparso, h a nlesso in rilievo i progressi compiuti d all 'a11atomia italiana n el ca1npo morfolog i· co, entlJriolog:.-co, istologico, prog·r essi ch e h an110 sempre più allargato i co·r1fini entro c11i i11 passa'1:o era contenuta la ricer ca ana to111ica, la quale vanta oggi a11che essa, come le altre scienze, u11 indirizzo sp erimentale. Conseguenza di ciò è un aumento sempre m aggiore d ei lega1n :, cl1e n1ostra l 'anatorr1ia con gli altri rami d ella i11edici11a, onde la n ecessità di continui contatti e scarnbi di vedute con i c11l tori d ell e altre dj scipl~;ne m edich e. Ha p arlato s uccessivame11te il prof. Sicilian o, ({Uale Rappesentante delJa Società Italiana di Radiologia, rilevando appunto come lo studio anato·m ico e quello rad-iologico dimostri questa s tretta affinità di r apporti , quest a integrazione d elle due discipli11e, in quanto ad esem pio può riflettere I 'impor tanza che la r adiologia può avere per lo studio d ell 'anatomia Slil v!,vente. Dal pro·f. Terni è stato quindi svolto i] prj1110 t ema di r e l&.lione su lla « m oderna m orfologia clel sist ema nervoso autonomo », cui ha fatto seguito un 'interessante discu ssione per parte dei professori Levi, Luna, Rossi, Simonelli, Castaldi , Pace, Cbiarugi. L'altra relazione sul teina « dat i. morfologici come g uida di ri cerch e fisiologiche sul cervelletto» è st ata trattata d al prof. Simonelli ecl anch e ad essa h a fatto seguito un 'ani1nata discussione. Interessanti e numerose le altre con1unicaz:pni svolte dai cor1gressisti su varii argom enti di l11orfologia, istologia, embriologia, bioiogia oltre ad alcune di carattere radiologico. Il Convegno ha chiuso i suoi proficui lavori i·l . 7 giorno .. P. C.


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IL POLICLJNICO

NOTIZIE DIVERSE. I Congressi medici di Roma. .

In questi gioif11i si sono svolti 01 vanno svolge11closi a Roma ~ Cong~essi annl1ali della Soc~~tà I~alia11a cli Medi.cina Int er11a, della Società ltalia11a di Chirurgia, della Società Italia11a di Urologia e della Società Italia~a di Ortopedia. Ne daremo ampi resocon,ti nell 'apposita rubrica, cominciando da questo Nu,nero (v. pag-. 1529) . Ci es~n1iamo, pertanto·, di · far11e la cro11aca.

5° Congresso spagnolo di neuropsichiatria. Si 0 adunato a Sarag·ozza dal 25. al 27 settembre, ùnitame~te al 4° Congresso della Lega spag11ola d 'igiene me11tale. Il prof. G. Pittaluga, direttore della Scuo~a Nazio11ale di Sanità, pronunziò una magnifica conferenza sull 'ì11seg11amento della psichiF1tria nelle fac.ol1à <li medicina. Il dott. E. l\ilira riferì s11ll 'H Esplorazione dell 'affettività »; il doLt. J. Pons Bal111es sulla « Capac~rtà civile del .paralitico ge11erale trattato oo~ la malarioJterapia »; ecc. Il prof. · E .. Monis ten~e una cor.µerenza sull '« Arteriografia cereb~ale ». . Il prossj1110 Congress·o s! adu11erà a Granat a 11ell '.ottohre 1931.

Congresso internazionale di chirurgia ortopedica. Si è svolto alla Scuo•l a ~f eclica di Parigi, dal 2 al 4 ottobre, il primo Co11gresso della Società internazjò111ale d~ chirurgia ortoped'.ca, sotto la presidenza di sir llo ber·t Jones dell 'Università di Liverpool , con l 'intervertto di rappresentanti illustri delle Nazio11i di Eur~·pa e di America. L :Italia era rappresentata dai professori titolari delle Cattedre universitarie. Il Con1j ta~o n,azio11ale italia110 era co~tituit-0 dai proff. Galeazzi. di J\1ilano e dal prof. P.utti di Bologna. <.)uest 'ultin10 ino1tre ha r 1vestito la carica di vice-presidente ed è stato apprezzatissimo relatoir e di u110 degli ;u·gome11ti tra-ttati dai cong·ressisti. · 11 10 ottobre '3eguì il 19° Congresso· :francese di orto1)ed '.a. 1

~ongresso

internazionale contro il reumatismo.

Si è adu11ato a Ljegi Qal 18 al 21 settembre., sotto, la presidenza del prof. F. Fox di Londra. Ne dinn·10 una corr~-spo1nde11za in altra parte del · giornale (v .. pag. 1544).

[ANNO

XXXY.11' NUM. 42)

17° CQngresso francese d'igiene. Organizzato dalla H .Société de Médecine Publique », si terrà all 'Istitt11o Pasteur di Pàrigi dal 20 al 2;3 ottobre. J_,a seduta inaugurale sarà pres~,ed.uta dal ministrq· della salute pubblica, on. l)és1r é ;Ferry; le altre sedute lo saranno dal prof. Delépine, Relazioni: <' Co11fronto delle statistiche di ~nortali~à infantile della prima età n; « l'gie1ie e r1cos truz1011e i1elle zone devastate ·d all 'alluvione nella Francia ineridionale »; « Rapporti tra uff!ci d :igie11e ed ispettorati dipartimen·t ali d 'i·g iene }). S1 terra1lno cle1le conferenze sulla psittacosi (Saquépée), su di u1l viaggio di st11di medico-sociali ii1 Russia e in Séandinaviia (~1es.serli), su Lavo~­ sier ig~.e11ista (Dujarric de la Rivière) ecc . Verrà proiettata u~a cine1natografia di propaganda con·tro ill vaiolo. (allestita dal dott. Reynal, direttore de~ 'Ufficio d '.ig iene di Tunisi). Visite alla panetter·.a 1neccan1ca degli Ospedali di Parigi e alla fabbrica di cioccolato Menier. Sono annunziate interessanti comunicazio·n i. Se•gretario· generale:· dott. R. Dnjarric de la Rivière, Institut Pasteur; rue D11bot 28, Paris (XVe), Frane: a.

Convegno idrologico ~ Levico. .L 'A$S-Ociazione Nazio·n ale d'Idrologia ha tenuto la sua adunanza a Levico il 13 sett. con l 'inter-

vento di un centinaio di socj, senatori e deputati. Il preside11te prof. Devoto ha ricordato che il Go'" verno Fascista, . con la recente demanil:,Zzazlone d~lle Ter~e di .Levico·-Vetrio1o., ha salvat.c)l un prezioso patrunon10. Il p:rof. Boveri direttore sanitario delle Tern1e, parlò sul m'odo d 'azione di quelle acque arsenico·ferruginose, per via orale e so~to forma di bagni. Il prof. Casagrand~ riferì i risl1ltati d~ suoi studi, desta11do animata discussione. Poi i convenuti si recarono a Pornarolo per prese11ziare all 'inaugurazione di una lap~de ai fratelli Felice e Gregorio Fontana.

. 15° Congresso ispano-americano d'oftalmologia. .

La « St)ciedad Oftaln101l6gica hispanoamericana » J1a ten11to la, 15a sessione biennale a San,tiago di Campostella (Galizia), dal 15 al 18 ottobre. La seduta inaugurale si è svolta presso la Facoltà Med~ca. La principale relazione· fu fatta dal dott. Soria, professore di oftalmologia a Barcellona, sulla L< Bio1nicroscop,i·a dell 'iride>>. Ebbero luogo i con·sueti festeggian1enti e ricevimenti.

Assoc.iazione canadese delle medichesse. 2° Congresso della stampa medica latina. Si è ad_u11ato a Bruxelles dal 28 al 30 sett embre, sotto la presidenza del prof.. Loeper e del dott. Delcourt, ed ha, riportato un ottim.o· successo. All 'inaugurazione e a,l banchetto sociale intervennero il ~linistro d,elle scie~ze e delle artl, Mauri.ce Va-uthi_e r, una rap.pres~p.tanza del Corpo diplomatico e della Facoltà 1nedica, le ~utorità locali. Vivo interesse ha destato una conferenza del prof. Forgue sul tema « Il giornale medico e il g iornalista medico conl'e1np·o ranei ». Il 3Q settembre j convenut~ si recarono ad Anversa, ove furono ricevuti d~i delegati del Circolo J\1edico. 1

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Ha te11lti<J ! 'assemblea annuale ed ha eletto presidente la dott.a Isabel-Thomas Day, di Vancouver; in questa città avrà luogo il Congresso venturo.

Scuola di perfezionamento in Pediatria a Roma. . La Scuola ha sede presso il R .. I stitu~ol di Clinica Pedjatrica (Policlinico TJmberto I) ed è diretta dal prof. L.. Spolverini. Gli iscritti (non più di quindici e non meno di otto per anno) d evo~o frequentare il corso ufficiale di Clinica Pediatrica e le speciali conferenze ed eserci.tazioni, che saranno loro destinale.


[ANNO

XXXVII, NuM, 42] •

Durari·te l 'a11no scolastic<;> gli. iscritti, a turno. presteranno servizio, come alunnj int~rni , n ei vari reparti dell'Istitu to . I corsi per il bien11io 1930-31 e 1931-32,. inizieranno l '11 n ovem])r e. ·r asse complessive L. 227.5. Chiedere l 'avviso.

Scuola di perfezionamento in Pediatria in Firenze. Nel novcmbr~ prossi1no presso la R. Clinica Pediatrica di Firenze si inizier à un cor so di perfezionan1ent o biennale per }) con seguimento del diplo,m a cli .sp ecialist a in p ediatria secondo i tern1ini di legge (art. 4 R . D .. 31 dicembre 1923, n . 2990), per ! laureati in m edic;,n a e chirurgia. Il corso comp·r ender à leziol)i cliniche ed esercitazioni di amb11la1orio ~ cli l aboratori~), nonchè lezioni di mat er~ integr ative e gl~ iscritti dovranno prestare per turno ser vizio n elle varie sezioni dello Clinica ch e resìla aperta tutto l 'anno. Al termine del primo ar1110 (1930-1931) gli iscritti, a cui è fatto strett o ol1hlig·o cl i fr equen za, dovranno SQstenere un esam e di profitto. Alla fine del secondo ann o (1931-1932) discuteranno una tesi di ar gom en to pediatrico e sositerranno un esam e clinico. Per ulterior~ informaz :oni riYolgers~ alla Segreteria della Facoltà di Medicina della R. Univer sità di Firenze, via .A.lfani 33, ovvero alla Direzione della R . Clinica Pediatr!.ca di Fire·n ze, Yia l\i[a11nelli 115 .

Seuola di specialità in tubercolosi e malattie respiratorie presso la R. Università di Roma. Alla scuola di speci1a lità ·Yengono ammessi so•l o i la,ureali in Medicina e Chirurg ia . L 'insegna-

1nento h a la durata di due anni scolastici . Esso si svolge a11 'Istituto Be11i.to Mussolini (Clinica della tubercolos~ e malattie respiratorie) 13: cu~ sede t empor an ea è presso il San atorio di Porta F urba di proprietà della C. N. A.S. Gli tscritti alla .Scuola han~o l 'obblig·o cl! frequentare tutti gli insegnamenti, impartiti dai professori : E.. MQrelli (Direttore), Busi , Dionisi, Alessandri, Spolverini , Bilancioni, Pest alozza, Ilvento, Giannini, Me11des, Bocch etti, Ben edetti , Omodei ·Zorini, Tonietti , nonch è le esercit azion \ pratich e impartite d agli assistenti dell 'Istituto e dai capi-reparto dell 'Ospedale Sanatoriale. Le iscrizioni si accettano fino al 10 n ovembre 1930. Il Corso inizierà il 17 nQvembre. Le tasse am1nonta:Qo complessivamente a lire 2449.60. Ch~ecl ere

il progr amma dettagliato.

Scuola di Perfezionam'ento in Medicina del Lavoro a Roma. La Scuola, istituita presso la R .. Univer sità di Rom a, con sede n el Policljnico del Lavoro, ·h a lo scopo d i perfez j.onare i laureati in m edicina e chirurgia i1ella Medici:Qa del Lavoro, e di conferire il Diploma di « specialista in medic~na del lavor o n . B d.iretta dal prof . A.. Busi; vice-direttore ne t~ i.I prof. A. Ranelletti. I corsi han:Qo la durata di un biennio. La Scuola avr à ini zio jl 1° dicembre. Le iscrizio11i si· ricevono sino al 30 n ovembre. Tasse complessive l.1 . 2530. Chied~re a:Qnunzio alla Segr eteria, via Ripetta 180, Ron1a . •

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1547i

SEZIONE PRATICA

I Sanatorio del Groppino a Bergamo. Il Co:Qsorzio Provin ciale _i\ntitubercolaré di Bergamo ha fa tto sorger e, accanto al vecchio sana-· torio d~ Grop pino - dqvu to alla t e:Qace volontà. di alcuni volenter osi , - un magnifico sanatorio, a tre piani oltre il semi-interrato. In ciascuna delle a ue ali sono ricover ati i ~asch1 e le femm~ne, m entre n el corpo centrale , son o allogati gli uffici di. d~rez ione e lli econ omato, le sale di accettaz:on e dei m alati e le cu cine; n el sotterran eo trovan o posto la dispen sa,, la fa,TID:aciJa, la laVa:Qéleria, l 'im1)iant o cli riscaldamento ecc.; in appqisiti locali son o distribuiti i gabinetti di r ad~oscopia e radiogr afi a, le sale per gli esami dei. malati ecc. Ip m edia ~l san at ario - co1n preso il, vecchio fa bbricato - ospita 260 malati al giorno. Con gli Osp edali Principessa di Piemon te e F . l\II. Passi e co n l 'Istituto Rachitici, vien e a costitu jre un attrezza·m ento· peri etto per l 'assist en za sani·t a-· ria n el ber gamasco. 1

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Aeronave- ospedale. È in cor so d 'attuazione n egli Stati Uniti la co-struzione <~i un ;aeronave che funzioner à c!_a ospedale per tubercolotici ~ per deperiti, !1 quali di-·sp on gano di. m ezzi . economici sufficienti per sosten ere la, spesa di questa for1n a costosa di trat-tan1er1to e nervi abbas1an za saldi per non, te-m erne ! pericoli ... La forma ~ la gr ossezza saranno· quasi u gu ali a. quelle d~ un dirig'ibile che si st a co,s truendo ad. Akron, Ohio1, p er con·t o della l\!Iar in a degli Stati Uniti, sotto la direzion e del dott . Karl Arnstein,. ingegnere-capo della « Cood-Year-Zeppelin C.orporation ». Sulla parte superiore dell 'aeronave sor ger à il sanat orio aereo, con t utte le comodità richieste per il co nforto e la cura degl '., ammalati .. Ai suoi lqti presenterà m olte finestre, per ricever e· i raggi del sole. I:Qvece di vetri, saranno• u sati fogli di celluloide chiara, o u,na materia simile, per · ev:tare un aumento di peso ~ ridurre i pericoli di rottl1re. L 'aeronave-ospedale do vr ebbe poter rimanere in aria varie setti~ane per ogni ascension e, ferm andosi all 'altezza più adatta, in modo· da n on essere ostaco·l ata dalle nubi o dai tempo-r ali . Per le comunicazioni con la t erra l 'immen so· dir:g ibile . disporrebbe di un aeroplano ch e fareb ~ be i viaggi per !l r '.fornimento di m edicinay o d i. quant 'altro pD·ssa occorrer e di urgenza. 1

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Ospedale omeopatico. Verrà costruito a Stoccarda, m edia11te i fondi: dati da un grande }ndustriale.

Il Municipio di Parigi per gli studi medici. La 5a Commission e d 'igieQ~ del Con siglio n1u-nicipale di Parigi h a asse,g nato oltre un milipn e di fran chi in favore degli studi m edici ; e cioè· fran chi 532.500 per i laboratori batteriologie~ .; 353.929 per ~ labor atori centrali di r adiografia ed elettroterapia; 72. 771 ,20 per musei ; 29.600 per bi-bliolech e; 18 .000 per bor se di viaggio ; 4000 per l ' anfite a·~ro anatomico; 5000 per riserYe. Beneficenza. Un a signor a :Qord-americ~na , che aJ suo arrivo· in Napoli er a st at a coattivamente ricoverat a n el1'0 sped ale Cotugn o p er m ala,ttie infettive, a cau-


1548

IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXVII, NuM. 42]

sa di un 'angina scarlattinosa, appena guarita h a volu·t o man;·feslare U suo compiacimento per il modo con cui era stata trattata donando all 'Ospedale 1a S0 mm.a di lire cinquantamila. ,

Sanii.ll n di r1uova fondazione, diretta da un uomo di larghe vedt1te, quale è il Pitt~ luga, seconderà indubbiamente e seconderà l 'util e iniz:.ativa, cui coopereranno molti volenterosi.

Per la propaganda igienica nel Belgio.

Crociera d'oriente di '' Bruxelles-Médieal ,,.

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La cc Société Belge de Médecine Préventive » organizza, in collaborazione della << Ligue de l 'er1seignement », due giorn ate medico-pedagogich e consacrate al con1pito dell 'educazio-ne nella d:.fesa della salute pubbl~a. Si svolgeranno al « Palais des 1\.cadémies » nei giorni 25 e 26 ottobre. Il ~Ii­ nistro delle Scienze ed . i.\.rti . ha concesso all 'iniziativa ~1 SllO alto patronato; moltissimi enti, a partire dalla Croce Rossa, daranno il loro concorso. Per eventuali informazioni rivolgersi al dott. F. Imianitoff, rue de Toulouse 25, Bruxelles, Belgio .

Settimana di nipiologia e igiene in Argentina. La Socie là di Nipiologia e quella di Igiene e Microbiologia hanno orga11:.zzato, dal 7 al 13 agosto, u na serie di conferenze e discu ssioni sull 'allevamento infantile e sulla tutela dell 'infanzia e della maternità; vi hanno partecipato i proff. R. Debré (di J:>a rig'i), G. Araoz AJfaro, A. Z"vanck , G. Rodrig11ez , ecc., Il giorno della salute in Spagna. L' « Jnst1.tuto Nacjo11al de Sa11id ad y Pedagogia »

di ~1adrid h a proposto la celebraz ione annu ale di un (( g iorno della salt1te » , festa destinata a interessare tutte le classi sociali - così r1elle città come nelle cam1)ag nc - in qua11to con cerne la salu·~e pubblica e privata: verranno impartiti precetti chiar!1 e concisi di vita sa11a, corredati da proiezioni, cinematografie, tavole murali, ecc., nelle Unjversità, nell e scuole medie ed elementari, nelle officine, nei villaggi ecc. La cc Scuola di

f{.i.~ordian10 ch e aYrà luogo durante

la prossima r1rimavera, in occasione delle fes·~e di Pasqua, con partenza cl a ~f arsiglia il 28 marzo (ore 16) e r :.torno allo stesso portQ _il 21 aprile; scali a 'Tripoli, . i\.lessandria . (Cairo), Giaffa (Gerusalemme), Beirltt (.Baalbeck e Damasco), Stambul, Pireo ( A lene), Corfù, Messina, Napoli. La crociera si compirà sulla nave di gran lusso « Champollion », che stazza 15.000 tonnellate ed è lunga 150 metri. I prezzi per i medici o le persone della loro fa1n:.glia variano .da fra11chi francesi 2650 (2a. classe, cabine interne C011 4 cuccette) a 14750 ei a classe ext r a); per i non n1edici (pr esent at:. da medici) variano• da fr. 2710 a 15.650; la spesa delle visiote, gite ed esc11rsioni non sorpasserà 3000 franchi. _i\lla fine dello scorso settembre er ano già pr enot.at;, più di 150 posti. Per i programmi e per i11formazioni (passaporti, abiti, ecc.) rivolgersi a cc Cro~sière Bruxell es-~1édical », boulevard Adolphe Max 2f~, Bruxelles, Belgio.

Omaggi o a Castaigne. Gli amici e gli allievi del ..prof. Castaigne gl~, offriranno, nel prossimo novembre, un libro giubilare e t1na medaglia. Il Comita:to d'onore costituitosi per tali onora11ze, è presieduto dai. professori Cha11ffard e Achard . È aperta una sottoscrizio11e d~ 100 franchi, l a qua.le darà diritto a u11 esemplare del libro e ad una riproduzione de.Ila medaglia. Le sottoscrizioni van110 ind~·rizzate al dott. ·Henry .P aillard, avenue d 'Aubière 27, Cler1nontw~,errand (Puy-de-Dome), Francia; o meglio versate sul suo conto corrente postale, n . 63-10, a Clermont-Ferrand.

Indice alfabetico per materie. Anestetici: esplosioni da -. Pag. 1541 Ascesso subfrenico bilaterale ecl en1pie)) ma da ascesso splen ;co . 1514 )) Bibliografia 1528 )) Cancerologia: tendenze attuali . 1525 Cancro : uso dei « semi » di rado11 1527 )) Cardiopatie : prQgnos~ 1537 ))

corrispo 11.clenze

))

Cuore: azione della chinidi11a Eclampsia puerperale: cura con solfato di magnesia Ematurie Emol ~si· : dottrina Emottisi: uso dell 'adrenalina per via . endotrach eale Glicemia e adrenalina Granulemia prebacillare e bacillosi Intubazione ginecolog·ica Gravidanza extra-uterina a" tern1ine: trattamento MARAGLIANO E. : discorso Neurosi viscerali· e 0 rganopatie: diagnosi differenziale .

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1530

Parto : attenuazio·ne del dolore . . Pag. 1540 Per~ardite tuber col are primi~tiva: for)) ma subacuta mortale . 1538 PfJillomielite sanitaria

anter.

acuta:

assistenza .

Psicosi nelle malattie circolatorie Sinclrome d 'Ada1ns-S tokes a rapi<la evol uzior1 e Sprue . 'fubercolosi: immunit it specif:.ca nella p atogenesi e nel decorso Tubercolosi polmonare e diabe1~e Tubercolosi p. : ri s11ltato del trattamento chirurgico Tubercolo.si p. : topog·rafia delle lesjoni unilaterali Vaccinoterap :,a nella tifoide Varicella : 1nodificazio11i ematologiche Von1iti della gravidanza: medicazione leucogena . Xantoma• ed jpercolesterinernia .

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Diritti di proprietà riservati. Non è consentita la Tistampa di. lavori pubblicati nel Polialinico se n on 'n 1eauito ad autorizzazione sc'ritta dalla redazionè. '/J1 vietata la yu7Jblicazione di sunti di ess1 aenaa cita'7'ne la tonte.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. AscoLI, Red. resp.


ANNO XXXVII

Roma, 27 Ottobre 19aO

Nnm. 43

fondato dal professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

sgzIONE PRA. TICA. REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. L avor i ori g inali· : T. Calzola.ro: Sulla reazione di Bo-

telho. o sserv azioni cliniche : G. Ballati: Gravissim·a sin-cope da narcos.i. SU'Perata 'oon dopp.ia iinie1lione intracar-

diaca di adrenalina. Sunti e rasseg ne : FEGATO E Vl}i} BILIARI: G. Bergmark: L 'escTezione dell'acqua nelle malattie epatiche. M. Milh·aud : I -col agoghi. - Hamant e D·r ouet : Coilemstite acuta .con ittero guar.ita mediante i.I d.r~ naggio renale. PEDIATRIA : E. Stettmier : Le linee direttive della nutrizione del lat tante. - C. Paisseau: La rialimentazione nell e · gastro-enteriitJ infantlili. O. Herz: Il destino dei prematuri. c enni bibliografici. I congressi di Medi'Ci1na e Chirurg ia : XXXVI Congresso .

di Medio1n.a Interna. - XX...'\:VII Congresso della . So1oietà Italiana di ChiruDg1iia. Appunti per il mediço pratico : SEMEIOTICA: La &.plenocontrattiliità adrenalinica nelle splenomegalie primitive. - La sindrome splen-0-aorti ca rrLella dJiagn00ii 1

LAVORI ORIGINALI. •

OSPEDALE CIVILE DI AVEZZANO Prof. S. MARINAccr, direttor.e e chir. primario.

Sulla reazione di Botelho. Dott. ToRQUATO CALZOLARI, aiuto chiTurgo. Lo scopo d ella ipre sente nota non è tanto qu1el:lo di lum,eg.giare il m!ecca.n,i.~m.o chim.i co secon id o il qual.e la reazione si effettua quanto quello di portare un contributo casistico a..11.a · r,eazion e stessa. Non mi soffermerò quin·d i in considerazioni d'in,do·le chimica an1che perch è non ancora è stato pr.eci ato esattam e,nte qu.ale sia l 'entità vera d el:la reazione. Essa appartien·e al gruppo d,ell,e re.azio,n i di labilità co1lloid.a.le, ,ed è in1dirizzata allo scopo di porre in rili,evo un r elativo aumento del fibrinogenro e del.l,e g lobuline rispetto a1l·e sieroalbumin·e. La reazione ha avuto vari.e interpretazioni : ' 1)er qu.alch e A. D·el iero d ei car cin·o m.atosi l 'a 1lbun-iina si trov·e rebbe in proporzioni qua·n tiLativan1cn te minori nispetto all'individuo sano ed ·e ssa verr.ebbe precitpitata, in ambie.n te aci·do, dalla soluzione iodoiodurata; altri 11anno ri ccmtrato un tasso di · ur.e.a ·p iù a lto del1la nor111a n el siero d ei cancerosi e ad esso a·t tribui1

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di lue. -

CASISTICA : Rapporti tra tU'bel'coloei e pubertà. - Strut tlurfi> e formaz.i.one degli iinfìltrati poù.monaJrti.. - La sind;r om e ps.e udooavn:tami.a nelle sclerosi pleuro-polmonari con deviazione tracheale. TERAPIA : L 'insulinoterapia coadiuvante dell'encefalite epidemica_, e delle sue sequele ,p arkinsO!Ili·a ne e psi.chiche. - 1.1 siero ,di ·anitico malato nel tr,a ttaimento ·d elle poliomieliti. - Il trattamento delle nevralgie e delle neuriti bra.chiali. - La terapia dello scolla.mento .retinico. - IGIENE : I sistemi di epurazione dei molluschi lamell:iib ran·ohi. Al cun.i problemi d'igiene pubblica riguardanti l!a brucellooi. La permane·n za dei bacilli specifici nei convalescenti di difterite. - POSTA DEGLI ABBONATI· -- VARIA : La. pre· ,ghiera de.I medi.co. Nella vita professionale: Cronaca del movimento pro!~ionale. Concorsi. Notizi e diverse. Rasseg na della stampa medica. Indice al f abetico per materie.

scono I.a cau sa 1d1eJla •i)r•e1c ipiitazion·e; a.Itri pensano che l''e},evata perc·e.ntu.a le della sieroa,lbumin.a o }.a ba&s.a concentrazio.n e delle proteine, priese g lobal•m·en te, sian.o resip·o·n sabili deLla reazion·e. An.a rdi fa ri alire la reazione .ad un ·disquilibrio fra l.e alb,u mi.n·e e le g.lobulin,e d el ·siero.; q u.e ste ult ime oostituir ebbe.ro il 90 % d elle sostanze sier0tproteiche rilevabile in tutte le fo.r me mor.bose car,atterizz.ate dia aumentato metabolismo ce.~lulare .e ·d a assorbim·ento di prodotti disintegr ativi d ei vari tessuti . La peroentual,e id i po.sitività, data dai vari AA., per 'la r eazio.n e di Botelho si .a ggirerebbe sulJl '80 % p er i casi di carcinoim a e di altre forme tumorali di ri~atufla m .a .ligna, m,entr,e I.a po itività per altre forn1 e morbose di natu:ra certamente non n eo1p;}.a tica si a,ggir·er.ebhe attorno .a l 30 %. :È in base a q'u esti ri ultati ch e tutti gli AA. ch e s 'in-temessaT-OD.10· c1e11a :ne.azione ·di Botelho conic lu sero ch·e essa n on poteva rite ner i n è speaifica nè precoce ·p er l e forme tumorali n1align e m .a c he tpiuttosto poteva servire com·e iilldice di un rilevante di's equi•librio umorale indipendente d.alla coesistenza di una form.a n eopla" tic a. Io non ho a lcun.a intenz.ion·e ·d 'infirmare la veridicità di qu·este log~che con clu ioni ma n1 i pare non fuori 1uogo fare osse:r vare che ·da e sa si pr.etendevano troppe cose. 1

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IL POLICLINICO

Da·ta I.a n1a·n ·cata conoscenza d.eI.l 'intima essenza del.la r eazio·n e st essa , dato il numie ro d.iscrieto ·di r.eazioni positiv·e in forme morbose di na tura n·on n·eopla stica, non è i.I caso dri p·arl.are ·d i &p ecifi·ci.tà 1del1a reazione, p erò non si <leve n eP1)Urie trascurarie .l '80 % della sua positivii tà in form. e tu.mo.r.ali sicur.amen te maligne. A ·m e semb:ria per ciò che ·I.a positività delJ.a :reazione, anche se non ci a ssicura in modo completo sul.l1a n.atuT·a ·dell'affezion·e, può esSffi'·e un su ssidio diag·no stico n.on indifteire·n te se n.on .ailtro p er ch·è serve a prosp•ettar.e · l 'eve.n tualità ·di un p1r oce.sso tumo rale . Nè mi sembra co·mipl1etamente giusta l 'osserv.azi·o n e che tale lìeazion·e sia strettan1ente l1egata a ll.e con·dizioni g·en.e,ir.a li a.s sai SCa•d ute .d.el ma;l,ato p·e.Pchè D1ei casi da m ·e osse;rvati, ad eccezio·n e di p ochissimi, si tr.attiav.a semprie ·d'individui .an.c o-r.a in buonie con1dizioni ta.n to ·da ·ess,e re sottopo sti ad interven·t i chirurgi.ci .an·che assai gravi , ch1e vennero faci..lm·e nte sup1erati , m,entre h·o potuto ·Osserrv.a rie altri sogg.etti co·n forme mo·r bose no·n t um·o•r ali ed i.n condizio·niÌ genie rali aissai gravi, con 11-.eazioni di Bote1'ho n·egativa. D.a a.lcuni AA. la r eazio.n e di Botelho è stata ·des.tituita ·d.a o·g.n i valoT.e p:riatico pe1rchè J.e viene mossa l 'accu sa di apparire ,s olo in uno stadio· .a v.a!lz.ato •del pro•ç-e.sso morboso·: è il.logico pensare ad un·a pPecocità in senso assoluto esse·n 1do ,p:ressoch è im possibi1e sv.e.l.aiTie una fo.r m.a m orbosa .a ncoa-a al 1.o stato latente, inn.anzi tutto p1er cl1 è .anic o:na non si sono stabi.lite alterazio·n i istiogen·e 0 d um·o rali ch e ca:r atterizzano ·ogni ·p r·o·c,e·s so .afilettivo, in s-eco1n ·do luog o ·p erch è .'è noto ch·e gli ammalà ti giungono alla nostr:a osservazio·n e soil .tanto qu,a nd.o un ·d1e terminato· co.r teo· sinto·m ato11.og1co su·bii ettivo li f•e n1d1e dubbio.s.i &ul l·Or·O stato di sarlute. Ora se 1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 43]

p er pr·ecoci tà s 'intende questo stadio d.ella ina1,a ttia, confoirtato dai resultati che h o potuto osservare, non ·e sito aid aftermaJ""e che la nea-· zion e di Bo·tellh·o è pr.e.c oce. Ho voluto esperimentare la r·eazione di 'Botelho p1erc·h è .avevo .I.a pos.si·bi.li·t à di coniTolil.are opera tivam·ent·e la v·eniidicità o m,e n·o di essa : per qu·alcuno d,ei casi che · si pvei~entarono a ll 'osservazi-0 ne , fu sufficiente l 'interv·ento· per rend·er:ci co,n to -d ell.a n,atur.a .d1elil 'affezio·n 1e, per alit ri inv.eoe -01ltve ad un accurato ·e same del pezzo .a spoir tato, si nese n ·eioessario l 'all1estin1iento di p.rieiparati istologici. La :neazti.one è .stata condotta ,s econdo il metod·o origi11.a l,e non too•e·n do C·onto del1e num.ero·se m·o difich e apportate d:ai vari AA. perchè si so·n,o, dim·ostr.a te di nessun vanitag·g io. Di.Juizion.e a.I 50 % ·die,l si1ero fr,e.sco, pr·elev.ato a ·d igiuno e c·entrifugato tiino· a limpidezza perfietta, con !Soluzione fi.sio.logica al 7;50 %; ·.a 2 em e . ·di soluzio ne citrica formoJata, a1ddizion.a vo ernie . 0,5 id i sier:o ·diluito e quindi eme. O, 7 di .s oluzione !io·d o,iodurata: Riten,evo positive ie reazi·o ni i·n cui si form.a v.a su bito· un pr.ecirpita to ben evi1dente ·e p ersiste·n te ·anche se il a provetta v eniv.a a .1un.g·o 1agitata, n1egativa· quan1do i:l pneci1p itato non si formava oppur.e scon11p ariv.a spo1ntan1ea.m,e·n te in modo r.a:pi·do, .allrm:a a1g;g iunge,ro a·n co·r a .e me. 0,2 di soluzione io·d·oà.o·du:r.ata otten·en.d o .1a for miazio,pie ·di un n u,o vo 1p recipirtato,, assai .più tenue del pvecedente •e .c he in· gein·ere si sciogli.eva in poco t empo. Riten evo 1dubbi.e le reazioni fin cui si formava un op1aicam1e nto d el ·liquido p1er 1a pr·e senz.a di pi·c coli fio·c ch·e tti :rimasti in sospensi-0ne e che so1l10 dop10 ,a lcune ·Oll1e pvecipitav:ano ,a l fon do ·d ella· provetta. 1

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'

CAS I STICA. CASI CON REAZIONE POSITIVA.

Num.

,

Cognome e ,nome

d'ordine

Età

Reaz. Botelho

Azotem. %

Condizioni generali

Diagnosi

1

A. Nicola .

63

I'

+ +

0,60

Assai scadute

2

R . Angela

33

-t-

0,50

Buone

Epi:t el . u te.ro.

3

M .. Maria

50

0,43

Buone

Epitel. fegato ..

4

I. Rosa

56

0,62

Molto scadute

Epitel . gastrico.

5

s.

Luig ia

51

0,45

Buone

Epilel . gastrico.

6

V . Benedetto

54

+ + + +

0,43

Buone

Sarcoma mclan.

7

N. N.

46

+

0,60

Scadute

8

De F. Giuffrida

38

0,54

Buone

Epitel. pleurico .

9

c.

Pietro·

39

+ +

+ + ++ + -t+ + + + + I ++

0,40

Buo n e

Epitel. polmon.

10

A ... Clem ente

50

o 57

Buone

Epitel. mamm. r ee .

11

C. Sab atino .

26

0,60

Bt1one

C~stite

I

+ ..L + + + -1.I

'

1

Epitef.

g·as tr~c o.

Epitel . mamm. ree.

1

cronica.


'

XXXVII, NuM. 43]

[ANNO

1551

SEZIONE PRATICA

CASI CON REAZJOl\"E NEGATIVA.

N um.

. Cognome e nome

d'ordine

y

F. Antonio

2

Di D.

Reaz.

Azot.

Botelho

%

--- - -

0,52

Ottil11e.

0,60

Buone .

0,5 1

Buone.

0,38

Discre te.

Diagnosi

Età

Condizioni generali

53

Papilloma lingua

~1ar.

63

Endometrit~

3

V. Antonio

41

FiJ)rQma utero sottomucoso

4

'f. Clarice ,

28

Gra,v . molare

5

B. Rosa

35

Cisti ovarica

0,42

Scadute.

6

P. Francesco

37

Ittero cronieo da occl .

0,54

Mo1io scéldutc.

7

f\.I. Giuseppin a .

24

Tl1hercolosi renale

0,60

Scadutissime.

8

it. Francesco

22

Compressione cerebrale

0,45

Buone.

g

O. Giusto

42

Papillo·m a retto

0,52

Buone.

10

M. Nicola

58

Stenosi pilo·r ica

,0,45

Scaduti ssi111e.

11

P. Maria .

30

Steno·si pjlorica.

0,45

Scad11te.

12

c. s.

Domenico

48

Tub~r co losi

0,56

Discrete.

Antonio .

30

l Jlcera

0,48

Scadute.

13

.,

.

1

1

1

1

- --

renale

duo~enale

Fra i casi ri·p ortati n·ella 1p rima tabel·la si può osservar.e che si tratta sempre di f 01rme tumor.ali m .a lign·e ad eccezio·n 'e di un caso di cistite cronr.ica (caso N. 11) ch e risal€ a parecchi m esi e che si è m·o ~trato rib,eill,e .a d ogni trattam.ento. Sull.a ·diag·nosi non p.u ò ·e sservi 1a lcun dubbio })er chè ·tutti i n1alati V·ennero .sottoposti ad intervento oiperatorio, a·d eccezione dei casi 1 e 7 cont.ro llati radi o1o·g icam·ente e ritenuti inoper abili: n1el ca o . 3 l interv.ento si Jimitò a·d una sem1p l.i ce .}a11Jarotomia esplorativa. Le con~ dizioni .g·en·er.a:li ·d·ei sogg·etti ·er.an 0 i n g·en·e.re buone, t anto da perm,ettere inte.rventi su.J1l 'addo·m .e di un traumatism o non indifferente. Il caso N. 9 r1guarda un indivi·duo con un.a sin1d rom1e di com priessio·n e m ·e di.astinica; l 'esame radiologico ed in un secon·do tempo .].a biopsia di un.a glandola .a scell.ar:e per .l '.alJ1esit im,ento di una ,p1~ep a,r azio ne istolog·ica, ci dimostrarono I.a natura dell 'iaffezione . Ho r.ipo•r tato 1p.ara:Llfelamente a.Ila .r eazione di Botelh·o l '.a zotemi.a c h,e noi pratichi.an10 sistèm aticam.ente a tut ti i soggetti ch e d.evono subir.e un i ntervento di un ceTto interesse; come ~i piu ò osserva1re d.alll.a tabella, il ta.ss o ure~co del sangu e si a·g gira quasi costanteme-i lte en tro limiti pressoch è normali a·n ch e in quei due oasi in cui per .1e l oro g ravissime condizioni dete.rmina,te dall.a not·evo,Je diffusione del proce so tun1ora!Je, si ;r itenne non prudente l 'intervento : non mi sembra p erciò ch e sci. possa mette~e in ra1 p porto l 'a zo·t emia a lta con la poi tivi•t à d ella r eazione. Nella tabella seconda sono compresi tutti i 1

+

casi co·n rieazione n,e gativa in foa·m·e m orbose di n.atur1a assai v.a·r i.a. Fra esse notevol·e il ca.s o N. ± CLi gravida11za miol.aY.e, ch1e rapp11esenta l 'unico ca•so a r eazion e dubbia ; la reazione venn·e ripetuta va;rie voI te, ma sem1pa.~e ·COU Jo stesso· ri s11lt a·t o. Fig u·r a.n o pure du·e casi ,d i tubercolosi r enale ulcero -caseo·sa in co·n dizioni gen·er.ali assai scadute e .s ottop·oisti a n1ef1~ectomia, con1e ·p ure due casi di ste·n ·osi pilorica ·di cui uno (caso N. 1O) in' con.dizioni de•p lorevoli : l 'intervento dim otrò tr.a ttarsi di stenosi cicat1~iziale .semplice ed ~l decor.s10 succ·essivo oi co·n fermò la diagn osi. Ho rivisto l 'infern10 d opo \ .ari m esi ·da ll 'inter\1ento e l 'ho trovato .in condizioni fl oridissime. Il oaso N. 9 si riferisce ad lm sog·getto che v1enn·e 0 1p era to di una fo.rma tumorale .del.la r eg·ione peria na le e di svuo tam ento d·el cavo in.guino-cruraJ·e : l' assen za di pr·eoe d1e·n ti luetici, :la n1egatività dell,a W.as&er111.ann, l 'in.g·org·o inguino-c;ru:ra.Ie ci 1porta,ra a p en sar e ad un tizmor mali moris; però l 'esa_m ·e i tolo·g ico dell e linfoghi.and·o1e .a sp·oiftate ci dimo·strò tra ttar si di linfoadeniti di natura infiammatoria semplice. Doven d·o ch·iu.de1~e .q u.esta breve n ota, per quanto la casistica riportata no n si.a moilto num ·e rosa, mi sembra di pot er con cluder e ch e : 1) la re.azione di Botelho, rpur non ·essendo una r eazion·e sp ecifica per le forme tumorali malig n e, •p uò r.appr esen tarie un elem en to ·dia g·nostico sussidiario non ind·ifferen te; 2) anche n on volendo .attribuir e a d essa u·n \ alor e a ssoluto, può tuttavia essere con sid·erat a com e di significat o molto pr oba tivo. 1

7

1

1

1

1

1

1


1552

IL POLICLINICO

RIA.SSUNTO. L 'A. h.a .e e~uito la reazione d·i Bot·elho in 111.aliati di affezio·n i v.airie ottenendo la positività quasi co tante d ella rreazione nelle forme Lumorali mali,gn e; n0111 è detl parere che la reazionie si1a in funzion e di un.a azotemia elevata ·e .con clude ri ten en·do la Boteil ho un sussidio di.ag·nosti cò complem.ootare non tir.aiscur.abile pur i1eg.an do .a·d .é ssa ogni ca;r.atteDe di specifi cità. 1

1

DIBIJIOGRAFIA. ~1 lrc11ELI, GANNF.LLT. Policlinico, Sez. prat., 1925. PAI.l\IIIERI . Rass. Tn t. Cl in . e T~rap . , 1924. PERACOHIA. Tu.n1ori. ..i\1111q XI, pag·. 318. CABANIS, . Fo1JLGUIR . C. R . de S. Biol., 1923. ~1Ess1NA . Riv. di Cl in. Med ., an110 XXIX, n. 15. J\ NAH DI. Studiun1, 1925, XV. V rGA NÒ. T ecnica Sie ro·logica. Ist. Sier. l\llil ., 1926.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto Chirurgico ed Ortopedico - Caltanissetta. G1~avissima

sincope da narcosi superata con doppia iniezione intracardiaca di adrenalina. Dott.

I

. Gru SEPPE BALLATI,

di1r.ettor.e.

Sig11ora S .. M., di anD:i 33, da Caltanissetta; entra il\ cli~ica il gioi::D:o· 7 dice1nbr~ 1929 per es ere operruta d !. appendicectomia a freddo . L 'ultimoi attacco era avven,uto. D:el nove:m,bre e la inferma era apirettica da ptù di venti giorni. l)opo il consuGto esame del torace, che nulla fece rilevare a carico. degli apparati cardi-0-vascolare e respiratorio· e do•p o· l 'esa1ne delle urine, che diede es.: to. negativo., la mattina del gio·rn,o 8, i11 narcosi C0 1~ la m~scela di Schleich, si procede , all 'interventq operativo Incisio•n e di J alaguier, eviscerazione del cieco facilme11te esteriorizzab~~e e dell'appendice, che si presenta piuttosto lunga ecl ipere111ica. 'l'er1noamputazione di essa alla sua base tra doppia legatura in, catgut. A q~esto punlo l'inferma ha improvvisamente un arresto del pol so e del res.piro,, è ciia~oitica, le pupille n1idriatiche. Si iniziano· manovre· di respirazio~ i1e artificiale, trazioni ritmiche sulla lingua, s~ praticano le sol~t e iniezioni eccitanti e cardioto·niche. Dato· ch e dopo circa c\nque minuti· di t al i inanovre, persiste invariato. lo st ato suddescri tto, si decide di proceder~ ad un 'iniezione intracardiaca di adrenali1n a. Si i11f:;gge un ago· da rach.j anestesia nel 4° spazio. inter costale sinistro <\ due cen timetri dal margine sternale sfiorando il margine uperiore della cartilag:prie della 5a. cos,tola. Si ha netta la sen sazione della r esistenza rlel mu scolo cardiaco e della penelrazione in cavità Yentricolare. L'ago infisso nel ventricolo· si11islro presenta qualche de·b ole oscillazione e dal ])C\rl = 1glione aflìora del sangue rutilante. S'inietta lenlalnente nella cavit à ventricolare un eme. di ndre11ali11a all 'l per m~lle. Quasi subito si iniziano d eboli i11ovimenti respiratori e lo stato ge11erale mig·liora progressiv~ente tanto da per1,

1

1

1

[ANNO

XXXVII' N UM . 4:3]

inettere cl~ riprendere l 'intervento operaliYo. ~fa appena affo.11clato sott9 duplice piano siero-sieroso jl mo·11cone ~ppendicolare, si ha improvvisa1nente una più grave ricaduta (sincope bianca) : arresto. del respiro e del polso·, no11 si percepiscono ~ · toni cardiac:, colo·riito cereo, labbra legg·ermente violacee. Do.p o rapido ed inefficace tentativo di i11anovre. di respirazione ~rtificiale, si decide di proc.edere ad una secor1da ir1:1ezi-0ne intracardiaca. Questa volta l 'ago· infisso · nel ventricolo si11istro è perfettamente immobile e dal suo padiglione non affio·r a a,.lcuna goccia di sangue. Il cuore è fermo e da tut.ti si assiste con raccapriccio al1'avvenuta disgrazia rnortale, che se1nbra ~.rrepa­ rabile. Si inietta lentamente un altro centimetro cubico di adrenalina e, do·p-0 qualche secondo, l'inferma si comincia a colorire agli zigomi, si :11iziano· deb·oli movi1nenti respiratori e, dopo ql1al che seco11do ancora, si riesce a percepire, alle carotidi prima ed alle r adiali poi, un polso debole: frequentissimo, aritmico. Rapidamente si porta a termine l 'atto operativo, si lascia l ':111ferma a testa bassa, si pratica una ipodermocli si di so]l1zione fisiologica assistendo ad un sensibile progressivo migl7toramento. L ·in fermµ per circa 48 ore accusò senso di oppressione al precoi-dio il polso· si n1antenne piccolo, frequente , arilmj.co. La mat~tina del 9 con una ten1peratura di 36°, 7 si av.eva u11a frequenza iii 120 p11lsazio11i e 24 resp~ ri e così la matti11a del 10. Si praticarono nun1erose iniezioni eccitanti e cardioto11iche; durante la g io,r nata del 10 si iniziò deciso e rap:.damenle progressivo ~l migliorame11to dello Sf':.ato, generale ed i11 ispecie dell 'apparat-0 circolatorrio ~ la mattina del giorno 11 nessun segno persisteva del grave accaduto. L 'ulteriore decorso fu ~-0r1nale. S~ ebbe una guarigio11e per primam. ed jn quattordicesima giornata l 'inferma ven11e dimessa perfettamente guarita. 1

1,

L'in.i ezione jnt1~acardiaca di ,a.dren.a lina rappres·enta i.ndubbian11ein.te u.n sussirlio meravigli oso nei cas i di si·n cope da n.a.r cosi 0 d.a rachialilestesia ed i uccessi ora·m ai sono abbatanza numerosi ed il mie to do si è l1argamen te diffuso. Comunque ho creduto ·di pubblicare il m:i.o caso, ·poich1è, .aggiu.n to ai pr.ecedenti ca si fortunati, po sa ·portare il suo· modesto oontri·bu.to .affin.chiè il m·e to·do v1en1ga sempre più u sato con magigiore fiduc ia .e senza esitazione. È .a ssolu.tamente dannoso attende·r e più dell 'i'l1dispe.nsa1bi1e ·n ella speranza che lo stato incopale si risolv.a con l·e comuni manovre di respirazione artificiale e con le ini.ezioni eccitainti. Si corr.e pe·11.colo che il rimedi'o venga usato ·COJn ritardo e l1e lesi.oni dei ce ntri del repiro ·e del ci·r colo .acquistino carattere di irreparabilità. Già nel mio ca ... o, per quanto la prim.a iniezion·e i sia ·fatta non più tardi di cinque minuiti dall '1nizio de1'1.a siincope e m.algrado il cuore avesse a·n cora d ell·e contrazioni, 1pUlr non di meno si eb1b e u·n ri ultato .transi.torio e fu necessaria una seconda i'Iliezion e. ~ da nota·re poi e.be 1

1


[ANNO

XXXVII, NuM . 43]

i disturbi a c ari co ·de11 '.apparato c.a rdio-va·scoJ.a re pe1r sistetter-0 per circa 48 ore, mal grado 1e numre·r ose iniezion.i eccita,n ti e cardiotoni ch e. Tutto ciò au.to.r izza a con chiudere ch·e niei casi ·di sincopi operatorie, a pp·ena si nota · l ' in efficac ia d ei comuni rimedi, ·occo,r-re sen za esitazio·n ·e p·r·oèed ere a ll.a i.n ,i.ezion1e inbraca.r di.a c.a, che può essere, occo·r riendo, ripetuta. Io praticai le mie du·e i-niezio1n i n 1el venLricol10 sinistro e cr·edo ch·e si.a la sed·e d.a prefeTire anoh e se, come pare, l 'effi cacia ·di tali iniezioni è ,eguale s.ia ch·e si pratichino •n el ventricolo ·d ·estro, eh.e nel sinistro, c9m e i,n pi eno n1iocardio. Il v.er1tiricolo si11i stro· è la sede d.a p-r·e~e·rire anch e se l 'adrenalina ag isca, come vuole il Gottli eb , s.ui centri auto1n omi d el cuor·e , p e·r lo spesso,r.e d el musco l10 c.ar:diia co i n c orri pond.enza di esso ven·t ricolo , ch e r ende p1iù innocua Ia puntu:ra; se il farm.a co pori ,agi ce sui centri del ci r co•l o ·e ·d el respiro , secon·do J.e ved ute di Baglione , la scelta di t ale sed e non è da discu ter1e, po1ich è ·i l farmaco infatti verrebb,e spinto .attraver so le c,arotidi a i centri bulbari an cl1e dopo una d e1b ol1e con trazione sistolica d etermi' nata d.a llo stin1oil o d1ella ·p untur.a. 1

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1553

SEZIONE PRATICA

RIASSUNTO

SUNTI E RASSEGNE. ·FEGATO E VIE BILIARI. L'esc1"ezione dell'acqua nelle malattie epa· t i che. (G . BERGMARK. XIV Congre, ·o no1,dico di i11ed.

interna. A cta m ed . Scartcl ; Su·p pl . XXXIV). N,ell e mal.attie renali, I.a ricer ca d ell 'escil'ezion e d ell 'acqu a è una d ell e p iù com un~ e,. fatta col n1e t odo di Volh.a r·d è, dal punto dii vi ta t ecnic-0, quasi id eal·e. ·L ' inteupetrazione d ei risultati p erò urta con -. tro al.cun e d ~ffi coltà . Il ricam,b io d ell 'acqua n ell 'orrg.anismo costituisce, di fatto, uno d.ei più con1plicati proces i d ell'organi m o~ esso dipe n d1e d a m olti fattori e l.' escr ezione è l a risultante ·di ·diver se forz.e ·con corr·enti 01d anch·e· contra tanti . Si tratta , di fatto, n on olta nt o d ei r eni m.a .a n·ch e ·di qu.elli che Volh.ard h.a chi.am .ato i p'r er eni , cioè d·egli organ i cl1e pos·ono servire da d epo iti ·li acqua, ·1)ecialn1en te jl t essuto sottocutaneo, il feg.ato, i poln10 ... . n1 , ·eCC . D.al c.anto lor o, tali organi sono oggetti ad ]nfluen~e d,ell '.e,q uilibrio acido·- basico , orn1oni-· C.l1e, circolatorie o ,n ,ervose. E' c J?.i aro, quindi, ch e in clinica non i pre entino mai d ei casi puri .m ,a di que lli in cui , sull.a b ase cl.elle rioer ch·e clinich e g.en erali si p·ossa ascrivere il disturbo .ad' uno od al~ 'altro oirgano. Even tu.al1r;.ente c i dobbiamo acco·n tentare ·d·i rile ar e, in questa 01d in quella foT·r na, un contem1)oran.e o di s turbo d·el ricambio .acquo o. Ch e, com i d iturbi di qu.e sto, si .abbiano· sem pr.e an cl11e· quelli rig u.ardanti .a ltre sostanze, speci.aln1ente i a1li, è un fatto b en noto. Tra l e form.e morbose, in cui si h.an110 diturbi n ella se.c rezion.e acquo .a, son o d.a m enzionar i, oltre a i r eni, i .di turbi. circolalori i , qu·elli d ella secrezio·n e interna , l·e malattie organich·e d el sistema n ervoso, 'com e }.a tabe, certe a n.en1ie, sp ecia ln1.ente l a pernicio ... a ed a n ch e d egli s ta~i ca.ch·e t tici. Oltr.e a qu est e, si o sserv.ano spesso an cl11e in nlalatti·e .di fegato. 1

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L 'A. si è occupato di un caso di g·ravi s i111.a incope da na~·co i superata con do11)pia iniezion e intracardiac.a di .a,drienalin.a . Le ini.ezio11i venn.ero praticate n e1 ventricolo sinistro. Co11clude ·di cendo d ella n eoessità, in casi simili, di ricorrer e subito all 'i11iezione intracardiaca, per l 'ineffic.acia d el rim edio u sato co n ritardo . 1

1

BIBLJOG·RAFIA.

MAsorr1. Policlinico, Sez. prat., 1925. BA ST CANEI .Lr

R. Ace .. Se. Med. di Ro111a, febbra-

io 1924. Tou PET. Gaz. d es Hòpitaux, 1923, fa se. 103. P ETIT- l )1J T.\ JLLI S . J ournal de Chir., 1923, n. 6, diicembre. N11JoL1c e P o TOTSCTINI G Rif-0rma Medica, 1924, ·n. 44 .. E. AsTERTA.DES . La ~resse 1\-Iéd. , n. 38, pag. 625, 1925. CEHVI~I. ~ol icl : r1i co, Sez. Pratica, 1924. _.. Ricordiamo l'Importantissima monoRrafla: . Prof. GIUSEPPE SABATINI Dd.rettore della R. Clinica Medica dell'Univ. di Sassari.

LA CIRROSI EPATICA STUDIO CRITICO E CLINICO.

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IL FEGATO E IL RI CAMB IO DELL'ACQl ì A.

Le no tre conoscen ze sull 'importanza del fega to n el rican1bio d.ell 'acqua 11on on o n1olto antich e. N1el 1901, Gilbert e Ler eboullet r jchi<i 1narono l 'atten zione sul- fatto ch e n ella .:ta ·i por tale i h a un ra llentamen to n ella el in1inazion e d ell'acqua , d·el cl or o e d ell 'azoto., co11dizione a c ui e i died ero il nome di 01) iuria. Ma soltanto n ell'ulti m.o d ecennio la que tio11e ha d·es.tato n ot•evole in teresse. Fra le rj cerch e clinich e d egli ultimi anni, son o da n1enzion ar i quelle di Adler e della sua cuola cl1 e , in una serie di malattie epatich e decorr.enti con ittero , trovarono, con la prova di Volhard , un r allentan1 ento d ell a el im inazjone d ell 'ac ..


1554

[ANNO XXXVII, K UM. -!3]

IL POLICLI NI CO

qua ed, insien1e, d ell 'idren1ia. Inoltre, Saxl e W eiss, in casi di malattie di ~gato, osser\'aro.no con l 'uso del nov.asurol e d el salyrgan u11a notevole diminuzio·n e d el peso corporeo cl1e ·era da .a scr.iver i .a lla elimin.a zione dell 'acqtia residua ch e si aveva in causa d ella m alattia e1)atica. Le r icerche sperin1entali sugli animali mediante la fisto·l a d·i Eck non hanno portata m ·olt.a luce; .ad ogni In,o do, p erò, esse concordano con l·e osse rvazioni clinich e. L 'azion.e degli e tratti di feg.a to è nulla n·egli anim.a li norn1ali, mentre invece in quelli c001 fistola di Eck rovesciata (innie sto della cava nella porta) e o agiv.a neJl en o di .aun1e·ntare la diUtresi dapprim.a diminuita . Di magrgiorie ii1n1portanz.a è il m eccanismo .d i blocco iilelle v·en·e del teg.a to n elle qu.ali, n.e i carnivori, esistono delle fibre muscolari circolari. L'introduzione, intro. ven(J)m, di pepton.e o di i tamina indu ce u11a contrazion e in tali fibre per cui vi.en e in1·p edito il deflusso ·dalle ·vene ·e·d .i l teg.ato si gonfi.a. ~' ignoto in qu.a lì ,con.d iziomi clii11~i ch 1e ·.entri in funzio·n e detto . 111ecc.an1sm o. 1

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LE

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Gli studi d ell 'A. venne ro fatti media·n te la prova di Volhai:rd, modific.ata n el senso di ·dare, inveoe di 1 litro e 1/ 2, UIIl solo litro· di acqu.a dalle 7,30 .a.Ile 8 de.I mattino. In condizioni n ormali, dopo due ore n °e vien·e eliminia ta la metà •e, dopo 4 oTre, praticam.ente tutta ·l a quantità ingerita. Il peso specifico non soen·de, di solito, sotto 1.002, spesso anzi, soltanto fino a 1.003. Direttamente connessa con questa prov.a, è quella ·d i concentrazione, che deve arrivare fino a dare un p. s. di 1. 026. Contemrpor.aneam·ente, l 'A. ha anch·e fatto la ricerca cromodiagnostica per mezzo a.e lla bron1osulf.al eina (scomparsa d1el colore dal sangue, mezz 'qr.a ·dOJpo .l ':inieziorn.e con tolleranza del 5 %) ed, ·eventualmente l•e ricerch,e radiodiagnostiche d el caso. Il gra·do ·d e ll 'ittero ven11e notato secon·do .J,a colorazion•e d-e l siero ' col i11eto·do di Meulen gracht (quantità di siero occoirre!Ilte per ottener.e Jo stesso colore della oluzione tipo; il N. 5 è da considerarsi norn1ale. I casi osservati riguardavano: epatite, colelitiasi, cirr-0si epatica, neopl.a sm.a e stasi car·diaca. l 'A. riferisce le osse1rvazioni dei casi c he g·li sembrano più importanti. Epatite. Un.a donna di 66 anni col quadro di epatite benigna, che andò aggravan.dosi: aun1ooto di ittero, compar sa di ti.rosina n elle urine; d opo un breve periodo con ascite ed edemi, le condizioni migliorarono e la paziente guarì. All'inizio, notevole ing.rossan"Lento d eil f-egato, ch e porgeva tre dita sotto 1'arco costale: 1

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i\fool en gracht J 1, ritenzione dell a bromsulfaleina 60 %; elimin.a ziq·n e ·de ll 'a·c qua, dopo 2, 4, 24 ore: em e . 383, 648, 1198. Dieci giorni dopo, il fegato era rientrato sotto il torace,_ ma la prova di Meulen grach!,._dava 91, la ritenzione d ella bro·m sulfaleina 100 %, si aveva tirosina n·el'le urine, la prova di eliminazione dava ·r ispettivamente cn1c. 149, 319, 919; uguali v.alori si avev.a no dopo iniezione en·dovenosa di NaCl. Do;p,01 altri 10 giorni, le condizioni g·enerali erarno migliorate, ma la prova di Meuleng·racht d.ava a n cora 91, sebbene la 1•itenzione· della bromsulfaleina fosse· discesa a 35%; i valori dell 'elimin.a zione acquosa er.a1no : 359, 652, 1162 . Circa due m esi ·dopo, in seguito a dieta consi1st ente principalm·ente di idrati di carbonio, l 'ittero ,retrooesse, ma comp·a rvero e·demi ed ascite; l 'elimin.azion.e d·ell'acqu.a si abbassò rispettivamente a 85, 151 , 536. Con urna dieta mi ta, invece, si rialzò a 960, 1520, 2120, mentre la Meulengracht si .a bbassava a 17 e la riten zione d ella b1romsulf.a.leina a 20 %. In qu·esto caso, si rilevò un certo parallelismo fr.a i disturbi dell'•elimin.azion·e .a cquosa e g·li altri segini dell'affezione epatica; la ·diur·esi però ha in·c ominciato a· miglior.are prima d ella diminuzion e d ell 'itteir o. In un altro caso, l' eliminazion·e .acquosa migliorò nonostante esistesse un ittero di alto gr.a.do. Alla rp rim.a ricerc.a: M~ule.ngracht 61, ritenzion·e 65-70 %, ·eliminazione acquosa 409, 512, 1141. Con notevole aum·e nto d·ell 'itt•ero (Meulen g racht a 171) e completa ritenzion.e_i. la diuresi si a lzò rispettiva.m en te .a : 722 , 851, 1609. N el così d etto ittero ·catarrale benigno, si trovò, in 5 caiSi , a ll 'inizio un d isturbo d-eiJ 'eliminazio11'e .acquosa, ch·e scomp~rve i11 una o poahe settim.an e; in .a ltri due caisi, inve.c e , I.a i: rova di rJimir1az].on.e da 11a valori di poco abbassati. Nei casi maligni, mortali, la prova venne fatta soltanto due volte, a causa d el vomito; in entrambi, però, ritardo ·di eliminazion·e. Nella colelitiasi) nonostante che marncassero ittero e tritenzion·e d ella bromsulfalein.a, l 'eliminazione a·oquos.a era ·di molto abbassata, in c onn·ession.e con g li accessi di colica; in altri casi della stessa malattia , però, i valori erano normali . N ella cirrosi atrofica, ancor prima del periodo di ascite, l 'eliminazione er.a ·diminuita , n el],a cirrosi ipertrofica, normal·e. Nei neoplasmi (per lo più m etastasi dallo ·tom.a co o da~J.e vie biliari ) si avev.a fissazione d·e ll 'elimin,azione e d alta con centrazione; gli tessi :risultati si ott/enniero in altri tumori decorrenti con cach essia pr-0gressiva e d in altre malattie pure cachetizzanti, per cui essi vanno in parte attribuiti .a lla cachessia stessa. P ier quanto riguarda i d'isturbi circolatori, è n oto da tempo ch e in essi si ha un ab·b assa1

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XXXVII, NuM. 43]

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SEZIONE PRATICA

mento d·e.lla ·diuresi, il che viene di so.Jito atN·el passato è stata molto u sata I.a fistola tribuito .al fatto ·ch·e il renie funzion.a m .ale ·e , biliafle, sia ·p ermanent·e , sia temporanea , la com.e si ·esprime un .Erancese, il malato· urina qu.ale forniva il criterio· d '.a zion·e d.elle sostannei suoi tessuti. Ciononostante, questi m .alati z·e u sa te; alla fistola biliar·e del coledoco o reag·iscono no.rn1alm·e nte all ' introduzio·n e endodella vescichetta fu so:s ti tuita la fistola duownosa di liquidi, il che dimois tr.a eh.e vi d.eve ·denal1e; le. sostanz:e ·e rano somministr.ate a preesser.e in funzio·n ·e un altro· meccanismo·, che ferienza p er via or.a·J.e, e le ricerche erano fatte sar:ebb.e appurnto il fegato. Si è g ià tatta mensu .a nimali, soprat·utto ~ui cani. zione d1el le fib1r:e c'irool ari d.e1le V·en . e epatich e E' soJ.o recente 1l'esam e del ·d·eflusso biliare nei c.arrn.ivoiri, le quali potrebbero agire bloc- nell '·u omo m 1ercè i'l son1dagg·io duo.den.al,e con cando il ·sistem.a, prer vi.a rif}e.ss.a. Quan·do s ' in~.a pl!"ova di Meltzer-Lyon. Su questa prova, trod·u ce il liquid·o per via e ndo·\lleno·sa, tal mec.che pur fornisoe d.ei criteri di indubbio valocanismo no·n entra iin funzio·n 1e, mentre esso re, molto è stato scritto e ·diverse sono state domin.a, più o m ·eno, l.a situ.azion·e quando il J.e critiche. Ricordiamo· che si es·egu e fa cendo liquido vi en·e introdotto per via gastrica. giu·ng·.er:e il s on.d ine di Einh-o rn fi1no· al duo·d eKor.~nyi h .a tentato 1di p rov.a1re ch e tale veno, si estra·e allora la bile presente, che costiduta è esatta . In casi ·di stasi e·patica, egli tuisce la bile A; si iniettano n·ell.a so·n da cc. collocò U·n 1a sanguisuga sulla zon,a ·e·p ia tioa di 30 di· so1uzio·n e di solfato di magnesia al 30 % Head; il fegato, in co·n segu·enz.a d.e1 rilasciatiepidi, ·e -dopo qu.a lche minuto si estrae la mento del blocco venoso ottenuto per via ribil·e , ch·e è- di colorito scuro, indicata come flessa, ·d iminuì di vo lume e, contemporan·eabile B, ·d i origine \llescicolare; a qu·esta segu.e m ·e1I1te, si ebbe miglioramento de lla diuresi. u1n liquido giallo chiaro, bile C., o bile Può darsi ch·e Korany i abbia ragione, ma ·epia tioa . le su·e .i llazioni semb.r ano· 'Lan t.astich .e . Le osserLe maggiori critiche si sono riferite alla bivazio11i del·l 'A., .·d·e l :r-esto, co·n.fermano quelle le B, ed alla siua origin·e v.escicolare, 1d a alcuni di Kor.anyi. In. un malato, l 'applicazio.n e di n·e gata; ma le pro·v e sperimentali di Stepp, u1n a san.g ui.suga f eoe risalire il limite inferiore qu·e lle an.atomo-cliniche, e qu.elle ra·diolo·g iche d·el feg.a to di 2 cm . dopo un'ora; i v1alo:ri del- ·di Pribram ie1d altri ha·n no confermia to l'oril'·e'lin1i nazione a cquo·sa che, p ri1na d ell 'appligin1e vescicolare di tale bile . cazion·e della sangui1su.g .a er.a no: 117 , 173, 596, Con tali m ·e todi di ricerca, a dis1p1osizio·n e il gio1r no do·p o erano1 invece: 345, 589, 1155. d1ei ' c'linirci e .dei fi,s.i ologi s'è cercato di staCon l 'ipote-si di Kor.anyi, si verrebb.e ro .a bilire l 'azion e dei 1diversi colagoghi, ed il loro • spiegar e ·q u.ei casi di iperto·n ia in cui, nono·- m ecc.an1smo. stante m .an cl1ino i fen·o m·e11i di s·compenso·, J.a 1°) Bile. E' un p,o tente e costante colagogo, diuresi, co·n la prova di Vo1hard, è molto rich·e .eser cita la sua azione ·direttamente con tard.ata, mentrie ritorna no1rmale dopo q·u aluno . stimo.Jo secretorio, co·m ·e ·è \dim.o strato che giorno di riposo e di 1imitazioine di li·dalrl 'aumento dei sa1li bili.ari, dei saponi, de·i quidi. L'A. riporta, a tal·e pro1posito il caso • di una donna di 50 anni. amm.essa .in clinica gr:a·s s1. 2°) Olii e glicerina. E ' .n ota l '.azio.ne delper un,a lombaggine . Pression e 250 / 150, f.eg.a l 'olio .d ' uliva sulla secr·e zion e 1biliare; tuttato palpabile so·t to1 l'arco costalei n.essUJD feno1neno 1di scomp enso. La prim.a prova ·d i ·e li- via m ,entre le ricerch e sperim·enta·li m·ett·0 no in dubbio tale azion·e, il sondagg·io duo deminazion.e died·e : 96, 173 , 561 . Dop·o tr e giorn .a le gli riconosce un 'int.eressante azion·e spe- " ni : pressione a 175/ 110 e diuresi: 559, 7 !5, . cialm.e nte sulla bile vescico·lar.e . Anche 1'a1118. cid·o ·oleico •e I 'ole.ato di so1da per iniezio.n i enTa 1li casi possono realrpente spiegar si m .edo·v enose raddoppiano il V·o lume d ella secre diante il blocco venoso ed il suo riJ.asc~.amento , zion·e bili.a r·e . La g licerin.a a l contriario n·o n anche se non .abbiam·o n.essu·n mezzo di dimomostra alcun e ffet to sulla secrezion·e biliare. strare. clinic.amente la v·e rità ·di tale asserto. Ad ogni modo, tutti questi fatti dimostrano 3°) Sostanze della serie aro ma tica. Apparche, tra i fattori ch·e domin.ano I '•equilibrio tengon·o .a qUJesto gruppo : il salicilato di sod ell 'acqua n-ell'organismo , il ·f egato h .a una idio, attivo ·col.ago.g o, .oon .az:io•n e lso1p1r.atutto parte importa1nte e fin qui troppo poco conflui.dificante; il .b enzoato di sodio e · l 'aspirina siderata. · fil. h.anno U•n '.azio•n e presso a po·c o i·d entic.a . Una no,tevo.Je azione qolagoga hanno m .o \ I colagoghi. str.atb i. deriv.a ti, fien ·o lchi·n olinici-iatoph.an, il quale ultimo è capace di aum·e11tarB la quan(M. M1LHAUD. Journ: l\1éd. d. Lion, .n. 255, tità dell.a secrezione biliar.e d·e l 300 %. agosto 1930). M.a !l 'u,s o di taile iSostamz.a è disgraziatamente limitato, perchè fre quentemente le dosi ma P.e r stabilire il modo ·d '.a zione dei col agosive o prolungate producono gravi intossicaghi è niooessario rico.r,dare i metodi ·d 'indagine sperimental e ch e h.anno permesso di osservare zioni, con prevale n t i lesioni epatich·e , fino altale meccanismo sul deflusso biliar.e. . l'atrofia giall.a .acuta, ed alla morte . Quin·di 1

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IL POLICLINICO

i1 ei so~f.erer1 ti

di fegato o di r eni l '·atophan va usato con notevole circospezione . 4 °) Sali mirieraili. Il solfa to ·di sodio è di scarso valor·e com ,e colagogo; il bicarbonato di sodio non n·e p1ossied1e; il solfato di mag n esia Jagisoe au.m enta·n do· il d eflusso id·ell:a bil~ B vescicola r e, ·e .d.ella bile C, ch·e è più fluida d el normale. Il clor11ro di magnesio a picc.ole ·dosi aum. enta la secr ezione biliare. Il calom.e lano, con si1d,erato n el passato come colag·o·g o, sembra eh.e diminuisca la secr ezio1n .e biliar e. . Senza prendere in esam .e d·ettagliatamen te le sostanz·e ricordate nell 'articolo·, noi notiamo eh.e il p epton1e h.a u,n ·effetto in.oostante; m .a l'a ssociazione pepton·e-sol fato ·di magnesia eser cita un potente ·ef:fletto sull.a secr ezione della bile B. ,e C. D.elll e sos tanze vegetali 0110 il bo'l1do mostra un 'azione ·colag o·g a importa n te, con aumento del].a bile C. Lo tu·dio di tutte queste sostanze stabilisce una distinzione sul loro modo ·d 'agire; e così mentre alcun-i facilitano il d·e flusso biliare, a ltri 11.an·n o un '.a.zio n•é sul f.eg.a to . 1dir·ettam-en·~e o p•er m ezzo d el sistem.a n erv.oso. I primi sono i veri col.agoghi , gli altri invece si possono chiam;a:ve co·],er eti ci, in analogia con i diur,e tici. I col agog hi esercitano I.a loro azione stimolando 1a c ontrazion·e vesci colare, e quindi so no d e tti .ad azione colecistocinetica. Esiste poi un g ruppo di ostanze ch e agisce fluidifican·d·o la bile, e d alcun•e sostanze ch e sembrano oppoirs i agli effetti 0011.agoghi o co·le:r:etic·i . Son·o c onsider.ati colagoghi veri: l'olio d 'uliva, l 'aci·do ol.e ico, il soil fato di mag n esia, il citrato 1di m:ag n esi.a, il pepto·n .e , la podofilrlina , il combr.etum.. Alcuni alimenti ·e ntrano in que sta .catego.ri.a: I.atte, to.r lo d'u·OV·O, c affè. Sono c oleretici: bile, acido colalico , · colesterin a, a·c i·do ol eico, olio ·di H.a.arl em , atophan, salic ilato di odio, oloruro e citlr.ato ·di n1.agnesia, bol·do, ro· ·n1.arino·. Sono flui.dificanti: soilfato di sodio. bicarbon.ato ·di sod:i o., b enzoato e •s a•l i,cilato .di .sodio ~ olio d 'uliva , g luco io. Antidoler.etici: 1calomel.ano,, olfato idi magn1e ia, morfina , talora a drenalina; a 1n ticolecistocinetic i: calon1elan o, salicilato e solfato di sodio. . CARUSI 1

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Chiray aveva indi cato le principa li affezio11i in cui i·l drenaggio d·uod.enale e ra utile: la co1lecistite c ronica non 1litiasica, l 'an g iocolecistite çronica o ubacuw, le col•eci ti ti battericl1e o parassitarie, le angiocoliti acute, le stasi vescicolari, 1'ittero catarr.a le, l ' ittero infetti,,o, ecc. Gli AA. riferiscono un c.aso in cui fu applicato, C·on su cc-esso tale n1etodo terapeutico . Si tratta d 'una don11a di 58 a11r1i, la quale fu colta d.a un.a improvvisa colica epa tica, seg uita ,da itt.ero, urine scure, fe ci acol ich e, temperatura a g :r:a.n1di intern1ittenz.e, prece-duta da briviiéli. Dopo un notevole miglioramento , in ~ p~ a·d un.a ventina di g iorni la colica epatica s1 r1·p etette, a ccompag·nandosi allo stesso corteo sintom.atolog ico , in modo più a ccentuato. Diagnosticata una infezione d el'le vie biliari con iittero, i pensò ad un intervento chirurg ico; ma 1le condizioni gene:ra1li 1scadut·e scon ~i ­ gli.arono l '·i nterv,e nto ; si ri·c orse a1Jlor.a al dre.n .aggi10 duo1d·en.a le con instill.azion.e 1del.la, soluzione di solfato di n1.agn esio a,l 30 % s-eco,n do Me1ltzer-Lyon. Le co·n dizioni m ·iglior.arono rapidam ente; l a te·m per.atur.a cessò, l ' ittero scomparve, ·e la p1az1ente poteva lasc jar.e l 'oiS})ed.a le dopo un m e1se. Questo risultato induce a.d appli care ·il drcn.a·g gio duo1d en.a le n ei casi i11 cui un intervento chirurgico può esser e troppo pericoloso per Je con,dizi<;>ni ,d el paziente, e per tentar·e q·u esto m ezzo innocuo e facil e ]')rima di ricorrere a interventi più radicali. CARusr. 1

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PEDIATRIA.

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Colecistite acuta con ittero guarita mediante il drenaggio duodenale. A rcli. mal. a.pp. dtg. et des mal. de la nutr., XX, 5· maggio 1930). Il ondaggio duodenale seguito d alla prova di Meltzer-Lyon è un ottimo n1ezzo di esplorazione de lle vie biliari; tuttavia tale m etodo non è ancora applicato a sufficienza co·m e m ezzo per fa,1orire l 'escr ezione biliare in alcune affezioni d ella cistifell ea . ( HAMANT

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DROUET.

XXXVII' N Ul\II. !3]

Le linee di1·ettive della nutrizione del lattante. (E. STETTNER. Deut. Nled . Woch., n . 30-31, 1930). .L 'A. -r icorda ·c ome I.a nut1~izione abbi.a n.eJ lattante dei 1compiti peciali e as ai ·d elicati : l '.accnesc1m·ento 1e lo ,svi.luppo·, l 'acquisto •di qiu·e lle ca·p•a.cità ch ·e si cl1iamano poter·e di ·difesa e iimmunità ·e , infine, l '.ad.att.arr1ento al1'ambi,e n·t e ·esterno. A tutto questo de,-e, i11 buona parte, provve d er e l 'alim-entazione. Alterazioni di que ta :po·s sono portare a proce si di ·di,s trofi.a l1a cui gravità dipen•de ·daJ1'i.ntensità d el ·d ànno .c ellulare e ·d alla pos ibilità o m·e11110 ch,e qruesto ha di e.men·dars.i: l) UÒ c osì esser e compromesso l 'accrescimento_, e si iposson o a ' rer e le più sv.ariate forme di ipotro·fia, di debilità e di infantilismo. Il ,s istem.a d entario .:r.isente molto d ei d anni d ella nutrizion·e (cadute .p recoci). La \,apacità di resistere alle infezioni è un 'altra fa coltà d1elle più indispensabili, per il lattante: se è vero ch e il feto porta con sè daJ1'org.a nismo materno uri.a buona scor ta ·di elem enti di difesa, essi vanno poi p erò perduti n ei ·p rimi m ,e si di vita e devono es ere ri cotruiti; e occorre. che l 'energia necessaria a 1

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XXXVII, N uM. ±3]

[ANNO

SEZIONE

c1uesto processo non sia din1inui ta .da ·deficienze alimentari. Lo stesso accad f} p er la capacità di .ad.att.a1nento a l mondo esterno, che si verifica sotto 1'azione ·d el sistem .a n·ervoso v.eget·a ti vo; ma per la buona funzion e di qu,esto è indispensabile quel·lo stato di eutrofia ch e solo si ottiene con una congrua alimentazione. . L 'alime·n to migliore è, sotto tut ti i rapporti, il latte matern.o ; i tentativi fatti .p er so·s tituirg li latte animale cl'inicam,e·n ·te m ·o dificato· sono lod evoli , ma non hanno avuto i risrultati più <lesi·d·erabi li. Nell'alimentazione si terrà conto d~i « bisogn i m inimi » (n1ei pir.i·111i 3 m ·esi 100-120_ calorie, tllie i secom.di 3, 90-llb calo1rie, n egli a ltri 6, 80-100 calro•r ie per chilo di peso) : e si ricorderà ch e -I 'ac qua, i sali e le v itamine so·n o. el ementi indi.sp1e n1saib ili e no·n sostituibili. Il bisogno ·d ell 'acqua da parte del n eonato è di gr.an lunga superiore .a que llo d·ell '.adulto; la scarsezza ·dell'acqua può spi egare ·da ola l 'a rresto o 1a d eficiienza del1l 'accvescimento. Im1p·ortante è la so mministrazione d el sale i111 .r ap porto adeguato a qu·elJ.a d·el·l '.aoqrua. La .funzion e d elle vitamine, ·e la loro in·di._ pen·sabilità è nota: la ·d·efi ciente loro funzione si unisce, non solo alila distro fia e a lla disera ia ma .ad una ·diminuita capac ità .d_ri difesa ?::> ' contro le infezio·n i. An ch e carboidr.ati 1e a lbu1nine e g1~assi d evo110 ·essere somm.ini.str.ati : questi u 1ltimi han.n o })articolare importan za per i loro r.a.p porti oon i J)f0 cessi di immunità e co n le vitamiÌne. La veaolarità n ella som ·ministrazion•e del 1'aliment~ (in ~enere con 1)a•u se di 4 ove) è u11 buon elem,e nto di .su ccesso; la cura ·dei veti ti ' la puli via ' tutte l e cure accessorie vi coo})erano v.alidamente: ·e .le ten«:1enze, e il grado di intellettualità materna sono - sotto questo punto .di vista d eci. ivi. 1

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SERRA.

La rialimentazione nelle gastro-enteriti infantili. (<:.--· PAISSEAU. Journ. de médecine de Paris, 12 g iugno 1930).

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La n e·ce.ssità ·d i m ettere il tubo ·di,g·er ente a riiposo completo si h.a frequ•enteimente negli inc identi ga.stro-intestinali ·dei ba1mbini , di cui iil colera infantile è il ti.po. ~ soprattutto n·e ll 'allattamento aTtii:ficiale ch e . i •pfles,en·t a tale n eoes·sità .ed è appun to in e.sso r l1e i 1prodotti a ba s~ di latte non vanno sos.tit·uiti che progvessivamente al b.r o do di legumi. La composizion e di que to , seoo11'do Méry, è: ])atate g. 65, carote g . 65, n.a,roni .g·. 25, piselli o fagidli secchi g. 25, a cqu•a 1 litro. M,ettere i legumi secchi nel·l 'a cq:ua fredda (i·n una pentola da du·e litri), quan.do in con1incia la ebolli zione agg iungere il riesto; I.asciare a piccola fian1ma ed a pentola chiusa per ± ore, salare 1

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P~ATl C.<\.

alla fin·e, passare a llo staccio e riportare a ll.a qua n tJità di un litro se è n ecessario. Il bro·do va m .a·n tenuto in luogo fresco e ·p er non })iù di 24 ore. _ Si })UÒ u·s.ar e il decotto veg·e ta·le di Co111by : un cu cchia io ris:p·ettivaimente di frun1 e11 to ~ di granotu·voo ; ·di orzo .p erlato, ·di fagioli bi.ancl1i secchi , ·di lenticchie, rd i p!Ìselli ecchi .in 1 litro di a·cqua friedrda; bollire per 3 011e a piccol· fiarm1ma, aggiungere 5 g r a mn1i di sale, pa.s sare .p er lo staccio. Fra i la.t ti modificati, son o con sigliati il kefir e d itl l.attiicello. Qu·e st 'ultimo ha l 'inconveniente di trova·r si soltanto n·ei g randi oentri ·e.d in Tiegioni l.aittifer.e. L 'A. ·c onsiglia il seg u ente modo di pre.p a·riazione fiamili,alìe: un litro d·i ·l atte si m ette in r ecipiente di terraglia, vi si aggiung·e un po ' d i la1te inacidito o ·d ·e.Jle colturie ,di .a,ci1do J.attico o de l l.atticello del g iorno ,p reced1e·n te .. Si lascia a 15°-20° per 24 ore; si screm .a, i sbatte per una qua-r.antinia ·dri minuti , si passa ,per uno sta.ccio, si ag·g iungo1n o 2 grammi di sale ,per litro, si 1m ette su piocol.a fiamm.a .a gitan1do continu.a-mente per un.a v·entin.a d-i minuti fin·o a c h e Jevi il bollor€. Si lascia raffre.d dare e ,s i .conserva in l u ogo fresco (n°o n oltre le 24 ore). I.J latticello è un alimento i·n·completo che n·on può .esseire continu.aito a lun.g·o,. P·u ò n1 ig liorar.sen e il valo r e alim·entare a.g giungen,dovi d ell·e farine (oltrie il terzo mese .d i vita) in quantità ·da 12 a 24 gr:ammi per 1litro, scaldando e·d aigitan.do oon tinuia1m ente; alla fine si aggiung.e ·de·l lo zucchero, si lascia ratffre ddar.e l enta.m ,en 1te e si .p assa per _lo .sta ccio. Il l.attioelJ.o è l 'alimento di scelta ne lle ente·ri·ti a'c ute e DJe'.l11e di•s pepsie; dopo la di.eta idrica il suo u so .a d-0si progressive perm •ette di .d are .a1 b.a mbin.o un .a.l imento qru.a si sufficien te n.el1'attesa di riprend·e r e il latte. Si farà il .cambiamento di latte, ri cor1~endo an·ch e al latte cond ensa.to, al ·latJte in polvere, speci,almel!lte il semi-n11agro. La ·die,s en sibilizzazio·n e al latte si 'p uò otten·e re con le ini·ezioni di la t te o , •p iù sem1p li cemen te , som.m i1n istran do il latte a dosi minime, di cucchiaini o m eglio a goooe, ch e s i aumeintano gra.datamente fin o a·d arrivare alla tollerenza. I l l.atticello, nei ·Ca1si di g r.av1e in'toll·er.anza, costituisce Il 'alimento· .p~ù u t ile, nell 'attesa ch e il bambi·n ,o si desen·sibilizzi. L 'uso di rpa.p pe pe~ette di supplire, alme·n o in 1parte, il lai te mal tollerato; utili ano le pappe µialtate, ottenut·e, s ia ·c on le farin·e g·ià d·i astasate o prooed en do .a l maltosaggio con un estratto ·di malto. Se il bambino è svezzato o prossimo a lla &v.ezz-a tur.a il .éom1p ito del me·d ico è nacilitato; bisogna stare però atten ti a non abu sare di al'im·enti feculenti , ch e possono, per oonto loro p1'od urre la diarrea, icch è l 'u so troppo prolungato o l 'abu o po sono e ... er e da 11·n o ~i . fil . 1

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Il destino dei prematuri. Pediatria, 15 apr . 1930). L' A. ha preso in esame t95 paìe·m aturi. Il 36, 1 % i11uore nel prim·o a11no ·di vita; probabilmente la percentuale è più alta perchè non tutti i prem.aturi in osservazion e poterono essere riveduti. La mortalità 'è più alta nei primi giorni dopo la n.ascita; il trauma ·end.ocrianico duir.a.n-te il parto è ·di grande importanza. Dal lato clinico, le c.ause p·i ù f.requenti sono la broncopolmonite e, subito do.p o, gli accessi di apnea, precoci o taPdivi. La craniotabe colpisce quasi tutti i prematuri; contro ·d i essa e contro il rachitismo in gen·e1~e , l '.ergos-terina irradiata è dJi indiscutibile valore. Nei prematuri è f~equ,ente la pigm·entazion.,e brunastra ·d·e lla cute (defici.enza ·d i adr.enalina) e ·n on sono Tiare l,e •ernie ombelicali ed inguinali. Qu·esti bambini so.n o pr-edisposti . alla ·diatesi ·essudati,r.a; nel 6 % oiirca si h.a nno, in seguito, difetti di sviluppo psichico. fil . (O.

HERZ.

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CENNI BIBLIOQRAFICI (

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Ergebnis·se der gesamten· Nl edizin, di·rietti da Tn. BRuGSCH. Voi. XIV. In-8° di 632 pag. ; con 87 fig . an.che co1orate e due tavole . u .r ban e SchwaTzen1b erg, edd. Berlirn e Wien, 1929-1930. Prezzo RM. 30. . In queste d·u ·e puntate degli cc Ergebnisse » sono :raccolte le .s eguenti mo·n ·o grafi.e : Il pronto socooTso negli infortuni e negli avv.ele.narn•enti (O . Brums ·e K. Thi.el); La funzione di~ sjntos icatrioe del fegato (H. H'o·r sters); Il cli1naterio (R. Th. v. Jascbke); L 'epilessia e·d i sintomi <epilettici (H. W. G1rii1hl.e); Il mo,rbil.lo (B. de Ru.dder); Il significa.to del I~eperto ocula·re in neu•r ologia (L. Schr,ei1ber); La ptosi iniestina1e (J. P.eterm.a nns) ; La fisioloig ia e pa-tologia ·del oonpo pineal,e (W. Ber1b linger); La cli·m atoterapia del morbo di Basedow . (M. Guhr); La morte da affezioLD.i cardiache (H. Beitzk,e); L 'i1nporta.n za ip ratic.a dell.a vitami11.a D (E. H oma·n ·n ); Il morbo di Ba·ng (K. Poppe) ; L '.a sma b;i'o11chi,a l·e ·e I.e mal.a.ttie .allergich,e , (R. Blun1); La lebbra (G. Olipp); Le n1alattie della colonna vertebrale (G. Magnus); La terapia della gonorrea (R . Haberm.a nn e G. H·o·p1f); Il reum~lti smo .articolare (G. Enke); L 'intossicazione da ossido di ca·r bo·n io (S. Litzn.etr) ; Il ferro co1n.e m ,ezzo terapeutico (E. Starkensitein); La guarigion e ·difettosa d'e lla parali i gen.erale (I\.. J.>onitz). Tutti argon1 enti del ma .. simo interesse per il (1) S.i prega d '~.nviare due copie dei libri di cui si de.~ icl era la r ecen sione.

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rn,e dico, am~pi.am·ente ·e d esau·r ie.n temente trattati , sicohè dalla I.e ttura di queste monografie si può avere un 'i1dea precisa d·ello stato attuale dell,e ·n ,o stre conoscenze al rig·uar.do. fil.

Leçons du dimanche . - D·euxièm·e série. C·l inique méd. de l ' Hotel-Dieu. Lib. J. B. Ba.illière 1e.t fils. Paris, 1930, fig. 31 , pag. 260. Raccolta di oonfer,e nze tenute sotto la direzione ·del prof. Carnot, n·ella Clinica dell'HotelDi.eu, conferenze riguardanti argom.enti di attualità triattati ·da Auto,r i noti per I.a lo·r o competenza n·ell1e singole questio·n1i. Questa seconda serie contiene undici conferenze tra le quali n101tiamo qu1ella del Carn·o t rs ugli cc eccitanti :u m1or.al!i d1ell1a pr0!l~f.erazion1e ~~ el1lu·J.are », del PortieT sru.l•le vitam~ne, del Villaret sull '.acetilcolina, sulla fisiologi.a ·d ella milz.a, ·del Binet; s ul oloruro di so.dio n.e:ll.e n.efriti, 1d el Rathery; su·lla cura ·dellia ·t bc . con l 'antigene metilico, · 1dell 'Halbron; sui nu.ovi ipnot.i ci, del T·iffen eau, ecc. 1

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MoNTELEONE .

~1oLINA.RI

Piccolo codice antitubercolare. Edit. Tip. G. Pirolta., Milano. L. 15 . .Leggi fo1n1damen•ta l~ sui Consorzi antitm.b eroo.lari, sull 'A~icurazi-0n e contro la tbc. , disposi- , zioni n1inisteTiali, ci:rcola.r i .esplica.tive, norme emanate da·ll 'Opera di Maternità ed Infanzia contro la tbc., hanno cr1e ato u·n 'ampia Legislazion.e antitu.b ercolare la cui conosoenza è indispensabile ai medici, agli Enti pubblici e privaiti, ecc. La consultazione id i siffatte disposiiioni f.i·nOII'a malegevole essendo esse sparse in .B ollettini, in P1erio·dici soi·e ntifici e non scientifici, in Perioidici di categoria, viene oltremodo faci1i·tata ora n·e lla pubblicazione del M.anu.al1e del Moliiilari, pu·bb1icazione com1)leta ed aggiornata. L 'in.dirizzo prratico da·tq al vo;lume, lo fa oostituiDe v·er:amente il vade mecum in·d ispe·n sabil.e per l'organizzazione e 1'espletamento d€i servizi inerenti al.la lo·t ta a.n titubercolare. Il costo minin10 n·e g-.a r.antisce la ·d iffusione. · SILVIO.

MoNTELEONE .

Jnteressaat/sslma monografia: Prof. .AOHILLE C.APOGROSSI, libero dooente nella. R. Università di Roma, Medico Pr:i.ma.rio e Direttore rlell'Ospedale u Mazzoni,, in .Ascoli Pioono.

Concetto e diagnostica della tisi iniziale. Elegantieeima. brochuTe della noetra C-Ollezione 11 Monogr.a.fie medioo-chirurgiiche d'attualità 11 , sta.mpata su carta dietiin ta in n.itlidissdmi tipi tipografici. - Prezzo L. 1 O. Per i nostri a,bbonati sole L. 8, 7 5 in porto fran-00. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Succursale diciotto. ROM.A.


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SEZIONE PRATICA

I CONGRESSI DI l\llEDJCI NA E CHI RURGIA. I

X XXVI Cong1·esso di Medicina Inte1·na. 14 ottobre (Qre lq). Seduta in comune col XXXV II Congr e sso di Chir u r gia .

diffusa alle tu11ich e vasali. Le ema turie gravi s-0110 rariss ime, co11trariameDJte a q,uan to avvien e nella tubercolosi polmonare, dove il feno1ne110 trombos ~ r1on avvie11e di freql1enle come n el re11e n ell e tl1h ercolosi distruttive. ·

Preside11ti : Proff. ALESSANDHI e MAHAGLIANO.

Discussione della Relazione.

(Conti nuazione, vedi num. precedente).

Comunicazioni inerenti al tema di Relazione. N1co1.1cH G. ('l'rieste). ·-

Cont rlbulo al problema delle nefriti ematuriche e delle emat urie essenziali. La g r an parte di queste è dovuta

a glomerulo-nefriti a· focola! di orig·ine baliterica o embolica; alcune a forme diffuse, a sclerosi re11ali. I11 alcl1ni casi non si trovano lesioni, forse l'ematuria è dovuta ad alterazioni circolatarie, ad alterazioni clelle pareti dei capillari delle capsule di Bown1a11n . Il problema diagnostico è difficile, l 'intervento di scelta è l a decapsulazione. J unA V. (Roma). L ' ematuria co lip_aci llare. Nove casi di ematuria colibaci]lare. Quasi se1r1pre vi erano stati dolori, febbre, piuria , l 'em aturia 2 volte er a microscopica, 7 volte macroscopica ; 2 volte si trattava d!· n efrite embolica, 1 volta di n efropieJite, in 4 casi di pielite e in 2 di n efrit e er.oa lurica. Sempre fu is-0lato il coli, 3 volte l 'emoliticor, 3 volte il non e1nolitico . Al tipo apparten gono i casi di e1norragja totale gravissima. 1

· D 'AGATA G. (IVlessina). turia renali~ . -

Su alcuni casi di ema-

D~scrive

un caso di ematuria i11 una sindrome trombocitopenica da cancro. della prostat a con car cinos i. ossea diffusa. L 'esam e cis toscopico (li1nostrò l 'ematuria re11ale bilaterale. BLoc11 G. (Padova). - Su alcuni casi di ematurie r enali di origine oscura. Dieci casi d~ e1naturia d~ orig·ine oscura, di c11i 5 operaiti. L 'O. in sist e sulla n ecessità di applicare le comuni cure antie111orragich e e su ccessivam ente, i11 casi dì insuccesso, le c ure cl1irurgich e . . R1NALDc R. (Novara). - L ' ematuria nell 'infanzia. - Accenna, nella ematuria di origine· renale n ell 'infanzia, alla differenza fra le cau se di e1naturia nei bambini e neg·li adulti facendo rilevare che l 'cmatt1ria in questo p eriodo della vita è rara sol ln11to appare11temente. N1s10 (Bari). - Rrriaturia da rene mobile. Hn osser,rato un caso di. ematuria in r en e ptosico In un a donna una ematuria imponente d appri· ma interpretata come dovuta a tumore; diag11osi riconosciuta erronea cln pielogr afia. Esisteva una ptosi r er1ale di III g rado. Negative le al tre ricer ch e ; cau sa dell 'ema turia la ptosi . GAETA G. (H.oma.) . - Sulle ematurie così dett e esse nziali . - Donna di 19 anni con ematuria rip etuta e in1ponente. Negat ivi tttt ti gl i esami. Nefrecton1ia, g uarig ion e. L 'esame del r en e dimos trò l 'orig ine de.Il 'emorragia da un 'arteria p eril) iramidale. Istologicamente s ~ di mostrò una lesio·11e tul)ercolar e , ch e d a t1na piramide si era

J\.oLAi'lDO (Ge11ova). Ha osserva lo frequenti einaturie ~ 11 prostatici che h a potut9 dominare solo co·n la cis.tostomia. Ha osservalo anch e emorragia in vesciche aperte che, dovute a co11gestio11i prostatich e, durano pochi giierni e cessa110 con piccoli compe11si anche senza l 'allontan ame 11to. dell a so11da drenante. I11 questi casi la pa togenesi d el decubito, affcr111ala dal llelatore, passa i11 seco11da linea. Lu sENA (Ge11ova) . D11e casi di infarto renale non 1nicotico cori ematuria renale; trovò :.n tutti e due t casi infarti recenti. Nel primo caso c 'era 11r1a sintoma tologia di tumore, n el seco11do di tuber colo·si . DONATI (Torino). - Il r elatore FERRATA l1a portato il proble1na d al punl-0 di vista etiolog'. co, anche nel caso in cui è sin tomo predomi11an te o iniziale o uni co; in ques.ti casi . l 'em aturia assuine un carat tere così predominante p er cui deve sor gere l 'idea d i un provvedimento per cui è urgente la diagnosi. Deve crearsi quella coscien za che valga a dare una importanza non sol ta11to all 'ema turia ch e conti11ua ma anche a <-1ue.lle sporadich e, sp esso sintomo di malattie 111ol to ii11porla11ti. Così le ematurie in em ofilici e tromboper1 '.ci ; ne ha osservato dei casi. In un .caso occorsogli 11a visto d ei diverticoli vescicali farsi sorgente d ell 'ematuria da emofilia . Molto importa11ti sono l~ ematurie d ella tubercolosi. Il capitol o d ella ematuria essenziale ·tende a restr:·ngersi, co1r1e anche p er i casi <;la r en e mobile; i11 un caso così diagnos ticato h a trova to un piccolissimo ipernefrom a. A11che lesioni jstologjche, form e parlicolari di tuber colosi renali subdo.Je hanno una sintorr1a tol9'gia ernorragica. In calcolosi. ·senza dis turbi 1lon cr ecle indica to l 'intervento. I risul.tn ti della litotomia sono buoni, n o11 h a osser va to mai un a r ecidiva. Se questa avve1:iisse an c.h e dopo 10-15 anni si sarebbe sempre g u adagnato d el tempo. 1

MAHOONA (Sassari). Em aturie esc1u si ve, in cui non esis te ch e l 'ematuria se11 za n essun sintomo c]1 e aiuti alla diag nosi : il p roblema è complesso di fronte a questo punto oscuro ; mai nei casi n sintom at olog La facile. In cnlcolosi non visibili ai Raggi X com e è possibile fare diagnosi d i ern aturi a c1a calcolosi ? Così per i tumori e la tuber colosi r enale iniz!.ale. L 'e1na tu r"ia essen ziale è una ematuria dj cui ignoriamo la cn11sa . In un caso dj ematuria impon ent e so J-0 dopo ll1n g·l1issime ricer che è riuscito a trovare u11 b acii lo . La n1agg ior parte delle ematurie essenz :al i sono tubercolarj ; non h a visto em a turie d a r en e n'lobile. Ha nvuto llll in farto r en ale d a inorbo di Buerger. Insis te nella llecess i·t à di aggr edire precocemente la tu.bercolosi renale. 1


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IL POLICLINICO

TADDEI (Pisa) . - Occorre operare precoce111e.nte og ni r ene calcoloso; se i calcolosi fossero ma11<lali pres to basterebl>ero forse sQlo operaz:oni co11servative, mai nefrectomie. Così le calcolosi ureterali i11 primo tempo posso110 essere trattate en<locistoscopi carnente. La calcolosi clell 'i11fa11zia è forse da riferirsi all 'infarlo lt11ico dei n eonat!1, i11 qu esl i casi n on c'è mai r1essun a recidiva. ·Non cr ecle n ell 'effetto· e 11ell 'efficac ia d ella d ecap sulazione, la cui azione è parag·o11abile a quella di altri inezz~ molto più sempU ci. No11 approva la cura con sonda n ella emorragia vescicale d ei pros tati ci e del cancro. La sonda funzio·na male, per tale ragion~ preferisce l 'epicistos tomia. Conclude afferrnart<lo : Qu C1ndo trovate un ematurico inviatelo a un chirurg·o p e r stud jare assieme a lui l 'am1nalato. ALESSANDRI B. (Ito1r1a) . - Sp era ch e le ide,e di FERRATA sulle indicaz:,oni operatorie sieno condivise dagli altr~ colleghi medici. Oggi non si può ammettere l 'ignorar1za su alcuni dati di fatto: la tubercolosi, l~ calcolosi, il tumore. In questi casi l'intervento deve essere fatto presto, perch è poi la c ura chirurgica non è più radi cale. In una calcolo·si co·n un sinto1no. grave co1ne l 'ematuria, l 'i11terve nto si irnp-0ne. Un calcolo nell 'ureter.e co11 o sen za ematuria impone I 'intervento d 'urgenza. Se c 'è una pionefro si, occorre sacrificare il r ene, m a po.i chè il fattore diatesico non crede si possa negare, si può vedere qualche volta dopo' qualche tempo ltn calcolo nell'altro rene. Bisogna non arrivare a questi stadi. Occorre operare anche nei casi di calcolo sen za s:.ntomi, perchè di solito se c'è u11 calcolo presto o tarò i il rene sii infetta , e allora occorre portare via il rene. L 'ematuria è una sindrome cos1 in1portante che su di essa è bene avere un indirizzo. Occorre distingu~re· le emorrag ie delle parti basse eminent emente . chirurgiche, per lo pi\1 di facile 'diagnosi: in questi casi il malato ha da essere inviato al chirurgo. Vi sono d'altra parte ematurie n ettamente med:,_ che (da tonsillite, da nefrite bilaterale, da emofilia). L'O . ha osservato ematurie da rene mobile nemmeno molto rare, specie in casi di vasi anorrnali associati a lieve p?~lectasia . Nei casi di tubercolosi come si p·u ò fare una diagnosi precoce ? Spesso i sinto1m i sono incerti e il r ep erto negativo. L 'O. ha avuto buon esito ' dalla reaz :,one di focolaio, cui può seguire dolore e reperto positivo di bacilli n ell 'orina, spesso dà la possibilit~ di una diagnosi precoce . Per i tumori con la pielografia (meglio l'ascendente) e il pneumorene si può rr1etlere in . evide11za una deform azion e dei ca1ici, una irregolarità del contorno renale. C'è da accen11are alla possibilità e utilità d ell 'i,nterver:ito in casi mòlto g ravi di nefrite ematurica p . es. da scarlattina; in questi casi è stato tentato lo scapsulamento che ha dato talora buo?i ri sl1ltll.ti . L 'O. non. ha esperienza personale 1n propos1lo, ma si augura ch e si allarghino . i tentativi di questo tipo, come ha accennato il Ferrata. 1

Rossr B. (M!Jano). ·- Crede an ch e egli alla necessità di operar e sempre j calcoli precocem ente an che se asinto1natici. Alcuni calcoli si formano dopo contl1sioni r en ali, e ne riporta casi molto illustr ativi . Ema tur ja !11 appendicitici : talvolta

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sono errori diag11os tici co11 coliche renali , perciò in casi di apper1dicite a freddo con si11ton1atologia nor1 precisa occorre un.a radi.ografia del re11e e d ell ' t1retere. L. (Parma). - Ì\011 ha pojt ulo seguire la rel~ione d~l prof. ~asio per ch è la YOCe del i ela tore non, è perver1l1t~ f~ 110 a lui, 111a certo cleve essere interessante data la competenza sua . Il relatore li'errata è stato co1ne sernpre brillante tll~ forse devono essere ri1nasli più soddisfatti i chirurghi dei medi e! perch è il li'errata si è occ up(,(l~l) .P1u larga1ner1te d elle ematurie, che traggo110 la loro origi11e in cal1se iusìle 11el r e11e s tesso, ect' ha datò poco posto alle ematurie che interessar1 0 n1ag·giorrr1er1le i medjci e precisa1r1ente le ernatur:1e dovute, a focolai i11fet ti vi a distanza d el r en e. In queste forme ~l compilo essenziale del medico è 1 u ello di trovare il pun Lo focale. Gli organi più ir1t.eressati al rig·uardo so110 le tonsille dopo che esse a111malaro110 cli forma acuta. La tonsillite ac uta può clinicamente guar:re ma nella rnag·gior parte elci casi la guarigione è soltanto apparer11e in qt1ar1to che p ersistono nella compag"iu e delle tor1 sille i g·ermi, che cause ba11ali possor10 re11dere virule11ti. Ma 11on sono solta11to Je ton silliti croniche, che p ossono provocare l 'e1naturia, anche i processi i11f'. ammatori dei denti, gli appar ecchi di protesi ·d e i medesimi le rinofaringiti ecc. ' Le ematt1rie cosi prodottesi no-i1 sono gran che influenzate nè dat regimi dietetici, D:è da cure 1nedicamentose, nè dalla scapsulazione dei reni. Occorre demoJire !J focolaio infettivo: se questo è r1elle tonsille si deve praticare 1'enucleazione, la sernplice tonsillotomia 11on basta; se nei denti o nelle protesi bisogna asportali. 'fante volte que&ta cura demolitrice 11or1 b asta sp ecialmente quando sono in preda a flogosi anche i gangl : li11fatici, che so110 nu1l1erosi in faringe. In questa evenienza do·p o la ct1ra crue11ta si può praticare l 'anlivaccinoterapia, eh~ deve farsi, almeI\O per Je prime volte per via intrader1niça per 11on provocare reazioni·. di focolai nsi reni ed aggravare i 'ematuria . PRETI

CEsA-BrANCHJ D.. ~1Iil~n,o) . - Fa nolare co111e talvolta l 'ematurja ci si possa presentare co;, caratteri abitu ali dell~ em,atur!,e dei neoplasmi renali in genere e degli ipernefromi i11 specie - e cioè, con ematuria totale, senza sintomi premonitori, a lunghe intermittenze, talora anche con coaguli a 5tampo - , senza che esista blas toma alcuno, inentre sono invece' presen,ti altre affezioni del r e11e: in prima linea la tuber colosi e la calcolo,s i renale . In siffatte conti11genze , non tanto r ar e a presentarsi nella pratica, ! caratteri d elle ema turie possono trarre facilmente in ingann~ specialmente ~e m an cano gli altri segni ur~ nari e clin1ci di quest a affez1011e, e la diag nosi di con seguenza presentar si assai difficile. Il problema diagnostico può facilmente esser e chiarito n ella maggior p arte di quesl:. casi, ricorren clo alla esplorazione funzional e del r er1e, cort uno d ei tanti procedimenti ch e sono oggi a nos tra disposizior1e, in ql1an to cl1 e la fu11zionalità d ell.:organ o. più o m eno compron1es a nelln calcolos'. e pita ancora n ella tubercolosi r enale. è


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. SEZIONE PRATICA

invece quasi se1npre risparmiata i1ei blasto1ni del rene e specialm en te negli ipernefromi . L 'O. è del parere ch e nelle relazioni si sia dato eccessivo sviluppo alla trattazione delle ematurie per così d!re chirurgiche (tumori , tubercolosi, calcolosi del rene) jrt confronto di quella d 'ordin e più stre ttan1en te m edico e nelle quali la · causa prima del! 'ematuria va spesse volte cercata alla infezione d el r e n.e; ematurie specialmente interessa nti per la- loro genesi spesso oscura e per il loro trattarr1e t1to tanto spesso ineff'.1cace. Non condivide la ~p~nione d~l relatoife medico eccessivamente interventista in t ema di calcolosi del rene, m a sopratutto D:On co ndivide la SJU.a 0 pinione sulla opp-0rtunità dell 'intervent-0 chirurg ico, co-11 la scapsulazione, in glo m erulonefriti <liffuse ai1ch e subacute e i1eppure nel così detto r ene scarlat tinoso. Personalmente ricorda d 'aver fatto operare, parecchi anni or sono, molt: casi cii nefriti ematurich e senza vantaggio alcuno e talora forse e n on sempre p el fenom eno e1nall1rico. Ma non è cer to qt1eslo fenomeno quello ch e abitu almPnte pii1 importa n el quadro ben più complesso della glo111erulo·- nefrite, al quale tutto l 'organismo o quasi e n on il oolo rene partecipa. Ch e i1r1por1a quindi diminuire con lo scaps.ulan1enlo la congestio11e del parenchima ren ale quando il fattore infettivo - abitualmente lo s treptococco - ch e è alla l)ase della grande rnaggioranza cli questa forma , continua indisturbato la, sua az;i0ne dannosa . In siffatti casi piuttosto, qu anòo è possib:l e stabilire il focolaio settico, abit.ualme11~ e mite in se stesso ed a decorso Sl1bdolo, meglio cli gra11 lunga vale l a sua sterilizzazione, ogni qual volta, s 'i11tende, pt1ò esser e praticat ;1. ~1a su qu esto l 'O. sorvola , percbè g ià se ne è occ upato Pre tj, per ngg·iungere qualch e parola ir1vece sulle gl on1erulo11.efri ~ i a focolai o n elle em ])olich e. (Ju esle i1ella lOTo forma suppurativa (nefrite apostem atosa) son o di SJ)ettanza chirurgica ir1 qu anto son o n ett amente g it1stificabili d all a r1efrecto1n ia e fo,r se anche - a quanto si afferma - d al semplice scapsu l ame11to con o sen za igni}) U n·tura d c~ focolai . _ I\. 11ulla invece può servire il trattam ento chirurg ico nella form a n on suppurativa , lega ta a st ati setlicen'lici cronici, di cui è esponente classico la glomerul-011efrjte embo·l ica a focola i d ell 'c11òocarcl ite lenta . 1\. questo proposito l 'O .. è del parere cl1e i11 t ema d: ematuria meritino di esser e ricordate le emat t1rie ch e con tar1ta frequ en za acco1npagnano l 'endocardite Jenta, malattia tutt'altro ch e rara e ch e in n esst1n caso mai perdona . Il rene difntti , dopo il cu or e, è l 'organo più g·rave1nente colpito nf'll 'e11docarrlite lent a in quasi tre quarti dei casi . · Il q u adro an atomico d ell a lesione renale può variare cta caso a caso, dal r ene card : aco ali 'infarto renal e non suppura to, all a glomerulo·n efrite diffusa fino alla pi1'1 frequente glo·merulo11efrite embolica o focolai; m a ii1 ogni caso è accompagnato da ematuria. No11 soltant-0 i C(lfatteri òe]l 'ematuria vari ano a seconda della lesione renale ch e Ja sos tengono, così ch e . d alla ematt1ria modesta e tardiva del r ene cardiaco, s~ arriva aJJ n ematuria cop iosa. st1:t>itan ea e a lunghi intervalli <lell 'infarto r e11ale, alla em aturia copio, a insistente, con sintomi urinari e r enali della rara glo meru 1011efr: le cliffu sa, sia all a eJna turi a di ser e-

ta insiste11te con seg.I).i urinari e sen za sintomi, di insuffi cienza renale della frequentissima glo1nerulon efrite embolica a focolai. Il fenomeno ematuria quindi non è sol tanto m olt-0 frequente nell 'endocarcl:-te lenta, ma coi suoi caratteri variabili può p ermetter e di affer1nare il tipo della lesione r enale; per di più h a im-po;rlanza prog nostica a seconda della coesistenza o meno di compromissione d ell 'oirgano e t alvolta. ai1ch e diagnostica per la frequ ente presenza 11elle . urine d el germe specifico o quasi (s trept. viridans), talora anche quando le em oculture son o sicura1nente n egative.

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P.

(Roma). - Convi~ne col pro,f . Ferrata sulla n ecessità di per1sare in prima linea alla tubercolosi in caso di e1naturie in apparenza spontan ee: ricorda l 'opportun:.t à di esaminare b~n~ ~ polmon e e ricercar e lo st.a to d elle glandole ascellari indizio freque11 te di tubercolosi d ell 'ilo d~l p olmon_e. Non h a mai. potuto assicurarsi che vi siano e1norragie r e11ali per :rottura di arterie ateromasich e e con lesioni sifilitich e, com e si possono osser var e emorragie per alterazioni delle arterie dello stomaco e d ell 'i:ntestino per tali alterazioni. i~ell e i1efriti emorragich e, nel tifo e n elle tonsilliti co n febbre è ottima l 'iciroterapia fredda ed il vaccin o, :meglio 1'autovacci110: d al 1909 I 'O·. ha ·co·n sigliato la vaccinazio·n e e dal 1916 la to1n AncANGELI

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s illec tom~1a.

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Non h a mai con sigliato ] Q scapsulamento. Ha veduto delle ematt1rie spontanee in sifilitici, gu arite con la cura specifica e r ecidivanti q11alch e . tempo dopo sospesa l a cura. Alcuni· di questi malat i da lui in osser vazion e da molti anni n on h an110 dirr1ostrato segni di al ~erazioni diffuse dei re11i, di tubercolosi o di t11 mor:,.

Risposte dei Relatori. (Pavia; . l{ìspo11de accen11and o alla J)ropria convinzio·n e ch e · la discussio,n e si sarebbe svo,J ta, in modo assai più aggr essivo e sostanziale. La gra11. parte d elle ob iezion~ S<)no stat e invece di lieve importa11za. Risponde prima ai colleghi medici. Il contributo del PRETI è prezioso per alcuni p f} rticolari ge11eri d '. ematuria, specie di orig in e orale e fari11gea. Ricorda ch e nella propria rel azione h a tenuto conto anche di questo pun1 o discus~o dal Preti. Ammette le lacune 1amentate dal Cesa Bian chi, ma esse sono siate volute, perch è il R. h a ritenuto di dover tra t tare soprat utto quelle sindron1 ~. ch e lasciano dubbi sui prov-vedi111enti, se m edici o chirurgici. Il caso dell a en rlocé.lrdite lenta, quindi, citato da (;esa Bi anch~ , ritiene esulare· dal proprio compito. Di tal i lact1ne ve ne sono cert o tante altre. Molti altri oratori h anno tr attato nu1nerosi altri temi , e 11on può rj spond ere a tutti <yu anti, t anto più ch e co·r1trasti veri non ve 11e sono st ati. Insis-te sulla difficoltà diag n ostica ch e sp esso s ~ h a n ella calcolosi ; quant<» alla cur a, ritien e pacifico 1'interYento· 11ei casi di complicanza ; ma p iuttosto si pon e il problema se occorra operare la calcolosi prirr1a ch e divenga complicata , quando è asettica, qt1a1Jdo non dà anu ria·. ecc. I mezzi rl ~ agnostici oggi son o così evo- · lui.i, ~l1e la òiagnosi può essere molto precoce, e met ~ere quinòi in q·uestion e ] 'intervento preli .

Fr:nRATA

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IL POLICLINICO

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coce. L 'O. ritiene ingiustificato l 'assenteismo operalissi111a sorveglia11za d.el n1alato per in1pedire ralorio di numeros: medici. La diagnosi precoce che la sonda si ostruisca con i coaguli. della tubercolosi renale è senza dubbio di vitale :È ancl1e egli fautore dell 'interve11to precoce importanza, ma in alct1ni cas:. di alterazio·n i nella calcolosi asintomatica del rene e dell 'uremolto iniziali, forse a carattere tossico, si è antere. Per qt1a11to riguarcla una diagnosi esatta ,cora disarmat:, in fatto di diagnosi e confida nei nel! 'ematuria r ibadisce 1'importanza di u11a inmezzi più fini, tra i quali quello consigliato dal dagirne urolo51ca precisa e completa. prof. Alessandri. Ammetté col Cesa Bianchi ch e la ricerca della ft1nzionalità renale debba aver Sedn ta anti1n.eri<iiana (15 ottobre, ore 10) . grande importanza. In sosta11za, si deve approfondire ricerca, esaurire la cc istruttoria ». Ecoo Presidenza: ZorA, G1uFFliÈ, CASTELLINO. la sp:iegazione. di ~olti cas~ operati con ematuria essenziale ~ riconosciuti · co1ne tubercolosi reL'edema polmonare acuto. nale. Tutti i mezzi de~no ess~re messi in opera. Sulle forme tumorali ~l co~senso è unanime Prof. C. Ji'RUGONl (Paclova). e accoglie volentieri il sug..gerimento dato dal Conclusi011i. prof. Alessandri di l1sare il procedimento del pneumorene, sul qt1ale no11 ha esperienza per..L 'edema pol1no11are acuto è una si11dro1ne acsonale, n1a confida possa ess~re un mezzo prezioso. cessionale ac1rta caratterizzata da brusco !}assagRicorda il Nicolich co11 vivo piacere su quanto gio di liqu ::do a]])umit}oso (e di elementi figurati) dai vasi agli alveoli polmonari, il cl1e avviene ha detto sulle ematur:.e essenziali. Quasi tutti con, dispnea, più o meno soffocativa, tosse, tipico le hanno pii1 o meno demolite; in fatto di -cura escreato, ecc.; sindrome che anche può essere raha sc>n Lito opi·nion?. assai controverse; chi sostiepidamente mortale e dovuta a molteplici tal tori ne l1uoni effetti m edici, e chi chirurgici. Ritien e pncifjco che le ematurie essenziali siano quas5· 111 ispecie nervosi, un1orali, chimici, fisico-chisempre espressioni di alterazjoni anatomiche. Il mici e meccanici, agenti in vai:io· modo e intrecprof. Taddei ha dimostrato. eh~ alcune di queste ' cio e co11 m,eccanismo complesso. forme sono delle pieliti . .!\mmette che nella f6rNei ·loro rapporti con l 'e. p. a. sono utili parma da coli una 111edicaz:1one medica e n01.1 chiticolari conoscenze di an,atomia e fisiolog·ia del rurgica possa talora bastare. Rileva ançlie la impolmone. Va ricordalo che, la parete dell'alveolo por!anza del caso del D ' A. gata, complesso e dopolm011are è essenz:1almente costituita dalla rete vuto ad 11na forma di diatesi emocragica in corso capillare e da una trama delicata di connettivo d1 metastasi O·ssee tum·o rali. Accetta c-O·n riserva reticolare, anse e ·connettivo essendo comuni a qt1anto il Rinaldi h~ detto a proposito di emadue alveoli conlig·ui nei setti interalveolari per turie in corso d~ endocardi.ti, date come guarite, la fus.i on e delle pareti e che fibre nervose amienelle quali il viridans non fii però dimostrato. li11'.che so110 state recentemente dimostrate a riSi associa aJ ~Iarogna sulla difficoltà d~agno·stica dosso dei capillari alveolari. delle fo'fme tubercolari. Per la fisiologia è opportuno con siderare: Da ultimo1, lamenta esserg-li mancato il favo·r e che essendo il piccolo circolo inserito, fra degli internist ~, sul tema della diatesi; nelle forcuore destro e sinistro, !l polmone è l 'organo che me çalcolari i chirurghi p arte sono, con lui. In più di . ogni altro ris.en,te le consegue11ze di vaog11i modo vuol precisare che no,n int en~e escluriazio·n i fu11zio·nali del cuore; <l ere il fattore costituzioriale, ma ritiene vi siano che arteriole e ve11e polmonari reag·iscano no11 p·ochi cas'! nei quali il fatlore in discussioprontamenle a sostanze agenti sui muscoli lisci, 11e no11 si riesce a vederlo e trovarlo ma che vasi mag·giorii e capillari del polmone Sull 'intervento chirurgico nelle tubercolosi, sono controllati ~ regolati i1elle loro funzioni dal vuol tor.care ancora le foTme ricordate dal Masislema 11e.rvoso; rogna, forn1e miliari unilaterali. Ma n elle forme che i1or1nalme11te vi è eli1n,inazione di acqua bilaterali che cosa si fa ~ I chirurgi in magg=o-r attraverso la parete alv~lare; nu1nero non operan.o; ma al fine di prolungare che molte delle sost anze portate dal sangue la vita anche di poco ai pazienti con foifme bivengo110 arres tate, fissate e trasformate dal pol~ laterali. crede che la possibilità ch e un rene sia n1eno leso· dell'altro , conceda d~. tentare l 'aspor- 1none che svolg·e su di esse nu1nerosi e complessi processi ch;,mici. tazione del rene pii1 malato; questo almeno in alcun;, casi. In un caso operato dal Lasio l 'O. ha Per le modalità di fo·r n1azione e di aspet t.o delf,lvut.o esito favorevole , J]e] senso diaver prolunle lesioini a11atomopatologiche dell 'e. p. a. disti11gtLono, tre fasi : co11gestione, trasudazione, gato·, sia pure di poC'o, l a vita di una paziente , e cliapedesin. · '8Vere atte11uato i fenomeni cli maggjore g·ravità, 'S ia pure tempo-r aneamente. L 'e. p. él. p11ò presentarsi ge..o.erale e, ben~chè C-0nclude, ringraz:,ando gli altri oratori dell e rar a111 e11te, parziale : fu anche distinto itn e. p. a. -cortesi parole avute a suo riguardo-. interstiziale puro (raro), alveolare puro (ancora più raro, se pt1re esist~) e misto - interstiziale e alveolare - · che è di gran lunga il più comuLAsro (Milano) (Plisp.). - Ringrazia i colleghi per le lodi fatte alla su a relazione. A proposito ne: n1a fo.r se è meglio dal punto di vista anatomopatologico ct=.stingt1ere tre forme di e. p. a.: dell 'em aturia nei prostatici conferma quanto avemeccanico (e an gioparalitico); i11fettivo (e flogiva affermato, essere cioè sufficente jl cateterismo stico); e tossico (esogeno ed endogeno). Ma ana permanenza. In, un numero notevolissimo di cas~, ha ottenuto sernpre il risultato desiderato che questa classificazio11e, come ogni altra in materia, è da co11siderarsi incompleta eci art=Jicon 4t1esto metodo. È necessaria però una accu-

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S EZIONE PRATICA

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utero gr avido o di ascite volu1ni11osa, si tr atta in ciale . Tuttavia esistono alc.; uni caratteri d iffer en genere del cosiddetto e. p . a. ex-vacuo da tor aziali: infatti nei riguardi dell a partecipazio11e del centesi semplice quale special111enle può osserparenchima, esso è scar sam en le leso n ella for1na inecca11ica e an cor m eno n ell 'angioparalitica, lo varsi ir~ pleuriti essucla t:ve abbo11danti di vecchia data con sv uota~e r1to totale e t roppo brusco . è i1on poco n ella flogistica e può essere in alto g·rado co·m promesso in t al u11e forme tos~ ic he (eso- - Alla produzion e di ques ta speciale forn1a d i e. · p . a. cor1corron o SJ)esso però complican ze cargene, da gas asfissia11ti, ad es. ); e nei rig u ardi del liquido, questo è r elati va111ente povero di al- diach e (specie pericardit~che) , polmonari e m ediasli11ìch e (sclerosi, f .ssazione, ecc.). Comunque bun1 =,11a e di eleme11 Li rr1orfo log·ici n ell 'e: p. a. i11eccanico e <)ngiopar alitico , e g u adagn a di con- 13: pneurr1o toracentesi (Forlanini) quasi sen za ectenuto albumi11oso e cellul are 11elle forrr1e flo- cezior1e previene la speciale complicazione e q11 ir1gistico-i1nfettive e ir1 alcu11e almeno delle lo·s - di an ch e per q11es to· dovrebbe sempre essere la s 'ch e. tecnica preferita. 11er I 'eziologia, abbandona~e le varie cJassifiE. p. a . anch e può aver si per stenosi lar~1tg·o­ cuzior1i basat e su concetti p atoger1etici , perch è lracheale e più an cora per rimozio·n e brusca di troppo complesse, imprecise o sopratutto varia- ost acolo (ad es. asportaz ior1e di g'ozzo volumihili , va seg uito un criteri o puran1ent e clin~co e noso). descrittivo, esponendo le forn1e e condizioni morFra gli e .. p . a. tossici si distingu ono· gli cnl.>0se piit comuni n elle quali l 'e. p . a. può codogeui, ch e 11ella m assin1a parte dei cas:. riens tituirsi . trano n E}lle forme di orig ine r en ale, e gli esogeni. Circa l 'e. p . a .. infetti.vo, eliminato il cosidetto Di questi, p arte dipende da molteplici sostanze in vario modo e via j.ntrodotte (ter apeuticamene. p . a . infettato e fatte debite riserve sull 'e. p . a. i11fettivo autonomo, non res ~a che l 'e. p . a. inte, sperimentalrr1 et1 te o i,n n atura), p arte comfettivo satellite o secor1dario·: esso fig ura come prend e l 'e. p. a. da gas asfissianti, parte infine un a complicazione e si dispone in genere co111e le forme da introduzione in trachea di soluzion·i UIL più o m eno vasto alone edematoso attor110 al ipertonich e varie (in nat{1ra o sperimentalmente). Per qnanto rig u arda l 'e. p . a . in forme anafocolaio polmoQare ~.nfiamma torio ch e i11gr andi sce e m asch er a, r endendo così difficile l 'appr~z­ f:,lat tich e e an afil attoidi vi sono note alcune oszamento e facil~ ·gli errori . servazioni1 sperimentali e pochi casi clinici: è caE. p. a. in vizi vascolari . 1'utte le valvulopa tie pitolo d a consider ar si ar1cora in pien a elabor azion e. - se1nplici, doppie e combi11ate - posson o dare e. p. a., non esclusa ra stenosi mitralica . U11a L 'e. p . a. n elle lesioni e m alattie del sistema spec;ale importan za va da ta, per l 'alta percen - n ervoso comprende p art::colarrn ente l 'e. p . a. tartuale con Gui vi fig ura l 'e. p . a., all insufficier1za divo a seguito di g ravi fer ite e traumi al cap o, aortica e ciò per l a frequen za di fattori cor1corch e avrebbe i11 ~eresse , oltre ch e clinico an ch e renti sia locali (aortite, p eriaortite, ecc. ) che ge1nedico-legale, q11ello degli epilettici, tetan ici, ecc. r1erali (infezioni, compl :can ze r en ali, perll1rba- e di altre forme n1orbose: vien e rifer :1ta una inzioni ten sive, ecc.). ter essante casistica perso11ale fr a ct1i un caso· d i Tutte le m alattie del miocardio e p ericardio e. p . a. da emoTragia su bar acnoidea . Posson o inposson o portar e all 'e. p . a. rn,a sp ecial1nente · le f jne esser ricordate le form e di e. p . a . in gra1n ~oca rditi le coronariti d 'onde i vari intrecci vidan za e puerperio, in sogg·e tti a1)p arentem c11te tra e. p . a. , an gor pectoris - e infarto del miosani ( ?) a segu :.to di traumi fi sici e psichici ; car d io. l 'e. p . a. di cachettici, e 1'e. p . a . tern1inale. Anch e le pericar d iti n elle loro varie forme so110 Il classioo attacco di e. p . a. h a t alor a sintomi fr a l e cau se n on r are, m a tuttavia spesso indiapremonitori (prodro1ni dell 'e. p . a.). g·nostica te e n ascoste, di e. p . a. La sini om atologia della crisi si svolge nelle t1e Nelle m alattie dell 'aort a e dell 'arteria p oln'u · linee gen erali secondo !, classici sch emi . 11are fig11ra frerruente l 'e. p. n . e più parti colarLe i1u merose osservazioQi e con sider azioni rernente n ell 'aortite lu et =.c a evolutiva, specie se lative all a sinton1atologia, nella relazion e in detectasiante o intrecciata con a11gor e con iper taglio esposte e disc11sse, n on si pr est ano a conter1sion e. clusioni riassuntive, onde s~ r imanda al t esto, solo qui acce11nando a qualch e p u n to co11trover so. Per la circolazion e pol1n or1are pu ò ricordar si La d ispn ea n on è sern pre necessar ia1r1e11te pro1'e. p . a. da embolia gr assa. porzionale al flu sso· sier oso e tanto ineno alla fi'r a le m alattie r en ali tntl.e le nefri ti propriaq u antità di escr eato em esso e t alora n ean ch e alla ntente dette danno e. p. a. nl a con p articolare freqt1en za la n efrosclerosi m aligr1a a g rande i.p er - graYi tà dell 'a t.taccq. I sin liom! d iretti dimostrano ch e, hench 8 r arissitnamente, l ·e. p. a. può fare lerlsione e specie quando la sclerosi car d io-r eeccez ·,on e all a rego la cli es~ere d iffuso , bilaterale, n ale si avvii o giunga alla fase di ~ nsufficienza ascendente (casi cli ~d ema u n il aterale e parcelcn rdio-r enale. Le n efrj ti idropigene danno e. p. a. lare). solo ben r ar am ente, le n efrosi solo eccez=onalisAstr azion fatta per l 'e. p . a. dei cardiopatici sim a1nente e trat tas i allor a delle cosidd ette nein ge11err. e per quello· dn infarto del m iocarcl io fro::ii con screzio n efritico. in ispecie, abitualm ente il polso è nell 'e. p. a. Sembra ch e oltre alla g r and e iperten sio11e sinsosten uto, spesso iperteso e talora anch e p iù ipertornatica e sa tellite di n efro-ar tero-sclerosi deb ba teso ch e di nor1na ; comunque esso non denuncon sider ar si, •agli effetti d i p ossibile e. p. a., ancia quella in sumr ien za acuta Yentrjcolare sini~he la cosidclctta iperten sio11e solit aria permastra ch e è in gen er e afferm at a present<? e causale 1tente la cui individu alità nosogr afica per altro rlell 'e. p . a. attende an cor a precisa delimitazion e. Per gl ~· squilibri dina1nici toraco-addominali , Fra le ca11se ctelJ a n on rar a febbre postacre"' .a parte i rari casi rti e. p . a. d a svuotamento di sion ale, oltre alle eventu ali note comp1ican ze re1


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IL POLICLINICO

spiratorie e circolatorie, va con siderata la possit =·lità di p ec·uliar e reazio11e al brusco riassorbimen~o (o autoreinocuJazione) ch e talor a si h a di liquido album.inoso resosi et erog·e11eo. L'elettrocardiogram:mél; del] 'uomo in accesso di e. p. a. (1~unico - crediamo - ci.ella letter atura) ci h a d oto risultati cl1e po-sso110· essere ravvicinati a quell'.c pt1re nella mja Clinica ottenuti (Pasoli) J1ell 'edema p. a. sperimentale da adrenalina e cioè variazioni della prevalen za ' 'en tricolare, frequen~e hifidismo del oomplesso 2 R. S. ·e t alvolta allungamento del tempo di conduzione. (Per le proprietà cl1 i1nich e, fi s)co-ch :mich e e biologich e del san gu e e rlell 'escreato vien detto pii1 avanti). . In b ase al criterio di dura l a e gr avità si possono disting u er e una forn1a· acuti ssima, t1na forma acu ta - corrispo11dent e all 'e. p. a. delle class;ch e descrizioni -~ una forma protratta e una forma ~ ttenua ta o abortiva, ch e può giungere fi110 ;\i piccoli eden1i di al1arme, agli equivalenti e alle foir1Tie inir1ori (vedi testo). Secondo l 'evoluzione si posso·n ù differenziare t111a forma isolata per ep:.sodio di e. p. a. rin1.asto unico, una forma ricorrente, t1na fo·r n1a subentranle e forme miste e complicate. 111 11ase al quadro clini co offerto invece si posso110 distinguere la forn1a bron po·p leg·ica, la coJlassante, . l a <lolorosa , la idrorroica, l'emorragica e la for11111 secca, rnentre 11ei rig uardi dell 'estensione del processo s~ rliffer en zinno 11na forma gen eralizzata, una form n t1nilaterale e una parziale o localizzata . Complicanze le più diverse posso·n o associarsi e conseg·uire (vedi testo) in que11 e forme di e. p. . a. . n elle quali )1 ma 1ato s11pera l a 1nin acciosa Crls.?1•

T criteri di diag nos·i diretta dell 'e. p. a. e di diagn osi cliffer enzia]e co11 forme similari o che le po·sson o simulare 11011 sono riasst1mibil ~ in brevi sintesi co11clusive e p er essi rimandian10 al testo r1el quale ven g·ono. dett agliat amente espo-sti gli ele1nenti diagnostjci differenz :.ali dell 'e. p. · a. con l 'as1na bronchi ale, t1remico 1 cardiaco, nevrotico, e - per le forme <li e. p. a. emo•rragiro - con l 'infarto po1mo11are, la trombosi rlell 'atrio sinistro, J 'emojtoe o da poussée evolutiva d :, forma specifica polmonare, o da broncopoln1oni te i1on specifica acut a o d a rot ~ur a vasale in cardiopatia valvolare. . La prognosi dell 'attacco è sempre grave e ri ser vat a. Lo. studio SJ)erimentale dell 'e. p. a. ha agg·r edito il problema dai pi1'1 vari punti di vist a, e così è stato rispett~vamente stt1diato l 'e. p. a. da cause meccaniche , da tossici circolanti , da iperten sione gr.n e;rale e distrettu ale, da azioni dirette e indirette sul sistema n ervoso , persino riuscendo (ricer ch e dell a mia Scuola) alla riproduzione sperimentale dell 'e. p . a. a catena da anin1ale aò anim nle 1neclia11te succo <lj po·l1no•n e in edema subito iniett alo er1rlovena a conigli e par-. tendo da u n primo caso di e. p. a. da adren alina. No·n si conosce alcun argomento assoluto. ch e permett a di affermare in modo ·preciso· una r el azio11e p atogen etica tra alterazioni chimich e e fisico-ch imich e e gen es:. dell 'ede1na p. a. Negli infermi rl i e. p. a .. 1'equjli])rio elettrolitico· del sangt1e Hppare inalter ato e cos1. pure l 'albumina del 1

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siero la forza oncotica di esso, l 'equilibrio acidobase, la coI1dutt'.vità elettrica e i gas del sangue. Si rileva invece un aumento deil 'azotemia durante l 'accesso di e. p. a., ma a t ale fattore non può attribuirsi t1na diretta azione edematigena. Circa l a çon1posizione chimica del polmone di infermi d:, e. p. a., si sa che anche il polmone i1ormale r appresenta il tessuto dell 'organismo più ricco in ist ami11 a .(sostanza ad alto po~ere edematigeno), ma non si conoscono le eve11tuali variazjo11i del co·n Jenuto jstaminico prima, duran te e doip o I 'accesso di. e .. p . a. Q1~eslo alto co·n tenuto i~tamir1ico fa presumere possiJ)ile urt riavvicinan1ento tra l 'e. p . a. in gener e e rert1 edemi polmonari, ch e insorgessero come complicanza di chocs anafilattici ed istami. nici, di accessi di asina bronchiale, di edema angioneurotico di Qt1incke, e anche · r appresenta d'altra parte un punto di contatto fra polmoni e cute. Infatt: la pelle è, subito dopo il polmone, l 'organ o pcrcen tt1alme11te più ricco in istamina , con1e il polmone è, st1bito dopo la pell e, l'organo i1on solo percentualmente più ricco di NaCl, ma anche qt1ellò che, sempre dopo la pelle, sottrae al . circolo in cRso di iniezion.i massive di NaCl le quant:.tà saline per centualmente più elevate (Melli e Tasso). Pelle e polmone poi. h an 110 e11tr am·bi una p arte rilevante nel ricambio dell 'acqu a e posso110 jnfi11e ritenersi come gli organi -pii1_ att1 a p ermettere 1n formazione di edemi a rapidi ss:ma insorgenza, e talora anche a rapidissima regressio11e. Per Cf l 1ar1 to r jguarda il liquido del! 'e. p. a. , esso chi1nicamen te risulta profondamente diverso cla q11ello degli edeini r1efritici e n efrotici1, cardiaci, cachetti ci, ecc., d ei ql1ali tutti è assai più con ce11trato. l~sso è i11vece particolarmente vici110 R: .•tra st1d atj delle g randi cavità prossin1i al confine con gli essudati , al liquiclo dell 'edema di · Quincke e al liquido della corizza da fien o. Per queste . pro·p rietà, il meccanismo• patogen etico del liquid o dell 'e. p... a. deve riferirs~. ad una per1neahilizzazione d~i capillari polmo11ari, brusca1nente istituitas i ma anche capace di rapidamente retrocedere. ·rra :i fattori en1od'..namici ha importa11za, 11el determinismo del! 'a ttacco d i e. p. a., l 'ipert ensione del piccolo circolo, p rovocata n on tanto per insufficie11za ve11tricolare sinistra qua11to per squilibrio. dei fatto ri p er :ferici della circolazi-011e. A fianco di talj fftttori hanno anche importanza quelli n'.l.eccanici di origine toracica (~epressione pleurica, dispnea, ecc.). N-0·n va d'.,sconosciuta , d 'altra parte, l 'jmportanza dell'osservazione, dedotta da nu111erose esperienze della Clinica ~fe­ dica · di P adova, che si liberi dal polmo·n e e si versi n el san g ue, nell 'e. p. a ., una sostanza ad azione ist aminica. Probabilmente i-nterviene anch e a favorire per via umorale l 'edema p·. a., la · milza~ m entre l 'ipofisi svolgerebbe un 'azione ini- . bente. · Lo studio sperimentale dell 'e. p. a. ha p ermesso, tra l 'altro, di valut are l 'importan za del sistema nervoso nella genesi dell 'accesso. Il t aglio del midollo cervicale, la puntura del corpo quadrigemino anteriore, il taglio di un cordone simpatico, l 'asportazione di un ganglio stell ato o di ambedue, fanno. si ch e l 'e. p . a. adrenalin =co corr1pare solo eccezio11almente. Se n e è de1

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SEZIONE PRATICA

dotta la, possibilità che u11 particolare riflesso ~e~voso, .partente per .Io più dai riceitor~ specifici cardio-vasoolari, dia luogo a stimoli centrifughi! sin:ipatici, i quali si porta11:0 ai capillari polm.o~ar~ e favoriscono l '~.. p. a ., o creando le con:d~zio~i perchè esso si verifichi o meglio det~ri:ni~and?lo acutamente q~a11:do già quelle condizioni esistono. Da nufrl:erose ricerche risulta le.g~ttima l 'ipote;i eh~ anche n~lla maggior parte d1 e. p. a . dell uomo un anello della catena dei fattori patogenetici sia costituito dal ~istema n ervoso .. Concludendo, pro-fonde e co,m plesse si sono fatt e le nostre nozioni in tema di e. p. a. e il suo meccanismo patoge11etico non consente semplicismo schemat:1co. Abbiamo lungamente analizzato i fattori chimici, fisico-chimici ~d umorali e messo in evidenza quanto gl~ studi svolti n ella mia Clinica hanno recato in argomento. E abbiafno riferito le conoscenze nuove in tema di fattori umor ali tra cui quella della partecipazione d ella milza ai processo (tramite o 110 il suo compo·n ente no·r male.: l'acetilcolina) e que1la della parte diretta che 1J polmone prend e. al pro~esso edematigeno, :ion solo p~~chè te:mine ultimo è sempre la ipe~permeab1l~tà capillare, ma per quanto intravediamo relativamente al valore della brusca liberazione a livello polmonare di istamina cho ilon può esclu~ersi! debba esser t alora da ~ipor­ tare ad una risultante n et1rochimi.ca per stimolnzioni nervose a distanza. D 'altra parte, sempr e l)resente e preponder.ante è la partecipazion e del sisterp.a nervo,so. per il qual~ soltanto, stimoli ~ impulsi i più diver si (vedi p er questo la complessa e molteplice cz:ologi~ d~ll 'e. p . a.) h anno brusche è vivaci riperGUS$lOn1. I vari s timoli infatti ' tramite -il sisteina ne~voso . centra.le rimbalzano alla p eriferia ]ungo 1 nervi d el sistema vegetativo, d 'onde improvvise variazioni n euro.. umorali ch e, facendo capo. al P?lmo~e, vi determinano multipl~ sconvolgimenti e cioè perturbazioni vascolari t e·n siv~, fisico e neurochimiche, co·n esito in improvvisa abnor1ne iperper1neabilità capillare e con ciò eden1a polm?nare ac11to, col probabile,, ma non ancora sufficientemente dimostrato concorso del1a . liberazion e locale di cospicue q~antità di istam "na, onde si verrebbe così a ch1udere l 'ultimo an~llo d~lla misteriosa cat e11a. Tutto ciò si svolge naturalmente nell'ambito d e.I la individualità ch e , . . com~ sempre, imprime il su o segno e plasma la configurazione clinica d ella sindrome secondo 1 canoni fondamentali d ella patolog ia oostituzio11ale. Nella t erapia dell'accesso van ricordati il salasso, la legatura degli arti la ventosa di Junod le coppettazioni, e per l~ ' parte medicamentos~ da un lat<;> la serie , dei cardiocinetici (fra cui strofan~ina e uabai.na per via endovenosa) e dal1'altro sopratutto l 'u so di medicamenti ch e hanno p er scopo di diminuire la reattività d el sistema nervoso, <li d eprimer e l 'eccil'abilità del centro r espiratorio, di ·svolgere una blanda az:-01ne ipoten siva (n1orfin a, papaverina, atropina) · t entativi di t er apia endovenosa all'accesso co~ miscele di narcotici si sono svolti n ella mia c1:_ ni ca con risultati che sembrano buoni (Luisad a): m a occorrono ulteriori ricer ch e. 1

(Conti nua) .

XXXVII Congresso della Società Italiana di Chirurgia. ~Roma

.. 13-16 ottobre 1930).

Inaugurazione. Lunedì 13 ottobre 1930, alle ore 9 si è inaug·urato il 37° CQngresso della Società Italiana di Chirurgia . :È presidente il prof. R. ALESSANDRI (Roma) ; vice-presidenti ! proff. FASIANI (Padova) e EG101 (Roma) ; con sig·lieri i proff. D 'AGATA (Messina e CASELLA (Roma) . I soci sono intE}rven11ti ~11 grandi'ssimo numero; noitiam~ l~ più spiccate p er sonalità della Chir11rgia Universitaria e Osperla1iera. Il presidente prof .. ALESSANDRI rivolge un saluto all 'assemblea e dà l a parola ai Relatori.

Trattamento delle lesioni cranio-cerebrali traumatiche (escluse quelle da arma da fuoco). Prof. G1.r1no

EG IDI

(Roma).

Conc !usioni.

4 _.§tudio dei rapporti tra traumi, lesioni del cra~io e l esion~ del con,ten u to cranicoi i11dica che, come non, v 'è corrispo,n den,za c.qstan te tra sede· di applicazione del trauma ~ tratto leso di cranio, così non, è co,sta11te la corrispondenza tra lesioni ~en ~ngo-cerebrali .e. l es io~i cr aniche. Per questi m otivi, nell 'esporre il trattamento è preferibile distinguere quanto riguarda le' lesioni craniche da quanto riguarda le lesioni cerebrali. Cura delle lesioni cranic h e" - Com e in ogni parte dello sch eletro il trattamento delle fratture richiede la riduzio,ne e la contenzione dei fra·m m enti. Nell~ fratture del cranio uno di questi p ostulati, la contenzion e, non richiede p articolari cure, perchè i frammenti, una volta ridotti, n on h anno alcuna tendenza a spostarsi. Il quesito della riduzio·n e si presenta negli av·vallam enti. Per curar e un avvallamento sottocu taneo oçcorre trasformare uria frattura chiusa in una aperta. Ora, siccome le depressioni cranich e, sebbene. pro•fo·n de, producon o r aramente sintomi di compressione cer ebrale, m olti chirurghi sconsigliano dall 'operarle sistematicam ente. Altri chirurghi sono favorevoli al! 'intervento sistematico, perch è esso p ermet te di correggere, oltre la d eformità ossea, anch e le lesioni meningo-cerebral :, ch e frequentemente si trovano a livello dell 'avvallamento. Queste, anch e quando non producono una .sintomatologia immediata, possono t ardivamente esser cau sa di epilessia. Se la dura è lesa ed il cervello è ferito si ' asportano le parti di cervello ch e fuoriescono, si ricer cano i framrnenti ossei penetrati, nel cer vello ed eventualmente si asportano : Poi si ripara co·n sutura la dura madre, si ripara I 'apertura cranica con le sch egge ossee conservate e infine si chiudo·n o con sutura i t egumenti . Fratture esposte. - Il trattamento· delle fratture esposte della volta varica secondo il tempo trascorso dal trauina e secondo lo stato d ella lesione. Ciò ch e prima di tutto importa stabilire è se l a lesion e sia infetta. . In massima le ferite infette richiedono un

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IL P OLI CLINICO

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tratla1nento ap erto ; 11~ lle ferite n qn infette è led~l C()in dotto uditivo El del naso, è inutile perch è cito tentar e l ~ riu11ione parziale o totale. la disinfezione dell 'orecchio e del naso non è Il trattamento n.ecessario d ella ferita delle . . . . p òssibile. A i11fezione avvenuta la vi1a dà seguire parti molli consiste nella revisione d~ essa fino è i11.dicata da criteri oto-logici e dalla conoscenza neg-li scqllament~ più lqn,ta11i p~r asi)ortarn,e cordel decorso delle linee . . . .. di frattura. pi estranei, coaguli, frammenti ossei't materia Ematomi intracran~ci. Il primo problema cerebral~ fuo·r iuscita ; anche l~ parti molli fordella cura degli ematomi è l a diagnosi .. Il solo t emente contuse o lacere e quell~ eh~ noQ posesame clinico non sempre basta ad evitare erso·no essere ben deter:se debbon,o essere asportat~. rori e perciò l 'impiego di interventi diagnostici ' . Il cran~o può presentare u11a semplice fessura. e necessario, . . . Si d,eve allQra cqnstatare se entro la fessura siano Puntura spinale. Nei traum,i del capo la inclusi capelli o corpi estranei. Se questo .sia presenza d~ sangue Qel liquido è un'evenienza evidente Q so1ameQte probabile, occor~e con una frequentissima; essa si trova anche n ei casi lievi piccola sgorbia trasformare la fessura ~.n un solco profondo· fin..Q· alla dt1ra ~d asportare ogni corpo ch e rim,angoQo sotto: la denominazione di commòzione c~rebrale. Non manca quasi mai nelle es traneo. contusioni cerebrali e n egli ematomi sottodurall Il caso più comune è offerto dalle fratture comminute :n,elle quali esisto·n o frammenti com - e ~i tro~ a ~nche negli ematomi extra-durali, perch e, a livello di questi, si hanno sempre piccole pletamente d!staccatt che vanno incontro a necrosi emorragie intradurali. e, lasci,ati in situ, ali1nenterebbero prolungat e L 'aumento della pressio11e del liqu!~o fa parte suppurazioQi. Per qt1est.o mol!vo, nell~ fratture della sindrome di compressione ; esso però può esposte del cranio , come in, ogni altra frattura , mancare Q perch è sia aumentato il potere di asle sch egge isolat e, specialmente se la lesio•n e sia sorbimento del liquido o perch è, a causa delinq uina ta, vengono asportat~, e così pure quelle l '_!pcastro . del bulbo nel fo·r ame magno, le variainfossate nel cervello. Liberato il cervello da ogni corpo estraneo 1 zioni di pressione dei liqui<l.o cerebrale non si trasmetto·n o al liquido spinale. · rnargin, i della dura debbono essere regolarizzati. Per tali m otivi il grado di pressione misurato Se si sospett a, per la 1na11canza della pulsacon la puntura lombare non, può essere accettato zione, che es~sta un,a. co·m pressio·n e cerebrale, è come rivelatore di compressione cerebra~e. concesso incidere pii1 an1piamente l~ d,ura ~ vuoPuntura cranica . La p-0ssibilità di riconotare eventuali ematorr~i sottodurali e masse cescere con la puntura l 'esistenza degli ematomi rebrali spappolate . Ciò ha valore decompressivo. dipende dal fatto che il sangue, tanto al di · sopra Si presenta ora !l problema del trattamento aperto Q chiuso della ferita. J-' 'argomento è stato come sotto la dura, rimane fluido molto più a arnp4amente discu ssQ e speri~entato duraQte la lungo di quanto si1 creda e, aqche quando costituisca un ematoma completame11te coagulato, è guerra e s~ può così riassurn,ere. possibile e.str.arre da _esso u:n,a quantità di liquido Il t a1nponamento - par~iale o totale della ferita sembra garantire, ed in realtà garantisce, contro che p~rmett~ la, diagnos~. Nei casj nei quali la puntura riesca negatiiva lo sviluppo di infezioni provenienti da materiale settico rimas to nella ferita. Ma successivamente e tuttavia esistano ragioni per supporre l 'esistenza di un, ematoma, qccorre ripetere la puntura la ferita è espo-s ta ad i!1=fezione dall'esterno che in altre sedi. sono tanto ·più }Jrobabili quaQto più a lungo la I punti da pung·ere so110 prima di tutto quelli ferita resterà aperta prima di cicatrizzare. indicati dalla sintomatologia n et1rologica e dalla Se sia aperla la, dura madre si hanno a lamentopografia cranio-cerebrale; ma po!chè la sintotare perdite di liquido considerevoli da,nnose per matologia neurologica può mancare, occorrerà sè e pericolose, p~rchè bag nanQ abbo·n dantemenpun~re r11etodicament~ nei seguenti punti: te la, medicatura e ne d~<minuisco·no l'efficacia protettiva. L~ meningite, l'edema ed il prolasso 1) punto temporale a11teriore; cerebrale ne sono conseguenze frequenti. 2) punto temporale posteriore, situati in corAl contrario la çhiusura primaria della ferita risponde11za dei punti di l(roenlein per la ricer-' protegge dall'infezione seconda~ia; ma espone a ca dei. rami anteriore e posteriore den 'arteria complicazioni settiche da parte di ì:mp·u rità sfugmeningea media e spo·s tati un po ' indietro allo gite al trattamento inizial~ . La gravità di tali sCOPo di evitar~ lesioni dei detti vasi; com,plicazioni è p erò, n ella maggior parte dei 3) punto frontale, situato lungo la verticale casi, attenuata con~iderevolm ente da,lla regolari1z- che passa p-er il m ezzo dell 'arcata sop,r a-orbitale, .zazione della, ferita che l 'in,tervento ha portato. 5 cm. sopra di essa ; ·una volta a,vvenuta l 'infezione, l a ferita deve 4) punto interemisferi.co si,tuato 1 cm. e mezesser e riaperta completamente . zo all 'esterno del bregma. Nelle fratture della base del cranio, un trattaAvendo risultato n egativo anche da queste punmento corrispondente a quello delle fratture ture, nel sospetto che si tratti di emiplegia omoesposte della volta non è applicabile; e tuttavia laterale, si punge 11ell 'altro lato. tutte le fratture della base, che decorrono con Alcuni ematomi hanno sede sottotentoriale, e s intomi certi, sono associate a lacerazioni. della sintomatolo·g ia identica a quella da compressione generale del cervello. · dura madre e aperte n elle cavità accessorie del In tali cas~ la diagnosi ed un miglioramento n aso· e della faringe o dell'orecchio. Sono quindi dei sintomi possono essere contemporaneo effetto gr ave11~ent~ esposte all'infezione e l'infezione didi una puntura nel pende da circostanze ch e spesso sfuggono al nos tro controllo . 5) punto occipitale; situato circa 1 cm. sotto La profilassi dell'i.nfezione endocranica n elle la linea ch e unisce l 'inion alla punta del processo m,astoideo. fratture dell a base, mediant e ìavaggi antisettici


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SEZ IONE PRATI C1\

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s ub111ento-verlice, so 1~0 111olto sco111ode e direi quasi. P.ericolose, mentre sQno !ndicate quai1do i fenom.eni d~lla compressione acuta sono cessati _giamente a mettere in evidenza gli ematomi. ~l e qua11do è passato u11 c~rto tempo dal trauma. _gas può essere j11ietlato direi ta1nente nei ventri'Nlediante la ventr~culografia io sono riuscitQ re.coli laterali o attraverso puntura lombare (vencente1nente a mettere i11 evidenza due ematomi tricolografia e encefalografia). sot todura.l ì eh~ datava110, ~n un caso, da· oltre lQ co·ndizfon~ normali. l 'immagine veQt~iculo­ due 1~esi ~, nell 'altro, da circa quindici g!orni. _grafic~ dei corn i anteriori è fatta da due forma~ zio~~ simmetriche grossolanamente se1nJlu11ar1 Pun.tiirc craniche terapeutiche. - La puntura .che si toccano per il lato cqnvesso risultandone cra11ica è indicata a poi:tare, con l 'aspirazione una figura sim!Je a farfalla. C~ascuna ha il magdelle raccolte, un, :'>Occorso d 'urgc11za r1ei casi di _giore asse diretto· daJl 'alto in basso e dall 'estercompressione cerebrale miI\acciosa. no all 'interno : i due assi cioè convergon~ in Neisser e Pollack, Quincke, Hesse ecc. l 'hanno usata con buon risultato . .basso. L 'in1magine dei corni posteriori si somma con Nel -trattato di l\ocher la, puntura cerebrale è .quella de~ corni tempo·r alir risultandone in cia- indicata corr1e u~ mezzo terapeutico per i casi .scun lato una formazione complessa nella quale di compressione c~rebrale avanzata, nei quali la la pii1 esterna e più bassa è l a parte temporale trapanazione regolare rappresenterebbe un in.e la più alta e più interna è la parte occipitale. terven tQ capace di accelerare 1'esito. Il complesso ha una convessità volta all 'esterno Cr aniotomia. Per molto tempo n egli inter.e il m aggior asse. <liretto dal basso in alto e dalventi chirurgie~ per ematO·Jr\i si è seguito il cri- · ! 'esterno all 'ir1ter110: i due assi cioè convergono lerio di aprire il cranio nella sede dei vasi m ei\11 alto. ningei, perchè da essi proviene il maggior nuLa clirezione degli assi si coi1serva anche quan1nero di·- ematomi. . . -Oo condizioni pato·logich~ abbiano deformato l 'alVIa non tutti. gli emato,m i ha11no le localizza~petto dei ventricoli. Essa è perciò un crite~io zioni tipiche di quel]~ prove11ienti dai vasi mep er riconoscere il polo cerebrale deformato e, in- ninge] ed anche alcuni di questi possono ecce-s'.eme cqn il comportarr\ento dell 'o·m bra delle orzionalme~te raggiungere la fossa cranica postebite, cl1e è grande o piccola secondo che la fr?nr~ore. P~rciò in alcuni casi s~ è dovuto trapanare te era 1ontana o vicina alla l astra, serve a r1cosull 'osso Qccipitale. Allora il punto preferibile è 11oscere in quale posa fu fatta la radiografia. dietro il processo mastoideo, alla metà della linea Dei due m odi disponibili per introdurre gas semicircolare inferiore .. nei ventricoli, quello diretto è preferibile tutSi può ogg·i r1tenere eh~ la sede della craniote le volte che i ventricoli siano dilatati; ma tomia debba essere scelta secondo il reperto della -se no11 lo ·siano o se uno dei due sia compreSr puntura esplorativa. . ~so, ·si può essere costretti a pungere i due La trapanazione class1ca ha perduto alquanto lati: ciò che porta ad una in.utile complicazione. terreno in confronto clella :r:esezione cranica ostoo·È per ciò e per l a maggiore sell?p~icità che, n~i plastica, la quale, pote11do esser fal ta ampia, per.casi che c~ interessano, è pref~r1b1le pungere il mette una certa esplorazione della cavità cranica ·sacco durale lombare. cd un agevole trattainento delle lesioni trovate. La sostituzione del liquor con aria per via lomàila la, puntura esplora tiva ha reso meno imbare può presentare qualche pericolo in casi di portante l 'esplorazione operator~a e la distinziolesioni recenti. Sebbene Ja sottrazione di liquido ne tra craniotomie definitive e temporanee ha .e l 'iniezione di aria vengano eseguite a pochi perso un po ' del suo valore da quando la confi.ce11timetri cub1c.i per volta, in modo da non prodenza n ei trapianti liberi ha fatto apparire più .durre sensi,bili squilibri di. pressione, l 'incastro probabile il successo dei reimpianti dei dischi di <lel bulbo nel forarne magno è sempre da temetrapa11azione. Infine 1 'uso ~~i grandi trapani ha re, essendosi visto cornparire dopo aver estratti tolto all e trapanazioni il lamentato inconveniente solo 5 c1nc. di liquido. Inoltre l a mobilizzazione ~ <l ella inst1fficiente grande~za. J>erriò at tualmente la scelta del metodo opera·del liquido dagli spazi so ttodurali cranici a quelli 101nbari mob \lizza anche i coaguli, come è dimotorio si. può fare, all 'infuori di ogni . preconcetto, -strato ùal fatto, da me pil~I volte osservato, che tenendo conto principalmente dello stato del pale prirne porzioni di liquido estratto erano 1nziente e poi dei :mezzi tecnici dei quali si dispone. -colori del tutto o q11asi, mentre ]e ultin1e avevaComunque non v'è alcun dubbio che la craniono una forte co1orazione ematica. Ciò mi è sembrato pericoloso per ~l ridestars~, di emorragie. tomia non osteoplastica sia la più mite. Essa è Per questi motivi, n ei casi recenti e specialmente particolarmente indicata per l 'apertura della fos1n quelli nei quali esistono segni di compressione sa cranica posteriore e p er j pazienti molto gravi . .generale soli Q ass6c?,ati a seg11i di compressione .>\.perto ~l cranio si può trovare e vuotare su1ocale, il mezzo di indagine più conveniente è bito, ma con delicatezza, l 'ematoma; oppure si 1a puntura cranica esplorativa la quale può es- può trovar la dura . madre tesa, bluastra, non --sere eseguita con ~ comuni m ezzi di camera opepul sante, nel qual cnso occorrerà in ciderla a croce r atoria e fornisce immediatamente i suoi1 risulo a lembo. tati e immediatamente pt1ò essere seguita dal Per asportare delicatamente l 'ematoma ebbero trattamento curativo. reput azio ne ?. peqneJli ; poi si usarono le dita, i tamponi, i cucchiai .. Il processo più delicato mi Le diagnosi radiog·rafiche trovano in genere litnitazioni dt in1piego nei traumi recenti accom- sembra l 'aspiraz1on c. L 'atto dell 'crr1ostasi h a un 'ipiportanza seconpag nati da g·r avi s1ntomi cerebrali per lo strapazzo richiesto n el far asstimere ai pazienti.i pose daria. Come già Kroenlein aveva osservato" quan..d i\-er se tra le qt1ali alcun.e, spec1almente la do il chirurgo arriva, l 'ernorragia è cessata . L 'esame radLOgrafir.o, dOpo aver riempi lo co n gas gli spazi sollodural~ e i vent ri coli, serve e.gre-


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IL POLICLINICO

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Se si trovano arteri~ o vene Q sen! sanguisalassi. L 'u so d~i primi è stato i:ipreso ed applinan1i si dev~ far: l 'e1nostasi impiegando i ·m ezzi cato con crilerij nuovi .che hann,o portato a rigià <l~scritti a, proposito del trattamento delle sultati brilla11ti. Per ridurr~ la pressi.one endolesioni vasali n elle fratture aperte del cranio. cranica Weed e Mc Kitton furo·11=0 i primi ad indicare il valoTe delle soluzioni ~p.erton,iche di cloTrattamentq della compressione cerebrale. ruro sodico in,1rodotte per via endovenosa o di Tanto l 'osservazio11e clinica coi:ne gl~ sperimenti solfato di magnesio e d~ cloruro sQdico introdotti negli animali dimostra11Q che quando la pressione p er Os () per rectizrn .. Q11esti sali agiscono provoendocranica sorpassa · Ufl: certo seg11:0, i centr~ recar~do un,a disidratazion~ intensa, che ha effetto golatori · del respiro, del cuQre e della pressione decompressivo, ma che è di breve durata, almeno sanguigna dànno seg·11i di soffer~nza e che, quanp~r ciò che rigt1arda il cloruro sodico. Altri u sado la press!iene ha ragg~unto UD: certo limite, si no il glucosio, che avrebbe anche il vantaggio di h an11:q disturbi mortali. apportare calorie agl~ infermi e agire contro lo· Nell e compressioni acute l '~11:dicazione all'inshook. tervento è urgente e vitale. Nelle co·m pressioni L 'eccesso di questa terap~a può condurre ad un cr-0ni'che il pericolo di vita è minore, però la prooolhasso ~cerebrale per vuotamento d·egli spazi 1ungata press·X>ne alt~ra irreparabilmente gli eleliquidi. Questo si può ricon oscere da modificamenti nervosi. zio11i della te11sione e della frequenza del polso La terapia richiede u11a modificazione dei rap~ssociate ad 'u n, abbassamento della p·r essione port~ tra contenuto e capacità cranica che abbia del liquor, misurato con puntura lo·m bare.. In per risultato una diminuzione della pressio·n e. tali casi una o due iniezioni e11dovenose di 40 cc. La deoo1npressi()11e deve essere attuata prima che di acqua distiJlata servono a rjpristinare la pres-· compaia lo stadio paralitico,_ altrimenti la, sua sione normale .. efficacia è incerta. ' Le dosi in uso sono 50-80 cc. di una soluzione Processi di d ecompressione. - Il più semplice , 15-30 per cento di NaCl per via endove11osa. Opè rappr~senlato clalla pu11tura lombare la quale pure lq-20 g_rammi di Na Cl in 80 em e. d 'acqua però trova limitazio·n i e pericoli; -la puntura crap er os,.. 1i:ica, all 'infuori degli emato·mi, ha poca efficacia Il ~1gSO 4 si u sa n ella qua11tità di 30-80 cc. dii nella cura della compressione acuta del cervello; soluzio11i 10-20 per cento per via endo.ven osa; la puntura dei ventricoli ha indicazioni, solo r1ell a 90 em e. di una soluzione 50 % p er os oppure 180 1J1e11ingite sierosa interna. cc. della stessa soluzione p er rectum. Il liquido Il m ezzo di decompressione più potente e più deve essere introdotto lentamente per evitare l 'efu sato è la trapanazione del cranio. fetlo evacuante; le dosi emesse entro m ezz 'ora Si distjguono due varietà di trapanazioni deno~ possono essere considerate attive e debbon0: compressive : in una la dura madre viene incisa, esser~ r ipett1te. nell'altra n,Q. · Il glucosio si usa nella qu antità di 50-100 cc. In amhed.u e i casi l 'osso può essere co11servato di una soluzione 50 ~b per via e11dovenosa. Oco sacrificato. Il sacrificio dell 'osso è indicato corre iniettarlo ler1tnmente; non più di 5 cc. al. quando lo st ato generale sia molto grave. La trami11=uto. _ panaz~one sep.za apertura della dura conviene Altre indicazioni sor10 l 'edema papillare delle quando· la pressione è ma11tenuta da fratture con en cefaliti (Sp!.ller), il gla11coma (Thompson), l a avvallamenti, da ematomi epidl1rali, da pachipres.s·ione endoculare (De Sch en!tz e Baer), 1red e1neningite esterna o jntermedia. n1a della glott~de (Ra"rdir1), l 'eden1a polmon are In tutti gli altri casi occorre aprire la dura. postraumatico .. Se si siano potuti vuotare grossi ematon1i , asporDopo questa rasseg na dei m ezzi ch e possediatare stratificazioni p achimeningitiche, trattare cimo per decomprimere il cervello, possia:rn,o afsti di liquido , ecc . la succ~ssiva sutura della dura frontare il problema del trattamento della compuò esser presa in consider az'.1one. Ma se la causa preBsion e, cerebrale diffusa postra111natica . della compressjon e non pu ò essere allontanata, Qu esta condizio·n e comprende a11 ch e jJ tratt acon1e è i1ella tumefazione del cervello, nell'edema m ento delle frat ture d ella base del cranio, ch e cer ebrale, n ell 'encefalite, n ell 'idrocefalo esterno molti AA. intendono com e. trattamento delle ed interno, :la d ura non deve esser chiusa . Ci si concomitanti lesioni cerebrali ch e n on hanno cacon t enta allor a di una sut ura a strati dei tegur att ere di focolaio. 1nenti e si lascia n ella dl1ra una grossa apertura. Queste so·n o r espo·n sabili del maggior numero La deco1npression e si ott ien e da una par t e p er - degli esiti letali. La mortalità nelle fratture dell a ch è jl cervello attraver so l 'apertura sfugge alla base del cranio supera jl .SO % ed oltre la n1et à pression e, dall 'altra per ch è i t egumenti assorbodelle morti avviene nelle prime 24 ore. 110 grandi q u antità di liqt1ido. Ciò r end e poco ragionevole l.111a condotta aspetQu and o la pressione s ia m olto elevata, i lembi tante e giustifica la condotta di coloro ch e, avensemplici o os teoplastici ven gono· sollevat i prodo fiducia in un m eto.d o di cura, lo attuano p.r;eg ressivan1ente dal cervello che prolassa e t a1volta cocemente e siiStematicamente, il che è bene p ~r­ si h a, il g r ave in con veni ente ch e .i pt1nti cedono ch è quando la compressione è giunta allo stadio all a pressione. paralitico, la <lecompression e, anzich è aver effetto benefico, può produrre un peggior a1nen to. ' Contro tale pericolo sono rimedi spesso efficaci Quando ci si trovi però di front è a pazie11ti, le ripetute punture lombari e dei ventricoli e, se la cui cura deve essere intrapresa in qualunque qt1cste n on b astino, la puntura del corpo calloso stadio si trovino, ci si atterrà a queste norm e. o la p untura sottooccipil ale. Sollecita t erapia disidratante per ridurre la presTra i r imedi in terni , n ei casi . lievi è stato r acsione endocranica; contemporaneamente alcune comandato l 'u so dell '.a~ rop i na (Mc Glannan). La puntl1re cr anich e esplor ative per escluder e ch et erapia antica fece m olto u so dei drastici e dei


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SEZIONE PRATICA

gano r egistr ati grafica111e11te, affi11chè iano evila .. illdrome dipe11da da g·rossi e111a lo111i per effct ~o dci quali i sinto1ni })ulbari o, come altri uen li le variazion:. che so110 ir11porta11ti quanto i valori assol t1ti. dicono, di com pressione generale d el cervello, I nfi11e bisogn a a ttuare l111a ter apia sinto·m atica r1ascor1dano la sintomatologia di focolaio. Se il ris ullato della pur1tura è positivo, si otper i d isturbi d el resp iro. I~a morte p er trauma tiene u11 !)rimo va11 taggio aspirando· !)arte del- cerebrale è una 1norle r es1)ir a toria. Ma poichè spesso il bulbo 11on presenta al teraz=.oni d i mol 'err1aloma e s i procede poi a1l 'i11t er vento. strabi li, è pro·b abile cl1e alcune lesioni di esso Se il risultato d ell a puntura è negativo, si co11sia110 solan1ente funzio11ali e riparabili. tinua l t\ cur a disidra tante an che per alcu11e setProlunga11do con la respirazione artificiale la timane. In un gra11 numero d i casj, 11ei quali è stato vita cle:. pazienti , si può forse raggiungere il mousato co1ne mezzo <lisidratar1te il MgS0 4 , n on si ment-0 n.el quale torni Ja fl1nzione dei ce11t! i . sono osservati fenom eni tossici. V'è solo la possibilità che si sorpass! lo scopo desiderato provo• cando una eccess!,va disidratazione. In ge11ere si può ritenere ch e buon ind'.ce d el Yolume d el sanrrerminata la Relazion e d el prof. Egidi, il Pregue circola11te sia Ja frequ enza del polso. Quansidente ùà l a parola al cprrela tore d ott. G I ACOBBE. do, per effetto della disidratazione, il polso diven ti frequente., si interrompe la somministraTrattaiµento dei traumi cranio-cerebrali (esclusi zio11e d e l MgS0 4 e si sommini strano de'. liquidi. Qlilesto metodo, · u sato insieme co·n le ripetute quelli da arma da fuoco) in medicina militare. pur1ture lombari, l1 a surrogato in m olti osped ali l 'uso d ella trapanazio11e a scopo purame11te d eCap . l\1ed. C. GIACOBBE (Ro·m a) . compressivo . Una controindicazione assoluta alla terapia diLa gr ande importanza che, anch e n el vasto sirlratante è r appresen tat a da quella co11dizio11e can1po della. medicina nlilitare, assumop.o i traudi ipotermia con polso r apido e. frequente che si 111i cr an :o-cerebrali risulta dalle 257 osservazioni h a in seg uito ad emorragia, per effet ~o della bruprese i11 consider az:pne ed occorse nell 'ultimo sca dim :(nuzione rlel volu1ne d el sa11gu e circ-0decen11 io·; osservazioni delle quali è stato possilan te, o in quel tipo di sh ock, simile allo sh ock bile avere direttamente dagli ospedali militari istaminico, prorlolto dalla commissio11e inglese del Reg·no e da quello colo11iale di Asmara n oti.nomi11ala durante la gv.erra p er lo s tud io dello zie dettagliate 5ul meccanismo di produzio•n e e ~ hock. L 'is~ami1~a (Dal e e Richards) produce tra:sull 'ent ità deila r1esione, sul trattamento con sudazione di p l asma sa11gt1igno nei tessuti e, per dotto, su gli esiti r ecenti e, i11 parecchi casi, ancon segue11za, diminuzione del volume del san- che su quelli lontani. gue ç jrcol a11 le; s:n t.om i di quest a condizio11e so110 In proporzio11e al r1t1mero totale delle frequent'. I 'abbassamento del la pressione sa11 guigna e l 'auJesiorti traumaticl1e q11~ll e crar1io-cerebrali, esclumento della frequertza del polso e d el respiro si i traun1 i da arn'ta da fu.oca, rappresentano in (fame di aria). E sn deve essere cornbnttula con media l'l %. , Circa l 'ez:,ologia 1)red-0mina110 i1al uralmente le il riscald amento, con gli stimolanti e r.on la soinm inislrazione di l iq uidi . Vuo tare ar1cora p iù ca u se inerenti alle particolari con tingenze della un s:1s~en1a va col are g ià impoverito potrebb e vita rni li tare; assun10110 infat ti speciale jn1po·r essere fat ale. tanza i traumatis1ni da caduta da cavallo, d a calI casi nei qual i lo shock si associ con comprescio• di quadrt1ped e (r.avallo o mulo), da inc:denti sione cer ebrale sono molto difficilmente curabili . . nvia torii, ecc. NelJ a statistica 11o n son o comprese le frequ e11] 'uttavia alcuni casi posso·n o essere an cor a salvati tissime lesioni tratimatiche localizzate ai soli tesco n immediate iniez:10·Tti e11dover1ose di piccole suti molli e n on accompag nate da sinto1n:1 comquantità di liq11idi glt1cosati con lo scopo princin1ozional i . È da tener presente però nel trattapale di combat tere lo shock ed agendo contro la mc11lo di ~ali lesio11i che iJ pericolo di infezi9ne co1npressio·n e cerebrale 1nedi.ante pt1nture dei venè g ra ve. In ricer ch e praticate sp ecial111ente su ~ ricol i e lombari. Cessato lo sh ocJ , i istituisce sold at i cii r:.torno dalle n1anovre o dal campo la cura ll esidratant e con MgS0 4 . (Atti Soc . /t al. CJi1 r ., Anno 1928, Minerva MeIn Jinea. di massima si pt1ò dire cl1e le diretrlica, 1929) il Rela lore ha infatti risco11trato coti ve della cura debbono esser e reg·ola le secondo s tante111ente nel CtLoio capellt1to la presenza di jl polso ed ii r espiro . Freque11ze d :, pol so sopra u11a ricca e varia flora batterica. 120. indicano n ecessit à d i liquidi , r all entamenti In materia di t ratla1nento dei traumi cran :od el r espiro sotto 20 o irregolarità di esso indicerebra]i è da notare quindi come questo debba cano la d esidrat azione. con sider are anche certe n1i sure profilattir 11e, ch e ln cas~ di polso freque11te dubbian1en te attrioppoTl u11amen te ve11gono praticale riel l'Eser cito: bu ib ili a compressio·n e in stadio paralitico o a taglio corto dei capelli, siero-terapia anti tetanica sh ock, sono caratteris tici ù ell a compressio11e ce;,n tutte ]e soluz io1li c:l i co11tin110, anche mini1ne, rebrale la pressione san g11igna elevat a e, se questa del cuoio cap elluto, ecc. p ossa essere ba ssa per cause con comitant i (debo. . f~ così pure è n ecessario premetter e con1e s1a lezza del cuore, sh ockì, i dati manon1etric'. ch e indispen sabile ttna esHt~a diagn osi, che possa ini11<l ir. hino una press jone del liquor d i poco infedirizz3rsi stille modalità c11r a tive. riore a quella sanguigna. 1 Occorre pertanto un esa111e m~todi co ed accuella fase acuta si debbono pre11dere n1isure ra to òel cr anio leso in t11tti i m:nin1i dettagli , del polso', della ten1per atura,. del r espiro e d ella dn cui sca turisce l 'ind icazione o meno all 'interpressione san guign a a brevi intervalJ :. Eò è deve11to . iderabile ch e aln1en o alcuni <li que li dati Yen-


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IL POLICLINI CO

Le prjme c ure jn caso di trat1n1atismo craniocerebrale so110 Jogicame11Le dirette a vincere lo s ta lo di $l1ock coì1 tult.: quei vari mezzi l arga111c11Le a disposizione i1011 so lo tielle Infermerie dei Corpi e n elle sale inedi che d ei campi di Aviazjone, ma anche presso le truppe in marcia o in inanovra (zaini e cofani d '. sanità) . Su1)crato il pri1110 sl1ock (lo stalo cioè di co1n1nozio·11e o di con tusione compatibile con la vita) e dopo uri 'accurata protezione delle eventuali ferite con rriateriale asett ico il 1ned:1co reggimen1a ie provvederà sulJito a far trasportare. con le più scrupolose preè~ uzior1i il cra11ioleso in Ospedale. f; qui che verrà islituito il vero trattamento· di c11ra. Per la cornrnozione cerebrale semplice, se11za frattura, è stata prati cata una adeg·uata cura sintomatica (borsa di ghiaccio sul capo, iniezioni eccjta:q.ti, ecc..); solo in rari Cqsi per persistente cefalea e s tato riter1ulo opporlu110 rico·r rere a punture lombari, seguite da -rapido m~:gliora1ne11to. L 'interveu lo irn1rlediato è stato praticato solo i11 due casi presso l 'infermeria del luogo, autorizzato dalJa rapida ed allar mante insorgenza di ~eg· ni di con1pressione ed anche per l 'eccessiva d :,s lauza dall 'Uspcdale. Negli Ospedali I 'intervento è stato di regola praticato precocemente (superato cioè lo stato di con1mozio11e o dt contusio11e compatibile con l a vita) tulle le volt e cl1e esso è stato ritenuto necessario. Le semplici ferite pericraniche sono stat e trattate co11 accurata detersione chirurg:ca ed in quasi la totalità sbrigliate per scoprire sospette fratttLre, Je quali alla loro volta hanno spesso indicalo la cra11iectomia o una sernplice trapanazjo11e esplorativa. · Nelle frattur e esposte della volta l 'inLervento è stato costantemer1te pra~i calo al! 'infuori de :, casi in cui la inler1sil à dello sh ock o la gravi·t à di lesioni con con1itanti no11 han110 permesso u11 tratta1nento tempestjvo. Esso è consistito nell 'accurata d e ter sione del focolaio, n ella esc:ssione dej bordi c ula L1e·i, n ell 'asportazio11e dei. fram1nent i ossei liberi e d ei coag·uli, i1ella sutura della breccia durale e del Je111ho ct1 taneo con chiusura con1pleta della ferita o eccezionalmente con la applicazione d~ piccolo drenaggio. I vantaggi immediati e consecutivi derivanti da tale tratta111ento si rilevano chiara111ente dai risultati otle11uti . . Nei casi invece in cui. l 'atto operativo è stato 11ecessariamente tardivo i rist1ltati sono stati poco oddisfacenti (complicazioni infettive) . Anche le fratture chiuse clella vol ta con avvallamento o comminute non s: prestano a divergenze circa il loro trattamento; l 'i11tervento precoce è i11dicato, facendo eccezione solo per quei casi in cui l 'avvél llainento rapprese11t a un semplice appiattimento della 11ormale curvatura cranica, specie se j} focolaio di frattura corr=sponòe a u.na zona mut.a e quando non esistono sint.on1i di atnner1tnta pressione. Le fratture lineari se1nplici della calotta cranica non b anno in ger1er e bisogno di intervento ch;.rurg ico; in quelle esposte si è in genere provveduto solo all'accurata disinfezione della ferita, regolarizzandone i margini cQn la escissione ampia delle parti contuse o comunque mortificate,

co11 chiusura co111plela clella soluzione di continuo, salvo p ar{jcolar: co1tlro i11dicazio11i. Nelle Iratture Ji11eari ct1iuse della volta è stato praticato l ' i11ter,·e11to in qt1ei ·casi in cui sono ta ti rileYa ~i seg11j di irritazione o compress =o ne (d a fra1r11nen li ossei o da emalo111aJ. 111 ogni caso però si è dat n g ra11de imporlanza alla accurata di j11fezione (lella regione contusa come se esistesse uria Yera e propria soluz:o11e di continuo. Le fratture della volta irradiate alla base, quando le lesioni proprie della volta no11 ha11no deter111inato una indicazione netta al} 'intervento sono state trattate con quella cura sintomatica, che è stata costanteme11Le applicata nelle fratture lim itate all a sol a base. Nelle frattu.re della base, particolar111ente n e i cas:· in cui era da presumersi la integrità dell a dura, la puntura lombare è stato il trattamento di scBl ta (ipertensione); scrupolosamente è stata serr1pre praticata l a pt1lizia delle cavit à naturali (orecchio, naso, faringe). 111 base alle osservazio11i raccol ~e i1011 risulta che sia s tata n1ai praticata la trapanazione sottotemporale, ch e troverà aù ogni t11odo la sua appl:.cazione in luogo della pu11tura lombare nei casi di bloccaggio de l foramen magrium e sopratutto 11ei casi di co1111)ressione localizzala . E però ques ta una trapanazior1e sinton1atica per consegu enza, decompressiva è vero, ma secondaria e no11 primitiva (preventiva) , nel senso con cui l 'intendono Cushing e J)e Marte!. c:rca le co1nplicazioni i11fettive è da rilevare corr1e queste si siano dimostrate di particolare gravità. Tutte le volte in cui la meningo-encefalite s i è manifestata , l 'esito è stato fatale. La siero e la proteino-lerapia vanr10 ad o·g ni modo tentate, tenen<lo presente che vi sono dei cas: ir1 cui una rne11ingile di origine basale può localizzarsi, come ur1a peri t oni te, e in c uj segr1i di localizzazione permettono di in terven :re con qualche speranza di su ccesso (' r ulliet) . Acl i11fezione concla1nata potrà aversi vantaggio, molto dubbio del resto, da uria trapanazior1e bassa delle due reg·ion i t.ein1)orali con drenag·g·io so ltod urale. E. da racc0Ina11dare anche jl trattamento i1111nediato di iniezio11i endove11ose di urotropina, che passa11do 11el Liquor può i1npedire la vita a germi poco virulenti. Per g-li ascessi ce rebrali il trattame11to i1on p11ò essere ch e operatorio ed immedhtto. L 'ascesso deve essere lar g·a 111 e nle aperto e Jargan1e11te drer1ato. Quanto alle sequele è da le11er prese1rle spec ialrne11te la epilessia jacksortiana ir1 cui, quando dopo un cong·ruo periodo ili attesa n o n si rileva a ttenuazione 111a anzi aggravamen lo dei sintom :, è jndicato l ' intervento. Nella si 11drOme soggetlil'<.T, ch e comu11en1ent c si riscontra i1ej tra11matizzati del cranio (cefalea, al)llagliamPnti, vertig·in:, inso1111ia, irritabilità), sp esso associata a mo<l if icazioni del liquor (e.levar.io11e deJ la pre!'sio11e, aumen lo dell 'albumina), le pu11tt1re lon1 bari sono i11dica le p er fare scomparire ocl attent1are tali distt1rbi. P er diminuire l 'uumer1to della pressione endocranica, ti1nto nelle 1esio11i acute che croniche , Howe raccoma nda il glt1cosio per venam in sol11z ioni assai con ce ntrate ; ro11 tale 1nezzo anche iJ Relatore ha recenteme11te ottenuto buon= risulta I i . •

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SEZIONE PRATICA

è possil>il e te1tere i crar1iolesi a cavalcio n.i su di Nei casi di ceia lea e <li vcrtigi11i cro11icl1e dipe11d.e11ti èla ader e11ze iue11i11gee è d a te11er preuna sedia, poich è q u est!, ~llo rchè so110 so t topo s ti ~e11le il metodo di Penj iellt, il qt1ale ha proposto ad inter vento, si tro\tano per lo· l)ÌÙ in i stato codi i11.e ttare dell 'aria p er via lor11bare, previa ad ematoso o sopo roso. In lali casi e oppor tu1to, tenendo presenti g li indiscutibili vantaggi . ch e g·ua ta sottrazion~ d i liquor. J, 'aria provocherebbe deriva no dall a sopra-elevazione del capo s ul ~r o11u11a r eazione imrr1edi ata so~to forrn a di cefalea e di vomito, c ui però seg·uirebbe l a . sco·m par sa co, d i. mante.n ere la tes ta eleva la o corl. cu scinetti di sabbia o · con una co·n ve11iente incli11ad efiniliva dei disturb:. nel 60-70 % dei casi. È oppoi'tuno accen r1are ai risul tati comp·less.izione d el capo. E così pure r1011 è sempre effetvau1e1t te o ttenuti, poichè essi i11dubbiarne11te tuabile l 'a11es lesia loca le (s ta to di eccila1nenlo) ; in questi casi, e ciò allo scopo di ev itar e le facili indicano il valore d ell a cura seguita. l )al punto di vis ta della rri or tal i tà su 257 casi comprcanze a car ico d ell 'apparato respira torio, si 0 dimostrata di g rande utilità I 'an est esia mi<li lesioni cr anio-·en cefalich e si l amentano 44 d ecessi (17,12 %), di cui ben 21 hanno avuto luogo s ta, locale e gener ale con la 111orfina o r11cglio con i)repar a l i o ppiacei misti. 11elle prime 36 ore. Ciò potrebbe far co11cluder e col J obelin ch e il gra11de p ericolo dei traum atiNei casi g r avissi111:. (s ta to di i11coscie11za) l 'i11sn1 i cranio-cer ebrali. 11 011 è l a infezion e, ma ch e terve11to è stato praticato se11za a11eslesia di sorta. la g ravi tà è dovuta invece alla inten sità della Circa l a scelta dell ' in cisiorte il criterio è s t a to .co11tusione e all a compressio11e più o n1eno dif,·ario: ge11eralmente è s tata t1sa ta l 'i11cisio11e a fu sa per err1orrag ia e .alle co11segu enze bulbari fe rro di cavallo, special1nente 11eg li i11terve11ti .della ipertensione. °È però cla notare ch e qt1 asi ~ ulla reg ione ten1porale. Nelle ferite-fr at ture so110 tt1~ti i 21 deceduti n elle prim e 36 ore~ compres:. s tate t1ti lizznte le soluzior1i d i co11tinuo <lei lesg li operali, presen tava110 an ch e g ravi les io11i t osut~ inoll :, deterrn:in~te dal trau1na, dopo p erò racich e ed addo1ninali (incid enti aviatori, inveco1nplet a ed ampia escissione d ei bordi co11tusi stiment:) . della ferl ta. Nei rirna11enti 23, 7 son o morti in u!1 p eriodo Nelle cranioto1nie è st.ala pra ticata accuratavario da 5 g iorn,i ad un mese p er m en1ngo-en cem ente la emostosi temporanea del cuoio capelfalite - d i cui 3 n o r1 operali e 4 sottoposti ad luto, per cui risp ondono assai bene sp ec ial1ne11te in te rve11to qt1alch e g iorno dopo il trauma e le pi11ze di Alessandri , che sono a l arga presa e 4 per ascesso cer ebrale d a! 15 ai 30 g iorni dopo con curva ch e si adal ta alla co11vessità del cra11io. I 'intervento clie è s tato praticato tard ivamente. Quanto alla toi le tte ossea 11elle fratture corn' . Altri 5, p ervenuti al chirurgo d opo qualch e g 1orminule gioya r :c ordare ch e il chirurgo d eve sar10 dall 'epoca d el lra un1a son o deceduti per crificare il nleno p ossibile i fra1n1ne11 ti ossei. ascesso cerebrale da « })regr essa frattura esposta E da ril evare com e si s ia dimos tra ta poss il)il e d ella volta ». In uno, con vasta frattura del e r accom andabile l a chius11ra lmmedia ta an che frontale e sp appol am ento d ell a 1nassa cerebrale, 11e i . traumatismi . aperti (nell e ferite co1nplesse la rnorte avve11l1ta d opo circa un m ese o t rattate t ar d ivamente il la1npo n a1nent.o co n € da r iferirsi a copiosa e continua perdita di ser va sempré le s u e indicazioni) . Liquor proveniente, attraverso l a p erd i.t a di soLa g u arig jone ase t tica delle fer j le era nio-ceres tan za d el lobo frontale, dal ventricolo l at erale bi:al ! è! t111 fattore jmportante p er l a reintegrades tro. In un ·altro }3 ino rt e si è verifi cat a irr1zione a11ato,n1ica delle breccie ossee n o11 m o lto provvisament.e- dopo 1 mese dall a g uarig io11e per estese ed an che per il ripris tino fu11zional e dell e accesso convul sivo (' ?). . In 5 infin e la morte è . localizzazio r1i nervose. stat a de t erminata per çomplicazioni a carico del L 'intervento precoce e la ch it1s ura z)e r primam 1'app ar ato r espirator'.o, ch e sono : sta~e risc-0_11garan tiscono dall e s uppu razio11i, ch e, rne11t re ri tra te in frattu r ati della '.base (p olmo·n ite ab tntardano o :n1pediscono il processo d i riparazione gestis) . Tale evenien za, secon do Pr~·boiano e Joroossea, ·. contribui scono an ch e all a s tabilizzazione .sian non è infatti r ara a riscontr ars,i . ' di e it i p iù o meno gravi (epilessia , ecc.) . Gli esiti r ecenti possor10 consider ar s:, buoni , se s i cor1sidera che rararr1er1le è s ta to i1ecessario ricorrere a provvedimenti medico-legal i. Dei pazienti riveduti a distanza mol ti , a11ch e Term i11a ta la Relazione del dot t . Giacobbe quelli ch e avevano patito g·r avissime lesioni cr ahanno l a parol a i correlatori radiol ogi prof . ALnio-cerebrali, non h anno preser1Lato di s turbi d egni di n ota. Tenaci t alvolta s! sono mos tr at e le BERTI e dott. MAsCHF.RP,\ . sindromi suhie ttive, ] e cefalee e le verti gini access u al i, specie quando l a comm ozione e11cefalica Il sussidio radiologico nel trattamento è slata associata a commozione l abirintica. dei traumi cranio-cerebrali. Tra ~. riesaminati rilevasi un sol caso di epilessia post-traum atica , guarit a peraltro dopo un Prof. O r.INDO ALBERTI (Brescia) secondo intervento diretto a rimuover e le ad ee dolt. FEHi\1"0 l\i[A sc1IERPA (Milano) . renze cica triziali e a riparare l a p erdita di so~tanza ossea. ~on si insisterà abbastanza sulla import an za I llrt. p o11g·on o anz iltrl lo i11 r iUevo i vantaggi <li u11 a scrupolosa preparazione del campo ~p e ­ ch e - nel campo dell a Craniologia in genere , ratorio, che d eve essere praticat a con l a 1nass1mn cd in ispecie :n qu ello deJJa 1'rn un1atolog ia cr adiligen za da personale bene addestrato. 11io-cere brale - - ris t1lta110 da u11a lretta co ll abor azio11e fra r adiol ogo , cl1irurgo e 11eurologo: ne L 'an est esia, quasi sempre usata è st ata l a loè prova fra l 'altro , la recente fondazio n e di una cal e, ch e p ermette an ch e di pot er operare te« Societ à radio-neuro-chirurgica ». n er1do il p . in p osi zione seduta. Non sempre però

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Ricorda110 quale prezioso ai uto rappresenti p e r tam,ento de11 ·emato1na e nell 'emost3:si, in due :l eh irurgo 1' indagin~ radiologica 11ei lra u1nalivolte ~Il: una reseziorte os teoplastica col cra11ioLomo di Codi villa. c.;:11q ue g uarigioni. 1n i cr a1110-cer ebrali, sia com e chiarin1e11to diag110 Li r o ch e co tne i11dicazio11e lerapeu li ca e ta- · ~ora ét11ch e com e guida dura11le 1' inlerve11lo FASANO ~I. (Asti) . I traumi cranio-encefalici s te so . ed il metodo di disidrataziorte . - Ha osservato .Passa110 in rasseg11a i ,·ari tip :. di frattura, sia 3 casi di compressione grave guariti con i 'aperde lla b ase eh~ d ella volta cr anica, il lu s trandone tura della dura tesa e non pulsante e ·dopo fuola ris1)etliva espressione radiog rafica ed esponenri use ::ta di ljquor. In siste sull 'importanza delle d o r apida1nente g li sp eciali artifici tecn '.ci atti a cure atte a lin1itare la pressione del liquor. lne tterle jr1 evidenza nelle singole r egioni ; •prendono i11 con 5iòerazione le varie cau se che posLo CA scio V .. e l\f ELINA F . (Messina) . - Contrisono co.1 1durrc ad errori di interpretazione, stabuto allo sturlio dei traurriatismi cranici. - Rihil e11c10 i criteri d iag·nostici differenziali. feriscono di 89 casi osservati nella Clin:iea ChiDescrivo1n o gli eventuali r ep erti r adiolog ici rurgica di Messina , di cui illustrano la sintomat1el ca1npo d elle lesioni cer ebrali lraun1a tjche, sia tologia, le ~ndicaz io11i o·p eratorie e i r :·sultati ot11e lla lo1ro espressione imn1ediata ch e a di stanza, tenuti. • da <l~retta ch e :ind ::r etta, accen11ando special111er1 le all 'cve11ienza òel pneun1ocefal o traumaMAR.i\GLIANO D. (Gen ova) . I traumi cranioti co . cerebrali nell ' ~nfanzia. Centosessantatre casi In j)arlicol ar inodo i RR. si offer1nano sulin b ambini da o mesi a 12 anni. Mortal»tà glo1'i1n picgo della « Encefalografia » n ei traumati- ])ale 27 %. È eccezionale la frattura isol ata del 1ni cr a nio-cer ebr ali , traendo o scrvazioni !.ntetavolato interno, rara l a, p·revalenza delle lesioni res a11tissi1ne dalla loro ricca esperien za di oltre e l'avvallamento della vitrea, frequenti le lace300 cas.i. L 'esposizione di alct1ni di questi din10razioni della dura e le l esioni cerebrali. Predo... tra 11eltame nte l a grande i111porta11za p ·r at:ca minano i fenomeni di commozione e contusioorinai rag·giu11ta rlal metodo , p ecialme11 te per ne, frequente l a tumefazione delle parti mo1li. la din10.. trr1zione di pos t-ttmi trau1natici cer ebrali La pro.g nosi inig·liora se11 sibilmente nei casi cl1e ( pesHo élssolttla1ne n.te non rilevabili co11 alcun hanno superato le 36 ore. aliro n1ezzo) e per la indicazi on e di eve11Ll1 alj · ~ n­ Cura: rachicentesi sist ematica, interventi soJo lerventi operatori. Insi stono su alcuni particon'ei casi di avvallamento con fe·n omeni nervos; 1ari di lecn jca - ai q11ali· specialmente i RR. a L- e i1elle fratture chiu se con infezione secondaria . I ril)n i co110 1'i,n nocuità della en cefalografia n ei Ct1ra con servativa anche n ei casi di avvallan\ento lo ro trece11lo casi - e ne con sigliano d ecisamente sen za fenomeni n ervosi co n risl1ltat i ottin1i. j} i le111alico in1piego nella pratica quotidiana. Se111pre i11 rapporto alla traumatolo g ia cranica, P1GNA'ITI A. (Brescia). r; ontribato clinico ai i Rll. i ·offern1ano a con s::el erar e il compor tatraumatismi cr anio-cer ebra li. - Novantadue rasi. 1l1cn lo1 d ell e cran ioplas tiche, sp ecie i1ei l oro esiti Mortalità 70 %. J11tervento solo in 15 casi; 13 1011lani, quali app aiono attraver so al con trollo ravolte p er avvall ame11to , 2 vol le p er ematomi. Ridiolo·g 1co. Dalla nu111ero a casistica i RR. tragfer?1sce t1n caso inter essante <li lesione cr anio-cego110 a tal proposito, la conclusion e ch e, i11entre r ebrale d a elettricit à . le breccie cran ;;ch e lascia~e a sè qua.ii mai vengon o colmate d a tessuto· osseo, un lembo osteolVl>\GGIO P. Erriia. ce r ebrale trauniatica. ])l astico ricava lo cl alla st essa paret e cranica (autoQt1attro casi g u ariti di ·cr11i a trat1m atica. P er la plas ticaJ ser ve otti1na1nente allo scop o, con sergenesi di ossa è necess~ria anche una p erdita di va11do i ndcfi11it am en le la sua struttura ossea e sostanza d ella dura oltre all'ed ema ; i11 altri casi Ja so a o pac ità r adiolog·ica; al contrario, un lem è in d :pende11za a fatt i me11ingoencefalitici, ad J-10 ost eo p l a ti co tolto dallo s tesso individuo · (omoascessi, ecc. Nel primo caso è sufficiente l a con1plastica), tna ir1 r eg:,-0ne 1011tana (specialmen~e pressione, se strozzata occorre allargare l a breclibia) vie11e qt1asi sempre riassorbito e non più cia. ·N elle ernie d a ascesso occorre aggredire ... o tituito da 11t1ovo tessuto osseo. questo. Da u l tin1 0 i RR. accennano alla possibilità di 1111 tra ll a mento roentgenterapico, pecie !n r apPozzi G. (Milano) . Osse·r vaziOni statis t iche p orto acl 11n ])iL1 r apido riassorbimento di strae consid erazioni sul l a diagnosi, sulla terapia e vasi o di Lessuto connettivale n eoforn1a to , od alla sugli esiti delle l esioni cranio-c er ebrali. Casi cor.;-ezio11e di s tati di iperte11sione endocrani1064 ne!!li ultimi anni c'è una prevalenza d elle ca , ccc. ' della base. Mortalità 60,15 %. Per l a dia. lesioni gnosi ha importanza l a ind agi n e radiologica. Sedu ta pom eridiana. (15 ottobre, ore 15) . Cura: mezzi emostatici p er dimi11uire il pericolo di emorragia, eliminare la compressione sia c?n Pres!1ò ente: Prof. ALnssANDRI. cra11iotomi.a ch e con pllil ture lombari e soluz10J1i ipertonichr. ; 76 ~b dei sopravvJ,ssuti toro a a Comunica~ ioni inerenti al tema di Relazione. vita :Qormale. FonN1 G. (Bologna). - Osservazioni di traum~ T ABANELI.J ,{. (~filano) . Il comportan1 e11to cranio-cerebrali. Ha operato 6 rasi di lesioni dei cloruri nel sangue e nel liquor dei traumacrarrio-cerebrali gravi, in 2 di questi esis tevan o tizzati cranio-c er ebrali. - Nei traumatizzati crafe110111e11i g r avi d ! con1pressione e co11lusione c~­ 11io-cerebrali ha osservato valori normali di r.Jore))rale a cra11io i11~ egro. L 'opèr azion e è con s1ruro di sod io n el san g11e, una spiccat a rli scesa s l il a nell ' a porta1ione d ei frammenti, nello svuo1

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Xu~1.

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[ANNO

XXXVII, NuM. 43]

i1el liquor. La gei1esi è clovuta forse alla te11dei1za alla isotonia, con ciò concorda il risultato terapeutico delle i11iezioni ipertoni.ch_e . CAzZAMALI P. (Milan,o) . -·

Glicemia ·e glicorrachia nei trau1riatizzati del cranio,. Nei trau-

n1i si stabil~sce· uria iperglièemia con l 'apice dopo le prime ore del tra-un1a, riel liquor invece una volta sola iperglicorrachia. RoTOLO G. -· A zOlemi a nei trau1nGJtizzati de l cranio. Ha osservato un aumento· del tasso ureico cl1e si ~nizia poche ore dopo ~J trauma e raggiunge il m assimo dopo 24 ore. Ftr:!\•IAGALLI R.

(~1ila110Y.. -

Possibi·lità lìi in-. flueriza r e le rnO d iji ca;;iorii della pressione del liquido cefalo-rachidfano, nei traumatizzati de'l cranio co l trattam ento ertdOvenoso iper- o ipoton,i cc . La medicazione anisoto·n ica è netta-

mente ~J1dicata nei Lraumatismi, la sua azione è a carattere osmoti co. Illustra un caso interessAnte cli applicaziorle di qt1esto m etodo. ALHAIQUE (Napoli). le

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SEZIONE PRATICA

Jrtdi caz.io ni operative 1ielsi ndrOmi epllettifOrnii p ost:-traumaticlie.

Dtte casi d~ man=.festazioni epilettiformi secondarie a traumi cr anio-cer ebrali. Queste manifestazio11i cessavano cori cure medich e. Accenna a molti casi in cui i11terventi non po1s sono dare guarigione i·Il quanto non es ~ste una ca u sa ag·gr ed ibile chirurgica1nente. N1os1 (Pisa) . -

Trau1na cranico sen za fratture e senzà emorragia. (;o riv ulsioni e coma in non.a giornata. Amp~a craniectOniia osteoplastica. Guarigione. - Rife;risce u11 caso di contusione cere-

brale estesa della zona rolandica sinistra. Guarigione.

casi, r1elle pr11ne 48 or e i11tiore il 68 %. L 'ir1terve11to è possibile solo i1elle fratture d ella volta, quasi Inai in ql1elle della b ase. Ha sfiducia n ella cranioto1nia decompressiva. Condivide l 'utilità della puntura lombare e co11sigl~.a di u sarla ; però qt1est a ha valore solo se c'è iperpressione . Nelle lesio11i a·slla fossa cerebrale post eriore u sa con riserve la })Untt1ra lonibare, perch è co1ne i1e i tumori di quest a serle c'è pericolo del blocco n el grande forarne. A.ffer111a l 'importanza d ella rarliografj R slereosco·p ica con cui si può vedere anch e I 'ombra dell 'em él toma. Lu:5ENA (Ge1 10Yaì. No'l.1 è esatto affermare ' che la cura clel cefalo idrocele traumatico cons ~·sta i1ell 'escissio11e della sacca ch e no11 è stata rinve11t.1ta in un gran nu1i1cro di casi in cui è stata ricercata attenta1ne11~e . Quadro clin~co: bambi11i di ·2 ai1r1i. con frattura della volta da un lato ; imrnerliato· e1natorria solto·ape neurotico che dopo 10 giorni aumenta di volume, contemporaneamente d~ venta pulsa11te, e con1presso d à segni di compressione cranica . Il liquo·r h·a fo1"1nato 11na r accolta assieme al sangue, che poi so stituisce . I11 t1n seco.11do tempo la tumefazione sco1npare senza fe11on1enj ; qua11do si aggrava si ha11no i seg,ni di una cet e·b ropatia. R adiograficam e1ite es=s te u11a enorme perdita di so·stanza, che si spiega con l 'an11netter e eh e l 'osso i1on sia capace di crescere per cui con l 'accrescimento del cranio i margini dell a frat tu.ra si allontanano . 1

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GAl\ilBERINl (Bolog·11a). Ce11totrentadue commozionatL Interven.to in, casi di sinton1atologia a tocolaio. Ha necroscopato 15 cas'.· convi11cendosi cl1e 'in nessuno di essi si sarebbe potut.o far rneglio e cli J)iù d ella p11ntura lombare. Ha avuto un caso di ep·ilessia per frattura con penetrazione nel lobo anteriore. Fece la ricostituzione in un tempo, che us~ se e 'è iperpres.s~one dini:o strata dal fondo dell 'occhio Nell'epilessia p o,s ttrau1natica si deve eseguire l a ricost.irtuzion e della teca ossea. Ha 33 casi operati, molti con buoni ris11ltati. lJsa il metoçlo Righetti con lembo sott ;Iissimo (solo il periostioì 11er faci·l itare l 'aclatlnmerLto.

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N. (Palermo0. -- L esioni cranic'J;te da el ettricità. Ricorda un paziente che ricevette una scarica di 3000 volt sul capo seguita da disturbì ~.mmediati risolti e seguiti da cataratta 4 bilaterale e da n ecrosi an1pia estesa ai due tavolati. Asportò il sequestro e chiuse co1n due le1nbi. secondo il st10 metodo _ Ricorda i pochissimi casi simili e ne d~,scute il n1eccanis,m o. Infi11e discute la ger1esi, la pr-0g·11osi· e la valutazione medico-legale della cat aratta da trauma elettrico. LEOTTA

(Pavia). -

considerazioni sul t rattamerilo d ei traumi del cranio. Casi 104, di cui ~1GIOIA

lustra ampiamente la sintomatologia, la cura e j risultati ottenuti.

(Perug-ia). Dodici casi. Il tasso glicemico è normale se non ci so·n o lesioni rer elJrali o commozioni. L 'iperg-licemia era in r app orto alla gravità delle lesioni. SE VERC

ALESSANDRI (Ro·t11a)_ - Non è vero che le fer :.te di guerra sieno ineno espo·ste all 'infezione cielle ferite di p ar.e (con1e afferma il Relator e). Nrlle ferite esposte di g·u erra si trovan o molti corpi estranei e terriccio, il proiettile se anch e riscaldato non elimina l 'i11fezion e ma porta ger 1n~. Nelle fratture esposte si d eve sen1pre intervenire. Nelle fratture non esposte con avvallaLnento, specie se della zona rolandica anch e solo d el tavolato· interno, (ch e la r acliogr afia dimostra), an che sen za sintomi, occorre intervenire. I postumi epilettici nei n on operati se anch e del 14-17 % sono elevati e i11 p=11 nella epil essia conclamata i risultati sono scar si. Qt1i la chirurgia deve essere preventiva in pri1110 ten1p o e non cur atiYa in seco11do tempo. Anche le le.. ioni cli zone inute son o talora seg·uite da epiles ia. La pt1ntt1ra 101n bare i1011 dà inconve11ienti. JJ 1

Discussione della Relazione. Rossr B. (l\iI1l ano). - Dalle relazioni è ·risultata evident e la gravità dei traumi cran?o-cerebrali. Accerina ai dati esposti d al Pozzi: l 'aumento1 d el loro numèro e d ella loro gr avità è in relazione fl ll 'at1mento delle fratture della b ase e quindi allCJ lesio11i d el cervello ; quest e sono diffuse nelle frat tttre d ell a base, lim itat e in quelle della voJta. Se le fratture rlella base sorpassano la féssura danno lfuas;, semp,r e la mor·t e immediat a; di 1064

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[ANNO XXXVII, NuM. 43)

IL POLICLI NI CO

caso r iferito dal Relatore sarà unico ; in quello l a spiegazione è.. semplice, perchè c 'era un emalo111a n ella fossa cr ani ca posterio·r e . Di so.l ito no11 ci sono ques te condizio11! anatomich e p er cui l a pu11tura lombare, co·m e lo dilnostra l 'esperienza, è innoc11a . Negli em a tomi <lella zona scollabile i sintomi son o chi,a ri, i11 quelli sottodurali. invece è d 'accordo col R. che convenga fare delle punture craniche che se ci danno la cer tezza d ella pres~nza d ell 'em a to1na c: posso·n o far salvare l a vita al p aziente. Su questa v!a miglior eranno l e statistich e d ella c ura nei traumi cr anici.. La pratica d elle i11iezioni ipertQnich e è un, progresso della chirurgia, con cu i forse riusciremo a prol11ngare la vita i dei traumatizzati, e talora con un in tei:ven to r eso poosibile, saJvarli.· La ventriculogr a fi a, in casi di traumi r ecenti, non può esser e indicata est esam ente; in p eriodi ulteriori le i1nn1agir1i ch e si ott~ngo1no so no mol~o. illustrative. Le radiografie h ann o dimostrato il 'ralore del n1etodo di Dura11te-Rig h etti. Anche la clinica lo h a dimostra to ed egli lo ha osservato sp esso perS·Onalmen1 e. È lieto ch e ci~ confermi jl }>r egio del metodo della Scuola Ron1a11a. 1

CAPPELLI (.A.11cona). Casi clinici car a tt erizzati d a disturbi p sichico-n1entali alle ;.ol Le i1111nediati, alle volte lontani dal trauma. In un caso aprì una raccol ta liqu~ da così profonda d a r é:ggil1ngere il fondo a 10 cm . dal tavolato. Guarigione completa. Ha l111 secondo caso simile. In qualsiasi avvall am ento occorre intervenire. Quando nQn, è r j.u scito a suturare la dura è ricor so a lembi muscolari secondo Alessandri. J~"AsIANt

(Padova) . La radiografia nelle les·1oni cr ani_g-cerebrali si impone. Per l 'encefalog·r afi•a il m etodo di Best a risponde allo scop o introducendo piccole quan,tità di aria, 25-~0 cc. di aria dopo estrazione di altrettanto liquido. Solleva tutti gli avvallamenti, b asta il r:pristino della integrità anatomica. :È favorevole al trattamento aperto p er le fratture aperte. In molti casi i fen9meni sono dovuti 11.lla iperpressione cer ebrale.. L a cran,ioresezione conduce r apidamente allo scopo; il benefic:.o è immediato. CAl\'IERA (Torino). Illustra ampiamente la patogenesi del cefaloidrocele traumatico e n e spiega ~l r ep erto radiografico. È fautore dell a 1nedicazio n c ap erta nelle ferite aperte. 1

DONATI (Torin o) . - Anch e egli i1on a1111ne tte l111a distinzio·n e fr a chirurgia di p ace e di g·11err a. Nel caso p articolare la questione dell 'asep sf della ferita cli g·u erra è sfatata. Non possiam o cl ar e l 'ostracismo alla sintomatologia neurologjca. La radiografia può <lar e delle p oz:_-011i precise e specie la stereografia. U11a scheggia con f itta J1.el cervello è cau sa frequ ente di epilessia a11ch e se in zona Jn uta . Q11i l 'intervento immediato h a Yalore. preventivo e c11r a~ivo . Gli i11terventi p er ep:lessia po t-trau1n atica sono pii1 ch e soddisfacenti ancl1e se i1on costanti. Usa anch e egli il m etodo ~ Durante-Righetti ~ . brattee sp esse, si ottie11e cosl ch e il l embo n on si affondi e non si deformi. e l a fra~tura è com1njnu ta no11 occorr on o lembi ; a]trimenti p referi sce i l le1nbo osteopl ast :co. La g u ar igione di fratture della base con peròi ta di liquor ci con siglia l 'ad oz jo11e ò el] a pun tura lombar e che si può far e con tul1a tranqt1i]lit à. H a osservato in ba111])i.ni , con1e postu111i lon· tani, llna porge11za d ell a t eca, ch e si poteva con :cter are com e d ovt1ta a tu1nore . - . 1

SBnozzr (Fano). - Illt1 s tra 72 casi tratta1 i con ter apia conser vativa con buon esito. CACCIA (Ro111a). - l\1ai ha osser va to ch e l e perdite abbondanti di liquor sien o p ericolose p er gli op er ati. Dal 1915 ha fa tto la propost a di cu rare l 'ernia cr.rehrale allar gando l 'o·r ifizio osseo . Prefer =sce aprir e l a dura a le111bo, p er ch è l a su t11ra è ·p·i ù facil e. BAGGIO (Cagliari) . ' Fa un prilno lembo di pelle, t1n secondo ch e comprende periostio e tavol ato e terno; del terzo pj an o, diploe e tavo,] ato inter110 asporta quanto occorre. Riba ttendo i lembi i 11a l a chi11sura immediata della l.reccia. Ha cscgu : to il n1etodo con t1ccesso a11che n ei postuI11i.

1"1AGRASSI. - Gli avvallamenti sono molto freqt1enti n ei bamb:·ni ; non interviene mai, perch è an ch e fen om eni <li con1pressione leggera si risolvo110, a dista11za di a.n ni non si notano post11mi . Interviene n ei ])ambini solo se i fenon1eni \li compress :one son o 111olto g r avi. La puntt1ra lombare dà buon esilo. · SOLARO. Quattro casi di deiscenza est esa d ell a dura con aderenze della corteccia al! 'osso; 11el bambjn-0· cr ed e ch e· occorra intervenir-e te11endo presente l a facilità di ader enze er1cefaJiche. La maggior parte dei D 'AGATA (i\-Iessina) . casi osservati è dovuta a invest=menti. È i1ecessaria l a collaborazion e col neurologo e col r adiologo. Ha eseguito l a p·untura lombare se11za i11conve11ienli. 1

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R1GHET1.'I (Bari) . È fautore della pu11tura l ombare; u11a volt a 11a avuto o:timo, risultato con la craniotomia decompressiva. Nel trattamento delle brecce durali m olti AA. h anno t rovato ch e il trap: anto ingenerava una jrritazione st1ll 'en cefal o, p er ch è la sosti t uzion e connet tivale va al di là delle n ecessit à. Consiglia di l asci are la breccia ap erta rovesciando sopra i] u o lembo osteoplaslico, che 11on dà aderenze col cervello come ha vist o sperimentalmente. In qual ch e caso, prat:ca con catgut una sutura a r ammendo. La d t1 ra si rifo·r ma p er un tessuto ch e parle dalla pia , m entre il cervello si distacca òalla nuova membran a per i1nJJibizione di liquor e per le pn lsazioni.

I Relatori chiudo110 la discussione m ette·n do in ev:·d enza l 'importa11za òell 'indirizzo curati"o n ei tr&umatismi · cranio-cer ebrali quale è risultata . d all a d isc11 ssio11e odierna. (Continua).


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XXXVII' N UM. 43]

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. La splenocontra.ttilità adrenalinica nelle splenome-· galie primitive.

Sul·l a ·s pl1enocontrattilità all 'aru:enalina. esi~te ormai un.a estesa letter.atl1I'a; C. Starn·ott1 (Riv . Clin. M ed., n. 6, marzo 1930) ha voluto rioercare in s.ette .ammalati con sple,n ome·g alia se la contratti.lità adTienaLinica po·t eva sopratutto fa.cilitare il 1p robJ.ema diagn ostico nel senso di e.sal'tare o diminuir·e oerte caratteristiche ematol,o giche e certe propri.età fisico-chimiche del .s angue, in qu.~ste forme ~orbose: . . · . In tutti i casi somo starti esegu1t1 i seguenti esami : emoic romocitometrico, pressionte arteriosa, tempo di .emortragia e di co.agulazione, prova del laccio e 1del. martello, res.i.s tenza globulare, reazion·e di Hijmans van . den Bergh: Da tutte qu·este riceTch.e emerge che la milza i è contratta in 6 ·c asi su 7, n,ello spazio di 20 minuti senza mai provocarie disturbi ·di so,r ta. ' . . Nel caso in cui n·o n si ebbe contrazione, esistevano adterenze peritoneali, r.-0ntrollate chirurgicamente. La pressione arteriosa è sempre aumentata, in relazione all'iniezione di adrenalin.a ; il com, portam1ento del itempo di 1emo1rragia e di roaau1az1one, . I.a pro;v.a deil l:accio, 1'a re sistenza glo,bular.e, la reazione di Hijmans v . d. Bergh n,on hanno fornito, sUJfficienti criteTi discriminativi. L'esame inv·eoe ·e·mo1ciitom1eirico s'è modificato insieme alla contrattilità splenica, e precisamente : i globuli rossi ·ed i bianchi sono aumentati; l 'emoglobina ed il valore g1obular-e n·on h.a.n ,subito va.r i.a zioni; le piastrin1e sono aun11entate; .l a formula leucocitaria ha mostrato aumento d,e i linfociti, con diminu·zi 0 n e dei po'linucleati; nell'unico ca·so in cui non vi fu sp Lenocontratti·l ità non si ebbe m odi1ficazione rle1 qua.dro ·ematologico. La splenoco,n tr.attilità atlJ:enalii.ni.ca n?n ootitu1sce quinidi un m1ezzo diagnos tico differenziale, non ha effetti terapeutici se usata a lungo, non fornisce un criterio di operabilità, ma ha soltanto val.arie serneiologico.

facilità f.a r ammettere la natura luetica di un 'aortite. Tale sindrome. si ritrova con frequenza nelle forme luetiche tardive, anche con i dati serologici n·egativi, per cui, secondo l 'A., ad essa si deve dare un valore probante, anche quando la R. W. sia negativa, nel riconoscimento della forma luetica. A. P.

CASISTICA.

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CARUSI .

La sindrome spleno-aortica nella diagnosi di lue.

P er la diagno i di lue oltre alle lesioni del1'aorta .n .el sen so di ao:r.tite luetic.a R. Ko.r bsch (!.1 edizin isch e Klinik , 21 dic . 1929) a fferma che occorre dare anche valore all'ingrossamento d ella milza. Le lesioni dei due org·ani spesso sono cont emporan-ee, tanto da poter .parlare di una sindrome spleno-aortica. Sia dal punto di vista clinico che da quello radiologico è facile ad essere individuata; ad ogn i modo il tumore di milza de,1e con più

Rapporti tra tubercolosi e pubertà.

All 'epoca del'l a pubertà si osserva spesso (L , Maa•s, Zeitschr. f. Tuberkulose, n. 6, 1930) un aggravamento!: immediatamente pr.ima, du~ tante o dopo la pubertà si r~.atti~ano. ~rocess1 latenti si acoelera il iritmo ·d ei prooesSll in evoluzion~ si estende U1lteriorm1ente l 'infezione. I proc~ssi tubeirco1lari gravi sono m~lto p~ù frequenti n·eill:e bambine dopo i 13 anni che in qu·ell e di ·e tà ·p iù g iovan·e (nor1 m·est~ate) 31 % nelle prime, 5 % nelle secon·~e. ~ s1nt.om:at?Jogia co·r .risponde a quella ·di altri per1odil. ~n cui è fisiologica 1a vagotonia: si d eve perciò rioeirca-r1e uno ·diei fa tto.r\i che determinano il ·decorso de1lla tubercolosi della pubertà, nell 'alterato equi1libri.o ,d~~,] si stiema n,e r:voso .y.eg·etativo . Un altro fattore è l'alterata s1tuaz1o·n e en.docrina, specialim.·e·n te la oom·p arsa in ci.r colo d ell 'ormonte ·o varico. N·.ell '.epoca del1la pubertà prevalgono fortemente l·e tubercolosi di singol·i organi, con reazione .tissura.l·e prevalen 1te.men ~e· essuda tiva, sul:le affezioni ·d1el~ 'epoca pr1maria .e seco·n dari.a 1ed anch1e sullie forme ematogene1dissemiinate. La tendenza essu,d ativa si osserva n·on. solo nel1le affezioni ·d ei polm·oni, priesenti n·e1la 'g rand.e maggioranza d·ei ca~ri, ma anche n elJ•ei :r1e1lativ.a m1e nte Ta·r:e affezioni osse.e : gravi proc~ssi caseosi che si ra.mn1olliscono rapida~ mente ch•e intenessan ·o v.a ste zon.e e ·d.an·n ,eg' giano gravemenit e, per lungo periodo, tutto l 'organismo. N1ei si.n goli casi . si o'Sse.~.ano n?tev·oli differenz,e di ·decorso dri. prooes i eguali : così un 'infiltrazio-n .e 1p reco ce in un caso si con.tin ua ooin una tisi progressiva , i.n un altro. caso si in.durisoe, in un .altro -a ncora ,a nch e dopo 1~a.mmolliita guarisce con o senza difetto. Lecauise ·di qu.esta divte rsità di compo.r tam1e.n to ci sono a.n cora . d.el tutto scono ciute. 1

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PoLLITZER.

Struttura e formazione degli infiltrati polmonari ..

La niatura e I '·e ssenza d.ell 'infiltrazione precoce sono a.n cora discusse. Alcuni .a utori (so, prattutto Lo esch ke e Graff) c onsiderano come l oro p1~to di partenza, .a n tichi focolai aI?icali, li attribuiscono quin,d i ad infezione per VIa endo1b ronchiale; a ltri in,rece ritengono che l ' in1

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·II.

filtra zione precoce i d etern1.ini per via en1atogena, altrj infin e cr~ dono eh.e essa si possa d eterminare per vie diverse, eso·g en e oppure e ndogen e, ·en·d oibronchiale. oppure ·ematogena. Può portare un contributo .alla discu ssa quesiion·e il caso studi.a to da rlubinstei·n e Pozapj jsky (Zeitschr. f. T uberk. , n. 3, 1930). P er svelar~e ir1 n1o·d·o sicu·r o fino lie min.ime al terazioni d·e i po•lmoni ie stratti d8Jl ca d.aver~e, essi h ann·o t r ovato utilissimo l '.esamie ra.diologico d ei. polmo·n i insuffl.ati; rit·eng··o n·o tal1e m e todo di ·r icerca indisp en sabil·e in t u tti g1i stu,di di tal g·en·e:re . Il caso conoerne un giov.a ne di 16 a:nni, an,1ma.Iatosi impro\'visam en te ·di una malattia n on diagnosticabile da principio, similie a tifo; ·dopo 6 ·ettim.a ne di malattia morte do·p o sintomi ti pi ci di m eni.n gite . All 'autopsia i trovò una tube·r colo &i dissen1inata ematogeina e.on n1,e nili.g ite, un ' infil·t ratio 1essudla·t ivo-cas·eosopneumonico nel lobo m e dio pel polmone .d estro ·e case.i ficazione d elle g·l andole bror1ch ial i. L '·esam·e istol ogico d,e l1l ' infiltrato dimostrò tr:attar.si ·d i un processo r.e cen te essud.a tivo pneumonico c on inizi.alre n·ecrosi caseosa e p iccolissim1i tub1er col.i sottople urici .a lla peri•fer i.a d ell 'in fi .}trato. L 'esan1e 1~adi-o:logico .dei polm·oni i.n su ffl.at i ·dim ostr ò la completa as e n za ·di qual iasi a1lte.r.azion1e pato1l1ogica a.JJ 'in~uo1ri dcl! 'infiltrato. L '·esame istoJ,og-ico in seri.e d,ella 1~eg·ione a pic al.e d e tr.a no1n dimostrò .ailcuna a luerazionie r ecen te, n è tessuto cicatrizia.le, n è altri seg.n i sospetti di processi tuber col.ari passati. Si può quindi escludere ch,e l 'infiltrato si sia orig.in.ato ,da alter.azioni tub·er col1airi reoenti o antichJe ·d ella r·e.g ion.e apicale. L 'afilermazione di Loie·schke, ch·e la ·di1ssemin.azio n 1e di g ro1ssi grani tub er col.a ri po.ssa avvenire soltanto ·p eir via bronoogena, .d.a cicatrici .a picali atelettasich,e o da a·nti1chi foooJ.ai apical i caseos.i, n oin si è in questo caso specia.l,e dim·ostnata esatta . Il dreCOirS·O o1i1 n ico e i risultati anatomo-patol o·g ioi fa n.no riten 1eir:e con molta p rob.a bità che I 'infiltrato i sia d eterminato per ~einfezione em.a to o·.e:na. P oLLITZER. 1

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[ANNO XXXVII, NuM. !3]

POLICLINICO

sono nun1eroi.:ie : tu.tte, i può quasi diJ,'e, son o r...alcate ·l e une sull '.a ltra : si tratta qu~si sen1pre di n1alati g ià preced en1ten1ente co·~piti da una tube·r coil,osi po1rno'Tha r:e, aViemte una ev-0l1uzion1e fib.r osa, l enta: la sin·dron1e pseudocavitaria p er d·eviazicone trach eale da scle r osi retratt~l1e fa parte d el p:rio·oe.sso di scle rosi pleuro polmon.a:rie già sco1p1e,r to .d,a l Lae nnie c : le osse.rvazi on!i ,d i questi ·n on sono sta.t e ch1e conferma.t,e d:~1lia .r adiolog ia. Gli AA. distingiu1 o n·o du·e g ruppt : 1) .11a sind:r om e pseud1ocavi·tairi1a per scl,erosi t~etrattile no·11.tuber colosa; 2) la sin d.rome pseu docavitaria per scl1erois i rietrattil,e tube.riooàosa. Ned prin10 g ruip p·o a.pp•()I'tano casi ·d i dilatazio1n e bro n ohiale ·e dii si·fi1ide seconid aria; in esi si aveva•n o si1D.1tomi cavitari d ell 'apice ·destro e d·ell.a r egio·n e il.arie corrispondiente. Nel secondo grup,po si notano diciassette os~ervazio­ Tui: in esse I.a sindrome è ·p·iù f·r equen te .a sin istra che a d e.stra, più frequie1nte nelle ·dOOl·n e cl1e n·ell 'uo·m ·o. La d.evi.azio·n e e·r a quasi riettilin1ea, il cali1b ro era n oirmale, .r egola·r e; è stato n·o tato ch e per lo p'iù 1a scl e1ros.i polmo n.a.re coesisteva con lia sol1erQsi pl1eur.ica sia questa d et ermi,n ,ata d a:llo pn1eum·o airt~ficiale, .si.a questa spon tanea. 1n du1e e.asi la sclieriosi ·polm on.ar.e av.eva esercitato una trazioille oltre ch·e sulla trachea a nch1e sui bro11cl1i com prie i n·el tessu·to scleroso pvodu_cendo ·d·iilatazio·n i broin ch ia}i multi.pie . In total1e d'UD!CJ'll'B vi son10 n·elJ,e osserv.azi oni d eg l•i AA . l '85 % di clierosi tuher oola·r i , contro 15 % ··di scl·eirosi non tuberco1ari. La sindr.om.e è con 5egue nza di evoluzione cicatrizia1e : ta .diag nosi può ,essere presumibi·l·e per il buono stato gen·era1e, per 'l.a .scarsa espettora zion·e, tal10T:a .a ssen te, per 11a ··t eJilper.atura quasi ·n.ormal1e. La diag.n osi cl1iin'Ìca è sospettata sp·e cialm1ente- per l1e ,d eforni-azi·oni t mia•c ich e, n1a controllata ·e OO•ntiermata .da l.l 'esame radiol1ogico. MoNTELEONE. 1

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TERAPIA.

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La sindrome pseudocavitaria nelle sclerosi pleuropolmonari con deviazione tracheale. È ri aputo d·el-1.a ·n ieoess!tà di tenie.r puesen.ti

n.e ll 'e p l10.razion·e .r a d·iol1ogica pol1m 1an.a11e l 'esi stenza di imm.ag·ih1i pseru1d10 ca\1itarie. D '.a lt1~a pa.r te, a.I co n.tJ~TiO·, l '·esplo r azi1o·n ·e ra diol.ogic,,a perm,e·lte .di. oon·statd.r:e ch e .a11cu.n.e in·dro,m i teto copioh e d,el t~po cavitario, J1'on sano ch e indro111 i pseudoc.avita.ri·e . Sono qu1e t.e ultii.m e indron1i, corr1spoiI11diein,t i ad uno stato di cl1ero i J)O]n1onare con de-vi.a1) 01n e d ell a tr.acl1ea, tudiale ·dal e.r gent e Stoichi.t za n egli Archives médico-c71i riirgi cales .de l' appareil respiratoire, 1929, n . 4. Le o uer,1 azioni cliniche d.al William s in poi 1

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L'insulinoterapia coadiuvante dell'encefalite epidemica e delle sue ·sequele parkinsoniane e psichiche. Ta le te.r.ap,i a è stata .a1)plic,at.a con su cces"'o d.a .I. ·F rome nt 'e M. Ch.an1bon (Journ. Méd. de Lyon, n . 256 , settembre 1930) . Nel parkinso niano .sarebbe a·l ter'ato il m ecc.anism·o i1ego1l1atore dteJ.Ie .attitudini e ·d ell 'adattam.e n to a i div·er si modi statici, p e·r cui 1 ~ 01r ­ ganismo vire•n e co·n ti:nu.amen te sottoposto .ad u•n sovraffat1icam ento , ·Ch e fini sce col produrre la cach essia d,e l mala to. E' ·peT qu esto che l 'ins11lina esercita la su.a .azion.e eutrofica, la quale i r ende m anifesta anch e a l.l oir quando J'aggravar i d.el1'impotenz.a e il dJeoadime·n to ulterio;r.e d ello sta to g.e11er ale ri chi ede ] 'associazion e tera peutica ·dell 'io5cina. L ' in ulina poi, o•l tre al parkinsonismo co11 le s ue consegu enze sembra atta a modificare 1

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SEZIONE PRATI CA

anche certi stati p·sichici dell '1enoefalite ep1idemi.ca; stati confu ion.al i l~evi , o .ansiosi a tipo IJseudo-nev·ropatico, o stati onirici. L 'azion e .de:ll 'in ulin.a . i svo}g.e sop·r.atutto in co·r rispon·d·en za d1el mu colo, fa cilitando J'osid.azione 1de l g lu cosio e J.a si'nte i d el g licoge110, per cui si ::ristabilizz.a· il metabolismo n1uoolar.e normal1e, con scomp.ars.a d·el,J '.acido ,}.attico e preservazi on.e ·d el.}e so· tanze proteich e. Ad a ppoggiar.e l·e loro vedute g li AA. riporta·n o due sto r.ie cliniche n·el l·e qu.ali tale b enefica azione terapeutica a1Jparisce ben evidente. 1

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J\1. F AB ERI . Il siero di antico malato nel trattamento delle poliomieliti.

L 'imp i ego di tal e siero viene ancora una volta · esaltato pe.r I.a su.a utilità da A. Netter (Presse Médic., n. 70, 30 ag.isto 1930), riportando .abbond.anti cenni u ll.a più recente letteratura ·d e.J.l 'argo·m ento·. La via d 'i1n troduzion·e n1iglior·e si è dimo• trata per l 'A. , quella endomuscolar·e , u sando, in caso d 'urg,enza, e in mancanz.a ·d i riserve di si ero, il sangu.e totale citratato per render,l o inicoagulabilie. La quantri tà di i.ero con1pl essiv.a, variando i.I num ero d·elJ.e i11i1ezio·n i a secon·d .a d ella gravità ·d1el caso, raggiunse il massimo di 60-8~ cent. cubici, ·r .addoppiand·o ta·l e ci fra in c.aso d 'in1.ip iego di angu·e totale. La provvi ta ·di i·ero no,n è molto diffi c il e .a fìar ·i, essendo n·u mero i i , so.g getti ch e ebbero a .soffrire I.a m .a}.atti.a; n·elle fi.a.J.e b en cl1iuse, po1i, tale .siero con· erva la p rop r -i a attività pe·r pa:recchi .anni. In ca o d 'epid·en1ia c i i potrebb·e avvantagg iare anche d el sangue diei men1bri di f.an1i g lia o ·d e:l ·1Jterso1n ,a·J.e o· ·p,itatli1ero ch,e fossero even1Jl1alme nte stati a contatto ·di poliomi·elitici. N.atu•ralm.einte, .} ',e fficacia rn.a ss ima si co·n.staterebbe u·sa1n do il iero n el periodo p1reparalitico, pur aven·dosi buoni risultati allorqu.ando j fatti p1ara.litic i sono com.p ars i. 1 1

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~i. FABERI.

Il trattamento delle nevralgie e delle neuriti brachiali.

E. F:veund (Die Ther. ari de r vVien. J(lin., 1F. D·eutike e.d. V.ien.n ·a -Lipsia, 1930), o serva ch e il trattamento d elle n euriti e delle n eura.lgie br.a chj.ali vari.a a secon·d.a d ella loro causa . In molti casi, ·l e appl·i cazioni local i di cal do .n o11 ono bene sopportate e meglio i confanno le pratich·e sudatorie gen erali e g li imi:)'acchi rd i fango a temp1eratura assai n1oder.a ta. Come metodo di scelta, sono da consigliars·i la galvanizzaz ione stabile d ecr esoente, con grande elettrodo e, n ei casi più .antichi , l 'irradiazion e irritatri ce con la }.an11Jada di quarzo .

L 'A. si è g iovato n1·olto ·dell'ap1pl icazione di r adio : I mg . s u 100 eme., p er una cura ·d i 80 ore, c ioè otto ore per 10 g iorni. Anch e l 'app licazio·n ·e 1d i debol i p1r.eiparati radio.attivi (JJe·c hblen·d.a ur.a rùca , fango d·i n1esotqrio) hanno dato 1b·u on.i ·r isu.Jtati; ~ali prepa~ati posso,n o es~ere portali a lung·o senza pericolo d i so.rta. Nei casi di intensità J.egg(!r.a e m ·edia d ella n euralgia d·el trigemino , la galvan izzazione tabilP è il meto d·o1 ·d-i scelta; essa però, nei casi g·ravi è in·e~fi cace. Al cuni i.n·divid11i .r eagi cono ben e .a-Ila d•i.atermi.a, procedimento che, secondo l 'A., è i nfido . Per qu.anto riguar·da i l m a aggio e la ginna tica, l 'A. con iglia grande cautela ed una sp,eci.ale .accu:r.at1ezz,a . Esso v,a .a pplicato dal medi co stesso o sotto la sua ·d.iretta sorveg,Iianza, evitando og.n i ipereccitazione; si faranno tregam·enti e vibrazio·n i .a ssai legger.e, tenen·do p-reente ch e ·le m ,a novre brusch e poss-0no det erminare peO'gio·r am·enti e ricad·u te. fil. 1

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La terapia dello scollamento retinico.

ourdille (J oti.rn.ées méd. de Bruxelles, 1930) a dotta i1l ist·e·n1a segu ente. Evacuazion e d el liquido sottoreti·n ico medi.a·n te p ar.ecchi1e puntune sclero-rie tinich e; i ,d,etermina , in tal mod o, u11.a v·e.r a fistoil~zzazio·n e ver so il vitrieo .e ver o la r egion e sottocong iuntivale; la puntura i f.a col coltellino -d i Gr.a·e fe o col cauterio. Ini etta poi, ~sotto Ja co1n·giuntiva 2 eme. di soluzione di cia.n uro di m ·ercuri o a 1/ 1000, fino a 1/ 800, con aggiunta di a•coina, in modo da p·rodrurr·e un 'irrit azione ·c o.roii1d·e.a · inten sa ch e favorisce un.a infisi co,r ioretinica. Le punture si fanno nella reg.ione ·d ello scolJame•n to prin1itivo e, se quest o non eisi1ste più, le p untulìe e le iniezioni si fanno nell.a r.egione UJ)ero-esterna ·del g lo:b o ·oculare, do.v e, .s econdo l 'o serv.azio11e cl·i nica, s i trova .abitu.a lm.en te. I r1sultati son o incora·ggianti; su 195 occl1i co· ì tr.atJt.ati, l 'A. h.a ottenuto 73 g·u .a rig ioni co.n1 p,J.ete. L 'orp e·r az1io·n 1e d·ev·e essere a l più poss.ibil1e precoce; il 50 % ·d elle g u.arigion·i sono state ottenute in scoil lamenti ch e datavano da m ,e,n o di un n1 e e; si ·p,ossono però ott en·ere d ei bu·oni rii ultati a·n ch e ·do·p o 6 n1esi od u·n ann·o. Si terrà presente .anch e lo •s tato g·ener.ale ·c h e ha provo·cato lo scollamento e Sf])1ecia ln1ente l '.alterazionre ch e lo procede. L'A. coniglia le iniezioni ·di cia·nu-ro .di m er curio, con cui ha 1potuto 1prevenir•e lo sco,Jl.amento n ell '.altro occhio. Si fa.r à .anche grande .a ttenzione alla i-pert en io,n ·e . fil. 1

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IGIENE. I sistemi di spurazione dei:mollusehi lamellibranchi.

G. Police (Boll. di Pesca ecc., mag -g iu. 1930) rileva ohe ba li allevamenti di ostrich e. e di. mitili sogl io110 aver luogo in acque 1nqu1nat_e, per r11odo ch e questi n1ol lu schi con tengon ~ in forti prop-0.rzio11i i batteri intestinali un1an1.


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IL. POLICLINICO

Ba ta però ·t enerli in a cque i)u]ite, dette cc imm11ni », perchè si liberino automaticamente ·d.ei g·ermi d 'origine fecale in pochi giorni (si :richiede più tempo per i mitili che per le ostriche). In Fran cia questa autodepurazione viene ottenuta facendo stabulare i molluschi p er 7-10 giorni in acqua filtrata attraverso filtri lenti a sabbia. L ' A. ha dimo·s trato· cl1e si può anche fa'!' u so di acqua r.accolta .a 10-15 1n. di profon·dità, la q·ua] e n on contiene batteri del g.ruppo coli. A Taranto i molluschi veng.o no risciacqu.ati con acqua ozonizzata; ma qu·esto trattamento non può avere a ltro scopo che una sterilizzazion e esterna. I molluschi sono già depurati. L '.a lJ.ev.ame·n to d i essi vile n·e f.atto in acque n.o n immuni; ma poi l 'ingrassamento ha luogo in acque dichia rate immuni, ed ivi si compi·e l 'autodepurazione. In Ing·hilterra ·e n egli St.ati Uniti, infine, si ricorrre ad a cque clorizzate; basta una dimora dei molluschi di 48 ore, perch è siano depurati . Gli è cl1e le tracce ·di clo·r o ésercitano u,n'azione l1i·evemente irritante, ch 1e provoca produzione di molto muco, il quale trascina con sè i g·e:rmi. I germi eliminati vengono u ccisi ·dal cloro, . che d·etermina anche la .sterilizz.azion·e esteTna delle valv·e . Oltre· ch e rapido, que to proce so è economicq . L '·esp·e.rien:z.a n.e ~ir11o s Lra l 'efficaci.a. L 'A. crede eh.e si .potrebbe combinar.e il metodo ·della depurazio·n e in acqua cloTizzata col lavaggio in acqua raccolta ad una certa profondità. (Annali d'I g., ag. 1930). A. B .

2) Gli animali che risultano immruni con-

tinu.erianno .a fornire il latte. Non si .aO'are5o-he00 ranno a ll 'az·1. end a produttrice di latte nuo·vi a?imali. senza ch e abbiano subito d ·u e prove s1erolog1ch e per la Brucella e l 'intervallo fra le due prov.e ·d eve oscillare cl.alle due .a lle se i ettiman.e. Ad intervalli di non più di sei mesi si controlleranno sierologicamente gli anim.a li ch e erano ri u ltati immuni. I ' r.i telli nei primi m esi di vita so,n o refrattari all 'in~ezion e da brucella anche se ingeriscono germi col la tt e materno, ma coll 'av.an zarsi d·e l1'.età div,entano essi pur.e susoettibili ad infettarsi . Lo stesso si p·u ò ·dir.e per i bambini lattanti n ei quali l 'i·n fezione per lo più non attecchisce; però è s~mpre prud,e nte ch e il latte pastorizzato sia p·o·rtato per o1tre 40' a 140 F., ten:ipe·ra~ura ch e u ccide l e brucelle .abortus più res1stent1. R. LusENA. 1

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La permanenza dei baicilli specifici nei convalescenti di difterite. D.~

rioer ch e. di T. Nigra (Cl inica ed igiene infantile, 15 ,giugno 1930) r isu lta ch e i bacilli difterici sco.mpaiono nel convalescente di difterite, sia nel caso ·di semplièe angina ch e in qu.ello di .crup, in media nel 60 % entro le prime sett1m.ane e n el 35 % n ella qu.arta-quinta settimana dall 'inizio della sieroterapia . In un ' in·fin1a percentuale, il b acillo difterico rimane dopo la quinta e sesta settimana. fil . 1

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Alcuni probl emi d'igiene pubblica riguardanti la brucellosi. n bollrettino pubblicato r.e.centem·ente dal1'Ufficio .d 'Igiene della California (The J ourn. of the Americ. Medic. Assoc., 13 sett. 1930) do·p·o aver fatto la storia e av·er 1·icoTdato le pr.inci pali caratteristiche cliniche ed epidemiologiche. della brucellosi, prescrive alcune norm·e d.a seguirie p er combattere I 'infezione. In ogni caso in cui si sospetti ch e l 'infezione prove nga da latte di a nimali con aborto si farà la ·p rova dell 'a.gglutinazion e e, se occorre, l 'in o·cu.J.az.i one n·ell.a cavi.a di campioni di latte cen trifugato·. Si tenga anoh e presente ch·e è possibile ch e piccole quantità di b. abortus ingerite ripetutamente diano infezioni di forma li eve e ch e facilm·en te passa in·osserva ta. Le misure da adottarsi a scopo profilattico sono le seguenti: 1) Gli animali che risultano infetti ·devon·o e sere isolati e il loro latte non d·eve essere utilizzato. Il latte pastorizzato arà distribuito al pubblico solo dopo ch e un e""ame di controllo ne avrà garantita l 'innocuità. A domi1cilio il la ttie crudo d ev'e ere bollito per almeno 5' . 1

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· POSTA DEGLI ABBONATI Trattamento dell 'orticaria - All 'abb. n. 4 760. Nei casi di m.anifestazioni orticariane di lunga durata, bisog·na anzi tutto domandarsi se non si si.a in p:r:es enza di form.e in rapporto con alterazioni del sangue (linfadenie, leucemidi). Nell 'orticaria v·er:a e pro·pri.a, qu,a n·do non si sia riu.s citi ad identificare l 'agente o sostanza m.al tolleraiti che ·p roducano l 'eru.vione e siano risultate vane le cure abituali ed i più moderni rneto di cosi d etti disensibilizz.a nti (:frr.a cui l 'auto-emo e l 'auto-siero ~erapia) sarà ben·e rivolgere l 'attenzio-n e al sistem.a endocrino (tiroide), co11 le cu i disfunzioni molti pensano ·esser legato il 1processo eruttivo. La tiroidina .infatti, a piccole dosi e se non vi sono controin·dicazioni , sembra talvolta essere di qualch:e g iovamento. Altri con siglia, inv.eoe ·d ell '.a dr.en.a lina, il olorid.ato di pilocarpina (1 gr.). V. MoNTESANO. 1

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Sulla stenosi mitralica. Al dott. M. L. abb. n. 3643. T·roverà tutte le inrdicazioni richieste n el vecchio trattato di HucHAR1>, che sull'argomento è a n cora d.egno di essere letto, con una certa


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SEZIONE PRATICA

larghezza; l 'argom·ento è anche svolto dal VA- sempre pronto a servire il pov·ero e d il ricco, l'amico ed il n·emic o, il buono ed il malvagio. QUEZ nel suo trattato n1oderno sull,e ma.lattie di cuore. Fa sì ch e io ·non veda che l 'uomo i11 colui E' ·difficile risponderre con consiglri terapeu- che so.ffre . · Che il mio spirito riman·g a chiaro vicino .al letto d.e l malato , che non sia distr.atto tici ai suoi qu.esiti, i quali, se richiedono co110soenz1e .gierl<e.r iche co·m uni al trattamento delle .d.a n essun pensi·ero .estran eo, in modo che esso cardiopati·e, richiedeneb.b ero la co11oscenza di- abbia sempre presente tutto qu.anto l 'esperien. za e la scienza gli hanno i11segnato poichè r etta del caso particol.are. An ch·e sulla ·durata della vita non valgono le gran.di e sublimi sono le ricercl1e scientifich·e statistiche, m.a bisogna tenere come fon·d àme·n -- che h.anno per scop 0 ·d i con s1e·r v.a11e I.a salute e t.a del giudizio 1J.a difficile valutazion·e delle forze , I.a vita ·di tutte le cr.eaturre. Fa sì che i miei malati abbiano fiducia in di riserva d·el cuore e la po sibilità d elle ·e mbolie, che in casi pa-rticolari possono co·n tradire a m e e n ell.a mia .a:rte e che essi segua.n o i mi ei consigli e Je mie prescrizioni. qu.alu:nque statistica di du.r.ata m·edi.a ·d ella v-ita. Allont.an.a dal loro letto i ci.arlata.n i , l'·es·erPONTANO . cito d ai parenti dai mille consigli e g·li i.nfe·r mieri ch•e sanno sempre tutto, r.azza iniqua e AI dott. F. Gl1erardi, da Arezzo : dannosa ch·e, per vanità, manda a vuoto le miConsulti: H. MAuBAN. L'aérophagie . Masson , gliori intenzioni d,ell 'arte ·e porta spesso le écl., P .aris; A. D oBROVICI. L 'Aérophagie, signes, niéca.nisme, traite'm.ent. Doin., ed. P.ari ~ Que- creatur·e a morte. Se gli ignoranti n1i biasìm.ano e mi b effegst 'u·ltimo è più recente . fil. giano, fa sì ch·e l 'amore per la mia arte, come un.a corazza, mi rend1a invulnerabile, in modo Esami di libera docenza in terapia cliriica. che io 'P'OSSa persev erare nel v-ero , senza riguarAl dott . A. P. S. T. ·do a l prestigio, a lla rin·om.anz.a .e d a ll '·e.tà d.ei • • • • Non esiste un esam.e di libera docenza in m1e1 n.em1c1. C·o ncedimi, o Dio, l 'in·dulgenza e I.a pazienterapia clinica. Come trattati utili potrà riscontrare il trattato di terapia c linic.a n e lla rnedicina , za C-Oil i malati testardi re grossolani. !F a sì ch e io sia mod·er.ato in tutto, m.a insaziabil·e n•el pratica d·el Ferran·nin~, edito ·d.al P ozzi . m io amore per la scienza. Allointana da m e l'it. p. 1

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dea che io sappia tutto e possa saper tutto.

Chinina e alterazioni renali. - Al dott. S. B. da B., Ragusa : ' Convienie acoe-rtare con esam ·e di sangu·e se trattasi v eramente di m.alari.a; in tal caso nessu·na controindicazio·ne ha l 'uso d·ella chinin.n n elle oondizioni ·del r;ene. Poi ch è febbre e segni di nefrit.e en1orragica seguono ad una ton si Ili te sarà ancl1 e opportuno pr.aticare un.a ·emoc·ultuir.a po1ichè nefrite a focolaio e fubb:rie s01no i segni frequenti di una infezione str.eptococcica penetrata per le tonsille. T. P ONTANO. 1

Dammi la forza , la volontà ·e l 'oocasion e di allargare sempre .p iù le mie conoscenze. Io posso oggi sco,p rire n el mio sapere delle cose che jo non sup pon evo ieri, poichè l 'arte è grande, n1.a lo pirito d·ell 'uomo penetr.a sempre .p iù avanti. fil. 1

PUBBLICAZIONI

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VARIA. La preghiera del medico. Questa preg·hiera, che differisce dal giuran1ento ·di Ippo·crate per una più profonda percezione psicologica, è stata dettata .d.a Mosè Maimonide, m·edico ebreo ·di Cordova, dove ha vis uto dal 113 5 al 1204 : Riempi la mia anima con l 'amo·r e pe:r I 'arte -e per tutte le creature. Non .ammett·e re ch,e la sete del guadag.n o e la ricerca della gloria influi scano su di m .e n·ell 'esercizio ·d ella mia .arte. poichè i n emici ·della v.erità e dell 'amore d·egli uomini potrebbero f.a.cilmente ing.ann.arsi ed allontanarmi ·d.a l nobil dover.e di fare del bene ai tuoi figli. ostieni la forza del n1io cuo-re perchè sia 1

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PERVENUTECI

Contribiito a l'é tude des acciderits respiratoires consecutifs aax injection.s intraveneuses dti cyanure de mercure. - Alessandria d 'Egitto, 1930. G. Cou.on1ny BEY. La méth,ode d'e iVipp·le dans le traitement des artemies p ernicieuses. - Alessandria d 'Egit t-0, 19:-30. R. 1\ll..\TTIOLI. I l lrattamen lo delle linfoadeniti acute. - 'fip . Agnesotti, Viterbo, 1929. I. AnBA. Sta.tistica del can~cro in Italia e in Torino. ~1.i11 . Med ica, orino, 1930. C. MAnsIGLl. Un caso di megaesofa.go in gravidanza. - Arti Graf. Liguri, Spezia , 1930. R. VARRJALE~ Il situs visceriim inversus. - Tip. Operaia Roma, 1929. M. JoscLEvrcH. Patogenia de la I11suficiencia cardiaca en la Sinfisis Pericardica. - Buen os Aires, 1929. A . PA SQUAr..ts-PoLITI. El diagnostico a traves del iris y la ctira. de _1isu ero. - La Ciencias, Buenos Aires., J 929. R. S11'10NETTL contributo al:Zo studio della malattia di S till. -· T;p . L . Niccolai, 1930. S. P .-\OLILLO. La costituzione fisica secondo i moderni concetti e la selezione dei militari. Pol. de1lo Stato. 1930. G.

CoLLORIDY BEY.

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. ±:3J

NELL A ·VI TA PROFESSIONALE . Cronaca del movimento professionale.

za culn1inar1le J1ella istituzione dell'Opera Nazionale per la protezione della ~Iaten1ità e del1'Infanzia'; il miglioramc11to dell 'assistenza ospeConvegno dei Sindacati Medici del Mezzog·iorno. daliera; la cr eazione di Scuole-convitto, per inferSi è tenuto il 20 settembre a Ilari, i11 occasione 1niere e per assistenti sanitarje; l 'enorme svilupclella I fiera del Levante. po co11ferito alle Colonie mar!ne e montane, sotto Alla seduta i11augurale, svoltasi 11ell 'Aula l\IIala diretta vigilanza d elle Federazio n i Provinciali gna delJa R. {)11:.v ersità .i\.driatica << Benito Musso... del l)art~1to Nazionale Fascista; la creazione della lini », irttervennero il prefetto S. E. Cavalieri, specialità dei l\1edici sport~vi, ecc. il c0Jn1nissario del Comune dott. Vella, 1.1 prePassò poi a(l esporre il lavoro del Sindacato Naside della Provincia prof. Viterbo, il segretario zionale, di fronte ai principali problemi della federale col .. d 'Alonzo, U Rettore Magnifico prof. classe. Riferì sull e basi per la costituzione di una Mariani ed oltre duecento medici dei Sindacati Cassa ·rli Previdenza; illustrò la vasta organizzaProv'.:11cinli di Bari, Urinrlisi, Foggia, Lecce, Tazione di assistenza medica agli sports; ricordò i ranto, Pote11za, Avellino', Benevento, Napoli e Sadeliberati della riu11ione della Sez:r0ne tecnica idrologica del Sindacato Nazio11ale, dimostrandolerno. ne l a portata nel campo pratico; e, dopo avere 1\ ssunse la presidenza il Segretario del Si11daaccennato all'opera svolta 11ell 'i11teres.se della cato Nazionale Fascista dei :r\iledici 011. prof. Er1nanno Fioiretti, circondato dai gerarchi sindacali classe, limitando il dilagare delle forme di assistenza gratuita, e stabilendo co11venzioni con avv. De Bcrnardis, anche :i11 rappresen ~anza dell 'Associazio11e Nazionale Ferrovieri dello Stato, 1'on. D~ () iacomo, Capo della Confederazione dei st1ll a ha~e di eqt1e tariffe, e con l 'Istituto NazioSindacati Professionisti ed .t\ rtis ti , prof. Gallerarrale delle 1\.ssicnrazioni, per le visite mediche agl i 11i, ispettore dei Sindacati intellettual~ per la Proassicurat~, no·nchè intervener1do· ~ correg·gere e vi1tcia a:, Bari, dott. A11tonio Cazzella, segretario inigliorare convenzioni con Enti locali, si fermò amrninistrativo del Sindacato Nazionale, prof. Ura precisare il punto di vista del Sindacato rispetto bar10 Sorrentino, segretario del Si11dacato Pro·vi11al problema delle mutue, che è di ferina difesa ciale di Napoli, d ott. 1'rt1lli, r ap1)resenta11te dei del principio, del pagamento a notula e della l;r Medic i Cori dotti, dott. Angelucc'., dell '(i)rdine dei hera scelta, sempre qt1ando non intervengano Medici di Rotna, dolt. Fraschetti, redattore capo condjzioni tali da impedirr. l a pratica attuazione cl e << La l"ederazione l\1edica >>. Il dott. Palurr1bo, di questo sistema ; nel q11al caso si pretenderanno cJel J)irPltorio d el Sindacato di Bari , recò il saluto garenzie tassative sia per la entità del compenso, clel senatore prof. Gi.iaccero, segr etario del Sindas\a per la scelta dei Medici. cato, impedito di intervenire per r ece11le grave Sulla questione del le mutue ebbe luogo una 111tto, e <lei medici di Bari. L 'avv. De Bernardis , ele,'ata discussio ne alla quale parteciparono i dotportò il saluto di S. E. Bottai, Ministro delle Cortor i Grimaldi (rP.latore), Quara11ta, Podestà, Ren])Orazioni, e dell '011. D~ Giacomo, presidente delln da e Mannar'.ni, tutti concordi nell 'esprimere Confr.il erazione dei Sindaca ti Professionisti ecl piena fiducia ver so il Sindacato Nazjonale. Artisti. Il d-ott. Alberto Bot~i, del Direttorio del Si11L 'on. Ermanr10 Fio-retti , segre tario clel S j11dadncat0 Medico di Napoli, trattò poi, in una . concato Nazio,n ale Fascista dei l\i[edici, portò !.l saluto ferenza, della «Valorizzazione jdroclimat;ca deldi S. E. 'furali, segretario d el P. N. F., e ringra1'Italin del Mezzog iorno » . ziò le _i\.utorilà intervenule. Pro11unziò poi ur1 . L 'o,rt. Fioretti, <li spose per l 'integrale pubblimagistr~le discorso, illus trando l 'a ttività s p :egata d al Regime a favore della salute pubblica e. cazione di essa n e « La Federazio,n e Medica ». L 'asse1nblea alla chiusura dei lavori tributò d ella integri1tà della razza, ed espo·11endo ii1f:11e u11a fervida manifestazione di pla1.iso all 'on. Erl 'opera svolta dal Sindacato Nazio11ale per l a tun1anno Fioretti. tela tlei medici iscritti. 'fra l e benen1erer1ze del Regime nella d;Jesa della salute pubblica, segnalè1 particolarrr1en te : l ' incremento· dato ai servizi della Sa11ità pubblica; i miglioran1enti arrecati al trattamento e alla POSTI VACANTI. carriera del perso11ale sanitario dell 'Amministra,.\o~TA. A1n1ninistrazione Prov~nciale. Per tiz:.one dello Stato e degli Enti locali ; il nuovo r etoli ed esarni. Direttore della Sezione Medico-Migolan1ento· per i lal)oratori d ~igiene e profilassi; crografica ed Assis te11te della Sezione Chimica de: iJ con trollo sull 'eser r, jzio professionale delle osteI .. aboratori Provinciali di Jgie11e e Prof:lassi. Scatricl1e, sulle case e pensio11i P.er gestanti, sui pred enza 15 di re1nbre 1930, ore 18. Per informazioni sidii medici e chirurgici })er la repress:<}n.e dele don1ande rivolgersi Segreteria Generale Ammi1'abor~o. pro·v ocato ; il perfezionamento della orga11i straziooe P rovin eia le. (V. prec. N. 42) . nizzazione di profilHssi contro le malattie infettive endemich e ed eso tiche; l 'incr ernento delle opeAPECCHIO (Pesaro). Proroga al 15 nov . re di risanamento urbano e · rurale ; la bonifica 1\scoL1 Prci::~o. - Proroga a tutto 31 ott. iutegrale; l ' inte11silicazione della lotta contro le malattie sociali, di cui è massimo esponente BoRTIGALI (Nuoro). Scarl. 20 nov.; L. 9000 1'assicurazione ol1bligatoria contro la tubercolosi, e 4 quinquenni decimo, oltre L . 1000 se uff. rhe si ester1de ad oltre otto mil;Qni di assicurati ; sa11.; età Jim . 40 a . ; tassa L. 50. la lotta contrQ la nlalaria, con l 'isti tt1zione rlella BRESCIA. Amministrazione Provinciale. Due cuoia Superiore di ~falariologia jn Roma; i provposti : Yedin1enli per la lotta contro, il cancro e per la a) Coadiutore della Sezione Medico-Micrografidifesa contro l a lebbra; la creazione di una poca del Laboratorio Provi11c iale di Igiene e Profitente organ izznzio11e pel miglioramento della raz1

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CONCORSI.


'[ANNO

XXXVII, NuM. 43]

lassi, con l 'annuo stipe11,clio di L. 12.000 pii1 L. 3500 di supplemento serv:,zio attivo ; b) Assistente della Sezione Chi111ica del Labo·ratoTio. Pro·v incial e di Ig·1e11e e Profilassi , oon l 'a11nuo stipendio di L. 11.000 p .iù L. 3000 di supple1nento servizio. att i,v o . Le domande di am111issione al concorso, corredate dei prescritti docu1nenti, dovranno èssere presentate non p iù tardi delle ·o re 16 del giqr110 30 novembre 1930-IX. Per infor1nazioni rivolgersi alla Segreteria Generale dell'Amministrazione ~1 n Brescia, Palazzo Broletto. CAPRINO BERGAMASCO (Bergamo) . Scad .. 25 dic.; L. 6500 e 5 q~inquenni dèc., o.Jtre L. 650 uff. san., L. 400 ambul a t .; età lim. 40 a. 1

CA STAGNARO (Verona). l\. tutto il 30 nov.; L. 8000 e 5 quadr.i enni dee. per 700 pov., addizio11. L . 5, c. -v .. in L.. 2320 se coniugat o, L . 1600 se celibe; L .. 1000-2500-3000 trasp . ; L . 600 ambulat.; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi dal 1° ott.; tassa L. 50, 10. CASTELNUOVO Crr,ENTo { Salerno) . Scad. 16 nov.; L. 7000 ~ 4 quadrienni dee., L. 1500 trasp. ; età l~n1. 45 a. CERIANO LAGHETTO (A1ilano) . Co11sorzio COll Cog·liate ei Sol aro.. A ~uttQ 9 novembre 1930 è aperto concorso aJ po sto d ! medico consorziale pei Corn u:n,i indicati. P_e r schiarimenti rivolgersi all a Segreter~a Coml1nal e di Ceriano Laghetto·. 1

CHIVASSO (TOrinO) . OszJeliale civico . - Scad. 15 nov.; assisten·te inter110; rivolgersi: Segreteria. CREl\fA (Cr emona). consiglio degli Istituti Spedalieri,. - Per titoli. !\i(edioo ass'.'8 tente. Scadenza 31 o·ttobre. (V .. pr~c. N. ~2) .. FIRENZE. R .. Arcispedale di S. Marta Nuova e Stabilimenti. Riuniti.- Direttore sanitario C0 n residenza in Gareggi. Primario·, aiuto e assistente per il Sanatorio di Caregg~. Aiuto .rp.edico e ass:-stente p·e r il R. _Arcispedale di S. Maria Nuq.va. Scad. ore 12 del 31 dic... Per informa.zio-:n,i e avviso di concorso rivolgersi &lla Segreteria del1'Areispedale. (V .. prec. N. 42) .. 1

GENOVA. R. Prefettura.. -

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SEZIONE PRATICA

(Vedere più oltre) . -

GussAGO (Bresc~a) , - Scad. 31 o•tt.; 1° reparto; L . 8000 oltre c.-v., L.. 1800 trasp., L. 1200 serv. alternativo uff. san., L. 1500 turno Ospedale. Preferenze: titoli medie. e ost~tr . 1Es1 (Aricona). - Scad. 15 nq;v.; 2a concl.. ; lire 8500 e .5 quadrienni dee., oltre L .. 1000-2000-3000 trasp.; e>tà lim. 35 a .. ; voti esami spec. e di laurea. LAPEDONA (Ascoli Piceno) .. Scad. 15 dic.; L. 9000 oltre L. 1000 indenn. forese, L. 500 inden11ità laurea, L . .500 uff. san., L. 400-1700-2700 trasp.; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 10. lVIEsSINA. Ospedale Conso rziale « Regina Margherita». Primario dì medicina e medico assistente; scad. 30 gg. dal 14 ott.; rispettivarn,. annt1e L. 1700 e 1200, oltre c. -v . in annu.e L. 210 e L. 1~6 s~ ammogliati e indennità accesso· in an11ue L. 600 per ciascun posto; età lin1. a .. 50 e 35; partecipaz . MoNTECABLO VERSIGGJA (Pavia). - Scad. 15 dic. ; con L~rio.; L. 13.000 e 5 quadrienni dee. , c.-v., L. 300 uff . san.; età lim. 40 a.; tassa ' L. 50,10. MoNTECCHIA DI CROSARA ( l 1 erona) . Scad. 21 dic.; L . 8000 e 4 qujnquenni dee ., oltre L. 1200 c. -v., quota integrativa L. 780 se celibe, 20 % •

sullo stipe11clio se ammog'liato ; L. 700 per alloggio e ambulanza; L. 1000-2000-3000 trasporto; certificalo b~en11ale cli prova; età llin. 40 a.; t assa L . 50. l\iloNTEFIORE CONCA (Forlì') . - Al 30 ott., ore 12; L. 10.000 e 10 bien11i ventes., oltre le indenn. c .-v.; se uff. san. L. 300; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 4 otit. PERRERO (1'. 0rino). - Scad. 31 ott.; consorzio ; L. 10.000 e 6 aumenti, oltre L .. 900 uff. san. , L. 3.500 cavale., L. · 600 alloggio; età lim. 45 a.; tass.a L. 50. RIVA DI G·ARDA (Trerito) . Ospedale Civile. Scad. 31 ott. Chirurgo primario e diretto'.re. Rivolgersi all 'Ufflcio, della Congregaz. di Carità. SAl\1ASSI (Cagliari) . - Scad. 30 01~t.; 1., 9000 e c.-v.; servizio obbl~,gat. presso la Bonifica Pimpusi, spese trasporto a carico della Direz . . SAMBONIFACIO ( l(eroria) . Scad. 10 nov.; l ire 8000 e 4 quinql1enni dee., c. -v.; qu·o ta integrativa 20 %, p er bicicle tta I.,. 1000; età lim. 40 a.; tre anni di condotta o due q'ospedale; lassa L .. 50. S. GREGonro DELLE ALPI (Belluno) . Scad. 15 dic.; L . 9000 e 5 ql1adrienni dee.; età lin1. 45 a.; tassa L. 50. S11\-1Axrs (Cagliari) . - ·- Proroga a tutto 10 nov. 1

R. PREFETTURA DI GENOVA. Concorso al post{) di Ufficiale Sanitario e di Direttore dell 'Ufficio l\1t111icipale d 'Igiene del Consorzio : Arenzano, l\1ele, Campoligure, llossiglio ne e j\tfaso ne, con una Sl1perficie di ettari 14.098 e t1na popo·l azione di 19.281 abitanti. Con_.c orso per titoli ed esa1ni al posto, di Ufficiale Sanitario e Direttore dell 'Ufficio· di Igiene di ciascuno dei sopraindicati· Co·11sorz!, secondo le norme del 'festo TJnico delle leggi Sanitarie, 1° ag·osto 1907, N. 636, del Regolamento 19 lug lio 1906, N. 466, <lel R. D. 30 dicembre 1923, N. 2889, del R. D. 29 novembre 1925, N. 2266 e del D. l\f inisteriale · 6 febbraio 1926. 1

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Condizion~ principali

<ii assunzione: Stipendio L. 14.000 annue, aumentabili di 10 bienni di lire 700 ciascuno . Compc11so annt10 di L. 2000 per visite settima11ali ordinarJ:e in èiascun Comune, oltre il rimborso .d ell e spese di trasporto. Per le visite s traordinarie sarà corrispos ta l 'indennità di viagg·io e di sog g iorno stabi1 ita per il perso·n ale clella Sanità Pubbl:rça del. lVlinistero deJl 'Interno. All 'Ufficiale Sanitario el~tto è assolutamente vietato il libero esercizio della pro·f essio11e m edico.,chirurgica. Le domande di amn1issione al concorso redatte su carta bollata da L .. 3 dovranno essere presentat.e alla R ..· Prefettura di Gen ova, no-n più tardi d elle ore 17 d el gior110 31 dicembre corrente anno : tra scorso d etto termine non si terrà più conto d elle domar1de che ve.ni ssero presentat e. Ogn~ domanda dovrà essere corredata d ei segue11ti doc un1enti legalizzati e conformi alle prescrizior1i della legg e sul bollo: 1) certjficato di nascita; 2) cerlil!cato di cittadinanza italiana ; 3) certificato di non aver subìto condanne penali per i titoli indicati ncll 'art. 25 d el T. U. d ella legge con1unale e provinciale , a.pprovat a con R. D. 4 febbraio 1915, N. 148, salvo ch e l a


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IL POLICLINICO

condanna sia stata seguita da riabili taz ::o ne o d~ a1nn1slia; 4) certificato di buor1a condotta morale e politica; 5) dipion1a di lat1rea 1n medicina e chirurg-ia, in originale O· copia notarile, per i laureati entro il 31 clicembre 1924 o entro il 31 dicem bre 1925 da co]oro che si trovassero nella condizione prevista da11 'art. 6 d~l R. D. 31 dicembre 1923, N. 2909; o dip)Qma, in originale o copia notarile, d ell 'esame di Stato per gli abil ~tati all'esercizio d ella medicina e chirurgia dopo il 1° gennaio 1925; 6) certificato di aver a(le1npiuto agli obblighi di leva; 7) certificato di sana e ro·b ust a costituzione e. di idoneità fisica all 'eserc1zio della car '. ca. I certificati di c11i ai N. 2, 3, 4 e 7, debbono essere di data non anterio·r e a tre mesi a qu~lla del presente avviso .. Ogr1i concorrente allegherà alla do.m anda i t?r toli sciPntifici, possibilmente in cinque esemplari ciascuno, e di carriera, che crederà utile nel proprjo interesse di produrre, descr!.v endoli in un elen co in due originali, dei quali uno rimarrà unito agli atti, e il seco·n do gli sarà restituito con éJichiaraz:,one di ricevuta . I concorrenti non debbono superare alla data di pubblicazione del presente bando di concorso l 'età di anni 45, salvo il disposto dell 'art. 42 del R. D. 30 settembre 1922, N. 1290, dell'art. 26 del R. D. 30 dicernbre 1923, N. 2889 e dell 'art. 1 del R . D. 17 giugno 1923, N. 1437. Gli esami consistono in prove scritte, in eserc: zi pratici, ed in prove orali. I programmi e le norme general! d el concorso sono quelle stabilite con Decreto del Ministero dell 'Interno del 6 febbraio 1926. I,e prove degli esami avranno luog·o in Geno·v a in giornj che saranno comunica ti ai concorrenti. L ' Ufficiale Sanitario eletto dovrà entro 10 giorni dalla partecipazione della nomina dare avviso di accettazione ed assun1ere servizio entro un mese dalla non1ina stessa: in mancanza sarà dichiarato, senz'altro avviso, dimiss~ 1 o·nario. L 'accettaz io·n e della nomina presuppone l 'accettazione di og11i altra di sposizione dei regolamenti locali jn vigor~. Gli asp,!·r anti <levo110 nella domanda dichiarare ch e accettano il Regolamento per gli Ufficiali Sanitari dell a Provi11cia di' Genova. All 'Ufficiale Sanitario eletto, oltre le indennità di trasferta so'pra specificat e, n on spetteranno i!Ildenn'..tà per visite medicHe e rilascio di certificati in adempim·ento delJ a legge sul lavo·r o delle donne e d ei fanciulli, ·resto Unico 31 agosto 1910, N. 881, salvo le in<lenn'.tà da an1 iciparsi dai pr'ivati per prestazior1i richieste al Sanitario nel loro interesse, nella misura determinata dai Decreti Prefe ttizi. Si avverte poi .e spressamente che non saranno in alcun modo accettate domande in contravvenzione alla legge sul bollo o non r egolarmente docl1mentate e che, trascor so iJ termine utile per la presentazion e delle doma11de stesse, non saranno accettati i titoli o doct1menti in aggiunta a quelli esibiti, dichiarand·o si fin d 'ora nulla e di nessun valore qualsiasi r iserva per la presentazione di ulterior! documenti e titoli, comunque fatta .. Genova, 10 ottobre 1930 (Anno VIII). Il .Prefetl.o: V1voR10.

[ANNO

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XXXVII' N Ul\I. -!3]

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NOTIZIE DIVER5E. 14a Conferenza internazionale della Croce Rossa. Si è nduna ta r1egli scorsi gior11i a Bruxelles. La seduta inaugurale, svoltasi al cc Palais des Académies >> il 6 o ttobre, assunse una solennità straordinaria; v 'interve11nero i Sovrani, il prin10 ministro Jaspar, il ininistro dell 'interno e dell 'igie11e Bacls, quello degli esteri Hymans, quello dei trasporti Lipper1s, l 'ambasciatore della Gran Bretagna s :.r Gra11ville, quell_o dell 'Italia marchese Durazzo, q11ello della Francia conte Peret ti de la Rocca, la principessa J ean de l\ilétode, alte perso,n alilà della Croce Rossa, ecc. ecc. Presiedeva la scd~ta il pro,f. Nolf. Dei lavori daremo l1lteriori notizie.

9° Congresso italiano di medicina del lavoro. Si è te11uto ~ Roma, ne11 ·aula dell 'Istituto di patolog:a m,erlica, nei giorni 16 e 17 ottobre. All'i11augurazio•r1e tenne un elevato· discol'so il prof. Devoto. 'fe1na unico di relazione fu «La patolo1g ia dell 'ap,p arato respiratorio da polveri »; furono anche fatte varie co·mu11icazioni. Daren10 un breve resoconto dei lavori in un pro~simo numero.

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390 Congresso francese di chirurgia. Si è svolto a Parigi dal 6 al 12 ottobre. Un tratto caratteristico dell a cerimonia inaugurale fu che alla presidenza onocaria· era stato chiamato lo scrittore Paul Bourget, il quale ricordò di avere professato ~l culto della medicina fi11 dalla lontana giov~nezza, quando si mescolava agli studenti che frequentavano le cliniche : l a vocazione letteraria dev'essere stata molto forte, per trio nfare di quella attrazione, della quale gli è sempre rimaslo il rimpianto. Concluse che la chirurg1a è la messa i11 opera di due virtù troppo raran1enle assoc'. ate: l'accordo fra il pensiero e l 'azioin e, l 'una illuminata dall 'altro·, e questo realizzato da quella . 1

Congresso tedesco per la lotta contro il cancro. Si adunò a Dresda l 0J 1 giugno', sotto la presidenza del prof. L-0renz di Berlino', col patroci11 :10 del cc Co1nitato, ce11trale tedesco per prevenire e combattere il cancro »; vi 1ntervennero d~i rappresentanti di quasi tutte le Nazioni europee.

Corso di lotta antitubercolare ad Agrig·ento. la sezio11e provinciale di Agrigento dell'Associazione Naz. Fasci.sta medici condotti, d 'in tesa colla Rappresentanza d el consorzio pro~inc~ale an: tituberco·l are, è venuta i1ella determ1naz1one di te.nere nylla 2a metà del prossimo mese di no: vembre presso I 'ospedale della città, un corso d~ lezioni sulJa tubercolosi, per i medici, condotti e i liberi professionisiti. . Il cor so sarà gratuit0. ~ stabilita la qu~ta d1 L. 15 per il certificato e spese dj segreteria. Le lezioni incominceranno ~l 16 novembre e terminerartr10 il 6 dicembre, e saranno fatte da professori e liberi docenti della Università di Paler1no e della ci,ttà. Domanda in car·t a semplice al dot.t. E. Campagna, segretario provinciale. 1


• [ ANNO

XXXVII, N u M. 43]

1583

SEZIONE PRATICA

L'opera Nazionale Invalidi di guerra.

t u az io·11e è rassicurante . Centinaia di topi son o stati esaminati e n essuno di ess.i è st ato rico~ n osciuto in fetto. Le m :,sure prese dal Governo inglese a l\1al ta sembran o do·vute a u n comunicato d el Minister o d egli Affari Ester i francese ch e seg·nalava i casi con stat ati a Mar siglia ». Il Governatore di .A.lgeri h a diram ato un comunicat o, in c u~ dich iara ch e dal 3 l uglio· al 22 agosto si er an o verificati 22 casi d i peste in Algeri e 16 jn Oran O·. Il n 11mero delle vaccinazioni era st ato. di 7374. Aggiungeva: cc Siamo stati sotto la min acc~.a di una epidemia ch e avrebbe p otuto essere grave. I inezzi impiegaiti h ann o permesso di arrest arn e !l p·r ogr esso.. Non sar emo p iù sotto una simile rr1inaccia i.n avvenire, se le p opo·l azioni n.oin perdono di vista il d o·vere' d ; aiutar e le Autorità n ella lotta iniziat a: lotta ch e d eve essere p azien temen!t.e continuata n.

1

Il Co·m itato esecutivo clell 'Oper a nazio·n ale 111validi di gu erra si è riunito. sotto la presidenza del se11.. Lustig . So·n o stati approvati. il p.rogetto e il piano di finanziamento per la costruzio·n e d ella nuova sed e d ella Casa di lav()ro p er i ciechi di guerra, in Roma . L 'edificio sorgerà al più presto in v~a ll overeto, m,e rcè il valid o ap poggio deJ Capo d el Governo e il contributo d ell 'Oper a. È stata presa in esame l a r elazione d ell 'ing . Noli , • I spet to·r e Superior e é;\l Mi11ist ero• dei Lavo ri Pubblici, rig uardante il collau do d ei lavo·r i di costruzione e di alcuni im pianti del Sanatorio Vittorio Emanuele III sull 'Aspro·m o·n te . Per l 'occastione il Con1ita to esecutivo, visto il favore con cui 11:ell 'Italia m ericlio·11ale, e special1nent~ d a parte d ei Con sor zi ant ituber colari , è st at o accolto il Sanatorio m ed esimo, h a pos to allo stud!o la po·ssibilità di una liève riduzion e d elle r ette di ricovero. p er un prossimo avvenire. Inoltre il Co'.m itato h a, provveduto a con corsi per Cor1sigliere. d elegato· presso· sed i, vacanti, alla conferma in car ica di quelli di Fiume, Messina e Ven ezia, n on cl1è all a n omina in pianta di quelli · di Coim o, Gorizia e Savo·n a. È staitò provve-dt1to ~11 'approvazion e del Regolam ento i,.nterno del San atorio p er m alati di p etto di Ancaran o d 'Is tria e so110 st ati ad ott ati provvedimenti. per le Bfbliotech e dei p ropri San atori e di quella d el Dopol avo·r o d ell 'Ope.r a 11azion ale. Son o stat i concessi con tr '..bt1ti al Dispensario di Veron a e alle Colo11ie esti ve d'i· Ferrar a; si è rinno,v at a l a conven zione con l 'Officina di protesi d i Cagliari e, infin e, son o st ati adottati numerosi pro vvedim ent;, di assi st en za · indi'Vi duale . 1

1

Per ·disc-iplinare gli esperimenti sugli Belgio.

an~mali

nel

Un d ecretq d el Re d el Belgio i11 d at a 2 otto br e ass]miJa i. làb-0ra tori dell a Scuo·l a di- m ed:,cina veteri11<1ri a dello St ato · ai labo r ator i univer sit ari , p er quanto co11cerne l 'applicazione della legge 22 m ar zo 192~ r ela tiva alla pro•t ezione degli animali e p:ù , special1nente I 'applicazion e d ell 'ant. 7 r èlativo alla protezio·n e degli animali per esperien ze . 1

1

1

Giubileo di Hartmann.

Al n101nento i11: cui ~l prof. Henri Hartmann l ascer à l a cattedra d~1 clinica chir urg ica all 'Hot elDieu di P arigi, ~ co1leghi, gli allievi e gli amici h ann o d eciso di offrirgli un,a testi1m o11ian za di affetto, g r atitudine e amn1ir azion e. Han no pensato cb.e il miglior mod o p er m anifesitar e i1 loro Il Policlinico del Lavoro a Genova.. sentimen ti, fosse çli o.ffrirg'li una m edaglia ar tistica ed un vol ume g·iubi] ar~, composto, d i lavori B stéi!to inau gurato n ella sed e d ell 'Istituto biofirmati d a chirvrghi em inenti del m o n do inte-ro. tipologico ortogenetico di San Martino il PolicliLe s0 Ltoscrizio11i si ricevo no d a G. Masson , edinico d el lavoro ideato d al prof. N!~~ol a P ende. to·r e b oùlevard Saint-Germ ain 120, Parig i.. Una L 'inau g urazioi1e ha avuto luogo in foTm a sem- · sottbscrizi-0 ne di 100 fr . d à dirit to alla· m edaglia; plicissima, d ata anch e l'assen za d el pròf. Pende, una cl'.1 250 fr. al vol11me; u na d i 300 fr . al voch e attualmente è n el Su d-Am erica per un ciclo lume ed alla m edaglia. di co·nferenz~ . 1

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1

Una scuola di ostetricia a Ferrara Con R. 1) . p t1bblicato il 15 ott. d alla <( Gazzett a Uffi ciale », vien e i.stituita a Ferr ar a, d al 1° novembre 1930, un a Scu ola di o·st etricia, an nessa a quell 'Arciospedale e a, t ot ale carico di esso1. La Scuola è post a sotto la vigilanza d ella R . Un!._ ver sità di Bo·l o,g na.

L'esposizione medica a Londra.

. Ha av uto luo·g o n ella New Royal Horticult ural Hall (Westminster S. W.) d al 20 al 24 ot tobre e con tenne ì\{ostre dJ strumenti chirurgici, m edicine ed ogni speci e di articoli u sati o. prescr itti d a m edici e pratici n ell a lorq p·r ofessior1e.

La peste nel bacino . del Mediterraneo.

Commemorazione di Mikulicz. stato cotn rnemor a1o·: a Breslavia, il 25° anniver sario d ella inor te di .Toh annes von Miku liczI~adeKki , il q u ale fo·11dò e diresse per 15 anni attivamente quella clinica chirurg~ca. Er a n at o n el 1850 a Czerno"' 'it z; f11 allievo d i Billr-0t h. Dir esse le clinich e chirurg ich e d i Krakau e di I(oni gsber g prin1a di p assare a Bres1avia. Tr a le commemorazioni del Miikulicz va segn alata u n,,a confer en za, diffu sa m ed iante la r adio, t enuta da u 110 d ei su oi allievi, il prof. Gottstein . È

Errat u m . -- Nel fase . scorso, p .. 1548, col. de-

stra, 1.. 3a leggere : sosterrà.

inorto a Stoccol ma, in età di 68 ann:1, il p rof. ALLVA]l GTJLLSTRAND, ch e nel 1911 aveva Il ~< J our11al » r ecava di recente: « Abbiamo fat to un 'inch '..e st a p er con o·s cer e esattamen,te qua- r icevu to un p r emio Nobel per i su oi st udi sulle sia lo stato sanitario d t Mar siglia. Le n o·stre ; l 'accom-0dazione; è noto an ch e per al tri notevoli contrib l1ti all 'ottica . In collaborazione di Kries inform azioni ci p ermetton,o di dire ch e effe_ttie Nagel, p ubb licò u11 'edizione interament~ rifatta vam ente sono stati segnalati alcuni casi di p este dell 'ottica fisiologica di Heln1hol tz. Diresse a bubbon~ca a Mar siglia in agosto e i1 n princip io l ungo la cl)4ica oftalmologica di Uppsala. di settem b re. I. '11ltimo è st ato con st at ato· il 7 sett embre .. Si può afferm ar e ch e attualil'l:en te la siÈ


1584

IL POLICLIN TCO

RASSEGNA. DELLA. ST.A.MPA MEDICA. Arcli. di Oslelr. e Ginec ,

31 ag. -

F. D 'En

cu1 A. Prolifer azioni cilotrofobl astich e n1ig ra11ti. e U. Enr:oE. Reazio·11e d ecicorjoe1lcpitelioma . d uale cJei p oljpi cervicali jn g r av:da11za. , tvl e.cliz. J{linik, 22 ag. C. H1nscn . Terapia s lr0 Ca 11t in ica 11el Lifo addo111. F. llACEN. Dist11rbi funzionali delle vie urin. Revue Neizrolog., lug . - 1. VAN BonGAEnT e al. ~Ij eli.l e i1ecrotic.a su l)acut a cli Foix~Alajo·u a 11ine. E. MoNrz. Tu1nori cer ebr ali vis :.b ili n egli · epilettici . Pari s Nlé<t., 23 ag. CAl JSSADE e TARDIEU. P11e u1no patie reuma tich e. Journ. de lt1éd. cle Lyon, 20 ag. - Num er o sulle inalattie clell 'apparato d igcr. Zbl. f. Chir ., 30 ag. - II . J\.1ncHHOFF. Peritoniti lla p11eumococco. ·- R. II u snicn . Cis ti p arotitiche lrann1.atich e. Presse Méd., 23 ag. - l\'I. LABBÉ e al . Ur ea d el san g ue e cos ta11l.e d 'An1J)arcl 11el diabeite. - H . J Ul\ION.. S~ndrom e << artritica » i11fantile: asma e r eazioni associa le .. Ann. l nst. Past~u r, ag. - .T. ZEYLAND, TzNEKNOVITZER e al. B. C. G. R. ATIVELLE. Bacillo clelle gan g r en e cutanee. - G. 1;3ERTUAND e C. BEAUZEMONT. Zinco ed e t à. D erniostjilograjo, ag. - G. TAJA. Tentativi ch e111oterap ici nell ' j11fez. gon ococcica. Are/i. ! tal. d i Chir., 5. - E. DEBENEDE1vrr. Con1pl icazioni p leuropol1non ar i. delle mala Ltie addom. - B .. BnAl'\CATI. Necros i g r assosa d ella 1namm ella. D cul. 1\lled . .Wocli., 29 ag. - HoRNUNG e CnEUTzFELDT. Paralisi di tjpo Landr y i n gravida11za . V\T1rrnESTErN., Liquor e sifilide tardiva. Bl1ll. Méd., 30 ag. - Nun1. sulle n1alatti e infett . Br it . M erl. J Oti rri., 30 og·. C. L . F1Tz-W1LLIA1\IIS . 'Tecnica, d ell a r acl :1u ·n1terapia odier11a. I{. A. P1N~ON. Esplo·s io ni di a11estetici. 1

1

[ ANNO

XXXVII, NuM. 43]

VVi en . Klin .. l Voch . , 28 ag. - ~1AYEHHOFER. Uslilagi11is1110. 1\tlunc li. Ai ed. l1Voc l1., 29 ag. HILGER~IANN. Nuove vje 1~ scopi della cl101noterapia. - FLussER. 1\.fL: abi·tuali e i11feltivc. LJedialri a., 1 sell . G. SALVIOLI e G. CoRB1Nr. Introdu z. p er il r elto cl ell 'insuli11a. Chir . degli Org. di 1 1ovim. , ag. O. ANDREI. Cisti o gan g li cosidetti sjnovi ali. - L . BAJ. Cura i1tcruen~a d élJ a lussaz . invet erata dell 'an ca. Riforma n1ed ., 25 ag. - R. CAPO. Antag·or1ismo ( ra adre11ali11a e ergota1nina e ricambio respir a torio. Presse ~Iéd., 27 ag. D. DENÉCHEAU e R. PHIEUR. Ileo riflesso n,ella litiasi r e110-uretrale. lndian J ourn .. M ed. R es. , lug. - N. D. KEHAR. Pro·p rietà d egli alcaloidi ver so l e cellule vive11ti . - R. Rovv .. Morfologia del « Plasmodium falc:,parun1 » in casi le tali. -- C. .. E''' COl\IB,. Compito d e i · collo id i urinari n el prevenire la formaz. di calcoli. L . \ VrLLS e al. Anemia pernic. della g ravid. - Il. B. L LOYD e l .1. E. NAPIER. Na tura d el san g·u e i11g·erit o clni. flebo lo 1n i co l inetodo delle precipiline. Edinb ,. Nl ed. JOurn.. , sett . G. H . PEncrvAL e C. P. STE,VART. l\IIe.lan ogen esi . D .. 1\1. GRETC. Colostro nero, l atte colora to e sudore colorat o. - J P. McG owAN. Na tura e struttura della corteccia s urre11. Practiti on er , sett. B. PAnsoNs -SNIITH. Pro· g 11osi della tr o1nbosi coro1taria. - R. SAL1ssu nY VVoons . Disordini e i11fortun~ d egli atleti. R ev u e Sud .-Am.ér. de Nléd . et C hir.~ lug . C. 1:30Non1No l JnAoNno e A. VADONE. Cirrosi ep atica con asc ite col est erinica. - M. ALu 1z10. Stali dis tonici e s indrom e di Li.ttle. Mediz ._ l ( linik, 29 ag. - W . K . FnXNKEL. Sinto1ni urol og ici di affezio11i g inecologich e. Presse N.l éd., 30 ag·. - 1\.: NETIEI\. Sieroiterapia d ella poliom:.eli te. - G. PARTURIER. Esis1le l a coJecisti te traumatica ? 1

1

1

Indice alfabetico per materie. Bibliogr afia Pag. 1558 Brucellos:, : proble111i d 'ig ie 1te pubblica n 1578 )) Col ag·oghi . 1555 Colec i.s li I e ac ula co.11 i tt ero g uar ila )) meclian te ~l so11dagg·io duodenale . 1556 Difterite: p erma11enza di bacilli sp e)) . 1578 cifici n ei convalescenti Edema pol111onare ac11to )) 1562 Ematurie )) 1559 Encefalite ep :.de11-i,ica e s ue seqt1ele: )) jnsulinot erapia 1576 )) Epa lopatie : escr ezio11e llell 'acq11a 1553 Gastro-ent eriti infantili: riuli111entazione . » 1557 Lalla11te: ljnee dire ttive de11 a i1utrizione >> 1556 Med ~co : l a preg hiera del » 1579 l\folluschi l an1ellibranchi: is temi di epurazione . » 1577 1 arco i : gravissi1na si11cop e superata coT1 iniezioni intraca rdiache d 'adren ali11a » 1552

Neonati pre111a turi: de· ti110 . Pag. 1558 Nevralgie e nevriti brachiali: tra tta)) ntento 1577 )) 1578 Orticaria : tr.a ltainenlo Polion1:eljtici: trattarne11to cQn s.i ero )) di ar1tichi malati 1577 )) Lleazio11e di Botelho . 1549 ·Re tina: terapia dello scollamento . . )) 1577 indacati Nled i ci del Mezzogiorno: con)) ·vegno . 1580 Sindro1ne 1) e uclo-cavi taria n elle scler osi pleurcrpolmonari con d eviazion e )) trach eale 1576 • indrome pl en o .. aortica i1ella d iag11osi )) 1575 di lue )) S te11osi initralira 1579 Sple no1negalie primitive: splen oco11)) trattilità 1575 l 'r aumi crG11io-cer e])rali: tra ti a111en Lo . )) 1565 )) 'fu})er col osi e pubertà : rapporti 1575 Tub er colos i p olmonare: stru tturn e )) formaz. d egl i infiltrati . .. 1575

N on El consentita la -ristampa di Zavo-ri pubblicati nel Polioliniao se non in aeouito ad autori1•a•ione scritta dalla redazione. '/iJ -vietata la vubblica•ione di sunti di essi sen•a citarne la fonte. Diritti di proprietà riservati.

V. AscoLI, Red. resp.

Roma • Stab. 'fipo ..Lit. Armani di M. Courrier. •


Roma, 3 Novembre 1930

ANNO XXXVII

Nnm. 44:

fondato dai professori:

• •

,

FRANCESCO DURANTE

GUIDO BACCEL·Ll

sgzIONE :PRA.TICA . REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : F . Ricci: Paralisi difteriche a

~a­

rattere famiglia.re.

Osservazioni cliniche: E. Pegreffì.: Su di dii

raro caso

Uiil

dell'avambraccio. Lezioni : C. Cottalorda : La -0hiTurgia del dolore. Sunti e r a ssegne: RENI E vm URINARIE: R . Cor·dier : L'ietofìsiologia del rene. - D . Ruseell : Una classifì.l(}aziione del morbo di Bright. - R . Ri·n aldi: Le nefrosi luetiche precoci. - F . Hagen: Disturbi fun~i onali del-le vie lll'inarie. - SANGUE E ·oRGANI EMOPOIETICI : E . Weil : Le emotripeie emorragipare, anemizzant;i ed emoglobinuripare. - Mu rphy e Br:u ~ch: Orit_iloa de~la. terapia col fegato. .- Auhert1~ : La rad1?ter.a p1a del morbo d•j Ho dgkin. - .A.. SlaVlero: Noduli del Gamna 1n milza b a nt.iana. strapp~m ento

Cenni bi bliografici. • 1 c-ongressi di Medieina e Chirurgia : XXXVI Congresso

di Medicina. Interna. - XXXVII Oon1gresso della Società Italiana di Chirurgia. - XXI Congresso della Società Italiana dii Ortopedia.

Appunti per il medico pra t ico :

MEDICINA

SCIENTIFICA:

Ricerche sperimenta.li su cavie neonate ool va;ccino

LAVORI ORIGINALI. OSPEDALE POLICLINICO UMBERTO I - ROMA. TV PADIGLIONE - P rimario: Prof. G1uL10 GALLI.

B~

C. G. J)·e r bocca. - Vaccim·a ziioni ·protettive nella tubercolosi. SEMEIOTICA: La preesione sanguigna normale. - Sulla di.a gnoei di vizio semplice e di 1doppio vii.zio dell'oriifìzio aortioo e mitralico. - CASISTICA E TERAPIA: Ulcerazione tubercolare degli intestini. - Fattore di contagio in un caso di ameb-iaei dn.t esti·n ale. La forma ambulatoria dell'appendicite acuta. - I1a vaccinoter~pia !Ilelle coliti. - Al-cuni aspetti clinici dell'aerofa.-g;i a . - Nell'aerofatl a della gravidanza. La oura de1 J)'I'Urito e della ragade ·d ell'·a no. POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA.: Recenti contri·buti di medici al .progresso della ch1-

ru1gi-a.

Politica sa ni ta ri a e gi urisprudenza : G.

Selva~gi:

Norme sul Ti-conoscimento della qualifica di gpecialista.. - Cont roversie giuridiche. 1Nella vita professionale : I l 23° Congresso dei medici condotti. Ammiin.istrazione sanitaria. Servizi igier1ioo-sanitari. - Concorsi. - Nomine, promoZ!~oni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Napoli. Notizie diverse.

Indice alfabetico per materie.

e i sono avviste ch e i liquidi refluivano per il naso e•d i ·b occoni andavan,o facil•m .ente di traverso, speci e se :n1on v.eniv.a posta attenzioine a ll 'atto .del ·deglutire . ' Obbi ettiv.a m,e n.t e era evid1ente ·I.a voce nasaJ.e. I:nvita·n ·do le pazienti ad aprire la ·b occa e d osserv.a ndo durante la fo n.a zion1e il pal,a to molle, era chiara I '.esistenza di u1n a paralisi di que sto. Nie lla b.a mhina più piccol.a il velo era imm ohi·l·e, abbassato·; n,ell1e a ltre .d ue ·p azienti app1ena mobile. In tutte tre .si notava in.sen sibilità d.ella parte lesa. Risu·ltava così ·evidente la diagn o i ·di paralisi d·el ,relo pal.atino. Pen sand·o alla corizza i)r·ece·de11tem·en te soff.er1.a .d.alle m.al.ate, ebbi qu.asi .J.a certezza ch e il deficit e istente doveva riferirsi ad infezione difterica. Ad ogni mo do prelevai dei tamponi ed in tutte tre le pazienti la rioer ca fu postiva per un.a i·nfezionie ·da LoeffJer. D.opo circa .dieci giorni .le mala te migliora~on10 nettam1 en te senza cura di siero e in poco tempo furono completamente guarite. 1

1

Paralisi difteriche a carat ter e famigliare.

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Dott. FLAMINIO R1ccI, a iuto me dico. i\1i è sembrato di UÙ certo interesse il riferire b1,evem•ente su questi .c asi occor.si .all.a mia os• servaz1one. La mamm.a, . di circa 40 a nni , 1e du e figliu.o le, u:na di 16, l 'altra di 9 an ni, tutte ·e tre, circa tre settimane prima , eT.ano state colte a · brev1e intervallo l 'una ·d.a ll 'a ltra , da una coTizza insistente con abbond,a nte scolo nasale ·di m .a teriale più mu,c oso che purulento, mai sanguigno. Non av·evan10 notato temper.atu1~a febbrile . Seguì una certa, appena peTcettibile, imperme.abili.tà nasal•e. D·etti Een.o meni dur:arono cir ca 10 giorni, poi tutto rientrò n.ella norma. C.inqu e giorni prim.a d1ell.a mia visita , I.a più piccina d.e}]e figliole e nei giorni immediata111ente eguie nti I 'altra, red in ultimo la mam111.a, hanno com inciato a.d avv·eTtirè voce nasale 1

1

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:È noto che ora tutti gli autori sono d'accor-

·do n1el ritenere ch e le paralisi post-difterich e •

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1586

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII' N UM. 44]

ono d·elle pa~alisi tossiche, p er quanto alct1ni, ~emente sottopo ti a sieroterapia e per non pare e11dosi con tatata la presenza del bacillo dì lare dell 'idiea ·da .alcuni manifestata ohe l1e paLoeffler nel bulbo e niella protuber.ainza di difralisi postdifterich e sian 0 dovute al1l'imp,i ego terici moi'ti , ne hann,o ' roluto tra.r1~e, la 00·n se- d1el si1er-0 stesso. gu1enza ·dell 'azion,e ·dirietta ·d el bacillo stesso. Non mi ente perciò di ritenere ch·e, n1ei casi La via seguìta dalla tossina secondo a lcuni occor si alla 111i.a osservazione, l1e tre paralisi aPebbe la ia san.guig na, . secon·do i più, però, riscon tra·te si debbano imputare alla man,c anza la propagazione avverrebbe per ' ria nervosa ·della sieroterapi.a, ed anche a mmesso ch e la (Babonn1eix). mancan za di questa possa predisporre a paralisi Le ·l esioni pro·d,o tte d.ebbono .essere conside- è possibi·lie .amm1etter1e ·c he paralisi si dovesse r.a te comie manifestazioni di le·sion i d1egli or- · p~e&eJltare in tutti e tre ·i mie mbr i ·d ella stessa gani centrali, pro.dotti precocemente dalla tossi- famigli.a affetti dalla i&tessa l ocalizzazi.o ne della na , ma le cui manifestazioni sarebb ero tardive malattia, senza pensare a l concorso di a ltri fate limitate ad a lcuni territori. , tori ? Fattori che io pnesumo siano rappresenRicor.data in br.evi,s sime ·p arol1e la patogenesi tati n ei casi in ·discorso sopratutto dal tipo spedelle paralisi postdifteri che e ricor.dato ch e la ci.al1e del virus e più 'dall.a predisposizione infr.equeru.a de1l1e par.alisi .stessie in r,a pporto a l l.a ·dividual e, tanto 1p iù facil·e in qu1esto ·caso ad • • malattia è 1d~ fficile da .stabili-rie, da·n ,d o i di- invocarsi, tr.a tta·n ,d osi di individui della stessa famiglia. versi ,a utori un.a frequenza oscillante dall'll a] 23 % e d entran.do così nella .discu ssione d .e i • nostri ca.si, diremo ·ohe è n oto come la difteRIASSUNTO. rite nasal·e sia più spesso occorr:ente come locali'zzazione ·s eoonda ri.a de11a f.aring,ea; ·p erò 1esL 'A. d·escrive tre casi in trie m ·e mbri ·della sa ·spesso v1en e a n ch .e osservata come .localizza.. s·bessa fami glia di clifterite n.asale .seguìti da · zione ·p rimaria p,er quanto ciò avven ga ·o on paralisi ·d1el velo palatino e attribuisce .Ja causa molta m aggio:rte fuequ·e nza ·n ,ei la ttanti e n ei de.JiJ.a 'complic.azion.e a fatt,o ri .dipendenti dalla bambini fino a l terzo a nn.o di vita. Nei nostri specia le natura del virus e ·dalla predisposizi-0malati si trattava invece di una bambina g ià n1e in.divjduale f.amigliarie. g randioella e di due a·dulti che v1ennero co,l piti BIBLIOGRAFIA. con lo·c alizzazione esclu·s ivam,ente na.s ale. s ,e ciò può già sie mbr.ar.e, ·se n,o n str,a n.a ·OO&a, certo CENI . Effetti della tossin,a. d ifterica sugli elementi non frequ ente a verifi carsi , molto più iin·t eresistol. del sist. ne1;1oso. Rif. !\1ed., 1896, vol. I, pag. 388. sante appare la com.pa.r sa ·d i para lisi in tutti R t>LL EST ON . The Diphterit. Paralysis. Practitioner, tre i m embri affetti ·della stessa famiglia e di I, 1909. uno stesso tipo di paralisi . ZoELEN . L es paralisis diplitériqu es. Rev. de Mép·ossiamo ora attribuire l 'insorg~nza della decine, 1923, n . 86. p1a 1~lisi a ch e n ie ssun.a d.e ll1 e t:ve pazi enti , p,e r SICARD et BARBÉ. Fixntion des toxines sur les cent:res nerveui:. Soc. ~1éd ic. des H<3pitaux 13, 12 ~ il fatto 'ch e l 'infezion e passò ino,s servata, fu 1907. ' curata co1 siero P E q uindi an·cora un.a volta B ABONNEIX. lV ouvelles reclierch.es sur le p aralis. convalidare J.e idee da mo1ti ammesse che cioè diphtér. Thès . d. Paris, 1903. le paralisi difteriche complicano a prefer~nza l\1ARFAN. Leçons clin. sur diphtérie. Masson , 190.5. le difteriti trattate tardivamente e d insufficien- LEREBOULLET et Bou LANGER. lv.Canuel Clinique de la dipht érte.. Baillière, 1928. tem ente ed a più forte ragione qu elle eh.e no n FFLD STEIN . Paralisi. difteriche sen za difte rite. J our . on o state nè rioon,oscit1te nè trattate? Ma sennal des praticiens, n. 9, 1929. za lJarlare ·di quanto .alcu11i ,a utori 1dicono, conInteressante pubblicazione: traddicendo a ll 'affern1azion e pTece·d·ente , ognuno di noi , e -più qu elli che con tinuamente sooott. RACNAR BERC Direttore del Laboratorio Ohimico-Fieiologico a 110 a contat to di difterici, quante ·difteriti ve\Veisser Hirsch (Dresda) dono non trattate o mattate tardi e non seguìLE VITAMINE tc da paralisi re quante d ifteriti tra tta te con SCUARDO CENERALE CRITICO ~ i ero ad a.burida.n tiam e ~eguìte d,a paralisi anSULLA TEORIA DELLE COMPLETIVE r l1e g ravi ? p,e r non parlare dello scetticismo Seconda edizi0111e ch e ha ~nv.aso molti in questi ultimi anni sul T.raduziOin.e sintetica autori zza,ta da ll'autore, del prof. Ciuseppe Sciacovelli. poter e di g uarig ione d el sier,o so1p ratutto n·elle Volume in-8°, di paigine 177, nitidam ente stampato. forme gravi di croup laringeo, soetticismo djPrezzo (in brochuTe), L. 1 O i - (rilegato), L. 1 5. g raziatamente giustificato dalle morti di picI nviare Vagl·i·a P oetale ia,U'editore LUIGI· POZZI coli malcyti pur t empiestiv.amente ed abbonda nUf ficio P o.stalle Succmrsale diciotto (18) - ROMA . 1

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXVII' N UM . 44]

OSSERVAZIONI CLINICHE. · Istituto di Clinica Chirurg ica della R. Università di Modena ' . diretto dal Prof. P. F10R1.

Su di on raro caso di strappamento dell'avambraccio.

s tretta dai due g iri di corda, di cui son o visibil issin1e Je tracce circolari. I 1nuscoli dell ' avan1 braccio sono discontinuati irregol.a r1ne nte, a l iYello djverso, ma tutt:. al di sotto d ell a n1età d is ta le del l 'allambraccio ad eccezion e d el lungo st1pinatore che è asportato nella sua quasi totalit~t. Il r adio riYestjto ancora nell a sua metà d istal e d1 brandell i i1111scolari, si presenta nella sua metà

Dott. ENRICO P EGREFFI, a ssistente volontario. ,.

Tra i gTandi trau111.atismi ·d elle estremità, i10 11 si annoverano certa1nente come evenienza eccezionale le avul~ ioni cli inte1 i arti o di segr11en Li di essi. Tali t i}Ji di le ioni , rico11osc on0 c0.L11e i11 ec • ranisn1i .nbitu.ali lo stritolan1ento lra i11gr;i11agg i di n1a ccl1ine, e la sezione cla IJarti tcgl ie11ti ·degli stessi. Nel caso cli cui •~ 1 i acci11g o a riferire, il meccanismo ·d i produzione d ellé.l lesione n1 i è IJ.arso ir1 solito, in qua11to è r i fer ibile per la inagg·ior parte alla trazione sull 'arto esteso con punto cli ar>poggio e di resi tenza al ca'ro ascellare. Ecco in riassu nto , la d escrizior1e d el caso: 1{. Dario, cli a11n\ 15, da 1'orre Nlai11a, vie11e d 'urgenza r icoYeralo in questa Clinica Chirurg·ica il giorno 8-VI-1927 . Egli narra che t rovandosi poch e ore pri1na su di un birocci.o, trainato da un asino., ed avendo aYvolta, strettamente a dopp:.o g iro, attor110 al polso, una grossa corda (di circa 2 c n1. cli dian1etro) sferzava con, essa l ':-1nimale. I1111)rovvisante11te detta corda, che ter1ni11ava ali 'estremità librra con un n odo, restò i111pigliaita tra i ragg·i della ruota di destra e si aYYolse, col girare della ruota, sull 'asse. Accortosi del fat to·, il g·iovine tentò di liberare la mano dai giri della corda, n1a poicl1è questa \'eniva rapidamen te tendendosi la cosa gli riuscì in1possibile. · Lo s tirarr1ento prog ressiYo subìto dalla corda ~ dall 'arto superiore d estro lo portarono di necess '. tà a spo,r gersi dal biroccio fino a che ad un certo mo-m ento egli venne a troYarsi col cavo ascellare forten1ente. i1npuntato sul 111argine dell 'al té\ sponda di legno; a ques to pun to avvertì la sensaiione di strappan1e1tto de11 ·aYa1nbraccio., accompag11antesi ac1 un dolore così i11tenso eh 'eg·l'.. perdette la coscienza. In questo ntoinento l 'arto 'veniva a trovarsi in estensio11e Jlli1Ssi.n1a, co n due forze agenti in senso contrario, l 'u11 a applica ta mediante i g iri della corda , . alla r egione clel p Dlso; l 'allra, l a resistenza rappresentata clall 'imp1111tarsi dell 'ascell a contro la spo11da del biroccio. · La lruzione fi11ì col Sttperare la resiste nza offerta dall 'arto, il qual e cedett e in due punti: 1) a livello• dell'estremo distale del cubito, ::h e venne fratturato; 2) in corrispondenza dell 'articolazione radio:nncrale i cu! legqmen ti vennero lacerati. Ne r :,s-ul tò d i conseguenza il dist acco di quasi :utto l 'avambraccio. La p ar. ~e dis taccata raccol t a poi dagli accorsi, Jre enta i segt1en t i particol ari: . La cute è lacerata con u11<t certa regolarità e 1vcllo del pol so, subi t o al di sopra clell a zona

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F 1c. 1. prossi111ale co111pleta111e11Le denudato ; n è s~ scorge alct1na traccia della capsula articolare. L a Luberosit à bicipjtalA da cui è completamente disin'3erj lo· il tendine do l bic!·p ite ap,p are intatta. Il cubito è fra tturato a 4 cm. dal suo estremo inferiore in, corrispo11de11za esatta d el solco lasci a~o sulla cut e dal gjro più alto della corda che circondaYa jl p oJso; ha la linea· di frattura che si p·u ò defi11ire tra versale. Vasi e nervi del1'avainbr accio apJ)niono discontinuati a diverse altezze. Tu 'e1:ri(}rragi,a se s~ 11a riguardo all a i1nportanza .d el traum a ti s rno si può dire essere s tata inig11ificante. In corrispo1td e11za clell a parete anteriore del cav<?> ascellare si O·Sserva una striscia ecchimotica marcatissi1na , larga circa 2 cm. e lunga 6 .

Non intendo dilun g·ar111i ulla d escrizione d el trattamento chirurg ico a cui fu sottoposto il paziente non present ando alcun interesse parti colare. Merita invece il caso, una breve di cussione sulle modalità con cui la lesione si è deLerminata. /\. quale meccani mo è possibil~ a scrivere la frattura del cubito P Per quanto speri111ent.almente i sia riusciti , r11 ~diante appli cazione di forze e n ormi a fr'atLur.are .ossa r esistenti quali il femore e 1'omero , 111edia11te trazio11 e diretta , è però ammesso -

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IL POLICLINICO

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che le fr.a tture per trazione e per strapp·amente sono in pratica possibili solamente per le &porgenze apofisarie. . P·er le ·e stremità spug nose delle ossa lunghe, si sono o sserv.a ti solam,ente str.appamenti parziali poich è la resistenza di una epifisi sana è superiore a ·q u·ell.a dei legamenti, i quali , per ciò ce.dono prima ·dell'osso (Tan ton). Quin.di n el caso nostro non si può ammettere ch e la sola trazione esercitatasi sull ''intero m·e mbro superiore esteso, .abbia potuto frattural"e l 'ulna: prima ·d i giu.n gere alla disco·n ti.: nuità sch eletrica avrebbe dovuto verifica1~si il oedimento ·d ei legam ·enti articolari d el · gomito o dell.a spalla . Escluso, dunque senz'altro, per le ragioni sopra ricord.ate, il meccanismo puro di trazion·e, io p enso ch e la frattura si sia ·d etermin ata in questo mo.do: i giri di corda circondanti l 'avambra ccio g·radualmente e fortemente s tretti per la trazione subìta dalla cor.da stessa, hanno agito in sen so normale all'asse delle ossa dell '.av.ambr.accio. Qu·e ste stimolate ·d a una forza diretta a·d avvicinarle, e tendente quindi a ri·durre l 'ampi.ezz.a dello spazio interosseo, hanno resistito fino a·d un ce·rto limite oltre il qua le l'osso più debole ha oeduto fratturandosi. Questa ipotesi è avvalor.ata dal fatto ch e l'impronta cutanea del giro superiore ·di corda corrispon·d·ev.a , come si è già rilevato, alla sede . della frattura. Essen do il ·cubito a liv.e llo del punto di azion e dell'ag·ente traum.a tizz.a nte, .assai più debole del radio si compren·de, come .e sso e non il radio abbi.a n ecessariamente ·d ovuto ce·dere . In un primo tempo l'ulna deve .aver subìto un rad.drizzamento .della normate curvatura a concavità esterna poi una inflession e gradua le sino a super.a re i limiti di elasticità posseduta dall'osso. · A questo punto I.a corda si è trov.ata a circondar e il solo radio e le parti ~olli del! '.avambraccio. La trazione cui essa era tuttora sottoposta per l 'attorcigliamento progressivo all 'asse ·d ella ruota, si è m.anifestata nei suoi gravi effetti sul punto più d ebole ·dell'arto cioè in corrispondenz.a .dell 'articolazione radio-omerale i cui legamenti ha nno ceduto. Successivamente .anche le parti molli del1'avambraccio si son o lacerate in modo da ·perm etter e la totale discon tin u.azione dell'arto. Così e non altrimenti, io cre do si p·o ssa interpretare il meccanismo di produzione d·ella lesione osservata. · 1

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RIASSUNTO. L 'A. d·e scrive un raro caso di strappamento dell 'avambraccio e ne discu te il meccanismo di produzion e.

LEZIONI. La chirurgia del dolore. (C.

Mars-eille Médical, 1930,

OoTT ALORDA ,

n.

13).

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U1n o dei còmpiti 1p iù i•m portanti .d,e lla terapia è quello di ·elimin.are il dolor,e, e la chirurgia si è m•e ssa risolutamente al sussidio della medicina neil.l 'asso·l vere questa funzione. A p1rescind·ere d.a tutte le altre loro mol'tèplici indicazioni gli interv·e nti operatori possono avere ,quel·la esclusiva di eil imin,a re le cause di un dolore. La chirurgia d el ·do1o·r e è relativamente facile qu.a ndo I.a cau sa è an.atomicament,e eviden te . Le co se si complicano quando si tratta di un dolore periferico o visoerale eh.e non è in rapporto a1d ·una causa riconoscibile o estirpabile. Si p·o ne a llor.a ·il pro·b l ema d·el punto nel quale bisogn.a interrompere il circuito nervoso :p erchè non si produca più la tr.a sform.azione dolorosa ·de Ll '.e c·citazione periferica. Questa interruzion e può praticarsi sulla parte peri~erica d·el sistem.a n ervoso ed allora si hanno le seguenti op·er.azioni: 1. La n euro tomi.a d'ei nervi oe~:ebro - spinali. 2. La simpatecto·r nia (ablazione ·d·e i plessi simpatici o d·e i nervi simpatici sistem.atizzati). Oppure può pr.a tic.arsi sull'asse oen tr.ale della trasmissio·Iil·e o ·sulle fibre nervose che Ite e1na n.ano dire ttamente ed a llora si ha nno: 1

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1. La mieletomia. 2. La cordotomi.a antero-1.aterale . 3. La r.a dicotomi.a postieriore . 1

In.fine si •p uò sopprimere il centro di trasform.azione o la via di trasmissione, costi t11ita rispettiv.am1ente 1dia l ganglio simpatico e dal ramo comunicante . La neurotomia deù nervo oer·ebro-spinale presunto punto di partenza d.el riflesso doloroso . è stata la prima oper.azione co.n cepita e diretta contro il dolore. Spesso la si è acoo·m pagnata .allo stir.a m ·en to ed ·.a lla torsi-0n·e del tron.co nervoso. Qu,e sta operazione non è scevra di pericoli e non g·arantisce sen1pre il suc·c esso. Di tutte le n eurotomie una sola ha r esistito 1n pratica, .q uella retro-gass erian.a , che costituisce il solo m ezzo a ttualm·ente con osciuto per combattel"e con su ccesso la n.evralgia f.acci,ale essenziale. La simpatec.tomia periarteriosa costituisce l '-intervento tipo sul simpatico p eri·ferico. Ma se ha dato sucoessi inco·n testabili, dà anche degli insuccessi , rch.e il più ·d·edle vol te dipend·ono d.a ·errori di tecnica e ,d 'indicazione . Il d·olor,e simpatico r im.ane periferico solo per un tempo relativamente ·hr.eve ; rapidam•ent·e si 1diffonde a lla r.adioe delJ 'arto o arto d·ell '.altro Lato, dain do la sindrome denominata « neurite ascJen.den~e n, ch e, tper Lerich e e W ertheimer, sarebbe sempre sotto la dipend enza del simpatico. Se questa concezione può 1

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SEZIONE PRATICA ,

spiegare in certe affezioni l 'effetto bilaterale d'una simpiatectomi.a unilatera1e, spiega a n ch e meglio ]a diffusione ·della sindrome dolorosa, e gl 'insuccessi d 'un intervento che, con1unque si faccia, rimante sempre periferie©. Questi insucoessi si spiegano anche in parte con }'.esistenza di fibre simpatiche intorno ai niervi periferici della vita di r eil.aziro ne, pe:r cui alcuni hanno co,n sigliato di completare là simpatectomi.a p eri.arteriosa con quiella perinervosa . Si oompr.,end.e an·ch e com,e si sia cercato di attaccare il simpatico p erif.eriço qu.a nto più i11 alto è possibiJ·e, e ch e a l l.a to della simpatectomia peri.aortica vi si siano resecati i plessi simpatici periv,i scerali e le fibre simpatiche ch e n·e ema n.a no di:vett am ente. Così è praticata la Tesezion,e d·el plesso ipogastrico in alcune cistiti dolorose, la resezione ·del n ervo presacrale e l 'ene rvazione rena le. La mielo tomia o ezion e trasversale del midollo è ·stata eseguita da Lerich e in alcun:i casi di n evr.a1gi e pelvicl1e sinton1.atich e di canc:ro uterino in o1per.abi1·e. E ' ovvio che si tratta d'un intervento disp erato . La co rdotomia ant ero- laterale, I.a cui tecnica è stata. fi ssata da Robinau e Bauzit, è un ' op·erazion1e log·ica ed e ffic.ace. E' noto che le fibre ·d·ella en sibilità dolorosa e termica formano un fascio n ella profondità del cordon·e l.aterale del midollo, situato in avanti del fascio pirami·dale incrociato, all 'indietro del fascio di Gowers e d·el fascio cerebellare. Malg rado questi rapporti esso è chirurgicamente accessibile. · Qu·esto intier vento è stato pTaticato con su ccesso in m olti casi. Quan.do è eseguito correttamente d etermin.a la so,p pres&ione totale dei dolori con un minimum .di rischi funziònali e ·u n,a debol·e mortalità. In un caso di dolori atroci 1p rovo,c ati da ·d iffusione di un can·cro dello stomaco e n el qua le il paziente era deciso al suicidio, la cordotomi.a a:atero-latera le ha con cesso un.a sopravvivenza di più di un l11ese libera ·da ogni dolore, p ra ticamente attestata da lla soppression e d ella morfina. · La radicotomia posteriore,. ·dopo un n1on1ento di voga, sembra ora in vi.a d 'abbandono. È gravissima quando è bilaterale, ha indicazi9ni limitate qua ndo è unilaterale , è sempre tecnicam,ente difficile. La gang liectorriia simpa.tica sembrava fino a qualche m ese l ' interv~nto più ardito e più diritto allo scopo n ella c·h irurgia ,d.el dolore. I su ccessi ottenuti nell 'ain.gina pectoris fa·cevano g·iu stificare . l 'atto ·O peratorio, che t.endeva a p1~eci sarsi e ch e era capace di guarire i I dolore. Prima si praticò 1'asportazion·e bil.atera le della catena verticale e d·el primo g·an glio cervicale e poi del gang lio stellato. ~fa I 'ablazion e di qu.esto g·anglio· tecnicamente facile insie1ne a·d in u cèessi ha det erminato an ch e catastrofi , ch e i1on sono state tutte pubblicate. 1

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Spesso si è avuto la morte improvvisa per ed·ema pulmonare o asistolia. La sezione dei rami comunicanti è ancora in fase di esperim·e nto. Comunque IIlon è azzard.a to prevedere che d.a l punto di vista analgesico darà risultati superiori a quelli d,e.Jla radicotomia posteriore. ~Ialgrado gli stu.d i accurati fatti e·d i perfezion.a m·enti della tecnica, la chirurg ia del dolore ri1mane un' i ndicazion·e ·d '.e ccezione. La ,c ordo·t omia antero-laterale è riservata alle algie da 'c ancro inorperabiJ.e. In questi casi è superiore alla simpatectomia ed alla reseziùn·e del n·e rvo presaèrale. . A.rlcuni intenrenti, che p er molto tempo si a ffermarono di e fficacia certa , sono attualmiente a bbandonati, si.a p er la loro g ravità, sia per cl1è sostituiti da operazioni più semplici a scopo più limitato e di maggiore efficacia. Tali sono la g.a ng lio ectomia e la radicotomia. Ui)a sola n ·eurotomia è o ra ammessa senza contestazioni, quella dell.a r.a dice protuberanziale del trigemino. Per qu.anto rig u.arda gl'inte~enti sul simpatico conviene ·distinguere le s in.dromi ·dolo·r ose· periferiche e quelle visoe,r.a li. · . Pe r le prime s i deve coin siderare se si tratta di algie -limitate o ·diffuse. · N·~l primo caso, il cui tipo è la causalgia , la s1mpatectomi.a è particola rmen te indicata ed e fficace. Essa può riuscire v.a ntaggiosa anch e n el morbo di I'taynau·d , n el quale quantunqu e praticata ad un s.olo lato ha .azion·e bila terale. · Nell a sindro me diffusa, o ·di n evrite ascen d·enbe, è indicata ,e d efficaoe solo la ramicotomia. P er quel che rig u ard.a i monconi d'a mpuMzione .dolen ti bisogn.a distin.g uern e tre tipi per i qu1ali sono in·dicati tre interventi dif~erenti . Il primo tipo è dolente .all.a pressione in -u11 territorio n erv·oso d efinito : si tratta agendo di:rett.am·ente sul nervo interessato. Il secondo tipo è caratterizzato da dolori a tipo simpatico con crisi di e·dema e disturbi trofici: si tratta con l,a simpatectomi.a. I·l terzo tipo , quello dei g·randi monconi ·dolenti , si può tentare la ra • • m1sez1one. La terapia chirurgica dei dolori viscerali, mio ]to più complessi ne'1J.a loro etio logia e nella loro trasmissione, h a subìta la stessa evoluzione di quel·l a dei dolori perife·r ici . I prog·ressi d e1'la gine,col,o gi.a hanno dimo. trato }'.e fficacia della simpatectomia ipogastrica, d ella resizione del n ervo presacrale o del plesso ipogastrico in·feriore. L 'intervento di Ja b ou•lay sul plresso solare ha solo i n teresse storico . Non più pratici sembran o j tentativi ·di Latarjet e W erth,eimer sui nervi gastrici e quelli di Papin su i plessi renali . Il dolore viscerale del piano a ddominale semb1;.a j11 fluenzato l1nican1ente da11a ramicotomia . 1

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DR. I

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1590

[ ANNO X~XVII,

IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. RENI E VIE URINARIE. L'isto ..t·isiologia del

i~ene.

(R CoRDIER. Le Scalp·el, 5 aprile 1930).

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rante per il glom·e rulo ed il suo riassorbi mento n el tubulo piega tutto. Lo studio dell' eliminazione del trìpanblau è stato fatto .an cora n ei 111an11niferi n eona ti in cui il re11e 1)ossiede ancora alcuni pseudog·lon1eruli . Lo p seudog·lomerulo si differenzia dal glomerulo definitivo per il fatto che il fòg·lietto visceral·e ·del g·lo1n.erulo di Malpigl1i è anoora t111 e1)jt.elio cubico continuo inv·ece di essere u11 endotelio ·d isco·n tinuo. In questi animali non s i riscontra il colorante nei tubuli che orig·inano dai p seudog·lomeruli. Sembra d·u nque ch·e l 'i.nterpo sizio n e fra 1a ·cavità gl·on1erul1a r·e ed il · an()'ue ·di u11 .epitelio cubico im·p edisca il passaggio del colorante, ciò ch e conferma di nuovo l 'i deR di u11a filtr.azione di qu,est 'ultimo attra\1·erso il g·lomerulo e del uo riassorbimento per il tubul o contorto. La prova formale del processo di riassor~ bimento non poteva essere for11ita ch e conoC·e11do la con1 posizione chimica del liquido filtra11te del g·lo111erulo i)er paragonarla con qu~ lla ·dell 'uri11a. Ciò se1nbrò per molto tempo irrea.lizz,a bile; i11 questi t1lti111i anni Richa:rds ·e d i suo·i collaboratori '"'ono riuscili ,a portare .a termine delle rj ce rcl1e fatt.e in questa direzione. Essi sono a rri·vati .a i11trodurre u.n .a micropipetta nella cavità g·lon1erulare del rene di rana , in ~jto , ritirando t1n.a piccola qu.a11tità di liquido, ch e h a11110 ~ o l tO J)O~ to .all'.azion,e di diversi r eati jy i chi1nici 1110It·o sen i'bili (1). Confrontando la composizione di questo liquido con quella dell 'urin.a, g·li AA. citati hanno l)Ortato la pro·va definiti,,a di i:ia sorbin1e11to d-ello zucohero ·e d·ei cloruri , din1ostr,a ndo nello stesso tempo ch,e nè il potassio n è l '·u rea sono riassorbiti. So,n o inoltre riusciti ad i11i.ettarie n ell.a cavità glomerulare u11a debole quantità di colorante , speci.aJment.e il tri ])anb1at1 , e d hanno ottenuto dopo qualcli.e te111po deJl e jn1mag·ini assoluta1nente co111parabili a quell e cl1e si ottengono 9.opo i niezio11!e ottocut.anc.a di questi stessi coloranti, l 'accun1ulo del colore essendo, ben , inteso, Ìi1mitato a l solo tubulo di cui il glo111·erulo era st.ato punto. In b.a e a que .. te ricercl1e è evidente che la teoria di Bovv-111a11n è atl ualn1ente inaccettabile. ·si d.ev-e .allora accettare inte.Q"r almente la te6ria di Lu·dV\rig, co·n1e è staia formulata da Cu sny , le sue caratteristicl1e e sendo il riassorbimento e la 11eg·az ione ·di og·ni secrezione t.ubu].a1-. e P La filtro.zion e d1eve evident01n·ente essere a coe ttata quale la concepisce Ja teoria di Ludwig. Si deve però forse .amn1ettere u1:i.a permeabilità elettiv,a od .a11cl1e un.a secrezione dell ' endotelio glomeruJare rispett o al alcune sostanze a ' "endo V\' ea rns e Rie 11ard.. trovato i cloruri 1

Lo studio istologico ·della e1i·minazione deJ.l,e sostanz·e color.anti .a ttra\rerso il rèn e fornò.sce dc.i risultati estremam·ente i nter.e ssanti , m a che debbono ·esser.e interprietati con molta p rudenza. Un a prima con·dizione è ch e il colorante im1pi·e g,a to non abbi.a tend enza .a diffondersi dopo Ja morte .del te .: uto. L ' i11dac o~t "1 r­ minio , così sp esso adoperato, è molto d1ffuibiJ.e e quando si prel e,rano i re11i di anin1ali che abbiano ricevuto una certa dose di questo colorante, è possibile che e ~ so i diffonda , prima ch e arrivj il fissatore, si potrebbe così ritrovarlo in posti dove non si tro·v a normalmente. Lo stesso appu·n to si può fare per il bleu di m etilene e può sp,iegar e i -risu1tati ottenuti da quegli AA. che h.an110 dimo st1~ato, u sando tali co1or.anti, una secrezione di dette sostanze atr.averso i tubuli. Un.a seoonda prec auzion·e da pr.end·ere è di evitar.e l ' impiego dei colori basici .di .ani lin.a , cl1e penetr,a~o troppo facilm·e nte n.elle cellule. I. colo·r i a?idi di anilina non presentan·o questo inconveniente. Uno di .essi, il tripanblau è particolarmente conveniente in questo genere di ricerche , p erchè è poco penetrante e non ha alcuna tendenza a diffondersi. L'impiego dei colori acidi ·d i a.n ilina ha da bo a NoelJ.endorf degli argon1enti seri in favore della teoria di Lu·dwi.g o teoria della f.iltrazione-ria sorbim·ento. Se si studia l '.elimi~a­ zio,n e ,d el tripanblau si constata che questo color·e si ritrova n·e lle cellule ·deT tessu~o del tubulo torto., ma il momento in cui questo accumulo intr.aoellula~e è più intenso non corrisponde al m om ento della con·centrazion.e massima del color.a nte n ell'urina. Se il còlorante fosse se . creto è evidenoo ch e i dt1e n1.a simi ·dov·rebb ero coincidere; n on è così , i)oich è, al mom·ento in cui la concentrazione dell ' urina è massim.a non si ritrova colorante n elle cellule; e quando, al contrario , l 'accumulo intr.acellul.al"e è inten so. la co11centr.azione del colore n ell 'urina ca·d e al ~sso più bas o. Quando si stu,d iano i tag·li di reni di anim.a li in~ettati con il tripanbla.u , si con stat»a ch e i tubuli oo·n torti non co.n teng·ono la stessa quantità di c.olorante. Esani inando i reni per dissoci,a zione si V·edon.o ·d ei tubuli contjorti interi e i · con stata ch·e l'accumulo di tripanblau. è tanto più forte quanto più le porzioni e aminate ono vicine al glomerulo. E tutti i tubuli contorti pre e11ta 110 lo stesso aspetto. (l J Gli e ~an1i han110 di1110 trat o in !llodo peren~ L ' ipote i d·ella secrezione n on può spiegare tor=o ch e l 'urina glo111erulare co11t1e11e tu~ti 1 <fUèsto fatto, mentre la filtrazi one del colo- con1po11e nti del plasn1H , salvo le proteine . 1

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in rn.a ggior con·c entrazio·n ·e ·ne l filtrato g lomeru lare ch G n el p lasma. A·n ch e la :rreal tà del riassorbim1en t-0 non è più dubbi.a, ma anche per il tubulo b isogn a arnm.etter,e, in base a nume rose ricer ch e, la possibilità ·della secrezione, sia pure occasionale, quando cioè si tratti di elimin ar·e m etaboliti di cui ·la concentrazione n el sangue raggiunse un tasso anormalmente .alto. 1

T OSCANO .

Gna classificazione del n1orbo• di B1·ight• RussELL. Th e Btitish ili edic. Jourrt. of Urology, settembr·e 1930).

( DoROTHY

L 'Autrice fa una classificazione etiolo,g ica ed an.atomica dell,e ne friti d·eidotta d.allo s tu,d io di tutti i casi in cui •n .el London Hospitail si studiò J.a funziona lità ren.a le ·dai} 1920 a l 1927 e dal m a teriale anatomico del] 'Istituto Bernl1ard Baron. L ' A. ·d isting ù·e i1l morbo di Brig·ht , che è una i11fiammazion·e i1diopatica non surppurativa , dalle a•l tre forme id i n·efrit e cl1e i possono considerare sintom.atich:e e l)f ecisamen te le com1>li1cazio·n i di mal.attie infett ive~ la deg·e nerazione grassa, le intossicazioni .endogene :ed esog·en e, l '.atrofi.a ischemic a seco·n·d.a ria. D.a l punto di vista a·n atom ico ·distingue ·l a n efrite iscl1emica, i•l vero m o·rtbo ·d i Bright o n·e frite tossica (e qui si differenziano le glomeruliti J)r.oliferativ·e e l·e capsuliti 1pro.Jifer.ativ·e), le n·efriti miti (n efro si .semplice di V olh ar·d e Fahr, r1.e fro si l ipoide di Munch ), la n efritis acris proJ)e r e quella acris repens (e di questa forma distin.gu.e v.ari tipi). La nefrite ischi8mica è ·caratter izzata da d·ege'n·e·r~azione d·ell 'i·n tim a arteriosa ilpertrofica e si 11.a in grado mo dico in un ·c erto numero di g ioY.a ni ·di trent 'anni apparente·m ente n ormali . È l 'equiva le·nte .anatomico del·la pro1lungata iperten sion e arteriosa e si accompagna ad ipertrofia del cuore, specialmente ·d el ventricolo sini stro, e a d ipertro·fia della m edia d•elle arterie muscolari. La nefrite isch emica può essere pri111aria e secon1daria; essa clinicam ente è b e11 distinta dal v.ero .m orbo di Bright, in cui si può ave re glomerulite proliferativa, n ecrosi ialina, n ecrosi fo·cal e, glo-m erulit·e adesiva , capsulite proliferativa. La nefrite acris è clinicamente t111a n efrite a z·o temica. La ac ris p1·oper è un 'infia1nmazion e diffusa e presenta .diversi tipi fino al l)ÌÙ g rave che conduce a lla sclerosi. l ,a forma ac ri s rep ens, ch e i ha pes o per influenza, prese11ta ,,ari tipi: uno càratterizzato da glom eruJite proliferativa, i1,n iformen1ente djffusa, un-0 da distruzion e della corteccia , un altro dall a e11orme quantità di parenchima renale d istrutto, un altro an cora ·d a ·distruzione focale del parenchima (corrisponde al ren e g·ranuloso ro. ~ o) . N·el capitolo ·dell e n e·friti sinton1atich e son o 111esse le a lterazioni r en ali n ella periarterite 0

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n odosa, n ell 'infarto acuto, n ella nefrite da ur anio ·d·ei conig li, n ell 'itte ro , ne.i mielomi em~­ tog-eni multip·l i , n elle tossiemi.e gravidiche, nella batteriemi.a .acuta, n ella pie mia , nella scar - · lattin.a , n ell 'endocaridite subacu ta batteriemica, e nel•l o stesso capitolo sono messe la nefrite purulenta discend·ente, la n efrite inter stizi.al.e acuta, subacuta e cronica . L ' A. r~.assum·e le proprie affermazioni n ella ""' egue·n te tabella : l stologicamente

I. Nefri te j schem~ca r a o primitiva. II. Nefrite tossica:

Clinicamente p11-

Nefrite arteriosclerotica primitiva.

1 Nefrite mite in sta-

dio precoce Nefrite mite in sta· d :p intermedio. 2 Nefritis acris in s.tadio precoce. Nefritis acris in stadio inter:rnedio. Nefritis acris in stadio cronico. 3 Nefritis repens.

Nefrite idropigena su.b acuta. Nefrite acu ta. Nefrite azotemica subacuta. Nefrite azotemirea ero• n1ca. Nefrite azotemi:ca insidiosa cronica. R. L usENA."

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Le net·rosi luetiche precoci. Rij. !VI ed., n. 32, ag-0sto 1930). Il ·con cetto ch,e la ·di·ffusionie della spirocheta

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R1NALDI .

negli argani avvenga dopo la compa.r sa d e.Ila .roseo la, cioè al p erio·do secon·dario è ormai sorpassato·, .p erch è vi son o molti casi di infezioni luetich.e visoerali precoci, prima de l1'iinizio d ella lue. Anche .a ca1ico ,del T"en e si pos.so·n o, aver.e infezioni . precoci, .legate alla }ue, sotto forme sv.a ria te. L 'A. riferisce due osserv.azioni clinich e, cl1e confermano tale opinione. Il primo caso, u·n giovan1e di 20 anni , al 1nomento dell 'esame presentava ifilo111a iniziai.e ed a lbum ina fino <)!1 2%o. Nel .. ed jmento so.Io qua·l ch e g lo bu] o ro o, n on cil indri ; funzio·n e ren.a le norma I.e; p:riession e a:r teriosa n ormale. U·n a cu;ra di n eosalvarsan fieoe. spa!ririe rapida·m en te l '.a·l buminuria . Il secondo caso tratta di una gi-0van e donna . con em.aturi.a . Al mom ento .d,ell '·e ame en doscopico si mette in evid·en za un si fi] o1na primitivo sulla forchetta. L'esam e de lle urin e, oltre i g lobu·l i ros i e leucociti, n on presentava elementi i)atolog ici ; la funzione irena l1e era norm.aole. La prima iniezion e di n eosa.lvar san tron ca l 'ematuria. · Sicch1è nei due casi riferiti , l 'a lbuminuria e l 'ematuria ·espr.e si on e d'un patim1ento renale, cedetteiro a lla cura specifica. 1

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~on è p o

ibile con oscer e le alterazioni anatomo-patologiche di queste lesioni primitive renali, perchè esse cedono a.I la terap,i a, n·è si h a nno e le m en ti sicuTi p er poter a ffermare ch e un 'albuminuria sia di na tu'Ta sicuTamen te luetica. Comunque , q·u .a n.do si son potu.tre eliminare tutte l,e alte razioni rena.Ii ch e possono provocare l 'albumin·u ria, bisogna r iconosce-re ne1lla il ue l ',etiolo·g ia d·ella lesione renale. C·o·m ·e t erapia di qu,e ste fo·r.me gJi. AA. sug·ge·r iscono i sali ·solubiii di m ·e r curio; l ' A. in ~ veoe preferisce, seco·n do i con oetti ·d i Mili.an, g li arsenobenzoli , .i qua li se pur ·n on van~o e enti .d.a azion·e tossica sul ren·e, puT tuttavi.a son o m eno p ericolosi del mercurio.

gato, I '.a llargame nto delle g.ambe. Qu este form e .di incontinen za sono spesso in rapporto co11 irritazioni croniche della regione de l collo vescicale e d e11 'uretra post eriore (coito, masturbazione, raffred·d amento, trauma da parto) altr·e volt·e dipendono da cau se puramente psichich e e ist·eriche. Mentre nei disturbi finora trattati si ha uno spasmo del d e trusore e un.a paresi d·ello sfintere, in altri casi lo spasmo colp·isoe lo sfintere e ii.I d etrusore è par.etico : vi en.e a1llora ostacolata l 'emissione dell'urina. Così spesso d ei pazienti non riescono a vuotare l.a vescica piena din.a nzi al m e dico, altri non riescono a farlo fuori di casa, altri infine anch e a casa propria CARUS J . solo d pipo lu.n ga asp ettativa ed en er g ica azion e d·e i muscoli addomin.a li . In queste condizioni J)istu1 bi funzionali delle vie urinarie. un insulto improvviso, p. es. grave bagnatura od abu so di alcool , provoca una riteu zione com(F . H AGEN. Medizin. Klinik , n. 34, 1930). J)le~a. NelJ.a maggior parte d ei casi però r1on I disturbi funzion.a li delle vi·e urin.ari·e consi arriva a questo estremo , ma la riten zione si sistono in una a umentata freque nza d·e lle min- aggrav.a progr essiva m ente. L 'urina v·iene emeszioni (pollachiuria) o neùl.a .e mi ssion·e invosa a getto sempre m eno forte, fino a che eslontari.a di urina (incontin,en za), oppure i11 un sa non ·esce ·p iù ch e .a g·ocoe. Questa ritenritar·do 1e difficoltà d·elle minzioni fino a l loro zioni di urin.a croni ch e su b,a sie n.ervos.a si 0$g·ra do estremo, la rite nzion·e di urina (r.] tardo , serv.an o a qualsiasi e tà: s peci.ailm ente n elle d isu rj.a , rit.e11zi on·e) . bambine ch·e h a nno sofferto per uno stato irLa r-egione del colllo della vescica è J.a parte ritativo d el ·coJ.l·o :vescicale o d ell 'uretra , e la p iù sen sibiJ.e d elle vie urinarie: Se u~o stinei vecchi. m olo viene a colpire qu·e sta r egione, s1 proEsistono an ch e degli stati spastici dei bacivoca il bisog no di urina re ch e, una volta avnetti r en al i , ch e provocan o dolori cupi , oppure vertito, si intensifi ca progressivamente. Così dolori id·entici .a quelli d elle colich e r ena li : il pazi·ente avverte lo stimolo ad urina r e 8, 10, è molto d i1ffi cile dire se i.n questi casi i dolori anch e 12 volte n elle. 24 ofle. Qu.anto più sono non ·dipen·dano, .anzich è da spasmi puram.en~e frequ·enti le n1inzioni , t anto p~ù eccitabile, n erfunzion.ail i , da p iccoli calco]i oppure da ing1voso diventa il pazien tie. Si a rriva così alla nocchiam.enti de ll 'ur et er e. « vestic.a cronic am ente irritabiJe », stato ch e P·er I.a di.a gnosi ,d .e i disturbi funzion,ali de ll e i aao·ra,ra a d oani l ieve stimo1lo , speci.alme11te 05 ...., ·1 vie urinarie sorio necess.arie un.a an.a mnesi a ca d ogni raffre·dd.am e nto , e così tormenta i cur.at.a, l 'esame chimico e microscopico d ell 'upaziente per molti .anni. Il ~rimo ~tim~lo parin a, l 'esam ·e degili organi vicini (annessi , protologico d·e l collo v·escica·l·e v1en·e d1 solito ·d estata vescicol e semina li , retto) e infine l 'esame termina to da impressioni ·p s•ichich e oppu re da 1e ntale d·elle vie urina rie (sondaggio, enstrU:~ raffredda1nen ti . Alla lunga , spesso l e miinziodoscopia). Prima di diag·n osti car e. spas1!1i r ena li ni aumentano tanto di num·ero d.a determinan er-vosi , è neeessario l 'esam e rad1ograf1co. r e una par esi d•ella muscul.atura; l 'urin.a esce La cura su·g gestiva h a molta importanza in di continuo, sen za che il paziente se n e a c tutti i dis tu rbi funzion ali dielle vie urinarie. cor g.a (incontinenza). Se la p ar esi si est ende a.g ~i Nell.à p ollachisuria è utile diminuire la quantio ti d egli ureteri , essi diventano pern;ieab1l1 , tà di urina (pochi liqui di) risparmiare la regi o~ durante i t en esmi si può allor.a m ,an1festfalre n·e sen sibile durante ]a minzione e somminiun d olore a l r en e d etermina to da lla u rin.a reflua. Accanto a qu·este form e estrem e di in- strare a ntispasmod·i ci (pap.averin.a, atropina). L'urotropina è inutilie, p·u ò a n zi essere dannosa. contin·en z.a, ch·e si sviluppano dalla poll.achiuPiù ·d ifficile è la cura de·ll 'incontinenza n ell a ria i h a nno anch e gradi li.evi o gravi di in--o~tin.e nz.a i11di'p·end·e nti da pollachiuria; il nu- donna. Si d eve ·distin gu ere tra ì casi con quan tità di mi,nzjone normali e casi con quanmer o d elle m~ nzioni è a llor.a norma l e. Così 1ità d iminuite e conten1 pora n ea polla chiuria . n eO'}i t1omini g iov.ani si os erva spesso uno sg~cci ola1nento di urin.a d op·o finita la minzio- Questi ultimi casi si cura no com·e si è detto. po. co fa per la pollach iuria; n ei ca_i del primo n e , c iò è in rapporto con una deb olezz.a d·e l n1u colo bulbocave rno o. elle donn1e ono fre- g ru·p po si deve .ren.d-crc co sc ien~e la donna s~ ll e cau se d ei m eccanismi abnormi ch e determinaquenti le incontin enze da debolezza sfinterica : i l1a 1'emissioµ e involontaria di urina du - no le err1issioni involontarie d el! 'urina, e farle rnn f{' la corsa, il salto , il cammi11are prolun- riotten er e, per m ezzo di eser citazioni d ell a 1

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muscolatura vescicale, la primitiva sicurezza dell.a chiusura d·ella v.e scica. Nel1l'.enuresi nottur n.a d.ei bambini si otten gono buoni risultati con 1a suggestione, con il cambiamento di ambi·ente, con la limitazione pomeridian.a e serale dell e bevande, con lo sve~liare e far vuotare la vescica a·d or·e fi sse, con la papaverina. Nelle ritenzioni cronich·e di urina n ella donna è n ecessario vuotar e comp1l·etamente la vescica; per ·evitare infezioni delle vie urinarie. Ritenzio·n i in cui l 'urina resi,d ua non supera i 100 eme. non h.anno bisog·no ·del cateterismo purch è illaturalmente l'urina non sia torbida o infetta. Col primo catet erismo si dovrebbero vuotare a l ·massimu 500 eme. di urina . In casi di spasmo· d·ello sfintere interno sono utili la dilatazione progressiva e la so·m minisLrazione ·di atro1p ina o pap1av.e rin.a . Nello stesso m odo si cura la ritenzione cronica di urina n ell 'uomo, se il cateterismo è stato · facile e lo strum·e nto non ha incontrato niessuna resistenza , oppure soltanto il n orm.a le riflesso de·hlo sfintere e sterno: la ritenzione è a llora in ra ppQrto con una d.ebolezz,a d.e] detrusore. Difficjlissimo e oltremodo prudente d eve ·e ssere invece il cateterismo nei casi di spasmo d eldo sfintere esterno : se il catet erismo n on riesce neppure dopo anestesia e iniezioni di morfina e se i semicu pi non provocano minzioni -sp ontan·ee, si è talvolta costretti a ricorrere alla puntura ·del1}.a v·e scica. N·ei vecchi speci.alm1ente, si osservano talvolta ritenzioni dovute a d a lter.azioni fibro se dello sfinter e interno: n ei casi gravi si ottengono notevoli vantag·gi da profond·e incisioni cau stich e ·d-e1llo sfinter e, da escissioni cuneiformi dello sfintere fibroso, o della sezione completa del1o sfintere interno. · 1

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PoLLITZER.

SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. Le emotripsie emorragipare, anemizzanti ed emoglobinuripare. (EMILE-WEIL.

L e Sang,

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nima. L' emor:ragi.a può avere però sede anche n elle mucose . Le em orr.a gie secondarie possono presentarsi com.e un g.r.ave stato emorr.a.g iparo, un.a porpor.a ·emorr.ag·ica! ch1e prooede per poussées a lung·o, determin.ando un '.an emia notevole, spesso di una importanza tale da non sembr.are proporzionata alla perdita di sangue . Questi stati emorragipari sono sempre febbrili, con temperatura irregolar.e, ·dovuta a l .ri.assorbim1en to 1del sangue. La guar.igione può .essere completa o può r esidu.are un.a t endenza a piccoli accidenti emo,r ragici. In altri casi invece l 'emotripsia emorrag ipara produce solo una o due e m orragie isola te, ch e possono essere discret e e di poca durata o . assai con siderevoli e prolungate e c~paci di cau sare un 'an emia. Secondo l 'A. apparten go·n o a questo gruppo · anch1e le ·emo·r ra.g ie sup·plemen·~ari delle ~egole ch·e si osservano in donne emogenich·e. Importante è il fatto che per la produzione dei feno m eni emotripsici occorre un p erio·do di incubazione ch e, n ei casi osservati dall 'A. è andato da un minimo· di a lcun e or e ad un m assimo di una settimana. I fenomeni emotTipsici si presentano solo in in·dividui affetti d.a ;emoge:ni.a, ciorè .d,a un.a diatesi ·emo1rragi~ cronica. L "emotripsi.a n on è però un fenomeno costante !Ilell 'emogenia, ra·ppresentando anzi una eccezione; inoltre, quando una crisi ~i è pro·dotta una volta, n on sempre si riproduce. Dunque, non basta una emorr.agia prim.ari.a e·d un terreno 1ernog·enico p er r ealizzare la crisi e·m ·otri psi ca, occo·r re il concor so di .a ltri 1elem·e nti ch e non possiamo an cora precisare. · Anch e n egli (em ofilici si osservano faJ ti di emotripsia 1emorragi para, ma solo n ell 'emofilia acquisita, spoir adica. In questi casi il p eriodo di incubazion·e Ruole ·esser•e più breve (di 6 a 24 ore). Ora, se si pensa che gli indivi·dui .a ffetti 1da ·emofilia .a cquisita sono degli emofilo-emog.enici, si può co·n cludere ch e la ·produzione 1dell '·emotri psi.a emor.ragipara de- ~ ,,e esse-re attribuita alle lesioni san guign e emog·enich e. Circa il m eccanismo di produzione dell 'emotripsi.a emo·r.aggip1a.r a , l 'A. mette in evidenza du e fatti: 1°: la sprop o·r zio.n e fra la ca·u sa (emo:rrr.a gia primari.a , ch e può ·essere ·minim.a) e l 'effetto (em orrag·ie seconda.r ie imponenti), sproporzione ch e trova u·n 'analogia in ciò ch e si osserva in altri fen omeni di choc (asma, orticaria, ecc.); 2°: la costanza ·dell 'incubazione di ·durata variabile, paragonabile a quella ch e .si osserv.a :nell.a malattia da siero. Qu·e sti fatti fanno pensare ch e l 'emorragia primaria agisca come un a ntigene, determinando dell e modificazioni sanguigne capaci ·di r ealizzare, su di un terreno speciale com e l '-emogenia o l ' emofilo-emog.enia caratterizzato da particolare in tabilità , sanguigna, uno stato emorragico. Ques ti fatti h anno un grande interes e dal punto di vista teorico' perch è rd imost·r ano ch e 1

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Nel 1924, Chev.ali er riportò I.a sto,r ia di una ragazza ch e, ave·n do subito un trauma a d un dito, presentò n elle prime ore segu enti un piccolo ematoma locale; .il giorno appresso si produssero un.a leggera epistassi ed una 1em orragia a nale. A questi fen om·eni di .~mo 1rragi e secondarie :p rovocate d.a un.a prim.a emorragia interna, . Ch evalier ·di·ede il n ome di em otripsia emorrag·1para . L' A. ricor·da ch e questi fatti , p er quanto rari , non sono eccezion.ali ·e, riportan·do 15 osservazioni personali, passa in rivista le cara tt eri sticl1e gen•erali di qu·e~te emorr.a gie. L 'en1orragia primaria è g·en,e.r.almente una -emorr.agia innerstizi.ale e può ·e ssere .a·n che mi1

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IL POLICLINICO

la patogenesi d ell 'emogenia è molto più complessa ·di quella id i una semplice discrasia sanguigna ,e deve essere ravvicinata, com e complessità, a quella ·d ell 'asma. F enon1eni analoghi a qu elli dell'emotripsia emorragipara, sempre sul terr eno dell'emoge- · nia o ·d ell ',emof~lo-·emog·enia, si possono ancora produrre. Così, in · seguito a d un.a em·o.r ragia "inter11.a spesso minima, può sopravvenire un'anemia intensa talora .affatto sproporzio·n .ata .a lla perdita di sangue (emotripsia anemizzante) opp·u re un.a emogl obinuria (emotripsia emogl obinuripara). Anche in questi casi è ·e vidente l 'importanza del terreno ('1natico. L 'A. richiama l 'attenzion e sulla im2ortanza delle sue osservazioni sull 'emotri psi a emoglobinurica intervenuta in r,asi di trasfusione ·d el sangue in individui emogenici . Per quanto i fen om.eni di .emotripsia siano ,eccezionali, occo.r re comunqu·e non trascur.a re l.a possibilità eh.e la trasfu sione ·d i sangue, anche dello stesso gruppo, in inf.ermi e1nogB nici, possa provocare un.a emotripsia ·e moglobinuripara anche mo.r tale. TOSCANO. 1

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Critica della terapia col fegato. (MuRPHY e BRUGSCH . Miinch . M edic . Woclienschr., n. 36, 1930). 1

Negli 'll'ltimi tempi so•n .o stati riferiti molti casi di insuccesso oon la ter.ap1ia epatica ne1'1 'an emia perniciosa. In parte qu.esti insucoessi dip1endono dalla incostante e indetermin.ata attività d egli estratti epatici con cui molte volte ·era stata .attuata l,a cur.a. Il princi.p~o attivo è infatti sconosciuto, nè è possibile dosare il gr~do ·di attività ·di un pnepar.a to con riÒeI"che su animali. L ' es tra Lt<1 epatic<) di Lilly è l'unico , che si.a sottoposto .al con troll o cltinico, anche ·l 'attiVlità di questo p.r eparato ha però subite una diminuzio,n e notevole n el 1928. Se la cura viene fqtta col fegato anzichè con g li es.tratti , g li insu coessi dipendono spesso da insufficiente do.s aggio o dalla ·dimi·n uzione di attività antiian emica che il fegato ha subito .in seguito .~I processo di cottura. Così Schulten sostien·e che non si •p ossa pa.rl.are di in.efficacia della terapi.a epatica, se nei· casi ch1e semb rano· non reagire al fegato non si è arrivati a dare almeno 500 gr. di fegato crude, al giorno. Non hanno ·p erò val ore ·d elle regole generali, la quantità di fegato n ecessa·r ia varia nei sing oli casi, essa varia inoltre anche i.n uno stesso paziente a seconda d elle stag ioni , o i1n rapporto con infezioni; con la gravida.n za .e con .altri fattori . ,S tatistiche accurate dimostrano che gli insucoessi d ella terapia e patica 1n ell 'anemia perniciosa sono rarj , molto inferiori alla percentuale d el 10 % er1unciata ·da Naegeli. Nel gruppo d ei casi refrattari sono poi certamente compresi casi di anemia erron•ea·m ·ente ritenuta

perniciosa, e casi che pur dovendosi classificare di anemia perniciosa, differiscono notevoln1ente dal quadro tipico. Si devono consi1derare anemie perniciose tutte quelle an·e mie dell 'adulto eh.e si ca ratterizzano per u·n a ·d ·eviazione della serie rossa n rel senso m ·egaloaitario, 1p1er la oompartecipazion·e del sistema nervoso (achilia g.astrica, glossite, mielite funi0olare), per aumentata emolisi, tend.e nza a r.emissioni spon1tanee e asse·n za di fa ttori etio1ogici dimostrabili (sif~li.de, gravidanza, malattie gastrich·e). In 41 casi seguiti per un periodo di 1-5 anni, g li AA . sono riusciti .ad ·evita.r e ricadute tipich e, d osan do razionalm·ente la oura epatica. Di altri 7 casi seguiti non 1r.egolarrn.e nte, 3 presenta.r ono una ·r icaduta ~ti.pica in seguito ad insuffici·e nte od ~rreg.01.ar1e s.ommirn istrazione di fegato. E' ri~erito un caso ·di anemia pemiciosa, il caso più a lungo seguito che 1e sista n.e lla letteratura. Una paziente amm.al.atasi nel 1911 ·di attacco tipico di anernia perniciosa, ch e ·da ,a llora fino .al 1926 aveva av·u to altre 4 rica.dute. Nel giugno 1926 inizio d ella cura epatica. Dopo di allora una sola nuova ricaduta e questa in seg'Uito a cessazione ·d ella somministr.a zion·e di fegato. Ripr·esa la cura , miglioramento rapido e duraturo , continua ndo semp re la cur.a epatica. Oltre all'anemia perniciosa ch e dura da 20 anni, la paziente d.al 1929 soffriva .di p·r ogr.e ssiva malattia di Paget , ·di blocco totale di cuore con sindrome id i Adam s1Sto1kies ed .arterioscJlerosi g·en·eral,e con ipertonia e cataratta bilaterale. PoLLITZER. 1

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La radioterapia del morbo di Hodgkin. (AuBERTIN, TuovER-RozAT e RoBERT LÉVY. Archiv. d. mal. du coeur, n . 5, 1930). Gli AA . traccia·n o ·da.pprima il quadro c.linioo 1 dJe~l1a ma1attJi1a ; l 'inizi10 è g1en·e!r.almentie caratterizzato 1dalla oomipairsa dii tumefazioni g·l1andola.ri, spesso· 1ceirvicali, tra:r.amente ascelliari o inguinalli; talora sono dei ~ntomi genernl.i (febbne, asteini1a) ·c he arpronr0 ~l quadro morboso. Nei periodo di sbatJo 1es]stono alcuni sintorrui cardinali: 11e a·deno pa1ti1e tplwriglandola1ni, asim.. mewi·ch1e, ·Slenza tendenza .a d aderire alla cute e a fondersi, a is ede supe·r ficiale o profon·da; 1a ·splenomegalia, ·cli rr1egola, modica; le manifJestaziOIIli 1cu-tanee (.pruri1to) e 1l1e ~e1sio·ni deJla cute (da ~nabtamento e specifich e: infiltrazioni nodulari.); l1a febb'.f!e (onc:Lu·lanite, continua o remittente a forti (o scillazioni). N·e l san·g ue una .1 eucoic itois i n1e uitrofila si acoompag1n .a quasi sempr1e ad un' eosi.nofili.a. Sjrutomi seconrd ari 1possono complicare i l quadro: ·n eoif ormazioni poilmonari, , ,ersamenti pheu.r ioi, ·l esioni ·ossee (del tipo della carie secca, sopratuit to nelle verr.:-tebre >e nello sterno, rarramem.1te ·con gibbo) e nervose. L'evoluzione è 1


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NuM . 44]

SEZIONE

o:rionica e l'esito fata~e. Attraverso a ·UOO fase qi ca,chessia progPessiva , si giunge a·l1la fin€ (dopo 1-6 anni). I orite·ri ,diagnostici differenziali so.n o .i seguenti: 11a linfadetnia alie uoemica si ,dJi ffon.de oon rapidità maggiore , la milza è più gira.n de; n ie l sangue sii ha ..se·m pre un.a linfoci·t osi; il linfosarcoma ha un andamen·t o tumultuoso, tende a l·l 'ulcer:azion1e ,e .aJ.1a cachessia: n1el1e forme tubercolari ·domina l1a periaden:ite e la tendenza alla fustione d ell1e g1ando1e. La biopsia ha un valione 1decisiv·o, e non ip1iù discutibile; ·l1a sezio·n e gl,an·dolare è cacr-atter,istica per il polimorfismo ·leu cocitario che vi si risoont:na (li\Il.fo citi tipici , monon11cl1e,ati m edii. plasmociti a protoplasma basofilo, polinucleati eosinofili, basofili e neutrofili) per le cellul,e di Sternberg e per l' evideinte processo id i salrerosi che tende a soffocar1e il tessuto granu1omato,s o. Gl!i AA. passano 1pci .all 'indicazioDJe del1a cura : a) con i ;ragg·i X; b) col xa dii um; e) col tor.io. E' necessario anzitutto un· esame minuzioso e com.p 1l.eito ·d i tutto il oo:rpo, par svel.arie 1e eventuali 1esiioni visoeral.i e 11o calizzazioni profonde. Dur.an te .1.a cura si sorvegl[eoonno : ·l a febb:rre (ogni aumento di tem·p,e·r atu.ra do·p o le appl'1.cazio1n i è di cattivo significato e 1d•eVie rende~e prudeinti); 1a forrnu]a sanguig·n a (attenzio'.I1e a non abb.assarie i.I numer:o dei leuoocitJ:i s ino al limite della l1eu oopenia I attenzi one alla com pansa 1d~ un' aiTuemiia I) 1e l,e urine. Per i ragg i X si debbono usare apparecchi di 200.000 raggi , d'ond,a assai corta ·e filtrati fortem ente (1 mm. Cu e 2 mm. Al) : si ricordi infatti che l.a maggior part:e ·de.Ile masse glandol<iri non è aggredibile che per 1 o al massimo 2 por te; i campi debbono ·e ssere g·randi cornprendere g landole e periferia; la distanza anticato do-pell e sarà sui 40 cm . Il ritmo d elle irradiazioni sarà regolato così: dapprima una somministr.azione ·di 1500-2000 R (unità Salomon), effi caci in situ, ottenibile in varie sedute (tempo ·di attacco); 2-3 m·esi dopo, r iprendere con i due terzi di .questa dose o, se v 'è l'egno di recidive, con tutta la dose (tempo di consolidamento); indi , id i 6 in 6 m esi e per alm eno due anni, ripetere la metà della dose (temp,o di intrattenimento). Le lr0ca]izzazio ni ossiee hanno 1a stessa ra~ diiosensibilità delle g laD.1dolari, e van.n o perciò curate allo stesso modo: si r.accomandi I 'assoluta immobilità d el paziente: per le 1esiooi cuta.n ee non è n ecessario Tioorrere ad una filtrazione così forte; le comiphlcazioni n1eirv.o se, in gen1 e~e dovute a fenio m eni compre sivi , scompaio1n o natu·ralm,en•te con Le irTadiazio1n i ·e anch e la miJz.a diminu.isoe notevolmente di vo1u·m e. Per la radiumterapia d·el1e l1esioni su·perfi~

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PRATICA

cia·lii e semi•pro~onde si u seranno dei tubi ·dii 10 mmg. ·di R,a -Elemenit o, fliltr.ati con 2 mm. di rplatin<), da·to ·c he in gre nere si ·cu.r ano così m a l,ati già precedemtementei trottati con i raggri X e 1a cui cute è i1n un 0 stato di :r.esistenza minore: i tubi sar.anno al~a dristanza dall.a cute di 1 cm. e mezzo, re tra loro id i 2-4 oentimetri. Se la J,esion·e è profonda, si aumenterà la distanza focale. La ·dose suffioi.ein·te .dJa .:r.aggi'll!Ilger.e è di 30 D a livel lo qella regione soelta. Il radium sarà usato quando i tessu·ti halllno a cquistato resistenza v.erso i .ifaggi X, o quando il malato tè intrAfYpo:r-tahile. Infin·e si ·p uò jnte·g.ra.fle l 'azio•n e dei Taggi con le in.i ezio1n.i .di torio (da 150 a 300 mioro~ gramn1i per settimana); i irisu;ltati son·o favoDevol1i. L 'a~i on·e che queste varie sostanze hanno sui g.angli si es1pli ca ,con d;a distruzionre ,dJeg·lci. .e]1em enti di origine linfatica e con un.a sclerosi inten·sa, diffusa di tutto l 'organo. Il su,coesso del.la ra·diioterapia ·dipende ad ogni modo 1dal1lia raipi1dità della d·i.agno&i e daJla prrecocità dell'intervento-. Tuttavia anch,e. i casi più avanzati e cachettici possono, sebben1e senza molte sp·eranze, gi ov.a rsi ·drel:J,a radioteraipri.a. V. SERRA. 1

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Noduli del Gamna in milza bantiana. (A.

SLAVIERO.

Pathologica, n. 466, agosto 1930).

Si,a la splenomegali,a come ·espr.essione d"~'1 morbo di Banti, sia i no·duli side,r otici· d el G.a mn,a sono du1e a>rgomen ti su cui si è mo1 to disctisso; molte que,s tioni sono· state risolte, molte sono ancora in discussione. Conviene pertanto stabilire ch,e i noduli del Gamna non sono ~·esioni .esclu.sive e caratteristiche d ello spleno,g ra.n uloma side.r otico, perchè furono trovati in molte splenomegalie di diversa natura. A.n ch e n ell,a spl enom eg.al i.a b.anti.ana son·o stati notati tali nodUJli, e nella letteratura ne son riferiti ·diversi casi. . L ' A. riferisce l ' osservazione d 'un in·divi du·O di 14 anni, n .ella cui anamnesi remota vi era un 'enterite ,e d una malaria. Egli si era accorto del progress1ivo aum·ento d ell 'addome negli ultim.i tempi; !',e same ,o linioo mise in evid en z,a una grossa milza ch·e ,d,a lJ.a V costa sull'ascellare anteriore e media giun geva in basso fino .a l pube. L 'esame di san gue mostrò una .Iieve anemia con linfocitosi n ei primi tempi·, eosinofilia (24 %) e linfopenia n egli ultimi tempi; m .a rcata leucopenia. Diagnosticata runa splenom egalia idiopatica infantile, fu eseguita la splenectomia; il paz. ·dop,o pochi g iorni mo1rl. L 'esame an.atomo-patologico ed i stologico dei diversi organi fece notare : a carico della milza un.a n etta fibroad enia , e .p~esenza di chiazze 1

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IL POLICI,INICO

color tabacco, costituenti i noduli d el Gamna; a carico del fegato alterazioni strutturali proprie della cirrosi, con endoflebite cronica produtti v.a sclerosante spleno-porta-le. La consid1erazion e ·di ta;l,e caso co-n~erm·a J,a diagnosi ·cli morbo di Banti al terzo stadio, con noduli di Gamna r1ella milza. Senza entrar.e in dettagliati particolari, vien ;rico-rdata la duplice opinione che attualmente si avanza p·er spiegare i noduli di G.amn.a: quella che li considr~ra di genesi non parassitari-a, e quella che amm·ette una genesi micotica. La discu ssione su tale argomento è ancoréi aperta; per suo ·oonto l 'A. pensa che Ie zòlle o sch eggie derivino da una lenta e 1pro gressi,ra n1ortificazione del connettivo i!m pr·egnato da emoglobina trasformata per uno speciale mie ccanismo involutivo, ·da supporsi l egato a un peculiare chimism·o insito n·e l tessuto sp lenico. Sarebbero quindi da consi derare come processi necrobiotici del tessuto 5plenico conseguenti ad .e morragie intraspleniche, e modifi cate in tal m.anier.a per sp eciali processi di chimismo splenico.

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a ffezioni che mercè l 'intervento chirurgico sono susoettibili ·di guarigione. Le numerose figure,· di cui du·e a colori, rendono più intelligibile il testo.

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CENNI BIBLIOORAFICI G. BoscH1 e M. Coru. Compressioni midollari. Editore: L . .Pozzi, Roma. Prezzo L. 18.

Questo volume .a rricchisce di un numero interessante I.a ooll·ezion·e ·delle Monograjie medico-cliirurgiche d'attualità del << Policlinico ». In effetti esso tratta un argomento di viva attualità. Le compr.essioni m idollari sono all'or din·e d·el giorno d.a che la chirurgi,a h.a brill.antie111.ente ·dimostrato la possibilità di cure r.adicali rli queste affezioni che una volta rimanevano incurabili perchè confuse con .altre malattie radico-midollari. Si tr.a tta quindi ·essenzi.almente di un problema diagnostico. La monografia ·del Prof. Boschi e dell.a dottoressa Cori inten·de fa cilitare questo compito. Con opportuni rico1'di an.a tomo-fisiologici e :Sulla scorta di num·erosi casi clinici, l.a cui storia è largamente riportata, sono ben p,r ecisati i sintomi subiettivi ed i segni obiettivi ieorri pendenti alle compressioni del midollo a ·varie altezze. L 'esposizione precisa; sgombra di qualsiasi di crtazione ·dottrinale, rende questo studio i11olto chiaro anche al m edico non speci.alizzato in neurologia. Le affezioni del midollo da compressione son o tutt 'altro cl1e rare. Il libro d·el distinto n europatologo di Ferrara e della sua col laboratrice costitui c,e per il medico pratico una guida ... icura per la ·diagnosi differenziale di 1

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A. SALMON. La fisiopatologia del sonno. Editore Cappelli, Bologna. Prezzo: L. 30. Il sonno costituisce un a:rgomento di fisiopatologia che ha sem.p re a.p passionato gli stu. . . diosi. Le caus·e, il meccanismo di produz.ione ne son-o tuttora oscuri, e le nostr\:1 conoscenze .al riguardo progrediscono lentamente, a tappe. Il Sa.Imon affronta il probl·ema in tutti i s11oi aspetti biol og1.ci, fisiologici patologici e tera.p·eutici, m ettendo a p unto ogni quistione, prec.isand0 ogni nozio·n ·e al lume delle più recenti • • • • acqms1z1on1. E' un lavoro ·d i notevole importanza teorjca e ·di n·o n minore interesse pratico, in quant.( la trattazione dei disturbi ·del sonno .e delle loro cure è ampia e chiara. DR. 1

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DROUET

•e J. IlAMEL .

L ' h érédo~syphilis

men-

tale. Editori Masson ·e C., Parigi. Frs. 30 . Gli autori studiano l 'influe·n za r:he 1.a ~ifili­ de ereditaria ha sulla m·entalità ·degli individui, attravenso l•e alterazioni teratologiche del sistem a n·ervo,so, l·e lesion i specifiche d-el cervel·lio e ·dell•e meningi, 1e lee sioni del·le glandu]e a secrezioni interne ·e·d il disquilibrio umorale. Precisano ·l 'influenza del treponema nella genesi ,d ell,e affezioni psichich-e nei bambini . nei giov.a ni e n1egli adu.lti. Insistono su i danni che l 'erede-sifilide arroo.ca alle Tazze co·m e el.emento degieneratore. somatico e 1psichico e auspicano pertanto 1m~in­ tensificazio,n1e d~ell.a ·lr..rtta contro ·le m.aliattie veniere,e. DR .

G. L. S·coTT. The morphine habit and its painless treatment. Editori H . K. V.wis e C., Lon1dr.a. Rnezzo·: Scellini 5. Breve ·e sucr.oso studio del morfinismo dal punto di . vista etiologico e clinico, con specia l1e trattazione della cura. DR. _.

RlcoréJJamo l'interessante volume del Prof.

oott. CIULIO MOCLIE

docerute nella R. Università di Roma

Manuale di Psichiatria •

ad uso dei medici pratici e degli student• Prefazione del Prof. SANTE DE SANOTIS Direttore della R . Clinica delle Malattie N ervoee e Mentali nella Uniiversità di Roma. Volume in-80 di pagg. XVI-420, nitidamente stam· pato in carta ~mericana, con 68 figure i~ter.calate. ~el tee t<;>. Prezzo L. 5 6 più le spese p06tal1 d1 .sped1z10· ne. Per i nostri abbona.ti sole L . 5 O, 7 5 fln porto framico. Inviare Vaglia Poetale a.ll'editore LUIGI POZZI Ufficio Poeta.le Succursale diciotto (18) - ROMA.


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SEZIONE PRATICA

I CONGRESSI

E CHIRURGIA .

XXXVI Congresso di Medicina Interna. (Continuazione; v. num. prec.) . Seduta antimeridiana (15 otto·b re, ore 10).

Presidenza: Prod:f. ZorA, GruFFRÈ, CAsTELL.INo.

Discussione della Relazione. .

ZoJA L. (Mila110) .. -

L 'ir1sist ente applauso dice al prof. Fru g·oni con quanto interesse sia stata ascoltata la vivace sua esposizione d ei principali risultati clclle ricerche cliniche e sp erimentali eseguite sull 'argomenlo n,el suo Istituto. Il testo della su a relazione documenta questo lavoro in modo ancora maggiore.. Le relazioni devono come questa del Frugoni portare contributi originali e nuovi al problema che ~sse svolgono. Si compiace vivamente co11 lui . e colla su a Scuola a i1ome qella assemblea. G. (Roma). - Comunica una serie di esperienze eseguite 11el corse: di due anni n ella Clinica Medica di Roma su casi di ed ema polmon are acuto (7 casi in 6 :ID:alati). Su ogni malato sono ~la te eseguite, oltre i OO:ID:UD;~ esami, clinici, le segt1enti ricerche: 1) determinazione · della velocjtà di circolazione periferica per mezzo del confronto fra il contenuto in g·as del sangue ar. terioso e quello del sangue venoso prelevati nello stesso distretto vascolare; 2) qeter m inazione della r :·serva alcalina col metodo di v. Sly,k e; 3) d eterminazione della velocità c~i circolazione venosa, col metodo pletism-0grafico; 4) determinazione della pressione arteriosa (o&cillografica) ; 5) della pression e venosa col metodo diretto ; 6) della pressione ca1)illare cori il m etodo di Kylin ; 7) p 1rorva di Petersen. Le .prime due ricerche furo no eseguite nel cor so dell 'at tacco di edema, le altr e, per 11ecessità, all 'inf11ori dell 'attacco . I risultati otten uti si po·s sono così riassumere: l 'ini1z io d ell 'attacco d~ edema pQlmonare acuto si caratte1izza per Ull abbassam,ento del C0 2 n el sangue arterioso e p er un innalzamento del con ten ·u to in 0 2 del sangue venoso : fatti che depo11gono per uri 'aumentata velocit à di circolazione periferica. 'f a] e · aumen to di velocità di circolazione p ertferica si osserva, per quanto in minore entità, an ch e n~l t_el]lpo ch e precede o che segue l 'at tacco. Durante l 'attacco no·n si osservano, nella riserva alcalina, modificazio·n i costanti e tipich e le quali depQngano per un 'alterazione dell 'equilibrio acido-base del sangue. All'inizio del] 'attacco, non si è mai osservata una caduta della pressione arteriosa massim,a : solo si può p arlare, nella maggioranza dei casi, di una ele.: vazione, talora m arcata ,· della pressione· minima . Nei casi studiati, a breve distanza dall'attacco, si è sempre osservato un aumento della pressione venosa d a aumentato carico venoso (la ricerca plelismografica dimostra iJ\fatt! contemporaneamente un 'aumentata velocità di circolazione ven osa) ed un at1mento della pressione capillare, che si avvicina molto alla pressione arter:'Olare. M ELDOLES I

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L 'O. ha eStteso questo programma di ricerche anche a quelle forme morbo se nelle quali con maggiore facilità si verifica110 attacchi di edema polmonare acuto. Nelle cardiopatie aortiche, nelle aortit:!,, in molti! cas~ di ipertensio,n e arteriosa, n elle n efriti non edemigene, nell ' as~a cardiaco, 11ella gravidanza fra il 6° ed il 7° mese, ha riscontrato costanteme11•te segni di aume·n tata velocità di circo·] azione p eriferica. Dopo il 7° mese di gravi;danza la, velocità di · circolazione tende a diminuire. N~i vizii dell a mitrale, e specialmente. n ella st en osi che più raramente dà luogo a edema polmonare acuto, la velocità di circolazione è invece serr1pre ~ tipicamente rallentaita. Solo n elle m ;traliche gravide un aumento di velocità circol atoria accompagna ~l ~ e il 7° mese. Quanto al r apporto fra edema periferico ed e. p. a., le esperienze dell 'O. confermano per i due fatti l 'esist en za di un certo antagonismo1: la comparsa di edemi è sempre accompagnata a diminuzione della velocità di circolazio1n e. Nei mala1! di eden1a p-0lm~nare acuto la prova di Petersen è riuscita sempre n egativa. Qu anto alla terapia, l '0 . è contrario alla so·m ministrazio·n e di digitalici all 'in~zio dell'accesso, in quanto i digit alicj aumentano la velocità cli cir colazione : ~ favorevole a~ n arcotici, ad azione contraria .. . Ta1i esperienze confermano l 'ipo,t esi dell 'origine periferica dell'attacco d i e. p. a. 0

G. (Genova}. - Come fisiologo ha seguito con inter esse la mifgnifica espo·sizione sulla fisiopatologia dell'ed ema polmonare; e si compiace vivamente col p,r of. Frugoni per l 'éµ'mo 11ica organizzazion e del lavoro, · !.n cui, in funzione éleJle varie cornpetenze, ha distribuito le r.icerche ai suoi valenti collabora tori, riservandosi i ] compito d ella sintesi. Non nasco1nde però che dal CO:ID:plesso d elle i1un1erose ~1nd=tgi11i h a derivato l 'impressione, del t utto sogg·e ttiva, che . il lavoro sia stato condotto su di una trama aprioristica, che n e ha polarizzato Je direzior1i : ciò che non toglie valore ai risultati . Si permette di fare osservazioni. dii dettaglio. È stata ricercata l 'acidosi, la pressione oncotica del siero di sangue in casi di e. p. Ma per spiegare il fenomeno dell 'edema localizzato al pol1no11e meglio sarebbe stato, in animalL da esperimento, indagare le variazioni della concentrazione idrogenionica o della oncosi del tessuto polinonare: lo studio del siero, n ecessariamente, i1on poteva, co·m e i11falti si è trovato, portare ]uce sull 'edèma polmonare. Fra i. fattori periferici ch e possono. contribuire alle variazioni di pressione sa11guig11a n el piccolo circolo1, sarebbe stato bene insistere s·ulle correlazioni vasomotorie esistent!, tra pe1le ~ polmon:., Circa l 'istamina (e meglio sarebbe dire azione istaminica) dimos trata n el sangue refluo di polmo11i edematosi, crede che si tratti più che altro d 'un effetto della les=-0ne poln1onare, in quanto è risaputo ch e la lisi · dei tessuti (e in special VrALE

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modo dei polmo11j) libera sostanze ad azione istamin,ica .. Circa l 'ipotesi che la mjlza concorra all'edema polmonare versando in c~ rcolo acetilcolina, egli è contrario a questa .supposizione: in quanto la splenocontrattura tende se mai ad elevare e non ad abbassare la preRsione arteriosa . Circa a~ fattori 11eurogeni sull 'insorgenza del1'edema, ricorda le esperienze .fisiolo giche ch e di1nostrano come 1'abol'.zione dell~ innervazione favo1r: sca la produzione di edema. Del resto, nel complesso, la relazione appare veramer1te traccjata da, un, maestro, nel senso più alto della p.arola. 1

NionELLI E . (Roma). - j\l)ituato a prendere la parola per esporre dei fatt~ oppure per critica, e non mai per lode quasi se~pre inutile e net, ta mente inutile qui poich è il Co·n gresso con reiterati, inusitati applausi ha già dimostrato !l st10 pensiero a1nmirativo, si sente oggi portato a dire la sua parola di compiac'.mento per la relazioin e del prof. Frugoni. Il lavoro è veramen~e enorme : Lut ta la sua Scuola sotto la direzione del f\1aestro, ha per due anni lavo.r ato: è stato un lavoro organico, è stata una messe cosi ab])ondante di fatti nuovi, da impedire una discus.s io11e sull 'argoment_o poichè do po la relazione, se ne deve avere u11a visione nettamente d~.versa da quelle\ che prima si aveva. Lo stesso relato·r e pur avendo apportato numerosi dati ch e permetterebb ero trarre dedt1zioni, si difende da ciò e dice di avere appena iinpostato il problema. E perciò che I 'O. si permette solo accennare ad· alcuni dati che spera possano servire al proif. Frugoni per la ulteriore costruzione. Il relatore ha accennato a cause nervose: egli ae-giunge di riflettere sull 'edema polmonare che talvol·t a - qua11do l 'attuazior1e di pneumotorace rappresentava ancora delle difficoltà - si aveva r.ome esito di embolia gazosa,. E per causa meccanica si pe~ette richiamare ~l pensiero sul1'edema insorg·ente durante le toracentesi in caso di soverchia evact1azione di versa1nento. Tale edema si elimina s ict1ramente - come già accennò il · Relatore - sos.titue11do il · liqu~do con gas : anzi l 'incipiente sir1tomatolo·g ia d~ edema scompare con in traduzione di gas. C!ò fa pensare ad un edema da aspirazione, cioè squisitamente meccan ;co. Però anche qui dobbiamo dire meccanico oome ,in .. orgenza, non come contin11azione poich è l'ede111a d:,v enta bilaterale: per l 'altro polmone è sicur aroen•te di origine riflessa. Desidera anche richiamare l'attenzione su altro fat.to ineccanioo. Iniziata la trasudazione en· doalveolare si hanno diffusissime stenosi bron' deriva perc'.ò che l 'entrata del gas cl1iolari: ne 11ell 'alveolo essendo impedita, la trazione nel po11none diventa potentissin1a, e ciò può favorire e moltiplfcare l'essudazione iniziale. Nè varrebbe dire che i.n altri casi di uguale trazione es. nell 'asma -· non vi ha edema, poichè ben diverso è l 'effetto su tessuti sani e SL1 lessuti già in essudazione. Sostiene lo stesso con cetto per spiegare il facile versamento nel~ a pleura destra dei cardiopatie~. ; derivante a mio 1)arere dallo sq11ilibrio aspiratorio in individui già in trasuclazione. 1

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llipete che ha voluto ran1mentare questi dati perchè ognuno di noi · - dopo la mirabile relazione - ha i1 dovere di appo·r tare tutti i dati, anche piccoli, all 'abilissimo costruttore. 1\.scoL1 i\tI. (Catania). Il prof. Frugoni ha esposto una serie di fatti nuovi della più grande portata e d! ingeg11osi esperimenti, felicemente concep1t~ ~ forrt unata1nente a ttuali. Come studioso e· come d~.rettore di Istituto l 'O. ha ascoltato co.11 vero godimento lél. relazio.n e, rappresenta11te un, complesso organico di indagini. Il R. ha dato u:q esempio lui:ninoso di quello che può lo sforzo d~ una sct1ola convergente e polarizzata verso un determinato argo1nento e sapientemente gu.idat~ svilupparlo in profondità. Nel cons:derare il problema dell'e. p. a ., vien fatto di chjedersi co1ne mai esso obbedisca .a leggi tanto diverse da quelle d~ll 'edema in genere. La ragio11:~ st a nelle peculiarj condizioni del piccolo circolo, ~n serito com 'è fra cuo,r e destro e cuore sin:cstro, ~ J)'articQlarmente soggetto ali 'attività e a Ile variazioni pressorie delle due metà cardiache, di cui risente direttamente ed immediatamente le conti:que oscillazioni. Si resta quindi colpl,ti dalla r elativa rarità con cui l 'edema si insedia i1el polmone. L 'adattamento ~ la difesa risiedo.n o in due meccanismi regolatori : il primo è quello delle chiuse capillari es~stenti nei va:r:i organi, 'polmone compreso, che per1nettono di includere o di escludere dal circolo distretti vascolari, au~eDJtando o rispettìvamentc dim:11uendQ la massa del sangue circolar1te. Il secondo è rappresentato dalle facili modificazioni d 'ampiezza del letto vascolare quali sj verificano per dilatazione passiva del lume vascolare. Questa ubbid'. .sce e viene regolata d·all~ variazioni della pressione endopleurica. Ora se :qel determinismo della funzione fisiologica vanno cercale le ragion! dell~ deviazioni patologiche, è nella rleflessione de:i due suddetti meccanismi che va individuata la causa dell 'improvviso i'nsorgere dell 'e. p. a .. E infatti il prof. l~rugoni ha di1nostrato che n,~ll 'esperi.mento esso insorge più facilmente ove s5,a alterato il sistema delle chiuse (Trernonti), se con la splenectomia venga tolto il prinripale ser])atoio di sangue; e per converso l 'esperimentQ dell 'Antoniazzi (maggiore difficoltà a proc11rare edema a torace aperto che non a torace ch iuso) prova con tutta chiarezza l 'importar1za del fattore respi·ratorio. La splendida esperienza di circQlazione crociata del Luisada mette poi in pieno. luce la regolazione nervosa; ma anch'essa come quella endocrina verosiinilmente s! e&~rinseca attraverso l 'alterazione dei due meccan:smi suaccennati, ~ per essi sbocca e culmina nell 'iperipertensione del piç.colo \Circolo e conseguente permeabi1izzazione delle pareti capillari. Ci troviamo dunque di fronte , al solito, ad un complesso causale al cui centro sta, come fattore fondamentale, l 'aumentata pressione nel c:rcolo polmonare ch e volta a volta può essere determinata o potenziata da questo o quello dei fattori accenna ti. Con1pito del clinico sarà nell'avvenire quello di individuare e proporzionalmente valutare caso per caso l 'importanza dei singoli coeffic:ienti, illustrati dalla Scuola di Padova, e di adeguar.e ad essi la terapia. Rig uardo a quesita, l 'esperfenza 1,

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del Luisada indurrebbe ·forse a prendere in considerazione, jn deterrninate circostanze l 'evenl uale appl ;cazione della pu~tura lomb~re come mezzo terapeutico. ZoJA L. (Milano). - Ringrazia ~l prof. Viale fisiologo, di esser~ inlervenuto al nostro Con~ gresso e di aver parlecipato alla discussio·n e. È nostro v~vo .des.iderio che i biologi frequentino le x:iostre r1un'?nJJ. P11r r1lenendo giusto il rilievo fatto dal V ial~ che, pitt della determinazione della concentrazione idrogenionica nel sangue sia opportuna quella fa~t.a a livello del parenchima, r1co rda che la dottr1na del Fischer ha contro di sè il rilievo fatto fin dal 1911 con accuratissima tecnica 'dal Bari11etti, dura1~te. la sua permanenza a S~ssari! e~sere cioè n el cane eguale la co,n r,entraz1?~e JOn1ca nel te_ssuto renale sano e in quello nefr1t1co con albuminuria in atto. 1

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Seduta po1rieridiana (ore 15;. Presidenza: J\.1ARAGLIANO, ZoIA, CASTEL.LINO.

Continuazione della discussione. ANTONELLI G. (Roma). - La relazio·n e del prof.. Frugonii è stata cosiÌ completa ed armonica n ella sua struttura, così d ensa di osservazione clinica -0 sperimentale, co·s ì serratamente logica nelle sue conclusioni, che la discussione può essere portata soltanto . sopra qualcuno degli aspetti particolari del problema patogenetico dell 'edema polmonare acuto, ma non può nlenomamente intaccare le linee· fondamentali prospettate dall 'O. . Per quanto r !,g uar·da la componente meccanica nel determinismo dell 'edema polmonare, dobbiamo essere completamente cl'accordo col Relatore nel ritenere che nella maggior p arte dei casi l 'edema polmon~re non prorompe in con segu enza od in connessione con un deficit della funzione attiva d el ventricolo sinistro in, contrasto con l'aumentata Q nq.rmale efficienza funzionale del ventricolo destro, a11tica concezione patogenetica che oramai è bene ripudiare quasi del tutto, ma sulla base per lo più di u.p.o stato ipertensivo, qualunque ne sia la, genesi. Ciò stabilito, ritiene che possa esser preso in considerazione, per spiegare la correlazione esistente fra lo stato ipertensivo e l'insorgenza dell'edema polmonare, quel grado- maggiore Q minore d'insufficienza mitralica che si stabil :1sce quasi costante1nente nel corso degli staiti ipertensivi per effetto della distensione del ventricolo sinistro, insufficienza mitralica che r ende possibile, nella fase ipertensiNa, non soltanto un più valido impulso nel cacciare in circolo 11n volume di sangue maggiore che, riversandosi s ulla sez ione clestra del cuore, viene ad aumentare in consegt1etìza la pression e del piccolo ci,r colo, ma anche un pip violento riflusso di sangue attraverso la valvola insufficiente. nell 'orecchietta sinistra e perciò aggrava le condizioin i della stasi poli!.nonare. Tale concetto l 'O .. ha svolto, a proposito di alcuni suoi studi sui rapporti fra la press~o,ne arteriosa e Ja venosa nelle cardiopatie, pochi a1111i or sono. Orbe11e, ha constatato con notevole frequenza che, mentre rlurante lo stato ipertensivo, accompagnato da una più o meno grave sindrome respi1

ratoria, si innalza la pressio·n e venosa, tradl!cendQ l 'intensifiiearsi della st asi generale e indirettame~t te l 'accentuazione d ellçt . stasi polmonare, la pressione venosa si abbassa invece quando l 'iper. ' tensione arteriosa si attenua, insieme col migliorafi1:ento della, sindrome respiratoria non che delle cond iz~p11~ generali. Ritiene che tale meccanismo p ossa essere accettato, in senso patogeneti c9, anche n,el caso specifico dell'edema polmonare acuto.. È però completamente d'accordo col Relatore nell 'amn1ettere che queste considerazioni avvalorino sì le:\ concezione meccanica dell 'edema polmonare acuto, ma · soltanto n el senso di prospettare uno dei mo'r nenti patogenetici più importanti., e non forse il fattore centrale ~ predominante. :È più razionale ammettere, in armon,ia con cp1anto h a dimostra,t o il Relatore, che il fattore predominante debba essere trovato ~n un,a particolare produzione di meccanismi nervosi riflessi, capaci di scatenare in modo brusco I 'edema polmonare acuto, che costituisce una delle più drammatiche situazioni morbose, senza escludere che i fattori meccanici o di altra natura, in parte n <?ti, in parte a11cora non defin~ti, abbiano un 'importanza collaterale o p·r edisponent~ nella sollecitazione del meccanismo neurogen,o. PENNETTl G. (Napoili) . Riferisce i risultati ottenuti, in oqllabo1razione del dot;t. Sanguigno:, sulla pressione arteriosa m ediante i1niezio·n e di succo polmonare determinato da adrenalina e salicilat o di metile. Si ottiene in tal modo un 'ipo.:. tensione a tipo is.taminico,. mentre con succo puln1onai:e normale si ha una curva a tipo co1inico e nessun, a mod ificqzione col salicilato di metile.. .. L 'ipotensione p er siste sempre sia a vaghi recisi, sia ir1~ettando succo di animali morti in edema malgrado lo smilzamento. L 'O. lascia impregiudicata la questione se si trabti di istamina ovvero di sostanze istaminol"' simili . Così pure ·nQn è possibile dire se que&te si formino in s!to o' arrivi110 da organ~ a distanza.

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SANGUIGNO N. (Napoli). - Riferisce i risultati di altre esperienze eseguite nell'Istituto di Patologia ~fedica del prof. d 'Amato, in collaborazione d el prof. Pen11etti.. Essi sono i seguenti: 1) no11 tutte le adrené.l line sono1 ugualmente edem1tigenc. V~ sono infatti adrenaline d el commercio, non s~ntetirhe, che anche se usate in dosi massive non detern1inano mai l 'e. p. a.; 2) non esi~te alcun rapporto tra quantità della sostanza edernatigena iniettata e intensità dell 'ed ema; 3) bisog na perciò amettere anèhe per l 'e. p. a. sperimentale un fattore d l resistenza assolutamente individuale; 4) t1ei conigli splen ectomizzati è possibile de· terminare e. p. a. iniel tando endo.v ena le comuni piccole dosi di sostf\r1ze edematigene (adrenal:na, salicilato di metile, ecc. ) e subito dopo la sple11ectomi.a e a vari giorni di distanza da ques ta; 5) attenendosi perciò alla valutazione obiett :va e gerena dei risultati su esposti, parrebbe che al fattore milza non debba spettare senz 'altro una importanza assoluta nella genesi ancora così

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oscura dell 'e.. p.. a. speri~entale: il che trova, del resto, riscontro, anche in altri lavori della stessa C;Iinica Medica di. P adova. . . .

O. eseguite nell 'u omo, in cui ha potuto produrre transitoria anarchia ve-ntricolare, senza provocare edema pol.m,onare.

FORTUNATO A .. (Napoli) .. - L 'O .. riferisce di alcuni esperimenti. compiuti iniettando prima dell'adrenalina siero• di sangue qi conigli in istato di edema polmonar~ speriID:entale adrenalinico·. Ha potuto notare come do·s i da 5 a 7 eme. di siero n-0·n sen sibilizzano affa.tto l 'ani:m ale, il quale con una dose di adrenalina anche di pocoi inferiore a q11ella minirna stabilita in precedenti esperimenti, n o-n ha edema polmonare. L 'O. riferisce anco~r a altri esperiID:en ti da lui compiuti. Così riferisce che se si trattano i· èornigli p er circa un mese cori insulina le dos-i minime di adrenali11a capa,c~ di susc~.tarè l 'edema polmonare s! abbassano di moJ.to. L 'O. mette in relazio11e questo. fatto con la, pro,p rjetà dell 'insulina di deter~inare un ricambio dell 'acqua con ritenzione di questa da pa:'rte dei tessuti. L 'O. ri~erisce ancora, sull'esperimentiq da lui compiuto, e cioè che se precedentemente all'epoca dell 'adr enalina · Sl assogg·ettano gli animali a depressioni barometriche (fino a 250) l 'edema adrenali11ico. no)l viene facilitqto. Tale fatto si verifica i.nvece s~ 1'an.irnale viene assoggettato1 a numerose depressioni rapidamente raggiunte e seg uite da rapide rico1npressioni, subito prima dell 'iniezio1n e d~, insulina.

VrLLA J_,, (Pavia). - Des!4era interloquire brevemente per toccare un punto di ordine sperim:entale già toccato da un autore precedente. Il Peserico ha scritto che sui rapporti fra pancreast ormone pancreatico e edema polmonare no·n esisto·1~0 ricer che speri~n tali. Crede quindi lltile r icordare un dato di fatto. Nel 1924 l 'O. ese_guiva i:icerche sul deflusso del glucosio dalle sovrepatiche durante l 'azione dell 'ins.ulina. Ha osservato che, mentre una iniezione di 1 mmg. di adrenalina in vena provocava entro 12.'-15' la morte del coniglio·, 1a stessa in'.ezione di adrenalina fatta in momento di profonda ipoglice.m ia del coniglio da insulina la mort.e non avveniva e l 'animale era definitivam ente risparm~ato. Non ha approfondito queste ricerch e, collaterali alla propria rice·r ca, ma crede di potere ~sserire che lo st ato di ipoglicemia preserva il c0niglio dalla morte per adrenalina. Il meccanismo può esser molto complesso ~ <:l1iede in pro1p osito il p arere del relato['e ..

· CoNnonELLI L. (Napoli). - L'O . rileva che gli esperimenti del prof. _Melli, che non ha po tuto osservare notevo~e aumentq del tasso cloremico dopo ir1iezio·ne. endovenosa di fo·r ti quantità di cloruro ., di sod io, coll'. n1ano perfettamente co n le ricerche che l 'O. già da diversi anni ha eseguite nella rego lazione clel1 'equilibrio elettrolitico del sangue. L ';_.n troduzione brusca di forti quantità dj soluzioni saline n elle vene n-01n sono capaci di turbare notevolmente l 'equilibrio elettrqlitico del 1

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CAccuRr S. (Napoli). - In rappo rto al rontenuto in Ca, Na, P, K·, Mg e Cl l 'O. ha notato costantemente nel polm-01n e di co,n iglio in preda ad edema polmonare ac11to da àdrenalina aumento lieve del sod:,o t) diminuzio·n e del potass~o, di fronte ai d ati ottenuti nel po1 l mone no1rm ale. A carico del sangue si è visto costante aumento del p.o tassio', che pare, sia doivuto al polmone stesso, dato cl1e nel san g ue del venttico,l o sinistro IC'era rcostantemente un aumento di fro nte al tasso rilevat o nel san gue del ventrico lo destro·. Cirra poi la funz~.011e lipodieretica, nel polmone normale non si accettano le con clusioni del Roger . Nell'edema polmo,n are acuto', da adre.n a. lina si è constatato i10 tevo]e aumento dei saponi n el sangue del v. sir1. di fronte al tasso del sangue del v .. destro .. Il rap1p-0rto· lipoid eo, cio·è il rapp·o rto fra colesterina totale e sapGni, è costantemente ~iminuito nel sa11g·ue del v. sinistro, nel1'edema polmojn are acuto-, da adrenalina, nel coniglic-. 1

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Ciò però non esclude in modo assoluto, che pur norn essendo rile'l.J)hili grosso·l ane alterazio~ ni della com posizione elettrol!tica, una carica cloremica non p,ossa co,n tribuire alla patogenesi dell'edema, de1terminando1 il rapido p assaggio di NaCl dal sangue a,l tessuto polmonare, e conseguente infiltrazio·n e edematosa. L 'O. riferisce di avere osservatp1 negli anfmali paratiroidecto·m izzati un edema poJmo·n are acuto, che ha riscontro con quanto fu rilevato· in uno dei 3 classici casi 0 sservati nell 'uo1no dai fratelli Reverdin, dopo tiro-para-idecto mia. Ne~ cani p aratiroidectomizzati morti con euema polmo,n are l 'O. h a osservato, oltre la so,liita ipocalcemia, un cospicuo aumento della potassiem:·a. In concordanza con una Qssenrazio.n e del pro·f. Melli, l 'O. h a anche osservato1 edema polmonare dopo iniezion e· endovenosa d~ KCl .. L 'O. si occupa anche della interpretaz~:0ne delle turbe elettrocardiog·rafich e osservate dal do,t t.. Paso·l i in alcuni edemi sperjmentali. Cir ca quanto si osserva nello edema da adrenalina, certamente le gravi alterazioni elettrocardiografiche s9no da metitersi in gran parte in rapporto con l 'azione spiegata dal1'adrenalina nel miocardio e nell 'apparato nervoso intrinseco ed estrinseco del cuore. Ciò egli an che r itiene in }) a se alle ricer che dallo stesso 1

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GREPPI .E. (Mila11oì . -· In base a ricerche sistematiche sulle variazioni del volume di plasma, afferma che il potere o:qcotico del plasma, funzio11e. della quanti.tà e qualità d elle proteine, non è legato al vo) urne di li qui do circolante se- ' oondo U rapporto classicamente ammesso ·cc ipo·n chia-idremia o edema del san gue)) . Avviene anzi in pratica ~l con trar1o, ~ cioè aumento del volume di liquido p·a rallelo· alla quantità to tale <li proteine, vale a d?re pletora plasmatica vera e propria. Nelle · iperte11sioni arteriose, tanto p~ ù se associate a nefroscler osi, si riscontra precisamente uno· stato di pleto['a plasmatica con iper.. proteinemia totale; quest'insieme di condiz~oni sembra dunque rapp-resentare il quadro predisp on ente ch e favorisce e prepara l 'accesso di edema polmonare acuto quando interviene il disquil:itbrio locale ed urQOifale capace di provocare il brusco passaggio di liquido proteinico dal sangue pol1nonare agli alveoli. 1

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Rjsposta del Relatore.

1-:spriH1e all 'illuslre Presidente e a tut ta l 'Asse111bJea il ringraz ia111.en lo p'..ù Yivo· per l a accogJienza riserva ta all a fati ca sua e della sua Sc11ola, e un ringrazian1enlo speciale rivolge ni proff. Zoia, ~forelli, lVI. 1\ scoli, Antonell:, per le .espressio,n i es lrema n1 e11 le lusi11ghiere usate a su o riguardo. • Passa11do a rispo-r1dere singolarmente ai diversi oratori, l1a co11s~a t a to co11 piac~re che le ricercl1e rela tive alla riser' a alcaljna hanno troYalo esatta ris1)0.11denza i11 quelle del prof. MeldoJesi . QuarLto alle sue o.sservazjo11i sui gas del sangu e e sulla velocità di circ0Jazio11e, qL1e te sono state, (a parte il loro i11lri1Lseco· 11olevolé i11lere~se) part5ço1arme11.~e Qpporluue sia perch è co11na~o una lacuna delle ricercJ1e i1ostre sia perchè al modo di edere soste11uto dall 'O. , portano, da altro punto di vist~ , un valido appog·g·io. Infatti la constatazione del prof. ~lelclole s 1 rlell 'a umento• dell a veJocilà di circo lnz io11e, 11011 fa che r:·b adire il concetto del R. e cioè cl1e n ella valutazione dei fattori inecca11ic i si debba dare t1na parte preponderante a ll a periferia in co11fronto al centro cjrcolalorio E pt1rc jr1 p erfetta corrispondenza con quant o :l Il. ha e po lo, so no le i11leressanti consid erazio11i ch e riguardat10 l 'inso rg·enza di edema polmo11are act1lo cla s~eno i 1nitralica in corso d~ grav~danza, p er l 'aumentata velocità di circolazio11e cl1e 11elJa gavida11za stessa si ha. E a questo proposito vuole ricordar e ch e, concorden1en te, il prof. Paroli n el la Clinica Ostetrica cti Firenze, ha dimostrato esistere specie in taluni periodi di gravjdanza u11a ipertensione periferica, espr essione a11cl1'essa di au n1enl&ta ntt ivi1 à vasale e circolatoria. .i\1tcb e p er quanto riguarda la terapifl il 1{.. soslanz :.al1ne11te è d 'accordo 00 rt l'oratore, e l e riserve da Ltli espresse relativamente all 'uso dei cardioc i11e tici sono espresse anch e nella rc1az. i011c. 1~utlavia d ci cardiocinetici n on s i può fare a 1ne110 qu ando minacc~ insufticienza cardiaca ed a qt1esto proposito· testualmente ha scritto (p. 230) : (< La terapia cardiocinetica sarn <e tl.lttavia praticala, e l argan'lente, quando vi siano « segni di 1ns ufficienza cardiaca o incomba d:la« t azione acuta del cuore o si tratti di cardioua, « zie11·li. E se ne farà u so pit1 misurato nelle sin « dromi ipertens:ve, 11e]]e quali ci si regolerà caso « 1>er caso, momento p er momento, specie subor« r1 inalamente nllP. con d izio11i ten sive dell 'amma« la lo ». 1\l prof. Viale <leve t1n ri11g·raziamento per le parole cortesi, ir1a j11 n esst1n 111odo può accettare la sua espres ·io:ne e cjoè ch e il co1nplesso di ricer ch e 1)resenln te siano una « 'costruz=,one aprioris lica con progran11na preordinato ». Un programn1a J1reordina1 o vi era certan1ente: sono sta~i divisi i con'lpiti, il lavoro, il campo di indagini ~econdo le s:11g·ole competc11ze. f\ifa n ess11n apri oris1no di ness11n genere; n el proprio campo ognuno fu libero di condurre le ricerc~e cl1e gli parevano pii1 opportu.11e secondo i propri criteri e le pro1:>rie Yedl1 le. l~ la proYa ch e n on si aveva110 e 11on si hnnno nessun preco11cetto aprioristico, sta n el fat1o cl1e nssai poco è stato teor:·z zato, as ai più yj cr,ver sa, ci si è limi t~:i ad e porre falli e risultati di esperie11ze, che molte volte il R . non si è enlito di interpretare. A d:mostrare 1

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la indipende11za da og·ni preco11cel to, può be11 Yalere il fatto ch e, se non. con.~raddiz1oni , diversità interpretative si trovar~o i11 più punli nella stessa relaz ·-0,n e; così, ad esempio le esperienze dj Antoniazzi sono in più punt!. discusse ed osservale sotto diversi punti di vista; così, pe1· esemplificare ancora, son o sitate obbiettivamente esposte accan t o alle ricerche di 1'remonti, ch e osservava la d~ fficoltà ·alla produzion e dell 'edema polmonnre adrenalinico i·11 conigli smilzati, i 'osservazione di Peserico che in preparati car tliopoJmonari alla Starling, l'inserzione d ella milza non facil ··la per nl.1lla J 'ede111a polmonare st esso.. Quindi nor1 so lo 11essB.n apriorjsrr10 si è avuto, 1r1a J'obbieltivilà più assoluta h a g uiil ato ed ha presieduto alle- ricerche. Il prof. Viale afferma che Jc ricerche. su l! 'equi] ibrio elettrolitico e s ull 'ac ·,.. <l osi a11dav~no fatte s11l tessuto s tesso polmo11are , 11on sul sier o. Per quanto rigt1arda l 'equilibrio elel trolitico (a p arte ricerche sul p oln1one umano i11 edema acuto, che 11on sono state potute eseguire per mn11ca11za di materiale) r :cerche sui polmoni di an irrtali in edeLna sp erimentale. sono s~ a te éseguile e sono largam ente riporLate nella r elazione. 1licerrhe sulla concentrazior1e idrogenionica del polmone, vicever sa non sono s.tate fatt e, ma deve osservare che ricerche di queslo genere i1ess uno ha per ora n1ai prat:cate ~ non solamente ir1 clinica o in patolog·ia sp erimen tale, ma, per quanto è a con-0scenza del R .. n e1n1neno in fisiologia, e nessnn u ato abbiamo· quindi sul Ph del polmo·n e normale. _ on solo, ma nessun dispositivo esiste og·gi che n em·m eno perm (:1 lla sull 'a11imale vivente i ·apprez1a]Uento del Ph degl !, ·0 rga11i ~n terni. L 'esec nzio1·1e d i queste rj çer che a torace aperto o ad ani1nale u cciso, porterebbe· con sè, per necessità di cose, a tali allerazio11i del con tenuto in ioni idrogeno da far riten ere cosa saggia il r inu11ciare alla deter111 :,nazione s l.6ssa . Del r esto il R. ha già ricÒrdato che proprio p er il polmone, ricerche di Pincussohn svaluta110 ìl 'importanza del fattore acidosi, i11 quanto questo tessuto, al contrario di altr j, i11 ambien~e acidul ato', p erd e, anzichè acq u:stare, in iclr,o filia . Del resto a tutto il i.;01nplesso, delle Leori e fischeriane sono slate 111osse tali oblliezioni, che esse sono oggi da tutti al)bandonate. E giu stan1ente il p ,r of. Zoia, che vivamente ringrazia, ha ricord a to le ricerche sotto la sua d:rezione eseg·uite dal Barinelti che di1nostrn rono appunto l a mancanza di fonda1nenlo del modo di verlere del Fjscl1er. A11cora il prof. Vi ale vorrebbe che la pressione oncotica anzichè stil siero, fo sse slud:.ata sulle « proteine s·tesse del polmone ». A parle an che qui l :l q11asi impossibilit à tecnica di r:cerche di questo gene·re: a parte il n essur1 dato anche \ fisiologico ln qu~s to sen so, I 'obbiezione n on appare . gjustifica·~a. Infatti, tutte le ricerche sul potere 011c.o lico ver.tono st1l siero, ed è sul siero che si 1.rova una dimi11uzione dell a forza oncotica nelle nefriti idro·p igene. Diminuzione assai cospicua, che, come ri t1l ta cla ricerche numerosi ssin1e erl incon testabili, 11et tan1ente differenzia le nefriti idropigene da quelle cl1e ad edem:. non daranno luo·g o. ')uesto rla lo anzi r ap1)re enta il criterio più -prezioso cl i diflerenziazion e fra questi dl1e gru i) pi lnorbosi per tanti nltri caratteri, t an to prossimi; e la caduta· rlt>ll a l'orza oncof,ca, as ol ulamer1 ~e caratteris tica per gli ed.en1i nefritici, cache lUci , ecc . 1 ,

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IL POLICLINICO

decorre all 'inten sità di questi strettame11te parallela, ed è l ' unico aa.to concreto che perm~lta di riconoscere quello staito, altri.m enti 001sì evanescer1te e mal detinibile e mal def.Lnito, del preedema. Dato quindi che il R. si era proposto il problem,a, se 1'edema polm,onare poteva essere assimilato agli edemi nerritici o doveva da questi considerars~· diverso, doveva ricercare la· forza oncotic& per l 'appu11to sul siero. Questo ba fauto il dato è stato riconosciuto normale e così si è· potuto distaccare questo particolar:e tipo di edema, dagli edemi r1efri lici . Il prof. Viale sernbra rimpro verare an cora di avere riconosciuto sostanze. a tipo istaminico a mezzo di reattivi biologici e non di dosag·gi chimic; . Ma così do veva essere fatto: a parte l 'enorrr1e con1plessità dei dosaggi chim,ici, a questi nori si potrebbe ricorrere per la loro scarsa sensi·b ilità, inìinitamente inferior:e a quella dei reatt:.v i biologici. ~1a del resto la fisiologia degli ormo ni noi1 fu forse tutta fatta ~osì ? non furo110 co sì dosati adre11a1ina, t~oxina, princip =o ovari~·, ecc .. P Se si fosse ricorsi a mezzi chim)ci la fisiolo gia degli ormoni sarebbe oggi a11cora da in~ziare, E cl 'altronde così furono condotte tutte le ricerche sull 'arg omento a com,inciare ~a quelle· di Dale, che in fatto. d 'istamina può Qggi ritenersi J'autorità e la competenza massima. Del resto il R. n ©n parla mai di istam:_n a nè afferma trattarsi s pec.iJicamente di q11es1.a sostanza. Il R. p.arla sempre di azioni istamìno-sim)li. L 'ora tor~ s.! do.manda se l 'istamina provochi l 'edema p•olmonare o non p ',uttos to si !'iberi dal polmone per effetto dell 'edema stesso. 11 R .. si è ben guardato• dall 'affermare sia l 'uno che l 'altro datQ e ~estualmente anzi h a dello (pag .. 2.50) che· l 'edema polmonare acuto esplode « col probabile, ma i1on ancorr a sufficien1.en1c11te dimòstralo, co:Qco·r so della lilberazione locale di · cospicu ~ quantità di istamina ». Qui come altrove si è limitato a inettere in eviaenza un fatto ·e cioè che n el sangue di uomini in eden1a polmonare acuto, come di animali i11 edema polinonare sperimentale, sqno riscontrabili azioni ~.stamino-sin~ili, ma questo fatto (di per sè in co ntestabile) in alct1n m odo ha poTta;to ad t1na interpretazione qualsivoglia. l>er quanto riguarda la colin a, a parte qua11to il pro f. ~I .. AscQli h a già rilevato e di c11i v:.v amente 101 ringrazia, an che qui il R . ha p arlato di azioni colino- o acetilcolino-simili, e an ch e qui naturalmente si è valso di reatt~,vi biologici e non di do.saggi chimici . In nessun purr~o ha affermato trattarsi effettjvamente di acetilcoli11a (di cui del r esto, com.e risult'.' d a r icerche della Scuola di Dale, la milza è r lcchissima); a pag·. l '12 anzi così testualmente si è espresso: « 'frem ont: h a anche cer cato di in« dividuare la n at11ra dj qt1est a sostanza studian<< d on e le proprietà sulla pressione ari~eriosa e « sulla curva volu111eirica d el feg·ato· e ha dimo« strato ch e h a proprietà sim ili a quelle d ell 'ace« tilcoli11a, sost~ nza che, a quanto risulta .da ri« cerche di Dale e Oudley , è presente n ell a m \lza « in qu antità ver amente straordin'<lria >> . Quanto alle interferenze che alle indagini poteva port are l 'alto oon~enuto colinico d ei surren : e d ella pelle sono obbiezioRi che il R. pure si è mosso e Tremo11ti infatti ha ripetuto le proprie ricer che in animali c11i era stata aspor1;

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tata la pelle e 11e1 quali era s taita leg·ata la ve11a surrenale. Per quanto concerne l 'influsso del ~istema tlet voso esso è ben noto e .Peseriw intatti ricorda con1e il preparato cardiopo1n1011are è molto me110 resii;lente a11 'edema se denervato ed i!n più pu11ti è studiato l 'effeitto coadiu vante sull 'ed.e ma pol1nonare del taglio dei vaghi. Quanto alle correlazioni 111nzionali tra circolazio:Qe cutanea e Polmonare, quaii risultano dalle ricerche del Galeotti, questi studi non sono . natural1nente ignot~ al R. e.cl infatti a pag. 11 rjoorda precisamen.~e i lavori di Galeotti ed A.zzi e testualmente CQnclude: << esiste quindi uno « stretto rapporto tra vas<Jdilatazione cutanea e << polmonare ». Al prof. Morelli cieYe il suo· ring·razia.Jqento più vivo ,tanto per le espress~on~ cortesissime quai1to per gli i11.~eressanti casi r icordatici di edema polmonare da embolia gassosa del cervello; casi che il R.. ignorava e di cui tiene 11ota. Egualmente completamente concorda col prof. Morelli per le su e in,teressanti osservazioni sull 'edema polmonare la toracentesi ch e convalidano in pieno quanto già ha esposto ed al R. come al prof. Ascoli è sempre vivo alla memoria l'interessante caso che insiem e osservaror;i.o molti a11ni fa nella cljnica del Grocco. Anch e al prof. ~I . Ascoli è sinceramente grato per le sue parole così singolarmente gent~J.i e lusingh:ere, per l 'opera svolta nella Scuota di Padova. Co·n lui perfettamente concorda nella sua ])rillante sintesi qei fatti esposli dal R. che pure ritiene costituire l 'edem a polmonare (in un primo tempo alrr~eno:ì uri meccanism,o in un certo ser1so ed entro certi lim:iiti, dife~sivo, e con lu! concorda nel pensare che la dilatazione passiva dell 'alvèo polm,onar e ve11ga a. costituire un bacino supplelorjo di scarico e pertantQ utile ai fini ciifcolaturii. E a qt1 esto , proposito gli piac~ anzi. ricordare che rece11temenle alcu~i a11tori francesi .hanno dato valore nella genesi dell 'edem a polmonare acuto, alla, q11alche volta consta Lata, dilatazion{} acula d ell 'orecchietta sinistra per fatl-0 paralit!ico. Ora q,uesto fattore, anche . se :realmente presente, r1or1 può i:Q alcu11 modo essere interpretato come causa geJletica dell 'edema po:lmonare acuto; de'7e, anzi, rappresentare un elemento in certo se:r1so utile, in quanto, secontlo i con cetti già esposti <lfl l R. ~ ribaditi d al prof. 1\1. Ascoli, viene a costit11ire come un nuovo ]Jacino di scarico e quindi d ! alleggerimento, s11ppletorio al bacino p G>lmonare, co1ne Peserico ba bene esposto. Quanto alle esp erienze di Lo.ngo .che il prof. -~scoli ha esposto, esse sono i11 perfet.:o acco•r do con quanto n ella Clinica di Padova ha·n no visto L1tisada e Rave.nna ~ cioè che I 'adrenalina diminuisce la permealiilità vasale nel preparato al1 a Trend~le:Qb·urg. . Infin~ la }Jroposta d ell 'apporto diretto nei poln1oni, per via tran s-tracheale, di adrenalina , n ella terapja dell 'edema polmonare acu:O, costituisce un tentativo· sict1ramente logico ed a11ch e promette11te e non si manch erà di sperimentarlo ove · se ne presenti la possibilità. · Col prof. AntonelJi è i11 perfet~o accordo ed assa: lo ringrazia della brillante casistica clinica ch e I


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S E ZIONE PRATI CA •

egli ha voluto così felicem ente esporre in appogiÌO alle vedute dal R.. soslenute. Da quanto il prof. Antonelli h a così ch iaramente esposto, risulta, confor1nemente a qu anto h a scritto n ella relazione, , ch e, se an ch e n on esclusivo, I 'elem ento ipertensione polmo n are è fattore centrale del1'edema polmonare acu to. Il prof. Pennetti h a esposlo gli interessanti esitj delle sue esperien ze; e il R. ne pren de not a. Quanto al non avere egl~· ottenuto edema polm·o11are in calli, a m ezzo dell 'escr eato di conigli in edema, n essu11a m er aviglia: h a già detto come il cane difficilissin1amente cacle in edema polmonare ed a quali artifici si sia n ella di lui cl !•nica ricorso per otten erlo ~d an ch e allor a irregolar1nente. La cospicu a caduta di pr ession e ch e n el cane fu dal Per1netti ottenut a iniettando liquido di edema sper~u1entale di coniglio, azion e n on rilevabile nel su cco spremuto dal polmon e n or1nale, coincide esattam ente (m al grado la diver sa tec11ica) con quan to studiando, il m edesimo liquido fu vist o anch e n ell a di lui Clinic.a da Trem onti (azione edernatigen.a p er il con iglio del liqujdo <l:i edema, n essur1 a azion e edem atigena della spremitura di polmon e normale). 1. . e osser vazioni del do tt . San g uign o,. sulla diversa attività delle diver se adrenaline del comm ercio · e sulla diffe ren te resistenza dei var i cepp: di conigli, coinciclon o tot alm ente con quanto i:' st ato osservato dal R. Il prof. Lu isada ad esempio notò essere assa i più r esiste11te alla adrenalina · i con igli otten =,b ili dal commer cio n el Ven eto, ch e 11on quelli di Vien11a; osserv:azion e questa ch e costrinse a stabilire ex n<rvo per i conigli del Ven eto dose tossica, <lose letale, dose edem atigena dell 'adre n a lina. I fa~ ti su cuj h a rich :am ato or a la nostra at ten zione .il dott . San g·uign o w no important~ in quanto costit uiscor10 tutt 'altro ch e, trascurabiii cau se di errore e di diver sità di r epert?,. Per quanto rigu arda l 'otte11: bilità o meno dell 'edem a polmoriar e arl1 to in conigl1 splenectomizzati risponde insieme a Pennet ti e San g uig n o. Tremonti , sperimentan do u oltre cento con igli afferma di non aver o ttenu to ch e r ar am en te edem a, gl~ autori vicever sa n o11 h an no no tato qu este differen ze. La ragion e della diver sità dei rep erti st a evidentemente o in diver sità di t ecnica o in una delle su più ricord ate cau se di errore. Dirim ere a pa~le lfl q11estion e non è evidentem ente pos~ibile. Le esperien ze saranno riprese e controllate e solo cosi si potrà appurar e la realtà dei fatti. Le ricer ch e ch e ha comun icato il dott. Fortun ato m eritano di essere tenute in consider azio n e dai f11turi ricer ca·tor i.. Per quanto riguarda l 'insulina non esistevano fino all 'attuale comunicazion e del dotti. Fortunato ricerch e in questo sen so dirette all 'infuori di quelle già ricordate nella relazione del prof. Vill a e ch e p er verità depon gon o ~ n senso opposto. Relativamente a quan to il prof Condorelli h a detto sull 'equilibrio elettrolitico, n on può ch e prendere atto con compiaciment o della conferma òa lui portata alle ricerch e fatte dal R. Gli erano ignoti i casi di edem a polmonare acuto sperim ent ale nel! 'anim ale (ed in un caso dei frat elli Reverdin disgraziatan1ente an ch e n ell 'uom o) consecutivi a paratiroidectomi a. Non può ch e pren 1

dere atto ùella esisten za d i quest a specialissima e sin golare forma di ede~a polmon are speriID:entale. (~u anto ai r eper·t i elettrocardiogr afoci di uomini ed animali adren alinizzati ch e il prof. Condor elli ha i]lustrati, n on con corda tolalm ente con lui n ella lo·r o interpret azion.e. Il fatto ch e r ep erti sim ili s: siano nellf\ sua Clinica ottenuti in anim ali in edema polmonare acuto non solo adren alin ico 1na anche da legatura della aorta, e più an cora ch e lin tracciato an alogo si sia po tuto rilevar e iQ lln caso di . edema polmonare spontaneo umano, incor ag·gian o a pensare ch e le variazioni osservate debban o, almen o '. n gran parte, esser e imputat e all'edem a st esso. Comunque, si Lratt a di rep erti sp er imentali d al R. tali e quali esposti, e la Clli i11lerpret azione defini tiva n on può an cor a riten er si assodata. Il prof. v=11a h a ricordato esperien ze sue di notevole inter esse. L 'azion e protettiva che la profonda ipoglicemi a insulinica eser citer ebbe sulla tossicità dell'adren alina, rappresen ta una interessa11te pista di ricer ch e, ch e non m an eh erem o di sfru t tare. Le osservazion:. di Villa colliman o del resto perfettam ente con qua1.t to n ella relazione il prof. Peserico h a scritto r elativam en te all a in sulina stessa. · Il prof. Caccuri espone I 'esito di su e ricerche su i principali elettroliti dcl polmone e del san g ue i1ell 'edem a polmon are acu to sperimentale da adr en al ·.na. Qu esti reperti n on coin cidono con quelli ot le11uti n ella Clinica del R. con tecnica quasi ideritica da Melli q11esti, infatti, n on h a potuto in esperienze rigorosam ente condotit e rilevare gli en ormi sbalzj dell 'equ:Ji.brio elettrolitico d al Caccuri consta tate. Qu este differenze non furono da l\felli rilevate n è n ell 'edem a S·p erimen tale da ad ren alina n è in quelle d a glucosio, così come Mayer e More] non li vid er o in qu ello da gas tossici. Del resto diver s: edemi sperimen~ ali dànno 111ogo all a formazion e di liqu idi tra di loro assai diver si n essun elem ento abbiamo ch e ci permetta di indicare l 'uno piuttosto che I 'altro come p; ù simile e tanto m eno sovrapponibile ::tll 'edema polmonare uman o. Per questo i soli rep erti attcnrlibil.i sono quelli in esso stesso direttam ente rilevati ; pertanto il R. ritien e) che le cifre esposte e ch e risultan o d all'accurata analis= (la sola della letter atura) del san g ue e del1'espettorato di 8 casi di edem a polmonare acuto uman o, sian o le unich e su cui sia lecito costruire, ed esse chiar amente dimostrano l a n essuna a1terazione <iell 'eql1ilibrio elettrolitico . Il prof. Greppi r =chiam a la nostra atten zione s ulla profon da diver sità esisten te t ra pletora plam atica ver a e pro pria e idremia in tesa n el senso cli au mentQ relativo d : acq ua del san gue. La constatazion e di pletor a plasm atica totale con iperproteinemia (e ql1indi, in accordo colle nostre ossE:r vazioni, n orm alità od aumento della forza ù n cotica), d a ll1i fatta n ei n efrosclerotici '.pertesi, è inter essan te, e lumeggia quello ch e può for se essere un~ degli elem en ti del quadro umor ale predispon en te al] 'edem a polmon are. Concludendo : il l11ngo lavoro del R . e d~lla su a Clinica h a in complesso, sembra, trovato con senso; u n solo dato sperimentale con troverso sarà ch iarito d a ulteriori indagini. Tutto l 'argom en to del resto ~ an cora ~,n pien o studio e spera 1;

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IL POLICI .. INICO

noi~ senza fruLto.

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Già ogg~ la p a togenesi del1'ederoa p olmon are acuto si va profilando pil'.1 11eitla ; son o s tate · sfrondate alcune teorie troppo sen1plicis te, sono s tati mostrati alcun.i f atti nuovi; tul Lo il problem a si _ è spostato ed en ormernen te ampliato. Il Il. spera di p ole;r pres~o g iunger e ad una 111 :,glior e compren sio11e d el problema, sopratt1tto p er ch è così pJ ù utile e proficua . sarà l 'applicazione pratica alla tcra1)ia, che della clinica è scopo sup1;em o.

XXXVII Congresso della Società l talian.a. di Chirurgia.

. Il prof. Fr11go11i viene di nuovo viva1nente ap plaudito. Il PR ES IDENTE fa q11indi svolgere le seguenti

r; otrezl 01te dell o squilib r io oncogeno. Prova · di citoregolG.Zcione antineOplaslica. Davanti u11 affo1Jlalissi1no udit orio l 'O. esp-0r1e i ris11ltati dell e st1e ricerche odierne

Comunicazioni. Bon1 s H. V ASSILEFF (Genova). - A rleri osc lerosi tuber colar e. - L 'O. , i:rÌ base ad alcune su e ricer ch e, è g iunto alla p er suasione che esiste u11 'arteriosclerosi tuber colar e ch e si 'stabilisce p articolarmente in, sogg·etti in buon e condizioni generali e con valida rea ltività organ :ca i11di iduale, m eni.re n egli inct.i'vidl1i affetti da tuber colosi e co11 scar sa o affatto resislenza organica sia p er ragioni di mancata reattività , s:a p er co·m promessa tor1icità elastica vasale, o per la stabilitasi degen erazione a11a t.omopatologica, si nota una bassa pressio ne arteriosa e<l il pii1 fac il e ver'.Jicarsi d el le emottisi. H.

(Genova). -

co ntributo allo studio della profilassi e della terap, ~a dei tumo ri m aligrii. - L 'O., partendo dal co,n cetto ch e nell a BORT S

VASSILEFF

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pa togen esi dei tl1mori debba essere preso in con siderazione, almeno come con causa , lo squilibrio endocri110, h a trattalo· parecchi casi di Lu1nori inalig ni con estratti di timo, di gh:andola genit ale, di ghiandol a surrenale, aggiungendo a volte e a seconda dei casi arsenico e stricnina in dosi tollerAhili. L'O. afferma ch e dato che quasi sempre s:, trattava di casi gravj , i risultati nor1 sono s tati sempre rileva11li ; tuttavia ha ottenuto un certo g·rado di magg ior tolleranza degli stati marantici ed anche dolorifi ci ,_ dove quest i si erano determinati. F. (Genova). -

Dati sperimentali e clin.ici su lla terapia i m1nunizzante d elle neoplasie. .FIGARI

- Sono note le ricer ch e tendenti a rilevare la esistenza di uno stato immunitario negli organismi p ortatori. di t11mori e la consegu ente possibilità di una terapia ii1:1munitaria. L'O . dopo aver fatto esperienze degli ùltrapeptoni inoculati in animali sia . per vi.a c utanea ch e venosa ed averne saggiala in essi, oltre alla completa innocuità, le spiccate qualità stimolanti e quindi protettive, ha tentato l 'applicazione pratica ?.n confronto di n eoplasmi umani. l casi tratta li sono stati 6 (epiteliomi cutanei e .neoplasmi interni) ed in tutti s:, ottenne un progr essivo miglio rrtmento ~ gradualmente la g uarigione definitiva in uno spazio _di tempo variabile da 1 a 3 m esi .. Tal:. risuJ.tati costituirebbero un 'indubbia din1os lrazion e d el poss ibile valore d ell 'ultrapeptone di te~s uto n eop] as tico nella cura del cancro. (Continua).

(Contin. e fine)· v. num. precedente) . .-.eduta a11tiniericliana de l 15 ol tobre (or e 9).

Presidente: Pro·f. ll.

ALESSANDrtr.

Comunicazioni. F1CHEN.A

G. (Pav :,n). -

illus trando la d escrizio11c jsto~ogica con la proiezion e d:re tta d ei prep arati. L 'O. partito dal suo con cetto dello squiljbrio endocrino i1ella genesi d ei tumori inaligni , co11cetto afferma to n el 1911 e sostenuto con lavori j mportanti eseguili dal Fichera e dai suoi alliev:1, l1a portato i1el ca1npo dell 'applicaz ione pratica i risultati sperin1e11tali inie ttando· in malati p orl a tori d i tumori 111al :.gni d egli estratti dj organi a secrezio11e i11tcrna. Gli es tra tti veng·ono preparali co11 tecnica diffic'.le rlal Fich era e · srel~ i a secon cla dei casi. Ha osserYato tre fatti di orcline i111portan tissin10: la citoli sj e la progressiva d :st r u zio11e della cellula n eoplastica; al tessuto n eoplasLico distrl1Lto si sostituisce co11ne ttjvo di n eo form~z ione e sp es o il .tessuto dell 'or gan o invaso rigen eratosi ; la i1ess u11a modif icazione delJe cellule normali iux tatumorali i11entr e la c itoli j colpi ce olo le neoplastiche. A delltcidarc rr1eg·lio la tecni ca dei lc11ta tivi ter apeutici è da osser var e co1ne il Fichera an1met~ ch e determ :nati organi a ·secr ezione i11ler11a regolino l :accrescimento, la p ersis tenza e la v italità d eUe cellule : una alterazio11e iu11zionale òi un organo o d:iJ un gruppo di organi sfre11a un determinato gr·uppo di cellule a una evol uzion·e in senso neopl as t~,co. I tenta·~ivi terap eutici si basano appunto i1el supplire al deficit. funzio11ale dj u11 determinato organo r egolatore con la omministrazio~ all 'organ·ism-0 de1ll '-e lerne.1Yl<> secretivo venuto a m ancare (confronti l 'insulina nel diab ete, l 'epa to ~erap1:.a n ell 'a11em ia p erniciosa·) . Ciò arresta l 'ulteriore evoluzio11e nr,opln slica, provoca la distruzion e dell~ cellule i1 eopla s tic.hr e si spiega così come solo l 'elemento i1eopla st1co venga ad essere colpito e con1e sia p ossibil e unp rigen erazion e del tessuto invaso e p arzialn1'ente distrutto. . Le -r :cerche furono eseg·l1it.e iniet ta11do }Jrima direttamente nel neoplasma e poi p er via gen erale, degli estrat li di orga11i a secrezio,n e interna. Dal tumore stesso veniva110 prelevati, a Yari giorni di distartza dei frammenti di tumore ch e ii l1'esarqe i.stologico fecero rilevare i dati g ià. rico~·­ dati. I tumori Lratt.ati sono sta ti car c1nom1, sarcom1 ed endotelio1ni , l a maggior parte g ià operati e recidiva ti . Di particol are inter esse si è r ivel ato un caso di tumore sistemico dell e gl1i andole linfatiche in ct1i le biopsie prelevate nell e varie stazioni ghiandolari p ermettono di segtiire passo a passo la gra<luale scomparsa dell e celi ul e n eoplastich e, la loro sostituzione conn~t!ival.e e sp ecialmente la sos tituzione per prol lferaz1o ne d el tessuto stesso dell 'or gano. 1


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SEZIONE PRATICA

L 'O. r:.badj sce, alla· fi.JJe del suo dire, come nej casi fino ad oggi trottati si debba parlare di Le11talivi di cura.

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essel."e fallo· fla . altri. l)er i malati egli si ripromette di presentarli ma no11 può dire q~ale termine gli sia necessario ..

DE GAETANO G. (Cata11ia).

Discussiorie . ~iARINuoc1.

- Ha presentato cinque an11i fa risultati ottenltl i con la somn1inistrazio11e di estratti di corpo luteo e timo i11 donne po·r tatrici di cancro dell ' utero. Ha not.ato con ter.~1poranea1ne11te so1111olenza, aun1ento di peso, poliuria_

con l.rib_uto sui poteri antiblastici della 1nilza. -- Quattro casi di tumori umani curati co11 . organi antiblast1ci stin1olaiti specie la milza; ha osservato 11otevoli iniglio1rai11enti.

RrGANo-IRRERA D. 11'.Iielosi splen.ica da iniezioni lccali di ~atrame. - Il catrame iniettato DoNATI (Tori110). - Fa osservare con1e l 'O . sia nella milza del cane determina a trofia degli elestato prµdente i1ell 'arrivare a deduzioni di 0 rdi- ' menti pare11chi:mato·s i e i11 11n secondo t empo ue pratico parlando d~, riduzi_o ne di volu1ne, ecc. una 1netaplasia mieloide. Sj può ammel tere una predisposizione ge11erica i11a a base della cura chiTurgiGa s ta un concetto GuERRrERO C. _(Na1)ol'. ). -- La nevroglia e la miche 11on può essere scosso e cioè che all '1nizio croglia n ei trapianti etero- ed omopl.astici di tuil cancro è una mala.ttia locale. Questo concetto m ori riel cervello. I-la eseguito· trapianti di ci autorizza, anche i11 predisposti, ad asportare questo tipo nel cervello di ratti e ha osservat~ il tum0re con il suo co11i.p1 esso sperando così di come la reazione della nevrog·lia sia molto scar sa. guarire definitiYa1r1ente il · n1alato co1ne i11 n1olti casi si osserva. All'elen1entB costituziona1e posGARGANO c. (Napoli). come si çlebbono insia1r10 dare I 'importanza che si dà arl esso in terpretare àlcunc forrnaz ioni patOlogz·che d ell 'epialtre malattie. Contro l'idea dello squilibr;1<) ender11iide clin,i camen te ed istologicamente identidocrino oncog·ei10 sta il fatto che ne:iJ giova11i, che agli epiteliomi. - Ha osservato casi di epi<love 1na:n,ca l 'involuzione degli organi i tumori tel:10111i cutanei diagrtostj c,a ti tali clinicamente e ha11no una malignità 111aggiore e vicever sa. Anistologica1nente e gl1ariti senza alcun intervento. che su~ risultati delle biopsie occorre fare delle An11nette come po·ssibile una g·uarigione spon:tar-iserve J}er le modificazioni <:he un preg·resso inJ1ea i 111 detern1ihati casi. tervento induce nel tessuto. Chiede infi11e al Fit:hera di (}ar modo anche aò altri AA. dj espe· ML\"ERVINC R. (Napoln. Ult eriori risultati de l r :me,ntare i su oi 1net-0d i. 1n io metado tli f;rattan·i e.n.f'o clin.ieo del èancro ~ dei tumoJ:i malign.i. - Illustra casi lrattati col ALESS .\~DHI (llo1na). J.,oda la })rude11za dell 'O. su o 1netodo. 11ell 'esporre le sue ricerc.he ch e egli st esso ha defi11ite èo1ne t entativi. di cura b:ologjca d ei tumori, Seduta ponzeridiana (ore 15) . 11011 come guarigio11i. Per t1na rag·ion e scie11tifica Pres1de1tte: Prof. D 'A~ATA. · n 11ecessario q~ li1nitare la cori1osce11Za dei risul' tati odierni ai rnedici che possono riconoscere la Segu ito delle c01nunicaz ioni.: loro grande importa11za mentre illl.1d erebbero il • pubtb lico profa110, sus.cita11do speran ze ch e il FiPAL1\1A R. (Padova) . - Tf n caso di teta.rio recichera s tesso i1011 dcsiò era ; 0 quindi da raccodivo. - Ill11stra l1n caso di recidiva di tetano sof1nandare alla sta1npa S])ecialn1eTu~e q11ot:1dia11a di fer1na11dos=, a d)scutere l 'interpretazione p atogeessere 1nol to 1)r11ò ente e ol)iettiva nei su oi . re· netica. sooonti. . T risultati <p-1ali sono d1mostrati dai preparati B10LATO e DE FBRI\IO (Tori110) . - L 'esGin1e funso110 veramente impressionanti, almeno in un z ionale della tiroide 11ella si1npaticect:omia delle certo numero di essi; 1na po·:1ch è qui siamo in arterie tiroidee. - · L 'anestesia generale in anil111a riunione di chirurghi crede ch e oltre che j mali provoca n1aggioT consl1mo di ·basi . Al ripreparati sarebbe òesiderabile di ved er e i risul~ svegl~o si ha un al.1mento degli sca111bi gassosi tati clinici su malati percbè yOSÌ '.I g_iudizio po fin o :ll 200 %. · trà essere ·dato dopo una valutazio·n e più esatta òei risultati. Conclu(le aùgùrandosi che fra Uil N1c0Los1 G . (Palf! rmo) . - - JJe variazioni della anno o due jl Fichera venga in uno dei <J-On~ riserva alcalina riella vagotomia. (Ricerclie spe~ gressi prosRin1i a p·r esentare risl1ltHt:. d efjnitivi rimeritali). - Ha stl1djuto l a riserva alcalina in rtl1g·urando che a ll1i e p er mezzo su o alla· Scie·n · animali vagQito1nizzati sia al collo ch e sotto il rliafrRn1ma; j11 queSite c0udizj.011i ha osservat o un za Italiana venga arclt1isi~o il va'r1to di u11a così g ra11cl e scoperta. perturbamento .g rave della R. A .. 1

(risp.) . - Osserva a ·Marinucci · co111e il i:;uo· concetto di scp1ilibrjo endoGrin o r'.·salga al 1911. Al prof. Do11ati fa osservare ch e la co·n cezion e che il cancro sia una malattia locale, sia l 1na con cezione sorpassa ta ; il can cro è la estrinser aziorte locale di una 111<\l a ttia generale. Non p·u ò far sperimentare ad altri 1. su oi m etodi perchè non ancora stabilizzati , percl1è la tecnica di preparazione degli estratti è difficile e p erchè per qgni malato occorre l111 esame accurato quale, per essere gli s tl.1di ancora all 'inizio e per l à ne. res ~ :tà cl i t1na ll1ng·n pratica cli giudjzio non può FrcHERA

CARl\IONA L . (Paler:1110) . --· Ricerche sopra alcu11e proteine dcl plasma san.gu.igno n,el blocco del reticOlo. - Nel ])locco del reticolo si osserva una flim.1;n u z:one dei valori dell'azoto to1tale, della fibrina e della siero-albt1mina mentre aurq.enta il valore de]l 'azoto residuo. OsELLADORE G. (P adoya) . A zione , dell 'impacco t1n1.ido sulla respiraz ione ct1tanea. Sulla base di esperimenti p ersonali conclude che il 111crcanismo d ell 'impacco um;.do è q~ello di per111et1.ere 1a respiraz io11e diretta della cute .


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1606

[AN~o

IL POLICLI NI CO

XXXVII, NuM. 4:4:)

I

PERROTTI G.

(Napoli) .

Reridicon to clinicostatislico della Sezione antituber colar e della Clinica Chirurgi ca della R. Università d i Nap Oli ( anno scolast ico 1929-30) . Si sono ol~enuti

buo11i r isl1ltati con l a cura tubercolinica spec:e n ei cnsi iniziali. MARROJ"\J O. (Roma) . 1'ubercolost chiuse e loro irt;Ittamen.to . -- Illustr:a con r adiografie e figure i risultati ottenuti col suo rue~odo.

CHIASSERINI A. (V e11ezja ). -

Su rren alectorr1ia e gangliectomia lombari per dist urb i vascolari degli arti inferio r i. -· Riferisce di un caso d: aspor-

tazione del sun·ene di sinistra in un caso di n1orbo di Buerger con esito negativo. Risul ta li m;,glior:L h a avuto con l 'asportazione di alcuni gan gli <lel si:tnpat:1co lombare, sia nel morbo di Buerger, sia nei casi d i a:sturbi ischemici da probabili fatti spastici. CA·rAJ..1orr1 F. (Palermo).

PuRPURA F . (Palermo). -

Distribuzi on e delle fib r e n.ei tronchi nervosi e chirurgia dei n erv l periferici. - Da ricerche praticat e risulta ch e n el t r atto omerale de~ nervi mediano r adiale e cubi-

tale del cane non esiste una vera s=stematizzazione delle fibre n ervose. In casi di p aralisi parziali d1 un nervo nell 'uomo si potrebbe ricorrere alla sezione e sutura di' esso; così nella paralisi dello sciatico-popl=teo est erno la sezio ne dello sciatico iOpra la bjforcazione con consecutiva sutura potrebbe portare fibre attive a t utiti e due i ramj dello sciatJco. 1

DoGLIOTTI (Torino; . - R iferisce di t enta tivi di neurotizzare il monwne periferico in casi di p aralisi infantile sez=-0nando un nervo parz i almen~e paralizzato. Le ricerche sono jn corso di P.secu. z 1011e.

CAPPELLI ( Ar1cona). - I~e. ricerche riferite ribadiscono il concct tO della necessità del p~rfetto ad a titam ento dei· m on w ni nella sutura nervosa ctirctta. Ca1... sSERIN1 (Ven ezia). -- È p:.ù · indicalo, ne]) P.

paralisi parziali, cru entare la parei~e del nervo pa ralizzat o e impiant ar e in esso un fascio nervoso di scar sa in1portanza. CAHOSSINI G. (Figline Val d 'Arno) . -

Complicazioni pO lm.on,ari post-operatorie in rapp orto all'anestesia. Con iniezioni d~. p1eparati di calcio

(Casenl Lac) non h a mai osservato complicaz!<>ni polrn onari post-operatorie dopo anest esie generali . (Livorno) . -· Ha ottenuto · risultati otti1ni con l<> stesso n1ezzo. ANzILOTI'I

LoRb"'NZETTI C. (Mjlano) . -

An.cora a prOposito della anestesi a con i gas: presentazione di nuovi tipi di appar ecch.i nazio nalì. Illustra i van-

taggi dell 'l1 so dell.'apparecchjo Rossi i1ell 'anestesia con etil ene. Rossi (Milano) . n1c1.

Riferisce da ti cli11ici e t ee -

DoGLIOTTI (Torino). Per ottenere silenzio addominale con1pleto è necessaria I 'aggi.u nta di etere. Cn1ASSERINI (Venezia) . - Riferisce l a s ua esperienza con il protossido di azoto. (P arma) . Chiede se ureica rl.ell 'an estesi a eter ea. GIULIANI

c~è

riten zione

(Messina). Ricer ch e sulla coagulabi· lità de l sangue . Nelle malattie infiammatorie ci sono lievissi1ne modificazioni della coagulazione sang11igna: nei tumori n o n è alterata; n ella anem ia post-traumatica la coagulabil '. i à è au0RETO

mentatA

In.jlue1tza della timectom,_ia sulla riserva aJl calina. (Ricer ch e sperirnentali) In animali timectomiiizati h a osser-

vato uno stato di acidosi. Questo fatto che svela l 'eccesso <li acido fosforico e nuclei11ico deve esere considerato come l a cau sa p,r ima della sindrome timopri1v a in quan l.o gli acidi ve11gono 11e11tr alizzati J al calcio deJle ossa che si d ecalcifi cano. LATTERI S. (Paler1no). -

Ricerche speriment ali sul compo rtam ento degli ani-inoacidi e def polipeptidi inferi ori nell ' urina degli scottati. -

Nelle urine di animali u s tionati h a osservato autnento di aminoacidi, d: polipeptidi inferiori. J_, 'aumento non è relati"~o a quello dell 'azoto totale m a se ne distacca nettamente. CAVINA C. (Bologna) . - fiis u l tat i irnmediali e ton tant di 14 ipojisec tomie p er affeziorii endosellari ._ - - L'O. nelle 14 ipofirec tomie prat~ieate per affezioni endosell ari (6 ade.i1omi della preipofisi, J aden o ma d ella p ars in lermedia, 1 astrocitoma co n sindro1ne prevalentemente chiasmalica 1 cisti, 3 adenomi con . acroinegaJja sp:cca ta, 1 'morbo di Froelich ) h a otte11l1to l a guarigione chirurgica di tutti i maJati cori progressivo iniglioramento della funzione visiva, regressione dei fenomen i. acromegalici, diminuzior1e del peso corporeo. In 1 malato di adenoma si è avuto recidiva dopo 18 mesi , in 1 (cisti) perdita prog ressiva della funz;1one visiva 4 mesi dopo il pieno ricupero di essa. Un malato di adenoma è s ta to operato 2 volte per un emat oma m nnifestatosj alcuni mesi clopo il primo intervento. 1

FASIANI (Padovaì . - Elogia il consiglio del Ca· vina di repertare la parete del seno da trapanare con lo s~cillo ~ l 'esame radiografico. Si associa alle concl11s:-0ni del Cavina sulla r iduzione d ei periwli n ell'intervento per via n asale e sul! ' assenza dello eh.oc . PAcETI·o G . (Roma) . -

L 'i nfluenza del sistema r eticolo endotelia.le nel processo di guarigion e delle fratture. L ·o. dopo avere r :cordato i la-

vori ch e dimostrano la partecjpazione del S. h . E. nel processo di g uarig ione delle fratture h a studiato l 'influen za del cosidetto blocco sull 'evoluz =io ne di fratture chiuse i11 co nigli. Dalle ricerch e finora esp erite, ma non però esaurite, risulterebbe ch e iJl blocco del S. R . E. ottenuto con iniez=,oni endovenose di irtchioslro di china determina 1111 lje·v e ritard o del con solidarnento, rilevabile radiog rnficamente e istolog icam ente p er una scarsa cal cif::cazione e p er una m aggiore persistenza ed esten sione del callo cartilagineo negli animali l)loccati rispet~o ai controlli . BASTIA NELLI P. (S. Gjova nni Val d 'Arno). -

Un caso di palatoschisi (gola di lup o) c<m labbro leporino Oper ato col mio metodo di mobilizzazione a r aggiera di 2 segment.i triangolari ossei del

'


[AN~o

XXXVII, Nul\11. 44]

1607

SEZIONE PRATICA

palalo fes su rat o. -- L 'età più propizia è nella 2& o 3a. , el limana i1cr il l aLbro leporino ; per la

palatoschisj ! pareri sono discordi. Per la riduzione dell 'og:va pal a tina segu ente all 'interven •t o co11siglia cli non eseguire tro1)PO tempestivamente l'operazione. Nel metodo di Lan genbec.k i lembi non devor10 esser e tro1)1)0 sottili n è essere sotto tensione . L 'O. ha op er ato un bamb·~.no di 12 mesi, se11za an estesia. H a preparato un l embo secondo 'frelat, poi p rep ar ò al di là <lello scollamento un lembo osteo plastico a isocele. Colmò così facilment~ la l ar gc breccia pfllat.ina .

oper a ti sec;o11do questi 1)ri nc1p1. Due ragazze di 15 e risp ettivamente di 18 anni gu ariron o, mentre il terzo paziente, un cliabetico di 60 anni, venne a morte per coma d :abetico in ioa. giorna- · ta, quando oramai il processo pleurico e polmonare era quasi debell ato. Illu stra la con1unicazio11e presen·~a ndo le fotografie ed i radiogram1ni polmonari dei dl1e casi guariti. Sedu ta an timeridiana (16 ottobreJ ore 9').

1

CAV!N.\ (P..olog·n a). - Op era dai 15 ai 60 giorni, no11 oltre l 'ann0 pP-rchè poi 11on è possibile un avvicina1nento i nrruento de : 1nascellari. L 'ampiezza d ella fessura palatina è u g u al e a due archi gengivoalveolar'ii. L'operazione di Langenbeck d eve essere fatta con1 e 111i11imo a . 2 anni, si può sen1plificare l 'operaz io11e eseguendola da un l ato solo dove l a lamina è J)il'1 sv:.Iuppata . Rocc!A B. ('Iori110) . -

Infezioni chi rurgicrie e focolai infettivi del ca11ù orale. Ricerclie sul potere di tncalizz'.l ziorie elett iva di germi coriteriuti nei focolai infettivi buccodenla ri. - Germi del cavo

orale in casi di ir1fez io11e chirurg: ca so110 poco vir1.ilenti })er il conigl ib e prediligono degli or ga11i intern i, il fegat o e il rene. C .\GNE'lTA

V. (Bar:) . -

Ln recidiva

rie~l'endote·

Illustra un caso di en dotelio111n della mammella COll diffusione jn se condo · t empo p er Yia li11fatica. liOma della mam.n·1ella. -

PROTO

M. (Napoli) . -

consideraziOn~ istologiche

su due forme r are rii lumori della mammella.. -

Un caso di sarcoma polimorfo a piccole cel lul e, un caso di angioencl ote1 iorna. nn,\NCATI

R._ (l\oma) . -

[,egatura sperimen.taile

La l egatura dell 'arteria polmo11are è un metoclo diretto all a scler osi p olmonare. I-la eseguilo questo intervento in polli in cui la tecn!ca è mol to più facile e che sopravvivono a lungo. Alla leg·atl1ra succed e un raggrinzamento e u11 colori lo scuro all a periferia mentre il centro colliqua . Dop-0 2 mesi il pol~o­ n e si é.\trofizz.a va completarnente. Carat teristica istologica è ch e i bronchi e :~ bronchioli restano a lungo ben, 00 n serva ti, dal sistema bronchial e parte connettivo con vasi, ch e poi diventa cicatrice. NeJl 'arteria polmonare opposta si h a una dilatazione compensat oria. Questa l egatura è sopportata beniss:n10 dagli animali. Si produco110 inoltre d elle oomunicazioni collaterali fra arteria polmonare legata e organi circonvici11i (esofago, pericardio, d iaframma, aorta) .. Con l a legatura d ella vena pol1nonnre, m entre nei primi giorn~ si può osservar e .un principio di produzione connettivale , in seguito scon1p are ed il polmone riprende i uoi caratteri normali .

dell'art eri a polmonare . -

Presi,d ente: Pr-0if. ALESSANDRI.

'

Seguito delle comu nicazion.i .

DoNATI M. (Torino) . -

Str umento per chiu sura, sezione e sutura del duodeno (con, dimost r azione sull'animale). L 'O .. dimostra prati-

ca1nente, in un esperimento sul cane, l 'u so di una pinza da lui disegi1ata che per1ne1tte di schiacciare er mantenere chiuso il morioone oraJe, di sez~onare il duodeno con -una l ama tagliente; <li co111primer e e di suturare facilmente il Jnoncone dl1odenale con una m anovra facile e semplicissima. La pinza può essere usata quando jl duoden o· è estrinsecabile e l a par ete non è alterata . RoNzINI IV[. (Bari) . Sulla fibro-aderion1alosi del seno maschile. - Illustra 8 cas:. di .ti.Lro-ade11omatosi della 1na111mella maschile. Cura preferibilmente chirurg ica. Per i carai~teri di fibro~i i l problema diagno,s tico· è particolarme11te difficiile. 1,orro

1.

(Bari) . -

Rilieui istologlci su u1t caso di ginecornast:ia unilaterale. Ha osservato i i1

un u omo di 59 anni una g·inecomast.ia unilaterale . La t t1mefazio11e dal a da 8 n1esi. L 'O. pensa a una genesi da rlisfunzior1e p oliorn1onira . FASIANI G. M. e

0LPER I~.

~Padova).

-

I mportanza della posizione ( lord.osi lombare accentuata) p er la r accolla del succo gastrico a scopo di esame funzionale. - Ha osservalo la grande impor -

tanza che ha l a po,s izione dél malato, ·n el prelevamento d el su cco gastrico.. La pos.i zione in recl i nazione, con lordosi accentuata lombare, rallenta il rit1no di svuota1nento del contenuto gas lrioo e permette una raccolta prolungata ed esatt a.

1

G. (Vicenza) . -

Il trallamento ch.irurg1 co de[ f lem 1nOne pleurico diffuso conseguen.te a gan.grena pol111onare. - L 'O. ~ratta del PoTOT c rrNrG

fl emmone pleurico diffuso che ro11segue a perforazione cli 1111 foc-0laio di gang·rena polmonare nella cavilà libe ra della pleura. Ricorda come in questi ca i disperali sia cloYeroso t entare un ~n­ tervento, chirnrgico e · con1c questo debba consistere i11 a1npia de111olizio11e <le1la gabbia t oracica ed accurato zaffamenlo a 11 rt l\iikulirz dell a cavità pleurica. Riporta i d a;!.i cl inici di 3 casi p er onali

L. (Padova) . -

Può la secrezion.e gastrica essere influenzata dallo stimolo m eccanico ? 0LPER

La stimolazione meccanica antrale detern1i11a secr ezione ~rris trica del fortdo; negli ulcerosi gastroduodenali e specie in questi ul tin1i esiste uno s1ato d: ipereccitabilità antrale. E. (Trieste) . -

Esofagoplaslica preloracica per stenosi da caustico. - Prese11ta u11 caso, 0LrANI

il primo in Italia, di esofagoplas lica per steno~i da ca11stico. Espone i vori -metodi per ovviare alla steno;:;i, illustran dol :, con proiezioni. Presenta l 'am1nala.ta guari.~a. Ha usato nel suo caso il metodo di Lexer ado1)erando per la plastica un 'ans~ del tenue anastomizzata dis lalmenle allo stomaco e portata sotto la pelle d el torace. Nel ~ ratto sttperjore l 'ansa s) conti11ua co·n un tubo sottocutaneo di pelle che la unisce al n1on cone esofageo fi sato n ella fossa oprac laYicolare. ella deglutizio,n e si vede il bo,l o passare per :.i neoesofag·o cutan eo e, n1olto distintai11ente , appaio110 i movin1enti peristaltici vivaci del! 'ansa ~o1tncu~anca.


1608

IL POLICLINI CO

ALESSAl~DnI

.R. (Ro1na) . -

[ANNO

XXXVII,

:XuM.

44]

Piombaggio con. l es, suto m uscolar e delle cavi tà residue dalla asportazi one di tu1nori ce r ebrali. - Riferendosi ad un caso, da lui op erato 12 anni fa p er epilessia J ack-

zio11i i1ervose e n1uscolari si ha ristag110 a11Lrale nè si n1odifica Ja .. ecrezione gastr:ca in n1odo eia ridurre al 1uini1110 la possibilità cli u11a r~cidiva.

sonia11a seg·uita ad un a scesso cer ebrale da grave trauma cr an i o-ence~alico per ferita da sch eggia di granata, in c ui sostituì l a cicatrjce escissa dal, la sostanza cerebrale con un blocco di muscolc1 dello s~esso mal[lto, sen za 11essun inconven~ente, a11zi con l a g· u arigione per1nartente dell 'ep·i lessia, riferisce s ull 'utilizzaz ione cll autotrap·i anti muscol ari in g·ross.i cav i r Jsul tant: dalla asportaz io·n e dj tumori cer ebrali, di ct1i esp o11e due casi o pera lj nel 1929 e n el 1930. Con questo m ezzo ha ot tenuto buona emostasi cl cl cavo e la p-0ssibilL4:.à di una ri11nione per prima con guar:·g ione ser1za inconvenie11ti in breYe t ernpo.

(Pton1a). - Riconosce a'l la resezio·11e a 111anica il vantaggio di r~·dare all 'orga11G la sua forma nor1nale . All 'appurtto del la interruzione n ervosa si lJUÒ ob})iettare l a possibilità di lilla ricostituzio11e delle vie 11ervose. La questior1e della cura dell ' ulcera gas trica è ancora non oene stabil4 La e n ort si può affermare con certezza che la resezione p1loro-antrale sia da preferirsi a quella a m anica nella c ura dell 't1lcera della oic· cola curvatura.

lrAsrANr (Paclova) . - R st ato osservato ch e 1 r aI>idi proressj a11tolitici cui va incon tro il tessut o m1.Jscol are p.ortano fenQfl11eni <li. ~ntossicazione a car ico d ella sostanza cerebrale . P er tale r agione preferirebl)e u sar e tra1)ianti liberi di grasso. (A.n co na) . - H a u sa to in un ca so di sar coma cer ebrale tessuto mu scol are per l 'em ostasi con buon r isultato.. Forse si potrebbe usare, a. col1nare il cavo, trapianti musco<lari e g ra ssotS: .. CAP PELLI

1

-

(lloma) . - I risullali oit~enuti n ei suoi casi son o s tati ottimi, nè ha avuto occasione di osservare n essun sintomo · cerebrale in dipendenza di un eYe11tuaJe prodo tto toss~oo di origine a11Lolilica, dal : rapianto muscolare . ALE S SANDRI

P. rRort1 a) . '

(:o ri l ributo alle in.dica, zi 01 i i e alla t. ecni ca della co l cdoco-du·o deriostomi a sopraduoclena l e.. La coledoco-du oden ostomia V A LD<)j\ 1

consi s te 11ell 'a11astomosi tra duodeno e p or zio,n e · soprad uodenale d el coledoco. Si s tabill ce così una v=.a diretta e facile di deflu sso biliare, il che è t1tile in casi di an g·iorolite, cli s~enosi infiam n1aloria o 11eoplas tica dell 'estremo distale ç:lel coledoco; a ttraverso l a st on1ia posso110 p assare anch e calcol i d el coledoco o del} 'epatico n on vi sti e non asp orta ti co11 l a coledocotom =,a. L 'anas tomosi vie11e esegui~ a latero-lal er ale isop eristaltica, Lun g·a circa 4-5 cm., a clue pjani a punti s taccati. Il drenag·gio è necessario. Illustra casi clin1c1. Seda.I a pomericliana (ore 15) .

Presidente: Prof.

ALESSANDRI.

Segui lo d <'lle comu nicazio1ii.

F. (Messina). -

Resezione mediogaslrica per stomaco a clessidra da ulcera. della piccola curvai aru. L 'O. in seg11ito ai buoni risulta ti l\IELINA

ottenuti n e llo s lon1aco a clessidra con la resezione a11ulare m erl·ibgastri ca, ril :,e11c che in m olti ~asi di t a le affezione, il d e llo m e todo operato rio radicale sia indicato, non solo perchè ridà rl 11 0 s tom aco press 'a po~o la su a forma e gli con serva l a Yia n a t ural e cii vuo tamento, ma anche pPrch è, in ogni even~enza, rende p o sibile un sP.co11<lo inlerYr.11 lo d i qt1a IL111q11e po,rta1a sullo sl es.so organo. (Pisa) . - Dà l a prefer enza alla resAzion e an•trale; n el le resezioni a i11anica per le intern1TADDEI

BRANC.\TI

t.lloma) . - Ha t1sato il 111elodo di r esezione & 11tanica in casi di u lcera callosa rl ella 1)iccola curva con huorri ris11ltati d ef'.11itivi. 1\LESSAl\"DHI

(l\iiessir1a) . Ritj en e eh~ l a r esezione 111edio gastrica trovi la sua indicazi<>n e 11ello s lo111aco a clessid r a, in casi di ulcera se1l1plice so110 forse da prefer :1r si altri metodi. · 1\!l ELl NA

Ricer cJie eniolOlogiclie ~ui resecati gastro-duod enali. In 44 resecati gaVELO

C.. (Pad ova). -

s trici per ulcera 11a osservato cos tanle111ente ipocloridri a con te11de11za alla a11acloridria. Normale è stato l 'esam e con1plAto del sa11gue e c1uiu- · di mai ai1e111ia . Co11clucle che ancl1e sotto questo punto di Yist a la r esez:Dne gastrica 11on h a co11~roindicazioni. · CH1N,'\.GLIA A. (Napoli) . -

Ric er clie sulla flo ra batter ica dopo la r esezione gastrica. Ha stu-

diato batterio~og'icamente il co11 te11uto gastrico d ei r esecati. Ne:1 primi n1esi ha tro·v ato il bac1erium coli, dopo 4~5 anni il coli era scomparso e sostituito da una fl ora gram positiva (strep~o­ cocchi e· g·er111i d ella ferrr1e11tazione lattica). UFFREnuzzr (1~orino) . Bisogna pensare alla possibiJ\Là di una elimi11azione di coli dallo stomaco dipendente da u11a bal tericmia postoperaLiva. Nello s~orr1aco dei reseca ti ci sono condizio11i favorevoli alla n1ol tiplic~io11e dei germi. FA~IILIARI

G.. (Toripo) . -

Plasticlie epiplOiclie pecluncolate 1ielle ferite da taglio nello stomaco.

Sperimen talment_e h a chiuso ferite a t11l1 o sp essore 11ello stom aco adat:a11dovi l en1hi peduncolati di epiploon . Insuccessi n e.l 10 %. l\1acroscopicamente si h a l a restitutio ad iri tegrum, m ;croscop1l!can1ente una ckatrice. C. (Roma)

-

Contributo sperin1enlale al r affronto fra l a prova di . Ro se n.. llial, il r osa bengala, l 'l l zO rubin n el la espzo,~azio n e fiznziO nale del f egato. - Nello s tudio della fu11zionalità epaF1LIPPA

tica, i coToràTI che megljo si prest ano sono il rosa bengal a, l a fenoltetracloroftaleina e l'Azort1bin .. Di q"L1esti con esp erienze su animali , ha visto essere i l più sen s ibile il r osa b en gala e tal e da imporsi ~ell a pratica. CECCARELLI

G. (Bari) . •

.c:;uz rlecorso di alruni

stat i morbosi de lla ca1•ità 1Jcldo minale, dopo sezi one del nervo vag o al rli.c:otto del riJafram1n a. (Rice. r clie spe rim enf rzli ). In . casj di peritonite

generalizzata 1norlale provocnta da apertura am: pia dell 'inteslino, sopravvivono pii1 a ]ungo gli animali a vago sezioJ1ato sotto il d iafrarn1na. (~ iò


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XXXVII, NuM. 44]

1609

SEZIONE PRATICA

avvalora l 'opinione ch e lungo il vago giunganù direttam ente al m:dollo prodotti tossici dalla cavi1tà })eritoneale provocando l 'insorgenza dei sintomi a tipo llulhare delle infezioni p eritoneali.

in un, coniglio sano produ ceva frite albuminosa Q n ecrosi dei ria e cilindruria per u11 corto Gli 00. ritengono sj.a qu~sta concetti su espqsti.

lesioni r enali (r1etubuli) alburoii1uperiodo di terrtpo una co11ferma ai

ALBERTI V. (Reggio Calabria).

Contributo alla conoscenza de! p seud.omixoma deil p eritoneo di origine appendico,lare. - Illustra ampiamente

un caso clinic.o discutendone la patogenesi e la terapia. VALLEBONA V. (Geno,va). -

Su lle modificaziOn,i della curva ammlnoacidemica negli appendicitici.

- L 'O. ha esan1 in ~to la cu:r:va amminoaci1d emica in 23 casi di appenrlicitici, i quali tut ti subirono in seguito un intervento operatorio. In 7 casi trovò una curva patolo,g ìca che spiega come dovuta al risentimento epatico cau sato dall 'appen dicite. Richiama l 'attenzio·n e sulla alterazione della funzionali tà ep atica n egli appendicitici. DE GAETANO L. (Napoli). -

Un sintoma costituzionale per la diagnosi dei casi dubbi di miofi· broma uterino. - Ha osservato in alcuni casi di

miofibroma uterino un aspetto mascol.;no del] e pazienti , morfologicamente del tipo macrosplanc11ic-0 con carattere di11amico.- u~o,rale . Mette in evidenza co1ne l -t gius ta interpretazioin e rli questi sintom~ possa rappresentare un dato1 :n1ponen te nella diag·nosi di tumore dell 'ul ero e tumorre addominale ~ con ten ·u to liqujdo (cisti ovarica) . BA'ITAGLIA - Ha osservatGt in 3 casi di miofibroma uterino edema a tipo ipotiroideo degli art! inferiori, scompar so con cura di tiroidina. ALESSANDRI. - Ha osservato casi n etti di irsutismo e di viriliscenza in casi di turriori delle cap sule surren ·ili specie del tipo cortjcale. Quadri simili si b arino p er tumori e lesioni cronicl1e ovaricl1e e talora per cessaz;.'One della funzione ovarica. I casi del De Gaetano d;-m o·strer ebbero alt erazioni sim-il{ anche per alcuni tumori uterini. TAnJJEI D. (Pisa) .. -

Su di un artificio p er favfJ

rire la r icerca di corpi estranei o di calcoli r enali difficil i do ri1 ro" ar~ - (Radiografia intraop eratoria previa fissazione di un cap o m etallico profondo).

Richiama I 'attenzione su un utile proce<li · mento di tecnica n ei casj di estrazione ·ifficile di piccoli corpi estranei durante un intervento opera1.i"·o g;1à iniziato. Esso con siste di in lrodurre n ella ferita un corpo es.tr aneo m etallico ben n oto; po~ si fascia l'ammalato per esaminarlo sotto i r aggi. Si praticn110 delle r acliogr afie e si st abiliscon o r,os] i ra1)p-Orti fra l 'ogget~o m etallico e .;,1 corpo ch e si vuole estrarre. In base al r eper lo r adiografico, riportato l 'ammalato jn cam era operatoria, si può facilmente procedere all 'estr azione .

PALMA. - Pensa ch e n on si trrutti d!- sostahze specifiche ma di sostanze tossiche1. prodotte dall 'autolisi de~ tessuti dan,neggiati la, cui elim~na­ zione attraver so l ' unico re~~ funzio·n ante determ ina allerazio,n i di qu~st 'organo1.. GAETA G.. (Roma). -

1\'efrite suppurativa (an.. tr11ce del r ene) . Contributo personale. - La le-

sione renale er a consec utiva a un paterecciJO. Sta-· bilita l 'i ntegrità ft1nzionale del rene opposto ottenne la g uarigio11e completa con n efrectomia. Nel pus f-q isolalo lo stafilococco aureo. 1

Rusc1cA G._ (Roma) . - R en e soprannumerar~o. - Il rene ave.v a sede nella region e ipogastrica, ·era quanto un, u ovo di tacchino . Il rene normale de llo stesso l at o. era u11 po' ipotrofico, quello op posto se11s~])ilment~ ipertrofico. Da vari ~sami l '(J. riconosce l1na indìpen,denza funzionale al re11e soprannun1erqrio e l 'esistenza di vi,e ~scre ­ tive pervie. PELLEGRINI A. e BARCBLLA L. (Chiari). -

Il contributo della radiologia alla diagnosi di alcune si ndrorr1~ addo1nina.li p,cute. Da alcuni anni

gli 00. eseguiscono si&t~m,aticamente l 'esame radiologjco in casi di sindrom!. addon1inali acute. In molti casi tale ricer ca non h a p·o rtalo ùn con tributo pratico alla diagnosi: in alcuni casi invece h a confermato, o facilitata, o completata la diagnosi clinica. Gli 00. jll11strano parecchi casi d i occlusione inte&tinale acuta, di peritonite suppurativa da appendic:te, di tumori ovarici torti sul peduncolo•, ~et quali la radiologja offrì reperti inter essanti, ch e portaro·n o un contributo alla diagnosi. L 'esame r acliolo·g ico si. dimostrò particolarmente vantaggioso ~ ~ du e casi di invaginazione intestinale post-operatoria, di difficile diag11osi . Perciò gli 00._ co.n siderano l'esame radiologico, ch e va eseg~1il o· con l a dovuta pru clenza e spesso sen za mezzi artific~.ali di co11trasto, un complemento utile delle altre ricerch e cliniche nella diagnosi di alcu11e sindromi addominali ac11te (occlusio ne intestinale, perforaz;i0ni del tubo digerente, p eritonite, ecc.), e propu g n ano ch e venga eseguito più spesso, o meglio sistemalica1nente, sia per l 'in1portanza pratica che p11ò avere in alcuni casi, sia perchè l 'argom ento sen1bra loro meritevole d i m~ggiore studio e co.n siderazione. 1

BATTILORO j\1. (Napoli). -

Rtcer phe speriniental!. sulle cisti solitarie del rene. - Ha provocato nel

r ene la formazione di cisti con la tecnica del Latteri e ha eseguito in esso trapia11ti di vari tessuti e org·a11i. Concl11de che le cisti ottenute derivano dall 'atteccbiment o del b acinetto innest ato. 1

GH1RON V. e ScANDURRA S. (Roma). -

Le alter azi Oni del r ene sano nelle pielonefriti chiru rgiche. Espone ! risultati di ricerche eseguii~'"'

col d.0tt. Scandurr~ volte a di1nostrare come il ren e leso produca danni all'organismo non solo per la mancat a eliminazione dei princìpj urinosi, ma an ch e p er il fatto che vanno in c:.rcolo· prodott;, del disfacimento cellulare. Gli 00. h anno isolato un rene di un coniglio e lo hanno leso o con Yeleni minerali (acetato di cerarne) o con tossine bat teriche (stafilococchi, streptococchi, bacterium coli). Il siero di quesit o animale iniett ato

BATTAcLrA. - Il r e11e diventa cistico o pol ~cì­ stico o per alterazione embrionaria o per cause infj am ·m atorie coadiuvate o no da una condizione meccanica._ V1RGILLO F .. (Nicastro). -

I rapporti fra angol o colico e r ene m.Obile studiati radi oscopicaniente.

-

Ha osservato due condizio11 i; nella pri1na t an• ,


1610

IL POLICLINI CO

to il rene che l 'angolo colico sono mobili, n ella seconda sono solidarizzati c~n aderenze infiammatorie. Nel primo caso la nefropessi n on porta alla r: ssazione del colon. Ne consegue l 'utili~à pratica <ii stabilire prima dell'intervento il rapporto tra i due organj. I

CusANI 1\1. (Napolj). - Le cont-usioni sul bacinelto renale Provocando contusioni nel bacinetto ha o.sservato che quando J 'azione traumatj ca non raggiunge gradi eccessivi si ha restitutio ad integru1n. in te1npo variabile senza disturbi f1.in zionali apprezzabili.. CILENTO M.

(Na}JQli'J. -

Le mOdificaziOni del ta.:so yi.Lcemico e glicosiirico nelle infezioni vescicali. Co nel ude che una infezione vescicale

ridur.e 11 t asso glicosurico per la scissione dello z11cchero per opera dei microrganismi, questa riduzione è scarsa nei casl acuti, massima nello stato cronico. I .. a diminuzion~ è ·più evidente nelle .infezioni da bac1eri11m coli. Le modificazioni del tasso glice1nico no n sub:.scono sensibili differenze infettando la vescica CQn questo o quel] ' ".) l tro germe. 1

GIULIANI G. (Parma). -

Calcoiosi epatica e colecistite a fragola sperimentali. In esper~renze

condotte co11 varia tecnica ha 0 ttenuto calcolosi epatica e cistifellee a fragola. Ha co mpletato ] o· stndio con ricer che sul succo gastr:,co., sullo stato b a tterico- della bile, s11l tasso colesterinico della bile del la cistifellea , con anal isi chimiche d elle r0ucezioni ottent1te con l 'esame radiologico. 1

1

RoLLO S. (Napoli) . -

I_Ja virulenza dello sta/ ilo cocco nel midollo delle ossa. Dalle ricerche

esegui te appare che lQ stafilococco inoculato n P.l midollo delle ossa assume una maggiore virulç:\11za. DAHCO P. (G~nova) . -

-~licos i del polso e sede sottocutanea da Halob-yssus Zukal. L'O. d~,

scrive un caso di indubbio interesse caratterizzato da u11a lesio·n e a sede sottocutanea e· d~: tipo granulomatoso localizzata in corrispondenza della regione a1_1teriore dc] polso sinistro e della corrispot1denle r egione te11are e· ipotenare. Numerose r jcerche vennero eseguite sia sotto il punto di vi~ta clinico s:a istopatologi co e batteriologico. Si è potuto attualmente git1ngere alla conclusione che il ·micete patogenetico causa della lesione appa.Dtiene al gruppo Halobyssus Zu1k al, sinora m ai riscontrato quale cau sa di lesioni parassiiar =ie nell "uomo. Cur.\UrELLO A. G-.

(~apoli) .

-

Sul nieccariismo d 'azio11e d elle soluzioni ipertoniche di clor uro di sOdio: zoro influen,za nell'uremia sperimentale.

- Le iniezioni di soluzior1~ ipertonicl1e producono una ind t1bbja so11ravvivenza s11 anin1ali uremici di con LroJlo. Pare che il meccanisn10 d 'azio· ne sia q11el lo di una ft1nzior1e antitoss=ca. '

•** s ta ta approvata ltna modificazione dello Statuto per cui viene nominato un Comitato direttivo n larga base eletto p er un triennio e 11n Comitato ordinatore ann110 . Il Comitato direttivo viene così comp osto: Presidente: prof. ALESS.<lNDRI (Roma); Vice Presidenti: proff. G10RDANO (Venezia) e DONATI (Torino) ; Consiglieri : pro.ff. Rossi B. ~Iilano) ; LEOTTA (Palermo) ; TADDEI (Pisa); FASIANI (Padova); 'fuÈ

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XXXVII, NuM. 44]

SINI (Genova); ?YIAROGNA (Sassari) ; PASCALE (Napoli; on. F10RETTI E .. (Roma); on. GuACCERO (Bari); Segretario: prof. BRANCATI (Roma); Cassiere: prof. LAURENTI (Ro·m a). Il Comitato ordinatore per il 1930-31 è così composto: Presidente: prof. RIGHETTI (Bari) ; consiglieri: prof. PAoLuccI (l)arma) e col. prof. CACCIA (fto.m a); Segretario: p:i:of. CECCARELLI. È s tato stabilito come tema di Relazione per il 1931 jl segue11te : Sindr o1ni associate dell 'ad. dome destro. Relatore: prof. N. LEOTTA (Palermo). Il 1ema di relazione in comune con la Società Italiana di Meclicina Interna è il seguente: Pancreatite acuta e cronica. Relatore: prof. U. DoNATI {Torino). ' . Il Congresso ha fissato anche il tema per il l932 (biennale) e cio~: Tratlam,ento delle bronchi-ettasir.. Relatori: proff. FA8IANI e BRANCATI. A sede del prossimo Congresso è stata scelta Bari.

•••

Durante le sedute del Congresso il prof. ALEsSANDRI ha tenuto 2 sedute operatorie e ci.o è: Ulcera duodena.le; resezione gastrica con anastomosi gastro--duodenale lerm.ino-laterale (me~odo 'Billroth I, 1noflificazioni Haberer) ;· Tubercolosi renale D., nefre.ctomia; Calcolosi renale bilaterale, Pielolitomia del rene meno leso·; Sarcoma recidivo della coscia, exeresi CO·n . il col1tello diatermico. P. V ALDONI.

XXI Congresso della Società Italiana di Ortopedia. Roma, 11-12 ottobre 1930-VIII.

Si è t en11 to· in Roma nei locali della Clini~ <)rtopedica al Policlinico, il 21° Congresso della Società. Italiana di Ortopedia, con pieno s,u ccesso per nun1ero di intervenutr e importanza degli argo1n~enti trattati. Alla s0Je11ne inaugurazione era presente un folto· stuolo di autorità. Il pro·f. DA.LIA VEDOVA, pre. sidente del Congresso, nel suo discorso inaugurale, mette in, rilievo l 'interess~ sociale sempre crescente della specialità. · Ha quindi, la parola il prof. GALEAZZI (Milano) il quale svolge una sua mozione per l 'assistenza ai bambini storpi e paralitici. L 'O. fin dal 1905 ha iniziato, un 'attiva propaganda per la creazione di is t:_tuzioni capaci di offrire ai bambini invalid! per storpiaggini congenite o acquisite un 'assistenza. completa; infatti solo la coesistenza nel medesimo istituto, della clinica ortopedica, della scuola e del laboratorio rende possibile la r edenzione sociale di questi !1nfe1ici. Purtroppo la nostra Patria dif.etta ancora di sin1ili is~ituzioni; e non ultima ragione dell 'indifferenza con c11i 111 problema è da molti considerato P. dovuta al! 'assenza di statistiche che in.dichino con precisione il numero· c:iei bambini storpi, pa:ralitici e mutilati. Per analogia a quello che si è trovato in altre Nazioni si può calcolare, in base a percentuali, che il loro numero in Ita]ia s~a superiore a 60.000. Ma un rilievo statistico esatto si impone e l'O. si augura ch e sia provveduto in :tal senso in occasione del prossimo censimento. Con cl udenno l 'O .. in vita la Società a farsi promotrice di 11r1a Società Nazionale per l'assis tenza


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SEZIONE PRATICA

-dei bambin~ storpi, paral~~ ici e mutilati, con il co1npito di promuovere quest'attività assistenziale; invoca all 'uo po l 'a1)r)oggiq dell 'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Rispondendo al prof. GALEAzz1 il prof. VALA~ .c;c;ssA, sub-commissario dell'Opera Maternità ed Infanzia, presen,te alla seduta, afferma ch e l 'Opera sar à ben l~.eta di collaborare con la Società ·di Ortopedja per la realizza:zione di questi fini altamente sociali-. Al termine d ella sed11ta inaugurale gli intervenuti sono p,assati a vi sitare l 'interessante mo·stra di strum,er1ti ~ apparecchi ortopedici, cui h::inno p nrt.ec~palo le piit importanti: officine spe-ciaJizzate-.

t azion e d ella capsula e dei legam enti sarà il più possibile completa: <la conservare il legamento rotuleo. Quanto alla sezione ossea spesso bisogner à adattare il tipo alla speciale localizzaz:-0n e delle lesio nii, jill, modo da essere ii più economico possibile. L 'O. cr ede di dover consigliare il drenaggio: egl1 pratica una contro.,. apertura n el cavo popliteo fra sern,!.n 1embrqnoso ~ semitendinoso. Cure post-operatorie: immo_bilizzazione in e\tensione o in flessione lievissima fino a consolidazione avvenuta, ciò ch e rjchiede da~1 3 ai 6 mesi di solito (controllo radiog·rafico !) . Cure di sole e climatiche contribuisc<)'no alla riuscita dell 'intervento, esaltando i po~eri di d~ fesa d ell 'org~nismo. I risultati sono oltimi (anchilosi, guarigione ••• durevole) nel q0-:70 ?lo dei casi ; nel 10-15 % si hanno fistole, ritardi di consolid az~pne, an chilosi fiNel.la seconda seduta si inizian,o i lavori scienbrosa·. tifici. 2. Amputazione . Vi si ricorrei eccezionalmente Il dott. MEzZARI (Trieste-Valdoltra) rifer~.s~ sul (2 % circa dei casi) per sollevare un paz. in conprimo lema d~ I:elazione : dizioni g·ravi, con localizzaz:,o,n,i osteoarticolari molteplici o tbc. polmonare evolutiva; per domiIl trattamento chirurgico 11are u11a grave infezione mista suppurante. L'età della tubercolosi del ginocchio. avanzata può costituire p11re un 'indicazione per L 'indirizzo di cura della tubercolosi articoJare l 'amputazione. 3. Metodi di chirurgia cortservativa : comprenin genere, e di quella del g inocchio in particodono alcuni recenti t entaitivi d~ cura chirurgica lare, dopq avere qscillato fra un estremo interd estinati specialmente a cercare di abbreviare il ven.ti.smo ~ un, estremo conservatorismo, è attt1aln1ente più eclettico·, t e11endo in maggior cor1to p eriodo di cura neg·li adolescenti: caratteristica comune a questi m etodi è l 'im,piego dii innesti delle condizion~ ~enerali ~ locali dell 'at11t11alato, ossei , p,u r con propositi e basi teorich e assai dis-della sua età, delle su e condizioni sociali per la s :.~ili. scelta di 1Jn piano di cura più · stret ta1u e11le ind :ividualizzato. Maragliano (l Ql 4) per il primo ha avu~o l 'idea Soprattutto n on si d.eve dimenticare che il godi infiggere . innesti osteoplastici epifisari n,elle 11ilitico è un tubercoloso e quindi,. sia che ci at tubercolosi os teo-articolari a scopo di reminera- . teniamo alla semp Uce cura ortopedica (im1nobi- 1\zzazione e di stimolo vitale. lizzazione) sia che s~ pre·f erisca ~nterver1ire, le · Successivamente 'il chirq.rgo argentino Robert· risor se cliipatìcll.e ~ l 'elioterapia costj tt1ìscono son I;avalle, partendo dal con cetto discutib'.le che sempre i fattori pi~1 importanti n el piano di ren ei focol ai epifisari in evoluzione esista una stasi cupero. da strozzamento dei vasi effer enti, ha proposto La Ler apia chir11rg:ca d ella gonìlite, intesa t-0 di· romp er e· la barriera strozzante, di disin car ce11r att utto ad abhrcvia"fe il p eriodo di cura, ha rare il focolaio, m ediante l 'infissione di st ecche visto aggiungersi in q11esti ultimi an11i ai me- ossee m etafiso-epifisarie. Alle prime entusiastiche todi antichi, classici sul cui valore cljnico gli pub,blicazioni dell 'A., riportanti rjsultati m er avigliosi , altre numerose seguirono assai disuguali .\A. son o tutti concordi, procèssi opera.tori nuovi aventi lo sc.opo di agire. s.u lle lesioni con intern elle con clusioni . In compl~sso il m etodo pur venti jl ineno possibile demol~.tori . , sen za poter avere la pretesa cli guarire in breve Il m etodo classico n el trattam~ntc chirurgico . tutte le osteoartr~ti tbc., e pur determin ando in d ella gonilite è la: . alcuni casi un evidente p eggioramen1 o, ha porl . Resezione: net.~amente sconsiglia bile I!ell 'i1Jtalo in un cento numero di casi (15-20 %) migliofanzia e salvo per rar~ casi e per certe modalità ramenti piiù o m en o n ot evoli. t ecnich e, arrche negli adolescenti, essa è da conPochi AA . tuttavia con cordano con il Robertsor1 sider arsi n ell'adulto ~l me·todo di scelta. Natu- . n ell 'interpretazion e del moòo d~ agire d egli inralmente il paz . d eve essere :n condizioni tali da 11 esti. La 1naggior p arte dà grande importanza dare affidamento di poter sopportare ben e il traualla trapanazione epifisaria ch e, provocando una ma operatorio, ed è probabile che i risultati miiperemia, determinerebbe condizioni favorevoli alla formazione di osso nuovo, e all 'azione r !,c algliori e più sic11ri diano le operazioni eseguite in ammalal :, sottoposti a un preventivo trattam ento cifican.~e dell'innest o elio-climatico, associato a riposo articolar e. i\!Iediante tran sfissiohe dell 'articolazio11e (Uffreduzzi) o apposizione d i due stecche lateral! (DuI pazienti di età avanzata, per la scarsa capapuy <le Frenelle) altri v! aggiungono l 'azione imcità riparativa ed osteop oietica dei tessu.ti, si pren1obilizzRnte che l 'innesto osseo può dare. stano male alla resezio11e. Vignard procede prima allo svuotamento delle La presenza di f: stole r1on controindica l 'intervento. epifisi tibiale e femorale, riempiendo in ultimo Per quel che rig11arda la tecnica, il metodo di le ravità con innest;, ossei o con pasta di Mosetig. In complesso si può dire ch e questi metodi Durante deve considerarsi sempre uno dei migliori. Desiderando un 'ahlazione più completa siano an cor a in uno stadio sperimentale: per po<leJle parti ammalate, si potrà proced er e P~.r via terne . dare un giudizio d efinitivo bisognerà stuextracapsulare secondo Fredet: in questo caso si diarne la portata, le ind=,cazioni più favorevoli , ha per ò l ':.J1conveniente d i dover sacrificare la i rist1ltati lontani. ro1ula . Consigliabilè sempre l'isch emia. L'asporLa simpnteclom ia p eriarteriosa di Lerich e può 1

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IL POLICLINICO

trovar posto fra i metodi di chirurgia con servativa in quanto ch e pur n on p otendo avere un ruolo principale n ella cura della gonilite, può in casi speciali rendere qualche servizio come inter vento ~ussidiario non difficile n è p er icoloso (es. per favorire la riparazior1e dopo una r esezione o la guarigio11e di fistole, ecc.).

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XXXVII, NuM. 4:4]

Su argomenti afiln~. al tema di relazione prendono la parola: GALEAZZI, che presenta un apparecchio m~ccanico per la cura del torcicollo e della cifoscoliosi cervicale : l 'apparecchio può rendere utili servizi nella cura dei torcicolli di lieve grado, nel trattamento postoPeratorio d~ quelli operati, n,elle con•tratture secondarie ad artriti non tbc., negli spasmi muscolarj d 'origine nervosa ecc. ; ALBANESE; che mostra un suo lettino che agevola la cos truzione di lettini o corsetti nella cura del dorso curvo'; VENEZIAN che espone i concetti che 10 guidano nella costruz~ one dei plantari per la cura delle deformità statiche dei piedi; LAVERMicoccA ch e illustra alcuni apparecchi destinati ad agevolare il recupero ·professionale cli alcune categorie di operai (serranodo per i tessili).

Con.cl11dendo ecco schemat ~can1ente quale deve essere la condotta terapeu.t1ca a seconda delle varie modalità clinico-anato1;nj che : 1. Sinovite (forme sinoviali clinicamente primitive): elioterapia, im111oh ~ li1zzazione e scarico Svuotamento semplice in caso di versamento importante. Guarigior1e nel 90 ?lo dei casi. 2.. Ostc i~e (focolai epifisari senza inter essamento dell 'art:colazione) : exeresi, quando è possibile. 3. Ost eoartrite (la forma più frequente) : la con••• dotta ter ap eutica sar~t differente a seconda delS~ passa quindi a trattare le numerose comu] 'età del p az. e anche delle s11e condizioni so1i i caziOni su argomenti svariati. Prendono la paciali: r ola: DE Gi\ETANO, DEL 'f oRTO, ~ARINO Zuco, FoRNI a) ~nfanzia: trat~amen1Q rigidamente conser(tre casi di cisti ossee curate con trapianti ossei vativo: eliot erapia al m,are o ai m onti e vigimassivi); GALEAZZI (n ot a preli1n' n are su un 11uovo lanza ortopedi ca; metodo di trattamento della lussazione abituale b) adolescenti: in qt1esti spesso caratteri di della spalla, mediante tenodesi della porzio·n e gr avità e di os t inatezza del processo; co sì anche lunga del b·i cipite), Gn\AUDI (pseudoepifisi), TANper con siderazioni d! i11dole s.qciale (scuole, lavoro) sar ebbe quanto mai utile poter abbreviare . CREDI, VALDONI, VIGANÒ, SB1s.l e altri. Da ultimo LAVERl\11coccA (Torino) illu&tra con il decor so della malattia. Tuttavia non è il <.;aso un f;1lm, i1 suo metodo per la rieducazione del an cora di abbandonare in prati ca la cura aspetcammin.o nelle p araplegie spasticl1e infantili . tante p er adottare i m etodi nuovi suindicatj. Solo fra i 20 e i 24 anr1i, e ove le epifisi non ••• siano an cora completamen·t e saldate, si potrà procedere a r esezion i econ on1iche; A sede del prossi1nc Congresso viene scelta Milano: presidente sarà il prof. GALEAzzr. e) elà adulta: la resezione deve esser e la r egola e l 'intervento di scelta . L 'atto operativo poI temi di relazione accettati dall'assemblea sono trà vantagg:osamente essere completato <la un pe- due: 1) L ' indirizzo attuale della cura ortopedica riodo di Cl1ra elioclimatica; nei postumi della paralisi infantile (propo&to da a; n ell 'età rr1atura e nella vecchiaia quando GALEAzz1) ; 2) nisti ossee (proposto da FORNI). vi sia110 ragioni per ritenere un insu ccesso della Inoltre il Co11gresso ha approvato la proposta resezione, n on rimane che rivolger~i all 'ampu- di Purrr di scegliere sin da ora . com e tema di t aziorne. relazione da svolger si 11el Congresso del 1932 il 1•

[ A NNO

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La interessante relaz~10ne è stata viva1nente ap .. plaudita. Sull 'arg·om en l<'· hanno preso su ccessivamente la p ar ola i1un1erosi congressisti. MAnAGLJANO insiste sulle con seg·u en ze che la lesione delle cartilagini di coniugazio11e, inevitabile n elle trasfiss!!Oni inet afiso-epifisarie, deve avere su11 ·accresc~ .a1e11lo <lel1'arto : chiede ch e dal Congresso esca una parola definitiva cli condanna del m etodo di Robertson. DELITALA, CAl\1ERA, P.\SQUALI portano il loro contr:buto all 'argom,ento. Su questioni affini parlano pure BAJ, DE FRANCESCO (cura degli ascessi tbc. con l 'olio ad alta temperatura), GIUNTINI, PoLI, RuscICA, OnAsso, BIANCALANA ed altri. Infine su proposta di SoLIERI, il Congresso fa voti perch ò le pubblicpe . amministrazioni, cui compet e l 'onere della cura degli infermi di 1bc. o&tcoarticolari,, li inviino, anzichè nei comuni ospedali , negli istituti specializzati. Terza sed11ta. - CAMURATI (Bologna) svolge il secondo tema di r elazione :

Progressi recenti del la protesi e degli apparecchi ortopedici. L 'irnportante monografi a, presentata dall 'O. , dovrà P ser letta n ell 'origi11ale, non prestandosi a un riassunto. •

Trattamento il.ella lu ssazion e cong enita dell'anca.

E.. VENEZIAN. _.. Pubblicazioni del momento: Diagnosi differenziale tra organopatie e nevrosi ·v iscerali. (Proff. P. CAsTELLINO e G. ScALA). Prez-

zo

L. 1 5

Diagnosi e terapia delle ematurie. Parte medica. (Prof. A.. FERRATA). Prezzo L. 8 '

L'edema polmonare acuto. (Prof. C.. FRUGONI,

in collab-0razione co~ proff. G. MEr.r.1, E. PESERICO L. 25 e A. Lu 1sADA). Prezzo 11 servizio mi li tare e l'indirizzo costituzronalistico in fisiologia e patologia. (Magg. medico

prof. U. CAssrNis). Prezzo

L. 1 5

Sono le quattro Rela.z;-0ni in extenso presen;tate e discu sse al XXXVI Congr esso della Società Italiana di Medicina Interna. Tali volumi, oltrech è presso la Segreteria della Società Italian a di l\fedicina Interna, si possono ottenere invfando relat!,vo ' ' ag1ia Pos tale all 'editore LUIGI POZZI, ' ' ia Sistina 14, ROMA.


[ANNO XXXVII, NuM. 44]

SEZIONE

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PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . ...

MEDICINA SCIENTIFl1CA Ricerche sperimentai i su cavie neonate col vaccino B. C. G. per bocca A. I. Tog u cow.a e M. M. Larionow.a (Zeitschr. f. Tub erkulose, 57, 5, 1930) h.anno praticato tali ricer ch e, usando dosi vari,a bili di vaccino (mg. 3, 75 - m g. 15), ed ottenen·do i segu enti risultati: Le cavie inoculate n on h anno mostrato uno sviluppo ed un accrescim.ento inieriore a quelle di controllo. Dopo 1-2 m esi si è sviluppata nelle cavie vaccinate una a llergia ·di b reve dura ta , provocante D.na ;reazione debolmente positiva n el 25-55: 100, con la vecchia tubercolina ·di K och . L ' invasione bacillare attraverso la mucosa intestinale ha luogo g ià n ei primi giorni dopo l'ingestione del vaccino. In alcune cavie u ccise a distanza di t empo varianil e si può con stataTe la pr·esenza ·di b.a cilli nelle ghiandole del c ollo·, in qu.elle del m·esentere le. n el fegato; alcun-e .altre , poi, mostrarono alte:razioni istologich e ·di scar sa enti· tà, specialm·ente ·n elle g hiandole m,e senteriche (noduli ru dimentali, proliferazio·n e del r eticoloendotelio) e n ei polmoni (flogosi scl,e rotich e, focolai pn eumonici interstiziali), riferibili al1'azion.e del vaccino {13.C.G. In n essuna cavia, però, si misero in evidenza ·m anifestazioni tubercolari con clamate; ma in n essun animale vaccinato per bocca si sviluppò uno stato immunitario n·etto· contro la successiva infezion e p e.r via sottocutanea con piccole quantità di b,a cilli tubercolari virulenti. Al·cune cavie trattate con B.C.G. sopravvissero 1-2 m esi di più ·d ei rispettivi controlli, sviluppandosi un peso notevolmtente m eglio di questi. Il processo tubércol.are acquistò in alcune cavie pr·evaccinate un cara ttere ana tomico spiccatamente fibroso. Poich è le ricerche •e seguite non mostra,r ono una uniformità di com portamento assoluto, si deve riten·ere ch e sulle prove immunitarie esercitano una certa influenza .an ch e delle manifestazioni accidentali svariate. M. FABERI. 1

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Sulle vaccinazioni protettive nella tubercolosi. E. Nobel , (Wien. Klin. TtJ!ochenschr., n. 30, 1930), osserv.a eh.e l a vaccin.azion,e attiva contro J.a tub ercolos~ si può attuare con bacilli vivi e virulenti, con b acilli vivi a virul enza attenua ta od abolì ta oppure con bacilli u ccisi o i loro prodotti. Soltanto la vaccinazione con haciùli vivi riesce a d eterminare una immunità, i bacilli devono p erò esser e virulenti, in m odo da provocare la formazione di tessuto tubercolare. La vaccinazione con bacilli vivi e viru1

lenti va p erò scartata perch è troppo pericolosa; noi non siamo infatti in grado di poter limitare l 'infezion,e ad un processo local.e e di impedirn·e la generalizz.a zion e. L 'immunizzazione con bacilli morti e con i loro derivati è ineffi ca1c e. R·eoen tem.ente Langer sar.eb·b e riuscito a provocare f?p1erimentalm·ente la formazione di t essuto tuber colare ·p rivo di bacilli, iniettando bacilli u ccisi: i risultati non sono però stati confermati ·da successivi ricercatori. Sono falliti .an ch e i tentativi di immunizz.are con ceppi m eno o non patogeni per l'uomo, come i bacilli d ella tubercolosi avi.aria, i bacilli della tubercolosi dell e tartarugh e (Friedmann) ecc . Il vaccino di Calmette con siste in bacilli bo' 'ini attenuati, ma virulenti: l 'iniezione sottocutan·e a non è quindi p riva di p ericolo, specialm ente n el neo·n .a to, parti colarm·ente sens,~bi•le al1la infezione tubercol.a re. La somministrazione oral1e d·el vaccino c .a lmette è invece sicur:amente inno·cl1a, •ma p·r ob.a bilmente .a nchje 'in.efficace. Questo a:r1eto·do di immunizz,a zione può tentarsi, però soltanto n ei neonati che vivono in .ambiente tubiercol.are. · PoLLITZER. 1

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SEMEIOTICA. La pressione sanguigna normale.

l\iioog (Die Mediz . W elt, n . 27, 1930) riprende l'annosa questione della pression e sanguigna , ne discute i m ezzi ·di misurazione e n e ricorda le principali oscillazioni. Cominci.a col ricord.ar·e il metodo di Riva Rocci, a cui rimprovera solo la limitazione della scal.a gradu.a ta ch e non sup·e ra i 250 ~m. e la poca praticità per il trasporto a l letto ·d·el i)aziente . Consig·lia poi co·m e più indicati per la misura della pressione il m etodo palpatorio (m eglio aspettare ch e, decomprimen.do il bracciale, rico·m paiano i toni), €d il metodo a colta torio; tra i due esisterebbe una differenza ch e va dai 5 a i 10 mm. l\1isurando la pressione sull 'avambraccio noi dobbiamo però tener conto -d i molti fattori ch e certo influenzano i risultati fina li ; e cioè la lentezza d el manometro a n1er curio, la largh ezza d el bracciale, la rig idità e la tensione d ella parete arteriosa, la resistenza d·elle parti molli in rapporto al loro tono e .al loro spessore. L 'A. raccom.an da a questo proposito di sgonfiare completamente il' bracciale tra una misurazione e l 'altra, per non provocare delle stasi venose. . Un 'unica misur.a zione non basterà a determinare la pression e; occorr eranno a lmeno due misurazioni e ripetute per qual che giorno . Infatti la pressione presenta delle oscillazioni in rapporto a lla giornata, ch e sono ormai ben conosci,u te . 1


1614

IL POLICLI NI CO

L'età, il p eso e la gr.an·dezz.a del corpo influiscono pure sul grado della pressione; influenze psichiche, impressioni dolorose, lavoro cerebrale, attività fisica, possono aumentare la pressione arteriosa; essa diminuisce invece con i bagni elettrici, con l 'elioterapia, negli stati dispnoici ed è abitualmente bassa nelle malattie cachettizzanti, e in certi stati costituzionali. L 'A. conclude augurandosi che si possa usar.e :un giorno un .apparecchio identico ed un identico bracciale per tutti i casi, in modo da poter confrontare con siçurezz.a i risultati ottenuti . V. SERRA. Sulla diagnosi di vizio semplice e di doppio vizio dell'orifizio aortico e mitralico.

E. Periti (Cuore e Circolazione, n. 1, 1930) passando in r.assegna '1,e i potesi, che spiegano il soffio sistolico de·11 'insuflicienza aortica dà ' valore alla aume n 1tata fo1rza ·d i contrazion,e del v,entricolo sin1istro ed al1la maggiore quantità di sangu1e ·c he .n .ella insufficienz.a delle valvole semi.Jrunari pa·ssa attraverso l '·orifizio aortico rimasto di ampiezza normale 1e quindi relativamente steno·t ico . L' A. m .e,t te ino,l tr·e i·n evidenza che nell 'insufficienza arteriosa, le semilunari dure e rig ide rimangono in posizion·e di se·m iapertura durante la diastole, ciò che costi. tuisoe, sebben·e in minimo grado, una vera stenosi u1'ganica. . N·eilla stessa maniera l 'A. critica la tendenza che spesso esiste .i n clinica di am•m ettere u1n . do1ppio vizio mitrali·c o· d·o·v e l 'ind.ag:ine serriio~og·i ca forni sce dati siouTi soltanto per I.a dia gn osi di stenosi pura. 1

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AR.

· CASISTICA E TERAPIA.

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·Ulcerazione tubercolare degli Intestini.

La diag·nosi clinica di u 1loe·r .a zion e tubercolare .d e.Jl ' int•estino è difficiil e non so.l o. p1erchè s1pesso n·on è ,a.ccom1p agnata da sintomi , ma anche (questo per la Cina) per la fa cilità a confond.er.I.a con disturbi inte.stinta li comuni. I\. 'E-Kang Huang (T e National 111edical Journal of China, april·e-giugno 1930) h.a studiato olinticamente e an1a to1m opato101g icamente 43 e.asi. In 35 (81 %) c'era tbc . po·l monarie cronica, in 4 (9,5 %) .c',era tbc. pol.monare caseosa a cuta con o senza tbc. attiva delle linfogJ;andolle pe·rihronch~a'li e •m ediastiniche, in 2 (4,5 %) si aveva tbc. di questJe ghian,do•l e con tbc . miliiare, in 2 casi tbc. attiva .d e·l le linfog·l,a nido.Je cervicali , m ·edi.a stinichg o peiribronchiali e· di questi due casi in uno e' era tbc. incapsul.ata die11l'apj ce sinistro e n·ell'a·ltro tbc. d el1la p1leura e ·d el pericardio. econdo una stati tica dell'A. ne l 40,9 % d ei tubercolosi polmon.ari si trovano ulcerazioni 1

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[ANNO

XX'.XVIÌ, NuM. ·44)

intestinalii al1l 'auto1psia, mentre i dati ·di altri osci llano d.al 50 a1 90 %. Nei rigu1ar·di d.ell 'età, l 'ul,oerazi·one tu.b ercoJare intestinale è :rel.ati·vam·ente più f:vequente n ei bambini a l disotto d ei 5 anni. Nei riguardi ·d1el slesso i casi dell 'A. sono stati più numerosi fu-a i maschi, probabilmente per chè il loro nume1ro è m .aggiore fra i PicoVier.ati n·e1l 'ospedale dove queste ricerche furono fatte . P er l.a 1sed1e le ul1oe·r e 00.rono trovate prin1cip·a11m·en·t e neill 'ileo, n·el cieco e n,el colon, mai n eil duodeno. Le uloerazioni no·n si presentano tutte allo stesso .s tad•io di ·ev·o l•uzione. Le 1lte sioni d ell 'intestino grosso dànno diar:Dea, men.tJ'le l1e lesion1i del tenu·e dànno per lo più stipsi, e qu.e l1Je ·d i •entrambi stipsi e diaroea alteirnate. Non c'è ra.p porto fra l'estensione delle 1e1sioni e la .g ravità d1ei sinto•m i inbe·i;;tin.ali. Non esiste un criterio de.finito per la d1iagnosi ·d i tbc. in·tesmn1ail1e: .I.a ip resenz.a di bacilli deqla · tbc. nel1le feci non è segno attendibile, l 'emo1:ri:r.agi.a intestinale è 1s in tom~ :raro; altri segni sono ·i do lori addominalri e l,a rigidità muscolare (oltre la diarrea e la stipsi o tutt'e due), come pur·e la presenza .di tuim1 1 e fazio ni intestina!~ . N1e·lil a mie tà ·dei casi si ebbe diarrea o diarriea altea:n.ata con stipsi e n ell 'altra metà f.e-c i no1rma1li o mo1dica 1stitichezza. · Fu osservata spesso anemia secondaria. In trie casi soi}i l 'A. fieoe 1r:i:oerch e raidiologiche, ma non n e ebbe risultati po·s<i1tivi. Le complicazioni os-sierv.a te furon·o : ~a peritonite in 18 casi, la p1erfo~azione in 3 e ·l a dissenteria bacillar.e accertata colle c11lture in due. R. LusENA . 1

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Fattore di contagio in un caso di amebiasi intestinale.

M. Patriarca (A 1in. d' I gierie, f. 8, agosto 1930) ;ri~erisce il caso inter.essante d'·un individuo il quale presentava disturbi intestinali , rico·n osciuti, in seguito all'esame delle feci, di n atura dissenterica, per entamoeba histolytica. L 'origin·e d·el aontagio non .a ppariva chiara d.all'an,a mnesi ·del paziente, ma l 'A. con un accorto interrogatorio ha fatto confessare al1'.amm.alato un.a sua r.e.1 azion1e .a vuta con una formosa e giovane signora, con la qua le si era abb.a ndonato a i più immondi pervertime nti , fino ad introdur.re la lingua entro l'ano d ella donna, la quale n el momento di eccitazione m .aggiore emetteva feci liquide, che venivano a con tatto d ella boe~ d ell'uomo. Sospettata tale fon te d 'infezione, l 'A. ha voluto confermare se la donna fosse affetta da dissenteria a m ebica, ·ed infatti l 'iesame clinico e batteriologico è stato pien.amente po·sitivo. L'osservazione acquista pertanto importanza, perchè denunzia come spesso un 'anamnesi ch e appare n eo-ativa, non è sufficiente a far escludere l 'orig ine di .alcune infezioni. C..llius1. 1


[ANNO XXXVII' N UM. 44J

La forma

a~bulatoria

SEZIONE PRATICA

dell'appendicite acuta.

I casi di appen.dicite ·evolutiva acuta arnbulatoria rie ntrano n el grupp 0 d ell.e .app e.n 1diciti acute a s intomatologia frusta , in cui mancano la magg ior parte d ei segni ordina.r i d ell 'appendici te, m ·entre non esiste ch e u·na sintomatologi.a b.anale : colich e· e dolori l·egg.e ri n eU.a fossa iliaca ·destra, nausea lieve, ·dolore localizzato .alla pression·e, sen z.a difesa, senz.a sintoma di Rowsing, nè lBlumbe1r,g , se.n za febbr.e alta. In molti di qu esti casi a sintom.a tolog·ia t enuissima, l 'intervento dimostrò l esi o~i gravi e · min.a cciose dell 'appen dioe. In b ase .a d un.a buon.a casistica Ou.ard (La Presse Méd., n. 45, giugno 1930) richia ma l'attenzione su questi fa tti. L'evoluzion e di quest e for m e è varia; tutto può sparir·e ·e l '·episo dio .r esta inclassificato . Altre volte inv.ece intervi.en e improvvisam e nte un.a peritonite ·per perforazione. Altre volte ancora p er siste una modica dolenzìa ch e poi sping·e il m .alato ·dal m edic o, il qual·e h.a la sorpresa di scoprire un largo piastrone di ·epiploite o un tumore infiammatorio. Talo·r a si può p erfino sospet tar e una tubercolosi peritoneale ; ma l 'assen za <l·el gonfiore del ventre, l 'asp etto ~eneral,e 1d el m a lato, I.a form'Ula ematolog ica, l' evoluzione non tarqer.anno a chiarire il qu.a·dro. L. ToNELLI.

per tali cul'e sono spesso su·ffi·c iienti pe·r la '"gua rig ione nei casi in cui si or.di·n i la sola dietetica e gli .antichi .m ·edicam enti. fil.

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Alcuni aspetti clinici dell'aerofagia. L'aerofagia è spesso cau sa di una seri e di sintomi, che il m edico deve conoscer e, e ch e vengono studiati ·da A. Winkelst ein (J our. A . M . A., n. 19, 1·0 maggio 1930) . Normalm ente, tuttavi.a , può rappresentare un atto fisiologico. Negli individui n europatici tale atto fisiologico può apparire come un.a esagerazione della norma, in forma di eruttazione nervosa funzional e. Altre volte invece è. un sintoma , od y.n equivalente .d i ·,affezione org.anica gastro-intestinale, d ella vescico·l a biliare, d el fegato, o d ell 'appar.a to gastro-intestinale. Si può allora parla re di eruttazione sintomatica. In un altro g ruppo, cioè n el.la pn·e um.atosi gastrica , l'aria è rinserrata n ello stomaco, provocan·d o sintomi gastrici, r espiratolfi e cardiaci. NelJ.a pneum.a tosi gastro-intestinale l'ari.a introdotta pa·ssa dallo stomaco n·e1 tenu·e , e nel crasso , orig inando un 'altra sindrome, con sintomi spiccatamente intestinali. M. FABERI.

Nell'aerofagia della gravidanza.

La vaccinoterapia nelle colJti. Il trattam•emto medico (caol·i no, bismuto, solfato di ,&odio) .g uari1soe ordi1n ,a riam.ente le coliti, purch è vi si.à associato un rnegim1e alim entare adatto in cui sono proscritti, p er un oerto tempo, il l.a tte, !l a carn1e e le uréva . . Se la m .a 'latti1a dura più a lung o , si potrà ricorrere alla vaocinoteira1p ia: brodi-vaocini , a d·o si ·~i 20 eme. sommini str.a·~i un'ora prima dei p·a sti; la cura dura 20 giorni. Qu·est o m etodo saI'ebbe in·dicato· soip r.attutto n·el}e rettocoliti gTavi (Journ. des praticiens, 7 g iug no 1930). Un altro vaocino è pr.eparato con .1e stesse ~eci d el m .a1 J ato , .di1uite, tratt ate col carbone anima·le (de-0 dorizzaz ion e) e steri·l izzate con lo jodio, ripartendo poi in fia'le ·d.a 5 em e. ; un.a 9'.gni 1-2 g iorni, pie•r bo·oca, m ezz'ora ·dop·o l 'ingesti1on1e di estra tto bili.are. T1u tti questi vaocini vantano d·ei su ccessi ; i vaccini polivale.n ti, con aero·b i .ed .an.aerobi sa:Pebbe·r·o i più e1fficaci , que1l,li di oo lii-ba.c il~i sp esso son o in·e fficaci. Ad ogni n:iodo, prima di ricorrere alla vaccino tera pia, si elimin·eT.a nno le cau se parassitairie che po &sono mante.n er·e la c olite (am eb a coli , oxiuri, tricocefalo). Anch e il b att e·r io.f ago di d 'H ér el1e avrebbe ·dato buo•n i risulitati ; un.a fil.a la, di1luita in un po' ·di acqua; continuaTe 1per 20 g·iorni. Tutte queste tera.p ie nuove, però, non avrebb ero su ccessi più d ecisivi di que1lle antiche ed i 20 giorni che ·sono genieralm·e n t!e n·e oessari 1

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Carbon.ato di bismuto ·. Gorr1rna arabica Acqu.a dis tillata Un cu cchiaio 5 volte a.I g iorno .

g . 10 g . 20 . g. 300

La cu.r a del prurito e della ragade dell'ano • Gab·r ie1l (Th e British Medie. Journal, 30 agosto 1930) ha proposto di u sar.e per la cura del prurito ·e d elle ragadi anali una soluzion e ·d etta A. B. A. , comp·osta di so1u.z ion·e di a n estesin.a al 3%, b en zil-alcool al 5%, etere a•l 10% in olio sterile. P er il prurito anale se ne iniettano 10 cc. n·e.lla m età poste·rio~e d ella r egione p,erin ea1le dividen·do questa quantità in porzioni di ~ cc. 1/ 2 e iniettando quattro d iver si p·u nti profondamente in modo che I.a soluz ione n on provo·chi tum.efazioni locali. Così si ·att enua n ote,1olm·e nt e i.J prurito; dopo un.a siettim.a na si inietta la zon a destra d ell 'ano e dopo un 'altra settiman.a si ini et ta qu·ella sinistra . Qu·este zone sono state sce'l te p·e:rch è i n ervi sensitivi giung·ono a ll '.ano dalla pa•r te post erior e e post erolaterale. L 'u so di un.a sol.u zion e di percain.a (per caina 0,5%, b enzil-alcool 10%, feno1lo 1 % in~ 5 cc. di olio sterile) è più efficace ·d ell ~A. B. A. perch è h a effetto più rapido e più durevol ~ . Nella cura d ell·e :r.a gadi .] 'uso ·d e.l l 'A. B. A. e d ella percaina può avere efficacia sol o per le ragadi superficiali, ma per quelle più profond-e se n e potrà avere solo un sollievo t emporaneo e sarà n ecessa.r io intervenire . R. LusENA. 1

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IL POLICLINICO

POSTA DEGLI ABBONATI. fi,1etodo

Gins per la colorazione del bacillo difterico. - Al dott. C. M. ·da C., abbonato n. 3192-1: Il metodo di Gins per la colorazion e del bacillo 1difterico ( Deut. m ed. W ocli . pag. 502, 1913) com·p rende i segu·e nti tempi: 1) Colorazion e per alcuni rr1.inuti secondi colla miscela di due parti della soluzio·n e A ed una parte d el1 a so·l uzione B cli Neisser. Lavare con acqua. . (Soluzione A: Bleu di me tilene (Griibler) g r. 1; alcool eti'1ico ordinario em e . 20; acido acetico glaciale eme. 50; a cqua distillata eme. 950). (Soluzione B: Cristalvioletto (Hochst) gr. l; alcool etilico ordinario eme. 10; acqua distillata em e. 300). 2) Trattam ento per 3-5 s econdi con liquido di Lugo·l , aggiunto dell ' l % di acido lattico con centrato. Lavar.e accuratamente con acqua. 3) Co]orazione per alcur1i se con.d i con soluzione aoquosa di crisoidin.a 1 : 300. Lavare oon acqua . Asciugare. Esaminare. P er preparare la soluzione di crisoidina si sciog lie quesLa in acqua bo.Jlente e dopo raffreddamen to si filtra. PERGOLA. 1

Erpete

labiale nelle

malattie infetti ve . -

All ' ahb. ·n . 2964: L 'erpete febbrile può essere solitario e rappreenta.r·e u·n .a Vlera m,a latti.a, deno.m inata febbre erp·etica 6 m.eglio erpete febbril e : so·n o queste form e ch e i1l ·p ubblico chiama, colpi di febbre, di br·eve ·du.r.ata, con maliessere e senza segni di loca'1izzazio . ne o di altra intie:r.mità coin:co·mi tante . L '·er,p ete 1p uò .essere, siecondo la dizio·n ·e d·egli antàchi , sintomatico ·ed a.ccom·pagr1arsi a speciali ma.J,a ttie i·n ]ettive, co1m.e p·olmonite, mening·ite c . sp. epidemica, malaria, ecc. (suo•l mancare in altre com:·e tifi, pa.ratifi, ecc.) Sia i1el primo caso ch·e n e.J secondo caso l ',e rpes è una malattia a sè, dete.r minata da U"[t virus filtrabil e, ch e detern1i na una cheratocong·iu1n tivi te speoifica n1 el!l'occh~o .d el co11iglio, trasmissibile in serie. L'erpete solita1io cioè e l' erp·etc sintomatico sono la stessa malattia, ch e n.e1· pri,m ,o caso sorg·e solo con dignità di malattia vera, nel secondo caso è su scitata da una malattia infettiva, per una particoiare viruJentazione che i·l virus subisoe in mo·l ti sogg·e tti, e sotto l 'az·i0011e ·di ·d etermiinati stimo1i tos ici. Il viTus erpetico può cioè . essere suscitato da lla sua in.e rzia p·e r ·o scu•r e affinità con d,e terrruin.a ti germi, 1p er cui può divenir.e qua i un rivelatore delrla malattia stessa. E ' lecito ,a n co·r a parlare di erpes febbril e e di erpes sin tomatico per comod!tà a scopo di~ o-no ti co, non perch è esi ta un,a differenza so... tan ziale tra le due ma·n ife tazioni cliniche. PONTANO. 1

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V ARI A.Recenti contributi di medici al progresso della chirurgia. W. Mayo (Journ. A. M. A., 30 agosto 1930) rileva ch e quando egli cominciò ad esercitare la professione, la distinzione fra medico e chirurgo e·ra più n·el titolo che n 1ella pir ati ca professiona·le, perchè il chirurgo all.o ra faceva l 'iesamie generalre d.el mal.ato, f.aoeva la diagnosi, ope.ra va e seguiva l 'andamento· post-opera' torio. Fino alla fine del xrx secolo la chirurgia ·e·r.a limi~ata quasi esclusiv.a m,ente alle sole operazioni di necessità. Col progr.esso successivo il can1po degli interventi chirurgici si è enormemente esteso e sono cominciate le divergenze fr.a m edici fj chirurghi , gli uni troppo conser vatori, g li altri troppo .aggr.essivi. Oggi gli interventi sono numerosissimi e svariatissimi tanto 1chre l 'a.ddestr.am-ento tecnico allontana il chirurgo da1'la me·dicina gene'" r,a le ,e 1.a sp ecia1izz,a zione lo .:pende. schiavo. del cliriico gen erico. Cosi so·n o· nati gli istituti in cui m ·e dico e chirurg·O· co.Jlaborano insiem e. Gli ·esperimenti sug li anim,a li possono essere di orientamento nelle applicazioni chirurgiche , m~ solo l 'esperienza sull 'uomo malato può dirci il V·ero valor.e ·p r.atico ·di un metodo operatorio. Così è stato per la chirurgia del simpatico. Il m .edico h.a certamente insegnato al chiru·r go che ci sono uilcer.e duodenali che non hanno bisogno di in terv·en to. Ci sono problemi m e.dici che hanno importanz-a chirurgie.a. Così l 'uso ·del~ 'iodio si è dimostrato utile n ei disturbi tiroidei, migliorando 1 1~ condizioni ·d.el pazien te e perm·e ttendo un '-0perazione e, sempre n·el campo delJ.e· malattie ·della tiroide, lo .s tudio del m·e tabolismo è in°d ispensabil·e p·er un·a diagnosi ·es.atta e per una esatta valutazione dei risultati terapeutici. Lo studio ·de l simpatico e delle su>rrenali fatto dai m edici e d,a i chirurghi h.a portato nel marbo di Raynaud l 'intervento efficace consitente n .ell.a sim·patiectomi.a periarterio·s a. Mayo ricordando che la mortalità fra i chiTurghi è maggior·e eh.e fra .i m edici e che fra i chirurghi c'è una forte percentuale di disturbi c.ar-d i.aci ·da stenosi delle coronarie, si aug ura ch e le malatti.e d el cuore possano ,in avvenir.e esser-e curate e ritiene che in qu·e sto campo siano ·n ecessari e investigazioni lunghe ed accurate. Billings volle r icordare ch e i l successo d·e lla clinica Mayo è dovurto alla stretta coll.abo;r.azione d1e1l medico col chirurgo; il secondo disse che oltr e le malattie citate dal M,a yo ce n1e .sono a ltre in cui la coll.abo:riazione del m·ed.ico è stalta ,di guida al chirurgo ed h a portato un n otevol·e progresso e precisamente : il diab ete ch e ora g razie all 'insuli11a n on controindica interventi chirurgici, la tubercolosi ch e oggi si cura anche dal chirurgo, l 'ascesso da a m eb a ch e oggi si cura colle iniezioni di emetina associata alla semplice aspirazione del pus. R. LusEN1\. 0

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Norme sul riconoscimento della qualifica di specialista. In merito alle nuove norme da noii già pubblicate n el n. 30 (28 ·lug lio), va riJ,evato ch e coloro i quali g ià h1anno inoltrato I.a dom.anda corredata ·d ei d ocumenti richiesti d al precede nte d·ecr.eto 29 .agosto 1929, n. 1823, debbono oom1Joletarla i11viando g·li altri do·cun1·en ti prescrjtti ,d.al R. D·ecr eto 15 maggio 1930, nu111.ero 861 in confo,r mità ·d ell 'elen co su :r:iportato. Si r ichia111a an cl1e 1'attenzione di coloro che hanno fatto 1)er ve11ire ·d oman·d a ·e docu1nen t i dire tta1nen te al Ministero .d ell ' Educazion.e Nazionale s.enz.a p assa1-;e per il tr.an1it e d·el'l ' Ordin1e sul dii sposto d ell 'art. 4 ·d el citato R. D ecret o 29 ago sto 1929, n. 1823, il qu.al e pr.ecisam.ente stabilisce ch e l e do man·d·e debbono es-ser·e corred,ate dal par.ere d egli 0Ddinl O C.0Jl egio dai competenti olt'g·ani ·d ·e lle Associazioni sindacali J.egalm1ente riconosciute. Gli interessati dovranno per ciò completare la documentazion.e d·el1e l oro dom.an.de col p.ar,ere cl ell ' Ord rin e presso il quale sono inscritti. 1

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CONTROVERSIE GIURIDICHE XXIII. - Successione fra enti: effetti della fusione e dell'aggregazione.

cc spettivi organici e sono cessati i vecchi r.ap<< ·p orti ·d 'im.p i·ego >) . Il Co11siglio di Stato non ha accettato ques ta .di1stinz:ione e d ha r ia ffermato ch e, e< il Co-

m tine agggregante deve con.sitterarsi legitti1no e necessario successore dei soppressi Co1nil.11.i

nei rapporti giuridici già sorti e perfezionati fra i medesimi e i loro impiegati, perchè no·n 1è con oep ibile ,che, cessando i Comuni aggreg·.ati di esister,e quali -e.nti g iuri·d ici a sè stanti, cessi . .altrms,ì o· soltanto si arresti la vita r·e al e d ei relativi nucl e,i sociali, m entr,e essa si trasfon·de . n elil.a vita del Co,m une aggre.g·.a:rite, cor1 il n·ecessario · trapasso alla sua -d ip·e ndenz.a dei funzion,ari addetti .a i v.a ri ·p ubblici servizi ». cc Naturalme nte, sogg·iung.e l a ·deci sione, il Corrri.1ne amp,l i,a to avrà l 'incont;e.stabile diritto d i esercitare ri.g uard-o a d essi .la facoltà .di licen.zi:aim·en to ch e a d ogni C-o mune -attribuisce l 'articolo 41 d el R . D. 30 ·dic.embre 1923 n . 2839 n. In a ltri t erm ini , co·sì n.Bil caso di fu·s i o·n e com e in ·q uel.lo .di ,a ggreg-.azione, si \1 erific,a una su ccession.e ·n ecessaria fra -e nti. Al successore sono tr asm esse tutte le si·tu,azioin i g iur idi,c h e, v.alid.am ente costituite. I r.a pporti .d i impiego non si risoil vono per .solo ·e f.fetto d ella fu-s ìo11-e o d e1lla aggregazione, cioè .d e.Ila cessazion.e d·el- · la person.a:lità g iuridica de ll 'e·n te. Que-s t a r·e gola è ormai be11 fi ssata dalla g·iurisp-ru.d en za . Noi più volte vi abbiamo insistito, 1su•perando certe dirf ficoltà iniz·i ali 1e resi &ten·do a·lla tes·i ·d ella ·e stinz:ion·e p er reffetto ·di nov.azione s ubbiettiva. Sp etta, .dunque, al Comune suic ce•&sore il potere di riorc1in.ar.e i servizi ·e di riorg.a11izzare i1l p erson.a l.e , provved endo ove oic corra alle m ·u tate esig·enze. Qrueis ta :r iv.alut:azio,n e 1e g'1~ g·li effetti ch e ne ·d erivano so no indipenden ti dail:I.a apparten,enza d.el J_)-erson.ale a l comune su ccessor·e o agli e nti sop·p r.essi e d.a qu·e sti tr.asmesso a qu·e llo , 'U·e oessariamente . .D evon o esser.e considerate le •e sig·e·n z.e obbiie t.t ive de i ser vizi ,e le condizioni subie ttiv.e dieg·li impie.g·ati , com·e se i rapporti fossero stati costituiti a.allo st esso ente. La tesi nos tr~a è stata &em·p re qu·esta. La giu1' ispru:d en za si è a:ilfermata n ello st esso sen so , com e risu1Ita d.a ll.a perspicu.a d·e cisione 17 m aggio 1930 n. 299. 1

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Al Comune di A11cona sono stati aggregati quelli ,di Falconara Marittima, ~1on te Sicura e Paterno . d 'A·n con·a. Essen1do sorta contesta zione circa .il a con·dizione giùrì dica di a~cuni impi,egati, si è isvolto innanzi al Con·sitlio di Stato un interessante -d ibattito r,elatjvame11te ag·li ~ffetti d ella fu,s ione ie ·d ell'aggregazione di Comuni. La .q uistione è nota ai 1ettor.i di que~ta Rivi st a e del Diritto Pubblico Sanitatio, essendo stata da noi più volte trattaLa . Vog·li a 1no ora segnal ~"Ve le riso luzioni accolte dai Con·s.iglio di Stato e risultanti da1l:l a .a ,e.cision-e 17 m1a ggio 1930 n . 299. La G. P. A. , interpretanrlo ed· applican.do l e is truzio ni d.at e d.al Ministero ·dell'Interno con la circalarc 16 g iugno 1928 n. 15700 :5, ·aveva f,atto distinzione tra g li ·effetti della fu sione ·e que lli de1'l 'aggregazione . « l\.f.enLre i1el cas.o di XXIV. - Dispensa per fine del periodo di prova. e< fu si one si avrebbe uri 'a•ssoluta J)arità di diIstituzioni di beneficenza. ce rittJi tra g1li im1piegati .d·e i cessat,i Comuni per « aspirare ai pos ti d.el1la nuova p ianta orgaLo stato g iuridi C-O d.e gli im1piegati ·delle isti« ni.c a, nel caso di aggregazione non solo tale tuzioni di pub1blica b·e n.e ficen za è disc1plina to « pa1·ità non sussisterebbe, in quanto la cir- dalle norm e d ei regolamenti degli enti stessi. Se ce colare· ritiene che i1 1 per·s.on ale appartenen·te è stabilito un periodo di ·e sperimento e n on è « a1l Comune a1npliato de bba essere mantenuto prescritto ·ch e .la conf.erma o il licenziamen·t o « in servizio, ma sìa a ltresì d a .esclu·dere il eon- · d ebba essere d elib.e ra to entro un dato termine, e< cetto ,della su ccessione, da parte del Comune n on si possono app lica-re p·er -a na log ia le nore< aggregante, negli obblighi ,e n ei diritti verm e .c on oernrenti gli impiega ti comunali , in ge« so g}i jmpiegati ·d .ei Comuni aggrega ti, es- n er e, o i ;medici con,dotti. In ques to sen so è « se11do certo ohe per la soppressione di tali la decision ·e d ella V Sezion e del Consig.lio di e< Comuni sono rin1asti sopprè,ssi i posti d .ei riStato 31 maggio 1930 n . 346. 1

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NELLA· VI TA PROFE SS IONALE. . .

Cronaca del movimento professionale. Il 23° Congresso dei Medici Condotti. Si è svolto a Venezia, con1e ave.v amo a11nunzialo . La seduta ina11guraJe si è tenuta 11ella Sala Napoleonica di Palazzo Reale con ! 'in tervento di numero·se autorità, tra le quali sono st ate not ate j1 prefetto B'.1anchetti, i senatori .M aragliano, Davide Giordano, Diena , Cont e Volpi di Misurata, .i ~epulati Fantuccj, Ciarlantini, Scorza e Lusignoli, i proff. Vittorio ZeYi, Cappelletti, Fabio Vitali, ecc. 11 prefetto Biancl1etti ha portato il saluto del G-Over110. Quindi hanno p arlato il dott. Agosti11elli, segret ario naziortale de:. medi ci condotti, il dott. Allegrini del Sindacato medico di Venezia. Il g·enera le de Plato h a portato il saluto deJla Milizia. Il sen . Nfar agliano h a ri11g·r aziato la preside11za del Congresso ch e 1.Q ha voluto· partecipe a questa r i,unior1e. Ripe11 sa~1do alla poca giustizia c.h e un terq.po era fatta ali 'opera de~ medici conqo.~­ ti, il sen. Maragliano si è detto lieto di poter chiuder e g l ~ occhi salutando l 'alba radiosa in cui, per inerito del Regime fascista, le loro ri:v endicazioni h anno avuto giustizia. Il sen . l\t[ar agliano ha infine invitato i con gr essisti a elevare un pe11siero di rico11oscen za al Reg~me ch e concl uce la Nazione verso i più fulgidi destini . 11 segr etario feder ale avv. Supplej ha po.rtato ai con gr essisti. jl fervido saluto del Fascismo ve. nez1ano. Il podestà dotl. _.1\ lverà ha pòrto ai co·n g ress.isti il cordiale salµto cli Venezjà. Infine l '011., Scorza ha p ortato i ] saluto del Segretar:i0 del Partiito , assicurando ch e il Partito· segu e co11 vigile amore g-li sviluppi della organizzazione dei m edici co11dotti. L '{Jfficio di presidenza del Cor1gresso è stato qui11di cosi co·m poslo: presidente on . Aldo Lusignoli; v:ce-preside11ti: dott. Urso di Palermo, dott. Br!g noli di Bergamo; dott. Conti di Roma; segretari : dott:. Rossi di Perugia e do~t. Agosti11ell:L d,i Venezia. Nella sedt1la a11timeridia11a della seconda gio·r 11ata il sen. 1VIar aglia110 tenne una dotta conferenza s11lla lotta ant'..tubercolare. Seguì la relazione del segr etario nazio·n al e rag. Vi~l anova il quale n1i se in rilievo i risultati finora ottenuti e tracciò i con1piti del domani. Su questa r elaz:,one presero la p arola Parodi , A11nibald i, Chierir.i, Gianficoni, Alzona, Vacino, Franceschini , Cimino, Del "'\tecchio e Agostinelli . . e ~l a sed n ta pomeridiana ft1 fatta la relazione amm :nislrativ,. dal dott. Valesano. Bobba riferì su Ile mutue sanitarie ed i medici condo tti . Dopo una discu ssio11e alla quale presero p ar.te l 'on. Lu signoli , l 'avv. Roberti , i dottori Alzona, P arod i \'acino, .A.bhruzzet~i e Blocco, Giannin!. 1

riferì su i rapporli tra Ca. sa Nazion ale Assicurazio11i Sociali e 1\1edici Condotti . Ar11aldo Lusignoli parlò su :. cloYeri dei medici co11òotti n ella lotta contro le n1alattie sociali . Dopo lina discu ssione all a qt1ale presero parte Zasa, Genta , Schibuona, Alzona, Attin1011elli, Ce.nei e Santori si votaron o dtte importanti ordini· del g ior110. Nella terza ed l1lLima seduta il rag. Cosi riferì sul tema cc Assistenza e Previdenza ». - ~Iu ri11i parlò di 11na co11Ye11zione stipulat a tra l 'Istiitulo Nazionale Assict1razioni e Associazione Generale Fasci~ta del Pubblico Impiego per i11tegrare la pensione ai n1edici co11 una sp eciale forma di assicurazio11e. Nardùcci presentò llit ordi11e del giorno, che fu approvato, sulla qualifica di pubblico ufficiale ai medici di bordo. Protti parlò sul proble~a del ringi0Yanin1ento, su ll 'Jnvoluzio11e senile e r adiazion:i ematiche. Quindi · il Co11g·nesso si chi use CQn discors~. di Gr a11ata, Villanova e Con:tu. Bari è staita dcsig·11ata sede del prossimo, Co11gr:esso. I •

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. •

Disciplinamento della vendita di a r ticoli ort opedici.

Con sua circolare ~1 iv1111!slero deil 'Interno, i11uovendo dal . presupposto ch e la vend.1ita i11 ge11ere degl~ app[lreccni di protesi e tutoriì, sia preceduta da rilievi di modelli e misure o da prove ai co11gruenza e dt applicazione sulla persona del paz1er1tCJ, ebbe a fare presente che tale ve1~(lita a n orm a dell 'art . 13 del Reg~lamento 31 maggio 1928, dq.veva esser riservata soltanto ai mecca11ici ortopedici, regolar~ente ab:)itati a i1orma dell a Legge 23 giugno 1927. Essendo statq chiesto su ccessivamente, se tale npTma sia applicabile anche in confronto di quegli apparecchi. di cor1ten zione (ciri.ti elast ici per er11i.e inguinali, crurali, ombelicali, ecc.) i quali vengono costruiti dé!i 111eccanici· ortopedici in serie, r.orris])onil enti a tipi e misure diverse, facilmen te adatt abili a~ singoli individui, secondo la loro speciale complessione organica, il Ministero degli Interni, con altra Gircolare h a stabilito essere ev:dente ch e, quando si tratta di apparecchi che per lo speciale l<»ro sistema di costr11zione non hanno bisogno di alcun rilievo di modello e di misl1ra, e di prove di adatla11'lento sulla p ersona dell 'acquirente, e la ve11d1ta se ne possa, quindi, effettuar e sulla sempl:ce indicazion e del tipo e della misura risultante dalla prescrizione medica seri tta, non ricorro110, in tale veJ1dita, gli est.rem i dell'esercizio dell 'arte del ineccanico ortopedico, in · (JUant.o la vendita è, infa.t ti 1 esplicat a sen za la prest azion e, da parte ciel venditore, di alcuno di quegli atti nei quali, a norma dell 'art. 13 del citato Regolamento, si con creta l'esercizio òe11 'arte dcl meccanico ortopedico. È certo, però, che ocrorre part:colare ocul atezza per impedire ch e qt1e .. ta interpretazione meno


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SEZIONE PRATICA

restrittiva dell 'articolo 13 possa portare a11 'inconveni8nte, che la legge ha vol u to ovviare, d~ll ;abusivo esercizjo d ell 'arte ortopedica; e p ertanto resta bene fermo ch e l a vendita degli apparecchi dei quali s~ è fatto cenno, può esser e consentita anche a coloro che n o11 so110 forniti di titoli di tncccanico ortopedico, ed in particolare ai farmacisti, quan<lo il sis tema di loro costruzioni escluda nettamente l a n ecess' t à di quegli atti contemplati dal ripet lito ar t. 13 e quarido tale esclusione r1on possa costituire preg·iudizio alcuno per la salute e per le condizioni fisich e dell'acquirente.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI Federazione Nazionale per la lotta contro la tubercolosi.

Istituto Nazionale per l'assistenza ai grandi invalidi del lavoro. Co11 legg~ 19. lug·lio 1929 l 'Ente per l 'assistenza ai grD ndi invalidi del l avoro, si è trasformato in I st ilt1 lo Nazionale e come tal e ha iniziato, cli recente, ] a s tia ~t~ività. Qursto i1rovvedin1ento cl1e mette l 'Italia alla avapguardia del1 e i1azio11 i in questo campo dell 'assistenza, è in rapporto con quel po stula~o della Car ta del Lavoro che prevede il perfezio11amento d el! 'assicurazione infortuni . Scopo dell 'Istituto è infa tti l 'a$sjs tenza (c11ra, fornitura di prot esi, r ieducazione professional e, collocamento) cli col oro ch e in con seguenza a infortunio sul lavoro abbiano s ul1ìto un 'irnvali dità permanente ch e ne riduca l a capacità .Iavo.r ativa dj almen o quattro quinti. · T..,a ~ecle çentrale d ell 'Istituto è a Milan o. In llo111a (via G . B. Mor gagni 44) h a sede 1'ltfficio di corrispondenza p er il Lazio, I 'Umbria e L'Abruzzo.

ì\'.ella nuova sede sociale, sotto la presid en za d ell 'on. prof. Raffaele Paolucci, si so•r to riuniti il Co11siglio direttivo e i delegati r egionalt del la Federazione Nazionale Italiana · Fascista per l a lotta ~ntro la tubercolosi. J~rano presenti oltre i vi ce-pres ~,de11ti sen. Maragliano, 011. prof. Mor elli, prof. Tivento, il segr etario gen erale prof. L'OSTI VACANTI. Bocch etLi e tutli ~ m emt1ri del Consig·l io: an ch e l 'on. Sacconi, segretario g·enerale dell 'AssociazioABBTATEGRAsso (1\II {lano) . Ospitale di Ci r colo Con e 11az io11ale insegnanti fascist~. Ques ti ha affer-:stantirto Cantù. Medi co pri1nar~o direttore; 1\lak> la n ecessità che l a cl asse degli insegn anti L. 16.000 ~ 4 quinquenni dee., alloggio, partesia solidale con i. medici nel crear e una vasta cocipaz.; sc3d. ore 18 del 30 ~ov. Docenze in patoscien za di lotta a11tituber col are i1el Paese e(l h a logia med . Q clinica med. ; comp etenza in tisiopromesso ch e i 130.000 m aes tri- d 'Italia s.!, ritenlogia. R~volgersi all 'Am1ni!nistraz. g·on o mobilitati per questa santa crociata, voluta dal Governo Nazionale . AosT\·. Amministrazione Provinciale. - LaboL 'on . P aolucci ha ringraziato l 'on . Sacconi per ratori di Igiene e Profi1assi. A r ettifica delql1e&ta iniziativa che onora altamente la nobile e 1'avviso di con cor so pub.b licato nel prec . N. 42 benemerita classe deg H tnsegnanti d 'Italia ed h a del 20 ottobr e, legg·as~ : Stipendi, rispettivam ente, assicurato ch e sara11no presi accordi con creti J;er di L . 15.500 per il Jdirettore della Sez . lVIedicoMicrog·r afica , e di L. 12.000 p er l 'assisten~e clella questa collaborazione i cui frutti saranno sicuSez. Chimica, aumentabili di 1/20 per ogni ]Jienr am e11 te i1nrnerLsi . H an no interloquito sull 'ar gonio e per 10 bienni. Tutto iJ r esto dell 'annl1nzio 1nento vari or atori, dimostrandosi tu.tt! d 'accordo rimane invariato. su questa iniziativa di collaborazione e sulla n ecessità ·'\lTgente di provvedere anche all'assicuraBORTIGALI (tVuor o). - . Scad. 20 no':-; 1 . 9000 zione obbligatorja dei n1aestri contro la tubere 4 qt1inquenni d ecimo, oltre L. 1000 se uff. colosi. san. ; età Ji1n . 40 a.; tassa L. 50. UrLa .v'.;va discu ssion e h a provocato la r elazione fatt a d al prof. Me11d es s11lla collaborazione d ei Bnr:sc1A. A.rn.mi11istrazione Proviriciale. Due i11edici condot ti nella lot ta contro la tubercolosi posti: c11e, ritenuta i11dispensabile, deve essere m eglio a) Coadiutore d ell a Sez iori,e Medico-Mi crogr afie lJiù razionalmente t1tiliz zat~ per lo scopo che ca del Laboratorio Provin ciale di Igien e e Profisi vuole r ag·gi ungere . lassi, co11 l 'annuo s tipen<lio dj L. 12.000 più Il presidente on. Paolucc j h a 11om;.nato un a L. 3500 di supple1ne n~o serv: zio attivo ; Con1n1issione perch è l 'argo1ne11to sia rapidamenb) Assistente della Sezione Chimica d el Labote s tudiato nella Slla finalit à e nei su oi dettagli ratorio· Provinci ale di Ig·ien e e Pro•f ilassi , con l 'anesec utivi. , nuo s tipenrlio d.i L. 11.000 più L. 3000 di supLa Commissione è così co:rnpos.ta: l\il en des, Bocplemento sc->r vizio att :vo. Le domande di a1n1ni ch etti , Campa ni , I,u signol i, Costantini. sione al co~corso, corredate dei prescritti docu r Si è deciso p osci a sui Lemi ed i r elatori pel lnenti, dovranno essere presentate non più tardi Congresso della Federazi one cl1e avr à luogo a Bo- . delle ore 16 del giorno 30 novembre 1930-IX. Per infor1nazioni rivolger si alla Segreteria Generale log11 a n el 1931. dell 'Amn1inistrazione ~ n Brescja , Palazzo Broletto . Il prof. Zannelli ha rjfer ito circa l a proposta . is liluzione in Rom a dell a Sez~ne della Società CERIANO LAGHETTO (lVIilano) . Go11sorzjo CO Il cientifica della Tuber colosi . Il presidente alla Cogliate e Solaro. A tu tto 9 novembre 1930 è fin e, dopo aver ricordato il sticcesso riportato aperto concorso al pos to di i11edico consorziale d alla deleg·azio·n e 'italiana ad Oslo e l 'opera svol pei Comuni indicati. Per schiarimenti rivolgers i ta dalla Feder azione, ha annunziato il prograrnalla Segre ter~a C.Omunale di Ceriano Laghet to~ 111a d :. azion e p er I 'erezione del m onum en to a cad. 30 no,·.; lire Car lo Forlanini in Roma, per so ttoscrizione inCrNETO RoMANO (Roma) . 1c r11a.1 io11 ale. J 0.500 ; t assa L. 50, 15.

CON CO RS ·I.


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IL POLICLINICO

Comune. - Scad ·. 25 nov.; per Francoli110; L. 9500 oltre asseg·n o co·m plem e11tare lire 3000, variabile; cavallo od autoveicolo L . 2500; 5 qu acir] e11.11i clec.; et à lim . 35 a. ; tassa L. 50·; p er altre condiz. riYoJg·er s'. Seg·r et eria. F E T\RARA.

GENOVA. Corn une. - Scad'" 30 dic . ; tre p osti cli inedico igienist a di 2a classe; L. 14.000 e 10 bienn : . Ye11 tes., e. ~v . ; età lim. ~~5 a. ; certificato cl assid'.i cazioni esa111i ; l a·nrea cla 3 a11ni ; diplo•1 na lJff. san. Rivo'1g·er si Civi co Ufficjo del p crso11a1e . GonnANO (Pal errrio). Scad. 10 dic . ; L. 9500 oltre atl111e11ti e inden11ità . L uccA . A mminisir azl on e Prov inciale. - P er titoli ed esami . Co adit1tore d ella Sezione MedicoMicrog r afica dei J_,aboralor i Prorvinci ali d 'igiene e profila6si. St :p endjo L. 11.500, elevabile a lire 17 .250, rneilia11te c>i11que aumenti del decimo, di cui due quadrien11ali (:} tre t riennali. Indennità di serv . a ttivo, L. 2800 e quella temporanea di caro ·viver : co·m e p er g li altri dipendenti provincialj. Il tutto al lordo d elle rite11ute di legge per impost a di ·R. M. , Cassa P en sioni e I stituti di Previden za . Et à m assima anni 3$; salvo eccezio·n i l egge. Do1n anda in bollo da L. 3 al Preside d ella Provi.n cja e n.tro l e ore· 17 d el g ior 110 30 dicembre 1930, corredata d ei doc umenti, di cµi al~ 'articolo 8 d el R. D. 16 g·ennaio· 1927, N. 155 . Tassa di con corso L. 50. P er mag giori schiarimenti r ivolger s:. a1la Segr e teri a general e della Provinci1a. ì~IEssrNA. Osp edale Consorzial e « R eg in a "A1argherita ». Pr.imario di medic:;i1a e m edico assist ent e; scad. 30 gg·. dal 14 ott.; risp ettiv am. annu e L. 1700 ·e 1200, oltre c.-v. in annue L. 210 e L. 126 se ammog liatj e i11dennità accesso in annue . L. 600 p er ciasçt1n p osto; e tà lim .. ::) . 50 e ' 35; partecipaz.

MoNTECCRJA DJ CnosARA ( l 1 er on a) . Scad. 21 dic.; L. 8000 e 4 quinquenni d ee. , oltre L. 1200 c. -v., quota integr ativa L. 780 se celibe, 20 % sullo stipe11dio se ammogliato ; L. 700 p er allog·g io e ambulanza ; L. 1000-2000-3000 trasp orto; certificat o b :e11nale d i prova ; e tÈ1 I im . 40 a.; ta ssa L . 50 . NoncIA ( f:>er ngirr) . - Scad. 31 dic . ; p er Campi e _.\ne arano ; L. 9800 e 3 qui11q11e11ni d ee ., oltre L . 2100 ser v . attivo ; clu e c ..-v. NovELLAR.'L (R eggi o Em .). Scad . 30 nov ., l a condotta; L .. 8000 e 5 quadrienni d ee., c.-v., 1rasp. L. 5000, ambulat. L . 000, uff . san. L . 300 ; età lin1 . 40 a . ; ta~sa :L. 50, 10. (:o n so r zio Proviric. Antit uber col ar e. Direttore m edico; titoli ed esami (prova radiolog ica e clinica) ; I . . 27.000 e 5 quadrienni d ee . ; è consentilo 1,esercizio d ella co·n sulenza nella specia11.tà; scad. ore 17 d el 20 dic. Rivolgersi Segreteria (via Garibaldi qO). Et à Jjm. 30-40 a . Doc. non ai1ter. al 1.Q ag. P1 ACEN7.A.

SAMBONJFACIO ( Ver on a) . Sca<l . 10 n oY . ; lire 8000 e 4 quinquen11i d ee . , c .-v.; quota integ rativ a 20 '?~, p er bicicletta L . 1000; età li1n. 40 a. ; tre a nni a: condotta o d11e (l 'o spedale; tassa L. 50. TARANTO. Comu11e. Scad . 30 110Y. ; per T alSçl.n o; L. 9500 e 5 qt1adri enni d ee. , oltre L. i 500 Yei~ tur a; c .-v . ,· e tà linJ . 45 . a .

CoNCORSI

[ANNO

XXXVII' N UM. 44]

A PREMIO .

Premio De Amicis.

La Socie tà Italiana di Dermatologia e · Sifilog rafia ha bandito lln concorso al « Prem,io Tomn1aso De Amicis » per 1,anno 1931. Il pre1nio, di L, 2000, non divisibile, sarà asseg11ato all 'autore del migliore lavoro a giudizio d ella Co·m missione esam~natrice, sopra un tema a scel~a d el co11corrente che rifletta un argon1ento d ella spec~alità dermosifilopatica. I concorrenti dovranno essere di nazionalità italiana. Le m emorie d·o vran110 essere copiate a macchina o st ampat e ; se mpre ineclite. Modalità consuete. I lavori saranno inviati in piego postale raccomandato al segretario della Socie tà, dott. Vincenzo Montesano, piazza Carr1p0· l\farzio 3, Roma (12'0), entro il 30 giugno 1931.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il dott. Roberto Landlvar è nominato capo -Oel .lll.lov.o consult orio es terno clinico-chirurgico per i11al at.tie ge11ito-urinariè ai1nesso all 'Osp edale Italiano· Garibal cli ftj Buc11os Aires.

. Il d o lt. Timbal, dire ttore generale del Servi.zio d i Sa n '. t à e (} 'Ig·iene presso il !vfinis.t ero dell ,Inter110 e d ell 'Igien e del Belg io , è r1ominato com1ucnda tor e n ell 'Orc1jr1e della Cor o11a d 'Italia.

Il prof . F riedrich Glum, (Ìirettore d ella g·ra11diosa << Kai ser- \Vilhelrr1 Gesell schaft d er vVi ssen·schafter », è nomina to <lettore Jion oris causa d al1'unjver sità di 1-Jeiclel berg-. Il prof . F. 'fi'iillebo·r n è norr1jna to dire ttore d~l1' Islit.uto di l\lledicin a Navale e 'fropicale di An1burgo, in so5tiLt1zion e d el prof . B. Noch t, cl1e va in ritiro p er l im :.ti d 'età. •

,.

Il d ott. R aul No·v arQ è n on1:1nato direttor e d el1'0 spedale . Durand di .Buenos Aires, aT posi o del dott . Nico las Ro.m ano, licenzia to a cau sa d e1l ' attività politica s,volt a sotto· il passato. Governo, 11ell 'eser cizio delle -sue !unzioni . . 1

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Napoli.

Nell'Università.

Cor1 il JlllOVO anno accad emico, saranno ini.p a rtiti qua ttro nuovi inseg·namenti complementari affidati, per incarico1, ai seguent:, professori, secor1do l a d sp osizio11e a pprovata d alla Faco lt;t ~1eèlica di Nap oli in una d e.lle sue ultime tor 11a te d ello, scorso anno: 1) Insegr1an1ento di Chi~ica-fisi ca applica t~ alla l.,isiolog·ia ed alla Pa·~olo·gia, affidato al prof . F er11a11do Are na. 2) Insegnamento di Tecnica Medica, affida to al prof. Ben edetto Pìzz~.nni . 3) I11 segnam e r1to di Crenolo·g ia ed Idrolog: a rnedica, affidat o al prof . Su sa11na. 4' In segn~1nenl.o di iV[orfologia clinica , affidat o al prof. Gu g1if' ln10 Scala. 1

G. BossA.

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XXXVII, NuM. 44]

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SEZIONE PRATICA

personalttà del ca1npo p.qlit~cq, scientifico, i11dustr1ale. A simiB-lia11za di quanto è stato fatto durante Nozze regali. la prima Iliunio·n e Internazil()nale, a11che a Milano· il Congresso s;rrà in,tegrato dalla Seconda Il 1natrimonio della principessa Giovanna di Savoia col re Boris di Bulg·aria è .a vvenuto tra la Mo stra Int~rnaziona1~ di ·recnica Sanitaria ed ]etizia e l 'esultanza di tutti gl 'italiani, che hanno Igiene Urbanistica, eh~ sarà parte importantisv:sto l111a loro figlia diletta assurgere al trono di sima della l7iera Camp~onaria d~ l\1ilano, sarà un popolo fiero e valoroso. . accolla nell 'area di essa e ne avrà la stessa durata (12~27 aprile) . La data del Congresso sarà Il nodo nuziale no·n sig11ifica solo l 'inco•n tro clal 20 al 26 aprile; saranno, comunque, diramate felice di due gio·v i11ezze, l 'una soavemente bella, l 1altra gagliardame11te foirte, ma attinge un @al più presto ulteriori notizie . Nell a sede del Comitato (P2azza del Duomo , gnificato l) ÌÌ1 alto: esso· rinsalda i legami tra due n. 17, Milano) ferve il lavoro, specie da parte popoli amici ed è pr9messa di pace.. del Comitato Esecutivo, perch è tanto il CongresEleviamo ~l n:ostro augurio e il nostro· o,m aggio ag·li sposi augusti. so coim e la Mostra i:iescano degni della · nuova . It·alia, che deve presentare ag·li stranieri tutte le Anno IX. multiple affermazioni igieniche e san:~tariQ attuate a tutela llei si11goli 1ndividui, delle collet.A.nche la scorsa a1111at a d ell 'E. F . è s.tal a fetività e della stirpe. c-0nda di opere e ricca di eventi benefici, che con solidano sempre di p~ù il regime e ne dimo6° Congresso internazionale di Medicina e Farmastrano la salda struttura ~ la perfetta ris.p ondeneia Milit3re. za ai tempi. Nel poderoso complesso ili; opere attuate, COìll Il VI Co11gresso Inter11azio11ale di medici11a e programma metodico e con tenace energia, uno farn1acia militare avrà luo·g o a l'Aja dal 1° al 6 dei. primi posti spetta ~ quelle che hanno finalità giugno 1931 .. igienico-sanitarie, delle quali. è stata compresa Gli argomenti nll '<>:rdine . del g·iorno so110: la straordinaria importanza per assicurare e pro·- 1° Reclutan1ento, formazione e perfezio11ame11to m uovere la pro·sperità della razza. dei 1n~dici ~ farmacisti inili tari (relatori : Paesi Mentre questo numero va in macchina, austere Bassi Jugoslavia}; 2° Psic,o nevrosi di guerra: gli cerjmonie solenn~1zzano, ·in: tutta Italia, l 'inaugueffetti in1mediati e lontani della g uerra su l sirazione delle più sig nificative .t ra t ali opere. Avresterna nervoso dei com})attentj e dei non comm0 occasione di ·occuparcene larga1nente nei prosbattent:. (r elatori: F'r~cia. Stati Uniti d 'An1e. . . s1m1 numeri. rica); 3° I processi di en1ostasi sul camp·o di bat1. a i1uova d ata non segr1a che una tappa nello taglia. S tandardizzazi.o n~ del materiale di prima sviluppo irrefrenabile del fascismo; un s1curo1 e urg·enza e delle· condizio11i della sua applicazione fulgido· auspicio per !l prossimo avvenire; un in(relotor:.: Paesi Bassi, I ~alia)"; 4° Prep ar azio.r1e e citamentò all a. grandezza e alla forza del Paese. conservazione delle fiale cl i inedicamenti in uso i1eÌ servizio sa11itario degli Eserciti e delle Ar6° Congresso italiano di oftalmologia. mate (r~l atori : Paesi Bassi., Ro1nania); 5° I postun1i dei traumatismJ di g·l1erra dei d enti e del La Società Italiana d~ Oftalrr:\o,l og·ia h a te11uto mascellare inferiore (rel atori: Paesi Bassi, Poil suo 6° Congresso dal 22 al 24 otto·b re a Roma, i1ei loca1i clella Clinica oculistica, sotto la presi- lonia) . Il .Co111itato org·a11i zza tore si int eresserà per denza del prof._ Ovio. All 'i11 a ugurazione intervenn:ero jl Sottosegretario l 'alloggio dei co·n g·ressisti, sia. a l 'Aja, sia a Sche.veningen (stazione bal11eare distante 3 Km. di Stat-0 per l 'Educazione Nazionale on. Di Marzo dall: Aja, sita in ur1 parco ineraviglioso). ed altre au to·r ità. Il Con1itato organi·z zerà inoltre una esposizioLa cer:~nonia si chiuse co,n l 'assegnazione dei seguenti pren1i per opere presentate alla So'Cietà ne storica dei servizi sanitari dell 'Esercito, della nell ultimo biennio: L. , 7000 al prof. Favaloro di Marina e dell ' Aeronautica, . che comprenderà fotografje, docun1enti vari, strumentari, materiale Catania; L., 2000 al prof. Lupino di Trapani; lire sanitario in genere , l1n:forn1i di ufficiali me1000 al prof. Candian di Parma. Dei lavor~ pubblicheremo un, b~eve r esocont o dici, ecc. Per ogni possibile schiarimento rivolg·ersi alla in un prossi1110 numero. Direzione del Servjzio sanitario nlil~.tare , l\l[ini2° Congresso e Mostra internazio.n ali di tecnica sa- stero àella guerra, L'Aja.

NOTIZIE DIVERSE.

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nitaria e igiene urbanistica. Nello scorso n1arzo a ·rrag·a, d·uranle il Primo Cong·resso fn.t ernazìor1.ale cli Tecnica .S anitaria e Ig iene Urbanistica, veniva scelta come sede del Secondo Congresso la città di Milano. Em;lio Zimmler, Presidente della Accademia Masary k, rivolse qu~ndi µ voto espresso' dalla adl1nanza Internazionale a S. E. Mussolini, che provvide immediatamente a dqre le o·p portune disposizioni affinchè si cost~.tuisse in Italia il Comitato Nazionale del Secondo Cong·resso. A presiedere questo è stato chiamato S. E. sen. Pier Gaetano ' ' e nino, e ne faD:no parte i1umerose

Congresso internazionale di neurologia. Co1ne avevamo a1111u11ziato, acl iniziativa d elJ a Soc\età Americana di Neurologia (Ne,,· York) u11 Congresso Internazio11ale di Neurolog:.a sarà te11uto a Berna dal 31 ag·osto al 4 settembre 1931, organizzato dal Comitato permanente internazionale e clai sot_tooomitati formatj dai delegati ufficiali d elle 21 nazioni aderenti al Congresso. Presidente del C-0m1.tato è il prof. B. Sachs (New York). Tra ! vice presidenti figura =1 prof. O. Rossi di Pavia. Temi generali prescelti: 1) Diag nosi e terapia

....


1622

dei tun1ori cerebra1i; 2; 'l'ono i11uscolare; anatom :a fisiologia e patologia; 3) Infezioni acute, non pur~lente (lel siste1na nervoso; 4) lmporta11za dei tra1 n11 i nella produzior1e dei sintomi 11ervo·s i. So110 jncaricati della })reparazione del program111a d ei suddel t} temi rispettiva1nente i profi: Nonne, Sherringto·n , Guillain e O. Rossi. Il prof. :'.\'onne ha scelto, tra i relatori del primo teina, il prof. G. A.yala di Roma. Il lito.Jo ed un breve riassu11to delle eventuali con1unicazioni dovrà essere comunicato dai neurolog i italiani al presi<fcnte della rappresentanza italiana, prof. O. Rossi , vj.a Palestro 3, Pavia. La quota cl i parlecipazione al Congresso (25 franchi svizzeri) dovrà es_sere inviata al conto Chèques postali: Berna N. III 7749, Congress0 Neurologico Internazionale 1931, Segretario locale.

Congresso ortopedico belga.

[ANNO XXXVII, NuM. 44] .

IL POLICLINICO

sa11atorio-ospedale, 11ell 'ospedale e 11el dis1)e1lSario ? » (dottori Kuss, Secousse e PiechaudJ; tema inedico-n1ilitare: « Pr.o filassi della tubercolosi 11ell 'eserc ~to n (dot1'. Pillod). Il progr~mma comprende la vis:ta alla « Fédératio11 girondine des oeuvres antitubercule11ses n ed alle stazioni climatiche ì)er tuberoolotj ci del s ud-ovest della Fra11cia. I medici di altri Paesi saranno benvenuti. Notjzie precedenti s11l Congresso vanno1 corrétte. Per informaz~1oni rivolgersi al « Comité Natio11al de la Défense contre la Tuberculose », boulevard Saint-Michel 66, Prtris (Vie}, Francia.

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi dentario a Roma. A qt1es.La Scuola di perfezionan1enlo istituit a presso Ja R. Università di Roma, vengono a1nmessi soltanto i laureali in meclicina e ch =;urgia. La Sc11ola ha la durata di due anni. Ha sede

La Società belga d'ortopedi.a ha te11uto un conp·r esso il Policlinico l Jmberto I. vegno s.tracrdinario a Bruxelles dal 27 al 30 setGl 'iscriitti alla Sc11ola (no,n 11i.eno di dieci e non tembre. Ten1a in disc11ssjone era : « Traitt amento più d~· cinquanta) hanno l 'obbligo di frequentare del t11more l)ianco del ginocch'io »; furono anche tutti gli ir1segnamenti che saranno impartiti dai fatte numerose co.m unicazioni. I con venuti assi- . })roff. : on. Perna, diretlore; Auriti, OIBn Cagli, stettero a due sedute operatorie, a Bruxelles e ad. D 'Ali.se, De Vecchis, Pierg·ili, Piperno, Sett=.111i. Anversa. Visitarono l ']~sposizione di Liegi e la: Le iscrizioni si termir1eran110 col 30 novembre. l\IIostra dell 'arte fiam1ninga di Anversa . Tasse complessiv~ L .. 2605. Ch~edere a·n nunzio alla Seg·reteria dell 'Univers:ttà 10 Congresso spagnolo di gastro-enterologia. o alla direz~one del.la Scuola. La Com:m,issione ordinatrjce del I Congresso Naz:ona1e di Patol?gia digestiva , i11detto a Va- I medici del Congresso di Medicina del lavoro visile11za dal 9 all '11 ottobre, in vista della strettezza tano il Policlinico del Lavoro dell'Unione indud el t e1npo per l 'organizzazione, ha deciso di striale Fascista del Lazio. rinviare Ja convocazione ai gior11i 16-18 marzo 1931 , a11cl1e ri l] o scop o ò! farla coincidere col Un nume.roso g·rup·p o di m~dici partecipa11ti al Congresso dei .NCunicipi. IX Congresso di Medicina del lavoro ha11no Yisi• tato i! Policlinico del Lavoro· di Roma: 11otati i 2a. Conferenza latino-americana di Neurologia, proff. Carozzi, Capo d~l Servizio· d 'Igien e n ell 'ufPsic.hiatria e Medicina legale. fìcio internazio·11ale del lavoro di Ginevra; QuarelSi è adu11ala a l~io de J a11eiro dal 14 al 17 li, Direttore della Clinica delle malattie professionali di 'Torino; Aiello, della Clinica d el lavoro di luglio. f,a Con1missione organizzatrice era preMilano; Caccw·j, Coppa, Galloro, Norice, Postersieduta dal prof. Henriq1,1e Roxo. Furono ·discussi ra, Sa11chlrico, dell 'lsti:tuto di Medicina del lamolti argomenti; .r ileviamo i seguenti: revisione voro di Napoli ; Vizia110 di Torino·; Costa di Caanato1no-clinica del talamo ottico (A. Austregegliari; F ilippi11i, Senigaglia di Roma, e 1nolti silo); studio sperimentale sulla chirurgia dei altri. Il prof. .Ra11elletti ha illustrato le finalità nervi (A.. ~tonteiro) ; trattamento dei deliri .sistedel Policlinico del Lavoro, fondato dall 'Unione 111atizzati allucinatori (E .. Roxo) ; la demenza seIndustriale Fascista del Lazio, di fornire c!oè ai 11i1e (U. Vianna); modificazioni d el sangue i1ei lavoratori un 'assistenza sa11itaria ambulaitoria inala ~i di mente (A. Botell10) ; t erapja da slioc ks co·m pleta, sia per malattie del lavoro: che per ]) iocl1imici (H. PaYon); capacità civile li111itata malattie r,oinuni, generali o di singole specialità, (D. Salles) ; aspe tli n1erlico-legali dello spiritismo estese queste anche a: loro familiari a mezzo dei (l\1 . de Can1p os e L. R:.beiro); dosagg-io dell '<:tlcool su o: J 2 ambula tori e d'un laboratorio, affidati ad nell 'organismo uma110 (F. Favero e altri); diaun'elclita schiera di specia} jsti: vengono così atg11osi n1'3dico -legali del latte (A. A. Ferreira e tuate qu elle v)site preventive periodiche che coE. NoYati); fissità delle ernoag·glutinine e degli stituiscono la migliore prof~lassi delle malattie emoagglutinogenj (J. Ribeiro de Carvalho); il professionali e com u11i. dir!lto di cura (D. Vicira de Santos), ecc. Gli illustri visitatori ha11no am1nirato la bellezza dei 1ocali, l'ordine dei serviz;, e hanno 7° Congresso francese di tisiologia. esternato il loro vivo compiacimento per la bella Si adunerà a Bordeaux dal 30 marzo al 2 apriistitu zjo11e - giusto vanto degli industriali del le 1931. Tema biologito : cc Il problema della lisi Lazio - che già !~n dodici mesi di attività ha cond el ])acillo tubercolare » (prof. Bezançon, dottori sentito di visitare oltre sei mila operai e che Pl1ilihert e Paraf); t ema clinico: cc La diagnosi di quest'anno viene ad elevare la sua funzione diatti'Vità della tuber colosi polmonare» .(dottori ventando anche centro di studi superiori di meLeur et e (~aussi1non); lerna medico-sociale: « Come dicina del lavoro per ~ medici, essend<;> sede della rendere accessibile a! tubercolotici indigen•ti il Scuola di perfezionamento di medicina del lavoro trattan1ento pn eumotoracico, 11e l san a torio, nel di recente istit11ita dalla R. Università di Roma. •


[ANNO XXXVII, NuM. 44]

1623

SEZIONE PRATICA

Per la Biblioteca della scuola di perfezionamento in Medicina del lavoro della Università di Roma. .

Si pregano gli <l;Utori d i pubblicaz:.oni di medicii;1u r!el lavoro (F'isiologia del lavoro Fisio-psicotecnica; Orientame11to profession ale; Organizzazione scientifica d el lavoro; ~f alattie del l avoro; l11forlu11is:ica; Rieducnzio11e professionale d ei motolesi; Radiologia della n1.edicina del lavoro ; Jgjene del lavoro; Legislazione sull 'igien e del lavoro e sulle assicuraz:,oni social i ecc.), di volere gentilmente offrire una co·p ia clelle loro p·u bblicazioni alla Di])]ioteca della Scu ola di Perfeziona1ne11to in 1\lledicina cl el l avor o della R. Università di Roma, indir'.zzando alla sed e· della Scuola : Policljnico del Lavoro, Via Ripetta 180, Roma . 1 ;

Corsi di perfezionamento a. Vienna. Presso la Facoltà M.e dica di Vienna sono preannunziati vari corsi di perfezionamento internazionali: in pediatria, con speciale riguardo' alla cura, dal 24 novembre al 6 dicembre; in t erapia delle malattie interne, con speciale r :g·uardo alle zone li1nit1, dal 2 al 14 feb·b raio 1931; &lli problemi medici d 'attualità più importanti, con speciale riguardo alla terapia (per medici rl1rali), .d al 23 settembre al 5 ottobre 1931 ; in. n eurologia e psichiatria dal 30 novembre al 12 dicembre 1931; ecc. Inoltre si teng·ono cor si sp eciali e· m en sili, in tutti i campil della rrtedicina. Programma e informaz~ni si ricevono dal Dr. A. Kronfeld, Porzellangasse 22, Wien TX, per i corsi internazionali; dal Kursbtiro der Wiener Me.d izinisch en Faikultat, Schlosselgasse 22, W ien VIII, per gli altri corsi.

Previdenza sociale e assicurazioni. Il Co11siglio dei ~1inistri h a approvat o. u110 sche1na di decr eto per la is tituzione di un Con1 :Jtato tecnico clell~ preYidenza sociale e delle Assicurazioni private presso il Minister o d elle Corporazioni. Questo provvedime11to mira ad assicurare alla a1nministrazione la compe tenza specifica di un organo con su ltivo tecn~.co per le question i ch e atten gono alla previdenza sociale e alle assicurazioni private. Il Consiglio ha preso· al.tre importanti deliberaz:oni n el campo medico-sociale.

Londra, destinato all 'inseg11ame11to della curiterapia ai 111edici · ed allogato n el « Radium Institute » e riel « ~lo11nt Ver11on Hospital n; nonchè 12 centri- n ella provincia, così distr~buiti: 7 nel1'Inghilterra pr. detta (Bir1ningham, Bri stol , Leeds, Liverpool, ~fa11chester, Newcastle, Sh eifield), 4 in Scozia (Aberdee11, Dundee, Edinburgor Glasc0\1\ ed 1 nel Galles (Cardiff). Ino1tre ha approvato gl 'imp·i anti p er la produzio11e di radon (ema11azione d! radit1m), destinato a sopperire il radiu1n. Il « National Tru st )> per il r ad it1m ha ordinato circa 17 grammi di questo elem ento e ha deciso di affidarlo t emporaneam ente alla Commission e suddet.La. La Commissione ha deliberato di evitare u11a soverchia sudd ~visione d ella provvista disponibile, perch è allora ne viene a difettare l 'efficacia. . In collaborazione di altri Enti, ha fo•r mul ato un mocl ulo per la r accolta di dati. Se ne possono avere d egli esemplari scr \vendo alla segret eria dell a cc .Radium Comrnissi<;>11 » (Adelp·h i Terrace 5, London W. C. 2) .. 1

)

Elargizione ingente alla Società Tedesca delle Scienze. La Fondazion e Rockefeller ha donato 642.000 dollari, pari a circa 12 milioni di lire italiane, alla « Kaiser Wilhelm-Gesellsch aft zur Forderung· d er Wjsse11schaften », all a condj zione espressa che sian o d estinati a far continuare le ricerche dei proff. Otto Warburg e M. v. Lane, in istituti specialmente er etti. TJno di ql1esti r echerà il titolo di « J(aiser "'' ilhelm - Inst'..t ut ftir Zellphysiologie »; il v1.rarburg· e i s uoi collaboratori Yi con ti11ueranno ]e loro ricer ch e di fisiologia gener ale, d i111ostratesi così interessant:. e ricch e di risultati, i11 p art :colare s·u lla cellula can cer osa. L 'altro istj tuto è d estinato alla fisica.

Lasciti benefici. •

Il s ig. Carlo Carvag·ljo fu ~ilassimo· l1a legato L. 400.000 all 'Ospedale Maggjore di Milan o. · Il cav. R(isolino Gioia h a lasciato L. 50.000 per la costruzione qi un p-spedale a Valled olmo (Termi1 l :. Imer ese) .

1

Ospedale per la cura del cancro a Londra. st ato ufficialmente inaugurato a Londra l 'Osp edale tviarie Curie per la radiumterapia del cancr,) n ell e d onne. Esso è stalo fondato dall 'Associazione Lo·n dinese della cc Fede.razione delle 11edich esse »; è interam ente organizzato e presidiato da donne. La cerimoniçi inaugl1rale fu presieduta dall 'on. Bald'\i\iin, ex primo mi11istro. L 'ambasciatore della li'r an cia lesse un mes~aggio dell a signora Curie: La presidente d el Com:1~ato organizzatore, dott.a Chadburn, informò che l 'Ospedale dispone di radium per un importo equivalente ad un milione di lire it., e ch e può ospitare 30 m alate; n1a s:, vorrebbe assicurarne J 'efficien za e portarne la cnpacità a 50 l P.tti. È

1

Centri pel radium in Inghilterra. La Commissione p er il r adium d ell 'Inghilterra h a stabilito di fondare un centro per il radium a

Per l'abuso del titolo di medico. Acc11sato di eserciz'. .o della professione se11za avere conseguita la laurea, di esercizio della pubblica funzione di ìnedico conaotto e di ufficiale sani t~rio, senza possedere i titoli, di abuso d i gr ado ,accademico di d ot tor e, di alterazione ed u so di documenti alterati per conseguire pubblic i uffici, di art~ficio e rag·giro esercitato in modo da indurre in errore l 'Ordine dei m edici di Vare e e il Comune di Cantello·. facendosi nominare medico condotto supplente: è comparso in giudizio avant~ il Tribunale di Varese lo studenite del sesto anno di medicina Antonio Ma.zzoni, fu Giu seppe, di l\1ilano, del quale avemmo già ad occuparci. L 'avvenlura si è chiusa con l a sua condanna a nove mesi dj car cer e.

Incerti professionali. L 'aqgressor e del dott. Rossilli d i Ceprano, il falegname Luig i Giolli, eh~ dal Tribunale di Fros~­ none era st ato condannato ad otto 1nesi di. reclu•


1624

IL POLICLINICO

ione, i t1 seguito o. g iudizio <l'appell o provocato dal P. J\1 , è S•tato cond anna to, dalla IV Sez iou e della Corte d 'Appello di Rom a, ad un anz:io e tre in esi della s tessa pe11a. A Colnago, frazione del co1nune dj Cornate d'Adda (~Iila110~ , una malata di m ente, mentre venivR vis itata dal inedico condotto dott. Mich e] ang·el o Turoli, traeva improvvisam ente di so·t to· al cuscino una rivoltella e ne esplod eva con tro <li lu~ due colpi a bruciapelo. Il d ot t. 'furoli r i11scì R schivarli gettando-si a terra . . poco dopo l a p over a squilibrata venne co~ autolettiga tra.spor1tata a1 ivianicomio. ·

[ ANNO

XXXVII, N UM. 44 l

I.,a inortc h a so t,~ratlo alla scienza il dotl. AL GUSTO SLOSSE, professor e di chimica fisiologica all 'Univers:t à di Bruxell es, noto p er i suoi studi sul metabolismo del glucosio e sul! 'equilibrio acido-base nel can cro, autore del inagistrale trattato cc Technique de chimie physiologique et pathologique n. Ha faLto valere tutta 1'importanza cl ella i1u ova disciplina , ch e tend e ormai a · d!ve11ire basil are in me<.lici11a. Ha for1nato o incoraggiato numerosi allievi e stucli·o si. Contava 67 anni ed era in piena attivi;tà di lavor o . J

I g iornali recano che lln individuo p enetrato nella sala d el Con sig·lio d ella Cassa ammalati d i Zcen stoch an (Polonia) v! u ccid eva a colpi d i r i-. ,·oltell a .quattro p ersone, tra cu i uno dei m edici dell ' [s tituto; poi si è ucciso. La polizia ritiene che si. tratti di d elitto p olitico, poichè da qualche tempo l a Cassa era p assata dalle mani dei soc;alisti a quelle di un commissario governativo.

È morto a

61 an n i il prof. NICOLAUS J ANCSO,

che insegnava medici11a interna a Szged (Ungh eria) . Fu ivi trasfcr ;·tO dopo la grande guerra. l)rirrta i11segnava a J(l au sen])urg (rfransilvania), ch e è p assata a f~r parte della Romania.

R r11orto, prossimo a compiere 80 anni, il professore PAUL KRASKE, uno d ei maestri della chirurgia tedesca; p er mol ti anni diresse la c1:,nica chirurgica di Fribt1rg·o i . B.

R·. Scuola di Odontoiatria e Protesl

BOLOGNA.

A tutto il '30 novembre sono aperte le iscrizio·n i lJer l 'anno scol asitico 1930-31 ai corsi <li p erfezion arn ento in Odo,n toiatria e Protesi d entaria per i l aureati i!n m edicina e chirurgia. Essendo il numero dei posti limitato•, l 'accettazione viene regolata seco11do l a priorità n ella presentazione delle domande e n el versamento delle tasse. Per inform azioni rivol_gersi alla Segreteria della Scuol a, v:.a S. Vitale 59, Bologn a. · de ntaria. -

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Cessava di vivere i11 Margherita di Savoia (Fo,g g·ia) il dot.t. DON A.TO ABBATE, in e tà d~ circa 70 anni, medico condotto di quel Comune p er quasi 4.2 anrri, sanitario valente, an1ioo di tutte le ore, uotno d 'ingeg110 e di sod a coltura. Non appena l a ureato, era accorso volontario ad assist ere i colerosi di Cerig nola nel 1886. G. d 'A. '

Indice alfabetico per materie.

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Aerofagia Pag. Amebi as i intestinale: fattor e di con tag io . . . . . )) Ano: cura d el prurito e dell a rag·ade . )) Appendicite rlCuta: for1na amh11l atoria . )) Avambraccio; raro caf:o cli str ap ·pR- · n1ento . . )) Bacillo· rl if~ erico: colorazione col inetodo Gin s . )) Bibliog rafia )) Chirurgia: comunicazion i YUrJ e )) Chirurgia: contrib11ti della n1edjcina alla . )) Chirurg·i a del dolor e . )) (Jorn uni : effetti della fusi one e del l 'agg ,.egaziO n e . . . . '

Edema polmonare: fisiopat ol.og·ja . E111otrip$Ìe em,orragipare, anemizzantj ed emoglobinuripare Epa toterapia : critica . Erpe te l a}Jiale nelle malattie infe ttive G inocchio : trattamento ch '.rurg·ico della tubcr colo·s i .

1615

1 1cdlci co n.rlotti: congresso .

1614 1615 1615 1587 1616 1596 1606 1616 1588

)) ))

1617 1597

)) )) ))

1593 1594 1616

))

l 11tes1tino : ulcPrazior1e tubercol are .

1611

Medicina interna: comt1njcazjo11i varie Mil z~ b·tntjana e noduli d i Gamna Morbo di Bright: cl assificazione Morbo di Hoctg·kin: radioterapia Nefrosi 111e l.iche precoci . Ortopedia: cornun icazio11: Yarie

Pag. 1614 )) )) )} )) )) ))

))

Ortopedia : discip linarn ent o rlella vendita di articoli .

))

Paralisi difteriche a carattere famigliare

))

Periodo dì prova ed istitaziOni di beneficen.za

))

Pressio11~

))

sa11g t1ig11a n or1nalP Rene: i sto-fisiologia Se r vizi igi enico-sani tari . ....·p ecialisla: norme p er il r icO rtosc imen.to del la qtialifi ca V fl cci11a zione antituber colare : rjcer che

Vaècinot er apia nelle coliti . Vie urjnari~: disturbi fu11zi.011al i Vizi cardiaci: diag11osi

))

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1618 1604 1595 1591 1594 1591 1612

1618 1585 1617 1613 1590 1619 1617 1613 1615 1592 1614

Non è co~sentita Za Tistampa di lavori pubblicati nel Polialinico se non '" aeouito ad autorizzazione sc'ritta dalla Teda.zione. B -vietata Za pu1JbZicasione di sunti di essi 1en.za citaTne la fonte. Diritti di proprietà riservati.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier .

V. Ascou, Red. resp .


ANNO XXXVII

. Roma, _10 Novembre 1930 .

Nnm. 45

fondato dal professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.

PRA. TICA.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavo.-i originali : G. St<l.•r pe: Sulle variazion•i del ·t asso

c-ole.sterinic.o del siero d•i s·angue tnell'uo mo nel .regime alim..ffil,ta.re ipercoles·t eriil!izzante in con.diziioni normali e patal-ogoi.-cihe. Studi<J clinico-sperimentale. Osservazioni cliniche : G. Gio()!I'dano: Su•i .pro'laaai intestimali negli anii pretern•aJtura li e.on iparti·colare riguardo a;i cecali. Sunti e rassegne : DIABETE: },'[. L a bbé, R. Bou1in e Jrustin-Besancon: L'urea del sangue e la coetante di A.mbard nel dia1b-ete. - Jong : L~.. icura ambulatoria del dta..bete. - C. Sonne: La sint omatologia delJ.'intoss·i·caz~.e a.a :VneulÌna, con ri-gu.a~rdo ag"li e:ffetti psichici. - STATI ANAFILATTICI : L . Cappelli : La (( iI'atd.ioanafil~.ssi >• nell'organismo normale. Joltrain e Diard: La malattiia d.a polline: ·oUTa oon -cutireazioni e inwlazionii di estrat ti di p'()llline. - W. R. F . Collie : Cur.a ·dell'asma. SISTEMA NERVOSO : Girot : I t u.m.ol"i dell'am,g-010 'Ponto-cerebellare. - G. B. Ha.ss-in, F. J. KerudTicih e J. Con.n elly: Sindrome d i BTo,vn-8'5.qu·a rd da polio·m ielite e d·a sifilide. Noti;:ie bibliografiche. -

Cenni bibliografici. I Congressi di ,!Wedicina e Chirurgia: XXXVI Congresso ·

LAVORI ORIGINALI. Arcispedale di Santo Spirito in · Sassia. - Roma REPARTO: SALA FLAIANI. Primia rio m1edico: Prof. PAOLO ALESSANDRINI.

Sulle variazioni del tasso colesterinico del • siero di sangue nell'uomo nel r~g1me • in conalimentare ipercolesterinizza~te dizioni .normali e patologiche. Studio clinico-sperimentale

per il dott. GIULIO STIRPE, aiuto medioo.

La dottrina patog,ea.1etica de llia calcolosi epa. t ica 11a su·b ìto per m ·e rito · d ello Chauffar.d e del la sua ·souola un viero .r ivolgim·ento portan.do di colpo l ' attenzione d.eg.l i studiosi , prima oon r.,.ent.:r.a:ta sull,e ·00tn·dizioni .d etermin,a.n.t i locali, i11 'l1iil più es·t eso ca·m po di d eter.mi1 nismo· patog·en etioo sosfu.nuto .d.a oon1dizio,n i g1em e·r.ali , chie po, sono riassumer si nrell 'aum·ento , n1esso in -evidenzia dagli studi speri111e11ta.li d1e}lo Chauffar.d , Grigaut, IF landin, Biscons .e Rouzaud e d al bri clinici de lla scuola fr.anc ese '· d el ta·sso 1

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dti. Medi-cina Interna.. I X COJl;gresso della Società Italiana dd. Urologi·a . XIX Congresso StomatolQgiico Italiano. - IX Congreseo di MeG.i-0ina :del Lavoro. . Appunti per il medico pratico: M~DICINA SCIENTIFICA: Un nuove , oonootto .della nutrizi·o ne. - CASISTICA: La coxite gonocoocica. Micosi ossea 1primitiva da · « Sp-orotricum ·Cal!"01Ugeani n Langeron. Reumatismo . e piede piatto. Il piede p•i atto r.au.m·a tioo. - Fragilità e deficiente guarig-icne . d-e ll'osso nella. po1iomielite. - TERAPIA : Terrupia di al-curne .a[ìfezion·i delle .dita. - Nelle intertrigini di origine micoti•c a. MEDICINA socIAJ,E: Recenti traeformazioni delle Assi.c11razioni sociali in Germania. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA: Gloria sooentifìoa italiana rivendicata dal een. Qrueirolo. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selva.g.gi: Controversie gilllridiche. \!Nella vita professi0tna1e: Servizi igieni.ca-sa.nitani. Con.ciO!l"sd. - Nomine, promozioni ed oniorifì-0enze. Notizie diverse.

Indice alfabetico per materie.

colieste·rinico · ·d ·e1l sietfo i1n quasì tutti i casi di c.alcolosi epatica non co1nplicata . · La g·e nesi di ~le colesterina sarebbe ad a111mission1e 1c1ello Cha.uffard stesso in gr.a:n p1a.r te ,e n1dogena ; purtuttavia in parte n()([l i1n.diffe1iente , patrtrecipeirebb.e. n18il l 'a·u m.e nto del .tas,s o· ooleste·r i:nico del ·sre ro ~ 'appoTtO esoge·n ·0 vail e a ·dire l.a quan•tità di cole&teirin.a introdotta cogli .alimenti. I princi pii ·di tale affermazione trova lo Chauffard stesso in con sid~razioni d 'ovdine spe1·imental,e, clinic o, e in d.eduzio1n i d 'indole tie·ropeut ica. L '.a ff.erm.azio·n e d el Naunyn d ella n on influenza d·el regime al-im,em.tarie sul tasso· de lla colesterin a ·d el silero e d ell.a bile è secondo l o Ch auffar.d infirmata dal fat to ch e il Naunyn si è ;seirvito, n·ei suoi t entativi ·diretti a produr1~e un aum·einto della ·col1e sterillla de l si e'r o e d e1la bil·e a ttr:averso l 'introduzion,e di colesterina nell 'organismo , di una via di somministrazione p oco a·da tta pe.r ,J 'assoirbim·ento qual '·è l'iniezion e sottoc u tanea; vicever sa queg.li .auto,rj ch e ha1.I1no soe·l ta la via di somn1mi·strazion e orale , hamn·o po·tuto ·osSleirv.a re n elle loro esperienze sug1i animali un a ume11to spesso, assai sen.s i1

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1626

IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXVII, Nul\1. ±5] •

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bile della colie sterina d.el sie!fo di sangue e della bille. Così il ·G oodman 1n ei cani in cui aveva prrodotto a·r tificialn1en te una fi1s1tola biliare, ha p,o·tuto osserv.a·r e in se.g uito ad u!Ila .alimie.n tazio,n\e cricca ·di sostanze oer:ebrali un aume nto &801 sib.ile diel.Ja qu,aniti tà di ~olesterin1a oontenuta nella bile eliminata attrav1e:rso la fi.stola stessa. Il P1rib_r.am sui coilliigli, il GairdJn,e r n1elle SUie espe,r i•OOZe SUI} can e ed i l gatto hann·O pD1tuto purie osserv.are con una .~lim en tazione :ricca in C·o le·sterina eJ.eva.r si il tasso cole•s te·r inico del siiero di sangue e ·dell.a bile . Il Grig'aut ed i·l Lhuillier ilil e1s perie.nze espleta te pruine ·s ul oan'e hanno 1potJuto ·dimostrare che l 'aggiunta a·d un regim.e a1im·entar·e ca.stante 1di un gr. ·e .d i due g r . di col·esterin.a al giorno, pr.odu 1oeva 1'a um1en1to 1del tasso· d1ella ool1esterin,a d·e l siie ro d.a gr.ammi 1, 90 %o ci:flra Jnedia pe!f' .Ja specie cani1n a, fino a g·r . 2,50, 3 e 3,50 %o. D.all.e grafich,e dei m:e desimi .autoir i si .appnende ch e la cifra della colest erin·a sal,e scarsam.en te n1ellle Joiro 1espe:fli,e nze giom.o per giormo fino a iraggiung.ere il tasso di gr. 3,.50 in sesta g·io;rn~ta circa per due g:r:.ammi ·di oo~est~ri,n.a somministrata .al giorno., e si .appr•e nde pure che quiesta ipercol1e.sterin emia ·d i ·o rigine alimentare o ie.sogenia si 1m·o·diffi~ca irapidamie nte modifi- . oa.n do riJ Tiegimre, !tanto d,a soenderie .al1I1a cifr.a norma.J.e n ello spazio ·di du·e ·O trie giorni a p1pena la somminis.t:riazioo1e 1d·ella c·o le·steirin.a v.enga sospe1sa. Analoghi risultati han.no pur.e ·o·t tienuto in -esp1erienz.e con simili il Bacm1eister ·e 1'Henes. Altri ,a rgomienti tr.a1e lo Ch.a:uff.ard stess o d.alla sua ·e sperienza clinica p1eir 1 'aft~rm·azione · dell'influenz,a 1ch e h.a la collesterina 1esogen.a illiel1'aumento ·d ella ool 1esteri1n a del san.g u·e 1e del1la bile. Eg li ha potuto ,o sserva·r e in soggetti che erano stati sottoposti a cur.e ingrassanti con .a:limen·t azionie ricca di ooliester~na 11"esplo1si.on1e .di coliche ·epatiche fino ia.1loira mai ma111ifestate1si niei m 'e d·esimi .soggetti . Un fatto· ch e secondo il m e·d·esimo autorrie ha il valore di una vera ·e·spe·rienz.a, è quello di u11a giovin·e tta sien z.a .anteoed.enti epatici, ma moil to di·m .agirita ed .a niemizz,a·ta iJn cui il a pDesenza sul1 'apice di 1d.e stra di ia.'lcum.i segni faoev.a t em1ere un inizio di it ube rcolosi palmo·n are e che 1ess1e1I1do :stata sotto•pio sta ad. ~n r.egim1e d ' iperalimentazione e;on uov.a , arrivò a consumarne fino a undici per giorno per tre mie si cons,ecutivi, arrivan.do così ad .a ssumere per qu.este uova inge,r i,t e una .d o.se quotidiana peir tutto il predetto periodo ·di ci.rea gr. 2, 75 di colester ina. Questa giovilil,e tta ebbe alla fin.e del 1

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.terzo mese u·n a viol1enta orisi .d i oolica te patica a.J.la qua·1e num·erose altre susseguiir ono. Alt1)e consid·eraziotni che inducoino :lo Chauffard 1ahl'affermazion·e dell 'iill'f1uenza d·ella co1esterina eso·g ena sul ten.o re della colesterina del siero 1sono d '·o rdin1e tera pentico .e Ti.g ua·ridan ti la benefica im.flu:enza che h.a il ·r egim1e .alirnem. tare povero di grassi e privo ·d i uova sul decorso e sui disturbi dell.a e.alcalosi biliar·e, siccl1è seoon;do il a ·teo.ria d·eil Houchard « che ogni dottrin:a m.edica si giudica .d.a·LJ.e suie con·oogu1enze terapeutic he n lo Chauffa·r d ve.de la pro,p ria do·ttrina conf.erm.a·t.a e r.afforzata. • 1

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Il punto di vi·s ta dello Chauffa::rid appar entem·enit e .assai logico e documietn:tato mi simbr.a contt:adetto d.a nòn infrequ,e nti casi in cui la .somministriazioo·e di ooliesterin~ sotto ~orma di ruo·v a o altri alim81Il..ti non sembra aver iinfl,u·ito su.J d1eco:vso ·della ca·l oolosi bili.ave; d 'altra paTlte posso af:Eermwe peT m:ia esperienza personal e di .a v.e·r sottoposto numeI'losi ir1P.ivi .. .dui affetti da tubercolosi ad un :iiegime di ipeiralimen;t azione oon otto e perfiifio di·eci u-0va a;} giorno peT pare.echi m 1e si .senza mai av~r potuto ·o sseTV.afle .} '.i stituirsi di sintomi ~ipo-rtabili alla litiasi ·b~liare. I•l Lim.ossier .stesso illl Yn10 studio su.J.l a tossi1ci1tà ·d·el1e uova ha m esso .in evidemza che no11 J'uovo in sè è cagion,e d 'in·t oll1ero:n z.a ali men tare per gli .e patici, m .a l·o s~ato di maggiore o min·ore mesch·ezza e la ·fo·r111a .s otto cui è sommini.stra to·; sicchè può v·elllir anch.e Jogica J'a,m.m ission·e ch e i b.en èfi ci e ffe tti ·d·el r.egime ipocolesterjnizzante- preconizzato dallo Chauffard siano 1da riportaTsi non .a d un.a modificazione , rmedian:te J'adozion·e di d·etto T<egime, delle con ·d izioni chimich e produttrici 1delI.a mal,atti.a, ma piuttosto ad una maggior tol'l.era.n z.a diegli organi dig·erenti spesso assai se1n sibi1i ,qieil'epatopazi,oo te a;l riegim:e stesso . In talre idea ·e non essendo <Tiuscito a trov.aaie n1eillia letteTatur.a .m .edica reso001I1ti di espesri·enze isti.tuite .n .ell 'uomo .i n tal seill.so, ha pensato di sottoporre ad un r·egim·e iperco1esterinizzante sogg·etti n ormali della speci.e umana e ·soggetti in oui pl'lesumibi·l men te .doveva trovarsi per speciali oO!Ildizioni pa tolo1gich e un .a umento de:I tasso colie sterinico d el si:e ro, p~ studiare g li effetti del predetto regime sulla cifr,a rapp,r esen.ta.n te la coliesterina ·del sierra di sang-u.e. Le ·esperienze sono state condotte su trent.a soggetti dei quali dieci normali , dieci affetti ·d a iiper·t en sione a·rterios.a e di1eci da ca1colosi 1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 45]

1627

SEZIONE PRATICA

epatica, e sotto posti a·d un regime ali111entare costante al quale a un oerto pUlI1to è stata aggiunta u11a quantità di oolesterii!la determinata e variante da 1,50 e 2 gr. a l giorno, quantità contenuta rispettivamce!Il·te in quattro, sei ed otto uova che v1enivano sommini stra te '3:1 pazi ente g iornalmente i1n aggiun.t a al r egime alimentare stesso . La co·1este·riina è stata dosata n1el siero di sangue prima e rispettivamen,t e d·o po qu·attro sette é dieci g·iorni di regime ipe.rco lieste:r i.n izzante. I prel evp.m enti d,el sangue sono stati fatti sempre al mattino dopo circa otto ore ·di digiuno ed il dosaggio ·della co}.esterina del siero secondo il m etodo e la teclllica in1dicata dal1 Grig.a ut. Passo al,l 'esposizi0111e dei protocollti. d1eille esper1enze. 1

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A. 22, donna, nubile. CoOSSERVAZIONE VII. l esterinemia : 1,.58 %o. Si agg~ungo·no al r egime alimentare g~ .. 1,50 di colesterina al giorno contenuta in sei u ova. . Dopo sette giorni colcs.t erin e:m)a: 1,55 %o; dopo di.~c~ gi_o rni•: 1,60 %o . OssFRVAZIOi'iE VIII.. A. 30, donna, nubile. C'JO•l esterinemia: 1,35 %o. Si aggiungono al r egime alime11t~re gr. 2 di colest erina al giorno contenuta in otto uova. Dopo quattro gio,r ni colest erinemia: 1,38 %o; dopo diec~ g~orni : 1, 42 %o .

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PARTE SPERil\ lENTALE. 1

OssERVAZIONE IX. .~ . . 58, donn a, maritata con ot.t o figli.. Colesterinemia: 1,65 % o. S!\ àggiungon o al reg ime alim.entare gr. 1,50 di colest erina al g io·r no• contenuta in sei uova. Dop o sette gio rni col esterinemia : 1, 70 %o ; do·p o dieci giorn~· : 1, 70· %o. 1

OssERVAZIONE X .. A. 17, donna, nubile; colest erinemia: 1,42 %o. si aggiungo·n o al r egime alimenl are gr. 2 di col esterina al g iorn o contenuta in O·lt-01 uova. Dop o sett e giorn~ colesterinemia : 1,50 %o.

SOGGETTI NORl\fALI. Ossr:RVAZIONE I . - A. 20, don11a, nubile. Cl)lesterj11 em,i a eguale 1,25 % o a regi.me aliment are cos tante. Si aggiungono al r egime gr. 2 di colesterina al giorno, co11tenuta in otto uova . Dopo qua.ttro g iorni l a col esterinemia è egua1e a g r. 1,30 % o ; d opo sette giorni : 1,30 °1 00 • OssERVAZIONE II. --· A.. 24, don11.a affetta da deperimento organico . Colesterinemia: 1,22 %o. Si aggil1nge nl regime alimentare gr. 1,50 di 00lesterina al g iorno contenuta . i·n sei uova. Dopo qtiattro g·iorrnj col csterinemia: 1,35 %o; d opo sette giorni: 1,30 %o . f) sSERVAzroNF III. A. 40, d onna, n1arLtata, con quattro fi~li. Colesterinemia : 1,48 %o. Si aggiunge al r egi-rne alin1entare gr. 1 d i colest erina al g~i0rr10 contenuta in quattro uova. Dt-' P{ì quattro giorrti colesterinemia: 1,50 %o; d opo dieci g iorni: 1,50 %o. 1

OssERYAZJONE l'\t. A .. 34, donna, 1naritata, con due fig li . Cnlesterinetnia : 1,55 %o. Si aggiunge al r egin1e alimen•t are gr. 1,50 di colest erina al g:to rno contenuta _in sei uo~. · ·oopo sette g iorni colest erinemia: 1,60 %o; dop o clieci g iorni colesterinemia: 1,55 %o. OssERVAZIONF V .. A. 30, d·o nna, i1ubile, affe tt a da deperi1nento organico.. Col esterinemia: 1,30 %o. Sj ag·g iungono al regi111e al im entare gr . 2 di colesterina al giorno co11tenuta in otto 1

llOYa .

Do1)0 se tte g·ior11i coles~ri11en1ia: 1,40 %o; dopo dieci g iorni : 1,:38 %o . •

OssERVAZrONE VI. - A .. 50, donna. Maritat a co11 sei figli. Col est eriin emia: 1,48 %o. Si aggiungon o al r egin1e alimentare gr. 2 di e-0l est erina al giorr10 contenuta i11 otto u ova. Do-po quattro g iorni col este:rinemi.a: 1,50 %o; dopo se tte g iorni: 1,55 %o.

SOGGETTI IPERTESI. OssÈRVAZIONE XI. -- A. 65, donna, maritata; ~pertonia essen ziale. Prnx: 180; Pmn: 100. Colester:i!Ilerr1ia: ] ,50 %o . Si aggiung·ono al regi.me ali1~e11tare gr. 1,50 di col est erina al g iorno oontenula jn sei u ova. Dopo rr ua tlro giorn,i colesterinem,ia: 1,60 % o; do·p o sette giorni: 1,55 %o. OssERVAZ CONE XII. A.. 60, d onna; iperto11ia cssenz;:ale. Pmx: 240; P111n : 150. Colesterir1emia: 1,80 %o. Si aggiungon o al regime alimentare gr. 2 d i col est erina al ~iorno con tenuta in otto uova. Do1p o quattro g·iorn;i cole.steririem-ia : 1,80 %o; dopo dieci giorni 1,85 %o. .. I

Os2ERVAZIONE XIII. - - A. 52, do nna; ipert on'.a esse11zilal e . Pmx: 200; Pmn: 100. Colest erinemia: 2,50 13-oo. Si aggiungo,n o al regime. alin1entare gr. 1,50 di colest erina al g iorno contenuta in sei u ova. · Dop o <Jliattro g·i.orni colesterinemia: 2,65 %o; d opo dieci g '. 0 rni: 2,60 %o. ~ 1

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OssEavAiIONE XIV. - .t\ . 58, do·11na; ipertonia essen ziale. Pmx: 280; Pmn : 140. Coles terinemia: 2,80 % o. Si aggiungono al regilne alimentar~ gr. 2 di colesterina al g iorno content1ta in otto u ova. Dopo set t e g iorni colest erinemia : 2,80 %o. OssERVAZJONE XV. A. 61, donna; ipertonia essenziale: Pmx 220; P111n 130. Colesterinemia: 1,90 %o. Si aggiunge al r egi1ne alimentare gr. 1 di colest erina al g iorno cor1tenuta in quattro uoYa. Dopo sette giorni colest erinelI!ia: 1,85 %o; dopo dieci giorni: 1,90 %o. OssERVAz10Nr: XVI. - A. 48, do11na: ;.pertonia essenziale : Pmx 200 · Pmn 120.


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IL POLICLI 1 ICO

Colesleri11emia: 2 % o. Si aggi u11go110 al regin1e aljmentar e gr. 1,50 di coiesteri11a al gior110 cont enuta in s~1 uova.· Dopo· quattro giQrni coles.terine111ia: 2,05 %o; dopo se tte g iorni: 2,15 %o .

Colesterine1nia : l ,8q %0. Si aggiungono al regi1ne a,lime11tare gr . 2 d~ colesteri11a al giorno contenuta i~ otto uova. Dop 0 qu a ttro giorn~ colesterinemia : 1,90 %o; dopo sette g:.or11i: 1,87 %o.

OssERVAZIONE XVII. - A. 55, don11a; iperton ;a es5enzialc: f>mx 190; Pmn 100. Colesterinemia : 1, 75 %o. Si aggiu11gono al r eg ime alime ntare gr . l ,~Q di colest erina contenula in sei t1ova. Dopo se tte g iorni colesterinemia: 1,70 %o; dopo dicci giorrni-: 1 78 %o.

OssEuV -\ ZIOl'iE XXV. - .\. 52, donna; otto gravida11Ze. Da 15 anni va soggetta a colich e epat '.:ehe. Ulti1na colica 5 giorni or sono. Colesteri11emia: 1,60 % o. Si aggiungo1n o al r eg·ime alin1e11tare gr. 1,50 di colesterina al giorno con1tenl1ta j11 sei uo~a. Dopo se tte g iorni colèsterinemi~: 1, 70 %o; dopo1 di~ci giorn~: 1, 70 %o .

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Ossr.:Rvi\zroNE \.'' III .. -- A. €0, donna; ipertonia es~enz i ale: Pmx 230; l)mn Col est eri·n~mia : 3 %o. Si

14.0. aggi ungono . al regime alimentar e gr .. 2 cli colesterina al giorno con tenuta in otto uova. Dopo quattro giorni co1es terinem :a: 3,10 %o; dopo sette giorni: 3) 10 % o. OssERVAZIONE XIX. A. . 68, don11a; ipertonia essenziale : Pmx 280; Pm n 11O. Colesterinemia: 2,80 %o. Si aggiunge al regime al1mentare gr . 1 di colesterina al giorno oon1enuta in quattro uova. ~)opo se t Le giorni. colesteri11emia: 2,92 %o; dopo d iec~ giorni : 2, 90 %o. OssERVAZIONE XX. A. 61, do·n na ; ipertonia essenziale: Pmx 190; Pmn 100. Colesterinerr1ia : 2, 10 %o. Si aggiungono al reg ime alimentare gr. 2 di colesteri·na al giorno contenuta in. otto. uova. Dopo sette giorn~ cole&teri11emia: 2,10 %o dopo dieci giorni 2, 15 . %e SOGGETTI AFFETTI DA CALCOLOSI EPATICA.

OssERVAZIONE XXI. A. 30, donna; 1° parto un mese e mezzo fa ; da allora qua:ttro ooliich e ep a tich e, l 'ulti1na sei giorni or sono. Colesterinemi a: l , 70 %o. Si aggiungono al r egime alimentare gr. 1,50 di colesterina al g=orno contenuta in sei uo.v a. Dopo quattro g iorni colesterinemia: 1, 70 %o; dopo se~te g iorni : 1, 70 %o. • 1

OssERV"..ZIONE XXII. A. 40 donna; quattro gr ::t,viclanze. Coleris tile calcolosa. In p eriodo di apiressia ed a r eg'.m e costante colesterin e.mia: 1 ,40 %o. Si aggiunge al regime a limentare gr .. l di coleste~ina al g i.o rnQ conte- . nuta in quattro uova. Dop o sette g io·r ni cole&teri11emia: 1,40 %o; dopo d iec~ g iorni : 1, 42 %o . 1

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OssERVAZTONE XX III. - A.. 44, don11a; sei gra·v idanze. Da dieci anni va sogge tta a coliche ep atich e. Ultima colica dieci giorni or sono. Apire tl ica, subittero marcato della congiuntiva e della .cute. C-0les.ter:~nemia : 2,40 %o. Si aggiunge al r egi1ne alimentare gr. 1 cli colesi~erina al gior110 contenuta in q u a ttro uova. Dopo set te giorni col esl eri11e1~ia: 2,50 %o ; dop o dieci giorni: 2,45 %o. OssERVAZ CONE XXI'' ·· - A. 28, donna; due gravida1ìl ze ; i a. coli ca quattro m esi fa; ultima dieci g:orni or son o

OssERVAZIONE XXVI .. - A .. 52, donna; quattro gr av:idanze. Da 8 anni va soggetta a coliche epatich e. Ultin1a colica un m ese fa. Colesterinemia: 2 %o. Si ag·giu11gono al regi111e alime11tare gr. 1,50 di colesterina al giorno co nte11uta in sei uova. Dop.o set·~e giorni co·l esterinemia: 2,05 %o; dopo diec~ giorr1~: 2 %o. 1

. OssERVAZIONE XXVII .. - A. 50, donna ; sei gravidanze. Coliche epatiche da 12 anni. Colecistite calcolosa in atto. La colesteri11emia in period·o · di apiressia : 1,50 %o a r egime alimentare costante. Si agg:.l!ng·e gr . 1 di colesterina al gior110 contenuta in quattro uova. Dopo quat tro· giorni col~slerinemia: 1,48 %o; dopo sette giorni: 1,55 %o . OssERVAZIONE XXVIII .. - A .. 38, donna ; quattro gravidanze. Da 5 anni coliché epatiche. Ultima colica 5 giorni1 or sono. Ittero di leggera inte11sità delle sclere e della cute. Colesterinemja: 2, 70 %o. Si aggiu11ge al regi1ne alimentar e gr. 1 di colesteri11a al g iorno contenuta in quattro l1ova. Dopo sette g iorni colesterinemia: 2, 75 %o. OssERVAZIONE XXIX. -- . \. . 60, donna; otto gravidanze. Da 20 anni coliche epatiche. Ultima oo-lica 15 giorni fa. Colester;,nemia: 1,80 %o. Si aggiungono al r eg·ime alimentare gr. 2 di colesterina al giorno contenuta in otto uova . . Dojp o quaittro giorni colesterinemia: 1,85 %o; dopo sette giorni1: 1,92 %o. Oss"ERVAZIONE XXX. - ;- J\ . 27, d onna ; due gravidanze. Da 7 mesi coliche ep a ticl1e. Ultima co·lica 5 giqrn~ or sono. Subittero, temperatura afebbrile. Colesterinemia: 2,30 %o. Si aggiungono al regime alimentare gr. 1,50 di colesterina al giorno contenul'a in sei uova. Dopo sette g iorni colesterinemia: 21 25 %o ; .10110 die.c:i giorni: 2,35 %o .

CONC LUSIONI. 1

Le i1ostr,e 1esperienz.e sono st ate portate su trenta soggetti dei quali dieci senza tare patologiche spiccate ed a èo1esterinemia no~male, dieci affetti da ipertensione .arteriosa e dieci da caloolosi epatica semplice e com.p licata. Nei venti 11,J timi quasi tutti più o m e'.IlO spiccata1


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XXXVII, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

mente ipercolesterinemici, non abbian10 i)otuto osserva,r.e per l'aggiunta ,a d un :re,gin1e alimen~re costante di gr. 2,' 1,50 e 1 gr. di colest,erina al gioa:no sotto forma di otto, sei e quattro U·ov.a sommi1n istrate quoti dia·n an1ente, un .aumento ~ensibile della col1eisterina contenuta nel si,ero di sang ue anche quando la son1mini striazi o·nfe del reg·ime ipercol.esteT'itnico è stata prolungata fino a sett•e ·e ·dieci giorni. Le piccole diffe.r enze rilevate in più od in meno da un esame all'altro nel medesimo soggetto: non spostamo secondo me il v.alore di dette conclusio.n i massime ove si pe1n si ch e il proce·dimento impii,eg·ato per la valu.tazio.n e dell.a cifra indicante il tenoifie oolesteriniGo ne•l m .etodo Grigaut si fond.a su .a pprezzamenti di co1,o re. che possono per ammission·e u1niversale trarre i.n ingain.n o anche Jo stesso occhio da un esame al 'altro, conduoen.do a diffe1~enza n·ei risultati delle qu.ali quando si.atBo contenute come nel caso nostro i n limiti assai .r istretti, non è lecito tenie.re conto. Se si considera dunqu.e che in condizioni norma·l i com·e pu·r e in condizioni patoil ogiche assai ra·ramente s'impone un r·egi1n1e alime·n tare ipercolesterisnico qual ' è que llo che speTi.m en talmente abbiamo somministrato ai nostri soggietti, dohbiamo .dedu1rne ch e i,n condizioni n·o r.mali e 1patpl-0,g iche lll·ei soggetti cl.ella speciè um,a na l'apporto di colesterina esogena o .alimentar~ ha un 'influenza ben lin1itata e praticamente •f lrascurabirl e nel determi,n.a :r:e la cifra peroentuale de lla colesterillla .n el sjero, men.tre quasi 1esclusiva importanza compete alla colesterina ·di ·o rigine e ndogena. Il concetto quindi tuttora ·domina•n te nelùa . tetapia attuale della calcolosi e1)atic.a che la sommi nistraziome di un regime alimen taTe ne l quale la colesterina sia Tappresentata in propoir' zioni sensibili te.n da .a d aggrav,a~e l1e condizioni chimich1e sulle quali, .a l ·lrum·e de.Ile t eorie m-0d1erl!l:e, l.a n1alattia stessa s'impianta, non 1Jra1e ap1Jiog·gio dai r11i,ei dati sp:erimen·t ali. F,e rmo resta!Ilido il dato positivo della speciale toilleranza e dei ben,e fici eh.e in num.erosi infermi .affetti da calcolosi epatica i.nduoe il r egime ipo.c olesterinizz.ante preconizzato d.allo Chauffaird mi s·embr:a ],e cito in.durre ch1e i-1' ben·efi cio da esso .d,e .rivante sia da ·r iporta·r si ad Ulll risparmio fulilzionalie ·degli organi d·ige·r enti con1e è noto assai sen1sibili neg li epatopazienti · e forse al lra mancata azione sulla cinesi vescico,lare del tu·o tlo dell 'u.o vo ch e num erose esperienze h.an:n o ormai m1esso in .J.uce . La mancata toll1er.a!Ilza d1ei calcolosi ·e patici al tuorJ.o ·d'uovo non è tuttavia fenom eno co1

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stante, e n·ei sogg.etti ch 1e furono petr me oggetto ·di studio in qu,e sto I.a varo ho potuto eli-· ·n1ina.rla o ren•d,erlra quasi i,n sen sibi.Je colla somministrazion1e ·di uova fnesche · di giornata allo tato natur.ale arrivando così a somministrarne in alcuni infermi fino ad otto quotidianamente seinza pote1~ ri],eva1,e quasi mai fenom eni per l 'infermo danno s~ d.egni di i)articolare nota . I:n qua:lch.e infe1rmo la nausea e·d i] s·enso di pi en ezz,a che produce,ra la somministr,azion•e di otto· e sei uova al giorno mi h.a costre tto a ridurne l 'apporto giornaliero a qu.a ttro che in g·en·e ra·l·e sono state b en tollerate. Queste conclusio1n i .n on difettano secon1do me d 'importanz.a , ove si pensi che p1er un esag·er,a to· tin1ore 1d i aggravar.e con I.a somministrazion1e ·di .alim·e nti contenenti colesterina le condizioni chimiche sulle qua.li la calcolosi epatica spesoo s '~mpialllita , si è giunti ad un assolutismo dietetico assai .s pinto ·Con darnno non i1n ftreqtiente delle co ndiziori.ri gene:na·l i d-ell 'i:n1

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fermo.

Io mi son·o convinto da qu·esti miei dati sperimen·t a,l i che non si po·s sa a pr:ioristicamente im·p orre a•l l 'infer1no di calcolosi epatica un regi.me a.limentare troppo assoluto ·peT qu1el che conce;rn.e -l'assenza di oolesteri.na, ma che oonvrenga volta per vo]1t.a saggiarne l1a tolleranza i1n1dividua,J,e ·e che so pra'tutto ove si orieda conoed1ere la somministr.azioin e ·di qualche uovo si renda avverrtito .l 'infermo su1la n eoessità dell'assolu.t a ~reschezza ·e se del caso d:i u.n 'appropriata preparazion e di tale alimento. Resta ·da rendersi conto dell,a diffieirenza ·tria i risulit ati da m e ottelll·u.ti sull'uomo e quelli che prece.d,enti ·e sperimentatori avevano ottenuto ne1l1l•e 1loro 1espe·r ienze sug li animali . Le cifre otten·U·be dal Pribram sui conigli non possono secondo me esse:rie riportate per d eduziomi n el campo umano ove si pensi che qu1esto autore sperimentò su anima·li ,a bitualmente e p·e·r naturna assuie fatti .ad un :riegime ve.getariano •n·el quale ]a col1e sterina non partecipa • • • • • se non Ifll mJn1me pro1porz1on1. Le espe-rienze del Goodman sul can e, del G.ardn1er sul ca.n e e sul gatto, .e queJ.le più rigo.. ;i·o. e del Gragaut ,e del Lhuilli1e r sul cane, pur 1esse·n do ,e senti da .t.a],e critica no n possono pure secon1do m.e riportarsi ,p er deduzioni ana·logh e nel campo umano; i,n primo lu·ogo perchè i · risu·l tatt ,o ttenuti i.n espe·r ienze sugli animali ono se n1pre pas ibili ·di critica quand0 si voglian o e·s tendere per con clusioni an alogh e a soggetti di specie diver sa e i.n secondo luogo perch è I.a ,quantità di col este.ri na somministrata da questi autori ai 1loro e.ani ~ di g r. 2 al giorn o 1

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era troppo 1elev.ata perchè si potesse in esperierue sull 'u()mo a·r.rivaTe ad una eq~valente proporzion e ·da te ·l1e troppo sensibili diffe-rein zè .di ·p eso 1e ,d i taglia tra i sog.g etti in esame nell'una e n1ell 'aJira specie di esperi.1e.nze. Le mie conclu·s ioni d'altra pa.rte n on l1an.n 10, '.l a priesuruion,e di annrull.airie q·uel:I.e otteinute il1lei prieoedenti esperiim•e nti ,s ugli a111ima'li , ma si 1lirrnitano t em.en.do oo,n to d.e1l:a sopr.a accennàta :Spro po•rziOIIle n,e}l1e du·e fOJ:·me di ·esp1erimenti , a Ìl.re gar•e l 'i,nflru·enz,a delil..a col esteTin.a esogenia su lla cifra percentu.ale ·di coliesterina ·d·el siero di sangu1e nei s·o gg1etti de111a specie , umana, Tielativa men te a lle · dosi da m·e somm.ini strate ch e son 0 quelle d e:l :regime .a·l im€!Iltare uro.ano in condizioni di n o1rma ·e ·di e.c cezio,n e . ,

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Rom.a, giugno 1930. RIASSUNTO.

L 'A. .ave1n do studi,a.to ·l 'inflUJen za del la co1le ste1

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rina di ap p1oirto eso~eno sul teTIOil"e 'OOlesterinico de l sie·r o di sa!Ilguie in brenta soggetti del1a specie umana ·, d·ei q·u a li di1e1c i n·o rma li, dieci ipertesi e dieci affetti d,a oa1oolosi epat ica, cotn la somministrazi,o ne di ·gr. 1, 1, 5 0 e 2 di colesterina' al g·io:rno sotto forma di uova e per per iodi varianti da quia.tt·r o a dieci gio.r ni , non hia ·p otuto ri'leva,r ·e diff.erenz.e ·sen &ibili ·d i cont én·u to in col es.te.rin.a p1rima 'e d,o po tali esperimenti. 1

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BIRT,IOG·RAFIA. AoYAM~.

Zieg ler's Beitrag·e, Bd. 57, 1913, I. Ascrr·)FF. l'l'ig entstohn, die reinen Clialest erinstei ne. Mtinch. Med. "\i\Toch. , 1911, p. 1753. BAcMEISTER et HENEs. Deutsche ·Medizin Woch ., 1913. CHA 1JFFARD. Du tr aitem en t médical préventif des coliques hépatiques a r épétition. Semaine Médicale, janvier 1901 .. Tn . La iithia.se . biliaire. Masson, 1922. Dr::nRF.z. Le traitement. et . l.a pathogénie de la lvthiase biliai r e. Bl1lletin de. I 'Académie Royale de m édecine de Belg ique, .1918. DE LAUG~N. J?chang es cholestériniques et patholOgie de la race; anal~rse par le prof. HrJMANS VAN DEN BERGH. Presse Mé.d., juillet 1916. · FnAND1N. Pathogén i e. d e la lithiase biliair e. Thèse d e Paris, 1912 .. GoonMAN. Citato da CHAlTFFARD. GRIGAUT. Le cycle cle la cholestérinemie, juillet 1913. GnIGAl..TT et LHUILI.mR. Citati d a CHAUFFARD. I. W . Mc: NEE. Zu r. Frage des cho•le·s tearingeholts {l es Gall e u 1ahrend der Sch.wangerschaft. Deu.t. Med1 z. Wocb ., 1913, p. 994. LINOS SIER. Sur la toxicité d es oeufs . Bull. d e l 'Acad ém1e de m éd erin e, mars 1918. W1nA1.. , W E IL et LA1JDAT. La lipémi e des brightiqu es. Sém aine m P.òicale, :novembre 1912.

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OSSERVAZIONI CLINICHE . OsP. MAGGIORE DEGLI INFERMI DI CHIERI (Torino). •

Sui p1'olassi intestinali negl\ ani preternaturali con particolare riguardo ai cecali pel dott. GIACINTO GIORDANO, chirurgo prim. e d0cente. '

Gli ani artificia li possono complicarsi a lesioni, talora gravi, le quali richie.dono nume<rosi interventi di non poca entità e di · non sempre facile esecuzione. Non infrequenti le complicanze immediate e piuttosto rare le mediate: fra queste i prolassi semplici d·e lla mucosa o con .a rrovesciamento, o, se si preferisce, intusussessi.one dell'intestino sto,mizzato attraverso l 'or.ificio artificialmente creato. Noti questi prolassi al sigma co-Iico, meno no ti risultano in letteratura quelli al ceco anch e perchè m ·e no frequ entem·e nte si interviene su questa p,a rte. Un - caso capitato alla nostra osser,razione non si aggiungerà inu tilmente agli altri per le sue particolari caratteristich e e perch è guarito per riduzione spontan e.a . STORIA CLINICA. - B. Giusepp;na, di anni 63. Nul1a de,<5tlo di n,ota nel gentilizio. Sposatasi 4 22 anni ebbe 4 fig-Ii tuttora viventi e sani . No<11 abo,r ti. Nei settembre del 1923 venn~ operata d i ~n1putazione del retto, via perineale, per carcino- . ma. Cinque an n,i. appresso (dicembre 1928), esse11do soprag·gi unta cornplica,nza locale per stenosi di alto grado~ le ve1111e p ,r aticato t1n ano pr~ternatutale sul sig n1a. Nel marzo 1929 ritorna con fatti in1ponenti di occlusione inte&tinale dovuti a, chiusura spontanea clell 'ano preternaturale. Falliti j1 t entativi extr aperitoneali di riapertt1r a ~i d.et1to ano', non convene11dosi altro intervento . locale più grave, vien e· sen z'altro pr_a>ticata una fistola cecale. La paziente esce dopo qt1indici g'ior11i ~n b u one co;n dizioni. Il nuovo a110 h a funzionato perfettamen te e non diede I uò·g o ad alcun disturbo fino verso i lJrimi di ottobre del 1929, epoca in cui l a paz~.e11te inoon1~nciò a notare ch e la n1u cosa del cero sporgeva un p·o ' più della norma. Tale p,r olasso a poco a pQco divenne pii1 eviclente, . finchè in seg uito, p are, ad uno sforzo, si è fatto co·m pleto accompag·11anclo s~ ad arro vesci amento dell'intestino·. L 'a. non cliede grande importanza a questo nuovo fatto, perch è, mettendo si in posizione orizzontal e poteva fac~lmente p·r ovvedere all a riduzione del prolasso . L '8 gennaio 1930, esse11do qt1esto aumentato più del const1et.o e non avcendo l 'a. più p otuto ridurlo., si fece tr:lsportare ali 'Ospedale. E . O. Donna in i stalo di 11otevole deperimento, d 'aspetto soffeifente. Conati di vomito. All 'e1

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SEZIONE PRATICA

same dell 'addo1ne, esse11do l 'a. in posizione eretmo una cura aspettante anche in r agione d elle ta, colpisce la presenza di un cil =)lldro mucoso, · poco buone condizioni generali e locali . che parte11qo a circa du e dita trasYerse medialCollochiamo allol'a la p aziente in posizione ~·n­ 1nente alla spi11a iliaca ant.-sup. destra si diversa, permanente, avviluppando con impacchi rige oblic.ruan1ente d all 'alto in basso e dall 'incaldi di acido })oricq il cilindro· mucoso e sott oter110 a]] 'esterno . Di colorito rossastro e sanguiponendola a diet a liquida. nante 11a, u11a superfic=~ leggermente grinzosa A poco a poco, il prolasso diminuì di volt1me, ricop erta cii muco interroli~a qua e l à da picscomparvero i co·n ati di vomito, ed in IV giorcole rilevatezze biancastre. L11ng·o 35 ~m. ha ·una n ata, rientrò completamente. Co11temporaneamencirconfer enza m assima di 18 c 111. (v. fig .). Alte si ebbe abbondan te ft1oriuscita d i feci in p arte 1'estremità inferiore di questo · cilindro notasi liquide, in parte poltacee, con1miste ad abbonu11 orif:·cio toin deggianle ch e per111ette appena da~ti. gas . Dopo dieci g·iorni ~sce dall'Ospedale in buone I 'entrata della punta d el cl i~o n1ig nolo e da cui no11 fu ori escon o sostanze fc cal i. In alto a circa condizioni. \ Tisitata più volte ~l prolasso intestinale non 5 c111. dalla })ase e n1edial1)1e11te havvi un altro $i è riprodo,t to·: perman e soltanto più un m ·Odico, grado di evers:on e della, n1ucosa cecale, ' con lo sventran1ento, già d escrilìto, faciln1ente riducibile. 1

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Abbiamo dunque un prolasso cecale c ronico, apparentemente irriducibile, comprendente p1arte d e1l colon .a scen,d·e nte 1e.d un.a piccola porzion e terminale del tenue, c~e, ridottosi sponta neamen te, mediante l a cura surricordata, g uarì sienz.a l 'intervento cru·ento. Il caso è raro e perciò n1eritevole d i essere brevem ente illustrato. I gr.andi prolassi dell'intestino attraver so ad un orificio .di un ano artificiale non ·d evono infatti essere molto frequenti , se r estiamo a lla lettura ·dei trattati classici per la maggior parte muti a questo rigu,a rdo . Relativamente frequenti quelli che riguarda.. no g li ani iliaci sinistri, rari gli a ltri. Studiati n ella tesi del Géraud, ch e costituisce senza dubbio un·o dei primi J.a vori d ' in·sieme a qu·esto rig·u.ard,o , soprattutto .d.al ·lato del1ie con1pli FrG. l. cazioni, fu.r ono og·getto di a l'tri lavori per oper a di Bérar-d e Chalier, ed in seguito di Merorificio, p t1re. Lo11cleggiant e, l)Ìt1 arnpio del pricier. Recentemente ~1.a ll et-Guy e Martin riferi1110, da cui f11ori esco110 i11alerie fecali e che pe rscono su sette casi di prolassi di a ni iliaci simette co1}1odamente l 'e11 Lrata d el dito indice. La ])ase del cili11dro è i111pia11tata sopra uno nistri , portando così un I.argo contributo a lla ventran1ento, a m od o cli inili11to., cl1e si rende · ])atogene i ed in specie al loro trattamento; il be1t evidente quando si i11vtt a a tossire I 'a. od Toro.a si, riferendo un caso, per più la ti intea co11trarre le p areti ad dom \nali . Tutt 'attorno ressante, porta pure un contributo clinico e all 'ano si nota come un indeboliment o netto, cl 'a1tr onde limitato, della p arete, dovuto probaspeci.almen te an.a tomo-p.a tologico. hil1ne11te a rilassamento o a,d atrofia muscolare. Grandi prolassi di ani cecali , se le nostre Kell a fossa iliaca di sinistra si rileva una ciricerch e bibliografich e ·di questi ultimi venti catrice ampia , assoc:ata a inodico sventramento·, anni sono complete, n e abbiamo riscontrati in !)O turl1a al pregresso ano co·n tro-natura. La riLnanente parte d ell 'addome è tumida, tutto qu.attro , riferiti da Bode, Becke r (1911), i>oro clolente. Schmidt (1914), Bégouin ·e Papin (1921). egativo l 'esame d el torace . Polso 86; te1npeNel caso di Bo de il prolasso si ·era com pliralura 37°,1 . cato con uno strozzan1ento di un 'ansa d el teL 'esan1e reLtale è impossibile causa la grave nue n ell 'imbuto çostituito dall'intestino evalenosi ricordata. Qualche piccola ghianclola i11o})ile alle due reg inato. gioni inguino-crurali. J.n quello di Bec.fuer i l rp rolasso, a vve nuto atRi11sc'. ti inutili moderati tent a tivi di riduziotraver o ad una fi stola cecale con secutiva ad 11e d el prolasso , pur decisi acl un intervento raappen-d icecton1ia, era andato parzialmente in .òirale, ch e l 'a. indugia a,d accettare, proponia1

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IL POLICLINICO

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isfacelo. Nei casi di Schmidt e di Bégouin e nare il prolasso. Comunque sia il prolasso Papin si trattava di grande prolasso semplice. passa sempre per ·due stadi anatomici: dap. Tutte le volte si intervenne operatoriamente prin1a abbiamo una semplice eversione, più o con g uarig ione del paziente. . meno abbondante, della mucosa, cosa abituale Nel nostro caso, come dicemmo, si eltbe ri- ad osser,r.arsi dopo un certo tempo dalla forduzione spontanea e definitiva. mazione dell 'ano. In un grado più avanzato si Quali le cause di questi prolassi? h.a anche la eversione di tutta la parete inSebbene tutti quegli Autori ch e ne parlano testinale con la rispetti,-a formazione di un cisi limitino a quelli nel sigma o colon ascen- lin·dro mucoso 'più o n1eno lungo a se conda dente, i cui caratteri , specie quando si tratta de i casi, . interessante, sempre restando al di .a ni ·definiti,ri, son o molto diversi: anse di- nostro caso, il colon od il tenue od entran1bi, sposte a canna di fucile, con l.a formazione cilindro cl1e può restare riducibile e fa cilmente de.I cosiddetto promontoirio ·de l.l o Scarpa, più o contenibil·e, oppure divenire irriducibile, per m ·e no accentu.a to e con tutte le su e conseguen- sopragg iunti fenomeni infiammatori con stasi ze, fatti regressivi a carico del moncone infe- ·v enosa, e·dema ch e }'.)Ossono anche d.a r luogo a riore e fatti di ipertrofia della tunir..a musco- sfacelo con tutte le sue conseguenze . Altre volte il prolasso si complica, come lare nel monoone superiore, dovuti (Patel) ad una infiltrazione infiammatoria della sottosie- vedemmo, con una vera ernia intra-anale, 11 · rosa, possiamo ricondurle a quelle che Tornasi cui sacco può essere ,é)bitato da un 'ansa del contempla fra gli elementi patogenetici concor- tenue e que.s ta infine strozzarsi. renti alla produzio·n e del prolasso di un inte* stino artificialm·e nte stomizzato, o a qu·e lle ch e ** altri AA . , non m eno esattamente, ascrivono a Poche parole sulla cura. Anzitutto .d iremo ch e tutte le volte che un chirurgo si accinge fatti d'ordine anatomico e funzionale. .a creare un .ano .a rtificiale, deve agire in modo Tornasi pren.de in esame: 1) l'ampiezza della stomia e la m .a niera da evitare lo sventramento successivo, fa cendo con cui essa è orientata rispetto all'asse inte- u so di una tecnica corretta, ricorrendo alla disso·ciazione muscolare per evitare la sezione stinale; 2) l 'ampiezza, conformazione, elasticità e delle fibre mu col.ari, ·facendo un'incisione contrattilità d·e l forarne della parete addomi- piccola, ·e, possibilmente, aprendo l 'intestin o nale ·destinata al passaggio della tasca enterica il più tar.di possibile on·de evitare così l 'infe· zione della ferita. stomizza ta; 3) l'attività cinetica dell'intestino fissato e La vera cura poi del prolasso varierà a setomizzato; conda che esso è riducibile o no. N·el primo ±) le ,rari.azioni d ella pr ession e endo-ad·docaso si interverrà in qu.egli ammalati le cui n1inale . con·d izioni generali sono ·b uone ed in cui tutto Altri fattori son o messi in evi.denza tra quelli fa presumere ancora un.a lunga sopravvivenza. d 'ordine .a natomico e funzionale citati. Tra i Nel secondo caso la indicazione è fo~male, })rin1i, precipua la debolezza della parete ad- perchè l 'af~ezione lasciata a sè porterebbe allo dominale e la lunghezza del m eso, mag istral- sfacelo. Tuttavia, -e il nostro caso n e e un. n1'ente illustrate ·da Bérard ·e Chalier .e su cui esempio, alcun.e volte si può sperare in un.a non è il caso di insistere. Ricorderemo soltan- regressione dei fatti infiam:rp.atori. to come negli ani cecali n on possa necessariaDeciso l 'intervento due sono J.e vie da . e. rnente invocar si la lu11ghezz.a ..del meso. guire, ognuna .delle quali ha i suoi partigiani Tra i secondi i movimenti peristaltici, sforzi tenaci: la resezione intraddominale e la r esebruschi e quelli di defecazione. Mallet Guy e zione .e xtra peritoneale. ~{artin dànno infine grande importa-n za al fatSeducente e teoricamente più soddisfacente to che nei loro casi, tutti però del oolo·n sini- la prima con siste in una laparatomia a di"' tro o d1el sigma, i pazienti eT.a1n o muniti di u11 stanza ·de11'an<), nel dìstrugg·er1e le aderenze, apparecchio Rever·din per la raccolta delle fe ci , nel resecai~ l ' intestino prolassato n el punto in il quale, age11do a mo' di vento a , farebbe su- cui sta per fuoriu scire e n el provvedere alla bire .a quella parte di parete · .a.ddomina le che cura radicale, se il caso lo richiede, op1}ure in1prigiona, una specie di sventramento atti- nel fissarlo alla cute. L'operazione extra-addominale tratta il J)rorandD fuori I 'intestino. ia n el nostro che nei casi citati di ani ce- la o come un 'ernia fa cendo quindi correre c.ali non è stato mai fatto uso di un simile .ap- minor riscl1io a l paziente.' Essa h a dato nelle parecchio e quindi non sapremmo dire qua le m .a ni di parecchi AA. e segnatamente del potrebbe e sere I.a ua importanza nel determi- Bérard ri ultati buoni e duraturi.


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XXXVII, NuM. 45]

Circa il nostro caso va·n o. è .discutere quale sarebbe ·s tato il metodo da p~eferirsi essendo v enuta r~duzione spontanea d·el prolasso, il quale risultato tuttora permanente .. può am~ m.aestrare per l'avvenire che anche una cura . aspettante può essere indicata . 1

R:IA&SUNTO. L ' A., pr<)'spettata in tesi .g en,e rale la question .e dei proJiassi intestin.a.li post·u mi ad ain.i preterna tu:rali, n1e illustra un ca.so ·di grande inte:r.esse, g ·r ave, inizia.lm1ente irri.ducib ile, in diQIIl1n a sessantenne, c<)rnse.g uito ad ano oecale e guarito pieT riduzion1e spontanea. · 1

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AUTORI CONSULTATI.

BEcKER. Beitrage z. klin,. Chir., voJ . LXXIV. BÉRARD et CHAIJER. Lyo n Chirurgica!, 1909. BÉGOUIN et. PAPIN. Jorurn. de Méd. d·e Bordeaux, vol. 92. BonE. Beitrage z. klin. Chir., vol. LXXIV. GÉRAUD. Tesi di Parigi, 1903. . MALLE11-GuY et MARTIN. Journ. de Chir., volume XXXIV. MERCIER. Tesi di Parigi, 1919. NEUHOFER. Beitrage z. klin . Chir., vo,l . CXXX. · ScHMIDT. Deutsch . Zeitschr. f . Chir., vol. 126. SrsTRUNCK. Surg., Gyn. a: Obst. , vol. XXVIII. ToMASI. L'Ateneo Parmense, Volume Supplemento, 1929. • 1

SUNTI E RASSEGNE. DIABETE. L'urea del sangue e la ·costante di A.mbard nel diabete. •

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SEZIONE PRATICA

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R. •BoÙLIN e JusTIN-!BEsANçoN. La Presse médiçale, 23 ag. 1930). LABBÉ,

E' frequente osservar,e nei diabetici dei disturbi di escrezione d·ell 'ur.ea. T.a le insufficienza secre-toria può manilfestarsi ·c on un aurn~nto n ell 'urr:ea sang uigna, gen eralm ente mo·der:ato, fi·a g·. 0,50 ·ed 1. . Queste azotemie .discrete sono· più frequenti D·ei ·dia b·e ti c on d enutrizione, in cui si osservano nel 40 % dei casi, ch·e in qu·elli senz.a d enutrizione, in cui si hanno soltanto n el 38 %. E sse n on h.a nno, a qu.a nto s embr.a , rapp·orti con il tempo da cui si è .stabilita la malatti,a o con l 'età d·e l m.alato. Non si .a ccompagnano ad una tensione arteriosa molto più eleva ta che n ello stesso tipo di diab·e te non complicato da azotemia e n on coesistono, g.e nera}m.ente, con g·li .a ltri segni ·di n·efr ite cronica. Durante il diabete con ·denutrizione, si può trovar.e, un.a volta su due, un altro fattore (oltre il diab·ete) suscettibile di spiegare tali ,azotemie; ma n egli altri casi, e sempre n el diabete con denutrizione, no·n vi è che qu·e sto .a cui si possano attribuire le azotemie'. 1

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F.a oend·o .astrazione dal periodo comatoso, tali azotemie possono esser.e divise in due tipi. L'uno si osserva n el ·d iabete senza .d.e nutri. .. zione, in individui in età abbastan.z.a avanzata, spesso obesi, più o m·eno ipertesi, s1)esso .albuminurici. Quando, .i n tali casi, manca I 'azotemia, essa è sostituita e p·er così dire annunziata d·ell '.elevazione d·ella costante di Amb.a rd. Queste azot-emie sono pro·b abilmente connesse con l 'install.airsi di una banale sclerosi renale. Un secondo tipo si osserva nel diabete con ·denutrizione, in in·divic1ui. giovani, con tensione normale od abbassata, non albuminurici, indenni ·d.a ogni tar.a, ·escluso il di.ab ete. L'orig in·e . di tali azotemie è assai oscura. Ci si potrebb·e an~itutto dom.and.a re se esse i1on dipendano da qualch.e fatto·r.e exfraiDenale (concentrazione sanguigna, e cc.), ma l 'elevazion·e d·e lla · co.~tante ·di Ambar·d , ch e le accompag11a, dimostr.a prob.a àile la loro ·Orig·.in·e renale. Al1'inv·erso di quanto si osserva n el tipo prece·dente, 1'.elev.a zione d1ella costante di Amb.a rd non si osserva che nei casi in cui la quantità del.l 'ur.ea nel sangu·e è di già .a umentata. Ad ogni modo, se si tratta effettivamente di una insufficienz.a ·elettiv;a d·ell.a funzione ureo-secretoria ,d.el rene, non si hanno ancora dati priecisi p er ·C onoscer.e le condizioni del suo svil~ppo. fil. 1

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La .cura

~mbulato1·ia

del

di~bete .

(JoNG. Press . Méd. , n. 77, . 24 settembre 1930) . Il di.ab.ete oggii·dì ha ·una gra11d.e importanza tra le malattie croniche; la· mortalità per .diabete aumenta in tutto il mond·o , specia1ment.e tra le donn·e. Quest 'aumento è apparente per il n'1a.g gior num·ero d.i u:vin·e che si ricercano e ·per l 'aum entata 1dura ta d1ella vit-a umana. E ' certo ·c he però importa un forte aumento dei di.abétici che vengono alla consultazione . Or.a un.a voùta i d1iab etici si' intiern.av.ano subito per un po ' in clinica onde .stu.di.arli , oggidì, dato il loro gr:ande numero so~ge la necessità di un.a cur.a fin dall 'rinizio ambu-1.atoria. · Jong cr ed,e ·di av·e1~e ;risolto il problema ap})licando i princìpi ·di J(.arl P·etrén con la pre scrizione iniziaJ,e di un r egime JJOvero in idrati di carbonio ed in ,a lbumina, ma ricco in gras_si. Si sa che per i più ·d eii m edici , « dia bete n e « g rasso n si accord.apo m,al.e, perch è se gli uni temono una a cidosi , gli ~Itri tentano di stimolare il pancreas p:rescriv.en do .a lbumina e idrati di carbonio. Per il rapporto r eciproco tra lie singole sostanze l 'A. i b.asa sulla form·u la ·di vVoodyatt cl1.e perrn ette .a·l mà lato tanti grammi di g rasso qu.anti r.appresentano il doppio ·della quantità di idT<ati di carbonio e la m età dell 'albun1in.a. Cosicch è con 3·0 g rammi di idrati di c-arbonio e 15 di albumina non si potrebbero d.ar.e che 68 gr. di g rassi. L'A. in'r,eoe spinge an cor.a qu esto r e·g ime; in principio temette 1

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molto l 'insorg"enz.a dell 'acidosi, m.a questa non si verificò mài. Se esistono segni di p:r-ecoma il trattame11to ambul.atoTio non si può instaurare, ma si deve .internave il p·az." in cl1inica. Egili considera segni che devono r,e ndere guardinghi, i segu·enti: vertigini, abb.a ttim.ento eccessivo, anoTessia, va.m ito, nause.a, dolore epigastrico, tend.e nza p rogressiva .al so·n no, .eccitazione, inqui1etudine, respiro profondo e difficile, sb.ad·i glio continuo, an·d.atura incerta, estrema sensibilità ai rumori. Quando si tr.atta di un ·diabetico senza questi fatti, egli pr·escrive un :regim1e molto semplice anch·e per l 'uomo di mentail.ità più scarsa : 200 gr. di burro e 1000 gr. di legumi. Questo r·e g·im,e rappresenta pr-essappoco 30 gr. di idr.a ti ·d i carbonio, 15 di albumina, e 170 gr. di grassi, . cio·è circa 1700 calorie a l giorno. Non vi è oerto ipoalimentazione. Inoltr.e conoe·de, caffè, thè, acqua minerale e un bicchiere di vino rosso. Questo regime è m .a ntenuto per un.a settimana, e p·oi si riesa.: min.a la g licosuri.a e la glioemi.a. S·e il. m .al.ato ha .anco-ra zucch·ero nel],e urine n ella seconda visita, si continua il regim·e per una seconda settima11a, aggravan·dolo con ·due g iorni di dieta.· Se persiste zucchero si d educe o che non si attiene abla cura, o che ha una tollet.anz.a inferiore .a i 30 gr. di glucosio e si fa ·cntr.a~e in clinica p er I.a cu:r.a i~sulinica. Se dopo due o tr·e settiman e non si ha più glicosuria aumenta l'alim entazione. Un uovo , o 50 gr. ·di patate in più, a soe't ta. Se egtli sceglie l1e patate dopo una settimana si aggiunge un uovo; p oi, se tutto v.a ben e, si porta110 a 100 gr . le patate, e 2 uov.a; dunque un r·egime di 1. 962 calorie. Qu·e sto regim e si rag·giunge in geneTe alla terza s ettim.an.a . Se p ersiste aglioosuri,a si aggiun.gono 20 gr. di pane e 25 d.i fo·r maggio diminu endo il burro e ~ leg11mi Poi aggiung·ere, frutta , carn e, prosciutto, pesce, lardo, dim.i nuendo 1legumi e burro. I risultatj di qu·esto semplice metodo sarebb ero molto buoni. ·L. ToNELLI. 1

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POLICLINICO

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La sintomatologia dell'intossicazione da in· sulina, con riguardo agli effetti psichici. (C. SoNNE. Acta med. scand.,, Suppl. XXXIV). 1F ra i diabetici in cura, l'A. ha osservato intomi di intossicazion.e nel 96 % dei oasi. Tali sintomi eran·O i seguenti : 63% Irrequietezza n·ervosa 65 ÌIJ Disturbi visivi (annebbi.amento) 71 % Traspirazione 69 '}6 Fame 44 % Palpitazioni car·diache 43 % Collasso "' f O± 70 Confusion·e n1·entale • 21 o/_ )) )) con amnesia /O Q/

Altri sintomi vennero osserv.ati con minore fr equenza. 'F ra questi J,e v.ertigini, la sensazio11e di pesantezza alle gambe e di pa·restesie in diverse parti ·del corpo. Vi si ag·giungano : diplopia (abb.astanza fr,e qu.ente), sensazione ,d i paura, ·di calore secco, difficoltà di respiro, minzione involontaria. In 26 dei 50 casi osservati più accuratan1entie, si ebbero distu·r bi psichici. La forma più leggera di qu·e sti è data ·da uno stato ·di stuip ore, spesso associ.ate con oscuram·ento d·ella vista (« mi si fa nero ·dinnanzi agli occhi n), oltre ad altri sintomi, quali tremore, traspirazione, .sensazione di fame, ·ecc. In tale stato, .i pazienti hanno gr.a nde diffic·o,l tà a concentrare la n1ente, il cervello re.agisce lentamente sicch·è non afferrano ciò che a loro si dice: Alcuni dichiar:ano ·di non poter 1)arl.are, o ·dimenticano ciò che stavano facen do in un dato momento, non r.icord.ano se hanno presa o no l 'insulina, parlano a C(!saccio, tentano di essere spiritosi, ·e cc. Oltre a ciò, vi è spesso una sen~azion·e .·di vertigine ed i mala ti oscillano da un lato ,a ll 'altro; .c ar:atteristica è la }Jesantezza delle gambe. E' di gr.ande impor·t a·n za per i pazienti i11 tale stato che ,e ssi si ricordino di pPendere d ello zucchero o del. pane p er combattere i intorni de.11 'intossicazion·e, ciò che essi fanno ~ando l 'obnubil.azion·e m ·e ntale è di grado minore. Se no,n lo fa il pazi,e nte, glielo debbon·o indicare i familiari.. Alcuni pazi.enti asserisèono che tali disturbi s i presentano soltanto qu.ando, con l 'iniezione di insulina, si sono assoggettati ad un certo sforzo; p . es., una ragazza ha sintomi ],e ggeri 1quàn·do sta coiricata, m entre essi si tanno più ·inten1si quan·do si .a lza; un.a b.ambina ha gravi · accessi di cc rabbia e cattiveria n qu.a ndo è ·eccitata p er qu.a lch·e ragione. In tutti i casi, i ·disturbi psichici si osserv.ano con una certa frequenza, settimanaln1ente, mensilmente, ma non ad intervalli r.eaolari; n elle donne hanno un.a certa connessi~ne con le mestruazioni. · . I~ 10 .d ei . 26 ca.si, (~ioè. n.el 21 % dei casi ·di lntoss1caz1on·e) I paz1ent1 durante gli attacchi er:ano incon sap,evoli di qu.a nto facevano e, dopo di essi, mostravano completa amne. ia d\8lle .azioni compiute. Nion rara·m,e nte. l 'accesso si ebbe m entre il paziente si tro~ ' ra' 1.a al lavoro o dur.a nte una passeggiata ed ·essi andavano qua e là, anche · per ,diverse <YPe senza sapere ciò che faoevano; nessuno però ·ebbe a farsi mal.e seriam·e n te sebbene . ' ' p . ·e s .., rn un caso si trattasse di un individuo in servizio ferroviario ch e vagabondava qua e là per la linea. · diventano eccitati , irritati o cc iste. Alcuni . r1c1 », od attaccabrighe, _ i bambini fanno delle cattiverie, diventano bizzosi· una donna i produceva dell·e lesioni battcend~ fortem ente le mani contro la tavola. 1

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXVII , NuM. ·45]

Si osserva spesso una irrequi etezza ·delle niani, che i 1pazienti non possono ten er ferme; una n1adre 1fece in pezzetti il bffiTetto d el figlio, altri riduco·n o in pezzetti la carta, il pane. Al cuni ins ultano i passanti, ·o ppure li urtano. La po.ssibilità di qu,es ti disturbi n.ei diabetici trattati con insulin.a d ev·e essere t enuta presente, tano più che ancl1e la vita e la salvezza di a ltrr e p·er sone può .essere .e s,p osta a pericoli. P.e r prevenirli , il dosam·ento d·e ll 'insulin,a ·deve essere rigorosam ·e nte d·et erminato e si prenderanno inoltre le precauzioni n ecessarie. fil. 1

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STATI . ANAFILATTICI. La '' radioana.filassi ,, nell'organismo normale. (L. CAPPELLI. La Radiol. Med ., f. 9, sett. 193Ò) . Sull 'anafilassi d.a raggi è stato molto di scusso; non è r.aro notar-e che in seguito a d applicazioni di notevoli quantità ·di radium si svilu ppa un.a sintomatol ogia costituita da vomito, tebbre, brivi·do, adin.a mi.a, caduta d·e lla pression.e sanguign.a , disordini intestinali , ambascia general·e, che l 'avvicina a qu·e lla che si h a n·ell 'anafilassi, per cui da a lcuni è stata creata l.a denomin.a zione di radioanafilassi. Si tratta ver,amente ·d'un 'an.a filassi scatenata dall 'applicazione dei raggi? Per poter consideraPe il problema da un punto di vista sperimental1e, b isogn a ricor:d.are le teorie bio·l ogich·e invee.ate a spiega1'1e il m ·e ccanis.m ·o d·e l1'an.afilassi . P er provocare l 'an.afilassi è n ·e cessario .iniettare n•ell 'organismo de1'le proteine eterog·en.ee, ed i loro d·e rivati - a lbumose e peptoni - ; tali protein•e .a piccole d osi producono in1n1uni Là, .a gr.andi ·dos i l '.an.a fi·lassi . Come primo corollario si .avr.ebb·e ch e i r.aggi scalener.ebbero una quantità ta:le di proteine da sorpassare quel le n·ecessarie allo stato immu11itario, per raggiungere la dose an.afilattizzante. P.er an.a filassi s'intende uno stato alJergico }Jer cui I.a sostanza suscita in un organismo n.a turalmente ipersensibi·l e o iper sensibil izzato a·d arte, fenomeni d ' intolleranza , come sogliono .a vv.enir•e in a l tre condizioni in organismi normali. Secondo a lcuni biochimici inveoe 1'anafil a si è da t iten·ersi ·un 'acidosi laten te n el periodo ch e preced·e i fenomeni ·d i crisi o di choc, r e.a'1.i in qu·esti. Stabilite queste premess•e, il Cappelli ha voluto Tioercare sperimentalmente se l 'irra diazione pote i. : e produrre l 'anafilassi, comparandola a qu·e lLa ch·e si ottiene in animali iperscn ibilizzati. A tal u opo in un g ruppo di conio·] i somn1inistrò p er otto volte ad otto giorni d 'intervallo, 8' .d ' irradiazione a campo libero sull 'addon1e , in tutto oltre 2 D. E. d opo 1 ,

cir ca 2 mesi . Ad un altro gruppo d i conigli con le stesse modalità d i t empo inie t tò 5 cc. d i una soluz. st erile di peptone di Witte al 5 % in acqua salata all ' 1 %. D opo 15 g iorni d.abl 'ultim.a iniezione e d irra·diazion·e furono iniettati 2 cc. n elle vene d•ella medesima soluz. di peptone. I risultati furon o molto incerti. if urono .a llor.a sostituite le iniezioni di pepton·e con i1l siero di cavallo; e du·e lotti di conig li furono prep ar.a ti n·e lla stessa inaniera. Su ciascuno di essi si misur.ava la ri erva alcalina , il pH, il C0 2 , ·l a co·n ta ·dei globul i bianchi , prima ·e successiv.a m·ente dopo ogni iniezion.e e·d irra diazio,n e. Anch e in tali casi i fe. nomeni biochimici h.a nno ·esclusa l ',an.afi.Jassi,. perchè n on fu riscontrata l 'acidosi invocata .a spiegare l 'anafil.assi. P·e r allontanare il dubbio fornito d.al controllo biochimico, l 'A. h a rioer cato il qu.a dro classico a.e lla sintomatologia an.a fil.attica; n ei conig li si eroan a fi]attizz.ati dopo 15 giorni ha iniettato n elle vien e 3 cc. di siero : i conig li muoiono fulminati. In quel li u gu almente sieroan.afilattizz.ati fu applicata un.a irr.a di.azion·e brutale di 325 R a campo lib ero sul1l '.ad·d o·m e. Se er.a vero che le irradi.azioni m ·e tte ano in libertà bruscamente delle })rotein·e eterogen eizzate, n on doveva man care lo choc a na filatti co, ciò che non av-Venne . ·n .a questi iatti emerge eh.e I 'i potesi d ella radio.a nafilassi non trova fondan1ento in ricerch e sperimentali, e quindi cade i1l sospetto del] ' azione ·d elle irradiazioni sul I.a scissi on.e dei i1 uclei proteici, o ch e agiscano sulle stesse protei.n·e . CARUSI. 1

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La malattia da polline: cura con cntirea· zioni e inalazioni di estratti di polline. (JoLTRAIN e DIARD. Presse Méd., i1. J 7, g iugno 1930). Gli AA . ch e da .} ungo t en1po si occupano d ell 'argomento .riteng·ono· eh.e pe·r la diagnosi il pir0cesso d.eLle cuti·veazioni è di gr.an lung·a il m1g·liore. Essi consig liano l e semplici soluzioni .acquose di pollini _e le pPepa~ano nella seguen te maniera: 1 gr. çli polline è messo a macer.a r·e in acqu.a clorur.ata a l 5 p·e·r 1000 durante qu,a ttro ·O cin que ·ore; si porta poi alla ebollizione per venti minuti, si fi.ltra su carta Laurent, e si distribuisce il liquido in ampolle che si stari·l izzano a 120° per 20 minuti . Gli At\. h an con servato questi po llini perfino 10 anni . E si 11anno sperimentato vari metodi <li d esensibilizzazzione gen e-rale, con i segu.enti ri sultati: l 'autosieroterapia intravenosa ha lo,r o <lato il 27% dei .ri u:ltati favor.e voli. L 'auto-e1notera pia pare invece inefficace;_ la sua inef ficaoia è molto le vidente n ella febb1~e da fieno , mentre cont·ro l 'asma si hanno dei buoni ri ultati. L'intradern1oreazione al peptone, secondo al1

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cuni , sar ebbe molto efficace, secondo altri non tanto; a·d 0 gni modo presenta va·r i inconv,eruienti , tra cui quello di triuscire do lorosa, dare delle reazioni locali forti, ·e talora ·l asciare delle n1acchi1e p ig n11entate p erman·e nti on·de molt i n1a la ti abbandonano presto la cura. · Il m.etodo di desensibilizz.azione specifica cl1e fu proposto per primo e che gli Americani considerano ancora il migliore è quello delle iniezioni sottocutan·ee. lVIa ,e sso in alcu11i casi ha dato qualch e inconV!enien te. Gli AA. pubblicano, t.1~a gli a ltri, un ca·so ·d i edema m inaccioso ·d·ella g lottide . An che il m et o·d·o delle intrad ermore,azioni cogli estratti di pÒll ine presen~a pericoli: inveoe ottimi risultati senza alcun inconveniente s i è avuto col m etodo delle cutireazioni pro·posto 1)er la prima volta da Pasteur, Vallerry , R.a.dot ,e H.a guenau . La cuti:veazion,e p,u ò esser e fatta dal malato stesso, ogni matt~a per un m ese. Ver so i l 15° giorno i·l ·paziente comincia ad istillarsi ogni n1attina una gocci.a d·el l 'estratto di polline ·preparato, in una na.r ice. Segu e, in gen ere, una crisi ·di corizz.a. Seco ndo i l gr.a.do d1i questa (idrorrea semplice con qualch e starnuto, nei ·casi lievi) si continu,a , si sospen.de o Si ,a umenta l 'istillazion·e delil ',e stratto n elle n arici. Il metodo av:r.eb be dato il 75 % di risultati favor evoli (15 % ·di guarigioni e 60 % di .m iglior.amenti). L . ToNELLI. 1

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Cura dell'asma. (W . R. F . CoLLIS. The La.ncet ,

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sett. 1930).

L 'A. ha studiato 60 bambini con asma d·i tutti i tipi. La cur.a del! ',a sma richiede d.e.Jl1e n orme gen .eraJi da seguirsi in ogni caso e d:elle no[rnlre ·p articolari da .adattar.e ,ai singoli an11nalati. Le norme generali riguard,a no il J.·iposo, la dieta, il moto. Le norme particolari sono nume ro-s.issimie . Secondo Bray in m·o1l1ti casi di a sma c' è diminuzione o abolizione d ell 'acido oloiridiri.oo, che .si può soim minist·ra-Pe u1n1to alla p ep ina. In ,a lcuni oa i si 'ha .asm.a a ssociato a iecz·e ma ,e vomito ciclico e nel san• g ue c ' è .aumento degli ar:ninoaci·di e diminuzione deJ.lo zucch ero; in questi casi secondo Oriel g·iova moltissimo 1a somministrazione di zucch ero sotto fo rima di glucosio iin grande qua ntiità . In a lcuni casi è utiil1e a ssociare g lucosio e· a cido ol ori·drico. Og·ni mal,a to id i a sim a d·ev 'es erre visitato da l rinol,o,g·o e , se ,esistono, alterazioni (d:e viazion·e <l el setto, rinite ipertrofica, infezion,e dei seni), que te i d·evon·o curare . La psicoit er.apia può essene uiilie neg·li adulti con a n1-a n eurotico, il che n ei bambini è eccezion ale. P erò nei b ambini è ben.e cercare di dissipar e il timo,r e che essi h a,n no d egli attacchi a ma tici. Utili ima p er · la cura è la cutireazione co-n s' raria ti sin1e o .. tan ze in m od o da poter tabi1

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lire qual 'è quella pex la quale il malato è ipersensibile e accertarie a n che se si tratta di forme di origin,e ·r.espirator.ia, o alimentaTe o batte.r ica. N,elle forme da batteri si farà la vacci_noterapia ch e dà molti successi , 1.a desensibilizzazione specifica si deve fa-T!e nelle altre ·form·e di a sm a an,a filattico. La cura col pepton·e n on è consig,l ia·bi1e n ei bambini perch·è prov.o ca shok che spesso danneggia lo stato gene·r ale . Fr.a i rim.e·di palliativi occu pano il primo posto l 'adrena lina e l ',e fedrina. L ' efed·r ina ha il ben·efi0io ·di poteT essere sommini str.a•t a per ·b occa. L'uso· di inalazioni con sostanze contenenti stramo,n io, lobelia , è meno efficace dell1'adr.enalina e d:ell 'e~edrina . R. LusENA. 1

SISTEMA NERVOSO. I tumori dell'angolo ponto-cerebellare. (GrRoT. Rev. méd. la Suisse Romande, n. 7,. g·iugno 1930). "

Sebbene chiaram1e nte noti i sintomi di questi tumori, non sarà male riepiloga rli rapi·dan1ente, ,a n ch e perchè essi permettono una brill.ante diagnosi an che a chi n on è n europatologo, e poi, sopra tutto, ·perchè l 'intervento operativo può portare enormi vantaggi. Dati anatomici : Qu·esti tumori sorgono nella loggia oer:ebrale posterior,e, tra l ' occip itale e la sua squama, la rocca, e la tenda d el cervelletto, o·ve si trova no il bulbo, il ponte, il cervell etto, e i n. cranici -della regione. Si ch iama .angolo ponto-- cerebell.are,· la regione in cui il p eduncolo oe:r.ebellare mediò si a ffonda nell 'e misfero del cervel11'etto form.a ndo un angolo più o m,eno ,a perto ove suole svilupparsi q uesto tumore . Esso nasce spesso a carico d ell ' VIII 0 pai o. Qu·esto tu more gi.aoe in avanti e in fuori su.I la faccia posteriore ·della rocca petrosa, in die. tro sul peduncolo ce:rebellare medio, in dentro sul ponte, che comprime; in basso respinge il lobu lo dig.astrico ed il fiocculo, in alto è imbrig liato ·d·a'l la tenda de l cervelletto. Esso produ ce compressione e distruzione dei n e-rvi d.ella riegion·e: VIII, VII, e V; compression·e dell.a ;regione oerebello-p eduncolo-protuberanziale; blocca rapi1d,a1m ente l 'a cqu1edotto di Silvio, on,de ipertension-e cranica, e sinton1i ce_ re b ellari. La diagnosi d'ifferenziale v.a quindi posta: al 1'inizio, con le altre cause di sor·dità; con le n.evralgì1e più o meno essenziali d el trigemin o, con poussées iniziali ·d i sclerosi a placche (sintomi cer e bellari , e paralisi periferiche rapide dei n . cra ni.ci). In qu,a lunque periodo della m.alattia, con tutti gli altri tumori intracran ici. specie dell.a b ase ; coi tumori soprasellari o anch e frontali ch·e posson o dare dei fenom eni cer eb ellari .a di stan za; coi tumori ce rebellari , e con ,q uel1li intra pontini la cui dia g nosi differ en ziale è talora impossibil e. 1

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SEZIONE PRATICA

Sintomi: lesioni dei nervi cranici. I segni uditivi sono in gen·ere i primi e più in1portanti: ipo·a cusia, poi sor·dità e v.e rtigini. Non appena si sosp·etta un tumore p·o nto-cerebellare occo.rre un esame ot0ilo·g ico completo. L'ottavo paio consta di una radice co0leare (acu stica) ed una radice vestibolare in rapporto a funzioni di equi1librio. A caric6 d ella prima radice si ha nno d.apprima fenomerii irritativi: ronzii, fischi, ·e cc . ) più tardi fatti paralitici: ipoac usia, infin.e sordità. La r.a dice vestibolar e darà ugualmente f.atti irritativi p·r ima: vertigine con tende nza alla cadu ta , vertig·ine di ~léni ère o n istagmo V·e stibolare; più tard i fatti distruttivi con in eccitabilità vestibolare. L 'otologo ci dovrà dar.e i segu enti esami: e same ·del timpano, per escl11dere la sordità per iferica; esam·e del n . cocleare con la voce a lta, afona, l 'orologio, il. diaP,ason, lo studio del1'udito per via ossea (prove ·di Schw.ab.a ch , Rinne, Weber) ; l ' esame del n. vestibolare e pr~ci samente la ri cer ca ·d·el n istag mo vestibolare (rotazione su ·edia d·e l Barany, irrigazione dell 'orecchio , nistagmo calorico di Barany; nistagmo gal-vanico, prova dell a v·erti g1 ne voltaica del Babinski). . Con tutte qu este prove si troverann o delle lesioni p iù o m eno profonde, precoci delle du·e radici dell 'VIII 0 • La lesione del facciale è più tardiva e darà pri.m.a fatti irritativi (emispasmo faccia le), poi par·e ti ci o p.aralitici , s'intende a tipo periferi co con segno di Cha.r l es Bell. · · La lesione del trig emino è frequentissima ed a ssai importante. Essa determina parestesia, dolori in una me tà ·del ' 'olto, talora invece, più spesso, an·est esie o ipoestesie. Qu•esti fenon1e n i occupano: la gota , la fronte, la faccia mucosa interna della gota, la m età anteriore della lingua, la metà del velopendolo , e la oorn ea. Spesso l 'abolizione del riflesso corneale è il prin10 e d il solo segno ·di interessamento del quinto . L'oculo niotore esterno è spesso coilpito , ma r iò ha meno importanza per ch è questo n ervo risente presto e molto l1e iperten sioni cranich e, qualunque n e sia I.a cau sa. Distu.rbi cerebel.Zari: importantissimi, sorìo però assai variabili all 'inizio. Non si dimentichi ch e il tumore è extracer·ebellare. Si deve fare un e ame cereb ellare co1J1pleto: . . tu.dio della statica, de.Ila d eambu·lazione, ricerca ·d ella .a sin.ergia, .disn1etria e adiflclococi11esi, studio del tono ·d·e i diversi segm·e11ti degli arti , dell.a passi,rità, dei riflessi pen·dolari, e del1·e modificazioni dei riflessi di posiz ione. I di sturbi cerebellari sono dallo stesso lato del tumore del] 'angolo ponto- cerebellar·e, OV\76TO, e bilaterali , ono più inten i dal lato del tumore . T segni di compressione d·e lle vi•e motrici $Ono in ge n·e re assenti o minimi. Non sempre sono contro1aterali, ma talora omolaterali. Jum enti é spiega ciò ·d omandandosi se la parte 1

del ponte che vien e .a sottostare a lla m.aggiore pressione non sia la più .lontana dal tumore che verrebbe .ad essere schiacciata tra la resistenz.a del neoplasma ie la parete cranica opposta alla lesion e. Talora si hann o crisi di epilessia g·eneralizzata o jacksoniana, come sinto1110 .a distanza per ipertensione cr.a nica . Segni generali: sono quelli dell ' iperten s1one cranica, però n on divengono pr·edominanti se il tum0re evoJve liberamente. La oefalea è precoce. Ta lora con la percussione si localizz~ il do•l ore alla regione occipitale . I vomiti, i di-. sturbi d el polso, dell 'intelligenz.a, non hanno. nulla di particolare. L'esame del fondo dell 'occhio: dà una papil_ la d.a stasi pr·ecooe .e frequentis sima. Barré di Stra·sburgo però ritien e eh.e 11e statistiche o·d iern.e diano una p·e roen tuale minore de1la papi lla da stasi ch e l•e statistich e più antiche, solo p erch è oggi l 'esame ·d el fund.us si fa in un periodo più precooe. Sarebbe un errore perciò, di fronte a d una sindrome altrim.e nti netta, .abbandona.r:e la diagnosi per la assenza della papilla da stasi. Evoluzione: se non si intervien.e si g iunge allo Sta·d io ~ termin.ale con lesion·e del IX, X, XI e anche XII paio, onde paralisi del velo palatino , della ling ua , disturbi della deglutizione, d el polso e del r.e spiro. L'ed.e ma papillare aumenta fino .all.a oecità. Altri esami: utili sono la puntura lombare che va fatta in decubito laterale; essa ·dà ipertensione d•e l liquor: 60-80 .a l CJaude . !F orte dissociazione .a lbumino-citologica, -liquor spesso xantocromico,, con l ' 1,50-2 p . mill e di albumina. · La radiografia è di interpretazione molto delicata . L. TONELLI. 1

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Si.ndrome di Brown-Séquarcl da poliomielite e da sifilide. (G. B. HAssrN , tF . J. l(ENDRICH e J. CoNNELLY. Journal Nervous and Mental Disease, settembrre 1930). La sindro·m e di Broyvn-S equard può esser e cau sata da molte condizio·n i m·oirbose. Le form e più comuni sono quelle da compressione del midollo spinale da parte di un tumore o di un processo sifilitico, più ra re sono quelle da mieliti. L 'A.. .rirerisce il caso di un rag.azz·o di quindici anni, il qual.e fu improvvisan1ente colp ito da paralisi compl eta ·dei muscoli della spalla sini tra , c h e rapidamente divennero flaccidi , a tro fici , con n etta reazion e d,e gen era tiva. Senza dubbio· la paralisi era in ra ppo·r to con una lesione della sostan za gTigia midolla re e preci am ente di quella porzione d.e lle corna anteriori comprese tra il quinto, sesto e settimo segm ento oervicale. Erb cla ssifica questa mala ttia come un.a poliomieli te anteriore a cu ta . 1

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Ma l 'infermo oltr.e la paralisi motoiria presen tava disturbi sensitivi, con sistenti in un.a dissociazion.e ·della sen sibilità a ti po siringo111i1el1ico oon diffusion e a t·u tto il lato destro d el corp·o . fino a l livello del la settima vertebra cervica.le (sen sibilità tattile nor.mal.e, sensibilità te'l·mica e dolorifica notevo lmente ridotte, .a ssenz.a .dell.a sen sibilità profon.da) . I ·disturbi m otori-sensitivi incroci.ati , in que sto caso, si possono· spiegare ammettendo u11a d.iffusion.e d·el pro.cesso morboso dell·e corna an teriori a lla base delle co~na posteriori, n·elle quali risie·d·o·n o l·e oellu1e d el tratto spinotalamico. Ma se .c osì fosse, il disturbo d.ella sensibilità non sarebbe stato co·n trolateira1e ma allo stesso lato ·d·ella paralisi motor.i.a, in quan to le fibrie sen sitive ch·e attrav.e·r sano le corn a poste.riori p·rov:engono .dal lato opposto, Evid.entem ente la i·n terruzione della sensibilità in qu.esto caso risi·ed.e .altrov·e . La lesione dev·e trovarsi n·el cordone laterale .sinistro . dove si trov.ano le fibre 1ungh·e · (spinotalamich e) della sen sibilità termica e. d.o.Jo1rifica del lato· op.posto.. La interruzion·e ·di questa parte pro1duce anestesia .al lato 01p posto ·del corpo .al ·disotto d ella 1esion.e, ·o ssia, n.el .c aso in quistione, al disotto d·Bl siettimo se.gmento oervicale. , Non è possiJb ile dire se si tratta di due fo co1.ai un·o ·n ella so stanz.a grigi.a e·d uno n·ella sostanza bianca, o· della ·diffusione d.el processo poliomielitico .a l cordoil·e l aterale. Ad ogni modo è certo eh.e si è trattato di un processo infi.amm.atorio, .a fay.o:re del quale parlano l 'inizio imp1rovviso della malattia, l 'atrofia, e •l 'a·p parente ~egressione d·ell.a paralisi ·e, 1a su.a ulteriore sta1b ilità. C.a si . an.a lo·g hi ·n on m:a ncano nella letter;a tura. Wickn1a.n n n otò ch e non raran1e11te il processo infi.amn1.a torio dalla corna anteriore si ·diffonde a i cordoni laterali. U11 caso tipico di paralisi di Brovvn-Sé-· quard fu constatato d.a R1edlich in. una do·nn~a di cinquantuno .anni. Essa pr·es.entav,a : d1. turbi della sen sibilità agli arti di d·e,s tra e d .a l tronco fino .a l .qu.a rto Siegmen to· ·dorsale, la sen sibilità profonda .era .assente a ll.a m ano e.d a l )pie·de di sinistra; paraparesi spastica bilaterale; esagerazion e ·dei ten·dinei , Babinski bilaterale. L~ m.al.atti.a s 'iniziò con brivido e f.ebb~e, seguita d opo tr.e giorni d.a parestesie .alla gamb.a sinistr.a •e poi .anch.e .a qu ell.a destr.a. Le con·dizioni peggior.aroii.o prog·~e ssiv.am·en te ·e fu fatta diagnosi di n1ie~ite . M·a ,d io·p o qu:a l1 obie ·settim1an.a s con1paT-· vero del tutto sia i disturbi motori ch e quelli sen sitivi. In un ,a ltro caso studia to ·d.all ' A. si tr.atta,ra di un soggetto sifilitico eh.e .a l n1omento ·d·~ l : l 'ammissione in ospedale ·presenta va paral1s1 n11Qtoria ·e dlistu·rhi ·dell.a sen sibilità musco- ., lare della g·amb.a sinistra, nonchè analgesia e tern10-anestesia controla terale fino· a livello d el e to egmento dorsale. Il tratta111·e nto an1

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tiluetioo n on determinò .alcun miglio1vamento . All 'oper.azion e si riscontrò uno strato di tessuto fibro so sulla ·dur.a m.adrie a livello d·el sesto ·e settimo segmento· dorsale. La· dura era insp·essita ed ipere.m ica. In corrispondenza il midollo sp·ina1e era .appiattito. Dop10 circa un mese .d.all 'operazio.n e .il paziente ·era co·m pletam ento g~a:rito . N·o tevole il fatto ohe il soggetto nio n presentò mai .disturbi dell.a sensibilità tattile, il che conferma che questa sen sibilità è con vog liata n el midollo spinale attraverso le fibre lun·g he ,e cor·te delle .r adici poster~o:ri di .ambo i lati. Il c.aso è interessante .a,n cl1e perch è prova eh.e il tra tta·m ·en to antilu1etico n·elle forme di compressione d.el mido.Jlo da parte di processi sifilitici n on sempre dà utili eff.eitti e ch·e in caso di insu ccesso conviene ricorrere all 'intervento ohirurg ico.. DR. 1

NOTIZIE .BIBLIOORAFlClfE. · G. MòGLIE. A1anuale di Psichiatria ad uso dei m edie.i pratici e degli. studeThti. Editore L~i ­ gi Pozzi. Ro·m .a, 1930. Prezzo L. 56. L 'autore nell.a prima parte espo11e dapprìm.a le cause ·esoge1i.e 1ed ·endogene delle m.al.attie n1 entali ; quindi l.a sintomatol o,g ia .generale, cioè i .disturbi d·ell.a coscienza, delle percezioni, dell 'attenzione, ·della .memoria, d,ell 'id·e.azion·e, ·dell '.aff.ettività , d·elle determinazioni volitive e degli istinti. Gli .a rgomenti sono S\'olti in· modo chiaro, sobrio ·e facilm·en te com pre11sibi1e a chi s 'inizia allo studio difficile delle malattie mentali. Se.g·ue un ottimo capitolo sull 'esame ·d el in.al.ato di mentie. A p arer mio ~sarebbe n·eoessario inetter·e in m.aggior ·evi·den z.a, anche con esen1pi grafici, i m etlodi di ·esam·e .dei compon enti o.rganici .d,egli .s tati a ff.ettivi, tra i quali h,a nno grand·e importanza g·li organi della circol.azion·e, perchè I.a parol a è l 'espressione n.a tur.ale della rappresentazione ma non dello stato .a ffettivo. Giustamente è m esso in riliev.o il fatto tanto S})esso trascura to nella pratica g·iornali·era che cc J'.esamin.a tore ·deve ascoltare e osserv.are sapendo tacere .al momento opportuno ». Ottim.e sono le osserv.azio·n i su lla assi tenz.a e sul rico·vero dei ina la ti m entali, sen za esagerazioni dottrinali. Sarebbe stato opportuno il ricordo ·d·ei ·du·e gr.andi itali.ani eh.e prin1i tolsero le catene .ai malati di mente : A. M. Valsalva .a Bologna n·el 1729, V. Chia nugi a F ir·enze n el 1788, mentr·e il Pin·el iniziò il su o esperimento felice solo n el 1798. Sul ricovero degli .a lienati sar+ebbe utile espoirr.e brevem ente i.e disposizioni ·della nostra legislazione colle m od.a lit~ p er eseguir.e l ' int e~­ n.amento di un malato in un Osped.ale Psichiatrico~ modalità così Pec.essaria a conoscer' si ·dai ·s anitari esercenti. 1

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Il capitolo della psicoterapia e psicoanalisi è veramente buono : l'ho letto con piacere; l 'autor·e è giustan1'ente Sèreno n·ell '.a pprezzam·e nto di questo. m etodo d 'in·dagine che h a fatto in poco tempo tanti proseliti! Nella p.a rte sp·ecial·e I '.autore .esP.one i11 modo chiaro ed ad.atto per coloro che iniziano gli studi n.elle disciplin·e psichi.atrich·e la sintomatologia <l.elle singole form·e morbose. Egli si ser,,e per la costituzione d·e lle unità m9rbose del criterio psico.logico-clinico sorretto d.a quello etiogenetico ·delle cause endogene. e .e rto, allo stato .attuale del1e nostre conoscenz e non si può che seguire le direttive ·del Mòglie: all 'avvenir·e è riservata la soluzion.e del problema della base anatomica di tutte le m.alattie m ·entali , e ad essa ·debbono tend·ere crli s tu1di d·e gli .a lienisti. b Nel capitolo ·della par.alisi prog ressiva sono espo·s ti i ris ultati della ·esperienza personale d·e ll 'autore con la nlalarioterapia: risultati cl1e in gener.a1e coincidono con quelli degli a ltri alienisti e con quelli osservati n.el nostro OS])edale P ichiatrico Provin ciale di Ro1r1a. P er quanto riguar·da la cura dell.a malaria applicata alle sin·drome distimich e sono ricord.ati i risultati d el Levi-Bianchini. Il relatore non h.a ottenuto ·dati incoraggianti. In al cuni casi di sindromi schizofr.enicl1e 1'.autore h.a .adoperato la st.essa terapia, e·d eg·li giustarr1ente fa rilevare c on1e non possa dai s~oi lin1itati ·esperim·enti tr.a rre alcuna conclusione. Il sottoscritto in una s.eri·e più numerosa 11on h.a ottenuto .alcun mig·lior.am.ento , e può anche egli .augurarsi , con il Mòglie, che una più lunga espe rienza possa mo,dificare queste conclusioni poco favor.evoli. Il lavoro, come ho d etto , è scritto in modo chiaro, intellig ibile ; è sufficientemente fornito di figure ·di alien.a ti r1.e] loro car.atteristico atteggiam·ento, ed è pre entato in bella veste editoria],e ·d.al Pozzi , .editore cosi b en.e merito in Roma p·er la pubblicazione di opere medi-

c h.e. Prof. . t\.uGU STO G1ANNELLr.

L '·ostéo-synthèse metallique da.n.s les fractures dìaphysaires. Un vol. ·d i 190 pagg. con molte illustr.azioni. Masson e C .. FRANTZ.

ed.

Frs.

35.

ri.ale di sintesi. Dall '.analisi d·ettagliata ·de i risultati dell e Ticerche il 1Frantz tenta infine di tr.arre dell·e conclusioni pratiche p er qu,el che riguard.a la chirurg i.a umana' e 'a. minando q·u ali siano i processi da pre ferirsi. ·un libro di notevole inter·e sse in complesso e specie p·er l'attenta valutazione d ei dati spe,r imentali e per I ' eS'pos izion·e chiara e com1pleta di tutti i lati del pro·b lema. Una ma.ggiore obiettività .p otev.a for 1e desider.arsi nelle concu ioni ·definitive . L'opera è chiusa da un ricco indice bibliografico. 1

E.

VENEZIAN.

Il trattamento cruento delle f ratture degli arti. Un vol. di 94 pag. con 48

A.

PoLLIDORI.

figg . L. e .a ppelli, ed. L. 32. Interessante contributo all 'argon1ento, sempre all'·o rdin·e ·del giorno, d.e lla cur.a delle fratture d-e gli arti, b.a sato su una ricca casistica.

E. M.

VENEZIAN.

Le pseudoa1·trosi congenite della

CAMURATI.

tibia. U n vol. di 162 p1a gg. con numerosiss. il1us tr.az. e tav. L. Cappelli, ed. L. 45. 1

È noto quale scoglio rappres enti per il chi-

rurgo .J.a terapia di qu·esta ·distrofia, ancora n1al nota ai più in quanto mentr.e i trattati sono pressoch è muti .al rigu.ardo, il poco eh.e s i sa trovasi ·disperso in lavori p er lo più framm .entari . Preziosa appare ·dunque la mono·g ra fia del Ca1murati e tanto più in quanto alla compJeta t r.attazione del I ' argon1ento s1e.g·u e un.a statistica (d ell 'I stituto Rizzoli) ch e p er numero di casi (27) , ricch·ezz.a .di d.ati ·e .abbon,d.a nz.a di radiog rammi ·e fotogr.a fie ha ·di per sè un valore s tr.a ordinario. Lo .stu·dio ·del . C. è perciò indispe nsabile a chi ' rog lia conosoere l'argomento. 1

E. L.

VENEZIAN.

Peritoniti pe1jorative . Un

di pag·. 150. Soc. Edit. Libr.ari.a. Milano , 1929, L. 20. MoN CALVI .

vol.

L' A. h.a raccolto in ques to compen.dioso volu-

CENNI BIBLIOORAFICI (1) ii..

1639

SEZIONE PRATICA

·

L '.arg omento dell ' osteosintesi m .etallic a è affrontato in questo lavoro monografico dal punto di vista sperimentale e an.atomo-patologico l 'A. si pTopone innanzi tutto ·di chiarire i due quesiti fon.damental·i ·dèl m ·etodo; il problema meccanico d.ella c ontenzionre e le reazioni b~ologic.bie d.ell 'osso 'rispetto .al mate(1) Si prega d '!inviare due copie dei libri di cui si desidera Ja recensione .

m etto i casi di peritoniti da p erforazione capitati .a ll ' osservazione n.ell'Ospe·dal e Maggiore di Mil a·no. Lo scopo 1prefissosi dal Moncalvi è pie11amente raggiunto, con questo suo lavoro porta un ·contri1b uto ·di notevol·e importanza alla migliore conoscenza d elle s indromi addomin.ali perfor.a tive. Il .materiale è stato divi.so a seco11da d e11a se1d e della perforazione e ogni capitolo è illustrato ampiamente oltre ch e dalle osservaziohi p er sonali da conside razioni bibliogr.afich e. Di particola.r e importanza son-0 i capitoli sulle p eritoniti da perforazio·n e d elle vie biliari e da ulcera tifo a. VALDONI.


1640

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 45)

\

I CONGRESSI DI MEDICINA E CHIRURGIA. XXXVI Cong1·esso di Medicina Interna. (Continuazione e fine; v. num. prec.).

Presidente : Sen. 1V1ARAGLIANO:·SEZIONE B. Seduta ant. del 15 ottobre 1930 (ore 10) . Coniu.nicazio ni varie .

lt,ANELLI Z. (Napoli). -

Il contenuto in albumina coagulabile delle urine clie può attribuirsi alla presenza del sarigue. L 'O. in vista delle

difficoltà esistenti per stabilire fino a qual punto il sangue mescolatoi nelle uri:n e contribuisca .a foITfl:are part~ · dell 'albumina totale di uµ 'orina patologica, ha esaminato un certo numero di reazio·n i colorimetri che ~ chimich e, per stabilire quali di esse corrisp ondessero, agi~. inizi della loro sen sibilità, ad un contenuto costante di sang ue. Ciò fatto, tenuto conto del quantitativo di albumina che corrisponde alla r eazione prescelta. l 'eccesso di essa dovrà attribuirsi totalme11te all 'albun1:,nuria contemporaneamente . esistente. 1\.LzoNA L.. (Genova). -

Variazioni della pressione venosa durante il riflusso addorntno-giugulare provocato. J_,'O. riferisce al~uni dati di

pressione venosa d11rante la 1nanovra di Wilso·n per la provocaz:pne del reflusso addomino-giugulare, studiata in soggetti con apparato cardiovascolare sa:Qo e ~n cardio;p atici compensati e scompensati. Per le deter1ninazioni l 'O. si è servito del metodo· tlebo1nanomet.rico di .<\.rnoldi . Negli iI1divi.d ui sani e nei cardiaci compensati con riflesso addomino-giugulare negativo, l 'O. non ha trovato modificazioni apprezzabili a carico della pressione venosa; nei cardiaci oompen- . sat~, e scompensati, nei quali il segno del reflusso addomino-giugulare è clinicamente positiNo, la manovra determ,inò sempre lln aumento della pressione ve11osa, no n proporzionabile alla positività clinica del riflesso. ' L'O. discute in segu~to sull'interpretazione del fenomeno. 1

VILLA L. (Pavia). -

Proposta di un metodo di indagine della. funzione renale, a mezzo dell'urosel ectan, con rifertm en.to alle nefropatie mediche. - Non sempre la dose di 40 gr. di uroseleotan sciolti in 100 eme. di acqua è innocua per I 'or-

ganismo, ch è anzi l '0. spesso h a potuto osservare cefalee violente, sbalzi preoccupanti di ipertensione arteriosa, intensi stati congestizi del circolo pe1·.iferico, fenomeni che quindi possono lasciare a volte perplessi all 'uso della sostanza. Premesso ciò, l 'O. propone un adattamento di t~cnica, a, scopo funzionale con l 'uroselectan, da esegu1;rsi mediante una quantità di sostanza molto ridotta e tale da essere attuato co·n mezzi di riconoscimento ordinari, · cioè con una analisi delle 11ri11e. La quantità di 10 gr . della sostanza è adat.ta allo .scopo.

SANTuccr G. ~

J,. (Genova). - Sistema nervoso vegetativo e sistema atr iale . Gli 00. si· sono proposti di studiare l 'irn·portanza del &i-s te~a neuro-vegetativo nella patogenesi della fibrillazione auricolare e dalle loco ricerche giungono alle conclusioni che è facile dimostrare segni di squilibrio neuro-vegetativo nei. soggetti 00~1. fibri!lazione auricolare; che questo squilibrio rons1ste per lo più in u11 'ipereccitab~lità tlel sis~e~11a vag~le; c~e 1~eccitaz . del vago 0 la paral1s1' del s1mpat1co possano determinare fibrillazione auricolare .. Nella patogenesi pertanto della f~br. at1r . il fattore nervoso, oltre a quello anatomico deve essere tenuto presente, e nella terapia della fibr. aur. 1neri~a conto di conseguenza, tentare di agire sul sistema nervoso vegetativo e più precisamente sul sistema vagale. ' AI.ZONA

Seduta po1n.eridiana (ore 15).

Presidente: Sen. MARAGLIANO. Seguito delle cOm1znJcazioni.

D 'ALwcco O. (Fermo) . - Due osservazioni di tu1nore cerebrale. L ;O. comunjca due Qsservaz :1011i di tumore cerebrale studiati nell'Ospedale di1 Fermo, le quali, con altre precedenti pubblicat e, raggiungono la cifra di 34. Di queste due ultin1e, la prima ha i1nportanza solo clinica la seconda ha importanza clinica ed anatomica,' in quanto cost•~tuisce un esempio notevole di quel1'anatomismo clinico dei centri nervosi, del quale il nostro compjanto i\iling·azz ini c~ ha lasciato magistrali inseg11amenti; la diagnosi. clinica del primo caso è di probabile glio-sarcoma telengectasico dell 'emisfero ce rebrale destro; la fiiagnosi clinico-anatomica del secondo, è di sarcoma dei due peduncoli cerebrali, specialmente del peduncolo destro, con interessamento del 3° e anche 4° paio dei nerv~ cranici, in inodo da aversi una sindrome di " 1eber doppia o bilaterale, che non è frequente ad osservarsi. 1'<tle localizzazione, corrispondente con esattezza alla sintomatolog~.a osservata, dà anche ragione di un sintoma iniziale e persist ente, cioè la so·n no1enza, che si vuole abbia appunto il suQ centro nell'ambito dei peduncoli cerebrali e dintorn;, specie nell 'infundibulo, come studi clinici e sperimentali di Economo, Demele, Salmon fanno in travedere.

DE NuNNO R. (Napoli). -

Azione della decidua e dei SLlOi estratti su l 'accrescimento larvale e sulla metamorfosi dei giri.n i di bufo vulgaris . -

L'O. studiando 1'azione della decidua in polvere e dei suoi estratti sull'accrescimento larvale e sulla metamorfosi •dei g'ir~ni di bufo vulgaris, ha visto che, rispetto a quelli alimentari col solo musco,l o jn polvere (controlli), i girini nutriti con n1uscolo più polvere di decidua banno, rapidamente, raggiunto uno sviluppo morfologico e ponderale, notevolmente superiore. Azione egualmente favorevole sull 'accrescime11to larvale ha esercitato la frazione acetone-insolubile dell 'estratto alcoolico di dec:.dt1a (ottenuto col metodo di Genti1i e Binagbi). Per contro, l 'estraitto


[ANNO

XXXVII, NuM. 4:5]

lG±l

SE ZIONE PRATICA

etereo (etere di p etrolio) della formazjone d eciDE ' ' ITA C. (1~apol1~ . - Reazione ·del Sagatini duale, si è rileva to d ecisamente sfavorevole all a e reazione d i Jmans van deri Hergli nel siero di cr escila. sangue dei p aramalarici. l.udia parallel an1P-n:Nei girin ~, alime11lali co11 la polvere ed in quelli t e l e su e reazioni 11el siero di sa11gue dei p ar atrattati co1t l 'estralto al coolico di d ecidua, 1·o. 111alarici, osservati n ell 'Istitulo Achille De G ·oha otte11uto, rispetto a i g irini nutriti con solo van~i in Napoli, ch e appaion o spesso positive, inuscolo, metamorfosi più. precoci ·ed in numero dando la preferenza alla r eazione del Sabt!~ini, n1agg=or e, ali 'opposto di quauto ha co11s la tato ch e si dimostra molto sen sibiJ e. n ei girini sottoposti all ' azio n e dell'es tratto etereo 11ei quali, l e metntno rfosi, sono state m olto scar se LANDOLFI M., MAGLJU LO L. e I~Aun1 A. (I ai)o1'.). \ . e r1't.ar d aue. Ulte ~·iOre contribu t o alla cura del Castellino La co1nplessa azio11e esplic.ata dall a clccjclua (epatoterapia) nella c lO~osi e n ella paramalaria. sulla crescen za deve qui11di, in base ai rit.fer '.1ti H anno continuat o le ricer ch e clinich e ·e di rfs ultati speriment ali, attribuirsi al ljpo ide allaboratoi:io che conferman o sempre più il val ore cool-solubile ed acetone-i11so,l ubile isola lo nel 1916 . della geniale cura d el Castell1110.an ch e n ella cloda Gent=11 e B inaghi e da questi AA . cl1i amato rosi , quando essa viene . assoc:,a ta alia nota cura « decidl1i11a ». avaro-testicolare. Gli 00. si ripro,me1~lo1no cli pubblicar e un 'estesa mo11og r afia sul! 'argomento con INGLESE R. (Nap oli) . - Parla sul ce r eb ellismo tutti i ' protocolli delle ricer ch e. Anche nella paparamalarico e rivendica al prof. Landol fi il m eramalaria l a cura d el Caslellino associa ta ad altre todo d el 111er curio co1ne rivel atore d ella malaria cure ha d ato risultati faYor eYol: in m o lti casi. laten•t e. CARllERAs G . fPisa) . - Sopra alcuni casi di en~IAGLit.~Lo L.. (Napoli). In dagini biologiche docar d ite in soggetti m alarici . - .L 'O. illustra al(cu.tireaziori( ecc. ) n.ei p aramalar ici. ell 'I sticuni casi di e:µdocardite subacuta da streptococco tulo Acllille De GiOi\' a11ni in Nap oli, h a iniziato jnsorta in sogg·ettj malarici, e, rilevando l a fred elle indagini bio logiche · varie, tra cui le reaquenza con la quale tale su ccession e morbosa rizioni d ella cute d ei p aramalarjc i con metodi dicorre n e i casi ch e egli h a p otuto . studiare n el p eversi e con sostanze diver se (tiroidin a, pi tuitrina , riodo p ost-bellico, cqn clude a.m1net t erldo I 'ipo tesi s u cco spl enico, luetina, tlfbercolina, m ercurio , cp.e, come a1tr e infezio11i, qltale il r eumatj smo, siero di caval1 o, ecc .). Le ricer ch e sono an cor a così la malaria possa cost=·luire una cau sa predii11 cor so e l 'O. s :. riser va di i11dicarne i risul t aiti. s po11ente all 'attecchimen to d ell a i11fezione streplococcica che è cau sa del processo d j e11clocarcl ite. DE ARCANGELIS U. (Na1)oli). - Cai·di optOsi paPESCI E. (Tori110). .4ller aziOni della funzio ne r amalarica. Jla osser vat o nell 'Istituto Achill e r enale nel diab ete rn ellilo. - L 'O. da alcune su e De GiQvanni, Na1)()li, un caso cl assi co di inorbo r'.cerche esegu.itc h a · potuto osservar e ch e i1ei d iadi Rum1110, jn un figliuolo di malarico, sen za betici è frequente uri 'alter azione della secrezione alcun 'altra ered~.tarietà morbosa. Trattavasi di u11 d ell ' urea, con aun1ento della costante d =. Ambard. giovanetto dodicenne, 11el . qual e, oltre al tre s tigL 'alterazio n e di fun zio11e con molta probabil ità è 111aite di p ar amalaria, entità morbosa individu aliz1ega ta. ad una alter azjo ne anatomo-patologica di zata dal prof. Landol!i , l 'itto si notava al VII sp aincipiente sclerosi renale e l 'O. r :tiene ch e tale zio inter costale ; esisteva pul sazion e epigastr:,ca coJ disturbo r enale abbia l111'in1porta11za p atogenetica <leterrni11is mo d ella pt1J sar.ione del ventricolo d ee prog·nostica, co m e coeffi cie11 te n ell a prep ar aziostro, scn.r.a al cun aum ento delle cavità cardiache, 11e d el coma, in quan~o, ch e, di fro 1tte ad un 'eccome si riscontrò anche radiologicam ente ; l 'asse cessiva e 1nagari improvvisa introduz=-011e di so111aggiore del cu ore dive11uto più or:·zzo1n ·t ale; il s l anze tossiche, l 'emuntorio re11ale si palesa incuore 1nf:>no ino]) jle d el norrnale ; senza alcuna sufficiente e indjre ttamente fAvorisce e mantiene lesione n è per icardica, i1è mioc ardica, n è alveo1' i,n tossicazione comatogena. l are. 1

1

1

1

.

LAURI A. (Nap oli) . -- f ndicaniir ia, urObilirtu ria, uroe ri trinuria e p g.rlunalaria._ In tutti i casi di paramal aria present ati si all'Istituto Achille De Giovanni l ' O. ha ricer cat o sistematicam ente l 'indicano, l 'urobilina e 1:uroer:.trina. L 'indicano è ut1mentato frequentissime volte n o t evolmente; spesso risco ntras i urobilinuria quasi sempre p er altro assoc jata ad uroeritrinuria, n ei b ambini a prefer en za ch e n egli adulti. Vr:nnE F. (Napoliì . -. Sindromi ematologich e 1ie lla p ar amalaria. Per lo più n ei pafamal arici le em azie sono diminuite d; numero, di :r:esi lenza, <lel content1to emo g lobinico. Talvolta prl!sen·.tn110 g ranl1lazioni basofile ed azzurrofile. Il valore g lobulare è jnferiore all 'unità. Esiste lieve leu c0p en ; a. La for1nula let1cocitaria, n elle for1ne pure di paramalaria, è normale. L 'O. si ri erva di continuare l e ricerch e g ià iniziale n el 1'I. titt1lo ~r\.rbille De Giovanni in Napolj. 1

1

~IAROITA

R. ( apoli). - 1vuova reazione clella :B sifilide (intradermoreazio n e al mercu rio). nolo ch e i soggetti sani no11 tollerano b e11e i preparati m er curiali come i. oggetti luetici. Da quesio dogma, sanc'. t o dalla pratica, l 'O. ha tratto· la intraderm.oreaziOne al nierc urio (poche gocce di bicloruro di mercurio , all ' avambraccioì che Clà n ei sani una reazione locaJe e Ulla r eaz. reg ionale (arrossamento dell 'arto, ecc.) . Ciò non nvvie11e n ei luetici. · L ' O. coin sigl:·a inoltre, specie nei bambini , una reazitJ11e p crcu tariea (col precipitalo bi,anco o col1·ung uer1to. mercuriale) che età u g ua]i risu l ta~i. Con quest e reazioni si 1) uò aYcre talora ancl1e 1a comparsa JJrecoce dei gnngl i epilrocleari). L 'O. le co11sig·lia per la J-0ro g r ande ~ cn1pl :c i t à ed util it~ nell a pratjca. ~L.\LL.\HDO

C. (Napoli). - Contributo allo studio delle anisoriln1ie. L ·o. clescri,·e A l\IATuccr


1642

co11 d ocun1entazioni radiolog·iche ed ~lettrocardio­ grafiche un caso di polso raro in un giovane di 21 a~~i, da anisoritmia atrioventricolare disco1rda1tte. Per le osservazionJ cliniche e per i reperti diagnos tj ci e sp er :1menlali disct1te comè l 'anisoritmia esisLente sia in dipe11denza d! una ipofunzione pre alente del nodo di Tavvara per coro11arite sp ecifica tuber colare. TARSITANO A. (Napoli). -

l~ eazione ipogltce1nica

f egalo.

In amlati di cirrosi del fegato·, tipo Morg·agni-Laen11ec, tu·t.ti con abbondante ascite, l 'O. ha osservato cl1e I 'iniezione sotLoc utanea di 1 mmgr. di adrenal \na determiil.3 un i1etto abbassamento del tasso glicem,ioo, invece del ben CO'!"~osciuto feno·m eno della iperglicemia adrenalinica. La curva dei valori glice1nici, rilevati di m ezz'ora in mezz 'ora, ha mostralo che la g l!.c emia t alora raggiunge i valori. più bassi dopo mezz 'ora-2 ore p er tor11are dopo 3 ore a valori normali , mentre -talora va progressivamente abbassqndosi sì che il tasso glic~n1ico rlop-01 3 ore è inferiore a quello preced ente l 'iniezioner di adre11alina. L 'effetto paradosso· sulla gl icem~ a può fòrse - interpretarsi ammet tendo negli. infermi di' cirrosi del tegato studiati una scarsa reazio1n e glicogenolitica all'adrenalina (per deficienza delle riserve gl:cogenetieh e del fegato) , co·n prevalenza della insulinemia provocala per via umor~le dall 'adrenalina; s~ avrebbe p er conseguenza un iperinsulinismo relativo · del quale sarebbero esponente le reazioni ipogliceIXl;ich~ o,sservate. da adrenalina nelle ci rrosi del

l

[ANNO XXXVII, XuM. 45]

II, POLICLINICO

-

N1NN1 C. e MoL1NAn1 G. (Napoli). - L 'alten.uazione dell ' efficacia degli aritiv irus da terreni glucosati. Alcuni Autori han.no s tudiato il co·m p ortamento cull ur-ale clei g·ermi, inseme11zati i11 i11ezzi nutritizi vaccinati CQn o senza l 'addizio,n e di zuccheri, part.icolarmer1le del glucosio, per definire la causa dell 'esauri1nento· dei terreni nutritiv!, ~ tutti con cordeme11te hanno osservato se i germi si svilu1)pano più rig·og·liosamenle se ai filtrati si è preve11livame11te aggiunto u~ carJ::ioidrato, fer111entescibi'le d el ge11ere che si innesta. Gli 00. al contrario i11sistono sul fatto che p er la buona preparazione di antivirus efficaci occorre evitare l 'agg'.u11ta di carbojdrati al materiale nutritivo ed in modo particolare l 'agg iunta d el ' glucosio. PANS1N1 G. (f\ él}Joli).

lvli el oblaslosi fami9liare e diatesi emoliti ca nei consan.guinei di un' tnferrn.a affetta da ittero emolitico congenito. - L 'O. 1

ha avuito agio cli co1npiere alcune osservazioni 11ei con sanguinei d~ un 'inferma affetta d a una forrna classica cli ittero emolitico cong·enifu· ed 11a potuto inettere i11 rilievo evidenti note di diatesi emol:.tica nella n1adre ecl in una sorella dell inferma, mentre in tutti i membri esaminati l 'O. h a rj sco11lrato l tn al1n1ento d e1la resistenza n1inima ed una em ocitoblas tosi i11 fase_ inieloblas tjra n el sanQ·ue c: r colante. In quanto alÌa 1nielo bla Lo i 1 O. 11on p e11 a cl1c dipe·n da dalla òiatesi em olitica, anch e p crcl1è tale r eferto i11a l si accorclereb·b e sja con ie teo rie ai l\aegeli e <li !\1et1le11gracht circa la nlutazione d e i g1obuli ross~:, sia con l 'altra tl eJl a n1Dggiore di s tr11zion c g·lol)l1lare da clispl enia . L 'O.

p en sa invece che p ossa rite11er si come espressio11e di una vera meiopragia midollare, un- ese111pio for se d1 costituzio11e inieloide; il che forse, potrebbe rapprese11Lare la v~ra modificazione orga1t ica costituz ionale, capace cioè di evolverè per s ti111oli diver si ,-er so u1ta da la sindrome ematica clefinila. FnANCAVlGLIA A. (Napoli). -

Aziorie d elle sostan.ze parasimpaticOmirnetiche stilla glicemia degli a11irnal i a fegato escluso. -- L 'O. facendo se-

guito alle sue ricercl1e suJl 'azione della atropina e della pilocarpi11a sull 'eq11ilibrio glicemico, riferisce i risultat ~ di alcun! esperimenti eseguiti i1ei cani con legatura del peduncolo epatico. La leg·atura del pedu11colo epatico deLermina come è noto una graduale e pro,g ressiva discesa del tasso glicemico che viene nella fi\.aggior parte dei casi ritardata (lalla iniez:orte di atropina e accelerata dalla iniezione di pilocarpina, a111bedue in,iettate a dosj i1)er glicc111izzanti. c:ò co·s tituisce una conferma alle vedute dell 'O., seco,n do cui la pilocarpina, mentre determina un aumento d~lla glicoge 11<)lisi epatica, produce anche au111ento d~lla fissazione d.'. gl uco,sio nei tessuti, e l 'atropina determi11a iperglicemia non p er aumento della glicogenolisi epatica, ina per · ritardo de1la fissazio11e di glucosio nei tessuti. CoNTr F. -

J~ 'equilibrio

el ettrolitico del sa11gue negli ammalati di fegato. L 'O. ha cer-

cato d~ indagare la :rn,aniera di reagire dell 'org·a11ismo all 'iri,iezione e~do.venosa di 11otevoli quantità di diversi elettroliti (NaCl, KCL, CaCL 2 , MgC1 2 ) , e se n,egli epa topazienti si svolgessero come no·r malmente i feno1neni ~i regolazione dell 'equilibrio ele,t trolitico turbato·. L 'O. ha potuto. n otare che negli epatici la fissazione dell'elettrolita i,niettato avveniva più lentamente che ne~ sa11i, ina la turba dell'equilibrio elettrolitir,o 11on è legata a un tipo speciale di lesio,11e epatica. . An ch e gli anioni e i cationi dei sali iniettati non s~ co1npor.tavano serr1pre 11ello s1lesso n1odo; in alcuni casi l 'aumento clel tasso ematico era rilevabile sia per gli a11ioni che per i cationi, in altri casi· era rilP.vabile per;. il solo anione in altri 1)er il solo catione. I11fine è da rilevare ch e, qt1ando simile t urba esis te, essa st verifica non per un,0 solo1, ina per t 11tl.a la serie dei sali con cui s!. esperime11ta. 1

Seduta an.t. rl el lf; ottobre (o;re 10) .

Presidenza: Generale Med:~o MASSAROTT1, proff. NIARAGLIANO, CAsTm r.1No. -

Il servizio militare e l'indirizzo costituzionalistico , in biologia e patologia.

1

Magg iore l\fed. CASSlNLS U. (Roma) . Co n el·usion.i.

1

L 'O. ii1izia la Relazjone facendo varie con icleraz io11i su Ile n1isure a11tro,pon1e trich e i11 u so per il gi11dizio d~ idonei tà alle armi e discute l 'importanza di altre n1i lire, riguardo al concetto di robu stezza o debolezza cli costi.tuzio11e, e dei così •


[AN~o

XXXVII , K ulYr. -15]

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SEZIONE PRATIC..\

a questi sco·p i ed ii11 Ror11a ha cr ea to u11 co1npleto d e lli iridici di r obus lezza ( Li,~:. , Pig11el , Quetelet, labora torio di biolipolog ia, e, secondo i con cetti Kol>y, ecc.) . All 'empiris1110, e complessità d ella dei Maest ri d ella n o.stra Scuola costi Lu zionalislin1agg ior parte di tali i11dici dimos tra i)r eferibil! ca, va allargéll1d o co11 ved11te del tutto 1noderne le 9 misure fo11d a1nentali di Viola cl1e, con crie consone ai nuovi bisogn i., l e applicazioni d i teri scientific: , p ern1etton o di stabilire i tipi morquei lnetodi ch e, dala l 'organizzazione clell 'Eser. fologici dei vari sogge tt i. Tipi morfologici ch e cit o, si r en f10no i11òispe11sabili per una adatta orinai sono ben n etti n elle l oro caratteristich e scelta e preparazjon e d i nlasse ch e si ri11novano fi s:o-psioologich e e ch e J)er111ettono entro li1niti seJnpre. 1>iù sict1ri di con s iderare ]e cap aci tà funzionali, fisich e e p sich,icl1e. T uttavia n essuno s tudi<> a 'f erm ina La la r elaz:o11e d el prof. CAss1N1s, il ]Jase morfologico co~ titu zionale è st a to f:1n ora fatPRESIDENTE fa svolger e le : to sistemati came11te n ell 'Eser ci to per cui l 'O. ritie11e n ecessar1 o pre111ettere i risultati d elle su e Comunicazioni i rte r enti alla R elazion e._ osservazioni prima di entrare in a: scu ssione e trarre eve11tuali con clusio11i. Tali osservazioni ful\II. F10RE (Gen ova). - Tipo nio rfolo g ico cranico rono fa tte si.1 478 militari parte di cl asse an ziana, e cos titu zion e. L 'O. l1a eseg uito u11a serie di pa rte reclute; 120 . i11alati dei l1ad=·g lioni di m ericerch e s ul tipo i11orfologico cr anico in r apporto dicina d ell 'Osp ed ale ~Jilitare di Ro111a e 400 fogli alle costituzion.i e dall 'ins:.eme d ei suoi studi h a di rifor11~a . potuto ved er e ch e : Ri ~t1llò rill 'O. c he 11el1 e cl nssi 011ziane r estano 1) non esist ere))b e r apporto fra l ong·itipia e ir1 prevalenza brachitipi e longifpi misti, n1en· dolicoceféllia, n è fra hrach ilipia e brachicèfalia ; tre n elle classi nuove si trovan o prevalenti i lon2) esis te invece n e tla dis tr =.buzione r egionale g itipi puri . Ancl1e n el g ruppo degli ammalati, dei due tipi cranici fond amentali ; tutti nppartenentj alla cl asse anziana, tr ovò pre· 3) l a brachicefalj a e ]a dolicocefali a coincivalenzfl accent11a ta cl! b r achitipi puri e misti. dono invece risp e ttivamente con 1'ip er genitaliI sogge tti dunque a minor l'esi s ten za fisica (lonsn10, e con l 'iperpituitarisn10. g itipi) si eliminano, spo11ta11eament e; quelli ch e r est a no apparten g·o110· ai ininim1 g·radi d eil 'ectiG. PrccoL1 (Bologn a). - Il tipo morfologico cop: a e sii trovano per c iò più vicini al tipo 1nediostituzionale predomin ante n.ei predisp osti al r eun orrr1a.le. I... a loro facilità ad ammal ar e è u g u ale , ma!ismo ar ticolare acuto. - Da u110 studio, fat,~o a q11ella dei brachit]pi almen,0 p er qua11t o ridal pu11to d~ vis ta costituzionale, di 200 militari g l1arcla .le comuni mal at t]e acute. P er giungere ch e già soffer sero <li p oli artrite r eu1nal jca , I 'O. h a a t ali concl11sioni l '0._ h a compiuto an ch e nuo sservato : m er ose ricer ch e speritnentali sull 'ampiezza d~ ca1) ch e i longilin ei sarebbero i sog·get{i pii1 pacità funzionale di vari or gani n ei diversi predisposti al r euma tisn10 articolare ac uto·; tipi - in rapporito alla resi stenza al l avor o mu2) che , app·l jcar1do ]a recentiss;m a cl assificasco.l ar e inten so ci ell e q11(lli fa u11a espos:zio,n e mi zione del Viola, risl1lta ch e i colpiti sono· in prenuta . · valèn za, rispetto al tipo normale d ei nlicrosomici; C<:>nsiderando ch e il _old ato deYe dedi car si ad 3) cl1e r affrontando il p eso corporeo alla staun a vita eminenten1en·te sportiva discute le quatt1ra sulla base d ella scal a del R-Ou ch ard , g li ind!lità d ei vari tipi n1orfolo~ici p er l a r iu scita nei Yidt1i predisp osti son o gli i})ODll·t riti, carattere d el diver si sports, e co11c]ucl e che la notevole quanres to pecu liare d ell a loro costituzion e microtità <li lo11gitipi ch e entra nell 'Esercito non daspl an cnica. rebbe così elevata propor zione d :, eli1ninati durante l a ferma, se, ricon oscendone il g rado di Discussi orie. m=nor r~si stenza, fossero· alle11ati con criterì adatti alle. loro cap acità fisich e. Espone poi i criV. F 1c1 (P alern10) . - Loda la relaz:o11e ch e, da teri per le osservazion ! sul carattere, s11l tempechi co11osc~ l ' argomenl o difficile no11 pt1ò ch e e se.: ra1nento, ecc., e l e deduzioni ch e se n e debbor e apprezzata, e chied e se i valori riportati 11ella 110 trarre in rapporto a i tjpi morfologici diver i . cl assificazione m orfologica sono espres ion e d elle Tratta quindi dei m e todi in u so p er la vi s~ta sol e n'lisure fatte o se furo no fatt e anch e le al tre dii leva e presso i corpi e lod a le attività esplimisure del m etod-0 ' ' iola. Osserva ch e il r elat ore cat e, specie jn ques to a11n o, dal Corpo Sanita- . è riusci.t o n cJassifj care tt1tti gli individu i esamirio ~1ilitare coll e mod :ficazio:p.i appo·r tat e al nuonati n1e ntre è noto c11e col i11e toélo Viol a si clasYO libretto p er sonale d el sold ato che iniziano Yesifica solo una p arle, l 'altra, ]a 111aggior e rientra r amen lc il periodo d el] 'indirizzo costituzional e nella cat.eg·oria d ei cc inisti ». 11el se11so proprjo d ell a p ar ol a. Si augura che anChieò e anche se il r elatore abbia cer cato di ch e g'li ind!ci di L]vi e Rossi sieno adottati coclassificar e i soggetti col m eto do fl i Barbàra e si n1c l11ezzo su ssidiar io e rapido di orientam ento . meravig lia d ella g·r ande qt1antità di· n or111otipi r iscontrati , Lip; ch e è rarissi1no trovar e . Un 'altra Qll ll nto a~ ser vizi "'}:)eci alizzat j, d op o av~r rio serva zio,n e d a fare è d at a dall 'ayer coll ocat o sog"orna to l 'ini zio d el n1.1ovo 111et odo d! selezio11e inge tti dell a III comb . di De GioYanni fra i lonlrodotlo p er la scelta dei piloti d'ar eopl an o ch e g itipi . ritie11e p i11 complet o ove fo sse stabilit o an ch e di Gli se111brano poi incomplete le riéeréh e Sl1lla <le term',nare il tipo rr1orfolog·]co d 'ogn i soggetto, sin1patico te11ia e vagosten i a . p arl a d el m et od o, introdotto ques t 'anno, per l a !'celta d ei condl1centi d 'at1toveico]i n1i.lj lari, e ò i l\f . BARBÀRA (Ge11ova) . - Din1ostra co n1 e il notequn11lo si farà per ]a scelta dei teleg raf= sti , ferroYOle n1a teriale. el aborat o ò al r el <t tore i prest; bene Yieri, ecc . La San i Là ~'[ili ·I ar e va attrezza ndo presacl es . . er cl assificailo col l l O n1e toclo, n1elono che so i JJ'ii1 i111porta n li O p edali l a bor a tori sufficienti 1

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pern1e lle dj ri c9 11 0, cer e co1ne vi sie110 d ei 111ililari éhe non pnssegg·ono i requisiti rich :est i per l 'asseg11azion e all 'arn1a alla quale upparle11gono. Loda l a r el azione specie per il tentativo fatto cli studi·[ll'e Je funzioni di alcur1i organi ed. apparati inetlendole i11 rapporlo al tipo morfologico e coll a ca1)acità di rend'me11to lavorativo di ogni sogge tto . A. FERRATA (Pavia) ricorda che ha grar1 valore co noscere la press ione arteriosa dei soldati per eYi~are che g l~ iJ)Otesi sieno sottopos ti a sior zi che potrebbero riuscire dannosi, e gran valore h a anche il discernere uno speciale tipo di ipoteso con polso raro, sinton10 di scroscio laringeo, bruciore di stom<l co, esoftalmo che deve esser preso in particolare considerazione dai, medici militari. Così è per g li ipertesi. esse11ziali. I

[ANNO XXXVII, N u~ . 45)

IL POLICL I NI CO

P. CASTELLINO (Napo.li) vuol richiaRlare l 'attenzioll e sul valore della scuola costituzionalistica ·italiana Specie riguardo alla prioriità sugli s tudi d ella s:n1patico e vagoestesia. Si compiace col r elatore e colla Sa11ilà ~Iilitare per aver iniziato nel1'E ser cito gli studi costituzionalistici ch e, se sa·ranno proseguiti, Arrecheranno non dubbi frutti per la rev!sio,n e dei metodi di scelta e pe:r la migliore utilizzazione dei nostri soldati.

Di certo v~ è ancora 111olto da fare pri111a di arrivnre a co11clusioni d efi11itive. Ringraz;a gli orntori per le osservazioni fatte e ripete che la Sanità Militare ha fa,tto suo il detto di Leonarclo « quelli cl1e s: ir1namornno cli pratica senza scie11za so,n~ come jl nocchiere che entra in naviglio. senza timone e bussola che inai ha certezza doYe si vada » . • '* • Sed e de l prossimo Cong·resso Bari. .

è

stata

scelta

I temi pos li all 'Ordi11c del giorno sono :

1° Diabete mellito. 2:1 Le modalità di origine e di evoluzione clinica della tbc . (proff. Gamna . ~ Omode! Zorini). 3° Pancr ealìl i acute. e croniche (i11 comu11e co11 la Soc:età di Chirurg·iaì . .t\.. Pozzi. Il resoco 11to· della Seduta in comu11e con la Socie tà Italiana di Chirurgia è stato redaltò in coll aborazione con ~l do·~ t. Valdoni. 1

IX Congresso della ~ocietà Italiana di U1·ologia. 15-16 otto,b re 1930-VIII.

Risposta del Relatore. ;~ella

mattina del 15 olLolJre 1930-VIII fu i11augttrato U 9° Cong·resso· della Soc\età ItaTia11a di Il ll . risponde ring·raziando il prof. Castellino Urologia, })resie(lu to çlal cl1iaro prof. G . LAs10 di delle parole di lode che saranr10 1111 incintivo per più e sempre m egl:,o lavorare, assicurandolo ch e Milano. P ar leciparono a tale riunio·n e 111olti soci era stato da ]ui tenuto conto, nella relazione, dei i tal.iani_, tra i quali furono notati, o1tre gli oralor i delle co111unicazio11i, i proti. Tal).doia, L. Bomeriti della scuola costitu zionalisitica italiana nel nanome, Bruni, Gaidini, Tardo·, Gortan, Lilla, ca1n1)0 delle simpa'tico e vagocstesie · D 'altra p arAscarelli, De Giro11coli, Pavone, Nicolich, e strate, a voce, aveva a11che delto che tutti i cu ltor: di queste discipline dovrebbero, in Italia, usare . 11ieri: Licht cr1berg, 'fl1eve110 t, Stutzin Sas e tanLi altri. ' il solo ineitodo della nos li·a sctiol a per i loro studi ll prof. 1\. Bu si rapprese11tava la Facoltà di sui tipi 1norfologici e non lasciar d !lagare i meJ\1~di cina : della quale è i)resjde. to;di françesi e sopra.tutto tedeschi basati ancora Siedevanc al ban co della presidenza il prof. G. sull 'en1pirismo. Lasio, presidente; i pro,ff. P. 1\ifarogna e A. DoAi i)roff. F~·ci e Barbàra assie1ne ris,po11de eh~ 11a11ome, vice preside11ti; ~ due cons'.glieri: proli. ha tatto tutte le misure ri.chieste dal m etodo di G. V. 'farclo e- C. RaYasini ; il pro,f. E. l\Ii11gazzi11i, Viola ma per manca11za di spazio nelle tavole ha segretario ; ! ~lo·ttori R. Sabatucci, cassiere, e C. ripol'tnlo solo quell e fo11damentali sufficienti a 1'aralli, vice-segretario. s tabilire il lipo morfologi co. l~g·li non h a inteso Nelle quattro sed_nte furo110 eletti varii soci classif!c.are tutti i tipi ma ha creduto utile i11ordinari italiani e v :ir~ corri spondenti ed onodicare r)er i tipi ini_sti il predominio della 1011gir ari stran~eri. Tra i pri111i i sjg11or1 Sas, Stutzin, tipia o d e11 a brachitipia cb,e nel predomin'.o poi Chauvet, Bachrach, Hry11lsch ach , tob1)aert, Hasde ll 'add ome s11l ~orace o viceversa potrebbero tro1:1nger; tra i sec0ndi : I.él Pefia é Illye . Vene11do Yarc u11a r ag·io11e d ell a maggiore O· minore resia scadere il Cor.n~to to perm.anente, fu procecluto s le11 za fisica e r obustezza. (~osì ha fatto per i alla sua elezione. ltisultarono i10111i11nti: pres iLipi nor1nali de: qunli i pt1ri sono 7 soltanto e dente : prof. C. BnuNr: vice-presiden ti : proff. RA111011 gli en1bra110 molli u qu asi 500 indiYidu~. l\IIOLnr e L11,Li\.; consiglieri: proff. DE GmoNCOLJ l)e r n1 a nca11za di tempo no11 ha potu to applie CHI:\.UDANo; segretario: prof. E. Mi ·G\zz1~1; cascare nr1che l a élassificazione d el Barbàra, n1a lo siere: prof. R. SAB.\Tt1Gé1; vice-segretario-cassier e: farà j 11 a 1tro s tt1dio che sta svol gendo. dot t·. C. 1'A t~ALLl Fa . op ralulto pre e11 te . cl1e 11a tentalo erv'..r si clel I a cl as ificazione inorfolog·ica pii1 p er s lt1diare . A · lema cli r elaz'..or1e J)e r il prossin10· Congresso fu scelto: L e malattie riel collo vesc i cale (escluse la clistribuzione clei oggetti deboli e robus ti nelle ajfeziOni clella proslala) ede : Bari. 1' I~se rc ito e per vedere se è possibile an ch e presso Dopo tali preli.mi.nari di rilo il ]Jrof. HAV.\SI~ r i orpi, u·tilizza re tltlto o parte (lel n1etod o antrodi Trieste 11a riferilo ul le1na di r elnL io11e: La p on1e lric-0 n1orfolog ico - corne j l nuovo libretto pi i;: lografici discendente. I, ·1n.teressa11te ar go111en Lo pe r:-;oua le del olcl a lo j111po11e - p er s t11cli are .i è Latri t rat tato in l1'10no s lri11ga lo e co11' i11re11 le. ra r n l ler i cos til u zional i foncla n1en la li di og11i sogco1 1 tal e n11 0Ya scoperta. P pern1esso cl i studiare gc l l o cosi p er l 'a lti,ilà n1iJj.t ar e in ge11ere co111e I 'a11atomia e la fullziOll<' dci renj e (lelJo 'cscira, pl" r l ' nppl ica7ione alle . . J)ec ialilà . 1

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o XXXVII, X Ul\1. ±5]

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SEZIONE PRATICA

so1to l e co11d'.·z ioni fu11zionali . dei due reni. La pritna r, l 't1ltin\a radio~·rafia ci - servi_ra11110 p er l 'esan1e della fu11zionalità, mentre la seconda, ch e dovrebbe colpire le vie orinarie nel mo1nento in cu1 la concentrazione del mezzo opaco 11 :i ragg iunto il s11Q n1assimo, e! servirà p er lo s ludio anatomico del sistenta. La pielografia L ' i111n1i=lgine urografica noi l a otlerre1;10 in Prof. CARLO RAv.>.s1Nr (Trieste). casi tli f11nzionalità renale buona g j•à dopo pochi minuti dalla f:.n e dell 'iniez-ione. Potremo v1.,dere Accc11n a breve111e11 Le alla tec11icn, al le i11dl,caallora l'immagine del parenchima r er1ale (lel cazioni e all 'interpretazior>.e dei risultali d ella pielici, della ]Jelvi e d ell 'uretere: g"ià dop~ 20 milografia ascende11te, ch e sor~o argo111e11ti '0 rmai nuti compare sulla Jan1ina l 'ombra d ella Yescica. i1oti e per qua11to• po. s!hile risolti . ll :l eva solo Reni 11or1nali dopo un 'ora n m ezza hanno eli.01ich e con l~ scoperla di · ali organici di iodio inn at0 gran parte della sostanza opaca e perciò 1toct1i p er l 'orga11j s1110 (Uroselectan, Abrodil) appaiono da ques to mo1nen,to inco1npl e lamente. Durante questo period o l 'intensità d ell 'j1n1nagianche la tecnica deJla p ::elografia asceD;der1te ha ne pielogratica che dOf)O 20 minuti circa hA . subilo un notevole va11taggio, esse11dosi elimi11ati così quelli incon e11ienti sia locali sia, in raggiunto ~l ~uo n1assimo, rin1ane presso a poco certi casi, generali, ch e erano dovut:, al mezzo u g uale. 11 mo1t],enlo della sco1nparsa d el n efrodi contrasto adoperato (broim uri, ioduri). gr arr:ima e del pielog·ram1'"!1a, la sua i11tens=~t à ed La pielograiia ascendente però oltre a essere ampiezza non è serr1pre u guale d a entra1nbi i u11 procecl i111e11to noioso per il pazie11te e tallali, pur trattando~j dj reni nor1nali. In ge11erale p e rò un rilardo della con1parsa del] '01nbra pievolta anche doloroso, non può in certi casi velogratica dn un l a lo, la s t1a mi11or i11Len ità ed nir eseguita, o la sua esecuz;pne è mo1to difeventuali difetti di rien1pi1nento so110 jndice di fic ile per rag>o11i anaton1iche o p-atolog·iche deltd ter [lZion i j)a tolog"ich e. V a notato ch e nel giule vie ori11arie ch e r endono impossibile l 'in:trodizio della funzio n ali là ·renale ha più valore il d11z~o t1e del cis tosco•p io o i1n. genere l 'i11troduziomo1n.ei1 to d~ll 'apparizjone de1ll '0111bra del re11e n e de l n1ezzo opaco nelle vie orinarie superiori. e del bacirnetto•, i11teso i11 J!1niti nOJl lanto riB l1aturale perciò ch e s i sia tentato d i1 o·vviare s tret ti, che la de11sità d ella s tessa agli inco11venie11ti e alle limj!t azioni all e quali Nei riguardi d e11e itnn1agi11i d ella }Jclvi e d esottos tà questo mezzo cl'indagine co·l cer care una gJi ureteri normali è da notarsi ch e si p ossono sostanza opaca ai ragg·! X, che inlrorlott a nelaver e vari az'.io·n i n1ollo g·r andi 11eg·li aspetti moif1'org·anismo per via extravescicale, venisse eljmifo1ogici a seco11da ch e noi avremo coJpj to, l 'o-rgan çt ta dai rén~ in, modo ò a r ende re OJ) HCO· l ' alb~ro n o o ,parte del.~ 'organo in u11 momento• di riposo urinario. (diastole) O· ~n u11 1no11tento di attiYità p eris lalDo1)0 i primi te11talivi clel v. Lichle11berg che ticn (sislole) . risalgono al 1905 que..,'>l o argomento ' venne riprePuò. su cced er e cl1e 1' i n1111ag·ine d elle v:,c uri11aso appena nel l 92t! })er merito di Autori americani, ma la su a soluzione è conqt1:s ta affatto · rie 11on appaia affatto s ulla l amina radio~afica d 'n n1ho i l a ti. Ciò si polrà osservare i11 pri111a recer1te ed è clovuta all a , coperta dell 'Uroselecta11, linea n ei re11i1 iposlen11ric.i, n,elle lesio11i di i1aal qt1al ·prodotto s'è ag·g·iunto recentissin1amente t ura g·lorn erular e ir1 gen ere, e inoltre i re11i sani l 'Abrod.il ; sostanze ques te che si sono 0 rmai dicon poli.urìa cli origine 11ervosa o per dis1t1rbi e11mostrate perfettamente adatte ~Ilo. scopo per il docrjn :., ecc . qu ale so110 state proposte. Le manifestazio ni ch e Quando i11ve.re si o ttje11e l 'in1Inag·ine da u11 seguono talora all 'iniez jone endovenose dell 'Uro·l a to, n1 entr e questa non apparisce dalJ 'altro, si seiec1a11 (sul quale esclusivamente si basa l 'esped ovrà pen s."lre ch e ci si tro·va di fro11 te o a u11 rienza d~ll'oraitore) sono forse tutte imputabili r en e u11ico o ciò. st1ccede-r à per assolul a 111anca11all ' introclttzjo11e rapid a i1 cl circolo san guigno di za di pare11ch :.ina funz jo11 an.te. u11a g rande qua n lità di ooluzi orle ipertonica, Qualora esiste u11 i n1pedirrnento al deflusso delpittl1tosto che a u11 'azi o11e specifica del prepar ato: esse diminuisco·n o in.fatti e sono· pressochè 1'orina, l 'itnmag·ine r adio·l o•g ica della p elvi e del1'ure tere si prese11terà p iò fa cilmente e con . mag null e curando che J 'jnjezio·n e sia lent a o ridu.g ior chiarezza (in g·ravidar1za p. e.. in cu :, esiste ce ndo l a dose pre.,critta dalla Casa. una stas1 e la funzionalità renale è p erfe!Jtam ent e Una elj111ir1azio11c alla pielografja e11dovenosa co nservata si otteng·o110 delle mag nifich e in1n1acon l ' Uroselecta11 è s ta.la soltanto dai casi di g ini). La s ua inte11 ilh tarà in r apporlo con la g r a' e in ufficienza re11ale SJleci alm.e11t~ se accapaci Là fu11z:o n al e dell 'or~rano in s tasi e co11 1a co111pag nata anch e a u 11 « insufficienle :funzionag·ra vi là clell 'ostacola1o defl u so. lilà epn lica. Sicco111e og11i s tasi favorisce la co111par sa del111 g·enerale l)ei: llJlA prova <li pielografia en1'immag·ine radiolog ica, 11oi po1tre1no . g itl(ficare d ov~11osa sono sufficir11ti Lre assunzioni r ad'ol a funzione renale dal te1n 1)0 trascor so dal i110g rafjch e eseg·t1ite a 15 45 e 1 or a e 15' dal la fin e m ento dell ' iniezione fi110 all 'apparj zione dell'o111d c ll ' iniczion Pbra e no11 dall'intensità cl ell 'ombra r ad iologica Con t1na proYa e.li p ielografia e11doven osa noi e cl alla dt1rata d ell a sle sa . Per evitare p er ciò che p o · sj a n10 orie11lar ci s;.a u qu P.lle che so110 l e cal1 sa il fa llore staL i ci Yenga simul a to da un co11rli1.io11i anatorl1iche dell e vie orinarie, sia fal a lo una 111igl iore fu11z i on alit-à renale di quello ce ndo "' n co11fro11Lo fra U co1uportan1ento delcl1e i,n realtà non ia, ar à con sigliabile cli e ~ e­ 1'r l i rn in az ione d el lnezzo opaco fra "l1Jlt1 n1c tà e gt1irc l a pri111 ~ posa \1110 o due minuti dop o fi1lil 'nltr :ì del sisten1a urinario. anch e ~ tl quell e che ~a l 'iniezion e. · ii1trod.uce11clo ~1 111ez1.o di co11tras to per -via et1doveuosa. Seg·uiro110 al tre ·~01111tnicazio·ni sullo stesso, arg·on1ertto ec1 ·am11i che occuparono il po~erjggio del 15 e tutto il lG oltol1re. 1

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IL POLICLINICO

U11a pielografia

ei1rlove11osa è i11 grado (be11 s 'i11tende j11 cas i. di riuscita) cr , for11irci co11 lo studio comparalivo (lellu co111parsa dell 'ombra utili indicazio11i sul la{o i11 cui risiede o è p '.·ù est esa la lesione funzion ale, paragonabili .e in certi casi superior'.. a quelle for1dleci dalla prova dell 'indacocar1ni11io, ch e in gen erale si può dire si compor~'l parallelame11te, eccezio11 fatta p er alcuni casi di l.uber colosi renale in cui il comportamento fra le due prove è r~su1Lato anche nel1'esp erienza perso11ale clel relatore contrastante. On parag·or1e fra pielog·rafia discend ente e p·ielografia ascend e11te no11 è i1aturalme11te po·s sibiJe, j)er chè troppo differenti so110 i principi su: quali sj fo ndano J clue esami. Con la pielo·g rafia retrograda infaltj noi introducia1no nella pelvi un l \quido che contiene . una elevata qt1antità di 111ezzo ai contrasto . ed ottenia.1110 t1n 'irr~magine molto marca ta della pelvi e degJi lrreteri. Il pielogramn1a ottenuto per via discendente non può invece mai avere quella inte11sità d 'ombra che si, ottie11e co11 la pielog·rafia r etrograda. La pielografia retrograda si presterà perciò meglio quando si dovranno g iudicare lievi alterazioni o si dovra11no stabilire piccoli. d;fetti d 'on1bra. Essa d arà 1nigliori risul Lati i11 p·a zienti 111olto. grassi ed i1t ispecie in quei casi nei quali un n1arca to J11eteoris tno · (che è talora l 'o·&'t acolo 1naggiore per la buo11a rjuscita di u11a prova discendenle·J difficilmente elimi11abile renderà imposs]bjle d~ Yedere il · debole :rielogrnmma otte· nuto co11 i m etodi discendent i . ~fa l 'ombra eh(> si c·1tiene con ~l n1etodo endovenoso, al1neno peI quanto r::gt1arda ql.1ello con l 'Urose)ecta11 , è nella inaggioranza dei casi sufficient e per dare quelle j11d:cazio·n i cl1e al caso si richiede e possiamo spesso senii..l altri ausili ottenere delle i11dicazio•n i 11ette per t1n atto operativo, fo·n dandoci oltre ch e sul reperto a11ato111ico anche su qt1ello funzionale, ch e è parte essen ziale dei m etodi discendenti. La 11efrografja :.11ollre che nella pielografia r etrograda ha va lore solo in quanto è in graòo di farci vedere 1esio11i anaton1iche evidenti nei metodi disc'3ncl en ti con il suo comportame11to (mo1ne11to della sco1nparsa, differenze regionali del1'ombra, o 1nanca11za assoluta della st essa), d :.. verso da caso· u caso, sarà i~ grado molto spesso di fornirci preziose indicazioni diagnostiche. · Un vantaggio rapprese11tato dei nletodi disce11clenti consiste n el fatto che il r:empi.mento. dell e cavità che così si oltie·n e è co nfor·m e al riempime11to fisiolog·ico· delle vie orinarie e sono elin1i11ati tutti que!. fattori, insiti aj metodi asce11de11 ti , ch e p ossono al terare la for111a della pelYi. dei calici e degli ureteri. e le i1nn1ag·ini · o.L1enute p er via discendent e , 0110 inferior i p er inte11s:.t à e p er ricchezza di cl ettag·li rispetto a quelle ottenute per via retrog rad a, llOi I)Otre1110, qua11do il caso Jo richiederà , i11ig·liorare queste co11dizioni di infer:orità del pri1no metoclo 1nette11doci antificial1nente i11. quelle condizioni cl1e sappia1110 favorire un ristag no <li orina 11elle vi e s11periori e sare1no così in g rado sia di lniglior are le imr11agini precedente111c n le ottenu te, :a <li ottenere appena allo·r a un itl111i.agin e (LC'11arcluzzi e Olfer). È n atural e cl1e in qt1este co11cli zion i l 'interpret azio11e dell a [t1nziottali.tà r enal e dovrà essere f<l tla pr~111a pe r<~l1 è altrim enti perdere1110 un el en1e11lo 1)rez io.~o ni fini della cl :·<:1g·11 0 i. All a proYOcazio11e artificiale dell a slasi i ricçrrer à p er 1

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ciò soltanto in uJl secondo ten1po , dopo aver eseguito cioè la prima posa. ~enza voler esagerare il valore del metodo <Uscendente s~ può dire si11 d 'ora, che esso ci può offrire un orie11tamenlo g·enerale sulle condizioni a11atomiche e fu11zio11ali delle affezioni delle vie orinarie. Noi abbiamo i11 esso un 'arma indispeJ1sab :1e in tutti quei casi, 11ei quali una pielografia retrograda è impossibile o co·n lroindica:ta. Sarà c6n1pito dell'urolo·go 11aturalmente il giudicare caso per caso, i11 quanto' 1 vecchi metocli dovranno ancora essere adoperati da soli o potran!\o esser vantaggiosame!lte sosti.i~uit; o co1upletati da esso per arrivare così ad una diagnosi COI\clusiva con il 1111nor dann o per il pa1

z ie~te.

111 molti casi il metodo disce11clenle sarà sufficie11te da solo per stab:lire la sede o la mag·gior esten sione del p rocesso inoirhoso e po·r re assieme agl i esanii accessoTi (delerminazio11e della sostanza eliminata, compor-ta1nento clella diuresi, ecc.), che sono parte integrante di una prova di pielografia discendente, l '.~.nd] cazione all 'interYen1o. Non va però dimenticato che la p:elografia disce ndente È> un esame di interpretazione difficile ed inficio. Esso avrà valore solame11le se accompagnato ad una ll1ng·a , esper je11za nella clinica delle v:e 0 rinarie e a u11a larga pratica pielog rafica. Le possibili cau se d 'errore so110 a]tre1~ tant-0 nu111erose per 11 m etodo disce11de11te di quello che esse non lo sieno per quello ascend ente. La pielografia discendente non può naturalmente sos tituire la vecchia pielografia retrograda, 1na è un importu11tiss:imo co n1pl elamento dei nostri i11ezzi d 'indag-ine urolo gica. In molti casi Ò(}vremo· ~correre neressariamen.te all a pielografia d jscendente per poter fare un esame radio·logico delle vie or]nar;e e precisa111ente in lutti quei casi ]n cui la pi~lografia r etrog rada sarà con ·~roindicata, ci if.fi cile o addjrittura impossibile. Tutti i casi invece, nei quali per ca ttiva funzionalità re1~ale una raff;.g urazione radiogr afica non può avvenire col me~odo endovenoso, resta110 rli do·m inio della pielog·rafia asce11dente. Co·si pure- per tutti quei casi in cui p er tabilire una cl ic1'g11osi precisa d-0vremo disporre di un pielogra1nn1a a:.steso e a contorni e risalti ben marr nti trova la loro indicazion e la pielografia stru111e11ta]e. 1

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Al tern1ir1e della su a relazi.0 ne il prof. C. RAVASINI ·illu stra alcuni casi di malattie delle vie orinarie trattati con l" pielografia endoYenosa scegliendoli fra i tanti studiati che per una ragione o per l'altra offrivano un certo interesse e di1nostra i.nfi11e una ricca seri e di raòiogrammi . 1

Do.p o la brillante r elazione del prof. C. RAvAs r N 1, il PRr·s 1nENTE concesse la parola al socio corrispondente: Prof. THEVENOT (J,ion e) su11 'Idronefrosi traurriatica, nelià quale -- r eperto noleYole - i1on si riernpl <li contrasto cc end oven oso n la tasca pelYi<'fl di la t::i la bencb è la ri. tosco}) i a i11cl :cas .. e n etlan1e11 le t111a c11it1sura dell 'l.1relere affetto.


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SEZ I O E PRATICA

ALEs10 ('f ori110) . - Saggi cli urogrcifia n.ei ba1nbini. - Nei ba111binj l 'imp:~go d ell ' urogr af1 a e11dovenosa risolYe un problen1a l a cui applicazio11e riusciYa in1possibile dapprin1a . L 'O. ha s lucliat.o le dos: (calcolat-0· ad 1/2000 circa del peso corporeo clcl bambino) e la quant : tà Qi so1ve11te necessari a . Nei bambini no·n si ottengo110 ch e imag ini segmentarie, d ata la velocità di eli111=nazio11e: se n,e ottengo110 mig liori cori la compressione degli ure teri. AscnLr L{ . (Mila.[\o) . - Co n tribu Lo cl i nico e sp erimentale allo stu.clio della pielografia discenderti e medianle Uroselccla1i. - J11 b ase a 100 ' ca i p er sonal \ l ' O. con cl11d e conì.e l 'oplimun1 di elimin az =iOne d e ll 'urosel ect a11 coi11cida 1 1/2 ore, d o· po l 'i11trod uz:o 11e conlraria1n,ente a qua nto· sosl e11g·o110 Ravas:i11i e altrj. Fondanclosi s u i11elod i person ali p er l a d e t er 1ninazione %, dell ' uroselect a11 n ell 'urina, e n el sang11 e, r i tiene a n cl1e co1ne sia opportuna l a somminis lraz it·rte di Jj q11iclo pri.rna dell ~ prova. (lton1a). Pi elografia e7i dove n.osa. 1'\.r1che J)er I 'O, l 'urùselectan rappresenta un a cor1quista clell ' urolog"ia: Lut:tavia vt sono d ei ca i n ei quali esso non d à ris ulta t:. attendibj1Ji, e allrj , l a cut interpre tazio11e r adiog r afica riesce i11a1agevole. Ql1es.Le riser ve si allarg·ano qua11do si tralta di so &ti l uire l 'l J. a tutte le altre indag~ni s ulla fun zio11ali là r enale. B oNANOl\IE

D 'AGNOLO (1'rirs1e). - JJa pielografi a en,dOvenosa nella tubercolosi r e11ale. - Riporta l 'O. l a sua esperienza sulla tu.her colosi r e11ale, i11ettendo a confronto i r '.sultati d elle prove radiografich e co11 quelli d ell "irtcligo caru1inio·, e g i u stificandone : risultati cliscord an .tJ p er la differente sed e d ~ eliminazio•n e d al gl omerulo d ell 'urosel ectan , d el1'epiteljo tu l)ulare de11 'i11cligo .

l ' avverlenza di esser ca11Li i1ell 'u so d ell ' Urosslect ~11 i1ei ban1l)ini. J'i.; vero ch e il su o i1npiego qualche volta rivela affeziorl.'. ch e altri1ne nti i1011 · avre.bbero potulo esser messe i u evide11za, i11a i1ei bambini l 'eli1n) n azion e è irregolare ed i11 certj casi fo.11te t alor a di errori. O sELLADORE (~ 1 nclo va) . - - S l u<lio sp er i rn,e11lg.le sulla tossi ci l à dell ' uroselec lan. dopo legai ara u 11i o bi lal.eral e degli ureteri. - L 'O. h a s tud ia to quali effe tti l 'uroselectan avr:ebbe · p o tuto aver e i11 istato di i11s ufficien zu r en ale . L a con clusio·n e n e è stata che esso è p erfetta1nente innocuo. Un r eperto interessante accessor~'° è emesso dt1rante le esperienze. L e iniezioni ipertonich e di cloruro cli sodio sembrano ~nfluire favor evol111e11te sullo stato di intossicazior1e cr ealo d alla soppressione :.mprovvisa della fun zione r enale . 1

RAVASJNI G. (1"riesteJ. - I .'esarne ·d ella jarizio 11e r enale co n, l .u roselecla1i. - Dal l)aragone d ei risultali for11iti dall 'urosel ec lan co11 gli altri esa1ni abituali d ella funzio11e . r e11nle ' ris ulta com .e alcunj dati propri del 11rir110. sor10 perfet la111e11te ~·dentici con que.l li degli altri da t empo· u sati. VELO · (PadoYa) . L a p ielografia endovenosa n.ell 'esp er ierize della ( :linica c/i l rurgica d i Padova. - , Il contribt1to dell 'O. è i1otevole, in qua11to che si rifletle S Ll 60 casi di ir~divi clui affe·tt: o sosp e tti di lesioI1i de.Ile vie uri11arie. L 'esp erienza dell 'O., g·li pern1 e tle df co11cludere con1e l 'urosel ectan abb~·a n o11 solo un a Ye11ire p er la pielografia endove11osa, i11a cb e de]JJ)a r appresentare 'il 1nezzo di co11trasl o ideale p er quella · r e Lrog·rada . •

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Inl erve11g·ono, d o1)0 l e con1unicazior1i su acce111'ale n ella discu ssione, s ul t eina di r el azione:

FASIANI (Padova) . - Per ov iur e a qual cuno dePi elogr afia en doveg li inco.n venienti offePti dalla troppo r ap ida el!nosa e furizion.ali l à r e1iale. - L a co111u11icazio11e minazione cl el1 't1roselectan l 'O. h a propos to e vuol esser una i1o t a preventiva e porta solo d ei studiato vari artìfizi atti ad os tacolare lo svu ot aconfronti tra i risult alj d ell 'Ur oselecta11 con l a n1e11 to del b aci11etto l~ssi sono l 'u so· d'., d e termiprova d el Volhard e il coefficente fun zio·n ale di Boe1ning h a u s, riservand osj con un ulteriore con- · n a ti (ar111n.ci, p osizionj sp eciali d el p aziente . Per dis ting·u er e p oi l e 01n bre r en ali d a quelle intetributo d ~ g iungere a concl1.1sior1i d efinitive. , . stinali, l 'O. pe11sa cl1e sia opportur1 0 erv:r si di l astr e s~ereoscopichc. GoRTAN ('fries te). - P ri1r1e esp erienze sulla pielografia enliove n.osa cOl nuovo prepa1·alo « Ab r OL1ct:1TENBERG (Be rlino) . - I11leryjene ro11 la su u dil >). Venti gr ah11ni cl = questo nuov9 .prepa-, a uto·r e vole parola i1el dibat l ilo: egli s lesso n on sa rato rieSC0110 Sllfficien li per ott enere eccellenti p er q u ale r agione 1'ur. 11011 dia i1e= b a n1bini cl ei r adiog ramn 1i, ch e r aggiu11:gon o la &~essa intensità reperti sodd i. facent i : probabihne11te p er il i11edi quelli forniti dall 'lJroselectan. La indicazio n e t eoris1110 Laruto clifficile a co1nbat ter i o aJl 'elinudei due prep ar ati, come si può desumer e dalle n azio11e della sost a n za da p a rt e clel fega to·: del film presen ta te , s1 sovrappo·n go110 esatta111e11te res to è èl 'accordo con i roll eg·l1i Bo11n1101ne ed n~ 2 casi . Ascoli R. LCLLA ( Livorn o) . " La pielografia endOven.osa. PAVONE (P alcrn10) . Anche 1·o.. : è.• ÌI1ter esAnche g li attinogr am1ni dell 'O. coufer11i.ano l 'u sato d i o l tenere 1.111 'imagjn e totale con Le111pora. t =lità clcl inctodo sp ecie nelle an omalie uri11arie. nea d el b acinetto e de l} 'uretere , j qt1ali s i alterOccorre · però esser caL1ti 11elle con cl11sioni dedo~­ 11ano n el loro svuotan1ento. l~gl i riempe Ja vescjt e da questo nuovo m eloclo d i indagini ch e i1on ca di Jjq11ido ed esercita s11 d!, e a u11 a co1nprescl eve an dar disgiunto cl a tutti g·Ji altri abitt1ali , sione, in uffla11clo rl 'aria u 11 palloncino introrlotto anch e n ei ras\ norn1alj oltre che =11 quelli p an el r e l lo. tol ogici.

DE GrnoKCOL1 (\ re11ez =.a) . -

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Nrs10 (l~~r i ) . - -- u ll 'u rografia co·n l ' Ur oselecl a n . Con il contributo d e11·o., vie11e co11fer111a ta

R i'.. poncl e rin g razia11do ll1 l li i rol l egl1i della l oro a 111a]Jjlità e p e r I 'int er e, ~ e preso R AVAS l 1. -

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a11 ·argon1en.to d el qual e eg1i è s Lalo relatore. 111 ger1er e egli è a11r h e d 'accordo con lutti ; solo dissente da Asco,l i Il. <Jttando ques ti afferma che l a pol ~ uria favorisce la ii1lensità delle imagini; avenJ .do egli cons,t atato 1'effel1.o opposto.

Esaurito ! 'argomento cc Uroselec1la11 » si susse·g uirono altr e comt1nicazio11i su argo·m enti vari.

Discussione. 1'ARDO (Paler:n10) . - Don1a11da se durante l 'esan1e praticato con l 'indico-carminio, la, diuresi fosse scar sa o abbondante, in quanito che è risaputo ch e eliminazione ritardata e dil1resi scarsa i1on hanno valore se non si presentano in un tempo deLer1ni11ato, i1on :nferiore alla mezz 'ora. VALno,~ r.

- Risp onde come lo s tato di deficienza ft11uion ale fosse stato rivelato da più prove.

PAYONE (Palertr10) . ~ I l dolore llelle affezioni renali. - L 'O . partendo dalla cons ideràzione ch e BoNANOME (Roma). Piuria rertale bllaterale il dolore renale è dovuto all 'irritaz:-0 ne delle terasetlica. Bench è ogni indagine baitleriologica n1in;1 zioni simpatiche che provengono d ai n er vi eseguita. s \a p er ge.rmi aerobi ch e anaerobi fosae renali, ba sottoposto .ad una acuta disamina i risultata n egativa, l 'O .. ritiene ch e l a cau sa di vari i11etodi pro1)osli: enervaz:one alla P ap in , una piuria renale ))ilaterale osser vala, fosse dosimpaticotomia periarteriosa (Leriche), simp ativuta ad un g er1ne, sft1ggito a tutte le suddette c-0lisi chirr1ica (Pavo 11e), resezione del XII dorsaJe ricerche. • "e I 101nbare (Kappis), ramisez ;!<l·I le del simpatico . oorrispondente (Pieri e Bro·g lio0. L 'O. g·iunge alla Discussiorie. conclusion e che il. su o metod<) per la semplicità a ~radurs i in a tto e per gli effe t ti terapeutici rag~lAROGNA. Si associa all 'opinione de11 ·o. degiunt i, sia il preferibile an ch e perchè il · ripri stifinendo ·tali p iur'.e come dovt1le ad agenti n on no delle fibre lisizzate impedisce tutti quegli efdi1nostrabjli. fetti dannosi ch e non si possono evitare con g li altri metodi. LILLA (Livorno) . È d 'avviso con1e occorra esser assai g u arui11ghi nell 'a1nmetter e tali forCr~r.\tTUANO (Tori110) . Graridi e1nalurie di orlme. Egli stesso di fronte ad un caso simile, pra.gine pel1;ica. - Ver1g·o·n o riferiU due casi, as-sai Licò una lombotomia esplorati.v a, · sospettand0 i11teressanti, 1 1ei qt1ali I 'intensa en1a turia n etta1 • trattar si di una tbc. Il r e11e tUittavia sembrò 11or1 men ~e monolaterale indusse tutte e due le volte male e fu l ascialo stare. Si for1nò tuttavia una ad t1na n efrectomia. Le alt eraz.:Qni er ano limitate fistola ch è no11 si chi use e ch e costrinse ad una solan1e11te alla pelvi. Nel primo d ei casi fu riscon n efrec tomia, , la quale a distanza di· poche settitra la u11a lYlacca leucoplasica e una semplice placm .ane dal prin10 ir1tervento d ~n1os trò l'esistenza ca di infiltrato. linfocitario D:ell ' altro. 1'ali fo·r 1ne di nu'm .er-0si noduli tuber col ari disseminati iB di iperplasia fl: nocluli linfatici rim<;ing.ono rare tt1tto il p ar en chima. sebbe11e g ià desrr i tte cla ·vari autori. 1

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BoNANOi\LE. prof_ l\[arogna.

Discussiorie. ~IAnOGì'iA

(Sassari) . - Jliliene ch e l 'ematuria sia legata pii1 all 'infiamn1azio11e cronica e consecut:iva i1eoforn1az ione di fo·l lico1i e vasi ch e non alla iperplasia det follicoli }j11fatici c~ 1hstatati. Penn ucc1 (l~olog·na) . - l\nche l 'O. h a osservato due casi di grave ematuria di origine pielica: nel prin10 di ess!. fu necessario ri correre alla nefrecwmif.1., nell 'altro fu sufficiente il l avaggio d el bacinet to con Hen1os lil . rispoi1cle: con1e si a d ' av~iso che i follicoli ii11fatici, l a cu?, prese11za nei r eni normali u1r1ani è controvers-a , D;On possa èsser la causa del l 'ematuria. Ricorda ancora come l 'esame batterjologico nei s11oi casi risul ~a sse negativo. CHIAUDANO

, .ALDONT (Roma) . L e alteraz ioni della funzione renale n.ellc lcsiorii unilatera.li dèl rene. • L'O. attira ] 'a'tten zione su alcuni evidenti stati di ;pQfunzione che si manifestano. nel rene sano i11 presen za dcl1' ade1fo inal ato . Le prove abituali u sate p er sagg iare lo &"talo ft1nzional e d el r ene, dimos trano, dopo I ' intervento d em olitore dell 'ore-ano malato, con1e l a :funz ion e diminuita d ur ante l a m al a ttia possa di p o: rilor11are 11ormaJe .

Rispo11de che è d 'accordo

col

PAVONE (Palermo) . Valore dell 'albu1nosuria nelle affeziOni delle vie urinarie. Studiati i vari corpi · albuminoidei ch e sj trova110 n elle uri11e, l ' (). r iporta j risultati di alcune sue ricer che sulle albumosi prat ~cate in 40 individui affetti da· varie aff~zio11 i dell'apparato urinario. La presenza di tal e sos tan za nelle uri11e è Tara e 11 un è caratteris tica di alcuna affezione; la sua ricerca quindi no11 11a alcun valore pratico.

DE

G1Ro~~coL1

(Ve11ezia) . - Eslirpaz iOrte totale (lella vescica e sostiluz iorie dellai stes$a cori ansa in.testinalet In u11 r.aso di epiteliori1a d ella vescica l 'O. praticò l a cis tec tomja ed impin11tò con su ccesso gli tire leri !n tn1 'an sn esci u a, econdo Makkas. •

Discu ssiorl e. CAssuTo (.l101na) . - l~ ilj ene preferibjle far precedere alla ci stec lo111ia 1111a doppia pieloton1ia. SABATuccr (Ro1naì . - Chiede dettagli circa la sutura deo-li ure téri Jloichè l a tecnica abit11al• diffic ilrr1ente garan ti sce della pericolosa stenosi . ..-


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SEZIONE PRATICA

BRUNI (Napoli). - Purtroppo gli esiti 10 ntani della cistectomia non sono dei pi1ù ·nr illanti. Bjsogna scegliere i meno pericolosi. L 'O. 01 1indi ritiene preferibile abboccare gli ureteri :-.1la cute d~ll 'addome. 1

PERRUCCI (BQlogna). - Si associa alle vedute di Bruni ~ riferisce di una signora che uffetla da tubercolosi renale andava soggetta a terribili dolori vescicali. Per escludere la vescica, fu i1111estato l 'uretere alla cute. In questo stato le 5:>ff~1énze si ID:it 11 garo~o di molto e la pazier1te 1-:<•tè vivere ancora tre anni.

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N1s10 (Bari). - La cistite incrostata. Dal1'esperienza des11nta da due casi occorsigli,. l 'O. ritiene che la c11ra della cistite incrostata debba esser rappr~sentata dal raschiamento della vescica a c:elo scoperto seguito da un prolungato drenaggio ipogastrico. Di$cussione.

LILLA (Livorno). -- D~sidera sapere il r eperto istologico dei casi, in q11anto che la cistite incrostata è rara, mentre è frequente la presenza di incrostazioni s~ cistite ghiandolare o cistica.

no spesso a ematurie, terminali di solito, e sono a sede diffusa. Per curare queste c 1;&titi da cocchi comuni, sulle quali si impianta e prevale qualch e volta il coli, biso·g na acidificare fortemente l'urina, inediante somministrazione di acido cloridr:co diluito e dieta acida, l.lrotropina. Nelle forme emorragiche la vescica dev 'essere lavala con H 2 0 2 diluita e soluzione di sali d ~ argento. Nei casi ribelli di cistiti da cocchi, è bene favorire o addirittura provocare l a trasfoirmazione di esse in un 'i11fezione qa coli sulla quale i noptri mezzi possono meglio spieg·are una loro azione terapeutica. 'l'ERRA AERAMI G. (Firenze) . - Contr-ibuto alio stu.dio e al trattamen.to de( diverticolo della vescica. - L 'O. ritiene che i divertico1:: vescicali non debbano esser n ecessariamente con geniti: b asta una causa occasio.Qale che o,s tacoli il deflusso normale dell 'urina ~ che forzi ii punti a deficiente sv~.Iuppo muscolare. In un suo caso. operato per via ex1.ravescicale ed extraperitoneale, si tra·ttava di un giovane di 34 a. sofferente da tempo di cistite, prostatite cronica e vescicolite d. L'in·t ervento condu~se a guarigione il paziente. MELANOTTE C. (Torino). Reazioni vescicali tardive a legature in seta co:ntigue. - L 'O. ha pot11to osservare e c11rare con successo tre casj di r eazione infiammatoria, con esito i.n ascesso, svoltesi intorno a dei plinti di seta messi 10 anni prima per la c11ra di u11 'ernia inguinale. Tal ; episodi avevano provo·c ato una netta sintomalo- . logia vescicale che scomparve dopo l 'i11cisione dell'ascesso. · 1

'f ARDO (Palermo). -

Si associa alle vedute di. Nisio in quan to che l a sua esperienza si sovrappone a quella del collega. •

Nrsro. - R:sponde ringraziando del contributo i colleghi e ritiene come anche in assenza del preparato istologico sia difficile confondere le incrostazioni con l~ IJlacche di cistite incrostata. - AscoLI M. (Roma). - Cistiti ulcerose non tubercolari. - Insislte l 'O. sulla necess:.t à di poiftare a11cora dei contrib11ti sulle cistiti ulcerose, poichè esse possono facilmer1le esser scambiate con le tubercolari, qt1ando invece possono guarire benissimo con lavaggi di n itrato di argento. Egli stesso ne ha osservato ultimamente un caso. Discussione.

PERRUccr (Bologna). - L 'O. ebbe campo di osservare una cistite ulcerosa ·t anto grave da esser ritenuta come l 'espress~one dj un carcinòma e tanto avanzata da richiedere l 'anestesia epidurale per consentir11e l 'ispezione endoscopica. Con un trattamento appropriato la malata guarì. SAS o. (Budapest). - contributo alla patogenesi, patologia e terapia della cistite emorragica. - Contrariamente alle antiche o·p inioni,. l 'O. ha potuto c:onvincersi, che molte cistiti apparente1nente p,rimiitive . sono in real tà seco11darie ad altre af~ezioni llell 'albero ·urinar?p o di organi contig·ui. Non solo, ma inentre la cisti.t e da co·l i è secondaria o ad. una malattia delle vie urinarie superiori o più di rado degli organi ge11itali~ la causa delle altre cistiti apparentemente primitive è in genere un 'infezio11e da cocchi banali. Spesso l 'infezione è monom :crobica: il coli si trova nelle cistiti croniche, i cocchi invece non solo in quelle acute spontanee, ma anche in quelle a decorso prolungato e recidiva11te. Ma è anche notevole il fatto che 'lueste cistiti_ da cocchi, si accompagni-

Discussion.e.

BnuNr. - Benchè non sia raro osservare di tali casi, l 'b. r:tiene unico il caso di . Melanot te, per la grande distanza di tempo, con cui si presentarono le complicanze vescicali . VELO C. A. (Padova). - J_,a ri~erca del residuo vesci'cale nei prostatici . con la iniezione endovenosa di Uroselectan. - Per evitare l a possibilità dj cornplicanze nel cateterismo di prostatici con urine asettiche, l 'O. propone lo Situdio del residuo per mezzo dell'iniezione endovenosa di Uroselectan. Da tempo egfi u sa tale procedimento le cu~. modalità si imagina facilme11te e se ne trova contento. LILLA P. (Livorno). - Non condivide l 'idea del collega Velo: primo perchè il timore di siringare i prostatici, anche con l1rine asettiche, gli senl.bra esagerato, e poi perchè !l radiogramma n on ci dà la misura esa tta del residuo, cifra detern1in a11te 0 1 meno l 'inter vento. BRUNI. - Vorrebbe riservata tale proposta ai mieli.lici con <l~sturb i urinari, nei quali ?l cateterismo1 può riuscire pericoloso, ma non i1egli altri malati; nei qual~ esso può dare risposta a parecchie don1ande. VELO. - Ri })Onde che pur apprezzando le obbiezioni mossegli, preferisce seguire la pratica proposta nei limiti del possibile.


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IL POLICLINI CO

C. (Torino). -

Osservazioni operatorie sulla rottura dell ' uretra 1nembra.nosa per traumi iridiretti. 111 un caso cli rottura dell 'uretra i\.LEs10

i11embranosa sen za con co1nitante frattura delle o a del bac\no, n on fu possjbile procedere alla ulura dei due capi rotti, ma si dovè limitarsi ad un semplice ravv:_cina1nento delle parti mo lli vit ine. L 'O. per spiegare. il meccanismo1 patogen e~ ico di t ale reperto pen sa che esso debba così esser riass unto : spostamento delle ossa pubich e, stira111ento del djafrarnma urogenitale, azio•n e antag·o11ista dei 1nuscoli retto-uretrali, rottura del1'uretia. 1

Discussione.

· LILLA. - Le ricercl1e sulla funzio·n alità epatica n ei pros~a tici, sono assai importanti e dovrebbero esser eseguite se1npre: forse così si potrebbero evitare alcuni casi di insuccesso nei, quali la morte d~l pazie11te sernbrava potersi escludere, dato l 'ottin10 ri sultato delle prove abituali. CH1AUDANO. Anche l '0. accenna all 'importanza d~ tali ricerche, poichè S<)ln noti ·i rappoot:, funzionali tra rene e fegato'. Cn..ENTO M.

'l'Anno G. V. (Palermo). -

· Trattamento delle uret r i ti cro niche gonococ.c ich.e con gli autofiltrati polivalenti. - In nove soggetti affetti da uretrite

cronica e sui quali avevano fallito i più diversi sistemi di cura, l 'O. ha sperimentato1 co n successo gl~ auto.filtrati polivalenti. Tale risuiltato così brillan te si d,ovrebbe riferire alla modificazione del terreno, nel quale è annidato il germe, proYocato appunto dall 'autofiltrato. 1

(Napoli~ .

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Eosinofilia negli stati

Dalle ricerche cliniche e sperimentali dell 'O., sembra che nei malati di prostata l 'eosinofili1a più o meno costante sia dovuta alla stasi urinaria e allo stato di deficiente funzio11e r enale, specie per la congestione. Nei c:ini la legatura di t1n uretere induce dapprima ad un aumento dj cellule a protoplasma diffusamente eosinofilo e dopo 2 mesi circa a cellule con 11ctte gran11laz:!)tni eosinofile. di ritenzione urinaria. -

***

D isc ussione.

LILLA (Livorno). - Pur rallegran,d o,si degli eccellenti risultati ottenuti d al collega, pensa che n elle uretriti cron:.che, 11on si debba tralasciare la cura meccanica. Poichè le lesioni anatomiche delle uretriti1 in,veterate prevalgo no alla fine su quelle batteriologiche. 1

SABATucr. r R. (Ron1aì . , . -- Chiede notizia su dettagli tecnici sia nej1 rigl1ardi dell 'allestimento che d ei t erreniJ adoperati per le culture degli autofiltra1 i. 1

(Torino). Raccomanda oltre la cura praticata dal Tardo , l 'inclagine dello stato della prostata e vescicoJe, onde escludere affezioni a carico d1 qt1esti organi. CHtA t rDANO

TARDO, risp,o nde: che in fon,do bisogna arrendersi a! fatti constaitati e come gli autofiltrati r aggiungan o la guarigione da so·l i, almen<;> nei cas!. osservat! da lui. L'azione di tali prodotti è di indole verosimiln1ente biologica, divers,a quindi da quella offerta dai comuni medicamenti. Lozz1 V. (Roma). - Sull 'ematuria nei res·t ringinienti uretrali. - In, tre casi di r estringimenti uretrali, l 'O. ha osservato delle ematurie impo11e11ti ch e cedettero solo' aJ cateterismo vescicale. I .. a cistoscop,i a prrtticata poco dopo· dimostrò l 'origin~ vescicale d~ tali ematurie, legate a fenomeni rong·estivi. FrLIPPA C. (Roma). -

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I.,e l esioni della funzion.alità epatica n ei prostatici. ·- L 'O. insiste sulla

11ere .. ~i là d{ stl1d iarp la fttnzionalità epatica nei pros tatici riten zi.onisti. Tali ricei::ch e debbono esser eseguite per aver e llll i11dice alla operabiliità e clella re sisl cnz~ del! 'individuo da sottoporrsi all 'j11terYe11lo. Tali le con clu sioni basate sullo stufl io di 24 prostatici ritenzionisti e sulle ricer ch e per j rr1e11tal'. .

Il prof. J. STtTTZTN di Berlino ha presentato con premesse teoriche e ha proiettato poi un suo film personale dal titolo « cinemascopia ». Si tratta di 11n 'invenzione d avvero singolare: dopo molti an11i di ricer ch e ~ tre a11ni di tentativi l 'O. è riuscito a costruire un cistoscopio, la cui illuminazio11e consen.t e la presa cineIUatograf~ ca della vescica, sia allo stato cii riposo che durante i suoi movimenti. Così so110 stati proiettati esempi di vescica l1orr1nale e a co]{»nne, ureteri dopp=,, cisti dell 'estremo inferiore dell 'uretere, papillomi .e loro elettrocoagulazione. Le imagini so no chiare e dimos.trative : l 'apparecchio ha certo un avve11ire, poichè le s11e applicazioni S:O·n o state tras1Jortate, co,m e fu dimostrato da un 'altra film, a.nche nel campo delle affezioni toracich e, e via dicendo. E. MrNGAZZINI. 1

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XIX Congresso Stomatologico Italiano. .

Il XIX Congresso Stomato logico Jtaliano, promosso dalla Federazioine Stomatologica Italiana, ha :lVlltO luogo a Venezia dal 15 ar 21 settembre 1930, con largo intervento di colleghi italiani e &4:.ranieri per la contemporanea assemblea di 'soci dell '« Associ.ation Stomatologique Internationale » quale preparazione del futuro Congresso Stomatologie() Internazionale (Budapest, se ttembre 1931). L 'inaugurazione avvenne n ella sala Napoleo1n=~a del Palazzo Reale con le autorità rappresentanti il Governo, la città di Venezia, il Sindacato Medico, l'Ordine dei Medici. Le sedute furono tenute nell 'Ospedale (::ivile contemporaneamente ad una bene organizzata esposiz~one storica e di materiale tecnico e scientifico relativo alla specialità <Kio11 t oiatrica. Al Congresso furono svolte tre relazioni. La prima, esposta dal prof. CmszYN~KI, dell 'U?i~er.sit~ ('l: Lw6w Polonia sulla T ecnica delle iniezionz 1

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alla 3a e alla 2a branca del trigemino a scopo ane-


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$tetico, e nella cura della nevralgia di questo nervo colle iniezioni dt alcool, fu illustrata da 40 proie-

zioni e da una filrr1 cinemato·g rafica. Il relc;ttore· sostenne che per ottenere i.I successo con le iniezioni profo.n de al forarne .ovale, al ganglio di Gasser e a] forarne roto.n do·, n ecessitano tre condizioni: che la testa del paziente si trovi in una pos:iJz]OIJ.e C<)stant e, che la direzione de.Il 'ago sia orientata secondo il s~ste1na dei .tre piani e che il percorso dell 'ago sia conosciuto. La relazione svolta dal prof. BERETTA di Bologna riguardava Le basi scientifiche e pratiche dell'amput~ziOne della polpa. Il metodo deve considerarsi di valore scientif'.·c-0, almeno quanto quello classjco dell'estirpazione, nel cas·o in cui esista una condizione di sterilità necessaria al fine di favorire il processo di riparazione hiolog·ica, il ch e si avvera specjal:m,ente quando ~i fa subìre alla polpa vivente l'azione necrosante e sterilizzante dell '.arsenico .. Il prof. PAL ·\.ZzI di Pavia riferì sul tema: Mete raggiunl:e e controllo biologico ~ella moderna terapia radicolare, illustrando :.stologicamente ed

esponendo roentgenograficameI1;1te, le possibilità raggiungibili con una logica t~rapia delle radici, contro;llata biqlogicarr1e11te. Delle l '28 comunicaz:·oni presentate, 63 erano ·di stranieri, e ben 200 furOI1=0 gli stranie~i accorsi a . Venezia ad attest are l 'al ta considerazione con cui vie1~ tenuta all'estero l~ classe sto·m atolo·g ica italiana, ormai all 'avanguardia 11el mo ndo per la provvida e defi·nitiJVa legge· fascista che· ha voluto ammettere, l 'odontoiatria fra le specialità medicochirurgicbe ed ha impostq l 'inseg11amento di questa 111ateria durante il currjculum di Medicina e Chirurg·:.a nelle Univer sità. Lél leg·gc italiana viene presa di norma dag-li stom aJtologi str3nieri. .Al banchetto, sociale, tenuto si all 'A11)ergo Excel sio,r ~l Lido, ! colleghi rappresc11tanti dell '1\.1nerica, del B~lgio, della Franc:·a, della Germania! dell 'Ol a1~da, della Polonia, del Portog·allo e della Svizzera,· at1sp·i caro•n o che la via tracciai:a dal nostro paese nel campo stornatolo- . g1co fo sse ben presto seguìta da tutte le nazio·11i. Il dott. AsGIS di New York, in una com11nicazione àl Congresso, parlò delle diffico ltà che s'i11contrano perchè la Scuola Stomatolo·g~-ca o Biomedica possa ri11scire vittoriosa sulla Scuola Dentaria au.tonoma o Scuol a Bipmeccanica: ragioni d'interesse specialmertt.e. Le due scl1ole si differenziano nei limitjc e n ella concezio·n e scientifica . Nei l ~-1niti: perrhè obbietto della Scuola Biomeccanica è la considerazio11e dell 'uni.Ità (< dente ~), mentre per la Biomedica è l 'unità « bo·cca ». Nella concezione sc~ientifica: perchè la prima è basata su concetti di. scienza tecnica e di alt.re scienze, la seconda sull a medicina scientifica. La prima co11sidera ]a « pratica odontoiatrjca » come un tipo d~· professione a sè, non analoga ad altri tipi di -pratica Jr1edica spe-cializzata, la seconda la considera come una sucldivis.ione della pratica medico-chirurgica. Anal0.g·a1r1ente, · il dott. lVlAYER di Amsterdan1, in base a 7 anni d~, cure· in un Is~ituto Medico per medici fondato nella sua città, riducendo al lnassimo le estrazioni e le cure radicolari (con che venne d1 conseguenza diminuita la protesi e la p:ratica delle capsule d 'oro e dei denti1 a perno), potè dimostrarè al Congresso che l 'Odontoia1

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' SEZIONE PRATICA

tria, ~sercitata su base medica, cioè la Stornato~ logia, può conservare i de11ti · senza ricorrere affatto alla protesi .. La . grande differenziazione della nuova special :'1à stomatologica cor1sisterà nel fatto che essa, al corrente dell 'eziologia delle lesioni, potrà stabilire una tecnica ragionata ·per trattarle, e soprattutto potrà valersi• ·di meto·d i medici per arrestarle nella ]oro evoluzione ecl anche per prevenirle. I cong·ressisti potero·n o assistere a sedute operator:·e con il sen .. prof. GronnANo e CQl prof. CHIASSERINI nei loro reparti chirurg·ici presso l 'Ospedale Civile. li"'urono inviati telegrammi di' omaiggio a S. M. il Re e a. S. E. Mussolini. e fu stabilito che )1 prossimo Congresso i~ az~on,ale abbia 1uogo nel 1932 ~ Cagliari per dare agio agli ItalianiJ di poter intervenire l 'anno venturo al Congresso Internazionale Stomatolog~co di Budapest. Il giornale «La Stomatologia», organo ufficiale della Federazione Stomatologica Italiana, pubblicherà le relazio·n f e tt1tte le con\unicazioni presentate al Congresso di Venezia. A. PIPERNO-. .

IX Congresso di Medicina del Lavoro. (Ro·m a, 16-17 ottobre 1930) . lliunione no-n affollati:l come ~ Congressi di ìvlcdi'r.ina e Chirurgia, ma pii1 i;ntima, quasi fan1il =ar e. Attorno al prof. L. ·Devoto (alla cui fede ardente e· lungim,irante si deve lo sviluppo, in Italia, di questa imp ortante bra11ca della medicina che ora, con I 'allargarsi dei concetti della i11edicina sociale, sta pren,dendo p=·ù largo respiro) una schiera dì anticl1i e nuovi discepoli e di rn,aestri, che ora so·n o riuniti anche inaterialn1e11te nella Soc:ietà di Medicina del Lavoro, fondata lo scoTso anno in, Nap_oli. Partecipavano alle sedute i proff. L. F errannini, L. Carozzi, del Bureau international du travail di Ginevra , N. Castellino1 G. Loriga, A. llanelletti, Quarelli., Preti, D:,ez, Pro·s.peri ed altrj delle Ferrovie di Stato, P. D ' :\.1essandria, Ajello, Giannini, Neb,u loni, ecc. oltre a molti giovani, spec:.almen.: e della Scuola na.poletana. Assis.tero,n,o alla seduta inaugurale il prof. Zeri (nell 'aula del quale si tennero le sedute), il sen. prof. Giordano, i' proff. B:1lan cioni, P. Caste1lir10, ] '011. Morelli, il dott. Tommasi:Crudeli della Sanità pt1hb·l ica, il ge11. Ferrero di Ca val]erleone, e molti altri. 'fema ur1ico del COng:resso, sul quale si svolsero anche le comunicaz:oni, la Patologia da polve ri. Teina essenzialmen1e moderno che, come ha fatto rilevare -il prof. DEVOTO nel discorso inaugurale, non è limitato ai soli lavorator~, m a investe anche tutti g'li 4bitanti delle città e che è qu:ndi di grande portata sociale. I tre relatori hanno svolto i] tema sotto diversi aspetti, in modo da darne un 'idea esatt a e con1pleta. 1

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Il prof. S. CAccun1 ha trattato l 'eiiologia e la patogenesi delle malat tie r espiratorie da polveri

ricordando, fra l'altro, !l valido con1ributo degli italiani st1 ques:o arg·omento. Definisce il concetto di malattia da polvere, comprendente tutte


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IL POLICLINICO

le affe~ioni 111orbose a carico delle var=e parti . dell 'apparato r espiratorio dovute all 'inalazione di polveri stre ttamente collegate al lavoro a cui il pazient~ è adibito e riserva quello di pneumoconiosi a~ soli casi di fibrosi polmonari dovute alle polveri. Classifica le polveri in due grupp·i : 1) ad azione meccan.ica e 2) ad azione chimica e si addentra 11ello s tudio d elle diverse lavorazioni p olvero·se e su gli effei_ti qi queste sull'apparato respiratorio Inter essaD:te è il m eccanj smo di azione, diverSo a seconda delle varie · polveri e d eiterminato da ·fattori mecca~:.ci, chimici, biol9gici. Largam ente e completam ente , studiat e sono le cellule da p olveri, di cui s~ ammette la funzione istiocitaria e che sono considerat~ come p arte del sistema reticolo-endo~eliale . . . .i\ccenr1a all 'asma bronchiale da ~lveri ed alle compl!cazioni delle malatt~e polmonari da polveri, met.ter1do, d a 11ltimo, in rilievo l 'importanza d ella costituzione individuale 11ell 'insorgenza di ID:alattie da p-0lv_e ri. . 1

Sull 'anatomia patologica e su lla clinica delle malattie r espira torie <la polveri ha riferito il prof.

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dott. M. SGA1\IJ:3ATI mostrando una ricca serie di radiografie (altre ne espose il prof. CARozz1) a ·proposito delle quali si accese una vivace ed i~te­ ressante discussione, obbiettandos~. che aspetti identici a quelli mostrati con1e tipici per il pol1no11e da polveri si trovano anche in altre for111e cliniche. Il che, naturalmenle, ci porta a concludere che la radiologia, se pure è un valido suss idio, non · è suffìciente da sola per stabilire la diagnosi <li pneumopatie da polveri. ID:teressanti anche le d!.ver se comunic~ ioni ; fra cui citiamo: quella d el prof. DEVOTO sui climi ed acque minerali nella profilassi e cu ra delle pneiimoconiosi, a proposito della quale 1'0.

ha i11formato della prossima apertura d~ll a filiale della Clinica del Lavoro di Milano, in Salice pe1 la cura delle malattie da lavoro; quella qel dott. GALLICO sulle a/fez.io ni r espiratorie dei lavoratori della tartaruga., del prof. L . FERRANNINI sulla p atologia dei lavoratori Q,ello zolfo (a proposito, perchè si dà a, tal.e malattia il no.m e di theapneumoconiosi, anzicbè di tiopneumoconiosi ?), del .p rof. QuARELLl sulla colesterinemia nell'asbestosi , d el dott. SANCHIRrco Sl1lle affezioni respi r atorie dei cemen.tisli, della dott.a SORRENTINI su casi di calicosi studiati" anatomo-patologicamente, dell a avv. PoNTECOn":ro-l?ERTICI Presidcn te dell 'Un =one nazionale delle donne lavoratrici e di parecchi altri. A11 ·11ltima seduta del Cong·resso intervenne S. E. Alfieri in rappresentanza del Min;stro delle Corporazioni che portò ~i Congressisti il saluto augl1rale e la calda p arola incoraggiatrice. Da u111mo, il prof. RANELLETTI espose lo stato dell 'insegnamentto rlella medicina d el lavoro in Italia ed il programID:a del Corso di specializzazione in m edicina d el lavoro che si terrà nel 1930-32 a Roma . Ven11ero p(')i presentati diver si temi p er il Con gresso da tener si a Milano nel 1932. FILIPPINI.

E. CoP:rA, d escrivendo l~ affezioni delle prime vie aeree, quelle della trachea e dei bronchi, e quelle d el parenchiID:a poJmonare, della pleura e d elle gh~:andole, dopo avere dato alcunj cenni di fisiopatolog ia. [n ri g l1ardo alle pneumo.pat:ie cro niche, egli le divide iD: ·due gruppi: 1) quelle determinate da polveri ad azione nettamente locale, m eccanicochimica e 2) quelle determinate da polveri ad az:one umorale (anafLlattica) squisitamente qualitativa. Vi si aggiun,gono le associazioni della tubercolosi con le pneum·o patie da polveri e le • • pneumoconlOSI. Appartengono al primo gruppo la silicosi e 1'antracosi polmonare, oltre all 'asbestosi, la callcosi, ecc. Trattasi essenzialmente d!. pneumopatie cr oniche in cu~ la sintomatologia è sostan..,. Pubblicazioni del momento: zialme11te identica per qualsiasi tipo di polvere, con tosse ostinata, d~15pnea , scarsezza di sintomi Diagnosi differenziale fra organopatie e nevrosi' fisici, stato generale abhasta11za buono. 11 secondo gruppo comprende essenzialmente i . viscerali. (Proff. P . CASTELLINO e G. SCALA). PrezL. 1 5 noti tipi clj asma anafilattico. Accenna poi al- zo 1'associazione ·d~lle pneumopatie da polveri con la t11bercolos~ e le micosi, nQD:Chè con i· n eoDiagnosi e terapia delle ematurie. Parte TJ1eplasmi. dica. (Prof. A.. FERRATA). Prezzo L. 8 ' In complesso, i problemi clinici che si presentano· in @esti casi sono i seguenti: a) ricorn oscimento d el! 'affezione polmonare L'edema polmonare acuto. (Prof. C. FRUGONI, all 'esaID:e clinico .. in collaborazione coi proff. G. MELLI, E. PESERICO L. 25 b) identificazione eziologica della mal att~a e, e A. Lu 1SADA). Prezzo ql1indi, diagnosi differenziale con le affezioni che possono più frequenten1ente e p'tù fa cilmente simt1larle; la tubercolosi i11nanzi tutto e, molto 11 servizio militare e l'indirizzo costituzionalim eno frequentemente~ la micosi, la lue polmonastico in fisiologia e patologia. (Magg. medico re. i tumQri. prof. U. CAss1Nrs). Pr.ezzo L. 1 5 e) diagr1osi differe11ziale fra l1na for-ma di pol- . Sono. le quattro Relaz~r0ni in ext enso presenmone da pol vere pura ed una forma associat a a .t ate e discu sse al XXXVI Congresso della Società tubercolosi o ad altra più rara affezione. Italiana di ~Iedicina Interna. Indubbiamente importa11te per la diagnosi, oltre :i1la ricerca anamnestica è l 'indagine· rad:oloTali volurni, oltrech è presso la Segreteria della gica, l a quale p er ò <leve essere valutata soltanto Società Italiana di Medicina Interna, si posson o in rapporto con l'esame cliQico. o ttenere inviando il r elat ivo importo mecliante Ed appl111 to sull 'esame delle pneuniopatie da Vaglia Postale all 'editore LUIGI POZZI, Via Sipolvere sotto l 'aspet.t o radiolog ico ha riferito il st =·11a 11!, R0!\1A . 1

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SEZIONE PRATI CA

APPUNTI PER IL. MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA. Un nuovo concetto della nutrizione. La conoscenza deg·li alim·enti è lungi dal-· I 'essere completa. Ci sono componenti degli ali1nenti di cui poco sappia·m o la funzione , per esempio d·ell 'arsenico, del fluoro, del silicio, dello zolfo, ·del bo·r o e d.e l cobalto . Probabilm·e n te queste sostanze hanno solo fun zione stabilizzatrice o catalizza trice. Anch·e incompleta è la conosoenz.a delle vitamine. Inoltre gli alimenti provenienti da varie regioni presentan-o ·dell e d ifferienz·e ·di 001r1posizion.e chimica. Nonostante tutto ciò i m·edici continuano .a parlare di dieta b11.an ciata come se si trattasse di una r·ealtà scientifica . Questa ·dieta bilanciata è corpposta di latte, frutta, un cereale, verdure e forse a n che una qua lità di carn•e. N,e}· latte, oltre i soliti elem·e nti noti a tutti, si trovano varie sostanze che ·d evono .aver.e una certa importanza, m.a -ch e fino·r a s·o no s.t ate trascur.a te dagli studiosi e precisamente iodio, ferro, manganese e ram ·e . 1F orse uno stu·dio co1m pleto ·di queste sostanze nel }.a tte potrebbe spiegare perch è nei latlianti si ba così spesso un tasso emoglobinico e un metabolismo bassi. William W ·e ston (Th.e Journ. oj the Amer. JVJ edic. Assoc. 20 settembr.e 1930) h.a esami11ato c·entin ai.a di cam·pioni di veg·etali prpve11ienti da varie parti ·d·egli Stati Uniti. Egli, in collaborazione con Mc Clen don, ha trovato una notevole diffePen za nel contenuto minerale di veg·etali provenienti dalle varie reg·ioni ed ha notato ch e le foglie V·erdi sono la sorgente più in1portan te di vitamine ·e di elementi minerali. Inter·essante l ' osservazi on·e ch e n elle reg·ioni dove c 'è a lta frequenza ·d i g·ozzo i veg·etali contengono scarsissim.a quantità di iodio. Per quanto riguard.a la carn·e, gli AA. hanno potuto stabilire che gli organi interni sono sorgente miglior.e di vitamin,e e sali minerali. ·del.I.a carn·e dei muscoli. Il b en eficio che si ri tra.e dalla carne muscolosa è, quello di dare maggiori v.ari.età di aminoacidi . Le ostriche conten oo-ono not·evole quan tità di sostanze mi. n erali e per questo forse possono essere sostituite al fegato nella cura ·delle anemi·e. I ped iatri sanno che ci sono .d.e i bambi11i ch e l)Ur pr.esentan;do uno sviluppo somatico norn1.al e ·s on o psichicamente più tardivi di altri ed h.a nno un '.anemia .alimentare. Partendo dal con·oetto che il manga nese associato al rame ha importanza notevole n ella formazione dell 'e moglobina, si alimentarono lattanti anemici con spinaci ridotti a polvere finissima e in qu.antità v.a riabile d.a m·ezzo a ·un cu cchiaino da thè da ·aggiunger si alla dieta lattea. I n tutti i casi il miglioramento fu netto 1

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e in qualch.e caso il tasso emoglobinico aumentò in modo spettacoloso. In .a lcuni casi qu·e sta modificazione n ell 'a limentazione si feoe nell.a dieta della m.adre lattante e si ebbero risu ltati buoni tanto n·ella madre che nel figlio . ·Le carote e le lattugh·e hanno efficacia su:perior·e .a quel l.a ·degli spinaci prob.a bilmente perchè sorg·en te più abbond.ante di iodio, mang·anese, ferro e r.a me . Gli AA. si propongono di studiare l 'importanza ch e qu·este sostanze hanno se so·m ministra te a lla ·donna g r.a vida p er tutta I.a durata della gestazione. R. LusENA .

CASISTICA. La coxite gonocoecica. Secondo qua·n to ha osservato M. Lamy (Gauthier-Villars , ed ., Pariis, 1930) la coxite .gonococcica è più frequ,e nte di qu,e llo ch e si c~e de; egli, di .f atto, n e ha raccolto 11 casi personali e basa il suo studi,o su 180 casi. Si tratta ·di, un 'artrite grave d·eùl 'an,ca che deve esser.e riconosciuta precooemente se si vog liono evitare co·n segu.enze gravi; sen1bra più frequente n el.Ja donna eh.e nrell'uomo; l'A., a tale proposito, fa rilevare ch1e le artriti del pt11enperio so n·o .d i origine blenorragica. Po•s son o aversj diverse form,e; ma quella osteo-artic ol.are è a.a più .frequre nte; l '.articolazio11e ~i altera ifapidam·e nte re la sua distruzione comp•l eta non è r.(\.ra . Si possono a vere lussazioni patologjrhe ~ sfondamento del cotile con protrusione. I'~·ei ca i d e11'A. si sono avute sei lussazioni su 11 artriti. Alla ra·diografi.a, 1,e l.èsioni ri.v.eston·o I '.a spe tto·, ·della lussazion·e cong·e nita de ll 'an ca n el bambino, ·.e, n ell 'adulto, quello del cotile a doppio fon. do, co·n sublu·ssazio.o.e. Tt-nut1> conto dei dati raccolti, •l 'A. si domanda se il go.. nococco non sia all'origine di molte lussazioni dell 'an ca ·die tte congenite, di m·olte coxae varae, .di artriti d·e formanti ·e cronioh e .dell'età .adulta, ·del morbus coxae senil,;s. La progn osi è piuttosto grave. · Su 18 casi seguìti per 2 a·n ni , si sono avuti: 1 morto per settioemia, 11 lussazioni patologich e, 3 g uarigioni senza anch·ilosi e 3 attitudini viziose con flessione dell 'arto. Bisogna fare l.a diagnosi precooem ente ·e rioercare il gonococco, sia n ell'anamnesi, s ia 'nel liquido a rticolare, si.a facendo una biopsia ar~ ticolare. Tali ricerch e non sono a·l la portata del medico 1pratico il qua le, in pre enza di questa mailattia, farà l 'estensione continua associata o non a ll 'immobilizzazione ·gessa ta. I fenomeni ·dolorosi allora cessano e la lussazion1e patologica !PUÒ essere e vitata. Po·s son·o essere anch·e u sati, com·e ausilio, il siero ed il vaccino a nti·g onococclco. fil . 1

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CL POLICLINICO

l\licosi ossea primitil"a da '' Sporotricum Carougeani ,, Lstngeron. A. ed R. Sartory, M. ·e J. Meyer (Bull. Ac. Il! ed., 15 ]ug lio 1930) i'iferjscono il caso di una donna di 38 anni, ·J.a qualre accusava inten i dolori a·d un g i·n occhio 1d,a circa due a nni. Un intervento fatto· in ta] e e.p oca, e restato senza risultarto, avev.a fatto diia~nrosticare un pr·obabil1e mie1oplasso· be·n igno . . All 'es1m 1e ob·b iettiv.o 1:a p1az. ·priesenitav.a go,n fiore diffuso del ginocchio, con fluttuazione sensibil1e; lia pnessi one 1er.a ,d o,l orosa; .i.a c1ea·m b1u làzion·e p1ossibi1e. La J:~adi,ografia m ostra u·n a g r.a•n 1de cav,e rrn.a n:e111a 1p·oirzion·e suiperiorie d·el.la tibia; UJDa punit~a ·esplo·:r.ativa ha dato un m .ag·ma g·elatin oso misto a sangue. · ·C.on .ta.le so,s ta·n z.a si so,no fatte l1e ricerche biolog ich·e , p·er stabili.rie la natura ·della lesiQne. L'iniocuJ.azione sottocutanea e peri·to11eaJie alle cavie fu .n •egativa . Le culture .a + 27° sviluppa:r ono un o•r ganismo c riptogamico . .Si d·ecis1e .}' intervento, e ·d al maberi.al,e .asporta.t o si .al1e·stirono strisci, p·r epara ti istologici, cu11tu·:re . Tutti que·s ti esa1m i misevo in ev}d.enza un orga·n ismo con i seguen.ti ca:r atteri: f1lam.enti mioellari ramp1anti, di dimensi·oni iroeg.o lari, laxgh•i 2,5b-3 µ, divisi in ·Setti e p1resentando qua e 1à .a mpo1le di .diametro più g:r.ande, spesso chiuse al1l 'estremo e riempite di protoplasma. D.a tuttj j ·caratteri botantici presentati ed osse.r vati si d esume eh.e qu·esti organis1mi ap,p artengo1n o al , gen·er.e Sporotricum, e p er i loTo .caratteri bio]01g ici e biochimi ci ·essi .sono da attribui:re a l gien·e·re . .Spoiroit ricum Link sen.s u stricto, ·e·d identificabile con lo Sporotricurr1 . Carougeani Lange ron. Questo fungo sembrò ,dunque essere l'agente .p ato·g·e•r1.o d 'una osteite primitiva a ca.r abte,r:e s.arcomatos,o , oh e rewooedette con un t:r:attam.ento dec]o-rurato e ioda.to. CARUSI. 1

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Fragilità e deficente guarigione dell'osso nella poliomielite. Da uno studio ·d i H. Tumpieer e R . W . Nealy (Journ. A. M. A., 5 lu.g lio 1930) risulta che I '.a trofia ossea n,e]l.a poliomi,e lite non è distinguibil e d.a quella secondaria a non uso. . Nelle ossa così atrofizzate si pro·ducono facilmente delle fratture, seguite da formazione di callo . Qu·esto, tuttavia, non rappresenta ch e un.a fr.ag·il·e ric.o stit·u zione, per il fatto che lo stimolo funzionale, in rapporto ao-li esiti 0 d ell'infezione poliomielitica, è assente . 1

M.

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TERAPIA.

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Reumatismo e piede piatto. Il piede piatto reumatico. Le flogosi r·eumatiche delle parti molli del1'esL:remità inferiore possono provocare · una insufficienza e secon·dariam.ente un abbassam ento del]a convessità ·d·el pie.de, con formazione seco·n .daria .di un pi1ede pi.atto statico. Le fl og·osi r·eum.atich e d·ell '.articol.azione d.el piede aenerano poi facilmente un piede piatto r eum,a tico, e la conoscenza di. tale fatto è nece aria, .secondo A . . Saxl (vViener Klin. l'Voch ., n. 34, 21 .agosto 1930) p er ·differ€nziarlo dal semp]ice piede piatto flog·istico, e per istituire una ter.apia appropriala. L'indirizzo terapeutico i comporterà, in qt1esti ca a second.a d el predomin.a re del compon ente reumatico o di quello statico d el}'.a ffezione, v.a le a ·dire prevarranno le indicazioni d ella inalattia o qu1elle ortopediche. 1

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M. F ..\.BERI.

·F ABERI.

Terapia di alcune affezioni delle dita.

F. Mandi (Die Th era.pie an den Wiener J(liniken, D eitu.k e ,ed. Vienna-Lipsia, 1930) dà in proposito i seguenti con sigli. Pate1'eccio. N·e lla forma cutan·ea, le v·escich e~te purulente si trovan o fra lo strato germinativo e qu·e l•l10 cor.n.eo; esse v·en gono aperte n1ediante fo.r bici o pinzette al margine, fra p~rte sana e malata e svuotate. ~a sup·eTfilcie vien e ·Cop·e rta con g arza sp1a lm.ata ·di uno·uento a.Jl 'acido boric_o ·e~ il dito messo in rip;so. Ne] patetecc10 sottocutaneo, si fa un '.incisionre sotto a·n estesia local e, an.dando da parte sana a parte san.a , evitando l·e parti di cute post·e sopra :J.e guaine tendinee . Introduzione nella c.avità di uno stu.ello di g.a.r z.a umido allo j odofoirmio, ·d.a ·l asciare · per 1-2 g·,io:r.n i. Se, d opo tal~ temp·?, l.a suppurazione è oessata, app]i'caz1on.e d1 U·n guenti, altrimenti , nuovo stuello. Dopo l 'i,n ·cisione si fa un.a m •e·dicatu.r.a .a d umid·o e si m·ette il .djto in asso1uta quiete inedi.ante stecch e. . Nel ·p atereccio tendineo, .n on si fa l 'incisione nella lin·ea m e dian.a, sul tendin·e , ma si fan110 due inoisioni lateralm·ente alla fa:lange malata. P er eseguire b ene ] 'operazione è necessario un assistente, il 1quale, con 'll.Il piccolo divaricatore, teng·a ,a p eirta I.a f.eri ta in m ·o·do che si possa ved·ere bene Ja guaina tendinea; in qualoh e ca o, .anche questa ,r,a aperta, ciò che si fa m ·ediante un taglio latera]e . Nelle suppur.azio·n i gr.avi ed estese, le due ferite lateralii v·engono congiunte trasversalm·ente in ba sso m ·ediante un drenaggio ch e vi si caccia sotto; evitare di mettere stu·elli in ail to! e il pate!riecci·o tendin eo occupa più ·d i un.a fal ange, l 'inci ione si fa di corrispondente lungh ezz.a (anestesia locale) . Non Taramente i paterecci tendinei ·d el I e V dito danno il flemmone ·d e·l cavo ·della n1.a no. Il patereccio osseo col.pisce per ]o più ·l a fa]a.n getta . Incision,e (.aneste ia locale) nell.a linea n1·edian,a , vola.r e, 0 ppure ip.cisione a bocca di pe ce sul po1lpast·r ello, paral1lelamente al marg ine ungueale . Liberare ] 'o sicino malato ed .asportarlo con un cu cchiaio ta a li ente; medica tur.a con garza .al] o jodoformio umi da , n1edicazione umida , steccl1e. 0

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Nel patereccio articolare, incisione . d'ambo i lati d·ell 'artioolazione, iniezion,e ·di so1uzio,n e di Chlumsky, n.el cavo articolar.e (1). Immobi- · lizzaz•io.n ·e. A pro·o esso finito, bagni caldi ed es1erciz1. Paro nichia del letto ungueale. I.n tro·duzio·n e ' di una sond.a n·el l1etto ungueale, tanto pro-. f o.n .dam1ente d.a farre :uscire il ·pus. N.ella piccola cavità, introdurre 'Un striscioili.n a ·d i carta asciug.a.n te arrotol.ata e d imb,e vuta di soluzio·ne di su·b limato·, allo sc·o p.o ·di impe.dire che la cavità si richiud.a. Medicatura umida , stecca . Cambiam·ento ·d ella medicatu·r a d·01po 3 giorni; ev•e ntualmentie, n111-ov.a striscio.lina ·di carta al su·b limato, oppu.r e piccolo stu.ello di garza. Nel trattamento successivo, ung·u ento grigio. 1

fil. Nelle intertrigini di origine micotica. Dubreuil consiglia spenn1e lla tur.e con : g. 10 ·Tin t.ur.a di j odi o fresca Alcool a 80° g . 90 Oppure ungere con l1a segu·ente pom.a ta: g. ·l Acido salicilico Acido benzoico g. 2 Sugna g . 30

M E D I e IN A

so e I A LE.

Recenti trasformazioni - delle Assicurazioni sociali in Germania. P. Specklin (Presse méd., 3 sett. 1930) m ·ette in ril'ievo che i m·edi·ci te·d·e schi, fin qui ossequienti alle Assicur.azio·n i sociali, h.anno get..: tato recentem·e·n te un grido d 'allarme, rico·11oscendo ch·e, .c on la so.cializz.a zione ·e I.a funzionarizz,a zio·n ·e totale 1della me.dicin.a , si è .arrivati alla fine ·delta :liber.a professione. Le recenti trasformazioni 1delle assicurazioni dimostrarono la verità di tale as·s erto. Preoccupato d·e lla n .ecessità ·di r·istaurare le finanze .d,e lle « Casse )) , ob·e r.a te dai cr.escenti abusi ·e dall.o sp erp e·r o amministrativo ineTtente al sistema, il gov·erno aveva no·m inato una Commissione di studio. Esso tendeva .a r.ealizzarie ·d·elle eco-n omi·e dell 'assicurazio·n e-m.a lattia per po·t er colm.a re l '·enor1111e deficit i1ell 'assicurazio·n e contro la diso.ccupazione, pur ·s enza aumentare ·le quote, con la &per.a nz.a di arririvarie a.d una radicale rifor111a delle assicurazioni sociali che si sono ·dimo·s tr.ate di un .a ggravio eccessivo . .La Commissione, senza nem1neno consultare il corpo medico, ·è .arriv.a ta .a conclusioni (che verranno certamente adottate), per cui il costo dell'Assicurazione vie·n .e ad ,e ssere ridotto a metà, r€alizzan·do il guada·g n·o a scapito del me dico. In b.ase a tali p·r op1oste, le e .asse sono autorizzate a sostituire le 1p restaz.ioni in natu1

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(1) La soluzione di Chlumsky è così composta : -·1 cido fenico liquido 30, CanfQra 60, Alcool 10.

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SEZIONE PRATICA

ra (osp1edalie, cure medich,e, m·edicine) con un sussidio_quotidiano << a forfait » . Tale d.ecisione è partiool1armente dannosa in Germ.ani.a , d·oVìe i soci delle Casse sono co.s ì abituati ad abusare ·d1el m·edico gr.a·tuito ch e oertam·e.n te n o11_ p osso·n o rasse.g narsi .a chiamarlo in caso ·di bisogno .ed a ·CO·mp1ensa.r lo ·d·e,g n.amente, quando si v-e dano costr·etti .a sostenere J,a spesa. · Il •d.eoreto-1egge impon·e, è v.ero, le spese me·di·ch·e e farmaceutiche all 'assicurato, ma l 'imp.o r·t o non v.a n·ell1e mani çlel medico, be-nsì viene versato alla C.a ssa . Un 'altra dispos izione· d el nuovo :r:ego·tamento si 'è che qualun.que prescrizion·e medica e·d anche la giustificazione dì ogni trattam.ento m·edi co è sottopo·s t.a preventivamente al pare.r e d.ei medici di controllo della c .assa . Questa, poi è libera ·di .affidare i trattam.enti SÌ))e ci,alizz.ati ai medici-funzionari che ha a sua disp1o·sizio·n ·e. Il numero d.ei m edici, ino.Jt:r.e, è fissato propo rzio,n alµiente al num1e.ro ·degli .assicurati. Attualmente, la situazio n e è qu·esta ch1e l 'assicu·r.ato, fra il medico libero che ·egli deve compensar.e, s ia r~ e - parzialm1ent•e e quello .funzionario gr.a tuito, ·n on ·esita .a ffatto; ricorre al pTimo ·p e_r ottener:e un r.e sponso b·en pondeTato di un caso .g·rave 1e poi v.a .a farsi curare gratuitamente dal secondo.. Egli tende così a ricuperare le forti ·q uote ch·e, col datore .di lavoro; è obbligato .a V·e rsare per l'assicur.azio11'e . Il sistema vien.e ·o r.a Titoma·n d·o all,a sua b.a se, cìo1è alla m .e dicina a con tratto fisso €d a l m ·edico funzion.ario. Soltanto qu·esto sarà forse capa.oe di restringere gli abusi ·degli assicurati e d opp1orsi .ad ·e ssi, m ent:ne il me dico libero .a rrischia .tutta la sua esistenza professionale t e11tando tale ·o p1posizion·e. 'Le e .a sse ted·esch·e. ritornan·o a tal·e sistema, ·dop 0 .a vere riconosciuto gli inconv.enienti del miedic.o-funzion.ario per la maggio r parte ·d·el lavorro· m·edico, dopo a,1ere consentita I.a lib·era scel ta 1e rilevati gli abusi ch·e 1questa co·mporta. E·d, attend.endo questo ri- . torno in addi·etro, si rinforza il « controllo >> m ·e dico. F.o.Yse n·o n è, co·m e ritiene S·p ecklin, la liqui1d.a zion1e di tutto il sistem.a de lle .a ssicurazioni so?ial~, ma certam·ente il grave imbar.azzo in ·cui si trov.a no qu·este or.a in Germ.a·n ia, dev.e indurr:e a consi1d·erare seriam·e nte le ·Condizioni ·di esist·enza ·delle assicurazioni-malattie prim.a di inizi.ar-e un movim.ento in questo senso. Anche 1'esempio della Francia con I.a sua legg,e T·e ce·n te non ·è tale d.a invogliare ad app1licazioni di tal fatt a . fil. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI

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Al ·dott. E. P. da B. :

L 'elettrocoagulazione è m.-etodo ormai I.argam ·ente esteso n el campo chirurgico. Le indicazioni ·p er le forme emon·oidari e ono però limitate a casi speciali in cui è possibile l 'elettroco.agul.azio·n ie di singoli noduli 1


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IL POLICLINICO

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non grandi i1è ch e 11anno modificato le condizioni della mucosa . In ogni modo molti.ssin1i sono i chirurgl1i ch e po siedono l 'apparecchio per elettrocoagulazione e ch e praticano la.r gamente il m eto·do ad e . n1e i papillomi vescicali. E. M1LANI.

Tiritura per ca.pelli. -

Al ·dott. E. P . da V. :

il dott. · Eusebio Valli, nato a Casciana (Pisa), di famiglia · di Ponis acco, nel 1775 e n1orto n el 1816. Al suo nome , a perenne omagg·io, io intitolai l 'istituto antirabbico da me istituito e annesso a·llla Clin•ica medica della R. Univiersità ·di Pisa. cc Il dotto•r e Eusebio Valli, uomo di prodig ioso ingegno e di fervida attività, che corse il monido ·da Co stan binopoli a Rio Janeiro per studiare la peiste, La febbre g i.alla (deill.a qual·e morì) .pa rtì dal coin cettJo., e lo scrisse oltrie cento .a n·n i· fa, che l 'uomo può .abitu.a rsi a1 l 'azion e ·dei « mi8Jsmi » com e si abitua . a quella dei vel eni e ch1e la attenuazione del « virus » poteva ottener si, oltr.eoh è co n l 'abitudine, anch e m ettendo a contatto i·l materiale virulento delle ma1lattie da com1b atte·re con vari agenti chimici. « Se la scoperta del principio di attenuazione artifi oia l·e d el ·cc virus », ·com e m·ezzo da confer ire la immunità, è g.l oria ma~&ima di Pasteur, questa scoperta, spin·ta .al•l 'u 1lti.m-0 suo limite, è contenuta nell 'opera ,(lrell 'osouro ed eroico medico .di Pisa : ma i tempi non erano maturi perch1è il 1seme desse i suoi frutti I « J,l m .a teri.ale virulénto, aid operato da!l Valli fu J.a saliva: quello d·el Pasteur il tessuto nervoso: so.pr.a qu1esti m ateria li V~lli e Pasteur hanno fatto agire rispettivamente gli ag.enti attenuanti : i·l Valli, al principio del 1800, u sò il su·o co gastrico, la c ui efficacia un secolo 1dopo e bbe la autorevoile sanzione del Centanl).i e del Vyrsykovy·sky. « Eu1&ebio Valli ebbe così pro·fonda, chia ra e sicura la convinzione ·dell 'azione attenuatrice ·d el succo g.astrico su.I cc virus » die!lla rabbia e ·della su:a ·effi cacia va ccina tri1c e, ch·e arrditamente :inoculò la saliv.a del cane ird rofob o cosi trattata nell 'u omo morsi·cato. cc Comunicai lasciò scritto il V.alli - i risultati delJ,e mie esp1erienze ,agli ispettori di Sanità ·di Parig i, m a non ebbi risp·o sta. « Io trascrivo scrupolosame11te le parole lasciate ·scritte dal Val[i -oltre un seco•lo fa: cc Essendo a Livorno io d etti ·l a ra bbia a più animali mediante l 'innesto della saliva p1·esa d.a un can e idrofobo : nessuno degli animali . inocu'l ati con la saliva corretta col succo g.astrico delle ·r ane divenne rabbioso : io ho m edicato c on questo solo mezz-0 il figlio della v·ed·o va Rossel.mini di Pisa e 1.a serva di ca·sa, ambedue ·morsicati da un cane da caccia furioso di rabbia : cdl s u cco g.astrico ho reso ugualmen t e nulla l 'azfon1e idel velen·o 'diella vii•pera ». « Questq coraggioso e sapii ente m ed·ico pisano, in epo ca sci·entifi1cam•ente .p iù evoluta sarebbe asceso a·l fastigio de~la gloria; ma la in1m.aturità dei tempi lo costri·n se a brancolare in quelle tenebre ch e più tardi doveva ·diradare il genio di Pasteur. « Ma n ella stessa luce, ch e Eusebio Valli b a portato n ella dottrina alcuni m etodi immuni- . tari riifu1gerà per semip re il su-0 no·m e ». cc :È

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l Jna tintura in nero non irritante è la seg uente : Succo spremuto ·della cor teccia ·d i m .a llo verde di n oce : parti 1 O. Alcool a 60°: parti 90. lasciare a contatto per dieci g iorni e poi filtrare. Con questa tintura si frizionano i capelli dol)O averli lavati con una soluzion e di carbonato di i)otassio al 2-5 % V. ì\iloNTESANO.

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ella risposta a l qu·esito rifl.e ttente l'orticaria pubblicata n·el fase . .43, p. 1579, l eggere : cloridrato ·di pilocarpina (1 cgr.).

V ·ARIA. · ,.

Gloria seentifica italiana rivendicata dal sen. Qnei1~0Jo.

Un giornale n1edico francese ch e si occ upa .di m edicin.a storica, L a Chronique M édicale, 11a .d edicato una rub1;ica ai precursori di Pasteur: n·essu110 1di quelli ri1cordati ebbe la intuizione del m eto·do di vaocinazione preventiva d ella 1-.a bbia 1qu.a l1e ebbe, chiari·ssima, m ezzo eco lo 1:>rima di Pasteur, il dott. Eusebio Valli di C.asciana (Pisa). Il giornal e franoese no·n 11a ricor,dato (cer-. tamen te poich è n e ignora la esi stenza) qu,e sto g rande pisan 0. Il se11. Qu.eirolo h.a voluto riven1dic are ·sul giornale ,f ran oese il merito ·di Eu se}Jio Valli oh1e de,r·e, a buon ·diritto , co·n si,der.arsi co·m e 1' inventore d e1 m eto1do d-i vaccinazio·n e ' antirabbica. Ecco quanto ha scritto il sen. Queirolo in' riandolo alilo stesso giornale francese : cc Il dott. Dupuy n ell 'ultimo numero de l..1 a Chronique m édicale (l 0 ottobr.e 1930) rievoca quale precursore di Pasteur, un dott. Leb eau , inyentor·e di un ignoto trattamento p:rieservati\ ro clalla rabbia. cc Pern1etta La Chronique m édicale ch e io r.ievoch i un v·erio pr·ecursore d.i Pasteur , ch e oltre rnezzo secolo prima d e'l grande franoese, con cepi un m eto·d o di preven zione dell a rabbia, e lo applicò a ll 'uomo , ed ·ebbe chi.ara la intuizione d el n1.eccani smo del trattam ento 1)reventi,ro, perfetta'n11ente analoga a quella ch e, 1)oi condus e Pasteur a lla sua scoperta, cioè la in troduzion e del cc virus » -d ella rabbia attenualo , n el·l 'or ganismo dei soggetti m orsicati da cani rabbia i. 1

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SEZIONE PRATICA

POLITICA SllNITARIJl E GIURlSPHUDENZf-\ .<*> ,

CONTROVERSIE GIURl.()ICHE.

cupato a.l t~mpo d el con corso o poco prima è stato abban·donato 'e l 'invalido si è cr eata, per libera d·eterminazion·e e senza g iusta causa , una co·ndizione di ·d isoccupazione, si può riten e re ch e •egli non abbia titolo all'applic azione della norma di favor.e. Ma, 11el caso d eciso dal Consig:lio ·di Stato .con la sentenz.a so·p r,a indicata, l 'in, 1ali·do cc aveva con statato di n on poter disimpegnare i dov·e ri della sua missione sanitaria perchè, date le impervie strade di montagna , la minoraz·ione ,d e1lla vista gli impediva di prestare la sua assistenza, nelle ore sera.Ji e notturne ». Ciò posto, i l Consiglio dii Stato ha osserv.a to che s-e l ' in va li·d o , per I.a cosci·e nza di questa im1po1ssibitlità, av.eva rassegnato le ·d imissioni cc non può oerto dirsi che gli fosse ve« nuta m eno 1la rag ione di avvaler si d el patrocc cinio ·delle .p rovvi·de leggi, per essersi posto cc spontaneamente in stato di disoccupazion.e cc di fronte a·d una co·n dotta di un Comune .di « pianura, com.patibil·e invece con le sue co·n « ·dizioni fi siche 1! . A questo proposito sono da ricordare le d ecisioni ·d el·l a V Sezione 9 apri'l e 1926 n . 42 e 28 dioem ·b re 1926 n. 470, dal~e quali risultano questi cr iteri: se più siano i m e dici cond.o tti di u·n C·o mune, .a lmeno un posto spetta agli invali di; l 'inva·li.do di·soccu pato, se di-ohia-rato idoneo, ha diritto in 1n .a ssima a.d essere nominato a preferenza ,di qualsiasi ail tro eleggibile, anohe se graduato in ordine inferiore; è da rii.conoscere ecceziona·lme·nte la facoltà d el Comune ·di non no.m inare l 'invalido qualora sussi:stano gravi rag ioni, indi·p endenti dal giudizio tec·n ico delJ.a Commission·e,. le quali ·devono esse:re ·esplici·tamente preo~sate. 1

XXV. - Con corsi - Preferenze. ·.

U110 dei concorrienti era orfano ·di g·uerra; l 'a·ltro era invali·do. Il Podestà nominò il primo, olie er.a stato gr.a.du.a.to in ·o vdine ir1feriore, e dichiarò ch ·e questa sc.e lta era det.ermin.a ta ·d.alla con siderazione di b·enemerenze patriottic h e e dalla con1d izione ·di orfano d el concorren oo preferi·t o. La V Sezione d el Consiglio di Stato, con decision.e 16 maggio 1930 n. 272, ha ·dichiarato ·il·l egittimo il provve,d imento d·e l Podestà. Questa risoluzione ci sembra corretta! L'articolo 9 ·del R. D. 30 settembre 1922 n. 1290, h.a stabilito una g·r:arduatoria de lle preferenze, a ttribuen do, a parità di n1erito., il primo posto agli invalidi di g u•err.a, il secondo a i feriti ·in .con1battimento, il terzo agli orfani ed ai figli .degli inv.alii·di di guerr.a . (Juesto ordine è imp•erativo .e J.e r·e lativ·e ·disposizioni devono esserie osservate dalle an1rninistr.a zioni loca.Ji per effetto ,de ll 'art. 3 ·d el R. D. 2 ± setten1bre 1923 n. 2073. Ha osservato il Consiglio di Stato che cc il provvedi.m.en·to non può esser·e sorretto dalla discr ez.ionalrità ·della .scelta ·p erchè, invece d i indicar.e le circostanz•e ch e mili~a,1.ano a favore de l dott. Mazzoni , il Po1destà avrebbe ·dovuto esporre qu·el1le ch e eventualrnente av·e ssero sconsig lia·to la n on1ina -d overosa e sotto ogni riguavdo obbiettiva d ell 'i·n valido di gu-erra ». È ·d a notar.e che era stato presentato reclan10 al· Pr.efetto, il qual e aveva risposto che, essendo stato i,I concorrente invali.do già nominato al ·p osto di medico in altro Comune cc aveva con·sumato il privilegio rico·n osciutogli dalla legge nè poteva risorgere il diritto di lui perXXVI. - Concorsi, limiti di età - Ex combattenti. ch è egli si era sponta ne.amente messo in stato L 'età massima stabilita per l 'ammissio11e a1 di ·disoccupazione ra segn.a·n do l·e dimissioni » . Il primo ·motivo indicato dal Pr,efetto era con.c or si id i non1ina al primo gra·do ·di ogni m .a nifesta•m ente errato, perohè la legge stabi- carrie·r a è el.evata di cinqu·e. anni per coloro lisce una causa ·di preferenza, la qu.a le permane che abbiano p·restato servizio· militare durante la guerra (art. 42 R. D . 30 setterr1bre 1922 potenzialmente e non si es.aurisce per effetto dell'attuazione che ne sia stata fatta in rap- n. 1290, esteso agli enti locali dall'art. 3 del R . D . 2± settembre 1923 n. 2073; . È necessa, })Orto ad un d.ato con corso, se si ' 'erifica successivam ente il ·p resupposto di essa. L'altro Pio c}1e il servizio ia stato prestato in zona di motivo, · con,c ernente la .din1ission e volontaria, o·p ·erozioni? Il dulbbio n on ha base. Tuttavia e la consegue·n te disoccupazione . no·n n ecessa- si è fatta question e; ma il Consiglio ·di Stato, Sez . V , con decisione 31 maggio 1930 nu11ia •p uò, in certi casi, essere apprezzabile. ~ stato già riconosciuto dal Consiglio di Stato, .· m ero 3±2, ha correttamente consi1derato ch e la legge non rich·ied·e J.a condizione di combatcon Viarie ·deoisioni, e anc h e in a·duna·n za getente, cioè di un ervizio prestato in zona <li nerale, ch e, se il n1inorato di g u erra abbia in operazioni pness.o repart·i operanti ·O presso atto una occupazione convenie-nte, egli ·deve esser e g iudiic ato, agltl effetti ·di un nuovo even- comandi mobilitati inferiori , sino .a quello di tuale concorso, secon do ·l e norme camuni, ve- brigata co,m ·pr-eso (R. D. 28 gennaio 1923 nu~ ne·n 1do meno il pre·supposto del b en.e ficio con - mero 153, art. 3). È uffici.ente , invece, che il cessogli dalla legge per assicurare una oocucon corriente abbia ·p restato ervizio militare du1)az1ione ai ·n1inorati di gu.e1Ta. Se l 'uffioio ocrante la g u erra. 1

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preeente rubric.a è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI,

ooercente in ·aa~sazione, cons. lega.le del noetro periodico.


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[ ANNO

IL POLICLINICO

XXXVII , N UM. 45]

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. · L'assistenza sanitaria dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni. Nel corso di quest 'ann,o l 'Is tjtuto Nazio11al e delle Assicurazio·n i ha iniziato ~l suo, prog·ramma di assist enza sanitaria ai propri assicurati, ottenendo per essi facilitazioni e n oitevoli ribassi sulle Lariffe d j Gura nell e Regie Terme di Acqui, Salsomaggjore, Chianciano, Acque Albule di 'Tivoli e Agnano di ·Nap oli. Proseguendo nello svolgimento· del pro·g ·ramma ha recentemente deliberato di concedere og·ni 2 anni un buono gr a tuito di visita med:ca agli as.;:icurati l asciando ad essi la liber a scelta del me. dico~. . A t al llopo l 'Istitt1lo h a s lipul a,~o una co11venzione p er i l Sindacato Fascista deii med!iCi per cui il Sindacato stesso si è impegnato di fo"r11ire al1'Istituto l 'elen co dei medici iscritti ai vari Sindacati provi11ciali e dis positi ad eseguire l e visite ~

gi~en l.Q

Qell 'accordo col Sindacato fascista dei medici, col Sindacato delle ostetriche e col Sind acato dei farmac.ist~, me11tre sono in corso pratiche con l 'Ospedale l\.laggiore di ì\1ilar10, relative alle diarie ed al co1npen so al corpo m edico ospedaliero, che le mutue dovranno corrispond er e p er i pro.p ri aderen,ti in caso di rico·v ero ed att~ op erativi. Per gli jnterve11ti fatti dagli specialisti nei loro gabinetti priva ti i mut11ati godranno una riduzione d el 50 per cen to sulle tariffe vigenti del Sind.acato fascistet dei inedici. Il Direttor'.i<> si è molto· compiaciut o· del complesso e difficile l avor-0 portato a buo11 ter111ine in éosì breve volger e di tempo ed h a rivolto all a preside11za ·ed al direttore d ell 'Unione prov. delle, M11tue sanitarte, paro,l e cli vivo plau so. In u11a su ccessiva riunio11e l 'on. Pevcrelli h a f:ssato agli ispettori dell 'TJnione prof. Bozzi, prof. Cu zzi e dott . Scot ti, j compiti loro spettanti. I

1

I

sudd~tte.

L 'assicurato p otr à quindi scegliendo nel l ar go ele11co forni'.to d al Sindacato m edico, rivol gersi p er la v i sit~ a colui nel quale ripone ·più sp ecialment e la sua fiducia, qualunque sia la r esid enza d el inedico. A garenzia degli assicurati il inedico vis1ta tore è tenuto al segreto professionale an che verso l 'Ist1tuto, e, p er otten er e l 'onorario, egli deve serr1plirem ente r estitui·r e il buono firmato . La con cessione è inspirata a criteri di. larghezza in quar1to si rilascia un b11ono di visita ogni 2 anni agli assicura ti i qt1al~ abbiano in vigore uno o più contratti per somm e co·m plessive superiori alle lire 20.000 stipulati in forma ordinaria rco· n visita medica). a tariffa normale. ' L 'o·n ere finanziario che l 'Is tituto si è assunto è quindi notevole in rapport o a tal n1inimo capitale ed all 'elevato n,t1mero di coloro ch e· , sono chiama ti ad u sufrl1ire d el benef'..cio.. Ma il provvedi1nertto h a una poTt ata sociale di gr ande in1portanza p erch è stintola gli assicurai:i ad un collaudo i)eriodico d ella propria salute p ermettendo di corregg·er e in t empo eventuali d~r sp osi zi0r1i mqrbo·se, ovve:r:o di svelare inizii di inalattie, perchè p ossano tempestivamente essere cura te.

Per le mot.ue sanitarie nella provincia di Milano. Presso l a Federazione provinciale delle cooperative e delle rr111t•1e si è riunito il Dire•ttorio dell 'Unio11e prov . m i_lanese delle Mutue sanita~ie fasciste, composto da~ r appresen tanti . delle ~r~n­ cipali Mutu e, dei combattenti e dei. S1nd ac~t1 1n~ teressati, per l 'esa111e e l 'ap1)rovaz1one d~1 vari statuti e r egol ar11 e11ti, Sl1ddivisi per m ateria, . on~ de renderli atti ad eYitare eventu ali equ1voc1 nella loro applicazio11e. . Con soddisfazio11e venne co11statato il ragg:un-

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ABBIATEGRASSO (Mi lan.o). Ospitale di Circo lo Costantino Cantù. ~Iedico primario direttore; L . 16.000 ~ 4 quinquenni d ee., alloggio, p artecipaz.; scad. ore 18 d el 30 11o;y. Docenza ~n P.a~o­ logi a med. q clinica m ed. ; competen za in l1s10logia. Rivo] gersi all '.A.m1n::n istr az. CASTEL n 'ARGILE (BOlog n,a) . Scad. 25 n,ov.; L . 8800 e 5 quadrienni d ee., oltre c.-v., L·. 5002000-3000 trasp ., L . 500 uff .. san. , addizion. L.. 3 oltre ·1000 iscritti; età lim . 35 a. ; tassa L . 50. \ CEPRANO (F r osinone). Per t itoli. Abitanlj ' . 7283 dei quali 4711 sparsi in campag11a e comp·r e1;dc circa 850 pover !.. Stipendio annuo L. 8500 lorde di rite11ute, p er Ricrh. ~f.ob. , · Cassa Prev. Saniitari, I. N. I. E .. L. e Collegio-Conv. ~i Perug·ia. Lo stipen diù è aun1en~abile di. un ?ec1mo p~r ogni qu adr. e p er cinque quadr1enn1. Car?' vl.Jveri come per g·li altri dipendenti con1l1na~i. Le do111n11de e i clocun1enti debbono p ervenire al Comltne entro il 80 n ovembre. Per chiarimenti e b a11do cli concorso r~ Yolgers! alla Segret eri a Comunale. CHIARI (Brescia). Spedale Mellini. - ~fedico pr!mario ; proro·g·a a tutto 10 .dic. Si ren~e ~o~o ch e l 'I stituto provvede all 'ass1st enza osp1tal ·ier~ pe~ n ove cQ1nuni con una popol~z. co111pless1va d1 circa 40.000 ahit. CHIUSI DELI JA VERNA (A r ezzo). - Scad. 15 n ov.; ia condQtta ; L.. 10.000. C1NETO Rol\tANO (Ro ma). Scad. 30 n ov.; lire l 0.500; t assa L. 50, 15. CoGNE (Aosla). - Srad. l' gen . ~9~1, L. 9000 e 10 bienni ventes., oltre L . 500 b1c1cl., L. 500 u ff. san. ; età lim. 35 a. FAG;\GNA (Ud ine) . Scad. 20 n ov.; 2a con~., con Casca110; L . 8000 oltre L . 500 serv. att., lire 1000 se u ff. san. ~ c.-v., L . 3000 au.~01uob.; tassa L. 50. 1


[ANNO

XXXVII, NuM. 45]

J:l'onr.ì . A rnministraz. Provin c. Medico direttore dell 'ls1tituto Vi t.torio · Em. III per l 'infanzia; L. GOOO oltre sup1)lem. s. a . L. 2000, c.-v. , facoltà esercizio professione libera. Scad. 15 nov. Rivolger si Segreteria Gene.rale della Pro vincia. 1

Scad . 25 nov .; p er Francoli110; L. 9500 o1 tre asseg·no compleme11tare lire 3000, variabile; cavallo od autoveicolo L. 2500; 5 quadrie11ni dee.; età lim . 35 a.; tassa L. 50; per altre C0 Qdiz. rivolg·ersi Seg·reteria. FEl\RARA.

1659

SEZIONE PRATICA

Comune, -

1

TIGNALE (Brescia). Scad. 31 dj c.; L . 12.000 e 6 quinquenni dee., oltre L. 500 uff. san., lire 200 arm. farro .. ecc.; età lim. 35 a.; tassa L. 50, 15. TnEPPO GRANDE ( Udine) . - Scad. 15 nov.; lire 9000 e 6 quadrienni dee., oltre L. 500 serv. att.~ c ..-v., L. 1000-3000 trasp., L. 800 se uff. sa 11. ZuccARELL.o (Savo na) . - Scad . 25 nov.; consorzio; L . 12.000 co·m plessive. CONCORSI

A

PREMI.

GENOVA. Comune. - Scad . 30 dic.; tre posti di Federazione Nazionale · Fascisla per la lotta medico igienista di 2a classe; L. 14.000 e 10 biencon tro la tubercolosi. n i, ventes., c.~v . ; età lim. ~~5 a.; certificato cl assificazioni esami; laurea d a 3 anni; diploma uff. È ba.nclito ·un concor so fra 111edici italiani p er san. Rivolgersi Civico Ufficjo del p erson ale. l avori su due temi, u110 cli carattere sociale, l 'altro scj en tif!,co. . GODRANO (Pale~o). Scad. 10 dic.; L. 9500 La son1.ma p ei premi (L. 10.000) è s tata offerta oltre at1n1e11ti . e inden11ità. dal prof. P . P iccinini, d el quale il periodico ufL "GCCA . Amminislrazlo11e Provinciale . Per tificiale della cc Fed~razione Nazio11ale Antitu]Jer cetoli ecl esami. Ci0adiutore della Sezione ~IedicoJare » ricorda con pla11so le numerose in:ziatiYe 1\ilicroo·rafica dei J_,aboratori Pro:v inciali d 'igiene e nel c~n1po della at tività scientifica italian;;i. profil~ssi. Scadenza ore 17 del 30 dicen1bre. (V. Il concqr so resterà aperto· fino al 31 dice1nbre prec. N. 44) . 1930 e si svolgerà secondo un cc regola111ento » già fissato iQ ogQi dettaglio NoroAT'rARO (Bari) . Scad. 15 dic .; L . 9500 e Per ulterio r i schiarimenti rivolgersi al prof. F. 5 qu t\drien11i dee ..; età lin1.. 35 a. Bocch eLti, segretario generale d ell a Federazio11e NonCIA (P erugia) . C'..ondotta p er Campl.-A11Naz . Fascista per la lo.tta co11tro la Tubercolosi, car a110, co111 residen za in Calnpi. Stipend. L. 9~00 via N;:izionale 172, Roma. a11nuc aumentab. di u11 d ecimo p er tre qu1nqt1e11n'i, ritenute di l egg·e R. M. e lV[onte Pe~s. ri vve rtenza. Quando non è al trimenti indi{nclenn . serv .. attivo L . 2100, prim a e seconda i11: cato i concorsi si riferiscono a condotte m ediche, dennità caro v::veri come per g'li altri dipendenti ' compensi allo st ipe11dio base . del C-01nune. Scaden. 31 dicembre. NovELLAR.'. (Reggio Em. ) . Scad. 30 n ov., l a zc .P eriodico indispensabile ad ogn i medico : condotta; L. 8000 e 5 quadrienni dee., c. -v ., trasp. L 500 ambula t . L. 500, uff. san . L. 300; età• lin1. 40 a.; tassa L. 50, 10. Period~co mens~J e d i legi slazione e giurisprudenza P.\RODI LIGURE (r1lessa1id ria) . - Scad. 25 nov.; Direttqri : ]a condotta; al). ·2200 ; L. 7000 e - 4 qu:111quen11i clec., ol.tre L. 2500 trasp., L. 1400 uff. san . On . . dott. Aristide Carapelle, Consigl iere di Stato. PrACENZA. Consorzio Provtnc. Antitubercolare. ,\ vv . Giovanni Selvagg i, EserceQt~ in Cassazione. Dire l tore medico· titoli ed esa1ni (prova raE dit ori F.Ili POZZI - ROMA dioloo-ica e clinica); 27.000 e 5 quadrienni dee.; è co;sentito l 'esercizio d ella C0'11.sulenza n e.Il a speIl Numero 10 (Ottobre 1930) contiene : cial~.tà; scad. ore 17 del 20 dic. Rivol gersi Segreteria (via Garibaldi 5.0). Età lim. 30-40 a. Doc. non la qual i fica di speci a list a. Note si nteti che : Congedi per motlivi di stud·io ai m eanter. al 10 ag. dici oondatti. RoccA .P1BTORE ( Belluno) . - Scad . 10 dic . ; lire Rassegna di g iurisp r udenza: Concorso; rprocedimento 9000 oltre 5 quadrienni dee., L. 500 t 1ff. s~n. , irregolare della commissione. - Concorso per titoli ed esaimi; ordilne delle prove; ~riteri. - Ex-combatc. -v., L. 1000-2000-3fi00 trasp., L. 540 ambt1latorio. tenti invalidi; aibbreviaziCin.e di carriera. - Sospen· TARANTO. Comune. Scad. 30 n ov.; p er Talsione a tempo indeterminato; oriteri. - Iniezione malarica; infortunio. - Ricchezza mobile; .indennità sano; L. 9500 e 5 quad rjenni dee., oltre L. 1500 di licenzia.mento. - Successione fra enti. - Uf.ficiale ve1~tura; c. -v .; età lim. 45 a. sanita;rio; coTucor so. -- Collocamento 2- ripeso per limiti di età. - Sanitari ospedalieri; periodo di pro'fERAi\IO. Ammtn.istrazione Prov inciale. - Labova. Dimissione presunte; illegittimità. - Ca58a rato rio Provincial e di Igien e e Profilassi. Per tipen sioni ; servizi valrutaJbi1i. - P eneione; sm.airrimento tolj ed esami. Djrettore dell a Sezione Ch~,mica. de}la do manda.. Leggi e Atti del Gover no : Modifiche allo statuto delStipendio annuo' lordo· L. 13.000 .. In~enn. serv. !'Associazione Italiruna della Croce Rosea. - Sc-u-0leattivo L. 3000 e incl ennità caro . v1ver1 come per -00nvitto professionali per infermiere e scuole speci alegge, oltre una percentuale sui_ ~ro:en~ i J?er rilizzate d•i medicina, pubbli·c a igiene ed assistenza somale J)er a.6Siste• ti eanitarie visitat1,i-oi. - Assicer ch e ed anali si n ell'interessi d ·: i st1tuz1on1 pub-cnr aziooe tubercolosi e medici condotti. bliche o private o di cittadini.. ;Età ininima anni 45 salvo disposizio ni legg·e. Scadenza ore 12 Abhonan1ento per il 1930: Italia L. 3 6. Per rlel novembre. Per ottenere il bando d; con g li ::.bbonati. al « Policlinico » sole L. 3 O. Un nucorso e chiarimenti, rivolger si alla Segreteria del1nero separato L .. 5. 1'A i111ninis trazione Provi11 ci ale. Ai nruovi abbonati si inviano subito i Numeri pub· 1•

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Il Diritto Pubblico Sanitario

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L.

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T i::nL1zz1 Scad. 15 lin1 . 30-40 chirurgo,

(B<!ri}. Ospedrrle « Rosa A1ussolint ». -

nov.; chirurgo direttore L . 3500, età a.; 3 anni eserc. i)r ofess. Medico e ail1toL. 2000 ciasc uno , età lim. 26-40 a.

bliCfitti da Gennaio ad ora. Inviare Vaglia all'editore del « Policlinico» LUIGl POZZI - Ufficio Postale Succursale diciotto - ROMA.


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IL POLICLI NICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 4-5]

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

14° Congresso internazionale di oftalmologia.

11 do~t. At1gustin Van Baun1berghen è no1n:nalo direttore degli studi alJ 'Accademia (Scuola) di Sanità Militar e cli Madrid.

In conformit à alle decisioni adottate ad A1nsterdam nel settembre 1929, questo Congresw avrà luogo a Madrid dura11.: e la prima quindicina d! aprile del 1933. Alla presidenza del Co111itato esecutiYo è st ato chiamato il il ott . Manu el Marqu ez. · Le relazioni, stabilite d 'intesa con il Consigli.o internaziortale (Londra, aprile 1930), saranno : 1° L 'jrido-ciclite tubercolare in rapporto col r esulta.~o degli esperiment:( sulla tubercolo·si e su o trattamento moderno (r el atori Ovio di Roma e Lagrange di Parigi) ; 2° Ez1ologia e trattamento del distacco della r etina (relatori: Vogt di Zurigo e Arruga di Barcellona). Le coruunicazion: devono avere attinenza con le refazioni; sarà am1nesS-O un certo numero di comunicazioni libere , purch è accettate d al Consiglio internazionale (ch e h a preso tale decisione per evitare l 'esuberanza di l avori avutasi i11 altri Congress;,, il ch e rende le discussioni in effi caci).

Il d ol t. Waller S. Leathers è 110111inato preside11le dell a Giunta Nazionale d egli Esa1ninatori ~1ecl i c i <leg·li Statj T J niti. Il d ott. Diaz (~a11 eja è no.m inaito direttore della grandjosa Casa cli Salute Valdev!Jla a Santa11der (SpagrLa), ir~ sostituzio11e d el dott. L6pez Alb6, dimissio11a rio•. Il }Jrof. 'N. Puente Dtiany è no:ininato direttore della Sezione « J t1an Brl1no Zay as », per la cura e la profilassi clcl can cr o, i1ell 'Os1)ed ale Mer cedes d i Avana. Il (( Corpus Christi (~oll eg·e » dell 'Università di Can1bridge (Inghilterra) ha assegnato, per la pri1na volta, l a m ed aglia Copem an, al dotil. Reginald Hil to 11, per i suoi studi n ell e scienze inediche e b iologiche . 1

6° Congresso internazionale di urologia.

La n1edag·lia Den cke, conferita dall 'Osp ed ale St. Georg d j Amb urgo, è stat a assegn ata quest 'nnn o ai dottòr i Rer11hold , H. E. Bor.k e Wied e ~

Avrà luogo a Londra n el 1933; sarà presieduto dal prof. Thomp so11 ' Valker. Si discuter anno i seg·uertti t em :: ~1alal tie della vescica; Tumor i del1'uretra; La p ielogr afia per via discendente.

NOTIZIE DIVER5E.

Convegno internazionale per la profilassi della cecità. L '_"1ssociazione in ternazjo11ale di profila~i della cecità si è adunata a Bruxelles il 10 ottobre, in occas ion e della 14a. Cor1fer enza internazionale della Croce Rossa. Ha preso specialmente in esame le cau se della cecità n elle industrie e i mezzi pto:f:Jattici d a opporvi e la propaganda per la profilassi. della cecit à. L 'ltalia er a rappresen ta ta dal prof. Angelucci. L 'Associazio·n e è presiedu1a dal prof. de Lapersonne; segretario . generale ne è il do.tt. F . R . Ht1111bert ; ba sed e a Parig i (avenue Vélasql1ez 2).

26° Congresso nazionale di oto·rin·o-laringologia.

La Società ilalia11a di otologia, ri11ologia e lar jngolog·ia h a t enuto il su o 26° Congr esso a Roma, 11e: lor nl i cl ell a Clinica oto-rino-laringologica, dur.a 11te i g ior11 i 29 e 30 o ttobre. Alla sed·u ta ina ug ·u rale interYe1111er o varie person ali~à; si procede tte alla. scop erta di 1111 busto del co111pianto prof. Gh erardo Ferreri, 01)era· Yoluta d al memore e devo lo affetto di disc epoli e colleg hi: l 'illustre scompar so fu co111111e1norato d al protf. Bila11cion ~' • su cceduto al 1\1aestro n ell a direzione della Clinica, e dal i)rof. Cala m.ida , presidente d ell a Societ à. Il ·~e111a « Sle11osi r.icatriziali l ari11go-tracl1eali >>, ol to d al l)rof. Cn li reti an che a i1ome del · comp: a11 lo pro f. De Carli, cl1e ne era correla tor e, fu a1npia1nente disr11sso . N111nerose e pregevoli coll1unicazio11i resero 1)articolar1ne11te i11 teressante il CongresS-O.

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Congresso francese di medicina legale. Si. adunerà a . Parig i dal 25 al 27 marzo 1931 , sotto la presiden za del dott. Paul; segr etario gen erale i1e sar à il prof. Pied Livre. Temi : La responsabiljtà ined ica (d ottori Duvoir e Donnedieu ); Studio medico-legale d eg! 'infortuni automobilistic~ (prof. Simoni·11) ; Delitti pa ssionali (prof. Lévy-Valen si).

3° Congresso nazionale di medicina coloniale. Si è sYo! to a Tripoli, sotto gli auspici d el l\il ar escial lo d 'Italia S. E. Barloglio. Venne i11au g ura to 11ell a sala ~!~ ramar co11 un elevato d iscor so del segrèf:lrio generale della ·Tr ipol i·~a11i a gr. u ff. Ma11rizio N;.lva, alla presenza di u11a vera folla di co11gre : isti tra cui molte insign i p ersonalità, u11 folto publ)lico del n1011do n1edico ita1~.ano ~ le aul-0ril11 civili , 111ilitari e fasciste di Tripoli. I congressis ti, durante la loro per111a11e11za i11 Colo11ia , v:. itarb·n o le zo11e ag·ricole ed arche-0logich e.

1o Congresso medico boliviano. È convocato per l 'ultima quindicina del 1930. Temi : geografia inedica del Paese; lot:ta antimalarica, an tjve11erea, antit11ber colare; protezione d ella madre e del ])ambino; legislazione sanitar ;1a :Qazio.Qale; offga11izzazione degli studi medici ; ecc. Presidente 11e è il dott. Manuel Cu éllar ; segr et ario gen er ale il dott. J aime Mendoza.

Al 21° Congresso nazionale d'idrologia. ll clott. G. Andreoni ~iene a dichiarare che ]a con1n1e1norazione del prof. (;.. Gasperini, da lui Lent1La al <:"'.t0n gre _ o cli Rod i - di c ui dem1110 11otizia Jlel N. 40 - venne fat ta a no111e e p er j r1car i co del prof. P. p:.cc ini11i, dal quale era Lata dettala.

20 Congresso degli oftalmologi russi. Si terrà n el giugno del 1931 a Kiew; verranno esaminate le seguenti r elazioni: 1° L 'orien·~amento profilattico in oftalmologia; 2° La neuropatolog:a dell 'occhio; 3° Lrt prcparazio11e degli oftalmologi; 4° I proble111i drlla refrazione ; 5° La profilassi e il trattame11to cl ell e affezioni della cornea .


[ANNO XXXVII, NuM. 45]

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1661

SEZIONE PRATICA

Società tedesca di talassoterapia. Si è adunata nei giorni. 22 e 23 setle111bre nelle stazioni balneari . d,el Nord. Per informazioni rivolg·er si al segre.tario Dr. IIirsch , S·t eglitzer Str. 66, Berlir1 'V 35, Germania. Assemblea di insegnanti di medicina in Francia. L '« Association des n1e111bres du Corps ense:.g nant d r.s Facultés de inédecine et des Facultés inixtes de médecine et de pharmacie » ha tenuto u11 'assemh~ea g~neral~ .l '8 o ttobre, p,r esso la Facoltà 1ned1 ca di Parigi, sott-0 la presidenza del prof. J. Guyot di Bordeat1x. Tra i temi discu ssi furono: affiliazione alla Confederaz:on e dei lavor~ tor~ intellettuali; in,clusione, n elle Facoltà m e~1ch~ , ~egli sturli prep aréltori ; progetto di i11odif1caz10111 del r ecluta111e 11to e della istruzio,n e delle levatr:.ci ; gratuità d ~ll 'i11segna1nenito secondario ed t1niversitario .ai .fig·li di i11segnanti d 'Università; partecipaz~o~e dei decani (presidi) di Fàcolt.à al Cons~·gl10 dell Inseg·r1ru.11e11to Superiore ; ecc .. 1

Scuola di perfezionamento in chirurgia a Roma. Ques t~

Scuo]a dl. perfezio11amento, cui1 vengono a111ll">:ess1 soltanto ! laurea,ti i11 Medic~.na e Chir~r9·1a ~er il co11seguimeuto del diploma· di spec1al1zzaz101n e, ha la durata di cinque anni. Ha sede. ~re.ss~ il R . Istituto di Clinica Chirurg~1-ca (Pol1cJ1!11co Umberto I) ed è diretta dal direittore dell Istituto, prof. R. Al essandri. . Gli iscritti (n,<?'n men(> di sei) h a11no, l 'oib bligo d1 f~eqt1entare il cor so ufficié_!le di Clinica chir~rg~ca. e j corsi e le speciali oonfei:enze ed eserc1taz1on1 che saranno loro destinat e. Hanno anche l 'oJ:l>ligo dj frequentar e le corsie della Clinica ed assiste.re a1le oper azio11i. Le iscrizioni sono ainn1esse s: 110 al 1° dicem]J~e: eccezionalmente per coloro ch e comprovano d,~ av.e~· sostenuto l 'esame di Statò, sarà accettata 1 iscr1z1o·n e appen a clopo compi11to l 'esame ste&so. _.Per gli iscritti al cor~o, n el.la Clinica chirurg~~a ~ 1 è un repar\.o speciale d1 inalati uomini e d?'n~e. ' 'i ~restano servizi.o· rispettiv~1nente come a :·ut1 ed ass1sten1ti gli iscritti al 5°, 4° e al 30 cor~o, . che .abbra:io super ato gli esami prescrittt per 1 s1ngol1 ann1. Tasse complessive L. 5405. . Chi ed·~re !l pro,g ramma dettagliato alla direz1,o n e. 1

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Scuola di perfezionamento in pediatria A Bologna, Al!nessa alla Clinica pediatrica della R. Università l!ell 'Ospedale Gozzadi·n i , h a la durata di due an~1 ; 1na il Consiglio dei professori ha la facoltà ~i eson er are da. un anno i laureati che d~ ­ i11ostr1no, una preparazione sufficiente. Le · iscrizjo-ni si chit1dono i1nproro·gabi!1ne1-.~e co~ 30 r1ovembre. Il numero degli iscritti è l:,r 1n1tato. Rivolgersi al diretlore della Scuola, proif. l\1aurizio Pin cherle. Scuola di perfezionamento in radiologia a Milano. Ann~ssa _a11 'Istituto di Radiologia inedica della ll . Un1vers1tà, ha la durata d: un biennio. . I corsi i:iizian,o in nov~rnbre,. dopo l 'inaugura21one clell anno accademico. Rivolger si alla Se-

gre teria della Facoltà cl: l\fedici.na, R. Universi!tà, Corso llo1na 10, Milar10. Inforrnaz io·~i dal direttore della Scu ola, prof. F. Perussia, · R. Istituto di Radiologia piazza GoriJili 20, Milano. '

Corso di dermato-venereologia a Parigi. Avrà luogo n ell 'Ospedale Saint-Louis clal 1° al 20 clicembre: sotto la direzio11e del prof. Gougerot, i·n 59 lezioni. Le iscrizioni si ricevo·110 presso la Facoltà di m edici11a ; importano la tassa di 300 fran chi. Per infor111azioni rivolgersi all 'Associatio1r des RélRtions ~1éd=cales avec l 'E trange.r , A. D: R. lVI. E. , Facl1lté de ~iédec ine, Paris. L'Ordine dei Medici nel Belgio. Do po la Francia, an c.h e :.i Belgio segue l 'esen1pio dell 'Italia con l 'islit-uzione dell 'Ordine dei Med"icj, ch e altre Nazioni va11110 pure preparando, allo sro·p o d;, fronteggiare ]a n,ecessit à di mettere una disciplina n el tempio d 'Esct1lapio e riconoscendo che i Jnedici costituiscono una classe s-0ciale tra le più elevate e quindi son o iiil g rado d impor si1 da se stessi una disciplina. L 'ordine de'i med:ci dovrebbe, dice il « BrasilìVIedico• », disimpegnare t1na specie di can1pito d 'Ercole nello spazzare le st alle d 'Au gia, inediante u11 fiume d'acqua .... 1

Nuova sede per tre Istituti dell'Università di Roma. Fra le 1nolte opere organ izzate dal Regi111e 11el cor so dell 'anno VIII, fi gurano quelle relat~ve alla siste·n1az ione ~n apposila sede degli Isti tUJti di F isioJ ogia umana, cl !. Ji'armacologia e cli Chin1ica fisiologica della R. Univer sità d egli Sl'L1di di Ro1na, i quali sono stati apprest ati1 in u11 edifiz~ o già destinato all 'Istitl1to cl 'igiene (cl1e r esta 11ella antica e dignitosa sede). Al tempo stesso veniva demolito il tet~o ect=fizio• di via Depretis, dove essi erano· prima allogati:. n nuovo fal)bricato sorge sull 'area della Citjt à Universitaria presso il Policli11i1co·. L 'eflificio è fornito dei p:µ moderni i111pia11ti igienico-sanitari ~ comprende b en 130 locali , oltre due grandi aule per le lezioni. L 'arredamento, quasi tubto pro•vvisto ex novo, risulta del tipo p:.i t moderno, specie per i gabin etti; di analisi e di prova. Car atteristici e degni di n ota per tonalità e vivezza wno i motivi ar.chitettor1ici· e decorativi. Tutta questa p aDte fu curata dall 'Uffic:io speciale della Città Universitaria e per esso, con vera co1npeten za dall 'ar chit etto 1)r of. Mario Contigliozzi. . Stazioni sanitarie nell'Agro Romano. Nella solenne ricorrenza dell'annuale della :\1arcia su Roma vennero inaugurale le due stazioni sanitarie di Cas.tel d:, Guido e Casalotli di Porcareccia , sorte in co nformità ad un prog ramn1a vasto ed organico di. assisten za igienico-sanitaria, ch e viene svolgendo j] prof. Pecori , direttore del1'Ufficio d 'igien e del Governator ato. Alle sobrie cerimonie intervennero Yarie autorità ed un gruppo d 'invitati. Notati ?1 sen. ~Iar­ chiafava, il prefetto, Rizzo, segretario ge11erale del ~ove!natorato, il prof. Pecori, il prof. D ·or1nea, J~ prof. Micheli, il dott. Escalar, l 'ing. Valent1n ', ecc . .Venne riconosciuta ed an1m;rata la perfe lta efficien za delle due stazioni. 1


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IL POLICLINICO

Trasformazione del patrimonio rustico degli Ospedali di Roma. Il 23 ottobre venne inaugurata Ja bonifica della Te11uta di Tor San Giovanni, di proprietà del Pio Istituto di Santo Spirito e Ospedali Rl•uniti di Roma. La cerimonia, semplice ed aus tera, h a assun lo speciale rilievo per la presenza dell 'o,n . Serpieri. sottosegr etario alla bonifica i·ntegrale, del gr. uff. J andolo, diretrtore gen er ale della bonifica integ·rale, del g·r . uff .. Cotta, presidente degl i Osp edali di lloma ~ di altre spiccate autor ità e personalità. Tra non · molto si proceder à all a trasformaz:1on e ag·r aria dii tutto il p atrimonio rusitico ospedaliero; il quale copre i1ell 'Agro Romano una superficjc di cjr ca 22.000 etl ari.

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XXXVII, NuM. 4:5]

GIULIO FANO.

Nacqu e a l\iia11toYa jl 29 marzo1 1856; st11diò l\!Iedicina priina a Padova poi a Bologna e si laureò a 'forino nel 1879. Era appena laureato ed aveva 23 a11n1 qnai1do si recò a Liipsia, nel l aborator:00 del L11d,Yig cto~e ebbe l 'occasione di dimostrare · precocemei1t e le sue non comui1i do,t i di ricer catore e di speri1nentatore : infatti egli c:o11dusse allora a termine il suo primo lavoro 'e Das Verhalten des PeptoIJ,S und Tryptons gegen Blut und Lymphe. (1881) >>, ch e segnò l 'inizio di una seri.e di r iicerche in,teressantissime ii1torno ai fa1tori dell a coagulazione del sangue e della linfa. Un sanatorio per gestanti tubercolotiche a Bari. Torn ato· in Ital~a n el 1880 fu aiuto del l\Iosso a Torino (1880-81), poi del Luciani a Firenze fino È sitato attuato per l a t enace volontà del prof. al 1884; av~va appena 28 anni quando gli fu afP . Gaifami, allo sco1)0, d i, iso·l ar e le gestanti tu- 1idato l 'i n carico p er l 'in segnamento ·della Fisiobercolo tich e, nonch è di. assistere con la collaboralogia n ell 'Università d1 Genova doye quattro anni zione del tisiologo (si richiede un 'ass.~stenza mol- dopo fu nominato professore ordin ario e Yi r in1ase teplice, dall 'eventu ale. i:nterruzio.ne .della .g.ravi- fino al 1894 .. Inseg·n ò qt1indi a Firenze fii10 al d anza rtlle cure spec1al1zzate, dietetich e, fis:·ch e, 1916, e verso la fine di qt1ello slesso anno fu far m acologich e, chirurgiche), e, infine, di. se,I?ach~.ama to a Roma p er l 'inseg·namento della fir arle dai n eon a ti , 011de evi·t are ch e questi s insiologia ge11erale ne11a Facoltà di Scienze. fettino. I i1eonat~ vei1gono sottoposti alla pratica L 'attività scientific·a del Fanò fu notevolissima della vaccinazione specifica, ch e oggi è così proe si svolse sia jn estensione come in profondità, mettente: dopo' un mese, secondo le indicazioni spinto i.rresistibilmente all 'ind agine dei. p~ù su gdi Cal~e1:te, essi son o restituiti alle madri. gestivi problemi biol ogici. da una curio·s ità anPer ora si tratta di ui1 r eparto o·spedaliero, ch e sio·sa ma equilibrata ect intelligente: tutte le sue occupa u na vasta sala ed è cap ace di 20 lett:,. ricerch e po·r t ano il marchio. dell 'original:ità non Cominciò a funzion are, sen za cerimo·i1ie e senza soltar1to p er l 'i1npostazione del problema 111a andi scorsi ' il 15. settembre. che per I 'ingegn osità ed op.por~unità della .tecServizi sanitari simili es~stono i11 poch e altre nica. Quando le ricer che intorno all 'endocrinocittà italian e, tra ciii M=11ano va citata a titolo loaia er ano appen a ag·]i inizi egl!. pubblicava delle d 'onore poichè ne clelte il primo esei11pio. co~clu sioni importantissime sulla funzione della tiroide contribuendo in mo<lo notevole a far an• noverare questo organo fra 1e ghiandole a seUn ambulatorio a Bologna. crezio·n e interna. 11 28 ottobre coi1 l 'inler vento di S. E. il preLo spaz:-0 ilon mi co n se~t e di f~~e. una diia: fet to g·r . uff. Dagnini, del seg·r etario federale, del mina particolareggiata delle opere piu important~ podestà e di altre principali. a utor :·t~ c.ittadirne, del Fano, })erciò ini limiterò ad accennare a q.ue1 eb})e luogo a Boloig·11a, in piazza Principe U~­ suoi lavo·r i che più di og·ni altro portano un '!'JUberto , l 'inaugurazioi1e della nu ova sede del Di- pronta geniale : « SuJle oscillazioni del tono de~spen sario, centrale e proYinciale, importante 01p era 1'atrio cardiaco dell 'Emys europaea »; cc Sullo svisanitariia del ]{egime, all esti~a a cura del Consorluppo della fu11zione card~aca n ell 'embrione», e zio provinciale a11ti. t u1Jer colare e de.stii1ata _all 'as- l 'altro cc Sui rifl essi spinali nella t artaruga n che sistenza medica sociale degli ammal ati , del1 e lqro g-Ii valse n el 1B97 il premio reale ~ei Lince~. Que~ famiglie e all 'educaz ion e igi~n~ca pòpolare. Avvesti ultimi lavori trascendono n ei loro risultati nuta l 'inau gurazion e, le autorità, g uidat e dal di: l a ricer ca meramente sperimentale e portano .a rettore del Dispensario dott. Tinozzi, visi,tarono I delle con cezioni di Fis:r0logia generale notevoli; vari local ;., an1mirandone l 'att:rezzan1ento· adatto da una parte illumina110 efficacem ente il pr?blealle più moderne esigenze. ma dei rapporti fr a eccita,b ilità ed aut?n:~tism~ e d all 'altra fanno intravedere la po s~ibil~t à . ~1 una sp :egazione di in1portanti fen om eni p s1chic1. ~ Vittima della professione. Perch è il Fano h a avuto 1 'in.telligenz~ sen1pre portat a ad inquadrare le su e r icer ch e i~ un si: L 'illuslre radiologo· prof. Vittorio ~Iaragliano st erna organico e sciei1tificamente armonico, eg~1 di Genova, i11 co.nseguei1za di lesioni prodott~gli è stato più cb e l1no sper ime.ntatore ~ eh~ ui:i ridai raggi. X .durante l a sua lunga e l~bor1osa cercator e: è stato sempre spinto dall ansia dt coattività scientifica e special1nente nel prrmo periodo de1 la coperta di Roentgen, aveva già s-t 1- n oscere nel sen so più laito di questa p arola. All'Estero eO'li ebbe molti amici illustri ed ambìto l 'an1putazio11e clel dito anulare della mano 1niratori; fu invitato verso il 1920 a ten~r.e un~ sinistra. Ora si è r esa 11.e cessaria l 'asportaazipne del serie di conferenze n ella Facoltà di Med1c1na d1 dito i11erlio della stessa inano. L 'intervento è stato affrontato stoica1nent e e felicem ente superato; M~adrid e n ella << Ma11comunitat » di Barcel~on~; trascorso un breve periodo di r~.poso, l 'insigne n el 1924 fu invitato a t ener e confer en ze sc1ent1fiche nell 'Univer sità <li Cair o. rad iologo riprenderà le ~ue occup azioni. 1

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SEZIONE PRATICA

Nu~erosi

e preg·evoli sono le onorif '.cenze ch e hanno gi11s1tam e11te premiato la su a attività scientifica e le su e qualità personali. Chi come me ha avuto occasione di con oscere il Fano n egli ultim~ anni della sua vita non può non ricordare con 11n se"Qso di ainmirazione misto a st11pore la lucidità cristallina del su o spirito, la prontezza rneravigliosa della sua intelligenza ch e, nonostante la star1ch ezza clegli a11ni, gli permetteva di impadro11irsi con rap,i d '. ·t à e con sicurezza m eravig'liose ~ .d~ inquadrare felicem ente qualsiasi i1uovo problen1a biologico gli veniva espost o. Dott. ·P . S. l sRAEL. •

Il 5 setten1br e 1930 a Trieste una settico-piemia strappaYa all 'affetto della su a famiglia e di quanti lo conoscevano il dott . RE'l\ATO GANDUSIO. Nato a Monfalcone n el 1887, compì gl!. studi al1'Univer sit à di Vie11na. Dal 1912 per 6 anni fu . .assistente in quella Clinica Chirurgica diretta da Eiselsberg. Dopo la r edenzione ritornato a Triest e, prestò ser v:a:io com e aiuto n el X Reparto Chirurg·ico; d a tre1 anni cliEigeva il servizio di chirt1rgi a della cassa circo"Qdariale d~ m alattia a Trieste. La sua prep araziqn e sci·entifica e pratica ne aveva fatto un chir11rg·o co111pleto, di vaste conoscenze e ardi.to oper atore; contava una statistica operatoria brillante . Educato nell 'ambie11te ~rredentistico fu patriota fervente.. Di car at ter e ada1nantino1 e mite ad un tempo, di animo nob~ l e e generoso, modestissi1110, Ren ato Gandusio seppe acquistar si la simpatia e la stim a di tutti. Nel letto di morte ebbè la con solazi-0r1e di vedere tra i colleghi accor si an s=i0si anche lo stesso Eiselsber g, ch e con

Indice alfabetico Ani preternaturali: prolassi intestinali Pag. 1630 Asn1a: cura » 1636 Assicurazioni sociali irt Germariia : re)) 1655 centi trasforrriazion.i Bibl :pgr afia . 1638, 1639 Colesteri11 a n el san gu e: variazioni col )) 1625 r egime alimen tare . . . )) Concorsi: limiti d 'età; ex-combattenti 1657 )) Conco rsi: preferenze . 1657 )) 1653 Coxite gonococcica . • )) 1633 Diabete: ct1ra ambt1latoria Diabete: urea del sa n gue e , costante )) 1633 d 'Ambard )) D=.ta : terapia di alcune affezioni 1654 )) 1656 Ele ttrocoag·ulazione i 11 chirurgia )) FANO G .. 1662 Ins1.1lina : sintomatologia dell 'intossicazio1n e con rig·uardo agli effetti psi)) . . chici 1634 In tertri gin~ di ori gin~ micotica : nel)) le . 1655 f\'I alattia da polline: cure con c11tirea-

·affetto paterno sp onta11ear11ente aveva voluto portare il su o conitribu to ai tentativi di salvarlo. G. POTOTSCHNIG. B m orto a 81 ai111i jl prof. PAUL FDRBRINGER, U'QO dei medici più popolar~ di Berlino. La sua operosit·à è sta la m olteplice e si · estendeva dalla dermatologia all 't1rologia, ma aveva per base la ~edicina interna . A. P. A 69 anni è morto il prof. HEINRICH V. PEHAM, direttore della la Clinica ostetricO:.ginecolog·ica dell 'Università d '.. Vienna. La sua attività si è svolta sp ecialmente n el campo ost etrico. La s11a produzione scientifica non è copiosa: vanno segn aJaiti uno st udio sulla rottura spontanea dell 'utero gestante e su lla r ela tiva profilassi ed una sui bacin~, viziati. Era p artigian o deciso dell a terapia co11servativa. Veniva apprezzato come buon insegn ante. A. P .

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materie.

zio11 i e inal azioni di es tratli di polline · Malattie respiratori~ da po1lveri . ~tfedic;.n a ir1terna: comunicaz,ioni varie Nutrizione: nuovo co~cetto . Orticaria : trattamen·t o Osso: .fragilità e defjcienfe guarigione nella polio1nie1ite Paralisi di Brown-Séquard da poliom;elite ~ da sifilide . Pielografia 1-ladioanafilassi nell 'organismo nor1nale Reumatismo e piede piatto: piede piatto r eumatico . Servizi igienico-sariilari . Servizio· m ilitare e· .ind!rizzo• costil uzio-n alistico in biologia e patologia . Stomatolog·ia : r elazio11i e comunicazioQi Stori a della m,edicin a: Eusebio Valli Tibia: micosi primitiva . Tint11ra per capelli Tumori dell 'dn-g olo ponto-cerebellare Urologia: comunicazioni

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Roma - Stab. Tipo. .Lit . Armani di M. Courrier.

V. •

ASCOLI,

Red . resp.


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IL POLICLINICO

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XXXVII, NuM. 45]

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L'alimentazione del ·bambino

Diagnostica delle. malattie parassitarie

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Per ottenere quanto sopra inviare vaglia all'editore LU I e I POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA ·


Roma, 17 Novembre 1930

ANNO XXXVII

Num. 46

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO ; PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : D. Cecca r elli: La terap·i a insu1in.ioa negli stati di dimagramento consecutivi a colecistit e -calcolosa. Osservazioni cliniche : P . Emiliani: Sul foruncolo del rene. Sunti' e rassegne : PATOLOGIA GENERALE: Goi.ff-O<Il : Lo studio dell 'equ-ilibrio a«~ido-base oon l 'analisi dell' urina. - Reding e Slcsse : Sui ·caratteri umoll'ali dello stato canceroso e precanceroso e au·l la ~oro dm.portanza p a t.ogen etJica . - M. G-ia.nnotti: La r eazione a ll'adren alina del territorà.o vasale . dei te...Q6u ti iinfìa.mmati. MALATrIB VENEREO·LUBTI OHE : E . Reale: Il l infogranuloma inguin a le. (Qua.rta ma.lattia venerea). - J. Sequeira : L 'att1ivazione della sifilide mediante la cura. - P. 1\{ulzer e C. F . H ahn : Contributi sperimentali a l problema della luoo -congenita. - PANCREAS : Hers· chner: Snlla necr osi pain creat ica acuta. - G. Melli e A. Lorenzi : La lipasi del 6liero nello studio delle lesioni pan creatiche. - J?. Cogniaux: Contributo allo studio dei tumori benigni gastro-duodenali: pancreae aberranti. cenni bibiiografici. Accademie, Società Mediche, co:ngressi : II Congr esso Internazionale di Pediatria a Stoccolma. - VI Con-

greaso della Soci età Ita lia n a di Ofta.Lmolog.1a. - Società Medioo-Ohirurgica della Romagna. Appunti per ii medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Il oon.tent1to parassitario degli or gani nelle forme m a l ariche perniciose. - Stimola.nti dello .svilu:ppo dii batteri nel . siero immuniizzamte. SEMEIOTICA: Un a ntigene standar dizzato per le ricerche di f1occula zion e nella sifilide. - La gonoreazio·n e : sua applicazj one nella ·diagn~si dei rettmatismi &UJbacu ti e oroni.ci. - R app orto tra reazion-e di Bordet-Gengou e la reaziione di Bordet-Wasserma nn n ella m a l ari a. - CAS ISTIC.\ E TERAPI A: Erit rociano·g enia e srue complicanze. - Sulla sepsi ldnf ang itica e tromboflebitica. - Contributo allo studio dell a trom bosi localizzata della ven.a iliaca comune sin i1Stra . Sull'arigine delle fl ebiti e •l oro cura. - RUBRICA DELL 'UFFICIALE SANITARIO: A. Franchetti: Misure contro 1-a d•iffusione delle malattie infettive: dieinfezian.e. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ARIA. Nella vi ta professionale: 1\tf edirona sociale. - Concorsi. - Nomine, prom ozi-011i e anori·ficenoo. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

cr oniche n.o n varicose. Ri ultati ~mpo·rtanti si sono ottenuti oon I.a cura insulinica a ssociata all ' iing··est·i on,e ·di glicog.en o n1ell e malattie del fieg.a to: così negli ·itteri prolu.n gati, n·el1le insuffi·c i.enze epatiche gravi. C·erti stati .di disql1ilibrio renrd·ocri·n o sembrano giu tiziati dahl 'insulina ; m igliora.m enti son o stati ·descritti n el n1orbo di Flaj.ani-Ba. edo'""' , n ell 'acrom,e g.alia. Talora buoni success i i hann-0 n ell 'an.en1ia perniciosa. Miglioran1ien ti indiscussi o.n o stati egnalati n,ella claudicazione intermittente e nell 'an g·ina di petto. 'f e11tativi on o stati fatti col trattamento insuli11ico n el can cro: alcuni a11tori hanno credt1to di otten ere un arr esto di viluppo del can cro $perim en1tale in animal i insulinizza ti . L 'u o ,d el I' insulina è efficace an cl1e n1el campo chirurg·ico (acidosi post01Jerato,r ie non ·diabeticl1e, acidosi da inanizion e), n elle n euriti ribell i, n ei tics dolorosi, n el morbus coxae senilis, n el r eun1atisn10 cronico, n ella .av1taminosi, ecc. J\{a fra le numerose ap1)licazion iJ d ell 'insulina ve n ie è una ch e ha de tato g r ande interesse e d è quella ch e riguarda gli stati di d e11iztrizio1ne in genere.

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.Clinica delle Malattie infettive della R. Università di Roma. Diifle1tore inc. : Prof. ToMMAso PoNTANO .

La terapia insulinica negli stati di dimagramento consecutivi a colecistite calcolosa per il dott. DANILO CECCARELLI, già assistente d egli Ospedali Riuniti di Rom,a. ~

noto com e l 'insulina ha trovato numerose applicazioni t e rapeu~tiche in stati morbosi, ch e non han110 alcun rapporto col diabete. Ottimi risultati si sono .avuti n el campo pc<.l iatrico: n ella atrepsia, n·e lla f'pasn'lofil ia dei l.attanti, n1ei ' 'O·n1.iti .a cetonici, in talune in Lo siocazi.oni ali1nentari e n el camrpo ostetrico in due stati morbo· i : vomito incoier cibil·e d ell1e g·ra,ride ed ecla m])Sia; successi inter"essanti n el].e in,alaLtie clella pell1e : ,ecz1eimi seborroici, psoI'Ìasi, orLicaria, foruncolosi; effetti spesso sor1)rendenti n ella nu,trizione dei tessuti : si è potuto inf~Lti ottenere la guarigion,e delle ulcere ·arico e, d ellre. piaghe atonich e, di ulcerazioni 0

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IL POLICLINICO

Falta p·er prin10 n1el 1925 p1raticò la cura insulinica in trre individui -co,n anor·essi.a e scarso peso :d el corp10, ai quali n 1o n aveva giovato n è i1 rrip·oso nè l 'iper.ali:m entazione. I r.i sultati furono sorprendenti : aumento rapido .d.e ll'aJp p1etito , e .a umento del peso, ch·e va .da k.g. 5,800 a kg. 9. Dopo F8rlta .a.Jtri .auto~ri h.a nno v erificato i buoni effetti di questo· nuovo trattamento·. Bau.er ·e Nyiri raccomandano la cura insulinica nello stato di dim.agramento ·s enile, in quello d·ell 'a stenia cositituzional·~, della tubercolosi latente, ·e cc.; Richter nell'astenia cos.tituzion.ale .e .art.ierìoscle:Po·si g·enie ra.lizz.a ta, nel di ~ mag ramento seni1e, n.ella tubercolosi latente e nie lla co.nv.a1escenza 1di m .al.atti.e -in:flettive; Vogt n 1ei ·d imagriti su base di un Jiabitus astenie<>, ne·g li stati .di ·e saurim1ento .di 1diViersa n.atura. P.er ·contro· a qual che risu.Jtato discord·e r.eg istrato d.al . Labbé e Vei]ler, i buoni risultati sono confermati da Feis.sly , Bonorino-U·daondo, lF ontana, Wiechn1ann , ·F r.a n·c k, Moutier, 1F on1seca, L evvy, Trooello·, Scimon·e, Cannavò, Russo, Czickeli, ·ecc. Bisogna 1~icordare che già n·el 1924: Mc. I\..im. M.a riott .aVieva ottenuto :risultati 1ecce11enti in ca.si di a.triepsia .d .e ll 'infanzia ·cura ti con insulin1a 1e g·luoosio; risultati confermati poi d;al1 Butten\vi.es1er. Già I O a nn·i prima N obécourt a veva ·p:Pop os to n1ei v·o·m i ti · e neJ.l.a .at:rerpsia ·die i · lattanti la cura con z·u cchero ard alte 1d.o,s i, parten1do 1dal concetto. fi sio1logico che ,l '·org.ani1s mo utilizza in ma.gg·io·r proporzi1on1e l1e calo.r ie co.n tenute negli zucch.eri. (95 %), che non qu·e lle n·ei ·g·rassi (86 %) e n·e gli albuminoidi (70 %). Da l 'id e.a di ag·.g iun,g .e re 111e.ll.a cur.a g,luoos~ca ·d·egli atnep,s ici l 'in.s ulina, che facilita l 'impi.ego ·deg·li zuccheri. Più tardi anche il Lesné, la Dreyfus-Sée, ed anch·e il Boisseri,e-Lacroix ottennero .r isultati .an.alo1g hi . Le dosi che :ven.g ono· utilizza·te dagli autori sono Viar.i·e : i primi au.tori utilizz,a no1 aLm,eno · 40 U nità in 24 ·OJ'!e re au·m •entano la 1dO·Se quotid.iania fino a 80-100 unità, ·da ri1)1artir.e ,s econdo il nrum.e.r-01· ·d ei pasti in 1dos1e da 10 a 20 unità. G1en eralm.ente s·e n·e inietta 5 volte .al giorno 10-15 o anche 30 unità. Fa·l ta, Vogt iniettan·o fin10 90-120-150 unità di insulina in 24 ore, divisa in 3-4_,6 iniezioni. Tali do·si costituiscono una mi'n.accia seria per i fenomie ni di ipoglicemia. Certi autori preferiscono u sare cinqu1e volte .a l dì un1a dose .d ebole (d.a 5 .a 10 · unità) . Altri al contrario ·dànno tre volte al giorno l\liila ·dose m1edia (da 20 a 30 unitàì . Richter consiglia 10 unità il primo giorno, 20 il secondo,, poi 40 unità in due volte •e n°e lla . seconda settimana 60 unità in tre voJte . Gene1

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ralm1ente gli auto1ri si attengono· alle do.si di 5-10 unità in due volte in principio e 'giungono progressivan1ente fino a 2 0-25, al massimo 30 unità in d'Ule volte; si ha co·s.ì i1l va.n ta.g gi10 di p·oter p raticai,e I.a aura ambulatoria, m ,entie. L 'iniezione (intramuscolare o sottocutanea) • va pr.a ticata ·da mezz '·o ra a ·di.eci minuti prima dei pais ti . P1e·r •evitare l 'inso.rgenz.a ·d ellia ipo.g lioemia è neoessa·r io ch1e il pas:to con·tenga UJla razi-0·n e di idìr ati 1di ·carbonio .a1degu.ata (2 gr. per· ogni unità ·d i insulina) . Ma se .si usano dosi forti, tai1e precauzione n·or1 ·evita il pericolo. P1erciò aipp·en.a ,s entono fame im·p e.r io,s a, sen so vago di m .a.Iesse.r e, i 1mpi:r:essione ·di .a ngosci.a 1e di d·e bolezza, palpi.tazio·n e cardiaca, 1d·ebbono i·n gerire Ull poic o ·di zucchero, di cioccol.ata, ·di ·dolroe, di 1pane. · La durOJta media d.ella cuT.a è di tve &ettimane; alic uni autori oo·n sigli.a no id i farla peT parecchi m ,esi oon secutivi per 10-15 gio·r ni al mie se. G.l i effetti ,d el trattamento si prolungano di solito al di 1là ·d ella cura: i mala.ti ·c ontinuano .ad .averre a1pp1etito 1eid assimilazion:e superiore a1lo ·stato no,rmal,e; in altri 1 'a·p petito a·n ormale si ·c alma, · m .a Tiesta ,semp:nei superi.o.r e a quello eh.e avevan·o prima; in altri si h a .g radatamente i l ritbrno ,a11o stato iniziale. P er quale meccanismo agisce c9sì be1ieficam ente l'insulina in ,qu1esti .stati di dim.agrame·n to? Nun1.e r·osi fattori sono stati inv.o cati e di.m ostra.ti ·dag·li autori: 1) Anzitutto ·l 'in,s ulin.a ha infl.u 1e nza sul1le funzioni <f,igestive; tal,e influ·enza si esplica certam.e n·t e attr:aVier.so il pneum10-g.a strico' per un ID·eccanismo cl1ie ·si avvicina ·u n poco a quello del1I.a rpil.ocarpina (P111evtE}tsch·ensky, Gur'v.itsch e P er.mjakow), ma n·on è 1e.scluso ch1e l 'insu·l in.a agisca .anche attr.av.e r.s o modificazioni umorali e ·del J'icambio. Gli auto·r i concordemente so•s ten,g ·o n 0 che si h.a un aumento 1d•ell 'appetito: ta.Iora g li aTil'malati narrano che son ipresi da un bisog·n.o imperioso di mangiar.e ·p erfino in ore inabitua1li. IFU!Ilzione moto.r ia: Ch. Giu.r.e a e C. Dimitrui 1d imostran10 che l'insu.Jin.a è dotata di una en1erg ica .azionie sulla motilità e sulla 1evacuazione ·del1lo s tomaco. Co,s ì Wie·c h.m ann e Gatzweiller bann·o oss1ervato m .ediante ·esamie r.adio.J ogico che i·l tempo di vuotamento dello stomaco si .a bbrevia aneclian·t e iniezione di 40-50 unità di insulina. Oltre lo svuotamento. sarebbe agevolato anche .l '.assorbimen.to d el contenuto gastrioo, secondo ta.Ii auto·r i. 1

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SEZIONE PRATICA

1F unzione secretoria: L 'azione d ell 'insulina sere la idrofilia dei tessuti, causa del turgore si esercita anche sulla secriezion·e gastrica; si d.e.i t essuti stessi . Il turgore pDecederebb e uno ha infatti aumento di acido cloridrico e della sta•dio di vera riparazione ·dei tessuti stessi; il acidità totale d.el su cco gastrico (D.e tré e Sino, liqu1do .a ssorbito ·dei tessuti divie nter,ebbe un Papesco e Diculesco, Corbini, Cascao, ecc.). costitu ente normaJ.e di questi e la J)rova è nota L ' insulina esplica pur·e la sua azione su1'la s,e- dàJ fatto ch·e n,o,n è mobilitato d.a i comuni diucrezione esterna pancreatica. Montelieone, con retici. ricerch·e clinico-sperimentali sia in individui 5) Secondo il C.a,r r.a sco Formiguerra e Pusani che a pancr·eas Jeso, ha illustr.ato che I »at- c.h e , l'insrulina fav·o•r iriebbe l'elaborazione del tività degli enzimi costituenti la secr ezione glicogeno e fisserebbe il glicogeno per una esterna panc:rie atica, sotto l 'azione ,d,e ll 'insuli- azionie inibitrice srull~ ami,l asi epatica. Sappiana, è n ettamente aumentata. E l 'aumento delmo che tale el.aborazione si comipie con fissal 'attività riguarda indistintamente tutti tre j zion·e notevol e di acqua ·e in ambiente di deferm enti. bole aci dità ionica,. condizioni ch e ahbian10 Funzion·e di assorbimento: I\.oref e Mautner, visto create dalla ins.u lina. in seguito a·d .esperienze n1ei topi sia con ali-. 6) L 'insulina op1errer ebbe inoltrie .}a tr.asformenti sia con curaro, somministrati per boe. mazion·e degli idrati di carbonio in grasso di ca, vennero alla co1n clusione che 1'insulina riserva (DeJezèn·e, H.allio·n , Led·e bt) e ne dànno possiede un 'azione acc.eler.atrice dell '.assorbila prova Lu•b ling e Sch el]ong con ·eSp·erilffien.t i m ento gastrico intestinale. L 'insulina avvebbe sulla ~espi1 r.azio·ne in in·dividui non diabetici. ·anche effetto favorevole sull'.assorbim·e nto dei Fonseca riti,ene che l 'aumento di peso non grassi .da parte dei villi in testin,ali (Lombroso·, è d.01v uto a ritenzione di acqu.a , ma a folfmazione ,di riserve g·ras ose. Il maggiore assorbiZu·n tz e Meyer, Fleckzeder ed altri). 2) Un secondo fattor·e, a cui si è ·d ato mento di acq'l1a sar.ebbe ope·r ato n·o1n .d.all 'insulina, ma occor:rer.ebbe per la fo11~mazione di gran·d·e importanza , è la ritenzione di acqua, pur riconoscendo la mancanza ·di 0 g ni sintodette riserve. Egli seguì I.a ·diu1resi degli ammala ii in re.lazion e alla somministrazione di mo clinic o 1d i ·eld·e:m.a; rritenzion·e· ch1e risulta dall'esperienza ·di num ~rosi autolfi (Allen , insulin.a e .all 'aumento di peso : no·n trov~ vaScheri1'1·e, Labbé, Nepveux, Umber, Von Noor- riazioni di diuresi in r·e lazione alla somministrazio1n re di insulin.a . Come pure ·n .on trovò den , Issa.ac, Harrop, Benedict , Josslin, Blu1n, m·odificazioni di ipeso, corpoì!ìeo somministran\!Vi dal, Abrami, Weil ·e Laudat, I\.l ein, Franck, Butterwie ser, Vollmer e Serebryski, ecc.). Gli do NaC·l , nè .aumento d1e lla 1diur.esi somminiautori hanno dirno· tr.n.to infatti ch e co·n la cura stranid o ,d iuretici (te-0 bromina-novasrurol). D.a quanto ,s opra, vediamo come ·m olti fatinsulinica si ha ·diim inuzione ·de.Ila diuresi; contori sono in gioco ·p er sp1iegare l 'azione ·della statarono inoltre auim entata idremia n1egli animali ed anche su'1l ' u·orrlo (Vidal : Abrami , insulin.a n1elle cure di ingr,a ssam·ento; l 'aumento dell 'ap1pet.ito, le miglioìfate condizioni delW ei1 , Lat1dat). 3) L 'insulina aumenterebb·e . la capacità di }i',a pp1arato g.astro-intestin.al.e rispetto a ll1e funfissazione idrocarbonata dei tessuti, .d etermi- zioni motori·e, di secrezio·n e e di assorbim.einto, nando ·p er qu esto un accumulo d,ell 'acqua nei un.a maggior•e T•itenzion e idrica rd ell 'org.anismo, tessuti. I fisiol ogi (Zu1~lz , Atwater e ·B en·edict) la migliorata utilizzazione 1deg,li i1drati di carbonio, la magg·iore fo.r.m .azione di sostanze dalle loro esperienze concludono cli.e l 'alim en· tazionie idrocarbonata porta a r itenzione .d i ac- gra se, ecc . Noi riportiamo! qui un caso di _dimagramento qua e aumento di peso. I clinici (Finkelstein e Lasch) otten·go110 vantaggi, aggiung,e n1do .ali.a impressionante in un soggetto che ha sofferto dieta ordinaria una razionale _quan~ità di idrati precedentem ente di colelitiasi; caso eh-e non e1s sendo si giovato, delle sol~te curie , abbiamo di carbonio. 4) L'insulina produce alcalosi degli umo- trattato con la cura insulinica. Sono noti ta1i ri; come h.a dimostriato Gigon co·n esperienz·e dim.a gram·enti ch e .s i Vierificano· in ·o gni s.o gsugli uomini e sugli animali. Ed è nota l 'im- getto affetto da crisi -litiasiche a ripetizione, portanz:a del.l '·equilibrio acido-b.a sico nel ricam- d~m.aguamenti che assumono spesso dell,e probio iid rico, in quanto ·u na ten denza ai valori porzioni fortissime, tanto da risvegliare per elevati del Ph -d ei tessuti (verso 'l 'alcalosi) faci - chi non è prevenuto il sospetto di un tumore. lita la ritenzio·n ·e acquosa; mentre la ten.denza La perdita di 1p eso, che è frequ.entemente di 12-15 kg., può assum ere ·delle proporzioni imopposta favori sce la diuresi. Secondo f .eiss.ly in rapporto a tali ni.odifica- pr·essionanti. Chauffard cita 'lln suo malato di zioni dell 'equilibrio acido-basico potrebbe es- .anni 6± , che perdette 36 kg . in 10 mesi; un 1

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alLro malato di 60 anni e di piccola taglia, cl1.c3 non p es.ava 1più cl1e 37 k.g-. Questi formidab ili dimag·ramenti si so no . . pieg·ati, oltre che per l 'épuissement causato d.al dolore, e i)er la uestrizione inevitabile ·del regime alin1entare, oon l e turb e ·d el ch1mismo inte tinaJ.e, le quali si manifestano sopratutto con disturbi ul.1 'utilizz.azione dei grassi e sono legate ad un.a pancreatite sclerosa. È m ·e rito opratutto ·d elle osservazioni fatte ·dai chirurgi durante i loro atti operativi, }'.a ver richiamata I '.attenzion e opra l a frequ.enza delle alterazioni del pancreas n ella colelitiasi. Su 220 casi di calcolosi biliar·e o·p erati da J(. ehr, in 69 esi._ t eva una pancreatite cronica. Secondo MayoRobson la pancreatite sclerosa si avrebbe n.ell '88 % dei cas i di colelitiasi; più frequ.ente n·elJ.a li ti.asi d el col e·d oco (due terzi dei casi), meno n e·l la litiasi d el.la cistifell ea. Le a lterazioni potrebbero .essere ·di vario gr.a do : da quelle ve-· ram,ent e microscopiche a quell e che determin·ano tumori volumin·osi, p·a l1p1abili .a nch·e dal! ''e sterno. Seco·n do l 'A. no·n raramente la calcolosi del pa11crea s a ccon111ag n er ebbe quella bjliare . Pr1ma si produrreb])e una pancreatite i)a-rencl1imato ..a e consecutivamente una scl,erosa interstiziale, ma tanto nell'uno che nel1'.alt:rio caso, Je .i sole di Lang·erb.ans sar.el1he~ro poco o affatto alterate. NeJ.Ja statistica di Qué11u e di Pi erre Duv.al 46 casi di liti.asi vescicolare ·dànno· 21 pancreatite cro·n ica e 48 calcoli clel coledoco n e dàn·n o 39. È noto infatti che se i dutti escretori del pancre.as i ostruiscon·o e quindi i.I secrceto rit ag·na, •p uò g ià per sè solo istituirsi la panc r·eatite cronic.a. ~i.a ·l a p.anrl:'eatite può svilu·p1)arsi anche in dipe·11denza di una cal colosi della c i tifellea .a dutto coledoco libero , certamente per una ·diffu ione d el processo econid ario di colangite lung o i ·dutti escretori .del pancreas stes o (U n1ber) . C'è .a nch e però ·la via lin f.atica; 1per comprend·e~e la ·pro1)a.g azione linfa! icn (SchlJpfcr} l1 i ~ ogna pensare cl1e i linfatici d ella ·vesc i c ol~ ])iliare si portano quasi tutti a u11 g·ang·li o d ell 'hiatus collocato al disotto d el] 'orig·in e del coledoco, generalmente a d estra d el inede in10 e quindi co11tenuto n ello spessore d el picco.l o C}JÌI)]oon. I va i linfatici effer c nl i dal o·anglio ·d e] coll·o r.ag·g·iu·n .g·o·n o non ~o l o j} .g·a11o·]i o ·d·ell 'l1iatus, ma anche i gan g·li < • • i LlJ ati di e tro la ... econd.a porzione d el duodeno e dietro la t e la d el J)an creas. Alcuni però am111 ett o110 clic, n ei JJroce ... i infi ammatori, per orclu io·n c di a lcuni canalicoli , la linfa possa J i render e .a ncl1e dir.ettam ente la strada verso il ·p l esso pancreatico pote11do c o ~ì venir·e diret, t n111ente co111uni cat a J 'infezion e a l p ancreas. 1

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[ANNo XXX\rr1, NuM. 46]

IL POLICLINICO

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P er quanto risulta, nessuno ·di tali casi di clim.agr:am,ento è stato trattato colJ.a cura insulinica; ·essi sono stati piuttost0 trattati colla somministrazion.e di fermenti della secrezione esterna del pancreas. Riporti.a·m o pertanto il caso da noi osservato, ch·e si presta a d·elle considerazioni importanti. C. N., d~ anni 18, da l\ifilano, r esidente a Roma, celibe, studente. Nulla di importante nel gentilizio e nei collaterali.. Negativa 1 'anaJll:n~si personale remota. Nell 'inverno 1926 per un periodo di circa un mese il paziente inCQminciò ad accusare all 'epigastr.=p, poche ore dQ po ~l pasto, peso e modico dolore eh~ prest.Q a11dava110 scomparendo; non disturb~ dell 'alvo nè urinari, ~on vorn,ito, nQn itlero, non febbre; modico· senso di acidità. Nel 1927 si è ripetuta a periodi la sinto·m atolo·g ia di cui sopra; quesLa voJi~a ~l dolore fu p~ù intenso e alle vQlte fo.rtissi~o durante la notte. Nel maggio 1929 il pazie~te fu colto da dolori violenti all 'ipocondrio destrq, dolor~ che si irradiavano alla spalla destra e al dQrso, a,ccompagnati da vomito bil=.are. N<Jin disturbi inte&tinali. Tale sinton1atolog·ia s~ è protratta per qualche giorno. Dal maggio· sino a,d ogg~ tali crisi dolo·r ose, con i caratteri suddescritti, si s.ono• ripetute più volte, intervalla te da per~-0di di pieno benessere; una volta in coincidenza di tali c risi ha notato lieve CQlorilo itterico delle scleJ.'.e. In questi ultimi Lempi il paziente si è fortemente d \magrito: è diminuito d~ 20 Kg. (il suo· peso no·r n1ale di 60 J(g. è sceso· a, Kg._ 40) e si itro;v a nella impo·ssib iJi tà di attendere alle proprie occupazio·n i. on lQsse, ll()•Il r \alzi termici serotini, 11011 sudori no·t turnj. 1/ alvo è regoJare e la diuresi nor111ale. Assoggeltalo1 a cur~ ricostituenti no~ ha rjcavato alcun effeit to . Entra nel no trq reparto il g iorno 30 ottobre 1929. · E. O. Tipo longilineo·, costituzione scheletrica regolare; grave stato di denutrizione. Altezza n1. 1, 70, p eso Kg. 40. Pan~coilo· adiposo scomparso, masse muscolari ipotrofich~; faccia stira·ta, disseccata ; membra fla,ccide, scarnite. Cute secca, rugosa . Colorjto delle mucose visibili rosee. Lingua leggermente impaniata, umida. Pol-~o ritmico, d'. 1 freque11za normale, a pressio·n e bassa (fìuchon: mx 95, n1n 60). Temperatura 36°,5. Assenza di ingorg hi ghiandolari. Torace: allungato, scarno; fosse sopra- e sottoclavicolari ben marcate, ben visibili le costole: null a di anonnale alla percussione e alla ascoltazione. Cuore nei lim~t~ , toni netti su tutti i focolai. A r:idome: avvallato, trattabile indolente nei vati quadran ti. l'.1ilza: nei limiti fjsiologici. F egalo : l '. n1i le s uperio'fe al quarto spazio in~er­ costale sul] <l e1niclaveare, bordo1 inferiore alla arcata c:ostnle. frl corrispondenza della regione del'la cistifell ea si risveglia <i.olore col] a palpazione ; 11on òifesa muscolare; n o11 si palpa cistifellea ing rossata. Non dolente il punto di Dejardins, nè la zona pancreal :,ra-duo{le11ale fli Chauffard. Nulla a carico del sis tem,a nervoso; rjflessi pupil l ari normali, riflessi rotulei no rmaJj, en ibililà super fici::i le e profo11d'a norm,ale. Es~me urine: reazione alcalina; peso spec~fi- co 1014; albun1ina, glu cosio, acei~one, sangue, 1

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[ .i\NNO

XXXVII, N uM. -±6]

urobilina, pigme11ti biliari: assenti. I11c1acano +; urea e clo·r uri i1ormaii. Sedi111ento i1egativo. Esame del san gu e: einoglo·bi11a 90; g lobuli ross: 5. 000.000 ; globuli bianchi 6.800; valore globulare 0,90. For1nula leucocitaria: polinucleati n eutrofili 52 %; baso fili O; eosjno.fili 1 %; m onoci ti 3 %; linfociti 30 ~{,. Reazione di 'Vasser111ann: negativa. Gl :cernia : 0,98 %o. Diayn.osi . Dall 'anamnesi r~sulta cl1e il p aziente ha soffertoi di att acchi doloTosi, che per l 'insorgen za specie nella noi~te , p er l a sede, per l 'irradi1azìone dolo rosa all a spalla, per il vomito b iliare, per ?l colo r ito itter~co d elle sclere, par · lano in tnodo sicuro per una colelitiasi biliare. I disturbi sofferti J1cl 1926 e 1927, ch e si traducono con una sinto1natolog~a gastrica si spiegano bene in quanto sapp:1amo ch e si possono. trovare dei sinton1 i 11egli anteced en,~i dei litiasic'., prima dell 'a1Jparizione della colica epatica : è nota infatti l a dispep sia iniziale d ei litiasici; e la colica epatica, co·m e dimostra il Grocco può presentarsi sotto for1na pseudo-.gaslralgica con dolor~ che compaiono d opo 3-5 ore dall 'ingestione del cibo. Ciò si spieg·a dal fatto ch e la colelitiasi può aver.~ delle vere ripercussioni per via vago-simpatica sul chimismo ~ sulle motilit·à dello sto maco. L 'esame obbiettivo cl 'ali~ ra parte n1etle i.n rilievo dolore in corrispondenza della cistifellea, non ingra ndita, dolore che si accentua se il p aziente respira profondamente. La ricer ca ràdioscopica dello stomaco è negatiYa. Anche la radiografia delle y=,e biliari, dopo somn1ini strazione di tetraiod o p er bocca, eseg·uita dopo 14-17-20 ore non mostr.a visibile l 'o·m bra della cis tifellea, 11è si vedono ombre riferibili a calcoli. L~ coliche epai~iche tip;,ch e, una residua sen sibilità della cistifellea, p11r in mancanza d i d ati radiologi" i positivi permettono cli porre la diag nos: di cole.cistite calcolosa . Il diario. clinico del mala to, durante la nostra osserYazione, ce ne dà 1a conferma : Il g ioTn o 9 n ovembre 1929 il paziente, fino allora rq)irettico, è col to da fe])br e intermittente, ch e si protrae fino al giorno 16 d ello stesso' mese; · con la febbre, la dolenzia del punto cistico, si fa più m ar cata; d olenzia e febbre scompai-O·n o :n seguito ad 1niez ioni enrloYen o e cli cilotro.. pina. Durante t ale periodo febbril e il paziente ha delle lievi m anifestazioni di di ate i emorraQ"ica: difa,~ ti il 12 novembre compare punteggiatura emorragica per una cb ;.azza di 3-4 centim etri in corrisp ond enza d ella regione ileo .. cecale. • Il 13 11ovembre ha lieve epistassi. Il 14 an cor a lieve epist assi. L'esame d el sangue ci dà: e1noglobina 80; globuli rossi 4.000.000; globuli b:,anchi 6.000. F-0rmula leucocitaria: polinucleati n eutrofili 68 %; eosinr,!f il~ 1 %; basofili O; linfociti 26 %; monociti 4 %. Le p;1aslr ine i1on sono diminuite di num ero. 1

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In questo .giova11 i ~ simo so.g·getto, affetto d.a colecistite probabilm·ente calc olosa, qual ' è la causa di questo dimag ramento così impressioriarite? Duè so petti sorgon.o logici: 1) Una tubercol 0 i concomitante? Si conoscono ·difatti casi in cui la tubercolo si ha condo1tto a,d un .dima·g ram .e nto ,d i alto graclo senza 1

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SEZIONE PRATICA

che l 'e ·ame o·b biet li,ro n e fa ccia riconoscere la vera r.a gion e. La .r.adiog·r:afi.a del to·r ace ·p iù volte eseguita n el nostro caso è sta·t a n1egativa; n egativ.a anch e l.a cutir.e.azionie di von Pirquet. 2) Un diabete m ellito ? Appunto n el diab ete il dimagramento S·p esso è grandissimo e salta tanto piiù all ' occhio in q.uan.to si p,r oduce, specie n·ei giovan i so·g g·etti , in un periodo di t e.m po r·ela tiv.a m e,n te brev·e. N,el caso da noi osserv.a to no·n è ~tata n1ai. riscontr.ata glicosu ... ria; la glicemia più volte eseguita è stata norm ale, o inferiore al nonmale. Per il fatto constato colecistite, per la fre qu,e nz.a d ella pancr';eatite, v' è 1da pensare ad una pancreatite cronica. Abbian10 più sopra ve duto com e gli AA. ·m ·ettoin o, in r.apporto ques ti stati di ·dimagram·ento , talora impresionanti, ch e si verifican·o in soggetti affetti d.ét crisi litia.sich e a ripetizione , con una pancreatite sclerosa, ch e i chiru.rgi hanno dimostrato e ·sere. freque11te. Siccl1è noi saremmo in.dotti ,a 1)en .ar.e che fossi,m o in ·p resenza ·di una alterazione d el p ancDeas; tan to 1p iù che, ,e ssen do tali ,a lter,azion i di ordine infiammatorio, si verificano ancora più frequenten1ente quando e iste una inf.ezion·e delle \1 ie bili ari, com e appunto n el n ostro caso. Il fatto ch e non abbiamo riscon trato g·Jico~ sur ia ·e che la glice·mia è stata se.m pre no.r mal,e n on depon.e co,ntro: difatti n·el.la 1pan c~eatite cl.erosa difficilmente il prooesso morboso colpisce tu tto l 'org.an o, ma sqilo porzi oni di esso e le isole di Langherans sono p·o co o affatto a1t.erat,e (M.ayo Ro b so-n). E per la pan cr.ea tite cro n ica sarebbe stato , oltre il dato ·e tiologico (co1,ecistite), il dimag r.amento, la a nore.s sia e la ten.denza alJ.a epista si e a lla pOI])Ora ch e si è verifi cato niel n ostro pazi·e·n te ·dura nte il per iodo febbrile. l\IIa, m entre que te ultime si spie,g·.ano .a nche coJ.]a cattiva nutrizion1e delle pareti vasali, co,ntro la pancreatite stanno: la m.a n c.anz.a di disordin.i gastro-intestin.a.li (mai diarrea con feci g rasse, molli, puzzolenti , n aueabonde; mai meteorismo), la inan can za di vomito, la m an canz.a opr.atutto del dolore al pw1to di Dejardin e alla zona ·p ancreaticoduo.dena1e di Chauffard. Anch e la r.ioe·r ca dei grassi n.ell e feci n on ci ha rivelato disturbi n1ell 'u tilizz.azion.e di q·u esti d:a po1r re la di.ag·nosi di pancr eatite cronica. 1

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Tra.ttamen·t o e corisiderazioni del caso. - Il ])aziente, non aven,d o avuto g·iovam ento dalle o1ite cur.e a base di ipe-rali.m entazione, ripo· so, ricostituenti , vien·e sottoposto al trattan1en· to in . . ulinico col 1° n ove1nbre 1929. Le dosi ch e


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1670

adoperia1no sono ·di 20 unità pro-die per inie.zioni intra·n1usoo1lari, così ripartite: 10 un.ità 20 minuti ])rima del pasto di m·ezzodì, 10 uni1 tà priima del pasto della sera. Riportiamo la grafica d el peso del corpo ch e , i è ottenuto n elJ.a cura insulinica (fig. 1) .

XXXVII, XuM. 46]

[ANNo

IL POLICLINICO

~ i h.a un aumento di peso di kg. 6,300, quasi

cioè di un kg. al giorno : da.I giorno 25 in poi conti·n u.a un 'asoesa g!ìa·duale d el peso fino a raggiung·ere il g iorno 17 dicembre 1929 il peo ·di kg. 55, giorno in cui si SOS])ende la cura in ulinica. 0

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Fig. 1.

Il b·enrefi ci·o, cc.m e si v·e.de , è soiflpren.dente:

· Il :rapid.o e forte .a um.en.to del peso ·d el e.or. po al! 'inizio de lla cura (dal 5 al 10 dicembre aumento di kg. 4, dal 18 .al 25 dello stesso m .e se aumento di kg. 6,300) ci in.duce a riten,e r.e che, ·p er effetto del trattan1ento insulinico, i tessuti abbiano trattenuta molta acqua. 1

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d.a l 5 a l 10 n ov·eimbre il paziente .a um.en·t a di 4 , kg.; è manifesto chiaramente il rapido e pr:ogressivo miglioramento, fatta eccezione di un periodo ch e va dal 10 al 18 novembre ste~­ so, in cui il paziente riperde kg. 2, 300 dei -! 1

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Fig. 2. g ià conqui tati. Qu·es.ta diminuzio1i.e di peso si spi e.gia col fatto che ld ur.ante tal1e per.iodo· il pazie nte è col1'pito 1da tebbre e dol enzìa maggio f!e a l1la 1~egion e d ella cistifellea, con sintomi liev i di porpora, e col fatto che viene sospesa la c ura insulini ca pe1· fenomeni i·p oglicemici. Col giorno 18 n ove mbr-e, in cui si ri pren1de la cur a insulinica, si n et.a subito un raipi·dissimo 111igliora111·e nto: ,difatti da l 18 al 25 n.ovembre 1

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Con questa opin.i one ,1a d 'accovdo l 'osservazion.e clinica: si è visto dif.atti in pochi giorni, i·n 1~apporto .al.l '.a umento ·del peso, il malato cambiare di figura; la sua faccia . tirata , disseccata, prende un aspetto fl orido , pieno, fresco. Le 5'Ue .m embra fla ccide, . . earnitc, aumentane di volume e prendono l'e lasticità turgida d ei Lessuti giov~ni. La flaccidità e l e pieghe che si constatavano , sono rimpi.a zzale .d alla sensa-


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XXXVII,

[ANNO

NpM. 46]

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SEZIONE PRATIOA

zione· di ·p el•le ri pi en,a e tesa. Questa tr.a.s fo~­ nazione dell 'acqua a 1n che indipend•en•te1m 1ent·e mazioru.1e è senzia. ·dis.cussione 1dovuta a r.i t€nzio-~ d.a.I·la .r i,d.uz.ionre ·de l },etto ·Circol,a torio del ren,e n e di acqua, ad una r.epl,ezione liqui1da d ei (Moirpu:ngo). S,u l ren:e is·o lato' ·di!fatti l 'azione è tessuti. La curv,a ,dJel1a eJimin.a zioin e gio·r n.alienettamente .d .i blocco ed inibisce fort em ente la ra ·d·e lle urine ce n·e ·dà la conferma (fig. 2). diu1~esi (P entimalli e Que rcia). D.a tal,e grafica appare ben .m 1ani·] esto il r:aip·Contr.ari.,amente a moil.ti autori -·n oi a·b biamo po.r to tra arum en1to d,e,l p eso .e dimin.u zio'n :e .delu sato ,dosi p iccole ·di insu lina (20 unità i'n du~ la ·diuresi, inel periodio ch e v.a .d.al giorn,o 18 al voilte); abbi.amo in tal mod·o ·p otuto oo.ntinuare 25 ·d·el nov.emb1~e stesso : 1perio1c10 in cui il no·- il trattam·ento .p •er 4.5 .giorni co n ,effetto sorstto pazi·ente -=-. oome a.b·b i1amo v.eiduto - saJ.e prien1d.e·n te; cois ì, m ·e n tr:e nella .1 etter,a tura tr·o da kg. 42, 700 a kg. 49, aumenbando cio1è in viamo colla cura i n sulinica u·n aum,ento1 di pe7 giorni di kg. 6,300. Si v ed e chiar.am·ente co- so in r.agionie ·d i un ohilo e di ·u n chi.l o· e m.ez~ ni\e la 1el~rmintazioin1e igiolflnali·era Idi urina 1da zo per settimana in m edia , no i in circa 45 gr. 2,100 (giorno 18 noiv .), soen1d1e ·p r:ogressi- .g io1rni .abb.i .amo ottenuto, un .aum e•n to ,d.i kg . 115 vamente fino a gr. 900 (giorn·o 25 no·v .), lo (cio:è kg·. 2 1 / 2 alla .s ettin1ana in m edia) . .L,,ieffetto si è rprolung·.a to oltre :1,a. cura insu~ stesso ·g i oTno che il peso se~gna kg. 4 9. Perta·n to siamo in,do,tti a ritenere che al.lo linica: il 1pazi,ente ·dal giorno 15 1dicem ·b re, in inizio d·ell,a cu:r:a i11.sulinica si è .avuto un.a fase cui si soiS·pende la cur,a insulinica, .al giorn·o di ritenzione ·di acqu.à , ·di una ::replezione li21 ·dicembre , i·n cui vi.ein e di·m esso dal r1eparquida d ei t essuti; e a qu,e sta prim.a fas.e di rito., cresoe .a·noor.a di gr. 700. R.iv.eduto il 10 ten zio1n 1e ·e di accumuJ.o ·è seguìta una seoon·da gennaio 1930 è anoo!l'a cr·e sciuto di pesò,: ha fa se d 'assim.i1azio1n e intensificata. E' durante .r.a1g giunto k.g . 57.800; le oon,dizio·n i ~snerali questa seco·n 1da fase che il paziente .s ente ri- sono ·ottim,e., oo·n serv8:to .l 'appe tito, le fo·r z,e to1r nar,e le propri,e fo,r z,e , ·m1entre n·e ll1a pri·ma soin o ritoir n.ate al no·r m.alre. Riv·eduto .a•n cor.a fase i.l 1pazie·n te, non: ostante .I 'aumento di peso nel m ese ·di aprile, l e con.dizioni ·del peso e del .corpo, accu.sa un 9enso crescen t e 1di d·eb.o·- generali son·o ·o ttime e 1l'.app etito· è co,n seTvato. lezza. Le deduzio,n i 1più interessanti ch·e si traggoAbbi,am·o ag1giunto .alla cu:ra i1n ;Suli·n ica pic- no dial caso cLa no!i ·o sse·r vato si riferiscono a1 c ole dosi ·di .a·drie11alina al millesimo per os : 30 ·b en·eficio 1de1'1a cura insulinic.a n ·egli stati di g·o.c ce p·ro die . Questo può sembrare un paradim.a gr.amento con&ecutivo a co1elitiasi bili.arie. ·d·o sso in quanto ·c he l 'aidrenaliin.a ha u·n ie ffetto Tali 1d'i1m a·g ram·e:n.ti , parten;do, dal con cetto eh-e c ori.tra rio a11 'ormone panorieatico·. A ciò siamo sono ;l·eg.a ti ad un.a pia.·n crieatite sclero Sia; v·e·n sta ti in.do1tti i1n con sid·erazio n·e d.ella bassa pr1es- ~ gon,o ·curati èo1lla somministrazione .d i fermenti d1e1lia. s,e.c r.ezione ,este:rn,a d,el pianie~Deas, con sione a.r teri1o sa ,d el so·g g·etto· (P.a.cho·n mm . 95_; mi. 60), e dal ,p rop:osito di evitare fe1n•om·~ni scarso hen,eficio. N·el caso i1n 1discor so .n .on abip oglic~mici . Sappi,amo cli fatti come il Marab-i,a mo trov.at-0, .altev.az.io·n i n·el disturbo d ei grasfion in du·e ca si di morbo ·di A:.ddison trovò si tali d.a ren dere ·evid ente una panor·eatite ch e l 'in.suffici,enz.a surr:en.ale cr ea .e viden tem·en- sclerosa ; sicch è dO!Vr<em·m ,o ti:rare un.a d e duziote u no stato di sen sibilità per il 'insulina , in 1 ne imiportant e: che, cioè, noi:r~ tutti qu·esti ·d imo d·o ch1e ·d ,osi ilJlioffensive id i qu·esta provo ca- m agramenti sono legati a·d una alterazione del pancr-e.as. A meno che vo.g·liamo p e11sar e, data ;no accid·enti gravi .e,d anche mmtali n·egli a1dI.a freq,u1enz,a de1'1a pa11c11eiatite sclero·s a n ei co·disoniani. - Si potI"ebbe pensare ch e l 'azio1n e clell 'a.drena- l·e litiasici d·imo.s trata dai chi:ru:rgi , che vi si·eno state le1s io1n i ·m inime, sì d,a non d ar e segni clilina nel 1n o·s tro caso, oltne ad av•eifie evita to fenO:meni di .ipog1ioemia, abbia 1potuto, rafforza- nici man·i fes.ti. Abbiamo più sopra visto come l.e ,alter,azio·n i v.anllio· ·d.a qu e1le ch·e die terminano ne .1 'ia.zio1n 1e ·d·elrl 'insu1in1a s ul rica1m hio idri100. tum.o,r i voluminosi p,a lpabili anch·e all'esterno L'azioin 1e ,d.ell 'adrenalina è .intima mente 1e·g ata c olla ·f unzio•n ,e d el sistem.a s.im1p atico e ·p erciò (M~ay·o · - Rob so1n ) a qu·e ll1e p uram ente microscoi1on può ·essere ·n ettam,e nt·e sep1a rata .da quel,l a 'J)iCl'}e. Ma n ·orn dovr.ebbe ·essere sufficien te a.1n·ervosa . Non ·di m ie no .alcu.ni fatti par;lano per lo:r.a , ila funzione vicaria nte ·della secr.ezion,e ,s auna sua influ enza di:r:etta su.I ricambio idrioo. livare e dell 0 · stomaco ? E sembra a prim.a vista un par.ad.o sso se a m L ' jntro1duzi,0n-e di adren.alin.a frienia I.a diur·e si e la sudazi01n e p1e r un peri:o1d-0 di tem!p o assai m ·etta·no una p·a ncr:eatite sclerosa, di vol·e.r cup iù lun.g o di quello dur.ante i l qu.a l,e si verifi- r .a r e tale pro·cesso morbos o com la insulina , èa la costrizione vasa,J.e ,e perciò si può am- ine ntre I 'alte.r azione è a carico d el.la secr ezion e mettier e ch e l '.a·dren,a]ina diminuisca 1'elimiesterna .dJel ·pancreas. Ma le sopracitate esp e1

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[ANNO XXXVII, NuM. 4:6)

IL POLICLINICO

ri·en ze di Monteleon e ci dimostrano l ' importanz.a d ella insulina an che sulla sezione esterna de l pan.cr eas, in quanto aumer1ta l 'attività degli e n zimi , ·d i cui essa è oostituita . Aum·ento di attività che riguar.da indistintamente tutti e tr.e i ferm enti. Non possiamo ch e fare d elle ipotesi alla d-0n1anda se tali din1.ag r.a menti si,a·n ·o sempre in rapp·o,r to ad una pan·c reatite scl,e rosa o ad alterazione di .altri organi; e qu.a1e si.a il mecoanismo di azione d el.l 'insulina in tali casi. Abbia1m o rip.o;rtato i numerosi fattori invooati .d .a gli autori p·er spi,egarin·e l 'azione favorevol·e n e.g-li sta ti di ·dimag1~a1m·ento; .a ltri fattori potrebb er o esser ci ancora ig noti . . Resta indiscutibil e il vantaggio sorprendente . ottenuto n el caso da noi osservato ' ·di modo ch·e un1a nuov.a indicazi-0.n e b.a]z.a evidente; noi con ig li amo la cura insu.Iinica n·egli stati di din1agr amento consecuti-vi .a coil elitiasi . 1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sezione Chirurgica dell'Ospedale 6. B. Morgagni in forll diretta dal Prof. SANTE SoLIERI

Sul 1ornncolo del rene per il dott. PIETRO EMILIANI, a ssistente. Credo utile .descrivere ·due casi di foruncolo d el ret0.te sia per la non frequenz.a de1la forma morbosa , sia per la diag·11osi d elicata, sia infine per 1·e conseguenze eh.e detta affezione può p·r odurre. Il forun coil o d1el Iìenie è cori I.a :Q.efrite suppurativa a.cuta (o 1n efri te a po·s tematosa dei te·deschi) re l 'ascesso drel ·r ene un prooe&so settico d el pareinchima renale. Prooe.ssi settici acuti ch e rarppve sentano d1a l pu.nt·o ·di vista etio1logico e patogen,etico un'un,i ca entità. Infatti ç;:on:0 prodotti ·dai comuni piogeni (streptococchi , stafilococcl1i , bacterium coli, ecc.). n1irno''' ci ta tr.e casi di forun colo renale, e press·io11e di una ·0 0 mpli·cainz.a in~lu·enzale . Sono spes is im·o Eorme n1.etas tatich e prodotte da emboli mico1rici cli.e si distacca.n ·o dai più sva.riati prooessi setti ci d ella pell·e e d.e1le mu.oose. Come causa pre·dispon,ente può trovarsi u11 trauma. I ge.rmi d el].a st1pp·u r:azione pervengono a·l 1'eUJ.•e più ch·e per ' 1 ia linfatica o per via a1scen·de1111te , tr.a spo rta.ti daI sang·ue. Se sono m ·o lto abbon.danti formano piccoli emboli ott1.llrnnti i va i glomie rulari e i capil].a.r i intert u bo lari. Il lJ roce ~ so a 11 'inizio è in1travascolare e si giunge oosi a•l1lia formazio1n e dell 'infa·rto settico· cu1n 1eiiiìorrne, oo·n ~a ba ~e voc.so J.a superfi.o ie esterna, e 1',apioe verso il bacin etto. La pa-vete dei vasi si necrotizza, la necrosi si diffo1n de a l connettivo interstizi.al.e. Alla periferia di questa zona niec.rotica si forma UJn fitto v.allo di 1linf-0citi. Tutto· i1n1torno insor ge una infiammazione re.attiva. Gli epiteli subiscono ·la d.egenierazion·e groanula-grassa, il connettivo si distrugge. L ' interno d·el fooolaio è oompen,et:riato .d.a cori:)lu ·sco,] i pillrl1lte1D.1 i e il t essuto f1uidif1cato. E coo anatomo-palo] ogioamente il foruncolo d el re.ne . Quale dunque la differ enza fra nefrite apostematosa , .ascesso r ein.ale e foruncolo· ren1al.e ~ La ·differenza sta n1el num·er-0 e la gran·d ezza d ei vasi colpiti. Se vi en e otturato d.a un embolo u.n unico vaso grande i fo·rn1erà il foru11 colo d el rene; se gli emboli a ranno multipli e andlfan.n ,o .a d occludere picco·l i vasi si avrà la form.a .apostem.a tosa. 1

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· . RIASSUNTO.

L 'A. , do po brev e rassegna sull.a cura insuli1

nica n·egli is tati ·di ·dim.a g-ram·e•n to in gen·e re, rif.erisoe di un caso· .di dimagr.am.e nto im·p1iiessionante (perdita kg. 20) consecutivo a col el1itiasi, tr.atnato con la cura insul1inica .a piccoile ·dosi: 2·0 unità pro-die, in du,e volte. · Il ri sultato ver.a m ente sorpre.nd.e nte: aumento di kg. 17. 800, con un ritor n·o d elle condizioni g·en·erali quasi allo Stato norma·1e, in•du,oe l 'A. a co n sig.liare in tal.ti dimag:ra·m enti la cura intSuli1n i ca. 1

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Ricordiamo l'interessante pubblicazione del Sen.

Prof.

DAVIDE

CIORDANO

Presiò ente dell'lst. Veneto di Scienze, lettere ed rurti

Scritti Storici e discorsi pertinenti alla Storia della medicina e ad argomenti diversi (Volume edito .a -0ura della Riv. di Ter. Mod. e Med. Pratica a totale beneficio de.gli or.fani rdei Medici caduti in guerra. - L ibro giudica to t1na « raccoita di ·rr1iraòili pn.aine er'Udite e diLettose ») . Opera di pa·g.g. XII-630, .con 91 d.llustrazioni nel testa, nitidamente stampate su oarta lucida. Prezzo L. 7 O, più le &p&Se 1postali di spedizione. Per i n 'Oetri abbonati eole L . .60 im. por t o .franoo. Invia:re Va glia ~ll'editore LUIGI POZZI, Ufficio Posta1e Succursale di ciotto, ROMA.

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~ \ NNO XXXVII, N uM.

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Il foruncolo si forma sem p re nel1a corticale; " aria dalla g rand.ezza di uri pi e1lo a quella di un uovo di piccione . Q·uesta tumescenza flut• t uan:te protunde dalla su1)erficie liscia .del la co rticale, ciTcon.data da u11 alon·e rosso. Il foruncolo può ri1a ssovbirsi e sparire con esito di c i.catrioe. L'infiammazione purulenta può prog redire ver so la midollare , sb occare n el baci11etto e dar luogo ad una i)ie1on.efrite. M~ l 'e!'ìito ·di gran lung.a più freqt1e11le è quello ·della formazio!Ile· di una raccolta l)Urulenta nella loggia r enale. Perciò onde e\ritar e queste g ravi <'om·p licanze (asoesso pararenal e-pielonefrite11.efrite suppurativa) n eoessita fa re precocem en1e diagnosi di foruncolo ·d el r en e . 1Fino a che il pus è ciircoscritto nu:lla oi dirà l 'esame-chimico e mdc·r oscopic o del'l 'uri.na . L 'esame lfladiol1ogioo 1e pi·elog.pati.co serviranno solo a d escludere u.n a calcolosi re.nal·e. M.entre di una certa utilità può essere il pneumoradiogramma eseguito prima eh.e iinte.rven·g ano c ompl1icanze perin!efriti che-. La ,febbre qu.asi sem pr.e ha il .c arattere de:l 1la ~ebb"re settica, con brivido . Gran .de importanza deve darsi alla d oJora bilità locale : sp on ta11ea o provocata. Un sistema m.olto util·e è qruell 0 di p0irsi 1di·etro· l 'ammalata· l sed·u ta e fare con l ',est:riemità del1e dita una modica pressione su:llia. rPegione 1ombane, specie subito al'T'ie sbemno del muscolo qu.acjr.ato dei lom,b i, .dove ci-oè il ma:rgiia-Le l a.t eral1e del re·n e i flen'd 'e più superficiaJ.e. Sarà c osì facile trovar e una zon.a mo lto limi tata d·ov.e .t.a:J.e pression e provoch erà un dolo,:ne inten so. Viva la difesa 111u scolare, l 'assen za. d~ un sintomo pa t.og nomonjco :flende la di.agn·O·Si n1Jalto difticil1e ,e po,ssibile solo qu.a ndo si esamini l '.amma.Iato npetutamenite e a ttentam·ente e si fa ccia una dilio-en te anamnesi . Processi a cuti ·di organi 1toracici e ad.do.m in.a-1.i l1imitroifi ·d ~bb o,no essere pDesi in con ide.r.azio!I1e r>rim.a cli. e n1ett er1 ~ un g iudizio ·d·e finitiv.o. Pleurite : La forma e sudaiiva i l) UÒ con fac ilità .escl ud1e:re c <)tn .J '·e·san11e fi sico·. P1e uri t,e secra e plel1rite diafr.amm.atica : · l 'an amnesi , il caratteTe della fe bbre, il ·dolore puntorio r1ell e j)rofonde illlspirazioni, la tosse, po,s&ono e . . clud,e re una l esion·e ir·en.a:].e. ,4pp·e ndicite : L 'appendicite e ]e lesioni peri appendicolari possono pur.e . e sere confu e. L 'errore è più faci·l e quando si è ·di fronte a·d 1111a appen dice iretrocolica o sotto.epatica. P er la diag no i d i ffere.nzial e con Ja calco}osi d,elle vie b iliari e u·rin.a;ri1e si dov·r à t e.n er p:resiente il ca ratter~ 1·ecidivante di qu·este ·due malattie. La sede d·el dolore: il do]ore dell.a c'olica r en ale 1

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SEZIONE PRATI CA.

si irradia infeniorrmie nte lung·o il decorso dell 'u.re1'er·e e .alla railioe della coscia. Il dolore cistico si irra.dia avanti ver o la regione ep igastrica .e i.n .alto v·e rso :lia scapol a . L ' i.diropioniefrosi : l 'anamn esi , l'esame delle urine, l 'esisten za di un tumore lombo-a·ddon1inale costituì cono la base de.Ha diagmosi . La par.a- e perinefrite suppur.ativa: la dura ta d·ella ma:l a ttia e l 'edema · ·de lle pa1rti molli della r egione lombare, il ·dol o re non localizzato ma diffuso a tutta la r·eg·ion e. P er il trattam ento quello m.edica mentoso per via or.a ie o endo,reno ~a n on è sicuro. E solo oerto il trattame1J1t·o chirlllrgico quello che può dare, se è eseguito prima ·che sopravvengan o com·p licanze, un.a rapida g uarigione con resti·tutio ad iritegrum. Rosen stein ha ottenuto la gua rigion e oon qu·esto procedimento: messo allo scop erto il r ene con tag lio lombare lo lussa e vi separa la capsula. Con una iringa produce una i111bibizione n ella sostanza :r.enale m e.dian te soluzion,e di riv.a nolo al 2 %. Indi rip·on e il ren e, lascia·n do un picco.J,o dr·enaggio . Salieri h a o ttenuto l.a Q·uari g·ione m etten.do a·l·l o scoperto il rene, inci·d,e ndo con una incision1e a croce il forunool10 , causticando con cloruir o .di zinco a:l 5 %, diìen aggio. 1

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I . - S. G., da V~ll an o·va (Forlì), di a11ni 18. J~nlra in Sezione il 3-IV-1 930. Nel gentilizio·, nulla di notevole. La p azie11te che è se1npre stata bene un gior110 can1n1i11ando a. I)iedi scalzi si ferì ad u11 dito del p·i ede. La fer ·:ta ~rascurata s~pp urò.. Dopo appena cinque g1orn~ da qt1el piccolo inciden te fu c-0lta da w1 (!olore impro,-viso alla r egione del fianco destro con })rivido cui fece segt1ilo una r apida ascesa della ten1per atu:ra (39~ ,5) . Pol so l)jccolq e freque11te, n on vomito, n,011 sing·hiozzo, alvo e n-iinz:on e r egolare. Null a nell 'apparato respiratorio. Addome trattab~le ; solo un lteve dolor e si provocava alla p alpazione profonda del quadrante superio,r e destro. Colla p·alpazi-0·n e bjmanuale del r ene si avver~iva il polo .ir1ferior e dell 'orga110. La palpazione i11vece eseguita a t11alat a sed t1ta - colla estre111ità clelle dita - a inano cslesa, nell a reg:-0ne lo111])are e I)iÙ precisamente i1ell 'angolo forn1ato dal 111argin e esterno del n1t1scolo quadrat-0 dei lombi e dalla ultim a costa, provocava ttn dolor e act1lissimo, limitato ad un a piccola ar ea. f~same chimico e microscopico dell 't1rina e.. eguito ripetutam e11te n u lla di p ato1og:co mise i11 evidenza. l~sa1ne mo•r fologiro del sang·ue: le11cocitosj : J 2.000. Nu lla all 'esa1ne r adiografico. Il i11io ~1ae­ s~ro prof. Solìeri fe ce diag110. i di foruncolo del re11e destro. Operazione il 6-.IV-30 al l<t presen za dj nun1ero i m edici . Narcosi eterea. Incisione lombare. AJ t ag·li o degli s~rati mu scolari i risto·n trava grave conges lioine. La capsula adiposa è edematosa. Scop erto il r ene, sul l ato estern o verso il suo polo uperiore si ri scontra una int11m escenz~ CASO

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IL P OLICLINICO

d ella Ior11ta e d el volu1ne di u11a noce, flt1ltuante. Cort pu11tura esplorativa s'. d à esito a pu s giallo cr emoso . Inci sio11e a croce d ella i11tu111e cenza, ca us ticazione col cloruro di zi11co 5 %. Dre11agg io. I.a lu1ne .. ce 11za è u11ica . La ferita i chiucle j11 breve ten11)0, l ' amn1alata non ha t11ai più accen.n a to di st urbi alle vie urinarie. Le urine si so110 se111pre ma11te11ute nor1nali. La degenza in O ped al e fu prol u11g·a la cla lllla ple11ri"!.e essudali va des tra seco-i1daria. Il li quido rip,etuta111er1te estratto din10 strò .essere un essudato citri110 !)ri vo se1npre di ele1nenti purule11ti. 1

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II. - R .. D., da Forlimpopol~ ., di anni 37. Nt1ll a ne11 ·ana1n11esi famig·liar e r e1nota. La P !l-

C<\SO

zie11te co11Yalescente di un processo i11fluenznle d elle prime Yie aer ee fu colta in1pr0Yvisamente cln u11 forle dolore alla r egio11e lon1bar e d estra co11 hriYido e t.e111p eraturn eleva ta. . on tosse, no11 escr ealo, afldo1T1e lil1er o, al vo e minzio11e r eg·ol ari. Dopo l1 11 c1il:.g·ente esan1e dell 'a111111al a ta 11 dott. J\for elli , ehirurgo dell ' Ospedale di Forlimpopoli, fece diag·nosi di. for1111col o d el r ene d es lro. La cliag nosi f1L co11fer111ata dal prof . Salieri co11s ul ente . Si O·p rassedette all 'i11terve11to chirurg ico per des icl erj.o della paz :1er1te. Do po se j gior11 j cl i le111p cral:urn eleYata con ])rivido , di clolore inten so i1ell a r eg·io11e d el fia11 co destr o l a febbre si abba 'SÒ noteYol1ne11te, il do1ore diminuì di intensità e l 'a111111ala La notò un n1jg·lioramento . Da ques to i1101n ento però e11tra in sce11a un fatto nuovo e cl i gr ande :.mporta11za: le urine ch e si erano mantcn1tte li1npide e priYe di e1en1enti anormali si fecero tor])ide p er l a prese11za di pus. 11 forlJncol o aveYa progredito ,-er so l a midoll ar e fino a sboccare nel baci11etto e òar lt1ogo acl una pielon efrite. La malata g·uar1 con cure 111edicl1e nel periodo· di 50 g:-0rni. Le urine ritornaro110 grado graclo del tutto norn1ali. 1

RIASSUNTO. L 'A. dopo av·er p arlato d ella ·etiologia ~ patogen e i di una delle forme settich e del ren e m eno conosciute,. si intra ttien e sui segni clinici ch e possono condurre a.d una diagnosi precoce ·del foruncolo ren.a le. So tien e l 'utilità d ella cura chirurgica ch e, se è ·eseo-uita precocem ente può evitar e compl ic.anze eri e e talvolta mortali. Cita due casi , ·di cui u nò curato chirurg icamente e guarito in brev·e tempo , l'altro, trattato èon cure m edi cl1e, sboccò in una pieloncfr i te. 1

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BIBLIOGRAFI A. Zentralblatt f. Chirurgj e . Recensione BRANCATI, Pol jclinico, Sezione pra tjca, n. 27, anno 1930.

JI.\NS

K o HLER.

TJeber

L EGUEU. Trattat o di ~IARION. Ibid. KAUFì\IAN E. Trattato

Nierenkarbunkel.

TJr ologia.

.

di a.n atomia p ato,l ogica spe-

ciale.

X1cor.1 c1-1. Trat ta! o di u.rologia.

[ANNO

XXXVII, N UM. 46]

SUNTI E RASSEGNE. PATOLOGIA

~ENERALE.

Lo studio dell'equilibrio acid-0-base con l'analisi dell'urina. ( GoIFFON.

l)resse A1 édicale, 13

se~t.

1930).

Num erosi sono i in.eLodi l)e·r .a p·p·r ezzare qua11titativamente 1,orientam,e nto 1degli umori verso l 'acjdosi o l '.al calosi. I loro v.a ntaggi sono noti ; poco conosciuti sono invece i loro inco·n venienti . Il pII o acidità ionica del sang·u e vari~ poco; inoltre la sua 111i ~ urazione, ·d elicata, deve essere n1olto precisa }Jer avere sig nificato. La misurazione del C0 2 alveolar·e sarebbe esatta e facile se non .esige ' e u11.a collaborazione intelligente del n1aJaLo. La riserva alcalina o tasso del bicarbo11ato del san.g u·e è istru.ttiva m .a presenta qualcl:ie diffiooltà per il prele, ,.an1ento 1del sa11g L1·e e p1er il 'd osaggio. Tutti questi . m eto1di poi forn i cono delle indicazioni solo s·u uno stato r11ome11tan.eo del san gu e e non dànno alcu11a indicazione Irè su Il.a f ornl-a ·d ello squilibrio, n è µi suoi fattori . Infin e occon·e. ch e le .alt erazio11i dell 'equilibrio acidobase possano es er e apprezzate facilmente in tut ti i casi e d.a tutti. P.er qu,e ti n1otiv i I':\.. i è rivolto a llo studio d.ell'urina da queslo pu11'to di vista. aturaln1ente i da ti a'1 ranno v.alore solo se il r e11e sarà sano. Allora l 'urina è una immagine assai esatta d ello stato ·di equilibrio acido-base del sangu·e. D.ati dell 'analisi. Le urine ono raccolte durante 24 ore, con aggiunta di toluolo, e co11servate in ambiente f1~esco. Gli eJ.en1enti ricercati sono il pH, l 'aci,dità di titolazion e, l 'an1moniac.a,, i fosfat i. Il dosaggio d ell 'urea perm .e tte di paragonare questi diversi elementi con la m.ass.a d.e ll 'alimentazione azotat.a . Infine un calcolo semplice permie tte di a P'p rezz.a re la quantità di basi fis e legate agli acidi deboli. 1. I l pH, rappresenta la misura ·della quan tità p·er litro di ioni H dissociati. Questa concentrazione è un risultato g lobale di parecchi fattori: non solame:pte essa varia con la massa degli aci·di eliminati, ma ancora con la proporzione degli acidi ch e sono stati neutralizz.ati; ·essa dipende ·dalla qualità ·d i questi acidi e .d.ell.a forza delle basi che n·e neutralizzano una parte; e sa è pi u ttosit o un indice di equi librio ch e ·di quantità , e varia poco con le diluizioni , dunqu e con la diuresi. La misura d el pH non apprezz,a ch e g ros oJ.anamente lo sforzo renale nel la r ego laz ione dell 'equil ibrio , acido-base. Biwg·na dl1nqu e deterr:uinare ciascuno degli elem enti dell 'acidità. 2 . . Acidità totale (AT). ~ necessario titolare volumetri camente la quantità ·degli ioni H, . iano o no11 di .. ociati, ell e eccedono ] 'al ca- _ 1

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[1\.NN.O

XXXVII,

~UM.

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SEZIONE PRA.TICA

linità del sangue (p•H 7,37). Si ottiene così l'afra fosfati e 11rea (AP / U), e il tasso d egli acidi cidità di titolaziorie (A). organici varia con quello dell 'escrezione uriMa non tutti gli a cidi sottratti all 'orga11i- naria (AO / U). Un altro rapporto inter essante è AP/ AT o r.apporto acido-fosfaturico, che dis1110 sono realmente i11isurati da A. Una parte l)iù im·p o·r tante ancora è emessa allo stato ·d i mostra la parte che prendono i fosfati nelsali ammoniacali . Dobbi.amo du11que a·d·diiio- 1'acidic.tà totale urin.aria. I \ra lori d egli elementi d ell 'equilibrio acidonar·e il loro tasso a quello d eg·li a cidi liberi. ba e dell 'urina si possono stabilire cosi (in cc. 1 oi lo faremo facilmente calcolando g·li acidi di oluzion e N/ 10 n elle 24 ore) : liberi e I '.a mmoni.a ca (acidità formolo AF) i11 • pH, da 5 a 8; AT, d.a 700 . a 1000 ; AO, d.a centin1etri cubi di soluzione d eci11orrnale. Avren10 così ciò che Fitz ·e Van Slyke chiamano 500 a 700; AP, ·d a 250 a 350; RB, da 75 a 200; l'acidità totale AT (A + AF). AT rappresenta AP / U, da 9 a 12; AP / AT, 35 %; AT / U, da 30 la totalità ·d egli acidi e1)ar.ati dalle lor-0 basi a 40;. AO/ U, ·da 25 a 35. <la1 rene. Significato clinico di questi dati . - 1) Il pH 3. In re11e sep•ara, per eli.111i11arlo, il r.a di- 'è' una i11dicazione g lobale i)er !·'orientamento cale di un acido 1deb ole dalla ba e alla quale · è dell '.a ci·dità. E ' sopratutto interessante con talare il uo abba a111ento a11orn1ale quando il unito nel sangue; que ta ba e (i\IJ o-, Na, K , Ca) ta o ·d e Il 'acidità tort;ale non è eccessivo. L ' A. r e ta i1el sangu.e dove arricchi ~ ce la riserva l1a con latato frequ en tem ente questa anon1alia alc.a lina ; il radic.ale co ì di ociato (fosforico, n·Ai tubercolotici polmonari. In questi ca i esi- · urico, ecc.) è elin1inato con l 'u.r ina sia allo t e una proporzion e insufficiente di acidi n eu~lato .di a cido, ia con1e abbian10 visto,· allo tralizzati dall 'an1rno11j aca; poicl1è il pH r i ulta .·tato di sale ammonia cale. da un rapporto ·d efinito fra g li acidi dell 'uriOra, que .. ti radicali di acidi deboli (R) i11 AT sono misurati solo i)er i lor.o c.a tio11i (in RH o 11a ed i loro· sali una quantità troppo d ebole R H·1 noi n on .a bbi.amo 11ùsurato cl1e H e di sali a·mn1oniacali provoca u11 abbas amento d el I'~· La reg·olazio11e r enal e è s ~a ta imper:\fHL). o i non , ap p ian10 ·di quale natura e i fetta da questo i)unto di vista. '"' iano: fo fati acidi, .a cido urico, latti co , ~ -os­ 2) on si traggono ·de}],e indicazio11i utili ~ ibutirrico, ecc. PossiaJl1 0 pTatica n1 en.ite divid·a llo studio i soJato d eJl 'a ci·dità di titolazion e A d erli i11 due g rup·p i : gli acicli .fosfatici e gli acidi orga.nici. Noi 1)0 ia1no clo::;a r e a })arte é del l 'acidità n eu Lr.a lizz.ata dall 'a111moniaca AF; crue ti due o-ruppi cl1e chjan1ia1110 AP e AO ; solo il para.g·one fra questi due dati può indicar e, come or ora i è vi ... to, una insufficienessi sono 111isurati t1gualn1ente i11 centin1e tri za d ella fabbri cazion e r enal e ·dell 'am111oniaca cubi di soluzione aci•da d ec inorn1a1 e. in rappo·r to .all.a qua11tità di aci·di ·en1essi. NorInfine n,elle urin e .alcalin·e -0 ipo,a cide bi so111al111e11te A non è che il 40-60 % di AF; a gna mi urare l 'acido. caTbonico .dei bicarbopartire d.a 80 %, e a· più forte ragione se A è nati, C0 2 • mag·giore di AF, . . i può an1mettere ,una insuf±. Radicali basici. Se tutti que li radicali ficienz.a r·e n ale .d.a qu.esto p unto di vista. acidi sono ·elimin.a ti allo stato di .acidi liberi o 3) A.I ·d i fuori di questi casi, occorre condi sali ammoniacali, la loro somma sarà ~qui­ si·der.are so·p ratutto le v.a ria zioni d·e ll.a somma v.alente ad AT. Ora, avvien·e frequente n1ente ·di questi due fattori , cio~ ·d ell'acidità totale che molti id i essi siano elin1inati allo stato di AT, la quale misura il sovraccari co a ci do d·el sali , come e istono n el sangue, senza e er e sa11gue o al contrario la sua t endenza all 'altati separati dalla lo·r o ba e. In queste , condicalinità . 2 zioni la 01nm.a AP + AO + C0 (eh.e chi.amiaUna ch etosi diab etica può fornire ·d ei val or i mo RA o omn1a ·dei radicali a cidi) sarà più enormi di AT : 5000 eme. e più. Altri oasi di · forte ·di AT. La differe nza sarà precisamente ·a cetonuria (chirurgica, p. es.) possono, al conla misura d ei radicali basici (RB), l egati agli 1·ra.rio, ·p resentare valori norn1ali di AT. Malacjdi d ebol i. gra1do la pr.esenza e'd anch e 1'abbon.danza delÈ la ·di truzione ·d ell e ostanze a1buminoidee l 'ac·e ton·e non si può .a llora p ari.are propriaeh.e produce la maggior parte delJ.e sostan ze mente ·di acidosi. acide n ell 'organism-0. Si può ·d 'al tTa parte conUn' acidosi moder ata (1. 200-1. 500 eme.) può siderare l 'e erezione urinaria dell 'urea come esser ·dovuta unicamente a11 'abbondanza d ella corrispondente alla quantità di albuminoidi alin1·e ntazi-0ne. .album i n oi d.e.a . Ma a llor.a i.I rapdistrutti. La fo.r mazion,e e l 'eliminazion·e d egli po1'to AT/ U sar à normale; l'ac idosi, r eal e, non acidi urinari ·dovrà dunque essere proporzio- · sarà cau sata da un turbamento del m etabolinata alla rn.a sa d·e ll 'urea (ure.a e ammoniaca smo. dosate in blocco con l 'ipobromito). Nello ste In certi casi in cui AT è as a i debo] e so individuo il rapporto fra l 'acidjtà urinarja (600 cc.) e l 'alim·entazione azotata ristretta , si (AT) e il ta so in g ra111mi dell ' urea (U) o potrà o . . ervare un rapporto AT / U elevato. SaAT / U è . . en ibilmente costan,te. I fattori di rà allora legi1ttimo ricer care in un turbamenque .. ta a c idità sono an cl1 'e si in r elazione di- 1o del metaboli smo J.a ragion e di questa aciretta con l ' urea. Co ... ì è costante il rapporto dità; p er poco ele, rata ch e e . a ~ ia , essa non 1

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IL POLICLlNI CO

dim.en.o eccede qu e ll~ g·i ustificata dal consumo di azoto. 4J 11 tasso d·ei tostat i AP è consi.derato g lobalmente, a titolo cli radicali in c ui il fosfato mor1obasico è l 'ac~do ed il fosfato bib.a sico l a base. L 'A. h.a di111ostrato il significato possibile di un 'acidosi ·do,·uta sopratutto ai fosfati nel senso di a lca lipenia. Ad un tasso ·definito di acidità totale d.e,·e co.iTispondere un tasso lJroporzionale d ei fosfati; qu.an·do questo rapportò (AP I AT) è inferioue .a lla norma (d a 30 a 70), vi è insufficien~a dell'organismo e alterazione della regolazion.e acido -base. L ' A. con Blasko ha constatato cl1 e in tutti i tubercolo·t ici polmoJ.?.ari che J?'resentano un raJ>porto inferiore a 20 la monte è imn1inente. 5) Il dosaggio deg·li acidi org·anicj AO è una delle acquisizioni più preziose della se1n.eiologia urinaria . La loro sorg·ente norn1ale è la d e.g·radazione d elle albumin e; nè g li .a cidi organici ingeriti (frutta) nè g li acidi d ella fermentazione intest inale modificano r.ealme n te jl loro ·tasso. Pertanto il rapporto A0 / 0 per1nette di apprezzare le ' rariazioni dovute ad a lterazioni ·d el m·etaboli .. mo . L'aum.ento ·deg·li a ci·di oTganici è dovuto ad imperfetta combu·tion·e·. Allo stato patologico g li .acidi organici "'ono aum entati n ella tubercolosi polmonare, nella polmonit·e, in certe an.emie gravi. In certi obesi l 'A. ha trovato ugualm .e nte un aumento d·el rapponto AO / U, così come iin alcuni epatici. L 'alcalosi è una dell e cau se frequenti di accrescim·ento d·ell '.aciduri.a organica. L 'A. attribuisce questo fatto a·d una insufficienza d ell.a v.entil.azion e ·dovuta all'alcalosi. p,e r i11·tcrpretare un aun1en to d el tasso di questi acidi bisogne rà distinguere due casi: o l ' acidità to ta l·e AT è ·elevata, e al lora bisog·nerà amme ttere che sia l'eccesso d egli acidi organici che 1)rovoca l 'acidosi; o AT ·è abbassato, ·ed allora b i ognerà pensare ch e I '.aumento ·degli acidi organici -è secon.dario alla tendenza all 'alcalosi, ch,e · contribuisoe a compensare. · 6) I bicarbonati (C0 2 ) ono eliminati sopratutto nell·e urine alcalin·e. :È I '+eccesso d·e lla riserva alcalina ·d ei bicarbonati del sangue ch e 1)assa così in n.a tura n elle urin•e. 7) Rig·uardo ai radicali basici (RB) abbia1no visto che i r adicali alcalini leg.ati agli acidi ·d eboli n el sangu e possono essere separa ti per l'a ttività propria del r en e. Le basi ' '·engono co·sì con ervate nel sangue ove arricchiscono la i'iserv:a .a]calin.a e sono in gtan parte e li111inate dall'intestino. Ora, l 'A. con MondzainI .1ema·ire ha ,risto ch e più le fe ci contengono alcalini legati a ba i deboli, m eno grande è il va1or·e ·dej radicali ba ici R·B n ell e urine e viceversa. Il v.al ore ·dei radical i ba ici RB può d11nque e ser e un in.dice prezioso d ell 'attività o del torpore d elle g·hi.andol e .a secrezione alec:'l. lina che si ver~ano nell 'inte&tino. A regime llgu.a le, l 'aum ento "di RB arà l'indice di una C" . erezione inte tinale i11 ufficiente, il suo ab1

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bassa1~1c11to

[ ANNO

XXXVII , NuM. 46]

r>otrà essere il seg·no di un.a iper-

secrezione. Le v.a riazioni ·di ciascuno di questi ele111enti rispetto agli altri son o assai nun1erose e possie·dono tutte un significato. Il bi.po di analisi d i urina descritto si dimostra dunque ricco di in·dicazioni . Non sol_q esso definisce, quando il r en.e è sa110, lo stato ·d el sangue, ma indica ancora le n1odalità e le cause del disquilibrio eventuale. Inoltre lo studio dei fattori d ell 'e quilibrio acido-base urinario viene singolarn1·ente cl1iarito dal confronto ch e è possibile fare con g li altri fattori. ToscANo .

Sui caratteri umoi·ali dello stato canee• i·oso e precanceroso e sulla loro impor· tanza patogenetica. e SLossE. Journ. d. cJiir . e Arin. d. la. Soc. Belge d. Chir., n. 8, 1929).

(liEDING

Al fine d i precisare alcuni càra tteri dello Lato umorale canceroso e precanceroso, e di determi.n.a rne l 'importanz.a patog·en·etica, gli AA. 11anno . . tudiato, in diversi gruppi di malati ,e n,ei loro consanguinei, il pH, la r iserva a lcalina, il co11tenuto in calcio-ioni e il m eccanis1no g lico-regolatore del sangue. Il lavoro i b.a sa su circa 600 osservazio11i ripartite nei seguenti gruppi: 1) Coritrolli, riguardante in·dividui normali co11 eredità in.denne: 2) Cancerosi non trattati . Con J ' iperglicemia p.rov-0cata 11.anno osserv.a.to un aumento del l·a s9 g lioen1ico notevo Jm ,ente m.ag·giore che nei controlli e t1n rito·r no .all.a norn1a molto rallentato. Il pH ten·de all 'iperalcalosi. La R . A. norm .a le. I calcio-ioni in d iminuzione marcata. 3) Cancerosi operati: uguali risultati che i1ei portatori di tumori. Le al terazioni umo1~ali rd ei canoer osi , quindi , non sono di pendenti dal tumore . • 4) Tumori benigni pr~cancerosi: nella m.agg ior parte dei casi risultati uguali a quelli dei canoerosi. Quindi è •da creder.e che le alterazioni umorali prec·e dono la trasformazione inaligna. 5) Cor1Jsa1iguinei diretti dei cancerosi : in più d·el 50 % dei casi h anno trov.a to le stesse alterazioni umorali ·dei cancerosi . ·G li AA. hanno stu.diato le condizioni umorali sotto l 'influenza d ei raggi X e 11anno trov.a to: n ·e i cancerosi guariti n1ani fe~ta tendenza alla norn1alizzazione. Tale tendenza è meno 11etta nei cancerosi migliorati; mentre n ei cancerosi con 1'ecidiva e n ei cance1'osi aggravati llianno riscontrato le ste se .alterazioni umorali d,ei . can cero. i .non trattati. Quanto a1l 'inter1)retazione dei fatti con s ta~a ti , g li AA. pen ano che le alte razio~i limorali sud.dette siano un di turbo essenziale n ella


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SEZIONE PRATICA

}Jatogen esi d el cancro. i: stato di1J1ostrato infatti che l 'alcalinità ·e g li ioni m o11ovalenti K e N.a favoriscono la moltip liéazione cellular~, m entre l 'acidità e g·Ji ioni bivalenti Mg e Ca ja inibi scono. · · Fra la concentrazione in H-io11i e c1u ell~. in Ca -ioni e ist e un ra1)porto costante espr esso da lla formula di Ron.a ·e T.a kah ash i. ' Un pH iperalcalino coincide eon una di1ninuzione dei e .a -ioni e \ricev.ers.a uria ·c a·d uta d el J)H si accompagn a a iperal cemia. Essendo noti i Ta pporti fra m etab olisn10 d·el calcio e paratiroidi, gli AA. h anno studiato gli e ffetti d elJ.a somministrazione di estr.atto J>aral.iroi deo e hanno ottenl).to i seg·uenti r isultati: abba ~sa­ m .ento dell'alcalosi e t en.d·enza d·el pii a ritor .. nare alla norm.a. Tal e tend en za si osserva anch e a distanza di u11 anno dopo il tr.a ttamento; si verifica solo nei casi a pH iperalcalino e l 'abbassam ento, anche co·n d osi n1as ive, non va mai al di sotto d ell e cifre no:rinali . Il tasso cal cemico si eJe,r.a . L'estratto j:>ara tirai d eo non h a efficacia ulle alterazioni d·e l i11eccanismo g lico-reg·olato rc. Il ritorno --clel t)H e d ella conoentrazio·n e in calcio-ioni alla 11orma sono condizioni necessarie , ma non suffici.e nti da sole, per produrre la g·uarig·ione s11onta1l ea di un tumore ·m a ligno. Gli A_A.. concludon o ottolineando l 'i111portan z,a dei disturbi uin orali sud de tti i1ell a patogenesi d,e} can cr o.. La r ic·e.rca di. tali a.lt erazioni h a un gran ·valore per I.a d1agnos1 i)r ecoce e per la diag·11osi ·di predi sposizione . La medicazion e paratiroidea potrebbe costituire un m ezzo per diminuire nei predisposti e negli operati il rischio d el! 'insorgenza o della recidiva di un tumore malig no. G. PACETTO . ~

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m0dificato çla Rieschbi.eter e Krawkow, ch e si . vale ·~Il.a perrusio11e del padiglione ~de.J.l 'oreochio isolato di coniglio. Gli esperime nti comparati\ri fatti su due oretchi 11ormali ha mo trato ch e l e r eazioni a ll 'a dre n alina de l territOTio vasale d.ei due or ecchi ._ ono tra loro corri pend enti . . P·er provocare sperimentalmente l 'infiamn1azi011e n ell ' orecchio sono st ate u sate pennellazion i di olio di croton puro sec. la tecnica di Rosen ow. , Gli esperim enti eseguiti in orecchi infiam111ati sono sta ti otto; da essi ri sulta molto evid ente ch e sot to l 'azione d ell 'a drena] ina si ha empr e una vasocostrizion e nell'orecchio infiammato; p 1erò tale , ,aso·oostrizione è stata se-mpre m ·en 0 inten sa ·ch e nell'orecchio· integro, e co11 un com ·p o rtamento non u gu.almente costan te tra ·i diversi esperimenti. La diminuita vasocostrizione ne l bessuto infi.a.m n1ato dipe nde pro,b abilmente ·d.a un 'al·terazi-0ne ·d ell 'elemento con,lrattile, senza ch·e sia ·p ossibil·e escludere ch e interv.en ga nel ·determ ini smo d·e l fenom·eno .a nch e un innalzamento d el] a soglia di eccit.a m en to d el la giunzione i1euro-muscolare. 1

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CARUSI.

MALATTIE VENEREO-LUETICHE. Il linfogranuloma inguinaJe. (Quarta malattia venereà). (E.

REALE. Nl~rgagni,

37, sett. 1930).

Il linfo·g ranuloma inguinale, o quarta malattia ve nerea, è stata ·d.e scritta n el i)assato sotto varie d·en o minazioni, ch e hanno r eso più facile la confu sion·e e l 'incertezz.a su questa fo·r ma morbosa. Ricordiamo le diverse deno, rninazioni sotito cui fu d escritta: l 'info.ad·enite in guinal e subacuta, poroadenite suppurata benigna , adeni te ing uinal e semplice a fo cola i purulenti intragan gli onari , Jinfo.a.denite granulomato a non tuber colar·e « strumoser Bubo ». .L 'etiologia ·d el l·. i . è stata considerata diver a·n1ente dai sing·ol i autori; nel passato fu creduto di n atu-ra luetica; in seguito Hl1nter Jo co11sidera di natura scrofolosa, e R ecord nel ecolo segu ente si a oéia a tal e opini one, e cred e s ia un si ntomo di una discrasia tbc. Bi og11a a rrivar e a l 1890, e poca in cui Klotz i-Lconosce una individualità specia le a tale infezio11c.,, neg·ando ogni rapporto con la lu·e ; Nélaton n ello stesso ann o conferma l 'opinione ch e i tratt i d'una n1atattia sui generis , indip ende11te dalla lue, dalla gonorrea e dall'ulcera n1oll e; n egl i a11ni ~uccessiv i il 1. i. non trov·a n1.aggiore i te111azione etiologica , e vi ene invocata di nuovo la natura tbc. o si ril.(3ng·on o r cspo11 abili i batteri d·e lla uppurazion e (Brault), od è "r ed qta di natura venere.a (Durand , Ni colas e Favr.e. n el 1913), o di1

La i·eazione all'adrenalina del ter1·itorio vasale dei tessuti infia1nmati. (M.

G r ANNOTTI .

Arch. Scienze J11ed. n : 20 , ag-0-

sto 1930). E' noto c he in un tessuto, infian1n1a to esiste una maggiore essudazion.e; a1cuni autori av.ev.a n o notato eh.e fa cendo ·d·elle ini ezio11 i di a dre nalina veniva a di111i11uire l 'essu·d·azio11e, - e quin.di il dolore. Ta le effetto era m esso in rapporto con }'"azione vasocostrittiva })Topria ·dell'adrenalina. Qu·esta azione ·dell 'adrenalina sui vasi di tessuti infiammati non era an11n·e a da tutti , ·e 1r i1cer ch·e speI·im,entali in p ropo· ito avevano f.a·tto notare ch·e 1 'adr·en.alina non aveva nessun e ffetto sui vasi di tàli tessuti, se 1·inf ia111mazion e era molto .i·ntensa. _i\ dirimere la controver a que t ione vengono le rioerche del Gianetti , il qu.ale si è propost-0 di r icer car e la reazione vasale adre11a]i11ica di u11 t•es u·t o infiamm.ato, paragon.a1i.dola con qt.1.ell a otte1~uta i·n · ·Un t essuto integro. A talee uopo i è servito d,e l ine to·d o d i Bi . . s.emsky,.. 1


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IL

[ANNO XXXVII , NuM. 46]

POLICLINICO

pendente da cellule aµiebiform i, simili al-· tar1e.a e Gnn un ago sottilissimo; la -reazione ' 1'.am eb.a G·o li (Rav.aut). positiva è data· ·da una papuletta rossa ed inDa quanto è rife-rito emerge che 1'etiologia filtrata , s,p.esso c ircondata da un alone rosadel 1. i . è ancor.a incerta e discu ssa; sono impal"lido. portanti le ricer che condotte dal Gamma in La p-rognosi è fa,1orevole. ltalia, il qu.ale a vrebbe intravisto dei cor1)usco- . La terapia è essenzialmente chirurgi ca, e ,l i S})eciali, sulla cui natura non è ancora detta dev'.essere fatta tempestivan1ente. CARUSI. ~' ultima parola, m .a che dal G.amm.a sono con• . i·derati di nat11ra parassitaria. L'attivazione della sifilide mediante la cura. Il 1. i. o bubbone clim.a tico è un 'ad e11ite in-. (J. SEQUEIRA. The Laricet, 21 g iugno 1930). guinal e b enig na a d ecor so subacuto·; colp:isc.e dì preferenz.a g li uo·m ini, nel periodo del},'atL 'A . .aff-erm.a ch e non solo il trQ.ttame nto tività sessuale, e s i manifesta con mag·giore no,n adeguato d ella !·u es ~ col 914 e suoi · d erifrequ.enza n·e ll.a stag·ibne estiva. vati può produrre un.a arsenicoresistenza d el Le glandole inguinali, di preferenza quelle trepon.ema , n1a anche la cura , §Pecie se insufd.el gruppo s u.p ero-esterno, s'infi.amm.a no_; soficie nt·e , può attivare un.a sifilide la tente . no poco dolenti , · poco o nulla spostabili. La Già Mcihtosh n·el 1911 parlava di resisten})ell e, ·dapprima rossastra, assum·e in seguito za al 606. Le piccole dos i favoriscono la resila tinta viola-pallido , secon·do alcuni carattestenza d ello spironema all'arsenico. ri tica d ella mala~tia. I bubboni raggiungono Dopo 20 anni d ' esp·erienza di, ter.apia s.alvarla g rand.ezza d 'un g ro.?SO uovo· o di un grosso · sanica si l) UÒ affermare ch e coll ~arseni co solo la sifilide non si g u.arisce, se di gu.a rigione si limone. . La prima n1anifestaz ione d ell ' infeziòne conpuò parlare. Il magg·ior vantag·gio d egli arsesiste in una piccola .ero·s ion·e , che poi ·dà orinobenzoli è, secondo vV.arthin , qu ello di ridurgine ad .una specie di ])iccola. ulcera , sup·e·r fire .a llo sta to di latenza la n1aggior parte d ei c i.a l1e , .a marg ini lievem.ente arrossati, secer- casi. La late11za può ,durare tutta l a vita oppure 1 nente liquido si·e roso. Questa ulceretta ha sepuò scom1?arire per esacerb.a zioni della inalatde, · in generale, D·e l solco b.alano-prepuziale, tia. Non si sa i)r·eci samente se· questi ,ritorni di non è p erò sem ·pre pres.ente, e dev 'esser e 4if- .virulenza dipe11da110 ·da modificazi'oni avvenute ferenziata dall 'ulcera rr1olle (reazione di Itonello spiron·ema o n ell 'org.anisn10 del m.al.ato ; R ee11sti.ern.a), dall 'l1lcera luetic.a, .d.all'erpete secon.do Miliar1 lino dei fattori è la stimolaziog·enitale, dalle con1uni balaniti, e d.a quell.e n·e del treponem.a m·edi.ante la cura antilu.etica piccole lesioni dei - g·enitali osservate dopo il e . a questa stimolazion e dà il non1e di biotrop 1smo. . l~Oito. , l'l perio·do .(l 'incubazion,e è duplice : ur10 che Miìian fa lJ.otare la ·d ifferenz.a fra il suo biova d.a l coito infetto alla com.parsa della lesiotropismo .e il parassitotro1)isn10 e l ' organotro.pis n-io di EhrJich , ch e sono d.ei n ecrotropism i B:e, e l 'altro d.al coito al m a nifestarsi d ella t11mefazion·e; non è p-e rò facile a d eterminarne perch è tendono a distrugg·ere o il parassita o la dur.a ta; si· ammet te qualch e g·iorno per il ·I ' ospit·e. Il biotropismo .si può notare in varie circoprimo, 3 o 4 settin1.a n·e per il secondo. stanze. Così l 'A. vide pro1dursi un attacco ·di Com e esiti d ell.a malattia , o si h.a u11a .graduale r egression·e d el bubbo11e, o la fu sione , ·malaria dopo piccola dose di 914 so,m minicon l'apertura -e·d il ' ruotamento ·di pus d enso! s tr.ata com.e ricostitue.n te in un pazjente ch e g·iallastro o verda stro; dopo l o svuotamento .s 1 non sapeva di essere rr1alarico. Il 914 p,u ò anch e stimolare l 'attività -d i un 'infezion.e str-eptopuò avere o una rapida· guarig ione, o lo stacocc ica late11te d el.la gola, com e il Sequeira ·osbilirsi di seni fistolosi. servò v.arie volte. Non si tratta di avvelen aSinton1i genera]i sono: la febbre a tipo rem enti da arsenico, p.er ch è con dose n1aggior e n1 itten te, ch·e rag~:.r il1nge 39-40°, l 'a11oressia, il il i11.a lato migliora. Il m er curio e il bismuto . dim.agra1n.ento. T.alora .si sono osservate corne, .rar~n1 e-nte l 'arsenico, J)Ossono attivare g·errn i plicanze artico1ari , turr1ore di milza, erit.ema, ·d,ella hocca ·e ,dare stomatite. Si sa .anche ch e no·doso.. · L'anatomia patol ogica è anco·r a incerta e I ~.a rse~i co può stin1ol aTe lo .sviluppo di infe- . · zion,i sta filococcich e e di b erpes. Fra i prepacon traversa. La diag nosi non ·è d.e]le più fa cili , perchè rati antiluetic i non solo il 914, ma anche il può essere confusa co11 altr:e m .al.attie, od a·d e- n1-ercuriq e il bi smuto p·ossono avere effetti biot.ropi ci. niti, di cui abb iam o fatto cenno. Un mezzo · Tniezio 1ii riattivariti di arseriobenzoli. Se un a per riconoscer-e il 1. i. è costituito dalla reaW.ass·ermann · è div-e ntata n·egati,ra p er n1ezzo zion.e intracuitan ~a ·di Frei, ·da molti ritenuta della cura, una i)iccola ·d ose di 914 dopo qualcome specifica. La prepflrazione ·dell 'antigech·e m ese è spesso seguita da re.azione positi,ra ne si fa diluendo 10-12 volte con soluzione fi ."i alog ica il pt1$ l)re levato st erilmente n1e- (i\ n1on1ento ·p iù propizio p er l 'esam e è verso il 14° gior.n o id .all'iniezione ria.ttiv.ante) e la posid ian.t e puntura d el bubbone, e tenendol o p_otività può .d urare q~al ch e g iorno o qualche me~ci a in stufa a 60° per 2-3 or e. Di questo a ntise e spesso cede a tra ttan1ento con forti dosi. p:en o si jnietta 1/ 10 di cm 3 per via intt:acti1

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I ANNO

I

XXXVII, NuM. 46]

SEZIONE PRATICA

In casi in cui col mercurio si è ottenula una reazione negativa, col 91± _i può riattivare qualche. focolaio non colpito dal m ercurio e avere reazione positiva. Anche un 'infezione (poln1onite influen zale . tifo) può riattivarie la ]ue... laten..te. Conflitto fra rimedio e microbo: reazione di .Tarisch-Herxheimer. Circa 00 anni fa Ja.dassohn e Jarisch hanno d escritto l 'intensificazione .d,e llà roseol.a per i11iezioni di olio ·g rigio e 1)iù recentem·ente H·erxhein1·eT ha descritto 1'esacerbazion·e di lesioni ct1ta11e·e ·e mucose per i l 606. La reazione fu de.. cri ttà d.a l Mili.an per 1'uso di bismuto. Da·pprin1a la reazione ·di R erxhein1er si int~rpretò con1e do,'ut.a ad e111ission e di endoto sin e dal i)aras ita, oggi si ritiene dovuta a tin1olazione ·de l parassita da i)arte di d·o se medicamentosa insuffi ciente: La reazion·e può esplicaTsi solo con febbre , senza manife tazioni cutan·ee re n1ucose. lttern sifilitico o to·ssico? Certa.m ente la lues -dà facilmente lesioni epaticl1e, come pure certai111ente l 'arsenico può clanneggiare il fegato. Secondo Rarri son nella lu·es d el feg.ato gli arse11ob·enzo-J i sono n etta T11en te con.troif!-dicati, m·e11tre seco.n do Mili,a n nel 90 % ·dei casi di ittero durante la ·cura arsenobenzolica si tratta di .attivazione ·di un ',e patite luetica· l.a tente. Lafoucade, Fouguet e Nativ.ell~ riferiscono casi ·di ittero comparso durante cur.a mercurial e e bi mutica.

Sifilide

cardiovascolare:

blocco cardiaco:

secondo alcuni c'è un note,role au1nento percentual e (dal 33 all '83 %) di le ioni aortiche <la quan-d o si u sa il sal,rar an. Anch e le lesioni i11 iocardiche o·n o frequ en.ti . Il blocco cardiaco è do·' ' t1to a lesioni luetich e e non all'arseni co. Condizioni renali. ' L' alb11mir1urja nor1 controindica l.a cura. Le n eurorecidive sono più Ireqt1enti coll 'u so <leg·li .arsenob·enzoli, ch e con quello dei m ercuriali , specialm ente se l 'arsenico è adoperato a piccole dosi. L' A. con c)u.d e ch e la g·uarigion e as oluta clella lues è rara, ch e gJi ar enobenzoli son·o utili'"'simi n el provocare la latenza d ella malattia. cl1e nei m:alati d ' ambulatorio per lo più ; 11 ano do i minori pel ti111ore ,d i incidenti ch e l)OS ano avvenire non i11 presenza del me dico. il cl1e facilita la riattivazione , la quale si può eYita-re colla politeraJ)Ì.a (m er'Curo , bism.u to e iodio) contemporanea. R. LusENA. 1

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Contributi sperimentali al problema della Ines c9ngenita. .e C. F. HAnN. ~1/fin.ch. med. ivoch., 1930, n . 30). 111 un articolo l)recede11 te (1 l1iinch. m ed. l'J 'och. , 1929, n . 45) gli AA . .ave,rano riferito ron1e i11 una delle loro es11erienze su i topi fos~e loro riuscito di di111ostrare la lr.asn1i :io -

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~fuLzER

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1679

d·eila lues al prodotto dell 'accoppiame11to d.i due .anim.ali amb·edue ir1oculati con virus luetico. In un altro caso ·i era potuto constatare I.a trasmi sione della lues da un maschìo sifilitico latente a·d una femmina, col contatto sessu.ale. In ambedue i ca i la din1ostrazio- · ne ·dell 'avv.enuta · infez ione non ·i era avuta con la comparsa di rr1anif.estazioni poichè la sifilide d.e corre . n ei topi ernpTe in r11aniera latente, m.a inoc·u lando fr.atI11n enti di organi interni di questi animali in testicolo di coniglio si er.a ,avuto al secondo pa .. sa.ggi o un tipico sifiloma con spirocl1ete. Ma c1ueste o servazioni er,a no restate i olate, pur n elle num erose serie ·di esperienze· praticate dagli AA. Essi perciò pensarono di r endere più dimostrative le loro .e perienze, di ervirsi cioè di un rr1ezzo dri din1ostrazione più sensibile per accertare l 'a,'venuta infezione dei conigli inoculati co·n poltig·lia di erg.a ni interni di topi sifilitici. Essi si servirono a questo scopo d elta reinfez ione. È rd in1ostr.ato cl1e un coniglio inoculato .di sifi]i.de, non può. ]) LÙ pTe e11tare, ser~rendo si :d.ello stesso sti1)ite, u·n i11nesto posi!tivo, purch·è fr.a la prim.a 1e la second.a. inoculazione sia tr.ascorso u11 intervallo di parecchi m esi. Nel caso flegli AA. appaTiva perciò giustificata la conclusion1e cl1e co11igli , n.ei. quali l 'inocu lazione con materiale proveniente dai topi s.ifilitici .aveva .a vuto· ·esito n egativo, dovevano tuttavia considerarsi infetti allo stato latente qualora una secori·d.a inoculçlzione, praticata alla debita di tanza di ten1po , fosse rim.a ta senza su ccesso. Servendo i di que.s to n1etodo ,g li AA. hanno din10 trato , sempre nei topi , ch,e l 'inoculazione deg·l i org·a n i interni di anìrnali ii.ati da ferr1mine jnfette e da ma~ ~ chi san.i n el testicolo di conigl i sani i1on ha i)roid otto n1è nel prin10 n1è n el secondo ·passagg·io m.anifest.az io11 i .a1)1:>r1ezza bi Ji . M.a g li stessi conig,li si dirrrostrarono poi co1n1Jletar11ente refr.attari .a lle inocu1.azior1i succe sive .d.i un ceppo viru ] ent~, .co1npletam ente on1olog·o al precedente; la I)ri111a inoculazione Ji aveva 1)erciò infettat i in n1aniera latertt e. Se ne deve concludere cl1e la di,cendenza diretta di un a fen1 mina luet ica e .di un n1a cl1io sano t' a ffetta da 1ue . congenita. Nell e. generazioni suc.cessive ch e ~i ottengono da q11esti animali la lues no11 è presente co ~ tanl e111·ent c r11a $Oltanto in oua1cl1e caso . E inoltre 11elle !'Ucce~. ive gra, ridanze della stessa fe111n1ina infettata le ])robabilità ch e il prodotto del concepimento J)OSsa e~s.E: re di111ostrato sifiliti co di,reng-011 0 :en1• • pre n1 Lno.r1. A differenza di quanto si eT.a visto i1eJ~ e prime es1)erien.ze riferite nel ])recedente lavoro (\r. s.) la sifili.de di origine esclusi,ramente materna non ha mai }Jortato, nel . uc re~~i,ro trapas. o a] coniglio, alla comparsa d,el ifiloma, n1a se ne è potuto empre e soltanto ?i111ostrare l 'esi.. tenza rol n1etodo della r einfez ione. Non è però ancora ])O .. ibil e all o stato i1 e

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1680

IL P OLICLI NICO

a ttuale dell e co-e dire se questa differenza di conlportamento va·da attribuita ad una 111ag aior e \rirulen za i1el caso <li una origine conLem1)ora11eam ente patern.a e materna de1l 'infez ion e, se cioè anch e la sifilide pate r11a possa in qual ch e m odo direttamente i11flu enzare la I.a ifil id·c del feto. · In u11 'altra serie di esperienze gli AA. l1anno vedt1to ch e l 'infezione di femrr1in.e coperte ·da l11ascl1i sifilitici latenti è possibil e ma no·n obblig·.atori.a . La ·dimostrazion.e dell 'a vvevenuto passaggio ·dell 'infezion.e ai figli di queste coppi1e ri·e e.e -oltanto n el caso ch e a n ch e la madre, e non oltanto il padr·e, sia stato dirnostrato infetto. Non \ri sarebbe perciò, e j ri . . ultati delle esperienze su questi animali co incidono con · quella che è ormai la convinzione clinica del] a maggioranza clei sifilografi , . _ ifilide concreniia sen z.a sifili.de matern a. ~10NACELLI.

PANCREAS. Sulla Uf'crosi pancreatica acuta. (l(ERSCHNER.

Bruns Beit. z. Klin. Chir. , I -17,

1, 1929). ~el la cl i11ica cl1irurgi'ca di Prag·a diretta da Scl1.Jofter ·h an·n o O·p erato dal 1910, 41 casi di i1ecrosi pancr eatica acuta. Dal 1910 al 1920 oltanto 3 e.asi e ii.egli ultimi 8 anni 30 ·c asi. ·p ecialmente è notevole eh~ durante il periodo belli co e subito .do;po (1914-1920) non ne è stato· o ser vato alcun caso. Ciò ·n on può esser i11esso· in ra.p porto con ·un.a diminuzione del nuimelfo degli interventi durante la gu·en 'a poich è .Je m.alattie acute venivano c11rate ugualm ente. Piuttosto la spiegazio·n e si deve ricercare in un.a scar s·ezz.a di idrocarb.o nati e di gra ssi . J.n quell 'ep·oca furon o notati molti casi di erni1e stro.zzate per .u.n.a diminuzion.e del g·rasso rpreperi toneale. Qua n ta impor·t anza a bbia il grasso si desume dal fatto ch e su 41 m.a lati 31 erano g rassi (82,9 %). La spiegazione .p er l 'alim·entazione viene data da l fatto ch e durante l 'introduzione di cibi molto grassi a vvi en e un.a rapicla abbon dante ecr ezione biliare, co·m e n ell a cura con olio, ch e puo portare a l passagg io di picco]i calcoli cl1e si .fermano nella ])a.p illa. Ma an che senza il passaggio di calcoli n elle for·ti secrezioni bilia·ri lo s fintere di Oddi può chiud.er si spa ticame11te per cui si innalz.a la ·])r e sione n ell e vie bil inri cd · è ·p o·s sibile la pen etrazione clella b.i] e n ei dotti pan cre.ati ci. 1\ i~ ua rd o al sesso il femmi~il e .fu colpito i.n i11a11i et·a in.ao·g·iore c;lel doppio (68,3 %) con1e 11a \ ' i S LO an çl1e S chmi e ~en, \ciò ch·e si clev·e m ettere in rPlaz ione col rp.a gaior nu.m e.ro di malattie epatiche n ella donna. 1 L' età è com J) re~ nei ca. i ·riportati fra i 20 e 68 anni : I n 3R ra. i f11 trovata contemporan eam ente l1na 111 alat tia della .cistifellea o delle ,,je biliari. In 3 111nnra il reperto di autopsia. Dei 38, 14 erano 1

[ANNO

XXXVII, Nul\1. 46]

a f feHti da calcoli del coledoco di cui 4 in cune.a ti n ella papilla, 23 prese·n tavano colelitiasi e 3 colecistite con forte aume nto di pressione della cistifell€a e d ei dotti biliari. In tutti · i casi coesisteva una cola11gite. _Anch e n,eJla freque11za delle operazioni bili~r:i si h.a un con1portamento ugua le : negli anni 1910-1920 si osserva 1,2 % di interventi e n,eg·li l;ll ti mi 8 a11ni i 1 5, 8 %. Dai· casi osseit vati a.ppare chiara l 'influ€nza delle .affìezioni bil i.a r·i n ell a etio.Jo,gi.a dell1e n . a. de l pancreas; g·li altri mom.enti etio.Jogi,c i invocati come fattori , ttl ce·ra duod·ena le, .ascaridi. traumi , ecc., n o,n ebber o alcu•n valore. , Non furono fatt e rioeir che sulJ,e condizioni anatomiche d ella pa.p illa ma in un caso fu osservato il dotto pan cr eati co tinto di giallo per ±-5 cn1 . Berg·mann an1.1net te\ a eh.e l 'estirpazione della cistifellea ra·p presentasse u·n a disposizione · alle n1ala ttj.e d.el pa11cr eas percl1è nei cambl.an1e11 ti di ])ressi.on e . 1enza il ricettacolo, la bi le può pe1J.etrare fa cilm·en-te n e.J dotto pancreatico. Fra i ca si ri.JJOrtati sono 2 ch e avevano subìto d.a un a nno ,e mezzo I.a col,ecistectom]a. Il f.àttore i·n.fettivo-infiamm.atol'io vi intervenn e, n1a le alierazioni n ecroti che riman evano in pri1na linea. ·in alcuni casi da tr isci e cu~•tura del pa11cre.as o di essudato peritoneale fu·rono trovati dei cocchi. In un caso con r,eperto tipico di necro i pa11creati ca si trova rono solta·n to stafi- . lococchi, Negli altri casi,· specialmente in quel] i oper,a ti precocemente , le ricer che batteriologi- · ch e rin1asero sterili _com·e ha visto Gul el{e. Il 1·inv.en.in1e11to di }).atteri negli .sta.di ultimi può esserT'l0 do\711to a.d infezion e seco·n daria e n on h.a imp·o rtanz.a etiol·og·i.ca J)roven·endo dall 'intestino. Con Gulek e Brutt l 'A. cred.e ch e l 'infezione non abbia imrportan za m e·n tre sosti.en e che tina bile infetta ·p·er colang ite porta ad una pi11 ral)id.a .a ttivazione del ~e creto pan·c reatico. Nella magg·io1r parte di questi mal.ati si è avuta una storia di col iche biliari. Dei 41 malati so.Jtanto 6 \7ennero alla clinica n elle prime 12 or e, 2 alla fin e delle 24; 10 al . econ,d o g·iorno, 6 a1 terzo, 3 al quarto e 3 al (JUinto g·ioano. Fra i s.e.g·ni élinici non mancò quasi i11ai il omito di liquido biliare; sp esso era presente un subittero e i1egli stadi ulti·mi una cianosi d1el viso e dell e estremità , fredd·e . Il polso a \1eva ·p er lo J_) ÌÙ 100-140 pul sazioni: era pi ccolo, la .~en1perat 111-.a noirm.aJ e o subnorma le rara111.ente subfebbrile . L '·e~)i gastrio si mo trò in genere fortemente contr.a tto e dol ente alla pressione con diff11sion e cli dolore ,-erso la cistifellea, ] 'ombelico o a , ini . . tra cl i que. to. T11 m o.l ti casi gli amn1a Jat i i lagn aYan o di dolori spontanei a sinistra. alla spalla, alla r egion e cardiaca, ali 'arco costale. Un a ·yoJta i dolori erano violenti a l ren e 1

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lANNO XXXVII, NuM. 46]

SEZ IONE PRATICA

1681

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sinistro. In quasi tutti si aveva meteorisrno della parte al·ta o di tutto l 'ad·do·m e; s·p esso ileo con1pleto o per i soli gas. Molti casi giu·n sero alla clinica in così gravi condizioni generali da poter sco·n sigliare qualunque operazione. Pertanto in tutti i casi sono interven.u ti senza esitazion-e. Nell 'urina fu trov.ato speso zucchero, albumina, qualche volta pigmento biliare. Lo zucchero del sangu·e era aum·entato, così pure il valore diastasi.co nel sangue e nell 'urina. La dia.g nosi di n. pancre.a tica o di pancreatite acu·t a fu posta in 17 sui 41 casi. Con sicurezza 8 volte si diag·n osticò una colecistite acuta, 8 volte ileo, 3 ,volte perforazio.n e di ulcera , 5 volte peritonite da cau ~ a non chiara. Le sta•tistiche di Walzel portano una diagnosi nel 53,± %, quelle di Lothei ssen nel 66,6 % .e quelle di Schmied.e.n n el 21,8 %. Le alterazioni del pancreas consi.stettero in edema senza necrosi , ed em.a con necrosi grassosa, infarti emorragici con necro·s i, focolai di ram·m ollimento con sequestrazione. Come risultati operatori essendo il maggior i1un1ero dei casi j)erv·enuti nello stadio avanzato con jn farti emorragici e n ecrosi si ebbe una mortalità .alta (70, 7 %). Ciò perchè hànno operato indistintamente tutti , an che i casi disperati (u.n a volta si dov·ette sois.pendere l 'operazione prima del! 'apertura della ca.psula pa·n creatica per collasso, altre volte 1'operaz·ione fu condotta a termine ra1p i.damcnte senza aver potuto esplor.are le vie biliari). Pertanto vi sono aJ.ouni casi tardivi m<XPti per malattie concomitanti postume, come embolia polmonare, diabete grave. · Di 7 ca.s i ·operati precooemente morì solta·n to una paziente in ioa giornata per pulmonite putrida, così ch e si può dire ch e nel pri·m o s·ta·dio non hanno avuto morta1ità. Nell.a stati•s tica di Schmieden la mortalità è di 51,2 %, poichè più della metà era stata operata n ei primi stadi della nl.a lattia. L'operazione sul pancreas consistette nella apertura della ca·p sula· e dren.a g.g io ordinariamente attJrav·e rso il legamento gastro-coli.co, in un caso attraverso il mesocolon ; qualche volta il panc reas venne drenato verso la testa lungo il legame nto epato-duode nale. Due volte dopo l 'aipertura della capsula si ebbe forte emorrag·ia venosa che fu vinta col tamponamento. In 15 casi fu fatto .an·Ch·e un intervento sulle vie bilia~i con co]ecistectomia e drenaggio dell 'e·p ati,co, colecistostomia con 53 ,3 % di gua• • • ng1on1. Queste operazioni vennero fatte principalm,e nte in casi precoci me·n tre in quelli tardivi fu fatta la sola operazione nel pancreas . Pertanto nei casi tardivi si ha una m·o rtal.i tà di 84-, 6 % senza operazione s11lle vie biliari, e 75 % con tale intervento. I risultati migliori si e bbero col drenaggio del pancreas- .e la sola colecistectomia che non col drenaggio del] 'epatico. 1

Il fallo più . importante delle vie biliari è il vµota111ento: se la papilla è pervia basta la colecist.ecton1ia . Il vuotamento più sicuro si fa col drenaggio con1pleta11do secondo Walzel il dren.aggio . del pan·creas con la colecistectomia e il drena-g·g·io dell 'epatico. La sem•p lice colecistectomia in 3 casi diede in due operati n el pri.mo stadio l~ guarigione, in uno operato nello stadio ultimo fu seguìta da morte. In due inalati la colecistectomia fu fatta in secondo tem•p o per profilassi. Soltanto con 1' intervento prec oce si può miglior.ar e il 1~i sultato operatorio di qu.esta grave malattia come è avvenuto per l 'appendicite, le ulcere perfor.a·t e, ·l ' ileo acuto , ecc. Ma nella n. del pan.creas i segni a volte sono talmèn te ac11ti ·da ridurre i inalati in poco tempo in uno tato gra,ris, im.o. Tn tali casi può g iovare u11a profilassi operaloria dell.a malattia epatica p er evitare il dramma pan.creatico. Soltanto così Walzel ha vistd migliorare negli ultimi an11i i risultati sulla necrosi pan.c reatica. Ta le concetto• vien e avvalorato da du·e casi di colecistite acuta operati d 'urgenza nei quali oltre .a lla flogosi della cistifellea con calcoli si t.rovò una n ecrosi iniziale del pancreas ch e gu.a rì. Così ch·e quando gli i·n te·r venti precoci p er pan cr eatite e per colecistite acuta saranno più diffu i, migliorerà il risultato operatorio di questa malattia.

R.

BRANCATI.

Le lipasi del siero nello studio delle lesioni _pancreatiche. (G.

MELLI e

A.

LoRENZJ.

JV/inerva

~I edica,

15

1930). La difficile ag·grooibilità semeiolir.a del pancre.a s e l.a difficoltà di riconosc.ern e lo stato funzional e, h anno fatto sì ch e ] 'attenzione d·e i ricercatori si sia da 1nolti a nni rivolta allo studio di mezzi indiretti di .diag·11osi funzionale. 1\1a i] problema è b en lung.i dall 'e sere risoluto. Le varie prove per I '.esame ·della funzionalità pancreatica (studio .dell 'assorbimento dei grassi, prove di digestioì1e di diverse sostanz·e , studio dei fermenti pancreatici n el succo gastrico e du odenale, n elle feci e n·elle urine), se sono in gra·do ·di rivel.arci l 'assenza o la grave deficien za della secrezione esterna pancreatica, non ci perm·e ttono di me ttere in evidenza stati iniziali di sofferenza epatica. Anche le prove che si rivolgono .all a fu11zi on c glicolitica .d.el pancTe.as ci rendono edotti $Olo di un lato delle attività funz.iona li dell 'organo, m entre molte buone ragioni in.du cono a riten ere possibile e frequente una dissociazione delle ·d i,rerse attività pancreat ich e. 11cstan o a11cora da considerar e .due prove, i)roposte ri spettivamente da \Vohl cremuth e da l\ona e col.laboratori. Ess·e con sistono n ella ricerca nel siero d ella presenza o m eno di fermenti pancreati ci (diasta i n ell'un caso , lipasi n ell 'al. ebt.


1682

I

IL POLICLINICO

Lro), ferino resta11ido il co11cet to cl1e nei sieri

11ormali tali fermenti fanno dife tto , me-ntr-e do' 'rebbero comparire nei sieri patologici. È dello studio d·e lla prova ·di Rona . che gli AA. si son o occupati. Rona ed i uoi collaboratori sono riusciti a dif~erenziaue fr.a loro le div·e rse lipasi esistenti i1el siero di sangue, studiando la resistenza di ciascun ferm·e nto ·di fronte ad una serie ·di veleni op·p ortunamente scelti. Secon·do Rona, ql1ando un organo è colpito da un processo morboso che lede e disintegra il suo tessuto, la lipasi d.a quest 'organo posseduta si libera e passa in circolo, ove la sµa rivelazione può costit11ire ]a spia del processo morboso in atto. La prova di Rona per la ricerca della lipasi pancreatica nel siero di sangue si basa sul fatto ch e la lipasi pancreatica è resistente al1'atoxil. Si misura stalag1nometricamente il potere lipolitico d·el siero in esame su di una soluzione ·di tributirrina paragonandolo con quell o dello stesso siero al quale si sia aggiunta una certa quantità di atoxil: mentre n·e lla d eterminazione senza aggiunta ·di atoxil .si deve aver e l1na cospicua diminuzione di numero d elle gocoe, ·dovuta .alJa normale attività Ii110Jitica del siero ed alla conseg·uente scissione idrolitica della tributirrina , n ei soggetti nor111.ali non si deve aver diminuzio11e del nu111er o delle gocce nella prova con atoxil , n1ent re tale ·d iminuzion·e dovrebb e · a versi ancl1e n ella .prov.a con atoxil in caso di lesioni pancratich e. 1\1entre però, secondo alcuni AA. , nei ieri n ormali n on si ha a lcuna diminuzion e di gocce 11.e]la prov.a con .a toxil, e quindi t1n.a diminuzion e di 1-2 gocce avr.ebbe sig·nificato rpatolog·ico, secondo altri una dimi11uz ione fino -c'l 6 g·occe può aversi n·ei sieri nor1nali , quindi positive sarebbero le prove solo quando ·detto limite sia oltrepassato. Ora, poich è comun em ente la diminuzione delle gocce JJrovocata dalla lipasi pancr,e.a tica rar.am e1lte oltrepas._a di n1olto detto limite, è evidente che con la lirni tazione ora ricord.a ta il v.alore prati co della 11ro,ra ' 'iene a·d ·e ssere notevolmente sminuito. Lo ludio ·dell 'argomento 11a ·portato g·li /\A. .a con cJud.e.rc ch e )a cau sa di errore, cui è dovuta tal e divergenza di vedute, risiede n ell 'en1oli i de] siero. Infatti i globuli r ossi contengono una lipa si atoxil-resistente , quin·di indi ffercnziabi le, di front e all 'arsenico, dalla lipB si pan cr eatica . Una emoJisj anche minima , diffi r ilm.ente evitabile, è sufficien te ad attribuire al i er o attività lipolitich e atoxil-resi.. tenti , attività di cui i sieri assolutamente pri, .i di c>moQ'lobina , di indi,ridui sani , son o J1ro,,vi. li . J>erch è dunqu e la prova d el Ron.a p ote se a sorgere a real e valor e prati co, e ra ind i 11en abile ·differenziare la lipasi· pancreati ca 11on ~olo . com e comunemente si fa, da

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qu·e lla ~de l siero, ma anche da quella dei .globuli rossi. Per ottenere tale differenziazione gli ·AA. si sono valsi del chinino che, ment·r e rapida1n.e nte inattiva la lipasi pancre~ti ca, rispetta quella dei g lobuli rossi. Combinando l'azione dei due veleni, poich è all'azione combinata dei du·e veleni nessuna lipasi resiste ad ec.Oezione di quella dei globu.li rossi e della tiroid·e, m·entr·e all'azione del solo atoxil oltre alle ,d ue lipasi ricordate resiste unicam·e nte quella del pancreas, dal confronto dei due dati la presenza o m ·e no della lipasi pancreé\tica risulta indubbia, non essendo possibile l 'interferenza di nessun altro fermento. La tecnica seguita dagli AA. è la seguente: Due campioni di siero di I cc. cadauno sono m essi in due provette ed addizionate uno con 1 / 2 cc. di soluzione al O. 2 % di atoxil, 1'altro con 1/ 2 cc. di so·l uzion·e al 0.2 % di bisolfato di chinino . Dopo mezz 'ora alla prima delle ·d?e. soluzioni si aggiung.e 1/ 2 cc. di acqua d1st1llata e 23.5 cc. di soluzione satura di tributirrina, si versa la soluzione nello stalagmom,e tro ·e si d·etermina il nun1ero delle gocoe; contem.p oraneamente .nell'altra prove tta si versa 1/ 2 cc. ·di atoxil e dopo u11 'altra m·e zz'ora si .a ggiungono cc. 23.5 di soluzione di tributirrina e si determina come sopra il numero delle gocce. In capo ad un'ora ,. un ' ora e mezza dalla prima d eterminazione, ambedue i conteggi vengono ripetuti . La diminuzione d el numero delle gocce nella prova col solo atoxil , ch e non abbia rispon·d·enza nella prova atoxil più chinino, o per lo meno che superi n ettamente quest'ultima , equivale ad un.a prova positiva. ' ' ice versa l' eguaglianza fra le due prove, con1e la n on diminuzion e di gocce n elle prove stesse corrisponde a prova negativa. Il num.ero di gocce diminuite a d opera della 1i-pasi pan creatica equivale al numero di gocce diminuite nella prova coll 'atoxil , meno il num er o di g·occe diminuite n ella prova con atoxil più chinino. La r icerca d·ella .l ipasi pancreatica condotta con la tecnic.a anzi.detta, acqu~sta non solo in specificità ma an ch e in sen sibilità . Una diminuzione di du e, tre gocce è già da considerarsi com e sicuram·e nte patologica . Ricerch e sperimentali e cliniche, eseguite dag·li AA. con ]a tecnica descritta , di1nostrano ch e la comparsa in circolo di lipasi pancreatica è, n ello stato di so,fferenza della ghiandola, l 'esatto corrispondente dell 'itt-ero nelle rnal'a ttie épatich e. La prova in questione non si r.ende conto quindi di og ni stato di so fferenza dell 'org an o, ma so]arnentp di quelli ch e port ano a riten zion e del secreto. Nell e ri cerch e sperimentali è da tener presente ch e n on tutti gli animali si comportano per quanto rig uarda la li pasi in modo eguale all 'uom o. d esem pio n el plasma del can e nor-


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male è sempre presente un.a lipasi resistente all 'arsenico e labile di fronte al chinino. Dal punto di vista clinico la positività della prova è d.a considerare · come sempre e sicuramente patologica, mentre la sua negatività non esclude una lesione del pancreas, così come l 'assenza dell ' ittero non esclude una lesione epatica. ToscANO.

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Contributo allo studio dei tumori benigni gastro-dnodenali: pancreas abe1·ranti. (P. CoGNIAUX. Le Scalpel , 1930, n. 34). Lo studio dei tumori Jb,e nigni gastro-duo . . .denali, ha tratto gran beneficio dalle attuali tendenze chirurgiche, in quanto queste hanno permesso di riconoscere e di descrivere i caratteri anatom-0patologici e clinici di quei tumori. Il loro num ero è ristretto rispetto a quello d ei cancri ·e possono originare in, due modi o a spe e ·del tessuto normale (fibromi, neurofibromi , 111iomi, angiomi , adenomi); altri sono .dovuti .ad ectopie embrionarie che d.a nno luogo allo svilu1p po nei.la parete gastro-duo<Iern.ale, di organi aberr.a nti sop r.atutto di panc reas. Abbian10 così a fianco dei tumori propriam ente ·d ctti, d.e}}e fornnazio ni ch·e pur Il0 n presentando caratteri cellu·l.ari anormali , agiscono per il loro volume e la loro se d·e. La loro sinto1natologia è p:nesso .a poco iden1ica agli al tri: essi si rivelano o con emorragie, 0 ppure con u·n a sindrone di tenosi pilorica. La loro diagnosi ·differenziale è imposs ibile ed anch e sen za interesse prati co, in qu a11to il trat;tam ent o chirurgico è necessario 11ei du--e e.a i .. IJ'autore riporta ·du·e casi osservati a Strasbo1l1rg ·e confrontan d·o li co n .a ltri p ubblicati n eJl a letteratura co•ntempora1I1ea (in tutto ci:rca un.a ' 'eniin.a) n ota com e tutti abbiano una sinton1atologia i dentica . Il j)azjente, sen za precedenti gastrici , si la m e11ta da un cèrto tempo (che può variare da me~ i ad anni) di crisi dolorose post-prandia 1i ; i dol ori ' irradiano al dor so e danno luog o fref{Uentem ente a ,,on1ito alin1 entar e. Raram .ente i ha m elena ·ed emaitemesi. Lo stato .gen erale è colpito: alcuni malati ca d·o no a·ddirittura in uno stato di cachessia. I egni J~adiol ogi ci sono .n ,e tti, tanto da far porre diag nosi di u] oera p~loro-du o.d e na le o .di tt1more maJ.ign·o d 1el 1p i·loro. All'atto operator·io si riscontralllo pochi dati : se il pancre.a ~ abe rrante non è n·ettamente tu·m oral e se è . piccol o e infiltra la parete, alla palpazio: ne l sente lln indurime nto eh.e s'impone per un ' t1l cera rallosa, e può poTtare quindi a errore di diagnosi. Se .a l contrario, il tu.m ore è n etlan1 ente palpabile, può essere ritenuto un tun1ore l)e11 ig n o. TJa n1aggior p arte dei chirur0

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ghi , sebbene il tumore sia delimitato e no11 infiltra·n te, crede a un carcinoma ed è portato perciò ad interventi operatori più vasti, più gravi, con maggiore mortali!tà. Risulta da ciò l 'im•p ortanza . di pensare a lla possib.ile benignità della lesi one. L 'autore ricorda };origine dei pancreas ab1erran ti : essi sono dovuti a difetto di fusio·n e degli abbozzi embrionali . Il pancreas aberrante si osserva con grande frequenz.a a liv,e llo .dello sto maco, ·d·el piloro, del duode·n ,o , più friequie mtemente ancora nel digiuno. E' stato d escritto anche nell 'i,}o della miilza, nella vescichetta bi1liare, nella radice del mesentere 1 n·e lla valvola di Bauhin, nel ·d iverticolo di Meckel. Generalmente è .u nico e di' ~olume va1'iabile : può raggiungere la grandezza di una rn.ooe , ma non so;r-passa in geneTe qu.ella di un fagiuolo. Rispetto a i suoi ra ppor.t i con la pal'lete può essere sottosie roso, sotto·m ucoso od intraparietale; in gen,er.ale infiltra tutte le tuniche per arrivare a contatto immediato della mucosa. n .al punto di vista istologico ha I '.aspetto di un pancl'eas normale a·dulto·. L '.esistenza dei pancreas a ·b erranti , se non dà luogo a crisi ·dolorose, può passare inosservata e riscontrarsi 1so1}10 al'la :I!ecroscopi.a . Quando danno luogo a lla sintomatologia su:dd.escritta, significa seco,n do alcuni che si è fornnata una vera uloeraz·ione sulla mucosa che ricopre il n odulo (Coh en), oppure che la mucosa è profondamente mod.i ficata (Gosset). Gien·eralmente la mucosa è norma·l e, ed .allora s'invoca iJ fatto çh e la pr.esenza di un pan c:çeas aberrante sul1J.a zon.a ~'ifl,essogena .duodeno-pilo.rica , 'è 1capaoe Idi provocar e '.LQ spasmo ·de1 piloro. Tn co!D.clusione se in un malato, con sinton1atologia duo.d.e no-p·ilo rica , si riscontra, come u n ica l1e sion·e, nel co-rso di u·n a laparatomia, u 11 ·piccolo tumore .g astrico o duodenale, hisog·na pen sar e alla l) OS ibi1ità di un tumore b eni ano e pr eci sa~1 1 en1 e di t1n pancr.eas aberrant e. Se, d urante una laparatomi a, si copre j)er ca .. o, un piccolo t um ore g·astro-duode11ale d 'asp etto b enig n o, e .ancora in·dolore, s i l3 autorizzati ad aspor tarl o, n 1el1<\ tema d 'ulteriori i ncidenti . MoNTELEONE. 1

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!nteressante pubblicazione: BORIS H. WASSILEFF

Do t tor e in Med·i•c ina e in Scieruze Giuridi ch e · già della R. Clin1ica Med•i ca dd. Gen o'V'a e <lell'Istit~to Clinieo Mrura gliano .

la responsabilità penale del tubercolotico dal punto di vista Medico-Legale Prefazio ne del Prof. A . MORSEJ,J,I. (Opera

tra~otta

in tre lingue : Tedesca, Russa, Bulgara) Volume 1n-8°, di p agin e 212, n i t ida men te st a mpato s n car ta uso .mano. Prezzo L. 2 5, più le spese p oetali di spedizic.ne. P er i nos tri abbonati sole L . 22,60 in porto fra n co. . .

Inviare V a glia a,ll'editore L UIGI POZZI , Ufficio P ostale Succur6ale diciotto, ROMA.


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JL POLlCLlNlCO ...

CENNI BIBLIOORAFIC/t1>

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e ~ islema n er voso, gli e ffetti dell ' impregnazione tubercola.r e sul sistema nervoso, sia nel senso di dare malattie organiche, sia pe r quanto riguarda l 'azione sul·l o psichismo. Qucstion,i oltremodo interessanti, oltre cl1e per l 'indivi·duo, anche per i riflessi cl1e possono avere nel campo sociale, con i rapporti fra tubercolosi ed altre malattie, con intossicazioni (stupef.acer.ti, al coolici), col suicidio, nell '.attiludine mentale (romanticismo, ·misticismo). Esamina poi la diffusione della tubercolosi nelle carceri ed il problema .d ella delinqunza connessa con la tubercolosi, nor1chè I ' imputabilità del tubercolotico, arrivando ad in1portanti conclusioni, consigJ~.ando cioè di ammettere la semi-infermità di mente nella tubercolosi, di far.e un esan1e clinico accuratis~ imo di ogni detenuto con special.e riguardo alJa ricerca ·della tubercolosi, di n1igliorare le carceri ed . il regime di vita dei detenuti , ecc. Il libro· è scritto no.n per i soli m edici , ma anche adatto rpe.r profani (legali) e, con la ricchezza di casi illustrativi, ci fornisce un doc um ento ull·e anomalìe psichich e dei tuber colotici. fil. 1

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Scritti e discorsi pertineriti alla storia della medicina e ad argomenti diversi. Un vol. in-4° di pagg. 630, con 51 fi g., Milano, 1930. Prezzo L. 70. G IORDANO .

Il sen. prof. Davide Giordano non è soltanto lo scienziato ed il chirurgo di alto ed indiscu sso valore (e chi scrive lo ricorda a fianco ·de l Novaro nella Clinica bolognese) ma è anche un acuto indagatore della storia della Medicina, un saggio direttore di Istituti ed un ferve nte oratore ch·e, n elle riunioni ·d·e ll.a Scienza , dell 'Arte e della Patria, sa trovare la calda parola che incita e · commuo ve. Della sua molteplice attività troviamo un vivi.do riflesso in questo b el volume (di c ui l' edizion e è s.tata curata ·dal solerte prof. P. Piccinini) dove, accanto a numerosi studi di storia della me·dicina , troviamo commemorazioni di scienziati e discorsi inaugurali, ecc. I primi so·no que]li che maggiorm·e nte ci interessano , tanto più p erch è vi si parl a dei nostri maestri antichi e moderni (gran.di chirurghi italiani nell'ultimo secolo, La chirurgia italiana dalla Roma dei Littori a qu·ella del Littorio, ecc.) ,e vi si rivendicano molte no- B. FrscHER-WASELS. Die Gasbeh,andlung bostre glorie (p. es., la posizione inversa in chisartiger Geschwiilste. Un vol . in-8° di ±72 rurgia , ·da attribuirsi a Rolando da Pa.rma pag·g. con 82 fig. Bergmann ed . l\ilu.n cl1en 1 sec. XIII - anzich è .a Trendelenburg, ecc.). 193-0. Prezzo RM , 66. E preziosi .an1m.a estran1enti si .ricaveranno dalla lettura di questo libro, come quello ch e' , L ' essenza della malattia tumoral e co11siste· l 'A. ci forni sce a proposito .della formazione. nelle caratteristiche sp ecifi ch e della cellula ; in del chiru.rgo e dell 'eccessiva tendenza all 'espe- questa, osserva l 'A., si ha abbassan1ento pririmento sugli animali. « A formare l 'anima m.a rio della respirazio.ne ti ssulare, dovuto ad del chirurgo», Egli dice, «occorre ... sovratutto una -degen erazione struttural e dell e celluleconosce.re l 'uomo, morto e vivente, in tutte le stesse, ip er cui si può prevedie re che l ' inn.alzasue umane miserie. On.d e riuscirono veramen- m·elljto ·della tensione d.ell '-0ssigeno nel tessuto· te g randi quelli ch e, come Lore ta, Caselli e · tumora.Je deve avere un ,e ffetto favorevole. Novaro, furono prima mie-dici condotti 'e. poi , Num·e rose ricerch e dell 'A. dimostrano inolqu.ando il cad.a v.e re non ebbe più per loro altre che, n ella predisposizione ai tu.m ori, esicun segreto, chirurghi di ospedale, donde pas- stono particolari modificazioni del rican1bio e sarono - non dico salirono - passarono alla che con la respi.r.azione di ossigeno si han110Clinica. P.e rch è ·e rano m edici ·di uomini , funotevoli ,e ffetti sul sangue, speci.aln1ente sul rono grandi chirurghi » . uo contenuto in acido latti co. La vendita ·del ·libro va .a totale ben efi cio deSulla base ·di questi .dati, I ' .L\. tratta i carcigli Orfani dei Medici ·caduti. in g uerra, . sicch è i1om.atosi inoperabilj, f-.acendo loro respirare ]'acqui sto c-0stituisce a n che un 'op era b11ona. una miscela di ossigeno e di anidride carbonica, somministrando dell ' acido cloridrico e f i·z . stin1olando il m esen chima con ir.r adiazione di sole di .alta montagna. Ha così ottenuto eccelBoR1s H. VASS ILE FF. La responsabilità penale lenti risultati in casi di carcinomi dell o stodel tubercolotico dal punto di vista medico- maco e dell'intestino. legale. Un vol . in-8°, di pagg. 211 .- Genova . Nell 'affannosa ricerca ·di un trattan1 en to del Prezzo L. 25. can cro, m erita di essere segnalata qu esta via , I. 'A., dopo .a ]cuni cenni sulla tubercolosi in sulla quale lo studio coscien zioso dell 'A. ci gen era le, considera i rapporti fra tubercolosi offre una buon.a documentazione. Il lavoro è stato fatto in collaborazion e con i dottori W. Biino-eJer , J. Heeren , S. Heinshei(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui mer e G . .Joo . ei desidera la recensione. ,iil.


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.-lctas de la primera co nferencia latino-americana de Neurologia , P siquiatria y l\1 edicina legal. l fn vol . in-8° di 707 pag·g· . , con fig., Buenos Aires, Im1prenta d e . la Un iversidad.

La prima conferenz.a d ell 'An1erj e.a latina di i1curologia, p sich]atri a e m edicina l egale ~ i è t e11uta a Bueno _-\ire otto I.a 1)r eside1Jza d el prof. A . .:\ n1 eghjno , con l ' intervento cli nun1e: rosi ssimi medici e co11 la r.ap]Jl'C entanza d1 tutti g li Stati d ell 'Ameri ca rneri~i ona1 e ... :\"€11a seduta p1€naria ono stati trattat i i seg·ue11ti temi uffi c iali: '" Lato a t tuale d ella fi iopatol ogia d el sisterna ner,ro o vege lativo (H. LErt\. P1,AZA); Classificazione uniform e d elle malattie i11 entali ne1 1·_~n1erj ca latina (H. Roxo); Conce tto n1ed icod·ell 'alie naiione n1entale (N. RoJAs) . leo-ale 0 AJtri moltissimi argon1·enti sono poi stati vo lti 11e11e singole sez ioni è so110 qui .a~cl1e essi anipia111ente riferiti. fil.

.1tti del primo Conveg110 11azio·na.le di 1! ed i ~i11a

sociale. ·011 vol. in-8° di pagg. 2G3 . _..\ . (,ordani e·d . Milano, 1930.

TEs) ; J.ie leggi italiarie sugli infortuni (P. D' ALESSANDRIA); L 'a.ssisteriza ai grandi irivalidi del lavoro (1\. CAzzANIGA); La coordirtazio ne delle previde11ze assicurative (P. MEDOLAGNI , G. CALAMANI, C. GIANNINI); L 'assicurazione obbli1

gatoria con.tro gli infortrini del lavoro dal pun,to di vista 1nedico-legale (A. CIAMPOLI NI); La ]Jrocediira amministrativ a e la pro cedizra giucliziaria 1iegli infortiini sti.l lavoro ( . RAMERI); Le . concause negli inf ortririi del lavoro (F. 1

LEONCINI).

Alle relazioni s-eg·u ono i. resoconti ,dell e dicu s~ ioni , cl1e si ebbero all ora ass ai vivaci e cl1e lu111eg·giano cl.a div er si punti di vista. gli argo1n.e nti trattati. fll.

I Conveg rio riazio·nale dei m edici dell 'Opera Naziona.le Balilla. Atti uffici.ali. Un vol. • in-8° di 230 pagg-. «Gr a fia »,

L'O.

~-

Le r elazioni e le confe renze qui riprodotte intégralm ente svolgono t en1i d ell a massin1a im1)o rtan za pratica e . a ra11110 letti con gran.de interessam.cnto. e riporli.amo i titoli: L'assicurazion e infortuni degli inscritti al-

l'Opera , suo va.lore educat'ivo e ]Je r la prevenzione dell'invalidità ( (~ . Mrnur.1,.\) . Sorveglianza medica riel le manifestazioni gin 1iico-sportivedei Camp eggi e delle Cc,Zonie (N. PENDE) . L'av-viamen lo p·rofessioriale çf,ei giova11i (F. VITALI) . L'azione assisteriziale dell'O. N. B. ad integraziorie dei suoi scopi educativi (J{ : D onrA). La ca.rtella biografica; sua consistenza e sua fina-· lità (G . GALLERANI) . Osservazioni climatologi-· rhe ed elioterapiche 11ei riguardi delle colonie· rn.arin.e (G. CERESOLE). Psicologia ed ed~zcazio­ ne fisi ca (C:. DE SAN CTIS) . Esonero dalla girinastica e girin.astica p·er debo li ed a.mmalati (G . 1

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e G.

MEL DOLES I).

Nel volum.e sono riportate an cl1e a ltre r ela-· zio.n i di minor m ol e e le discu ssioni sui temi; cl1·e, .r appresentando ·diver i punti di vi sta sotto Cl1i sono , ,eduti i t emi , li integr ano e li. compl etan o.

fil.

Bel Co11ve gno tenutosi lo sco~·s o .an 11? a lVlilano, dal 17 al 19 g·iugno, a cui parteciparono inedici e legali , sonq qui riunit i .gli. Atti, eh~ trattano dei più vitali argomenti r1 g· u arda11~i la m .edicin a socia l e e le .a ssicurazioni soci.a] 1, e cioè: La medicina legale del lavoro (I~ . LAT-

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SEZIONE PRATICA

l~o n1a .

B. è ' ;era n1ente una d elle 111ig liori i~ t it.uzioni ch e siano sorte in· questi anni .di rin11ov.a111ento italico ed il medico d e,re g·u.ardare con viva sirr1patja que t 'oper a ch e, pro,rvedendo al l 'educaz ion e fi sica ·delle g io,1anissi111e ger1erazioni. ne aun1e 11ta l 'attività or.g·anica e n e eJ.e,'a l 'anin10, dando una più lJrofonda co~c i e11za d el do,·ere . E c iò 11ann o b e11 corr1preso i med ici italiani cl1e sono acco rs i 11un1erosi .al T C:ongresso, di c ui è tato l'animatore S. · E. R. Ricc i, e di c ui trovj.an10 in que to , ,olume Q·li atti . ....

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSr li Congresso Internazionale di Pediatria .. (Stoccolma, 18-21 agos to 1930).

Il II Cong·resso inter11azional e di Pediatrja svol tosi n ello se.orso agosto a Stoccolma è riuscjto veramente importarl~e sia p er il numero d egli i11tervenuti da tutte le parti del inondo e s:a per l 'importanza dei pro]) I emi disc u ssi. Qurs le riunio 11i ino11d iali dell a scien za Pediatri-· ca - a confronto di qt1ell e di a I tre bra11ch e della, ·med~·cin a rappre e n lano u11 i stituzjon e piu,~to-· sto recente, n1a nOIL per qu es lo meno i11leressante, al punto anzi da esser e oggi considerate come· prerninenti sulle altre , Jn specie a rigu ardo· d ella· protezione clell ' jnfanz ia. Il giorno 18 agos to i cortYe11uli e Je cl elcg·nzioni ufficiali delle ~in gole r egioni si sono r :unitj nei; locali de.11a Società èli l\i[edicina sotto la presidenza del proJ. J undel per fnre riconoscere il Co11g r esso di Stoccolma come II Congres&o dall ' Associazion e internaz ··anale di P ed i a tria f11 sost i tu zio11e di quell o ch e avrebbe dovu lo aver l n og-0 a Brl1xell es rìer 1914, e di c ui la guerr a Europea non p ermi se l 'at· tuazio r1c . A que Lo rig u ardo l a Deleg·azion e italiana avan zò la pro pos t:i c bc iJ IIr Co11gresso si dovesse te~ nere a Bruxell es; ma , i11 seg·uito al forma le i11 vi·t o della ct el ~Q'azione inglese: fu d eciso che :.l prossimo Con<Yresso intern aziona le di Pedi a lri a si Lerrà a Lobndra n el 1933 . A qu es lo scopo i I prof. Still J11 no1n inato· Pre . . =ctente del comitato ordinatore e l)arson scg· rela r·io ge11era1e. Il Con1it a to centrale dell 'J\.ssoc i azione inler11azion aie scegli erà j t emi ufficiali d elle disctissioni e i r appo rti dei s:ngoli relatori verranno comt1nicati a i Con g ressisti tre n1esi prii1ìa clel l 'aperlt1ra d el prossimo Congresso. 1


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IL P OLICLINICO

Il 19 agoslo n el g ra ndioso e m od er110 i>alazzo d ei Con certi ha av u to lùogo i ·in a u g urazio n e ufficial e del Con g r esso all a presen za d elle loro Altezze Re<1li il Pri11cipe e l a Prin c:.p essa e re<litarii di Svezia e d elle varie Del egaz ioni ufficiali e d e i i1un1er osi con g r essis ti. 11 Princ\p e lesse 11 n discor so ~ end e11te a dimostrar e la g rande in1portn11za ch e h a11110 assunto ,gli s tudi Pediatrici i11 tt1tto il m ondo, ai quali si r icollegano non solo pro})l'emi di indol e sanitaria, m a a11che e so·p ratutto· soc:.ali sia a scopo profilattj co e preve11tivo.; ~ sia p er mig liorare e proteggere sempre m eglio· le future gen er azioni . Seguì il Presidente .JuNDEL ch e illus trò l 'imporl an za di ques te riunio11i ~ntern azio n ali. Infine il prof. NonÉcouHT (li'r a11cia) e J El\1 MA (Itali a), a n o1ne d elle var~e Delegazio11i, pro nun .cia ro n o discorsi di omaggio e di circos ta n za. Alla fine d ei discorsi le loro Altezze Reali i comp iacquer o intratte11et si }Jrevem ente coi m e111 bri d elle va rie d elegaz!oni ufficiali.

S11ì primo tem a: Eff ell i b i olog ici direll i ecl i n.d i r et t i de l le i rradiazio n i a l travio l elt e, rife rì colla sua sp ec'.aJe compe tenza il prof. ALFHEDO HEss di New York, prendendo per base le m anifestazioni rachitjch e ne11 ~infanzia : A t ale rig·uardo l 'O. dimostra cl1e le irradi azioni U. V., l 'er gosteroio irracliato, e g li alimer1ti irra.diasti h a n110 tin valore terape utico inco11s tatabile i1el tra ttam ento del rachiti sm o, d ella t e t ania e d ell 'o s leomalacia . Questi m ezzi riescon o u tili a n ch e p er lo ttar e contro le carie d e11tarie e le p erdite d ei sali d j ·c alcio d a p arte d ella donna all a.~tante, n1a richi am a l 'a tten zion e s ul} ' jnu tililà è Stli d a nn :. di voler e ge11eralizzar e t ali ·rirr1edi terap e utici in altre affezioni . Sostien e ch e al momento attuale il m ezzo pil't pratico e p :,ù semplice e pil) .faciln1e11te ge11e1,aliz.zabile per l a t er apia del r'achitisn10 è l 'u so d el l 'ergost erina irradi a la , in qua nto quella d eg·l.i alirr1e n ti (I atte in polver e co·m preso) 11éf bisog 110 a11cora di p e rfez ionamento nella tecr1ica d ell 'irr acr azion e; pure a n11ne tte11do 1e d ifficol là di sta11 ·d a rdizzare il d ot;aggio d ell 'erg·osterina irradiata, co1ne invece s::tr ebbe necessario·. R ico11osce infine che malg rado questi 1nezzi inod erni b asati s11]l' azion e d ei rag gi U. V., n on s: ri esce ad o tten er e una sicura profilassi contro il r achitism o. Alla r el azio n e di Hess segt1irono i rapporti d eg·Ii o rator :, inv it ati .\ Ri\I AN D DE L1LLE di P arig i , ( $r.n. STEl\CRERG ER ci i Cl eveland ; G EZTEn di 1. cyd en , G 1JOHG Y di He irl elber g, HEss <li Chir ag·o , H u L01CH1 NSK Y di Berli110, T. . ES:.'\.é di P arig i, ìvlEDonn1KOFF di L·~ningract o, J1JNDEL di Stoccolma , il quale h a ·d imostrato c h e il tratt.a1nento prof:,l al,t ico con er g os terine irradiat e di d onne g·ravide p er u11 p eriodo di 1-3 mesi e rl ei bam])i11i, b e11ch è conti 11unto, n on riesce acl impeclire la comparsa d e lla cr ar1io- tab e . l11f:n e il prof. FnoNTALI di P avia, a tte ntam er1te ascol·tat o, l esse il suo rapporto, portante u11 la r go -contr ib uto p er SDnale sull 'azion e d ei r aggi U. V. n ell a fi ssazion e ci el calcio e d el fosfor o riporta ndo u11anin1 i a pprovazioni. Nel p om eriggio segu !r on o l e comunicazion :, e l e clisc u ssioni s ull 'argo1ne n lo '<l ell 'azione dell 'irrad iazion i {J. \ ... e tra le comun icaz io ni em er sero in p r ima linea i pedia tri iln-

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NN O

XXXVII KuM. 4:6] 1

lia n !. (5 su di un tot al e di 6) , tra esse d eg11 e di p articolare rilievo quella d el dott . MuGGrA a proposito d ella reazio11e alla t uber colina, e le due assai interessan ti d el prof. SPOLVERINI di Roma sulle Yariazioni d ella curva glicemica nei bambin ~. con l '11so di socSt a11ze idrocarbonate irradiate, e sul co.1 nportam ento d el pH nel l a tte di donna assoggettato alle irradiazioni l l. V. ed alle inalazio~i di aria irradiata, le quali rjscossero una P.articolare appro.v azione del Presidente d ella sez~ne.

A t11t,to rispose breveme1ite il prof. HEs s .' Infin·e su pro.p o st a clel prof. ' ''IELAND di Basilea, nell 'intento di ottener e sia dal punto di vista terap~utico, sia da quello tossicol ogico , un uniforme st a11d ar clizzazion e d el fattor e antirachitico, il Cong r esso ap1Jr O\ a nll 'u11a11in1 i là l e segu e11ti d eliber azioni . « Il Con g r esso ay;u1za ali 'or ganizzazione cl 'Ig ien e d ella Socie t à d elle Nazioni la rj chies la cli s tucl :flr e ch e ven ga elabora Lo il met od o ])iologico più ad atto p er assicura r e l a d e terminazion e ed il con trollo dei diversi i)r ep arati vi taminici D, d el suo diverso valore terape utico in rnodo da stabilire u11 uniforn1e s tandard :.zzazion e della vitçitn in a D . >> . 1

Il gior110 20 si jnizia la discu ssio·n e sul 2° teina: Il signif(cato jisio-pat.ologico de l sistema limo linf atico. L ' argo·m ento a n cor a assai controverso è di n ot evol e i1nport a nza p er la disciplina pediatrica ed j relator~ proff. HA_·rJ\rAn d i Up sala, CATTANEO di i\Iilano, 'Ni oRo di Heidelber g e ~1lon1 QUAN D di Lione 11a11no cer ca to di p ortar e co11lribut i p er sonali per chiarire ques to cap i tolo ci i fisiop a tol ogia infanL ~1e . Ma non o st an te il fe r Yor e d elle ricer ch e ed i l)iù p erfezionati n1ezzi di ind agi11e rnol ti l a ti incerti ed osc uri 1)erma11go11 0 sttll 'argom en~o , e non si può dire ch e si siç1110 fa tti g ra11cli prog ress!, e c hiariti con cettj a g ittrlir are dalle Yarie r elnzio11i , e dalla disc u ssion e cl1e 11e è seg11ita . Per altro· alcuni dati di fatto risultano· i11discu ssi , vale a dire : mentre la prova d ell 'esistenza di u11 vero sis tem a timol1 nfalico non è poss ibile d arlo ; cl 'altro ca nto non si può 11egar e 1'esis te nza (li un.o stato timo-linfatjco, caratteri zza lo essenzia1rnen te dall ':.p ertrofia d el timo, g h iandole linfa tich e e milza d a uno 9tato cos lituziona1e sp eci ale favor evole alla n1 orte improvvj.sa . Ma ]a fu11zio11e e l '.in1p ort n11za d ell 'ipertrofj a d el t~1no jn qt1esto st a to è controversa, e l a spiegazion e d ell a morte i1nprovvisa !n rel azion e alle con<li zio11i d cl t in10 riesce difficile e incerta . A questo proposito il prof. Mono, ch e ha eseg uito sp eciali ri cer ch e a n cor a in corso di esecuzione, ha cer cat o di cl :m os,tra re ch e Ja inorte improvvisa pttò in q11esli casi trovare un a platisil)ll e spieg azio11e n ella stre tln co11r1essio11e tra i n ervi t-imici ed il s.iste1na i1er voso i11t.racardiaco, ciò ch e porte r e])b e a con c luder e essere più log ico l 'apvella·t ;.vo di rrtorte cardio... timica. E d in r ealtà la 111 orre improvvi sa n o n può ·~ ro­ var e una spiegazion e pl nl1s ib :.le n el se111plice fatto n è d ell 'iperlrofin, 11è d el] ·iperfun z to n a m e nto d el limo . Il l)r Of . c ~TTANF.O 11n g iu st am ente m esso in e,·i<le n za jl contributo d ell e ri cer ch e fa ll e in lln li a d a pa r ecchi d ece1111i s11llo s lud:o d ell a fun ~ zion e d el timo com e g hi a ndole a secr ez ion e in,ter ·


[.\:"INO XXXVII, K U M

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-±6]

na ed in connessione col resto d el sis tema end oc rino. Disgraziat.a1nente l 'effetto d ell 'importante relazione letta dal CATI'ANEO è a11data in p arte perduto, per ch è la grandissima p arte dei co11gressisti i1on conosceva il no&tro bell 'idioma. Dopo ~ r elatori prendono l·a JJarola gli oratori t1ffic i~lm e11te desig nati alla discu ssion e: F1NKEL'STEIN di Berli110, L EREBOULLET di Parig i, LoNGREN di Hels i11gfor s, i\fASSLOFF di Le11i11gr ado, N1TSCHRE di Friburgo, RoR~rP.u cli Strasburgo ed YLPPO di I-Ielsi11gfors. Il g iorno 21 è riserYnto alla discussio·11e del 3°

tenia: La psicologia e la JJsi cof1 atolog ia clel banibino nell'insegnamen'lo della p ediatria a.pr;licaziOrte alla m edict rta soci ale.

1687

SE ZIONE PRATICA

e

la loro

I rel a tori: G1LLESPIE cli Londra, HAMBUllGEn di Vieri.na, J(uASl'iOGOHSK1 di Leningrado e PECHEn cl : Bruxelles dimo .. tra i10 an1piamente l 'i1nporta11zn g rar1de di c1uesl o capilolo dell a p atologia i11fanti]P e la n ecess:,Là che i ll1edici, in specie pediatri, e gli educatori si inter essino con amore e con p assior1e a questa ques tion e in armo11ica collaborazione n vantaggio d ella società. , A 'Tueste co·n clusior1i aderiron,o pienamente g Jj ora tori ufficiali invita ti alla discu ssione: C11AnLETTE R ·OaLER di Vjenna , CzERNY di Berlino, DoNN ER cli Sibbo, 'fnrEs cli Ne''' York, HE.lVIGER d i. Parig i, ScROLTP.ME di Gr onir1g u e, S11\1soN di ~fosca, e VVERNSTELD di Stoccolma. A con cl11sion e il Congresso Yota il segue1tte ordine del giorno : . « P er d ar e a i mL'd ici, e particol arme11le a'.. p edia tri ai 1nedici scolas tic i ed al corpo insegnanle, ' . l a possibilità di formarsi una cultura sulla p s1co, Jog=.a e psicopatologia i r1fé.n1tile e quindi per fare i11 i11odo cl1e l 'a ttivit à d el m edico pratjco e cl el innP. tro sia sfcuran1e11te g iovevole all 'indiv jd no (>cl alla società, è r1 ecessarjo che le Clir1ich e Pedi a.l riche l:Jnivers:,tari e sia110 organizzate in modo t ale da servire q11 ale istituzio·n e per l 'inseg·r1a111c11lo, 1a ricer ca e la pratica appli cazione d ell a ,p s i('Olog·ia e del1~ psicopatologia infantile ». Pr.1na · d ell 'inizio d ell a discu ssior1e di qu esto ter zo tei:Òa in un 'a1)posita aula, ove erano esposti dei cru adri lumi11osi illu s tra11ti l 'attivi:tr1 svoltn d all 'Itali a a ttraver o 1'Op er a Nazionale Maternità (11 fa1tzia , il prof . VAI.. ~GUSS.\ tenne l a sua c~n­ fer e 11za s ulla: Protezio ne delle scuole e dell'infari:ia in r egirrt e f o~cista. Ne ottenne unanimi con sen si perch è clin1os tra11te coi fa:tti anch e agli i11c redu1i ]a buona or ganjzzazion e d eJ1 '0pPra e gli otti1ni ri st1ltati otlenuti a vantaggio d ell a i11adre o d el faitciullo.

Oltre !a discu ssione di questi tre temi ufficiali svoltesi n elle sedute plenarie, il lavoro· scientifico si è sYolt.o anche nell e varie sezioni sp eciali in cui er a diviso il Congresso per le moltepl :.ci comunicazio11i s ùi svnriati nrg·ome11ti. A11che in esso gli italia11 i si so110 111os trati attivi porta11dovi il loro in te re ·sante ed app rezzato contributo di l avoro , tra c ui è d overoso ri cordare le comun:cazio11i d el pro(. .T El\1 1A su ll 'e pi de n tio l ogia della l eism a11iosi in/ a 11 t U 7!1; q ·u el la d el dott. TACCONE nelle encef al i I i sec ondarie pare infettive n el l ' lnfanzia e del pro f. FonN~RA stilla paraencefalite de ll ' infa11zia, il <yt1nle t1ltimo, tra l 'aJtro ebbe occasione nella

discu ss~one

di inelrt ere i11 luce e riclii ama re alfa mente di taluni con gr essisti troppo sovente cli111entichi delle cose n ostre - gli s tud i fatti, e pubblicali in preceden za da ricer catori itali a11~. su questo argo.m ento. De l r es;to il grup1)0 d egli Ilaliani interve11uto al Con gresso è stato an ch e i>er J1u1nero u110. d ei ])iÙ i1nportanti (18) :. e tutti 11a11no avuto agio a:, po tere constatare l 'o•p era Yeran1enle n1irabile cl1e co1npi·e la Svezia attraverso, le sue molteplici ist i-. i'. u zioni a favore .dell 'infa·n zia. Nella visi.ta alle clinich e ed. ai v.a ri ospedali infa11tili di Stoccolma (e tra essi ve rie è uno di rèce11te cost rt1zio·n e IJOsto i11 lt1ogo· incantevole d es ti11ato esclusiva111ente '{li lattanti) quello ch e colpisce di piti il vis'. Latore i1011 è ta11to la disp osiz io·11e d ei locali, l 'arredamento dei m eclesin1i, tutto assai bene. studiato e l 'organizzazione dei servizi sa11i tari; ciò che oramai a11ch e presso di noi è ug ualmente progr edito ; quanto i l ser vizio di as is te11za in'lmediato fatto da perso·n a le no11 solo lec11icame11te istruito, m,a ~1)eC ializza to p er le sing·ole sezio11i, e p er g!un ta rcla ti va meni e numeroso (t1na inferrniera og11i 5-6 b a111bini) in ma11ier a che il bambino , il quélle ha sempre bisog·110 cli ta11te e svariate cure assist en ziali a d!iffe.renza clell 'adulto possa i11 r ealtà esser e continua·1nente assistilo·. Il C-0 mitato ordinator e d el Congresso ha saputo or ganizzare in modo ver an1.e11te inirabile ques la adunala mondiale dei cultori della p ed'.a 1ria ; e tutti i colleghi Sved es i, co11 a capo il prof. Jundel, ideatore di ques ta riunio11e, h an110 saputo offrire agl! interventi accog·lienze s'.gn orili ed osp i·~a1 i Là grandiosa erl i11sien1e cordi ale, C1.1l1ninata nell 'indiJ.nenticabile er at a cle11 'Hotel de Ville di Slotcolma; d el ch é è.\ dover oso tr:bt1tar e loro i più vivi ringrazian1enl i. 1

1

s.

YI Congresso della Società Italiana . di Oftalmologin. Dal 22 al 2·i ottobre si è te11uto i1cll a Il . Cli11ica

Ocu]istica d el Policlinico U111berlo I l 'an11ua1e· ~~ongresso della Società Italiana di Oftaln1olo·g ia, aì quale hanno preso p a rte· ar1ch e gli oculiSrli del1' Associaz=·one Oftaln1ologica Italiana. Per ciò ql1est 'anno l a riunio11e l1a ass unto un 'i1111)orta11za pec ·.ale, p er ch è stante 1a ge11era1 e impatia, la te11ace attività spiegata e lo spirito conciliativo del prof. Ovio, attuale direttor e della Cl i11ica Ocu listica di Roma,- si è potuta ragg·iu11gere l a finalità n azio11ale di riunire le dl1e Società Oc11listich e esis te111ti ii1 Italia, ch e no11 e: ·se11clo in accordo da' a110 t111 cattivo· esempio ai1r h P all 'eslero, cl oYe i sp:avano e biasimava110 sen1pre con piacere i co11tra, s ti, che 1nalaug11rata111e11le ~ra 110 sorti a11ch e nel ca1npo oculistico rlella 11oslra i11Yi(Uat.a Italia. Così s ;. l)UÒ dire ch e fj11al 1ne11tc tutti gli Ocu1isli 1talia11i si soi.10 raccol ti, a11clJ e sotto g li au-spic i clel 5ir1c:l acato J\!Ieclico Fasc is ta, i1L u11 'unica Socie tà solida di r11ezzi e rli energie, ch e saprà e potrà far valorizzare i i1r opri lavori ptu·e 11e j {~o ng·ressi Jnter11azion ali , ch e 11an no ri11reso vitalità fin dall 'anno J)a ... sa~o in Olanrla ad An1sterd a111 . Per tale fusione l a Sor:e là Ital iana di Oftal1T1olog ia d'accordo coi rapj)resen l a11 lj rlell 'Associazion e Oftalmologica Italin11a 11a i11odificato alct1ni orticol i dello ~lH·'t t 1to, cl1e so110 sta ti ap1>rovati


• \

16 8

J.L POLICLINICO

dall 'a sse1nbl ea. Così la Socie t à si cl1iamerà cc Soc :.e t à ()ft<l lmologi1:a Italiana ». Questa Società avrà sed e j 11 Jlo111a nella Clinica Oculistica, 111a invece clj tenere sempr e i Congressi in Rom a, con1e s tabililo 11ello S ta tuto, si potranno Le11ere anche in al tre città italiane, secon cl o l a d eljberaz:pne d el1'a. se1nblea. Così i Con gressi si conteranno oltre ch e! <Jall 'a nno, i11 c u~ la S-Ocielà fu er e tta in ente i110,r al e, anch e d all 'a11no, jn c ui co,m inciarono i l~ongressi d ell '..:\ ssoci az~1one Oftalmologica Italiana. Dipp,iù il Con1ita.to esecutivo dell a Societ à inYece cli esser e con1po s to, di ci11qu e inemJJri, rie co11terà d t1e di p i1ù , rappresenta11ti del s:nd acato Med ico Fasc:.sta. L 'assen1b lea ge11erale, che si è din1ostrata di u11 vero e cordiale affrat ellamento, per defere11za al l~om i lat o esecu t ivo della Società Italiana di Oitaln1ologja 11~ volutq rico11fermar e il preside11te prof. Ovio e g'lj altri . r11e·m bri g~à esist en\i, ai quali si s.on o, agg·i·unti jl i1rof . Lodato ed il prof. Raverdi11 0, designatj dal Sindacato Med~co Fascista. Ne.lla sedut a 1naugurale di questo Congresso s'. sono con seg·nati i pre1ni vinti nell 'ultimo Con gr esso, cioè il pre111io Cidonio cli L. 7000 al prof. Favaloro• di Cata11 in, jl p r emio Pa11sini di L. 2000 al d olt. Luppin o, ed il premio' Civett a di L. 1000 al doitt. Candia11. Ino1tre s i è assegnato ~l pren1io d el co111.n1. Turbacco di L. 1000 al dott. Scalzitli p er un lavoro s ull a « Diagr1osi precoce e cura delle compl!,canze orbitarie rtelle n1alattie clei seni della. faccia n . Nel Co11gresso d ell ' anno venturo 1981, essendo anche p er volere del Governo sis te111ato l 'Ente morale d ella Fo11dazione costituita a favore deg li s tudi oftalmol og-ici colla nomina d el prof. Ovio a Comm:ssario govern ativo, si• t or11er anno ad inclire i due grandi premi: uno internazionale Ci1 i11cicne .d i L.. 20.000 ~ l 'altro 11azio11ale Cido11io di L. 7000. :\. questi due premi saran i10 aggiunti ~ premi del prof. C-0l angeli cli L. 2500 ; d el prof. Duranti di L. 2000 ; d el dot t. Foroni cli L. 1000; cl el prof. De111ti di L. 1000; del prof. Roselli (li L. lOQO, ai quaJi sar à unito un altro cli L. 5000 offerto, ed accetta to rlall 'asse1nblea dello S tab;Ji111ento· d ei 'fubi Lux di Napoli p er l a t er a1)ia locale cogli antivirus. Co1ne si Yede LutLi questi pren1i d 'in cor agg-ia111ento sar aI1no cli g ra11de i11cit amento ai giovan! 111edici , ch e si voglion o specjalizzare in oculistica, per ùed icar si con an1ore e zelo· agli studi oftal1

111olog~c.i .

i sono sYolti in questo Congresso· molti import an ti l aYori scicnlifici, ch e hanno trattato argon1 enti riguarda11ti l 'oculistica jn tutte le su e Ya rie part~.. "0110 s tate circa 140 le co1nl111icazioni present a le dai diversi con g ressisti all a Segr e t eria ; tutte li argo111e11ti di vi..~a-le l.m J)ortanza p er l 'OftalN\ologja. La rj lre tlezza del ten1po ha i11ìpedito cl1e Lutte fos ·er o e i1osle. J./assen1blea l1a ascolta to c:on Yivo .in teresse l a comunicazio 11e del p rof . .\.on\n1 0, ci el J}rof. C \TT ·L Eo e clel p r of. FAvALORo s u li 'e tiol ogia del traco111a e l a discu ssion e ch e i1e è . eguila fra i j):i1 ei11inenti clinici d 'Italia. Di j)ar licol are i11leresse soil.10 app arse pure le co1nun ic<1z ·(011i di G u1no R1NALDI « sul comportan1e n.t o tle ll 1i11dice d i rifrazio 11c del cris talli110 c1t1rante la 'i l n fe ~ ale n; cleJ prof. l )An1 s uTT1 s ull e « an1bl iogie

[ A NNO

XXXVII, N U~I. ±6]

tossi.che »; d el d o tt. _i\..trToNJBON « 'sulla fissazione n ei tess11ti. dell 'o cchio dei collo idi iniettati e11doven a »; del d ott. STHANt:PELLI s11l cc Mecca11is1110 cti riparazjo11e dell 'end.o tel =o della D escemet »; del d otl . D l:.-cA (( .. 1111 ·occhio ò~l ca1naleonte ». U11a \ivace cllscu ssioite è sorta sull 'argomen.to cl ella sopportabil:tà d ei vetri di contatto per la correzio,n e dell 'as tigmatismo corneale, a proposit o d ella comur1icazion e t e nuta d al dott. l\iIAMOLI. Il prof. HonNIKER (Trieste) h a p a rlato sul Va1

lore <tel segno vasoneurotico n ella pratica oculistica)· la su a comunicazio·n e è apparsa a tutti interessantiss.;1na data 1' alta competenza d ell 'Ost1 a11esto nuovo ma irnportantj ss imo ca111po di Stl1di. Abbiamo accen11ato a]le più importanti e saJie1~ti comunicazioni cl1e p er ò saranno tutte raccolte, come n elle altre passat e riunioni n el g r a n de volume « Atti del Cong·resso 1930 ». IJ 'assemblea h a infine nom)nato Socio Be11e111erito l 'Accad emico d 'Italia prof. Dionisi Anto11io e Soc i Onorari i 11roff. An ge!u cci Arnaldo , Alb ertot ti Giuseppe, Fal chj , P arjsotli Ores te. P etella gen . medico Prof. LEONARDI.

-Società Medico-Chirurgica della Ro111agna. Sedl1 t a del 7 settembre 1930.

Pre idenza: Prof. F.

G1uGN1.

~

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Sul valore diagnostico e prognostico della azzurrofilia nel morbillo.

ARTUSI G. (Cesena). L 'O. , &tudiando il comp·or Lame11to delle g·ra11ulazioni azzurrofile nel morbillo, conferma i risultati del Mondolfo. H a poi not a to, con llna cer ta frequenza, l a precoce prese11za di nu1ncrose piccole gra11ulazioni azzurro file ch e prececl ono i comuni e ben n oti g r anuli azzurrofili. Qu esta « azz urrojf ilia JJu11tifo rme » è l a prima a rivelarsi e l 'l1l tima a sparire. Spesso essa è l a sola present.e nel decor so di: tutto jl morbillo e, siccome queSlto fatto si verifica spec:almente n e1 casi a d ecor so, mite, l 'O ~ èt edt1ce ch e la preser1za di soli elementi azzurro.f ili puntifor111i è 1111 segno pronostico favorevole. Dal punto di v js ta cl =.ag·n ostico·, poi, un 'i11ten n azz urrofilia puntifor1ne (come d el res to l a co*mune azzurrof;1lia) è seg·no inolto· proba~ivo (1.Ì infezion e morbillosa e, tra i diversi sinton1i , uno nei più prec0ci . P erò bisogn a rir.ordarsi che t1n 1norbillo può decorrere Rnche senza azz u rroJjlia , fa tto questo ver ifica to~=., sp ecie nell 'epide111ia (lel 1928-29, con una cert a freqt1e11 za. Sulla ricerca del bacillo della tubercolosi nell'espettorato. col metodo Di Tommaso.

G. (Cesen a). La ricerca del b. di Koch , col 1ne tocto Di To111maso, non ha da to all 'O. risultati uper iori a quelli ottenuti co i co111u11i rne~odi cli i nel ag i11i. L a colorazione d :, co11tras to è lt1tlavia indo.Yi11ata ecl è possibile, talvo.Jla , la ricer ca d el bacillo , an ch e n cgl i acc u111oli di rnateria1e no,11 troppo bene · dj st el'O su 1 ve trino , cosa ques ta }) iù difficile u sando iI1, cce il ble11 (li m e tilene. i\RTPSI


... [ANNO

XXXVII, NuM. 46]

1689

SEZIONE PRATI CA

Sopra un caso di volvolo in megacolon destro.

Lio1 J) . (Sa11larcangelo). L'O. dopo a'er passa·~'. in rivist a vari casi cli Yolvolo descritti d a var i A. s ul colon destro, trat I a11do l 'argomento d al purtto d~ vista ez iologico, ~i r1lomatologico, anatomo-patologico e terape11tico, descrive un caso rli volYolo i11 m egac.;olon. 1.l estro, prese11ta•t o alla osservazior1e diretta nell 'Ospedale di Sant arcange to. Riferisce de tt3gl :.atamer1te e 111ostra il p ezzo a11aLou1ico del caso e si fer111a i11 special m oclo sulla rarità analon1j ca riscontra la 11el colo·n des~ro, privo di 111eso 11ell a quasi totalit à. Nella parte più alta dell 'asce11dente, Yicino all 'angolo e1)atjco il segmento clel crasso. era mu11ito di un 1u11ghissimo ineso, sicchè l11llo il seg·m ento· colico descr itto aveva pie11a libertà di m ovin1e11to 11e1la cavità addomi11ale e si comporrtava come u11 t111nore peduncolato. Era di proporzioni giga11 tesche e raggil111g·eya il Y0 lu111e di uno s.to1naco dilat ato pur con ser va11do la configurazione colica. Da c ~ò deduce esa urie11le1ne11le il meccanismo d el volY·Olo verif:,cato i1el caso· descri tto, 1nette11do in r apporto i dati ana11111estici precede11ti colla s indrome riacutizzata rli vo]Yolo al i11ome11to del ricovero d.el soggetto ir1 Ospedale.

~011fronta1~clo

qttès ta cifra con altra otte11ula i1.el 1924, esa1ninando feci di b ambini enterocolitici, constata che le percentuali, del 24 % la i a, clel 20 % la 2a, sono molto vicine ed anz i la prin1a è st1periore alla seconò a. J)a c ~ò ne conclude ch e . « co11 frequ en za la Lambl~·a vive saprofiticamenie allo staclio vegetativo e cistico dell 'int estino dei b~mbi1ti, sen za dar d] st11rbi·, anche in sogg·etti di te11erissi111a età.; u11 'aumentata peri stalsi intestinale, un inag·g\or deflusso fecale riesco no ad espellerla in grn.11 copia anch e allo stato vegelatiYO. Se essa non sen1bra essere causa, forse può essere con causa, o per lo meno, ~l suo comparire allo stat.Q vegetati o può assurgere a valore di fatto indiziale di enterocolite » la st1a i1nporlanza p atogen a, nelle enterocol~tii stesse, è scarsi ssima . n a.l i.

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Lussazione centrale del femore.

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Il foruncolo del rene.

I , 'O. tra1A.a l 'e tiologia e la patog·en esi dc] fo,r u n colo del rene, piccola puEl\rIL!.\N T

P. (Forlì). -

s lola ch e si forma sulla corticale del rene, espress ione sp.esso di emb-O·l i micotici ch e part-O·n o da J)rocessi se ttici clclla J)elle e delle i11uco e. Ne de"cr~ve due casi (Il lavoro per intero è pubblicato i11 questo Fascicolo, a p ag·. 1672) . (;ALLI P. (Faenza). -- . Riporla un caso di pjccolo ascesso renale (foru11colo ~) susseguilo ad un attacco grippaJ e, jl quale in capo a 9 giorni si a1)rÌ .nella p elvi con guarig io11e r ap :·da del m alato.. Ad eccezion e della febbre tendente al tipo s up1Yura 1.ivo e dcl dolore vivissimo n ella reg·jone lom·b are, n essun 'altro seg110 liocale (edem a) o funzionale (turbe urinarie) sj potero·n o1 r ilevare, di n1odo eh~ si fece diagnosi gener ~.ca e probabile di fqrmazione di pus attorno1 al rene : la diagnoi precisa fu fatt.a solo quando l 'uri11a, fin o allora sanissima, mostrò· larga copia di pus. L 'O. 'ritien e ch e la diagnosi precoce e sicura tanto da affidare il p azient e al ch irurgo co11 animo trar1cruillo ~ ja ben diffi_cjle p er n on diTe i1npossibile. CR LADINI l\II. (Forlì). - lliporla un caso di foruncolo del r en e s=.r1istro su sseguito ad angina fo ll~col are, il quale in sulle prime fu scan1biato per una fel)bre tifoirlea e sospettato solo quando comparYe edema n ella r egio11e lombar e. L 'intervento chirurgo dirp.ostrò una racco1ta di p1u s <;ircoscritta m a profonda di pro;ve11ienz~ renale. Osservazioni di Lamblie intestinali in bambini sani .

Ilos s1 G. (Ri111in1). - L 'O. avendo esaminato i11icroscopicam ente le fecj rli 640 ban1bini sani, J)revia so1nmin istrazione rli purga11te salino, vi 11a rinvenuto 156 portatori di Lani.blie intesti-

CoNTAr.1N1 Il . (Ri111ini. l .'0. r :1porta t1n caso di 111ssazione centrale d e l fe111ore trauID;at ica, rip ortata da un operaio d i anni 62 cadendo dal1'al tezza di circa due in e.tri. S1)ieg·a il m eccanisn10 di frat t ura di queste lesioni, dato da un trauma diretto opp·u re indiretto, n'la che in og11i modo deve essere rap1)resentato da una forza violenta o da, una risultante di diverse forze. che. si tras1r1ette lung·o l 'asse del collo femorale all 'acetabolo. Fra ~ vari trattame11Li crue11ti ed incruen1 ~i egli è favorevole a questi ultin1i e ripç>rta f-0 tograf :e del suo caso· trattato con riduzio1n e incruenta d' emblée e din1oistra11ti la vossibilità di tutti t 1novimenti n ormali dell 'ar to leso, senza alcuna 1im:.1t azio·n e. Nello spazio cli due artni è già il secondo caso descritto <lall 'A. 1•

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' Su un caso di pneumotorace spontaneo.

S. (F-0rlì). - L ·o .. espo·11e ed illus.tra un caso d~ p11eumotorace spontaneo verificatosi i1nprovvjsam ente n el cor so di una ple urite acuta essl.1dativa con esteso ver sa1ne11•"!:0·, in un s·oggetto ch e 11011 aveva, m ostrato fino allor a les:oni. p oln1onari specifich e apprezzabili, e nel quale si verificò, in un lasso di t e1n1)0 1nol to breve - circa una c1ui11di cina cli ore -- un riassorbi1ne11to quasi totale dell 'essudato pleu~I.co. Dimostrata con dati clinici e di lab or atorjo l 'esjsten za ·d i · lesioni pol111011.ari- pec ifich e 11el caso in parola, l 'O. spiega con1e abbia 1>o~uto prodursi i1 pneumotorace a111111et tendo cl1e la pa rete d:. qualche alveolo -0 abbia ceduto olto gli sforz i cl ella tosse, cletern1ina ta dal processo l)le11rioo, oppure - piii veri sjn1il111e11te - sia st ata rotta per lo strappamento d i qualch e briglia cicatriziale di veccl1ia d ata, ot.to· l a pressione clctermin é:lla dal r apido aun1e11lare clel Yersamento endopleur: co. Soslien e infi11e ch e il riscontrato rapido ri ass.or])i1nento dell 'es urlalo - nel caso in par ola - abbia po~uto Yerificar i per il brusco cambian1 ento dello stato cli pre ~ ion e nel ca,·o pleurico dopo la r ottura del 11arenchin1 a poJmon are e il cc1n seguentc pneu1no torace. B 1\AVETTr

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n Segretario: t

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Dotl. P.\OLO GALLI.


1690

IL POLICLINI CO

[:\ NNO

XXXVII, N uM. 46J

.APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. I

MEDICINA SCIENTIFICA

terica), p er il ren e (p. e111.aturica, emog·lobinurica), p er il cuore (p. sin copate), per le IJ contenuto parassitario degli organi nelle forme · capsule surren.ali (p. algida). Di questa specificità non è. possibile fornire malariche perniciose. p·er ora prove sperimen tali ; tuttavia le osserP er l.a ricerca dei parassiti ma larici i1egli ..or- vazioni clinich e delle varie località malaricl1e gani, econdo E. Micheletti (An1i. j\r/ed . Nav . f.arobbe sospettare 1'esistenz.a di diversi stipi ti e Col '., vol. II , f. I-II, 1930), sono stati presi in del pl. praecox, a diverso d·ecor so clinico, e esam e: 1) il• contenuto parassitario n elle arte- quin·dì a diver sa localizzazione organica . rie, n ei ca.p ill.ari e ne lle vene d ei più svariati CARUSI . organi; 2) il contenuto n egli en·doteli dei caIJillari di prodotti di p1a r assiti fagocitati ir1 se- Stimolanti dello sviluppo di batteri nel siero imgu~to alla liberazion e ·dal co.rpo para itario; munizzante. 3) il cont.enuto di residui di ele111e11ti celluSecondo ·l a vecohia ierologia era incon cepilari dannegg iati in ciir colo dal para sita o acbile ch e n ·el si ero in1munizzante ci fossero socumulati in, situ per esagerata f.a gocitosi . Lanze cl1e favorissero 1'infezion·e , percl'lè si S 'inten·de ch e m ·e ntre alcuni organi, co1n1e il cerve llo, cu ore, reni pos 0110 essere con si- riteneva ch·e o·g ni fatto11e sp·ecifico nel siero ·deral i con1e org-a11i di accun1ulo para sitario rappresenta se una secr ez ione interna di~en siva. .tran'" ilori o ·di una certa duTata, il fegato, la Questo concelto n ella sierologia moderna è tram ilza e il n1idollo oss·e-0 possono con iderarsi n1onta to. L 'osservazioile di M·esnil (1898) ch e or g·.a11i di .accu1nulo p·er111.an.ent.e di ·d erivati 111icrorg.anisn1i s1)ecifici si µiolti1)1ic.an.o n el siedella vita dei pa.r a . . iti n ell 'org·anisp10 u1nano . ro ·di a nimali artificial111'ente imn1.unizzati conJ\.llo scopo di portare luce su tale a rg·o111 en- tro certe infezioni rin1a ... e sen za .inleress·e parto, 0110 presi in esame ci11que casi di r11alati t icolare pevch è i interpretava con1e iluppo di i11ort i per infezione 111alarica; di qu,e ti vie11 g·ermi dovulo ad insufficie11te con centrazione fatta u11a detta.g liata clescrizio11e nlacr o- e mi- di .a11tico·r pi sp1ecifici. E e.arso interess,e destò pure l 'osservazion·e (101-1) di Bridiré e J oua11 croscopica d·ei diYersi o·r gani, con specia le rich·e microorg.anismi ·-IJecific.i non solo ere cog·uar-do al contenuLo parassitario. Da tale studio em erge cl1e il cervello ed il 110 in brodo conten.ent e il 10-20 % di siero in1c·ervell etto sono sede di accun1ulo ·di parassiti, 0111unizz.ante, i11.a vi ere co110 sei volte più r apie qui11di n e con segu·e un danno più o m en o dam ente ch e in b·r-0 do 110n contenente siero marca lo e di diversa . intensità n ei capillari , in1munizzante. Il feno·n1e110 di Bridré-Joua11 è Lato recenten1ente tudiato · a,11 'Istituto Pasteur con d.an11i IJroporzionali delle c.ellule n ervose di Parig-i (The J ourn. of tli e Amer. ll!f ed. Ase ·della glia. so·c., 13 setteimbr e 1930) da Nicolle e Cesari, i La n1ilza ed il feg.ato sono erg.a ni di .accum ulo, più ch e ·di parassiti, di cellule n1o~te e q u.a li h.anno din10 str.ato ch e l '.acce],e 1~azione d elpigm.entifer e, co~ g,r avi danni del parenchi- lo sviluppo di germi n on è do·v uta alla mancan z.a di un fattoTe .favorevole nel brodo, ma tna, più frequentem en te rip·a rabili n el fegato, spes o permanenti n ella n1ilza, dove son o col- .ad un vero e proprio tin1olo allo sviluppo per la p resenz.a ·di un fattore specifico ch e favop iti il paren chima e lo stroma. Il Ìl1idol1o osseo è organo per lo più di ac- risce lo svilupp·o n el i ero immunizzante d ei cumulo; il cuore è organo di pass.aggio dei pa- · germi ·On1olog·hi . Essi 1ritengono ch 1e il siero rassiti, e ciò è d imostr.a to dal f.atto che l 'en- imrrnunizzante con tenga prodotti dell a dis ... odotelio non p~ese11ta egni di lesione, e le ve- ci.azione dei microrganismi ini,e ttati ch e agine sono piene di g lobuli rossi pa1,a ssi tiferi , sco1n o com.e stimolanti specifici dello sviiluppo. anche quei vasi d 'un calibro abbastanza Se questi suppo1sti <e .anticorpi .a ntiter.apeuconsider.evole. I r eni sono org.ani ·di passaggio tic i » agiscano anch·e negli animali ~mmunize di accumulo, con danni più frequenti n ei za ti passi va men te non i .sa. ' tubuli , e meno frequenti , ma non m eno graR. L usENA. vi, dei g lomeruli. SEMEIOTICA. Ta li ricerche h.a nno potuto mettere in eviden za anch e un altro fatto importante, e cioè Un antigene standardizzato per le ricerche di floccl1e tali localizzazioni presentano una pecial t culazione nella sifilide. specificità per i diversi parassiti , specificità K. V. l\.ri hnan (lridian Jo urn. · med. res., gen erica d el para ita dell 'est ivo~ autunn al e, e i!p1 r i l1e 1930) pTopone u11 antigene stan·d ardizspecifica dei sin goli s1tipiti. E come è sta~o· fatto dal Rosenow per gli streptococcl1i , ro i è zato per l e ricerche ài flocculazione .n ella sifistato no tato per il plasmodium pra.ecox, ch e lide e specia·l mente p er lia ·l'!€azione di Kahn. avrebb e speci fi cità per il cervéllo (pern iciosa Si tratta di un estratto alcoolico col esterizzato comatosa), per l 'intestino (p. colerica, dissen- di muscolo oa:r.diaco fre co di pecora , standar1

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XXXVII, NuM. 4:6]

d-izzato ·in modo da conten er.e un totale di 1,07 % di lipoido -co1esbe,r ol e 0,25 % di colie ster.ol. Es o dà risultati n1ig l iori ch e 1'antig·en e di Kal1.n quando si ru ~a.no con·v.enie11ti quantità (O, 1 0,05 - O,P 25) di sosp_en sione salina (1 + 1) . E so può essere a11cl1e u sato utiln1en te i)er J.a Wa,s serm &nn ·e 1.a Sacl1 ~ -Georgi , i.n .dilu.i zioni ri spiett~vam,ente di 1/ 12 e di 1/ 6. I v.ai1tag·gi specia li di questo ,a nti g·e111e son o quell'i di non ,d are ·J'leaz io·n i positive fal e e di da·r e una fl·o ccu 1lazion•e .a sai }Jiù n elta con i s·ie ri ch·e r,eagisoo·n o deb oln1ente. Esso può e .se·r e u ato con qual i.a i pipetta ed ha a11ch e il vantaggio di esl.; ere economico. Il m etodo IJier J.a ta11'd.ar:dizzazio·n e è stato descritto ·dall 'A. i1 e.ll o ste so })eir io·d ico (ottobr1e 1929). 1

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gou con antigen e n1alarico fu positiva 105 volt e su questi 627 casi. Qu·esta pro·duzio·n ·e simultanea di anticorp i ana log·hi dal punto di vista biochimico dimo· tr·eriebbe la esistenza di un.a pa1~entela biologica tra la spiroch eta e l 'ematozoario. Particolarm.ente inter e ante un caso in cui n on .esisteva .a sso.Jutamentie ifilide, ma in cui da m ·0 lti a nni ·esistevan.o do·~o,ri epatici e splenici 'ribelli .a qu.alunq ue ter,apia. Un ven ere.o logo aven.do tro.v ato un.a Bordet-Wassermanp. po . . itiva istituì un tr.attam,e-n to a ntiluetico che ·dette solo un Jeggero miglior amento. L 'A. ave11do praticato una Bor.det-Gengou co11 antigen·e ma larico la trovò fortem ente po .i tiva: ora una cura chininica fece lJarire tutta ·la sinto-· rn,a tolo·g i.a (I) . L 'A. consig·li,a se mp re di fare le due · reaz ioni sim·ul.t an.ea111.ente. . 1

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fil.

La g~o 111.91,eiazio 1n1 c oon sis.t e Ilìerll1a devi.azion·e d.el compl·en1 ento in (pre enza d 'un a·n tigenie gonococcico; l '.antige1le è una ·polViere di g·onococch i u ocisi con alcool- etere. Tale :.r eazione è sta. ta u ata co1ne n1eto do di a.gnostico ·dea A. Leri , r\ . Urb ain, J. r\ . Lj èv1·e e J. W eil] (Soc. méd . des hop. , n .11 , 1u g'li o 1930) per differen zi.are alcuni reun1atisn1i in cui il gonococco può es&ern·e ·],a cau sa. In 170 ca·s i di i~c urnati smo, gonococci.co acoerLato cliTuicam enL·e, I.a rie.azione è tata ·posi.:. tiva; in 109 casi .di r eumatismo di diver so tipo, l1a gonoirreazione j.n 22 casi fu as o,] utamente rivelatrice, e 1-1 volte confermò una infezion1e i i1 cui le pr 0Ìve batteriologicli.e er.ano insu1fficienti. La g·onoT<eiazion.e è fo,r t•e m·ente po· .itiv.a n elle artr.iti gon o·co ccich e ti.p i·c h e (pseud.o-f].emmo110~·e, plastich e, a n chil osanti), ment~e è quasi sem pr.e n·egativa n el.la poliartrite deformante g·rave e n elle aTtriti secch e (ooxarlria, artriti eoch e dlel ginocchio, eoç..). Questa reazionie è d1el m~a·ssi mo inte:vess.e in quei casi in cui esis·t e t1n .dubbio diagno·s tico da ri.solverte, ·CO·m ie i:n oerte spon1diJ,os.i rizoim elich e, tala1gi1e p er siis tenti , artriti ubacute o croni•c h e de~l1e pi co0Jie a rticol1azioni d·el pied1e, artralg ie tenac i , s1e·n za evidenti segn·i obbiettivi, casi in cui u•n.a gon ococci.a ·p uò esserne il movente ·eti-0l ogic.o. CARusr. 1

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Rapporto tra reazione di Bordet-Gengou e la reazione di Bordet-Wassermann nella malaria. Stryjecki ha fatto interessanti studi su queto argoim ·ento, controllando lo stato di 6. 283 , ieri (Polska Gazeta Lekarska, n . 22, 1929). Su tutti i sieri esaminati la R. Bo1rdet-Wassermann fu positiv.a 627 volte. La R. Bordet-Gen-

T ONELL I. •

CASISTICA E TERAPIA.

La gonoreazione: sua applicazione nella diagnosi dei reumatismi subacuti e cronici. 1

1691

SEZIONE ' PRATICA

Eritroeianogenia e sue complicanze. .L 'eritrociano,si sotto ma.1J.eo1la·re 11a una sintom ,atolog ia orm ai nota; IVI. Ju ster (J. M édic. de Paris , n. 32, ago sto 1930) in .a ltro lavoro aveva gia richia.m .ato I '.a tten zione sul fatto ch e l '.eritrocianosi poteva ·r iscontrar i i11 altre zon e cl1e la sotto·n1all eolare: lJarLe in feriore ed initerna delle cosc ie; faccia intern.a clei ginoccl1i, n.atic h e, parte inf.e·r ioir1e degli avambracci, faccia p oste rio·r,e deLle biracci.a. Questi m.al.ati ch·e presentano l 'eritroci.ano·si ·d iffu a in g·en era ]1e h anno l 'acrociano i del le man i , l 'eritrosi delle g u an ci e, talor.a l 'eritroci.a11osi del naso. Sembra ch e 1esista in ta1i soggetti uno stato speciale del sistema va -0-n10Lore ,e circolatorio della pelle, cl1e .di venta r ossa o violetta nelle zon·e esp·o ste a ll 'aria o n.eBe p a·r ti ·declivi . A qru1esto ·stato l 'A. h.a d.ato il n o1n e di eritrociano1g enia; ·esso è spesso coogenito; si rive.I.a all '.epoca d·ell.a p ubertà; ·1.a costituzion e linfatica può riscontrarsi in t ali oggetti ; l 'emogenia , la diatesi emorragica di l~111il e-vVe i l può co.e sister·e con questo stato eritrocianogenico. L ',e ritrociano·si sotto m,a l·l eo1laTe ·può d,a r luogo a con1plicazioni , ch·e per i loro dol ori disturb an-0 n on poco i pazien ti ; si può avere u:na u cc:ulenza cia notica ch e può giungere fino all ' adiposità ci.a notica di Mili.an; ta:lora l ' infilLrazion.e, .l a tumeifazio·n e si diffon·d,e, forJILan·do rl.a bo.Jl,a pne.m,a lleo.J.a.r:e; sp es o . . i può aver.e l 'e dem.a circo·s oritto, del dorso del piede. Que te tum.eifazion.i , infiltrazioni debbo·n o intender i com·e dell1e cellu liti , .affezioni poco decritte n ei trattati. P·er Paviot e Lagèze questa sindron e si sv i1uppa su di :un terreno e pati:co; per l 'A. questa nlal~ttia trova la sua etiolog ia in un con1ple so n1eccanismo n euro-umoro-circolatorio. 1

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1692

IL POLICLINICO

Tr.attamento : l ocale e g'eneraJ.e . Si u serà la kin esi\terapia, con inassag·gi ch e possono .e sser fatti .d.a1lo stesso m .alato; .1.a dia t ermia influisce favorevo·] m.en te su q·u este infiltrazioni eellulitich e; s i 1)ossono associare i raggi infra-rossi ed ultravioletti . Queste oelluliti f.avorisco•no .le infiamm.a zio·n i e ·l e infezioni sec·On·dari·e, specialme nte i tub er colidi. I geloni si sviluppan·o e si -localizzano s ul1.e mani a cr-0cianotiche in in·div.idui ·p:riedisposti a questa ·eri trocia·n-0gehia. , 1

CARUSI.

[ANNO

XXXVII' N UM . 46]

St jeves l1a ve duto ~ istologicamente che l 'utero si prepara all 'atto dell{l n1aternità , così p ericoloso per lui , con un 'invasione di linfociti ch e ven gono .a d agg·rupparsi intorno .ag·li istiociti, costituendo· un aumento di difesa, ch e H-0fbauer chiama « immunità locale ». Pfuhl ha osservato l ' inten sa. proliferazione .d egli istioci.ti s uberi.doc.ardici ne lle sepsi: e forse - n el l>ambino - 1'atti-va proliferazione cellulare lo clifende contro i proc.essi settici. Le sepsi , sp·esso mortali , ·d'origine posttonsillare, sono d o,rut e secondo Uffeno·r de all 'invasion e ·d el proc·e sso dalle tonsille nel tessuto a diacen te, clave resta latente e-d è , con su_ccesso aggredibile finch-è invade le v·ene del co.Jlo e si diffonde : quest-0 è anch e 1 il puhto di pa.r tenza d ella poliartrite reumati~ ca, ch e si avvicina perciò a lle sepsi : i noduli di Aschoff sono stati anche trovati nel t essuto i)eri tonsillare. · I./ er1docardio è sp·esso colpito e, secondo molti anat-0mopatologici , lo si ritie n e la sede ·d a cui, s u ccessivamente , ·dipendono g l ' impe· g ni .articolari. L 'indebo limento d elI 'org·anisn10 permette il ri.accend.e rsi di foco·l ai latenti: in occasione .di 11na g rippe l 'A. 11a visto un 'endocardite malig na lerita impiantarsi su un '-e ndocardite verrucosa . Come m .ezzi di.agostiçi ·di p.ratica utilità 1'A. r accoman·da l ' u so d e.Jl '.emogramma di Schilling (devi.azione verso sinistra, sec. Arneth )' e la semina d el sangue in ag·ar e in brodo pepton.a to. 1

'Sulla sepsi linfangitica e tromboflebitica. Schmidt (j\1 ediz . K linik, n. 38, 1930) ricor·da che la se·p si poggia su una batt eriemia prolun·g·ata; le fo,r m.e fug·aci ·di b.a tteriemi.a (n ella g·rippe, n el catarTo nasale, nell 'enterit~, ~cc.l non sono de lle sepsi. Le due forme pr1nc1p,al1 di sep·si sono la setticemia e la piemia , basate Ja prima sulla diffusione ·d ·el germe ,a ttr.a·ve r so i linfa tici, 1a secon.da attrave r so le vene; il pas.saggio .r,eciproco dall 'una all 'altra via è, 11.atura:lm.e nte , po~sibile - onde le ·dué form e non .si possono , in r ealtà, se:pa.r.are n ettamente tr.a Joro. Supp·o niamo un patereccio cl1e si complichi di linfang ite d el braccio: l e glandole .corrispondenti si ingrossa110, .e d ivi avviene il primo s contro (Vorpostengefecht) d ei g er1ni .cori l e cellul e ·d e.I Te ticolo endotelio. Superata . questa ·prim.a resi s ~enz.a 1 i germi p.assano in .circol o, ·e-d avranno a lottare con I.a n1ilz.a, col rr1idollo e col feg.a to : iv i i corpi d ei g ermi sono distrutti e ]e endotossine lil)erate; aum e n ta 1'afflu sso sang uig no nel territorio . d ello splancnico, per il su1)erl avoro ·d egli organi ; . comp,a r.e .a nemia cutan ea , cardiaca ·e cerebrale, e quin·di il brivido e il co ll~sso circolatorio. P en etr ati n el par·en chima i germi incontran o g·l 'istiociti, ·e la lotta si ripete, con un esito su cu i g·randemente influi scono l e condizior1i g·en era] i preesistenti, fisich e e rr1orali , d·ell 'inf.ermo. Quando I.a pen·etrazione d ei g.ermi avvi en e 1)er le ven.e (piiemia) l a loro diffusione è -p iù rapid.a e più vasta. Nella sepsi puer peral e vanno distinte , secon·do Schottn1uller , le form e .d.a str. l1.a-e1r1oliti cus, e quelle da str. putrificus ch e vive abitualmente n·ella vag·ina : le e ndom·etriti son o m eno pericol ose d elle param etriti e d-elle tromb ofl ebiti. L ' A. ricorda con terrore di aver osservato , nella sua g iovinezza, un '·epiden1i.a da str. ernolitico in una Clinica: un assistente presentò un 'an g ina flemn1onosa, un s uo collega un'ang ina catarrale semplice : il ]Jrin1<? g uarì, il secondo morì d opo àver infettato .altri 5 colJe g·t1i, che morirono tutti (forrr1a con tagiosa .d i 1

~P.mm e l wei s s) .

L 'alta vir ulen.za , o l 'inca11 iilam.ent o d e i o-er m i , rendon o diffi cile l a loro fagocilazion e. 1

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V.

SERRA.

Contributo allo studio della trombosi localizzata della vena iliaca comune sinistra. In un ampio lavoro, riccamente corredato di di m acro-e micro·fotogriafi e, Ander s l(rist enson (Acta Med. Scand . Supplem., XXXIII, 1930) riferisce 19 casi tutti controllati .al.J'.aulopsia di tro·m bo·si d ella v. iliaca comune sinistra. Le m alattie ch e condussero a morte i pazienti sono le più va rie; n·ella maggioranza d ei e.asi tuber colosi a lento d ecorso cach ettizzante, in qualch e caso tumori di diversi org.ani , e in qualoh e altro (ma sono i meno frequ enti) d i vizii ·ca!ìdi.aci. La sintomatolog·ia clinica è quasi se111pre mancata; o p er lo men o è stata così d omin.ata ·d a quella ·della mala ttia principale, da s fuggir e .all 'osserv.azion e ·d ei m edici. I reperti anatomo-patolog ici si basano tutti sulla presen za di plich e, . o · di r estringiment i, o ·di a9.eren ze d elle p arti d elle vene: il p unto più colpito corrispon·d e a ll o sbocco d ella iliaca nella v. cava inferjore. L ' A. , .aven·do osservato queste alterazi9ni in .donn·e che non avevano nJa i avuto gravidanze - e in u omini esenti d.a ti1mori a ddominali 0

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[ANNO XXXVII, N UM. 46]

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SEZIONE PRATICA

non a ccetta l e vedute di quel.l i ch e vedono n ella cor:ipressione d.a u t ero g ravido, da splenomegalia ·da ·t umore in gener e, sulla vena iliaca, I.a cau sa prin1.a della com parsa ·d ella trombosi. L 'A. ammette invece la com·p ressione che la iliaca sinistr.a viene a sopportare, fisiolog icaim ente, per la sua posizione tra la colonna vertebrale e l'arteria iliaca comune d estr.a : g·ià Aschoilf e altri avevano m esso in e' ridenza l 'importanz.a d ella compressione p er la form.a zione dei trombi: ,la compTe ione porta a d una l eione d ell 'intima, I.a le ione alla formazionè d i trombi, e questi alla comparsa su ccessiva (p er organizzazione, ecc .) delle .al terazi oni .descritt e. Le varici e le trombosi d ella v. iliaca comun.e sinistra sono dunque più fr equenti per una rag ione di posizione d el vaso, · ripetendosi co ì per questa ven.a qu.a n t o g ià è n oto, e fu illustrato ·dall 'A. st esso, per la vena r enal e sini stra. Segue un.a ricca ·l etter.atura .

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V.

1693

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO Misure contro la diffusione delle malattie infettive. Disinfezione.

Il 1-.egola m -e nt o g··en er.ale sanitar io 3 febbr.a io 1901 n . 45 de tta a lcune di 1)0 izioni di massima sulle disirifezioni (.art. 135 e segg. ) dichiaran·d ole obbligatorie p er le bia·n ch er ie, per g li ·effetti l etter ecci e p er so•n .a li , e p·er l e .abitazioni , n·ei casi di malattie infettiv~e coi11uni ed esotich e e di tubercolosi, ed eVlentualmente anch e in quelli di sifilide (nei ca i oggetti .a d enunzi.a) ·e di al cune n1.al.attie tr.asmis i]) ili .da ll '.a nim.a le al l ' uo~o (r.a bbia, carbon chio, morva). È IJure obblig·at ori.a la di infezion e d ei v.eic o]i a dibiti al trasporto d egli infermi di m .al.attie infettive e d egli og·getti ii1fetti (da farsi pos ibilrr{ente con i11ezzi appÒsiti). ·G li ufficiali sanitari, quin.di , d1evono esigere cl1 e il Comun·e, p er quanlo 111od·es,t o , sia fornito d ell '.arm.amentario strettamen te n ece sario per eseguire le di infezioni ordinarie, alm·en o p·er via cl1imica, .e dispon g·a ·di un.a persona ca pia ce ·di servirsen,e. Le disinfezioni ordin.a te da.J] 'AutoTità son o a .c arico d el Comune, per quelle richi.est e da privati, purch è no·n iscritti n1e]l 'el en co d ei poveri, l '.amn1inistr.azione con1unal e p,otrà esigcere il rimborso delle spese . Opportunam,e nte il :r·e go]ament o ,si -limita a d are solo. delle indi e.azioni sommarie per ch è. nellia . ·p ratica de ]la ·disinfezion e., _i pro,b le·m i che s1 presentano sono così svariati ch·e diffi cilmente, si potre bbero d etta.r e n·orn1e 'di car.a tter.e p·a rticolare. Sta a ll 'ufficia le sanitario , n·elle sin gole oiroo ~ tanze, d ecidere l 'est en ion e ch e deve avere la di infezion·e, i n1et odi d a , .app.Jic.are, i disinrett.anti più .appro·p ri.ati d a u sar si, .a second.a ·d el m .ateriale o d·eg·li ambienti d a disinfettar e, d ella n.atura de ll a i11alattia, ·d ei m ,ezzi a disposizio·n e, e via dicendo. Così n ei Comuni minori, s~ovvi s ti di tabili n1'enti appositi , si dovrà sp esso ricorrere a sit~m.a.z·i oni imp rovvisate o di fortun.a , 7Jer su11plire a lla n1ancanza ·di ervizi r egolarm en te o:r.ganizzati; e·d il .tecnico si forzerà di r aa. ~ g iunger e, pur coi pocl1i n1ezzi .clisponibil i, ·r isultati oddisfacienti. ' Com11nque 1'uffi ciale sanitario t errà ~ en1JJre p:rresen.t e ch e, oltre a lla d·i infezione d el le bi anch erie, d·eg·li og·g·e tti letter ecci e per ~011a li e d elle .ab ~Lazioni , cui accenna il r eaola111 ento . è indispen abile q U·ell a ·d egli e" creti e . ecr eti d,eJl '.amn1.a lato , per m •ezzo d·e i q u.ali s i elim in ano e i diffondono i g·e rmi di un o-r ai1 num ero di n1alattie infettive, e quindi opratu~to , è n ecessario di sinfettar e g li puti , le orine e le feci, nonch-è tutto ciò ch e po sa esser stato cont.amin.at o ·da tali i11a leri.ali e le latrin e e pozz i i1eri. P er peciali infezi~ni (vaiuo]o) si d arà in1 1)ortanza an cl1e ai prodotti d 'orig in e cutanea . 1

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SERRA.

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Sull'origine delle flebiti e loro cura. Che tutte le flebiti sia no ·d i origine infettiva è un assiom.a troppo unanimam·ente ammes._ o p erchè si po a ·discuter e . Di fronte ad og ni flebite è quindi .abitudinario cer care la causa infettiva; e se la fl ebite or ge dura n te un tifo , un.a influenza, dopo un partio ... si parla di fl ebite tifica, influ.enzale, da parto , ·ecc. Millet (J. de M éd. de Paris, n. 21, m.aggio 1930) dioe ch·e ciò è semplice , .anzi trop])O semplic e: e giustamente. L ' inf.ezion e , ·egli dice, r.a r·e 1eooezioni (sifilid·e) im])lica in g·en·ere un.a rieazione umor.a•le .a ssocia ta ,a fe·b ,b re. Ora com.e si ·d enominera nno quelle flebiti ch e sopravven gono senza febbre in piena salute? Qu·elle che s j hanno in 1p,u erpere .dopo tre o quattro settimane d .a·l parto d ecor se sienza la ininim.a piressia? Quelle degli .a ppendicecttomizzati o ist erectomizza ti con .d ecorso t otaln1ente apire ttico e guarigione "(api.da per primam? Flebite infettiva certame nte, ma da quale infezione? Mille!t dice che si tratta in qu esti ca i di m alati con ir1fezio·n e cronica latente per un ·e quilibrio tra ·difese e infezion,e ch e vale a m a nten er e l 'apiressia. In es i -basta uno choc , un traun1.a operatorio, un i)arto , p er ch è l 'equilibrio si rompa ·e l ' infezione si manifesti con una m et astasi venosa ch e è la flebite. Quest a causa infet(tiva cronica va, secondo l 'A. , ricer cata il più d elle volte in una infezion e gatro-epato-intesitin.a le preesistente .da lungo t empo: una c olecistite cronica ch e può .d ecorrere d·el :tutto latente. Dopo av.er e cit ati nume rosi casi a sostegno di questa te"'i l\1illet con~igl ia com e cura associa ta 8. m edican1·enti I 'u so ·d elle a cque di La L éch èr e les ·B ains (Savoj.a). (In Italia non manca n o oe:rite a cqu.e natura li adattissime allo scopo: Chiancia n o, l\1ontecatin i , ecc . . d. R. ). 1

L.

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TONELLI .

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1694

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IL POLICLINICO

E' quasi su perfluo aggiu·n g ere ch e la disinfezione, per esser.e veramente efficace, occorre si.a .eseguita a regola d 'arte, ·da personale con1petente e scrupoloso. Certe spruzzature superficiali di sublimato, ·di lait te di calce o ·di creolin.a, di cui spesso ci si copten ta e n elle quali talvolta si comp endia tutta la disinfezion e, pecialm-e nte n,elle campagne, se possono soddis f.are la vista o 1'odor.ate del profano, non dànn o, in realtà, a lcun affidamento di util e resultato. P er particola ri malattie (tifo es.antem.atico, ecc.), ch e si trasmettono per mezzo di insetti (pidocchi, pulci , cimici) o di altri animali (per ·es. topi nella. peste), sarà n ecessaria l 'applicazion e di m ezzi speciali capaci di distrug·gere questi v·ettori di con tag·io (disinfe1

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stione o ·disinfel·tazione, derattizzazione).

[ANNO

disinfettati e puliti. So·n o obbligatorie (art . 139) la gen erale disinfezione e ripulitura, a lme110 una volta al l 'anno, per gli ospedali , opifici ed istituti in gen·e re di cura o di ricovero, pubblici o pri,rati; noncl1è lJer le scuole, i convitti, asili ed istituti di educazion.e e istruzione (a rt. 143). P er g li alberghi , locande e pensioni il Regolamento Sanitario (art . 139) aava fac.o ltà .ai Comuni di in1p orre la ripulitura a nnuale , 'Preceduta, occorrendo , da disinf,ezione; su ccessiv.am.ente il rego·l.am·ento sulle migliorie ig ieniche n·eg·l i alb-er ghi (R. D . 24 maggio 192 5, n . 11 02) ha r e o tale disin fez ione obbligatoria . ~ stretto dovere d egli Ufficiali Sanitari esig·e r e ch·e queste disinfezioni p eriodich.e , pvescritte a ll 'infuori ·di qualsiasi caso di malattia inrettiva, per i locali destinati a lle colJ.ettività, siano scrupolosam ·ente eseguite ogni anno, e . ' spesso se occorre. p1u A. ·F RAN CHETTI. 1

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Una questione importan te, e ohe h a dato luo1g o a ·discu ssioni fra gli igien·i sti , rig u.ard.a il perio·do dell a n1a1atti.a n el qual e le disi~­ fezio11i d-evono essere applicate. Alcuni autori , principal mente stra·n ieri, ha nno combattuto i] POSTA DEGLI ABBONATI. s·i stem.a dell e disin,fezioni finali, fatte cio1è· a · t ermine della malattia, ·dichi.aran.dol·e dispenA ntigen.e nietilico :Nègre e Boquet. - Al dott. diose ed inutili , preconizzando la loro aboliP. D. de L . : zione p·er alcu·n·e malattie, ed i11 o.g ni caso Oltre la pubblicazione comparsa sulla seziol 'adozio·n e d,elle disi'n;Jezioni concomitanti, da fa rsi durante la m.al.attia stessa. Senz.a essef'e n e pratica- del Policlinico di quest 'anno, Ella così assoluti, dobbia mo riconoscer e ch1e le d i- })Otrà trovare una pubblicazion·e ·dei proff. NÈGRE .e BoQUET intitolata : cc Antigenothérapie sinfezioni fin.a li , da sole, ·n on b astano .a.d impedire la ·diffusione del contagio, Ua ·q ual e d.e la tubercolo e n, edita da Masson, Parigi. Circa l 'antigen e n on è in vendita in I talia; e (specialrn en.t e nelle malattie esantematich e dell 'inf&.nzia) avvi.e n e di solito n ei primi 1)e- per procurar sel.o occorrerebbe rivolgersi agli stessi proff. NÈGRE e BoQUET dell'Istituto Pario·di n ella malattia; m a non i)er questo tali G. MENDES. disinfezioni sono d.a con siderarsi a ffatto inu- steur. tili. Occorre tuttavia che esse siano sempre precedute d.a quelle attu.ate al letto deTl 'in- , All '.abb. n . 5877 : ferm·o, per tutta la durata ·della n1alattia, a.l lo 1) Abbiamo tras111esso a una ditta co1nm·erscop 0 ·di distrugg·er e sist ematic.a1nente i germi , cia le il suo d esiderio. n o,n app1en a vengono eliminati dall 'o r:ganismo. 2) Un giornale ch e si occup·a specialmente C1ertam1ente .a ·qu•esta ·fo1·m.a ·di d·isinfl.ezi'.o n.e ·di odontotecnica è : Die Zahnprothese, Neuengli u.ffici d 'igie·n ·e debbo·n o dar·e la ma ssima burger Strasse, n . 37, Ber]in S. W . 68, Gerimportanz.a, sorv•eg·liandon·e 1'·esecu zione e formania. A. PIPERNO. n.en·do a lle famiglie le istruzioni e d i mezzi per l.a m edesima; .all'uopo rie cirà di gr:ande Al dott. B. V., abb . n . 327-4 : giovamento l 'opera -d iligente ·d·e i vigili e dell e assistenti sanitarie a lle dipendenze del ComuLa cura migliore per l 'idro.ttalmo rirnane ne. Non vi è dubbio per ò ch e una completa sempre quella n1edica e cioè l 'istillazione di ·disin~ezione fina le può raggiungere e r endere miotici (pilocarpina ed eserina). Tra le cure inoffiensivi i ger.mi eventua ln1.e nte annidati n el- ch i.rurgich·e quella ch e m eglio r isponde è ~a le sed i m eno accessibili d ell 'ambiente, ·e sf11g·- tr.apanazione di Ell iot. Non vi son o pubbligiti alla ·disinfezio·n e con comitante e r isanare cazioni speciali sul Buft.almo, altro ch e n elle rard ic.a]m.ente l'amb~ente stesso·; e ciò sen z.a Ri viste ·di Oculisti·ca; tutti i tr.attati di Oftalcon siderare la su a utilità com·e n1·ezzo ·di puli- mologi.a n·e par1ano più o m·eno diffu samente . . z.ia (molto n ecessaria in talun·e a bitazioni ) e P·er mag·giori chiarimenti confronti ]e monodi propagan da ig ienica. grafi e di : LAGRANGE : Traitem ent du gla.ucome Oltre a quelle d.a farsi in oocasion e di m.a- infantile, Bull. ·d e la Soc. fran ç. d 'Ophth., la ttie contagiose, il Regolan1ento gen·e rale sa- 1925; o JAE~s cH: Pathologie u.nd Th erapie des nitario prescriv·e le dis·infezioni a n ch.e in a lcuHydrophtalmus congeniti1 s, BresJ.au , 1926; o CosMETTATos: L ' Hydrop•h talmie congénitale, ni casi speciali. Così è vietato (art. 140) venclere o ten ere per vendere a biti , oggetti u sa ti Annales d 'Oculistiqu€, 1928. M EZZATEST..\ . cl i vestiario e letterecci, ch e non . . ia110 stati 1

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XXXVII, NuM. 46]

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IANNO XXXVII, NuM. 46]

1\.ll 'abb . n. 8669: Legg·a : SAMBON: R esearclies on ·t he epidemiology oj cancer made in I celand and I taly , Tbe Jour . of tropical m ·ed. a. Hyg., 1925. R. BRANCA.TI. All 'abb. n. 3777 : Oltre il BAINBRIDGE: Il problema del cancro, edit. L . P·ozzi , Roma, legg.a : BARBACCI: I tumori (volume del !r.a ttato italiano di chirurgia) ; :F1cHERA: Tumori, Unione tip. e·d. torinese; RoNCALI : Flogosi e carcinoma, Unione tip. e d. torinese. MÉNÉTRIER nella ttraduz. italiana . R . BRANCA'f l. All'abb. n. 1972: Un lavoro completo sull 'argom·enit o cl1e Lei ricerca si trova n el volume 22° d egli cc Ergebnisse fiir Chirurg ie und Orthopaedie », pubblicato a Berlino dall 'edit. J. Springer nel 1928. L 'artiçolo è di F. LrEBIG (Breslavia) e si i ntitola -: Die Myositis ossificans circumscrip·ta. Consta di 82 p agine e raccoglie la bibliografia com])leta fino a l 1928 c ompreso . p . VENEZIAN. AI doLt. Q. S. da V. Sugg eriamo : l'Vl edizinisclic Welt , Potsdamer Strasse 108, Berlin W 35; settim.anale; abb . G, M. 2 mensili. Th e Lancet, Adam Street 7, London W . C. 2; settimanale; abb. annuo L. st. 2 s. 10. La Presse Médicale, Boulevard Sa int-Germain 120, Pari s (Vie) ; bisettimanale ; abbon. annuo frs . 140. A. P. Al dott. L. L. da Zara: Suggeriamo : DoGLIOTTI. La trasfusione di sarigue; PAuCHET e BÈCART. La transfusion du san g. G. i>. V. Ooin, Parigi .

V ARI A. Quartieri e villaggi di vitiliginosi. Kirscl1feld (R assikij Zhurnal Tropiceskoj il/ ed., 1929 , n. 2) descri ve un qua.rtie·r e di ,,itilig inosi, il qu.ale ha sed·e all 'est erno d ella città di Bucara (b en nota p er i suoi tappeti) . Gli abitanti d ella r egione chiamano cc pes », i vitilig inosi . Non sanno distingu.erli b ene d ai casi cli J.ebb.ra ane tetica e perc iò li consid,erano com e altr ettan10 .temibili , d.al p,u nto di vi~ta d el con tagio, e li esp ellono qu.ali impuri , co11 fina ndol i in quartieri speciali , cc I\.hona )) . Non è raro di trovar.e tra di essi anch·e d ei lebbTosi. Accade sov·ente eh.e un uomo scopra la viti l'ig ine n ella mog lie ed espella q1ue sta dalla c omunità o viceversa. Tale espul ione, a ccompagnata dalla p erdita di tutti i dirjtti civili, m e tte i disgrazi.ati in una situazione p enosi ssim a . Si riserva loro lln 1

1695

SEZIONE PRATICA

posto presso il cimitero, come a significa'l'e ch e sono per·duti e che d evono attender e soltanto la morte. I ricchi possono p erò pagar e una tassa alla comunità e non esser e confinati. E' vietato, comu·n que, ai vitilig inosi di fre quentare gli alberghi , i ristoranti e le riunioni. Non v·engono inga.g gia ti come lavoratori. Vivono qu.a si tùtti d j m endicità; m .a in estate alcuni contadini li a ssumono , p er i lavori più pesanti , b·en inteso a tariffe ridotte . La popolazione locale evita og·n i contatto con essi ed .a nche con la loro discend·enza: perciò nei cc p es-khona » si trovano anche molti discendenti ·d el tutto in.denni d.alla malattia. Il cc pes-kho.n a n di Bucara , a nord-est della città, presso la cinta fortifi cata , p.robabilmente esisteva prima ch e qu·e sta fo sse costruita. Un tempo era molto popolato; ma ora g li abitanti vi sono ridotti a 107, di . cui 37 uomini, 39 donn·e e 31 fan ciulli. Di essi, solo 35 sono colpiti da vitiligo; gli altri 72 non presentano alcuna tr.accia dell'affezione, m .a discendono da vitiliginosi, e p·i ù p·recisamente in 43 la m .a lattia aveva· colpito i g·en ito:ri; in 23 g li avi; in 6 i bisavi. Finor.a i vitiliginosi non si rivolgevano ai medici , ma sol o ai funzionari civili. Il servizio $anitario di Bucara ha org·anizza.to una consultazione rnedica n el loro qua.r tiere, e il S(3rvizio d ell 'I struzione Pubblica vi ha aperto una cuola. A vo] te i vitilig inosi V·en g ono raccolti, addirittura , in villaggi, cc kish] a », r em oti ed isolatissimi . Nella pop·o lazion e d ell 'Uzb ekistan la vitilig o è comune; secondo in forn 1.nzioni d el Servizio anitario , du.r ante il 1926 le istituzioni me·dich~ d ella re pubblica ·n ·e registr.aron·o 1772 casi ; durante il 1917 n e furono accertati 1605 ca~ i. Molti a ltri casi p erò sfugg·ono agli a ccerLam,enti. Qu·esti r ilievi p otr.ebbero far supporre l 'esist enza di molti lebbrosi . Le autorità locali non sanno precisare n è il n t1n1e.ro d ei cc ki. hla » o villa,gg·i di lebbra i-vitil ig·inosi , n è il n u m ero d ei loro abita nti. L ' inchiesta a ccurata d ell 'autore di.mostra ch e n ell a m acrgior pa rte di t ali vill.aggi non vi sono lebhro i . In uno di es i g li abitanti si dichiar.avan o l ebbrosi o]o p er non pag·ar e le impo t e; m a r ealm ente er an o vitilig inosi. L 'A. traccia un prog ra n1m a d 'azion e, allo SCOJ)O ·di r·estitui:re .a ll 'esisten za noTmale tante mig·lia ia di infelici , che vivono in uno s tat o d 'i olan1·e nto e d'abbrutimento ed in condizioni pietosissime. Insiste sovratut1 o ulla n eces~ità di spie.g.ar e, .alla popolazion e, Ja differen za ch e inter ced e tra l ebbra e vitilicrine: 0 la prima è contag iosa, m entre la seconda n on pTesenta .a lcun p ericolo e n on è ch e una masch era de lla lebbra. (A nn. d'Ig ., ag. 1930). A. BoNJ. 1


1696

N ELLA VITA

[ .J\NNO

XXXVII' X Ul\<l. -! 6J

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PROF~SSIONALE .

ME DICINA SOC I AL E.

Per l'insegnamento della Medicina del Lavoro. d ell 'Educaz:,on c ~aziona le h a clir1111talo la segu en te circol are ai Jlellori di Univer ilà scd i di 1~aco l Ià ~1 ccl jch e : cc J l M inist ero dell e Oor1Jorazioni , r ichiamancl o i prov cc1:1nen lj legislativi che hanno por talo a ll a c reazio1tc di js liluzioni assis le rtziali p er la tu·!el a i~ie nic a e sociale delle cl ass i l avor a tric i, rivo lge y ·ve prcrnure affinch è.• ve11ga is li tuiLo presso le l JniYcr. i I à cl Pl J{egno 1'insegnamenlo uffi cia1e sulJe ~r a J a lli e cl el Ln,oro, p er r e11derc j)O iJJil e la for1n::izion e di e. p erli , ch e avr e bbero po iJJj]jtà cli facil e coll ocan1enLo nelle numerose isl i·~uzion :· assi s lenziali , az iendali e pubbl ich e, e nulesi cos ~iluendo p er il fine p r ede tto, e dci quali è oggi v·v<1men te i nlesn l a necessità. Q·u e Lo l\1 in is le ro, aclcr e nd o a11 a rj chi e La fa ji1y jto a ll e • . LL. di voler segn al ar e le p~cmure d cl Mini sl cro delle Corporazioni alle Fa col1'.à m ediro-c hiru rg icl1e, p er ch è quest e, dato lo svil11ppo se1npre lnaggior e e data l ' jm port a n za cl1e og11i . .' g ~orr10 p111 VR assu m enclo , dal pu11Lo cli v is la pratico e sc: ie11L ifico, la n1erlic: na clel JaYor o, ogli ano le1 lerla p re er1te p er que i provvedimen ti c h e, n ella loro com1Je le11za, riterranno dj arl o ttare nei rig u ardi rl cll 'ordinamen:~o d egli stud i d ell e Facolt à s lesc:e, offr endo così a quegl ' stud enti ch e vi ab])ia110 int er esse, l a p os. ibililà cli i scrive~si al nuoYo i11segn <11ne rrlo e con . ig li andon e, in ogni caso, lo s turlio ». TI l\1 in i ·Le ro d cll 'Edu cnz io11e Iaz:t0nal e i11te11cl e in Lal moclo con correre effiracem ente al l a r ealizzazio n e cle i postul ati d ella Carta del Ln\·Oro .

Il

'

IL POLICLINICO

iVfini ~ Lro

1

CoG.NE (Aos ta) . Scad. 1° gen. 1931 , L . 9000 e 10 b iennj ventes., oltre L. 500 bicicl. , L . 500 uff. san. ; età lim . 35 a. FAG>\GNA ( Udine) . Scad. 20 nov.; 2a cond. con Cascar:io; L . 8000 oltre L. 500 serv. a lt., Iir~ t~0~ ~e uff. san. . c. -v., L. 1000 au .tomob.; t assa

0

. F ORLÌ: O sp ed~ l e G. B . l\1v r gagni. Aiuto n1ed1co, a1u~o chirurgo, ass:ste11te medico, e assi~ te11 te ch.1 rurgo. Scad. ore 18 d el 5 di cembr e. Per informazioni rivolger si all a Segreteri a d ella Con gr egazione di Cari.tn. Fon1"f1 J\. voLTR r (Udin,e) . cad. 25 nov. ; 10.000 e 6 quadrienni clel'., oltre L. 600 serv. L_ · 300 O trn.' p ., L. 900 uff. san ., c. -v. ; et à

oO a.

lire a tt . , li111.

(C1~ neo) . -

Scad. 30 nov. ; L. 9700 oltre L . 1500 m o tociclo, JJ. 800 se uff. san.; tassa L . 50,10. MON ESIGLIO

No1cAT'I'ARO (Bari) . Scad. 15 dic. ; L . 9500 e 5 quodri en:..i.i dee .. ; età lim . 35 a. C"JOndot ta per Campi-A11Nouc IA (P erugia). car an o, co11 r esid en za in Campi. S tipend. L . 980() a1111ue,. n~me nt ab ..di u11 d ecimo per tre quinq t1enn1, ritenu te d1 legge R. M. e Monte P ens. Incl en n. serv. f} ttivo L. 2100, prima e seconda indenni tà caro v iveri come p er g lj altri dipendenti clel Comune. Scaden . 31 cJjcernbr e . PARODI LIGURE (rllessa1iclria). Scad . 25 n ov.; 1a condo tta; a }). 2200; L . 7000 e 4 qu :,nquenni dee., oltre L. 2500 trasp., L. 1400 uff. san. R occA PIETORE (B elluno) . - Scad. 10 dic.; lire 9000 oltre 5 quadrienni d ee ., JJ. 500 uff. san., c. -v., L . 1000-2000-3f500 trasp. , L. 540 amb ulatorio . , . R~l\lrA . Camer~ dei . Deputali. Con corso per titoli al pos to d1 m erli.co scad. 30 nov.; L. 12.000; })ie r1rtio di prova. 1;

CONCORSI. POSTI VACANTI.

CA~TEL

u 'ARGILE (Bo logna). Scad. 25 11ov.; L. · 800 e 5 quadrie11ni d ee., oltre c.-v., J". 5002000-3000 Lrasp ., L. 500 uff. san ., addizion. L. 3 oltre 1000 iscrilli ; e tà lim. 35 a.; tassa L. 50. CEPHANO (Frosinone) . Per tiloli . Abila11 l i 7283, d e i quali 4711 sp ar si in campagna e comJ)rcnù r c i rea 850 pover:.. S tipendio annuo L. 8500 lord e di rile11ule. p er Ricch . l\tfob. , Cassa Prev. a11i·tari, I. N. I . E. l ,. e Collegio-Conv. di P erug ia. I~o s tipondi 0 è aun1e11tabile di t111 d ecimo p er ogni quadr. e p er cjr1que r1uadriennj . Caro v=,veri corn e p er g Ji altri dipe11denli co1Jnunali. Le d om a 1td e e i d oc ume nli debbono p er enire al Com une enlro il :Jo novembre. Per chiarimenti e ba11clo cli con cor so r ivolger si a lla Segr e lcrin Con1un ale. C11 L\RI (Brescia). Sp edale M el lin i. - l\1cdjco prI1nario; proroga a tutto 10 d ic . S i r ende 11 0·~0 ch e 1 'Is tilulo provvecl e all 'r1ss is ten za ospital '.1era p er i1ove co 111un i con l1na popol az. compl e~ iva cl i e i r r a 40. 000 ab i t .

S. t\f ARGRERlTA n 'An1GE (I'adova) . Scad. 30 n ov .; L. 9000 e 5 q uadri enr1i d ee., oJtre L. 600 uff. san ., L. 1000 ambul a l ., L. 3000 trasp., c. -v. per ammogl]rlti; e tà Jim . 40 a. Amml nist r azione Provi n ciale. -

LalJOr a Lorio Provincial e d i I g ien e e Profilassi. Per lit-0li ed esami. Direttore d ella Sezione Ch ~illlica. S tipendio annuo lordo L. 13.000. Indenn. serv. a tt ivo L. 3000 e in<l ennità car o viveri come per l egge, oltre una percentuale sui proventi per ricer che ed analjsi n egl 'in Lcressi di is tituzio,n i pubblich e o private o cl i c:;tLadini. E là massima anni 45, salvo disposizioni l egge. Scadenza ore 12 d el 26 novembre. Per o ttenere il bando di 0011corso e cl1iarimenti, rivolger si alla Segreteria èl el1'1\m1ninis trazion e Provinciale . TIGNALE (Brescia). Scad. 31 clic.; L. 12.00<.r e 6 quinquenni dee., oltre L. 500 uff. san. , lire 200 arm . farm. ecc.; et à lim . 35 a.; tassa L . 50, 15. 'l'nEN1·0. <.:om une. Scad . or e 17 d el 30 no\. ; p er clue sobborghi ; L. 7500 e 5 quadrienni dee., oltre T.:. 750 uff. san., L. 1400 inc:l enn. alloggio, rfERAMO .

C .-V.

Z uccARELLO

(Savona) . -

zio ; L . 12.000 complessive.

Scad . 25 n ov . ; con or-


[ ANNO

XXXVII, N uM. ±6]

NOMINE, PROMOZIONI ED

1697

SEZIONE PRATICA ONORIFfCENZE~

Il pr~mio 1'o·b cl per la medicina è stato asseg11at-0 al prof. Carlo Lanclsteiner, cui si deve la scoperta dei gruppi sa11gu ig ni, dimostrata~i importantissima per la pratica della tras.fus~Qne e nell~ eredologia. · Il Landsteiner è nativo di Vienna, ma risiede a i~e"\v York ove dirige l'Ospedale Guglielmino. Ivi potè con~piere i suoi studi d 'ematologia graz'.·e a1 mezzi post i a su a ~isposizione d all 'Istituto Rockefeller. · Il J.. andsteiner h a ora in corso degli studii sul cancro.

Ancl1e n egli altr i Istitut i superiori del Ueg·no le rituali inaugurazioni clell 'anno accaden1ico s1 sono compiute c-0n cerirnon! e sig nifica tiYe. 0

La città degli studi a Roma.

IL Capo clel Governo 11a firmalo il decreto concer 11e11te l ' Universilà di Roma. Con esso viene avviaito' a soiluz'.ron~ il problema universitario rorQano . Ecco il testo del decreto: Art.. 1. - L 'area con tenuta fra il Viale dell 'Università, il Viale della Ilegina, la via dei Peligni, èd il Viale del Policlinico è esclus,:·v amente · riservata per la costruzion e deg·li edifici univer sitari occorrenti alle F acolt à di lettere, g~·urispru ­ Il R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere der1za, scienze p-0litich e, fisich e, chimich e, bioloha assegnato, su dieci concorr~nti, il premio ing ia, mineralog·ia e· bo tanica, esclu se: la parte di teFnazionale Luigi Devoto, ammontante a lire dieeletta area d a assegnare alla Casa dello Studente cim:l a al pro,f. Ludwig Teleky di Dusseldorf. e quelle g ià destinate all'I st :tuto d i Farmacologia, Que~to premio, fondato dagli allievi in occa- all 'I stituto di Medicina J_,egale ed alla Clinica per sione del giubileo del pro·f. L uig·i Devoto, vien e · r11alattie n ervose., assegnato, ogni due anni, a quel l avoro ch e h a Qual unque altra con cessione su det,~a area s 'inpon~ato u,n contributo r isolutivo i1el campo dell a tende revocata. l)atologia d el lavor o . Art. 2. In conseg·u enza della clestinazione Il 1·ele]t.y è st.ato· presce.lt.o per i suoi s,t udii sulle dell'area d i cui al p r ecedente articolo e clopo che inalatlie polmonari da polveri (silicosi0, che v.alsaranno sta_ti costruiti i relativi edifici universisero fra l 'altro, a spingere il g'"'verno germanico tari, gli edifici attualmente occupati dalle Faa fa~·e un 'ordinanza, per l a quale le silicosi gravi coltà nel precedente artic-0 lq indicato saranno disono considerate e.eme n1al attie indennizzab\li. smessi al patrimonio· d ello Stato, escluso l 'edifiIl nuoYo concorso al pre1n1io· Devoto si chiuderà cio della Sap:·enza nel quale r imarranno il Retil 31 dicembre 1931. torato e la Segreteria. 1

L ' Univer sità di Parigi h a conferito il titolo d i dottor~ honori s cau.sa, tra allri, ai proff. Zwa11demakcr. di fisio1logia a ·utrecht, e Dervey, di fisioloo-ia ~ New YoDk (C..olumbia Univer si ty).• L'an. o nunzio venne dato in occasione della cer1mon1a inaugurale · d ell 'anno accademico, svoltasi, co11 grande solennità nel grande anfiteatro della Sorbona. Il prof. T•"'il~ppo Di Capua, 1. d. di clinica pediatrica nell 'Università <li Napoli, è nominato, ~n esito a conco.r so, diretto·r e del Brefotrofio di

Foggia.

NOTIZIE DIVERSE. Inaugurazione di anni accademici. Co11 straordinar:ia sole11r1jtà si è svo~ta, all 'UniYersità di RoJJna, la cerimonia inaugurale d ell 'anno accademico 1930-31. Vi interve11nero il ministro dell 'Educazio·n e 01L Giuli an o il segretario del Partito Fascist a on. Giuriati e rr'iolte altr e at1torità e spiccate personalità. Il r ettore · mag nifico sen . ìviil losevich tenne ~n elevato discorso', in cu i. mise p·articolarmente in ril ievo il nuovo assetto edilizio in corso, ch e condurrà alla Città deo-li studi auspicata da Baccelli e ora voluta da] D~1ce e le molteplici opere assistenziali e sind acali ' a favore degli studenti e del personale assist~nte; co1n1nemor ò g.l 'in.segn anti scomp ar si nello scorso an.no·, tr~ cu i M1ng·azzini, Lo Monaco e Fano, e salutò le nuove r eclute <lell 'insegna1nento, tra cui An1anlea. Elevò un inno all 'avvenire della patria. Seguì il discorso inat1g urale del prof. Enrico Fermi. A 'f orino l a C'erimonia inaugurale si è svolta al la prese11za dei Principi di Pie1nonte e del Duca cl 'Aos la. I

•••

\

Con quest o decreto il problema universi·t ario rorr1ano si avvia ver so ltna soluz ione completa ed integrale, quale era 'vag·heggiata dal Baccelli. Un 'ar ea immensa, pos ta in u11a siluazione salubre ~ particolarmente adatta al raccog·lime11to d egli st udj. è destinata a riunire gli edific! occorrenti a .tutte le facoltà. Al palazzo d eJl a Sapjenza, cer tamente sacr o· a m olti ricordi e a n1olte tradizionj, m,a inadeguato· alle esigenze di una vi ta universitaria come quella di Roma, r ester a11no sol tanto gli uffici di, Presidenza e cli Segreteria; mentre le Facol tà troveranno po1s~o i n edifici vast i, con fortevoli e adeguati ~ alle più n1oderne esigenze didattich e e scientifiche.

Consig·I\o Nazionale delle ricerche. Sotto la presid.enza del sen . ~1arconi s!. è riunit.o in seduta ordinaria il Direttorjo del Consiglio delle ricerch e. Erano presenti i m~mb~i G-ia11nini, ~Iagrini, P arraYan o, Vacchelli e il direttore g·enerale della istruzione superiore Frascarelli. Assent ~ gius~ifi cati, Blanc e Strjngher. Il Direiltorio si è occupato dei rapporti fra j} Consiglio n az ionale P.d il Con siglio intern.azionale delle ricerch e cl1e 11a serle a Bruxelles, ir1 occasione d P-ll a eventuale riforma degli statut~, di quest 't1ltimo, che cessano <li avere vigore col 1931. Il Direttorio ha iniziato la di scu ssion e del bilancio preventivo per il 1931 in r,elaz:10ne al programma d ei lavori in corso. Ha pres? c?noscenza con compiacimento di u11a comun1caz1one clell 'editore Cappelli cl i Bolog·r1a circa uno schedario lnternazionale di pubblicazioni n1ediche ch e certa1nente può riuscire u.tile ai nostri stuòiosi. 1

Esami di Stato per l'abilitazione all'esercizio prof-essionale. ·Co·n Ordinanza m inisteriale cl el 1 o ttobre 1930, è indetta, per il corrente anno, la e ione degli

I


1698

IL POLICLINI CO

esami d i tato d i. abilitazione all 'esercizio della professio11e d i m ed ico-chirurgo; saranno sedi di esame le RR .. Univer sità d,i Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Parlova, P alermo, Pavia, Pisa, Sassari, 'f orino. Gli esa1ni. avranno inizio, p er tutte le professioni ed i_11 tu.t te le sedi, il 29 novembre 1930. J

Titoli di studio consegµiti all'estero.

[ANNO

XXXVII, NuM. 46]

compia11to sen. prof. M:ang:agalli ; u1a per impreveduti ritard! n ell 'esecu zione d el 1~on umen to, il Co11gresso è s.tato inde lt,o di i1uovo i.n Roino e JJrecisam ente dal 18 al 21 dicen1bre nella R. Clinica Os tetrico-Ginecologica al Policlinico Umber. lo I . . I oonsoc1 prof. Bacialli e Mi ch eli vi po,r teran110 due relazioni , sui temi s tabiliti : « l\1io1necto1nia u cc Nati-Mortalità » . L '« Oper a Nazionale p er la protezione della Mat ernità e dell 'Infanzia », come n egl1 anni ultim ;,, manderà rappresentanti suoi al prossimo Congresso, p er far noto agli Ostetrici ed ai Gì11 ecologi i taliani il suo assiduo lavoro per la difesa d ella mate1nità, e p er pro fit.tare delle risultanze d elle discuss ioni obb ::e tt.ive, che sar an110 J>ro mosse d ai con gressisti sulle comunicazion'. sue. Ogni comunicazione rig uard ante il Congresso deve essere inviata al s~gre tario prof. Cesare Micheli, Roma, via XX Settembre 68 . Le com11nicazioni scientifiche individuali devono esser presentate datrt:ilo·g rafate e munite dì un brevissimo cenno di riassunto o. di ooncl us:oni . . (dieci righ e d att ilog·r afat e, non piit) richiesto dal Comitato, delle ricerche. La notizia di partecipaz~ne al Congr esso e la rich iesta dei documenti per le faci litazioni ferroviarie d ebbono esser mandat e al segre·t ario in t empo utile . l

Co11 circolare d el Mini stro d ell 'Educazione in data 22 luglio 1930, N.. 92 (Boll. Uff., 29 luglio 1930, n . 30), sòno clettate le norme emanate a tutte le Reg·1e Ra1)presentanze diplomatich e e consolari all 'estero, · p er l a « Vid~m azione titoli d i studio » . Altra circ,olare 2.5 setterr1bre 1930, N. 122 (B. U., 7 ott. 1930), n. 40) comunica ch e « n el caso di dubbio da p arte delle Autorit.à accademi<?h e sulla n a tura e sul valore d egli · studi m edici compiuti r1eg·li S. U. d 'America da g:,ovaili che intend an o ultimar e nel Regn o la loro istruzion e, ovvero chied ere il riconoscimento del loro titolo accadem ico, i Rettori d elle Univer si,~à potranno rivolgers i p er opportune infoirn1az ~o,ni alla « American Medical Association » di Chicago, ·1a quale gius ta informazioni fornite dalla R. An1basciata in vVashington -· è autorizzata a d e terminare ;.1 valor e .d elle Scuole medich e d ell 'Unione n. 1

1

1

Per i corsi d'igiene nelle Università. Con R. D. 12 magg-io 1930, N . . 773 (Gazz. Uff . 23 giug·110 1930, N. 145) il seco·n do comma del1 'art. 4 del R. I). 29 m agg-io 1898, N. 219, contenente di sp osizioni p er l 'insegnamento d ell 'Igien e , 1nodificato c-0n R . D . lQ set ten1bre 1921, N._ 1620, è sostit11ito dal segu ente : « Ciascun a Università stabilirà, anno per anno', l a somma ch e gli ammessi al Corso dovranno p agare a titolo di co ntributo a tutte le spese per il funzionamento del coifso. Tale somma, che non p otrà superare le lire cinquecento , sarà versata all a Cassa d e11 'Università >J . 1

Scuola di perfezionamento in radiologia medica a Bologna.

Convegno idrologico a Termini Imerese. Si è riunita a Termini Imer ese, Staz:one termo1ninerale a 40 J( m. da Palermo, la Sezione siciliana della Società Italiana d 'Idrolog ia, Climatologia e rf erapia Fisica, i.;niziando con questo una serie di conveg11i in•t esi a valorizzare le nlagnifiche risor se idroclimatich e d ell 'Isola.

Pel Sanator8o di Nuoro. Il sen. Cremonesi , Presid ente della Croce Rossa Italiana, ha presentato ul Capo del Governo il progetto per la co_slruzione d ell 'erigendo sanatorio della C. R. I. a Nuoro. ' Il Capo del Governo s'è cornpiac:.uto con il sen atore Cremonesi, per la rapidità con la quale ha proced11to n el laYoro preparatorio d ella costruzione d1 iffi.m inen te inizio, e con l 'ing. Venturi ch e è l 'a1tt.or e del progetto, conte11ente g·e11iali in110Nazio·n'. dell a t ecnica edilizia osp ed ali er a.

Nell 'I stituto d ; Radiolog ia della Clinica Medica Generale della R .. Univer sità di Bologna (Os,p edale S. Orsola), è i sti ~ uit a e funzio na la Scuola post ··11niversitaria di p erfezionamento p er sp ecialis ti in Radiolog:.a n1edica. Alla Scuola p ossono essere inscritti soltanto i Colonia climatica in Liguria. laureati in, medicina e chi:r:urg ia: ~ cor si hanno la durata di due anni. I ella prossima primavera si ina·ugureranno i Le ls~rizioni , per le quali è richiesta oltre --ia lavori p er l 'er ezione di un grande fab,b ricato ch e domanda al Magnifico Rettore anch e la presen11elle vicinan ze d i Chiavari. dovrà accogliere la tazione del certificato di n ascita legalizzato·, d ei g·randiosa Colonia ideata da Antonio Devoto,, lititoli di studio, n onch è delle quiet anze d elle t asg ure D;On imn1emor e che dopo una vita di se, sopratasse e contributi, si chiudono !mprosettant'anni di lavoro, p er la magg io,r par.te trar ogabiln1ente col 30 novembre .. scor si n ell 'Argentina, attraver sando aspre battaPer maggiori chiarimenti rivolger si alla Segreglie, volle d:sporre p er ]a fondazione di Ul1 comteria. d ella R. tJniver sità (Facoltà di Medicina e plesso di opere di beneficen za, fra loro legate e Ch'1r ·ur gia). nire tte nnche a cem entare i rapporti di fratelDir~ttore della Scuola è il prof. G. Viola; in lan za I tal o--Liguri-Ar ge11 tini . caricato della Radiologia è il prof. G. G. Pal- . Il grand·e fabbr=.calo sorger à su un 'area di 800 1nieri . ettari di t erreno, su altura di oltre 1100 metri sul mare, n el Circondario di Chiavari, a poca di29° Congresso nazionale di Ostetricia e Ginecologia. stanza · dal passo di Bocco . Chi attende con an1ore Il Con gr esso della Società. I ~aliana d i Ostetricia · allo sviluppo d ella b en efica idea pensa di poter inaug urare questo I s tituto nella pr:mavera d el e Ginecolog ia doveva ten er si a Milano in occa1932 . ._ ione dell 'ir1au g urazione di un monumento al 1


[ANNO

XXXVII, NuM. ±6].

1699

. SEZIONE PRATICA

Il Consiglio amministratiYo è pres:ieduto dal prof. Luigi Devoto', che dell 'Opera è stato ecl è tuttora infa~icabile organizzatore.

Elargizione. Il comm. Mich ele Co11te fu Andrea, cla Frigen.:o, in occasione del 70° anniversario della · sua nascita e volendo solennizzare l 'inizi-0 del nono ann o del Regime fascista, . h a versato n ella C.a ssa del Ministero dell :In,:erno lire 300.000 per la fondazione di due .o per e pie, d~,. cui un,a per I 'erogazione di u n pre1nio a11nuo di L. 5000 ad un g·io. vane ch e, avendo percorso il 1° anno in una Facoltà medica di qualu11que Università del Regno , intenda proseguire fino alla laurea lo stesso ord:ne di sL11di nell'Università di Roma. L 'on. Arpinali ha manifestato al comm. Conle, già più volte benemeri to, il suo plauso.

Il prof. Parrozzani. Un efferato delitto - che h a sollevalo profonda i11dignazione. in tu tta Ital ia - h a t olto, la vita al. prof. Anl-0n:Q Parrozzani, il quale da olit re un venticinquennio dirigeva con rara competenz~ e con passio.n e l 'Osped~ l e Civile di Tivoli, nel qual e era an che chirurgo primar:o. Era stato· aiuto neg·li Ospedali di Ro1m~, dove aveva acqll i stata l 'al)ilità da tutti riconosciutagli . Chirurgo provetto" il suo nome rimarrà legato· al primo in lervento, in I talia, fel :cemente riuscito, di sutu1 a del miocardio . Fu un,a nobile figura di stud'.·oso di professionista e di u omo. Di un disin"!.eresse straordinario, era generalme11te apprezzato e benvoluto. Se n 'è avuta una prova agli imponenti funerali, come pu re nel gran ni.unero di commosse condoglianze giunte da ogn~. parte d 'Italia; tra esse erano ancl1e quelle del nostro giornale. 1

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Nazionale Fascis~a Medie.i CoILÙOL!i, deJla n. Società l titlia11a d 'Ig:,e ne e molti altri al1torevoli soci e rappresentanti delle Sezioni e degli Enti aderén.t i a ll 'Associazione; numerose le adesioni tra le cru ali specialmente gradi Ln e significativa, quella della Direzione Generale della Sa11ità Pubblica, comun,:1cat a d al prof. A. Ilvento. Unanime è stato · è il co,n sen so sul dovere che incombe all '.r\.ssocjazio11e di perpetuare la memo,- . ria dell'illustre scon1parso co11 iniziative a carattère nazionale degne del grande Maestro, vera gloria italiana. . Fra le proposite si è accennato alla comn1emoraz ;i0·n e ilfficiale da tenersi solennemente a Siena nell 'an r1ivc-:rsario dell a sua nlorte, alla pubblicazione qe]la biogr afia , all 'istituzione per sol toscrizione nazionale di una Fond azion e, ugualmente 11azionale, da intitolarsi ad Ach:lle Sclavo, vero apostolo del progresso igie11jco del Paese; m a ogni definitiva decjsione è stata demandata al] 'asseml>lea gener ale dei soci ch e in via straordin ar! a sarà convocata in Roma il 7 dic. p. v. L 'assemblea generale dovrà an che procedere alla desjgnazione del ni1ovo presidente gen erale, da ratificarsi da S. 1~ . il Segretario Generale del P . N. F., dopo aver modificato in parte lo Statuto s-ocjale per uniformarlo alle norme ch e disciplinar10 le Associaz:t0·n i culturali inquadrate n ei Sindacati Fascisti. A nom e dei conven11ti è stato. inviato un telegramma di ·cordoglio alla des.olata compagna dell 'ill11stre Estinto.

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In memoria di Lermoyez. Il 16 ottobre, co n l 'mtervento dj numerosi otorino-laringologi, fu ?1nau g11rato un busto di Marce! Ler1noyez all 'Ospeclale Saint-A11totne qi Pàrigi, nel Servizio eh 'egli ha crea Lo èd ove egli ha istruito per 30 anni ta11te generazioni di spec!alisli. It pa<iiglione porterà ormai il suo nome. Furo·n o pronunziati inolti discorsi. Il decano dei medie~ dell 'ospedale, il venerando Siredey, rievocò lo spirito artistico di Lermoyez, che dovette al suo amore per la musica le sue prime r~cerche sulla fonazione; fu allievo cli Le Bla11 L e diresse la Scuola francese di R-0,m a. 1

1

Per onorare la merr1orja del compian\t o sanita~ rio, I 'amministrazione dell 'Ospedale Civile di Tivoli ha deciso di erigere un p·a diglio·n e, che n e recherà il no1m e. · E' stata aperta all 'uopo una sottoscriizio,n e. Il Comune di Tivoli co ncorre co n L. 25.000; ?J Podestà e i componenti la Consulta Comunale co,11 L. 1000; i compo·n enti l 'a1nministrazione o·spedaliera con L. 500. Il nostro giorn ale ha sottoscrittQ per L. 200. I colleghi ch e vorranno contribuire con Qfferte anche minime, posso110 inviarle sia all a nostra amministrazione in vja Sistina 14, la quale n e darà nota nel giornale e le tr as~etterLa destino, ~ sia direttame11te alla Direzione de11'0spedale d1 Tivoli (e per essa al Pres:.dente, gen. comm. Vi1n cenzo Leoncell i). 1

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Onoranze alla memoria del Prof. A. Sciavo. L 'Associazione Italiana Fascist a per l 'Igiene 11a t.enu lo in. questi g~prni in Roma una riuni one prelimi11are in merito alle onoranze da tributare alla memoria del suo ])enemerito presidente generale prof. Achill~ Scl avo . All a riunione sono intervenuti il sen. pro[. L. Simonetta, il prof. A. Di Vestea, il dott. A. Lutrario, l 'on. prof. E. Fioretti, segretario rtazi-0nal ~ del Si11dacato Medico Fascista, i r appresenta11t1 dell 'Associazione Italiana della Croce Rossa, della Cassa Nazio11ale Assicurazioni. Sociali, dP-ll 'Associazione Nazional~ Combattenti, dell 'Associazio·n e

Un medico che dà il suo sangue. Il dott. Giuseppe Vecchi, assistente presso la clinica di patologia ch \rurgica del! 'Università di Torino, h a dato il suo sangue p er una suora riooye rata nell 'Ospedale civile di Piacenza, le c.ondizioni della quale erano improìVvisamente pegg:!orate, dopo un in1portante intervento operatorio, eseg·uito dal chirurgo primario nel! 'Ospedale, padre del dott. Vecchi.

Falso' medico. stato arresta~o a Villa Carcina (Brescia) tale Et Lore Pescaroli, di an11i 31, pedicure, che si era da sè promosso medico, sotto I 'accu sa di truffa, abuso di t !.tolo ed esercizio arbitrario della professione di sanitario. · È

motto il prof. GIAN Ci\.RLO CAPELLI I, medico primario nel] 'Ospedale Vitt. Em. III di La Spezia, figlio del celebre goologo prof. Giovanni; era un provetto oftaln1ologo;· era anche un app assionato cultore del! 'archeologia. È


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IL POLICLI NICO

XXXVII, NuM. 46]

E. v. RoMBERG. o:. s turbi funzionali d elle arterie . - E. HoKE. l 'r au-

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.

'tvlediz. l { li11ik, 5 sett. -

1ni e m alattie polmon.

A r ch. A rg enl. Enfe r m. A [Jp. Digest., giu.-lug.

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[ ANNO

5 sett. MuRPHY e BnUGSCii. Critica d ella t erapia epatica. - R E ITI'LER e Lo "'rEN'STEIN. Reumat . acut·o e bacillemia tubercolare. Nl ediz. vVelt . 6 sclt. R. IIEISS. Forn1 a della prostala umana. , V. ScaOLTZ e J . DoERFFEL Siero-di agno~i della gonorrea. Deii t . Med . vVOch.. , ~ set.t. BoCHARDT. Slrut. tura, ft1nz:,oni e p siche. SATTLER. Glaucoma e m . di. Basedow. R iv. di Pat . e Cl.. della T tiberc ., 31 ag. F. PEnu ss1A. La tbc. polm. nel quadro r adiologico. - D .. 0TTOLENCHI. Esp erimenti di vaccinaz. contro l a tbc . Radtologia Med., sett .. - L . CAPPELLI. « Radioanafilassi ». iVI. CAJ,\;IPLANI. Alterazioni sch el etriche n ella t a1Je dors . No r slc l\llagasin f. Laegevidensk. , sett. J. e K. N~cOLAYSEN. Prof! l~ssi d~ll a - trombosi e d el l 'en1bol ia pos l-op eratorie. Rif. 'NI ed. , 1 set t . P . TREl\iIONTJ. Esist e un ormo11e spl enico ? Brit. Jou rri. UrOlogy, se tt. D. S. RussEuL. Cl assjficazio·n e del m. di Bright. Endoc r inology , m ag.-giu. P. BAssoL. Endo·cr in o logia e neurologia. - P. V.. PoTcHKAREFF e A. P. PREOnRAJENSKI. L 'o rmone ipofisario d ! Zonclek agi sce sullo sviluppo corp or eo? Riv . San.. Sic il ., 1 se tt. B. BARONI. Ernia crurale irrjducibil~ dovuta a miofibroma uter. J~ivista cli TeraJ.>. m od. e di l\lled. prat., Milano. - Gli s lu rli ilaliani n el campo della t~ siologia. - I J)er1 odici ital iani di tisiolog ia. - Studi italiani d i 11e uropsicbia lria . Iconografia m edica i ta 1ia11a. Miincli. Med. Woch . ,

- C. BoNOHINO UnAONDO e al .. Azione ecci!to-secretoria g astrica deg li sp\11acj. R. M. CASTEX e C. LLAMBiAs. l\·1ese.nterium: commune. - E. A. V10TTE e L. 'J'ESSIEN. Prove di Delut e Verpy . D i a ~1ed. , ag. (edi z. s traord.) . A. PERALTA RAMOS! Tra l tam . d ell 'infez. p11crperale. J. LLAl\rBiA e J. W. Toa1As . AmilosiJ r en al e soli ~a­ ria n evoluz. l ent a . - .J. R. BELI'RAN. Il fattor e sem ila nell 'o.p era di Lo1nbro so. Gazi. d. Osp. e d. Cl., 24 ag. - G. TnoN, Rapp orl i tra tubercol osj ed industria. Par is Méd., 30 ag. - J. M1NET è A. PATQIR. Cor ea cardiaca evolutiva . i)ifinerva lvled~, 8 se tt. - C .. FRUGONI. Pneumotifo. V.. VANNI. Il brivi~ come equivalente d ell 'accesso mal arico. Amer. J ourn. opst. a . Gyn., a_g. - E. NovAK. Cor~!Oep i1~eliomi. J . U . HINTON. Ipertiroidismo e g r avidanza. - E. FRAK. Endocrinologia in gineooJogia e os ~etricia . Riv . !vled .-Soc . della Tbc .., lug. -ag. - A. CALMETTE . Vaccin azio ne preventiva della tubercolos i . Arch. I tal. di Urol., ag. - O .. P EPI. Patologia e terapia della duplicità ureterale. M. PAVONE. Litotr:1bolapassi .. Riv. di Patol. nerv. e rrtent. , 30 ag. G. AMADlJccr. Mic:roreaz. di l\1einicke sul liquor cer .spin. - L . DE LrsI. Afasie cr ociate? - · E. LuGARO. Fis jopat ologia del dolore . Jv!er.l. Jtal. 25 ag .. - V. ~!ASSAHOTTI. Esame neuropsicotecnico per i guidatori di auto . 1Ved. Tijcl. v. Geneesk., 6 sett. - J . J. VAN LoGnE :\I . 'fipi e p seudo-tipi batterici. vVi en. Klin. woch.' c1 seitt. - LANDA e FLAUl\f. Funzione secr etoria interna della m !lza .

Indice alfabetico per materie. Bacillo d ella tbc . : r icerca t1ell 'esp ettorato Pag. 1688 Bibliogralia » 1684 E rilrocian ogenia e sue con1plicanze » 1691 F emore: lussazio11e cenit rale n 1689 Flebiti e loro cura . » 1693 Go.n oreaziÒne n ell a d :,ag·11osi d ei reumatis1n i subacuti e cro11ici » 1691 Iclrof Lal mo : cura » .,1694 I11fi an1 111azione : r eazione all 'adre11alin a » 1677 Inst1lina neg· L~ s tati d,i d imagran1ento oon sec utivi a col ecist.~te calcol osa . >> 1665 Lambli e intestin ali in b a nlbi11i sani . )> 1689 Linfog r arl ulo ma i11guinale (qt1arta m al allic Yen er ea) » 1679 ~Ia l a ria p er11icio·sa: contenuto p arass· 1ar io d eg·l~ org·a11i » 1690 l\il alaria: rapporl i Lra r. cli Bo1~det-Gen go n e r. di \ iVasserma nn n 1691 i\f a/allie i1ifettive : disinfezion e >> 1693 "1orbi·l lo : azzurrofil!,a . . >> 1688 Oflnln1ologia: congresso . » 1687

Pancr eas aberranti quali tu,:nori b eni . Pag . 1683 gni g·ast ro-duod·e nali Pancreas: lipasi d el siero n ello studio )} 1681 d elle lesioni del . )) 1680 Pancreas : n ecrosi acuta . .. )) 1686 Pediatria : con g r esso H 1689 Pne.1Jmo lor ace spontaneo . 1672, 1689 R en e: foru neolo del . Seps~ linfangitica e tromboflebitica ·. )) 1692 Siero i1nmunjzzante: stimolanti allo )) 1690 svil11ppo dei b atteri . Sifilide: a11ligene s la11dardizzato p er le . )) 1690 ricer ch e di floccu l azio ne . 1678 Si1fil'de: atti Yazio11e m ediante la cura . » ifilid e congen ita: co11tribu.t i speri)) 1679 mentali Tuber colosj : an .tigene metilico p er la 1694 cura » Urina : an alisi p er lo studio d ell 'equiJi1674 brio acido-base » ' ' ena jliaca comune d. : trombosi loca1692 » lizzata 1696 Vitiligi11osi : quartieri e villagg:. » 1688 Volvolo in m egacolon d estro . n 1

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Diritti di proprietà r iser vati. N on ~ consentita la Tistampa di lavoTi pubblicati nel Poliolin ico se non ' " aeou.ito ad au.toTi:szazione sc1'itta dalla Teàasi on e. 'k vietata la yu1Jblica•ione ài sunti àt essi 1ensa citaTne la fonte.

Roma - Stab. Tipo-J_it. Armani di M . Courrier.

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V. AscoLI, Red. resp.


ANNO XXXVII

Roma, 24: Novembre 1930

Num. 47

fondato dal professori: I

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SBZIONB PRATICA.

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. R•vista sintetica : R . RinaJdi: 81-ill'ez.iologia della nefroei lipoidea. Note e oonttibuti : 8. Puglisi-Allegi!'a : S·ul tratta.mento delle ulcere duoden1ali perforate. Osservazioni cliniche : P. 'llimpano: Un -0aso di !{ala~ a1ar guarito con la splen ectomia . .Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO : A. B a udoin e H. 8 ohaef.f er: Nuovi stud·i sull'ep1ilessia. - Levaditi, Anderson, Selbie, 8ohoen: L'encefalite ricoxrenziale. .Steck: Le ·n ·o zioni attu;.li stùla cirico1azione del liquido cef a lo-ra;chidiano e loro applicazioni teiraipeutiche. Giitti.rcb. : 811.Ila 1uee d ell'ocgano dell'udito. - ·ORGAN I -OELLA RESPIRAZIONE : Spector : Ascessi ipolmomari; s t.udio .clini co 1con par ticol are riguardo all a cura oon servativ·a . - Lindblom : Contributo .a.J.lo studio della patologia e della fisiologia con p-articolare rigu ardo all e 1proprietà funzionali dei .polmoni curati col pneu·motorace artificiale . - M. Bcssy : La chirurgia degli enfisematosi. 1

'Notizie bibliografict)e. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi: Accademia Medi1co-Chirurgioa del Piceno.

Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA:

RIVISTA SINTETICA OSPEDALE MAGGIORE DI NOVARA

Oss ervazioni sul rwpporto etiologico dell'achilia gastrica coll'anemia perniciosa. - Sul m eccanismo d ' a zione della 1dieta epatica . - TECNICA: Il ·doeiamento del glu1cosio nelle urine. - Il r i conoocimento degli elem enti della pelvi renia1e nel sedilnenta urinario. CASISTICA: La febbre gan·g lionare idiQ1Patica. - Rea zioni linfatiche e febbre ganglionare. Osserva· zioni sull'andaanento della linfa.granulomatoei inguinale. - Infezioni da B. coli. - TERAPIA : Il t rat tai mento dell'obesità nell a donna. La tollerruDJZa tahl.'ins11.1lina nelle sind·r omi ipofiso-tuberianie. - Sudidoivi.siione della insul i•n1a e determinaz.i<Jne della glicem.ia nel1a cura del diabete. IGIENE : La .difterit e n·e i va c cinati con l'ana tossina. - POSTA DEGLI ABBONATI. V ARIA : L a grruf-0log-iia . Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selv a ggi: Controv ers·i e giuridich e. Nella vita profess ionale : .MEIHCINA soc1ALE: G. Domen.ichini : Le piccole inde1;,nità ·devono essere soppresse? - Con COTsi. - Nomine, ipromozioni ed onorificenze. Nostre co rrisoondenze: Da Pavia. - Da P a dova. Notizie diverse.

Indice alfabetico per materie.

h anno fatto in primo t emipo il viso d 'allarme , con.sideran1dolo, come inutile novità cc ch e ci arriva tutta cos1Jituita made in U. S. and Germany » (Pagni ez), l 'ha·n ·n o rin·fo·c ata con una ser1e .d i comuni·cazion1i e di lavori, ch e non ap·p1a iono an·cor.a b ene o,r ientati. 1

SEZIONE UROLOGI OA.

lipoi ~e a.

S11ll' eziologia della nefrosi I

Dott.

R. RINALDI,

in,c aricato.

Il problema della n efro si lipoidea, affezione la cui storia ha già pareochi anni di vita poicl1e dopo che Muller nel 1905 ne creò la prima descrizione assieme a qru·eHla delle al tre form·e d i i1 e.fros i, Munk in una serie di co·m unica.zioni ·dal 1913 al 1918 e Volhard nei suoi clasici lavori sulle nefro·p ·a tie d,a l 1914 in poi, ne h anno accuratamente d·escritta la sintomatolog ia ed il substr.ato anatomico, è stata affrontata in questi ultimi tempi da tutti i punti di vista. E le discussioni su1lla patogen esi di questa .a ffezione, se non hanno servito pro)p ri.am.ente a d·eluci·da11.' e la question·e d~ell 'ezioipatogien1esi d ella n efro si lipoidea , 11an·n o però con tribuito a d1mo t rar e la comple sità de'lla questione della patogen esi dei co idetti edemi r en a·l i. E ine11tre in Germania tale question e pare og·gi un po ' sopita , essa si è riaccesa in Franc ia , p oi'cl1è gli autori fran cesi, ar.riva1ti buon l1ltin1i i1ello studio di questo capitolo a cui 1

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Le discussioni prin·ciipali in questo capitolo sono quelle ch e vertono sulla autonomia della n efrosi liipoidea, rispetto alle altre n efropatie, suilft.a sua posizione nosologi ca e sulla p.a togen esi dei suoi s ing·oli sintomi . Consider.a ta in quella ch e appare ]a su.a forma più pura, la n·e fro si lipoiidea è una mala ttia che può compariTe a tutte lie età, ma forse, contrariamenit e a que1lo che si cr edeva un tem rpo , è ·p iù frequente n ell 'età infa ntile ch e no·n n ell ' età a dulta. Essa inizia di a bitudine in mo do su:b dolo, si in·s tal1l1a prog11es iv.a m entle e si m.anifesta con oliguria ed edemi diffusi talvolta imponenti, m a senza segni di ipertension e, senza mi·n acce di uremia, sen z.a cen ni di turbe secretorie. Si presenta con un quadro urinaTio di orin·e scar se, concentrat e, a peso specifico a lto, conten enti qru.a n1tità forti e talora fortis ime di albun1i•na , senza sang u e, con sedi1nento scarso. in cui p erò si trovano all 'esam e n1icro eo pico 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 47]

. col polarin1etTo d ei ca.ratteristici granuli birisintomi de11a m ai1a·ttia, sia a11che e di co11sefrangenti i sola ti o in amm.a·ssi, e con un qua- g·u·enza nel!la qu·e·s tione terapeuti ca. dro san.guigno non m eno ca,r atteris ti1c o : ad E questo con·c etto mio, che è un po' in antiun.a m oderata eri.tremi.a al conteggio, si agt esi all'o,p inio.n ·e dei più recenti autori che si 'g iunge un aumento notevole di butti i lipoidi occu1p.ano d ell '.argo mento, e prenidono soprated in prima linea de11la colesterina, una dimibutto in con :;;i1derazione il fattore costituziona1le , nuzione ·d el tasso .a\l bu.m ,i nico con inversione si b.3.!sa essenzialme·n te su1l!le mie osservazioni • • si-er1n.e pe1r:ch è in otto oasi di nef.r osi lipoidea, osser~ del ra p1po:rto lob . g · u·1inie e con mo1dificaz.ioni d el vati , b en cinque p·r es·entarono, in qualch e n10n1·ento a1lm·e·n o d-el decorso loro , segni afferoontenuto i·n io·n i del sangu·e, 1oh1e si ripe1icuo1te in variazioni d·e1lo stato fisic-0 chimico ·del p1la- m .anti in m ·o·do· sicuro, un.a lesion•e debordante dal si stema tubulare ·e comprovante una comsma e del siero. . p.arteicip·a zione gilomerula:r:e. Le qruestioni iniziano quan do si comin·cia a In a 1oooirdo quin1di ·con Loh11ein Siebeck discurtere de11 'esatta d·esign.a zian·e d,i n:efrosi ' 1 · quindi' Eckstein, Fornara e Vill.a ri.a1f~ermo [ip oi1dea ai ca·si puri in cui, clinicamente alqruesto conc etto, in antite'Si alle affermazioni m eno, si può e'lirrnin.are I.a su·p·po·s imon e di di Esposito e Fer·r.ata, p·er i quali: « non co11og ni lesione glomerulare ,. e sopTatutto, quando ·s i discute sulQ.a p·a toge·n esi ·d ella form.a ·e vi·en·e esagerare nelll 'attribuire notevole valore a pregr·e sse alterazioni glomerU!lairi , ·p er la gesulla patogen esi dei suoi sintomi. n.esi .c!ella nefrosi lipoidea, ed è quindi più faSi tr.atta .di un.a ma la ttia d·el rene , limitata cile d1 qu.a nto non c:r:e·danq g·li autori sUid·detti in moid o assoJuto e ~lativ·o ai tubuli, con . i 1 1 01sser\1are quadri di nefrosi lipoi1d·e a genuina ». c.ar.atteri di degenerazion•e pura e primitiv.a , e Con:si dre rata così la .n efrosi lipoide.a rima ne co·n su coessivi di1sturbi d.e l i~i·camibio d1ei liipf.di e sempre ·d a ·disoutere il problema dell 'eziolod:ei proti·d i d e·l san·g·u·e, che a lo r volta cau·s a·n o gi.a su.a o m eg,lio l 'eziologia d ei singoli casi 1'edema e tutte le a1ltre m.a nifestazioni d·ella n·efrosi li1poi1dea, o si tr.a tta di un disturbo pri- n ei quali si presenta ta1le qua dro morbo'S·O. Il che ha tanto m.aggiore i·Inlportanza in qua nto, mitivo d·e'l riroarrnhio, forse ad,dirittura a base solo dall 'esatta ·conoscenza delle cause, si pocostituzion.a le, ·Ch•e cau.s a delU·e .alter:azioni d·e1ltrà stabilire un piano di di~esa e di profilassi la cra·si sanguig na prin'la e dei reni poi P si c~ra di questa malattia. · Su questo si di scute oggi sopr.atu.tto ·i·n FranMunk, l'autore al qua:l e 1spetta indutbbiacia, dove la vecchia con·c ezion·e sem·p li cista di mente di aver data la più compQeta de·s cri zioVidail e del•l a sua scuola , che spiega l 'ed·em.a ·n e della n.ef:rosi li p oi d•e.a e di aver per primo n·efriti·co con la ritenzione .d el ca-0;ruro di so·dio lotta contro le nuove ipotesi ch e forz.atam·ente · po:sta l.a questione della sua entità i1o·s ologica, • • s1 im·pon,go·no~ di1scuten·do d1e11'ezio!logi.a di qu·e sta form.a , afferma oh·e in base a ri·ce'.flche sperin1·entali su Di ta·l i questioni .n .on mi occuperò in questa nota, ma, preoeid·enido uno studio di assieme so- .a nimali .ed ail1e sue ri ceriche an.aton1ich·e e cljp·r a un notevole ·n umero di ·c asi di n efrosi li- ni·che , non esistono veleni chiimici nè veleni b.a ct eri ci chE:p provochino un.a degen er.azio111e I ipoi1d eia osservati, mi limiterò qui soltanto a1poi1dea ren.a.Ie. l 'argom·ento più pr.a tico e m ·eno tr.attato Eg li pren.d·e inv·e ce in consi.derazione le fin' ora, deilla eziologia di que·s ta particoJare « ma11a ttie costitu ziionali .cr.oni·cl1·e >> . d egen·er.azi o n e. La tmbercolosi ie Je malattie su1)puranti, se ~ Si discute, se si ·d·ebba consi·d·erar·e la n efro·s i conid o la s11a esperienza, non cau sano m ai ~ a li1p ai1dea come un.a forrn.a speocia·le di n·efrite, ch e p:r:esenta un qua·dro clinic o suo peir la par- nefrosi lipoi·de1a p urn, ma, tutt 'al più, form·e in cui la degen·e raziò·n e lipoi1d·ea è accon1pati1colaT·e localizz:a zione e p er il .tipo di le·s ioni r ena li, o·p pure si debba con·s i,d erarla come u·n a g n.ata da un p1ro·c esso .ami.loi de, da ritenersi v·e ro similment·e primario. La parte della tuberm arl.atti.a primitiva d el ricambio. collosi , c.o n·si d1erata .n ·el senso· suo J?iù largo Pie:rsona·l m·en te, · in ba se ai ca·s i osserva ti, pur senz.a trrascur.ar.e il fattore co stituzionale, che im1munizza;nte, nelJa pa.tog·en·e si della n efrosi priimitivamente può av,er.e una parte molto im- Liipoi•d:e a riahi·e de 1p erò ultJeri·oo:i d·elucidazioini. 11 solo, uni co viru·s patogeno conosciuto .ch e portante n e'l predi1sporr e l 'organi smo ad ammalare per cau se o·c ca!sioniali minime di n e- pro.duca una nefrosi lipoi·d ea pura è I '.agente fro·si li poidea e secon·dari.am•errt-e può con·c or- patog·e no d el1la sifili·d·e. Ed egli riporta casi in cui cl·i nic amente ed an.atomi•cam•e nte ·e sisteva T·e re n·el dare una speciale fision·Òmia ai sintomi deltl a n·efro·si lipoi dea stessa, ritengo ch e una ne frosi lipoidea pura (conterma, in un non si possa di'Il11entic.arie che ~.a n1e,f rosi 'lipoi- caiso , a.ll'autopsia) e d i sintom·i clinici d ella n e·frosi com parvero in coinoi1denza con i sin tomi d ea è essen zi.alm en te .mal.atti.a rena~e . Ne11a quale i dis tJurbi di ricambio, che ve- d ella si1fili,d e. rosimi1mente son o secon·dari alla lesion·e r eCon qu·e sto p erò Munk n·on dioe che la sifilide sia l 'unica ca1u.s a n etlla produzione delJa na le stessa, finiis con o col preva lere olinic amente sui di·s tu.r bi ren.ali, sia n ella palog.e nesi dei n efrosi li·poi·doo.. 1

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Invece egli d·i scute se questa degen·erazione ·d ebb.a attribuirsi piuttosto che al.l'.a zione diretta di un virus patog··eno alle sue tossin·e, cosi com·e .a:ll<e tossine di ge·rrrui patogeni si attribui1scono le lesioni renali d·e ll e 11efrosi neCi'oti1che . E siccom.e ·esiste un 'intera seri1e di argomentazioni ch·e convin·cono che l 'alterazione patologica dell.a ce'llula r enale è la con seguenza di una netta ail terazione d ella costituzione san g.uigna, 001si ochè no1n solo le cel1lu·l e renali, ma in modo ad.egu.a to tutte le altre cellule d ell' o~,ani1smo e 1J.o st1es1so m e zzo colloi,d.aJ.e oirga-. ni 00 son·o in·t eressati, egli, per primo, val orizza il probabile fattore costi tuzionarle. A favore di ciò egli nota l 'inizio gradual e della malattia, la presenza .d i disturbi d'indo;l e generale, I '.an·emi.a, la site·s sa sifi1lide che è malattia .eminentem·ente co stituzion·e']e e la caratteri1stica ten.denza ed·e matosa d.e i tessuti, cl1e n ecessariamente fa unire, nella concezione d e.Ila n·etirosi lipoi1de.a, alla vaJ.utazione d elll·e manifestazioni renali, la vi·s ione di una malattia d·el.l 'intero org.anismo. . Nei lavori ulteriori, che dal 1918 in poi hanno tanto tr.attato di questa forma , pur non portan1do gran1di variazioni nella pri•mitiva desorizion·e d·el Munk, il capitolo dell 'eziolog ia è stato oerto un po' trascurato; è stato CO'ffie un po' soffocato dallo sviluppo d ello studio d e11la patogenesi de\l1 'af~ezione e dei sinitomi suoi. Si 'è visto nell.a n efrosi li.poiidea un disturbo d·e l ricam .b io i•drico d eLl'organismo, l·egato ad un ,alter.ate meta.b olismo dei lipidi e d elle protein·e, m .a non si 'è inv1e1 tig.ato sulla causa prima di questo .d]stu1·bo. Esposito, Knauer e Wahl, per ci•tave i tre auit ori ch·e si sono occupati in monog rafie estese di qu1esto a 1rgomento, ·r.apip·uesenuarno 1l 'esernpio migliore di qu·e sta ten.d enz.a ad ipervalutare la patogen·esi e ad ipovailutaire l 'eziolog·ia di questa f orm.a. • Il fattore costituzionale è stato cons iderato coim e fattore diretta·m ente eziologico d ella n efrosi !li poiidea. E·pstein, in una serie di lavori ininterrotti dal 1918 ad oggi, sosti1ene che la vera cau sa d ella nefrosi lipoi·d·e a è l 'in·S'llffi cienz.a ti roid·e.a . Egli cita numerosi argomenti in favore d i questa sua tesi : il metaboli.smo basale sarebbe sempre abbassato, con in m ·edia un abbassamento del 18 %; l 'i·p otiroidismo sarebbe un sintomo comune d el mixedema e d eilla nefrosi li·po'idea. Eg1i cita poi la possibilità d·ella compa1'sa d·ella nefrosi lipoid·ea ·d urant·e una cura di irra1diazi1oni con raggi X a 1l ·c ol lo e la proba:billità d el passaggio dire·t to dalla n efrosi lipoidea a mixed1em.a au<tenti•co, e d insi.ste i1n oltre sugli effetti terapeutic i con la tiroidina in que ti casi . . Altri autori lo seguono in qucesta sua conoez1one. Già Mtiller aveva citato la possibile insor1

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SEZIONE PRATICA.

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genza di un.a nefrosi li po idea in cor so di sindromi tireo-to ssi che. David·son espone come (nefirosi di orig ine tiiroid ea) casi 01siserva ti in ra.g azzi, co,n secch ezza d'e lla pe]le, lent·ezza di ideazione, irregolarità e scarsezza dielle m e truazioni, riun·en1do cioè ai intorni de lla n eifro si lipoidea sintomi di ipotiroidismo. Bing e H·ecksch er trov.a1rono n ei cavalili tiroidecto1m izza·ti aum·ento d ei lipidi d el san gue. K.auftmann e Mason p ensano che vi sia una diminuzione dei~la tiroxina dei tessuti. Lo Knauer in base .a ll'osservazione di 15 casi di N. L. , spiega la patogenesi d ell 'alterato ricambio idrico con una a lterazione fisico - chi~ mica d ei col[oidi d el\}' organismo' con con seguente acidosi d ei tessuti che ·porterebbe .a d un rigonfiamento così del conn·ettivo sotto·c u~ taneo come d egili el em·enti ren.ali , acidosi ch e i estrin,s echer·e bbe con una a lterazione n ei rapporti in joni del siero per aum·ento degli joni di K e diminuzione degli joni di Ca. P erò la natura ver.a ' d el'l.a N. L. è secondo l(11auer e Stolz una grave ai} terazione g.en erale , ch e C·o nc·e rne ess·enziailmente il ri·cambio d ei li}Jidi e ch e ha i caratteri di m a1lattia costituzion1al1e. Il .n 1e.froti.co 1s1p,e·c i1e n1ell 'infanzia h a un partico1lare tipo co stituzionale. Si tratta abitualmente di bambini essu•danti e pastosi ch e spesso già in preced·e nza mostrarono segni di r itenzione idrica. Per Volh.a r·d la nefrosi è spesso fami gl iare ed i1l n efrqtico qua.si sempre ha una p1ression·e . b.a·ssa e moll l·e . Knau·e r investigan·d o meglio la natura di queste ipoten·sioni, sovrattutto in base a llo studio ·d1elle reazioni d ell 'o:rgani•s mo, all e iniezioni di a.d ren.a lina che provocano reazioni nulle o para1dosse, fa diagnosi di ipoten,s ione costituzion.aile ed, in b.ase anche ai r.apporti tra m ixedema e stato gravi1dico da un lato e m ixede n1.a e nefrosi 1lip·oi d·ea dall 'aJltro, conclude affern1ando che verosimilmente i·l substrato d·ella . L. è un disturbo del sistema tiroideo urr enale. Ferr.ata nota una in·d:rome di o·b esjtà leggera con secchezza d ellla cute, astenia, enofta1n10, .ai]terazione del sistem .a p ilare e lentezza d·el poJ.so. Co1ne si è vi.sto e iste un intero gruppo di arutori ch e con·si1derano la n·efrosi lipoidea con1e una malattia non soltanto e n on tanto del rene, quanto dell 'i•ntero org·ani1simo . Per que ti auto ri la vera c.ausa d eilla malattia starebbe in un di·sturbo organico generatl e cl1e può essere precipitato da v.arie cause occasionali, ma ch e ha un profon·do subst1"ato cois tituzionale . Lascianido a parte I.a questione su cui molto i discute ancora tra alcuni anatomo-patologi tede chi , che con a capo Lohlein, Siebeck, Eckstein, Schlayer, -e oc., sosten gono e er e eccezionale e a·ddiirittura non esister e una nefrosi lipoi·d ea pura, essendo la degen erazione tubu1

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IL POLICL I NICO

[ A NNO

lare li poi.dea sem·pre legata ad un,a primaria di diabete lipurico, p er m ettere in e'ridenza glom erulo-nie frite, •e gli altri C·h e, inveoe, con ch e si tratta di una mala1Jtia ch e ha p er base a capo Munk, sosten g ono la esistenza e, se- un disordine m etabolico riguardante l 'intera condo F errata ed Esposito, anch,e la frequenza massa dei g rassi. di nefro i lipoidee genuine primitive, certo è Gli arutori francesi rimangono più fedeli alla ch e la maggior parte d egli autori che si occuvecchia concezione de1lla ne frite oloruremica pano d ell 'argom ento si dedicano sovrattutto e a.a nno un.a parte sempre fon.damentale ail allo studio d el substrato co·s tituzÌ'o·n ale ,del sog- r en e. g·etto n efriti co. Gova·e.rts cerca di stu,di.are su quale meccaP erò sia ch e si tratti , come vuole Munk di nism·o si "sitabiliscono le n efrosi lipoid-ee. Queun.a m,al.a ttia gen·erale dell 'org,a nismo intero , ste -y.arietà di n efro•p atie, equival-enti alle n econ mo dificazioni primarie d ello stato fi si·co friti ep1itelia'li cronich e i·dropigene deJla claschim ico del sangue e alterazioni an.a to,m ich e sifilcazion•e fr.anic ese - egili scriv·e - si produd elle ceiJ,luil e r enali secondarie, o, com e vuole cono quando una sostanza tossica, che con serEp tein, di una m.alattia del ricam·b io. leg,a ta va la sua attività n el·l 'orina, passa attDaverso la fondam entalmente a,d uno stato ipotireotico, parete glom-errulare a-Iterata. Essa si con centra ch e porta ad albuminuria in primo tempo e n ei tubuli a causa de1ll 'assorbimento che ivi ,econ,d ariamente .alle alterazioni r en.a li caratte- ha luogo, aumenta il suo potere tossico e Ti tich e : sia ch e si tratti com e vuole I\.nauer produc e le varie lesioni cel•lulari. Un fenom eno di una m.ala tiia che interessa i11 ricambio dei con1simile si h.a nell.a into1sisi1cazion.e da subligras i, per una lesione ch e avendo a base una mato i·n oui il velen o si elimina attraverso i di sfunzione tiroidea surren,atl e, si svolge con g lom·e'I':UÙi, m a l 'azione deg1e•n erativa si e<&ercjta di t urbo contemporaneo di tutto l 'organismo , sui tUJbuli, ~)er il fatto ch e a livello ·d·e i tubuli ma sopr.attutto con disturbi a carico dei reni st·e1ss!i. 1'orin.a s i con den tTla. e ·del fegato, o , come vogliono Mouriquand , Com·e si ved·e an ch e il prob1lem.a d ell 'intimo B,eDnheri·m Puig e C rév1at, si tr,a tti primitiva - m ·e ccanismo patog,e n etico del1a n efrosi lipoidea mente di un ·disturbo del m etabolisn10 d,elle rim1a ne oscuro ed in parte insoluto. a lbumine tissulari , ch e h,a I.a su,a orig ine fonP·er ciò an,c he se ammettiamo indubbia l 'esidamental1e i·n ,una insufficienza ep·a tica e ch e a stenza, in questa form,a morbosa, di un di·stursu a volta causa una ipoalbuminemia , ch e pro- bo genieraJle del metabo lismo ·d ei grassi e delvoca il e infi·l trazioni ede mato·se inteir stiziali ed le .albumine, disturbo ch e non sappi.amo e n on i versa·m enti nelle sierose e solo second,ariapossiamo d·efinire primario o secondario, ed mente i distJurbi a carico del r en·e, è senza a n.che se credi.amo ch e in essa esistano lesioni dubbio esatto ch e n el:l a N. L. non i reni so,1- · r,e na1Ii, ch e anatomicamente e clinicamente intanto ISOnO lesi , ma esiste un disturbo COID- vestono il territorio tubulare, con lesioni d el ·p1le·SSO di tutto il ricambio. solito ti1p o n efroti1co, ma talvolta an.che qu1e}lo Del pari è fonda·m·entalmente esatto che esi- glomeru1-a re, noi riteniamo utile prendere esste un .abito costituziona·le, ch e costituisce il senzialmente in con siderazione il problema delsub trato su cui si 5Vi'lUIJ)tpa I.a n efro1si lipoid·ea. 1,e c.ause ,eiffi1cienti o pDeciipitanti oocais ion.a li Ma qui ritornano di nuovo le di•s1cu.ss.ioni: che ·entrano in gio.c o, n,e~ meccan~smo di pro1) È il d1sturbo del ricambio p ri1mario e la . duzione di questa deg·en era zion·e, cau se ch e Jiesion,e r enail e seoondaTia, o all 'oppo1s1to, il r ene sono state stranam·ente trascurate ·dagli autori. è pri.m itivamente 1J.eso .e com .e conse,g u·e nza ·di Di Munk e de1l:l e su e conc~z ioni eziologi·c h e questa lesione r enale si ha l 'alter.azione del ri - già abbiamo d etto . Ma l 'im·p ortanza che egli cambio? dà al virus patogeno della sifi'l id·e non è ac2) Le alterazioni, oh e corrispon1dono al così colta in modo uguale dai ricercatori. d etto abito costituziona1le de1l n efroti co, son o Wahl ed Ach.ar·d .a1ffermano ch e la sifilide esse pure da c onsiderare prima rie o non pi u tnon può esser e così abituale in questi mala ti e tosto secondarie o contemporanee alla lesione ch e n ei loro casi ·la R. W. fu n egativa. re·n ale, p~ con temporanea o secondaria alte~ Achar.d e Codounis in un successivo lavoro, r azion•e ·d ella niroi·de o degli organi :regolatori su sette casi esposti, accennano di aver a\ruto del ricambio? in uno coinci,denza di sifi1lide e tubercolosi ed Fra g li autori anglo-americani e tedeschi e in un altro sifilide pur.a. fra gili autori itailiani si nata oggi più ch e m ,aj Esposito tratta la questione delle nefrosi luela ten den za a con siderare la nefrosi lipoidea tich e in un capitolo a parte e fa notare l'opportunità , b en ch è Munk descriya la tipica n efrosi <e come un ·d isturbò deJ m etabolismo organico, su base costituzionale; m entre le altera- lipoidea come un.a n efro si luetica, di mantezioni renali pure, e&sen·do cooPdin,a te al disturn ere distantri l·e ·due fo1rme. Laud.at Hutiinel , R1ené Martin e Stiravropoubo g en erale, h anno solo una parte secondaria , ma po sono aggravare natura~m ente il pro- los trova~o coincidenza in un loro caso fra sice. o n1orboso » (Ga1di e Ca ano), tan to qh e filide e dfeg·ene'r azione lipoidea. Labbé, Nep, eux, Gi1lbert-Dreyfus e Jung Epstein cl1iama la N. L. diabete album~nuri c o, i11cntre Galdi e Cassano propongono i l nome mettono in evidenza la sifilide nei loro casi. 1

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Hu 1,e r ed Ekstein notano la stessa coincid enza ne:lla n efrosi lipoidea infa·n tile (nel caso III di Eckstein esisteva contem.ipor.aneamente tubercolosi con amilo,i dosi di·ffusa) . 1

* ** La tubercolosi è stata già rico:rid.a ta d.a Munk. De Toni riporta i1l caso di un b.a mbino con quadro cla.s·sico di n efro si lipoide~ g·enuina, I.a cui ma·d:r.e presentav.a segni di tub·ercolo1si e ch e presentava egli stesso u·n.a cutireazion·e fortemente positiv.a , sen za però ch·e n elle orine fosse possibhle dimostrare la presen za di baci.Ilo di Kock, nep1p ure con inoculazioni in • ca, 11a. De Silva Mellao ha, in un caso, trovato cl1e il liquido ascitico tubercolizzava la cavia ed ha ottenuto I.a guarigione con una cura di rag gi ultravio1letti. Acl1a:rid e Codounis ricordano , come si è eletto, un caso in cui esisteva sifi1lide e tuberco'lo1si ed un ca•s o in cui esisteva tubercolosi isolata. Labbé Boulin e Justin Besan çon des crissero un ca.so 'in cui il qua.dro clinico di ne,f rosi lipoiid·ea pura esisteva in un •sog~etto affetto da tubercolosi polmonare e gan.gl1on.a~, .men~re i reni presentavano, senza ev1~ente inf1ltr~z10ne lirpoid·ea e senza . trac?e ~1 d-0gen·era~1o~·e amiloide soil tanto rari folllcol1 tubercolari disseminati ' e con·clusero trattar.s i di un.a tubercolosi s~praggiunta in un nefrotico . P araf ricorda un caso di n efrosi col qua·dro cla ssico d·ella N. L. in un tu·beflColoti,00" in cui però la dieta ricca di albu mine. e di ~lo­ ruro sodi co causava I 'aumento d eg.11 edemi e d·eq] 'ure.a san guigna . . . . ' . . All 'auto'p,s ia le les1on1 eran o piu vic1ne a quelle d·e1lla nefrite idropigen.a ·che a q·u ell c delil a N. L. • • • Alcuni .autori h.anno incriminato , in casi isolati, malattie .dive!f e. Greppi ha pubb~i cato un cas~ in cui il quadro cljnico di N. L. comparve in conva1escenza di dissenteri.a ba,cillare. Questo caso può forse essere ravvicinato a qu[e lli ch e Munk ricorda di nefrite da guerra in cui coesistevano lesioni ne1frotich1e secon1d.ari1e ad alterazio,n i d e:l ricambio, legate all.a denutrizio:i·e, lesioD:i ch e in a!Jtri soggetti portavano a veri e proipn edemi da fame. Rathery ricorida a tal e propo1sito c.h e la disidratazione del lattante può con·durre ad albuminuria e cilindruria (Czernye, I\.:eller , Forber ). • Dufour e D esbo.s pubblicarono un caso in cui una N. L. com-parve subito dopo la terza i11iezione di antito'" ina difterica . Brusa comunicò al Congresso Pediatrico Ita1

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SEZIONE PRATICA

liano del 1927 un caso di N. L. in bambino, comparso dapo la vaccinazione jenneriana. Clausen dà g rande importanza alle infezioni stafilococcich e e sovr.atutto a l'l e infezioni stafilococciche dei seni frontal i . Egli riferisce che in 4 su sette casi, ottenne un notevole mig1lioramento trattando la lesion,e locale. Mariott ottenne in un caso la guarigion,e con la cuira della sinlilsi te. Arbruc kile riferisce di due ca·si migliorati con lo stesso t:rottamento. A1-dri ch in sette pazienti n,efrotici trovò in tutti infezioni na sa'li e trovò ch·e drenando gli ascessi si ottenevano rapidi miglioramenti del quadro clinico e special men te de~la diuresi. Kauffmann e Mason trovarono ~ esioni dentarie, a cui diedero im.p ortanza eziologica. Wahl su 4 casi, in ·d ue trovò amigdalite cronica e in un terzo lesioni del faringe con ipopla1sia delle ad,e noidi. Infine numerosi .a utori h anno dato gr,a n.de i·mportanz.a ai lo ·p neumoco·cco. Già n ella letteratura antica si notano casi di associazio·n ·e di infezioni pneumoniche con nefrite. Ch.au~f.ar·d pubblicò n el 1910 un caso di meningite pneumoco·c ciic a comparso n el corso di una nefrite cronica. Volhard su 7 casi di nefrosi lipoidea genuinia racco1lti nel 1913, in tutt.1 e 4 i casi seguiti fino al1la morte ed all'autopsia , trovò « una peri toni te pneun1òcoocica che si era sviluppata in con segu·enza a·d una bronch ite o ad ' una polmonite n; lo stesso autore nel 1918 pubblicò altri due casi con r e·p erto identico. Bo·c k e Mayer n el 1920 d·escrissero il caso di un,a donna di 43 anni ch·e n el corso di un.a nefrosi lipoiid ea genuina presentò un copioso versa1m ento perito•n eale in cui fuirono isolati on,eumococchi . Que·&ti autori interpretarono tale peritonite pneu1noco ccica come comp·l icaz~one ~erm.ina1e d ella n efrosi lipoidea per i11fez1one intercorr.en,te. Van1dorsy nel 1921 pubblicò il caso di un uomo di 24 anni ch e a'l l 'a'lltop ia mostrò oltre a N. L. una peritonite purulenta pneumococcica . Anche questo autore con sidera 1'infezione peritonea·J.e come intervenuta secon·dariamente. Stolz nel 1922 pubblicò dt1e casi an.a loghi. Eg·li però considera l 'infezione pn eumococcica non corr1·e una co·n seg·uenza od una com1)1icazion·e della n·efrosi ma com e causa della nefro si stessa ch e dice nefro i pneumo·coccir.a. Eck tein su tre ca.s i di nefro i lipoidea mette i rilievo che nel 1°, seguito per tre anni e guarito, trovò n el liquido a citico pneumococchi e fece diagnosi rd i peritonite pneumococcj, e.a cronica con lipoiduri.a pa errgeira, e nel econdo, un bambino di tre anni che dopo due n1esj di un 'affezione decorsa con edemi 1

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IL POL I CLINI CO

generali lipoidur ia ed a lbuminuria morì con sintomi d i n1enin gite, trovò all 'autopsia .m enin g ite e per it onite pn.eu·mococcica, m entre il ren e p r·e entava i caratteri di una n e fro si p n eun1ococcica, en z.a d egeiier azio·n e lipoid·e a. Eg l i feoe diagno·si in questo caso di infezion e pneum ococcica gen er.aJlizz.ata con n efrosi pne umococcica , n on lipo~d,ea ma con lip oid·u ria . Ach arrd n ota, ch·e, sru sette casi, in uno la n efr o i li p a idea fu trovata n el corso di una p oilm oni t e in un sogget t o ch e ·e ra stato preced entemente cura to p er n.efrite. 1 F.a hr esp on e due casi , uno in un g iovan e di 19 anni con sindrom e .di n efro si dura ta 19 m esi e ·d i p rob.abile orig ine sifilitiic a in cui al1'a•u to p sia trovò un em 'p iema ed un secon.d o caso ~n cui trovò ascesso polmona r e all 'autopsia. Govaer ts segnala due po1moniti ed una setticemi1a p n.eu1nococcica. Gova.erts e Cordier ne l 1928 riportano un a ltro oaso in cui venne i solato l o pne umococco e d in c ui esisteva tro1m bosi ,d ella polmonare. Oehleck,er ottenn.e culture di pneumococco da framm·e nti di capsula renale, in due casi cura ti con d ecapsu lazione. Pilod, Meer sem a nn e Noyer pubblicarono un caso .d i n:efros i lipoidea terminato con infezion e ·p olmon ar e pne·u mococcica in un solda t o in. d o-cinese. Chr~stian , in un lavoro di critica basa t o su tutti i casi de'lla l·e tteratur.a controllati .a ll 'aut o•p sia, n ot a ch e in 15 su 18 era dimostrata la presen z.a di un.a inr(}ezione .acuta e in 8 di que sti vi .era una infezion·e d a pneu·m ococco. Com e si ' red e, un certo r.a·p porto esi ste tra infezione pn·eumoco1ò cica e N. L. , a lmeno in un ·oerto numero di casi. Ci si p uò però se.m .p re chi.ed ere · se 5i tra tta in essi di un 'in.fezion e pneumococci oa primitiva o di una n efrosi genuina criptogen etica in fettatasi in secondo tempo di pneu·m ococ·c ia per infezion e da p n eumocooco, germ e ubiquit ario, la cui cr escita è a ncora f.avorita d.alle con·d izioni d ei tessuti d ei n efritici. on abbi.amo ar gom enti sicuri n è .a fa vor e d·e lla 1)rima n è d ella second.a ipotesi. Il ·pneum ococco è capace di cau a-r e diriettam ente lesioni ren ali , m a in r ealtà i casi d,escritti con1 · n ef.r osi pnleu:mooooci.ca embra no corrisp onder e p iù a d una g lom eru.lon efrite t otal e diffu a ch e a·d un.a vera e propri.a n efrosi , e ·p oi nor1 fu mai d imo ~tr.at.a ·direttan1en te la capacità dello p n eumoco·c co a cau sar e l esioni 1c orri spond e11ti alla nefrosi lipoidea. Con clu1dendo, pur ricordando ch e n ell 'eziopatogenesi d ella N. L . esi te ·u n qua·dro di a lterazion i metaboli ch e cl1e a n cora n on sappi.am o ~ e p rimarie o seconid arie, m a ch e clinican1ente ha in1portan za fon dan1en tale, in quanto è la cura d iretta a questo fattor e costituzio1

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n.ale ch e d à i n1ig liori risultati t erapeutici , occorre n on dimenticare ch e esist on o fa ttori in~ettivi chie ha nno certamente una parte molto importa n te n ella produzione di questa n efrosi . Ammes·sa, com e possibile fa ttore ezio1og ico , la sifilide acquisita o congenita, r esta da stabi;li r e se ·essa n on sia da coosiderare come causa d elle a lterazioni d el ric am bio o piuttosto d ell e l esion i ren.ali . Se son o in v·e c·e in causa in·fezioni a caratter e non costituzionale m a .accid entale, qua li le infezioni strept o- o s tafilo.c occic h.e localizzate o l e infezioni p·n .e umococcich e, ci si può sen1p r e chied erie se queste sono p rimarie o n on sec0Jlldia·ri1e a lla lesi.on e ìDen.a'lie . La question e p er 01ra n on è risolta , m a m erita ·di essere t enuta presente da chi studi.a le n efrosi lipoi·d ee. P er ciò ho cr eduto n ecessario fa r precedere d~a quest e con si·derazioni un la voro i11 cui di·scuter ò ·d ella clinica e de1ll ' eziopatog,en esi di otto casi di n efrosi lipoidea osser vati. 1

BIBI.. IOGRAFIA. AcHARD CH. Néphrose lip ol'diqu e. Paris Médical, 19 oct obre l 929, n. 42. In. L 'Oedèm e brigtiqiie, p ag. 65. Doi:n , éd. Paris, 1929. ActtARn et ConouN1s. Néphrose lipO'idiqu e. Soc. Méd . des h op. , 16 maggio 1930; Presse l\!Iéd, ALnRICH. The treatme ~t of Nephrosis . A. J . of Dis. of Children, vol .. 32, n. 2, ag. 1926. AunucKLE ~I . F .. System i c M anifestation oj Supp u r ative Disease in the paranasal sinuses. J . A. M. A., 81) 741, sept. l , 1923. B1NG u. HECKSCHER. Unter suchungen u eber Lipam i e, III Mit t . Bioch em. Zeit ., Bd. 149, 1924. BRUSA. La Ped iatria, 1927. BocK u. MAYEn. Ein F all von genuiner 1Vephrose mit Pneumokok k enper itO nitis. Med. Kl;,n ., n . 4, s. 101, 1920. CHAUFFARD . L a néphrite par l e sublimé. Sémaine m éd., p. 13, 1905. CHAUFFARD e V1NCENT. Bull. et l\1ém. Soc. Méd . des h op ., mai 1910. CHRISTIAN. t-lephrosis: a Crictiqu e. J. A. M. A., vol . 93, ll . 1, 6 luglio 1929. CLAUSEN. Parenc h~niato us riephrit is . I. As a gen eral syst emic disor der. II: JnfectiOn of p aran,asal sinuses as etiolqgy. III. Th e surface t ension o fth e b lood ser u m . Americ. J ourn. of dis. of Childr., v. 29, n . 5, 1925. DAv1nsoN . Nephrosi s of T h yro id. origi n . Ca11ad. Med . Ass. Journal , vol . 16, sept . 1926, p . 1059. DE TONI. Con t ributo clinico ed ematochimico allo sl udi o del'la n efro si lip oidea genuina inf an tile. La Clinica Pediatrica, n . 4, 1926, p. 211 . D E S1LvA M ELLAO. Beitrag zar A etiologie und Beh a.ndlung de l' 'f\1ep h rosen . Med. Klintk, n . 35,

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Da usarsi per combattere le associazioni microbiclie eh~ si presentano nell~ forme tu~rcolari. Efficace anche per-oombattere le alte temperature e i fenQmeni tossicoemici s~alµieQ~ per via ina,l~toria. Scatola da 5 fiale da 2 eme. e

••

Vaccino Antipiogeno P&livalente Bruschettini ; .

Efficace i~ tutte l~ fQrme di infezioni d~terminate da co~uni p~oge~~, atrep~oo, stafUQCOCco, p11:eu~ococco, oppure da assoc~azioni niicrohiche ed a~c;ti~ da ~nfez•oaj da b .. CQI~: p~~uµi~µIo ' di Friedlander, ecc., e così negli ascessi; angina di Ludwig, ar~r~~ acuta, r~_um~t~pi,~ acu~, endQCardi~ st~ptococcic~, i~fezion:~ puerperale, scarlatti~a, 11:elle supp_uraz~n! d~ p•agh~ e ferii.e, nelle eresipele, nell~ gangr~ne gassose, nelle setticemie, ecc.. · La sua azione si è dimostrata di massima efficacia 11:elle fQrme ~ infiuenza sia eempl.ci che as~osciate (pneumococco, streptococco) ~d ~che ~~li~ J>Qln>:Qn•t~ crup~•, QQPchè n:~ll~ bro~~ polmoniti post infiue~zali e post morbillose. Azione en~gica, rapida, decis•va senz~ d~ mai luogo a reazione .. - Scatola da 5 fiale da 2 eme e

Vaccino A..ntigonococcico >.

Efficace s~a nelle forme acute (uretriti) che nelle forll)e secon~a,r~ (prostat.ti, orchl:t~, ci&Mti, epidi<Um:iti, arlri1ti blenorragiche, affezioni gonococeich~ dell'uter9 ed a11:ness~, ecc..) .. Oltre !l gonOCQCco oont~ene il pseudogonococco, U p~udodifterioo, l 'eQterQOOCCQ ed: ~ttj OO· muni cocch~ eh~ si trovano nell'uretra normale e ·malata. - Scatola da 5 fiale d~ j eme. 4(

Vaccino curativo Tifo Paratifi Coli ».

Efficace per la cura del tifo, dei paratifi (A e B) ~ dell 'infezio~e da, bacteriu~ CQl~.. Quest.o Vaccino Polivalente. sostituisce tanto il. ~< Vaccino Tifico» che il «Vaccino Paratifico » ~ il « Vac. .. . . cino C.Oli » ed ha il grande vantaggio di potersi usare sopr~tuttQ ~ que~ cas.i ~ eu! nQ~ ~·~n:~ · dovi stabilito se trattasi d~ vera infezione tifosa oppure d~ infezione pseudotifosa; r~i~e n:ulla o minima e fugace.. - Sca.tola da 5 fiale da 2 eme. '

Chiedere al tABORATORIO BRUSCHETTINI (Casella Postale 1879), GENOVA • - . elenco generale dei prodotti. N. B . • Per gl~ Ospedali, Cliniche, Sanatori, ecc., si confezionano· scatole da 26 fiale a prezzi speciali. Decreto Prefettizio N. 7·700 - del 17 Aprile 1928 • VI

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XXXVII, NuM. 47]

SEZIONE P RATICA

EPSTEIN. Thyroid; Therapy and Thyroid T<>'lerance in Chronic Nephrosis. J. -~· M. A., voi. 87, n. 21, 18 sett. 1926, p . 913. ID. The treatment of Chronic Nephrosis. Med. Kli_n. Qf North An1er., vol . 5, 1922, p. 1067. ID. The Nature and Treatrnerit Of chrOnic Parencriymatous Nep,hritis (Neplirosis) . The Journ. of the Amer. Med. Ass., vol .. 69, 11 ag. 1917, p. 444, e .:\1ner. J o,u rn. of Med . Sciences, volu1ne 163, febhr . 1922, p. 169. ESPOSITO. L e nefr osi. Istituto Edit . Scie11tifico. l\11ilano·, 1923. F ARR. In lIENKE u. L lJRARscu. Ifandbuch d er spez. pa t . A rtat . u.nd H ys f.ol.. Berlin, J u lius Spring·er , 1925 , s. 224. FERRATA. Sulle nefrosi lipoidee . Boll . della Soc. ~Ied. -Chir. di P~via, fase . V, 1925. F onNAR.\. P. La n efrosi lipoidea nell'infanzia. Riv. d i cl i11. ed igiene inf., n. 5, a. II, sel.t. 1927.

In.

PILon,

1707

~IEERSEl\IA!.~N

et

'KoYER.

A prop os d'un cas

de néphrose lipo'idiqu e. Bull. d es Soc. d e Méd.

mil . frar1ç ., 11 aoi.it 1929. RATHERY. Les maladies des r eins, p ag. 144. Bail- ~ lière . P~rigi, 1930. ScHL.JrYF.R. [ ! eber Nephrose. l\1Ied . Klin. , n. 53, 191$. SrEBEOK. Ueber di e NephrOse. Jahresb. f . arztl . Fortbild., Bd . 12, S. 38, 1921. · STor.z. Uebe r die sogennan.te Pneuniokoklf: ennephrose .. lVIed. Klin. , n. 43, 1922. V ANDORS_Y. Ein mit Pneumolf:9 kk enperitOnitis verlaufenden lral l von Neph r ose. lbj1d ., n. 22, 1921 . VILLA. Co1lester inu r ia, colesterinemia e nefropatie. Arch. di patologia e cli~ica m edica, sett. 1926, p. 385, fase . IV. ' ' oLHARD . Det1tsch e med. Woch., n .. 15, ll aprile 1918, p. 395.

W AHL. L e p r oblème de l a néphrose lipQ'idique. Doin, éd. Paris, 1929.

Cons~derazioni

sulle nefropatie n ell ' infanzia. Su due casi di N. L. infantile . La P ediatria

d el n1edico pratico, n . 4, aprile 1928. GALDI e CASS.\NO. La n efr osi lip_ oidea com.e diab et e lipurico . Folia ~Iedicé.\, a. XIV, n. 23, dic. . 1928.. Go,YAERTS et ConnIF.U. La n éphrose lipO'idiqu e. Bull.. de l ' Ac . Rqy. de 1\IIéd. de Bel gique, 5a serie, t. 8, n . 6, 1928. In. 1Véphrose ou nép liropalie cho·léstér inique. Le Scalpel , n, . 21, 21 maggio 1927, p·. 476. GREPPI. Su lle complicaziO·n i d ella dissenteria bacillare n ell 'injanz'ia. La P ediatria, 1929 . H u TINEL, LAUDAT, llE~É MARTI N e STRAVROPOULos. Né]J li rose l ipoi'dique pure. Soc.. de Pédiatrie, 17 clic. 1929. H usLER. D emon.straf ionen-Gesellscliaft fiir KinderJiei lkunde. Munchen, Sitzung vom 16 Novemb er 1922; I(lin. Woch. , 26-II-23, p. 425. KAuF~rANN and MASON. Nephrosis: a clinical and p at !1ol ogi c stud y. _.\rch. of I~tern. Med :, V, 35, n. 5, 1925. K NAUFH.. Jst cl ie ·1vepl1rose eine Niere1ierkrankung ? l\iled. Scktio,n der Shleisische,n Gesellsch. f. vat erland . J(ultur in Breslau, 25 marzo· 1927. LA BBÉ M.-NEPvEux, GJLBERT-DREYFus et J uNG. Un cas de n éphrose lipo'idi que. Bull. et Mém. d e la Soc. 1\iféd. des hop . d e Pari s., 11 janv. 1929. LABBÉ M., Bo·uLIN et J usTll~ BEsANçoN . Néphrite cl1 ez un tube r cu leux et néphrose lipo;;dique. Ibid., 2 tnai 1930; Presse :Ni éd. LoHLE1N. Deut sch e Med. 'Voch., 1918, p . 1187. MARIOTT. Paren chimatous Nephritis in Children . 1\1. Clinisch. o;f Am., 7 il413, n1asch. 1924. MoRIQlJAND, BRRCLEIN, P1..T IG et CRÉVAT. Oedèmes n épl1rosiques et néphrose lipo;;diq ue ch ez l 'en-

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NOTE E CONTRIBUTI. R.

U NIVERSITÀ DI MESS I NA .

Sol trattamento delle ulcere duodenali. 'perfo1·ate. Prof. P uGL1s1-ALLEGRA STEFANO In c. .di Me·dicina Operatoria. Al Congresso Calabro-Siculo del 1927, h·o comunicato cinque· casi di ulcer e ·duodenali ed iuxtapilorich·e perforate in cui, in tutti e cin qu.e, ho avuto completa guarig ionè, con esito funzionale assai soddisfacente, sebben e I.a perforazio·n e datasse da molte ore, u sando una modifiça di tecnica, la quale perm·ette di fa re il minimo trau matisn10 addominale, ·evitare la diffusio·n ,e del pr.o cesso peritonitico, spesso ;relativamente circoscritto all'ip·o con·drio· d.estro, di effettu.ar.e, . n ella m.anie:r:a mig-liore · il drenaggio ·della cavità ad·dominale. Ogg.i che il num·ero d·elle osservazioni clinich e è supe.r iore, undici interventi con un morto , ho voluto ;ritorn.ar.e sull'aTgom-ento, poich è cre do, ch e il m io m etodo apporti un mig lioramento della prognosi dell.a gra,r.e complicanza di u.n a malattia pur troppo oggi assai diffusa. egli ultin1i anni i miglio:rati m ezzi diagnostici hanno ra dicalme·n te spo tato le proporzioni fra u lcera gastrica ed ulcera ·d uodenale ch e prima stavan-o com e 4 : 1 .a v.antaggio ·d·ella prim.a, me11tre oggi la seconda la supe..Ta con una propo·r7.ion.e di 2,5 ad 1. Ed il numero d·elle perforazioni si è a ccr.esciuto, for se perchè più fa ciln1ente ·diagnosticate, o anch e forse perchè .a determinare tale -eveni,enz.a non sono estran ee le condizioni ·di vita più ac-itata dei ten1pi attuali. · Man mano ch e i medici pratici si sono familiarizzati con la diag nosi precisa dell '.a ffezio1


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IL P OLICLINI CO

ne, g l 'interven ti ch i1'Urg ici si sono fatti più fr.equenti , re così casi di gua rig·ioni piii num er osi, per ch è è stato p ossibile praticare interventi più precocem ente, spesso n elle prim•a 12 OTe. P erò a n ch e dopo 24-30-36 or·e i su ccessi non sono estremamente rari. Come abbiamo potuto sa1vare in guerr.a, con .appr o,p riati interventi , feriti del tubo gastro-enterico, an ch e dop,o 40 ·e più ore dal ferimento, così co,n più :r.agione, è possibile aver e buon su coesso n egli ulcerosi, n,ei quali il con tenuto ga strico, spesso iper.acido, eser cita u·n 'azion e dannosa sui germi patogeni, ritard.andon·e lo sviluppo, attenu.an·don·e la virulen za per un certo tempo, almeno finch è viene n eutr:alizz.ato d,a ll 'essu,d.ato pe·r ito·n eale a lcalino. N.on sia mo sempre in grado di valutare la resist en za dei singoli infermi all 'infezion·e del peritoneo, n è il gra do di vi·r ul,enza d ei g.errni ch e la producono, e ogni chirurgo che ha una discreta pr.a tica, può ricorda:re ,a nche casi g•r.avissimi di p erito·n ite da perforazio,Qe, c on esito in guarigion e, specie s,e l 'amn1.a la to vien.e ben seguito nel ·decorso postoperativo. La soelta poi del prooesso operativo, e una tecnica corr,etta, esercita·n o una influenza non trascura bile n el det erminare, o m·eno, l'esito letale. Bisog na tener presente ch·e .a l chi,ru:rg-0· spetta di fa r e sempre ,n on una brillante operazion,e eh€ conduce altr.ettanto spesso all.a morte, ma egli d eVie limitarsi a quanto con severo criterio egli pen sa sia neoessa,r io per condurre, con le maggiori p·r ob.a bilità, a guarigione 1'infeTmo .a lui a ffid.a to. L'occlusionre semplice della perforazione con sutura ·d ev '.es ere riserva ta .a i casi molti gravi, con stato gen erale pessim-0, poich è ·dà la maggior.e mortalità postope:ra tiva, '8d i peggiori risulta ti tar divi . Se ci convincia m o ch e eccezionalm·e·n te , J.e condizioni g"en1e.r ali ·d an•n o affi·dam ento che l 'inferm o ·p ossa sopportar e un ,g ra v·e ie lung o .i nterV·ento, q·ual 'è la r esezione e sia mo nelle prime ore dell 'avvenuta perforazion e, ed an che trovia m o un r eperto .locale favorevole, e l'ulcera h a sede gastrica, possiam o anch e pen sare alla re ezion e e n o dobbiamo ricorrer e alla g a ... st·roen ter ostomia ch e con i m oderni criteri di tecnica, dà u na r aggua rdevole per centuale di bu on i risultati an ch e a distan za sulle ulcer e duodenali , o iuxta-pilorich e perfor.ate (Stati, tira del Bage r) (1) u 68-! paz ~enti 80, 9 % fra 1

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BAGEn.

Ac ta Ch jr . ScandiJlavica, 1929.

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gu ariti e mig liora ti con I.a gastroenter oston1ia 80,5 % con la r esezi-0,n e. Immedi.atamiente essa cr.ea un facil.e dren agg io della cavità gastri ca, ch e evitando la stasi del suo contenuto , e quindi .la dJisten sion·e delle sue paireti , ·d isten sione ohe potrebbe comprom ettere la sutura ·della perfor.azione, mantien e in r elativo riposo la :r.egionie piloro-duodena le, permette una .a lim e-ntazio11e precoce, con v;antaggio d ell,e ·c ondizioni generali d·e l pazi,ente ~ • • spesso a ssai p recar1·e. La gastroenterostomia complem entare n el tr.a ttam ento delle ulcere perfora te dà la minore mortalità: (Stati stica ·di Wolff) (2) 9 %, contro 31 % n elJ.a semplice sutuT.a, 'e 20 % nella r eseziol!le; molto simili quelle di P.a tter son e di Ricard, sempr.e in p azienti operat e n elle prime ore dalla perforazione . Disgraziatamente son·o rrari, aJmeno n elle n ostre r egioni , per difetto precipuo dell 'organizzazione .ospeda li.era, gl 'infermi che si presentano nell e prime o:re d.ell 'inciderrte. In gen er·e sono ·p assate le 12 or.e ·e·d .a nch e le 24 e più. - In ·questi casi l 'istessa statistica ·del W olff dà una mortalità dal 54 a l 66 % - . La nostra condotta d-0virà a da ttarsi alle condizio·n i anatom-0-patologich e esistenti. N·elle ulcer e duodenali e d iuxtapi.lorich e peirfo,rate 1a rieazione e I 'infezione peritoneale r per un tempo r·elativamente lungo, è lin1itata all'ipocondrio destro, n.ella zona epigastrioa e n·el riesto d·ell 'addome si hanno solo fatti congestizi. Questo r eperto anatomo-patologico, quasi costante, c'indica .la via chirurg ica da segu ir e. Non si dev•e ,a ndare in u·n prim.o mom,entor m etodicamente alla rioerca del punto intestinal1e perfora to , per non diffon·d·erre il.1 processo infiammato,rio al r esto della cavità addominale. . Com·e Ma jnard Smith ha osservato,, con esperim1enti sul cada·v·eir,e , il liquido fuoriuscito da una ·p erforazione iuxtra-pilorica, scorre in basso verso la ·c osidetta fossa r en.ale di dest.r a , descritta da RutheTford Morison, la quale è limitata anteriormen te da lla superficie inferiore del. lobo ·destro d el fegato e da.Ila flessura epatica, posteriormente da lla superficie anteriore rivestita di periton·eo, ·d el r en e destr o e dalla parete addomina le posteriore, lateTal1nen te d,al fia n co e m·e dia lm ente da l duoden o stesso e da l fora me di Winslo'v. Dalla tasca r enale in seguito il liquido scen1

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(2) 'i\roLFF. Deutsch e Zeitschr . p . Cl1 . Bel., 213> ] 929.


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de lungo la p,a:r.ete esterna ,d el colon ascendente fin a raggiungere il b.acino . Quand·o aperto l 'addom.e troviamo ch e la zona ·epigastrica ·e quella d·ell 'ip·ocondrio sinistro non pr·esen tano ·evidenti sintomi di peritonite ·e ssudativa, ma . solo fatti ·CO·ngestizii .dobbiamo . isolarle com pletamente dall 'a·l tra zon,a infetta a m,ezzo ·di com pr,e sse,, senza preo ccuparci di trovare l a sede d.e.l la p eirfo•r azione, .apzi tralasciar.e, per partito preso, qualunque man·ovira in tal senso. Bisogna p['oced er.e su bito alla g,a stro-.entero-stomia cl1·e perciò viene J)raticata in un ambiente asettic·o o poco, settico. t a gastro -,ent~rostomia vien.e ·e seguita m ·oil to r.apid,a m,ente ,d.a 'lln cl1iru1rg·o ·eseircitato, ·l a ;ricer ca d ell 'an sa d el Treitz si e·ffettua sen za .svoJgere per nulla l 'intestin·o: sono 20-30 minuti d 'intervento, ch e in gen.ere è possibiJ.e praticarre co·n an.estesi.a locale. Praticata la gastro-:enterostomia si pratica al la chiusura del V·eritr·e sostituendo una z,a ffo di garrza iodofo,rmiica ,a ventaglio a lle co·m presse c he son·o servite .a,d isol aII»e l '.ipocond-rio destro del iresto dell''addo,m e. Si pro,o ede quindi al secondo te.m po ·dell 'intervento praticando una incision,e curvilinea piuttosto .a mpia sull 'ascellare m e dia sotto· l 'aTco costale. Sollevato il fegato, m ,ano,rr.a ch e si pu ò effettuare in gen·ere con grande facilità, si va .a trov.ave la r·egion·e piloro-duod en.ale ov·e h.a sede .l a p erfoiràzione (unica o multipla) che viene cauterizz.ata ·'e suturiata. A un.a p iù facile r1cerca d·e1 punto perforato sono· in genere ·d i g.uid.a f.atti d 'infiamn1.a·zione ~peritone.ai.e più acoentuati. Si pone un drenag·,g io di gacr-za iodoformica, che n,e} mezzo pu ò portare un grosso tub·o, ·dopo· ave·r meccanicam·ente fatta Ja toilette peritoneal·e ·e praticato un lavaggio a li ' etere. Pro·oedendo con q u·esto m etodo si lfiduce la ·dur.ata dell ' inteTv·~nto, si fa .a m·en o ordinariam.e n te ,della narc·o si, si evi ta la diffusione d el processo petjtoni ti 00. Ho operato .c osì 11 ·c asi n ei qua.Ji la pe·r for.azione era già avvenuta d.a lle 16 .a lle 36 01~e, ~ d 4o avuto 10 g ua-rigioni perfette m. el senso cl1e si è avuto a n che un esito .a distanz,a molto so.ddisfacein te. Si tr.attav.a in tutti d'infern1i sopra i 40 anni, di cui ·u no (un signor.e di Bagnara) con polso frequ entissim·o ed aritmico 1e co1n ·essudato peritoneale già purulento·; .ed un altro .di anni 51 , fattore, in ·cui si avev:ano fatti gr.avi di adinamia cardiaca, ·e nel qual e la perfoirazio ne d atav.a d.a 36 ore. In qu.esto .second·o· caso contribuirono n1olto a·d avere ragione del grave 1

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SEZIONE PRATICA

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stato generale le in1ezioni ·eindo.v.enose di soluzio.n ~ i.pertonica di .clo1ruro di sodio. . Ed .a,desso una p·a rol.a sull.a tecnica .a doperata i)er la gastro-enterostomia. Mi son servito com.e d.a tempo u so praticare n·e lla chirurgia gastrica ordiin aria di un 'ansa molto corta, calcolando c h e il tr.atto ,a frer·ente di essa corrispond.a alla distan za fra angolo· duo·d eno-digiunal·e e il punto più .declive d.ell.a ,curva. L 'ansa così avrà una lUJn.g·h ezza dai 5 ai 14 centimetri secondo il gra·do di dilatazion·e gastrica in modo ·ch e il tratto· affeirente r,e sta superiore, m.entre q·uello ·e·ftie:r:ente è inferiore. · Ho· sempre con servato all'ansa la sua mor.m ale direzi·On·e obl~qua v.erso sinistr.a, cioè in sen so .antiperistaltico, ·e l'o·sservazione clinica ed II co,n tro1lo r.a.diologioo mi hamno dimos.t r.ato che il circolo gastr o.-digiuna le ·si .c o·mpie. benissimo con I ',ari.s a ·disposta in sen so antiperistaltico. Qu·e sto mi0 crite•r io conco,r d.a con l,e vedute del Majo, d~l Bier e d·el Pauchet i quali insi ston·o s.ull 'uso ·di anse cortissim,e in posizio1n e antip·eristaltica ch e chiaman,o· posizion e giusta. La p lica gastrica d·e v'esser.e soelta in modo chè riposto 11·0 stom,a co n ·el v,ent:re, l 'iin cisione d ella parete gastri ca ~ risulti ·p arallela a ll 'asse dell'an·sa .anastomotica. Utilizzando la prim.a. porziom,e d,el digiun.o c h e è diretta verso sinistra, occor:r:e soeglieT e la p lica g.astrica secondo un rag·gio c h e ·d all 'angolo ,du od,e no-dig iuna l.e si porti .a sinistr.a in basso, poichè l 'intestino fissato al-lo stomaèo come organ o più picco lo sarà ,cost1~etto· .a seguirlo .assumendo ui1a dispo-· sizjon.e stre ttan1ente conn,e ssa .a lla direzion.e secondo cui è stata soe.lta I.a plica g.a strica. Niente enterostati per non traum.atizz,are e favorire l 'uloera peptica. Conie ,da sei .anni pratico· abit·u aln1ente nie lla g.a stro-en terosto•m ia semplioe, o quale secon·do tempo della r.e&ezio.n,e g·.a strica, faccio l ',e nterostasi con quattro pun ti di seta, due sullo ston1.aco e due sul! 'intestino, ch·e v·e ngono· manten·u ti tesi ·dall'assist ente, po·s ti alla distanza I 'uno da.Jl'.a ltro di 10 ·centimetri circa in modo d.a con1pren·dere fra ·essi la ta&ca anastomoiica. In tal m .a nier:a h o r idotto ·d i molto i disturbi .g astrici operatori ·e in1n1 e·diati 'd ovuti a stupore dei tessuti compressi, e qu·~lli tardivi per Ja formazion·e dell 'ulcera peptica. Di questo argon1ento p.arlerò in un prossimo mio lavoro. 1

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RIASSUNTO. L 'A. espon e i risultati clinici n1olto· incoraggia11,ti avuti nel trattamento ·d·elle ulcer e duodenali ed iuxtapiloriche perforate con un pro-


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IL POLICLINICO

cedin1ento chirurgico basato su un ·dato anatomo-p.a tologico oostante, la circoscrizione del processo peritonitico per un periodo· di temp·o piuttosto lungo .a ll 'ipooondrio destro e I.a diffusione dell 'essudato v.e rso la tasca r enale ·destra e la parete esterna del colon. Praticata la gastroenterostomia posteriore transmesocolica, tralascian·do per partito preso qualunqu.e manovra per rintracciar.e la perfor.azione per non diffondere il p>tooesso i·nf·ettivo, con un'incisi001e ampia curvilinea sull'ascellare media sotto I '.arcata oostale, si ha una breccia che permette con gran·de fa cilità il trattan1ento dell'ulcera ~cauterizz.azione e sutura) ·e d un conveniente drenaggio.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ISTITUTO DIAGNOSTICO DI REGGIO CALABRIA

Un caso di kala-azar guarito con la splenectomia .

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per il dott. P.

TIMPANO.

Il caso in esame venne alla mia osservazione il 14 maggio 1928. Si tratta di un bambino di 5 anni: Q. Diego, da Vito Inferiore (Reggio Calabria). Il padre morì nel 1928 per tubercolosi polmonare; la madre è vivente e trova~i in buone condizioni d1 salwte; ha un fratello ed una so~e.Jla ch e · godono· pure buona salute. Racconta la madre che da circa due mesi i~ bambino aveva cominciato a deperire, a perdere il colorito e la forza e ad essere febbricitante . Venne curato per malaria senza alcun contag~o. E. O. Costituzione scheletrica e muscolare deficiente, pannicolo adiposo scarso, cute e mucose visibili molto· pallide. Capo: nulla , di notevole. Collo eviden;ti pulsazioni n elle reg~o11i carotidee . Alcun~ piccoli gangli di consistenza duro elastica, indolenti, nelle regioni latero-cervicali. ApJJarato respiratorio: segni di catarro bronchiale. Apparato circolatorio: cuore nei limiti, leggero soffio, alla punta. Milza: molto ingranditai Il limite inferiore arriva tre dita al di sotto della linea ombel'.cale trasversa. È lisc~a, di co11sistenza duro-elastica, a margini arrotondati . Fegato : deborda di qualche dito dall'arco costale. Esame delle urine: nulla di notevole. 1

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Ricerca dei parassiti della malaria nel sang~e p eriferico: negati"ta. Esame del sangue: globuli rossi: 2.660.000;

bianchi : 5.400; emoglobina 40 %. Formula leucocitaria: polinucleati neutrofili 38 %, mononucleati 6 %, linfociti 49 %, mielociti 1 %. Esa1ne del succo splenico: numerose leishmanie: J11olle endocell1Jlari ed altre libere. Visto ch e si trattava di leishmanios i interna, prescrissi le iniez!o,n i antimoniali Zambeletti per via muscolare.

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Il bambino non se n 'è giovato e la madre lo riportò dopo circa tre mesi. Le condizioni gener ali sembra vano pegg"iorate. Consigliai · una cura an·Vrnoniale endoveno.sa. Il prof. Cannata ebbe anche occasione di vederlo e suggerì le iniezioni di tartrato cli sodio e antimonio. Ma con tutto ciò non si ebbero risultati soddisfacenti. Bisogna agg!.u ngere che le cure non ven11ero regolarmente eseguite. · Lo rividi nell 'ottobre dello stesso anno: perdurava l'anemia, ~l decadimento della nutrizio11e , il tumore di milza e la febbre . Finalmente la madre si decise a ricoverarlo nell 'Ospedale Civile di Reggio Cal., dove fu ammesso il 3-XIl-1928 e dove venne ripresa la cura delle iniezioni antimoniali. Uscì 11 12-V-1929 in condizioni pressochè invariate. Fu fatto r5entrare il 30-I-1930, e finalmente il 4-II-1930 it direttore dell 'Ospedale e chirurgo primario prof. Caracciolo, visto il caso g:_rave e visto che era inut!.le continuare 1a. cura medica, si decise di operarlo di splenectomia. L 'operazio·n e, perfettamente eseguita, ebbe esito felicissimo. Il decorso operatorio fu ottimo e la febbre scomparve irt breve tempo. Ciò che meravigliò lq stesso operatore, i sanitari del1'0spedale e la famiglia del piccolo infermo, f11 appunto il migliora111ento generale verificatosi in n1odo r apido e progressivo. Io lo rividi due inesi dopo: si presentava ben sviluppato, ben nulrito e colori·to .. ' 'enne dimesso il 12-IV-1930.

Questo caso ci costring·e a fermare brevemente l'attenzione sul modo di comportarsi della milza durante il decorso della leishmaniosi e sulla possibilità della cura ·chirurgica di questa malattia. Si sa ch e la leishmaniosi interna è un 'infezione generale. I parassitì si trovano sia nella milza che ne~ fegato, ~el midollo osseo, nelle ghian.d ole linfatiche, nel pancreas, nel rene, n·el timo, nei testicoli, nei muscoli, nel sangue circolante ecc. Ma il maggior numero si trova nella rr1ilza, nel fegato e nel midollo os~ seo. Sopratutto nella milza, che s'ingrandisce più o meno notevolmente, per cui la malattia venne chiamata da a~cuni splenomegalia tropicale febbril e e da altri anemia splenica dei bambini. La milza s' ingrandisce per la sua struttura .a natomica . e funzionale. Infatti è molto ricca .d i tessuto linfatico e di vasi, possiede un importante apparato reticolo-endoteliaTe ·e possie de pure d el tessuto mesenchimale capace, in ·determinate circostanze, di attività mielo-poietica. Nella milza i parassiti si trovano dentro le cellule mononucle.a te di qualsiasi grandezza, nell'endotelio degli spazi venosi, nell'endotelio vascolare e nelle ganghe , e si trovano in tutte le fasi di sviluppo. Dunque la mik.a non è solo l'organo che ospita il mag, gior numero di leishmanie, ma è pure l 'ambiente più a·d atto al loro sviluppo, ed il focolaio dove i p>ro·ducono n1olte tossine, me1i-

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XXXVII' N UM. 4 7]

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SEZIONE PRATICA

tre essa stessa n e subisoe le più importanti alterazioni. Negli altri organi, come rene, pancreas, vasi, muscoli, testicoli, timo, ecc., i parassiti non provocan o, in g·e11erale, lesioni apprezzabili . N~l fegato le lesioni ch e spessq vengono osservate sono dovute a cellule infette provenienti d.alla milza (Marchand e Ledingl1an). Vero è ch·e non se.mpre il tumore di milza è in rapporto con la gravità ,d,ell 'infezione (Di Cristina, Dionisi), e che si conosce qualche caso in cui all'autopsia non si è riscontrato tumore splenico e n emm•eno si sono riscontrati parassiti in quest 'organ o, n1entre si sono riscontr.ati in a ltri erg.a ni: esofago, intestino (Dionisi). Ma questi son casi rarissimi e la loro pa toge11esi e la sp·eciale localizzazione dei parassiti possono trovare altre spieg.a zioni. La regola è çh e la milza aumenta presto di volume ·e d assume proporzioni più o m eno notevoli nel d·e corso della malattia. Quando qu·est 'organo, a causa dell'invasione delle leishmanie e delle conseguenti profond·e alterazioni, perde il suo potere protettivo e si trasforma, anzi, in un vero e proprio focolaio d 'infezione e d 'intossicazione, resistente alle cure specifiche e a tutte le reazioni di difesa dell 'organlsn10, l 'estirpazione può determinare la guarì .. gione. C·osi l'estirpazione ·della milza può d eterminare la guarigione in casi di emofilia, perchè si ammette èhe n.ella milza avvenga una distruzione grande di piastrine, necessarie alla coagulazione del san gue; può determin.a re la guarigione in casi di morbo ·di Banti, perch è si pensa ch e le gravi a lt·erazioni della milza danno luogo ~ tossine, ch e trasportate nel fegato, cau sano processi di en.d oflebite cronica e di cirro i. P er ragioni analoghe si è pr.a ticata l 'estirpazione della milz.a nella leu cemia mieloide, perchè si è pensato di distruggere ogni attività mielopoietica. In qu.e sta malattia, però, la cura chirurgica non ha .dato i risultat~ che si speravano. Ritornan·do a.I nostro caso, la splenectomia h.a salv.a to il piccolo pazi.e nte ·e gli ha con sentito il pronto rifiorire della salute. Ma da questo caso fortunato d·obbi.amo d edurre ch e la cura chirurgica della leishmaniosi interna sia sempre da tentare? Evidentemente no. E non solo perchè l 'atto operativo è per sè stesso grave, m.a anche perchè contro kl lei hmaniosi· interna possediamo oggi dei prep.a rati ch emioterapici di sicura efficacia. Nei casi in cui la malattia si dimostra ribelle a lle cure e lo stato di cach essia ten·de ad aggravarsi e non ·e sistono complic·a nze che controindicano l 'intervento, allora conviene r.i.correre alla splenecto111ia.

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RIASSUNTO.

La spl enectomia in un caso di leishmaniosi interna ribelle alle cure m·e dich·e suggerisce all 'A. alcune consideraioni sulla possibilità della cura chirurgica di detta infezione. 1

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Diagnostica delle malattie parassitarie Pirefuàone del Prof. VITTORIO ASCOLI Di.rettore della, R. Oliniica. MecLiea di Roma.. Un volnme nell'18AID1pio f orm.a.to deLla nostra Colla,n a. .Mtaln;u·alii del • Pol.iolindoo •, dd paig. XIl-262, sta~&lto !'D 00.rta &emi«> atin.a.ta oon 18 taivole nel testo e 91 figroire inr.eTcalate. più 2 tavole a oolori fu.o.I'li testo. Preuo L. 33. Per i nostri a 1bbooiati eole L. 2 9, 7 5 in porto. franoo.

Inviare Vaglia Poete.le all'editore LUIGI POZZI Ufficio POBtale Sucoursa,le diciotto (18) - ROMA.


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1712

IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Nuovi studi sull'epilessia. . (A.

BAuno1N e · H.

ScHAEFFER.

n. 40 , 1930).

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Gli. ,a~t6ri fanno una rassegna d egli studi com·piu~i n .el 1930 sull.a p.atogen.e si delJ.r. <Jrisi con~u.J.s1v·e .e d ell 'epilessia. Ricor·dano eh.e W. G. Le1111ox .e i suoi col l~boratori .in ~m~ri ca hanno fatte importanti ricer ch e biochimiche sulle variazioni umora li ~egl.i epilettici venendo alle seguenti conclus1on1: I) L 'az.ot.o ~ot~l.e no:11 proteico, l ' urea, g li amino-acidi, l ac1.do urico e la cr eatinina hanno dato ciEre che oscillano nei limiti n·ormali. .2) Non v '·è alcun'alterazione d el tasso glice mico e non v "è .a lcun.a r elazione diretta tra I~ g licemia e le · crisi. Durante le convul sioni s1 osserv.a talv.olta iperglicemia , dovuta .a l fatto ?h e l'org~nismo mobilizza le riserve di' g lucos10 p er alimentar e le contrazioni muscol.ar i. Il. tasso · ·di glucosio nel liquido cefalo-rachidi.an o ·è s empre normale . N-e gli epilettici non esiste alcun ·disturbo de~ metabolis:.o.o d ei carboidr.ati che .possa spiegar e le crisi. , ,3) Nell.a g~ande maggioranza d·egli .epil ettic j e e una spiccata te.n.denza all'alcalosi. La fi~rina d el san g u·e è superiore d el 10 % alla misura normale. 6) La cloruremia ed il tasso di cloruri n·el liquor sono normali. F elsen in .analoghe ricercl1 e l1a ottenuto risultati ch e conferm.a no quelli di Lennox . Anch e -e gli dopo .Ja crisi ha constatato una lieve g licemia in rapporto al consumo .di o-luco·sio legat~ a ll e contrazioni musc olari. Egli bha trovato inoltre che la calcemia è normale e che dopo qualch e ·o ra ·dalla crisi si riscontra una tipica leu cocitosi con linfocitosi spieO'abile solo . co? una concentr~zione d el sangu~. Le fun z1on1 r enale, cardiaca e .gastrointestinale "°:o? presentan? nulla di atipico. La sen sibillta alle protein e, saggiate mediante le cutireaz ioni di 56 campioni di proteine d 'ori O'ine alimentare e batterica, è . risultata n egativa. Cl isten_ia n·e rvoso. .autonomo .alle prove far m acologiche ha ·di.mostrato una certa instabilità. Lennox e 1Cobb hanno m esso in rilievo alcune condizioni che . favoriscono gli accessi: 1) l 'acidosi inibisce le crisi , n1entre l 'alcalosi le p r ovoca. L 'acidosi si può ottenere con il dig iuno , la dieta cetogenica, l'ingestione .di sali acid-i, la r e p1razione in un .a1nbiente ricco di an jdride carbonic.a; 2) l'a umento d ella ten ione ·d ell'ossigeno nei tessuti ha e ffetti inibitori e la ua din1inuzione un· risultato in' 'er o; 3) l 'edema cerebrale provoca le crisi n1entre I.a di idratazione le riduce. ' 1

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Paris Médicdl

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XXXVII, Nu~. 47]

.A qu~s t ' 1:1lLin10 . rig·ua rdo bisogna ricordare gli . s~udi di ~ay il q1:1ale ritiei1e che .gli epilettici presentino un idrocefalo esterno ossia un a9c~mulo. di liquidi negli spazi ~ottoa­ r~cn.oide1 a livello -d ella corteccia. Consta.ta.z1on1 analoghe furono fatte da EJsberg, Dandy, St:rrecker, P.ancost ·e Winklmann. Anche Ip.poc~a~e aveva affermato ch e i cervelli degli epil.~tt1c1 sono straordin.a ri.amente umi,di. Qu,esto i.droce falo esterno può constatarsi ne l corso degli interv-er~:ti chirurgie~ o .alle autopsie, ed a~cl1e con l ·e ncefal ografia. Secondo Fay qu·esto accumulo di liquido dipendere·b be da ·un'occlusione più o meno completa delJ.e vie di deflusso a livello d ell a volta cranica, n el quale m eccanismo avrebbero un.a funzion·e importante le gr.anulazioni di Pacchio~i .. L'.e.p itelio idi qu-e ste 'g ranulazioni sa1·ebbe irritato da lla presenza di sano-ue negli spazi sottoaracnoidei, ·donde la lo~o . obli ter.~zione . ed . a~rofi..a . Un'emorragia sottoaracD:oidea di or1g1n-e os tetrica, traumatica, infettiva, ecc. avrebb.e com e -e ffetto lontano l 'occlusione 1del·J.e vie di drenaggio e quindi l'idrocefalo , .. Qu.~sto, . . . .a su,a volta ' ·eserciteriebb-e un a z1on·e irr1tat1va sulla corteccia di cui a lungo and.aTe potrebb.e ·determinar.e anche l'atrofia . P artendo da questo punto di vista IE'ay propone di c urare g li epilettici cercan.do di ridurre l 'idrooe falo ·esterno mediante la disidratazione. Le iniezioni di soluzioni ipertoniche cd i. pur.g~nti. salini non c.orrispondono. Migliori r1s11ltat1 s1 ottengono riducendo la ino-es tjone di liqui1di. Qu·e sta riduzione rde~e esser~ spinta quan·t o più è possibile. Al m assimo si dovirebb.ero. conce,deTie all 'epilettico 600 eme. di .a cqua a l giiorno. Fay propone di cominciare la cura somrr1inistrando non più di 350-400 cn1c. di acqua, cal colando in tale quantità l 'acqua conte nuta n egli .alin1enti. Il mal.ato .a l pri11ci1)io soffre molto la sete, ma dopo una ·dozzina di giorn~ sc?mpa~e ogni sensazione p~nosa . Si ha oliguria ma senza alcuna alterazione d ella funzion.e renale . Pra.ticando questa cura Fay ha ottenuto notev-0li effetti, specie' per que'l che rig uarda l e g randi crisi; per il piccolo male il successo è m eno marcato. La più lunga e più diffusa esperienza dirà quale si.a . effettiv.a mente il valor·e di questo me todo di cura. È quin1di. consialiabile applicarlo su vasta ·scala, specie nell~ form e ribelli a~li altri rimedi. DR. 1

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L'encefalite ricorrenziale. ( LEVADITI, ANDERSON, SELBIE, S c HoEN.

Brill. de

l'Ace. d e Méd., n. 24, 1930). '

L~ Spi.rC?ch_eta. Dutc:nrii, n·e lla maggior 1)arte d ~gl1 animali, poco importa la pecie e la viQ

di sommini trazion e d el virus, produce una vera encefalopatia ch e g li AA . b a nno d enom in ato en ce falite ricorrenzia1 e . •

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Qua lunque sia la via .di introduzione (m uscolare o intracerebrale) la en cefalite ricorrenziale si traduce con d elle alterazioni nevrassi ch·e , ch e interessa.n o insieme l e meningi , ]a sostanz~ grigia e bianca d ello e n cefalo, i vasi de lla corticalità e d el mesen cefalo. Due proce&si a ssociati caratterizzano qu,e sta encefalite, l'uno parenchimale, ] '.altro va.scolare. P er il primo abbiamo foco1a i isolati ·d i en cefalite do-. vuti a infiltrazione d el tessuto fond.a mentale per ·opera di monociti, e specialmente per opera di cellule plasmatich e . Più importanti ancora sono le Jesioni vascolari e perivascolari. I vasi , sopratutto le ven e, so·n o circon.date da manicotti il cui sviluppo super.a queJ.lo eh.e si trova in qual siasi altra e n cefalopatia: fjno a 12-20 strati cellu .. losi. Dell e fig ure ·d i cariocinesi fann o ammettere ch e una parte di qu·e sti manicotti p erivascola ri d erivin o d.al la p ullulazio n e in sito di elem enti linfocitari e plasmacellulari . Ol tre alla periv.ascolarite esi t e una endoarterite e end ofl ebite. · Oltre a queste a lteraz ioni di en cefalite e pe .. rivascolarite si .sono rjl evate dell e lesioni n ella sostan·za grigi a d ella cortecci.a : ·l e cellule nervo e presentano a cr omatosi , cromatolisi , e qu.alch e volta uno st at o vacuolare d el citoplasma. Ne risulta ch e la 1ocalizzaziope en cefali ca del virus ricorren ziale offre J)iÙ d i una analog ia co.n qu.elle ch e caratterizzano l ' invasione dell' en c efalo umano per opera d1e] virus sifilitico n eurotro,p o. Studiando il .decor o d elle alterazion i en oefali ch e, gli AA. con cludono ch e queste si iniziano assai precocen1ente, si aggr.avano· lent.an1 ente, ma prog r e ivan1ente, in seguito e non offrono al cuna ma:çcaia tendenza a lla g uari. g10.n ,e. L'en cefalite ricorren zial e, pur.e essendo cer. tamente dovuta a l virus d ella ricorrente, può esistere in un momen to in cui il germe intracer ebrale ha cessat o di e sere virulento. D 'altra lJarte i] viru l)UÒ veO'etare n el cer vello colpito da en cefalite r icorr enz ia]e en za rivestire là form.a spiri11are . · Vi sono però d·ell e constatazioni ch e dimostrano che il v irus ricorren zìale, ab itu.a lmente a llo tato ultramicroscopico, o infravisibil e n eì 11evrasse virul ento d egl i anin1ali imn1unizzati, ]) UÒ, in certe condizioni , terminare il , u o ciclo e\rolutivo e g iunger e all a forma . . pi rillare. 1

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T ONELLI.

Le nozioni attuali sulla circolazione del liquido cefalo-rachidiano e loro appli· cazioni terapeutiche. (ST ECK. .

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SEZIONE PRATICA

R ev . Méd. d e la Suis . R om., 11 . 6, 1930)

JJ liquor circola lentamente n ell a segu ente dir ez ione : V'entri coli ].ater ali , foran1 e d i Monroe, 3° ventricolo, acqu ed otto d el Silv io , 4°

1713

v-entricolo, fori d,el Luschka e l\fagen.die, grande fo ssa c ereb ello-midollar e (ci st erna), grandi lag l1i d ella base, spazi sòtto aracnoidieni d ella cortical.ità e spazi p erimidollari. La r esp irazione attiva ·questa corrente. Il liquido si riassorbe a livello d·e lle g ra nulazioni di Pacchi-0ni, e n elle g u.ain.e linfatich e d ei tronchi nervosi . Questa teoria di P.andy è gius Li fic.ata da dati patologi ci, m ·e ntr·e quelle di Mon.a hO\iV d ella c·o rrente transcerebrale non è prova.t a . Clinicament·e la turbata circolazione d el liquido si -pu ò ricercare con· la misurazione d ella ·pressione a malato coricato e t ranquillo. La. pression·e normale è tra 10 e 20 eme. di a cqua. Le pressioni basse (- 10) si h anno n elJ'1en cef.alite, c.a·tatonia , m elancolia, tumefazion ~ ( ?) acuta ·del cervello, traumi cranio-cerebrali , e g iustificano una cur.a con ini ezioni intr.avenose ·d 'acqua dis tillata. Le p r essioni elev.a te si hanno n elle m eningi.t i infettive, tum·o ri, m ening iti sierose traum a tich e, tossi ch·e, epiles ia , di,rer s·e psi cosi e si possono trattar.e con le p unture lombari o s.0 tto-occipi1tali o con ini ezioni ien·dovenose di soluziopi iperto·n ich-e d i g lucosio. Il co effici·ente rachidia no ·d i Ayala (pression e terminale, volume d el liquido prel evato , p r es ione inizial1e) ch e i trova alto n elle m ening iti sierose e ba sso n ei tumòri c i d à .d elle indicazioni s ulla qua nti tà d·el liquido. presen te. Il prelevam·e nto di g r.a ndi qu.a ntità di liq11 i·d o è fa cilitato ·dalla ·insufflazione ·d i aria; 1'e ff.~.tto disintossicante .d ella sottrazione d el liqu or prova ch e es ... o l1a una funzione a n ch e e cr etoria . Si è tentata la terapia con irriezioni di medic ina li nella corrente d el liquor. · Si d eve ricordare ch e i color.anti iniettati per puntur.a lombar e o sotto-occipital e si spandono in tutto il sistema ventricol.are (supeT fi r.e interri::. .d el cerv.ello) ma non r ag·giungono la convessità degli emisferi cer ebra li , e il colorant e penetra · as$ai poco in profondità. Questa terapia può quindi esser e utilizzata quasi solo per le di ver se m ening iti infettive. La lobelina, caffein.a e cardiazol possono ragg iunger.e i centri s uperficia li d el ·pavin1ento d el 4 11 ventrico1o. Le iniezioni color anti n el si stema vascola re ba permie sso a Goldn1 ann di stabilire la nozione d ella barriera emato-encefalica: il coloTe tin ge tutti g li org·ani . a lvo il tessuto cereb ra l ~. f.olora solo i p less i, l e n1eningi e le g uaine })eri vascola ri. Wal ter h a èr eato un metodo clinico per sta~ bilire la p ermeabi lità con un ·dosaO'gio del bromuro n el sier o e nel liquido c. r. : n orn1aln11ente l a con centrazion e d el bromuro n el ~i e ­ r o è circa tre ' 'olte J)ÌÙ forte ch e nel l iq11ido. Noi troviamo un aumento d ella pern1eabili tA (P. Q. m eno di 2,9) n egli stati infia nt1n a tori d ell e meningi , meningit e, parali i genera] i tabe, d eliri tossici e infettivi , e cc. Trova .. i in1

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lL . POLICLINI CO

vece una d.i minuzione di p ern1eabilità (P. Q. _più di 3,3) n e l 70 % de ll e schizofrenie e negli :stati post-encefalitici . L'ufficio d el liquor si può così riasst1mere: ·1) tampone meccanico, cuscino ·d '.acqu.a per il ..cervello; 2) compen so dei cambiam·e nti d el volum,e intracranico e dei cambiamenti osrnoti~i ; a) liquido escretorio del oerv.e llo. L. TONELLI .

XXXVII' X UM. 4: 7]

Sulla Ines dell'o1·gano dell'udito.

La ·l ues congenita dà i suoi sintomi dal sesto a:rino di vita sino a l terminé d eilla cresoenza : s1 può .prov·o~re .anche i:iistagmo da aspirazio'.Ille e com·p ress1one del timpano intatto, ma è r.aro . La cura è a base di mercurio e di salvarsan .a . picool.e dosi (n1on o ltre 0,45) : I 'a.n.amnesi accurata sa·p rà dirci se dorbbia·m o r:ealmente mettere in ir.a,,ppoir to con la lues tutti qu,esti sintomi ·c he, in sè, no·n sono caratteristici d:e'l•lia ~1nfiezione. . · V. SERRA.

(GuTTICH. Munch. M e,d. Woch. , n. 29, 1930).

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE.

L 'A. ricord.a ch e la lues d ell 'apparato uditivo n on è ra ra come si crede (18% secondo Ale xander , 50% secondo Lun·d) : n el 40% .dei tabetic i e n el 30% d·ei paralitici essa è presente. Eccezionalme nte poss ono tro,v arsi fen orr1eni p1r ima·ri (uloefl'e) sul ·dotto uditivo e sul timpano; anche l 'otite m ,edia è stata de scritta , m a è rara: ~ pen si del irieslo c l1e affezioni di o.r g.an.i .a diaoen·ti (naso, fauci) possono ,e sser e J.a causa .di un 'infiammazion e aspecifi ca ·d ell 'or.ecchio. Nul'l a di ·p reci so co1n o6ciamo sul quadro a.n atomo-pato.Jogico1. M.a i·l liqu,o r m os.tr:a quasi sempve in quesiti malati una pleiocito8i e un aumein to d·el1l 'albumina ch e ci fan.n o pen sa.re ad una mooi:n.g ite come causa de i fenomeni au.ricola.ri ~ i1n seguito a lla n1'eningite è probabile infatti che si a hbia un ed·em a de l n ervo a custico, un ':i:nfiltr.aziòn·e d eil·le su e ·p afleti e·d i.n fin,e ·l a d istruzione del cilin·dra,s se : indi 1l'infi~mmazio1n e· i•n .v.a·de il labirinto e d ecoo l 'aum ento deil connettivo e l'ossificazio·n ·e d el labirinto oon atri0fi1a 1deil n ie rvo. Nelil1e fonÌn·e t eTziarie si tratta, più di un 'art eri te d ell 'uditJiva inte.rn.a, ch e è stretta e decorre 1p e·r un tratto isolata, com~e .e.n doarteri.a. Nella s~fil~1de conigenita la patog·en.esi è poco . chia·r a ·e c 'iè ohi ammette ·e chi .n,e ga la partec i pazi·o nie del sisten1a 11ervo·&o. Le •lesioni, sia d el tratto cocl eare ch e del Vrestibo.1.are, possono com parirre priecocem en te, qua.nido ill siero è ancorai negativo, ·da 3 ·s ettim .a.n .e .a 6 m ·esi ·d o1po :l ' in,fezio'n'e , e ono i ndic i d i U·na particola:ne g ravità ·di queste. , N e11.e rioer che ch e si fanno però in questo primo s ta1di10 va tenuto con to dell 'ag itazione psichica d·ell 'infermo ch e si sa, da poco tempo', ma·l ator, e rq ui·n<li può dare risp·o ste a·n che eJ~1~a te .al·l1e n ostr.e dro1 m .a·n d e: è a·d og·.n i modo abbastanza frequente a tro,rar"'i la diminuzio n e de lil a trasmissione ossea. I ·d istu irbi d e l vestibolare originano in gen erie le·ntam·ente, e d h.a.n·n o d ecor so cronico: quello ch e c ' in.ter essa è il .nota1~ una diminuzione del1l 'eccitabi·lità, per cui i malati più difficiln1e nte sono colti da vertigine. ei casi ·di media gravità la reazione rotatoria è d an·n eggiata e ... i con.serva quella calorica; ·n elle form.e più gravi tutte le r eazio1n i cocleari e ' 'estibolari sono pente.

Ascessi polmonari, studio clinico con particolare riguardo alla cu1·a conservativa. (SPECTO•R. Jourrt. o/ the A7ner. Med. Assoc.,

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13 settembre

1930) ~

Qu·e sto s tudio fu fatto su 35 casi di ascessi polmon·ari n·o n tuber colari. Nella più vecchia l etteratura sull 'argom.ento è m essa in evidenza I.a P?lmonite co1111e cau sa notevoln1ente frequente d·1 asoesso poln1on ar e (46 % n ei casi di Murphy), m entre solo i1el 1912 il Richar.dson mise fra ·le cause anch e g li intenrenti sulle vie respitatorie .alte, e sp eci.almente la tonsillecto·mi.a sotto anestesia ge11erale. Secondo Lock,vood (1923) gli as9ess i polmonari freguono rar.amente una polmonite lobare, si hanno ·p iù speis so dopo 1b roncopqlmonite e le operazioni sulle vie r·e spiratori·e a lte vanno a cq·uistand·o importanza sempre maggioTe con1e causa di questi a scessi. Le teorie ch 1e domin.ano n.e ll.a patogenesi sono due : quella b·r on·c o·g ena o dell'aspirazione e quella embolica. Alcuni vogliono a soci.are le due teorie ch1e si completano a vice.u da. Esist·ono poi ascessi ·p olmon.ari da propagazione diretta· di processi sup·p urativi attr.a v·e rso· il diafran1m .a, c0m-e pu·:rre asoessi polm.o n.a ri ch e seguon_o. ferite del torace -e d eg·li organi en·d·otorac101. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato c h·e .a bolen·do J.a tosse ·d ura nte I.a narcosi .o au m entandola do,p o si fa tendere l'ascesso polm on.a re verso la cr onicità. Gli ascessi polmonari po·sso:n o originare dal bronco (a cessi bronc hi.ettasici) o essere extrab·r onchi.ali; possono ancl1e seguire la disgr.egazione di u11 tumore polmonare. Gli ascessi possono essere a cuti o cr onici, unici o i11ultip.Ji , unilaterali o bilaterali, e situati in qualunqu,e parte d·e l tessuto p olmon.are. La localizzazi on e più fre qu.e nte è al lobo inferiore. I sintomi sono numero.s i: sen so di freddo , dolori toracici, tosse ecca paro sistica seguìta d.a espettorazione abbondante, polso frequeJ?.te, fe bbre s uppura tiva, leu cocitosi. Nelle forn1 e c ronich e si possono avere ]e dita a bacch etta di tamburo. L 'e pettorato può avere odore a culo }}en etran te o non averne a ffa tto e ra ra m e nte cont~ene fibre ei asticl1e. L 'esan1e fi ico d el torace può dare scarsissin1i se1

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SEZIONE PRATICA

gni , 00 m1e .a vvien.e n ,e gli .aisoessi ~l,ari ·e par.a.il.ari, o molti (rantoli, ~en·omeni cavitari). Si possono associare bronchiettasie, empiema, embolia .ed ascessi ceriebrali. La diagnosi è spesso diffici1e; ·div•e nta facilissima dopo ch·e l 'a'SG.eSSO si è ;rotto. Gli ascessi ni:ultipli per lo più sono un repertò .di autopsia. La rradiologia è di validissimo aiuto nella diagnosi. La 1p:rogno·s i dipe.n de .d,a lla causa, dal tipo, dalla localizzazionie e ·dalla durata dell 'ascesso. Di pro'g n.o si 'buo n:a sono gli ascessi da inalazione ,d i co'r pi 1e stranei; gli ascessi solitari son·o m·eno gravi d·ei multipil i, gli acuti. m ·eno, gravi 1d ei croni1ci . · p,e r la cuTa, anche ·o ggi è diffusa I 'idea che la ohiru:çgia d·e bba prevale·r,e sulla mediciin a e ].a terapia puram.e nte .m ·eidioa ha pochi segu.aç.i. Colla t·erap ia m,e:dica Sauerb·r u·c h e Lenhartz dàn.n o mortalità del 60 % ·e Lord anche del 75 %. Da p1oco tempo eh~ dopo i lavo.ri ,d i Pr·itch.a rd .e di Miller -Lamb ert, là tenden z.a ,a·l le cure mediche. . Essi s-eguono qu·e ste no·rn1e ch e sono anche quelle segui:te dall 'A. : ;i poso in l~tto ne~ p e11.odo a·cuto ,d,ell.a m.a~,att1a; d-renagg10 m ed1a.n.te la posizione speciale per ·par·e cchi giorni ·e alim·entaz.io,n e abbondante. Se in qualche giorno non c'è mig lioramento e l'ascesso è profo,n do si fa il .p neu.m otaraoe e si ricorre a una terapi~ . chirurgica tp iù aggressiva se anch e cosi ·n on s·1 11anno risul1tati. M.a ad i ntervento chiru.r gico q tJtesti ,a utori ·r ioorsero, 'U!Ila volta s·o.I.a. In qu.a1che caso fu fatta la broncoscopi.a, la trasfusioJ?.e e si ,d iede l'arsfen.e min.a, m .a lo Spector non ha trovato in qu,e ste ultin1e p1ratich e ·n essuna utilità . In .alouni casi può e sser.e n ec essarie un riJ) OSO prolungato. L 'A. ha ottenuto còl t:r.attan'l:ento medico la guarigion·e e il miglioramento nel 54 % 1dei casi e la mort·e nel 46 %· Egli concl,u d·e ·d ioendo ch e poichè .il a mortalità 0011.a cur.a chiru:rgica a·ppa.r e più alta , l'ascesso polm9nare runico e in perio do acuto dev·e subir,e trattamento m e.dico ,e ch e alla teTapia cl1irurgica si d·eve ri,c orr ere solo dopo insu ccesso d'ella cur.a me dica· n ei casi di ascesso non b en ·drenato, n e.g li ascessi cronici e in quelli multipli limitati a·d un solo lobo in cui si p1otr à fare una cura chirurgica r.a,d ical·e. Gli a.scessi bilaterali presentano particolare virul enza e per lo più esitoinfausto. R. LusENA.

de di attualità il pr<;>blema dell '-e ffetto· del pneumotorace sul tessuto poln1onare sano. I primi che si occupar.ano di questo problen1a ebbero risultati un po' contr{l.dditori: n ei casi non complicati d.a .versan1ento alcuni han:no 1trovato fibrosi e·d obliterazion·e degli alveoli, m,entre .altri non trovarono modifi cazioni apprezzabili n·emm·e no ·d opo lunga applicazione del pneumotorace. Nei casi con versamento si sono notate modificazioni marcate del \t essuto sano e precisamente in primo luogo fibrosi e in qualche caso anche. obliterazione d·e.gli alveoli e modificazioni dell 'epitelio. L 'A. ha notato che nei casi senza versamento non si. aveva ·u n ispessimento apprezzabile d.ella pleur.a ad "eccezione d·ei punti ch e sovrastavano .u n focolaio tub·ercolar·e e . nel tessuto polmon.a re sano si aveva lieve mo·dificazione circolatoria senza importanza pratica ed enfisema, il ch e in.dica che , finito il tr.attamen:to, il polmo·n ·e nella sua porzione · sana riprendeva a funzion.are normalm1ente o qu.asi. Ne,i casi in cui si aveva versamento la fibro·si con secutiva cost~tui va un ostacolo all 'esp·a nsion.e del polmone a cura finita. Negli ultimi :vent ',anni si fecero sull' argomento studi sul circolo polmonare e rioer ch e radiolo.g·ich.e ·e anatomic-h .e. Per qua11to rig u ard.a la circolazione sanguigna scarso valore hanno g li .esperimen,t i fatti studi.a ndo la velocità di circolazione nei, polmoni per saggiare la .resistenza ch e i vasi polmonari oppongono, come pure qu.elli fatti p er mi surar.e la quantità di sangu e contenuta n ei polmoni .da lungo ·ten1po collassati. Gli ·e sperin1·enti di Corper e R·en sch coli 'iniezioni .e n·dovenose cli sost.anze coloranti in animali sani e in animali trattati col pn·eumotorac-e sembran o più attendibili, ma la div·e rsità d·e i risultati 01:\te'nuti non permette di giungere .a conclusioni sicure . L' A. ha studia)O radiologicamen1te n·e gli animali il comp·o rtamento ·dei vasi polmonari ·dopo iniezione ·e ndovenos~ ·di solu zione al 2·5-50 % ·d i ioduro di litio ·e d h a trova.to ch e n.el polmone collassato i v.asi ·sang uig ni h anno un ·d iam.etro minor·e che n el polmone controlaterale non collassato e I.a sostanza di contrasto scompari,ra colla med.esima :rapidità tanto dal p,o lmone collassato qu.an to da auello non collass-a to. Da questi ·e sperimenti ri sulta evidente ·c h e nel polmon e coll,a ssato n on esiste . ma un ' an·em1a .. una stasi, . riguarda ' P·er quanto le ricerche anatomich e. Cont1·ibut<t allo studio della patologia e della fisiologia, con particolare riguardo . non tro,rò in n ·essun caso di quelli decorsi senza ver sam.e n to fibroso o indurimento da alle proprietà funzionali, dei polmoni cù- ·s tasi , ma in tu.t.ti i casi in c11i il ·n olmon.e era 1·ati col pneumoto1·ace artificiale. espia nso si trovò enfisema e iper plasia d·ell 'in(L1NnB1.oM, Aata m edica. scandin,avica, 1930, tima vascolare; tutt'·e du.e i processi sono conse.g-uenza d.e] processo · tuber colare. Nei e.asi fa se. V). con pneumotorace ancora in atto c'era m odiNegli ultimi anni il ,p11eun1otorace terapeu- ca infiltrazione rotondocellulare e .di p]asmatico si è an.d.ato .e sten·dendo e l'uso che se n e celluJ.e, comt> nure dilatazion e dei vaRi sanauifa an ch e n.el così d·e tto infiltrato precoce ren- g ni e linfa tici . N-ei casi con esst1dato notò 1

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IL POLICLINICO

ispessimento· pleuri co, modica fibrosi, ch e aveva fissato più o meno il polmone n el su o stato ·d i col]asso . · L'A. fece a n ch e r icer ch e cliniche radiologi.ch e. Nei pneumotoraci spontanei non complicati il polmon e riespan so· non mostrava ~lte ­ razio·n ·e d·ella sua struttura d o,ruti a l collasso . In n essun polmone collassato si videro i seg ni radiolog ici ·d ella stasi polrn onare, nè dopo l '·espansione si vide un,a fibrosi. Il Lin·dblo1n con clude ch e nel pneun1otorace artticolare. l 'azion e è puram·ente m eccanica, paragonabile a quella di una fa scia tura cl1e jn1 mobilizzi un 'articolazi on e .affetta ·da tubercolosi. . R. LusENA .

La chirurgia degli enfisematosi. (M . Bossy . Bull. et jy/ ém. de la Soc. des Chirrirg . de Paris, 1930). Il· ·dott. Burzard riferisce su un lav0ro di que to A. L ' A. studia la fisiolo·g ia della respiraz ion e all o stato normale .e n egli ,enfi sematosi, rilevando ·ch e per la normale fu·n zione d e1 ·diafr.a mma occorre una mobilità toracica ed una buona solidità d ei piani a·d1dominali. Insiste poi in mo do p1articolare sulla solidarietà ch e esiste tra cuore. e polmoni. . Pe r lottare contro il primo grado d en·fi sema egli pr.atica l a miorrafia d ei .r.etti d ell '.addon1.e in modo ch e la linea a1ba venga .ad essere inf o. "ata nell 'addon1e ed i du.e muscoli grandi obliqui siano a contatto sulla linea m ediana ; h a pTatj ca to quest '01perazion.e in 41 casi con buon risultato. In un . econdo g rado ·d 'enfisema, con cuore non compen sato, egli pratica la freni·cectomi.a ·d opo aver tenuto il paziente in posizione di Trend e·l enbur g per ·due g-i orni , ottene·n ·do in questa po izione un notevole n1iglioramento dei disturbi caPdiaci. Con1unica un 'osservazion e in cui con questo metodo ottenne un risultato molto soddisface·n te. Buccr. 1

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Jnteressante monografia: oott. RAIMONDO DORIA

Med. aiuto tlegli Osp. Riùn. e delJ.'Iet. di Piatol. Medica della R. Univ. di Roma.

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Dott. CIULIO CESARI

Med. a.Jut<> degM Oep . .RJllll. di Roma - lspett. Sanirt ario delle Ferrovie dello Stato

Il PltEUHOTORICE. TERAPEUTICO Prefazione del Prof. AchBle AP.gelini Primario Medico Consulenrte deg1i Ospedali . Riuniiti già Direttore del Sanatorio Umberto I in P..oma., Volume di pagg. ·vrII-87, con 20 figure intercalate nel testo, n .tidameDJte eitampa,to' eu carta eemipatinata. Prez7;0 L. 1 2, pjù le spese postali di speddzione. Per i nostr.i aibbonati sole ·L. 1 0,9 O in porto franco.

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Inviare Vaglia Pootale aill'editore LUIGI POZZ;r Ufficio Poetaile Succursale diciotto (18) - ROMA.

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XXXVII, NuM.

NOTIZIE . BIBLIOORAF/Cff E. '«

Prof. ANDREA F ERRAN NINI. Patologia Specia.le ,7\1 edica. Epitome, a·d u so d ei medici e degli studenti. Vol. ·d i pagg. XIr-524, con 151 fig., Lui gi Pozzi, Editore. Roma, 19:30. Prezzo L . 56 .

Per presenitare questo lavoro non sappianio far meglio che riportare integralmente la magriifiC'a p refazione scritta per esso dall'in.sig1ie patologo di R oma: e la più sicura garenzia che si •tnQJtta di un libro sotto ogrii riguardo eccellente. La pubblicazione del Ferrannini costituirà un,. avvenimento librario nel camp'o medico. Ce ne felicitiamo con la Casa Pozzi, editrice del no·stro P·o liclinico. 1

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« Il volum·e , c~ e il prof. Andrea if .errann ini h a accettato di pubblicare, è il risultato di una lunga esperienz.a clinica e carrier.a didattica e di una coltura scientifica p rofon·d,a e costantemente aggiornata ai progressi v.eramente efficaci , non illusori , ·della n1edicina . . cc Sol o su queste basi, confortate da un sano spiritò critico, acuito a.a lla non èomune pe· rizia giornalistica, p uò scriversi un libro di P a tologia Sp·eciale Medica ch e abbia i pregi d el]a brevità sen za discapito ·della chiarezza e risulti improntato a mo.d erni~à di ve3ute senza tr~SCU­ r.are l 'e:redi tà d el passato; non si.a cioè una rutinaria ripetizione d ei t an t i trattati e com pendi g ià esistenti . « Questi c6n1piti si è i)rop·o sto il Ferrannini e, a p·a rer mio, li ha espl,e tati molto felicem ente . « Ma ancora più: l 'Autore ha voluto conferire un 'impronta d·el tutto. personale alla p~b ­ blicazion·e, d ando a guesta un nuovo e razionale indirizzo. Egli, lig io alla divisione del lavoro ha .desid erato non confonder e un libro di P.a t~loo-ia speci.ale medie.a con un libro çhe ex profes~o si occupi anche di Anaton1ia patologica, di Patologia generale, di Semeiotica, di Clinica, di Terapia; si è cioè tenuto strett.o al suo camp·o, e n z~ invader·e quell? altrui. H a voluto così limitarsi al circoscritto programm a di sintetizzare soltanto i vari quadri n1orbosi col ri pettivo significato patog:ene• t1co. cc Naturalmente eo-Ji n or1 ha trascurato il contributo d elle a ltre ~itate bra.n che d ello scibile :medico , ma questo contributo è un. se:°1.P1ice mezzo per il fine precipuo di ~ella 1;11-·d1v.1dualizzazione nosografica, con la r1 spett~va inter: pretazione d ei fenon1 eni , con cr etata in quadri morbosi singoli. . . . cc Il libro è improntato al naturalismo ita] 1co ch e utilizza tutto quanto valga a oon creta;e obbiettivam ente la . . ag-on1a di un quadro morboso, senza l)re. dilez i ~,ni n è .e~clusi~i " i11i n el materiale da uli I izzare per ind1v1dual1zzare 1

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SEZIONE PRATICA.

quel qua.dro. Così il libro ha potuto risultare -una sintesi d 'italianità in .medicina, al disopra delle disquisizioni circoscritte di scuole o di persone. « D'altra parte l 'Autor,e no.n ha voluto scr ivere un trattato, anzi n eppure un compen·dio di Patologi.a n1·edica; ha semplicemenrte voluto dare un riassunto sintetico ·del dottrinale. Per far meglio risultare .a nch·e ·d.al titolo questa vo·luta r.e strizio.n e ha aggiunte, com·e sottotitolo, la dicitura Epitome. Sicchè il letto·r e troverà nel libro soltanto lo st:retto n·ecessario a sapersi, senza nè .eru·dizione, nè dissertazioni ·t eor·e tiche, nè sfoggio di lettel'.atura bibliografica, pur vedendo messe in rilievo l1e b en·emerenze della m .e dicina italiana. cc Queste le direttive ·date dal !f errannini al lavoro e, sapendolo informato ad esse, ho molto gradito ch e egli s'inducesse a pubbli.carlo. et Riealmente di un.a pubblicazione siff.atta si sentiva il bisogno, per non obbligare studenti e m·edici a co·m pulsare molti tr.attati o compendi, allo ·scopo ·di ricor·dare o ap•p rendere un qu.adro morboso n ella su.a sagom.a nosografica -e nel suo m eccanismo biologico. «Nello sviluppo d ella materia l 'Autore, oltr·~ .a n1ett.e re in rilievo i risultati di su·e personali ricerch·e ed ·o sservazioni, ha prospettato talvolta speciali direttive ch e forse non possono condividersi del tutto . In ogni modo siffatti spunti di direttive personali accr·escono il pregio d ell'opera, ch e così è frutto di originali o.sservazioni proprie, oltre che una b en coordinata sintesi di quaillto è completamente accettato dalla grande maggioranza dei patologi. « Sono sicuro ch1e questa Epitome sarà accolta con favore dai medici e dagli stud enti : -dalla lettuTa di essa questi tr.a rr.anno indubbio vantaggio ai fini di una soda cu ltura e ·d i . una illumin.a ta praticità. Così il solerte editore Pozzi avrà, con qu,e sta pubblicazion·e, .b·en meritato ancora una volta, riscuotendo il plauso e la gratitudine ·de.gli · studiosi ». Prof. AGENORE ZERI. 1

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CENNI BIBLIOORAFICI TH. BROWN SHAW. N aval hygiene. Un vol, in-8°, .di pag. 365, oon 24 fig., ril egato. Hum phrey Milford. Oxfo,r o Un.i versity Pre·s s, 1929 . Prezzo Scell. 21 . 1

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Do·po al·cuni capit,ol~ in~ro1duttivi, i·n cu~ . :T~1e .. · ne .cs.a1nin.ato in grein1er,a l1e il prob11eima d·e1 1 l~J e­ oe milita1~e navale 1e si dànn,o alcune no·zi•o ni cli ~t.atistica, l 'A. oonsird1era anzitutto l.a v entilazi 0 ;1 e ·de'l le .n avi, tenellldo conto d ei .p iù n1od·er11i 3isl8rni, la termaliità, 1'il·l u·m inazione, le diver$e in stal lazioni sanitarie . La.Tgam·en.te studiato i il 1)roblema del}'.acqiu.a (provvista, distilla~to~c, sterilizzazione) e quello d,ell 'alimenta• 21onc. 1

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Vengo.n o poii fornii.Le le vegole p er il recl·u tam en to, le p:vesorizioni per l 'igiene i11di vidualie, stud ian1do irn capitoli a parte le prir1ci1pa}i malattie infettive e la pro.f ilassi CO·n tro di es e e contro i parassi ti . Tutta 11a materi.a è svo1lta co·n intenti pr.atici e 001n la massima cur.a anch,e de·i minimi partioo1l1ari, siooh.è il lib·r o costituisce un v.a li·do aiuit o. per chi si 0 ccupa di questa importante . fil . br.an.ca d·ell.'i~.001r. . 1

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F. NERI. Acqua p·o tabile. Ricerca, raccolta, distribuzione. Un vol . in-8° di pag . 607, co11 262 fig. e tav. Vol. 9° del cc Tr,a ttato italiano d 'Igien e ». Un .. tip. ·editr.ice) l 'orino , J 030. Problema fon·damentale ·dell 'igiene, questo dell 'acqua, che merita la massima aittenzione e ch e, risolto ·da tempo n elle su e linee generali, è tutt 'ora oggetto di discussion e in a•l cune questioni particolari. Da tempo, si s·entiva il bisogno, in Italia, di un trattato che si occupasse larg,am ente di ques1to problema, con i criteri mod·erni verso i quali si è venuta ori,e ntando I 'igiene, con I.a presentazione ·d egli argome11ti tutt'o·r a controversi. T.a le è qu esto ·eccellente volume del prof. Neri ch·e 1 ·dopo un capitolo sul1 'importanza ·d ella provvista d '.acqua, stu.d ia i problemi geoidrologici, la mi'crobiologia dell 'acqua ed il giudizio igi.enico, passando poi alla descrizione delle operre di presa, -d elle con·dutture ed alla vjgilan za. Larg·amente studiati on o gli im-pianti itali.ani, con numerose fotografie, piante, sezioni g·eologich e, .ecc., ed accuratamente· descritti i metodi di r.i cerca. e di esam e. Con piacere, abbiamo veduto che l 'A. dlt un 'importanz.a r elativa all.a rmineralizzazione· dell'acqua (ricordiamo gli errori dei feticisti d ei « limiti » !), riconoscendo ch e cc i timori e· le av~ersioni per le acque riccamen.t e mineralizzate sono b.as.ati su pregiudizi ». L' A. amm·ette dimostrata ·dai dati epidemia-logici l'influenza ·della provvista di .acqua sul-l 'andamen(to dell '·en-d·emia tifica e dà gran.dis-· sim.a importanza alla ricerca del B. coli, ch e · dovrebbe esser.e negativa su 500 eme. Sulla questione del coli riporta una vasta letteratura: e num·e rose rioerch e personali. Ricco di dati, di particolari tecnici e di figure,, ottimamente impostato·, questo t~a t~.;a­ to ·del Direttore dell '1Istituto d'Igiene •della Univer sità di Pisa sarà fed ele compagno di : ogni igienista. fil . 1

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D. FALLERONI. Costruzioni rurali in zone ma- lariche. Un opuscolo in-8°, di pagg. 24, _con . !5 tav., Rom.a (presso g li «Annali _d'Igiene»),. 1930. L. 5. Una -d elle conquiste della mod·erna malario- log·ia ·è, senza dubbio , il ricono cimento del còmpito che spetta agli animali utili all 'agti-coltura per la difesa dell 'uomo contro la malaria .

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:E: ormai accerlat o ch e questi animali attragg ono g li anofeli e, p er tal modo , li sviano d.al1' u orno ed impediscon o loro di comunicare la n1alatlia. La scoperta di t ale azione b en efi ca s i deve a·d un italiano , Bonservizi , cui il Falleroni l 'ha riven<iic.ata con t enacia .e con successo , contrast andola .agli tranieri Roubaud e W ·esenbergLun·d . Il f aller·oni st e so ha r ecato pregevoli contrihuLi alla t e i, dimostrando tutto il partito ch e si può trarne in pr.atioa. , sussi ~tono ancora alcune div·ergenze notevoli ·ull '.azion·e p,r otettrice ·degli anim.ali dom·estici . È così che, secondo IF alleroni, ·essa può -esplicars i immediatan1ente, ci oè non .appena questi animali sono· po ti a portata ·d egli anofe'l i. In vece p er Mi siroli ·e per Hackett si richiede un adattamento g ra duale ·d egli anofeli, e questo adattamento può richiedere molti .anni , durantie i quali s 'impong·ono a ltr·e misur.e ·difensive., come la lotta aD1tilarv,a l e o la difesa meccan1c.a. Comunque , affinch è il b estiame domestico p o a produrre .appieno i suoi b e11efizi antimala rici, è certo non b asta aumen tarne il numero (compatibilmente con I.a produzione agr.aria) , n1a è .indispe n sabile ·di soddisfare alcun·e condizioni. In p,articolar·e il besti.aro.e dev 'essere stabulato e l e st all e non d evono comunicare c on le abitazioni , o richiama r e con1unque g li anofeli su di queStt e; m a· invece l e stall e vanno ·dispo t e in modo da arre tare g li anofe1i e ·difend·er e l e a bita zioni sl es e. Le norme r elative form.ano og·getto ·d ella J).l'C ente monogr a fia eh.e ha copi propag.andi ~ tici. Noi cr e·diamo ch e ·essa potrà rendersi n1olto utile ag·li agricoltori, ai bonificatori .ed ag·Ii ufficiali sanitari. A. P. 1

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WHEEL E R e

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n e ricer ch.e cl1e plll.'e .hanno un certo interesse; p . .es . , .n on si tparla della ricerca dell 'urobilina lll·e ll 'u·r ina, mentre si ·d esc-vive quell.a della m ela.nina . Non sono descritte nè la reazione di Wasse·nn1(a nn, niè le div.e rse ·r icerche chimich.e sul sangue. fil .

I l tedesco per i sanitari. 2a ·edizione. Officine Grafiche Elli e Pagani, Mi 1.ano. Prezzo L . 25.

U.

STAVORENGO.

Imparare il t edesco quando non si è più ragazzi non è facile. I medici che affr ontano questa fati ca sperimen\tano spesso insu ccessi . Viceversa non è d iffici le imp·a r.a re quel tanto ch e renda intelligibile la lettura dei testi e d ei giornali medici t edeschi. I l volume del pro.f. Stavore.ngo è un'ottima guida a l riguardo. Egli ha preparato venti lezioni con lo studio d elle quali ogni m ·e dico può sicuramente orientarsi n·ell.a letteraitu ra medica tedesca.

DR.

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H uN T E R.

L aboratory

1n anual of tlie lii/assacliussets hosp·ital.· Se ~ · co.n ·da ·e di :1.ion e. U11 vol. in-16° di 101 pag . , 1·il·egato. J,èa ·e F ebig·er , e·d·d. Phil.ad el;phia . 1)11ezzo llulJari 1,75 .

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI -

Accademia Medico-Chiì-·urgi ca del Piceno. Seduta del 31 agosto 1930. Le concause della legislazione vigente e nel progetto definitivo di un nuovo codice penale dal punto di vi· sta medico-legale.

Prof. Rrccr. - - l)ot.ta ed ascoltatissima relazione, che i1.qn si presta a recensione, in cui la « co·n causa » dal punto· di .vista medico-1ega1e vien e chiaramente sbozzata nelle pi\1 varie eventualità, sia nel campo pe11ale, che !,n quello civile, specie nei .riguardi della legislazion e del lavoro. Discutono i proff. F'RATINT, CAPPELLI, CAucc1, SETTE e dalla discu ssione si rileva l 'importanza dell'associazione, i1elle perizie m edico-lega1:,, dello specialista jn medicina legale con il compeLen te della lesion e od affezione in esame.

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E' un piccol o ma11u.al e ch e contien e le indicazioni p·e r la inagg'io1r p arte d egli e sami di la b or.atorio a pplica ti alla clinic.a , urin.a , feci, san gu·e, sputi, contenuto g a strico , liquor, ecc. , olt r e eh.e la r accolta d·ei r.el.ativi campioni. Sono <incl1e tra ttati alcu,n i p rocedin1,enti diag no ti ci sp eciali (d·et ermin.az ion ie d el tipo del j)n eumococco ·n ello puto , pir o,ra di ' 'a·n der Berg, clella t oller an za d ei carboi drati, di Sch ick, di Di ck) e l a t ecnica tera p eutica (lavatura gastrica, sala o, iniezioni endovenose, t r a fusio·n e di an g·u·e, ·ecc.). 11 rr1anual e è '"'t ato c om1)ilato c ome guida ])eir ]1e con sucete .analisi d a ·e ·egui.r i ·dagli a ssi~l ein ti di o p edale e può essei e utilm·en te consu l iato per ch è con c iso e pra tico. Non si con11)rC11'd e per ò i1er cl1è siano sta t e. trascurate alcu0

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Della diagnosi e cura delle aderenze perigastriche.

Dott. C ELIBEllTI. S11lla scorta di tre osser,-azionii cli11iche, corredate dalla b =opsia operatoria, descrive la sindrome dolorosa della p erigastrite, che avrebbe di specifico il rapporto diretto ed in1m ed.iato con lo stato di r epJezione o ,-acuità del ventr:.colo, e la sindrome radiologica (immobilità di . u11 pun.to a seg·mento gastrico, i11scindil)ilità con l '01nbra di visceri vicini, deforn1ilà, spias111i, iperm,olilità, rigidità segme11tale, punto doloro .. o fisso, ecc.). rrale sindrome è avvalorata clai dati eziologici (interventi precedenti, ecc.). Per la cura, accennati i m ezzi preventivj e palliativi., tratta della t erapia chirurgica che sj compe11dia nella gastrolisi e nella gastroeu ter os ton1ia. Disc1_1trJno il p·r of. CAu ccr, cl1e riJeva la delicatezza clell 'inlerprelazione interoperatoria d elle aderen ze, ch e J)Osson o esser e il solo factto morboso r esp on sabile òelle sofferen ze ovvero l 'espression e collat erale e tol1 era})jle d 'un fatto Jnorboso J11en o apparj sr011 Le, causa vera del m ale, co111e 1


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u11 'ulce-ra p eptica del digiu110 post-operatoria, una colecisti~e, un 'appendicite, ecc.; e il d ott. DE FRANCEsco, ch e ricorda acc-0rgi1nenti d i tecnica radiol-0gjca per dimostrare le aderenze della par ete g·astrica po, s t~riore, e il n1etodo dell ' aneste.sia metamerica co11 l~ iniezioni paravertebrali per l a deteminazio 1~c della, sede d~l dolore e della 1iss=tà. Il prof. FR~TINI racco.m anda l a prudenza nella -diagnosi d 'ader enze in base a~ dati radiolo·g ici, cl1e si. prestano ad interpretazio1i.i erro·n ee. Aneurisma cirsoide del piede.

Pro.f. C:Aucc1. - Illustra un caso clinico· d 'aneuris1na c irso·: de d el 2° di1to d el piede, in· corrisponden za d !un nevo, p1igme11 tario, in una b:mba di 8 anni , nel quale, oltre ai caratteri cl assici della malfor111azio11e vascol are, esisteva dolore, che l 'I. faceva cessare co·n a ttitudini curiose (iper fless:.one dorsale del piede , iperflessione della ga1nba &ulla coscia, compressione del cavo p opliteo con l 'altro· ginocchio,, e, nel so11110, con la nuca, i 'arto essendo1 p ortato diet:ro la t esta); .guarigio·n e con l a disarticolazione ~el qito; esa1ne anatomico del preparalo. 1

Un caso di corpo estraneo nel bronco.

Dott . GAl\IIBACCINr. - - Bambino dt 5 anni ; improvvisa s'..p·d ro,m e d 'ostacolo· respiratorio. ii.elle prin1e vie; segni clinici e radi.o-logici classici dell 'atelettasja polmo11are da stenosi acuta d 'un _grosso bronco destro : tracheotomia bassa, 1ned ian te piTtza da cal coli bil iari, estr azio.n e facile di un . . seme d i fava occludente il bronco· destro; guar1g1011e . ..Sopra un caso di avvelenamento da e Meloe pro-scarabaeus».

Prof. SETTE. - Bjmba di 21 mesi ch e, r accolto n e i campi un insetto nero, lo masticò, ed ebbe tos to fe11011i.eni d 'avvelename11to (vo1nito,, cau sti.cazione della .boe.ca, ol :.g uria, coll asso) eo·n esito 1etale nelle 24 o,r e. Precisat o essere l 'insetto» un l\{eloe pro-scarabael1S, l 'O. isti tuì ricer che, a11cora in cor so, sul l iql1ido repug·natorio ch e questi -e111ell e: si ritiene che il suo' potere tossico sia dalo dall a cantaridina; ma f=.nora l 'O. ha potuto st abilire che il vele110, solubile nell 'acqua, è diverso d alla ca11taridin a, i11so1l1bil e: l 'ulter:lore f.volg·ersi d elle esperie11 ze polrà portare nuo,ie i1re·Ci sazio11i. •

Qc.Jattro casi di invaginazione acutissima ileo-ceco-colica.

Dot t. DE FRANCEsco. - Rifer:'..sce su 4 osservaz~·oni in g·iova11etti e adl1lti, co11 un decesso, trattati due · di essi con l a resezio.n e ileo-ceco.-co1lica; u11 caso p.resontava co11tempor a11eamente' l a tors ione del seg1nento ceco-colico . illustrato il mecca11ismo d'azione e. l 'an aton1ia patologica, r ileva · l a g·ravità del quad ro cli11ico e i seg11i ct:ag·no·stici che possono cor1durre al giusto oi-ientan1ento. Il caso sfortunato si deve al formarsi d'una fisto.l a del te11ue alta, ·ch e fu cau sa di esaurin1ento. Pro·f. CA uccr h a operato· otto. casi in bambini -daj 4 mes:· ai 5 anni;· lnorta]ità 50 %. Rileva l 'alta n1ortal ità i1ei bimbi so·tto i due an11i, per i quali i1ecessìta 11 n1i11imo di ma11ipol azioni e salva,guardare j} tenue cl all 'evjsceraz:one ; coin sig1ia

I 'incisione media11a. , Descrjve un suo procedimento adattatq p er un 'invag1nazione di cui il colletto raggiungeva 1'a11golo splenico e la testa l 'am1Jolla ret tale : schiacci amento e all accia.tura del meso clell 'invaginat0, schiacciatura · dei tre cilindri in;testinali subito sotto il collett o, u lteriore passo. d _a ll 'in vagi11azjo·n e sino all a sco1nparsa del solco di schiacciamento e sutura intestinale circo·l are; <tttraverso l ' a110 i.ntrodu zione di una sonda i1e11; invag·inato si~o a raggiungere il capo afferente: l 'O. si rip rometteva così l 'eliminazion,e sp-0·n tan ea del! 'invaginato-; ma il p. venn e a soccomber~. . Il do,tt. CELIBEHT! descrive altri due casi no11 proprii , l 'uno, mo·r t ale, trattato e<;>11 l 'enterostom= a, senza rid11 zione ; l'altro·, ad esito .favorevole, co n la r esezione. 1

Osservazioni cliniche sul decorso dell'epidemia influenzale 1930.

Dol t.. 'l'ESTARl\'rATA. D~ scrive vari casi d 'influe11za a t ipo· neuroto·s sico (psicosi) e a tipo pol1nonare (pleuriti purulente, ascessi pol1nonari), insis ter1do su vari casi a, decorso cronico, t :p·o polmoni~e indurativa, simular1ti la tubercolosi, e differentiandosene p er l'assenza· del b . di l{och ed il c0·1 nportarsi dell a forn1ula leucocitaria. Il r)r of. DoRIA raccomanda 11elle interlob'..ti l 'inlerven·to senza atten dere la vo·m ica . e negli ascessi ·poìmonari, in cui l 'i11tervento· può essere aleat o,r io e g·rave per la molteplicità delle caver11e 1 il 11eosalvarsan, prim·a, dell 'ag·g·r essio.n e chirurg·ica. Spo11dilite cervicale luetica con inizio acuto faringoesofageo.

Dott. FronErr1. -- Caso 1mpo·r tante p er l 'iniz"o act1to faringo-laring·eo, per la tardiva comparsa clei si~tomi vertebrali, p er la negativi~à della Wasserntann an ch e dopo riattivazio·n e, e per l 'esame rad iografico. ch e orientò verso . una l esione n eoplast=iea : la g u arigione otte11uta C·O·n la ct1ra specifica ha comprovato· l a, 11at11ra dell 'a11ezio11e . A. N'"

Rammentiamo le seguenti interessanti pubblicazioni.

LA TRAUMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RA PPORTI CON LA LEGGE acl uso dei medici pratici . (Prof. A.. C1Aì.\<1POL1N1). Seco·n da edizione

c-o:m1)l elamente rjfatta e notevolmente- ampliata . Volume di pagine XXIV-1004, rilegat o i11 · tela. Prezzo L. 80. Per i , nostri abbonati sol e L . .72. ' LA DIAGNOSI MEDICO-LEGALE DELLA cc Nevrosi dei ·traumatizzati ». I l rilievo e il sigriifi cato dei sintomi. (Prof. A. C1AMPOLIN1) . Prefa-

zjone d el prof. CES •\RE BroNDJ. Volume di pagine VIII-94. Prezzo, L. 12 .. ·Per i nos lri abb·Oinati sole L. 10, 75. . LA PERIZIA NELLA PRATICA INFORT UNISTICA. <}uicla per i m edic i periti. (Prof.

A._ C1Al\vIPOLJN1) . Prefaz. · del prof. CARLO F ERRAI. ' To]. di pag·g _ VIII-80. Prezzo L. 10. Per i 11ostri abbo11ati sol e L . 8. 75. Inviare Vagli~ .~ll'ed.it9re LUIGJ POZZI - Uffìci-0 Posta.le Suc0ursale diciotto (18) - "ROMA." ·


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IL POLICLINI CO

[ANNO

XXXVII, NuM. 47)

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. •

MEDICINA SCIENTIFICA. Osservazioni sul rapporto etiologico dell'achilia gastrica coll'anemia perniciosa. I11 u11 precede11ie lavoro Castle, Townsen·d e H ath h anno dimostr.ato ch e lo stomaco del1'uomo normale, se ~i fa agire il su cco g·astrico sul muscolo di bu·e , produce .u na sostanza che ha azion·e simile a quella .d,el ilegato sulla rig en era zione san g·uig11a nell'anemia perniciosa. In que to secondo lavoro (Th e Amer. Joiirn.. of ihe m edie. Sciences, sett. 1930) essi in.dagano sulla natur~a di questa sostanz.a. Dopo r1t1merosi esperimenti .essi hanno potuto accerLa1:P che la sostanza e mopoietica si produce {)Cr secr ezione ·dalla mucosa. Il fattoI'e che d ete rmina questa sostanza emopoietica i1on è di1nostrabile n·è n ·ella saliva nè nel succo duode.nale di uomo normale e non si produce per azione ·d el succo gastrico di malato di anemia perniciosa su muscolo ·di bue, mentre si produce con succo gastrico di uomo n-0rmale a11ch e in ambiente alcalino . Olt!ìe al fattore intrinseco insito n.ella mucosa gastrica esiste un fattore estrinseco che si trova nel muscolo .di bue ed è di natura proteica. Gli esperimenti degli AA: sono a favore della teoria che la natura dell'anemia perniciosa d ebba ricercarsi i11 una ·d eficienza della mucosa gastrica, 1egata all 'achilia, e da cui déri va una ·difettosa digestione d.e lle proteine. A questa te·o ria fu obiettato che 1e sistono· casi di achilia senza anemia perniciosa, ma anche in questi casi c'è un 'alterazione dell'attività midollare ·dimostrata ·dal quadro dell'anemia ~ econdaria. Un 'altra obiezione fu fatta: che esistono casi di anie mia p erniciosa con secrezione gastrica normale; però anche in qu·esti casi era dimostrabile l 'esistenz.a ·di disturbi intestinali notevoli (diarree cronic~, diarrea dello sprue, ·d·e lla pellagra, d elle infezioni da parassiti intestinali). Interessanti a questo pro. posito sono g li esperimenti di Sey.derholm ch e ha avuto un quadro e matologico somigliante a quello ·de ll 'an·e mia perniciosa in cani nei quali aveva provocato· una stenosi d ell'intestino tenuie . Probabilmente la sostanza emopoietica si produce n.ello stomaco, ma ·d eve ·e sser assorbita dal} 'intes tino, quindi l 'an emia perniciosa può essere provocata oltre che ·da defic ienza gastrica anche da deficienza intestinale, forse per azione di una vitamina che però ancora non è stata dimostrata. Questa ~ostanza ·emopoieti ca è organica, termolabile e forse di natura ·enzimatica. R. LusENA. 1

Sul meceanismo d'azione della dieta epatica. I ;e .q n em ie s i classifi cano a seconda d el po1r r e di ri Q"rn erazion e ch e ]e a ccompagna: ora n 11 rsl c r ~ (De1zt. ~1ed. l11och. , n. 38, 1930) ha

osservato che, nelle anemie con processi di riag~nerazion.e in atto, si. trova sempre nell'organismo la m ·e temoglob1na che manca invece nell e forme senza rigen·erazione, in cui si trova a l massim·o l 'emetina. Numerose osservazioni dimostrano che il feg.a to agis~e trasform.an·do I '.emoglobina in n1etemoglob1na, on·de un 'aumentata distruzione di g lobuli rossi nei primi giorni .di cura come si osserva di sol.i1to; la metemoO'lobin'a o l e _sostanze ch e insiem e si formanbo _ eccitan.o il :r:iidollo alla 1produzione di eritrociti più res1stent1. Il fegato va usato - come tanti al-· tri veleni ·e molitici - a dosi non eccessive : u~a iperalim entazione epati ca aggrava l·e anemie. • N·el dosaggio qu.antitativo della me temoglobina formatasi in vitro sotto l 'azione ·di dati preparati epa~ici, noi abbiamo una vera cc prova » ·dell 'attività dei preparati stessi : a facili-tare tale prov.a concorre il fatto ch e le sostanze ch e formano ·emoglobina sono ossi.danti. An.a loghe sost.anze sono state trovate nello .stomaco dei sani, che, com e è noto, trova og-g i g rand.e favore n ella .terapja d ell e anemie: esse mancano invece ne l su cco gastrico degli" • • • • • .anem1c1 p ern1c1os1. ·L' A. promette ul.teriori comunicazioni St.r' questo inter essante argomento. V. SERRA. 1

1

TECNICA. Il dosamento del glucosio nelle urine. Una buona modiificazion·e del metodo di F·ehling (per cui ·si arriva più agevolmente a riconoscere il momento in cui la reazione è • com•pleta) è qu·elJ.a di C.a usse e Bon·n ans ch e si esegue n·el modo seguente.

Preparazione delle soluzioni: A) Solfato di ram.e purissimo, fin.e mente · cristallizzato e d asciugato fra carta bibula, g. 35 (esatti). Introdurre in matraccio tar.ato· da un Litro, aggiungeTie acqua distillata fino a m e tà, e ipoi acido solforico concentrato puro g . 5; agitare fino a soluzione totale, Jasciarer.affr.edd.are, portare a volume; · B) Sale di Seignette (tartrato doppio di sodio e potassiio) g. 150; sciog liere in 1/ 2 litro· di acqt1a distillata. Dopo raffreddamento, aggiungere una soluzione ·di so·d a caustica, ese:n-· te da carbonato (g . 90 in 250 eme. di acqua· distillata). Versar e la miscela in matraccio ta-ra1 o da un litro, lasciare raffreddare, portare a volume. 1

C) Ferraci.anuro di potassio g. 5, in 100· eme. di a cqua ·distillata. Esecuzione della reazione. Mescolare 10 eme ... di A), con 10 di B) ed aggiungere 5 eme. di C) ..


[ANNO

XXXVII ' N UM. 4 7]

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SEZIONE PRATICA I

P ortare ad ebollizion e e lasciare c.adere .a poche gocoe per vo1lta, ·d a un.a buretta, il liquido con·t enente g lucosio (·l 'urU.n.a) riipr!stin.ando ad ogni volta l' ebollizion.e. Il liquido passa a l verde, a l g iatl1lo chiaro eid a lla fine d ell.a reazione, ad un intorbidame nto ·b runo. La quant ità di glucosio per litro si ottiene dividen do 42 p er il numero d ei em e . di u rina u sata . Per r~n dere più ag·evole ·e" rapi.d.a la ·d eterm ·i n.azione, D. G.a·n .assini (Archivio dell'Istituto biochimico italiano, febbr. 1930) pro·p one i1l segue nte mo·d o d·i procedere, u s.ando le stesse soluzioni. ' Mescolare 20 eme. di A ) e 20 di B) e·d aggiung·er·e 1/ 2 g'rammo ·di ferraci.anuro d·i pota ssio ·in 1polve r·e ; tale mi ~cela si p u ò conserva-re, per un certo t emp·o ~n.alterata (bottig.lia di vetro gia.Jlo, chiusa co11 tapp·o di g omm.a ); se il liquido non è a lterato, l 'ebollizione, in provetta, di 1 em e . non determin.a modiifica z·ioni di tin1ta. Tenuto c onto, che 1 eme . d el liquido vi e·n e ridotto ·da g. 0, 0021 di glucosio, si ·p uò .da lla · qu.antità d~ urina n.eeess.aria p1er otten ere il p·r ·e1c i·p i·tato bruno in 1 eme. , ·d e.durre J.a quantità ·di g lucosio p er litro. L 'u r·i11.a va versata a gocce (dalla buretta o da un contag occe norma:le) ne l em e . di ·liquido portato ad e bollizione in una provetta. Se si u sa il contagocce, ·l a quantità .di glu·c os io p·u ò calcolar. i ·dalla segu·ento tabe·ll.a : 1

N. Q.i gocce

1

Glur .p. 1000 N.digocce

2

42 21

6 7

3

14

8

4

10,5 8,4

9

5

10

Gl u c . p. 1000 7

6 5,25 4,66 4,2

Se 1.a deco·lo.r:azio·n e s.i ottien·e con un.a sol.a go·c cia o con po·c h e g occe, si dilui·sce l 'urina (10 em e . c on a cqru.a distillata fi·n o a 100 cm ·c . ) e si mo·l tip'lica p er 10 i•l risultato otten uto. Se si usa un numero ·d i gocce m .aggiore di 10, la quantità di gluic osio si calcola divid·endo 420 per il numero di g ocoe usate . Co,n ]e mo1 d~fi·cazi oni coisì portate a•l metodq, }.a de t erminazion·e p·u ò farsi n;e.Jla st essa easa d e ] ma:Jato , con un 'esattezza clin,i camente suffi ciente. fil . . Il riconoscimento degli elementi della pelvi renale nel sedimento ur.inario. Il r icon oscere la pTovenien z.a ·d ei dive1·si elen1'enti cellulari ·nel sedi·1n·e11to urin.a rio è assai difficil e ed anch e impossibile secondo molti auto-ri. E . U . Fittipaldi (Riforma m edica, 25 agos t~ 1930) :ritie n e tuttavia di p ot ei·li distingu ere i11 base ai se.guenti caratteri . 1) La form.a allung.a ta .e specialm,e nte quel]a a ,.acchetta e la fusata. ' 2) La colorazione p ecia le, cJ1,e e si a ssu-

mono col metodo Fittipaldi di colorazione dei se·dimenti ur inari . La miscela è preparata con azzurro .a nilina solubile in acqu.a.., ·eosin.a rossa e·d a urantia. Gli ·el em enti d ella p elvi r en a le a ssumono la co1lbr.azi0The g ialla, ch e è caratteri st ica d ella r eazione .al calina. 3) La grari d ezza 1·el.a tiva d el nucleo e del corpQ cellulare . In base ad una l egge 1norfolog ic.a g.en erale, si o sserva ch·e, quanto ,più si sale d al meato urinarr io a l rene, tanto p iù piccol o si fa il corpo C·ellu.lare, sp,eèialmente in. proporzione d·el nucl eo, il quale invece si fa sempre più grosso, fino a cu lminare n ·e lla tipica sproporzione ·dell 'epitelio r ena le, in cui il nucleo occup a qu.asi tutto il coq>o c ellulare. 4) Lo speciaJ.e· modo ·di agglomerarsi , che l 'A. d.e,finisce « .a v.a.I.anga ». Le oellule so·n o a ccatastate in disordine; talvolta ricordano un n1ucchio di mon·et e· g·ettate .a casaccio , .altre volte, poch e cellule sono unite in modo da formare un.a ce ntinatura curva, in cui il marg in e di ogni c·el.Iula si avan za ad abb1racciare il corpo ·d i que lla contig ua (a ti'p o ·d i squ.a me· ·~i cipolla); al tre val te g li .el,e m.en ti appaion o, ·Conglomer.ati a form.are un unic0 blocco . La pres·enza di ·e l ementi d ella p elvi, sen za corp1u scoli di pu s, si può av·ere anch e in individui ch e non presentano .a ltro all ' infuori di un 'a;rterioscl erosi diffusa; è n ecessario t en er presente tale eventu,a lità p er .e vitare errori di.agnostici. fil . 1

1

1

CASISTICA. La febbre ganglionare idiopatica. Descritta una qu.arantina ·d 'anni fa da Pfeiffer, ta febbre gan glionare viene scoperta nuovamente oggi d.ai p ediatri europei ch e n·e ha11no pr.e cisati i sintom i .e m ·e ssi in rilievo i dati ematologici. Alcuni insi ston o sul1 'an gina cl1 e sp esso l 'accompag na, altri su l tumore ·d i milza , ~tl tri infine h.anno contrapposto il suo qu.a dro clinico con queJJo d ella l eu cemia a cuta a cui si accosta p er p iù di un punto. Lehndorff (Wiener m ed. l1l1 ochens. , 15 febbr.a io 1930) 'osserv.a ch e tre s intomi carrli11ali cara1tterizzano la febbre g·anglionare, la quale )ncominci a con segn i n1al d efiniti di infezion e grip·p al e, febbre , ang ina , cefal ea. 1) La flus sione ganglio11are, ch e prende sopra ttutto i gruppi cervicali , occipitali e sot.tomentoni·eri, con predominanza ·dal lato sini·stro . Quest e a·d·enopatie si g·ener a1i7.zano o presentano ·delle p r edorrtinanze r egion ali , cP,e cotitui con o altrettante form e clinich e, t oracich e, addon1inali (pseudoappendicol ari , itterich e). Il tumore di milz.a è quasi costa nte e p uò anch e essere predon1inan.te n ella forma spie• n1ca. 2) I fenome11.i irifettivi sono sempre marcati: febbre a 39°-40°, còn punte parallele a nuovi


1722

[ANN_o XXXVII, NuM. 47]

IL POLICLINICO

attacchi gangliona ri. Tale stato infe ttivo è legato spesso ma non sempre .a.d una faringite acuta, tdlora con essudato paramemhran-0so, ch e ricopre le amigdal.e. 3) Le modificazioni della formula l eucocital'ia sono spesso notevolissime e con sistono anzitutto in iperleucocitosi con aumento importante dei m,ononucleari, di cui il protoplasma d iventa ne Qtamente basofilo e pren·dre le a ffinità tintoria li d1ei plasmociti. . La prog nosi è nettame~te favorevole ; il chinin-0 mig liora, a quanto sembra , i sintomi infe ttivi. . La causa è finora ignota; si può pensar.e ad un virus o a.d un micr-0bo che pTesen.ti una particolare affinità p er i l tessuto linfoide. fil, I

Osservazioni sull'andamento della linfogranulomatosi inguinale.

Lohe e ìBlummus (M ed. Klin., n. 22, 1930) ri~erisoono .s u 11 cas~ di ·1 iiifogr.anulom. inguinale occorsi alla loro osservazione in Berlino. In tutti i casi ru n.o tata la com·p arsa di pic colie tume1fazioni:i gl.a ndol1ari is olate prima, poi confluenti, su uri·a o su entra:mtbe le regioni i.ng11jnali: il pacchetto così formato si finiva per a•derir:e alla cute infiam·m a ta e rossa, e per aprivsi in più punti all 'esterno. A volte la d!agnosi differenziale con l 'ulcus n1olle non è stata farci1e. Le iniezioni di controllo con pus di linfogranulom. , consig liate da·l Frei, hanno d.a to costantem ·ente reazio.n i positive. G1i AA. perciò n e :raccomandano viva.n1e nte l'uso. V. SERRA. 1

1

1

Reazioni linfatiche e febbre ganglionare.

La reazione linfoide costitui sce il fenorr1eno .essenziale ·d i questa malattia, caratterizzata, com e ·è n oto, ·da angina, f.ebbr.e , adenop·a tie multiipile e splenomegalia. W . Stepp è H. W en·dt (D eut. med . Woch., 18 apr. 1930) hanno osservato diversi casi di tale m a lattia ed in ~i stono su alcune sue caratteristiche. .:' .La. leu cocitosi, con predominanza di linfa. cilti'~ è costante. .. Invece, sono ·vari.abili i segni clinici. Possono ·esister-e d-e i segni precursori (febbre, alterazion·e dello stat9 generale), ma la modificazione sang uig na può stabilirsi d 'un tratto. ·L 'angina, le it'll·m efazioni dei gangli, la splenomegalia talvolta , invece di essere al primo pianò compai-0no tardivam·e nte o possono mancare d el tutto. Queste variazioni sem eioJ.ogiche rendo:io ~a­ lora ·difficile la diagnosi con la leucemia .linfoide, tanto più ch e •J.e stigm a te ematologicl1e d ella reazione linfatica rimangono anche do·p o settimane d.a lla g uarigione clinica apparente. Si ha costantem·ente la guarigione; sembra però p ossibil,e eh.e gli ind~vidui. colpiti da fe?bre o·anglionare siano predisposti a. co,ntrar~e in seguito I.a leu cemia linfoide. . , L 'agente eziolog ico, tuttora sconosciuto, ~ oertamente di na tura infettiva, in quanto che si sono osservati casi multipli ·di contagio ed anch e de1le piccole epidemie familiari . .Po~o probabile sembra, invece, il fattore cost1tuz1onale. La po·r ta d'ingr esso, rino-faringea, no·n è affatto dimostrata e l 'an gina sarebbe soltanto una complicazione seconda.r ia incostante e non già un sintomo inizia·l e. Sembran o d imostra ti i rapporti fra ]a r eazione linfatica dell 'a,d ulto e l.a febbre gang lionare. Secondo g1i AA., entramb e le affezioni sairebbero dovuite a d un virus lin fotropo ancora scon osciuto e sono caratterizzate dalfo stesso quadro e matologi co. 1

fil .

lnfezion i da B. coli.

Se ne occup.a no Wilkinson e Nabarro in duo articoli diversi (1'he British NJ edic. Journ .., 13 set{t. 1930) e in particolar modo trattano dell 'infezion.e colibacillare nei bambini. L 'infezione può colpire il bambino an ch e una se t~ tima na dopo la nascita, e si videro dei casi ·di infezione cong·enita; però l 'età più frequentemente colp~ta è ql.lella più avanzata, fino all '80 anno. Le femmine sono colpite più spesso d ei maschi. Il decorso può esser.e acuto , subacuto e cronico. La forma acuta ha inizio con brivido o convulsioni e febbre al1.ta; a volte si accompagna a vomito, ·O . cefalea o ·dolo:i . al dorso. La m .a lattia non h a un aspetto clinico caratterisltic9 ch e perm·e tta di fare la dia~nosi; a questa si .a.r riva c;oll 'es.ame dell~ urine. La febbre può .e ssere scar sa e·d aversi solo pall?r e più o m eno notevole. Spesso la malattia prend·e ·u n a ndam.ento cronico. , . . Per la cura ·l a prima cosa da fare e il riposo in letto fin ch è le urine sono r~it~rria ~e n'armali. Poi si somministreranno .alcalini (bicarbonato di sodio oppure citrato di potassio) fin ch.è le urine acquisteranno reazione ne~ta­ mente a lcalina, poi si somministrerà esamina con fosfato acido -d i sodio finchè l 'urina sarà ridiventata acida. Inoltr·e si dovrà lavare il r en e dando abbond.a nte qu.antità di liquidi. Gli a ntisettici urinari (esamina, salalo, exilr·e sorcin-010) sono in gen erale ·e fficaci. I vaccii:ii si possono u sare, ma il più delle volte sono inefficaci. N·el 20 % dei b an1bini ch e h anno piuria cronica ,e sistQno de formità delle vie urinari.e (dilatazione dell 'urettere, re n e pelvico, uretere . doppio, stenosi dell 'uretere). Non sempre si tr.atta di pielit~ , com e ~1 ten­ gono molti, ma qualch e v.olta si tratta di .etticemia, qualche volta . di una v.era. nefrite. L 'infezion.e può produrs1 tanto per via asce~­ d.ente ch·e per via ematica e, secondo alcuni , anch e per via linfatica. R. LusENA .


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1723

SEZIONE PRATICA

TERAPI·A .

H op. de Paris, .n. 26, 1929) ha tentato dian alizz.are questa sen sibilità n ell 'u omo utilizzando la prova della ipog licemia provocata. Da lle sue ricer che si r icava ch e qualunque lesione ipo•fiso-tUJberiana si a ccon1pagna a una i 1p ersensibili tà all ' insul1ina. E' ' 'ero che nei molti casi di lesioni basilari g ià Cammidge aveva trovato ipoglicemi e, ma },a prova ·d ell 'A. permette di mettere in evidenza quasi costanten1ente u.n a tend,e nz.a a ll 'abb,a ssamento d el tasso g licemico. La prova può ess.ere utile nell·e . diagnosi difficili. Rappresenta una nuova prova del controllo eser citato ·n orm.almente ·da i oentri ·pituitari o justa pituitari sulla r.e golazione dell 'equilibrio idrocarbon.a to p er opera della in sulino-secreL . ToNELLI . zion e fi siologica . 1

Il trattamento dell'obesità nella donna.

E. D. Rothman (The Endocrine survey, luglio 1930), in acco:rido con v. Noorde n , ritiene che 1l'ob esità esoge·n a è una malattia d el1la pigrizia e. dte l'l 'iperalim.entazione. Ta le ti·p o co stiituisce il 95 % ·di tutti i casi, m ientre s01ltan•to nell ' 1 % si trova dim·i nuzione d.e] metaboliismo b,a sale. AII1 Ch·e qu1e•s.ta form.a di ob·e•si tà può essere famig liare, ·m a è più probabile ohe si trasmie-t·tano ·l1e abitudini de.}.l 'iiper.a'l im·entaziooe e della pigrizia. Basta, del resto, un ecoesso ·d i 200 ·c alorie a1l giorno (circa 300 gr.ammi ·di l.a'tte o due grossi airan.ci ) per indurre) in un anno , u·n au1n!ento di oltre 10 kg . .Aid ogni m odo, an·ch e nell 'ob esità esogena, si d eve tenie r presente I '.azione di un fattore endogeno, perchè vi sono d.e[ forti m a.n giatori oh·e fanno poco moto e ch e pur'e n on ingrassan·o . L 'obiesi tà en·dogena può di pen·d·ere da d.i~sfun­ zio1n e di pa:reochi·e ghian1dole, la ti•r oide, la pituitaria, 'lre gon1a1di. , . . . . Il m etaboliismo basail e n·o n e d'lm1nu1to 1n tutti i casi, ma soltan·to in qu.eilli ti1ieog~eniÌ . Le form·e più fr.equenti di 01b esità endocrine dipendono dalla tiroide e ·dalla pituitaria, e nt ramb·e si osservano più spesso nella d onna, in cui queste g hiandole sono sottoposte particolarmen te ad ~perf.unzion·e dural'l:te la gra,n~danza, m 1 en1Jre è soppressa l a funzio ne ova. r1ca . Il m etod'o di tr.attamen to del1l 'A. che è risultato più <ifficace nelle ob~ ità ·d~l post-partum ch e in que'l1lie postpuberal1 , co:ns1.s«: n1~·1 tener e ·diaippri'ma qa donn8: ad una diie~ ~1J.m1ta~ per .a'lcu·n ,e .settim.a.:n1e ri·d·ucendo .al m:in1.m o g li zucoh eri ed i gf\a•s si : Se non &i ottengono effeitti, si 1fa nno inri!ezi1o·n i d·i. pi tui t·r i·n .a chiruirg·i ca b~ setti:manali so,m min,i stranido anche estTatto tiroideo tre volte .al giorn·o, e ciò ·pe r 4 setti.m1an e, in seg.u ito si con1ti~u?- ,con ~n 'iniez ione :settimanale fino a ch e s1 sia ragg·iunta }.a d 1eis1d1e, raita riduzione di peso. N·e'l·l a di1eta, asten1sio n e totale da pan e, patate, gr.assi e dolci . Dall'l 'effetto de~l 'iniezione di pi tuitrina si gil\1dica 'la sua d e<f.i cienza n ell 'organi m 0; ·essa, di fatto, m entre non provoca ne·ss.un .di1~tur?o nelle d onne con insufficien za della pitu1tar1a, n el1.e normal·i· dà ora·m1p i , oefall ea, v.ertigine, svenim1e.n ti. In u1na .p az.i:en te in cui si 8..bbiano qu'es.ti fe·n om eni., il trattamento no·n è indi~ato. Allora, se l'in·dividuo non è n ettamente t1reogen o, b.a steranno le semplici misure ·dieteti~he. L 'o•b >E~1sità pi·t>uita:ni:a è specia'limen 1te J.ocal1zzata a1 segmento cen ·tral•e. fil . 1

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La tolleranza all'insulina nelle sindromi ipofisotub€riane. Si a ch e l 'estirpazione dell 'ipofi i r en 1d,e g li anin1ali più sen sipili alla azione dell ' in~ulina. Sendrail (Bull . et M ém. de la. Soc. m ed. des

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Suddivisione dell'insulina e determinazione della glicemia nella cura del diabete.

Gottschalk (Miinch. Mediz. Woch., n. 19, 1930) .arffeflma, in base a numerose osserv..a·zioni, che ~'1 m eto do mig·lior·e per somministrare l 'insuli.n .a è quello di sud di viderne il dosaggio e dar1a· a eguale distan za (ogni' 8 ore) e a d·osi u g ua li ·dura nte I.a giornata, indipen~ dentem ente dal:la som·m inistrazione dei p.a sti; si eviter à così I 'accumularsi ·d,e l farmaco e la con seg.uente ipog licemi a, d.a un lato , e si . impedirà ch e il tasso ·dello zucchero risalga n el san g u e dur.ante la n otte, d.all '.altro. Prima di somministrare l 'in uli.n a l 'A. consigli.a di dosar e lo zucchero n el sangue; tale ricer ca è ogg·i indispen sabile e n on può in alcu.n modo esser e sostituita da quella d ell.a g licosuria, dato cl1e esistono ·d elle semplici glicosurie senza significato ·p ato]og·ico, e che la H sog·lia renale » del g lucosio im·pedisce ·di farci ·d.a lla quantità di zucchero ·n ell e urine un con cetto del tasso della glicemia. V. SERRA . 1

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IGIENE. La difterite nei vaccinati con l'anatossina.

L 'osservazion e di casi di difterite in bambini \Taccin.a ti con l 'an.a tossina 11a permesso ch e orgessero d ei ·dubbi sull 'efficacia di tale provvedime nto profilattico. Alla di1s cussion·e avutasi alla Società di pediatria .a Parig i e d.a lla Con1n1issio11.e i1ominata per lo studio .d.e l.la qu·estione si sono avute le seg·u enti con olusioni (R evue niédic ., 8 magg io 1930). La vaccinazione .a ntidifterica deve essere generalizzata ·e va praticata il più precocen1en te ·poSisi.bile, di pre feren za a p.artire ·dal 18° al 20° mese. Dopo l'e tà di 10 anni si può esser e più riserbati per vaccinare, in quanto che la mago·ior parte degli incidenti si sono avuti appunto dopo tale età. Le iniezioni devono esser e tre, ~ eparate d.a un interYallo ilon minore di 15 o-iorni (opt;1


1724

mum 20). Le do i consu ete (em e . 1/ 2, I

I e m ezzo) son o suffici enti, m .a dosi superiori non ono to.ssich e. P er ten·er c onto d el•l1e imn1unità transitorie od incomple te è consig liabile pra ti care una qua rta iniezion.e. La conoscenza ·d i una vaccin.a zio·n e anteriore n on d eve fa r e r espingere la dia g n osi di difterite in p r e en za di un 'ang ina so ·p etta; la clinica conserva tutti i suoi diritti e si d,eve tratta r e col siero og ni ba·m bino sospetto o·d affetto da difterite, .a nch e se è .stato v.a ccinato. Il vaccino .èd il siei'o non si escludono a vicen·d .a . Si può incominciare 1.a vaccin.azione tre etymane dopo .J 'iniezione di sie ro; se si u sa 110 contem .p o,r ane.amente, è ·b en e inie ttare dapprima i·l vaccino ed, · un ' oTa ·dopo , il siero. !11 ogni cia so, in cu i . I.a vaccinazione ha fallito , :si .d ovrà proceder e a.d un 'inchiesta. La m a n cata riuscita d·ell.a ' 'a ccinazione dip ende quasi sen1pre dal fatto che e sa è stata incompleta 0 d irr.eg ola1~e . e si eliminano le vaccinazioni incompl ~te od irregol.ari, si ved e ch e, su gli 82.000 bambini va ccinati a Parig i, so·l tanto 50 h a nno avuto la difterjte, un.a proporzione ·di I pe r 1600, d e l tutto n1inima . fil. 1

POSTA , DEGLI ABBONATI Corea croriica e m alariaterapia. Il.

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IL POLICLINICO

All 'abb.

5390:

La n1alarioter.apia è stata tentata in tutte le affezioni cronich e d el si ste n1a n er voso a base org anica. I risulta ti sono stati soddisfacenti solo n ell.a parali si progressiva , n elf.a qu.ale d eter1n ina un arresto ·d ello sviluppo ci el male e an ch e la r egressione di alcuni ·di t urbi n el 30 % circa ·d·ei casi . È ovvio ch e nessun risult.ato ·può attender'"'i in qu ell e sindromi n ervo e d·etern1ina te da l e ioni di tru1ttive d el sisten1a n er vo o, essend o risapiu to ch e il tessuto n er voso centrale r1o·n è capa ce di rigener.a zione. L 'inocula zion.e ter ap eutica d e1la m a laria n on è scevra ·di p ericoli. La infezion e può as._ un1er e una fo·r ma violenta e d anch e letale. Siffatto inconve·n iente n on ·déve scon ig liare que to m etodo di cura n ella paralisi prog res.. iva , la cui mortalità , prima d ella scoperta di W agn er-Jauregg era .d el 100 % d ei casi. P er le a lltre a ffezioni , n elle quali i su ccessi sono n1en o sicuri e la progn o i qiioad vitam m en o rrr av·e , .. i d eve esser e più prudenti . G. DRAGOTTJ . 1

All 'abb. n. 327-± : Lo tato di labilità d,e] i tema n eurovascola1=c d e"critto più pecialmente da Opp enl1ein1 è car atteri . tico specialm en te d el ses o fen1n1i11ik ed è d ovuto con tutta probabilità a disordi11i e11d ocrinici. 1on ri sulta ch e fa ttori tos-

sici e tanto m e no la lie ve intossicazione d o,·uta a inal~zioni di pi~col~ quantità di vapori di · et~1~e o d1 cloroformio miste a grandi masse di aria e eh~ ~ come è noto - vengono rapidam ente ·el1m1nate <per le vie ~espiratorie, possano p ro•durre alcuno d·e i sintomi riferibili alla entità nosolog ica di cui sopra. V . GHIRO~ . All 'abb. A. R . da R . : 1

Uno ,d ei m edicamie nti topici più consi a liabili p er le ragadi alla mammella è il b1~ di m etilene, in sofuzion e al 3 % : esso è ana] o-esico, stittico e favorisce la ch· eratinizzazion~ . Buoni risultati per le r,ag.adi d ella m .a mmelJa , come a n che p er le ragadi anali da en1orroidi si oUteng on·o anche con la Lozionie A e ttica -analgesic.a , forn1ula d·el ·dott. Matteo Simone, ,di Rom.a; a base di d erivati d ell ' ac ido benzoico in soluzi on e .al calina. P. R. 1

VARIA. La grafologia. Il lin.g uaggio scritto è la forma di espr esione più a lta e più tardiva d el pen sie ro un1ano. Le su·e origini ed il s110 sviluppo seguono lie tapp.e d ell'evoluzion·e d·el]a civiltà. Gli uomini primitivi n o•n .avevano il bi_og no ·di ·fissare · ·l e loro sen sazio,n i , i loro sentim.enti, i loro 1p ensi·eri in mo1do p erman€nte. Tutti i loro deside ri si ir iferiva no a sensazioni imme.diate, i~ passato e· l 'avv·enire non l 'interessav.ano . Solo molto tardi sentiro·n o il d esiderio di ·fa r crivive r1e il passato, di far rin.ascer e l e impl'essioni già sentite, ·l e. idee eh.e avevano a ttrave r s.ato il loro cervello, gli avv.enim·enti cl1e si ·e-r.ano p.ro·d otti n.ell.a .v ita in.dividu.a le e collettiva. Fu questa la prima causa ch e in·dus e gli uomini .a disegnaPe e a scolpire ciò ch e te m ·evano ·di non più ved,e re. Co·n I '.andar.e ·del tempo sorse il bisogno di comu·n icare a distanz.a all'infuori d el ling uagg·io parlato . Il disegno e l 'in ci sione si perfezionarono p·er esprimere sempre più p·r ec iam·ente e concisamente idee, sen sazioni e fatti. Si g iunse così ai ger oglifici ch e r appresentan o un vero sistema capace ·di fi ssare il p en ier o co•n la scrittura. M.a il bi ogno di sen1plifi cazione si affern1ò em ·pre più. Si isolano i geroglific i più semrp'l i ci , si attribuisce loro un significato convenzion.a l1e e dive ntano così g li eleme nti .d ella scrittura facendoli corris po11dere ag li elem enti d el lingu.a ggio arr ticoil ato. Non è possibile fissare in qual rt1on1 ~nto d ella storia um.ana s'iniziò la scrittura alfab etica ed a qu a~ e popolo petta il m erito di .a verla prima adottala. Sembra tuttavia ch e tutti g li alfab eti in u so "u1Ja . uperfi c.ie terre, tre JJr oven g an o dalla r rittura fenicia.


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NuM. 47]

1725

SEZIONE PRATI CA

La scrittuìfa non è una funzion e in11.aia. Gli uomini non nascono con la cap,ac i tà di leg,ger e o scrivere,. ma solo con la facoltà di apprend·er.e questa funzione. Il lingu.aggio ,scritto è la estrinsecazione vi._ ibil e a m ezzo di segni convenzion.ali d el ling uaggio inte.r iore, senza però esserne I.a rappresentazion.e esatta, con1·p1leta. Nessun linguagg io, in effetti, sia ·esso articolato, scritto, musicale, ·disegnato o scolpito, ri·esoe .a riprodurr e totaln1ente e·d integ·r.almente il linguaggio interno, che è troppo vasto, troppo complesso. Ma a parte quel ch e volutamente riesce a rappresentare, si è dato .al linguagg io scritto un 'altra espressione di cui chi scrive non ha consapev.o lezz.a ·e cl1e non tutti sanno interJ)etrare. La scrittura, alt.r e· il suo contenuto intelle ttivo, avrebbe l.a cap·acità ·di essere l '·e spression·e d·ella mentalità e d el carattere ·d ell 'indjviduo. L 'idea ch e I.a scrittura dell'uomo n e riveli il carattere è molto antica . La manifestarono .anch.e filosofi emin·enti : Aristotile, Dionigi d 'Alicarnasso, Sv·etonio , Demetrio di F.alera. Ma colui ch e ce·r cò di d.a r·e un.a base scientifica .a questa veduta, il precursore .d ella grafolog ia fu l'italiano Baldo che n el 1622 scrisse un libro su i segni e l e J.ettere, su i modi ·di .conoscer e la natura e le qualità deg li u omini a m ezzo d·e ll·e l oro letter e. Se I.a scrittur.a , egli scrisse , sembr.a lenta e come form.a ta dalla pression·e d ella penna è probabile ch e ·l o scrittore h.a I.a mano p esante e pigra e si p·u ò d edurre ch e il suo spirito non . è p er spicaoe è la su a intelligenza non è acuta. La scrittur.a r.apida, eguale, formata nettamente d enota un uomo senza cultura e ·senza meriti. E ' molto raro cl1e i ca'l lig·rafi ecoellano per in tel lig··enz.a. Contempor.aneamer1te un altro italiano, Severinus, professore . ·d '.anatomia e chirurg ia a Napoli, scriv.eva un trattato sulla divinazione e pis talar·e. Leibnit? scrive,,a: Il caratter e è in morale com e il temper.a mento è in m ·e·dicina, è il movente ·di tutte le nostre .a zioni . E la scrittura esprime qu.a si sempr.e in un modo o in un altro jl temper.a mento indivjdl1a1 e. Goth·e riteneva per certo che la scrittura ha r apporti con il ca·r a tter e e l 'intelligenza, e . ch e può dare ele m e nti p er g iudicare d·ell.a maniera di pensare e di g iudicare ·d ello sc-rittore. · Lavater aveva notata un'analogia tra iJ ling uaggio, l'an.datura e .Ja scrittura, e d aveva rilevato .a nche ch e J.a disposizione di spirito n·ell;:t quale c i troviamo a l momento n el qua le scriviamo, influisoe su1 nostro grafismo. . U na quantità. di stati differ enti possono alterare la scrittura e r enderla anch e irriconocibil e. Du·e ]ettere d1ella stessa p er so11a differivano per I.a scrittura e lo stile in ino·do tale d.a non potersi attribuire alla stessa mano. Una 1

di queste lettere rivelava uno spirito colto ed amabile : i caratteri mat·e riali erano tracciati oon ordin·e e fern1·ezza. Fu scritta in un mom ·ento di calrr1a e quando l 'autore godeva ottima salute. L '.altra, d 'uno ~tile più ch e trascurato, notevole per il disordine e g li errori anch e ortografici, fu scritta in un a cce o .d ' ipocondria. Al principio d el secolo d ecimonono comparvero sull 'argomento molti libri. Notevoli quelli di Hocqu.a rd sull 'arte di giudicare dello spirito e d el carattere ·d egli uomini dalla loro scrittur.a ; di P·eignot ch e fece ·degli studi su i rap1porti .d ella scrittura con le facoltà intellettua li analizzando .autografi di Luig i XIV, Fénelon , Rouss·e.au ·e Napoleon.e ; ·e di Delestre ch e n ella sua opera su 1lla fisio nomia. co.n saorò un capitolo sui r.a•pporti della scrittur.a con il sesso, il car.a tterie , il genio ·e la n,a zionalità. Il m erito di ave r d.ato .a ll 'interpretazione de lla scrittura un m eto·d o non più intuitivo e divinatorio, ma razionale e psicologico petta a l1'abate J. H. Michon, ch e n·e l 1872 pubblicò un libro d.a l titolo « Misteri .d ella seri ttur.a » seguito poco dopo dall 'altro « Sist·e ma e n1etodo della gr.a fologia ». L ' 01pera di Mi,chon è condotta con severo c rite:rio scientifi co. Ma m .alg ra do qu1esti sforzi 1.a gr.afologia è ancora ben lungi dal costituire un si tem.a dal q.u .a le si possano d ed·u rre sicure a pplicazio·ni ·p·r.aticl1e. Cc·r to al su.o svilu1ppo h.a nociuto l '0 p er.a ·di ci.a rlatani .e chiroma·nti ch·e h.a11no sfru~tato per l e loro c ia ltron·erie studi im1pro·n tati .a·l la magg io>r.e o.b ie ttività e ser enità. Tutti s·ono .convinti c he .al cuni in·dividui h.a nno· una scrittura speciale ch e rivela i trat t i più spiccati dell.a loro personalità, ma 'I.a g rafologia n on è a·n co-r.a una scien z.a estta. · ·Senz.a .dubbio ·essa gu.a dag.n,e-rà se sarà stu·di.ata d a fisiologi e psicologi , e non sarà pra ticata com·e arte inte:r.pretativa d.a empi.rici o 1p eudoL·cienziati faciloni. . E' b en n ota }',ana lisi g ra fo•logica d ella scrittura ·di . Renan . Due lettere d ell 'autor e d e]la Vita di Gesiì furono ·esamin.a te ·d,a due g ra fologi, ig11.ari d.el no·m ,e del•l '.esten sor e, con q·u esti risultati: 1. Intelligenza origin.almente n1edio·Cre e poco coltiv.a ta; scar sa rif]es.siion e; cr ed1u]i tà e te11de·n za accentu.a ta a l i1ettegolezzo ·da n1ettersi in conto d 'una enilità inci1)iente. 2. Spirito ch i.ar o, d elicato e fin e; t.alento car so. 1

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argo .

PUBBLICAZIONI

PERVENUTECI

O. OnTALr. Perforaz ione rii iilcera gastrica e duodenale e· siio trallamenlo. - Tip . Leortarçlo cla V~nci , Ci ttà di Castello, 1929.

C. Rizzo. Cisticercosi cerebrale ed eosinofilia n el liquido cefalo-rachidiano. - Arti Graficl1e Sa11 Ber11ardino, Siena. 1930. · G. R U FFINI. La sett icemia tu bercolare arnfliarica. - L. Cappelli·, Bologn a, 1930 . •


1726

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII' N UM.. 47]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*> CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXVII. - Pensione - Ricorsi.

Apparti.e ne eis·o lusivarmente aJila Co·r te ·d ei Conti la cognizion·e id ei ricorsi contro provved im en·ti concernenti il Pisoa tto di servizi sia ch·e si tr.atti ·di 11,quridazione di pension·e, sia che la controv.ersia si r-i ferisca alla am·missibilità o meno ·di determinati servizi al riscatto. (Con·siglio di Stato, Sez. V, 31 maggio 1930 n. 338). È 1da .avverti-re ·p erò che contro i provvedimenti po itivi o n·e gatìvi dei Comuni, della provin cia ·e d·egli enti lo.c ali, in genere, il ricorso deve essere_ diretto alla Giunta Provincialie Am:m inistrativia in sede giurisdizione se sia le.so un diritto sogg.ettivo o un interesse leg ittimo .p er il trattamento di quiescenza dovuto dagli 1en ti stessi. XXVIII.... Ufficiale sanitario - Preferenze - Incompatibilità.

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Uno ·d.e i con,c orr·e nti aveva pr·e stato servizio di condotta, nello stesso comune, per diciotto anni ·ci~ca e sa:ltuaria:m1ente av·eva sostituito 1'ufficiale sanitario; l 'a1tro aveva esercitato tale uffioio, nel medesimo comune, per circa 22 1nesi. A parità di m 1erito, chi ,a veva diritto di preferenza, in applicazion·e ·dell'art. 9 lett. 3 del R. D. 30 settembre 1922 n. 1230? La .disposizio·n e 1d i que1sto articolo, estesa agli enti locali da1ll '.aTt. 3 del R. D. 24 settembre 1923 n. 2073, stab~li1sce una ragione di priefer·enza per coloro che abbiano pr·estato lodevo1e servizio, a qu.a lunque titolo, per non meno di un anno , nell'amministrazione presso cui è indetto il concor·SO. . l 1l Prefetto nomi11ò il concorrente che aveva prestato servizio di con.dotta. La V Sezione ·del Con .sig1io di Stato, con d·ecisione 31 n1aggio 1930 n. 342, ha ritenuto legittimo questo provvedime11to, inter1)ret.ando estensivamente il citato art. 9, ne'l senso ,cJie vii sia co1m ·prie·s a ogni prestazione di impiego effettivo o .avventizio, purchè l 'in1piegato abbi.a il titolo di studio e i requi1siti p1~escritt·i .p er .J 'esplicazion.e di ta1le attività. È , quindi , valutabile, nel concorso per la nomina dell 'u fficiale sanitario, anche il servizio d:i co11dotta, a prescind ere da:l co·n sider.aPe se fra .j ·due ervizi esista realmente così profon·da e r.adicale differenza che •e scluda ogni rapporto di omogen·e ità. ·. Que ta risoluzione è discutibile. La preferenza tè fondata, e senzialmente, sul valore d1el1la prova specifica di capacità, di idon·e ità; è, quindi, neces~rio un n esso tra il servizio pr·estato e quello ch e è oggetto del concorso. Non sembra che vi sia tale rapporto tra l 'as~i tenza sanitaria e la vigilanza igienica, sia cl1e i con ideri la preparazione specifica, sia ch e si ten ga conto della prestazione obbiettiva. 1

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<•\La.

pree~nte

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rubrica è aifìda•a all'avv.

Nel.Jo stesso giUJdizio si è ri~presentata la nota questione della incompatibilità dipende11te da rapporti di parentela col farm.acista esercente nello ·s tesso comun e (fr.ate'lilo). Il Consiglio di Stato, con da ·m .edesim-a decisione, ha confern1ato che non vi è incompatibìlità legal1e, la qu.a le operi de iure; ma il rapporto dii .parentela può ·essere causa di incompatibilità di fatto , da valutarsi caso per caso. Il Pr.e~etto ha il dov·ere di pronunziarsi sul1lra dedotta in.c ompatibiilità quan,do provvede alla nomina dell 'uf.fi•ciale sanitario. 1

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XXIX .... Medico condotto• .Collocamento a riposo per limiti di età. Cirtca i·l .c oll101cam1e:nto . a ri1p oso 1de1i medici con.dotti, .p er limiti di età, la giurisprudenza del Consiglio di Stato aveva f~ssato queste regol1e : il a legge non attribuisce .ai Comuni siffatto potere e d è, quindi, i~legittimo il provvedim·ento ch·e risolve il rapporto 1di impiego per limiti di età; ma tale 1p oter.e può risultare dal regOlamento locale o ·dai capitolati speciali , approv.ati , si inten·de, dall'.autorità tutoria. Sopriavv.e nne la no,t a circolar.e ·d·el Ministero dell'Interno 13 novembre 1929, la q·u ale considerò illegittime l1e norm1e d·ei regolamenti e de i capitola·t i che attr.:ibuisc0010 ai Comuni il po,t ere di co l1locare a . ·r i·p oso per limiti di età e invitò i Prefetti ad annull.arle . La nostra tesi, altre volte •e sposta, è 1conforme ,al1e istruzioni del Ministero. Ma la V Sezione del Consiglio di Stato ha 1p ersist•i to n·ella sua giurispru,denza, co1.n decisione 14 giugno 1930, n . 374 . -. La circolare non è, però, senza effetti pratici, peroh·è i Prefetti e, in genere, tutte le autorità d ipen1denti d.al Minist·ero, devono uniformarsi alle istruzioni di esso. I1n sede contenziosa arà osser-vato un crite~ rio diverso, sino .a quando il con trasto non sarà superato per ·l egge. I: da avViertire c h e, nel caso deciso con la sentenz,a sopra in1dicata, il rr1edico condotto non ave1'~a ricorso contro la deliberazione che, modifican1do ~l capitolato, dispon-eva il collocam1e nto a r~po1so del personale che avesse com·p iuto 65 ann~ di età o 40 anni di servizio e l 'appli1ca.zion,e d·el1a nuova disposizione al me<l~oo. co1J1·dotto al lora in servizio. La V Sezione ha ritenuto ch1e ·il ri corso1 dove~e essere proposto contro questa d elibe razione e non contro qu·e·1la c he, su·c oessivamente, la attuò provveden·do aa coll ocamento a riposo. Non ci risulta il contenuto della prima deliberazion·e: dal punto di vi~ta astratto, si può ritenere che se da essa derivò una lesione effettiva e certa d·el diritto, l 'azione doveva essere ·e sercitata allora, .e ntro 30 giorni dalla comuni1caziome o ·dalla conoscenza sicura, mediante rie-0rs·o alla G. P. A. in sede giurisdizionaile.

GIOVANNI SELVA8GI,

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esercente jn CaEsa.mone, eone. le2'ale del n06tro periodieo.


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SEZIONE PRATICA

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NELL ·A VITA PROFESSIONA'LE. MEDICINA SOCIALE Le piccole indennità devono essere soppresse~

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Dott. GIACOMO DoMENICHINI, libero dooente. 1

Alcuni con gli scritti su le riviste, altri con 1a parola .n ei congressi periodicamente reclamano modificazio.n i alla legge per to·g liere di mezzo le piccole indennità oggi protette da la l egge infortuni vigente. E ci sono anche .altri che pensano non sia neoessario mo·dificare la legg e per n·eg,are •le picoole indennità agli operai infortunati . Anzi essi .avrebbero la pr·e tesa - non dico - di insegn.are la l·egge ,ai giudici, ma li rimpil'over.ano ·di conceder.e cc in·d.ebitamente )) indennità e ·d i non tener conto cc della qualità ·di lavoro al quale è adibito l 'operaio» . Do·p o i giudici i medici. A questi il Lattes dà consigli non approvando la pitoccheria di certi m·edici di .assicurazione, n è le esagerazioni di oerti sanitari d egli operai. Ma i medici sono anche accusati di compiacenza .e di incompetenz.a nel curare e nel periziar.e. Le qu~rimonie parton.o dagli assicuratori quand·o si ri tien.e che il medico sia troppo favo·revole all 'infortunato; partono da l 'altra sponda quan,d o si crede che il sanitario curi gli interessi ·delJe casse assicuratrici. Sono quindi lamentele di parte alle quali si ·deve fare una buona tar.a. P·er chrè io credo all'onestà dei colleghi ·ed anch·e .a lla lo;ro sUJfficiente com·p etenza n.ella n1aggior parte dei casi non essen do la infortunistica così di~ficil e come la fanno certuni. Il Queiroio ·d ioèva in proposito ohe il problema consiste nel fare una giusta ·diagnosi e prognosi. Da ciò soaturisoe I.a cura adatta ·e si hanno .a nche i dati per .s tabilir·e la misura de]l 'in,dennizzo. Ed il Nov.aro al congresso di Ron1a sosten.eva non ·esser.e necessaria l.a creazione ·di. scuole per la traumato,l ogia info rtunistica. La cura degli infortunati infatti è r.appresentata per lo più da piccola chirurgia che richi.ede m-0lta pazienza, ma non grande abilità. E pazienza occorre ancora do·p o la guarigione chirurgica per ottenere la restitutio fun zionale che è quella ch e più inter essa l 'operaio, l 'assicurazione, la società. Penso quin·d i che non sia male trattare in un giornale che v.a per le mani di tutti i medici qualch.e problema di i11 fortunistica. Sono oggi all'ordine del giorno i piccoli in1

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dennizzi resi ·d i attualità da un disoorso al Senato del pr.of. Baldo Rossi. Qu·esti ha proposto di sop·p rimere l e piccole in·dennità e di elevaTe gli indennizzi agli infortunati con inabilità totale. È una proposta òrmai vecchia che ogni tanto qualcuno ripr.ende ripeten·d o gli stessi arg.o m·enti. In1fatti il Rossi non solo ripete l.e ragioni esposte da altri e specie ·d al Pisenti n·el 1921, ·m a usa lo stesso linguaggio f.a cendo tuttuno delle invalidità con le l esio~ ni: « . . . . . il valore - scriv.e - riferito all·e piccole l esioni perman·e nti .... n « . . . . poichè le lesioni li1quid.ate d,a·~ 5 al 15 % non sono m.a i tali da d·e terminare una sensibile diminuzion-edella capacità di gua.dagno· n cc •••. stabilendosi degli . . a·b usi reali ,a vantaggio delle piccole J.e0

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Sl-Onl

».

Ora io credo sia bene u sare una oerta precisione e . perciò ripeto quanto, scrissi in . altra oocasion.e. Il gi·u dizio di liqui1d.a zione n-ell.a legge infortuni è un appr.ezzamento non di lesion,e ma di inabilità (1). E questo sta .a dim·o str.are che la legg,e vuo.J,e in,d ennizz.ar.e non la -lesione ma la conseg·u·enza di essa lesione; la incapacità al lavoro.

* ** Abolire le piccole ind.ennità· e aiutare maggiorm.ente gli invalidi totali. Io scrissi - anni or sono - che si darebbe uno toglien1do cinqu·e. E poco fa precisavo,. servendomi delle cifre forni te .dal senatore Rossi, c he la C.a ssa nazionale infortuni avrebbe· lucrato in un q·ua·driennio oltre vento milioni (2). Tuttavia aggiunge,ro che nessun infor-· tunista potev.a restar.e insensibil.e alla pro.p osta santa ·di a·u m.entare l·e indennità .agli invalidi totali. Suggerivo però di seguir.e a ltra via. (1) Tovo dice che iin pratica il concetto di le-

sion,e è usato per indicare la }es~one iniziale e le oon,seguerµ;~ di essa .. Però dice anche che interpretand,o rigqros~en,te s! deve ammettere con il Carn,elutt~ ch e la, lesione è 1'infortunio stesso e la invalidità ne è la conseguenza. Pure il Borri era· di quesito parere. (2) La Cassa Naz. Inf. pagò in un quadriennio - sono cifre del sen. Rossi - 155.597 .024,24 per sole invalidità dal 5 al 19 % Gli invalid~ totali, stando alle statistiche del Poels, rappresentano circa U 12 %o delle inabilità permanenti. Qujndf nel nostrQ caso su 64733 invalidità del quadriennio a,vremo 777 invalidi totali. Concedendo loro altre trentaquattromila lire pergiungei:~ alle 70 proposte dal Ro,~i, la. Cassa pagherebbe poco più d~ ventisei milioni invece di centoc1nquantaci11que. 1


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IL POLICLINICO

Prima di tutto pr.emettevo ch e l'assicurazione in1fortuni è una spesa gener.ale <l.ell 'industria come il fitto d·e i locali, l 'illumin.a zion-e , il riscaldamento ecc. Il peso quindi dovrebb.e essere sopportato p er intero d.all 'i11dustria. In .un secondo luogo dicevo di ricer.care se i bilanci flo·r idi delle ,assicurazioni permettono di soddisfare a qu.est e n.eoessità senz,a aumentare i premi. Fin.alm·ente se ciò non b.astava, propo·n ·evo di togliere un sesto dagli ind.ennizzi per le invali1dità permanenti che v.anno dal 5 ~l 19 %· Si ottengono così proprio qu·ei 26 milio·n i che -0ccorron·o perchè gli inv.ali di totali · abbi.ano, inv.ece di tr.entasei, . settantamila lire. Così il su ssidio a.g li invalidi totali sarebbe .co.m pletato .a tutto sacrificio degli op er.ai infortunati minori. 1

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Ci sono, .dioe il Ros.si, dei produttori di infortuni, ci sono degli .autolesionisti, ci son o, insomma, degli abusi sp1eci.alment·e nelle . pie.cole invalidità. Sop·primi.amo le r elative in·dennità. Mi pare un rimedio trop·p o eroico. Io non voglio n egar.e qu.alol1e ab~so .p,er parte di operai dison·e sti. Ma sono ·eccezioni, come saranno eccezioni gli a busi eh.e comm.ettonç> alcune assicur.azioni verso g li ·Operai . v .e d·ere, per p ersuad·er si, I.a pu·b blicazione degli in.d ennizzi offerti ,d alle assicurazioni e quelli ottenuti di·etro oper.a del patronato nazion.aI.e. I t entativi di lucro si co~m.e tter.ebbero quin1di d.a l 'un.a e da I 'altra parte. Sarebbe enorme togliere con un tratto di penn.a l·e piccol·e ind,e nnità solo p er ch è si verifi cano d egli inconveni.enti. D 'altra parte, leggen·do il discorso del Rossi, si ha l 'impression·e ch,e l 'op,e·r aio si.a consider,a to com.e una m.a cchina in cui si può sostituire una vite, una valvola ecc. Una inva lidità dal 5 al 15 % ed .anche .al 20 % - dice - non porta danno all 'op,er.a io che può far·e lo stesso mestiere e con servare lo ste so salario dell'antinfortunio. Il salario è l 'indioe dell.a capacità -lavorativa dell'oper.aio. Anzi s econdo il Carnelutti è cc l'indice unico, inderog.abile, forfaitario delle capacità produttive dell 'operaio ». Il 1padrori·e comp ensa il lavor.ato1~e ·p er quello ch e produce e 1dioe bene il Roghi ch e 1'imprenditore compensa 1'operaio a second.a del gu adagno ch e gli ·p rocur.a. Or.a purchè il lavoro v.eng·,a fatto n ella stessa quantità e qualità di prima dell'infortunio poco im·.p orta all 'imp-re a se l 'oper.a io - 1)er ina 1

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bilità subita - d.eve far e maggior sforzo con le parti rin1aste sanre per sostituire o integrare la funzion·e d·efi·ciente o mancante d ell 'organo o d·elJ.e parti rim.aste 01ffese. Il riprendere lo stesso mestiere non ha importanza perch è un sarto può ripren·dere il suo mestier.e pur av·endo perduto u·n.a gamba. Io - che una volta scriv.evo : salvare una ola falange di un dito può voler dir.e alv.are un in·d ivi1duo nella sua integrità di uomo ·e di l.avor,a tore - 1 doVI~ei or.a cr·e der.e ch,e la n1ancanza di uno o più dita non arreca danno. lnratti r·esterebbero senz.a indennizzo la perdita d,el1'in·d ice sinistro; la .pe:ridita d·el n1edio .e della falangetta ·d·ell 'indice sia destro ch e sinistro : la pel'dita di du.e falangi d.ell 'indioe ·die stro; la perdita del m·edio e di due falangi dell 'anulare; la perdita d ell 'anular.e ·e di du,e fal.angi ·del n1edio; I.a pel'dita della falangetta dell 'indice sinistro, del n11e dio, ·e .d.ell '.anul.are; la perdita della falangetta del medio, anulare e mignolo; la perdita della secon·d.a faJ.ang.e del pollice recc. Che se poi fo·sse .accettato di non indennizzare le invalidità fino al 20 %, l,a n1utilazione potrebb.e ,e ssere maggiore. Infatti r ester.ebbe senza indennizzo per permanente .an che .Ja perdita dell '~ndic·e ·destro, e perfino I.a perdita di due dita : il medio e l 'anulare. Io p·enso cl1e un tipografo . ad es. sar.ebbe fort-e m·ente d.a nneggi.ato per la per·dita ·di due falangi di un indice e d·ella falang.etta d ell 'altro in dice. E cr.edo ch e nessun.a persona assennata - .an ch·e se non è mre dico - possa dire che una rn.a no priv.ata di sei falang·i (due del m edio, due dell 'anular,e, du·e <l·el mign.olo) sia un.a m.a no servibil.e in qu.al unque mestiere e d anc:h e solo n·ei lavori g rossolani ,d el picconiere, dello scalpellino, del manu.ale, ·d~l facchino, d.ello sterratore, .d.el muratore, d·el fabbro , ·del falegn.am e, del calzolaio. Tali operai hanno bisogno -d ella funzione pren sile e d ell.a chiusur.a vigorosa d·el la mano per stringere e adoperare il piccone, il martello, il b.adil.e, Ja lima, le tanaglie. Se così mutilati fanno ug uale lavoro e ri cavano uguale salario vuol dir1e ch e 1e parti integre della mano com1p ensano con n1aggior s forzo la mancanza del dito. o d elle falangi ecc. . Si n oti poi quanti infortuni - }JUr cagionando una invali dità - iiester.ebbero senza indennizzo. Perch è gli infortuni delle mani costituiscono circa la metà di tutti gli infortuni. Nella sta ti tica d el Ricchi sono il 455 per mille, ed in quella del Mirko i soli infortuni delle dita rap1)r e entano il 25 %. Anch.e la ])erdit.a di 3, 4, ~ .decimi di v i sLa 1

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non d ovrebbe produrre d.a nno. ì\1a un orefice, un orologiaio, uno scultore, un tipografo, un ferrovier·e, un m .ecca11ico ·e tutti coloro ch e h anno n1estieri ·di preci ione dovranno , per l o più, perfiin o cambiare mestiere. Parimenti resterebbero senza indennizzo la più parte ·d·elJ.e inv.alidità indir·ette n on suJ>erando p er lo più la misura ·d el 15-20 % di inabilità. Ad es. un serramen to di rn.ascelle p er miosite traumatica d ei muscoli masticatori, o la mancanza di rapporto fra le ·due arcate d entaria per frattura di un mascellare non .dovrebbe produrLe danno potendo l 'operaio dopo I 'infortunio riprender e il m estiere e g u a.d agnare lo stesso salario. Ma tali infortunati per manten.e rsi in forza devo·n o nutrirsi di cibi speciali p er ch è il serram.e nto d ell e n1ascelle nei primi ·e·d il mancato rapporto d ei d enti n·ei secondi non p ermette di mangia r e cibi grossolani (pane , polenta , fagioli) come mang iano i co1npagni di lavoro. D evono nutrirsi di cibi più costosi (ov.a , minestrine, burro , ·e cc.). Essi sono com.e la m .a.cchina eh.e, per 'tin'avaria , consuma più carbone per fare ug uale lavoro d ell 'altra intatta. Così pure per a ltre invalidità in.dirette: una cicatrioe ·d·eturpante. del viso fa sì che l 'operaio subisce un boicottaggio n el m ·ercato d.el lavo ro. Un '.epilessia traum.a tica limita il campo d.el lav0ro ·dell '-0peraio ch e non potrà salire su ponti, scale, ecc. La letteratura nostrana è ricca di nomi che tra ttarono questi argomenti: Alqertazzi , Bernacchi , Bo-rri, Corradi, Dom·enichini, U~f:re­ duzzi .ed altri. E v.edo ora un 1.avoro d·e l Ci ampolin~, ch,e è uno ·d ei sost enito·r i della campagna contro le piccol·e indennità, su di un caso di induratio penis traumatico per il qua] e sosti-ene essere g iusto indennizzar e. Ora sia c:be I 'infortunato, per fare lo stesso lavoro, d.ebb.a compie r.e maggior·e sfor zo, si.a che ,d ebba. spen1dere di più per man ten er si in forz.a , sia eh-e .a bbia limitato il campo d.el lavoro, ha subìto un danno an·c h.e se p er avven- . tura può fare lo stes o m estier e e perce1)ire Io stesso salario d ell 'antinfortunio . 1

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SEZIONE PRATICA

Nessun i stituto a "'sicurator.e - dice jl Ross i trattand-0 :d i fratture - può liquida r e un infortunio cc anch e e b en guarito », sen za ·d over liqu1idare un compen o per invalidità 1)erman en te ch e può e< a nda r e, a l 10, a l 15 , al 20 % ». II Pisenti aveva scritto : cc si è preso l 'andazzo di in·d·en·n izzare qu.alsi.asi piccola l e io11e »

(leggi ina~ilità) . E altrove si conce dono indennizzi per p·ermanenti « per piccole perdite dii unghia, d elle piccolissime cicatrici cutanee su1Jerficiali, insignificanti; per l e ioni lillipu• z1ane n. ~la certe cose n o11 ono facil•mente cr.edute. P er ch è se un infortunato è ben guarito non trov.a n·essuna assicur.,azion·e che g li dia un centesimo - dico un centesimo - per inval1dità p ermanente. E stia tranquillo il Pisenti ch e n essun operaio ha riscosso un centesimo ripeto rin centesimo - p er invalid~tà permanente da piccole perdite ·d i ungl1ia. E questo posso affermar·e, senz.a tema di esser1e sm entito, essen·d o stato per vari anni consulente o fidu ciario pr.esso il m .agg ior istituto di assicuraz1ione infortuni. Nè .ebbi ·occasione dli conoscere tanta liber:alti.tà, ch e sar.ebbe d'altronde fuori luog o, n el tem po ch e fui con sulente d el patronato loca'le. E .p oi qualch e cosa in proposito dicono le statistich.e . L ' Agosti su 604 casi di frattura delle varie parti .d,e'l corp:o , n·e ha 492 guarite c·o m.p l·etamente. Quindi s olo 112 .ebbero indennizzo per . invalidità p ermanente. TI De Nitto dice ch e i c asi di infortunio ocu lari ch e si presentarono in pri·mo tempo guari- ' rono cc i'l 90 % in fr.a nchigia n. Il Pisenti av·e va anche scritto che era antiscientifico ·e ch·e si d.eform.a va la scie nza per co·n ceid er e i piccol1i inden11izzi. E per di più era inutil e dare qualcosa agli operai eh .e cc per la deficiente mentalità n non hanno idea cc dri ri~parmio ·e di previd.en za ». I o intanto sono conv into eh.e il popolo italiano è nel su·o complesso so·b rio. Gu·ai se non fosse cosi! E so110 ·c onfermato n·ella mia convinzione da quanto asserisce il Cazzaniga ch e co11 le sue ricer ch e sistematiche trovò la m aggioranza deg li invalidi cc si stemata in parte m er cè l 'impiego d el capitale ri cosso ... ». Ed aggiunge che l 'afferm.a zione d egli sperperi per parte d egli op·er.a i era sempre stata fatta senza ch e si fos sero' fa tte ricer ch e seriam.e nte condotte. D 'a ltra parte n on so vedere ·d eformazione sci entifica n el fatto di con ced ere un piccolo in·denn.izzo a·d un lavor ator e per la perdita di un dito, ·di una fa lang·e, di 2, 3, ± decin1i di visu . Mi pare anzi si voglia prostituire la sci en za quan·d o ]a si vuole far servir,e p er negare un ' indennità col pretesto ch e l 'O'})eraio non . e' TI. parm1atore. 1

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La

* ** icurazione agricola,

ove le piccole invalidiità fino a l 15 % non dànno diritto ad inden11izzo, è un richiamo ch e 11on p uò esser e citato 1


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IL POLICLINICO

a conforto ·della te i caldeggi.a ta d.al Rossi. N·ei lavori ch e precedettero la promulgazione della legge ag ricola si legge appunto ch e uno degli argomenti per n o11 tenere in consid.erazione le piccole invalidità fu il fatto che un.a piccola inabili tà può non arrecare gra,re ripercussione nell 'economia ·del lavoratore agricolo. Per di più certi lavori, ch e sono au iliari d.ell '.a gricoltura com e la trebbiatura del gr.a no ecc., ·so,n·o i&oggett~ a11,a assicurazion e indu-· striale. Questa .a ssicurazion e assicur.a la m.assa de.i lavoratori dell ' in1dustria. Protegge quindi il lavoratore grossolano (fabbro, mur.atore, fac.! cl1ino ecc.) co·m e il lavoratore di precisione (meccanico·, sculto,r e e.cc.) e non ·fà e non può fare distinzione ·di m esti.er e avendo per base dell 'ri ndennizzo il forfait. c .a rn.elutti ha scnitto in proposiito: « La legge stabilisce in una proporzione invari.abilre, con una tariffa indiscutibile, il danno so~ferto dall 'operaio in conseguenza di una ·data lesione. La perdita di un occhio gli diminui ce ril salario del 3·5 %. È una presunzione juris et d·e' jur·e. L 'op·eraio non è ammesso a provare che, per il genere particolare ·d el suo lavoro o per altr~ circostanze, il ·d anno recatogli dalla semicecità consiste in una diminuzione ben m.a.g giore d.ell.a sua m·e rcede. L'assicuratore ·e l 'impr.endi.to·re invano · tenter·ebbero di ·esim·e rsi in tutto o in parte .dal pagamento d ell 'indennità dirn(:)stran.d o ch e l 'in fortunio o non h.a a·ffatto diin1inuito il salario d·el sinistrato, o Jo, ha di•minuito in propo•rzio·n e minore di quella prevista dalla leg·g.e. È una a'lea ch e l'operaio cor~e . Se la d1iminuzione è maggio~e ·d ella cifra tariffata, peggio per lui. 1\fa allora anche m eglio per lui nel · caso inverso ». Modena, ottobre 1930.

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BIBLTOGRi\.FIA. AGOSTI. II Co11g·resso Interr1az. degli infortuni, Ro1m a, 1909. .i.\.LBEnTAZZI. Rivista ·Infortuni, . 1, Ro·m a, 1906. Annali d el Credito· e Previde n za, serie II, vol . 18. Roma, 1916. BERNACCHI . Riv~.s ta Infortuni, · Modena 1899 · l\tledicina 1nfort. , Milano, 1912. ' ' BORRI. Rivista infort., l\tiodena, 1901; R a1nazzi;ni, n. 2 , Fire11ze, 1908. CARNÈLUTTI. Citato da LEONCINI. C1A1v1POLINI. V Congresso internaz. , Bt1dapest , 1928. DE Nrrro. Congresso o culistico., Roma, 1920. Do1vtENICUINI . D al vol urne in 01naggio d el pro f. Poggi, Bologna , 1915. Le statistiche e l e piccole indenni lcì. Rivist a critica infort., n. 5-6, Milano 1922. ) LATTES., I Con g r esso med. soc iale, Milano., 1929. Legge 31 g·e11na io 1904, N. 51. LEONCINI. I Con g r esso mecl. sociale, l\tlilano, 1929. NovARO. II Congr esso inter11az. infort., Roma, 1909. PoitLs. Ibid . · 1

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XXXVII' X UM. 4: 7]

PrsENTI .. Rassegna previd enza , n. 7, Ro1na, 1921. QuEIROLO:- Citato da BERNACCHI. R egolanierito per la esec u zione della legge (testo unico) , 31 genn. 1904. Rrccur TEOBALDO. II Congresso internaz. infort., Ro•1 na, 1909. ROGHI. R :1vista crilica infort. n. 6, Milano· 1925. Rossr. Il medico ital ., n. 9, Milano, 1930.' Tovo~ .II Congresso medici i1tfort unisti Venezia 1924. . ) ' UFFllEDuzzr. Clinica chirurg ica, n .. 6, ~1Iilano, 1912; II Congresso internaz. infort., Ro·m a, 1909.

CONCORs ·1. POSTI VACANTI .

A1'1fANDOLA (Asc oli Piceno) . Scad.. 30 gen.; L . 7700 e q quadrienni d ee., oltre indenn. forese L·. 1000, indenn. laurea L. 500, cavale. lire 2700. Le condotte sono due, o1tre una chirurgica. ,

AVELLINO. Consorzio Provinciale Antitubercolare. - . Direttore 1ecniico e direttqre del dispensario del capoluogo ; L . 12.000 o1tre L . 3500 serv. att.; 4 quadrienni dee. Scad. ore 12 del 15 gen. 1931. BARI. R. P r efettura. Ufficiale Sanitario e Capo dell 'Ufficio di Monopoli. Per titoli ed esami ch e avranno luogo presso la R. Università di Bari. Stipenclio annu-0 L. 14.000 au1nentabile a lire 21.000 l>er effetto di 5 aume11ti, quadr. del ciecin10 dello s tipe11dio i11iziale. Divieto libero esercizio professiona Je e obblig·o di evèntuali funzioni (.li 1\IJ edico di p.o-r to. La do1nanda in carta da bo1llo da L .. 3 ed i prescrit.ti documenti (jl cui elenco potrà conoscer si richiedendo il bando di concorso) d ebbon.q perve1tire all 'l Jfficio d el ~Iedico Provinciale, presso, l a R. Prefettura d ! Bari, non oltre le ore 12 del 30 clicembre 1930. Scad. 5 gen. 1931; L. 9000 e 4 qué1drienni d ee. ; c.-v. ; età lim . 35 a.; tassa L. 50, 15 .. BIBBIENA

(A r ezzo)-=- -

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Glr1n1zz0Lo (M an t'ov a) . - Se.ad. 31 g en .; L. 9000 oltr e L. 600 uff. san., c. -v. , L .. 500-1800-2500 trasp. MERCOGLIANO (Avel lino) . Scad. 18 g·en.; lire 6000 e 4 quadrien11i d ee. , .oltre L. 3000 cav ale . (in cor so di appro vaz.) . E t à lim. 40 a. l\ilEnETTO DI 'f ol\InA ( [Jcli n,e) . - St~_p endio· L . 8000 più L . 500 ; più L. 3000; pit1 L. 900. Tassa L . 50 '. C hiedere avviso di concor so alla Segr et eria Comun al e. Scad en za 20 dicembre. l\iIILANO. con sig lio degl i I stitu t i O spitalier i . ~Iedico assis tente inte rno n ell 'Osp ed ale Sana torio Vi Lt. Ern. III presso Garbag n ate Milanese; titoli ed esami ; L. 6100, ol tr e L . 1500 indenn . r esid ., L. 10 p er ogni g u ar d i a, vltto, allo ggio, ecc. E t à lim. 35 a . ; 5. copie d el curric'ulum v i't ae, ecc.; d oc.. a un n1ese d al 10 n ov. Rivolg ersi all 'Ufficio di Pro locollo ,d egli Is titt1ti (via Ospedale 5). Scad . · or e 16 d el 15 di c. 1

~1oN E SIGLIO (C 11n eo) . -

Scad. 30 nov . ; L. 9700 oltre L. 1500 ·m otociclo, J.J. 800 se uff. san.; tassa L. 50 ,10. i\•l oNO POLI (Bar i'i. • •

Ved er e Bari .

l\loNTICEr:c.o (Como) . Scad. 20 dic . ; L . 8700 e 4 quinquen n i d i L . 900 ol t r e L . 1200 tras1).; età l~.m . 40 a.; t assa L . 50, 10. NoT.~ nEsoo (T er an10) . -

e q t 1adrie11ni clj L . 500 ; L . 50 ,J 5.

Scad. 31 dic. ; L . 8000 et à lim. 35 a.; t assa

RoMA. Camera d ei Deputati. Concorso p er t~ toli ~l posto di n1edico scad. 30 nov . ; L. 12.000; bienr1io di prova . 1

;

S. NICOLA DA è RI SSA (Catan zarò). 5 q u adrien11i; scad . 8 dic.

L . 7500 e

S. LucIA DI T or.NIINO (Go r izia) . - Scad. 15 gen . ; co n Gr acova Serravalle; L . 11.000 e 6 quadrienni d ee., oltre L . 500 ser v. a tt. , L . 3000 automob ., c. -v.: e t à 1i1n. 35 a.; t assa L. 50 ,10. S. L\1ARGRERlTA n 'AnrGE (Padova) . Scad . 30 nov . ; L . 9000 e 5 quadrien11i d ee. , oil tre L . 600 u ff. sart, L . 1000 ambt Lla t ., L. 3000 trasp ., c. -v . per ammog-lia ti ; et à lim . 40 a. SAN VALENTI o n 'ABRtrzzo ( Pescar a) . Scad . 3 inesi d al 18 ott. ; con Tt1rr ivalig·n ani ; L . 8000 e 5 quarlrien11i d ee., add =.zion. L. 5 oltre 500 p oY., ecc . ; età 'lim . 40 a.

VENDROGi'IO (Como). oltre c. -v. L .. 720 ..

ToR1No. con so r zio Provi11cial e Anti tu b er colar e. - Vice dire ttor e: L .. 22 .000 oltre L . 5000 ~i1den11. ser Yizio . Scad . 15 dic . 'fRENTO. Con i une. - Sca<l. or e 17. del 30 n ov.; p er due sobbor g hi ; L. 7500 e 5 quadrienni d ee., ollre T.,,. 750 uff. san ., L . 1400 indenn . alloggio,

Scad . 1° gen .; L . 13.500

VrADANA (Man tova) . Scad. 15 g·en ., p er Cizzolo; L. 10.000 e 3 quad r ie11ni d ee. , oltre L. 1800 trasp . VTl\.IERCATE (lvi ilan o) . Osp edale Ci vi le. - Ni edico chir ttrgo assis tente; L .. 6000 ~ 5 quadrienni d ee.; allogg·io1 ovvero, indenn. L. 1500 ; compart ecipaz . Scacl . ore 16 d el 10 di.e . T assa L. 50. Età l ilm . 32 a. Docum. a 90 g;IOTili. Chied . annunzio. Quando non è altrimenti indicatq ~ conCQrsi si r~feriscono a co11dotte m ediche, i compensi allo stipe11dio base. l'ivv ertenza. -

Co consr

A PREMI.

Prem i o Bacce lli di F on dazion e del l 'I st. Nazio11ale m edj,co-farmacolog ico in R o1na.

P r esso l a ll . l Tniver silà di Plom a è ap ert o il co11corso a un Premio Baccelli, con sist ente in una 111ed aglia d 'oro al m,erito cli11ico. Possono co11correr e ! laureati in medicina e ch i.r t1rg ia, ap,p artene11ti alla classe cl ei proifessori ed assi~tenLi univer sitari o adcle Lli ai serv:;7:i di uno qual sias i· fra gli Ospedali italiani . Le i st an ze p er a1nn1iss:o.n e al co11cor so (su carta b olla ta d a L. 3) ·d ebb.ono esser e presentate, insi~­ n 1e con il certificato cornprovante la qualità di cuj a.I ]Yrecedente articolo, al Re ttor e d ell 'Univer si tà, non p i t1 t ardi d el 15 gen naio 1931 . Alle i&~anzc stesse d ebbono esser e uniti l avori e pub])] icazioni i1el ramo· dell a clinica 111edica o d ella terapia m edica. Chieder e 1'a.nnun zio alla Segr etcr ja urtiver sitaria. Pr1~rn,io Aclilll e Sclavo p er

l 'E n docr inologia.

Il pri1no co1n corso al premio biennale cc Achille Sclavo » d i L. 10.000 è ap erto, colla scad e11za al 31 d icembre 1932. I l avo·r i d a p1·esentar si cl ovr an11 0 po,r tar e un co11 l.ri~)ut10 o·r ig inale. si a con ricer ch e sp eriment alj , sia m ediante stu cli ed o·sser vazioni clinich e, all a fi siop a tolog =.a d i l111-0 d ei segu enti organi: a) Cort_eccia surren ale; b) P a n cr eas; ·c) Ovaio (co... me g·hiandol a enclocrina) . P er essere ammessi i lavori d ovr fl n110 perveniré r ncco1nanda ti non oltre il 31 dicembre 1932 alla direzion e dell 'Ist i t u.to Op o ter ap :co azion al e cc P i sa », Yia Contessa l\1Iatilde 27, Pisa. Il concor so,· si svolger à colle n or me e co11dizion i s ta})ilite d allo Statuto del cc Pren1io· J\chill e Sclavo », ch e si in_via a rich iesta.

••• L 'I :slit uto Opot er ap ·co ~azio 11élle cc Pi a » nell 'i11t er1to di n on r itard ar e p er llll i11 tero bien n io l 'assegnazion e d i un pre1n io d estina lo ad O·n orar e l a n1e1nor ia d el su o a1n at o m embro fo.n d a tore Achill e ScJavo fermo. res tanrlo il · concorso p r ede l lo, ap re, p er u11a vol ta t a11to, un concor so p er u n pren1.io cl i L . 5000 int: tola t o al no n1e di AchilJ e SclaYO, scade11te al 31 òi centbre 1931. La somn1a di L. 5000 sC1rà d ivi a in u 11 p r en1io di L. 4000 e u11 pren d o cl 'inroragg·ia111 ento d i lire 1000, r h e sar anno assegn fl li a n1onografie ul te111a: cc Lo s ta to a t tu~le dell a ]~ 11docr j 110Jogia, Fi ~ iopa lologi a e Cli nica ». 1,

<'..-Y .

1731

SEZIONE PRATICA


,

1732

La inonogrufja do· rà cos t~.tujre u11 piccolo Manuale, scritto in forn1a pian a e pratica, destinato a rlifio11dere e perfez~onare n ei 1n edici praitici la OO'l1oscenza dello st at o attu ale della E11clocrinologia cori p articolare r igu ardo alla Pat ologia medica ed alla Clinica. Coloro ch e inte11rlon o pren der e part e al concor so dovra11no 1}r ese11tar e il lor o lavoro, sia in bo zze di sta1npa s)a d a.ttilografato, entro ~l 31 dicem bre · 1931, alla d jrezion e dell 'Is tituto Op ot er ap ico i\' azionale, via Co11tessa Matilde 27, Pisa. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE . Alla direzion e dell 'Ospedale Civico di Tivoli , quale su ccessor e del compianto prof. P arrozzani, è stato chiatnato il prof. Carlo Co1lucci , gi,à assis ten te. n ell 'Osped ale Magg:()r e di Parma, attualmente assisi~e11te chir11rgo nel! 'Ospedale del Bai'11bin Gesi1, aiuto chirurgo n egli Ospedali Riuniti e ai uto ostet.rjco n ella ~1a tern ità di S. Giovan ni a Roma. 1

Al con cor so per tre post :. di m edico· di Sezione n ell 'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Ge11ova la Commission e, compost.a d.ei proff. Alberti e Cerletti, aveva fatto, su 12 concorrenti, la cl assifica segu ente: 1° l\1Ian t ero e Sesi ; 2° Trossarell1; 3° Cab :.tto.: 4° Pieracc in.i ; 5° Rieti. Sono st at i n ominati i dottori l\1arttero, Trossarelli e Pier accini. 1

1

I

[ANNO XXXVII, N u M. 47J

IL POLICL I NI CO

11 prem io Rodriguez .!\ b ay tua dell 'Accademia Medico-Chirurgiica di Madr id è statQ assegnato alla rlott. a J imena F . de la Vega, per il suo l avoro « Equilibr:o acido-basico in rapporto alla i1arcos1 ». La do l t .a de la ' ' ega è n~ta per altri lavori s11ll 'eredità sp erimentale e su lla costituzione n ormale e p atologica; b a r edatto l a mo·n ogr afia sulla cc Costituzion e » n el cc Manuale d i Patologia gen er a le » del pro.f. N6vo1a Santos; è professore-aiuto per l a prat!1ca clinica alla catrt edra di p atologia gen er ale del N6voa Santos e dirj ge l a Sezio11e Bioçhimica n el Laboratorio d 'i11v~stigaz io·n i cli11ich e della F acolt à d ~ 'Nl edicina di Madrid , diretto dal prof. Pit taluga. Un fatto stran o: h a sèguito tt1tt i i corsi di m edicina contempora11ean1ente ad u n a sua gemella. 1

,_.. R.ammentiamo l'Importante Volume del Pr.of. Oott. O. MAESTRIN .I

Q&pedale Civile di T-er a m o e R. Ist ituto di Ana t o mia P.atol a:gica di Roma.

IL CUORE DEL TUBERCOLOSO (Studio morfologico, cli nico .ed anatomo-_patologico) P r ef a zion e 1dell'On. Prof. Eugenio Morelli Volu.n1e in -8°, di ipaigg. VIII-236, niti da m ente s t ampato Sll carta semipatinata, con 107 figure e 60 tavole intercal ate nel testo. Prezzo L . 30, più le spese postali di spedi zione. P er g li abbon ati ai nostr i per iodici sole r,. 2 5' 6 in porto franoo.

o

Inviar e Vaglia all'editore LUIGI POZZI P ootal e Succursale diciotto - ROMA.

• Ufficio

NOSTRE CORRISPONDENZE. In tema di cancro.

Da Pavia.

I L prof. 'I'an sini ha in Ìziato il 7 n ove1nbre corr . iJ suo Cor so di Clinica Chirurgica gen erale con u11a lezion e intitolata: « In t ema di cancro ». Alla lezione erano presenti, oltre a n u m erosissimi. studenti , molti professori della F acoltà !\l(edica e m edici pra tici della città e provincia. Dop o aver n1esso r apicla1nente in eviden za l 'indir izzo m oderno delle ricerch e e delle osser vaz ~or1i di biologia e biop atologia, egli espose il risuJ.ta.to di su e osser vazioni sul! 'u omo vivente am1n alato per can cro, raccolte nella sua esper ie11za se111isecol ar e, insistendo sopra i rilievi r :ferjbili alla cost : tuzion e di questi ammalati , e sull 'i1n porta11za dell 'iperemia n ello svilu ppo del can cro. So1)r a t ale importan za egli aveva già fin d al 1924 espressa la su a opi11ione, poi confermata 11el 1927 in m odo p i1) ch iaro in una su a co11feren i a di: prop aganda pei m edici dell 'Ordine di r avia, e finaln1ente anch e i~ una comunicazione clel 1930 a l\1i.lano, in 111~a riunione indetta dalla E-ezion e Mil an ese della Lega I t aliana per l a l<1·t t a contro ~l can cro . Qt1este sue osservazioni ebbero una con ferma in ricerch e su gli a11imali da esperim en to fatte· dal dott . l\1idan a nell 'Isti.tuto di P atologia generale di Tor in o: · Prende11do in consider azione l 'influe11za, su.llosviluppo del cancro, della co-stituzione ro1bust a, dell 'alime11i\.aziDne e del cli1na, egli traccia un progr amma p~r la pr eve11zion e del can cro in quegli individu i ch e furono oper ati r adicalm ente. Poich è, se colla t erapia chirur gica si p osson o otten er e guarigion~, durature fino a dieci o p iù anni , e poi s.i osserva, la ripetizione della m a1attia in altri or gan i od altre sed i, ciò vuol dir e ch e esiste n el soggett o l1na disposi.zion e ad amm alar e di cancro. cioè un fattore costituzion ale ch e l>iso·g n er à sforzarsi di modificare con cure appropriat e (dietetich e, cli1natiche, farmaceu tich e, b :-0ch imich e). f~gl i per ciò preconizza un i1u-0·vo indirizzo nel t r att3mento deg·li ex-can ce.ro,si, non a b ase di ricostituenti, come sin qui er asi 'praticato, m a inteso a m od \ficare la costit11zio11e del sogge.tto in altro sen so. P . INTRozzr. 1

1

Universitaria.

· Da Padova.

Il prof. Gino Front ali è stato qui ch iam ato da Pavia come st abile a coprire la cattedra di Clinica pediatrica. Egli ha già assunta la direzion e del suo Istituto per il quale è an ch e in corso d ~ approvazion e ~l decr eto di autorizzazione a te11er e u11a Scu ola di perfezionamento pediatrico. Il cor so sarà b ienn ale col segu ente progr amma : .i\.n110 I : embriologia, an aton1ia del b ambino, fi siologia del bambi110; patologia, sem eiotica, clinica ped '.atrica m edica; a11atom ia patologica delle principali mal a·~ tie ir1fet live; ter apia fisica delle mal attie dell 'infan zia; igiel'!e sociale dell 'infan1ia; nozion i di igien e scol asr~:iça; n ozioni di oculist'..ca; nozio~i di der mosifilop atjca . Ann o II : p atologia, semeio tica, clinica pediatr ica m edica; terapia; chirurgia infantil e; ortopedia; an atomia patologica delle principali m alattie dell 'in fa nte; radiologia applica:ta alle malat-


[ ANNO

XXXVII, NuM. 47]

1733

SE ZIONE PRATICA

tie dell 'ì.nfan zia; nozioni di otorin olaringolo,g ia; J1ozioni di Qdon to,i atria. Per la stessa, Clinica pediatr~cq si aprirf.t presto il co•n corso al p osto di aiuto.

Il Congresso sarà preceduto,._ d a una visita agli ospedali britannici, dan~si e ted,eschi, la quale si ch iu der à a Passau ed a Vi1enn a; sarà seguìto da una visita aglj ospedali, di Budapest. I congressisti visiter ann.o a11che le istituzioni sociali dèllo Stato au striaco e in p ar ticolare della ciitt à di v::~nna . .. Durante il Cong·r esso si terrà u n' Espos1zione internazion ale scie11tifica e commer ciale relativa agli osped~li . La t assa d ~iscriz ione è cli. 125 fran ch i fran cesi ; dà diriit to a t11tte ]e pubblicazioni. Il Congresso è presiedu to dal Dr. Ren é Sand (avenu e Vé1asquez 2, Par i,s Ville); segret ario gen erale n e è ~l Dr. E. H. Lewinski Corwin (2 East 103rd Street , New York). L'or ganizzazione locale è affidata al Dr. J . Tandler, professore all'Università e capo dei servizi igienico-assisten zial :, (Rathau str asse 9, Wien I).

Venne pubblical o il b a11do per le segu enti borse e per i segu enti prc111i: Fo11clazion e VanzellJ p er studente poYero, apparten ente di n ascita alle Provincie ven ete ed iscritto nell 'a11no 1930-31 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Scade 31 dicembre. L. 400 annue .. Fondazion e Filippo. Lussan a. Medaglia d 'oro, od equivalente valore in d en aro per chi di n azionalità italiana e d,i ~ndiscussa condotta morale, laureato iQ m edicina ~ chirurgia in quest a Un iver sità abbia otte11uto le migliori votazioni n egli ~sa n1i di Fisiologica, Anato1ni a, n ella l aurea, e ch e ~OQ lavori a stampa Q mano scritt~ abbia di1noI .strato p arti colare atlit11di11e allo studio del1 a Fi- 6° Congresso internazionale di talassoterapia• s iologia. Scade 31 dicembre . Si terrà a Berck, n el maggio 1931, con l 'a] to Fondazion e Collegio Eng·leschi . Cinque su ssidi p atron ato del presiclente della Repubblica frandi anQue L. 750 ciascuQo cta destinar si a stu- cese; sar à presieduto' dal do·tt . Sorrel , chiru rgo denti poveri d~~ quali, tre apparten enti alla Pro·- capo dell 'O&pedale marittimo di Ber ck . Tema di vincia di Padova o d~i Distretti di Dolo e Miran o relazio·n e: « Tratt am ento della coxalgia e delle in PrQv. di Ven ezia, ~ due cli Muggia in Istria. su e seq11ele ». Scade 31 dicembre. Per . qualsiasi informazion e rivolger si al segr eFo11dazion e in m emori a del dott. Levi Cat ellan tario gen er ale, Dr. l\!Iozer , I-Iòpital m arit ime, Berckmorto sul campo di battaglia. Su ssidio di L. 2000 Plage, Pas-de-Calais, Fr an cia. annue a favor e di uno s t11dent~ p overo di 11azion alità italiana. Il s11ssidio· sarà confer !t o al più Congresso intei:nazionale di biologia. m er1tevole, ed a p arit à di merito sar anno pre- . feri t i co,m bat tenti e m u tjJati . Scade 31 dicembre. Si è svolto a l\!Ion t evideo d al 1'8 al 12,. ottobr e, Fondazion e l\1aria n1ar sigl!·o per bor sa di L. 750 :.n occasion e del centen ar io dell 'indipe11der1za d a conferirsi a s t.u dent~ povero ch e si d is tingu a urug11ayan a .. Vi furon o presentate p il.1 di 400 coper profitto e cond otta. Scade 31 dicembre. 1n unj cazioni . 1

••• Il prof. Mario Tr uffi, direttor e della Clinica Dermosifilop atica, venne n ominaito relatore al Con gr esso internazion ale d i siiilo·g r afia ch e si t errà in Parigi n el 1932 in ooCcasion e della celebrazio11e del centen ario della m orte di Alfredo Fo·ur~ier. Il prof . Truffi tratter à i] t em a : « Di·a gn o·s tic precoce et p athog·énie des syp·h ilis n erveu ses ». Con lui sono r el atori jl dot.t. Ravaut per la Fran cia, ed il dotl'. Dujardin per il Belgio. PLF.

NOTIZIE DIVER5E.

7° Congresso internazionale per la riforma sessuale. Si è àdunato a V!e11na dal 16 al 23 settembre, sot to la presiden za del prof. Magnu s Hirsch feld. Vi furono discu ssi t emi interessanti ed esposte idee audaci, le quali n oJn posson o trovare lar go co·n sen so in Paesi tradizion al!sti, ove la tr adizio· n e stessa costituisce una forza, come l 'Italia. Er a stato precedu to dal 7° Con gresso internazionale per la limitazion e delle n ascile, adunat osi a Z,urigo d al 1° al 5 settem br e.

Congresso internazionale di laringologia. Il Co11gres.so inter11az:.on ale adunruto si a Fran· coforte h a deliber ato ch e il Co ngresso ven turo de])ba te11ersi a Bordeal1x 11el luglio 1931; sarà presiedu to dal pro·f. Port1nann. 1

2° Congresso internazionale ospedaliero. In conformità ad un annunz:o già d ato, avr à luogo a Vienn a dall '8 al 13 giugno 1931. Ne è st ato definitivam en te fissatq ~l pro·g ram ma, ch e co1nporta i seguent~ temi: Costo' degli ospedali (Distel , di Amburgo); Co1npito d ell 'ipfern1ier a u elJ 'osperlale (sig .n a Re~;Illann, di Ginevra); Ter1nin ologia osp ed alier a (V\' irt h , di Franco[ort e) ; Legislazion e osp ed alier a (Ilarper , d r Wolverh amp ton) ; Servizi accessori n ell 'ospedale (VVo·r tman, di Hilversun1); Costo dell a gior nata d 'ospedalizzazione (Gou ach on: di Lione); Co11sultazio11i esterne (Cor\\rin, di Ne' v Yortk); Alimentazione dei malati (von No·orde~ , di VienQa); Effetti dell 'assicl1razjone-malattie sulla prat ica ospedaliera (relator e non an cor a d esign ato); Posto della neurologia e dell a psicl1ia1tr ia nell 'ospedale gener ale (Alter, d i Dlisseldorf).

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350 Congresso francese di neuro-psichiatria.

L 'Associazion e dei 1nerlici alienisti e neurologi della Fr an cia e dei paesi di lingua francese terrà la su a 3Sa. riunione a Bordeaux, dal 27 marzo al 2 aprile 1931, sot to la presidenza del doitt. Pactet. Te111a di psichiatria: Le p sicosi period~.che tardive (dott. Roger _A.n glade); ten1a di neurologia: I tumori intra-midollari (dot t . Nocl Peron) ; tema di mecl j c~11a legale psichi atrica: Le false simulazioni delle inala~tie mentali (prof. Fribourg-Blanc). Per i seri versi e per qualsiasi informazione rivolger si al segretario generale, Dr. R. Anglade, m édecjnch ef de l 'Asile rl~ Cbateau-Picon, Bordeaux, Francia.


1734

IL POLICLINICO

40° Congresso francese di èhirurgia. La Società france se d ei chirurgi ha stabilito che jl suo 40() Congresso si inaugurerà il 5 ottobre 1931; ne ha designa·t o, come ptesidente Lan1bert di Lilla ~ co:m,e vice-presidente Pierre Duval d ~ Parigi (questi sarà presidente del su ccess:.v o CongresS-O, nel 1932). Ha posto all 'ordine del giorno tre temi : 1° Ulcera peptica po<St-opera toria (G·osset di Parigi e Leriche di Stras.burgo) ; 2° Trattamento chirurg ico delle fratture espois te d ella ga111ba (Senèque di P arig i e Roux di Montpellier) ; 3° P eritoniti da pneumococchi (Brichot di Pa~igi ~ Nové-Gosserand di Lione). Si è fissato un tema pe:r: il 1Q32: Stato attuale della chirurg ia cardiaca (tra11rr1atismi ecce,~tuati) .

Congresso tedesco di fototerapia. Si è ·t enuto a Dresda il f5 settembre. Vi furono fatte 5 relazioni e 28 èomunicazioni. Richiamarono oovratutto l ' attenz·~or1e i seguenti soggetti: l 'azio·n e dei raggi ultra-violetti sulle tubercoline (d ottori Fisch er e Hausmann cli Vienna), i raggi jnfraross.i (do.t.t. Cramer di Berlino), azi~ne biologica della lu.ce in de.rn1a.tologi a, ecc.

9° Congresso messican.o di medicina.

XXXVII, Nr1M. 47]

della produzione libraria internazionale sui tun1ori malig11i.. . Le . i11scr :,zioni si r:icevono pr~sso la Segreteria d el II Convegno Nazionale, R. Clinica Medica Pol iclinJco S. Orsola, Bologna (prof. A. Dall~ \ iolta). A questo indirizzo do·v rà essere inviata la tassa di i11scriz;1one che ammonta a lire 20 per ogni partecipazione. Gli inscri.tti ch e avranno fatto pervenire alla S~gret eria t ale importo entro il 22 dicembre p. v., r1ce:veranno, alcuni. giorni prima del Convegno, copia d el testo dell~ Relazioni, nonchè il programma delle sedute ed i documenti n ecessari per :fruire delle eo,n suete riduzio·n i ferroviarie. A tutti gl~; inscrittj al Convegno sarà inviato a ~uo tempo il volume d egli Atti, che sarà pubblicato a cura (iel Con1itat-0 Ordinatore.

Convegno della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi. Nella sede dell 'Istituto Pri11cipe di Napoli aI Vo1nero in ·Napoli h a avut-0 luo go il Congresso ar1nl1al~ della J:l.,ederazione Naz!onale delle Istituzioni pro ciechi, al quaJe hanno partecipato nume,r osi con gressisti, g iunti da ogni parte d 'Italia. Il coin 1m .. D 'Alessio R. CoTI?-tnissario dell 'Istituto, h a pronunciato il discorso e quindi il segretario cav. Poggiolini ha svolto la r elazione an11uale sul lavoro della Federazione, riscuotendo' appr0JVaz!oni un animi. Si è proceduto, infin,e, all 'elezio ne del JJ.uovo Consig·lio Feçlerale, che è risultato così composto: pifof. comm. Ro,m agnoli, capitano; comm. Aurelio Nicolodi; prof ..sa Anna Amn1a, nacc~,; p,r o[. cav. di g·r. cr. Fra11cesco Denti; cav. Ores te Poggiolini. 1

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E indetto i1ella città di Guadalajara (J aliseo) dal 30 noverr1bre al 6 dice:m,bre. E rip,a rtito in 16 sezioni, che. ab,b racci ano tutti i rami della medicina. Seg·reitario g·enerale del C<)mitato d 'organizzazione è il dott. LeopQldo Esr,obar, Manuel ~1ari a Contreras 7 ~lexico., Rep. del Messico. 1

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Lega italiana per la lotta contro il cancro. L '.a nnunciato II Convegno Nazionale, indetto clal Consiglio Direttivo, della Leg·a . Italiana per la Lotta co ntro il Cancro, avrà luogo in Bologna ne~ giorni 4 ~ 5 gennaiq 1931 nell 'Istituto A11atomico della R .. Univer:sità (Via Irnerio) . Il Comitato 0 rdinatoife del Convegno è composto dei proifessori: Seri. Giacinto1 Viola, presidente; P. Sfa~eni, E,.. Centan,ni, Vro~--Pre.S::denti; A. Beretta, C.. Ceni, A. Gasba:r:rini, L. Martinortti, B. Nigrisoli, D .. Ottoleng·hi, M. Pincherle, V. Putt i, (~ . Taroizzi, P . Caliceti, G .. Fornii, U. MoM nari, G. G-. Pal1nieri, consiglieri; A. Dalla Volta, V. Bisceglie, dott. P. Benedetti, Segretari. L 'i11augurazione del Convegno. ooi'l1ci·derà co11 l 'inaugurazione d~l Centro Bo logn ese per lo studio e la lotta contro. il . cancro Inoltre n ella seduta ina1Jgurale avr à ltlo·g"O' la commemorazione d el co1npianto sen . prof. B. Pescarolo., tenuta dal prof. B.· Morpurg·o. . Avran110 svol g·i1ne11to le seguenti relazioni: 1) Le moderne vedute ezio l o·g :ch e sui tumori e lo ro crilica (prof . .P. Rondoni); 2) Cancro e Tubercolosi (prof. E .. Centanni); 3) IJ problema della disposizione · costituzio.11ale al cancro (dott. P. Benecletti) ; 4) Squilibrio oncoge110 e ch em.i oterap·i,a istogen a nella biologia dei tumori maligni, relaz.ione' sopra stucli personali (prof. G. Fich er a); 5) Le cond!.zioni attuali dei centri diagnostici e curativi per i tun1ori maligni (prof. P. Galleng a). Saranno svolte inQltre tutte le Comunicazioni annunciate dagli inscritti al Convegno. Il titolo ed un breve stinto delle Comun?,cazio·n i dovrann o pervenire alla Segret eria entro il 28 dicembre. Nei locali del Convegr10 avrà luogo una Mostra 1

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Gorso di perfezionamento in igiene a Roma.

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Avr à 1uo go dal 26 ·gennaio al 28 marzo 1931, n ell 'Istituto d'Igiene (via Palermo 58) per laureati · in medicina e chirurg-ia, ed eventualmente per laur eati in veterinaria, chim:;ca-far1nacia, ag·raria, scjenze natur:ali, ingeg11eria e dip,lo1nati ·Ù1. farmac~a. Il cor so sar à svolto t enendo conto dei programmi per gli esami di concors.oi ai posti di uffic.iale sa1~itario. Modalità coin suete. Tasse complessive L. 620 .. Chiedere l 'annunzio. Le ?scrizio11i si ricevo·n o si110 al 10 gennaio. 1

Scuola di perfezionamento in oculistica a Roma. La scuola, diretta dal prof.- Giuseppe Ovio, ha sede presso la Clinica Oculistica (Policlinico Un1berlo I) .. Ha la durata di tre anni. Il termine ut:le per le . iscrizioni è fissato al 15 dicembre . Gli iscritti alla scùola (non più di quindici ~ noJ1 meno d,~ quattro pe~ anno) ha11no 110 bbligo di frequentare il corsq ufficiale di Clin~-ca Qculis,tica e le speciali conferenze ed esercitazioni, che sar anno loro destjnate. Durante l 1an110 scolastjco gli iscritti, a turno, presteran110 serviz.:o, coime alunni internj, n ei vari reparti dell 'Istituto. Il COTSO è diviso in tre anni. Tasse COimples s~ve ]ire 3225. Per il programma e per ' informazioni rivolgersi al direttore della ScuoJa. 1

Scuola Medica Ospitaliera di R:oma. Presso questa Scuola si tengono corsi semestrali; l 'iscriz~one dà diritto però alla frequenza per un solo trimestre; essa può aver luogo al 1° e 15 di


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XXXVII, Nul\1. 47]

. 1735

SEZIONE PRATICA

ogni m ese, 111a i1on oltre il 1° marzo 1931. Riguardano l~ inedici1~a ge11era1e, la chirurgia generale ~ la pediatrja. Si tengo11~0 anche corsi di durata variia.; I 'iscrizione no111 può aver luo·g o oltre la dai~a di inizio dei · corsi stessi. Copro~o tutti i campi della medicina. . Potranno frequentare tt1tti i CQr si, salvo determinate eccezio11i, ~ medici ~ gli studenti dell 'ultimo triennio'. La tassa di iscrizio1n~ per og1~i corso è d:, L. 60 per i medici e di L. 30 per gli stude11ti. Per i corsi di medicina operatoria e tecnica delle perizie medico-legali è dov·uta ln1a soprat~ssa ·di L. 40; per quello di anatomia patologica una sopr atassa di L. 20. Ai medici co11dotti residenti fuori di Romn s&rà lecito frequentare j corsi suddeltti per un periodo anche ininore di q:uello stab~lito, mai però per meno di 30 giorr1j co11tin,uativi. Essi dovranno accompagnare la dom,a11da con un certificato del Sindaco che· dichiari la loro qualità di medicj condotti in attività di servizio. Per il programma e per info,r mazioni riYolgersi, alla Segreteria, Policli11jco lJmberto I , Roma. La Segreteria è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 12.

Nella stampa medica.

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È annunziata l~ pubblicazione, a 1° g~nnaio prossimo, d,ell ' cc America~ Ca~cer », che s0Siti tt1irà !l « Journal

partire dal Journal of of Cancer Research » e · sarà qrgano ufficiale dell '« Amer i-ca11 Society fot: the ~trQl of Cancer » e del1' cc American Associatio.n Qf Cancer Research Wonkers »; sarà destinato) cQ sì ai medici come ag-li stud:t0si specializzati in onco.lo·g ia; redattore capo ne sarà jl do1tt. Fi:a~cis Cqrter W ood; sarà edito della « Chemilcal Fo ttn<lation » (Beaver Street 85, Ne"'' York City) ..

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Ha iniziato le pubblicazio·n i la « Kin,d erarztliche Praxis », a periodicità mensile; a di:fferenza degli a,ltri noti periodi1ci tedeschi di pediatria (Monatschrift, J ahrbuch e Zeitschr'. tt fur l\.inderheilkunde) è indirizzato esclusivamente alla p ratica. È diretto · dat proff._· Engel e ~assat1: il pri1no è noto per ~ s110,i st11d: sulle, malattie infantili dell'albero resp,i ratorio, il seco·ndo specialmente per le su e ricercl1e s1111o scorb11to. Il periodico è edito dalla Casa G. Thierne di .Lipsia. Il primo fascico1o reca la data di sett embre. Auguri. 1

L'assistenza sanitaria nell'O. N. B.

Onoranze al prof. Antonini. I funzionari, meclici, imj)jegati e salariati delIl Sotl-0 segretario di Stato all'Edu cazioJn e Fisica l 'Ospedale Psichiatrico Pro·v inciale di i\filano i·n e Giovanile on. Renato Riccj. ha inviato al Capo del Governo una dettag·liata relazio,n e sull 'attività Mo1nbello, hanno offerto una medaglia d 'oro ed un al})um di firme al loro direttoTe pro1f. comm. dell 'Opera Balilla nell 'anno VIII. Giuseppe Antonini, in occasio11e del suo collocaRei ativam·e nte all 'assistenza sanitaria è stato provveduto all 'impianto di ambulatori in m.o lti -q:lento a r~rposo .. Alla cerimonia, che spiccò per comitaitf provinciali e co1nunali, dove vengono· la sua austerità e per il tono alto dì affetto, intervennero il gr. u ·ff.. Sileno Fabbri, ~l comm. gratuitamente prodigate lG cure e distribuite le Jenner ~Iataloni, il comm. Reynier, vice-seg·rert.aInedic~ne agli iscritti. Dur·ante l 'anno VIII be11 • rio generale dell '_i\ssociazio ne fascista del Pubbl !,_ 403.~50 organizzati hanno fruito del beneficio delco I1npiego, e il segretario provinciale della rnela visita medica. Oltre 100.000 Ava11guardis1ti ha11no preso p•a rte desin1a sig .. G. M. Ferrario, il comm. dott. Igino Pampana, il con11n . .prof. Picc~nini, medico p-ro~ ai Car11peggi e&ti~i, circa 100 Colon:e . marine, montane ed ~lioterapiche sono s.tate istituite per vincia1 e, i proff. Besta, Papere e Medea dell 'Unii Balilla. versità di Nlilano, tutti i capi ufficio dell 'AmmiCon il gen11aio dell 'anri,o VII l 'Opera Balilla . nistrazione provl.n ciale ~ tt1tta una folla di altre jst~ituì per i suoi iscritti una forma di assicuranotissi1ne personalità . Dissero elevate e sc11tj te parole il dott. Bassi zione contro le lesioni accidentali traumatiche, venendo· in soccorso de11 'iscritto all 'Organizzazio- Alberto per i f11nzio.11ari e persor1ale tutto delne e della di lui famiglia per le conseguenze de- 1'()spedale, il comm. Reynier, il gr. liff. avv. Sil e110 Fabbri pres1de della provi11cia e il prof. Per~vanti , da tra1Jrnat) smi, dall 'invalidità totale, pere per l 'Univesità di Mila110. te1nporanea o perma11ente, dalla morte.. A tt1l ti rispose jl prof. .A.ntonini, vjsjbiln1ente _•\ due anni di distanza i benefici di questa mecommosso per la grande manifestazione di Siimravigliosa provvidenza dell 'O. N. B. a favore della patia tributatagli, porgendo il s,u o saJuto. gioventù fascista s~ possono riassumere nella cifra ch e segue: ben l.62'2.484 lire sono ' st ate paUn chirurgo artista. gate a~ 15.954 iscritti infortunati. Il prof .. Giuseppe De Franchis, chirurgo, g·ine• Inabilità al servizio militare. cologo di Lecce, ha ricev11to dei premi eleva,ti per i suol qua.dr!) presentati all 'Esposizione artistica La <( Gazzetta l Jfficiale n ha pu])blicato un R. D. di lTire,n ze ed all 'Espò·sizione internazionale di ch e a1J<prova il 11uovo elenco delle !imperfezioni e Nizza. delle infermità riguardanti l 'attitudine al servizio 1nilitare. Il decreto. è precetiuto da una relazione L'assassinio del prof. Parrozzani. in cui si espongono ed illustrano le d!.rettive seJ~ stata fatta la p·i ù completa luce sul doloroso gt1ite. dra1nma di Tivoli. L 'assassi110, era sfato operato d~ ernia, dieci anni or sono dal Parrozzani. Egli Frodi alle assicurazioni in Germania., attribuiva a tiifet,toso intervento una f=stola ster1\. Berlino è stato intentato un processo oontro coracea residuata ed ha voluto vendicarsi, u cciil chirurg-0 dott. Federrco Fischeder, accusato di de11do. È t1n caso ch e, pur troppo·, ricorre co11 aver pr8!ticato degli interventi inutili, d 'intesa frequenza negli annali della medici11a. Il Parcon gli operati, per condividerne le ind~nnità. rozzani è dunque caduto vittima della profess:one. 1

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IL POLICLI NI CO

Ciarlatano condannato in Germania. Il 1'ribunale di Ilerlino h a co,n dannato certo . Giusepp,e Weissenberg, tau1na turgq d ella « Chiesa apocalittica », a 6 m esi di car cer e, per aver prodoulo I 'accecamento d1 una bambina, Cl1rat a con applicaz~oni di formag·gio salato su gli occhi.

La Libreria Bocca di Roma. l-Ia trovato una nuoìVa sis temazione, degna della su a importa11za e delle su e tradizioni, in vasti locali siti a piazza di Spagna, la quale h a il vanto di esser e l a più bella piazza della capitale. Com 'è risaputo, la libreria Bocca (L. I. .R. ) è o ttimamente at~trezzata per il rifornimento di pubblicazioni mediche. I11 particolare, essa è semp r e provv=,sta delle ultin1e n ovità librarie italiane e stranie re. Non risparmia alcuna indagine ed alcu110 sforzo per s-odisfare 1 clienti. È p erciò ch e essa conta, nella sua clientela, i m edici più reputati e p~ù colti d 'Ltalia, nonchè Enti ed Istit u zioni scientifiche 1n grandissimo1 numer o. Con per so1n ale t ecnioo, sotto l 'in1pulso d el comm. Calabi e l 'oc11la ta direzione del sig . Colasantj , h a per fezionato sempr:e pilì la sua organizzazione ed è in gr ado di espletare, im,~ediatamente e booe, qual siasi comrnissio ne p er per~odici di m edicina e Riviste di og·ni speci e, ta,nto italiane quanto str aniere. Si può rivolger e a quest a Casa qualsiasi ord\n e, modesto o in1portante, sicuri di esser e provvisti con r apidità e scrupolosità. 1

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J3ologria. R. Scuola di Odonto.i atria e Protesi dent,a:·ia. - A tuttp il 30 novembre son o aperte le iscrizjoni p er l 'anno scolastico 1930.:31 ai corsi 1

di perfezionamento in Odo·n toiatria e Protesi d entaria p er i laureati j,n medicina e chirurgi·a . Es-

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XXXVII, NuM. ±7]

ser1clo il numero dei posti limitato, l 'accettazio11e Yie11e r egolat a secondo l a priorità nella prese11taziio~e delle domande e n el versamento, delle lasse. Per infor1nazioni r ivolgersi 'alla Segreteria della Scu ola, via S. Vitale 59, Bologna.

A 73 anni è n1orto E~1JLE GLEY professore di bio1lo,g ia gen erale al « Collège de 'France », uno dei più grandi fisiolog i della nostra epoca. Fu allievo di Marey e di Rich et, cui rin1ase sempre g r ato e di cui contribuì efficacemente a far rico11oscere l 'opera e jl valore. Tra i lavori di Gley van~o segnalate le ricer:che sulla funzione antito,ssica del fegat o, sul compito della tiroide, delle p aratiroidi e d elle s11rrenali, sul funzionamento del cu.ore, ecc. Era di un 'eloquenza viva, chiara e precisa . Era stato presidente del] ' Accademia di l\Ieclicina di P ariai. A. P.

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Il dott. PAlTL BUSQUET, scomparso' improìVvisame1Jte a 6p anni, apparte~ne al corpo sanitario militare francese, che vanta così alte t:c:adizioni n el campo scier1tifico . ) · A lui, si deve l 'introduzione d ell 'autosieroterap:iJa, ch e è venuta assumendo uno sviluppo notevoljss~mo1. Ha pubblicato pregevoli lavori sulla tifoj rle. ~ tratt ati d! semeiologia e di 1stologia elem entare. Dopo il co11gedo1 d al servizio' attivo, fu 11,o n1i11ato bibliotecarjo d ell 'Accademia l\{edica di P arig i e in quest a nt1 ova car ica dekte ulterior~ prove d ella sua attività e solerzia, iniziando la pubblicazione di varie opere stilla storia della medicina, tra cu i. gli « Aforismi di Còrvisart » e le « Biografie mediche ». A. P.

Indice alfabetico per materie. Achilia gastric!l e a11emia p erniciosa : rapporti Aderenze perigastriche : diagnosi e cura Aneurisma cirsoide d el piede . Ascessi polmo,n ari: cura con ser vativa . Avvelen an1en to d a « ~1eloe pro-scarabaeus » . Bibliografi a Corea cronica: malarioter apia . Corpo estraneo endo,b ronchiale Difterite n,ei vaccinati con l 'an atoosina Encefai1te ricorrenziale Enfisem a : eh ',rurg·ia . Epa lot er apia : ineccanisn10 d 'azione Epilessia: nuovi stu,di F ebbre. g·an glion are e reazio11i linfat ich e Febbre gan glio n are idiopa t~ca G:rafo1ogia Infezioni da « Bacteriu1n colj » Infl uc11za: caratteri clinici 1

I nfor tunistica : l e. piccole ind ennità devono esser e soppresse?

ln sulina: som111inistrazione n el diabete

P ag. 1720 »

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Insulina: tolleranza nelle sindromi ipo. . fiso,-tuberiane Invagin azJ,on e acutissim a ileo-ceco-colica Kala-azar: spleneotomia . Linfogranulomatosi inguinale Liquido cefalo-rachidiano: circolazione; app11cazio1n i terapeutiche . Lues d ell 'organo d ell 'udj,to . Medicina legale: « co11cau se » n el progett o di nllOVO c. p. . M edico condotto; collocamento a riposo p er limiti d 'età . Muf.ue sari itririe: conveg n.o provinciale .

Nefr osi iipoidea : eziologi.a . Obesità: trattame11to n ella donn2- . P en.sione; r icor si

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Pag. 1723 » 1719 »

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Pneumoto{'ace artificiale : fisiologia e p atolog ia polmonari Spond!1lite cervicale luetica con inizio acuto l aringo-esofageo .

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T.lffl cial e sanitario; preferen ze; incompatibilità ·

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Ulcer e du-odenali perfora le.:' trattamento Urine: dosamento del glucosio . Urine: elementi d ella pelvi renale .

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Roma • Stab. Tipo~Lit. Armani di M. Courrier .

V. AscoL1, Red. resp.


ANNO XXXVII

Roma, 1 Dicembre 1930

Num. 48

fon dato dai professori: '

GUIDO BACCELLI -

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE REDATTORE CAPO : PROF.

PRATICA

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VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO~ Note e contributi : M. Atella: Il citrato di sodi o nella 1>ratica -chiTUrgi·ca. Anticoagulian:te. Emostati co. Osservazioni cliniche : R. Gatndolfi: Contributo allo studio della meningite sier-OE!a. Su1nti e rassegne : PA'rOLOGIA GENERAl.E: Math ieu-P. Weil e Oh. o. Guil1aumin : La oalcemi a. - M . L. BJ:"Ull : Fisiologia e patologia generale del oalcio. - Perciv~l e St-ewart : Melatnogenesi. - MALATTIE ·INFETTIVE : W1l- . scn: L a d iagnosi di febbre ondulan·t e. - A. Luger: La terl1.l.·Pi~, della t -ifoide. - F . Leibly: Avvelenamen.to m or tale da emetina nella di&SenteFia .a m ebica. Latndon: Traisdusion.e sanguig:na nelle maJatt ie infettive a;cute. - FEGA'[O E VIE BILIARI : P·a v'el, Mil-cou e Tanasesoo: Ricerche sperimentali sull'epatografìa. Ah·8t<'He: . A proposito delle -cisti idatidee del fegato aperte nelle v]e biliari ( 4 -casi). - F. Guccione: Su1la trombosi primitiva del tron.c o della porta. - SANGUE E ORGANI EMOPOlF.TICl: Jagic: No vità nella -oura delle emopatie. - C. A.iohrurd e M. Ratmburger: L'opotera;pia epatica per vi·a parenterale nelle a·n emie gravi. - Friede m ann e Elkele.s : La raidioter.a-pia dell'agran'Ulocitoei.

Notizie bibliografiche. - Cen1ni bi b liograf!ci. Accademie, Società Mediche, congressi : II Congresso della Società It.aliana di An·atomia. Medi co-Ohiruirgica di Aleesan dria.

Aesoci•azione

Comn1enti : Puglisi-Allegr a: Sulla profilassi della tubercolosi.

Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: Rapp0rti tra gruppi sanguigni e inoculazic.ni d ella malari•a . - E ' poesibile un mutamento dei gruppi samg uign i per influenze terapeuti che? - Swi n1uovi metc<ii per ,J a deterimin~zione d·elh~. paternità, con speciale r iguardo a l m etodo s ierologico di Zangenmeister . - SEMEIC\TICA: La, deter m inazio ne ·dell'acidità gastrica. - La ·diagnosi clinioa di lues iJpertrafi-ca dello stomac-0. - L'esl1.l.me radiolo·g i·c o ne1le m alattie g.astri·c be. - CASISTICA: L e malattie a llergiche i.Jn,t eetina.l'i. - L'ileo ri.tfle&SO lll.ella l itiasi reno-u;r.e terale. Ennia intern a dell'in testino attraverso ad una lacuna congenita del grande o m ento. - L 'a-ppendi-0ite tra u.m at ica. - 'I1ERAPIA : Il trattamento del m orbo di Flai ani-B·a e·e dow. - Lo j odio n el morbo di FlaianiBasedow. - Sindrome ·di Baeedow curata ·c on iniezi oni di ean.g ue d'ainimale. - Il t:ratta mento dell 'ins ufficienza tiroid e~,. MEDICINA SOCIALE: Dell'educ~ zio·n~ fisica. POSTA DEGLt ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Me dicina oooiale. Con corsi. - Non~ine, promozioni ed onorificenze . . Nostre corrisp-ondenze : Da Trieste. 1

Notizie diverse. Rassegna della s tampa medica. Indice alfabetico per materie.

NOTE E CONTRIBUTI.

superiori del sangue a ssorbono ossigeno dal1' aria. Ospedale Civile Provinciale S. Carlo - Potenza. N·on poterono fissare la d.o.se tossica letale, Direttore : dott. ORAZIO GAVIOLI. ma videro ch e il pericolo di morte aumentava o diminuiva oon la ·m aggiore o mi·n _o re r.api .. Il citrato di sodio nella pratica chirurgica. ·dità .d.el tempo ·d 'iniezion e, perchè essi introAnticoagulante - Emostatico ducevano il farma co per via -endovenosa. Il W eil, iniettando 5 gr. di citrato trisodico per il dott. ATELLA MARIO, assistente. 1 in soluzione ·del 20 % nelle vene di adulto, Nel 1921 due clinici am ericani , il Neuhof e trovò il tempo ·di coa.g ulazione ridotto alla me1'Hirchfeld, stuèliando l 'influenza del citra to di tà e ·dimostrò sperimentalmente l 'innocuità di sodio n·e lla trasfusio•n e del sang u e, n otaro no · esso. Ottemberg osservò ch e i·l tempo .di coagulaeh.e &e in troduoev.a no n elle ven·e di un in,dividuo dosi non to ssich·e ·di citrato trisodico, la zione .si raocorciava n ei primi momenti dopo coa.gulazio,n e del san gue già do.p o pochi minuti iniezioni di 0,60 gr. di citrato ,di sodio in casi. si presentav.a aumentata, e ritornav.a al norma- di emofiliaci , m.a ch e dopo 48 ore, il tempo le gradatamente in capo a du·e, tre g iorni; di co,a,g uJ.azione oltre ch e ,ad esser e tornato al inoltre vi d.ero ch e le emorra.g ie ven ivano ridot- n ormale, erasi allung ato. Spieg.av.a questo fe·n om·eno come dovuto a·d t e e oessavano prontam.en te se per caso fos-sero stati le?i .d,ei vasi. Durante il tempo della una r eazione .d.ell 'organi mo di fronte al cicoagulazione, la tinta del san gu e . venoso si trato. n1odificava e ritornava simile a quella ·del san Willy Meger e poi N . A. Stell, ch e curavano g· ue arterioso; ciò e ra stato intr.avisto ·da altri fatti trombotici con ci trato di so dio , notarono .autori a pro'Po ito della trasfusione: g li strati ch e coll 'arrestar i d ella trombosi, coincideva 1

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un aumento n-0tevole della coagulazion e, una diminuzione ·d·ella :viscosità. Dopo qu·esti risultati, Ho·fmei ster ·e Neub euer iniettarono sistem.atic·a m.e nte delle soluzioni cono'e ntr.a te di citrato "trisodico· ·p rim.a delle 01p erazioni nelle quali a~·evano a temere di essere ·disturb. a ti ·dalla .abbon.danz.a cl.elle • emorragi·e, ·e i risultati furono· so·ddisfacenti. Brouwn ·e Kinsella , pr.aticando iniezioni di citrato tri so dico in ·dosi di un g·rammo, in caso .di bronco... po1monite influ.enz.al:e c9n •e morragi.a, C01n statarono notev.o.Ji effetti nel raccorciam.ento del tempo ·d i co.a gulazion°e 1d·el ·s angue. Il ·fenomeno è intravisto ,a ncora .a.a Hédo11 Mon.tpellier; ·egli nata che nel cane dissanguato di 2:50 e m e. ·d~ sangue, r.eini·ettan,d o il med·esiino san.g u.e, a·d dizio·n ato a .s oluzioni di citrato trisodico .a l 0,25 %, trova il tempo .di coagulazione ridotto da ·dieci a · sette minuti; di ciò Iion si sa spi.ega:r:e iil meccanismo· d 'azione; par.e però : nel fenom~no d·ebbano agire e la qu.a ntità di ·citr.ato usato, ·e la 1qu.a ntità di sangue tras fuso, ·e una r.e.a zione 1di difesa d·ell 'organismo ·p rov·oèata 1dal citr.ato; o id i un aum·ento ·di coa1gulabilità ·del ·sangue riestante n ei vasi ·do1p o l ':émorr.agi.a che si comunich·eflehbe a · ~utta la ·m .a ssa sanguigna dopo la trasfusion·e. In F!f.ancia, R·e nau·d e ·Jug·e, nel caso di iniezioni ·endov1e nose di citrato ttisodiço, di 10 a ·30 eme. 1d·ella soluzio.n e a~l 30 %, vide;ro arréstar:e in 215 ca·s i .di cancro ·e in 3 ca.s i ·di tubercolosi. cavitari·e , ·emo·r ragi·e imponenti, e 11.azion.e ·emostatica ·durò nell·e ore che seguirono .a lla iniezione. Questo ·effetto fu speci.alm.ente nòtato tra i tunercolos.i di ·età avanzata .e molto cachettizzati. D.ati i loro bri1llanti risultati indicarono il citrato triso1dico, iniettato nell 'orga·n ismo, ad .a lte ·dosi, O.O·m 1e' •i l rim,e dio più efficace e più ·s icuro contro l·e emò·r ragie. Essi ·s i serviron·o .ancor.a in casi ·d i ·em.orroidi sanguinanti, fibromi e sem•pre con =lo· stes'.so sucoe-sso; notarono p1oi che l '.azione .e ra ·duratura:. p erchè malati ·che presentavano per.dita continua di ·s angue, con em.o rragie ìntercorrienti 1e in cui le em·o rragie si arrestarono p.och e ·ore dopo 1'i·n iezion.e, non ebb ero a soffrire . più .·di tale disturbo p1e r alm·eno .{) o 6 mesi. ~ Non riscontrarono m.a i diminuzione ·1dell.a pressione arteriosa nè .alcuna vaso-oostrizion·e periferica, se si eccettu.a·r ono leggeri scatti di tensione ch e si pro duc·evano durajn te I 'iniezione p er ·1'irromp er e impro·v viso n el torrente circo·1.ato·r io .di un elem·ento ·e straneo che evidentem ente veniva a turb,ar.e •l 'equilibrio sanguigno·. Il R·enau d ritiene che il citrato agisce ir1eg lio n,e]le emorragie a nappo dei tessuti infiam m ati e nelle piagh·e ·p.er chè esse pro· 1

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veng·o·n o ' da uloorazioni lc>.ca1i, ·p oichè il citrato attenua l '.eccitabilità , dei rametti n·ervosi n.eutralizz.an·do i pro·dotti irritanti di origine ba.cterie;a ·O tossica. Gli .autoTi fr.anoesi n·o n credono .che il citrato di so·dio influi,s ca sulla crasi sanguigna perch·è non notarono mai .alcun.a m·o dificazione d.e lla morfologia ·del sangue, nè delle proprietà chimico-fi·s iche d ·e i plasma. E·s si citarono alcuni casi: un malato affetto da cancro an·orettale con · perdita continua per mesi ·d i sangue dall 'ano; un .altro ~ffetto _da cancro d·el f.aringe , che •d1a v1a sangu1e ogni volta che g·li si faoevar10 :J.e iITigazio:µi .p er il l.avaggio. Essi oonsigliano, per un risultato imn1ediato, l 'introduzion·e per vi.a endovenosa di soluzioni concentrate 1di cit1~ato id i sodio. · Il Rosentha'1 ed il ,B aehr tr·o·v atono che il citrato trisodico m·entre in vitro impedisce I.a coagulazione ·d·el sangu.e, l 'acoelera in vivo, se si inietta nelle v.ene in dose sufficiente. Questi AA. ne h.a nno fatto uso si.a a scopo preventivo che a .scopò curativo per evitare perdite di sangue troppo abb·o ndanJti ;Ilei casi di operazioni ·ove ·erano a .temersi forti emor. ragie. Così poterono arrestare emor:nagie secondarie sopravvenute durante Je oper.azioni più ·d iverse : ulcer.a ga1strica, tu·b ercolosi polmo~;re , febbre tifoiid e1a, .emorr.agie centrali, . ·emorragie con•s ecutive a tonsillotomia; o a estirpazioni dentari e. Ritengono che l 'acoelerazione della ooa1g ulazio•n e ·è dov·uta al-l'azion e .del citrato sulle :pi.astrin.e e che senz,a ·distruggeTle .direttam.ente , l~ alter.erebbe semplicem,e nte, spingen·do11e a ·depos.itarsi nella mil~a erd in a:ltri . organi, .dov.e verrebbero distrutte; la loro sostanza trombopl.astica ci tozima sarebbe grad ualm·en te miessa in libertà n.e lla circolazioue. Ad .a ppoggiò della loro teori.a essi apportano i s1e.g11.e nti fatti riscontrati: in vitro il ·citrato di so·dio non d·~strugge n~ altera . le piastrine stesse, in vivo d.o po l 'iniezion·e il numero .d elle piastrine in circoilo oomincerebne a diminuire, r.ag·g·iungend·o ·d 'or.~inario la cifra mini'ma dopo circa 1o o 15 minuti ·p rimi ·e il ritorno a l n.orm.ale dopo 30' -60 '. Qu.antità crescenti di · citozima derivano ,v·eroisimilm.ente dalle piastrine .e.d incominciano .a·d .apparire n·e l san gue al momento in cui si nota il raccorciamento del t.empo 1di c·oagul.azione . La pro1duzion1e ·d el citozima, la riduzione del tempo di coagulazi·o ne si verificano consecutivamente alla diminuzione de l num,e ro delle piastrin·e . L 'azione del ciltrato non si manifesta nei sogg.etti in cui il sangue è povero ·di piastrine, · 1

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SEZIONE PÌ\.ATICA

anzi la coagulabilità ne sarebbe prolungata negli in.d ividui affetti da emofilia, porpora emorragica, ecc. ( ?) . Anche il Weil P. E . è ·d 'accor1do che il citrato di ts odio non provochi alcuna diminuzione del tempo di coagulazione negli emofiliaci. Il Tarsitan-0 invece crede ·di spiegare il meccanismo del citrato per uno choc classico, riportandolo a qu·ello da p·eptone sostenuto dal Kopaczweski e dalla scuola di questi . Anche R·enaud ·e Juge sono d '.accordo su questa spiegazione e quindi il Tarsitano tra.e co·m e conseguenza che anche a ltri sali iniettati per via ·endovenosa, riproducend-0 la stessa si~­ ·d ron1·e di choc; dovrebbero ag·ir·e da emostatici. Il Normet pensa ch e l 'azione emostatica del citrato di sodio avvenga con lo stesso m.e ccanism o de llo choc, cioè essa è dovuta alla vasocostrizione provocé>ita dagli ioni-sodio e l 'azione diviene durat ura solo se si raggiunge una dose sufficiente p er delle iniezioni :ripetute. Inoltre sembra possibile ch e alla fa se sodio possa su ccedere una fa se · calcio, per le proprietà chimiche ch e avrebbero i citrati alcalini di sciog1iere i fosfati calcici insolubili e di cui il nostro organismo ne è ricco. Allo scopo di controllare l 'azione emostatica del citrato di sodio e il suo meccanismo, ho ripetuto e continuati sotto la ·direzi-0ne dell 'illustre prof. Ricciuti alcuni esperimenti praticati sui conigli , iniziati in questo senso qualche .anno a·ddietro, traen,d o·n e Je seguenti conclu·sioni, che molte plici sono state, per i vari proplemi propostomi. Il citrato ·di sodio oltre ad .essere . un a·n ticoagµ~an.te .è u~ e:çnosta1tico se però usato in ·determinate proporzioni., La sua azione -emostat.i ~ ca si manifesta in seguito a introduzion·e nel1'organisn19 animale ·di soluzioni concentra.te , di cui I.e migliori sono qu·elle · ..d·el. 25 e 30 %; qu·e ta azion·e è gen erale più çh e locale, è la più. e ffi~ ce e d è_ evid·e ntissima specialm·ente negli esper.imenti in . _Viyo; la . mi gliore via ·di introduzio.n e nella pratica è la . via. en_do-yeno.sa._. Il c~trato .di . s<;>dio ·in d.ose .del .10-15-20 %. è ant~c~gulante sia in vivo. ch·e in _vitrp , a l 30 % lo è soltant-0 in vitro. tr 'sàle a:g.ispè com.e . emostatiço, ..aumentançto la coagulabilità d el sàngue e si dimostra in ispecie . n egli or:gani ove non . vi spno vasj sanguig ni con tu~ich e m~ sc9lari ; là .dove, invece si trovano vasi con tunica muscolare il sal e agisce ancora prodD:ce;n·do . in un secondo tempo u·n .a J.eggera vaso-cois trizione. Non esercita a lcuna .influenza sui cen:tri n ervosi, n è sui ner vi ch·e presiedono a l gioco dei vasi; la sua azione devP attribuiirsi esclu·s jvamente .allo choc emoclasico del sale; è manifesto infatti negli ' I

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a-nimaìi da esperime·n to lo squilibrio os mico e · fi sico-chimico della crasi sanguigna a seguito dell'iniezione. L 'azione em-0statica del sale, per un aumento d·ella coagulabilità d·el sangue, si ottiene .s p ecialmen te in quei casi in cui si sia apporta to un trauma qualsiasi . ·n ell 'o.r ganismo, sia òccasionale, sia chirurgico, ancora maggiorm ente in qu.ei casi in cui que,sto trauma è stato violento, quasi come ci fosse una certa corrispon·denza tra lo ch'o c imposto al1' organismo dal trauma e lo choc emocJ.asico appo,r iato ·dalle do1si concentrate ·di citrato di sodio. Infatti soluzioni d·el 25 e 30 % in un organismo che sia stat·o sottoposto a un trauma oltre a rafforzare il .p otere di c oagulazione in vivo, lo Tafforza ancora in, vitro, quando già preoedentemente a l trauma il potere di coagulazione del •s angue si ·di:mo·strava diminuito. L 'azione ·del citrato in -vivo è oontinua. e tanto maggio,r mente a trau·m a persistente del1'organismo; in vitro è piassegger.a con quelle soluzioni co'n cui si manifesta persistente se p·r ecedentemente al·l a iniezione .del citrato fu apportato all'organismo un qualsiasi trauma . Il citrato di sodio (in qu.alunque dose) stim ·o la gli organi ematopoietici, c~me fu controllato, specialmente nei -conigli ch·e av·e van ,.. subìto u·n forte dissanguamento e su quegli individui ch e avev.ano .a vuto abbo,n ·danti emorragie; esso inoltre, in g ran.di ·dosi, stimola efficaoem ente I.a fibra muscolare, oosicchè non è 1da esclu ·d ersi il fattore vaso-costrittore. La qu,a ntità ·di soluzion·e .de1 ·s ale dev·e essere iniettata lentamente altrin1enti produce avvel enam ento. La durata d 'ini·ezione per l 'uomo può calcolarsi intorno ai 15'. La dose ·da iniettare ' n·e ll 'uo·m o riportandola alle dosi usate peT conigli deve essere d i 25-30 ctgr . per kg ., e cioè di 20-30 em e. di soluzione a l 30 % .di 25-35 em e . ·d i soluzion·e al 25 %. L'azion e d el citrato differisce ·da quella dell.a gelaltin.a o del si:ero di c.avallo i}erch è più p ronta, più dura't ura , più e ffi cace. Accoppiato all'una o all'.~ 1tr.a di q"Q·este due sostanze l 'azion·e è nulla. L/uso ·del ci trato di so·dio vien·e conit roindicato n ell 'emofilia. I clinici A:rrie.r iéani e .F rancesi lo coi;isigliano n·ei seguenti casi : Emorragie interne. - Ematemesi, rottura di fegato, emottisi, emotorace traumatico, emorragie ~centrali ( ?) . . Emorragie esterne. - Ferite lacero ...contuse,. emorragie .del retto , pos t-operatorie del retto,. d ella prostata, della cistifellea ( ?). Emorragie intraoperatorie.· - Durante le operaziani sul capo o .sul} 'addome e in oltre n.elle perdite continuate sanguigne dei cancerosi ecc. 0

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IL POLICLINICO r\

N·ell 'uso gine~olQgico in questi ultimi tempi si sono aYliti molti casi citati da vari clinici stranieri. .•

Nei tra?J,tni . interni.

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CASlSTICA. '

I. - A ... Robert-0, di anni 27, da Viterbo, ma11ovale :ferroviario, padre e madre vivent,i, sani. Ha cinque fratelli e due sorelle che godono ottima salute . Da bambino è stéllto affetto da· feh.h·r e t\foidea.· È modiC-O· bevitore e fum,ato.r e. Nega 10gr1i affezio·n e ven,er~11 e lues. Viene po;rtato in .Ospedale quasi in istato di semi-incoscienza. I .co111pagni che l 'hai1n-0 pQrtato raccontan,o· che era ·di serv~zio allo scarico· merci quando· nel salire . s u un 'v{lgO·D:e, pe:r:duto l'equilibrio s~ trovò con ·la · gamba destra, ~tra ~ r~spingenti di due vagoni. Presenta vasta f~rita lacero-CQntu sa, alla gamba d;estra ·con pestamen,to dei tessuti molli e frat.l µra commjnut;;t delle ossa. Viene fatta la tolet t.a chirurgica dell 'arto e legati in sito i vasi magg·:oti. Nella serata si pr~senta un ~ forte emo·:rragia a nappo, jrrefrenabile a ogni mezzo emo.s t,atico; zim-ema, siero di cavallo, oompressione. . In~ine si pra,tica un 'in~ezion,e di 30 cc. di so.1uzione di c~trato di sodio al 30 %; slterile, dopo ·u11 'ora 'l 'emorragia ccnnincia a cessar~ e sco,m ,p are dopo· altri pochi m,inuti. Nel prosieguQ delle medicatur~ non si pre~er1ta '(>itL alct111 'altra emorragia. CASO

II .. - V .. Vit~r1ton.io, ann,i 32, da Aviglià"· ~}o; · conta-di)!lo; padre e madre ~i venti, sani, ?mmo.gliato, , con ·tigli 5: tre maschi e due femqiine_, ·:tutti ir1 ottime condizionJ di salute. No·~ vi è s'tata nella sùa famiglia alcuna malattia di granae· e11tità .. Egli .nort è stato mai ammalato e · ~a goduto sempre ottima salute. Beviito·r e e ~odioo fumatore·. ~N~ga la lue e l~ altre malattle ve,I1·eree. . Nel p·o111eriggio della dornenic~, di cui alla sera ,·iene condotto in ospedale, l 'a. durante una part~ta a· carte, venuto a collutazione co n un s~o .compagn,Q, irip0;I1tò all 'a,ddome lma lunga e :larga ferita · da ta.o-lio all 'ipocondr~o destro, che gli pro... .cura una v~sta sezione del fegato· ed una imponente emorragia. Appéna in ospedale, e c!oè apl>ena qualche ·q.ra qopo l 'incid~te, g.li .vengon~ ·somministra'.t~ 30 · eme. di soluz10.n e d1 citrato· ·dr -sodio al 30 %.. L'emorragia cessa quasi subito; si opera d 'urgenza e. l'atto operativo n o?- viene ?n 'alcun modo disturbato çlall 'emorrag1a delle ferite, o ·del fegato per cui si può proce~ere alla sutura della glissionana jn un, campo 11bero d.a emorra o-ie e c1uindi con rnolta · celerità. . Nel ~òrso della g uarigione no n si ha più alcuna en1orragia ~ ne1nmen,o passaggio· di sàngl)e per la cistifellea, no;i1 vi fu mai· nel . vom;.to, nè presenza di sangue nelle feci. Guarisce bene e viene dimesso dall'Ospedale senza avere avuto pii1 l1n accenno ad ~morrogia . CASO

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CASO III. - B. Anna Rosa, anni 36, da Tolve, casali11 o-a maritata. No·n ha avuto mai figli , nega lueG ,altr.~ m~atti~, ha . sof!erto _di tifo P1:ima di prer~dere i;nar~.to. 1 p11e. anni . ad~_1etro .soffri br?·n co-p olm<>n1te, un anho fa ancora d1 bro~ch1t~. Da· allora: è ·stata sempre male e sempre p1ù d1~agrita,. ha perduto l 'appetito ed . ~ andat~ . so~­ g·e1t,ta a . li~yi . ele.v a;m:nti su?~ebbnl1, . qu~t1d~a1}1~ ·e nell e or e pomer1d1a,n e. Circa due 1nes1 add1e'

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t1:0, e J)rec~1sa1nenie nell 'aprile-maggio

corrente a1~no, a.oip o lilla diagnos~ di a:tfezione specifica polmonare fatta da altro sanitario è andata sogg~tta ad abbondanti emottisi 'che si sono presentate fontissime e imponenti specialmente nell 'im,minenza dei per:pcti n1estruali. L 'es~e clini~ fa i1otare uno stato generale TD:Olto d~fedato, tessuti denutriti, pallore intenso della pelle, e delle inucose, apparato linfo~ghian­ dolare fortemente rise11!ito. L ' esam~ fisico dei ·pòim~ni ries~e positivo per la presenza d ~ grossa caverna, di natura specifica, n ella zo na sottoapicale destra. L 'indagine radiologica dà i seguenti risultati: Espansibilità polmonare annullata . Presenza a, destra di una caverna grossa. quanto un soldo nuovo conio; alla regione sottoapicale, il;:\filtrazion~ verso le regi on~ iJ ari, e a.Jla base del polmone destro. All 'ap~ce e a,lla, reg·ione sottoapica1e sinistra ancor~ altra infiltrazion,e a tipo· ~ssudativo.. Calcificazio·n e di· qualche ghiar1dola ilare sinistra; fatti a,desivi pJeurici €t pleuro-diafrarnmatici; ipofunziQnalità e asin,cronia ·delle escursioni dia.fram1natiche . Préscri;t te le cure necessarie; per frenare le periodiche perdite d~ sangue, pratìco una prima 'iniezione, di 30 cc. di soluzione di citrato di sodio al 30 %. Do·p o qual~he giorno s.i ha ancora una piccQla perdita· d~. sangue. A distanza dj cinque gioil·ni viene fatta una seco1nda iniezione .e dopo altri s~tte giorni una terza. Sono già due mesi e le emorragie non si sono più presentçi.te; · l 'am,malata di ciò è contenta e 'c qntinua la sua cura ( !) .. ..\. quesito propo s,,:.t o mi ha riferito che, qltre tutto, dopo· ogni iniezio·n e s i .è sent~ta anche meglio nel suo s.tato· g.e11~rale. 1

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RIASSUNTO.

L' A. ricorda che il citr.ato di sodio, finora sempre ritenuto com·e un sale anticoagulante, se usato in alte dosi .e, in forte concen:trazione ·è un ottimo emostatico . 1 Dopo aver citato i I.avori ·di altri AA. su ~tale argomento, spi.ega il m·eccanismo d 'azione em-0static.a ·d el citr.ato come dovuto esclusivamente a·d un choc emoclasico ed in determina te circostanze. Tale cop.clusion1e egli la trae dalle nurµerose -esperienze esegui~e anni ad.dietro sui conigli. Enum~ra tutti i casi di emorragi e irrefrenabili in cui il citrato può ·e ssere efficace; riferisce .tre casi n-e i quali dopo 'iniezione di grande qu.antità ·d~ soluzione con centr:ata di ci,trato di sodio , si è avuto l 'arresto immediato e ·d·e finitivo di imponenti e periodiche emor1

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rag~e.

Indica in{ine la. concentrazione della soluzion·e ·da iniettar.e e la teenica ·d a usare . ..

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BIBLIOGRAFIA.

· 1. HÉnoN. Arch. Mérlic. Exper. et d 'Anat. Path., · vol. 14, · pag. ' 237, 1902. 2. In . La Presse .Médicale. lugljo 1917, n. 40. 3. In. Ibid., febbraio 1918, n. 7. ,

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4. JuGE et M. RENAun.. Association Française pour l 'étµde qu · cancer. 5. LEONE. Riforma Med~~a, n . 4, 5 aprile 1922. 6. L11c1ANI. Fisiologia dell ' uomo, 1911. 7. NF.uHoF e H1ncHFELD, New Yorik Medica] Journal, 15 gennaio 1922. 8. In., In. Annals Qf Surgery, lugl:o 1922. 9. NoRl\rnT. Bulletins de l 'I\c. de Médecine, 17 dicembre 1923. 10. In. Académie de médecine da Paris, 2 d I.celnbre 1924. . 11. NoRMET L .. La Presse Médicale, n. 3, gen11aio 1925, pag. 37. 12. OrrEMBERG R. Proc. Sqc. Exp . Biol. Med. , Ne'v York, 13, 104, 1916. 13. RAMONn. Progrès Médical, 14 settembre 1922. 14. llENAUn M. Sociélé de n :ologie, maggio 1924. 15. RosENTHAL e BAHER G. Arch. of Inter. Mèdic. , Chicago, vol. 23, n. 5, 5 1naggio . 19~4. 16. SA~l?\'lARTINO UGo. Archiv. di Far1nacologia, vol. 17, anno 15, fr1 sc. 1, n. 2221. 17. STANZANI MARIO. ]\1inerva Medica, settembre 1917, n. 16, 6 agosto 1924. 18. TARSITANO. Riforma Medica , n . 34, pag. 100, 1924. 19. vVEIL R. J O\Irn. of lhe Amer. Med. Assoc., 80 gen11aio J 915. 20. WEIL P. E. Journal Médical Français, vol. Xl 11.. 19, 1922. 1

OSSE·RVAZIONI CLIN ICHE. :

Contributo allo studio della meningite sierosa per il dott.

RAFFAEJ..E

GANDOLFI.

La meningi te sieros.a è un.a malattia orn1ai ben d·eifinita, massin)<e dopo le descrizioni clinich e datanti ·d.a1lle c1.assiche ri cerch e di Quinckre, alcune corr edate d.all 'esame an.ato•mopatologico completo ch e ne tratteggia il ·decorso e ·l a sintomatolo.g ia. Senon ch è e·s istono a volte forme fruSite, a sintomatologia oscura, fa ci li a essere confuse con altre lesioni del~ , encefa·lo o dei suoi involucri, e che la.s ciano l 'esaminatore assai dubbio•so sulla vera natura della n1alattia e lo fanno d·evia1~ da•l'la giusta diagnosi. Ecco ·l a n ecessità pertanto che i casi a d ecorso atipico ve·n gano pt1bblicati on·de servire a un.a miglior conos~enza della forma morbo~sa e d·el suo modo .di sviluppo. È per questa rao-ione che non si riterrà oziosa la i)ubblicazio::i ne della seguente nota. 1

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STORIA cLlNJCA. - Macc. Fiorina, di an11i 10, di Castel d 'Argile <Bolo gna). . Il l)adre d ella bamb\11a è morto a 45 an111 per apoplessia cer ebrale .. La madre è viva e sta bene. Due fratelli d ella paziente godo,110 ottin1a salute mentre una soTella di an11!, 34 fu affettq. da 15 anni fa da una 1neningite cerebro-spi11ale della quale resiclua110 quali postu111i, J)aresi ed atrofia leggera degli arti superiori ed una paraplegia con 1

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SEZIONE PRATICA

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forte atrofia muscolare e contral ture in flessione. La nostra paziente nata da parto eutocico ebbe allattamento materno . Non ha sofferto in. passato di malattie degne di ~ota. La presente malattia iniziò ai primi d: novem· bre del 1920 COQ perdita della vivacità, scarso appetito, cefalea a tipo prevalentemente frontale. A questo stato Qi cose si aggiunsero dopo qualche giorno, conati di vomito, seguit'.. da vomiti alimentari ·a circa 6 ore d~i pasti. Il vomito a carattere periodico si presentava specialmente di Ii~tte, preceduto a volte da fo.r te agitazione ed accompagnato da lenti movimenti. di sollevamento· ed abbassamento degli arti superior~ ed- inferiori. L~ coscienza durante questi attacchi era conservata; 11011 vi erano perdite di urine e di feci. La temperatura, a detta dei parenti, r imaneva rtor:çr1ale. . . · Tale s tato di cose durò fino. alla fine del dicembre 1920 nell~ qual epoca la malata ebbe un attacco convulsivo caratterizzato da rotazione in alto de~ bulb!: oculari, digr1gn:affi:ento dei d enti e;· caduta a terra. ·· D'allora l'andatura si fece traballante ed il C?rpo pje~ava verso s :,11istra. Vista ed' udito p are siano stati sempre normali. In tal.i co11dizio11i i parenti rico:verarono la malat3; nella Clinica Pediatrica di Bologna diretta ;:i]lora dal co.m pianto prof. Francioni. Al mome11 lo d ell ''..n g resso in Clinica Ja bambina presentava bt1one condizioni di sviluppot psiche torpida, st a to ap« tico, sguardo, sn1arrito _ Temperatura 36°.9. Il capq è brachicefalo, d i altezza n otevole: lo svilt1ppo d ella regione fro11tale è defjciente, l 'occip1tale sfuggentr 'Timpar1ismò cranico esagerato con suono d~ pentola fessa bilateralmente in corrispo)1denza della sutura coronaria. I globi. oculari divergono in basso all'esterno, i movimenti di lateralità sono inco,m pleti verso destra. La rotazione in alto C' abolita. A volté hippu s e nistagmo orizzontale. I riflessi pupillari, corneale e congit1ntiva] e so,n o torpidi. Il vjsus è molto diminuito. La sensibilità della zona d :, innervazione del V paio sia . di des tra che di ·s:nistra è at·~ù. tjta . Si notano accenni di trisma. La fro·n te è spia11ala ed i solchi naso-genieni poco evidenti . Il velopendolo è poco m obile, l 'ugola e la lingua devia110 a sin~stra. · 'L 'odorato è attutito, la, deglutizione presente,. il gosto per il a .o lce conservato·. Il respiro è lento, . sospiroso inter cal ato da pause. n polso è ritmico, u g uale della frequenza di 90• bat~u1e al m,. Col la manovra d el Dagn:ini l a frequenza scendea 70 battute con turbe vaso-n1otorie al capo. Patellari vivaci bilateralmente, Non clono d ella rotula o d el piede, Babinski a volle presente. ' ' jvaci i riflessi tendinei degli arti s11peri-0ri, torpid~ gli. addominali ed il plan-. lare superficiale. I movimenti attivi sono possibili , ma la forz& è m olto diminuita . Non si notano ipertonie e contra tture. La bambina presenta tratto a tratto de:. movimenti atetosici specialmente a carico degli arti superiori. Le sensib:lità tattile, termica , dolorifica sono lievemente rliminui te. Esatto è il sensomuse-0lare. La stazione eretta è impossibile.

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IL POI.ICLINICO

Semeioticamente non si riscontra nulla di anormale a, carico dell'apparato circolator?o e di quello respiratario. Normale l 'esame delle orine. Esame oftalmoscopico. Visus fortemente diminuito. Ede1p.a papillo-r~tiD:ico-bilateraJe . La puntl1ra lombare dà fuoriuscita di liqu~ do .sotto forte pressio,n e . · lNon prese nza del reticolo del Mya. Alburrtina 0,33 per mille. Sedimento normale. ·vecorso: Dµrante il periodo di degenza che va dal gennaio 1921 all 'otto·b re 1921 la paziente ha presentato intermittentemente elevazio·n i termiche che però non hanno mai oltrepassato i 38°. Mai vomito e solo raramente ha accusato cefalea alla regione temporo-parietale di destra. Nei primi mesi la ps~che è stata torpida, spesso completan1ente assente, il sensorio ottuso; ! 'appetito debole . , Progressivamente questi fatti scomparvero tanto che all'uscita dalla Clinica la bambina era lucida, eufor:ca ed in buono sta1o di, nutrizio11e. La dea1nbl1lazione, i~possibile r1ei primi mesi, inigliorò lentame.n te tanto che alla fine della degenza la bambina camminava senza fatica. . • Durante il febbra :o presentò una ventina cir~a di accessi convulsivi di breve durata a ca. rattere to,n~CO• CQT\ irrigidimento di tutto ' il corpo. Durante gli dCGessi la coscienza era conservata, non v'era perdita di u1ine e di fec~·. Solo dopo di essi l 'ottundimento· della psiche si r endeva più manifesto. Verso la fine di marzo cominciò ad avere delle all u cinazioD:i visive. La bamb~na diceva 4i vedere la stanza riempirsi di donne vestite di bianco con fasci d'i erbe in mano.. / Il content1to delle ~llucinazioni fu sempre il medesimo.. Comparivano sia di gio·r no che di notte e non turbavano affatto la paziente che durante d!. esse rimaneva perfettamente cosciente e rispondeva a tono alle domande rivoltele. Le allucinazioni visive che la bambina presentava quasi tutti i giorn~ diminuirono di frequenza, ma non erano sco1m parse quando l 'in.fer .:. !na lasciò la Cltnica. In marzo ed aprile fu no~ato frequentemente un tremore degli arti superiori a scosse piccole e frequenti ch e non era influenzato dai movimenti volontari. . Costante è sempre stato alla percussione del cranio il rumore di pentola fessa. Questo timpanismo cr anico d!minuiva sen sibilmente in seguito alla estrazione colla puntura lombare del liquido cefalo-rachidiano .: 1na si rendeva di nuovo e rapid amente evidente. I globi oculari presentaYano un lieve esoftalmo e un certo grado di strabismo divergente. Difficil~ t movimenti di lateralità; impossibile quello di rotazione in alto. Nel movimento di convergenza si not a paresi del r etto interno di ·sinistra e prevalenza di funzione del ret~o i11ter-110 <li destra . Il nistagmo orizzontale è sempre stato assai sp:iecato. Q'uasi costante1ne11te le pupille si sono mantenute più o meno midriatiche, u guali per ampiezza, con reazione alla luce a Yolte debole a volle assente. Qualche volta si è n<Xalo hippus. Il riflesso palpebrale è sempre 'stato norrr1a le. Il visus è andato lentamente scomparendo, l 'udito sempre l)uono bi]ateraln1ente.

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La lingua e. l 'ugola hanno sempre deviato più o. me~o ma111festamente a sinistra. La deglutiz·,one e sempre avvenuta regolarmente. . Il respiro è statQ. lento, sospiroso, profondo ii:itercalato da pause con, r~spirazione superficiale. Costante e spiccato ~l riflesso oculo-motore del DagniI1i. . I riflessi degli cµ-ti super:IOri sono stati sempre vivac'.. bilateralmente. Quelli patellari a volte vivac~ (specialmenlQ il destro) a volte torpido il sinistrQ e vivace q11ello di destra. Aèhillei sempre presenti. · ~orl clono della rotula o del piede. Babinski co11 fenomeno del ventaglio costante a sinistra, qualche volta provocab!Je anche a destra. Sempre vivacissimi gli addominali cutanei, pronti i vasomotori, spiccato e persistente il dermografismo . . Qualche volta presente ma poco· evidente il l(ernig. Ne! primi inesi d~ degenza si sono riscontrati dei movimenti ste_reotipati a tipo atetosico a carico degli arti superiori. L'iperloI1ia nucale sja quella a carico degli arti super:ori e inferiori scomparve verso la fine della dege11za. Nei primi mesi la bambina ha perdut~ feci ed urine. Se si eccettua un attutimento della sensibilità dolorifica, tutte le altre si sono mante11ute integre. Esatto il senso della localizza• z1ofl:e . , Esame . Pt~aJmoscopico: Le papille ,dei nervi ottici sono gradatamente passate da grigio rossastre ed a margini indistinti al colore bianco con margini quasi netti, non rilevati, qtrofiche. Le arterie sono diventate sott'.lissin1e inentre i vasi venos~ dapprima· turgidi e tortu•)si, jn un ultimo esame si riscontrarono l1ormali. Diagnosi: Atrofia bianca co.m pleta delle pal)ille cort aboliz=,one della visione . Liquido cefalo-rachidiano : Perfettamente lin1pido co·n 1)ressione di 42 mm. di Hg. che scende a 10 mm. dopo l'estrazione di circa 10 eme. di l~quido. Non reticolo, albumina 0,33 per mille. No11ne-Apelt: legg·era qpalescenza a })Ochi 1ninuti dall 'unio·n e dei dl'.le liquidi. ' VVassermann negativa sia nel sangue e l1e nel liquido cefalo-rachidiano·. 1~·.<:anie radiografico : Aun1ento delle impressio11i digitate, deiscenza d~lle suture, assott=.glia1nento dei tavolati ossei. Sella turgica svasata a contQrni non più visibili. Frattura del suo l)avimento nell 'interno dei seni sfenoidali. Esan1e del sangue pressochè normale. Tracce di albumina, acetone ed indacano nelle urine. Cutireazio11e sempre negatjva, intraderrnoreazione negativa . A.ppena dimessa dall'Ospedale la paziente fu colta da febbre tifoide che aggravò sen sibilmente le condizioni ger1erali e tutta la sintomatologia g ià descrltta . Corno fatti nuovi si E.ono avuti : llna spiccata ecolalia durata circa due mesi ed un aumento della' ipertonia tale <la assumere un vero stato di contrattura che renòeva ·faticosi "i movimenti sia pas5ivi ch e att'.vi. Dalla fine del 1921 ricon1inriò un graduale e progressivo miglioramento delle condizioni del] 'infern1a tanto che essa oggi, ricoverata in un Istituto di ciech~ , si presenta con sviluppo nor1nale, deambulazione facile, intelligenza discret a, parola spedita.


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XXXVII, N UM. 48]

1743

SEZIONE PRATICA

Quali postumi presenta: Abol~zione completa della visione, cefalee intermittenti, lieve esoftalmo, nistagmo or!.zzontale, pupille midriatiche ma uguali con ass~~za della reazione alla luce.

febbri.ili. Nel caso n oistro tale possibi1lità fu te nuta n el!l.a massim.a consid1e razio·n e, m.a fu doYUJta scartare di · fronte al reperto costantem ente negativo ·del liquor, al~lél cutireazione ne1 gativa, al l '·e same d·eil fondo dell 'occhio. ScarCONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI. tata questa ipotesi, e non potenid osi nel caso in Mi è sembrato interessante riportare il pre- istu<lio pen°s are di essere di fronte ad una forsente caso, che bene si pr.esta ad alcune con- ma funzion.a.1e Ìl. evrotioa o to·ssi·ca, o -luetica, si si·derazioni di ordine c·linico-pr.a tico. pen1sò ch 1e ila sindrrome pres·e·n~ta dal~a paRiassumendo brevemente la lunga e detta- ziente poteva farsi r.i1sialire a un tumore o ..a gliata storia clinica ch e l 'ammalata ha presen- qual.c he altra malattia ch·e c<Yl tu·morie avesse tato, risul ta che la paziente, senza causa par- sintorriatOllogia sim.i1lare (cisti dia echinococco, ticoil.a·re, è stata colpita in primo tempo da cisticercosi, tubercolo solitario). · ma1lessere, anoressia, cefalea a bipo preva1enLa negatività deI.l 'intr.a·d·errnoiìeazion1e, . 1a temente frontal,e, vomito, lievi attacchi con- man,canza ·del1l '·e osin1afiltia ci fecero a 1llontanare vulsivanti senza un punto di speciale riferi- d1al}e ·du·e prim1e i·p otesi; la terza n·o n fu presa mento. Fatti questi ch e uniti allo speciale re- in c cin1si1derazion e per man1canza di fatti speperto dell 'esam·e del fondo dell 'occhio e al ri- c~fi oi sia famigliari che personali, per I.a nesu•l tato della puntt1ra lomb,a re stanno ad indi- gatività dei11a cutireazione, per il priecoce sta.care un aumento di pressione del liqu·ido in- bilirsi di un a grave atrofia bilaterale del nertra·cranico. vo otti co, fatto ,ohe nel tubercO'lo generalm·en In prosieguo di t·e m,p o si costi tul raipi da te manic a. am.aurosi con atrofia bianc.a della papilla, perDue ·diagno1si ri manevano pertanto in seria dita di forze agli arti inferiori, tremore agli discussio , n•e : il tumore oene·b rale e la meninarti superiori, ipertonia nucale, allucinazioni gite siero•sa. E ;in.v ero i1l dub·b io ch e si affacciò per ]l vis ive, Babinski· e Kerri·i g transitorio, lievi stati paretici .a carico ·de·l r etto interno di sini- primo a·l~·a i1ostra m ente fu che la paziente stra, e dei muscoli dalla lingua, midriasi e fosse a·ffetta da tumor cerebri. Stavano infatti rigidità pupillare, nistagmo orizzontale . per qu esta forma morbosa il d·d lore a tipo preIn un ·terzo periodo invece regressione ·d ei v,a len1tementJe 1frontale, i disturbi a carico deil la sin:tomi elencati, miglior,a m.en.t o de1'1e con di- vi:sta, il vomito. dizioni gene rali, tranne ·ch e per la vista, tanAnzi alcuni dei si n·tom.i che la b,a mbina preto ch e 1la . bambina ha dovuto essere ricove- sen tav.a. quand,o entrò in C.Linica (attacchi dii verrtigine, atassia, i.potonia e debolezza muscorata in un Istituto dei ciechi. Come si vede quadro clinico vario, ma ca- hlre, posizione coatta de'l ca:po verso sin~stra) ratterizzato sopratutto da s·i ntomi ch·e semp re poteva·n o far per.sino pensare :ad un,a ·l ocailizvaziorn·e aeretbe11la:rie dà q,u ,e sta 1su1p1p·osta ·n ·eoh ann·o indicato l1es,i o·n e de1 sci.stero.a nervoso, più ·di in.dole generale ch e loca1e, tanto è vero · plasia. Se con1siideriamo p erò più attentamente i che mai abbiamo avu to n etta sintom.atologia di localizzazione eccettuati i fatti a carico dei principali sintomi o fferti n el decorso della m.amuscoli dehl 'occh j o e de·rla lingu.a, ch e come lattia dalla nostra paziente, Viedi:amo ch e anch e ved:nemo anche que.s ti rientrano n el quadro 11a di.a gno·s i ·di tumo!ìe deil oervei1lo non è tal'e da a ttiraiie i pieni n ostri suffragi. g en,era1le .dell 'i,p erten sione en·docra·n ioa. Intanto 'l'insorg enz.a d e[la malattia, è stata , Il lungo decorso del1la malattia ha gran·d·e mente faci1litato i1l c6mpito diag·nostico e la n·ella n ostra paziente abbais tanza rapida, m enmala·ttia è stata b en indivi·dualizzata nelle sue tre i·n vece n·el tumore cer ebra·l e essa è qu.a si sem1p re assai Jenta. manife·stazioni clinich e. Il p er.iodo tr.a 1'a·ppariiie .cte·l1la oefa l ea e il voFrancam ente però all 'injzio la diagnosi è stata .a ssai ardua e fu ammessa in vi.a di pro- mito è sempre assai lungo. Ino~tre le interbabilità, dopo aver eliminato le varie cause mittenti elevazioni termi1che stanno J)iù in favone di una m·eningi1te sierosa, ch e non p er di errore. , Dirò .subito ch,e .di fr·onte a·d una bambina una form.azione n•e aplasti ca, per quanto i1l feche si presenta a:l•l 'e&am e c1linico con segni di nomeno febbre non possa esser di_giunto dalla aumentata pressione intracranica il primo p en- ·causa tu·m ore. Su u·n fatto p erò mi piace attiiero che sorge a'l la m enit e del m edico è che si rare qui l'attenzione ed è su•l,l e remò. ioni n eltr.atti di un.a m eningite b asilare, ma sime se la le cefiaJ.ee, ·Sul miglioramento dei sintomi che si avevano n1el nostro caso, in seguito alla rap~ccola paziente h.a ·p~esentato lievi poussées 1

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IL POLICLINICO

chicentesi, a l contrario di ciò che siamo soliti vedere n·eil tumore cerebra1J.e in cui si ha un peggioramento d ei sintomi (FrugorLi). Inol1tpe 11'atrofia del n ervo ottico si istitul con una singolare rapid,i tà, f.atto be·n raro ne'Ì tu·mori ·d·el oervello in cui la pa·p ·i lla da sta.si r esta invariia ta per molto tempo. Del resto anche l'aumento del caipo che la bambina ha presentaito in re~azione a'11 'i,drope v.entr.iicolare, se può essere .e·p ifenomen 0 di com·pvessiQIIle di una neo.plas·i a, e qu·in·di secondario ail lo ·sv.iluppo della stessa, avrà come conseguenz.a un-a certa lentezza di formazione. Invece 111el nostro caso il timp~nismo oraniico fu pre1co.ci ssi.mo. Ma ciò ch le deve qui 'avere '.la masSlima importa·n za n e lla n·eoessaria diagnosi differenziiale è il fatto ch·e l'ammalata mai ha presenta•to sintomi tali ·d.a richiamare I '.attenzione su um isolato foco·la.iro cerebrale . I i•n rtomi nervosi sono stati, c ome abbiamo d·etto, a 'aarattere pPevàl entemente generale. Gli attacchi co·n vu1lsivi, le vertigin-i, I 'a-tassi.a, l 'ipotonia e la d·e ho~ezza muscolare, com·p letavano i'l qua·dro d eilla sin·drome da au·m entata compression.e int1~a cr.anica alla quale possiamo pure un.i~e la pararli-si tran.sitori.a di alcuni d·ei n·ervi .cra·n,ici. E aillc h e i · fatti riscontrati nel nostro caso a carico deglti arti si spiega·n o con •l 'irritazione pro·dobta .sulle radici po steriori e in relazione co·n ] j,p.ertension·e, tanto è· vero ch·è alcu·n i /\A. ( ~1urri) p arlano di u·n .a vera ~inàrome lomb.a re de l1la meni·n gite si·erosa. In complesso il quadro clinico ci feoe a·l lont.anare d o.p o p·o·chi .g .jorni .dj osserr v.a zione, d.alla s1111)po·s<ta presenz.a ·di un tumore d·e l cerv1e•l1lo o de1i suoi 1irnvo~ucri e la diagnosi di m ·eningite sierosa i impose in breve. E per questa urltìn1a n1a]a tJtia anc h·e il rep~rto da toc i da·l l 'esame de1l fondo d.ell 'occh1i:o è stato abb.astanza caratteri tico inizia11do _secondo g l i . stu·di del Di Marzio con l 'edem.a d€ii bor~di papilla:ri, per termiinare rapidam e·n te con I 'atrofia . Del resto anic h e il fatto caratte.ri stico riguardante ila gran.d e variabilità d el <l·ecorso co'I~ a]t.ern.a tive dii 1'€gressioni e peggior.amienti, fino a·t la gu.arigione in seguito a raçhic e..n-tes'Ì ri·p etute, sta a dimostrare come la diagnosi di menirngite siiero a , irta in principio di gravi <J. ifficoltà, era solo quella ch e si in1pon.eva a lll a logioa clinica.

L'A. n·e di scute la d iagnosi facendon.e rilevare le non lievi diffiçoltà presentate agli inizi d·ella ma.lattia.

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Finale nell 'Emilia, 1930.

BIBLI(>GRAFIA. BERGl\iIANN e

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RIASSUNTO.

L 'A. d e criv.e ·dettagliata·m ente un caso di m ·enino-ite sierosa seguìto n el suo lungo d€rorso e tern1inato oolla guar.igion.e cl·inicç>. ma col O'rave esito <li una completa cecità.

contributo allo studio

1913. Su.lla sintomatologia oculare nella menin,gite sierosa. Riv. Ot.-Neuro-Oftalm., vo-

CARAMAZzA .

lume IV, 1927. CEco~r.

Sulla diagnosi differenzia.le tra meningite sierosa e il tu.mor cerebellare. Gazz. Ospe-

dali e

Di

Cliniche, pag. 753, MARZIO. Sintom i ocu.lari

1912. nella meningite sie-

rosa .. .Riv. Oto-Neuro-Oftalm., II, 1925. DODICI MonF.I,.LI. i..,10RENTINI. La

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KRUKOv"'roSKJ.

. della meningite sierosa. Riferito in: Ped~ atri a.

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XXXVII, NuM. 48]

[ANNO

Ferrara, giugno 1930. rneningite

sierosa

nell 'infanzia.

Polir.l'.J1ico, Sez. prat., 1929. FRUGONI .

Tumore

del

nervo

acustico.

· Minerva

Medica, 1930. MEDEA e

MANARA .

.4 proposito di idrocefalo idjo-

patico e della diagnosi differenziale col tumor re rebri. Rassegna Peòiatr .. 1911. Qu1NCKE.. Ueber Meningitis sierosa. Volkmanns

Samm.

Klin .

Vortr:., 1883.

SUNTI E RASSEGNE. PAT OLOGIA GENERALE . La calcemia. e CH. o. GuILLAUMlNGazette des Hopitaux, n. 81, 1930).

( MATIEU- PIERRE

vVEIL

Cl calcio è molto in,egualmente ripartito fra i diversi él ementi costitutivi .del san gue. Esso À uno .cl.egli ·elem·e nti più fissi del plasma, ove A contenuto in una quantità ch e vari.ad.a 0,095 A O, 105 grammi per miJ.le. La quantità di calcio contenuta nel siero è praticam ente ug·uale a quell.a ·del plasm.a . Controversa è I.a sua 1esistenza nei globu.Ji ro~si, mentre i gloh11li bianchi ne sono molto ricchi. Del calcio r,nntenuto nel plasma, una parte è intim.a mente Legata ~Ile aI:qumine (40-45 %), una .fr.azione si trova allo stato di sali ionizzati. una frazione .a.Jlo stato di sali in sovr.asaturazione, ch e mantengono in soluzione i colloidi del plasma. L 'asfissia provoca una ·elevazione ·della calcemia. Quan.do dunque si preleva il sangue ·dalla v·ena per il .do.s aggio del calcio occorre esercitar.e solo una compression°e moderata. Nel corso delle emorragie nel cane si constata un aumento ·della calcemia, al quale viene attribuito I 'aumento d,ella coagul.abilità del sangue. I. bisoani dell 'or ganismo in calcio sono relat1vam~nte considerevoli e n ell 'a·dulto sono in rapl)nrto con la quantità delle· proteine. P er un uomo di 70 kgr. e per una razione di 100 gr. di proteine, occorre I gr. di calcio ali~entare al giorno. I bi sogni di calcio sono evidentem ente più consid evoli nel1a donna incinta, sopr.atutto durante gli ultimi mesi di gravidanza e durante I '.allattamento, e n ei bambini.


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[ANNO XXXVII, NuM. 48]

17-15

SEZIONE PRATICA

La m isura della calcemia non permette di Krau s e Zondek hanno sostenuto la tesi riconosoere se il r egime è o no ben equili,.a n t-~gon1smo . Ca . l' . h 1 ·e . K esprima antag onismo c brato, poichè in caso di bisogno l ' organismo s1mpat1co . . preleva i sali terrosi dai depositi (scheletro, - - .. - L 'azione d el vago sarebbe r1nparas1m pa t1co. denti, più tardi oervello, muscoli ed altri ,tesforzata ·dal potassio ·e diminuita dal calcio; suti). Così può svilupparsi u:i;io stato grave di decalcificazione. Anche ne l corso della inani- quella d el 'simpatico rinforzata da l càlcio e diminuita ·dal potassio. Secondo Kylin il rapporzione la calcemia è solo tar·divam·ente e debolmente diminuita. Inversamen~e un ~egim·e to potassio . permettere bb,e · 1 g1u d'ic are 1o stato ipercalcificante non mo·difica affatto, o molto ca1ClO poco, la calcemi.a. P·e r elevarla fugacem.e nte del sistem.a vegetativo; :1'aumento· di tale rapoccorre somministrar.e dosi consid·e r1evoli di por:to indicher.e bb e vagotonia· ed il suo abbascalcio. Anche l 'iniezione d ei sali ·di calcio non . sam,ento simpaticotonia, quali ch e sia n o i vaha ch e una influenza ,effimera. I fosfati alcalini lori a ssoluti ·dei termini d el rapporto. Gli AA. , provocano un.a diminuzione dellà caloemia do- in un gran numero di soggetti .a ffetti da uno vuta ali' abbassam e nto d el tasso· ·d·el sodio nel squilibrio ne uro-v·egetativo indiscutibile, non sang ue; i citrati .alcalini, senza influ·e nz.are la ha nno mai trovato alter.a zioni ·d ell.a cal cemia, calcemia totale, determinano un aumento ta- ad ·ecoezione ·di u.n solo caso-. lora considerevole dell.a frazione ionizzaita. Anche 1le ·p recipitazioni calèiche non si ac'l,utte le ghian·dole a secrezion•e interna sono compag nano a, modificazioni d ella caloemia. state prese in considerazione n ello stu1dio del Nei malati affetti da ateroma aorttico con o matabolisn10 ·del calcio. La timectomia .semsenza ipertensione, anche nelle forme più bra produrre ·u n rita rdo dell'accrescimento e avanzate, il calcio d·el sangu-e r esta normale, del I ' ossificazion·e; n eg·l i acrom·egalici la oalce- qualche volta può ·esser~ perfino diminuito . n1ia è stata trovata molte .volte diminuita; Gli AA: hanno poi ricercato lo stato ·della caldiscutibile è l 'azione d·ell 'a.dren.alina, degli cemia nelle più diverse varietà di affezioni arestratti plaoerrtari ·e d.ella milza, maI deluci- ticolari. Ne lle artriti trauma.t ich e e d infettive d.ata è ancora quella della tiroide. P er contro, n on hanno mai trovato alcuna n1o·dificazione . il ruolo d·e lle }Jaratiroidi sulla ca.Jcemia è so- Anch·e le spon·dilosi rizomelich e, contrarialidan1·ente stabilito. Le paratiroidi sembra che m ente ad -una opinione r ecenterl)ente avanzaagi scano sul · m etabolism o di calcio control- ta, non si a ccompai na no ad iper calcernia. Nei lando l 'equilibrio fra il san:gue ed i tessuti o gottosi cronici hanno trovato iper caloemia sol 'equilibrio fra J.e differenti form·e con le ·q uali lo in due casi. Nel corso inve.c e d elle m .anifeil calcio è combin.at o. La ·diminuzione d ella stazioni ar.ticolari cosl friequ·enti dura nte l a calcemia non è però il solo fattore che inter~ m enopausa, si può osserv.are, insieme con un viene n ella patogen esi d ella tetania paratiroi- tasso particolarmente basso della fosfatemia ·dopriva, n ella quale ha un ruolo notevole l 'e- salina e .d ella riserva alcalina, un abbassamenquilibrio a cido-basico d el sangue; le mo,difica- to d ella calc·emia. La coesistenza, in un mazioni ·d i tale equilibrio· hanno· per conseguenza ·l ato a ffe tto d.a m a nifestazioni articolari, di l.a variazion·e .d.e lla porzione d·el calcio diffusi- _ipocaloemia, ipofosfatemia e ·d i ·diminuzione bile jonizzata, eh.e sembra sia la solo attiva co- d ella riserva alcalina, costituisce un 1elem .ento n1·e fattore 'd i ·e ccitazi on e n·euro-muscolare. diagnostico inter essante in favore d ella loro • • I • Il ruolo capitale delle par.atiroidi n el n1,eta- or1g·1ne ovanca. In conclusione, n ella m aggior par.t e d egli bolisn10 d el .calcio n on ·d·e ve far dimenlicare stati patologici la calcemi.a totale r esta in.altel 'importanza che 11.a , .a tale rig uardo, la funzion e ovarica. Se n·ella gran maggioranza d·ei rata. Biso·g na da ciò d·e·du.rre ch e non esistono e.asi non esistono durante le r egole variazioni n ei sog getti d·eile .a lterazioni ·de l metabolismo ·d ella caloen1ia, e se la ·dism ·enorrea è senza d el calcio·? No . Gli AA. ere.do.n o anzi eh.e il ruolo. ·d·elle al-te.razioni '1de l m etabolism o d el azione su ·di essa, ·l.a castrazione ha sul tasso d el calcio del sang u e un 'influen za n etta , n el calcio sia frequ·en tem -e n,t e consid-e revole, come sen so di un abbas a mento manifesto. Quie sto è dimostr.ato .d.a i buoni risultati ot tenuti con a bba am ento è però pa seggero , m entre, se la la terapia calcica , unita alle p ra tich e che faci111en opausa è n.a tura le, l 'ipocalcemia p uò pro- litano la fissazione d·el calcio (vitamine, raggi lungar si. Infine la g ra vidanza ·d etermina con ultravioletti , sostanz.e ·opot er apich·e), in nun1eg r.ande frequenz.a uno· stato fisiolog ico ·di ipo- rosi m alati affe tti da processi ar:ticolari o d entari. Ma la misura d ella caloemia n on permetcalcemia. te ·di g·iudicare lo fltato di calcifi cazion e o di deCi rca le v.a riazioni patologicb,e d·ell.a calcen1i a, la maggior parte .d elle ricer ch e attuali . calcific.azion e organica. L 'opinion e ch e il sandimostrano che in tutti i tubercolotici, quale gu e sia lo specchio costante d elle a l ter azioni cl1e sia la loro forma clinica .e la loro g r a- ch e h anno se.de nei te su ti , opinione .. ul la quavità, la calcemia si m anltiene n ei ·l imiti nor- le è b a ata una gran parte d ella no'"'tra ematol om ali. Solo i tube r colotici diarroici sono n et- .g ia clinica, è di u na eccessiva semplicità. Se t.am ente ipocaloemici ; n1a in tali casi è la .d iar- un ])relevamento san g uig n o r.appre .. ent.a incon1 testabiln1ent e una b iopsia, es a n on è ch e la rea cl1e è in causa, n on la tuber colosi .

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1746

IL POLICLINICO

biopsia di un tes u.to particolare, ed è azzardato voler e ·dallo s\tato di esso con cludere sullo tato d egli altri tessuti . C. TOSCANO.

Fisiologia e patologia generale del calcio. (M. L .

BRULL.

Gaz. des H opitaux,

n.

82, 1930).

Il . ~aJ ci o, f or~.an~o d elle co1nbinazioni poco solt1bil1 con gli aci.di carbonico e fosforico ha un còmpito importante n·ei tessuti di so~ s~egno. D 'altra :parte esso, a ll 'opposto del sqd10 e d el potassio, possiede n ei mezzi colloidali d elle proprietà essenzialm ·ente stabilizz.anti ed e quilibria l 'azione ·di questi due j oni. Il calcio b.a un 'azione .rinforzante sul tono del cu ore, sul tono ·d elle fibre lisce d ei vasi una azione inibitri ce sulla ecci tabilità e J.a co~dut. .' t1vi,ta neur·o -muscolare, sul·l a permeabilità cellulare e renal·e. Inoltre, un.a ..serie di a.o-enti . . . . . . o ' s1mpatic1 e parasimpatici, ormoni paratiroid·~ i,. i~o~isati posteriori , dr.<)gh e come i cor1)i dig1ta l~c1, l '~rgoste·rina irradiata, agenti fi sici come i ragg i ultravioletti esercitano verosimilm·e nte la l oro1 azione sull 'organismo per m ezzo d elle mo1dificazio.ni che .apportano a lla ripartizione ed allo stato d el Ca cellulare. I bisogni in Ca variano molto con il suo assorbim.ento ·e la sua escrezione. I fattori princi pali d ell 'assorbimento intestinale sono I 'acidità d·e l mezzo, i sali biliari, la "·itamina D . Al calcio non assorbito si aggiunge il Ca escreto a ·liv·e llo de l colon. Infine un 'altra parte d·el ·C.a ·è escreto .da i reni. · I l·O milligrammi -d i Ca che son6 contenuti in 100 cc. di plasm.a si suddivido110 in tre frazioni : 1) da 6 a 7 milligrammi di sali diffusibili , p1a rzia lmen te jonizzati ; la frazione fisio.lo~~~ame~te a ttiva è solo quella jonizzata (2 m1.Jl1gr. circa) ; 2) da 3 a 4 millig r. di Ca colloidale, legato alla protein·e, second o un m ecc.anismo a n cora ·d iscu sso. Questa frazione è u11a :riserva, un tampone che libera del calcio jonizzabile quando il Ca j onizzato vien e a ma11carre ; 3) circa 1 milli.gr. di Ca diffusibile ma n on jonizzabile, ing·l o·b ato n egli joni complessi a.naloghi a l complesso citrico. Numerosi m eccanismi regolatori, con'l1e per il p H , interven gono per r egolar e la jonizz.a zion.e del Ca JJlasm.a1tico : fosfati, carbonati , protein.e . Sotto ]a falsa apparenza di u.n a calcemia norma·l·e, P·ç>ssono esister e d elle .a lterazioni profond.e del n1etaboli mo de l cal cio. C. ToscANO.

Melanogenesi. (PERCIVAL e

STEvVART .

Edin,bourg A1ed. Jour-

ri,al, sett. 1930). La melanina si trova n ella cute e nei suoi ann·e s i in qua.n tità varia , secondo gli individui e la razza, e può subìre in uno stesso individuo modificazioni cd ipenderuti da stimoli fi siolog ici e patologici. La composizione chin1ica della melanina varia secon·do i diver si

[ANNO XXXVII, NuM. ±8]

autori : contiene carbonio dal 48-67 % azoto dal 5-1 ~ %' idrog·eno, ossigeno; n on c~ntiene ferxo; s~ discute se conte.nga zolfo o no. Fra i prod otti di scomposizione ·d ella n1elani11a fu tro:ato ~l .Pirrolo. La melanina può contenere am1noac1di. Nella. me1anog.en esj due sono i processi in1JJ?rtant1: la . trasformazione d el cromogeno in p1gmento e il modo ~on cui questa reazion e si svolg.e n ella c~llula vivente . La pr·e senza s urric?r~ata del pirrolo n·e i prodotti di scomposiz1or;ie dell~ m e lanina h.a fatto pensare ch e un der1v~to. ·d.1 quesita sostan~a potesse rappresenta re 1 or1g1.n e ..d ella m·el~n1na e ch e preci san1ente ql1esta. d·e r1vas~e da ll emoglobina ch e ha un n~1cl eo di tetr~p1r.ro!o . A f~vore di qu·e st'opìni one ~ono c1ttlt1 i lavori sperim.entali del Rondoni, d·e l Quattri.n i e d ell 'Introzzj. Recent~ment~ Peck h.a. ·dimostr ato . ~he ques.ti esper1ment1 ·davano risultato .positivo solo in presenza ·d ella luce e ch e risultati simili si avev:1n~ con iniezioni di a cido acetico o co11 IeS)on1 meccanich e. N ~me rose osser vazioni conducono a lla eon e~ us1?ne che sorgente ·d ella melanina si.a la tirosina per azio·n e della tirosinasi. E Io han110 confermato a~~he . ric:erch e fatte per rico?Oscer~ la quant1ta di pigmento che si trova in v~r1·e malattie, ·e prec isamente nel morbo .di A.d?~s?n, ne l m e lanoma, ne ll'albinismo, nella v1t1l1g1ne, e in vari p-rocessi infiamm.a tori ~a m~lanina. l1a la funzione di pro·t eggere d a1. raggi. solari ~ assorbe qu.asi completa1nente i raggi con minore lunghezza d 'o·n da. Nelle razze color~te l a melanina non solo è più .a bbondante, ma si mantiene costante anche nella s.u.a distribuzione, me ntre n·e lle razze bi.a nc~e .. su?ìsc~ .modificazioni stagionali . Le rad.1 a~ 1oni a.t1ti.nich e pr.oducono pigmento solo se s1 e raggiunta la dose eritema. In mancanza di lu ce si può avere formazione . di pi.o-n1ento solo in certi processi infiammatori. Nelle razze bia!lche la . capacità di formare pign1ento per azione dei raggi a.ttinici varia secon·do le regioni d el cor po. La formazione della n1elanina è anch e in rapporto colle variazio11i locali di temperatura. È poco noto il meccanismo con cui le secrezioni interne agiscono sulla n1elanogenesi, ma certamente la loro importanza è en orme. Come pure grande è l ' importan za d el si tema n ervoso. R. LusENA.

MALATTIE INFETTIVE. La diagnosi di febbre ondulante. .

(WrLSON. Th e Brit. !.tf.ed. Journ. 25 ott. 1930). Sono mezzi diagnostici l 'agglutir1azione, l 'emocultura, la cu]tura di materiale prelevato da escr ez ioni (urine, feci), da asces i, da tessuto "Plenico, epa.t ic·o, l 'inoculaz io11e negli animali di materiale so_p ettto e la reazione intradern1ica.


[ANNO

XXXVII, NuM. 48]

1747

SEZIONE PRATI CA

L'agglutiriazione va fatta col siero del malato e una sospension·e di brucella e i risultati vanno letti 4 e 18 ore dopo. Sarà n1eglio adoperar e un ceppo. isolato di recente. In J11ghilLerra l 'A. ritien.e inutile servirsi di vari cepp i, mentre in Tuni sia Burnet nota ch e son o n ecessari anti.geni di due ceppi diversi . Le diluizioni si ·devo110 fare da 1: 10 fino 1: 5120; l 'omettere qualche ·d ilui zion e .Ptlò fare sfugg.ire la positività della reazione. I.J 'interpreta.zione ·di un 'agglutinazione positiva va fatta in cooperazione fra clinico e batteriologo, specialmente perch è esi stono forme ·di infezione d a brucella clinic.amente l alenti in luoghi dove I.a malattia è endemica . Escluso il b . della tularem.ia è· dubbio ch e esistano a~tri g·ermi capaci di d are a gglutinine pel gru1)po Brucella . L 'importanza ·d ell e a.gglutinazioni non specifich e è stata esager ata. Un' agglutinazion~ positiva I : 80 o n1eno , in assen za ·di segni clin·i ci, indica un ' infez·i one pregressa d a brucella , an ch e senza ch e l a mala ttia si sia manifestata . La reazione positiva 1: 100 o -più , senza segni clini ci, in•d.i ca pro·b abilmen:t e un ' infezion e latente oppure pregr·esse infez.ioni ripetute (è f1"eqruente n ei vet€·r inari) . La re.azione positiva 1: 100 o più con febbre e a ltri segni d ella mala ttia si può considerare pra.ticam en te corr1e segno diagnos tic o di u11a brucellosi attiv.a . Anch e , una· reazione positiv.a con diluizion e fra 1 : 20 e 1 : 100 !i.n individui ch e hanno febbre a tipo on·d ulante è praticamente segno di infezion e attiva, p er ch è è assodato che ci sono m a lati con emocultura positiva i quali non .a gg lutinano a più di 1: 100. L 'assenza completa di agglutinine n on è suffi ciente a·d escludere una jnfezione da brucella, tanto per: l a br. m eli·te1i,.. sis ch e per l 'abortus. L' em ocultura va fatta in un p eriodo· febbrile ; 5 cc. di sang ue .d efibrinato si seminano ir1 due palloni con l OO o p iù cc. di brodo; si coltiveranno uno aerobicamente e l 'a l tro col 10 % di C02 . Non si gettera11no le culture che dopo 5 settimane di steri I i·t à. L '.emocultura risulta JJositiva n·ell '80 % .d ei casi. Lq, cultura di urine, feci, ecc. n on dà sem- . pre r.isultaJti positivi . L'irioculaziorie in anima.li (cavie) è un m etodo m e n o praJtico d ell "emocultura . L'intradermoreazione è inv·e ce m ·o lto semplice e merita di essere u sata su la r ga scala; si fa sul braccio con inoculazion·e di 0,05-0,1 cc. ·di brodo di cultura vecchio di 22 giorni e filtrato (si adopera cultur.a tanto di br. m eli·t erisis ch e ·di br. abortus). Se la r·e azion e è po itiva, dopo 6 oTe compare u na placca e d en1a tosa con d ian1etro di ±-6 cn1 . , con colore diver so da quello d ella cu te circosta n te, a volte accon1pagnata .da dolore persistente anch e per 2 g iorni. Secon.do Burnet l 'intradermoreazione è spe o po"' itiva in ca i con aggl.utinazione n egativa e quindi ha g rande valor e diagno tico.

~la ,

secondo Huddleson e Jol1nson , la cutireazione ha maggior valore n ell ' infezione da m elitensis ch e in qu.ella d a abortus.

R.

L usENA.

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La terapia (A.

dell~

tifoide.

Die Th erapie ad den wiener J(li-

L uGER .

.n iken. Deutike e d . , Lipsia). Rego·l e igienico-dietetiche. Accur.ata

assistenza del malato1. T€ner .p resente la p·o·s sibilità ch·e si foTIIllino ulcere ·da dec·u1h ito. Per imp edirJe, lavature g iorna:l iere ·d ella r egione sacrale, d e,J.la schiena, de i calca.gni ,co·n acqu1a vite o con spirito canfor ato, sp·a rg·endo\7 Ì poi d ella poil v.e:rie a ll 'a cido salicilièo; in seguito medicature ·Con ungu.enti. Eventualm·ente ten er e il malato su cu scin°i con ari.a od acgua. Cambiargli spe·s so la pos izion e, m ·o vimenti pa ssivi d elle g.am1b e ·e :legg.evo m ,assaggio p er imp1edir1e la tro.mbosi. Gr an·d e cu r.a dell 'ig ie ne della bocca. Lava tur e regolari con acqua ossigenata all ' l % ogni volta ch,e il m.alato si n utrisoe·. Pulizia m eccanica ·de lla lingua, u so ·di spazzolini p er i d·e nti, se lo stato d·el malato J.o pe'Pmette. Spe nne.1:lature d elle ,ev.entua.Ii 1~aga d·i .con so.Juzioni di nitrato d 'argento a l 2 %, spa lmatu.r a de lle labbra con g licenin.a o vasellina borica . Ina l.azioni di soi_uzio ne fisioJogica , spalmatura d el naso con g·r assi, eventu.almente lav.atura con soluzione fi sio10 gica. Nella t erapia .a nzitutto ·p rovve d·er e all 'idroLeTapia, pell~ m .ezzo di bagni o di impa·c chi utni·di. Co·n troindic,azion1i p er i p1rin1i, son o: e morragie intestinali , pe·r itonite o stati ·di irritaz ione p eritone.ale, trombosi ;recenti, tend en za al collasso, .g randi essu,dati p leurici. Si abbia particol.a:rie cautela per g li 0 1besi , g li arterioscl1e01'0tici, g li a1coo listi g ravi e l·e· per son·e anziane. S·econdo la sen sibilità e ,.a capa.cità di r.eazione del malato, il ·b agno va dato a tempeTature da 26° .a 35°. Ra ffredd.él!mento d el:l 'a ogua d el bagno aggiun.g en·dovi a·çqua fred.da, eventualm e nte ec. c itan·do ,J.a ·r espirazion.e èon aEfu·sioni di acqu.a a 24°. Il bagno avr à la durata di 15-30 minuti; dur:ante esso , si fa ranno fregagioni sulla cute d el pazient€. Il tra sporto del malato i fa·r à medi.ante l1en zuo1la, ch·e ·S:i m ie.tteranno n·elJ.a stessa vasca . Asciugave poi aocu iratam,e nte il coopo, eventu al n1·ente appl•icazione di un impacco secoo n el letto. Se non si può fa r e il b,agno, si ricorra ad impacchi fu-eddi d elJ.a duTata di pochi minuti, od a Javatu·r e parziali ·ev:entualm·ente con ag.g iunta di acqu,a vitie o di a ceto . . La nutriziorie d e e essere m od erata, fatta a ccurata:m·e n te, variata e d eve g a•r antire un appo·r to· di 1500-2000 calori e. Le diete di fam e 1

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la dieta esclusivam ente o in p·reponderanza lattea. non sono raccomanda;bili. La dieta si o

-d arà in forn1a liquida o di pappa a d intervalli brevi di 1-2 ore, a picco.le porzioni. La tem -


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peratura dei cibi non ha importanza. Non è r.r,accomanda1bil~ Unra quantità re ccessiva di bevande f.1.,edde . Il momento più conv,e niente .p er d.arre il nutrim,ento è subito dopo il bagno o l 'impacco'. Se non vi è speciale idi·onsicrasia, si potrà dare del latte, in quantità di circa 1/ 2 li.t ra al g iorno. Oltre ad ·esso, 1d elle minestr'e a base di idrati ·d i carb·onio, gelatina di carn·e o di frutta, cogn,a c all'uovo, tè, limonate, succhi di ·frutta. Sono .a d.a tte le diverse farine per bambini in forma ·di zupp e o di pappe, le uova al latte, la puré ·di patate, pappe di ,r iso o di sem ·o lino; i vari tipi di biscottti sono utili per l ' azion,e favorevole ·dell.a masticazione. Per quanto riguarda la carne, i pareri sono ·divisi . In gener.a le, .anche nei ·p rimi giorni, la carne tritata di ogni specie e.d anch.e il oerv1ello o 'le anim.elle sono ben sopportati. Gr,ande cautela si dovrà av·e re per i legumi, anche se somministrati ·dopo passati .allo staccio. Anclìe .du·r ante la convalescenza si dovrà evitar1e il· ·S0 1v r.accarico, ·d e.Ilo stom,aco e dare dei pa·sti pi,c coli. P·e.r q:u,anto· nigu.a1r d.a i medicam,e nti, facendo a strazio'n 'e dal:lie m ,a lattie dei sing·o li organi, so... n10• 1d,a pirenldeirsi in C!On.side:r;.azi·otile ,soJ1tanto1 g li antip1iretici.- Il tentativo· di u~a disinfezione alJ.'intest1ino è ·del tutto v.an~'· Si tenga ~e­ sente oh·e gli svuotamenti dr.astici de.Jl 'inte. stino, quali si ·usano ta.I.o ra n ·e i primi gio·rni , no·n so no .se111za pericolo. Fra gli .a nbipir.etici, l ' A. r.a.c coman1d a sopr.attutto il pi•ramidone, a d-0·si di 5-210 cent.i.gram1mi ogni du e ,o,r e. Inorltrte: il clonid~ato di c~inina (60 1c g. in. 3 oir e, a,d inte rvalli .di' un'ora, alla ser.a), l 'an ti pirina ·(cg. 50-g. I), la ·l .attofenin.a (cg. 2 5), l 'aspirina (cg. 50) parecchi e volte al giorno. Se si può fare l 'idroterapia, la somm1inr:istr.azio.n 1e di antipiretici perde I 'importanza. La ·di.ar:re,a e l,a costi.pazion e si comb.a tteranno di prrefeTenza per -la via r.ettale. P·e.r la prim.a, clisteri amid,a ti con 15 gocce ·di tintura .d 'o,p pio,, per la seoo·nda, cauti clisterini · di ,a cqu.a ·e .di 0 lio , ·microliismi ,di g.lioerina, suppo.sito·r i di g licerina. Contro il meteorismo, im·pacchi alla P.ri.essn itz, sull 'addom·e, V·escica di ghiaccio, op1pure impacchi caldi o,d il termoforo; t è di m ent.a, ca1'bon.e animale, piccole dosi di calom·elano 05 cg. tre vol.te al g·iorno) . Se vi è to·r po.r e ret1al·e, s.v,u otamento1 :m eccanioo1, 1eventualmente d,igi tal·e. · elle emorrag·ie inte tinali, riposo assoluto jn l etto , sospen sione ·di ogni nuit·rimento p er alcuni g·ior.Ili. P·e r cal.n1are un po.' .la sete, far t·en ere · jn bocc,a piccoli p1ezzi di gh ·i accio, lavatura d ella bocca con tè freddo ·e d acque min,eral.i c.a1,bonich e g·,el,ate . Som·m inistrazione oral e o 1rettal e di prepa.r ati ·di oppio. Iniezioni sot1ortitanee di gelatina (80-100. grammi uddiv i . . i i11 diver si punti). Cli ... teri a perman,enza di 1

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soluziion1e di cloruro di calcio (5-10 %). Iniezio1n i end·ov·e nose .di cloruro di calcio o di afenil, o di soluzione di cloruro di sodio al 5 % (5-10 cmc.).Iniezio,n i sottocutanee di 5-20 r,mc. ·di siero un1ano o ·di cavallo. Ogni 1-2 ore iniezioni di 1 eme. di soluzione di adren'alina, ev.entualm1e nte combinata con pituitr.ina. Nelle em orragi·e gravi, si possono tentar·e piccoli clisteri. .di .a.cqu.a ghiacciata. N.e l caso ch·e si ;i:-itengano n .eoessarie le ini ezioni endov·enose di soluzione fi siologica, si abbi.a cura di controll.are ben.e la pressione .s anguigna, pe·r evita;re ch·e si ·el1eva . , Anal·o ga mente si procederà pe1.r le emorragie di altri organi. Nell·a p1eritonite d.a p erfor:azione, .nella rot tura della milza , si ·p otrà ;ricorrere al1'intervento· chirurgico. , Quando ·si abbian·o disturbi dal lato ·d ell 'appare.cchio oa.r,d io-v.a·s colar:e, si ricorra anzitutto al1l '.oli·o éan·~orato (in gran,d i dosi) o,d ai pr,epa~ irati .an.aloghi. N1el caso di l esioni miocardich e e nei vizi valv.ola1·i, si raccomanda la som- .. ministrazion,e 1di piccole 1d osi di digitale. N·el .collasso, strofantina pe·r iniezio,n i èndovenose e cura pro1ungata con ta·le m .e dicamento. , L'eve:ntua.l~ V·e rsam·ento. ple·u ric.o. non impone l ·estrazione; lll trattamento c on prtep1ar:ati salicilici è inutile. Nel caso di 1empiema applicazion1e qi .drrena·g gio. · I nun1.e rosi tentativi. di una terapia specifica del. tifo m ·e diante sieri o v.a ccini non h.anno dato fl.nor~ risultati degni di nota. Così pure h:a e ffetto inoe.rto la proteinoterapia aspecifica , sia ,o on autosi ero, s1ia con latte o· ·d·euteroalbumose. Il paratifo A e B va trattato al'l o .s tesso modo. N1e1lle ~olìm.e 1essenzialmen te g.a stro-in te,s tinali, si fa.r à uso di purganti (calomelano , o1io di ricino); sospensione d·e l nutrim.e nto per pa. r,e cchi g iorni, applicazioni calde sull 'a·d·don1e. Nel c aso ·d i gr.ande pe:rdita ·di .a cqua, intro.duzion·e pa:ren tera1l1e ·d i liquidi (00 me per il colera). Sono· ir.acco m,and1a bili i c listeri ,c on soluzion.e di ta.n .n ino· all~' l % o la tannalbina (cg. 5, per 4-8 volte .al giorn,o). Rego1la:re 1a dieta seco.n do i distù.r bi gastro1in testina li o 1'aspetto delle f ec.i. Regole di p·rojilassi. I solaim·ento del · tifoso, disinfezione del!l e uri.n e e d ell1e feci p er n1ezzo di latte di caloe pr.eparato· di fresco (1 parte di caloe spenta· e 4 di acqua) _a p1a r.t i uguali; },a sciar e per un' ora. Disinfezi·o·n e de1la bianch eria m ·e-di.ante 1lisol o cr esolo s.aponato. Pulizia ·del pavi·m 18Jlto e-on soluzione ·di sublima to. P er i m 1ed•i ci .ed il perso·n .a l1e ·di assistenza, disinfezion·e deJ.le n1ani . Proibizio,n e ,d i prendere i pasti n ,ella stan za del m,a }ato; prim.a di fumare , disin·fezione delle mani. Dimettere il malato, o tralasciare le praltiche di di infezione dopo che la ricer ca batteriologica delle feci e dell e urine (eventu.aln11ente ·de1lla bile duo·denaJ.e) è stata p er t:re volte n egati,'a. Se anch e il valore d elle injezioni profilattiche 1

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SEZIONE PRATICA

non è universalmente ricortosciuto, esse so·n ·o raccomandabili pe;r l1e pe~rsone iesposte, tenu.to conto della ·l oro innocuità. Se non vi sono contro indicazioni (d·e bolezza cardiaoo-circoJ.atoria, stati cachelttici, tubercolosi, convalescenza da gravi intezioni), si fanno 2-2 iniiezioni a dosi crescenti ·da 1 a 3·cmc. ad intervalli di u.n a settimana. Il tratta.merito m edicame.n to.s o e specifico dei portatori è inefficace; lo stesso si ·dica per quello operativo. Si faranno .d isinfezioni delle feci e ·d 1e.Jle urine, nonchè d·ell e m.a.n i dopo ogni defecazio·n e. · fil. 1

.Avvelenamento mortale da emetina nella dissenteria amebica. .

(FRANK LEIBLY. The Am. J ourn. of the med. scienc., giugno 1930).

L ' A. n·e riferisce un. cas.o. Si trattava di una s,tudentessa . univ-ersitaria, di 21 anni, affetta da dissen~eria amebica accertata coll 'esame micros.c opico. delle fe ~i, çurata ·dapprima per 10 giorni con . due clisteri quotidiani ·di soluzione di bisolfato di chinino 1 : 3000 e dve iniezioni endovenose al gio-rno di due centigrammi l'una ·d i clo,ridrato di emetina. Poi per una settimana fu sospesa l 'emetina mentre si faceva un solo clist·e re di chinino. Successivamente furon fatte in 4 giorni 8 iniezioni di emetina e l 'a·mmala ta lasciò l 'osped.ale senz.a presentare più amebe nelle feci. Ma pochi giorni ·d opo vi ritornò presentando di.ar.rea, dolori e di nu.ovo .a meba nel,l e feci. Per un primo periodo di 5 giorni si iniettarono nel d·e~toide oentigr. 6 1/ 2 di cloridrato · di emetina ogni giorno senza altre cure; dieta da tifosa giungendo a 3000 calorie. Per ,u n periodo di 10 giorni si prescrisse di continuare l 'emetin.a alla stessa dose e in più di prenidere ogni giorno pillole contenenti gm. 2,3 di ipecacu.an.a ·e si ripresero i clisteri col chinino . M.a al 4 ° giorno di questo secon•do periodo la cura fu discontinua per il vomito. La p. aveva preso compl·essivam.e nte ·dal}'inizio ·della malattia gm. 1,28 ·d i clo.ridrato di ·emetina quando , dopo aver p·a ssato varie notti insonni, si cominciò a senrtir·e d·ebolissima e presentò i segni di una modica nevrite periferica e I.a tem.peratu.ra era caduta ail di sotto ·d el normale, mentre polso e respiro aumentavano ·d i frequenz.a. Tre giorni dopo fu diagnosticata una modica miocardite e si somministrò della digit.a le. Dop·o altri due giorni si ebbe cianosi per cui s.i fece una fleboclisi .glucosata di 500 em e. co·n insulina (12 unità). Ogni sintomo scomparve per circa una giornata; p·oi ricomparvero gli stessi sintomi, m eno gravi, ma si fecero ·p iù gravj e nonostante un 'altr.a tleboclisi, iniezioni di a·drenalin.a e caffeina la p . morì. All 'autopsia furono trovate cicatrici da ulcere guarite all'unione dell 'ileo col cieco ' una 1

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piccola ulcera deJl'ileo, numerose cicatrici pure al grosso intestino; inolfre lieve miocardite, degene.r azione grassa del fegato, nefrite acuta diffusa e degenerazione acu ta parenchimatosa ·delle surrenali, iperplasia acuta della milza. Nel 1916 Levy e . Rowntree riportarono il primo caso di avvelenamento mortale da ~m e ­ tin.a . Ricerche sperimentali su .animali di laboraftorio h .a nno ·d imostr:ato un.a notevole disparità fr.a la dose letale minim.a trovata dai vari autori; però esistono anche differenze fra i vari animali (conigli , topi, cani); la d.o se letail e minima riscontrata negli animali non può essere applicata anche per l'uomo, pel qu.a le questa dose i1on si conoisce. Esistono certo differenze in·dividuali anche n ell'uomo. L'emetina va impiegata a piccole dosi con frequenti e .a bb.astanz.a .lunghi perio di ·d i riposo. Poco si sa dell'azione tossica dell 'em.etina, come pure non chiarita è I '.azione sulle am·ebe. Non si conosce un a11tidoto d·el1'emetin.a . R. LusENA. 1

Trasfusione sanguigna . nelle malattie infettive acute. (~ANDON.

Tlie A mer. Joiirn. of the Med. Sc.iences, ott. 1930).

LA ' ha stu·diato 100 casi di malattie inf~ttiv.e tratta te colla trasfusi on.e sanguigna per vedere se qu·esta può av·e re v.a lore prattico in terapia. Dalle osservazioni dell 'A. :risulta che la tecnica migliore è quell.a della trasfusione diretta. 1F ra i 100 casi C·O SÌ tr.a ttati si ebbero 35 morti e 3 che non ebbero miglioTam·ento. Le malattie in cui fu fatta la trasfusione sono state la difterite, la scarl&ttina, il morbillo, la pertosse, la varicella, la poliomielite, il tifo, la setticemia strep•toc·o ccica e l 'encefal1te. Nella ·d ifterite la trasfusion.e è controindicata se esisite miocar·d ite opp·u re bronco·-po·l monite, mentre è un buon coadiuvante terapeutico nella cura p·r e- e post-o·p eta ti va d·ella m.a stoidite, della trombosi ·d ei seni .e dell'empiema quali complicazio·n i d·ella scarlattina ·e del morbillo. È utile p·u re nella cura d·ella bronco·-·p·olmonite che complica il morbillo e ]a pertosse e·d è un tonico nei casi in cui la malattia si prolunga e c'è uno stato ·di .an·emia . R . LusENA .

FEGATO · E VIE BILIARI. Ricerche sperimentali sull'epatografia. (PAVEL, MILcou e TANASEs co. Arcli. des mal . de l' app. diges·t. e de la nutr.' ott. 1930) . L 'id·ea di utilizzare le funzioni di un organo per opacarlo in vista di una radiografia ul· teriore, costituisce uno ·dei più importanti progressi della radiologia moderna. Einhorn e Stewart hanno già pubblicato a lcuni ri sultati di opacjzzazione del fegato con le stesse dosi


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di sostanza opaca e con lo stesso m etodo di • qu ello 'impiegato per la colicistografia. Mai poich è il fegato })OSsie·d e un grado di -0pacità m olto eJ.ev.a to, è dubbio ch e la q u antità di 3-5 centig r . di tetraiodo per chilogrammo di a nimale possa bastar e per opacare in modo dimostrativo il feg.ato. ~ forse per questo cl1e g li AA . citati non accompag nano i loro articol i con ·d ei clichés radiografici . D'al tra parte, a llo tate attuale d elle n o tre conoscenze, la tossic ità d ella tetraio.d o non perm·ette di aun1 enta rn e la· dose. Infine, anch e se fo sse possibil e .aun1 entare la d ose senza rischi, b i sognerebbe ten er conto d el fatto ch e, a differen za di ciò che avviene n ella cistifellea in cui la sostanza opaca resta in d eposito e si con centra, a livello del fegato la tetra iodo nor1 fa cl1e passare . Per r ealizzare l 'epatografia spe·r imentale g li AA. hanno ripreso lo studio d·e lla tossic ità d ella tetraiodo , per poter~e aumentare la dose. Esperim entando su ·d ei cani , 1e ssi hanno· visto c h e d osi d a g r . 0,20 .a gr. 0,25 per chilogrammo di p eso non provocano n el fegato che d elle a lter azioni ·1egg·er e e r eversibili, mentre le dosi c h e oltrepassano gr. 0,30 per chilo· u ccid ono 1'.a nimale in breve tem·p o. ·B en più impor tanti e più g ravi sono gli effetti di Ol'dine funzional1e eh.e seguono all 'iniezion e en·dovenosa d i tetraiodo . Essi sono di du.e ordini: g li uni interessan o la circolazion·e, g li altri il tratto digestivo. Immediatamente dopo l 'ir1iezione .d i tetr,aiod o il polso si accelera, t alora in m odo notevole; n ello stesso tempo si ha un leggero aum ento d ella pression.e arteriosa dopo il quale segu·e un.a c.aduta brusc.a ch e pu ò raggiungere il 34 %. L 'ipotension e dura circa 10-15 minuti, poi la p·r ession·e torna al su o normale livello. P er comb.a fter e . l 'ipotensione, gli AA. hann o somministra to, contempora11'eamente a lla tetraiodo, -d ell 'efedrina . In questo caso la ca-d uta della pressione è di u11 terzo m inore e non dura ch e qualch e secondo. Più impressionanti sono i fenom.e ni digestivi . Poco tempo d opo l 'inieiione si const,ata . . . ' in ogni caso vomito e, un po m eno spesso. dia rrea. L 'an.ini,a le è agitato e si lamenta per le colich e di cui offre .. E se si prolungano per 5-10 ore e possono portare a morte l 'an\m ale per inv.aginazione intestin.aJ.e . Tutti questi fenon1'en i d ige tivi si spiegano per l 'azion e ch e la tetra iodo sembra aver e ~tilla fibra mu colar e li eia. P er ovviar e a tali 'inconvenien Li, g li AA. 11anno JJrovat o l 'atropina ·e la morfina . La J)rin1 a non 11a d.ato ri ..,ultati od-d i facenti . La rnorfjna invece, a n ch e impiegata a d osi piccole, sopprim·e con1pletamente i di ·turbi gatro- intes tinali o li riduce ad una jnten ... ità praticamente senza import anza. e i vuole ridurre a l n1inimo la d ose di h1orfina , bi sogn a aurnentar e 1'intervallo ch e

separa l 'iniezione di morfina da quella di tetraiodo. Studiando il co111portamento d ella morfina in questi casi, g li AA. h.a nno visto ch e essa inibi sce la secrezione bi liare. Que::;ta inibizione comincia 10-15 minuti dopo l ' iniezione e raggiunge il suo m .a ssimo dopo 2-3 ·ore: all or.a la sectez ione è soppressa o quas i nulla. Ora, poich è I.a tetraiodo viene eliminata in massima parte con la bile, la soppres ion e d ell a secr ezion·e biliare r e.a lizza un 'altr.a condizion·e p er l 'opacamento ·d el fegato, cioè i l d eposito ·dell a sostanza opac.a a livello del- · l 'or gano . La t·ecnica a doper,ata cl.agli AA. è la segu ent e : iniezione endovenosa di 20-30 cen tigr . di tetraiodofenolftal eina per cl1ilo , secondo l 'età d egli animali (gli animali giovani possono ricevere una dose più forte ch e g li animali vecchi) ; iniezione preven t iva di cen t igr. 1-1,50 ·di m orfina per chilo, dose ch e produce anche una sonnolenza o un sonn o con respirazione J.en ta e r egolare p1a rticol armente favorevoli alla presa d ei ra~iogrammi. Sono sufficienti an cl1e dosi minori di morfina . P er ottenere buon i r i ultati 1' iniezione ·di morfina d eve preceder e l'iniezione di te trai odo di alm eno 15 ininuti. L ' optimwm d ell 'op.acam ·ento embra verificarsi 2 ore dopo l ' iniezione. Il g rado di opacam ento del fegato d eve essere giu.d icato pel' comp.arazi·on e con l 'immag ine ·d·e l feg.ato n on opacato d ello stesso animale presa immediatamente prima dell 'iniezione. Gli AA . non hanno giudi cato oppontuno saggiare l 'epatog rafia n·ell 'uon10, per quanto la sua realizzazione sia d e iderabile, essendo l 'epatog r afia u~a p1rov.a morfologica e funzionale insiem·e , che p·otrebbe esser e utile per la diag n osi in molte con.dizioni morbose . Tutto con si d eralto sembra agli AA. ch e l 'aiuto della chimica si.a p1er il n1omento a solutamente n ec.ess.a rio. fEssa ,dovrà modificare la sostanza opaca, sia .aumentandone l 'opacità in r.apporto alla tossidtà, sia diminuendone la tossicità con &eìJ.'vando alla ostanz.a .l 'opacità già esisten,te. C. ToscANO. 1

A proposito delle cisti idat~dee d.el fegato ' aperte nelle vie bilial'·i (4: casi). (ABADIE . Bull. M ém. Soc. Nat . Chir: , 1930,

n . 5, p. 186). Òss. I. - Uomo di 44 a., con storia da 3 anni ·di 1ttero progr1es ivo e ·decolorazione d elle feci; temperatura 38°; ma i c oliche. All ' operazione cistifelle.a piccola m ·a normale; in vicinanza d·ell 'ori gin e d elle vie bi li.ari principali c i ti idatidea, ·dalla quale si' e trae 1 litro di l jquido cistico. Asportata la grossa ci ti u11ica viene dal cavo abbond.antem ente bile. l)rer1aggio d el cavo e chiu ·u ra a s tra li. Dopo 2± h. emorra.g ia abbondan te. Tan11)onan1 en to; successivam ente. elevaz ioni t ern1i ch e e n1orte 1>er in sufficienza epatica. 1


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SEZIONE PRATICA •

Oss. II. - Cisti id.a tidea della faccia inf. del fegato, ch e aveva evacuato il suo contenuto attraverso le vie biliari. Guarigione spontanea controllaita con l'operazione. Si tr.attava di uomo ·di 26 anni il quale dur~nte un periodo di coliche epatiche con ittero e tebbre :aveva en1e so nelle feci frustoli di membrana idatidea; di poi remission e dei sintomi. L 'operazione dopo 7 mesi fece con&ta tare in corrispondenza delle vie biliari principali sull.a fa ccia inf. del fegato una zo~a bianca ispessita, residuo della cisti di ecl1inococco. (~l1iusura. della parete.

di obliterazione delle vie bili.ari a ripetizione con o senza infezione, sopratutto se scompaiono bruscamente il ·dolore e l'ittero e se si tratta di soggetto giovane. Aggiungans1 le prov,e sie.rologiche ·ed ·em.atologiche. V. JuRA.

Sulla .trombosi primitiva del tronco della porta. .(F . Gucc10NE . Arch. lt. An,at. e Ist. Pato~ . , n. 3, maggio-giugno 1930).

La tro·m bosi primitiva della porta non è l1tI1 '.e veni enza rara. Diverse son.o le opinioni Oss. III . - Echinococcosi delle vie biliari sul m eccanismo· della sua insorgenza; da a·lounli. si ~invoca un.a .scleroisi primitiv.a d.ell.a rico11osciuta }Jier scoperta di sodici n ella bile e parete ·de.J vaso·, sia per compr·e ssion.e ·da.Il ' efuoriusc~ta eco11daria di cisti- dopo ·dren.ag·gio ·d·elle vie biliari . Gua·rigione. Si trattava ·di un sterno , si.a per prop agazion1e ·di processi flogiuon10 di 33 anni cori coliche ep·atiche parossi- stici. Altri att.ri·bui c·ono il 'infiammazione delstiche ~·d i~tero, con fegato aumentato di vo- J.a ·p o·r ta .alla propag.azione di un.a troim ·b oenlun1e in toto. AII 'operaz ione cistifelle.a distesa, ·doflebi te st.abilitasi nel dominio d elJ.e sue r.adici; Vir.c.h ow richia1nò 1'att.enzion.e sul.I.a e·sisenza calcoli conten e~te piccole cisti di echist·e nza ,d i una fl.ebo· cl.erosi 1d·e fo rmante prinococco. Colecistectomia: .apertura del colemaria d.ell:a po,r ta, ç>rpinione confer:mata red doco e fuori u cita di ci ti di echinococco, dr·enaggio d el coledoco, col quale spesso si acoettata da molti altri. In 1"'a pporto, al1l'etio1lo·g ia mo·l te e.a.use tossi-i11a pirano dell e c isti idatt i·d·ee. Di poi rimozione ~ettive po·s sono ·essere ·responsabili ,d ella m .a l.atdel drenaggio, gu.arjgione. tia ·della parta, principali tra essi il ' 'iru sifiOss. IV. - Ci ti idatidea centrale del fegato litico ed i veleni cirrrogeni. aperta n elle vie bili.ari. Uomo di 32 a ., avvoN èi casi di trombosi. del tronco della porta e cato, con una ~to-ria di so ff.erenze epatiche da d•ell.a sp1enica, ·spesso .associate, la .m-ilz.a si pre2' a11ni, accompagnate .d.a febbre. All'operazio- senta fortemente tum.efatta; l 'alterazio.n,e splene fe gato di a petto normale, cistifellea diste- nica ·da alcuni è con siderata come secondaria sa, col edoco ed epatico dilatati. Colecistecto- alla stasi, da a·l tri con più ragione è attribui1ta mia, apertura .e dr.enaggio del coledoco e fuo- allo stesso ag·ente i·nfiettivo che determina la riuscita ·di bile ,e cisti idatide.a sotto pressione; lesione d~lla porta : 11'robabilm·e nte ,i'll alcu11i 1 drenaggio e tamponamento della loggia sot- casi i .d u e f.a ttori co·nco1Toillro eUJtI'iam1bi .a p·ro~ toepatica, chiusura della parete. Per alcuni durre ]a lesione splenica. giorni elimin.a zione di ci ti di echinococco; di Più contr·overse sono 11e opinioni sul compoi arresto di ~limin.az ione 1ed aumento di po,rtam·ento ·del fegato•; alcuni nreg~no ogni le.nuovo della t emp era'tura. sione ·degen·eir.ativ.a ·epatica, altri .a ffe·r m.a no di C:on un 2° in tervento pervenendo sul ·fegato av·e r tro·vato un.'atro·fia sem plice secondaria del con largo sportello con·dro-costale, si indivi- parenchima. d ualizz.a la sede oentrale n el fegato della cisti Il caso riferito·, oggetto ·della presente comu<li ·echinococco mediante puntur~e esplorative. nicazion1e, tratta di una ..donn.a di 34 anni, ma.Si sostitui sce l 'ago col trequ,a rti, .ed impedito ritata, ·n ·ella cui anamn·esi si ripo,r tano· otto dalla grave emorragia a pervenir.e sulla cisti, aborti. lascia l 'A. il trequarti in sito per 2 giorni. Improvvisamente ebbe dolore acuto al mesodopo i quali si sost~tuisce con laminarie, e di g,a strio, ohe la fece sitr.a.m.a zzare a te!ra; il poi con grosso drenagg io, per 3 mesi, m entre dolo~e atrocissimo durò fin n·el pomeriggio : qu.ello ·del coledoco fu .r imosso ·dopo 45 gior- verso le ore sedici ·eb be una scarica .a.Jvina san,_ ni. Nel cor so ·di tale period0 fenomeni di con- g uinole n te. gest j .one Una J.apa:r.aton1i.a e plorativa feoe rinunciare . poln1ona:re, o t e0r,ondrite. In fin e guar1g1one . a·d u1te rio.re interv~11to, date le gravissime conDalle 'osserv.a zioni riporta•te l 'A. deduce che dizioni ·della paz., che i·n fatti ·decedette · dopo R·e vi sono dei casi n•ei qual i il solo drenaggio 3 011e. d ella cavità cisticà opponP. quello ·delle :vie biAll'.autopsia fu ri centrato 11Il tro1nbo recente li ari IJOssono essere su fficienti, in altri casi occlu·denite della porta, ch e in alto si spingeYa, 1'uno inter''ento deve e sel'e compl e tat ~ dal- seguenrd o solo ~l :r.amo d·estro , per circ.a 1nezzo 1'.a ltro. ' cm. n·e·l la po,r zione intraepatica. Per la diagnqsi gli ·el1e1nent.i. utili ·sono aleaD.a ll'·estvemità inferiore del trombo si dipartorii per poter distinguere le cisti ·d i echino- to!lo dei coaguli ch e i spingono per alcu.ni cm. ('OCco d el feo-a to aperto nelle vie biliari dalla rispettivamente nel lume della pancreal ica e calcolo i biliare. Può soccorrere la sindrome della me enterica uperiore. 1

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IL POLICLINICO

· Dall'insieme ·dei d.ati clinici , .an.atomà.ci ed istologici si può a~fe·rmare che la trombosi si tabili nel tronco della porta alterato per un processo ·di meso-endoperiflebi!te (panpiJeflebite) sifilitica. ~' ·diffi~ile ·decidere -. 1 p er la propagazione dei coaguli nella pancr·eat1ca :_ se le lesioni ~i siano in~ziate nel ~essU/to pancreatico e peripanorea tlco per di f fondersi secon d.a riamen te alla v.ena po1~ta. Int eress:an·ti son·o .J.e lesioni riS:contrate neJ.la milza, c c:nsisitenti in ispessimenti d ella capsula e del .ret1co lo, con n1eoforn1'azion1e <li connettivo della polrp a e d·ei follicoli, i quali in g·enere sono a trafi ci . E .p oich·è ·dall 'anamn.esi e ·dal d.ecorso clinico della malattia non risulta alcuna affezione che possa giustifi·care questo rtumore di milza oronico,. ·bisogna interpretare qu.este .al:te:razioni splen1ch~ non co·m ·e ·p ro·dott,e dalla stasi, ma seconda1!l·e .a llo stesso age•n te che dete·r minò la malattia della porta. Le lesioni splenich e risoon tr.a·t e infatti iricordano il .q.uadro che si h.a n.ella sifilide conge nita della n1ilza, una vera sple·n ite interstiziale. · Il fegato presentava lesioni acute da mettersi in rapporto ·evi·dentemenite con l 'interruz-ionie d el ci·rco>lo portale , ·COntra·r iam·ente all'opinione d ella maggioranza degli AA., 1 qua.J.i sostengono c.h e non si ha alcun danno n el fegato per la sop·p ressione acuta del circolo. L. CARUSI. 1

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SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. Novità nella cura delle emopatie. Wien. /{lin. Woch., n. 44, 1930). In qu~ to interessante articolo, a carattere riassuntivo l 'A. descrive i nuovi concetti a cui s'impronta J.a mo derna cura delle malattie d el sangu·e. Nell 'an·en1ia, dovuta .a ripetute o abbond.anti i)erdite ·di sangue, convien·e usare il ferro bi,ralentte a11org.anico, .ad · alte ·dosi; somministrazioni giornalier·e di 3, 6 e persino 10 grammi, in polvere o in pillole, agiscono efficace1nente com.e stimolanti della funzion·e e111atopoietioa del mi·dollo: si diano in più 15-20 gocce di acido cloridrico, subito dopo la somminjstrazione del ferro: esso deve esser e 1)r·eso imm·e diatan1ente prima del pranzo. I preparati di ferro -del commercio sono più o meno inefficaci: tuttavia 1 A. raccoman,d a il ferrohovin , che contiene ancl1e fegato e vitamine: queste ultime so·n o par.ti'colarment·e utiJi e necessarie. L 'arsenjco è meno efficace e va solo u sato n ei ca i di forte din1agrimento: infin e ono anche utili le iniezio11i en·domuscolari di piccole quantità (10 eme.) di sangue d'uomo sano · (non è n eces ario il controllo dei gruppi sanguigni), 2-3 vo]te alla settiman.a . Nelle forme più gravi . . i n1i ur.a la trasfusion e. ( JA GIC .

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N ella clorosi , che è ])iuttosto una ·d isendocrjnia che un 'emopatia, la terapia col ferro è anche g iovevole. Nell 'an.emia.perniciosa il fegato seguita ad avere ~r1llant.1 sucoes~i : dosi da 250 a 300 grammi al giorno sono necessarie · ottimi i preparati ·di stomaco (Ventramon) ; he si posso~o dare a tavolette, mescibili col cibo: si e~1ta con ciò il pericolo di disgustare il pazi.ente, come spesso accade, invece, .col fegato; la ·do·se da usare oscilla tra i 20 e i 40 5o'l· · al dì. , Il me.ccanismo d·ell 'azione di questi estratti d organi sembra fon.darsi sull 'arresta dell 'esagerata ·e molisi ·e sullo stimolo .all 'em.àto1)oiesi ' ch e ·essi provocherebb.ero. Si ricordi però che i successi così ottenuti sono ~temporanei, e ch e il malato deve restare sotto il metodico controllo delle sue con.dizioni ·ematologich·e : e la somm.inistrazi~n·e degli ~stra.tti va ripresa appena si accenni un peggioramento. L 'arsenico ha poca efficacia; utiJ.e invece la sommi1;1ist-razione d.i ~ cido clori·drico ·e l)epsina . (acido .clor. diluito , pepsina a n.ag. 15, acqua g. 150, un cucchiaino da caffè in un bicchier d 'acqua, a l momento dei pasti). La somministrazione ·d·el fegato o del Ventramo·n giova· assai alla glossite anemie.a; il fegato è in.efficace di fronte alle manifestazioni. nervose centrali eh.e accompagn.ano 1'anem ia, mentre lo stomaco sembra g iovarne . . La trasfusi?ne sa·n guigna è indicata quando · il num·e ro ·d·e1 globuli scend.e sotto a 1. 000. 000. P·e r quanto riguard.a la spl.en.e ctomia, essa resta. indìcata solo n ell 'ittero emolitico ' ma va evitata nell 'anemi.a di Biemar che, se la diagnosi è esatta, finisce sempre per giovarsi d·elle cure organiche già ricordate. Nella leucemia cronica è in giusto favore la ra·dioterapia; ci si g uardi però dall'esagerare nelle irradiazioni, e ci si ricordi che si tratta olo di un p alliativo: il confronto ·dei casi tra;ttati con casi non trait tati con i ragD'i giustifica le vedute dell ' A. secondo cui u~ '1euoemico con forte splenomegalia vive tanto quanto un leuoemico 30 anni f.a, ma vive meglio e con minimi disturbi: l'arsenico in alte dosi comrpleta l 'azione d·ei raggi: la trasfusione sanguigna può essere pericolosa . . · Nell 'eri1tremia (policitemia vera) l'uni ca terapia veramente efficace è l 'irradiazione del midollo osseo, p-er arre tare l 'esagerata eritropoiesi. ~ Anch.e per il morbo di Hodgkin la radioterapia è ] 'unico sistema di ·cura che si possa, pur senza troppe speranze, adottare; oltre ai raggi, si può usare il Radium, ch e è special1nente indicato sia nelle forme che non richiedono un intervento rapido ·(allora si ricorra .ai raggi!) sia in quelle avanzate, con cach essia e anemia : si evita inol.tre al paziente 1

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SEZIONE PRATICA

l ' incomod,o di doversi recare al gabinetto radiologico. Nelle sepsi che si accompagnano a grave danno midolla~e, con quadri che si avvicinano più ·O meno a lle aleucie è raccomandato l 'uso d ei raggi, a piccole dosi, (guardarsi dalle dosi forti I), a scopo .stim·olativo. Infine n,egli avvelenam·e nti ·da benzolo (tossicosi capillari) ogni terapia ·riesce inutile e·d è necessario prev,e nire il male, con una buona igie n·e ·d el lavo ro, ,e praticando in ogni operaio esposto a questi v:apori, l 'esame m e1todico del sangue. V. SERRA.

Pe r evitare gli inconveni1enti cutanei, dopo ricerche sperime ntali sul cane, g li AA. usarono in un a·m malato oon gra:ve anemia per emorragia intestina le le iniezioni endovenose. Tale via di somministrazione non diede luogo a n·e ssun inconv,eniente : non fenomeni re.attivi, non choc, non malessere; l 'an·emia si riparò molto rapidam·e nte. Queste osserv.azioni fanno concludeTe che in casi .g r,a vi di anemia perniciosa si può usare la vU..a pal'enter.a}e per ottenere . .un . rapido miglior.amento, il quale peTm·ette di usare in seguito altri metodi di somministrazione. L. CARus1.

L'opoterapia epatica per via parenterale nelle anemie gràvi.

La radioterapia dell'agrannlocitosi.

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(C . AcHARD e M.

HAMB U RGER.

Presse Médicale,

n. 7 6 , set t. 19 3O) . Il m ·e todo Wipple ha .ormai profondam ente modificata l' evoluzion,e delle anemie gravi, a tipo ·pernicioso; tuttavia la somministrazione di gr. 200 di fegato di vitello al giorno non è sceVTa d'inoonvenienti. Prima di tutto il sapore e la quantità diel fegato spesso ne r ,e n1dono ripugnanit e la ' somministrazione ·d o·p o i primi giorni ; spesso 8:nche quando i pazienti si a lim1entano sufficientemente ·d i fegato, si possono osservare disturbi gastrici, quali 1'anoressia, le nausee, i vomiti, la diarrea; inoltre sembra ch,e l'opotera·p ia sia controindicata in casi d'azotemia e in individui con distuTbi del ricambio quale la gotta. Altra ragione di non minoTe importanza è ch·e l 'effetto dell'opoterapia non è immediato, ma si fa notare, modifican·d o ,l a crasi sanguigna, dopo alcuni giorni; invece si sa quanto sia necessario in oerte forme di anierrnia di agire presto e bene. · P.er ovviare a tli\tti questi inconvenienti gli AA. hanno tentato 1a cura epatica per iniezioJli intramuscolari ed ·e n·dov,enose, servendosi di estratti privi delle sostanze proteiche e dei lipoidi. In un'ammalata dapprima curata con preparati epatici e fegato fresco, in un periodo di grave recidiva, furono iniettati gr. 0,018 di estratto, oorrispondenti a gr. 60 di feg~to fresco, . ·p er volta, ed in proporzione di gr. 450 di orga:p.o fresco al giorno. Il miglioramento gen,e rale e d ematico fu quasi immediato; essendosi suppurata _una ini1ezionie, si dovette sospen. d ere ta'11e metodo e continuare quello or.ale di fegato . . In questo caso il ,m iglioram.ento fµ netto e rapido; a ltri AA. che . hanno usato la stessa via d 'introid uzione, hanno. notat<;> che dopo aver raggiunto un tasso eII)atico, le iniezioni non avevano più alcun ef~etto su ai esso; però la somministrazione di fegato per bocca, prima non to~ler.ata, aumentò ancora il numero delle • emazie. 1

( FRrEDEMANN e ELKELES. Il. 23 , 1930).

Deut. Med. Woch.,

Gli AA. ripI"en<lo·niQ, in base a·l la loro esperi1e n za a·n tica e .Decente, qu.e sto interessante arg om1ento .: ,essi h:a'Il!IlO .applicato lia Ta.d:i.oteraipi.a in 43 casi di 0;gra·n u1locitosi, evi tan.do ogni altro init erveinto owr:ativo. Di questi casi solo 20 1ebbero un decorso s e,n z,a ·camplicazi,oni; .c ome è noto, l.a sep1s i segue :spesso a•ll':agr.anrulocitosi :e, .per 1a ma·n 1c a1n za 1di o!gni -difesa da parte 1deil metodo, ha sempre un ,a n·d.a m,ento gravissimo; anche la polm1o nite· ·è [riequ-ente . Dei 20 casi no1n .complicati, ,s ottoposti al1la Tadri.0 ter.api.a , 13 sono guiariti e 7 sono m ior.ti; ma iin 3 di questi le conrd izioni erano g ià s-enza spera.nza quando la cura fu iniziata. Prima 1d ell 'applicazion1e dei raggi, la prog.n ·osi dehl'agmnulocitosi ·er.a 00nsiderata infausta n 1el grado 1più assoluto e la percentuale delle guarigioni si ag.g irava intorno a ll '8 %. Mol:ti 1e 1ementi ,c]Jinici 1deb1b on10 richiamar.e Ja atte·n zion,e del m .e dico1, quando fairà 1a p:vogno·si: lo stato ,g e1n e:ral1e ,discr.eto, 1la ma.n canza di fatti n 1e crotioi a oaric·o ·de1lle· mu1c os e e lia pe1r.siJsten,z a id i un discreto' numero· .di linfo.c iti nella formula sano.ouigna, .pail'llano rtutti per un.a prog-n ·os.i più favorevo1e. M.a1lgrado .tuttaviia i veri mezzi terapeutici .escogita ti, e d ammessa ·p we •l a .p ossiibili tà di U.Illa gu.arigion·e ·s pontanea, 1'a prognosi è r.restata tuttavia oscura sino all 'applicazione della roentgen terapia. Essa ·esercita .rapidamente i suoi effetti su tutto i~ qua1dro morboso; già .q uialche ora dopo la sprima irrra{liazion·e compaiono in. 1c ircolo fo1r m 1e iim.mature,; i•l ·paz1e.n te si sente m 1e gli 0 e ·la tempera.t ura cade ,s pesso a l1la n 1orrma. Le [liecidive 00110 più diffichlri a curarsi d·e lJe fo rme primitive : la pnecocità ·d ella diagnosi ra ppresienta un e le mento di grni:rlJde importa.n za per ·l 'efficacia 1della cura; quin,di la neoessità di 1eisamina-Pe il sangue in ogni angi·n a sospetta. · Con og.ni probahihltà ·l·'azione e splicata dai raggi è di caratter e cc eccitante » e si esercita sul mido1lo osseo , for se an che in via indiretta . V . S E RRA. . 1

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JL POLICLINICO

NOTIZIE BIBLIOORAFICHE. O. VrANA . La blenorragia nella donna. Manuale ad u so dei medici e d·e gli studenti. Prefazione del prof. P. Lonovico BosELLINI. Voi. di pp. XII-456. Ed~tore Luigi Pozzi, Roma . Prezzo L. 58. È con vero compiacim,e nto cl1e segnaliamo

ai lettori del Policlinico quest 'opera del prof. VtANA, j} qu.a le ha raccolto e pubblic.a or.a in volum.e la sua relazion.e sul tema ufficiale cc La blen orr.agia n·ella donn.a >>, proposto nel XXVIII Congr esso ·della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia. La r elazion.e in parola, la quale in realtà colma u·n a lacuna n ella nostra letteratura vener eolog ica ed ostetrico-ginecologica, ebbe a suo tempo larga eco e unanimità ·di con sensi: l'una e gli altri non m.anch·e ranno ora che essa vede la luce coi tipi del b enemerito editorie Pozzi e vien m essa così alla portata di tutti, studenti, m edi ci generici e specialisti, i quali si occupano di un argom·e nto di tanta importanza pratica, scientifica e sociale. Il VIANA ha svoltd il tema affidatogli non solo con larghissima competenza e prepatazione (un'occhiata al volum·e basta a far per81:1-·a~i che il copiosissimo indice bibliografico, d~v1so per materia, non è rp.esso lì allo sco·p o d1 fare sfoggio di una inutile erudizione, m entre inv·ece trova in ogni pagina, si può dire, il suo richiamo a lle fon ti consultate dal1'autore), ma con quell'arte con quel senso d ell e proporzioni da cui soltanto l)UÒ risultare un ' esposizione lucida, ordinata e tale da non ·d·e stare senso di fati ca o stanchezza nel lettore. Dop·o un breve ·c apitolo sulla nomenclatura più appropriata (infezione gonoco ccica nella donria) ed una r.a pid.a scors.a nella storia della blenorrag ia, l 'A. tratta del gonococco, d.ella sua morfologi.a , biologia, ·e cc. per poi entrare (parte II) ne l vivo del} 'argomento, la blenorragia de·lla donna, svolto, sia dal lato clinico ed anatomo-patologico ·delle varie localizzazio~i e complicanze genitali ed extragenitali, si.a in rapporto anche a lla gravidanza e parto, puerperio ed alle infezioni d·el neonato e delle bam~in e, in modo quanto mai completo e d esauriente, e con tale misur.a da pcf~ersi sicuramente affermare che il ginecologo (il ' t1ANA e ·direttor·e della R. Scuola ostetri ca di Verona) non ha preso la mano al venre reo1ogo, e ch e la materia impresa .a studia.r e risulta compendia t~ in un qua·dro arm·o nico, limpido e proporz1on,ato. Con eguale maestria e sicur.ezza l 'A. ha svolto il capitolo sulla diagnosi della blenorragia nella donna, sia nella parte batterioscopica e culturale, sia n ella parte bioloa0 ica ed en1atolog-ica, sia, infine, per qtJ<el ch e si rife- , risce, e d è questo il punto essenziale e più arduo , .alla diagno i di g uarig ione.

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Nella quarta parte sono studiati i vari metodi di cura medica, chirurgica, fisica, sierovaccinica, chemioterapica proteinica, balneare, malarica, ecc. della blenorragia femminile e delle sue complicanze, ed anche qui non sapremmo lodare abbastanza I' A. per la moderttità ~ l 'obbiettività della sua esposizione. Egli porta, fra l 'altro, un notevole contributo proprio, con lusinghi ere statistiche, alla cura delle ann·e ssiti gonococciche per m ·ezzo della diatern1ia mentre, · per contro, fa le sue giuste riserve i11 merito alla tanto vantata efficacia dei mod·erni preparati acridinici. Gli ultimi capitoli sono d·edicati alla cura d~lla blenorragia in gravidanza, parto e puerperio, alla profilassi e cura della blenorragia del neonato, a lla cura della vulva-vaginite infarvtile, ed alle questioni inerenti alla bleno,rragia e matrimonio, alla profilassi, medica e sociale, della blenorragia femminile (dispensari i, certificato prenuziale, ·e cc.). Come si vede .d.a qu esto sommario cenno, I' A. ha consid.e rato l 'arg omento, ·del quale fu relatore, da tutti i suoi lati, ed è riuscito. a darci un lavoro la cui mancanza, lo· ripetiamo, er,a sent•ta dai cu:l tori ·di queste mat·erie e che sarà di grandissim.a utilità a m edici generici, stu·d enti, ed anche agli specialisti, non fosse aJ.tro che per le indicazioni bibliografiche, le quali, salvo qualche spiegabile dim enticanza, possono dirsi pressochè complete. L'opera del VIANA, preceduta da una m·e ritatam·ente lusinghiera prefazione dell 'illustre prof. P. L. BosELLINI ed edita in elegante e corretta veStte tipografica con ben riuscite 22 figure in nero nel testo e tre tavole a colori fuori testo, è il frutto di un lungo e coscienzioso lavoro che, fra gli altri meriti , ha quello non ultimo ·di liber.arci in modo ·d·e finitivo da consimili p·u bblicazio·n i di prov,e nienza straniera . Lavoro dunque eminentemente italiano, d·el quale vorremmo dire, se non ci trattenesse il timore di essere accusati di fare della retorica, che rappresenta una gemma di più nella già preziosa cc collana di manuali del Policlinico ». V. MoNTESANO. 1

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CENNI BIBLIOORAFIC/<1> .T. EGGERT. Lehrbuch der physikalischen Chemie in elementarer Darstellurig. Un vol. in-8° :aì pagg. 5·52, con 123 fig. S . Hirzel ed., Lipsia. Prezzo RM. 25 .

Qu esto trattato del prof. Eggert, a cui per la secon.da ·e dizione ha collaborato il dott. L. Hock, ci dà un'esposizione completa ed aggiornata alle più recenti vedute del vasto campo della chimica f\sica. · 1

(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cui 'i desidera la recensione. '


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XXXVII, N UM . 48]

SEZION~

Ad una breve introduzione, in cui si esarr1i·nano i problemi ·ed i m.etodi di ricerca di questa scienza, segue un lungo capitolo sulle basi .scientifiche della teoria: atomica ed 1 ener~etica. I principi ·d·e lla termodinamica, della teoria .cin.etica della materia, d.ella teoria dei quanta, vi sono ·e sposti con grande chiarezza e preci• 'SlOne. Viene poi considerata la dottrina ·d ella materia; anzitutto l' atomo (sistem.a periodico, mo.dello di Rutheford, ·di BohT), poi la molecola, secon.d o Le reoenti ;ricerch·e e gli aggregati ' (corpi solidi, liquidi, sistemi .b ifasi, colloi-Oi, ecc.). Nella terza pa.r te vengono esposti gli equilibri chimici, la termo- ed elettrochimica, la cinetica chimica ·e l a fotochimica, campo qu.anto mai inter·e ssante ·e pi·eno di promesse, con 1e • T·e azioni fotofisiche e fotochimiche e la lum1nescenza. Esposizione limpida che con.d uce passo pas·so, dal noto all'ignoto ma, nonostante il titolo di el ementare, libro di alta sci.e nza, che non .consiglierei a·d un principiant·e digiuno delle nec.essari~ cognizioni fondamentali; esso· è inveoe veram·e nte prezioso per chi voglia a·d dentra.rsi nell'interessante campo della chi:r:nica fisica che ·domin.a ora nello studio dei feno1neni biologici. fil. 1

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l.Jeçons de Physico-chimie <Ì l'usage des médecins et des biologistes, publiées sous la direction de A. STROHL. Un vol , in-8° di 282 pagg., con 12 fig . Masson e C. ie ed. Paris, 1930. Prezzo frs. 40.

La conoscenza d ella chimica fisica diventa ·s empre p iù interessante per chiunqu.e si occupi di qu estioni biologicl1e. Ormai molte nozioni ·di qu·esta scienza sor10 ·diventate di uso corrente (il pH, la riserva alcalin.a, la ten·s ione superfici,a le, la refrattom·etria, ecc.) sebbene molti n e parlino anco.r a cc ad orecchio », in man.canza di pr ecise nozioni sull'argomento, dovute alla mancanza ·di libri adatti che inizino ai cc misteri » ·della, chimica fisica. E bene potrà servire a tale scopo questo volume in cui troviamo .r iunite diverse conferenze tenute da Blanch.etièr-e, Fogno, 1f abre, Lescoeur, Sannie, Strohl e Wuremser alla Facoltà -di Medicina di Parigi. Vi sì trattano i seguenti a.r gomenti: L'atomo e la molecola; Affinità .chimich·e ; Osmosi e crio·s copia; Le questioni relative agli joni (teoria, equilibrio, concentra·zione, ·d·e terminazione ·d el pH); Lo stato liqui·do; La tensione superficia1e; l,a viscosità; Le proprietà ottiche d ei liquidi ; I colloidi ; La ca·ta]isi. T.r attazion€ chiara, con numerose referenze bibliogra~i che, ch e permettono un ulteriore -studio più approfondito. fil. 1

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PRATICA

L. L1cnTWITZ. Klinische Chemie. II edizione. Un vol. in-8° di 672 pagg., con 52 fig. J. Springer ed., Berlin, 1930. Prezzo RM. 47. Il volum·e si apre con la trattazione degli aminoacidi e degli albuminoidi e con tutti i problemi relativi (fame ed iponutrizione, ricambio in g·enere, fermenti, yitamine, nucleoproteidi, pigmenti melanotici, ecc.). Continua con i carboidrati, ·dii cui espon·e le generalità, la digestione, l 'assorbim·e nto, il .r icambio (diab.ete, ecc.). Dedica un capitolo non molto ampio ai grassi e si occupa poi largamente del sangu.e (emoglobina , ricambio del ferro, coagulazione, quantità di sangue) e del tratto digevente. La funzione renale è studiata minutam·ente n ella energetica della se.erezione (con i problemi conn·essi del·I.a sete e del diabete insipido), nel mo·do ·di co·m portarsi della funzion1e renale, nei segni più palesi dei ·disturbi di qu.esta (albuminuria~ cilin,d ruria), negli ·edemi e nell'uremia. A parte è trattata •l a formazione di sedimenti e calcoli; un capitolo è ·dedicato· al calcio. Non è possibile fal'e una ·disamina partico1.areggia ta ·d·e i .s ingo·l i argomenti che sono magistralm·e nte trattati ,d.a ll'A., con 1l'esposizion·e chiara delle ·diverse vedute, delle qu1estioni controverse, con continui riferimenti alla olinica, ciò che rende qule sto trattato completo e di g.rande· utilità per i.J ric·e rcatore di laboratorio come per il me.dico. fil. 1

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W. KoPACZEWSKI. Traité de Bioc'olloidologie. Vol. I; seconda parte. In ~ 0 ·d i pag. 194, con num.erose fig. e tav. colorata. Gauthier-Villars ed., Pa;ris, 1930. Prezzo 40 frs. In questa secon.da parte dell '·e ocellente trattato che il Kopaczewski viene pubblicando e che compr.e nderà 5 ;volumi, abbracciando· tutto il campo· della bit>colloidolo-g ia, l 'A. tratta le . misure della conoentrazione molecolare e jonica. De.dica un capitolo alla osmom·e tria, .di cui d escrive i principi teorici, i metodi di misura e riferisce i dati numerici :relativi; tratta poi la crio·m etria (crioscopia) fornendo imporjanti nozi~ni per la pr;a tica applicazione, la jo no·m etria con i d·iv,e rsi metodi di misu:ra (Kohlr.ausch , Galeotti ed altri) e, da ultimo Ja misurazione della. conoentrazione degli idrogenioni (idrion-0metria), con i principi teorici e d i metodi di ·e same -elettrometrico e colorimetrico, riportan dù in una /tavola le diverse ·colorazioni . Le numerose ed importanti applicazioni in biologia. specialme:o.te ~egli ultimi ,t re a:rgom·en ti, il modo con cui sono espos.te, con opportuni consig1i che verranno molto a pprezza ti da chi lavora su questi argomenti, rendono. assai utile. quasi direi indispensabile questo libro a chiunque si occupi di questioni bioloaiche in cui la chimica fisica è ormai • pan drona de] campo. fil. 1

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IL POLJCLlNICO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE,- CONfiRESSI II Congresso della Società Italiana di Anatomia. Firenz~,

4-7 ot.tobre 1930.

L 'inaugurazione ha avuto luogo nell 'aula del1'Istituto anatomico della R .. Università alla presenza delle Autorità e d,i numerose personalità scientifiche. Nel disco•r so inaugurale il prof. CHIARUGI, dopo avere ricordato la recente scomparsa dell 'illustre anatomico di Pavia prof. Sala, rileva come ~ fatti abbiano dimostrato la necessità della costituzione di una Società Italiana di Anatomia affermazione della odierna attività di lavoro delle' Scuole Anatom.ich~ italiane. Annunzia come in occasione del recente Congresso ~nternazio·nale di Amsterdam la, Società Italiana fo•s se degnamente rappresentata da colleghi, i quali seppero t enere in quella sede altq il buon nome della scienza anatomica italiana. Fa notare che le numerose comunicazioni scientifiche1 dimostrano il multiforme indirizzo n~lla ric~rca assunto dalle discipline anatomiche, il che aggiunge nuovi materiali all 'edificio secolare dell 'anatorn.ia classica • Mette in rilievo come la morfologia da scienza di osservazione sia diventata scienza sperimentale i1ndirizzandosi alla ricerca cat1sale dei fenomeni biol(Jgici. Al riguardo accenna alla importanza della cultura dei tessuti, della embriologia sperÌffi:entale e del1o studio delle leggi dell'accrescimento. Richiama l'attenzione sul fatto che i rigidi confini entro ! quali in passato era contenuta la ricerca· anatomica, so~o stati sorpassati. Poichè forma e funzione sono termini. correlativi ' ne consegue la necessità eh~ la morfologia pur avendo proprii prob]e~i da ri,solvere, si mantenga in rapporto strettQ con la fis~ologia e con la patologia; il :rn.orfo!ogo inoltre deve essere sempre in contatto co~ i cultori dei varii rami della medic~·na dai quali potrà avere dàti per ricerche suscettibili di applicazione, e additare problemi alla soluzione dei quali i medici possono portare validi contributi. Di qui la necessità che fra coloro che coltivano l'anatomia con d~e.rente i~dirizzo a,vvengano frequenti contatti per scambi d'idee, al qual fine appunto gioveranno le periodiche riunioni della giovane Società Italiana Qi Anatomia. Il prof. TERNI (Padova) svolge la relazione: 1

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è evidente tuttavia u~a azione dir~ttiva, organizzatrice, del ~evrasse sullQ sviluppo dell 'autonomo; è anz~ assai probabile, anche in base a ricerche originali, eh~ tale azione si esplkhi per la via delle fibre pregangliari, precocissimamente apbozzate. · Il R . analizza po~ la questio~e se ~ finQ a qual pu~to le c~llule Qell'autonomo, s~a le pregangliari. si~patiche ~ p~asimpatiche, sia le post-gangl1ar1, pqsseggano u~a fisio 1~omia particolare che le distingua dagli al.tri· neui:on~ centrali o periferici, ~ discut~ quindi il carattere ·della mielinicità o amielinici tà delle fibre, OQme critèrio differenziale sicuro. Passa poi ]n sintetica rassegna i compl~ssi aspetti della distribuzione periferica dell 'autonomo, sia delle fi.bre che delle cellule nervose, ricercandone il significato funzionale ed esamina U problema d~lle conness~oni ner~ose dell'autonomo, •dal punto di vista istofisiologico, pronunziandosi in favore della dottrina del neurone .. Infine il R. discute il s'.gnificato filogenetico· dell 'autonoffi:O, sÌffi:patico e parasimpatico, riconoscendo la difficoltà della identificazione negli ~nvertebrati d! u~ sistema a11:alog.o all'autonomode~ veDtebrati, ma ammettendo per tutti i gruppi di questi ultimi l'esistenza di un sistema prepost-ga11gliare simpatico e parasimpat~.co e in più considerando . tutto quanto l 'autonOffi:O, come g·eneticamente oltre che funzionalmente connesse. coi centri pregangliari. . Alla relazione ha fatlo seguito una importante discussione alla quale hanno partecipato i proff. Lu11a, Levi, Simonell1.,, Ross~, Castaldi, Pace, Chiarugi. Dopo la relazione del prof. TERNI sono state svolt~ d~verse comunicazioni d! argomento analogo.

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La seconda g~ornata del Congresso è sitata dedicata prevalentemente alle CQmunicazioni riguardanti il problema costituzionalistico. Le comunicazioni hanno dato _luogo ad importanti discussioni. sul contributo che l'Anatomia ha dato, dà· e pot:r:à a~cora dare al problema oggi così dibattuto sopra i vari tipi costituzionali. In generale si è convenuto che la maggior parte delle ricerche fino ad oggi fatte si riferiscano ad un~ percent~ale non così elevata com~ quella che si richiede per uno studiQ statistico così importante, e si è prospettata la possibilità di. iniziare r~c~rche sistematiche nelle vari~ provincie italiane, seguendo quello stesso metodo che i! Chiarugi ha proposto per la determi·nazione del peso dell 'encefalo ~egli italiani.

Moderna morfologia del sistema nervoso autonomo. Dopo cenni storico-critici, il R .. tratta dei varii ori.entamenti metodologici della ricerca morfolo••• gica nel can1po dell'autonomo, dopo le scopeDte fisiomorfologiche di Gaskell-Langley, ~ cioè: 1) lo Nella terza giornata ~l prof. S1MONELLI . (Firenstu~io anatomo-microscopico dei cellìtri si.m paze) ha svolto la sua relazione dal titolo tici; 2) l 'analisi istologica dei rami comunicanti e dei gangli simpatici, accoppiata oppur no alDati morfologici sulla struttura della corteccia cerebellar& .dei mammiferi. l'esperimento ; 3) lo. studio citologico dei gangli autonomi; 4) l 'indagine embriologica (istogenesi, Tra le varie questioni che si riferiscono alla organogenes~), nonchè lo &tudio coi metodi eletstruttura del cervelletto, in questa relazione vietivi dell 'autonomo fetale, per facilitare lo studio ne unicamente considerata quella riguardante la della disposizione definitiva, Per ognuno dei varii divisione morfolog:ica dell'organo. Sono esamiindirizzi di · ricerca, il, R .. r~corda le conquiste più nati gli sch emi di divisione di Elliot Smith, .di significative. L 'O. svolge po! alcuni argo1nenti. Bradley, di Bolk, di Ing,var, di Jakob; e son te attinenti ·allo sviluppo. ~ alla strutitura dell'auto-nuti presenti anche gli schemi di Edinger e Conomo. Dell'origine del s!mpatico, ricorda le vamolli, di Kappers, di Herrich, di TUney. rie vedute, p er con cludere nel senso ch e, se pur Entro quali lim!ti si è potuta riconoscere alle n on è sicura una migrazione attiva di simpato~ varie formazioni cerebellari una funzione distinblasti dal tubo. m idollare e dal] a cresta gangliare, ta ? Un punto di interesse generico è quello dei


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1757

SEZIONE PRATICA

rappQrti cerebello-vestibolari. S~. tendeva ~ ritenere che :n,el cervelletto fossero situati i centri dei riflessi labirj r1tici. l\Ia le ricerche della sc uola di Magnus ha11:n,o d:ìln·o·s .trato che nessuno dei detti. riflessi è abolito dalla asportazione completa del cervelletto . D 'altra parte il relatore. potè dimostrare che ~ riflespi ~edesimi pTendono, un andame11to asimmetrico quando·, invece della d;,struzione totale del cerve.tletto, si p•r atichi una lesione unilatera!~ e anche circo.s critta dell 'organo. L'azione cerebellare interviene dunque · nella est.r i·n secazione di: questi riflessi, sebbene i loro centri diretti siano, senza dubbio, al di fuori del cerveJletto. Per c~ò che si rife;risce alla funzio·n e dei diversi 1obuli cerebellari, veng·ono esaminate le storiche ricerche di Pagano,_ Rimberk, Luna, Rothmaiin, Thomas, ecc., ed è illustrata la successiva opera di revisione alla quale ha contribuito anche il relatore. Gli esperimenti di demolizione e di eccitazione corticale hann.o stabilito alcuni fatti assai c-0-stanti per c;ò che riguarda il lobus a'nterior, alcune zone del lobus medianus posterior, il crus primum, il crus secundum. Relativameni~e agli altri territoTi, non mancano . ricerche accurate e numerose, ma i dati fisiolog=ci che se ne so no ricavati non sembrano anc9ra sufficientemente controllati dall'esame istologico e non . presentano una sufficiente corrispondenza l~a i fenomeni di soppressione e quelli di eccitazione. La rélaz :r0ne termina indica11do alcune vie per le quali potrebbero procedere le ricerche morfologiche e le fj siologj.c he., 1

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L'ultima giornata è stata dedicata alle co·m unicazioni riguardanti studi citologici -ed istologici.

Come sede del III convegno è &tata scelta Pa.lerrno e come presidente è stato designato il prof. Emeric-01 Luna. A.

Associazione M.edico-Chirnrgica di Alessandria. Seduta del 4 aprile 1930. Presidente: Prof. FtN•zr. Sulla rachianestesia nel parto.

BACIALLI (Novara). - L 'O. che ha praticata i11 quindici casi la rachianestesia con Novocaina per ottenere la necessaria dilatazione del collo dell 'utero se ne dichiara assai soddisfatto p'er gl~· indiscutibili vantaggi che essa presenta i1ei confronti della narco.si eterea e cloroformica. Egli no11 ci nasconde però che ·tale metodo, per i pericoli legati al proced:mento Sl~esso e al meccanismo d 'azio11e dell 'anestetico, non può ancora esser largamente applicato nella pratica privata. Per l 'affinità de]1'argomento trattato, con jl metodo d '. Delmas, l 'O. si intrattiene su di esso accennando sopratutto a~ punti che g·li sembra110 ancora discutibili e che rigt1ardano principalmente le sue ir1dicazion~~

FASANO dice di aver praticato co·n ottimo risultato la rachianestesia in u11 caso di eclan1p~ia . PAMPANINI basandosi sulla sua esperienza personale, co11fer1na quar1to ha asserito l 'O.

Innesti ·aUa Robertson•Lavalle.

FASANO (Asti). -. L'O. riferisce s11 tre casi di ii1nesti ossei alla R.-L. per osteoartrite tbc. dell 'anca in un caso., del ginocchio negli altri due. In due _d i tali cas.i, tutti gravjssimi e precedentemente dimostratisi ribelli agli ordinari metodi di cura, g!i iinnesti ebbero• risultato felice completo, parz·,ale :n,el terzo, riferentesi ad t111 'osteo-artrite del ginocchio tuttora i~ cura. Vere e false immagini lacunari i:iel pielogramma.

R1NALDI (No.v ara). - L 'O .. presenta alcuni p.jelogram!Il,i che tipicamente d'imostrano immag:.ni lacunarì :n,oQ rispondenti a diifetti di replezione, ma soltan.t o a varietà d'incrocio dei collettori, immagini che dehbor1si interpretare come false. Illustra poi vari pielogramm,i <li tumori renali con i.mmagini lacunari vere e chiude la sua esposizione con la dimostrazione di prove pielog:cafiche otten.ute con l '(Jroselectan ricordando un caso clinico di tl)c. urinaria nel qua1e l 'esame così eseguito. ha permes~o di stabilire la sede delle les:io ni e lH loro dìstrilJuzione, che l 'i11.tervento dimo-s trò esatta. · Della scelta del metodo operativo nella retroversione dell'utero.

PAI\>IPANINJ (Alessandria). - L 'O. dopo aver accennato ai vari metodi operativi si sofferma . particolarmente sul, due più mer~tatamente usati in Italia; quello del Pestalozzfl e dell 'Alfieri. . Accenna all 'opportunità del metodo Alfieri nei casi di retroversione mobile senza aderenze o· superfici sanguinanti per distacco, come quello che risponde perfettamente ai bisogni r!,chiesti. Preferisce irrvece ricorrere al metodo Pestalozza come nei casi ch e prese11ta, pol'endo · rico·p rire co·n la plica peritonale vescico-uterina il fondo e parte della parete p-o steriore dell 'utero, alterati e sangu~.nanti per il distacco di tenaci adere11ze, no·n chè il moncone residt1ante all 'annessiectomia unilaterale se richiesta.' . Ritiene un coef:ficie11te importantissimo di guarig·io·n e perfetta ipipedire la formazione di aderenze co11 una buo11a peritoneizzazione. Rileva come quasj nessu110, all 'infuori di Mengo, di Latzka .e di Coffy, si sia preoccupato dei legamenti larghi, ~ qual:: hanno pure una funzione di sostegno, e i quali in certi casi sono così rilassati da poter sub ire una vera e propria torsione, allo stesso modo· del rnesentere nel vo 1vu1o, con conseguente stasi, spec:almente venosa, uell 'l1ter o·, per la magg·jor co1npressibilità d elle pareti venose in co11fronto cli quelle arteriose, e da ciò crisi dolorose. In due casi <li re.~.roversione uterina, accompagnata da fenomeni d~. torsione, ha adottato, con pieno· successo un inetodo particola1~e consistente nel1a sutura reciproca dinanzi dell 'utero dei legamenti rotopdi a forma di x, cui fece seguire la su tura ai 2/3 inf. dell '11tero, faccia anteriore, le falde dei. legamen;~i larghi i quali venivano così a subire un accorcjamento del loro diam e.-:ro trasverso. BACTAIJLI. Per il trattani.ento del legamento rotondo crede più indicato il metodo Alfieri. PAMPANINI. - Apprqva l 'o,p erato di Finzi n e] caso cla lui citato. F1Nzr. -

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1758

[ ANN,O XXXVI~,

· IL POLICLINI CO

Considerazioni sopra .un caso di isterectomia per fibrosi dell' utero in donna profondamente anemica.

sALVINI (Al essa11drja) . - I /O. espone un caso cli fibrosi uterina operato di islerectom:a sub-tot ale i11 donna profondame11te anemizzata p er le abbondant~. n1enorragie, n e] quale alle · applicazio11i Rontg·e11terapicb e e r-adiu111terap·i ch e si preferì l 'inl ervenlo d e1noli>tore perch è oltre al1 a fibrosi esi s teva110 a11che una piccol a cisti ovarica d .. ecl u 11 polipo 1nuco1so·, t e11de11te alla trasforrnazio11e aden omatosa, ·p edut1còlato su l fon do d ell 'uter o 'ch e avr ebbero sic11ra111ent~ annullato, agl :1 effetti della guarigione d ell 'a. la problematica azion e della terapia fis i.ca . Conclu de dicendo ch e· ir1 t ali casi, 11ei qt1ali devesi provveder e d ' urgenza e in inodo defi11'.tivo, è necessario ricorr ere senz 'altro all 'intervento demolitore o, se ci si v11ole affidare alla terapia fisica, p r ocedere prima ad u11a esatta diagnosi . ~ermanente

Fistola salivare ghiandolare parotidea tata con l'operazione di Leriche.

trat-

· F1Nzr (Alessa~1dria) . - L 'O. ·presenta il caso 0 1p er ato. La fistola durava da 16 anni e d a essa fuoriusciva l a magg·ior parte della sal:·v a. Dop? l 'intervento, arr esto completo d el l a secr ezione saliv'are, ch e riprese, scarsissima, in qL1arta giornata ·(poch e goccie n elle 24 ore); per ques to, in d ecima giornata, cauterizzazi o11e c..iel trag itto fi stoloso con una so~tiliss:1na i1u11ta .di termocauterio. Gua;rigion e comp.Jeta l A giorni dopo l 'intervento. L 'O'. ritjene ch e il persister e d ella secrezione, già osservato da altri e dallo stesso Lerich e, si a pure in modo assai li1nitato, d opo quest~ ii1tervenli ' sia dovuto o alla. non completa ablazione del tra.tlo che p otren10 dire parotideo del nervo auricolo-temporale, o ch e, com e pensa Stoppato, l a secrezio11e parotidea s ia alle dipendenze anche di altri infl11ss i oltre quelli proveni enti d ai r an1i secr etori d e11 'aurico10-te1npor a)e. So110 state fatte anche le seguenti

co~unica­

N U M. ±8]

111aco a clessidra. L 'intervento si limitò ad una gastroenteroan astomosi anteriore con Bram sulla sacca card!,ale piccol a, del volume di una ar ancia (1nancavano sp azio e ra1)porli possi},ili p er praticare l a poste:riore ch e l 'O . preferisce). Al presente la paziente mangia di tutto, digerisce b en e. e si trova i~ ·ottime condizioni gene.rali. L 'O. che n ei casi indicai~i p referisce l a. r esez;pn e ed an ch e qui si propoI).eva ~i resecare in secondo tempo, grazie l 'pttimo risù ltato ottenuto potè astenersi dal secondo intervc11to. Il caso serve a dimostrare come la tanto rnalfamata gastro,-enteroanastomosi possa sortire. esiti ottimi anch e quando a priori poco sembra esserci da sp er ar e. . , L 'O. prese.n la a11cora un paz:iente operato da cinque anni di innesto alla Albee prese11tatosi con sintomi di· con1pressione mid ollare . Si trattava di Potl clelle m eclie vertebre dorsali ch e dat ava da oltr_e quattro aµni . Sei mesi dopo l 'intervento poteva r ~.prendere l a su a professione di metallurg ico sen za più accu sare alcun disturbo ed in p erfetto stato di g t1arig ione, come può co·n s tat ar si attualm ente,. 1

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Le emorragie sottoaracnoidee spontanee.

(Asti) . - L ·o. r~ferlsce su quattro casi di ques ta affezione rieo·r dandone sinto)m atologia, prognosi , terapia ~ soffermandosi special- · me11te ·s ul caratter .:,s lico reperto del liquido c. r . (emorragico in tutte le frazioni , xantocr ornico, non coagulabile), s11lla albumi11uria concmnitante Sti)le turbe psichiche residuali. D EnENEDETTI

Oi una forma pseudoneoplastica. addominale sinistra da appendicite scambiata per probabile trasformazione ma· ligna di fibroma uterino precedentemente irr;tdiato.

PAl\IPANINr (A.lessanclria) . L 'O. espone un caso di forn1a pseudoneoplas ti ca sin. da appenclicite assoc:.ata a fibron1a dell'utero nel quale, p er considerazio11i a11an1nesli ch e e cl~nic'he, si ritenne. trattarsi di u11 . fi])ron1a in necrosi ed in t r asforn1-azione malig11a .

z:on ~ :

L ' iridagine

FERRETTI (Novara). della mastoid<~ .

r adiolOgica

Sulle f o1:me r eg r edibili della .tiibercolosi p olmonare.

BATORI

I Je clermatosi mestruali.

(Alessandria). -

I l taglio cesar eo nella

placenta previa. 1

(As t!v . - L 'O. asserisce ch e in Asti, co11trariamente all 'opi11ione corrente, l a lue C01ng·enita è abbastanza frequente, ed a conferma d ella sua asser zione riferisce su alcuni casi della statis tica d ell 'osped~l.e ~ dell 'a111bulatorio pediatrico che comprende circa u11a t rentina di sog·getti. Ossificazioni traumatiche. C 1JRRAD0

FoRNARA (N,o var a) . AnioM (Novara) . -

Considerazioni sulla nostra statistica di lue· congenita.

Seduta del 25 giug n o 1930. Presidente : F1Nzr. •

Della terapia iperclorur.ata nelle sindromi occlusiv:e. • • Riferendosi alle varie indicazioni ASANO. de1lla terapia iperclorur a ta l 'O. richiama l 'a ttenzione s u lla applieazione ch e essa può avere nelle sindromi p set1do-occl u sive ch e talora tur~ bano 'il decorso pos l-opei:atorio negl i :ptervent1 sulle vie biliari. In cl11e di tali casi particol ar111enfe gravi egli ebbe b·er1efico risulta;~o subita11eo cla1la iniez:!()ne end'o vc11osa iperclorurata. i.. L'..,

Presentazione di. casi cl inici.

F AS .\ NO. - L 'O. present a fra i mo.I Li ras: opera lj , i l più arave ' r ja11ardan1P una pazie11te operat a d a i5 o se i anni in. ' extremis per 11lcera. duoden al e ca 11 osa ed ulcer a 1)ure rallo a della piccola c urva co11 s~ o-

DrANA (A1essandr '. ,a) . I/O. .e spone. cinque casi d.i oste.orna traun1atico d ella r egione del gomito studiati p er oltre tre a11ni clinica1ne11 te e radiolog]ca1l1e11te 1 e cor1clude dicenclo ch e il periodò di inat tlrazione è assai p:ì1 · lungo· di quanto s: amme tta a ltualmente e fa no: tar e an cora tutta l ~ i1nportanza 1nedico-legale d1 un siste11latico ~san1e radiologico ch e in sin:i~li contingenze svela molto g·ius tamen~e l 'età d el1'osteoma. 1.>er la tera.pia c.011sigli a un più l argo u so dell ' :.rradiazion~ Rontgen e della di~tern1ia. Anemia perniciosa in acromegalico con diabete insipido. Miglioramento dell'anemia con l'epatoterapia e del diabete con l'irradiazione dell'ipofisi.

(_t\ sli) . - L 'O. espo1te il caso cli un incliYicluo in stato di anemia intenRa ron parestesia agli arti ecc. e con r eperto e matologico tipico SARDI


[ANNO

XXXVII, N U M. 48]

1759

SEZIONE PRATICA

L 'al.Jesti.menlo ~i isti·~11ti . sp ecializzati, nei q1.iali , la ter~pia pbssa àv~'.l'e ~1-. sùss:dio · importantissirr10 che viene dall 'ambiente speciale clim atico., i1ei q·uali p o ssa essere più fac~l1nent e e rapid <rm,entè · r ag'g iunta la guarigio·n e co·n esiti ineno frequ er1ti di m.in,orazioni anatomJche "e fu11zionali ·è un bisog n o ve.ran1er1te sent itò e certame·n te richiamando I 'attenzione di ch i con t anta co mpetenza e a1nore dirig·e la lotta antitubercolar e· in Italia, son·o convinto ch e ·si o·t~errà cl1e ' Stilla terapia incruenta della calcolosi uretrale. accan lo agi 'Ospedali Sanatorii p er la ~be. pol1n·o nare · ne sorgano ip. g iusta proporz :1one altri per L ENTI ( Alessa11dTia}. L 'O·.. accenna a'.1 vari tuber colosi chir-u rg ica. · metodi se·g uiti in. questa terapia . ed espone i cas i La necessità di un adeguato trattan1ento della d a 1ui trattati CO'n s11ccesso. n el reparto _chirurg ituber colosi chirurgica è sta ta da me · sos tenuta c9 dell 'Ospedale Civil~ di ,Alessandr~a. fin dal 1019. Infatti nella deliber az:Qùe cleJ 3 .. n1arzo con la quale 1'III .ma Arcicor1frater11ita d ei La forma pseudotuber.colare . d~lla stenosi mitralica. Rossi, m e auspice, institt1iva il su o disper1sario Soc1No (Ast~) . I~ ' O. richiama l 'attenzio.r1e an titubercolaire , uno d ei pr~.mi i11 Italia, è eletto su tiue·s te forme ch e si presentano freque.n - esplicjtarr1ente ch e scopo di esso è la cura e I 'astemente e con fatti clinici notevoli, in ind!.v idui sistenza noil1 solo dei tubercolot:c i po1ln-io1nari , ma deperiti, con emoftoe ripet11te, febbricola e con anch e <lelle forme ga11glio11ar), o·&see ed articofatti polmonari ch e inducono a diagnost'.-cate }ari dei bambini e degli ~ dolescenti , più facili a gr1arire, m.a non meno temibili, p er ch è s.pes,so una tubercolosi polmonare. Ritiene si . tratti di con gest ioni ed an ch e di infarti · in indiv:dui ch e prect1rsor~ della forma pulmo:nare. Ecl infatti da undici ar111i accanto alla sezione n on prese11tano ancora fenomeni di scomp enso e per le forme medich e funziona quella per le lonei rrn ali i.i reperto cardiaco può esser p oco, ~ afcal'.zzazioni chirurgiche ; fornita di tu'l'ti i m ezzi fabto eviq.ente. lliferisce qu~~ndi alcuni di questi necessari per un· più r apido . ed · aqeguato trattacasi di · stenosi 1nitralica i11v iati in ospedale cori m ertto (raggi ultravioletti, rontgenterapia, ecc.). ·diagn o'i di tbc. polmonare, nei qua1ì in breve E per il Sanatorio, ·del cui progetto si sono· s tralte1npo s~, ebbe la scomparsa di tutti i fenomeni -pol1n,onari . ci ai~i e· costruiti per mancanza. di inezz'., so·l o due p adiglioni . per tbo. puln1onare, è pro·g ettato un g rande p adiglio11e pèr tbc. chirurgica co11 u11 Fibromiomi calcificati dell'utero a sindrome ure_tero-ve· arredame11to con1pleto an ch e per protesi . scìcale. Nella relazione decennçtle sul. funzion ame11to . F1Nz1 (Alessandria). I .'O.. descriv'e il caso1 d e]l 'l stitt1to <l'. pro.filassi p er ]e malattie sociali di d ett a ·Pia Opera, ·J)Ubb1icait o il 15 aprile · 1929, di \Ili.a V:,r g01 di 54 anni e in 'm enopausa da 5 nella quale un anno 'prima er asi in-· 'n ella RiL· ist:a Sanitaria Si ci liana, è d etto : << Il Dispensario Ant'.tubercolare •si è occupato col suo slaura~a t111a sindrom·e ·caratterizzata d a cris.i ambulatorio chirt1rgico del trattamento d.'e lle codolorose acoornpagnate da. vomito , p.oiJl~chiuria siddette forme pretubercolaFi in riguardo alla ed ematuria microscopica, rapidamente scomtuber colosi pulmor1are e costituite dalle manifepare11ti con, il r i,poso in posizione supina. I fistazioni ghiandol ari, ossee ed art'.colari dei b ambro1ni{ani i1on pptevano esser pe;rcepiti, ~11 'e·splo... razio11e; la cliag1~os i pot è soltant o esser fatta co·n · bini t; d egli adolescenti , forme che , J1.0n cu ra te 1'indagine r adiolog·ica e con particolari m anovre o mal curate, dànno spesso la tuber colosi pol1110n ar e r1ell 'età adulha . che l 'O. d escrive. I feno·i neni doloro si vennèro È i11fatti solo con la cura affettuosa ed i11in111essi i11 relazione co·n prob ab~li torsioni dell 'ute1terrotta del1 e forme cl1irurgich e della malatt] a, ro fil)ro,m io1natoso. ch e s~ vengo110 ad evitarè le localizzazioni polMA1No'. - MOdif~cazioni di tecnica ag·li app·amonari nelJa' ·giovinezza. E -perciò i nostri infer?'eccJ:li radiferi di superficie. . mi sono stati sen1pre seg11iti a cura dell 'Istituto, sorretti fino al compl eto svil uppo fis!co, ]11stilP. CAREZZANO . 1ando ad essi ed alle loro famiglìe tutte quelle norme ig·ieniche, che sopo i11dispen sabili p er evitare la diffus::one d el -terribile fl~gello, ». Il prob] ema p er Messi.ria fortunatamente si avvia alla risoluzio11e, p er ch è p er · le forme della Sulla profilassi della ~ubercolosi. fan ciq.llezza esist e '11il magnifico 'Ospizio Marino 'intitolato al 11cistrò ama to Duce, posto ·su t1na Ho letto co11 viva soddi sfazion e l 'ordi11e del meravigl:·osa spiagg·ia, lambito d alle azzurre e g ior110 cl1e la · ('.-iunta d el Consorzio Provinciale terse onde dello Stretto, n el quale esisite una seAnt:.t uber colare di Forlì ha votato in seguito ad zione chiFurgica. ed al . quale è possibile oggi inuna r elazio11e del chiarissimo pro.f. Salieri, con viare t an ti piccoli irtfermi. Per gli adolescent; e il quale si richia1na l 'atten zior1e sull 'importanza p er gli adulti abbiamo fondale speranz.e ch e fra ch e òal lato sociale h a 1·a tubercolosi chjrurg ica, n on bre~e. si possa co1npl,etare la costruzione d el s.u lla necess :.t à di' .-una cui: a appropriata di essa l}O&tro sanatorio ~ . quir1di avere un padiglione in per evitare ch e ta11ti infelici ch e p er aq.ni e_d cui la t l1bercol'osi esterna possa essere combata11ni trascinano · fra i cli versi ambulatori e·d ospet uta ·con i più 'moder11i dettàrhi cleìl 'igiene e delclali la loro ·d-olo:rante miseria, fin~.scano storpi o la t erapia. · ·· ' : · defo rm i, i11validi a lavoro proficu 9, · quando una Messina, ottubre 1930, '\'III . localizzazione meningea o. pulmonare od una. grallt1lia non tronchi la disg·raziata es~stenza. Prof. S. PuGLISI ·ALLEGRA . del]a anen1ia pernici.osa nel quale, ,a:vendo i car atteri . so1nat~ci fatto pe:dsare ad unà ~ fdrm~ ridotta di acromegalia ed esse11dovi poliuria e po lidipsia, fu fatto l 'esame r adiografico della base cra11ica . L 'ingrandime11.to ~ la de.formazione della sella turcica indussero alla diagnos:, di tumore endo·sellare. Applicata l 'epatoterap ia si ebbe la g u arigio11e dell,'anemia; COll l a ro11tgenterapia dell 'ipof.isi si eh.b e migliorainento. del diabete. 1-

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COMMENTI

I


1760

[ANNO XXXVII, NuM. ±8]

IL POLICLINICO

APPUNTI PER· IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA Rapporti tra gruppi sanguigni e inocul azioni della malaria.

gruppi sanguigni resta ancora quello di riceril sangue ad.a tto per corr1pire una trasfucare . s1one. In quanto alle ricerch e di Za ngenn1eister , basate sull '1ntensità del! 'illuminazione al foton1etro di una misoela di due sieri Cl 'inten sità dipen·de dalla presenza ·di molecole di albumin.a vaganti nel siero), esse non sono ancora complete, e vanno integrate da ulteriori indag ini . V. SERRA.

Speierer (1'1urich. M ed. Woch ., n. 32, 1930) riferisce, in base alla sua esperienza, sul m etodo migliore per rend.ere il più breve possibile il periodo ·di incubazione n el la inoculazione della malaria. Egli ha osservato ch e qua,n do esiste tra doSEMEIOTICA. natore e ricettar.e una identità di gruppi san guigni, il p·eriodo d'incubazio!11e è minor·e : La determinazione dell'acidità gastrica. m.a raccoman.da sopratutto, a queEito scopo, di J. E·ngelb erg (Journ. des pratici ens, 6 sett. usare inoculazioni abbondanti (30 cc. e più). 1930) osserva che un,a sola determinazione di Gl 'insu ccessi si riducono, in questo modo, a d una propo.rzio11e minima. Tali osservazioni a·cidità del succo gastrico non ha valore, ma hanno 1n otevoJ.e i1nportanz,a, data I.a diffusione ch·e è n·ec es.s.ario con oscere la curv.a di acidità. della malarioterapia anch·e n ella lues iniziale A tale scopo, egli con sig lia un metodo pratico che non disturba il paziente. V. SERRA. e n ella blenorragia. Invece di u sare la consueta sonda gastrica, È possibile un mutamento dei gruppi sanguigni se ne .a d·opera una d.a 4 mm. di ·di.ametro intern:o; in tal n1odo è agevole l 'intro duzione .a nche per influenze ter apeutiche 1 ripetuta. La si fa ingoiare ·d al m.aJ.ato, cl1e sta ~1unter e Nitschke (M ed . Klin., n . 41, 1930) con la bocca chiusa, come se dovesse su criprenden·do la queSitione del mutamento dei chi.arie una tettare lla; con una m.a no n·e porta gruppi sang u igni sotto l 'azione di medicam en- un '·e strem ità ·davanti alla bocca e poi la spinti v,a ri, es.aminato oltre 100 mal.ati, sottoposti ge; con }'.a ltra ne tiene !'.e stremità libera. a lungh.e cure antiluetiche. Quando la sonda è n ello stomaco , si ·estro.e Le loro ricerch e, assai ir11portanti per il ca- il liquido eventualmente presente e si introratter e pratico-legale assu.n to ·d al problema dei duce il pasto di prova (un panino finamente gruppi sanguigni in questi ultimi tempi, sono sp·ezzettato e 300 eme. di tè). Le estr.azioni (di state d·ecisiv.e ·e si possono riassum·ere oo·s ì: 10-15 em e.) si fann.o con una siringa, dopo 30, neppure una volta, n el corso ·di tutta la cura. 60, .120 (o 90) minuti d.al1J.a introduzione ·del fu potuta osservare una modificazione dei pasto. • • • g ruppi sangu1gn1. Oltre al ·dosamento dell 'aci do , l 'A. dà granPure altri AA. hanno ci,tato casi di tali · mo- de importanza a qu·ello del maltosio, che dific.azioni: m.a, secon.do Munter e Nitschke, i p·uò far.e col _meto·do di Kallos. Si diluisce, si tratta di .e rrori di t ecnica , giustificabili un.a certa qua ntità de·l su cco (em e. 0,20, 0,10, dalle difficoltà .notevoli ch e ·s 'incontrano in 0, 05) con acqua di fonte, in modo da avere que ta ricer ca. V. SERRA. delle .d iluizioni per cui 1 em e. c orris1)onda rispettiv.a mente a diluizioni di 5, 10, 20 per Sui nuovi metodi per la determinazione della pa100-. Ad ognun.a ·di .esse, si .aggiungono 5 gocoe ternità, con speciale riguardo a l metodo sierolodi KOH al 20 % e. 2 gocce di solfato di ra me gico di Zangenmeister. a 1,25 % e si f.a bollire; se la reazione è posiMan (Miinch . "A1ed. Wocli ., n. 37, 1930) pas- tiva, si ottien e un precipitato giallo-bruno, sa in rapi.da ras seg~.a i metodi oggi in uso per ro so-bruno. Si moltiplica il gra.do ·dell ' ultima r·eazione positiva per la costante 0,016 e si la determinazione a.ella paternità . Ri corda il m·etodo ·d·ell 'impronta dig itale, la ottiene la per oentu.a}e in ma ltosio. Negli stomadattiloscopia e, dopo· averne esarr1inato tutti i ci i•p era cidi, la curva di questo va diminuendo, (in 80-100 minuti si arriva a zer o), in quelli va11taggi e i difetti , con clude ch e esso è ancora incapac·e di ·dar ci risultati sicuri: la sua e f- ipo- od anacidi, ' 'a aum.entan.d o (fino a d olfi cacia resta per ora limitata al campo crimi- .t r·e 0,50%) . Il valore norm.a le è di 0 , 32 - 0 , 7 0 ~~ . fil . nali stico. La que tione ·dei gruppi anguigni è ampiaLa diagnosi clinica di Ines ipertrofica 1nente trattata, e la con clusio,n e è ch e - agli dello stom aco. e ffetti della ricerca d·ella paternità - . la ricerBaumecker (M ed. Klin ., 42, 1930) muoca non appare completa, g iacch è se ci permette di e eludere u11 dato uomo, come padre d el ve una serrata criti ca alla frequ e11z.a con cui, bir11bo in que tione, non ci sa dire quale sia o.O'ai si diagn ostica clinicamente la sifilid e veran1ente il padre : il vantaggio prin cipale dei d~ll~ ston1aco. L 'anamnesi, con i ... uoi dati sui 0

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SEZIONE

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disturbi sofferti dal paziente, non è caratteristica, e potr·ebb·e ugu,a lmente far pen·sa.re a·d un 'ulcera o a·d un canc·r o.; nè la pr·eesistenza di un'affezione luetica ha maggior significato : neppure l '·e same obiettivo ( tumefazion e .palpabile), l ' ipo- o anacidità e la R. Wasserm.ann sono elementi di sicuro g~udizio· : non esiste un qua·dro r.adiologico car.atteristiGo, checchè n·e dicano gli AA. Americani, e l 'àttesa di uri migli<:>.ramento per t erapie ,s pjecifich·e appare dubbio ·e non innocuo: anche un 'uloe·r a può gu.arire, e che meraviglia c '·è che guariscano le cosidette fo·r me luetich e se i malati, o1tre che alle terapie ,a ntilu·etich·e , sono sottoposti anche a·d un regim·e regolare? Solo la gastroscopia, affidata a marti ed occhi esperti, sembra capace di darci un qualche dato ca·r atteristico (ulcer.azioni multiple, rig i,dità della parete, ecc.). Ma , in compl·esso, Le varie ind~gini cliniche non permetto.n o di f.are che una .diagnosi ·di probabilità. L 'atto. operatorio, a scopo esplorativo, dà buoni servizi, non fosse altro perchè p@rmette di praticare una bio·p sia: tu,ttavia neppure. essa ci dà ·la sicurezza del giudizio. · Quel1e ch e sembrav.a no l\e s tigm.a ti patognomo,n iche del t essuto lu·etico ,di granulazione sono in r e.al,tà comuni ,ad altri pTocessi: l e m ·eso ·e p·eriao·r titi e l e endo·fl ebiti si tro. vano anche n.ella tubercolòsi (Lubarsch) : l e infiltrazioni linfocitarie e 'gli accum·u li di c ellule p·o rivasali non sono, parim.enti, dimo·&trative. Quanto p iù incerto è il reperto istologico·, tanto pii! severa I.a critica diagnostica: l 'unica prova sicur,a - 1a presenza di spirocheti ·nel tessuto - è sempre ·fallita. . . ' L 'A. passa in :rivista la latteratur.a sull '.argom ento, riferisce un c.a so ·occorsogli in cui probabilmente, si trattav.a di lues , .e conclu de enumer ando gli elementi' più ~obativi per un processo diia gn·ostic o: 1) un'.a namnesi di si·filide, la R. W. p9sitiva e l 'aumento progressivo .di disturbi g.a strici, interrotti ·d a remissioni ; 2) il reperto clinico-: .e,tà giovan·e, cach.e ssia relativamente poco .a ccentuata, chimismo gastri co non oaratt.e ristico,. reperto radìologico di microgastria , rigidità , -retrazione ed event. lacune, r·e perto ga&tro·s copico di atrofia della mucosa, rigidità d ella forma g-.a strica, gomma, · r e p erto operativo· ch·e e scluda l 'esist enza di un neoplasm .a , reperto microscopico con alterazioni d ella sottomucosa e pres·enza ·di spiroch eti p allidi. La ·di.agno~i ex juvantibus - gravem ente da11nosa iFl caso di sca cco - va lasciata p er ultimo. V: SERRA. 1

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L'esame radiologico nelle malattie gastriche. L 'esam e r.adio•l og ico è uno d ei più importanti n elle malattie g·astrìche. Esso , come ri-conosce O. Porges (Mag en k rankheiten.. Urban e Schwarz.enberg , edd. , Berlin-Wien ), assun1.e -uno sp eciale significato particolarmente p er la

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PRATICA

.diagnosi di car cinoma ·~ di atonia gast:riea. Esso viene anche molto usato ·per l 'uloera, sebb,ene non sia, in questa . m .a latti.a, d 'importanz.a capitale. T.a le esame non dovrebbe ess·e re tralasciato in nessun malato ·d i stom.a co. · D 'a·l tra parte, però,.· l ' esame :r.adiologico non deve ·e ssere sopravalutato; esso è soltanto un reperto, 1talvolta un reperto d ecisivo, ma permette un.a diagnosi soltanto se viene consider.ato con g li altri ·esami . Spesso acca.de che si voglia far.e ·u na diagnosi fondandosi soltan1to su di esso, per cui ne viene di conseguenza ch:e non solo i casi nega tivi a tale ,esame vengono giu·dicati in modo insufficiente, ma .a nche se il risultato è positivo, si può arrivare a d·eduzioni erronee se non si m~tte in connessione l '·esame radiologico· co·n g·li ~Itri .e sami. La stessa ricerca radiologica viene poi fa cilitata da uno stu·d~o clinico completo· del m .a lato; delle modificazioni ·del quadro r.a·diologico, a c·u i non si ·e ra po·sta attenzion·e v.engo,n o invece rilev.a te do·p o una precisa conoscenza del reperto clinico. fil.

CASISTICA. · Le malattie allergiche intestinali. Brugsch (M ed. J(lÌn., n \ .39, 1930) ricorda ch e furono Sci ttenhelm e Weichhar·d t a par- · lare p·e r primi, nel 1910, ·g i ,enterite a llergica. Più. tardi Singer e v. Noorden citav.a no e.asi di diarree anafilattiche , ·attribuendole a·d una irritazione tossica, agente sull 'intestino per via ematica . . . Oggi l 'oscuro capitolq delle. dispepsie, della c ol ic;;t mucosa, -d el catarro intestinale eosinofilo , della stipsi sp·a stica va compreso nel qua·dro d elle .m alattie 'a llergiche . . La colic:a mucosa: per esern pio o - · com·e anche si chiama - la rhixoneuro.si intestinale p seudomembranace.a cronica , rientra n ella n·eurosi .di secrezione d·e ll 'intestino. Qu·ello che dà a questa m .a lattia l 'impTonta caratteristica è ~l reperto nel muco di oellule eosina.f ile o dei cristalli di Ch.arcot-Ley.d.en, e d è , ·del r esto , b en noto çhe la colica mucosa e ·asm.a bro·n chiale possono alternarsi n ello ste sso malato . In generale abbiamo .a ch e f.a r e, in questi casi , di una iper sen sibilità local.e ·d ell 'intestino, contro dati alimenti : tali alimenti inoltre mostrano I.a stessa azio·n e sen sibilizz,a trice ver so la cute .di questi st essi m alati . Clinicamente, come .s i è d·e tto , è l '·eosinofilia ch e caratterizza tali processi : ·i1 fen om eno è ·tipicamente l 'opposto della n eu tr ofi]ia ; quella indica la re azione alla protein a , que ta a i batteri . Inoltre noi p ossiamo esser e allerg ici ver so par assiti a ni1nali d ell 'intestino - com e l 'esempio classico d ell 'echi11ococco dimostra. Di qu·esto g ruppo di n1alattie la p iù fre quente è I.a stipsi spastica. 1

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IL POLICLI NICO

Si noti infine ch e l 'all ergia inte tinale n on si accom1Jagna n ecessariamente a quella c utar1ea (orticaria , ·ed emi, ecc.), anzi è in ge·n ere un fenomeno i solato. Su q ueste in·dicazioni si d·e li11ea più la terapia di tali processi: terapia ch e si fond.a sul1'esclusione d egli a lim.enti sen sibilizzanti.

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SERRA .

L'ileo 'riflesso nella litiasi reno-ureterale. No,n si tratta d'e lla n ota sintomatolog ia a d·d ominale - nausee, vomiti, timp1ani smo co·n co ti·pazione - ch·e si a ccompagna a·lla litiasi r enale, p~rchè in tali casi la co.Ji ca n,efrit;i ca richiama 1da sè l'attenzione d el m edico. La difficoltà esiste in quei casi in cui n·o n sì m a ni1f.esta alcuna · sintoim atolo·g ia r en al1e, mer1tre i fen omeni addominali ·d omina no la sc ena; i!Jl qu·e sti ca si illn intervento chirurgico sarebbe letale, mentre l 'attesa in gen erale r i solve l 'afÌez io·n ·e ad1do minale. · D. Denéch a n e R. Prieur (Presse M éd. n . 69, agosto 1930) rif.eriscono d'Ue .osservazioni in proposito. Si tratta di due in·dividui in cui bruscamente insor gono d·e i .d.o lori 'ad.d on1tnali , n·o n spontan.e i ma in seguito a strapazzi. Q·ue~ti d·o Jori, a sede inizia l e n ella r eg io·n ·e lombo-ad1dominale, si diffon.d ono al fianco ·e ,all '.a·ddom·e·; son o di note·v o l1e intensità, tanto da strappare il pianto ai pazienti. Altro sintomo è il vomito , da.p prima a liment.arie, poi a cquoso o ·b iliar·e, n1ai f.ecaloide; è variabile, m a n on costa.nte. Ter zo sintomo è l'arresto d elle feci e de i gas; il paz. non a ccusa però questo .arresto, ma sente il bisogn o in·C·e ssante , e d.o loro·so di d efreoar e . Ultimi sintomi -s ono quelli dis'Urici e v·e sci:.. cali. Obbiettivamente si riscontra un rn·eteorismo a·ddomin.al e, .gen erale o localizzato; n on si not.a alcu·n a ·On·da peris~ltica n·è b.o rborigmi; vi è cc un tsilenzi10 vera.m ente impressionante ». Alla ·p·a lpazion e vi è dolor ,e diffu·so .e d una difesa addominale ch e ricorda da 1Qntan o q uella propria d ell.e peritoniti; alla per cu ssion e, timpani m o, ch e può far scomparire l '.aia epat ica. I segni gen erali ono poco intensi; il vi so a um1e m1 p·o ' la n1asch1era peritonealre, iJ. polso è cele r,e, la t emperatura può g iungere a 38-39°. · L 'evo1'uzion•e è sempr e l a stes a in tutti i ca i. Ad .una intomatologia brusca e grav·e d el prin10 momento, su ccedono ~.intorni anch e più inten si, e tali da procurare al .m edico, cl1e ·n on intervi·ene chirurgicament e, momenti di ango eia; in seguito però i cominciano ad e111etler e ·d ei gas e delle feci, i intorni I) ÌÙ a ravi i attenuano , ed il pazien te migliora, spesso em etten·do un calcolo ch e no11 era so, l)etta to. 1

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Da quanto è stato riferito, la diagnosi dif. ferenzial.e tra l 'ileo ri.f lesso ed un.a occlusion e è molto difficile-; inoltre tale affezione può ie ~. serie confusa con ·Coliche epatich e, appendiciti ecc. Per pen sare con fondatezza all 'iiloo rifles so da l·i tiasi ureter-0-re nale bisogna ric ord.are che lie crisi ·d·o lorose insorgon o genie ralm ente d opo uno strapazzo; il d.olore precederà di qua lche ora l 'arr.esto d-ei gas e d elle feci; lo stato gen erale non è que llo d 'una occ lusione intestina l e. L 'esame dell e urine dovrà esse1:e ri1)etu.to spesso, p·er ch è può essere n orma le dapprima . IJa radiografi.a potrà portar un d ecisivo contributo .diagnostico. Come trattamento, a llor ch è è stata conflerm .ata I.a diagnosi di il·e.o riflesso da litias i rena-ureterale, biso·g ner à attendere, astenendosi da qualsiasi interv.ento oper.a to·r io. L. CARusI.

Ernia interna dell'intestino attraverso ad una lacuna congenita del grande omento. K . Martloff (Surg., Gyn. and Obst., 1930) h a operato d 'urgenza un malato con sinton1i di occlusione inte&tinale, in cui l 'occlusione intestinale si era formata ·dall 'ernia di un 'ansa d el tenu·e attraverso a·d una la cuna concrenita o del g·rande omenito. Altre lacune minori si trov.a vano n el g ra nde omento. Tali casi sono rari (15 in tutto) e gen·eralm.ente dovuti a fatti con geni ti. In un caso di Le sin ti la lacuna si era formata per J.a n ecrosi luetica (gomn1.a ) di un tratto omentale e di lì er.a passata I '.a nsa intestinal e. V. G HIRON. 1

L'appendicite traumatica. L 'infiammazione tra umati ca di un 'appendice norma le e sana d eve essere con sider.ata come un 'evenienza molto rara. Secondo I\.. · Lutz (Deut . m ed. Wochens., 1930, n. 16) essa va ammessa ~oltanto quan·do vi siano segni netti di traumatismo d ei tessuti esterni o n ella sierosa o n ella muscolatura. Inoltre si ·deve amm .ettere un rapporto causale ·di tempo con una infezione spontan ea . N·e cessario per la diag nosi è il riconoscimento di un trauma locale di intensità sufficiente. Il fatto ch e sian o trasc ors i dfversi giorni dal tra uma d epon.e contro I 'ammissibili tà di esso come momento . ezio] ogico. Non si p uò n egare la possibilità di un peggioramento secondario in una appen<lice g ià infian1m.ata e mo·difi cata . fil.

TERAPIA. Il trattamento del morbo di Flaiani-Basedow. A. Troell (Acta medica scandinava, 30 n1aggio 1930) riferisce .su 378 ca i di tiPeotossicosi, in cui vi er a il 12 % di uomini e l '88 % di donne. Nella diagnosi l 'A. dà g ran-d e in11)ortanza a l n1etaboli mo basale. Il 70 % d ei gozzj to ici d ella tatis ti ca van-


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SEZIONE PRATICA

i10 classificati con1e: 1) gozzo diffuso di BaseSi p uò avere in qualch.e caso ·d ell ' ipotiroid.isn10, come · conseguenza ·de lJ.a stru1~ ectom1a . dow (gozzo esofta,lmicb di Plum.m .e r ) ·e~ il resto c ome : 2) gozzo a d en oma toso con tireo tossubto tale, specialmente n ei malati ch e ave~ano sicosi. 11 grado di ti,r eotossicosi .r aggiungeva i·l subito un trattame1i to r.a.dioterapico. In tali ca55 % n ella ·prima categoria e d il 40 % n ella si il t r a ttaménto con la tiroxina, sotto il conseconda; il valore d el metabolisn10 basa·l e era tr~·ll·o d el metaboli mo basale> d à risul.tati soddisfacenti. fil. rispettivam·ente d·i + 178 nella prima e + 76 nella seconda. Quest e differ e11ze corrispondono Lo jodio nel morbo di Flaiani-Based~w. a d un ·q·ua1d·ro clinico e a·d una prognosi .p iù g rave n el primo caso che nel secon do. · · In generale gli autor i americani cons~·dera~o Le indicazioni o·p era tori1e .differiscono,. n elle ch e il trattamento m edico n el morbo di Fla1adue categorie; soltanto 1/4 de i casi d ella .s e- ni-Based ow costituisca soltanto la preparazioconda venne operato unicamente a c~usa ~ell~ 11e per l 'operazione. H. Zondek, invece (Klin. tireotossi cosj ' il r esto a n ch e p er disturbi. d1. Woch enschr., 5 april e 1930), ritiene ch e, con n.a tura meocanica. I malati molto intoss1cat1 esso, si possano portare a guarigione i paziend ella prirma catego·r ia vennero operati ~uan·do ti co·n ·dim.agri·m ento n1oderato, co,n aumen to la ti:rieotossicosi er.a .abbastanza r,e gredita con d el m .e tabolismo n on sup,e-riore al 20 % e cuore un trattam.e nto preoperatorio. e non mai. ·du- in buono stato, con portata san guigna n?n s~­ rante il p eriodo a.soend1ente del m etabolismo perio1";e a 6 litri per m inuto. In quest~ casi , basale . con pazien za, riposo a le tto per pare~ch1ie set: I casi di .m orbo di Ba.sedow sen za gozzo van- timane o mesi, ·d ei calmanti (1/ 4 d1 mg. d1 n o trattati c ome gli a ltri; il sos petto p~amen~ solfato d 'atropina al g iorno), di for~i . dosi di te c lini,co :vi,e11e avvalorato id.all'ascoltazione di chinina, si r.iesce .a d ottenere la g uarig ione. un fremito vascolar e in corrispondenza dei poli Nei casi più gravi si so·m miriistra la soluziosuperiori ·della tiroide. ne di Lugol (ad 1 g. di jo·dio e 2 di joduro di Trattamen.t o preoiperatorio. - Riposo in l etto potassio per 100), in quaJ?.tità di V a VIII goccon .somministrazione id i ·bron1uri , chinina, ce , 5 volte a l g iorno. Si conti~u? fin~ ~ ?h e calcio e, n ei ·oasi d ella prima . cat egoria, ~i so: si v€rifichi un m ig lioramento cl1n1co, c1oe fino luzione id i Lugol. Nella maggior 1parte d ei casi a ch e il peso incomincia a d aumentare . Basit~­ basta la .sommini trazione del Lugol per un no, perciò, una diecina di giorni;. allora si di:paio di settimane; la t erapia con tale .rimedio 1ninui c,e la quantità: 3 volte al giorno III gocha diversi vantaggi : abbrevia il perio·do di ce, continuando per 5-8 settima n e o anche più. soggiorno dei ·m alati all 'ospe·da1e, ·dimin·~~sce ~ Dura nte le mestruazioni )o iodio va sospeso. pericoli ··d·ell 'inte.rvento e r.en.de operabili. d~i Se, invece di miglioramen.t o, . si osser~a u!-1 casi ch e non l o erano. Eccezionalm ent e si ri- .ao-O'ravamento d ei sintomi (ar1tn1ia , ex:tra istol1 , bo correrà, .n ei casi gravi, a lla trasfusion e di <limin·uzione d ell 'ap·p etito, aun1ento ? el _m etasangu e. bolismo), lo jodio può essere diminuito od auIl procedimento operatorio di soelta è la stru- mentato; in qualch e caso è bene darlo . sotto mectomia subtotale in un tempo; la r esezione forma di joduro di potassio (3 volte a l g1?rno, bilaterale ·è il m etodo più sicuro in caso di V g·o cce d e-Ila soluzione a 1/ 20). In alcu!li. maaid .e noma solitario a sinto1m i tossici. Come ane- lati tale metodo p u ò portar e alla gua r1g1~ne; stesico l 'A. ·d à I.a pr1 e~e·renza a lla n·o vocaina esso ·però va eseguito in clinica e non lasciato con a·dre nalina; .soltanto nelle reci·dive consi- a ll'arbitrio d el malato stesso . opeo.alia la narcosi all 'etere, per . le difficoltà . . La durata v.aria d .a 7 settimane a 5 mesi. Il rator.ie. Do·p o l 'intervento s1 somm1n1.s tra un micrlioramento può esser e rapido o lento e si goccia a g occia riettale di ·u11 litro di ~ol1;12i one acc~mpagn.a a d abb.a san;i~nt~ del metabol~smo di g lucosio al 5 / 100 con 20 gocce di tintura e a·d aumento d ei d e1)os1t1 d1 san gu e negli ordi o·p pio e 30 gocce di Lugol. ·L a strun1.ecto- o·an1.• mia in più tempi è diventata stuperflu~ da b In alcuni gozzi colloidali l e dosi. di jodio quan·do si u sa il trattam,ento preoperator10 col ·devono essere m inime (2 volte al giorno, un Lugol. cu cchia ino di una soluzione di 4 mg. di j oduLa mortalità operatoria si è abbassata .al ro di potassio in 200 eme. di acqua). . 2, 2 per cento. Il metodo d ell 'A. può così sovente r1sparRisultati lontani (1-9 anni .dopo l 'intervento). n1 iar e l 'oper.azione. fil. Nel 51 %, salute }Jerfetta; nrl 39 %,.. capaci~à lavorativa completa, ]J.ur aven·do qual ch.e diSindrome di Basedow sturbo. Nel 6 %, r·ecidive, per insufficiente acurata con iniezio~i di sangue d'animale. portazione cli tiroid e. L 'a·u m·ento .del m~t·a~o­ Si deve a Bier l 'idea di curare i ba edo,viani lismo basale ed il di111ag.rimento ono i s1nton1i maggiormente influ e:r_iz~ti dalla _.st1~un1ec: con i·n i1ezioni alternate di sangue di bue e di to•1 nia: più lentan1ente migliorano .i s1ntom~ n1ontone. A. Z·i,m m,e r (Deut. l't1ediz. lVoch. LVI, 15! i1ervo i e cardiaci (.anch e d 0J)O anni), e cosi pure I 'esoftalmo, in quelli ch e lo pr esenta- .a,p rile 1930) d ella cuola ~i Bier i~i·feri ce i · risultati ottenuti con . t ale n1·eto·do d1 cura su vano. 1

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IL POLICLINI CO

62 casi di Basedow . Egli divide i malati in tre g ruppi : 23 casi g ravi corr m e tabolismo b.a sale + 55 % sono stati tenuti in oss·ervazione per 12 mesi dopo i l tratta.m ·ento In essi il M. B. è caduto a + 35 %, ·le p ulsazioni diminuirono da 112 ?- 89; il peso aume·n tò in m edia di 11 I~gr . ; 23 casi con M. B . .in m .edia + 42 %; do·po i·l tr.attamento il M. B. si ri·dusse a 21 % il polso da 102 scese a 85 , il peso au mentò i~ m edia di Kgr. 7,500. Il terzo gru1ppo, costituito dai casi p iù leggeri . si g iovò ugualmente d·el tr.atta.mento, il qual.e -c onsiste n1e'1l 'inietta.r e sang u e d efibrin.ato ·di montone e di bue n·e lle natiche nella ·dose di 3 a 5 eme. Ta l e m .e to d·o h.a .a ppo.rtato .anche un mig'lioramento n ella sintomatologia g·en erale (sudori, tremori, alopecia, ·diarrea) e sullo stato gen era·l e; nessun efficacia si ·n ·o·ta per 1'·e soif talmo e su l volum·e d el gozzo, ·e così pure sui disturbi cardia ci tossici. La controindicazione di t ale metodo è costituita da una :ra1p ida caduta po1n·d·era le in alcuni based ow jodici . Tali incoraggianti risultati ne lla cura ·d el' morbo ·di !Basedow sono infirmati d.a W . His ~i bidem) il qua.J.e r iferisce di av·e·r applicato i·l m e todo di !Bie.r in 18 b.a sedowiani, se·n za poter n otare alcuna .guarig iO'Ile, nè alcun miglioramento n etto, se si .a;ccettu.a qu.alche mig lioramento lieve, transitorio. E tali risu·l tati in c ontrasto con qu·elli ottenuti da Bier e su oi collaboratori sembra.n o molto stra ni .a ll 'A. il quale s'è m ·esso nelle st·e sse co·n diz.ioni e d ha u sato il me'd esimo m etodo ·di Bier. L. CARusr. 1•

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11 trattamento dell'insuflicienza tiroidea.

G. R. Murray (Practitioner, g iugn·o 1930) passa in rivista le diverse preparazioni di tiroide, ri1ev.a n;d o che 6 cg. di tirÒide secca oppure 1/ 2 em e. di est.r atto g l1icerico di tiroide sono sufficienti per man.ten.er.e in. buono stato un pazi·ente con tiroi1de n on funzionante. Vi corrispondo,n o · n1g. 0,4·-o,5 di tiroxina; quest 'ultima, c h e rappresenta l 'o•r mone delila ghiandola è però ·di estrazi one costosa; col pri1110 pro-c esso ·di K e1 n dall si ·estraevano soltanto 11 gram mi di t ir0xina da un.a tonnellata, circa , ·di tiroide ; col processo di Harrington, dalla s tessa quantità si estraggono 270 gramm i . Il trattarmen to d·e l •mixe d·ema, come d efJJe for'm e lievi di ipotriroi,dismo n,el'1 'adulto v.a fatt o in due sta·d1. Da princ ipio, si regolerà il tra ttam ento in m odo da eliminare al più pre. . t o· i sinto1m 1i s en za p·ericolo o,d in.conveniente per il paziente. Pjù lunga è la ·durata d elila m ala tt ia, più a ~ungo durer à questo sitad.io. Inco111i11aia poi il secondo ·stadi o, in cui si fissa un·a dose o·iornali·era tale ·da manten ere il paziente in buon o lato ·di .. a]ute en za segni .di ipo·~iroidi . . m o . Il p aziente d eve coo.p erare col i11 edi co p er la l'iu1. cita di q11 est o secondo tadi o e ·deve conffi d er a1,e ch e la tiroid.e cost itui-· , r e 1)er lt1i un alin1.ento n ecessario g iorna1iero. 1

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· Il primo st adio ·durerà 4-6 settima ne; n ei caisi molto avanzati e ne l m ·i xedema, il paziente ver.rà sull.e prime. tenuto i·n letto. Nella prima settimana .si ·daranno 3 cg. di tiroide secca per ogni not•t e, ne11a seconda 6 e neilla terza 12. N·elle forrrnre più leggere di i1p otirolid·iismo s i i-nQom.incerà subito con 6 cg. e se n.e d.ara~no 12 nella seco11da settim a na. P rende r e tutti i gliorni il polso e la tem·p e.ratura e, turtte l e sett~man·e i'l pes o . Dopo la prii.1m a settimana, si d ev e aver.e: dimlinuzione de.g li edemi, aumento déLla tem1peratura e ·del polso, di circa 10 battiti al minuito; se n on si hanno tali effetti s1gnifica che la dose di tiroide è troppo pi,c -' col1a o ch e la rpriep aTtazione è ana.ttli.va. D 'alt:r.a parte, se la do.se è tro;p po forte si h a aum·e nto d ella frequenza ·del polso fi•no .a 90-100 con pa:lpi1tazioni. Altri sin tomi di dose tr:oppo f 0 rte sono : ·perd1ita ·di 1peso, ·d dlor.i agli arti, n a usea e v·e rtig.ini. Può essere utile la de·t erminazione de l m ·e tab olismo basale. · P·eir iJl secon 1do· s:ta·d io, che ·dura quanto la vita d·el paziente, .si d aranno, in genere 6-12 cg. dri. t iroid-e secca o 1/ 2-1 em e . .cli esrtratto. La dose va di·minuita durante lia. stagione calda e d aUJm·e ntata piuttosto ne ll 'inrv-erno; così pure va diminulita dur.ante una m ia.lia tt·i a acuta. Nei casi complicati il 1trattam·en to è più difficile ·e m ·en o redditizio. Se vi è d·egenerazion e miocar.dica o malattia d·elle coronarie, s'impone il riposo in letto ed una ripresa molto graduale deJ.l 'e&ePciz·i o; sul princ~pio, la dose di tiro-i d.e sar à molto .r idotta (metà d1~ll·e dosi preceiden tli) .e la si accormipagnerà con tintura di dig·itaJ.e ed a r senico. Se vi è .ateroma arterioso. si possono aver e durante il trattamento degli .acce~s[ d·i angina pectoris; in qu.e sti casi, si pre1sicriverà un lungo ri,p oso e l 'u so dei vaso·diQ1atatori (trinitrina a 1/ 200). Nei casi .avanza·ti, non è rara la com1plicazione di nefrite, co n el ev.a ta .a zotemi.a; "si ·d ,arà a llo·r .a un,a di.e·t a scarsa ·d i proteine e si ridurrà la dose ·di t iroide. Nel cr etin1ismo spo:ra·dico o mix.edema in1fant111e, iSi tratta .di atiroidismo o di i·p ortiriodism·o , secondo i casi . P er i bambini sotto 1 a nno si iruoomin oierà con 1-2 gocce di estratto tiro0.1deo per a umentar.e g,: riadatamente fino .a 1/ 2 cm ·c . Il trattam.ento va sospeso se s.i h a tachicardia, inqui·etudine, insonn1ia, sudori, di.arrea. N°etll1a ma.g g ior parte- ·de i casi , pure av·eTudors i notevoli rnigilior.a m.en ti, l 'int·e1lig·enz,a ri m .a n·e sotto la 1110.r mal e, sicch è i impon·gono sp e oiali m et odi edu:cat.iv i. fil. 1

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MEDICINA SOCIALE. •

Dell'educazione fisica. L 'educ.azion·e fi sica , dice Marc·e l Labbé n ella p-re fazion.e d el uo libro (Journ. M éd. de Paris, n. 38 , sett. 1930), è una parte principale ·de ll 'educazione intellettuale. L 'antico afori sma: « n1ens sana in corpore sano n trO\'a tutta la sua gius tificazione .anche a i nostri g iorni , m.a]g r a·do ch e in qualche tempo fu ri -


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SEZIONE PRATICA

tenuto Tiprovevole dag li intellettuali la culQuesta battaglia condotta dall 'A. a pro de ltura del corpo. ! 'educazione fi sica merita di essere apprezzata Già qualcQ.e anno fa l 'A. osava affermare molto anche ·da noi, a cui l'attuale rinascita e che gli sports offrono il vantaggio di moraliz- ] 'interesse per g.Ji sports ha raggiunto un no .. zare la giovinezza, e da· una inchiesta fatta da tevo.Je sviluppo, ed è entrato n ella coscienza una Commissione pe·r stabilire l'utilità o n1e- di tutti i giov.ani. no ·d ell'educazione fisica n egli scolari, una . L. CARUSI. convinzione emerge: la cultura fi sica è buona ed è· nec·essaria . POSTA DEGLI ABBONAT~I . Ma dall 'inchi esta condotta sugli sports di tutte le nazioni, un altro fatto è evid-e nte: non A1 do t t. G. B. .da T. : esiste alcun paese del •m ondo in cui vi si.a un Dalla metà di m .arzo p. v. alla m età di ametodo uniforme sull'educazione fi sica. Di qui-· la necessità d 'un 1'rattato d'educazione fi- prile si terrà, secondo ogni probabilità, un sica, ch e senza idee preconcette, ma ispirato corso .accelerato di clini ca della tub:er colosi ad un eclettismo di osservazione, potesse for- per m edici condotti presso ] 'Istituto Benito nir un indirizzo preciso nell 'educazion e fisica, Mussolini. Il corso, che quest'anno durerà uri mese aninteso n el senso non di scoprire il miglior metodo di educazione fisica, ma di far entrare zi cl1è soli quindici giorni , si comporrà di un certo numero di lezioni teorich e, e di un pene lla vita quotidiana la pratica della cultura riodo 'di ·esercitazioni pratich·e presso l'Istitutofisica, adattandola alle possibilità fisiolog ich e·, economiche e morali di ciascuno . Sotto que- suddetto e presso altri sanatorii. • G. M. sto punto ·di vista la g innastica acquista qu·ell 'i11teresse e ducativo ed igie11ico che n ecessita al J>erfeLto sviluppo del corpo ed all'armonia V A R I A. degli org.a ni. Tutti gli scopi ch e si pr.efigg·e la gi11nastica, tutte le alte·r azioni cl1e cerca di Il chirurgo dev'esserP. sensibile~ corr·eg·gere o le defi cienze che cerca di svj lupJ.n gene~.e n'.e l pubbJ ico il chìrurgo spesso è· pare, sono trattate con un crilerio scientifico consideratp senza pietà, brutale, a cau sa det da uri 111edico ch e alla g innastica h a ·de·dicato suo intervento ch e il più <lelle volte è cruentutlo il suo interessam ento . to e doloroso. . La difficoltà sta nell 'orga11izzazione ' d ' u11 P ercl1è, si domand.a A. Rodiet (Gaz. d. hop .. nMtodo di ginna tic.a. La ginnastica svedese 11.a n. 71, sett. 1930), . uno stu.dente si specializza avuto molti 1)artigia11i, ed è praticata con sucin chirurgi.a P , E' una natural \) inclinazione cesso in molte nazioni; m .a l 'A. no11 crede per diverse ragioni , più psicologich e. ch e fisiolo- che 1o · consigli..a; sp·esso di p en de dall'educag icl1e clic l 'a.dozior1e ·del m etodo di J_j11g pos- zi on e che- ha ricevuto in famigli.a, ove il padre od un par ente' sono stati chirurghi o mesa risolvere la questione della cultura fisica. I11 · questi casi è · da ·preferire il m eta.do di dici. In seguito n·ella sala oper.a toria si forma· Hébert, o di g innastica natutale, ch e utilizza i·l car.atter e de1 chirurgo: alcuni non resistoi movimenti ·e gli atti più n ecess.ari alla vita no , e cedono, a ltri invece si .affezionano a questa branca. I primi sono posse-duti da una: d.ell'uomo: corr·ere, saltare, arrampicarsi., lotemotività , d.a un.a sensibilità esagerata, .a cui tare, nuotare, lanciare, ecc. non sanno opporre la propria volontà; i s•eViolenti cr~ti che sono sta-t e fatte agli sports, e si sono a ccusati di produrre affaticame11to , condi invece acquistano quel sangue freddo dilatazione d·el cuore, disturbi ren.ali, dima- ch e permette loro di essere p.adroni di sè stessi, ii ch e .costituisce la qu.alità principale per grimento, spossatezza gener.ale e predisposizione alla tubercolosi. Senza disconoscere un buon chirurgo. ·ch e alcuni sports, eh.e necessitano di sforzi · Questa qualità però non dispen sa il chiviolenti o prolungati, possono essere pericolo- rurgo dal rend·ersi conto d·elle so fferenze umasi, bisogna ri conoscere n1olta esagerazio- n·e, o di quelle che potrà produrre al suo pane nelle critiche; tuttavia alcuni ·di questi ziente. Prima di operare egli dovrà rassicusports non possono essere accessibili a tutti , rare il suo p.aziente dell a buona riuscita deIn è sono privi di qualch·e pericolo. D 'altronde 1'oper.azion.e, e dell 1esito di essa, in modo che è difficile · stabilire un limite tr.a il giuoco o il p.az. possa av·ere complieta fiducia. 1'esercizio e gli sports: uno stesso sports . può M.a dopo questo mom·ento, egli non dev~es­ essere più. o meno d .annoso, a secor1da eh.e sia ser e più sensibile, e condurre l'operazione con fatto in un modo o n ell'altro. quel disoernim.ento tranqtrillo che allontana In con clusion·e è da riconoscere che attual- qualsiasi emotività. Egli deve tener presente me11te vi è una ripresa negli sports; ma men- soltanto l 'inooresse del suo mal ato e cercar tre a·l c11ni eser cizi sono seguiti con ardore, al- di applicare tutta la sua scienza per diminuitri invece sono morti , ed erano quelli cl1e r enre il rischio operatorio. devano maggiore utilità all 'organi smo. L. 0ARU r • 1

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IL POLICLINICO

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PROFESSIONALE . ...

MEDICINA SOCIALE Secondo Congresso Provinciale MiJanese delle Mutue sanitarie. Nell'Aula Magna della Casa del Fascio a Milano, si è svolto jl 9 nov. il 2° O:>ngresso ProiVinciale delle ~Iutue Sanitarie. L 'on. Peverelli si augurò che ogni mutualista porti jJ suo contributo di attività i.in maniera da sentirsi della S·u a organizzazione parte fattiva e integra tric e . L 'avv. Lo. Passo lesse la r elazione del Direttorio stesso. Dopo avere irn sintesi esposto il lavoro preparatorio. comp:·u to pe~ arrivare oo~ la maggior possibjle rapidità all 'inq11adramento federale delle M11t11e sunitarie, il Direttorio espone i criteri di massima segt11.ti nella comp.ilaz.i one dello· statuto Lipo e rel ativo regolamento, che vennero inviati ai presidenti delle Mutue, chiedendo sui medesimi il loro parere. Poche osservazio,n i pervennero al Direttorio, n el mentre la grande maggioranza delle. Mutue comunicarono che le norme direttive stabilite. dall 'Unione rispondevano · sp.lvo qualche· ri-serva di ~.ndole locale - alle esigenze delle ~1t1tue ed alle aspirazioni dei mutuati . Alct111e Mut11e avrebbero voluto che l ' assistenza non fosse lim~tata all e sq.le malattie acute, ma es.t~sa anche alle forme tubercolari; ma ciò non è possibile si~ per l 'es'.-stenza di .una legge spec.iale per la lotta contro la tubercolosi e conseguente assicurazione obbligatoria, sia per n orn sconfinare dal campo in cui la mutualità deve operare. Allre mutue osservarono ch e per gli operai la Mutua saI).itaria verreb·b e a rappresentare un dopp.jone, in quan°t o essi sono i scritti obbl igatoriamente alla propria cassa professionale . Giova però osservare che generalmente le casse professionali danno l 'assis tenza sanitaria m ed :po-fiscale e solo eccezionalmer1te l 'assistenza curatiNa, che è scopo precipuq delle Mutue. Altre ritengono troppo alte ed altre troppo basse le quote di associazione; al tre ancora vorrebbero ch e l 'impegno del socio fo sse annuale e non biennale e che l 'ass;;Sitenza curativa venisse data appena avvenuta l ' iscrizi0D;e. A tutte queste osservaz.i oni la relazione del Direttorio ribatte esat1rientemente con dati di fatto, p assando q11indi all 'esame .d ei var! r egolam enti : sanitario, ostetrico, farmaceutico e .osped aliero, per concludere con la p ersuasione ch e il t empo e la pratica applicazio ne delle norme ora stab ilite, serv!i anno di guida a rendere sempre 1nig1iore l 'attuale inquadramento. Segui una discu ssione animata. L 'on. P everelli promi se ch e tutte le osservazioni fatte veri-anno lninutamen te esaminate dal Direttorio e ch e nes~u11a mod;ficazione verrà ' impos ta a quegli statuti locali ch e corrispondono in pieno al normale e lod evole funzionamerL1o d elle Mutue.

CON CORSI. P OSTI VACANTI.

. ADELFIA (B<Iri) . -

(V. Bari,

n.

Prefettura). A~1ANDOLA (Ascoli Piceno) . -. Scad.' 30 gen.; L. 7700 e p quadrienni dee., oltre indenn. forese L . 1000, indenn. laurea L. 500, cavale. lire 2700. Le con:dotte sono due, ol tre una chirurgica. 0

AVELLINO. Consor zio Provinc iale Antitubercolare. Direttore tecnico e direttore del dispensario del capoluogo; L. 12. 000 oltre L. 3500 serv. a.t t. ; 4 quadrienni dee. Scad . ore 12 del 15 gennaio. I

BAGNOREGIO (Viterbo) . - Se.ad . 10 dic.; 1a. zona; L. 9500 oltre I.. 600 c.-v., 5 _quadrienni dee., addizionale L. 4 oltre 1000 poveri; tassa L. 50. BARI. R. Prefettura. - Due posti per Uffiqiale Sanitario: uno per il Consorzio obbligatorio fra i comu ni di Sannicandro d~ Bari con Cassano Murge; l 'altro per Consorzio obbligatorio fra i comuni di Casamassima con Adel fia. Per tiitoli ed esami. Per ciascun posto stipendio annuo iniziale L . 15.000 aumentabile con quattro aumenti quadriennali del decimo sullo stip. iniziale. Divieto sia all'uno che all 'allro della libera professione tranne la con sulenza e la d~rezione di un laboratorio micrografico. Le domande in carta bollo L. 3 ed i prescritti docl1menti (il cui elenco e formali tà potranno conoscersi richiedendo i rispettivi ])andi. di concorso) debbono per.venire all 'Ufficio del Medico Provinciale, R. Prefettura di Bari, non oltre le ore 12 del 30 dicembre 1930. 1

BARI. R. P r efettura. Ufficiale Sanitario e Capo dell 'Ufficio d 'Igiene di Monopoli. Per titoli ed esami. Scadenza ore 12 d el 30 dicembre 1930. (Vedi prec. N. 47). BIBBIENA (Arezzo) ._ - Scad . 5 gen. 1931; L . 9000 e 4 qué1drienni dee.; c .-v . ; età lim. 35 a . ; lassa L . 50, 15. -

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BOLOGNA. Clinica clelle Malattie nervose e mentali alla R ~ Università. - Due posti di assistente, di nomina dell 'Amministrazione Provinciale; tit oli ed esami ; L. 7800; nomina annua. Scad. 15 d icembre. Età lim. 45 anni. Chiedere annunzio. Bu1Nnrs1. A·mrninistrazione PrOvinciale.. Dir ettore della Sezione ~1e<l :~o-l\1icrografica d el Laboratorio Provinciale di Ig iene e Profilassi. Per titoli ed esami. Scadenza 31 d ;cembre 1930. (Vedi prec. N. 47).. · Bu n~1 0

(flùlOgna) . Scad. 31 dic .; due condotte; L. 8800 e 5 quadrienni dee., oltre L . 3000 cavale., even.~11al1n. c. ~v .; età lim. 35 a.; tassa L .. 50, 10.

CASAMAS SIMA ( Bari) . - (V. Bari, R. Prefettura), CAsS.ANo MURGE (Bari) . - (V. Bari, R. Prefet~ tura). •

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CRESCENTINO ( Vercelli) . Per titoJi. Medicochirt1rgo-ostetrico, per la seconda condotta. Stip endio L. 7000. I:q.dennità di mezzi trasporto, ambulato rio, caro viver;, co1ne di l egge. Documenti come di rito, l egalizzati Età massima anni 40 sal vo eccez ioni di legge. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Co1nunale. Scaden za ore 17 del 24 liicembre. ~


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XXXVII, .NuM. 48]

FoGGIA. R . Prefettiira. 3 consorzi; scad. 10 dic. medico provin,ciale.

Ufficiali sanitari per Rivolgersi Ufficio del

V IADANA (Mantova) . - Scarl. 15 gen ., per Cizzolo; L. 10.000 e 3 quadrieD:ni dee. , oltre L. 1800 trasp.

Gu1n1zz0Lo (Mantova). - Sç.ad. 31 gen.; L. 9000 oltre L. _600 uff. san . ~. c. -v ., L .. 500-1800-2500 lrasp.

·VTMERCATE (lviilano). Ospedale Civtle. - Medico chirttrgo assistente; L .. 6000 e 5 quadrienni dee. ; allogg·io ovvero indenn. L.. 1500; compartecipaz. Scad. ore 16 d el 10 dic. Tassa L. 50. Età lim. 32 a . Docum. a 90 g:.orr1i. Chied . annunzio.

MERCOGLIANO (Avellino). Scad. 18 gen.; lire 6000 e 4 quadrie.n11i dee., ol tre L . 3000 cavale. (in corso di approvaz .) . Età lim. 40 a.

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Avvertenza. Quando non è altrimenti indicato i cor1oorsi si riferiscono a condotte mediche,

MEllETTO DI 'fol\>IRA ( [Jclirie) . - st=pendio L. 8000 più L. 500; più L. 3000; più L . 900. Tassa L. 50'. Ch'iedere avviso di concorso alia · Segreteria Comunale. Scadenza 20 dicembre.

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SEZIONE PRATICA.

l\{!i..A.No.

~ compensi allo stipe11dio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .

Consi-glio degli Istituti Ospitalieri. -

Vice~pr~ari? medico specialista nell 'Ospedale Sanatorio V11~t . Em. III presso Garbagnate Mi1la-

11 pro·f. G. r""°en-Cagli di Roma è n ominato presidente ono;rario del 1° Co·n g resso Stomatologico Internazionale - che avrà luogo a Budapest nel settembre 1931 - in considerazione delle sue benemere11ze nei riguardi della sto.m atologia. Rallegrament i. ·

n ese; obbligo di permanenza dalle ore 8,30 alle ore 11..30 di ogni g:.{»rno; L. 7300 oltre indenn. trasferta L . 2000, L. 20 e vitto nei giorni di guardia di 24 ore; trasporto gratuito. Nomina triennale; 4 confenne triennali . Curriculuni v itae i11 5 coip ·i e. Età i~,m. 35 a. Docum. a t1n mese dal 12 nov . Titoli ed esami. Scad . ore 16 del 30 dic. Rivolgersi all'Ufficio di Protocollo (via Ospedale 5) .

"

Il òoll. Miguel Salles tJ non1inato direttore d el1'Jstilu lo di Medicina legale di Rio de Janeiro.

Medico diretlore degli Istituti elioterapioo-chirurgico-ortopedico e profilattici in Pietra1i gure (Savona) ; stip. l.. 4000 oltre indenr1. r esidenza L .. 10.000, alloggio d 'obbligo in luogo ; età lim . 35-50 (54) a.; scad. ore 17 del 16 dic. ; docum. rilasciati nel trimestre anter!pre; tassa L. 50; rivolgersi all 'Ufficio di Protocollo (via Cesare O>rrenti 13, Milano) . M1L.\N0

Pio Istituto di S. Corona. -

La borsa di studio Cardenal, dell' ~mporto d.i 4000 p esetas (circa 11.000 'lire it.), è stata assegnata al dott . Francisco Gimero Vidal, affinchè possa seguire d~i cor&~ di perfezionamento a Vienna. , I) !

.,.

NOSTRE CORRISPONDENZE.

l\!IoNoPoLI (Bari ). - , Vedere Bari .

Da Trieste.

MONTICELLO (Como) . Scad. 20 dic.; L. 8700 e 4 quinquenni di L . 900 oltre L . 1200 lrasp .; età l ~.m. 40 a . ; tassa L. 50, 10. NoTAn.Esco (Teramo). o qt1adrienni di L. 500; L. 50,J 5. SAN

N1cANDRO (Bari) . -

L'inaugurazione del nuovo anno accademico presso l ' Aas o.clazione Me dica Triestina . Conferenza del prof. Fasiani.

Scad . 31 dic. ; L . 8000 età lim. 35 a.; tassa

Il 7 no-yembre alle ore 20 ebbe luogo l 'inaugurazione del nuovo aJ?.nO ·accademico presso l 'Associazione MBdica 1'riestina, Circolo di Cultura del Sindacato Ji'ascista ~Iedic~, con l 'intervento di nun1erosissimi soci, fra i quali qua&i tutti i Primari e Liberi docenti della città. Presenziava al convegno pure il chiarissimo prof. G. M. Fasiarti1, titolare della Clinica chirt1rgica della R. Università <i: P adova. Aperta la seduta, il preside11le dott . Cofleri espo,se c6n brevi parole le dire ttive dei l avori del sodalizio nel prossimo anno con particolare riguardo alla m edicina soc~ale. Nel programma dei l avori sono co.m prese nt1merose lezioni di Maestri e di clinici i~aliani. Alla fine del suo discorso ~ l p residen:e ricordò co.n commosse ed affettuose parole due soci r ecenteme11te deceduti, i (lott. Gandus io· e .A.ddobbati. l n:ziò quindi la preannuncial a lezione il prof. Fasiani sul tema « Stasi duodenale cronica». Con chi ar a e precisa parola l 'ora Lor e tracciò la p atologia, la sintomatologia e la terapia chirurgica della &:enosi duodenale cronica , affezione questa con{)sc:;qta princi1Jalmente p er i laYori su oi e dell a sua Clinica. Con I 'ausilio di. nitide diapos~,tive l 'or atore passò in r assegna le malformazioni congenite del duodeno•, la ptosi viscerale duod enale ~n particolare, le briglie periton eali congenite e le aderenze di origine infin1nmatoria , quali cause di occlus ione cronica d el duoden o. L 'O. affer-

(V. Bari, R. Prefettura) .

S. N1coLA DA CRISSA (Catanzaro) . 5 quadrien11i; scad. 8 dic .

L. 7500 e

S. LucIA DI ToLMINO (Gorizia.) . - Scad. 15 gen.; con Gracova ·Serravalle; L. 11.000 e 6 quadrien11i d ee. , oltre L ._ 500 serv . att., L. 3000 automob., c .-v.; età lim. 35 a.; tassa L . 50,10. SAN V ALENTINo D 'ABR trzzo (Pescara) . - Scad. 3 ' mesi dal 18 ott.; con Tt1rrivalignani; L. 8000 e 5 quadrienni dee., add:.zion. L.. 5 oltre 500 pov., ecc.; età lim . 4.0 a. SEl\fF.STENE (Sassar i ). - Scad . 20 dic.; L . 12.300 complessive; 4 quadrienni dee.

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'fonrNo. consorzio Provinciale Antitubercolare. - Vice direttore; L. 22.000 oltre L . 5000 indenn . servizio. Scad. 15 dic. '

1

TnEv1so. Ospedale Civile e( Elena di Savoia» . ..!.Aiuto anatomo-patologo. 1\.ssegno annuo lorde L . 12.000, co·n 5 aumenti quadriennali del 10 %; eventuale in clennità caro viveri; emolumenti pPr ricerche di Gabin etto. P er informazioni rivolgersi alla Segreteria. VENDROG.NO (Como) . oltre c. -v . L .. 720.

'

Scad. 1° gen.; L. 13.500

I


1768

IL POLICLlNICO

mò essere però la cau sa più frequente di tale affezione la com pre~sione pe~ opera dell 'arteria mesenterica super:,<>re e rilevò infine l 'atonia duodenale come causa di stasi. Il prof. Fasiani ebbe occasione di o·p crare vari casi del genere di cu: narrò le intere~santissime ·s torie, e descrisse la tecnica operatoria seguita. L'O. parlò infine della sintomatolog:a dell 'affezione che si presenta con <Jue O·rdini di segn iJ: g·enerali come cefalea malessere, deperimento; e speciali dati da sen'.sazion e di pienezza, vomito biljare, st:.tichezza. La brillante esposizione della malattia ancora poco ronoscit1ta interessò vivament e il numeroso t1ditorio· ch e rimeritò l 'illustre e dotto oratore con caloro-sissimi appJausi. T. •

.

IYOTIZIE DIVERSE. 2° Congresso internazionale di tecnica sanitaria e di igiene urbanistica. Cùn1e abbia1no annu11z '. ato, è indetto a Mila110 dal 20 al 2G aprile, so tto l 'allo patronato del Re; presidente onorario ne è il Capo d el Gover110, pre$id ertte effettivo il co11te sen. Pjer Gaetano Veninç>. I lavori saranno ripartiti in 6 sezioni ; verranno svolti i temi seguenti: Sezior1e la : Generalità : 1) Fisiologia, Patologia t11nar1a e Micro.biolog ia , nei loro · r apporti con l 'Ir1gegneria Sanitaria. 2) Infezioni: nelle città ·e n elle ca!'1pagne. Sorg·ent! e modi di infezione; trasm isio11e; regole e disposj ti vi di profilassi genera] e delle 1nalatt~.e ~n.fet.tive. 3) Disinfezione: prin cipì , processi, apparcrch: per ! ser vizi di u so pubblico e })TiYato. Sezio·n e 2a: Tec11ica ~an,ll.aria urbana : 1) Costrt1zione, paYimentazione, ~ar1t1tenzi one igienica della strada. 2) Igie.ne dei mezzi di trasporto urbani. Staz·=Qni ferrov~arie. 3) La difesa contrGi rumori e la trepidazione nelle case e negli st abilimenti industriali. La difesa contro i rumori stradali. Provvedimenli 1ier attenuar!~·. Sezione 3a: Tecnica sanitaria d.elle coslruz'iorii

- .1.bttazioni ed edifici pubblici: 1) Di str ~bu zio 11e degli spazi liberi e delle · zone . fabbricate 11ello

,

s t11 d io dei J)iani regol ator'... 2) Mo<lerni criteri · p er 1 ~ ~ostr_uzio-J1e di osp edali e sanato·r i . Fognatura, d1 s1nfez1one, smaltimento dei materiali di rifiuto·. 3) Au =·! azioni collettive: case operaie abitazioni economiche. Provv8dimenti pet atte~uare i dife tti igienici d elle case ad appartamenti multipli. Sezion e 4a : Tecriica sanitaria rurale e coloniale: J) Provved:·me11ti ifrienici p er le costruzioni rurali con particolare rig11arclo agli scarichi delle acque lurid e. 2~ J,'approvvigionamento idrico nell e can1pag n e. 3) La tec11ica sa11itaria e l 'igiene n ell e coloni e. Sez ione .5a: J.,a f ecnica sanitaria nelle offi cine e . ~iei la.bora tori : 1) Impianti igienici negli stab!_.l1ment1 jndustriali Protezjone coll ettiva e i r1clividuale. 2) Ventilazione, rj scaldnmento illumincizione co·n p articolare rj g·uardo alle <l=,fferenti industrie ed ai loca!i pubblici: teatri , cjnem.atogr nfi, albergh j, hagni, ecc. 3) Eliminazione cf ei r:fiu.~i industriali. Sezione 5a: Legislrrzion.e sanitaria - Provvirlen zr soc iali· J \ I p iù recenti provvedimenti di leg i. lazior1e sa1dtar1~ pPr le città e per gl! agglo11:er_a li .. per le i~rluslric , per . Je abitazio11i, per i e 1n11 ler1. 2) In1p1an lo e f11nzionan1ento ilei case]-

[ANNO

XXXVII, N UM. 48]

l~r1: ecografici e tec11ografi c~ municipali per la v1g1lanza igieni co-edilizia nelle grandi città. 3) As.,

sicurazioni sociali. Tassa d 'i scrizione per aderenti individuali L. 75, (per le persone di famiglia L. 50). Al Congresso sarà l1nita un 'impòrtante Mostra 11ei p ad igJioni della Fiera campio11aria · sarà aper~· ta dal 12 al 27 aprile. ' Pe~ . ql!à.lsin&i :nformnzione rivolgersi alla Segr e teria generale, piazzé\ del Duomo 17, Milano.

6° Congresso medico per gl'infortunl sul lavoro. Il VI Congresso inter11azionaJe per gli infortuni sul .lavoro e le malattie professionali avrà luogo a GJnevra nell'agosto 1931-IX com e abbiamo· an. . ' r1unz1ato· . Per .det~r!fiinare , u11~ i1uova· affermazione polit1co-sc:-ent1f1ca dell Italia, la Ca-ssa Nazionale Inf<;>rtu~i ha reputato di clover e, come p eriodica s~ntes1 de1la su a particolare attività sc'ientifica e qual~ contribl!-to dell 'I~alia alla soluzion e de~ problemi che ass1llan o g li scienziati di tu·t to il mondo, prendere l 'inìziativa dell 'organizzaz!one della part<~i..: i pazione dell 'Italia al Congresso d1 Ginevra. La Cassa Nazio·n ale Infortuni ebbe l'orgoglio di v~:der r,orooa ta da gra11de successo politico-sc:ent~fico d ell 'Itali a la. prop·r ia fatica per l 'organizzazione .·della partecipazione dei m edici italian \ al V Congresso Ir1ter11azi0nale òel 1928 a Budapest 1 n el q11ale es·s i . all 'amrr1ìrazione dei colleghi rappresentarli~ i di o·g n :, parlo del mondo si impo.se:ro non soltan.t o p er la nurnerosa presenza, 1na so... pra.tutto p er il valore scientifico dei loro studi e delle comunicazioni portate all 'esame del Congresso e per la genialità delle lo-r o discu ssioni oral :,. È opport1.1 no ricord are ch e la Delegazione g0vern atiYa per ir1carico del Capo del Governo fu presiedut a e guidata dal sen. Carlo Bonardi })resicler1te della Cassa Nazionale Infontuni. , Onde la Cas~a Nazionale Infortuni, con l 'assenso <lei Minist er j degli Es ter! e delle Corpor azioni, si è ora assunto il compi to di organizzare la partecipazion e dell'Italia anche al VI Con gresso di Gi11evra1 pro!l?-uoven<lo e discipl ::11 ando largo ed aut-0revole intervento dei nos tri scienziati· m edici , i quali d ovra11no lJrillare J)er larga presentazione cli. n11~111orie e corn u11:1Célzio11 i di alto valore scien~ t.ifi co. . Il presicfen~e <lella Cassa Nazionale Infortuni sen . Bonardi ed il élirettore gen erale gr. uff. Calarr1a ni h a11no riur•ito ne1la sede· dell 'Ist ituto i rappresentant:. dei vari Ministerj, delle organizzazion i sindaca] i , òegli Enti di assicurazione e di assi stenz~ socinle. · A con clusione del] 'jn1porlanle r1unione e della prof~cua discu ssione avvenuta, i rappresentanti ·t ~tti gli or gani smi invi tali si sono· costituiti in C'nmitato di propaganda e di az ion e, so tto Ja pres~denz a del sen. Bo·n aròi. I medici italiani <lebbo1l,o rivolgersi per qualsiasi informazio11e alla pres iò e11za ·del] a Giunta Es<:'cutiva del Corrdtato di propaganda e d~ azion e presso la Cassa l11fort11ni ii1 Ron1a. 1

Congre~so

nazionale talassoterapico.

Il Raduno della Sezione .Talassoterapica della Società Italjana rli Idrologia, Climatologia e Terap:. a fisica, che doveva aver luogo a Trieste n el mese di set temhre, è sta lo rimandato per non intralciare lo svolgimento degli al tri num&osi


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XXX."\TII, Nu:M. 48]

SEZIONE PRATICA

Co11gressi che avevar10 luogo dura11te lo stesso periodo (Congresso di Rodi, Congresso delle Scienze a Bolzano, Congresso Internazionale di Liegi). .Si è ora f:.ssata la data del 24-26 aprile 1931. Tema ·di relazione è: '< Metodi di rjcerche sui risultati prossimi e lontani delle cure marine »; . relatori sono· i do•t tori Giosem di Parenzo e Gandolfo di .Pescara. Nurnerose comunicazioni sono gia pervenl).te e adesjoni assicurate. Nei giorni 25 e 26 aprile i .congressisti verranno con.dotti a mezzo di comode autocorriere o tOTpedoni, lungo tutta la costa ·del! 'Istria. Verran110 visitate tutte le stazioni climatiche e balneari nonchè le istituzioni sanatoriali. · . Tassa d '~scrizione L. 50 (per famigliari la metà), cco:n diritlò, al 30 % di ril,asso ferro viario già assi1curato e al viagg·io· di· due gio~ni in Istrja. Chiedere informazio·11i. al Comitato Organizzatore del Congresso Talassoterapico 1931, Trieste, Ospedale Regina Elena, Sindacalo Fascista Medici. 1

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1769

za del cor~ medico n~gli organis1ni ufficiali; La previdenza e la beneficenza n,el corpo· medico (per il medico e la su·a famigl~a) ; ·fu , anche trattata la collaborazione pratica del]a· A.P.I.M. co·n la Co11fe<lerazione Internazionale dei Lavoratori Intellettuali. La pro·ssima sessione avrà luogQ· a . Bt1dapest, :Qel 1931, sotto la presidenzçi. del dott. Nabershuber (Austria); temi: L 'assicurazione-malattia ne~ diversi paesi; I/organ \ziazione del'la lotta contro le malattie veneree nei diversi paesi.

Scuola di perfezionamento in oto·rlno·1aringoiatria a Roma. La Scuola, direitta dal prof. (j. 'B la11cio1u, 11a l a durata di tre anni. 1~ssa ha sede presso la · 11. Cli:Qica oto-riD:o-larjr1goia trica. Gli iscritti alla Scuola (11qn rne110 ·di sei e i1on più di diec:) ha11;no l'obbligo di ·frequentare tutti gli · jnse·g na.rnenti. Le isçrizioni si accettano sino al 30 dicembre. Tasse complessive I.... 3255.. . Chiedere- apnu11zio al direttore della Scuola. Il diplorna di perfez:onamento r1on clà dirilto all 'eser cizio della special~tà che per quei -laureati in medicirna e chir11rgia i quali abbiar10 soste- .. nuto (in rappoTto alla vigente leg:slazio11e) l )esame di Stato in medic~na e chirurg·ia. • ~

1° Congresso romeno sulla tubercolosi. I

AvTà luogo durante la ricorrenza della Pente-

coste del 1931, per inizia1~..iva della Società di p.r cfilassi della tubercolosi, con cui è collegato il ·C~rcolo · per lo studio della tuberc-01 l osi. Alla testa del Co1nitato esecl.1tivo è il prof. Ca11!tacuzè:ne; segretario ge11erale è .U sig. Naste. Temi all iordine del giorno: Situazione della . t,ubercolosi in Romania; Collassoterap!a; Vacci.nazione mediante ~l B. C. G.

Corso di specializzazione in clinica losi.

dell~

tuberco-

i~ell 'aula

d,ell 'lstituto ' (( Renilo ~·iu ssoJini » lia avl1to luogo l 'inal1gurazi<J:~ c del pri1no · cor so bie11nale d :< specializzazione in clinica della tu-8° Congresso medico cubano. bercolosi e delle malattie dell 'app·a rato r espiratorio e del terzo corso semestrale di perfezionaSi terrà ad Avana durante ~I mese dii dicembre mento. . .e sarà diviso i:Q 5 sezioni : medicina generale., Erano presenti i11 Té1pprese1;i.tanza della Confechirurgia generale, stomato logia, farmacia, veteri11ari.a. Il Comitato esecutivo è presieduto1 d1al derazione gene1.:.ale fascista del! 'industria italiana il prof. Balella, d~lla Cassa nazionale assicuraz:p·d-0tt.. Francisco Maria Fernandez; segretario geni sociali ~I prof. Medolaghi, della Direzione generale ne P. il do·t t. Nliguel -~· Brandy (Male-On . 15, neral\3 di sanità , ~l · prof. Ilvento. Assistevano 'H abana, Cuba). · inoltre alla cerimonia I 'accademico prof. D:-onisi, In cor1formità agli anni scorsi, due gio,r ni priil prof. Alessandri, il prof. Spolverini, · il prof. · ma s: terrà la 7a riunione della s.tampa medica Giannini e n umeros~ studiosi. del problema ancubana, la cui <:xmimissio11e o~ganizzalrice è pre~ ituborcolare . . si·ed.uta dal dott. J. E. L6pez Silvero; segretario Allà presenza di un ud~.torio di circa 150 méne è il Dr. A1nador Guerra. dit~i l 'on. · prof. Mo•r elli, direttore del! 'I stituto e titolare della Cattedra:, ha fatto una esposizione <Jongresso dei medici e naturalisti tedeschi. di . tl1tto ~l Yast.o problema espo•n end.o a grandi La « Gesellschaft Det1lscher Naturfo1rscher und linèe il varii argoment i che former anno ·oggetto Aerzte » ha tenuto il suo CO'p .gresso annuale a · del programma dei cors.:,, e mettendo in p'arti1{onig&berg dal 7 al 10 ottobre. Vi flirono fatte· colare rilievo le ..benemerenze de·l la Confederazione interessa11ti relazioni e comunicazioni ~n tutti i · dell 'irtdustria ·e della Cast"a nazionale assict1razioni sociali, ch e hanno saputo, :n perfetta oollabo·campi della scienza ; ci limitiamo a segnalare la razione, creare l 'organj smo che è 1a base d ell 'edi· relaz.ione di Bun.k e sulla psicoanalisi e quella di ficio che &;1 sta costruendo. Teutschlae1:ider sul cancro. ' Il prof. ~iforelli ha poi rivol·to un r everente e ' grato saluto all 'ing. Burgo, presidente dell 'IstiA. P. I. M. • ll1t.o « Benito Mussolini » i1el cui nome è rap·p reL '« Association Professionnelle Internatio·n ale sentata l 'azione sp ontanea della benemerita clas.des Médecins n ha t€nuto la 5a sessione· del suo se degli iridustriali italiani, che dà tutta Ja sua .Cons iglio generale dal 9 al 12 ottobre, nella entu siastica collaborazione per attuare I 'opera cl1e sua sede sociale (Hotel de la Confédérat~1on des l'illu1ninata previdenza del Duce ha voluto per Sy11dicats l\1édica.~x, T1.Ie du Che:çche-Midi 95, la tutela della salute della r azza. Paris Vle). Delle 29 Nazio,n i aderenti, ne erano Tappresentate 17 (l 'Italia mariçava). La ~essione fu Corso di. tisiologia in Agrigento. . presieduta dal d-0tt. R.ystedt (Svezia) assistito dal • segretario generale d ott. Fernand Decourt (FranIl 16 i1ov., con l 'intervento delle Autorità ci-c.ia). F11rono discuss:. l. . seg11ent~ temi: Organizvili , s_jndacali, scolastich e, . n on ch è di un ;n1po.zazione della l~·~ta .a ntitubercolare; Rappresentan- 11en1e numer o di medici condotti e liberi eser1

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1770

!L POLICLI NICO

centi del capol11ogo e della Provincia e di una eletta r appresentap.za di sig11ore, ebbe luogo ip. _i\.grige11to l 'inal1gurazion·e dell 'ar1nunziato corso d i conferenze sulla tubercolosi, indetto dalla Sezione Provinciale dell 'Associazione Nazio n ale Fascista dei Med~ci, Condotti e dal Consorzio Provinciale Antitubercolare, validamente sorretti da S. E. Miglio, Prefetto della Provincia. - Dopo il saluto rivolto agli intervenuti dal Segretario Prov:nciale della Se.z ione Medici Condoli~i, dott. Empedocle Campagna, e dal direttore sa11i l.ario del Consorz~o1, dott:. Pietro D 'Alessandro, t enne la su a prol11sione ~l prof. Sebastiano Cannata, direttore deJla Clinica Pediatrica di Palermo, cle.t~ando una magistrale lezione sulla tubercolos~ della infar1zia e. r ichiamando l 'attenzio·n e sulla necessità che magg·i:ormente per i bambini sia estrinsecata la pr evenzione del n1orbo. 1

1

Donazioni filantropiche.

,

11 g·r . uff. Ezio Granelli è st ato - ricevuto dal Capo del Govern o, al quale h a esternato il desiderio di offrire alla c~..t t à di ~I il ano un Padiglione per la patologia medica della R.. Univer sità, annesso ali 'Ospedale ~1aggiore, in memoria del compianto Jiglio Bruno, tragicam ente pe~~to nelle acque del Lago Maggiore il 27 settembre ultimo scorso. · Il l)adiglione intitolato· al i1ome di Bruno Gran elli sarà cap ace di cento letti e fornito di tutti i più moderni su ssidi sci e~tifici. Alla r ealizzazione qel progetto sar à chiamato, col consen so del Capo del Governo, !.l prof. Do·m enico Cesa Bia~chi, titolare della ca ttedra di P atologia m edica n ella R. l Tniversiità di Milano.

[ ANNO XXXVII~

NuM. 48]

un n11ovo padiglione ~ella cqlonia per tubercolo,t~ci di State Island, ed aveva fatto rilevare l 'incremento dei casi di malattie in gen er e n egli ospedali e negli ambulatori; 503 richieste di ricovero d :, tubercolotici n eg·li ospedali erano rimaste inappagate. Di fronte a tale situazion e, è stato assegnato· un cr edito doppio. di quello riehiesito.

Le pensioni Beit. Le pensio·n i Beit furo·n o fondate in Inghilterra n el 1909, co~ u~a donazione pari a 22 milioni di lire it ., çla sir Otto Beit, allo scopo di aiutare gli studios~ .. Ogn~ pe~sione dura 7 anni. Il valore di ogr~ ~ assegno è di circa 40.000 lire it. l 'anno p er tre anni; di circa 30.000 il quarto .anno; di c~rca 70.000 il sesto e l 'ultimo anno. Fin'ora sono stat e assegnate 130 pension~ ; tra i beneficiari f11rono dei giova11i medici che si sono molto d~stinti , come ~Iellar1by e Lewis. In linea d 'ecceziOILe, pel i 927 è stata assegn ata una pensione d~ circa 100.000 lire annue al dott . Edward Hindle - i ctti lavori sulla febbre gialla sono noti per investigazioni n el Gampo . della. medicina tropicale.

Il eentenario di Davila. Il 17 ottobr e fu celebrato a Bucar e·st il centenario della nascita di Carlo Davila, medico fran · cese stabil_iilosi in Roman~a, ove fondò l 'insegname~to m ed '.ieo moderno. Erano rap,p resentate l '.t\.cGademia Medica di Parigi, le Facoltà Medich e di Parigi, So.fia, Belgrado, ecc. Parlarono· i proff~ Balthazard, Labbé ed altri.

Il 4° centenario di Paré•

...

Il dot lore in legge Benedetto Parini ha lasciato morendo erede univer sale l 'l lniversità di Torino. Il p atr11r1o·nio si calcola a circa un m :lione e mezzo di. ]ire; dedotit i i legàti, varrà a costituire un « Fo11do· -di studio Parini-Chirio >> in m emori.a de'. geni t0r:i. del muriifjco test atore.

L'Istituto Ba.nting• . Con gra.nde so1ennità venn~ inau g urato il 16 sel te1nbre, pr~sso , ..l'Univers~tà di Toront-0 (Canadà), u11 Tsliluto dedioato, allq scopr :tore dell '.in.sulina. La cerimonia ve11ne presieduta ·da lord Moyniban, presidente del Reale Collegio dei Chirurghi dell 'lngh iJterra. L ' IstitU:~o è costato 15 inili.oni di ]!xe it. ; quanclo · sarà completamente at trezzato ne costerà circa 20. Esso sostituisce il vecchio Istituto di patologia.. È collegai~o con l 'Ospedale generale della città m ediante un tunnel sotterraneo. Al t empo stesso si è proceduto a riorganizzare v~i altr:, Istituti, i_ n particolare quello radiolog ico. Per il ricoTero di tubercolotlci· a New York. La Commissione finanziaria . del Municipio di New Yo,r k ha sta11ziato 600.000 dollari, pari a circa 12 milio11i a: lire it., per la costruzione im111ediata di una casa per . tubercoloti~i, . çapace di accogliere 800 pazientj. Il rommissario degli ·ospedali, dott. J . G. W. Greeff, aveva chi esto ~300.000 doll ., per costruire

L 'Accademia d~ Medicina d~ Parigi. ha celebrato il 28 ottobre, innanzi ad una numerosa assistenza, ~l quarto centenario di Ambrogio P aré, detto il p adre e !l r estauratore della chirurgia francese. Il suo n ome va speci,almente associato alla lega,tura delle art~rie dopo le amputazioni. Furono ID:esse i.n pieno ~ilievo le sue benemerenze . .

Cinquantenario della scoperta di Laveran. . Il G novembre è stata cornmemorata la scoperta <:lel. ]}arassita della ID:alaria, avvenuta 50 anni prima. . U11a · C(>mmemorazio,n e un po ' anticipata era già stat a fatta durante :1 mese di maggio, adunando i_n Algeria il seco11do Congresso internazionale sulla malaria: q uell 'anticipo er a giu stificato d.a rag ior1i stagion ali e d 'o-rganizzazione. La recente comme1nor azione si è svolta in due tempi : dappr~,ma il mt1ni cipjo di Parigi procedette ufficialmente a dare il n0me di Laveran alla piazza ch e fronteggia la Scuola di Sanità Militare Val-de-Gràce; poi i coin venuti si adunarono Ilella sala d 'onore della Scùola. Furono pronunziati vari disco,r si, d a CalID:ette, Mesnil, Dopter, Marcho·u x, Sieur (direttore d~ll a Scuola), ecc. Assjsteva la signora Laver a1i. . · Viaggio lungo la Costa Azzurra. .t\.bbiamo già annunziato ch e la « Société Médicale dtt Littoral Méditerranée11 » organizza, pe: le prossime feste - come già a11nualmente da 7 an n ~ urL viaggio lungo la Costa Azzurra. /


[ANNO

XXXVII, NuM. 48]

Pe1· render e più facjle l a partecipazion e al viaggio, q1testo sarà fr azion ato in due sezioni, lasciando facoltà di partecipar e ad una soJa. La prima parte durer à dal 26 di cembre al 1° genna:.o e si svolgerà d a ~far si.gl ia, p er Tolone e Can11es, a Nizza; la 2"' p art e durer à d al 1° all '8 gennaio, da e per Nizza , spingendosi a Grimaldi, Bordighera, San Rem o, Osp edaletti, ~1o·naco, Mont e Carlo 1 ecc. ~ con escursion e sulle Alpi. Inoltre verrà organizzata u na g ita in Corsica, se le i scr :zioni saranD:o in D:umer o b ast evole . Gli aderenti riceverann,o un biglietto a m età tariffa, sulle ferrovie fran cesi e italian e, dalla loro sede abituale alla C-0st a Azzurra. Per inforn1azior1i r iYol ger s: alla Segreteria , rue Verdi 24, Nizza.

Censore del Sindacato Medico di

Parigi~

Il « Sy11dicat des m éd ecins de la Seine » ha formlilato pubblicament~ al cune cen sure. Un voto di censura CQD;CerQe alcuni profess-0ri, della Facollà- m edica e degli osp ed ali d !, Parigi, i. quali h anno , dj scu sso, n ei periodici quotidiani ed in conferenze, il doloroso tem a della dicoto,m ia, il ch e h a 1ngen~rato n el pubblico un senso di diffjden za e discr edito ver so t t1tta l a cl asse medica, m entre questa nel suo in,siem e è sana e noD; merita Qi essere così d ann,eg·giata . Problemi d el genere andrebbero m eglio esaminati nei sodaliz i co rporat!.vi e n ell a stamp3: professionale . Una seconda cen st1ra rig u ard a i medici ch e occupano una posizione uffici ale, come ~ professori della F acoltà, i qu ali non si p eritan o ad accreditar e con il lor o n on1e, le sp ecial :t à farmaceutich e. ' È evidente l 'allusion e ad un insegnante il ql1ale, dopo aver pubblicato degli arti col~ sul1'azione ben efica d el cloruro di m agn esio p er l a profil assi dei tumori maligni e p er tardar e la vecchiaia, si è prest ato a d ar e il su o n om e per promuover e 1a vendita di alcuni t ablo'.di al cloruro di magnesio. Una terza cen s11ra concer ne i_ medìci ch e hanno acceduto a far m etter e, in caratteri m arcati, n oll!e , indir1zzo e attivit à profession ale sull 'ultimo e1enco telefonico d ella c]ltà . Si rileva ch e, all 'u op o, essi h anno dovuto corrisp onder e una somma addizionale : quindi il privilegio si risol ve i.n una pubbljcità commer ciale . Il Consiglio del SindAcato stima ch e questi procedimenti in consu e li sian o l esiv~ d ella dig nità pro fess:1on ale. ~Ia è s ta to fatto n otar e ch e il procedimento stessò d el Sind acato è cen surabile, in qtianto che i su oi rilievi potevano far si con m agg jor e riserbo e n on esser e . comunica.~i alla s tampa. D'al tr a n arte è da cons;d er ar e ch e procedimenti similj son o accettati o t oller ati in altri Paesi . 1

lnfra~ione

alla proprietà. letteraria.

Il seg uer1te . caso è riferito n ei d ett agli d al « .Tourn. A. M._ ~~ · » (4 ot tobr e 1930) . Un libro di prop agan d a , pubblicato n el 1924 dal pastore evangelico Empringh am , riproòl1ceva l ar g a part~ d ~ un articol o d el do tt. O. n. Sch ellberg, articolo comparso 11ello cc Inlerna tion al Jou rnal of Surger y '' (giugno 1922) . V~ fig uravano an che alcu ne incisioni, i cui zin·chi erai10 stati prestati d allo Sch ellber g. Er a cita ta reQ"olarmen~ e la font e . 'tr1 un 'edizione t1lleriore, questa citazion e venne però tralascia ta : donde un processo .

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1771

SEZIONE PRATICA

L 'accu sato si difese rileva11do ch e, i11 u11a rist amp0: di estratti del l avoro di Sch ellber g, er a s taita o~essa l 'indicazio11e di proprie là let te:rar !a : p er c iò l a materia er a diver1u ta di dominio pubblico. Il 1'rihunal e n,on accolse questa g iustificazion e i11 q u ar1to· ch e la proprie.t à letteraria er a p alese, l 'editore del libro·. e condannò l 'autore

e

Esito di un concorso. Nel co11corso bandit.o dalla « Ri_visla di Terapia ~1odern a ~ Medici.na Pratica » , p er l a valorizzazione d el Libro !vfed~co Italian o, l a Commission e chia rnata a giudicare per l ' ass~nazio ne dei premi ha stnl>ilito, dopo l 'esame d ei libri presental ;., di non assegnare, p er ora, premiazioni, l asciando impregiudicato il giudizio. H a an ch e encomiato l 'atto del prof. Pi cci11~11i e della Ditta Zoi a che Ha st abjlito di devolvere L. 5000 (la m et à dei pren1i) a beneficio degli 'o rfani dei m edici morti in g uerra . In quan to alle al.tr e L. 5000, che si intendevano d ar e p er 11na Mos tra per~aneD:te del Libro Italiano, v~:S.te le difficoltà di attuazione di simile progel to, il professore anziqetto e l a prefat a Ditta, h anno p en saito di ~nviarle a cinque d ei principali p er iiodici italian~ (L. 1000 p er ciascuno), con pregh :era ·alle Dirèzioni di asse~are tale - somma eome m ocl esto segno di rico,n oscenza a quel r ed attore ch e abbia d ato al periodico le m~gliori r ecensioni di libri medici italiani. 'fra 1 premiati fig ura ar1ch e il « Policlinico », il quale h a clevoluto la somma pred ett a al Colleg:o-Con vitto degli orfanj d ei sanitari in Perugia .

Trasmissione a distanza di rumori patologici. La Compagnia Telefo11ica d ella Spagn a h a d ato un à climostrazione, ~nnanzi ad un gruppo di medici, di trasmissione dei rl11nori d el cuore e d el r esp iro di persone normali ~ malate, da Buenos Aires a l\1adrid. La trasm~.ssione è s tat a fatt a , p are, con 1ale esattezza · e fed eltà , d a con sentire la diag11osi. Seguì una dµc u ssion e tra il dot t. Mont elJ ano, che era al letto dei pa zienti in Buenos Aires, e ai cuni colleghi. La trasmi ssion e ebbe 111ogo p er r adio e p er telefono.

Infortuni di sanitari. Il {)rof. Ferrer Ca jigal , èl ecan o della Facoltà m edica di Bar cellon a, è ri1na&!o vittima di u11 infor tlJnio automobilistico, riportando gr avi l es:oni a l cra11io e al collo, p er l e quali è s tat a fatta progn osi riserva la.

..'

Il dott. Enrico Gambon:, d a Veron a, di 31 anni, h a av11l(!, in Ro·m a, l e ultime falangi di t r e d ita d el p iede s~nistro amput ate dal rimor chio d i un tram.

Un morto che schiaffeggia il medico. l\ilentr e ~I d ot t . _i\rdean esP.guiva un 'autopsia, il morto levò r epentin am ente il braccio desitro ·e assest ò un ceffo11e al m ed :co; gli· astanti scappar on o urla11do e s i richi ese d el te111po perch è gli stessi m edie'. ric uper asser o il san g u e freddo: ·all a fine s i p ot è accert ar e ch e l a m orte er a subentra ta d a p ar ecchie ore : lo sca tto d el br accio do· veva a ttribuirs~ ad u11 m ovimento riflesso.


1772

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 48]

RASSEGNA DELLA STAMP.A. llEDlCA. Lanccf, 6 sett . -

g l a11dolare .

f.

J . O. W. BLAND. L a febbre

G. GRUNDNER. Genesi della tisi cr on!ICa. - R. GR1ESBACB. Malattie cutanee n ella tbc., con speci ale riguardo all 'acn e. l!\i'ien . A r ch. inn. !."!.ed., 5. A. LANDAU e al . Avvelenam. da sublimato e sua cura . - ,F. ERBEN. L 'acidità del succo gastrico in clinica. - A. DECASTEI.LO e O. ' '' ELT1\1:ANN. Febri s m ac ulosa intermiL~en s. -- A .. LANDA l J e al . Equilibr:o acid o-base. J ourn. Méd . F'ran.ç., lug . Numero sull 'alcalosi. Riforma Me.d ., 8 sett. -· II. VJNCENT. Sierote. rapia an ti col~.bacillare . Arclt. di P atol!' e Cl in . "f.1cd., ag. - F . Scn1Ass1. Micosi dell 'apparato r espirato·r io. E. FRANCO. ~icosi polmonare. G. l NvEnNrzz1._ Infarto trom· botico da arteriosclerosi della polmonare. ·· Mediz. Wclt, 13 sett. -· S. F LErgcnMANN. Il mori~ ho di lleine-Medin. - J . H. ScHULTZ. P sicologia e ps!ieoterapia dei deboli di cuore. Miinch. lvletl. ivoch._, 12 se~t . - MAu . Ricerca della p a ternità col metodo· serologico Zangen · W,eister. :(ournal de Mic r obiologi (Leningrad), 2-3. M. ~ITOFF. Antivirusterapia d ei cancri in sfacelo - W ~ J ÉL cN. Cause dello sh .o ck anafilattico. -M. I." l(ANJE\, SKY. Caratteristiche serologich e (lel J.3ac"llt1s abortus eql1i. l\1 .. A. KouscNARJOFF. Zeitsch.r.

Tuberk , setl. -

I

1

11rnunità l océlle sp ecifica della pelle. L. N. 0BÉ1:.o t i r 0 rr1-:FF. Autolisi-precipito-reazione nella febbrP ~ifoide. Journ. A.. M. A. , 23 ag. C. C. CoLEMAN . Ascessi cer ebrali. - Y .. H BNDERSON. Acapuria n ello sh ock post-operal., nell 'a~eletta sia e n ella polmonite. . Tohoku Journ. e:rper. nfed ..l 15 ag. - T. ARAKAWA. Studi sul l·a tte uma n o. - K . SuGAlI. Fisiologia muscol ar e. Diagnostica e Tecn. di Laborat., 25 ag. G. Gu1n1. Diagnosi dell 'avvele11am. da ossido di carbon!o. Clin. Chi r., ag. B. Ross1. La legge sugli infortun i del l av-0r o. - A. SOLI. Sarcoma :µri1nit. del duodeno. A. DEFllISE. Vie d 'accesso alla l oggia celiaca. - N1coTHA. Omero varo . Acta J\1ed. Latina, mag ...g iu . A. BRANDAO FL. 1'rattam. chir11rg. dell 'a ngin a di p et to. Folia Nled., 30 giu. BOERI. La mico·si clel1'apparato r esp'.,rat. Paris Méd., 6 sett. Numero d i oflalrnol .. ot o-rino-larin gol . e stomatol . Prensa M ed . Argent., 20 ag. - S. MAZZA. Spi rochetos i appendicolare. Presse Méd .. 10 seitt . - l'vL LAnBÉ. Errori nella so;nmin istraz. d ell 'insulina ai diabe tici. Joiirn. de i'W:éd. de L yon, 3 sett . - J. Fnol\IENT e M. CHAMBON. L 'insulina· come adiuvante nel1'en cefal'.te l'etarg. e n elle sequ ele parkinsonia11e o psichich e. T 1

Indice alfabetico per materie.

I

Acidità gastrica: determinazione . .. . Pag. 1760 -AgrarL t1 locitosi: r adioterap=,a . }) 1753 Anatomia: rel azioni e comunicazioni )) 1756 Anemia perniciosa e di.a bete insipido )) - in ncromegalico: t r attam . 1758 Anem =-e gravi: opoterapia epatica per )) - via p arenter ale · 1753 )) Appendicite: forma p seudoneoplastica 1750 )) 1762 Append ici t e trauma tica . )) 1754 Bibliog r afia .. )) 1744 ~Calcerrd a . 1746 Calcio: fisiqlogia e patologia generale )) ,Cal colos.i t1re trale : terapi a ·n cruenta . )) 1759 )) 1765 .C hirurgo: dev'essere sensibile? . .Citrato di sodio n ella pratica chirurgi1737 ca: arltico·a gùlanlte, emostatico . . . )) ,Corri spondenzp.

:

Dissenteria amebica: avvelenamento da emetina •. .. • Ed u caz: one fisica Emopat ie: cure . Emorragie sottoa racnoid ec sp ont anee Febbre 011dulant e: diagnosi . F egato: cisti idntid ee aperl e nelle vie biliari Fegalo: radiografia sperimentale . -Fistol a salivare : ~.ntervento .. ~ .Grup·p i sangu~g ni: ricer ch e Ileo riflesso n elJ a litiasi rer10,..uretral e Ini P-ziorl.i e11dovenose iper cl0rurate in sindromi occlusiv~ .

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1

J>ag. 1757 Innest i ossei . . Innes to o·s seo alla _t\l})ee in ·111or}Jo di )) 1758 Pott )) 1762 Intest ino: ernia i11tcr1 1a )) 1761 Intes ti i10: malattie alle rg iche )) 1746 l\1el anoge11esi )) 1741 Meningite · sierosa Morbo di Flaiani-Basedo'v: ~ralta1nento 1762, 1763 Muf"ue

sanitarie : convegn.o

Ossjf:r.azion i traumatich e P a ternità: ricerca Pielogran1rna: immagini l acu11ari Rachianest esia i1el p:irto Stenosi n1itralica: forma p seudotubercolare . . · Stomaco : esame radiolog·ir,o Stomaco: lues ipertrofica 1'ifo:,de : terapia . . . "fir-0ide: trattamento dell ' jnsuffi cien za ·rrasfu sione sa11gl1ig na n elle malattie infettive acute . Tt1hercolosi chirurg ich e: lratlamenlo . Ulcer a gastrica e duoòenale callosa: intervento . Utero: asportazior1e per fihrosi :11 do11na profonclamente anemica fJtero: fibron1iom i cnlcific.a ti , a si11élro1ne uretero-vescicale U tero: retroversione; m e toòo operati vo Vena porta: trombosi primiliva . -

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4

Diritti di proprietà riservati. Non è consentitp. l~ ristampa di lavo'Ti pubblicati nei Poliolinico ae non 'n aeouito ad autorizzazion e scritta dalla Tedazion e. S vietata la P111>hlica•ioiie di BUnti dt essi •en•a citarne la fonte.

Roma - Sta.b. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. AscoL1, Red. resp .


..

Roma, 8 Dicembre 1930

ANNO XXXVII

Nnm. 49

Per l'ann.o 1931

A i Medici Italiani. Con il 1931 il '' POLICLINICO ,, inizia il XXXVIII anno di vita. Vita robusta e feconda che ha resistito a tutte le scosse, a tutte le minaccè del periodo turbinoso della guerra e del dopo guerra. le difficoltà, gli ostacoli sono stati superati con fede e tenacia. Il " POLICLINICO ,, ha mantenuto sempre salda la sua struttura, rinnovandosi e per/ezionandosi senza mai perdere i suoi caratteri fondamenta/i. E' questa la particolarità degli organismi forti: migliorarsi, adattarsi alle nuove esigenze dtlla vita sociale senza p erdere la propria fisionomia. Il '~ POLICLINICO ,, cosi riesct sempre gradito ed utile ai medici delle successive generazioni: a quelli più sperimentati che sono mantenuti al corrente dei progressi della medicina, ai giovani per i quali sono ribadite le conquiste del passato. ' Il " POLICLINICO ,, conosce e soddisfa i bisogni del medico, ne apprezza e seconda i gusti. le sue tre Sezioni - la medica, la chirurgica,, e la pratica - si completano a vicenda, e nel loro , insieme sono tali da corrispondere ad ogni necessità culturale e pratica. Le tre sezioni riunite formano un periodico di medicina e di chirurgia che gareggia brillantemente con le più accreditate e di/fuse riviste estere. Ogni annata costituisce una m f$cellanea medico chirurgica dove ogni medico può trovare aggiornato l'argon1ento che l'interessa. La gran mole dei lavori che vengono o/f erti per la pubblicazione consente una selezione rigorosa. Il " POLICLINICO ,, non conosce preferenze se nvn quelle del merito, non subisce esclusivismi di scuole e di tendellze. Le sole cose che si richiedono agli autori sono l'interesse dell'arg·omento, l'obiettività, laj.chiarezza e la brevità. 11 "POLICLINICO ,, è il giornale di medicina veramente nazionale: esso raccoglie la produzione d'importanza scienti/le.a e pratica ·d'ogni parte d'Italia, senza, per altro, trascurare il lavoro che si compie a/l'estero. Il p eriodico risulta cosi completo, organico. N e aumentano la snellezza e varietà la pubblicazione di brevi articoli di argomenti affini alla medicina, con riferimentt artistici, filosofici e socia li. Lè vicende professionali sono sempre seguite con vigile attenzione; e l'allarme è tempestivamente suonato ogni qual volta gli interessi morali e materiali dei rnedici sono minacciati. L'abbondanza di notizie riguardanti tutto il movimento scientific o, professionale e sociale, al quale partecipino la medicina ed i medici, costituisce una prerogativa esclusiva del '' POLICLI NICO,,. Tutto ciò vien co_n seguito senza abbo,ndan za di mezzi, g razie alla perfetta organizzazione della Redazione. l a stampa n7edica italiana non può contare su laute risorse. l a scarsa conoscenza della nostra I


1770

[ANNO XXXVII, NuM. 49]

IL POLICLINICO

lingua fuori dei confini non dà ai periodici italiani il Largo apporto di abbonamenti esteri, cht costituiscono un valido sussidio finanziario per i periodici di altre nazioni civili. Il '' POLICLINICO,, supera queste difficoltà vittoriosamente e con fierezza. La Redazione e l'Amministrazione pongono ogni cura perchè il giornale sia protetto da ogni tentativo commercia/e. Esse sentono come una missione la difesa del pensiero medico italiano dalla contaminazione dell'invadente industrialismo. Con questi intendimenti, con questi propositi, s"inizia la fatica del nuovo anno. N essun'altra pro1nessa può fare la Redazione oltre quella di continuare l'indirizzo finora seguito: fede li alla tradizione, miranti al progresso. E procediamo, orgogliosi di portate il nostro modesto contributo all'opera di rinnovellamento ·e di affermazione del prestigio nazionale che si va compiendo. I

LA REDAZIONE

L'Amministrazione del "POLICLINICO", la qua.le non ha ma.i fatto del giornale uno strumento di sp3cula.zione (tanto da. rimanere sempre immune da. ogni connivenza. commercia.li· stica), seguendo le direttive del Governo Nazionale, è venuta. spontaneamente nella. determi• nazione di ridurre il prezzo d'abbonamento al periodico, all'incirca nella. stessa. misura. a.nnun· siata per le pubblicazioni periodiche dello Stato. In tal modo la spesa. di abbonamento al '' POLICLINICO ,, verrà a grava.re in misura minore sul bilancio dei medici, sopratutto di quelli in servizio di condotta, i quali ritraggono il loro maggior provent~ da stipendi già esigui, ora. diminuiti del 12 °J0 • La riduzione della quota. d'abbonamento non troverà, certo, un corrispettivo nella diminuzione delle spese inerenti alla stampa del giornale; perciò lo sbilancio verrà ad essere molto sentito dall'amministrazione, sovrattutto in quanto il numero degli abbona.ti al "-POLICLINICO,, è elevatissimo, costituito da oltre un terzo di tutti i medici d'Italia. Malgrado ciò, affrontiamo senza esitanza il sacrificio, nella. fiducia. che la. simpatia del pubblico medico Italiano continuerà a.d assiAterci e che ma.i ci verrà meno la benevolenza. dei nostri abbonati, i quali, ne sia.mo certi, si stringeranno sempre più intorno a.l ''POLICLINICO" per ma.ntenere in piena. efficienza. questa. nostra opera., che vive per la Classe Medica. e solo da essa intende essere sorretta.. I prezzi del '' POLICLINICO " pel 1931 saranno dunque ridotti come segue: per ! ,Italia

Abbona1nenti singoli: a ) sola Sezione Pratica (settimanale)

b) sola Sezione Medica (mensile)

e) sola Sezione Chirurgica (mensile)

. . . •

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. .L.

. . . •

)) ))

per l 'Eitere

L. 100 55 » 55 »

58.50 45 45 -

A bbonameriti cumulativi: dJ Sezione Pratica (settimanale) e Sezione Medica (mensile) . e ) Sezione Pratica (settimanale) e Sezione Chirurgica (mensile) . f I Sezione Pratica, Sezione Medica e Sezione Chirur1ica . . .

. •

» 145 » 145 » 175

. )) 95 . )} 95 . )) 115 -

Una. preghiera ci sia. consentito di rivolgere a.gli a.miei del" POLICLiliICO ";inviare coa sollecitudine l'importo pel 1931. Coloro che già inviarono l'importo nella vecchia misura., tengano presente che la differensa corrisposta in più verrà. detratta. dall'importo 'della futura annata.. L'EDITORE . che, per non subire interruzioni nella recezione dei fascicoli del . " POLICLINICO", hanno la lodevole abitudine d'inoltrare presto l'Importo per il rinnovo del proprio abbonamento, ra"1mentiamo che Il vaglia postale va Intestato al nome dell'editore LUIGI POZZI e che dev'essere tatto pagabile nel/' Ufficio succursale 18 (diciotto) - Roma. Coloro che si valgono di cbèque o di assegno bancario, provvedano a che Il titolo sia esigibile in Roma.

· , nostri· s·1gnor1· abbonat·1 A

Raccomandiamo inoltre di appuntare al polizgino del vaKlia postale o ~ancario la fascetta. co1~ cui si ~ono ricevuti finora i fasci coli del ''Policlinico " , o quanto meno di indicar~, co11 esattesza, tl rtspet· tivo numero di abbona1n.ento. AVVERTENZA - Del Vaglia Inviato a saldo dell'abbonamento, se postale si conaervl la ricevuta che rUaacla tianoarlo, si conservi Il rispettive scontrino.

1

Uttlclo di 1'01ta;

L' AMMINISTRAZIONE.

H


XXXVI[ , X UM . 49]

[ANNO

1771

SEZIONE PRATICA

ABBONAMENTI AL '' POLICLINICO ,, PER IL 1931 : '

Singoli:

Italia

(1) Alla sola sezione pratica (settimanale ). L. 58.50 (1·a) Alla sola sezione medica (mensile). L. 45 (1·b) Alla sola sezione chirurgica (mens le) L. 45 -

Cumulativi:

Estero

L. 100 L. L.

55

55

Estero

I talla

(2) Alle due sezioni (pratica e medica) . . • • L. 95 (3) Alle due sezioni ( pratica e chirurgica) . • • L. 95 (4) Alle tre sezioni (pratica medica e ch.trurglca) L. 115

L. L.

145 145

L. ·175

N. B. · Intestare i Vaglia Postal! o gli assegni Bancari (questi debbono essere risauotiblll in Roma) all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA . 11 Però i Vaglia Postali debbono essere fatti pagabili nell'Ufficio Sucaursale 18 (diciotto), Roma. .._ _.. L'importo di abbonamento fl di quant'altro si de~idera, può anche essere inviato versandone la somma nel Conto corrente Postale N. 1/5945 dell'Editore LUIGI POZZI. Oom -u..:J3..ioa t o d.e1J..' A m m i r11.st:ra~io:13..e. Tutti gli associati che invieranno subito l'inte1•0 Importo del proprio abbonamento pel 1 93 t, potranno, coll'aggiunta di sole . . . . . . . . Lire 2 0 ricevere PRONTAMENTE UNO dei due volumi qui sotto indicati alle lettere a), b) : a) DIACNOSTICA

DELLE MALATTIE del Prof. V ITTORIO ASCOLI . . . . b) LA VOCE PARLATA E CANTATA, d ella f onetica biolooica. (Prof. G.

PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NORMALE E PATOLOCICA. Guida BILANCIONI) . Prefazione d e l Prof. S.

e coll'aggiunta di sole

.

.

.

Prefazione . . . . . . . allo studio DE SANCTIS.

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rloevere, a loro scelta, UNO dei sette volumi indicati qui sotto alle lettere e), d), e), f), g) , h ), i) : ~)

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g) h) i)

LA CLINICA DELLA ADESIONE PERICARDICA (F ibrechia del cuor e) NEL· L'ASPETTO SUO DIAC1NOSTICO. (Pr o f. G . L. SACCONAGBI) . . . . . . . . . . . . . . L'INSUFFICIENZA DEL CUORE con speciale riouard o ai con i;etti moderni di Ji1 i si opatolooia. (Dott. E. PERITI). Prefazione del Prof. L. C1CILIANO . . . . . . . . CARDIOCRAFIA ED ELETTROCARDIOCRAFIA, ANCIOCRAFIA. (Prof. D: MAESTRINI). Prefazione del Prof. S. BAGLIONI . . . . . . . . . . . . . . . ..... ... . MORFOLOCIA CLINICA E FISIOPATOLOCIA DEL CUORE. (Prof. A. Rosst). l'refazione del Prof. L t: IGI LU CATELLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LA SANOCRISINA NELLA CURA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE • .Note criti. che e osservazioni cliniche. <Prof . E . TRENTI1. Prefazione -Oel Pro f. VITTOR I~ •.\.scoLL RADIUMTERAPIA. Manual e per i m ed ic i p ratici. '"Oott. L . CAPPELLI) . Prefazione del Prof. F. Ga1LAnoucc1 ............... • ......... . ...... I DISTURBI DEL SONNO E LORO CURA. (Prof. A. ROMAGNA MANOlA). Prefazione del Prof. G. MING.\ZZlN• • . • • • • • • • . • • • . • • • • • • • . • ••

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dei nove

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voluml indicati qui sotto alle lettere j), k), l), m ) , n ), o), p), q) , r) :

DIACNOSI MEDICO·LECALE DELLA NEVROSI DEI TRAUMATIZZATI. Il ri· li evo e il significato dei 5intomi • .(P.r of. A. C1AMPOL1N1). Prefazione del Prof. CESARB

BIONDI

• . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • . • • • • . • . • . . . . .

l ) L'IMPORTANZA DELLE PARATIROIDI SECONDO LE ODIERNE VEDUTE. (:pott. V 1TTOR10 GHIRO.N) , . . . . . . . . . . . . • • • . . . . . • • • • • . • • . • • • • • m) LA BISMUTERAPIA DELLA SIFILIDE. (Dott. F. TRAVAGLI) . . . . . . . . . . . . . ti) L'ASMA BRONCHIALE NEI MODERNI CONCETTI. (Prof. P . 8TANGANELLI) . . . . . o) CONCETTO E DI ACNOSTICA Dl-LLA TISI INIZIALE. {Prof. A. CAPOGROSSI) . . . . .P) LE COLONIE SANITARIE MARINE MILITARI. Nozioni ai terapia marina, solare e di educazione fisica. (Dott. F. BoccHETTI). Prefaziona del Prof. A. ScLAVO • . . . q) T .UBERCOLOSI ED E.SERCITO. (D ott F . BoccnETTl). Prefazi one del Prof. Sen. G. SANARBLLI • • . . . • •' • . .. • • • • . • • . • • • • • • • • • • . • • • . • • • • r ) TUBERCOLOSI E SANATORI. Trattamento igienico.dietetico. (Prof. G. MENDES). Pr~fazione del Prof. Sen. A . LUSTlG . . • . • • • . . . . . . . . . . . . . • . . . . .i) LA LECISLAZIONE SANITARIA fN RAPPORTO ALL'ESERCIZIO PROFESSIONALE. (Dot t . 1\.r.BERTO V 100 : doctoT J ustitia) . . . . • . . • . . . . . . . . • • . . . . .

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rloevere UNO dei quattro volumi indicati qui sotto alle lettere s), t), u), v) : LA CROSSA MILZA MALARICA E LE SUE COMPLICAZIONI. Studio clinico-operativo. (Prof. O. ClGNOzz1) • • • . . • • . . . • •••••.• ..•. . ...•• . u.) LA MODERNA LOTTA CONTRO LE MALATTIE SESSUALI. !Dott. F. TRAVAGLI) . . '») TEORIA DELLE VITAMINE E SUE APPLICAZIONI. Saooio di vita1;1.inolooia. (Dott. G. LoRENZINI). Prefazione di CBARLES R1CBCT • • . . . . . . . . . . . . . . . . x) DEI MEDICI FUTURI. (AUGUSTO MURR1) . . • .• . , . . . .... .. . . t)

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rioevere: UN O d ei due volumi indicati qui sotto alle lettere x), y): 1

E LE SUE' DANNOSE COl~SECUENZE PER L'INDIVIDUO, LA FAMICLIA E l .A SOCIE"f.A. ( Prof. L . :M.ORINl) . • • . . • . . . . . . . . . . z) L'INTOSSICAZIG'jE CRAVIDICA NrLLA SUA GE:~ESI E NELLE SUE FORME CLINICHE. Lezioni (Prof. E AI.FI~Rt} . . • . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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E consentito però rlt richiedere anche tutte le predette Monogra~e. Cht le destdera ne accro•c• il rispettivo ammontare tn ragione di Lire 20, di Lire 10, di Lire 8, di Lire 6 o di Lire s ciascuna.

Per l'estero, al prezzo netto dei 1uddetti volumi, aumentare il 10

% per le oocorrentl maggiori spese postali di aped•zione .

._- Intestare i Vaglia Postali al nome dell'editore LUIGI POZZI. ROMA,

Ufficio Succursale diciotto, ROMA.

I


1772

\L POLICLINICO

[ ANNO

XXXVII,

:XuM.

!

Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI - ROIA concesse in abbonamento cumulativo con '' IL POLICLINICO ,, per l'anno 1931.

Sommari dei Numeri usciti nel corrente mese :

LA

CUORE E CIRCOLAZIONE

C~INICA

OSTETRICA

Rivista menttile diretta da Paolo Gaifaml

Periodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI · Redattore-capo : prof. CESARE PEZZI

Il Numero 12 (Di,c embre 1930) conti ene:

1Notizie bibliografiohe : W. DRESSLER: J{linische E lekt r a k a rdiographie. - M. DE ABREU : ~tudes .radiologiques sur le poum on et le m édiastin. - F. JORIO : L' urina. e il sa ngue nella diag·nosi .. delle m alattie.

Lavori originali : A. GAROFALO: Alouni rulesei nel campa ostetrico-ginecologico. Fatti e dooumenti : C. GALLER.A.Nl: Rottul'a d'utero per mioma intracavit.ario. La rubrioa degli errori : M . MASSA.ZZA : Torsione d• gli a.nn ea"3i e m a lcon.forma.zi<>ni m11lt iple dei genitali i•n terni interpretate corr1 e em atometra da atresi a vaginale completa. , La rubrica medico-legale : G. REVOJ.JTELLA: Om·icidio c~o60 o rottura spontanea dell 'utero? Terapia : P. CASTAGNA: La frenico-exereai nel trattamento della t u bercolo si polmo11.are in gravidanza. Dalle riviste : Ostetricia : Rapporti ponderali e volu• metrici dell'uovo umano nelle varie epoche cli gravi·rl a.n ua. L'ovaio grossa, 6eg uo di gravida n za (2' mese). - Le Cc'l.ll'atteriet iche a natomjche e la genesi del la plaicenta u1ar.ginata. - Gua.nidi'uemia e intossicazione gravidica. - Pielonefrite do·ppia in gravidanza. Cateterismo degli ureteri a permanenza per più di due mesi. - Ciinecologia: Fibromi dell'utero ed tpo.tisi. - Sul trattamento rlell e infezioni uteroa n.n essi ali med ia n te la pelvi-vaccinazione. - I danni della miomectomia. - I tumori benigni dell'uretra femminile. Note di biologia : Sul contenuto dei sali di -calc·i o iTlell,e membrainc1 ovulari. - La crisi em oc1'asica com e m ezzo di diagn-0si dei tumori ntalig ni nella sfera sessuale dell ~ don11é1.. - La m orfo· logia del eangu e mestruale n ormale e il su o valore diagnostico. Varietà: Come si ass·i ete il par to in Abissinia. - Prolungamento artificiale della gravi da.uza.

Abbonamento annuo : Italia L. 40; Estero L . 60. Per g.1i associati al cc Polie linico ,, : Itali.a. L. 3 6; Estero L. 50. Un numero e,e parato L. 6.

Abbonamen to ann u o: Italia L. 4 O; Estero L . 6 O. Per g.Jd associati al 11 Poliielinico 11 : Italia L. 3 6; Estero L. 5 O. Un numero eepara to L. 6.

I l Numero 12 (Dicembre 1930) contiene: Lavori originali : L. R OSSI: Rifleseività e iperrifless~vità del seno ~aro tideo (a propos ito di una nuo va s tndrom e). - A.. COSTA.: La m·inuta s·t ruttucra e le trasform a zioni involutive del dotto arterioso di Bota llo nella &pecie umana. Rassegne, Rivi ste e Co•ngressi : Clinica : L. GAI,J,A VARDIN e R. FROMENT: Della tachicardia paroSEiil:ltica (malattia ·di Bouveret). (Da una statisti ca di 177 o sservazioni ). - E . DONZELOT e R. BOUCOMONT : La d~agnooi elettrpcardiografica dell'inf.a rto del m iocarct~o. J. OOW.AN: Le fibrooi d·e l cuore. - R. LUTE11BAOI-IER : Le dilatazioni aineuriemati che dell'orecchietta sini stra n elle 'cardiopatie mitral,i ohe. E. BO.RDET: Gli aneurismi d~ll'arco m e dio. - Anaton1ia patologioa : L . GALLA VARDIN e L. GRAVIER: Dei modi di coesiEìtenza di un.a a c.Ttite eifìlitica con una enidocairdite acuta, o cron ica non sifilitica. CH. LA U BRY e A. VAN BOGAERT : Stenosi congenita dell'orifizio e dell 'istmo aorti co. Polso anacroto e . "Polso scoccante. - L. GALLA VARDIN e JJ. GRAVIER : Aortiti sifilitiche a.d aspetto m itralico. • Terapia : WEISS e BLLIS: La cur a r a zionale dell 'ipertensione a rteriosa.

Notizi~.

RIVISTA MENSILE DI OTO-RINO-LA RINGOJATRIA diretta. da CUCLIELMO BILANCIONI

IL 'V"ALSALV"A t l Numero 12 (Dicembre 1930) conti ene: Anatomia patologica : G. SCAGLIA: Sulle compli canze en docrani cihe d'origine einusale. Rariora Artis : G. BILA.NOIONI: Voluminoso 1lipoma pendu lo de11a faringe. Osservazioni di clinioa : E. LEO: Go~zo ectopico. G. MA.RINELLI: Su ·di u11 grave caeo di eetticopiem ia otitic.a. Rioerch f! di laboratorio : F . BENOIOL INI: La sec.re. zione cellulare nelle ghia.nèt.ole della pituitaria. Rir.er che sperimentali sulla m·ucosa umana e di coniglio. Recensioni : ~ervazioni sopra lo svilu ppo del palato duro. - - Sull 'istologi a dell a tllll1ica propri a del turb in u.to in1feriore uma no. (Contributo a llo studio del oonnettivo). Su11a costituzione della m em brana baeale della mucosa Soh·n eideriana. - Ricerch e i stopatologich e nella rhinitjs s p.asmodica. Ricer che eul compc1·tamen to dell 'equilibrio acido baeico d e l 1iqnido cefalo-rachjdi a,no, in rela zione a lla patoge· i1cei della s pasm oflUa iniantile. - ContTibuto clinico 1

1

e paitogenetico a lla conoscen11a della s indro me di Froi·n nel ceirso delle m eni ngiti l>Ull'Ulenté dei bambini. - Sul valore di una reacione di oseidazione sul liquido cefalo-ra.chiidiano. - Il valor e biologico del liquido cefalo- r achid·i ano e la di agnosi delle meningiti siel"oee. M·e ningite da pneumobaoillo di Friedlander. ·- Cisticeroosi cer ebraJe ed e osinofilia ne l liqui·d o ,cefalo-rar.hidiano . .- Sull ' im,p oTtanza diagnootica idi alcu1J1e parti1C-Olarità di comportamento della preesione del liquido cefalo-rachidiano. - Procesei i:iup.p urativi e non suppurativi cr a nio-cerebrali. - Indicazioni, vantag~i e tecnica della pnntura ven t ricolrure nei tumori dell'encefalo. - Sul trattamento dell 'iper tensione intracranica con le iniiezioni endovenose di sier o ipertoni co e oon roen tgenter apia profon da dei pless i corioidei. La nota storica : G. BILANCIONI: A proposito di una xecente oommemora,zione: E. J. ir,arey. Notizie e questioni. Abbonamen to annu o: Ita lia L. 40; Estero L. 6 O. Per gli associati al " PoliclinJco" : Italia L. 3 6 i Estero L. 5 O. U n numero separa to L. 6.

Periodico indispensabile per tutti i Medici : IL DIRITTO PUBBL100 SAN1TAH10 DIRETTORI : O~.

Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione

dott . Aristide Carapelle, Cqnsigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Gserceo te in Cassazio11e Ed ito ri F.l li POZZI - ROlVIA

Il Diritto Pubblico Sanitario " riporta tutte l e Leggi, i Decreti. i Regola.menti e le Oircolari concernen ti anche indiretta.mente l 'ordinamento giuridlco sanitario, nel senso più amp io e le Istituzioni Sociali. - Ogni numero contdene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più. importanti, una r assegna completa della giurisprudenza della Corte di Oassazione, del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Ooneult:Ji.va. e di a.ltre Mngietrature, con esposizioni ragio nate delle controv er&ie e delle ri soluzi oni 11 Il Diritto Pubbli co Sanitario 11 in ogni suo· numero reoa. etudi eintetioi di questioni d'attualità e Cenni di legi. slazione estera. « Il Diritto Pubblico Sanitario n è una guida chiara e semplice specia lmente per tutto ciò cbe attiene alle lstl. tuzioni sociali, ai rapporti d'impiego con Enti Pubblioi, all'esercizio delle pr ofessioni, all'ordina.men to sindacale, a i poteri di polizia sanitaria, eco. Ogni numero consta d i 40-48 pagine, ('()etituendo a fin~ d'anno un volume di olt r e 500 pagine con indlci eietematici. ABBONAMENTO per il 1930: Ita lia L. 36; Un numeri separato L. 6. Per gli associati al Poliolin•co: Italia L· 30. 11

P er l\bbo nnr:!i luviare VGglia Po 3tale o Ohèque

Bo.nc~rio

a.1

~i gnor

LUI GI p ,)ZZI, Vi n. Sisti no. 14 - H.0:\(A.


A.NNO XXXVII

Roma, 8 Dicembre 1930

Num. 49

=======================================

fondato dal professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

CAPO:

PRATICA .

\

REDATTORE

~.

PROF.

VITTORIO ASCOLI

-

SOMMARIO. Rivista sintetica : G. Alta.na: Il Batteriofago. Lavori originali : G. Pi c ~.rdi: Sul polso ·puerpeTaJe. Osservazioni cliniche: o. Bettin e A. Stainer: Su un caso di epitelioma da trauma. Sunti e rassegne: ORGANI DIGERENTI: J. MUTM'd: La vaiocinazione preopel'latoria iJ1 -chirurgia gastrica. -

J. Grinida Saavedra: Brevi consideraz.icmi sull a diagnosi differenziale dell'a.ppendioi.te. G. Jurgev: Mixoglobul-OSi dell'appendice veTmiforme. - Oahen : L'occlusione intestinale acuta d<YJ>O ap-pen~i-0ectomia. - P. Voringer: La mal.atti.a -0elia.ca. - SIS'l.'EMA NERvoso: L. Lev·i : L 'encefalite epidemica nei rag.a zzi; decorso e prognosi. - Oa.mercm : Il sonno e i suoi di.eturb.i nell'in1fanzia. - J. Haguenau: Tumori cerebrali operati per appendi.c ite. - J. M. Nielsen: Equivalenti dell'emicrania.

'Notizie . bibliografiche. - cenni bibliografici. Note storiche: L . Beretvàs: Su un d1ato antico biblio~afioo

riguardante l a dieta aclol"llrata. Sunti di discussioni importanti: O: Foà: RappoTti fisiologici fra. pelle ed organismo. - L. Devoto : Cute ed argani interni in alcuni 'l'ilievi semeiologi.ci e te-rapeutioi. Appunti per il medico pratico : MEDICINA SCIENTIFICA: La natura dell.a mal attia di Rec)tl.inghausen e dei t umord -ohe la .aooomp,a.gnaino. - Il contributo portato ·d al 1netodo 1del1a -coltivazione :Ln vitro a lla oo-

RIVISTA SINTETICA Il Batte1·iofago.

noscenza della stru1ttura del tessuto nervoso. - S:sMEIOTTCA : Jll dolore nella regione inframammiari.a sinistra. - L,a transillumin.azione · oome ·a iuto alla diagnosi delle lesioni della m·a mmella . - CASISTICA : Debolezza d i onore e a,.ngin.a .pectOJris. - Blocco di b-ranca del fascio. - TERAPIA : Il tl'attamento del l'aecesoo del P'&lmone e 1dell~.. oean·g rena polmon,a re con l'emetina. - Trattamento delle congestioni polmonari. - Il salicilato di se.dio nelle affezioni pol- · monari. -- Studj sulla terapia dell·a polmonite lobare colla digitale. - Nella bronohite .acuta febbrile. - MEDICINA SOCIALE : Migrazio.ne e eailute. - Alcuni asp~tti 1d·e lla p.ropaganda igienica e della o p rotezione dell!a maternità negli Stati Uniti d'America. - La l otta oontro il oancro nella Repubbliea Argentina. - POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA: Ll cervello. dei grain_ di uomini. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvag.gii: Cooltroversie giul'i di-0he. Nella vita professionale : Servizi igien.ioo-e-a111itari. 1

Cronaca del m-0vimento professionale. Nomine, 1pron1ozioni ed anorificenze. Nostre corrispon,denze : Da Bari. . Notizie diverse. Indice alfabetico •1:>,e r materie.

Conoo.rei.

·F acendo passar-e attraverso questi filtri n1ateriali organici di varia origine, m eglio se inquinati con deiezion i ·di persone o anim.ali, è possibile otten er.e dei filtrati , perfé\Ltamente sterili all ~es.an1e batteriologico, limpidi ed omogenei , dotqti di una strana proprietà: una })iccola parte d el filtrato , ag·giunta a un.a cultura fresca in brodo di un microrg·anism·o 11oto, n e provoca, ·e·n tro un certo limite di tempo, la completa ·dissoluzione ·e la cultura stes:a d iventa limpida, quasi che il brodo fosse ridive11tato sterile. Se poi 'si striscia su .ag·ar una traccia della st1d·detta cultura, inquinata con l 'aggiunta di ti11a minima qu.a ntità del filtrato, si sviluppa la solita patina bat,terica, non però omogenea, lna interrotta da oasi o lacune nelle quali la superficie ·dell 'agar appare libera dalla cultura batterica. Le ·dimensioni di tali lacune ' rariano da quelle di un piccolo for ellino di una frazion e di millimetro a quelle di una ar ea r ircolare a.e} diam,etro di parecchi millimetri . Quando rnolte di queste lacune confluiscono , la patina batt.eri ca è ridotta a pochi r esti irregolari e, n ei casi in cui il fenomeno si m anjfesta con la m assim a inten ità , J.a cultura no11 s i vilup1

Dott. Prof. G. ALTANA Primario ·dirigente i Laboratori Scientifici dell 'Ospe·dale di S. Maria Nuova in Reggio Emilia. · Sono ben noti nei Laboratori e di u so co111u11e diversi apparecchi filtranti , ave11ti pori di ·dimensioni tali che tr.attengono tutti i mic rorganismi, patog.eni o meno, visibili .al mic roscopio, mentre invece lasciano passare non ... ol lanto i prodotti solubili derivanti dai mede-sin1i insieme alle altre sostanze disciolte, ma -a11che alcuni agenti morbigeni di dim·e nsioni t.anto piccole da sfuggire all.a indagine microscopica ·d iretta e che ven gono perciò chiamati virus fil,trabili od ultravirus. Tali filtri sono costituiti da diversi materiali 1)orosi (porcellana non verniciata, terra d i infu sori , collodion, ecc.) e, dal nome ·degli inven.tori o d.al1 a loro forn1.a o sostanza costitutiva , sono chiamati filtri Ch amberland, filtrj Berkelfeld , filtri al collodion, candele filtra11ti, e cc.

1


1774

IL POLICLINICO

pa a ffatto e la superficie ·dell 'agar resta in app·arer1za s1terile. Se dalla cultura in brodo resa limpida o da una d elle lacune della c ultura in agar si preleva con il filo di platino una traccia di materiale ·e la si trasporta su un 'a ltra cultura in brodo o si allestisoe con opportuna tec11ica una nuova cultur.a in agar, il fenom·eno può ripeter i per su ccessivi passaggi per un numero di vol,t e in.definito, con la stessa intensità o anch e co11 inte n sità cresoente. Il fenomeno, intravvisto e variamente interpreta:to ·da qualche autore in anni antecedenti, fu m esso be11·e in ·evidenza circa il 1912 dal D 'Herell e, il quale n e ha fatto l 'oggetto di numerosissime ricer ch e con la col laborazione di scienziati d ' ogni paese. Il D'H.erelle cl1iamò il fenon1en o bat-teriofagia e batte1·iofago l 'agente a ttivo pecifico.

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**

-

Allo stato attuale delle cogn1t1oni e in g·razia dei risultati ·d-e gli studi d·el D 'Herelle e dei collaboratori, e tenuto conto anch e dei pareri del la cri ti ca, vi vacernen te ·esercì tatasi anche in questo cam·p o, si può senz'a1ltro .a ffermare: ch e esiste in nQJttira un principio litico, il quale , in favorevoli condizioni, può portare alla . dissoluzione completa di culture batteri ch e·, ch e tale principio li!tico può ag.ir·e con diver sa intensjtà ver so i più sv.ari'ati ceppi .d i •

rr1 i c rorga n1 sm~; ch e esso si sviluppa a spese ·dei microrgani s1ni medesimi e si moltiplica e si riproduce in seri e inde finita come un organismo vivente. Geniali esperienze del D'H·el'elle ·dimostrerebbero ch e tale principio ha forma corp·uscolare e dimen sioni piccolissime ma misurabili, dell 'ordine dei milionesimi di millimetro o

millicrori. (µµ) . · Prove comparati ve, eseguite m edi.ante filtrazione di virus u~tramicroscopici . e .di altr.e sotan ze organiche non viventi , dimostr.e rebbero ch e l 'unità el.e mentare ·del batteriofago avrebbe presso a poco le dimensioni della complessa molecola ·della ·emoglobina e cioè un diame tro di circa 20 µµ e un peso equivalente a circa 70.000 atomi ·di idrog.eno. De.Ilo stesso ordin e sarebbero Je dimen sio,n i degli elementi d ei metalli allo stato colloidale (collargolo) o di certe sostanze proteiche b·ene identificabili n ei filtrati (siero antitetanico). Gli aggruppamenti di atomi , propri delle sostan ze allo stato cosidetto colloidal e, molto volu1nin osi in confronto alle m olecole studiate nell a chimica inorganica, sono noti col nome di micelle ·ed evidentemente possono essere ·d otati di attitudini e ,a ttività tali da assumere le caratteristich e della ostanza vivente , o meglio di ver e e proprie individualità viventi. L 'unità inscindibil e ·dell'essere vivente era, . rronclo la rom l1ne con cezione, la cellula. La 1

[ANNO

XXXVII, NuM. 49)

scoper.ta del batteriofago e dei gern1i filtrabili, con esso morfologicam·ente affini, ci fa trasportare in un piano inferiore questa concezione e d a1nm.e ttere cl1e ent1tà aventi proprietà e caraLteri viv e~ti possano avere le dimensioni di una micella, misurabile in milionesimi di n1illimetro , me1litre finora i nostri co1nputi più piccoli si fa cevano sulla base ·d el micron (µ) o millesimo di millimetro . La concezione c·o rpuscolare ·del batteriofago è strenu.a mente so&tenuta dal D 'Herelle, il quale lo ha adcl.irittura collocato n el la sistematica dei microrganismi viventi , chiam.andolo J>rotobius Bacteriophagus , come u11a specie uni ca presentante una notevole variabilità di ceppi dotati di caratteri qualitativamente e quantitativamente . ·differenti. Mentre sulla esistenza d el principio litico n·essuno oggi muove obbiezioni, sulla sua natura sono stati espressi p.a reri discor·di e alcuni autori hanno asserito trattarsi di azioni fer111entative intrinseche od estrinseche ai microrga1n is.mi. Il D 'Herielle ba controbattuto questi pareri discordi e dalla maggioranza d€i batteriologi la sua con cezione, che è d'altronde I.a più semplice e la ·p iù logica, è genera}m.ente accettata .

* ** Riassunte brevemente le nozioni fon·d.amentali sulla 'e ssenza e sulla · natura del batteriof-0.go, passiamo ad esaminare i part'icolari caratteri biologici che vengono messi in evidenza con opportuni procedimèn ti. . Anzitu(tto non bisogna credere che basti m ettere una gocci.a di un qual siasi filtrato di sostanza organica in una cultura i.n brodo -d i un qual siasi microrganismo per avere con facilità una lisi batterica completa o quanto, m eno bene evidente . Se anche il p,r incipio litico esiste, la sua .dimostrazione è spessissimo· ostacolata da diverse circostanze che soltanto un.a lt1nga pratica insegna a conoscere e a tenere n ell.a dovuta considerazione . Ali 'attività del principio liti co si oppongono in primo luogo agentj fisico-chimici sfavore·vo1i ed inoltre l 'attività difensiva ·dei batteri attaccati, ch e si manifesta , come vedremo , in maniera assai evidente. L 'attiviJtà .distruttiva del batteriofago e quella difen iva dei m.icrorganismi n el] 'ambiente n al:ur.ale presumibiln1 ente si equilibrano perch è, se una di loro prevalesse in permanenza, por terebbe e avrebbe porta.to n el volger e dei tempi alla ·distruzione dell 'e]emento più debole. Il ricer catore provetto sa isolare da un determinato .ambi ente sia i microrg.anismi , sia i b atteriofagi rispe1ttivi e a tale uopo sa sfruttare, secondo il caso, gli elementi di resisten za o di debolezza dell 'uno o dell'altro, che lo studi o accurato e n1inuzioso clell '.argom ento gli ha por.tato a con oscenza.


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XXXVII, NuM. 49]

SEZIONE PRATICA

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** Co11d izio11e essenziale perch è il principio litico si 111a11ifesti è la pre enza di batteri viventi. 11 batteriofago, i111trodotto in u na cultura batJ.,eric a, attacca e ·discioglie, e v.erosi111ilm·e nte assi1nila e utilizza per la sua moltiplicaziorte, solLanto g·li ·e lerr1enti batteri ci viventi . Una cultura giovane è con1pleta111en te ùisciolta da u11 batteriofago attivo n1e11tre una cu~tura vecchia non potrà essere_· resa con1pletamente trasparente, essendo in gran parte cos tituita cla elem enti morti. I batteri viventi esplicano du11que UJM c11e. miotassi positiva verso g li elem.e11ti b.a lteriafagici, i quali , perforatane la membra11a di rivestim ento , penetrerebbero ne ll ' interno moltiplicandosi e trasforman·do la compag·ine del batterio , fin cl1è questo si rigonfia e si d'is.trugge },asciando i11 libertà miriadi di b atteriof.agi. La dim-0strazione ·o ttica con1pleta di questo processo n-0n è possibile poichè l 'èlemento li. tico .e lem.entare sfugge co1npletan1ente all 'esam e microscopico, 111a a.ttenti ricer catori lt.anno potuto osservare i germi nel l oro rigonfiamento e n ella loro distruzione paragonata dal D 'H crelle a uno scoppio. D 'altra parte l 'aumento ·enorme degli elementi litici può essere ·dimostrat.o ~ ia col metodo delle diluizioni , sia col conteggio d elle lacune o·d oasi sulle culture in agar ottenute coll 'aggiunta di minime quar1tità dei liquidi conten en ti i batteriofagi. Le lacune delle c ulture i11 agar so110 l 'e quivale11te d ella chiarificazione ·d e l] a cultura in brodo e sono determinate dalla .d istruzione ·d ei batteri nel mome11Lo d ella l oro moltiplicazione per modo ch e in tutta una zona infetta dal b·atterio fago 1'ag·ar rimane sprovvisto di pati.11a batterica. Se ammettiamo ch e un solo el en1ento batteriof.agico attivo possa ·dare orig ine a una lacuna, abbian10 la possibilità di contare gli elementi batteriofagici esistenti in 11na .data sostanza, con lo stesso metodo .di cui ci serviamo in b.a tterioloo-ia per contare i microrganismi in base al nu~ero d elle col onie cu.i essi hanno dato orig ine. Ogni lacuna di una cultura i.n ao-ar può esser e considerata come una col on1a vlvente e attiva di batteriofagi. · Il m .etodo ·d elle diluizioni ci ·dirà invee-e fi• no a qual limite possiamo dil~ire e fr.az~onare u11 liquido attivo senza f~.rgl1 p·er~ere il su.o potere liti co. Tanto ma.~g1~re potr,a . es~ere. il frazionamento quanto p·1u l'1CCO sara il ltqu1do di el ementi .attivi . ·

* ** Fra i vari batteriofag i studiati troviamo notevoli differenze quali tative -e quantitati v~. Le ·differenze qualitative son-0 ~li da I~· ?~r~ re il concetto di una vera e propria specificita

1775

I

di uri ceppo -di batteriofago rispetto a un deter1r1ir1ato germe. L 'atti"vità litica è intensa verso u11a cultura, d ebole o nulla per un 'altra. 11 con cetto di specific ità ha aperto una questior1 e a11 cora insoluta: se nel mondo viva una sola specie di batteriofago, c.ap.ace ·di assumere attività speci fiche verso questo o quel germe, e ca pace quindi ·di grande mutabilità e di a dattan1er1 Lo, ovvero se esistar10 molte specie mor. folog ica111er1te a ffini , ma biologicamente ben di s tinte. Il D 'H er elle sostiene la tesi d ella specie unica, alla quale, com-e si è d etto , ha dato il norne di Protobius Bacteriophagus, rr1a, rnentre nel vasto camp·o esplorato da qu esto Autore le s ue dottrine sorio generalme11te più Persuasi ve di quelle dei suoi avversari, questa sua con cez ione lascia .a.dito al dubbio. In m a n canza di argo1r1enti positivi pro o contro la sua tesi, h a val ore l a con siderazi one ch ·e la Natura, tanto varia n elle su e m .a nifestazioni d ella vita a11 imale vegetale, non .abbia dato uno stan1po u11ico a una infinità ·di el ementi esistenti su tutta la terra per la sol.a. ragion·e ch e essi hanno dimer1sioni minime in confTonto agli altri viventi di dimensioni magg·i ori, distrib11iti in una serie i11numer evole di specie. Siano però specie ·d iverse o v.arietà di una sola specie, è certo che la specificità è una qua] i tà di evid·ente dimostrazione n·ei batteriofa g i e h a una gran de importanza anche 11el campo d elle .applicaz ioni pratiche di questo nuovo r amo de lle sc ienze biolog ich e. · Le diffe r enze qualita tive sono inoltre uni.te a differenze quantitative , la intensità di azione essen·do molto variabile e paragonabile alla viruleriza d ei microrganis1ni patogeni verso gli esseri superiori r-ecettivi. ,. In pratica la di ssoluzione completa di una g iovan e cultura per }Jarte di un batteriofago, 11on soltantò d imostra la stretta specificità ;verso quel b atterio , m .a a n ch e una intensa v ir11Jenza. In rnol t i casi però il fenomeno non è così ev idente e sol tanto con pazienti con fronti con c11 lture di controllo i può oservare una di mil)uzione d'e lla opacità di una cultura in bro-clo ovvero, n ei trapianti in .ag ar, la for1nazione di lacun e di piccoli ime dimensioni. Cef)l)L ·d.iversi di batteriofago, di diversa spec ific ità .e virulenza , possono trovarsi mescol·a ti in uno stesso m .ateriaJ e. Servendoci di procedin1en ti analoghi a quell i u sati in batteriolocria si Tiuscirà a·d ottenere l'isolamento di u1~ ceppo di batteriofago ch e particolarm ente ci in ter essa, e studiarne i peculi.ari caratteri eh.e ]o differenziano ·dagli a ltri ceppi. Se la Sj)ecifi cità col germe coltivato in cuI~ura pura è stretta e la virulenza ~ a lta , i fil:· trati conten·enti il ceppo i solato allo tato d1 i)u'r ezza determinano, com.e abbian10 det~o' . l.a· dissol nzi on·e completa, os, ta la totale ch 1ar1 f1-. cnzione d~lla c ultura in brodo e sul la culturai 1


1,716

IL POLlQLINICO

[ANNO

XXX.VII, N UM. 49]

in .ag·ar la lor1r1azione ·di una pa tina batterica clic la lisi batterica avvie11e più fa cil111e11te i~lte rro ttà d a larghe lacune. . . a + 30° n1e 11tre a + 37° il ba tterio r es iste ,Ques l.a n etta prevalenza d el ba tteriofago n on 1rtegJio. è p erò il caso più comune . .Più comunem ente La r esisten za alle alle te1nperature è assai si 11.a ir1 una prima fase la chiarificazione par- spiccata p er il batteriofago il qua le soi)ravvive ztal e d ella c ultura in brodo , b ene evidente di a lu11g l1e esposizior1i a + 60°, esizi a li p er la fro11te a una c ultura campion e i1on infettata 111agg· io r patte d ei batteri, fa tta eccezion e d elle d~l b a tterio fago, e in una seconda fa se un nuolo ro forr11e sporali. i direbbe .an zi cl1e la r evo op.aca111·ento dovuto a · uri rig oglioso svilupsiste11za ·de l batteriofago agli a.g enti fi sici sia P9 di nuovi germi c h e pren.dono il posto di presso a poco a11alog·.a a quella d elle spor.e batquelii distrutti. Si forn1a così una cultura .se- . Lericl1e. coridaria, forma ta di e len1enti batterici d eriLa reazior1e .favorevole a l ba tleriofago è q ue1,,~Il ti dalla moltiplicazion e di quelli che la a lcalina ed il gra·do otti1r10 di alcalinità è ro110 ris1Jarmiati ·dal b a tteriofago e din1ostran-. 1le r lo j)iù sen sibilrner1te più a lto di qu ello d el te verso g li ele1nenti litici una r esistenza a ss~ì' b a tler io. J)i fronte ag li antisettici il co1111)or ta1r1e11to p!ù spiccata . d el ])·a tteriofag o si discos ta r11olto da quello 1'ale r esistenza, ch e può i)arag ona r si a d .u n.a 1r.rtrl1u111ta acqu1s1ta, s1 trasm ette n ei trap1ant1 d eg·li altri inicrorgar1i srr1i. Così il s ublimato co rrosivo 10 distrugge soltanto a con centrazios u·~ccssi vi , ·da cui si ottengono culture di fronte all e quali la virule n za d el ba tterio fago ap-. r1i i)rossin1e .a 1: 100, l 'alcool etilico a titoli j }ç>.fe sen sibilmente diminuita . . s uperiori a:l 50 %, il fenolo al 2-4 %; il cloruro e ~I solfalo ·di sodio ri esco110 indiffer er1ti perQua lch e volta infi11e l ' in11 esto di un filtrato fi11 0 in soluzioni sature o aJlo s ta to solido. cl1e certa m ente contie11e princìpi litic i non 11rpduce n e lla c ultùra in brodo i1essu11a niodi- 1 . Sono invece molto r1ocivi al b.a tteriofago il foriu oJo, ch e ]o uccide al titolo di circa 6 % 0, [icazio11e e la ricer ca ulterior e" d el batteriofago . :at1ç J1 e con i m e todi più d eli cati può riuscire , e la gli cerina. l"a r esis ten za all '·esaurìme11to sponw11eo è alii n fru ttu òsa. tissi rna pel ba tteriofag o, il quaJ e si conserva .• . * r1ei filttati , in tubi chiusi alla lampada , per ** de g ~i anni. J:sìst e dunque, co1ne fu i11 principio acce11I d ati. ora ricordati nor1 d evono jntendersi 1u1t.o, un 11etto antagonisn10 tra batteri e b.a - <'l ssoluti, rappresentando la i11edia dì nurnerose te1·iofagi e a lla prevalenz.a d ell 'uno o d ell 'altro o sservazioni fa tte su svariatissirni ceppi , fra i cor1tribuiscon o condizioni intrinsecl1e o d estrin- qt1ali possono esistere differ enze individuali secl1e ch e è 11ecessario conoscere ·anzitt1tto per a ssai sensibili. • qi1el ·b isog no di sapere ch e è il mov ente di og 11i progr.esso scie11tifico e d inoltre p er sfrt1t* ** tare a scopo pratico le co11osce11ze .acquisite dalla scie11za pura . U11 cenno particola r e m erita l a spe·cificità Anzitutto è ·da prendere ir1 considerazione d el batteriofago n·e i rapporti con i pri11cipali la n1assa o il numero ·d eg'li ele111enti contrap- g er1r1i patogeni. Questi ultimi possono a que11osli. sto rig uardo essere divisi in ·due g ruppi, quelIl ba tterio fag o, anch e se il1olto virule11to, ~o ·d elle specie batteriche cosid·e tte omogenee e non l) UÒ esplicare tutta l.a s ua azio11 e litica se quello delle specie d·ette eterogenee. la co11cen tr azion e ba tterica n on è ii1feriore a l.1e prime sono quelle in cui i ceppi batterici un certo limite ch e a pprossimativa m ente d al di di versa .o rig ine e prove nie n za si comportaD ' Iler elle è stato fi ssato in circa 300 n1ilioni no i 11 maniera pressoch è eguale e costante di di germi per em e. Se la cultura in brod<.1 o la fronte al batteriofag o. Se un agente litico è sos1>e11sion e b atterica sono più ricch e, si ha a tti,ro verso un ceppo, lo è ver so gli a ltri con fa c iltn ente il fen ome n o del] ~ cult11ra seconda- quasi eguale inten sità. Tipo di questo g ruppo ria e la formazione di elem enti batteri ci res~­ è il b. disseroterico di Shiga , uno dei più sensibili all'azione litica de l batteriofago. Simils ten Li . Nell a r icer ca d ei ba tteriofagi d a ostan ze in m ente si comportano alcuni altri germi qua li esam e occorre perciò , a scaQ.so di resultati r e- il b. del colera d.ei polli e il b. della peste. golarn1 ente n egativi , u sare sosp en sioni batte- · Molti altri germi invece apparten gono all e r icl1e n1olto tenui , con le quali si 11u ò otten.e r e pecie eterogen ee pe'rch è per essi si può dire u11a li i completa; i su ccessivi passaggi , ese- ch e ogni ceppo ha il suo batteriofago specifig ui ti con i filtra ti d ella cultura ·di sciolta , dì- co: di questo g ruppo fanno parte il b. del tifo mo trer anno ch e l 'attività litica, ossia la viru .. e i paratifi , il b. coli, gli stafi lococchi piogeni , ]' en.t erococco. lenza, del batteriofago si è esaltata. ~f entre la temperatura otti111a per la n1agPuò altresì avvenire ch e u n ])atteriofago, a tg ior }1arte dei b atteri pato.g eni è di c ir- tivo ver so un ceppo ~i b. coli , n on ]o sia .afca + 37°, i rispettivi bat1criofagi trovan o il fatto ])er a ltr i ceppi dello stesso ger111e menloro OJ)li111un1 a qualcl1e grado otto , di modo tre lo sia invece per a ltri ceppi b a tterici , a d

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[ANNO XXXVII, NuM. 49]

esempio per l 'enterococco, ospite ·dell 'intestino, simbiotico del b. c oli. La et erogeneità di queste specie batteriche è, come vedremo , un forte ostacolo p er la applicazione razionale ' d ella terapia batteriofagica i11 div·er si processi morbosi . \

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Il batteriofag·o è ubiquitario. Se il suo habi-

·tat principale è l'intestino di tutti gli a11imali e se la sua resistenza agli agenti ·distruttivi natur.ali è piu·ttosto elevata, è log ico amm ettere

ch e i batt~ ri o fagi siano sparsi abbonda ntem ente nel mondo dovu11que vi si.a no segni di vita animale . Diremo m eglio anzi, ·dove vi sia vita, anche vege tale, p er ch è sono stati scoperti · i batterio fagi che vivono a spese d ei batteri nitrificanti d ell e pian te. · I batteriofag i furo110 perc iò i sol ati {}.alle a cque aventi tutti i g ra di di .inquiname nto , dal mare, d ai fiumi e da i pozzi ; d a i r esidui d elle fabb r ich e purch è non abbian o un n otevole g ra d o di .acidità; ·da lla terr.a vegetale , ecc. L 'intes tino d egli a nimali elimi11a ,g·io rnalrnente g ra ndi quantità di batterio l'.ag i e g·iorn almente n e riceve dagli alimenti . · P oich è per ò i b atteriofagi s i rn olt ipli ca110 a sp ese di quei germi p er i qua li h a11110 una affinità · s11eci fi c.a, n cll '-intestino d eg·li in·divi.dui sani r itrov ia1110 qt1as i esclus ivarr1ente ~ batteriofagi -de i gern1i o l)itj abituali, ch e i'Jer 1'uom o .son o i g·ermi d el g ruppo d el b. coli. L'introduzio11e ar tific ia le di a ltri b at terio fagi è s~­ g uìta d alla l or o r a1'>ida sco1npar sa . N-e gli a11i1r1ali d orr1estici si trovano , oltre a~ b a tteriofago d el b . coli , an ch e quelli ,di vari ceppi .d el b . d el p·a rat ifo B , germe parassita facoltativo osp it e abituale d el lor o intestino. Nell 'indi vid110 sa1lo la simbiosi b . coli-batt er iofago è in uno s ta t o di equili:t>rio , tanto ch e riesce p r a tican1ente difficil e isola r e il b . coli in c ul t ure ch e n on sian o inq uina t e d el risp etti vo bat ter iofago; vicever sa sebbèn e sia dim ostra biJ e con opportuni a ccor g·imenti la preser1za d ell '.a gente li t ico, la sua attività contro il rispe ttivo colibacillo in vitro è m olto 1i rn i tata . Negli o rg·a11isn1i in preda a d un processo in'fe ltivo n ori è r ar o trov.a r e assiem e al ger me s pecifi co il b a tteriofago risp ettivo, d otat o ·di un gra do as ai ' 'a ri o di virulenza. Osservaz io n i num er ose ci p ermetton o di afferrn.a re cl1e ] a vj rul e11 za d el b a tterio fago è ln rag ion e in ver . a con la g·rav.ità d ella .m alattia : se c1l1est a vol ge a g l1 arig i9n e 1 il potere litico d el b a tt eri o fago è a] ti s imo , rnen tre u 11 b a tterio fago di scarsa at t ività i m p li ca una p r ogn os i

g rave. Le vari.azioni dell 'a ttività litic.a de l b a tteriofago son o esse cau sa o·d e ffetto ·d ell e variazioni di g ra-vità d el p r oce so morboso? Il batteri ofago m olto at t ivo d eprime ]a virul en za d et O'er m .e specifico ovver o la sua azion e litica si in•

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SEZIONE PRATICA

ten sifica di fronte ad un germe specifico dig. . g ià a ttenuato p·er chè lotta di fronte a r esistenze organiche preponderanti ? Non è fa cile dare una rispost a a questi ques iti.

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Nella spera11za ch e un batteriofago molto attive;> possa contribuire, a fianco ·d elle forze di difesa organiche, a superare la attività aggressiva d el germ e patogeno, il batteriofago è entrato a far parte dell ' arsenale terap·eutico che la scie n za m edica , sfruttando le risorse natur ali , , tien e a disposizion e d el} ' umanità soffer ente . · , Teori cam·e nte l 'isolame11to di un b.atteriofag·o s pecifi co non è un pToblema di difficile soluzio11 e: provan.d o vari ceppi ·di b atteriofagi con i cepp-i batterici ch e ci inter essano, trovel'emo quello ch e esercita un 'azion e litica inten f)a; preparata una sosp en sione di questi ger1n i ir1 liquido ad.atto , alle condizioni volute di r eazio11 e e di te~peratura , .ed ottenuta la Jisi complet.a d ella sospen sione, la si i)assa per un f,iltro ch e tratten ga tutti g li elem enti b atterici e y ~ntualmente rimasti integri. Il filtrato lim. 11 i~i ss imo . e b a tteriolog icam ente s terile sarà riccl1iss i1r10 di b a tter io f.agi e pron to per l'uso. As traz ion e fa t ta ·da lle' sostanze nocive evento aln1e11te in soluzion e n el filtr.a to, la sospens io ne di batterio fagi è inoffen siva p·er l 'orga11isrn o, qualunque s ia I.a via ·di intr o du zion e , en tera le o p ar entera le. I .a so m m in istrnzion e pe r v i.a or ale è peraltro d a pre feri rs i, si.a p.erch è riproduce il tramite di introdl1zione degli ngenti litici esi st~ nti in n a tur.a , s ia per ch e · p e'r qu esta via riescono m en o pertcolose le sostanze in sol11zion e ·esi st enti n el filtra t o . C: irca l 'azione tera peu t ica d e i fil tr.ati b a tteri o fagic i, sulla cùi effi cacia in tal11ni rasi non vi è r i t'i luogo a dubbi o , fu da t al un o m ossa l' o})l)iez ion·e ch e essa p ossa attr ibuirsi , an zicltè ng·l i ag-enti litici , a i p r o.rlot ti di disgr egazion e ·d ei batteri agenti qu.al i anti geni . . Il D 'Her ell e risp on de a ffermando ch e l a di sgrcg·nz ion e de i corpi b.a tterici per l 'azi9ne d ei b a tteriofagi è così pro fonda ch e . ve·ngon o to talm en te distrut te tut te ]e p r <;>prietà speci fich e toss ich e e antigen e_ d el mi cr or gan ismo. P er qu esto m otivo, m entre i coml1 n i fil tra ti dell o culture d el b acill o dissenteri co ·d i Shiga si dirn ostr,a no .in t·en sam en t.e tossjci . i fil tr.a ti rl ell e cu lture ch e h ann o subìto la li s i da batleri o fag·o n on ]o son o affatto. E il D 'H er ell e a fferma in oltre ch e tale dimo trazio11.e. pu ò .esser e d ata per altri germi • p n togen 1. J\.rn rn esso per altr o ch e i] m eccan ismo d'.azion e d ei filtra ti batterio fagi c i s ia più complesso ùi qu ar1to n on (l ffer mi il D' Herell e, è in dt1bitato cl1 e in ·d eterminat e c ircostanze ]a terapia e Ja p r o fil assi posso no utilmen te servirsi di q ues to n t10, ri s im o m ezzo, a con d izione ])eninteso ch e non :i co rra a u n a itri fle si,Ta gener a li zznz ion e. I


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IL POLICLINICO

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La rr1alattia contro la quale la terapia a base di batteriofag·i risulta più razior1ale ed efficace ~ la dissenteria bacillare. Il bacillo dissenterico di Shiga .ed anche quelli ar1aloghi di Flexner, ·di Hiss, ecc., mos,trano verso il batte.riofago uria g randissima sensibilità e, di più, Je loro specie sono fr.a le cosidette omogenee. Un batteriofago attivo per un ceppo di bacillo di Shig.a lo è anche per tutti gli .altri ceppi . Ciò serr1plifica molto la preparazione dei prodotti curativi che possono essere fabbricati in grandi quantità senza preoccuparsi dei singoli inalati. La somministrazio11c, per via orale, d ei filtr~li .attivi ha dato effettivamente risultati ottimi, acce.r tati ·da ricercatori di diverse naziona lità in diversi paesi, ·dal Sud America al1'India e d all'Egitto, nei quali la malattia è enden1ica con ondate epidemiche gr.avi ed estese. lì'u perfino osservato che la son1ministrazi~­ ne di agenti litici molto attivi a un certo num ero .di infermi, oltre .a d eterminare in essi un favorevole decorso e la guarigione, induce una notevole attenuazione della virulenz.a del.: la ep idemia .ed i casi successivi decorrono con m .aggiore benignità. Si pensò che le deiezioni dei convalescenti trattati col batteriofago diffo11dano assieme ai germi patogeni gli agenti litici, ·di mo·do che le successive infezioni sa- . ' rebbero car.a tt.erizz.ate dalla ingestione contemporanea del g.trfm.e patoge110 e del suo avver. sarlQ. :È altresì da presumersi che la diffusion-e 11ell 'ambiente degli .a genti litici contribuisca alla distruzione dei germi sp ecifici anche fuori dell'organismo , l 'attività litica ·dei batteriofag·i poten·dosi som1nare alla. azione sterilizzante .degli agenti n.a turali , qu.a li la luce solar-e, 1'essiccamento, ·e cc. Le esperienze sul colera ·e sull.a peste hanno portato, secondo al cuni autori, a buo,n i risultati, però non così evidenti come per la dissenteria bacillare. . La terapia antitifica urta ·n ella grave difficoltà di trovare per ogni ammalato· un batteriofago molto .attivo verso il c14Dpo patogeno. Il bacillo del tifo appartiene alle specie .eterogen ee, cosicch è un ager1te litico può essere di grande attività per u11 ceppo e· ·di scarsa o nessuna per un .altro. T entativi recenti di ottenere batteriofag i polivalenti hanno portato a risultati negativi o molto discutibili. Allo stato attuale ·delle cognizioni occorrer ebbe, per ogni caso di febb re tifoide, isolare il cep1)0 patogeno, pro,·arlo con vari ceppi di hatteriofag-o g ià pronti in labor.atorio, e, trovato quello adatto , prepararn·e i filtrati. Tutte ql1 este operazioni porter·ebbero a una perdita di tem1)0 p-rezioso. P erseverando n.ell e ricer ch e è peraltro possibile ch e J.a terapia ·delle infezioni tifoidi pos a giovar i della nuova scoperta.

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Buo11i ri sultati furono ottenuti anche nelle ·irif ezio1ti da piogeni con a1)pljcazioni esterne o con i·n iezioni ·d i filtr.ati litici nelle in1n1ediate vicinanze di un focolaio n1orboso (asoessi, fle~moni, mastiti). La via endovenosa è stata tentata, qualche volta con successo, nelle forme gra,·i setticen1iche. In tutto il mondo ricercatori specializzati insistono nelle ricerche e sono già stati messi in cornmercio diversi prodotti terapeutici che 11anno per J)rincipio attivo il batteriofag o . Il tempo e l 'esperienza diranno qu.ale sia il ' 'al ore e l 'e fficacia ·di queste preparazioni e se tt1tte le promesse dei IJI'Odt1ttori verranno m ra ntenute.

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** Per concludere, tenendo co11to dei fatti fi11ora sicurar11ente ·accertati, si può presumere che un rimedio a b.ase di batteriofagi sarà tanto più efficace quanto più si avvicinerà a queste co11dizioni: I) altissima attività litica specifica verso il germe che si vuol con1battere; 2) contatto il più possibil0e diretto di grandi rr1.asse ·di agenti litici con i g·ermi stessi. Poichè i preparati cosidetti polivalenti non rispondono che in parte .a qu·esti requisiti, essen.do assai poco probabile che tutti i ceppi di batteriofagi in essi contenuti esplichino una attività intensa ·e·d ·efficace, sarebbe desiderabile ch e i grandi laboratori batteriologici degli Istituti sieroterapici e simili preparassero nun1erosi ceppi di b.a tteriofagi i quali potrebb.ero essere acquistati dai Laboratori delle Cliniche e degli Osped.ali ed applicati all'ammalato dopo la prova della specificità. Verrebb·e rÌSJ)armiato a questi Laboratori il lavoro lungo dell'isolamento d·ei ceppi , il quale può essere eseg11ito meglio dove i mezzi tecnici ·e il personale abbondano e possono specializzarsi in questo ramo di ri cerch e che esige precisione e delicatezza. Occorrer ebbe insomma che alla nuov.a terapia a base ·di batteriofag i venjsse dato un indirizzo più r.azionale senza troppe 1)reoccupazioni di indole commerciale ch e possono pregiu·dir.arn e il definitivo successo.

* ** Iri ql1esta brev-e ·e sposizione 11c1 cercato di riasst1mere le cognizioni che sul tema del Ratterio[ago sono attualmente acquisite dalla scienza, con l.a considerazione cl1e, essendosi iniziata l'applicazion.e pratica di metodi nuovi che per diversi anni erano rimasti n el campo ·degli studi teorici, sia opportuno che tutti noi, n1edic i ospedalieri o liberi esercenti, n e conosciamo i punti fondam entali per poter con ragio0n.ato discernim ento adattare ag·li infermi a ffidati alle nostre cure i frutti di questa re. centissin1a fra ]e scoperte.


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SEZIONE PRATICA

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LAVORI ORIGINALI.

pneumogastrico, pensano quasi concordemente .a d un'azione che si riflette attr.a v.e rso il vago .Clinica Ostetrico-Ginecologica della R. Università di Roma e ch_e trova il punto di p~rtenza in stimolazioni n.e rvose, dovute prob.abiJm.ente all'azion·e di diretta dal pr·o f. E. PEsTALOZZA. sosta.n z.e chimiche. Secondo M·eyburg le fibre cardiache ·del vago verr.ebbero eccitate probaSul polso puerperale. bilmente in via riflessa· p er m .e zzo dei nervi Dott. G1ovANNr PrcARDI. dell 'utero, stimolati d allo stato di progr·essiva involuzione in cui si tro·v a quest'organo. SwiecI caraitteri d·el polso offrono uno dei più cicki ritien·e che i nervi .dell'utero siano pure .1m1)orta·n ti sinton1i per ricono:soere e giudicare eccitati chimicamen;te ·da speciali sostanze che il modo con cui ·de.corre il puerperio. si formano durante l 'involuzione dell'utero: Sl può dire che il polso nel puerp·erio· è più p·er via riflessa lo stim·olo viene trasm·esso al labile che non lìa temperatura, e spesso le aly.ago. terazioni ,del polso pr·e oedono il co·m parir.e del L'ipotesi che la rarefazione del polso nel rialz·o termi co; ragione qu.esita per cui ·esso puerp·e rio sia ·dovu,ta .a stimolazione d el vago .acquista riel puerperio un 'importanza speciale. e ad . altre influ·e nze ner,rose , sem~ra la più Subito dopo il parto è gener.almente un . po' suggestiva. più frequente che n ella gravidanza, ina poco È facile infatti pensare che sostanze prodotdop·o si fa ampio, pieno e la sua frequenza d.a tesi n ell 'organismo d ella donna ch e ha parto70-75 pulsazione al minuito, discende a 54-60, rito, t en.en·do conto d·e lle notevoli mo·dificarar.amente fino a 45. In oasi .a ffatto ecoeziozìoni del ricarr1bio dell.a gra,rida e ·d ella puernali si osservano rallentam.e nti fino a 35 ·e.d pera, sostengano l 'eccitazio11e d el pneumo_g·a .a11ch·e a 30 battute al minuto . ~trico :· resta da precisar.e la natura di queste Secondo alcuni AA. la diminuzion·e della sostanz·e . frequenza .d el polso si verificherebbe nel seIn . questi ultimi .anni .è stata ricercata s.icondo giorno di puerperio , secondo altri dal ~temél!ti can1ente la ritenzione biliare (forme laIII al IV, dal VI .al VII , ·ecc., e dura per 4-5 tenti di ittero) nelle infezioni più diverse che g·iorni. P erò, n el maggior numero dei casi, non si accompagnavan·o a·d ittero apprezzabile si nota un.a ·diminuzjon e dei battiti fin dal clinicamen·t e, e la si è svelata frequ.e ntemente ·secondo g iorno. n·elJ.a polmonite, spesso .n ell.a febbre tifoidea , Il rallen,t amento è più spiccato n elle plurinel · r.eum,atismo articolare .a cuto, n.ell'eresìpare che nelle primipar.e, dopo i parti a terpela .estesa, n·ell 'ap·p·en·dicit·e; è f#tata anche mine che non dopo gli .a borti. messa in evidenz.a negli a1coolisti, n ei saturFrequentem·ente, col polso· bra·d icar·d ico, si nini, .durante la gravidanza e nei sogg·e tti che .accompagn.a110 delle spiccate aritmie. erano stati anestetizzati col clorofor_:rnio o Circa la spiegazione di ques,to importante l '·e tere. fenomeno ch ·e si verifica con grandissim.a freLa freq11enza di questo fatto 11a potuto par· quenza, in n1odo più o me_n o spiccato, nel ticolarm.ente esser:e m .essa in evid.e nza, gradecorso ·del i)u erperio norm.ale , ci troviamo zi.e alla conoscenz.a d egli itteri dissociati, nei :ancora -nel campo d elle ipotesi. quali la ritenzione biliar·e si esplica esclusiDalla più semplice opir1ione di 'F ritsch che vamente sia sui pigmenti biliari, sia sui sali' poneva il fatto in rapporto a}la po·&izione orizbiliari. Gli itteri dissociati dovuti alla sol.a ritenzon1tale nel l etto· con c ons·eguènte rip·o so del zione d ei sali biliari pr·es·entano un gran.de incorpo e tranquillità ·di spirito , a mano a mano vennero considerate come cau sa l'aumentata t.eresse , perchè sono quelli cl1e rischiano di t ensione anteriosa consecutiv.a alla notevole direstare latenti, se n·on si ricercano sistematicamente. La loro esistenz.a era stata segnalata minuzion·e d·ella circol.azione uterina (Blot e ·l\tlarey). Olschausen e !F alaschi l'attribuiscono incidentalm·e nte, dal 1895, ·in una serie ·di stati . ad alterazioni d.e l metabolismo e peneitr.azio·n e morbosi più div·ersi (turbe g.astriche febbrili , tubercoio.si ·p·o lmonare, reumatismo articolare nel sangu.e ·di g ras.so prodotto dall 'invollizio·n e degli organi genitali; Schrod.e r .a lla ipertrofia · acuto, paludismo, ecc.) ed era stata segnalata anche la presenza di sali biliari n el sie r o di d·el cuor-e verificatasi durant.e la gravid.a nza ed malati ch·e non .avevano ittero clinicamente al suo diminuito lavoro per la improvvis.a riduzione d ell 'area circolatoria. N.eumann e Loh- appre zzabile. Un po' più tardi , quan·d o si fecero le ricerlein fin.a lmènte alla stim·o lazione del v~go e che sul valore della reazione di Hay , si se·ad altre influ·enze nervose·. g nalò eh.e su 100 malati presi alla rinfusa in ' · I sostenitori dell'ipotesi dell'eccitazione del 1

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[ANNO XXXVII, NuM. 4-9]

IL POLICLINICO

un r€parto ·di m edicina e ch·e n o11 pre entav.ano a ffa tto ittero , vi erano 40 cas i n ei quali la riten zione dei. &:1 li biliari, pro,,a ta coll 'eliminazi on e urina ria , p ot eva e sser n1essa in evidenza ; e, in particolar.e, si consta.tò che tutti i polminitici esan1inati a vevano dei sali biliari nelle loro urine. Più r ecentem ente è stato constatato ch e que~ t e fnr1n c di itt er o sono frequenti n el corso d elle infezio11i e dell e intossicazio11i ]e più di.ver . e. Sono tato portato .a consider.are la possibilità che J)rofonde modificazioni dell ' organism o clell a d on11a gr avida, i cui org.ani - tra i qu.a]i 11a nno e11orn1e importanza il fegato ed i reni - · sono tenuti an ch e a distrugger e sostan ze · t ossiche ch e si forr11ano· a causa "del nuovo sta to in c ui si trova la donn a, ·determinino di r egola, all a fine deJl a g estazion·e. un a forma di ittero , e ciò p er l 'equilibrio ins tabil e detern1in ato n ell a funzione d·eg·li org·ani materni dai fen om €ni ·della m.aternità. P e~ sa ndo p·e rciò ad un itter o ·dissociato doYul o alla sola riten zion e ·dei sali biliari , risul ter ebbe a bbasta11za facil e incolpar e l 'azione cl&i d etti sali sul vacro com e ca11sa dell a br.a di card ia ch e suoJe ·verificar si n el puer perio. Ilo ri c·er cato perciò Ja riten zi on r dei sali bi~ liàri attraver so la loro eliminazion e con le urin e, in un oerto numer o ·di pu·er per e . Ho ado1)er ato ]a prova d i Hay e P ettenkofer ; quest'ultim a ha dato, rispett o .all a prova di Hay , risul ta ti sp esso n egativi e ta lora contra.ditteri . Il valor e della prova di Hay è amme so cl1iaram ente da C:astaia n e ·e da 1\1.artinet , quando sia pratica ta con I?rec i... ion e di tccnic.a . . Ri cercando n ellc urin e ·di 70 ·pu er per e ho trovato empre la presen za di sali- biliari , in crualch.e caso sin da l g iorno su ccessi,,o a quello ·del parto, in altri n el 2° g iorno di puerperio ; SJ)esso insiem e ai sali biliari ho trova to pure llrobilina , mai pig m enti biliari . Non h o potuto seg·uire m ol ti· cas.i o p er la q ualità delle urine (s.anguinolente) o perch è le puerpere hanno lasciato pr c to la C lin~èa. Ho potl1to eg·uire soltanto 22 casi .attentan1ente, avendo an ch e i ·dati r e1a ti,ri all 'a nda 1nento d·el })O}so; alcuni casi sono stati seguìti fin ·dagli ultimi g iorni della gravidan za.

3a giornata : p. sp. 1012; reaz . acida ; Hay

po ~ .;

P ettenkofer n eg.; Qrob. ass . ; pigm. bil . ass. 'f emperatura normal e . Pol so tra 70-76 pulsazioni al minuto. C ASO

II. -

P.

s.

la g iornat a : p. sp . 1017; reaz. ac.; Hay pos. : P etten\kofer pos. ; t1rob . ass .; p :.gm. bil. ass. 2a. giornata : p. sp . 1018; reaz. ac .; Hay pos. ; P e lle11k-0fer pos.; u ro,b . ass . ; p :gm. bil. ass. 3a giornata: p .. sp. 1020 ; r eaz. ac . ; Hay d ebol e; urob. ass. pig m . bil. ass.

4a. €tio·r nat a : p. sp . 1020; reaz . ac. ; Hay debole ; Pettenko•fer · r1eg·.; urol) . ass .; pi gro. bil. ass . 'f emp erai ura i1or-111nle . Pol o tra G6-70 pulsazioni al minuto.

I

CA ~ o

III .. -

S. NL Prj n1ig r avida. P arto sporl-

laneo. 1a giornata : p. sp . 1007 r eaz. ac . ; Hay p os. ; l)P.lienk·o·f er n eg.; lirob. tracce; pig m. bil . ass. 2a. g io'.r nata: p . sp. 1014; r ea z. ac . ; Hay pos. ; Pettenkofer n eg.; urib . + +; pjg 111. bil. ass. 3a g iornat a: p . sp. 1016; r eaz. ac .; Hay pos. ; P ettenkofer i1eg-. ; pig ro. hil . as . Temperatura normale . Po1so tra 66-80 pul sazioni al' minuto. IV. - - R. c. i a g iornata: p. sp . 1011; r eaz. ac.; Hay pos. ; Pe tten.koifer n eg. ; urob. lr arce; P'ig m . hil. ass. 2a giornat a: p . sp . 1010; · r eaz . ac. ; Hay +; Pette11kofer +; uro b. + +; pigm . ]Jil . as . 3a g iorn ata: p. sp. 1021 ; r eaz. ac . ; H ay + +; Pe ttenlcofer -+·; llro,b . - : pigro . hil. ass. 4a g io•r na ta : p . sp . 1018; r eaz . ac. ; I-Iay +; P e ttenkoJer + ; uro]J. + ; pig1n. b il. ass. 5a. g iorn at a : p·. sp . 1020.: r eaz. ac. ; Hay +; P ett enkofer + ; uroh. -l-- ; J)ig1n. bil . ass. 'f emper atura n or111ule . Pol so tra 68-75 pt11 sa· zjon i al 1n ]nu~o. C ASO

1

CASI

ES A~1lNA1'I.

l . - o. R. 1a giornat a di puerperjo: p e"o JJec. 100 ; r eaz. J1'ent ra ; prove: H ay neg.; l)e tte11kofer 11eg.; uroJ). a ~ : pig m. bil. ass. 2a g iorn ata: p . SJ). 1007 ; r eaz. acida ; Ha) po . ; Pc ll e1tko fcr i1eg.; t1rob. ass.; pig111. b1 1. a s . CASO

V. {;. i a g~ ornata: p . sp. 1018; r eaz . ac.; Hay +; ])e tte11k-0fer - ; urob . - ; l)jg m .· bil . ass. 2a g iorna·t a : p . sp. 1020; r eaz. ac.; Hny +; P~tler11kofer - ; urob . - ; pigro . hil . ass. . 3a g iornata: p. sp. 1020 ; r eaz. ac .; Hay +; P ettenk-01fer - ; urob. +; pig rn. bil. ass . 'f e n1p er a tura normale . l)olso tr a 66-80 pul azioni al minu·t o. C .\ SO ' ' · -

VI. - R. A. Prir11ig r avida . . P·. sp . 1016 : r eaz. ac . ; H ay } P etlenkoJer ' urob . - ; pig m . b il . ass. ,. P . sp . 1012 : r eaz. ac. ; IIay -+·; P ettenkofer urob. +; pig m . bil . ass. i a g iornata : p. sp. 1018 : r eaz . ac.; Hay +; Pe lten ko•fer - ; urob . +; pigm. bil . ass. 2a g iornata : p . sp . 1020; reaz. ac. ; Hay ++; Pe t len·k ofer - ; urob . +; pigm . bil . ass. 3a g iornat a: p. sp. 1017.; r eaz . ac.; H ay ++; P e t ten kofer - ; urob. +; pigm . bil . a . Temper atura norm al e. l)ol so tra 68-80 pt1lsn zjoni al minu~o. . CASO

1


[ANNO XXXVII, NuM. 49]

1781

SEZIONE PRATI CA I

' ' Il . -· B. O. P. sp . 1018; r eaz. ac.; Hay +; Pettenkofer ' urob. +; pigro. bil .. ass. 2a. giornata: p. sp . .1016; reaz. ac.; Hay +; Petten.kof:er - ; urob . + ; pigm. bil. ·ass. 3a. g:Qrnata: p. sp. 1012; reaz . ac.; Hay +.; Pettenkofer - ; urob. +; pigro. bil. ass. Temperatura norn1ale. Polso tra 64-70 pulsazioni al ininuto. CA80

VIII .. - P. A. P. sp. 1012; reaz. ac.; Hay +; Pettenko,f er

CASO

. '

urob .. - ; pigm. bil. assi. . P. sp. 1017; reaz .. ac.; Hay +; Pettenkofer ' urob. +; Jligm. bil. +-; . 1 a. giornata: p . sp. 1Ql7; r eaz. ac.; Hay +; Petten·k ofer - ; urob. + ; pigm. bil. ass. 2a. giornat a : p .. sp. 1020; reaz . ac.; Hay +; Pettenkofer - ; pigro. bil. ass. 3a giornata: p. sp. 1007; reaz . ac.; Hay ' Pettenkofer - ; urob. - ; pigro. bil. ass. ·remperatura normale. Polso tra 65-78 pulsazioni al minuto.

IX. - S. E. . P. sp. 1005; reaz. ac.; Hay -; Pet ten•k ofer ' urob. - ; pigro. bil. ass. . ia. giornata: p.. sp. 1009; reaz. ac.; Hay ' Petteniko,f er - ; urob. - ; pigro,. bil. ass. 2a. giornata: p. sp. 1011; reaz. ac.; Hay +; Pettenko1fer - ; urob. - ; pi~ . bil. ass. 'fe111peratura norma]e. Polso tra 68-80 pulsaz ioni al minut o. CASO

X. - Di c. M . P. sp. 1015; reaz. ac.; IIay +; urob. + ; pign1. CASO

bil . ass. 1a. giornata: p. sp. 1017; reaz. ac.; Hay +; urob. +; pigro. hil. ass. 2a' gi·o rnata: p. sp. 1009; reaz. ac.; Hay +; urob. - ; p·i gm. b il. ass. ,.f emperatura no rmale. Polso tra 65-78 pulsazioni al minuto. 1

CAso XI. - r., .. P. P. sp. 1007 ; reaz. ac. ; Hay

+ deb.; Pettenko-

fer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. . P. sp•. 1011; r eaz. ac.; Hay +; Pettenkofer ' urob. - ; pigm . bil. ass. l a g iornata: p. sp. 1009; reaz. ac. ; Hay +; Petten·k ofer - ; urob. - ; p-igm. bil. ass . 2a giornata: p. sp. 1018; reaz. ac.; Hay +; Pettenkofer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. 'fen111eratura nor1nale. Polso tra 68-76 pulsaz ioni al minuto. XII. - M. D. P. sp . 1012; r eaz .. ac. ; Hay - ; Pettenkofer ' urob. - ; pigm. bil. ass. . ia giornata : p. sp . 1011; r eaz. ac. ; l:Iay ' Petten•k ofer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. 2a. giornata : p . sp. 1016; r eaz . ac.; Hay +; Pettenkofer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. 3a. giornata: p·. sp. 1013; reaz . ac.; Hay ++ ,· .Pe ttenkofer - ; tirob. + ; pigm. bil. ass. Polso tra 60-80 pulsazioni al minuto. CASO

CASO

XIII.. -

c.

L.

2a. giorr1ata: p. sp. 1018; reaz . ac .; Hay +; Pettenkofer - ; urob. + +; pigm. bil. ass. Polso tra 66-84 pulsazioni al m inuto .. , Xl'' · - M.. A. P. sp._ 1015; reaz. ac.; Hay ; Pettenkofer ' urob. - ; pigro.. bil. ass . P. sp.. 1010; r eaz. ac. ; Hay · Pettenkofer ' ' urob . - ; pigro. bil. ass. . P. sp. 1012; reaz. ac. ; IIay +; Pettenkofer ' urob .. +; pigm. bil. ass. 1 a giornata: p. sp. 1016; reaz. ac.; Hay +; Pettenkofer - ; urob. +; pigm. b_il. ass. 2a giornata : p. sp. 1010; reaz. ac .; Hay +; Petten·k ofer - ; urob. +; pigm. bil. a&s. 3a giornata: p . S·P· 1011; reaz . ac.; Hay +; Pettenkofer - ; urob. +; pigm. bil. ass. Temperatura norrr1ale. Pol so tra 66-72 pulsazioni al minuto. CA80

CASO

xv. - c.

. I.

13. g:t0t:nat.a: p. sp. 1018 ;

reaz. ac.; H ay Pettenkofer - ; urob. + deb.; pigm. bil. ass. ' 2(\ giornata : reaz. ac. ; Hay +; Pettenkofer , urob. +; pigm. bil.. ass. 3a giornata: p. sp. 1020; reaz. ac.; Hay +; Pette11lkofer - ;. urob. - ; pigro,. bil. ass. 4a giornata: p. sp. 1020; reaz. ac. ; Hay + ; Petten\ko·fer - ; urob. -j_ pigm.. bil. ass. 5a g·iornata : p . sp .. 1017; reaz. ac.; Hay + deb.; Petten!kofer - ; urob. - ; pigro. bil. ass. 6a giornata: p. sp. 1011; reaz. ac. ; Hay -; Pettenkofer - ; urob. - ; pigro,. bil . ass. Temperat11ra normale. Polso tra 68-84 p11l sazioni al minuto. ~1.

Q. Primigravicla . i a. giornata : p . sp. 1017; reaz . ac.; Hay ' Pettenkofer - ; urob'. - ; pigm. bil. ass. . 2a giornata: reaz . ac ..; Hay +; Pettenkofer ' l1rob. +; pigro. bil. ass. Temperatura norn1ale. Polso tra 70-80 pulsazioni al minuto. CASO

XVI. -

XVII. - G. E. P. sp. 1009; reaz. ac.; Hay + ; Pettenkofer

CASO

,

urob. +; pigro. bi]. ass . la giornata: p. sp. 1011; reaz. ac.; Hay +; Petten.k ofer - ; urob. +; pigro . bil. ass. 2a giornata : p. sp. 1010; reaz. ac.; Hay +; Petten·k ofer - ; urob. +; pigro. bil. ass. 3a gio·r nata: p . sp. 1016; reaz. ac. ; Hay +; .Pettenik.ofer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. 4a. giornata : p. sp.. 1015; reaz.. ac. ; Hay Petteniko·fer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. , 5a. g:ornata : p. sp. 1013 ; reaz . ac.; Hay Petterukofer -; urob. - ; pigm. bil . ass. Temperatura normale. Polso tra 72-84 pulsazioni al minuto. CA so

De T. C. P . sp.. 1020; reaz. ac.; Hay , Pette1lkofer urob. -; pigm. bil. ass. P. sp. 1017; reaz. ac. ; Hay +; Petten°k ofer urob. - ; pigm. bil. ass . XVIII .. -

,. . '

'


,

1782

. IL POLICLINICO .

[ANNO

XXXVII, NuM. -!9]

reaz. ac:; , Hay +; Peltenk<Jfer - ; urob. - ; pigm. bil. ass. 2a giorna·: a: p. sp. 1016; r eaz . ac.; Hay +; Petten,k ofer - ; urob. +; pigro . bil . ass. 3a g·iurnata: p. sp. 1018; reaz . ac.; Hay +; Petten·k ofer - ; urob. +; pigm. bil. ass. · 4a gio·r nata : p. sp. 1021; r-eaz. ac.; Hay +; Pettenik ofer - ; urob. +; pigro . bil. ass. 5a. g·iornata: p. sp. 1020; reaz. ac.; Hay +; Pettenkofer - ; urob. +; pigro . bil. ass. Te1nperatura normale. Polso tra 68-80 pulsazioni al ininu;t.o. '

reaz. ac.; Hay +; Pettenko·f er - ; uro.b . - ; pigm. bil . :iss. 3a giornata: p. ' sp. 1020; reaz. ac.; Hay P ettenko·f er - ; urob. - ; pigm. bil. ass. 4"' . g iornata: p. sp. 1018; reaz. ac. ; Hay Pettenk-0ifer - ; urob. --; p!.gm. bil. ass .. ;-;a giornata: reaz. ac.; Ilay - ; Pettenkoifer , urob. - ; pigm. bil. ass. . Temperatura normale. Pq,l.so tra 68-80 pulsazioni al minu:t o.

CA.so XIX. - S. L. Pri11Jigravida. P·. sp. J 017; reaz. ac.; H ay - ; Pettenkofer ' urob. +; pigm. bil. ass . P. sp. 1012; reaz. ac.; Hay + deb.; Pettenkofer - ; urob. +; pigro. bil. ass. 1 a g iornata: p. sp . 1014; reaz. ac.; Hay +; Petten.k ofer - ; urob. +; pig·m. bil. ass. 2a gio·r nata: p. sp. 1011 ; reaz . ac.; Hay +; Pettenko·f er - ; urob. - ; pigm. bil . ass. 3a giornata: p. sp. 1017; reaz. ac.; Hay ' Pettenko•f er - ; urob. - ; pigro, . bil. as&. 4a g·iornata: p. sp. 1016; reaz. ac.; Hay 1 ' ·Pette1ukofer - ; uro b. - ; pigro. bil. ass . . 5a gio·r nata: p. sp . 101f5; r eaz.· aç.; Hay ' Petten.l(-01fe.r - ; ,uro b. - ; pigm. bil. ass. Temperatura normale. Polso tra 70-80 pulsazioni al minu:to.

Presenza costan1te di sali biliari nelle urine delle pu·e rpere, ricercati coll.a prova di Hay. I sali biliari in alcuni casi erano pr-esen ti anche negli ultimi giorni di gravid.anza, specialm·e nte all 'inizio del trava.g lio. Qualche volta presenite .anche I 'urobilina. Trattasi evid.entemente di un ittero dissociato sostenu1to ·d all'intossicazione d,a tossine di origine prob.a bilmen te ovular.e. L 'azione dei s·ali bili.ari sul vago spi egherebbe il con1port.amento del p·olso nel pu·e rperio.

1a giornata: p. sp . 1019;

1

2a. giornata: p. sp. 1022;

1

1

CONCLUSIONI.

1

1

1

RIASSUNTO ..

1

CASO

xx. -

Di M.

~I.

P. sp·. 1018; reaz. ac.; IIay -+·; Pette11ko·f er

'

urob. +; pigro. bil.. ass. 1a g:or11ata: p. sp . 1018; reaz. ac.; Hay +; Pette11ko1fer - ; urob. + ; pigro. bil. ass.. 2a. giornata: p. sp. 1017; reaz . ac. Hay +; Petten1k o1fer - ; urob. +; pig·m. bil. ass. 3a giornata : p. s.p . 1020; reaz. ac.; Hay +; Pcttenikofer - ; uro,b . - ; pigro,. bil. ass. 4a giornata : p. sp. 1013; reaz . ac. ; Hay. - ; Pettenko·f er - ; urob. --; pigm. bil. ass. Te·mperatura norrr1ale. Polso tra 64-80 pulsazio.n i al minu1~0. CASO

XXI .. -

G. A.

I

. P. sp·. 1015; reaz. ac . ; Hay - ; Pettenkofer ' urob. - ; i.)igm. bil. ass, 1a gio·r uata: p. Sip. 1011; reaz. ac.; Hay +; Pettenkofer +; urob . +; pig·m. bil. ass. ,. 2a giornata: reaz. ac.; Hay +; Pet ten.k ofer uroh . +; pigro. biJ . ass. 3a giornata: J). sp . 1012; reaz . ac.; · Hay +; PettenJ(ofer - ; urob . - ; pigro,. bil. ass. . 4a giornata: p . sp. 1012; reaz. ac. ;' Hay +; Pette11kofer - ; urob. - ; pigro,. bil. ass. 5a. g·iorn aita : p. sp. 1011 ; reaz. ac.; Hay ' Pettenkolfer - ; urob. - ; pigro, . bil. ass. 1'emperatura normale. Polso tra 68-84 p ulsazioni al minuto. 1

XXII . -: L. s. P. sp·. 1021; r eaz. ac.; Hay +; Pette.nk.ofer

CASO

,.

u·r ob. + ; pigm . bil . ass. ia giornata: p. sp. 1020; reaz. ac.; Hay +; Pel tenkoifer +; urob. +; pigm. bil. ass. •

L 'A. in questo J.av.oro tende a dimostrare che la ca usa d·ella bradicardia puerperale risiede nella presenza di s.a li bili.a ri in circolo. BIBLIC)GilAFIA. A1.1..,1Pn:\NJ)1.

.. Tratt·a to

element:a.re

di

Ostetricia, ·

1839. BLoT. Citato in Guss. HALBAN u . SE1Tz. Bio·logie u . Pathologie des .Weibcs, VIII Band, I Teil, p. 426 e seg. FALASCHI. Sul rallentaniento del polso in puerperio. Siena, 1872. HErL. ·c itato in Gusso. Gusso. Il comportan1enlo del polso nel puerperio fisiologico. Annali di Ost. e Gin., 1927, p. 498 e seg. RESINELLI. Il puerperi<.:>. Trattato di Oste.tricia, p. 473 e seg. CASTAIGNE F., BRUDÉ, GAnnAN, ecc. FOie et pancréas. A. Maloine e fils, éd., Paris, 1923. ~

..- Ricordiamo ai lettori l'interessante volumetto del: Dott. Prof. PAOLO CAIFAMI Direttore 1delLa R. Clinica. O~tetri1co-Gineoolog.iica dell'Univer&ità dJ Bari

Prontuario di

Ter~pia

Ostetrica·

Vademecum per il medico pratico. Prefazione del P·r of. ERNE.STO PESTALOZZA Dli.rettore della R. ClimJ.oa Oeitetrioo-Gineoologica dell 'U·n dvereità di Roma.. seconda edizione, ri·v eduta e ampliata. Un volume, in formatto tae.eabile, di pa.g. x11-314, 0001 105 ftgu.11'.e intercalate nel testo, nitid-amente et.a.mpato su carta eemiiipaittna.ta ed elegantemente rilegato i.In pii..enia. tela, oon inmm<md sul pd.&no e sul dorso. Prezzo L. 2 8 , Per i noetri abbon&ti sole L. 2 5, 5 O, i-n pO!l"'t,() f ra.n.co e ·r.aoooa:nand-at<>. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI Poetale Succursale diciotto - ROMA .

· Ufficio


[.i\NNO

XXXVII, X Ul\11. 49]

SEZIONE PRATICA

'

OSSERVAZIONI CLINICHE.

SUNTI E RASSEGNE.

Sn un caso di epitelioma da trauma.

ORGANI DIGEREJ\TTI.

Dott. ORESTE BETTIN e ·dott. ALDO STAINER Brentonico (Tr.ento). Riteniamo utile riferire la pre ·ente storia di neoplasia maligna sorta per traurna lieve, perchè interessante sia in rapporto all'etiologia, sia in rapporto all ' infortunistica. La neoplasia infatti fu riconosciuta qu.ale in•fortunio sul lavoro , mal.grado il parer.e di scorde d el pri1no m edico ch e ebbe in cura il paziente. 1

1783

La vaccinazione preope1·atoria in chirurgia gastrica.

I

(J. MuRARD . Presse P.Iéd., n. 76 , sett. 193v).

Gli .a ccid.enti p·olm·o nari che sopravvencrono ·a·d un 'operazione fatta sulla parte superiore dell '.ad·dome hanno sem·prie p r eoccupato i chirurg hi. Sarebbe quindi interessante trovare un m ezzo che Tiducesse i rischi di qu,este complicazioni p·ost-oper.atorie, il ch•e si può otten ere con la vaccinazione preventiva. Tutta~\. B. fu Andrea, anni 60, da Bren lonico (Tre11to); contadino e ffillratO·r e; di costiluziO·n e robu- via un.a vaccinazione p erchè sia effic.ace dev·e rispondere .a diversi requisiti, come sarà esasta; fum atore n1ocl.:co e bevitore discr eto. Nulla minato nel p·r esente .artico·l o. di notevole nell 'anamnesi p ersonale e familiare. Il 25 ag·osto 1928, m entre· lavorava quale mu1) Qual ' è la natura delle complicazioni ratore i11 altro paese, fu colpito casualmente sulla p olmonari post-operatoirie? Sull.a natura infetregione mastoidea destra da lln 'assicella di motiv.a d·elle com·p licazioni polmo·n ari pos t-opedico peso•, caduta da breve al tezza: il colpo fu r a l orie non si discute p·i ù; n·e è ancora poco lieve e lieve la ferita s uperficiale lacero-conitu sa cl1iara la p.atogenesi, per l.a quale si invocano riportata, tanto ch e .il B. cont:nuò il lavoro non annetle11do alcuna i1nportanza all 'accidente. Solo· div·er i fattori: l 'azione dell ' anestesia il ri tre gior11i dopo, acc usando modico dolore alla fl esso periton·e ale, 1'en1bolia settica, e' molto parte e leggera l u111e.fazione, si presentò ad ·un rec entem ·ente il f.attor·e mecanico, il · qua] e agisanitario che fece diagnosi di ascesso e prescrisr ebbe provocando un colla so totale o parziale se la cura adat~a. Ma n-0ta11do un co11Ljnu·o sensibile peggiora- d·el polmone per •l ' ostruzione d·ei g·rossi camento, i.l paziente ritornò al suo paese: così l '8 na li bronchiali con n1uco-pus. Da qu este divers·e teori·e si nota con1e i.a ancora difficil e oltobre 1928 venne !n nos tra osservazione . t.abilire la natur.a d egli incidenti d a con1Alla regione n1as.toidea destra si notava u11a ulcerazione della grandezza di una moneta da batter e . due lire, co11 bordi a picco, frastagliati, edema- 2) Quali sono le specie microbiche in, tosi, e fondo sanioso, ove a .t ratti era visibile il causa? Ci si può premunire contro di esse ? per~ostio. Malgrado le diligenti 11ostre medicaQuesta qu·e stione è a n che più ·diffici].e a ri: zio11i, la lesione rrl.os trava peggiorare, per cui insolvere del 1.a prec.edente, per e hè è noto qua11viammo il B. al più vici110 ospedale: ivi il 'l novembre 1928 fu asportato un sequestro osseo e to sia indaginoso isolare i microbi d elle insi tolsero le granulazioni esubera11ti della dura fezioni polmonari, ch e p·ossono essere .di sp·ecie ispess!,ta; recentati i m argini, fu pratjca ta una diversa; inoltre ammettendo un.a varietà d~ plastica per scorritne11·~0 a lembo. treptococco che d.al f oc·o laio . settico s.i dif. . Il paziente notò da pr]ma un certo migliora- . fond·e, si sa come la vaccinazione sia spesso mento per cui trascurò di farsi vedere regolarinefficace contro lo s.tr eptococco. 1nente da n o i: saltuariamenle si presentava a u11 qualche sanitario, varia11do sempre col variare 3) Quali sono i soggetti che si giovano elci suggeriment: di profani. della vaccinazione? Questa doman.da ricl1iama ~fa nel maggio 1929 ci si ripresentò: la zo,n a ] '.altr,a : cosa ci proponiamo con la v.accinaziodi operazione con1inciava a tumefarsi e a far ~i 11e? Di cr eare l ' immunità contro un 'i,nfezione. dolente, fincl1(; s i ulcerò: al collo gan gl '. · infiltrati. l\lf.a a bbiamo g ià riferito che la natura d elSospettando l1na n eopl asia mal :.g na, consigliammo al B. di entrare nell '« Istituto bolognese 1'infezione polmonare è dubbi,a n ella su.a p atogen esi, per cui ancl1e una vaccinazione e letper l 'indagine e la cura del · can~ro », dove infatti fu accolto ai primi del lug·lio 1929. tiva è ·difficil·e; e.ssa tuttavia servirà a creare Il direttore dell 'Istitut-0, dott. prof. cav. A. Ma- un maggi or e stato di dife a organica contro sotti -· ch e assai gentilri1ente ci tenne informat:. l e infezioni locali .a ddo1ninali; per conoscere sulla evoluzione e sulla cura riscontrò. un esteso e profondo epite lio·m a in isladio avanzato questa sen sibilità organica Bazy si serve d ella e presentante n otevole gravità, con t eca cranica sua intra·dermoreazi one, e Lambret h a trova to ch e I.a cutireazion.e può essere un m ezzo p er già i11teressa ta, in qua] cl1e plinto in tutto il suo sp·essore. Fl1 pra f~ata l ~ diaiter1nocoagulazione svelare nei soggetti g li s t.ati di sen ibilità della ILeoplnsia per cllle Yolle , n1a n on si potè n1icrobica , ch·e si giova no ·d ella vaccinazione. procedere alla distruzione desiderata, d ata l 'es tc114) Quale vaccino usare? I vaccini u sati da i sione e la gravità del processo. ,-ari autori sono diversi; quello iniettato seRitornato in, patria, l 'epitelion1a si estese lencondo la tecnica di Lambret sembra molto tamente sempre più e le condizioni generali se1nutile; ma è difficjle a procurarlo , ed impon e pre più si fecero scadenti. lln •]asso di t empo ch e n on sempre si può Venne a morte jl 9 1l1glio 1930. 1

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lL POLICLINICO

accetta re in operazioni gravi. L ' A. usa il vacc ino I . O. D . polivale nte III, preparato utilizzando i ge rmi: pneumococco, streptococco, sta filococco, tetrageno, micrococcu s catarralis . Pe r poter stabil.ire che un vaccino , come qualsiasi m ·e dicina, abbia prodotto il suo effetto, e ch e il miglioramento o l 'assenza di complicazioni non sia il risultato d'un caso fortuito , è necessario racco1gli.ere molti casi che .abbiano un oerto comportam·e nto id·entico. Infatti il vaccino I . O. D . pn·eumo-strepto è stato u ato in 79 casi ; di questi , in Il si ebb ero incidenti polmonari di varia i_mporta.nza, di cui 5 di una ce-rta importanz.a; tali complicazioni si svilupparono in in·dividui con precedenti bronchitici o polmonari ; in tutto i ono avuti sòlo du-e decessi. La vaccinazione preventiva n.elle operazioni ~ ull'addom·e , mentre ha ·dato buoni risultati, l1a anch e mostrato eh.e non può ·essere appli·Cata con un qualsi.a si vaccino inefficaoe, m a .d.ev·e essere intesa oon criterio ' biologico, p er .allontanare i rischi ·dell 'operazione. L. CARUSI. 1

Brevi considerazioni sulla diagnosi differenziale dell'appendicite. (.J. GRINDA SAAVEDRA. Medicina, Madrid , otto. bre 1930).

è suna malattia ha tormentato e torme n ta lo spirito dei clinici, quanto l 'appendicite. Sebbene su di essa sian o stati scritti innumer evoli a~ti coli , purtuttavia non è fuori luogo tornare periodicamente .e frequ·en.temente a ripetere i sintomi ·della appendicite e in questo modo restar.e sempre a ll 'erta, per non essere ~ orpre si e cad,er e in errori grossolani e irrimediabili. La sintom.a tologia del} ',a ppendicite è classica , p erò un organo tanto vario nell e sue di111en sioni ·e nella su a situazione, è logico ch e comporti una porzione ·di • sindromi diverse. La diag nosi differenziale dev·e porsi tra app endicite da una parte e le seguenti affezioni d.a I '.altra : ileo, colecistite, colica renale, leioni dell 'ovaio, psoite reumatica , pan creatite a cuta , attin·o micosi. In genere l 'occlusion·e intestinale incomincia sen za febbr,e e rapidamente presenta sintomi peritoneali; il dolor·e n·ella appendicite è inve.ce più costante ch e nell 'ileo, ·o ve si p·r esenta .a,d accessi. Le modificazioni ·del polso in rapporto con l.a temperatur.a .a ppaiono più presto n ella appendicite . Il m eteorismo è più diffuso i1ell a appendici.te che nell 'ileo, mentre in q u est 'ultimo è freque nte il p eristaltismo , visibil e n elle anse intestinali libere . La formula leucocitaria rivela n ella appendicite una leucocitosi, accompagnata da forte l'eazione mi·e loide. In molti casi non è facile la diag nosi dif-

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ferenziale fra i due prooessi ed alcune volte è saggio ·consiglio ricorrere alla la-para tomia esplorativa, tanto più che entrambi i processi sono curabil~ co11 intervento chirurgico. Nel maggior num·ero ·d ei casi non esiste dubbio tra appendicite e colecistite : basti rico.rdare il ~iff~rente modo di insorgenza e la esistenza d1 sintomi chiari di affezione biliare. Alla pali:>az.ione la zona dolorosa è più a~ta nell.a colec1st1te che nella appen·dicite ove iI ,dolore è più circosc.ritto intorno al cl~ssico punto .d i Mc Burney. Ma. non sempre le cose sono così appariscenti è ammettono una buona ·differènziazione: . talora sono concomi tanti entran1bi i processi, ed allora , nel dubbio, occorrerà stare gua.rdinghi a n on trattare una- colecistite con purg.anti salini, clisteri, ecc. , che possono prod.urre grave danno alla appendicite. Lo st?d.10 .at~en to d ella. formul a leucocitaria potra illuminar.e sulla esistenza ·d i infiam111azion e notevole o suppur.azione . L 'app endicite può essere confusa co·n le coli ch e renali e viceve-rsa. Nel dubbio si inda g h,e rà accuratam,ente la sed.e del dolore si rioerch erà I.a formula leucocitaria e si esea~irà 0 una buona radiografia che può svelare la preen za ·d i calcoli sp ecialmente nell'uretere. Non è rara la confusione tra la appen·dicite e le lesioni dell 'ovaio. È frequente incontrare ·delle app.endici piegate verso l ' ovaio o addirittura ad esso aderenti. È stata descritta una dismenorrea appendicolare. La sintomatologia sarà allora quella propria d ·e i due processi combinati. .Soltanto una formula l·e ucocitaria ripetuta durante alcuni gio.r ni perm,e tterà di escludere il proo~sso .a ppen,d i colare . La diagnosi differenziale tra l 'appendicite e la pa'n cr eatite acuta vien fatta quasi sempre nel corso della laparatomia o della autopsia. Per fortuna la pancreatite è affezion e piuttosto ra;:ra. I sintomi fisici di e ssa sono ·dolori a de. . t ra che si propagano a sinistra nella regione splenica e talora anche alla scapola sinistra. Dopo poch e parole sulla diag nosi tra appendicite e attinomicosi, l 'A. passa a ·dir€ della confusione ch e si fa talvolta tra appendicite, peritiflite, tiflite e colite : egli è di opinione ch e la totalità del.le cosidette tifliti e peritifliti sono appendi citi e che la gran maggioranza ·dell e coliti risentano sempre beneficio ed .a nch e talvolta guariscano dopo la appendioectomia. VICENTINI. 1

Mixoglobnlosi dell'appendice vermifo1·me.

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(G. JuRcEv: Arch. It. A nat. I stol. Patol. , n. 4 ,

luglio-ag osto 1930). La mixoglobulosi dell'appendice vermiforn1e, così chiamata da Hauseman, è una m a lattia piu,ittosto rara, e consiste in un s1Jeciale


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aspetto che assume il muco appendicolare; si presenta cioè sotto forma di masserelle sferoidali , di piccolo volume , nettan1en.te indipend enti le une d alle altre , in numero variabile , e talora con siderevole, biancastre, semitraspar enti, di .a petit o gela tino so e di consistenza n1olle , ch e n ell''insiem e ricordano un conglom er ato di uova ·di r an a. La malattia è rara , ed a ccanto ai due casi riferiti p er ~ste so, l 'A. n e ha potulo racc,ogli ere in tutto 25 n ella letteratura. Senza riferire le ricerch e particola ri isto-patologich e dei du.e casi, si può notare in comj)l·e sso ch e il r eperto quasi costante ·della mixog lobulosi consiste in un processo infiammatorio ·dell 'appendice vermiform.e e nell 'obliterazione del suo orifizio cecale. Queste condizioni sembr.a no indispensabili per spieg.a re la p~togen esi d elle sfer ettine di muco, qualunque sia il processo che le determinano. L 'obliterazione parziale più frequente di quella totale è stata spieg·a ta in dive rse m anier e ; tuttavia h a g rande importan za il processo infiamma torio, il quale dapprima dete rmina la ca.duta dell 'epitelio di rivestim·e nto, e· quindi la cicatri zz.azione con il r estringimento del lume. Questa impedita comunicazione d·e ll 'appendi ce con l'intestino ·d etermina la raccolta dei prodotti di secrezione della 1nucosa appendicola re n el lume stesso. · Tale contenuto, che si accumula senza poter es ere eliminato, produce la dil.atazione dell 'appendice ; l'obliterazion e del lume cecale impedisce al contenuto intestinale di passare n ell 'appendice, e quindi ai germi intestinali di .apportare alle masserelle di muco quelle modificazioni ch e le farebbero perdere i loro caratteri fi ico-chimici n ecessari per manten ere la forma sferula re. 1 P·e r chè la mixoglobulosi è così rara in confronto alla freque n za dell 'appendicite ? Secondo l 'A. , ciò dipende dal contenuto appen·dicolare scarsam~nte \rirulento, il quale produce uno stato infiammatorio modico, con continua secr ezione di muco , ch e non può esser e .as orbito. La formazione ·d elle sferettin e di muco dipende dall.a trasformazione cistica delle ghiandole della mucosa .appendicolare; alle sferettine che costituiscono il nucleo centrale dei globuli lib·eri di muco si aggiunge ~l tro muco secreto dalle cellule mucipare in comunicazione con il lume appen·dicolar e, che si modella sul nucleo centrale p er i movimenti peristaltici ·d ell 'appendioe. Qu·e sti movimenti peristaltici avrebbero una duplice fun zione: di .determinare la rottura della parete assottigliata dalla cisti e di liberare così le sfer ettirie in esse contenute , e di far proseguire il processo di stratificazi'one del muco, m a nten endo la forma roton.d eggiante d,ei globuli già forma ti. Intorno alla patogenesi d·e l morbo diverse sono le opinioni , perchè molti fattori vi contribuiscono; di essi si possono considerare 1

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S E ZIONE PRATICA

pr incipali: 1) il processo infiammatorio del1'appendice vermiforme; 2) la mancata comunica zione ·del lume appendicolare con il lun1e intestinale; 3) m a n canza di germi e m a teriali fecali n el lume a ppendicolare; 4) formazion e abbond.a nte di muco. Altre condizioni rigu ar·d a n o più da vicino I.a patogenesi del pr oce o n1orboso, e cioè: 1) la presenza n ella parete dell 'appendice ver1niforme di ve re e propr1e cavità di mo·dellam ento ·d el muco· secreto ; 2) i m ovim·e nti peristaltici ·dell 'appendice vermiforme. Il volume delle sferettine è vario, la quan -.. ti tà è notevole, d.a 500 a 1500 n ella dilatazione: appendicola re.

L.

CARUS T..

L'occlusione intestinale acuts dopo appendicectomia. Journ. d. Chir. et Ann. d. la Soc. Belge d. Chir., n. 3, 1930).

(CAHEN.

Complicazione rara e temibile la cui freque nza è stata stimata da Korte .a l 2 % ·d ei casi e di cui 1'A. riporta due casi. el 1° caso si tratta va ·d i un ragazzo di 13 a nni operato dopo 4 ore ·d.a ll 'inizio d'e lla crisi di appendicite. App·e ndice gangrenata e p erforata . Appen·dicectomia e drenaggio. In 4a. g iornata inizio .d ei fenomeni di occlusione. Secondo intervento in 5a giorn.ata: il cieco era a ppiattito e il tenue enorme m ente dilatato . Le ultime anse del tenue erano appiattite e agglutinate ad ang olo acuto p er un processo di p eritonite plastica. Enterostomi.a su un 'ansa del tenue, convenientemente scelta e fi ssata alla pelle. I fenomeni gra vi continuarono ancora per tre giorni e solo in 5a. giornata si ebbe emissione di feci da'll '·e nte.r ostomia . In cinque giorni er.a no stati somministrati, per combattere la disidratazione consecutiva a l vomito e l'intossi cazione, 12 litri di soluz. fisiol . per via sottocutanea, 4 litri per via rettale e una certa qu.antità di soluzion·e ipertonica al 20 % per via ·e ndove nosa. Miglioramento rapido. Chiusura -d ell'ano ileale dopo du·e m·esi ·e m ezzo. Il 2° caso è simile al 1°. L 'o ccl u sion·e si manifestò in 7a giornata dopo l 'app~n.dicectomia. :f{.eintervento in sa giornata: Si trovò il cieco appiattito e l 'ultima a n sa ileale a ccollata a canna di fucile al cieco...ascendente . Alcune ader·en z.e univano ad ang olo a cuto le ultime .an se de l tenue. Enterostomia n ella porzion e di stale d el tenue dilatato. Migl ioram en to rapido. L'A. richiama l 'atten zione su tale con1plicazion.e che in princi·pio può essere conft1sa con una pariesi intestina le post-operatoria ed è solo dopo l 'insu ccesso dei comuni mezzi ev.a cuativi che 1'intervento vie ne deciso. Q11alch e volta si possono trovare d·elle briglie e basta la lor o sezion e per rimuovere l 'ostacolo 1

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[ ~NNO

IL POLICLINICO

e rista·b ilire il circolo intestinale; n1a qua11do ci s i ~rova in pr·esenza di. un processo di p eritonite plastica localjzz.ata, con agg lutinazion·e ad angolo .acuto d elle ultime anse .d.el t enue, l 'ano i leale è I 'intervento di scel ta. G. PACETTO.

La malattia celiaca. (P. WoRINGER. Jourri. de Méd. de Paris , 1930).

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ella terapia della mal.atti.a oeli.aca è molto in1portante non tener conto dei fenomeni intestinali e preoccuparsi soltanto d·e lle condizioni generali. Farin·e e zuccheri sono dannosi e v.anno quindi esclusi d.all.a dieta, che deve essere invece ri·cca di frutta c.n 1da e verdura . I g·rassi, m .a l tollerati d.a]l 'intesti:no , vanno ri·dotti al minimo. Le sostanzie proteich·e ono b e.n tollerate .a nch·e in notevole qu.antità, in forma di carne, uova e fo.rn1a.g.gio. La dieta raccomand.a ta dall'A. è la seguente: 400 gr. di la tte al giorno, preferibi.Jn1·ente. i•n fo,r ma di latt e a lbuminoso o b.a b·eurr1e, du1e volte al giorno l)urées di spinaci o carote o lattuga con agrr iunta una volta di 20-30 gr. di carne macinata ' l 'altra volta ·di un tuorlo d 'uovo ; inoltre far. maggi.o f.resco pr.ep1arato dal I.atte. Vari~ volte a l g iorno, frutta crud.a : ba·nane, succo d1 a.ranc io o limone o po·m odoro , o n1el.a r.asch1ata. Non m ·odifica re la ·di.eta n·emmeno nei periodi di caduta d el peso; solo se le feci son o diarroich e è b ene diminuire tr.a nsitoriamente l e frut' t·a. Sembra ch e l 'utilità delle frutta dipenda in gran parte ·dall.a vitamina r h e esse cont en gono. In due casi ·di malattia celiaca l '1\ . ott·e nne buoni risultati dalla dieta su·d·detta , in un altro caso meno grav e, dalla sola son1ministrazione ·di vitamina e' senza m odificare ] a cl ieta. R. PoLLITZER.

A differenza delle .a ltre m .a lattie in.t estin:ali, la malattia celiaca determina anch e n ella second.a e terza infan zi.a gravi di turbi ·della nutrizion·e gen eral e. Gli abnormi processi intestinali dete-rminan o .u n aumento di volume dell 'a.ddome, il ventre grosso contrasta a llora singo·larmente con I.a notevole n1ag r ezza degli arti. Le pa1-ie ti addon1i1n .ali so,no g·e nie ralm.ente fl.a ccide e p e.rmet.l ono una palpazi01D.e ,profonda , di tar:ito in tanto si svilup1)a però un notevole meteorismo. La forte di ~t1 en sione ·dell 'a·d·d·OID·e in.duce spesso aliJ.a diag!Ilosi errata .di p erjtoni te tuh·e roolare, sp·ecialm·ente se il contenuto inte ti·n ale liqu1ido dà un sen o di fluttu.azion1e (p _eudoascite). ,, Le feci, en1esse 1-3 volte al giorno, sono mo1]to .abbondanti (1000-1500 gr. al gioDno, inv.eoe d ei normali· 50-80 gr.) ess e sono molli, schiu• I mo -e, di color.e g rigio-biancastro , f.etide. I bambini hanno runa statura molto inferiore a SISTEMA NERVOSO. qu·ella co.r ri sp.ond·ente .alla lo.r o età, ·e ssi SOIIl·O n1olto mi;tg·ri , specialm ente ag·li arti e a l tron, L'encefalite epidemica nei ragazzi; co, la c.u te è ·p allida, secca, flaccid.a . I bam decorso e prognosi. bini son.o stanchi , melanconici, ·e ssi si mu.ovo (L. LEv1. Quaderni di Psichiatria , n. 5-6, 192.8). no con lentezza, rimangon.o .abitu.almente in1m ·o bili a letto; i muscoli s.ono ipotoni,ci. P·eIn un preceden)te articolo l 'A. , trattan·do delriodi di a1no1)essia si altern.a no co'n p erio.di di la p.atogen·e si ·e della sint?m.~tolog ia dell 'encefam ·e intensa. La malattia dura d1ei mesi o d efalite epidemica n ei fanc1u~l1, av·ev~ c?nc!uso g li anni; sono frequ·e nti d el.Je crisi di d·e nt1ch e manifestazioni n·eurolog1che e ps1c?~atr1c~e trizion e acuta in cui il p·eso precip ita, dimid ell '.en ce falite cronica si possono class1f1care in nue11do di 300, .400, o anch e 500 gr. in un so due categorie, a seconda ch e siano. o non molo g iorno, m entre con tem1)oraneam·ente lo sta- . dificabili d~lla volontà e dal1' ideaz1one d el pato ge11e·r ale si .aggrava, I.a cute assume un coziente; ·e con ider.ava le .n1.ani.f.estazi~ni i!lcoerl orito t er:Peo , g·li occhi si cer chiano, si a ccentua cibili com.e di natura epilett oid e (ep1less1a sotla possatezza fisi ca e m entale. Dopo 2-3 giorni Loco·rticale); le coer cibili , ch e sono le. più~anche senza alcuna terapia, lo stato generale 1 atteristich e, ra1 _gresentano fenom·en1. a tipo migliora, il peso riprend e a·d .a umentan° . Comi teroideo; tt1tti questi ·di turbi sono ·di natura • jJli cazioni frequ enti ..,an o J'os leoporosi , g li e·d·e- . organica. . . . . , .. mi , ,l.a ·di.a te i e111orragica . lo scorbuto , la tetaLe n1anife taz1on1 di pervers~t~ en~fal1t1 ~ n1a. ono classifica te anche in due t1p1: a tipo ~p1lettoi-dco , con criminalità per violenza; a tipo Nei bambini affetti d a m alaLtia celi.a ca la ·di'ist eroideo con criminalità p er frode. In engestione si co111pie in modo anormale, i1 metatrambi i tipi vi è un netto c.ar.attere di i1nmobo,1is.m o è in·oltre .g r.a,ren1·ente .alter.ato. E' sp e.cialmen te alterato il m etabolismo minerale e ralità. Nel presente articolo (ibid. n. 5-6, 1 ~30} quello degli idr.ati di carboJ).io. :F ,a rine e zucporta il contribute di altre nove osservaz1onl ch,eri sono p·a rticolan11en te mal tollerati , es i aggravano i ~ fenomeni intestinali e .an che 11e clinich e. . Delle due form e classich e d ell 'encefalite cr~· condizioni gener al,i. La g licemia a d:Laiuno è nic.a, la n euroloa ica (parkinsonismo) e la psi})a ·a, la son1ministr.a zione orale e l 'iniezione cl i soluzioni zucch erate ano i1n cap·a~i .di pro- chiatrica (p ervertimento del car~tt~r~), la .~e­ cond.a sar ebbe più frequ ente nell eta infant11e. ,,oc are u·na i1)eralicen1ia. 1

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Nella con sid·erazione dei casi riferiti , l 'A. si domand.a se i ·disturbi mentali possano esser.e attribuiti all 'encefalite ep. sofferta, od abbia no diversa etiol ogia. Mentre non si può esclud ere ch e l 'e. e. ne sia la causa principale, i1on si deve togliere valore all'eredità, come cau sa predisponente a tali sindro1ni mentali. Infatti n ella D)·aggior parte dei casi vi è un'ana1nnesi familiare con tare organiche; in rapporto al decorso si può notare che l a malattia si presenta più grave, e meno fa cile a g·uarire in colo:ro ch e pr.esentano una predisposizione ereditaria; sicchè bisogna amm·ettere ch·e p.e r l a concomitanza ·delle due cau se, costitu ziona le ed a cqui s ita , I 'eredità abbia agito nel sen so di ·rendere più facil e l 'invasione d ell 'infezione en cefalitica, e di aggravare la tendenza all 'irrequietezza e all 'in1moralità , caratteristiche di questa n1alattia. Il ·decor~o progressivo , con frontato con quello regressivo di altri. casi , pern1ette di sospettare ch e la perversità, in iziatasi in rapporto con l 'en cefalite in . . oggetti pre·dispo ti, possa continu.a re com.e ma.lattia a sè; mentre n ei sogg·etti non lJr edisposti , col ! 'attenuar si o evt}ntu.alrr1ente lo spegnersi d el processo infiarr1matorio, si potr~.bb e sperare un miglioram ento o una guarigion e, · si.a pure con d ife tto. Da questa considerazione scatµris ce la prognosi d ell 'e. e. n ei bambini: nei casi con predispo izione ereditaria sarà riservata; neg li a l tri con anamnesi familia re in·denne, si -può sperare in un miglioramento progressivo. L. CARUSI. 1

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. Il sonno e i suoi disturbi nell'infanzia. •

(CAMERON.

insonni perchè in.adeguatamente cuslodiLi. Neg li ospedali i bambini dormono sempre benisimo appunto perchè. le cure sono ben fatte e non c'è la madre la quale colla sua ansia 11on fa ch e aum entare l 'agitazione del bambi110 ch e . s i sveg lia di notte. Un mezzo per eviLare ciò è che il bambino sia posto a dormire i11 mo.do che svegliandosi ve.da la schiena e non la faccia d·ella madre. Il cloralio è il m ig liore ipnotico dell 'infanzi.a . Il bagno c.aldo p r olungato è pure un ottirno rimedio. Il bambino per dormir bene deve essere como·d o nei panni, quindi è poco con sigliabil e l'uso ·dell e fasce. Insonriia nei bambini più graridicelli. Spes, o l 'insonnia è in questi bamb ini provocata clal lo stato di nervosismo della madre che non sa rendere quieto il bambino i)roprio nei morn·en ti ch e pr·ecedon o il sonno. Una ma.dre c}1e sa farlo non ha figli ch e soffrono di insonni.a. Perchè il bambino ·d orma bene è necessaria una ventilazione adeguata della carner a e un calore non eccessivo. Inoltre il pasto ·della sera n on d ev'esser,e p esante nè difficilmente dig·e ribile. Non b isogna ·dimenticar e cl1e tan:to la m .a ncanza di moto quanto la fatica sono c.a usa di insonnia. Nei }Jambini n ervosi la fame, la febbre, la fati ca ·e l 'eccitamento emotivo, ·p i,acevole o penoso, riducono la riserva di g licogeno nel fegato e n ei muscoli e colla riduzion e della g licemia dànno ·accumt1l o di corpi chetonici nel sangue e aumento .dell 'èscrezione de11 'azoto. In queste condizioni il sonno del bambin o non è normale e il bambino parl.a, si muove, ha sogn ì t errificanti . L 'enuresi è p ure un inconveniente dei bambini n ervosi , nel s.enso cli.e più iJ bambino è impen sierito e preoccupato del ripetersi d el fe11omeno ch e vorrebbe ·e v itare e meno lo evita appunto perchè sogna di urin.a re. La dieta ricca ·d i carboidrati è adatta' per i bambini n ervosi che offrono di di sturbi d el sonno. Spesso i terrori notturni si vincono col g lucosio. In a ]cuni casi rarissimi l 'enure i è ·di natura isterjca e si accompagna a paresi ed anestesia della vescica. In un caso ] 'au tore vide g uarire dal] 'enuresi un bambino o1o col metLerlo a dormire col JJadre. ' Pt. LusEN.~. 1

Th e Brit. Nl edic. .Joiirn ., 1 n ovem-

. bre 1930). L 'A. s i problema sciando le 11ismo ·del

1787

SEZIONE PRA':\'I CA

occupa solo dell a parte clinica d el d el l ' insonnia dei b.a rnbini , tralavarie teorie ch e spiegano il meccasonno norn1ale. I11sonnia nei bambin.i piccolissimi. È prodotta da dolore o da nìalessere o da · neuropa~ tia costituzionale ereditaria o da c ure -e rronee. e l pr·i mo gruppo di cause rien.Lrano i ·d olori da i)eriostite s ifilitica, da emorragi e sottoperio ... tee dello corbuto, da calcoli di acido urico, da otite media , da ·dispepsia. Nei casi. di dispepsia è consigliabile di attaccare il bambino al se110 in stato di cru iete, perch è il bambino ch e· s ucchia il I.atte in stato emotivo :P.a disturbi d ell a digestio11e , che secondo l 'a·u tore si possono ·evita·re sornministr.an·do del cloralio prima di ogni poppata. Fra le cau se d i ma' lessere una .d elle p iù frequenti è l 'ostruzion e nasale da ca tarro; in questo caso si metterà dell 'adren.ali11a (poche gocce di soluzione I :5000) in og·ni narice prima di ogni poppata . Pochi sono i neonati ch e soffrono per neuro~ l)atia con o-cn ita , m entre molti sono i neonati 1

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Tumori cerebrali operati per appendicite. (J. HAGUENAu . Soc. Médic. des liop. de Pa.ris , n. 2-±, 1930).

L 'A. riferisce su cinque casi di tunìori cerebrali che furono operati p er appendi cite, 11crchè i primi sinto111i osservati erano di orcline ·digestivo. Tutta la storia di questi n1alati era impostata sul sintoma vomito (benchè , -i fosse stat a in precedenza d ella ce falea) ed i1 \

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IL POLICLINICO

lnedico era sta to ·cl1iamato da individui ch e, in stato di salute apparentemente normale , erano stati pr€si improvvisamente da vomito . Il icbJirurgo pra_tica l 'appen,dioectomia, la cicatrizzazione operatori.a è buona, ma i risultati sono nulli. L ' interesse dei fatti osserva,ti si ria ssume in tre punti: 1) i caratteri del vom1to erano in tali casi sufficienti per indicare }',o rigine cerebra le? 2) i vomiti , si accomp·a gnavano a sintomi obiettivi abbaSttan za n etti per permettere la diagnosi ? 3) ' il vomito precoce è esso caratteristico di certi ,tumori ? 1) L 'anamn·e si indica ch e i vomiti non hanno avuto il carattere tipico, a getto, ·dell 'origine cer·ebrale; ma un fatto era però costanite, cioè che il vomito si aveva in occasione d·el movimento. 2) In tre ·dei malati , esistevan o d re lle emicranie di origine recente, ch e indicavano 1'ipertension.e endocranica . . 3) P·er quanto rig uarda la ter za questione, &embra in r ealtà ch1e esista una varietà di tumore caratterizzata dalla sua sed,e, ch e sarebbe r-esponsabil,e ·di questa forma vomitiva e pseudoappen·dicolare. Tre, dei 5 malati sono sta ti opera ti; in due il tum·o re era mediano ·e paramediano ; n el terzo, si tratta va di idatidi multiple del cervello. T,ali tumori per la loro sede avrebbero quindi una ripercu ssione sul centro del vomito. Sicchè, il vomito precoce, ch e comp.a re prima di ogni altro si11tomo, potrebbe av.er€ un sig nificato abba stanza preciso per attir.are l 'att enzione d·el n eurologo e del chirurgo. fil . 1

Equivalenti dell'emicrania. (J. M. NrnLSEN. Amer. journ . psych. , 1930, pag. 637). Ch e i disturbi psichici possano sostituire gli accessi di emicrania è stato asserito fin dal 1834 ed anche d·e scritto, in tempi più recenti, da l Ming.azzini. Oppenheim, però ritiene assai ·dubbio che ciò possa essere ed attualmente i pareri sono divi si. In un caso descritto dall 'A. si , trattava di un 1nedico di 37 anni che soffriva di attacchi di disturbi rn-e ntali caratterizzati ·da una lieve depressione emozion ale, seguiti da stran·ezza di carattere e ·p oi da amnesia di un tipo pa·r ticola r e; il m .a l.a to era incapace di rioordare parole, eventi e non poteva sostenere una conversazione perch è dimenti cava quello ch e l 'interlocutore aveva detto. Tale stato du rava 3-6 ore e si aveva una \1 olta ogni 6 -1 2 mesi. Oltre a ciò, egli soffriva di emicrania con ambliopia parziale ed emianopsia, ma sen za cefalea, n è nausea, n è vertigini o dolori . Gli accessi di e1n icra11ia duravano <la 15 minuti ad un'ora 1

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XXXVII, NuM. 4:9]

ed erano assai più frequenti ch e quelli confusiona li. L ' A. ritiene ch e tali accessi confusionali fossero equival·enti della emicrania. Secondo iJ suo parere possono tali acoessi considerarsi come equivalenti d ell 'emicrania : 1) quando sono brevi (da poch e ore a due giorni al massimo) non associati a perdita di conoscenza, non prog rediscono col :tempo, non provocano deterior.amento mentale , si ha nno fin dal primo tipico a ttacco di emicrania; 2) sopravv·e ngono in individui ch e n on sono n è isterici , nè epilettici ; 3) lo stato psichico ,e,d emozionale è not,m .::i l e n·el neriodo in.t eraccessualA. fil.

N O TIZIE BIBLIOOR AFIClf E . Prof. D. MAESTRINI . Il cuore del ·tubercoloso . (Studio morfologico clinico e d anatomo-patologico). Pagg. VIII-236, con 107 figure e 60 tavole n·el testo. Editore L. Pozzi, Romà, 1930. Pr.e zzo L. 30.

Ci sia consentito di riportare la Prefazione, . . scri tta per questo volume, dall'illustre clinico on. prof. Eugenio 1\1 orelli : cc Il nome del prof. Maestri pi è oramai cosi noto. nel campo scientifico che certo non occorreva altri facesse al pubblico stu.dioso la presentaziqne d.el suo libro Il ouore del tubercoloso. Il desiderio di una presentazione solo rappre e nta la modestia eccessiva del ricercatore. . <e Pur sentendone la inutilità, h o a ccettato di scriver e le mie impre sioni sul lavoro solo p er mettere in evidenza un merito notevole dell'autore in opposizion·e· con una dannosa tendenza che va generalizzandosi fra i giovani. Purtroppo v.ediamo giornali e riviste pieni zeppi di piccole n ote isolate, slegate, senza visione di assieme, ch e stanno a rappresentar e l 'an·eddoto scientifico più o m eno interessante, in confronto al lavoro lungam ente pensato. cc La ricerca lunga, paziente, sistematica, ch e richiedie esperimenti spesso difficili 'e ripetuti , è purtroppo abbandonata ·d ai più. L 'idea così detta genia le è sostituita troppo spesso alla severa ,d imostrazione scientifica; anche in scienza i g iovani ·dimostrano troppa fretta di arrivare. A questa tendenza ci si deve opporre anche a costo di esager.a re in senso contrario , anche a costo di essere chiamati pedanti e pesanti . « E' perciò ch e mi compiaccio ·del lavoro del prof. Maestrini il quale ha affrontato u!1 tema difficile e lo ha svolto con metodo, d1mostran·d o di averlo fortemente meditato , lun gam ente studiato . cc L'ar~omento è difficile e certo non total mente risolto dal punto di vista clinico. Pen so a bbia b en fatto l'autore a non trarre deduzio-ni assolute ed affrettate. 1

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SEZIONE PRATICA

dentissimi se111pre n ell e rleduz ioni. 11 tubercosi parla di rifless i d·e lla infezi on e tubercolare loso diventa un ipersen sibile per le minime lesioni : il suo org.ani n1o ~ i trova in istato di sui <liversi visceri, troppo spesso si incorra i·n continua intossicazione, e p.e r cause minime errore. Il decorso della tubercolosi è troppo diverso da individuo ad individuo e non è n e restano infrante le possibilità difensive. « E n el campo circola torio , specialmente confrontabil e con le altre malattie infettiv e a per quanto riguarda il cuore di d·e stra, non si decorso acuto . Solo l e forme tuber colari a · decorso acutissimo, le form e miliariche, possono deve scordare ch e m olte lesioni croniche, a tiavere sul cuore una espressione tossica presso- po cirrotico, possono ridurre il campo circolach è u guale ·n ei div er si individui; non oerto le torio, similarmente a quanto può acca.dere nelforme cronich e o sub.ac ute. l 'er1 fi sema, apportan.do in tal modo s forzo del « Come osserviamo dei tu·b ercolosi che apventricolo ·d estro. E si deve pure ricordare che parentemente so110 in pieno benessere e ch·e lesioni polmonari ·p ossano diminuire, per dipossono ·durare in tale b en·e ssere per m esi e rr1inuita potenza inspiratoria, l'afflusso venoso. per anni .avendo solo rari periodi di riacutiz- · Tn tal caso dei fatti puramente meccanici venzazione , possiamo invece osservare ·dei tuber- gono a unirsi ai fatti tossici . colosi con forte d eperimento, non in relazione « Il l ibro, pieno di cognizioni utili . h a b ene a ]J 'entità emeiotica della forma morbosa; co- aggiorna.to il problema per se stesso arduo e m e vedia mo form e tuber colari iniziali o appa- complicato. Dar à il mezzo .a·n ch e a d al tri sturenterr1ente lievi con gravi rialzi termici, cosi diosi di potere proseguire lo stu,dio del diffiosservian10 tubercolosi con g ravi forme, quasi cile argomento. E ciò non è p iccolo merito >l. apirettici. Probabilmente il fatto è legato per Roma, ottobre 1930-VIII. il polmone a ll e condizioni locali cl1e facilitano Prof. Eu r: ENIO MORBT~LI. p iù o m eno l 'assorbimento di tossine. (< E' certo ch e in t em.a di tubercolosi facciamo troppa confusione fra la tuber colosi pur.a CENNI BIBLIOORAFICI (1) e la tubercolosi unita a·d altre infez ioni. Il danno esplicato sul cu or e da una tubercolosi Prof. LUIGI SICILIANO. Lezioni di . Radiologia, Radioterapia ed Elettrologia. Vol. in-16° di ossea , da una .t ubercolosi renale, da una tupagg·. 292. Libr. Intern. Seeber, Firenze. bercolosi d el testicolo è qu asi sempre molto ] ieve. Il danno apportato dalla tubercolosi polL'A., nella su.a p1~e f.azion e, avv·e rte ch e il monare e intestina le può essere qualche volti:\ nuale è a·d uso degli studenti di medicina: ma grave, qualch e volta minimo. potrà essere utile anch e a quei cultori della « Ciò fa pensare che n ella i11fez ione tuber- m edicina che non sempre hanno il tempo e colare il danno i debba alle concause , cioè la possibilità di studi ar e n ei trattati di radiopiù specialmente a lle in.fezioni miste. Attri- 1og-ia . buiamo alla tossina tubercolare il ·danno ·doNelle su e I.ezio11i il Sici lia110 ha cer cato di vuto alla tossil!la d' in fini ti a ltri mi crorganismi raccogli·er:e i dati fÒn·d.a men.t al i ch·e riguardano che ha trovato 'libera .Ja 11orita di entrata :n.·el lo studio r.a.diolog ico d ei vari a pparati ·e le torrente circolatorio per ln presenz.a della le- prin·c ipali indicazioni terapeutich e, perchè non sione tube r colare. Poich è l'infezione pura può sarebbe stato possibil,e con centrare in pi ccola permettere condizioni cardiache ottime per mole tuitte quelle cognizioni e quelle ricerche molto tempo, si è portati a pensare ch e molte si.a n el campo della diagnostica ch e nella tevolte anzich è essere la tossina ch e danneggia rapia e ch e possono solo essere raccol te in un · il cuore, sia il cuore ch e si trova, o n ella sua trattato. Le lezioni sono semplici e chiare e succinte mu scolatura o nella sua innervazione, in cone dànno .allo studente la traccia ch e permette dizioni di fa cile labilità e di alterata reazione. un'idea compren siva di tutta la materia . Dopo H Quanto dico per il cuore d eve esser e detto per le ar.terie. Abbiamo d ei periodi di ipoten- un breve capitolo sulla fi sica <lei raggi X, sulle sione e dei periodi di ipertensione a rteriosa. E nozioni di tecnica radioscopica e ra.d iografica (pag. 35), l'A. passa in rassegna i metodi per bene ha m·esso in evidenza l 'autore la frequente ipotensione da iposurren.a lismo . ~1a .anche a la. ric·e rc.a d~i corpi estranei ; lo studio radioq11esti p eriodi ·di ipotensione possono seguire 1ogico del sistema sch ele trico, .d,ei ·denti , del dei lunghi peri odi di pressione arteriosa nor- cuo:re e dei grossi vasi, dell 'apparato respiratorio, del m,e diastino e del diaframma ,· deJmale, pur ·p rogreden·d o il processo tt1bercolare. E perciò si domanda se il processo tuber cola- 1'apparato diger·en te; del fegato e delle vie bire per se stesso o d elle concause abbiano ap- li.ari, dell '.a pp·a rato urinario. I m etodi speciali di contrasto· vengono trattati in un capitolo a portato 1'ipotensione. parte. In una cinquantina di pagine vengono « La .tubercolosi è malattia a così lungo detrattate brevem ente e chiaramente ]a roentgencorso, ch e può essere interrotta, complicata, aggravata dalle svariate forme patologiche che anch e in individui n on tubercolosi possono (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui ·insorger e, ed è perciò ch e bisogna essere pru- si desidera Ja recensionP. « E ' mia con vinzione .assoluta che quando

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POLICLINlCO

NOTE STORICHE

terapia , la curieler.apia, 1'el ettrodiagnostica, l 'elettroterap,ia, e infin e le correnti di alta frequenza e i r.aggi u ltraviol etti e infrarossi. E. M I L;\ NI .

Clinica Dermosifi lopati ca della R. Università di Palermo.

Direttor e inc . : p rof. CACIOPPO.

H. STRAUSS. Die Pro·kto-Sigm oskopie . 2a ediz. TJn vol. di pag. 100 con 48 illustrazioni e 9 tavole .a colori . Edit . G. Thieme. Li psia , 1930. Il libro si occu pa d ell.a tecn ica d ella rettosig m oidoscopia. Ven gono •p r esi i.n consid er azior1e g·li appar ecchi più comuni d i cui è descrit to in m od o esaurien te i-1 m odo di u sarli . La p arte diagn ostica occu pa quasi t utto il libro ; ven g ono d escritti e illu st1~ati .abbond.antem ente i r eperti rettosigmoi doscopici . Nelle tavole sono riprodot t i i qua d r i reitoscopici d ell e mal att ie d el l 'ulti n10 tratto ,d el tu b o diger en t:e. L 'edizion e è in carta d.i lusso con rip r oduzio11i a colori ineccepibili d·e lle fig ur·e . VALDONI.

Su un dato antico bibliografico riguardante la dieta aclorurata IJ.er il dott . LEOPOLDO BERETVÀs, liber o d ocente .

Dopo l e prime e n1olto in coraggia n1ti esperienze d ella Clinica Dermatologica di Giesse1! i1ella cu ra d el lupu s col la d ieta di Ger son avremo certamen te fra n on n1olto comunicazio ni da parte di altri osservatori , le quali non potranno essere meno favor evoli a tale cura. Questa mia convin zion e si basa sulle prime seb bene mo·deSlte osserva zioni mi.e fa tte n ella cura del. lup u s colla dieta aclorur ata e dj , c ui ebbi a ri ~eri re in un lavoro sotto stampa. · (Arch . di Dermatologia). ScIÌETKTER LÉoN, - Elémerits d'i nterprétati ori Il daLo a11tico bibliografico su] qua le r ich iaradioscopique et rad'iographiqrie d es pou- · mo l '.aitten zione con qu·esta m ia breve nota si m on s. Pa ris, O. D oin, 1930. 1F cs. 12. tr ova nel b en noto raccon to d elle avventure d i Sono scloom.atizzate in 94 pagine lie cono- Robinson Crusoè scr itte per la g·ioventù da l scen ze necessari·e peT poter trarre intere se da un esame 1--aditQ1logico d e1l'appara to po·l m onare. De F oe. F accio enz'al tro segti.iTe la traduzi on e Può serv·ire com ie g·u ida n·e1:lo studi 0 e nella de l bra-n o in question e ·d alla ver sion e tedescd in m io possesso, su ppone ndo ch e i colleghi si con su.lt.azj1o ne di trait tati più 0 rg.a1n i0i. ricorderanno a n cora ·d ella b ella storia ch e d a · MoNTELEONE. più ·d i due secoli esercita il su o fascino sulla K o'''-..\RSCHIT<. Dia.t h erm ie. Sprin ger , ed . Ber )i- fan tasia d ella gioventù . Dopo di ch e Robinson n o, 1930. M. 16. 80. h a libera to il .su o. Ve-n erdì ·dalle m ani dei sel E' quest a cl1e vede I.a luce la VII edizion e vaggi ,e g·li ·d à 1e prim ·e istruzioni di un civil de l lib ro d el I<.. ch e ha avu,t o laTgo su ccesso vivere, è ·d etto letter almente: e che gi ~ a l tre volte abbiam-0 ricor dato in que cc Al m assimo impres ionato era egli (Venersta rubrica. · · dì) per i l fatto, ch e io ·mangi ai de l sale. Mi faAncl1e questa n uova .e.d izion e poria n 11merose ceva capir e con gesti , cl1e il saJ.e non anda va ·varianti e n ·u ove fig ure dre gli a ppa re·c chi più per i l suo pa la to. Lo l eccava, e poi si sc.tlotem oderni e i ndicazion i de lla cura · aggio rn.a ta va e spu tava, sciacquandosi inoltre con acqua rispet to ai risulta ti ottenuti in questi ul timi . I.a b occa . I o .a llor a presi d ella carne senza sal e anni . In fon·d o il 1ibro m a n tiene que lla fisiono·- e facendo a n cl1 'io· il g.e sto d ello spu tare esp r imia ch e per coloro cpe ig noran o l a lin- 1nevo così l 'e ffetto, ch e m .i faceva la m an canh a nno impara to a con oscer e za ·de l sale. Ma non h o ott enuto nien te . P er g ua ted esca n e lle b uone edizio ni i taliane recen ti ·di Chiozzi parecchio tem po an cora egli rifiu tava di a g e Vida le (Città di Castello, 1929 . Tip. L . d a . g iungere d el sale a lla carne o al brodo e a nVin-c i). E . M ILA NI. che più t.ardi non facev.a che pochissimo u so di sa]e ». I l Ricordiamo l'i nt e ressantissima pubblicazione del: Sen za toccare qui la qu e ti.on e se il racconDott. Prof . ODORICO VIAiNA Direttore della R. Scuola Ostet rica di Verona. to di De F oe è preso d al ve r o, l 'avver sione attribuita a d un uomo primitivo ver so il sale, La Bl~norragia nella donna M ANUALE AD USO DEI MEDICI E DEGLI STUDENTI corrisponde esatta m e nte a ll ' ide a genialmente J•refazione del Prof . P. Lodovico Bosellini. for m ulata e an ch e t rasm essa in p r atica da l Direttore della R. Clinica. Dermosif1lo patica.dell' Univ . d i Rom a. Ger on . È possibilissimo, che il particolare Vol u me di p.agg. XII-456, con 22 fig ure i.n nero interealatp nel teeto e 7 su tre t a vole, a colori , f11o r i testo. r accon tato d al De Foe ha per ba se un da to Prezzo L. 5 8, p iù l~ s pese postali d.i spedizion e. Per di fa tto. Div-er sam e nte sar ebbe uno d i q ue i i nostri !'I. bbona ti, sole L. 5 3, 2 5 in por to fr.runoo. n on pochi casi dove ] ' intuizion e poetica h a I nviare Vagl ia P oetale a ll'e ditor e L UIGI POZZI precorso di n1ol to l 'o ervazion e scientifica . Ufficio Poetrule Sucoursale d iciotto (18) - ROMA. 1

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SUNTI DI DISCUSSIONI IMPORTANT' Rapporti fisiologiéi f"ra pelle ed organismo. (C . Fo.\. Il Co1iveyrio

1neli. di S . Pellegrino,

giugno 1930).. L 'i111po1 Lanz.a dell 'org·.a110 cuta11eo, considerato i11 se sie:sso e n ei suoi rap1Jorli co11 l 'organismo, a1JpaTe ogni giorn o p iù gra nde, se si tien conto ch·e esso costitui ce una vasta· superfici e ·di con Latto col n1ondo esLern o, sicch è la p elle aden1pie a parecchie funzioni : 1) è ten tacolo t e o a captare molte specie di stim o li e d è .q uin di u11 complesso org·a·n o di senso; 2) è una coltre iu11)ehneabile ch e copre ·l 'orga nismo da-I 1nezzo in cui qu e· to si trova e, tuVtavi a, opera scambi bioclii111ici ·e biofisic i con ta le n1.c zzo; 3) è un sistema ghian·dola r e cl1e libera l 'organisn10 da tos ici e cl1e fabbrica, p er ~110 va11tagg io, sotto J 'azione d ei rag·gi ·so,lari , . la vutamina c.a ]cio-fi ·satr1 oe; 4) è un sist e111a t cr1r1oregolatore ada tto a r eagire contro le \.ariazior1i del la temperatur.a esterna; 5) è un rivelalore e11sibilissi1110 deg·Ji stati d ~anin10 e cle lle c11loziorli che si palesano con variazioni d cl uo ~talo elettrico, . con contra zio ni d ei n1 Li.. col i . ot locutanei , con m utamen ti d ci vasi. Funzioni difensive. A1Jpa1tlie11e a queste la sen s ibilità al dolore, cl1e permette di r etrarre una parte del corpo minacciata d.a un .agente nocivo. La pell e ino.Jtr·e co n~ribui sce col re11e a proteggere l 'or gani mo da talune intossica. zioni. An ch e co111c difesa deve inter petrar i la formazion e <lel pig m ento nelle zon e· esposte al.J'azione di radiazioni. Fanzion,e ·ter1noregolalric e. ' 1ie11e e ercitata mettendo in azio11e d ue m eccanis111i , la sudazione ed il n1l1 tevolc grado di replezione vasale. L ' uon10 è fra i poch iss imi e seri ch e sudin o su tutta la uperficie (i cani ed i ~elini , p. es., non ha11110 g J1ia ndo le su·doripare cl1e n ei po11)a trel1i dell e ·dita). Ma a11ch e l a pe11 e d e ll ' u on10 non ... ud a dovunq u e con la ·tessa inten sità p er la div er sa di ~ tribuzi on e · d elle g hiando le sudo ri par e, co111 e risulta ·da i segu e11ti ·dati , ch e esprin1 ono il numero di g11iandole s udoripare per c mq. : Fronte 140; g u a11 cia 60; petto, a ddome 225; nuca, ·dorso, n a tich·e ~O; braccio e gambe. 55 70 ; m .a no c~ up . p::\]mare) 310; m a no (sup . dor$<\]e) 170; piede ( u11. plantar e) 300; pjede (superiore d or sale) 100. Complessivamente, l 'e.Jirn inazione di acqu a attraverso la p elle sa rebbe di 30 gr.a mn1i per ora, m a q u e&.ta cifra n on rapprese11-ta ch e una m edia di valori assai disLanti, in quanto che tale e)jn1 i11azione subisce molteplir i influenze. Alla varia dis tribuzion e ·d e·lle g11iandole corrisponde un.a d iver sa composizio.n e del sudor e ne ll e di ver se regioni d ell a · p ell e. C.o, ì la co·n L

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SEZ I ONE PRATICA

ce11trazione ·di idrogenio11i (pH) varia a.a 3 (nei punti di in,aggior acidità) a 6, 16 11 cl cavo acellare . La secr ezio11e sudorale è in dipendc11za <l<' Ila i nnervaz ionc si111patica; vi ha certarnente i11flucnza a11ch·e }.'afflu sso .di sar1g u e, ma I)UÒ s uqar·e a11ch,e 1.a p·elle ischemi e.a (terrore, n.auea), n1enlre, d 'altra parte , l 'iper emia febbrile non fa s uda r e . L 'indipen·denza ·d ·e ll 'aitt ività g l1ia11dolarc dalla circolazion·e è evidente nell 'arto isolato, di r ui le ghiandole secernono an cora ·udore. Tali g hia11dole, poi , r appr esentano un ' ecceziorle al criterio farmacologico di distinzion e del si tc1n.a n ervoso a uton om o in im1Jatico e para ·i1npatico; di fatto , J). e ., l 'a.drenalirla non e' in gr,a-do di eccitare le g hi and ole sudoripare, pur e essendo uri ormone s im1)atico-tropico, mentre i farn1a ci paras impaitico-trop ic i ha nno una azion·e n ettissima (eccitante, con1e la p ilocarpina, inibi trioe, com e 1'atropin.a). La te111peràtura estern.a, il g r ado di u1ni<lità ·dell '.atn10 fer.a, la v-eD.itilazion e sono i fattori ch e agiscon o s ulla su.dazione ; la p r in1.a, soJ)rattutto n ell 'ag·cvolarla , gli altri dL1e faLLo·r i per facilit.ar e od ostacolare la eva1)orazio1J e. La : udazion e p r ovocata dall 'aumen to di t em1)eral. ura ester11a è generalmen te locali zzato all 'arca st1 c ui agisce la t em f)eratura st essa, m a i11 n1olte persc 11e (co11 valescenli , ohe i) a l r iscaJ.da111 cnto di una p iccola area di p elle , egu e I.a s u•d azio11e di tutto il cor po, 1)rObabiln1cn te p·er il fatto cl1e /_il ~n n gue riscalda.Ra va a·d ecci tare il centro dierlce falico, ch e g·o ,·erna l 'at t ività d elle g·hian-d ole udoripar e. L 'evai)or.azi on e d el s~d ore i1on è il so lo m eccanisrr10 terrnoreg·o1atore cutan eo; es o, d el r e. lo , non Y.arrebbe ch e a r a ffredd.are, m entre le 1nodificazio11i della circolazione cutan ea cos ti tu iscono un presi.d io pii1 comple~ - o e più gene ra le d ella termoregolazione. L 'azion e de l caldo si manifesta sempre con i peren1ia, ch e è espression·e di dilatazion·e del]e a rteriole e d·e i capi llari; invee.e I 'az ione d ell e })asse t emp'erature è più varia e complessa. <Juando s i imn1erge la mano n el]' acqua .e\ 20° , s i h a conttrazione d ei capil lari , de1J.e a rlc riole e d elle venule; ma , se ] a temper.att1·r a è più bassa , allora i capillari e le venule . i dilatano e la pelle si fa rossa per iperem i.a, m e n tre poi, contra-en-dosi an cor più le a rterie, la cu te dir cn ta cianotica. . TI rossore ed il pallore c utaneo dipendono da-ll a quantità di an a ue presente n ei c.api l lari e n elle venule, in rapporto con lo tato di cos tri zion e o ·di dila t.azione di questi v.a si; invece la te111peratura d ella ct1te dipende da !la ra11id~tà r on c ui il sangue at traver sa i ' rasi r l1tar1ei . · La tempera tura cu tanen (n1is ural)i le con dispo-.i ti vi termo-ele ttrici) ' 'aria secondo le diverse 1).arli (con 20° di tempera tura ester na, 1

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1792

I

IL POLICLINI CO

alla paln1a della i11an o si ha 34:.,8, ed al 10bul-0 dell 'orecchio 28°, 8). Funzione meccanica protettrice. La cheratina, che si ritro·va nelle cellule d.ello strato corneo, è una sostanza proteica che contiene forti quantità 'di tirosi1l.a e di cistin.a e somiglia, sotto tale riguard-0, alla proteina che f-0rn1a il principale contenuto delle squame dei pesci (ictilepidina). E appunto allo strato cheratinico che si deve la funzion.e proitettrice ·d·e lla pelle, perchè esso è imp,e rmeabile .alla rr1.aggior parte delle sc1stanze. La presenza. di sudore sl1lla superficie cuta11ea rappresenta anch'essa una difesa, in quanto che il « mantello acido n formerebbe una protezione contro i microrganismi. Chè, se la superficie cu1tanea si .alcalinizza, allora lo strato cheratinico si rig·onfia e perde la compattezza che opp.o ne ai germi un.a barriera insormontabile. Secondo tale concezione (che però è .discutibile) spetter·e bbe all'attività sudorale la funzione di difesa. Se ·l a pelle è ·da considerarsi come irr1perm.e abile, non è da escludersi che .essa possa essere tr.aversata da qualche sostanza, in ·virtù di un poter-e a-ssorbente, specialmente quando si usi il processo della elettroresi .. Sen1pre impermeabile rimane però la pelle al-l'acqua. Attraverso la pelle si compie facilmente il passaggio dei gas, fra cui specialmente l'anidride carbonica, mentr·e il passaggio di ossigeno si compie in modo esiguo. Azione delle radiazioni. La pe.n etrazione dei raggi ultravioletti è scarsissima, essendo essi arrestati dagli strati più superficiali della pelle, dov.e la loro azione si manifesta con ·e rite111i 1talor.a assai gravi; la pelle se ne difende con la formazione di maggior quantità 'di pigmento protettivo. Tali raggi .agiscono .a nche n el sen so. di formare nella J:> elJ.e l.a vitarnina antirachitica . . Per quanto tjguar·da 11 sebo cutaneo·, è da ricor·d arsi come, alla n1iscibilità dei suoi steroli e-0n l'a.c qua si.a ·d.a attribuirsi l 'assorbimenito cutaneo di talun·e sostanze me.d icam·entose e che una simile miscela è quella che si suole usare n.ella terapia dermatologica in forma <lell-e così dette cre~e. · · Come avvenga la secr ezio11e ·sepacea non è noto; la · quantità di sebo giornaln1ente escreta è di 1-2 grammi. . La pelle può essere .a nche il punto di origine ·di eccitame nti, èhe hanno poi riv.e rberi fi siologici sulla cute stessa o sopra organi lonltani. Per eccitamento locale, si può determinar e l'erezjone ·del pelo; ad uno stimolo d·olorifi co può risponder-e un aumento della perspiratio insensibili s. Sotto tal e punto di vista, è interessante il dermog;·afismo, ch e può essere locale e riflesso. Il primo è una reazion·e al] 'eccjtazione diretta dei capillari cutanei e

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·±9]

può m anifestarsj con1.e una striscia bianca che segue al J.egg·ero strisciare di un corpo molto lievemen~e contun.d ente. Alla dermografia alba, .dovuta alla vasocostrizione, può segt1ire quella rubr.a, dovuta alla vaso-dilatazione. Il dermografismo riflesso si n1a11if.esta non soltanto nella zona stimolata, ma a qualche ·d istanza .d.a essa, talora per diversi centimetri al di là d·ei punti stimolati . L eritema riflesso non si manifesta se la cute viene preventivamente aniestetizz,a ta con cocaina o se si recido·n o le fibre nervose che innervano il territorio cutane.o in questione o se si ·d istrugge la parte di midollo a cui fanno capo qu.elle fibre o le fib:re f'impatiche dei vasi ch e .si distribuiscono al territo-rio cutan·e o. Gli stimoli po-rtati alla cute possono anche esercita:re un' azion.e in organi profom.·d i (rifles-. si cutanei-viscerali); il raffreddarnento di zone ben localizzaite di pe1le provoca l 'abbassa1nento di temperatura· di parti assai lontan e e persino .a.ella mucosa della bocca. ' ' <Com. e possono giungere .a tessuti ed organi lontani gli eccitamenti dovuti a stimolazioni cutanee, così per converso , la pelle può tradiire con m.anifeS:tazioni ·b ene apprezzabi·l i :moltissime variazioni ·dell 'ambiente organico, _d ovute a mutament.i nella funzione di ghiandole ·endocrine od :effetto di diversi stati del siste111a nBrvoso. A tale proposito, l 'A. si addentra nella interessante questi9ne dei rapporti fra ·d istribuzione di pigmento ed alcuni ormoni, specialment·e ·d·ei surreni e dell 'ipofisi. Di g1~an.de importanza è anche la questione dei rapporti fra i capillari cutanei ed alc·une gl1iandole a secrezione interna. Sono note le svaria te forme eh.e assumono le anse dei capillari n.el cr·etin:ism-0 e la -progressiva normalizzazione sotto .Ja cura tiroidea. Alla forma alter.ata dei capillari corrisponde forse anche una diversa loro fragili,tà e qual che mutamento ·della pressione capillare. Su q11est 'ultima, poi , ha grande influenza il tono delle pareti capillari stess1e, cioè i] tono della loro innervazione .simpatica. Tutto .qu·esto porta poi allo ·studio dei rapporti fra le alterazi-0ni cutanee e quelle che colpisco.n o i centri e le vie nervose, ~asto argom·e nto che fa parte d ella n.e uropatologia . A· I ogni modo, è opportuno indagare alcuno dei più salienti fra tali rappo-rti. Così, l·e caratteristiche della ·di stribuzione ·d el pig·men to sembrano ·es.sere l'espressione d·elle condizioni .anatomich e dell'innervazione metameri ca della cute." La configurazione a disegno del pigmento cutaneo dei vertebr.aiti (esempio fra tutti è il mantello della zebra) sarebbe l 'espressj one d ell'innervazione segm entaria della pelle. Sono inoltre da ri cord.arsi : il parziale incanutimento ~oealizzato ai capelli di 11n terr-ito~ rio cutaneo innervato da un determinato ner1

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[ANNO

XXXVII, NuM. i9]

vo; la ·d epign11entazion·e ·di certe aree cutanee in casi ·di m .alattie m entali , di n·euriti, ne lla tabe dorsale; la scomparsa di simmetria d el pigmento alle m 1ani .di individui con sclerosi J.aterale amiotrofica. Anch e la vi.t iligo simmetrica è l egata a disturbi di innervazione. Anche la modificazion·e n·ello spessore della cute e soprattutto dello strato corn·eo può in·dicare g ravi alterazioni , nervose central i (aumento ne lla siringomielia, diminuzio.n e ·d ell a sclerodermia). Di pari passo con disturbi termici e vasomotori, con la form1azione di e die mi cutan.ei , con anomali1e di distribuzion·e del pig mento, vanno le alterazioni patolo.g i ch e ·del riflesso pilomotore, anch 'es.so in rapporto con la innervazione simp.atica locale . Interessante è lo studio di que ti fen om e ni che costitui scono in g ran pante l·e rie.azioni emozjona li vasomotrici , a l cune d·ell e quali , come I.a vasocostrizione e 1'orrip ilazione, che dipenderebbero essenzia1m·ente dalla iperadren alin.e mia. Un 'altra d elle reazioni d el sistema d ella vita ve~e'tativa agli stati emozionali è rappresentata ·d al rifl esso psico-galvanico . Esso consi ste n el bruscò e fugace aum·ento del! 'intensità d ell.a corr,en.Le esosomati ca polarizzante, determinato da uno stimolo emotivo e sa ... r ebbe intimamente legato .al ] '.attività d ell e o-hiandole sudoripare. Risu1ta quindi, in complesso, ch e la pelle r in ·stretta .e r eciproca connessio11e funzion a·J.e con tutto l'organismo e, come l'organismo stesso , risente gli eccitamenti provenie nti ·d alla pelle, così questa è la spia d eli cata e sensibile -d elle più profond·e varia zio11i n ervose ed umorali. fil . .

Cute ed organi interni in alcuni rilievi semeiologici e terapeutici. (L.

DEVOTO.

1793

SEZIONE PRATI CA

II Convegno med. di S. Pellegri-

no , giugno 1930). L 'A. esamina l'alternarsi de lle teorie in patologia e,d in ter.apia in qu.esti ultimi trent~ anni per rico·nosoer e ch e le nuove correnti promosse dalle ricerche sui nessi fra eredità e d·e rmatolog ia ·e favorite d.alle scoperte ·d·ell'endocrinolog ia, d a i nuovi indirizzi nello ,stu·~io d el ricambio e d elle con seguen ze dell arrivo nell'organismo di sostan ze estra~ee, hanno ad.d itato la rete complessa d·el] e interferenze delle alterazioni cutanee, ed h anno portato alla discu ssione ed a·l le in.d a.g in i le influ enze d egli stati dia t esici e d egli .altera ti organi di~èstivi , a cui si era d ata n el passato g rande importanza . L 'A. dall a sem eiotica, dalla elinica e dalla terapia', attinge de i dati i quali. nel. ra -yvicinare la cute e g li org.a ni ~nd?ad~o~1na!1, . of~ frono motivo a consider.az1on1 su1 p1ù int1m1 rapporti ch e legano la patologia e la terapia degli organi interni all.a cute.

IL

DOLORE VISCERALE ED I DISTURB I . ILITA ' CUTANEA. DELLA SENSIB

Le felici terapie topiche d·egli antichi, i dati di Head che d in1ostravano le zon e di proiezione cutanea d ei .diversi visceri hanno stimolato numerose ricerch e su questo argomento, su questa concezione moderna del dal.ore vi~ scerale, ·di grande importanza n.ella d1agnos1 e nella terapia. In riguardo a quest 'ultima, nuove vi.e si aprono , con l ' introduzione 11·e1 derma ·di rimedi diver si , n on della sola n ovocaina; ma anch e di acqua distillata e di ::;o: luzioni alcalin e. Le r ecenti r icer ch e ·di ~over1 dimostrano I.a gr ande efficacia, in casi di dolore visoerale , d elle applicazioni di laudano, seguìte .da .a pplicazioni 1di caldo sul dermat?ma corrispondente, ciò che confermerebbe la f1du ci.a popolare n elle applicazioni locali di laudano . Fra le a ltre manifestazioni della sen sibilità cutanea è da m enzionarsi il solletico, ch e è stato accuratamente s tudiato da J. Mi.iller, ch·e n e ha riconosciuto il valore pratico in quan,to che esso p ermie tterebbe di riconoscer e a lcun e alterazioni d egli organi interni anch e quando gli .altri riflessi più ·n on esistono, cio·è quanclo è scomparsa ·l 'iperalgesia. Tale autore , in casi ·di ulcera g astrica, di colelitiasi , di appendi c iti , di pieliti , ha v.e duto ceder e o compari~~ la r eazione dolorosa cutan.ea e permanere p1u a lungo la diminuzio11f\ d.el sen so del sqlletico. Sono ariche da m en zio·n arsi: il prurito nasale d ei portatori di vermi , il prurito tempestivo -d a a lterat o ricambio (obesità, uricemia di.abete), qu·e llo da ittero, qu1ello vago, .a scatti , di indivi.dui che hanno commesso una d evi.azione ali·m entare. Fra i diversi punti dolorosi , l 'A. seg·nala speci.almente que llo · colico splenico , ch e i:on è n.è vivace , nè intenso, ma dà una pena piuttosto sorda e profon·da in una r egione non lontana dal cu ore e eh-e viene sp esso ritenuta espressione di una preparazione anginoide. Ta l1e sensazion·e è in r.a pporto con lo stretto a,ddossam ento d ei due tratti del colon , con le aderenze frequenti ssime ch e si agg iungono ai l egamenti sotto,dia frammatici , con lo s tat~ spastico d·e l colon discendente, spa8n1 0 ch e s1 riverbera in alto , con la disten sione d ello stomaco, ch·e contribuisce a d eterminar e il ma• lesser e. E sa si manifesta spesso dopo una deviazione alimentare e si osserva anch e con la palpazione a ·distanza sul colon iliaco, su que11o tr.asver so od anch e sul cieco. Così altri punti dolorosi più n oti indicano ] e a ffezioni d ei visceri .ad.dominali ch e vengono ad avere sulla pel le la l oro espressione. 0

Lo

STATO DI GEL O DI SOL NELLA CUTE E SOTTOCUTE.

Recenti ricer ch e hanno dimostra to l 'import an za che può avere lo stato di gel o di sol nel la cute. Si tra tter ebbe di processi fi icochimici rig uardanti le soluzioni colloida li dei

I


179±

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXVII, NuM. 4:9]

,

Les uLi cuta11ei. Sotto 1'influe11za dell.a tempe_

I

gonismo fr.a porfirine e colesterina (questa è Tatura, della pressione, di azioni di sali, di abbondante n ei saturnini), secon·do r icerche a cicli, di basi, .e cc., si .a vrebbe il passaggio di eseguite n ella Clinica dell 'A. alcuni co·s tituenti, dallo stato ·di sol a quello Anche nella pellagra , i fenom eni cutanei sodi gel, sicch è la p~lle p erder ebbe le sue carat- no una manifestazione ·di foto sensibilizzazione. beri tich e di m obilità, di scivolabilità, ·di paVi sono , invece, d·elle colorazioni anorrnali ~ Los i tà, di soll e,r.abilità, per diveni:re compat- · della cute ch e dipendono da alimenti, in cui la, der1 a, n1eno cedevole, quasi cartilaginea. la luce non ha esercitato n essuna influ·e nza . Il 1n.a nt enimento d eg·li stati isotonici, ·d·ell ' iso_ Tali sono I.a xantosi diabeti ca e la colorazione termia , d ell 'equilibrio a cido-base arebbero i rossa od aranciata in seguito ad alimentazione fattori e enziali p,e r la conservazione .dell '.equi- con b.a rbabietole o con corteccia d 'aran cio. librio co ll oida l.e; fattori endog·eni ed esogeni L ' A., ·dopo avere a ccennato agli stimoli inposson o agire pat.olog·icamen te sulla cute e de~ terni e d esterni d·ell e funzioni • g·astriche, altermina r vi il cambia m.e nto da sol in gel . Le 1'orti caria in rap·p o·r to con le affez ioni degli alterazion i posson o esten·d·er si a tutto il tegu - organi digestivi ed alle coroncin.e capillari suln1cr1to o lirnitarsi a determin.a te sezioni. Ap- la cute d el torace, tratta ·d-elJ.e m etasta.si cu1)a rl engono . a que te, q uelle modificazioni in tanee e sottocutanee neoplasticlie degli organi r.ap1)orto col fred·do (a lterazioni colloi·dali da digestivi. Qtreste metastasi sono alle volte così freddo , di Schade) ed .a nche le ·durezze sotto- estese, da far passare in seconda linea o quasi 111e11tonier e o dell e gu.a ncie, ch e si osservano , scomparire il processo fon·damentale. La diffusione n eopl asti<Z-a .avviene talvolta con rapii11 ... eguito a fr·eddo in patologia infantile. i potrebbero forse ascrivere al n1eccanism o clità sorprend·e nte e possono sfuggire la natura sopracit.ato le ·diverse con·dizioni .a c ui si son o clelle man if.estazion i cutanee e qu·ella .cl.ella neoda Li i n om i ·di celluliti, di inspessim enti , di plasia primitiva ; ·due interessanti casi di tal noduli reun1a lici, non cl1è le co ì d ette striae .g en ere sono riportati dall 'A. cutis distensae. Qu.est.e ultime non h.a nno gr.an Uri impo·r tante capitolo su qu.e sto argomende in1portanza per è stesse , ma sopratutto per to è costituito d.alle dermatosi professionali , i pr oblen1i biologici ch e soll eva.n o. Si tratt~­ ch e 1'A. divide in tre categorie, a secon·da delrebbe di a lter.azioni second.a-rie, dovute al- 1'orig in e infettiva, fislc:a e chimica . Nuove osl 'azione ·di germi . o di prodotti tossici sul l 'ela- servazioni fanno aumentar e sempre più il num.ero di tali ·dermatosi. stina; .az jon e per lo più limi tata a·d alcuni Lo studio dei rapporti fra p·elle sana ed orpun ti , p er cui -1 'elastina co ì mo,difi cat a farebbe perder e la norm.a le eI.asti ci tà alla pell e e ganismo s·ano ·e tra p·elle diminuita od alterata ed organismo mal sicuro di sè con.duce al rine verrebbero dei cedimen ti cir coscritti conconoscimento cl.ella più alta solidari-e tà fra cutr asse.g n.ati d.a strie trasversali. te e·d organi interni per· la vita p iù sana e Forse an ch e potrebbero spiegarsi con stati negli stati morbosi in atto od in preparazione. fi ico-chimici ·diversi i dolori muscolari vaE, a tal e proposito, l 'A. propone una formul a g·anti , certe atonie gastrich e, certi stati della ])elle (arid.a , ch e n on suda), ·ecc. Ed anche in ch e compen·di a le- id·ee espresse ed è àccettaalcune azioni ·della tera pia fisica o di proce- hiJe dal m·edico p ratico, ·da l dermatol ogo e fil. d.all ' igienista: ex cu te tua te judico. dure str.ettamente ]oc.ali p otr ebbero invocarsi analogh i fattori. 1

1

Interessantissima pubblicazione: MANUALE DI MALATTIE CUTANEE ad uso dei m edici pratici e degli studenti. (Dott. Prof. VIN-

113

L UCE

SOLAFE,

CUTE E

S TATT I NTERN I .

Vi sono c·erte situazioni m orbose (diatesi , inLossicazioni, alterazioni d elle vie digestive) in cui ·1a })elle partecipa, speci.almente per l 'in.terven lo della luce solare. Questa può fa r m.aturare esteriormente una malattia preesistente (p·ellagra) sen za ch,e essa si ag·gr.a vi, opp·u re la lnalattia IJrende la sua · v·era con sistenza IJer la 111ce (Hydroa aestivalis), qppur e la situa~ione ' i avvia verso un agg rav~mento. Sono poi co110... ciute le r eazioni cutanee ch e la luce ·deter1nina in per ... on·e ch e u san o sostan ze n1edica1n entose (luminal, panflavin a) e quelle più inten se collegabili con il g ruppo del•le porfir in.e. Que~te u ltime sono additate come cor pi :' ll cettibili di rappresenLare una b.ase interna cl i . . e11 . . ib ilizzaz ion-e ch e, dietro ] 'azione di un ":1 l lore e ter110 (p. es., la luce) determinerebbero delle al Lerazion i cutanee caratteristich e. \'" ei . . aturn in i 111.anca qu·e ta foto.:en ibili zzazione, ciò ch e potr ebbe esse re at tribuito al l 'anta1

L 'opera si compo·n e di due voJu111i Cl~ complessive pagg. XXVIII-780, co11 7@ fig·ure n el testo.

CENZO MoNTESANo) .

Eocom·e il s o1nmario : PARTE GENERALE : A·n atomi a e Fisiologia della eu te - Patologi.a gener~.le, Serueiologia, Teratpia generale · Classificazione delle maJ:attie .cmtanee. · PARTE SPECIALE: Disturbi di circola:z;ione e m a lattie dei vasi - Dermatiti - Dermatoei che sogliono pre· s·entaTsi nel corso di m a lattie del srun·g ue e degli organi e m ol1infopoietici - Pemfigo e Pemfigoidi - Sclerodermi a e st~ti s·c lerodermici - At rofie - NevroderDllie - Oheratosi - .A.ff e7J-0ni degl i anneGsi e delle appendici cutrunee - Ano.ma lie dell~- pi gmentavione - Tumori Malattie infettive specifich e e paraseitarie - Pitiriasi rosea - Psoriasi - Lichen ruber. AP PENDICE : Dermatosd. dei l avoratori - Dermatoei simulate. ·

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XXXVII, .K UM. 49]

f ANNO

SEZIONE

1795

PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO MEDICINA SCIENTIFICA. La natura della malattia di Recklinghausen e dei tumori che la accompagnano. \Vilder P enfield e Arll1ur Young (Archiv. of Ne riro l. a. Psich. 11. 2, febbr. 1930) dopo uri breve rr-iassunto sto1r ic o ·della qu1estione e d in basie a casi p1ersona.Ji stud·i ati clinican1ente ed a nia1omicainente affer·m ano ch e i tumori che si osservano in qu·e sta mala tt ia possono aver e u 11a trip lice origine: i tronchi n.ervosi, le m e1

1

nin,gi ed il sistema nervoso centrale. 1) Le i1eoformazioni ·d·ei tTo,n ohi ne rvos i sono

costituite da tessuto retioolare; le fibre. n.ervos·e sono ispie ssite p er una iperplasia perin euron.a l1e d el connettivo, t alora sono gonfie o jaJinizzate . Anton·i di tingue d ei n eu'r ofibromi e clei fib·r o.b lastomi . 2) All.a faccia interna d ella ·dura si può avere iperplasia d e:lle cellule aracnoidiene, punto di part en za di fibroblastomi m e ningei simili .a ll 'ipePpl.asia d1el tessuto connettivo delle g u.a ine perineurali . 3) Nel . . isten1a nervoso. oentrale si ha nno come p unto di part enza d ei tumo ri d ell e placch e d·i g.liosi con iperplasia d,e gli a trociti .adulti, d elle oellule epen dimarie. • In ogni caso l a 111.a ggior parte d egli studiosi ritengon o ch e q·uesti tumo•r i sia d·ei n . periferici ch·e .d el sistema n erv·oso oen trale sia n o cotituit·i da elen1enti cellulari a·dulti e non embrionaTi. · Lo s,·iluppo di q·u esti t umoLri d.eYesi con ogni probabilità a d un.a causa irritativa locale , men tre oggi si ored e d i meno a:lla possibilità di un,a iperplasia di elementi teratologici il c11i izio di struttu·r a orig ina le no·n è an coTa J)rovato. L. TONELLI. , Il contributo portato dal metodo della coltivazione in vitro alla conoscenza della struttura del tessuto nervoso.

..

Le co·n oscenze sul! ' intima struttura d-ella so~ t anza nervo·sa, h ,anno, ·111ell 'ultirI1:0 venticinq t1ennio, prog!'edito sèar sam ente, ed i problemi g·en era li relativi a tale struttura si trovano presso a poco al punto a cui le ricerch e di Golgi e di Cajal li h anno lasciati. Una paro·l.a nuova h anno d etto I.e ricer cl1e condotte con il met odo .d elle cu lture in vitro; J)er opera principalme11t e di Levi e d ella su a cuola. D i tali studi Levi G. (111on.itore Zoologico, 11 d icen1.bre 1929) traccia u n b r.e ve quadro ria unt i, ro allo scopo di dimostrare ch e, se u11a tal e via di ricer ch e richi.ed·e t en acia e 1Jerse,1eranza , raramen te conduc·endo a risultat i r.a p11di e brill.a.n ti; ciò che essa, fino a d ora h a dato , è tale da incoraggiare gli stt1·diosi a })fOseguire per qu·e to indirizzo. Infa tti: la di-

n1ostr azione ob ietti va d,ell 'esisten za d el neuron e, inteso com ie indi,ridu.ali tà a11a lomiéa icura n:ente discon tin~a, a ln1.e.n o per un cer to perLo do d ella su.a vita in c ultura ; lo studio d ella fine struttura d ei n euroni viventi , d eJ ]or o modo di e missio n·e di fibre, I.e differ en z,e d i co1nJ)?rtam en~o in ?ultur.a ? elle ce]Jule di r egioni diverse ·d1 oentr1 n·erv·os1 e tutt·e }.e altre osser, -az ioni ·d.all 'A. ricordat e; pur n on poten do J)erm ettere attualmente una sin tesi tale da illu1n inare di nuova luce il prob]em.a vastis in10 e comp1lesso, r appr esentano sicuramente una ba e solida p er ull1eriori conquist e n el campo d ell a co,n osc.en za d·e11a truttura d el tessuto 1

,

lVf. T oRRIOLI.

SEMEIOTICA. region~

Il dolore nella.

inframammaria sinlstra.

Tale d·oloire sare1bbe una eve·n ien za fr,eque nte in pazienti n ei qu.ali , pu;r 1n ,01n m ettendo l 'esa1n e fisico in ·e vi1d enza segni di malattia, esiste u1n 'o stato ·di esau.rin1enrto ne rvoso 01d or ga·n ioo in,cliscutihile. i:a ·di:ag nosi c1inioa I)iù. facilm ente posta jn ta:l1 casi sa ~ebb e quella di cardiopatia o di a11 gzria pec.tori s. Una g rand.e p er oellltua l1e di s.i mili ·diag··n osi save·b be 1e rrata , seoond·o }e oss,e rvazi·o n i di D. M. Bake1r (Th e La.n.cet , 1± g iug·n o 1930). · Verrebbero in t al sen so colpite m .aggiormente 1e d onne , n ell 'età adulta , specie verso ia inenopau sa. . Il. ·d ol1ore inso1~ge g ra?ual.me n tie e .d ura p er se Lt1m .an•e ·e m .es1, oon Iintern1.ittenze, .e ta lora per a nni , esite·n d èn1d osi qualch e vo1ta alla scaIJO·la, e p-iù d i ra1d o .alla .reg·io ne opra mammaria ·e al braccio s inistro. I sintomi di esaurim·ento n ervoso concomilanti son.o rappresentati da sen azione di m a lesser e ge·n ,era le, d.al rapi d o affaticamento, dia dist~rb:i d el.I.a r.e.spirazion·e e ·dall e palip itazioni. L unico vep1erto ·1norb1os0 ch e può e se1~e trovato al1 '~same ·d el m alato è u.n .a ip1ere t esia cu Lan·ea e d un.a sen sibilità 1d ei tessuti ottosta.n ti . 11elila region e del1la mamm·e lla i·n i ~ tra e in quella sottosca polare. L~ dia~no i dif~ere ~zia l1e ch e va empre po~a .e guel la con 1 angina pectoris, dalla quale s1 d1st1n1g uer·ebbe per il p;redon1in.a re n elle d onn1e; p 1er l.a n essun.a in flu enza esercitata dalla fati ca. sul dolo~e, il ~al1e n on insorge a ll 'im})f0\7VI o ·e con paro ismi e.d ha . . ed e pre\ra1enle r etro ternale, irradiandosi po i diversa1ne·n te; pe r J.a n1a·n canza d e] car atteri tico a._ petto di gran·de soffer enza; per la c on s tatazio~ 111e delle zone . ipeve te ich e. La prognosi quoad vitam è buona; più ri. er, ra ta invece circ.a la dur.ata del l.n malattja. 1

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IL POLICLINICO

La c ura , finaln1einte, sa:r ebbe rappresenta1ta d.a lla p sicoterap·i a, dal riposo in lietto , da ricostituenti d.el sist ema n·ervoso, ·dai bromuri. M. 1FABERI. 1

La transilluminazione come aiuto alla diagnosi delle lesioni della mammella. 1\II. Cutler (Surgery, Ginecol. and Obst etr., 6, val. XLVIII), corredando l 'articolo con magnifiche illustrazioni a colori e con dei disegni sch ematici assai dimostra tivi, mette in evidenza l 'au silio che può t·r arre la diagnosi da questo semplice m ezzo sem·e iotico specie n ei casi di piccole tumefazioni e di mammella sanguinante. La tecnica è semplicissima: ci si serve -O.i un comune tran silluminaitore a luce fredda ·e lo si pon.e sul solco sottomammillare fa cendolo scorr·e re in modo ·da transilluminar.e gra·d·u.almente le varie Z·O·n e sospette. Il Cutl·e r h a . esaminato 174 casi di malattie della mamm·ella, così suddivisi: caTcinomi 7·5; tumori beni.gni 18; papi1llomi intracistici, cancro del dotto (capezzolo sanguina nte) 12 ; mastiti 42; cuti 12 ; ascessi 4; galattoceli 5; ematomi 6. D.all ' insiem.e dei casi esaminati può concluder·e come segue: 1) La transillumin.azione è di r.eale aiuto nella diagnosi di malattie ·della mammella. 2) La infiammazione acuta, subacuta e cronica presenta un 'area di opacità diffusa a margini sfumati. 3) I tumori solidi presentano invece una n·e tt.a area di op,a cità, più o meno intensa, secondo la sede e la vastità del tumore stesso. Il carattere .della opacità non permette la differenziazione fra tumorie benigno e maligno. - 4) La imag ine ·degli ematomi traumatici è caratteristica, presentandosi con una intensa opacità con margini irregblari, che si modifica gra.dualm·e·n te con l 'assorbimento del sangue. 5) La tran silluminazione è specialm·e nte utile in quei casi nei quali si ha capezzolo sanguinante senza che tuttavia si possano palpare turr1ofazioni vere e propri e; in questi èasi la transillumin.a zione ri,rela la presenza di queste piccole tumefazioni indicandone inoltre sia la linea di aggressione che il numero. Come ho ·d etto, m eglio .delle parole valgono in questo articolo le figure e gli schemi con i <i{uali è a ssai facile farsi un esatto concetto dell a porta1ta e .della importan za di questo as'Sai facile a iuto diagnos tico . C. 1F1LIPPA. 1

CASISTICA. Debolezza di cuore e angina pectoris. H. Kohn (Dewtsche Med'i zin. Wochenschr. , n. 39, 1930) rileva ch e la debolezza del cuore non predispone certamente all'angina pectoris; è infatti noto ch e durante gli stati di scompen so non si m anife \t ano accessi angi-

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XXXVII, NuM. !9J

nosi, e che questi si possono ripresenLa1~e n ei pazienti dopo ch e il c11ore è ridiventato valido. Non si deve però de·durre da queste osservazioni ch e una a umentata forza del cuore predisponga all 'angina; pazienti con cuore . i pertrofico (p . es. affetti d.a stenosi congenita del1·aorta) non presentano l 'angina più spes o d egli altri. ... Durrante l'accesso anginoso semplice non si manif.estano segni ·d i q.ebolezza cardiaca: si osservano inv·e ce segni in.dubbi di debolezza di cu or.e negli accessi « complicati », quelli cioè in cui il respiro è acoelerato o nettamente dispnoico, possono esistere segni di ed.ema 1)01monare, il polso è piccolo e frequente, il feg ato tumefatto e dolente, la pr essione sisto1ica notevolm.en te diminuita. In questi casi la debolezza del cuore è una conseguenza del1 'angina-pectoris. Negli accessi cc complicati », a differenza da quelli semplici, non si ha soltanto uno spasmo stenosante, uno dei rami delJ.e coronarie, ma una trombosi ch e determina una occlusione compl eta. Nel territorio a monte d·ell 'occlusione lo spasmo isch emico provoca una anemia e quin·di n ecrosi del ,territorio miocardico rispettivo : quindi la d·eb olezza cardi.a ca. Nella cura degli a ccessi semplici di angina: sono quindi inutili gli stimol.anti del cuore, e sufficienti i nitri•ti, o al caso anche la papaverin.a , l 'atropin.a , l'eufillina. In casi di accessi cc complicati », oltre alla morfina o m eglio al pantopo·n , si d·eV·e ricorreve ai cardiocine tici ~ specialmente alla caffeina e alla canfora , •talvolta anche alla iniezione endovenosa di strofantina. Dopo -µn tale accesso, riposo a lettor e trattamen\tO della debolezza cardiaca residua con digitale, associata ad un antispasmodicor pre feribilm·e nte la chinina . R. PoLLITZER. 1

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Blocco di branca del fascio. Ian G. W. Hill (The Quarterly J ourn. of J1 ed. , ottobre 1930) esamina 41 casi di blocco di una branca del fa scio. In tutti i casi la deflessione v·e ntricolare iniziale superava O, l '' e costituiva 1/ 3 o più del complesso totale. 11 m.aggior numero dei casi fu osservato n ella vecchiaia e qu esto corrispon.de con quanto fu osservato da .a ltri. La percentu.ale dei maschi affetti fu notevolmente superiore a quella delle femmine . In due casi soli c 'era il blocco della branca sinistra. Nei 37 casi in cui si avevano ·dati clinici atten·dibil i c'era insufficienza cardiaca e n el 40 % dei casi c ' era angina pectoris. In 4 casi soli si aveva un.a Wassermann positiva. Raro è stato p~re il reu~atismo~ n el! ' anamnesi. Frequente è stata 1l 1poten s1one: Nessun caso fu osser vato fra giovani con vizio congenito di cuore, il ch e invece fu osservato ·da altri. La mortalità fu di più d·el 60 %, ma essa n on dipende dal blocco di bra n ca per sè m a dalle condizioni di funzionalità cardiaca. 1


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SEZIONE PRATICA

.E'urono osservate atisociazioni con altre ano- dralo di en1etina e n ei casi gr.avi 1 centig r , 111alie elettrocar·diografiche: fibrillazione auri- il giorno appr·esso si aumenta di un centigr., .cola.r e n el 23,8 %, blocco auricolo-v·e ntricolare J:'Oi una i11iezione ogni 2 giorni aum·entando 11el 12 % ed extrasistoli in percentuale note- le dos i g iornalie r·e fino .a 4-5 centig r. ). Poichè vole. l 'emelina si accumula non bisogna oltrepassaLa diagnosi coi segni clinici n o11 si può tare. re le 8-1 0 o 12 iniezioni. Completata una serie CoJl 'uso tanto d·ella digitale quanto del- l 'A. non ri comincia mai la cur.a prima ch e 1'atropina non si sono nota:te m odificaz ioni del si.a no pas ate d.a 2 a 8 settimane. Si evitano .com plesso ventricolare. così gravi sintomi ·da intossicazion e. Nella letteratura ci sono 15 casi in cui si Durante il traltam·ento la leucocitosi neutrotentò di cer care la lesion·e anatomica del bloc- fil.a, costante in queste .affezio11i, aumenta anco di branca: A questi n·e .a ggiunge due l 'A. cora , per ritornare alla norm.a dopo cessate In un caso la bran ca d·estra si pe·r·deva in tes- le iniezioni. Gli eosi11ofili co·m paiono con i I suto connettivo, in u11 altro caso furono no- miglioramento dell o stato gen·era le, per arritate zone di infiltrazione rotondocellulare nel vare al 5-6 %. La se·dim entazio·n e d·ei globuli tronco princi p·a le e nella branca destr.a e in ross i, accelerata prima delJ.a cura , divi ene più itutt '·e dlu·e i c:as1i la les.iolil·e ·era di n.a tura lenta con il m·iglio:r.amento clinico. lu.etic.a. Poich è con la cura .emetinica, il miglioraTratta11do d ella questio·n.e ·d·el blocco incom- mento si m.anifesta solo . dopo un.a settim.a na pleto di branca 1'A. dice che quest 'espressio- o più di trattam ento , n ei casi par li coJ.arm.en11e . . i deve a·doperare non nei casi cl1e dànno . te gravi , bi sogna ricorre:rie come m edicamenun quadro elettrocardiografico incompleto del to di attacco al n ovar senoben zolo, e solo in blocco di branca, ma ... olo a quei casi nei quali seguito adoperare l 'ernetina, cl1e determinerà c'è un'a n.alogi.a col blocco completo ·t otale , la gu.arigione. C. ToscANo . cioè conduzion.e ritardata. R. LUSENA . Trattamento delle congestioni polmonari. 1

TERAPIA. l i trnttamento dell'ascesso del polmone e della

cancrena polmonare con l'emetina. l. Fliederb.aum (Presse Médic., n . 74, 1930) 11a trattato con l 'emetin.a 18 casi di cangrena e 15 casi di ascesso polmonare, g ià trattati

&en.z-a su ccesso con l 'aspettativa armata. In 11 casi ·di cangrena e in 13 ca i di ascessi ha oqtenuto un m ig lioramento netto , cioè mig·lioramento lento m a progressivo dell 'appetito, aumento di pe o, scomparsa ·d ei segni di into·ssic.azion e, abb.a ssam·e nto e poi scomp.arsa ·d·elJ.a temip eratur.a febbril e, diminuzion e ·della quantità dell 'espettorato che perde a poco a poco il suo catti vo odore, n1entre scomj)aiono gli e·lem enti di di sgregazione ' del te uto polmonare, modificazione dei segni fisici , egni di cicatrizzazione prog ressiva all 'esam·e Tadiologico . Fr.a i e.asi tr.att.ati con successo sono compresi 4 ·d i ascessi 'e 2 ·di cangr·ena già tr.a ttati senza risultato con novarsenobe11zol o. In 3 casi di c.ang:r:ena resistenti all 'em etina il neo._ alvarsan endov·enoso di ede un miglioram ento e poi I.a g uarig ion e. In 1 caso di ascesso e in 3 casi di cangren a tratta ti con l 'emetina e poi con il neo si ebb1e I.a n1orte ·degli infermi con segni ·di intossicazione grave. In 1 caso di cangrena ed in 1 caso' di a oesso si ottenn e con l 'emetina un migliora1nen1to notevole e, in seguito a d una cura ·di riposo in una stazione climatica, un a guarigione clini cam ente co1m pl eta. L 'A. 11.a applicato l 'emetina per iniezioni intramuscolari (il 1° giorno 2 centig·r. di cleri1

Le congestioni polmonari che si hanno nel corso di un 'infezione influenzale m eritano peciale m enzione a causa della loro gravità. Si distinguono : 1) Una forma ci.anotica, ·descritta da Huch.ard, in cui conviene salassare abbondanteffi.ente il mal.ate, e son1ministrare dei cardiotonici a piccole dosi (15 cg. di polv. di scilla). Se la viscosità sanguigna è molto alta , si amministrerà d el n~trato di sodio. Secondo F. Piech.a u·d e C. Rud·eau (Journ. de M éd . d e Bordeaux, n. 14 , 1930) si sono ottenuti buoni risultati m edi.ante iniezioni endo.. venose di 2-4 cmè. della seguenrt:e · soluzione : Jodio gr. 1. Joduro di potassio gr. 5. Acqua di st. gr . 100. 2) Una forma tossica , bianca, in cui si somministrerà soprattutto }'.estratto surrenale (cg. 25 maittina e sera), il siero adrenalinato (20 o·ocoe 2 volte al giorno) e l 'olio canforato. In tutti i casi, è indi cato d apprjma l 'ascesfil. so di fissazione. Il salicilato di sodio nelle affezioni polmonari.

M. Me:vel (Joii rn de f'tléd. de Paris, 23 ort,tol>re 1930) usa il salicilato di o.dio, per iniezio11 i endomuscola ri , nelle affezioni polmonari , con risulta ti soddisfacenti . La dose abituale è di 10 cg. in 2 em e. di soJ11zione g·lucosata. Con tale diluizion e, in corrispondenza dell 'iniezion e il malato n on avverte ch e una lieve sen sazione di brur;iore ch e passa: dopo pochi minuti. Le iniezioni si fanno all.a natica e non danno reazione locale.


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1798

IL POL ICLINICO

L ' A. le ha usate con vantaggio nella broncl1ite, polmonite, bronco-polmonite, pleurite, p ertosse, asma e tubercolosi. Esse eser citer,ebb ero un 'influenza diretta sui microbi e sulle tossine ed avrebbe propri.età sclerog·ene e stimolanti della fun zione epatica. fil .

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XXXVII, NuM. 491

· MEDICINA SOCIALE. Migrazione e salute.

Le osservazioni igienich e har1110 inesso in evidenza che 1e agg lomerazioni favoriscono l<> Yiluppo ·delle infezioni, per c ui è n ecessario provveder e favorendo l 'emigrazione. J. S. PurStudi sulla terapia della polmonite lobare dy (Brit. "NI ed. Journ., n. 3638, sett. 1930) nocolla digitale. ta ch e dopo la guerra vi è sempre un aumen to d ella popolazione; inoltre attualmente ]a duSebb ene molti autori attribuiscano valore ter.a ta della vita si è .a llungata ·di 10 anni, e si rapeutico no.t evole all 'uso della digitale nella nota una maggiore r esistenza fisica ai disagi polmonite l oba:re, ce n e sono rnolti , fra cui il ed all·e infezioni; Lutton h a dimostrato ch e la ~lackenzi e, ch e n e son o poco entusiasti . Nei statura éd il peso è migliorato. lavori ch e concludono in favore ·d ell a dig itale, 1 compreso uno di Brooks •e Carrell comprenFern1andosi più esplicitament e alla razza a udente 5000 casi ·d ell'esercito american o in straliana ìl Pur·dy nota che i bambini austraF.rancia mancano osservazioni di controll o. liani h a nno un fi sico mig liore di quelli i11Uno stu.dio a ccurato fu fatto da Nil es e Wy- g lesi o di :razza incr ociata; invece si nota una ckoff (The Amer. Jou1·n. of tlie medie. Scien- ·piccola differ en za tr.a i fanciulli della campa- . ces, setrt. 1930), comprend ente 835 casi stu- gna e quelli d elle città. d ia ti in due anni con oltre 5000 ele ttrocardioUn importante fattore per l a salute e lo svi• grammi. l t1ppo fisico è rappresentato dal clima e dalla Ecco i risulta,t i: per ogni 100 mor ti per pol- t emperatura ; McC.a llum invece ·dà grande immonite non curati colla digitale ce n 'erano 122 portan za alla dieta, come fattor.e di sviluppo cur.ati con quest o medicam,e11to. Fra i malati di u n p·o polo , sopr.a tutto in teso com.e prirno cur.aiti con ·d ose elevata di ,dig itale la morta- nutri1r1·ento m a terno, ed alirnentazione d ella lità non fu più el evata che in quelli c urati prima in f.anzia . con dosi deboli. La maggiore mortalità n ei cuSicchè lo sviluppo e la r esist enza fi sica ·sarati con digitale i è avuta nei du e sessi e in- rebbe in str.et ta r elazion e con una di eta di latdipend·e ntemente dal] 'età ,d ei malati. te, di cibi' freschi, r icchi ·di vi tamine e mine Per quanto rig uar.da il tipo di pneumococco rali, e con una vita all 'aria .aperta. Le migliosolo i casi d a ·p·n eumococco II trattati con di- . ri condizioni d egli au straliani si ,devono per g itale h a nno dato mortalità inferiore ai casi molti rig·u a r·di all e pecor e rnerinos importate dati dallo stesso pneumococco e non trattati e fatte allevar e in quel s uolo. con digitale. La mortalità n ei cura ti con diLa pr esente gen erazione mig liorerebbe se si gi tale è stata più e levata nei casi lj evi (con potesse _fare una selezione d ell 'immigrazione, e e mocultura negativa) ch e n·ei casi g ravi non cegli ere il mig lior tipo di immigrante. trattati con ,digitale. La freque n z,a di fibrillaLe cause ·d ell ' imm ig razione son o molteplici; talora sono le condizioni fin.anzi.a rie, ch e spinzione a uricolare si è dimositrata ugual e tanto . nel g ruppo trattato con digital e ch e n el g rup- g·ono all '·emigrazione, mentre il problema d ell 'imrr1ig razione n on si presenta sotto un aspetpo ·di controllo. Gli AA. conclu.dono che non è giustificato t o semplice , p er ch è ogni immig rato porta con è l e abi tudini dei propri posti; i vecchi ·diffi l 'u so abitudinario ch e si fa neJ.la <lig i.tale n ei c ilrn ente si accomodano n elle nuove reg ioni. polmonitici . R. LusENA. In tali casi bisog n er ebbe riunire g li immigrati Nella bronchite acuta febbrile. od i colonizzatori in accampamenti , in modo ·d,a non mescolarI i col resto della popolazione. Polv. del Dovie r g. 1.50 I11 generale gli immigrati appartengono ad una Tintura di digitale » 5 qualità inferiore .alla media d ella popolazione Sciroppo ·di co·deina » 1O da cui provengono. Cloruir o d 'ammonio n 2.50 P er migliora re la razza quindi dovrebbe esol. di su cco di liquirizia » 7 .50 ser e oper a d el m edico stimolare l 'emigrazione Acqua » 90 di g iovani sani e robusti, e ch e presentino un Un cu cchiaio , 3-4 vol te al giorno . adatto tipo, sia per quanto riguarda la regione Nella fa se iniziale, conitro la trach eo-brono·ve ·si reoano , sia per l 'indu stria d a svilup• :' hi te e la tosse ad accessi : parvi. . Tintura di aconito g. 2 P earson dice che evidentem,ente l 'uomo. fa Benzoato di sodio » 6 la regione, non la regione l 'uomo ; infatti si Acq. coob. di lauro ceraso » 30 può osservare ch e in cert e zone sono svilupciroppo di codeina » 60 pate speciali in·dustrie o coltivazioni agricole ciroppo ·d el tolù q. b . per n 250 . così come g li immigrati ve le hanno portate Cinque cu cchiai al giorno, in latte ·caldo. d,alle loro regioni . L. CARUSJ. (J 01zrn. de il! éd. de Paris, 23 ottobre 1930). '


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SEZIONE PRATIC..<\

Alcuni aspetti della propaganda · igienica e della protezione della maternità negli Stati Uniti d' Ame• r1ca.

E. J. Campana (Ann. d'lgiene, n. 8; ag. 19 3~) riierisoe su alcuni aspetti ·dell'attività am·~ri­ r..8na in rapp·orto a lla diffus ione delle c~no­ scenze igieniche. L 'igj.ene può esser e considerata sotto un certo punto dj vista, come una com'odità soci.a l e; a t.al·e uopo è lai1ciata,. sul m·ercato ame ricano, come ogni altro articolo di comodità ' facendon. e prima opera di persuas.ione, e poi ·dimostrando·n e, in altrettante piacevoli m .a nier.e, .la fa cilità ·di pos~e~erl a. Il tono cattedratico è completam ente eliminatq d.alla tecn ica della prop.a gan da igienica, la quale s'indirizza al pubb_li co !Ile·diant~ le inseo-ne lumino·se scorr,~voli nei grandi squares delle città, tra una notizia b.a ncaria ed una sportiva; m ediante ·l a r~·di~.' .nelle ar~ute C?~­ versazioni su .a rgomenti ·d ig~ene ·e ~i .med1.c1na pr.eventiva;. m edia?-te bel_lissime riviste,. ~n;-­ teress.anti e d1vertentt; n1·ed1an te la pu~bl.1~1ta giornalistica, ·delle case di pro~otti chimici e medicinali, f.a tta con g usto e d1 g·ra~·de attrattiva per ogni lettore . , L ',e ffic.acia di questi m ezzi è prov.a ta. dall ~­ sistenza d 'una coscienza ig·ienica ch e s1 n1an1~ festa sotto diversi aspetti : n ella ma·dr.e . ·dt famiglia, con la prepa~azione . d·e~ menu g10~­ naliero ricco di vitan11ne e di diete proLettrLci, con' ~l provvedere . a lle v~si~e medich e . pe~ riodiche dei familiari, ed infine con cr1ter1 di io-ien.e n ell 'educaz ion.e ·della prole. · U~ m ezzo di pro1Jaganda su cui l 'A. ,giu~~­ mente s'indugia, è qu·ello a dottato ~~11 Uf?c10 di Sanità .del Massachusetts, per l 1s~ruz1one sulla gravidanz.a . App·ena. una donna s i, ac~o:·­ ge di esser·e in ~tatp interessante, 1 u.ff~c~o n e vien,e informato ; da allora e sso .1n1z1.1 ·I ' invio di lettere alla gestante, n,elle quali gr~­ dualmente dà istruzioni , dissipa tim·o ri van~ , m ette in guardia contr? i si!1t<:mi anormali , dà ogni g·ener,e di buoni ~ons1gl1,. senza volere affatto sostituirsi al m.e d1co, anzi cooperando con lui e determin.andone a ssolutamente l.a necessità quan·do essa sia i~dicata. Dopo i~ parto l 'invio .d.elle l·etlere continua, a tratti, p e1 altri due anni dando consigli sull 'igiene del puerperio, del ~eona to, sull 'even tuaJ.~ profila ssi antican cerosa, e ull 'e, r·e ntua] e insorgenza di altre g ravidanze. Questo m eto·do, ch·e .appare. veramente geniale e indiscutibilmente pratico, ha una su~ im·p ronta p er s.onale ch e lo r ende molto efficace, molto apprezzato e, al tem po stesso, molto economico. E, propone l 'A., perch è n on a.dottarlo anche da noi ? ' L. CARUSI . 1

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La lotta contro il cancro nella Repubblica Argentina.

Il maggior impulso .d.ato alla lotta contro i~ can cro, a quanto riferisce E. Casell a (Annali d'Igiene, n. 7, lug lio 1930), si deve a l prof. A. H. Raffo, il quale fin ·dal 1912 ha propttgnato con ardente. fervore gli studi e le r icerche per ar.g inare il ·d ilagare di tale m orbo . el 1922 è stato istituito a Buen os Aires l 'Istituto di m edicina sperimen tale p er l·o studio e la cura del can cro, istituto ·Ove si ap·p restano tutti i mezzi on·de pervenire ad una diagno ~ i precoce del cancr o, e per indirizzare la cura sotto un criterio clinico. Ben distribuiti in ta.1 e edificio sono j padio-lio·n i dei servizi clinioi, qu.elli p·er le rice•rch e ~cientifiche, per il ricovero degli infermi, per gli animali da esperienza. Esiste un.a p·erfetta organizzazione ·d ei lavori e d·e.l:le r.icerche, ch e p ermette di poter trarre il m assimo utile per la di.agnosi e cuT.a d el can c·ro . Accanto· a questo Istituto vi è tutta una organizzazion e clinica e scientifica ch e ~n b reve volgere di a nni ha ·dato il suo frutto, in qu.anto so.n o state c~ncr,etate qu·ell·e misuTe e:h e dovrebber o portare in un non lontano avvenire la luce sul pericoloso ·p roblema ·del cancro e sui m ezzi per combatterlo e pr evenirlo. L. CARUSI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI La profila.ssi della diftetite col m etodo di Lowenstein. - Al dott . E. B. d.a V. : La i)omata di Lo,ven iein è pre parata co11 colture difterich·e detossicate m·e·diante la formalina. Tale autore ha fatto delle e perie11ze trofin.an·do I.a pomata sulla pelle ra ... ata d ella cavia ed ha potuto far sopportare una dose oentupla di quella n1assima. N·ella· ca,ri.a . così trattata si è rilevata l 'esistenza di immunità e la presen z.a di antitossina n el sangu·e. Le prime esp erien ze fatte durante un 'e1Ji·demia di difterite su b.an1bini Schi ck-positi,-i , ch e furono spalmati tr·e V·o lte a 15 g·iorni d 'in- . tervallo , dimostrarono ch e tale proce·din1ento n on porta n essun inconveniente ·e ch e protegge dalla difterite; questa si m.anifestò soltan~ o in un caso ch e era stato trattato una volta sola . Tale procedimento 11a an ch e il v.antagg· io di non possed·er.e fas e n egativa. In .due bambini ·di con trollo in cui si fece 1'unzione perch è erano Schicl'"-n~gati,ri, si ebbe s' iluppo di difterite gr ave. . . . , Da esperien ze fatte su 500 b~mb1n~ rL D:1Ln. che con questo metodo, la re.a~1one d1 Sch1ck diventa neo-ativa n·el 68-69 o/o, in una propo·rzione corr~ponden te a. quella ch e ~i ottiene n1ediante l 'immunizzaz1one con la m1 ce]a Lossina-an ti tossina. L'applicazione della pomata nei bambini di u11 Istituto durante un ·epiden1ia ha ~vuto pai· 1


IL POLICLINICO

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[ANNO XXXVII, N UM. 49]

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effetto di arrestare q u esta. Risultati otti1n1 vengono r iferiti d.a ··diversi autori . Cfr. LowENSTEIN: Klinische Wochenschrift, 3 dic . 1929; R. J AKOPP e A. STREIT: Wien. klin. Wochens., 6 m arzo 1930; DoLL: Mediz. l!lin., 2I febbr. 1930. A. FILIPPINI. Al dott. G. Cantarelli , da Corrop·o li: Consulti:

R. WEISSENBACH e G . DREYFUS.

Les accidents sériques, p·r ofilaxie, traitement. G. D oin, ed ., Parig i , 1926.

fil.

VARIA. Il ce1·vello dei grandi uomini. La g iusta curiosità di conoscere l ' intin1a causa ·d ella genia lit à ·e di stabilire quali differenze m ·orfologìche ·e strutturali esistano fra il pensatore e l 'uomo mediocre h.a fatto ·dirigere l e in·dagini sul cerv·ello delle person.ali tà emin en ti, che l1anno legato il loro nome alla storia . Così , sono stati es.amin.ati i oerve lli di Goethe ' di Byron, ·di Schubert, di Gambetta , ecc. Qualch·e h anno fa, Guillaume-Louis e Du·b reµi l- Ch ambar·del p ubbli c.a rono i risultati dell ' esa1ne del cervello di An atol e France. Tale cervello aveva anzitutto la ·p articolarità di esser e di peso infer iore alla media: 1017 g rammi , invee.e di circa 1360. T.ale scar sezza di peso non può essere attribui ta all ' età (il ·F rance aveva P3:Ssato g li 80 ..anni); poichè si sono veduti cervelli di uomini eminenti morti in tarda e t à e ·di ottuag·enari con pesi ch e s i .a vvicinavano a qu.ello medio n ormale. Nemm eno si può pensar·e a diminuzione di peso in con seg uenza ·d·el proc·e sso di conservazione (formalin.a iniettata ~per le carotidi), sicch è si d eve ammetter e ch e non sempre il peso de l oervello è in rapporto con lo sviluppo d ell'intelligen za, come ritenevano taluni, b asandosi sul peso e levato ·di cervelli di uomini eminenti (Byron 1807 gr.ammi, Schube rt 1420, Cuvier 1829) e, poco cavaller esca mente , sul m inor peso d el cervello femminile. Una d eJ.le caratteristich e ch e presen tava il cervello di ;F rance era una spiccata asimrr1e tria, con 6 mm. di ·differenza nel di.ametro antere-pos teriore ·d ei due ·e misferi; la stessa differ en za ''i e ra ne l cervelletto, con la m età sini tr.a sen sibilmente ·p iù piccola ch e la d estra. · Gli AA. c itati si ·diffondono poi sulla minuta d escrizione d,el cer,rello da cui risulta , in compl esso, ch e i so·l ch i e le scissure avevano una notevole profondità , ch e per alcuni solchi (p . es. i l t empo,r ale superiore) arrivava a 32-34 mm. P oche erano le p iegh e di passaggio superficiali ; invece, d elle pieghe profonde erano nascoste n e i solchi e n e risultava una completa indipenden za d el le circonvoluzioni. 1

1

Tutte queste particolarità avevano, come ri s~l.tato , quello ·di aun1entare di molto la superf1c1e de lla sostan za g rigia il pallium - . L 'elemento n obile d ell 'encefalo prevaleva sulla sostanza bianca e· presentava un largo potenziale di irradiamento; quello che il cervello .aveva per·duto in p1eso, lo aveva guadagnato in superficie, la qualità eccelleva sulla quantità. L ' impressione gen erale ch e fac.eva il cervello di France era quella di un la voro d i cesellatur a, con le su·e c irconvoluzioni lung l1e e sond.ate, ripiegate su loro stesse e . compresse le une contro le altre, mostran.do una con1plicazion e poco abitua.le. Non risulta ch e s iano stati fatti esami istolog·ici d el cerv.e llo di France, quali si sono fatti, jnvece recentemente, p er quello di un 'al tra per sonalità eh.e aveva agito in un campo d el tutto diverso, Lenin. L 'esam e è stato fatto in ' u no speciale I stituto ·di Mosca, allestito da Vogt , ch e è il Dire ttore d ell 'I s tituto per l e ricerche sul cervello a Berlino. D.al ce·r vello di Lenin venne ro prep.a rate 31.000 sezioni; il Vogt ·d iresse sopratutto la sua attenzione alla struttura d el terzo strato della corteccia e trovò ch e, ir1 esso, le cellule · piramidali er.a no molto svilu.p 2ate e formavano uno strato molto g r osso. Ora, le cellule piramida li sono qu,elle eh.e presiedono ai fenomeni associativi e tale prevalenza d elle vie a ssociative sar ebb.e stata I.a base .an.a tomica .d.ell.a l)rin cipal e attività di Lenin . Nel c itato I sti'tuto, dove lavor.a no gli assiste~ti ~i Vogt, Filimonov, Saèhirov, Sapin ed altr i, s1 raccolgono e si esaminano i cervelli delle p ersonalità russe che si ritengono più eminenti, e d elle principali razze. Studi itn·dubbiamente inter essanti ch e , se non risolvono , portano a lme.no notievoli contributi a l tormentoso problema ·della genesi d el pensiero e d ella base d·ella genia lità.

q.

fil. PU BBLICAZION 1· PERVENUTECI

C. Rizzo. Diagnosi in vita di cistice r cosi ce r ebrale - Arti Grafiche ~·. Bernardino, Siena, 1928. C. Rrzzo. Un paralitico progressivo di 82 anni. - Ar,ti Grafich e S. Bernard\no, Siena. E. B ENASSI. Ancora sul r eperto r adiologico di meTip. Part astasi ossee da tumori latenti. mense, Parm,a, 1929. E. B ENASSI. .' )ull 'aspetto radiografico dell 'actinomicusì ossea.. Ateneo Parmense, 1929. G-. MANTOVANI . La m edic ina italica dalla più r eTip. CA>rm ota antichità ai tempi nostri. dani , l\1ilano, 1930. G. ~'fA~TOVANI. J.,a r iforma alimentar e e l'organtzza.zio~e d i etetica nelle case e nelle stazioni di cura. - Tip. Toscano, Pisa, 1929. G. PAGANO e G. SuNzEnI. La cura insulinica dell e ulceri gastro-duodenali. Graf. Giannitrapar1i, Palermo, 1930. S. Ll\TTERT. Su di un raro caso di labbro leporino superior e mediano complicato. Arti Grafich e S:-tnzo, Palermo, 1930.

..


[ANNO. XXXVII, NuM. 49]

1801

SEZIONE PRATICA

POLITICA SANITARIA E GIURJSPHUDENZA.<*) .

CONTROVERSIE GIURIDICIIE. XXX. Dimissioni presunte.

'

11 Commissario d el R . Albergo dei p·o veri di P.alermo abol ì il sistema dell 'assi.stenza sanitaria con retrib·u zioni fisse e d·eliberò di valersi de]ij 'op·e·r a d€i me·dici ·ohe prestavano gratuitame nte il servizio. I sanitari furono invitavi a far conosoere le lo-ro ·d·eterminazioni. Il dott. Castagnetta rispose ch e si riservava di rispondere quando avesse .a vuto cognizione della nuova organizzazion,e . Approvate le nuove nor.m e, in forz a d el'J.e qu.ali er.a assegnata la r·etxiibuzione di L. 600 annue , il dott. Cas tag n·etta ri1spose di non poterle accettare, perchè lesive ·dei suoi diritti quesiti e il Co·m missario replicò piien d en·do atto d elle dirnission·i di quegli , desunte ld alJa mancata a ccettazio·n e d ·e lle nuove cond izioni. L'imter essato ricorse alla G. P. A. , la quale dichiarò legittimo i] ·p rovvedimento d·e.l Comrrtissario, e poi a11 ConsiO'lio di Stato, che annullòr con sentenza 14 g•iu g no 1930, n. 376, la d eci s ione d.ella Giunta ·e Ja ·d·eliberaz.1001e d·e l C-o mmissario, con sid·era ndo ch e 1e dimission-i ·d evono risultare .da esplicita e non equivoca dilc hiarazione e la nor1 acceLtazion·e di una riforma non può equivaler.e a dìrnission·e, se l 'Amm ini. trazion e non ha avvertito .n è d1ffi dato ·l 'interessalo d elle con segu enze ch e p er essa ~'m·portav.a ] a di chiar.azion·r di non a ccettaziom·e d elle condiizion·i nuove. 1

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dalla V Sezione d el Con·s·iglio di Stato, co11 decisio·n ·e 17 miaggio 1930, n. 307. La risoil uzione sembra corretta. L ' in·dice ·di idonie ità n1inim,a, se era stabilito per g li esami, era n eoes ario anch e per i titoli. La valutazion e di questi avre,b be dovuto precedere la prova d eg1i esami orali , com ·e risulta anche da di spo izioni di l egge per casi analoghi. 1

XXX li. - Licenziamento illegittimo. Un m edico condotto fu licenziato per vari motivi, alcuni dei qu.ali - forse i più importanti - concernenti ad.debiti .di indole poli-· tica . Fu fatta una inchiesta, m .a i- ri sultati di essa non furono comunicati al m edico con-· dotto. La V Sezione del Consiglio di Stato, con sentenza 7 febbr.a io 1930 n. 54, ha dichiarato· illegittimo il provvedirr1ento , p er due motivr. Anzitutto perchè sp etta .esclu sivamente al Prefetto la valutazione degli a·d·d ebiti di indole· politica e, quindi, ad esso è riserva to di provvedere a norma d el R. D. 30 gennaio 19°" n. 214. i tratta di valutazioni delicate che la legge affida ad un.a autorità politica più elea t a . Il procedimento e r.a inoltre illegale l)erch è fu violato il diritto di difesa, non es~en,do stati contestati i ri ultati della inchi esta .

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XX.X - Concorso per titoli ed esami : norme di' procedimento. Quando si1a in1detto un concor·s o per titoli ed es·a mi orali e n,o n sia stabilito qual e delle due p r©ve ·debba preced ere , si deve inten dere, per n 1ecessità logica e giuridica, che sia no da valutare prirn.a i titoli. La Commissione g·iu d icatri ce di un con.corso assegnò voti 55 / 100 al risultato d egli esami e ±5 / 100 ai titoli . Stabi1lì esplicitamente c}1.e sar ebbe stato -d ichiara•to non idon eo i·l candidato che non av,e sse raggiunto il minimo di trenta punti n egli esami ; m .a n o11 fi ssò un 'roto minimo di inidoneità per i titoli . Uno dei concorrenti riportò m en o ·di 30 negli esami e fu dichiarato sen z'a,] tro inidoneo, in.di·p endentemente da ll 'es.an1e d ei titoli; l ',a Jtro c_on•s eguì 37,40/ 100 n egli esami e 23 ,60 / 100 p er i titoli e ft1 dichiarato vincit or e, aven·d o rirportato comple6sivamente 61 / 100, c ioè, seoon1d.o i cri•t erj stabiliti dalla Commission e, più d el minimo ·p er l'iidoneità no·r male (60 / 100). Questo giu,dizio è st.at o dichiarato il] egittimo 1

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, . , T,a, prooente rubrica è affidata. all'avv.

XXXIII. prova.

Lice~ziamento

per fine del periodo di·

P er espr·essa dispo izion e ·d i legge, co.n tro le deliberazioni di licenzian1ento p er fine d el p erio·do di prov.a è ammesso r icor so al Gonsiglio di Stato in sed e giùrisdizionaJe (n el termine di g iorni sessanta) e n on alla G. P. A., ch e h a competen za per tutte le altre quistioni dipendenti dal 1"apporto d ' impiego , salve , si intende, speciali ecc·ezioni. Si è discu o d·ella con1pe tenza ne i casi in cui l 'impiegato ricorren te ·deduca la illegittimità del Jicenziamen.to perchè d.e]iber at o, p er fin e d·el p er iodo ·di p rova ma d opo la scadenza del termine, o riten g"a ch e la form,a apparente dis imuli. un licenzi an1ento p er motivi di scipli• n ar1. La g iurispruden z.a però ha ri soluto tale quistione n el sen o ·d el].a con1pet enza del Con sig lio di S1tato. La tardività del provvedimento, per es er e g ià d ecor . o il periodo ·di prova, o la dissimulazione de1la cau sa vera possono costituire motivi di illegittimità d ell 'atto . Que&to criterio direttivo è stato riaffermato dalla V Sezione d,el Con ig-]io di Stato con de, cis ione 25 apri.le 1930, n. 2±0.

GIOVANNI SELVAGGI,

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esercente iu Ca~sazione, eone. le~a.le del nostro periodico.

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1802

[A.NNO XXXVII, NuM. 49]

IL POLICLINICO .

'

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Alla Direzione Generale della Sanità Pubblica.

I

•.

Alla D jrezior1e · Generale della Saniità Pubblica .è s ta lo eh ·.amato ~l gr .. uff .. (lo·tt. Gaetano Basile, personalità ben nota e che gode grande e generale es timazione nel campo sanitario e scient ifico. Il dott. Bas~]e assurge all 'alt.o ufficio clopo lung·a e ma l ura prep arazio·n e. l11iziò la sua carriera nella Am1ni11istrazione Statale q 11ale {Jfficiale Medico nel R. Esercito, presta11clo appr ezzato servizio· in ~r i tre a d ura11t e g li anni 1887-88.. . Al tratto cl al] a passio,n e p er le cliscipline igie11iche, frecruentò i pr.i mi corsi di p erfezionamen.t-0 in igiene, istitu~.ti dal prof. L11igi Pagliani p er l 'ad destran1ento tecnico· di p ersonale sanitario· cui affidare i l con1pito d ella rigen er azione igien ica -del i1o&tro Paese e della r:,o,rganizzazion~ dei servizi &ar1i ta r-i, in conformità della nuova legge organica sulla Sanità Pub.b] ica del 1888, voluta da F r ancesco Cris.p i. In q11esta sc uola, ch e fu vero ·.centro e vivaio <li alta cultura ~gienica, egli r assodò le cognizioni scientifich e eq 8iffin è1 lo spirito di investigazione, tfivela11dosi fin da allora 'come una delle più sp ·ccate spe.t.ai11~e della nuova ge11erazione di igieni.sti ch e si andava form·ando, sì da essere tra i ·discepolj ·p \ù s:tin1ati del g·rande Maes1tro V~nto nel 1892 · brillanteme11te il concorso• a m e" <dico pròv:.n ciale, r esse con viva soddisfazio ne dell'Amministrazione Sanitaria vari Uffici Provin<Cira li, ·· lasciando ovt1nque larga · traccia della sua sapiente e bene ordinata opera di o·r ganizzazione ie d ~. pratica risolu zio n e d.i importanti problemi. · Durante l 'episodio di epide1nia pestosa avtttosi in Napoli i1el 1901, fu preposito alla Direzione dei servizi igienici e p rofilatt!.ci della Città, a tle11dendo con intellj g·enza e plauso d elle autorità al riordinamento d e] servizi stessi. Nell 'agosto 1905 fu destinato presso gli Ospe-Oal~ Ri·u niti della C<tpitale, dapprima a disposi.tion e d el R. Co·mTn issar io, e poi quelle m embro della Co1nmissione amministratrice. La sald a preparazione teç11ica, l 'esperie11za già :acquisita e 1e pregevolj do ti rli animo di fermezza e di correttezza del dott. Basile spiccarono egregiamente in qt1esto g·rave ~ delicato i11carico, ch e si protrasse fi110 al luglio 1911, e. ch e gli 1neritò l a p~.ù deferente. stima d ei sanitari ospedalieri. Dr1rn.11·te l 'epide111ia colerica d el 1911, al Bas ile fu affidata la direzio11e dei servizi profilattici per la S i cil ~a, e p iù tardi , nel primo tempo dell 'occupaz jone della Libia, egli fu ir1viato nella Go.lonia quale <i.irettore della Sanità Civile. Per i lodevoli ed eminent~ servizi resi in varj -can1p i dell'igiene e dell a sanità p ubblica, egli, nel d icen1bre 1912, f11 prescelto a Capo · Divis~o­ ne JVIedico per il servizio ig :en ico gen er ale, carica ch e t enne con con1pet enza e pres;~igio ed elevato $en ro <li dov.e re sino al luglio 1924, allorch è venne ch;a1nato ad assumere le funzioni d i vicedirettore generale della Sanità Pubblica , diven-

la11do c:osì u11 p =i1 d~re.tto, autorevole e prezioso collaborratore. per .i provvedimer1tj di tuteJa e di miglior amento dello stato igienico . e sanit ario del nostro Paese. · L 'assu11zio11e del dott. Bas.i)e a <lire ttore generale de;l la Sanità Pubblica n on ·è soltanto un ben meritato T:conoscin1ento d ei lunghi ed eminenti servizi resi allo Stato. La profo.n da conos.cenza e . l~ esat ta vi~ione eh~ egli ha dei bisogni igien1c~ della Naz L011e, l~ doit i spiccate della sua intell~genza acuta e p·r onta, la ·fermezza e re~titu­ d,ine del caratter e, congiunta a bontà e gen tilezza di modi . ~a ·parti colar e attitudine ·alla esemplificazione dei p.r oblemi sp esso ardui, lo r endon-o veramente indicato all 'alto p osto, al quale è &tato ·chiamato dalla fidt1c=.a del 1-legime. Il dott. 13.asile 11on è soltanto un tecnico valo-roso, egli è principalrr1ente un reaJ·:v.zator e e questa dote h a dimos trato n el volere la creazione dell 'Ist1t11to dell a Sanità Pubblica, al quale ha dedicato c ure i11telligenti ed assirlue di an11i e ch e ora è ~n via di attuazio11e. .L a classe sanitaria italia11a accoglie co11 gener ale compiacimento la n omi11a d el dott. Ba.s:}e çt diretto·re gen erale della Sa11ità e saluta i11 lui il ~erarca colto, integro, slin1ato ed autorevo·le, che sotto la guid a del Duce ror1durrà la Sanità P'ltbblica a destiin i migliori.

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Il prof. Arca11g·e]o Il ven to è st ato i10.uiinato vice-direttore generale della Sa11ità Pubblica . La rinomanza del valente sanitario nel ca1npo scientifico ed in particolar modo n el campo· della lotta contro ] p 1nalattiie soc-=.ali , ci esime dal delineare le qu.alità sp'1ccate cl1e ]-0, h anno, designato all 'alto pos~-0.

Funzionario tra i pji1 colti e disti11ti della Sanità Pubblica, jn t11 ~1: gli uffici ,ai quali fu. destin ato, quale medi.ca d i porto prima , e poi quale rpedieo provinciale, i11 Colo1ìi~, nel lleg·no e 11ella Zona di guerra, adclimostr ò sempre alit o sen so di dover e, conoscen za degli ordi11amenti sanitari e dei bisog·ni · ig ien :ro-sa11itari deJla popolazione, riscu ot endo ovunque Ja stima e la c-0rr1pleta fiducia delle autorità e di l1Uanti ebbero con lui rapp0rti di uffic:o. LibE:r o d0ce11te ir1 ig·ien e, coltivò con speciale am-0re l 'igie11e scolastica - i1el quale campo <lette oper a profjcua presso il Ministero ·a el]a Pubblica Istruzione - e l 'igien e sociale, p·u bblica11<lo preg·evoli sl udi e monografie, ch e testi1no11iano la sua sod a e svariata cultura in ma~eria . L~rg·o è stato jl contr:buto, da lui ap·p òrtato i1el ca1npo clella previdenza e dell 'assiste11za sociale, temi ai quali _ il 1)ro,f. Ilvento si è cledièato con e:ompetenza e<l <tulorità durante il lungo ~e111po· p assato presso la Cr oce Rossa Ita1iana quale dirigente dei servizi san i tari . Il 1)rof. Ilvénto è una non co1nu1ìe fig·ura di studioso e d~ igien;sta di larghe e moderne vedute; la su a elevazione al grado di vice-direttore gen erale è ben me.ritata. Dal giornale « Il Policlinico » le fel icit az ioni pjù v:ve ai due ins~gni. sanitar'i .


[ANNO

XXXVII, NuM. 49]

Cronaca del movimento professionale. -Oonvegno dei Sindacati Fascisti Medici delle Tre Venezie. Il 2 n ovembr e si è let1uto a Venezia il Co·n veg 110 Interregional e dei Sindacati Fascisti Med'.ci <lelle Tre ' rene-zie, riuscito, come quelli di Bolo gn a e di Bari, una impo11ente r assegna delle forze sind acali dj cat egoria. All 'inaugurazione intervenn ero il sen . Giordano, I 'on. Fantucci, il medico provinciale prof. l\ilessi , l 'on. Erm anno- Fioreitti segre tar io nazionale del Sindacato ed altri molti. Le animate <liscussioni hanno sboccato ~ n una serie di ordini d el g iorn o·, di cui i i10 strj lettori possono prendere visione i1e (< La F ederazione Medica » d el 20 noven1bre.

1- ·

1

CON CORSI. •

POSTI VACANTI.

ADELFIA (B ari). -

(V. Bari,

n.

Pre·f ettura).

AVELLINO. R. Prefet l urn. - l 1ffi c ·.ali sanitarj per sei Consorzi ; L . 6500 ciaSC'uno, oltre L. 3000 cava l e ; elà lim. 45 a. al 25 o t 1. ; tassa L. 50. Scad. .23 gen. '

.

BAGNOREGIO ( l' iterbo) . - Scad . 10 dic . ; 1a zona; L. 9500 oltre I .. 600 c. -v., 5 quadrienni dee., ad<lizionale L. 4 oltre 1000 poveri ; t assa L. 50. R. Prefettura. l)ue posti per Ufficiale Sanitario: uno per il Co11sorzio obbliga torio fra i comuni di San nicandro cl : Bari con Cassano 1Vll1rge; l 'allro p er Consorzio obbligatorio fra i con1uni di Casamassima con Adelfia. P er titoli ed esami. P er ciascun posto s tipendio an11uo ~niziale L. 15.000 aumentabile co11 quattro aun1e11ti quadriennali <l el decimo, sullo s tip. iniziale. Divie to s ia all'uno c h e all 'altro d el la libera pro,fes&ione lran11e l a con sulenza e 1a d :rezione d i un labor atorio microg r afico. Le domande in carta bollo L . 3 ed i prescritti doct1menti . (il cui ·elenco e fo rmalità potranno co11oscersi richiede11do i rispet t ivi hand: di co11corso) debbo no pervenire all 'Ufficio del Medico Provinciale, R. Prefettura di Bari , n on oltre le ore 12 del 30 d irembre 1930. B ARI .

Clinica clelle Ma.lallie nervose e 1nen!a.li della R. Università. - Due posti d i assistent e, <li nomina d ell 'Amn1inistrazione Provinciale; t iBoLOGNA.

t oli ed esam!; L . 7800; i1omi11a annua. Scad. ,15 di.c embre . Età lim. 45 anni. C'h ied ere annunzio . (Piaceriza). Se.ad. o,r e 17 del 20 dic.; 2° reparto ; età lim. 35 a.; docu111. a 3 n1es.: dal 19 nov.; stip . L. 9500 e 5 quadri en~i <lec ., oltre L. 1470 ind enn. d :integ·r azio11e; trasp. L. ~3000 oltre L. 1200 asseg·n o r ivedibile; ab. 5000 circa. RoH\iOI'iovo VAL 'fino'"

E

BRESCELLO (Reggio Emilia). - l\ tutto 20 febbr.; L. 8000 e 5 quadr:. e1111i dee., oltre L . 3000 trasp., L. 1000 indennità di categoria, L . 1000 ospedale, L. 500 ambul at., c.-Y.; doc. a 3 n1esi dal 18 noY.

Bu n1110 (J~o tog na) . -- Scad. 31 dic.; due con<lott0; L. 8800 e 5 quadrienni dee., oltre L . 3000 cavale., eventual1n. c.-v.; e t à lim. 35 a.; tassa L. 50 , 10. • CASAtv1<\.SSi l\1:A (Bari). - C ' '. Bari , R. Prefettura) .

.1803

SEZIONE PRATICA

CAso1.A n 'ELS A (Sien.a) . - Scad. 8 ge11. ; L. 8500 e 6 quadrienni dee., oltre L . 3500 cavale.; e t à ]!m. 35 a. CASSANO tura).

MuRGE

(Bar i) .

(V. Bari , R. Prefet-

CRESCENTINO (Jl ercelli) . Per titoli. Medjcoc 11irl1rgo-oste trico, per 1a seconda co11dotta. S tip e11dio L 7000. l!].dennità d i mezzi trasporto, a1nhulatorio, car o viver:. come di legge. Docu1ne11ti come di rito, l ega lizzati . Età massima anni 40 salvo eccezioni di legge. Per chiarimenti rivolgersi all a Segre l.er ia Co1n un al e. Scadenza ore 17 clel 24 clicembr e. GAnAGLJO (C uneo) . -· Segr eteri a Com.

Scad. 15 dic . Rivo·l g·ersi

GA1~Eo (Forlì) . -

Srad . 26 dic.; L . 7900 e bienni del ventesimo ; cavale. L. 2650; c.-v.; L. 850 se uff .. san.; e tà lim. 35 a. LONGONE .SABINO (Rieti). - Scad. 25 d :<:.; 1ire 10.500 per 1000 p ov.. arldiz. L. 4 fino· a 2000 e L . 5 ol tre; c. -v. L. 400; indenn. caval e. da s tabilirsi. MEnETTO Dl ·r o.i.\l flA ( [Jclin.e) . - st:.p endio L. 8000, più L . 500; più L. 3000; p iù L . 900. Tassa L . 50. Chiedere avviso di con cor so aJ l a Segreteria Co1nt1nale. Scadenza 20 dicembre. MESSI N A.

Ospecìale PsicJ1iatrtco Provi riciale.

-

Direttore tne<licc . St ipe r1dio I.... 20.400. Servizio a ttivo L .. 5500. Due a un1enti ql1adr\ennali d i , lire 1200 e L . 1500. Et à 1nas.8:ma anni 45. Per i co1nbat~1311 t i elevahile d'i fi anni. Dispe n sa l imiti e tà per aiuti e assis tenti j11 R. Cliniche malattie nervose e m e n talj ; e ])er Sa11i lari in ser vizio p resso Manicomi Prov., G iudiz. o privati, nominati , in quest'ult:.m o caso, in seguilo a concor so giudicalo da Com1n issione composta ai sensi dell 'articolo 20 Regolam. 16-8-909, N. 615. Servi zio i11 Clinica o ~·fanico1ni o per almeno un quadriennio. Scadenza ore 15 d el ~I dicembre. Per infor111azioni d :,riger s i Segreter] a Ospedale P sichiatrico. 1

1VI1LAN0-.

Consiglio degli l slitiiti Ospilalieri. -

Sei posti d i ln cdico chirurgo assiste11Le 0011 ft1nzion:. di interno; t ito l i ed esami; scad. ore 16 del 17 genn .; L. 5Q00; e tà lini. 35 a.; doc. a 3 n1esi d al 7 i1ov.; ·~assa L. 50. Co111piuto t111 b ie11nio, passaggio ai pos ti di assis te11le ordinario che si {ossero resi liberi.

In . (;onsigli o degli I slltuti Ospilalieri. -

Medico p rirr1ario; titoli od esamj· ovYero titoli ed esam:: (o scelLa d ei co11correnli) ; scad. ore 16 del 10 fcbbr : L. 7850 ; età lim. 40 a.; 8 a11ni di e ere. profe~s. compreso quello di g l1erra; doc. a 3 inesi <lal 7 nov. ; t assa L. 50.

Io. consiglio clegli I slitul i Ospitalier'. -

Viceprin1ar:o ined ico special isla nell 'Ospedale Sa11at orio Vittorio Em. III presso Garbagnate Milanese; obbligo· rli per1nane.nza dalle ore 8,30 alle ore l l.30 cli ogni g:-0rno ; L . 7300 oltre inden11. trasferta L. 2000, L . 20 e Yitto nei g iorni di guardia di 24 ore; trasporto gratuito. Nomina triennale; 4 conferrr1e tr ie nnali. Curriculuni vilae in 5 copie. l~ l ~l l :.In. 35 a. Docun1. a l ln mese dal 12 nov. Titoli ed esan1 i. Srad. ore 16 del 30 dic. Per tut ti e tre cl1ieclere l)andi di ron cor . . o al 1'Ufficjo Protocollo, vja Ospedale 5, lVlilano.


1804

IL POLICLINICO

Medico clire tlore d egli Istituti elioterapico-chirurgico-ortopedjco e profil attici in Pietral :g ui:e (Savo11a); s lip . l , 4000 oltre indenn . residenza L. 10.000, all oggio tl 'obbligo ir1 luogo; età lim. 35-50 (54) a.; scad . or e 17 del 16 dic. ; docum. rilasciati n el t r in1estre ~ nter :i0re ; tassa L . 50; rivol ger si all 'Ufficio . di Protocollo (via Cesare Correnti 13, Milano) . }tf rL.\ Nn

Pio I stituto di S. Co rona. -

l\1vA (Tr ento). - Scad . 20 febbr. ; 2a co·n clotta; L . 6800 o ltre L . 1800 indenr1~ tlt di via, L. 2200 indei tni ~ à di abilaz . , c .-v . , 5 c1l1adrienni d ee.; età li111. 35 a .

s..

Pio I st itu to d i Sp i rit o ed Ospedali RitLn i t1:. - Concorso p er esami a 40 assi st enti mefl iro-chirurgici ; scacl. ore 16 d el 15 gen .; e tà lim. 30 a. al 25 nov.; I •. 4500 e c.-v.; tassa L . 50 . RiYolger s i all a Segreteria generale. R OJ\ltA.

RoTONDELLA (l\IJciler a) . - P er titoli , condotta per i p oyr•ri. Stipend =(} i11izial e I,. 7000, al lordo delle ril e1111 Le, s u ce ttib ile (lf~gli al1111enti di carriera preYi&li clal 11.eg·olamento Sanitari<)<. Et à massima a1111i 40, snlvo eccezioni d~. l egge. La rlom anda, d oc o 1nen ti d i rito e quietanza della t assa di L . 50, d e])]Jo110 p er venire alla Segret eria Cornt1nale e11tro il 1·:> n.1arzo 1931.

.

I

SAN N1cANnno (Bari) . .- (V . Bari , R. Prefettura) . SE1vrr.sTENE (Sassari) . - Scacl. 20 d ic. ; L . 12.300 complessive; 4 qlladrienni_ dee. Tni:::v1so. Ospedale Civile e( Elen a di Savoia ». Aiuto an atomo-patologo. J\ ssegn o annuo lorde L. 12.000, con 5 aumenti q \ladriennali del 10 %; eYe11tuale =nfl ennità caro viveri ; ernol um enti per ri cerch e di Gabine tto. Per infor111azion i rivo!gf!rs i alla Se.g re leria. 7 \ . \ T~ 1' HONA (Nova r a). Scad. 15 ge11. ; L . J 5. 000 a. seg110 co1t1plcssivo, corl11Jre o uf.f.. an. Ri Yol g·er i . egr eteri a Com. VETTO n 'ENZ <\ (Rf·ggio Eni. ) . A ore 18 del 15 febbr.; doc. a 3 ·n1esi dal 16 11ov.; tassa lire 50, 10; s tip. L. 8000 e 5 qt1adrier1ni dee., oltr e L . 3000 indenn '. ca tegor ia, L . 3000 se cavallo o ou tornoJì ., J.,. 1000 11ff. snn ., ecr., arldi ~ io1n. L. 5. A u11erle n.za. - Qu nr1do n on è al tri 1nenti indir:a to i co n cor si ~ i ri frr :~rono H col1dolte m edich e, ~

cornpe n s i a ll o s tipe11dio unse.

CONCORSI

A PREl\111

Premio Ernesto Cavazza.

s tato i tit11ito presso l '{Jniversità di Bolog11a, co11 r ogi Lo d cl not. Coll'.va, p er l 'imr>or to di lire 1000 an11uali, ch e ve rran n o conferi te a quel laurea lo i11 .1nedicina il ql1ale abbi a presentato la n1i glior e '. esi, tratta11cto argomenti di 1ned ici11a interna e jn particolare le m a lattie d ell 'apparato d ~gere n l e; l a co n segna sarà fatta i l 9 g·e11naio, in occas io n e cl ell a cor1seg·na d ei premi .Vittorio l~ n1 an\1el e Il. È

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Il prof. li'errlina11do LiYir1i , di anatoilnia t1ma11a 11or n1ale , è 11om i11ato r e l tore d ell a R. Univer sità di ~1 ' J a110 J)er il bienni" 1931-32. Egli già copriva Ja ca rie a rli Yice-r et tore. Il (_.0 111n1 issa rio T.igure della F.P. I . h a d eliberato di a . eg11è.t r e al do l t. Bori Vass:leff, dell a R. UniYer ~ il:l di Genova e clcl (:f. {' .F. ge noYc ~e, d ottore

[ANNO

XXXVII, N UM. 49J

in inedicina e chirl1rg ja, doti~ore in g iurispru denza, clottore in scienze politjch e, economiche e ~oc:,ali , di nazion<llità bulgara, una med aglia d 'oro per avere eseguito per il prim o uno studio completo m edico sp ortivo opr a un atleta pugile, e precisamente sul pt1gil a tore Primo Carnera.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Bari..

2a Riuolone della Società F ugliese di Oftaln1ologia.

Nell 'Aula J\lagn a della R. {J11iversilà il prof. A11 gel11cci ha tenuto, j11 occasione della 2a Riunione. della ·Società Pug liese di Oftalmologia, la sua. dotta confer enza su adenoidismo e cecità. Intervennero il Prefetto di Bari, S. E . Cavalieri, iJ comm. Dru e tti in rappresentanza della Direzione Generale çli Sani tà del ~1i11is tero degli lnterni t ~d prof. i\!Iar jani, Rettore Mag·nifico d ella R. Univer sità ed i p rofessori dell a F acoltà Medièa, il sen atore Gu accero in r appresen l anza dei Si1-idacati Nazionali, il p rof. Gallera11i in qualità rli presidente della .t\.ccadern:a Pugliese di Scienze e di dirigente i Servizi Sanitari dell '0.N.B. il prof. Campanella n1edico provincial e, j} d ott. De F erino direttore 'iell 'lTfficio d 'Ig·iene, jl prof .. De Vicar:,is p er Ja Pubblica Assis tenza ed il Patronato d i Maternità ed Infanzj a, ~l prof. Da1fino in r appreser1tanza d el Comune, con un elet to stuolo d 'insegnanti el em ent ari, i l d ott. At timonelli, segretario d ell ' Associazio11e Provinciale med=~i condotti con 1)ar ecc hi soc i, en infine quasi tutti gli ader enti all a Soc i c ~ ?\ P ugl ii-"!se cl i Ol ta]mo1og :a fra i qunli ft1rono Jlola ti d ;, nr si ill11stri professori con ve nt.1ti d a varj e p arti d ella Regione: prof . Pansin:, Rin i , ~r arinosci, "\' nlesovaglios, Del li Ponti, De Vita, rfnlu lli , ecc. L ' iJ!u s tr~ co nferen zier e venne prese11tato dal prof. M::ig·giore ch e in i se in rilievp l o sviluppo rtotevole d ell a Società Pugliesè di Ot.t almologia ed an n l tn ciò l 'ad esio11 : d i illus tri oculisti (lel vicino Oriente, la ·qual C053 concorr erà a .far val orizzare m<1 ggi orme 11t~ dagl~ scien ziati del] 'altra spond a l 'Ateneo n nr ese e annu1 1c iò ar1cor a j} pr-0·ssirao (l el ln Soc ie li\ n e j Si11dacati Nai1.1quadr;:imento ,. zitona11. Al sal ulo d cl prof. Mnggiore s i è assocjato il 1)rof. Ga ll cr a11i p er l ' ·\ cçademia Pugliese di Sc ien ze. 11 prof . .~ n gelucc i ini ziò l a su a sfavi1lan~e conf erenzn co1t il sal t1lo n Bari cc piena d: vital ità 111.ode~r1a energica e f('l l l iYa », erl all a su a UniYersi tà ch e n el nome dcl Duce s i ispira alle più al te virtù. Ricordata la circolare d el D11ce ch e cl1iamava nll 'az.ione contro l 'a(l enoicl :smo con cc premurosa . olleciL11dine e chiara vjs ione de l problema n, per u n a lotta alla quale i1on p osso110 e no·n deYon o di sinteressar si le nt1 tori~à amm_j rti s trative e sc.olasliche, ne afferma l 'i1n11orlanza p er la co,n servazione d ella v~ sione . . Accenna alle due Società Interna zionali p er l a difesa dell 'occhio, u 11a contro il tracoma e l 'altra con tro l a cecità. Riferisce sui prov,·cdimer1ti da lui adottati a i\Tapoli e s11lle s.tn tis l:ch e delle visit e agli adenoiòe i nelle sc·11 ole erl in t11orlo ~peciaJ e sulla creaz inn e dell 'Asilo .. ana lorio Fran cesco Crispi. Passa quincii nd illt1s trare il con cetto clell 'adcnoicl i ~mo e i su o: r npporti co n le infermità , -j ive e con altre Yarie in fern1il à organich e e ricord a 1


(ANNO XXXVII, NT~ M. 4~J

• SJ::ZlONE PRATICA

co11Lrihulj p orta ti da lui, clalla s ua scuola, e eta altri aulori italia11 : e s~rani eri alla 111aggiore co11osceL1za della n1alat Lia. Particolare attenzio,n e egli dedica alla circolazi-011e. alla costruzione ossea della cavità iiasale .e del retroh-0cca non c:h è alla terza tonsilla e ai sintomi d ~pe11de11ti dalla flogosi della regio11e in relazione al simpa~ico e all 'o,r mone puberale . Egli .. avvalora ancora il suo dire r~leva11do il rapporto dell 'adenoidismo con le di,sfunzioni ipofisar :e (Poppi, Berlolotti) con l 'acron1egali (Citelli) con le cr aniosinostosi d ell '~:nfanzia (Leri) ,. co11 ,. la miopia, con i pl essi coroide ali e con l'ipofisi. È r:uscito1 particolarn1ente i11teressante nell ' ac.cenno alla teoria di Sign1und e Freud e ad u11 eventual e rapporto con 1' aclenoidis1no nonchè alla scienza p,o sitiva di dir1~to· ~penale per ii rapporli con i caratteri degen erativi ch e s: osserva110· nel1'adenoidismo'. ]~icordando infine le 11 t1ove disposizioni ciel Dur.e rig11ardo1 alla profila ssi i11fa 1ù~ile, dice ch e e sse deÌ>oo110 serYire di sprone a questa lotta di rede11zio11e per l a passione che è in noi per la conservazione dell 'essere, nella inaggiore iiorrna lità della s110 vita organica. La fine della br:lla11t1ss in1a confere11za fu .\·ivamente appla11dita e l 'oratore si ebbe. l ~ co11g rat11Jazioni d elle alte autorità p oliti ch e ed acca<lemiehe present]. Dopo la con~erenza prese l a parola asco·l tato· con grande attenzione il prof. Gallerani che riferì su un p artico lare fenomeno di amalirosi d a latte. La s ua espos:zionp corredata d a n11merosi dati scientifici fu .?eguì ta con vjvo inter esse e riscosse il plauso. di tutti g li oculis ti intervenuti. Si passò qui11d1 sulla disc11ssione dell 'argome11to, Tracoma, fissata in occasjo11e d ell a 1a Ri11nione. Così parlaro no successivan1ente : dott . Att]monell i : cc Il tracoma scol astjro in rapporlo alla dis lril)u zione topografica n ell a c:ttà di Bari» ; prof. Maggiore: cc l)rerli sposizion e e irr1rr1uni1~à n ella i11fezi(~ne tracomatosa »; prof. Santonas ta so.: e< La lotta an litracomatosa nella città di Bari negli ultim~ cinqun :;inni »; prof. Pansini e dott. Rin i : cc La lol1~a contro ' il trac(1ma in provinc ja di Lecce»; prof. Villasevag lios: « La lotta contro il tracoma nella provincia di Ionica »; dott. De ' ' ita: cc Il tracoma in _ p rovirtcia di, Brindisi ». Nelle re1ative disc ussioni interloquirono di Yolta in volta j] prof. ?vlagg jore, r'\.ngell1rci, Podc tà, De F ermo, Balacco, Ilicci ardi. Su proposta dcl prof. Podes1~à ve11ne con cret a to e d approva to - ~ l segu ente oròine del gio,r no d a s pedire a tutti i Prefetti di Puglia: cc Gli aderenti alla Società Pugliese di Ottalmolo·g ia, riuniti nell 'Aula Mag·na dell a R. Università, ud:ta l a conferenza dell 'il lus,~re prof. Angelucei1 sul1 'adenojdismo e cecità, fa1tno voti alle Autorità com petenti p er ch è voglian o intensificar e l a lotta contro 1 ~ad e11oicl:tSmo i11 Pug-lia con unità d 'indirizzo e· inag·fJ'iore l argl1ezza di mezzi, per la pratica at tuazio1le degli intendimeruti del Capo del Governo ed in piena coordinazione alla lotta antitracomatosa ?>. Il prof. l\1agg=ore infine chiude l 'inter essante seduta proponendo 11n t elegramma di augurio al nuovo Dire ttore Generale di Sanità Basile ed al comm. La Bra11ca da cui molto l a Puglia si atlende. Per accl amazion e g·enerale vengono approvati i due t ert1i di discu ssion e per la pro-ssima sedu ta del 15 febbra:o : cc Distacco di r etina ed an g·iospasmo »Prof . A . SANTONA STA SO.

NOTIZIE

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DIVER5E.

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L'oper·a della Croce Bossa. •

La Ca111er a cle i Deputati ha approvato La con'crsione in legge per la proro,g a d ei poler ~ al presidente della Croce Rossa Lt ;llia11a. 1 ella discu ssio11e l 'on. Severirti ha plaudito al1'opera dell 'insig11e pres idente della grande ~sti­ t u zione, ed esalt ato l 'opera cbe il 1legi1ne l1a svolte atlorno all a Croce !tossa. llileva che 1'essenza Yi lale d ella Croce Rossa Italiana non era p enetrata J1ella coscjcnza delle inasse: oggi, iJ nu1nero dei soci è q11;:isi raddo ppiato e l 'o·r ganizzaz .1011e d ei, servizi è verame1l~e p erfetta. Può dirsi perta11to ch e ad opera d el Regime la Croce Rossa Italiana , è divenuta un alto. mezzo di unione e di affratell amento degli. i tali ani. })onP. in rilievo le he11em er enze della Croce Rossa n ell 'adernpimento de i s11oj rrtolteplic: c-O·m piti e speci almente p er l 'assi st enza all 'infanzia, ch e si esplica :tttravcrso le colo11ie estive, il servizio medico ~colastico e g l '. ambulatori infantili. Ma do.v e primeggia l 'o,p era d ella Croce Rossa è n ell a lotta co11tro la Jnal aria e in quella contro la tubercolosi , specie, p er quest'ultima, attraverso il rin11ovamento deg·li ambul a.~ori e 1a cr eaz~o11e rlei preventori per j bamb =·n i prediSJ)Ostj al morbo. Si associ a al relatore 11ell 'elogio rivolto alla t:roce Rossa per l 'opern sYolta in occasione d e l terremoto del Vulture. La Croce Rossa infatti ha speso p er tale 01)era u1nanitaria circa meiZzo inilio1ne , :.m pia11lançlo dopo sole nove ore clalla sciag l1ra le su e te11de e diS1iribuendo soccorsi nelle zone colpite. Esprime a questo pro·p osito la gratit11di ne d elle popolazioni del ' ' 11lture al Governo F ascist a per l'ope ra comp:1uta a favor e d elle zone colpite d al t erremoto. 1

Corso di perfezionamento in igiene a Torino. A.i1che r1el prese11te a11110 scolastic-0 sotto la direzion e cl el prof. l\r11aldo 1\1aggiora, diret,~orc clel1'Is l itulo d 'Ig·ier1e della R. l Tniversità di Torino P 1ne111bro clel Co11sig lio Superiore di Sani là, si terrà ~.11 de tto Istjtut-0 (via Riclone 37) un cor so teorico-pra tico cl i 11erfezionan1ento i n Ig ie11 e e Polizia 1nedica per aspira11.~i all a carrjer a :sa11itaria . Vi si p osso11 0 inscr :.ver e i la11reati i11 inedici11a e chirurg ia, j n zoojaLria , chimica pura, chi1nica f nrmaceutica. Il t-0r s.o aYrà p.r incipio i.l 9 genna 1931 acl or e 14,30. · Per essere a111 n1e, ·s1 devesi presentare doma11dn in carta da bollo da L. 3 al Rettorato dell a Regia l Tniver silà entro il 31 rlicem hre 1930. P er le altre conòizioni d 'i scriz\')11e rivolger s i nll 'J~co1101nat o d ell a R. t rniver sità c]j Torino.

:'°

Corso di patologia coloniale. Col prcs.$imo genn aio presso l a l{. Tjni,er. il à cli Mode11a in locali dell ,a ce . a.~a Scuola di Veter:naria avrà inizio un cor o cli Patol ogi~ colo11iale tenuto dal pro1f. Gj u se1)pe Franchjni 1 speci alist a in materia, p assa to, d opo l a eh iu sura della Scu ola di P atologia colon iale dell 'lln iYersi là cl i Bologna, all 'Univer sit à a: n1odena. Oltre al cor so obbligato rio per sti,1denti sar à len~~o anche u11 corso per laureati in Jnedicin a e chirurgia e zooi atria.


1806

IL POI.ICLINI CO

Per infor1nazio1:ii rjvolger si al diTettor e .dell 'Istituto di Palologja colorLj ale presso la R. Università di wlodena .

Un Sanatorio ad Arezzo.

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Il 2 ot tobre ebbero uffic~alme11.te inizio i lavori dell 'Ospedale Sanatoriale ch e sorgerà :~1 Arezzo per cont o della Cassa Nazionale ,\ sict1razioni Sociali . Co tne località oµ portuna1nen le è s tata scelt n quella adiacente agli attuali edifici sanitari, sì fla Lor!n::lrc un u11ico centro osped al =€r o, alla p eriferia d ella ciittà. Il t eri:en o, d o·11ato alla Cassa dal Consorzio Provinciale Anliluhercolare, mercè il valido appo1g gjo clell 'opera Pi a Sandrelli, è di circa due ettari; un terzo di tale terre·n o sarà occupato· dalle costrnz :\J,r1i_ e due terzi saranno trasformati in parco. L 'edificio con un corpo cen trale e due bracci later ali, risulta di un primo piano rialzato, che co;i1 terrà gli uffici ed i gabinetti sc~entifici nel corpo avanzato corrispo ndente all 'ingresso i refettori per uomini e per do nne nel tratto assiale ch e t1nisce l 'edificio d'ingresso con il corpo principale dello stabilimento . Ne: due piani di questo sono sistemati i reparti per ammalati , completa ti da ampie terrazze piene di luce e d: sole. ·ru tti gli apprestamenti più mo... derni della scienza coTredera nno il Sapato·r io, che avrà una capacità di oltre 160 let~i . · L 'edjiji;io sa-rà a11cl1e una b ella costruz:-0ne moderna. I laYori di costruzione dureranno circa rlue anni, imp~ega ndo g iornalmente oltre 150 OJ)eraj ; la spesa per la sol a co·s truzione (]ell 'edificio sarà di circa due milioni, e la spesa toitale ha fatto all e città d~ Roma , Lo11<1ra e Roch ester. 1

1 ;

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Donazione alla città di Parigi. Il sig. East1n n11 di Rochester (Stait i Uni ti) ha donato 25 milioni di franchi. alla città di Parigi , per la cr eazione d: dispensari per la cura d ei d enti , della bocca e dell a gola , d estinati all 'assistenza d egli scolari di età 110 11 superior e ai1 16 anni. La donazione è stata fatta , p el t·r an1ite d el sig·. H. Gaillard, al prefetto della Senna, il 12 novembre. Il Cor1siglio municipale d ovr à deliber ar e sul1'accettazione. La 4a. Commissione n1unicipale esa1ninerà, con l 'amministrazione prefettizia, le mod alità pratiche d ell 'attt1azione. Com 'è n oto, Cfonazio·n i cons :.mili lo Eastma11 b a fatto alle città ò:. Roma, Lo11c1ra e Rocl1ester. Il radium negli ospedali di New York. l in 'incl1iesta d el « Co·m itato per il Cancr o» di NeV\' Yor:k l1a accertato1, rece11 tem ente, che negli osped ali di Ne'v York City erano· disponibil :, mg. 13.842 di radium, del valor e complessivo d i 19 milion~ i11ci1 ca di lire ~,t. Il valore di 1 g. di r adiu1n è ~ L ato computato in 1.340.00'0 lire it. L 'inchies ta ]1a m esso in evidenza la n ecessit à di sv: luppare ultel'iormente l 'assis tenza ai cancer osi e l 'opportuni!à di cr ear e un nuovo osp edale p er can cer osi . La relazione rileva che, allo stato attuale d elle nostre con oscenze, l 'unico mezzo efficace di lotta è d a ~ o dalla diagnosi p·r ecoce, seg uita cl alla cura, sia radiologica, sia ch ',rt1rgica. Set1ola Medica di Burma. La Scu ola ~Iedic a di Burma (I11die), in au gurata n el] 'oltobre 1929, si è recenten1e11te arricchita d L u11 I stituto d~ Ig iene Pubblica.

[ANNO

XXXVII, NuM. 49).

La Scuola è senza rivali i11 tutta l 'Asia. L 'insegn am ento clinico si co1npie in tre ospedali : qu ello generale, capace di 550 letti , una maternità ed un osp edale psichiatrico. Nel teatro anatomico si sezionano più di mille cadaveri l 'anno. Il museo p atolog ico e quello di medicina legale sono. spl endidarrLente at.~rezzati. Il corso dura 7 anni di c11i 2 p er l ':nsegnam ento preclinico e 5 per quello clinico: i gr adi superiori, p erò, non vengono conferiti: occorre andare in Inghilterra. I sette istituti clinici sono diretti da europei· decano della scuola è T .. F. Owens. ) 1

2° Convegno nazionale medico-pedagogico. Si _è svolto a 1\.filar1ò, durante i giorni 23 e 24 noven1bre, nel palazzo d ell ' Ufficio, d 'igiene e sanità, sotto la pres ide·11za d el prof. E. Medea. Alla cerimonia i naugurale intervenner o il prefetto, il })reside della provincia ed altre autorità. Furono sv-01 te le seg·ue n. ~i relazioni : prof. San te De Sanctis : « La p·reivisio11e del successo i1ell 'op era dei medici ~ degli insegnant: nel trattamento d ell e varie forn1e di aJ1ormalità del carattere e· d ell 'insufficienza mentale »; prof. ·Giulio Ferreri: « Stato attuale ed indirizzo dell'assis,~enza m ed'ro• ·pedagogica dei fanciulli anormali d ell 'udito e <lella parola >>; dott. Alfredo Albertini : « S1 ato attuale ed ~ndiri1zzo dell 'assistenza m edic9-pedagog~ca dei fanciulli anormali psichici ». Il centenario della nascita di Guido Ba('celli. Ricorrendo il centenario della nascita di Guido Baccelli, a memoria e in onore dell 'illus~re cli nico ed archeologo - il cui i1ome è legato n el1' uno e i1ell 'altro campo d elle alte b en emerenze di scienz=ato e di ci.tt.adino - doveva essere inau gt1r ato. un gr andioso monumento a Roma, in piazza Salerno', presso via 1'1orgagni, a fianco dei padi-· glioni d el Policlinjco, ch e egli promosse e in gra11 parte attuò .. Il monumento - · il quale offre un i.mponen le insieme architettonico con tre alte colo,n ne, i simboli della n1edic:,na e d ell 'archeologia e il bus to ci el Br:iccelli - è opera esimia del Selva. Ma purLro1>po no.n è. compiuto. In piazza Sale.rno attorno alla mole co,m memorativa, fervono i lavori. Si assicura ch e l 'inaugurazjone avverrà certamen te entro l 'anno, con l 'intervento di lar go1 stuolo di clinic~ e di s tudiosi, ch e P.er la circ<)stanza converranno da t11tta Italia. 1 ,

Commemorazione di Berengario da Oarpi. Nella città di Carpi f11 solenne1nente ricordato , il 23 no;ven1bre, il quarto cer1tenario della morte del suo, grande figlio .T acopo Ber en gario f:losofo, m edico1, letterato del '500, ri conosciuto come ins tauratore d ell 'anatomia. Le su e oper e, le sue coperte, i . su oi metocli curativi gli assicurarono ta1e fama che il su o 11ome corse glorioso p er l 'Europa. Nella sala dell 'ex-Cons =.gl1o co·m unale in .Mu11icipio, alla presenza del prefetto Perez, dell ' 0 11. Schiavi , d el Rettore della R. Univer sità di Modena, del presidente della .i.\ccademia delle Scienze, d el presidente d ella R. Deputazione di Storia patria, di p·r ofessori, di autor \tà diver se ebbe luogo la commemorazione del son1m o scienziato. Parlar on o il prof. Feriari della Commissione di Storia patria e il Podestà, il prin10 p er informare d eJl ' inizia1~ iva della celebrazior1e e l 'altro p er porger e il sal11to d ella città al Prefetto e agli intervenuti . Il prof. Balli , della R. T.~11iversità di Pav:a, co1 ,

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XXXVII, NuM. 49]

1~07

SEZIONE PRATICA

municò le acle ioni , fervide cli ammir(;\zio11e, <li una ventina di Università d.el mond-0, fra le quali quelle di 1\dela:de (Au 8tral1a), della Città · del Capo, di Mosca, di Gine ra, di Parigi, di Can1hridgeJ di Lo11dra, di Strasburgo, di Lo,s anna , ecc. Ql1indi i.I Relrtore d ell 'Universiità di M-0dena, prof. Colomb:·n i, tracciò il profilo del Berengario quale sifilografo; il p rof. Favaro quale anatomico; e fi nal1nente ebbe la parola il prof. R. Simoninj, ch e qt1ale oratore uffic=.ale cl ella cerimonia fece una do lta e complela co1nme11to razio11e d el so1nmo', 'e:ro in laura tore e precorrilore nel camJJO della . r 1enza.

Al Policlinico Umberto I di Roma. Nel 3'' Padiglio·n e, diretto dal primario chirurgo prOf. Achill e De F'abii, sono stati compiu li importa~ti l avor~ di restauro. J malat:, erano stati provvisoriame11te trasportati altrove. Ora i locali sono st ati rioccl1pati.

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Nel giornalismo medico. Il « .Journal de Médecine et de Chirurg'.e pratiques » di Parigi ha solennizzato il suo centenario con una festa cordiale, data dalla fan1iglia Lucns-Championnière, alla quale il periodi co è appartenuto fin dalla fondazio1n e. · Ft1rono pronunziati molti e vibranti disc-0rsi. :È stato :ln che pubblicato un « quaderno n del centenarjo, che traccia la storia del periodico, ne lumeggia le benemerenze - tra cui l 'introduzione de=1 met-0di Jisteriani in Francia, dorvuta a Just Lucas-Championnière, il celebre chirurgo ch e allora contava awe.na venticinque anni - e contiene vari articoli pregevoli , d<)ivuti a Gjordano (Venezia), Roux (Losanna), Forgue (Montpellier), Chauffard e l~oe-per (Parigi). Esso co·m prova la v~talità ~empre rinnovata del periodico 1•

Unione Medica Latina. · Il pranzo autunnale dell 'ID1FIA avrà luogo il 10 dice1nbre a P~rigi, sotto la presidenza dell 'a.mb asciatore d 'Ital =:a cor1te l\1anzo·n i. Inviare le adesioni alla _segreteria, rue de la Pompe 81, Paris (XVIe).

Corsi medici di perfezionamento vietati a Budapest. · Il borgomastro di Bl1dape &t, Lipoes, ha interdetto i corsi p-0st-l1niversitari istituiti per i m ed~ci nord-americani negli ospedali della città. Erano stati elevati vivaci reclami dai pazienti, perchè i giovani chirurgh~ é!mericani erano auU>rizzati a praticare degli interventi opera tivi, corrisp-0·n dendo al c-0rpo insegnante dei cornpensi variabili da 1000 a 10.000 pen goes. Un professo.ce della Facoltà medica, Heinrich Alapi, n el giornale « Ujsag » dichiara che la misura adottata è eccessiva; ma r:~onosce che no·n tutti i gi-Ovani americani perfezionandi in chirurgia e aut orizzati ad operare, presentavan-0 gare1\zie sufficienti di s~curezza. Un altr-0 professore informa che gli era stata offert~ urta somma di 40.000 a 50.000 pengoes, affinc.hè permettesse, a quei m edici, di praticare delle operazioni addo1ninali. Egl ~ ha rif:utato; ma assicura che operazioni gravi sono state autorizzate da altri. Le somme ricevute 11-0n erano considerate come compensi personali , ma erano destinate a pro•vvedere un attrezzarnento· moderno agli ospedal i cittadini. ~Iolti giovani chirurgi a1nericani avevano l asciato Vienna, per raccogliersi a Budapest, in quar1to nella prima città non era consent:ta loro una partecipazione attiva nelle operazio ni. Difatti una legge austriaca vieta agli studenti stranieri gl 'i11terventi chir11rg:ci.

Soccorsi per le zone terremotate. Sono ~tati organizzati co n rnpidità e(1 efficjenza ~ soccor si per le zone da11ueggiale dal terremoto r1elle Marche e in Albania;· vi hanno · c-0ncorso I 'Esercito, la Sanità p1Jb])]ica e la Croce Rossa ~ i11 un 'az ione coordinata. 1

Esiti di concorsi. La Società iitaljana di J11edicina sociale, che h n· !)andito., con L. 10.000 di premi della « Rivista di terapia moderna », due concorsi fra medicj italiani sui temi: 1) cc La ni.edicina preventiva e la selezioÌ 1e p.ro·fess,i onale dell'operaio in rapporto. alle assicurazio11'. sociali »; 2) cc I.e ragio,n i d 'indole inedica e s-0ciale che stann-0 per la ruralizzazio•n e cortt.ro l 'urbanesi1no n, no.ti.fica che per il primo len1a è risultato vincitore del premio di L. 5000· il dott. Oreste Belll1cci di Roma; per il secondo tema la Commissione h a stab\lito che il premio d! L. 5000 debba dividersi « ex aequo >> tra il prof. Salvatore Diez di Roma e il dott. Furio Travagl~ di Genova. La Commissio11e, presieduta dal prof. A. Pepere, presrde della Facoiltà medica della Università di Milano, e composta del prof. C. Baslini presidente dell 'Ord:nc dei Medici e segretario del Sindacato medico di l\1i1a110, prof. l\.. Cazzaniga, pro•f. V. Mass.arotti, dott. comm . I . Pampana, pro•f. G. Tron, -segre-tarjo dott. Bergami, ha segnalato alcuni altri lav-0ri, fra i cinquanta pervenuti al concorso, come degni di lode e di essere eventualn1entc p11.l)blicat'..

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La perdita del prof .. sen .. G. B. QUEIROLO segna un grave lutto per la medicina ~talia11a. Del preclaro clinico e l\1aestro diren10 deg·namen~e in un J)rossimo numer o. •

B morto a Milano, nella Clinica d el! 'Istituto Vittorio Emanuele III, il prof. ROCCO SANTOLIQUIDO, che per molti anni resse la Sanità Pubblica i1n Italia e, attravers-0 difficoltà e oontrastj , seppe imprjmere impulso ai servizi d'igiene. L 'on. Santq,l iquido era nato a Forenza (Basilicata) nel 1854 e aveva i;niziata la sua carriera come <loceTute di materia medica alla R. Università di Napoli.. Durante la lotta contro il c-0lera a Livorno ed a Napoli, egli. si era distinto per la partecipazione che vi ebbe attiva e p_remurosa di medico e di filantro po. Quand-0 scoppiò la guerra, fu chiamato alla testa del servizio sanitario d~ tutti gl'., Eserciti alleati a Parigi, ·m eritandosi encomi solenni d a Delca5sé e d a tutti i Governi dei paesi alleat:.. Fu a lungo presidente dell 'cc Off~ce International d'H)·giène Publique ». e poi consigliere della « Ligue des Soc;,étés de la Croix Rouge »; perciò 1

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1808

IL POLI CL INICO

.si era ~tahililo a Parigi, ove pres iede.~ le a11ch e il ]~ascio. l?u de1)utél lo per la Basilica la per lre legislature. Era vice-prcsjçlente clel Consiglio di Stato.

n.

l{JGCI, g i.à cl1irt1rgo pri111arj o di Senigallia, ove svolse tutta la sua attività pro·fessiona]e. Ha i)ubblicato p arecchi.e ed . apprezzaie inonograf·e. Fu un vero Maestro. · A Lui ricorreva.n o cori piena fiducia g li operandi , . at lirati non solo dal suo sapere, ma ancora dalla · su a am1n irabile coscie11za, d alla su a bontà e generosità Quando . a G5 anni ritenne di cloversi ritirare dalla ,professione, ! Senigall lesi glj offrirono u11a medaglia d 'oro quale pegno della loro . gratit11d i11e. Scoppiata la g ra11de g uerr a si arruolò Yolontario , e Clurar1te i l })O'm.bardan1ento cli Senigallia, fu an cor a Lui ch e, assumendo la direzio11e d el servizio1 sanitario, c11rò ed operò !1 ·non poc hi .feriti. Fu poi chirurgo 11ell ' O~pedale di Pontremoli; p oi an('ora a Se11 igallia fino al termine delle ostilità. Ha sempre dato U )1 fulgido esempiq dj bontà , . di. rettitudine e di sapere. È n1orto in Ro1na (:i-.

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Si è la ciato morire rl i fa111c, dopo 60 glor11i di . assolt1to cligiu110, a La1nothe (Bretagna, il dott . PIE1'RO l~i\1ILf0 ~1ÉRAI.. , cl1e fu il medico prefer :.t o e il co11siglier e ascoltato di Menelik. Di orig"in e russa, si era naturalizzato francese n el 1906. Contava 53 anni . Nq,n si conoscono le cau se della . sua trag ica determinazione.

[ ANNO

XXXVII, NuM. 4:9)

Periodico indispensabile ad ogQi medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. A r istide Ca ra pelle, Consigliere di St a to, Avv. Giovan ni se1vaggi , Esercente in Cassazione. Editor.~

F .lli POZZI - ROMA

Il Numffi'O 11 (Novembre 1930) c001tiene:

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La revisi one della legge sulle farmac ie. LIJ ote si n teti che : La Oommissione giudioatrk-e dei Con-

a pooti di leva trice con-d otta. Rassegna di gi ur isprude nza : Limiti del potere disciplin a r e del Consiglio degli Ordini dei sanitar.i. Concorsi. B sclu si<>ne dei con·c orsi futull'i. Interecsse di a.gire. - Medi.co 0001,d otto. Indennità di oav1aJca1:.ura: quand-0 poss2. e.assere ridotta o e-0ppreBea. Lavoro etraordinario. Competen.zta. - Farmiwie. Nu<r ve auto.rizz a~ioni. ProporzA.cme nume rica. Fa.rmacioe privilegiate. - Ce1Seazi-0ne dell'esercimc della fal'macia; indennità di anzi8Jnità e ·d·i preavviso al diretr tore. Leggi e A tti del C·over no : Accertam ento della ~ond i­ zi-0n1e di invalido . ex oomb ~.ttente ecc. Offi-0inie di 'P r·o duzione di speci·a lità medi cin•a li. Avvieo preventiiv-0 di cui all'art . 64 del T. U. LL. 88. - Funzionamento <lei m c.lini. Casi di intossicazione da. p.jombo. - SI>edizione di m·a teriali J>atologici e idi bollettini sanitari. - Polioonie lite .ainterior e acuta. CG.Tsi

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Abhonam ento per il 1930 : Italia L. 3 6. Per g li :=thbonat~ al « Policlinico » sole .L. 3 O. Un nu1nero se.para to L. 5. Ai nuovi abbonati si inviano subito i Numeri puo· blicati da Genna.10 ad or.a . lnV<iare Va.glia all'editore del « Policlinico n LUIGJ POZZI - Ufficio Poetale Succursale diciotto - ROMA .

Indice alfabetico per materie.

. _Appendice Yer m. : in::xoglob ulosi . Pag. Appen<licite: diagnosi rliffere11ziale .. » Batlerio1fng·o n Bibliografia . 11 ' Bror1chile acuta febhr!le: prescr1z10,11e n Cancro: loitta contro il - in Argenti11a » · Cervello dei gr andi uomini . » r,onc.orso : 11.ornie di procerlTmento » · Corrispondenze >ì Cu o·r e: blocco di brar1ca del fascio » Cuore: debolezza di - e angina pectoris » Dieta aclorurata : an tico dato b~;blio grafico .. . . . » Difterite: profilassi r.ol metodo di Lo''"et1 lein » Dimissi orti [Jresiinle » Dolore 11ella r eg1011e inframammaria si11islra » Emicra11ia: equivnle11ti » Ei1cefal i le epidemica 11ei ragazzi ; decorso e prognosi .. . n Epi lelioma da trat1n1a » lgie nc: propaganda negli Stati U11iti d 'An1erica . . » l.Jice11zian1e n.lo iLlegilli1no

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1784 1784 1773 1789 1798 1799 1800 ] 801

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1795 1788

Licen.ziam e11to per /irte di p eriodo di Pag. 1801 prova )) 1786 Mala ttia celiaca . Malatl ia di Recktinghausen e tu111ori )) 1795 ch e L'ac.compagna110: n atura Mamil1clla·: transillu1ninazio n e per Ja 1796 diagnosi delle les:.o ni . 1798 Migrazione ~ salute . Occlt1sione ~11testin ale ac uta dopo a1Jpendicecto,m ia . >> 1785 Pelle: rapporti co11 l 'or ganisn10 . . 1791, 1792· Polmon :.: ascesso e can cr enn lrnltati )) 1797 con emetina Polmo11i: tratt amen to de1le a ffez ioni c.011 )) 1797 solic ~letto di sodio 179V Polmoni: tr atta1n~nto delle con gcstio11i >> Polmonite lobar e: trat.tamento con la )) 179R digi·~ale ]779 Polso puer1)e rale 1802 Servizi ig'·enico-sanilari 1787 Sonno e sttoi disturbi n ell 'i11fa nzia 1795 Tessu lo nervoso: coltivazio11e . ' 1787 1"'umo·r~ cerebrali operati per appe11dicite » , -ace inazio·11e preoperatoria in cb irurgia )) 178~ gastrica .. ))

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Diritti di proprietà riservati. Non è con sentita la ristampa di Zavori pubblicati n el Poliolinioo se non ~n "eouito ad autorissasione scritta dalla Tedasione. B vietata la vubblicasione di sunti di essi senza cita'1nE! la /onte.

Roma - Stab. Tipo-Lit. A rma11 i di M. Courrier .

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V : Ascou, Red. resp.


ANNO XXXVII

Roma, 15 Dicembre 1930

Num. 50

fondato dai professori:

.GUIDO BACCELLI -

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA. TICA REDATTORE C APO: P ROF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. L a vori or'ig ina li: E. J acarell:i: Costituzione ed eredi-

tarietà nella patogenesi dell'ulcera gaotr,o-iduodenale. Osserv azioni cl i niche : C. Dal Prato: Una rara les.iooe traumiat.ic·a del gomito: 111seazione i.solata del radio e fr attura parziale dell'u ea:ninentia rc wpitata )), commenti : E. SignOTelli ; Il timipanis mo b asilare n ell'i dropneUJn.o torace. Sunti e r assegne : SISTEMA- NERVOSO: A. Hamant e L. Corni!: La s indrome addominale acu ta da sezione midollare. - H . Roger : Le sciét..tiche reumat iche. RADIOLOGIA: Hump hry Roll eetoini : Rivista critica degli effetti danuoei d elle irradiazioni (1..,aggi X e R adium). - G. Kahlmeter e A. Akerlund: Il t rattamento dell 'artrite con i ra,ggi X. - GINECOLOGIA ED OSTETRICIA : Ferrari: L a vaooinoterapia in gineoologia. - Franqu é: Insorgenza e ~ura deli'eclampsi•a . - M. Muret: Indicazioni e tecni ch e della eterilizzaziOifle della donna. Lezioni : Velasc"o B l~nco: Debolezz.a congenita. Cenni bibliografici . Accademie, Societ à Me diche, Con gressi : R. Acca.demia 1

LAVORI ORIGINALI. OsPEDALE C r v ILE DI MACERAT~

R·eparto Medico.

Costituzione ed ereditarietà ~ella patogenesi dell'uleera gast1·0-dnodenale i)er il dott .

pr-im.a rio medioo e ·dire ttore . Se la cono cenza di una affezion.e n1orbo,s a dovesse i11isurarsi d.a,l la mol·e degli scritti .apparsi sull 'argomento, l 'u loera gastro-.duoden.a.Je potrebbe certam•en te ritenersi ·u no d·ei ·caI)itoli meglio noti della patologi.a digestiva. Di.sgrazi.atamen te è proprio v.ero 1l' oppo sto, . b en ch è non vi sia d1ibbio ch e tale a rgomento si,a stato così stll!diato ·e discusso n egli u ltimi .an ni, d,a .g·enerare una vastissima e multiform e letteratura, il cui valor e tuttavia n on sar,e bbe per Mo)rniharn proporzionale a llo stok 'bi·bU.i o·g ra fico. In re.a ltà non .s i può n egare eh.e prog·1"essi .sian o ... tati fatti , sopratutto per qu·el ch e ri1

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Medica di Roma. - Società di Coltura Medica dell a Spe?.ia e Lunigiana. Ap punti per il tnedico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: La funzioine r enia1E! nel-la .chetosri. diiabetica. - La composizione dci calccli urina.ri. - SEMEIOTICA : L 'a,. scoltazione delle arterie del collo . - Determinazione dei limiti della gan grena i sch emica d egli arti inferiori con la termometria cutanea. - OASISTICA: Osservaz.ioni eulla .colecistite cronica. - Ricerche sul1'-i nfezione delle vie biliari da p arte delle lamblie- La i1nitoosicazdnne ·da tetr a jodofeno1fta lei•n a. - TERAPit-. : Il tessuto .Cl.i stom aco nell'an,e mia perniciosa. - Il glucoeio n el tratta.mento del teta.no. - Il drenaggi o o smotico. - Il danno delle ecceesive ciuTe nei ba.mbi ni. - RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO: A. Franch etti : La difesa contro l e m•a latt.de inrfettive nelle scurue. - POSTA DEGLI ABBONATJ. - VARIA. Nella vita professio1na le: Servizi igienico-6anitari. Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Noti zie diverse. Jodice alfabet ico per ma terie. 1

gu apd.a l 'acoertamento di.ag·nostico ·e l 'apprez.lamrernto d'ella r eale maggiore frequ.e n za d·ell 'u1loera duo,d·en.a1le, a cui in passato · si ·dava poca importanz.a , in rapporto all'ulcera gastrica. Tuttavi.a se si lasci1a da parte lo studio sem eiologico d ell 'affezione, certam •e nte molto appro1fo n1d1to n egli u ltimi anni, sia per la più intjma colla borazione tria m edici e ch irurg hi , si.a per i progressi ·della teooica radiologica, non si può afferma1re che la question e più inter.es·sante, cioè quella che rig uarda I.a patog"en esi deil1l 'uloera g,a stro-duodenale, a bbia fatto .pTogressi .d.e,cisi vi. E' gen eralm ente 'a111n1esso, co1ne è noto, ch e l'ulcus simplex sia i l prodotto dell '.azione del su cc·o g·astcico &op r:a la m ·u cosa ch e abbia subito in qualche punto diminuzione della prop·r ia resistenz.a. Ma se questa concezion1e può esse:rie accettata pacificamente, controversie e discu.s sioni g r.avi insorgono quando si tratti ·di accertare le cause di tale dimi11uita r esa tenz,a. Teorie numero se (circolatoria, n ervosa, traumatica, in fettiva, acidosica, ipocolesterinica, ecc.) sono state pro1)0 te per la riso1

ENRICO J ACARELLI

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1810

IL POLICLINICO

luzion e di questo problema, ch e p er t.anti anni è stato oggetto degli studi più accurati: ma benchè ciascuna di esse a bbia trovato nello studio clinico e spe·r imentale qualche punto di appoggio, n on si è ancora r aggiunto l 'accordo su ·di una formula ch e si presti a spiegare tutti i casi in m odo soddisfacen te. Non è n ostira intenzione di r ipetere quanto è già noto s opra queste teorie ch e n.egli ultimi anni sono aument.ate di nu·m ero senza tuttavia riuscir.e a far luce definitiva sulla genesi di questa malattia ch e occupa ormai sia per la tirequenza veramente allarma nte sia per la cr-0nirc i tà ed i peri coli e le gravi conseguenze economico-sociali , un posto tanto importante n1e l ca.mpo d·ella me1di cina. Ci pr.e me invece di richiamare l 'attenziion e soipra un in·dirizzo patogen etico già intravisto da un italiano a lcuni anni fa ed in seguito per~ezionato ·dalla Scu ola Costituzionalistica : alludiamo a lla ipotesi d ellJa gen esi anafilattica d ell 'ulcer,a gastroduodenale, avan zat.a da C·esa.ris De·m el nel 1923 e sostenuta in seguito anch·e dagli AA. americani Saphiro ed Ivy, ch e la convalidarono con rioevch e sper.im1ental~. Secon·do questi AA. , la classica crisi a nafiQattica .si accom·p agnerebbe a modificazioni ·d,ella mucosa g.astro-duodena le analogh e ai pomfi cutan ei, seguite da di• sturbi nutritivi di origine v.a·sool.are ,suffi.oienti a disturbarne la vit.alità in 1dete:rim'.·i nati tratti su cui agirebbero poi i su cchi digestivi, provocan·do la form.a zione dell'ulcera. / In.dip.endentemente da v·ere e proprie orisi anafilattich e, lre ·s tesse conseguenze potrebbero avie rsi in seguito a.d assorbim,e nto .d~ 1p r oteine mal ·d igerite, le quali, sen sibilizzando la sottomucosa, provoch erebbero, qua n.d o si av·esse un nuovo assorbimento, una crisi anafilattica loca] e con le con segu en ze già ricordate. Tali vedu•te oltre ch e da 1r icerch e r ecenti d i Alessio, ch e fon·dan•d,osi sul la con cezione di C·esaris Demel è riuscito a ri·p rodur.re sperìm1ental·m 1e·n te in a n.i ma'l i ·d.a laboratorio l 'ulcera ·p eptica, sarebbero anch e confermate clinicamen te da l fatto ch e in non pochi pazienti di u·lcera gastro-duodenale, secondo Pen de, De Tul1 io, Barbàra, Red,viz, ecc. si sarebbero riscontrate note di spasmofilia costituzionale, di cui sono conosoiuti i rapporti con J.a così detta diatesi .o 1p r edisposizione colloido-clasica: con qu,ello stato cioè di labi1lità dell 'equilibrio colloide-plasmatico p er cu~ facil mente sotto un minimo stimolo (proteine deri ,·an ti dalla di gregazione batterie.a, proteine inalate, proteine alimentari mal digerite) viene a ron1persi 1l'equili]')rio colloidale del plasn1a 1

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XXXVII, NuM. 50]

' . sanguigno e s1 hanno i fenomeni colloidoclasici o dello choc anafila ttico (Barbàra). Infaitti fon·dam ento neoessari-0 alla produzion e dei fenomeni colloido- clasici è, secondo Pende, quello stesso te:r.reno diatesico in cui dominano i fenomeni spasmo·filici, noto come temeno artl'litico, caratter.izzato, dal punito di ,rist.a n eur o-vegetativo , d.a uno squilibrio d elle due sezioni, simpatica ,e vagale, e precisamen te da i·p otonia della sezione simpatica con relativ.a pr·epondera11za della sezione par.asimpatica o vagal e, condizion e ch e va sotto il nome di ipervagolabilità (Pende) o ipervagoestesia (Castellino) o più semplicem ente di vagoton,ia (Epping-e r e·d Hess). Le ricerch e .p raticate ne l sangue di questi soggettii èon diatesi colloidoclasica hanno m esso in ·evid·e nza le stesse con- ~ dizioni biochimich e (diminuzione del calcio ed aurm ento d ell p<Ytassio) car.atteristiche rd ella diatesi spasmofilica, donide la logica consegu enza .ch e h a portato i costituz:iona.J.isti ad avvicinar.e i due ter:veni. Se ora •SÌ con si d·era ch e il tenveno n eur<o-.a rtri1tico, caratterizzato dallo squilibr1o del 1sistema autono·m o ·Con preva lenza de:l vago, vi en e invocato quale substrato costituzionale della teoria n eurogena dell 'ulcera gastro-duodenale, si comprende facilmente come la teoria an afilattica, fondata sullo stesso t erreno e sulle ·s t•esse condizioni biochimich e .d:e1l san gue, ipossa con·si,derarsi come una • integrazione ·d ell a teo·ria neurogena stessa. Sembrerebbe pertanto accert.ata n ell 'etio-patogenesi del'l 'ulicera G. D . l a notevole importanza del la 1c ostituzione, in quanto alcune proprietà di un d.a to terreno (neur oartritico, spasmofilico, vagotonico) con tendenza alla labilità d.elll 'equilibrio colloi1do-plasm.atico, alla spasmofi1lia, allo ·squilibrio del sistema neurovegetativo con vagotonia, favoriirebbero •l a produzione di disturbi rapa.c i di diminui:rie la r e~ristenza di a lcuni 1 p unt i de1la mucosa ~astro- . duodena le (fenom eni anafilattici locali, teoria anafilattica; o spasm i locali , teoria nervosa) necessari a l su ooessivo mani1festarsi del processo ulcerativo. Un altro elemento intimamen te collegato al fattore costituzionaile e del quale l 'esperienza olinica non può ormai disconoscer.e tl (importanza neJl '.etio-patogen·e si .d ell 'ul1oera G. D . è l'ereditarietà. Prima an cora di riferire gli studi statirs tici fatti a questo proposito, crediamo interessante riportare subito 1le osservazioni da noi fatte sopra una famigl~a jn 'cui la maggior parte dei componenti hanno presen t.ate segni di ulcera G. D. Per maggiore chia~ezza abbiamo aggiunto uno sch ema- illustrativo in cui sono ria1ssunti i dati più importanti. 1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 50]

1811

SEZIONE PRATICA

11 pri1no paziente della fam.i glia, capitato alla nostra osservazione (n. 11 dello schema), è u11 giovane insegnante, (P. F.), di a. 35, da Macerata, che non presenta nulla di notevoJe nel1'anamnesi remota: solo durante la guerra italoaustriaca ebbe una forma grave di entero-colite febbrile, accompagnata da grave deperimento. In seguito è stato· discretamente sino a circa 6 anni fa quando cominciò a soffrire di bruci:o re alla region.e g·astrica a distanza di 3-4 ore dai pasti, disturbo che si ripeteva sistematicamente ogni giorno, dopo ogni pasto· e che ces.s ava con nuo•va ingest;.i011e di alimenti o con polveri alcaline, p er ricomparire dopo• qualche tempo. Tali disturbi sopravvenivano a periodi, intercalati con altri di benessere: ma 11egli ultimi t empi si sono atter1uati e sii present arro specialmente n el p omeriggio verso le ore 17. talora verso· mezzanotte e cessano, come al solito, appena il paziente inge risce qualche cibo. Non h a avuto· mai vomito ematico, nè inelena . L 'esame obbiettiuo dimostra nel paziente struttura somatica di m,edio tipo, co·n segni. di linfati smo,: condizioni generali buone con lieve pallore, te11denza alla bradicardia (64), dentatura guasta., calvizie precoce, margini polmonari abbassati, con p arziale cop ertura d ell'a!a cardiaca (enfisema discreto dei polmoni) : nulla di notevole al cuore . All 'addom e non si metto·n o in evidenza attualmente zone di dolorabilità alla pressione nella regione epigastrica. L'esame r adioiogico ha conferm ato la d i.agn,o·s i clinica di ulcera duoder1ale. Facendo indagini n el gentilizio del paziente abbiamo poll1to accertare recentemente gli interessanti d ati ch e seguo110: a) Il 11,onno materno del paziente (n . 14' dello schema), morto in tarda età per m alattia com u11e, aveva sofferto per parecchi anni a period!, di acidit à e bruciore dopo i p asti, disturbi che egli combatteva con bicarbonato; un figlio ed ur1 nipote infatti, asseriscono . concordemente ch e egli aveva le tasche sempre sporche di questo medicamento. b) La nonna materria (n. 2), aveva anch 'essa presentato per molto te1npo disturbi digestivi analoghi a quelli del marito (acidità, bruciori dopQ i pasti) e poi negli ultimi ann1 soffriva in permanenza di ris.tagno gastrico per stenosi pilorica, tanto ch e sistematica~~11te doveva eseguire ad intervalli la lavanda gastrica, manovra che aveva im·parato ad eseguire da sè senza ricorrere al medico. e) La mamma del paziente (n. 5), dopo un lungo periodo durante il quale aveva sofferto clisturbi doloro•si allo stomaco - ad insorgenza dopo i p asti - a 44 anni fu colpita improvvisamente da una sindron1e p eritoneale acuta, che richiese un interven.t o pratica to dal chirurgo dell 'epoca 11el nostro osp edale. Alla laparotomia si trovò un 'ulcera perfor at a del duoden o con secondaria peritonite acuta diffusa che qualche giorno dopo condusse a morte l a paziente. d) Uno zio ma terno, D .. P., di anni 68, vivente (n . 4) ha sofferto m olti anni fa di disturbi allo stomaco, per i quali circa 25 anni addietro venne oper ato. Fu riscontr ata ur1 'u1cera (non si sa precisare se gas tr ica o cluoden ale) e venne praticata una gas lroe11teroslomia. In preceden za era stalo soltoposto ad al tro at to oper ativo p er em or, roidi. Dopo il secondo in ter ven to (bcn ch è s iasi

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manifestato Japarocele) il paziente è stato be11e ma è m0lto ir1grassato (106 Kg.). Persiste la t endenza alla stipsi, ha perduto i denti, è calvo: at.tualn1e11te soffre di attacchi anginosi . Un figlio di questo paz(ente, cugino del nostro primo malato (n. 4') , di anni 23, venne tempo fa al noSitro ambulatorio lamentando disturbi gastrici un po· vagh1 e poco caratteristici ch e lo aflliggevano d~ 4-5 mesi e sembravano in r e)azione a i pasti (pare cessassero col vomito). L 'esame din,ostrò una ernia epigastrica gr ande come una nocciuola alla quale furono attribuiti i disturbi,. Il riscontro radiologico p.on aveva messo in evidenza i classici segni dell 'u lcera, n1a solo u11 ipertono ed una ipercinesi dello stornaco con bulbo dt1oclenale talora spastico. All 'atto oper atorio (prof. Caravani), oltre ali 'ernia epigastr!1ca, her1chè non si potessero appTezzare coll 'esplorazione segni sicuri di ulcer a duodenale, si rilevò :un manifesto e noitevole processo di periduodenite recente. e) Un altro zio 1naterno, O .. P ., di anni 58, vivente (n. 7 dello schema), co,m inciò a soffrir e verso i 40 anni di dolo·r i e acidità dopo i pasti, calm a ti dapprin1a e.on bicarbonato poi con m agnesia hi sl1r ata. ...\.veva p eriodi d !, migliorarnento o d1 sco1npar sa dei dolori che duravano a lu11go, finch è un giorno ebbe del~quio e abbondante melena. Dopo qualche an110, i disturbi ch e er ano quas·i scomparsi si riaffacciarono gradat an1en te s: no a dive11ire abbastan,za inten si. ma sen za i caratteri di un volta: una lavanda gastrica praticatagli circa due a11n,i fa fece rilevar e n ot evo le ristagn o n ello stomaco di cibi ingeriti nel gior110 precedente. Il paziente com,inciò a praticarsi da sè, ogni q o 6 gior11i, l a lavanda gastrica, dopo la quale st ava discretamente per qualch e ten1po. Venuto nel nostro ambulatorio il p aziente, per il grave deperimento che presentava, fu consigliato di operarsi, avendo l 'esame radiologico confermato la presenza di un,a serrata stenosi pilorica con notevole gastrectasia. L 'atto operativo (prof. Caravani) oltre a questo reperto, fec~ rilevare nella parete anteriore del duoden-0•, a circa un centimetroi dalla vena pilorica, un,a cicatrice stellata biancastra, indubbio esito di ant~iea u lcera duodenale. Fu praticata la gastroenterostomia p osterior e dopo la quale ~l paziente si è rimesso e non ha sofferto più di s lurbi di sorta. f) D egli altri zii materni del n ostro paziente, uno, G. P., dj anni 70, tuttora vivente (n. 3), non h~ sofferto disturbi qegni di nota; l 'altro, A. P. (n . 6) è m orto a 18 anni dopo aver a lungo sofferto per una coxite di natura specifica. g) I l padre d el pazient e (n . 5' del]o, sch em a), era affetto da diabet e ed è m orto a 74 anni con fenomeni atero sclerotio~ gravi, sen za aver sof, ferto, altre malattie degne di not a. Le indagi.n i praticate nei collat er ali del n ostro malato no.n sor10 st ate m en o inter essanti: a) Il frat el lo primogenito, V. F ., di anni 42 (n. 8 dello schema) cominciò a soffrire verso i 16-17 anni di sto m aco; sen sazione d !, crampo alla region e epigastr!jCa, ch e insorgeva dopo qualche ora dal p asto, in gen er e 1nolto tardivamente e che cP.ssava con alcalini o con ingestioni di cibo. I disll1r bi duraron o per lunghi anni (n on meno di 10-12) a periodi, durant e i qt1al! il paziente faceva u so costante di b icarbon at o o di magr1 esia bisurat a con buon i risultati. 1

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IL POLICLINICO

l.>a uria diecina lii a1111i, in seguito a forte dep eri1nento, s!, è accorto di essere affetto da diabete m ellito che persiste tuttora con tasso discreto di zucchero nelle orine (2-3 litri con 15-20 per mille di glucosio). Il paziente non soffre più attualmente di disturbi gastroenterici m a soltanto di notevole asten~a. All 'esame obbiettivo· s~ rilevano la struttura somatica e le stesse nqrte costituzion ali del 11ostro prjmo inalato : è anch 'esso calvo, ha tendenza alla tipsi, d ist11rbi em~rro-idari, carie dentaria, lloteYole eccitab~lità psichica. All'esame dell 'ap-

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r~toti :

l 'esame del su cco gastricol dopo pasto d1 prova, dava assen za di acido cluridrico e presenza di acjdo lattico. Un atto operativo (che per Ja diffusione del processo _si limitò ad una semplice gastro-enterostomia) mise in evide11za un neoplasma maligno della regione antr opilorica con parziale stenos~, che in seguito invase completamente il fegato: e portò a morte il p aziente in circa due mesi. . Questo malato era di tipo longilineo (abito astenico di Stiller) aveva tendenza alle dilaita-

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p ar ato respiratorio e cardio-vascolare no1n presenta nulla di notevole. b) Il secondogenito (n. 9) che non aveva sofferto in passato malatt~e di impprtanza, all 'inft1ori di una polrnonite, nell 'aprile 1927 cominciò ad avvertire senso di ac~dità dopo i pasti, che cessava con polveri alcaline e che si protrasse con qualche legg·era remissione, sino al g LUg110, m enlre l 'appetito andava diminuendo, e le condizio ni generali deperivano 'vi s;,bilmente. Visitato in quell'epoca presentava una tumefazion e clurn, irregolar e, dolente, alla pressio11e n ella region e epigastrica, un p o' a destra della li11ea 111ediana, n1obile con i movin1enti r e pi1

clza6èli·c i.·

/en?rnzne zioni ven ose, bassa pressione, stipsi e discreto enf!sema polmo:D,are. e) Il fratello ter zogenito, V. F ., di anni 37, medico (n . 10) presenta molti dei caratteri costit uzionali degli altri ~ratelli: calvizie precoce, tendenza alla stipsi e alle crisi emorro~arie, irritabilità p sichica, ecc .. Circa 4 ann1 fa cominciò a soffrire, per alimentazio·n e incongrua dovuta alle su e abitudini dj cacciatore, segni di gastrite che si protrassero senza speciali caratteri sino ai primi mesi del '29 quando i disturbi si accentuarono ed assunsero un tipo ben definito: dolori molto violenti alla r egion e epigastrica q11a1che ora dopo i pasti (3-4


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SEZIONE PRA TIC.i\

ore) che cessavano immediatam,ente con alcalini o ingestione d~ alim,enti (latte, biscotti). Queste sofferenze, i1on potendo ~l paziente per la sua qualità di medico condotto i~ campagna, adottare molti rigu ardi, durarono a lungo e ,si attenuarono 0011 cUTa adatta : recentemente erano quasi del tutto scomp arsi, dopo che il malato aveva cessalo anche di fumare. L'esame radiografiieo in serie praticato n ella primavera 1Q29 aveva rivelato segni sicuri di u1cera duodenale. Aggiungiamo per finire che una sorella piiù · giovane del nostro malato di anni 33 ed un ultimo fratello di annj 29 non h anno presentaito finora disturbi gastrici degni di nota (n. 12 e 13 dello schema).

Le rroerche eseguite sistematicamente su questo argomento n1e gli istituti cli nici sembrano convali1da1re qu,e sta concezione, b en cl1è non da tutti gli autori (F. Heissen, Hegemann, Marcovich ) si voglia accorid,a re al fattore ereditario una imiportanza degna di nota. Infatti tanto lo ·s tudio .fatto ·da Spi,e gel &U 121 ulcerosi e 200 individui san~, come le ricerche eseguit;e ·d.a Bauer .e d,a Asohn·er su 154 ulcerosi e. 200 in1div1idui sani e più riecentemente da Po·l aoco ·SU 2 50 casi id i rulc·era ga~tro -·duodenal e,. hanno dimostrato eh.e tra i genitori e· i fratelli degli ulcerosi . esistono con m olta mag·giore fre quenz.a (4-5 volte in più ) eh.e ne,ll e famiDall 'esame ·dei da ti essenziali ch e abbiamo glie dei sani , gastropazienti affetti da u lcu s. sommariamente r iferito, risulta eh.e su 13 o · da n eapla'smri. Natura:l m ente, com.e avviene· componenti adulti di una famiglia (nonni-fiin tutte le statistiohe , il a ·percentua1le riguargli-nipoti), non tenen·do conto ·del n. 6 morto dante tale ·eiìeditarietà, riportata dagli AA. va- • in giov.an.e età, sette hanno presentato segni ria 1e·n tro limiti abbastanza estesi, oscillan·d o sicuri (all 'esame clinico e radiolog ico o cli- da oifr.e ·d·e l 5-5,50 % (Heiss;en-Hol'lie r 1e Vec nico ed an.atomico o alla biopsia o·p eratoria) di sler), ·del 15 % (Huber) al 22 % (Polacco), al ulcera piloro-duodenale, u.no è morto a 36 anni 2·5 % (W estphal), al 30 % (Bernhard), e ciò si per canoro della regione pilorica, drte (n. 1 e comprend1e tenen1do conto dei va.r iabi1li criteri n. 8) hanno manifestato tutti i segni clinici di che dai diVlersi AA. Vlengono seguiti ·n el va1luitlcera duoden.ale. E' noto come a questi segni tar e i da ti d·elle statistiche stesse. Comunque, Moyniham attribuisca gran1dissima importan- ·l1e num.erose m-emorie riguardant i casi .d i ulza per la diagnosi .del'l 'af~ez·ione, fon,d ando il oera in .p iù membr.i ·d·elJ.a s t·e ssa famiglia già suo convincim1e nto sul fatto ch·e n·on raramen- noti ed il caso da noi osservato, rendono indite pazienti con questa si·n .drom,e, rinviati dal scutibile il fatto ch e un 'influenza .d.e11 'erediradiologo. con r eperto n egativo per un ulcu s, tarietà , var.iabiile a s'8conda ·dei caisi, ma oer])resentino, come a bbiamo avuto campo di ostamie nte n on in1di1ffei:iente, esiste sicuramente servar.e anche noi re·oen'temiente, un.a '?rave ennella patogen1esi 1del1l 'ul cera ga·s tro- duodenale. t erorragia od una peritonite diffusa perforatiAmm·essa dunque questa influ.e nza, diciamo va cl1'e confermano , pur troppo in ritardo , il così ,g·en·eri:ca, d·e11 'er.editari1età , d.i·m o·s trata dalvalore d ell'esam e clinico. 1'osservazione clinica come possiamo spiega.rl.a Ben chè il caso di questa famig liia di uloe- al lum e ·delle attua li nostre conosce·nz.e sulla rosi sovra tutto per il numero elevato dei mem- etiopa togen,esi dell'ulcera G. D.? Si manifesta bri colp iti 1dall'.af~ezione, c i iSemJ:rrii .p oco fre·- ·essa attrav.erso la tra·s missione ·er.edi taria ·di quente ·e piuttosto eoceziona le, abbiam·o mo- una da ta costrituzione o in altro mo1do ? tivo -d i cr·e dere ch e indagan·do sistema~i ca­ Abbiamo in pveced·en za ri1coiida~o le teorie m ien.t e sui 1p recedenti id ei pazienti di uloera più importanti 'e messe a questo proposito, aggastro-duodena le, sia tutt'altro che raro trog iungendo com e manchi sino.r a l 'acco·rclo sovare analoghi eis empi oh e conva1J~dano l 'imporpr,a una formula ch,e i presti in tutti i cas i tanza dell 'e:ried1itari età neJ.l 'a1rfezion e in parola. a·d una spiega.vione so ddisfa cente. Si può arl Così ·d el tu.t,to r e1cente.m ente, esaminan do una ogni m o do, an oh e tenen1d,o conto d i questa ripaziiente già operata di ulcera gastrioa, abbia - serva , con venire che la maggior ,parte di quemo a ppreso ch·e una sua so:riel'1a, dopo lunghe ste teorie n on offrono un sufili·c i.ente pu·n to di sofferenze ga1strich e, era morta p er ematemesi appoggio p er la soluzione de·1 pro,b1 ema patoe mel ena jm,p on enti e la ma,d re, v1erso l 'età di gen eti·co ·d·ei nostri casi di U. G.D., a.Jl 'infuori 35 anni , aveva egualmente sofferto a :l ungo di · di queJ.la conoezione bais ata su elementi co ti<li · turbi gastrici a tipo ulceroso, accompag'Ilati tuzionali e ch e, co.m e a bbia-m ò più sopra cond a em4tem esi e m.elen.a. Tutto fa quindi pen- cluso, costituisce il fondamento non solo della sare che, almeno in molti casi, -esista n cll 'etio- teoria anafilatti ca, ma an ch e n euroaena. Resta pa-togen esi de•l] '.u l oera g"astro duod·ena le una in- a ve-deI'e se dall 'indagin e clinica dei nostri pazienti pos an o trarsi elen1enti sufficenti per flu en za notevole .d.ell 'ereditarietà, dimostrata da lla frequente constaiaz•i one ch e 1analogh e lec onvalid.aTe la supposizio·n e ·d,e1'1'esistenza di sioni e istevano negli ascen denti. quel substrato co tituzionale ch e forma ]a base 1

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IL POLICLINICO

di CJU e ta t eonia. Ci s·embra di poter !'ispondere affe.rmativamen.te a questo quP.sito. In tutti i i)azienti d.a noi ·dil'ettament/~ osservati, oltre ad alcuni caratteri par:tico~ari (calvizie precoce, ca.rie dentaria, .ecc.) esistevano: note· di nervosi1smo ed ipeiieccitabi;l ità psi1chica, tendenza alla stipsi, alle emorroidi , al! 'enfisema, .alta bradicar.dia , all'ipotensione (con dilatazioni vasaili) al'l 'ipersecriezione ·e ipermotilità ga·s tci1ca. Questi caratteri rientrano in gran parte tra quelli propri d1el terreno vagòton~ co il qual1e, secondo l 'opinione ·dei n ostri costi tuzionali1sti, avrebbe la massima importanza n el1'·etiopatog·e nesi dell 'U: G.D. Qu·e·s ta constatazio,n e ci porterebbe a soste11er e che, almeno nei nostri casi, I 'influenza della ereditarietà si sarebbe manifestata mediante la trasmissione ·di quei caratteri costituzionali na.ppresentati essenzialmente dallo squilibrio d·el sistem.a neurovegetativo con prevalenza della sezione vagal1e. E ' ·n o to tuttavia ch,e .altri AA. inter.pretano d:iiversamenve o rp er m eg1lio dire più vagam ente l 'influ enza ·dell 'ereditari·età (B.auer) ammettendo ch e essa .si- manifesti con la trasmissione di un quid c ostiituziona'l·e, con~sistente in una diminuita resistenza congenita 1della parete gastro1duod,e nale. Per .q uanto riguarda l 'abito costituzionale dobbiamo aggiungere che esso non si presentava un~form.e nei nostri pazienti, essendosi riscont:r.ato in alcuni I '.abito astenico, in al.tri I 'abito linfatico, in altri il tipo medio. Questa con statazione contrasta con l 'asserzion·e di coloro che sostengono essere l 'U. G. D. pPopria dli un d eterminato abito costituzion.aJle (abito astenico ·d i Stiller, abito linfatico) in verità molto frequente a ri1s contrarsi in qu·esti 1:>azi1e11ti, ma non costante. In opposizione a queti AA. a nch.e U·daon1do ritien1e non esistere un tipo morfologico caratteri·s tico del·l 'U. G. D. , bench è anch'eg'li cc>nvenga che si trovano con gran de 1frequ.enza n ella storia d egili ulcero·si antecedenti digestivii di caratteve famigliare, rivelanti una debol1ezza costituzionale in questa sfera ·e costituiti da devi.a zioni secretorie sovra tu·bto del ti1p o iperacido, coesistenti abitualm ente con altri sintomi congeniti ch e sono poi quel1li stessi con statati nei nostri. pazien1ti: stip- . si, ·emorroi1di, bra1d icardia, itpote11sione, eccitabilità p ichica , ecc. Egli h.a constatato com e in questi pazie·n ti si trovino frequentemente anch e disturbi motori , come pilorospasn10 a ripetizione per anomalie di innervazione vegeta1i a o per anomalie di posizione e come predo111 i11 ino .. pe o l 'ipertonia gastrica e l 'i perperi1

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stalt1smo, insistendo sul1l'in1.p ortanza dei disturbi costituzionali del sistema vegetativo, benchè egli non creda di poter incriminare più speci,a lmente uno stato di vagoto·n ia o di simpaticoton1ia. In sostanza tali osservazioni con co~dano oon qu-a nto abbia•mo già esposto circa l'opinione ·dei nostri costituzionalisti, per i quali tuttav·ia i disturbi del sistema vegetativo aVfiebbero un carattere più definito, dato dalla pr·eval1enz.a della sezio·n e v.a gale sul simpatico. L'osservazi~n1e clinica ha dimostrato carne in realtà risuùti talora troppo schematica il a classitiicazione netta ·di tali disturbi e com·e in pratica sia. tutt'altro ch·e raro trovare. alcu·ni . segni ·di iperton.ia di una sezi·o ne ·del s~ste1na autonomo coesistere con segni di ipertonia del'l 'altra sezione. I·l ch e può spiegare come, secondo I.a concezione di U daondo, alcuni determiinati disturbi di una sezione del sistema nieurovegetativo (ipertono) po.ssano esistere ed essere ammessi quali rp ossibili fattori patogenetiici anc he in casi nei qu.ali, segu·e ndo un conoetto troppo ri€~do , se1m1b rer-e bbero in contra·s to con la presenza ·d i disturbi da ipertono d ell 'altra sezione. Pie r conto no1stro, ol1tre a questi disturbi del siste ma veg·etatJivo ·d i natura costituzionale (congeniti) credia·m o non dovrebbero dimenticarsi i corri pon·denrtri fenom eni di natura acquisita , secon1dari .a,d affezioni svari.ate ·e molto più frequ,e nti di quanto non si cr,e-d a. Ar11messa l 'ii11·p,o rtanza dell 'er·eiditarietà e del terreno co,s tituzionale, quali f.attori ca.p aci di prO\'Ocar.e n ei11a mucosa gastro-duodena1J.e, talor.a attr.aver o disturbi del sisterna neuroveg"etativo, alterazioni nutritive d'origine anafilattica o n·ervosa (spasmi, ·e"c c.), ai quali seguirebbe la for.m azione 1dell 'ulcera, dobbiamo aggiu·n gere cl1e necessariamente a detto fattor e costituzionale - più o n1eno importante a seconda ·d ei casi - deve associarsi qualche altro fattore che determini la genesi d ell'ulcera. Non si potrebbe spiegave ·diversamente il fatto che ta·n ti altri individui aventi le stesse note costituzionali ed analoghi disturbi del sistema neuroVieg·etativo non presentano affatto segni di U. G. D. Per quanto concerne il nostro caso, da·l la con,s ta.t azione ch e i n ostri malati (ad eccezione di quello (n. 3) rimasto indenne da lesioni ulcerose) erano cacciatori acca·n iti come molti altri pazienti ulcerosi da noi osservati. potrebbe d,edursi ch e forse i.I genere dell'alimentazione (che nei cacciartori è notoriamente incongrua, irregolare, e molto distanziata) ha avuto im,portanza di fattorie coeffficiente, determinando sul •t erreno fort em ente predisposto 1

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le con1dizioni (ga strite, ristagno prolungato di chirno iperaci do, ecc.) favor.evoli allo sviluppo del1l'u'lcera. Dal punto di ,v~sta pratico dovrem•mo i·nfine os,s.ervave ohe tale concezione etiopatog·enetica dell 'uJcera G. D. ha trovato :riisp,o n,d enza in tentativi terapeutici ten·denti alla modificazione ·del terreno costituzionale (desensibilizzazion.e ·dell'org.anismo), praticata d.a p·p rim.a con I.a proteino-ter.apia ·e poi con l'autoemoterapia, attualmente molto diffusa. So lo un serio e prolunga1to co ntrol1lo chlnico potrà dirci se i buoni risultati segn.a lati da va,ri AA . .adotta ndo questo indirizzo terapeutic o, abbiano un r eale fondamento. Per ora possia1no solo, con çluden.do , affermare che, malg rado le incertezze ·e·d i punti oscuri che rendo1 no tutt ora sospesa la soluzione del problema etio-patogenetico dell 'U. G. D., lo. studio clinico e l 'osservazione sperimentale h .a nno messo in evidenza, oltre a va.r iabili fattori contingenti , l'importanz,a talora molto notevo]e del fatto re predispon,e nte· costituzionale, senza ·del quale sarebbero di1fficilmente sp1iega·b i·li ·casi, come quello da noi riferito, di inte:Pe famigliie di I cc u~'cerosi ». 1

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DE 'fuLLio. Spasmofilia costituz. nell ' U. rotonda dello stomaco . Riforma Me<lica, 1925. CASTELLINo. De:la costituzione individuale. Folia Medica, 192n, n. 15. GALLI-POLACCO. Arch. It. di Chirurgia, voi. XXII, 1928. F ., POLACCO. Ereditarietà n.ell ' U. G. D . Minerva r\fed., a. IX, voi. I, n .. 7. P ENDE. TJe debolezze d~ costituzione, Bardi, Ro1na, 1928. A LEssro. Patholog:ca, n .. 440-441, 1928. BARBARA M. Rinnovamento l\1edico, 1928, n. 7. UnAONDo. Arch .. app digest. et nutrit. , 1928, n. 8. LANDAU e GLASS. Arch. app. djgest. et nutrit. , ott. 1929, n. 8. 1 •

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sezione Chirurgica dell'Ospedale Civile - Imola Direttore: .p rof. F.

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RIASSUNTO.

D ' AGOST LNO.

Una rat"a lesione traumatica del gom to: lussazione isolata del radio e frattura parziale dell' ''eminentia capitata,, Dott. CARLO DAL PRATO, aiuto. Le lesio ni del gomito d1eriv.a nti d.a traun1i compongono un capi•t olo assai impo1rtante della tra.u m.a toJogia, sia per l'.enorm,e importa•n za che ha la · fu1n zione d el go.mito .n.el campo dell 'attività um,a n.a, pair.agonabi.I.e , si può dire, solo a que1'1a della man·o, ·sia per la faoilità con c;u i qu·esta region·e così complessa e così poco protetta pres enta anche a lunga dista.nza dal trauma no,i osissimi residu.ati . E ' dunque ·della massima impoTtanza che .sia no1c·Otilosciute esattamente tutte l·e v.a rietà delle · l1eisioni che pos son.o colpirie il gomito e l e a:l terazioni colla.te"' rali ch,e sov·e nte le accomp1ag·n.a.n o. Il caso di cui sori vo è una forma poco coin une di lesion·e d·el gomito, im:p ortante .a·p punto perchè sove.n te no·n è rico,n osciuta di primo acchito. 1

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L 'A., dopo aver rico-rdato i recenti studi circa l 'importanza del terreno costituzio hale e. dell'ereditarietà n ell,a patog·e nesi ·dell 'ulcer.a gastro-duodenale, riferisce le proprie osservazioni sopta una famiglia (nonni-figli-nepoti) di 13 p ersone, di cui 10 presentarono segni 1

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indubbi.i di lesione organica gastro-duodenale, per I.a quasi totalità a tipo ulceroso. . L 'importanza patogen etica ·del fattore costitu zionale e d ereditario , comprovata ·d agli studii statistici, sarebbe v.e ro,similmente _legata, come anche farebbe supp,o rre la dis.amin.a dei casi osservati dall 'A., alla trasmissione di una particol.are sensibilità della mucosa g·astro- · duodenale secon.d aria a disturbi congeniti od acquisiti del sistema ·n ·eurovegetativo , con freqt1ente p·r eponderanza d·ella sezione vagale (vag',otonia): sopra la mu~osa in tal modo predi-· sposta, agirebbero secondariamente variabili fattori contingenti, provocando la fo·r mazione deJl 'ulc·era roton.da. 1

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BIBLIOGRAFIA. EPPINGER ed HEs s. Die l'agoto.nie~ Berl in, 1910, I. BAUER ed AscHNEn. Klin. Wochenschrift, 1922. RuHMANN. Der r.rlcus-Krank e. Karger , Berlin, 19-26. P oLAcco. Arch. It. di Chirurgia, voi. XIX, f : II. CESARis DE1'1:EL. P athologica, n.. 341, 1923, e nt1mero 423, 1927.

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La sera d~l 1° n;ovembre 1929 fu trasp ortata in Ospedale una 9,on~a caduta dall 'alto di una scal a q piuoli. B.. Ang·ela, di anni 46, era stata sempre sana in precede11za .. Aveva avuto 16 grav~danze di c ui 6 abortive. In gioventù avevq riportato p er 2 vol te fr-=ttturc agli arti i,nferiori. Pqco prima d el su o ingr esso in Ospedale era precipit ata al su olo da UD:~ scala a piuoli dall 'altezza di circa 3 m etri. Nè essa, nè i suqi famig liari seppero de sc~ivere come ciò fosse avve~uto , e tanto1 meno I 'attegg i am ento tenuto, dalla do·n na nel cad ere. Al mo1nento dell 'accogl~mento p~esentava: 1) una vasta ferita del cuoio cap elluto e d el padig lione d el l 'or ecchio sjnistro; 2) diver se lesioni all 'arto su -perior~ sinistro con si stenti in una fer~ta al dito ind~.ce sinistro con l~ssazione anteriore d ella prima articolazione interfal angea ; in una tumefazione d ol entissim a sen zH deformità al p olso, dovuta probabilmente a frattura d ella epifisi infe-


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[ANN.o XXXVII, NuM. 50]

IL POLICLINICO

riore del .radio; e in una deforn1ità evideD:ti.ssima della regione del go;rnito che può cqsì descriversi: Il bracciq è sem~esteso (angolo, circa 145°) in posizion,e intei:-media fra la pro1nazion~ e la supinazi1one . La, regione laooro-posteriore del go1nito presenta una spicca,tissima salienza, ch e sembra dovuta ad un corpo resistente che respinga d all 'interno ~ tessuli mQlli. Ad 0 nta di questJ. salienza il braccio appare come « insaccato » dal lato esterno; il valgismo f~isiologico del gomito è ~ssai aumentato. Alla palpazione, che non è molto dolorosa, si riesce a r endersi conto che ]a spo·rger1za s11dd etta è dovuta ad una estre1nilà osseq., situata l at~r.a]mente e indietro al 1

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gnosi f~e rilevare uri 'altra lesio·n e, dapprin1a no11 sospettata : una fratl ura parziale della superficie artico lare del condilo omerale, o e111inenza capitata. Tale tipo di frattura, in cui soil amente part~ . del tubercolo osseo si distacca è nota, dal no1ne d~i suoi pri1ni osservatori, co1 non1e di frattu~~ di J(ocher-Lorenz. I'u esegu~ta anche u~a rad'iogràfia del polso, che mostrò t1na frattura della stiloide radiale, ser1za spostan1ento. A questo punto praticai di nuovo la riduzione, che avvenne facilmente come la prima volt<• . ma ora manten,ni flesso ad angolo r etto il gomito e l 'avambraccio forte1nente prenato, avendo QsservatQ che questo era l 'unico attegg;amento capace di mantener fisso il capitello radiale. In tale posizio·n e si eseguì un secondo radiogram1

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condilo omerale, che si co11linua direttamente n1a (fig .. 2) in cui la, lussazione è ridotta e apcon la diafisi ra<lI,ale, e che del capitello del rapa!'e ben visibile il frammento osseo· d~·staccato dio ha le n,ote caratteristiche. Non si avverte ale spostato nella parte anteriore dell 'articolazi0ne, cuno scroscio. Infossando anteriormente il dito - come del resto è descritto dalla maggioranza desul luogo ove normalmente si trova il capitello gli osservatori. r adiale, lo si sente vuoto. In tali condizio11i essendo necessario assicurare La palpaziQne dell 'articolazio11e cub·'.ito·- omerale la contenzione delle superficj . articolari, provvidi non rivela invece alcunchè di anormale, nè è subito a eseguire un apparecchio gessato. nel dolente in nessun luogo. La donna si rifiuta di medesimo atteggiamento, esercitando anche una compiere movimenti attivi di una . certa ampiezcompressione diretta sulla superficie laterale del za per il dolore che le arrecano. Ma pas.s~vam~nte gomito affine di i1npedire un cer.to g1uoco del nessu11 inovimento offre una vera . impossibilità. capitelio radiale verso l 'ester110 . Tale apparecch?o Difficili e li•m itate Ja flessione e la pronazione, ~ervì anche ad im111obilizzare le lesioni del polso che sono anche assai dolorose. e del dito. Diagnosticata una lussazione isolata del capiL'apparecchio fu lasciato in posto 15 giorni, tello rad~ale , provvidi alla riduzione, che avven- .dopo di che si tolse e si iniziò un trattamento ne abbastanza facilmente, con uno scatto carattermo- e cin es!terapico. Obbiettivamente il . goteristico, flettendo e pronando l'avambraccio, mito poteva eseguire. movimenti di flessoestenmentre un dito premeva fortemente sul capi1tello sione abbastanza ampi, pronazione completa, lussa lo. Ma poco dopo un piccolo movimento di mentre assai rigida era la sup~nazione. Nel! 'estenestensione riproduceva la lussazione. Questa volsion e il capitello ciel radio eseguiYa t1n piccolo ta però l a sporgenza era assai meno pronunciata, rnovimento di lçtteralità. come appare in una radiografia subito do po eseCirca un· me~e dopo il trauma fu ~seguita una guita (fig. 1) quant11nque il mancato contatto nuova radiografia: eia essa si vide che il capide1le due superfici articolari Yi sia ben evidente. tello radiale non imboccava e$attan1ente la superficie artiéolare dell'eminenza capitata, ina si La radiografia è presa col braccio in leggera rotazione interna. aveva una superficie d! contatto pii1 ch e sufficiente per il giuoco articolare . La st1perficie di Ma la radiografia , oltre che confern1are la d»a1

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[ ANNO

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1817

SEZ IONE PRATJ C:-1.

fral tt1ra dell 'eminenza capita la era mer10 netta e il frammento distacca to appariYa i11 pred a acl u11 processo di riassor b i111e11 ~o. A distanza cl : tre mesi, qu ando g ià da t empo la paziente aveva ripreso le sue occupazioni ecco lo stato funzionale: Limit~. d ella flessoes1ension e 60°-160°. Pro11azione d ell 'aYam hraccio completa. Supinazione <iiminuita d j t1na melà. L 'arto er a alquanto ipotrof:co e leggerrr1ente n1eno. valido. Dolorabilità sul go·m ito ·n essuna, se si esclude qualch e fatto n evralg ico jnfluenzato dalle variazioni atmosferich e.

el caso suddescritto si sono dunqute osseir, ·at e al gomito 2 ·liesioni n on comuni, e cioè la lu ssazione isolata, p ostero-:1.ater.ale de l radio , e la frattura parzia],e ·del11'emin en za capitata de l1'omero. Di quest 'ultim.a .Lesiom·e i -tTatta:t isti ono 6onco.vdi nell 'ammetter e la g rande ·:rarità. Il Clav.elin , c h e ne l 1923 p11bb1icò uno studi o SUrll 'ar gomento , non riuscì a raccogli1er.e ch e venti osseirvazi oni sicu re. Do1)0 .di .allora , n·orn h o visto n e lla lett e·r aturra ch e i tre casi pubblicati r·ecentem·e·n te dal C:iac c: ia. Qua·nto a·l la lussazione i so]ata ·de:l radio, i pareri '" ono molto m ie no con cordi . Ad e sempio il F orgue n el suo trattato n e f.a una lesione .a ssai rara , scrivendo t estualmente : « La l~ation du r adiu s eQl ·en av.ant , sans fracture subitale p réalable, lésion niée paT ] 'Aca·d emie royale d r. Chirurg iie, s'observe; rr1ais elle e t tròs r.are et Jle se r encontre gu ère que ch ez ]es e11fan ts » e non accenna nemmeno al le form·e 1.atero-po$teri ori ; m ·e nti·e 'il L11sena, rie i)arla com e di un a forma p iuttosto comu11e J.a cui percentu.a le raggiung~ il +% ·di tutte ]e lu ssazioni ·d el COl'JJ O.

Di tal1e le· ione, assai im11orta.nle dal punto di vi~ta d ella t erapia , il P er rin n·el 1909 11a raccolto 109 casi , studiandone .accu.r atam.einte il m ·e ccan ismo e la pirog n osi. P e:r ultimo sono natur.alm·e nte da separare tutti · i casi di .lu•s sazion.e congenita, perchè ii1 gener.ale g·li .autori , pur n,01n trovandos i co111p letame nte ·d 'acoordo sulla e tiologia, escludono l 'too'igine ·tl1~a un-iiatic.a, 1a ttri bu·en·d,o·la piuttosto a disturbi trofi ci e di accrescime nto (J.->oteI, Andveini, CampJa.ni , ecc. ). 1

Non v'è ·dubbio quin.di che sfron1dato da tutt e qu.est e varietà ·e tre roge1n .ee, il totale r esta assai ·diminuito; ,e se si .aggiun ge ch e tutti gli a uto ri n·e p1a'l~l.ano co•m :e di l.e sione propri.a del1'infa·n zia , e.r edo di poterne con cludere ch e la lussazio·n e isolata ·d·el radi 0 .a;l g·omito, è n e ll 'adulto una .lesion•e di 1n otevol e rarit à . Nel n ost·ro caso, la presenza di a l.tre le~ioni ossee e articol a.ri. ci.o.è la frattura d el pol·s o e la lussazion.e ·d el dito, non modifica il g iudizio ch e si può d a;ne d·el.J 'affezione d·e l gomito, p er ch è .a troppa distanz.a sono tali lesioni ·p er ave r influ ernzato sia pur min·imam,en1te i;l prodursi di essa. Tutt'al più ·SÌ può asserire che lo stesso trauma ha .p ro1dotte entrambe J.e lesio. ni e vedremo ch e qu1e sto fatto ci può d.are un filo coin duttor.e p er la in·ter.pretazione d1e.J m ·eccànismo d ella l esione del g omito. Difatt1i i~ m.eccani.smo d i formazio·n e ·d i tali l esioni ch·e a prima vista poo si saprebhe:r o sp~e.ga·re, è uno d·eg·li aspetti più interessanti di esse. Ci si domand.a come possa avvenire la r.ottura ·d ell 'apparato l~amentoso de l ·solo ra.dio, qua ndo· è n·oto ch e nel g·o mito· sp et ta a l cUlbito ·l a .m assima pane de1la funzio ne e quiindi de <Yli impulsi tT.aumatici con que lla connessi. E non è illogico il prodwsi di una frattuTa intraartico,l are oom·e qu ella -d el;l 'eminenza capita f-?, che fa p ensare al·l 'u .r to di urn corpo tag lioote, come di uno scalpello, .a bbattutosi su d i ·e ssa? Gli au tori si sono sbizzarriti .a darn e Je spieg.a zioni più varie, .e m o,Jti ha nn o anche tentato di ·r iprodurre suJ ca·davere 1e condizio11i p erm ett enti ·d ella lesion e. I risultati non sono stati i·n g en1e·r e incoraggianti. I più, per la lussazio n e' amt eriore del Ta dio, adducono il m eccanismo accennato d al Lusena , cioè la pronazione forzata dJe!]Ja m ano in ipe.i:resten sione, ch e peT .J 'accavallarsi delle ·dure ossa d e l I 'avambraccio ~iusç.irehb.e a la ceraTe .I'apparato l egan1e11tos~ de l ra.dio. Al·tri meccanismi più che altro teorici sooo pro·p osti dall o ~te so Lusena clal Foirgue, e da altri. Quando la .l ussazione è laterale o posteriore, l 'opinione più diffusa è che si tratti di una ca·duta sul palmo ·d eJ.Ia mano, col gom·i to iper 1

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Su questa ci fra peirò è .n eoessari.o fare le dovute rise·r v·e , perch·è n ·o·n è g iu sto a ocomu111ar e sot.to .l a voce .unica di lussazione isolata del r.adio forme dive:r &i.s·sim.e per la patog·enesi e p er l 'asp etto an.atoirno patolog ico. Si d evon o infa tti togliere da:l to·t ale le cosi.dette cc pronations dou.Joure uses d ie s enfants » d egli autori fran ce.si, che si cr.edOIIl·O .d.ovute ad una suhlusazione del· .radio per stiram·ento sulla mano , con in·terposizio:ne parzi,a le del .legamento anulare del a:-adioj n·el!l 'artioolazi one radio-0 m e ra·le . Ta le 1l1esio n e è :vel.ativ.a n1en te rrequoot e 1e jl R oel lo , n 1ella C.Jini1c a Chiru.rgr.ica Pediatrica di · Firenze ne ·h a osoorv.a to il rapporto di 7 a 1 con le vere lussazioni de l radio. E ·11 emmien o sono da confondere oon .Ja lussazione i1solata tipica, :le 1lussazioni oon oonrtemporanea frattura <l.e l cubito . Tale l esio n e va IJiuttosto ravvicinata a.Ila lrussazion·e di ambedue le ossa, perchè i1n entrambi i caisi, la Jussazione de l radio si vieritica p erich è g li viene a m a nca:re i l sost eg·n o del cubito ch e al gomito è il vero pern.o del·l 'artioolazione. 1

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IL POLICLI NI CO

este o (Lé»bker) o flesso (Ro1ello) in modo che la testa ra·diale scivoli sulla superficie omerale e si porti all 'in·dietro lacerando il legam·ento anulare del radio. Per qu.an to· rigua~da ~e fr.attur1e de.ll '·en1inem.za capitata il Clav·elin nel SU tO in·t eressrunte studi·o già citato, divide tali fratture in fratture complete, o frattur·e tipo H ahn-Steinthal, in cui l 'intera protubter.ainza a.rtiool.a re è saltata, (e spesso anche . iil labbTo esterm. 0 della. tro•olea) spostando·si gen e:r.alm.en·te n iella parte anteri·or e .de ll 'artico.Jazion1e; e in . frattu:re ~ncomplete tipo K·och er-Lo:renz, in cui la frattura in·t eressa solamen te la cartilagin·e articolar.e a cui a.derise.e un frammen to più o m.eno grande di os.s o. Anch1e in quiesto caso lo spostam em..to d el frammento è per ~o più anterioTe, ma oon m en·o costan z.a d1el caso pr·e·ce·dente. O.r a il Cl.av-elin per spiegare l,e fratture complete tipo Rahn-Steinthal adotta un m.e ccanismo un po' complicato. Ne sarebbe causa I.a caduta sul gomito flesso a braccio abdotto. L '.aTto rioevuto d.all 'ol:ecran·o si propa.g h e.vebb e a:l .labb~o esterno della tro·c le·a chie sarebbe di. staccato insiem.e con I '·eminenza capitata appunto p er l 'azione. d1el margin1e taglien te de·l 1' oJecrano stesso. Ma il Cl:avelin stesso pen·sa che la maggio!I"arn z.a d·ellie firattur;e si produca pe.r una caduta sulla mano , a go1m ito se·m i-fl esso, in modo che il labbro a nteriore d·e·l la superficie a rtioolare concava ·del Tadio, u:rtando obli1quamente contPo l '·emi~·enz.a deJ.l 'omero .a gisca c·ome un colpo di scalpello e produca !I'a1sport.azi·o rue di un.a parte più o m·eno grande di cartilagine e di osso. La semplicità ·di tal·e meccanism·o è evi dente e appare st1;an·o come i·l Cia·c cia ·,n,e lla discusSiion e dei tre casi ·da lui presen tati r ecentem ente, i si . dichiari oonit rario. Nel caso nostr·o no·n ostante ·c h e la paziente n on .abbia potuto ·dane ragg u.a gli circa il su·o niodo di c{ld1ere, l 'mnico mie ccanismo che si possa ragion·evoJmente a ccogliere è a ppunto il udd.esc·1itto. L ~.attegg.iamento d.el br;acci·o i111 semifJ,ess ione e in pron.a zion.e intermedia 1era ptrobabil r11ente lo ste o ch e al m omento d,ella ca duta. · E I.e altre l1e io,n i conoomitanti, frattura ·d ella s.tiloode r.adi.ale e ~u ssaz i o n•e del dito, atte.s tal!lo che il primo 'l.l·r to è stato subito ·dalla mano, probabilmeinùe fJe . . a verso il lato radia le, e da questa trasm,essa al g on1ito dalla continu·i tà d·ella diafisi d·el ra dio . Re. . ta .a ~p iegare perchè il tra um.a, arriv.ato . co ì a l go1nito h a prodotto le due lesioni de~cri tte, dando luogo ad un complesso morbo, 1

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so non de·scTitto ·da n essu,n .auto·r e. Io CI'eùo di poter qui dichiarare che la pretesa unicità die1le Lesioni descritte n ella letteratura, non coTr.isponde spesso al·la Dealtà. Nel gomito speci.alm·e n·t e I '.a ddossamento dei v.a:ri organi cl1e lo com·p on.g ono è tale, e così scarso è l 'a.p1)ar a.to tegumentario , ch e ..:embra qu.a si im po sibile che un trauma capace ·dii produrre lesioni ·di con ti1nuità dei t.essuti. non di.a luogo a.d un.a lesion•e complessa. Lo sanno a loro spes:e i chiru~ghi ch1e dop·o aVier trattato oon ogni cura una lesione ·del gom ito, vedono spesso resi·duare .alterazioni funzionali dovute a lesioni collaterali di cui nor1 si era sospettatata l '.esistenz.a·1 · P·er rim.a nere n·eJ nostro caso pacr-tioolare l '·interpnetazion e dei vari momen.ti .d.eJla produzione cl.ella l·esion1e è .assai più facil·e consideran·d.o a ssieme la frattura e la lussazione. Difatti p er form.arsi -una frattura simile, ch e solo il trauma diretto .e viole nto di :un corpo duro può produT.re, è .a~sai più semplice co·n sid·era·r,e il radio J.ib1e·r o n1e i suoi mo.vime.nti, a.nzichè 1egiarto strettamente .a ll 'uln.a da qu·el legamento a·nula:ne, che se gli perm·ette d.e i movimenti di rotazion,e, g li impedi oe assolutam·ente i m·o vime•n ti di lateralità . Ora o·s servando che la perdita di sostanza dell 'ieminenza capitat~ occupa la m età laterale della salien za ossea, è logic o p en sare ch e l 'urto ·del m.argine tagliente d el capitello ra·dia l.e abbia agito quando questo, libero ormai ·dal J.eg.am•ento anulare, aveva avuto la possibilità di spostarsi lateralm en~e. Si può pensare ch e, sotto l 'azion·e d·el violento ·trauma trasm esso lungo il suo asse , il ca·piteJ.lo ra diale, non :pertettam·ente oentr,a to contro ·la superfiGie· articolare d·ell 'emin·enza ca·pitata a causa d ell'atteggiam·ento di semiest en sione e d-i pronazion·e del braccio, ha sci· volato su·ll.a uperficie n1e·d·esima finch è g lielo ha permesso la tension~ d·el legam·er1to anulare . Impedito ·da questo lo ha lacera to lussandosi in fu ori non senza aver prin1a col su o bordo interno assai tagliente aspo,r tato da1la su:p erficie articolar.e la cartilag ine ed uri framm ento ·d i osso. Ova possiamo chi€ derci se questa ricostruzio• n,e d·el meccanismo d e.Ila l{}siooe particolare, non .si.a pesso applicabil1e a •n{)n pochi dei casi 1desoritti n e·l la ·l·ette'!"atura, e se a1nche in questi non sia iesisti·t a una doppia lesione. E ' pr0babil1e che niella n1agg ioranza dei casi di fra ttur.a d·ell 'emin·en z~ e.a pita ta Ullla lussazione o a:lme·n ·o una ublussazi()(J)Je ·del ra dio vi sia stata, ma ch e, data la ·fa cilità d ella sua riduzion e e la presenza di una lesionie più grave non le si ia ·da to g ran peso. Clavelin nel suo caso dice 1

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E ZÌONE PEA.T!Cr...

appunto, sen za d airv i g·r an·d e im po'.l·tan za, ch e E' dunqu e .estrem .am ent e im1Jo·r ta.n te ch e a pvi e:r:a stata .a•n ch e un.a lussazione ·del radio . E ' p~na avven·u to il brauma J,e singole aJterazio:n.i siano esatt am1en1te in.dividu.at e. E' facil,e a llora, da notar.e inoltre scorrend,o la le tter.a tura d elJ'a·r go111en to, ch e pochissimi fu1r o1n o i ca i d ia- quando i te suti on-0 laoorati di fr1esco, ch e a1tch e la cu na incruoot a possa d afle b u on.i rignosticati i.m m1e.dia tan1e·nte d opo il trauma. La sultati , purch è si.a sev·e r am ente a·p plicata. N•el gr.an d e m aggioranza fu vista do p 0 gi orni o mesi , qua ndo na turalmente so1o la frat·tura n ostro caso si è seguita la cur.a incruen ta, e e il T·e l.ativo riefe-rto r.a diolog i co potev.a,n o essea distan za di 6 m esi , n on vi è siincer amente d a doler sen e. La presenza d el framm en to osseo dire osservati. sLaccatÒsi , non sembra dare alcuna g r ave limiQue te osserv.azioni non vog.Jiion o n.a·t ura lt azione ·d el movim-e nto, e la lussazi on e radiaJe m ente e sie r e il l etto di Procu s-t e di tutti i caper qua nto non a'.bbia raggiunto la restitutio st co,n in1i.li. l\1i semb1~a però g iustific.a t o, qua ndo capi.ti u.na di co·d este osservazioni , e a n ch e anatomica app.a re sufficien tem ente ridott a . E ' p~obabile inveoe che un interve·n to chirurgico un,a qualsiasi .altr.a l esion e tra uma tica de-I g oper .a sp o·l 'tame ]l ~r.a,mm·en1to, o per ricostruive mito, il p en sar.e a d una lesio·n e compl essa e il legam ento anu.l arie a vr ebbe ot tenuto un ririoercarl.a accur.a.t am ente, anch e per istituire sultat o m eno buon o e lasciat o il gom it o in con-un a da tto i1n di1rizzo curativo. Le affezioni del gomito tratt ate con p oca .accuratezza ,· e talora- dizioni fu·n ziona.Ji più d·eficienti. pu·r troppo an ch e que-J.1 e trattate con ogni cu·r a RIASSUNTO. v.e.dono n o n di r.a.d o sopravvenire l·e più impen sate complicazio1n i. Ad una frattura d e.Jl ' eIl com p lesso m orboso o servato n o·n e ra anminen za capita ta, o di tutto il condilo estercor.a · stato d escritto n ella letteratura m e.dica. no, può con seguire p er il valg ismo ch e si proL 'A. n e a n alizza il m eccanis.1no di produzione duce, un.a p a·r.aI.isi d el n·eiiVo cubi tale stir.a to e fa osser\rar,e ch·e a n ch e una cura incru·enta n.e1la su a d occia . Casi di questo gen er e furono può dare buoni risultatj ·p urch è sia p r ecoceosservati ·da G régoire, Iloutier , 1lTas iani e da alm·en te .applicata . tri. E a d og nuno sarà avvenuto di osservare • in casi ·di a ntichi tra umi del gomito , gen eralPUBBLICAZIONI CONSULTATE . m ente lussazioni, la p r esen za -d i formazioni A.NnREINI. .A.r chivio d~ Ortopedia, 1909, pag. 339. osteofi,t ich e .c,ap1aci ·di ostac101a r e gr.a\Tl3m1e nite Brr.r.ET. Bulle tin, ~t m é11L d e la Soc. d es Chirur lia funzio ne. gien s de .Paris. Séan ce 4 m ai. 1921, p ag. 613. p,er quànto rig u arda il t rattan1ento, n ell a CAMPLA.J~1 . Radiologia inerlica, vol. 16, 1929, pafrattura d ell 'emin,e n.z a capitata quasi tu·t ti' gli gi11a 1093. · aurtori Co n ig Ji.an o l'asportazion,e d el framm en - C 1ACCI A. Chirurgia Or g . 11wvim ento, voi! . 14, p ag·ina 181, 1929. to 1d istaccato per in .ezzo di uri 'artrotomia laCLAVF.LI N . Revl1e de (~hirurgjc, · vol . 61, n. 1, 1923. 1 teral e (Ko.ch er) o a nterior e (Billet). Ma tutti J~STOIL ltevu e d 'Orth opéùie, 1914, pag. 349. gli au·to1-i ha nno seim .p r e opier ato in Gasi n001 FASIANI. Miner va Medica, n . 18, 1926, p ag. 534. FoncuE. Trai t é d e Pat . c:rler11e. Doin , Paris, 1928. reoenti , qu.an.do ci oè i distwrbi . . i era n o orma i rist:rietti a:l la p1r es·en za d1e l ooTpo l1ibero artico- G REGOIRE-R ouTIER. B11ll. et m é m . de l a Soc. rles Chirurg;ien s d e P ar is, vol . 50, 1924, pag. 232. 1.ane, senza ch e vi f<»ssero a ltiie ca.u se di dis f.unLE DENTU et Du:r,nET. Trat tato di Chir u r gia. zionie . L 'inter v einire in un caso 1~eoonte può si- LoBKER. "'' ien er ~1ed . Presse, 1883. L usENA . Traumatologia clin ica. U. T.E. T., 1926. gnificare stin1olo· a lla form.a zio,n e di o teofit i , P ERRI N. Revu e d 'Orlho p édi e, 1909, pag. 339. ·e p eggio r a m en to quin.di ·d ella funzion e a·r ticoPoTEL. Trai té d 'Or t.Jiop édie. Doin, P aris, 1925. lare. RoELLO. Chirl.1rgia Or g. movimen to, vol . '7, paP er 1o vviare poi all a lu· sazione d e1 radio·, che , gina 569, 1923. comre dissi , è sp esso .d i ·difficilissima co1n ten_.. Rammentiamo ai signori abbonati l'interessante zi1on e, e ch e perpetu amd o· i pu ò p r ovocalfe ronvolume del che g ravi complicanz.e (sec. p,errin paralisi d el P.rof. DOMEIN ICO TADDE I Direttore della R . Clin i oa Chi rurgi ca dell' Univ. di J?jea radia:le n el 6 % d,ei casi , artrite d eformante n1el 4 %) son o st ate id e.a·t e molt is in1e operazio- : : :: Nuove Note e Lezioni ni , come I.a cap sulorr.afia (Spr,en g·el) ·o .Ja ri c~­ •• •• •• •• struzi·one d el . l.e g.an1·e·n to .a nular e è<:>IIl ·u m..a ban.- di Chirurgia Pratica Volu me di pag.g. I V-280, con figure nel testo, nitidad.ellet ta apon evrotica (K at zen ste in). ~1.a quest e mente stam·p ato s·u carta seruipatina-t a. PTezzo L. 3 6 , operazi oni sono secon·do molti a utori (TillJ}iù le srpese p01Stali di spedizione. Per i nostrj a.bboma nn , Le Den t u , D elo rme) tutt 'altro ch e si- D a ti, sole L. 3 2, 5 O in porto f r anco. cu·rie n.el lor o ·r isultato e SJ)e•s so si d e, 1e finiire I nviare Vaglia a.11,e ditore L UIGI POZZI , Uffi cio Poper resecarie la testa drel r.a dio . stale Succursale di oiott-0, ROMA. 1

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I L POLICLINI CO

COMMENTI Il timpanismo basila1·e nell'id1·opneu1notorace. E R NESTO

S IGNORE LL I

Prin1.ar io 1° Turno m edico Arcispe da le Santa Ma1ia Nuova in Firenze ~

U11a re c~nte

pubblicaz ion·e d el lVl azzètti <lell 'I stituto di Semeiotica M·e·dica di ~1i1ano d ir etto ·d.al prof. C.a rpi: « Di un nuovo seg no fi sico ne ll 'i·d ropneun1o torace : il suono i dropneumot ora cico di otr e » (Il Policlinico, Sezion e prati ca , n. 37, 15-9-1930) mi co stri.Il~ ge a ritornare sullo stesso arg omento da m e g'ià per il primio tra ttato in Italia fin .dal 1924. Allora esp on evo, a ll 'Accad emia MedicoF isica fior entina, su di uri p articolar e sintoma ch e sp esso si osserva in corso .di idrop ne u111otoraoe e da m e segnalato col titolo di ,<, Timpanismo basilare », volendo oon ciò sig nì f icar.e com·e :in .a mmala-ti c on 'idropneumotoraoe spontaneo, o artifici.a le per pne umotoracentesi, si osservi nel m ezzo ·dell'ottusità idrica della base polm.o nare un suono timpanico .di var ia esten sione e sonorità, per lo più lung o la linea asoellare o angolare della scapola. Riportavo le modalità con cui si presenta il sintoma in due casi di idropneumotoraoe spontaneo ed in .altri sette casi in cui con dive rsi accorg imenti ero riuscito a provocarlo .s peri.m entalment e, ·ed il perchè non si presentava in altri cinque casi . P ertanto potevo formulare, a differen za dell 'unico Autare cflie ·mi aveva preoeduto n·ell 'argomento, la possibile g enesi unica ·del sintoma, l e sue leggi fisico -anat omich·e, l'irr1portanza diagnostica , progn ostica, ed i corollari pr.a tici ch e n e c onseguono a i fini della cura pneumotoracica e ·d elJ.a · ple urite in g ener e. La mia pubblicazione appa·r iva n ello Sperimentale del gennaio 1925. Onestam e nte prima di esporre le mie osservazioni, d ata la frequenza con la qua le, secondo m e, ricer candol o si presenta il sintoma, con sultai per ·diversi m esi la let ter atura per ved er e se altTi Autori si fossero occupati prim a ·dell '.a r gomen to ed· .arriva i a scoprire che g ià un Autore ted·e sco , il Baiimler , Deutsch . A rch. f. Klin. Med ., Bd . 84, 1905 ; Bd. 131 , 1920, a proposito di idropne un1otora0e spontan eo o p er ferite d a proi.ettile, aveva d escritto cotesto timpanism o e cer cato ·di inte rpretar e il intoma g ià st udi ato da m e (quin.d i indipendentem en te ·dalle sue osservazi oni) ed infa tti d iver a n e ris11lta,ra l 'interpre tazion e pa0

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togen et ic.a, varia per il Ba limler, da riportarsi a d una legge unica n ei miei casi. Oggi il Mazzetti n on solo n on fa i11enzion e del n1io lavoro; m a a ltresì d i b en · altri quattro lavori , successivi itaJ;ia ni tutti ispira ti d alla mia pubblicazione e ch e, a ·differ enza di questa, son o a pparsi n.on in un g iornale ch·e si occupa a prevalenza di problemi di bioloaia t> ' com e lo Sperim entale, m a in riviste di cli·n ica m·e«;lica. I la vori d el P edrinoni (« Sul timpanismo b.a silar e n ell 'idropn eumotorace », Clinica .Med. , n. 4, 1926), d·el Ma nnini (« Valore pr.atico del timpanismo basilare nei riguardi d ella diag nosi, progn osi e c ura d elle affezioni idro- o pio-pne umo tor acich e », Rivista di Clinica Medica, n . 1-2, 1930), miei assistenti; il lavoro d el Condore lli ( << Sem eiogen esi delle zon'6 di timpanismo n ell 'aia d ell 'ottusità nel1'idro- o piopneumotor.ace » , La Clinica Medica ltalia.na, n . ±, 1929) ugger ito dal p rof. Zagari che aveva avuto occasione .d i conoscere J.e mie pubblicazioni; il r.ecente lavo.ro de l Capanì ( « Contributo a llo stu·dio semeiologico delle zone di timpanismo ·presenti n·e ll 'aia di ottusità delle r.acco]te idroa·er ee ·del torace » Rassegna di T erapia e Patologia Clinica., n. 5,' 1930). Il Mazzetti per g iustifi car e la novità della sua osservazione si a ppoggia a sua volta a d un . A. fiore ntino c he n on si ·dimostra al corr ente dell 'arg omento in un r ecente trattato dove svolge per esteso la sem eiolog ia del pneu ~ motorace (Riccioli: « La Sem eiotica del pneumotorace n, Cappelli, Bologna, 1930). ·Comunque , qu·e llo ch e è certo si è che i due casi in cui il Mazzetti h a riscontrato il timpanismo basilare , o suono di otre , come lui lo chi.an1.a, corrispon·d·o no in og ni particolare d'insor.genza , modo di presentarsi, sed e, d ecorso, esito , a quanto er.a stato ·da m e d escritto e confe rmato dai miei assiste nti ed in g ran parte dal C-0ndo.r.e11i ; m a \q uello chle mi fa piàoor e s i · è anch e ch e, pur n on avan zando il Mazz-e tti un 'ipotesi pa togen etica propria, convie·n e con quanto io h o esposto, esser e cioè il sintoma specia lmente in r a pporto alle modalità quantitative in cui si veng ono a trovare e g as ·e liquido nella cavità pleurica, alle condizioni ana tomich e d ella pleura stessa (se aderenze più o m en o estese) a lla pressione endople urica nlai n ettamente positiva, alla rigidità o m e no .d ella pare te toracica e di tutti i m ezzi elastici polmona ri . Il Mazzetti n on si prospetta n eppure in via d 'ipotesi qua nto 11a sostenuto per qualche ca o il Baiimler e qua nto so tie n e ch e si verifichi 1


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in ogni caso il Con·d or·e lli , cioè cl1e il timpanismo sia ·dovuto ad un 'emulsione più o meno grossolana ch e si verrebbe a stabilire tra ·e s, sudato e gas pneumotoraci co , che il Condorelli. ed un altro allievo .d el prof. Zagari, il Capani, pret endon o di av€r din1ostrato radiologicamente . Tuttavia se il lavoro d el Mazze tti e questo n1io doveroso richian10 , che l 'A. p ertanto vor, . ' . . ra scusare , serv1ra a n1agg1orn1·ente int·eressare d ell'arg omento gli stu.diosi di tisiologia e la scuola d el prof. Carpi in modo particolare, come in signe allievo d el nostro gran.de Forlanini , ch e siano i b en,renuti. Perchè è in verità strano come questo rilievo semeiologico di in1portanza, certo magg iore di tanti altri d ella semeiotic.a poln1onare, non .a bbia ancora attirato l 'attenzione d egli ... tudj o i di cotesto in1portante capitolo.

SUNTI E R.ASSEGNE. SISTEMA NERVOSO; La ·sind1·ome addominale acuta da sezione 1nidolla1·e. (A. liAMANT e L. CoRNIL. Presse 11 édicale, 25 g iugno 1930). Le complicazio11i vi .. cer.ali che si verifi cano in seguito alla sezio11e fi iologica d el midollo spinale in con segu en za di un trauma o di una mielite a cuta ono st at e moJto tu.di at e durante la guerra . La l esione in idoll ar e capace di pro.d urre tale sindrome può esser e una ferit.a o la sezione completa , ·Io spa p polan1ento di pa r ecchi segn1enti o una "' einplice con1m·ozion e midoll.ate. La sed e d el trau 1na è gen eralmente la · sezione dorsale n1edia o inferiore, ma r ecenti osser,1azioni hanno din1ost rato ch e i di sturbi a·d dominali possono esser e provocati anch e d .a una lesione del mi·d ollo cervi ca1e. I primi sinton1i com1)a ion o dopo un perio~o di latenza più n1e110 breve, da qualch e or~ . a uno o due giorni e anch e più. La sind·romè si annunzia ·di solito con m eteoris mo o più di ra·do con vomito e ~ in g·hiozzo . ·. I sinton1i funzionali . . oi10: nau see, vomiti , rigurgiti, e ruttazioni, inghiozzo, emorria·g ie , stipsi o .diarrea. . I di·sturbi uri11.ari sono g ravi: ematuria d.a congestione vescicale o r en ale , n efrite cop ipoazoturia ed ipocl oruria . ... I fenomeni dolorosi consistono in u11a i)enosa sensazione di ten sione, epig.a stral giè . spqntane e alla pressione o in colich e viol ente e diffu se. · Obbiettivan1ente si con sta ta: m eteorismo d el tenue, d el colon o generale, aui11ento di 1

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SEZIONE PRATICA

volume del fegato, aun1ento ·d ello spazio d i Traube che dimostra la partecipazione d ello· st omaco alla ·distensione pa·r alitica borborig mi. Si può avere contrattur.a d egl i sfinteri anale e vescicale, o di sociazi-0ne sfinterica,. contr.a ttura d el vescicale e paralisi d ell 'ana le .. I sintomi generali sono: facies periton eale, talvolta febbre a lt a all 'infuori di q.u .a lsiasi com. . p.licazione infettiva, t achicardia ' talvolta priapismo. La sin·d rome ad·d omin.ale a cuta può as uiner e una forma b enigna o maligna. · Nella prim.a si ha olo m eteorismo a·d·don1inale e qualche vomit o. Nelle form e gravi si h.a nno tutti i sin tomi d·ell 'ileo con ritenzione di feci e di urine e -forte di stinzione a ddomina l e. Talvolta a quelli a ddominali si aggiungono disturbi pulmonari. Le forme benign e, ch e sono le p iù comuni scon1paiono in qualche g·iorno. Nelle forme gravi si può avere la morte, d eterminata dagli stessi fatti addominali. Il i11eteori smo , la riten zione d elle feci . i ,romiti cl1e finiscono per di,1e11tar e fecaloidi sboccano in uno stato ·di com.a . I Je forme ·emorragich e ono le più gra vi. I von1iti n eri , l'em aturia , le diarree a bbon·danti e tal,rolta sang·uinanti -possano rapida·n1ente il n1a la t o . Nelle forme toraco-.addomin.a li la mor-te è d et erminata dall 'ed en1a p ul m onare acuto o d a u11.a bron copulmo11ite. Ali 'autopsia si n ota : con gestione d el periton eo e ·d ei visceri, pa r ete vescicale spessa e eden1atosa , aumento ·di volume del fegato e d ella milza , vasodilatazione e dila tazione d el tra tto gast~o- e nteri co , talvolta con spasmi di sezion~ di esso. Tenuto conto , ·dell a si11t om ato·l 9g ia clinica e d el r ep erto .an.atomo-patolog·ico si può conclud ere ch e la indrome addon1inale da sezione m i·doll ar e è caratterizzata da : • I ) vasodilatazione addomina le di grado var io, ch e n elle form e gr avi si m a nifesta con em aturia, em at em esi , m elen a e con gestione epatica; 2) disturbi della m otilità intestin.ale, cost ituiti da enterospasmo o da dilatazione intestinale; 3) ·disturbi secretorj : i per ecr ezion e gastrita e di funzi on e r en ale. La sin·drome addominal e d ' orig ine midollar e h a molte a na l ogie ana tomo-clinich e con le sindromi da traumi addominali e con le sin·d ro. mi a ddomina li post-operatorie. P er quel ch e rig ua rda l 'interpretazion e patogeneti ca, il reperto anatomo-patologico. lo 1 stl1dio d ella funzione del simpatico e le ricerche sp erimentali dimos tra no ch e l 'inibizione l ra11ma tica d ei centri midollari r ealizzando u na .v era ra misezione non a g isce, com e si · ~arebbe tentato di cre dere, d et ern1inan·do una i1)er1

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JL POLICLINICO

sin11)a Li cotonia locale o· uno tata d 'injbizione simpatica pura. . La d~ _funzione dei centri p erifer10'i auton0111i s1 tab1l1 ce tanto nel sen o ·de lla s impaticotonia con1e in quello della \ragotonia. In effetti i ri pettivi territori vasali e muscolari po sono reagire in direz ioni dia1netr.almente 01Jposte. La liberazione dei centri stessi .dal controllo mi dol I.are determin,a per un certo tempo un.a iperattività riflessa nel loro territorio e per ·di ffusione anche n elle zone veg·et'ative lontane. · È proba bi.l e che lo stato costituzionale anteTìore, locale o gen erale, abbia influenz.a n ell a ·determinazion e d el sen so di queste reazioni . 1

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DR. '

Le sciatiche reumatiche. (H. RoGER. Presse 1'1 édic., 1930, n. ±8). i di ting·uono tre \'ari età di eia ticb e : 1) l rpar.a ciatich e n elle quali la lesione iniziale non h a sode n el n·ervo , ma l 'irrita o lo comp·rirr1e; 2) le sci.atich.e sintom,a tiche ·dipendenti da una le ione primitiva del nervo e co·n causa nettamente stabilita (infezione ; intossicazione, tra urna, ·e cc.); 3) le scia tich.e r·eumaitiche o artritich e, ch·e fanno parte d'un insiem e di manifestazio·n i dolorose subacute o cronich·e, 'le qti.ali compaiono in indi,ridui di 40-50 anni nei te suti . periariticolari, n ei n1uscoli , nei n ervi o n el tessuto cellulare . I pazienti vanno. ·di solito soggetti a crisi di emicranie o di asma , a·d acr,identi cong·e~ tizi , ad epatismo o a calcolosi. Ma la sindrome dolorosa può essere anch e primiti~a e ·restare la sola m.anifestazione d·ell 'artri tismo. Le scia tich e reumaitiche si compongono e~~ di turbi sensitivi, mo tori, simpatici , umo·rali. I f.atti sensritivi sono oostituiti .dal dolore s1)ontaneo e provocato ·e dai dish1rbi della sen sibilità obiettiva . Il dolore spontan·eo 11a di solito sede alla radice d.ell 'arto con diffu sione a tutto l 'arto ste so fino al piede. Il dolore provocato si ricerca median it e la pre ione su punti ·determinati o }'allungam ento del n ervo. I p11nti dolenti alla pressione sono va rii , i più costan:ti sono il g·luteo, corrispondente al1'incisura i schiatica, il femorale n ella parte posteriore della coscia , il peron·eotibiale acuto, dietro la t·esta ·d·el perone, l 'achilleo ai due lati. del tendine d 'Achille, il medioplantare all.a base dei metatarsi. L 'allungamento del n ervo si ottien e con la fl es ione dell'arto rig·ido sul tronco (manovra di Lasègrue). I di turbi d·ella sensibilità obiettiva superficiale sono rari ,e sempre leggeri n elle sciatiche r eumatich e; la constatazione d 'un 'an estesia totale deve fare esclu.dere questa diagno i. I fatti motori ano co tituiti da variazioni dell'attitudine de1 l)aziente, atrofia m11 ~col a re , 1

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alterazioni della reazione elettri ca, deficit motore e .alterazioni dei riflessi . Nelle forn1·e n1olto ·doloro e il decubito è laterale, dorsale con lieve flessione del ginocc~io n elle altre. Quando le du·e gan1be sono poste simn1etricamente si nota che il tallone del lato malato è più in alto . Si nota inoltre scol.i osi che il più ·delle volte è incrociata (il itr·o nco è inclinato ·dal lato opposto all 'arto doJ.ente) , n1a J~uò es ere anche omologa o alternante. L 'andatur.a è cc salutatoria » ossia il paziente s'inchina come e volesse salutare . Ques~e attitudini sono per lo p iù antalg iche e compensatorie, m.a possono dipe11dere anche da irritazione o i)aresi delle branche posteriori delle pai.a sacro-lombari . Quasi sen1pre si nota i potonja muscolare: appiattimento della r egione glutea, abbassamento d·ella plica glutea, ·deviazione del solco i-ntergluteo dal l.ato a110; segno ·della squadra (quando l ' in.dividuo si pone a ginocchi su di l1n.a sedia il }tallone è .a bbassato ed il piede pende a.d angolo r·etto), all.argan1·ento del tendin.e d 'Achille, appiattimenrto ·d elle dacci.e retromalleolari; appiattimento ·del pied.e. L'atrofia nluscolar·e è frequ ent·e n.elle forme prolung·.ate, può ·esser.e totale o parcellare. Spesso è preco·ce n ei musoo1i pedidii e si rileva fa ce.11'do rad.drizzar·e fortemente l '.alluce. Con ·l a percu ssione dei muscoli si può provocare qualche con tr.azione fibrillare alle regioni glutee e ai polpacci; La ·r eazione elettrica degener.aliva è rara nelle sciatiche reun1aticl1e. Più frequente è l 'ipoeccitabilità ch e va ·di IJ.ari passo con l 'alterazione d.e i riflessi. Il deficit muscolare può estrinsecarsi con la ·drfficoltà di m.a nten er si sulla punta dei piedi , il che può ·essere anche in r.a pporto con il' dolore provocato. ll riflesso achilleo ,è spesso indebolito o abolito. L'eccitabilità i diomuscolar e è generalmente esagerata. Le pertu1·bazion.i simp·atiche si manifestano con disturbi vasomotori , .t ermici, sudorali e trofici cl1.e rimangon,o sempre discretì. Tra i fatti umora ]i va n otato il reper.to di 11na legger.a reazione m eningea nel 1iquor e la negatività d ella Was ermann. Le foruie .a n.a tomo-cliniche della sciatica reuma.t ica possono osserva re quattro-cinque [orm·e .a second.a d.e]J.a localizzazione an.atomi. ca del processo n1orboso : la ]ombo-sciatica o sciati.ca funicolare alt.a, m edi.a e bassa, la sciatica sacro-iliaca o sciatica plessurale, la nevrosci.atica o sciatica .tronculare , la sciatica mialg·ica e la sciatica celluJalgica. Nelle sciaticlie funicolari o lombo-sciatiche nella m età dei casi il ·d olore s' inizia con uno stadio lombare ch e preced.e la fa e n evralgica. [l .dolore lon1bare è localizzato a 2 cm. fuori della linea medi.ana a livello della 4a._5a loro1


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SEZI(\NE PR.ATICA

. bare, €d è accon1pag11a.to da scoliosi e contrattura . I segni n ervo i i)eriferici sono più r1etlì n·ella parte alta d el n ervo: il dolore lungo il n ervo è provocato ·dalla tosse, dallo starnuto , dalla de fecazione . Il .dolor,e a ll'allungam,ento si provoca meg·lio con la flessione della te ta . e d el tronco ch e con la manovra di Lasègqe . L '.achilleo .è spesso abolito. Alla radiogra fia p osso110 riscontrarsi leggere alterazioni d elle vertebre 10111bari. Il liquido cefalo-rachidiano sp,esso dà un a leggera ·di sociazione cit o-albùminoidea. La sci.a tica funicolare è prodotta da una lesione del funicolo , ch e è la parte d el n ervo dal punto n el quale lascia gli inviluppi pion1enin,g,ei fino ,a ll 'origine d el plesso . Il funicolo non è bagnato dal liquor, attraver~ il foro di coniugazione in una m ,assa . cellulog·rassosa insieme all 'arteria pinale a·n teriore , ai linfatici ed a fibre sin1p.a tiche. Il rigon, fia111 ento .d,el periostio , le iperostosi del canal e lon1bo-sacrale e sopra tutto l 'aumento di volume d,e l contenuto comprimono il funicolo e d eterminano l'algi,a. La cura d ella sciatica r eumatica funicolare con siste n·ella r a,dioteraJ)Ìa lon1bo-sacral e sup erficia le, pen·e trante o profonda. Giov,a no molto le iniezioni epidurali di novocaina (7- 9 ctg. ·d i novocaina iri 15-20 em e. di iero fisiol ogico) ogni 4:-!5 g iq.r ni . L 'interven to chirurg ico (lamin,ecto,m ia ·d ecompres iva d.alla 2a alla 4a lombare) va ri._. erva to ai casi gravi. · IJe sciaticlie p lessulari o sacro-ilio-sciatiche son o legate a11 'irritazio·n e d o] pl esso lombo acrale in seguito ad un '-a rtr ite r eumatica sacro-iliaca , alla quale seg ue dopo un periodo più o m ·eno· lung·o. Il qolor,e sciatico ha se·d e n ella region·e ·r etrotroc,an terica ed a lla p,arte superjore dell a co eia senza oltrepassare ~l g inocchio. · I seg ni di Lasègue e di Bonnet sono poco inten si o assenti. La pression·e .deg li .a d,duttori provoca dolore p er ch è è irritato i l n ervo otturatore. Il mal.ate tier1e sollev.ata l 'anca con la col onna vertebrale rigida. I a ]utei sono ipoto1

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nICl .

Il rifl,esso achilleo è norma le o poco a lterato; il rifJe o d eg·li a·dduttori ed il r otul€o sono talvolta indeboliti. , Jl liquido cefalo-rachidiano è normale . La radiografia rivela opacità d.eJJ 'interlinea arti colare . ll decor.so è spesso r ecidivante. Si cura con la radioterapia penetrante, }'ionizzazione all'aconitina , la -d iatermia , le iniezioni di .a nestesici in prossimità d,eJl 'articol azion·e. Le sciatiche troncula.ri o nevrosciatiche sono do,rute a congestione ,d,el n,e rvo o a·d infiammazione d el perineuro . I1 dolor.e s'inizia alla r egione glutea e si di ffon d e a tutto I 'arto. 1

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È caratterjstico il dolore all a pressione d ei

puntj di Vallejx ed il segno di Lasègu e ch e è molto inten·so. Tutta la musculatura posteriore è ipotonica, il polpaccio ·e sopratutto i pe·di1d i sono atro,fici. Il riflesso achilleo è spesso abolito, il peron eo-femorale con servato. I riflessi vasomoto,r i sono . più .intensi ch e n elle a ltre sciatich.e . Oltre questa forma total e ve ne possono es· er·e altre localizzate alle varie branch e. La cura può ,esser e varia: agenti fisici (freddo , caldo·, luoe, ·el ettricità), i dro- e crenoter.ap~a (bagni 1solforo,s i, fioccie locali , ~cc . ), iniezioni locali di anestesici o di sostanze leggerm,ente caustich·e. L 'esis tenza di sciatiche mialgiche o miosciatiche è sostenuta ·da vari autori (Helw·e g, Lindst·e dt, Petren, V·e rger, ecc.). Il sintoma caratteristico sarebbe la dolenzia d,e i muscoli alla palpazion·e . Il dolore spontaneo ha sede nei muscoli e n,e} campo ·d i distri buzio,n e d el n.ervo. La cura con siste nel massaggi o inteso a fare fond·e re i . noduli muscolari ·dolenti; e n,e lì 'iniezione di 3-10 em e . di salicilato al 2-3 % nei muscoli malati . Le sci~liche cellulalgiche o cellulosciatiche sono state stu·diate da Alquier , Foresti.er, Pavi()t e Lagèze. La sintomato.Jo.g ia è molto \ icina a qu·e lla d·el1a sciatica comun.e. P erò n on si h anno mai a tro·fi-e n1 u scolari , dis.tu.r bi ·della r eflettività e d e1 la sen sibilità obietti v.a. Il dolore, la cosi d etta panniculalgia , è costituita da una sensazio·ne d'inco:rdamento , di c orazza, più inten s.a al risveglio. Non di scen.de mai al disotto ·del g inocchi o. · La palpazion e fa ril eva~e la presenza di nodosità dolenti, alcune sottocutanee e mobili al tre fi sse all 'a pon,e urosi. Que ta infiltrazione oelluliti ca si verificherebbe più frequ,entemente in soggetti consunti d.a febbri prolungate o d.a lla tuber colosi. P er allri sarebbero di ing or.g hi linfa tici d erivanti d a ca·u se locali (distu.rbi ,d,ell 'inne rvazion e neur o-vegetativa, cicatrici, ecc.) o .g en erali (insuffici enza epatioa , putrefazioni intestinali). Si cura con il m assa O'O'io e la kinesiter apia. 1

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DR.

RADIOLOGIA. Rivista critica degli effetti dannosi delle ir1·adiazioni {raggi X e Radium). • (HuMPHRY R oLLESTON . Th e Quart . .!Qiirn . of Med. , ott. 1930) . · Nel 1896 si osser var ono già congiunlti,·iti e ra·dj o.d ermiti. E su ccessivan1ente si conobbero l 'alopec·ia da raggi . Nel 1897 fu n otato ch e i disturbi da raggi X si evitava n o proteggendo l'addom e col pio·m bo. N·el 1902 fu de critto il can cro comparso su ulcerazione radiodermitica.


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I L POLICLINICO

[ANNO XXXVII, NuM. 50]

In seguito la letteratura sull 'arg·o n1ento è di-ve11 tata vastissin1a.

trasfusione sa-n guigna e l 'u so di m·etall i ·col\ loidali . In tutti i casi s.arà be n e facilitare la Effetto stimo lante delle radiazioni su tessuto diuresi . n,.orm ale. - Dipende ·dal caratte~e e dalla dose Effe.tti delle. i:r<:idiaziorii sul sang ue e sugli d elle irradiazio ni co·m e pure ·da lla radiosen siorgani · emopoietici. - Sono stati d,escritti casi ]) ilità cellular e . Il p-roblema è <juindi .non sodi leu cemia e di an.emi.a a pl.asitica in persone lan1ente fi sico, m a a n che biologico. La legge che a·dop er.ano i ragg·i X. N-ei radiologi furo110 di Ar11dt-Schultz , ch e le piccole dosi sono stit rovate notevoli mo·dificazion.i d ella formula n1ola nti, le m .edie d epTimenti e l e grandi dilé u cocitaria. La leu cop enia ch e segue imme- . struttive, è stata criticata. Secon·do . ' alcuni di.atamente 1'irr.adiazion e è .a ttribuita all 'azio·n e quello ch e si è ritenuto· pote re stin1olante ·è diretta sui leucociti, n1·e:o.tre quella tar.diva è d o~: ut o solo .all ' abolizione ld elle cau se inibi.attribuita all'azione su gli org.ani .emo1Joieti.ci. trici. La ra·diose·n sibilità varia colla natura L'an,emia aplastica fu notata in casi di inalati d elle cellule e col lo·r o stato di nutrizion.e e di 1euoemi.a sottoposti a irradiazioni . Furono di attività. notati casi di m ·o rte p er anie mia aplasti ca in Effetto sf,imolante delle radia,z ioni sui tumori operai .ad.detti all 'industria ·di sostanze lun1ino1na.lig11i. - Le ra·d iazioni a volte stin1olano lo se radioattive. Lesioni locali croniche da irradiaziorii sono ~ vilu1)po del tumore; il ch e a~riene, secondo le dermatiti , che posso,n o complicarsi per ulceBeclèr-e , all 'u so di ,e ccessiva ·dose. Lesioni del feto per irradìaziori.i materne. - · r.azioni, i tumori malig ni e modificazio11i d ei sing oli organi interni. · l{ .. LusENA. E sponendo ai ragg i X la fen1n1ina del ratto albino g ravida si hanno malforn1.az.ioni nei fig·li; ma qu·e sti risultati non furo110 ottenuti d.a Il trattamento dell'artrite con i r~ggi X. tutti gli .a utori. I d.ati clinici mostr.a no ch e la (G. KAHLMETER ,e A . AKERLUNn . Acta 1nedi crr. irrad:azion.e n·ei prin1i m esi di .g ravidanza, arrescan·dinava, suppl. XXXIV, 1930). · sta ·questa e u ccide l "embrio·n ·e , oppure .d à d efi ci enza mentale d el figlio , speci.alme!lte se la Effetto qei raggi X. Diminuzion,e ·del doirradiazione è -stata fa.tt.a .a lla pelvi. lore spontan,eo e provocato . .alla pressione_: au Radioit ossiemia o malafJtia dei raggi X. - Si m ·ento di n1obilità , non so]tanto pe.r la din1iR UÒ .aver e n°ella r.adioter.apia profon.da , special- , nuzion,e d·e l ·dolo1ye, m .a .an cl1e per la riduzione d el gonfiore d ella ·cap sula. L 'effetto d ell a di111e nte coll 'u so de i fuochi incrocia ti. In alcune n1inuzi·on·e d·el dolo·r e può a ver si fin ,d,ai pri1ni st a tistich e si ha anche n el 40 o/o d·ei casi . Può .durar.e pochissimo'. Sinton1i lievi sono males- g iorni di trattam.e nto , ma il migliorarnento r ea.I.e, sia d·ei sintomi ch·e dei segni , si ha, di sete, cefale a, sen so di ·d ebolezz.a , anoressia, solito, qualch ,e settin1ana ·dopo ·e, s.econd.o aliiau sea , ptia lismo·, vomito e qtialch.e volta brividi ··e febbre cl1·e compaiono subito o .qu.alche cuni, .a nche dopo qu.alch ,e m .ese. L 'ef~etto è tanto più ·r apido qua11to più il processo è ,a.et ora do·p o l 'irradiazione ; questi ·disturbi durano circa · 48 o.re, posso·n o esser e a lleviati ·dalla 1nor- tipo infiamm.a torio. Meccanismo d'azione. N.on è b.en ch iaro. Alfi·n a a·doperata ,du.Y.a nte l 'iTra·di.aiione, e sono cuni ·r iten gono ohe si tr.a tti di pur.a .azio~1 e lostati parag·onati al m ,al di m .ar e . L e cau se sono: l 'aria viziat a (p er p r esen za .di ozono e di acido cale. Altri lo consid.erano come un ,effetto chii1i troso), la carica elettrica elev.ata del corpo mico-fi si co dirie tto , un aum.ento di jonizzazione d egli ·èlettro,l iti , ·d·e lle cellule, donde, viene fade l paziénte (a cui si può ·o ,rviare n1·etten·dolo in con1unicazion,e con 1.a terra), lo shock emo- c ilitat.a l "elettro·- osmosi, oippure un effetto simile a qu·ello ·de i r:a ggi ultr:aviol.etti. Altri ritenclasi co· d.a distruzione d ei leu cociti , e anche fattori p·sicologici. La cura ·dei casi lievi non è gon o ch e i tratti di puro effetto .analg esico i1ecessaria p er ch è i sintomi compaiono· spon - oppure ·di liberazione di fern1.enti fibroliti ct, d.a _p,arte ·dei l eu cociti disintegrati. N·essuna dì tan .e am ente. qu.este teorie è sicura. Potr·ebbe anch e trattarsj N,ei- casi g r,avi si ha vomito incoer cibile, a di un effetto· simile .a quello deJl,a ter.a1)ia ir' 'olte con sangue, diarrea san g·uinolenta, doloritativa ~on specifica. r.e .addominale, febbr·e , prostrazione, defi cienza car diaca progr,e ssiva, polso p·i ccolo· e frequente, Applicazione. Di solito , si danno 2-3 seri e ·diS])n,ea . In questi di sturbi ha notevole impordi trattam.enti .ad intervalli ·di 1-2 m esi; pe:rogni serie , ad uno o più g·iorni ·d i intervalJo , t anza la dis.t ruzione cellulare provocata dai r.ag g i , per cui , secondo alcuni , si avr·e bbe aciun paio di dosi profonde, di inte n sità m edia ·dosi (non confiern1ata d.a tutti) ·e , seco·n ·do al- su diver se parti dell'articolazione . Stau·n ing usa, .per o,g ni campo (di . cm . 20 x 20) circa t r i , alc al osi. Altri sosten g.o no ch e esi sta un.a n1odificazio11e d ei cloruri d el san-g u e·; per altri 4'5 % H.E.D., con un fil tro di Zn da mm. 0,36 e di Al, da 2 ; distanza di 30-40 cm. an cor,a si tr.atter·ebbe ·di fen omeni anafilartti ci. Gli Autori u sano campi più piccoli, tal i , La c ur.a è varia , secondo -le varie teorie : alcuni ~on1 mini ~ trano bi carbon.ato, a ltri cloruri , p er esempio, ch e p er un gin0cchio bastino ±, alcuni ·d ànno colest erolo, a ltri erg osterolo , al- ch e si sovrap.p ongono in parte. P·e r il g itri ancor.a l'efetoni.n a; altri raccon1andano 1a n occhio od il gomito, , l 'ampi·ezza d el ca111po1

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è di 1I 4 d ella cilrconferenza d ell 'articolazione; l'altezza è .di 15 cm . Nell.a prim.a seri.e, si irradiano ·due campi opposti (p. es., lato interno e d esterno), per div~rsi giorni con secutivi; nella seconda seri.e, dopo 4-6 setti·m ane d 'intervallo, altri due campi (p . .es., a nteriore e posteriore); nella t erza (ch e è anche l 'ultima) s i irradiano ancora i due campi interno e(l esterno. Su ogni cam1po, 25-33 % H.E.D. co11 filtro da mm . 0,5 ·d i Zn e d~ 1 mm. di Al; 170 KV e distanz.a focale ·di 30 cm. La spalla e l 'an ca vengono irradiati su 3 campi (.anteriormente, dall'esterno e posteriorn1ente); nel resto com e per il ginocchio. Le -picco1.e articolazioni della m .a no .e id el piede son o irradiate su due ca·m1pi, con un fil tro da 4 mm. di Al ce con ·dosi magglorj. · . Non si sono osservate alte~azionì d ella pelle, salvo una leggera pigrhentazio11e. Eccellenti risultati si sono ottenuti n°ell'ail'tritie gonococcica, per cui tale tr.a ttamento risulta il migliore. Buoni sono anche g li' effetti n·e ll 'a.r trite gotto<Sa subacuta, nell'omartrite isolata e n ei casi molto comuni ·ed importanti dell'artrite acromio-clavicolare . Ilisultati buoni e persino sorprendenti si sono a\ruti n ell 'artrite cronica, n 1ella reumatoide e d el I ' osteoartropa tia d eformante; i pazienti se ne sono trovati molto b ene e d .a vrebbero spesso desiderato ·di continuare il trattamento anch·e qu.ando questo non .er.a p·ossibile per timor.e di l esioni a lla p elle. fil.

GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. La vaccinoterapia in ginecologia. (FERRARr . I

Rev. Franç . de Ginéc. et Obst.,

1825

SEZIONE PRATICA

n.

6,

giugno 1930).

rono dip·l ococchi estracellulari g·ran1negativi. In comp.I.esso n·el 60 % (l'a.lta perce ntuale deve fa·r~e ricord.are ch·e si tr.atta di elementi i11digeni d el1l'Alge rja. N. d. R.). Il colibacillo fu trovato nel 33% empre in • • a soc1.az1on·e·. L 'e ntero·cocco n el 15 %. A lato di questi germi p.atog·.eni sj sono trovati nelle perdite delle p1azienti : il proteus, il dip•l obacillo, i Friedlartder, dei bacilli pseudo difterici, i tetrageni , ·dei bacilles cutis comunis. Processi d'i vaccinoterap ia: attu.alm ente abbiamo tre vi e di scelta: 1) la vacc.;inazi or1 c genie.r ale per vi.a sottocutan·ea; 2) la vaccin.azionie locale ; 3) la vaccinazion·e regio·n ale per la porta d'·entrata del germ1e patog.eno. Tl pr im o met qdo provoc.a la formazioo,e ·di anticorpi; il seco1n 1do un di:rietto aumento ·di l"les.istenza ·d ei t esuti infetti. Il terzo n·oJn si disting u·c gran chè dal preoeden te . Varietà dei vaccini : sono stati e p erin1 entati \raccini mol•t o diver si. In vacci1101terapJia g·enerale non furono usati ch e stok-v.accini; per .Ja v.accin1ot ~r.::t1) i.a locale appJicarron·o de.i tampo·n i ,o fil.acce imbevute ·di filt·rati vaccini, O·, n,ei casi di m iei rito del corpo, in istillazione nella cavità l I tcr ina (1 / 21 cn1. ,e 1/ 2 di fil:tr.ato) . · Scelta del metodo: quando si tratta cli metriti o salpi·n giti da colibacilli e da enterococchi , specie n·ei casi di sindrome entero-genital e primitiv:a, si u san.o g li .a u.t o -v.accini. Gli stessi sono consigli.abili n,e ll1e pazienti ch e abbiano avuto rn,el l·O·ro passato ·una ·e·n d,o n1etrit e puerperalre, o ch e s1a·n o batteriologicamente infette da streptococco. N.e.Jlie form·e da g occo si. associa•n o· g li auto e gli stok-vaccini. Risultati: La vaccinotera·p ia ·e particolarn1'ente la Iie.giioJn ale è foruna.Im.ento i11 cli cata in tu1tte le .a~fezioni gin eoo·l ogiche. Essa è costan temente efficace in Lutti gli stati acuti iriecenti , ch·e 1e ssa g iustizi.a in un tempo relativam,ernte oo:r.to, sopratutto q ua ndo non vi è che ·u na m ie trite o una salpingite catarrale. N·ei1lie m ie tro-salpingiti cro·n iche intermezzate o non .d ia p·einodi ~nfi.ammativi , eS$·:l non ag·isce ch e sull '.elem ·en·to fJiogistioo, ma n on ha alcuna azion·e sul1J.e }ie sioni .a nato:m tch·e, SJ)CCi e ~e a ntich e. In ogn.i modo la vaccinotera11ia prepara e facilita I.a strada a1le a·l tre cure. 1

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La cJinica ostet·rica ·di Algeri n,o n i stituisce mai alcun trattamento terapeutico d 'i n·dol e gin.ecologica senza .eseguire un copipl.eto esame ba•tter.iologico dei secreti gin·ecol.ogici. Dìa questi studi protTa tti -0rmai da 'anui risulta che la flora de1l•l•e m ie triti e 1m ·etr·o -salpingiti è d·elJ.e più abbondanti e più varie. Oltre agli ospiti .abituali d.e lla vagi1n .a, coccu;s bacillus vaginalis i germi che si rinv,engono sono: staffilococco ne l 35 % delle consultanti. Esso non avrebbe ch e un u.ffi cio patogen·o assai secondario. Quando ven.n .e t•rovato iso lato non fu mai prescritta vaccinoteTapia e ·si ebbe r isultato perfetto. Lo streptococco solo nel 9 % mai puro eccetto neLle formie puerpsrali ·e pa·r e si possa dire di esso quanto si è d etto per l o staffilococco. Il gonococ·co è. invece l'agente più frequente delle metriti e salpi.n giti. Si è trovato questo g"erme nel 29% .d1ei casi, considerando positivi so1o i casi in•tJraoelilularj. · Nel 33% si trova1

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L.

TONELJ. T.

Insorgenza e cura dell'ecln1npsia. •

(1FRANQUÉ.

Med. Klin. ,

lil.

19 , 1930).

L' A., ·prtemre sso qu.anto compJ:e ~o e .ancora oscuro sia il 1problema deL1'eclamps ia , i limita a tracciare le nuoiVle ' reclute mediche cl1 e ono venute sviluppan.dos i sull'a;:rgomernto. Cause ·esterne oom.e provocatrici d ell 'eclarnpsia sono 1d a cescludersi: le infezio n i batter icl1c no1n sono starte dimo\str.ate, e all e in fl nenze del 1


1826

IL POLICLINICO

t e1111po e d,ell.a sLa1g ione si può rico·n ·osoere so1o il , iO"nificato 1di cc causa occasional1e » ; que llo ohe ~coorre è lo stato anatomico-funzionale di prie-eclampsia o eclampsismo. Ora g·li uon1ini e l e ·do nne non incinte non ammal.an10 m .ai di .ecl:ampsi.a : è dunque n ella piiesen za d elJ 'u ?vo fecon·dato•, è n el t~rbam en: to :d e.I ·m1etab ol]Jismo, .nello sfoifzo d e1 te ·uti ol:re i1.oi ·dobbiamo· ricevcare la causa oerta d el male. Non ,semb·r .a ch ie i 1l feto ·sia in c.ausa : 1esiston.o eicla·mpsi1e seinza ~eto•, 1e i .~eti n 10n 1m 101stran·o, i.n cas:i .dJi 1eiclam1ps.i a, .a lcun.a c~riatteri sti ca lesion e : è ve.r o ·ch e una piccola parte dJ~~l e secrezioni intern e ,d.el ~eto p1a ssano nel circo·l o materno· ina i tratta di c ois.ì !POca oosa I E n ·ep ' . . pure la teoria di un ·disaccordo ne i g ruppi s~n gu~O'.n:i ·del~a ·ma1dr e e d·el feto·, ·con rela tiva per~eabilità pl.acentar e per supposte agglutinin·e ~etali, appare soddisfacente. Second.o l'A . .an che Je .a1.te.r.azioni .an.atom-0pa:lo1l1o•g ioh e, così caratterisitic h1e e ritenute pat oO'nomo·n.i,oh ie ·d ell,a p l.a oenta, no1n h,anno qu.e1 si1g nificato• c h·e sci. è v·o luto l o·r o attribuire : la an.atomi,a ,p,at·o1lo1gi1c.a n on c i ·d à, · ·c osì , 1.a chi.av.e d.e1Ja que1s.tio1n e . . . L 'in1d.a0'.in.e is tologica d eJ fle·g .a to·, .d1e1 rien1 e d el cervello n,o.n dà , piarin1·en t i, dati ch e ·Ci pe,r m ie ttano· id i ·ohiarire i l iprob.l em ,a : domin.ano i fatti n ecrotici ·e ·d r.igen erativi ripoi:rtabi'li a ·disturbi di ci:ricolo di v.aria dur.ata. Tutto fa rpensar:e che 1si •t ratti dell'azione di sosta.n ze tossich.e 'e n,at u.r.almen te &i è v e.duto n el.Ja 1placenta 1 'o.r ig i.n·e naturalte d i qu1este sostanze. A'1la luce 1d elle 1più mo1dern1e :ricerch e la placenta h.a ormai .assu•n to il .sii.gn.i fi1cato, n 1o n di u·n •sem p}ioe ·01rgano di 1fi11trazi.01n e, ma ldi una attività vitalre se·lie ttiv.a, eh.e ·n-0n o•b.b e1d~sice al:le comuni lleggi 1 de~1a fisiic a : la· presenza di so·s tanz·e va·r i,a·m 1ente con oenitnate ne1l .sa n·g u e m .ate.r no 1e feta1l1e, i p:roio ess!i td i distruzi 0iD.1e 1e rioostruz.ione ch·e ,l e v.a.r.ie :sos·t anz.e subisoo•n 10 , ad opera ·d ei fermentt i, a filv,e1l~,o d~l.J,a rpla.o enta, la .attivii.t à 101r m onica tStJessa dJe1ll'1o[!g.ano, 110 dimostran o: -e si ca·p i•SOe faci.tlm.e nte a'1 lora COm re quan.do J.a placenta, c h e è ·p olmone, r.ein1e e int eistino d e·l ~eto, si alteri, possan 0 pa,s sar e in circoil o qUJel.lie sostanze to1ssich~ che ·dà·n ·n o La e cla m psia. E' v.ero però ohe nicerch e s perimentali in questo sen so no1n hann-0 avuto ancora esito bri~1l.anbe . Se oondo Esisen-Moll.er l'orga.n ism·o mater.no san,o neutralizz.a o eilim.ina quei pro.dotti a lui n 1ocivi oh1e •SÌ formano tn·el c·o•r so1·d ell 'aittivo, ricaim .b io ·m ,a teirj:a:1e ,a ]1ivle1l1lo dell.a ·p l.acenta ; l 'organi1smo m a la to n on vi rri1esoe ,p iù e l e << sosta.n ze v1el1en ose » 1passan10 in cir00J10 ; ma per qualle ragione si produca quiesta insllifficien za di difiesa m .atrern.a non sci. co nosc.e. E n ep1pune u in a parola chiarifi?c atrice hanno portato n ei1 dibattito le a ccura t e i·n dag.i.n i d el;Jo stato biochimico d e1 sangue n el'la g ravidanza 1

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(~~1ent? id ei Cl j o,n i in oorufnoDJtÒ a ' N.a joni, d1m1nuz1'one ·d ella quantità g 1oba1ie di alib umin,a, d ella priessione osmotica, d el:la pressione ~n~otica .d·e'll·e pr?teine , aumento dei poliipept1d1 e dJe1 ·p eptoni, aumento d elle piastrine e d e.J1 fibrinogeno , ,ecc.) . Ad ognsi moid o Seitz ha dimostr,a to ch e, se anche la disinte grazione ·d ~ll e a lbumine si compie in modo particolare, pfl.N'le i p rodo tti che n1e d eriiv,ano so.n o, iregol.armen Le eliminati ·e •n o n è quin·di a1;l a lo·r o abn1orme ritenzi1on1e ·oh e può .a,ttr ibuir.si l 'insorg.etD.za d eU '.e·cl.am:psia. Lo stesso si dica per il ricamb'i10 d ei graf~sii e ·degl 'rid·r ati di oaTbonio. Ll fegato apipalfie ·p rofondamen •t e aJ1terafto,: la di inrt,egir.azion·e 1e 'l,a r ei.ntegr azione die.l glicogen o sono modi1f1cati , ed i~ r icambio .d e i g·rassi è g rav.emente danne~iato1 ; i corpi ossibutirrici com1paion•O .nel san gue 8 n·el1e urine la r ea. ' 1 z·1on e d el s.a.n g u e &i ori enta vierso l 'aci1dosi. Ma an.ah e queste osci1laz1io1n i so·n io da oo[})sid1e rarsi piuttosto oomie co1n1seguen za ·d ei g.ravi cram·p ·i muscol1ari ch1e oorrne causa . L '.att·en zi on e è stata anch e rivdl,t a a.l •s iste·m a .r etio01l·o-.etD.·d o1ttel'ia l:e; e qu.i l 'A. dimostra quale altt.a im1portan.za dJeb·b.a .a ttri·b uirsi al danno fu.nziona.Je di una parte di questo, 1} ',e·n ,d·oteli·o vas,a.J.e .J:a cui 1perm e:abi'l ità ,appaTe, già n.e.Jl1a gravi1danza e più n1e.~l 'ec:lam·psia, aumentata, on d€ l,a ·t en.dJeinza a,gLi ed emi ch e è I.a nota fond:am ,enta1l,e del « IPiìe-ecliampsismo >> ; di talle dànno . 'l 'A. •011e.d e d ebba.no incolrp arsi 1l1e condizioni fisico-ch.imich.e 1d el sang ue ·e <lei tessuti. Secondlo Zang;emeister, c oil m •eooa.nii.Jsrrno d ell'aumentata ;perm.e abilità, si 1spiiegh erebbero i rp rocessi d egenerativi ·d egli ·org.a ni , l'·ed ema cerebrale e l 'aum·ento 1dei~la prie.ssionie; tali ved·utJe no·n son.o ·p erò .acoetta·11e, fd.a tutti. Infi1n e Hin·se~.man.n , ·b asa.n id osi sui reperti capi1l1laros1capi1ci, ha volUJto m ettere ,l '.ec1am1psiia in ooin to di Thila i·nsu1f~iciienza del 1sistema circol1ato1rio ·m ,a tern10 di fro·n te al 1siov·raccarjco 1deJ1lli g,r avi1danza, i.n1suffici·e·n za ch e si .sv.ellie.r.ehhe attr.aVienso c ri:si ie sta1ti permanenit i di .a1n giospasmo. · !Ta.J:i ·sosno IIle 1più m oderne teori.e ,ohe 1o ggi 1 variam 0n te discu ss,e e acoettate, teng0ino il 1

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oaimtp o'.

NelJ!a cuTa ·si

r~oor.d·ii ch e con la limitazione

dJel1'u iso id i -.aJtbuminie .e ,di grassi si pveviene il ov:raccar.ico 1d egli ongani d el1 .ricambio , con la limitazi-01n ìe ldlel1ie hev.an·d e si combattono gli ediemi . C101m 1p1a·r si gl1i e d emi, l 'ia1buminuri.a e l 'ipeTtenisione, si prescrivan·o ripo1s o in 11ettto, dieta }.a ttea o p1oveira ·d i sali: rime,di più enargici sono un sala·sso abbo·n dante (500 cm ,c.) e l'UiSO ·di dtiu:rie,t ici. Aggravandosi la sintomato.logia,. si ·d eve inter.rormpere lta g:r.avii·dam·za: un,a ipertension·e, ~ohe aooemtuata, non g iustifica, seconid o l 'A., i.J taglio oesaroo. Se -il parto è in atto, lo si af~retti : a d ogni modo la donn.a va sempre ospitalizzata. 1


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XXXVII, NuM. 50]

Se le convul io11i sono scoppiate, si aggiung,er.ain no i narcotici : ~ec o lo schem,a di Stro.gan.off : 1) .all 'i11izio: 0,015-0,02 mg. morfi.nia ; 2) ·dopo un ' ora: 2 gr. cloralio p er il iietto; 3) dop10 2 ore: 0,015 mg. mo~fina; 4) do1po 4 orr:e: olio ralio; 5) ·dopo 6 Olfle : morfina .: 6) d opo 8 ·o·r·e : oJ.or.a lio. So] 0 se a.n ch1e oo·n qureisrto intef'Vìe1n to I.a paziente seguita ad agg.ravarsi , è giust~ficato il tagili,o oesa.reo. In oomples o l'A. appare favo1rrev0Je ad una ter.a1pia tr.azion.aJe ·di .a ttesa. V. SERRA. 1

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Indicazioni e tecniche della sterilizzazione della donna. (M. MuRET. Rev. Franç. de Gyn.. et d'Obst ., marzo, 1930).

I fait ti che danno in1dioazio n·e per la ste•ri.:lizzazione della donna sono di 3 tipi: 1) in.dioaz1ioni generali , i·n r.apporto a stati patolog.ici che possono mettere in .p er·i colo .}a vita o comprom·etberre gr.aviemente ].a salute de lla gr.avi d.a; 2) in1dicazioni speciaJli da te sia da ano.malie ·d ei genitali .(bacino ri1s1tf!etto, gr.avi·danz.a extr.a-uteri·n a , rottJU.ra de•l l'utero, operazioni ginecolog ic he), si.a d.a m .aJ.attie croni·ch e .d i a ltri Grgani (tuber colosi, candiopatie, affezion·i r enali , aff.ez·i oni nervos·e e m ·entali, an·emia pernicio•s a, osteomalacia); 3) indicazioni eugen etiche e soc i.a li , aventi lo ·s copo di mig[:iorare la razza evita.n 1do la riproduzione di esseri tarati o degen·er.ati. Per quanto riguar.da i metodi, I' A. di stingue 1.a sterili zz,a zion·e tempor.anea ·d.a quella definitiva. La prima può otten,ersi con sucoesso per m 1ezzo ·d ei r.a ggi X e del rad.i um, nonchè con proce dimenti chirurgi1ci. Più incerta app·a re in tal campo I '.azione dei m ezzi ·b iologici (iniezion.e di sperma ecc.), la quale att·ende u lteriori conferm e. I raggi X hanno lo svantaggio di ren·d·erci inic erti circa I '.avveniPe ·d 1egli ulteriorii IJ>I'Odotti del con cepimento e sulle :l esioni ch·e possono esserce .a·p portate a[l 'ovaio, oome organo a s'ecr:ez.io.n e interna. Il ra·dium, invece, agendo solam·ente .s ulla mucosa uterin.a, avrà ~ magg iori indicazioni. La st erili zzazione definitiva può essere a·n che ottenuta coi ragg i X e col Ra·dium, ma la forte quantità .d e:l le dosi richieste a tale scopo n·e r en1de peri co.Jo.sa l 'ap~J.i.cazione . I metodi chi·rurgici, con le 1o,r o num1erose varietà operatorie, sono qui più indicati, sebbene non assolutam,e nte sicuri, essendosi verificate ·d elle g·ravi·da.n z)e ad domi·n ali in seguito a lle mutil.azioni più complete, a causa delt1Ja non eccessìva ra·r ità d elJe gh·ian·d ole ovarich e accessorie. l\f. F ABERI. 1

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1827

SEZIONE PRATICA

LEZIONI. Debolezza congenita. (VELASCO BLANCO . Maternùtà dell'Ospedale Ramos M ejia, Buenos Aires) . Bisogna anzitutto fare distinzione tra il prematuro ·e ~l debole con g·enito. Il debole congenito è un indi,riduo ch e· nasce con d ebolezza vitale ·e il cui sviluppo è incompleto; il pr·en1a turo è un })ambino nato prima de] termine norn1ale della g ravidanza senza debolezza vitale. Mentre l a m .aggioranza d ei deboli congeniti sono pr·ematuri, non tutti i prematuri present.a no sintomi ·d i d·e bolezz.a congenita. Parcecchie sono le cau se capaci di produrre la d·e bolezz,a congenita. La sifilide sembra in .. terv,e nire molto frequentemente e talora anch e la tube r colosi. Altre .a ffezioni croniche carne la malaria, ·e in g·.enere tutte I.e infezioni acut e, insorgenti sopra tutto negli ultimi periodi della gr.avid.anza, possono esser·e causa di d ebolezza co·n genita. Le div.erse intossicazioni croniche (alcoolisn10., saturnismo , cocainomania, ecc. ), come pure i traumatismi durante la gravidanza, i tentativi ·di aborto,. l'impianto anormale dell.a plaoenta, ecc., pos~ono dar luogo a lla sindro• m e in esam·e. Tra i sin to·m i d·ella debolezza cong.e nita , .colpi ce in primo luogo lo scarso ·s viluppo· pondostaturale ·del bambino. Marfan, basandosi sul peso, . ha classificato la ·debolezza congenita in: 1° grado o lieve (gr. 2500-3000); 2° grad·o o seria (2000-2500 g r. ) : 3° gra·do o g rave (meno di 2000 gr.) . Il p eso non può considerarsi come unico elemento prognostico, però ha g.rande valore quan·do sono presenti g li altri sintomi. La statura non forni sce dati tanto precisi come il peso : in ge·n ere però la ·debo1ezz.a oongeni ta è mortale nel JOO % dei casi quando il bambino misura cm. 44 o meno. Il t es uto oellulo-adiposo è scarso o assente: la peli.e riposa ·direttamente sulla muscolatura e ul s istema osseo ed è di colore rosso intens·o e qu.and10 c' è m .a r c.ata difficoltà n el respiro, cianotica. La ipotermia è caratteristica .a .e lla debolezza ' cong.enita: la .temperatura sotto i 32° significa quas.i sempre morte. In generale p e·rò la temperatura del debole congenito oscilla tra i 35° e i 36°. Il debol e congenito è u·n termolabile e ciò p er du·e cause fon·damentali: 1) mancanza di sviluppo d ei centri n ervosi termoregola tori ; 2) superficie cutanea r elativamente g rande. La n1.an ca11za di con1pleto viluppo d el si~tema n ervo o origin.a stupore, ·d eb olezza d ella v'o·ce, lentezza e pigrizia n·ei movimenti. e' è tendenza alla bradicardia , i toni cardiaci sono


1828

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IL POL1CL1NICO

male timbrati e si possono trovare edemi per debolezza circolatoria. I vasi arteriosi e venosi pr·e sen tano una speciale fragilità che espone a facili emorragie nelle meningi o in altri organi. Nei polmoni si incontrano talora vaste zone di atelettasia e broncopolmoniti terminali o polmoniti ·alte di natura luetioa. In alcuni di questi deboli 1a suzione è impossibile ed in 1taluni perfino la deglutizione, cosicchè . si r,e n·d e necessaria l '.alimentazione con la .son·d a N éla ton. La secchezza della mucosa boccale e i disordini alimentari facilitano lo sviluppo del mughetto: se poi si pensa alla inappetenza, ai vomiti, alla diarrea , ecc., si comprenderà facilmente eh.e il tr.a ttamento della debolezza congenita è ·u n.o dei più ingrati e demoraliz. zanti .cl.ella pediatri.a. · I testicoli sono in genere ritenu,t i .e n·elle bimbe si può osservare, come segno di immaturità, che le grandi labbra non coprono le piccole. · Il prognostico è basato1 su .vari fa~tori . Importante è l '.età della gravidanza : se il parto avviene prim.a dei 6 mesi e .m ezzo è impossibile che il bambino campi. Le probabilità di v~talità sono m.a ggiori quanto più ci si avvicina al termine della gravidanza normale. La ·debolezza con.g enita non è tanto grave quando è in rapporto con cause meccaniche, traumatiche, ecc. ; p iù grav·e è invece quando è di ·etiol o.g ia lu·etica o tubercolotica. · Altro elemento prognostico importantissi;mo è dato dalla possibilità o meno della alimentazione m.aterna. Alla base del trattamento d·el debole congenito sta la alim·e ntazione naturale, perchè è notevolmente ·diminuit.a la tolleranza .alimentare. N.el cas.o ·di impossibilità della deglutizion·e si farà uso di una sonda Nélaton, che si introdurrà fa cilmente nello stomaco atitraver so 1a bocca o le narici. . Quando l 'allattamento naturale non è assol r~tamente attuabile, si ric·orrerà .al babe11rre o a buoni preparati ·di latte disseccato. An che il latte di vacca diluito con acqua può esser·e adoperato. Altra condizione · fon·d.amen tale è quella di mantenere il bambino in un ambiente a·datto con temperatura costante tra i 27° e i 30°. Ciò è possibile ottenere m ediante incubàtrici di cui esistono svariati t.i pi. · È n ecessario poi investigar.e la ·etiologia della debolezza congenita, specialmente n·ei ...riguardi della sifilide e istituire, event"µalmente, una terapia adatta. L 'O., data la frequenza della si filide nella etiolog ia della debolezza congenita , con siglia di $Omrninifttrare lattato di mercurio per bocca in tutti qu.ei casi nei quali la causa della d ebolezza stess·a ri ulti ·dubbi.a. , VICENTINI. 1

XXXVII, NuM. 50]

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CENNI BIBLIOORAFIC/ 11> A.

Cinematizzazioni. (Primo trentennio della teoria vanghettian,a) . Prefaz. di PELLEGRINI.

G. VANGHETTI . ,Un vol . di 187 pagg. con 236 figg. L. Cappelli, ed. L. 40. Questo sguardo retrospettivo sugli sviluppi della geniale idea di Giulial)o Van.ghetti finoai nostri g ior:q.i per ricohezza di notizie, ampiezza ·di discussione, .a bhon·danz.a di particolari tecnici, numero di illustrazio·n i ma sopratutto per la profon.da competenz.a dell 'A. in ·materia, è · assai più che una sem:plioe monografia storica, quale dal Pel·l•e grini stesso ~ presentata; ma costituisce u·na vera pietra miliare nella letteratura delle cinem.a tizzazioni. De.g no è q·uin·di il volum e di . chiuder.e questo terzo d.e cennio, com1pren.dente il periodo bellico ·e l 'im·Ìnedi.ato dopoguerra, durante il quale al divulgarsi 1dell.a conoezione teorica al di qua e al di là delle Alpi , han seguìto una · fioritura di studi ·clinico-sperim,e ntali, un perfezion.arsi e disciplinarsi di tecnich·e, una esperie·n za clinica su vasta scala. La parte propriamente storica del volume è addensata nelle ·p rim·e 50 ·p agine. La seconda parte (tecnica d·elle cinematizzazioni) comprende una esposizione critica delle principali applicazioni di chirurgia cinematica e d·ella loro evoluzione. N·elle pagine che seguono (parte terza) 1'A. discute il pro ·e il ·c ontro· del·l e cin·e matizzazio-· ni , .r iportando anch·e molti giu·dizi di valenti chirurghi al 1proposito. Infin•e ·nell'ultima parte, una delle più interessanti, l'A. si occupa a lungo della cineprotesi, complem~n~o necessario ·di ·ogni cinepl.astica, entra.n.do spesso in dettagli costruttivi . Questo in ·b r.eve il contenuto , ma l'accenno basta a fare intender.e l'importanza del libro, che comipren·d'e .anch·e un.a completa ·bibliogra fia. Il Pellegrini è un fautore convinto dell·e cinematizz.azioni, un singolare valore acquista quindi l'affermazione .con ·la quale ·e gli chiude il volum·e riconosoen1do ch e la discussione sulla praticità della tecnica dellie cinem.atizzazioni è a-n cora a·p erta . Certo, egli dioe, oggi n ·essuno mette più in duib bio l 'utilità pratica di alcune operazioni cinemati che . Ma perchè l;e cineplastich.e meno semplici entrino n·el numero delle possibilità pr.atiche occor:re sormontare .a ncora molte diffi coltà, che posso·n o essere vinte solo ·dalla col-· laborazione sinergica ·di chirurghi, di fisiologi e di m eccanici, collaborazione ·da realizzare in oerte con.dizioni •e in determ inati ambienti. 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei 1ihri rti cui si desidera la recensione.


[ANNO

XXXVII, NuM. 50]

Si deve p·e rciò pienamente conse11tire col P. là dove egli chied e ch e i ml1tila ti d el lavoro i)ossano bien.eficare d el r ecuper o funzional e con.seguibile me1diant e · cine·p1lastica e r elati·va cineprotesi, incoraggiando il fiorir e, n ei oentri tr.aum.a to]ogic i per info·r tunati , di repartj spec;ializzati: il progresso indu ... triale, la IJOSsibi.Jità di i1uo,re conflag razioni r end on o jndispen sabile una più seria pr.eparazion e in n1ate• ria. E di qu·esta nuova era di JYr o,g· resso cl1e si schiude i1el campo d elle cinematizzazioni . r.esti intero il vanto alla nostra Patria; poich è ·da un 'i~li ca m ente geniale è sor ta l 'idea prima poich·è in I talia la concezione teorica ha avuto le prime ardite realizzazioni ; poichè i magg iori progressi t ecnici furon o con seguiti per oi)8r.a di uno s tuolo eletto di chirurghi italiani . E. VENEZIA N.

P.

I NGELRA.NS.

1829

SEZIONE PRATICA

La sacro- coxalgie et son traite-

nierit. Un , ,ol. di 1±2 p.agg . con 6 tav. Masson & C., ed. Fr. 30.

L 'A., sul la base di una ricc.a e p eri-e nza per!'Onale, ripre n.d e lo stu·dio clinico dell'a tubercole>si sacro-iliaca , discutendo in 1)articolar.e il {)roblema ·d ella diagn osi e d el]a cur.a . Per quel ch e rigu.a rda la sintom.atolog·ia l 'A. al lume d ella ua e perie nza, critica le descrizioni ecr.-es j,ramente sch ematicl1e: in clinica prevalgono i casi frusti, atipici. È notevole ch e quasi m,ai sia l) f·e&ente il sintom.a, ritent1to patognon1o·n j co, di Erich en (dolore alla compressione trasver sale ·d el bacin o). -Aggiungi che le lesion i radiografiche compaiono ta r dj v.am ente e ono per lo più di difficile interJ)r et<l.zion e, e si comprenderà quali iano. le difficoltà d el la ·diagnosi, ch e s1)eS o d o, r à e ~ ­ ser e solo di pro1b abilità. ln quanto a]la cura l 'A. è convinto ch e una condotta più attiva, di quel ch e d a i p iù non s i u si , mig li or er1ebbe notevolme nte il progno~ti c o; eali discute le indicazioni operatorie e la tecnica ·degli inter,1 enti (artrodesi extraarticolari e resezion i). Alla chi.ara e comple ta espo izion e ·d ella c1in i·c a segu ono ]a d escrizione minuta di 38 casi e una ricca b\bliogr a fia. E' un vero pecc,ato ch e il voll1me, sotto tanti aspetti così interessante, sia assai scarsamente illustr.a lo. F. VENEZIAN.

avvertono gli AA., è critto per iI nledico che si occupa di tuber colosi in gen erale; m a l 'ortopedico e il chirurgo, il pr,atico e il pediatra lo tru·v e.r anno anch'essi pien o di interesse, per ricch ezz.a di particolari, m o,de.rnità e praticità di vedute. Specialmente ·e Le ~ j ed e aurienti n ella i)arte gen erale i capitoli riguardanti la diag11osi e la cura. Notevole il par agrafo ulI'a ·~i stenza ~o ciale. Nella secon da parte è tratteg~giata la clinica de lle v.ari.e· localizz.az ioni. Nurnerose e nitid.e l e illustrazioni: partico1a rmen t e i radiog rammi . Chiu d·e il volun1e un'im1)()rta11te e be11 ordinata bibliografia. Pu·rtroppo di tutto ciò ch e d.a noi si fa in que sto campo, n on si tien·e n essun co11to a l1'estero. Pure non m.a·n cano in Italia splendidi centri sanatoriali elioterapici per la cu.ra d ell a t.u b,e·r colosi osteo-.articolar>B · e poi eh è è ricono sciuto che -la redenzion·e di q l1ost.i infermi fJ UÒ esser e effi cacem·ente con·d·o tta solo n egli istituti speci.alizz.ati , sar ebb.e altamente desideral)il e ch e il rn e1dico italiano po.te se appr endere da un 'op era italiana ciò ch e da noi si è fatto o si sta org.a nizz,ando p er ].a soluzione ·di quest o importantiss imo problema social e. 1

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E. V ENEZL.\N.

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l{R EMER

W: e

WrESE

O. Die T iiberkulo se der 1

/{nochen un:d Gelenke (Jh re Pa.tliologie. Diagnostik , Th erap·i e u n.d Soziale Bedeu. tung). Un vol . di 358 p1ag· . con ] 97 fi g-. Springer , ,e d. iBerl1n , 1930.

"

In questo volume, ch e fa parte d ella col lezion e diretta da Brau er e Ulrici (Die T uberkizlose und ihre Grenzgebiete), l 'argom ento d·e ll.a tube r colosi ost eo-,articol.are è tra ttato a fon do e con criteri a ssoluta1nente n1o derni. Il libro,

Stereoskopischer Atlas der ausseren Erkrakun,gen des .4.q,ges. 1 l 1ief. Bild

KARl

I

WESSELY.

1-J O. RM 12 ; 11 Lief. Bild. 11-20. R~f 12. Verl . ~·ergm.an·n-Mun chen . L'A. h.a raccolto in qu.esto Atl.ante J,e r iproduzioni fc;togr~afich e dell e n1al attie e t erne del1'or,chio, pubblicando una prima seri·e di quadri rappre ent anti n on sol.o malattie comuni , ma anch e alcuni Teperti r ari. Si tr.att.a di quadri , ,ter.eoscopici fa tti con fotoo-ra fe a colori nitidissin1e e precise, a gr.a11dezza naturale, ch e, ,rist e con un comun e stereoscopio, d ànno una en saziori·e di realtà impr·es ion.ante, poich 1è p·are di a vere av.a nti agli occhi l 'ammalato in peronn . L ' A. si è serv~ t o -d i una m .acchina fotog·rafica costn1ita econdo lin principio proprio , ed anch e di una piccola Stereo-Palmo I ca per una par te .delle r ip r oduzioni . Le l.astre a colori Ag fa , usate a questo scopo, h ann o dato ottimi ri sultati. Queste ri1)rodu zioni s~ereo­ scopich e a colori servon o sia all 'insegnante, sia a l lo stud ente : il })r imo le può u sar e per un inseg·na m ento sisten1atico quan·do il materiale clinico non è nè .adatto nè suffici ente, il econ·do h a il vantaggi o di avere sempre sott'occhio jJ quadr-0 clinico. Tale vantaggio è a n ch e, ·e principalmente, d·e l m edico pratico, ch e, n on .a v.endo l 'opportunità ·di veder e malati 0 fjtalmici in quantità, può richiamare alla n1emoria l 'aspetto clinico delle malattie ch e in altri tempi h a stutliato e vi to. Per di pit1 dietro ogni quadro vi è il t es to illu trativo del la lesion e in lin O'ua tede e.a, inglese e francese, ch e r ende a lla portata di tutti l 'inte llig·ibi1ità d·e lla spieo-.azione. M EZZA.TESTA . 1

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IL POLICLINICO

[ ANNO

XXXVII, N UM. 50]

Prof. Dott. PAOLO ALBANESE. Vade-mecum Lo studio dei margini polmonari in espirazione forzata, odontoiatrico. Un vol. in-16° di pag. 148, come prova di elasticità. con 74 fig . Edizione Contemporane.a, Ar.ezzoL Prof. A. Oi.\CODE1 ..Z oR1Nr. - L 'O. h a studiato il 1930. Lire 16. rapporLo ch e i11tercede tra il grado di spost aÈ un manu.a letto pratico ch·e si pr.efigge di m e11to dei margini polmonari ~nferiori e delle volgarizzare ·l 'od on toia tria in m ezzo alla classe cupole <liafra111m aticl1e i-n periodo di espirazio"" ·dei m e·d ic.i pratici, specia lmente del•le condotte n e forzata ris.1)etto a quello in periodo, di inspirurali. Non ha certo la pretesa di formare r azione profonda, ch e ch~a111a col non1e di: in.deg.Ji specialisti, ma di dar.e un primo avvia- dice ~spiratorio . Questo indice varia col mutare del b =,ot ipo inmento per coloro che desiderino attendere aJ.J.1. dividuale e delle · co1ndizioni fisio-anatomic h e e ·1-;ur.a conservativa ·dei denti. patogeneit~che d el polmon,e, diaiframma ed orA,

PT.PERNO.

.ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica. di Roma. Seduta del 26 luglio 1930 Pres'.ede il prof: S. BAGLIONI.

gani -addominali. L 'O. h a studiato i111o·l tre fl comporta111ento n ell 'enfise1na essenziale n ella fre11icoexeresi1 Cli si11istra per tubercolosi polm-0n are 0111olater ale. · Di un raro reperto semeiologico palpatorio in corso di di pneumotorace terapeutico, durante i bruschi movimenti del tronco ; l' urto toraco-cardiopolmonare.

Contributo allo studio delle fisiopatologia della milza.

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Dott. R. Gosro. - L 'O. si è prepos to di in<durre una lesio.n e prim: tiva d ella milza di natura chimica. Egli 4a pratica to iniez'.o·n i intrasp lenich e di salicila to d i sodio al 30 % ottenen.do 1n l)rirno tempo un aspetto pse udoangiomatoso dell a m1lza per disturbi di circolo, indi una sclerosi bulbare ai~rofica diffusa. Nei cani -così trattati ·h a segi.1ito le variazione d el qua·dro· em ati co, tr ae11do·n e osser vazioni circa la funzione n ormale e patologica d ella m~.Jza,· in special lnodo r1ei suoi r apporti pro,b abili con la funzionalità del m idollo osseo (inibizione ecl ec·c=t azione splenopa Lica). 1

Dott. E. TREPrccroN1. - L 'O. descrjve u11 eccezio1n ale fen omen o sem eiologico const atato n el cor soi del pneumotorrtce sin :.stro.: I ' urto per cepibile co11 la palpazi-0•n e, del cuore e del 1nonco11e polmo·n are, tra loro ader enti e solidali, ch e, nelle brusch e i11clinazioni, a11teriore e posteriore del tronco, o scillan,o su gli a ttacchi sosper~sori e vengono a colpire con vi-0lenza le paret:, torac~che.

L 'O. espoin e q u ali , a suo· parere, sono le indicazioni ch e J)Ossono cle ter111inare il « fenomen o d ell 'urto >) . Il dotl. PAnonr osserva ch e l 'urto toraco cardiop olmQ1n ar e :rilevato dal (lotl·.. Tre1p iccioni, può tro>Vare la sua spiegazior1e meccan=ca, p iù che altro, 11ella autonomia del mo11cone collassato i11 seguito alla scon1parsa ed alla n otevole diminuzione del •to110 dei1 muscoli toracici e diafran1rnatici. I11 qu es te co11dizio11'. ness.una sorta cli ventilazio11e persiste ch e sia capace di frenare i movimenti d el polmoin e ch e si osserva invece esist ere normaln1ente acuta nel pneumotorace in condizioni norn1 ali l ,a presen za d ! un versam einto in, quantità n o teYole fa scomparire il sinto1n10 p o ich è in questo caso1, per l 'abbassam en·t o d el diafram1na, ch e segue, ·s:i ripristin a una aspir azio11e sul nlon con e p oln1onare, limitandone così i movi1ne11ti per cui iJ segno1 n o•n è p ii1 pale.se. 1

Il ricambio basale nei cardiopatici.

l)ott . V. PEZZERI. - L 'O .. h a studia to i11 28 ..car cliopaticii il comportani.ento del M . B. In 16 casi h a riscontra~o un au1nento del M. B. (fi110 56 %) . L 'aumento ch e non è risultato in rap1p orto con la dive,r sa natura ed origine d el v~zio car.diaco, è stato risco11trato molto spesso i n pre.sen za di segaj clinici di scompen so non p erò com e sintoma co·stante . In lutti i casi di a11mentato ~1 . B. la riserva .alcalina è risultata diminu~la . 1,

Embolia gassosa. Uobt. E. VENEZIAN. -

L 'O. descrive un caso tipico di E. G., o·s ser vato in una do·n na di 38 .ann i a seguito di :.n tervento orto pedico• (osteoton1 ia sottotrocanterica) e termi11ata co n la g ua1

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r~giioa1e.

Basandosi anch e sulle caral>~eri stiche del quadro clinfco. presentato dalla paziente, attribuisce all 'interessam ento dei centr~, n er vosi l a maggio;re i1nportan za n ella patogenesi della grave sindrome. L 'O. ha cura to la prt z\ente con iniezioni en·d ovenose e sottocutanee di g r andi quantità di siero fisiologico, ril evando un evidente ben eficio i11 rapporto , app arentemente diretto, col detto provvedimento terapeutico, cui attribu :sce l 'e i•to eccezion almente fausto . •

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La glicoFachia nelle affezioni chirurgiche.

Pro,f. V. Ju nA.. - L 'O. riferisce il risulta to di ricerch e del glucosio conte11uto n el l !quido cefalo-r achidiano di 120 an1malà li di affezioni chirurg·ich e le più varie. Si servì dapprima del metodo di dosag·gio su ggerito d a S'.1card, e questo si dimostrò di J)Oco re11dimento. Nella maggior parte dei casi si ser vì del n1icr om e todo di Bang. Prendendo a eonsicl er are i casi . in esam e sotto il pµnto di vista dell 'età risultò che quelli con ipoglicorachia diventano sempre più rari dalla g1ovinezza alla media e tà, n on verificandos~ più d opo i 50 anni. In genere fino ai 40 anni prevalgono le cifre m eclie di tasso di glucosio present e n el L. C. R. ; dai 40 in poi la gl :corrachia raggiunge le cifre più alte.


[ANNO

XXXVII, NuM. 50]

1831

SEZIONE PRATICA

Secondo l e varie affezioni rist1lta ch e l a glicorachia aveva cifre piL1 alte nei colelitìasici e neg li erniosi, e gradual1nente meno elevale nelle donne con affezioni dell a sfera genitale, r1ei ni.alati con lesjoni degli art:. inferjori; di poi le cifre tendevano ad aYvirinarsi al normale i1elle affezioni dell 'apparato· digerente, eccetto1 le appe11diciti, ;1elle quali, co1ne negli- urinarii, s:, ebbero i valori p iù bassi <ii glucosio contenuto nel liquido cefalo-rachidiano. Ne~ malati port a lori cli i umori, così co1ne i11 C{uelli con affezioni tubercolar~ ·chirurgiche, l a g licorachia tendeva a raggiungere le cifre alte. Lo studio della permeabilità e della resistenza capillare nelle malattie del fegato.

Dott. V.. SERRA. - L 'O. ricoir da breven1e11te l a fa cilità alle emorragie e la te11denza agli edemi che caratterizzano l e affezio n ~. del fegato; e riferisce ~ risultati delle rirerr he sis lematich e della funzionali.t à capillar e, d a lu~ intraprese1 allo1 scol)O di vedere quanla parte cloverne attribuire a q u es to elemento nell a p a togeJ.1esi de~- suddescritti feno1ueni. I11 un 'alta perre11tuale di casi, a 140 h a trovato un aumento dell a per1neabilità ed una diminuzione della resistenza capillare: · tali risultati co,i11cidono· con quelli di altr~. AA. e co nfern1ano l 'i1nportanza del danno ra1)i]lare di natura probabil1uen t e tossica._ • 1

.

Alterazioni morfologiche delle piastrine nella malaria.

Dott. 1\11. ToRRIOLI. 111 numero·s i strisci dj 111al arici osservati , l 'O . ha notato alterazioni delle piastrine s:a riguardanti l a forn1a e la gr andezza, sia riguardanti il rapporto· quantitativo fr<t c romo mero e ialon1ero, sia l 'jntin1a s truttura cl el cro.momero1. Il ,"' egrelario: V. PUNTO 1. 1

Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana.

nico (5 %) . Pri111a di appl icnre il riducente lascia la parte tatuata esposta alla I u ce ed a] l 'aria per pochi minuti fino a lieve asciugamento. L 'O. ritiene ch e questo s:a m olto favorevole p er ottenere una ottima precipitazione dell 'o·r o in seno al tessuto corneale di tono 11ero profondo. Per di1nos trqre la stabilità d el tatuaggio a11ch e a dis tanza di tempo presenta t1na signorin a tatuata in un occhio p er stafiloma totale g\à da ventidt1e mesi, con cosl ante effetto cosmetico. I

Particolari alterazioni ossee in un caso di ·neurofibromatosi diffusa. Dc1~t. P ELLEGRINI

O. C' ' erona) . - L 'O. riferisce un caso d i 11eurofibromalosi diffusa nel quale, oltre :.t lla classica triad e sinto1natologica di Lando,;vs1ky, era110 presenti delle particolar:, altera zioni schele triche che sono state seguite, a mezzo del controllo radiografico, nella loro evoluzio· ne per circa due anni. Queste l esioni consistevan o nella prese11za di una scolio,s i rlor sale alta di g·rado moclico, rl: un abbozzo costale al poslo della dodi'Cesin1a costa d estra, nella assenza della omologa d i sinistra ; . 111(\ d 'interesse maggiore eran o d elle sp eciali lesioni risco,n trate a liYello clelle metafisi femorali irlfer:ori di quelle tibiali superiori, simn1etriche, d.i forma oval are, di g·randezza varia e di aspetto, complessivamente, cistico. Secondo l 'O.. l a patogenesi di queste n1anifes taz :_o ni e di quelle ester11e sarebbe unica e da riferirsi con tutta probabilità ad una di sindrocrinia plt1rigl anclol are. In fine dì sed11ta il pro f. dott . RINALDO CAsSANEt.LO commemora i l soc io prof. ctott. GIAN CARLO CAPELLJNr, morto il 24 ottobre, all 'Ospedale Civile della Spez~.a, dove Egli dal 1914 era oculista primario'. (Cfr. q11esto p eriod;co, n. 46, p. 1699). 1

c.

. - Interessantissima. monog rafa : Dr. Prof. UBERTO ARCANCELI

Lib. doc. di Patol. e di Olinica Med. n ella R. Universrità Medico primario negli Ospedal1 Riun·iti di Roma

Seduta d el 31 ottobre 1930. Presidente: Prof. R. CASSANELLO.

Sulle febbri da tubercolosi occulta o criptotubercolarl

Endotelioma periosteo Ùella mandibola.

1

(con 7 fd.gure radiografiche nel testo)

Prof. clott. RINALDO CASSANELLO. - L'O. a l)TOposito di ,u11 end o.~ eliqn1a periosleo dell'angolo della mandibola, fa d ell e consid er azioni isto-patologiche e clinich e ch e han110 t1n 'importanza notevole n ei riguardi cl: t1na precisa diagnosi différenziale di sede e di 11atura dai tu1nori ·endoteli ali delle viciniori gl anrlt1le salivari . Contributo allo studio del tatuaggio corneale al cloruro " ·d'oro secondo Knapp.

l_)rof. dott. SALVATOHE DEBENEDETTI. - L 'O. illus tra la tecnica d: . K11a1)1) e le differenze di n1etodo ulteriormente sperin1e11lale. L 'O. dà p referenzà all a soluzio11e d i cloruro d 'oro (2 %) se11za çtg·g·iunta di alcalini ; liJ11ita il raschiamento al solo epitelio, adopera co111e r:.duttore l 'acido t an1

SOMMARIO. - Prefazione, pa.g. 3. - Febbricole tubercolari, ·pag 9. - Febbri criptotubercola.ri a brevi periodi od accessionali, pa,g. 25. - · Febbri coel dette <<gastriche ''• pag. 27. - Tifoba;cillosi di Landouzy, pag. 33. - Tubercolesi miliare, pag. 40. - Generalità sulla di agnosi delle febbri criptotubercolari, pag. 42. - Importa.nzia e norme per l'esMDe radiologico. pagina 43. - La cutireazione alla tubercolina, pag. 50. Volume di paigine 60, 111itidamente stampato su earta semipatinata. - Prezzo L. 1 O, più le spese postali di spedizionE>. Per i nostri aibbonati sole L. 8, 7 5 in porto franco. Invia r e Vaglia all'editorè LUIGI POZZI - Uffi cio Postale Suc0ursale diciotto (18) - ROMA.


1832

[~NNO

IL POLICLINICO

XXXVII, NuM . 501

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. MEDICINA SCIENTIFICA La fu nzione renale nella chetosi diabetica. Dagli tudi di E. ~1oller e G. Hagerup· (Supplem1ento XXXIV .agli Acta medica scandJiriava), risulta che la capacità u·r eo·s ecretoria d el rene è norn1.ale n e.i diab·e tici con liev·e cheton·emi.a · n ei g ra di leg·geri ·di qu.esta, si pruò avere iper-' funzion·e ·0 d ipofunzi one r.en.ale lie ggera. Nel coma dia betico, l 'escr:ezione del g lu cosio può ·essere più scaTsa di qu.a nto ci .si potrebbe .a tten.d e re dalla · co nc~ntr.az ione d el g lucosio nel san g ue. La quantità oraria di . .ammoniaca escreta non fornisce un 'indicazione precisa su lla escre zi one simultan ea di corpi chetonici, ma è piuttosto in .rapporto· .con la concentraziooe totale di tali corpi ne l sangue. La co·n centrazio·n e urinaria dell 'an1moniaca, d ell '.acetone totale e d·ell .'acido beta-ossibutir' rico sono in :r apporto inverso con il volume (lell 'urina . La sec"De.z ion·e · r e.n al·e dell'aceto·n e totale di}Jend€, grosso m odo, dalla conoentr.azio·n ·e totale ·d el] '.acetone n.e l sangue. L '-escr ezion·e ren.a le di aci d·o b eta-ossibutirrico è r elativa m e nte maggi.o re cDn una con centrazione più a l ta di t.a] e .acido nel sangue. '"f ali o ervazioni si riferiscono a casi di ch etasi 1diab etic.a senza coma o con .sliati leigg ieri di com a. Risulta, in complesso, che 1'incapacità del r·en·e ad e liminare i corpi che tonici non può esser·e con id.er.a ta com e un fattore per il coma .cliabetico· tipico. fil . 1

1

1

acid o u·rico e rano i più frequenti (6 8 % di tutti i calcoli). ' · Quando si consideri il costituente princip.a l:e d ei. oalco li , quelli ·di urati sono i più fre qu,ent1 (53 %) ; vengono in se()'uito g li ossa0 lati (17 %) ed i fosfati (12 %). Il rim.anente è dato ·da- calcoli senza un costi-tu·ente p·r epon·derante. I 5 calcoli renali eran o· ·di o·s salati. La determinazione d·e1J.a natura di un cal-o?lo in base a l sol o aspetto è tutt'altro che 1

1

s 1Clira.

1

1

1

1

La composizione del calcoli urinari. ewcomb e S. Rang·ana tha11 (J1idian, Journ. m ed. r es. , aprile 1930) hanno studiato la composizione di · 226 calcoli uTinari , dei quali, 221 ' rescicali e 5 r enali . La composizione m edia d ei calcoli vescicali è la seguente :

C.

Ossalato di calcio Fosfa to di c.a·l cio Fo ... fato amn1oni o-n1agnesiaco Protein.a Acido urico Altl',e . . o tanze

24,!:J

7,4 Q,9 6, 2 49, 7 4,9

100,0 I calcoli ve cicali inostrano una g rande differenz.a di com po izion,e : 1a m .a ggior parte con.. ta di una mescolanza, gen eralme nte di urati od a cido urico -e di ossal.a ti. e ll '84,6 % d e i calcoli ,.i erano urati od aci.d o urico. Fra i ralcoli for1naLi da una ola sostanza quelli di

fil .

SEMEIOTICA. L'ascoltazione delle arterie del collo. Spesso l 'a scoltazio·n .e d el·le arterie d el collo n on .aggiunge nulla· ai dati forniti dall 'asc-0ltazio:i·e. rd el cuore e dell 'ao·r ta; esistono però d·e i casi in cui detta ascoltazione fornisce dei d.ati di ~ran·d·e· interesse, utilizza·b ili per la rl i ~ g n ·OSI.

A. La:n dau e J. Hel d (Arch. des maladies du· coeur, ago·s to 1930) r ichjamanQ l '.a ttenzione 1

su:lla impoir tanza d ell 'ascoJtazione d elle arterie d.el · coll o nello st11dio d elle affezioni d eJ.Ja porzione sorpravalvolar·e ·de ll 'aorta a ffezio·n i di origine 'ate·r omatosa in soggetti in età flv::i nzat.a o di ordine in fiamma torio sopratuttosi fi.l itiche. ' ~ Vi sono d ei casi ,di aterom.a aortico senile in cui l'ascol tazione d el focolaio aortico non · ci illumina sullo stato reale dell 'aorta. Si tratta sempf,e df ateroma senile dell 'aorta, in cui ·l~ cattiva conducibilità toracica, ·dov11ia per ] o p1ù a l] '.enfisema, fa sì ch e l 'ascoltazione ·d ella a·orta n el secon.do spazio d·estro e n.e] manubrio d,ello sterno m·etta in evidenza solo dei rumori sordi. Solo l '.ascoltazio·ne ·d elle arterie d el collo .rivela l 'esis tenza d ell'ateroma aortico, dimostran·do un primo tono poco n etto ed un seco.n .do a ccentuato, spesso squillante. 1

NPl l p

~lt.~r::t7ioni

i:ifilitir.h P

ÒPl l~

oor7.ionP SC'·

prav.alvoJar.e del] 'aorta non avviene mai che i segni ascoltatori nlanchino sulla parete toracica. Ma gli AA. hanno osservato un segno n1olto prezioso. Ascoltando su ccessivamente in questi amn1alati 1e 4 a rterie ·d el collo , le due carotidi e le due su cclavie, g li AA. hanno trovato due g ruppi ·di casi: a) in un gruppo più numeroso il rappor to di intensità d e-i .r u mori trasm·essi nelle arterie d el collo è n o.rmale. cioè i rumori diminuiscono di intensità ·da destra a sinistra. più intensi. alla carotid e destra , m eno percepibili alla succlavia sinistra; b) in un secondo g ruppo di aortiti sifilitich e, m eno num eroso, si con stata un fenomeno paradosso, inverso d ei fatti abituali , cioè i sin tomi morbosi, specialm ente il soffi o arte-


I ANNO

XXXVII, NuM. 50]

rioso sistolico, si ascoltano meglio sulle arterie sinistre del collo e sopr.atutto sulla succia-va sinistra. L 'accentu.azion e ·del soffio si produce an.che sulla caro ti de sinistra r ispetto alla carotide ·destra, m .a più spesso l 'inversione di inten sità ·d el so ffi o si dimostra esclusivamente sulla succlavia sinistra . Ora, rj sul la da osser-vazioni fatte da lung hi anni ·da un o deg·li AA., c h e questo fenom-e no si osserva esclusivamente nell 'aortite sifilitica, m entre non appare mai n ell ' ateroma senile. Gli ·;\A . credono quindi di poter afferma•r.e ch e questo segno costituisce una prova certa dell 'origine sifiliti ca ·di un 'affezione aortica . Com e speci fi cità esso no n sar ebbe m eno importante del segno· ·di Argyl-:Rob ertson, d·ell 'ab olizion,e dei riflessi ;rotulei e della Wassermann positiva . Questo segno potrebbe ·essere chiamato « segno -d ell 'arteria su cclavia sinistra ». Com e tutti gli altri sintomi di ordine · sifilitico, p11ò e ere positivo o negativo nell 'aortit.e . Quanto alla interpetrazio11e del segno, la palpazione delle ra.dial i e J.a misura com para tiva della tensione 11a nno messo in evidenza, in alcuni di questi oggetti , una diminuzione -de lla . forza d elle pu.Jsazioni -d el lato sinistro ; in a ltri m .a lati però i valo ri so110 ugt1ali. Se dunque, nel primo caso, si può pensare ~d un r estringimento dell 'orificio .d ella succla~18: sinistra , .è difficile sostenere questa o·p1n1one n,el secondo caso; bisogna comunque pensare ad un processo infiamn1atorio sifilitico localizz.a to in vicinanza dell'origine della succlavia. 1

TOS CANO.

Determinazione dei limiti della gangrena ischemica degli arti inferiori con la termometria cutanea.

183:3

SEZIONE PRATICA

I m ezzi volti a stabili1~e i I.imiti esatti della g,a ngren.a isch.e mica l1anno una ·enorme importanza .p ratica, ma purtroppo. non sono molto sicuTi. Antonioli (Minerva Medica, voi. II , n . 33 , agosto 1929) asserisce che la demarcazione tr.a zona sana e gan g renosa -è data ,d,a una striscia di ipertermia anulare ch e in.dica la reazione infiammatoria dei tessuti intatti i3- contatto d·ei tessuti ischemici in via di necro<Si: l ' A. in.dica ciò « in·d ice di ipertermia cutanea ». Questa striscia, ove si av:re bbe tal~ra u.n dislivello termico di 3°, è costant·e. È più intensa n·ell.e cangr ene acute (emboliche), che ne lle ilente (per aTterosclerosi o arte.r ite trom.. bosante). La ricerca di questo seg·n o va però con troll.a ta p er vari g·iorni e·d a più .riprese. Questo m ·eto·do pa·r e .dare d·e i risultati più esatti degli altri finora u.s ati ; n.aturalm.ente si dev.e ·empre essere prud.enti n ell a valutazione d.e l fe nomeno, poich•è non ci si deve dim-entica:re che ·e. sistono ·delle trombosi .a soen·dle nti e prog ress1ve .

L.

TONELLI .

CASISTICA. Osservazioni sulla colecistite cronica. J011es e .Pa ln1er ('1 /i e Amer. Jour1 i. of the ll1 edic. Sciences, ott. 1930) h a11110 studiato radiologicam.en te i disturbi m otori d el tratto gastrointestinale n·ella colecistite cronica, e 1'Ada1ns ha collaboraito con loro con ricerch e chimiche . I casi studiati furono ~: 82, t utti oper.a ti e furono tenuti i11 considerazione 666 casi ' . nei riguardi delle condizioni po&t-operator1e. In n essun caso ci fu colecistite uppurata n è can cro delle vie biliari. L 'u so ·della tetraiodofen olftalein.a 1nen tre m ostra l 'ostruzione del dofto cistico e sp esso m·ette in eviden za calcoli di colesit erina e irreg·olarità del contorno d ella cistifellea n on può dimostra r e le alterazioni ·della parete della cistifellea stessa. Gli AA . h anno trovato ch e è utile associare lo studio ra diologico ·della cistifell ea m ediante la tecni ca d ella tetraiodofen oletaleina con quello vecchio ·della radiog rafia della cistifellea sen za l 'u so di sostanze chimich e, ma colla sola pulizia precedente del tubo digerente e confrontar·e i risultati dei ·due rr1etodi. Il non riempim .e nto del·la cisti fell.ea con la sostanza colorante può èssere dovuta ta nto a mancato assorbimento del colore quanto .a malattia del le vie biliari ed il m etodo dell 'iniezion e endovenosa è preferibil e perchè elimi11a qu.e sta eventuale a lterazione dell'assorbimento intesti11ale. Però col m etodo del colorante, sia i1er boce:c'l che per le vene, si può avere un quadro norm,a.Je di cistifellee malate. Paragonando l 'intens ità dell 'ombra radiologica e il reperto operatorio si vide cl1e la d ensità dell 'ombra era minor.e in casi in cui la parete d ella cistifellea era m olto spessa e la bile molto viscida , m ent re l 'ombra ap1)ariva molto più den sa in casi con vescica biliare con paret e sottile. Qu.a si nel 100 % d ei malati di colecisti(l,e cronica c'è un disturbo d·e l tratto gastrointestinale. La n1odificazione i)iù frequente è lo spasmo dell 'antro gastrico , del bulbo e d el duodeno . Meno frequenti son o le defor1ni tà di queste stesse r egioni e 111en o freque:ate ancora l 'inversio,n e della peristalsi. Solo n el 66, 6 % dei casi in cui il chirurgo trovò d ei calcoli. questi era no stati riscontrati radiologicamente. Per quanto riguarda la diagnosi di colecistite la diag nosi ra diolog ica fu preci sa nel 97, I % de i casi. Dall 'es.ame chimi co fatto da ll 'Adams risultò ch e l'immagine radiolog ica della · cistifellea appariva più den sa <}luanto maggiore era il contenuto in calcio d·ella cistifellea e m odificazioni -d ella den sità .dell'immagin e furono ottenute sperimen talmente fa~endo variare il contenuto in calcio. P er distinguere i casi che ·devon o essere sottoposti .a oper.azione bisogna cominciare coll a c11ra m edica per qualch e settim ana· se da q11e1


183-!

IL POLICLINICO

sta .n on si ha n essun miglioram1e11t-0 si ricorr erà al chirurgo ancl1e se la p ersistenza d ei intorni rig·u.a rda oltanto i di turbi motori del tratto gasJtrointestinale. I disturbi possono per11~~n·ere ancl1e ·do.p o l ' ope!.azio.n e per un tempo ]) lU ~ rn eno lung~. I~ .a lcuni casi la persist·e nz~ d1 .a.der.enze g1u t1f1ca I.a persistenz.a della 1nto n1a\t~l ogia ·dopo l 'operazio11e. · R. LusENA.

Ricerche sull'infezione delle vie bilia1·i da parte delle lamblie.

I

La preserlza di forn1e vegetative di Giardia (Lamblia) intes:ti11alis nella vescicola bili.a r·e a s1)ortata cl1irurgicam.e nte, cons tatata in 3 casi umani, din1ostr.a la possibilità della i11vasione delle vie bjliari da parte .delle lamblie. La cont.atazione frequente di questi parassiti nella ~1~e .raccolta per son~aggio ·duodenale ·dopo in11 ez 1 ~n~ ~uode3:1ale dt solfato .di magnesio o d?~o rr~1 ~z1one ipo.d er111ica di lobo posteriore d~ .1pof1~1, costituisce un segno .di probabilità d~ infezione ·delle vie biliari, n1a p.on un segno d1 c~ rtezza, poichè il liquido biliare, prima di raggiunger.e la sonda si mescola con il liquido duode11a]e in cui le lamblie possono pullula re. Il ru<?lo patogeno ·della Giardia intestinalis nei malati di angiocolite, ·d i colecistite o di altre affezioni della cc sfera epatica » è possibile ma non è dimostrato. · Sol<? la consta.tazion.e di forme vegetative di Jam~l1e nella vescicola biliare asportata chirurgicam ente, p ermette ·di affermare l 'invasion e dell ~ vie biliari d.a p·arte di questi parassi.ti. Ora., ·di froi:ite ai 3 casi IJOsitivi prima accennati, n e ·esistono n ella letteratura 9 nea.a tivi in m alati ch e presentava110 u11a infezion~ iptestinale da lamblie. l)eschien s (Arch. des mal. de l'(]Jpp. dig est. et de la nutr., ott. 1930) allo scopo .di ·p ortare un contributo alla frequenza comparata dell 'infezione intestinale e delle vie bili.ari da parte ·dell e lamblie, ha sacrificato 12 topi n ei quali l 'esame -delle feci in.dicav.a una in fezion e inten a e vecchia da Giardia muris e·d ha . ' ricer cato la 'presenz.a d el paras ita nelle vie bil ~a:i. Dopo essersi assicurato ch e nè la dispos1z1one .anatomica n è il di.an1etro interno delle vie. bi1iari si oppon evano a lla i11,rasion·e da parte .d ell e lamblie , l 'A. l1a potl1to constatare ch·e in n essuno ·degli animali esaminati le lamblie erano pr·esenti nelle vi e biliari. Ten en do dt1nque anch e conto di ciò ch e è stato osservato nell 'uomo , si può concludere ch e J ~infe­ zion e intestinale da parte de.Il e 1.a111bli e è abituale m entre l 'infezione dell e ' ti e biliari appare rara o ercezionale. ToscANO.

La intossicazione da tetrajodofenolftaleina.

[ANNO XXXVII, NuM. 50]

soltanto ra.rame11te dell e diar.r ee ed ancor più ra·r am·e nte il vomito; in casi ·d i litiasi dolorosa, può dare delle co lichie epatich e violente. 2) P er via endovenosa, si possoin o avere dei gravi pericoli su cui riferiscono Bruce, M. Dick ·e V. Vallaoe (rif. in Jou..r nal des pratièieris, 28 ag·osto 1930). In un uon10 di -!O anni in cui si presu1neva la litiasi ·dell1e ,rie bilia.r i ed in cui i1on si av·eva ittero, si ebbero·, 3 ore .oirca dopo I 'iniezione ·di g . 5,5 .in 40 eme. di acqua distillata , dolori, vomiti, alterazion·e g·ra,,e dello stato generale. Il gio•r no segue nte, operazione, alla qrua·1e si trova pa.n creatite emorragica grave con steaton·ecro·s i. La cistifellea e·d il coledoco conte·n ·ev.a no dei calcoli. Morte. · In un.a donna ·di 50 .a.n ni presunta .a ffetta da coleoistite calcolosa, iniezione di g . 3,5 in 50 om c. dii ,a cqua. Nella .n otte, ·dolori .ad1do1ninali oefalea , 1b1rividi; ·l 'indoman·i, itt ero ch e dur~ du«1 gio.r ni. Sull1e r.adiogr.a1fi e, la cistifellea non è visibile. L 'op·erazion·e n1o tra una cistifellea p.ien.a . ·di 'calcoli, chìe rviene .asportata. Guar1ga·o·n e . Anoh·e 1',i ngestion.e può 1esser.e in qua·l ch·e caso, nociva, c·o me dimostra un ·caso degli stesi .a utori, in un.a r.ag.a zza di 20 anni presunta affetta da colec istite calcolosa. Ittero da 6 gior11i. Ingestion•e ·di 10 capsule .d,a ~ / 2 gramm0. Do1p o 12 •01re, vo,m iti, incontin·enz,a ·d 'urina, cTisi convulsive, com.a . La morte si ·ebbe 30 ore do po il a son1mi.11istra.zione. Al·l 'autopsia, atrofia g.iall.a acuta d el feg.at-0, non litiasi dell.e vie biliari, r·eni di apparenza norn1ale, ma co,n la.rgl1e aree di emon·,a gia ,aJJ ',esam·e mic:rosco·p·i co. Da questi fatti, bisog.n a trarre la con clusion e che non si deve ricorrere a questo m eto. d? negli itteri o nelle epatiti evolutive, IJarenchin1.ato.se o scler-0se, 11·e1J.e qu.ali condizion·i i1on si ha l '·e·l iminazi o·n ·e ·d.ella tetraj.o do. Il metod·o va usato soltanto .neg·li indivi.dui senza ittero nè cirrosi, altr~m enti può diventare pericoloso. · fil. 1

1

1

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1

TERAPIA. .

li tessuto di stomaco nell'anemia perniciosa. :È stato introdotto praticam·ente in t erapia

d.a Milton Conner. Si appli ca dapprima una leg·atura in ·corrispondenza ·del piloro, .poi si apre il viscere e si asporta rapidamente il contenuto con · una corrente di acqua fredda. Pri111a dell 'u so, lo i lava nuo' amente con acqua fre·dda ·e poi con acqua bollente allo scopo di ·distrugger·e i g·ermi ch e si i)ossono trovare all.a superficie. Lo si trifa , pa ando poi il m-arberial e attraverso uno staccio a fori molto piccoli; se n e somministrano circa 220 gram1ni al g iorno , con su cco di i)omodoro, d 'aran• . eia, ecc. La durata della cura ha variato da una di.ecina di g ior11i a·d un n1a . . in10 di 39. L 'aumento ettin1ànale n1edio d el] e emazie è stato e.al'

I:a tetrajod of~ I)?lfta l e ina è u ~.ata , per l 'esplor~ z1on e de~].a c1st.1fellea, in du·e 111odi: 1) per v1a ora]e, in ca P ~ ule; in tal ca. o essa provoca

I


[ANNO XXXVII, NuM. 50]

SEZIONE PRATICA

colato di 300 . 000. Si trattava, i11 genere, di malati di età piuttosto a'ranzata (da 51 a 73 .anni); tre di essi erano affetti anche da m.a lattie ·dell 'appara•to urinario o ·del fegato (calcolosi). In tutti i casi si ebb.e miglioramento delle condizioni subbi·ettive; nei casi in cui era assente 1'acido cloridrico dal succo gastrico, rin1ase l 'acloridria. In nessun caso venne somministraito l 'acido clor idrico. Il rin1e·dio venn·e anch·e ap.p lioato in Europa, a quanto · rife risce A. Clerici (Gazz. 01sped. e clin., 19 ottobre 1930) e vennero anche all estiti d·ei prepara ti secchi con i quali si .ebbero buoni risultati anch·e in casi cl1e er.ano rim.a sti r efrattari alla cuTa co11 tessuto di fegato. La sostanza atti,,a ~ a rebb e u11 peptide.

.

fil. ·11 glucosio nel trattamento deJ tetano.

1835

guer1~a;

i primi esperim-enti i·n fatti furono app1icati i·n tera.pia oculare : n elle co,n giuntiviti cata.rr.ali ·e n•ell1a b,l·efa rite ma rgin.alie: i risultat i ottenuti sono incoraggianti. La solru zio·n e usata è qu1elJ1a .di sacca.r osio a l 50 %, sterilizz.a ta con l '1ebullizi 01D1e prima dii 0 gni a·p plicazio·n e, per J.a fa ci1e fwm.entazione . d1ell.a solUZtio,n e. Si IYUÒ an·che usare la glillcoflavi•n a, pura o diluita in aoqu.a b:ol.lita. Si ·u sa per isti•ll.azione, o per impaoc.11i 'l•ocali, drue al g i·oirno, de lJ.a durata d i 1-2 n1inuti . Il d·r enaggio os111otiico può es e•r e usato in m.al.at.ti·e in.fiiammiatoirie di altre muco e; buoni risultati si sono aYrUti i1n casi di oz•ena , n el·Je ri1niti, e i·n casi id i ·oto·r ree r.ib1ellii. Qu.esti ri.s ultati n1e suggeriscono l 'uso in mo,Jte a l.tre af~ezioni ·d1el1e n1ucose, non esclusa quel•l a Utl'letrale . (J. Swynge1dauw. Gaz. d'Hop., n. 61, 1ug·lio 1930). · L . CARus1. 1

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In due casi di tetano, Garofeanu (A rch. méd. belg·es, luglio 1930) ha u sato, con la ie-

Il danno delle eccessive cure nei bambini.

roterapia antitetanica, le iniezioni endovenose di siero g luco·s ato a l 20 %, alla dose di 200 eme. a l giorno . In uno dei oasi, il siero antitetanico .e ra stato introdotto per via endorachi ·dea .a dosi picèo1e (60 eme. in tutto), eppure si vi.de la febbre cadere, la rigidità muscola r e diminuir~, migliorare l o stato gen erale, sicchè il malato, in 29 g iorni lasciò l 'ospedale guarito. Nell 'altro caso, la quantità di siero antitetanico introdotto era . tata maggiore; il n1.alato gu.arì in una ;trentin.a di g iorni. C·o n questo trattam·e nto, il primo sintoma ch e si vede migliorare è la contrattura, segue ]a diminuzione ·della febbre . Anch·e in v~tro, il g lucosio eser cita, in d ate proporzioni, un 'azione D·eutralizzatrice sulla tossi:na te tanica. Come rimedfo coadiuva11te , i] g lucosio risulta quindi consigliabile nel tr.attan1erJto d·e1 tetano. fil.

L. V. Sent (Miin;ch. med. Wochens., 1930, n. 31) h.a ·Osserv.a to ch·e, m 1entre i b.a.mbini d·e ll1e classi proletarie ·s uperano spesso abbastan za facilmente 1.a malattia, puTe trova n,dosi ·in condizioni di vita sfavore,roli e con un'a ssistenza sca.rsa·, nei b.ambini delle classi _su.p eriori, pur con mig.liore stato gen.e raJe e co.n un 'assistenza molto .accur.ata, .}.a conv.a liesoenz,a d.eco·r.re spesmolto a lungo. La causa di questa apparente contraddizione· si trova [l·ella facile esauribilità e n ella scarsa elastiéità e fo.rza di ten.sione di ~esti bambini troppo curati. Anch·e D·ei bambini troppo vezzeggiati e p sicoastenic i, gli stimoli funziona li (alzarsi presto, passeggiate quando il tempo è buo·n ·o) h anno un'azion e .a sai p·iù favorevole ch e l ' ass:istenza p iù sorupo]o·sa, in quanto oh e, g ià i n que ta ·età si posson o ·svi}u;ppare sensazioni egooenti~iche ed egoi tich c. fil .

Il ·d re nagg io osmio·t ico, prop·o to ·n el 1923 da E. Doumer, è basato .sui fen om.ieID.i o&mQtici, e si gioiVa 1delJ.e coir renti .acque e c,h e si stabilisc.o•n o ·t ra due mezzi a div·eris a co111c·entrr:azione. Questa coir oentie acquo a .J,av.a ùun1que l1e · m en1brane, e per ·u •n 'aziorne meccanica tra sp101rta le .sostanze colloida·lli. ol1e vi si tro;ya no sospe e. Doumer ha usato que -..to lavaggio a retro u,g ualm e•n tte .a ttivo ch e quel·lo sruperfi.c iiale p1e·r curare le mu·CO·Se .m ala·t e. Basta a tal u 01p o applicare· sul11a mu1c o sa intietta w1 in1rpacco d',una soluzione molto oo·n cent.ra ta ri petto al m e2zo intern-0·, ·p er mod.o ch e ::;i stabili ca il fern omein o osmotico, :rpercè una co1r re·n te d 'acqua ch1e dal mezzo i n terno si <lri.ri g·e a l.I.a solruzione ip·erito.n ica u·sata. Bonnefon ha u sato J,o st esso m ,e todo per curare ],e affezion i o culari ·da ip1rite, ·dura·n .t e la 1

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RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO

Il drenaggio osmotico.

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La difesa contro le malattie infettive nelle scuole. Le scuole possono assumere una notevol e importanza n ella diffusiorie delle malattie in.fettive, sia p·er ch·è, come in ogni coll ettività, il contagio è f.avorito .d.all a conviv.e n z.a di num erosi individui, di provenienza diversa, ne llo stesso ambiente per m olte ore d,e l giorno, e d.agli inevitabili contatti ch e tale conviv.e nza porta seco; sia per la speciale oostituzio·n e d,e}1.a· coll ettività, form.ata da orga.n.i smi giovani e particolarmente r ecettivi a svariati agenti patoOleni. Si aggiunga ch e lo stesso lavoro scolastico , a cau sa d elle attitudini fi sich e e d egli sforzi m ,entali , .a cui sottopo·n e il fanciullo, e l 'am·b iente, non sempre ig ienicamente perfe tto , possono portare ad un a bbassam ento ·dei poteri n aturali di difesa ,rer so le cause morbo e. A ragion e perciò il legisla tor e si è preoccu -


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fL P OLICLINI CO

[ ANNO

XXXVII, NuM. 50]

pia to di disci1)lin.are la vigilanza sartitaria rielle scuole, in rapp·orto alle malattie infettive. Il r egolam·ento sanitario de l 1901 (.art. 143145) contien.e infatti a lcune dispo·sizioni g·enen i delle scuole, sull 1.a llonr.ali sull·e disinf.ezio· • tanamento delle person1e .a ffette da malattie tra .. smissibili, sulla chiusura delle scuoile .a seguito di manifestazioni ·epi·demiohe, sulla .vig·ilanza sanitari.a scolastica, •ecc. Sucoessiv.amente furono ·e manate a lcune norme ministeriali (23 ottobre 1903), ed infine un.o specia·l e regolamento

I11 t e1r1po di e1Joide111ia, o ·di min.accia di essa, l 'autorità con1unale potrà prescrivere cl1e dalle scuole venga110 seg·n.al.ati all 'ufficiale sanitario g·li a lunni assenti, per opportuno controllo. N·ei rig·uardi della profilassi del vaiuolo è fatto o,b blig·o, ai dirig·enti le scuole pubbliche e priva t e .e g·l ' istit.uti d ' istruzione, di non am1ue~~ t·ere alla scuola o agli esami chi non presenta il certificato leg·.ale di subìta vaccinazione, se in.. ferio:rre a 10 anni ·di età, e di rivaccinazione (obbligato.ria a ll 'ottavo anno) se superiore a per la difesa contro le. malattie in.jettive nelle ta1e età. Spetta all '11fficiale sanitario vigilare scuole (R . .d.ecr·e to 9 otto br.e 1921 n. 1981), ha s1ill 'es.ecuzio,n e ·di questa norma. Se vi è epidernia i:>uò ,esser.e ordinat.a la rivaccinazione di riunito ·e completato tutte le pneoed.enti ·dispo.sizio·n i .e co-s tit·u isoe o'g.g i il testo ch e, in qu·e- tutte le p.ersone freq11entanti la scuola, tranne sta materia, dev.e se.rvirie di guida agli uffi- . q·uellie che h.a nno sofferto il v;aiuolo o subìto la vaccinazione con esito positivo nell 'ulti1no .ciali sani taci. Agli effetti scolastici il rego1am·ento con&i- triennio. La riammissione alle scuole, per i ·c onviven.d·era come malattie infettive tutte quelle ripor~ ti con infermi di n1.alattie .ir1fettive, è permestate n·el decreto ministeriale 15 ottob,re 1923 e·d 1.noltre: l 'erisipela, la tubercolosi cutan.ea ul- sa dopo trascorso un periodo di tempo c orric erosa e quella ossea e ghiandolare con seni spond.ente .alla ·dur.a ta m·e di.à d·ell 'i.ncubazione fistolosi aperti all 'esterno, le congiuntiviti con~ .d ella nlalattia, quando l ' isol:am·e nto dell 'in•fer' tagiose in g.enere (cong. blenorr.agica, catarro mo e 1e a ltre mi sm~e profilattiche si.ano ·s uf.cong. acuto e cata.rro co,n g. sub.acuto O· con· ficienti a•d impedire la diffu·sione del contagi-0; ,giu.:qtivite angolare), g1i stati impetiginoidi del .. in caso diverso il periodo suddetto· decorre dal.la cute, la pediculo·si , ed eventualmente a1tre la g uarigione o dal decasso dell 'inf.ermo, e malattie diffusive in·dicate dall 'a·u to·r ità. sanitadaJ.l 'attuazior1e ·delle ·di sinfezioni. I ,guariti sono ri.a con apposita ordina·nz.a. Per l1e malattie in- riammessi qua·n d·o l'uffici:ale sanitario si sia fettive acute (lettera a de11 'art. 1 d.el D. M. 15· .a ssicurato ·d~l 'esecuzione delle misure di proottobre 1923) è 1p rescritto l 'allontana~ento dalfilassi ·e rite11ga cessato il pericolo di d~ffusione la scuola del malato per tutto }l periodo di d ella malattia. Il parere ·d el! 'ufficiale sanita.rio .d urata del contagio; saran.n o· pure allontanate pu·ò essere apposto,, anch.e sul certificato del le person·e che abbi.a no avuto contatto co11 m .amedico cur,a nte. P er a lcun·e infezi-0ni (difterite . ' , 1ati di questa categoifia, quando l 'ufficiale s~­ febbr.e tifoide , ecc.) l 'uffici ale ' sanitario terrà ·ni tario ritenga che possano costituire veicolo presente anche la possibilità che esistano por.di contagio. tatori di g·ermi (portatori guariti e portatori Per le altre forme (tubercolosi non polmonasani) . e, n el caso, potrà suffragare il proprio ·re, tracoma, co·n giuntiviti, forme pa:rassitarie giu.dizio con a.ccertam.enti batteriologici ·d a esecutane~, m.ani~estazion:i contagiose ·della sifili- . guirsi .presso i la bor.a tori provinciali d 'igiene. Chiusrira delle scuole. Qua·n do vengano ac.de) è ammessa la frequenza della scuola p·r ima .della .g uarigione, su parere dell 'ufficiale· sani- certati in breve periodo di tempo ripetuti catario e tenendo conto anche d·ell e condizioni si di una malattia infettiva a cuta , fra le perigieniche e 1d,ell' affollamento della scuola o son.e che frequentano un.a cl.asse od una scuoi.a, .della classe, qua·ndo la malattia sia in fase I 'ufficia-le sa.n itari·o inten sificherà la vigilanza risolutiva, n·o n segregan te e le ·p a.r ti amm.al.ate scolastica, anch•e con ' risite medich e giorna:Sia·n o pro·tette in modo da garantire ogni po.s si- lier·e, e, continuand·o i casi di malattia, potrà bilità di .diffusione del contag·io. Su tali inferfar chiudere temporaneaniente la classe o la scriola. Du1~a11te la chiusura s i :eseguiranno le mi do·v rà eser citarsi la n·ecessa.r ia vig·ilanza per acoertare •i l m.an tenimento ·delle suddette conoperazioni di disinfezione d•e gli ambienti scDdizio·n i . Se gli scolari affetti da queste form.e lastici. La data ·di ria.p ertura sarà stabilita ·dopo ·morbose sono nume1-;o si è opportuno riunirli avvenute le disinfezioni ed in rel.azion e .alla duin classi o scuole speciali (scuole per traco- rata medi1a dell'incubaiione della malattia. Indipendent·e m•e nte .d.a]l.a rnanifestazione di _matosi, scuole all'aperto·, ecc.). Gli infermi ·di tubercolosi polmonare ·con forme infettive nella pop olazione scolastica, tosse ed espettorato no·n possono frequentare qt1.a·n do ·un.a rrial.attia infett),r.a .acuta assun1e Ja sc·uola . g·ra,re diffusion.e epid.e mica n·el Comune, I 'ufNella deriuncia di malattie infettive i medici ficiale sanitarjo d.eve ugualmente intensific.are debbono indicare se l'ammalato frequenta la la vigilanza scolastioa e può far proporre, dal scuola e q·u ale; l 'ufficiale sanitario, per ogni Podestà, .aJ Prefetto ed al Provveditor.e agli denuncia che riceve, accerterà i rapporti c-0lla Studi , Ja cl1iu sura di tutte le scuole. In circoscuo1a d el m.alato o dei conviventi, per i prov- stanze ·di particolare urgenza la chiusura può vedimenti ·d·el caso. esser disposta anche direttan1ente dal Podestà, 1

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SEZIONE PRATICA

salvo a riferirne .alle a utorità sopr aricordate.- Una r ecente cir colar1e del Ministero d ell 'Edur..azion.e Nazi on ale ai RR. Provv·e1ditori agli St11di (18 ·dic. · 1929 n . 6801) h a ribadito il con cetto che in n essun caso I '.au torità scolastica può disconosoere la comp1et en za in materia d ell 'au- , t orità sanitaria comunal·e e p u ò rifiutar si d i .darle ,esecuzione a·d lin 'ordin.a nza d1e l Podestà con oern 1en te la chiusura di una scu ola p er rag·ioni sanitarie. P er ciò ch e rig uarda la vigilanza igieriica sulle scl),ole in gen ere, è d.a ricordare ch e il regolam,ento prescrive la visjta d el} 'ufficia le sani tario, o 1di un medico a ciò d.e},egato , a tutte le scu ole pubblich e o private all 'apertura d el 1'anno scolastioo e, d·ura n te quest o, a lmen o u·n a volta a l m ese. La visita va .este a a tutte le person1e frequentanti la scuota. Alla vig ila nz,a sanitaria d eve co·n corr.ere anche il personale scolasti co dirigente ed insegnante, segn.ala ndo prontamente all 'ufficia le sanitario. qualunque m anifestazione sospetta n ello stato di salule ·d egli scolari, 1e ·dla ndo esatta esecuzione agli ordini da esso impartiti . Tutti g li ist ituti 1d evon10 essere ripuliti a fon d o, ed even tu a lm.ente disinfettati, a lmeno una volta l'a nno, sotto j ] oontrollo diell 'uffi cia. le sanitario, ·e d ogni ' 'olta ch e sar à ordinato da ll 'autorità sanitaria. Ricordiamo infine ch e un1a circola1'1e ministeria le (9 genna i o 1929) prescrive che tutti g ] i istituti di e ducazi.on·e ·e di b 1e ne fi cienza debbono avere un m edico r.esponsabile d ei servizi sanitari e profjJ.attici . A. FRANCHETTl. 1

POSTA DEGLI· ABBONATI. .

Al <lott. M. S. da N. : Consulti: C1GNOZZI : Il trattamento curativo delle lesiqni settiche. Ed. Cappelli. F. Al dott . A. P . d a li. : . Sui g ruppi s.ang·uig ni ved.a : L. LATTES. L 'in-

dividualité du sang en biologie, en clinique et en m édecine légale. Masson e·d. Par ig i , 1929. V. M. PALMIERI. L e nostre conoscenze sui gruppi sanguigni. Ed. d alla Rassegn a internaz. di Clinica e Te rapia , Napoli . Sulle radiazioni mitogen etich e, veda l 'allegato al n. 9 (1930) degl i Ann.ali d 'ig . , d ove si trova un 'ottima rivista sintetica accompagnata da indi cazioni bibliografi ch e. Potrà trovare indicazioni su ll 'argomento a n ch e in: N. BRUNO-. RI: La m edicina e la teoria elett1·onica della materia. I stituto editorial e scientifico , Milano.

1837

un cerotto vescicatorio ·dia 6-8 c111q.; daJ l~ fl ittena prodotta i si ritira il sier o ch e i è raccolto in quantità di c irca 8-12 g·ramm i e lo i inietta sott o la pelle. Nei casi riportati d all 'A., d opo 2-4 iniezio1n i, fatte giorna l mente, o d opo 2-3 g iorni i :p·a zienti non entiv.ano più il bisogno d·ella droga a cui erano abituati ed u scivan·o, gu.ar~ti, ·d .a ll 'osped1aJ.e. In un caso, nel quale si avevano tracce di albumina nel1e l1rine, allo scopo ·di evìtare l 'azione id .anno a d ella , cantaride sui r eni , l ' A. ricorse anch,e a l la iniezione d el sangue del].a paziente, ottenendon e g l i stessi risu l tati . Con tale m ·eitodo s i a'rrebbe il van tagg·io d ella rapidità e d ell 'a. . en za ·del p eriod o di svezz.am en to.

fil.

V ARI A. Tabacco e sal nte.

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H. 1S . Dieh l

(lvlinnesota Medicine, lugl io

1929) r iporta a lcuni dati sullo stato di salute dei fumat ori, d esunti dall 'esam e fisi co cornparativo di 1due g ruppi di stu·d enti univer sitari : un gruppo di fumatori e uno di astemi de~ fumo, questi u ltimi più giovani d egli altri d1 ' pochi mesi. L 'A. non h a n otato d ifferenze sensibili nei due gruppi r igu ardo ai valori medj d ella statura e 1d el p es.o d ei soggetti , ·d ella capacità vitale, della pressione ai:teriosa e del] 'indice sfigmografico; nettam1ente inferiore fu trovato il va lore m edio d·ell 'attività cardiovacolare pr1e.sso i fumato.t i. Non si riscontr.a rono differenze sen sibili n ei du1e gru.p pi rig u ar.do alla frequenza de i difetti fisici e delle a n ormalità più comuni, quali l 'ade noidismo, le malattie d entari e, ecc. I risultati , in complesso scar si ·de ll 'investigazione, riescono poco convincenti , tanto più ch e le ricerch e furono condotte su g iovani studenti , m entre è molto veros imil e che gl i effetti ·d1annosi d el! 'intossicazion e tabag ica si a ppalesino cpn di sturbi sop ra tutto n ell 'età av.anzata. Inoltre n on sono tate fatte indag ini fini per stu1diare le funzioni più d elicate d ell 'organi srn o, e si è tra lasciato di fare esami corn·p arativi d elle funzioni p ichich·e ·dei fumatori e d ei n on fum atori . Que. te ' sommar iam ente, le oritich e m osse a l Diehl .sul p eriodico American 1'1 edecine (di c . 1929, pag. 822).

Effetti del fulmine. L 'American Medicin e (lugli o 1930) riferì ce

jl s~o-ue,n.te caso occorso n el Missouri: un ind ividu10 dormiVia t en:en·d·o la fin.e·s.tra aperta ed fil. il capo appoggiato presso la fi,n estra . Scate-n atosi un t empora]·e, egli vien.n e colpito da un 1 L 'aut osi e rot e1~ap ia con siero da. vescicarite nei fuln1ine, ch e n·on lo UrCCitSe, ina g li asportò tossicomani. - Al .dott . P . Ma n cini d a Pol a : con1pletamen te i cap~ll·i e lo lasc iò freddo p er Il m etod o di ~Iodin o s , riferito a ll 'Accade- . qua lch e t empo. No.n pa.r e cl1.e s i sja.n o avut i n1ia Medica di Ron1a consiste n ell 'applicare altri eff.etti con1secuti,ri spiace'\-oli.


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LL POLICLINICO

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XXXVII, NuM. 50]

VITA P R O F E'S S I O N A L E . _ SERVIZI IGIENICO-SANITARI

ge sul! 'assicurazione contro tale malattia, organizzazione della VI Conferenza contro la tuber. L'attività della sanità pubblica in Italia. colos,i tenutasi in Roma n el 1928), il cancro, la l11al aria, le m alattie veneree, il tracoma, ecc. per 'frov~amo fedelmente rispecchiata, in due vocomprendere quale intenso ed utile lavoro sia lumi t es lè pubblicati (1), la vasta e fatt iva opera stato compiuto in questo campo. Alcune sezioni compiuta dalla Sanità pubblica dal luglio 1927 della relazione, come que11A relative alle malaittie al dicembre 1928, per la tu.t ela sanitaria ed il veneree, al tracoma, alla malar?·a e alla tifoide, n1iglioramento · dell~ condizioni ~gieniche del sono veramente pregevolissime e meritano di riPaese. chjamare l 'attenzioine degli studiosi. La spesa complessiva de~ servizi sanitar~ a caAltre al tirv!tà sono state rivol,te alle professioni r ico 'lello Stato, delle Provincie e dei Comuni sanitarie (legge e regolamento sulle professioni sorpassa l 'ingente cifra di un m,!1iardo di lire, sanitarie ausiliarie, tanto utile per combattere il di cui però solo 42 m:,lioni circa a carico dello ciarlatanismo invadente) ~ al servizio farmaceutico Stato. ed a numerose opere igieniche. L 'a ttività de'. laboratori scientifici di batterioInteressante è la parte dedicala al servizio velogia e cli chimica è dimostrata, oltre che da terinario. Oltre a notizie sullo stato sanitario del perizie, parer i, pro,p oste e num,erose analisi, da best~ame. v~ troviamo trattate le importanti queimportanti lavori ~ studi eseguitj, fra cui quelli s tion~ dei macellj e fri goriferi (con la pubblicariguardanti la peste, il carbonchio·, le ricerche zio1ne del regolamento sulla vigilanza sanitaria sulle sostanze coloranti del catrame, che possono delle carni) e del latte, per il quale è stato pubcon siderarsi inr1ocue ed altri molti. Segnaliamo', blicato il regolamento sulla v'.·gilanza. per l 'impor'"nnza pratica che può avere, lo stuIl secondo volume com,prende lutti i decreti, • dio sulle soluzioni di sal ~ di chinina in sole leggi, le circolar~ riguardanti la sanità pu bluzioni di etil uretano; l '11so di quest-01 dà tal' ' • ])lica e cost.itl1isce un vero Corpus di tutte le divolta Ì\11 p·r atica degli inconvenienti abbastanza sposiz~oni emanate in proposito anche da altri gravì ch e il l aboratqrio dimostrò dovuti alla for~1(inisteri, indispensabile per chiunque si occupi mazione di un, isomero tossico, la chinotossin.a, di oi:dinamenti igienici e san~.tari . fil. e diede qu~ndi delle norme per ev!.tare l 'inconveni.~ 11 L~.

Nei riguardi internazionali, la collabol'azione sempre pi\1 s.rtrel ta con j due m aggiori esponenti sanirtar~ internazion ali, l 'Ufficio internazionale d i Igie11e pubblica di Parigi e la Sezione di Igiene della Società delle Nazioni a Ginevra, si è addimostrata feconda di notevoli vantag·gi, che veng·ono messi in luce dalla relazione. Ricordian10, fra l 'altro, jl viaggio di studio dei sanitari esteri in Ital ~a n el 1928, organizzato· dalla Società clelle Nazioni e dalla Direzione Generale di Sanità pubblica e ch e diede campo ai detti sanitari di r endersi conto della att~vità igienica e de] progressi conseguiti in qt1esto campo d al nostro Paese. Seguono, nella r elazione, l~ n otizie sullo stato sanitario all 'estero, sul movimen~o demografico in Italia e sulle condizioni sanitarie nei riguardi delle nlalattie infetltve in Italia nel 1927-28. I nu1nerosi provvedimenti adotilati durante questi ultimi •temp! dimostrano la precisa e l ar ga con11>ren sio1n e dei problemi igienici dell 'ora attuale e la ferma volo·n tà di adottare delle misure ch e, senza essere in alcun modo vessatorie, mirino dirittame11te allo scopo. Basti. citare, a tale proposilo, i, provvedime11ti contro la tifoide (studio d~· epidemie, legge sulla vaccinazione an.ititifica, sulla lotta contro le inosche), la tubercolosi (leg(1) Relazione al Consiglio Superiore di Sa~ilà,

intorno agli atti compiuti dall 'Amministrazione della Sanità Pubblica dal 1° luglio 1927-V, al 31 djceml1re 1928-, TII. D11e YOll. in-4°, di pag·g. 231 e 533. I litnto Poligrafico dello Stato, Roma, 1930.

CONCORSI. POSTI VACAi~TI.

_A.LIA (Palerm o) . -- Scad . 20 feb . ; L. 9000 e 5 quinquenni dee.', oltre T.... 500 uff. san. , addizion. L. 3 oltre i 1000 iscritt:; età litm. 23-35 a.; tassa L. 50. AVELLINO. R. P r efettura. - Uffic~ 1ali sanitari per sei Consorzi; L. 6500 ciascuno, oltre L. 3000 cavale; elà l im. 45 a. al 25 olt.; tassa L. 50. Scad. 23 gen. BouGoNovo VAL T1noNE (Piacenza) .. - Se.ad. ore 17 del 20 qic.; 2° reparto; età lim. 35 a.; doc11m . a 3 mes.i dal 19 nov. ; stip. L. 9500 e 5 quadrienni <lec., oltre L .. 1470 indenn. d'integrazione; trasp. L.. 3000 oltre L. 1200 assegn o rivedibile; ab. 5000 circa . BRESCELLO (Reggio Emilia). - A tutto 20 febbr. ; L. 8000 e 5 quadr~.enni dee., oltre L. 3000 lrasp. , L . 1000 indennità di categoria, :t. 1000 ospedale, L. 500 ambulat., c.-v.; doc . a 3 mesi dal 18 nov . CASOLA n 'ELSA (S iena). - Scad. 8 gen .; L. 8500 e 6 quadrienni dee., oltre L. 3500 cavale.; età 1:m. 35 a. FOGGIA . .4.n·irrtinistrazio ne Provinciale. - Per ti1oli ed esame. Direttore della Sezione Medico-Nlicrograf~ca de1 locale Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi . Stipendio annuo L. 14.080 suscettibile d~ 4 aumenti quadriennali del decimo. oltre il supplem ento di serv. attivo in L. 1408 e l 'indenn1tà caro-viveri se dovuta. Le dette rimu11erazioni sono al n etto della riduzione del 12 % di Clli il R. D. L. 20 nov. 1930, N. 1491. T~ tolo


IANNO

XXXVII,

NuM.

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SEZIONE PRATICA

·di studio: diploma di abilitaz . all 'eserc. d ella profess. di medico-chiirurgo o diploma di laur . in med. e chir. ottenuto entro il 31-12-1924 o con-seguito entro il 31-12-1925 da coloro che si trovassero nella condizione prevista dall'art. 6 del R. D. 31-12..1923, N. 2909. Scaden~a ore 12 del 31 gennaio 1931. Ri chiedere bando, di concorso alla Segreteria dell 'AmmiJ1istr. Provinciale d~ Foggia. 1

FOGGIA. R. Prefettura della. Capitanata. - Ufficiali san~1tari p er 6 comuni ed un consorzio; proroga a tutto 31 dicembre. GArrEo (Forlì). - Scad. 26 dic.; L. 7900 e bienni del ventesimo; cavale. L. 2650; c.-v . ; L . 850 se uff. san.; età lira .. 35 a. GAVI (A lessandria). Scad. 20 gen.; L. 7000 oltre L. 2500 cav., IJ. 1400 se uff. san. Gu1n1zz0Lo (Mantova) . - Scad. 31 gen.; L. 9000 oltre L. 600 uff. san., L. 1800-2500 trasp. lNTRA (Novara) . - l a condotta m edica pei po' 'eri; ab . 8500 ci.rea; L. 8625 e 5 quinquenni dee. per 1400 pov.; addizio·n . I~. 3, c.-v.; L. 500 bicicl.; scad. 31 dee. Tassa L . 50,10 .. Doc. a 6 mesi dal 20 nov. LONGONE SABINO (Rieti) . Scad. 25 d~ie .; lire 10.500 per 1000 pov .. arldiz. L. 4 fino· a 2000 e L. 5 oltre; c..-v. L. 400; indenn. cavale. da stabiUrsi. MESSINA. Ospeclale PsicJiiatrico Provinciale. Direttore m8{lico. Stipendio L. 20.400. Servizio attivo L .. 5500. Due aumenti quadriennali di lire 1200 e L. 1500. Età mass~ma ann~ 45. Per i combatt_enti elevabile di 5 anni. Dispen sa limiti età per aiuti e assistenti i11 R. Cliniche malattie neryo,s e e 1nentali; e per Sanitari in servizio presso Ma11icomi Prov., Giudiz. o privati, nominati, in q11est'ult:.mo caso, in seguito, a co111corso· giudicato da Commissione composta ai sensi dell 'articolo 20 Regolarn. 16-8-909, N. 615. Servizio in Clinica o l\·{ anicomio p er almeno un quadriennio. Sca:denza ore 15 del 31 dicembre. Per informazioni d~.rigersi Segreteria Ospedale Psichiatrico. MILANO• Consiglio degli Istitiiti Ospitalieri. Sei posti di medico chirurgo assistente con funzion!, di interno; titoli ed esami; scad. ore 16 del 17 genn.; L. 5600; età lim. 35 a.; doc. a 3 mesi <:l al 7 nov.; tassa L. 50. Compi11to un biennio passag·gio ai posti d~ assistente ordinario che si fo·ssero resi ìiber i. In. c:onsiglio clegli I sll tu ti Ospitalieri. - Medico primario ; titoli od esami.i ovvero titoli ed esam i, (a scel La dei concorren Li) ; scad. ore 16 del 10 febbr ; L. 7850; età lim. 40 a.; 8 anni dio eserc. profec;s. compreso qi1ello di g u erra; doc. a 3 mesi dal 7 nov. ; tassa L. 50. Per ambedue chiedere ba11di di. concor so al! 'Ufficio Protocollo, via Ospedale 5, Milano. 1 ,

~IoNTERE.-\LE

(A quila). ·- Scad. 26 dic.; 3a con.d .; L. 9500 e 4 quinquen11i dee., oltre L. 2000 trasp.; età li1n. 35 a.; tassa IJ. 50.

Scad. 20 febbr.; 2a condotta; L. 6800 oltre L. 1800 inòenr1~ tà di via, L. 2200 indennità di abitaz., c.-v. , 5 quadrienni dee.; età lim. 35 a . l{IVA (Trento). -

J\ol\tA. Ca1nera dei D epulali. - Il concor so al po lo di m edico1 è stato pror.ogato al 31 dicen1bre.

.Ro~1~.

1839

Pio Istituto di S.

Spirito ed Ospedali Riu1iiti. - Concorso per esami a 40 assistenti medico-chirurgici; scad. ore 16 del 15 gen . ; età lim. 30 a. al 25 nov.; L. 4500 e c.-v.; tassa L. 50. Ri-

volgersi alla Segreteria generale. RoTONDELLA (Matera). - Per titoli, condotta per i pove.r i. Stipend iniziale L. 7000, al lordo delle ritenute, suscettibile degli aumenti di carriera previs ti dal Regolamento Sanitario. Età massima ar1ni 40, salvo eccezioni di legge. La domanda , documenti di rito e quietanza della tassa di L. 50, debbono pervenire alla Segreteria Comunale entro il 1° 1narzo 1931.

:°'

SANTA BRIGIDA (Bergarno) . - Scad. 15 feb.; con Averana e Cusio L. 10.000 e c.-v., oltre L. 540 per uff. san ..; 5 qt1inquenni dee.; tassa L. 50, 10. Ab. 2500 circa; poveri 50. 1 ;

S. CHIRrco RAPARO (Potenza) . - Scad. 31 dic.; L. 7000 e 6 quadrienn~ dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 5Q,10. ToRRITA DI SIENA (S iena) . - Scad. 31 dic.; 2a cond., pel capol.; L. 7500 oltre assegno mobile se mantenuto; 6 qt1adrienni dee.; L . 3500 cav.; assicurazione. Età lim. 40 a. Doc. a 6 mesi dal 15 nov. Tassa L. 50,15. Serv. supplenze con diar);t di L. 25. TnAPANI. - Scad. 20 feb .; sezione rurale; lire L. 8500 oltre L .. 2500 trasp., L. 200 aumentabili a J200 arm. farm ., 3 qttadrien ni e 3 quinquenni L . 750; tassa L. 50. TREvrso. Ospedale Civile « Elena di Savoia ». Aiuto anatomo-patologo. Assegno annuo lorde L. 12.000, CO·n 5 aumenti quadriennali del 10 %; eventuale indennità caro viveri; emolumenti pPr ricerche di Gabinetto. Per informazioni rivoJgP.rsj alla Segreteria. VALSTHONA (Novara). - Scad. 15 gen.; L. 15.000 assegno co1nplessivo, cQmpreso uff.. san. Rivolgersi Segreteria CoIQ. VETTO n'ENZA (Reggio Em .). - A ore 18 del 15 febbr. ; doc. a 3 mesi dal 16 nov.; tassa lire 50, 10; stip. L . 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L . 3000 indenn. categoria, L. 3000 se cava·l lo o automob., I.1. 1000 uff. san., ecc., addizion. L. 5. ~on r~feriscono a

è altrimenti indicatQ ~ concorsi si condotte mediche, ; compensi allo stipe11dio base. Quando

Avvertenza. -

NAPOLI. Istitu to OrtOJJedico T. Ravaschieri. È aperta l 'iscr~z ione per quattro postj a scelta di assistenti volontar:i fuori organi_co nell 'Istituto Ortopedico Ravaschieri ~ nella Dipendenza Ospizio l\i1ar;.no Permanente in Bagnoli. Tali posti di perfezionamento nella specialità sono per il primo semestre 1931 e per i .laureati in medicjna e chirurgia, di qualu11que Univers~tà del Regno, negli anni 1929-1930. JJe domande e document! debbono essere dirette al direttor e prof. A. Curcio e presentate nella Segreteria della Pia Opera (Riviera di Chiaia, 126) nelle ore antimerjcliane. CoNCORSI

A

PREl\11. Pre1ni Lepetit.

La S. A. Lepetil ha messo a disposizione d el Consiglio ~az. delle Ricerche la somma di L. 7500, affinchè siano istituiti 5 premi di L. 1500 eia-

..


1840

,

IL POLICLINICO

scuno da assegn arsi ai 5 1n:g]jori l avori sp erimenta! ~ o gruppi di l avori sp erimentali eseguiti nell 'anno fla laureati jn medicina da n o,n più di 5 anni; ncad . 31 dicembre 1930. Ha anche i1~tituito 10 premi da L. 1500 e 5 d a L. 1000 da assegnarsi agli autori d elle migliori tesi di ]aurea in med :cina, p er l 'anno accademico iniziato il 31 novembre 1930. Rjvolg·er si al C. N. R., Minis tero del1'Educazjone Nazionale, v~ale del Re, Rom a.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE Alla d :ìC'ezione dell 'Is tituto cli Bat terio,Jogia d ella R . Univer siità di Napoli è stato ch iamato, da quella Facoltà ~1ect.ica, il pr0tf. Guglielmo Ascion e, ch e su ccede al prof. Nicola Pane. Egli è un eminente allievo1 del pro·f. Dan~ e · De Blasi. Rallegramenti. Il prof. Francesco Casagl !, direttore gen er ale del Civico, Ospedale « Felice lJ0 tti n di Pont edera, è nominato con1mertdatore n ell'Ordine della Co-rona d :Italia. Il prof. Giuseppe Franchini. è chiamato all 'insegnamento della patologia co,l oniale presso la R. U11iversità di ModP.na.

A r e ttore dell 'Univer sità di· Bari è st ato confermato il prof. Giuseppe Mariani. Per l 'Università d~, Parma è s tato nominato r ettore il prof. Luigi Preti, ordinario di Patologia speciale n1edica. 1

ffOTIZIE DIVERSE. 2° Congresso internazionale di patologia comparata. So·tto la presidenza del se11. prof. Ettore l\f archiafav~ , s~ ~ provveduto alla costituzione di u11 Comitato per la partecipaziqne italiana al 2° Co1ngresso l nte1·nazio11aJe di P atologia Comparata, il quale si terrà a Parigi, dal 14 al 18 ottobre 1931, in occasione dell 'Espo·sizione Colo11iale. Quas:. tutte le Nazioni civil i saranno rappresent~te a · questo Con gr esso, ch e è posto sotto l 'Alto Patron ato d el Capo d ello Stato e d el Gover110 della Rep ub bljca . .A. n che ~l Governo italiano è stato invitai~-0 ufficialn1 ente a farvi si rappresentare. È deside,r abile ch e la scien za italiana figuri deg rLamente ~1n qt1ell 'importante consesso scientifico,. cui p artecipera11no palolog·i d 'ogni Paese allo scopo di s tudiare i problemi d elle mala ttie che colpiscono tutti gl~ esse~i vive11ti: !''uomo, gli an(mRJi, le piante. È, infa;tti , attraverso 1' 0 p era associat a d ei medici , d ei veterinari e dei fitop atologi, ch e posso110 e ~ sere chi.3.riti molti prob1en1i oscuri·, concernenti la biologia d egli esseri ed i m ezzi più idone'. e più efficaci atti a prevenire e combattere i loro processi morbosi. Il CA>n1itat-0 si propone di compier e opera di propagé\n rla, affinchè il con corso degli s tudiosi italiani al Secondo Congresso Internazionale d ·. Patologia C'.mn1)ara la , e per il numero d elle adesioni e p er la qu alità d elle contunicazioni scientifich e, risulti rleig·no d ello sv:Ji.1ppo assu1 1to a11ch e fra noi d nlla biolo·g ia speri1nentale, segnatamente l\el ca1npo della p a tologia. L a Commissio n e esecutiYa è composta de i professori A. L anfra11chi, L. PPtri , V. Pt1nto11i, G. 1

[ANNO

X.X.XVII, :N" lJM. 50)

Sanarelli, G. Vernoni; segr etario i1e è il do·~tE. J . Pampana. Si prega di inviare le adesioni all 'indirizzo d el segr e tario: l{. I stituto d 'Igiene, Yia · Paler1no 0 ,. Rorna.

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3° Congresso italiano di microbiologia. _ el prossimo mese di aprile s! terrà in ~Iilano il III Co11gresso della Sezione I taliana della Società Internazionale d~ Microbiologia. Sar anno svolte le seg11e1tti rela.zioni : prof. Luig1 Montemart'.ni (Direttore dell 'Is Lituto Botanico clella R . Univers1,tà di J?a lermo) : « La p a togenesi d elle m alattie delle pia11te »; prof. Vittorio Puntoni (Dire ttore d ell 'l s tit11to di Batteriologia clella R. l Tniver sità di Ro1na) : « l\1oderne co,n osce11zc e nuovi orie11 ta1nenti su lla bioloig·ia deil B. tubercolar:e ) ; p rof. _i\:n1ilcare Ziro•n i (Dire ttoife d ell 'IstiLuto di Microb iologj ~ della R. · Univer s,=tà di Milano) : <e L 'iperrece tti Yità 11elle m alattie ». Inoltre il prof. Francesco P e1)e 11 (Cap<» Sezione; del Repa1 lo Sieri dell 'I. S. 1\1.) tratterà, in una conferenza, le « Mod·erne cog·nizioni e vedute sulla vacc: nazio·n e antidifterica » . Sono escluse lè comi.1nicazioni ch e per il contenuto p ossono rivestire · carat tere pubblicitario. La Presiden.za ha deciso di sop,p rimere ogni cerin1onia ufTiciale n ella seduta inaugurale d el Congresso ; d 'invi:are ai co1n gr essisti sotto fo·r 1na di bozze di stampa il testo delle r elazioni e delle comu11icazioni almeno dieci giorni prima dell 'iinizio del Congresso, allo scopo di r ender e più amp ia e pro·fict1a la òi scu ssion e e di evitare inutili perdite di tempo ; di limitare il numero d elle co1nunicazio1ni, p ermettendone solo l1n a per Autoce . I test.i d elle r elazioni e delle corr1ur1icazioni sar anno i11viati nlla Segre.tcria non oltre il 1 :> marzo 1931. Il testo di ogni comunj cazioine non dovrà superare le sei pagiine <lattilografate. Nel caso jn · c u~ le comt1nicazio,n i sia110 accompagnate da proiezioni, gli ora.t ori dovranno darne avv'.so tempe tivo alla Segreteri a, indicando le misure d elle diapositive. Le ad esioni al Cong·resso" accon1pagnate d alla quota d~ L. 25, tlovr anno pervenire alla Segreleria en tro il mese di marzo. . I Con gr ess:.sti avranno diritto a ribasso ferro-viario del 30 %, al volume degli A~ti, alla prenotazione delle camer e d'albergo ed in genere a tutte quelle facilitazion~ e provvidenze ch e i!) loro favore il Comitato òirettivo procurerà .di otten ere. Per · qualunque sch:arirr1ento rivolger si a lla Segr e teria, via Dan'\rin 20, 1\filano. 1

1

Comitato italiano per ,lo studio dei gruppi san• • gu1gn1. Il Comitato Italiano p er lo studio dei gruppi sa11gµjgni , adere11t.e alla Sezione It aliana della Societ à Internazionale rli ~1i crob~Q,logia, prenderà occasione dal III Con.gr esso della Soc ie tà per fare d elle comunicazioni. Il prof. Leone I.attes (Direttore clell 'Istituto di l\ledicina Legale di Mod ena) riferirà su: « Le var iazioni quanti·tati ve delle proprie tà gruppo-specific he » . Coloro ch e intendesSf}ro, fare altre .con1unica· z ioni sull 'ar gon1ento sono pregati di .; nviarne il titolo Qd jl t esto entro il febbra j.o 1931 ·a lla e· iQ"r eteria della Sezior1e I tal =a11a, Yia Dar\YÌ11 20, ì\Iilano. 1

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[ ÀNNo

XXXVII, NuM. 50] .

18!1

SEZIONE PR-4\.TICA

Unione internazionale di Soccorso ai fanciulli. L '« Union Inter11ationclle de Secours aux Enfants » (U. I. S. E.), la (JUale accoglie 42 associazioni sparse in 35 p aesi d 'Europa· e d 'Am erica e conta ormai 11 anni di viita, ha deciso, d i, completare la sua organizzazione, ag·giung·endo·v i u11a Sezione di medicina preventiva dell 'infanzia, della quale possono far p arte solo medie~ . Il pr-0!f. G. Schelte1na, di Gro1n inga (Olanda), si è i11caricato provvisoriamente di assumer e la segreteria d~ll.a Sezio11e. Scuola dj perfezionamento in medicina Roma.

legale a

La Scuola, diretta dal prof. S. Ottole11ghi h a sede nell 'Istituto di l\iied :,cina legale. Ha lo s~ot:>O di n1ett er e in grado ! laureati .in med~cina e chirurgia di corrisponder e alle esigen ze tecniche e scientifiche r eclamat e per la esatta compilazione delle perizje ~ediche. !,n sede p enale, civile, ed in rapporto all'1nfortun1stica e di con seguir e il C.:i. J)loma cli perfez:onamento in 1\1edicina l egale. La durat a è di due anni. l 'asse complessive L. 2605. Le lezio·n i comincieranno il 13 g·ennaio ecl avr anno termine i:l 31 magg·io. Le iscrizioni si chiuder anno col 31 dicembre. Gli iscritti dovran110 essere non 1neno di 6 e n on più di 15. Chiedere annunzio al direttore della Scuola. • Scuola di perfezionamento in ostetricia e g1necologia a Siena.

Comincer à a funzionare col 1° gen11aio, sotto la direzione del prof. F.. Spirito. Ha la durata di 4 an11~. 'fasse .complessive L. 6175. Chiedere il programma al direttore della Scuola, d~irettore della Clinica ostetrico-ginecologica della R. Univers.i tà di Siena.. Le iscrizioni si r~cevoino sino, al 31 d?ieembre. 1

Consiglio Provinciale Sanitario di Roma.

Il 29 novembre si è riunito il Cons~glio Provinciale Sanitari-01 di Roma. All 'inizio· della seduta, su proposta del Preside~te, ha deliberat-0 d'inviare l 'espressione del suo d ~vo to omaggio al doit t .. G. Basile, nuovo rliretto·r e generale della Sanità, e di far p ervenire fervidi auguri di pronta g t1.arigione all 'illustre e-01nponente prof. V. Ascoli. Ind :. iJ medico. provinciale dott. Sirleo ha amp ~amente riferito sull 'andamento1 delle malattie infettive verificatesi durante l 'anno nei vari Co1nuni della provincia, e sui m ezzi sanitar~ adottati per fronteggiarle. Il veteriilario· provin ciale dott. l\1arra l1a a11ch e jnformato sul d~coTso· delle varie epizoozie, dimostr ando il dec~so miglioramento verificatosi i11 confro nto degli anni .decorsi. F'urono poi. prese numerose deliberazioni d 'or dine amministrativo. 1

com1n. ~ianzoni ~ il presidente della sezione provi11ciale (l ella Lega comr11. dott .. Fuà. Dopo uno sc~~bio di ide.e al quale hanno p·r eso p ar~e tutti gli intervenut1, è stato deciso, di non limitare l 'azion e solo all 'esarr1e clei casi di cancro incipiente occulto o 1nanifes to bens,ì di estender la anche all'enumeraz=i0·n e di tutti i casi esan1in ati e curati, indicar1done per ognuno l 'operabilità o meno e l a cura alla quale son o st ati sotto,p osti. Per co11seguire 1.ale intento, sarà diramata una nuova cii:colare per inv ~ tare tutil~ i sanitari degl i ospedal~ della provinci a, delle case pr ivate di cura, ~ m edici condotti e liberi doce11ti a riferire o~ni .ti:e mes~ i casi di can cro osservati, d1agnos.it1cat 1 e curati e dichiar ati inguaribili. Il Consiglio della Lega raccoglierà tu tti questi eleme11ti e ne farà og·getto d~ r el azion e al Comitato ce11trale di Roma, afiinchè in forma statistica ne dia pubblicità n el suo bollett~no trimestrale. Il Comitato stabilisce corne è stato fatto in altre occasionj di pred~sporre pubbliche co·nf~ren­ ze affinchè Lut ti i cittadir1 =., com e già conoscor10 i pericoli ~ el dilagare del flag·ello del cancro, conoscano an ch e · l 'importan za e l 'utilità di c-0mba ttere il male all e su e prime manjlfest azioni. ~nfine, è stata esan1inata la possibilità d~ arr edare il Centro diagnostico di una quantità., sia pure modesta, di « radium ». Il Comiitato fa affitiam ento di ottenere il con cor so dello Stato a inezzo del m edico provinciale, ch e ha promesso tutto jl suo interessam ento. 1

Ospedale oftalmico della provincia di Roma. Nlercè l 'attiva e òis~1I11teressata opera dell 'illustre rlirettore prof. Roselli, su cceduto fin dal 1923 al fondato re e pri.1r10 direttore pro.f. l\iiariano· Scellingo, del quale fu valido aiuto fin dall'inizio e n1ercè l 'inter essamentq della Com.m issione am~ m ;;11istratrice, presieduta dall 'on. conte Orsolini Cencelli, può r eggere il cor1fron to con i migliori isitil.uti del genere. Sostenendo non lievi spese, con l 'aiuto del Governo, è stato completamente rest aurato, fornito dei migliori e più recenti: macchinari ed istn1m entii di do·t trica che la scien za abbia in u so, dotato di 11na discr e.t a bibliot eca della specialità e di un mag11!fie-0 Gal)inelto, per analisi chimich e, bat.teriologiche ed istolog ich e. Il 5 dic. le autorità ed i· rappresent.anti della stampa ro mana h annq vjsit ato µ m agnifico, Ospedale, ricevuti dal diretitore prof. Ro·selli e dai suoi collaboratori. 1

1

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Per l'Ospedale Fate-bene-fratelli in Roma. Un a interessante discu ssio11e si è svolta alla Camera dei Deputati tra l 'on. Di -Marzo, sottoseg retario all 'Edu cazione Nazionale e l 'on. Guglielrnotti, intei:rogante. Il 11rimo sost en11e che l a ricostruzione del1'0spedale dei l~~t e-bene-fratelli n ell 'Isola Tiberina significherebbe un notevolissimo· miglioramento, Per la lotta contro il cancro nella provincia di . dal punto di vista sanitario ; d 'altronde n on sar ebbe possib:Je d 'imporre l 'allontanamen·to delAncona. 1'0sp edale, d acch è l 'Or dine ch e lo possiede è u11 Nella sala maggiore dell 'Amministrazio11e del- R11 Le privato.. L '011. Gug-Iielmotti prospettò la ! 'Ospedale Civile Umberto I di An cona si è riuconvenienza di allon ta11ar e l 'Ospedale, p er ragio11ito il Comitato t ecr1ico del centro' diagn osti co ni ~gieni che ed artistich e; ciò sar ebbe agevole, per la lotta contro· il can rro, presenti il proJ. Bac- n1cdianle una })ermuta di terren ; tra l 'OrdiI1e cara11i , il prof. Cap·p elli, ~l prof. Montanari, il Religio o ed il Go·Yer r1atoralo. Raccomandò di stl111fO·f. Sette e il dott. Agos tini. So no inte.rvent1ti cUare be11e il 1)roble1na, pri1na di crea.re il fatt o anch e il inecl ico provin ciale dott .. cav. Cle111e11ti , comp iuto, affinchè non si rjpetano deprecabili il pre ;jde11te dell 'amn1 ir1i straz~one dell 'O pecl ale errori del passalo . 1

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1842

IL POLICLINICO

Ambulatorio della Croce Rossa Italiana nell'isola di Rodi.

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Per ini,ziativa di S. E . il Governatore delle Isole Italiane de11 'Egeo, .!\Iario Lago, e per interessamento di S.. E. il s~natore Fil~ppo Cremonesi, Presidente generale della (~roce Rossa Italiana, la i10bile istituzio11e esplica, co~ 'è noto', anch~ a Rodi la stia attività bertefica ed integrativa per il completo henesscre d elle popolazio 1n~ dell 'in terno dell 'Isola. Nel fervore di opere feconde di bene, le provvidenze governait ive non trascurano· l 'ig·:iene delle popolazioni, eh~ seguono, ap,p ass.io-natan1ente l 'opera d el Governo•. Nel villaggio d\ Peveragrto, centro di u11a vas tissi1na zona assogge tta ta a bonifica agraria, con l 'intervento <li S. Ti'. ~l Governatore e di donna Ottavia Lago, S. E . l 'Ar civescovo Castel] ani ha recentemente impartito la benedizione al nuovo. locale d :, un amb11lét t('rio, sorto a cura della Croce Rossa Itali3.na. del R. Governo di Rodi ·e della Società Anonima di Frutticultura, che h.a assunto i lavori di bonifira. La suggestiva cerimonia ha riscosso il plauso delle autorità e di. numerosi visitato,r i e l a gratitudine rlella popolazione.

Fondazione Gustavo Gasperini. • Si è chiusa la sotto.scriz~one per una foin dazione perpetua di ~tudio presso la R .. Università di· Firenze in onore del compianto' idroilo1g o p rof. Gust avo G·asperìni. La somma raccolta si convertirà ;n. titoli 11omi11ativi di Consolidato' che sa. ranno, a segui·t o delle formalità rituali per il riconosc:mento giuridico, 'consegnati alla R. Università fiorentir1a. . La fondazione Gasperi_ni garantirà l1n premio biennale di circa 2t500 lire per il migliore studio in m ateria d i. idrol0g·ia medica presentato· da cittadini del Reg no e delle ~sole italiane dell 'Egeo.

[ANNO

XXXVII, N UM. 50]

Borse di studio per studenti stranieri in Italia. Il Cen:tro Nazionale Italiano di informazioni universitarie per stud enti stranieri e italiani residenti all 'estero, h a istituito 98 borse di · studio per l 'anno accademico 1930-31, fra cui le seguenti: presso l'Università di Bari 3 borse da lire 6 mila ognuna per dalmati n azion ali1tà italiana. Università di Camerino, 15 borse da li.rei 3 mil~ ciascuna per stranieri e 7 borrse da lire 1000 ciascuna per dalmati1; 1\-[acerata, 10 borse da lire 1000 e otto da 800 per italiani e stranier:.; ecc. Per i11formazioni rivQlgersi alla Segreteria, Salita del Grillo 1, Roma.

ai

Carrozza-laboratorio delle ferrovie di Stato Argentina.

ID

stata costruita 11elle officine di Tariff Viejo allo scopo di compiere delle ricerche sulle malattie infettive dell 'Argerttina settentrionale, in luoghi lont ani dai centri urbani. . ~onsta di posti a letto, cu cina, bagni, ghi.acc~a1a e di un locale per uso di l aboratorio con termostati elettrici, a11toclave per la sterilizzazione e . di t1na sezio,n e speciale per gl!: animali da esperimento . (Da « Se1nana medica )), 19 giugno 1930) . È

Assemblea generale del Sindacato dei chirurghi francesi.

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Fondazione Gino Dedin. Nell 'a nniversario dell a sua morte - ai primi di novembre - i nipoti, segue~do ~l pensiero esternato daJ com1Jianto Collega, versarono al}'Istituto Lombardo. di Scienze, Lettere ed Arti, L. 75 in~la in tit oli ConsDlidato·, per la erezione di un premio triennale cli 10 mila lire nette da assegnarsi al migliore st11dio sulla « Paralisi lnfan1tile ». Le norme Ciel l):lndo fl1i:ono fissate d 'accordo co~ la Segreteria dell 'Istituto, ed il primo concorso sarà bandito alla f~ne del prossimo anno, così da dare il tempo di un anno per la con1pilazio1n e degli studi e delle relazioni. Il Collega protfondamente buono ed insigne specialista in Pediatria: volle contribuire, anche assente, alla r iparazione clei mali che travaglian~ 1'i.11fanzia : ed i nipo.t i con vivo amore hanno dispos,to ~he 0 gni s110 desiderio fosse tradotto jn r ealtà. 1

Donazione benefica. Il pro!. Andrea Curt1, direttore dell 'Ospedale di Sassari, J1a ricevt1to in forma romantica, per la strada, in un plico, da un ignoto benefattore la ,omn1a di 130.000 lire, desitinate a dotare l 'o J)edalc d'impianti scie11tifici; un altro pl:co 'errà aper to alla morte del munifico donatore.

Si è t_enuta il. 9 o·ttohre, nell 'anfiteatro della Scuola pratica della Facoltà di Medicina di Parigi, sotto la pre~idc11 za del prof. J. L. Faure~ con l 'i!Iltervento di oltre 200 socj. Erano all 'ordine del giorno vari problemi: assicurazioni sociali, dipJoma di chirurgo, infort u11i sul lavoro, r esponsabilità professionale; ma non si riruscì a discutere che il primo. L 'assemblea ha con,cl t1so approvando un ordi,ne d el giorno di vivace protesta contrò le ulti., me d~spos~zi~}ni regolamentari, che sottopon gono al regime degli indigenti molte categorie d elle classi sociali medie, le quali costituiscono la quasi · total~tà della clientela dei chirurgi di provincia. Si dich!·ara rispetto·sa della legge; quindi si assrume l 'im.p egno di collaborare all'app,l icazione di essa, a titolo di esperjenza, ma avanza delle riserve pe:r ~l caso eh~ ~ timori p~ospet tati si (l:mostrassero giu stifica.t i e che i poteri pubblici persistessero a non tener co nto dei rilievi fatti. 1

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Ufficio d'informazioni mediche a Parigi. L'(( Associalio11 pour le Développement des Relation Médicales entre la France et les Pays Etra11gers ~, h a fondato u11 cc Bureau de Renseignements >> che accentra tutte le informazioni relative a le.z~oni, sedute operatorie, C0rsi complementari e di perfezionamento e notiz~e diverse che possano i11Ler essare i medici o gli studenti di medicina stanieri.· residenti O· di passaggio a Parigi. Rivolgersi alla direttrice dell 'Ufficio, M.Jle Huré, Bureau de l 'A. D. R. M., Faculté de Médecine, rue de l 'Ecole-de-Médecine 12, Paris (Vle·) , :B"'rancia). 1

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Per le infermiere vittime del dovere. Nella Chiesa del Sacro Cuore di Maria in Torino ha avuto luogo una solenne funzione religiosa in memor:a delle infermiere vo1ontarie della Croce


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SEZIONE PRl\.TICA

Rossa Italiana cadute nell 'adempiJI\ento del dovere. . Alla .funzione ha!lno partecipalo in qualità di infermiere volontarie della Croce Rossa, indossando la divisa di crocer-0ss;ne, le LL . AA. RR. la Principessa Maria di Piemonte e la Duchessa di Pist-0ia, le infermiere della Croce Rossa e tutte le allieve infermiere. I

Il centenario del chinino in una mostra londinese. L '« Agenzia di Ron1a » riceve da Londra ch e. a cura del « Wellcome ~iedical Museum » di Londra, la più grande Istituzione di Storia della Medi~ina d~l n1ondo, è ~tata aperta l '8 dice1nbre, per ch1uders11 nel febbraio 1931, una Mostra Commemorativa del III Centenario· della introduzione in Europa della cortecc~a di china. La data ricorda la introduzione in terapia del p:·ù efficace farmaco che conosca la inedicina nella cura della febbre malarica. Questa corteccia ebbe il suo pri1no Sl1ccesso in Roma, da dove essa si affermò, non senza lotte, durate quasi un secolo, e da d?ve si spars~ ir1 t~t~a l 'Europa per merito specialmente dei Gesu·~t1, che per primi la fecero giungere regolarmente dal Perù. Da Roma, dove nel 1640 cominciò la distribt1zione regolare e gl~ esperimenti su.Ila sua efficacia, a cura del Wellcome Museum è stato raccolto un abbondante materiale documentario, sopratutto di archivi pr:.vati. Il prof. G. Franchini reduce dagli Stati Uniti. È r~tornato, da un ciclo di conferenze agli s.~ali

Uniti d 'America, dove era stato invitato da diverse Società Mediche, il prof. Giuseppe Fra11chini. Egli , come già altr~ volte, ha tenuto conferenze a Ne\Y York, Broo,k lyn, Cleveland, Filadelfia, Baltimocra ed in altre c~ttà, davanti a numerosissimi m edici. Ha trattato argon1enti di patologia coloniale commemo,r ando anche ~l Laver an nel 50° anniversario della scpperta del para&s:ia malarico ed ha parlato sulla storia della med~cina, comme~orando fra gli altri il grande fisiologo e naturalis~a .A.nto nio Vallisnieri nella ricorrenza d~l secondo cent enario della morte. Ha preso parte alla commemorazione di Galen.o· all 'Univers~t à di Pennsilvania. È stato nominato membro d'onore della <' Medical Library Association » di Cleveland (Oh:o) e membro1 del « Colle~e of Physictans » di Filadelfia. 1

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Jn memoria del prof. Mingazzini. Il 3 dicembre, primo anniversario della morte del comp~ anto1 prof. Giovanni Mingazzini, ebbe luogo nell'Aula della R. Clinica Medica di Roma, una solenne commemorazione del grande Maestro. Nell 'anfiteatro artisticamente addobbato· spiccava fra piante e fiori ~l busto bro nzeo dello Scienziato, o,p era pregevole dello scultore Sindoni. Erano presenti il Rettore Magnifico, on. prof. De Francisci, ! rappresentanti della Sanità Pubblica· e ~1ilitare, i proff. Alessandri, De Sanctis, Baglioni, D?pnisi, Ottoilenghi, Perez, Pestalozza, Sanarelli, la Scuola Romana di Neurologia al completo, innumerevoli m edici , studenti, ed uno stuolo di gentili signore. Assistevano anche alla cerimonia l a vedova dell 'Estinto e ~ due f?g-Ii, prof. Ermanno e dolt. 7'1a11fredo. Prendeva per primo la parola il prof. Bt1si, 1

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1843

pres~de della F~col~à di Medicin.a, invitando i present~

a raccogl1ers1 devotamente per rievocare la figura del G~ande Scomparso. ll prof. Fumarola, dopo aver ricordat? come la Scuola Neurolog~ ca Romana avesse designato a commemorare il Maes tro quegli che per tanti anni aveva collaborato C?Q L~i iQ continua comunanza d1 pensiero e di vita , ~l prof. Francesco Giannuli, con1unicava le n1·0 lte adesioni. perventtte da tutte le Cliniche e dai principali Istituti neurologici ed ospedalieri d. ·1talia e del mor1do. L:orazione ?-el pr?f. Giannuli, densa di pensiero e di commoz:one, e apparsa veramente degna del Maestro•. Dopo aver ·t racciato un vasto quadro del movi1~en t? scie.ntific?-biologico degli ultimi cinqua11t ar1n~, egli• ha inquadrato la figura di Giovanni Mingazzini e l a Sua opera alta e indefessa nella giusta luce, aC<'en11ando alla rnaggior parte di argomenti nei quali Egli ha portato il contr~buto geniale della Sua grande co1npetenza. L 'opera del Maestro è così balzata viva agli occhi degli ascoltatori in una sintesi che no,n era facile contenere jn sobrie proporzioni, per la vastità e la difficolt à degli argon1enti trattati. Seguìto con r elig·iosa attenzione, I 'oratore è stato salutato da pro.fonde acclamazioni che hanno significato tutta la r~conoscenza degli allievi di Giovan11i Mingazzini alla n.qbile fatica del prof. G·iannuli. . In fine. il laureando La Cava con felice appass·onata 1mprovvisaz~one ha scolpito l a figura del M~estro quale gli studenti solevano ammirarla ne}la Scuola, nelle corsie, nella vita. La cerimonia, svoltasi in un 'atmosfera di alla spiritual ità, ha vivamente commosso i presenti. 1

Onoranze al prof. Luigi Concetti. Ricorrendo queSit 'anno il X anniver sario della morte del prof. Luigi Concetti, si è costitu~to un Comitato organizzato,r e per tributare solenni onoranze all'illustre Scompar:so. Luigi Concetti fu tra i primi se non il primo e fra ! p~ù strenui assel'tori dell 'importanza .scientif~ca e morale della Pediatria: curare il fanciullo significa fo,r tificare l 'uo1110: in p uero homo f Per opera del Governo Nazionale o·g gi lo studio dei problemi che riguardano la salute e la protez '.one dell 'infanzia ha assunto veramente quell'importanza preconizzata da Luigi Concetti e se Egli! tornasse a vivere vedrebbe molti dei su oi sogni realizzati, delle sue cr edute chimer e avverate. L'Opera per la Maternità e Infanzia, retta da uno dei m!gliori allievi del Concetti, non è infatti che una realizzazione dell 'oper a di Luigi Concetti che per anni e anni comba ttè per il su o ideale, che sen1pre dette le su e en er gie per la pro,tezione dell 'Infanzia, per lo studio ed il 11.1igl\1ramento igienico, del fanciullo . Luigi Concetti fu un impareggi abile !viaestro. Le sue lezi,o ni erano. semplici, chiare, istruttive, pratiche, lucido specchio d~ vita vi,ssuta fra l 'infanzia; e chi ebbe la fortuna di seguirle, le ricorder à sempre con gioia e con nostalgia. Alle e1ninenti qualità di scien z!ato puro, Luigi Con cetti univa una mirabile cap acità di Yolgarizza tore degli argomenti più diffic!Ji e complessi della ~1edic~ na, doti queste ch e r ar am ente si trovano ac~oppiate . 1

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1844

IL POLICLINICO

Egli raccolse jl !rullo della sua lung·a pratica nei sette· voll1mi dei cc Re11diconti. statistico-clinici » che costitui 5cono una Yera ed inesauribile miniera d 'insegnamenti dottrinali e· pratici, assoluta1nenle ,preziosi ed indispensabili per chi voglia intraprendere la difficile e dura, ma santa inissione, d~ medico dei bambini. Un n umero·sissimo stl1olo di discepoli e di amici1 del Grande scomparso, riunitisi in Comitato', etern erà quest'anno· il nome d i Lu~gi Concetti scoprendo un busto· in bronzo nella R. Clinica Pecliatrica al Policlinico Umberto I, mentre è stato proposto di dar;e il suo i1ome ad una via di Roma ch e fu testirnorie pr~ncipale e costante della ininterrott a opera pietosa, scientifica, filantropica di Luig i Conçetti.

Una medichessa centenaria. Si è festegg·iato a Lor1dra il centesimo compleanno· della dott.a Ifarriett Crisby, considerata co111e il clecano flella classe med~ca di tutto il inondo. Ella giun.se al . trattenimento in auto, ma promise ch e la pro s~ ima volt~ g·iungerà in aero plano ed a tale proposi to ricordò di avere assistit,J, cinquanta anni or sono, ai primi tenitativi infelicissimi di volo·. Tracciò la storia della pr•.:>p1ia vi1 a: educnta i1~ Australia, sbarcò ottanta ai1ni or sono in Inghilterra; r11a ivi non era cortsenti.t<) alle donne lo studio della medi~ina, cui ella si sentiva chiamata, e perciò decise cli passare in America. Esercitò per lunghi anni, a New York, po i a Boston ed infme a Ginevra. 1\ : trib11isce l a sua lung·a vita e l a s11a eccellente salute alla regolarità delle su e abitudini e al suo vitto ve· getar]ar10; 1na aggiunse che da tre mesi questo 1

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l 'aveva st ancata e perciò si è data ora ad un reg·ime carneo ad oltranza. Precorse la moda fem1ninile attuale, facendosi accorciare le gonne e<l i capelli molti, anni or sono. Nell'insieme, din10strò molto brio e molto humour.

Infortuni di sanitari. Il 6 i1oven1bre, mentre il dott.. Medakovitch, addetto al laborrttorio del l\1Ianicon1io di Sant'Anna i1n Parigi, usciva dall 'Istituto, venne aggredito a colpi di rivoltella da un a1~1enato, da pochi istanti evaso e cl1e errava per la strada. Il sanitario riportò una ferita al braccio sinistro. Il demente Iu poto dopo arrestato, grazie al coraggioso intervento del dott. Trénél, primario nell 'Ist:1tuto•, ch e lo affrontò mentre n essuno osava di avv:1cinarsi e lo sèrrò tra le braccia, permettendo a~ poliziotti di disarmarlo.

Il clott. Fil ip])O Arca11geli da Carsoli, di anni 24, neo laureato in inedicina, h a riportato a Roma, 1n uno scontro d 'automobil~, la frattura della gam})a sinistra.

Si è sp ento a 72 anni. jl prof. CHRISTIAN EIJ CI\.MANN, ch e diresse a lung·o l 'Istituto d'Igiene di Utrecht (Olanda) .. Definì la natura avitaminica del beri-beri e ne ~ndicò la cura; questa importante sco·pert.a g li è valso il premio Nobel, assegnatogli nel 1929. Esplicò un'elevata attività scientifica anch e in, altri campi della patologia g·enerale, del1'anatom,o-p·atologia e della clinica. •

Indice alfabetico per materie. Anemia pern1c. : cura con tessuto· di stomaco Pag. 183~ 1832 Arterie del collo: asco1ltaz:-011e )) 1824 Artrite: trattamento• con i ragg'i X )) 1835 Bambini: danni delle cure ecces13ive )) 1828 Bibliografia )) Cal coli urinari: composizio11e . 1832 Capillari: per111eabi·l ità e resist ertza nel)) le malattie di' feg·ato . 1831 .. 1830 Cardiop·atici: ricambio basale )) Col ecisti te cronica . 1833 )) Cornea: tatuaggio al cloruro d 'oro 1831 )) 1827 Debolezza congenita )) Eclampsia:- insorgenza e Cl1ra 1825 1830 Embolia gassosa . E11clotelioma per:,o Leo della i11a11<libola » 1831 Gangr ena ischemica degli arti inf. : )) termon1etria 183~ Glicorachia nelle affezio ni cl1irurgiche >> 1830 Gomito: rara lesione traun1atica . . . >> 1815 Idropneu1no torace : tirnpanismo basilare >> 1820 )) Impacchi. esosmotici 183-t:; Intos icazione da t etrajodo!enolilaleina. » 1834 ))

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Irradiazioni (raggi X ~ radium) : effetti dannos,i . Pag. )) iVI:1lza : fisiopatologia Neurofib·r omatosi diffusa: alterazioni1 )) ossee . . \Vf alaria: alterazioni morfologiche delle )) piastrine Pneun1otorace terapeutico: raro r eper·to )) semeiologico )) Polmoni: esame dell 'elastic!.t à lleni : funzio•n e nel diabete acetosico . )) )) Sciatich e reumatiche . . . Scuole : difesa contro le malattie infettive Servizi igienico-sanitari .

Sindri1me addo·minale acl1ta da sezio11e midollare Sterilizzazione dP.lla do11na: indicazioni e tecniche . . 'Tabacco e salute Tetano1: trattamento co11 glt1cosio Ulrera gastro~duodenale: co·s ti·tuzione ed ereditarietà nella patogenesi '\1 accinoterapia in g inecologia . Vie biliari : lambliasi .

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Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristam pa di lavori pubblicati nel Poliolinico . se non in aeauito ad autorizzazìone scritta dalla redazione. E vietata Zq yu'1Jblicazione di sunti di essi aenza cita1'ne ia fonte .

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. AscoLI, Red. resp.


ANNO XXXVII

Roma, 22 Dicembre 1930

Nnm. 51

fondato dal professori:

·GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA.

REDATTORE CAPO: . PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Rivista sintetica : C. Nervi: La teraipia del rachitismo oon la ergosterina irradiata. Osservazio ni cliniche : G. Guaz.zieri: Un caeo di anett· risma traumatico della femorale profonda. Coneide· razioni cliniche ed istopatologiche. Sunti e rassegne: SECREZIONI INTERNE: E. Vogt: Recenti progresai nelle nozioni st1lle secrezioni i'11terne. Kiazim Is mai.l: Sindrome di irnutismo deterID.Jinata da Ulll tumore surrenale. - E. I . Com;pere : Altera· moni OO'SC'e nell'iperparatiroidismo. Gantenberg : Reuma.tismo articolaTe cronico nei suoi rappo.rti con le turhe endocriniche e la .costitJttZione. - M. Labbé: Errori nell'uso dell'ins'Ulina nei diabetici. - ORGAN J {;ELLA RESPIRAZIONE : Oh. Roubri.er e M. Treppoz : Le a1mmagini anulari del polmone. - H. K·u tch era Aichbergen : Val<Yre ·p rati-co delle ricerche spirometriche nella tubercol ClSi polmonare. - H. ffiri.ci: La guarigione .delle caverne. - Gerhartz: Affezion-i glandolari i.ntrapolmona,ri. REGlMI ALIMENTARI: J. Castaigne. J . Oh all!IllP.rliac e R . Vaurs: I l regime declorurato, le sue indicazioni, la sua. sorveglianza. - J. Caetaigne e J. Chaumerliac: Gli effetti nocivi dell a .decloruramone e le i11di-ca.zioni, in questi iCaJSi, della teraipia di riclorurazione. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società di Coltura Medica Novarese.

Appunti per il medico prat ico: SEMEIOTICA: La reaZJ.one di Aschheim-Zoindek per la diagnosi di gravidanza. - SuJla diagnosi biologica di gravidanza. - Le reazioni puipillari nelle gravide e nelle non gravide. Alcune ricerche sulla ·dia.gnosi prenatale di sesso. CASISTICA: C-Ontributo alla ·c onoscenza dell'etiolog1ia e della sintomatologia della t r ombosi delle vene meeenteriche. -- Aneurisma metastatico settico dell'arteria epatica. - TERAPIA : L'urotropina iper via endoven-0aa nell'incontinenza di urina. - La ·ci.tra delle 1nfezioni urinarie da colibacillo ·Col batteriofago. Il valore degli a1calini nella cura della nefrite croniea. - L e proprietà antisettiche dell 'uroselectan. Osservazio1n i s.p erimentali, statisti.che e clini.c he su alcuni a;n1:1isetti oi urinari e via. d'introduzione inteima. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : La psicanalisi e l'arte. POiitica sanitaria e giurisprudenza : G. Selva.ggi: Controversie giuri diche. Ne lla vita profess i-o na le: Cronaca del ·m ovimento professionale. - Amministra.zione sanitaria. - Concorsi. N OJDiine, .promozioni ed onorificenze. .Noti 7.ie diverse. Necrologio : G. B. Queirolo. Indice alfabetico 9er materie.

RIVISTA SINTETICA

ossa ed esclusivamente di esse, ·dovuta a scar. . ezz,a di el.eme11ti min·er.a li; b enefici si ebbero dalla somministrazione di sali di calcio e specialmente di fosforo, per cui si disse il rachitismo ,e.sser.e ·dovuto· a mancanza ·di suffic].entì quantità ·di calcio e di fosforo nella a limenta• z1one. In un secondo periodo , il rachitisn10 fu considerato come malattia ch e colpisce tutto l 'org.ani.smo, producendo anemia, r .a llentamento ·d·ello1 sviluppo·, malattia ·dovuta a pr.e gressi .di turbi i1n testin.a li, alla cattiva 'igien·e delle case, alla mancanza di sole, ecc ., d'onde la spieg.a zion.e ·dei benefici :dell1e ·c ure climatiche , elio- ·ed 1droterapich.e, u ltravioletto-terapiche. In un terzo periodo la sin·drome rachitica fu , tudiata dal p unto· .di vista bio-chimico, arrivan·do a lla conclusione della mancanza di un quid calcio-fissatore, che fu, poi, nel 1927, idellltificato n ella cosidetta vitamina D, e che portò all.a attivazion'e dell '.ergosterina, oggi rìten uta come mezzo specifico· di guarigione del racl1itismo, d 'on·d e },a con cezione, in verità troppo semplicista, ·c he ritiene essere il rachitismo dovuto a carenza di vitamina calcio-fissatrice. Gjà da molti anni si era notato ch e il rachitisn10 è più raro ooll1e regioni tropicali 1

CLINICA PEDIATRICA DELLA R . UN1v. DI RoMA diretta d.a1 prof. L. SPOLVERINI.

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La terapia del rachitismo con la ergosterina i1·radiata per la dott.ssa CAMILLA NERVI, assist. volont. i1essu.na malattia, come n el rachitismo, la terapia segue passo per passo il cammi110 delle ricerche ch e tendono a mettere in luce i 1)roblemi ancora oscuri della sua etiologia e patog·e n·esi; e poich è tali ricerche si aggirarono in n1a in1a par te intorno ad uno ·d·ei sintomi d.ella sindr.on1e rachitica, il .più 1m .a n ifesto, .J.a terapia si jmper niò in modo prev.alente su ·d i un alo l.ato del 1problema, cioè le lesioni ossee. Si potrebbe •pe:rsino dire ch·e il criterio te1~.apeutico dell.a .ricalcificazione ·d·elle ossa rachitiche fu qu.ello eh (:} indirizzò gli studii sulla etiopatolog·i a .e patog·ene· i di que ta in·drome, ,c osì complessa ; criterio1 qualche volta fallaoe, in una malattia ch e, com·e questa, tenid e spontan,ea1n.ente alla guarigio:ne. In un primo periodo il rachitismo venn e con siderato come uria semplice malattia delle 111

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IL POLICLINICO

e artiche : che esso era. inveoe più diffuso nelle regioni dove minore è la possibilità delle irradiazioni solari; che sono più numerosi i casi di rachitismo n ei mesi invernali che non nella stagione ·estiva (Vogel, I<.assowitz, Fischl), e eh.e il rachitismo tende a guarire spontaneamente durante i mesi estivi. Queste constatazioni si può dire empiriche, che portarono al conce tto di una carenza solare e a considerare l'azione favorevole dell'actinoterapia, furono confermate nel 1919 ·da Huldschinsky , il quale osservò ch e i raggi ultravioletti modificano rapidamente l e lesioni ossee e lo stato generale dei rach.itici, ·e fra gli .a utori americani specialmente da H·e ss, che constatò sperimentalmente che i raggi ultravioletti hanno un'azion e profilattica e curativa sulla d_istrofia rachitiform.e dei ·r atti bianchi, tenuti a di,e ta prtva di fo sforo . l ntorno .al meccanismo df azione d·ei ragg i ul:tr:aviolie tti ·s ono state emesse v.a rìe ipo·t esi ·dai vari sperimentatori (Woringer, Leidm.a nn, Leisné ·e De Genn.e s, Mallam·b y, Spolverini, Frontali, ecc.), talune delle quali per altro non uffrag ate da .alcuna prova sp erimentale. . Un fatto inter·ess.ante che emerse dagli studii sperim·entali, e che potè essere reoentemente dimostrato, è che le radiazioni ultraviolette possono conferire a tutto l'organismo irra·diato le stesse loro proprietà specifich-e : H·e ss, Mackoy e Shaw poterono infatti provare che segmenti ·di cute o il sangu·e dei topi sottoposti alla irradiazione diretta, dati a·d altri animali per via ora·le, agivano t-erapel1ticamente come antirachitici; -e ciò, essi dissero, avverrebbe p er la fissazione dell 'azion·e r.a diante da parte dei lipoidi contenuti nella pelle e nel sangue. Successiv.a mente Goldblatt e Goames notavano ch e se a g iovani ratti tenuti a-d un regime privo di vitamin.a A . si cl.a vano pezzetti di feg.a to di animali irra.diati, essi si sviluppavano normalmente , cioè senza presentar-e sintomi ·d i rachitismo: lo stesso avveniva se si somminitrava ··loro olio di lino o grassi irradiati (Hess). L'.a zione antirachitica ·delle irradiazioni si trasmie tterebbe dun.q u1e anch e alla so·stanza e, scT~eta da animali irradiati. ·Queste osser·v azioni condussero Steenbock e Daniels a studiare il potere curativo di alcune sostanze sottoposte .a lle irradi.azioni, ed essi vid.ero che il frumento, l 'avena polverizzata, il g rasso, la crema d 'aven.a, i biscotti di avena, la carne, il latte fresco e disseccato, alcune farine, gli spinaci, il rosso d 'uovo, acquistano in seguito alla esposizione alle irradiazioni ultraviolette delle proprietà .a ntirachitiche o meglio (Rondoni) calcio-regolatrici. I medesimi risultati Hess .e \ Veinstoclc ed anch e Steenbock e Daniel otten evan o per certi olii e certi grassi , olio di .Jino, olio di semi di cotone, olio di oliva, la rdo , burro, e Rondoni p er l'olio di a rachis. in1on dimostrò ch e gli olii vegetali e le farine non conten gon o na tura lmente il principio an tirachitico, ma ch e tu tte queste sostanze, sot1

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topo·s te alla irradiazion.e ultravioletta, subisco110 dunque d·elle modificazioni a cui fu dato il nome di attivazione o iecorizzazione (Gyorgy). Così un olio da tavola , fresco e inodore, ac(IUi sta qualità antirachitiche, .e in siem·e il sapore, l ' odore dell 'olio di feg·ato di merluzzo; il latte in polvere, .q uello di bruciato. II sapo1~e e l 'odore rimane invece invariato se l'irradiazio·n ·e avviene al di fuori ·d el contatto del1'aria. Gli o.l ii vecchi e rancidi ed iin g,e nere le sostanz e comun1q ue alterate n·e l loro stato fisi co~chimico originario (Spo lv.e rinj), non si son dimostrate suscettibili di attivazione. Al pr.esente l 'irradiazion.e viene fatta C()l!l una la·m pa«~.a ,d i quarzo a v.a pori di m·eir curio coo tecnica ·diver.sa a seconda .d.ei vari p:r.e•p arati ma sem pre con ass·enza di aria ed evitando una eccessiva irradiazione. A que sto rigu.a rdo 1Spolverini ha dim.ostrato sperim.e ntal·m ·e nte che le dosi eccessiv·e ·d i irra·diazion•e, 1Se ·p ossono riuscire ancorr a terapeutiche in taluni ca·s i per il rachitismo, ostaco1.ano peiraltro il n .or·mal e accrescimen·t o d el ogg·etto annullan.do il potere eutro·f ico genera·l e, che lo stes.s.o S•po1l~erini h.a potuto· dimotra1~e p·er gli .aliim1en ti irr.a.di.a ti. Tutti gli AA. del re sto sono d'accordo nel ri conoscere I.a grande importanza ·della durata di tempo ·d ella irradiazione, che non deve oltrepassare un determin.a to -tempo (al massin10 3 ore) oltre il quale la sostanza attivata perde con1pletamente le proprietà ar1tirachitiche a cquisite, così come le p erdono an ch e ]e sostanze naturalmente attive (olio di fegato di merluzzo) se sottoposte ad u11a troppo lunga irradiazion-e. Le proprietà antjr.achiticl1e acquisite a.rebbero abba stanza stabili; ·si è utilizzato co11 e ffi c.acia un olio irradiato otto mesi prima (Hess), dieci mesi prima (Steenbok e Block) e·d .anche un anno prim.a (Hess e Weinstok). L'olio attivato per mantenere le su e pro1Jrietà deve ·essere in ogni modo conservato al buio in boccetta chiusa. Le sostanze quasi esclusivamente studiate nella cura del rachiti smo infantile furono dapprima gli olio irradiati , il latte, le farine; e poi le sostanze, ch e di queste risultarono come elemento attivabile, vale a dire la c o1'esterina e l 'ergosterina. Poco .adoperati furono gli olii vegetali irradiati; Steinbock e Daniels avrebbero visto scomparire lesioni rachitiche ed elevarsi il ta.sso del calcio n·el angue, dopo la sommini trazione di olio irradiato in agg iunta alla dieta. Il latte invece p·e r un certo p eriodo di tempo venne molto usato nel·l a cura del rachitismo. Secondo la maggior parte d egli AA. (Hess e W ein stock , Kr.a mer, Cowal, Mackay, Shaw, Pars.ons, Hotting.e r, Gyorgy , Harteg, N~-ssaw, Marf.a n , ecc.) i bambini rachitici trattati con la tte irradiato migliore:vebbero rapidamente: il t.a so ·del Ca e d el Ph si porterebbe Tapida111ente alla n orma; dopo 10-20 g iorni si avreb])ero i segni radiologici della o si1ficazione e 1

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dopo 1-2 mesi u1n .a compl,eta gu,arigione ·de lle lesioni ·o ssee. Secondo · Dawkins il latte irradiato avrebbe azion·e an che sull'an.e mia d ei rachitic i, a ur.men tan1do· l '·e m.o.g lo bina. Il latte irradiato è in generale b en tollerato dai lattanti, specie se si abitua il ban1bino progressivamente a questo alimento, dan-d o il latte irra·diato progressivamente, per un pasto solo, il primo giorno, per du.e , il secondo e poi per 4-8 settimane a tutti i pasti. In Italia Spo·l v·erini ha eseguito a questo proposito ricerche sugli animali e sui bambini, e tali ricerche h.a nno dimostrato che è sufficiente solo una. data percentuale di alimento integralmente irradiato ad esplicare in modo evidente tanto l'azione eutrofica, quanto quella terapeutica: la percentua·l e deve variare a secon.d.a .delle v.ari,e in·a.d i.azioni subìte , a secon,da dello stato fisiochimico del }.atte (liquido o polvere); a seconda dell'età del soggetto, d el fine che si vuole r.aggi ungere. · Hess ,e W einstock. e Sherma1n n con.siglierebbero a scopo profilattico, I 'irr.a-d iazione della madre il che apporterebbe un notevole aun1ento delle proprietà antirachitiche del latte e preserverebbe la madre da un eccessiva perdi t.a di calcio e di f o.sforo. L 'uso delle sostanze irradiate presenta però notevoli difficoltà, in quanto riesce difficile in esse c-0nseguire un costante contenuto del fattore antirachitico, che, com e è noto venne, in questi ultimi anni in-d i,riduato nella cosidetta v.ita,m ina l 'iposolubil e D, o antirachitica; o calciof1ssatrioe. Non si può neppure, n ell'uso degli alimenti irradiati, e specialmente del latte, non tenere conto delle possibili alterazioni indotte dalla radiazione sui vari costituenti e sulle altre vi. tamine contenute, sensibili ai raggi ultra ' ' io.Jetti. Questa mancanza di precisione nella dose, e negli e ffetti secondari, spiega appunto risultati contraddittori dei vari AA., riguardo alla maggiore o minore rapidità degli effetti terapeutici: e ciò in rapporto con le diverse intensità d 'irradiazione, la quantità maggiore o minore dell'alimento irradiato, la m ,a nipo1azione a cui esso fu sottoposto, l'età ; la tolleranza del soggetto ecc. Or.a la n.eoe.ssità di e limin,ar.e qu·esti gr.avi inconvenienti a parte la questio1n e d ella scarsa pr.a·t icità del m .etodo, contri·b uì a.d orientare l1e ricerche verso la possibilità .di iso.Jare il fattore attiva:biJ.e contenuto in essi a lim enti; la possibil1ità di attivazio n.e dov·endo essere in rapporto con ulila 1par:te d ell 'alimento, trasform.abil·e , otto l 'azion!e dei ragg·i ultravioletti , in un principio antirachitic.o. Nu·m ero&e ricerch e chimi ch·e , allo scopo d.i cono sce.re tale sostanza a ttivabil.e , furo·n o· fin ·d al] 'inizio condotte sugli olii, grassi, lipoidi ·d el gruppo d ella colesterina, e second.ariamente sulle sterine vegetali. Si trovò allora che sono inattivabili gli olii min·erali, attivabili invece gli olii e i grassi animali e . vegetali d·ei quali 1

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non è attivabil e però · la maggior parte sostituita da grassi saponificabili, ma solo il reiduo insaponificabile, particolarmente ricco in sterina. Questo elemento attivabile, Hess e W ein tock d.i mos trarono· essere costituito da colesterolo per i grassi di origine animale e da l fitosterolo per quelli di origine vegetale. Sotto l'influenza d elle radiazioni ultraviolette il colesterolo ed il fitosterolo, isolati allo stato di purezza e normaln1ente inattivi acquistavano proprietà antirachitiche (Steenbock, Daniels), e subivano modificazioni n ella loro costituzione chimica, n el loro punto di fusione (Rosenh.e im e W ebster), nello spettro (H ess e Windaus). Fu quindi dimostr.ato ch e la colesterina irradiata, iniettata per via sottocutanea o data per via orale .avev.a azione n el rachitismo dei ratti, e nella cura del rachitismo d·ei bambini (Gyorgy, Parsons, Gottele e Tolmoi, Hottinger, Rosenheim e Webster, W ·e intock, Dalsace). Ma se la colesterina era capace di fissare il potere antirachitico essa non era il solo ele mento capace di farlo e ulteriori ricerche dimostrarono infatti che l 'olio di fegato di merluzzo privato della colesterina non perdeva le sue ~ proprietà antirachitiche (Zuck·e r, Pap penh·eim·er, Barm.ett), e ch e anzi la colesterina rigorosamente pura non solo era in.a ttiva, ma in.a ttiv,abile (Hess, Wilildaus, Rosenheim e Web ste1~), per cui si pensò che le proprietà antirachitiche non appartenessero inv.ece a·d una sostanza associata alla colesterina. Rioer ch e ulterio.r i hanno invero dimois tr.ato eh.e i lip oidi .atti'7a·b ili so·n o delle pa.r ticolari sterine a funzioni etilenich·e : fra qu1este in rprim,a lin.e a 1're.r gosterina ch e, sottoposta all 'irradiazion.e u·ltravioletta, subisce d elle modific.azioini, in qu.anto varia j] suo comportam ento allo spettro, non precipita più con la digitonina, fonde a 150° e acquista proprietà antirachitichle netti·ssime. Tale sostanz.a attiva non subisce modificazioni attr.avierso l 'organi smo ed •essa si ritrova negli ,escrementi ·d ei r.a tti, trattati con iniezioni sottocutanee di ergosterina : l 'ingestione di essi infatti guarisce il rachitismo dei ratti n on trattati (Vollmer). L 'ergosterina irra.diata, secondo Windau s e Webster sarebbe ·identica alla vitamina D antirachiti ca e seco·n ·do essi , i1elle sostanze attivabili del regno vegetale e d .anim.aJ.e , esisterebbe in ·dosi in1fini tesi1nali una sostanz.a, provitamina D, la quale verrebbe atti,rata dai rag·gi ultravioletti e trasformata in ,ri tamin.a D. · L 'ergosterina e non la colesterina fi sser ebbe dunque il princjpio attivo antirachitico, in seg·uito all 'irradiazione. L 'ergosterina si i solava dapprima dalla scgal.e cornuta, ma attuà lm·ente ~ i e trae p er lo più dai vegetali inferiori , come fun ghi , alghe, lievito; la ·e strazion e e preparazione indus triale si fa in due tempi con il metodo di Win d.aus Merk. In un primo tempo si i o]a il i)r e-principio .a ttivo (J,a provitamina di V\Tin1

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dau ) trattando la colesterina con bromo, passand o al ca rbone animale e poi a:d os idazione e di tillazione n1el vuoto. In un secon,d10 t empo con l 'irradiazion e ultravioletta si trasforma questa pr.e-vitamina in ergosterina attiva. L ' irradiazion.e d·e lla durata di 30' .s i fa con un.a I.ampad,a ·di v.aipo ri di m evcurio, .ad una dis Lanza variante tra i 30 e 40 cent. ten,en1d o cl1iu. a l '·e,r goster.in.a in un tu·b o .di qu,arzo, dov,e i stabilisce una atmosfera ·d '.az,o to. L 'ergosterin.a cois ì otte·n uta ·p ur.a, si p1u ò s ciogli1e r e n ell 'olio di oliva sterilizzat.01, in concentr:azion1e v.ari.ante d,a 1 .a 2 p er mille. Reoontem ente l 'ergosterina è stata prepa.r ata in forma pill olare, ed è in comme r cio sotto forn1e d i gr.anuli di 0,002 mmg r. o pa tig lie con cioccolato di 0,004 mmgr. L 'e perienza sui r.atti condotta d a Win•da us, H ess, Rosenhe im , dimostr.an o ch e un.a dose d i 1/ 1000 ·di .n 1mg·r. cli erg osterina pura è suffi ciente per impedir.e il rach itism o d ei ratti , tenuti a die ta di" c.ar1e n za . Hotting·er ritien e, ch e sia pro fil.attica per il r atto una ·dose di 1 / 0000ù di mmgr., e Rosen l1eim .avrebb·e impieg ato con su ccesso dosi anch e inferiori. Le rioer ch e in torno all'efficacia .d elil '.ergos,t er.in.a inadi.ata n 1ell.a cur.a ·d·e l T&chiti,s mo infan.tile si fann·o sempre più numerose. La propri.età an tir.a chi ti ca ·d ell '.ergosterolo c on.veni.e ntem en te i1Tadiato, si coin se.rva inalt-erata p er l o meno 6 m.e i; n ei b ambini la dose m edia giornaliera sar ebbe di 2-3 mmg r . n el 1° anno, di 3-4 milligrammi al ·di là del 1° anno. Gyorgy per primo in tradusse l 'ergosterin.a irradiata nella terapia .e potè notare ch e 1-4 mmgr. di tale sostanz.a p'ro die potev,a no bastare a guarire i b ambini di 3 a 9 m esi, affetti da rachitismo , in un temp·o vario. Blum,e r e FaJ;k enheim tenn1ero lattanti r.achit ici d.a i 3 m·esi in poi, fi·n o .a b,a mbini di /) anni, in camere quasi completam ente prive di sole e a d a limentazione con latte intero col 6 % di zucch er o : essi videro ch e 2-3 mmgr. pro die d i ·ergosterina. irra·diata era n o sufficienti a far aumen tare fino a lla norma il tasso d el fo sfor o ·e d e1 Ca n el si ero di san g u e. D opo 12-1·5 g iorni di cura l 'esame radiologico d imo tr.ava, prima la n eoformazion e .d .e lla zona preparatoria ·di calcificazion,e, poi un aum ento g ra du.al e d el calcio n eo-depositato. Anch e n el la cranio tabe dopo ~O giorni al mass imo si av.ev,a scom par sa d ella sindrome clin ica e m.ig lioram.e nto anch e d ello stato gene1.,a le. La . . cl1 e B el1ren,s, ne~ Brefotro.fi o di Gottinga, so111n1inistrarono l 'ergos.terin.a irra dia ta a 7 bambini fra i 6 m esi , e 1 anno : 5, con sintomi racl1itici li evi , e 2 altri con sintomi g ravi ; do1)0 i)ocl1i o-iorni potè notare un evidente m ig li oran1 en to d elle funzioni statich e e gen erali . dopo 1± o-iorni sp jccate d epo izioni di caJcio 11.e lle o sa. , .oll111er ia sperimentalmente sui ratti, ch e 1

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clini camente, ha vi to ch e pochi mn1g-r. r1 : ergosterina dati g iornalmente guarisco'Ilo in 3-6 settimane le nianifestazioni ossee rachitiche ·del 1 bamb~no; l 'ergosterina non agirebbe però n ell anem1.a . Vogt -in 8 casi ha visto ch e bimbi premat u:ri ·e a termin e trattati precocem ,e nte con l '·erg osterina irr.adiata si sviluppano b en e. Anche a scopo profi]attico l 'ergosterina fu u sata d a Las.ch e Beh er ens, Vollm·e r e d .a ltri con esito ' ' oddis fa cente. . V:ogt con siglia di tentar·~a in tutti quei bamb1n1 ch e per la loro costituzione o per l 'amb~ente .in cui vi.v?no son o m.aggiormente pr€d1 s~ost1 a l rach1t1smo, anzi p ensa ch e l 'ergoster1na dovrebbe esser e somministr.ata a lla ma.dre gestante e dopo il parto sia alla madre ch e al bambino (1F .alkenhein1) tanto più ch e i J lattante rachitico non sarebbe capace d'immag·.a zzin.are la vitamin.a antirachitica introdotta in sol:e poch,e 1d·0 si e la g u arig ione du1~e:vebbe solo il tempo in cui è somministra ta la sostanza attiva (Vollmer). Rohemer e Worniger dopo 5-6 giorni di cura er.g.osterinica n.o taro·n o· sintomi 1favorevoli , ed ottennero la g u.arigione in 5-6 settimane. f\.rmand D elille e Bertra nd a ffe rmano, dopo loro esp erien ze, ch e l 'ergosterina irra.diata agisce come i ragg i ultravioletti . W . Berk ottenne in diver si bambini in 4-6 settimane un gran·de mig lior.amento e la guar ig ione del rach itismo non solo n el campo clinico, ma a n ch e n ella chimica d el sangue. Recentem ente Macchi in bambini in istato di r.achitide florida h a notato risultati molto so ddisfacenti sia clinicam ente che radiolog icamente ·e così pure D e Bene,detti . Buoni risultati furon 0 .an ch e ottenuti d.al C·o.zzoilino· .e ·dal Genovese. Anch e Marfan riconosce ch e una notevole azione antirachitica è d.a ta ·dall 'erg osterin.a irradiata , ma sar ebbe più sicura ·ed evid.ente l '.azion·e d e1l'olio di feg.a to di m erluzzo puro. Secondo Marfan non tutti i rach itici r eagirebb ero a llo s.te.s so mod o a ll 'azione d.ell ',ergo .t (lrina irradiata . Tuttavia in certo numer o d 'effetti si ritrova n ell.a m aggior parte d ei casi . L'ergosterina irradia ta agirebbe sopratutto sulla alterazione ossea de] r.a chitismo: non avr ebbe che una azione incostante o incompleta sui sintomi concomitanti di queste a lt1e.razio1n i. L '.effetto princ ipal1e con.sister:ebb e niella T·ecalcificazione o ·l a rimin1eralizzazrone .d,e ll '.e stremità ·di.afi saria d elle ossa lungh1e; .e~sa si pro·durrebb e rapidamente e in modo p iù n etto che n on con l 'applicazione diretta d ei raggi u ltravioletti; e si m a nife ter ebbe a n che sull 'apparizione rapida d ei nuclei di o sificazione. La calcificazione appare prima ch e la deformazione d el} ' estr emità si sia modificata e più tardi di que llo ch e n0n avvenga con l 'applicazione diretta ·d ei raggi ultravioletti. 1

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La craniotabe gu.arirebbe più l.entan1e.n te eh.e coi ra.ggi ultr.aviolietti , perch è I.a sua azione s i eserciteuebbe fo1~se n1eglio sull,e ossa d origine cartilag inea eh.e su qu·elle di origine connettiv.a1e. Me.n o evidente sarebbe invece l 'azione dell' ergosterina irradiata sulle manifestazioni ch e accompagnano ordinariamente le deformazioni ossee e costituiscono I.a sin·drome r.a ch itica. L 'er gosterolo non avr.ebbe azione m olto spiccata sulla ipotonia musoolare, ch e m odifich erebbe m eno rapidamente e m eno ben e, che non l 'applicazio11e diretta d ei raggi ultravioletti. La fla ccidità della muscolatura addominale non viene a ffatto modificata. An'cbe per l 'anemia, tutti gli AA. si accordan-0 n.el .dire eh.e l 'azione d·el1 '.ergostie1rin.a irradiata è molto debole. Lo st esso dicasi per la poliadenia e I 'ipertrofia del tessuto linfatico ch e si accompagna al rachitismo. Sembra ch·e in talu11i casi aumenti l 'appetito e quindi il pe io, diminuisca la traspirazione e migliori il son110 , sempre ·p erò in g·ra·d o minore dell 'applic.azionie dirietta ·d.ei r ag·gi ultraviol etti. Solo l'anemia non sarebbe influenzata (Vollm er). I risultati po itivi n ell 'uomo ha nno dunque dimo trato fino ad ora, in modo certo, che l 'erg·osterina irr.a.diata 11.a un '.azione favorevole sul racl1itismo meglio ~ulla alterazione ossea del rachitismo . Tutte le .altre azioni a ffermate sono state contras tate ed abbi ognano ancora di confe rma . Per questa ragione, come fa osservare giustamente Klein chmidt , sembr.a inopportuna la somministrazione ch e molti m edici fanno delstati 1'~rgosterina in. molti . . .morbosi, . .dove 'pri. ma erano usati I comuni r1cost1tuent1; cosi in bambini con debolezza costituzionale, anemici, i11agri. L'ergosterina irradiata fu anche usata contro J.a carie dentaria (Blessing, Jacobson), contro l 'eczema, e com e mezz o pro·filattico contro le malattie infettive (Gehrt), essendo noto il rapporto esisten te tra ipoavitaminosi e infezione. Gli studi fatti per sostituire n ei bambini tubercolotici la diretta irra·diazione solare, con la son1mini trazio·n·e per via or.al.e ·dell 'ergosterina irradiata han.n o portato a lla conclusione che e anch e in a lcuni bambini furono tro,rati occasionalmente dei miglioramenti (Gyorgy), n.ella maggior parte son,o ·s tati osservati innanzitutto dei ·d.anni (B.a mberg er ·e Sp·r inger). Bergmann pen sa ch e v.a ntag·g i o danni dipendano sopratutto dalle dosi che si usano e h a emesso l 'ipote i, n o11 suffragata però ·da fat- . ti speTim entali, ch e n el trattan1ento dietetico dei tubercolosi , secondo Gerson , Sauerbruch e Hermannsdorfer, il fattore eminentemente salutare sia l '·erg·osterina co·n tenuta n ell 'olio di fegato di merluzzo, u sato per integr.are la dieta. Ma fino a ch e la questione n on sia stata ri solta non appare davvero opportun-0 ch e l 'er1

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goste·r ina irr.adia ta ' 'enga data oggi in·differentem en te in tutte quelle forme, in cui prini.a i dava l '·ol io d.i ~egato idi merluzzo il quale contien e, oltre il fattore antirachitico, molti altri principii attivi . T.a nto più ch·e n ella letteratura m.o lti lavori parlano, oggi dei .danni pro.v ati ·dopo la somministrazione del Vigantolo; danni rapprie·sentati da ma nifestazioni g,en erali come .a:nesto 1e abb.a s.am ento .d.el p eso, per~dita del1'appetito , malessere generale, impallidimento (Bambe.r ger, Spranger, Gyorgy, F eer , Wiem er), Descritte furono anch e lesioni renali (Ban1berger e Spr.an ger, Adam, Hess, Langstein ,, Gyorgy, Wiemer) il cui r eperto anatomo patologico secon·d o Putchar potrebbe essere una calci ficaziooe dei cana licoli r,en.ali e 1del tes uto conn·ettivo. Furono ancl1e osservati occasionalmente vom1t1, dia.n ·ee, specialmente n ei prematuri e neon.ati, mo,l to v·erosimilmente in rapporto co11 il m ezzo solvente : ·o lio di i)araffina, olio dì ..,esamo (Wy skott, Aron, N.assau, Bahl , Rodecurt, H·ess, Wielanrd . .Si potè anche osservare il vomito come mani1festazion'e di una idiosincra1sia (Och sem us) così com e fu osservata una ripetuta orticaria (Eory). Sono anch e ricordati i casi di pigm entazion e ·dell.a pelle alle palme delle mani, alle ascelle (Rodecurt, Berhlm). Importanti sono a nch,e le ·osserViazi:oni di ,forti :c.aloificazioni delle ossa in rapporto a ll 'ipercalcemia, dovuta a lun.g·a somministrazion e di preparati e rgosterinici irradiati (Wiskott, Wi emer). Di molto inter esse sono le ricerch e di Hess r Lewis, le quali ·dimostrerebbero ch e tanto il Vigantolo come il preparato americano di ergosterina Acterol, possono produrre nei bambini una iper calcemia fino a 17 mmgr. %. La somministrazione di 0,5-5 mrn gr . di ergoste· rina al giorno, e anche di dosi più basse può portare in 50-80 giorni a d una notevole ipercalcemja, specialmente quando son o trattati con ·er~o~terina bambini non rachitici . Questa ipercalce.m ia può r~ manere qual ch e volta latente dal punto ·d i vista clinico, ma qualche ' 'olta i manifesterebbe con sintomi che assom igliano a quelli, che si producono con alte dosi di soluzioni di paratiroide (perdita di peso, perdita d'appetito , segni di irritazion e r enale). Non è a n cora ben precisato poii ,q uale importanza si debba d.a re ·dal punto di vista u man·o ai risultati .dei .].avori sperimentali con.dotti sugli a nimali, pubblicati in qu.e sti ultimi anni, specialm1ente d.a lla is cuola n.ordica , che ten·d ono a dimostrar-e la n·o·n co·mpil1eta inno cuità d ej pre])arati ergosterinici, e persino dell 'olio di fegato .d.i n1.erluzzo Già nel 1922 e 192± Mouriquand e Mich el pubblicarono d elle ricerch e su cavie, dall·e quali appare ch e l 'olio di fegato di merluzzo, in detern1inate condizioni può esser e nocivo e n el 1925, Suzuki trovò ch e tale 1

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olio può avere azio11e nociva sui r,a tti (deg-.e- di cereali) e in sostanze animali (carne olio n erazione grassa ·del miocardio). di fegato di merluz~o, latte, uova) doves~ esNegli stessi anni Tokasaki e Nak.amya dalere la m edesin1a che si estrae dalle coleste1'olio ·di fegato di m erluzzo isolarono una so- rin·e, con processi fisi co-chimici che distru O'. . . . . o stanz.a molto .a ttiva, ricca di vitamina A. g·ono ogni pr1nc1p10 vivente, bisogn.e rebbe (Bio t.erina) e trovaron-0 che sono n ecessari pe.n sare o che essa si comporti diversamente da g r. 0,000001 a 0,000015 di questa sostanza da ogni a ltra vitamina, o, come è più verosilJer assicurare lo sviluppo ai ratti bianchi , te- 1n ile, che l 'ergosterina non sia una vitamina, nuti ad una dieta priva di vitamina A. ma ui:ia so.stanza,. c? e ott? l'azione dei raggi E ssi trovaron·o ch·e dosi più forti di bioste.riu.ltr:~v1olett1 acqu1st1 proprietà biologiche spena p ortaro·n o a m ·o·r te g li anima.Ii di ri c~rca. c1al1. La dose -cli gr. 0,01 (10. 000 volte la dose miAlcune sostanze in erti appartenenti al regno nima) al giorno u ccideva gli animali in 10 o !11inerale! co~ e il manganese, il magnesio, 33 giorni. Questa qu.a ntità di biosterina (0,01 ) 11 ferro, il calcio, e sopratutto il cloruro di mafu paragonata alla dose di O, 5 gr. al giorno di ,g·ne~.io d~mostra·n~ so~t? ,l 'a.zio.ne dei raggi tllbiosterin.a per ·un bambino di 6 kg. di peso tr.a,r1olett1 una .att1vab1l1ta s1m1le a quella della eh.e corri ponde a 1/ 2 kg. ·di olio di fegato di ergosterina. merluzzo al giorno. Ne1 1924: Mell.amby a E ' stata e1nessa l ' ipotesi cl1e so tto la v.e va avvertito ch e g randi quantità di olio influenz.a dei raggi ultra-violetti · l 'ergostedi fegato di merluzzo producono nell 'uomo rina e le altre sostanze attivabili si comfenomeni .a c.a rico del cuore (tachicardia e doL)C•rterebb c~·o con1e urt condensatore ch e si lori cardiaci). N.el 1928 Malmberg trovò alcarica; i raggi ultra-viole tti produrrebbero delle 1'autopsia ·di 2 lattanti ai quali era stat-0 dato m.anifestazioni n ell 'aggruppamento degli ioni olio di fegato di merluzzo nelle comuni ·doelettrici, intorno al nucleo immutato della mosi, .alterazioni del .m iocardio da metterlecola, e qu·e ste modificazioni porterebbero un si in rapporto con la terapia di d;etto o.Jio. accumulo d 'energia potenziale la cui scarica Azioni dannose su conigli, topi, cavie, fudarebbe una modificazione umorale nell 'orgarono descritte da Phannienstiel, Reyher, Walknismo. In questa modificazione umorale staho1ff, Spi11ka , Herliz, Yundell, Wahl1, do.- r ebbe il potere .a ntirachitico della sostanza irpo somm inistrazion,e ·d i olio ·di fegato ·di merradiata (Huguenin ). Si tratta di una semplice luzzo, Vigantolo (2 goooe peT lungo tempo), ipotesi, ch e non riesce .a velare l'intimo meclatte irr.a·diato, tuorlo d'uovo, Plasmon, burro canisrno d'azione delle varie sostanze antirairradiato. cl1itiche. Le lesioni ch e si possono dimostrare conLe stesse modificazioni umor.a li potrebbero sistono in calcificazioni n.eg·]i organi interni e d eterminarsi nell'organismo sotto l 'azione diretta dei raggi ultr.a violetti . alterazioni nefrotiche dei reni. In Itali.a i d.anni della colesterina irradiata furono messi in eviClinicamente l 'azione ·dell ' ergosterina irradenza d.al Vitetti nelle sue esperienze sui ratti, di ata, co·m e quella delJ.a ultravioletto-terapia dalle quali risulta che tale sostanza non eser- diretta si traduce in un innalzamento del concita a lcun effetto nella r.achitide sperimentale tenuto del calcio e d el fosforo n el siero, in un dei ratti; ma può divenire a-n che dannosa a rresto del processo rachitico e in una rapida ricalcific.azio11e delle os a . quando la colesterina sia irradiata a lungo. L'azione nociva i dimostra con l 'aurrnento n()Ora se noi pren.diamo in con iderazione le tevole d ella p.arte grassosa del mi.dallo osseo. tappe fino ad ora percorse nella storia della Anch e iJ Macchi avrebbe potuto osservare terapia del rachitismo, dobbiamo pensare ch e disturbi intestin.ali , asteni.a, in.a ppetenz.a in in un punto almeno i tre rimedi fosforo, raggi ultravioletti e sostanze irradiate, si debbano bambini trattati con ergosterina irradiata. I danni osservati dagli AA. con 'la sommini- corrispondere poichè non vi è dubbio che tanto il fosforo, quanto le irradiazioni, quanto 1'erstrazione dell 'ergosterina irradiata:, attenendosi alle dosi prescritte non furono e non sono però g osterin.a irr.a·d i.ata hanno un ',a zion·e favorevole ulla ricalcificazione delle ossa e sull 'arresto tali <la dov.e r abban·donar.e questo medicamendel processo rachitico . È stato dimostrato, fin to, ch e quale fis, atore del calcio pare a.r re ti il processo rachitico delle ossa e ne determini la dalla prima esperienza del W egner, che il fo• • sforo in piccole dosi ha una indubbia azione gu.ar1g1one. favorevole sullo sviluppo della sostanza ossea; Il m eccanismo d 'azione della erg·os ter ina irradi,a ta è ancora del tutto ignoto e ancora di- è indubbio anche che le stesse modificazioni (. . ebbene diver se per intensità e precocità) scu ssa la sua identifi cazione con la vitamina D; infa tti tale ' ritamin.a dovrebbe comportarsi ch e si ottengono con la sommini trazione di molto ·diver samente da tutte le altre, che sono questo m etallo, si possono ottenere con l 'ultra così sen sibili .a tutti gli .agenti fi sico cl1imici, violettoterapja .e con la somministr.azione di e n on sono attivabili dai raggi ultraviol etti, e . . ostanze irradiate; si può quindi ammettere che l 'ultraviolettoterapia con le sostanze ir1>oco r e. i ~ tenti al calore. Se la vita111ina D , ch e si trova nei vegetali , radia te, att•r averso proce ... si di natura biochi(... egale cornuta , a ]O'h e, lievito, fungl1i , farin.a 1nica, possano mobilizzare il fo ~ foro organico, 1

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e che questo, com e fo sforo inorg.a nico, possa agire f.avoren·do la deposizione ·del Ca, e l 'ossificazion1e. · L '.aLbandon.are del tutto la cura .a base di fo foro e la ultraviolettoterapia, ·dinanzi ai risultati ottenuti d.a ll 'ergosterin.a irr.adiata non sen1hra oggi giustificato. Un problema che riman·e poi .a ncora da risolvere è quello della profilassi del rachitismo ; poichtè .accanto alle nun1erose statistich e ·di bambini ra chitici guariti con i m,ezzi di cui .abbiamo i)arlato, non esistono, o per lo meno non ono ancora a ltiiettanto· pe-rsuasive, statist icl1e cl1e dimostrino , in seguito ad una di . queste t erapie, non essersi verificato rachitismo i11 un nun1ero1 probativo di b.a mbini , tenuti ,in un ambiente, e in co·ndizioni di alimentazione, qu.ali sono quelle ch e noi g iudi chiamo predi pongano . o a-ddirittura rappresentino la causa d·el nlanife ta r i del rachitismo. Che il rachitismo nel sen o clini co clas ico vada diminuendo n on vi è dubbio , com e non è dubbio ch 'esso non si presenta che raramente sotto l1e form·e gr.avi 5sime, in cui si pre- ,, sentava a n cor,a pochi anni f.a; m .a è .a nche vero che g ravi o lievi o lievissime manifestazioni di rachitismo si possono ancor.a facilm-e nte rjlevare n.ella maggior parte dei bambini da 1 a 6 anni, sp ecialmente n1egli a llattat i .a rtificialmenle. Quello ch e si può dire, è che, se non è -stato .an cor.a possibile identificarie un medicam1ento atto ad una profilassi .s pecifica di questa maJ,attia, è stato però possibil,e ottener.e, attraverso il miglioramento ·delle con.dizioni igienich·e generali , attraverso ·l 'ad.a tta alin1entazione dei lattanti e la sempre più ·diffusa sorvegli.anz.a sanitaria pediatrica, attraverso le cure ,.specificl1e, che il rachitismo si manifesti raramente in fo,r m.a g:r.av·e ·e che invece venga precocemente individuato e razionalmen te cur.ato. ' •

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IL POLICLINICO

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Rammentiamo l'Interessante Monografia del

Prof.

LUICI

SPOLVERINI

Direttore della. Olin. P ediatrica della R. Univ. di Roma

Le recenti acquisizioni della scienza sulla alimentazione della prima infanzia. Con presentazi·o ne del Prof. Sen. E. MARCHIA FA VA Lettera del prof. E. Marchiafava. Pag. 3 e 4 - Indice. Pag. 5 e 6. - Introduzione. Pag. 7 a 10. - Cap. I: La aigestlone e l'uso delle sostanzi amidacee nei primi mesi di vita. Piag. 11 a 18. Cap. II : La patogenesi e la cura delle comuni dispepsie da latte di donna e di· vaoca. Pa,g. 19 a 28 - Cap. III: Cli studi di fisico-chimica o•lloidale del latte ed i loro riflessi nella pratica alimentare infantile. Pag. 29 a 42. - Ca,p. IV: L'aziont' eutrofica degli alimenti irradiati. Pag. 43 a 61.

SOMMARIO. -

Volume in-8 di pa.gine 64. Prezzo L. 1 O più le epeee poeta.hl di spedizione. Per i noetr!i abbonati sole L. 8, 5 O in porto fran co. Inviare Va.gli~ a ll'editore LUIGI POZZI Postale SucoUTeale diciotto - ROMA.

• Ufficio

Direttore: prof. 1

NICOLA L ONGO.

Un caso di aneurisma traumatico della femorale profonda. Considerazioni' cliniche ed istopatologiche

per il do.tt.

GENNARO GuAzzrERr,

assistente.

Se assai numerosi sono in verità i casi .di aneurismi traumatici riferiti dagli Autori, specie dur.a nte il period.o bellico, quelli invece ch e riguardano la femorale profonda non sono di ordi'n.a.ria osservazion·e clinica. I più reoenti trattati di chirurgia ne parlano appena e, per quanto avessi potuto e saputo riscontrar.e , anch e nella .Jett.eratura, n on nìi è riuscito di trovarn·e che .p ochissimi casi. Credo pertanto utile pubblieare questo da me osservato, non ;p erch1è risolva gran.di problen1 i di chirurgia, ma percl1è ritengo sia dovere di ogni chirurgo concorrere ad accrescere la casuistica di questa rara lesione, si~ dal punto di '' ista diagnostico ch e operativo. 1

La sera del 31-7-1929 venne ricoYerato nel1'0sperlale dei « Pellegrini », Z. Robert-0, di anni 44, per d u e ferjte d'arma da fuoco (riv-0ltel1a), a solo forarne di entrat a, l 'una al nono spazio intercost ale· sinistro, Sl1ll 'ascellare med'ia, l 'altra alla r egione antero-esterna dell a coscia dello stesS-O lato, al d '.sotto d ella piega dell'inguine. L 'infermo non presentava nulla a carico d ell 'addome e del r en e, nè alcun segno fli anemia acuta. Assodato m ediante opportuni sbrigl ia1nenti ch e l a ferita addo1ninale no11 era p enetrante in cavità, si ineclicaron o entr ambi le l esionj co1ne di regola. · Dalle radiografie ~ proie ttili risultarono siitu ati, l 'uno nella massa dei muscoli 101nbari, l 'altro n el terzo medio nella regio~~ posteriQre della coscia , ~n vicinan za della d !.afisi femo rale. Il decorso, nei prim,i g '.-0rni, fu perfetta111ente i1ormale. Dopo t~e settin1ane però, comparve a circa quat. tro dita al disotto dell 'arcata di Falloppio, al 1'apice d el triangolo di Scarpa, un po ' l ateral· mente al decorsq dei vasi femorali, una tumefazione indolente, a lim~ ti im,precisi, a superfi· cie 11sci a, d~ con sistenza duro-elastica, ch e andò rapidamente assumendo l a grandezza di un man~ d ari110, anim,ata da una espansione sincr ona al polso della r adiale, con li11 fre1ni.to leggero, i11termi,tten·te, ed un soffio ben chiaro sistolico, avente · il rr1assimo d 'intensità a quattro dita al disotto della piega d ell ' inguine. La pressione a monte della tumefazione modificava • leggermente i sintomi rilevati. Si percep~va, alquanto diminuito rl 'intensità, il polso alla pedidia, n è vi era un netto ritardo di esso in co,n fronto al battito d ella radiale. A carico d ell a gamba es:,steva una lieve ectasia ve11osa e 1'ammalato affermava di 1

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SEZIONE PRATICA

avverlire, più o tQer10 diffuso a tutto l 'arto, una sensazio11e di intorpidimento o di s tanch ezza. La diag110si di an eur:sma lraumatico er a evident e e p er Ja sede d ella tu1ne faz ione e per u11a poco n etta n1odificazione del polso alla pedidia, si poteva anche, con molta probabilità, localizzarlo sulla femorale profonda, a poca dis tanza dalla s11a origine. Si dec'.1se pertanto l 'interYenlo operativo che fu eseg·uito il 27-8-1929 d al direttore prof. Longo, e da m e coadiuvato. Narcosi etereo-clqrofo11~~ca. CorL u:r1 'ir1cisione l eggermeQte con cava in d entro, ch e partendo due dita al disotito d ella metà del! 'arcata di F al lopp)o raggiunge in basso quasi l 'a11ello del terzo adduttore, s:. disegn a u11 grande lembo cutan eo, ch e, scollalo, m ette a nudo tulla l a reg io11e i11ter ess<1:t a . , Si isol a in allo poco al disotto del p onte dj Po upar t, l 'é\rterj a fen1orale e si p assa a1 disotto d i essa un 'nn sa di se ta, per poter praticare, al n10111ento oppor tuno, l 'en1ostasi temporan ea . ..,egtle11clo. 1 'arler1a femorale, i arri' a al punto dj dis tacco d ella fe rno'fal e profonda, notevoln1e11te s,·:lu1)1)ata e si vede 11ettam ente ch e l a sacca a11euris111atica tra.e origine cta quest'ultima, a circa clu e centimetri dal s110 inizio. · Per via smu ssa si tc11ta l ' isol a1nento di essa d a i tessuti cir costanti, a;. quali per ò aderisce co,sì inti111arç.ente, da essere ad un cert o punto coslrel ti ad nprir1a. Si trova così una cavità 'd ella g r a11cl ezza di u~ 'ara11ci a co11 numerosi gru1ni sa11 g· u ig 11i più q meno ad erBnti alle pareti ; mentre si l)r ocede all 'asportazjone di ess1, i 11a un a i111po11e11Le en1orrag·ia , p er quanto Ja fe111or ale prin.1it =.va, manten·u t a sosp esa dall 'assis lente, n o11 presenti alcun a pul az io11e, il ch e di1nostra co111e I a e ircol azione C'O llater ale sia l argan1e11.~e ris tabi]jtfl. Con 1'inclice introd otto i1ella sacca si arresta l 'en1orr ag·ia e, dop-0 aver isolato l 'arteria a valle d ell 'an eurisma, si applica su ci:. essa un grosso k len1mer. ·'folto il dito n on si ha più f11oriuscita di san gue. Sostituzion e clcl kl emmer co,n l egatura in seta, altro laccio p oco più in l à del punto di ori g=.~1e della fe·m orale pro'1011da ed as1po1rta~ione, p er quanto è poss ibile , dell a · sa~ca aneuris111a1ti(:a, cosa ch e riesce abbastanza difficoltosa. Accurata pulizia ed emosl asi dell a ferita . Tolto il l accio dall a fe111orale primitiva, il vaso r :,prende la sua n ormale pulsazion e, sen za che si abbiano altre fori Li cl i e1norragie. Sutura a -s trati dell a ferita, l asciando nel punto più d eclive uri grosso drenaggio . Il decor so p ost-operatorio fu perfettamente normale. L 'a1nmalato dopo circa tre s'e ttimane dall 'interYer1to oper ativo, co1npl et amente guarito, lasciò I 'ospedal e . 1 I pezzi, prel evat1, in vari punti della pare,t e aneurisn1atica, furor10 colorati con em atossilina e d eosina , Van Gieson e col m etodo di Weigh ert p er l a colorazione òel1 e fibre el astiche. L'esame is loloaico di essi fece o servar e un connettivo ~ . . più o m eno co1npa t to, con n11clei rotondegg:.ant1 i l l) iù spesso, t alv.ol ~a all u11gati e bast oncinifor111i, e al quanto infiltrato rli el e ment~ infiammatori, a prevalenza p olinucl eati. Nei preparati ottenut~ col W eighert si osservava una larga r ete di fibre el astiche , in trat.ti pii1, iI1 t ratti meno ;abbondante, d isposte irregol armente, sen za alcu-

n a co11nessione fra di l oro. Qua e l à si vedeva qualch e vasq n eoforn1ato. La rlisposizione dello str ato più interno dava una lontana apparenza di una parete vasale.

Gli aneurismi traumatici della fem oral e profon1da son.o assai r.a ri. Per la sua situazion e in fa tti , per il suo cali bro di solito ·n on molto rilev,a nte, per I '.essere protetta da potenti masse muscolari, e, ·da un lato, anch e d.alla .diafisi del femore, l 'arteria femorale profonda sfugge il p iù delle ' rolte agli agenti traun1atizzanti e la sua lesiorn e, da sol.a o in uni on e con .altre, è a ·sai ·difficile, a rnen o ch e n on si verifichino quelle va t e dis t1~uzi oni , in cui purtroppo, tutLi i v.a.ri te suti dell 'arto son o p iù o m.en o compromessi. Ar1cor più rar·o', quindi di venta l 'a neurisma traun1atico ·di essa, rarità ch e più ci colpisce se con sideriamo la cliscreta frequenza co·n la quale la fen1orale superficiale, dà il .su o contributo .a questo g·enere di lesioni. Franz infatti, r1·elJ,e ferite dei . solò. tessuti molli 1delJ.a coscia, con lesioni vasali al.le quali seguirebbero poi le form azioni a n,e urismatiche a rteriose o artero-ven ose, ci dà una percentua le del 7 % per la f.emor,a],e su'pettfici.a.Je senza r ip·ortar,e nessun caso per la femorale profonda. Dal 1906, in cui Rotter , per il prin10, ri portò un caso di an eurisma traun1atico della l~emor.a le p rofon.d.a , g·u.arito con la ·estir1)azione della ·s acca, b isogna arrivar,e al p eriodo do loroso della Gu.erra Europea, per tro,rarne qualch e ,altro. Fasano n e operò con su ccesso una .della grandezz.a ·d·i un.a t•e sta di feto, a dislanz.a di 2± g·iorni dalla lesione <lell 'arteria , per ferita da i)roiettile Shr,a pn el . Donati intervenn e in terza g iornata ·dal trauma (ferita .da .a rma d,a fu oco) per un ematoma pul ante, ch e a veva come punto di partenza la fe111ora·le pro fon·d.a. G,a zamri an .estirpò con succe o un a n,eurisma artero-venoso dei va i fem orali profondi . Desgou ttes, n·el 1918, per un aneurism a traun1.atico sviluppatosi n el triangolo di Scarpa, alla cciò in un prin10 m·o men to la femorale su 1)erficiale, avendo avuto l 'impressione che la sacca f.o sse con secutiva ad 'li.Da ferita di quest'arteria, ma dovette pii1 tardi nuovamente intervenire , perch è i 1disturbi continuavano, essendo la lesione sulla fen1or.ale profonda. Perrucci , in u ltimo, riferì al congresso italiano di ch irurgi.a 1d·el 1923, un caso in cui vi era aneurisn1a traumatico per ferita da colpo di pugn,a l·e, della femoral,e superficial e e profonda, ed in cui intervenne a l venticinquesimo o-iorno, allacciando entrambe ]e ,a rterie. 1

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IL POLICLINICO

Il nostro caso quindi rappresenta uno ·dei pochi fino ad oggi p·u bblicato. Farò in ultin10, un po' più dettagliatamente alcune osservazioni sulla patog·e nesi ed istologia patologica di qu·e sto genere di lesioni, date le r1un1.erose discussioni che oggi suscita questo argomento, e dirò prima qualch·e parola sulla loro sintomato'logia. Come giustamente fa osservare Mocquet 1 gli aneurismi ·della coscia, di qualunque natura essi siano, sono in gener.ale assai facili a ·diagnro sticarsi. r sin tomi propri di qualunque aneurisma (tumefazione, pulsazione alla vista ed a1 tatto, fremito e soffio, entrambi sincroni alla sistole calìdiaca , eventuale presenza di .dolori e disturbi n evralg ici e di circolo), sono in ·essi assai nettam·ente riscontrab~li. Difficile invece, ·la diagnosi di sed,e, dire cioè se essi ris.iedono sul tronco principal.e della femorale, oppure su una ,d elle collaterali, specie se topograficamente il tumore è sviluppato lungo il tragitto dell 'arteria principale dell 'arto. Alcun.e volte la palpazio·n ,e pup V:enire in aiuto, come n el caso ·di Letonneur e Chaissagnac, in cui la possibilità ·di .p oter seguire un cordone arterioso d ella femorale fin sulla sacca, fece fare con sicurezza la ·diagnosi di an.e urisma della fen1orale superficiale . Assai più spesso però, com.e ·fa cilm·ente si comprende, è un criterio di frequenza insieme con l'esistenza o m·eno di un ritardo d·el polso sulla pedidia, qu.ello ch e ci g·uida n el formulare un · giudizio diagnostico. Nel nostro caso infatti, più che la sede della tumefazio.n e , situata alquanto lateralmente a l percorso d·e lla femorale, la ·d ia gnosi fu possibile, per la ·m ancanza o quasi di ogni modificazione del battito ·della pedidia il cl1e dimostrava cl1e la circolazione d.ell 'arto n on aveva subìto alcun ritardo per la presenza della .a cca aneurismatica p er qu.anto di·cretamente voluminosa. La mancanza di thrill e ·d i soffio netto, continue, con rinforzo sistolico, faceva escludere la possibilità di un aneurisma · artero-venoso. Non ·era il caso di pensare, nel mio malato ad ,ev·en tuali disturbi di circolazione nell'arto dopo l'operazione. Anch e nell 'allacciatura della femorale primitiv.a orm.a i tutti gli Autori sono ·d 'accordo nel ricon·o sce.re l 'assoluta capaci tà di nutrizione dell 'arto, do,p o la legatura , per opera di un circolo collater.ale facile a svilupparsi , e di questo ce ne potemmo convincer e noi stessi , durante l'atto operativo, per l 'em orrag·ia verificatasi a ll'apertura della sacca aneurismati c..a , pur essendo il tronco della femorale tempoTaneamente impermeabile, emor1

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ragia che si frenò soltanto qu.ando fu possibile pinzettare la femo.rale profonda, di là dalla dilatazione aneurismatica, dimostran·d o evide11tèmente che la causa di essa era l'esistenza di una circolazione di ritorno già fo,r mata, e i1on l 'eventual·e sbocco di qualche arteria collaterale sulle pareti dell'aneurisma. È appunto in base a questa circolazione di r·itorno che Henle e Coe·n ·en, nei casi ·di allaccia tura ·d ell 'arteria prjncipale ·d i un arto, venn·ero alla con clusi-0ne che nessuna cangrena er.a d.a tem,e rsi, quando si aveva fuoriuscita di sangue dell'estremità periferica dell 'arteria lesa. · Un punto sul quale non si è ancora ragg·iunto l 'accordo completo dei chirurgi, è quel lo che si ri•fer·isce al trattamento dei falsi aneurismi, .se debba cioè preferirsi la legatura semplice o l 'estirpazione della sacca e se, per queste ·d ue ·Op,e razioni, vi siano ·dei casi speciali, in cui si debb.a dare la pre ferenza all 'una o all'altra di esse. P.e r quanto, nel 1919, Purpura -abbia riferito cinque casi ·di aneurisma traumatico trattati effi cacemente con Ja semplice 'legatura del1'arteriia, a ·monte ed a valle della sacca aneurismatica, e con sigli di limitarsi spesso a tale tr.attamento p er no,n arr.e care lesioni notevoli ed anche gravi ai tessuti vicini, noi siamo di avviso, con la maggioranza d.e gli Autori , il Pascale fra i primi, che .J 'estirpazione ·della sacca d·e bba .essere il m etodo di soelta, come quello ch e ·dà i mig liori risultati, sia .per quanto riguar.da la percentua.Je delle guarigioni stabil·i , sia perchè ·eSp one più difficilmente al periodo dell·e .embolie, della cangrena (Delbet , Ceci , D 'Este, ecc.), ed alle em orragie secondari.e. Di più, oltre ch e ad eliminare la causa ·di recidi ... ve, data specialmente dall 'esisten za di collaterali .alimentanti l ' aneurism~, e di processi infi.a mmatori ch e possono svilupparsi a carico d,elle par,e ti e del contenuto della sacca in via ·di organizzazion e, }'.estirpazione sopprime anch e tutti g li eventuali disturbi circolatori e nervois i prodotti dalla lesione (Putzu). Qlieste furono anche I.e conclusioni della Con;jerenza chirurgica interalleata del 1918. La legatura perciò sarà solo giustificata per quei casi in cui peculiari contingenze possono obbligare a contentarci di essa. 1

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Ed ora brevi cenni log ia patologica .degli genere. Quando . un'arteria ferita, il sangue viene

sulla patogenesi ed istoaneurismi traumatici in

di un certo calibro è direttamente all'esterno,


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XXXVII, NuM. ol]

'1855

SEZIONE PRATICA

n>8l caso. che la ·• esione alle parti molli sia piuttosto vasta ed ii. piani sovrastanti abbiano con servato il l-0ro parallelismo; ma, se, come il più delle volte accad·e nelle ferite da arma da fuoco, la lesione cutanea è assai stretta e l 'arteria profon>Cla, lo spostamento dei piani muscolari impedisce una profusa emorragia verso l'esterno'- Il san,gue alloTa, fuoriuscendo ugualmente dal vas,o , si raccoglie intorno al}'arteria, scavandosi una cavità nei tessuti circostanti. Altre volte invec·e la piccola ferita vasale, occlusa in un p1~im-0 mom.e nto d.a un coagulo, cede secondariamente per ra1111nol~i­ m·ento di esso o per ,a um,e nto 1d·ella pressione endovasale ed il sangue vien e così ugualmente a versarsi fra i tessuti. Nel primo caso si parl1erà di ematoma periarterioso p1rimitiv·o, n·el secondo invece di ematoma periarterioso se-

condario. Senza dilungarci nel rip·e tere com.e oggi, riprendendo le idee dello Scarpa, non si amm·etta più alcuna differ enza .an atomica fra l 'a neurism.a vero e qu·e llo spuri6 o falso e tacendo . ugualmente le diverse classificazioni, che in vari momenti, secoRd·o -d.ell.a teoria ·dominante, sono state em·e sse a proposito ·di essi, accennenemo soltanto a lle du·e opinioni oggi sostenute per stabilire com·e avvenga la trasformazion·e d ell 'ematoma periarte:r.ioso in aneurisma f.also e quale sia la genesi ·d ei tessuti che verranno a costituirlo. Seguendo, la classificazione di Banti, il quale negli an·eurismi amm·ette una duplice origine 1della sacca, parietale, cioè con punto di partenza dalla pa·r ete vasale, e p-eriarteriosa, molti Autori han·no sostenuto e s ostengono tuttora che l'aneurisma m etaemorragico (l'antico aneurisma fal so traumatico), si formi per una gra·du.a le trasformazion'.e .e d individualizz.azione, a spese del connettivo circostante, d ell 'ematoma periart·erioso, in un p eriod·o di tempo che si aggira intorno a lle sei settiman·e (Sencert, Lusen.a). Per Pianese, 1F org ue, De Gaetano, Wieting, Dominioi, IBegouin, Lusena , Màggio ed altri, le pareti dell 'aneurisma falso sono fatte così di un tessuto conn·ettivo neoformato) prodotto dalla reazione ·dei tessuti circostanti al sangue stravasato ,e per Putzu infatti ne sar·ebbe una prova la fr·equenza con la quale, all 'atto operativo, lo si trova fortem ente ade!ente ai tessuti vicini, cosi com·e nel nostro caso, a ·differ·enza ·di quanto ci accadde di v;eder,e n egli aneurismi veri , di origine certamente parietale. Sono appunto qu.este aderenze 1che, oltre a spiegare le sofferenze per compressioni nervo1

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se, i 1disturbi di oircolo, per azione sui vasi vicini, e le alterazioni atrofiche e degenerativ,e dei muscoli, giustificano a volte I 'impossibilità .di isolare ed asportare la sacca aneurismatica, obbligando il oh·i rurgo a contèntarsi a volte della semplice allacciatura. Più reqentemente ~nvece Makins, N,e groni, F edeli, Castiglioni, hanno emesso e sostenuto l 'ipotesi che anche la sacca d egli aneurismi metaemorragici ·deriverebbe dalla parete vasale per il riassorb imento dello str.ato più ·e sterno del sangue versato fuori dell 'arteria e coagulato in toto (strato dei coaguli rossi primitivi), e sostituzione dello strato fibrinoso (s trato dei coaguli bianchi), ch1e si forma alla faccia interna del coagulo sanguigno, per il rallentam,e-nto d·ella circolazione .alla periferia .d ell 'ematoma e per la scabrezza del primo strato, con un tessuto co·n nettivo , che si origina dal! 'inti ma, media ed avventizia de)l '.a rteria n -el punto leso, e penetra nello strato fibrinoso, specie ·d'impalcatura, che ·dirige e guida la proliferazione connettivale . Contemporaneamente l 'endotelio vasale, parten do dai margini d.ella lesione di continuo dell'arteria lesa, andrebbe a Lappezzare la superficie interna della parete aneurism.a tica che si va man mano formando. Questo mo.do di formazion·e spiegh·e r,é bb.e la fa cilità ammessa da Negroni con la quale le par,e ti ·d ell 'an·e11.fiisma si dissoci.ano dai tessuti circostanti , la presenza di un colletto ed il volume ·p iù piccolo del primitivo ematoma. È b en difficile poter dire qu.al·e possa ,e ssere l 'ipotesi più giusta, p oich è l 'impossibilità o (1uasi ·di poter ottenere sperim·entalment~ degli aneuTismi trauma tici , p1er quanto molti Autori abbiano cercato di farl o, ci toglie purl roppo la via più fa cile p er g iungere alla soluzion.e ·del probl1ema. P er le difficoltà presentatesi nell 'isolamento tlella sacca, per la p.r esenza nell 'interno di ·e ssa cli nun1erosi grum.i sanguign i fa cilmente distaccabili, e ancor più per la proliferazione del r,onn ettivo d.all ',e sterno all 'interno, ch e proce de di pari passo sia n ei punti più vicini dell'arteria sia sul più lontano di essa, come empre ho potuto riscontrare n ei miei preparati, a me sembra ch e la parete aneurisma tica sia fatta soltanto di tessuto conn·ettivo di · nuova formazione , di origin e parietale. Ancl1e lo strato più interno che ad un piccolo ingrandimento sembra c0stituito d.a cellul e 1e ndoteliali, osservato più attentamente, con una lente piiì forte , risulta invece formato di comuni istiociti, appiattiti , per la pressione eccentrica del sang ue circolante. 1

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1856

IL POLICLINICO

Lo studio ·di uri sol caso è però troppo poca cosa per poter ·emette.r e un esatto giu.d izio sull 'argom·ent?. Come in tanti a ltri problemi di patologia, anch e · qui sa:riebb·e forse più g·iusto non :essere d·el tutto esclusivisti ed ammettere una attività proliferativa c...apace di sostituire l 'antico coagulo fibrino so, sia nel connettivo peri.arteriale preesistente , sia nell·e stesse t·u ni · ch e vasali. RIAS UNTO. I

L 'A. , a proposito di u.n caso di aneu1~isma tra um.a tico della ·ren1oral e profonda, ·d a lui o ervato, fa alcu11e consider.azioni cliniche u q ue ta rara lesion e ,rasale e sulla istog enesi degli an·eu.r ismi tr.aumatici in g·,e nere. 1

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XXXVII, NuM. 51]

SUNTI E RASSEGNE. SECREZIONI INTERNE. Recenti p1·og1·essi nelle noziQni sulle secrezioni inte1·ne. (E . VoGT . .fl1edizin. J(lin;ik, n. 20, 1930). Gli or:q.1oni ovarici veng·ono og·gi p1'eparati allo stato attivo, le nuove pr·eparazioni sostituiscono quasi d·el tutto que lle vecchie, in g·ran parte inattive . Nuovi i)reparati nlrqlto attivi sono il « Progynon >> , l '« Owowop n, il « Hormov,ar » . Essi dànno buoni risultati ne]],a amenorvea e sterilità da ipoovarisn10 : risultati ancora inoerti si ottengono n elle forme di sterilità secondaria, risultati n.egativi n·ella amenorrea prim.a ria .a ssociata ad ipoplasia di tutti g li organi genitali ed infantilisn10 uterino. I migliori risultati terapeutici con gli ormoni sessuali fen1minili si oit tengono 'n.ei disturbi ·del clim.aterio n.aturale e n.el climaterio precoce. La cura va protr.a tta p er 4-6 settimane , dopo un inte·r vallo di 2-4 settimane si ripete la cura , ·e così per 3-4 volte di seguito. Nei casi legg eri o m·edi si somministra no 3-4 compresse per settima na , n ei casi gravi 1-2 compr·esse a l giorno. Nei casi molto gravi si ricorre anch·e a salassi , a cur.e dia foretich e (2 volte la settima n a), e alla somministrazione di val.eriana , bro1110, calcio, luminal, ecc. In cai di c,astr azion e opera toria o d.a Roentgen i inietta il «·P rogynon >> n·ei muscoli (1 em e. 2-3 volte la S8(ttim.a n.a) oltr.e .a somn1inistrarlo per b occa, ·fino a scomparsa ·dei disturbi. Sem~ra ch e an ch e n ella cura d elle artropatie de l clim aterio si otten gano buoni risultati dai nuovi • • • ormo·n1 ·Ov.ar1c1. L 'osteon1alacia è in rapJJorto con un disturbo dell 'attività del] ' ovai o ; 1'iperfunzione ovar ica determina una ·eccitazione riflessa dei vasodil.a tatori .del1e ossa , quin·di un.a iperemia da stasi con riasso rbim·en to ·di sostanza oss·ea. La ca trazion·e guarisce di solito la m alattia : a lla castrazione operativa è preferibile quella con i raggi Roentgen. Buoni ri ultati si sono però ottenuti anch·e con la somministrazione di .adren.alina (durante 14 g iorni 2 iniezioni di I em e. la settim.ana; al caso ripeter e la cura ·dopo 4-6 settiman e) o di ipofi sina, risu ltati non inferiori si raggiungono però anche con i preparati vita minici , specialmente con l'olio di fegato di m·erluzzo ·e J.e preparazioni di ergosterina irra·d iata. La tetania dell'adulto · si osserva pr:evalentem ente n elle donn.e gr.avide, nella seconda m età della g~a,ridanza . La si .cura con la somministrazione o-rale o parenter.ale .di paratiroidina (iniezione di paratiroi·dina Collip o Paraglandolo); è consig liabile .te11ta•re in tutti i casi di tetania anch e l 'iniezione endo,'enosa di calcio: iniezioni endov·enose di I g . di cloruro di cal1

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[ANNO

XXXVII, NuM. 5.I J

SEZIONE

cio hanno spesso una azione terapeutica che s i protr.ae per 4-'6 settimane. L'insulina vi€nie usata con ·efficacia, oltre che nel diabete, nell1e menorragie di car.attere funzionale, specialmente in quell e d ella pubertà e del climateirio. Non appena i manifesta il carattere patologico della menorrag ia , si iniettano 40-60 uni,t à al giorno: 20-30 prim.a dei pasti d·e l m ·ezzog iorno e della s~ra. Si manti.en·e que sta dose per 2-3 g iorn'i , fino a eh.e diminuisca l 'intensità dell '.e morragia. Il ·diabeoo che insorge nella gravidanza è un diabete pancreatico puro : in una in:teressante osservazione si constatò che i si11tomi si and.avano sempre più attenuando , a mano a mano che cresceva il fe:to: .evidentemente l 'ormone panc1,eatico fetal e fa cendosi sempre più abbo·n dante sostituiva effi cacem·en te quel]o difetto·s o de lla ma·dre, attua11'do una opot era1)ia ideale perchè continuati v.a. Subito dopo il p1arto , venendo a mancare l 'ormone pancr.eatico fetale all 'organismo ma1 er110, la g licemia aumentò di nuovo not e,ro]me11 te . Si dimostrano così lretti rap·p orti orn1onici tra 111adrc e feto: gli ormoni evid1entemente oltr,e passano senza diffi coltà la barri.e ra pla centa1"e. L'opoterapia itiroi·d e.a, a ssociata .a lla cura di et etica, dà buo:- · ~:. ultati i1ella a diposità en1 dogena . 11 d.ecor~v ~ ~:male d e11.a g ravidanza presuppone un contenuto ~arma l e di tiroidina n el s.an.g ue; g li .abonti ahi :;uali · sono talvolta in :r.a·p1Jorto con l ' i1)otiroidismo, i otteng-ono allora ottimi ri l1ltati dalla som1ninistrazione di piccole ·dosi di pr~eparati tiroidei. L'applicazion€ clini ca dei preparati di lobo anteriore di ip ofi i d à risultati prom ettenti ; essi non consentono J)erò ancor.a rdi trarre deduzion i conclusi ve. L. P oLLITZER . 1

Sindrome di irsutismo deter1ninata da un tumore sn1·rena1e. (KI..\ZIM

IsMAlL.

Presse 11/éd. ,

D.

18, 19:30).

L 'A. nan~a di un bambino ·di 4 anni, che da t1n an·n o presentava comparsa di l1'eli e v.ilup])0 d ei genitali este r11i c on frequ.enti rer ezioni. Venn e ricov~rato in o .. p e dale p er una crisi convulsiva e morì ·dopo poch·e ore . Au;to1)sia: al tezza cm. 92 ; torace cm. 65; peso kg . 20. Pr.eenza di p eli s·u tutto il corpo, anch e n elle reg ioni ordinar ia111 cnte .g labre, e 1Jecialmente abbondanti al pube. Gen itali esterni str.aord~­ nariam ente svilup1J.ati. I11ver sion e 1otale dei visceri ·Con cuore a d e tra e fegato a sinistra. R ene destro 130 g r. Rene si11i tro 82 g.r . Al di apra de l p olo ... UJ:>eriore ·dei ·due r eni i trovano due i11asse g l1iandolari d egenerate. Noduli duri n e.ra stri di s emina.t i n e i pol1n oni. Esame istolog ico : tumore m al igno di origine cortical e , ·della g hiandola surrenale con n1et{lstasi p·ol1nonari. Là ~ in.drome osservata in questo ca so coin1

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PRATICA

1857

c ide con quella cl1e _.i\ppert ha d e.n ominato « irsutismo n metten.d ola in relazione con alt erazioni della corticale surrenale. I~ corticale ha .azione antitossica e la su.a insufficienza si manifesta con crisi convulsive. I rapporti fra surren e ·e ghiandol a g enitale sp iegano il resto della sindrome . L 'A. rirtiene importante questo caso p er due fatti: il sesso · maschil e (nei 17 casi di Appert si trattava di i emrnin e) e 1'inversion e ·dei visr erj. G. PAcETTo. 1

Alterazioni ossee nell'iperparatiroidismo. (E. L.

COMPERE.

Surg. Gyn. and. Ob st., 1930).

L 'A. riporta un ca so person ale di una donna con l esioni .a tipo osteorn:alacico· multjpJ.e d ello schel.etro , in cui e,.~~teva un a·d enoma paratiroideo. Com l 'a spo1tazione ·d ell 'adenoma la paziente mig liorò notevolmente . L 'A. ricorda altri 8 ca si r ecenti de lla letteratura in cui l 'etirpazione di adenomi tiroidei produ se gen eralmente un mig1iora menlto notevoli ssimo d el1'affezione sch elest.rica (ostit e fibrosa , ost eoma lacia, oste ite ·di Paget) faitti eh.e dimòs trano i ra pporti ·e sistenti fra u.n a esagerata e alt era ta a ttività d elle para liro.idi e la produt ion e di t a]e g ru1)po di m alatti e si S.t emi r h e d eile ossa.

V.

GBIRON .

Reumatismo articolare cronico nei suoi 1·app~rti con le turbe endocrinic~e e la costituzione. ( G ANTENBERG.

Deut. J\11 ed. ):v'och. , n . 45 , 1930).

L ' A. ricorda r.apid.am ente gli AA. ch e i 11 1>a s.ato si sDno occupa ti d elle r·elazioni tra r·e u11 Latismo articola r e e d ·i sfunzion e en·do. r r1na. Nella n1aggi or i)arte dei casi si tratta . di .a ~·­ l riti infetti,re; in un piccolo g ruppo d1 essi, Luttavi.a, si h anno veri e propri di tuTbi d el ricambio locali , con u ura e inveccl1iamento }rr ecoc.e d elle a rticolazioni. . . E~amindan.do un g ra11 numero .d1 malat1 , 1'A. 11.a notato ch e 1'uomo è più colp ito dal r eu111ati mo cronico n el 5° e 6° d ecennio di vita la donna n el 6°, i11 corrisp onden za con la 'om p.ar a d el clin1 a terio; d 'altra ])arte il J)ri i110 i11i2io ·dei di. turbi ri sal-e p es. o .al 2°-~ <leren n.io ; onde embra ch e la funzion e geni t nle - e n ·el suo n ascer e e n el su o t ra111ont ar e - ·eser citi un ' in11egabil e influen za sull e a r t i colazioni. In alcuni casi l 'A. ])Otè m etter e in sicura ev iden z.a l 'esist en za cli rapporti d el r eu111ati:--1110 cr on ico con la disendocrinia. , i ·tratta di .artritici con disturbi d e ll a s fera ovarica , o di artritici con obesità e d eunucoid i ~ 111 0 : tutta,'ia, :l 11 r l1e in questi casi , n on è agevole esclud er e 1· in111ortanza d el f.a l to ro in·rr tt ivo · 0


1858

IL. POLICLINICO

In tutti i casi, infine, va tenuto conto, d el terr eno costituzionale, pl'edisponente; e lo sta·d io di questo1 fattore si ricollega a tutte le teo1rie sull 'artritism o fiorite per merito specialm1en te degl.i AA. francesi: si noti infine la frequenz.a co·n cui si associa .a questi reumatismi cronici la tuber colosi , enza però ch e si possa b·ene intendere il nesso che l1ega tr.a loro que.sti p rocessi morbosi. T e:rapeuticamente , l 'or.ganotera1)ia (tiroide , ecc.) è raccom.a nda bile, perchè ha .ottenuto discr.eLi su ccessi . Giovan o in molti casi le ap1plicazio1ni locali di paraffina e l·e irr.a diazio·ni 1

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artico~.a ri .

'

V.

SERRA.

.Errori nell'uso dell!iinsulina nei diabetici. .. ~(

( MARCEL LABBÉ .

Presse Médicale, n. 73. 1930.).

Le r egole terapeutiche per l 'u so dell 'ins.u-

.[ANNO

degli idrati ·di carbonio si.a ·d ella dose di insulina i111piegata . (I saggi terapeutici hanno dimostrato ·ch e og·ni unità di insulina permette l 'utilizzazion·e di cirea 1 gr., 1 gr. 25 di idrati di carbonio). 2) La necessità di continua1·e indefinitivamente il trattamento insulinico, e l 'osservazione degli acci·denti gravi e spesso mortali éh e interve ngono qu.a n·do si interrompe. ia un caso ·di .d iab.ete grave, il trattamento hanno . ' VIvamente impflessio.n ato molti m .e.dici. Si ritiene ch·e i s o.g getti ch·e son·o stati per un certo periodo tr.attati con insuli·na no.n possano sospender,e la CU·r a se1ua a n.dare incontro a grave pericolo di morte per çoma. Tale convinzion e è basata su ·di U·n errore di i nterpre•t azione. Molti malati · affetti ·da diabete g rave, moJti diabetici che sono stati salvati dal coma , g·r.azie .a ll'insulina, non possono fa-re a m·eno ,d.ell 'in sulina senza ricadere nel coma e morire; ciò però· non avvien e perchè essi si sono abituati al m ·e dicamento, ma perch·è il loro or,g.anismo, totalment.e deficiente di se.c rezio ne pancreatica, non può fare a m en o d·elle iniezioni ·di insulina; senz.a qYesto ormone essi sar ebbero morti già da gran t empo, g razie .ad esso essi contin·u ano a viv,e re . Nel di.abete con denutrizione .~ ~cidos.i l'insulina è indispen sabile; senza .èP·~~"'sa è la morte. . 3) Gli accide.n ti ipog licernici , ch e talora pro' rocano lln quadro clinico impression.a nte , hanno ispira:to ai ma lati e sopratutto ad alcuni n1edici un terrore esag·.erato . Ma gli accide n ti ip·ogl .~ cemici so.n o più impr,e ssionanti che pericolo8i .· Essi p·osso.n o essere facilmente evitati o 0

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lina so.n o ig noraite ·da un g·ran , numero di pratici co·s icch1è il me.dicam·ento .è n101to spes o impiegato in m o·do ·er rato ·e non dà i risultati .a ttesi . R·egn a ancora, sull '.azione dell ' insulin.a ~ un c·erto ·n umero di ·e rrori e ·d i pr·e giudizi sui quali l:A. richia ma l 'attenzion.e : 1) Un buon numero di medici cr.edono ch e l 'insulina esercì ti un ',a zione veramente cur.at iva sul diabete ·e imma.g·ina no che una èura intensa possa g u.a rire l,a mal.atti.a. D.a tale errata convinzione so·n ·o portati a impiegare l 'in.sulina tr:ascurando la ·dietetica e l.ascian·do che g li .a mmalati m .a ng·ino a loro b en eplacito. G1i ammalati g·eneralm ente abusano della libertà cl1·e è loro concessa .ed il risultato ·della cura è n·ullo. In consegue.n za di ciò tanto il me - . _comba~uti. dico ch e l 'amm.alato accusano· di inefficacia S asta J)r.aticare le iniezioni di insulin.a un l 'insulina. qu arto d 'or.a lJrim.a ·dei pasti e in tradurre n.elQuesti · insu ccessi ·dipendono ·d.a errata co- l 'al im.en tazion·e un.a quantità dì i·dr.ati di car/IlOscen za ~del m odo ·d 'a,gi:rre ·d<ell 'insulina. È bon!o ch e sia iJ!. pro·p orzione con qu,ella delstato molto ·discu sso se l'insulina non .a bbia l 'i.n sulina, cioè almeno tanti grammi di idrati veramente alcuna azione curat iva e sono noti di carbonio quante sono Je unità .di insulina dei casi in cui 1 in seguito .alla c·u ra insulinica, in.iettate; l'ingestione di idrati ·d i carbonio o , 11ei casi gravi, l ' iniezion e ·en dovenosa di g lusi è avuto un aun1ento della capacità di utilizz.azione degl.i idrati di carbonio. In questi e.asi cosio, fanno scomparire , .del resto , in pochi però quasi sempre, ·dopo un perio·do di tem- m inuti o,g ni a ccid·ente ipoglicemi co. po pit1 o m,eno ]u11g·o, spo·n tane.ani.ente o in Per pal1ra dell 'ipoglice:qiia n1olti medici seg·uito ad una n1.alattia iiltercorr-ente, !'.evolu- prescrivono .a i loro malati una forte dose di zione del .diabete riprende il suo corso. Anch·e zucchero , ·dopo og·ni ini.ezione di insulin.a. I se n°e l corso di · un lungo .tt rattamento insuli- risultati ottenuti in qu.e sti casi son·o cattivi: se l 'insulin.a introdotta in queste condtzioni nico la capacità d 'utilizzazion e d·e gli idrati di ca·rbonio si eleva e si mantien·e , ciò a \'vien·e comh.a tte ] '.acidosi , non ·e sercita per ò a lcuna azìone sull 'iperglioemia, .t alor.a anzi ne risulin una proporzione cl1e non permette di ·parta un aumento d,e ll 'iperglioemia .e d-ei sintomi lare di guarigione . Altra causa di insu ccesso è d.ata dalle cure relativi ad essa. In questi e.asi è J.a scienz.a del d i ins·u lina perio·d i ch e o dalle iniezioni fatte me di co, DDn l 'insulina , cl1 e è fallita. di tanto in tanto·: in qu.esti casi .gli effetti ·dell.::i · ·4) La ·neoessità ·di ripetere quasi inde finiticur.a rimangono n1.ascl1:erati d.agli se.arti ·d·el vam·Gfite J.e ini,ez ioni di insulina è mal sopporr e.g im·e ·d i etiiti co . tata da n1olti malati j 1 quali molto . volentieri La cura insulinica va -d unque praticata con- ~cce ttano il consiglio del me dico di sostituire tinuatamente e va $empre associata ad un a dat- 1' insuJin.a iniettabile con l'insulina buccale. to regime dietetico ch e tenga conto si.a della Ora, l 'esp.erienza ·d·ei dia b etologi h a dim ostrato capacità l'esidì.1a indi,rid'Uale di utilizzazion·e che l~in sùlina per bocca è inattiv.a o almeno 1

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1859

SEZIONE PRATICA

infinitam-e nte meno attiva del! 'insulina inietpunto di una immagine anulare: la. caverna ta.bile. I diabetici che sostituiscono all'insunon era dunque guarita, essa era soltanto dilina ipodermica l 'i1n sulina per os, si espongovenuta in quel punto invisibile. In altri casi .no quindi a gravi inconvenienti: riproduzione gli· AA. hanno trov.ato .all 'autopsia una caver-di uno stato di iperglicemia e d'acidosi, in alna che era stata constatata allo schermo per cuni casi anche ,evoluzione verso il coma. Cir- lungo tempo ed era poi, sugli ultimi anni di -ca ! 'insulina oleosa, introdotta in terapia allo vita, divenuta invisibile. La gl:larigione ana.scopo di ottenere un 'azione più lenta e dura- . Lomica d·e lle caverne è certamente a ssai rara. lura, quindi più vicina allo sta·to fisiolog·ico, C. TOSCANO. l 'A. ritiene che essa non ·offr.a i vantagg i Vail.o re pratico delle ricerche spi1·omet1·i·sperati. C. TosCANO ·

che nella tubercolosi polmona1·e.

ORGANI DELI..,A RESPIRAZIONE.

(H. J(urcHERA A1c HBERGEN. Wien. Kliri. Woch ., n. 37 , 1930).

Le immagini anulari del polmone. (CH. Rou BtER e ìvI.

TREPPOZ:

J ourn. de M éd.

de L yon, ottobre 1930). Le jmmagini anulari del polmone, facilmente ;riconoscibili da un osservatore esperimentato e tanto più appariscenti quanto più il pa.ren chima vicino è indenne da lesioni addensanti, sono di constatazione corrente nella tubercolosi polmonare. Secondo le constatazioni degli AA., ·nell.a ,grande maggioranza, se non nella totalità d ei .casi, qu,e ste imm?gini co.rrispondono a per-dite di sostanze 'n ell 'interno del par.enchima .p olmonare. Nei casi dubbi, a causa dell'aspetto lineare e troppo poco o.p aco del contorno ed anche per il fatto ch e la chiarezza d el centro della immagine non ,era maggiore di .quella ·del parenchima periferico , l 'autopsia , quando è stata praticata , ha dimostrato c h e i tr.attava sem.p re di caverne. I"''impiego sistematico .della radiologia ha dimostrato la grande frequenza delle cavern·e mute ; nella statistica de.g li A/\. il 52 % delle caverne constatat.e radiologicame nte non davano ltll 'ascoltazion.e alcun segno ·c he perm·ettesse di pensa,r e ad una esc.avazione intraparenchinlatosa. . La r,avern.a è spesso ·di formazione molto pre.coce nel corso d ell 'evoluzione della tubercolosi, ed in generale es a è visibile nello schermo molto prima di tradursi all'orecchio con i seg·ni cavitari classici. Una immagin·e .a nulare isolata in un parenchima polmonare sensibilmente normale h.a molte probabilità di eisere silenziosa. Percl1è la sindrome cavitaria classica possa prodursi occorrono ·delle lesioni di condensazion·e pericavitaria e la per1neabilità del bronco di drenaggio. Quando questo è ostruito da masse caseose o da tes·suto fibroso, i segni ca,ritari ·d i ascoltazione fanno difetto. La scomp.arsa in un malato ·di una immagine anulare ben constatata a·n teriormente, si ·osserva assai spesso. In questi casi non bisogna con cludere che la caverna sia anatomicamente guarita, perchè in parecchi casi gli AA. hanno constatato la soomparsa e poi la -riapparizione ulteriore esattamente nello stesso

La capacità vitale consiste nella somma dell 'aria · respiratoria (aria mossa con l 'inspirazione e l 'espirazione normali), dell 'aria di riserva }( emessa n.ella espirazione forzata) e d ell 'aria complementare (introdotta con l 'inspirazione forzata). La misurazione della capacità vitale fornisce un buon indizio sulla capacità funzionale del polmone . Nell ' in·d ivìduo sa.no la cap·a ci tà vi tale r esta costante per lungo temp,o, di solito ·dal 18° al 45° anno . Diminuzioni patologich,e della capacità vitale si possono naturalmente valutare soltanto se si cono·sce !l a capacità vitale normale del rispettivo individuo; in caso diverso si deve ricorrere ad u.n confronto· con i valori medi · normali ; basan-d osi sulla statura, si considereranno allora come patologiche soltanto diminuzioni che superino il 10°/o . P er calcolare la capacità vita1e approssimativa, si moltiplica la statura in cm. per 25 nell 'uomo, per 20 n ella donna . Una diminuzione della capacità vit.ale può dipend,e re da .a ffezioni ·della parete to.racica e muscoli respiratori, da affezioni n ello sp,azio pleurico, d,a .a lterazioni della circolazio·n ·e polmo·n are e da malattie del parenchima del polmone. Nella .tubercolosi polmonare l'ari.a viene spotata da regioni più o meno estese del polmon e in seguito a ll 'essudazione, alla formazione di tuber coli, alla caseificazione e al raggrinzimen to fibroso. l\iiisurazioni della capacità viLa] e ci danno perciò un buon criterio sulla esten sione del processo morboso. La misurazion e dà risultati particolarmente utili quando si trn.tta di diagnosticare un.a tuber colosi iniziale in pazienti che hanno te mperature subfebbrili , tosse cronica e solo lievi reperti obbiettivi. Questi sintomi indicano in al cuni casi J 'es istenza di piccoli focolai tubercolari apicali , · altre volte però sono in rapporto con un infiltr.ato precoce, la cui prognosi è molto più seria. Non di rado l'infiltrato precoce o la caverna éhe Se ne forma sono situati tanto profondamente a.a sfuggire alla constatazione obbiettiva. La diagnosi si può fare con la radiosco.p ia, più semplice e alla portata di tutti i m edici è la misurazione della capacittà vitale. In casi di in filtrato precoce la diminuzione 1


1860

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IL POLICLINICO

d ella capacità vitale è così consid·e r evole (500600 eme. e più) da acquista r e n etto valore dia g·nos tico a n ch e in qu·ei casi i11 cui non si con osce il ' alore n orma le e l o si d eve calcola re ir1 base alla statura. Invece piccoli focola i di tuber colosi p·olmona r e ie alte:razio·n i indurat ive dirr1inuiscon o solo ·di poco la capacità vitale. N.atura lmente n ei casi con forte diminuzion.e d ella capac ità vita le è l·ecito ·d iag nosticare lln infiltrato precoce soltanto dopo a ver esclu se -le a ltre cause ch e potrebbero ave r causato tale diminuzion.e ' (alterazioni patolog\ch e d ell a 1)ar et€ tor.acica, d ei muscoli r e piratòri , del la l)le ura, d ell a c ircol:azion·e). Nella tuber colosi cronica d ei polmoni 1a .di111 inl1zio n e d ell a cap acità vitale è r·elativamente scar sa, fin o a cl1e non compa iono alterazioni es uda tive . P er la con statazion e di alter azio11i cro ni che -indura~tiv e hanno perciò- mo.Jto mag g ior e i1nportan za 1'esame clinico e r a diolo.g ico ch e n on l 'esa me p jrom etrico. Soltan to ·e esistono focolai polmonari miliari diminuisce not e,roln1ente la capacità vitale. Qg ni peggiora rn ento in casi di tu b er colosi cronica si accompagn a a pro.c essi es udativi che diminuiscono n1olto la ca1)acità vitale; r ipetute· misurazioni com para.tive ·d ella cap,acità vital e .a.a nno dunque criteri importantissimi sull 'andam ·ento d ella m alattia, n1o~ to più impo·r tanti di q u·elli forniti ·d al peso o a.alla temperatura d el corpo. e pe rfino dal contro,J.Jo radiolog ico. Nei casi in cui si ricorre alla exer esi de l frehico, a l pneumotorace od alle opera zioni tor acopJ.astich e, J.a misurazion·e d ell.a capacità vitale fornisee utili crite ri sull a estensione di super fir i·e polm on a r e ch e è stata artifi ci al111ente sottra tta alla fun zione r·espiratoria.

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R.

La guarigione delle (H .

ULRICI .

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P oLLITZER .

cave1~ne.

il1edizi11. Klinik ,.

XXXVII, NuM. 51]

ne ·S!P0 ntanea è p erò un 'eccezione . L 'esi stenza di u·n a caverna si deve per.ciò consid,erare u11a in·dicaz.io·n e a ssoluta alla c01llass-0t-erapia . Senza 1)end.ere n·ep·p u·r e un solo giorno si d·eve attua re questa terapia ne·l'le cave rne precoc i, perc hè 1n e sse marucano J.e adere nze e perch è questi foco~ai preco·c i r eagiscono di solito in 1nodo ecoe.Jlente al pneumotorace. Inve·c e ne·l le caverne a nt1ahe e in quelle tardive esistono di r eg ola a deiPenz e, p er 1}.o più n·ei ·d'Ìn·torni d e'T·Ja caverna steisisa . Quando si tratta solo di a·d1ere n z.e cordoniforn1i, si p ossono &ezio11a r e co11 la cautica e-n:d-0toracioa: operazione spesso tecni cam enrte no·n faci1le, ma priva di p e-rico.lo. Se il p rocesso distruttivo .d el polmone è sta to coisì g r and e, da m1ina·c ciare una r etraz ione per ico·l o0s a p eif gli organi m .e dj.astini ci in seguito a.J raggrinzime·n to ·de•] polmone, a11cl1e do1Jo fa1tto il pn·e umoto·r ac·e e dopo l 'e~eres i d el fre11ico, è n·ecessario trasforma.re il pneuim otorace in un 0 I.eotor ace, pe.r m ezzo di iodi1)in.a .al 5 %. Si ·Otten.g ono risultati buoni ne 11 e ca,rità re1&idu,e d el lobo· st11periore . Ne i casi in cui n on è _poss ibi ]1e e&egl1ire il i1n·eu·m oto·r.ace pe r a d er·en ze com p let e tra il J)OJ.mo·n e e la .p arete, si può cerca.r e di ot tencere un col.l asso con l 'ex·è·resi d el fren ico, con il pio•m·b ag·gio d op,o la p n cun1 0.J,isi operat.i, a o con la tor.acop1.astica. L "exePesi d el frenico d etermina la pa ra lisi ·d el di.afr.amma ; essa d à b uoni ri sultati n el1lè cav·erne ·d el lobo inferioPe, moUto p·i ù ·di rado no~l,e cav ern1e d e1 lo·b o m e dio e super iore . Gr a·n dri cavern·è .d ei] lobo upe·rior e in cui n on si.a possibi1J.e il pn(e·u1m oto1r:~ce a cau s.a di ade r en ze, ir.enrd ono n eoes.sarie 1e operazioni più g·r,avi: il piombaggio e I.a' to:riacoplasti·ca. Se le le.sio·n i ·tube:r.co·l ari son o limitate al lobo &u,p·eriore, è da pPefe ri.r si il piombagg· io ·d opo pne u molisi .extra:pleuri,ca, ·pecr oh è la toracopla·stica ·deve p1er esser·e .e1ffica:c.e, elimin.ar e d.a~la r·es1p jr azion·e a n ch e in O'r an parte i l lobo inferior e. Si d ev·e da~e la p·r e fe1,enz.a a.s olu ta al pion1b aggio ..an ch e n·e i e.a i di 1lesioni .a .eJ.l Aa·J tro p·olm one tali d a ·1"'8n1d1erilo da solo insuffici€n te .alla funzione r espiratoria. · È b en e far pifeceder1e a l p·i ombag.g i o l '·exer esi o a lmeno la sezi one d.eil frenic o. La to·r.aoopJ.astica infi·n e è ·in·di cata n ei casi in ,culi l e lesio·n i si erSiten.d-0n o a l l o·b o n1edio o .a1ddirittura al lobo infe riore; anc h e .a·lJ a to.r acoplliasti·c a si fa precedere IT 'exe:riesi -c:le·l freJ?-ic-0. Se J.e lesioni sono ,} imitate .al ·l obo super1or~, si r esecano in un soil o tem 1po l e cois toil:e. da ll h' p r1m.a a:11l '-0ttav.a. Si .r esecan o inv eoe iin 2 tert1~ pj, fino a1:J. ' 11a., se €sis tono cavern·e anc he nel ~obo m e dio o in fieri ore. ;' Ne p pure questi vasti interv.~n ti, anc h e s.e às. ociati ad operazioni plastiche .ausi1liiarie (r e.$e.._ 7Jione d ella 2a._4a. costa , l a teralment,e od antrPi o·r menite) portano semipre a l collasso ·CO·m J}leito le cav·erne mo1Ito g ran.di d.e:l lob o su1~e­ ri o.re, quan·do e se si estendo·n o fino alla colonna vertebrale. R. PoLLTTZER.

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[ANNO

23, 1930) .

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O'Uarigione d ella caverna tuber cola r e a'rvien·e i)e r u11 p r oce so di r ag·grinzi m ento c.on ce11Lrico e obl1iterazio·n e total·e. U n·a cave rna ch e n1.antiene la sua cavità può b·en sì a vere die~le i)ar ert i ·lisai·e, in g ran parte forma te · d a te.Sisu to ci.c.a•t rizi.aJ.e connett ivo, ·e fornire per }u.n g l1i perio.di uno sputo privo di bacil.Ji; di tanto in tanto p erò si possono ritrovare ·d·e i b ar illi ne ll o sputo·; d opo p·erj od i ·di la tenza anch e lu n g l1i il lJr oce&so si p u ò riaccen·de·r e, e a n.aton10-1)atologicam ·e·nte i 110~ on o ri conoscere .a11iel1e n e1 1]e c.a, 1 erne .a p ar eti li sc ie r·esti di t e~_ u to di aran u laz ione tubei:cola r e. Si tratta in c1ue t i ca~ i di _Q'uarig ion o a ppar en te; si p11ò o~se r·va re ancl1 e u n a tran·s-itoria .s co·mparsa d ell 'es11)€ttor.azione in cl im i n1olto asciutti com e lfUello cli a'lta m on1 agn a o d el sud . l lna ca' er11a 11uò ob 1literar i ~,pon tan e.am·ente (caverne 1)recoc i e ca' ern€ eim atogen e ha nno pareti sottili, i1l te- ~uto circo·sta nte è s-pesso privo .di fa.c olai e con1pletam enrt e elastico), la g uarigio1

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[ANNo

xxxvn,

NuM. 51]

SEZIONE PRATICA

Af.f"ezioni g1andolari int1'apolmonari.

REGIMI ALIMENTAR I.

~ 1f ed.

J(lin,., Il. 29, 1930). Talo~a, n·elJ.e lasLre del torace, s i vedo110 ~el1le p11ccol e :r:nacchie osoUTe, a n1argi111i i)1·eci1, dense , a d1stanza l 'una tra l '.aJLra e IJre s 'a po c~ tutte della tessa g randezza : pos ono tvo' 'a rs1 .tanto .a ~e .t r.a (d·ov.e però son·o più f.requen t1) ch e a 1n1 tr.~, e ancl1e bilateralmente. In b.ase .ad accu1~ate r ioerch·e, l'A. si è co11vinto elle la .dis1)osizi•o n1e di queste pi1ocol.e multip11e ombre segue in r·ealtà uno schema b e11 ordinalo e p!ìe 'a poco ug uale i11 tutti i casi: i11tatt i sen1bra che esse i disponga110 lung·o en1 icer chi che })Crcorrono dall 'alto al ba so, ' rcrticaln1ente il campo pol111on.are, ed abb iano i1er centro l 'i] o. · A ·de tra esse i trov.a no piuttosto i11 COl' l'Lpond1e1n za del po1l10 inf.e1rio,r e dell 'ilo , a inistra d·el 1)0]0 ~ uperiore e della regio11e paratracl1ea],e : ]1e zone più }JerifeDiche e g·]i a11ici o·n o raramente pr.e i. L 'A. n,o n c~ede cl1e si tratti 1di focol1ai primari (b.i .01g·n eTebbe .al'l1oria 1a mmettcne la moil tepJic ilà di questi facola i!) e n·ep11)ur.c~ cl i uria tuberco1•01 i disseminata a piccoli n.01d'l11i (assai piì1 fii tta ed e tèsa). D 'a.ltra parte è oerto ch e ,j n oduli banno ~e­ de intrap()lln1.onare : e la loro ide11tj ca disposizio1n c (indipe-n1dente1n1ente d.al lo·r·o nu1m ero) n ei ,ra rii ·casi Ea pe11 are oh e si tratti l)iutto to d cll ' imJ)Bg'DO id i u~1 istcm1a i.ntr1a·p·o1}mon,a re, 1Jtr efor111a10, ch e più g iu .n .g·ere si110 all '1s p·e ..in1ento ed e' rcntualment e fino all1·a. c.alci1fi caz io1n e, chie · può a''e~e rapporto colila tuJ)erco.Jo... i e1d ancl1e con ,a ltre ma1atti·e. L'A. ammette J)Crtanto c.h e ._i 1ralti di is1)essim·en Lo d.el].a tr.am.a 1inf.al-1 e.a in tr.n poln1on,a re , ch e 11a r.a1Ji111o rt i con. ],e g"1:a11.dol1e c11ell ' i1l10 ·e parat1~a,cll1eaJ1i e si iT1r.a.d·i.a eg·ruendo il sis'l c1111 a ·dei v.asi e dei bron chi. La sorgente clel l ' i11f.ezione è cerlo n.ell 'il.o com e 10 ·din1 0 trano ] '.ag·g·ruppam ento dell1e 0111bre intorno a questo, ]a empre t11.ao·o· ior r1anità del1'e ombre n1an n1ano ch e ci ~l""> 1 .d . . i al lontar1a dàill ' ilo , i rapporti a vo· te e,r1 en.t1 tra }' il o e le on1b r~e, ecc., .a nch1e. qu.an•d o· il fo co laio ·primari o è a pi cale, I'A . crcclc cl1 e l 'infezione ~ i -diffot1d.a prirlta all 'il o. poi all a tra111a . i\Jfa n on . ol,ta11to la tub ercolo. i, an c.11e n1alatti e i1on . pec ifi cl1 t' , 0110 ca1Jac i di clar e quadri ,i1nili: n a lura ln 1e11te quando ... i tratta di tu111 o ri (Ji11fo, a rco n1a) i 11od11li . ono piì1 gro~­ . o la111i ·e ·de,n1s i, n1a inant engon o :3e111pre la 19ro di . posi7,ion·e r,a:di.ala. Le forme d·i tulJcrco.losi ch e ~1i di.ffo.n1dono · lu111g·o co de~.t.n 1ra111 a 1c11do11olmon.arc so110, gen era 1'111ente di natura br11 ig·na; sen1bra qu.a~i ch e il tes t1to 1in.fa1i co al)b ia un'.azionc clj . dife. a. e l 'r\ . e. . cl11clc cl1 e -d a es. o ])O ... a ~ co 11111are ltn .c1 rc- infez io·n e. \.011·c l111de11do, ·perciò qt1e ~ ti i ... 1)e i:n1 enti glnnielol ari i·ntrapo.J111 o·n .ari so110 in ~;re 11 ere di natura tubercolare, n1 a pO $SO·n O ancl1e a1)JJarire in a ffez ioni di al tra natura. ' ' · . ERR..\.. ( GERHARTZ.

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Il regime declorurato, le sue indicazioni, la sua sorveglianza. R. V ..\URS. Journ1. Méd. fran çais, .g'iugno 1930).

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C HAUMERLrA c

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Gli stu-d i t ecenti sugli accidenti gravi ch t' po sono essere provo.c ati d.aJJ a declorurazio11 0 dc]] 'organismo, no·n devo110 ]JOrtare all 'abba11do110 del r-egin1e decloruratò, cl1e con serva, al contrario, tutto il valore ad es o a ~:~ eo-nato cla Wid.al e Lemierre . Si può anzi clire cb c le conosoenze preci e ora acqui. itc Rulla riLenzion1e secca del cloro 11anno au111eL1tato le .·tt·e indicazi·oni nel coro dell e n efriti. Ma se lE i11dicazio·n i di que to regime sono nu111eTo e, gr.avi .accid·enti po so,n o l)ro clursi quando essei è prescritto senza n·ecessità o prolun no·ato ol·. tre m1su.ra. Da c iò deri,ra la ne cc ~ sità cli orveg·liare .tale t erapia. Le l' rer.auzioni. da prendere variano secondo cl1e si tratti ·d i n efrjti i dropigene o di ri Len.zion i sccc h e di cloro. Le n efriti idropigene, . . iar10 ac ute o cro11ir l10, rlevono essere trattate con il reg·in1e declorurato. A questa r eg·ola non .., i deve far e a lc u11a ec cezione, a nr he , e in al r 1111i casi ]a terapia declorurante è inefficace . LE' ·diffi coltà com inci.a110 c1t1.a11do g·] i edern i Ro n o sc:o111prtrsi . Si de,,e ro11tinnar e allora i] reg· i111e ·declo ruratoP ~ 4t1 c. t a una qu eRti on e ca1Jital e, J)Oicl1è , e ~ i ro r1t.i11u.a il reg·i1ne i 110, Rono pro,rorare degli ace ide11 t i da dec1orurazion e, e lo ~ i :-;o~ pe 11de ~ i 1)osso110 ,-edere ri con1·parire gli rclen1i. ~e­ condo gli AA. solo il lab orat ori o lJUÒ dare una ri JJ O ~ta . La cletermi11.azio11e clcll a clore1nia dovrà e se1"e co1 1rp] etata clal la 111 i ~11.ra ·del] ' indi ce Tefratton1ctrico cl1 e cl in10:-:; trn se lo ~ tato di iaren1i.a è 11or111aJ e o a11m e111 ato. Quan do l 'indice r efratlo1n clri co , dunqu e ] ' iclremia , sarà cli e11u lo norn1al e e n or 1né\le .. ar fl la conccn traz io11e del cloro n el i)l a~ n1 a r 11ei gloLuli. si 11otrà . . ospcndere il Teg· irn c sen za ale . Si eseg ue allo1"a un.a l )l' O a pr11cl cnl c di ri1)r e. n d el r eg·im e clorurato. a.g·g i11n g·c11d o allo st11 clio delle- ,rariazior1i r on com it.nnti dcl ] )e ~o r 'Ùcll ' jd.rerrt:ja, qt1 cl1 o ·dell e ,-ari az io11i del l.l g·lobt1lare e ])lasn1ali co . 1111 :'og·g·c tto clcfiniti ' a1nc11te g·t1ari1 o rc ap: i ~c e al rcg in1c clor11ra 1·0 con una 1n o n-''~r i az i o11e o co11 una leg·g·cr u din1 i11uzionc i111111edinl a o l1 él~se p;.gera ilclla conce11trazionr del Cl g·lol)til nrr e :'plnsn1 n I i co . i\1 contrari o, 1111 rn alato clic .~ e n1}) ra g11ar i1 0 (le 1 ~uo eden1<1 , ])UÒ, .. otto l 'i n fh1 enza cle1 r r g·in 1e clorura lo, senza at1mentare cli peso, prrse111 are l1na ca d11l a i1n1Jorta.nl e rlcl " llO C:l g-loJ1nlarc e plas111al il o , sen za e]e,·az ionc con co111 i la11lr dcl] ' idrcn1ia. In qt1c::: lo ca. o, la 1n·o\'H rlcll a clor11raz io11c T>ern1 ettc cli lll ettrre in rY icl e11za t1n d i. t11rl10 clcl i11 e taJ) oli ~ 111 0 <lel cloro , con ril e11zio11 e 1)robal1ilr cli r.1 nei t e~suti. 1

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1862

I

IL POLICLINICO

l\le i casi di ril e11zio11e secca cli cl oro bisog11a di ~ I ing uere due e' re11tua lità: a) l~itenziori e secca di cloro senza azotemia e con riserva alcaliria 11ormale. Il malafio vj.en e n1esso a r eg·im~ d eclorurato assoluto. f)Ol)O 15 g· ior11i si fa u11 <lo aggio di Cl globulare ,e plas111atico. Se si ottengono c ifre 11ormali si pre crive u11a certa quantità di sale. e dopo 15 g·iorni il Cl plasmatico e g l obulare r1on h~l \rariato, la to]leranza del1' or ganisnì.o pe r il sale è uguale o· superiore a ll a quantità ·d i sale somministrata. Se ne d e termina la capacit~ n1assima .a umentando la dose di sale ·e veden·d o con1e si comporta il Cl g lobulare e })la mati o . e invece la clor ·u re1r1 i.a, dopo ago-i unta di s.a Je · n ella die La , aumenta n 0Levol n1 ente, la tolleranza sa rà inferi ore alla quantità di a le sommini strata e \'e rrà ·d eter1ninata ·p er t entativi ucce ivi. b ) Ritenzio1ie secca di cloro con azotemia limite e riserva alcalina normale. IJ tratta111en to d.ev·e co 1npre1i.de r e due t empi. In un primo lc1npo ~ i cer ca di fare abba ~ are l ' azoter11i.a con una riduzione pro.g r·essiva ·dell 'a I im en taz ione azotaLa e con un r egin1e clorurato or·di11ario. J11 t1n second·o tempo un r egim e declorurat o deve t endere a fare abbas are i valori del Cl plasmatico e globulare. Poj ch è que ~ to r i ulta to è spes o ·difficil e e talora im~ pos ibil e ad ottrnere, bi sogna pueocc upars1 di riportare all a i1òrma il Cl g lobulare, tracuran.do il Cl ]Jlasmatico. 'e il ·r egime declorurato ·01Jprime in questi ca si una g ran parte dei int orni n1orbosi fu.nzio11a li esso però sp·esso provoca una leggera elevaz ione d ell 'azotemia limite. Ma gl i ammalati di questo gener·e van110 n1·e.glio quando, con una azotemia ancl1 e el evata , h anno una c~ o r emia normale, cl1e quando hanno una riten zione secca di cloro con un a azotemia normale. Si tratta ,di fa tti co1nples i cl1e <limo tra110 quanto sia necessario studiar.e, con i sintomi c linic i , non olo l 'azotemi a m.a anche la c]oremia. C. ToscANO. 0

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Gli effetti noeivi della declo1·urazione e le indicazioni, in questi casi, della terapia di 1·iclo1~u1·azione.

lANNO

XXXVII, NuM. 51)

in soggetti sen za le io11i r e11ali antecedenti e quelli cJ1e inter ve11gono i11 malati g· ià affe Lt] da n efrite. Gli effetti ininori ·d eJ]a declorurazione . 0110 dovuti ad una declorurazio11e in1posta arbiLrariamente dal n1edico in quanto i1on indicata ·dallo stato d el sangue. o da una declorur.azione a ragion veduta prescrilta ma prolungata per trop·p o t en1po. Clinicamente si n1ar1ife ·tano con dis turbi di. p eptici da ipoacidità con manc.anz.a ·di ap petito, n.au ea, digestioni lente , accom1)agnali da dimagram ento. Talora i può cons tatare albumina nelle urine, diminuzione del cloro g lobulare e plasmatico, con leggero .a umento dell 'ure,a d el angue, sopratutto marcata n ei oggeLti già i perazotemici. In quenti casi è in,dicata la riclorurazione. Gli accidenti m .a gg'iori sono dovuti più frequentemente .ad una declorurazione brutale (diabete con .acido i , affezioni del tubo diger ente con diarrea o vomiti molto abl)ondar1ti) , q_ualche volta .a.d una declorurazione indicata in un nefritico ma trop·p o prolungata. ·Quando g li accidenti i~te rven&ono i11 i111div idui non affetti da 11efr1te, essi sono caratterizzati dai seg·u enti faLti. Il soggetto si p~e­ senta in con·dizioni g ravissi111e e con una s1nLomatolog ia ch e richian1a . quella ~e.l co.rna uren1ico. ' Lanno in .pri1no pia no 'on11t1 e diarr ee re is Lenti .ad ogni trattarr1er1lo ; il po1Bo .0 . piccolo e rapi·do , i rumori del ~uore ~ord1, la ten sione arteria .. a è b.a ssa (fatt 1 q11est1 eh~ i oppong·ono a qu.elli. dell '.u re1r1 ia . cla~sica); i riflessi sono .deboli , .i h a ip0Lern11.a; il nu111ero dell e emazie ed il valore o·lobulare sono ;en e raln1er1te normali (in contraslo con l 'ane~ia frequente nel corso della n efrite uremio-en.a); il dosagg·io del cloro globulare e pl~5 matic o dà cifre molto inferiori alle 11ormal1 ; 1a riserva .al calina è i11 gen·e re elevata o normale; il dosag·g·io ·d·e ll ' urea nel angu~ ·d à ge ~ n eralmente cifre i11olto elevate. Tutti que t.1 feno1neni hanno la caratteristica di comparire sotto l 'influenza d el regin1e fortem ente clorurato, salvo ch e ]a causa della ·d ecloru razione p er si. ta. La ter.apia riclorurante de ve essere generosa e \ a fatta non })er via buc cale (a 6ausa dei vo1niti e della diarrea) ma 1)er iniezioni ·e ndoveno ~e ri:petute in ca~i uroaenti e sottocutanee n ei cas1 in eno gravi. Fra i 0asi in cui gJi acci.d·e nt1 rnagg1or1 1 producono nel corso di una nefrite , si po son o dis tingu·ere diversi tipi .a secon~a d1el~ 'az i one d ella terapia ricl orurante. Al primo .tipo. apparten aono i casi nei quali 1.a terapia r1clo: rurant~ pro\roca una guar~aion~ ~on1pl~ta. ,. S1 osserverà questo fatto ne1 casi in cui l in~ • .. uffic ienza renale non è g rave, la conce nt~·a­ zion·e ure jca è .a ncora buona e la cloruraz ~ o­ n e provoca diuresi , qui11:di ir1 ca s~ ·d i nefrite acuta e di n c friLe cronica poco inten sa. ~] secondo o-ruppe apparten gon o d e i ca~ .i in .c u i , g razie a] trattamento ri clorurante, s1 otl 1en.e : tibi to t1n n1iglioramento parzial e, n1a conti1

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t

e J. CHAUMERLIAC . .Journal Méd. frari çais, g iug no 1930).

(J.

CAST1\IGNG

Ne l cor so di que ti ulLimi anni sono stati pubbli ca ti dei lavori 11umerosi e im porta11ti sug'-' li e ffe tti nocivi della ·decl oruraz ione e ull 'iperazote111ia p er i11a11ca11za di sa le. P ojch è i ca ... i. p ubblicati ,apparten er.a no a categori e di fatti n1olto d ifferenti, è lltile cla i~carli per pot erli l)en e int~rpretare . Gli AA. _di tin o·u on o g·li c ffetli minori e gli <-' ffe l ti m agaiori d ella d·ecl orur.a zi one e della rir lor l1razione e, fra gli effe lli magg iori , di ting u o110 ~ u ree .. iva1r1 en1 e qu elli ch e . . i prodt1cono


[ANNO

ÀXXVll , l\ul\1. 51]

nuando la tera1Ji.a l)OSsono i1l::;org·ere deg li accidenti. ln questi ca~ i bisog·na sorvegliare Ja clorenJ ia e ~ o. 11en.tlere. la riclorurazione a1)1Jena il tasso dei cloruri clcl sang· ue è tornato normale. Nel terzo ti1Jo sono compresi i casi in c ui la ricJorurazione IJrovoca una guarigione incompleta. Evidente111ente la tera1Jia ricloruran te se eJirr,t i11a il fa Lto-re i1Jocloruren1i.a i1on può agire sul [attore r enale : e la lesione renale è a11tica e l)rofonda ]a prog,nosi resterà grave. .e] quétrlo ti1)0 il reg·ime clorurato llJigliora l'ij)Oclorcniia ed i i11tomi generali n1a n on inodifica l'azote111ia, anzi in qualch e ca o l 'a1111o rlo cli ~ a i e fa a u111e11Lare a11co ra l 'azotemia. I\eJ q ui11to ti1Jo, co1111Jrendente le forme incurabili a causa de1le lesioni J1rofon·de dei r eni , ina lg·rado I.a riclorurazio11e, e for se .a nèh e a causa di. essa, $i JJroduco110 deg·Ji accidenti gravi cl1c por·1a110 a 111 orle. Ca i cli questo gener e sono sta l i osservati i1el decor so sia di u11a i1efrit e a c ut a che di un.a nefrite cronica. La cono. cenza -d i q uc ti n1odi ·di azione coì differe11 ti delta ter a1)ia clorurante, eseguila co ntro g·Ji acc icl e11Li (la d.ec]ort1razion e nel corso delle n efriti , di111 o~ tr a clic Ja so1111ni11istrazj on·e del cloruro ·di sodio in questi malati d eve essere stretta111ente orvegliata e deve basar si da una 11a rte . u 1 do ag·g·io del cloro del sa11gue·, ])Oich è se si j stitui $~e un.a terapia di riclorurazion e in t1n J11a1a to r l1e riti en e i clo~uri n el . a11g·ue, si espone il n1al.ato a un danno r eale; d'altra i>arte sulla ricer ca conco n1it ante ·dell a ri erva alcal ina (con una riserva alcalina 11orn1 ale ed una i por lore11lia m.a11i festa la ter a pi.a ri clortl rante r . icuramente indica ta) e i11fine sul lo sta to ft1n zionale del r ene, })Oich è se que ti orga ni co11centrano inale l 'urea e i1on sono c.apaci di reag,ir·e con J.a poliuria all 'ingest ione del cloruro di sodi o, la cura riclorur.an I e n o11 ]Jrodurrà alcun effetto util e. C. 1"'osCANO. lnteressa.ntlss/ma pubblicazione: Prof. Dott. DAR I O MAESTRINI

IL CUORE DEL TUBERCOLOSO (STUDIO MORFOLOCICO, CLINICO · ED ANATOMO·PATOLOCICO)

Prefazione dell'On. Prof. EUGENIO MORELLI E cco l'Indice-Sommario di quanto nel volume è trattato: PREFAZIONE - IN'I'RODUZJONE, pa.g. 1. - PARTE I . Morfologia clinica del cuore normale (in q~attrc:> ~a­ pito·l i) pagg. 3 P. 32. - · P _.\RTE II. Morf,olog1a chn1ca del cuore del tubercoloso (in quattro capitoli), ,p aigg. 33 a 58. - P.A.RTE m. Sulla fu·nzionalità del cuore del tubercolo so (in set te capitoli). pa.gg. 59 a 194. PARTE rv. Alterazioni anatomo-patologiche de1 cuore nel tubercoloso, pagg. 195 a 212. - PARTE V. Rias-. sunto e conclusioni, p a.gg. 213 a 222. - PARTE ~I. conclusioni genet"ali, pa g. 223. - PARTE VII. Bibl•o· grafia, pagg. 224 a 230. - PARTE VII I . Indice alfabetico degli autori cit~ti, pagg. 231 a 232. Volum e in-8°. di pagg. VIII-232, niti·damente stamp.a.to su carta :5\!mip atinata, con 107 fig ure e 60 tavole intercalate nel tooto. . Prezzo L. 30, più le spese poota li di s pedizion e. Per i nostri abbonati, sol e L. 25,60 in porto fran co. Inviare ·v agli a P ootale a ll'editore LUIGI POZZl Ufficio P ostale Succursale diciotto (18) - ROMA .

18():3

S 15ZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOORAFICI A. LE DA.

Précis de patliol ogie exotique. V edizio ne. Due volumi ii1-8° .d i pag. 94:7 e 1 1 076~ co1 n 301 fig. e 3 tav. colorate. G. Dojn . ed. Paris, 1930. I ·d u e grossi volumi di quesLo Lr,a ttato di patolog,ia 1e.sotica son o ·divisi in quattro parti . La p~ima costituisce un capitolo in~ro dutti vo di i:>atologia in gene rale, oon special'e riguardo ai. paesi cal1di ·e d .alla colo·nizzaz~o n.e di qu·esti. Nella seconda l 'A. si occu1Ja delle malattie proprie dei pa1esi caldi: ] 'azione d·el sole, la inalaria a c ui è ·dato un larghi, sin10 vilu1)po, le tri.panosomia i, il colera, la febbre gia lla, la peste, .11e dissenterie, le avitan1 i11osi, filariosi, m icosi, i veleni, ecc. · Nella terza parte sono esaminate 1e malattie coml1ni .ai paesi tropicali ed a qL1,e Jli cal1di, rl e Ile })articolari caratteristich e ch e a sumono i11 questi. Da ult~mo : capitolo d·el tutto nuovo i,n tra ttati ·di questo g·enere, sono stt1di ate le 111alattie dei paesi freddi , i disturbi visivi, le congelazio1n i, la v.e rtigine ·del k,a jak, ecc. In due appendici I 'A. dà a lcu11e i1ozioni di pol~zi.a sanitaria ( pecialn1ente J11aìrittim.a) cl1e interessano. la patologia esotica e riporia le percentu{lli di in\t.a li1dità concesse ·dalJ,a legg·e francese per la malaria e le malattie esotich e. Questo trattato, .accolto con favo·re, tanto da 1

TE C .

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ave1~e

raggiu11to

abbastanza

r a pidan1ente

la

quinta edizione, arà utilm·enle con sl1ltato d.a c.hi·unque s i occu.pi di c1ueste mala ttj·c, parecohi·e ·delle q u1ali i trovano .ancl1e n eJ no tr0 lJaese. fil. 1

ìvtission,e scientifica per l'Eritrea. Relazione a S. E. Emilio De Bono. n vol. in-± di pagg. 311, C011 129 f jg·. Tip·. Donati, Parma, 1930. Nell 'i·nverno testè decorso una l\1issione cientifica , dir,e tla dal en. prof. U. Gabbi, è stata in Eritrea p·er co1np iervi r icer cl1 e e stu- / dii su lla i)atolog·ia uma11a e veter inar ia e ·ulJ 'igiene e climatologia. Num.eirose Banch·e, Ditte comme rcia] i e pri'Tati, olt.re a ] pre ide.nte ed al vioe pre idente della Società di medicj11a e·d ig'iene coloniale (proff. A. Castellani e U. G,a bbi ), h,a11no concorso a sostenere la spesa. Il prof. Gabbi i occu1)ò delle i11a]attie esoLich·e, il prof. Piras d.ella climatol,ogia cd igiene, il pro~. z a,Tattari (zoolog•o) delJ a fau11a (artropodi , vern1i e serpenti), il prof. Pr ru zzi dco·li ·esanti di laboratorio, il prof. Di f)o111izio delle malattie d el bestiam e agricolo, il prof. C:iotola degli esami chirurg ici e radi ologici. I ri 11ltati deali stu·d ii compiuti sono raccolti in q1J,esto volrun1e, do' e si trovan o a11r he dci lavori fat ti stù 111a teriaJe po_rtato in Itali a dall a ~fission e ( ostan ze alin1entari e drogh e), n oncl1è t 1n lavoro dell o ste so prof. Gabbi sull e pia11 le i11edicinal i e . . ui rin1 edi empirici della C.ol 011 ia Erit 1,ea. 0


1 6-1

IL P OLICLINI CO

on,o da !::ieg11alar e al i slud ii u Jl e acque IJOtabiJi e ~ u lla bonifica de}J.a l)Ìan a di rf e senei , sug J,i a.n imali v elen o i , su1la fauna eJ1t01nolo gica, ui tri pa11o ~ o n1i del b e ·ti.am e, ul caffè i11di o·eno , ecc . fil . 1

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[ A NNO

ÀXXVII , K U l\tI . 51]

As \ C. ca .\ N DLER. H ooktuorm disease. L ll vol . in-8°, di .pa.g . -19-1:, con :32 fig., ril egato. Mac·n1i}l:an & C10., Lon don. l 92 D. Pre7izo Scell. 21 . L 'anchiilo, ton1ia, 1i c o1.: :. titui~c1c1 un JPro.b loe1na di esse.n zia1e in1rp 0Pta.n za, sp ecialm ente pei· alcune cointr:a,d;e dei t.ro•p ici, dove essa i11fieri sce e colpi oe il 90 % della i101)olaz ione. Sen za essere spettacolosa. qu.anto ].a febbr1e g i.aJJ.a e la nìa la r ia, .e, sa lavo.ra i11sidiosa n1enL.e, riendend·o deboli ·e fi.accr1·e le po1po].azio11 i ch e colpisce. Si con1JJUe·n de qu.indi il gra1i.de interesse ch e pr esenta la lotta con qu:est a 111alatti.a, ],otta ch e è stata intr.a1pr.es.a ·d alla Fon1dazione Bockefel1er, e.on iair:g·h ezz.a ·di '''edu t.e e di r11ezzi. Que to ·ecoelleinte ' 'olu111e dc1 Ch an dlier , cl1e è p r ofessore d i biolo g ia .a·d Ho,usto11, nel Texas, ed i11ca·r ica·t o1 dell a f,otta co11 l 'anclii'l1o stom ia ·i n ella Scu·ola di Ig ien e i11 C.aJcutta, è unia tra ttazion e corr1pl eL.a dell 'a rgo111ento. La storia, la distr ibu zio11e .g.eoig"rafijca, J.0 tud·io a,n ,atonuco del .para~s}ta '? ·della ua biologia, ]a patol:ogia, l ' ep 1 den11o~ o·g· t.a (f.attori un1an i ed ai11l:>ientali) la d iagn osi , il tratta n1e11to , la .pro1fi1a ·i ve·ngo~ no ~utte .accur,a tan1'en.1,e stt1 di,at e ir1 ognd. suo part.1Jc ol~r1e . Segu.on o i cen n i- di t eonica per la ricerca e lo tuidio. del vern1e. Per quan t ()I riguarda il tra ttam.en Lo" l :_I\.. . dà I.a 1PI~e1fe r.e·nza .a·l t1et1~aclo1ruro di carbo·n i o, 1da solo o co111 •l '·o1io d i cl1cn opoclio. fil . 1

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G. GrGL101,1. A1alaria.z Neph,.itis. U 11 vol . in-1 6'' di pagg·. 105. J. & 1\. Ch u rchi ll. London ; 1930. L 'A. h a u LiJizzato i l va . . to n1ateria·l e ca du to sotto la su.a osserv.azi o·n1e ·du·ra11t e il ,suo servizio nella Guj.a na Brittannica ·per tr.ar:ci.ar e u11 qua dro cl inico e·d ·c1)iden1io,Jogico d·e'11e form e d i m al.a ria 01S1seir vate. Egli 11.a fi sato la u.a .atrt e11zi on.e ii1 i pecia l n1odo .~ u·}1} e fe.b br i ,e111oglobinu ric}1e e SU·]]e forll1e di n ef1:it e 111,alarica. Que·s.to· ultim o studio, ch e o·cc u1Jia la 111.aggior }Jarte d·el lavoro: co111pletato dal],a descrizion e oli·n i ca di una trentina ·di ca i, porta uno dei più 110i evo li coin tributi di qu esti ulti111i ten11)i .a,] l1a co11oscen za del p·r oblen1a ·d e111o n e.friti •111alaricl1e, pi"to bJem a cl1e o ffre tuttor.a in cognite vaste, ·si.a ])er quel cl1 ~ r ig uar.da la fr equ·en za deJ.}e con1plicazioni ren.nli D'ella m.a}1a·r ia , sia p er qu·el cl1 e Tig uarda il quadro cli n ico ·ed a nato1110J.)atol'.ogico de1ll e n1an ifesitazion i te e. ~' co rrcn·d o in (att i la lettera tura a11cl1e r ecen ti ._1f.in1.a (l etter.atura ·scarsa, ris11'eLto· all 'in1 por ta11za del l)roblen1a n ell 0 r egio11i d·o\ie a ncor,a J)r.edorni11an 0 1le 1fonn e di m.a l.ari.a g·r.a, e e p er s1)eciaJi con,d izio,11_i sociali e sanitarie n1aJ c ura ta), ci ._ i accorg"e di ·u.n.a d isc.o,r d,a11za no te·vole, i11 s1)ecial l11odo x1 el la prec i ~ az i on e del q uadro cl in iro dei e.asi r i1)ortati e d e critti d ai ùive r. i aut ori. Una tal1e di cor., cl a.n za i·J Giglio·li v ie11e in IJarte a J)icg.are e ad .att,enuar.e desc rivendo n el'l.a sua ricca ca i Lica, .. ia forme di n cifr jte n1 alar ica id-rop1io.,ena .a pre io11e s.a·n g·ui an.a b a sa in cu i ecle111i o ver sam enti p e rito11,cal i . ono costanti, talora imponenti simi , e11,e·n do co.. , ì a p1edom ina r c . . u tutto il q uadro rn orboso, si,a ~o rn1e le.J1clenti a l decor so ·pro lu ng·a to e 1alo1.:a all a c ro11icizzazion e, carat Lerizzat c d.a eclc111i scar i ·e d.a ]Jress io11 e san guigna e·l e a tu con co11 eg·11cIl ti t url)c cardio'7a . . ooJ.a ri. \ ()u c~ t a . ccon da for n1a più g·rav e, più te11aco, r a .. otn ig·l'ier el)})e d i 1)it1 .a lle co111u·11.i i1efrit i e S])ieghc.rebbe ]Jer j uo"i cara 1.1eri ·di gra ,rità e rli d11rat a ].a 1\1.agg· ior c fr.eqtJ•Cl1 z.a COll C1Ii es. ,fl sia caclula ~ ott o ·1 osse rvazione deg·li AA. rJ1c }Jr ercdc11le111cntc . i ~o no occ u1)at i cl ell '.a rgon1r 11 lo. 1/rzio·l og·i.a 11Hrlar ic,a cl eiJ.lc i1c l'rOl}i. '\ t,i c o · s·~rv.a ­ te clnl Gip:l io li, quant u11quc ·n on b asata su d i ~ln a cl i ~c 11 s . io11c r li 11i ra trop1)0 go lti le, è climost rnla cla clati iel i co i11cidenza con la 111alaria e di a~sc n za ·di nl lri 1)0. sibili cau ·e di i n cl i ~ c11ti­ ]) il c' val ore 1)c r~ 11asivo. 11 ri cco 111nlcr iale cli.n ico è i1l<[lli\clr.a10 in unn 'a. la o acc urat a Ti,ri_ta f' in"Letica del.la b il)li ou l'a fi a cs i ~ t c ntc sull 'arao 111cn t o . R. Gos10. 1

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4CCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società di Coltu1.. a Medica Novarese. ecluta del 6 ottobre 1930. Considerazioni su alcuni casi di anemia. Dott. C AN T Or E. - I:t'O. es1)01 1e lre ca i d i g r a-

Ye a11e1l1 ia cl i 11a tura diversa, u110 rigt1arda un ind ivicl uo affe tt o· d a an chj los ton1ias:, co11 an e111ia cli t i1)0 1pocr oinico1 assai inteJl SO: 1.500.000 cl i gl . rossi e 14 d i e m o11.1 etria, g·u ar i lo b en e co11 Ja ... om1u~11i&~ raz ione cli ti1nolo e cli e lra lto cl i felce J11asch io segu j t a da n urr1er o·s e tr a ftt sio11i cl i sa11g·u e . L 'a l tr o è t1n caso cl i n eo1)l asia g·as trica, i11 cui l a in Lo111alologi a a carico dell 'ap1Jar n lo cl iger e11te era con11)le ta111e11te m 11ta, l 'a ne111ia e e11do l 'u 11ica e J)r ess:1one clinica o·b iet t iYa111cnte rilevabile. La d iag·11osi ven ne accertata co11 jJ so11d ag·g1o g as,trico e l 'e. an1e radiolog ico. Il ler 1.-0 è t1n ca o cl i a i1e111in j)er 11iciosa progr essiva a s1nlon1al olog·ia g as trica particolar 111e11te p_~cca L a (r jpu g·n an za p er j cibj , nau sea, sc11so cl i peso', ecc.) ì da i n cliri zzar e ln d iagn osi ver so il can·c r o d ello ~ l o111 aco . ì\Ian ca' a inoltr e Ja li11gua d i Hunter. La ter api a ep a t ica h a .fa tto m iglior ar e r a p irl a111ente l e co·n dizion i d el I 'a1n111ala ta. L'O. fa seg· uire all 'e p o izion e dei casi alcune con . icl er azioni su lla 1)ersi ~ten zn in Novara di focolai cl ; anch ilo. lom ias i. l\ fe l le inol tre 1n evicl e11.za ] 'in1por ta11 za d eg·]i e. an1i cl i l a.hor a torio, ricor da11clo ch e J1 ei cusi IJrese n l:l. t i , n1e u tr e I a n1an can za degl i op por l u n i e a1ni aveva y:.a lo d alla g ius ta d iagn osi co11 g r aYe cl a11 n o rlei p azien ti , l ' i11d ag·i11 c n1e toct ica l1a per 111es o cli prec i ar e Ja n at ura d e ll 'a n e111ia e cli conegu c r1za l a r azion ale t er a1)ia ch e h a p ortato all a .!!l!H l'i !!ion<:> in (l t 1e cl r : rn~ i ri fer iti . 1


[ANNO

XXXVII, NuM. 51]

Prof. P. FoRNAnA. - Ricorda co111e, dopo la stia })rima CO·m unicazione ricordata dal Cantone nel J 924, rivide altri casi cli anchilostomiasi e quest 'an110 ~r. aprile vide un caso di anemia grave (con 1 1nilione 300.000 g l. r .) ir1 un ragazzo di lO a11ni; eseguì, d 'accordo e per incarico dell 'ufciale sa11itarjo dott. Giuffrjda, ricerche sisten1atiche di esam: di feci r1ei famigliari nei casi di anchilostomoaTLemia ~ trovò infestati da anchilo... &~orna numerosi farrLigliari di questo paziente (co111e pure per un aJtro caso osservato dal dotl. Lazzari no) seriza unemia : si d=reb})e che occorr.e una labilità ei11opositiYa per fal tore cos tituzionale poich è in ·iuesli sogg·etti si sviluppi l ' anem:·a da anchilos tomosi . Circa l a di s tri}Juzione geog·rafica d elle emopatie, conferma la co Si~alaziorie dell e A. P. in terr=,torio di NoYara (ricord a te clal prof.· Pietra) ed ass ie1ne la r arità òa noi della linfogranulomatosi: me11tre invece 11011 rare d a 11oi 0110 le leucocemie. In particolare met te in evide11za I 'esistenza di 1111 focolaio in Va l le Strona e 11elle Valli sopra Omegna d! qu ella curiosa sindro,111e (che non è certo entità eziolog·ica) che .è l 'anen1ia spleno111egalica }Jseud ole·u coce1nica ir1fn11tile : l ' O. n e vjde inol ti. casi q11<1 s i sol ta11to 1)rove11ienti da questa reg·ion e, e cr ede ch e jn g ran parte 11e han n1ot~.­ YO (salvo i rari cas i in Clli coesi steva lue) i g ravi errori sull 'ali1nentazio11e d ella pri1na infa11zia, colà ali~tualj , associa ti ad t1na certa d egenerazio11e cos lit11 1:ior1ale d ell a r azza di quei paesi , ch e l 'O. pensa riferibile all ' nlcooli s1110 ed a n1atrimoni tr:i co11sa11g uin e i. Do l t. DE B1·:·~ 1·.J)ETTii - r\.g·giu11ge alla co111u11icaz =.011e del cto lt. Canton e o sserYazioni rig11arda11ti la freque11za e ! 'importa nza cle1le anen1ie se-· r..-011darie da Ja1nblia, tanto pi.i i che l a i11fezio11e da la1nblia ri. ulta ali '() . assai co111u11e (almeno neJ Biellese e i1el Cana' ese). Non crede ch e la risposta i1egativa all 'islan1ina s= a u11 carattere i111portante del cancro gastrico : I ' O. ha g i à altra volta sosten11to· che l 'acloridria spes o inanca nel carcjnoma del ventricolo: queSi~a consl~tazio11e è tala a1111)iamcn te confern1at<1 dal dott. J\.llodi. P1ETRA. -· Fa presente l a r elativa rarità d ei casi di anen1ia i1erniciosa prog r essiva criptogenetica nella ProY inc in cl i NoYnra i11 confro11to acl altre zone (ad ese1n1)i0 1' orino), e sendo il prin10 caso capitato all 'i11dag i11e durante cinque mes =.. Dj fro1.1.le per ciò al1 él frequenza COLl c ui viene da meclici· p oS:ta la cli agnosi di an en1ia l)erni r iosa o per11ic,os ifo.:rn1e j11 s t·a ti an e1nici c:h e prese11·~i110 qualche gravità, l '0. ricord a che la caratteristica dell ' a11emia per11icio&a no11 è la gravità dello stato anemico m a il parlic..oilare reperto e1natologico cli cui be n noti so110 gl= . ele111enli (Yalore g lo buJare superiore all 't111ità, l)rese11za di macrociti: ipercromici , leue-0pe11ia co11 neu:tropenia, ecc. ), repe rto ematologico che può su ss!stere .no·n solo con uno stato generale buono dell organ1s1110·, ma. co1i va'.1or~. alti di r1nometria. Ora se 1' A. P. p 11ò csseTe sòspe.ttata· clinicaI:l1enlc attraverso 'a tc111i.i seg· ni, di cui certo il bruciore di li1~gt1n (IT1111ter) ha notevole importa11za , Ja co11fer11La 1t011 si j) UÒ avere se non dal1- ~esa1ne en1atoloo-ico . E ciò 11a la11to .pil.1 valore e:<j11a11òo si · tratt~ di cn1emie le q11ali si avvicinano a1l e per11icio e n o11 p er l a g raYità , criterio - va ripe tuto cl i valore assài relativo in tali ar1emie, ma p11ra111e11tc per il tipo er11a~ologico. Ql1c1

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1865.

SEZIONE PRATICA

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ste a n en1 :;e per11icios iforrt1i so110 seco11darie, leg a te cioè a particol ari ca use cli c ui quelle ben accertate e generalmente a1nmesse sono sifilide e carci1noma (oun caso di a. p erniciosiforme legato a quest'ulti1na ca·u sa ft1 illustrato dall '(). stesso) . Di fronte qu:,ndi a qual siasi caso di an e1nia g rave, è d overoso i11nanzi tL11~to stabilir1u~ il tipo attraver so l 'esame ei11at0Jogico e me1 Lerc qui11di i11 atto tutte qt1ell e indag ini di laboTator·,o, ch e permett0no fli prec isarne l 'eventuale causa, po.i ch è in caso, di anemie seco.n darie, siàno esso pe rniciosifor1ni che ipocr omich e, è solo d al rimuovere tempestivamente la cau sa ch e p u ò attendersi la salvezza del paziente. L ':.n dugiarsi in sin1ili cnsi, come pl1rtroppo spesso avviene, n ella t erapia epatica è 11on solo. opera vana e senza fon(lamento, ina còmporta un grave pericolo per il paziente l ascia11do vieppiù approfondire la cau sa e . d :ve·1 1tare talvolta irreparabile lo stato· di ane1n1a. I casi riferiti dal d.o tt. Cantone dimo·strano ap pu11to· chiara1nente come l 'inrlag ine m etodica iri. casi: di an eniia grave poss::i co11durre spesso facilmente all 'accertame11to. d elle cau se e qui11d! indirizzare alla terapia razionale, la sola p erciò Ye.ra111ente utile. 1

l{jcorda ch e p er il primo ' segnalò col <lot t . Allodi la prese11 za di l amblie jn P\emonte, anzi a lo ro è òov11la l a prima d escrizione di casi di col ecis~ite òa larnbliasi in Ital:.a . I casi osser,-ati a foirino so110 a. sai nt1n1erosi, senza cl1e p eraltro m ai ahb ia notnto a11emia dii qual-· che e nt:.tà in portatori di l amblie . L 'eYentualità di un 'an e1nia da l ambliasi non solo· f> seg·nalata assai raran'lP..nt e ma è anche contest a ta 1ia i11olti A11~ori cl1e ]Jer contro., data la c n or111e ditff11sion e clel parassjta e l a scarsa e11tità d ei clis turbi cui van110 soggett= i portatori di esso, co11sider ano, e in ispecie gli Au1ori american i, la l amblia cn.u1e un p arassita affatto in 1i.ocuo. il: d ·accordo col lJrof. Fornara nel ri~e11 ere ch e svar i?.t e co11dizio11i d ehbo110 concorrere a d e ter 111inare l 'esaltars i della azio·n e patogena di u~1 J)ar assita poich è cli p a rass: ti 11oti p er l a g ravità dei d.is turbi ch e arrcca110, possjamo aYere semplici p ortatori cos1 cor11e si h an110 portatori di germi p atogeni. Cir,c a I ' affermaz :.OTJ C d el dott. De Benedeitti sull a freque11 za di nor1110- o ipercloridria in casi di car ci11o·r:na gastri co, fa presente ch e da tutti g li Altlori in t utt j i ten1p: è s tat a arr1messa la frequen za dell 'anaclo ridria in casi di tumori gastriçi senzd che pera l ~ro tal~ r eperto acquisti valore patognon1onico, poich è va '..ntegrato con altri seg11i più i1np~rtanti. l fna acidità nor1nale o a umerilata è 11n r ep erto , véllutato con varia frequenza , dei .tumqri d el trat.to pilorico, ed è messo in r:app0rto da alcuni Autor: al ristagno deter minato dalla Jocalizzazio11e n eoplas tica nella zona pilorica. Anch e il dott. All ocli, nominato dall 'O. preced e11te, a sost egno d ella sua affermazione ri1crisce cli r epcrt-. (1 i nor1no- o ipercloridria pur a n1en le e sr.1nplicc men.te in casi di carcinon1i clel trat1 o pilorico in una puJJblicazio11e intj Lola,ta a1Jpunto: « Sul r eperto di con serYa lo ch :iJ.11i~n10 gastrico e di iperclorirlria in casi rli tun1ori gastrici a sede pilorica )) 1 e dà del fa tto una spiegazione ch e appare molto veros:·m ile, ponendo cioè in cau sa l a par>~icolare localizzazione d el l u1nor e nella zo11a piloro-antr<tle, zon a ri fl essogenai d ella secrezjo11e gaslrjca. PrETRA .

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1866

Osservazioni su un caso di gravidanza tubarica.

Pr0f. L. BAcIALLI. - L 'O.. riferisce un caso assai interessante di gravidanza tubar:.ca in VI-para ricoverata nel reparto ginecolo·g ico per lesione infiarn1natoria del oollo uterino. Ogni sintomatologia d! gravidanza tubar:.ca era mancata: alcuni gior11i dopo la sua per1nanenza in Clinica fu colta da violentissimi dolori a ·tipo colico nel quadra111~e infer:pre di sin,istra senza alcuna reazione peritoneale e con febbre. L'esame ginecologico fece allora r l,levare resistenza in corrispondenza degli annessi di sinistra: t ale sintomatologia_ dolorosa scarsamente cedette a:. comur1i sedativi. In ulterio·r i esami si r~scontrò aume11to nettamente cis~ico di . questi annessi tanto da far sorgere l 'ipotesi trattarsi della torsio11e di una pur piccola cisti sfuggita ·agli o~am :, precedenti. Nell 'intervento si r) scontrò sangue lil)ero nell 'addome e la tt1ha gravida grossa come due pollici con padiglione a pareti integre ed a, padig.lio n e normale e pervio. L 'atto operativo f11 dei più solleciti e iJ decorso, (lei pii1 . normali: l 'O. coglie l 'occasione per far rilevare ai medici pratici sovrattutto la çosì var :,abile sintomatologia della gravidanza tubarica richiamanrlo· ino-ltre a proposito del caso1 surriferito l 'assenza corr1pleta di anamnesi , quella di perdite sanguigne o di decidua, · la prolu11gata sintomatologia dolorosa da vero travaglio abortivo tubarico, e l'emorragia- interna verificatasi attr?verso il padi9lion~. 1 ,

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Osservazioni sulla terapia dei fibromi uterini. Prof. L .. BACIALL I. - , Appro.fittando di numerose ister ectornie esegt1ite n el reparto ginecolog :co an11esso alla Scuola Os letrica, per fibromi uterini l 'O. richian1a l 'attenzione su alcune varietà di essi soprat1tt1tto nei rig·uardi dell'impossibilità curativa mediante i raggi. Se pur è stala constatata da alcuni radioterapisti ginecologi e non ginecologi azione benefica dei r agg·i Roentgen sulle p::l1 diverse. varietà di fibrom i, esistono tu·~ t avia molte con comitanze cliniche che la devono a prjori escluder~. I pezzi anatomici che l 'O . dimostra (multipl?, in necrosi, interstizi ali e sottomucosi nello stesso t empo, a prevalente sviluppo s-0 tto·p eritoneale, intraleg-a1nento1si e ap·p artenent:. comunque a sogg·etti nei q11ali l a radioterapia 11on avrebbe potuto riuscire efficace) cornprovauo· la necessità di vagliare accuratan1e11te, caso per caso., la possibilità ffella terapi a ~ rradi ante. Prof. PoN:lIO, Si assoc:.a pie-n amente alle co11clusioni dell 'O. R·i tiene ch e no·n vi sia ragione di ant agonismo radiochirurg:co,: esi stono casi con cer~ e indicazio ni r adiologich e. Per questi le indicazioni tecnich e vanno mod;.ficate a seconda dei <lati clinici risco.n trati, e adattando il metodo al paziente e non il paziente al metodo , riesce pos~: ,})ile r\Ver risultati realmente buoni in numerosissimi casi. Il dott. P\IN ALDI dom anda sulle gravidanze exlrauterin e se, in caso di aborto tubarico, la sintomatologia uterina p11ò raggiungere tale evi·òe11za da far supporre di trovarsi d '.· fronte ad un aborto esterno. L'O. inoltre domar1cl a, sui .fibromi, a proposito di un mioma uterino a sviluppo intralegamentoso in cui la massa tumorale r aggiunge il volume d : una 1esta <li bambino decenne, se corra~tamente vi si pos a attribuire come sede topografie~ la piccola pelvi , o non gli si debba ,J!•uttosto riconoscere t111a evoluzione alta verso 1

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[ANNO XXXVII, NuM. 51]

IL POLICLINICO

il gra11de bacino e l 'addome, evoluzione che può re11dere compatib~Je la presenza della massa lu1norale con una sufficiente dinamica escretoria dei visceri cavi che attraversan,o la piccola pelvi. 1) Per

c~ò

che riguarda la gravidanza extrauterina la sintomatolog\a che può preserltar e l 'u~ero è soltanto quella di u11 lievissim{• aurnento di volurr1e. So·n o quasi sempre presenti · a seconda dei p eriodi di sviluppo dell 'impiar1lo tubar :.co, perdita sanguig·na non a tipo emorragico. AltrettanLo spesso si nota l 'espulsion e di frustoli di tutta quan·ta la decidua ch e riveste la cavità uterina. 'f ale m ateriale è spesso scan1bi alo, ad un esame superfic'..ale~ per ovulare, da cui la errata diagnosi di aborto uterino con consecutivo e deprecabile raschiamento. 2) l)cr ciò cl1e rig uar<la i mio·m i intralegament ar:', i ·o. ricorda all'interpellante l a nota e_sistenza dei 1< cervicomiomi » e degli altrettanto noti disturbi di compressio-n e sulla vescica, sugli ureteri, e sul r etto da essi generati. Alla , stessa stregu a di quest '. ultimi i tumori illJtralegamentari di grosso yolume p'roducono analoghi disturbi e occupano1 l a piccola pelvi esse.ndo imp-0ssiibilitélto o per lo 1neno assai limitato il loro sviluppo o la loro ascesa nell 'addome appunto per ~a loro sviluppo sottoip eritoneale · ch e costituisce la lor0 principale caratteris1tica. BACIALLI . -

Sulla terapia della leucorrea. Dott. NoÈ MEnAnno. - Accennato alla etiolog·ia della leu correa in assenza di malattie ginecologiche, accennato alle i11terpretaz!1oni spesso inesatte di essa soprattut1to nei rapporti della blenol'ragia, riferisce j più recenti criteri che informano la cura di essa ristabilendo iJ grado normale della s11a acidità mediante trattamento co·n « acido lattico>>. . Le esperienze eseguite 11el Repar;to osletricoginec•)logico annesso alla Regia Scuola Ostetrica di Novarà in casi esenti da malattie ginecologiche hann.Q d ato lusinghiero risultato per la divulgazione nella pratica comune cli questa terapia.

Prof. L. BACIAI~LI. · - .A.. 1)roposito della comunicazio11e del dott. Noè, l 'O. richiama l ' at~enzione non solo sugli ·es;1ti lusi11ghieri ripo rtati, ina ben sì sulla frequente cor1comitanza della leucorrea co11 stati morbosi ger1erali o con esiti o postumi di essi nonch è sulla così dannosa facilirtà ' di rite11erla conseguenza di blenorragia. 1

Prof. ARTO~r. Co11fer1n a ~.. concetti espressi dal prof. Bacialli e rlal dott. Noè. Rileva soltanto come nella genesi delle leucorree, no·n si po s. sono ' incriminare le d~·stonie del sistema nervoso autonomo di p er se stesse, ma soltanto in quanto queste sono in rapporto coi citati fattori costitu zionali che hanno importanza massima nella determinazione dello scolo vaginale. Pr.of. FERRETTI. -. L 'O., dopo- aver r =it:erito alcune generalità sui corpi estranei dell 'esof ag@ e lo ro estrazione, descrive un caso recen te~ente tla lui operato. Si trattava di un framme11to ossoo delle ditnensio11i di c1n. 3 x 4, per il quale erano già state com1>iute var:.e manovre di estra. z1one. A questo proposito· fa rilevare quale sia l 'im: portan za della esofagoscopia con l 'apparecchiG dd Brunings che, in questo caso, ha permesso l 'esecuzione dell'atto operativo. Fa rilevare inoltre qual ~ siano i pericoli di ma11ovre , cli tentativi e di interventi senza la guida . Prof. R. RrNALDI. della visione diretta. 1


[ Arn'(o XXXVII, NuM. 51]

1867

SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO , PRATICO. SEMEIOTICA. La l'eazione di Aschheim-Zondek per la diagnosi di gravidanza.

Sulla diagnosi biologica di gravidanza. Su quest-O argomento A. Boni (A ri ri. d 'Jg. , ottobre 1930) pubblica una rivista g enerale rp.eritevole di nota in quar1to che ·descrive con precisione I.a tecnica d el m ·e todo Aschheim e Zond1ek, .e sopratutto n·e illustra· alcune varianti , che sembrano cos tituire un reale prog resso. Così Evans e Simpson utilizzano i ratti, invece dei topi albi·ni. Quegli animali sono più resis tenti e non n e muore n essuno, il che per1nette di ridurne il numero ; inoltre g li esami vengono r esi più facili dalla ma ggiore granoares si avvale di d ezza dell e ovaie. De Sa'lle conig lie, pratican·do iniezioni endov·enose : basta un solo a.nimale e l a r i p osta si ottien e g·ià dopo 24 ore e· diviene nitidi sima ·dopo 4~ or e, invece di doverla .attender e 5 gior.n i , come f)er la re.azione orig·in.a ri a . Brouh;;J. pratica l ' jniez ion·e di urina i11 t o·p i i11ascl1i .e valuta l ' ipertrofia ·delle vescich ette; in tal ·modo no1n ''i sono più inter1:>r etazioni .dubbie (n ei casi di mola vesc icolar e, di corioepitelioma , di gr.a vi malattie d ei gen.itali muliebri interni , ec,c .); inoltre 11on occorrono animal i giov.ani , e ' per questo rnotivo la mortalità .decrli ~nimali in esperi111 ento si annulla , di modo ch e può b,a : ta~e un solo anim,a l e; la ri posta è n ettissima , n1.a richie-de 8-10 g iorni. Que te r eazio11i sono chiam ate a r ender e grandi servigi in clinica. A. P.

Aschheim e Zondek 11anno dimostrato che il lobo anteriore dell 'ip·ofisi secerne un.a sostanza ca 1)ace di iniziar·e 1o s' rilt1ppo dell'ovaio irr1n1.a turo ed hanno chiam.a to questa sostanza ormone m·otor:e ·della g·l1iandola sessuale. E ssi o sserv.arono che questo orm'o ne si trova nelle urine allo tato attivo soltanto durante la gravidanza . Essi videro ch e Je m-0dificazioni prodotte n·ell 'ovaio immaturo d ella femmi na ·d el topo .dopo iniezioni di urin.a ·di donna gravida e rano ide ntich e a quelle ottenute dopo 100 ore dal trapianto ·di tessuto del lobo anteriore. Essi distinsero tre reazioni , secondo il vario grado di maturazion e ovaricJ; di queste la seC-On·da e la terza indicano g ra ,rida n za certa. La r eazione è po itiv.a an ch e nei c asi di gr.avidanza in.tra ed extrauter·ina non interrotta, c òme pur e in ca si di mole id.atiforme e di corionepitelioma. È più intensa n ei primi mesi ·di g e~ tazione e ·d ivien e sen'\pre più d ebole man man o ch e ci si avvicina alla fin e e scompar e un.a settim.ana dopo il parto. Scompare qual ch e tempo dopo la morte intrau.t erina ·del feto , o la rottura tubarica o I '.aborto tubarico. H. C. Mack (Surg ery; Gynecology an.d Obstetrics, ott. 1930) h a esaminato 100 casi per s tabilire quale valore clinico ha questa r eaiionA. I risultati sono stati i seguenti: su 53 .g·r a vidanze intrauterine norm.ali c·i sono state Le reazioni pupillari nelle gravide e nelle non gravide. 53 r·e azioni positive; la reazione positiva piì1 l1stil•lan·do n el sacco c·o n g it1n-tivalie de1la d·o np r·ecoce fu ottenuta in un campione di urina na qu,alc h e g occia ·d i si.e ro otte11uto p·er cenpre lev.ato tr·e giorni dopo la data in cui ·dovetrifugazion·e ·d·el proprio sa·n g u1e, si otte•r r1ebbeva com·p arire la mestruazione. In 53, ca si (di ro ·d elle rgazioni pu·pil·l.a ri ut ili zzabi·l i, secondo donne non gravide e ·di uo'mini) ebbe un caso le ricer ch.e di Z. Bercov.i tz (Am. Jou,rn. of Obst. and Gyn. , giugn·o 1930) p er la diag.n.osi di (in t1na donna amenorroica) con · r.eazion e p ositiva e questa r eazione era . senza valor~ per- g·ravidanz.a . Mentre infatti n·elJe donne non cl1è e' era una causa d' errore, ess001do stata po- g r.avi,de non s i osserv:e-rebbe m odifi cazione puJ)illa r e alcuna, in que.Jl,e g·ravid.e i avrebbero, ~i1 iva in uno solo d ei cinque topi in cu i l 'urina e ra , t.ata iniettata. In 12 casi di g ravidanza ·n·ell.a proporzione d el 62-80 : 100 de i casi . reaa11ormale ebbe 11 r eazioni p-0sitive ·e una n e- zioni va·rie. o .i·n forma d:i miosi , o ·di midria.. i, o, l)lÙ di .r.ado , in forma di a ttività (?) a cgal iva (in un caso di aborto incompleto in c t1i p erò c 'erano n€ll'utero , al momento d el centuata. Comportan1ent-0 quasi .analogo avrebbe poi prelevamento ·d elle urine, solo a~cuni framosservato l'A. in seguito ad istilla zion e di am enti di tessuto placentare necrotico). Questi risultati sono molto sin1ili a quelli ot- d.r e,n.alina. Avv;en·u to il parto., la J)l1!1'il l.a ridi,rer riebb e ii'ntenuti da Aschheim e Zondek. Quin·di il Mack -ritiene che questa r eazi·one r.ap~reseint! un m e- se1n sibil1e all 'istilliazion e di siero , n on ch è a todo molto attendibil e p er li>. d1agnos1 precoce quellia di aid!ren.alina , e.on na.1~e ·e ccezio ni per di o-ravidanza uterina ed extrauterina non in- questa .seconda. I siier.i positivi n·ei sog.getti con gravidan za terr~tta , di mole idatiforme e di cqrionepitei·n atto sarebbero poi risl1ltati attivi a n ch e in lio111a , tanto più ch e la reazione si può fare se11za apparati e non richiede una special e. d-0nn e ·non g r.avi-de ed i.n u omini . men tr e qu,e1c on11)et enza tecnica e l'u.rina si può conservare li ne~·ativi r.esta.r ono sempre tali. Gli an~ma1i di laboratorio r eagisoon o pur.e per un certo tempo , m ediante l 'uso di so tanin maniera analoga con sieri di don.na, l)()SÌza preservatrice , senza che si modifichi il rif'lrltato d ella reazione, la quale merita di en- t i vi e neg.a tiri . Il siero di uomo, infin e, n on espli cò azion e l rare fra quelle c.omun·emente praticate dai alc una . M. FAB ERI . laboratori .di analisi.\ R. LusENA. I

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1868

IL Ji>OLICLINICO

Alcune ricerche sulla diagnosi prenatale di sesso.

Sulla diag n osi prenatale d el sesso si so110 fa tte numer-0 e ricer che, e sono stati proposti 11um.e rosi m eL'o di di saggio, i quali però non ha11no r esistito .a.d un severo controllo critico. A. Sodano (Arch. Ostetr. e Gin., n. 10, ottobre 1930) l1a voluto controllare se veramente . . i può tabilire il se so in a11tecedenza 5erverido . . i d·e1 metodo ch e presuppo11e l ' immissione in circolo di ormone od increto testicolare od ovarico, sve].ato mercè la ·deviazione del com})1e111 e11 to. La tecnica è quella corr1u11e alla sieroreazion e di Wassermann, u san.do con1e antigeno un e .. tratto alcoolico di testicolo di animal e. I.Al d eviazion e doveva far suppor·r e che il J)r odotto del con cepimento fosse cli sesso ma-· scl1ile, l 'en10Ji i invece d enunzia,1a il sesso • f e111n1i n ile. Le ri cerche furor10 condotte ~ u don11e gra ' ide al IX mese, e su alcune n·e lla 1)rim.a n1età clella g ravidanza , in complesso · 71 ·del primo g· rupj)O, dieci del secondo. Da tutte ]e reazioni eseguite si JJUÒ dedurre cl1e il metodo -della deviazion.e del comple111ento i1on è . . uffi ci e11te a S\ elare il se .. o pre11atale, e quin·di nessun m etodo fondato sulla rj cer ca cli so tanz.e di derivazione de lle gl1iand ole se uali <lel feto rincl1iuso n ella cavità ut erina J::> t1ò ritener i adatto a tale diagnosi. 1

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CARUST.

CASISTICA. Contributo alla conoscenza dell'etiologia e della sintomatologia della trombosi delle vene mesco• teriche.

Jacobi , assi ·te11te d el prof. Hirscl1 cli Bonn, d escri,re (M ed. J(li11ik, n. 38, 1930) ·due casi di Lro111bosi d elle ver1,e n1esentericl1'e é .11e trae occasi o11e, sia per la rarità d ella r11alattia che J)er le parti coJarità della . . inton1atologia, per lrattare b:reve111e11te di questo qu.aclro morbo~ o. In un e.a o i tr.attava di u11a tron1bo i d ella porta e d elle n1ese.nterich e, di or.igine post-enteritica, fatto d i e trem.o inter.e sse data la g·ra1t-de rarità con cui sir11ili processi ... i as~oc i ano. 111 gen er e, in,1 ece, la r.a1~ sa della trombosi va ricer cata n.el dominio d eJJ a porta; talora affezioni di org·.ani l)ÌÙ o n1·eno lontani , 111anife~tazio11i cut-a 11ee ca.me forun coli, ascessi, o inter venti s ul] 'addom·e ne ·v anno incolp·a ti. La i1 ecro i emorr agica, come nei due casi d e critli, è la più freque11te; l 'a11en1ia è r.ara qu.ando è colpita l a n1esenterica inferiore, le condizioni sono più f.avor·e\ 1oli, ri petto .a lla tron1bosi a.ella supe riore. La . i nton1atolog·ia . è clo111i11ata dal con1ples-~o si11t o111ati co, le11t.1111è11te prog·re ~s ivo, del.l'ileo o d ella perito11itc da perforazione : il sos1)ett o {li l:1na tro111 bo:;: i venosa non .§i affaccia . l1bito a ll a n1e11te-, e ::' i fe r111 ~ i)il1.tt o_to ad embolie arlerio . . e, ~ per ia1111 e 11te c1uan·do !)l'eti ista 11n 'cnd oca rdite, uno sccn1p·en so , ecc .

[ANNO

XXXVII, NuM. 51]

La melena, cosi tipic.a , m .ancava compl etame11te n ei due casi ·descritti dall 'A.: in uno d ei casi l 'ansa,, pacchetto di anse colpite e dilatate si pal·p ·a va chiaramente. La diag·nosi ·diffe renziale è difficile: e la terapia (intervento diretto sui focolai infettivi nei e.asi di trombosi ascendente) è generalmente ~e n ?a speranza. V. SERRA . Aneurisma me.tastatieo settico dell'arteria epati<'-a.

Li si (Archivio italiano di Anatomia e Istologia Patologica, anno I, n. 1) ·d-e scriv·e . un caso ·d i aneurisma m ,etasta tico settico d ell 'arteria epatica in una ragazza sedicenne, colpita prece.d en te1nente da r·e un1atismo articolare acuto, 1 cl1.e died·e luogo a pancardite. Per rottura dell 'a11e11risn1a eguì la morte da anemia acuta. Corne ag·ente infettiv,o nel caso descritto è ·da r,hiamar·e in causa un diplostreptococco. I. ' a neurisn1a dell 'a. epr<tica è abbastanza raro, colpisce per lo più giovani dai 20 a~ 30 anni, di ])r e ferenza i n1aschi ; può interessare qualsiasi "' ezion·e dell 'arteria, specialm ente il lronco (±1 %) o il ramo destro (23 %) ed h.a un volum·e variabile ·da un pisello a una testa di l)iccolo bambino. !./ esito, n el 60 %, è d·o vuto a rottura, che avvi,ene più frequentemente n el periton.eo, tal·volta n·e ll 'epatico e rara111ente nella cistifellea , nel coledoco, nel duodeno, n ello stomaco. È 1·iferi ta 11n 'osservaz io11e in cui esisteva varice .aneuri smatica p·er comuni cazione con la I)OTta. \ l .1a prog11osi, per la di ffi coJ\t à dell.a di.agnos i e ·d ella ter apia chirurgica e p er la frequente e~i~tenza di colemia, è sfavorevole. Il so]o caso ·di Kel1r 11a avuto esito post-oper.a torio favore, ,ole. Molti casi - come ql:1ello d·escritto da ll 'A. - ·d.ecorrono senza sintomi significativi; in a ltri esistono segni indiretti , quali dolori acces ... i·onali, . parossistici n·ell 'ipocondrio ·d. , ittero per lo p·iù continuo, emorragie per os .e per anirni, e segni diretti, che è raro però r1scontrai·e data la profon.di tà d ell 'an eurisma, co:nsisten ti nella palpabilità di un tumore pulsante , ·e ~pansi\1 0, soffiante a destra d ella linea n:iedi.ana. Tal e sintom.a;tologia .acquista magg1or v~]orr.e quando si risco·n tra in pazienti g iovani,· durante il .decorso o nella convalescenza di un.~ n1alattin infettiva. C. GIACOBBE. 1

TERAPIA.

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L'urotropina per via endovenosa nell'incontinenza . . ' di urina. •

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L ' id.ea di qu e to tr.a ttamento è ve11uta , a L. Ca ffè , Baingla.s e Com~.a .(La Presse m_édiqa.zr;: 1929, n . . 74) da un'o servazione f.o rtwta. '.P~r una colecistite i11tercorrente , in un ~al~t.q .~r­ fetto da para·plegia e eh.e aveva in continè'n za di uPina, gli -~A. iniettaron-0 per .via end-0venosa dell 'urotropi11a; i11 7-8 giorni; scomparvero i .sintomi d·elJ a colecistite, , mentre con•


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(ANNO XXXVII, NuM. 51 J

SEZIONE

t e11iiporaneam ·e nte il malato non perdeva più l 'uri11a e poteva orinare spontan.eamènte .. Gli AA. pratica.rono poi analog·o tra tta1nent.o in altri m .al.ati n.e rvosi, con i11continenza d·i urina, iniettando 1-4: grammi di urotro,p ina al giorno. I risultati ottenuti so·n o stati, o durevoli sen za r1cadute, o con ricadute seguite poi d a g u a rigione con la ripresa d el·l a cura, o transitorii , con azione più o m eno effica ce soltanto n ei giorni d ella cur.a , oppure d el tmtto n.e.gativi (solta·n to 2). In generale, il primo sinton10 f.avor.evole con siste n ella tr.asform,a z ione d·ella minzio11 e incosciente in minzione cosci·ente. Pier spieg.a re tale effetto , g li AA. e m etton o la seguente i potesi. L 'urotroii)in a, elin1inan·dosi co11 l ' urin.a co·m 1e formal,d·eide, ag·i ... ce d.a irritante sulla muco~ v·e scicale la quale, n ell ' incontin.enza, è come .an.e s,t-esica. Tale irritazione ri1p1ristina, in certo m oid o, la possibilità di rifles$ i n elle pareti vescicali , per cui le prim e gocce d i urina , ch e passano in,1 olon tariamen te n·ell 'uret ra, provocano co ntrazioni d ello sfinter e; tale riflesso corto è, a su a volta , punto di parten za di un riflesso a l ocalizz.azion·e siuperiore , j} bisogno di urinare. fil. 1

La cura delle infezioni urinarie da colibacillo col batteriofago. Il trattamento d elle i11fezio11i col batteriofago 11a avuit o un fe lioe su ccesso; e tale terapia tro v.a i11olLi autori ch e l 'applicano . on così n elle infezioni urinarie da col ibac illo. Su ta le tra ttamento i p ar eri son o discor·di , e la m aggior ))arte d eg·Ji AA. non ricon osce a tale metod o t e rapeutico se :p.on dubbi su ccessi. L. Mich on (Paris Méd., n. 42, ott. 1930) 11a applicato la t er a1)ia col batteriofago, e propria 1t1e11te pon il b,atteriofago pr ep ara1to sotto la direz io11e di d 'I-Iérelle i11 L1r1 g·ra n num ero ·di e.a i di ci tite e p iel o1le frit e colibacillare. Dal} ',esposizione d ei e.asi .s i può osseTvare cl1e n e i casi ·di pielonefrite d.a colibacillo, il J.a\1.agg io de i b acinetti, o l 'in, ,tillazione uret era le d el batteriofago ha f.a tto r.apid,an1en te cessare la ten1peratura ed i dis turbi renali , e spesso compari-rie d.alle urine i l pus ed il colibacillo . . Nelle ci stiti colibacill ari 1e ins tillazioni di c6libatteriofag·o hanno n ot evoJ111ente mig li orate le co11dizioni, m a lg rado cl1e i u cces i non iano stati così chia ri e d inter essanti co·n1e n elle pielonefriti . Questi risultati quindi inducon o ad applièar e Sll larga scala tal·e t er a11ia; ·e se insu ccessi si h a nno , talor.a ,essi s·on-0 imputabili più all 'inesp erien za sul] 'a ppl ic.azio11e d ell a t er a pia, ch e no·n al m ,etodo. Riguard o alla tecnica, l 'A. con iglia di usar e g li stock -batteriofag i , piuttosto ch e l 'autobatt eriofago o il coli; il batterio,fa.g·o d e,re esser e instillato n ella vescica o n,ella pelvi; previo vuotamento si istillano cc. 10 di b a tterio, fago nella vescic,a; un.a qua11tità \ 7 ari abi1.e 11e1la pelvi. 1

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1869

PRATICA

Il nu'm ér o d elle istillazio11i v.aria .d.a 6 a 12 ; la via sott.o cu\tanea è da scar tare, peTch è non dà a lcun risultato; la via per os p·u ò coadiuvar.e qu.e lla diretta.

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CARUSI .

Il valòre degli alcalini nella cura della nefrite cronica. Os111a 11 (1'/ie Laricet, 1° no,rembr,e 1930) riferisce i risultati avuti in sette anni coll 'u so d eg·li a Jcali11i n elle i1efriti cronich e·. Gli alcalini p osso110 essere u sati utilm·ente in tutte le i1efriti c ronicl1e ed è un errore I 'adoperarli a d osi piccole. In ±0 casi , ir1 cui molti con aze>ten1ià elevata e m odificazioni car·diacl1e e vacol.ari, in et à fra 1 e 70 anni, tutti gravi ' tanto .da r icl1ied er e una lunga d egenza in 1elto, i ri ultati sono stati no·~evoJ i. Non si può parlare di g·ua rig'ione in forme di n efr ile cl1e dura d a lungo tempo e ch e h a dato lesioni cosp icu.e ·del paien cl1in1a r enale, ma il iniglior.an1ento ·dei inton1i in un tempo più breve di · qucll 9 cl1e occorr e ·per un miglioram ento s1)ontan.e o e jl più lung·o i)er i t ere ·di b·en e . . ere ~on o g·ià risultati ottimi in questi casi e J'autore li 11a ottenuti col suo m et odo di cura. L 'u so d·e gli a lcalini a piccole ·d osi n ell e n efriti cronicl1e co1n ed em a è stato introdo Lto dal Fi ch er e·d è stato con sigliato perch è n ei ne fritici il bicarbo·n ato ·d·el plasma è di1ninuilo e ~i ,·ide cl1e aun1enlandolo con son1n1inis lraz io11e or ale di citr.a.t o di p ota sio e b icarbonato di ~o dio i11 p.a rti eg·u ali dava coll 'au111ento .èlel b icarbona to d el p1a ma anche un au111e111o d ella ·dil1re . . i è quindi r iduzion e d el I 'ed en1a. Co11 questa cura si h a anche dimi nuz io11e e a ,·olte campar a d ell 'albuminuria . Tn oltr c dur.a11t e l 'uso di alcalini non è n ecessario t e11er e il n1alato a r estrizioni .diet e.t ich e (li n e$ un g·e11e re, il ch e è un vantaggio note\role. Nel 90 % d ei e.asi si ebbe scomparsa clell 'ede111a i11 u11 p eriodo da sei a otto setti1nane, m entre la scomparsa colle n orme t er apeutich e ordina ri e si 11a in 12 scttin1an e. In oltre in qual cl1e caso la scomparsa dell 'ed em .a è stata definitiva. G1i a lcalini po so110 esser e presi ~e 11z.a incon , cnienti p er 1t1nghi ssimo t effiJ)O: in un caso p er 5 anni co11secutivi si .diedero -±00 g·r.ammi di alc.a lini al gi orn o, in un alt ro r aso 300 g r ammi al g iorno p er 4 anni. In , ari ca si la sospen sion e d eg-l i .a lcalini d a,'a cl i nuovo e·de ma. Ci son o d ei perico] i dell 'alcalinoter apia e i 1 mag-g·iore è quello di provocare attacchi di tet ani.a, ·che ... i e\rit eranno omministrando ~ I calci o eh.e si .dar à quando la calcemia apparirà b.assa. Indicaz io11i di que . . ta t erapia sono le n efriti cr onicJ1e co11 e senza ed e1na. C:o.11troindicazion e son o l 'ar~tn1ia cardiaca spiccata, la n efrite acuta e tutti i casi i11 cui esiste vomito p er .. i ~ tc11te o di~p·n ea n1 a rcata. R. LusENA.ì 1

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1870

IL POLICLINICO

Le proprietà antisettiche dell'uroselectan.

R. Ascoli (Min. Med. , n. 38, sett. 1930) ha voluto ricercare il potere antisettico d·ell 'uroselectan. A tal uopo s'è servito di soluzioni d i tale sale, a diversa concentrazione, diluto in urina steTile, in cui venivano seminati u11 certo numero di bacterium coli e di stafilococchi. Di queste semine venivano preparate ~nche piastre su agar. Dalle rioer ch e .r isulta che l 'uroselectan al 40 % ritarda lo sviluppo del bacterium coli e dello stafilococco, ma non lo impedisce; tale ritardo si può notare talora anche con concentrazioni minori, fino al 10 %; però non s'è notata nessuna azione antisettica, a q-µalsiasi concentrazione. Praticamente quindi non si può con sider.a re l 'inieziolile endovenosa capace di svolgere azion e antisettica sensibile n elle vie urinarie, ma le forti con centrazioni possono .svolger e solo un ' azjohe batteriostatica.

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R. Ascoli (L'Ospedale Maggiore, n. 7-, luglio 1930) ha dilig·e n tem ente J>accolte le osservazioni i'iguardanti l '.effi caci.a ·d i vari antisettici uri1

nari , impi egati durante tutto I 'anno solaTe · 1929 nella Clinica urolog ica di Milano. Le con cl.u sioni che ne tra·e so.n o l·e seguenti: n.eJ.Jie fo.rme infettive o f.ebbrili è indicata la somministrazione iniziale di rurotropina per bocca o p er via endove nosa, associan·do , n elle form e fiebb.r ili, il carattere a permanenza. Se non si osse·rv.an,o risultati n·etti, si passerà all 'impiego di rivan olo (iniezioni giornalie r e di 50 cm 3 sol. 1 %0), a l colla r golo (per inie, zioni 5- 10 em e .), al m er curocromo · (oer via endovenosa, ~ 0 1. 1 %, 2-5 mgr. di merc~rocro­ mo per Kg. ·di peso). Ta li sostanze, pur esplic.ando una azio·n e antisettica nell 'urina , presen tan o il v.antaggio di agire anche sul sangue. Se, infin.e, l 'iniezione endov,enosa di urotropina iilon sernbra op po:rtuna, p·u r vo•l.endo agi.r e en,e rgicamente, dar.anno b uoni risultati i clisteri di tale sostanza , in quantità di 7-8 g. alla volta. M. FABERI. 1

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I p rogrammi di concorso a medico provi1i cial e aggiunto sono pubblicati nel n. 25-26 1

del Bollettino ufficiale del Ministero dell 'Interno in data 1-11 sette111bre 1929, che potrà trovare in Prefettura e forse anch e nell 'ufficio comunale,. Essi riguardano la ig·ien é generale e quella speciale, la epidemiolog ia ·e la profilassi d elle malatt1e infettive, la clinica medica e la tecnica di laboratorio, la· demog·rafia e la legislazione sa·n itaria, una lingua straniera. Di trattati d 'ig iene, per citare solamente gli italiani, può consultare quelli del Celli, del Dt Giaxa, ·del Pagliani, del Casagrandi, il prontu.a rio del Filippini, il ma·n uale di microscopia dell'Abba, ecc.

C.

VARIA. La psicanalisi e l'arte. La le tteratura sulla psicanalisi si fa sempre più .abbond.a nte. Le su e a·p plicazioni all'arte ed alla let teratura si fanno sempre più numerois e ·e·d inter·e&san ~i . Il suo punto di partenza, la· patoge;n.esi ·e la terapia dell e n eurosi , sembra qu.asi trascurato ,tante sono le ·d eviazioni . La dottrina ·di Freud vanta ora più aderenti nel rnon.d,o dei .filos ofi ·e dei letterati ch e non in q11ello deri medici. La ·p sicanalisi cerca di &pieg.are l 'origine psiohica ·dell 'arte come feno me no umano, di applicar e i suoi m·etodi .a·l la critica dell'opera ed allo stùdio «:1el la personalità degli artisti. Sj sforza di tra.durre in un linguaggio chiaro i simbol~ dietro i quali si dissi•m u•lano le te~ <lenze, le forz·e ·e sopra tutto le d·ebolezze del1'uomo, di ricercare n ell 'intimità più recondita ciò ch e si ce:vca di velare, di m •e ttere a nu1d o <l,e lotte segrete, le r e.i)ressioni, tutto il dina mismo psichioo posto in opera per conservar.e 1'equilibrio ·dell ' essere. Secondo la scuola psicanalitica le manifestazioni psàco·n ,euroti·c he ed oniriche costitu·icono la simbolizz,azione di compl·e ssi sessuali r:e.pressi. Nelle p sicon eurosi questi cer cano di varcar-e il a soglia della coscienza durante la veg l1ia e sono da1Jla cen sura travestiti a mo' di sintomi, inel sogno le s tesse tendenze tend_o no gu adagna re la cosoienza n el sonno e sono dalla oen sur.a tr.as'fli.g urate con un processo ·d i defor.mazione ohe va Jìirno al.la simbolizzazione. L '.a rte è una &pecie di sog·no, una specie di n eurosi: è 1la risultante di un conflitto ed è l "espressione di una simbolizzazione. La psica:nal1iS&ì cer ca di scoprir,e nell 'artist.a J.e manifestazioni s imbohlch e ,cLell·e tendenze a ffettive personali, e ricostruire il meccanismo psi·cologico intimo e segreto d'un'opera letteraria , d'un ·poema, d'un quadro, d'una scuf1

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POSTA DEGL:I ABBONATI Antigene metilico N èg re e Bouquet . -

Al dot-

tore P. D. d e L.: A parziale rettifica di qua nto si scrisse in merito alla possibilità di procurarsi ] 'antigene m e.tilico in Italia, ci si assicura ora che il d etto antigene , tanto puro ch e diluito , è in vendita .al pubblico d a qualch e tempo. Si può trovarlo in Roma presso alcu.n e farmacie. G. M ENDES· • •

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_i\J d ott. C. T. da B . :

CARUSI.

Osservazioni sperimentali, statistiche e cliniche su alcuni antisettici urinari a Tia d'introd1i1ione interna. 1

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tura, di qua•l sia.si o.pera ,d'arte . .E tutto ciò non solo attraverso glii ele1nenti che possono essere forni ti nie lla stessa manifestazione artistica, m .a attraverso lo studio dei gusti, dei desi derii, del1le aspirazioni intime, d.e}le contrarietà della vita d·e ll 'autore. L'analisi psicologica .d'un 'o1pera d 'arte posta in rapporto con la biografia affettiva d·eill '.auto-re, indica che l 'im·p ulso artistico nasce dalla vita istintiva pro fon da e si e·sterioìflizza sempre sul tema d eill 'in·sodd1isfazione affettiva, specialmente sessuate, ·dell 'indivi:\1duo. Tutte le orp ere di M•ic h elang.e lo portano le tracce d·e lle sue grandi lotte a·flfettive. Il conflitto interiore, che rese la sua vita così tragica m algrado la sua trionfante n·obiltà, di,p end eva dall 'anormalrità de·l la sua ·c ostituzione sessua,l e e da1lle sue idee m ·o rali. La Divina Co,m media è tutta urna simbolizzazione del conflitto tra le t·e ndenze istintive incoscienti e le iidee morali della personal.i tà u.m.a na. I1 PO·ema di Dante è stato paragon.a to ad un prooedi1mento psicanalitico: l'inferno è il simbolo dell 'incosciente affiettivo, ancestrale e·d in.dividu.ale e delle relative penose r·epression·i; il purgatorio , il simb olo de~'la rieducazion~ e d·ella canalizzazione .d,e gli istjnti; il para,diso, il simbolo della pace interio:r:e, d ella salute psichica. La critica p sicanalitica si è svolta su buon.a parte d,eri .g en.i artisti.ci e s11 i lo.ro capola vori. Il trav.a glio più o mieno felice si è esercitato su Soifocle, Leonardo, Cellini, Shakespe.a r·e, Byron, Voltaire. Goethe, Cervantes. Ibsen, Victor Hugo, Guy de Maupassant. Schill er, e CC. N1el1le opere .d i qu·e st·i grandi si è identificato, attraverso il simho1o più o meno chi.aro, il co·m p},es.so sessuale ohe è il pun to di partenza d 1ella lotta spirituale, lo sfanid o sul qu,ale s\ svolge 'attività ps~chica , la tendenza :istin~ tiva ch e ingombra lo spirito d·ell'artista e tend e di sublimarsi, e che prevalentemente è I 'incesto materno , paterno o fraterno. Questa, tendenza è manifeista nell'Edipo, nel1'A ml et o, nel Don Carlos, ma i psicana,list1 con un sotti·l e artificio d 'interpretazione la riscontra.n o un po' .da per tutto in tutte },e opere d 'arte. Alcuni pEicanalisti non vedono nell'opera d 'arte che l 'a llargam1ento di una ·!tendenza sessuale e.lerr1e11tare, l ',e sibiz1ionismo, che 1Si estrinsechere bbe con iJ desideriio di scoprire sè F.\tessi e gli .altri, e di cui il nudismo sarebbe la più palpitante esp·re·ssiollle. Nell 'artista i11 gene ralie, nel poeta e nello scriittor·e in l'art~colare , si sono svelate ogni sorta di tendenze sessuali profonde, dall 'inceto fino al narcisismo, al masochismo, al sadi smo; n el bisogno di id!entificare ·sè stesso negl1i altri ; di trov-ar giotia n elle pro•p rie sofferenze, di ·dominare .la natura e l'uomo con una ·an.aJisi sp,w tat,a. Tutto ciò ingentilito d alla se1

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duzione dell 'espressione verbale e da tutti gli arti:fiz.i ·del linguaggio passionale. Tra i più i11teressanti studi psicanalitici fatti d.a Freu·d su o·p ere artistiche è quella su R e Lear di Shakespeare. In qu·e sta tragedia il vecohio re deve fare un.a scelta fra le tre figli e a secon1da del.l'amore che ciascuna di ,e sse gl·i porta. Le due prime, c h e dimostrano molta ten•ere zz.a, sono contentate. La terza, Co:r_id eli.a, che ama il padre <li un amor e profondo quanto muto non ottiene nu lla. Cordelia muore di dolo,r e e le altre ·d ue spogliano ,il padrie d·ei suoi tesori. I·l motivo ,d,e lla scelta fra tre donne o fra tre uomini, no·t a Freu d, si trova in moil te 01pere letterari,e : nel Mercante di Venezia, nell'Iliade, in Cen.drillon, ecc. Il mutismo ,c he era la quaili·tà ,d ominante di Coiid,elia .c o stituisce . pe,r la psicanalisi il simbolo della morte. Quindi Cordeli.a rappresenta insieme 11'amore e la ID0 rte. . La psicanalisi ascrive allo spirito umano la capacità di a·t tribuire a.Ilo stesso oggetto siim1b oli ·d i senso co·n trario. Si ha così l'esposizione d 'un fatto o d'un 'idea a mezzo del lor0 contrario . E ciò 1 perchè I 'i.dea d'una cosa r isv•e,g lia qlu·el'l,a ~èl:e1l suo contrario,, il quaLe ultimo è espresso quando l'idea ·p rimitiva è spiacevoi1e o turba la fantasia o il sogno. Ha origine allora l 'attività tr.a sform.atrice del desi1d erio, che tra·sfo·r ma 1'1de.a della morte in quel·l a della vita, della giovinezza, della bellezza e d ell'amore. ~ un.a regression e all'ambivalenza antica d ei mitolog i primitiv.i, i qua li adoravano inelij 'a·m ore e nel·l a morte una sola divin1ità, è un ri~erimen·to a fatti biologici quali .avv.engono in a l cuni animali , nei quali i maschi non sopravvivono .all'atto sessua·l e, è un fatto divinato· dal poeta che ha cantato : cc Du·e c ose ha be~1lo il mondo, amore e morte ». Al lume di questi postulati si ·dà un senso mo1 to pro,fon,do a l dramma di re Lear. La sto~·i a ·d i questo iperson.a ggi·o è un simbolo che ma·t erializza il p iù trag.i co m o mento del destin·o de~l 'uomo e che fa vibrare in noi, a nostra insa·p uta , istinti potenti e ancestralmente f.issi. Re Lear è un ve cchio, un moribondo . Egli rapip rese nia la vita che ~inisce e che non vuol nnunziare all 'esistenz.a, all 'amore de lla donri.a.. Vuol·e ,e sser·e amato. La s,c en.a la più chiaramente simbolica è la più .t ragica, quella n ella quale il re appare tr.ascina n·do il cada ver·e di Cord.e lia. La morte, n elle sembian ze d ella terza figlia riespinta, vien e es a stessa a tentare il vecchio eroe sul campo di battag1i.a e gli consiglia idi rinunziare all 'amore per scegliere la morte. Il vecchio tende a llora vanamente •l e braccia verso l 'amore d ella donna, verso le altr·e due so,r elle, simboli della n1adre e d ella S1posa. Ma non stringe che il simbolo della morte. 1

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POLITJCi-l SANITARii-l E GIURISPRUDENZA . CONTROVERSIE GIURIDICHE. ' XXXIV. - Nomina di ufficiali sanitari e dispensa nel caso di mutamenti di circoscrizione!

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b ili al fin e della scelta . Se, invec·e, si applica il proced im ento stab ilito dal R. D. 29 g iugno 19~5, .p reordinato alla prima nomina, si fa dipenc.ler e I.a scelta soltan to d.a} va lore dei tiLoli , c ioè si estende ad una siluazio11e esse11zialn1e11le diversa un sisterna che può essere idoneo ed è necessario , quando si ~tratti di un con corso pubblico, p er 1a nomir1a dell 'ufficiale sanitario'. Nei r asi di aggregazio11e o cli fusione, tutti g·li u fficiali sanitari dei comuni ai qu.a li il provvedi1nento si r i fer isce, ::;0110 già impieg.ati , ed h a,n no un,a posizion.e stabile: si tratta .solta11to ·di scegliere uno di essi o, più esattament e, si d eve provvedere a lla dispensa d el perso11aJe esuberante. Ma per questò fi n e la volont~t d cl Prefetto non può essere ·deter111ina ta olta11to dalla v.a lutazion.e dei ·titoli , cioè di uno d egli elem enti ch e possono esser e indice ·di capacità presunta, ma deve risu l tare d.a] la valutazione cli tutti g li eleme11ti cl1e sono uti] i per s tabilire chi è in con c re lo più idoneo a q u el posto ed ha diritto a maggior·e con sid·erazion e, sernpre subordinatamente alle esigenze del servizio. Da ques;to punto ·di ,·ista non sono valutabili soltanto i titoli. n1a si d eve tener conto anche dell 'attività e plicata, d elle condizioni person.ali e ·d i famig lia e cli tutte l e circ ostanze ch e possono concorrere Jeg·ittin1an1ente a formare il gi udizi-0 del Prefetto. A noi , quin d i , sembra arb itrario applicare in questo caso il proce dim en~o r egolato dal d·ecreto 29 i10,rembre 1925. R-e lativan1e11te alla con.d izjone g iuridica de.gl i impiega ti n·ei casi di fu io11e e ·di aggreg·azione , è d.a segnalare .a nche I.a d.e ci sione d el f:on sig·lio ·di Stato 17 mag·g·io 1930, n. 299, la cruale. conf.erma il principio della st1ccessione 11·ei rapporti g iuridici pnee~ i_tenti : que ti non . i estinguono s.enz'al tro ; i11a il Comune ri ullaDJte dalla fusion·e o il Con1unr aggr eg·an te J)rovvede .al riordinam.ento d e i ser,1 izi e, se del c.aso, alla disp en sa degli impiegati esubera11ti. 1

In r elazio n e alle modificazioni d i circoscrizione territo,r iale a~uate i11 forza d·el decr eto l€gge 17 m .arzo 1927, n . · 383, i l l\1inistero del1'Inte rno, con apposita circolare, stabilì, con1e è noto, determin.a ti cr~teri da osser varsi nei casi di fusione e .di ag·gregazione di Comuni. Gli impiegati non sono senz ' altro g lob.alme11te l icenziati , ma d evono esser e mantenuti in ervizio limitatamente ai bisogni d el l ' ente, nuovo o sopravvi~suto, il quaJ.e p ertanto dovrà provvedere a lla formazione della nuova tabella organi.ca in co~rispondenza all e esigenze d ei propri servizi e provve·d ere poi .all e di "pen .e -0.ei soli impiegati che risultino esubera11ti in rel.azi one ai posti stabiliti. Questi criteri, però, e son o uffic ienti n ei .casi ·di più impiegati ch·e possano esser.e inqua.dr.ati n ei ruoli org·.anici , non ono .a pplicabili qu.a ndo si verifichi un caso ·di aggregazion·e o di fusione d i comuni cl1e abbiano ciascu no un ufficiale sanitario. L 'ente s uccessore ha per l egge un solo posto p·er qu ~sto ufficio e Ja :Q.Omina è attribuita cl.a lla legge .al Prefetto. In base a qual i criteri deve esse.re regolata la ·scelta d ell 't1nico ti1tolare del posto ·disponibil·e? La G. P. A. di Napoli, in se·d e di tutela, -espresse il parere cl1e, .al fin e ·di co.n ciliare le esigenz·e d el ser viz io con even tuali diritti acquisiti dagli uffi ciali sanitari stabili, fosse opportuno bandire un concorso interno p er titoli, secondo le ·n orme stabilite .a.al R. D. 29 n ovem~ 'bre 1925, n. 2226, per 1'assunzione .ai .posti di ufficiale sar1itario, e con dt1e ole condi zioni: età ·n on superiore agli anni 65; n omin a stabile già conseguita in uno ·de i Comt1r1i, fu s i o agg r egati . A questo criterio i uniforn1ò l 'Alto Corrlmissario di Napoli. Il Cons ig lio ·di Stato, co11 d ecisione 17 rr1aggio 1930, n. 293 , 11a ritenuto ch e qu.esto procedimento corrisponda a,d esigenze ,di ·e quità e di g iust'izia. Da un · pun,to di vista astratto così è, ma forse sol- XXXV. - Concorso: procedimento irregolare. tanto in p.a rte. Ci.ascun commi ssari o dispon eva ·di ·dieci IJunAnch·e in questo caso si veri fica una succes- . ti. Il voto minimo, per la dichiarazione di idosione fra enti, come per tutti g li altri rapporti n eità era di 24/30. La Con1mj sìone ripartì i ti·di irr11)iegq. Vi è questa particolarità : il posto toli d ei concorrenti in tre g ruppi di tinti , asseTisultante d alla fu sione e ·dal riordinamento è gnando a r iascun gruppo un coe fficientP. ra1)uno solo e invece sono più i titolari delle si- presentato da u n a fraz ione d i 10: coltura 1)rCfe sionale; col tur,a gen·era]e; Lito] i di carrier a. tuazioni. preced enct:i. Non diverso è il caso d el segretario comunale e, in genere, ~·egli uffici Uno dei cor1correnti era ·d el tutto sfornito cl i per i quali è sufficiente o 11·e cessario un solo titoli d ella categoria B. Tutta,1 ia fu dichiarato "titolare. A noi sembra ch e si ·debba fare ecce- fdoneo. Ma il Consiglio di t.ato , in adunanza zione a ll e i1orm e comuni , agl i effetti dell'es·er- generale, con parer e 30 lu g lio 1930, n. 205cizio del potere di cr ezionale ·di .dispensa dal 519, ha ritenuto che, avendo la Commi ssione ~ervj zio d e l per onale e~l1b e rante. Il Prefetto g iudicatrice già d eliberato di esprim€re il provuò in que ti cnsi s tab ilire d et erminati criteri , prio giu·dizio complessivo sul ,,alore ·dei singoli con corre nti in base a tre gruppi di titoli, rapLener conto d elle. esigen ze d el servizi.o , dell 'atpresentati da un uguale coefficiente in modo tività con cretamente espli cata. ,della capacità, dell r condiz ioni personali e di famig·lia e, ìn cl1e i titoli di ciascuno d ei ,t re g ruppi con cor O'en ere, di tutti gli e lem enti ch e son o valuta- resse in ugual e mi sura alla form.azione d el giu1

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dizio complessivo, non avrebbe potuto, in base a tali criteri, dichiarare idoneo il concorrente che, non possed·e n·do titoli della cat egoria B, era sfornito di un elemento dalla stessa Commissione di chiarato necessario per il conseguimento della idoneità. Ha anche ritenuto ch e la Commissione non potesse poi riformare il suo g iu.dizio con una votazione unica e coinpl essiva , avendo g ià determinato i criteri da seguire, ·distingu en·do j vari titoli in diverse categorie ed a sseg'nando a ciascuna di esse un coefficiente r.appresentato da una frazione di punti. Sicch è la somma ·dei voti relativi ai tre coe ffi ci.enti dov.eva formare il g'iudizio e questo n on poteva ·essere mo.difi c.atto mediante un.a i1 uova v.a lutazion e compl·e iva e di insiem ·e. . XXXVI. • Licenziamento per fine di prova: illegittimità. È ill,e gittima, p er eccesso ·di potere , la delib erazione ch e dimette un impiegato (.n,e lla specie, segretario comu11ale) per fin e del periodo di prova, se è in stri.dente contra sto con i certificati rilasci.ati d.a]le v.a rie amministr,a zioni u ccedutes i, le qua li, sia ·d ura.n te l 'interinato (n el ca.so coricreto, anni d odi ci), sia durante iJ biennio di prova , attestarono costanteme nte e senza la più ]i.eve nota disoordante ch·e l 'impiegato continuava a pre&tar.e l 'Dpera sua con la m .a ima competenza , diligenza ·e imparzialità , in m odo da 1n eritare completa fiducia. Questa risoluzion e risulta dalla se11tenza del Consiglio di Staito, Sezione V, 14 giugno 1930. n. 379; ma dev·e esserie intesa con molta caut·ela. Gen eralmente, il Consiglio di Stato non attribuisce molta imporrtanza ai certificati di lodevole servizio, i.n contrasto col giudizio finale circa .Ja prova. Il caso· deciso in sen so appar.entem·e nte diver so da qu·esto in,d irizzo·. pr·e sentava speciali elem,enti dal punto di vi ta dell ' ecces o di poter e. XXXVII. - Periodo di prova: effettività. Il periodo di prova ·dev.e e s ere effettivo. Si è verificato qu·esto caso. Un impiegato, essendo stato sottoposto a procedimento penale, fu sospeso dall 'ufficio. E sendo tate poi prosciolto chiese la ri.a mmi sione in servizio . Il Podestà lo lj cenziò per fine d·el periodo di prova. Correttamente, però, la V Sezione del Consiglio ·di Stato, con d ecisione 1± giugno 1930, n. 377, ha dicl1iarato illegittimo ed annullato questo provve·dim.e nto perchè il Podestà avrebbe do,ruto ri:amn1ettere l 'impi.e gato in servizio e, salvo il caso di licenziamento per mo, tivi disciplinari , avrebbe dovuto attendere il compimento del p eriodo di prova prescritto dalla legge, salvo a deliberar.e poi in base ai ri sultati d ell 'esperin1en to. Questa risoluzione applica un criterio .d i massima che risulta dalla legge: la prova presuppone una effe.ttiva prestazione di servizio; se è interrotta non si può tener conto del periodo di sospensione.

Utilissimo ad ogni medico:

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza DirettQI:i : On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato'. Avv . Giovanni se1vaggi, Esercent.e in Cassazion e. Editori: Fratelli pozzi -

Roma

rii lettori: « Il Diritto Pubblico Sanitario » , ch e 11a orn1a i

solida b ase e lar ghe adesioni, entrando ool 1931 nel quarto arino di vita, continuerà a svolger e il suo p r ogr a1n 1na ampliandolo. con p ar ziale innovazio11e di orienta1ner1to. Illustrerà, con commenti organici, gli ordinan1en ti. g·iuricticii vi~nti; seguirà, annota11dola 1 la g iurispruder1za degli organi giurisdizionali e consultivi; pubblicherà leggi e circolar i : conti11uer à, quindi, ad essere guida pratica n el campo giuridico, dal quale è ormai insep·a rabile tutta l'attivilà igienico-sanitaria e di assist en za pubblica, nelle su e varie forme. ~Ia esamir1er à an clie i m aggiori l)roblemi di riordinamento, per quelle riforme leg~slative, regolamentarii e di or gani zzazion e che sono, rese necessarie d a mutate esigen.ze e d a lacune non trascural)i}i. 1

Per questa parte~ sarà anzi assai gradita la collaborazione degli abbonati e degli studiosi, anche con note brevi, che segnalino bisogni e avanzino proposte. LA DIREZIONE.

RipoTtiamo il Sommario dei Numeri di Ottobre e Novembre: Il Numero 10 (Ottobre 1930) contiene: La qualifica di specialista. Note sintetiche: Congedi per motivi di studio ai medii.ci oondotti. Rassegna di giurisprudenza: Concorso; procedimento

irregolare della commis's ione. - Oon-0orso per titoli ed esami ; ordine delle prove; criteri. - Ex-co•m .batr tenti invalidi; abbreviazione di carriera. - Sospen· sione ~ tempo indeterminato; -0riteri. - In fez.ione malarica; infortunio. - Ri.eohezza moblile; indennit à dii licenziamen·t-0. - Successione fra: enti. - Ufficia le ean.itaTio; ccm-0orso. Collocamento a riposo per limit i di età. Sanitari osped.a lieri; perio do di prova. - Dimissioni presunte-; illegittimità. - Cassa pensioni; servizi V'alutabilà. - Pensione; smarrimento della domanda. Leggi e Atti del Governo : l\f odifiche allo statuto d ell'Asea.ciazione Italiana della Croce Rossa. - ScuoleC'onvitto proiea.sionali per in.feT<m•iere e scuole specializzate di medir.ina, pu·bblica igiene ed Ms·i stenza eocia~e. per russistenti sanita rie visitatrici. Assi· ourazione tubercolosi e medici condotti. Il Numfiro 11 (Novembre 1930) contiene: La revisione della legge sulle farmacie. Note sintetiche: La Commissione giudicatrice dei Con-

corsi a

posti di levatrice condotta. Rassegna di giurisprudenza : Limiti del potere disciplinare del Consiglio degli Ordini dei sanitari. Concorsi. Eeclusione dei conoors.i fut uri. Interesse di a.gire. - Mectieo condotto. Indennità di cava l catura : q·uando possa essere rid<>tta o soppressa . Lavoro etraordinario. CampetenZ"a. - Farmacie. Nuove autorizzazioni. Proporzdone numerica. Farma,cie privilegiate. - Cees·a zione dell'eserci:DiO della farma· eia; indennità di anzirunità e di preavvieo al direttore. Leggi e Atti del Governo : Accertamento della. condizione di invalido. ex oombattente ecc. Officine idi produzione di speci•a lità medicin•a li. A vvieo preventdvo di cui all'art. 64 del T. U. LL. SS. - Funzionamento ·dei molin.i. Casi di intossicazione da p,Jombo. - Spedizione di mia teria.li patologici e di bollettini sanita.rd. - Poliomielite a,.nteriore acnta. ABBONAMENTO pel 1931: Italia L· 36; Per gli associati al « Policlinlco » sole L. 30. Un numero separato L· s.

Per abbonarsi inviare Vaglia POE1tale o Chèque Ba n cario al Signor LUIGI POZZI, Via Sistina. 14 - ROMA.


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA P R O F E S S I O N A.L E . Cronaca del movimento profe.ssionale. Per le cariche nel Sindacati Medici. L 'on . 1~r1nanno F ioretti, segretario del Sindacato Nazionale Fascista dei l\fedici, h a diTamato ai Segre tari, e Commissar i d ei Sindacati Provinciali l;ascisti dei Medici · la segu ente circol ar e in ù a La 20 11,()lV. : cc Le elezio11i alle carich e direttive d ei Sindacat~ Pr0v:1n ciali rascisti dei J\1edici dovranno· avere luogo entro l 'anno corrente ·ed al più tardi entro ge11naio prossi1no. Ogni Segretario e Cornmissario Pr.o vinciale d eve prendere subito accordi con i rispettivi Ispettori Reg:p·nal~ della Conf~deraz ione Pro.f essionis.ti ed Arti st i per stabilire la data dell 'Assemblea, data cl1e deve essere sollecitamente comunicat a a questo Sind acato Nazjon ale dei Medici - Corso VitLorio E1nanuele, 24 - ch e ne informer à la Confederazio11e. L ' i\ ~sembl ea d ei Sindacati Provinciali sarà for1nata dai soli medici tesser ati ed in regola coi pagamenti, e ad essi solta11to i Segretari o , i Co~n1issari Provinc :. al~ invicranno ·1'avviso, seri tto a nor1na clell ' nrt. 13 dello Statuto de:Ìl Sindacati Provinciali . Circa la co111posizion e numerica dei Direttorii de~ d :,versi Sindacati Provinciali dei Medici questo, Sindacato Nazio11ale h a g ià e-spresso il parere alla Co11feder azio11e ch e i Sin clacati Provinciali che n on raggiungono il numero di cento soci Lesserri tj ~b]) i ano il Direl torio di sei n1embri (compreso i l Segretario ch e lo presiede ed il m embro norr1inato dalla Sezione Provinciale dell ' Associazione Naz io11ale rYfl1tilati Invalidi d.i Guerra) e ch e J1 Si ndacati Provincialj ch e abbiano da cento a n 1en o di duece11to iscrjtt i tesserat~ formino il Djreltorio di otto membrj (compresi. il Segre:ario ed il rappresent a11te dell 'Associazione ~futilat: ì; e ch e tutti gli altr~ Sindacati Provinciali Medici che h anno un numero di tesser at~ da duecento in su abbia no un n :.re.ttorio di dieci membri (compresi il Segretario ed ~l rappresentante d el1'Assocjazio11e Ml1 t ~l ati) . Ciascuna Assemblea dovrà eleg·gere fra t soci d el Sindacato ancl1e i r evisori dej cont!· che sono i11 i1t1n1ero di tre per ciascu n Sindacato Provinciale. 1\.YYe11ut a la elezion e, la S. V. segn alerà a qu ei11dacato Nazionale e p er tutti i n1e1nbri sto ele t,~i i d ati seguen ti : cogQome, n ome, paternità, clata e luogo di nascita, luogo di r esidenza, qualifica d a ta di iscrizione al P artito azionale Facista'' clata di. iscrizione al S =;n dacato. Per llniformarmi ai criteri del Governo , invito ignori egretari e Comm issari Prov~ 1nciali a • i voler ridurre s11hi to d e] quindici per cento Je Lariffe cle]le pre tazio11i san ii~arie g ià pubblical e 11egl ; n pposi li elen chi ». 1

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. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Tariffe per indagini del Laboratorio Fisico della Sanità Pubblica. Il C:;ipo del Governo, Primo ~finistro Segretario cli Stato, Minist ro Segretario di Stato per gli Affari dell 'In terno, ed il l\finistro delle Finanze; vis to il D. M. 1° novembre 1925; con sidera ta l a i1ecess·:,tà di. de~erm i11are le Lariffe da applicarsi t1ei casi ~n cui i.l Laboratorio Fisico de1la Sanità J)ubblica ~seg11e n~l c:ampo delle proprie attribl1zio11i., incl agini, controlli e m \sure per conto 'li privati; h anno eman ato un decr eto in data 24 ottobr e, col quale stabjl.fscono: 1°) La tariffa da ap-p licare per la esec11zion e di jndagir1:, control]i e mi·s ure per coTuto di privati, da parte d el Laboratorio Fisico della Sanità Pub])]ica, è st abilit a co1ne appresso: 1) cleterminazioni d~ carat teristiche per apparecchi per alin1er1t.azio11e cl '. ampolle per r agg i X, L. 200; 2~ d e terminazio11i di car a tteristich e di aml:>olle per raggi X, L. 100; 3) studio e collaudo di mater~ali anti X, L. 50; 4) studio d1. sor genti di r ac1iazio ni in u so in l era pia, L. 200; 5) d eter1ninazioni di caratteristiche di apparecchi elettromedicali, da L . J 00 a L. 200 ; 6) taratura di termomelri: L . 5 per un terJ11om etro con un massimo di L. 50 fi.n o, a una dozzina, e L . 3 l 'uno· con un m!,nimo di L. 50 1)er: quant~t à superiori alla dozzina; _ 7) taratura · di apparecchi di misura in genere, da L. 50 a L. 200. L 'i1nporto effettivo da corris.ponde,r si per le o:p erazioni indicate a:. n u1neri 5 e 7 sarà determ inato di volta =,n vol la en·tro i limiti suindicat1 dal Capo del Lab oratorio Fisico. 2°) La do,m anda per ottenere l 'esecuzione delle =.11d.agini, misure e co.n,trolJi sopraricordati da parte del Laboratorio Fisico della Sanità Pubblica, redatta su regolare carta da bollo, do.vr à esser e indirizza La al ~lini ster o dell 'Interno (Dilrezione Generale d ella Sanità Pubb·l ica) e dovrà esser e accompagna la dalla quietanza di versamento alla R. 'fesoreria Provin c··ale di Roma della soim ma j.ndicat a nell 'art. 1 per ! 'operazione cor rispondente a quel1a richies~a, con imputazio11e all 'art. 179 del bilan cio dell 'entrata per l 'eser- " cizio corre11te. , Lotta antimalarica. Il Mi11istero èl ell 'Inter110 , Direzion e Generale d ella Sanità Pt1bblica, ha d iramato ai Prefetti e .A.t1torilà similari delle province malar:cl1e una circolare im data 6 11ove1111Jre, riguardante il funz ionarn e nto de:. comi lati pr01 inciali antimalarici. Ha 11olcvole i1nporlanza in quanto che precisa e coord in a le diret.~iYe e le 11orn1e generali della lo tta anlin1 al:-irira. Per clef=ieje11za di spazio sia1110 co Lretli a r i1r1a11clar11e la pubblicazione. J

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[ANNO XXXVII, NuM. 51 J

1875

SEZIONE PRATICA

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ALIA (Palermo). -- Scad . 20 feb.; L. 9000 e 5 quiqquenni dee., oltre L. 500 uff. san., addizion. L. 3 oltre i 1000 iscritt!.; età lim. 23-35 a.; tassa L. 50.

GAVI (A lessandria). Scad. 20 gen.; L. 7000 oltre L. 2500 cav., I.... 1400 se uff. san. GuIDizzoLO (Mantova) . - Scad. 31 gen.; L . 9000 oltre L. 600 uff. san., L. 1800-2500 trasp. lNTRA (Novara). - 1a condott a m edica pei p overi; ab. 8500 c~rca; L. 8625 e 5 quinque nni dee. per 1400 pov.; addizion. J4. 3 c.-v.; L. 500 bicicl. ; scad. 31 dee. ·ra ssa L . 50,10. Doc. a 6 mesi dal 20 nov. , 1

Amministrazione P.rovinciale. Il t er111ine di scadenza stabilito pel 15 dicembre per il concorso bandito in data 15 settembre, pel conferimento dei posti di Direttore de·l la Sezione Medico microg rafica ed assistente d ella Sezione Ch~1nica dei Laboratori Provinciali di Igiene e Profilassi è stato proroga to sino alle ore 18 del 31 gen11aio 1831, ferme reS't.a11do tutte le altre con· (lizjo11 ! . AOSTA.

. LONGONE SABINO (Rieti). - Scad. 25 d iie.; lire 10.500 per 1000 pov.. arldiz. L. 4 fino a 2000 e L. 5 oltre; c.-v. L. 400 ; indenn. cavale. da stabilirsi.

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BARONISSI (Sale rno) . - Condotta mE:dico-chirurgica. Stipendio annuo L. • 6500, caro viveri co1npreso, suscettibile. di quattro aumenti quadriennali1, ciascuno del dec~ mo del1o s tipendio base; oltre 1'indenn.ità di cavalcat11ra in L . 3000 pel medico provvi s to di cavallo con carrozza, o di automobile; salvo le ridt1zioni e ritenute di legge. Residenza obbligator;a nel Capoluogo d el Comune. La do1nanda co11 i documenti di rito, titoli sèientifici, ecc., debbono pervenire alla Segreteria Co111unale entro il 20 ge11naio 1931. Richiedere a1la s tessa ;.l bando di concorso. BRESCELLO (Reggio Emilia) . A parziale rettifica dell 'avviso p.u bblicato nei precedent:. N. 49 e 50 ci viene comunicato che il conco·r so è per l a 2a condo tta e ]e L. 1000 per l 'Ospedale si riferiscono al servizio con1e assistente nell 'Ospeda1e del 1

<~apoluogo.

CAVALLIRIO (Notiara). Per titoli. Stiper1dio l ordo ·L . 8000. Indennità bic~cletta L. 500 . J11dennità a1nbulatorio1 I .. 150. Aumento di un ve11tesimo ogni biennio per dieci volte. Età massima a11n :. 35. Scadenza 31 d icembre $alvo pr(t10ga. Per schiarimenti rjvolgers i alla Segreteria Comu11ale. ConRvrGo (Padova) . - Scad. 30 dic.; per chiarim enti rivolgersi Segreter?;a. FER1\ ro

(11 scoli Piceno). -

Co,n dotta chirurgica primaria p er la Città e l 'Ospedale. Scadenza 10 ge1111aio 1931. Per le con·d izioni chiedere il band<l di con corso all a Seg·reter=,a Comunale. 1

FoGGIA . .4.ntntinistrazione Provinciale. - Per tit oli ed esame. Direttore della Sezione Medioo-Micrografica del locale Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Stipendio annuo L . 14.080 susce ttibile d~ 4 aumenti quadriennali del decimo. oltre il suppl emento di serv. attivo in L. 1~08 e l 'indenniità caro-viveri se dovuta. Le dette rimunerazioni sono al netto della riduzione del 12 % di ct1i il R. D . L. 20 nov. 1930, N. 1491. T!.t olo di sludio : diploma di abilitaz. all 'eserc. della profess. di medico-chi1rurgo o diploma di laur. in med. e chir. ottenuto entro il 31-12-1924 o conseguite entro il 31-12-1925 da coloro che si trovassero nella condizione prevista dall 'art. 6 del R. D. 31-12~1923, N. 2909. Scadenza ore 12 del 31 gennaio 1981. Richiedere bando· di conco·r so alla Segreteria dell 'Am:ministr. Provinciale di Foggia. R. Prefettura della Capitanata. - Ufficiali san:tt ari per 6 co,mun~ ed un consorzio ; proroga a tutto 31 dicembre. FoGGIA.

1\1oNTAPPONE (.4.scoli Picerio) . - Scad. 1° marzo ; L. 8500 oltre L. 500 indenn. laurea, L. 1000 indennità forese , L. 400-1700-2700 trasp.; 5 quadrienni dee. ; assistenza gratuit a 2Q % della popol azio11e (2200 ab.); e tà lim. 35 a.; tassa L. 50,10. ~

Rol\tA. Ca1nera d ei D eputat1. - Il concorso al posto di medico è stato pror-0gato al 31 dicembre . 1

Rol\lrANA (Sassari). - Con l\[onteleo,n e Rocca Doria; L. 15.520 tra stip. e ~ ndenn. varie ; tassa lire 50, 15. Scad.. 5 gen. SANTA BRIGIDA (Be rgarnoì. - Scad. 15 feb.; con Averana e Cusio; L. 10.000 e c .-v. , oltre L. 540 per uff. san. ; 5 qt1inquenni dee.; tassa L. 50,10. Ab. 2500 circa; poveri 50.

's.

n'ALBA (C un eo). Scad. 15 gen.: · L. 9000 con le detrazioni di legge, oltre L. 500 uff. sa11., L . 4000 per obbligo auto111.obile, 3 qui11que1111i dee.; tassa L. 50. VITTORIA

S. CHrnico RAPARO (P otenza) . - Scad. 31 dic.; L. 7000 e 6 quadrienni dee . ; età lim . 40 a.; tassa L. 50, 10. ToRRITA DI SIENA (S iena) . - Scad. 31 dic.; 2a cond., pel capol.; L. 7500 oltre assegno mobile s.e mantenuto; 6 quadrienni dee.; L. 3500 cav.; assicurazione. Età lim. 40 a. Doc. a 6 mesi dal 15 nov. Tassa L. 50,15. Serv .. supplenze con diari·a di L. 25 . TRAPANI. Scad. 20 feb.; sezione rurale; lire L. 8500 oltre L. 2500 trasp., L . 200 aumentabili a 1200 arm. farro., 3 qttadrienni e 3 quinquenni L. 750; tassa L . 50. CONCORSO PER UN LAVORO SCIENTIFICO. })andito un co 11corso col premio di L. 3000 (tren1ila) per ~l miglior lavoro o,r iginale .intorno al seguente argon1e11r-0: << Sull ' azio11e esercitata. da un o-uenti secchi a base di latte sgrassato, g l1cerin~ e oss:·<lo di zin co, app1icati sull 'epidermidc invece clel grasso, con speri ale rjgt1ardo ai fen~­ meni d i protezione, pern1eabili tà ect assorb1n1e11to )). . La 1nemoria dovrà essere sperimentale e non cli co111pilazione . La Commissione .a:,udicatrice è composta da tre professori liberi d~enti in de~1na~lo_gi a. Essa si riserva ogn i diritto sulle pul)bl1caz1on1 pcrvenu.te. Le memorie dattilografat e dovra11110 perve n ·1r e non o1tre il 30 g iug110 1931 all ' Istit~~o Dermatologico Italiano « Hecotect », Ron1.a -. ' i~ G~eta 14, al quale devono pure essere r1ch1es l1 g11 eYe11tt1nli scl1iarimen li sul concorso. È

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1876

IL

[ANNO XXXVII, NuM. 51]

POLICLI~ICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE '.\lei concorso per la patologia e cl!nica inedica della R. Univers.~tà di Sassari il primo posto è stato con quistato dal prof. Giuseppe Sabatini, il quale così, assai g iovane e in modo molto lusi11ghiero, giu11ge alla cattedra uff~·ciale e vede compe11sata no11 solo la sua vila di lavoro, di studjo e di produzione nel campo scientifico, ma anche Ja suél passione per l 'inseg11amento, che lo ha portato, nel 1927, quando Ja Facoltà di Sassari gli 01ffri 1'incarico di dirigere quella Clinica Medica, a rlistaccarsi da Roma. Ha trascor so, a Roma la sua prima earrjera. Laureatosi g i()IVa11issimo, .medico degli Ospedali Riuniti, 1° ai,u to ~ella Cli11ica m edica, libero doce111le a 26 anni di patolog ia m edica e poi di clinica medica e d~ se1neiotica, il Sabatini fa onorre alla Sc11ola romana ed al suo maestro prof. AscoJj., È seguito nel! 'ascesa dalla cordialità dei con-0scenti, che sono innu1nerevo~i, dall 'affetto• dei colleghi e degli amici e sopra tutto dal caldo sentimento d egli allievi, sui quali i:l Sabatini 11a sem1>re esercitato molto fascino, per la caratterist ica di comprendere e pene trare le anime de.gli scolari. Fin dal 1911 - e cioè da quando era anc.ora studente - ~l prof. Sabatinj è collaboratore ed amico saldo del cc Pol!clinico », che gli esprime il proprio compiacimento affettuosoi. •

11 prof. Pjo Bastaj, già incarjcato, è nom~ :nato ti,~olare di patologia medica a Modena. · Il prof. Quirino Di ~Iarzio è nominato professore di clinica oculistica a Cag·l~ari, in sostituzione d~l prof. Biagio Alajmo, ch~amato a Perugia. Rallegra1ne11ti vivissimi . Il prof. Prassitele Piccinini è nominato comm endatore nell 'Ordine della Corona d'Italia. Rallegramenti sentiti. Il · prof. Wilhelrr1 Brunni11g di Jena ha accettait o tli sostituire il prof. B. Hei·ne sulla cattedra di o to-rir10-laring·o logia. Il pr·of. E . Koch di Colonia è nominato direttore della Sezione di patolog·ia sperimentale e ter ap e t1tica nell 'lst!tL1to Kerko·f f di Bad-Nauheim. ·Ali ' 1\ ccademia Nazi-0nale di l\tledicina del l\llessico, è &tata eletta, per l 'esercizio 1930-31, la. seguente Giu11La Direttiva : preside11te, dott. Luis Rivero Borrell; vice-p·res~dente, dott . Demetrio L6pez; segretario perpetuo, dott. .1\.lfonso Prunoda ; segretario a11nual, dott. Leopoldo Escobar; t esoriere, dott. Be11jamin Bandera. In teressante monografia:

NOTIZIE DIVER5E. Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il 1Jirettor :o del C-0nsig1io Nazionale delle Ricerche 11a tenuto a Roma la stia riunio ne periocJjca 11ella sede tlel Centro Nazionale di notizie tecnicl1e che sta per i11iziare il suo regolare fu11zio1Jamento·. Il Direttorio ha approvato la proposta del Comitato nnz:o·n ale per la nledic~na di pubblicare una nota per rjvendicare la priorità dell 'italiano prof. SaTQuele Salati nell 'invenzione del Termoforo elettrico. Il Direttorio su proposta del Comitato nazionale medico ha decjso di dare tu.tt-0 il su.o appoggio per aiu1tare le ricerche del prof. Ceni del1'Univorsl.tà òi Bologna st1~ r ap,p orti fra psiche e glandole a secrezione in Lerna. 1

Società italiana per il progresso delle scienze. Solto• la presidenza dell '011. barone1 Gian Alberto Blanc, pres= dente d ella Società Italiana per il progresso dell~ Scienze, si è adunato a Roma, in seduta plenaria, il Comitato scientifico della Società, con l '~ntervento, del grand'uff. Ugo FraschereJ.li, direttorre gen~rale dell 'Istruzion-e superiore~ Si è deliberato di, affidare ad una Commissione co1nposta del sen . Mi11ose'Vicl1, dei proff. Sergi ed .Uss·ani e del gr. uff. Frascherelli la preparazione di uno schema di regolamento pel conferimer1to d ei tre premi di 15 mila lire l 'uno che il M~11istro dell 'Edl1cazione Nazionale ha affidati alla Società per pre1niare e promuovere Sltudi e ricerche' scientifiche. Il Co1nitato ha esami11ato e discusso gli ordini del g iorno presentati dalle diverse Sezioni. scientifiche 11el recente CongresS() di Bolzano-Trento. Quanto alla sede del p,r ossimo Co11gresso d~l 1931, il Comitato presa cognizione degli inviti dei Podestà di Bari e di Milano, ha deliberato di r~,mettere ogni decisione in propo. sito al Consiglio di presidenza d ella Società. 1,

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L'ordinamento della Croce Rossa. La Camera dei deputati l1a ap1Jrovato il diseg110 di legge ~ull 'ordi11amento della Croce Rossa Ila lia11a. L 'on. Giardino ha ricordato le grand~ benemerenze in guerra della Istituz~one e quelle non ineno degne di rilievo che essa si è acquistate in }J-ace e che jl suo attuale presidente sen. Cre1nones! ·t ende ad allargare sempre più. Prova ne è ~l valido e pro•r1to co•1 1tributo di soccorso dato dalla Croce Rossa in occasjone dei terr en1oti del Vultnre e delle Marche e pr-0va n e. è tutta la vasta attrezzatura assiste11ziale ch e si va ogni gi~rno perfez:,onando e po~e~zia11do.

·Commissione per le piante medicinali.·

P r o f. CIOVANNI MINCAZZINI

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LE AFASIE Somrnario: E same .clinico dei dist11rbi d el ling11ag.gio - .Afasia sensoriale - Afa.aia. motoria - Disgrafie Dis lexie - Ainueie Aca.lcolie Meccanismo peiobi co del linguaggio Diagnosi dell'a.faSlia Prognosi delle afasie - Onra delle afasie Questioni medioo-legali eulle afasie. Volume in-16°, di pa.gg. 126, con 14 figure 111.el ~eeto. Prezzo L. 1 O. Inviare Vagl·ia Poetale .all'editore LUIGI POZZI U•f ftcio Postad.e Sucoursale dici<Ytto (18) - ROMA . • • •

Presso l 'Ente Nazionale ·p er l 'artigianato e le piccole industrie, s~ è inserljata la Commissione di vigilanza dell 'Ufficjo nazio11ale per la difesa e il commercio delle piante aromatiche med:cinali ed -affini . A presidente della detta Co·m missione è stato eletto 11 sen. barone Elia Morpt1rgo.

Congresso italiano di ostetricia e ginecologia. ~Ientre

questo numer-0 va in 1nacchina, si lie11e a Ro rn a, dal 18 al 21 corr., il Congresso annuale


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[ANNO XXXVII,

NUl\f.

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1877

SEZIONE PRATICA

d el la Società ital?.ana di ostetricia e ginecolog·ia. Ci riserviamo dj darne il resocon lo.

Corsi complementari e di perfezionamento a Parigi.

Nu1nerosi cors~ co1nple1nentari ~ d1 p erfezio11amentc, sono stati organizzati, p er il 1931, dalla Scuola di perfezionamento di medicina del lavoro Facoltà Med:1ca di Parigi. A richiesta s'i11via il a Roma, programma dettagliatoi. Rivolger si1 alla A.D.R.l\II . Alla presen za di S. E .. il ~finistro Bottai si è · (Associat jon pour le Développem ent des Relat=pns inB:ugurata a Roma, il 12 corr., la Scuola di per- l\1édicales en tr e la France et les l)ays Amis) Faculté de Médecine. rt1e de l 'Eco·l e de Méde~ine 12 fez1011amento1 di m edicina del lavoro, istituita Paris (Vie), Francia. ' d.alla R . Unive:r:sità presso il p rimo Pol~clin :oo ital1ar10 del lavoro, fondazio,n e dell 'Un~1one indus~r~ale fascista del Lazio, che ha messo· a dispoCorsi internazionali di perfezionamento a Berlino. s1z1one appositi locali per le lezioni, n on ch è i Avrannq luogo, con l 'appoggio della Facolt à suoi inotlernissjµli gab ~.n e tti delle varie specializzazioni, in modo ch e la Scuola possa anch e por- 1nedica, della Lega dei docenti per cor si diJ vacan· tare l e sue Qsservazioni sp eri1nentative sul gr a11 ze, e della Casa e< J(aiserin Friedrich ». ~el hj1I1estre marzo-apr~le 1931 si terranno, i senurrLero di lavoratori ch e affiuisoono al Policlinico guenti cor si: 1) p atol-O·g ia (2-7 marzo), onorario s lesso (oltre 9000 n ei pr~mi 18 m esi di vita). AlJa cerimonia interve1111ero il Rettore della 50 fili.; 2) per m ed ici praticj : una settin1an a di t erapia ed una di diagn,ostica (9-21 inarzo) onoUniversità, prof . De Francisci, il presidente del Comitato amn1inistrativo del Po.Jiclin:)co del la- rar~p 75 RM.; 3) progressi pratic~ della radloJo,g ia (22-29 rnarzo), or1orar: Q 80 Rl\1 . ; 4) chirurgia (13voro, on. prof. Cesare Serono, ed altre autorità 18 aprile), onorario, 75_ RM. e p er sonaliLà. Cor si singoli i11 tutti i can1pi della medicina, L 'on. Serono h a espresso la soddisfazione degli ron esperimenl~ pratici, l1a11110 luogo og11i rr1ese. indt1striali del Lazio, i quali, con l 'istituzione del Per l 'ot tobre 1931 sono in prepar azion e i sePoliclinico del l avoro, h anno d ato vita ad una inagniifica ope1·a d~ assistenza sociale; questa ini- gue11li cor s: : rr1edici11a interna; chirurgia toracica; urologia; cure fis:f,h e e dietetich e. Inforz ~ a tiva viene ammirevolmen,te perfezionata n el mazioni presso l 't1ffic.io· clel cc Dozentenvereinicai111)0 se ientifico e d idattico, con l 'attuazione della scuola. Ha anch e annunciato ch e l 'Ufficio in- g ung »; Lt1isenplatz 2-4, Berli11 NW 6, Germania . Un corso di p atologia esotica e parassitologia dustria]e fasc ista del Lazio completer à la s.u a (con1presi i punti più importanti dell 'ig ien e) sar à opera, donando, alla scuola, l1na biblioteca scien Lenuto a Berlino, ir1 m ar zo, da~. p,roiff. Bruhns tifico-tecnica e un ~Iuseo di medicina del lavoro, Noller , C. Sch~lJi11g e Zieman11, con temporanea~ mettendo a disposizione di essa un su ssidio e isti1ncnte a i corsi i11ternazionali su ddetti. Verranno lue11do varie borse di studio p er gli iscr itti. prese in esame a11ch e le malat tie infettive, sesIl prof. Busi, pres:.d e della Facoltà di medici11a e direttore della scuola, ha rilevato come la R. Uni- s11ali e .cutanee t11Jiquitarie. Progra1nmi dal prof. Han s Z·!8mann, Pathologisch es l\1useium der Chaver sità di Roma, accogliendo, prima tra le 1Jniversità del Reg·no, l 'appell0 dei due Minister \ rité, Rcrlir1, Germania. delle Corporazion i e dell 'Educazione azionale, ha istituito la scuola ora inaugurata. Corso di tisiologia ad Agrigento. Ha qui11di datu l a paroJa al prof. ArisLjde Ranellet ti, che h a svolto la stia prolusione s.u l Si è già svolto acl Agrig·ento co11 pien1ss11110 t eina: cc Insegnam en to del1 a m edicin a del l avoro >). su ccesso il primo corso di t~s1iologia per 111ed !ci condo1tti e liberi profes&io11isti, di cui abbiamo Scuola di perfezionamento sulla tubercolosi a Gegià clato notizia. nova. Il 7 dicembre ebbe luogo la lezion e di chiusura, dettata dal preside delJa Facoltà medica di Anche quest 'a11no· funziona la Scuola Libera di Perfezionamento st1lla 'fuber colosii a Genova, soil- Paler1n o·, prof. L. ~1anfredi, sul tema · cc L·o stato to· la direzio11e del prof. E. lVIaraglia110•. La Scu o- attt1ale della lotta antituberco1lare in Italia >) . Alla presen za di S. E. il Prefetto e d~ Autorità, Ja è essenzialmente prat~ca e ha per scopo di venne fatta la conseg·n a dei diplomi d i. frequ enza fornire ai inedirci il mezzo di addestrarsi sovrae profi tto a ben set tanta tre merlici. Lutt-0· n ella con oscen za a: quanto concerne le conquiste sulla tubercolosi nelle loro applicazio11i . alla clinica ed alla terap ja e coin speciale r i,g·uardo .Per le cure nelle RR. Terme. alla diagnosi precoce cfelle malattie tuberco·l ariJ del L 'Istituto Nazionale delle Assicurazioni con1upolmo11e. I frequentatori clella Scuola h a11no· come ca111po d ~ osservazione: a) la Clin=ca Tuber co-- 11ica cl1e nel cor so di quest 'anno ha inizialo lare del grande Ospedale di S. l\fartino; b) il Re- ]l suo programn1a di assistenza sanitaria ai proparto di Accertan:H?,11to dell 'Istil uto d~ Studi pri assicurati, ot.tenendo per essi fac!litaziorn i e Scientifico-Pratici sulla Tt1hercolosi ; e) i labo·r a- notevoli ribassi sulle tariffe di cura nelle Regie tori dell 'Ist:itt1to iVIar ag-Iia.n o. La Scuola è libera · 1'ern1e rli Acqu j, Salsomag·giore, Ch ianc:ano, Acque Albule di Tivoli e Agna na di Napol i. 11el sen so assoluto della parola, inquantochè no11 richiede fo1rmalità burocratica alcuna . I medici che desider ano freq11en tarla non h anno che a si- Preventorio antitubercolare a l\larina di Leuca. gnificarlo al Diret.tore. Gli armnessi sono liberi di freqt1entarla nel m odo ch e conv!,ene loro: a peL ',o n . ge11. Starace h a inat1gt1rato a l\Iari11a cli riodi co11tinuati, ad intervalli discontint1i. Del Leuca (1,erra d 'Otranto) il PreYentorio a11tituberlen1po passato n ell a Scu ola ricevo110 un cer tifi- co1are, istitu i to dal Con sorzjo proy:nciale per la cato ch e lo comprova. La Scuola funziona a tutto lotta contro la tuber colosi, niercè la 111unifica g iug110 del 1931. Per co•m unicazioni :r:elative i1n- elargizione di circa qt1al tro m il ioni, fatta a t ale djrizzar si al direttore sen. E. Maraglia110, Ge11ova. scopo al Co11sorzio stesso d a Lt1igi Scarfoglio. 1

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1878

IL POLICLINICO

Le donazioni agli ospedali di Londra. La relazio·n e statistica per il 1929 sugli ospedali di Londra, informa che le elnrgiz!()·n i no·n ha11no subìto alcuna de:flessio.11c, malgrado fosse già in corso l a crisi industriale ch e po,i è venuta accenlua11dosi. Ft1ro110 anzi in aumento: quelle in denaro raggiunsero una somma pari a circa 170 mi1lioni di lire it., cor1tro 150 milioni incirca del 1927 ; se vi si som1nano le do11azioni in immobili, si va ad oltre 250 milio 11i di l!re it.; il bilancio complessivo degli ospedali di Londra ha raggiunto quasi 350 milioni di lire it. Com 'è noto, gli ospedali di Londra sono· soste11uti da contributi 1iberi. 1

L'Unione Medica Latina. Il 1O corr. ebbe luogo a Par!gi un banchetto, da noi già annunziato, organi zzato dall'Unione Medica Latina; v'i11tervennero il R. Ambasciatore d'Italia oonte Manzoni, quale presidente d 'onore, ed altre personalità italiar1e, fra le quali il Console Ge11erale. Il conte Manzon !. h a pro11u11ciato un applaudito discorso iQ cui, dO})O aver tracciato rapidame.n te la storia della m edicina in It alia, mettendone in rilievo le n111nerose glorie, ha auspicato un sempre più alto avvenire all 'Unione Medica Latina e ha terminato brindando' al Preside11te della Repubblica. Ha poi parlato fra gli altri il do1tt. Dartigue, preside nte e fondatore dell 'Unione Medica Latina, i,l quale. h a inneggiato all 'Italia, culla della stirpe latina, e ha rivolto un saluto a Mussolini grande ge11io politico e mecenate d elle scien ze medich e che - ha soggiunto l 'orato·r e1 - si è rivelato anche un n1irabile chitrt1rgo per aver e.ffettuato la trasJormazio11e dell 'Italia , operando in essa la trasfusione di un nuovo sangue . Ap plausi scroscianti hanno accolto le parole dell 'oratore. Da 11l tin10 l 'illus.tre prof. Gosset ha esaltato la scie11za 1uedica it.aliana e ringraziato l 'Ambasci1a tore Manzoni per il suo ii1tervento. 1

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I rappresentanti italiani nella Federazione della Stampa Medica Latina. A~ po,sti spettan.t i all 'Itali·a n el Co mitato, Permanenl e d ella Federazione della Stampa Medica Latina sono s tati nominati: l 'o,n . prof. Ermanno Fioretti, -segr etario del Sirldacato Nazionale Medico ; il prof. com1n. Rocco J emma, direttore d ella Clinica .pediatrica della R. Universiità di NapoJi; il sen. p.rof. Baldo Rossi, direttore della Cli11ica chirurgica della R. Univers~tà di Milano. 1

Commemorazione di Guido Baccelli. Il 10 dic. i1ell 'at1la inagna d el Liceo « ' ' iscont\ » in Ro11la ebbe lt1og.o una solenne commemorazione di Guido Baccelli. Erano presenti : il ministro Giuliano, il minitro Bottai e s:g11ora, il Governatore di Roma, la con,~ei::sa Baccelli e figlia, i senatori ~1aragliano e Ga.bbi, ~ deputati Dt1dan, Cartoni, Borghese, acconi, ! compone11 li la famiglia Baccelli, il prof. Vittorio azari cl1e f11 capo di gabi11et to d el Baccelli al Minis tero di agricoJtura e com111ercio, anch e per rappresentare il Comitato azionale Forestale., il prof. Ron1olo Artioli segretario d el Co1m:Ltato. p er il monumento a Baccelli ed uno luolo di nìe<lic:, a111ici ed ammiratori clell 'illt1 tre estinto. 11 prof. Git1seppe Br11cchPlt' fece rivivere, n ella

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XXXVII, NuM. 51]

1uemoria dei presenti, la poliedrica figura di Guido Baccelli, lt1meggiandone le benemerenze sc:.entifich e, politiche e didattich e.

Scoprimento di una targa a G. Vassale. Il 28 11ovembre, inaugurandosi nell'Istituto di Patologia generale della R. Università di Modena la nuova al11 a per le lezio·n i, venne scoperta, nella &tessa, una targa ded:ieata a G. Vassale, che diresse 1'Istituto dal 1894 al 1913. · La targa porta t1n medaglione in bronzo del Vassale, opera dello scultore U. Magna vacca e l 'epigrafe : « Giulio Vassale - da Lerici - giugno 1862-gennaio 1913 - g·loria d 'Italia nel mondo per immortali scoperte - instauratrici della endocr1,nologia - nell 'Istitl1to ove rifulse il suo genio - colleghi e allievi posero: novembre 1930: IX. E. F. ». Parlarono il prof. Arturo Donaggio, preside della Facoltà di ~Iedicina, e il 'prof. Guido Guerrini, titolare qella cattedra di Patologia generale che fu già tenuta dél. G. Vassale.

Morte di un filantropo inglese. È morto a Londra, mentre festeg·giava il 65° co1npleanno, sir Otto Beit, che fu uno dei più riccl1j proprietari di giacimenti diamant~lferi del sud-Africa. Ha fatto ingenti elargizioni a scopi scientifici, tra cui una di 165 mila sterline, pari a circa 16 milioni di lire it., all 'Associazione per le rjcerche mediche; una di 50 mila sterline, pari a circa t"5 n1 :lioni di lire it., all 'Ospedale Re Edoardo, per l 'acquisto di rad~o ; abbian10 g ià dato notizia delle pensioni di studjo Beit (v. n. 48, pag. 1770). Nebbia mortifera nella vallata della Mosa. Una nebbia 0 paca ha invaso per tre giorni la regione mosana, provocando gravissimi fatti d 'intossicazjone: è costata l a vita aid un cent!p.aio di persone, ne ha reso malate un migliaio, ha recato graviss~mi p·r egiudizi anche al bestia1ue agricolo, di ClI! so.n o morti moltii capi, mentre altr~, si sono dovuti abbattere perchè resi mo·l to malati. Il gravissimo fenomeno', di cui si è occupata largan1entE>- la stampa quotidiana, resta tuttora avvolto nel mistero. Sono state formulate le ipotesi. più disparate per t entare di spieg·arlo; così il prof. Haldane, di Cambridge, suppone trattarsi di una vera malattia infettiva; il prof. Brouardel si è dichiarato propen so ad ammettere l 'azione dj gas o di polveri industriali, divenute a:ttive per l 'azio·n e dell 'umiclit à ; a queste ipotesi si avv:.cinano moltr altri studiosi ; si è an che invocato 1 addensamento di · ossido, di carbonio ; si è alnmesso che la nebbia fitta po,s sa esercitare t1n 'azione n efasta su ind:t" vid11i cardiop·at~ci od asrnatici (se ne ha11no degli altri esempi); e così via. Il c;ovcr110 del Belgio ha .voluto esprin1ere un plauso speciale ai iuedici. Il ministro Dan1as ebbe a dichiarare in Senato: <e Considero com e un doYere imperioso il rendere un omaggio ben m eritato a~ m.edici, che hanno curato, i malati con una devozione ed un coragg·io instancab;li; ad essi ch e sono r~Jnas ti giorno e n otte al loro posto,' per compiere questa nobile missione: le11ire i dolori di coloro che soffrono , salvando il inaggior 11 un1ero possibile di vi te u111ane » . Sono i11 corso delle i11chieste. 1


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1879

SEZIONE PRATICA

G. B. QUEIROLO

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SLir;h, ebbe la sua più co1npleta d imostraz'..011e d ag·li ardit~ esp erin1enti d el Qu eiroilo, il quale, co11 lecnica p er so11ale, r i11scì a s tabilire una diretta corrlunicazione tra l a vena por:ta e l a vena cava, atLuar1d o un 1ne todo diver so e più semplice d j 1l uel lo adottato dell 'Eck. Irr1porta n lissi111i s tudi G . B. Queirolo con1pl s ul la r:sio·p alologia d ell 'ictu s cordis, sulla insufficie11za cardiaca senza vizio valvol are, s ulla d iag nosi delle cis ti da echinococco, sulla p atoge11esi clell 'itterizia, sul trattamento diete tico della febbre tifoide, sopra un metodo or!gir1ale per l a d etermin azione d ell 'area gas trj.ca da lui illustrato al Congresso ~Iedico d : Wiessbaden, s ulla semejoIog in degli ascessi subfre11ici, surl ' angina p ecloris, sull 'e tiolog·:.a d ella ~cJ erosi a placch e, sull a <liag11osi radio.l<}gica e diag·11osi clic1ica d egli ane uris1r1i, ecc. Durante il suo lungo i11segnamen to il prof. Queirolo dette opera alla pubblicaz:.o ne di pregevoli vol11mi n ei quali è riunita la ricca casistica che h a fo.rmaito oggetto nelle stie lezioni clinich e ed è illus trata l 'op era scie11 Uf:c~ della sua scu ol a. Inoltre collaborò alla co mpilazione di class1ci 'l'raltati cli Medicina quali quello· d el Cantani e MaragJia110 e quello del De Giovanni', e dette l a s tia collabo·r azione alla gr ande Enc~cloped.ia Italiana Treccani. L 'atLività di in segna~te e di scienz: ato n on and ò disgiunt a da quella di cittadino, a11imato dal più gr ande affetto p er il proprio Paese e ch e lo spinse sino dall 'et à giovanile all e lotte p olitiche e amministrative, Nel 1905 fu ele tto rapprese11tante al Parla1ne11to Nazio·n ale o·v e sedette ini111terrottamentc finch è nel 1919 fu chiamato a far p arte del Sen ato del Regno, ove pronunziò importanti discorsi, quali quelli cc Sulle ri!orma d ell 'in segnamento seco,n dario », « Sulle es1genze dell 'nlta cultura », cc Su~ m ezzi per comb attere I 'analfabetismo », ·e Sull 'in segnamento r elig ioso », « Sui con co·r si universirtari », « Sulla riforma univers=,taria », ecc. Coll 'assunz io n e alla Catte(lra di G. B. Queirolo s'i11iz!ò un nuovo p erio(lo n ella Sto·r ia d ella Clinica Pisana: Alle tradizio•ni gloriose d ell 'A teneo, all 'alto valo;re dei maestri ch e in esso si erano su cceduti , m al rispondevano i mezzi di cui la Cli11ica poteva disporre . Sil llata in locali iniseri e indecorosi, era sprovvista di strt1me11 ti ed apparecchi scientif:~ci. G. B. Qu eiroilo in tra prese subito allora una lotta indefessa, animata da fede incr ol labile e d a tenace volon·~à p er otte11ere al su o Ist~t11to1 migliori cor1dizioni di es:.stenza, lotta ch e . il Queirolo n o·n abba11donò mai finchè no11 ebbe condotto Ja Clinica all 'odierno splendore. Vin te ctifficoltà ch e sen1bravano insuperabili, l a Cli11ica potr fin d al 1894 avere sed e più d eg11a. capace di ricoverare un maggior numer o di i nfermi e di offrire allo studio l aboratori e gabinettti, ineno ins11fficie11ti e meno· inadeguati ai cr escenti ])is-ogni; ina il Queirolo non si appagò e non s i co,n cesse tregt1a finch è col munifico concor so degli Enti locali e d ello Stato ottenr1e che riel 1921 fosse in aug11rato il magnif=co Istituto ch e è fr·ut to della s na ter1ace volon~à e ch e costituisce cert nmente uno d ei più belli che vanti l 'I talia. Impossibile sarehbe riassun1ere l 'a ttività esplica ta da !· nt1merosi e Ya]orosi discepoli di G. B. Quei rolo; essa con cerne qua si tut ti i campi d egl i g.~udi clinici, costituiti i ,n parte da opere 1

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Nato a Cicagna il 20 o tt ohre 1856, compì i su oi studi di Medicina presso l 'Vniversità di Genovn , ove con seguì la l aurea n el 1882. Subito dopo fu no·mjn ato assistente nella Cl1nica Medica di Genova e sotto la guida di Edoardo l\ifar:Jgliflno condusse a t ermine ~ suoi primi l avori ch e n P misero in evidenza l 'alta p er son alità scientifica. Passò poi com e assisten·t e nell'Ist :,tuto di P atologia Generale e di A11atomia Patolo·g ica d el proif. G. Salvioli. Nel 1886 fu dalla Faroltà di Genova incaricato dell 'insegname11to della Patologia Speciale Medica, della cut cattedra poi fu nominato1 titolare l 'anno dopo, in seguito a pt1bblico con corso, e ch e tenne con g rande onore fino al 1893 quando, p11re ~n seguito a con corso, sfllì alla Cattedra di Clinica Medica dell 'l Tniversit à di Pisa. Fra Je numerosissime pubblicazioni di G. n. Queirolo ricordiamo, tra gli studi g iovanil'., quel li sulla cc Azione della Pilocarpina sul cu ore », sulla « Percussione dell a ~Iilza », sul cc Polso, raro r1ella fari•n git e acuta », sulla e( Patogen esi d el tumore di milza nella polrr1on~.te », sul « Meccanismo della produzion e del murmure vescicol are », s tilla cc Ottu sità n1obile fisiologica dell 'addo111e », sul (< Polso d elle narici n egli an e11ris.mi », sulle cc Alterazioni circol a Lor ie n ell 'asc:•te », sul « Meccar1ismo d ella r espirazione », sulla. « T<;> ssicilà d el sudore », sulla « Ft1nzione terapeutica dell a diaforesi n ell e m alattie infettive » e tanti altri ch e l o spaz:o ci imperlisce di riportare d ettagli a~a• rn ente. Raggi unta l a Cattedra di Clinica ~Iedica Egl~ intensificò an cora l a stia attività di ricercatore, ed ; n lraprese gli studi, che r estar ono celebri, sulla funzione protettrice d ell 'intest~no verso le intossicazio,11i in testin ali , funzione ch e, già intuita d allo

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1880

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IL POLICLINICO

cl i concezione origi11ale ed in parte d a studi e da ricerche intes~ ad integr are l ·opera d el Maestro all a quale si ispirano. Gra11cle i11edico e soprattutto nledico· n el senso pii1 completo e n obile della paro1la, Egli assegnò allo studio dell 'a1nmalato il posto d '0nore nel1'ir1segnamento e perciò può affermarsi ch e gli alunr1i. educa.ti alla su a Scuol a lasciarono l 'Univer sità pront1 ed agg uerriti per le diuturne ba ttaglie della vita professio11al e come d a poch e altre Scuola d 'Italia: questo è uno d ei titoli di ben emer enza di G. B. Quejrolo e della Scuola ch e Egl i d'..resse. A queste sue alte ben em er e11ze di scienziato, di ~Iae s tro, di Cilt.ad~no, ag·giunse jl Queirolo, altre benem er en ze verso la Patria quando, in occasione d el terremoto calabro-siculo, durante la guerr a libica e durante il ·conflitto m ondié\le, prodigò tutto se stesso e pose a servizio d el paese la su a grande d.o ttrina e la buo1na organizzazione della su a Clinica. Per queste ben emeren ze insigni, p er l a eletit a 11obilt à d el car attere, per la ins·u perabile bontà del s uo a11imo, la Memoria di questo Grande rin1arr à perennemente 011orata ed an1ata. G. CARRERAS . 1

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ANNO

XXXVII, NuM. 51 J

fluivano a Lui da tutta l 'E'u ropa, dalle lonta11e Americhe, dall 'Asia, ed erano sempre da Lui accolti con benevolenza veramente paterna. Lo ricordo n el setten1bre dello scoirso anno·' al Con. g resso Internazibnale di .i.\.msterdam, circondato dalla venerazione di tutti i congressisti che, g io,·ani o vecchi, si riunivano al t orno a Lui, rico11oscendo la Sua superiorità di grande insuperabile 1'Iaestro. Fu per 34 anni ordinario della II Clin\ca Oculis.tica di Vienna, e quando lasciò l 'in segnamento, al Suo s11ccessore Mcller, che Lo pregava di tenece an cora qualche lezione agli studenti,· rispose accettando· di buon grado, poichè la Sua vita, t1ascorsa tra gli: studenti, era vuota lo,n tano dal1'inseg·namento. . Vissuto in u11 'epoca in cui gli strumenti scie11Lifici er ano d~, là da venire, ha lasciato studi in1p·òrtan ti~si1ni1 sull 'anatomia, sull ' istolo·~ia e sulla fisiologia dell 'occhio, e tra ques t~ i lavori sui muscoli oculari, sulla circolazione sanguigna e linfatica d ell'occh io , s11ll 'ar1ato·m ~p. del 'iride, ecc. Anch e lavori inag·istrali ha scritto sull'anatomia p atologica, come l '()ftalmite settica, l 'Infiammazione si111p atica, ! Tumori intraoculari, ecc. A parecch :e n1alattie da Lui studiate e desc:titte è stato dato il S110. nome: così Ja Distrofia epiteliale della cornea, l 'Episclerite periodica fug ace. la Retinite c ircinnata e molte altre. Il Suo l\ii anuale d~ Oculistica, che costituisce la B:bbia oftalmologica, fa parte d ella biblioteca di ogni oculista e parecchie generazio'I1i di st11denti lo ebbero tra le mani; è stato tradotto in tt1tte le l :ngue ed è gi11nto alla 12a edizion e. F . l\ IEZZATESTA. 1

Il 22 11ovembre, i1n1)rovvisamenle, per aittacco· d:1 an g1r1a pectoris, si sp·e gneva a Vie1111a, in età di 80 a11ni, il proif. ERNJ.::STO FUCHS, che può b en considerarsi ·il Maestro di tutt~ g-li Oftalmol ~gi. Egl i er a conosciuto i11 tutto il m on.d o e dovunque rnecolse onori, stima, ammiraz:one, co1ne frutto del Suo lavoro1, della Sua scienza, clel 3110 i11seg11a1nen to. Giacchè gli allievi af-

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Indice alfabetico per materie. Adenopatie intrapolmonari Amministrazione sanitaria

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. . Pag. 1861 . . .. . . .

Anemie: casistica . . . . . . . . . . ~i\.11eurjsma traumatico d ella femorale profonda . . . . . . . . . . . . · · A11tigene. metilico, di Nègre e Bocp.1et .. Antisettici urinar i . . . . . . . . . . . Arteria ep atica: a11eurisma metastat :,co . . . . . . . . . . . . . . settico Batteriofago nelle i11fezioni urinarie da colibacillo . . . . . . . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . • Caverne polmon. : g· uar1g·1 o~e . . Concorrso: procedimento irregolare .. 1

Cronaca del movimento professionale

Fibromi uterjni: terapia . . . J?uctts E.. . . . . . . . . . . . Gravidan za: diagn osi h \ologica Graviclan za tubarica : casistjca Insulina: errori n ell '11so p er i Irsutis1110 da tu1nor~ s11rre11ale Leucorrea: terapj a . . . . . .

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. . . . . d i1abe·t ici . . . . . . . . . .

Licenztam en.to per fine <.li prova: illegittimit ii . . . . . . . . . . . . . . . ~Jedico provincia.le aggiunto : program1ni di concorso .. . . ... ~ · ., . . : . . .

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1872 1864 1852 1870 1870 1868 1869· 1863 1860 1872 1874 1866 1880 1867 1866 1858 1857 1866 187R 1870

F 1NE DEL VoLUi\·I E

efrile cronica valore degli alcalini . Pag. 1869 Ossa: al terazio ni nell 'iperparatiroidismo » 1857 1

PeriOdq di prova.: effettività . . . .

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Polmone : !.m mag·ini anulari . . . . . . P sicanali1si e arte . . . . . . . . . . . . )) Pupille: reazio1ni nelle gravide e nelle nor.. gravide . . . ·· . . . . . . . . » QUEIROLO G. B. . . . . . . . . . . . . . )) Rachitis1no : t era1}ia con l 'ergosterina irradiata . . . . . . . . . . . . . . . » Regitne . d eclorurato: effetti nocivi, ri clo.ruraz1one . . . . . . . . . . . . . . . » Regime decJorurato: i11clicazioni, sorveglianza . . . . . . . . . . . . . . . » Reuma tismo art . cron. i1ei rapporti con le turbe endocrine e la co&tituzio ne . n Secrezion: inter11e: progressi recenti sulle 11ozioni . . . . . . . . .. . . . . » Sesso: diag·11osi prenatale . . . . . . . » Tubercolosi polm. : valore pratico d elle ricerche spirometriche . . . . . . . . » 1

Uffici01li sanitari: nomina e dispensa nel caso di mutamenti di cir coscrizio n e .

Uroselecla11: proprietà antisettiche . . Urotropina per yja endoiVenosa nell'incontin enza d 'ur :na . . . . . . . . . , .ene mesen teriche: trombosi . . . . .

1873 1859 1870 1867 1879 1845 1862 1861 1857 1856 1868 1859

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1872 1870

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1868 186

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XXXVII ( ezione Pratica) .

Il fasb. 52 con tenente il f rontespizio e l ' Indice Cener a l e sarà sped i to nella prossima sett ìmaina. Il 1° fascicol o dell 'an nata X XXVIII usci r à i l 5 gennai o 1931.

Diritt i di propriet à r iservati. - Non è consentita la ristampa di iavori pubblicati nel Poliolinic:o Be non ' " 460uito aà autorizzazione scritta dalla Teàaiione . B vietata la vubblicazione ài aun t i ài eBBi senza ctta'TnB la fonte.

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

V. Ascou , Red. r esp.


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